Thursday, May 31, 2012
L'"Antigona: tragedia ellenica in un atto, di Ghislanzoni (Teatro Adriano, Roma 1929)
Speranza
Alberto Ghislanzoni nacque a Roma il 28 dic. 1892 da Aristide e Maria De Blasio.
Dalla famiglia ereditò l'amore per gli studi classici e la musica.
Iscrittosi nella sua città alla facoltà di giurisprudenza, e contemporaneamente al conservatorio di S. Cecilia, studiò pianoforte con R. Antolisei, oboe con R. Scozzi, composizione e armonia dapprima con G. Setaccioli, poi con B. Molinari, con il quale conseguì il diploma, divenendo in seguito suo collaboratore.
Nel 1914 si laureò in giurisprudenza, quindi, scoppiata la guerra, partì volontario per il fronte. Sottotenente nell'11° fanteria della brigata "Casale", poi capitano nel III battaglione del 215° fanteria, più volte ferito, fu decorato con medaglia d'argento.
Finita la guerra riprese a studiare; nel 1921 si laureò anche in lettere e filosofia, ma la sua vera passione rimase la musica.
Proprio in quegli anni cominciò a interessarsi alla musicologia e ad approfondire lo studio della polifonia e della concertazione.
Scrisse inoltre la biografia (rimasta inedita) Claudio Monteverdi e la sua opera, per la quale ottenne un premio dal ministero dell'Economia nazionale. In questi anni militò nelle file del partito nazionale fascista, ricoprendo incarichi politici e organizzativi.
Nel 1925 musicò l'opera comica in tre atti
"Trittico operettistico": Dietro il paravento, Tutti rubano a questo mondo, Venite, m'annoio!, su testi di E. Corradi, che fu rappresentata a Roma al teatro Eliseo dalla compagnia di G. Trucchi e M. Speriani il 16 dic. 1925, e successivamente in altre città italiane.
Nel 1928-29 si dedicò con grande entusiasmo alla composizione del melodramma, su proprio libretto,
"Antigona: tragedia ellenica in un atto",
che fu presentato a Roma al teatro Adriano il 7 dic. 1929 sotto la sua direzione.
L'"Antigona" tratta da "I sette contro Tebe" di Eschilo e dall'"Antigone" di Sofocle, ricevette tanto favore dal pubblico e dalla critica che in pochi anni fu rappresentata in diciotto città europee, fra cui Stoccolma e Budapest.
Nel 1934 pubblicò a Roma uno studio storico-critico sul melodramma,
"Il problema dell'opera", premiato dall'Accademia d'Italia. Nello stesso anno divenne critico musicale del quotidiano Ottobre (1934-36) e fu eletto membro del Direttorio nazionale del sindacato musicisti e direttore del periodico Il Musicista (1934-36), organo di stampa dello stesso sindacato. Contemporaneamente collaborò a riviste culturali quali La Stirpe, la Rivista nazionale di musica, la Rivista del lavoro, organizzando numerosi incontri e conferenze riguardanti la promozione e la diffusione del teatro lirico in Italia e l'insegnamento della musica nelle scuole pubbliche; nell'aprile 1935 tenne una serie di conferenze a Padova, Venezia, Trieste.
Nel 1937, dopo aver dato alla stampa, sempre a Roma, i due volumi del Trattato di strumentazione e orchestrazione, si ripresentò al pubblico con un nuovo melodramma, Re Lear, in tre atti e cinque quadri, ispirato all'omonima tragedia di W. Shakespeare. Rappresentato al teatro dell'Opera di Roma il 24 apr. 1937 sotto la direzione di T. Serafin, il lavoro incontrò il favore della critica; fu trasmesso anche dalla radio e riproposto più volte all'estero. Nello stesso anno, quale direttore responsabile del periodico del Sindacato nazionale fascista dei musicisti, Il Musicista, il G. commentò favorevolmente Il discorso del cancelliere Hitler sull'arte moderna, con cui veniva lanciata la celebre invettiva contro le pretese "degenerazioni" dell'arte moderna causate dalla cultura "bolscevica" ed "ebraica" in difesa dei valori puri della razza ariana (Nicolodi, pp. 261 s.).
Un suo balletto, Aladino e la sua lampada meravigliosa, suscitò molto interesse soprattutto nelle rappresentazioni di Lisbona, Budapest (1938), Alessandria d'Egitto e Il Cairo (1939). Negli anni Quaranta, compose la musica per quattro colonne sonore di film italiani (Il cavaliere di Kruja, 1940; Beatrice Cenci, La figlia del Corsaro Verde, Terra d'Aspromonte, tutti del 1941), e lavorò alla monografia Genesi storica della fuga, apparsa tra il 1946 e il 1951 in otto articoli nella Rivista musicale italiana. Riveduti e ampliati, tali articoli furono riuniti dal G. nel volume Storia della fuga (Milano 1952), al quale seguì il trattato didattico Arte e tecnica della fuga (Roma 1953). Negli stessi anni il G. aveva pubblicato la biografia di Gaspare Spontini (ibid. 1951) in occasione del centenario della morte, quindi partecipò con vari interventi al primo e al secondo Congresso internazionale di studi spontiniani, nel 1951 nelle Marche e nel 1954 a Firenze. Nel 1961 fu nominato direttore dell'istituto musicale G. Spontini di Ascoli Piceno e direttore artistico della locale Filarmonica. Nello stesso anno la Cassa nazionale assistenza musicisti gli attribuì il "Premio di operosità ai compositori italiani".
In quello stesso periodo ebbe molti altri incarichi: capo dei servizi di propaganda del sindacato nazionale musicisti e direttore della rassegna mensile Musicisti (1957), direttore generale per l'Educazione popolare, membro della Commissione pontificia di musica sacra, ispettore del ministero della Pubblica Istruzione per l'insegnamento musicale nelle scuole pubbliche, docente di estetica e alta composizione musicale, membro del comitato direttivo dell'Associazione italiana S. Cecilia.
Nel 1953, per il terzo centenario della morte di L. Rossi, fu invitato dal Comitato internazionale per le onoranze a redigere la biografia critica del musicista, e a organizzare le celebrazioni che si tennero a Torremaggiore e a Roma. Nel 1954 pubblicò a Milano il volume, Luigi Rossi.Biografia e analisi delle composizioni. Succeduto nel 1960 a L. Perosi quale direttore artistico dell'Organizzazione romana per lo sviluppo dell'arte musicale, lavorò intensamente fino al 1982, organizzando numerosi concerti vocali di polifonia storica.
Il suo impegno artistico e musicologico si prolungò fino agli ultimi anni della vita; infatti fu anche presidente del Centro studi pedagogici e sociali di Roma (1973-83), membro della Commissione centrale per la musica del ministero del Turismo e Spettacolo, membro dell'Accademia delle scienze di Vienna, dell'Accademia Tiberina (1972) e dell'Accademia Etrusca di Cortona (1973), vicepresidente della Federazione corale italiana.
Il G. morì a Roma il 28 nov. 1984.
Composizioni musicali e teatrali conservate manoscritte presso l'archivio della famiglia, salvo diversa indicazione:
trascrizione e adattamento orchestrale del melodramma seicentesco Chi soffre speri di M. Marazzoli (1921-22); quartetto n. 1 in mi maggiore (per archi, 1922);
7 variazioni per violoncello e pianoforte sopra un tema popolare friulano (1923); 30 canzoni (1926); messa da Requiem (1927);
Absence (lirica per canto e piano su testo di T. Gautier, Roma 1927); liriche su versi di Poliziano (1928); 10 liriche per soprano su versi di Petrarca, Saffo, Gautier (1928);
I Fieschi (dramma in tre atti, 1928); Lolote (operetta in tre atti, 1928); Mezzelune turbanti (operetta in tre atti, 1928); Giovannina (commedia, 1929); Alaide (dramma in quattro atti, 1929); Gasparina e l'amore (dramma in tre atti, 1930); sinfonia in re magg. (1930); De aquae et vini mysterio (oratorio, 1930); due salmi per soprano, coro, orchestra e organo (1931); Fra gli acquarelli (commedia, 1931); L'amor lunatico (opera buffa in tre atti su libretto di P. Chiari, 1933);
Prometheus (poema sinfonico per grande orchestra, 1934); Jaufré Rudel (poema sinfonico per grande orchestra, 1934);
Il mito di Arianna: tragedia in tre atti, 1934; La primavera (balletto, 1934); Il segno dell'idea (tragedia in tre atti, 1934); Virginia (tragedia in tre atti, 1934); La festa degli uccelli (commedia in tre atti, 1934); Rosalba (commedia in tre atti, 1934); Novilunio (poema sinfonico, 1936); sonata in sol magg. per violino e pianoforte (1937); 24 preludi e fughe per pianoforte (1937); trascrizione ed elaborazione vocale e strumentale di musiche rinascimentali (1937); quartetto n. 3 in mi minore per archi su un tema di A. Corelli (1937); sonata in do min. per violino e pianoforte (1937); concerto grosso in fa magg. per grande orchestra (1937); 4 quartetti d'archi (1938); quartetto n. 2 in la magg. (Roma 1939); Agnus Dei (oratorio, 1940); Mister Poker (opera brillante in tre atti, 1945); 12 preludi per pianoforte (1952); varie composizioni di musica sacra (1953); notturno per pianoforte e orchestra (1954); 4 sonate per violino e pianoforte (1955); 4 sonate per pianoforte (1957); 10 canti polifonici a 3 e 4 voci (ibid. 1970); 6 composizioni a 4 voci miste (ibid. 1970).
Oltre agli scritti citati in precedenza si ricordano: Teatro e fascismo, Mantova 1929; La civiltà del lavoro, Roma 1940; Elementi di polifonia armonica, ibid. 1946-47; Creazione artistica e forma. Con l'analisi di alcuni problemi di estetica e di didattica musicale, ibid. 1950; Sintesi della produzione giovanile spontiniana, in Atti del Primo Congresso internazionale di studi spontiniani, Jesi, Maiolati, Fabriano, Ancona… 1951, Fabriano 1954, pp. 13-22; G. Spontini e la musica bandistica, ibid., pp. 70-80; I rapporti tra Spontini e Mendelssohn, ibid., pp. 95-103; Pio XII e la musica, in Pio XII… 1876-1956, Roma 1957, pp. 253-261; Echi e commenti all'enciclica nella stampa estera. Sguardo sul mondo, in L'enciclica "Musicae sacrae disciplina" di… Pio XII, ibid. 1957, pp. 526-530; Les formes littéraires et musicales italiennes au commencement du XIVe siècle, in Ars nova. Colloque international… 1955, Liège 1959, pp. 149-163; Lirismo, magia, dramma in Murmahal, in Atti del Secondo Congresso internaz. di studi spontiniani, Firenze… 1954, Jesi 1979, pp. 23-27; Gli Elisi delusi (1800). Un'opera di Spontini smarrita e ritrovata, ibid., pp. 37 s.; Spontini e l'abate Baini: uno scontro evitato, ibid., pp. 47-49; La critica musicale. Teoresi e prassi, Roma 1959; Storia della critica musicale, ibid. 1959; Melodia e polifonia. Nozioni utili allo studio del canto corale, ibid. 1959; La vita musicale italiana nella didattica e nello spettacolo, Ancona 1963; Corso di educazione musicale per le scuole d'Italia, corredato da dieci dischi grammofonici con ampia antologia di brani cantati, Roma 1966; G. Paisiello. Valutazioni critiche rettificate, ibid. 1969; Metodi di canto celebri. Bibliografia per la didattica del canto, ibid. 1970; Vocalità e strumentalismo nel quadro dell'uomo e della macchina, ibid. 1974; Josquin des Prez (Iodocus Pratensis). Contributi biografico-critici, Casamari 1976; Problemi della storia musicale. Mitologie e fandonie. Genesi della cantata, Roma 1979; Storia delle pedagogie vocali. Il canto dei popoli dai primordi al tempo nostro, I, ibid. 1983.
Tra i numerosi articoli pubblicati su diversi periodici si segnalano: L'anno di Goethe, in La Stirpe, X (1932), 3, pp. 113 s.; Panorama della musica contemporanea in Italia, ibid., 5, pp. 207 s.; Melodramma o dramma musicale, in Rivista nazionale di musica, XV (1934), 315, pp. 2021-2027; L. Boccherini e la sua posizione nella storia della musica, ibid., XVIII (1937), 350, pp. 4135-4138; Origini e sviluppo della musica argentina, in Pagine nuove, III (1949), 8, pp. 364 s.; G. Spontini, in Idea, III (1951), 3, pp. 1, 8; Derivazioni, plagi, originalità nell'opera di Bach, ibid., 8, pp. 3, 8; ibid., 9, p. 8; Nuovissimi orientamenti della filosofia estetica, ibid., 16, pp. 1, 8; E. Kant e la musica, ibid., 27, pp. 1, 6; La musica negli scritti di Schiller e di Novalis, ibid., 31, p. 6; La musica nel giudizio di Hegel, ibid., 35, p. 2; Bizzaria di Hoffmann, ibid., 43, p. 2; Pro e contro Schönberg, ibid., IV (1952), 10, pp. 1, 6; Un grande musicista del sec. XVII. Tricentenario di L. Rossi, in Il Mezzogiorno, II (1953), 1, pp. 38-42; Rivalutazioni e studi spontiniani, in Idea, VI (1954), 21, pp. 3 s.; L. Rossi. Un musicista dimenticato del Seicento, in Studi romani, II (1954), 6, pp. 663-668; Tre oratori e tre cantate morali di L. Rossi ritrovati nella Biblioteca Vaticana, in Revue belge de musicologie, IX (1955), 1-2, pp. 3-11; Letteratura cherubiniana in ordine cronologico, in Collectanea historiae musicae, III (1963), pp. 121-129; Sigismund Thalberg e la scuola pianistica napoletana, in Rivista storica del Mezzogiorno, IV (1969), 1-4, pp. 92-97; A. Casella nel venticinquesimo della morte, in Il Mondo della musica, X (1972), 1, pp. 21-46; Indagini sulle musiche degli Etruschi, in Annuario dell'Accademia Etrusca di Cortona, n.s., XVIII (1979), 11, pp. 257-266; Indagini sulle musiche degli Etruschi, in Terra nostra, XXI (1982), 7-8, pp. 22-24.
Fonti e Bibl.: Necr., in Il Messaggero, 29 nov. 1984; recensioni del Trittico in Il Messaggero, 16 e 18 dic. 1925; Il Popolodi Roma, 16 dic. 1925; Corriere d'Italia, 17 dic. 1925; L'Italie, 17 dic. 1925; La Tribuna, 17 dic. 1925; recensioni dell'Antigone in Il Messaggero, 8 dic. 1929; Il Popolo di Roma, 8 dic. 1929; L'Italie, 10 dic. 1929; La Tribuna, 10 dic. 1929; recensioni del Re Lear in Il Messaggero, 24 e 25 apr. 1937; La Nazione, 25 apr. 1937; La Tribuna, 27 apr. 1937; Musica d'oggi, XIX (1937), 5, pp. 180 s.; M. Bellucci La Salandra, Melodia infinita o pezzo chiuso?, in L'Avvenire d'Italia, 18-19 maggio 1937, p. 5; Id., Musicisti contemporanei. A. G. nella vita e nell'arte. Studio critico, Roma 1937; U. Rolandi, Il libretto per musica attraverso i tempi, Roma 1951, pp. 20, 150 s., 213; S. Cova, La svalutazione della lirica. Cinque domande al maestro A. G., segretario generale del Sindacato nazionale musicisti, in Quattrosoldi, IX (1969), 105, pp. 70-74; F. Savio, Ma l'amore no, Milano 1975, pp. 41 s., 72 s., 140; V. Frajese, Dal Costanzi all'Opera, III, Roma 1979, pp. 107, 116; D. Zinanni, Il maestro A. G. ci ha lasciati, in Terra nostra, XXIII (1984), pp. 11 s., 25 s.; G. Negri, L'opera italiana. Storia, costume, repertorio, Milano 1985, p. 193; C. Schmidl, Diz. universale dei musicisti, Suppl., p. 346; Enc. dello spettacolo, V, coll. 1197 s.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, pp. 184 s.
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