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Wednesday, August 31, 2011

Villa Speranza

Luigi Speranza

La villa è una tipologia architettonica, storicamente un'ampia residenza collegata ad attività agricole.

L'idea e la funzione della villa hanno subito una considerevole evoluzione dalla sua invenzione, situabile in epoca romana tardo-repubblicana.

La villa era originariamente una

*casa di campagna*

romana costruita per le classi sociali più elevate.

Secondo Plinio il Vecchio, vi erano due tipi di villa:

la villa urbana

-- che era una residenza di campagna che poteva essere facilmente raggiunta da Roma (o da un'altra città) per una notte o due, e

la villa rustica

-- la residenza con funzioni di fattoria, occupata in modo permanente dai servi, i quali generalmente si occupavano della proprietà, che ruotava attorno alla villa, che poteva essere abitata stagionalmente.

C'era una certa concentrazione di ville imperiali nei pressi della

baia di Napoli

-- in particolare modo sull'

Isola di Capri

e sul

Monte Circeo

sulla costa di Anzio.

I ricchi romani fuggivano dalle calure estive nelle

colline

vicino Roma, specie a

Tivoli (vedi "Villa Adriana").

Cicerone si dice possedesse non meno di

sette

ville, la più antica delle quali era presso

Arpinum

-- che aveva ereditato.

Plinio il Giovane ne possedeva tre o

quattro,

delle quali la più conosciuta in base alle sue descrizioni è presso

Laurentium.

Gli scrittori romani riferiscono con soddisfazione dell'autonomia delle loro ville, dove bevevano il loro vino e spremevano il loro olio, un sintomo della crescente frammentazione dell'Impero Romano.

Quando ville complete e funzionanti venivano donate alla Chiesa cristiana, servirono come base per monasteri che sopravvissero alle invasioni dei Goti e dei Longobardi.

Un notevole esempio di tali ville convertite in monasteri è costituito da

Monte Cassino.

Resti di ville romane sono stati accuratamente indagati anche in Inghilterra.

Come le loro controparti italiane, erano società agrarie completamente funzionanti grazie a campi e vigneti, forse persino a fabbriche di mattoni o cave, e ruotavano attorno ad un centro di comando di alto livello dotato di propri bagni e giardini.

La grande villa di Woodchester conservava i suoi pavimenti in mosaico quando la chiesa parrocchiale anglo-sassone fu costruita (non per caso) sullo stesso luogo.

Le sepolture nel cortile della chiesa fino al XVIII secolo dovettero essere scavate attraverso i pavimenti intatti in mosaico.

La villa rustica, ancor più simile ad un palazzo, a Fishbourne vicino a Winchester è stata costruita, in modo poco convenzionale, come un grande rettangolo aperto con giardini circondati da portici e a cui si accedeva attraverso un portico.

Verso la conclusione del III secolo le città romane in Gran-Bretagna cessarono di espandersi.

Come i patrizi vicini al centro dell'impero, i Britanni romani si ritiravano dalle città dentro le loro ville, che entrarono in una fase di palazzo, un' "età d'oro" della vita della villa.

Due tipi di piano di villa nella Britannia romana possono essere caratteristici delle ville romane i genere.

Quello più usuale con estese ali di stanze tutte aperte su un portico di collegamento, che può essere esteso ad

angoli retti

-- anche per racchiudere un cortile.

L'altro tipo ha una stanza centrale a navate come una basilica, indizio del ruolo di magistrato del proprietario.

Le costruzioni della villa erano spesso strutture indipendenti collegate attraverso i loro cortili comuni.

Per le parti meno prestigiose la villa era fatta di costruzioni di legno, attentamente regolate a tenone e mortasa e tenute insieme, su una base di pietra.

Per le part cerimoniali al legno si sostituiva completamente la pietra.

Sono state inoltre ritrovate tracce di vetri per finestre e telai in ferro sempre per queste ultime.

Dopo l'epoca romana il termine fu riferito ad una fattoria autosufficiente, solitamente fortificata, in Italia o nei territori romani.

Era autosufficiente come un villaggio ed i suoi abitanti, che potevano esservi legalmente vincolati in qualità di servi, erano chiamati "villani" o "villici".

I Franchi Merovingi adottarono il concetto (ma il termine francese, posteriore, fu basti or bastide).

Con Leon Battista Alberti e i suoi trattai ("De re aedificatoria" e poi "Villa") venne riscoperto il gusto della villa suburbana come luogo di piacere e di ozio rispetto alle residenze urbane e vennero ripresi tutta una serie di consigli edificativi da Vitruvio e altri autori con qualche aggiunta e nuova chiarificazione.

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La prima villa costruita in pieno stile rinascimentale viene considerata

"Villa Medici"

a Fiesole

-- dove per la prima volta sono assenti i caratteri militari e difensivi tipici dei castelli e caseggiati rustici medievali.

Qualche decennio dopo Lorenzo il Magnifico faceva costruire a Giuliano da Sangallo la

"Villa Medicea di Poggio a Caiano",

(Sangallo -- per Lorenzo de' Medici).

-- utilizzata come modello per i successivi sviluppi architettonici.

Fondamentale è la nuova concezione di

apertura

verso l'esterno (rispetto alla chiusura difensiva medievale), con i giardini che diventano un tramite insostituibile tra l'abitazione e la

natura

stessa.

Dalla Toscana il concetto di villa si diffuse nelle altre corti italiane.

A:

Roma,

Ferrara,

Mantova,

Milano,

-- eccetera.

Nel XIV e XV secolo in Italia, la "villa" connotava una volta ancora una

casa di campagna,

talvolta la sede del potere della famiglia come nel caso di

"Villa Caprarola",

-- più spesso progettata per i piaceri stagionali, generalmente collocata in modo da essere facilmente raggiungibile dalla città.

Non distante da Roma nel XVI secolo furono costruite numerose ville:

"Villa Madama"

-- il progetto della quale, attribuito a Raffaello Sanzio, fu completato da Giulio Romano nel 1520, fu una delle residenze private mai costruite che hanno avuto più influenza.

Elementi derivati da Villa Madama apparvero nelle ville fino al XIX secolo.

"Villa Albani"

fu costruita vicino alla Porta Salaria. Altre sono

"Villa Borghese"

con i suoi famosi giardini;

"Villa Doria Pamphili" (1650);

"Villa Giulia" del ligure Papa Giulio III --della Rovere (1550) --
progettata dal Vignola.

Le colline di Frascati videro la costruzione della Villa Aldobrandini (1592),

"Villa Falconieri"

e

"Villa Mondragone"

"Villa d'Este"

presso Tivoli è famosa per i suoi giochi d'acqua nei suoi giardini terrazzati, ed altrettanto nota è

"Villa Medici" a Roma,

sulla collina del Pincio, costruita nel 1540.

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In Toscana alla fine del Cinquecento Ferdinando I de' Medici faceva completare a Bernardo Buontalenti il sistema della ville medicee, dei veri e propri centri di controllo sul territorio, usate dai granduchi durante i loro spostamenti, nonché centri della florida industria agricola locale.

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In Liguria l'opera di

Galeazzo Alessi

si distingue per l'eccezionale adeguamento architettonico al territorio.

L'apertura visiva della villa al paesaggio, come suo completamento, si risolve in un doppio loggiato,

al piano terreno verso il mare

ed al piano superiore verso le montagne,

esaltando le caratteristiche stesse del paesaggio ligure.

Alla fine del XVI secolo le ville progettate da Andrea detto il "Palladio" (1508-1580) nei pressi di Vicenza e lungo la riviera del Brenta nei territori della Repubblica di Venezia rimasero esempi influenti per oltre quattro secoli.

"Palladio" spesso accorpava tutti gli annessi rustici (barchesse) in un'unica architettura nelle sue ville estese (come nel caso di

"Villa Emo" a Fanzolo di Vedelago).

Alcuni celebri esempi di ville palladiane:

"Villa Almerico-Capra", detta "La Rotonda", a Vicenza.

"Villa Badoer", a Fratta Polesine (RO)

"Villa Barbaro", a Maser (TV)

Per l'elenco vedi Ville palladiane.

Ville palladiane
Ville urbane di Roma
Ville di Napoli


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