Speranza
OBERTO CONTE DI SAN BONIFACIO: dramma in due atti. Testi di Temistocle
Solera, musiche di
Giuseppe Verdi. Prima esecuzione: 17 novembre 1839,
Milano.
P E R S O N A
G G I
CUNIZA, sorella di Ezzelino da Romano ..........
MEZZOSOPRANO
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RICCARDO, conte di Salinguerra .......... TENORE
**************************************************
OBERTO,
conte di s. Bonifacio .......... BASSO
LEONORA, sua figlia ..........
SOPRANO
IMELDA, confidente di Cuniza .......... MEZZOSOPRANO
Cavalieri,
Dame, Vassalli.
L'azione è in Bassano nel castello d'Ezzelino e sue
vicinanze. Epoca 1228.
Preambolo
Oberto, conte di s. Bonifacio, vinto da
Ezzelino da Romano, il quale accorse in favor
dei Salinguerra in Verona,
riparavasi a Mantova. Leonora, sua figlia, priva di madre,
era rimasta a
Verona, affidata alle cure di una vecchia zia. Un giovine conte
di
Salinguerra, sotto mentito nome, sedusse la bella figlia di Oberto con
promessa di
matrimonio. Preso poscia d'amorosa passione per Cuniza (lasciata
dal fratello
Ezzelino nel castello di Bassano, mentre egli, fatto signore di
Verona, attendeva alle
conquiste di Monselice, di Padova, di Montagnana) le
offrì la mano. Ezzelino, che
doveva la signoria di Verona ai conti di
Salinguerra, non fu contrario alle nozze.
Leonora, conosciuta troppo tardi la
verità, vien disperata a Bassano nel giorno delle
feste per svelare il
tradimento. Qui ha principio l'azione del dramma.
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A T T O P R
IMO
[Sinfonia]
Scena prima
Deliziosa campagna. Alla sinistra, in poca
lontananza, scorgesi
Bassano.
Cavalieri, Dame, Vassalli, vengono ad
incontrare il Conte di
Salinguerra.
[N. 1 Introduzione]
CAVALIERI, DAME
E VASSALLI
Di vermiglia, amabil luce
appar tremula sull'onda
una stella
che ne adduce,
vinte l'ombre, un lieto dì.
Par che ogni astro a lei
davante
fugga e timido s'asconda:
è la stella che il
sembiante
d'Amatunzia in ciel vestì.
Vieni, Riccardo! ~
Guidati
propizio genio a noi;
in questo suolo spargere
il gaudio ancor
tu puoi;
scorran di guerra i fulmini
per l'itale città,
al fortunato
talamo
la pace arriderà.
RICCARDO
Son fra voi! ~
Già sorto è il giorno
che affrettaro i desir miei:
questi plausi a me
d'intorno,
questi voti io devo a lei,
a lei sola che m'invita
alle
gioie dell'amor.
CORO Oh felici! Omai compita
è la speme d'ogni
cor.
RICCARDO Già parmi udire il fremito
degl'invidi nemici!
Le
balde lor cervici
prostrate al suol vedrò.
Oh! Chi vi salva al
turbine
dei Salinguerra offesi?
Ad Ezzelino ascesi,
gli stolti
abbatterò.
CORO Vieni fra lieti plausi
ove t'invita amor;
vedrai più
bello fulgere
degli avi lo splendor.
(s'avviano al castello di
Bassano)
Scena seconda
Leonora da opposta strada.
LEONORA Ah sgombro è il loco alfin! ~ L'insana gioia
alle
aborrite torri
reca la turba de' vassalli, e intanto
almen qui tace delle
nozze il canto!...
Nozze? Con altra donna?
Inaspettata io pur sarovvi!...
Anch'io
reco a quell'ara il giuramento mio.
Oh padre! Di qual duolo
ti
fia cagion questa infelice, quando
lunge dal patrio suolo
di te indegna
l'udrai? Ma vendicato
sarà l'oltraggio, e questo
è il giorno in cui la mia
vendetta appresto!
LEONORA
All'altar protendi invano,
dispietato, la tua
mano!
Troverai colà nascosa,
come larva minacciosa,
l'infelice che
tradisti,
cui rapisti ~ pace e onor.
L'infelice che spergiuro
t'ebbe al
giuro ~ dell'amor.
Sotto il paterno tetto
un angiol m'apparia
radiante
nell'aspetto
d'amore e di beltà.
Di speme a me nudria
il core
innamorato...
Ah! Mi tradì l'ingrato,
tolto ogni gioia ei m'ha.
Oh
potessi nel mio core
soffocar l'immenso amore!
D'innocenza al primo
giorno
oh potessi ritornar!
Io sognava allor cherùbi
su dorate e
bianche nubi;
ora i triboli e lo scorno,
ora il pianto e il
lagrimar.
(si allontana verso l'abitato)
Scena terza
Oberto.
[N. 4
Scena
e Duetto]
OBERTO Oh patria terra, alfin ti rivedo,
terra sì cara
e desiata! Ognora
in sul lido ospital, che m'accogliea,
sempre di te la
mente si pascea!
Triste cagion mi scorge,
patria diletta, a te... Di nuovo
pianto
vengo a bagnarti, o dolce suol natio,
poi dovrò dirti un'altra
volta addio! ~
Se lo scritto fatal della sorella
non mi trasse in
inganno,
dovrebbe esser qui giunta. Ahi lasso! E dove
trovar ti deggio, o
figlia ingrata!... Io fremo...
Forse al padre segnasti il giorno
estremo!
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Atto primo Oberto conte di san
Bonifacio
Scena quarta
Leonora, Oberto.
LEONORA Al cader della
notte
denno le nozze incominciar! ~ Ben sia!
In fosca luce
avvolta,
potrò meglio al castello
recarmi inosservata... Oh ciel!... Chi
vedo!...
OBERTO Qual voce!... È dessa!
LEONORA Tu!... Padre!
OBERTO Son
io!
LEONORA In qual luogo il rivedo, eterno iddio!
OBERTO Guardami! ~ Sul
mio ciglio
scorgi del duol le impronte!
Nell'impudica fronte
sculto il
terror ti sta!
Non ti bastò il periglio
d'un padre
sventurato...
l'onore hai tu macchiato
di sua cadente età.
LEONORA
Padre! Mi strazii l'anima...
quel guardo mi spaventa!
O vendicata, o
spenta
la figlia tua sarà.
A una tradita e misera
dona un amplesso, o
padre...
te n' prega in ciel la madre,
gioia nel ciel ne avrà.
OBERTO
La madre tua?...
LEONORA Dal cielo
vede il mio pianto e geme!
OBERTO
Vede il tuo fallo e freme...
Taci, ti scosta, va'!
Insieme
LEONORA Del
tuo favor soccorrimi,
ciel che agli afflitti arridi!
Or che a me presso il
guidi,
mi salva il genitor
OBERTO Del braccio tuo soccorrimi,
ciel, che
agli oppressi arridi!
Io venni a questi lidi
vindice dell'onor!
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T. Solera / G. Verdi, 1839 Atto primo
OBERTO Odi! ~
In quell'alte torri
il traditor si cela...
ivi il delitto svela;
lavi
l'infamia, o mora...
ti fia concesso allora
del padre tuo
l'amor.
LEONORA Sì! ~ Fra quell'alte torri
la voce mia risuoni;
piombi
sull'ara e tuoni
spavento allo spergiuro...
Ah! Meritarmi io giuro
la
tua pietade ancor!
Insieme
OBERTO Un amplesso ricevi, o pentita;
ti fia
pegno al perdono promesso.
Ma se infamia anteponi alla vita
fia l'estremo
che ottieni da me!
LEONORA Affidata del padre all'amplesso
di me stessa mi
sento maggiore;
se l'infamia antepongo all'onore
fia l'estremo che ottengo
da te.
(partono verso Bassano)
Scena quinta
Magnifica sala nel palazzo
di Ezzelino.
Coro.
[N. 5 Coro]
CORO
Fidanzata avventurosa,
vieni
a noi col tuo fedel!
Sembri l'alba che di rosa
pinge, adorna e schiara il
ciel.
Qual d'Eugania sulle spalle
nivea falda, hai puro il cor;
a te
giglio della valle
cede il vanto nel candor.
È del cielo il tuo
sorriso
una immagine quaggiù;
sul tuo labbro sta il sorriso,
e nel
cuore la virtù.
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Atto primo Oberto conte di
san Bonifacio
Scena sesta
Cuniza, Riccardo, Imelda, Coro.
[N. 6
Scena
e Duetto]
CUNIZA Basta, basta, o fedeli! ~ In questo giorno
del
vostro amor novelle prove io vedo!
Ve ne compensi il ciel! ~ Ite, fra
poco
a me vi chiamerò.
(partono Coro e Imelda)
RICCARDO Cuniza, ah
parmi
che in sì bel giorno un velo
copra tua bella fronte.
CUNIZA Ah
invan lo celo!
CUNIZA
Il pensier d'un amore felice
sembra un sogno, mio
bene, per me!
Ah spiegar quanto il core mi dice
cerco invano, possibil non
è!
Questa gioia che il petto m'inonda,
è commista a un arcano timor,
e
mi par che una voce profonda
lamentosa mi suoni nel cor.
RICCARDO
Nuovo
dì per te splenda sereno,
ah distruggi ogni vano timor!
Una voce ti sorga
nel seno
che ti parli di gioia, d'amor!
Presso all'ara una imagin
funesta
non recare in tal giorno con te;
se una triste memoria ti
resta
fia sorgente d'affanno per me.
CUNIZA Ah perdona!
RICCARDO
Consoli un sorriso
chi tuo sposo in brev'ora sarà.
CUNIZA E RICCARDO Fra
il timore e la speme diviso
questo core spiegarsi non sa!
CUNIZA Pari a un
sogno che non dura
sono, il credi, i dubbi miei.
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T. Solera / G. Verdi, 1839 Atto primo
RICCARDO Ti
rinfranca, t'assicura,
senza te morir vorrei!...
CUNIZA E
RICCARDO
Questa mano omai ritorni
la tua gioia, la tua calma;
un sol
core, una sol alma
or di noi si formerà.
Scorreranno i nostri
giorni
come limpido ruscello,
finché morte dall'avello
nostre salme
chiederà.
(partono)
Scena settima
Imelda, Leonora.
[N. 7 Scena
e
Trio]
IMELDA Alta cagione adunque
nel castello ti guida?...
LEONORA E
tal che assai
la suora d'Ezzelino
interesse ne avrà.
IMELDA Fa' cor,
straniera!
Attendi in questo loco...
Verrà la principessa a te fra
poco.
(parte)
Scena ottava
Leonora, indi Cuniza.
LEONORA Ah perché
tanto in petto
ora mi balzi, o cor?... Il padre mio
là celato
m'ascolta!... Il suo perdono
meritarmi saprò... Dinanzi all'empio
me non
vegga tremante.
M'assisti, o cielo, nel tremendo istante!
CUNIZA Bella
straniera, che richiedi?
LEONORA Fama
di tue virtudi al tuo cospetto or
guida
una infelice.
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Atto primo Oberto
conte di san Bonifacio
CUNIZA Franco parla.
LEONORA Ebbene...
d'un
misero la figlia
vedi dinanzi a te; d'Oberto forse
il nome non t'è
ignoto.
CUNIZA Ah! D'Oberto il nemico?...
LEONORA Sommesso parla... In
queste mura il piede
meco egli reca.
CUNIZA Nel castello? O
cielo!
LEONORA Ira lo spinse ad un partito estremo...
già ti sta
presso...
CUNIZA Egli?
LEONORA Lo vedi!
CUNIZA (Io tremo!)
Scena
nona
Oberto e dette.
OBERTO Sono io stesso! A te davanti
vedi, o donna,
un infelice;
se pietà sperar mi lice
io la spero dal tuo cor.
D'aspro
fato io son lo scherno,
ma l'onor serbava illeso,
or tradito,
vilipeso
m'è da un vile anco l'onor.
CUNIZA Ciel, che festi!... A qual
periglio
i tuoi giorni, incauto, esponi?
Che mi chiedi? Di',
proponi,
ove il possa lo farò.
LEONORA Tutto puoi, lo puoi tu
sola!...
Ma il tuo cor sarà trafitto,
se il colpevole e il delitto
io
fremendo svelerò.
CUNIZA (Qual presagio il cor m'agghiaccia!)
(a
Oberto)
Parla adunque.
OBERTO (accennando Leonora)
A lei
s'aspetta!
A te poi la mia vendetta,
od al brando affiderò.
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T. Solera / G. Verdi, 1839 Atto primo
LEONORA Mentì
nome, mentì spoglie,
mi promise eterno amore;
ebbe impero sul mio
cuore,
poi spergiuro mi tradì...
Tutto, tutto, e pace e onore
un
indegno mi rapì.
OBERTO Altra donna!...
CUNIZA Ciel!... Chi è dessa?
Il
suo nome?...
LEONORA Sei tu stessa!
OBERTO Salinguerra è il
traditor!
CUNIZA Ah!... Riccardo!... Quale orror!
Insieme
OBERTO Su
quella fronte impressa
la verità tu vedi.
Se agli occhi tuoi non
credi,
credilo al mio furor.
Ho d'Ezzelino infranta
la dura legge, e
meco
in questa terra or reco
un fido brando ancor.
CUNIZA Tempra gli
acerbi detti,
l'ira fervente acqueta,
a perigliosa meta
essa condur ti
può.
Scherno non sei tu sola
d'un infelice affetto...
ma vendicarlo, o
in petto
spegnerlo, ben saprò.
LEONORA Oh generosa! Un ferro
io ti
piantai nel seno.
A te l'indegno almeno
tolto l'onor non ha.
Ben tu
potresti odiarlo...
ma disperata io sono!
Io merto il tuo perdono
merto
la tua pietà.
CUNIZA Quanto mi costi!...
LEONORA Il credo.
CUNIZA
Quanto ne soffro!...
OBERTO Il so!
CUNIZA Sul ciglio
mio...
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Atto primo Oberto conte di san
Bonifacio
LEONORA Lo vedo...
il pianto già spuntò.
CUNIZA Ma fia
l'estremo, o misera,
che bagna le mie gote.
Ira il mio cor percote,
sul
traditor cadrà.
LEONORA E OBERTO Ah sì! L'estrema lagrima
scorre sulle tue
gote;
l'ira che il cor percote
sul traditor cadrà.
(Cuniza conduce
Oberto in una vicina stanza)
[N. 8 Finale
primo]
CUNIZA A me gli
amici!
Scena decima
Riccardo, Imelda, Cavalieri, Dame, e
detti.
CUNIZA
(a Riccardo)
(additando Leonora)
Mira!
RICCARDO (Io
gelo! Avvampo d'ira!)
CUNIZA Mirala!
RICCARDO
(risoluto)
Ebben!...
L'amai,
ma infida la trovai.
LEONORA Ti conosco in questo istante:
di
te degna è l'empia accusa!
Fui tradita, fui delusa,
e insultata or sono
ancor.
TUTTI (Infelice! Nel sembiante
ha lo strazio del dolor!)
OBERTO
Chi d'insultarla ardisce?
LEONORA (Oh cielo!)
CUNIZA (Ei si
tradisce!)
RICCARDO (Il padre!)
CUNIZA (Ah troppo osò!)
TUTTI
Oberto!
OBERTO Sì, son io.
TUTTI Chi lo condusse?
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T. Solera / G. Verdi, 1839 Atto primo
OBERTO Un
dio
i passi miei guidò.
TUTTI A quell'aspetto un fremito
per ogni fibra
io sento!
Egli è scoperto, e spento
sul patrio suol cadrà.
OBERTO A
quell'aspetto un fremito
in ogni fibra io sento!
Io morirò, ma
spento
meco quel vil cadrà!
Tutti.
Insieme
OBERTO Non basta una
vittima ~ a questo codardo,
il padre e la figlia ~ vilente egli
uccide,
rapisce l'onore, ~ insulta, deride...
oh stolto! una spada ~ so
cinger ancor!
RICCARDO All'onta rispondere ~ m'udresti, o vegliardo,
se
all'ira che m'agita ~ la piena schiudessi,
se in core pietade ~ di te non
avessi,
mostrarti il sentiero ~ potrei dell'onor.
LEONORA Sentiero a te
incognito ~ è quel del gagliardo!
L'onore non celasi ~ ha sempre un
sembiante.
Oppressa, oltraggiata ~ tradita, a te innante
mi vedi, o
superbo, ~ né senti rossor.
CUNIZA Già l'alma pascevasi ~ d'un giuro
bugiardo,
aprivasi ai gaudii ~ d'un tenero affetto!
Ma vincer gli inganni
~ saprò del mio petto,
in odio mutarsi ~ già sento l'amor.
CORO E IMELDA
Oh cielo, non toglierci ~ l'amico tuo sguardo!
Gli sdegni s'acquetino, ~ la
pace ne arrida!
Se un cor fu spergiuro, ~ se un'anima infida,
quell'alma
punisci, ~ punisci quel cor.
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Atto secondo
Oberto conte di san Bonifacio
A T T O S E C O N D O
Scena
prima
Gabinetto della Principessa.
Coro di Damigelle, Cuniza, seduta, indi
Imelda.
[N. 9 Coro,
Scena e Aria]
CORO
(Infelice! Nel core
tradito
ha tumulto di mesti pensier.
Infelice! E d'amore
all'invito
affidava il suo giuro primier.)
IMELDA A te Riccardo favellar
desia.
CUNIZA Riccardo?... E che gli resta
a profferire in sua discolpa? ~
Un giorno
dolce nel core mi scendea quel nome,
qual rugiada che
avviva
i lassi fior nella stagione estiva.
Oh! Soavi memorie! Oh caro
affetto!
Chi vi toglie al mio petto?
CUNIZA
Oh chi torna l'ardente
pensiero
a' bei sogni del tempo primiero!
Ei nel volto, nell'alma era
bello...
qui m'apparve... parlommi d'amor.
Un suo guardo, un suo dolce
sorriso,
m'eran vita, gioir, paradiso!
Come preci su gelido avello
ora
invano mi scendono al cor.
IMELDA Dunque imponi...
CUNIZA Lo
spergiuro
a Leonora tornerò.
IMELDA E tu stessa?
CUNIZA Al primo
giuro
io medesma il condurrò.
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T. Solera /
G. Verdi, 1839 Atto secondo
CUNIZA
Più che i vezzi e lo splendore,
più
che un plauso che delude,
della splendida virtude
può la voce sul mio
cor.
Della misera il dolore
trovi asilo nel mio petto;
amistade è santo
affetto
pari a quello dell'amor.
CORO Ah sì grande e caro oggetto
non
mertava il traditor!
Scena seconda
Luogo remoto in vicinanza ai giardini
del castello.
Coro di Cavalieri.
[N. 10 Coro]
CAVALIERI
Iº
Dov'è
l'astro che nel cielo
sorse fulgido col dì?
IIº
Lo ricopre un mesto
velo,
quel bell'astro impallidì!
Iº
E la gioia ed il sorriso
che
promise a noi l'amor?
IIº
Tutto sparve d'improvviso
come sogno
mentitor!
Tutti
Si consoli la tradita
che speranze non ha più:
son
compagne in questa vita
la sventura e la virtù.
(si
sperdono)
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Atto secondo Oberto conte di san
Bonifacio
Scena terza
Oberto indi coro di Cavalieri.
[N. 11 Scena
e
Aria]
OBERTO Ei tarda ancor!... Forse mancato è il messo,
o forse ei
vile!... Ah no 'l credo. Alfine,
di vendetta appagar posso il
desio...
Niun asil può sottrarlo al brando mio.
OBERTO
L'orror del
tradimento
chiede dell'empio il sangue;
il braccio mio non
langue,
fulmina il brando ancor.
Pur cada il veglio spento,
se in ciel
così fu scritto;
ma dell'altrui delitto
no 'l gravi il
disonor.
CORO
(di dentro)
Oberto! Oberto!
OBERTO Qual lieto
grido!
Forse tradito mi ha il servo infido...
CORO Tu di Ezzelino temer
non déi,
vieni a Cuniza che ti salvò.
OBERTO Ite! Fra poco sono da
lei.
Salvo? Che importa! Vendetta io vo'.
(parte il coro)
OBERTO
Ma
tu, superbo giovane,
me non vedrai fiaccato!
All'uno o all'altro il
fato
reca l'estremo dì.
S'udrà dal mio cadavere
un grido uscir di
guerra,
Oberto ai Salinguerra
morendo maledì!
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T. Solera / G. Verdi, 1839 Atto secondo
[N. 12
Scena
e Quartetto]
OBERTO Eccolo!... È desso! ~ Or son tranquillo. ~
Inoltra,
prode guerrier.
Scena quarta
Riccardo, e detto.
OBERTO Di
tenere donzelle
questo non è il cimento.
Tu qui vieni a morire, o a
compier l'opra
del tuo vile misfatto. Il ferro impugna,
e ti
difendi.
RICCARDO Un sol momento ancora,
fervido vecchio. Ad inegual
conflitto
forse mi chiami... e lo rifiuto!
OBERTO Infame
oh già troppo
tu sei! Fia la men vile
questa dell'opre tue.
RICCARDO Frena
l'oltraggio,
all'insulto non scende un ver coraggio.
OBERTO Vili all'armi,
a donne eroi
io proclamo i Salinguerra!
RICCARDO Vili all'armi?... Ah! Tu
lo vuoi?...
Coll'acciar risponderò.
(snuda la spada)
Scena
quinta
Cuniza, Leonora, e detti.
CUNIZA
(a Riccardo)
Ferma! ~ Ah
troppo in questa terra
disonor tua man versò!
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Atto secondo Oberto conte di san Bonifacio
Insieme
RICCARDO La
vergogna ed il dispetto
ahi combattono il mio seno!
Il rimorso a
quell'aspetto
lacerando il cor mi va.
Deh spalancati, o terreno,
e
m'ascondi per pietà!
LEONORA Egli è infame, è traditore,
ed ancora io
l'amerei!
Ah! L'incendio d'un amore
chi mai spegnere potrà?
Ma la morte
or sceglierei,
altra speme il cuor non ha.
CUNIZA Sciagurato! E tanto
ardiva
mentre a me chiedea parola,
e al rimorso il core apriva
d'una
orribile viltà!
(a Leonora)
Infelice! Ti consola,
al tuo seno ei
tornerà.
OBERTO Oh codardo! Al brando mio
no, sfuggire non potrai!
Pari
al fulmine di dio
te dovunque ei coglierà.
Nel tuo sangue laverai
fin
de' padri la viltà!
CUNIZA Conte, lo vedi, orribile
scena apprestasti a
noi.
Io ti perdono!... Togliere
a infamia ancor ti puoi.
RICCARDO
Imponi!...
CUNIZA A questa misera
giura l'antico amor!
LEONORA (Oh
generosa!)
CUNIZA Il gaudio
brilli di nozze ancor.
RICCARDO E tu
l'imponi?...
OBERTO
(a Riccardo)
Fingere
devi, se vil non
sei!
Poscia nel bosco attendimi...
RICCARDO
(a Oberto)
(Verrò, per
gli avi miei!)
CUNIZA Riccardo! Ebben?...
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T. Solera / G. Verdi, 1839 Atto secondo
RICCARDO
Rispondere
può sol la man per me.
(offre la mano a Leonora)
LEONORA
Padre!... Fia ver?
CUNIZA Sorridere,
possa il signore a te!
LEONORA Ah
Riccardo! Se a misera amante
tu ritorni pentito, sincero,
come al tempo
del giuro primiero
tutto, ah tutto il mio cor ti darò!
RICCARDO (Infelice!
Sul vago sembiante
parla amore, ed io pur l'ho tradita!
Infelice! L'onore
m'invita
dove ancora ferir ti dovrò!)
OBERTO (Oh per poco nell'alma
tremante
vi frenate, o pensieri di sdegno!
Ben nel sangue lavar
dell'indegno
l'onta infame al mio nome saprò.)
CUNIZA (Oh potessi
scordarmi l'istante
che all'amore schiudeva il mio seno!
Deh sorrida alla
misera almeno
quella pace ch'io più non avrò!)
(Oberto entra nella selva,
gli altri s'allontanano per parte opposta)
Scena sesta
Coro di
Cavalieri.
[N. 13 Coro]
CAVALIERI
Iº
Li vedeste.
IIº
Ah sì! La
mano
si protesero i due conti.
Iº
Ed il core?
IIº
Invano,
invano!
Stava l'ira sulle fronti.
Continua nella pagina
seguente.
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Atto secondo Oberto conte di san
Bonifacio
CAVALIERI Tutti
Ahi sventura! E in cor la pace
a que' prodi
non parlò?
Sol di guerra il grido audace?
Qui discordia suscitò.
Ahi
sventura! E in questa terra
il suo riso eterna amor!
Pace omai! Ché
ingiusta guerra
maledetta è del signor.
(la musica esprime improvvisamente
l'azione d'un duello)
CAVALIERI Iº
Oh qual
rumor!
IIº
Feroce
cozzo è di nudi acciar.
Tutti
Oh qual sospetto
atroce!
Si corra ad osservar!
(entrano nella selva)
Scena
settima
Riccardo co' la spada alla mano, esce come inseguito da
alcuno.
[N. 14 Aria]
RICCARDO
Ciel che feci!... Di qual sangue
ho
macchiato il brando mio!...
Dove ascondere poss'io
il delitto, il mio
rossor?
Ah si fugga!...
(s'ode un gemito)
Oh dio!... Chi
langue?...
M'ingannai... sussurra il vento.
(altro gemito
prolungato)
Ah no!... L'ultimo lamento
è del misero che muor.
(in atto
di preghiera)
Ciel pietoso, ciel clemente,
se pregarti ancor mi
lice,
deh! perdona a un infelice,
tu mi salva per pietà.
Oh rimorso!
Del morente
l'ombra ognor m'inseguirà.
(s'allontana)
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T. Solera / G. Verdi, 1839 Atto secondo
Scena
ottava
Giunge affannata Cuniza con Imelda, indi Coro.
[N. 15
Finale
secondo]
CUNIZA Dove son?... Li cerco invano!
Qual presagio al
cor mi piomba!
Sento il gelo della tomba
per le vene, in mezzo al
cor.
IMELDA Alcun viene...
CORO L'han trovato!
Nella selva ei giace
esangue...
CUNIZA Cielo!
CORO Immerso nel suo sangue
di Leonora è il
genitor.
Del duello sospettosa
ella accorse a quelle piante,
vide il
colpo dell'amante,
cadde oppressa dal dolor.
CUNIZA Ah crudeli! Oh troppo
veri
miei presagi! ~ Alla meschina
mi guidate...
CORO
S'avvicina!
TUTTI Oh spettacolo d'orror!
Scena nona
Leonora è condotta
in scena.
CUNIZA Vieni, o misera, cresciuta
solo al pianto e alla
sventura!
Sul mio sen ti rassicura,
ah mai più ti lascerò!
CORO Mercé
trovi nel tuo cuore
al dolore ~ che provò.
(Leonora è posta a sedere, la
principessa le sta vicino, tutti la circondano)
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Atto secondo Oberto conte di san Bonifacio
LEONORA Tutto ho perduto!...
Tutto! Al colpo estremo
mi volle il ciel presente.
Misero padre mio!
Padre, perdono!...
Non ei t'uccise... Chi t'uccise io sono!
TUTTI Calma,
calma il tuo dolore,
stai nel seno all'amistà!
Del perduto
genitore
compensarti il ciel saprà.
LEONORA
(alzandosi)
Sciagurata!
A questo lido
ricercai l'amante infido!...
Qui l'iniquo mi
deluse...
qui l'obbrobrio... e l'empie accuse.
Qui lo sguardo... Oh dio!
sostenni
d'un offeso genitor!
Ad ucciderlo qui venni
co' la man del
seduttor.
Scena ultima
Viene un Messo portatore d'una lettera alla
Principessa, e detti.
CORO Un messaggio a questa volta?
Che mai vuole?...
Che sarà?
(Cuniza legge tremando, indi esclama)
CUNIZA I suoi voti, o
cielo, ascolta.
Abbi ancor di lui pietà!
(s'avvicina a Leonora e le dice
sottovoce)
Fugge Italia il Salinguerra,
cerca asilo in strania
terra.
Il perdono a te richiede;
i suoi beni... la sua fede...
come ai
dì del primo amore...
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T. Solera / G. Verdi,
1839 Atto secondo
LEONORA (prorompendo)
Taci, oh dio, non
proseguir.
Cela il foglio insanguinato
che vergò quello spietato!
Senza
padre, maledetta,
una cella a me s'aspetta!
Veggo sangue in ogni
loco...
Ei m'abbrucia... è ardente foco!
Il mio pianto, il mio
dolore
deh m'affrettino il morir!
(cade fra le braccia delle dame)
CORO
Infelice! Un rio tormento
già l'assale, e invade il core.
Ella geme... il
suo lamento
possa il cielo impietosir.
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26
Atto secondo Oberto conte di san Bonifacio
I N D I C
E
Personaggi...............................................3
[Preambolo]............................................4
Atto
primo...............................................5
[Sinfonia]...........................................5
Scena
prima........................................5
[N. 1
Introduzione]..........................
5
[N. 2 Aria
e
Coro]............................5
Scena
seconda....................................6
[N. 3 Scena
e
Cavatina]...................6
Scena
terza.........................................7
[N. 4 Scena
e
Duetto].......................7
Scena
quarta.......................................8
Scena
quinta.......................................9
[N. 5
Coro].......................................
9
Scena
sesta.......................................10
[N. 6 Scena
e
Duetto].....................10
Scena
settima....................................11
[N. 7 Scena
e
Trio].........................11
Scena
ottava.....................................11
Scena
nona.......................................12
[N. 8
Finale
primo]........................14
Scena
decima....................................14
Atto
secondo.........................................16
Scena
prima......................................16
[N. 9 Coro,
Scena e
Aria]..............16
Scena
seconda..................................17
[N. 10
Coro]...................................
17
Scena
terza.......................................18
[N. 11 Scena
e
Aria]......................18
[N. 12 Scena
e
Quartetto]..............19
Scena
quarta.....................................19
Scena
quinta.....................................19
Scena
sesta.......................................21
[N. 13
Coro]...................................
21
Scena
settima....................................22
[N. 14
Aria]....................................
22
Scena
ottava.....................................23
[N. 15
Finale
secondo]...................23
Scena
nona.......................................23
Scena
ultima.....................................24
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