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Friday, May 1, 2015

IL CONTE DI NEVERS: melodramma in tre atti

Speranza

Fu per il Teatro Imperiale di Vienna, ove venne rappresentato per la prima volta il 25 Ottobre 1823, che Weber scrisse "Il conte di Nevers e Rethel: melodramma in tre atti".

Il melodramma concertato e diretto da Weber stesso, ebbe u?i successo pieno ed incontrastato.

Riprodotta poi a Dresda (1824), a Londra ed a Berlino (1823), il compositore ottenne eguale risultato.

Carlo, Maria Federico Augusto, barone di Weber, nacque ad Eutin, nel ducato di Holstein, il 18 dicembre 1786 e morì il 5 giugno 1826.

Il barone di Weber non arrivò dunque a seguire le fortunate peregrinazioni del suo "Conte di Nevers e Rethel" né a raccogliere novelli allori anche in Francia ove fu data a Parigi successivamente nel 1826,
1831 e 1857, mentre oggi forma parte del miglior repertorio nei teatri di Monaco (Baviera), Berlino, Dresda, Praga, etc.

Il libretto di Guglielmina Chezy, nata Baronessa di Kleuke (la di cui versione italiana veline affidata al signor Gustavo Macchi) è tratto da un antico racconto francese del XV secolo "L'istoria del conte di Nevers e della bella e virtuosa Euriante, principessa di Savoia, la sua amante", già trattato da Shakespeare per un suo dramma e da Boccaccio per una novella.

Della musica non è mio compito fare un'analisi.

Tuttavia giova ricordare come per l'intensità dell'espressione drammatica e la metodicità del recitativo, per la ricchezza dell' istrumentale usato con intenti poetici e drammatici "Gherardo, il conte di Nevers e Rethel" sia ritenuta il punto di partenza delle evoluzioni del dramma musicale e che Riccardo Wagner stesso ebbe a rendere omaggio a quest'opera, ch'egli certo ricordava vivamente, quando ideò e scrisse il suo "Lohengrin; osia, il cavalier del cigno."

L' Editore.



Euri ante

Opera romantica in tre atti di

KLMINA CHKZY

(nel testo originale tedesco)



versione ritmica italiana di
GUSTAVO MACCHI



musica di



CARLO MARIA WEBER



(4000) - Nette Lire UNA



Milano — Teatro alla Scala

(Carnevale-Quaresima 1901-1902)




Premiato Stabilimento Musicale
A L-EISS A IN D RO PIGNA

(Fornitore della Real Casa)

MILANO

(PRINTED IN 1TALY)



Proprietà dell'Editore per tutti i paesi.

Deposto a norma dei trattati internazionali.

Stampato in luogo di manoscritto.

Tutti i diritti di esecuzione, rappresentazione, riproduzione,

traduzione, trascrizione, ecc., ecc., sono riservati.



ALESSANDRO PIGNA, Editore di musica in Milano, avendo
acquistato la proprietà esclusiva per tutti i paesi del diritto di
stampa e vendita di questo libretto, a termine della legge sui
diritti d' autore, diffida qualsiasi Editore o Libraio o Riven-
ditore o chicchesia, di astenersi tanto dal ristampare il lavoro,
sia nella sua integrità, sia in forma di riassunto o di descri-
zione, ecc., ecc., quanto dal vendere copie di edizioni con-
traffatte, riservandosi ogni più lata azione a tutela della sua
proprietà.



Milano - Stab. Cromo-Tip. La Poligrafica Società Edit. • Via Stella, 9.



PERSONAGCxI



LUIGI VI, Re di Francia . Basso Sig.r Augusto DADO

EURIANTE di Savoja . . . Soprano .... Sig.™ Rosina STORCHIO
EGLANTINA di Puiset . . . Mezzo Soprano » Onoria POPOVICI

BERTA, Contadina Soprano .... » Elvira MAGLIULO

ADELARO, Conte di Nevers Tenore. . . . Sig. r Emilio COSSIRA
LlSIARTE, Conte di Forest Baritono .... » Antonio MAGINICOLETTI
RODOLFO, Cavaliere .... Tenore » Carlo RAGNI



la duchessa di rorgogna — Principi — Principesse — Duchi — Conti

— Nobili — Dame — Cavalieri — Ufficiali — Soldati — Paggi —
Guardie — Araldi — Alabardieri — Scudieri — Vassalli — Castel-
lani — Alfieri — Trombettieri — Cacciatori — Chierici — Ragazzi

— Contadini — Danzatori — Danzatrici.



Nel Castello Reale di Préméry e nei dintorni di Nevers
dopo la pace colP Inghilterra, ino.



Maestro concertatore e Direttore & orchestra: Arturo Toscanini
Maestro sostituto al Direttore : Pietro Sorniani

Altro Maestro sostituto; Tulio Serafin

Maestro Direttore del Coro : Aristide Venturi

Sostituto al Maestro del Coro: Francesco Codivilla

Primo violino solista: Federico Barerà

Primo violino concertino : Ariodante Coggi

Primo violino per il Ballo : Luigi Bonioli

Capo dei secondi violini per V Opera: Giovanni Albisi

Capo dei secondi violini per il Ballo : Vincenzo Lodi

Prima viola per V Opera: Ugo Tanzini

Prima viola per il Ballo: Francesco Rambelli

Primo violoncello per l'Opera: Giovanni Berti

Primo violoncello per il Ballo: Goffredo Vancini

Primo contrabasso per V Opera: Italo Caimmi

Primo contrabasso per il Ballo : G. Quinto Rastelli

Primo flauto per V Opera: Abelardo Albisi

Primo flauto per il Ballo: Alfredo Casoli

Primo clarinetto per l'Opera: Armando Ciccotti

Primo clarinetto per il Ballo : Romolo Quaranta

Clarone: Arturo Capredoni

Primo oboe per V Opera: Tancredi Saetti

Primo oboe per il Ballo : Ferruccio Pizzi

Cor 7io inglese : Antonio Giorgi

Pruno fagotto per l'Opera: Italo Brignani

Primo fagotto per il Ballo : Antenore Cristani

Primo corno per l'Opera: Luigi Brunetti

Primo corno per il Ballo: Giulio Faini

Prima tromba per l'Opera: Domenico Guarino

Prima tromba per il Ballo: Emilio Gianni

Primo trombone per V Opera : Serse Peretti

Primo trombone per il Ballo : Eugenio Visconti

Co?itrabas stuba per l'Opera: Guglielmo Aneomanti

Prima arpa per l'Opera: Carlotta Sorniani- Moretti

Prima arpa per il Ballo : Olimpia Jona

Timpani: Ruggero Forlai

Cassa e piatti : Francesco Veronese

Suggeritore : Mario Marchesi

Direttore di scena: Eugenio Reale

Maestro della Banda: Pio Nevi

Ispettore: Nicola Azzalini

Inventori ed esecutori delle scene: A. Parravicini, F. Rota, L. Sala, G. Songa

Direttore del macchinismo : Giovanni Ansaldo
Vestiarista: Sartoria Teatrale Chiappa - Attrezzista: Ditta E. Rancati e C.

Gioiellerie: Ditta A. Corbella- Calzolaio: G. Cazzola

Parrucchieri: E. Venegoni, C. Micheletti - Fiori e Piume: E. Robba

Effetti di vapore ed effetti ottici: Antonio Beretter

Istrumenti: Sambruna, Maino & Orsi
Pianoforti : Tedeschi & Raffael, Ricordi & Finzi



fiJTO PRIMO



Digitized by the Internet Archive
in 2013



http://archive.org/details/eurianteoperaromOOwebe




Atrio nella Reggia di Préméry. — Una gran porta nel mezzo a
cui si accede per un'ampia gradinata — armi, scudi, lande, ecc.



Il Re, la Duchessa di Borgogna
Adelaro, Lisiarte

Nobili e Dignitari, Cavalieri e Dame, Paggi
Araldi, Alabardieri, Soldati, Danzatori e Danzatrici

(11 Re è seduto sul trono, gli sta di fronte, la Duchessa di Borgogna)
LE DAME

La pace alfine a noi tornò,
Cessata è ornai l'infausta guerra.
Un lieto giorno oggi spuntò:
Il sol, che il sangue ottenebrò,
Ritorna a splender sulla terra!

I CAVALIERI

Omaggio a voi, d'aulenti fior'
Gentil ghirlanda, vaghe stelle !
Il sol che accende in petto a noi
L'ardor possente degli eroi,
È il sol degli occhi vostri, o belle!



IO EURIANTE



IL CORO

Cantiam d'amore il più giocondo canto
Cantiamo il vanto — d'un fedele cor !
Sia gloria a voi !

(Si avanza un gruppo di danzatrici che eseguisce una danza grave).

IL RE

(ad Adelaro, che si tiene pensoso in disparte)

Mio cavalier, te non attrae la festa,
Né allieta delle danze il suon?

ADELARO

Di Lei — da cui lontano son
Desìo cocente in cor mi desta !

IL RE

Confida in me!

LTSIARTE

(fra sé)



Per lui quanto favore !



IL RE

Fra breve certo la vedrai.
E la tua dama in Nevers ?



ADELARO

Sì, mio Sire



ATTO PRIMO



IL RE

Oggi ancor, per un mio paggio
Avrà messaggio — dal suo re
Che la richiama presso a te!

ADELARO

Grazie ti rendo !

IL RE

Nobile campione
Che fosti scudo a me nella tenzone
Lieto vederti, qui presso al mio soglio,
E un canto udir per Euriante io voglio !

(Ad un cenno del Re un paggio ha recato un liuto).

ADELARO

(accompagnandosi, canta:)

Lungo il margine fiorito
Sotto a rosei peschi in fior,
Fu da te il mio cor ferito
Dolce dardo dell'amor.
Io la vidi, smorta e bionda

I suoi guardi mi fissar....
Lungi i fior' travolse l'onda
Io quel dì non so scordar !
Delle stelle al mite raggio
Che il mio passo a lei guidò
Nel sottile ardor del maggio

II suo cuore a me parlò.






EURI/JNTTE



Stretta io tenni la sua mano ,
Ella porse il labbro r me,...
Neil' incanto sovrumano
Ci giurammo eterna fé!
Da quel dì per lei _oltanto
Io respiro, e vivo* son ;
vSol per lei ^ibrar fò il canto,
E Tacciar nella tenzon !
Per me solo, giubilante,
Batte a lei nel petto il cor:
Come al sole sfolgorante
guarda il mondo al nostro amor !




'T



IL CORO



Viva Euriante, bella fra le belle
Che di virtude e d'ogni grazia è fior;
vSiccome in cielo a luna fan le stelle
Facciam corona, e a lei rendiamo onor !

LISIARTE

(fra sé)

Ti frena o cor!

(ad Adelaro)

Ebben, conte Adelaro
La tua canzon noi tutti dilettò
Nessun per certo ti può stare a paro
Né alcuno il lauro contestar ti può:
Se le castella avessi pur perduto,
Darebbe un pane al bel cantore il liuto.



ATTO PRIMO 13



ADELARO

Che dici ? se talor m'è il liuto caro

Brandir — m'intendi — io pur ben so l'acciaro.

LISIARTE

Non t'adirar! La melodia non già
Sol le parole biasimai.
Ahimè — cantar tu vuoi femminea fede !
Ha perle il mar, e perla è inver la fé ;
Ma in cor di donna perla tal non v'è.

(fra sé)

Giovi il veleno !

(ad Adelaro)

Che rispondi? Parla.

ADELARO

Risposta alcuna a te non debbo dar :
Risponderà la spada nell'agon
Per Lei, di cui campione io son !

LISIARTE

Pugnar per un capriccio? No!
È un buon consiglio che ti do,
Amico mio: fossi tu pure il fiore
E foss'io l'ultimo dei cavalier
Saprò piegar, tei giuro, al mio piacer
Della tua bella dama il casto core.

ADELARO

Un vii millantatore sol sei tu !

Il guanto a te ! l'onor ti vo' insegnare !



14 EURI ANTE



LISIARTE

(senza raccogliere il guanto gettatogli)

Il guanto tien; il vinto foss'io pure
La mia ragione invitta può restare.
Contr'essa, ebben — combatti, orsù !
Della sua fé — qual prova hai tu?

ADELARO.

Per Euriante mia,
Fidente giura il cor !

LISIARTE

O buon cuore innocente
Chi mai turbar
Può il tuo candor?

IL RE

Buon Adelar — deh ! cessi la contesa !

LISIARTE

Hai tu del Re l'alta sentenza intesa?

ADELARO

Il sangue mio saprò per lei versar!

LISIARTE

Sia pur! Qual sia l'aver che ereditai
Degli avi miei la gloria — tu ben sai!
Lasciare tutto io voglio a te,
vSe la tua dama mia non è!



ATTO PRIMO 15



ADELARO
Sia pur !

il RE ed IL CORO

Audace è la disfida....

ADELARO
(avanzandosi, a Lisiarte)

vSe avvien che il cor d'Euriante tu conquida
Più non avrò né ben', né onor.
Tu vinto avrai: solingo e senza amor
Andrò lontano....

LISIARTE
(con ironia)

Come triste e bello
Trovar dovran 1' errante menestrello !

. ADELARO

(fieramente)

Sì tosto, no, non giubilar !
vSe perso avrai
In campo chiuso a Dio
Ragion tu renderai !

LISIARTE

Voi testimoni siete: ebben, sia pur!

ADELARO e LISIAR I I

Giuriam ! Giuriamo!



l6 EURIANTE



IL CORO

Audace è la disfida..
Perchè affrontare il ciel
E tempo ancor, giurare non convien !

IL RE
È tempo ancora !

ADELARO

Ormai sfidato son
Nessun voler può la mia fé domare!

IL RE

La sfida annullerò; ti calma, orsù.
Periglio ignoto ad affrontar vai tu !

ADELARO

Mio sire: chi negare il braccio mai
Tra cavalieri osava alla sua dama?
Che il pegno accetti, deh, concedi a me !

(porge al Re un anello)

LISIARTE
(avanzandosi verso il trono)

Questo mio anel consegno in mano al Re
Che a lei — concedi — io tosto mova
Tornar vo' vincitor !

IL RE
E qual la prova?



ATTO PRIMO 17



LISIARTE

Un pegno del suo amore a te
Io ben saprcT recare !

IL CORO
Lo voglia il ciel negare !

ADELARO
(traendo la spada)

Nel saldo acciar, e in Euriante ho fé!

IL RE ed IL CORO
Confida sol, gran Dio, Giustizia in te !

(Tutti volgono all'uscita)



Giardino del castello di Nevers chiuso da un recinto, nel cui
mezzo è la porta d'ingresso. — Da un boschetto s' innalzano
le cime delle torri del castello. Sul davanti, a destra, un sedile
erboso. Nel fondo, a sinistra, una cappella sepolcrale, dalle
cui finestre scorgesi accesa la lampada eterna.

EURIANTE, sola.

Canta una squilla — trilla il ruscel

Dolci susurran — l'aure del ciel

Ridon le stelle — coi raggi d'or

Io dall'angoscia — oppresso ho il cor!

Tu, nel lontano, — ripensi a me?

Forse le stelle — parlan di te ?

Mille carezze — han nel brillar....

Non han lo sguardo — del mio Adelar !



l8 EURI ANTE



Euriante, Eglantina.

EGLANTINA

(avvicinandosi ad Euriante)

Perchè solinga e triste sei?
EURIANTE

Io triste, no, non son, poiché lontano
Guida il pensier dolcissimo desìo.

EGLANTINA

Desio d'amor soltanto
Amara gioja dà nel pianto !

EURIANTE

Largì la sorte sol dolore a me
Languìa nel chiostro il fior della mia vita
Allor che un dolce e forte Iddio, l'amor
A me recò luce e calor
L'affetto di Adelar!

EGLANTINA

(fra sé)

Ah ! guai a voi !

EURIANTE

A Nevers mi guidò, poscia partì.
Io qui rimasi sola, nel dolore
Ma t'incontrai, e balsamo gentile
Tu recasti al mio core !



ATTO PRIMO 19



EGLANTINA

Tu il carcere mutasti a me in asil,
Tu generosa fosti
Con l'infelice cui tutto rapir,
Che vide il padre suo disonorato !
— Terribile ricordo ! —

EURIANTE

(abbracciandola)

Mesta amica !
Sperar dèi nel futuro.... m'apri il core.

EGLANTINA

E tu fiducia forse avesti in me?
Un segreto m'ascondi: lo rivela
Allor soltanto in te potrò fidar !

EURIANTE

Noi debbo.... 1' ho giurato !

EGLANTINA

Affina il duol
Lo sguardo: nel ferale orror, laggiù
Non eri sola tu!
L'affetto mio vegliava !

EURIANTE

Non svelar
Ciò che hai visto ad alcun !



A



EURIANTE



EGLANTINA

Puoi dubitar?

(tristemente)

Ah! il mio duolo è disperato
Il tuo core è chiuso a me!
Nel deserto sconfinato
Vo' fuggir lontan da te !
Là, dal turbine travolta,
Io la morte vo' cercar !
Ciò che a te commove il core
E pietà — ma non è amore
Presso a te non vo' restar !

(fa atto di allontanarsi ; poi ritorna)

Ma.... potrò io mai fuggire ?
Deh ! mi serba teco almen :
Sorridendo vo' soffrire
E morire — sul tuo sen !

EURIANTE

(abbracciandola)

Riposa, amata, sul mio core; ignoto
Tanto affetto era a me ; deh, mi perdona !

EGLANTINA

Tu m'ami?... Tutto, tutto sia scordato.
EURIANTE

Con me vegliasti dunque tu
Neir ombra sepolcral laggiù !



ATTO PRIMO 21



EGLANTINA
Perchè il sonno feral turbar ?
EURIANTE

Per Emma sol pregavo pace
La suora d'Adelar, che inaspettata
Morte all'amor rapì. Grave un segréto
Su quella tomba sta.

EGLANTINA

Chi lo svelava?

EURIANTE

Fu lo spirto di lei!

EGLANTINA

Di lei! — Orrore!

EURIANTE

Nel maggio fu, nel dì della partenza
Che apparve a noi lo spirito di lei
Di bianca luna nel chiarore
E si parlò, movendo il chiuso labro:
« O voi cui del comiato il dolce pianto
« Il core molce, udite bene ; a me
« Un dì pur rise amor; dolce e fedel
« M' amava Udon ; sul campo egli morì.
« La vita a me divenne un peso allor
« Da quest'anello io bevvi reo velen.
« Tal morte, ohimè ! mi tolse la salvezza.
« Udon cercando vago per la notte.



EURIANTE



« Piangetemi : la pace non avrò
« Finché V anello ond' io morte mi diedi
« Da lacrime innocenti sia deterso,
« E un reo la vittima salvato avrà! »



EGLANTINA

(trionfante, fra sé)

Fosco mistero!

EURIANTE

Ahimè ! che feci mai
Il suo segreto rivelai!
Tradito ho la sua fé !

EGLANTINA

Deh! non temere!

EURIANTE

La mia stella — ahimè ! — s'oscura,
Cupa angoscia preme il cor !

EGLANTINA

Non temer! Ti rassicura
Dubitar potresti ancor?
Deh, fra le mie braccia vien !

EURIANTE

Guai! tradito ho il mio segreto!
Si, posar vo' sul tuo sen !



ATTO PRIMO 23



Il mio cor ritrova pace
Neir affetto che hai per me
Ogni dubbio ornai si tace
Salda fede io serbo in te!

(Euriante entra nella cappella funeraria, accompagnata da Eglantina fino sulla
soglia).

EGLANTINA, SO la.

O stolta! Nell'inganno tratta io l'ho

Fidato ha in me? Chi ornai salvarla può?

Or nel sepolcro d' Emma scender voglio

Il suo segreto deve a me giovare,

E forse d'Adelar pentito il core

A me vedrò tornare!

A tal pensier m'invade folle ebbrezza

Morir vorrei fra le sue braccia stretta

Foss' anche un breve istante solo,

Poi venga pure il nulla — io non lo temo !

Ma no.... speranza vana

Non ridestar tormenti nuovi in core

Il mio destin segnato è ornai : dolore !

Egli per lei sprezzarmi osò

E alla crudel ferita

Così soccombere dovrei

Nel fior della mia vita ?

Degli occhi miei — il lacrimar

Le preci mie — non lo toccar :

Io la sua speme annienterò!

Da lontano squillano le trombe di Lisiarte. Eglantina scende rapidamente nella
cappella sepolcrale).



24 EURIANTE



Contadini e Contadine entrano da ogni parte, correndo
incontro a Lisiarte che appare col suo seguito.

I CONTADINI e LE CONTADINE

Lieti canti, o valorosi
Qhe nessuno al mondo uguaglia
Qui v'accolgano e odorosi
Serti cingano i cimier' !

I CAVALIERI

Del pugnar la gioja gode
Il guerrier nelle battaglie
Ma fra tutti lieto è il prode
Che la pace può goder.

I CONTADINI e LE CONTADINE

Tutto intorno, non vedete,
Vi sorridon campi e prati ;
Alle terre pace e quiete
Voi donaste, o forti eroi!
Dalle valli ai monti grati
Canti s'odon risuonare
E commossa li ripete
L' eco giubilando a voi !

I CAVALIERI

Come stella in cielo appare:
Ad Euriante gloria e onor !

(Euriante ed Eglantina escono dalla cappella)



ATTO PRIMO 25



EURIANTE
Lisiarte.... Cavalieri.... — benvenuti !

EGLANTINA

(fra sé)

Ah! possa Tonta mia vendetta avere!

I CAVALIERI

1 x



O quanto eli' è gentil!

LISIARTE

Madonna, io reco
A voi — (porgete a me la bianca man) —
Messaggio lieto!

EURIANTE

(fra sé)

Trema in petto il core !

(a Lisiarte)

Prode campion, chi mai ve l'affidò ?

LISIARTE

L'onor concesse a me il sovrano
D'accompagnarvi alla sua corte
Per dare al serto il più bel fior !

EURIANTE
Riconoscente, ebben, vi seguirò.

(in disparte, a Piantina)

Lui riveder ! Pensa, Eglantina !



26 EURIANTE



EGLANTINA
Immenso gaudio !

(fra sé)

Rea tortura a me !

EURIANTE

(a Lisiarte)

O cavalier, sostare qui vogliate
Di Nevers nel modesto ostel.

LISIARTE

In reggia voi, Madonna, lo mutate

Chi è presso a voi trovato in terra ha il ciel !

(fra sé)

L'amico è da invidiar !

I CAVALIERI

(fra loro)

Trama infernale !



Che dite ?



EURIANTE



LISIARTE



Sol nomato ho trepidante
Voi, bella fra le belle — Eurìante!

EURIANTE

(invitando i contadini e le contadine alla danza)

Gaje canzoni — baldi tresconi
Mutino in festa il bel giorno
Che a noi vi guidò !



ATTO PRIMO 27



I CAVALIERI

Dolce è scordare

L'aspre fatiche

S.e gaje amiche — v' adornan di fior!

EURIANTE

L' almo desìo

La dolce speme

Veggo in certezza la sorte mutar !

Ah ! rivederlo !

La gioja, insieme,

E T ansia fanno il mio cor palpitar !

EGLANTINA

Esulta, o cuore

Ogni sua speme

In me fidando ella stessa annientò.

Forse Adelaro

Sul cor che geme

Vinto e pentito serrare io potrò !

LISIARTE

Arde il desìo

Ride la speme

Ah ! s'io potessi quel core ammaliar !

Ah ! se il rivale

Tradito e insieme

Vinto — potessi ai miei piedi mirar !



28 EURIANTE



RODOLFO

L'almo desìo

La dolce speme

Volle la sorte in certezza mutar !

Ah ! quale incontro

La gioja, insieme

E l'ansia fanno il suo cor palpitar !

EURIANTE
Ah rivederlo ! Celeste gioir !

(Porge la mano a Lisiarte, che la adduce al castello, ^utt: la seguono)



<3>



H



VITO SECONDO



Giardino del Castello di Nevers.



E notte. Dalle finestre del



sepolcreto tralnce il raggio della lampada accesa. Temporale,
lampi, tuoni.



LISIARTE

(entra agitatissimo)

Maledizioni m'arde ogni libra l'onta!
Ah ! folle illusion, che a me sì pronta
E facil preda in lei mostrò !
Non più si faccia l'eco scherno
Del mio furor ! Precipiti su me
Le sue folgori il ciel :

10 non l'avrò: crudel martirio eterno!
Lunge ten va' — torvo desìo
Immacolato — è il suo candor.

11 suo pensier — rivolto è a Dio,
Puro e fedel — è il vergin cor !
Del mondo a me che importa mai
Senza Euriante il sol non ha più rai!



32 EURIANTE



Mia non sarà — a che sperare ancora?
Dimenticar convien.... Per lui sol vive

10 nella polve innanzi a lui dovrei
Piegarmi? No, giammai! Fra rei tormenti
Perire ei deve per mia man !

Ah, inferno! Venga il tuo potere arcano

A me in ajuto!

Sacrar mi voglio all'opra abjetta

In tua possanza inter mi dò :

Un nero seme germogliò,

11 fior sarà la mia vendetta!
T' infrango, o sognojmentitor
Va lunge, o vii dolor:

Sol perchè ei muoja vivere saprò !

EGLANTINA

(esce agitata dalla cappella sepolcrale, tenendo in mano l'anello tolto ad Emma;
essa chiude la porta dietro di sé, ma non si avvede di Lisiarte, che si è
tratto in disparte)

Sfuggita all'ombra paurosa, io qui

Respiro. Alfin ti stringo

Anel fatai, rapito a sepolcrali

Orrori, pegno della mia vendetta!

Fatale anello tu testimoniar

Dovrai ch'Euriante fede e amor tradiva,

E il cor spezzare a chi il mio cor spezzò !

LISIARTE

(che 1' ha udita)

Che dice? Che? L'inferno a me l'invia!



ATTO SECONDO 33



EGLANTINA
Siccome folgore mortai
Dee la vendetta mia piombar su lor:
Amor disperda e speme !
Mai più congiunti insieme
Li veda il sol ! — Ma come il colpo osar ?



LTSIARTE

(avanzandosi)



Per questa man!



EGLANTINA
Perduta son!



LISIARTE



Ti calma!



Parla senza timor.



EGLANTINA '

Che vuoi da me?

LISIARTE

Vo' l'opra tua compir: pria che tramonti
Il nuovo dì vendetta avrai, di lei,
E d' Adelar che ti sprezzò : tei giuro !

EGLANTINA

Spiare il mio segreto osasti tu?

LISIARTE

Lisiarte in pegno t'offre la sua man,
In fiori i ceppi tuoi si muteran
Su queste terre tu potrai regnare,
Cor, speme, vita tu mi puoi fidare !



34 EUR1ANTE



EGLANTINA

Diresti il ver ?

LISIARTE

Per l'odio che ho nel cor
E per l'inferno, il ver!

EGLANTINA

M' ascolta allor !

EGLANTINA

Una forte arma t' ho dato,
Le mie pene fine avran !

LISIARTE

Trionfante, 1' ho giurato
Al mio fianco ti vedran !

EGLANTINA
Tutto il lungo mio martire
In un' ora dee soffrire !

LISIARTE
Chi sfidarmi fiero osò
Vilipeso io renderò !

LISIARTE Cd EGLANTINA

O notturno tenebror
A noi- giova e Torà affretta
Nel desìo della vendetta
Freme il sangue e batte il cor!

(escono dal fondo)



ATTO SECONDO 35



Una grande sala nella Reggia, illuminata a festa. — Un terrazzo
nel fondo, oltre il quale si scorge la campagna nel lume lunare.
Adelaro, in ricche vesti, entra solo.

ADELARO

Oh come aulente par

Nel mite susurrar

L' aura del ciel !

In fuga volge il duol

Innanzi al gajo sol

D' un dì novel !

Germina ai caldi rai

Il sogno eh' io sognai

Fiorisce amor !

La speme è realtà

Salda la fede sta

Nel lieto cor !

La rivedrò, più dubbio alcun non v'ha!

E al gaudio immenso io reggerò ?

O celestiale voluttà !

Nel suo divin sembiante

Lo sguardo mio bear !

Quel petto palpitante

Sul petto mio serrar !

Deh vola atteso istante

Più a lungo non tardar !

(Euriante accorre dal fondo e si getta nelle braccia di Adelaro)
EURIANTE
Oh, sovruman gioir:
Io bevo il tuo respir
Per sempre mio sei tu !



36 « EURIANTE



ADELARO

Oh, fulgido avvenir :
Non più lontan soffrir
E non lasciarti più !
Fin che la morte vien
Qui sulP ardente sen
Mi voglio consumar
Svanir nel dolce ardor,
Con V alito dei fior
Pei cieli trasvolar !

(Rimangono lungamente abbracciati)

Il Re, col suo seguito, entra.
Adelaro presenta Euriante ai cavalieri.

I CAVALIERI

Sfolgorante luce inonda
L'ampio ostel: ma ogni splendor
Vince d' Euriante bionda
Il purissimo candor !
Qual fra rose ed oro in cielo
Sorge l'astro del mattin
Tale appar nel bianco velo
Il sembiante suo divin' !

IL RE

(ad Euriante)

Omaggio a Voi, Madonna !
EURIANTE

Mio signore,
L'affetto vostro ognor su me vegliò.



ATTO SECONDO 37



IL RE

Nessuna nube offuschi il vostro ciel !



EURIANTE



Securo scudo m' è il regal favore !
Pur, mio signore, di Nevers le dame,
Qui non vegg y io....

IL RE

A voi presto corona
Degna faranno, e omaggio renderan !

LISIARTE
(entra dal fondo preceduto dai suoi araldi ed alfieri)

Mio sire!

I CAVALIERI

(L'ora appressa del cimento !

O giusto ciel fa che trionfi il ver !)

EURIANTE
Mancar mi sento !

ADELARO

In me t'affida, orsù !

LISIARTE

Recare io debbo tal messaggio
Che volentier taciuto avrei :
I feudi di Adelar, son miei !



38 EURIANTE



ADELARO

Questa angiol, mira, ti smentisce !... no !
Dicesti il falso !

EURIANTE

Ciel ! Mio Adelar !
Che accade mai ! V arcano a me disvela !

ADELARO

(traendola a sé)

Vien sul mio cor ! T' è scudo il saldo petto
Qui puoi sfidare il turbine infernale
Ben vincere io saprò il re del male !

(agli astanti)

Quest' angelo del ciel non può mentir !

LISIARTE

La prova io vi darò !

I CAVALIERI

Cielo! Euriante
Che mai facesti di' ?

LISIARTE

Condotta a fine ho l'alta impresa
Di conquistar quel puro cor;
Cedette a me senza difesa
Felice io torno, e vincitori

EURIANTE

Che dite? Lisiarte? Io.... conquisa

Da voi ? Il guardo osaste alzare a me ?

Sol cortesia vi fu tra noi !



ATTO SECONDO 39



LISIARTE

Pudica
Ahi! quanto.... eppur sì ardente or ora!

ADELARO
(furente)



In campo !



IL CORO

All' armi !



Ei deve a noi!



IL RE

No. La prova dare



LISIARTE

(mostra l'anello)

Qual pegno questo anello
Ella m' offerse di sua bianca mano.

(porgendo al Re l'anello)

Dolente e mesto ecco ti rendo
Ricordo d'un istante sovrumano !

EURIANTE

Signor che tutto sai, sono innocente!
Mi salva tu da quest'orrenda trama !
Aita porgi a me, Signor clemente !

ADELARO

No, quest' anel carpito fu !

(ad Euriante)

Temer non dèi mio puro fiore
Nessun macchiar può il tuo candore!



40 EURIANTE



LISIARTE
Chi mai fuor che Euri'ante e te
Sa dir qual dell'anel la sorte fu ?
Chi d'Emma sa il feral mistero?

ADELARO

Parla Euri'ante? Disse ei dunque il vero ?

EURIANTE

Ah ! me infelice !

ADELARO

M'hai tradita?



EURTANTE



Oh cielo !



Che dire?



ADELARO

Serpe !

EURIANTE

Mio dolor crudeli
Pur non tradii la fé!...

ADELARO

Più non parlare!
Rejetta !

LISIARTE

Or m'ascoltate voi:
' Nel maggio fu, che al pallido chiaror.... "



ATTO SECONDO 41



ADELARO

(interrompendolo)

Non più, non più ! Ti prendi tutto, va !
Prendi la vita mia!

IL CORO

Qual tradimento !
Più infame e più crudel misfatto
Alcuno in terra non mirò
L'amor dal ciel nel fango ha tratto
Il sacro giuro profanò!

EURIANTE

(alzando le braccia al cielo)

Deh ! mi richiama a te dinnante,
Tu che mi leggi dentro al cor!

IL RE

Virtude in terra esiste ancor
Se in fallo reo cadon le sante?

LISIARTE

Non più m' asconda il tenebror :
Mi vegga il mondo trionfante !

ADELARO

Lunge ne andrò solingo, errante
Celando al mondo il disonori

LISIARTE
(inginocchiandosi innanzi al Re)

Or sia giustizia resa, o Sire, a me

Per dritto Nevers chiedo in feudo a te !



42 EURIANTE



ADELARO

(prendendo per mano Euriante)

Euriante, vien' !

EURIANTE

M' è gaudio 1' obbedir,
Con te vivere io vo' — con te morir !

I CAVALIERI
(affollandosi intorno ad Adelaro)

Il braccio e il cor noi ti darem
Il duce nostro seguirem !

LISIARTE

Neir abbandono lo vedrò
Frenar la gioja più non so!

EURIANTE
Non far Signor ch'io preghi invano !

(Si volge a mani giunte ai cavalieri; tutti la respingono. Adelaro si avvicina
ad Euriante e prendendola per mano fa atto di allontanarsi).

IL CORO

Un reo delitto si compì :
Ella ha la sacra fé tradita.
Il dolce sogno disvanì
Il ciel per sempre V ha punita !

(Adelaro esce con Euriante, che si regge a stento).



fiJTO TERZO



Una gola rocciosa, fra i monti. Folti cespugli. Dall'alto un ripido
sentiero discende ad una fonte, circondata da salici. Notte
lunare.



(Adelaro entra seguito da Euriante. Egli tiene in mano la spada, con la quale
s'è aperta la via fra i cespugli, e si arresta presso la fonte).



EURIANTE.

Alfine qui potrò posare ?

Potesse il core pace alfin trovare !

L* ardente sol, P algida notte

Io teco volli disfidar.

Ogni conforto respingesti

Conforto alcun non ebbi mai da te !

Perdonami ! no, non guardar così

Pietà non hai di me, delle mie pene ?

Vuoi tu eh' io muoja disperata, di' ?

Deh! Mi conceda il labro la parola

E P occhio il mite sguardo che consola !



46 EURIANTE



ADELARO

Triste e deserto è il loco, com'io vò
Qui V opra compirò.

(a Euriante)

Per trucidarti,
Io qui sostai !

EURIANTE

Pietà di me, pietà !

ADELARO

Ascolta i detti miei :
La voce mia ridesti
Tutti i ricordi spenti
Del male che facesti ;
Pria di morir ti penti!

EURIANTE

Io mal non feci, no, e sol t'amai.
Amor per me tu in core più non hai!

ADELARO

Deh! non parlar d'amor tu che spezzasti
Un cor fedel — e il giuro profanasti !
Quanto t' amai ! Eri il mio solo ben !

EURIANTE

Ascolta le mie preci almen :
Io pura son d' ogni peccato !



ATTO TERZO 47



ADELARO
Non più, non più ! Menzogne son !
Il più fedele amore hai calpestato !
T' attende or qui la punizion !

EURIANTE

Ascoltami !

ADELARO

Già troppe volte udìa
La dolce melodia
Dal labro tuo fluir! Ingannatrice!
Più non ti credo !

EURIANTE

Ebbene, per tua mano
Vo' qui morir !

L'estrema prece mia per te sarà
Per te 1' estremo mio respir !

ADELARO

T'appresta, orsù: qui morte avrai da me!

EURIANTE

Tu fede in me — no, più non hai!
Io dal tuo cor — rejetta sono!

ADELARO

Morendo il fallo — espierai

E forse avrai — dal ciel perdono !

EURIANTE

Morte crudel — su me discendi
L' alma dolente — a liberar !



48 EURIANTE



ADELARO
Soffre il mio cor — tormenti orrendi,
E pur ti debbo — giudicar !

EURIANTE
(guarda fra i cespugli e retrocede terrorizzata, facendo scudo ad Adelaro del
suo corpo)

Terrore! Mira, là

In agguato muto sta

Fra sterpi e rovi un mostro fier;

Ten va. Deh, lascia ch'io per te

Del mostro preda sia. Non mi negar

Quest r ultimo gioire

Per te morire...!

Ecco, s'appressa.... fuggi!

ADELARO

Non temere !
Con Dio, la fiera affronterò!

(s' inoltra fra i cespugli)

EURIANTE

(inginocchiandosi)

Celeste schiera, tu
Che vegli su di noi
E tutto vincer puoi,
Difendi la virtù
Guarda quaggiù !

(seguendo ciò che accade fra le roccie e i cespugli)

Apre le fauci già....
Versa il suo reo velen
La forza a lui vien men... !



ATTO TERZO 49



Clemente Iddio, pietà!

Ajuto dà !

Sempre più s'appressa, incalza....

Egli cade..,, si rialza....

Ciel! Che fu?

No, perduto non è! In alto

Vibra il forte acciar

Di sangue intrisa

Cade la fiera

Ah ! vittoria ! Egli V ha uccisa !

Pria di spegnerti, o mio cor

Palpita di gioja ancor!

E salvo ! Tutta la mia vita io dò

Per questo istante sol !

(ad Adelaro che ritorna)

Or mi ferisci !

ADELARO
(ringuainando la spada)

No — più non lo posso ornai :

D'ucciderti imponeva a me l'onore;

Tu la tua vita offristi

Per farti scudo a me.

Te giudicar — non posso più !

(vincendo l'interna lotta, respinge Euriante, ed esce)

EURIANTE
In questa rea vallata
Io sola, abbandonata
Da tutti resterò,
Né il mondo rivedrò !

(siede presso al fonte)



5o



EURIANTE



A che, fonte ciarliera

Sì dolce mormorar ?

A che, fra i rami, a sera

luna, a me guardar?
Giovarmi alcun non può
Speranza più non ho !

1 passi miei — dove rivolgerei
Deserto ovunque intorno sta:
Io qui la morte attenderò.
Presso al ruscel

D' un salce al pie

La fossa io vo' scavare ;

Invocherò

La morte che

Mi venga a liberare !

E forse un dì lontan, dovrà

Passar Y amato mio di qua ;

Tu gli susurra, o salce, allor

Ch'io morta son per lui d'amor;

E digli tu, o ruscel

« Ognor ti fu fedel! »

(cade sfinita presso al fonte. Spunta 1' aurora. Squilli di corni nel lontano. 1
cacciatori cantano:) •

Dell' alba pallida fra i vapor
Il bosco dorme silente ancor
Noi del mattino udito abbiam
L'appello e in armi pronti siam !
Avanti, pel gajo sentier
Dei corni al gagliardo squillar
Il bosco dormente a svegliar!



ATTO TERZO" 51



Entrano i Cacciatori, segiciti da contadini.

Le vette imporpora e indora il sol

Ei l'aquila desta al suo forte voi !

Dall' arco un colpo si partì

La freccia brilla al nuovo dì....

Avanti pel gajo sentier

Dei corni al festoso squillar

Dal covo le fiere dormenti a snidar !

IL RE

(entra da destra e s'arresta colpito)

Che v'ha laggiù? Quel mostro chi atterrò?

I CACCIATORI
(hanno scorto Euriante svenuta presso al fonte)

In lacrime una donna giace qui....
IL RE

(avvicinandosi ad Euriante)

Chi sei tu, parla, bella sconosciuta
Bandisci ogni terror ; rivolgi a me
Lo sguardo tuo: tu parli col tuo re....

(riconoscendola)

Cielo! Euriante!

IL CORO

Euriante! Oh ciel!

EURIANTE

Deh ! lasciatemi morire
Io vel chieggo per pietà!



52



EURIANTE



IL RE

No! tu ancor ti puoi pentire
Ed il ciel perdonerà!

EURIANTE
Rea non son — non fui giammai!

IL RE
Tu innocente? Dici il vero?

IL CORO
Parla, o Dio che tutto sai !

EURIANTE

Eglantina con sottile
Arte il nero inganno ordì,
Fra le rose serpe vile,
Il segreto mio carpì!

il RE
Euriante, il ver tu parli?
Con raggiri ci ingannar?
Per il ciel! Saprò sventarli,
E ridarti al tuo Adelar !

EURIANTE

Riveder l'amato mio?!

È un sogno? — No! Morrei se fosse inganno !

Ditelo.... è vero ?

il RE e IL CORO
Vivi, credi, spera...!



ATTO TERZO 53



EURIANTE
(in preda alla più viva gioja)

A te, a te — voglio volar,

Dov' è, dov' è — il mio Adelar ?

Ch' io possa al cor serrarti

Mai più, mai più lasciarti !

Già fremo ed ardo,

Ah ! dal suo sguardo

Novella vita io voglio bere

Sul labro il labbro vo' posare

Il suo respiro respirare !

Dove sei tu, luce del mio pensiere ?

(impallidendo e vacillando)

Ahimè! Non regge a tanta gioja il core....
Morir mi sento....

(cade priva di sensi)
(I cacciatori e i contadini commossi si inginocchiano intorno a lei)



Uno spiazzo innanzi al Castello di Nevers, di cui a sinistra si
scorge la porta principale. Per un sentiero si accede al ponte
levatojo. Sul davanti case di contadini, fra le quali una è ador-
nata di fronde e fiori. — Una coppia di sposi, circondata da
contadini festanti, che intrecciano una danza.

BERTA
U aprii fa il prato rinverdir
E a le fanciulle il cor languir:
Chi sa perchè spuntano i fior'
E perchè langue il cor?



54 EURIANTE



IL CORO

E la malìa gentile
D'Aprile !

BERTA

Cos'è che chiuso sullo stel
Attende il fiorellin dal ciel ?
Sole e rugiada, ognun lo sa.
E il cor che cosa attenderà ?
Chiedetelo al gentile
Aprile !

IL CORO

Chiedetelo al gentile
Aprile !

BERTA

O Aprii, che il cuore fai languir
Ciò ch'egli attende sai tu dir ?
Rugiada e sole insieme, il cor,
Fanciulle belle attende : amor !
Tale è il mister gentile
D'Aprile !

ADELARO

(col morione chiuso, passa lentamente fra i gruppi festanti, e si arresta sul
davanti della scena)

No, vero amore in terra più non v'è!
Fede.... parola vana, ahimè!
Di donna il cor non mai la fedeltà,
Capriccio solo alberga e vanità!



ATTO TERZO 55



I CONTADINI

Chi sei tu ch'osi il lieto dì turbar?

ADELARO
(senza badare ai contadini)

Addio mio sogno ingannator ;

10 cerco della notte il tenebror

11 nero sonno che più fin non ha
Dolce una tomba a me

Il suol natio darà !

(apre il morione)

I CONTADINI
(riconoscendo ii loro signore)

E lui ! E lui ! S'apre alla speme il core !

BERTA

Il tanto atteso giorno oggi spuntò !

IL CORO

Salve, o signore! Alfin tu sei tornato!

(tutti lo circondano festanti)

ADELARO
(respingendo i contadini)

Lasciatemi, ven prego, al mio dolore !

BERTA e I CONTADINI

A te fedeli fummo ognor !

I GIOVANI CONTADINI

Con te la forte gioventù
Conquida il patrio suol !



56 EURIANTE



ADELARO

O santa, o dolce fede

Perchè non fosti d' Eurìante in cor ?

IL CORO

Da te allontana il reo sospetto
Fu trama vii — che t' ingannò !
A noi lo dice il core in petto :
Eurìante, no, mentir non può !

ADELARO

Ah! Mi tradiva!

BERTA

(appressandosi ad Adelaro)

Gravi eventi ascolta:
Col tuo nemico s'accordò Eglantina
Cui desti asil nel tuo Castel ;
Ella a Lisiarte die la mano
Ei del tuo feudo farla vuol regina !

ADELARO
E fulmini non ha più il ciel ?

IL CORO
(circondando Adelaro)

Orsù, sventar tu dei la trama
Ognun di noi lo spera e brama
Sul nostro braccio puoi contar
Tu puoi fidar — nel nostro acciar !



ATTO TERZO 57



ADELARO

O cielo! a disvelar la trama
E a sostenere il ver mi chiama !
Dà forza al braccio ed air acciar
La patria terra a liberar!

(egli chiude il mortone, e si ritrae in disparte)

(Dalla porta del castello incomincia a sfilare il corteo di nozze di Lisiarte ed
Eglantina; — trombettieri, soldati, alfieri lo precedono e lo seguono)

IL CORO

La coppia rea ecco s' avanza !

ADELARO

Ti frena, o cor, nel dì della speranza !

EGLANTINA

(quasi delirando)

Più non mi reggo,

Rabbrividir mi fa di morte il gel !

Manca il respir

Là, Emma, uscita dall' avel

Accenna con la scarna mano....

Che vuoi da me ? L' anel tu chiedi invano

Strumento io fatto V ho di mia vendetta !

Ten va ! Qui son io sola

Regina !

(a Lisiarte)

Lisiarte, tua sarò :
L' anel nuzial l'averno ha benedetto
Di sangue intriso egli è.... non dubitar
Nessuno il ver disvelerà.... ti placa!



58 EURIANTE



JL CORO

Che mai disse? Qual terror?
Dubitar potreste ancor?

LISIARTE
(ai cavalieri)

Ha perduta la ragion !

ADELARO

Sulla via del vero io son !

Tremate! Giunto è il dì della vendetta!

Del ciel la giusta punizion v' aspetta !

LISIARTE

L' insulto vii tu pagherai, stranier
Vassalli miei — sia fatto prigionier !

(alcuni cavalieri del seguito di Lisiarte si fanno intorno ad Adelaro)
ADELARO

Fra voi chi F osa, chi ?

(apre il morione)

IL CORO
(riconoscendolo)

Viva Adelar ! Viva il signore amato !

Sian grazie al ciel — egli è fra noi tornato!

EGLANTINA
(quasi svegliandosi da un sogno)

E lui ! Nella sua gloria bello e forte !
Ahimè !

(cade fra le braccia delle sue donne)



ATTO TERZO 59



LISIARTE
(avventandosi contro i vassalli)

Maledizione e morte !
Vile genìa ! saprò piegarvi a terra !



IL CORO

Non sfidare i fulmini
Del divin furore
Troppo osato hai tu !
Trema, temerario
Fuggi, traditore,
Non tornar mai più !

ADELARO

(avanzandosi)

Orsù, nel chiuso campo
Tu dei con me pugnar !

LISIARTE

Saprà del ferro il lampo
L'orgoglio tuo fiaccar!

ADELARO

Dal petto, ancor vivente,
Il cor ti strapperò!

LISIARTE

Nel sangue tuo fluente
Io mi disseterò !

ADELARO

Ebben! ver me t'avanza
Ti ucciderò, fellon !



6o EURIANTE



LISIARTE

Domar saprò — la tua baldanza
Sia pur — io pronto son !

(si avventano a spada sguainata l'un contro l'altro)

IL RE

(col seguito di paggi e cacciatori separa i contendenti)

Bando alFacciar
Il Re qui solo può
Secondo il dritto giudicar !

(tutti s'inchinano al Re)
ADELARO

Signore ! Trama orrenda tutti noi

Trasse in inganno; puro ed innocente

E il cor d' Euriante !

Ahimè, nel bosco, errante

Io la lasciai !

Tu, o Re, la salva....

IL RE

Triste nuova io reco
Da forte, o eroe, la apprendi e la sopporta
Perdon dal citìo manda
A te Euriante.... morta !

EGLANTINA

(in uno scoppio di selvaggia gioja)

Trionfo ! Alfine vendicata son ;
E spenta la rivale !



ATTO TERZO 6l



(ad Adelaro)

Or sai tu pur che sia soffrire

O stolto ! T'era noto il mio languire

L'ardor segreto che struggeva il cor,

Eppur fidasti, cieco, in me ?

Il pianto mio non ricordavi

Il disperato mio pregar?

Derisa un dì m' avevi tu :

Potevo io 1' onta sopportar ?

ADELARO

Infamia !

EGLANTINA
Sappi tutto ornai :
Ti danna! Calunniata fu.... Chi mai
A notte dalFavel
Per darlo al Lisiart rubò l' anel ?
Io fui, che vedi a te dinnante
Pura e fedel era Eurìante !

LISIARTE

Sei folle !

EGLANTINA

Te, dell'odio mio strumento
Rendo per sempre al nulla, va !

LISIARTE

Chi mi trattien dal trucidarti?
Tradito m'hai, l'averno a te!

(trafigge Eglantina)



62 EURIANTE



IL CORO

Assassino !
A morte!

IL RE

A morte lo si tragga !

ADELARO

No!
No, mio signor, compiuta l'opra sia
Lo vuole un reo destino !

(snuda il petto)

Ecco il mio cor, la vita mia,

Su, prendila, assassino !

Cielo ! Che mai diss' io

Chi fu assassino?... Io

Io sono il reo, — io, che l'uccisi

E maledetto sono.

Chi l'innocenza ha calpestato,

Chi disprezzato — fede pura e amor ?

Chi al mondo più di me fellon !

(Cade in profonda disperazione. Da lunge s' odono a un tratto allegri suoni di
corno. Entrano i cacciatori con Euriante)

IL CORO

Oh gioja ! Rivive! Respira!

EURIANTE e ADELARO

(abbracciandosi)

O sovruman gioir
Io bevo il tuo respir
Per sempre mio sei tu !
Per sempre mia sei tu !



ATTO TERZO 63



Non più lottar, — non più soffrir

E non lasciarti più !

Qui sul tuo cor

Voglio posar

Voglio gioir

Voglio morir

Per sempre mio sei tu,

Non vo' lasciarti più !

IL CORO

Sereno splende in ciel
Il sole deir amor !
Non più dovrai soffrir
Cuore fedel !

ADELARO

(quasi rapito da una visione sovrumana)

Emma è redenta: poiché il triste anel

Di lacrime innocenti intriso fu

Fra orror notturni ella non vaga più :

Per sempre ornai congiunta è a Udone in ciel!

ADELARO ed EURIANTE

Sereno in ciel risplende il sol d'amor !

IL CORO
Premiato ha Iddio la vostra pura fé
Sul vostro amor saprà vegliare ognor !




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il margine fiorito.... ». . . .
Cavatina di Eurìante (S) Atto I. « Canta

una squilla.... »



L. 50
» 1 —



< Lungo



» 50
50



aulente.... » » 1

Passo a cinque . . » 50

Libretto dell'opera » 1 —

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