S 4 Nacque
Nacque in Genova Francefèo Schiaflìno l'anno i
e dopo un breve ftudio di lettere diede opera alla Scultu
^^=== ra, nella aual Profeflìone Bernardo fuo maggior fratello
D, gli fu Maellro. Sotto la coftili difciplina faticò molto l'in
Francesco duftriofo Giovanetto; ed in breve giunfe a tal fegno; che
ScwafKKo. potè modellare le fuperbe ftatue del Puget, efiftenti in
quefta Chiefa di Santa Maria di Carignano: e vi riufcì
a maraviglia; del che fanno fede gli ftefìì modelli, che_»
tuttavia fi confervano . Bernardo, a vifta di ciò, rifolvette
di mandarlo a Roma a perfezionarli nell' Arte.
Era Bernardo, come altrove accennai, amico intrinfeco di Paolo Girolamo Piola, e quefti del Rufconi, egregio Scultore in Roma. Il Piola adunque caldamente raccomandò il Giovanetto a colrui; perocchè elio Bernardo gliene avea fatto inftanza. Andò al Rufconi il novello Difcepolo, che diede tofto belle prove della fua ottima difpofizione a divenire un eccellente Scultore . Laonde il Maeitro particolar affetto portavagli, ed in gran conto il tenea: ne lafciava di fovente fcriverne con diftinta lode al Piola; notificandogli la feria applicazione, e lo fpedito avanzamento del Giovanetto .
In Roma ftudiò lo Schiaflìno per cinque anni continui, e Tempre fulle intigni ftatue sì latine, che greche, delle-. quali abbonda quella Metropoli. Modellò fra le altre quella di Mosè, mirabil Opera del Buonarroti; ed alcune del Bernino, e dello fteflb Rufconi, di cui parecchie fe ne veggono efpofte in S. Giovanni Laterano.
Penfava il noftro fervorofo Studente di fermarli del tutto in Roma; ficcome egli più volte mi ditte. Ma il frate/ilo , che fperava efler qui da lui ne' lavori aiutato, l'efortò a far ritorno alla Patria: e n' ebbe V intento. ,
Giunfe Francefco a Genova l'anno 1724.; nè guari aridò , che perdette 1* amato fratello, della quale disgraziafentì forte dolore; tanto più, che febbene il defunto Bernardo non era mai ufeito dalla Patria: pure tal perizia-. quelli avea nella Scultura; che di gran lunga lo fuperava; e alle occafioni molto lume gli avrebbe porto . Calmato dopo qualche tempo l'animo di Francefco, fi diede a lavorare;
e lece
e fece per qua varie cofe affai buone; indi ebbe dall' egregio Scultore Ponfonelli la commiflìone d' alcuni bufti di marmo , che furono mandati in Portogallo . ———
Altri bufti parimente di marmo fcolpì per lo palazzo Di Mari di Campetto; ed uno per quello del Sig. Durazzo Francesco di ftrada Balbi: tal bufto rapprefenta al vivo il Sig. Euge- ScwAmM0* nio di quell' illuftre Famiglia . E per lo fteflò palazzo lavorò pure il gruppo di Plutone, che rapifce Proferpina_.; benché ciò non è fattura di fua invenzione; avendola cavata da un egregio modello del Rufconi, già fuo Maeftro. Coftrui poi, anche quattro ftatue di Virtù, che furono locate a' fianchi dell' Arca, in cui ripofa l'incorrotto Corpo di Santa Caterina Fiefca nella Cappella a lei dedicata iii_. quefto Ofpedale Maggiore. Una però" di dette ftatue è cavata da un' altra, che vedefi in Roma maeftrevolmentc* efeguita in marmo dal prefato Rufconi nel depofito di Papa Gregorio XIII.
Un' Opera delle più infigni di quefto Artefice fu quella, che ei fece per commiflìone del Re di Portogallo Giovanni V., cioè gli ornamenti del principal Altare della funtuofa Chiefa, eretta da quel Monarca in Mafra, luogo poco diftante da Lisbona; oltre a' quali ornamenti vi formò anche in marmo 1' Immagine d' un Crocifìflò di ftraordinaria grandezza , e v' aggiunfe alcuni Angioli intorno. Tal' Opera-, lo pofe colà in fommo credito; onde poi da Lisbona molte altre commiflìoni fucceflìvamente gli vennero.
Per certo Fra Dionigi de' Minori Offervanti lavorò alcuni baffi rilievi della Paffione di Crifto molto eleganti; quefti doveano efiere locati in Gerufalemme al Santo Se-? polcro: ma ite le cofe a traverfo per parte di que' Barbari, non poterono tali lavori arrivare al loro deftino; e giacciono tuttavia incaffati, e ripofti in un magazzino della-. Francia . Di eflì, fìccome d' un altro baflò rilievo, efprimente la noftra Santa Caterina Fiefca, ftanno i modelli in quefta Liguftica Accademia del Difegno, alla quale lo fleflo Aurore ne fece dono .
In Genova poi, oltre alle già riferite cofe, abbiamo altre Opere dello Schiaffino. All'Aitar maggiore della Chefa
di S.Anna
di S. Anna v' ha un bel gruppo, contenente la fuddetta.,.
Santa, e la Santiflìma Vergine ancor bambina. Entro la
. Cappella di quefto Real Palazzo avvi la ftatua della Ma
Di donna , che tiene in grembo il fuo Divino Figliuolo. A' pie
Francesco deua fcaja cne conduce alla Chiefa dello Spirito Santo, acKiA».iNo.lungo ^ fttada Balb.^ fì yede h ftama di s Domenic0.
e a' fianchi della porta della Chiefa di S. Colombano è di mano del noftro Artefice la ftatua del Patrizio Giacomo De' Franchi: ftatua delle più belle, che ufei fiero dagli {"carpelli del noftro Scultore. .
A Seftri di Levanto mandò il gruppo della Vergine Aflunta al Cielo. A Camogli le ftatue de' Santi Pietro, e Paolo per la Parrocchiale . In Albizzuola la ftatua di S. Niccolò , ed altre per altre parti; fpecialmente per la Spagna, dove molto era falito in riputazione.
Venuto a Genova 1' anno 1747» il Duca di Richelieu, volle effere dallo Schiaflìno ritratto in marmo. Servillo quefti, e con tal puntualità; che fu da quel Signore fommamente gradita l'Opera, e copiofamente rimunerata^. Tal ritratto pofeia fervi per la coftruzione della ftatua, che ad eflb Duca fu da quefto Pubblico deftinata da locarli, come fu fatto, nella gran fala del Maggior Configlio. La ftatua fu diligentemente lavorata, ed affinata: ma diede luogo alia critica per la fua fproporzione in qualche parte del corpo, e maflìmamente nella tefta, che riufeì alquanto piccola.
Avea principiato lo Schiaffino ad ornare di baflì rilievi efprimenti ftorie della Santiflìma Vergine quefta Chiefa de' PP. delle Scuole Pie: ma non potè compierne , fe non tre , che fono, quello del Parto di effa Vergine: quello della Prefentazione, che efta fa del Santo Bambino nel Tempio al Vecchio Simeone: e quello di Gesù , che ancor Fanciullo difputa in mezzo a' Dottori. Non potè compiere gli altri lavori; perchè, terminati cjue' tre, fu affalito da una fiera malattia d'umor falfo, che gli fece mortai depofizione in una guancia. Onde il giorno terzo del gennaio dell'anno 1765.» che era il fettantefimoquarto di fua età, cefsò di vivere, ed ebbe folenni efequie, e fepolturà nella Chiefa di S.Domenico . Gli
GÌ' incominciati lavori delle Scuole Pie furono poi feguitati da Carlo Cacciatore oggidt vivente . Egli era Dìfcepolo dello Schiaffino; fìccome pure lo fu Gio. Domenico Olivieri Carrarefe, che quattro, o cinque anni fono morì attuale Scultore del Re Cattolico in Madrid .
Fu lo Schiaffino d'indole affai piacevole, cortefe, ed affabile. Ei fi trattò con decorofa fplendidezza, per tal modo, che, febben molto avea guadagnato, pure poche foftanze lafciò . Si portò fempre liberalmente, ma foprattutto co' poveri; del che ora ne avrà ricevuta la mercede prometta da quel Signore, la cui parola non può venir meno.
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