Allorchè nella congiura di Catilina il console pronunziò il primo contro i congiurati l'opinione due per la pena di morte, Giulio Ce-sare, il quale desiderara ne suoi fini di salvare loro la vita nell’orazione che recita in senato, riferita estesamente da Sallustio non tratta gia
come ingiusta o crudele la pena di morte; ma disse anzi che per coloro, che condur desono una vita misera ed infelice, la morte non è una pena, ma un benelzio, che li libera avventurosomente dai mali che sofirone. Ne Cicerone, ne Catone, re alcun altro de' senatori contraddissero punto in questa parte al sentimento di Cesare: anzi Cice-robe ne perla come d'un sentimento vero e giusto Data dapt ant romort stabia cone una pena, ma come il fine de dolori e delle miserie. Le catene, massiniamente le catene perpetue, sono, a parere di lui, la pena che merita l'orrendo atten-tato, di qui si tratto. Bgli la-cia a questi empil uomini la vita, la quale, se venisse loro tolta, liberati verrebbero ad un tratto da tutte le pene dell'animo e del corpo.
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