Powered By Blogger

Welcome to Villa Speranza.

Welcome to Villa Speranza.

Search This Blog

Translate

Monday, June 23, 2025

GRICE E RIGNANO

 BG e | | 540 Attualita Scientifiche  N. 35 o JH E: AA EUGENIO RIGNANO ] LA VITA NEL SUO ASPETTO FINALISTICO Y, SS A Sad ANO  2 O AS N SN ABORAVL FIDENTER: LN 10 A NET NY: RES A ELN /- ue BOLOGNA NICOLA ZANIOHELLI EDITORE Library ot tbe University of Wisconsin PRESENTED BY THE GOVERNMENT OF ITALY Diaitizd Google DEL MEDESIMO AUTORE Di un socialismo in accordo colla dottrina econo- mica liberale. Edizione italiana, Fratelli Bocca, Torino, 1901. Edizione francese, Giard et Brire, Parigi, 1904, La Sociologia nel Corso di filosofia positiva di Augusto Comte. | Edizione italiana, Sandron, Palermo, 1904. Edizione francese, Giard et Brire, Parigi, 1902. Sulla trasmissibilit dei caratteri acquisiti. Ipotesi duna centro-epigenesi. Edizione italiana, Zanichelli, Bologna, 1907, Edizione francese, Alcan, Parigi, 1906. Edizione tedesca, Engelmann, Lipsia, 1907. Edizione inglese, The Open Court Publishing Co., Londra-Chi- cago, 1911. Essais de synthse scientifique. (Le rle des thoriciens  dans les sciences biologiques et sociologiques, - La valeur syn- _thtique du transformisme. - La mmotre biologique en energ- tigue. - Origine et nature mnmoniques des tendances ajfectives. - Qu? est-ce que la conscience. - Le phnomne religieux. - Le Matrialisme historique, - Le socialisme). Edizione francese, Alcan, Parigi, 1912, Edizione inglese, George Allen and Unwin, Londra, 1918. Edizione spagnola, Araluce, Barcellona (in corso di stampa). Psicologia del ragionamento. Edizione italiana, Zanichelli, Bologna, 1920, Edizione francese, Alcan, Parigi, 1920, Edizione inglese, Kegan Paul, Trench, Trubner and Co., Londra, 1923. Edizione spagnola, Calpe, Madrid, 1923. DEL MEDESIMO AUTORE Come funziona la nostra intelligenza. Edizione italiana, Zanichelli, Bologna, 1922, Il finalismo della vita. Edizione italiana, Zanichelli, Bologna, 1922, La memoria biologica. Saggi di una nuova conce- zione filosofica della vita. Edizione italiana, Zanichelli, Bologna, 1922. Edizione francese, Flammarion, Parigi, 1923. Edizione inglese, Kegan Paul, Trench, Trubner and Co., Londra, 1925. Religione, materialismo, socialismo. Edizione italiana, Zanichelli, Bologna, 1920. Per una riforma socialista del diritto successorio. Edizione italiana, Zanichelli, Bologna, 1920. Edizione francese, F. Rieder et C.ie, Parigi, 1922, Edizione americana, Knopf, New York, 1924, Edizione inglese, The Labour Publishing Co., Londra, 1925, Democrazia e fascismo. Edizione italiana, Alpes, Milano. 1924, Les facteurs de la guerre et le problme de la paix. Edizione francese, Alcan, Parigi, 1915. Edizione inglese, The Council for the Study of Internat. Re- lations, Londra, 1915, Edizione tedesca, Fssli, Zurigo, 1916, Edizione danese, Pios, Copenhagen, 1916. Edizione svedese, Svenska Andelsfrlaget, Stoccolma, 1916. Per la pace del mondo. Edizione italiana, Zanichelli, Bologna, 1925. Edizione francese, Bibliotheque Universelle, Ginevra, 1925. EUGENIO RIGNANO LA VITA NEL SUO ASPETTO FINALISTICO BOLOGNA | NICOOLA ZANICHELLI EDITORE L?' EDITORE ADEMPIUTI 1 DOVERI ESERCITER 1 DIRITTI SANCITI DALI.E LEGG) Cooperativa Tipografica Azzoguidi - VI1-1925 214563 FEB 17 1927 BG R44 LA VITA NEL SUO ASPETTO FINALISTICO Diaiizd Google Il secolare dibattito fra vitalisti e mecca- nicisti, nel tentare di dare una spiegazione della vita, non pu portare a conclusione veruna se prima non si mette bene in evidenza, e non si precisa esattamente in che consista, quella ca- ratteristica fondamentale comune a tutti 1 fe- nomeni vitali, consistente nell'aspetto finala- stico o teleologico che essi presentano nelle loro manifestazioni pi tipiche. E quello che ci pro- poniamo appunto di fare in questo studio, che non vuole quindi essere altro che un contributo alla soluzione del dibattito stesso. A tale seopo passeremo rapidamente in rl- vista, nel modo pi suecinto e pi schematico possibile, le varie manifestazioni della vita, di- stinte in nove speciali categorie o sezioni, par- tendo dai fenomeni biologici pi semplici e risalendo su su ai pi complessi. RIGNANO 1 E. Finalismo del fenomeni fisiologici piu elementari. Assimilazione e metabolismo. Fin dalle pi elementari e pi generali ma- nifestazioni della vita  assimilazione e meta- bolismo  ci troviamo di fronte a fenomeni finalistici, del tutto distinti da tutti quanti 1 restanti fenomeni del mondo inorganico. L'assimilazione  una scelta. La sostanza vl- vente, che continuamente si distrugge nella sua fase di attivit funzionale e che continuamente si ricostruisce nella conseguente sua fase di riposo riparatore, sceglie dalla pi complessa miscela di sostanze chimiche, che trovansi di- sciolte nel liquido nutritivo, esattamente quel composti o quei radicali o quei frammenti di gruppi atomici, capaci di ricostituirla nella medesima specificita di prima. E, in quanto scelta, ha uno spiecato aspetto finalistico, Mentre mella formazione di eristalli non si ha che reciproca attrazione di molecole, tutte uguali fra loro, le quali non fanno che spostarsl nella soluzione per andare a sovrapporsi le une sulle altre,  processo passivo, dunque, di sem- plice deposizione,  nell assimilazione, invece, si ha a che fare con un processo attivo di sin- o tesi o di ricostruzione, a mezzo di materiali seelti ad hoc, e diversi dalla sostanza che essi sono Chiamati a reintegrare. La sostanza vivente, in parte distruttasi o disassimilatasi nella sua precedente fase di at- tivita funzionale, sembra, dunque, avere lo seopo , tendere al fine , nella sua fase assi- milatrice, di riparare s stessa e di tornare ad essere quella di prima. Ora, niente di simile si osserva nel mondo inorganico, nel quale ogni sostanza chimica in via di disintegrarsi o di trasformarsi in altri composti non presenta minimamente questa tendenga, mediante un proprio processo attiwo, alla propria ricostru- zione. Il Loeb stesso  costretto ad ammettere, nella sostanza vivente,  qualche meccanismo specifico sintetico , il quale sia specificamente diverso per le diverse cellule dei vari tessuti. Ma questo  meccanismo sintetico , la cui fun- zione non e gia soltanto quella di sintetizzare composti complessi quali che siano, bensi di ricostitulre quei precisi composti complessi Che nella fase disassimilatrice immediatamente precedente si sono da s stessi distrutti, biso- gna evidentemente che dipenda dalla specificita e dalle modalita stesse di questo processo di- sintegratore immediatamente precedente: cam- O PR biando quest' ultimo, a seconda degli stimol esterni specificamente diversi che lo provo- chino, e quindi cambiando la qualita o speci- ficit della porzione distruttasi della sostanza vivente e da ricostituire, il meccanismo sinte- tizzatore dovr mutare corrispondentemente, in modo da rifabbricare ogni volta esattamente ed esclustvamente quanto e stato distrutto dal corrispondente processo disassimilatore. 1l meccanismo sintetizzatore, in altre pa- role, deve stare al processo disintegratore nello stesso rapporto che la medaglia sta al conio: Cambiando quest'ultimo cambia in corrispon- denza esatta la figura della medaglia; cam- biando il processo disintegratore deve cambiare in una consimile corrispondenza esatta il mee- canismo integratore. | E, dunque, come se fosse il processo disin- tegratore stesso che, mutando senso ma man- tenendosi specificamente identico in tutte le re- stanti sue modalita, si trasformasse egli stesso nel corrispondente meccanismo sintetizzatore. Ora, niente di simile si osserva nella materia inorganica, nella quale ogni processo di com- posizione o di sintesi dipende esclusivamente dalle propriet chimiche dei materiali che si trovano in contatto e dalle condizioni fisiche ambientali in cui essi si trovano immersi, ma E non mas dalle modalita del precedente processo disintegratore che ha prodotto quests material. Se dal singolo fatto assimilativo passiamo ora a tutto quell'insieme di fatti alternativa- mente assimilativi e disassimilativi che prende nome di metabolismo, un* altra proprieta in- contriamo del processo vitale che non viene mal presentata da nessun processo del mondo inorganico naturale, cio non artefatto dal- 1?uomo: ed  la proprieta di questo processo metabolico di mantenersi o tendere a riada- giarsi sempre in uno stato di equilibrio sta- Z1ONANIO. Non , dunque, la qualit o il genere delle trasformazioni chimiche che avvengono nel me- tabolismo, n il fatto che in quest*ultimo esse avvengono per vie o con procedimenti diversi che nei laboratori (p. es. a basse anzich ad alte temperature), cio che differenzia sostan- zlalmente il metabolismo da qualsiasi processo fisico-chimico del mondo inorganico, bensi il fatto che esso e, nella sua pi profonda es- senza, un processo in istato stazionario; che esso non ha luogo se non appunto in quanto stato stazionario; tanto che, se disturbato in questa sua stazionarieta da agenti perturba- tori, tende e perviene, come vedremo pi in- nanzi a proposito dei fenomeni di adattamento iia nuovo, a eliminare o a neutralizzare o a coin- volgere nel proprio processo la causa o la so- stanza perturbatrice e a riadagiarsi cosi nel- 1 equilibrio stazionario di prima oppure ad adagiarsi in un equilibrio stazionario nuovo. Orbene, nella natura inorganica, prima che sia artefatta dall? uomo, non incontriamo mar alcuna tendenza consimile a mantenersi o qu riadagiarsi in istato di equilibrio dinamico staztonario ne incontriamo mar alcun processo che si trovi wm tale stato. Certo, la macchina a vapore che muove le maecchine-utensili di un opificio, la relativa caldaia, 1'acqua che scorre nel canale che la conduce alle turbine sono si- stemi meccanici o termodinamici o idrodina- mici tutti in uno stato di equilibrio stazionario, ma il tecnico sa quanti e quanti congegni sono necessari prima di riuscire a ragglungere que- sto fine. Parimente, la fiamma d'una candela, che molti hanno voluto comparare alla facella della vita, se si mantiene in uno stato d'equi- librio ehimico-dinamico stazionario, lo deve allo stoppino che e stato fabbricato dall? uomo in modo tale da mantenere costante 1*afflusso lungo di esso della cera fusa. Riassumendo, 1aspetto finalistico del meta- bolismo  dovuto: 1: alla sua tendenza a ri- parare immediatamente alla distruzione or- Ea - ES ganica disassimilativa, con una corrispondente assimilazione che riproduce qualitativamente e quantitativamente identica a prima la parte distrutta; 2: alla sua tendenza a permanere tm uno stato stazionario, contrariamente a tutto quanto avviene nel mondo inorganico naturale, e similmente invece a quanto avviene in molte macchine o processi artificiali, cui $? uomo im- prime questa stazionarieta di funzionamento par dati suoi seopi; 3": alla tendenza o pro- prieta di auto-conservazione, di cui esso viene cosi a dotare sia ogni frammento di vita sia 1'organismo medesimo in tutto il suo complesso. Troppo netto per non colpire anche il pro- fano , invero, il distacco fra 1 organismo umano vivente, che si mantiene si puo dire quasi immutato durante, p. es., 1 trent*anni di maturita che vanno dall'et di 25 a quella di d9 ami, e il cadavere di esso che in meno di 24 ore si trasforma rapidamente. Come mai questa differenza cosi sostanziale di comporta- mento se nell? organismo vivente non sono in gluoco che gli stessi agenti fisico-chimici che conducono il cadavere a cosi rapida disintegra- zione ? Di fronte a questi fatti che siamo venuti fin qui a passare molto rapidamente in rivista, e Che distinguono cosi nettamente il fenomeno E - della vita, pur nelle sue manifestazioni pi ge- nerali e pi elementari, da tutti quanti i feno- meni del mondo inorganico naturale, che non presentano mai nulla di simile,  lecito doman- darci, cl sembra, se si addice effettivamente al vero spirito scientifico di ostinarsi a negare, contro 1? evidenza, che questi fatti presentano aleunche di sostanzialmente diverso dall ordi- naria fenomenalita puramente fisico-chimica e di continuare perci a pretendere che le sole leggi fisico-chimiche debbono essere sufficienti a spiegarli; oppure, invece, se non sia pi con- forme al pi sano metodo positivo di cercare se coll*ipotetizzare una nuova forma di energia,  obbediente in tutto e per tutto alle leggi ge- nerali dell energetica, ma dotata di proprieta elementari ben definite, diverse da quelle di tutte le varie forme di energia del mondo inor- ganico,  non si possa riuscire a spiegare  queste proprieta cosl caratteristiche della vita, che sembrano altrettanti  misteri  finche ci sl ostina a spiegarle colle sole leggi fisico-chimi- che, all"uopo insufficienti. | E quello che abbiamo tentato di fare, come  noto a coloro che hanno seguito i nostri studi di sintesi biologica, coll*'ipotesi  che abbiamo svolta nelle nostre due opere La trasmissibilita dei caratteri acquisiti e La memoria biologica e  sulla propriet dell'acecumulazione specifica che sarebbe propria ed esclusiva dell energia posta da noi a base della vita, cio a dire della corrispondenza reciprocamente univoca fra specificita di sostanza, ora accumulantesi ora disintegrantesi, e specificita della rispettiva attivazione energetica, corrispondentemente di carica o di searica. Ci e bastato sussidiare questa ipotesi dellacecumulazione specifica con altra relativa al modo di prodursi delle sca- riche nucleari durante il cosidetto stato di ri- poso funzionale  tale da far sl, come sopra abbiamo visto essere necessario, che il processo disintegratore si trasformi esso stesso nel cor- rispondente meccanismo sintetizzatore  per avere appunto la spiegazione delle caratteri- stiche e propriet ora rammentate dell*assimi- tazione e del metabolismo, peculiarissime ed esclusive della vita. Ma su ci dobbiamo rimandare alle nostre opere sopra rammentate e specialmente al ca- pitolo quarto della nostra Memoria biologica, dedicato appunto alle propriet energetiche della forma peculiare di energia da noi as- sunta a base della vita. L*accenno a questa nostra ipotesi e ai ri- sultati esplicativi da essa raggiunti ha qui lo seopo soltanto di fornire una nuova prova che, E y TE mentre l'ostinarsi a negare ogni caratteristica peculiare della vita , in quanto negazione di fatti irrefutabili, antiscientifico, e, in quanto preconcetta rinunzia a battere altre vie,  far professione d'inerzia intellettuale; il tentare, invece, qualche altra spiegazione a mezzo di nuove ipotesi circa le proprieta energetiche di qualche altra forma di energia a base della vita, e il sottoporre poi queste nuove ipotesi alla prova dei fatti, non e altro, anche se i primi ten- tativi fossero solo in minima parte coronati dal successo, che segurre quer metodr di scoperta, ai quali soltanto sono dovute le maggior: e piu feconde conquiste dell*"umano sapere. Ci convinceremo tanto pi di questo quanto pi avanzeremo, nelle pagine che seguono, nella disanima degli altri aspetti finalistici della vita, che di quelli pi elementari e pi generali ora passati in rassegna altro non sono che le conseguenze pi o meno dirette o indi- rette e le manifestazioni pi o meno complesse. IL Finalismo dei fenomeni gencrativi e rigenerativi. Anche all'osservazione pi profana e pi superficiale la facolt di riproduzione o di auto- costruzione che hanno gli organismi  sempre E, E A parsa come una caratteristica fondamentale della vita, che non ha nessun riscontro neppur lontanissimo con nessun fenomeno del mondo inorganico naturale; e neppure aleun riscontro colle stesse macchine create per dati suoi seopl dall'uomo, in quanto che nessuna macchina ha in s stessa la capacita di produrre i propri organi e il propri elementi. Fosse pure dunque 1? organismo del tutto splegabile quale  macchina  fisico-chimica, ri- marrebbe ancora da spiegare la cosa pi fon- damentale, cio come questa macchina si sia costruita da se. Troppo evidente  il finalismo dello svi- luppo ontogenetico perch si possa tentare se- riamente di negarlo. Esso risulta dal conver- gere di molteplici attivit morfogenetiche a un fine unico; cioe alla creazione di una mera- vigliosa unit funzionale, di cui ogni parte serve  a mantenere la vita e a garantire il benessere del tutto. Lembrione in via di sviluppo manifesta in ogni suo stadio una tale  armonia di compo- sizione , come la chiama il Driesch, che ha veramente del meraviglioso: Parti ed elementi diun organo si sviluppano ciascuno per conto proprio, ma quando hanno terminato il loro sviluppo si trova  esattamente come succede nella costruzione d'una macchina  che com- baciano perfettamente tra loro e che l'uno si adatta all*altro in modo da venire a formare un unico organo complesso. Cosi, p. es., la bocca e 1ntestino dell'embrione del riccio di mare iniziano il loro sviluppo in due punti lontani l*uno dall*altro e si sviluppano indipendente- mente l'uno dall'altro, ma nel loro accrescersi si muovono l'uno incontro all'altro, in modo che a sviluppo terminato combaciano perfet- tamente tra loro e costituiscono un canale unico. Lo sviluppo ontogenetico tende evidente- mente verso un termine predeterminato; il suo aspetto finalistico  dato appunto dal fatto che 1'organismo forma in s stesso quanto sar pia tardi conforme allo seopo della propria conservazione;  dato da questa quasi diremmo  previsione  di bisogni futuri, di cui sem- bra essere dotata l'attivita plasmatrice; come quando essa crea, p. es., nell'embrione che an- cora trovasi nell'utero materno, 1organo della vista che non gli servira che nella vita extra- uterina, o lo stomaco e tutto il restante appa- rato digerente che a nulla servono all em- brione che ancora si nutre del sangue materno, o i polmoni, sebbene nessuna funzione respl- ratoria sia ancora necessarla. O a E per questo che tutta l'ontogenesi sembra gurdata,  marshalled , come dicono gli in- glesi,  da qualche intelligenza occulta o en- telechia , nella stessa guisa che la mente del tecnico soprassiede alla costruzione d'una mae- china e dirige la messa in opera dei vari suol elementi. | Il tendere dello sviluppo ontogenetico verso un termine predeterminato  dimostrato anche dal fatto che 1%embrione, superate eventuali perturbazioni iniziali, che parrebbero dovere avere per effetto di farlo deviare definitiva- mente dal termine normale,  e che tale ef- fetto avrebbero certamente se si trattasse d'un processo d'ordine puramente fisico-chimico,  reagisce ad esse in modo da riassestarsi per cos1 dire nella sua solita carreggiata e ripren- dere il suo sviluppo normale. Questa tendenza dell*'organismo ad arrivare a qualunque costo al termine predeterminato si manifesta anche, come  noto,  pur senza far qui cenno dei fenomeni di isolamento e di spo- stamento dei blastomeri, n di quelli di fusione di due o pi blastule o gastrule in un embrione unico, n di altri consimili,  in tutti i feno- meni di rigenerazione, in ispecie in quelli co- siddetti di  Rckbildung  o  Umdifferenzie- rung , nei quali la parte rimasta perde le gia => Md ragglunte sue differenziazioni e, tornando ad essere un cumulo di cellule indifferenziate, ri- prende ex-novo il processo di formazione del nuovo organismo. | Orbene, di fronte a queste manifestazioni finalistiche se altre mai dei processi sia gene- rativi che rigenerativi, che risultano evidenti a chiunque li osservi senza preconcetti, che cosa hanno fatto e fanno i meccanicisti ad oltranza ? Si sono limitati e si limitano a rivolgere tutti i loro sforzi soltanto a cercare di dimostrare che date sostanze chimiche esercitano un*azione morfogena su dati sviluppi particolari, colla speranza di poter pol trionfalmente concludere che anche tutta la serie di fenomeni morfogeni, costituente lo sviluppo ontogenetico, deve es- sere spiegabile o dovra col tempo venire spie- gata essa pure, completamente ed esclusiva- mente, da sole azioni fisico-chimiche. Ma nel tentar ci hanno semplicemente seambiato un azione puramente sumcolatrice di attivita morfogene, gi in potenza nell' em- brione in via di sviluppo, con un*azione mor- fogena vera e propria. Facile ci sarebbe il di- mostrarlo se lo spazio ed il tempo qui a nostra disposizione ce lo permettessero. Ch se poi fossero riusciti o riuscissero in questo loro assunto rimarrebbe loro ancora da 0 Y, spiegare  anzi, ora pi che mai  1 aspetto finalistico che riveste questa complicata e cosl lunga serie di azioni e reazioni puramente fi- sico-chimiche, aspetto finalistico che i processi fisico-chimici non presentano invece mai nel mondo inorganico naturale, non artefatto fina- listicamente dall*uomo. Anche di fronte a tutti questi fatti, esami- nati in questa seconda sezione, che distinguono cosi nettamente, per il loro cosi caratteristico aspetto finalistico, i fenomeni generativi e ri- generativi da tutti quanti i fenomeni del mondo inorganico naturale, i quali non presentano mai nulla di neppur lontanamente simile,  giusti- ficato, ci sembra, di domandarci, lancor qui, se  maggiormente conforme al vero spirito scien- tifico di chiudere gli occhi davanti alla cosi spie- cata impronta teleologica di questi fenomeni e di ostinarsi ad affermare che essi nulla presen- tano di > ___ E ATTUALITA SCIENTIFICHE b, C. mery - La determinazione del sesso dal punto di vista biologico . . L. 2= 53 8 6. GIORGI - Le ferrovie a:trezione eletirica . . . ......... B8= 17. DD; AMADUZZI - Gli elettroni nei metalli. . .. .......... B= 18, E..CAVAZZA - Ltendoscopia del sistema dagerente ... .... ..  B= 019. G. CIAMICIAN - La fotochimica dell avvenire . . . . . . . .. . .  150 223, A, RicGui - La eleltrificazione delle feryovio- . 5... .... = 26, Y. RIGNANO - 11 finalismo della vita... . ; Es  3,50 +27, A, EINSTEIN - Sulla teoria speciale e generale della relatvita E O 28. G. CIAMICIAN e C. RAVENNA - Sul significato biologico degli alcaloidi NY E A E 7,50 29, F. Fama - Le radiazioni energetiohe come deformazioni spaziali . . . .  9,50 --80, E, RIGNANO = Come Ffunziona la nostra intelligenza . . . . 1 IO 81, G, CASTELNUOVO - Spazio e tempo secondo le vedute di A, Einstein Ii 292, A, MURRI - Nosologia e psicologia . <o. . . . . 0... . 2. 18 33. T, Levi-CIvira - Questioni di meccanica classica e relativista . . . . .  16= 2 34. Y, BENUSSI - La suggestione e 1'Lpnosi come mezzi di analisi psichica reale  17,50 (1 numeri mancanti sono esauriti) Prezzo del presente volume: L. 7,50

No comments:

Post a Comment