Calogero Angelo Sacheli (in famiglia Lilli) nacque a Canicatti (in provincia di Girgenti, l'odiema Agrigento) il 20 giugno 1890 da Vincenzo Sacheli ' e da Calogera (Luzzina) Rinaldi in Via Massimo D'Azeglio (non ricordo il numero civico, ma si tratta della seconda casa a sinistra, venendo da li putieddri). Dal loro matrimonio (1870) nacquero quattro figli: Diega, maestra elementare, che sposò il collega Alberto Ferrante (mici genitori), Graziella, anch'essa maestra, nubile, Lilli e, ultimo della nidiata, Agostino, professore di filosofia come il fratello, che sposo la professoressa Anita Grifoni. Calogero Angelo Sacheli, rimasto orfano del padre a 13 anni, dopo le elementari frequentate a Canicatti, compi gli studi ginnasiali e liceali a Caltanissetta, ospite di uno zio matemo ivi residente, e quelli universitari a Palermo, nel cui Ateneo consegui a pieni voti la laurea in Lettere e Filosofia: Ebbe insigni maestri come Cosmo Guastella, Giovanni Antonio Colozza, Giovanni Gentile, ricordati con profonda commozione nella prolusione Alterità ed Educazione, pronunziata il 17 dicembre 1934 all'Università di Genova quando inizio la carriera accademica come Libero Docente succedendo nella cattedra di Pedagogia al Prof. Roberto Benzoni. Sua prima sede d'insegnamento fu Bologna (anno scolastico 1913-14). probabilmente alle Normali (odierne Magistrali), non so presso quale Istituto. L'anno successivo viene trasferito a Girgenti, svolgendo la a sua attività alle Normali e al Licco "Empedocle". Gli anni agrigentini furono molto proficui: pubblicò, fra l'altro, Fenomenismo (l'opera con cui esordisce come filosofo), legato alla libera docenza conseguita nel 1925. È pure del periodo agrigentino la profonda amicizia che lo legò a Mons. Angelo Ficarra, allora Arciprete di Canicatti, divenuto subito dopo la seconda guerra mondiale vescovo "scomodo" di Patti. Dovevano pubblicare in collaborazione l'Agostino, che non fu mai dato alle stampe per ostilità politiche. Fu un autodidatta: uomo di grande cultura, caritatevole, con la sua probità e il suo ingegno divenne direttore delle Regie Scuole Toniche del paese, tenendo quest'incarico fino alla morte (3 luglio 1903). Lasciò la famiglia disperata, ma la vedova, mia nonna, continuò con grande coraggio l'opera educativa iniziata dal manto e diede al roli una sidemazione adocuata e stable. Fu anche poeta. m. possiedo poco dei suoi scritti. A lui si deve Fior di passione, poemetto dedicato alla prima moglie Emetina Gamberi, e una nocsia Charitas, letta nel Trattenimento letterario" svoltosi presso la Regis Scuola Tecnica di Canicatti per raccogliere offerte a beneficio dell'Ospedale del luogo. C'è ancora una poesia dedicata alla Madonna che trovasi nella Chiesa della BadiaRisale al 1925-26 il suo trasferimento al Liceo di Caltanissetta, dove, in conformità alla riforma Gentile, insegnò filosofia, storia ed economia politica. Dopo un riposo forzato, dovuto ad una grave malattia, riprese la sua attività educativa al Liceo della salubre Bressanone. Qui conosce la collega Emma (Mima) Gatti, genovese, sua futura sposa. Il matrimonio ha luogo dopo il loro passaggio di sede a Genova, dove esercitano la loro brillante carriera al Liceo "Doria" (lei insegna matematica e fisica, lui filosofia, storia ed economia). Il periodo vissuto a Genova fu intenso e ricco di soddisfazioni. Il grande Maestro inizia qui nel 1934 l'attività accademica come libero docente. Più tardi, nel 1939, raggiunge da titolare la cattedra di Pedagogia al Magistero di Cagliari e nello stesso anno è insignito del premio dei Lincei. Nel 1940 lo troviamo a Messina alla Facoltà di Magistero, di cui fu Preside dal 1943 in poi (solo a titolo di curiosità, ricordo che Leonardo Sciascia fu suo allievo). Nel 1946, dopo lunghi anni di separazione, viene a Genova con la moglie e la cognata per riabbracciarei, ma al suo ritomo a Taormina, dove con i familiari aveva preso residenza per sfuggire ai bombardamenti di Messina, il 27 novembre muore. Non partecipò alla prima guerra mondiale perché affetto da forte miopia, ma ne segui gli eventi: infatti, in occasione dello scoprimento di una lapide commemorativa dedicata agli studenti del Liceo "Empedocle" periti per la patria, pronunciò un vibrante discorso dal titolo Vitai lampada. Nell'estate passava buona parte delle vacanze a Canicatti accanto alla mamma paralitica; nello stesso tempo s'intratteneva con gli amici Foto Tropia, lAvv. Sammartino, il farmacista Diego Cigna, Carmelo Pellegrino - per nominame solo alcuni - che avevano costituito il Parnaso Canicattinese. Nel decimo anniversario della sua prematura scomparsa (27 novembre 1956) si tenne a Palermo una serie di conferenze dei filosofi Santino Caramella, Ferdinando Albeggiani, Adelchi Attisani e Giuseppe G. Bianchi sul pensiero di Calogero Angelo Sacheli, seguite da un dibattito e da una bibliografia. Nella stessa occasione fu consegnato, da parte di una delegazione dell'Amministrazione comunale di Canicatti, al Sindaco di Palermo un ritratto - olio su tela - del grande filosofo, da collocare nel Famedio, la galleria dei siciliani illustri che adoma la Biblioteca Comunale di Palermo. Calogero Angelo Sacheli, infaticabile studioso e affascinante educatore, fu un uomo trasparente, saggio e, nella vita familiare, allegro ed anche... arguto. Al suo vasto sapere uni il culto dei genitori e dei familiari. Prova ne sia che, per suo espressodesiderio, riposa nel Cimitero di Canicatti accanto al padre e alla madre. L'epitaflio del monumento che raccoglie le loro spoglie - dettato dall'insigne filosofo Pantaleo Carabellese, al quale Sacheli era legato da amicizia fraterna sin da quando si trovava a Bressanone - compendia il suo credo. Diede alle stampe molte opere e un gran numero di articoli pubblicati su varie riviste. Del suo pensiero filosofico è ancora da segnalare che se ne sono occupati molti eminenti scrittori; vanno ricordati a proposito due articoli apparsi pochi anni fa: uno di M. Anna Rocchi Valore e Alterità in Calogero Angelo Sacheli, in "Labor", anno 1989 n. 3, e l'altro di Giuditta Podestà C. A. Sacheli: Axiofenomenismo e giudizio morale. presentato dal Consiglio Direttivo nella riunione plenaria del 14 dicembre 1989 sugli Atti dell'Accademia Ligure di Scienze e Lettere del 1990. Giuditta Podestà era stata sua allieva nel primo anno di insegnamento accademico. Dr. Giuseppina Ferrante derad vacca of vanzcase ? L'etemo senti norsa dell'umano costume. lo indagò fervido, lo insegnò deciso trepido lo visse amando in dedizione assoluta. C. A. Sacheli 1890 - 1946
Saturday, June 21, 2025
Subscribe to:
Post Comments (Atom)


No comments:
Post a Comment