Grice e Virno: la ragione conversazionale di una popolazione di due -- filosofia
ed azione – filosofia italiana – Luigi Speranza (Napoli).
Filosofo italiano. Essential
Italian philosopher. Grice: “Virno, like me, is a semiotician.” D’orientamento operaista, insegna filosofia a Roma. Tra i principali
esponenti dell'organizzazione della sinistra extra-parlamentare, Potere Operaio,
il suo nome ricorse nelle cronache dei cosiddetti anni di piombo in Italia. Arrestato
e detenuto in prigione. Nel corso della detenzione elabora la sua filosofia che
trova espressione in Luogo comune. Democrazia è il fucile in spalla agl’operai --
slogan attribuito a Potere Operaio. “Mi sono formato politicamente a Genova,
dove la mia famiglia vive e io faccio liceo. Genova e esposta all’influenza di
Torino, dove vi sono le prime occupazioni. Quindi, si mobilitarono gli studenti
del liceo – molto vivaci e in contatto con le organizzazioni tradizionai dei
partiti, UGI e via dicendo. Come studente del liceo fondo dunque il sindacato
degli studenti, che fa i primi scioperi sulla lotta all’autoritarismo,
solidarietà con Grecia dopo il golpe dei colonnelli e quant’altro. Per un
trasferimento di famiglia, vengo ad abitare a Roma, e di lì a non molto prendo
contatti e rapporti con il gruppo che divenne Potere Operaio, che allora
sostanzialmente a Roma e il gruppo delle facoltà. Entra in Potere operaio dopo
gl’episodi cruciali della primavera a Torino. Lavora a Milano come insegnante
all'Alfa Romeo di Arese e all'Innocenti, organizzando anche azioni collettive
nelle fabbriche sino alla dissoluzione di Potere operaio. Si laurea con la tesi,
Lavoro e coscienza –su Adorno, non Francesco. Partecipa attivamente alle
manifestazioni ad opera dei lavoratori precari e di altri emarginati. Fonda Metropoli,
organo ideologico del movimento politico. Nell'ambito dell'inchiesta
giudiziaria nota come 7 aprile, la redazione di Metropoli viene accusata di
appartenere in blocco all'organizzazione eversiva costituita in più bande
armate variamente denominate. “Siamo arrestati io, CASTELLANO, MAESANO, e
PACE -- che però sfugge all’arresto, di nuovo, giuro, non per sagacia. Noi siamo
arrestati, poi ci fanno confluire, ritroviamo
gl’altri nel cortile di Rebibbia, nel braccio speciale, stiamo un po’di mesi
lì, poi c’è la diaspora, cioè il ministero ordina di mandare ognuno di questi
detenuti in un carcere speciale diverso, perché ovviamente, tramite avvocati,
visite, benché ci fosse il regime di braccio speciale, quello e diventato una
specie di luogo in cui si elaborano documenti, lettere a giornali, si fa
campagna politica, c’e state delle lotte interne. Quindi, c’è la diaspora,
io vado a Novara. Oreste va a Cuneo; quell’altro va a Favignana. Quell’altro
ancora da un’altra parte. Comincia questo giro negli speciali, e ci ritroviamo
non tutti ma in parte nel carcere di Palmi, carcere per soli politici o per
detenuti comuni completamente politicizzati, una specie di “Kesh”. Là dentro c’e
una situazione curiosa, anche molto spettacolare, perché si incontrano
assolutamente tutti. Infatti, per un primo periodo con i compagni delle BR o
con Alunni o quelli dei NAP, si pensa anche di approfittare di questa
situazione per avviare una discussione larga, di carattere costituente. Però,
il problema è che anche lì c’è il fatto che i più spregiudicati di loro, come CURCIO,
sono d’accordo, hanno capito di aver perso l’essenziale, cioè il cambio di
paradigma, cioè il fatto che gl’operai sono non più riconducibili, altri invece
no. Riassumendo in breve, la mia detenzione e un anno, poi due anni liberi in
cui curai la serie continua di Metropoli, due anni ancora di carcere, condanna
a 12 anni in primo grado, un anno di arresti domiciliario e l’assoluzione, insieme
a tanti altri imputati, du la conferma. La travagliata esperienza politica e
esistenziale di questi anni e trasfusa nella pubblicazione di “Luogo Comune,”
una rivista dedicata all'analisi della vita nella situazione sociale del
"postfordismo". Lascia il lavoro di editore della rivista per
insegnare filosofia a Urbino e filosofia del linguaggio, semiotica ed etica
della comunicazione a Calabria da dove si trasferisce a Roma. Convinto della
necessità di un nuovo linguaggio della politica che chiarisca le trasformazioni
economiche, sociali e culturali che caratterizzano le società occidentali,
introduce nella “Grammatica della moltitudine” una riflessione sul contrasto
tra i termini di “popolo” – il “popolo” di Cicerone, S. P. Q. R -- e
moltitudine che generano una accesa polemica filosofica. Quando avvenne la
formazione dello stato nazionale e l’espressione “popolo” a prevalere. V. si
domanda se non sia venuto il tempo di restaurare l'altro concetto della “moltitudine”.
La multitude è quell'insieme di persone che nell'azione politica e in quella
economica, pur agendo collettivamente, non perdono il senso della propria
individualità, resistendo sempre alla riduzione a unica massa informe com'è nel
termine di "popolo". La “moltitudine” è dunque la base della libertà
civile – l’uno e i molti dei veliani. Una “moltitudine” e una dualita o
una pluralità che non si sintetizza nell'uno, il più grave pericolo per
l'autorità di uno stato che esercita il supremo imperio. Dopo i secoli
del “popolo” e quindi dello stato -- stato-nazione, stato centralizzato, ecc. -
torna infine a manifestarsi la polarità contrapposta. . La moltitudine come
ultimo grido della teoria sociale, politica e filosofica? Grice: “Peacocke popularized ‘population’ in
the Oxford seminar organized by Evans and McDowell. Thus, I cannot claim to have
meant that p, unless ‘p’ means that p for a population – of say, me and
myself!” Forse.” Saggi: “L'idea di mondo: intelletto
pubblico e uso della vita” (Quodlibet); “Saggio sulla negazione: per una antropologia
linguistica” (Bollati); “E così via, all'infinito: Logica e antropologia”
(Boringhieri), “Motto di spirito e azione innovative: per una logica del
cambiamento” (Boringhieri); “Quando il verbo si fa carne: linguaggio e natura
umana” (Boringhieri); “Scienze sociali e natura umana -- facoltà di linguaggio,
invariante biologico, rapporti di produzione” (Rubbettino); “Grammatica della
moltitudine: per una analisi delle forme di vita contemporanee” (Derive Approdi);
“Esercizi di esodo: linguaggio e azione politica” (Ombre Corte); “Il ricordo
del presente: saggio sul tempo storico” (Bollati); “Parole con parole: poteri e
limiti del linguaggio” (Donzelli); “Mondanità: l'idea di “mondo” tra esperienza
sensibile e sfera pubblica” (Manifesto libri); “Convenzione e materialismo” (Theoria).
Roma Tre Intervista, Hecceitas. Questo
termine è entrato nel linguaggio corrente per indicare un insieme di
caratteristiche economiche, sociali e istituzionali del nostro presente,
avvertite pessimisticamente come profondamente diverse rispetto al nostro
recente passato e in genere come molto negativamente mutate. Fordismo e
postfordismo. Qualche dubbio su alcune certezze della sinistra italiana. Protagonisti;
“Anni di piombo: potere operaio"; Lessico postfordista: dizionario di idee
della mutazione. Feltinelli, sito "Filosofico net". Virno. Keywords: populus, res publica res
populi, Cicerone, multus, unus e multi, due e moltitudine, linguaggio e azione,
linguaggio, base biologica, invariante biologica, rappori di produzioni, natura
umana, el verbo fatto carne. Refs.: H. P. Grice Papers, Bancroft MS. Luigi
Speranza, “Grice e Virno”; “Grice e Virno: la conversazione: una popolazione di
due!” The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria.
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