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Saturday, August 13, 2011

Revello, dettlo "Il Mustacchi", pittore genovese

VITA

DI GIO. BATTISTA REVELLO

DETTO IL MUSTACCHI,

Pittore .

LA capricciofa, e galante maniera, e non mai fino a que' di praticata, che introduflero fui finire dello feorfo fecolo i due valenti Progettici Bologne!! Pittori Agoftino Mitelli, ed Angiolo Michele Colonna, ebbe felice incontro, qual meritava: onde tofto fi fparfe per tutta Italia; e non meno in Genova, che nelle altre città fu ben accolta, e gradita . I primi, che qua la recaffero , furono i due fteflì nobili Autori. Dopo di elfi ce la praticarono gli Haffner: pofeia alcuni noftri Genovefi 1' abbracciarono; e Gio. Battuta Revello, di cui ora fon per ifcrivere, fu uno di quei, che in eflà diftimamente fi ftgnalarono.

Venne coftui ancor fanciullo in Genova dal luogo di Recco fua patria intorno all' anno i6$6., per apparare una qualche civil Profeflione. Qui fi confegnò alla difciplina di un certo Pittore cognominato Affereto , che allora appunto ornava d' arabefehi, e di fregi il coro della Chiefa di S. Lionardo . Era 1' Aflereto nella fua Profeflìone molto perito, come que' lavori il dimoftrano . Ma non poffo parlare a lungo di fui; perchè non m' è riufeito d' averne altra notizia, fuori dell' accennata . Or profeguiamo quelle del Revello. Egli in breve tempo talmente profittò; che era di grandiflìmo aiuto al Maeftro . E foltanto abbandonollo, quando fi fenti (puntata fui mento la barba; perocchè con quella parevagli cl' effer già divenuto uomo di qualche confiderazione e da non dipendere. Quindi , perchè nutrivafi con particolar cura le bafette, che più ufitatamente noi chiamiamo muftacchi ; e pregiavafi di portarle affai lunghe, e ben arricciate: ciò fu motivo, che alcuni, quafi in derifione di quellaJ. fua giovanile feipidezza, cominciaflero a denominarlo il Muftacchi: foprannome, che poi fempre rimafegli, ed era comunemente creduto il cognome di fuo cafato . Tom. IL Q Abban

Abbandonato 1' Afiereto, pafsò il Muftacchi [ che cosi in quefti fogli anch' io chiaruefollo per renderlo più conofciuto 1 a fludiare (otto il Prete di Savona, a fine d'apDi do. prendere il difegnar di figure: ciò , che egli ( e con tutta Rmuo*. raglone ) necd&rio giudicava ad un Pittor d' ornamenti, e di prospettive . Con quefto nuovo Maeftro fi fermò qualche tempo. Indi lafciollo, per accompagnarfi con Antonio Hattner, il quale di frefco era venuto a Genova imbevuto di quella nobii maniera , che formata s' avea fu i dipinti de' già •menzionati Mitelli, e Colonna. ,: ,

Coli' Haffner lavorò parecchi anni: e da lui apprefe_. quel vago ornare, e quel colorire si delicato, e foave_.. Dopo tale fcuola cominciò il Muftacchi a dipingere alcune cofe in quefti palazzi, che riufeirono Ieggiadriflìme; onde lo fteflb Haffner s' attribuiva ad onore 1' aver inftruito un si bravo Difcepolo.

Poco ftante parti. il noftro Artefice da Genova, e andò in Tunili, colà invitato da quel Regnante, che voleva gli •ornafie il fuo cafamento. V andò egli con tutta Gcurezza, e vi dipinfe interamente quell' abitazione con fregi, e fiori, nel far i quali era eccellente. Il tutto però ad olio, e non a frefco, per eflère quegli alberghi formati di tavole. Era pure 1' amena cofe 1" udirlo raccontare gli avvenimenti oc corfigli in quel fuo foggiorno. Raccontava fra gli altri, come avendo un giorno dipinto certo ornamento, che ingannava 1' occhio: quanti di Corte colà giungevano, per chiarirli, fe veramente era pittura, e non rilievo, lo toccavano: onde ad ogni poco gli fcancellavano il lavoro tuttavia frefco . Egli di ciò lagnatofi col Sovrano: quefti vi pofe tofto rimedio con intimar pena capitale contra chiunque fi fofle per allora avvicinato alla pittura . Raccontava ancora, come un' altra volta giocando di fcherma con le bacchette da dipingere, in compagnia d'un fuo Giovane, che condotto s avea da Genova; coltui lo colpi gravemente in vifo: onde vi fu bifogno del Chirurgo; e dovette perciò (lare a letto . Saputoli quefto accidente dal Turco Signore; fi trovò il Multacchi in un mai intrigo ; e vi volle tutta 1' arte, per ifeufare la cofa, che non ne avvenire danno al Giovane per

cuflore.

anfore. In fomma gli avvennero tante cofeda fomminiftraré (ufficiente materia ad un grazialo romanzo. Fini il lavoro; e ben rimunerato parti di Tunifi. Nel ritorno approdò a -,

Tabarca, ifoletta di pertinenza della Famiglia Lomellina; • Digio. ove il piacer, che egli ebbe in udir il fuono delle campa- Battista ne al Vefpro cagionolli tanta allegria; che non capiva in_* fe ftello. Giunfe finalmente alla patria, e da quefta più non ufcì.

Qui lavorò moltiflìmo, e ne' principali palazzi. In cafe Pallavicino, lungo la ftrada nuova, ornò le tre ftanze figurate dal Parodi, dal Boni, e dal Ferrari. Nel palazzo Negroni, Culla piazza de' Marini, dipinfe una ftanza in compagnia di elfo Boni, che vi formò le figure . In cafa Cattaneo , preflo la Chiefa di S. Torpete, colorì le proiettive d'alcune ftanze, in cui fon le figure del prefato Boni. Ne' palazzi Imperiali, Balbi, e Mari molti ornamenti con-» duffe, tutti d'affai benintefa armonia.

Egli dipinfe con vaghe profpettive, e con feftoni, ed in-* trecci 1' Oratorio di S. Antonio di Padova preflo la Chiefa della Nunziata del Guaftato. Con pari Itile colorì in S. Agnefa la volta, e le pareti della cappella del Rofario. In Santa7 Fede il coro. Nel Moniftero ai Santa Marta fregiò l'in- ■ terno Oratorio; e in S. Lorenzo la fagreftia de' RR. Cap-v pedani. In Seftri di ponente lavorò i fregi della cappella' del Rofario: e quelli dell' Aitar principale nell' Oratorio de' Morti.

Altre confimili Opere fece in private cafe, fpecialmen-' te in alcune di campagna, di cui non accade far diftimo; regiftro; parendomi, che le dianzi accennate baftino per» dare un giufto ragguaglio della fua rara abilità in quedo genere di dipingere. Sol tanto aggiungo, che i fuoi ornamenti fon pieni di belliflìmi capricci: le tinte rilucenti, e> nobili . I fiori poi, che lolea per maggior vaghezza introdurre ne'fuoi ornamenti, fon sì rugiadofi, brillanti, e de-; licati, che fanno invidia alla deffa natura-.

Morì il Muftacchi in età di feffant' anni, correndo il 1732.; ed entro la Chiefa di S. Marco fu il fuo cadavere

feppellito.. .... ::..*■-. * _

-,.:.... Q? Lafciò

Lafciò due figliuoli, uno de' quali per nome Paolo attefe alla Profeflìone paterna, ed in eira riufci Soggetto di qualche merito . Di ciò ne recano prova gli ornamenti, che ei fece nella volta dell' Oratorio di Santa Maria della Cofla in San Remo. Coftui cefsò di vivere l'anno 1763. in età alquanto avanzata.

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