Nella mitologia greco-romana Irie era la madre di Cicno.
Quest'ultimo per dispetto a Fíllio che lo amava e lo corteggiava, ma non voleva donargli un toro, si getta da una rupe e viene trasformato in cigno.
La madre credendolo morto si strugge e diventa un lago della Beozia.
Il mito e la fonte principale della storia è narrata da Ovidio nelle Metamorfosi:
Quest'ultimo per dispetto a Fíllio che lo amava e lo corteggiava, ma non voleva donargli un toro, si getta da una rupe e viene trasformato in cigno.
La madre credendolo morto si strugge e diventa un lago della Beozia.
Il mito e la fonte principale della storia è narrata da Ovidio nelle Metamorfosi:
« Inde lacus Hyries videt et Cycneïa Tempe, quae subitus celebravit olor: nam Phyllius illic imperio pueri volucresque ferumque leonem tradiderat domitos; taurum quoque vincere issus, vicerat, et spreto totiens iratus amore, praemia poscenti taurum suprema negabat; ille indignatus "Cupies dare" dixit et alto desiluit saxo. Cuncti cecidisse putabant: factus olot niveis pendebat in aëre pennis. At genetrix Hyrie, servari nescia, flendo delicuit stagnumque suo de nomine feci. » | « Vide quindi il lago di Irie e la vallata di Cicno, dove improvvisamente venne ad abitare un cigno: lì infatti un certo Fíllio, per accontentare Cicno, capriccioso fanciullo, aveva ammaestrato degli uccelli e un feroce leone e glieli aveva regalati; e pregato di domare anche un toro, lo aveva domato, ma poi, adirato al veder disprezzato tante volte il suo amore, si rifiutò di darglielo. E Cicno impermalito disse "Rimpiangerai di non avermelo dato" e saltò giù da un'alta rupe. Tutti credevano che fosse caduto: divenuto cigno, stava sospeso in aria su ali color di neve. Ma Irie, la madre, non sapendo che si fosse salvato, a furia di piangere si strusse, e fece un lago che porta il suo nome. » |
(Ovidio, Le metamorfosi (VII, 371-381)) |
Note
Bibliografia
- P.B.Marzolla, Metamorfosi di Ovidio, Einaudi, 1979, p. 161.
Voci correlate
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