Un giorno di regno, ossia il finto Stanislao | |
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Ritratto di Stanislao di Polonia | |
Lingua originale | italiano |
Genere | melodramma giocoso |
Musica | Giuseppe Verdi |
Libretto | Felice Romani |
Fonti letterarie | Le faux Stanislas di Alexandre-Vincent Pineux-Duval |
Atti | due |
Epoca di composizione | 1840 |
Prima rappr. | 5 settembre 1840 |
Teatro | Teatro alla Scala |
Personaggi | |
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Autografo | Archivio Storico Ricordi, Milano |
"Un giorno di regno; ossia il finto STANISLAO DI POLONIA" è la seconda opera lirica di Giuseppe Verdi, di genere buffo, dramma giocoso, scritta su libretto di Felice Romani.
Dopo il debutto felice di Oberto, Conte di San Bonifacio, Verdi si ritrovò a dover comporre un'opera buffa per la stagione del 1840.
In tempi stretti, dovette comporre la musica per l'opera, e lo stesso librettista Romani non si scomodò a fare un nuovo libretto, ma rispolverò uno dei suoi vecchi libretti e lo adattò alla musica.
Per Verdi fu un infelice periodo per comporre l'opera, dovuto alla morte della prima moglie, Margherita Barezzi e dei due figli.
Inoltre il libretto, scritto da Romani nel 1818, molto prima di intraprendere la gloriosa collaborazione con Vincenzo Bellini, rappresentava un gusto teatrale ormai del tutto superato.
La prima rappresentazione coinvolse i seguenti interpreti ed artisti:
Personaggio | Interprete | Registro vocale |
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Il cavaliere di Belfiore | Raffaele Ferlotti | baritono |
Il Barone di Kelbar | Raffaele Scalese | basso |
La Marchesa del Poggio | Antonietta Rainieri Marini | soprano |
Giulietta di Kelbar | Luigia Abbadia | mezzosoprano |
Edoardo di Sanval | Lorenzo Salvi | tenore |
Il signor La Rocca | Agostino Rovere | basso |
Scene | Baldassare Cavallotti Domenico Menozzi | |
Maestro del coro | Giulio Granatelli | |
Maestro al cembalo | Giuseppe Verdi Giacomo Panizza | |
Primo violino e direttore d'orchestra | Eugenio Cavallini |
L'opera fu un fiasco totale, tanto che fu ritirata la sera stessa del debutto.
Ripresentata al Teatro San Benedetto di Venezia l'11 ottobre del 1845, col titolo "Un giorno di regno, ossia, Il finto Stanislao di POLONIA", riuscì ad ottenere un lusinghiero successo.
Infatti il vero motivo per cui cadde alla Scala fu il libretto poco attuale più che il lutto famigliare, perché la musica, ispirata a Rossini e a Bellini, non presenta alcuna mancanza, sapendo che Verdi era comunque al suo secondo esordio.
Oggi quest'opera viene rappresentata raramente, pur non mancando di arie pregevoli come quella del Cavalier Belfiore "Compagnoni di Parigi" o quella carica di lirismo della Marchesa del Poggio "Grave a cor innamorato".
La sinfonia è segnata dall'inconfondibile energia di Verdi, come anche i concertati finali del primo e secondo atto.
In discografia quest'opera vanta interpreti come Jose Carreras e Fiorenza Cossotto, nei rispettivi ruoli di Edoardo e Marchesa.
Trama
La vicenda, non troppo complicata, è tipica dell'opera comica e le formule musicali talvolta non rispettano molto l'esilità del libretto.
Ma nel complesso è da considerarsi un lavoro ben riuscito, nonostante tutti gli impicci e le opposizioni che all'epoca attanagliarono Giuseppe Verdi.
Atto I
Nel castello del decaduto barone di Kelbar (basso buffo) si fanno due sposalizi:
quello di sua figlia Giulietta (mezzosoprano) col tesoriere Della Rocca (basso buffo) e quello della marchesa Del Poggio (soprano) col conte Ivrea (tenore).
Ospite di Kelbar è il re di Polonia, Stanislao alias il cavalier Belfiore (baritono), già fidanzato della marchesa, che si è prestato alla finzione per consentire al vero monarca di combattere i suoi nemici in incognito.
Frattanto Edoardo (tenore), nipote spiantato del tesoriere e amante di Giulietta, è disperato e vuole arruolarsi sotto Stanislao. La marchesa, giunta al castello, vuole aiutare i due giovani al pari del finto re, che offre al tesoriere un importante incarico se rinuncia alle nozze. Quando il barone cerca il Della Rocca per la sigla del contratto nuziale, questi di conseguenza rifiuta e tra i due scoppia un litigio furibondo. Accorre la marchesa con Edoardo e Giulietta, e compare anche il re, indignato per il troppo chiasso. Il barone è costernato per la figuraccia fatta coll'illustre ospite.
Atto II
Edoardo confida ai servitori la sua tristezza. Il finto Stanislao concretizza l'offerta al tesoriere, che ha col barone un secondo litigio buffonesco. In separata sede, la marchesa Del Poggio e il sedicente re si affrontano in una serie di schermaglie. La donna pensa di riconoscere l'antico amante, ma Belfiore insiste nella finzione. Viene annunciato il conte Ivrea e l'imminente matrimonio della marchesa, mentre Edoardo si dispera con Giulietta perché, se anche lo zio rinunciasse a lei, egli dovrebbe arruolarsi comunque col re. Questi, sopraggiunto Ivrea, usa la sua autorità per impedire il matrimonio con la Del Poggio. In extremis una lettera del vero Stanislao chiarisce il tutto, esonerando il cavaliere dalla simulazione, ma non prima che egli abbia strappato al barone, con un'ultima "régia" imposizione, il consenso a maritare Giulietta a Edoardo. La marchesa si riconcilia subito col vecchio fidanzato. Le due nozze iniziali si fanno, ma con mariti diversi. Tripudio generale. Infine il barone, il tesoriere e il conte Ivrea fanno buon viso a cattivo gioco.
Numeri musicali [modifica]
- Sinfonia
Atto I
IntroduzioneCoro Mai non rise un più bel dì (Coro) Scena I
Duettino Tesoriere garbatissimo (Barone, Tesoriere) Scena I
Scena Sua Maestà, signori (Delmonte, Coro, Cavaliere, Barone) Scena II
Cavatina Compagnoni di Parigi (Cavaliere) Scena II
- Seguito dell'Introduzione Finché con voi soggiorno (Cavaliere) Scena II
- Stretta dell'Introduzione Verrà pur troppo il giorno (Cavaliere, Barone, Tesoriere, Delmonte, Coro) Scena II
- 2 Duetto Edoardo e Cavaliere
- Recitativo secco Al doppio matrimonio (Barone, Cavaliere) Scena II-III
- Scena Sire, tremante io vengo (Edoardo, Cavaliere) Scena III
- Duetto Proverò che degno io sono (Edoardo, Cavaliere) Scena III
- 3 Cavatina Marchesa
- Scena Oh, non m'hanno ingannata!... (Marchesa) Scena IV
- Cavatina Grave a core innamorato (Marchesa) Scena IV
- Cabaletta Se dêe cader la vedova (Marchesa) Scena IV
- 4 Coro e Cavatina di Giulietta
- Coro Sì festevole mattina (Coro) Scena V
- Cavatina Non san quant'io nel petto (Giulietta, Coro) Scena V
- Cabaletta Non vo' quel vecchio (Giulietta, Coro) Scena V
- 5 Sestetto
- Recitativo secco Ebben, Giulietta mia (Barone, Giulietta, Tesoriere) Scena VI-VII
- Sestetto Cara Giulia, alfin ti vedo (Marchesa, Edoardo, Giulietta, Barone, Cavaliere, Tesoriere) Scena VII
- Tempo di mezzo Basta per or (Cavaliere, Tesoriere) Scena VII
- Stretta del sestetto Madamine, il mio scudiere (Cavaliere, Marchesa, Barone, Tesoriere, Giulietta, Edoardo) Scena VII
- 6 Terzetto
- Recitativo secco In te, cugina, io spero (Giulietta, Edoardo, Marchesa) Scena VIII
- Terzetto Bella speranza invero (Giulietta, Edoardo, Marchesa) Scena VIII
- 7 Finale I
- Recitativo secco Quanto diceste mostra un gran talento (Cavaliere, Tesoriere) Scena IX-X
- Duetto buffo Diletto genero, a voi ne vengo (Barone, Tesoriere) Scena X
- Scena Tesorier! io creder voglio (Barone, Tesoriere, Giulietta, Marchesa, Edoardo, Servitori) Scena X-XI-XII
- Sestetto In qual punto il Re ci ha côlto! (Barone, Tesoriere, Marchesa, Giulietta, Edoardo, Cavaliere) Scena XII
Atto II [modifica]
- 8 Introduzione, Coro, Aria di Edoardo
- Coro Ma le nozze non si fanno? (Coro) Scena I
- Scena Buoni amici!... voi sapete (Edoardo, Coro) Scena II
- Aria Pietoso al lungo pianto (Edoardo) Scena II
- Cabaletta Deh, lasciate a un'alma amante (Edoardo, Coro) Scena II
- 9 Duetto Barone e Tesoriere
- Recitativo secco Bene, scudiero, io vi ritrovo in tempo (Cavaliere, Giulietta, Edoardo, Tesoriere) Scena III
- Scena Un mio castello! cinque mila scudi!... (Tesoriere, Barone) Scena IV
- Duetto Tutte l'arme ella può prendere (Barone, Tesoriere) Scena IV
- 10 Duetto Marchesa e Cavaliere
- Duetto Ch'io non possa il ver comprendere? (Marchesa, Cavaliere) Scena V
- Tempo di mezzo Così sola, o Marchesina? (Cavaliere, Marchesa) Scena V
- Cabaletta Io so l'astuzia (Marchesa, Cavaliere) Scena V
- 11 Aria con Coro
- Recitativo secco Nipote, in questo istante (Barone, Marchesa, Cavaliere) Scena VI
- Scena Perché dunque non vien? (Marchesa) Scena VI
- Aria Si mostri a chi l'adora (Marchesa) Scena VI
- Tempo di mezzo Ma voi tacete, o sire? (Marchesa, Cavaliere) Scena VI-VII
- Cabaletta Sì, scordar saprò l'infido (Marchesa, Cavaliere, Coro) Scena VII
- 12 Recitativo e Duetto di Edoardo e Giulietta
- Scena Oh me felice appieno! (Giulietta, Edoardo) Scena VIII
- Duetto Giurai seguirlo in campo (Edoardo, Giulietta) Scena VIII
- Tempo di mezzo Rifletti almen... (Edoardo, Giulietta) Scena VIII
- Cabaletta Corro al re: saprò difendere (Giulietta, Edoardo) Scena VIII
- 13 Settimino
- Recitativo secco Sì, caro Conte! la Marchesa istessa (Barone, Marchesa, Conte) Scena IX-X
- Settimino A tal colpo preparata (Marchesa, Cavaliere, Barone, Giulietta, Tesoriere, Edoardo, Conte) Scena X
- 14 Finale II
- Scena Sire, venne in quest'istante (Tutti) Scena XI
- Stretta del Finale Eh! facciam da buoni amici (Tutti) Scena XI
Incisioni discografiche [modifica]
Anno | Cast (Belfiore, Kelbar, Marchesa, Giulietta, Edoardo) | Direttore | Etichetta |
---|---|---|---|
1951 | Renato Capecchi, Sesto Bruscantini, Lina Pagliughi, Laura Cozzi, Juan Oncina | Alfredo Simonetto | Warner-Fonit |
1973 | Ingvar Wixell, Wladimiro Ganzarolli, Fiorenza Cossotto, Jessye Norman, José Carreras | Lamberto Gardelli | Philips Records |
Note [modifica]
- ^ Eduardo Rescigno, Dizionario verdiano, BUR Dizionari, Rizzoli, Milano, 2001, ISBN 88-1786628-8
Collegamenti esterni [modifica]
- Libretto su giuseppeverdi.it
- Un giorno di regno: spartiti liberi su International Music Score Library Project
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