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Wednesday, May 14, 2014

LOEB IS ALL YOU NEED -- OVIDIO -- Le metamorfosi -- EUROPA

Speranza

    
Europa rapita dal toro. Dal tempio Y di Selinunte, sec. VI a.C.
Europa e il toro su un vaso greco, museo di Tarquinia, circa 480 a.C.
Ratto di Europa (mosaico del III secolo d.C.) rinvenuto a Byblos e conservato presso il Museo nazionale di Beirut.
Ratto di Europa di Carlo Cignani (dettaglio, 1680), affresco nel Palazzo del Giardino di Parma.
Europa e il Toro di Gustave Moreau, 1869 circa.
Europa rapita da Zeus, di J. C. Andrä, 1902, Berlino.

Europa è una figura della mitologia greco-romana.


Il nome Europa proviene dal greco antico Ευρώπη ma l'origine è incerta: può derivare da eu-rope, "ben irrigata"; oppure dall'unione di εὐρύς (eurus), "ampio" e ōp "occhio", con significato di "ampio sguardo"[1][2]; questa interpretazione era anche un appellativo della luna piena, associata presso diversi popoli antichi alla divinità primordiale nota come Grande Madre.
Europa era figlia di Agenore, re di Tiro, antica città fenicia. Zeus se ne innamorò, vedendola insieme ad altre coetanee raccogliere dei fiori nei pressi della spiaggia. Zeus allora inventò uno dei suoi molteplici travestimenti: ordinò a Ermes di guidare i buoi del padre di Europa verso quella spiaggia. Zeus quindi prese le sembianze di un toro bianco, le si avvicinò e si stese ai suoi piedi. Europa salì sul dorso del toro, e questi la portò attraverso il mare fino all'isola di Creta.
Zeus rivelò quindi la sua vera identità e tentò di usarle violenza, ma Europa resistette. Zeus si trasformò quindi in aquila e riuscì a sopraffare Europa in un boschetto di salici o, secondo altri, sotto un platano sempre verde. Questa narrazione è riprodotta sulle monete di conio greco da 2 €.
Agenore mandò i suoi figli in cerca della sorella. Il fratello Fenice, dopo varie peregrinazioni, divenne il capostipite dei fenici. Un altro fratello, Cilice, si instaurò in un'area sulla costa sudorientale dell'Asia Minore a nord di Cipro e divenne il capostipite dei cilici. Cadmo, il fratello più famoso, arrivò fino in Grecia dove fondò la città di Tebe.
Europa divenne la prima regina di Creta. Ebbe da Zeus tre figli: Minosse, Radamanto, Sarpedonte e forse Carno, che vennero in seguito adottati da suo marito Asterione re di Creta.
Zeus fece a Europa tre doni: Talo, l'uomo di bronzo che sorvegliava le coste cretesi, Laelaps, un cane molto addestrato e un giavellotto che non sbagliava mai il bersaglio. Il padre degli dei successivamente ricreò la forma del toro bianco nelle stelle che compongono la Costellazione del Toro.
Dopo la morte di Asterione, Minosse diventa re di Creta. In onore di Asterione e di sua madre, i Greci diedero il nome "Europa" al continente che si trova a nord di Creta.
Tutto ciò accadde cinque generazioni prima che nascesse in Grecia Eracle.


La raffigurazione di Europa su di un toro si trova in diversi dipinti preellenici, che probabilmente raccontano della Dea Luna trionfante in groppa al toro solare, sua vittima.
Il mito pare raccontare di un'invasione di Creta da parte di stirpi elleniche. E Zeus che si trasforma in aquila per violentare Europa ricorda la storia di Zeus trasformato in cuculo per sedurre Era. Ma può anche darsi che il mito racconti di scorrerie compiute dagli elleni di Creta in Fenicia.
Secondo recenti ipotesi astrologiche il toro indica l'era del toro, una delle ere astrologiche che dovrebbero scandire il tempo dell'uomo.

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. ^ εὐρύς, Henry George Liddell, Robert Scott, A Greek-English Lexicon, on Perseus
  2. ^ ὤψ, Henry George Liddell, Robert Scott, A Greek-English Lexicon, on Perseus

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

  • Almut-Barbara Renger / Roland Alexander Ißler (Hrsg.): Europa – Stier und Sternenkranz. Von der Union mit Zeus zum Staatenverbund, Göttingen: V&R unipress, 2009 (Gründungsmythen Europas in Literatur, Musik und Kunst, 1), ISBN 978-3-89971-566-8, 656 S., [1].
  • D'Europe à l'Europe, I. Le mythe d'Europe dans l'art et la culture de l'antiquité au XVIIIe s. (colloque de Paris, ENS – Ulm, 24-26.04.1997), éd. R. Poignault et O. Wattel - de Croizant, coll. Caesarodunum, n° XXXI bis, 1998.
  • D'Europe à l'Europe, II. Mythe et identité du XIXe s. à nos jours (colloque de Caen, 30.09-02.10.1999), éd. R. Poignault, F. Lecocq et O. Wattel – de Croizant, coll. Caesarodunum, n° XXXIII bis, 2000.
  • D'Europe à l'Europe, III. La dimension politique et religieuse du mythe d'Europe de l‘Antiquité à nos jours (colloque de Paris, ENS-Ulm, 29-30.11.2001), éd. O. Wattel - De Croizant, coll. Caesarodunum, n° hors-série, 2002.
  • D'Europe à l'Europe, IV. Entre Orient et Occident, du mythe à la géopolitique (colloque de Paris, ENS-Ulm, 18-20.05.2006), dir. O. Wattel - de Croizant & G. de Montifroy, Éditions L'Âge d'Homme, Lausanne – Paris, 2007.
  • D'Europe à l'Europe, V. État des connaissances (colloque de Bruxelles, 21-22.10.2010), dir. O. Wattel - de Croizant & A. Roba, Bruxelles, éd. Métamorphoses d'Europe asbl, 2011.

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