Luigi Speranza
La leggenda vuole che il toponimo "Alassio" derivi dal nome di
"Adelasia", figlia dell'imperatore Ottone I,
fuggita con uno scudiero di nome Aleramo.
La coppia si sarebbe stabilita sulle colline di Alaxio, l'odierna Alassio, dando origine alla stirpe degli Aleramici.
Nello stemma comunale è raffigurata la figura di una torre con Adelasia sugli spalti.
Sta di fatto che già nei secoli XIII e XIV si parlava di un Albertus d'Alascio (1236) e del territorio di Alaxio.
Non è quindi un'ipotesi da escludere quella secondo la quale il nome del comune derivi dal nobile sopra citato, o che il nobile derivasse da un luogo chiamato "Alascio", in seguito trasformato in Alassio.
Dal 1973 al 31 dicembre 2008 ha fatto parte della Comunità Montana Ingauna, quest'ultima soppressa con la Legge Regionale n° 23 del 29 dicembre 2010[4] e in vigore dal 1º maggio 2011.
«Su sfondo azzurro, una torre colorata di rosso, murata di nero, merlata di cinque alla guelfa, con una donna posta nella parte superiore, nascente dalla torre stessa, vestita di ermellino con il colletto rosso e che impugna con la mano destra uno scettro gigliato, d'oro posto in banda. Ornamenti esteriori da comune e corona merlata » (Descrizione araldica dello stemma)
La figura femminile che compare nello stemma raffigura
"Adelasia" o
"Alasia" - figlia dell'imperatore Ottone I del Sacro Romano Impero - che, come afferma la leggenda locale, fondò assieme ad Aleramo del Monferrato l'odierna città di Alassio.
Il più antico stemma cittadino, pitturato a guazzo, è stato scoperto dagli storici nella locale chiesa e santuario della Madonna delle Grazie nell'omonima regione.
Wednesday, August 3, 2011
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