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Saturday, April 13, 2013

***** Carmencita Garcia: libretto ************** ----------- "una zingara ell'è, gentil" ------------------------ "strega gitana"

Speranza


***************************************************************

"CARMENCITA GARCIA"

****************************************************************

dramma lirico in quattro atti

tratto dalla novella di Prospero Mèrimee

******************************************************************

Parole di:

Enrico Meilhac e Ludovico Halévy.

Musica di:

Giorgio Bizet.

Tr. Antonio de Lauzieres.

Milano: Casa musicale Sonzogno

1878.

Prima in italiano:

Her Majesty's Theatre, Londra.


Tenore: ITALO CAMPANINI.

Prima in Italia:

NAPOLI, 1879.

BIBLIOGRAFIA:

"La fortuna italiana della Carmen di Bizet".

******************************

PERSONAGGI:

--------------------------

Carmen,
zingara ..... mezzo-soprano

Don José Lizarrabengoa, di Elizondo, Navarra
sergente dragone
..................... tenore

Escamillo,
torero ......................... baritono

Moralès,
sergente ........................baritono

Zuniga
tenente .......................... basso

Micaëla
contadina .................... soprano

Mercedes
 zingara ..................... soprano

Frasquita
zingara ...................... soprano

Dancairo
contrabbandiere ........... tenore

Remendado
contrabbandiere ................. tenore

Lillas Pastia
oste ........................... ruolo parlato

una venditrice di arance
.... soprano

uno zingaro
............... basso

una guida
................ ruolo parlato

un soldato
................... ruolo parlato

un vecchio signore.

la sua giovane moglie.

un giovane,

l'alcade
..................... ruoli muti

uffiziali

dragoni

contrabandieri

soldati

giovani

popolani

sigaraje

zingare

zingari

venditori ambulanti

coro

monelli
............ voci bianche

CARMEN, zingara.

MICAELA

FRASQUITA

MERCEDES

DON JOSE LIZARRABENGOA

hidalgo di Elizondo, Navarra, sergente brigadiere dei Dragoni.

ESCAMILLO, toreador.

IL DANCAIRO

IL REMENDADO

ZUNIGA, capitano

MORALES, brigadiere

LILLAS PASTA

UNA GUIDA, ecc.

-----------


La scena e in Ispagna, verso il 1820.


OVERTURE.

--- medley.

****************************************************************************

ATTO PRIMO

****************************************************************************

Una piazza di Siviglia. A destra, la porta della fabbrica dei tabacchi. In fondo,di faccia allo spettatore, ponte praticabile che attraversa la scena da un capo all'altro. Dalla scena si va al ponte per mezzo di una scala a chiocciola a destra,  al di là deila porta della fabbrica.  Il disotto del ponte è praticabile. A sinistra, sul davanti, corpo di guardia. Innanzi al corpo di guardia, andito coperto, cui si accede salendo tre gradini. In una rastrelliera vicina alla porta del corpo di guardia,  le lance dei dragoni con le loro banderuole gialle e rosse.

************************************************
SCENA I

****************************************************

Morales, Micaela -- CORO DI SOLDATI e VIANDANTI

All'alzarsi della tela, una quindicina di soldati, i dragoni di Almanza, sono aggruppati innanzi al corpo di guardia. fumando e guardando la gente che passa sulla piazza. Si va, si viene da ogni parte.
La scena e animatissima.

CORO di Viandanti

sulla piazza
si schiamazza
l'uno viene l'altro va

strani inver
son a veder
alla porta del quartiere

chi suol restar
ciarla fuma e può vedere
gli altri a passar

In quelche momento Micaela si e mostrata. Micaela ha la gonna azzurra e le trecce cadenti sulle spalle. Nel vedere i soldati, Micaela rimane incerta. Non sa avanzarsi nè retrocedere.

MORALES (ai soldati)

guardate un po' quella biondina
di certo con noi vuol parlar
osar non sa ci guarda e s'avvicina

CORO:

noi la dobbiam incoraggiar

MORALES (a Micaela):

che mai cercate o bella

MICAELA:

cerco un brigadier

MORALES

in verità

son qua

MICAELA

non siete voi chè il mio s'appella "Don Josè".

noto a voi noil è

MORALES

Don Josè
noto a chi non e

MICAELA

davver

fra voi rinvenirlo io potrìa

MORALES

e infatti brigadier
ma in altra compagnia

MICAELA (con dolore)

allor tra voi non è

MORALES.

no mia biondlina
no no carina
tra noi non è
ma resta qui nè paventar
ei de' venir non può tardar

MORALES E CORO:

non può tardar se giunta è la sua volta
il cambio a noi darà la nuova scolta

MORALES:

ma intanto ch'ei qui venga
non può grave a voi tornar
che in quartier vi si intrattenga
piaccia a voi fanciulla entrar

MICAELA:

davver

MORALES:

davver

MICAELA:

no no no no

MORALES:

entrar là no non temete
vi prometto sull'onor
che da tutti voi sarete
ben accolta e meglio ancor

MICAELA

certa ne con ma nullamen
di ritornar piu mi convien

ritornerò se giunta la sua volta
il cambio a voi darà la nuova scolta

CORO (circondando Micaela)

convien restar

MICAELA:

no no no

via me ne vo
addio vi do

Micaela se ne va correndo.

MORALES:
l'angel seil vola
niun si desola
che cosa far
meglio è tornar
chi va chi viene a riguardar

Il via vai della gente che aveva cessato durante la scena con Micaela si rianima come prima.

*****************************************************************


SCENA II

S'ode da lontano una marcia militare di trombette e pifferi. E la guardia di cambio che arriva. Un uffiziale esce dal posto. I soldati vanno a prendere le loro lance e si mettono in riga innanzi al corpo di guardia. La gente a destra si aggrupa per vedere. La marcia s'avvicina a poco a poco. La guardia che monta appari a sinistra e traversa il ponte. Prima due trombette e due piffari. Poi una banda di monelli che imita il passo dei dragoni. Dietro i fanciulli, l'ufiziale Zuniga e il brigadiere Jose. Poi i dragoni armati di lance.

L'UFFIZIALE ZUNIGA, DON JOSE LIZARRABENGOA, E PRECEDENTI.

CORO DI MONELLI:

con la guardia quando monta
ci sappiamo accompagnar
a suonar tromba. sii pronta
ta tarà tarà ta tar

noi marciam come soldati
dei dragoni il tipo siam
sono i passi ben marcati
uno due a tempo andiam

con le spalle indietro tratte
ed il petto sporto in fuor
il piè alterno il suiolo batte
senza far alcun error

La guardia che monta va a mettersi a destra di fronte alla guardia che smonta. Gli uffiziali si salutano con la spada e si mettono a chiacchierare a voce bassa.  La sentinella e cambiata.

MORALES (a don Josè):

una giovane avvenente
ci venne a domandar se tu non eri qua
con gonna azzurra e con treccia cadente

DON JOSE:

Micaela al certo ell'è.

Suono di trombe. La guardia che smonta passa innanzi alla guardia che monta.  I monelli, in riga, riprendono il posto, dietro le trombe ed i pifferi, che occupavano al loro apparire.

CORO:

E la guardia quando smonta
cede il posto e se ne va
a suonar la tromba è pronta
ta tarà tarà ta tàr

noi marciam come soldati
dei dragoni il tipo siam
sono i passi ben marcati
uno due a tempo andiam

con le spalle indietro tratte
ed il petto sporto in fior
il piè alterno il suolo batte
senza far alcun error

Soldati, monelli e spettatori s'alloiitaiiario dal fondo. Coro, pifferi e trombe si sperdono radatamente. L' uffiziale della guardia che monta durante questo tiempo passa silenziosamente in rassegna i suoi soldati. Quando il coro dei monelli non s'ode piu all'ontananza, 1'uffiziale comanda, "presentate arme", "portate lance", "rompete le file". I dragoni vaiirio a porie le loro lance sul rastrello, poi entrano nel corpo di Don Jose Lizarrabengoa. L'Uffìziali restano soli.
L'UFFIZIALE ZUNIGA:

È !ieri là che sen vari in quel gran caso
a lavorar le sigaraje

DON JOSE:

sì la mio capitan e vi posso accertare
che ragazze non v'lian di lo piu vispe e gaie

ZUNIGA

almen dir puoi se coiio belle

DON JOSE:

in verità nulla ne so
e mi curo ben po'
cli tali bagattelle

ZUNIGA:

ciò che tu cerchi, amico io tcl clii-O.
una giovine biondina ;
ell' lano me Micaela
trecce d'or e gonna tiii-cIiiri:
dimmi sono o rnc;ii

DON JOSE:

Vi rispondo ch'S ver, vi i-isl)
oiirlo ( l i ( . 1 ' i iiiI l
che l'amo
se ainate g
-c
da voi quelle belta,
in lor potete il guardo oinni

La piazza si riempie di giovinotti che viiguiiu ad aspettare le sigaraje sul loro passaggio. I soldati escono dal corpo di guardia. Don Josè, seduto, indifferente a tutto, lavora ad una catenella.

CORO DI SOLDATI -- tenori

suonò la campana e delle operaie
possiamo spiare il presto sfilar
e vi seguirem brune sigaraie
per potervi dir chi ini vuol andar
per potervi dir chi ini vuol andar
per potervi dir chi ini vuol andar

In questo momento appariano le sigaraje fumando le sigarette. Pasonno sotto sceildoilo lentamente in iscena.

che vi par
procaci all' andar
vere civette
di fumar
non sanno cessar
le sigarette.

CORO DI SIGARAIE:


seguir è bel nell'aere
lieve fumo
che verso il ciel sen vola in nube di profumo
sal dolcissimo alla testa
sì gentil che vi mette l'alma in festa
seguir l'occhio in aria sirol
il favellar d'amor
io solo fumo
e vola in fumo
i1 giurar degli ardenti amator

*****************************************************************

SCENA V

Carmen e i PRECEDENTI.

SOLDATI:

ma qui fra voi
non è la Carmencita

GIOVINOTTI:

eccola qua. La Carmencita è qua

Carmen appare, vestito ed attitudine come nella novella di Marimee. Carmencita ha un fior di gaggia al labbro ed un mezzolino di eguali fiori al corsaletto. Alcuni fra i giovani la circondano e le p:.i. fa la civettuola con tutti.  Don Josè Lizarrabengoa alza gli occhi, guarda Carmen  e  si rimette tranquillo al suo iavoro.

GIOVINOTTI:

Carmen tutti qui te sola aspettiaino
Carmen sii genti1 a te ci volgiamo,
qual dì ci amerai saper noi vogliamo.

CARMEN:

Il di che v'amerò?

davvei davver
e forse giamnlai
e forse giammai.
 t l o i i~; i n.. .
quest'oggi però
è certo chci no


I

(a)

È l'amore strano augello

niun lo può domesticar

sempre mostraci rubello

se gli piace ricusar


(b)


vano è il prego ed il rigor

l'un ben parla e a quest'altro no

io do il mio cor

senza parlar m'innamoro

amor lo sappia il mio bel damo

per lui giammai non legge mai non v'è

se tu non m'ami ebben io t'amo

se t'amo dei tremar per me (CORO: tremar per te)

se tu no m'ami ebben io t'amo

ma se t'amo se tamo

dèi tremar dei tremar per te

se tu non m'ami ebben se tu non m'ami ebben io t'amo
mai se t'amo dei tremar si tremar per te.


II

(a)

credi averlo gia in tua mano

spiega l'ali e via sen va

guardi guardi e aspetti invano

niun può dir se tornerà

(b)

intorno a te volando ratto

sen vien sen va poi riede ancor

ghermirlo credi e nulla l'hai fatto

non curi ei vien è tal l'amor

amor lo sappia il mio bel damo

per lui giammai non legge mai non v'è

se tu non m'ami ebben io t'amo

se t'amo dei tremar per me (CORO: tremar per te)

se tu no m'ami ebben se tu non m'ame ebben io t'amo

ma se t'amo se mai t'amo

dèi tremar dei tremar per te

CORO:

se tu non m'ami

CARMEN


se tu non m'ami ebben se tu non m'ami ebben io t'amo

mai se mai t'amo se mai t'amo dei tremar si tremar per te.

-----


I GIOVANI:

Carmen tutti qui te sola aspettiamo
Carmen sii gentil a te ci rivolgiamo

LEIT MOTIF: Romanza della Fior, Fato, Morte)

Momento di silenzio. I giovinotti circondano Carmencita. Carmencita li guarda ad uno ad urio. Poi esce dal circolo e va diritto a Don Josè che lavora. Carmencita toglie il mazzolino di gaggia e lo lancia a Josè. Don Jose si alza bruscamente. Scoppio di risa qenerale. La campana della fabbrica suona una seconda volta. Le sigareie ed i giovinotti escono durante la ripresa dell'aria di Carmen.
Quas:a corre alla fabbrica. Don Jose resta solo.

******************************************************

SCENA VI

DON JOSE:

quale occhiata
e qual aria sfrontata
dritto al mio cor
mi venne il fior
fu come un piombo che mi colpì

(dopo aver raccolto il fiore, Don Jose lo odora)

Il profumo è sottile
ed il fior è gentile

e la donna se v'hanno - ancora


****************************************************

SCENA VII.

Don Josè e Micaela

Che t: per I
Dee pure aver maggior va1
un buon
nr.l
nai ?

MICAELA:

Josè.

JOSÈ

Micaela.

MICAELA

Que:
Parla ainn
qual'è I

MICAELA:
.lerò.
me, a t
Si, par
Sono qui.

JOSE

che fu dato a L 1V lcI1uclu.

la madre ti ne venìa dalla cappella

e con amor iommi allor

tu vai, mi ( cor, in citti, va, mia fi-giia,
tvia lunga non e ; quaildo giungi a Siviglia
:ercherai Josè, il figliuol del mi

gli devi dir: - la madre tua

pensa dì e notte al suo Josè

e per lui prega e sempre spera

e lo perdona e l'ama ognor

tutto ciò dirai carina

i mio nome al inio Tosì

oi un bacio, o j
l lui dar tu dèi
la con r
- bac.
Qual C 3i. sse an

MICAELA:

e tua madre che m'invia

DON JOSE:

ah, mi parla di la madre lontana.

MICAELA:

Fedele mess,aggiero a te cli lei degg'io
dar uii foglio. -

JOSÈ

Un suo foglio
lentaina
per me.

DON JOSÈ:

un bacio di mia madre?

MICAELA:

un bacio al suo figliuol.

Josè, lo rendo a te; -- promesso fu da me.

Micaela s'alza sulla punta de' piedi e dà a Josè un bacio, un vero bacio materno. Don Jose commosso sa  lascia faie, guasdandola iìsso negli occhi. Momento di silenzio.

DON JOSÈ (guardando Micaela):

e del danaro
po l'or giamil~ni noti c

DON JOSE

E poi?

MICAELA:

anc
Perchì:
e  ~ o i . .

mia madre veggo ancor sì rivedo il villagio
o dolce sovvenir che voglio benedir
tii mi ricolmi il cor di forza e di coraggio
o dolce sovenir

a due

DON JOSE:

IL4ia n~adreio vedo ailcoi-, ccc.

MICAELA:

sua madre ei vede ancor
(osi ],n s\j c)t:!>i ri\olli 8 , .

DON JOSE:

chi sa di qual deinon io tli
lontana pur, la madre
nel bacio suo forz'è cli'io
un angel tutelar clie i

MICAELA:

qual deii~on? cile di' tu ì coiii1)i.i.;
mi spiega il tuo I->ei~si!,r.
.lo::,!:, 'i
parliam di te o iiic~si:!,i~l, ~I.:~\ .
laggiii tornai-
si, stasera; e domaii ;;iiiiii:i

DON JOSE:

ebben, tu le dirai che Jo.;i. : : i l ( i i - l i ' 1 1 1
l' ama tuttor, la 13enc.i li(,( .,
che ravvecluto s'è, clic:  .
che contenta la niadi-cb
tu dirai così, cai-iii:r,
in mio nome, 1 )(.i- ..
poi questo bacio, o ]
A lei dar tu clci
Sì, lo prometto a te, n
J o s ~ l,o renderò - come
Mia madre io vedo ancor, ecc.

MICAELA:

sua madre ei vede ancor, ecc.

Resta cl~ii, mio tesor ; intanto io leggerò.
brain la !et

MICAELA:

no no legger puoi sol più tardi tornerò

DON JOSÈ:

perchè vuoi partir?

MICAELA:

il fo per prudenza;
perchè vuole così la conveilienza
men vo ma qui ritornerò

DON JOSÈ:

ritornerai?

MICAELA:

ritornerò.

**************************************************************

SCENA VIII

Don Josè. Poi, le SIGAREJE e  l'UFFIZIALE.

DON JOSE:

non temer buona madre
il tuo Josè  t'obbedirà
farà quel che si vuol da te
e bella Micaela e sposa mia sarà.
ed il tuo fior strega gitana

Nel momentoo in cui Don Jose vuole strappar i fori dal suo giubbbetto s' ode un gran rumore nella fabbrica. L'uffiziale viene in iscena seguito dai soldati.

justo clan
le sigarajc

ZUNIGA:

perche questo clamor?

perchè?

Le sigaraje escono rapidamente ed in disordine.

SIGARAJE:

accorrete soldati per qua
accorrete e nessuno verrà

PRIMO GRUPPO DI DONNE:

Carmen è stata lei

SECONDO GRUPPO:

no non fu lei

PRIMO GRUPPO:

fu lei

SECONDO GRUPPO:

no non è ver

PRIMO GRUPPO:

ma sì

SECONDO GRUPPO:

essa la rissa incominciò

TUTTE:

no no menzogna ell'è.
signori, state a udir
sì state a udir.

PRIMO GRUPPO (tirando a se l'uffiziale)

Manuelita or or dicea
e ad ognuno ripetea
che comprar essa volea
per suo conto un somarel

SECONDO GRUPPO:

ed allor la Carmencita
ch'è beffarda e tropp'ardita
dice un asino a che vale
una scopa basterà

PRIMO GRUPPO:

Manuelita l'ira in cor
fe' risposta assai sgarbata
a una certa passeggiata
servir l'asino ti può

SECONDO GRUPPO

ed allora potrai tu
a hiion dritto andar altera
che due servi a lor maniera
con a frusta daran giù.

TUTTE:

e così senza tardar
l'una e l'altra si picchiar

ZUNIGA:

al diavol tutte ormai n'andate (a Josè)
prendi Josè due dragoni con te
e vedi un po' che con codeste baggianate.

Don Josè prende con sè due dragoni ed entra con essi nella fabbrica. Durante questo tempo le sigeraje disputano fra loro.

PRIMO GRUPPO:

Carmen è stata lei .

SECONDO GRUPPO:

no non fu lei signor

Le sigaraje sono respin

*********************************

SCENA IX

Carmen si mostra alla porta della fabbrica condotta da Don JOSE e seguita da due DRAGONI.

DON JOSE (a Zuniga)

mio capitan è stata una baruffa
delle ingiurie dappria poi vennero alle man
una donna è ferita

ZUNIGA:

e da chi

DON JOSE:

ma da lei

ZUNIGA  (a Carmen)

udito hai tu
negarlo non puoi piu

CARMEN (cantarellando).

tra la la tra la la
tagliami
bruciaini
nulla risponderti io vo'
tutti gli spasimi credi affrontare saprò.

ZUNIGA:

del canto tuo ristucchi siam.
vuoi rispondere o no?
rispondi, andiam.

CARMEN:

tra la la la
il secreto io lo serbo e nulla a te diro
tra la la
quel tal che adoro in cor lo trerro ne lo svelo

ZUNIGA:


se tu non vuoi dir la ragion
la canzone dovrai canticchiare in prigion.

LE DONNE

in prigion! in prigion!

L'UFFIZIALE:

per bacco
la man tener non suol nel sacco

CARMEN:

tra la la la
tra la la la
la la la

L'uffiziale diche qualche parola a voce bassa ad un soldato chc va a cercar la corda. Carmen seguita a cantarellare la sua canzone nel modo piu iinpertinente.

ZUNIGA:

peccato inver peccato
molto avvenente essa mi par
viso gentil capo sventato
o via legate a lei le man

I soldati le legano le mani dietro il dorso.  Tutti partono, salvo Don Jose e Carmen.

***********************************************

SCENA X

Carmen e Don Josè.

Silenzio. Carmen alzagli occhi c guarda Josè. Questi s'allontana, poi ritorna. Carmen lo guarda.

CARMEN:

e dove deggio andar

DON JOSE:

nella prigion e m'è forza obbedir

CARMEN:

davver

nè liberarmi puoi

DON JOSE:

maino

e piu forte il dover

CARMEN:
ebben io ti dirò

che ad onta del dovere

tu farai ben quel ch'io vorro

il perche lo sai

perchè m'ami

DON JOSE:

io amarte

CARMEN:

Sì mio Josè

il fior che or or ti volli dar

sai ben

il fior era incantato

gettar lo puoi non c'è che fa

ha già quel fior l'incanto oprato

DON JOSE:

non parlar piu

m'ascolti tu

devi obbedir.

noli parlar piu

Carmen guarda Don Jose chi retrocede.

CARMEN:

presso il bastion di Siviglia
troverò Lillas Pastià
danzerò la seguidiglia
ch'un bicchier di vin vo'  ber
si ina star sola è gran follia
se non s'è in due 1 amor iioii v'e
là per servir di compagnia
il bel garzon sarh coli me
un bel garzon ! Vatla. all' inli.rt1o
se l'ho scacciato or soil ti-(, tlì ;
ma questo cor aina in (ltc:rno,
e sceglier suo1 chi lo ferì.
amanti io n'ho quanti nc I~raiiio
alcun di lor non lui fissì
libera son ancor non amo
chi m'amerà ben l' amerò
chi vuol un cor il può comprar
d'ercliè tardar l' ora suonò
tempo noli ho per aspettare
o1 nuovo amante io me 11'aiidr
so il bastion là di Siviglia
io troverò Lillas-Pastià
là danzerò la sequidiglia,
ed uti biccliier di vi11 vo' ber

DON JOSE:

tacer non voi ancor

CARMEN

credi ch'io parli a te
no canto per me sola
io canto per me sola.
forse penso
eclir chi mi può di pensar
penso apd' 1 ., un. -ta,-
l e - bell'ufffiziale potrò.

DON JOSE:

Carmen.

CARMEN:

quest'uffizial non è già capitano
e tenente ilemmetlo, appena è brigadier
ma può bastar ad una prigioniera
e me ne posso accontentar.

DON JOSÈ (sciogliendo le mani di Carmen).

Carmen io con ammaliato
ma se mai cedo e con amato
la tua promessa ah non scordar
Carmen s'io t'amo riamato saro


CARMEN (appena cantando, e piuttosi)

presso il bastion là di Siviglia
io troverò Lillas Pastià
là danzerò la sequidiglia
ed un bicchier di vin vo' ber

tra la la la
tra la la la

Carmen va a sedere di nuovo sul suo sgabello, con le mani dietro il dorso. Entra 1' Uffiziale.

L' UFFIZIALE:

co l'orditi, teri va
t'affretta, l' ora e tarda.

CARMEN (sottovoce a Don Jose).

nell' andar là ti spingerò
il piu forte clie potrò
lasciati cader
 il resto mi rigrrarda.

Carmen si mette fra i due dragorii. osè è al suo fiaiico. Le donne ed i ri< - vinotti sono venuti i11 iscena tenuti a distanza dai soldati. Gai-: 'rii att~aversa la scena da sinistra a diritta andando verso il ponte

amor lo sappia il mio bel damo
per lui giammai non legge mai non v'è
se tu non m'ami ebben io t'amo
ma se mai t' amo dèi tremar per te

se tu non m'ami ebben io t'amo
mai se t'amo ma se mai t'amo dei TREMAR per te.

A piè del ponte, a destra, Carmcn spinge Jose che i Sa roi. a terra. Confusione, disordine Carmen fiigqc. (;iiiii!:i in nezzo al ponte i i ferma iin inoincnto, getta lc c«i-ilc dii sol>rn :il parapetto, e sparisce, ii-~entres ~i i ins cciia le sigarajc coli ;:i.;iriiii scoppii di risa circondano I' Uffiziale.


******************************************************



ATTO SECONDO

L'osteria di Lillas-Pastià.  Panche a destra ed a sinistra. Si figura la fine d'un pranzo. La mensa è in disordine.



SCENA I


Carmencita, Mercedes, L' UFFIZIALE, POI, UFFIZIALI, ZINGARI, ecc.

Frasquita, Mercedes, 1' Uffiziale, e Morales. sono con Carmen. Gli uffiiziali fumano. Due zingari in un angolo suonano la chitarra e e zingare danzano. Carmen li guarda. L'uffiziale le parla. Carmen non fa attenzione. Di repente s'alza e canta.

CARMEN:

all'udir dei sistri il suon

cile in cadenza all'aria invia

la metallica armonia

già le zingare in piè son.

in tocchi allegri il tamburel

alle chitarre accompagnato

ci fa sentir col pizzicato

e la canzon e 'l ritornel.

e la canzo e'l ritornel

tra la la
tra la la
tra la la
tra la la la la la la
tra la la
tra la la
tra la la
tra la la la la la

In questo ritornello le zingare danzano. Mercedes e Frasquita danoo fin In la con Carmen.
eerle e anella scintillar

si vedevano agitate

sulle zingare abbronzate

e le ciarpe al vento andar

s'unia la danza al canto allor

dapprima lenta e poi veloce

e d'essa al par parea la voce

salir ancor, salir ognor

gli zingari vibrar

katte piu facean le corde

e la ridda a lor concorde

si veclea pib presto andar

ed al suon della canzon

folli, ardenti, inebbriate

le gitane innamorate

han perduta tutta la ragion.

tra la la la
tra la la la
tra la la la
tra la la la la la la

Movimento di danza rapidissimo e violento. Carmen iiii~Ii',..~;:i t,) mette n balliire ad alle ultiii-ie ~i«Lc~ i c n c:L c:iilci.c, iiiiii i i t - ~ i , ~ l i ~ i l , i ~ > piii, su d'una scranna del1'ostcri;i.)


FRESQUITA:

ben Pastià desia

L' UFFIZIALE:

da noi brama ancor
l'albergator

FRASQUITA:

mi dice che il
vuol che chiuda l'albergo

L' UFFIZIALI

e partire,
Insiern -ce n'anclrem.

FRASQUITA:

no no

L' UFFIZIALI:

e tu Carmen no
iscolta scontenta
>illo pure

CARMEN:

no

UFFIZIALI
rA.
o, noi resterem.
3n vieni
ta tu se
LE.
SO in pr
T.
11 prigion? ed ancor non ne USI

CARMEN

In pricor

ZUNIGA:

mi sol Der sua sorte!
In canto C
ni- 1
er, pei-chè?
igion per te ...
he s'ode a

CARMEN:

Io.

MERCEDES:

Tanto I
cic ci io, signor', cari al mio cor.
:ena è interrotta da I

--------------

CORO:

onor .
al toreador
ad Escamillo onor

ZUNIGA:

delle faci è lo splendor
pel vincitor
del circo di' Granata.
Ni vi cpiaccia di ber con noi
mio camerata
P P ~tfi onfi passati
e pei novelli ancor.


********************************************
SCENA II


ESCAMILLO:

con voi ber mi fia caro

coi militar amara

deve un torero

andar a pnro,

per piacer essi

 l~a n i~ilo 1 )ii,!y.i-inr.

il Circo ì: pieil nei dì (li li:st;i

il Circo è pien

di su, di giìi

glli spettator'

 perdon la testa,
parlan fl-a lor

si clan d(:l tii,

e van chiainando - i~itc:i-i-o~::l:(i i~

gridanclo ognun

Jino al tiiroi-,
p
ei-cl16 la fest
a ì: del valoi-.

andiam in guartlia andiam

toreador attento -- toreador toreador
non obbliar che un occhio tutt'ardor
a contemplarti e intento
e che t'aspetta amor -- toreador
a ti t'aspetta amor

CORO

toreador attento,

(fra una strofa e l'altra C:ii.incii i . i t ~ i i i 1 ~ 11 1~ ~1 1 , 1 1 1 i

ESCAMILLO

Ecco alfin è ogi~iiii : .
Cos'avveilne, coL
corre il toi-o <,ti
salta fuori dal toi-il,
già si slancia, iiri (-;i\.;iI < ~ . i ~ I ~ .
trascinando iin ~ ~ i c , ; li (t )i.
bravo toro! urla ];I r y l . i i i l - ;
eccova vicn, coi-I.(:; I I I I ' O ;
e strappar vuole - le banderuole,
e già di sangue il Circo è pien,
tutti il terror hanno nel sen.
or fatti onor o toreador

Tutti bevono e ricambiano strette di mano col toieador. Gli uffiziale cominciano a piepat aisi per pat iite Escamillo si trova viciiio a Carmen.

ESCAMILLO (a Carmen)

ragazza di' come ti fai chiamar

il nome tuo vogl'io nel periglio invocar

CARMEN:

Carmen o Carmencita ognun così mi chiama

ESCAMILLO:

e se alcuno se alcun dicesse a te che t'ama

CARMEN:

risponderei che non me deve amar

ESCAMILLO:

troppo gentil Carmen dolce non pare
ma mi contenterò di sperar d'aspettare

CARMEN:

permesso è d'aspettare
ed è dolce sperare.

ZUNIGA  (a Carmen)

giacchè non vuoi venir,
Carmen, ritornerò.

CARMEN

forse il spete invan.

ZUNIGA:

sia ma tentar lo vo'.

Tutti escono meno le donne.

 **********************************************************
SCENA III

de le zi?z$nste etJesce. - IZ Dancai, Carmen, Frasquita, Mercedes.

FRASQUITA:

abbiam novelle

REMENDADO:

troppo cattive esse rion con

forse potremo ancor q~~alcl-cieo lpo riscliiai

d'uopo v'è con noi restar
È vai
uopo
im in vi

LE TRE DONNE:

con noi restar
sta un bell'affar

MERCEDES:

o? 11 dite almeil.

IL REMENDADO:

certo; eccellente esso mi pa
ma d'uopo v'è con noi resta

LE TRE DONNE:

davver?

I DUE UOMINI.

davver.
noi vi diciam la verità
con gran rispetto ed un~iltà,
quand'è mestier sia d'in,aailnar,
sia di gabbar,
sia di rubar,
per riiiscir coine si dè,
coilvien la donna aver con sè.
farne senza
e un'imprudenza.
a men di lor non si può far.

LE TRE DONNE:

a  nien di noi non si può far
e mal.

I DUE UOMINI:

non dividete il mio parer

LE TRE DONNE:

sì sì davver
e il mio pensier.

TUTTI CINQUE:

quand'è rilestier d'ingail~i,?r,
di gabbar,
di rubar
per riuscir come si dè,
convien le donne aver con se.
farne senza
e un' imprudenza
e tentar nulla va1
e mal.

IL DANCAIRO:

sta ben sta ben
pensar convien.

MERCEDES e FRASQUITA:

quando vi par]

REMENDADO:

ma sul momento.

CARMEN:

ah questo no.
se vi convien partire sì dirò.
ma non sarò di tal viaggio
io  resterò non partiro

IL DASCAIRO:

Carmen Carmen
tu dèi partir
tu non avrai questo coraggio
farci partir - senza venir.

CARMEN:

io resterò non pirtirò
ma di' almen la ragion, Carrnen, per qual ragion?
ve la dirò, sincerci. io con
la ragion è che nel mio cor

GLI ALTRI:

ebben.

CARMEN:

sono amorosa
sono innamorata

FRASQUITA

che dice
che esa è amorosa

I DUE UOMINI

CARMEN

amorosa -- innamorata

I DUE UOMINI

andiam, Carme seria i. l;i coc;n.
son amorosa di senno a. ii.;c.ii-!

I DUE UOMINI

certo la cosa
è portentosa
ma noto è ormai a tutti ailcor
che ben sai tu bell'amorosa
far di concerto andar il dover e l'amor

CARMEN:

miei signor sarei felice
di partir e con voi di venir
ma di seguirvi a ne non lice
converrà che all'arnor ceda il passo il dover
dunque non zrusi ve:lir con noi

CARMEN:

detto ve l'ho.

IL REMENDADO

dovrai lasciarti
intenerir.

TUTTI E QUATTRO:

devi venir Carmen devi venir
pel nostro affar
con noi clèi star
ben sai perchè

LE DUE DONNE:

ben sai perchè

CARMEN:

e vero è ver il perchè noto m'è
quand'è mestier sia cl'iilgannar
di gabbar,
di rubar.

IL DANCAIRO:

aspettar chi puoi tu?

FRASQUITA

breve è a dir:
un dragon.

CARMEN

che l'altr'ier, per volermi esser grato
meritò la prigion.

IL REMENDADO:

il tratto è delicato.

IL DANCAIRO:

Sicuro sei cl-i'egli verrà?

CARMEN

State a udir egli è già qua.

S'ode da lontino la voce di don Jose.

DON JOSÈ (molto lontano)

alto là
chi va là
ove teil vai di là
o prode d'Alcala
fedele e costante
vo dove mi chiama
un angiol che m'ama
ah già ch'è così
passar puoi per qui
affare d'onor
affare d'amor
per noi tutto è là
dragon d'Alcalà

Tutti guardano ruori nttrnverso le imposte socchiuse.

FRASQUITA:

che gentil dragon.

MERCEDES:

Sì ben gentil (li-apri.

IL DANCAIRO:

er un contrabbandier affè sarebbe buon.

IL REMENDADO:

~i i l id i seguirci.

CARMEN:

no ricuserà.

IL DANCAIRO.
(Il Rt
[a lo puoi tentar.

CARMEN.

via si tenterà.

Remendado fa C-nno agli altri di lasciar Carmen sola con Josè. Tutti partono.

(avvicinandosi, ina sempre di dentro).

DON JOSE:
alto là
chi va là

o prode d'Alcalà
ove ten vai per là
o  prode d'Alcalà
fedele e costante
vo dove m'appella
l'amor d'una bella
ah già chi'è così
passar puoi di qui
affare d'onor
affare d'amor
11-iclugio non v'ha
dragon d'Alcalà

*******************************************************

SCENA IV

Carmen e Josè.

CARMEN:

alfin sei tu.

DON JOSÈ:

Carmen.

CARMEN:

esci tu di prigione?

DON JOSÈ.

da due mesi vi sto

CARMEN:

poverin

DON JOSÈ.

questo no

e se fosse per te, vorrei restarvi ancora.

CARMEN

tu m'ami allora?

DON JOSE

questo cor t'adora

CARMEN

gli uffiziali sono venuti or ora

e ci han fatto danzar.

DON JOSE (in collera).

davvero te

CARMEN:

ch'io mora
se geloso non sei.

DON JOSÈ:

ma sì geloso io son

CARMEN

Piano, piano.

udir dèi la ragione

voglio danzar per tuo piacer

e tu potrai veder

come Carmen accompagna la danza.

------

tra la la la
tra la la la
tra la la la
tra la la la
tra la la la
tra la la la
tra la la la


Carmencita fa seder Jose in un angolo e balla. accornpagnandosi con le castagnette.


 Josè la divora con lo sguardo. S'ode di lontano la ritirata. Jose s'alza ed andando a Carmen dice:

DONJOSE:

aspetta un po'
Carmen; un istante
t'arresta.

CARMEN:

m'arrestar e perchè?

m'è sembrato d'udir
una tromba laggiù

suonar la ritirata
di', non udisti tu

CARMEN

davver?
ne con ben lieta
e troppo era noioso il danzar seda .cuoili
la musica saluto che mi viene dal ciel

tra la la la
tra la la la
tra la la

Si rimette a danzare. La ritirata s'avvicina e passa sotto le finestre, poi s'alzano. osè afferra il braccio di Carinen e la fa fermare.

Non intendesti tu, Carmen, la ritirata?

L'ordin mi e d'andar nel quartier per l'appel.

CARMEN

Al quartier per l'appel
davver sono insensata
io mi rompeva il capo a non poterne piu
per divertir costui col danzar e su e giu.
mi par, Dio me perdoni, che n'ero innamorata
tromba, ben tu suoni la ritirata
partir egli già vuol
va, parti, ten va sol
(con rabbia gettandogli shaliò, ecc.)
tieil', lo shakò la sciabla la giberna
e va pur, mio garzon, ritorna alla caserma.

DON JOSE:

amata

CARMEN:

tra la la

---

DON JOSE:

allor a tanto amor non credi tu?

CARMEN:

No, no

JOSE

ebben udir mi dèi

CARMEN

non voglio nulla udire

va non farti punire.

JOSÈ

udir mi dèi Carmen, udir mi dèi lo vo'.

Con la sinistra, Don Jose
ha preso il braccio di Carmen.

Con la destra, aprendo l'uniforme,
Don Jose va a cercar sotto
il giubbetto i fiori di gaggia
che Carmen gli ha dati
nell'atto precedente.


********************************** (LEIT MOTIF)



LA ROMANZA DEL FIORE

il fior che avevi a me tu dato

nella prigione io l'ho serbato

anche appassito il picco1 fior

il suo profumo aveva ancor

-----

notte e dì

nel carcere oscuro

io così

mio ben te lo giuro

m'inebbriai

del caro odor

e t'invocai

lontana ancor

----

io questo amor

malediceva

e nel mio dolor

ahi ripeteva

----

per qual voler

per qual destin

l'ebbi a veder

sul mio cammin

----

(iv)

ahi di me stesso ero l'orrore

e non avevo in questo core

e non sentia che un sol desir un sol desir un sol pensier

te riveder -- Carmen te riveder

chè ti bastò sol di mostrarti

un guardo sol di gettar su me

e questo mio cor per attirarti -- o Carmen mia

lo schiavo suo Carmen mi fe'


-------

Carmen, io t'amo.

--------

CARMEN:

no tu non m'ami no

no tu non m'ami no

chè se m'amassi tu

ne andremmo insiem lassì

lassù

DON JOSE:
Carmen ! ...

CARMEN

lassù, lassì sulla montagna
il tuo destrier noi monterem
e traversanclo l'immensa campagna
lontan lontan di qui trarrem.

JOSE:

Carmen.

CARMEN:

se un po' mi amassi
Insiem n'andrem iassu lassu
uffizial più noi1 avresti
nè capitan cui forza è d'obbeclir,
nè più, nè pib la tromba udresti
che ad un amante comandi partir.

DON JOSE:

Carmen.

CARMEN:

per tutto il ciel la vita errante
per patria il mondo inter, per re la volontà
ed alfin, la cosa importante
la libertà, la libertà

DON JOSE:

Carmen.

CARMEN:


lassù, lassù se amassi tu
insiem n'anclren~, lassìi, iassì~.

JOSÈ:

Carmen!

CARMEN

Di' non è ver?
Lassii, lassù, così ne andrem
Se tu m'amassi insieme, insiem

Carmen corre ver so l a por ta pe r a n d a  r v i a. Nello s tes so momento si picchia

***************************************************

SCENA V

--------

Il Dancairo, il Remendado e gli zingari arrivano da tutte le parti. Carmen d'un cenno indica, ad essi 1' Uffiziale.  I1 Dancairo ed 11 Remendado si gettano su lui.

L' UFFIZIALE (di dentro).
Olà ! Carmen! olà!

DON JOSÈ.

chi batte

chi va là

CARMEN:

silenzio

L' UFFIZIALE (forzando la porta)

lo schiudo ed entro (entrando e vedendo Jose)
oh no mia cara
lascelta non fa onor;
gli è scender troppo gia
col prendere un soldato
lasciar l'uffizial.
(a Don Josè)
andar vuoi via?

JOSE:

No.

L' UFFIZIALE

Ma sì partir tu de'.

JOSÈ.

No, no; non partirò.

L' UFFIZIALE (picchiandolo).

Andiam

DON JOSÈ (tirando la sciabola)
.
Inferno!
Il sangue scorrerà.

CARMEN (frapponendosi).

Qui n-ialc finirà.
(chiiamaiido pente)

Oli! olà!

CARMEN

bel capitan bel capitan
l'amorebrutto gioco vi fa, d'imitarlo fia vano
mal feste a venir qua
ma costretti noi siamo
poich'esser denunziati non vogliamo
di trattenervi almen durante un'ora

bel capitan bel capitan
l'amore brutto

IL DANCAIRO e IL. REMENDADO:

o fira poco dobbiam dal13albergo aiidar fuora,
voi verrete con noi.
sarà una passeggiata.
volete o no?

IL DANCAIRO e IL REI\IEXDADO (tirando le pistole).

dite pur camerata
Volete o no?

L' UFFIZIALE

dubbio non v'è,
e tanto più che v'ha ragion
cui resister fia van
 e cui ceder convien.
dea punir vi saprò.

IL DANCAIRO (con filosofia)

per tutti l'ora vien,
a voi per or, bel capitan,
marciar convien, senza farvi pregar.


L'Uffìziale esce fra quattro zingari che hmno le pistole spiarlate contro di lui.


**********************************************************************

ATTO TERZO

**********************************************************************

Bocce, sito pittoresco e selvaggio. Solitudine completa e notte oscura. Interludio musicale.  Dopo qualclie momento un contrabbandiere appare dall'alto d'una roccia, poi un altro,poi due, poi venti, scendendo e scavalcando i inassi di roccia. lcuni di essi portano grosse balle sulle spalle.

**************************************************


SCENA I

------


Carmen
Don Josè
Il Dancairo
Il Remendado,
Frasquita
Mercedes
e CONTRABANDIERI.

CORO:

ascolta camerata ascolta ascolta
la fortuna è laggiù
ma prudenza aver dèi molta
chè se t'intoppi straniazzar puoi tu

TUTTI GLI ALTRI:

questo mestier è bel
ma per farlo convien
un'ala forte aver
quando il periglio vien

vien di lassiì vien di laggiìl
dovunque vien che importa
noi ne andiam nè curiain

il torrente il burron
il offio d'Aquilon

temporal o saetta
nè temer doganier

che spiando ci sta
ed al varco ne aspetta

ascolta, camerata, ascolta

--------------

IL DANCAIRO:

ci riposiam brev'ora è qui

e poi n'andiam ad esplorar

se tranquilla è la via

se senza tema alcuna

il contrabbando potrà passi


********************************************


SCENA II


----------------------


Durante la scena tra Carmen e don Josè alcuni zingari acceidono suii fuoco presso al quale Frasquita e Mercedes vanno a sedere. Gli altri s'avviluppano nei loro mantelli si coricaiio e s'adclorineiit:ino. Sos2 va nel fondo a spiare da sopra le rocce.

-----

CARMEN (a Josè)

che mai guardi di là

JOSÈ:

io pensava fra me

che v'al mondo una buona
e vecchia creatura
che mi crede onest'uomo

---

ella s'inganna, ahimè.


CARMEN:

chi mai sarà costei

DON JOSÈ:

ah Carmen non sii dura
così per lei --
e la mia madre è dessa

CARMEN:

ebben

partir convien e sul momento
questo mestier davver non è per te

di fuggir
 di qui dovresti
esser contento

DON JOSÈ:

da te lontano andar

CARMEN:

sicuro.

DON JOSE:

e te lasciar
Carmen, te1 giuro
(portando la tilano al colt:!!~)

se lo ripeti ancor

CARMEN:

tu mi darai la morte.
quel tacere mi svela il tuo pensiero.
che m'importa
morrò se lo vuol la mia sorte

Carmencita olge le spalle a Jose e va a ceder vicino a Frasquita ed a Mercedes. Dopo un liloineilto d'iridi-cisiorie, Don Josè s' allontana a sua volta e va a sdraiarsi sulle rocce. Durante le ultime parole di Carmen, Mercedes e Frasquita hanno tirato fuori delle carte da giuoco.

------

FRASQUITA:

mischiam

MERCEDES:

alziam

FRASQUITA:

sì così va

MERCEDES:

l're carte a me

FRASQUITA:

quattro per te
A &re.

parlate pur
parlate, o belle
dell'avvenir ci date le novelle

chi quel sarà che tradirà
chi quel sarà che amar vorrà?

FRASQUITA

io ci vedo un bel garzon
che giurò me sola amar

MERCEDES:

fi il mio vecchio ed Epulon
ma sua sposa mi vuol far

FRASQUITA:

io salto sul bruno corsier
e vo sulla verde collina
io veggo un superbo castel
ov'io posso far la regina

FRASQUITA:

m'offre amor ne ha pieno il cor
tutt'i dì piì~ lieti istanti

MERCEDES

mi colma, mi carica d'or
son vezzi nonili, diamanti

FRASQUITA

diventa il mio bel condottiero
lo segue di procli una schiera

MERCEDES

il mio no no non mi pa' vero
sen muor e resto ereditiera

CARMEN

Parlate ancor
parlate, o belle.
Dell'avvenir ci date le novelle

chi quel sarà che tradirà?
chi quel sarà che amar vorrà?

Recominciano a consultar le carte.

------

FRASQUITA:

fortuna

MERCEDES:

amor.

Carmen ha seguito sin dal principio il gi:ioco delle due compi

CARMEN:

andiam
la mia sorte sappia nischia le
quadri picche -- l' avel
non mentir prima a me
e poscia a lui
poi tutti e due
-- l'avel

A  voce bassa e continiiando a mischiar le carte.

invan per evitar risposte assai severe
ivan le vuoi mischiar
a nulla servirà le carte con sincere
nè il falso san narrar

nel libro di lassì se la pagina è lieta
mischiar alzar puoi tu
la carta nella man si volterà discreta
parlando di gioir

ma se tu dèi morir
se la parola orrenda
e scritta già nel ciel
la carta al cui voler
è forza che t'arrenda

ripeterà a L'avel

(iniettendoci)
ebben sia pur
venga la morte,
Carmen la sfiderà
Carmen la piu forte.

TUTTE E TRE:

parlate ancor parlate o belle
dell'avvenir ci date le novelle.


************************************

SCENA III

-----


1 PRECEDENZT'd

Il Dancairo e il Remendado.

------------------

CARMEN:

ebben?

IL DANCAIRO:

ebben noi tenterem
di passar, e passerem.
eesta lassìl, Josè, l'occhio ai avrai.

FRASQUITA

e libera la via?

IL REMENDADO:

sì ma v'han rischi assai
v'lian sulla breccia ove dobbiarn passar,
tre doganier
morir dovran
so come far.

CARMEN:

prendete su le balle
e via n'andiam
c'è che dir, passar dobbiam.
nostr'affar il doganier
il par d'ogni altro
ama di fare il vagheggio
A noi spianar deve il cammin.

MERCEDES:

doganier sarai gentil

FRASQUITA:

de ti mostra umil

CARMEN:

si clemente egli sarà.

TUTTE E TRE:

e nostr'affar il doganier
al par d'ogni altro ei vuoi placer
ama di far il vagheggin
a noi spianar deve il cammin.

GLI UOMINI:

e loro far il doganier

FRASQUITA:

uopo non e di far prodezze
e sol mestier al doganier
di prodigar dellee carezze
e far udir voci d'amor.

LE DONNE

e nostr'affar il doganier

MERCEDES

se brameran un bacio ancora
come dir no lo prenderan
ed affermar posso finora
che là passar ci lascieran

LE TRE DONNE:
 

e nostr'affar il doganier.

Tutti escono. Don Jose e ultimo, e va via esaminando la batteria del suo fucile.  Un uomo passa en alto, sulle rocce. E una  guida.

************************

SCENA IV

************************


La GUIDA e Micaela.

La Guida fa un cenno a Micaela, che non si mostra ancora. Poi esce


-----

MICAELA:

------ ARIA DI MICAELA:

RECITATIVO:


qui dei contrabbandieri è l'asiiu nascosto
e qui Josè qui lo vedrò
ed i1 dover che m'madre sua il posto
senza timor compir saprò

--------------- I ------------------

io dico di no non con paurosa
io dico ahimè he ben valente il cor
ma se vo' far la coraggiosa
in fondo al cor ho gran timor
---
in quest'asil selvaggio
sola sola ho timor

a questo cor
tu dà coraggio
deh mi proteggi, tu Signor.

------------ II ------------------

lo vedrò, vedrò quella
che l'infernal arte spiega
e che sì vi1 e infame fe
l'uomo che amai ed amero
so che tremar fa so ch'è bel
ma paventar di lei non vo'
altera aver so la favella
signor, in te concder

a questo cor
tu dà coraggio
deh mi proteggi
tu signor.

----

RECITATIVO:

ma non m'inganno
o! su quella roccia egli è
deh vien deh! vien' Josè piu forza

ma che mai fa
par che miri .. ah

(colpo di fucile)

ahil giusto cielo, signor.
troppo il cor fidò

Micaela sparice dietro le rocce. Nello stesso momento appare Escamillo.
 
 ********************************************************************

SCENA V

Escamillo.
Poi, Don Jose.

-----

ESCAMILLO (guardando il cappello):

sol due dita più giù
nè vivo sarei più

DON JOSÈ:

chi se' tu?

parla su.

ESCAMILLO:

eh pian piano garzone
Escamillo son io torero di Granata.

JOSÈ:

Escamillo.

ESCAMILLO:

son io.

JOSE.

noto mi è questo nome.

benvenuto sii qui ma davver camerata
vi potevi restar

ESCAMILLO.

non ti dico di no
-----
ma nel cor mio garzon ho ben altra ferita
e chi ferito ha il cor ni lascua
il cerca
non vuol rischiar la vita

JOSÈ:

l'amica del tuo cuor è pur qui?

ESCAMLLO:

sì davvei
una zingara ell'è, gentil.

JOSE:

come si chiama?

ESCAMILLO:

Carmen

JOSÈ:

Carmen?

ESCAMILLO:

per amante ell'avea
un DRAGON che divenne un disertor m ei l'ama

essa l'amò ma si stancò d'amar

un amor di Carmen non può, non puo, durar.

JOSÈ:

nulla men l'ami tu?

ESCAMILLO.

sì l'amo alla follia.

JOSÈ:

ma chi ci vuol sottrar la zingara
bel bello
non I'obbl'iar dovrà pagar

ESCAMILLO:

io pagherò, il paghero

JOSÈ:

e l'amore si paga
a colpi di coltello
m' intendi tu

ESCAMILLO:

difficile è dir no
il disertor, il bel dragon
che ell'ama
o  piuttosto che amava (amo) eri tu?

JOSÈ:

son io quello.

ESCAMILLO:

mi fa piacer davvero e celarlo non so.

Tutti e due, tirata la navaja, si avviluppano il braccio sinistro nel mantello. Si mettono in guardia per battersi. Carmen arriva col Dancairo. ed arresta il braccio di Jose ch'era per ferire Escamillo. Il Remeridado, Mercedes, Frasquita ed i contrabbandieri.

****************************************************************

SCENA V

Don Jose
Escamillo
I precedenti, gli altri personaggi indicati.

----

CARMEN:

Ola Josè

ESCAMILLO:

sta ben e con gioia infinita
veggo Carmen che a te io debbo la mia vita

quanto a te bel dragone
io son al tuo servizio
e ricominceremo
il dì che tu vorrai la sorte anco a tentar

IL DANCAIRO:

sta ben, poi lo vedremo
or siain pronti a partir e tu 
(a Jose) buon dì, garzone.

ESCAMILLO:

ma dato almeil mi sia nel dovervi lasciar
alle corse in Siviglia or voi tutti invitar
speranza sento in me di potervi brillar
e chi m'ama verrà dragon, non t'irritar
(a Josè, che fa un gesto minaccioso)
io men vo forse un dì ci dovremo incontrar.
(Josè vuole slanciarsi sul torcador. Il Ilancairo e il Remendado lo ritengono. Escamillo escr Icninmente)

DON JOSÈ (a Carmen):

ah, ada a te, Carmen, stanco con di soffrir.

Carmen alza le spalle e s'allontana da lui.

IL DANCAIRO:

Amiam
convien partir

TUTTI:

sì sì convien partir

IL REMENDADO:

alto v'ha là qualcun che si nasconde invan.

Il Remendado va a vedere e conduce Micaela.

**************************************************

Una donna!

IL DANCAIRO:

per Dio, la sorpresa è garbata

DON JOSÈ:

Micaela.

MICAELA:

Don Josè.

JOSÈ:

Tu scciagurat
e vieni a far tu qui ? -

MICAELA:

io ti venqo a cerc
laggiù nel suo tugurio
a pregare si sta
una madre che misera
piange e mi fa pietà
piange tanto e t'aspetta
piange seinpre e per te
a lei torna, t'affretta
Josè, deh vien con me

CARMEN (a Josè)

va via va via qui non restar
questo rnestier tu non puoi far

DON JOSE (a Carmen):

di partir mi consigli?

CARMEN:

Sì, tu devi part'r

DON JOSE:

potrai seguir allor
un altro amante, il toreador:
to , sull'onor
no ch'io mora ognuno
no Carmen non partirò
ed il vinco1 che ci annoc
no disciolto non vedrò.

MICAELA:

non sii sordo a chi ten prega
una madre aspetta là
la catena che ti lega
Josè morte frangera.

GLI ALTRI:

al consiglio mio ti piega
no Josè non restar qua
la catena che ti lega
alorte sol spezzar potrà.

JOSÈ (a Micaela):

parti pur che seguirti non dovrò.

(a Carmen)

mia tu sei donna dannata
e forzare ti saprò
esubir la sorte ingrata
che due vite insiem legò.

MICAELA:

una parola ancor questa l'estrema fia
tua madre nluor, ahime morire non vorria
se perdonato pria noil t'ha

DON JOSE:

mia madre muori

MICAELA.

sì Don Josè!

DON JOSÈ:

partiamo allor, partiam
sii contenta men vo
ma trovarci dobbiam.

S'allontana con Micaela. S'ode la voce del toreador in lontanar

ESCAMILLO (di dentro).

toreador attento
non obbliar che un occhio tutt'ardor
a contemplarti è intento,
e che t'aspetta amor toreador
a te t'aspetta amor

Josè s'c fermato riel fondo, sulle rocce è incerto, ma si risolve e via con Micaela.  Carmen. iriclinnta su d'un niasso lo vede part Gli zingari ripteridoiio le balle e si ritilettono in cammino.


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ATTO QUARTO

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Una piazza di Siviglia. In foridn le mura della vcccliiii Arena. L'entrata del Circo è c h i u i a d a un lungo velaric'.

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SCENA PRIMA
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UFFIZIALI,
Frasquita,
Mercedes.
Poi: Carmen ed Ercamillo.

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È il .-iorrio della corsa dei tori.  La piazza e animatissima.  Veliditori d'acqua, d'aranci, di ventagli.

CORO

chi vuol comprar, chi vuol comprar
un ventagliett  io glielo do
aranci belli, io pure 11'110.
chi vuol comprar, chi vuol comprar
Venga a me,
Per tutti ce n'$.

D~1i.aiil.e questo primo coro sono entrati i due uffiziali del secunil.
atto, dando il braccio a Frnsquita ed a Mercedes.
C'odono grida di dentro, hnfarc, ecc.
Arriva la quadriglia..

ecco viene, ecco viene la quadriglia
e la quadriglia dei toreadori

maraviglia
farà Siviglia
Corriam, corriam, i posti a ricercar

La quadriglia corniricia a passare.

sbocca già siccome è l'uso
grave al gesto ed all'andar
l'alguazil dal bieco muso,
guarda ei vien è là che appar
fischiain, fiscliam, infino a che dispar
salutiam or al passaggio
tutti questi bei garzoil.
gloria e onor al !or coraggio,
banderilla e quanti con
essi con là
qual nobiltà
aual aspetto inarziale
la Ior prectanza non ha I'eguale,
il suo giubbetto è tutto d'or
ecco un'altra quadridia s'avanza
e quadriglia dei picador.
essi hanno ancor bella prestanza,
egual valor

S1 vede apparireEscninil10, ed al suo fianco Carmen i11 magnifichr

CORO

e poi l'Espada, la fina lama
colui che dee la morte dar
che sul finir ognuno acclama
se sa con arte il colpo far
viva Escamillo
evviva evviva
ad Escamillo gloria ed onor.

ESCAMILLO (a Carmen)

se tu m'ami Carmen tu potrai in brev'o
vedendomi colà superba esser di me
se tu m'ami se tu m'ami.

CARMEN:

ah s'io t'amo Escamillo
s'io t'amo?
vo c'i'io
se questo core
amò un altro al par di te

CORO:

bravo Escamillo
evviva evviva
ad Escamillo gloria ed onor
trombe di dentro.

Vengono due trombettieri seguiti da quattro alguazil.

VOCI (di dentro).

che l'alcade arriva.

A diestra suona una breve marcia.

L'Alcade traversa la scena pre:duto dagli alguazil, ed entra nel Circo. Durante questa scena Fasquita e Mercedes si avviciilano a Carmen.


FRASQUITA:

ten . va lontan di qui.

CARMEN:

e perchè, di' perchè?

FRASQUITA:

egli è là.

CARMEN:

chi

FRASQUITA:

Don Josè.
Josè nella calca ascoso che ti spia.

CARMEN:

ben ch'è là.

FRASQUITA:

a via.
via non con per tremar di Josè
resto qui se vuol parlar a me

ade è entrato nel circo

Dietro di lui la quadriglia, vi penetra i il popolo. Don Josè si mostra. Carmen è in 1resta sola con Josè.

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SCENA II

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Carmen
Don Jose

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CARMEN:

sei tu

DON JOSE:

son io.

CARMEN:

m'avevano avvertita
che non eri lontan
che dovevi venir

ma non ti temo
e non volli fuggir

DON JOSE:

minacciarti non vo'
t'irnploro
piango
e prego

ogni rancor mio ben
ogni rancor io rinnego

Carmen dobiam ormai
cominciar un'altra vita
lungi di qui
sott'altro ciel

CARMEN:

quel che chiedi invan lo speri
Carmen no gianima mentì
non e l'oggi come jeri
tutto ornai per noi fini
Carmen no giammai menti
tutto ornai per noi fini

JOSE:

Carmen m'odi è tempo ancora
io ti vo' ti vo' salvar
su lo sai Josè t'adora
Carmen mia ti salverò.

CARMEN:

no so ben che giunta è l'ora
no so ben che morte avrò
fila ch'io viva oppur ch'io muora
a  te vedere non vo'

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A due.


CARMEN

ahi perche cercare ancora
questo cor che tuo non ei
dici invan Josè t'adora
tutto vano fia per me.

JOSE

Carmen mia v'ha tempo ancora
ha tempo ancora
e salvar ti dee Josè
tu ben sai che il cor t'adora
e adorar non può che te

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DON JOSE:

più non m'ama il tuo cor

CARMEN

No non t'amo piu

JOSE

ebben Carmen io t'amo ancora
sì sì Carmen Josè t'adora

CARMEN

a che va1 quest'amor se non ha più virtu

JOSE:

ebben per farmi amar
per poterti piacer
io resterò qual son
sarò contrabandier
e peggio ancor ma non m'abbandonar
Carmen no tu non puoi il tuo Jose scordar

CARMEN:

no mai Carmen non cedera
libera è nata e libera morrà

s'odono le fanfare del circo.

CORO (nel Circo)

viva la corsa è bella
pien d'ira e di furor
il toro s'arrovella
va dritto al toreador
battiam le man' vittoria 
colpito giusto al cor
cacle sul suolo gloria
al bravo toreador 
onor al vincitor

Durante questo coro, silenzio di Jose e di Carmen. Tutti e due sembrano ascoltare le grida di vittoria. Carmen lascia sfuggir un grido di giubilo. Jose l'osserva. Finito che è il coro, Carmen fa un passo verso il  circo.

Don Jose (piantandosi innanzi a Carmen)

Ove vai tu?

CARMEN:

mi lascia.

DON JOSE:

auell'uomo si acclamato
tu preferisci a me.

CARMEN:

mi lascia.

DON JOSE.

no per dio
tu non andrai cola
me tu dovrai seguir

CARMEN

lasciami don Jose con te non vo' venir

DON JOSE:

ad incontrarlo vai
l'ami tu dunque

CARMEN:

l'amo
l'amo e morir dovessi
l' amo ripeterò

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JOSE:

or tu ti rifiuti a mie brame

io deggio dannarmi per te

vederti là accorrere, oh infame,

e in braccio suo rider di me

no no per Dio ciò non sarà

Carmen seguir me sol dovrà

CARMEN

no no giammai

DON JOSE:

ah stanco io son di minacciar

CARMEN:

ebbene finisci ormai o mi lascia passar

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DON JOSE:

Carmen

ten prego ancor

vuoi tu seguirmi

CARMEN:

no
quest'anello che un dì tu mi mettesti al dito
ve'

Carmen getta l'anello via.

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DON JOSE (tira il pugnale).

Tutto e finito.

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Don Jose si slancia su Carmen che s'arretra. Fanfara nel circo.

CORO

toreador attento
chè un occhio tutt'ardor
a contemplarti è intento
e che t'aspetta amor

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Josè ferisce Carmen, che cade morta. Il velario si apre. La calca esce dal circo.

DON JOSÈ:

mi potete arrestar
son io che l'ho svenata

(Escamillo appare sui gradini del circo. Don Josè si getta sul cuerpo di Carmen)

o mia Carmen
mia Carmen adorata

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FINE

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