VITA
DI GIULIO CESARE TEMINES
Pittore .
ECco un altro Pittore genovefe, di cui, come del Langetti, nulla in Genova abbiamo; anzi nemmeno ne Tappiamo il vero cognome; onde ci ferviremo di quello, con cui lo diftinguono i Portughefi, fra i quali terminò la fua vita . Di lui non poflò recarne, che un breve abbozzo per la fcarfezza delle notizie. Bafterà però quefto a far si, che il fuo nome non relti nell' obblivione fepolto; e la patria non fia defraudata dell' onore d' un valente figlio .
Dalla poca cognizione, che s'ha in Genova del Temines, chiaro fi fcorge, che egli di qui, o da qualche altro paeTe di quefte Riviere, ove farà nato, ancor fanciullo partiflì. Si fa, che egli fludiò la Pittura in Roma; e che_. ne fucchiò la buona maniera dai preziofi dipinti de" Caracci. Ci giova altresì credere, che egli fotte di nafcita affai civile , o almeno da qualche grave Perfonaggio protetto. Imfperocchè, oltre alla Pittura, avea paffati gli ftudj di belle ettere, di Filofofia, e di altre liberali Difcipline: ed anche poffedeva diverfe nobili lingue .
Amante il Temines di girare il Mondo, fece molti viaggi; principalmente per le Provincie della Spagna... Si fermò qualche tempo in Cadice; ove è credibile, che molto vi dipingeffe: ma di fue Opere colà lafciate non è pervenuta a noi alcuna notizia.
Da Cadice fi trasferì quefto Pittore in Lisbona. Colà vedutili alcuni fuoi quadri da que' principali Signori, furono tanto (timati; che molti gliene commifero . Indi gli proccurarono 1' Opera della nuova Chiefa della Nunziata, che dovea dipingerli tutta a frefco; e gliela ottennero. Egli la dipinfe. Ciò fu 1' anno 1712.. Quel!' Opera incontrò 1' univerfal gradimento; e mattime quello del Re Gio. V., il quale volle vederne l'Autore, e, aliai commendatolo, il deftino
a dipin
a dipingergli alcune cofe si ad olio , che a frefco nel fuo
Reale Palazzo . Ci duole non poco , che que' lavori tutti fatti
. dal noftro Artefice con tanto impegno nano andati a male
Di Giulio nella difgrazia del fiero tremuoto, a cui l'anno 1755. fog
Cesare giacque detta città . Si confervano però in alcuni di que'
EM,N ' privati palazzi altri fuoi quadri, che fanno argomentare,
qual effer doveffe la bellezza dell' eftinte pitture.
Vedendoli il Temines ben accolto in Lisbona, e collocato in pofto da poterfi agiatamente mantenere, pensò di levar la famiglia di Cadice, e feco trasferirla colà . Mandò pertanto a chiamare la moglie, il figliuolo, che unico avea, ed un fedele fuo fervo: e cio in occafione , che ritornar doveva a Lisbona una nave . Su quefta tutti e tre con quanto aveano prefero imbarco. Ma la nave, all' entrare nel porto di Lisbona, fgraziatamente urtò, e ruppe . Fra i molti, perirono in quel naufragio anche la moglie del Temines , il figliuolo, ed il fervo. Tal difavventura si fieramente lo affliffe, che da indi innanzi non ebbe più fenfo , fe non di dolore , ed' affanno .
Egli trapafsò da quefta mortal vita l'anno 1734-, fettantacinquefimo di fua età, lafciando gran defiderio di fe, sì per lo fuo molto valore nella Pittura , sì per li fuoi efemplari coftumi, e per la Criftiana pietà. Ebbe onorevoli funerali: e fu fepolto in Santa Maria di Loreto , Chiefa della nazione Italiana .
Infimi il Temines alcuni Scolari. Quegli , che tra elfi s'accoftò più allo itile'del Maeftro, fu Andrea Gonzalez, di cui fa menzione l Abecedario Pittorico. A quefto Gonzalez, ora defunto, io fon debitore delle qui fcritte notizie , che egli cortefemente fomminiftrommi.
Per ultimo, poiché di Lisbona s? è ragionato , parmi effer molto a propofito il qui foggiugnere, che in Mafra_., luogo poco diftante dalla prefata città, è un gran Tempio di fuperba ftruttura, fatto erigere dal Re Gio. V. . Quello Tempio è architettato da un Genovefe, di cui non fi fa colà altro, fe non la patria , ed il nome battefimale , ch" era Antonio . Il Cav. Francefco Veira , Pittore di quel merito , che è noto non folo a Lisbona, ma anche a tutta l'Europa, in una fua lettera fcritta a mio Padre , fa grand'elogio di tale Architettura , ed efalta quefto infigne genovefe Architetto.
Saturday, August 13, 2011
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