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Monday, January 28, 2013

L'ATTILA DI VERDI -- tenore: FORESTO, cavaliere aquileiese

Speranza

    
Attila
Lingua originaleitaliano
Generedramma lirico
MusicaGiuseppe Verdi
LibrettoTemistocle Solera (revisione di Francesco Maria Piave)
Fonti letterarieZacharias Werner,
Attila, König der Hunnen
Attiun prologo e tre atti
Epoca di composizione1846
Prima rappr.17 marzo 1846
TeatroTeatro la Fenice, Venezia
Personaggi
  • Attila, re degli unni ( basso)
  • Ezio, generale romano (baritono)
  • Odabella, figlia del signore di Aquileia (soprano)
  • Foresto, cavaliere aquileiese (tenore)
  • Uldino, giovane bretone schiavo di Attila (tenore)
  • Leone, vecchio romano (basso)
  • Duci, re e soldati unni, gepidi, ostrogoti, eruli, turingi e quadi-druifi, sacerdotesse, popolo, uomini e donne d'Aquileia, donzelle d'Aquileia in abito guerriero, ufficiali e soldati romani, vergini e fanciulli di Roma, eremiti, schiavi (coro)
"Attila" è un'opera di Giuseppe Verdi su libretto di Temistocle Solera tratto dalla tragedia Attila, König der Hunnen di Zacharias Werner.

Debuttò alla Fenice di Venezia il 17 marzo 1846. Gli interpreti e gli artisti coinvolti furono i seguenti:[1]
PersonaggioInterprete
AttilaIgnazio Marini
UldinoEttore Profili
OdabellaSofia Loewe
EzioNatale Costantini
ForestoCarlo Guasco
LeoneGiuseppe Romanelli
SceneGiuseppe Bertoja
Maestro del coroLuigi Carcano
Maestro al cembaloGiuseppe Verdi (per tre recite)
Primo violino e direttore d'orchestraGaetano Mares
 
L'opera affascinò Verdi soprattutto per i protagonisti: Attila, Ezio ed Odabella.

Il compositore, non del tutto soddisfatto del libretto, decise di far fare alcune modifiche a Francesco Maria Piave. Solera, resosi irreperibile in Madrid a causa dei debiti, si offese e non collaborò mai più col musicista.

La prima dell'opera non ebbe il successo desiderato, tuttavia l'opera si affermò al margine del repertorio ottocentesco, ed è eseguita abbastanza spesso anche oggi.
È stata rappresentata in piazza Capitolo ad Aquileia (dove Giuseppe Verdi ha ambientato la vicenda) il 16 luglio 2010, nell'ambito dell'evento "Attila - l'Opera di Aquileia". Gli interpreti che hanno preso parte a questo evento sono stati: Alessandro Svab (Attila), Giorgio Casciarri (Foresto), Andrea Zese (Ezio), Francesca Scaini (Odabella), Alessandro De Angelis (Uldino), Goran Ruzzier (Leone), diretta dal M° Manlio Benzi, con la regia di Dino Gentili.

Indice

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Trama [modifica]

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Ad Aquileia, attorno alla meta del V secolo.

Gli Unni saccheggiano la città, guidati da Attila. Entra il generale che ordina di lasciare i morti nella polvere, e s'infuria quando vede uno stuolo di donne di Aquileja condotto a lui, perché aveva ordinato di non risparmiare nessuno. Uldino gli dice che è un omaggio a lui, dato che quelle donne si erano dimostrate abili guerriere quanto i fratelli; Attila è ammirato, specialmente da Odabella, figlia del signore di Aquileja, che medita vendetta dopo che l'invasore le ha ucciso la famiglia (Santo di patria indefinito amor). Attila ammira l'audacia di Odabella, e le chiede cosa voglia. Odabella rivuole la sua spada, e Attila le porge la sua, e lei, ricevuta la spada, pensa di vendicare il padre e la famiglia uccidendolo con essa. Entra il generale romano Ezio, antico avversario di Attila e da lui ammirato, che gli propone di dominare il mondo ma di lasciare a lui l'Italia (Tardo per gli anni e tremulo). Attila rifiuta, ed Ezio parte sdegnato. La seconda scena è a Rio Alto, dopo una tempesta, gli eremiti guardano e aiutano i profughi di Aquileja condotti da Foresto, marito di Odabella. Foresto compiange l'amata e giura di ritrovarla e salvare l'Italia (Ella in poter del barbaro!).

Atto I [modifica]

Odabella, in un campo presso Roma, si sfoga, e vede la visione del fantasma del padre (Oh, nel fuggente nuvolo). Arriva Foresto, che respinge Odabella, accusandola di tradirlo con Attila. Odabella risponde che l'unico motivo per cui segue l'invasore è per ucciderlo con la sua stessa spada, e Foresto viene rincuorato dalla donna che ama. Nella sua tenda, Attila ha un incubo, che racconta ad Uldino: preso Roma, la voce di un vecchio gli imponeva di non avvicinarsi (Mentre gonfiarsi l'anima). Uldino lo invita a scacciare queste visioni, ed Attila si prepara ad invadere Roma. Ma da lontano giungono dei suoni religiosi, e compare una processione guidata dal vecchio Leone che gli impone di stare lontano da Roma. Attila è terrorizzato: il sogno premonitore si è avverato.

Atto II [modifica]

Ezio, con ira, viene a sapere che l'imperatore Valentiniano ha imposto una tregua con gli Unni, e ricorda i tempi antichi dell'onore romano (Dagli immortali vertici). Giunge Foresto che gli comunica l'intenzione di ucciderlo, ed Ezio si accorda con lui, sapendo che correrà a morte se l'azione fallirà.
Al banchetto con i Romani, i Druidi avvertono Attila che i presagi sono nefasti, ma lui non li ascolta. A turbare la festa giunge anche un vento che spegne tutti i fuochi, e provoca terrore tra gli astanti. I fuochi si riaccendono, e Foresto dice ad Odabella che Attila sta per bere una coppa avvelenata che ha preparato lui. Ma Odabella vuole solo sua la vendetta ed avverte l'invasore, ma gli chiede di graziare Foresto. Attila esaudisce i suoi desideri e le impone di sposarlo.

Atto III [modifica]

Foresto è deluso dal comportamento di Odabella (Che non avrebbe il misero) e viene a sapere da Uldino che i Romani sono nel campo, pronti ad uccidere Attila. Arriva anche Ezio, e dopo di lui, Odabella, che si sente colpevole e vede l'ombra paterna maledirla, e viene ripudiata dall'amato Foresto. Attila entra ed esorta ad abbandonarsi i piaceri, ma i tre lo fermano, intenzionati ad eliminarlo. Attila ricorda loro tutti i favori fatti: ad Ezio la salvezza di Roma, a Foresto la grazia, ad Odabella il trono. Odabella non regge e lo pugnala, mentre i Romani dilagano per il campo uccidendo gli Unni.

Brani famosi [modifica]

  • Preludio
  • Santo di patria indefinito amor cavatina di Odabella (Prologo)
  • Tardo per gli anni e tremulo duetto tra Ezio e Attila (Prologo)
  • Ella in poter del barbaro, cavatina di Foresto (Prologo)
  • Oh nel fuggente nuvolo, romanza di Odabella (Atto I)
  • Mentre gonfiarsi l'anima, aria di Attila (Atto I)
  • Dagli immortali vertici, aria di Ezio (Atto II)
  • Che non avrebbe il misero, romanza di Foresto(Atto III)

Numeri musicali [modifica]

Prologo [modifica]

  • 1 Preludio
  • 2 Introduzione
    • Coro Urli, rapine, gemiti, sangue (Coro) Scena I
    • Scena Eroi, levatevi! (Attila) Scena II
    • Coro Viva il re delle mille foreste (Coro) Scena II
  • 3 Scena e Cavatina di Odabella
    • Scena Di vergini straniere (Attila, Uldino, Odabella) Scena III
    • Cavatina Allor che i forti corrono (Odabella) Scena III
    • Tempo di mezzo Bella è quell'ira, o vergine (Attila, Odabella) Scena III
    • Cabaletta con coro Da te questo or m'è concesso (Odabella, Attila, Coro) Scena III
  • 4 Duetto di Attila ed Ezio
    • Scena Uldino, a me dinanzi (Attila) Scena III-IV-V
    • Duetto Tardo per gli anni, e tremulo (Ezio, Attila) Scena V
    • Tempo di mezzo Ma se fraterno vincolo (Ezio, Attila) Scena V
    • Cabaletta Vanitosi!... Che abbietti e dormenti (Attila, Ezio) Scena V
  • 5 Scena e Cavatina di Foresto
    • Scena Qual notte!... - Quai voci!... (Eremiti, Aquileiesi, Foresto) Scena VI-VII
    • Cavatina con coro Ella in poter del barbaro! (Foresto, Coro) Scena VII
    • Tempo di mezzo Cessato alfine il turbine (Eremiti, Foresto) Scena VII
    • Cabaletta con coro Cara patria, già madre e reina (Foresto, Coro) Scena VII

Atto I [modifica]

  • 6 Scena e Romanza di Odabella
    • Scena Liberamente or piangi... (Odabella) Scena I
    • Romanza Oh! nel fuggente nuvolo (Odabella) Scena I
  • 7 Scena e Duetto di Odabella e Foresto
    • Scena Qual suon di passi! - Donna! - Gran Dio!!... (Odabella, Foresto) Scena I-II
    • Duetto Sì, quell'io son, ravvisami (Foresto, Odabella) Scena II
    • Tempo di mezzo Va'. - Racconta al sacrilego infame (Foresto, Odabella) Scena II
    • Cabaletta Oh t'inebria nell'amplesso (Foresto, Odabella) Scena II
  • 8 Scena e Aria di Attila
    • Scena Uldino! Uldin! (Attila, Uldino) Scena III
    • Aria Mentre gonfiarsi l'anima (Attila) Scena III
    • Tempo di mezzo Raccapriccio! Che far pensi? (Uldino, Attila) Scena III
    • Cabaletta Oltre quel limite (Attila) Scena IV
  • 9 Finale I
    • Scena Parla, imponi - Chi vien? (Coro, Attila, Leone) Scena V-VI
    • Finale No!... non è sogno (Attila, Uldino, Leone, Odabella, Foresto, Coro) Scena VI

Atto II [modifica]

  • 10 Scena e Aria di Ezio
    • Scena Tregua è cogli Unni (Ezio) Scena I
    • Aria Dagli immortali vertici (Ezio) Scena I
    • Tempo di mezzo Chi vien? - Salute ad Ezio - Che brami tu? (Ezio, Coro, Foresto) Scena I-II-III
    • Cabaletta È gettata la mia sorte (Ezio) Scena IV
  • 11 Finale II
    • Coro Del ciel l'immensa volta (Coro) Scena V
    • Scena Ezio, ben vieni! (Attila, Ezio, Druidi) Scena VI
    • Coro Chi dona luce al cor?... (Sacerdotesse) Scena VI
    • Seguito del Finale Lo spirto de' monti (Coro, Foresto, Odabella, Ezio, Attila, Uldino) Scena VI
    • Scena Si riaccendan le quercie d'intorno (Attila, Foresto, Odabella) Scena VI
    • Stretta del Finale Oh, miei prodi! un solo giorno (Attila, Odabella, Foresto, Ezio, Uldino, Coro) Scena VI

Atto III [modifica]

  • 12 Scena e Romanza di Foresto
    • Scena Qui del convegno è il loco... (Foresto, Uldino) Scena I-II
    • Romanza Che non avrebbe il misero (Foresto) Scena II
  • 13 Terzetto
    • Terzetto Che più s'indugia?... (Ezio, Foresto, Odabella, Coro) Scena III-IV
  • 14 Quartetto finale
    • Quartetto Non involarti, seguimi (Foresto, Odabella, Attila, Ezio, Coro) Scena V-VI

Note [modifica]

  1. ^ Eduardo Rescigno, Dizionario verdiano, BUR Dizionari, Rizzoli, Milano, 2001, ISBN 88-17-86628-8

Collegamenti esterni [modifica]

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