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Monday, January 28, 2013

VERDIANA: GIOVANNA D'ARCO, ossia la pulzella d'Orléans.

Speranza

    
Giovanna d'Arco
Lenepveu, Jeanne d'Arc au siège d'Orléans.jpg
Giovanna d'Arco all'assedio di Oleans, dipinto di Jules Eugène Lenepveu (1866-1890 circa)
Lingua originaleitaliano
GenereDramma lirico
MusicaGiuseppe Verdi
LibrettoTemistocle Solera
(libretto online)
Fonti letterarietratto parzialmente dal dramma di Friedrich Schiller
Attiun prologo e tre atti
Prima rappr.15 febbraio 1845
TeatroTeatro alla Scala, Milano
Personaggi
  • Carlo VII, re di Francia (tenore)
  • Giovanna, figlia di Giacomo (soprano)
  • Giacomo, Pastore in Dom-Remi (baritono)
  • Delil, Ufficiale del re (tenore)
  • Talbot, supremo comandante degli inglesi (basso)
  • Ufficiali del Re, Borghigiani, Popolo di Remis, Soldati francesi, Soldati inglesi, Spiriti eletti, Spiriti malvagi, Grandi del regno, Araldi, paggi, fanciulle, Marescialli, Deputati, Cavallieri e Dame, Magistrati, Alabardieri, Guardie d'onore (Coro)
AutografoArchivio Storico Ricordi, Milano


Giovanna d'Arco è un dramma lirico di Giuseppe Verdi, su libretto di Temistocle Solera, rappresentato per la prima volta il 15 febbraio 1845, tratto parzialmente dal dramma di Friedrich Schiller La Pulzella d'Orléans.
Gli interpreti e gli artisti coinvolti nella prima rappresentazione furono i seguenti:[1]
PersonaggioInterprete
GiovannaErminia Frezzolini
Carlo VIIAntonio Poggi
GiacomoFilippo Colini
TalbotFrancesco Lodetti
DelilNapoleone Marconi
Scene (architettura)Alessandro Merlo
Giovanni Fontana
Scene (paesaggio)Giuseppe Boccaccio
Maestro del coroAntonio Cattaneo
Maestro al cembaloGiuseppe Verdi (per tre recite),
poi Giacomo Panizza
Primo violino e direttore d'orchestraEugenio Cavallini

Indice

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Giovanna d'Arco, ovvero: "O Scala addio!" [modifica]

Dopo il discreto successo de I due Foscari al teatro Argentina, Verdi fu a Milano per un'opera vecchia e un'opera nuova. All'apertura della stagione di carnevale 1845 (ovvero il 26 dicembre 1844) provvidero I Lombardi alla prima crociata e qualche settimana dopo, dopo appena quattro mesi di lavoro, la sera del 15 febbraio 1845, andò in scena la fiammante Giovanna d'Arco che Temistocle Solera aveva parzialmente tratto da un dramma di Schiller. Esecutori furono gli stessi lombardi più o meno crociati che in genere erano bravissimi mentre per l'occasione se la cavarono con una risicata "sufficienza". Gli interpreti erano la Frezzolini sempre drammatica sul palcoscenico e nevrastenica nella vita, un Poggi alquanto offeso dalle minacce che gli derivavano dall'intima amicizia con l'austriacante contessa Samoyloff e un Colini forse più elegante che incisivo. Forse per la malariuscita dell'opera, forse per il soggetto non particolarmente prediletto dal Verdi, forse perché Merelli stava vendendo il libretto a Ricordi senza interpellare il maestro o forse per la stampa che auspicava futuri miglioramenti dell'opera stessa il cigno di Busseto disse basta con la Scala. Basta almeno fino al 1869 quando Verdi vi tornò con la versione definitiva de La forza del destino. Per Verdi tuttavia Giovanna d'Arco rimaneva comunque la migliore fra le sue opere scritte fino ad allora, che erano già sette in sei anni.
Oggi l'opera è raramente rappresentata, probabilmente a causa della debolezza drammaturgica del libretto, ma in passato ha conosciuto molte riprese, e il ruolo di Giovanna fu interpretato anche da cantanti di fama internazionale come (Renata Tebaldi, Montserrat Caballé, Katia Ricciarelli, Susan Dunn, June Anderson, Mariella Devia). Alcuni bravi Carlo VII furono Carlo Bergonzi e Plácido Domingo. Da ricordare il Giacomo di Sherrill Milnes.

Trama [modifica]

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A Domremy, nel 1429, Carlo VII annuncia che intende lasciare il trono al re d'Inghilterra, ovvero di smettere di combattere, dal momento che nel sogno gli è apparsa la Vergine che gli ha ordinato di deporre le armi e l'elmo nel bosco. Non appena il Re spiega questo sogno, viene informato dell'esistenza di una cappellina dedicata appunto alla vergine e sita nel bosco. Decide così di andarvi e di deporre le armi. Nella foresta vi è un umile ovile, abitazione di Giacomo e Giovanna. Giovanna ritorna dalla Cappellina della Vergine sconfortata per la sua impotenza a combattere e per la Francia che sta, momento dopo momento, per essere sottoposta agli inglesi. Entra in casa e si addormenta. Durante il sonno viene avvolta da una schiera di spiriti malvagi, i quali la tentano a lasciarsi vincere dalle gioie della gioventù. Subito dopo però, accompagnato dal ritorno in cielo della luna, a Giovanna vengono in visita una schiera di spiriti Eletti, i quali le annunciano che il suo più grande desiderio si sta per avverare: potrà anche lei finalmente combattere, ma non dovrà accogliere in cuore alcun affetto profano. Giovanna si sveglia di soppiatto e si dirige frettolosamente verso la cappella della Vergine; lì vi trova un elmo e delle armi, ma anche il Re che le aveva poco prima deposte. A questo punto Giovanna si barda a guerra e s'annuncia al re come colei che libererà la Francia. Intanto, Giacomo da una finestra di casa vede la scena e pensa che il Re con l'aiuto del demonio sia riuscito a conquistare la figlia; mentre Giovanna lascia il suo ovile, Carlo comincia ad innamorarsi.

Atto I [modifica]

Scena I
Luogo rupestre presso Reims
I soldati inglesi piangono la sconfitta giunta dopo tante vittorie ed assieme al loro comandante Talbot discutono la via di fuga. Improvvisamente, appare Giacomo, il quale promette ai nemici di suggerire la causa delle loro sconfitte.
Scena II
Nel giardino della reggia di Reims, Giovanna esce dalla stanza dove è in corso la festa per la vittoria in cerca di una boccata d'aria. Qui essa decide di ritornare alla propria abitazione nella foresta. (4) Improvvisamente è raggiunta da Carlo, il quale le confessa il suo amore, «puro e spirituale», Giovanna inizialmente rifiuta, ma poco dopo ammette di ricambiare l'amore di Carlo. Non appena questo accade, Giovanna è investita da una sorta di delirio: gli spiriti celesti le ricordano la rinuncia ad ogni amore profano che lei stessa aveva offerto a prezzo di vestire l'armatura. (5) Arrivano nel giardino i servi che festanti chiamano il re da incoronare e Giovanna da onorare nella cattedrale. (6) Carlo prega per Giovanna, la quale viene inondata da una schiera di spiriti malvagi che esultano per la vittoria contro l'anima della donna guerriera.

Atto II [modifica]

Piazza di Reims, a sinistra la cattedrale di S.Dionigi
La folla inneggia alla vergine guerriera. Arriva intanto la processione composta da Ufficiali del Re, Grandi del regno, Araldi, paggi, fanciulle, Marescialli, Deputati, Cavalieri e Dame, Magistrati, Alabardieri e Guardie d'onore alla fine della quale vi sono Carlo e Giovanna i quali entrano nella chiesa. Nelle vicinanze c'è Giacomo che ricorda il suo dramma di padre tradito. Carlo ormai incoronato re esce dalla chiesa e annuncia che questa verrà dedicata a Giovanna. Improvvisamente avanza Giacomo, che accusa la figlia dinnanzi a tutti di rapporti con il demonio. Giovanna, sapendo che era venuta meno alla rinuncia dell'amore terreno, non sa come discolparsi: maledetta da tutti (tranne che dal Re) la fanciulla si getta nelle braccia del padre il quale la purificherà con il rogo.

Atto III [modifica]

Giovanna è imprigionata in una rocca inglese, dalla sua cella ode i suoni della battaglia che è ancora in corso e immagina il re circondato dalle truppe nemiche. Entra Giacomo, al quale Giovanna rivolge una preghiera: chiede che le sue catene siano spezzate e confessa di aver amato per un istante solo Carlo ma di essere sempre stata fedele a Dio. Giacomo, una volta compresa la purezza della figlia, le infrange le catene e la invia a combattere contro gli inglesi, Giovanna esce precipitosamente dalla rocca e si inoltra nella battaglia. Arrampicato sulla vetta della torre Giacomo osserva la figlia che combatte a fianco del re e scaccia gli inglesi. I francesi hanno vinto ed il re entra festante nella rocca perdonando il vecchio pentito. Delil, però, annuncia che Giovanna durante la battaglia è morta, Carlo profondamente costernato, vaneggia. Vede avanzare lentamente la salma della cara ormai defunta trasportata da un corteo. D'improvviso, quasi miracolosamente, Giovanna si alza riconosce il re e il padre e chiede la sua bandiera. Afferratala, vede aprirsi il cielo e discendere la Vergine Maria, essa trasfigura e muore, compianta da tutti ed accolta dagli spiriti eletti.

Numeri musicali [modifica]

  • Sinfonia

Prologo [modifica]

  • 1 Introduzione
    • Coro Qual v'ha speme? (Borghigiani, Ufficiali, Uomini, Donne) Scena I
  • 2 Scena e Cavatina di Carlo
    • Scena Il re! - Nel suo bel volto (Delil, Borghigiani, Ufficiali, Carlo) Scena II
    • Cavatina Sotto una quercia parvemi (Carlo, Coro) Scena II
    • Racconto Allor che i flebili (Borghigiani, Carlo) Scena II
    • Cabaletta Pondo è letal, martiro (Carlo, Coro) Scena II
  • 3 Scena di Giacomo
    • Scena Gelo, terror m'invade! (Giacomo) Scena III
  • 4 Scena e Cavatina di Giovanna
    • Scena Oh, ben s'addice questo (Giovanna) Scena IV
    • Cavatina Sempre all'alba ed alla sera (Giovanna) Scena IV
  • 5 Finale del Prologo
    • Scena Paventi, Carlo, tu forse? (Carlo) Scena V
    • Coro Tu sei bella (Spiriti malvagi) Scena V
    • Coro Sorgi! I Celesti accolsero (Spiriti eletti) Scena V
    • Scena Pronta sono! (Giovanna, Carlo) Scena V
    • Cabaletta Son guerriera che a gloria t'invita... (Giovanna, Carlo) Scena V
    • Terzettino A te, pietosa Vergine (Giovanna, Carlo, Giacomo) Scena VI
    • Stretta del Finale Or sia patria il mio solo pensiero... (Giovanna, Carlo, Giacomo) Scena VI

Atto I [modifica]

  • 6 Introduzione
    • Coro Ai lari!... Alla patria! (Coro di Soldati, Talbot) Scena I
  • 7 Scena e Aria di Giacomo
    • Scena Questa rea che vi percuote (Giacomo, Talbot, Coro) Scena II
    • Aria Franco son io, ma in core (Giacomo, Coro) Scena II
    • Tempo di mezzo Vien!... di guerra in forte luogo (Talbot, Coro, Giacomo) Scena II
    • Cabaletta So che per via di triboli (Giacomo, Talbot, Coro) Scena II
  • 8 Romanza di Giovanna
    • Scena Qui! qui!... dove più s'apre (Giovanna) Scena III
    • Romanza O fatidica foresta (Giovanna) Scena III
  • 9 Duetto e Finale I
    • Scena Ho risolto... - E in tai momenti (Giovanna, Carlo) Scena III-IV
    • Duetto Dunque, o cruda, e gloria e trono (Carlo, Giovanna, Coro di Voci eteree) Scena IV
    • Finale I Le vie traboccano (Ufficiali, Delil, Giovanna, Carlo) Scena V-VI
    • Coro finale Vittoria, vittoria!... plaudiamo a Satàna (Spiriti malvagi) Scena VI

Atto II [modifica]

  • 10 Marcia
    • Marcia trionfale Dal cielo a noi chi viene (Coro) Scena I
  • 11 Scena e Romanza di Giacomo
    • Scena Ecco il luogo e il momento! (Giacomo) Scena II
    • Romanza Speme al vecchio era una figlia... (Giacomo) Scena II
  • 12 Finale II
    • Coro Te, Dio, lodiam, te confessar n'è vanto (Coro) Scena II
    • Scena Compiuto è il rito! (Giacomo, Carlo, Giovanna, Coro) Scena II-III
    • Terzetto Comparire il ciel m'ha stretto (Giacomo) Scena III
    • Seguito del Finale No! forme d'angelo (Carlo, Giacomo, Giovanna, Coro) Scena III
    • Stretta del Finale Ti discolpa! (Carlo, Giacomo, Giovanna, Coro) Scena III

Atto III [modifica]

  • 13 Scena e Duetto di Giovanna e Giacomo
    • Scena I Franchi! I Franchi! (Coro, Giovanna, Giacomo) Scena I-II
    • Duetto Amai, ma un solo istante (Giovanna, Giacomo) Scena II
    • Tempo di mezzo Tu che all'eletto Sàulo (Giovanna, Giacomo) Scena II
    • Cabaletta Or dal padre benedetta (Giovanna, Giacomo) Scena II
    • Battaglia Giovanna, Giacomo (Giacomo, Coro) Scena III-IV
  • 14 Scena e Romanza di Carlo
    • Scena Di novel prodigio (Carlo, Giacomo, Delil) Scena IV-V
    • Romanza Quale più fido amico (Carlo) Scena V
  • 15 Finale ultimo
    • Marcia funebre Un suon funereo d'intorno spandesi (Coro, Carlo, Giacomo) Scena V-VI
    • Scena Che mai fu? dove son? (Giovanna, Carlo, Giacomo) Scena VI
    • Finale S'apre il cielo... Discende la Pia (Giovanna, Carlo, Giacomo, Coro, Spiriti malvagi, Spiriti eletti) Scena VI

Incisioni discografiche [modifica]

AnnoCast (Giovanna, Carlo, Giacomo)Direttore
1951Renata Tebaldi, Carlo Bergonzi, Rolando PaneraiAlfredo Simonetto
Renata Tebaldi, Gino Penno, Ugo SavareseGabriele Santini
1972Montserrat Caballé, Placido Domingo, Sherrill MilnesJames Levine
Katia Ricciarelli, Flaviano Labò, Mario ZanasiCarlo Franci
Katia Ricciarelli, Flaviano Labò, Mario SereniBruno Bartoletti
1990Susan Dunn, Vincenzo La Scola, Renato BrusonRiccardo Chailly
1996June Anderson, Gegam Grigorian, Carlo GuelfiEve Queler
2001Mariella Devia, Ivan Movirov, Franco VassalloNello Santi

Note [modifica]

  1. ^ Eduardo Rescigno, Dizionario verdiano, BUR Dizionari, Rizzoli, Milano, 2001, ISBN 88-1786628-8

Collegamenti esterni [modifica]

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