Speranza
Fu per il Teatro Imperiale di Vienna, ove venne rappresentato per la prima volta il 25 Ottobre 1823, che Weber scrisse "Il conte di Nevers e Rethel: melodramma in tre atti".
Il melodramma concertato e diretto da Weber stesso, ebbe u?i successo pieno ed incontrastato.
Riprodotta poi a Dresda (1824), a Londra
ed a Berlino (1823), il compositore ottenne eguale risultato.
Carlo, Maria
Federico Augusto, barone di Weber, nacque ad Eutin, nel ducato di Holstein,
il 18 dicembre 1786 e morì il 5 giugno 1826.
Il barone di Weber non
arrivò dunque a seguire le fortunate peregrinazioni del suo "Conte di Nevers e Rethel" né
a raccogliere novelli allori anche in Francia ove fu data a Parigi
successivamente nel 1826,
1831 e 1857, mentre oggi forma parte del miglior
repertorio nei teatri di Monaco (Baviera), Berlino, Dresda, Praga, etc.
Il libretto di Guglielmina Chezy, nata Baronessa di Kleuke (la di
cui versione italiana veline affidata al signor Gustavo Macchi) è tratto
da un antico racconto francese del XV secolo "L'istoria del conte di Nevers e della bella e virtuosa Euriante, principessa di Savoia, la sua amante", già trattato da Shakespeare per
un suo dramma e da Boccaccio per una novella.
Della musica non è mio
compito fare un'analisi.
Tuttavia giova ricordare come per l'intensità
dell'espressione drammatica e la metodicità del recitativo, per la
ricchezza dell' istrumentale usato con intenti poetici e drammatici "Gherardo, il conte di Nevers e Rethel"
sia ritenuta il punto di partenza delle evoluzioni del dramma
musicale e che Riccardo Wagner stesso ebbe a rendere
omaggio a quest'opera, ch'egli certo ricordava vivamente, quando ideò e
scrisse il suo "Lohengrin; osia, il cavalier del cigno."
L' Editore.
Euri ante
Opera romantica in tre atti di
KLMINA CHKZY
(nel testo
originale tedesco)
versione ritmica italiana di
GUSTAVO
MACCHI
musica di
CARLO MARIA WEBER
(4000) - Nette Lire UNA
Milano — Teatro alla
Scala
(Carnevale-Quaresima 1901-1902)
Premiato
Stabilimento Musicale
A L-EISS A IN D RO PIGNA
(Fornitore della Real
Casa)
MILANO
(PRINTED IN 1TALY)
Proprietà
dell'Editore per tutti i paesi.
Deposto a norma dei trattati
internazionali.
Stampato in luogo di manoscritto.
Tutti i
diritti di esecuzione, rappresentazione, riproduzione,
traduzione,
trascrizione, ecc., ecc., sono riservati.
ALESSANDRO PIGNA,
Editore di musica in Milano, avendo
acquistato la proprietà esclusiva per
tutti i paesi del diritto di
stampa e vendita di questo libretto, a termine
della legge sui
diritti d' autore, diffida qualsiasi Editore o Libraio o
Riven-
ditore o chicchesia, di astenersi tanto dal ristampare il lavoro,
sia nella sua integrità, sia in forma di riassunto o di descri-
zione,
ecc., ecc., quanto dal vendere copie di edizioni con-
traffatte,
riservandosi ogni più lata azione a tutela della sua
proprietà.
Milano - Stab. Cromo-Tip. La Poligrafica Società Edit. • Via
Stella, 9.
PERSONAGCxI
LUIGI VI, Re di Francia .
Basso Sig.r Augusto DADO
EURIANTE di Savoja . . . Soprano .... Sig.™
Rosina STORCHIO
EGLANTINA di Puiset . . . Mezzo Soprano » Onoria POPOVICI
BERTA, Contadina Soprano .... » Elvira MAGLIULO
ADELARO, Conte
di Nevers Tenore. . . . Sig. r Emilio COSSIRA
LlSIARTE, Conte di Forest
Baritono .... » Antonio MAGINICOLETTI
RODOLFO, Cavaliere .... Tenore » Carlo
RAGNI
la duchessa di rorgogna — Principi — Principesse — Duchi —
Conti
— Nobili — Dame — Cavalieri — Ufficiali — Soldati — Paggi —
Guardie — Araldi — Alabardieri — Scudieri — Vassalli — Castel-
lani —
Alfieri — Trombettieri — Cacciatori — Chierici — Ragazzi
— Contadini —
Danzatori — Danzatrici.
Nel Castello Reale di Préméry e nei
dintorni di Nevers
dopo la pace colP Inghilterra, ino.
Maestro concertatore e Direttore & orchestra: Arturo
Toscanini
Maestro sostituto al Direttore : Pietro Sorniani
Altro
Maestro sostituto; Tulio Serafin
Maestro Direttore del Coro : Aristide
Venturi
Sostituto al Maestro del Coro: Francesco Codivilla
Primo
violino solista: Federico Barerà
Primo violino concertino : Ariodante
Coggi
Primo violino per il Ballo : Luigi Bonioli
Capo dei
secondi violini per V Opera: Giovanni Albisi
Capo dei secondi violini
per il Ballo : Vincenzo Lodi
Prima viola per V Opera: Ugo Tanzini
Prima viola per il Ballo: Francesco Rambelli
Primo violoncello
per l'Opera: Giovanni Berti
Primo violoncello per il Ballo: Goffredo
Vancini
Primo contrabasso per V Opera: Italo Caimmi
Primo
contrabasso per il Ballo : G. Quinto Rastelli
Primo flauto per V Opera:
Abelardo Albisi
Primo flauto per il Ballo: Alfredo Casoli
Primo
clarinetto per l'Opera: Armando Ciccotti
Primo clarinetto per il Ballo :
Romolo Quaranta
Clarone: Arturo Capredoni
Primo oboe per V
Opera: Tancredi Saetti
Primo oboe per il Ballo : Ferruccio Pizzi
Cor 7io inglese : Antonio Giorgi
Pruno fagotto per l'Opera:
Italo Brignani
Primo fagotto per il Ballo : Antenore Cristani
Primo corno per l'Opera: Luigi Brunetti
Primo corno per il
Ballo: Giulio Faini
Prima tromba per l'Opera: Domenico Guarino
Prima tromba per il Ballo: Emilio Gianni
Primo trombone per V
Opera : Serse Peretti
Primo trombone per il Ballo : Eugenio Visconti
Co?itrabas stuba per l'Opera: Guglielmo Aneomanti
Prima arpa per
l'Opera: Carlotta Sorniani- Moretti
Prima arpa per il Ballo : Olimpia
Jona
Timpani: Ruggero Forlai
Cassa e piatti : Francesco Veronese
Suggeritore : Mario Marchesi
Direttore di scena: Eugenio Reale
Maestro della Banda: Pio Nevi
Ispettore: Nicola Azzalini
Inventori ed esecutori delle scene: A. Parravicini, F. Rota, L. Sala, G.
Songa
Direttore del macchinismo : Giovanni Ansaldo
Vestiarista:
Sartoria Teatrale Chiappa - Attrezzista: Ditta E. Rancati e C.
Gioiellerie: Ditta A. Corbella- Calzolaio: G. Cazzola
Parrucchieri: E. Venegoni, C. Micheletti - Fiori e Piume: E. Robba
Effetti di vapore ed effetti ottici: Antonio Beretter
Istrumenti: Sambruna, Maino & Orsi
Pianoforti : Tedeschi &
Raffael, Ricordi & Finzi
fiJTO PRIMO
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in 2013
http://archive.org/details/eurianteoperaromOOwebe
Atrio nella Reggia di Préméry. — Una gran porta nel mezzo a
cui si accede per un'ampia gradinata — armi, scudi, lande, ecc.
Il Re, la Duchessa di Borgogna
Adelaro, Lisiarte
Nobili e Dignitari, Cavalieri e Dame, Paggi
Araldi, Alabardieri,
Soldati, Danzatori e Danzatrici
(11 Re è seduto sul trono, gli sta di
fronte, la Duchessa di Borgogna)
LE DAME
La pace alfine a noi tornò,
Cessata è ornai l'infausta guerra.
Un lieto giorno oggi spuntò:
Il
sol, che il sangue ottenebrò,
Ritorna a splender sulla terra!
I
CAVALIERI
Omaggio a voi, d'aulenti fior'
Gentil ghirlanda, vaghe
stelle !
Il sol che accende in petto a noi
L'ardor possente degli eroi,
È il sol degli occhi vostri, o belle!
IO EURIANTE
IL CORO
Cantiam d'amore il più giocondo canto
Cantiamo il vanto — d'un fedele cor !
Sia gloria a voi !
(Si
avanza un gruppo di danzatrici che eseguisce una danza grave).
IL RE
(ad Adelaro, che si tiene pensoso in disparte)
Mio cavalier, te
non attrae la festa,
Né allieta delle danze il suon?
ADELARO
Di Lei — da cui lontano son
Desìo cocente in cor mi desta !
IL RE
Confida in me!
LTSIARTE
(fra sé)
Per lui quanto favore !
IL RE
Fra breve
certo la vedrai.
E la tua dama in Nevers ?
ADELARO
Sì, mio Sire
ATTO PRIMO
IL RE
Oggi ancor, per un mio paggio
Avrà messaggio — dal suo re
Che la
richiama presso a te!
ADELARO
Grazie ti rendo !
IL RE
Nobile campione
Che fosti scudo a me nella tenzone
Lieto
vederti, qui presso al mio soglio,
E un canto udir per Euriante io voglio !
(Ad un cenno del Re un paggio ha recato un liuto).
ADELARO
(accompagnandosi, canta:)
Lungo il margine fiorito
Sotto a
rosei peschi in fior,
Fu da te il mio cor ferito
Dolce dardo dell'amor.
Io la vidi, smorta e bionda
I suoi guardi mi fissar....
Lungi i
fior' travolse l'onda
Io quel dì non so scordar !
Delle stelle al mite
raggio
Che il mio passo a lei guidò
Nel sottile ardor del maggio
II suo cuore a me parlò.
EURI/JNTTE
Stretta io tenni la sua mano ,
Ella porse il labbro r me,...
Neil' incanto sovrumano
Ci giurammo eterna fé!
Da quel dì per lei
_oltanto
Io respiro, e vivo* son ;
vSol per lei ^ibrar fò il canto,
E Tacciar nella tenzon !
Per me solo, giubilante,
Batte a lei nel
petto il cor:
Come al sole sfolgorante
guarda il mondo al nostro amor !
'T
IL CORO
Viva Euriante,
bella fra le belle
Che di virtude e d'ogni grazia è fior;
vSiccome in
cielo a luna fan le stelle
Facciam corona, e a lei rendiamo onor !
LISIARTE
(fra sé)
Ti frena o cor!
(ad Adelaro)
Ebben, conte Adelaro
La tua canzon noi tutti dilettò
Nessun per
certo ti può stare a paro
Né alcuno il lauro contestar ti può:
Se le
castella avessi pur perduto,
Darebbe un pane al bel cantore il liuto.
ATTO PRIMO 13
ADELARO
Che dici ? se
talor m'è il liuto caro
Brandir — m'intendi — io pur ben so l'acciaro.
LISIARTE
Non t'adirar! La melodia non già
Sol le parole
biasimai.
Ahimè — cantar tu vuoi femminea fede !
Ha perle il mar, e
perla è inver la fé ;
Ma in cor di donna perla tal non v'è.
(fra sé)
Giovi il veleno !
(ad Adelaro)
Che rispondi? Parla.
ADELARO
Risposta alcuna a te non debbo dar :
Risponderà la
spada nell'agon
Per Lei, di cui campione io son !
LISIARTE
Pugnar per un capriccio? No!
È un buon consiglio che ti do,
Amico mio: fossi tu pure il fiore
E foss'io l'ultimo dei cavalier
Saprò piegar, tei giuro, al mio piacer
Della tua bella dama il casto
core.
ADELARO
Un vii millantatore sol sei tu !
Il guanto
a te ! l'onor ti vo' insegnare !
14 EURI ANTE
LISIARTE
(senza raccogliere il guanto gettatogli)
Il guanto tien; il vinto foss'io pure
La mia ragione invitta può
restare.
Contr'essa, ebben — combatti, orsù !
Della sua fé — qual prova
hai tu?
ADELARO.
Per Euriante mia,
Fidente giura il cor !
LISIARTE
O buon cuore innocente
Chi mai turbar
Può il
tuo candor?
IL RE
Buon Adelar — deh ! cessi la contesa !
LISIARTE
Hai tu del Re l'alta sentenza intesa?
ADELARO
Il sangue mio saprò per lei versar!
LISIARTE
Sia pur!
Qual sia l'aver che ereditai
Degli avi miei la gloria — tu ben sai!
Lasciare tutto io voglio a te,
vSe la tua dama mia non è!
ATTO PRIMO 15
ADELARO
Sia pur !
il
RE ed IL CORO
Audace è la disfida....
ADELARO
(avanzandosi,
a Lisiarte)
vSe avvien che il cor d'Euriante tu conquida
Più non
avrò né ben', né onor.
Tu vinto avrai: solingo e senza amor
Andrò
lontano....
LISIARTE
(con ironia)
Come triste e bello
Trovar dovran 1' errante menestrello !
. ADELARO
(fieramente)
Sì tosto, no, non giubilar !
vSe perso avrai
In campo chiuso a Dio
Ragion tu renderai !
LISIARTE
Voi
testimoni siete: ebben, sia pur!
ADELARO e LISIAR I I
Giuriam !
Giuriamo!
l6 EURIANTE
IL CORO
Audace è
la disfida..
Perchè affrontare il ciel
E tempo ancor, giurare non
convien !
IL RE
È tempo ancora !
ADELARO
Ormai
sfidato son
Nessun voler può la mia fé domare!
IL RE
La
sfida annullerò; ti calma, orsù.
Periglio ignoto ad affrontar vai tu !
ADELARO
Mio sire: chi negare il braccio mai
Tra cavalieri
osava alla sua dama?
Che il pegno accetti, deh, concedi a me !
(porge al Re un anello)
LISIARTE
(avanzandosi verso il
trono)
Questo mio anel consegno in mano al Re
Che a lei — concedi —
io tosto mova
Tornar vo' vincitor !
IL RE
E qual la prova?
ATTO PRIMO 17
LISIARTE
Un pegno del suo
amore a te
Io ben saprcT recare !
IL CORO
Lo voglia il ciel
negare !
ADELARO
(traendo la spada)
Nel saldo acciar, e in
Euriante ho fé!
IL RE ed IL CORO
Confida sol, gran Dio, Giustizia in
te !
(Tutti volgono all'uscita)
Giardino del castello di
Nevers chiuso da un recinto, nel cui
mezzo è la porta d'ingresso. — Da un
boschetto s' innalzano
le cime delle torri del castello. Sul davanti, a
destra, un sedile
erboso. Nel fondo, a sinistra, una cappella sepolcrale,
dalle
cui finestre scorgesi accesa la lampada eterna.
EURIANTE,
sola.
Canta una squilla — trilla il ruscel
Dolci susurran —
l'aure del ciel
Ridon le stelle — coi raggi d'or
Io
dall'angoscia — oppresso ho il cor!
Tu, nel lontano, — ripensi a me?
Forse le stelle — parlan di te ?
Mille carezze — han nel
brillar....
Non han lo sguardo — del mio Adelar !
l8
EURI ANTE
Euriante, Eglantina.
EGLANTINA
(avvicinandosi ad Euriante)
Perchè solinga e triste sei?
EURIANTE
Io triste, no, non son, poiché lontano
Guida il pensier
dolcissimo desìo.
EGLANTINA
Desio d'amor soltanto
Amara
gioja dà nel pianto !
EURIANTE
Largì la sorte sol dolore a me
Languìa nel chiostro il fior della mia vita
Allor che un dolce e forte
Iddio, l'amor
A me recò luce e calor
L'affetto di Adelar!
EGLANTINA
(fra sé)
Ah ! guai a voi !
EURIANTE
A Nevers mi guidò, poscia partì.
Io qui rimasi sola, nel dolore
Ma t'incontrai, e balsamo gentile
Tu recasti al mio core !
ATTO PRIMO 19
EGLANTINA
Tu il carcere
mutasti a me in asil,
Tu generosa fosti
Con l'infelice cui tutto rapir,
Che vide il padre suo disonorato !
— Terribile ricordo ! —
EURIANTE
(abbracciandola)
Mesta amica !
Sperar dèi
nel futuro.... m'apri il core.
EGLANTINA
E tu fiducia forse
avesti in me?
Un segreto m'ascondi: lo rivela
Allor soltanto in te potrò
fidar !
EURIANTE
Noi debbo.... 1' ho giurato !
EGLANTINA
Affina il duol
Lo sguardo: nel ferale orror, laggiù
Non eri sola
tu!
L'affetto mio vegliava !
EURIANTE
Non svelar
Ciò che
hai visto ad alcun !
A
EURIANTE
EGLANTINA
Puoi dubitar?
(tristemente)
Ah! il mio duolo è disperato
Il tuo core è chiuso a me!
Nel
deserto sconfinato
Vo' fuggir lontan da te !
Là, dal turbine travolta,
Io la morte vo' cercar !
Ciò che a te commove il core
E pietà — ma
non è amore
Presso a te non vo' restar !
(fa atto di allontanarsi ;
poi ritorna)
Ma.... potrò io mai fuggire ?
Deh ! mi serba teco almen
:
Sorridendo vo' soffrire
E morire — sul tuo sen !
EURIANTE
(abbracciandola)
Riposa, amata, sul mio core; ignoto
Tanto
affetto era a me ; deh, mi perdona !
EGLANTINA
Tu m'ami?...
Tutto, tutto sia scordato.
EURIANTE
Con me vegliasti dunque tu
Neir ombra sepolcral laggiù !
ATTO PRIMO 21
EGLANTINA
Perchè il sonno feral turbar ?
EURIANTE
Per Emma sol pregavo pace
La suora d'Adelar, che inaspettata
Morte all'amor rapì. Grave un segréto
Su quella tomba sta.
EGLANTINA
Chi lo svelava?
EURIANTE
Fu lo spirto
di lei!
EGLANTINA
Di lei! — Orrore!
EURIANTE
Nel
maggio fu, nel dì della partenza
Che apparve a noi lo spirito di lei
Di
bianca luna nel chiarore
E si parlò, movendo il chiuso labro:
« O voi
cui del comiato il dolce pianto
« Il core molce, udite bene ; a me
« Un
dì pur rise amor; dolce e fedel
« M' amava Udon ; sul campo egli morì.
«
La vita a me divenne un peso allor
« Da quest'anello io bevvi reo velen.
« Tal morte, ohimè ! mi tolse la salvezza.
« Udon cercando vago per la
notte.
EURIANTE
« Piangetemi : la pace non avrò
« Finché V anello ond' io morte mi diedi
« Da lacrime innocenti sia
deterso,
« E un reo la vittima salvato avrà! »
EGLANTINA
(trionfante, fra sé)
Fosco mistero!
EURIANTE
Ahimè ! che feci mai
Il suo segreto rivelai!
Tradito ho la sua
fé !
EGLANTINA
Deh! non temere!
EURIANTE
La mia
stella — ahimè ! — s'oscura,
Cupa angoscia preme il cor !
EGLANTINA
Non temer! Ti rassicura
Dubitar potresti ancor?
Deh, fra le mie
braccia vien !
EURIANTE
Guai! tradito ho il mio segreto!
Si,
posar vo' sul tuo sen !
ATTO PRIMO 23
Il mio cor
ritrova pace
Neir affetto che hai per me
Ogni dubbio ornai si tace
Salda fede io serbo in te!
(Euriante entra nella cappella funeraria,
accompagnata da Eglantina fino sulla
soglia).
EGLANTINA, SO la.
O stolta! Nell'inganno tratta io l'ho
Fidato ha in me? Chi ornai
salvarla può?
Or nel sepolcro d' Emma scender voglio
Il suo
segreto deve a me giovare,
E forse d'Adelar pentito il core
A me
vedrò tornare!
A tal pensier m'invade folle ebbrezza
Morir
vorrei fra le sue braccia stretta
Foss' anche un breve istante solo,
Poi venga pure il nulla — io non lo temo !
Ma no.... speranza
vana
Non ridestar tormenti nuovi in core
Il mio destin segnato è
ornai : dolore !
Egli per lei sprezzarmi osò
E alla crudel
ferita
Così soccombere dovrei
Nel fior della mia vita ?
Degli occhi miei — il lacrimar
Le preci mie — non lo toccar :
Io la sua speme annienterò!
Da lontano squillano le trombe di
Lisiarte. Eglantina scende rapidamente nella
cappella sepolcrale).
24 EURIANTE
Contadini e Contadine entrano da
ogni parte, correndo
incontro a Lisiarte che appare col suo seguito.
I CONTADINI e LE CONTADINE
Lieti canti, o valorosi
Qhe
nessuno al mondo uguaglia
Qui v'accolgano e odorosi
Serti cingano i
cimier' !
I CAVALIERI
Del pugnar la gioja gode
Il guerrier
nelle battaglie
Ma fra tutti lieto è il prode
Che la pace può goder.
I CONTADINI e LE CONTADINE
Tutto intorno, non vedete,
Vi
sorridon campi e prati ;
Alle terre pace e quiete
Voi donaste, o forti
eroi!
Dalle valli ai monti grati
Canti s'odon risuonare
E commossa
li ripete
L' eco giubilando a voi !
I CAVALIERI
Come stella
in cielo appare:
Ad Euriante gloria e onor !
(Euriante ed Eglantina
escono dalla cappella)
ATTO PRIMO 25
EURIANTE
Lisiarte.... Cavalieri.... — benvenuti !
EGLANTINA
(fra sé)
Ah! possa Tonta mia vendetta avere!
I CAVALIERI
1 x
O quanto eli' è gentil!
LISIARTE
Madonna, io
reco
A voi — (porgete a me la bianca man) —
Messaggio lieto!
EURIANTE
(fra sé)
Trema in petto il core !
(a
Lisiarte)
Prode campion, chi mai ve l'affidò ?
LISIARTE
L'onor concesse a me il sovrano
D'accompagnarvi alla sua corte
Per dare al serto il più bel fior !
EURIANTE
Riconoscente,
ebben, vi seguirò.
(in disparte, a Piantina)
Lui riveder !
Pensa, Eglantina !
26 EURIANTE
EGLANTINA
Immenso gaudio !
(fra sé)
Rea tortura a me !
EURIANTE
(a Lisiarte)
O cavalier, sostare qui vogliate
Di Nevers nel modesto ostel.
LISIARTE
In reggia voi,
Madonna, lo mutate
Chi è presso a voi trovato in terra ha il ciel !
(fra sé)
L'amico è da invidiar !
I CAVALIERI
(fra loro)
Trama infernale !
Che dite ?
EURIANTE
LISIARTE
Sol nomato ho
trepidante
Voi, bella fra le belle — Eurìante!
EURIANTE
(invitando i contadini e le contadine alla danza)
Gaje canzoni —
baldi tresconi
Mutino in festa il bel giorno
Che a noi vi guidò !
ATTO PRIMO 27
I CAVALIERI
Dolce è
scordare
L'aspre fatiche
S.e gaje amiche — v' adornan di fior!
EURIANTE
L' almo desìo
La dolce speme
Veggo in
certezza la sorte mutar !
Ah ! rivederlo !
La gioja, insieme,
E T ansia fanno il mio cor palpitar !
EGLANTINA
Esulta,
o cuore
Ogni sua speme
In me fidando ella stessa annientò.
Forse Adelaro
Sul cor che geme
Vinto e pentito serrare
io potrò !
LISIARTE
Arde il desìo
Ride la speme
Ah ! s'io potessi quel core ammaliar !
Ah ! se il rivale
Tradito e insieme
Vinto — potessi ai miei piedi mirar !
28 EURIANTE
RODOLFO
L'almo desìo
La dolce speme
Volle la sorte in certezza mutar !
Ah !
quale incontro
La gioja, insieme
E l'ansia fanno il suo cor
palpitar !
EURIANTE
Ah rivederlo ! Celeste gioir !
(Porge la
mano a Lisiarte, che la adduce al castello, ^utt: la seguono)
<3>
H
VITO SECONDO
Giardino del Castello di Nevers.
E notte. Dalle
finestre del
sepolcreto tralnce il raggio della lampada accesa.
Temporale,
lampi, tuoni.
LISIARTE
(entra
agitatissimo)
Maledizioni m'arde ogni libra l'onta!
Ah ! folle
illusion, che a me sì pronta
E facil preda in lei mostrò !
Non più si
faccia l'eco scherno
Del mio furor ! Precipiti su me
Le sue folgori il
ciel :
10 non l'avrò: crudel martirio eterno!
Lunge ten va' — torvo
desìo
Immacolato — è il suo candor.
11 suo pensier — rivolto è a
Dio,
Puro e fedel — è il vergin cor !
Del mondo a me che importa mai
Senza Euriante il sol non ha più rai!
32 EURIANTE
Mia non sarà — a che sperare ancora?
Dimenticar convien....
Per lui sol vive
10 nella polve innanzi a lui dovrei
Piegarmi? No,
giammai! Fra rei tormenti
Perire ei deve per mia man !
Ah, inferno!
Venga il tuo potere arcano
A me in ajuto!
Sacrar mi voglio
all'opra abjetta
In tua possanza inter mi dò :
Un nero seme
germogliò,
11 fior sarà la mia vendetta!
T' infrango, o
sognojmentitor
Va lunge, o vii dolor:
Sol perchè ei muoja vivere
saprò !
EGLANTINA
(esce agitata dalla cappella sepolcrale,
tenendo in mano l'anello tolto ad Emma;
essa chiude la porta dietro di sé,
ma non si avvede di Lisiarte, che si è
tratto in disparte)
Sfuggita
all'ombra paurosa, io qui
Respiro. Alfin ti stringo
Anel fatai,
rapito a sepolcrali
Orrori, pegno della mia vendetta!
Fatale
anello tu testimoniar
Dovrai ch'Euriante fede e amor tradiva,
E
il cor spezzare a chi il mio cor spezzò !
LISIARTE
(che 1' ha
udita)
Che dice? Che? L'inferno a me l'invia!
ATTO
SECONDO 33
EGLANTINA
Siccome folgore mortai
Dee la
vendetta mia piombar su lor:
Amor disperda e speme !
Mai più congiunti
insieme
Li veda il sol ! — Ma come il colpo osar ?
LTSIARTE
(avanzandosi)
Per questa man!
EGLANTINA
Perduta son!
LISIARTE
Ti calma!
Parla senza timor.
EGLANTINA '
Che vuoi
da me?
LISIARTE
Vo' l'opra tua compir: pria che tramonti
Il
nuovo dì vendetta avrai, di lei,
E d' Adelar che ti sprezzò : tei giuro !
EGLANTINA
Spiare il mio segreto osasti tu?
LISIARTE
Lisiarte in pegno t'offre la sua man,
In fiori i ceppi tuoi si
muteran
Su queste terre tu potrai regnare,
Cor, speme, vita tu mi puoi
fidare !
34 EUR1ANTE
EGLANTINA
Diresti
il ver ?
LISIARTE
Per l'odio che ho nel cor
E per l'inferno,
il ver!
EGLANTINA
M' ascolta allor !
EGLANTINA
Una forte arma t' ho dato,
Le mie pene fine avran !
LISIARTE
Trionfante, 1' ho giurato
Al mio fianco ti vedran !
EGLANTINA
Tutto il lungo mio martire
In un' ora dee soffrire !
LISIARTE
Chi sfidarmi fiero osò
Vilipeso io renderò !
LISIARTE Cd EGLANTINA
O notturno tenebror
A noi- giova e
Torà affretta
Nel desìo della vendetta
Freme il sangue e batte il cor!
(escono dal fondo)
ATTO SECONDO 35
Una
grande sala nella Reggia, illuminata a festa. — Un terrazzo
nel fondo, oltre
il quale si scorge la campagna nel lume lunare.
Adelaro, in ricche vesti,
entra solo.
ADELARO
Oh come aulente par
Nel mite
susurrar
L' aura del ciel !
In fuga volge il duol
Innanzi al gajo sol
D' un dì novel !
Germina ai caldi
rai
Il sogno eh' io sognai
Fiorisce amor !
La speme è
realtà
Salda la fede sta
Nel lieto cor !
La rivedrò, più
dubbio alcun non v'ha!
E al gaudio immenso io reggerò ?
O
celestiale voluttà !
Nel suo divin sembiante
Lo sguardo mio bear
!
Quel petto palpitante
Sul petto mio serrar !
Deh vola
atteso istante
Più a lungo non tardar !
(Euriante accorre dal
fondo e si getta nelle braccia di Adelaro)
EURIANTE
Oh, sovruman gioir:
Io bevo il tuo respir
Per sempre mio sei tu !
36 «
EURIANTE
ADELARO
Oh, fulgido avvenir :
Non più
lontan soffrir
E non lasciarti più !
Fin che la morte vien
Qui sulP
ardente sen
Mi voglio consumar
Svanir nel dolce ardor,
Con V alito
dei fior
Pei cieli trasvolar !
(Rimangono lungamente abbracciati)
Il Re, col suo seguito, entra.
Adelaro presenta Euriante ai
cavalieri.
I CAVALIERI
Sfolgorante luce inonda
L'ampio
ostel: ma ogni splendor
Vince d' Euriante bionda
Il purissimo candor !
Qual fra rose ed oro in cielo
Sorge l'astro del mattin
Tale appar
nel bianco velo
Il sembiante suo divin' !
IL RE
(ad
Euriante)
Omaggio a Voi, Madonna !
EURIANTE
Mio signore,
L'affetto vostro ognor su me vegliò.
ATTO SECONDO 37
IL RE
Nessuna nube offuschi il vostro ciel !
EURIANTE
Securo scudo m' è il regal favore !
Pur, mio signore, di Nevers le dame,
Qui non vegg y io....
IL RE
A voi presto corona
Degna faranno, e omaggio renderan !
LISIARTE
(entra dal fondo preceduto dai suoi araldi ed alfieri)
Mio sire!
I CAVALIERI
(L'ora appressa del cimento !
O giusto ciel fa che trionfi il ver !)
EURIANTE
Mancar mi
sento !
ADELARO
In me t'affida, orsù !
LISIARTE
Recare io debbo tal messaggio
Che volentier taciuto avrei :
I
feudi di Adelar, son miei !
38 EURIANTE
ADELARO
Questa angiol, mira, ti smentisce !... no !
Dicesti il falso !
EURIANTE
Ciel ! Mio Adelar !
Che accade mai ! V arcano a me
disvela !
ADELARO
(traendola a sé)
Vien sul mio cor ! T'
è scudo il saldo petto
Qui puoi sfidare il turbine infernale
Ben vincere
io saprò il re del male !
(agli astanti)
Quest' angelo del ciel
non può mentir !
LISIARTE
La prova io vi darò !
I
CAVALIERI
Cielo! Euriante
Che mai facesti di' ?
LISIARTE
Condotta a fine ho l'alta impresa
Di conquistar quel puro cor;
Cedette a me senza difesa
Felice io torno, e vincitori
EURIANTE
Che dite? Lisiarte? Io.... conquisa
Da voi ? Il guardo osaste
alzare a me ?
Sol cortesia vi fu tra noi !
ATTO SECONDO
39
LISIARTE
Pudica
Ahi! quanto.... eppur sì ardente
or ora!
ADELARO
(furente)
In campo !
IL CORO
All' armi !
Ei deve a noi!
IL RE
No. La prova dare
LISIARTE
(mostra l'anello)
Qual pegno questo anello
Ella m' offerse
di sua bianca mano.
(porgendo al Re l'anello)
Dolente e mesto
ecco ti rendo
Ricordo d'un istante sovrumano !
EURIANTE
Signor che tutto sai, sono innocente!
Mi salva tu da quest'orrenda
trama !
Aita porgi a me, Signor clemente !
ADELARO
No,
quest' anel carpito fu !
(ad Euriante)
Temer non dèi mio puro
fiore
Nessun macchiar può il tuo candore!
40 EURIANTE
LISIARTE
Chi mai fuor che Euri'ante e te
Sa dir qual
dell'anel la sorte fu ?
Chi d'Emma sa il feral mistero?
ADELARO
Parla Euri'ante? Disse ei dunque il vero ?
EURIANTE
Ah !
me infelice !
ADELARO
M'hai tradita?
EURTANTE
Oh cielo !
Che dire?
ADELARO
Serpe !
EURIANTE
Mio dolor crudeli
Pur non tradii la
fé!...
ADELARO
Più non parlare!
Rejetta !
LISIARTE
Or m'ascoltate voi:
' Nel maggio fu, che al pallido chiaror.... "
ATTO SECONDO 41
ADELARO
(interrompendolo)
Non più, non più ! Ti prendi tutto, va !
Prendi la vita mia!
IL CORO
Qual tradimento !
Più infame
e più crudel misfatto
Alcuno in terra non mirò
L'amor dal ciel nel fango
ha tratto
Il sacro giuro profanò!
EURIANTE
(alzando le
braccia al cielo)
Deh ! mi richiama a te dinnante,
Tu che mi leggi
dentro al cor!
IL RE
Virtude in terra esiste ancor
Se in
fallo reo cadon le sante?
LISIARTE
Non più m' asconda il
tenebror :
Mi vegga il mondo trionfante !
ADELARO
Lunge ne
andrò solingo, errante
Celando al mondo il disonori
LISIARTE
(inginocchiandosi innanzi al Re)
Or sia giustizia resa, o Sire, a me
Per dritto Nevers chiedo in feudo a te !
42 EURIANTE
ADELARO
(prendendo per mano Euriante)
Euriante,
vien' !
EURIANTE
M' è gaudio 1' obbedir,
Con te vivere io
vo' — con te morir !
I CAVALIERI
(affollandosi intorno ad Adelaro)
Il braccio e il cor noi ti darem
Il duce nostro seguirem !
LISIARTE
Neir abbandono lo vedrò
Frenar la gioja più non so!
EURIANTE
Non far Signor ch'io preghi invano !
(Si volge a
mani giunte ai cavalieri; tutti la respingono. Adelaro si avvicina
ad
Euriante e prendendola per mano fa atto di allontanarsi).
IL CORO
Un reo delitto si compì :
Ella ha la sacra fé tradita.
Il dolce
sogno disvanì
Il ciel per sempre V ha punita !
(Adelaro esce con
Euriante, che si regge a stento).
fiJTO TERZO
Una gola rocciosa, fra i monti. Folti cespugli. Dall'alto un
ripido
sentiero discende ad una fonte, circondata da salici. Notte
lunare.
(Adelaro entra seguito da Euriante. Egli tiene in
mano la spada, con la quale
s'è aperta la via fra i cespugli, e si arresta
presso la fonte).
EURIANTE.
Alfine qui potrò posare ?
Potesse il core pace alfin trovare !
L* ardente sol, P algida
notte
Io teco volli disfidar.
Ogni conforto respingesti
Conforto alcun non ebbi mai da te !
Perdonami ! no, non guardar
così
Pietà non hai di me, delle mie pene ?
Vuoi tu eh' io muoja
disperata, di' ?
Deh! Mi conceda il labro la parola
E P occhio
il mite sguardo che consola !
46 EURIANTE
ADELARO
Triste e deserto è il loco, com'io vò
Qui V
opra compirò.
(a Euriante)
Per trucidarti,
Io qui sostai !
EURIANTE
Pietà di me, pietà !
ADELARO
Ascolta i
detti miei :
La voce mia ridesti
Tutti i ricordi spenti
Del male che
facesti ;
Pria di morir ti penti!
EURIANTE
Io mal non feci,
no, e sol t'amai.
Amor per me tu in core più non hai!
ADELARO
Deh! non parlar d'amor tu che spezzasti
Un cor fedel — e il giuro
profanasti !
Quanto t' amai ! Eri il mio solo ben !
EURIANTE
Ascolta le mie preci almen :
Io pura son d' ogni peccato !
ATTO TERZO 47
ADELARO
Non più, non più !
Menzogne son !
Il più fedele amore hai calpestato !
T' attende or qui la
punizion !
EURIANTE
Ascoltami !
ADELARO
Già
troppe volte udìa
La dolce melodia
Dal labro tuo fluir! Ingannatrice!
Più non ti credo !
EURIANTE
Ebbene, per tua mano
Vo' qui
morir !
L'estrema prece mia per te sarà
Per te 1' estremo mio respir
!
ADELARO
T'appresta, orsù: qui morte avrai da me!
EURIANTE
Tu fede in me — no, più non hai!
Io dal tuo cor —
rejetta sono!
ADELARO
Morendo il fallo — espierai
E
forse avrai — dal ciel perdono !
EURIANTE
Morte crudel — su me
discendi
L' alma dolente — a liberar !
48 EURIANTE
ADELARO
Soffre il mio cor — tormenti orrendi,
E pur ti
debbo — giudicar !
EURIANTE
(guarda fra i cespugli e retrocede
terrorizzata, facendo scudo ad Adelaro del
suo corpo)
Terrore! Mira,
là
In agguato muto sta
Fra sterpi e rovi un mostro fier;
Ten va. Deh, lascia ch'io per te
Del mostro preda sia. Non mi
negar
Quest r ultimo gioire
Per te morire...!
Ecco,
s'appressa.... fuggi!
ADELARO
Non temere !
Con Dio, la fiera
affronterò!
(s' inoltra fra i cespugli)
EURIANTE
(inginocchiandosi)
Celeste schiera, tu
Che vegli su di noi
E tutto vincer puoi,
Difendi la virtù
Guarda quaggiù !
(seguendo ciò che accade fra le roccie e i cespugli)
Apre le
fauci già....
Versa il suo reo velen
La forza a lui vien men... !
ATTO TERZO 49
Clemente Iddio, pietà!
Ajuto dà !
Sempre più s'appressa, incalza....
Egli
cade..,, si rialza....
Ciel! Che fu?
No, perduto non è! In alto
Vibra il forte acciar
Di sangue intrisa
Cade la fiera
Ah ! vittoria ! Egli V ha uccisa !
Pria di spegnerti, o mio cor
Palpita di gioja ancor!
E salvo ! Tutta la mia vita io dò
Per questo istante sol !
(ad Adelaro che ritorna)
Or mi
ferisci !
ADELARO
(ringuainando la spada)
No — più non lo
posso ornai :
D'ucciderti imponeva a me l'onore;
Tu la tua vita
offristi
Per farti scudo a me.
Te giudicar — non posso più !
(vincendo l'interna lotta, respinge Euriante, ed esce)
EURIANTE
In questa rea vallata
Io sola, abbandonata
Da tutti resterò,
Né
il mondo rivedrò !
(siede presso al fonte)
5o
EURIANTE
A che, fonte ciarliera
Sì dolce
mormorar ?
A che, fra i rami, a sera
luna, a me guardar?
Giovarmi alcun non può
Speranza più non ho !
1 passi miei — dove
rivolgerei
Deserto ovunque intorno sta:
Io qui la morte attenderò.
Presso al ruscel
D' un salce al pie
La fossa io vo' scavare
;
Invocherò
La morte che
Mi venga a liberare !
E
forse un dì lontan, dovrà
Passar Y amato mio di qua ;
Tu gli
susurra, o salce, allor
Ch'io morta son per lui d'amor;
E digli
tu, o ruscel
« Ognor ti fu fedel! »
(cade sfinita presso al
fonte. Spunta 1' aurora. Squilli di corni nel lontano. 1
cacciatori
cantano:) •
Dell' alba pallida fra i vapor
Il bosco dorme silente
ancor
Noi del mattino udito abbiam
L'appello e in armi pronti siam !
Avanti, pel gajo sentier
Dei corni al gagliardo squillar
Il bosco
dormente a svegliar!
ATTO TERZO" 51
Entrano i
Cacciatori, segiciti da contadini.
Le vette imporpora e indora il sol
Ei l'aquila desta al suo forte voi !
Dall' arco un colpo si
partì
La freccia brilla al nuovo dì....
Avanti pel gajo sentier
Dei corni al festoso squillar
Dal covo le fiere dormenti a
snidar !
IL RE
(entra da destra e s'arresta colpito)
Che
v'ha laggiù? Quel mostro chi atterrò?
I CACCIATORI
(hanno scorto
Euriante svenuta presso al fonte)
In lacrime una donna giace qui....
IL RE
(avvicinandosi ad Euriante)
Chi sei tu, parla, bella
sconosciuta
Bandisci ogni terror ; rivolgi a me
Lo sguardo tuo: tu parli
col tuo re....
(riconoscendola)
Cielo! Euriante!
IL CORO
Euriante! Oh ciel!
EURIANTE
Deh ! lasciatemi morire
Io vel chieggo per pietà!
52
EURIANTE
IL RE
No! tu ancor ti puoi pentire
Ed il ciel
perdonerà!
EURIANTE
Rea non son — non fui giammai!
IL RE
Tu innocente? Dici il vero?
IL CORO
Parla, o Dio che tutto sai !
EURIANTE
Eglantina con sottile
Arte il nero inganno ordì,
Fra le rose serpe vile,
Il segreto mio carpì!
il RE
Euriante, il ver tu parli?
Con raggiri ci ingannar?
Per il ciel!
Saprò sventarli,
E ridarti al tuo Adelar !
EURIANTE
Riveder
l'amato mio?!
È un sogno? — No! Morrei se fosse inganno !
Ditelo.... è vero ?
il RE e IL CORO
Vivi, credi, spera...!
ATTO TERZO 53
EURIANTE
(in preda alla più
viva gioja)
A te, a te — voglio volar,
Dov' è, dov' è — il mio
Adelar ?
Ch' io possa al cor serrarti
Mai più, mai più lasciarti
!
Già fremo ed ardo,
Ah ! dal suo sguardo
Novella vita
io voglio bere
Sul labro il labbro vo' posare
Il suo respiro
respirare !
Dove sei tu, luce del mio pensiere ?
(impallidendo e
vacillando)
Ahimè! Non regge a tanta gioja il core....
Morir mi
sento....
(cade priva di sensi)
(I cacciatori e i contadini commossi
si inginocchiano intorno a lei)
Uno spiazzo innanzi al Castello
di Nevers, di cui a sinistra si
scorge la porta principale. Per un sentiero
si accede al ponte
levatojo. Sul davanti case di contadini, fra le quali una
è ador-
nata di fronde e fiori. — Una coppia di sposi, circondata da
contadini festanti, che intrecciano una danza.
BERTA
U aprii fa
il prato rinverdir
E a le fanciulle il cor languir:
Chi sa perchè
spuntano i fior'
E perchè langue il cor?
54 EURIANTE
IL CORO
E la malìa gentile
D'Aprile !
BERTA
Cos'è che chiuso sullo stel
Attende il fiorellin dal ciel ?
Sole
e rugiada, ognun lo sa.
E il cor che cosa attenderà ?
Chiedetelo al
gentile
Aprile !
IL CORO
Chiedetelo al gentile
Aprile !
BERTA
O Aprii, che il cuore fai languir
Ciò ch'egli attende
sai tu dir ?
Rugiada e sole insieme, il cor,
Fanciulle belle attende :
amor !
Tale è il mister gentile
D'Aprile !
ADELARO
(col
morione chiuso, passa lentamente fra i gruppi festanti, e si arresta sul
davanti della scena)
No, vero amore in terra più non v'è!
Fede.... parola vana, ahimè!
Di donna il cor non mai la fedeltà,
Capriccio solo alberga e vanità!
ATTO TERZO 55
I CONTADINI
Chi sei tu ch'osi il lieto dì turbar?
ADELARO
(senza badare ai contadini)
Addio mio sogno
ingannator ;
10 cerco della notte il tenebror
11 nero sonno che
più fin non ha
Dolce una tomba a me
Il suol natio darà !
(apre il morione)
I CONTADINI
(riconoscendo ii loro signore)
E lui ! E lui ! S'apre alla speme il core !
BERTA
Il
tanto atteso giorno oggi spuntò !
IL CORO
Salve, o signore!
Alfin tu sei tornato!
(tutti lo circondano festanti)
ADELARO
(respingendo i contadini)
Lasciatemi, ven prego, al mio dolore !
BERTA e I CONTADINI
A te fedeli fummo ognor !
I GIOVANI
CONTADINI
Con te la forte gioventù
Conquida il patrio suol !
56 EURIANTE
ADELARO
O santa, o dolce
fede
Perchè non fosti d' Eurìante in cor ?
IL CORO
Da te
allontana il reo sospetto
Fu trama vii — che t' ingannò !
A noi lo dice
il core in petto :
Eurìante, no, mentir non può !
ADELARO
Ah! Mi tradiva!
BERTA
(appressandosi ad Adelaro)
Gravi eventi ascolta:
Col tuo nemico s'accordò Eglantina
Cui
desti asil nel tuo Castel ;
Ella a Lisiarte die la mano
Ei del tuo feudo
farla vuol regina !
ADELARO
E fulmini non ha più il ciel ?
IL CORO
(circondando Adelaro)
Orsù, sventar tu dei la trama
Ognun di noi lo spera e brama
Sul nostro braccio puoi contar
Tu puoi
fidar — nel nostro acciar !
ATTO TERZO 57
ADELARO
O cielo! a disvelar la trama
E a sostenere
il ver mi chiama !
Dà forza al braccio ed air acciar
La patria terra a
liberar!
(egli chiude il mortone, e si ritrae in disparte)
(Dalla porta del castello incomincia a sfilare il corteo di nozze di
Lisiarte ed
Eglantina; — trombettieri, soldati, alfieri lo precedono e lo
seguono)
IL CORO
La coppia rea ecco s' avanza !
ADELARO
Ti frena, o cor, nel dì della speranza !
EGLANTINA
(quasi delirando)
Più non mi reggo,
Rabbrividir mi fa di
morte il gel !
Manca il respir
Là, Emma, uscita dall' avel
Accenna con la scarna mano....
Che vuoi da me ? L' anel tu
chiedi invano
Strumento io fatto V ho di mia vendetta !
Ten va !
Qui son io sola
Regina !
(a Lisiarte)
Lisiarte, tua sarò
:
L' anel nuzial l'averno ha benedetto
Di sangue intriso egli è.... non
dubitar
Nessuno il ver disvelerà.... ti placa!
58 EURIANTE
JL CORO
Che mai disse? Qual terror?
Dubitar potreste
ancor?
LISIARTE
(ai cavalieri)
Ha perduta la ragion !
ADELARO
Sulla via del vero io son !
Tremate! Giunto è il
dì della vendetta!
Del ciel la giusta punizion v' aspetta !
LISIARTE
L' insulto vii tu pagherai, stranier
Vassalli miei
— sia fatto prigionier !
(alcuni cavalieri del seguito di Lisiarte si
fanno intorno ad Adelaro)
ADELARO
Fra voi chi F osa, chi ?
(apre il morione)
IL CORO
(riconoscendolo)
Viva
Adelar ! Viva il signore amato !
Sian grazie al ciel — egli è fra noi
tornato!
EGLANTINA
(quasi svegliandosi da un sogno)
E lui !
Nella sua gloria bello e forte !
Ahimè !
(cade fra le braccia delle
sue donne)
ATTO TERZO 59
LISIARTE
(avventandosi contro i vassalli)
Maledizione e morte !
Vile
genìa ! saprò piegarvi a terra !
IL CORO
Non sfidare i
fulmini
Del divin furore
Troppo osato hai tu !
Trema, temerario
Fuggi, traditore,
Non tornar mai più !
ADELARO
(avanzandosi)
Orsù, nel chiuso campo
Tu dei con me pugnar !
LISIARTE
Saprà del ferro il lampo
L'orgoglio tuo fiaccar!
ADELARO
Dal petto, ancor vivente,
Il cor ti strapperò!
LISIARTE
Nel sangue tuo fluente
Io mi disseterò !
ADELARO
Ebben! ver me t'avanza
Ti ucciderò, fellon !
6o EURIANTE
LISIARTE
Domar saprò — la
tua baldanza
Sia pur — io pronto son !
(si avventano a spada
sguainata l'un contro l'altro)
IL RE
(col seguito di paggi e
cacciatori separa i contendenti)
Bando alFacciar
Il Re qui solo può
Secondo il dritto giudicar !
(tutti s'inchinano al Re)
ADELARO
Signore ! Trama orrenda tutti noi
Trasse in inganno; puro ed
innocente
E il cor d' Euriante !
Ahimè, nel bosco, errante
Io la lasciai !
Tu, o Re, la salva....
IL RE
Triste nuova io reco
Da forte, o eroe, la apprendi e la sopporta
Perdon dal citìo manda
A te Euriante.... morta !
EGLANTINA
(in uno scoppio di selvaggia gioja)
Trionfo ! Alfine vendicata
son ;
E spenta la rivale !
ATTO TERZO 6l
(ad
Adelaro)
Or sai tu pur che sia soffrire
O stolto ! T'era noto il
mio languire
L'ardor segreto che struggeva il cor,
Eppur
fidasti, cieco, in me ?
Il pianto mio non ricordavi
Il disperato
mio pregar?
Derisa un dì m' avevi tu :
Potevo io 1' onta
sopportar ?
ADELARO
Infamia !
EGLANTINA
Sappi tutto
ornai :
Ti danna! Calunniata fu.... Chi mai
A notte dalFavel
Per
darlo al Lisiart rubò l' anel ?
Io fui, che vedi a te dinnante
Pura e
fedel era Eurìante !
LISIARTE
Sei folle !
EGLANTINA
Te, dell'odio mio strumento
Rendo per sempre al nulla, va !
LISIARTE
Chi mi trattien dal trucidarti?
Tradito m'hai,
l'averno a te!
(trafigge Eglantina)
62 EURIANTE
IL CORO
Assassino !
A morte!
IL RE
A
morte lo si tragga !
ADELARO
No!
No, mio signor, compiuta
l'opra sia
Lo vuole un reo destino !
(snuda il petto)
Ecco
il mio cor, la vita mia,
Su, prendila, assassino !
Cielo ! Che
mai diss' io
Chi fu assassino?... Io
Io sono il reo, — io, che
l'uccisi
E maledetto sono.
Chi l'innocenza ha calpestato,
Chi disprezzato — fede pura e amor ?
Chi al mondo più di me
fellon !
(Cade in profonda disperazione. Da lunge s' odono a un tratto
allegri suoni di
corno. Entrano i cacciatori con Euriante)
IL CORO
Oh gioja ! Rivive! Respira!
EURIANTE e ADELARO
(abbracciandosi)
O sovruman gioir
Io bevo il tuo respir
Per sempre mio sei tu !
Per sempre mia sei tu !
ATTO
TERZO 63
Non più lottar, — non più soffrir
E non
lasciarti più !
Qui sul tuo cor
Voglio posar
Voglio
gioir
Voglio morir
Per sempre mio sei tu,
Non vo'
lasciarti più !
IL CORO
Sereno splende in ciel
Il sole deir
amor !
Non più dovrai soffrir
Cuore fedel !
ADELARO
(quasi rapito da una visione sovrumana)
Emma è redenta: poiché
il triste anel
Di lacrime innocenti intriso fu
Fra orror
notturni ella non vaga più :
Per sempre ornai congiunta è a Udone in
ciel!
ADELARO ed EURIANTE
Sereno in ciel risplende il sol d'amor
!
IL CORO
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Sul vostro amor
saprà vegliare ognor !
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nevale-Quaresima 1901-02). Spartito completo per Canto e Piano-
forte
(in 8°) Edizione Popolare Economica . . . . . . L. 6
Pezzi staccati
dell'Opera EURIftNTE :
Aria di Lisiarte (Qf.) Atto II. « Lunge
ten va.... ». . L. 1
Aria di Adelaro (T) Atto II. « Oh ! come
Sinfonia per Pianoforte solo . .
sinfonia per Organo
Ita manza di Adelaro (T) Atto I.
il margine fiorito.... ». . . .
Cavatina di Eurìante (S) Atto I. « Canta
una squilla.... »
L. 50
» 1 —
< Lungo
» 50
50
aulente.... » » 1
Passo a cinque . . » 50
Libretto dell'opera » 1 — 3>
Friday, May 1, 2015
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