Grice e Zabarella: la ragione conversazionale e il lizio di Poppi – filosofia
italiana -- Luigi Speranza (Padova). Filosofo
italiano. Grice: “Most
philosophers are stealing the voice of Zabarella; Poppi ain’t!” Primogenito di un’antica e nobile famiglia, eredita dal padre il titolo
di conte palatino. Considerato il massimo esponente del lizio padovano.
Studia a Padova, dove e allievo di ROBERTELLO, TOMITANO, E PASSERI, laureandosi
in filosofia. Succedendo a Tomitano nella cattedra di semiotica nello studio
padovanoDeclina l'invito del re Báthory di insegnare in Polonia, ma gli dedica un
saggio, l’opera logica, stampata a Venezia. Sono pubblicate a Padova le sue Tabulae
logicae e a Venezia, il suo commento agl’Analitici II del Lizio. In risposta
alle critiche mosse alla sua semiotica dai suoi colleghi, PICCOLOMINI,
BALDUINO, E PETRELLA, compone a Padova la “De doctrinae ordine apologia.” Apparvero
rispettivamente i suoi saggi, la “De naturalis scientiæ constitutione, e i De
rebus naturalibus; postumi comparvero i suoi commenti incompiuti alla fisica e
al de anima di Aristotele. I libri della sua biblioteca sono conservati presso a
Padova. Altri saggi: Opera logica, Venezia; De methodis; De regressu,
Venezia, Bologna, Tabula logicæ, Venezia; In duos Aristotelis libros posteriores
analyticos commentarii, Venezia, De doctrinae ordine apologia, Venezia, De naturalis
scientiæ constitutione, Venezia, De rebus naturalibus, Venezia, In libros
Aristotelis physicorum commentarii, Venezia; Opera physica, Francoforte, Verona;
De generatione et corruptione et Meteorologica commentarii, Francoforte; In
tres libros Aristotelis de anima commentarii, Venezia, De mente agente, De
rebus naturalibus ; De sensu agente; De rebus naturalibus, Rivista di Storia
della Filosofia, De inventione aeterni motoris e De rebus naturalibus, Bruniana
& Campanelliana. Berti, Metafisica e dialettica nel commento di Z. agl’Analitici
posteriori, Giornale di metafisica; Bottin, La teoria del regresso in Z., in
Giacon, Saggi e ricerche, Padova; Bottin, “La logica in Z.”, Giornale Critico
della filosofia Italiana; Cuttini, Natura, morale e seconda natura nel Lizio di
Z., Padova; Pra, Un’oratio programmatica di Z. Rivista critica di storia della
filosofia, Papuli, Da Balduino a Z. e Galilei: scienza e dimostrazioni, Bollettino
di storia e filosofia; Poppi, La scienza
in Z. Padova; Poppi, Introduzione a lizio Padovano, Poppi, Ricerche sulla
scienza nella scuola padovano, Rubbettino, Mannelli; Rossi, Il Lizio e i moderni:
le ipotesi e la natura, in Lizio veneto e scienza, Padova. Tonelli; Z. ispiratore
di Baumgarten; o l’origine della connessione tra ESTETICA e logica, Da Leibniz
a Kant, Napoli, Treccani – Enciclopedie Istituto dell'Enciclopedia Italiana; Cantimori,
in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Dizionario di
filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Grice: “Zabarella is what I
would call a proto-Griceian.” In
fact, at Villa Speranza, Grice is often referred to as the English Zabarella,
after Zabarella produces extensive commentaries on Grice’s favourite tract by
Aristotle, “De Anima,” and “Physica” and also discusses some Aristotelian
interpreters. However, Zabarella’s most original contribution is his work in semiotics:
“Opera logica.” Zabarella regards semiotics as conceptual analysis. One tool Zabarella
calls ‘ordine’ (cfr. Grice, ‘be orderly’).
Another tool Zabarella calls “metodo,” by far predating Cartesio. “Ordine”
relates to how to organize the content of a dictum to apprehend it more easily.
‘Metodo’ relates to how to draw an illatum, or implicatum. Zabarella reduces
the variety of ‘ordine’ and ‘metodo,’ classified by other interpreters, to
‘ordine compositivo’, ‘ordine resolutivo’, ‘metodo compositivo’ and ‘metodo
‘resolutivo’. The ‘ordine compositivo’ from a principle to this or that
corollary applies to this or that ‘creditum.’ The ‘ordine resolutivo,’ from a
desired end to the means appropriate to its achievement applies to this or that
‘volitum,’ such as ‘pragmatics’ understood as a manual of rules of etiquette.
This much is already in Aristotle. However, Zabarella offers an original
analysis of ‘metodo’ The ‘metodo compositivo’ infers a particular consequence
or corollary from a general principle. The ‘metodo resolutivo’ INFERS an
originating principle from a particular consequence, corollary, or
instantiantion, as in inductive reasoning or in reasoning from effect to cause.
Zabarella’s terminology influences GALILEI’s mechanics, and has been applied to
Grice’s inference of the principle of conversational co-operation out from the
only evidence which Grice has, which is this or that ‘dyadic’ exchange, as he
calls it. In Grice’s case, his corpus is intentionally limited to conversations
between two Oxonian philosophers: A: What’s that? B: A pillar box? A: What
colour is it? B: Seems red to me. From such an exchange, Grice infers the
principle of conversational co-operation. It clashes when a cancellation (or as
Grice prefers, an annulation) is in sight: “I surely don’t mean to imply that
it MIGHT actually be red.” “Then why be so guarded? I thought you were co-operating.”
H. P. Grice. Grice liked to recite Zabarella’s works by heart. Saggi: Logica, Venezia, De methodis, De regressu, Venezia, Tabula
logicae, Venezia, In duos Aristotelis libros Posteriores Analyticos commentarii,
Venezia, De doctrinae ordine apologia, Venezia; De naturalis scientiae
constitutione, Venezia; De rebus naturalibus, Venezia; In libros Aristotelis
Physicorum commentarii, Venezia, Physica, Francoforte, De generatione et
corruptione et Meteorologica commentarii, Francoforte, In tres libros
Aristotelis De anima commentarii, Venezia. Jacopo Zabarella. Giacomo Zabarella.
Zabarella. Keywords: metodo compositivo, metodo resolutivo, ordine compositivo,
ordine resolutivo, logica ed estetica, Baumgarten, il liceo, il lizio. Refs.: Luigi
Speranza, Notes on I Tatti’s edition of Zabarella, “On methods,” -- H. P. Grice,
“Zabarella,” Speranza, “Grice and Zabarella.” “Grice e Zabarella: la
risoluzione buletica,” Villa Grice, The Swimming-Pool Library, Villa Speranza,
Liguria.
Grice e Zaleuco: la
ragione conversazionale -- dura lex sed lex -- Roma – filosofia italiana – la
sapienza di Locri -- Luigi Speranza (Locri). Filosofo italiano. He achieves great respute
and respect as a law-giver in Locri, and has a reputation for being both humane
and severe. He establishes fixed penalties for each offence, and two stories
are told about the consequences of this. According to one, the punishment for
adultery is the loss of both eyes. When his own son is found guilty of it, he
orders that the punishment should be divided between them, so that they lose
one eye each. The second story tells how the penalty for entering a particular
public building carrying an arm is death. When he inadvertently violates the
law, he executes himself. Both Diogene Laerzio and Giamblico call him a direct pupil
of Pythagora – but his laws are usually dated to a much later period, making
that impossible. In any case, Z., whose name improperly starts with a “Z”
making him very UN-ROMAN (CATONE infamously banned the letter Z from the Roma
alphabet, describing it as the ‘sound corpses make as they become’ – is a good
proof that Cuoco is right, and that there is an Italic wisdom that pre-dates
Pythagoras -- who had been born in Florence, anyway! There is no way to defend
the view that Z. owes everything to the Hellenistic philosophy, even if those
where the letters Pythagoras never wrote down! Locri is a fascinating
philosophical city – or ‘village,’ as the Romans prefer. Cicero would say: “It
is much easier to give good laws to Locri than it is to give bad laws to Rome!”
– For Grice’s Play-Group, The Swimming-Pool Library.
Grice e Zamboni:
la ragione conversazionale e IL LIZIO – la dialettica -- filosofia italiana --Luigi
Speranza (Cento).
Filosofo italiano. “Famous for his dialettica e cosmologia and implicature!” –
Grice. Figlio di Matteo Zamboni, un pittore originario di Cremona, di cui si
conservano affreschi negl’oratori delle chiese della Pietà e di San Rocco. “Unlike
his father” (Grice), Z. prende la strada degli studi filosofici. Studia a Ferrara
sotto PENDASIO (si veda). Insegna a Ferrara. Tenne rapporti con la corte
estense. Di fronte al duca d'Este recita il suo poemetto, “Le pompe funebri” – “which
the duke didn’t like” (Grice) -- e quando si trova a essere oggetto di non
chiarite gelosie e maldicenze da parte dei suoi colleghi a Ferrara, scrive al
duca per richiedere un suo intervento. Non risulta il duca risolve i conflitti
denunciati da Z., che, perciò, decide di trasferirsi altrove. Chiamato a Padova
per insegnare in sostituzione di Zabarella – “whose surname also started with a
Z” – Grice. Z. inizia il suo corso leggendo la prolusione Exordium habitum
Patavii. Contro il tentativo di fondare a Padova uno studio rivale dell'università,
Z. si espressa con l’oratione contro i gesuiti a favore di Padova, tenuta di fronte
alla signoria di Venezia, nella quale sostenne che Padova, per insegnare, non
ha bisogno dell'aiuto dei giesuiti e paventa i rischi di dividere gli studenti
in fazioni come i guelfi e gibellini. L'autorizzazione all'apertura dello studio
non a rilasciata e i gesuiti sono espulsi dalla repubblica veneziana a causa
dell'interdetto scagliato da Paolo V, cui segue la cosiddetta guerra dell'interdetto. Ha
una famosa controversia con RAGUSEO R sul numero essatto dei quattro elementi, ma
anche sul valore della storia delle interpretazioni della filosofia del liceo, e
su questioni didattiche in torno dei pupili con calligrafia bella. Sostenitore
dell’esistenza della sua anima – “ma mortale” -- legata indissolubilmente a suo
corpo, e sospettato d’eresia e e denunciato all'inquisizione. Con l'amico GALILEI
(si veda), Z., ad opera di Belloni, condivideno accuse diverse, una denuncia al
tribunale dell'inquisizione che non ha conseguenza. GALILEI e accusato di
praticare l'astrologia giudiziaria e Z. di sostenere (i) che la sua anima e
mortale e (ii) che Aristotele separa la filosofia del papato. Z. affronta altri
due processi dai quali usce indenne grazie alla protezione della repubblica di
San Marco. Molte fonti riportano che muore durante l'epidemia di peste che colpe
l'Italia. Risulta che muore, invece, a causa di catarro accompagnato da febbre.
Secondo alcuni, GALILEI si ispira a Z. nella scelta di un “Simplicio” come
rappresentante dell'avversario liceale dell’elio-centrismo. Z. pubblica pochi
saggi della sua dottrina, mentre sono a noi giunte numerose trascrizioni delle
sue lezioni che prefere tenere solo oralmente. Le trascrizioni delle lezioni
tenute a Padova presentano gravi problemi interpretativi che hanno impedito
alla storiografia di poter avanzare una sintesi sicura di sua filosofia. Unica
eccezione a questa difficoltà interpretativa sono le Lecturae exordium. Nella
prima parte della lezione, si rammarica che il continuo rinascere della natura,
come la successione delle quattro stagioni, dalle sue forme ormai trascorse,
non susciti la meraviglia dell'uomo e lo sgomento per il continuo morire del
mondo. Il mondo non è mai. Il mondo nasce e muore continuamente. La
lezione si conclude con l’affermazione del dovere dell’uomo di conoscere se
stesso. L’uomo, filosofa Z., si scopre in mezzo alle tribolazioni
dell’incostanza. Ebbene, la conoscenza di sé è, per Z., l’unico strumento
capace di dare a Z. serenità. La strada per conoscere se stessi e raggiungere
la serenità è data dalla filosofia su cui si basa la morale e la scienza.
L'uomo – “o al meno, io” -- ha un intelletto onnipotente che dalla conoscenza
di se stesso e della natura giunge a congiungersi con la beatitudine del divino.
Secondo una diffusa narrazione Z. e uno di quei filosofi del LIZIO che non solo
rifiutano pervicacemente la scoperta eliocentrica di GALILEI in nome della
filosofia del Liceo ma si rifiutano, invitati da Galilei di osservare
direttamente nel telescopio l'esistenza delle montagne della luna, delle fasi
di Venere, dei satelliti di Giove. Questo avvenimento, tramandato come simbolo
della miopia di coloro che si ritengono custodi del vero sapere, è ritenuto
falso. Nella lettera Galilei racconta a Keplero il comportamento dei filosofi di
Padova ma non fa nomi. Che dire dei più celebri filosofi di Padova, i quali,
colmi dell’ostinazione dell’aspide, nonostante più di mille volte io offro loro
la mia disponibilità, non hanno voluto vedere né i pianeti, né la luna, né il
cannocchiale? Questo genere di uomini ritiene infatti che la filosofia naturale
e un libro come l’ENEIDE e che le verità e da ricercare non nel mondo o nella
natura, bensì, per usare le loro parole, nel confronto dei testi. Ad un esame
superficiale una lettera a Galilei, Gualdo conferma che tra coloro che
rifiutarono l'osservazione con il telescopio vi e anche Z.. Abbiamo qui Morosini,
il quale non può patire che Z. mentre V.S. è stata qui, non procura né voluto
vedere queste sue osservationi, avendole io detto ch’ella se gli e offerta di
andare sino alla sua propria casa per fargliele vedere; onde le pare che ha
torto contrariarle senza averne fatto qualche ESPERIENZA. Nella successiva
lettera di GUALDO a Galilei si riferisce di un colloquio con Z. che al
rimprovero di essersi rifiutato dell'ESPERIENZA col telescopio risponde che lo
fa perché, non volendo approvare cose di che io non ho cognizione alcuna né
l’ho vedute. Questo è quello, dico, ch’ha dispiacciuto a GALILEI ch’ella non ha
voluto vederle. Rispose: Credo che altri che lui non l’ha veduto. E poi quel MIRARE
PER QUEGL’OCCHIALI M’IMBALORDISCON LA TESTA. Basta, non ne voglio sapere altro.
Z. afferma in questo testo che gli causa DISAGIO mirare nel telescopio e che
dunque non si rifiuta di guardare ma non accetta di vedere cioè di accogliere
l'interpretazione di GALILEI di quella OSSERVAZIONE. Più in generale, Forlivesi
sostiene che la posizione di Z. e sempre coerente nel ritenere che
l'interpretazione dei dati osservativi non puo andare disgiunta dall'esistenza
di una dottrina filosofico-naturale complessiva. Forlivesi rileva altresì che
lo stesso Galilei, a volte, propone un’ipotesi circa la natura del cielo non
meno problematica di quelle proposte dal Lizio. D'altra parte, come conferma
Bellone il cannocchiale e uno strumento di fattura artigianale. Non c’e una
teoria dell'ottica - si deve attendere Newton e la immagine e alquanto deformata. Saggi:
“Le pompe funebri; ovvero, Aminta e Clori” Ferrara; Lecturae exordium habitum
Patavii, Ferrara, Mammarelli; Explanatio proœmii librorum LIZIO de physico
auditu cum introductione ad naturalem philosophiam, continente tractatum de
pædia, descriptionemque universæ naturalis philosophiæ quibus adjuncta est
præfatio in libros De physico auditu, Padova, Novellum; Oratio habita Ferrariae
ad Clementem VIII pro S. Q. Centensi, Ferrariae; Disputatio de formis IV corporum
simplicium quæ vocantur elementa, Venezia, Oratio habita in creatione
serenissimi venetiarum principis DONATI, Venezia, Disputatio de cœlo -- de
natura cœli, de motu cœli, de motoribus cœli abstractis; Adjecta est Apologia
dictorum del LIZIO, de via lactea, et de facie in orbe lunæ, Venezia, Balionum,
Oratione al serenissimo principe BEMPO nella sua essaltatione al principato; Apologia
dictorum LIZIO de V cœli substantia adversus Xenarcum, Venezia, Meiettum; Il
nascimento di Venezia, Venezia; Oratione al serenissimo principe Priuli nella
sua essaltatione al principato; Il ritorno di Damone, Venezia, Oratione in nome
di Padova, Chiorindo, Venezia; Apologia dictorum LIZIO de calido innato
adversus Galenum, Venezia, Deuchiniana; Apologia dictorum LIZIO de origine et
principatu membrorum adversus Galenum, Venezia, Piutum; Expositio in
digressionem Averrhois de semine contra Galenum pro LIZIO; Tractatus de
sensibus externis, de sensibus internis et de facultate appetitive, Venezia,
DIALETTICA Venezia, Le nubi, Venezia, Biblioteca Marciana; Z. Testamento. Fonte:
G. Tiraboschi, Storia della letteratura italiana. Favaro, Lo Studio di Padova; Preti,
Ragusa, Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana. Z. in occasione del trasferimento di Galilei da Padova a Firenze si
rammaricava scrivendo. O quanto harrebbe fatto bene anco GALILEI, non entrare
in queste girandole, e non lasciar la libertà patavine. Portale Galilei. Forlivesi,
Z. Il contributo italiano alla storia del pensiero – Filosofia, Roma, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. Per esempio, Pinotti, autore dell'introduzione al “Dialogo
sopra i due massimi sistemi del mondo, Milano. Z. Lecturae exordium; Forlivesi,
Il contributo italiano alla storia del pensiero, filosofia; Enciclopedia
Italiana Treccani, Galilei, Epistola ad Keplerum, Padova, Le opere, A. FAVARO,
lettera, GUALDO, Lettera a GALILEI, Padova,, in Galilei, Opere; Gualdo, lettera
a Galilei, Padova; in Galilei, Le opere; Forlivesi. Galilei, Opere, ediz. naz.;
Tassoni, Lettere, Puliatti, Bari; Imperiale, Musaeum historicum et physicum,
Venezia; Arisi, Cremona literata, Parma-Cremona; Naudaeana et Patiniana,
Amstelodami; Crescimbeni, Dell'istoria della volgar poesia, Venezia; Borsetti,
Historia alini Ferrariae gymnasii, Ferrara, Guarino, Ad Ferrariensis gymnasii
historiam supplementum et animadversiones, Bologna; Borsetti, Adversus
supplementum et animadversiones, Venezia; Facciolati, Fasti Gymnasii Patavini, Padova;
Erri, Dell'origine di Cento, Bologna, Tiraboschi, Storia della letteratura
italiana, Venezia); Fiorentino, Pomponazzi,
Firenze, Favaro, Lo Studio di Padova, Atti del Reale Istituto veneto di
scienze, lettere ed arti; Berti, Di Z. e della sua controversia con
l'Inquisizione di Padova e di Roma, Memorie della Reale Accademia dei Lincei,
classe di scienze morali, storiche e filologiche; Mabilleau, Étude historique
sur la philosophie de la renaissance en Italie: Z., Paris; Favaro, Galilei e lo
studio di Padova, Firenze; ad Indicem; Favaro, in Archivio Veneto, rec. di
Mabilleau); Sighinolfi, Il posseso di Cento e della pieve e la legazione di Z. a
Clemente VIII in Ferrara, Atti e memorie della Regia Deputazione di storia
patria per le province di Romagna; Atti della nazione germanica artista nello
Studio di Padova; Favaro, Venezia; ad Indicem; Atti della nazione germanica dei
legisti nello Studio di Padova, cur. Brugi, Venezia; Charbonnel, La pensée
italienne et le courant libertin, Paris; Spampanato, Documenti intorno a negozi
e processi dell'Inquisizione, in Giornale critico della filosofia italiana; Spini,
Ricerca dei libertini, Roma; Firpo, Filosofia e contro-riforma, Torino; Savio, Il nunzio a
Venezia dopo l'Interdetto, in Archivio Veneto; SAITTA, Il pensiero italiano, Firenze;
Torre, Un processo: l'inquisizione contro Z., Verità e libertà, Congresso della
Società filosofica italiana, Palermo; Rotondò, Documenti per la storia
dell'Indice dei libri prohibiti; Garin, Storia della filosofia italiana, Torino;
Pupi, Una riflessione a proposito delle critiche di Galilei al LIZIO, in Nel centenario
della nascita di Galilei, Milano; Acta nationis Germanicae artistarum a cura di
L. Rossetti, Padova; ad Indicem; Schiavone, ENCICLOPEDIA FILOSOFICA, Firenze; Torre,
Studi su Z., Padova; Favaro, Galilei a Padova (Padova); Franceschini, Nuovi documenti
relativi ai docenti dello Studio di Ferrara, Ferrara; ad Indicem; Puliatti, Tassoni,
Firenze, ad Indicem; Rossetti, Manoscritti di Z., Cambridge, in Quaderni per la
storia dell'Università di Padova; Schmitt, Z., un aristotelico al tempo di
Galilei, Venezia; Corazzol, Portenari maestro di grammatica a Feltre ed una
lettera di Z., in Quaderni per la storia dell'Università di Padova, Torre,
Logica ed ESPERIENZA nel De Paedia di Z. in Aristotelismo veneto e scienza
moderna, Olivieri, Padova; A. Favaro, Lo Studio di Padova e la Compagnia di
Gesù sul finire del secolo decimosesto, in «Atti del regio Istituto veneto di
scienze, lettere e arti, Forlivesi, Z., Il contributo italiano alla storia del
Pensiero: Filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Treccani, Carlini, in
Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Schmitt, Dizionario biografico degl’italiani,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Grice: “There’s something primitive about
the way Italians speak. We would never call Austin the Lancastrian, as the
Greeks called Aristotle the Stagirite, or the Italians call Zamboni ‘Cremonini’
just because he had a connection with Cremona. As Wellington said when he was
referred to as an Irishman: ‘being born in a stable does make you not a
horse’!” Grice: “Cremonini is of course underrated in Italy because Galilei is
OVER-rated. But Galilei was HARDLY a philosopher – what’s philosophical about
sticking your eyes on a muddy micro or macroscope? Instead,
Zamboni could lecture on Aristotle to no end!” He was a lizio! Voniam autem
omnia oportet de TERMINI – NOMINE et verbo dicere, vt fuit PROPOSITVM, nomen
autem,et verbum sunt VOX SIGNIFICATIVA et propter hoc diftinguuntur à
quibusliber VOCIBVS SIGNIFICATIONE carentibus, ideo oportet declarare modum
omnis SIGNIFICATIONIS, vt habeamus quenam proximè ab ipsis vocibus, que sunt
nomen, et verbum SIGNIFICENTVR, d preterea, vt habeamus quot modis ipsa, que a
vocibus significantur, le habeant, inde enim habebimus originem ENVNCIATIVE orationis;
quatuor igitur in ordine ad SIGNIFICATIONEM se habeät: Vnum fignificatur et
lunt ipse RES, aliud signiticat, et sunt que scribuntur, ideft litters ipfei
duo alia significant, et SIGNIFICANTVR CONCEPTVS SIGNIFICANT IPSAM REM, et signitcantur
per voces,et per litteras; similiter VOX SIGNIFICAT CONCEPTVS ET MEDIANTIBVS CONCEPTIVS IPSAM REM, significantur
aut per litteras, unde VOX IMMEDIATE SIGNIFICAT CONCEPTVS, quocirca qualis erit
conditio conceptuum, ralis etiam erit conditio vocum, et ita paret, quod primò
res elt, vt “homo”, deinde guid aliquis intelligit hominem, formatur conceptus
euldem hommis; tercio ilte conceptus homo exprimitur, quarto litteris
defignatur: aduertendum autem etts quod inter licteras, et voces noo eft
neceffarius ordo, potell refcribi id, quod non eft voce perlatum, & fic
etiam littere poflunt immediatè conceptum explicare, verumtamen ordo naturalis
est, vt conceptus per vocem explicetur, iita vero quatuor ita te habent, vi duo
ex illis tint ea-dem apud omnes, duo vero ad placitumlint; cadem apud omnes
funt prima duo, conceptus icilicet, o res, “HOMO” enim vorque idem elt, &
11 militer conceptus, qui tt de homine: Dicetis, ti conceptus funt idem apud
omnes, quomodo vnus haber diueríam opinionem ab alio? veluti de Deo vari) varia
opinantur; Respondetur, quod conceptus dupliciter poteft confiderari, vel simpliciter
vt elt PASSIO IPSIUS ANIMI, & fic idem elt APVD OMNES, vel vi elt paffio
talis in ordine ad objectum, de quo fic conceptus, & hic poteft elle varietas
apud varios; alia verò duo, voces Icilicer & littere funt AD BENEPLACITVM –
ET NON AD NATURAM -- & apud varios variè le habent, apud Grecos enim alia
voce homo fignificatur rideft, antropos e & alia feribitur, & SIGNIFICATVR
APVD LATINOS. Dicetis etiam SONVS BRUTORVM, est vox, tamen NON EST AD PLACITVM illorum,
sed eodem modo voi que fe habent; Relpondetur, quod voces funt duplices, alig
que SIGNIFICAT AFFECTVS, alie que SIGNIFICAT CONCEPTVS, fi loquamur de vocibus,
que fignificant conceptus, tales autem funt voces, que lequuntur intellectum,
dideo VOX ARTICVLATA proprie lunt ipiorum HOMINVM, cum itaque dictum fit voces
imediaté fignificare conceptus, veluti fe habe--- Cesare Zamboni di Cremona
(Cremonini). Zamboni. Keywords: i galileiani, la dialettica di Zamboni, de
interpretatione, nomen, significatio, ad placitum. Refs.: Luigi Speranza, "Grice e
Cremonini," per Il Club Anglo-Italiano, The Swimming-Pool Library, Villa
Grice, Liguria, Italia. Zamboni.
Grice e Zamboni: la ragione conversazionale e il volere -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Verona). Grice: “Not
everybody knows his zamboni.” There’s Giorgio Zamboni, but this entry is about
Giovanni Zamboni. Essential Italian philosopher. Filosofo
italiano. Saggi: Spencer: commemorazione
e polemica, Garagnani, Bologna; La filosofia scolastica secondo un positivista,
Marchiori,Verona; Il valore scientifico del positivismo d’ARDIGO (si veda) e
della sua conversion, Verona; La dottrina morale e la psicologia del VOLERE in
un saggio di etica di un discepolo d’ARDIGO, Società Veronese, Verona; La
gnoseologia dell’atto come fondamento della filosofia dell’essere: saggio d'interpretazione
sistematica della dottrina gnoseologica d’AQUINO, Milano; Gnoseologia, Vita e
Pensiero, Giuseppe, Milano; L’origine delle idee: saggio analitico INTROSPETTIVO,
proposto alla riflessione personale, Società Veronese, Verona; Sistema di
gnoseologia e di morale: base teoretica per esegesi e critica della filosofia, Studium,
Roma; Studi esegetici, critici, comparativi sulla CRITICA DELLA RAGIONE PURA, Veronese,
Verona; Metafisica e gnoseologia, Veronese, Verona; Il realismo critico della
gnoseologia pura: risposta al caso Zamboni, Gemelli, Olgiati e Rossi, Verona; Realismo,
metafisica, personalità: rilievi, note, discussioni, Veronese, Verona; La
persona umana: soggetto auto-cosciente nell’esperienza integrale: termine della
gnoseologia, base della metafisica, Verona, Giulietti., Vita e pensiero, Milano;
Precisazioni e complementi ai testi scolastici: religione naturale e l’essenza
della religione cristiana, Veronese, Verona; La filosofia dell’ESPERIENZA IMMEDIATA,
elementare, ed integrale: per la completa auto-consapevolezza dello spirito
umano, Veronese, Verona; Itinerario filosofico dalla propria coscienza
all’esistenza di Dio, Veronese, Verona; Teodicea, Rodella, Vita veronese,
Verona; La dottrina della COSCIENZA immediata: struttura funzionale della
psiche umana è la scienza positiva fondamentale, Veronese, Verona; Dizionario
filosofico, Vita e Pensiero, Milano; Idee e giudizi, Marcolungo F.L., IPL, Milano;
L’IO e le nozioni sopra-sensibili, (IPL, Milano; Corso di gnoseologia pura
elementare: spazio, tempo, percezione intellettiva, IPL, Milano; Corso di
gnoseologia pura elementare: idee e giudizi, IPL, Milano; Corso di gnoseologia
pura elementare; Autobiografia di una personalità integrale, Guidi). Archivio
storico, Curia diocesana, Verona, Studi sulla Critica della ragione pura; Qui Edit,Verona,
Sistema di gnoseologia e di morale; Qui Edit, Verona. Volontà. La Volontà,
statua di Janson per l'Opéra di Parigi. La volontà è la determinazione fattiva
e intenzionale di una persona ad intraprendere una o più azioni volte al
raggiungimento di uno scopo preciso. La
volontà consiste quindi nella forza di spirito diretta dall'essere umano verso
il fine, o i fini, che egli si propone di realizzare nella sua vita, o anche
solamente nel potere impiegato nelle sue azioni semplici e quotidiane. Esempi
di volontà possono essere il desiderio di lasciare un'eredità ai figli e/o ai
parenti, o il proposito di comprare una casa. Generalmente la volontà
rappresenta la facoltà di una persona di scegliere e raggiungere con
sufficiente convinzione un dato obiettivo. Da un punto di vista esclusivo, la
volontà di una persona è la sua capacità di non farsi condizionare dalle altre
persone. In questo senso, la volontà si può accomunare alla parola assertività.
Quello di volontà è un concetto fondamentale e a lungo dibattuto nell'ambito
della filosofia, in quanto inestricabilmente legato all'interpretazione dei
concetti di libertà e virtù. Particolarmente problematico è poi il suo rapporto
con le interpretazioni meccanicistiche del mondo. Se l'uomo sia capace di atti
volitivi – H. P. GRICE: WILLING AND VOLITING -- che, in quanto tali, rompono il
meccanicismo della realtà, o se invece la sua volontà sia determinata da una legge
che regola l'universo, e sia quindi snaturata e priva di ogni valore morale.
Sono qui evidenti i rapporti col concetto di libertà. La concezione intellettualistica dei
Greci Socrate, testa in marmo al Museo
del Louvre – Parigi. Una visione intellettualistica della volontà, condizionata
dal sapere, era nelle tesi di Socrate basate sul principio della naturale
attrazione verso il bene e dell'involontarietà del male. L’uomo per sua natura
è orientato a scegliere ciò che è bene per lui. La virtù è scienza, e consiste
nel dominio di sé e nella capacità di dare ascolto alle esigenze dell'anima. Se
non si fa il bene, è perché non lo si conosce. Il male quindi non dipende da
una libera volontà, ma è la conseguenza dell'ignoranza umana che scambia il
male per bene, proiettando quest'ultimo sui piaceri o su qualità
esteriori. L’accademia approfondì
quest'aspetto dell'etica socratica, in particolare nel Gorgia e nel
Filebo. Anche per il Lizio un'azione
volontaria e libera è quella che nasce dall'individuo e non da condizionanti
fattori esterni, purché sia predisposta dal soggetto con un'adeguata conoscenza
di tutte le circostanze particolari che contornano la scelta. Tanto più
accurata sarà questa indagine tanto più libera sarà la scelta corrispondente. Nel
PORTICO è centrale il tema della volontà di che aderisce perfettamente al suo
dovere – kathèkon --, obbedendo a una forza che non agisce esteriormente su di
lui, bensì dall'interno. Siccome tutto avviene secondo necessità, la volontà
consiste nell'accettare con favore il destino, qualunque esso sia, altrimenti
si è comunque destinati a farsi trascinare da esso contro voglia. Il dovere del
PORTICO non è quindi da intendersi come un esercizio forzato di vita, ma sempre
come il risultato di una libera scelta, effettuata in conformità con la legge
del lògos. E poiché il bene consiste appunto nel vivere secondo RAGIONE, il
male è solo ciò che in apparenza vi si oppone.
Plotino, rifacendosi all’accademia, sostenne analogamente che il male
non ha consistenza, essendo soltanto una privazione del bene che è l'uno
assoluto. La volontà consiste quindi nella capacità di ritornare all'origine
indifferenziata del tutto attraverso l'estasi, la quale però non può essere mai
il risultato di un'azione pianificata o deliberata. Si ha infatti in Plotino la
rivalutazione del procedere inconscio, dato che il pensiero cosciente e
puramente logico non è sufficiente. Lo stesso uno genera da sé i livelli
spirituali a lui inferiori non in vista di uno scopo finale, ma in una maniera
non razionalizzabile, poiché l'attività giustificatrice della ragione prende ad
agire solo ad un certo punto della discesa in poi. Il concetto di volontà
divenne centrale nella filosofia per la sua stretta relazione con i concetti di
peccato e virtù. Si pensi alla difficoltà di definire o concepire una colpa in
assenza della possibilità di determinare le proprie azioni. La filosofia accentua
l'aspetto volontaristico del neoplatonismo, a scapito di quello
intellettualistico, riprendendo ad esempio da Plotino il concetto dell'origine
imperscrutabile della volontà divina, ma attribuendovi decisamente il connotato
di persona, come soggetto che agisce intenzionalmente in vista di un fine. La BUONA VOLONTA [cf. H. P. GRICE, “Ill-WILL”],
e e non più LA RAZIONALITA, è quella che consente di volgersi alla
realizzazione del bene. Ma non è possibile raggiungere quest'ultimo senza
l'intervento divino elargitore della grazia – ‘Grice’s grace’ --, mezzo
essenziale di liberazione dell'uomo. La volontà non potrebbe indirizzarsi al
bene, corrotta com'è dalla schiavitù delle passioni corporee, se non ci fosse
la rinascita dell'uomo operata da Cristo. Agostino, dipinto di Antonello da
Messina- Palazzo Abatellis – Palermo. Permase tuttavia l'aspetto conoscitivo
della volontà, che si verifica attraverso un'illuminazione dell'intelletto per
opera dello Spirito Santo. Volontà e conoscenza rimasero così per Agostino
indissolubilmente legati. Non si può credere senza capire, e non si può capire
senza credere. La virtù che ne scaturisce divenne così la volontà di aderire al
disegno divino. In polemica contro Pelagio, Agostino aggiunse che la volontà
umana è stata irrimediabilmente corrotta dal peccato originale, che ha
inficiato la nostra capacità di compiere delle scelte, e quindi la nostra
stessa libertà. A causa del peccato originale nessun uomo sarebbe degno della
salvezza, ma Dio può scegliere in anticipo chi salvare, illuminandolo su cosa è
bene, e infondendogli anche la volontà effettiva di perseguirlo, volontà che
altrimenti sarebbe facile preda delle tentazioni malvagie Ciò non toglie che
l'uomo possegga un libero arbitrio, ossia la capacità razionale di scegliere
tra il bene e il male, ma senza l'intervento divino una tale scelta non avrebbe
alcuna efficacia realizzativa, sarebbe cioè preda di inerzia o arrendevolezza. Il conflitto tra la scelta operata dal libero
arbitrio e l'impossibilità di attuarla secondo libertà denota una condizione di
duplicità della volontà: non si tratta di un disaccordo tra la volontà e
l'intelletto, né tra due principi contrapposti in forma manichea, bensì di un
conflitto tutto interno alla volontà, che è come dilaniata: sente di volere, ma
non completamente, e quindi in un certo senso vorrebbe volere. Il comando della
volontà riguarda se stessa, non altro da sé. Quindi non è tutta la volontà che
comanda; per questo il suo comando non si realizza. Se fosse tutta, infatti,
non comanderebbe di essere, poiché già sarebbe. Allora le volontà sono due,
poiché nessuna è intera e nell'una è presente ciò che è assente nell'altra. Agostino,
Confessioni; Opera Omnia d’Agostino, cur. della Nuova Biblioteca Agostiniana Roma,
Città Nuova. Intelletto e volontà nella Scolastica Tommaso d'Aquino, dipinto di Fra Angelico -
Museo Nazionale di San Marco - Firenze Il connubio tra intelletto e volontà
permase nelle opere di Scoto Eriugena, e soprattutto d’Aquino, secondo cui il
libero arbitrio non è in contraddizione con la predestinazione alla salvezza,
poiché la libertà umana e l'azione divina della grazia tendono ad unico fine,
ed hanno una medesima causa, cioè Dio. AQUINO, come FIDANZA (si veda), sostenne
inoltre che l'uomo ha sinderesi, ovvero la naturale disposizione e tendenza al
bene e alla conoscenza di tale bene. Per Bonaventura tuttavia la volontà ha il
primato sull'intelletto. All'interno
della scuola francescana di cui Bonaventura era stato il capostipite, Duns
Scoto si spinse più in là, diventando assertore della dottrina del
volontarismo, secondo cui Dio sarebbe animato da una volontà incomprensibile e
arbitraria, in gran parte slegata da criteri razionali che altrimenti ne
limiterebbero la libertà d'azione. Questa posizione ebbe come conseguenza un
crescente fideismo, ossia una fiducia cieca in Dio, non motivata da argomenti. Al
fideismo adere OCCAM, esponente della corrente nominalista, il quale
radicalizzò la teologia di Scoto, affermando che Dio non ha creato il mondo per
«intelletto e volontà» come sostene Aquino, ma per sola volontà, e dunque in
modo arbitrario, senza né regole né leggi. Come Dio, anche l'essere umano è del
tutto libero, e solo questa libertà può fondare la moralità dell'uomo, la cui
salvezza però non è frutto della predestinazione, né delle sue opere. È
soltanto la volontà di Dio che determina, in modo del tutto inconoscibile, il
destino del singolo essere umano. Le
dispute tra Lutero, Erasmo, Calvino
Martin Lutero - dipinto di Lucas Cranach il Vecchio - chiesa di
Sant'Anna, Augusta (Germania) Con l'avvento della Riforma, Lutero fa propria la
teoria della predestinazione negando alla radice l'esistenza del libero
arbitrio. Non è LA BUONA VOLONTA [cf. H. P. GRICE, “ILL-WILL”] che consente
all'uomo di salvarsi, ma solo la fede, infusa dalla grazia divina. È solo Dio,
quello absconditus della tradizione occamista, a spingerlo in direzione della
dannazione o della salvezza. La volontà umana è posta tra i due, Dio e Satana,
come un giumento, il quale, se sul dorso abbia Dio, vuole andare e va dove
vuole Dio,se invece sul suo dorso si sia assiso Satana, allora vuole andare e
va dove vuole Satana, e non è sua facoltà di correre e cercare l'uno o l'altro
cavalcatore, ma i due cavalcatori contendono fra loro per averlo e possederlo
-- Lutero, De servo arbitrio. Alla dottrina del servo arbitrio invano Erasmo
replica che il libero arbitrio è stato sì viziato ma non distrutto
completamente dal peccato originale, e che senza un minimo di libertà da parte
dell'uomo la giustizia e la misericordia divina diventano prive di significato.
Alla concezione volontaristica di Dio aderì tra gli altri Calvino, che
radicalizzò il concetto di predestinazione fino a interpretarlo in un senso
rigorosamente determinista. È la Provvidenza a guidare gli uomini,
indipendentemente dai loro meriti, sulla base della prescienza e onnipotenza
divina. L'uomo tuttavia può ricevere alcuni "segni" del proprio
destino ultraterreno in base al successo o meno ottenuto nella propria vita
politica ed economica. La dottrina
molinista e giansenista Giansenio -
Incisione di Jean Morin Anche all'interno della chiesa cattolica, che pure si
era schierata contro le tesi di Lutero e Calvino, iniziarono una serie di
dispute sul concetto di volontà. Secondo Molina la salvezza era sempre
possibile per l'uomo dotato di buona volontà. Egli sostenne che: la prescienza di Dio e la libera volontà
umana sono compatibili, poiché Dio può ben prevedere nella sua onnipotenza la futura
adesione dell'uomo alla grazia da lui elargita; questo piano di salvezza si
attua per una valenza positiva attribuita alla volontà umana, in quanto neppure
il peccato originale ha spento l'aspirazione dell'uomo alla salvezza. A lui si
contrappose Giansenio, fautore di un ritorno ad Agostino: secondo Giansenio
l'uomo è corrotto dalla concupiscenza, per cui senza la grazia è destinato a
peccare e compiere il male; questa corruzione viene trasmessa ereditariamente.
Il punto centrale del sistema di Agostino risiedeva per i giansenisti nella differenza
essenziale tra il governo divino della grazia prima e dopo la caduta di Adamo.
All'atto della creazione Dio avrebbe dotato l'uomo di piena libertà e della
«grazia sufficiente», ma questi l'aveva persa con il peccato originale. Allora
Dio avrebbe deciso di donare, attraverso la morte e resurrezione di Cristo, una
«grazia efficace» agli uomini da lui predestinati, resi giusti dalla fede e
dalle opere. Le divergenze tra le due
posizioni, che diedero vita a una disputa tra i religiosi di Port-Royal e i
gesuiti molinisti, saranno risolte con il formulario Regiminis apostolicis del
1665. La concezione del pensiero moderno
Nell'ambito della concezione religiosa della libertà il pensiero moderno ha
assunto una visione razionalista con Cartesio che, identificando la volontà con
la libertà, concepiva quest'ultima in senso intellettuale come scelta
impegnativa di cercare la verità tramite il dubbio. Una cattiva volontà è ciò
che può essere di ostacolo in questa ricerca e causa l'insorgere degli
errori. Mentre però Cartesio si arenò
nella duplice accezione di res cogitans e res extensa, attribuendo assoluta volontà
alla prima e passività meccanica alla seconda, Spinoza si propose di
conciliarle in un'unica sostanza, riprendendo il tema stoico di un Dio
immanente alla Natura, dove tutto avviene secondo necessità. La libera volontà
dell'uomo dunque non è altro che la capacità di accettare la legge universale
ineluttabile che domina l'universo. Leibniz - dipinto di Christoph Bernhard
Francke - Herzog Anton Ulrich-Museum - Braunschweig Leibniz Leibniz accetta
l'idea della volontà come semplice autonomia dell'uomo, ossia accettazione di
una legge che egli stesso riconosce come tale, ma cercando di conciliarla con
la concezione cristiana della libertà individuale e della conseguente
responsabilità. Egli ricorse pertanto al concetto di monade, ossia "centro
di forza" dotato di una propria volontà, che sussiste insieme ad altre
infinite monadi, tutte inserite in un quadro di armonia prestabilita, la quale
però non è dominata da una razionalità rigidamente meccanica. Si tratta di una
razionalità superiore, voluta da Dio per un'esigenza di moralità, da
comprendere in un'ottica finalistica, nella quale anche il male trova la sua
giustificazione: come elemento che nonostante tutto concorre al bene e che all'infinito
si risolve in quest'ultimo. Da Kant a
Hegel Kant - Herzog Anton Ulrich-Museum.
Per Kant la volontà è lo strumento che ci permette di agire, obbedendo sia agli
imperativi ipotetici (in vista di un obiettivo), sia a quelli categorici,
dettati unicamente dalla legge morale. Solo nel caso dell’IMPERATIVO CATEGORICO
la volontà è pura, perché in tal caso non comanda alcunché di particolare: essa
è formale, cioè prescrive solo come la volontà debba atteggiarsi, non quali
singoli atti deve compiere. In un mondo
dominato dalle leggi deterministiche della natura (fenomeni), la volontà morale
è ciò che rende possibile la libertà, perché obbedisce ad un comando che essa
stessa si è liberamente dato, non certo in maniera arbitraria, bensì
conformemente alla sua natura razionale (noumeno). Essa però non comanda il bene.
Per Kant l'unica cosa buona è la volontà intrinsecamente buona. Riprendendo il Kant della Critica del
Giudizio, Fichte e Schelling esaltano la volontà come assoluta attività
dell'Io, o dello Spirito, in contrapposizione alla passività del non-io, o
della Natura, nell'ottica però di un rapporto dialettico che si risolve nella
supremazia dell'etica per il primo, o dell'arte per il secondo. Per Hegel
invece un tale rapporto si risolve nella supremazia della Ragione dialettica
stessa, dando adito alle critiche di chi, come Schelling, sostenne
l'impossibilità di ricondurre un libero atto di volontà entro il rigido schema
razionale della dialettica. Schopenhauer e Nietzsche Schopenhauer - dipinto di Jules
Lunteschütz Lo stesso argomento in
dettaglio: Pensiero di Schopenhauer § Il mondo come volontà e Volontà di
potenza. Il tema della volontà è centrale nel pensiero di Schopenhauer, il
quale, riprendendo Kant, sostenne che l'essenza del noumeno è proprio la
volontà. In polemica contro Hegel, secondo Schopenhauer la natura e il mondo
non hanno un'origine razionale, ma nascono da un istinto irrazionale di vita,
da una pulsione informe e incontrollata che è appunto volontà. Non c'è dunque
spazio per l'ottimismo della ragione, dal momento che questa volontà di vivere
sfrenata e arbitraria è causa di sofferenza. Da questa se ne esce attraverso la
sublimazione e la presa di coscienza che il mondo è l'oggettivazione della
volontà, cioè è una mia stessa rappresentazione, fenomenica e illusoria (velo
di Maya): concetto di origine orientale e in parte neoplatonica, che si traduce
nel desiderio della vita stessa (eros) di diventare finalmente consapevole di
sé; questa consapevolezza coincide con l'auto-negazione della volontà e
permette così di uscire dal ciclo insensato dei desideri, morti e
rinascite. A differenza di Schopenhauer,
Nietzsche esaltava questa volontà di vivere sfrenata e irrazionale, ponendo in
primo piano il valore dell'aspetto vitale e "dionisiaco" dell'essere
umano, in contrapposizione a quello riflessivo e "apollineo". Solo
dalla volontà di potenza, cioè dalla volontà che vuole se stessa e il proprio
accrescimento senza sosta, nasce la possibilità infinita del rinnovamento e
della vita. La rigidità della ragione, viceversa, che costringe la realtà
dentro uno schema, è una non-volontà, alleata della morte perché nega la
possibilità del cambiamento che è l'essenza del vivere. La volontà di potenza
pertanto non si afferma come desiderio concreto di uno o più oggetti specifici,
ma come il meccanismo stesso del desiderio nel suo funzionamento incessante:
soffermarsi sulle forme che essa produce sarebbe morire, e quindi deve ogni
volta paradossalmente negarle per potersi riaffermare di nuovo, in una continua
oscillazione. Questioni sociologiche Nel
campo della sociologia, Tönnies ha proposto una «teoria della volontà» che
distingue due diverse forme di volontà: una basata sulla natura, cioè sul
sentimento di appartenenza e sulla partecipazione spontanea alla comunità -- Wesenwillen;
l'altra costruita artificialmente, fondata essenzialmente sulla convenienza e
sullo scambio economico, da cui deriva la moderna società post-industriale – Kürwillen.
Questa concezione sociologica influenzò anche i filosofi Barth, Gusti e Jacoby.
Lessico e modi di dire Frasi fatte e combinazioni di parole di uso
frequente della parola volontà sono: «le ultime volontà», riferita in genere
alle decisioni prese in punto di morte; «volontà di ferro», a indicarne
l'energica fermezza e costanza. Tipica di Vittorio ALFIERI (si veda) è il motto
«volli, sempre volli, fortissimamente volli», con la quale il drammaturgo
settecentesco spronava se stesso a studiare ininterrottamente facendosi legare
alla sedia per poter acquisire una valida cultura classica a partire dai
ventisette anni. Socrate ha espressamente identificato la libertà con
l'enkràteia. Prima di lui la libertà aveva un significato quasi esclusivamente
giuridico e politico; con lui assume il significato morale di dominio della
razionalità sull'animalità. Reale, Il pensiero antico, Vita e Pensiero, Milano.
Tutta la mia attività, lo sapete, è questa: vado in giro cercando di persuadere
giovani e vecchi a non pensare al fisico, al denaro con tanto appassionato
interesse. Oh! pensate piuttosto all'anima: cercate che l'anima possa divenir
buona, perfetta» (cit. da Apologia di Socrate, trad. di Turolla, Milano-Roma. Aristotele, Etica
Nicomachea. IL PORTICO in proposito paragona la relazione uomo-Universo a
quella di un cane legato ad un carro. Il cane ha due possibilità: seguire
armoniosamente la marcia del carro o resisterle. La strada da percorrere sarà
la stessa in entrambi i casi. L'idea centrale di questa metafora è espressa in
modo sintetico e preciso da Seneca, quando sostiene: «Il destino guida chi lo
accetta, e trascina chi è riluttante -- Seneca, Epist. Mathieu, Come leggere
Plotino, Bompiani, Milano. Questo è il senso della celebre affermazione
agostiniana credo ut intelligam, e intelligo ut credam. Agostino si rifaceva in
proposito alle parole di Paolo di Tarso. C'è in me il desiderio del bene, ma
non la capacità di attuarlo; io infatti non compio il bene che voglio, ma il
male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a
farlo, ma il peccato che abita in me. Lettera ai Romani, su laparola. Perone, Ferretti,
Ciancio, Storia del pensiero filosofico, Torino, SEI. Trad. in Donatella
Pagliacci, Volere e amare: Agostino e la conversione del desiderio. Città Nuova. Lutero, De servo arbitrio -- cit.
in Memorie di religione, di morale e di letteratura, Modena. Erasmo da
Rotterdam, De libero arbitrio. In esso, particolarmente incisivo è l'esempio
che Erasmo presenta per supportare la sua soluzione, di un padre e il suo
figliolo che vuole cogliere un frutto. Il padre alza nelle sue braccia il
figlio che ancora non sa camminare, che cade e che fa degli sforzi disordinati;
gli mostra un frutto posato davanti a lui; il bambino vuole correre a
prenderlo, ma la sua debolezza è tale che cadrebbe se il padre non lo
sostenesse e guidasse. È quindi solo grazie alla conduzione del padre (la
Grazia di Dio) che il bambino arriva al frutto che sempre suo padre gli offre;
ma il bambino non sarebbe riuscito ad alzarsi se il padre non l'avesse
sostenuto, non avrebbe visto il frutto se il padre non glielo avesse mostrato,
non sarebbe potuto avanzare senza la guida del padre, non avrebbe potuto
prendere il frutto se il padre non glielo avesse concesso. Cosa potrà arrogarsi
il bambino come sua autonoma azione? Malgrado nulla avrebbe potuto compiere con
le sue forze senza la Grazia, ciò nonostante ha pur fatto qualcosa. Cartesio,
Principia. Spinoza, Ethica. Egli sostenne infatti che «quando si discute
intorno alla libertà del volere o del libero arbitrio, non si domanda se l'uomo
possa far ciò che vuole, bensì se nella sua volontà vi sia sufficiente
indipendenza -- Leibniz, Nuovi saggi. Schelling, Filosofia della rivelazione. Tönnies,
Gemeinschaft und Gesellschaft. Abhandlung
des Communismus und des Socialismus als empirischer Culturformen; Gemeinschaft
und Gesellschaft. Grundbegriffe der reinen Soziologie, Wissenschaftliche
Buchgesellschaft, Darmstadt, Dizionario dei modi di dire, Hoepli editore.Espressione
tratta dalla Lettera responsiva a Ranieri de' Calsabigi, scritta da Alfieri. Alfieri,
cur. Bartolucci. Brianese, La volontà di potenza di Nietzsche e il problema
filosofico del superuomo, Paravia, Costa, La paideia della volontà. Una lettura
della dottrina filosofica di Epitteto, Anicia, Dorschel, The Authority of Will,
in "The Philosophical Forum", Horn, L'arte della vita nell'antichità.
Felicità e morale da Socrate ai neoplatonici, a cura di E. Spinelli, Carocci, Manca,
Il primato della volontà in Agostino e Massimo il Confessore, Armando, Müller,
Volontà di potenza e nichilismo. Nietzsche e Heidegger, a cura di C. La Rocca,
Parnaso; Nietzsche, La volontà di potenza. Scritti postumi per un progetto, a
cura di G. Raio, Newton & Compton, Pagliacci, Volere e amare: Agostino e la
conversione del desiderio, Città Nuova; Ricoeur, Filosofia della volontà, a
cura di M. Bonato, Marietti; Schopenhauer, Il primato della volontà, a cura di
G. Gurisatti, Adelphi; Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione,
a cura di A. Vigliani, Mondadori; Schopenhauer, Sulla volontà nella natura, BUR
Rizzoli; SEVERINO (si veda), Verità, volontà, destino, Mimesis; Severino, La
buona fede. Sui fondamenti della morale, BUR Rizzoli; Vecchio, Volontà e
essere. Saggio di filosofia prima, Gangemi, Voci correlate Desiderio
(filosofia) Elicito Etica Libero arbitrio Volontà di potenza -- lemma di
dizionario «volontà» -- volontà, in Dizionario di filosofia, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, will, su Enciclopedia Britannica. Filosofia Psicologia
Sociologia Categorie: Etica Concetti e principi filosofici. Giuseppe Zamboni.
Zamboni. Keywords: psicologia del volere, volere, l’io, sopra-sensibile,
volere, volizione, volitum – the will -- Refs.: H. P. Grice, “Gnoseologia,” The
Grice Papers, BANC MSS 90/135c, Bancroft, University of California, Berkeley.
Luigi Speranza, “Grice e Zamboni, L’io,” The Swimming-Pool Library, Villa
Speranza, Liguria.
Grice e Zanini: ragione conversazionale e simpatia conversazionale -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Legnano) Essential Italian philosopher. Grice: “If Zanini likes Smith for his ‘etica
della simpatia,’ I happen to prefer Englishman Butler, for his sermons on
self-love and benevolence!” -- Grice: “There are some resemblances between what
Zanini intelligently calls “the rhetorics, sic in plural, of truth, and my idea
of theoretical argument as a sort of deep-down practical argument.” Filosofo italiano. Si laurea in filosofia a Padova con CURI -- si veda:
Luigi Speranza, “GRICE E CURI”. Borsista
presso la Fondazione Einaudi di Torino, ove studia con LOMBARDINI. Insegna filosofia
a Le Marche. I suoi saggi sono indirizzati, in particolare, al rapporto tra filosofia
politica e filosofia dell’economia. È tra i principali interpreti di Smith e di
Schumpeter. Saggi principali: Filosofie del soggetto: soggettività e
costituzione, Palma, Palermo; Keynes: una provocazione metodologica, Bertani,
Verona; Schumpeter impolitico, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani,
Roma; Il moderno come residuo: lemmi, Pellicani, Roma; Genesi imperfetta: il
governo delle passioni in Smith, Giappichelli, Torino; Modernità e nomadismo, Calusca,
Padova; Smith: economia, morale, diritto, Mondadori, Milano; Liberilibri,
Macerata; Macchine di pensiero: Schumpeter, Keynes, Marx, Ombre corte, Verona; Schumpeter,
Mondadori, Milano; Lessico postfordista, Feltrinelli, Milano; Retoriche della
verità. Stupore ed evento, Mimesis, Milano; Filosofia economica. Fondamenti
economici e categorie politiche, Bollati, Torino; L'ordine del DISCORSO economico.
LINGUAGGIO delle ricchezze e pratiche di governo, Ombre corte, Verona; Schumpeter:
principi e forme delle scienze sociali, Mulino, Bologna; Negri, Una traccia; Belfagor”,
Garin, L'etica della simpatia; L'indice; Salanti, L'economia politica come
critica della società, note sparse; Filosofia economia. Fondamenti economici e
categorie politiche, Quaderni del Dipartimento di Ingegneria gestionale, Bergamo.
Caruso, Alla ricerca della filosofia economica, Storia del pensiero economico, Fumagalli,
Sfera politica e sfera economica: un difficile rapporto. A proposito di
"Filosofia economica" “Economia
politica.” MLOL, Horizons Radio Radicale, univpm. Sito italiano per la
filosofia, su swif. Intervista su
Schumpeter. Video Mediaset, Legnago. Sympathy, di Brown. La simpatia, nell’uso
comune, indica un'inclinazione positiva verso un'ALTRA PERSONA, o più in
generale rispetto a un concetto o un'idea -- συν-πάσχω, letteralmente, patire
insieme, provare emozioni con.. -- Nel suo significato etimologico il termine
indica quindi un sentimento di partecipazione alle emozioni altrui, siano esse
positive o negative. Lo stato psicologico della simpatia ha tratti in comune
con quello dell'empatia, ma anche divergenti. Empatia e l’abilità di percepire
e sentire direttamente ed in modo esperienziale le emozioni di un'altra persona
così come lei le sente, indipendentemente dalla condivisione della sua visione
della realtà. Simpatia e la percezione di situazioni in maniera simile ad
un'altra persona. Questo quindi implica preoccupazione, partecipazione, o
desiderio di alleviare i sentimenti negativi che l'altro sta provando. Per
questo è possibile provare SIMPATIA, MA NON EMPATIA, quando si sente
internamente la voglia di AIUTARLO, ma non proviamo in modo diretto ed
interiore il suo sentimento di dolore (empatia). C’e empatia e simpatia quando
si percepiscono i sentimenti dell'altra persona (empatia) e si sente la voglia
di AIUTARLA. Costellazioni dell'emisfero
celeste settentrionale raffigurate come esseri senzienti in un gigantesco zodiaco,
ovvero giro degli animali (da Harmonia Macrocosmica di Cellarius. Magia
simpatica. Nella filosofia antica, la simpatia, «sentire assieme», venne intesa
non solo come un sentimento umano di natura psichica o emotiva, ma come una
forza cosmica, capace di pervadere ogni creatura e persino gl’elementi fisici.
Alla base di questa forza vi era secondo IL PORTICO una concordanza occulta fra
i vari aspetti della realtà, dovuta alla penetrazione universale dello stesso
Logos-Fuoco, principio di coesione, di movimento, e di vita. Come in un
gigantesco organismo vivente, abitato da una sola grande anima, le varie parti
dell'universo comunicavano tra loro vibrando all'unisono, attraversati dal
medesimo respiro o soffio spirituale, pneuma, che crea quella interdipendenza
in virtù della quale ogni singolo accadimento si ripercuoteva su ogni altra
regione del mondo. Simpatia e quindi il
riverbero o l'influenza che un punto colpito da un evento esercita su un altro
situato anche a distanza. L'uomo
zodiacale in un manoscritto medico che illustra le relazioni di simpatia dei
vari organi con le corrispondenti entità del macrocosmo. Supponendo che la
natura formi un tutto ben collegato e coerente che l'intero universo sia uno IL
PORTICO ha raccolto più di un esempio a sostegno di questa tesi. Se si toccano
le corde di una lira, le altre corde risuonano. Le ostriche e tutte le
conchiglie crescono e si restringono di volume insieme alle fasi della Luna. Il
flusso e il riflusso delle maree sono controllati dai moti lunari-- CICERONE,
De divinatione. Secondo Plotino la simpatia è come una singola corda tesa che,
toccata a un'estremità, trasmette il movimento all'altra estremità. Il termine puo
estendersi all'animismo come nell'occultista Bolo di Mende, il quale parla di
consonanze astrologiche, misteriosofiche e alchimistiche tra oggetti inanimati
ed esseri viventi. Nel Rinascimento
l'argomento e affrontato da diversi filosofi, tra cui FICINO (si veda), Paracelso,
CARDANO (si veda), CAMPANELLA (si veda), e PORTA (si veda), che concepivano un
universo animato da reciproche simpatie e antipatie. Essi traduceno
operativamente questa teoria nella pratica della magia naturale, basata in gran
parte sui fenomeni simpatetici. I maggiori teorici del fenomeno della simpatia,
sebbene limitata all'ambito sentimentale dell'essere umano, sono Hume, Smith, e
Scheler. Un ritorno alla concezione cosmica della simpatia si è avuto in
seguito in Schopenhauer, che parla di Mitleid ossia di compassione morale per
la sofferenza altrui, e nella filosofia antroposofica, per la quale la simpatia
compenetra la vita soggettiva dell'anima con sentimenti di attrazione, anti-tetici
a quelli di repulsione che invece rendono possibile il distacco proprio della
conoscenza oggettiva. Simpatia, su treccani; Zapelli, Simpatia, antipatia,
empatia: la regia del pathos, su else-where.it. Empatia, simpatia, contagio
emotivo: le differenze, su tesionline. Festugière, La Révélation d'Hermès
Trismégiste. Plotino, Enneadi; Compagni, La magia naturale: il contributo
italiano alla storia del Pensiero, treccani; Ernst, Il Rinascimento: magia e
astrologia, su treccani, Enciclopedia Treccani - Storia della Scienza; Calogero,
Simpatia, su treccani, Enciclopedia
Italiana. Le forze della simpatia sono poste così in relazione con quelle del
volere, e dell'antipatia con quelle del pensare, cfr. Simpatia-volere;
antipatia-pensare, su anthropos conosci te stesso. Hume, Trattato sulla natura
umana, Bompiani, Milano; Scheler, Essenza e forme della simpatia, Angeli, Milano.
Antipatia Compassione (filosofia) Empatia Intelligenza emotiva Magia simpatica
Polvere di simpatia Similia similibus curantur Sincronicità Sistema simpatico
-- il lemma di dizionario «simpatia» Antropologia Filosofia Psicologia
Categorie: Concetti e principi filosofici Emozioni e sentimenti Magia. Adelino Zanini.
Adelfino Zanini. Zanini. Keyword: etica
della simpatia, simpatia, empatia, impassibile, non passibile, impatetico,
impassionato, compassione --. Refs.:
Luigi Speranza, “Grice and Zanini: the rhetorics of truth,” The Swimming-Pool
Library, Villa Grice, Liguria, Italia; H. P. Grice, “Zanini,” The Grice Papers,
BANC MSS 90/135c, University of California, Berkeley.
Grice e Zanotti: ragione conversazionale e forza viva – filosofia italiana – Luigi Speranza (Bologna). Filosofo italiano. Saggi: Della forza dei corpi che
chiamiamo la forza viva, Filosofia morale; De viribus centralibus, Bononiae,
Lelio dalla Volpe; Ragionamento sopra la filosofia, Paradossi, Epistolario. Grice: “Zanotti’s point is conceptual. We call
a body animated. Suppose the king dies – his corpse is that of a dead animal.
But is a dead animal an animal? The whole point of calling an animal ‘animal’
is that his body is self-animated – i. e. self-moves, as a plant does. Plants,
remember, are alive and animal at heart! Now Zanotti goes one step further.
Instead of sticking with verbs (‘she walks in beauty like the night’) he goes
to render the thing abstract into what he calls ‘forza’ – so we had to get rid
of the spirit or animus or inspiration. Now we have the élan or ‘vital force’. ‘Forza’ rings the wrong bells, since there is nothing
forceful about it. William James famously said to a chair, ‘Move towards me’.
‘I fail.’ While one can animate one’s own body when one is alive, one cannot
animate any other body – Mary Shelley notwithstanding!” Slancio
vitale è un'espressione nota soprattutto nell'ambito della filosofia francese l’élan
vital, di solito usata nella parapsicologia, nella new Age, nella scienze
spirituali e filosofiche e nella correnti artistiche del dadaismo e del
fauvismo. Nella filosofia antica di Posidonio si ipotizza il concetto di una
sorta di forza vitale, ritenuta come emanata dal sole verso tutte le creature
viventi sulla superficie terrestre. Nelle filosofie orientali si teorizza il ki
-- un concetto delle energie fondamentali dell'universo, di cui fanno parte la
natura e le funzioni della mente umana -- e la kundalini -- un'energia
residuale della creazione, meglio nota come ‘shakti’ che si trova in ogni
essere umano. In particolare ‘kundalini’ corrisponde alla forza generativa in
contrapposizione alle altre due forme di energia tradizionali cioè ‘prana’ o
energia vitale, e ‘fohat,’ o energia di movimento. In Occidente la teoria dello slancio vitale appartiene
propriamente alle filosofie vitalistiche sviluppatesi in opposizione al
positivismo e all'idealismo ai quali si rimprovera di aver ridotto la filosofia
ad una riflessione astratta sulla realtà della vita che dove invece essere
definita tornando alla concretezza. Schopenhauer
accentra la sua filosofia sulla volontà di VIVERE, concetto alla base di
fenomeni biologici e spirituali che hanno come loro essenza una forza IRRAZIONALE
e cieca che rende vano ogni tentativo degl’uomini di dare senso e direzione
alla loro stessa esistenza. Contrariamente alla visione pessimista di
Schopenhauer, Nietzsche, pur riconoscendo L’IMPOSSIBILITA DI RAZIONALIZZARE l'esistenza,
come e avvenuto da Socrate in poi, con il risultato di far cadere l'uomo in un
rinunciatario nichilismo, tuttavia profetizza l'avvento di un oltre-uomo capace
di accettare e superare il dolore dell'esistenza ricorrendo alle sue terrestri
forze vitali. L'espressione "slancio vitale" è stata usata
specificatamente da Bergson nel suo Evoluzione creatrice, in cui affronta la
questione della auto-organizzazione e della morfogenesi spontanea di tutte le
cose della natura. Secondo Bergson vi è una continua differenziazione nello
sviluppo della VITA in varie direttrici evolutive, per esempio lungo la linea
organico-inorganico, che spiega l'evoluzione delle forme viventi. Quando siamo
bambini, spiega Bergson, il nostro futuro sviluppo è caratterizzato da un
numero imprecisato di tendenze. Pensiamo di volta in volta, mentre cresciamo,
che faremo il pompiere, il giornalista, l'esploratore..ecc, ma poi alla fine
una sola di queste strade diverrà reale. Nella natura avviene altrettanto. All'inizio
si dipanano molte vie evolutive, alcune di queste si bloccano, e altre invece
proseguono, e la forza vitale, la spinta creatrice che e nella linea di
sviluppo che si è fermata, prosegue, confluisce e dà forza alle linee che
continuano ad evolversi con uno slancio vitale. È come dire che, dalle scimmie
antropomorfe, lo SCIMPANZE [H. P. GRICE, “READ ‘CHIMP’ LIT.”] rappresenta una
linea evolutiva che, all'inizio, continua la sua evoluzione, che poi si è
fermata, mentre lo slancio vitale prosegue in un'altra direzione che porta
all'Homo sapiens. Inizialmente, nell'ambiente letterario e para-scientifico dei
salotti francesi e ipotizzato che l'energia vitale degl’esseri viventi,
vegetali e animali, potesse essere tradotta e misurata come fosse energia
elettrica, orgonica, prendendo spunto dal concetto bergsoniano di corrente di
vita Pur confermando scientificamente
una minima attività bio-elettrica di tutti gl’organismi viventi, Huxley
successivamente ne smente l'analogia con l'élan vital, usando quest'ultimo
termine, energia vitale, in un uso più metaforico. L'effetto più clamoroso della teoria dello
slancio vitale si ha nel campo artistico dove venne ripresa l'idea bergsoniana
che l'uomo dove fare della propria vita una creazione estetica. Le avanguardie
moderne come il dadaismo fanno proprio questo progetto tentando di superare la
distinzione tra l'opera artistica e il suo creatore esprimendo così nell'arte
la loro naturale gioia di vivere (bonheur de vivre). Anche l'espressionismo
risentì di questo aspetto del pensiero di Bergson. Nicola, Atlante illustrato
di Filosofia, Giunti. Un'espressione simile, ‘vital force,’ si ritrova in Emerson.
Fornero, Salvatore Tassinari, Le filosofie, Pearson Italia. Voci correlate: aura
(paranormale) Bergson Ki (filosofia) Kundalini Orgone Vitalismo, élan vital, su
Enciclopedia Britannica. Portale Filosofia: accedi alle voci di Wikipedia che
trattano di Filosofia Categoria: Concetti e principi filosofici. Keywords: forza
viva. Refs.: H. P. Grice, “Zanotti
and me,” The Grice Papers, BANC MSS 90/135c, The Bancroft Library, The
University of California, Berkeley. Luigi Speranza, “Grice
e Zanotti: la forza viva,” The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria.
Grice e Zimara: la questione del primo cognito o la ragione
conversazionale dei parepatetici del liceo o lizio -- filosofia italiana –
Luigi Speranza (Galatina). Essential Italian philosopher. Grice: “Zimara
is a testimony that Aristotle is popular without Oxford!” Filosofo
italiano. Si laurea a Padova e vi insegna.
Sindaco di Galatina. Si reca a Napoli per difendere la città dai soprusi dei
Duchi Castriota. Insegna filosofia a Salerno con la stesura di una guida alle
opere di Aristotele o del liceo o lizio. Cura la pubblicazione di alcune opere
di Alberto Magno e di Giovanni di Jandun.
Dizionario di filosofia. Cantimori, Enciclopedia Italiana. Saggi: Quæstio de
primo cognito, Papie, Iacob de Burgofranco impresse, Studi galatinesi illustri, Guida Biografica, Tor
Graf Galatina, Galatina. Treccani,
Enciclopedia italiana. Grice: “It is amazing how much Zimara loved Aristotle,
at least for those who don’t love him that much!” Grice: “Zimara liked to
retell the story of why he preferred to refer to Aristotle’s philosophy as that
of the ‘lizio’ – the ‘lizio’ is the antiquated Italian way and spelling for
Hellenic ‘lykaeon.’ This represents Apollo – in the statue at the gymn -- ginnasio,’
since they were naked -- where Aristotle
walked around. ‘Peripato’ is obscene; lizio rings the right bell, and, also
avoids to refer to the thing as ‘Aristotelian,’ avoiding what Frege calls a
proper name!” Marco Antonio (Marcantonio) Zimara o Zimarra
o Zima. Zimara. Keywords: Aristotle, il
liceo, la filosofia del liceo, filosofia liceale. Refs.: H. P. Grice, The Grice Papers, BANC MSS
90/135c -- Luigi Speranza, “Grice e Zimara: Aristotle within and without
Oxford,” The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria.
Grice e Zini: la ragione conversazionale del ivstvm quia -- ⸠ -- ivssvm
-- filosofia italiana – Luigi Speranza (Firenze). Filosofo italiano. Grice: “Like me, Zini has been interested
in the Graeco-Roman concept of ‘ius.’” -- Saggi: Proprietà individuale e proprietà
collettiva, Torino, Bocca, Il pentimento e la morale ascetica, Torino, Bocca; Giustizia:
storia d’una idea – cfr. Grice on ‘justice’ in Thrasymachus – Torino, Bocca, --
cf. Grice, “Justice in Plato’s Republic,” “Social justice,” The Grice Papers
--; La morale al bivio, Torino, Bocca, La doppia maschera dell'universo: filosofia
del tempo e dello spazio, Torino, Bocca, Il congresso dei morti, Roma, Partito
comunista d'Italia, ed. con introduzione di Bergami e prefazione di Nesi, Calabritto,
Mattia e Fortunato; Poesia e verità, Milano, Corbaccio, I fratelli nemici:
dialoghi e miti, Torino, Einaudi, La tragedia del proletariato in Italia:
diario, prefazione di Bergami, Milano, Feltrinelli, Appunti di vita torinese, Firenze,
Olschki, Pagine di vita torinese: note del diario, Torino, Centro studi
piemontesi. Grice enjoyed Zini’s approach. “Zini’s philosophy on justice is divided in six parts. The first is on the
real and the ideal -- il reale e l’ideale --; the second is “la giustizia come
idea ed emozione” -- fairness as idea and as emotion --; the third, “i frutti
del lavoro e la loro distribuzione scondo giustizia,” The fruits of labour and
their distribution according to fairness; the fourth is “Libertà od
egualiglianza” -- Grice: “Note the ‘od,’ which need not be exclusive” --; the fifth
is “Analissi del merito,” an analysis of merit, and the last is “La pena
riparatrice,” literally the pain that repairs, the punishment that teaches, or
atones.” Grice: “In liberty or freedom versus equality, Zini approaches the ROMAN
attitude, rather brusque to those who rather strike an Anglo-Saxon attitude!” –
Grice: “An apt way to describe the underlying conceptual difference between
"malum in se" and "malum prohibitum" is "iussum quia
iustum" and "iustum quia iussum", namely something that is
commanded (iussum) because it is just (iustum) and something that is just
(iustum) because it is commanded (iussum). In symbols: ivstvm ⸠ ivssvm. Zini. Keywords:
ius, iustum quia iussum. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Zini”; H. P. Grice,
“Justice from Plato to Zini: the history of an idea, alla Berlin,” Luigi
Speranza, The Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria, Italia, The Grice
Papers, BANC MSS 90/135c, The Bancroft Library, The University of California,
Berkeley.
Grice e Zolla: la ragione conversazionale e la discesa d’Enea all’Ade –
filosofia italiana -- Luigi Speranza (Venezia). Essential
Italian philosopher. Filosofo italiano. Saggi: Etica e estetica, Spaziani,
Torino, L’eclissi dell'intellettuale, Bompiani, Milano, Volgarità e dolore, Bompiani,
Milano, Le origini del trascendentalismo, Storia e Letteratura, Roma, Storia
del fantasticare, Bompiani, Milano, Le potenze dell'anima: morfologia dello
spirito nella storia della cultura, anatomia dell'uomo spirituale-- cf. Grice,
“the power structure of the soul” -- Bompiani, Milano; Il letterato e lo
sciamano, Bompiani, Milano, Che cos'è la tradizione romana? Bompiani, Milano, Le
meraviglie della natura: introduzione all'alchimia, Bompiani, Milano,
Archetipi, Marsilio, Venezia; L'androg-gino: l'umana nostalgia dell'interezza, Red,
Como – GIOVE ANDROGINO; Incontro con l'andro-gino:
l'esperienza della completezza sessuale, GIOVE ANDROGINO, Como Aure: i luoghi e
i riti, Marsilio, Venezia, L'amante invisibile: l'erotica sciamanica nelle
religioni, nella letteratura e nella legittimazione politica, Marsilio, Venezia,
Sincretismo, Guida, Napoli; Verità segrete esposte in evidenza: sincretismo e
fantasia, contemplazione e l’esoterico, Marsilio, Venezia; Discorsi metafisici,
Guida, Napoli; Uscite dal mondo, Adelphi, Milano; La luce; La ricerca del sacro,
Tallone, Alpignano Ioan Petru Culianu, Tallone, Alpignano, Lo stupore infantile,
Adelphi, Milano; Le tre vie, Adelphi, Milan; Un destino itinerante:
conversazioni tra oriente ed occidente, Marsilio, Venezia; La nube del telaio: RAZIONALITA
e irrazionalità tra oriente ed occidente, Mondadori, Milano; La filosofia
perenne: incontro fra oriente ed occidente, Mondadori, Milano; Catabasi e anastasi,
Tallone, Alpignano; La discesa d’ENEA all'Ade – VIDE VIRGILIO -- Adelphi,
Milano; La ri-surrezione di BACCO; Minuetto all'inferno, Einaudi, Torino; Cecilia
o la disattenzione, Garzanti, Milano; Il moralista, Garzanti, Milano; Saggi Bompiani,
Milano; La psicanalisi, Garzanti, Milano; Dickinson: selected poems and letters,
Mursia, Milano; Il marchese de Sade, Longanesi, Milano; Il mistico Vitters, Garzanti,
Milano; Melville, Clarel, Einaudi, Torino; Adelphi, Milano; Hawthorne, Felton o
l'elisir della vita, Neri Pozza, Vicenza; Garzanti, Milano; Il super-uomo e i
suoi simboli, Nuova Italia, Firenze; Florenskij, Le porte regali; Saggio
sull'icona, Adelphi, Milano; “Novecento” Lucarini, Roma; L'esotismo nella
letteratura, Nuova Italia, Liguori, Napoli; Il dio dell'ebbrezza: antologia dei
dionisiaci, Einaudi, Torino; Conoscenza religiosa, Storia e Letteratura, Roma; Gl’arcani
del potere: elzeviri, Rizzoli, Milano; Gli usi dell'immaginazione e il declino
dell’occidente, A.I.R.E.Z., Montepulciano; Filosofia perenne e mente naturale, Venezia;
Il serpente di bronzo: scritti ante-signani di critica sociale, Venezia, Civiltà
indigene dell’Italia, Storia e Letteratura, Roma; Archetipi. Aure. Verità
segrete. Dioniso errante. Tutto ciò che conosciamo ignorandolo, Marsilio,
Venezia. Contiene Archetipi, aure e verità segrete esposte in evidenza e
l'introduzione all'antologia Il dio dell'ebbrezza, Le tre vie. Soluzioni
sovrumane, Marchianò, Marsilio, Venezia, La catabasis d’ENEA – VIRGILIO (si
veda). Arrivo a Cuma. Enea cerca la Sibilla. Racconto sulla fondazione del
tempio da parte di Dedalo e descrizione di esso. Acate conduce la Sibilla
Deifobe d’Enea. La Sibilla prescrive sacrifici. L’antro della Sibilla. La sibilla
invoca Apollo. Apollo esorta Enea a non indugiare. Responsi della Sibilla sui
futuri contingenti. Enea chiede alla Sibilla di fargli da guida per
l’oltretomba. Deifobe allora gli dice di trovare un ramo d’oro nel bosco come
offerta a Proserpina e di trovare e seppellire un compagno. Acate ed Enea
ritornano dall’antro e trovano Miseno morto. Enea e i suoi compagni vanno nel
bosco per preparare la pira. Appaiono alcune colombe ad Enea e lo guidano al
ramo d’oro. Esequie per Miseno. Sacrifici di fronte all’antro dell'Ade. Al
sorgere del sole Enea e la sibilla s’introducono nella grotta. Invocazione di VIRGILIO
agli dei inferi. Inizia il viaggio agl’inferi. Descrizione del vestibolo, dove
sono raggruppate le personificazioni dei mali e tanti mostri bivaccano: la chimera,
l'idra, i centauri, le scille, le arpie, il centimano Briareo, le gorgoni e
Gerione. Arrivo fino a Caronte. La sibilla dà spiegazioni sulla sorte degli’insepolti.
Enea tra questi scorge Leucaspi e Oronte, i lici periti nella tempesta marina. Enea
scorge Palinuro e chiede della sua fine. Palinuro chiede di essere sepolto. La
Sibilla gli dice che ci penseranno gl’abitanti di quei luoghi sollecitati da
prodigi celesti. I due proseguono. Caronte li rampogna e attacca Enea perché ANIMA
VIVA. La Sibilla lo fa tacere e gli mostra il ramo d’oro. Appare Cerbero, ma la
Sibilla la addormenta con una focaccia. Appaiono i primi morti nell'Ade vero e
proprio, ovvero i bambini e i condannati a morte ingiustamente. Poi i suicidi,
i morti per amore, tra cui Didone. Enea le parla, ma questa se ne va senza
rispondere. Incontro coi morti in guerra, tra cui i compagni d’Enea. Dialogo
con Deifobo, il quale racconta la sua fine, causata dall’inganno di Elena. La
Sibilla tronca la conversazione esortando Enea a raggiungere in fretta i campi elisi.
I due proseguono e vedono il Tartaro, dove sono i giganti, i titani, l’idra, e
gli spiriti di coloro che furono malvagi in vita, tra cui Issione, Piritoo,
Teseo, Flegias, tutti puniti per le loro nefandezze. Ingresso nei campi elisi
dove sono i beati. Museo accompagna Enea da Anchise. Anchise spiega al figlio
la sorte delle anime. Anchise illustra la progenie ROMANA. SILVIO, successore
di ASCANIO, figlio di Enea e Lavinia, Proca, Capys, Numitore, Silvio Enea, ROMOLO,
OTTAVIANO, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio il Superbo,
Bruto, i Deci, i Drusi, Manlio Torquato, Furio Camillo, GIULIO CESARE, Pompeo,
Lucio Mummio, Lucio Emilio Paolo, Catone -- Censore o Uticense -- Aulo Cornelio
Cosso, i Gracchi, gli Scipioni, Caio Fabrizio Luscino, Serrano, i Fabi, Quinto
Fabio Massimo Verrucoso. Cenni di Anchise su Marco Claudio Marcello, figlio
adottivo e genero d’OTTAVIANO. Anchise profetizza ad Enea le guerre che duove
sostenere e lo accompagna all'uscita dell'Ade. Enea torna dai compagni, coi
quali si imbarca verso Gaeta La guerra latina. Enea alla corte del re Latino, olio
su tela di Bol, Amsterdam, Rijksmuseum. ENEA e i suoi compagni salpano da Cuma
e giungono in un porto della Campania situato a Nord. Qui muore Caieta, la
nutrice di Enea, nell'Esperia. Stanchissimi e affamati -- tanto da mangiare le
mense, piatti di focaccia dura, proprio come avevano previsto le arpie -- sbarcano
alla foce del Tevere. Enea decide quindi di inviare Ilioneo come ambasciatore al
re del luogo, Latino. Questi accoglie con favore l'emissario di Enea, e gli
dice di essere a conoscenza che Dardano, il capostipite del gruppo d’Enea, e
nato nella città etrusca di Corito, ab sede Tyrrena Corythi. Ilioneo risponde: Da
qui ebbe origine Dardano. Qui Apollo ci spinge con ordini continui. In ogni
caso Latino si mostra favorevole ad accogliere Enea e i suoi compagni perché
suo padre, il dio italico Fauno, gli ha pre-annunciato che l'unione di uno
straniero con sua figlia Lavinia genera una stirpe eroica e gloriosa. Per
questo motivo, il re ha in precedenza rifiutato di concedere Lavinia in moglie
al re dei Rutuli, Turno, anche lui semidio in quanto figlio della ninfa Venilia.
La volontà degli dei si manifesta anche attraverso prodigi. La piega che gl’eventi
stanno prendendo non piace a Giunone che con l'aiuto di Aletto, una delle furie,
rende geloso Turno e spinge la moglie del re, Amata, a fuggire nei boschi con
la figlia e a fomentare l'odio verso gli stranieri nella popolazione locale.
L'uccisione d’Almone, colpito alla gola da una freccia durante una rissa fra gl’italici
e Enea e i suoi compagni, provocata dalla furia, scatena la guerra. Turno,
nonostante il parere contrario di Latino, raduna un esercito da inviare contro Enea
i suoi compagni. Il suo alleato principale è Mezenzio, il re etrusco di Cere,
cacciato dai sudditi per la sua crudeltà. Vi sono poi, tra gl’altri, Clauso,
principe dei Sabini, alla testa di un corpo militare particolarmente imponente.
I due semi-dei italici Ceculo e Messapo, figli rispettivamente di Vulcano e
Nettuno, Ufente, capo deg’equi, Umbrone, condottiero dei marsi e noto serparo, Virbio,
re di Aricia e nipote di Teseo, la vergine guerriera Camilla, regina dei volsci.
Sepoltura di Caieta. Enea riparte. Enea e i suoi compagni passano vicino
all’isola di Circe. Enea e i suoi compagni avvistano la foce del Tevere
all’alba, e si fermano. Invocazione di Virgilio a Erato. Racconto sulle origini
del re Latino. Turno vuole in sposa Lavinia, ma i presagi divini fanno esitare
Latino. Qquest’ultimo chiede auspici all’oracolo di Fauno, il quale gli dice di
dare in sposa la figlia a un genero straniero che sta per arrivare. Magro
banchetto di Enea e i suoi compagni, e quindi avverarsi della profezia di
Celeno. Preghiere di Enea cui rispondono tre lampi di Giove. Ambasciata per la
pace inviata a Latino mentre Enea costruisce una cittadella fortificata. Latino
accoglie Enea e i suoi compagni e chiede cosa lo spinga a lui. Ilioneo risponde
che il volere degli dei li ha condotti in quei luoghi. Latino pensa agl’oracoli
di Fauno, li accoglie benevolmente e chiede di far venire Enea esponendo a loro
il vaticinio. Il re ricambia i doni. Giunone scorge le sorgenti case di Enea e
i suoi compagni, se ne duole e promette come dote a Lavinia una guerra; poi si
dirige d’Aletto e la esorta a portare discordia. La Furia si dirige nel LAZIO e
corrompe Amata, moglie di Latino, la quale si lamenta col marito per aver
privato Turno della mano di Lavinia, ma il re non si fa convincere. Amata
impazzisce per la città e porta sua figlia nella foresta. Le altre donne sono
colpite dalla medesima furia e la raggiungono in una specie di baccanale. Aletto
va da Turno prendendo le sembianze della sacerdotessa di Giunone, esortandolo a
guerreggiare con Enea e i suoi compagni, ma Turno la deride. Aletto s’infuria e
lo corrompe, facendo sì che dichiari guerra. Aletto si dirige su Enea e i suoi
compagni. Ascanio sta cacciando, e la furia fa in modo che egli ferisca a morte
UN CERVO SACRO. I contadini allora si armano ed Enea e i suoi compagni
accorrono d’Ascanio. Combattimento tra le due parti. Aletto va trionfante da
Giunone e torna agl’inferi su suo ordine. Giunone fa scoppiare definitivamente
la guerra, mentre Latino si dispera e scaglia una maledizione su Turno. Apertura
delle porte del tempio di Giano da parte di Giunone, poiché Latino non vuole
farlo. Preparativi della guerra. Invocazione alle Muse. Presentazione dei
condottieri italici: Mezenzio col figlio Lauso, Aventino, Catillo, Cora,
Ceculo, Messapo, Clauso, Aleso, Ebalo, Ufente, Umbrone, Virbio, Turno, Camilla.
Zolla. Keywords: fantasticare,
Bacco, la discesa d’Enea all’Ade. Refs.: H. P. Grice, The Grice Papers, BANC
MSS 90/135c, The Bancroft Library, The University of California, Berkeley.
Grice e Zopiro: arma virvmque cano -- la ragione conversazionale a Roma – filosofia
italiana – l’arma del filosofo a Cumae -- Luigi Speranza (Taranto). Filosofo italiano. Pythagorean. Giamblico. He
appears to specialise in mechanical matters, and in particular the design and
construction of weapons. His skills are evidently in demand and there are
reports of him working in places as far apart as Miletus and Cumae. Grice:
“That he is of ‘Hellenic’ – so-called, and thus not properly Roman -- origin is
evident by the fact that his name starts with a ‘Z,’ a letter which Catone
managed to expel from the Latin alphabet. Catone would say: ‘z’ is the sound a
corpse makes just before it becomes one’ – rudely. He probably knew. Giamblico,
of Calcide, seems to have been very familiar with Italian geography, since he
lists all these ‘Pythagoreans,’ who managed to settle (while the sect was
banned in Crotone) all over the place. Taranto is close enough, but it seems
indeed that Zopiro’s skills led him as far as Cumae. Recall taxis or ubers were
unknown then!’. The concept of a weapon was well known to Aeneas and Hemingway
--. In Anglo-Saxon, a weaponed man meant a man, i. e. a man (gender-neutral)
with a penis. For Grice’s Play-Group. The Swimming-Pool
Library.
Grice e Zorzi: la ragione conversazionale e l’armonia del mondo --
filosofia italiana – Luigi Speranza (Venezia). Essential Italian philosopher. Grice: “For some
reason, in the Veneto area, they cannot pronounce the /dg/, which becomes /z/
as everyone who is familiar with Giorgone – as in Quine’s infamous example --
would know!”. Filosofo italiano. Saggi: L'armonia del mondo,
Campanini, Pensiero occidentale, Bompiani, Milano; De harmonia mundi, Firenze, Finestra;
L'Elegante, poema e commento, Maillard, Arché, Milano Paris. Onda, Le vicende
costruttive della chiesa e del convento, Il progetto di Sansovino e il memoriale
di Z.; La teoria ermetica di Z., La chiesa di San Francesco della Vigna e il suo
convento, Venezia, San Francesco della Vigna; Campanini, Le fonti dell’armonia
del mondo di Z., Ca' Foscari”; Campanini, La struttura simbolica dell’armonia
del mondo di Z., Materia Giudaica; Argento, Il cardinale e l'architetto: Aleandro
e il rinascimento adriatico, Apostrofo, Cremona. Grice: “Zorzi is an interesting one, as a proof that, in Italy, they
take the Hebrew language seriously! They call it a classic, even! I wish I had
learned some all those years I boarded at Clifton – especially since I will
later make use of ‘Fiat lux’!” – Grice: “While the concept of ‘harmonia mundi’
may claim a Judaeo-Christian heritage, as the Italians put it – a heritage they
lack! --, it is SO EASY to reconstruct the ‘harmonia mundi’ in purely Aryan,
that is, Pythagorean terms! The root of ‘mundo’ are complex enough, and the
English language lacks the concept, preferring vir-hood, ‘world,’ instead.
‘Harmonia’ is possibly so hellenic that CICERONE never cared to find the proper
Roman indigenous cognate! Zorzi. Keywords: armonia conversazionale. Refs.: H. P. Grice, The Grice Papers, BANC MSS 90/135c, The Bancroft
Library, The University of California, Berkeley, Luigi Speranza, “Grice e
Zorzi: l’armonia del mondo,” pel gruppo di gioco di H. P. Grice, The
Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria.
Grice e Zucca: la ragione conversazionale e il filosofo di filosofi --
filosofia italiana – Luigi Speranza (Villaurbana). Filosofo
italiano. Grice: “I like his surname. Mine means ‘pig;’ his means ‘pumpkin’!”
-- zúcca prov. zucs, sucs; a. fr. suc/cosse/; vuolsi derivi dalla voce popolare
cu-cuzza, v. q. voce, soppressa la prima sillaba e trasposte le lettere del
rimanente. Altri dal gr. sikya, zucca, Diez.
Pianta annuale della famiglia delle curbitacee con lo stello rampicante, le
foglie grandi, cuoriformi, rotonde, e i frutti buoni a mangiare, grossi e di
varia rotondità -- rum. cucurbitu; mod. prov. cougourdo; mod. fr. courge; per
similit. La testa umana; deriv.: zuccata; zucchétta-étto -- quella berretta
rossa che portano i cardinalli -otto-íno-one. Grice: “The metaphor is an interesting one. I’m not called ‘Grice’
because I look like a pig, but Zucca _is_ called ‘Zucca’ because, as the dizionario
etimologico puts it – ‘per similit. la testa umana’!" Saggi: L'uomo e l'infinito, Imola, Sociale; Il lamento del genio: parodia,
Sassari, Gallizzi; Dopo il dolore: canto, Chiari, Rivetti; Il grande enigma, Modena,
Formiggini; Le lotte dell'individuo, Rivista di filosofia”, Modena, Formiggini;
Essere e non essere, Rivista di Filosofia; Roma, Formiggini; Pensieri, Rivista
sarda, Leggenda e realtà, Rivista sarda, Ardigò [si veda] e il vescovo di
Mantova: un'intervista nel sogno, Rivista sarda, Roma, Ferri; Un filosofo di un
filosofo, Mediterranea; I rapporti fra l'individuo e l'universo, Padova, Milani.
Antioco Zucca. Zucca. Keywords: un filosofo di un filosofo. Refs.: Luigi
Speranza, “Un filosofo di un filosofo: Grice e Zucca,” -- H. P. Grice, The
Grice Papers, BANC, MSS The Bancroft Library, The University of California,
Berkeley. Luigi Speranza, The
Swimming-Pool Library, for the Anglo-Italian Club, Villa Speranza, Liguria.
Grice e Zubiena: l’implicatura demoniaca e la ragione conversazionale
-- corpi e corpi -- filosofia fascista – filosofia italiana – Luigi Speranza (Torino). Filosofo
italiano. Grice: “Perhaps without knowing, Zubiena has explored a crucial
concept in Greco-Roman philosophy, that of ‘daimone,’ – ‘il demoniaco,’ as
Zubiena calls it, focusing on its iconography.” Grice: “I would call Zubiena the
Italian G. W. H. Parkinson. Like G. W. H. Parkinson, Zubiena edits a volume on
‘semantics.’ And I would also call him the Italian A. G. N. Flew. Like A. G. N.
Flew, Zubiena edits a volume on “Language and philosophy.”” Filosofo italiano. Zubiena
bears what Italians, and everybody else, for that matter, call a
‘topographical’ cognomen. ‘Zubiena,’ or ‘Zubien-a’ “in
piemontese” -- comune italiano della provincia di Biella in Piemonte. Insegna a
Roma. Fonda l'archivio di filosofia e organizza i colloqui Castelli -- Grice: “Zubiena
should have called these colloquia the Zubiena colloquia” --, incontri che
riuniscono filosofi per discutere temi diversi. Vicino all'esistenzialismo, Z. parte
da una posizione spiritualista. Si caratterizza per uno stile filosofico dal
tratto auto-biografico. Si interessa di temi legati al rapporto tra RAGIONE,
arte, e religione. Introduce il
dibattito sulla de-mitizzazione. Grice: “In general, since Evola, Italian
philosophers should know better, and avoid the Greek or Hellenic mystic concept
of the ‘mythos’ and replace it for the very relatable one of ‘legend.’ In Z. convergono suggestioni tratte da Agostino, Kierkegaard, Šestov, e
Heidegger, in una ricerca volta a delineare una filosofia della storia italiana
sulla base della considerazione del concetto di peccato – ‘that Cicerone
lacked’ -- Grice. Nei colloqui ‘Z.’ convenneno
filosofi di rilievo della scena fenomenologica ed ermeneutica. Vi fanno la loro
comparsa Gouhier, Breton, Brun, Bruaire, Tilliette, Lacan, Ricœur, Lévinas,
Ellul, Argan, Starobinski, Benveniste, ECO [vide], Scholem, Vahanian, e GIANNINI
[vide]. Z. prende il suo posto, come organizzatore dei colloqui e direttore
dell'archivio di filosofia, Olivetti. Panikkar e suo grande amico e collaboratore.
Saggi: Il tempo esaurito, Bussola, Roma; Presupposti di una filosofia della
storia, Milani, Padova; Il demone, Electa, Milano – cf. H. P. GRICE on J. L.
ACKRILL on eudaemon and kakodaemon --, Pensieri e giornate, Milani, Padova; Simbolo
e immagine, Rinascimento, Roma; Il tempo invertebrato, Milani, Padova; Paradossi
del senso commune, Milani, Padova – cf. H. P. GRICE, “THE PHILOSOPHER’S
PARADOXES AND COMMON SENSE”; La de-mitizzazione, Milani, Padova, Il tempo inqualificabile,
Milani, Padova; Diari, Milano, archivio di filosofia, Padova, Olivetti, La
filosofia cristiana, Città Nuova, Roma; Prini, L'esistenzialismo teologico, Filosofia
cattolica, Laterza, Roma. Enciclopedia Treccani, Sapienza Roma, Filosofia della
religione, esistenzialismo teologia RAZIONALE. Archivio di filosofia. Sichirollo,
Enciclopedia italiana, appendice, Roma, istituto dell'Enciclopedia Italiana, Episcopale
Italiana. Enrico Castelli Gattinara di Zubiena. Keywords: simbolo; parabola;
diavolo; l’individuo e lo stato, la corporazione, demonio, vita beata. Refs.:
Luigi Speranza: “Grice, Flew, Parkinson, and Zubiena,” Luigi Speranza, “Grice e
Zubiena: implicature demoniache,” pel gruppo di gioco di H. P. Grice, The
Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria.
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