Nella mitologia greco-romana Borea è la personificazione del Vento del Nord, figlio del titano Astreo e di Eos, dea dell'aurora, e fratello di Noto, Apeliote e Zefiro.
Viene raffigurato come un uomo barbuto alato, con due volti e con la chioma fluente.
Borea si innamorò di Orizia, figlia del re Eretteo e la rapì.
Da lei ebbe Calaide e Zete, che parteciparono alla spedizione degli Argonauti alla ricerca del vello d'oro, e Cleopatra.
Con la moglie del re Driante generò invece Bute. Inoltre nell'Eneide si fa cenno a tre giovani guerrieri traci, compagni di Enea nell'esilio, che Virgilio dice appunto discendenti di Borea, senza dare notizie più precise circa questa parentela: vengono uccisi nella guerra contro gli italici per mano di Clauso.
In ricordo del presunto aiuto dato da Borea nella Battaglia di Capo Artemisio agli Ateniesi per sconfiggere la flotta persiana, furono istituite le Boreasmi, feste in suo onore.
Nella mitologia romana equivale ad Aquilone.
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