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Saturday, August 13, 2011

Maraggiano, scultore genovese

DI Scultori in legno valenti più de' fioriti in qualunque altra città è fiata fempre abbondante la noftra, come quella, che si fatti lavori ha genialmente promoflì, impiegandovi V induftria de' fuoi Artefici con inceflanti commiffioni, e con larghe mercedi. I noftri palazzi, le Chiefe, e più di tutto gli Oratorj fon forniti a eccellenti fculture, e di maeftofe macchine. Ma fra tanti Soggetti in quefto genere periti, uno dalla ferie del tempo

L 3 mivien

mi vieti ora qui prefentato, che nell' Arte gli Antichi nofìri ha forpaffato, e la fperanza ha tolto a' Moderni di raggiu

^mmmmmmmmm gnerlo.

D'antonio Fu quefti Antonio Maria Maraggiano , in cui favore

MARAC6JANO ^m ^a'tener* ann* ^l *u* ^ dichiarò la Scultura . Egli nacque *ib Genova, correndo l'anno di noftra falute 1664.. Il iuo Genitore, uomo poveriflìmo, non ebbe agio di fargli infegnare a leggere, e fcrivere; che appena reggeva a fomminiftrargli un tenue alimento . Il fanciullo, che molto era provveduto d'ingegno, impiegava il fuo tempo in andar in cerca di creta, di cui poi formavane figurine cosi da_. per fe, fenza la direzione d'alcun Maeftro: ciò, che porfe motivo al Genitore d' accomodarlo per garzone con un mediocre Scultore della città, qua( era f Arata . Coftui lo tenne qualche tempo occupato ne' più baffi uffizj dell' Arte, e fol tanto concedevagli ben di rado , e per fomma grazia la licenza di modellare con pafte, e geffi , che nella bottega tenea . Cosi perfeverò il Maraggiano, finché giunto a qualche maggior cognizione, abbandonò quel Maeftro; e invitato dal genio , e incoraggiato dall' abilità, che aver fi fentiva; diedefi a far alcuna cofa da fe. Suoi primi lavori furono certe Immagini di Crocififlì, nella ftruttura delle quali avea già acquiftata molta perizia, per le accurate_. offervazioni, e frequenti>copie fatte del rariffimo Crocififlò, Opera del Biflòni, che fta efpofta nella Ghiefa del Santo Spirito preflb i PP. Somafchi.

Dopo tali ftudj s'accompagnò con Pietro Andrea Torre, Scultore di merito; e con lui ftette alcuni anni, nel qual tempo ebbe agio di efercitarfi ne' lavori in grande. Così anche giovolli l'amicizia del Pittore Domenico PioIa_., da cui bevve ottimi precetti fui modo di comporre le ftorie, d' aggruppar le figure, di formare i putti, ed altre fpecialità da quell' egregio Pittore molto ben poffedute .

Arrivato il Maraggiano ad un diftinto credito di bravo Artefice, e vedutofi aflai numerofo il concorfo degli Avventori: fi licenziò dal Torre; indi prefe due ftanze nella,, ftrada Giulia, v' aprì Audio, e ammife Difcepoli. Diffidi cofa è il riferire quante Opere egli abbia quivi condotte;

mentre

mentre fono preflbchè innumerabili. Egli avea tante incumbenze, che coftretto era a rifiutarne gran parte, per non potervi fupplire . Onde molti, anche de' Perfònaggi riguar- , devoli, a cagion del rifiuto, rimafero di lui difguftati. D' Antokio Di più cofa rara gli avvenne; cioè, che eflendogli ftate_, Mjjjj?,,^ commefle alcune fculture per certe poppe di navi dal Re *

di Spagna; per obbligarlo a fornirle nel prefcritto tempo, dovette impegnarvifi il Pubblico, e mandargli guardie di soldati alla porta di cafa, aflìnchè non ufciffe, nè altri lavori per allora intraprendeffe.

Ma diamo una breve fcorfa alle fculture da quefto egregio Artefice lafciateci in Genova, tutte per verità d'uà artifizio, e d' un merito Angolare . Molte fono le macchine , che lavorò per quefti Oratorj rapprefentative d' alcuna azione di quel Santo, a cui fon dedicati. Una ne confervano i Confratelli della Compagnia di Santa Confolata; ov' ei figurò quefta Santa in atto d' effer miracolofamente comunicata-. da Crifto. Una ne hanno quelli di S. Giovanni; e moflxa quefto Santo Evangelifta applicato a fcrivere V Apocalifiè. Ed una ne poflìede l'Oratorio de' Santi Pietro, e Paolo; e vi li veggono i due Apoftoli, e una belliflìma Gloria_. d' Angioli. A' Confratelli dell' Oratorio di S. Gio. Battifta efprefTe la Dicollazione di quel Santo Precurfore: a quelli di S. Bartolommeo, il Martirio di quefto Santo: e a quelli di S. Andrea, quefto Santo medefimo, che foffre il Martirio. Più ancora preziofe fon le due, che egli fece per li due Oratorj di S. Francefco , e di S. Antonio Abate . La prima di quefte rapprefenta il Serafico Santo , che riceve le sagre Stimate. Storia viviflìmamente efpofta, ed arricchita di Angioli variamente atteggiati, e pieni di grazia, e di leggiadria-.. La feconda rapprefenta effo S. Antonio, in atto di contemplare S. Paolo Eremita, che dolcemente (èn muore. Io francamente aflerifco efler quefta la miglior Opera, che fia_. ufcita dagli fcarpelli del Maraggiano. Sta il Santo Eremita coricato fopra di nudi faflì; ed e fafciato in alcune parti del corpo da una povera, e mal teffuta ftuoia . Tiene le mani pofate fopra del petto, ftringendo con effe un Crocififlb; ed appare , che egli fia pur allora fpirato * E però vedcfi l'anii L4 ...... ma

ma di lui in figura d'innocente colomba volartene al Cielo,

accompagnatavi da una Gloria d'Angioli, che han tutta

l'aria di Paradifo. Il Santo Abate fta quivi pio fpettatore:

D' Antonio e nel di lui volto traluce la divozione, e la maraviglia.

Maria Chiudono poi tutta la compofizionc due lioni eipreflì in di

ACWANO' (parte; i quali in addolorato fembiante {cavano la fepoltura

al Santo defunto. Cofe, che, a ftoriarfi tutte in un gruppo

di (cultura, e con l'eleganza , e naturalezza, di cui fornite

fon quefte; parmi fuperin 1' umana virtù. E fappiano i foreftie

ri, che le figure cosi di quefta, come delle altre riferite

macchine, Fono di grandezza al naturale; di modo, che

a reggere ciafcuna di effe non ci vogliono meno di venti

uomini, allorchè con folenni procettìoni fi portano nella

Metropolitana il giorno del Giovedì Santo.

Altre pur intigni macchine coftrui il Maraggiano per diverfi Oratorj di quefte Riviere. Una ve n ha nel luogo di Sturla; e figura S. Rocco genufleflb in atto di orare avanti il Divin Redentore. Una in Rapallo; e moftra-. S. Sebaftiano. Una in Chiavari, che è cofa di raro artifizio; e rapprefenta la tentazione di S. Antonio Abate. In Levanto ve n' ha un' altra efponente il Martirio di Santa Caterina. In Savona, entro T Oratorio di S. Agoftino, è del noftro Artefice una ftoriata compofizione figurativa di Crifto coronato di fpine: ed un' altra entro 1' Oratorio di S. Giovanni, di inoltrante lo fteflb Crifto, che fa orazione nell' orto; mentre in difparte giacciono i tre Difcepoli immerfi nei fonno . In quefto medefimo Oratorio fi conferva pure del Maraggiano un' Immagine del Crocidilo, che è Delliflìma.

In Legine, villaggio poco diftante da Savona, v' ha un'altra nobil Opera del Maraggiano. Ella moftra S.Ambrogio, che vieta l'ingreifo nel Tempio all' Imperadore Teodofio. E in Albizzuola , entro l'Oratorio di S. Niccolò , oltre ad una fpeciofa Immagine del Crocififlb , v'ha di effo Artefice un' altra macchina dimoftrante il prefato Santo, quando miracolofamente difciolfe un mattone nelle tre foftanze, ond' è compofto; cioè, in acqua, in fuoco, ed in creta; aflìne di così materialmente (piegare l'incomprenfibil Miftero dell' Auguftiflìma Trinità. Bello

Bello altresì è il Crocififfo, che mandò alla Chiefa Parrocchiale di Spotorno. E per nominarne qualcheduno di quelli fuoi, che abbiamo in Genova, belliflìmo è quello, ■——, che qui fi tiene nell' Oratorio di S. Antonio della Marina; D' Antomo e l'altro, che pofTeggono i Confratelli dell'Oratorio pur de- Maria dicato a S. Antonio, in falla ftrada Giulia. Ma tali Im-ma*acc1a*«>*magini fono tante; che troppo lungo farei, fe voleflì tutte riferirle.

Per 1' Oratorio di Santa Maria della Cofta, preflb la città di San Remo, fece alcune Statue più grandi del naturale , che fon veri capidopera . V" ha in effe un'efpreflìone, una vivezza d'atteggiamenti, ed un artifizio cosi maeftrevole; che io non fàprei pienamente fpiegarlo . Nella nicchia principale dell' Altare vi fi vede fcolpita la Sacra Famiglia; ed in quattro altre laterali nicchie, le Statue de Santi Zaccaria, Elifabetta, Gio. Battifta , e Gio. Evangelifta, con veftimenti sì ben panneggiati; che quando altre fiatile formato non avelTe: quefte fole baftar potrebbono a dichiararlo degno di gloriofa immortalità.

Nè qui hanno fine le coftui maravigliofe fatture. A' PP. di S. Francefco d' Albaro fcolpì pel fonte battefìmale della lor Chiefa, Crifto , che nel Giordano vien battezzato dal Precurfore: e per l'Oratorio della Madonna del Carmine, prettò la Chiefa all' ifteflà Vergine dedicata, lavorò la Sta-' tua di eflà Madonna tenente fra le braccia il fuo Divin Figlio. Quefte due Opere deono confiderarfi, come cofe di fpecial difiinzione. Imperocchè lo fteflò loro Autore, quantunque modefto al maggior fegno: tuttavia con qualche compiacenza per Opere fue rammentavate: laddove di molte altre parlando, delle quali il fuo delicatiflìmo gufto non era appieno contento; foiea dire, ch' erano feonciature de' fuoi garzoni.

Per la fagreftìa de' PP. Minimi a Gesù Maria fece la Statua della Vergine Affunta; ed è Opera degna; ficcome" degne pur fono le Statue, che lavorò per la nicchia dell'Altare entro la cappella del Carmine nella Parrocchiale di S. Ambrogio in Voltri; nella qual nicchia figurò la Madonr na, che porge a S. Simone Stok il facro Scapulare.

I PP. di S. Filippo Neri gli chiefero la fcultura di

qualche Miftero della Paflìone, e Morte del Salvatore,

a affine d' efporla la fettimana fanta nella funzione del Sepolcro.

D' Antonio Egli fcolpi Crifto morto in grembo all' afflitta Madre, Maria c0' Santi Giovanni Evangelifta, e Maria Maddalena: e quearAGGIA!ro«ftefigure, terminate che l'ebbe, furon difpofte in una nicchia, che refta dietro al quadro di Santa Caterina in quella Chiefa, il quale ne' giorni di Paflìone togliendofi via, ce le lafcia fcoperte . Elle fono d' una vaghezza, ed' una movenza veramente patetica.

Un'altra bella bruttura di Sepolcro copiofa di figure, lolita a vederli nell' anzidetta occafione, è quella, che fimilmente rapprefenta Grifto morto, e depoilo di Croce. Quefto anch' elfo egregio lavoro confervafi nella Chiefa di Santa Maria della Pace. E un' altra viftofa comparfa pur di Sepolcro con figure del Maraggiano fuol farfi nella Chiefa di S. Matteo . Qui vedefi Giufeppe d' Arimatéa, che nel nuovo monumento ripone il morto Signore.

Ma ritornando alta fuddetta Chiefa della-Pace, debbp foggiugnere , come in efla all' Aitar maggiore fono di quetto nofrro Artefice le Statue della Concezione, e de' Santi Francefco, e Bernardino da Siena: e nel Dormitorio contiguo alla fteffa Chiefa v' ha in una cappella una divota Immagine di S. Francefco in atto di ricevere la sacre Stimate.

In quefto Spedai maggiore fi vedono del Maraggiano le belle Statue de' Santi Francefco, ed Antonio di Padova, locate fopra 1' Altare d' una delle infermerie . Nella Chiefa di Santa Maria delle Vigne fono lavori di effo il Crocififfo, e le Statue della Vergine, e di S. Giovanni entro le due laterali nicchie della cappella Squarciarla).

La primaria Nobiltà defiderava fue Sculture, e i Signori Mari di Campetto ne hanno parecchie nella lor galleria . Sino la poppa della galèa Capitana di quefla Sereniflìma Repubblica fu commeflà a fcolpirfi dal noftro Artefice; il quale in diverfi baffi rilievi con rara intelligenza condotti vi ftoriò le imprefe di Criftoforo Colombo. Infòmma non fi determinava allora per qui fcultura di confiderazione, che non fi voleffe formata dallo fcarpello del Maraggiano. In

In Ifpagna mandò moltiflìme Opere, e fpecialmente in Cadice , ove fra le altre, che colà fi confervano , affai maeftofa, e nobile è la Statua dell' Angiolo Cuftode entro la ==== Chiefa di S. Giovanni di Dio. In quelle parti vi fi ten- 1/ Antonio gono in tanto pregio i fuoi lavori; che irimafi poflèdere Maria un teforo, chi alcuno ne poflìede. Il credito, che per la A*ACCIANO* Spagna s' acquiftò il Mareggiano, fu motivo, che alcuni fuoi allievi, colà fi trasferiflèro, e col vanto d'edere flati fotto la difciplina di sì eccellente Maeftro , faceffero gran fortuna. Molti de' fuoi lavori furono trafmeffi fino in ambedue le Americhe; per li quali guadagnò immenfe fornice d'argento; talché , fe egli fofTe fiato men prodigo , avrebbe potuto metterfi da parte un groflò capitale. Ma egli impiegava quafi tutti i fuoi guadagni in prò degli Amici, i quali maggior ingiuria fare non gli poteano, che rifiutare d'eiler trattati da lui a fplendidi conviti, e fempre fuori di cafa nelle più laute ofterfe. Colà conducevane giornalmente buon numero; dove, oltre al profufo fpendere, vi perdei molto tempo . Ma non perciò egli commetteva giammai ecceffo d'intemperanza; che anzi era ben parco nel mangiare, e più ancora nel bere. Denaro folea preftarne moltiffimo, e fovente a perfone, che abufandofi della fua liberal cortesìa, non glielo reftituivano più. A' poveri poi continuamente ne dava; e fugli ultimi anni del viver fuo allargò più che mai a lor fovvenimento la mano. Era in oltre quefi' uomo verfo tutti rifpettofo , ed umile: niuna ftinia avea di fe: e volentieri riceveva da tutti configlio. Mi racconta mio Padre, come richiefto un giorno da lui del fuo parere intorno alla figura d' un S. Francefco, che era preffoché terminata; rifpofegli, parergli alquanto corta di bufto. Allora il Maraggiano fece una feria offervazione fu Quella fua Opera: e conofeiuto effer vero ciò, che venivagli detto; diede tofto di piglio alla fega, e tagliolla nel mezzo per rimediare al difetto. In fomma fu il Maraggiano un Artefice, che congiunfe ad una rara perizia un* efimia generofità d' animo, e foavità di cofiumi: tanto amabile, quanto ftimabile per li fuoi preziofi lavori. Ciò, che più fenfibile ce ne rendè la perdita, occorfà in breve tratto di malattia, come ora foggiungo.

L'anno 1741. egli dovea paffare in Riviera, per convenire fu certo lavoro di molto impegno; ed avea deftinato . di metterfi in viaggio la mattina del primo giorno di marzo: D' Antonio nia allo fpuntar di quella fteflà mattina il fentì affalito da Maria s\ violenta febbre; che , per 1' affanno , ed abbattimento, Raggiano.cke ne provava ^ comprefe effer vicina la fua ultima ora; onde chiefe a grand' inftanza d' efler tofto munito de' Santiflìmi Sacramenti, come fu fatto. Crebbegli intanto la forza del male; ficchè i Medici diedero la malattia per difperata; e lo lafciarono in mano de' Sacerdoti. E' fama, che ftando egli ridotto all'eftremo, nei vederli prefentare una mal fatta Immagine del Crocififlb, dopo averla fiflamente guardata, dicehe. Oh mìo Salvatore, io v ho doppiamente-, cròcifijjò co' peccati, e con gli {carpelli; ma con quefti poi non credo d'avervi trattato sì malamente, come l ' Artefice di quefla voflra Immagine. Giunto pofeia il giorno quarto di marzo, trapafsò il Maraggiano con univerfal difpiacere de' noftri Cittadini, correndo 1' anno fettantafettefimo di fua età: e fu al di lui cadavere data fepoltura nella Chiefa di Santa Maria della Pace, come egli fleflb ordinato avea nei fuo tefta mento .

Ebbe coftui fette figli, due mafehi, e cinque femmine, le quali tutte civilmente collocò . De' mafchi, il maggiore attefe alla chirurgia; e morì con fama d' efperto Profeflòre, benchè in frefea età. Il fecondo , che avea nome Gio. Battifta, feguitò 1' Arte paterna; e già facea cofe di buon gufto. Ma ficcome volubile era di genio, fi partì improvvifamente dalla patria, e pafsò a Cadice. Quivi fece alcune fculture con eftimazione, e lode. Tuttavia, faziatofi prefto di quella città, fi trasferì a Lisbona, dove ebbe maggior abbondanza di lavori; e fi congiunse per matrimoniai legge con una ricchiflìma vedova portughefe. Ma poco durolli l'incontrata buona fortuna; perocchè, eflèndo egli una notte folo in cafa, addormentatofi nel letto, tre fuoi garzoni concertarono d' aflàflìnarlo. Prefero dunque le mazze , che egli teneva per ufo dello fcolpire, e con eftè gli infranfero il cranio. Così uccifolo, uno di eflì, gli troncò il capo, e lo portò a Belen, luogo poco diftante da Lisbona, e il feppellì fotto certe rovine . Gli altri due, chiufo quel rimanente corpo in un facco, il portavano al mare; quando imbattutifì nella pattuglia, che vide il facco macchiato , di fangue, e volle aprirlo; furon condotti in prigione_». D'antonio Troppo era evidente il misfatto: non poteron negarlo. Maria Fu prefo anche l'altro complice. E tutti e tre pagarono ma*acoiano' fili patibolo la meritata pena . Cosi mancò fui fior dell' età un Giovane di particolar talento; e che dava indizj di dover raggiugnere la paterna virtù .

Ebbe Antonio Maria Maraggiano molti Difcepoli, alcuni de' quali tuttora vivono . Tra' defunti chi nella Profeflìone del Maeftro più fi diftinfe, fu Pietro Galleano: onde ragion vuole, che io non ommetta le fue notizie, e le fue più degne fatture. Egli nacque in Genova: ftudiò fotto il Maraggiano fino all' età di vent' anni. Andò pofeia a Torino; ed ivi lavorò impiegato per due anni continui. Ritornato alla patria fece molte belle fculture, che mandò oltramonti, e fpecialmente in Ifpagna . In Genova abbiamo di fuo tre nobiliflìme macchine in legno: l'una rapprefentativa della tentazione di S. Antonio Abate: e la confervano i Confratelli dell' Oratorio del medefimo Santo in Sarzano: V altra dimoftrante Santa Brigida , che fcrive le celefti Rivelazioni: e fta nell' Oratorio di quefta Santa: la terza ( ed è forfe la migliore di quante mai ne facefie ) è quella, che figura S. Giorgio in atto d' uccidere il drago: e quefta fi poflìede da' Confratelli dell' Oratorio eretto in onor di eflo Santo. Di quefto Artefice è anche la Statua della Santiflìma Vergine tenente in braccio il fuo Divin Figlio ; la quale Statua fi vede nell Oratorio del Carmine, allato al ponte del Bifagno.

Se il Galleano fi foflè curato d' ufeire d'Italia, come più volte gliene fu prefentata l'occafione; non avrebbe terminato in oifagi i fuoi giorni. Ma ciò, che egli avea fempre rifiutato di fare, il fece il fuo minor fratello Francefco; che, paflato a Cadice, ebbe molte occafioni di coftruire Statue; onde afiaiflìmo guadagnò; e più era per guadagnare, fe affrettata morte non lo rapiva. Ciò feguì l'anno 173^.; mentre appena era giunto al quarantefimo della fua vita.

Morì Pietro Galleano nell' aprile del 1751. in età di fettantaquattr' anni j ed ebbe comune col Maeltro la fepoltura.

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