Luigi Speranza -- Grice e Sabellio: la
ragione conversazionale e l’escatologia -- Roma – filosofia italiana – Luigi
Speranza (Roma). Filosofo italiano. He struggles with the problem brought by the
Galileans – from Galilea, not followers of the Florentine astronomer -- about
the trinità. He argues that the three dimensions of the so-called ‘trinità’
should be understood as three modes of one single being, rather than as three
separate persons. The theory, which he dubs ‘modalism,’ is soon condemned as
heretical, as is he.
Luigi
Speranza -- Grice e Sabinillio: la ragione conversazionale dell’accademia
romana – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo
romano. A senator, who counts Plotino as his tutor, and whose doctrines he
follows.
Luigi Speranza -- Grice e Sacchi: la ragione
conversazionale dei lombardi e la filosofia – filosofia lombarda – la scuola di
Cassa Matta di Siziano -- filosofia longobarda – filosofia italiana -- Luigi
Speranza (Casa Matta di
Siziano). Filosofo lombardo. Filosofo italiano. Casa Matta di Siziano, Pavia,
Lombardia. La sua saggistica e molto abbondante e abbraccia i campi più diversi
della filosofia. A differenza di altri poligrafi del tempo la sua filosofia si basa
su una solida formazione e un sapere quasi enciclopedico, per cui i suoi saggi,
pur influenzati -soprattutto nella forma- dalle mode culturali del tempo,
mantengono anche oggi un indubbio valore. A Pavia conduce i suoi studi, che
dapprincipio si indirizzarono alla filosofia. Tra i suoi maestri vi e Romagnosi.
Corrispondente di Fauriel e Gioia. Si trasfere a Milano. Collabora a varie
riviste. Dirige «Cosmorama pittorico». Socio della Reale Accademia delle Scienze
di Torino. Saggi: “La Storia della
filosofia greca” (Pavia, Capelli) La Collezione dei Classici Metafisici, Mascheroni”
(Pavia, Bizzoni); “I Lambertazzi e i
Geremei, o le fazione di Bologna – cronaca di un trovatore” (Milano, Stella); “La
pianta dei sospiri” (Milano, Silvestri); Le Antichità romaniiche d'Italia, Diritto
pubblico universale, o sia Diritto di Natura e delle Genti, Biblioteca Scelta
di opere dal latino); “Uomini Utili e Benefattori del Genere Umano” (Milano,
Silvestri); I voti dell'Italia. I. Cesare, "L'Omnibus Pittoresco", La mia vita
(Pavia, Bizzoni); Filosofia (Milano, Cisalpino); Elogio del sensismo, Pavia, Bizzoni,
Della filosofia di Socrate” Pavia, Bizzoni, I trovatori e le galanterie nel Medio evo,
Milano, Ripamonti Carpano, Oriele o Lettere di due amanti” (Pavia, Bizzoni); “Lodi
Orcesi, Milano, Silvestri, Biblioteca Braidense
Marcellina, C. Béchet, Geltrude. Romanzo italiano con note storiche,
Milano, Bettoni, Diritto pubblico universale di Gio. Maria Lampredi
volgarizzato, Milano, Silvestri); “I fregi simbolici di San Michele in
Pavia", Antichita romantiche [romaniche] d'Italia, e Giu Milano, Stella);
“Della condizione economica, morale e politica degli italiani nei bassi tempi”;
“Saggio intorno all'architettura simbolica, civile e militare in Italia”’
“Saggio intorno all'origine de' Longobardi, alla loro dominazione in Italia,
alla divisione dei due popoli ed ai loro usi, culto e costume” (Milano, Stella);
“Della condizione economica, morale e politica degli Italiani ne' tempi
municipali”; “Sulle feste, e sull'origine, stato e decadenza de' municipii
italiani nel Medioevo” (Milano, Stella); “Annali universali di statistica
economia pubblica, storia, viaggi e commercio; “Sull’'indole della letteratura
italiana; ossia della letteratura civile, con un'appendice intorno alla poesia
eroica, sacra e alle belle arti” (Pavia, Landoni); “ Intorno alle dighe
marmoree o murazzi alla laguna di Venezia ed alla istituzione del porto franco”
(Milano, Editori degli Annali Universali delle Scienze e dell'Industria, Miscellanea
di lettere ed arti, Pavia, Bizzoni); “L'arca di Sant'Agostino: monumento in
marmoora esistente nella chiesa cattedrale di Pavia, colle illustrazionii” (Pavia,
Fusi); “Intorno alle costumanze, alle arti, agli uomini e alle donne illustri
d'Italia” (Milano, Stella); “Intorno alla pasta, alla smania musicale del
secolo, a Volta e a' progetti pel monumento da erigersegli in Como ed a qualche
buona o cattiva moda della capitale: lettera inutile” (Milano, Stella); “Cose inutile”
(Milano, Visaj); “Teodote: storia” (Milano, Nervetti); “Le belle arti in Milano,
Nuovo Raccoglitore, Questioni sull'architettura rituale in relazione alle
opinioni del conte Cordero di San Quintino e dell'avvocato Robolini", in
Annali Universali di Statistica”; “Le arti e l'industria in Lombardia” (Milano,
Visaj); “Del bello” (Milano, Silvestri); Instituti di beneficenza a Torino
(relazione), Milano, a Società degli editori degli annali universali delle scienze
e dell'industria, Lezioni d'un parroco sul cholera” (Milano, Bravetta, Gli
asili dell'infanzia: loro utilità ed ordinamento. Memorie popolari italiane” (Milano,
Manini); “Novelle e racconti, Milano, Manini); “L' Arco della Pace a Milano
descritto e illustrato e pubblicato per la fausta inaugurazione fatta da
S.M.I.R.A. Ferdinando 1, Milano, Manini; B. Luino, Cosmorama pittorico, Le
streghe. Dono del folletto alle signore, Milano, Manini); “Amori e vicende dei
quattro sommi poeti italiani: Dante, Petrarca, Ariosto e Tasso. Studi
storici-biografici” (Milano, Vallardi). Dizionario biografico degli italiani,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana. . STORIA DELLA
Da Giovanni Ciac. Capelli Stampatore-Librajo. OFIA GRECA DEL DOTTORE V SACGHI.
Venerar inventa sapentioe y inventar es~ que: adite tamquam midtorum hare-
ditatcm juvaC, SeUECA. k Digttized by Google ni INTRODUZIONE T # J UOMO
sortito dolici natura ad alte cose, ed a nobilissimo fine, nasce /or- nilo cP
importantissime facolt , di, squi- sitissimi sensi, e composto con siffatto
ordine in ogni sua parte, da ricevere tutte le impressioni che. fatte gli
vengono dagli ometti esterni, percepirle distinta- mente , paragonarle fra di
loro , onde edere la relazione che hanno* col suo ben essere, e far si che
tutte concor- rano a formare la propria felicit. Bello quindi , e maraviglio so
spettacolo , ed uti- lissimo in un punto si quello di vedere quest' uomo
sortire in certo niodo dal nulla, merce V azione degli oggetti ester- ni, e per
un proprU) suo sforzo, prov- vedere a suoi bisogni, dissipare coi lami.
Digitized by Google m ir ilella ragione le tenebre fra le quali lo uvea la
natura avviluppato , innalzarsi sovra se stesso ^ slanciarsi collo spirito y
merc un audacissimo volo, fra lo spazio infinito dei cieli, ed ivi in un
tratto, al pari del sole, che in un solo giorno vede titte le create cose,
contemplare tutta V immensit sublimissima ed infinita dell ujversor 31 a ci che
ancora pi grande e difficile, ed in uno pi bello di contemplare, si
di vederlo rientrare doli immenso universo, rivolgersi sovra se stesso, onde
studiare t uomo, cono* scere la sua natura, i sum doveri, U fine per cui fa
creato. Vedere quindi moltiplicarsi i suoi bisogni fisici, crearne dei nuovi
per lo spirito , provvedere con pari industria a tutti egualmente, co^ manicare
cd suoi simili , onde dcd com^ m'rcio .delle proprie colle altrui opinioni ,
trarre maggior partito a se stesso , insti- tuire le pi profonde e le pi ardite
speculazioni sopra ogni genere di unuuuf Digilized by Google 'V sapere , e
sorgere quindi un immensa folla di diverse, opinioni y che pi 'o meno s
accostano al vero , secondo la direzione che fu impressa al volo dello spirito
umano, ' Quale, studio pi . di questo dilettevole e grande per t anima
bennata y che ama conoscere ih ogni parte .T- uomo? Qual diletto non deve
provare il fUosfo nel considerare > quanti secoli dovette percor- rere,
quanto studio,' quante fatiche so- stenere onde giungere * al punto >in e si
ritrova , e fornito delle cognizioni che il suo secolo gli permette di
avere^Qual immenso caletto nel veder sorgere dal- t. infanzia tante importanti
discipline y che arrecale aUa perfezione y son il pii bell ornamento dell
essere sociale, la base ed il sostegno . delle umane associazioni?. Dolce
il contemplare un si. lungo se-y Il dei luoghi in cui si ritrovavano. Intanto
quel principio di attivit che si trova negli uomini , e li trae a perfezionarsi
, principio che in essi altamente si fece sentire fin dal primo momento che si
unirono in societ., veniva' creando le arti che sono un' immitazione della na-
tura. Conciosiach il piacere vario ben- s, ma troppo universale degli oggetti
che appresentava al loro sguardo la natma, degenerato in molestia, li con-
sigliava ad abbellire quelle arti neces- sarie, che per riparare ai gravi biso-
gni della vita, fino dal primo nascere della societ, aveano ritrovate. E pro-
gredendo pi oltre, e volendo unire air utile il diletto , ed ecco ne sorsero di
nuove atte a dilettare T intelletto, a soddisfare il cuore, a pascere F im-
maginazione. Nello stesso mezzo quei primi senti- menti di morale che erano
rimasti rozzi insieme ai primi hlosof legislatori, fe- Dlgitlzed by Google 12
cero vantaggiosi progressi. Gi sentivasl come la base dell eguaglianza sociale
deve essere la giustizia sussidiata dalla umanit , e l equilibrio dei diritti
di ciascheduno ; come ogni uomo debba porre le proprie forze per conseguire il line
della sociale istituzione; come formatisi idee pi ciliare dei vizj e delle virt
, questo essere sempre felice quando giusto, e che la sua felicit
va unita a quella de suoi simili. Si incominci ad osservare il cammino e
linfluenza delle passioni, si scopri- rono delle leggi generali, ed unita la
morale cos perfezionata 'alla fisica, che giungeva ad un altissimo grado , for-
mavano un Essere creatore delle cose, a cui finalmente diedero i convenienti
suoi attributi. Questo il punto in cui si cominci ad innalzarsi a pi
perspicue astrazioni , a separare l Intelligenza dalla materia. Allora si vidde
come tutto proveniva da . > Mi wm Digilged by. i3 questa Intelligenza
, tutto s volle spie-' gare con essa nello stesso modo che prima crasi praticato
colla, materia : al- lora si vidde Dio operare ogni cosa o immediatamente da se
stesso , o per mezzo di Genj che aggiravansi sulla terra. Dopo ci pot lo
spirito umano proce- dere all arte di combinare ; fece quindi passaggio a
quella di realizzare, c po- scia air analisi , e da queste a tutte, quelle
altre innumerevoli speculazioni a cui esso pu rivolgersi nella massima energa
del suo sviluppo. Se ne venisse dato di conoscere tutti gli studj che percorse
lo spirito umano in una nazione isolata, onde giungere al pi alto punto a cui
pu tendere, io porto opinione che vedremmo essere egli passato di mano in mano
per tutte queste epoche indicate.% l^a soventi fiate diverse esterne
circostanze fanno si, che. in una nazione questo sviluppo o sia Voi. /. a
Digitizec Google 14 ritardato , o prenda un corso diverso , 6 venga accelerato
per tal modo , che pa- recchie epoche in un sol punto sorpassi. Cos succede
allorch uomini gi edu- cati arrecano la cultoi'a in una di cjueste nazioni.
Cosi accadde, pochi secoli or sono passati , all America , la quale sa- rebbe
tutt ora nell infanzia e nella roz- zezza , n gli sarebbe accaduto di giun-
gere a maggiore civilizzazione se non a capo di molti secoli, se un ingegno
Itabano non avesse pensato ad un nuovo mondo, e se le altre nazioni ivi non
avessero arrecata tutta la cultura del nostro emisfero. CAPO li. Principi t/eWa
Filosofia fra i Greci. La Grecia fu una di quelle nazioni , che dall esterne
circostanze favorita,., fece pi rapidi progressi di quello non sarebbe
accaduto, se da sua posta avesse ' Oig nes freno al loro ardore , niun potere
tratteneva sulle loro labbra la verit, liberi d ogni servaggio, sciolti dogni
superstizione. CAPO III. Setta Giornea. Contuttoci era assai addietro ancora r
umano sapere , la morale incompleta , e lo intelletto confuso : nella loro
filo- sofia, siccome indole dogni sistema nascente, si scorgeva un gran
numero di cognizioni e d idee, ma senza or- dine , e senza legame. Il cammino
delle scienze suole progredire con assai len- tezza, bisogna concedere che
tutte le follie si abbiano per importanti verit, Voi /. 3 a'6 che tutti gli
uomini s ingannino , onde giungere a conoscere qualche cosa di certo , e perch
gli altri siefio posti fuori dal caso d ingannarsi. Allora sorge qualche genio
che od ordina., o rinnova, a inventa nuovi sistemi, che d una spinta air umano
sapere , e pone nel cuore degli uomini il desiderio di te- nergli dietro.
Quindi novelli seguaci, nuove sette , Ja verit ora posta in piena luce, ora
confusa da strane opinioni^ quindi la squisitezza il pi alto grado a cui
possa giungere una scienza , e dopo ci o per desio di sopravanzare gli altri ,
o perch manca la lena al pen- siero , o perch le circostanze dei tempi gliene
tarpano le ali, cade per avvilirsi fino al nulla, onde risorgere di nuovo a
compiere un eguale rivoluzione. Que- sto appu|^' il corso che dovette
per- correre aij^e la Greca filosofia. L ingegno destinato a segnare lepoca pi
importante a uuprimere il moto a Digilized by Googlt *7 ^eeta felice
rivoluzione era quello, di Talete, clie fond nella Gionia la pi antica setta,;
che noi sappiamo essersi in Grecia volta alle hlosoficlie specu- lazioni. Fino
dai tempi di Aristotele e di Pla- tone poco si conosceva dei principj di Talete
, e perch pochi scritti si ebbero da suoi seguaci, e perch la supersti- zione
distrusse pose in non curanza le loro opinioni , e- perch si amava piu darsi
allo- studio' della morale, che a quello della natura. Quindi facile il
vedere di quanta incertezza sieno le cognizioni che intorno a questa setta a noi
pervennero-. Se vorrassi per con- siderare a ci, che per mezzo al bujo de
secoli fuggitivi, e &a le sparse co- gnizioni che rimangono possiam trave-
dere, io m avviso che assai troveremo onde commendare quell antica setta , se
in ispecie' avrerno sempre in pensiero i tempi nella quale fiori, e lo . stato
a Digilized by Google 2^8 cui era potuto giungere lo sviluppo delle umane
cognizioni. I Ginnici furono i primi che si pro- ponessero di non confondere,
come avcan fatto i loro predecessori, la re- ligione e la fdosofia, e
comprendendo che n 1 una , n 1 altra erano talmeutc purificate, e condotte a
tal perfezione da poterle congiungere con comune le- game, e farle insieme
concorrere ad insegnare agli esseri ragionevoli le loro distinzioni e dignit;
proclamarono la indipendenza della filosofia da ogni opi- nione religiosa.
Tracciarono una linea maravigliosa di confine fra esse , ed in- dicarono il
campo, nel quale ciascuna potea spaziare a suo talento. N deve gi trarne a
meraviglia perch essi si sciogliessero da questi pregiudizj vol- gari,
conciossiach se avessero trascu- rato di far ci, n la filosofia avrebbe osato
innalzarsi , e la religione ne avreb- be dovuto sostenere disagio. Quindi, e at
torto il filosofa Francese pose nel numero degli Atei i Gioiiici, e fu vana la
cura di quel letterato Italiano , che tanto si studi onde toglier loro simile
taccia. Essi aveano delle idee sull Essere supremo, ma fin dove le poteano
scor- gere la suppellettile delle loro cogni- zioni. Il pretendere, e F
attribuir loro di pi, voler ci che lo spirito umano non poteva ancora
concepire, e quel loro stesso ardire di distinguere la fi- losofia dalla
religione, fu quello appunto che anim poi i filosofi della Grecia in tempi pi
colti, a ragionare s profon- xlamente siili esistenza della Divinit. I Gionici
calcarono una nuova via, e r additarono agli altri nelle loro ri- -ccrche sulla
natura, consacrandosi alla' analisi dei fenomeni sensibili , onde'p- tere
giungere alla scoperta di tutti gli elementi delle cose, ed a quella forza
creatrice che loro diede la forma, ed impresse il moto. Essi tentarono di dare
3 * 3o meccaniche spiegazioni di tutti i feno- meni, che aveano pel volgere di
molti secoli abbagliata la vista , sospeso T a- nimo, rapito il pensiero, ma
che non era ancor riescilo di comprenderli. Cosi furono i primi che ponessero
le fonda- menta di una cosmogonia filosofica in- nalzata sui principj
metafisici. Talete di Mdeto. n fondatore adunque di questa pi antica
setta della Grecia fu Talete. Nato esso a Mileto nella Gionia, ed elevato pe
suoi talenti, per T altezza del suo spirito , e per la cospicuit de suoi na-
tali all amministrazione delle pubbliche cose , diede riguardevoli segni della
sua prudenza e del suo valore. Ma pi che la dignit, era caro al nobile suo
cuore lo studio della filosofia, onde intento a ) 3i voler procacciarsi ampio
tesoro eli co- gnizioni, per studiare i fenomeni della natura, arrecossi prima
a Creta, ed ivi volle conoscere il culto e la teolog;ia di que popoli, i quali
erano i pi an- tichi che avessero rivolto il pensiero air origine del mondo, ed
alle sue ri- voluzioni. Percorse P Egitto , si trattenne a lungo co saggi di
I\Ienfi, ed in Fe- nicia attinse le cognizioni astronomiche, per le quali sovra
gli altri andavano alteri que popoli. N onori offertigli , n pl*eci di prin-
cipi, n richiesta damici il poterono dopo s fausto viaggio trarre di nuovo alla
cura de pubblici affari. Loro era largo de suoi consigi), ove ne era ri-
chiesto , e di cui gran conto in ispecie ne facea Solone, ma intero consacrato
allo studio della natura, per volgersi alla politica, non voleva tralasciare di
' togliere il velo che la ingombrava, e contemplarne da vicina le sue bellezze.
1 by Cgte' I 3i Considerando Talete come gli clementi incessantemente vacliu a
cangiarsi luno nell altro, e solo trattenendosi alla pri- ma impressione , che
vcniagli fatta allo sguardo, cercava di spiegare i fenomeni della natima
appoggiato alla sola testi- monianza dei sensi. Determinare un idea generale
della materia, non era opera da lui, perch non poteva innalzarsi, colla sfera
delle cognizioni che aveva, a siffatta astra- zione. Perci volendo rimontare ai
prin- cipj delle cose, considerava accurata- mente gli elementi , ed
accorgendosi come r acqua un elemento che ha parte in quasi tutti i corpi
in istato naturale, o preparato dalle mani della natura, venne nell opinione,
che que- sta fosse r elemento principale produt- tivo d ogni cosa. Tutti i
corpi sono formati dallacqua, e in essa si risolvono, perch ella ne costituisce
il loro principio primitivo { Dtgitized by Google 33 dall acqua rarefatta si
produce laria, e dall aria ne proviene il fuoco , il quale il pi sottile
di tutti gli ele- menti; la terra invece formata dal- r acqua condensata
, colla quale sono formati i corpi : da qui nc viene l or- dine di tutti gli
elementi. La terra viene nudrita dall acqua ; gli alberi e i vege- tabili sono
nudriti dall mnido della ter- ra; gli animali anch essi si pascono o di questi
vegetabili alimentati dall ac- qua, oppure di altri animali che se ne erano
nudriti prima. Le esalazioni del- lacqua scendono a nudrire i pianeti, i quali
sono duna materia terrestre, ma infiammata, e a queste esalazioni appunto essi
devono il loro accresci- mento e la loro variet. Siccome tutti i corpi perci
sono for- mati dall acqua , se questo principio venisse meno, ne nascerebbe un
uni- versale disseccamento ', e perirebbero tutti gli animali ; il mondo is
tesso ne ' 54 sosterrebbe infilito disagio e mina , perch esso come una
nave nuotante in meazo all acqua. Perci non vi sono corpi stabili nella natura,
un- continuo movimento li cangia, la materia si di- vide senza posa, e lo stato
delle cose momentaneo. Alcuni hanno sostenuto , come il Gas- scndi, che
il principio che Tale te avea chiamato acqua , fosse quello stesso,, che Esiodo
avea nominato Caos. Ma egli sembra che ninna ragione vi abbia onde persuadere
questa opinione, ed aceusare Talete d aver presa un opi- nione da Esiodo , che
meglio si pu credere la attingesse alle scuole Eg> ziane ; perch P acqua di
Talete doveva immaginarsi come una cosa omogenea, mentre il Caos di
Esiodo tenuto come uno stravagante miscuglio 'di tutti i principj. Altri
hanno invece portata opinione , appoggiati a Sesto Empirico , che Esiodo
Digitized by Google ss per 'Caos intendesse lo spazio, e che Talete appunto,
prendendo T opinione del Poeta, non aveva che cangiato il nome. I\Ia ed Esiodo
quando parl del Caos , non intese giammai ragionare dello spazio, perch sotto
questa pa- rola Caos voleva significare lo stato confuso nel quale erano le
cose prima che venissero distinte, e loro fosse as- segnato un luogo
conveniente. Che se Talete avesse voluto insegnare la dot- trina di Esiodo ,
come si pretende dello spazio , ne veniva che P acqua non era il principio
primitivo ed il pi antico, perch essendo essa un corpo , e come tale occupando
del luogo, era mestieri che prima dell acqua esistesse lo spazio. Oiid che
lacqua del nostro filosofo tutt altro che lo spazio , e da ci mi pare ne
venga , ehe quest acqua pri- mitiva non occupasse spazio. Alcuni obbietravano
che ammetten- dosi un sol principio materiale ed omo- 56 genco, questo non
potrebbe essere la causa di tutti i corpi. IMa certamente Talete supponeva che
questo principio suscettibile di diverse qualit, perch vi sono delle
cause , che sanno modi- ficare r estensione secondo la sua alte- razione o
mutabilit, e considerava Tac- qua come un tutto perfettamente omo- geneo in
atto, sebbene eterogeneo in potenza. Con ci intendesi di dire , con alcuni
peripatetici , che l acqua consi- derata in se stessa, e .come principio della
forma di tutti i corpi , dev es- sere attualmente acqua in tutte le sue parti ;
ma che , ci nulla ostante , ca- pace di poter essere cangiata in aria ,
in fuoco, in terra, e da questi elementi nelle diverse sostanze, come in legno,
in metallo, in sangue, ec. Cos si viene a togliere T opinione di coloro , i
quali eransi dati a credere che Talete dovesse considerare T acqua come il pi
denso degli elementi , onde ; 'Qigitizect 3 ; passare per gradi all aria
, al fuoco , die il pi sottile, ed anche il parere di quegli altri , i
quali hanno sostenuto , che r acqua di Talete non pu essere principio dei
corpi, se non se quando impregnata di molecole eterogenee, le quali si
cangiano in corpo mediante r evaporazione di lei , poich in tal caso toglievano
all acqua d essere la causa primitiva di tutti i corpi. Una continua
fermentazione dell ac- qua quella che la trae ad essere prin- cipine dei
corpi, e secondo i diversi gradi di rarefazione o di condensazione che essa sostiene,
quelli prendono di- versa forma. In Inghilterra ove ogni genere di filosofia
trov sempre insigni cultori, Giovanni Battista Ehnont, volto nella opinione di
Talete, istituiva clii- raiche osservazioni onde comprovare che
l'acqua il principio di tutti i corpi. Didatti egli sovente ne suoi
scritti nc parla di avere istiloite molte e belle Voi, I. 4 38 esperienze, e
racconta che gli venisse di ritrovare un dissolvente generale , ossia Alkaest,
il quale dissolv^a tutti i corpi in un liquore insipido , malgrado la loro pi
stretta composizione. Noi poi non vogliamo essere tanto gravi da rimproverare a
Tale te , perch non ripiegasse come T acqua avesse in- cominciato a cangiarsi,
se prima si ra- rific o condens, se il fece per po- tenza propria, se essa nacque
insieme al mondo , od era- sempre esistita col- r acqua; perch poi se questa
potenza r aveva fin da principio , percorse una eternit senza dar forma a niun
corpo^ N amiamo poi avvolgerci fra le con- troversie , e vedere se l autorit di
Ci- cerone basti onde comprovare che Ta- lete supponeva essere stato Dio la
cusa efficiente che form tutti i corpi. . Perch poi in questi tempi progre-
divano insieme la matematica, P astro- nomia , la fisica e la filosofia , nella
qual Digitized by Google ^9 - le prime erano comprese, non sar inu- ^ tile il
vedere y avanzamento che insieme ' ad essa quelle venivano facendo. Talete avea
gi fatti rimanere sorpresi sul mar*aviglioso suo ingegno i Sacerdoti di Menf,
allorch in un modo tutto nuovo misur T altezza delle piramidi , paragonando
lombra che esse gittano al mezzo giorno, con quella che gitta un corpo
esattamente misurato. L astro- nomia non ebbe da lui pochi progressi ; institu
osservazioni accurate sui venti , sul tuono, sul corso delle stelle, sul giro
del sole : divise la sfera in cinque circoli paralelli, determin il diametro
apparente del sole, assegn per il pri- mo fisiche cagioni dell, eclissi ,
dicendo che r interposizione della luna che eclissa il sole. Studiossi di
dare alcuna fisica spiegazione sulle escrescenze del Nilo, asseriva che non
esisteva voto, che la luna illuminata dal sole, che vi ha una sol terra,
la quale posta Digitized by Coog e 4 nel centro del mondo, e
siccome abbia- mo osservato che la credeva fluttuante nell acque ,
opinione del tutto Egiziana , cosi crediam tolta lasserzione di co- loro, che
per dame il vanto a Talete^ voleano rapire a Pitagora la gloria di avere il
primo pensato agli antipodi. Poche cognizioni ne vennero di cpianto ei pensasse
sullanima; credesi dicesse, che lanima umana si muove sempre da se stessa,
che immortale, e che le cose inanimate anche esse hanno anima e
sentimento. Poneva poi al governo di tutte le cose l neces- sit, o una forza
sparsa nelluniverso per una continua successione, la quale la potenza
immutabile, e la volont costante della provvidenza. Se Talete fosse Ateo , od
in qual grado , non giova il cercarlo ; pare che ammettesse dei genj , che
volesse il mondo opera Divina; pare anche che in nulla la impiegasse nel suo
sistema: Dig!l!?ed by Googit 41 forse noi fu: nc basti il sapere quello che pi
importa, eli era virtuoso. Sem- pre intento al bene de suoi simili , vero
amatore della sapienza, teneva a vile le vane pompe, che tanto ponno sui
piccioli cuori, e lieto di propagare la virt, la insegnava a tutti senza esi-
gere ricompensa. Cos caro ai discepoli , utile a suoi simili, mor Talete pieno
danni e di gloria (i). - ' Anassimandro. Succedeva nella scuola Gionica a Ta-
lete r amico suo e discepolo Anassi- (i) Talete nato nel primo anno della XXXV olimpiade
, mori in et di 90 anni soffocato nella folla della moltitudine ai giuochi
olimpici , giacch il racconto di ei sia caduto in un fiume per contemplare le
stelle, ed ivi morisse, non che una allegoria per significare il suo
amore per t astronomia. . 4 ^ mandro,, che era pure d Mileto^ nato nel terzo
anno della XLIl olimpiade^ Intento anch' es^o a scoprire il- principio di tutte
le cose , che* era stato V argo- mento delle meditazioni del maestro, fu il
primo che osasse innalzarsi ad un'ardita astrazione, dicendo che Tim- fnito era
il principio di tutto. Ninna cosa': pu essere principio di ci' che* va soggetto
a cangiamento, ed limi- tato, fuorch ci che non va soggetto a nessuna
rivoluzione , ned finito , e questa non pu che essere infinita , onde
produrre mondi infiniti. L infinito adunque, che uno, non in numero, ma
in grandezza , immutabile nel tutto , ma variabile nelle parti, che non soffre
alcuna diminuzione o cangiamento, in cui tutto regolato, tutto certo
senza variazione e successione, tutto, da lui tutto viene , e in lui
tutto si scioglie. Dallinfinito sono venuti i corpi ce- lesti, ed uninfinit di
mondi che na* Digli!?"! by Googk' 4 ^ scono , periscono , e ritornano nell
in- finito, e il movimento circolare, e la perpetua loro rivoluzione, sono la
causa delia generazione e della corruzione. ' Egli insegnava , onde dare
1 origine dei diversi corpi celesti, che la terra fu circondata dai principj
del caldo e del freddo , i quali , quando fu fatto il mondo , erano separati ,
che f avvilup- parono alla foggia che fa la corteccia intorno ad un albero, e
la fecondarono. Ma questa sfera mano mano disseccan- dosi si ruppe , e rpiesti
pezzi formarono altrettanti corpi sferici , che sono la luna, il sole e le
stelle, v^n sole si colloc nel luogo pi alto ; pi grande assai della terra
sparge la luce nell universo come farebbe una ruota incavata, nello spargere
della pol- vere che vi fosse riposta sovra, ove celerissima si aggirasse. La
luna rimase pi bassa*, sparge la sua luce come il sole , ma obbliqua , gettando
il fuoco da 44 una parte come da un imbuto, e sco- standosi dall opinione del
maestro di- ceva che succedono le sue eclissi , al- lorch si cliiude questa
bocca d onde sorte il fuoco. In quanto alla luce della luna ebbe seguaci
parecch) moderni , poich egb credeva , che la luna ha una luce sua propria , ma
debole e fioca , e che tramanda lume merc di quella che le viene dal sole.
Dietro' la luna vengono le stelle , le quali sono globi rotondi pieni di un
aria infiammata, che inspirano e respirano, e si muovono coi cicli o le sfere,
alle quali sono attaccate; opinione seguita dappoi anche da Aristotele. Cos
dal- r infinito egli facea procedere ogni cosa, ma non ancora capace di fare un
intera astrazione , giacch noi permettea la suppellettile delle sue
cognizioni,, non ispogli affatto questo infinito da tutte le nozioni materiali,
e il compose di un elemento mezzano pi sottile del- Digitized by Googl 45 r
acqua , e pi denso dell aria. Ebbe questo sistema poi, che pare in se rac-
chiuda i principj fondamentali dello spinosismo, chi il chiam in vita nei
nostri secoli , e in ispecie in Inghilterra, ove trov sopra tutti gli altri nel
si- gnor Buckingham, chi gli diede mag- giore lustro e rischiaramento. Clemente
Alessandrino crasi dato a credere , che Anassimandro sotto il no- me d infinito
formatore di tutte le cose, avesse inteso di ragionare di un Dio, intelligenza
senza limiti. Ma egli sem- bra che prendesse errore, giacch gli Dei di
Anassimandro non erano che le stelle , e perci venivano aneli essi dal- r
infinito , e nel quale dovevano dopo lungo tratto di tempo cessare di esistere.
E per venire alle opinioni di Anas- simandro sugli esseri viventi, non al-
lontanandosi, in quanto al principio, dal maestro , credeva che gli animali
fossero stati creati nell umiditi, e co- per, onde avessero a difendersi,, da
una corteccia di spine. Questa poi venne a disseccarsi, e si apri, onde gli
ani- mali sortirono dal loro inviluppo, seb- bene non li fosse dato, che di
vivere pochissimo tempo. Ned meno sorprendente la sua opi- nione sull
origine degli uomini. Non sapendo comprendere come gli uomini dopo d essere
nati potessero provvedere ai loro bisogni, per la fralezza della umana natura
ne suoi primi momenti di vita, si diede a credere, che prima fossero stati generati
nel ventre dei pesci, ed ivi nudriti fino a tanto che acquistarono bastante
forza , onde prov- vedere a se stessi , vennero vomitati sul secco. N diceva di
sapere in altra maniera comprendere come l uomo po- teva essersi conservato,
giacch mentre gli animali appena che sono nati sanno scegliere di subito il
loro nutrimento, r uomo solo abbisogna d essere per molti anni nudrito.
Otgui;:' 47 Anassimandro arrec le matematiche ad un punto assai pi elevato , di
cpiello non avesse fatto Talete , che crasi trat- tenuto a qualche preposizione
elemen- tare sulle linee , sugli angoli , e sui triangoli. Invent ed innalz un
gno- mone a Lacedemonia , conobbe T obbli- quit del Zodiaco, e fece un orologio
onde segnare i tropici e gli equinozj. N sono meno commende voli le sue
opinioni sulle meteore , e la spiegazione che dava sui tuoni, sulle saette e
sui e turbini. Il vento un aria mobile , e divien tale quando le parti
sue pi sot- tili sono messe in movimento , e che il sole le risolve. Questo
vento produce i turbini^ quando una nube si rompe, manda rumore e produce il
tuono ; non sempre eguale , perch ineguale ap- punto anche il
rompimento. II tuono il movimento di un vento pi forte o pi denso, e la
folgore, lagitazione del vento stesso, che eccita un fiioco T' - V 48 debole.
Quando il vento passa a tra- verso di un aria grossa e secca, tuona sebbene il
cielo sia sereno: quando il vento troppo debole , non pu ecci- tare che
il remore senza la fiamma, e perci talvolta s ascolta il ruggire del tuono,
senza essere abbarbagliati dalla folgore. Diceva poi Anassimandro, che acca-
dono tutte siflfatte cose con tal ordine , che il cielo ha forte influenza
sulla no- stra bassa regione; cosicch il fuoco, venuto a contatto con delle
nubi fredde, manda femore; se le rompe, folgora; se pi debole la forza
del fuoco , lampeggia ; se maggiore , suscita il fulmine. Queste
spiegazioni , eh egli studi di darci , ne procacciano grande stima del suo,
ingegno , giacch furono arrecate al pi alto punto che da lui si poteva , e non
poco influirono sull avanzamento della filosofia. ( Digitized by Google
AnassUnene. Anassimene seguendo le tracce se> gnategU da Talete e da
Anassimandro, e succedendo a quest' ultimo ad inse- gnare la filosofa nella
scuola di Mileto , il seguiva anche nell opinione dell in- finito. Entrambi
conoscevano questo in- fnito qual principio di Divinit ; ma mentre Anassimandro
emergendo dal- r acqua , il riponea in una sostanza in- termedia fra r acqua e
l aria ; Anassi- mene ergeasi fino all aria, riponendola in mezzo ai quattro
elemtenti , l acqua e la terra , il fuoco e l etere. E qui amo avvertire , che
andarono errati que- gli storici che accusando Anassimene di minor perspicaccia
del suo maestro , dissero che diede al suo infinito un ca- rattere pi materiale
; perch e Anassi- mandro non neg il carattere materiale Voi I. - .5 5o al suo
principio, e certo Anasslmene riponendolo nell aria , F innalz ad un grado
superiore e meno materiale di quello , non fosse un elemento interme- dio fra r
acqua e F aria. L aria il principio ed il fine di tutti gli esseri ,
eterna , divina , infinita ; ma gli oggetti da essa prodotti per sono finiti,
onde un giorno dovranno ritornare nel loro principio. Una gran porzione de suoi
elementi per la loro tenuit sfuggono al nostro sguardo , ma il caldo ed il
freddo, che la fanno con- densare e rarefare , generando le cose , la rendono a
noi sensibile. L aria ra- refatta allultimo grado ha generato il fuoco, e in un
grado minore ha pro- dotta F atmosfera , condensata in un grado F acqua , in un
maggiore la terra , e bel pi alto grado di condensazione il legno , i sassi ,
ec. , ond che F ac- qua, il fuoco e la terra sono state le prime
produzioni dellaria. Digitized by Google 5t Il freddo ed il caldo adunque sono
le cause opposte della generazione, e gli strumenti della distruzione, a cui si
aggiunge l umidit. Ma tutte siffatte prerogative dell aria sarebbero inutili ,
ove non avesse il movimento, che con essa coeterno, e linnalza al pari
della Divinit, la quale risulta non gui come conseguenza della natura dei cor-
pi ^ ma deir unione di tutti i corpi nell ordine migliore in cui possono es-
ser posti. Badisi che il movimeuto dato da Anassimene allaria eterno e
ine- rente alla sua natura, e non comuni- catogli dappoi , come alcuni
riputarono , perch pare anzi, che in questo egli riponesse la principale causa
efficiente della formazione del mondo. Si scor- gono i principj di questo
sistema, ma - per esposti con miglior ordine ed ar- tifizio in Plinio ed in
Varone, i quali portavano parere , che i germi di tutte le cose cadono per una
certa simpata 5a dal cielo ; che questi sono nell aria co- me in un
serbatojo conservati,- e che la terra coltivata li riceve come un principio
della sua fertilit, e come un prezioso dono della corrispondenza che essa tiene
col cielo. L aria quella che conserva ed ani- ma il mo^do , siccome 1
anima fa al corpo umano , la quale anch essa com- posta di aria, e
gli Dei' al pari di quelli di Anassimandro, sono composti dello stesso
principio da cui venne la ma- teria, e vanno al pari di questa sog- getti a
distruzione. La terra una vasta superficie piana &o&tpnuta in
mezzo al- l'aria, e i vapori che da essa furono esalati poich si furono
rarefatti, in- fiammati ed arrecati a grandissime di- * Stanze, produssero gli astri,
che sono perci di una sostanza ignea e frammi- schiati a corpi terrestri
invisibili.* Laria 'condensata tien lungi dalla terra questi pianeti, e li
conduce in giro intorno Digitized by Google 55 ad essa, senza per che si
abbassino o s innalzino sotto o sopra eli lei. Il sole , secondo questo
filosofo , in> disco composto d una sostanza ignea , presso al quale
si accostano i segni dell estate e dell inverno. Tal pure la luna, le cui
eclissi, pari a quelle del sole., dipendono dal chiudersi lorifizio da cui
sorte il calore. Giacche qui cade il destro siami concesso di far osservare,
come in queste opinioni dei vapori esa- lati dalla terra, nirefatti ed
infiammati , ritrovinsi le fraccie della chimica mo- derna. Ma quello che pi
importa si , che mi pare di scorgere moltissima ana- logia fra i principi di
Anassimnc sulla formazione degli astri e del sie, con quelli or ora posti in
campo dal signor Allix nel nuovo suo sistema sulla Teoria dell universo. Quant
affinit ditYatti non si trova fra i vapori esalati" dalla terra e dall
umido, rarefatti, infiammati, e (piindi produttivi i corpi celesti di Anas- 5 *
54 .simene, e il gas idrogeno diAIlix, svi- luppato dal calorico, dai
vegetabili, da- gli animali morti, dall'acqua, insomma dai corpi terrestri, e
che alzatosi, di- latatosi nello spazio, dopo varie chimi- che combinazioni va
a formare i corpi luminosi e il sole? N' qui si tratteneva il nostro filo- sofo
Gionico, ma comprendeva chera d uopo spiegare come questi corpi ce- lesti sieno
trattenuti nelle loro orbite, e per qual forza si muovano. Qui il gran Newton
innalzava il suo sistema, che pare abbia troppo ferma base, per- ch possa
facilmente essere abbattuto, ed ove quello di Allix si accostasse pi al vero ,
certo non trionfer se non a capo di qualche secolo, giacch i suoi coetanei,
come dice Thomas esser accaduto di Cartesio, non si vor- ranno talmente
spogliare da ogni pre venzione, onde porsi nella capacit di rendergli
giustizia. Digitized by Google 55 Alllx anche nel dar la spiegazione di questo
fenomeno pare che in qual- che cosa si accostasse al Greco. Didatti la
circolazione del calorico e della lu- ce, la dilatabilit e la relazione dei
gas, ec. , che muovono i corpi celesti, secondo Allix , T unione di tutte le
atmosfere particolari dei corpi cele- sti, che formano unatmosfera comune, e
costituiscono a forza merc cui i sistemi sono stretti insieme ; quanta re-
lazione non hanno coll aria di Anassi- mene , che riempie il voto (i), senza
cui i corpi celesti . sarebbero .disordi- nati, e per 'cui sono mossi intorno
alla terra. * Con ci io non intendo, se mai per avventura avessi colto in
qualche parte nel vero, di togliere, troppo ligio de- (i) Anassimandro diceva
che nel mon~ do non vi ha voto, ed probabile Anas- simene seguisse t
opinione del maestro gli antichi , al moderno filosofo T oiiore della sua
^coperta. Vi un'infinit di diverse circostanze che diversificano il suo
sistema dall'antico^ e forse anche quelle da me accennate mal vi si con fanno,
perch non intelligente di chi- mica, mal forse vi compresi lo spirito, od ho
travveduto. Mi basta per di non avere trascurata la circQstanza prc-
seutatamisi , onde trarre qualche lode maggiore al filosofo antico, senza me-
nomare quella del moderno. Meritano poi qualche particolare os- servazione alcune
.fisiche opinioni di Anassimene intorno alle meteore, giac- ch in molto mi pare
che aneli' esse si accostino , alcune speciahnente , al moda di pensare dei
nostri tempi. Diceva egli adunque che le nulii si formano dall' aria condensata
, e die dalla con- densazione delle nubi ne viene la piog- gia, dalle quali
quasi essa spremuta. La neve altro non essere che acqua Digilized
by Google 57 la quale si congela cadendo, e la gran- dine acqua del pari
condensata da un vento freddo. Ih quanto ai tuoni ed ai fulmini portava la
stessa opinione del suo maestro. v N sono men belle le spiegazioni che porgeva
dell iride e del terre- moto, mentre la prima diceva essere prodotta dalla
riflessione dei raggi del sole sopra una nube, e il secondo essere cagionato da
un calore o da un freddo eccessivo , i quali producendo una^ ra- refazione , od
una siccit della terra , fanno s che ella sostenga simili scuo- timenti. In
comprova di quanto Anassi^ mene conoscesse questo fenomeno, di- cesi che avesse
predetto un furioso terremoto di terra , e perci consi- gliasse gli Spartani di
abbandonare le loro case. Questo diffatti accadde con molta ruina della citt, e
col rove- sciare una parte del Taigeto: Siccome poi scorgeva che i terremoti
accadono Digiti'--! bv 58 in tempo di scco ^ del pari che in tempo umido, cosi
diceva che la terra si apre, e per una eccessiva siccit e per un umidit
sproporzionata , e che scossa dai pezzi che da essa si staccano.
Studiandosi di dare la spiegazione d' ogni fenomeno, indicava la ragione per
cui r uomo emette il fiato ora freddo ed ora caldo , poich essendo , secondo
esso, la contrazione o condensazione freddo , e la rarefazione calore , ne
viene , che quando T uomo comprime, e condensa il fiato colle labbra
fred- do, ed invece quando respira colla bocca aperta ed emette Taria, questa
rarificata , calda. L orologio a sole di Anassmene frutto delle sue
astronomiche cognizioni rapi r ammirazione di Sparta ed in breve di Grecia
tutta, poich ognuno era sor- preso nel mirare come l ombra gittata da uno
stilo, segnasse con tanta pre- cisione il movimento del giorno , e lo Di^tized
dividesse in parti eguali. Badisi di non confondere questa sua invenzione con
quella di Anassimandro, o di negargli simil vanto dal sapere, che ai suoi tempi
non era ancora diviso il giorno in do- dici parti eguali, poich le invenzioni
camminano verso la perfezione col vol- gere degli anni , e coll esperienza.
Visse Anassimene intorno alla LV. olimpiade : condusse lunga vita fra le
sciagure, e fra la povert, ma senza per che potessero prostrare 1 animo suo ,
senza che la filosofia ne dovesse arrossire, ' 4 . Altre opinioni sulla
causa primitiva dell universo , e nuova direzione di Ermotimo, - In questo modo
venivano que filosofi secondo il maggiore o minore loro in- Digitized by Googlt
6o gegno introducendo a formare la causa primitiva delle cose or l uno or F al-
tro elemento, e vi fu, come vedrassi dappoi, chi la riputasse il fuoco , chi il
miscuglio di tutti gli elementi insie- me, e chi il pi materiale ed il pi denso
di tiutti, cio la terra. Costui fu un .tale Ippone,, di cui poche notizie
abbiamo, giacch sdegnarono gli anti- chi storici di parlare di lui , perch
mentre gli altri avean sempre cercato di mettere per principio una materia
sottile , egli , come dice Aristotele , ab- bassando il pensiero fino al volgo,
la riponeva in una densissima. Nulla del pari sappiamo come esso spiegasse il
modo pel quale dalla terra sortono tutti ^ gli elementi, e tutte le sostanze
che costituiscono F universo , e solo ne vien ricordato, che unendo in qualcl^e
parte al suo il sistema di Talete , -diceva che questa sua causa prima , la
terra era animata dallacqua. Come ci sUc- t Digitized by Google 6i cedesse se
questa terra avesse ima forza inerente a se stessa, o comunicatagli, tutto ne
ignoto, n giova il cercare pi oltre ; soltanto faremo osservare , che Ippone
ebbe a seguaci un intera nazione, quali furono i Frigi, che attri- buirono,
secondo Firmico, alla terra il principio di tutti gli clementi, e forse
parecchi moderni. Col crescere per delle cognizioni flosofche era facile che si
conoscesse come tutti gli elementi non erano di bastanti condizioni forniti,
onde costi- tuire il principio materiale delluniverso, e quindi cercando questa
causa , riputa- ronsi di trovarla alcuni in una forza ine- rente alla materia ,
la quale F anima e il principio della vita. 'Quindi aJ^ri volendo
introdurre altre spi^azioni , sorsero -un infinit di nuove opinioni, quanti
erano i filosofi che a- ci v^l- gean il pensiero ; allora apparve il sisteipa dell'amicizia
e dell inimicizia , Voi. I. 6 Digitized by Google dell armona e della
fliscordia , altri vo- lendo dar qualche spiegazione intorno air anima, o la
compose di quattro ele- menti che agiscono 1 uno sull altro , e chi la form di
natura 'aerea , e chi ignea, e chi duna quinta sostanza. In questo modo
crescevano sempre pi le filosofiche cognizioni, e pi ar- dito lo spirito umano
spiccava rapidi voli: questi vedevano gli errori , le in- congruenze dei
sistemi anteriori ; quindi il desiderio di trovare la verit , quello ' della
gloria, la compiacenza che luomo sente delle proprie cose, la verit che in esse
gli pare di scorgere, la facilit colla quale gli sembra coi proprj prin- cipi
di 'abbattere gli altrui, aprivano vasto immenso campo a nuove opiniom. Tutti
adunque rivolti solamente a ri- cercare la somma e pi importante co- gnizione ,
qual sia cio il principio delle cose, altri pi si accostarono al vero, altri
caddeo in . gravissimi errori , I 63 cos vklde la Grecia nascere nel suo
seno tutti que stravaganti sistemi , tutt^ quelle sublimi verit, che le procac-
ciano r ammirazione di tanti secoli , e fanno nel cuore degli uomini sensibili
nascere profondo dolore pel misero stato in cui giace , e formare fervidi voti
per un novello suo risorgimento. Ma per non tralasciare i seguaci della scuola
Giornea onde arrecarci all esame dei sistemi, che dietro le di lei ricerche
furono suggeriti ad altre sette, osser- veremo che mentre, dopo Anassimene, gli
altri filosofi erano involti fra una folla di errori, e strane opinioni aggi-
ravansi per le loro fantasie, i Gionict fedeli a chi gli avea additata la via,
onde giungere alla scoperta del vero, proseguivano a porre attento studio sulla
natura, e sulle osservazioni astronomi- che, sempre appoggiando le loro spie-
gazioni sui principj empirici. Questo modo gi indicava da lungi come si t* I
Digitized by Google veniva all'idea dell armona , come si procedeva sempre pi
verso le astra- - zioni , e come era vicino a nascere giuste idee sull anima e
sullo spirito animatore della materia. Ermotimo di Clezomene diSatto al- lora ,
scorto da un elevato ingegno , volgea le sue meditazioni sulla natura del
principio pensante. Cohoscea per tal modo l impero che ha l anima sopra il
corpo, che dicea aver questa', facolt di elevarsi al disopra, delle cose
sensi*- bili sidattamente , che per qualunque impressione venisse fatta al
corpo, non si giungea a scuoterla, ov essa fosse stata assorta nel meditare'.
Diccsi che diffatti esso talmente giungesse ad in- nalzarsi collo spirito fuori
di se, che ne rimanea il corpo siccome cosa estin- ta , e che ci fosse appunto
cagione della sua morte. Fh buon fsico e buon pensatore ; h altro sappiam di lu
, fuorch predicesse Digitized by (oogic 9 .65 de temporali e dell eclissi
, e che dopo la sua morte , gli abitatori di Clezomene gl innalzassero un
tempio , e gli tri- butassero divini onori. . 5 . Vv Anassagora. Ma gi
Anassagora il raggiungeva , e calcando la via che da lui sembra- vagli aperta ,
poneva la prima epoca del puro deismo. Questo filosofo pure di Clezomene pieno
d amore per la virt, e che soleva dire essercele pi felici condizioni quelle
che il sembrano meno , che non bisogna cercare le per- sone che gustano la vera
felicit fj^ i ricchi, cinti donori, ma fra quelli che tendono a coltivare il
suolo, e che si applicano alle scienze senz ambizione ; trasport la scuola di
Talete prima ad Atene , e poscia a Lampsaco , ove a 6* 4 % VV _ J 9 A*;:'
uigitfijaby Googl^ 'i 66 chiunque amasse di conoscerla, stadia- vasi di
porre in piena luce la verit. Niuno fra i filosof dell antichit ebbe tanta
grandezza d animo come Anassa- gora*, pari bont di cuore e desio per conoscere
la verit ; al che si univa uno sterminato ingegno, che lo innal- zava sopra i
pregiudizj del secolo, e in lui riponea tutte quelle eminenti qua- lit , che
non facile il ritrovare sparse in molti. Trascurate le ricchezze che ebbe
in retaggio dagli avi , abbandonato ogni onore che lamicizia di Pericle, e la-
sua virt potevano facilmente pro- cacciargli , riponeva ogni sua passione nel
ricercare i segreti della natura , ogni sua felicit nella libert, e nella
indipendenza, tfhe questi studj procac- ciano al vero filosofo (i). (i) Il suo
abbandono delle ricchezze gli procacci il rimprovero di parecchi Digitized by
Google 67 Accurato osservatore della' natura, ne annalizzava i suoi fenomeni,
insti- tuiva ricerche sulla materia , e sulla causa di tutte le cose, e per
certo le sue scoperte, i principj eh egli addotto ne procacciano tfo^a stima
del suo ingegno. Che se cadde in alcuni errori , mostr anche con questi come
nel ri- cercare i secreti della natura, andasse pi oltre di tutti coloro che
aveanlo preceduto, e nell osservare , maggiore esattezza e precisione de suoi
contem- poranei. Veramente dir si potrebbe che Anassagora fondasse una nuova
scuola; tanto erano diversi i suoi principj da quelli dei Gionici, e solo
ebbesi a co- antichl scrittori, non che filosofi, ma io m'avviso che costoro il
facessero o perch li moveva inimicizia, oppure per- ch riponevano ogni pura in
quella brutta passione che i Qreci appellano jcpq tht* affina. DIgitized by
Googlc 68 stame di porlo in quella schiera, pr- che molti de suoi principj
provenivano da quella scuola, e tendeva allo stesso fine a cui avevano mirato i
seguaci di Talete. Dalle ricerche generali instituite sulla materia, e sulla
causa produttrice di tutte le cose, dallo studio posto sulla natura , e sulle
qualit delle diverse parti del mondo, dei fenomeni, e dei varj infiniti oggetti
che sono sparsi sulla faccia della terra, giunse Anassagora a concepire l idea
di un fine dell uni- verso. Allora altamente si alzava contro coloro , che
ammettendo una materia vile ed informe, meccanicamente spiega- ' vano r origine
del mondo , e credevano che il caso o la cieca fatalit fossero stati da
tanto , onde formare l universo nell ordine che lo si vede. Il suo siste- ma
che consiste in ispecie nelle omeo- merie, ossia particelle similari, una
dottrina ingegnosissima , e del pari ini- Digitized by Google 69 portante , se
si vorr aver mente al tem- po in cui nacque, ed al fine per cui fu instituita.
Tutto ci che esiste eterno , perch ' impossibile che qualche cosa
venga dal nulla, o si risolva in esso. Tutte le cose reali per* non furono
sempre neir ordine , nella situazione , o nei rap^> porti in cui si ritrovano
al presente, ma eravi dlia eternit una materia*, la quale composta di una
moltitudine immensa di' corpi infinitamente piccoli ed invisibili', i (piali
sono gli elmen 'dei corpi , e che sono simili , ossia omo^- genei nelle loro
(jualit ai corpi che costituiscono, 'cio un corpo formilb di altrettante
picciole parti invisibl^ eguali al corpo stesso. Cosi, a cagion desempio, un
osso visbile formato di altrettanti piccioli ossicini invisibili*; cosi
una goccia di sangue consta di altrettante picciole goccie, e cos dicasi deir
oro , del metallo , ec. , e queste Digili^: i hy Coosle 7d pcciole particelle
ei le chiamava onieo- merie (i), ossia similari. Perci ne viene, che queste
particelle sono di altrettante diverse specie quante sono le specie dei corpi,
percli ove non si ammettesse a ciascun corpo le sue parti elementari
particolari, indi- struggibili , e di una natura omogenea , ne accadcrebbe, che
qualche cosa o verrebbe dal nulla, o si scioglierebbe in esso , il che
affatto impossibile. Cosi se la terra si fosse formata di corpi che non fossero
terra , essa sarebbe venuta dal nulla; e se invece essendo stata terra , avesse
poi cessato di essere - tale, allora sarebbesi annichilata; dun- que bisogna
che la terra sia composta di parti omogenee , cio di terra , e nel risolversi
queste parti, e nel dividersi, non possano ritornare che in particelle , le
quali sieno di terra. (i) ybOLoyi>pHai(;. Digitized by Googic 7 * Il mondo
pertanto , T aria , e 1 etere aneli essi , che voleva Anassag;ora fos- sero
pure composte dell omeomerie , le quali sfuggono ai nostri sensi, ma che
agiscono possentemente nella gran- 'de opera della produzione , sono una unione
di varj corpi composti da que- ste particelle similari. Badisi per bene , non
si abbia a credere Anassagora di- cesse, che tutto linsieme del mondo fosse
omogeneo , siccome pensava il Morcri, giacch questo sarebbe un er- rore, a cui
mai non ebbe il fdosof ^ rivolto il pensiero. Il mondo formato di parti
opache, diafane, di corpi o liquidi , o duri , e quindi un composto di varie
sostanze eterogenee. Quando V intelligenza form il mondo^ avea trovato in
una materia infinita una infinit di piccoli corpuscoli , i quali si
rassomigliavano , ma che per un confuso v miscuglio erano attorniati da altri
che non b rassomigliavano. Allora furono ' Gon^e. 1 ' t 7 ^ uniti insieme i
corpuscoli della mede- sima specie od omogenei , ed in questo modo ne
risultarono varie masse di di- versa sorta , come una pietra , un astro , r
aria , l acqua , ec. , ma le parti costi- tuenti una massa erano diverse da
quelle che ne formavano un altra. Perci si parler convenientemente alle
opinioni di Anassagora, ove si dica, che il mondo un composto di varie
masse dissimili , che sono formate di particelle omo- genee. Ecco dietro ci come
facilmente an- che si comprenda perch Anassagora chiamasse la materia assoluta
un' unit ; n si avrebbe intorno a ci mossa da alcuni inutile controversia, ove
si. fosse ^osservato , che non essendo possibile di distinguere nulla nella
materia prima dejla creazione del mondo, non si po- teva di essa formarsi, che
un idea come di qualche cosa in generale, e quindi un unit. ^ \ Digitized by
Coogl Abbiamo or dianzi detto , cbe un corpo formato di tante particelle
omo- genee invisibili ^ perch, quantunque gli esseri si riferiscano a dei
generi dietro le loro comuni qualit, e' che queste qualit o particelle similari
devono avere il loro fondamento nella mate- ria , e sebbene esse possedessero
an- cora tutte le qualit che noi scopriamo al presente nel mondo corporale, tut-
tavia nel loro primordiale miscuglio non potevano essere osservate , sentite e
distinte. Questi germi non sono visi- bili nella materia prima , e molto meno
le loro qualit di caldo, di freddo ec. , perch il miscuglio di questa, la
quale informe prima della lor separazione, non permette di distinguerli,
e perch essendo la materia divisibile all infinito , una parte infinitamente
piccola pu con- tenere il principio di certe qualit simi- lari, o un omeomcria,
ma che la sua picciolczza per toglie che possa cadere Voi. 1. 7 I 74 sotto al
sensi. E non par egli che que- sta divisibilit infinita delle omeomerie abbia
molta rassomiglianza alla filosofia corpuscolare dei Cartesiani , e dei New-
toniani? Quando Anassagora disse, che da una parte infinitamente piccola se ne
potrebbe tkare tante altre parti da coprire un infinit di cieli, senza mai
votare le parti che restarebbero a di- vidersi, io non trovo che in molto di-
ferisco dai Newtoniani , quando dice- vano che una particella piccolissima di
materia possibile che si .estenda sopra uno spazio grandissimo, e lo
copra in maniera, che non vi abbia alcun poro. Ma troveremo altrove tal sistema
fra gli antichi pi ampiamente sviluppato. Tutte le parti del corpo s dell uo-
mo, che degli animali, sono formate ed accresciute per mezzo degli alimenti ,
perch gli alimenti raccludono in se tutte le qualit, le quali insensibilmente
da essi nascono e , divengono visibili* Digitized by Goog ( . 75 Cos nel pane
che si mangia si racchiu- dono le particelle di sangue, della linfa, degli
spiriti animali , dei nervi , dei ca- pelli ec. , le quali vanno per loro pro-
prio movimento ad occupare quei luo- ghi che loro sono destinati. In questo
modo pare credesse di to- gliere la difficolt , che le cose , che servono a
nutrire gli uomini, gli ani- mali, e le piante non abbiano alcuna omogeneit con
essi, quantunque ci non tolga r inconveniente, che essendo per esempio T erba
di un prato di cui si pasce un animale composta di ossa, di carne, di peb ec.,
non pi omo- genea, ma invece un miscuglio di cose eterogenee. N ci vale
dell erbe sol- tanto , ma dir si deve lo stesso del pane, dell acqua , e degli
altri alimenti e so- stanze, poich qual vi ha cosa in na- tura che non serva
del pari delle altre nell importante ufficio del cangiamento , e della
riproduzione dei corpi? ^ 76 Dietro questo coutinuo cambiamento non vi ha in
natura n generazione a ^ corruzione , ma tutto si risolve in una
associazione e discioglimento di parti similari , le quali dopo lo scomponi''
mento di un corpo animale o vegeta-* bile, vanno a foitnre un altro corpo della
medesima specie, e perci non vi in natura n nascita ne morte pro-
priamente dette. Cos a cagion d esem- pio allorch si abbruccia un legno, le
particelle di fuoco, di fumo, di acqua, di cenere, che il formavano, si distin-
guono le une dalle altre, ma non per eh esse cessino di esistere ,
o can- ginQ di natura, poich dopo avere per alquanto tempo nuotato nell aria ,
van- no a formare dei nuovi legni. E in que- sto modo Anassagora spiegava tutti
i fenomeni della natura. Questo sistema fu riprodotto dal piu grande
naturalista del secolo passato, il sig. Buffon t il quale pensava con A(ias-
Digitized by Google 77 sagora che vi in natura una materia comune agli
animali ed ai vegetabili, la quale serve al nutrimento ed allo sviluppo di
tutto ci che ha vita c cresce. Sosteneva anch esso che la ma- teria nudritiva e
produttrice, sparsa universalmente da per tutto, ed com- posta di
particelle organiche sempre attive tendenti incessantemente allor- ganizzazione,
che non vi sono germi preesistenti, ossia germi contenuti luno nellaltro
allinfinito, ma una materia sempre organica, sempre attiva, senv- pre pronta a
modellarsi, ad assimilarsi, ed a produrre gli esseri simili a quelli che la
ricevono. La differenza che vi fra questi due sistemi in ci soltanto
consiste, che men^- tre Anassagora pensava, le parti simi- lari fossero sempre
della stessa specie, Buffon dice eh esse divengono specifi.- che quando si sono
assimilate alle di- verse parti del corpo' che devono coni*- 7 * by.Go^I X . 78
porre , e per tal modo destramente evi- tava parecchi errori che si scoprono
neir antico. Sistemi per che del pari procacciano molta lode a loro autori; e
stimiamo Anassagora perch fu il primo, e in mezzo ai molti inconve~ nienti che
seco traeva la sua opinione, fece per pomposa mostra del suo iur- gegno , e
commendiamo il Francese , perch approfittando del microscopio , appoggi r
asserzion sua all esperien- za , e seppe togliere di mezzo molti errori, e
porgervi un lustro maggiore. Ma queste oineomerie, come furono separate dal
loro miscuglio primitivo ? Per qual forza furono condotte alla formazione dei
corpi? Chi diede loro la forma armonica che si vede nell uni- verso? Anassagora
avea bastantemente conosciuta linsufficienza degli elementi, perch fosse si
scemo da credere, che essi possano essere la causa dello stato di certi esseri,
e della generazione di Digiiized by Google 79 altri , n gli sostenne V animo d'
attri- buire un si prodigioso effetto al caso od alla cieca fortuna. Primamente
egli negava adunque alla materia quel moto produttivo della forma, che quasi
tutti i filosofi aveangli attribuita. Ma la causa materiale non si cangia O da
se stessa, ed mestieri vi sia qual- che altra cagione, che produca
siffatto cangiamento ; se Anassagora avesse po- sta la forza motrice nel numero
delle qualit di questa materia, chegli con- siderava come un ente astratto e
senza moto, ne avrebbe disgiunti i partico- lari elementi, ed allora essi
sarebbero divenuti sensibili. La separazione adun- que delle parti elementari
della mate- ria, la loro elevazione all ordine di esseri reali, esigono una
distinta forza motrice. Ma questa forza sola non ba- sterebbe, perch P
universo prendesse quella forma, e .quell ordine maravi- gliosissimo che in
tutte le sue parti si 'p^l!?ecf by tSogl" 8o scorgono , n ci potrebbe
accadere , ove r azione di tpiesta forza non fosse soggetta a leggi ragionate.
Ove si veg- gono queste leggi e queste azioni , e questa armonia , come accade
nell uni- verso, si deve supporre a dirigerle im essere intelligente. Per tal
modo Anas- sagora si conduceva ad immaginare uno spirito creatore e reggitore
dell univer- so, ehe impresse in lui la forma armo- nica, lintelligenza del
quale costitui- sce lessenza, ed il produttore fe- condissimo di tutti
gli esseri intelligenti. Un essere intelligente distinto dalla massa infinita
ed immobile delle omeo^ merie , trov questa massa confusa e disordinata, e
conoscendo che questa era una imperfezione, male conveniente a se, die per la
propria sostanza, pel proprio potere e sapienza, andava in- nanzi a tutte le
altre nature, volle porvi ordine. Allora si accost alla ma- teria , separ ci
che era confuso e 8i frammisclato , uni i corpi simili ai simi- li, e loro
impresse un moto, il quale li governasse onde formare tutti i corpi che
costituiscono 1 ordine dell univer- so. Le parti dure e gravi furono dis-
giunte dalle molti e leggiere, il caldo dal freddo, la luce dalle tenebre, il
secco dall umido , ed ogni simile in sonuna lasci 1 eterogeneo che gli era
vicino , e unito all omogeneo diede va- ria forma alle cose. Gli elementi pi
lievi diafani e secchi si elevarono nella parte superiore, e formarono il sole,
la luna , le stelle , 1 aria , e 1 etere , e gli*elementi duri, umidi, freddi
ed oscuri presero luogo nella pi bassa regione, e quivi formarono, riunendosi
in varie guise le piante , gli animali e gli uomini. Ecco adunque l unica causa
del mo- vimento dell ordine, e della bellezza del mondo , uno spirito : una
mente ha tratto dalla confusione tutte le parti che costituiscono l universo ,
le ha or- dinate per tal iiiddo, che tutto succe- da con ordine, ed egli stesso
lo pene- tra c r a nim a. Siami concesso il riflet- tere , che in ci fu
Anassagora assaa pi accorto di Platone, il quale attri- buendo alla sua materia
prima , e di astratta al pari delle omecwaerie , ' un anima materiale , la cui
presenza si manifesta merc un movimento disor- dinato e distruttore, pare che
ponesse ima contraddizione nella idea di que- sta materia istessa. r Dopo tutto
ci non posso indurmi a credere col Wossio e con qualche altro pi recente
scrittore, che Anassagora credesse Dio formato dell aria e dell ete- re , e
perci firaramischiato in tutta' la materia. Egli ad ogni prova il credeva uno
spirito puro , semplice , separato , e distinto dalla materia , ed amo
piuttosto che alle loro ragioni, le quali in vero hanno poco fondamento ,
attenermi a Plutarco ed Aristotele, i quali asseri- Digitized by Google 83
scono concordi, che secondo Anassa- gora lo spirito, il quale avea impresso
moto alla materia, el-a esente d ogni miscuglio ( I ). Quest intelligenza poi
non che il principio della forma armonica e pu soltanto separare e
cambiare le omeo- merie, che si trovano racchiuse nella materia , senza per che
nulla possa cangiare nella materia istessa; giacch se questa intelligenza
potesse cangiare o modificare lessenza della materia, o darle nuove qualit, che
non ha per sua natura, le sarebbe convenuto trarre qualche cosa dal nulla, e ci
non pu accadere, perch nulla non viene dal nulla. (i) ( A'va^aypaQ ) ^eivat, '
lisp,Lrp.va xavTOh , xv vv. Tvrv fuyt} fipov xai xadapp. Dice poi ( Anassagora
) che tutte le cose sono miste eccetto V intelligenza : e questa quindi
soltanto essere semplice e pura. ^4 Ma e perch mai questa iiitelhgenzai lasci
le omeomerie nella confusione , nel disordine ed inattive per un in- tera
eternit ? . Perch tard cotanto a rivolgere 1 opera sua ad ordinarle , a
dividerle , ed a formarne tanti corpi mogenei ed a comunicarli il moto
produttivo della forma? Ma, e come mai poi se P intelligenza non pu trar nulla
dal nulla, vi trasse pure questo moto che non esisteva? Se non poteva cangiare
nulla nella materia, come vi impresse questa propriet distintiva , che di
tanto la diversifica? Mi pare che silfatte obbiezioni sieno insolvibili, ma
aggiunger ancora che esse, e mas- sime le prime sono comuni a pressoch tutti i
sistemi, anche ricevuti dai filo- sofi pi accreditati, e pi illmrtinati di
quello, non potesse essere Anassagora. La cagione poi del male, e dell asso-
pimento dei fenomeni , si la tendenza che ha la materia, la quale
costituisce 85 i corpi a ritornare all antico suo mi- scuglio; ma ecco vi pofle
rimedio T ani- ma ^del mondo, che torna a preparare questa materia informe, e
di nuovo la spinge all armonia che le impresse. Dio adunque un essere
intelligen- te, straniero alla materia, di cui il primo motore, la prima
causa della se- parazione c della combinazione delle omeomerie, ma che per
non libero di cangiare la natura essenzialmente immutabile della materia.
Dio perci r architetto del mondo, in quanto alla sua forma, perch esso
impresse alle omeomerie il moto, come abbiara osser- vato , e lasci che esse
seguissero il principio darmona che loro avea co- municato. Ecco argomento
presso alcuni , di amari rimproveri ad Anassagora, per- ch in tal modo
filosofasse sulla na- tura di parecchi fenomeni , che accado- no
indipendentemente dalla intelligenza. Voi. /. 8 f' 86 Ma in questo modo per,
cg,ll spiegava come, se nel mpmlo vi sono delle im- perfezioni, non voglionsi
accagionare a Dio , ma alla materia di cui esso non r autore. E in ci
parmi che vogliasi dar molta lode al filosofo, pcrcli con grandissima sagacit
togliesse a Dio^la taccia di tali imperfezioni, e Kant in questo proposito
saviamente facea os- servare, che la maggior parte degli antichi filosofi nell
immaginare il loro sistema sulla creazione , badando al niale che si trova nel
mondo, fecero * ^* * * .mostra di maggiore spirito dei moderni. ,.Que'sti
sostenendo che anche la mate- ria opera di Dio, si viddero astretti 'ad
aver ricorso alla Teodicea per ripa- rare alle imperfezioni, che pajono ri-
trovarsi nellopera divina, mentre cos non accadeva degli antichi. . Ove si
voglia favellare intorno a che Anassagora diceva sull'anima, fia. d'uopo
prima, onde iscansare ogni Dfgitized by Goog e efjvdvoco , avvertire come egli
parve ad alcuni , che talora frammischiasse Dio intellingenza pura e semplice ,
coll ani- ma ; ma che richiamati ad accurato esame i suoi principj ,
agevolmente vie- ne osservato , come questa intelligenza Dio in quanto
che differisce dalla materia, e che ha una esistenza a par- te, ma r
anima del mondo se pene- tra la materia, forma, conserva, e go- verna il mondo
fisico. L anima adunque che .una sostan- za divina, sparsa per tutto T
universo, la causa del sentimento e del movi- mento di tatto ci che
penetra, una sostanza pi dilicata e pi pura di tutte le altre; e si
dist'mgue dallaria e dall etere. Essa che il principio di tutti i
movimenti, i sentimenti ed i pensieri, penetra e governa tutto, ci che
animato, e si ritrova in tutti gli animali dal pi picciolo insetto fino all
uomo, che il pi nobile di tutti. 9 1 . 4 ^ ^oogk i 3 :d il primo
anello della catena degli esseri. Perci pari l anima negli ani- mali e
nell uomo , perch procede dal mondo, e p'erch cagione di senti- mento ove
si ritrova ; quindi anche non pu perire , immortale essendo quella del mondo.
Gli animali adunque, pari- menti che luomo, hanno una vita, il sentimento, il
desiderio, il pensiero, e la differenza che in essi si scorge di ingegno e di
perfezione, ad altro non vuoisi attribuire che alla maggiore o minore
perfezione, e alla diversa orga- nizzazione della maccliina animale pe- netrata
ed animata dalla intelligenza. Gli. animali poi , che quest anima pene- tra e
muove, sono liberi per quanto il ^ concede la natura dei loro organi ma-
teriali e del loro corpo. Il sonno quindi come un semplice cangiamento
.del corpo e non dell anima, e la morte altro non , che una separazione dell
intel- ligenza dal corpo mortale. Digilized by Googe 89 Quello per che pi
amiamo si ri- guardi, si r opinione giu accennata sull'anima degli
animali, e sul motivo della maggiore o minore loro perfezio- ne, siccome
opinione figlia della pi ragionata metafisica , e dominante nei sistemi
moderni. Il cervello poi esso il riputava la parte pi nobile del corpo umano,
perch la sede di tutta la sensibilit, la sorgente di tntte le sensazioni. Ora
favellarono diversa- niente Cartesio e Locke, e i metafisici e i fisiologi dei
nostri secoli? Quantunque oscure sentenze ne la- sciasse il filosofo di
Clezomene intorno ai sensi , tuttavia ove le si vogliono ordinare e considerare
, troveremo in esse molto da commendare il suo spirito. Anassagora diceva, che
le mani era- no state le cagioni del sapere , e dell in- dustria deir uomo, e
che merc queste sole esso superiore agli animali. Plu- ^tarco gliene fece
amaro rimprovero. 9 elicendo che Y uomo il pi saggio degli animali,
non gi perch solo ha le mani, ma perch di sua natura ragionevole ed
ingegnoso. Ma per co- noscere la ragione di smile sentenza del nostro Gionico,
bisogna ripetere la cosa da pi alto principio, ed investi- gare dai frammenti,
che ne conserva- rono gli altri autori, quanto egli opi- nasse sugli altri
sensi. La ragione priva del soccorso dei sensi non che oscura,
incerta ed in- sufficiente , ma anche questi devono essere diretti dalla
ragione , onde accer- tarsi dalla loro testimonianza , e siccome le istruzioni
dei sensi non hanno che un valore relativo , bisogna studiarsi di spiegare le
qualit sconosciute delle cose , dietro le qualit conosciute , o le sensibili
apparenze. I sensi sono deboli , insufficienti, .ed inesatte sono le cogni-
zioni degli oggetti esteriori che ne procurano , perch ne ingannano soven-
Digilized by Coogk - 91 te, e ne fanno riferire ai corpi le sen- sazioni che
altro non sono, che nostre proprie maniere di esistere, e nulla ne insegnano
sulla divisibilit infnita dei corpi, sulla picciolezza ed il numero delle
omeomerie. Cosi a cagion d esem- pio, se si prendono dei colori liquidi di
diversa specie , e li si versino a goccia a goccia gli uni negli altri ,
non possibile di conoscere il cangiamento od il miscuglio graduato di
questi co- lori, come succede in natura. Ora come combinare tutto ci colla
asserzione che T uomo merc solo il tatto saggio, e si distingue sopra gli
altri animali? Ognuno conosce quanto siano vaghe ed incerte , e Condillac gi
abbastanza lo. ha comprovato, le cognizioni che ne procacciano gli altri sensi,
se non sono sussidiati dal tatto. E non potrebbe essere, che a ci avesse ben
anco mirato la sentenza del greco blosofo? Quello, che come dissi, in si remota
antichit , insegnava che le sen- sazioni altro non sono che nostre ma- niere di
esistere, opinione che presso alcuni gli procacci la taccia di setti- co, non
poteva anche avere, fra le altre verit e gli altri eriori, che disse in- torno
ai sensi, anche s felice pensiero? Del resto siami qui concesso di osser- vare
la diversit fra l opinione sulle maui di Anassagora, ed il principio di coloro,
che attribuendo al caso la for- mazione di tutti gli esseri , vennero nella
folle opinione, che gli organi ed i sensi non erano stati dati all uomo affinch
se ne servisse, ma che aven- doli trovati acconci a certe funzioni , imprese per
suo comodo a servirsene. Favellai or ora di molti errori del nostro filosofo
intorno ai sensi, ed in vero alcuni sono tali , che a dritto gli procacciarono
il nome di settico. Qual folUa, qual ragione il consigliava a credere , che
tutti gli oggetti sensi- Digitized by Googl 93 bili, e molti colori non sono
realmente come lo sembrano. Cos asseriva che la neve nera perch
formata dell ac- qua , che di questo colore. Ma e qual ragione lo
inclinava a credere , che l ao qua fra i molti colori, che sembra avere, fosse
nera? Forse simile opinione dester in alcuni o il riso o la compassione sulla
debolezza dello spirito umano, e com- patir di buon animo un grande errore ad
un grand uomo. Ma e chi fia , pensi poi, che anche simile stranezza ebbe i suoi
seguaci, e che Einio sostenendola, consigliava a non confidare nell appa- rente
colore della neve, e compiangeva r errore di coloro , i quali fanno uso di
essa, onde pulire ed imbiancare le vesti? Ma e vorrnnosi tacere le sue opi-
nioni sulla terra, sui corpi celesti, sulla origine degli animali e dei
vegetabili? Molti errori, ma molte verit ancora si ritrovano in esse, e dagli
uni e dalle 9'4 altre viene di comprendere , come ogni minimo fenomeno della
natura, venisse da Anassagora chiamato a rigoroso esa-^ me, e come ad ogni cosa
ei tentasse di darvi spiegazione. '' Sebbene nulla dicesse sulla gravit c
leggierezza dei corpi, cercava tut- tavia la cagione, per cui tutta F im-
mensit delluniverso non precipita i e credeva che F universo s appoggia a se
tesso, od fondato sovra se stesso, e che le stelle sono sostenute - nelle
loro orbite dalla forza che le conduce a descriverle; giacch non si pu cre-
dere che altrimenti si pensasse allorch diceva, che le stelle sono delle
pietre, che il rapido movimento delletere ha innalzate sopra la terra, ed
arrecatele nella regione del fuoco. Se vero 'che spogliando, contro
lopinione popolare ^ gli astri della loro divinit, il primo osasse sostenere ,
che la luna- una terra simile alla nostra , ed abitata , che Digitized by
Googl avesse la stia luce dal sole , ed iudicasse le cagioni del suo
accrescimento e di- minuzione , e deir eclissi , e dicesse che la via
lattea la luce di certe stelle, che noi non possiam vedere, perch nel
tolgono i raggi del sole, che Tiride prodotta dalla rifrazione dei raggi
solari, noi non possiamo che concepire unaltissima idea del nobile suo
genio. La terra , secondo il nostro filosofo , era immobile, perch al
pari di Anas- simene la riputava un disco sostenuta sopra laria, chegli
riguardava come un corpo reale, e capace di resistere come gli altri corpi. La
terra era sulle prime spugnosa e paludosa , ma fu resa solida dappoi, e dura
dagli abitatori: ma vi rimasero tuttavia alcune cavit nella sua parte
inferiore, ed allorch alcun raggio dell etere precipitando sovr' essa , penetra
questi vuoti , la scuo- te, e ne succede il terremoto. Quando un raggio di sole
rarifica ed agita 1 aria , 96 ne viene il vento: se dell esalazioni umide s
innalzano nell aria .superiore e fredda , vengono condensate , e se i^e forma
la grandine, se dallalto scend una massa di etere, che poi siestingue, produce
la folgore, ed il tuono. Dalla sua opinione sull' anima,- che penetra il mondo
necessariamente ne doveva venire il credere, chei faceva essere tutte le
piante, e i vegetabili animali viventi al pari degli uomini, e soggetti a
pensare, a sentire dei pia- ceri , dei dolori , e delle avversioni. Sempre
avverso a coloro che voleano attribuire al caso ogni cosa , e per fino il modo
con cui il seme degli animali diviene una parte vivente, ne attribuiva la
cagione ad un calore eterico e ad una facolt divina e formatrice, per cui il
seme insensibilmente organizzato, animato , e cangiato in una creatura
fornita di tutte le sue membra. Ed in quanto allembrione, l opinion.
sua Digitized by Goojle 97 concorde a quella generalmente accet- tata dai
moderni fisiologi, cio chegli formato dal seme del padre, ed in quanto
alla diversit dei sessi, con uno strano parere credeva che sieno generati
secondo la diversit della parte diritta o sinistra da cui viene il seme, che il
feto* concepito si nutrisce per mezzo dell ombelico , e che la prima parte del
corpo a formarsi il cervello , appunto perch il sensorio comune. Ma
e vorremo pi a lungo avvol- gerci ora fra le altre incerte opinioni a lui
attribuite? Ricordarem noi come egli addentro conoscesse l astronomia e la
matematica? Come fosse il primo a tentare la quadratura del circolo ? Non ne
baster , onde formarci alta idea dell altissimo suo intelletto , il con-
siderare com egli giunse a concepire lidea di uno spirito intelligente, asso-^
lutamente immateriale, annunziando al mondo il grande ordinatore delle cose ?
Voi. /. 0 Ma qual frutto ei ne traeva? Una cru- dele persecuzione l accusa di
empiet presso gli Ateniesi, e fors'anco la morte segnata o dal superstizioso
furor popo- lare , o da iniqui tribunali , se non giun- geva a. salvarlo la
possanza di Pericle. Ecco in qual modo la superstizione ritarda i progressi
della fdosofia , tronca il volo agli ingegni pi sublimi, e la verit rimane
avvolta fra le tenebre. Se Anassagora, sbigottito mentre inco- minciava a
volgere il piede sul cam- mino della virt, non fosse stato danimo forte, e
talmente bramoso di studiare la natura, che prima di deviare dalla gloriosa
impresa sarebbe morto, s egli era debole, qual danno, qual ritardo ne sarebbe
venuto alla filosofia ? La via eh egli aperse a suoi suceessori, non. doveva
essere invece tentata da essi? Dunque quest orrido mostro della su- perstizione
pot anche sulle pi libere nazioni , e non fu la misera Italia sola DIgitzed by
Googh 99 che pianse sulle persecuzioni eccitate contro la verit, ed inorrid sui
roghi preparati a suoi fdosofi , sebbene un fatai dono rendesse in essa pi fre-
quenti questi luttuosi spettacoli? Ma nulla poterono le persecuzioni dei nemici
del nostro filosofo, contro la sua costanza ed il suo coraggio. I suoi po-
steri coir innalzargli dopo la sua mor- te (i) tombe ed altari, gli tributarono
(i) Anassagora mori nella olimpiade LXXXVllI. Dubbia la cagione della sua
morte , alcuni credono accadesse die- tro uii ingiusta condanna , ma pare ci
non siaj giacch dopo i processi mossi- gli contro in Atene , sappiamo che a
lungo visse a Lampsaco. Anassagora fu il primo che pubblicasse opere. Merita d
esser ricordato il suo Epitaffio conser- vatoci da Diogene Laerzio, u'.riBda(;
et tppa, O'vpaviov xapov., xelrai Mva^aypat;, Hic situs ille est, cui rerum
patuere recessus, Atque arcana poli , magnus Anaxagora, qigfcaj by^oOgk ICO
quella gratitudine che quasi mai gli uo- mini grandi ottengono in vita ^ e la
sua virt , le opere sue gli prepararono una gloria immortale nei secoli
avvenire. Diogene d Apollonia, Siccome Anassagora era tenuto in grandissima
riputazione da tutte le colte nazioni , ove qualche Principe abbi- sognasse d
consiglio o per stabilire nuove leggi., o per formare trattati di pace, o per
altri gravi affari di sta- to, Ei venivano tosto richiesto, onde sentirne il
suo parere. Accadendo per- *ci che sovente fosse assente da Lara- psaco,
sosteneva allora la sua incum- benza, onde erudire negli studj della natura i
giovani che da ogni parte quivi convenivano , P amico suo Dio- gene d'
Apollonia. Digitized by GtjO^Ie lOI Questo filosofo che visse verso la LXX.
Olimp. non era stato discepolo di Anas- sagora, e neppure fors anco di Anassi-
mene , ma amico del primo , seguiva in generale le opinioni della setta Gio-
nica. Buon parlatore del pari , che buon pensatore , pubblic parecchie opere,
conciliossi molta stima presso gli uo- mini dabbene , ed in' uno T invidia di
quei tristi, che in nulla abili ad ope- rare confortano solo la loro ignoranza
col disprezzare F altrui ben oprare. Dallo studio posto sui cangiamenti che
succedono nella natura , Diogenp riconobbe, che le cose, le quali non era
possibile fossero tratte dal nulla , non potevano provenire che. da un solo
principio, separate cio, o tratte da esso, perch aUrimenti non potreb- be
esservi fra esse azione e reazione. Nello stesso modo che il freddo ed il caldo
non possono T uno cangiarsi nell* altro , ma richiedono un soggetto 9 * *
0 ^, ' : toogle loa comune^ che successivamente sia fred- do e caldo ,
cos non vi possono essere pi sostanze e cause prime elementari, immutabili, le
une dilTereiiti dalle altre, le quali sieno insieme concorse a com- porre le
cose , come voleva Anassagora. ' In simile caso non potrebbe accadere che le
cose create potessero con tanta variet di forme trasmutarsi le une nelle altre,
e con tanta frequenza si cangiassero e si fraramiscliiassero. Una al
certo la materia prima, che com- pone tutta la varia complicata immen- sit
degli oggetti che compongono V uni- verso, ed in questa sola, dopo aver subite
varie rivoluzioni, debbono tutte ritornare. Noi comprovano forse abba- stanza
la vegetazione degli arboscelU, r accrescimento continuo delle piante , che sortite
dalla terra, stendono mae- stose i loro rami al cielo? Noi com- provano
la nascita continua , 1 incre n^ento e la distruzione di quanti animali
Digitized by Google strisciano e si aggirano sulla terra, guizzano in mezzo all
onde, ed aggi- ransi fra gli spaziosi campi delf aria ? E noi confermano
finalmente i continui cangiamenti , le rivoluzioni che senza posa succedono ed
in (|uesta bassa re- gione, e fra le sfere? Condotto da siffatte osservazioni ,
Dio- gene allora stabiliva, quale sia questa materia prima , da cui
prodotto l ac- crescimento , la diminuzione d ogni cosa , ed in cui tutto
ritorna , e ad essa, accurato pensatore, tutti quegli attributi concedeva, che
si convengono al nobile ed importante magistero a cui destinata. L aria
questo principio di tutte le cose. Ma perch mi riesca di esporre , spoglio da
ogni confusione T intero si- stema di Diogene, e perch si possa ordinatamente
vedere , per quanto la cognizione che abbiamo delle sue opi- xdoni il
comportano , L' ordine col quale 104 dallaria facea procedere tutto l uni-
verso , d uopo intrattenersi alquanto intorno all idea di egli aveasi
formata di questo suo elemento. Cos vedrassi come presero grave errore coloro,
che si erano dati a credere, Diogene pen- sasse al pari di Esiodo e degli altri
filosofi, che il caso od una cieca fata- lit, avesse dato movimento alla ma-
teria prima. L aria il principio delle cose , per- ch lelemento pi
acconcio a can- giarsi in altre nature; essa non sem- pre simile a se
stessa, talvolta pi sottile, talvolta pi densa : un essere
intelligente , possente e grande , eter- na ed immutabile. Dunque
nellaria vi sono due cose principalmente; una ma- teria, con cui tutti i corpi
dell uni- verso possono essere prodotti, e una virt divina, perch senza questa
per- fezione non possibile all uomo , che contempi^ la natura, immaginare
come io5 tutte le cose possano essere poste nell ordine magnifico in cui
si trova- no, come possa essere governato lu- nione dell intero universo , il
succe- dersi ed il cangiarsi dei giorni e delle stagioni. Ecco in qual modo il
nostro filosofo compose dell aria , e della virt divina un tutto , nel quale ,
se l aria la ma- teria, la virt divina 1 anima e la forma. Ma
siccome la forma quella che specifica il composto e gli d no- me , cosi
ne viene , che l aria animata da questa .virt divina , sembra innal- zata alla
divinit. L aria dietro questo sistema una materia, ed una causa
efficiente insieme unita; come materia elemento (i) dei varj corpi delluni-
verso ; cd unita alla virt divina la causa efficiente, Dio. Tutto
pare com- (i) OTOt^eov^ 4 Goc^le M- ' io6 provare, che questa ragione o questa
virt divina 'attribuita alUaria da Dio- gene, era un attributo di essa, e non
gi una forma od un anima distinta daU'aria, e questa non essere che una
sostanza sola, la quale il principio materiale di tutte le cose, il
motore, la ragione, la sapienza, F intelligenza, la sovrana sottilit, che
costituiscono un solo cmnposto , il quale come causa efficiente dirige la produzione,
e lo scioglimento di tutte le. cose. , , - L' aria di continuo la causa
mate I jdale ed efficiente di tutte le cose *, essa sola eterna, immanente,
principio di tutti gli esseri, che vanno per soggetti a dissolvimento : in se
stessa essa pro^ duce tutti i corpi dell universo , ed una infinit di mondi;
nulla esiste che non partecipi di essa, o non, sia da essa provenuto. Quale
rassomiglianza fra questa opinione di Diogene lo Spinosismo ? Egli mi
sembra che in Diiiiz-'t ^ 107 gran parte non si abbia che a cangiare il nome,
ed appellato Dio, secondo il moderno , ci che F antico chiamava aria, vanno
insieme almeno in quanto ai principj , a confondersi i due siste- mi. Ma i
principj dello Spinosa avremo altrove campo di rinvenirli pi aper- tamente
sviluppati negli anticlii sistemi. Ma r aria ha in se stessa delle grandi
ditfcrenze, talvolta pi 'sottile, tal- volta pi densa, pi calda da una
par- te, pi fredda dall altra, ove pi secca e pi Umida, ove pi vile e pi
nobile, e da questi diversi rapporti della ma- teria prima, ne provengono le
dilTerenze che si ritrovano nelle forme, e nelle perfezioni delle sue opere.
Quando tutte le cose furono poste in movi- mento, Faria in parte venne
rarefatta, ed in parte condensata, prima la con- densata, poscia la rarefatta
si cangiarono in turbini vorticosi, ed in questo tem- po fra lo sconvolgimento
e la rivolu- Digilizad^/ Google io8 ione, ne sortirono i corpi, ed una
innumerevole moltitudine di mondi. Al- lora le parti pi sottili che rimasero
dopo questa rivoluzione, si alzarono nella regione superiore, e quivi forma-
rono il sole. Con questa opinione at- tinta in parte alla scuola di Anassime ne
, e che sente assaissimo dei principj di Cartesio sulla formazione del mon- do
, conciliava destramente parecchie opinioni de suoi predecessori , e . pro-
curava di togliere le contraddizioni che appajono ne loro sistemi , e porre
emen- da alle imperfezioni della fisica antica. Ma laria, che il
principio della forma e dell esistenza di tutte le create cose, quello
ancora della vita, del sentimento e del pensiero in tutti gli animali. L uomo
generato da un seme composto di una materia spirituale ed aerea, merc di
unanima composta di un aria eguale , pi calda dell aria este- riore, ma pi
fredda di quella di cui 1 ic>9* compostala massa luminosa del sole,
vive , sente le impressioni che gli si fanno sui sensi, le paragona, e tutte
adempie le funzioni importantissime deir intelletto. Perch nell uomo nasca il
pensiero, duopo che lanima col sangue penetri per mezzo delle vene tutto
il corpo: allorch cessa la respi- razione, le parti dellaria, che muo-
vono , animano e dirigono l uomo iu tutte le funzioni della vita , si separano
dal di lui corpo, allora egli cessa di. vivere. Se questanima d vita e
sentimento- a tutti gli esseri viventi, anche le be- stie , penetrate dall aria
animatrice , hanno le prime facolt al pari degli uomini. Ma siccome questaria
pu es- sere pi o meno calda, cos a norma della diversit del grado di calore,
che si trova nelle parti costitutive dell ani- ma ; si ha nei sensi e nelle
facolt degli esseri animati maggiore o minore peV- Vol. I. ^ ' I O DigitiZCE;
Google II lezione. Perci le bestie die sono for- nite di un aniina formata d un
aria pi calda di quella che anima l uomo , han- no la facolt di conoscere gli
oggetti col mezzo dei sensi esteriori , e di pro- vare le impressioni piacevoli
e dolo- rose i) ma non possono usare della in- telligenza, della libera
ragione, pari- menti dei furiosi e degli insensati. In questo modo diversamente
di Anas- sagora , spiegava il filosofo d Apollonia la diversit che si trova
dellingegno, e della sensibilit negli animali non solo, ma ancora negli uomini.
Dietro i tuoi principi , tendendo sempre a con- ciliare colla ragione le
opinioni de suoi predecessori, ogli studiavasi di dare alcune leggiadre
spiegazioni sull origi- ne e sulla distribuzione dei venti, e sulla cagione di
altri fenomeni della natura. Credesi eh ei dicesse, che la terra una
sfera allungata posta * nel cdntro e resa consistente dal freddo e Digitzed by
Google dal caldo, c che essendo la sfera da prima diritta, dopo la formazione
degli animali venne ad inchinarsi. Alcuni credettero , che per mancanza di
termini Diogene non porgesse com- piuta perfezione al suo sistema , ma egli mi
pare, che se a noi non pie- namente noto, se ne deve accagionare la
voracit del tempo, e la trista ven- tura che distrusse insieme alle, altre le
opere di quel filosofo, perch sem- bra che in quanto alle qualit eh' esso
attribuiva . all aria , si spiegasse con lau- dcvole chiarezza , e forse pi di
co- loro che si vogliono da taluni porre fra suoi seguaci intorno alle qualit
di questo elemento. Diffatto che disse il sig. Boyle coll asserire , che l aria
rac- chiude ' delle occulte qualit, le quali non fia , riesca giammai di
compren- dere , finch non si conosca tutti i corpi sotterranei, i quali mandano
delle esa- lazioni, da cui vengono degli umori na . ijuasi insensibili che si
spandono nella nostra atmosfera ? Farmi che Diogene usasse ben maggior
precisione , e desse assai pi chiara idea delle qualit della sua aria
primitiva. Da qualche fram- mento di fatto, che si sottrasse dello- pera sua
all ingiuria del tempo, noi vediamo eh egli sapeva unire la gra- vit, e quella
semplicit che il ca- rattere delle opere dingegno. V S- 7- . Archelao.
Archelao di Atene o di Mileto lul- iho filosofo Gionico, di cui la storia
ne faccia menzione, non tralasciando di ricordare Metrodoro di Lampsaco , di
cui altro non sappiamo, fuorch usasse domesticamente con Anassagora e
seguitasse le sue opinioni. Digitized by Google ji5 t/ Archelao adunque stabili
in Atene Ja scuola di Talete, ove vide correre ad ascoltarlo da ogni parte il
fiore della Greca giovent, ed ottenne alti onori ove Anassagora corse periglio
di morte; poich tale pur sempre l aura popo- lare dessere in contnua
contraddizio- ne con se stessa. La filosofa d Arche- lao , poco nota, poco ne
favellarono di essa gli scrittori, e intorno al poco che ne ricordarono, sono
in contrad- dizione. Clemente Alessandrino e 's. Agostino credettero, che
seguisse i dogmi di Anassagora , ma presso me in questa circostanza hanno pi
autorit d co- storo e Diogene Laerzio, e Plutarco, i cui frammenti intorno ad
Archelao stu- diandomi di conciliare, arrecher come meglio mi riescir le sue
opinioni. La esperienza comprova , che in una scuo- la , come osserveremo pi
avanti in tutte le sette greche, quanto pi ere-* IO* Digitized by Google 114
M:ono le opinioni, gli ultimi general- mente non s' appigliano mai ad un solo,
ma tentano, conciliando i varj sistemi dei predecessori , di formare im pi ,
.compiuto sistema aggiungendo qualche propria opinione. In questo modo e non
altrimenti io reputo sia nato lEt- tlicismo in Alessandria , dopo che in Grecia
erano fiorite tante diverse sette filosofiche, e si erano insegnate tanta copia
di errori e di verit. Cos pare nella setta Gionica abbia in parte fat- to
Diogene, e cos io credo facesse Archelao. Uni questo filosofo adunque Y aria di
Anassimene , T infinito di Anassimandro , e di essi ne fece il principio delle
cose. Dalla condensazione e dalla rarefazione di quest'aria, ne risultano il
fuoco e lacqua, od il calore e l umidit, che sono il principio di tutte le
cose, e cos pare , che ammettesse l' aria infinita per materia prima, il fuoco
e l'acqua Digtized by Goog e ii5 per elementi (i). Il moto formato in
questaria dalla separazione di caldo e del freddo; il primo in azione, il
secondo in riposo. La terra fu resa so- lida dal caldo , c merc il calore e
lii- mido di questa, si sono prodotti per la prima' volta gli animali e gli uomini
che del pari hanno unanima eguale, e che poscia si propagarono a vicenda fra di
loro. Con questa sentenza ac cordavasi il nostro filosofo, anche con
Anassagora,* il quale avea detto, che gli animali erano in prima emanati dal-
lumore, dal calore, e dalla terra,' ed a vicenda si propagarono dappoi (a).
Anassagora vi avea impiegato in questa formazione e le oraeomerie, e lintel-
ligenza; se egualmente il facesse Ar- chelao, non noto. (i) Io non so
altrimenti conciliare Diogene e Plutarco. (a) Zoo, ysviddai Ik vypy xal 9eal
yeda; txrzfpov k dX^ii^av, 1 16 Faremo solo osservare non essctc poi s strana
la sua opinione sulF origine degli animali, come alcuno la crede, perch non fu
n allora per la prima volta posta in campo , n fu priva dap- poi di valenti
sostenitori. Favellando degli astri e del sole, dicea che i primi sono terre
abbrac- ciate , e il secondo esser il pi grande di tutti i corpi celesti , che
dopo il sole viene la luna , e che la grandezza delle stelle variabile.
Cosi diede altre spiegazioni di varj fenomeni , e nell'ap- plicare i principi
de suoi predecessori ai casi pratici, talora destramente da essi si scost, onde
porre emenda agli errori da loro commessi. Cominciava gi in que" tempi a
sor- gere in Grecia la scienza dei costami o l'etica, ed appunto perch Archelao
fu lultimo che si applicasse alla sola filosofa naturale , gli venne dappoi il
soprannome di fsico. Non per che Digiiized by Google 11 ? eeao fosse
affatto digiuno dei principj dell etica , che anzi sappiamo eh ei di- ceva non
esservi in se stesso nulla di giusto o di ingiusto , di onesto od ino- nesto ,
ma essere ci determinato dalle leggi. Socrate veniva alla sua scuola, ed ivi
apprendeva forse i principj della sua morale, quel Socrate istesso, che
abbandon lo studio della fsica , perch se crediamo a Platone, ne lo aveano
ributtato i principj di Anassagora. Seb- bene forse sarebbe facile il provare,
che Socrate in questo punto, pi che Anassagora dovesse incolpare il suo mal
gusto , noi , rimettendo chi desidera saper pi oltre al Fedone di Platone, ove
arrecansi i ragionamenti di Socrate ; perch n il' tempo , n l officio nostro il
permettono , ci accontenteremo di quivi aggiungere alcune generali osser*
vazioni sull avanzamento della filosofa nella setta Gionica, e come avesse
parie ii8 a dar vita a molte altre sette ed ai pi grandi sistemi della Greca ^
filosofia* S-8- , . r Considerazioni sttUa setta Gionica y e sua
influenxa^ sidV csoanzamento ideile scienze in Grecia, , - Ecco come
agevolmente osservato ne venne, che le speculazioni di Talete volsero lo
spirito filosofico sulla dir ritta via onde giungere alle astrazioni, ed alla
scoperta del vero, come dai primi sistemi dedotti colla scorta dei sensi, e
dopo aver tratti a parte al gran magistero della creazione tutti gli elementi,
si facesse passaggio. a distin- guere la materia dal suo ; motore, ed a
riflettere sul principio pensante , e cos ne venisse per mezzo di Ermotimo e di
Anassagora il puro Deismo., Nulla Digrtized by Google 9 vuoisi dire deir
influenza che ebbe r opinione di Talete sul principio delle cose^ a dar vita a
quelle di Eraclito, di Empedocle, il sistema di Anassi- mene a suggerire
ad Aristotele il suo quinto elemento , nulla del vantaggia che produssero i
dubbj sparsi- da Anat> sagora sui sensi, se non hanno in soc-, corso la
ragione, e le sue ricerche instituite sugli esseri in quanto alle metafsiche
speculazioni , che gi da lungi annunziavano i sistemi di Platone e di
Aristotele. Tai cose ne accadr di considerarle , quando avendo gi scorsi tutti
i sistemi, e potremo agevolmente arrecarci sovra di essi di bel nuovo e tutti
richiamarli ad esame , e . veder- ne r unione, la secreta corrispondenza
che gli uni aveano cogli altri , ed i soc- corsi che a vicenda si saranno
prestati. La setta Gionica pare che si divida in due scuole, gli uni che misero
la' sola elaborazione della materia senza 120 cooperazione diddio, e questi
furono i primi; gli altri invece che progre- dendo sempre pi ad internarsi nell
esa- me della natura distinsero cjncsta ma- teria, e vi posero ad ordinarla
una in- telligenza. I primi credettero alla loro materia prima necessario un
moto, ad essa inerente, onde potesse produrne la forma dei corpi, gli altri che
noi vollero concedere coeterno alla mate- ria , fecero che ve lo comunicasse l
In- telligenza. Opinione nella quale Anassa- gora ebbe a seguace Cartesio : e
in quanto alle omeomerie sembra che con essa abbia molta relazione l opinine di
quei iilosof moderni , i quali sosten- gono ritrovarsi delle sostanze primor-
diali sparse per tutti i misti, le quali per qualuurpie forma prendano i misti
, . per qualunque cosa possa loro acca- dere , mantengono sempre la loro figura
determinata, siccome elementi inalte- rabili, n vha fosrza che li possa fac
Digitized by Google cangiare di forma. Tali sono le parti- celle saline,
nitrose, metalliche, sulfu- ree , arsenicali ec. , le quali hanno parte nella
formazione de corpi misti, e che non soffrono alcuna alterazione , ma sempre
compajono colla stessa forma e colle medesime qualit. I primi Gionici
generalmente chia- marono assai poco o nulla a parte dei loro sistemi 1 opra
divina; tutto essi riponeano nell azione e nella reazione dei corpi , con
queste qualit degli ele- menti , colla figura delle parti della materia,
spiegavano la vegetazione delle piante , le meteore , la luce , e tutti gli
altri fenomeni della natura. Forse cre- deano non essere opera da filosofo il
ricorrere a Dio, e fitr ogni cosa dipcii- derc da lui. Che anzi essi in
generale diedero a Dio unorigine bassa e vile, ed invece di dire eh egli era stato
il creatore della materia , lo voleano un prodotto di essa. Ma e come poi
questa t Fol. I. 1 1 I. JUi . causa era meno perfetta del suo effet- to? Come
una natma intelligente pu avere per causa una materia brutta ? Da ci si vede eh
essi avevano un idea imperfettissima della Divinit. N si dica che prima dessi
aveano gi a lungo favellato i poeti di quest essere ' sommo , ordinatore ,
intelligente. Essi aveano data tmidea si stravagante di questo Dio, che aveano
creato piena- mente ad immagine dell uomo colle sue passioni, co suoi vizj e
virt, che i , filosofi sdegnarono di seguire le loro dottrine. Perci
tralasciarono di favel- larne finch la coltura non li condu- cesse a tal punto,
da potere innalzarsi a contemplare come conviensi la divi- nit, come fece
Anassagora. Cosi la via da essi aperta insegn ai filosofi die vennero dappoi
come giungere alla sco- perta del vero. Dio, l universo, luomo, ecco i punti
principaU su cui si aggira la filosofia : tutti furono dai Gionici Digitized by
CoogU-^ 123 toccati, su tutti sparsero molta luce , ed apersero la via a
miglior volo. Ivi attinsero didatti Socrate, gli Accade- mici, i Cirenaici c
pressoch tutte le altre Greche sette, i primi erudiment^ della filosofia, e
colla scorta di questi si rivolsero alla ricerca di nuovi sistemi. Quant
obblig^o ebbero poi a questa setta del loro avanzamento le matema- tiche e
l'astronomia? Il nuovo modo ' di misurare le piramidi adoperato da Talete gi
dava luogo alla quarta pro- posizione del sesto libro di Euclide, la sua divisione
della sfera annunziava, e apriva facile la via alla divisione della sfera in
cinque zone. Che dir della osservazione di Anassimandro sull ob- bliquit del
zodiaco? Essa produceva le tavole geografiche ed i mappamondi su cui erano
descritte tutte Je situa- zioni dei fiumi e delle montagne , e che sappiamo
essere gi ai tempi di Socrate arrecati a somma perfezione. Taccio i 134
vantaggi che da questa scoprta iie po- terono venire alla storia, e alj arte
mi- litare, e solo faccio osservare, che loro- logio solare di Anassimene era
quello che produceva la giusta distinzione delle stagioni e delle ore ;
distinzione tanto necessaria all agricoltura , alla dome- stica economia, ed
all incertezza delle epoche. Anassagora annunziava il per- fezionamento della
fisica antica; e la unione che aveano instituita della filo- sofia, della
metafisica colle matemati- che cognizioni i primi Gionici, indiriz- zava
Pitagora a cercare la spiegazione dei fenomeni del mondo e della sua causa
prima, col soccorso delle mate- matiche", della fisica e della filosofia
insieme collegato. Digilized by Googli 125 CAPO IV. . Setta
Pitagorica. La luce che spargono le arti e le scienze, fugate le ultime tenebre
della barbarie , gi illuminava il bell orizzonte della Grecia : le arti
deponevano la loro rozzezza e venivano pulendosi in- sieme ai progressi del
gusto nazionale; i costimu che vanno soggetti a tutte le rivoluzioni dello
spirito umano , avan- zavano sempre pi verso la cultura : gi Sparta ed Atene
vantavano ottime leggi e be^ regolati tribunali : il va- lore delle Greche
schiere avea gi di se riempiuto.il mondo, e le muse in- gentilite sul labbro
dei poeti , venivano intrecciando i lauri della gloria sulla fronte degli eroi.
La filosofia unita alla metafisica , che comune hanno l oggetto ia6 ed il
principio, aveano spinto a s fe- lice porto lo 'sviluppo dello spirito uma- no
in cpiella nazione ; ma ora qual spe- ranza se ne potea trarre, che la mate-
matica veniva associandovisi , e terza so- rella era loro compagna nella scoperta
dei fenomeni dell universo ? A questa felice associazione deve tutto lo scibile
umano i principali suoi progressi , e ad essa r aver veduto la Grecia e l Ita-
lia nostra produrre nel loro seno una novella rivoluzione nelle scienze. A
quest associazione dovettero i Pitago- rici, che i primi furono eletti ad avere
per iscorta queste tre sorelle nella ri- cerca del vero, le loro tante avanzate
astronomiche cognizioni, per cui pre- vennero di molti secoli le opinioni piu
ardite, larte importante e difficile di combinare, quella di conoscere i nu-
meri e le figure, e finalmente lavere data alluniverso una savia e del pari che
sublime definizione, 1 Ordine. 127 - Tutto favoriva in Grecia i rapidi
progressi di uno sviluppo dello spirilo, che appunto aggirandosi sul principio
pensante, suol essere pi lento e pi tardo. Quindi si vddero in poco d ora i
Pitagorici rivolti sopra una nuova via , onde darsi alle hlosoficlie
speculazioni, dare una nuova, e ardita forma alla filosofia della natura non
solo , ma ri- volgersi alla riforma della morale, della politica , e pensare
alla grande idea della felicit degli uomini. S rapidi progressi non potevano
essere che ac- celerati da varie esterne circostanze. Diffatto i Greci aveano
commercio cogli Egizj, e con altre nazioni che gi mol- to erano inoltrate in
ogni genere di sapere; molti saggi da quelle arreca- vano in Grecia i loro
insegnamenti , e molti Greci venivano viaggiando in quelle nazioni onde
erudirsi, e ritor- nare in patria poi ad insegnare ai con- cittadini peregrine
dottrine. Cosi era r laS . accaduto dTaleta^ cos accadde di Fe- recide di
Sciro, dal quale in ispecie appresero i Greci le dottrine Egiziane. Poche
cognizioni giunsero a noi in- torno a questo filosofo : la sua vita ' un
continuo miscuglio di contraddizioni incerte fra le lodi, che gli
attribuiro> no quei grati popoli a cui esso avea arrecate le cognizioni dell
Egitto , e le contumelie che contro lui scagliarono i sacerdoti, dei quali avea
smascheratale menzogne, e squarciato il velo dell im- postura e della superstizione.
Ei fu ^ poeta e filosofo, e scrisse sullorigine delle cose ; pensava che la
causa prima ed ordinatrice fosse buona , n altro sappiamo di lui, dubbj
rimanendo se questa causa la separasse o la unisse alla materia, giacche nulla
ne accerta intorno a ci l unico firammento che ne rimase dell opera sua , la
quale cos incominciava. Giove, il tempo, e la s> massa erano ima sol
cosa esistenti Digni/r.L I ; Cjoogic 129 dalla eternit, ma la massa si
chia- ra terra, quando Giove rabbell. Ferecide pensava alla metempsicosi,
opi- nione che gi aveano adottata quasi tutti gli Orientali. . Amai ricordare
questo breve cenno intorno a Ferecide, e perch non fosse dimenticato, e si
argomenti quanta in- fluenza avr potuto avere sulle opinioni della setta
Pitagorica, mentre in ispe- cie da esso apprese la filosofia Pitagora , capo e
fondatore di essa. ^ S- Pitagora^ . I Difficile e vana impresa per
avventura sarebbe quella di volere esattamente investigare il tempo in cui
visse Pita- gora , o le parziali circostanze della sua vita. Siccome suol
accadere il pi delle volte nel favellare dei grandi uomini, iSo non v' ha
estremo a cui follemente noa siasi giunto da coloro che trattarono intorno a
Pitagora. Chi lo volle Egiziano, chi di Samo, chi ne compart lonore a questa
Italia nostra , e dii finalmente credette non fosse neppure vissuto , sic-
come, dietro i principj del Vico, inse- gnava assai destramente, sul principio
del secol nostro , Y autore del Platone in Italia. Ove poi si volle parlare dei
suoi costumi , delle sue virt , non v ha eccesso a cui non siasi giunto, e chi
il volea divino personaggio mandatone , quasi gi dal cielo, e chi invece il
tac- ciava da vile e da impostore. Quali assurdit non attribuirono poi alle sue
dottrine il Tritemio, il Veigel, ed altra schiera di simili visionar] ! Cessi
il cielo che ne tragga inutile curiosit ad avvolgersi fra si spaventevole nu-
mero d inconciliabili contraddizioni : fra un inutile garire, non si scoprono
le tracce della filosofia, da s vani cavilli Digitized by Google i5l rifugge r
animo disdegnoso, n si ha pi modo a ritrovare la verit. Noi vo- gliam conoscere
Pitagora filosofo , n poco monta se fosse ilare o tristo, se nascesse a Samo od
in Italia; ogni an- golo del mondo patria di colui che giov a suoi simili
, e fe progredire la filosofa (i). Pitagora apprese i primi erudimenti della
filosofa, come abbim detto, da Ferecide e da Talete , e quest ultimo scorgendo
com egli facesse mostra di grandissimo ingegno, il consigliava di arrecarsi a
Menfi, onde quivi apparare la filosofa da que sacerdoti, giacche amoroso gli
diceva , quando si ha la (i) Chi amasse conoscere tutte* queste controversie pu
consultare Hismann , Brucher ^ Dodwel , lackson^ Leyde ^ Nause^ Freret y Sche f
ero y Wossio ec. Forse dopo aver letto molti volumi y di- mander con
Malebranche a se stesso que cella *prouve ? - T r iSa ventura di piacer lro.,
si certi di attingere alla vera fonte della sapienza : essi ne aprono
tutti i tesori. Pitagora didatti arrecatosi in Egitto, in Fenicia ed in Caldea
ove , se cre- diamo ad Holwel, il sup nome ce- lebre tuttora, dopo il
volgere di molti anni, dopo aver dato dovunque prove di sommo amore per la
virt, ritorn a Samo ove vea la casa paterna ed i parenti, ma tosto fugg
trovandola op- pressa dalla tirannia, di Policrate, giac- eli il soggiorno dei
tiranni non potr essere giammai il retaggio del libero filosofo. Si appresent
allora alla Grecia, percorse varj paesi, e in fine si trat- tenne nella parte
di qijesF Italia nostra che allora cliiaraavasi Magna-Grecia. Pieno delle
cognizioni di cui avea fatto tesoro ne suoi viaggi , spronato da un incessante
zelo, di giovare ai suoi simili, desideroso di dare alle nazioni buoni
cittadini, profondi filosofi, e at- Digilized by Goo^le i33 tenti legislatori,
allora egli accingevasi' a spargere in larga copia le sue dot- trine su
chiunque il volesse ascoltare. Un aria modesta , un fino discernimento ,
raccolto e circospetto comportarsi , im- mensa avidit di sapere, profonda pe-
netrazione , traevano a lui maraviglioso numero di seguaci. Nel consacrarsi
Pitagora allo studio delle matematiche , quale attento osser- vatore, alla di
cui penetrazionje nulla deve sfuggire , facilmente gli venne os- servato come
le verit necessarie ed universali sulle quali sinnalza questa scienza, sono
talmente insieme colle- gate, ed hanno tanta relazione, che fa- cilmente si
possono ridurre ad essere il principio di tutte le cognizioni. Tutti gli
oggetti dei quali composto il mon- do sensibile, hanno la duplice condi-
zione del numero o quantit, e della estensione, le quali facilmente si pos-
sono ridurre a calcolo, e scoprire cos Voi. I. la * i34 i loro rapporti.
Consider poscia la quantit numerica o* in se stessa , o in altro corpo, T
estesa o in rapporto., o in movimento, e ne trasse, che la quantit numerica in
se stessa e T og- getto deir aritmetica , in un altro corpo forma T oggetto
della musica : cos la quantit estesa allorch in riposo forma V oggetto
della geometria, e quan- do in movimento , quello della sfera. Siccome il
tempo e la durata sono elementi universali nella rivoluzione dei corpi, e
questi possono pure facilmente, come egli prestamente il vidde, ridursi a
calcolo esatto , pens che colla scorta delle matematiche verit facilmente si
possa ridursi alla scoperta delle cose reati, indicarne le loro
classificazioni, e stabilirne i pi esatti rapporti. Che non si potea sperare da
tanta perspicacia? Che non si potea promet- ' tere un tanto in";eno? Gi
introduce- vansi in Grecia i pesi e le misure , gi Digitized by Google i35 venlano
sotto il suo esame 1 corpi, gi la geometria progrediva a gran passi, allorch
instituite esatte teorie sui tri- angoli , egli scopriva l Ipotenusa in-
venzione che gli arrec tanta gloria, e per cui ne soleva ringraziare le muse,
giacch esse sono le madri feconde di ogni scienza pi bella. N perch .questo
teorema ora sembri /acile, non si deve meno stimare T inventore di lui: bisogna
considerare lo stato in cui s trovava la scienza allorch si fanno le scoperte,
e vedrassi che esse co- stano sempre gran fatica all uomo di genio. Il primo
che accost un ferro temperato ad im marmo e ne trasse la testa di un uomo, non
vuol essere meno stimato del divino Canova, che ta con tanta maestra far
pendere o dubbia , o ^invidiosa la natura sulle opere sue; e se anova fosse appunto
vissuto in que tempi e in quelle cir- costanze, sarebbe stato pei divino suo
i36 genio il primo scultore. Perch stime- remo noi pi Euclide, che ridusse la
geometria ad esattissima scienza , del primo che form un triangolo, e ne mostr
le sue propriet? Perch final- mente tributeremo pi onori a Newton, che a
Gallileo? Se questo Italiano avesse conosciute le scoperte eh egli forni
allInglese, io quasi m avviserei ,' che a lui dovremmo il sistema delle leggi
dell universo. Pitagora era uno di quei genj av- venturati, di cui rare vlte ai
mortali largo il cielo, ma che soli bastano all' onore di un secolo, alla
gloria di una nazione, come fUrono dopo lui Archimede, e ne secoli moderni
Galli- leo, Cartesio i e Newton, come fu ed appunto ai nostri tempi, il
padre di un nuovo genere d^ fsicg Alessandro Volta. Questi imprimono un nuovo
corso allo spirito filosofico, ed il fanno avan- zare di parecchi secoli. Qual
rivolazio- Digitized by Google ne clKfatti non produssero in ogni ge- nere di
scienza quei tre filosofi, onore deir Italia, della Francia e dell Ingll-
terra? Qual 'nuovo aspetto non prese la fsica, quai nuovi secreti non si
tolsero al seno della natura dopo F invenzione della Pila? E quindi qual nuovo
aspetto non prese la clximica moderna ? L opera di un uomo solo produsse tante
sco- perte , che in pi secoli a stento avreb- bero pqjtuto rinvenire Y Italia ,
V Inghil- terra e la Francia insieme unite. Questo ci che Pitagora fece
in Grecia: ogni genere di sapere senti il benigno influs- so del suo ingegno ,
e P antichit deve in esso riconoscere quello , che impresse una nuova
rivoluzione in tutte le scienze, 2 - Sistema Musicale. La prima felice
applicazione che Pi- tagora fece delle matematiche alle arti cd alle scienze,
fu il ridurre il primo ' mo filosofo r opinione poi richiamata da Filolao e da
Copernico ; opinio> ne per cui fu visto trassinato crudel- mente dal
fanatismo il sommo Galileo. Pitagora conobbe l obbliquit dell ecli- tica,
ammetteva la pluralit dei mondi, ed insegnava che le due stelle foriere del
mattino e della sera , espero e luci- fero , non sono che un astro solo , cio
Venere. Sosteneva che la terra sfe- rica , ed abitata dovunque , poclm .
di- cea , che gli uomini possono stare diritti su loro piedi in una direzione
opposta direttamente alla nostra. Si voleva gran- de ingegno , onde spogliarsi
in quei tempi del naturale pregiudizio, che la gravit agisca sempre nel
medesimo senso, e l'aver pensato il primo agli antipodi, una di quelle
opinioni che principalmente formano la gloria .di Pitagora: opinione che
quantunque co- Digitized by Google stasse qualche amaro disgusto a chi la
riprodusse fra i moderni, comprovata dal fatto, fece per cadere le armi di mano
alla superstizione , confusa ed avvilita. . . 5 . ^ ..ti!. > '
Aldina Universale. Ma ora qual questa causa produt- trice di quest ordine
immenso ? Chi dirige, dii imprime movimento rego- lare e simmetrico alle sfere,
pone vita ed ordine negli elementi, li comunica attivit e forza? Chi in fine
muove e forma questa sublime armona delluni- verso , per cui .vincendo la
materia la propria inerzia, viene modificata, orr ganizzata, prende figura, e
distruggen- dosi onde di nuovo riprodursi, causa di tutte le bellezze
sorprendenti, im- mense, infinite, di cui ripieno 1 Ordi- i68 ne? Questa
causa produttrice ed ani- matrice di tutto un Essere sommo, infinito,
quale gi il persuade E impo- nente maest dell Ordine istesso. Pitagora non
ammetteva per coi spiritualisti che questa divinit sia se- parata dal mondo ,
tenendo questo come un opera materiale qual , e su cui le cause astratte
ed isolate da lui, ossia Dio, agiscono di continuo. Egli invece voleva che
fosse questo Dio raccliiuso nel mondo istesso, univa tutte le sue parti le uue
alle altre, ei 'solo princi- pio del movimento armonico, ma esso per sempre
immobile. , Dio una sostanza unica le cui parti si estendono in tutto
luniverso senza parte, senza differenza, senza inegua- glianza , siccome
appunto l anima nel corpo umano, tutto intero nell Or- dine intero. La
natura delle cose per- ci, e Dio sono lo stesso, egli causa del moto in tutto
ci che si muove Digiiized by Google i6y i83 L' intelligenza deve regolare e go-
vernare il pensiero e le azioni^ e sic- come r identico o simile non pu essere
conosciuto che dall identico o slmile, cosi la natura delle cose universali non
potr essere conosciuta che dallintel- ligenza, per la ragione che essa fa parte
di queir anima che loro d vita. Il^ntimento la sorgente dei de- sideri e
delle passioni, e sebbene per propria natura sia sottoposto allintel- ligenza ,
tuttavia allorch questa non sa conservare la dignit che gli si con- viene,*
egli con essa viene a contrasto, e a se la rende soggetta. Il sentimento poi
.va soggetto all' intelligenza , perch essa sola il criterio della verit;
.ma r intelligenza per formata, guidata e perfezionata dallo studio degli
esseri e dalla cultura, e non gi- la comune ed incolta. Tutte le relazioni dei
nomi o degli oggetti sensibili, che vanno sog- getti al sentimento, sono
sottoposte a I t*4 tue grandi relazioni generali , cio alla coesistenza nello
spazio e alla succes- sione nella durata. Tali due relazioni poi sono
sottoposte alla comune legge del calcolo , e T anima quella a cui si
appartiene la numerica loro relazione. Considerata questa idea sotto questo punto,
sembra che abbia molta analogia con quella di Kant, il quale presenta 10 spazio
e la durata, come due forme generali della sensibilith , T unit , il duale e la
pluralit come forma del- r intelletto. Parrai che vi abbia questa sola
differenza , che mentre Pitagora dava a queste forme un valore mate- riale,
Kant si studi di negarglielo. L'anima, la cui comunicazione, se- condo Esso ,
succedeva dal cuore al cer- vello, la causa delle sensazioni, e i nervi,
le vene; le arterie, sono i legami da cui essa circondata. Distingueva 11
sentimento che chiamato irragione- yole , in irascibile e concupiscibile
: Digitized tjy Goc ;k j35 da questi nasce la collera e il desiderio per cui
siamo portati a difenderci o a vendicarci, e ad appetire le cose che ne
convengono e sono proprie alla no- stra conservazione; e mentre T intelli-
genza ha sede nel cervello , la sede del sentimento la riponeva nel cuore, c
perci ammetteva unione fra queste due parti del corpo, ed probabile che
soltanto parlasse del sentimento o della parte men nobile dell' anima quando
diceva , che essa si nutrisce del sangue. L intelligenza fa in noi nascere le*
cognizioni , la collera dispone la forza , il desiderio conduce a ci che si
bra- ma; perch vi sia virt e buon senso, bisogna che fra queste cose vi sia ar-
mona ; se altrimenti succede , allora sottentra il vizio. Ecco come da ci si pu
comprendere, che esso metafsica- . mente spiegava l origine e landamento delle
passioni. Pare per, che conoscesse i6* i86 come la 'sola intelligenza' non basta
da se stessa a creare delle idee, ma abbisogna del soccorso e delle facol- t,
degli oggetti e del sentimento. E diSatti sembra che la sua distinzione delle
otto facolt fosse un principio deir analisi con cui cercava dinvesti- gare la
generazione delle umane co- gnizioni. Questi organi delle cognizioni sono : i
sensi , l immaginazione , l arte , ]' opinione , la prudenza , la scienza , il
sapere e l intelligenza ; le ultime quattro le hanno comuni gli uomini cogli
Dei ; le due prim l uomo le divide coi bruti, e lopinione propria della
sola sua natura; lintelligenza poi che discende nell anima , e che una
parte divina , la base della sua immortalit. .. Questo spirito poi e
questa intelli- genza la si pu talmente alienare da far cessare ogni commercio
dell anima col corjpo, innalzandosi a profonde filo- sofiche meditazioni. Anzi
esso imponeva DIgitized by Goo DIgitized 2C5 saade e convince , ricliiamava
ciascuiu al suo dovere e li rivolgeva sul cam- mino della virl. Allora,
prodigioso effetto delle sue dottrine , si videro abbandonare quei popoli in
brev ora il vizio , cangiar^ il lusso in frugalit, porre un freno alle
passioni. Deponevano le matrone i pomposi ornamenti , che appendevano nel
tempio di Giunone, e rivolgeansi a miglior vita, ed alle domestiche cime: fu
proscritta la Venere vulgivaga , ri- spettato il nodo conjugale. I cittadini
ergendo l animo prostratto dal vizio, davano miglior forma alla loro libert,
scossi dal dolce amor della patria; e i giovinetti pieni di deso per la virt si
affollavano intorno al filosofo, per- ch su loro spargesse di quel sapere,
che pur l unico , che F uomo rende in qualche parte simile ai Numi.
Dicesi che Pitagora , onde trarre mag- gior partito dalle sue dottrine, facesse
m. /. iS*' ac6 uso della mistagoga, dando a credere che la sua dottrina emanava
dall ora- colo dApolline. Noi n sappiamo ne- gare simile racconto, e neppure
ripro- vare in ci la condotta del filosofo , come alcuni troppo zelanti vollero
fare. Gli uomini in molte circostanze vogliono essere condotti al bene coll
illusione, 'adescati ed atterriti rial raaraviglioso. Noi incliniamo a credere,
che appunto .ritagora destramente, siccome profondo conoscitore del cuore
umano, si ser- visse di un innocuo inganno onde trarre alla virt mia nazione
intera, dai sentimenti intorno a ci manife- stati da Timeo uno dei primi
seguaci di quel filosofo. Egli soleva dire , che a colui, che indocile e
ribelle alla sapienza , devono cadere sul capo le pene che gli minacciano le
leggi, e lo si spaventi anche col terrore degli Dei , e gli si dipinga la
vendetta che gli si prepara in cielo, od i upplizj che i Digltized by Google
207;. attendono in unaltra vita. Nello stesso modo che si guarisce il corpo
talora con delle passioni, allorch il male non pi domabile dai rimedj
dell ar- te, si possono talora frenare con delle utili menzogne gli spiriti ,
quando inutile la verit. Io credo ingiusti i rimproveri ap- posti intorno
a ci al nostro filosofo , poich egli in fine non si servi che di un lieve
inganno, se vogliamo aver mente al vantaggio che ne trasse. Tutti gli uomini
non sono capaci di essere egualmente illuminati , e se ciascuno porta nel cuore
i principj della giu- stizia, e del suo dovere, questi germi non si sviluppano,
se la ragione non costringe 1 uomo a conoscerli e ad adoperarli. Il gusto
morale si dice da alcuni che naturale a tutti gli uomini, e che la natura
pose in seno alla gione umana la base della giustizia. Ma il gusto morale che
misura la convc* DlgKL- by Coogfe 208 nienza e disconvcnicnza delle azioni umane
, deve esser frutto dell esperien- za , della riflessione e della ragione ; la
misura di esso dipende dalla sensibilit che si ha ricevuta ; la sua cultura e
la sua forma dipendono dalla societ ove si vissuto. Ora questo gusto potr
egli essere perfetto , ove T ineguaglianza troppo grande? Ove la tiranna
di alcune opinioni fanno svanire' tutte le altre? Ove la vanit, il vizio
regnano su tutto? Ivitmn pu essere n buono, n perfetto, n molto meno facile il
destarlo. N i germi della giustizia e deir equit, che sono nell mnan cuore,
credo che siano destati, ove un abitu- dine depravata gli ha sfigurati, ed i
popoli a stento , predominati da fiere passioni, cedono ad un austera virt. In
simili casi non si vuole, che una scossa pi forte, una passione, che possa
domare le altre ; in generale pare che il maraviglioso sia lunico partita
Digitized by Goo^ ac9 a cui appigliarsi. I pi grandi legisla- tori, Licurgo,
che si facea cliiamarc ami- co degli Dei, Numa, che avea la Diva da cui
prendeva consiglio , Minosse , Zoroastro , Zanolchi , Belo , ed altri infi-
niti, non seppero che porre in opera questi mezzi, e da cui ne trassero per
larghissimo compenso la felicit delle nazioni, che aveano impreso ad educare. N
si opponga che progredendo il popolo a miglior cultura, e conoscendo r inganno
per cui era stato condotto, pi non ritrovi alcun appoggio alla mo- rale,
vedendo come era poco solida la base sulla quale il prestigio V aveva
innalzata. Allora sono capaei gli uomini di gustare la virt, allora sono gi
svi- luppati tutti i germi e del giusto e deir onesto , il gusto morale
gi volto sul vero cammino, e la filosofia unita alla ragione gi vede i
v^antaggi larghi, infiniti che se ne traggono dalla virt. Se cade un. principio
labile e caduco , ai tsto ne' risorge un altro, onde diri- gere i doveri dell
uomo , poich ces-^ iati gli incanti del' prestigio rimane quella, che pi
importa, la verit pie- namente illuminata. Tanto basti , onde sia chiarito ,
che se Pitagora , talora annunziava la volont degli Dei, non dessi per dargli
la tac- cia, che ingiustamente gli si vuole ap- porre. Se non era unita al peso
delle sue ragioni lautorit celeste, che po- teva il nome della virt in un
popolo che aveva tn troppo gustati i piaceri del vizio (i).^ (i) La mistagoga
adoperata da Pi- iagoray siccome ne lo attestano gli scrit- tori pi a lui
vicini, era semplice , poich 'ben lungi egli fu dalS usare tutte quelle spirane
imposture che gli si vogliano 'at- tribuire , e tali che n Nostradamus , n Fico
, n i pi fanatici seguaci della, cabalistica pretesero di fare , come di lecere
in cielo i decreti . degli Dei , o Diyiil-ori hy Googlc !U1 / Pitagora
allora cinto- da numeroso stuolo di giovani non solo , ma di per- sone d ogni
et e d ogni sesso , che ricercavano di ascoltare i suoi precetti, desiderosi d
essere ammaestrati in quella scienza che tanto a loro il rendeva ve- nerabile,
rivolse il pensiero a formare una delle pi sublimi instituzioni , quale fu
appunto il collegio da lui istituito. Dalle osservazioni che attento avea fatte
sui collegi, che in Egitto racchiudevano coloro che consacravansi alla virt, da
di altre simili divinazioni. Si esaminino gli storici e si vedr ^ che queste
follie furono attribuite a Pitagora da scrittori che vissero molti secoli dopo
lui, e spe^^ cialmente fvwono immaginate nei prime secoli dell' era volgare,
allorch i nemice della nostra religione vale ano in ogni modo mostrare come
anche gli antichi filosofi sapessero operare grandi prodigi , quando in fine
Roma vide le strane ini posture di Apollonio e de suoi seguaci. aia ci die avea
'tratto dall esaminare le va- rie costituzioni dei governi , come que- ,, ste
influiscano sull educazione e sull in- dole delle nazioni , e quanta influenza
abbiano le scienze sulla morale dei po- poli, e questa sui governi; pens, che
non si poteva fare opera pi bella pel genere umano, che distituire in Gre- cia
una societ, la quale dopo di avere illuminati e perfezionati nella filosofia i
suoi allievi, li potesse dare alla na- zione talmente istruiti, che sapessero,
approffittando delle politiche circostan- ze, ordinare, stabilire nuove leggi,
e sostenere la libert, la giustizia. L idea dell armona , che avea sem- pre
guidato Pitagora nelle sue filosofi- che meditazioni , era il fondamento della
sua morale. Larmonico concorso delle facolt dell anima coll universo , ecco la
base della sua morale. L uomo come abbiam osservato ha due princi- pali facolt,
r intelligenza , ed il senti- DIgitized by Googl 2i3 mento; la prima lo trae ad
acquistare le cognizioni, pel secondo sente la forza delle passioni, i desiderj
e le inclina- zioni. Quando l intelligenza superiore, e le passioni 7
vorire lo sviluppo del corpo , dello spi- rito e del cuore, li avea s
destramente distribuiti e con tanta variet, che i piaceri succedevano ai
travagli, a questi il riposo, onde giammai non potessero produrre gli uni noja
o molestia, gli altri fatica o stanchezza. Cosi provedeva alla sanit , eh ei
facca consistere in una giusta proporzione di travaglio , di riposo e di dieta,
impediva che la noja cercasse il ciiore, che tristo 'annunzio di pi
tristi mali, e del pari con ci toglieva il troppo abbandonarsi in grem- bo al
piacere. Sorti i Pitagorici alla mattina col sole (i), la cui venuta salutavano
ge- l. (i) Noi non vorremo troppo a lungo intrattenerci intorno agli usi , ed
alle minute costumanze praticate nel collegio Pitagorico , che alcuni
siffattamente* de~ scrissero come se appunto avessero avuta parte in
quellassociazione, e solo ac~ Voi. 1. 2i3 nufleBsi, arrecavansi soli a diporto
negli ameni boschi sacrati o nei tenipj. E ci non solo per risvegliare il
sensibile dal torpore, ed ergere, scuotere T in- telligibile, rivolgere in
mente gli utili insegnamenti che ogni giorno appren- deano, ma ricliiamavano al
loro pensiero le azioni commesse nel giorno addietro e nella notte, e con
animo tranquillo arrecandosi ad esaminarle, investigava- no se erano state
convenienti alla loro dignit. Che se alcune li avesse lutti traviare dal
sentiero della virt, le avea- no ben fitte in mente, onde potersene correggere,
e cos troncare il vizio al suo primo nascere. Ottimo divisamento cenneremo
quelle circostanze , che cre- diamo bastanti ed essenziali' a mostrare quanto
fosse perfetto quest* ordine di educazione. Chi desidera massiori ri U m
~V schiarimenti pu consultare Giamblico , Porfirio y ec., e fra i moderni
Vossio'e Stanlejo. .. . Digitized by Googl^ aio prv disporre gli uomini al bene
ope- rare e mantenerli virtuosi, che Seneca altamente encomiava , e vantavasi
di seguire, abbencli sembri che ne traesse poco profitto. Cos conciliatisi con
se stessi potevano entrar pi tranquilli nelle turbolenze della societ , sicuri
di una matura riflessione in ogni cosa, perch Pitagora diceva , che tutte le
sciagure, le discordie ed i turbini, che agitano la societ, da altro non proce-
dono , che dalla irreflessione e dal pre- cipitare le azioni e gli affari. Per
meglio ravvivare gli spiriti e disporre P animo ad un attivit unifor- me,
rivolgeansi quindi alla musica ed al canto. E qui piacemi di osservare, che la
musica ebbe sempre distinto luogo nell educazione degli antichi : essa, oltre
il piacere che arreca alla organizzazione del nostro corpo, eccita .in noi
alcuni sentimenti, muove delle affezioni , delle quali ne abbiamo i 22
ermi nel nostro cuore, e fra tutti i piaceri dei nostri scusi quella,
clic corrompe meno 1 animo- Oiova nella educazione, perch risveglia adunque
questi sentimenti, ove per il legisla- tore abbia allontanate prima , come Pi-
tagora faceva nel suo collegio, tutte quelle circostanze che possono portare
alla corruzione; perch se in noi sono i germi della virt , la musica li ri-
desta e li avviva, ma in uno pu ri- rio , Sesto , Qiamblico ed i moderni
, parecchi dei quali intorno a si picciola quistione , si compiacquero
scrivere qualche volume. * *' Digitized by Co(\\U Perch vietasse di
mangiare le fave e intorno a cui tante fole si scrissero e tanti errori, n
giova, n sappar- tiene a noi il ricercarlo. Se ci vero non sar stato
senza qualche fine , senza cercare n la ragione addotta dallim- pudente Luciano
, n perch esse siano il simbolo dell oligarchia, n perch quando nascono
rassomigliano ad una testa di morto : forse avr tal comando seco tratto qualche
utile insegnamento, forse avr ragione Teofrasto essere state vietate, perch
sono nocive alla salute ed alla fecondit. Opinione che fu adottata dalla scuola
di Salerno , ove dicevasi che il cil)ar delle fave pro- duce la podagra. Il
divieto di mangiar pesci poi pare che specialmente provenisse ^dal suo
principio di por freno allingordigia, giacch in que tempi era questo cibo il
miglior ornamento delle mense, e la delizia dei parasiti. In Sibari diiTat k *
saaSsa 2aS coloro che portavano il pesce^ antlava- iio esenti da ogni
imposizione al pari di quelli che introducevano o fabbri- cavano le stoffe di
porpora. Forse fu per mostrare, che non conveniva ci- barsi di animali indegni
d essere sacri- ficati agli Dei, forse fu per nudrire in loro il sentimento di
compassione,, e di non divorare animali innocui all uo- mo, forse fu luno e
laltro insieme ^ ma mi pare che il voler fare astenere i suoi discepoli da un
cibo tanto gra- dito per avvezzarb alla sobriet, sia la cagione pi ragionevole.
Questi sobrj banchetti, questo modo di vita furono da esso instituiti dietro la
costmnanza dei filosofi Egiziani, ed. i principj del rigido Licurgo. Pitagora
teneva, che tutte le malattie provenga- no dall intemperanza, e solea riguar- .
dare come un attestato di un modo di .vita sempre temperante , quello stato
sempre uniforme del corpo ^ che non DIgitized by Googk 1229 pu essere n cangiato,
n interrotto, fuorch dalle Jeggi necessarie della na- tura , le quali del pari
indeboliscono tutti gli animali, e li traggono egual- mente a perire lentamente
, che a svilupparsi, ed a perfezionarsi. Molti flosoh vero seppero
commendare i vantaggi che seco trae la temperanza, mostrare come utile sia
parimente al- r animo , che al corpo , ma ninno per seppe come quello di Sarao.
, fedel- mente servendo alle sue leggi, trarre gli uomini, ed in ispecie la
giovent a seguirla, a reprimere i bisogni che il vizio contrario crea neir uomo
, ed accostumarlo cos agli usi delia semplice e primitiva natura. Dopo il cibo
davansi ai pubblici affa- ri, giacch singannarono coloro i quali credevano, che
i Pitagorici solo intenti a coltivare lo spirito, in nulla si curas- sero della
politica : poscia il passeggio , mediante il quale godeano di ripetere
Voi I, Oigi^ I by Goog^ 20 aSo gli insegnamenti loro alla mattina es-
posti : ed al ritorno il bagno e T armonia onde sollevare lo spirito dalle
sostenute fatiche , e qualche lettura istruttiva. Dopo aver poscia novellamente
richia- mate ad esame le azioni commesse nel giorno , vicina T ora del sonno ,
che ve- niva col cader del sole, terminavano i loro giornalieri travagli colf
olfrire voti ed incensi agli Dei. Pitagora poi prima di licenziarli solca loro
ricordare ostnora di non istancarsi giammai di onorare gli Dei, i Genj, gli
Eroi, di rispettare co- loro da cui aveano avuti o la vita, o de benefizj , e
di correre sempre in soccorso delle leggi, ove fossero violate. Cos
incominciavano, e davan termine alle azioni del giorno , dopo salutari
ammaestramenti, dopo essersi coociliati con se stessi, e coi santi Numi
immortali. L'amicizia era la base su cui s'in- nalzava questa societ; i
voleva che i socj del pari fossero congiunti dai Digtized by Coogle pi stretti
e soavi legami cV amore fra loro , non meno che cogli altri cittadini, giacche
consigliava un amicizia di tutti verso tutti. L uniformit dei costumi , dei
principj, delle opinioni, e -la co- munanza della vita dei Pitagorici, l usare
famigliarmente insieme, il comunicarsi i loro pensieri, fecero nascere quella
amicizia si fedele ed energica fra quei filosof, che pass in Grecia a lungo in
dolce ricordanza. Onde tener sempre congiunti questi santi legami , proponeva Pitagora
dei consiglj , degli usi , che esigeva egli stesso, e rigorosamente li faceva
ese- guire. I segni d amicizia erano indicati con un sol motto, ma doveano
essere accompagnati da tale espressione, che indicasse i veri sentimenti del
cuore. Per questo stesso segno tutti i giovani, che appartenevano a questa
filosofica famiglia, sebbene posti in lontane con- trade, sebbene non si
fossero giammai a3a conosciuti, al primo vedersi .fartiigliar- mente usavano
insieme, come se fossero stati da lunga amicizia congiunti, e si prestavano
mutui attestati del pi sin- cero amore. Consigliava di non chie- dere mai air
amico ci che gli possa arrecare dispiacere, e perch non si avesse minimo
argomento di molestia, ed in qualche modo offendere l amici- zia, vietava ogni disputa
fifa loro di qualunque sorta , e conunendava assais- simo colui, che sapesse
cedere all amico di proposito (i). Perch lamicizia debba essere durevole,
esigeva delle conven- zioni, dei riguardi, decenza, fermezza. (i) Da questo
principio di evitare le contese, che sovente fra gli amici da picciole, sono
germi di dissapori , io credo avesse Orione quell Ipse dixit , che al~ curii
tanto amaramente rimproverano ai Pitagorici apponendo loro a torto d! es~ sere
troppo schiavi al maestro , e di non osa,re muover dubbio su ci che insegnava.
Digitized by Goo.^lt-^ 233 fedelt, pudore, e circospczione, te- nendo a vile
cpiel tristo , che abban- donava r amico quando qualche gra- ve sciagura gli
sovrastava. Perci si videro sovente passare que fidi amici i mari, incontrare
ogni sorta di disa- stri, porre in periglio la lor fortuna e la loro vita, onde
soccorrere o salvare i loro compagni caduti fra V indigenza , o perseguitati
dall avversa fortuna. La fedelt degli amici diceva essere sacra , n potersi
questa unione disgiungersi , se non se per la irreparabile corruzio- ne del
cuore di coloro fra i quali era formata. Pitagora stesso , .che reggea quel
collegio colla tenerezza di un pa- dre, ma collautorit di un monarca, conducea
per, fra suoi discepoli la vita come fra i pi teneri amici, li assisteva
ammalati , li confortava afflitti, . e tutti interrogava e conoscea i secreti
del lorp cuore. Per questunione, per quest amicizia 20 * a34 ei sperava di
giungere a formare il bene generale colla riforma dei gover- ni, giacch il
sapere suggerisce tali imprese, il coraggio, T amicizia le con- forta, la
fedelt* e l unione le tragga a fine. 1 sacerdoti Egizj divisi fra lo studio e
le preghiere, che rinunciarono ai piaceri ed ai comodi della vita, non aveano
cura che dell interesse della loro societ, ma il nostro filosofo, sem- pre
intento al bene dell umanit dispo- neva i suoi discepoli a rilonnare le
nazioni. L amore di tutti verso tutti che inspirava ai giovanetti, che un
giorno potevano essere destinati a dar leggi alle nazioni , li preparava ad
essere gli amici de loro sudditi , come accad- de di fatto, e non gi i tiranni,
a con- sacrare le loro forze il loro sangue alla difesa dei diritti, della
sicurezza, e della libert dei cittadini. Perch gli amici poi nell usare insie-
jne dimesticamente potessero governarsi Digitzed by Google giusta 1 suol
precetti , consigliava loro di condursi cogli amici in modo , come se fosse
impossibile che divenissero loro nemici, e invece coi nemici, come se un giorno
dovessero divenire amici. Vo- leva perci che padroni delle proprie passioni,
fossero ferrai e s innalz;as8ero al disopra dogni umano avvenimento, vietandoli
del pari, e lo sfogo d una gioja smoderata, e le dimostrazioni di una eccessiva
tristezza, ed i trasporti della collera, e le umili supplicazioni che degradano
la dignit dell uomo, perch tutte turbano la tranquillit del- r anima , che nel
vero filosofo deve essere sempre inalterabile. Se alcuno permettendo che il
senti- mento predominasse sopra T intelligen- za, troppo ligio ai moti
dellirragione- vole e deir irascibile , si lasciava cieca- mente trasportare
dall impeto di queste passioni , ed avea vilipesa la dignit che gli si
conveniva ; dovea di presente ^itirad by.C^Ogle j a36 arrecarsi iti luogo
solitario , colla medi- tazione porsi in calma, e far trionfare r intelligenza.
Quindi aragli vietato , finch non giungesse a questo punto, di livellare
intorno a qualche cosa , di punire un servo, o di rivolgere qual- che rampogna
agli amici. Non vi era cosa che pi Pitagora commendasse ,'n che riputasse pi
pre- ziosa fra tutti i vantaggi che distinguo- no Puomo dai bruti, fra tutte le
virt che ne possa procurare V intelligenza , della dolcezza di carattere.
Questa ne rende pieghevoli ad ognuno , ne dis- pone a favorire i nostri amici ,
a ren- derci piacevoli ed accetti ad ogni per- sona, ed a conciliarne persino Y
animo de nostri nemici , madre 'della mode- stia, del pudore, di quell
amore, che ne unisce a tutti gli uomini, ne pone in armona con tutti. A questa
virt eh egli chiamava accordo armonico del- l' anima col corpo, si oppone la
du- DIgitized by Googl a37 rezza c la ferocia del carattere. Essa ne toglie
ogni forza , ne fa cadere sotto il peso d ogni avversa fortuna, lascia libero
ogni freno all irascibile , e allon- tana r uomo dall uomo , togliendo quella
preziosa armona, che unisce gli indi- vidui colla societ. Onde poi mantenere
sempre vivo nel cuore dei giovani quel dolce sentimento di piet, che ne
ispirata dalla natura, che ne fa piangere al pianto de nostri simili, egli vietava
die non si facesse male ad alcun uomo non solo, ma an- cora agli animali
irragionevoli, ed agli oggetti perfino privi di sentimento. Cos li avvezzava,
come diceva, ad aste- nersi meglio dal nuocere ai loro simili, ed a quelli cui
sono uniti coi lega- mi di umanit di sangue e di amicizia. Ecco perch cadeano
di rado vittime di sangue sull are dei Pitagorici. I prin- cipj di giustizia,
di piet li ritraevano da s sanguinosi sacrifici. Qual diritto I- 338 ei diceva,
aI>biamo di togliere la vita, ad esseri che al pari di noi ebbero questo
dono dal cielo? Poche frutta, schietto miele, erano le offerte che i primi
uomini porgeano ai Numi; poche legna e poche fronde ne formavano r ara , e ne
era il tempio un puro ed innocente cuore. Pera clii primo os crederli sitibondi
di sangue, chi ambi- ziosi riputando gli Dei , gli offriva doni pomposi, gli
ergea sontuosi altari che grondarono sangue d animali innocenti. Perci Macrobio
ne attesta, che Pita- gora adorava un ara sacra ad Apolline in Deio , la quale
non era giammai stata profanata da sanguinosi sacrific}. Che non diceva
Pitagora contro la volutt? Con quai neri colori non la dipingeva ai giovani
suoi fdosofi? Ne- mica della virt, della ragione, la pi perniciosa dei mali, la
pi pericolosa delle nostre ammaliatrici, madre feconda d'ingauni, di
tradimeati, di sciagure, / Digitized by Goo e c font di tutti i delitti d ogni
sorta. Avvezzavali pertanto allorch essa sol- lecita colle sue possenti
attrattive, a ponderare se la cosa a cui essa ne trae buona ed onesta, utile
o comoda. Additava loro come vi hanno due sorta di piaceri , gli ani comuni,
bassi , vili e generali, gli altri grandi, onesti e vir- tuosi, gli uiii che
hanno per oggetto cose del corpo, gli altri quelli dell ani- ma, e Loro
lasciava la scielta dicendoli che r uomo non sicuro se non se quando
si raccolto sotto lo scudo della sapienza, non felice, se non
quando in sicurezza, non si rassomi- gli ai Numi se non se quando
bene- fico, umano, leale, pietoso. Ma sopra ogni cosa stava a cuore di Pitagora
, il dar ordine all importante magistero della generazione. Perci im- poneva d
esercitare di continuo il loro corpo, voleva che sulla loro fronte sempre
regnasse la modestia ed il pu-r a40. dor , che il pi bell ornamento deW r
uomo nella fresca et , quello che ne accende, che ne innamora sulla fronte di
una ingenua fanciulla , me- glio di tutte le grazie di cui la possa aver
fregiata la prodiga natura. Im- poneva fossero casti, fedeli sopra ogni cosa
alle mogli, ma anche con queste di non seguire tutti gli impulsi del sensibile,
di non darsi in braccio ad una sfrenata libidine, ma di regolare colla virt i
casti amori ed i dolci pia- ceri, e cangiarli in ima soave inclina- zione
sempre sottomessi alla intelligenza.' Perci voleva che i giovani e le don- zelle
talmente si allevassero , che si togliesse loro, come meglio riesciva dall
esser presi in giovane et dalla passione damore, e consigliava che i giovani
almeno non conducessero mo- glie , prima di giungere all et di venti anni. Non
iscorgete, diceva loro Pita- gora, come le piante e gli animali pre- 0 Digitzed
by Coogh 241 coci , e (juelli a cui T arte clictle con mezzi artificiali un
immaturo sviluppo , producono dei frutti deboli e caduchi? Imponeva sobriet
anche a coloro , che gi avevano et conveniente e sposa, onde conservare la
sanit e le forze, e perch non si avesse T anima ad avvezzare di troppo a godere
dei pia- ceri del corpo, mentre si deve pascere de pi bei piaceri intellettuali
, abban- donare questa spoglia mortale , onde arrecare lo spirto alla
perfezione. La riforma dei costumi, lo studio dellimportante scienza del
governare, i doveri, che si appartengono ai ma- gistrati, ai cittadini, ed iii
fine ogni sorta di politici affari, non erano di- menticati nella Pitagorica
istruzione. E siccome ei riponeva la pi importante inciunbcnza della politica
nel ridurre gli uomini ad un commercio generale fra di loro , all amicizia , al
culto degli Dei, alla piet verso gli estinti, alla Voi. 1. 21 legislazione
ispirava loro foia'e va- lore onde opporsi al dispotismo ed alle oppressioni
dei tiranni, dolcezza, amore onde mantenere in tutte le classi dei cittadini'
una dolce armonia, ed una moderata aristocrazia , che dovesse aver per fine la
felicit di tutti. - Per formare questa eletta societ innalzata sui principj
della pi sana morale, e destinata a dare dei filosofi, dei cittadini e dei
legislatori, non si voleva porvi a parte chicchessia il ri- cercasse. Per la
qual cosa Pitagora pri- ma di ammettere nella sua radunanza i giovani voleva
esaminarne la figura, il portamento , le inclinazioni, le abitu- dini , le
disposizioni non solo , ma in- vestigava come si comportassero col loro
parenti, con chi li era superiore, ^ e coi soggetti, la maniera di vivere, i
discorsi, la taciturnit , le occupazioni alle quali amavano di rivolgersi, a
quali passioni andasse soggetto il loro ira- Digiiized by Google 24 ^ cibile ,
ed in quali circostanze special- mente fossero destate, se aveano quella
dolcezza che egli volea dipinta sul volto di tutti i mortali. Faceva poi loro,
siccome Y esigevano le circostanze, fare due , tre e fino a cinque anni d
inizia- zione, nei quali doveano serbare un ri- goroso silenzio. Non vuoisi per
con ci intendere, che adatto avvezzasse i suoi iniziati ad una muta stupidit,
che per certo non amava, ma li accostumava colla taciturnit a raccogliersi in
se stessi , a^ rendersi ragione d ogni pen- siero , ed a frenare ogni volta eh
era d uopo la lingua. Poneano i Pitagorici poi in comune i loro beni, e voleano
che fossero di tutti, giacche diceano che fra gli amici tutte le cose devono
essere comuni (i), sebbene non mancassero maligni inteiv (i) dtoiv/ ra (pi^ov
evau ^44 preti anche a s bella costumanza. Quelli poi cui non piacea rimanre
nel colle- gio, o che non meritavano, per inde- gno operare , di aver
parte in quella eletta famiglia , vernano espulsi, e si teneano da loro seguaci
come se fos- sero estinti, giacch dicesi, l' innalzas- sero fino la
tomba. Ecco adunque come da questo piano perfettissimo di educazione,
egli sa- pesse dirigere naturalmente i giovai alla virt, e sviluppare in loro
tutte le facolt intellettuali fsiche e morali. I primi movimenti della natura
sono sempre diritti , non vi ha perversit originale nel cuore umano ,
onde , che bisogna garantire il cuore dal vizio, e lo sprito dall errore.
Poche sono le passioni che abbiamo naturalmente, e tutte le altre ne vengono
dalla rela- zione che abbiamo cogli oggetti esterni, le quali vanno col
maturare dell et crescendo , siccome succede di un fiume 1 / Digitized by die a
poco a'poco si gonfia , (pianto pi si scosta dalla sua sorgente. Allonta- nare
lerrore, opporre un cuore inac- cessibile al vizio , procurare le passioni che
sono d- onore all uman genere , fu lo scopo di Pitagora, egli che avea
avvezzati i suoi discepoli a fuggire ci- che si deve sempre evitare, a prati-
care quello che ognora accade di fare, a desiderare ci che sempre si deve
amare, ed a disprezzare tutti quegU 1 elle ne rendono infelici e sciaguratL .
.. * - * ' ' * . 9 . l (h Propagacene e caduta del CoUc
i 54 . 5 . Anima Urtiversale .... 167 . .6. Sistema Metafisico:' .... 178 . 7.
Metempsicosi 190 g. 8. Sistema Morale 200 g. q. Propagazione e caduta del
Collegio Pitagorico .. . 245 6 dalle molti dalle molli ivi 21
uno spirito: uno spinto una mente mente 94 i 5 si ei i 5 i 6 reali. reali
? 159 7 deli Oriente dall Oriente A u A Pigitized by GoogkSTORIA ' della.
PAVI 4 , 1819 FILOSOFIA GRECA del dottore defendente SACCIII. ToM. II.
PRESSO I COLLETT. DEI CLASS. METAFISICI. Coi Tipi di Giovanni G ac. Capelli
Stampatore-Librajo, Digitized by Google mero di coltivatori la
filosofia.. Affiora si -richiamarono a novella vita le scienze, e cinte d tutta
la loro luce altamente suonavano sulle labbra de' nuovi suoi segnaci l opinioni
del Filosofo di Sarab. ' Ma uomini che soli bastino a rivol- gersi ad
un'mtnenSa mole di cose quale era stato Pitagora, Aon sono che rare volte
concessi* ai mortali, 'e per fot- iS niarli lopera si vuole e dei secoli c
delle circostanze che possano concor- demente avervi inflnenza. Niuno perci fra
nuovi seguaci di Pitagora os ab- bracciare tinti gli studj cui egli avea inteso
, c si rivolsero quali alla contem-^ plazione dell universo, quali alle co-
^niogoniclie e metafisiche speculazioni, altri alle astronomiche sperienze ,
altri ^i fermarono alle verit matematiche , e chi si cciisacr atP armonia, chi
alla medicina, chi alle altre scienze della natura. Per tal modo pi
profondamente poterono disputare sugli studj prescelti, e arrecandoli al punto
che per loro si potea maggiore , ottennero presso tutte le nazioni e tutte le
et , qne tributi di gloria che meritamente si procacciarono. Dovean per
necessariamente le pb* tagoriche dottrine sostenere qualche cambiamento
nel succedersi s e nel mol- tiplicarsi de coltivatori, e siccome ri- chiedeva r
ordine delle cose ottenere .1 Digitized by maggiore sviluppo e
perfezione. Vol- gendo essi didatto le meditazioni sul sistema^ deir anima
universale, agevol- mente si accorsero, come questo mi- scuglio di cielo e di
terra, di causa e deffetto, anima in un tempo e sog- getto delle cose
animate', in se rac- chiudeva molte imperfezioni. Allora eb- b'ero tosto
mente a procurare di porre rimedio a questa maccliina ove erano confuse la vita
e la materia, e pensa- rono di distinguere la causa prima in ' attiva e
passiva, la prima agente, la seconda paziente, la prima che comu- nicando il
moto alla seconda forma un* . tutto unico perfetto. Quindi .l'unit non fa
pi il principio primordiale della materia e della forma, ma si ammisero . due
principi . fondamentali, l' unit, ed il duale. Ma procedendo pi innanzi , * e
instituendo alcune ricerche sulla ma- teria, sull' origine del mondo, n saper-
do assegnar la ragione del- passggio Digifized by Google 'ao . dello stato
disordinato del' caos allo stato ordinato del mondo , vi posero riparo col dire
che era eterno ed in- creato. Allora fra il disparere di molti, e' dietro pi
sottili ricerche emanarono le distinzioni del mondo intelligibile e del
sensibile o visibile, e molte dispute si ebbero sulla loro eternit , e intorno
alla libert del sommo facitore* nella loro creazione. Simili periodi percorsero
le astrono- miche opinioni , il sistema della preesi- .stenza .delle anime ,
quello della "me- tempsicosi, e tutte le altre pitagoriche dottrine, ed a
quella dei numeri sosti- tuirono idee pi chiare e pi intei Agibili. Ma
finalmente a chi dovettero siffatte opinioni il nuovo loro sviluppo?,. Quai
furono que prescelti mortali che osa- rono accostarsi ed adorare il
simulacro che Pitagora aveva in Italia' innalzato alla filosofia? Come
superarono gU osta- Digilized by di filosofi , venissero conlinuamente cr>
and opere novelle a chignon le area mai fatte, sicch ivi insieme a quelle di
Aristotele si moltiplicarono le opere - di Pitagora e de' suoi seguaci. ^Tcauto
il gusto deir astrologia, e della magia dopo Alessandro , coloro che pensavan
di dare autorit a quest'arte,, ne pub-' .blicavan libri di essa col nome di
antb chi filosofi, e cresciuta 1' impudenza di ar ci al maggior segno , ne'
primi se> .coli jdellera volgare crebbero s prodi- giosamente le opere de'
pitagorici , che non ve. ne ha presso che alcuna, delle poche che sfuggirono 1'
ecidio univer- ' sale , sopita la cui autenticit non siansi sparsi dubbj dai
crtici moderni,^" ^ by Googk Noi per sempre avversi a troppo * ^ lunghe
dispute, non vorremo avvolgerci fra tante contese , n cercheremo di trarre
dalla oscurit qualche nome fino ad ora ignoto alla filosofia; ma seguendo il
nostro costume ci studieremo di tes- sere la storia di que pitagorici che in-
fluu-ono suir avanzamento della filosofia, e lungi dal chiamare ad esame l au-
tenticit delle opere loro, dallo studio posto sugli antichi scrittori sul loro
con- temporanei, ed in ispecie su coloro che cercarono di combatterli , ci
sforzeremo di desumerne le loro opinioni, ed or- dinandole d esporne i loro
sistemi. i - t * * A C ME ONE. ?oicli Pitagora
ebbe pel primo in- cominciato a sciogliere la medicina dalle pratiche religiose
fra le quali fino a' suoi tempi era stata avvolta, ed egli stesso vi nvea data
nuova forma siccome ad una scienza si conveniva^ pareccbj de' suoi seguaci
intendevano a quest'arte impor- tantissima. sebbene essi si servissero
i generalmente di rimedj pi esterni che interni, e traessero molto
partito dalla cura morale, n punto si esercitassero nella maschia chirnrgia ,
tuttavia si pro- cacciarono in breve gran nome, ed i Xrotoniati erano tenuti in
conto di primi medici della Grecia. Fra i pi antichi di questi vuol essere
annoverato AlC- tneone appunto di Crtona, e che si Difilli.: Cd ty Googlf . A
4. 0- lite oi ri ,n lOl /' ro ic h o r i ji ti V- V t .> 2i> crede
ascoltasse Pitagora negli uliimi anni della sua vita (i). Consacratosi, wccome
richiedeva il costume della sua setta, a tutti gli studj che in quella
sinsegnavano, si rivolse per in ispecial modo alle scienze Maturali, ed alla
medicina. Spinto da. un nobile sentimento di umanit , eser- citava quest arte
nelle citt della Ma- gna-Grecia senza richiederne alcuna mercede , procacciando
a se molta fama ed onore ai principi della sua setta ; dicesi che ne suoi
rimedj fosse parco e semplice, e tentasse ogni via perche brevi dovessero
essere le malattie ; rara virt in un medico , c che onora in Alcmeone il
seguace di Pitagbra. La lontananza dei tempi non ne la- sei che poche ed oscure
sentenze della filosofa d Alcmeone. Quanto non ' . -'X ?.' / (i) JEsso
fiori verso V Olimpiade LXVL 'ed V unico che potrebbe esser posto nel
-Tic. iCI!' numero dei veri PitagoricL Tom. II. A - Vf. /ab* a6 , 'V
oscura dilTatti^ e (Junnte iaterpretazioni noa si studiarono di dare gli
antichi ed i moderni, a quella stta sentenza che quell cose le c|uali fra gli
uonaini sdtiQ. molte si riducono a due. Ebhero^'alcUai ricorso ai numeri , nei
quali -1 unit Dio, ed il duale la materia, e erede- vano quella .origine
del bene, - e, questa del," male, ed a ci riputarono ridursi il principio
del nostro filsofo. Aristo- tele credeva , che accennasse le vicissi- tudini ,
e le contrariet di due estrmi che si hanno nell umana _ vita , cme la fatica e
il ripos', la sanit e la morte, Ciclicit e r infelicit, partendo dall o-
piniqne che nulla si dia in natura che .n^bh ia il contrario. Non conviene
avvlgerai fra tali' ; controversie , ma "''non* potrebbe egli accadere
invece che , , il nostro 'filo^fp avesse di mira il du le, r.esBere
-cio'.'seropre lo sw^ e , quello sempre cangiante, dai qpj^ oiuj camente, come
meglio vedreoib mqaif- ' . . /: . ' . - r D;g,;,zecl by
= i V w , -I . V! 27 z^, facevano i pitagorici della seconda scuola
dipendere tutto ci che succede nella natura ? E non -questa inter-
pretazione pi conveniente al linguag- gio di quella setta , dell opinione di
Cas- sabuono ; sull origine del bene e del male, e in quanto alla spiegazione
di tutte le cose alle quali la sentenza di Alcmeone pu essere applicata? Nello
spiegare per lorigine delle cose , egli avea giusta il costume del maestro
ricorso ai numeri, che poneva come il principio dei corpi : quello che nell or-
dine della natura procede i corpi deve essere il loro principio , i numeri sono
in questo caso,, dunque essi sono il principio dei corpi. Di due cose si deve
tenere la prima quella che pu conce- pirsi senza l altra , quando questa
al contrario non pu concepirsi senza la prima*, ora i numeri possono
essere ^ concepiti indipendentemente dai corpi , e non mai i corpi, senza i
niuneri; V, f .N * \ t * -A , .... dunque i numeri sono
anteriori ai corpi neir ordine della natura. E per "seguire
intieramente le dottrine de primi pitagorici sui numeri , ei non trascur il numero
dieci tanto rinnomato , e appunto si conserva la sua o scala fondata sulle
opposizioni simili; ma che po'rge per argomento di osser- vare, che in essa non
essendo le idee presentate che in istato concreto , mo- stra come poco si fosse
proceduto alle astrazioni (i). (1) Xa tavola cC Alcmeone la seguen- te;
abbenche alcuni la credino alquanto alterata: Il finito scepctg' V infinito ^
aitetpov , , - V impari ' . .. Ktpitzok: r V. .1 ^ ^ f~ t ruko '^ -
. multiplo Digitized by Goole -* COIji _ :trK HOO ato, ( -*y Abbiamo gi detto
altrove che ripu- tiamo inutile lintrattenersi a concigliare colla realt questa
metafisica opinione dei numeri origine delle cose, ed ora idc, ' La , destra La
suiistra liU de^iov apigepov Il maschile Il femminile appv drik DO* alk V
immobile Il mobile fipepovv Hivov pevov Il diretto Il curvo' evdv
^apitvXov to La luce' Le' tenebre * * - (poq aXOTOQ ri bene Il male ayaOov
xaxav Il quadrato 'Il trapezio TETpa/yovov repopnixsg Forse queste decadi
pitagoriche fornirono ad Aristotele V idea delle sue categorie. 3 * n~2ii'?ed
by Google I' 3o ne ba&ci'^l dire ad abbondanza, che se Alcmeone poteva
ridurre tutto ci che si ritrova nell' ordine ^ delle co^ :ai numeri ed ai
corpi, forse appoggiava ^u questa opinione la or ora accennata sentenza, ' .
> N' son meno incerte le altre sue opinioni sull' universo. Diceva che le
stelle erranti si muovono' al contrario delle fisse; il sole, la luna e tutte
le altre stelle, essere dalla eternit- infor- mati dalla divinit; le fasi della
luna che d'una sempiterna natura, esser prodotte dalla convessione del
battello , mentre egli era d'opinione come lo fa Eraclito poi, che la luna
fosse come una nave. L' anima immortale , e per sua natura si muove di
continuo' come .il sole", prossima perci agli Dei. Que- sti per
hanno una certa scienza , e cognizione manifesta delle cose invisi- bili
ed immortali, mentre gli uomini non ne hanno che fin dove il comporta Digitizeo
by Google che Cll cose dvi M ;oe le io le ir- la r 'f a - e r 3i la
congettura. - Intorno a siffatte opi- nioni non a dirsi 'quante obbie-
zioni si movessero, da Cicerone fino ai nostri giorni; ma egli ne pare che il
volere accasare il Filosofo di Crotona perch si tiene che facesse degli astri
altrettante divinit, se male non mi appongo, si un mal conoscere il si-
stema pitagorico. La parte posta al di- sopra della luna non ella ,
secondo Pitagora, legemonico o la sede della- nima del mondo, del fuoco
celeste, che danno natura immutabile a tutto ci che circondano, e rendono pi
perfetti -quegli esseri che in se racchiudono .maggior , ' ^ual
modo averli sciolti. Se codesto in- dovinamento avesse sortita la medesima
ventura di quello sulle sezioni coniche di Appolonio da Perga, fatta dal me-
desimo Viviani , che rinvenutasi lopera, deir antico si ritrov con meraviglia
universale avere il moderno pienamente coito nel vero-, converrebbe dire al
certo' che F opera del nostro pitagorico avesse merito grandissimo, e fossero
tate le matematiche in que tempi pi avanzate di quello non lo si crede. Dicesi
che Aristeo si mostrasse nei r costumi vero seguace della virt, e conviene
sapesse governare se stesso qual vero pitagorico, poich m crede menasse
lunghissima vita. *
V . . , - ; r Digitized by Goo^ ;.Va: C E X. l O. A porgere maggior lustro e sviluppo i principi
sul mondo e sugli esseri del tibili^-e pongono in chiaro quelle idee che
spesso disordinate e confuse abbiam ' ravvisate , nell' esposizione delle
dottrine della prima scuola pitagorica. Ocello di Lucania , altro paese di que-
sta felice Italia nostra , calc le orme dei primi pitagorici, e rivolse le sue
medi* tzioni suir universo , e sulla durata ; ma non ischiavo a' principi
altrui ^ si scost da 'essi allorch dovendo trattare degli elementi, carco non
coi numeri, ma colle loro qualit di mostrare T essenza c le trasmutazioni. ....
. . . Digtzed by Google 4 ; V Egli tenne indifferentemente per lo
stes- so r Universo, il Mondo, ed il TuttOv; pei quali ebbe T universalit degli
es- seri che compongono il mondo; un , composto regolare di tutto ci che esi-
ste, 'ed un sistema ordinato, perfetto e completo di tutte le nature, siccome
appunto si credeva in qne tempi. -x' Senza porre una natura di mezzo, .come
vollero i filosofi moderni, e a cui forse lo spirito umano nelle cognizioni -
in -cui' si trovava non poteva rivolgersi, fra il tutto ed il nulla, che
una parte del tutto, -e 'la quale non ha mai inco- minciato; persuadendolo le
deduzioni 'della ragione non esservi mai stato tem- po in. cui nulla esistesse,
n sapendo altrimenti pensare aH'ordine delle cose, si consigli di ammettere l
eternit del- r universo. Il Tutto non ebbe principio , ' e non avr fine, perch
se fosse stato*' tempo in cui nulla fosse esistito, non' esisterebbe ancora: e
eso fosse stato i" ze by Google t 45 precotto nulla si troverebbe in mi a
potesse ridurre e disciogliere, ed al- tronde quella sostanza' con cui ei sa-
rebbe stato^'compost, dova esistere prima' del^'fdtto, e ci in cui dovrebbe
annicbilarsi esisterebbe dopo di lui; Tntt ci che ha una durata limitata ,
cresce, si perfeziona , decresce e si distrugge ; in ci che si cangia si
scorgono nuovi accozzamenti'' di parti, cambiate le si- metrie, alterate le
confgurazioni ; ora se rUniverso fu prodotto, distruggi- bilev e si
cangia , sar passato e dovr passare per tutte queste progressioni. Ma' nulla di
tutto Ci ne viene in esso osr- servato, non fu visto n nascere,. n- migliorare,
n deteriorarsi, ma in ogni tempo sempre eguale a se stesso , .-mo- ' etra che
non limitato nella ina dorata^V Tutto ci che .il mondo contiene
poi, ba ' dei rapporti . necessar) con - lui , ha bisogno di consigliarsi con
altri esseri - diversi, ma.lvmoadq non ne bacche * V Digmzed by
Googic 44 , . con se stesso. Inoltre tutto ti che rende perfette le altre cose,
deve in se rac- chiudere eminentemente ci che produ- ce, e il mondo che
la causa dell essere della conservazione e della perfezione degli altri esseri,
non sar per se stesso- eterno, perfetto, permanente in tutti i , tempi ?
Diffatti la sua eternit si manife- sta all occhio de mortali impressa ne cor-
pi pi elevati e nobili che da per se si muovono, percorrono le loro orbite, e
non cangiano mai n di natura , n d es- senza , negli elementi che cangiano
senza posa di natura, ma cangiamento di forma e non di luogo. Il fuoco
condensato diviene aria , que- t sta acqua, lacqua terra, e reciproca- mente
quando la natura ritorna al fuoco ond partita, formando un cerchio in cui
ove fnisce un capo laltro gi inco, minciato. Pi trista la sorta degli
uo- mini e degli altri animah; essi non rif tornano allo stato primiero , non
vanno ^ ' T - - ' * \ ' * j. ^ Digilized ^ 45 soggetti air
alternativa della produzione e della riproduzione, poich percorse le quattro
parti del cerchio periscono , e scoropajono interamente. Ci che pro> va,
luniverso che tutto racchiude, ri- maner sempre lo stesso, e avervi soli alcuni
esseri in lui generati, che ven- gono a perire, c si decompongono. La stessa
figura sferica dell universo , il suo movimento circolare che non hanno n cominciamento
nc fine , non annuu" ziano forse colla loro durata infinita r eternit del
Tutto? Ma ed ove potesse essere distrutto qual cosa il' potrebbe mai? Non un
esterna perch nulla fuori di lui , ed un interna sarebbe as- surdo
perch converrebbe in tal caso cjbe una parte fosse pi forte del tutto.
trovata anche tal causa , in che cosa sarebbe ridotto ? Non in qualche cosa ^
perch allora il Tutto non sarebbe di strutto rimanendo una parte di esso , non
in niente perch un essere non pu venif^ tolto dal numero degli esseri. A 46 -
Tale il ragionamento di Ocello a comprovare V eternit del mondo,^n da
esso molto si scostarono que moderni che sostennero la medesima tesi. La cau-
sa poi essenziale di cui questo filosofo si era formata Y idea , e che teneva
ab- bia in se eminentemente tutto ci che produce, ove fosse spogliata della ma-
teria, sarebbe un dogma di pura teo- logia , e forse da qui mosse Anassagtwa
nel formarsi 1 idea della divinit; e quan- tunque Ocello fosse conseguente in
questi attributi, e nel provare, che il non avere . rapporti fuorch con se,
faccia in modo che r essere necessario sia indipendente da tutto , gli rimaneva
tuttavia a provare che sia il mondo questessere necessa- rio. Esso era sul
retto sentiero, sentiva . quali attributi gli si convenivano , ma le cognizioni
del suo secolo^ non porgeano ' tanta lena allo spirito di lui onde potes- se
emergere dalla materia. N in quanto all' impossibilit si distrugga ogni cosa ..
i* - f r"'i . Digilized by G 47 ' potendo esser da
tanto onde addurre in .mezzo, come fecero pi sottili filosofi due sostanze,
delle quali 1 una indi- pendente da tutti gli altri esseri come causa c
come soggetto , T altra indipen- dente come soggetto soltanto, quantun- que
dipendente da qualche altro come causa; poco scostandosi dalla filosofia dei
sensi, ammetteva un principio im- mutabile che agisce , e nn principio mobile
che resiste all azione, la riceve e la modifica, e da cui risulta un terzo
essere composto. ' Posti questi principj comuni a presso che tutte le sette
filosofiche, egU ne viene variando le conseguenze secon- . do il fine del suo
sistema, studian- - dosi di. spiegare la . generazione delle' cose, e la
cagione dei fenomeni della uatura. U mondo , composto di due , cause, r
una attiva, laltra passiva; la -prima che* genera fuori . di se , la se- conda
che principio di produzione in 4B ' . r ' se stessa,
Tuna divina forpita di ragio- ne e dintelligenza sempre la stessa, laltra
mortale priva di ragione sem- pre cangiante. La prima sempre mo- ^
vente, governa ci che sempre mosso e governato, e queste due cause com-r
ponenti il mondo eterno indistruggibile, forza abbiano sempre coesistito.
Lordine istesso delluniverso separa queste due parti del mondo colla linea che
descrive la luna. Ci che al di- sopra di questo pianeta e fino ad esso
inclusi vamente, la parte impassibile e sempre la stessa; questa la
pi vasta, contiene tutte le altre, racchiude letere, . che la sostanza
immutabile degli Dei l elemento della immortalit : in questa parte non ha luogo
ninna discordia, ^ niun torbido, ninna calamit, ninna distruzione, ninna
produzione; ivi scia tillano tutte le stelle fisse ed erranti, in mezzo a cui
siede il sole come 1 u nione pi maravigliosa e possente della Digilized by ( !
49 materia eterea. Da questa linea lino al centro del
globo posta la sede dell e - sere sempre cangiante ; ivi la materia
soggetta alla variazione od alle vicissi- tudini della vita e della morte ,
ed il soggiorno della Natura, che il principio della riproduzione
delle cose distrutte, e della Discordia, principio della disso- luzione delle
cose. Perch l essere sempre lo stesso possa agire sul mondo sottoposto alla
genera- zione ed alla Natura, e perch abbiano questi due agenti onde produrre
novelli fenomeni , richiedeva Ocello tre cose : i. la materia soggetto
universale, perch base di tutte le cose, o un essere atto a ricevere tutte le
forme, in cui tutto e in potenza prima della generazione, in elTetto e
formalmente quando ha avuta generazione : a. le qualit con- trarie, il calore,
il freddo, lumidit, e la siccit onde produrre le alterazioni ed i cangiamenti
della oatura , quando Tom. II. 5 ' 'So la rnateria ha una nuova
disposizione ! 3. finalmente le essenze, cio 'il fuoco, lacqua, Interra e
laria, a cui appar-. tengono le qualit, e di cui il freddo e il caldo sono
cause e principj eflQcien- ti, il secco e Tumido come materie. Le qualit
differenziali dei corpi sono di due sorta: le une appartengono agli elementi,
le altre alle nature formate dagli elementi, ed il giudicare di esse ai
conviene al tatto. Delle quattro na- ture il fuoco e la terra sono i due
estremi, laria e T acqua occupando il mezzo ; il fuoco e T aria hanno comune il
calore, lacqua e la terra il freddo , la terra e il fuoco il secco, 1 acqua e laria
lumidit, quantunque per cia- scun elemento .abbia una qualit pro- pria e
dominante, onde al fuoco il calore, la siccit alla terra. Tumido allaria,
e allacqua proprio il fred- do. Nelle trasmutazioni rimane la parte
comune dellessenza, e la parte propria Digitized by J ' * 5i
V si cangia quando vinta dalla contra- ria , come allorch T umido
dell' aria vince il secco del fuoco, succedono i cangiamenti; e quindi emerge
il terzo essere quando la qualit contraria pe- risce e resta la comune^ come
avviene se Tumido dell'aria supera il secco del fuoco, questo convertito
in aria. L'al- tra generazione succede quando le due qualit sono vinte dai loro
contrarj, e Aon ne resta alcuna di comune, come ' accadendo che il secco del
fuoco fosse vinto dall'umido dell'acqua, e il freddo di questa dal caldo del
fuoco ; il fuoco sarebbe convertito in acqua. Non resta poi alcuna natura, se
vengono distrutta in due elementi le qualit comuni non rimanendo che le
contrarie. ? Quantunque Ocello abbia divisato quest'ordine nella generazine
delle cose dietro la scorta delT analogia, che ebbene non sia d'accordo colla
natura , N presenta ci nuUadqneo una piace-* \ * \ l Digiiized by
Googlc- 5a . ' - vle- simetra; pure c queste qualit, c queste essenze, e
questa materia, che meglio non poteva essere descrit- ta, preparata a ricevere
le forme, non sono che principi passivi. Si vuole una . forza , un principio
che le imprima at- tivit e vita. A questo ufiGcio che altri richiamarono il
moto eterno ed inerente alla materia, altri un ente metafsico - e straniero,
nel sistema di Ocello posto r essere sempre lo stesso, e tutto ' ci
che posto al di l della luna. L a- zione istessa e linfluenza de raggi
del sole hanno parte in questa generazio- ne, essi penetrando nel mondo sublu-
nare agiscono pi 0 meno a propor- - zione della prossimit de corpi in cui s
incontrano, infiammano la regione : del fuoco, dilattano quella dellaria,
sciolgono r acqua e comunicano la fecon- . dit alla terra, la quale porge pi
fa- cile e copiosa generazione , quanto pi quest'astro benigno a lei si
avvicina. Digitized by Tutta la natura quindi si distrgge c ricompone merce F
alternare di conti- nue disfatte e vittorie: le sue forze con- giurate nel suo
seno' le tolgono ogni 8pemed*pae e di riposo; ma da que- ste istesse '
nessanti' turbolenze ,^'da' questa specie di .sedizioni e di rubello
le piante trassero la prima foro orUi V ^iae dalla terra, dunque il cielo
p tutto* V ci^di cui esso CormatQ, la tetra toi^ ^
vegetabili/ c gli, animdi , ' lo spazio ae^ , ' t con tut i sum fenomeni, sono
e- terni e sempre esistiti. Clie se posto neir ordine delle cose, in ogni
parte .. del mondo esser vi debba naa - specie raj go an|e , in cielo gli Pei ,
V uomo sulla - teria,'e.^ lj>ttiti nell aria , aeces^ .* serio ebe il
gra^c- umano abbia " - p^e coesistito, aUrinmnt qqe 'l ot ^dkie sarebbp
stato, interrotto. N , perch sulla tetra succedanp de violenti cambiamenti
cagionati dafeno*ieni ua* ^ turali,' fei, avr, per ci a credere che la Sua,
costituzione sia interamente distrttt* ta, n perch non .possa rimontare li|. 55
nostra memoria che a certi tmpi, si dovr credere che allora il nioudo aves^ se
priacipio ; ma bisogna tenere che quella sia T epoca di un considerevole
cangiamento. La terra sosterr pi volte le medesime rivoluzioni, ma giammai non
le accadr d'avere n aumento n diminuzione, gli uomini la crederanno novella , e
non sar che rnnovellata. ' Siccome, prescindendo dalla rivela- zione,
sommamente dilBcile per lo spirito amano , il formarsi F idea d' un tempo nel
quale non vi sia stato od es- sere non vi debba n spazio , n esten- sione, n
luogo, u abisso, ma tutto sia nulla , e molto pi F attribuire la crea- zione
della materia ad un essere spi- rituale, che non ha con ess^ alcuna analogia,
alcun punto di contatto, tutti' i primi flosoh si accordarono nell am- mettere
una materia eterna dalla quale ne sorti l universo. La maggior parte per furono
d avviso che questo uni- tltOm / '/ vrso ordinato avesse un principio,
credesi 116 in ci convenisse anche Pitagora. Non c per che la sentenza di
coloro i quali posero come eterno anche P universo ordinato, si debba credere
come figlia dell infanzia e della debolezza dello spirito umano, giacch essa
non ebbe origine che dall osser- vare le contraddizioni, che gi emerge- vano
negli altri sistemi. Essa posta in mezzo fra i primi passi che volge la
filosofia alla ricerca delle cause, e alla scoperta dell essere spirituale, e
pu risorgere anche dopo quest epoca tardissima, allorch cio a qualche sot- tile
filosofo, parendo di scorgere delle contraddizioni anche in questo sistema,
crede di non saperle concigliare che coir abbandonarsi a porre 1 eternit
di ogni cosa. Facilmente sar corso al pensiero del leggitore, come Ocello
adducendo in mezzo una materia che in potenza il G. ;k ^ . 57 principio
di tutte le cose, ordinata e distribuita dalla causa operante fuori di se; pare
che ammetta un tempo nel - ' quale essa non era ancora ordinata, e quindi il
Tutto e non parrebbe essere eterno, c sentire il suo sistema di con- traddizione.
Questa idea che orane sem- bra oscura e contraddicente, ne verr di scorgerla
sviluppata da Timeo, nel- r ammettere T idea , o il mondo intellet- tuale chfe
ha preceduto r effetto o il mondo materiale ; ed il non avere chia- , ramente
Ocello conosciuto questo primo istante di ragione, questo passaggio dair
astratto al reale, varr meglio a mostrarne come i sistemi parimenti ch tutte le
umane cose, si vadano perfe- zionando a poco a poco, e fra quali angusti
confini sia bmitata la mente-, umana. Ma ih Tilosofo di Lncania non solo
avea meditato sulla natura; la morale e la politica furono oggetto delle sue
Digitized by Google 53 - . contemplazioni; quindi sappiamo che avea scritto dei
libri sulle leggi, sulla santit, ed altri di cui non ne sap- p iamo r oggetto.
Il primo e pi impor- tante fondamento della sua morale e politica, era la
propagazione della spe- cie , dovere eh ei faceva dipendere dalla divinit;
poich avendo essa, a suo avviso, scorto che giusta le leggi della natura ogni
individuo mortale, vi provvide colla generazione, il cui suc- cedersi
riempie l eternit. Dio non diede agli uomini facolt , organi , desideri j onde
procurar loro sensazioni aggra-. devoli, ma per assicurare l immortalit della
specie: questa dev essere lunica mira delluomo, e nell associarsi cogli altri,
e nello stringere i matrimoni ; ogni altra illegittima. Esso come parte-
di una famiglia, di una Citt, e prin- cipale parte del mondo , deve riparare
alle perdite giornaliere della specie*;' altrimenti tradisce le comuni speranze
Digitized by elle eolia lap- ipot* le t 5p iaili 500 ella soc* ie^e det\ P
aliti wca ,gli uj! 3/te fiD- are rie ie, ^9 - e%oh si pone come debito
sno in rapporto col Tutto. Perci viola i pi sacri diritti della societ chi
adopera diversamente, e sciagurati saranno i suoi figli degno oggetto dell odio
uni- ^ ^ versale. Biasiina perci altamente il nostro filosofo quegli infausti
matrimonj che, o per mira' d interesse, o per piu tristo fine , uniscono sposi
di diversa ,, et: allora, ei dicea, trovano nel loro imene la discordia invece
dell unione , . la. guerra ove deve aver sede la' pace; allora sono infelici le
Citt,, le nazioni, perch composte di famiglie sciagurate rassomigliano alle
loro parti. il' prin- cipio che decide deir esito d ogni intra- presa; e
nel modo stesso, che neUiii- nalzace - una ^ casa tutto dipende dai^ fondamnti,
se si'ti^ta di musica tutto ^ ' riposto nella flessibilit ed estensione
della voce; negli stati tutto dipende dalla costituzione e dell unione interna
delle famiglie .che li compongf. -X ,v Digitized by Google 6o ' '
Saviamente ei volea ciuindi cUe,i^l _ modo istesso die le piante e gli ani-
mali non sono fecondi se non fino ad un certo tempo, ed duopo abbiano ac
Locke e di -altri moderni, che nelle- sporre le 'regole per una buona edu- . ,
' cazione, incominciarono allorch i figli , sono nati, senza punto curarsi di
quanto .Tom, JJ, \6 -, - ' Di, : -rd by Googli re a [01 ooa are ad a i d or- ia
io tata ella uo* irti Ctfi rie tte .la , 0 ) 1 ' Dpo ' r una
necessit , giacch bello e ne- cessario che le case siano ripiene di nu- '
, merose famiglie, che la maggior parte* della terra sia coperta d uomini
virino- s, essendo questo animale il pi per- . . fetto, ed il 'pi
dolce di tutti. Regni - ^ ' 'r la santit nel matrimonio e le citt .
saranno ben regolate dalle leggi, le , ; famiglie dai costumi , e i popoli
amici degli Dei. Dopo principi si savj si creder an- cora, che Socrate fosse il
primo a chiamare la morale dal cielo in terra per guida degli uomini? Pitagora
ed i suoi seguaci ne conosceano prima di lui : . tutto il bisogno, ma intenti
al sistema - generale dell universo, ancora incom- ' pleto e mal fermo, non
poteano iute- - ramente rivolgersi ad essa , onde darne . un ordinato sistema.
pigitized by Google V. 3 - F I C A R M 0^ ^ La Sicilia che
avea gi inviata la sua giovent nella Magna-Grecia ad ;ascol- tare il Filosofo
di Samo^ in poca tmpo fu piena d nomini che intendevano con indefesso zelo alle
pitg^oriche dottrine, e qOeste aveano aiSattamente occupato T animo di quella
nazione, che ornai la filosofia di^ Pitagora era lunico studio a cui si
rivolgessero i Siciliani. Quindi vediamo col seguaci di queste dottrine i
filosofi non solo, ma e i' legislatori, e i sacri cultori delle muse, ed ogni
genere^ di persone che volgessero i loTO^ stttdj- alla letteratura; quindi in ^
tutte le 'citt di* queir isola erano'' gi,, pochi anni dopo la morte di
Pitagora (i), in- nalzati i collegi e le scuble ove si iw-, segna va^no le
dottrine di ini , e l setta . (i) Verso f Olimpiade LXXIV\ Digilized by
Google " '65 Italica deve nei Slclliam riconoscere moltissima influenza al
suo risorgimento. In Siracusa diffatto fu dove Epicarmo di Coo, che altri
vogliono di Samo o di Mcgara, ascolt ed attese alla filo- sofia pitagorica. La
Greca letteratura va debitrice a questuomo dell invenzione dellantica commedia,
e se questo ge- nere di componimento arreca vantag- gio, ed ha influenza, come
pare, sulla riforma de costumi, deve a lui saper buon grado, per averle dato il
pri- mo compiuta forma , tutto il genere umano. Epicarmo sapeva unire il sacro
culto delle Muse agli studj della nuova filosofia, ma impedito di professare in
pubblico i suoi dogmi dal rigore della setta, e dalle persecuzioni del tiranno
lerone , verso cui per sempre adopr liberamente ; prese il partito di porre sul
teatro in versi i dogmi della sua scuola, del che ^ se ne ebbero a buon dritto
inolto male i suoi compagni. ' 6 * 66 E fama che costai fosse
assai versato nella filosofa naturale, nella medicina , e nella morale, ma dai
frammenti che rgoglio de stranieri , e intanto tutte le atti godeano a gara di
fendere pi bello il governo di un uomo, che dovea fra posteri essere og- getto
d biasiitio e "di lode ,' mentre Roma dava non dubbie prove del suo -
valore contro la' nemica Regina demari , Digitzed by Googlt J e la Sicilia
scacciati i suoi tiranni , ripo- sava nella pace coltrice accurata dello pi
nobili discipline ; incominciava il Gergentino Empedocle a volgersi sul cammino
degli studj e della gloria. Gi Parmenide c Xenofane lo aveano ancor giovinetto
acceso d amore per la filosofia , gi V esempio di Melisso di . Zenone e di
Democrito suoi coetanei, aggiungendo oguor nuova lena all' animo suo, faceano s
che intero si rivolgesse a questi studj, chegli di pronto inge- gno dotato, di
accesa e facile fantasia , di squisita sensibilit e gusto pel bello, veniva
frammischiando ai vezzi della poesia. E forse in questi tempi ch'egli scrisse
alcune tragedie, che sappiamo aver ottenuto plauso sui Greci Teapriy se pure
non sono di un altro Empe- docle. Che se queste non fossero di lui, non si
verrebbe a menomare per ci la poetica fama che seppe procac- ciarsi co suoi
filosofici poemi. Tutta i s V r antichit il pone fraV pi gratuli poeti della
Grecia , - e * Aristotele dice . che ne* suoi vrsi respira il genio 4^Qmerb , c
che in quanto al linguggio bille v un- magini ed a tutti, gli ' altti
.^onicqenti della poesia , .pochi gli tengon^esso e " mimo lo vince:
quindi non- a dirsi quanto la maest, T armonia del suo ^ stile, abbench
talora fosse oscuro pi . del bisogno, possono -avere influito sul
perfezionamento della Greca favella. ' Sia per che le., sottigliezze
della scuola Eleatca ih troppo non sbiettas- sero cil nostro filosofo, che'
meglio delle cose astratte amava conoscere T essnza delle reali,^ sia che su
lui potesse mag . sti principj , che interamente sono chi- mici , ei
prosiegue a spiegar la creazion delle cose colle stesse leggi, e poneva, - come
riescir facile di scorgere, gli elementi del sistema Dinamico, che ia Germania
tuttora tanto celebrai o , e. ottiene iDvoto de primi filosofi, la
ssere accagionato V il 'perdersi ^ nella fred^ stagione o il serbarsi
dagli, alberi lefoglte. Gli uni tra* spirano, copiosamente^in estate ^ e speifi
sati perdono le foglie, in antunno, gli . altri', per pco traspirare,
resi, robusti le mantengono anche nei rigore dett' iur Dgitized by Google 1 r .
J ii3 verno. I moderni non seppero intorno a questa tesi aggiungere o maggiori
verit air opinione di Empedocle , o pro- porne una pi soddisfacente. L' ultimo
vncolo con cui uni il no- I stro filosofo questi due regni della na- tura
quello della sensibilit: i corpi non organizzati nulla hanno di comune co
vegetabili, e questi invece molto hanno di comune cogli animali, e le primarie
funzioni della vita , il nutrirsi , . e il crescere, il sostenere malattie, l
in- vecchiare, e la morte; quindi se i corpi inorganizzati son privi di senso ,
i ve- getabili ne debbono essere partecipi in . ispecie onde perfettamente
rassomi- gliare agli animali. Che anzi l avere un anima materiale non
solo dell u- jnana natura, ma privilegio conces- so eziandio a tntti i
corpi organizzati. Anima quindi e sentimento hanno tutti vegetabili, e
sono suscettibili dogni animalesco appetito. Quel fiore che al Digitized by
Google II4 nascere dell aurora schlade il seno c ' si raddrizza sullo stelo,
quellerba che toccata sdegnosa si racchiude in se stes-'- sa, questo ramoscello
che si rivolge verso la benigna luce del sole, quest al- tro forelino che tutto
inclinato verso un suo compagno , quell arboscello che perde le fronde, quella
pianta che dis- secca ; o inaridisce , sentono piacere o dolore, sono compresa
da volutt o da sdegno, da groja o da tristezza. Que- sta in vero un idea
vaga e degna di un sommo filosofo che cerca di av- vicinare i diversi regni
della natura , e che fra le mani di Darwin e di La ' Methrie fu dallo spirito
di sistema ar- recata a si alto punto, che si dettero a credere di trovare
tanta rassomi- glianza fra i vegetabili e gli animali, che Tollero fossero
suscettibili. per fino di tutte le umane passioni. Un filosofo che ponea in
relazione tutti gli esseri della natura , dovea pure 1 Digitized by
Google ii5 addurre in mezzo alcuni doveri fra tutti questi, e ve ne dovea
corrispon- dere una conveniente morale. Il Ger- gentino fond difFatti su questa
fsica sensibilit comune a tutti i corpi orga- nizzati le sentenze di sua
morale, che differ da quelle di Pitagora per in tre soli cap; nell' attribuire
cio agli spiriti umani* una colpa anteriore alla loro incorporazione , nello
spiegare di- versamente il passaggio delle anime , e nell' ordinare P astinenza
di alcuni cibL siccome di questa reit delle ani- me cagione della
metempsicosi non si trova vestigio presso i filosofi prima di Empedocle, cosi
si suol ripetere da lui la seconda epoca del pitagorismo^ Molti spiriti mentre
menavano vita beata e piena di diletti in cielo caddero nel peccato, onde
tolti dai divini onori vennero scacciati perch dovessero e- spiare colla pena i
loro delitti. Esuli erranti vanno quindi lungi dal cielo- ii6 . pel corso
di trentamila anni , e vagando espiano meritamente i loro errori *, 1 c- tere
le precipita nel mare, il mare li sbalza sulla terra, questa li sospinge
nelParia, e l'aria di nuovo li innalza fino all' etere, in questo mezzo essi
informano var] corpi ove siccome ia carcere stanno racchiusi. Il grande* pe>
riodo nel quale gli spiriti sostengono questa pena o trasmigrazione ,
diviso in altri dieci di tremila anni per cia> scheduno , a capo de' quali incomin-
ciano di nuovo la loro peregrinazione. In ognuno per di questi periodi essi
^vanno una sol volta ad animare un uomo, e in tutto il rimanente onde ter-
minare il circolo scendono non solo nei bruti, ma ben anco nelle piante. '
Questi* spiriti perch provenienti dal cielo naturalmente tendono alle cose
spirituali e divine , e quindi animando r uooM> ne viene eh' esso la loro
merc dovrebbe essere virtuoso. Ma siccome Digilized by Google Hi-l .. -.
^iWfcias * .. " **7 essi sono chiusi nel corpo, c tendendo, jla materia
per se stessa alle cose mate- riali e caduche,' ne accade che T anima stessa ne
sia contaminata, e sospinta quindi pi. a seguire le fallaci attrattive del
male, che i puri piaceri del bene;., quindi scorgi misero ed infelice il gene-
re umano, combattuto da mille disastri, agitato da crudeli dolori, sottoposto a
una schiera infinita di mali e di pianti. Queste due tendenze che sono proprie
alFuomo verso la- virt ed il vizio, am il nostro filosofo ricorrendo alla
religion . popolare rappresentarle sotto il nome degenj, onde meglio venisse
compreso, e. maggiore vantaggio dalla sita morale ne potesse ritornare a' suoi
concittadini ; quindi tutte le virt , e tutti i vizj deir uomo sono da lui rap-
presentati sotto forma e nome di genj. Due sono quelli che siccome direttori
della nostra vita sono incessantemente di scorta airuomo; il primo ne guida' -
A ' f Digit zh .iglc ' Il8 ^ r e conforta alla virt, il
secondo ne at- ' trae ed alletta al vizio.. Gli Dei benefci ' sono quelli a
cui commessa la cura di ricondurre le anime purgate e pen- tite al baccio
di Dio in cielo , ed a godere dei perduti onori divini ; quindi verso
loro dovere di osservare un santo e religioso culto. Ove si osservi che
questi Dei bene- fci , erano virt astratte deifcate , si qiplaudir'ad Empedocle
ehe sapesse rendm:- cara.! per siffatto, modo la vkth:, 'e - insegnasse > di
non potersi innaUtare a Dio, se non che coll esercizio di essa.i La sua morale
tendeva interamente a questo unico virt, quegli animava a generose azioni, ram-
pognava il codardo , frenava- 1 impetno- > so, mordea l'audace, abbatteva
lprgo-' glio de grandi, la perversit de malvagi.- . , Pasceva di dolci'
speranze i buoni, li adescava a confortare i loro simili di scambievoli
soccorsi, a -sollevare con ' . \ *' . * l t ' sofia, e la macchina
sociale. * . 5 . . . Teleaugi. ' ' Allorch si ricorda i pitagorici ed il
Gergentino, corre^ insieme alla mente il nome di Teleaugi figlio di Pitagora,
che fu amico o siccome alcuni credono in- stitutore di Empedocle. Nulla in vero
n di costui n di Mnesarco suo fra- tello ne ricordano gli storici , n sarebbe
accaduto volessi spendere tempo e pa- role nel qui favellar di lui, ove ^ non
mi avesse tratto il desiderio e la neces- sit di pur dir nulla del verso d oro
o sacro , che si ha sotto il nome di Pita- gora, e di cui alcuni ne fudo autore
codesto suo figlio. > Digitized by Coogle ia8 1 versi d'oro non consistono
che in ftlcune brevi sentenze* di morale, in alcuni precetti sul modo di
condurre rettamente le proprie azioni ^ di vivere ' felice, ed apprendere a
conoscere se stesso, a riformare il proprio cuore, a persstere nel bene, e
procacciare al proprio spirito di ritornare , poich ab> bia lasciato la
spoglia mortale , in cielo al bacio ed in unione della divinit. E siccome prima
cura dell' uomo dev' e^ sere onorare la. religione , e far riflet- tere gli
affetti dolci del cuore verso i suoi simili, cosi ivi gli si impone ^ onorare
prima i santi Numi del cielo, poscia gli eroi .della terra e gli spiriti
sott^mmei; coloro cui Paotao va jdelHtor della prpria vita ed i con^
,1 giunti. Sii amico dei buoni , non odiare ' per lieve cosa i tuoi
simili, avvezzati a vincere la gola , il sonno , la lussuria' e Tira, bada a
non oprare cosa sozza n con altri n con tesolo, ma soprat- tutto rispetta te
stsso. Dopo aver ricordato come soprat-. tutto bello e necessario esser
giusto , n come 1 uomo si debba inconsidera ' tamente impacciare in ogni cosa ;
perch fermo esser debba fra le sventure che s' incontrano nel cammino della
vita , e possa tenere in poco conto le cose mon- dane, gli richiama a mente
come sia legge invincibile che tutti debbano mo- rire , e'che quaggi
tutto passaggero e caduco. Le ricchezze altre si acqui- stano, altre si
perdono , e siccome sono date dal cielo molte calamit in retag- gio ai mortali,
le sostieni con fermezza d animo sempre eguale , n mai ti pren- da perci
corruccio o sdegno , ma piut- tosto ti studia per quanto in tuo potere di
porvi rimedio. Sogliono nel commer- cio della vita cadere agli uomini molti discorsi
e tristi e buoni, ma tu sii cauto e tientene lontano y u troppo sdegnarti se
alcuno ti dice false cose , n lasciar eh altri o con fatti o con parole ti ad-
f V Digitized by Coogle \ f % i3o duca a far ci che tornare tl
possa in isvantaggio. Se brami vivere glorioso bada a non far mai nulla di ci
che ignori, n ci onde tabbia a pentire, ma canto apprendi quello che si deve :
ed in ispeoie bada a non operare cosa che desti invidia, tienti egualmente lon-
tano dal profondere le tue dovizie e dal mostrarti avaro, e prima di operare
pondera bene ogni cosa. N un vivere semplice epuro, n la cura della salute del
corpo dimenticava il nostro filosofo, ma proponeva una sa- via misura
governatrice della vita. Rac- comandava per in ispecial modo di non chiudere i
lumi al sonno, prima di richiamare tre volte con rigoroso esame alla memoria ,
ci che si fatto nel giorno. Precetto che ove venisse osser- vato
tornerebbe di somma utilit agli nomini non nreno che al genere umano , poich
nulla meglio di questo costume porta lo spirito alla perfezione. Siccome
Dgitized by Go; i3i la ragione nell' uomo non che un tardo frutto
deir esperienza , della conoscenza del vero e della riflessione , ed abbiso-
gnando esso sopra ogni cosa onde venire a capo di ci, lunghe e serie medita-
zioni sovra se stesso e sovra gli esseri che lo circondano; nulla gli schiuder
meglio la via a meta si avventurata del meditare ogni giorno le proprie azioni
, e conseguentemente juelle di coloro con cui si ritrova associato ;
distinguere ci che favorevole da quello che contrario al suo ben
essere; ci che deve amare e cercare, da quello che deve sfuggire e paventare ;
ci che gli procura un bene durevole e veritiero, da ci che non gli procaccia
che un piacere fallace cduco." Seneca, che ove ^i tratti di precetti
fu il fUpsofq pi savio di Roma, altamente commen- * t dava questo costume
siccome abbiam gi osservato, e si compiace di dire eh egli stesso pria^che il
sonno gli soc- 3 - chiudesse gli occhi avea cura di esa- minare tutto
ci che avea fatto nel gior- .. no. Questa tua azione , racconta dicesse a se
stesso, riprovevole, bada ad e- mendartene: oggi fosti ad un banchetto
non ti fu conceduto il primo posto e ti sei sdegnato-, e perch ci? Ti fu forse
presa qualche cosa ? Non sei tu * ancora lo stesso? E in tai modo tutte
scorreva ed esaminava le giornaliere sue azioni. Questo savio costume , pari-
menti del silenzio, fu rinnovato sul prin- cipio del secolo undecimo in un
collegio filosofico instituito a Becco in Norman- dia da Lanfranco nostro concittadino
e filosof profondissimo, che in quc tempi ili somma ignoranza, e pieni di
scola- stiche sottigliezze, appunto con questa quasi pitagorica istituzione,
richiam la perduta crtica a novella vita e la spenta filosofa (i). Ei volea che
appunto (i) Non vi sono lodi che non siano tribucate a quest' uomo dagli autori
Digrtized by Goo^l t i33 I giovani filosofi alla sua cura affidati^ '
richiamassero alia mente le opere loro giornaliere, e per tal modo ove male
avessero operato s riprendessero da se stessi, se bene ne prendessero piacere^
n fu tal costarne dimenticato da pi accorti moralisti moderni, e confermato
dalla pratica di molte religioni. Questo costume non pu che porre sulla retta
via, c r autore de versi doro diceva meritamente che desso accenna le vesti- gia
di una divina virt: per tal modo Francesi ed Inglesi , forse verso lui pi.
giusti di alcuni Italiani. Io ho scritto un articolo ove cercai fra il bufo di
quF tempi y di esaminare la sua filosofia ed in ispecie le costituzioni del suo
col- legio filosofico. Questo fa parte di una mia Storia da' Letterati e dell
Universit di Pavia che ho gi condotta fino al se- colo decimoquarto , e che se
mi fia dato compiere consacrer alla memoria della mia patria y ed alla virt de
miei tra- passati concittadihi. Tom, II. la j - AaWttiii L>'
umano dirazza divina, e a lui tutto mostra sacra alta natura; della quale
se tu fai parte, tieni quanto ti dissi e scemeranno i tuoi affanni: sii ottimo
auriga in ogni cosa , che lasciata la frale umana spoglia , perverrai all etere
libere e non s^ai pi mortale, ma Dio incorruttibile ed immortale. Quantunque in
questo poetico com- ponimento non si parli delle astratte speculazioni
pitagoriche, i principj di morale che in ess si ravvisano per sono
silTattaraente d accordo con quelli 1^ 2 ^ z * . > 'j' ? i X f .
' . i35 die regolavano la condotta e le azo-' ni di que filosofi che d
uopo con Crisippo, con Galieno e gli altri . uomini pi saggi dell'antichit)
tenerlo siccome opera di un pitagorico. Alcuni credettero che i versi d
oro fossero pi antichi di Pitagora, e che esso li avesse presi nei mister]
Eleusini ^ ma* il non avere giammai di essi parlato n Isocrate, n Platone, n
Aristotele, mostra piuttosto che fossero di uno dei pitagorici che vissero dopo
la caduta del collegio a Crotona e usavano con ' Arlstosseno ed Eraclde,
massime che in essi si rinvengono alcuni versi d Em- pedocle. La sconnessione
poi che si scorge in alcune parti di questo com- ponimento, porge certi
argomenti a du- bitare ehe non ne sia pervenuto in- tero, quale era allorch fu
composto. Da quanto fu detto cade quindi an- che il dubbio eh' ei sia se non di
Pi- tagora neppure di, Teleaugi, ned'io ho di loL Abbandonate' le 'monadi
intelli- dei primi' pitagorici , pose , per lementi di ( quelle cose che' cadon)
sotto, i sensi , .alcuni corpnecoli nei qua i esistono tre differenze , la
grandezza , Digilized by Googl' iSf la forma e' la potenza: volle cli infi-
irito fosse il numero loro, c che dopo di essi si estendesse il vto. Ecco per-
ci come tenendo esso il numero loro siccome infinito per la nostra cognizio-
ne, ed avendo mente alle vicissitudini della materia che senza posa in
moto ed in cangiamento, disse non poter av- venire che si acquisti una vera
cogni- zione delle cose. Quindi non accade di involgerlo fra un forse
involontario pir- ronismo. Il sistema atomistico del filosofo Si- . racusano
differisce da quello di Demo- crito e degli Epicurei, in ci eh' egli ponea che
questi corpuscoli sono mossi dalla divina mente od anima, e non gi dalla gravit
, impulso , o da qualche altra forza loro inerente, siccome cre- dettero gli
Eleatici fisici, ed Empedo- cle. Cosicch accostandosi ai principj di Anassagora
tenne.il mondo non solo co- stituito dagli- atomi, ma governato dalla
nrovvidenza. la* Digitzed by Coogle i38 ^ - Ecfanto diceva, con Eracllde di
Ponto,' die la terra si muove, ma non gi die si diparta dal proprio luogo ,
poich ferma sopra la sua ruota, quasi sopra na asse, si gira dintorno a questa
da Oriente in Ocidente. Da ci ne viene eh egli escludesse il movimento an-
nuale o di traslazione intorno al sole. Tanto valga a mostrarne in quale stato
fosse a' suoi tempi T astronomia, e ca- dutone pi innanzi favellare di filosofi
che in essa sentivano assai avanti , e a cui debitrice di molte scoperte
, ne indichi quai soccorsi trovarono e quali ostacoli dovettero superare.
Ecfanto scrisse anche un libro intor- no al regno , nel quale considerando
questo siccome cosa incorrotta , sincera e per la sua eccellenza pressoch ^di-
vina , richiede che colui il quale im- prende a governarlo sia puro,
afi&nche colle sue macchie non venga a conta- minare quel luogo
santissimmo. Il Digitized by i39 anche coi costumi deve insegnare , e
imitare la virt della divinit perch egli appunto quaggi T immagine del
supremo facitore. Dio non odia le sue creature, n le stelle, n il mondo, e
siccome governa con giustizia, cosi obbedito da coloro che ne sono go-*
vernati; perci i re della terra deb-r bono esser fregiati di quelle virt di cui
' fornito quello dell universo. Dio collarmona unisce tutte le cose crea- te ,
il re coll unione deve avvicinare . gli uomini, poich nulla pu rimanere se
togli r amicizia e 1 unione: quindi > la benevolenza devessere nel cuore di
tutti , e prima nel re verso i sudditi , poscia ne sudditi verso lui. Vuole
in fine il nostro filosofo , eh' ei sia il pi perfetto modello di virt ,
onde colla emulazione spinga gli altri ad imitarlo; sav) comandamenti che.
hanno di mira la. pi perfetta virt in chi regge, e la felicit desili uomini. 1
Digitized by Google 140 ' 7 . Timeo. Ma a meglio esporre la parte
aritme-' tca e fsica "delle dottrine lasciate im- perfette dai ^ primi
Pitagorici , a dare idee "pi chiare dei due priacipj ^ e deir essere che
li anima., accingevasi Timeo, che nato da agiati parenti in una citt in qne'
tempi per la sapienza e per le leggi famosa quale era Locri , si rivolse a
tutte le flosofche cogni- zioni. Rapito dall* amena prospettiva che esse gli
appresentavano, abbracci allora, siccome dice Socrate, la sfera \ ^ delle scienze
, dopo la generazione del , monde, fimo alle parti che concernono la natura ed
i doveri dell* nomo. Imprendendo Timeo a tramare delle cause di tutti gli
esseri, e riguardan- dole dalla parte della loro causalit, Digitized by Gooj le
*41 ne pose per le 'prime V Intelligenza che ' ; , * ^ causa di tutto ci
che annunzia un . = disegno, spirito e ragione , ha la, ^ natura del
buono, e chiamasi Dio j e > la Necessit, che causa di tutto ci che
esiste per una certa forza, giusta : ' la potenza e la facolt de corpi. Tutto
ci che esiste o idea o materia, o lessere sensibile che ne la loro
pro- duzione: il primo di questi esseri o lidea ingenito, immutabile,
perma- nente, sempre lo stesso, intelligibile e modello di tutti gli esseri
prodotti - e cangianti, e la cognizione di lui spetta - allo spirito ed
alla scienza. La materia come la madre; la nutrice, il sog- getto che
riceve limpronta e tratti di rassomiglianza e di conformazione, da cui
risultano' gli esseri prodotti, e . formano la' terza natura; eterna
ma non immntabile, senza forma e figura, mp capace di riceverne ,
divenuta corpo divisibile, in fine per sua . natura Digltized
by Googic V s f.. tinaja, procedendo per toni e mezzi ., toni fino al
trentesimosesto termine, d per somma centoquattrdici mila sei- cento
novantacinque che sono tutte le - divisioni di cui suscettibile FaniDh
del mondo (i). (i) Per madore intelligenza d questa distribuzione dell anima
nel sistema di Timeo, dietro quanto disse Platone nel su-o dialogo di questo
nome e Proclo nel suo commentario seguendo le traode di Batteiix , indicheremo
i trentasei numeri colla loro progressione armonica, e la somma di tutti
questi. . ' ^ i3* : i5o Dietro siffatte proporzioni vengono governati i diversi
movimenti degli astri, a norma delle differenti forze 384 I 1296 3888
^_.,;- 482 1488 4874" ' 486 . iS 36 - 4 4608 5 ia 1728 8184 .
676 1944 S 83 a 648 2048 6144 729 2187 6861 . 768 a 2804 6 6912 864
*- 2892 777 ^ 972. 2916 8748 . 1024 8072 8 9216 1182 3 ' 8486
9 io 368 27 'J 114698 I numeri della seconda colonna sono i
moltiplicatori del 884 c numeri che li corrispondono ne sono i
prodotti y questi numeri esprimono e ottave, gli inter- medj , come sarebbero
quelli da 884. moltiplicato da 1^ fino a '^ 68 . .moltipli- cato per rO. sono
quelli che esprimono i toni, che sono nel rapporto di 9. -tt 8., o i mezzi toni
che sono nei 'fappot to Digiiizix) by Google Mmi bBBSBIh i5i delle anime loro,
composte coi due principj in dosi pi o meno forti, se- condo la loro distanza'
dal centro o dalla circonferenza; questanima quel- .la che mantiene
sempre vivo e presente .il movimento, e perci ove si ha pi di anima ne consegue
vi sia movimento maggiore. Tutti que corpi che si ve- dono collocati in cielo
nelletere, gli uni hanno la natura dell essere sempre lo stesso, gli altri
quella dellessere sempre cangiante. I primi posti alla cir- conferenza , ove
lattivit materiale e lattivit Divina sono pure, trasportano tutte le parti che
sono dentro merc di a56. a 348 . Fu preso poi per- primo il 384. invece delV unit
, ajfnch come avverte Plutarco si evitassero le frazio- ni , e ci non fu fatto
senza molta per- spicacia e profondit. Questa scia poi fu applicata alla musica
de' moderni alt astronomia , e perfino alla gradua- zione, dt colori dell
Iride, Digitzed by Coogle 4 , i52 un movimento generale dall Oriente in
Occidente ; gli altri posti al di i|n della circonferenza hanno il movimento
del- Tessere sempre cangiante dalTOccidente in Oriente, movimento che
loro pro- prio. Questo movimento dell essere can- giante compartito
giusta armoniche proporzioni in sette circoli : la luna vicinissima alla terra
compie il sno giro in un mese, il sole che la siegue im- mediatamente adempie
il suo in un an- no. Esso conduce il giorno merc il suo giro dall Oriente in
Occidente, la notte in altra guisa contraria a questo movi- mento cio pel
ritorno d Occidente in Oriente cagionato in lui dal movimento dellessere sempre
lo stesso. Lanno per lo produce merc un movimento suo proprio e particolare , e
cos per questi due movimenti egli descrive una linea spirale, avanzandosi di
giorno in gior- no verso un punto colatterale, ed trasportato dalla
ftfera delle stelle fsse I. * ' i6i tlcolarmente nelle
sensazioni successi- ve. Osserver primamente con questo stesso illustre
filosofo, che d uopo baciare , il dar troppo importanza a queste astratte
e generali speculazioni, non ne faccia trascurare T esperienza, nelle parti che
possono spargere luce sulla natura delle nostre facolt, e ser- vire al gran
fine di far conoscere noi a noi medesimi. Ove si badi pi che le sensazioni son.
cagionate dai var| movimenti delle nostre fibre, che la durata delle
medesime prodotta dal- r oscillazione prolungata di queste fibre medesime
scosse vivamente, verr tolto ogni pensiero di attribuire una forma ad un essere
quale V anima che te- nendosi semplice non ne suscettibile; e
richiamando finalmente la metafisica air esperienza le si prepara nella fisica
sensibilit un ordine di nuove ed uti- lissime scoperte. Il secol nostro
clev' es- sere obbligato a Darwin, a Gabapis, ed 14* -i * 4
si riposasse. E concesso ancora che ci interamente non fosse vero, e Tom.
II. t ' solo si possa quella paragonare all uc- cello di Reggioniontano che
solamente scuoteva le ali , sar sempre laudevo- lissima pel tempo in cui fu
costrutta , ed arrecher quel piacere che sogliono produrre questi generi di
automi, che, siccome diceva un moderno, pare che imitino per quanto
concesso airuomo 1 arte secreta del grande architetto della natura. Archita che
riponeva la sapienza nella studio degli Dei e dei Genj, e nella cognizione
degli uomini e delle cose appartenenti alla vita, e riputava sa- pientissimo e
veracissimo colui che sa- pesse risolvere tutti i generi che sono formati da
uno stesso principio, poscia di nuovo comporli e numerarli, e merc di questa
speculazione poter contem- plare Iddio e tutte le altre cose nella loro serie,
ed ordine separate da lui ; rivolgeva appunto la forza della sua mente allo
studio di tutta la natura. K Ciigitized by Goqgle ipl sommamente a dolerci che
a noi nuna sia giunta delle inoltiplici sue opere che Platone altamente
commend, e inge- nuamente disse che cadute in sue mani ne trasse molto
profitto. Rivolto allo studio deir astronomia , e cercando di abbracciare col
pensiero la mfinita estea- , sione deir universo, crasi formata una grande idea
della bellezza di lui, poi- ch soleva dire che se ad alcuno fosse stato
concesso di salire in cielo , e di l contemplare la natura del mondo, la
bellezza delle stelle , e P ordine di tutte le create cose, sarebbe stato
rapito da somma ammirazione, ove specialmente dato gli venisse di poter far
parte ad alcuno del suo stupore. Primo allora (lefini la natura del tempo , che
secondo lui un numero, il moto e lo spazio disse essere quella dell
universo. Le cose naturali si muovono secondo una certa proporzione di
eguaglianza , e quindi si aumentano in proporzione secondo tutte le parti. ira
Merc siffatta contemplazione non a dirsi qual purissima idea ei si for-
masse della divinit: Dio non solo fornito della sincera virt scevra d
ogni , umana perturbazione, ma possiede an- cora la di lei libera e tranquilla
facolt per la maest e magnificenza de fatti esterni, ci clic non e all uomo
dato di conseguire: esso principio pre- stantissimo a cui congiunta
la mente, e per cui cagione sono presti tutti i beni : esso finalmente
principio mezzo ' e fine di tutte quelle cose , che si fanno secondo la
giustizia e la retta ragione. Dietro tali idee sulla divinit la mo- rale del
nostro filosofo non doveva es- sere che savjssima, n potevan essere mal ferrai
i principj di chi credeva , che la felicit dell uomo proviene dalla scienza ,
che 1 uomo buono non in un tempo felice, ma che il felice sar an- che
buono. E buono colui che sa ret- tamente adoperare delle cose e dei Dgilized by
Google tempi, e la felicit non riposta nel possesso della virt , ma nell
uso dii lei, e la virt compone la felicit. La virt r abitudine costumata
ed ottima del sentimento, e questa adoperata al conseguimento della felicit
forma la beatitudine. Ogni uomo deve a suo po- tere promuovere la virt,
ed buono colui che fa uso di essa, e quando la fortuna propizia, e
quando avversa', ed in qualunque altro tempo della \nta:' ninna
virt soverchia , ma nell ope- rare per bisogna aver di mira il de-' coro,
ove questo peraltro non sia trop- po accresciuto, giacche in simil caso
fnte di viz] ed offusca la virt , poich noti vha niun eccesso che sia buono.
Nel conseguimento dei beni onde ricei;; care la felicit alcuni si desiderano
per se, alcuni per altri, ed alcuni per en- trambi. I primi sono riposti nella
bea- titudine, i secondi nella forza di far dei beni , gli ultimi nella virt e
m ci . ogIe l&I scacciati dalle citt d'Italia. Consacratosi ' i alle
scienze speculative avea composto dei commentar] di fisica che si credono di
grandissimo pregio, e che vennero comperati da Platone , il quale ne
facea ' moltissima stima. Delle opere sue.per a noi non
riman- gono che alcuni interrotti frammenti dai quali non si pu raccappezzare
al- cun sistema, e che se non vennero al- terati dagli storici, fanno mostra
del genio di un sottile ed oscuro pitagorico. Conobbe esservi nell' universo-
un' armo- nica proporzione, e come merc di questo concento, e. della necessit
tutto in esso accada;, e si scorge pure par- lasse dei due principi, giacch era
sua eenteuza che T unit non il principio di tutte le cose, perch non pu
pre- | starsi n come ^ principio alla genera- -, sone , n come meta ' alla
riflessione , ' . . i ma ad essa - s deve aggiungere anche il binnario. Nell
universo.! la natura ' Tom, //, . i6 Digiiized by Google ' f82 conformata
di cose finite ed infinite; come pure ci -che in essa si trova, quindi nulla di
ci che hassi a conoscere pu essere principio, essendo tutte le cose
indeterminate ed infinite. Essendo per necessario si contemplino gli enti dalla
divina provvidenza con tanta ac- curatezza costituiti, le scienze devono a
vicenda , separare e determinare ci che da esse si comprende , il quoto e la
quantit, quello oggetto dell aritme- tica, questo della geometria, ed anche
suddividerlo in altre specie onde ne emani il circolo di tutte le scienze ma-
tematiche. Quindi ammetteva per criterio della verit la sola ragione, non la
ra- gione comune per , ma quella che fa formata dallo studio delle scienze.
Pen- sava in fatti che la ragione o Paniiua che respira in noi non che
una por- zione , un emanazione di quella che sparsa nell universo , e
siccome il simile non pu essere riconosciuto che ,del Dk-i -.yCoogle . ' i83
simile, ci che si appartiene alla ragione di comprendere e giudicare la
natura delle cose universali , in ispecie cpiando essa purificata dallo
studio e spogliata dair ignoranza e . daU.obblo, che ha contratti nella sua
unione col corpo. Pare poi che in quanto alle cose di , cui Filolao tenea
composto il mondo, arrecando le nozioni ad un grado pi alto di' astrazione ,
per le infinite inten- desse la materia, e per le finite le tto- dificazioni
delle forme; pel numero poi che ei lo avea come il vihcolo che so- stiene con
la sua potenza la perpetua durata delle cose mondane, pare inten- desse gli
eterni ed immutabili 'principj delle cose. Alcuni valenti
astronomi si sono stu- diati di mostrare come potessero giun- ... . .
zata pi di non Io-fosse in Grecia a tempi di Filolao, e che piuttosto cre- der
la si possa venuta, priva per di prove , pi che dall Egitto dalle Indie per
mezzo di Pitagora ; giacch neppure r astronomia in Egitto, secondo Baily, era
tanto innanzi da poter conoscere il moto della terra. Anche Iceta Siracusano
filosofo ei pure pitagorico avea, per testimonianza di Tullio, annunziata que-
sta opinione in un modo assai conve- niente, dicendo che il cielo, la luna, le
stelle, e tutte le cose superiori sono in riposo , e che la terra sola in
mo- vimento neir universo ; essa che col rapido suo moversi intorno al proprio
asse, produce le -stesse apparenze che V. 1^0 avrebbero avuto luogo, se essendo
essa in riposo il cielo solo fosse in movimento. Forse avr data simile
spiegazione anche Filolao , ma non giunse fino a noi., Gon- vien dire per o eh essi
rappresentassero questa opinione in poco ve- risimile, giacch non^ffl^Tu dato
ve- derla adottata da alcuno astronomo Greco che venne dappoi -, o che i Greci
nuda quale gliela presentarono non fossero in istato di concepirla, perch se le
loro cognizioni astronomiche T avessero com- portato, bastavano queste prove
ondessi avssero a procedere ad ulteriori ri- cerche. Diffatti il solo cenno di
Cicerone intorno a Icta, fu bastante per sug- gerire a Copernico il suo
sistema, ed egli stesso dice in una lettera a Paolo III, che avendo di l preso
occasione di pensare al movimento della terra, inco- minci a formarlo, e questo
annunziato ai secoli moderni^ abbench ritrovasse dei fanatici contradditori,
venne uni- ( r * . I 1.9* versalmente abbracciato, perch tutti erano in
istato di conoscerne la ragio- nevolezza. Non per che vogliasi to- gliere
alla setta Itlica la gloria d avere per la prima annunziata questa opinione
alla Grecia ,>|^||Mrsi i germi di quelle scoperte ch^^ero dappoi progredire
s maravigliosamente le astronomiche cognizioni. Ma per ritornare alle opinioni
di Fl- lolao, duplice ei credette poter essere la corruzione del mondo, Funa
pro- dotta dal fuoco che cadr dal cielo, r altra cagionata dall acqua che verr
sparsa dalla luna per lo girare della- ria, e lesalazione di queste due cos
essere il nutrimento del mondo. Parve a taluno che questo mondo gi da lui
creduto incorruttibile, e che poscia ora crede poter corrompersi per questi due
piodi, mostri una contraddizione ne suoi principj ; ma egli ne pare che dietro
F opinione di Ocello il mondo c incor- Digitized by Hs r. i^U -A-JL ruttibile
per se stesso, abj^'neli pos- sano in. esso accadere delle rivoliizio- ' ni, ed
ogni contraddizione sfuggirebbe .. prendendo il mondo nel primo caso per r
universo, nel secondo pel nostro pia- neta. Pu didatti ess^Aj^iversamente, se
questa corruzione ^Wolao la facea dipendere da fuoco caduto dal cielo o da
acqua lunare? E indubitato per chegli avea posto molto studio sulle cose
celesti, poich ne calcol le rivoluzioni e pose il cir- colo dell anno grande di
cnquahtanove nni, nei quali si ritrovano ven'tuna lune, ci che prva er facesse
il corso della luna di- ventisette giorni e tredici ore, e quello del 'sole 'di
365 giorni. La cognizione di' quel trato di giorno che compie la lunghezza
dellanno era ^tata" nascosta dagli Egizj Sacerdoti ai nostri ' ftosof che
col viaggiavano , ed essi quindi, .che pare' non si 'attenes- sero che
alle cognizioni ivi attinte la O Digitized by Google . ?9^ ^gnorarauo, n fino a
questepoca avea- no cercato di conoscere pi innanzi le rivoluzioni dei pianeti.
,, Filolao ebbe per tristo fine ; chia- mato da' suoi concittadini
a porgerli nuove leggi il fece di buon animo , ma costoro poi ingrati l
uccisero presi , non. si sa se da giusto timore, volesse mina- re la repubblica
occupando la tirannide. L I S 1 D E. . \ : ' A Filolao fa amico e.
conipagno Lisi- de .Tarantino, runico fra' pitagorici ' ivi convenuti che
insieme a lui potesse col suo valore sottrarsi a Metapunt'o dalle insidie e dalla
mprte. Di l cercando miglior ventura e pi, . tranquillo asilo, lifuggiossi a,
Tebe, ove venne accolto amorevolmente da Poiino che il preg, colesse essere
precettore di Epamtnojudn Tom. II. 17 ' \ Oigitized by Googlc suo figlio, clic
in giovanile et raccliia- deva gi uno spirito assai maturo , e dava gi di se le
pi belle speranze. Accett il filosofo s importante cura, e voltosi a coltivare
lo spirito del no- vello suo allievo, il volle ammaestrato in ogni scienza e
virt. Epaminonda diffatti in breve si mostr degno di Liside e della filosofia
che professava, talch era malagevole di rinvenire uomo pi saggio e virtuoso ; e
i destini della Tebana libert posti poscia nelle mani di un pitagorico, non
poterono ripu- tarsi che avventurati. /-r' r Vuoisi che Liside fosse anche
maestro di Filippo: non fu uomo . vero n pi ^ prudente, n pi sagace, n pi p-*
litico di costui, ma chi tent il primo di porre in ceppi la Grecia non pu ssere
di onore ad tm pitagorico come aol pu essere - ad Aristotele U genio
conquistatore di suo figlio.- Si attribuiscano a lui 'i tre libri in*
J ^ . 195 torno air istituzione, allarte di gover- nare,, ed alla natura,
ehe si avevano sotto il nome di Pitagora, ed alcuni il fanno autore dei versi
doro gi nel Teleaugi ricordati. Pare tuttavia che Liside non dovesse essere
troppo facile a pubblicare le proprie dottrine , sic- come colui che fu
osservatore accurato de precetti del maestro, e molto geloso del silenzio : non
gi perch fosse suo pensiero non si dovessero ammaestrare gli altri nella filosofia,
ma perch voleva non s iniziassero in essa che coloro , i quali prima se n erano
mostrati meri- ^ tevoli. E perch pienamente si com- prenda quali fossero i
sentimenti dei pitagorici intorno a codesto silenzio, Bii . caro di qui ricord
ar& come ram- pognasse Ipparco silo collega ed amic, perch avesse
comunicata la dottrina a chi non n era iniziato e in nulla ammaestrato dalle
scienze e 'dalia pon- tmplazione, .t.. Digilized by Googlc Liside. adunqne
ricorda ad Ipparco ' come ei male adoperasse delle proprie dottrine , e lo
rimprovera perch avesse ci fatto contro i voleri del maestro: Egli ne disse ,
dovessimo aver fermo in animo essere pio, e ci richiedere i divini ed umani
voleri , non si doves- sero comunicare beni della sapienza a colorcT, il
cui animo non per anca purgato. Ned lecito porgere a chic- chessia
ci che si procacciato con tanta fatica, del pari che propagare fra pro-
fani i mister] Eleusini : perci sono in- giusti ed empj coloro che fanno o l
uno o r altro. E d uopo richiamarsi alla mnte quanto di tempo ne fu mestieri
spargere , nel tergere l animo dalle mac- chie, affinch trascorso lo spazio di
cinque amii potessimo sentire e far serbo delle desiate dottrine, e perve- nire
alla meta de nostri desiderj; con- ciosiach come i tintori lavano prima e
torcono le vesti "che hanno a tin-. ^97 gere, onde cos sinzuppino nel
nuovo colore che non si abbia a smarrire ; nel modo istesso quell uomo divino
pre- parava gli studiosi della filosofia, affin- ch non venisssero meno le sue
speranze sovra coloro , che si lusingava dovessero essere buoni ed onesti. N
spacciava ei gi una falsa dottri- na, n si serviva de lacci con cui molti
sofisti colgono la giovent, ma era ol- tremodo istrutto nelle cose umane e
divine; mentre costoro al contrario spacciano molte cose mirabili, coglien- do
nelle proprie retila giovent, anche con modi indegni purch vi c^da , e rendendo
cosi prosontuosi e procacci anche loro scolari. Costoro spiegando
liberamente a chi le chiede le scienza mducono costumi disordinati e turbo- lenti.
Nel modo istesso che se alcuno infondesse limpid acqua in un pozzo .profondo e
pieno dlto fango,. di pre- sente e il fango diventerebbe pi tor- 17* 19 * biclo
, e r acqua insieme si corrompe- rebbe ; cos accade de maestri e dei discepoli:
poich circondano il cuore e la mente di coloro che non sono ini- ziati di
continue e dense spine, le quali offuscono ci che hanno di modesto, di mansueto
e di ragionevole in modo, elle pi non li dato procedere a mi- glior fine.
_ f' Da qui proviene ogni sorta di male, crescono e inviluppano la ragione e le
tolgono di fare avanzamenti. Madri loro sono r intemperanza e lavarizia, en-
trambe fecondissime: dall' una son pro- dotti- gV infami congiungimenti, la
libi- dine, lebrezza, gli stupri, le sfrenate passioni e que veementi desider)
che conducono alla morte ed alla rnna; poi- ch vi hanno alcuni che sono
sifiatta- mente strascinati dalla libidine , che non rispettano n le
madri n le fighe: anzi corrotte le leggi e disprezzate', sotto la tirannide
delle passioni, sono Google tm J99 violentemente strascinati all estremo
ec- cidio. Feconda lavarizia, di rapine, di furti, di paricidj, di
sacrilegi e di ve- neficj. Bisogna innanzi tratto col ferro;, .col fuoco, e con
tutti i soccorsi delle scienze, purgare il ripostiglio in cui # appiattano
questi vizj , liberare lo spi- rito da questi mali, e poi educarlo
comunicandogli qualche cosa di utile. Di Liside non si hanno altre partico-
lari opinioni; si mostr filosofo e vir- * tuoso colle sue azioni e dicesi
che senza ^ giammai scomporsi, ebbe la stessa fer- . Ippaso isteaso dal suo,
sicch venne chiamato un pitagorico infedele , e si dice che con no suo
mistico sermo^. ne" calunniasse perfino Pitagora? Certo lavere avuto a
discepolo Eraclito' maggiore argomento a credere quale e Diurai by Googlf
' ' J ' . o3 . si fosse, e, che per ci? Ci- sforzeremo noi
forse di sconvolgere la sua dottrina a mostrare che avesse altri sentimenti ? I
sistemi vogliono essere esposti quali furono, ned savio adii ama
conoscere landamento delle cose umane v velare I gli errori dei filosofi.
Del resto questa anima eh ei volea composta di questo fuoco elementare
forse impossibile , forse meno oscura di quella di Timeo composta di
numeri , di quella di Demo- crito composta datomi? La scuola dIppaso si
distinse in is- pecie nell aritmetica, e. dicesi chegli .con Laso
Ermionese trovasse le (ragioni della consonanza per la celerit e tar- ^ danza
del moto. Divulg e descrisse la sfera di dodici pentagoni , per la quale opera
Giamblico racconta che siccome empio perisse in mare. Digitized by Google a4 i
' . >X 2* IpP CORATE^ DI ChI0^ * * La fortuna che il pi delle volte pare
prenda giuoco degli nmaiii eventi-, o meglio il caso fecero dono alle ma-
tematiche d' Ipp ocrate di Ghio ; che nato commerciante semplice fi rozzo
atten- , deva sul mare a' proprj interessi , e di- cesi che anche in questi si
mostrasse talmente imperito che quasi teneasi come acemo. Ingannato costui a
Bisanzio in certi suoi affari da alcuni marinai , preso da ira contro il commercia
ne sospse l'esercizio, d arrecossi ad Alene onde porre in assetto i proprj
affari. Ivi tratto da curiosit venne un giorno alla scuola di un filosofo, e
talmente fu preso della geometria che col s' insegnava , che abbandon di.
presente tutte le altre foccende per consacrarsi interamente ad essa; per che
si rivolse ad una scuola pitagorica. Digitized by '^Accade spesse volte che il
genio negli uomini grandi si tenga a lungo celato, e mostri al contrario negli
individui che il possiedono tutti i caratteri della stupi- dit, sino a che non
trovi a cui si debba appigliare, rimanendo ottuso ad ogni im- pressione, finch
non sia ferito da quelle sensazioni che a lui si richiedevano onde svilupparsi,
nel qual caso vivamente ec- citato fd pompa della massima sua ener- gia. Il
genio matematico in ispecie sem- bra in certo modo eguale a quello che produce
i poeti, un impulso della natura che celatosi a lungo siccome un fuoco
soffocato, alla prima occasione che li porge alimento, si desta , si accende e
ingigantisce. Quindi non che Ippo- crate non fosse nato per essere grande
, ma perch lo ingegno suo non sapeva fermarsi sugli oggetti dai quali in prima
era circondato, e attendeva ristante da svilupparsi. Questi esempj comprovano
sempre Tom, II, i8 V i6 pi non accostarsi al vero T opinione; di coloro che
ammettono T eguaglianza de- gli spiriti e quanto possa al*contraro sullo
sviluppo delle nostre facolt T in- fluenza deir economia animale. Altro; al
certo sar lo spirito in quegli uomini di sempre amabile e ridente fisbnma, i
cui nervi sempre spansi rendono le loro impressioni vive e rapide, che atti a
que" lavori d immaginazione che ri- chiedono lusingliiere impressioni,
sono incapaci di quegli studj che vogliono una grande e forte meditazione.
Altro in coloro che aventi robusta muscolatura mostrano gran capacit di
concezione,, ricevono e rcumunicano con prestezza molte impressioni diverse, e
sono in- cessantemente strascinati dal torrente della loro immaginazione e
passione; rari talenti, grandi lavori, grandi errori e talora grandi delitti
sono la dote di questi esseri o sublimi o perniciosi. Altro- Jn coloro che
deboli allaspetto hanno r , 2/07 sensazioni poco vive e poco profonde, le
loro idee poco numerose e poco.*rapide, ma per chiare e nette*, le .loro affezior
placide e dolci ma senza energia; fanno si che mostrino mediocrit in tutte le
loro qose. Altro finalmente in quegli il cui aspetto di debolezza , ma
sono forti , i cui movimenti hanno il carattere della lentezza e della
circospezione , le cui impressioni non sono in generale n moltiplicate n
rapide, ma dtma profondit e tenacit che non vi si ponno sottrarre ; le loro
idee sono T opera della meditazione, cercano in tutti i soggetti nuovi
rapporti, ne trovano spesso dei chimerici, e fra loro quindi insieme ai grandi
scopritori , sorgono i grandi vi- sionar). Ninno negher che questi uomini tolti
dalla sfera delle idee di cui soiio suscettibili si mostreranno spesse volte o
stupidi o meno accorti, e quanto pi verranno feriti da oggetti che si con-
vengono alla fisica loro disposizione , . \ tanto pi diverr cnerglco l loro in-
' gegiio. Ci amai' accennare perch' si conosca quanto sia importante, giudi-
cando dellingegno' dei filosofi, il 'porse attenta- considerazione alle
'cisdsniz C- ' . s**. **. - '*.* tutte che del, pari poteano
avereinfluenza sili lro fisico e sul loro morale, e come il . filoso^ . debba'
colla medesima cima , stiidiai'e. .e T uno e l altror^ncll umo. > . i*
Posto lingegno dfp^crate i* livell di ci che si riciiedva ^oade venisse, -
scosso ,C fatto geometra seppe in brve ora il pi' stupido de marinai innalzarsi
^ sopra minori matematici. Scopri allora la quadratura .della,^lunOla i.
e per questo' .ritrovato' prese tanta confidenza che. si Itising di rinvenire
la misura del circolo istesSo , alla dala impVesa si accinse ,con Un
ragionamento finissimo e del -tutto nuovo, e che^ sebbene no vada 'iente d
inconvenienti, non tglie per di arfcate -meraviglia a pi espem Rderai
matematici.' Dicesi da alcuni \ * * . * i ' ' . , -
Digitized by Google ao9 che il {primo ei mostrasse la duplica- zione del cubo,
ma siccome ne venne osservato simil problema gi tentato e sciolto da altri ,
convieii dire che ei ne tentasse una nuova e pi felice risolu- zione. E' a
dolerci sommamente poi che non ne siano giunti gli elementi di geometria eh
egli fu il primo a scrivere fra Greci , e che ove tuttora esistessero ,
mostrandone lo stato in cui si trovava in que tempi la scienza, ne darebbero
pi. facile argomento a giudicare dell ingegno de suoi coltivatori in quella nazione.
Ippocrate fu anche^^tronomo , poich dicesi spiegasse la coda e la chioma delle
comete formarsi per la riflessione dei raggi del sole sulla colonna dei va-
pori che le comete traggono dietro sej spiegazione adottata- anclie presente-
mente. Raccontasi poi che questo filosofo ve- nisse scacciato da una setta
pitagrica, perch avea ricevuta mercede .onde in- i8* Digiiized by Coogle l- t
" ' 210 segnare la geometria. E la vero qnest s facili esilj non sono del
tutto lodevoli per questa setta, giacche alcuno potrebbe a buon dritto
rivolgerle il rimprovero gi scagliato contro gli Indiani; che sola aspirasse a
possedere le scienze perche voleva che niuno le propagasse. Sebbene per si
abbia luogo a rallegrarsi che se I il rigore di lei richiedeva si pernicioso
silenzio, i suoi seguaci che ne conosce- vano il dann seppero all uopo violarlo
, e quantunque per mitigare lopinione che co suoi rigori abbia celate le
sco- perte di qualche ingegno, si possa cre- dere che coloro i quali si
giacquero muti, il fecero perch cos richiedeva la corta suppellettile delle
loro cogni- zioni; non cesser per il dubbio che il silen^o de primi pitagorici
abbia di ; molto ritardata la cognizione di alcune scoperte, e che non siansi
manifestate che poche opinioni di Pitagora, e forse . le meno importanti. Dkj-
^ i^^I( E U N O P I D E. . Euiioplde.di Chi da alcuni creduto lo stesso che T
or ora accennato Ippo- orate, viaggi in Egitto, ed ivi si ad- dottrin in
ispecial modo nella geome- tria, onde venne riputato uno de migliori matematici
del suo tempo (i). A lui si attr ibiiisce l invenzione dei due pro- blemi che
formano la dodicesima e la ventesima terza proposizione del primo libro di
Euclide. Ma per convien cre- dere che la sua riputazione procedesse da migliori
a noi incognite .scoperte, ' giacche bisognerebbe pensare fosse ai suoi tempi
beue addietro la geometria , ove non si fosse ancora pensato a fare . .un
angolo eguale" ad un angolo dato. (i) Ippocrate ed Eunopide fiorirono fra
la LXXX, e XC, Olimpiade^ Dlgiiized by Googli' e ad abbassare da un punto' una
per- pendicolare sopra ima linea. N ci pu accadere poich a tempi di Euno- pide
era questa scienza pi avanzata , e sappiamo che Zenodoro suo contem- poraneo si
occup di cose maggiori. . Vuoisi che trovasse la quadratura della Innola^ ma la
maggior parte T attribui- scono ad Ippocrate, n si pu dargli graa lode poi
perch parlasse dell eclitica , e come il sole tenga un andamento contrario a
quello degli altri astri, giac- ch e Pitagora ed altri prima di lui ne aveano
parlato, senza che il merito a vero- poco di tutti, perch questa co-
gnizione venne dall Egitto , nel quale aveanla appresa; cosi pure dicasi del
movrmento proprio del sole non ignoto a Talete. Achille Tazio racconta che
Eunopide credeva la via lattea fosse lan- tica strada del sole, ma che lorrore
da cui fu preso pel banchetto di Tieste , il fece incanuuinare su una strada
con- n,glc ' . " - 2I3 tracia, quale quella del Zodiaco pre-
sentemente descritta. Lopinione per che pi mi pare gli sia donore, fra quelle
che a noi sonov giunte, si lesistenza di un calore nel centro della terra
che vi sussiste sempre , indipendentemente da quello del sole, e che ponesse
per principio delle cose il fuoco e laria,, sicch le* acque sot- terranee sono
fredde d estate e calde dinverno. Con questi principi ei si sforz di spiegare
le escrescenze del Nilo, mentre credeva eh' esso si ab- bassa in inverno perch
allora non pu venire pi vento in Egitto; il calore che concentratto nella
terraTin questa stagione consuma le acque e diminuisce il fiume, invece in
estate" la freschezza naturale del Suo fondo ne mantiene la sua solita
abbondanza.' Che se da ci si ha luogo ad argomentare eh ei fu cat- tivo fisico,
e se male applic la teoria del calore centrale della terra in que- sta
splegaziori, per*da conimcn- darsiV perch si studi forse il primo- di
spiegare un fenomeno, quale Ve- screscenza 'deT Nilo, che. fu argomento
.per^Jiingo tempo di ' molte ricerche ed anche di molti errori; e perch final-
raent indovin questo^ fimco centra- le. ora. ammesso da tutti i fisici r >
H*', A-- .V li TJ P.O S S 0. * 3 ' Eudossp' di ^.nido ^ fu, il
J>i grande astronomo chfc vantar la' Grecia prima ddla 'scuola'
Alessandrina, .ebbe a maestri Accbka ni^ geot^tria , Fili- Btone^. nella
medicina, e .sicome era costume de pitagorici, fu dd pn astroi .nomo.;,
geometra, medico e legislatore. '/ Abbench di ristrtte fortune tratto dall
amore/del sapere -e dalla fama dei Socratici (i); venne ad Atene, viaggi e
conobbe la Grecia, e il desiderio di penetrare addentro gli arcani dell astro-
nomia il trasse in Egitto, ove rasasi la barba e i sopracigli, s intrattenne a
lungo co Sacerdoti dEliopoli, onde da loro attingere le sospirate dottrine.
Sort lesito dififatto conforme al suo de- siderio, siffattamente di esse
fu preso, che 'bramava di abbruciare al' pari di. Fe tonte pmtch gli fosse dato
accostarsi al sole e conoscerne a suo talento la di lui natura. Raccolte nesuoi
viaggi Je osservazioni sulla levata e sul cadere del sole fatte in Asia, in
Italia, in Sicilia eddnEgit-- to , fatto serbo d ampio tesoro di altre
peregrine astronomiobe cognizioni , duce fra suoi sal a tanta V. V ; (i)
JEtidosso fior verso la CHI. -On^ piade,, rv : V- r Sesto Empirico nemico
acerrnuo' de ma- tematici, annovera Eudosso insieme ad Ipparco come i pi grandi
astronomi della Grecia. Il primo frutto che trasse dal suo viaggio fu la
conoscenza esatta delle rivoluzioni della luna (i), e quella deir anno solare
di 365 giorni 'e un quarto , racchiusa nel piccolo periodo di quattro anni, che
. secondo lui ricon-r duceva nel medesimo giorno i venti e le altre intemperie
della stagione che dipendono dal sole. .Questo periodo .che ^ venne chiamato
Tetrateride di Eudosso, era conosciuto in Egitto ed il nostro .deir anno
bisestile. . Lastronomia de Greci non era con- sistita ne tempi che abbiamo
percorsi , . se non che in osservazioni fatte a caso (\)ila.facad2.().
,012.. 43,^ 38;^'. Dh -l ^C'.iu)qIc 1 f senza alcun* legame, alle quali eransi
unite aldine opinioni talora stranissime dei 'filosofi. In questo mezzo Platone
avea proposto il problema di soddisfare ai fenomeni del movimento dei corpi'
celesti , senza per tentarne la soluzione egli stesso: a questa impresa
rivolgeasi Eudosso, il quale tentandolo col movi- mento circolare e regolare,
fu cagione simmaginassero tutti gli epicicli ed i circoli che vennero descritti
dai Greci a lui posteriori. Siccome la ricerca dell^ cause un pensiero
che tardi sugge- risce, perch sembra non si debba pre-^^ sentare allo spirito
umano che dopo una certa maturit di cognizioni, e al- lorch si hanno riuniti un
certo numero di fatti , e perci sebbene la teoria del jtiovimento dei piane'ti
si' debba .ad astronomi posteriori al nostro tutta ' via Seneca ne riferisce eh
ei trasport' in Grecia gli elementi del moviment ' depianet, e ne pare : di
potere asse- Tom, II, ' *9 i>i8 rire che primo tentasse di darvi una
spiegazione. Dicesi che questo proble- ma non fosse neppure tentato da Caldei e
dagli Egizj , sia perch mancassero, di necessarie forze onde, innalzarsi a questo
volo , sia perch queste ricerche vogliono uninquietudine, unattivit e Tin
desiderio sempi'e vivo di conoscere nuove cose, di cui mancavano i popoli dell
Oriente , e che invece forma il prin- cipale carattere de Greci. Essi diffatti
vi si accinsero, e sebben privi degli strumenti, che diede E Italia dappoi a
questa scienza, la arrecarono al punto maggiore che per loro si poteva.
Anassimne avea posta la solidit dei cieli, Pitagora ne diede uno differente a
tutti i pianeti , Filolao ne avea fatto iin capriccioso sistema, e per tal modo
tutti di troppo aveano' traviato onde porre chi veniva dappoi sul retto
cam- mino. Eudosso per pi accorto a me- glio riescile nell impresa, onde rap-
DlQlizeu by C'.nnglt P le sfere. Ogni pianeta ha una specie di cielo a parte composto
di sfere con- centriche, il di cui movimento modili- candosi sull altro forma
quello del pia- jieta : tre sfere ha il sole , 1 una che gira da Oriente in
Occidnte in venti- quattro ore , e cosi rendea ragione del movimento diurno,
una che gira in- torno al polo ed all eclitica in 365. giorni e un quarto che
producono il movimento annuale del sole. La terza data per un certo
movimento del sole merc cui si allontana dall eclitica , e questa sfera gira
sopra unasse perpen- dicolare ad un cerchio, inclinato alle- clitica iste^a ,
in quantit necessaria a questa pretesa ' aberrazione. La luna aveva anch' essa
secondo il nostro ^Filosofa tre - sfere relative a suoi movimenti in
lungitudine, in latitudine . ed al suo movimento diurno : agli altri pianeti
poi ne attribuiva quattro ^ uno f by GlJU^lc di pi onde dar ragione della loro
sta- zione e della loro retrogradazione. Se si osserva poi che questi cicli
erano ap- plicati gli uni su gli altri in modo , che i differenti pianeti non
erano separati se non che merc lo spessore di questi cicli, si converr, che se
tale ^ipotesi cattiva , fu per conforme ai feno- meni celesti ; e se T
immaginare che un pianeta sia attaccato a tutte queste sfe- re, e il credere
che esse obbediscano - in un punito ai loro differenti movi- m enti , un
assurdit che nel presente stato delle astronomiche cognizioni di troppo
contraria al buon senso; si dovr per ingenuamente convenire che siffatta
ipotesi maravigliosa e de- gna di attenzione. Che se si vorr por ^ .
mente eh essa era la prima , che non . avea avuto alcun antecedente soccorso,
non la si terr in minore considerazio- sue ope- re , facilmeilte ne
sarebbe dato, cono- . scere quanto ei potesse nella medicina. N ^
nella rtiorale e in ogni altro genere di sapere, ma il tempo d ogni cosa di-
struttore non rispett neppure i fram- menti. Di quanto della 'sua morale pot
fuggire il bujo de secoli , sappiamo so- lamente che riputasse il piacere
massi- ino del bene : tutti gli animali e quelli che sono dotati di' ragione, e
quelli che ne sono privi, vanno incessante- mente in traccia di lui; e siccome
ci che da tutti desiderato anche one- sto, e ci che
onesto ottimo, ne viene eh ei sia ottimo sopra ogni . cosa. Ne lo
prova e il desiderio che tutti abbiamo di fuggire incessantemente il dolore,
che ne spinge per la stessa ragione a cercare il contrario , ed il sapere
che desiderabile ci che^bra-f -miam per se stesso; ora qual cosa pi del.
piacere non desideriam per s&stessa? quello che pi, importa, ci che
va unito ad ogni bene, e ne aumenta- i beni istessi non sar il migliore di
tutti , j Digilized by Google I W c come appunto il piacere che
condisce e rende pi beato e squisito ogni altro bene? Quindi esso
migliore della vir- t, il pi laudevole dei beni ed il pi glande, perche a lui
siccome a fine si riferiscono tutti gli altri. Ma ora come un rigido pitagorico
sar divenuto il pi acerrimo sosteni- tore del piacere? E come unirem noi in una
setta istessa Archita che il crede il massimo dei delitti, ed Eudosso che gh
sacrifica siccome al primo fra Numi? Non potrebbe forse accadere mi degli
uomini, tenea clie leducazio- t ne dei fiinciulU fosse il fondamento, di ;
tutta la repubblica. Le viti non porgono r* i '?-C^ aaS ottimi frutti se non
sono ben coltivate, poich i frutti pari sono ai corpi con cui hanno
-comunicazione e da cui sono insinuati. Quantunque per n le viti n il vino
reggano le citt, ma Tuomo ed il suo spirito, tuttavia suolsi aver maggior cura
di quelle, che di perfe- zionare quest essere sovrano. Quindi ei ' raccomanda sommamente
Y educazion dei fanciulli, e scorgendo che gli. studj degli uomini non possono
essere intera- mente tranquilli vuole , siccome pratica- rono a suo dire gli
altri legislatori, si h unisca a questi il ballo e la musica in certo modo
ordinato e costante, e a ci 8 aggiungano i giuochi che promuovono o alle mutue
amicizie, o al vero modo di conoscere e coltivare 1 ingegno. Pari-' menti il
suono e il canto vuoisi conce^ dere a coloro che sabbandonano alla- crapula ed
al vino, affinch con tjuesti modi rassodato l ingegno , prendano ma- turando pi
onesti costumi. . Conviene prima del pranzo e della cena invocare la divinit ,
non gi perch essa abbia bisogno di nostre preghiere, ma perch nel ricordarla
sillustri Tarri- mo nostro; poich discesi dai Numi loro mente per noi s
abbia a fare retta- mente ogni cosa. Quattro sono le cagioni per cui noi d essi
ci rendiamo degni , la natura, la legge, larte, e la fortuna. La legge
preside e autrice di quelle cose che si fanno giusta il costume degli uomini e
la concordia civile. L arte vuol essere a dritto appellata madre di quelle cose
che gli uomini operano con pru- denza; e la fortuna autrice di quei beni
e di quemali che accadono a caso ed incostantemente; nascono dalla natura ' poi
quelle cose che si muovono o av- vengono per una forza interna. Favellando il
filosofo della sovranit richiedeva la legittimit del sovrano perch dovesse
essere giusto, non po-* tendo a sno avviso esservi niun re oltr Tom, //. ao tSo
la giustizia, n potenclosi dar giustzia fuori delle leggi; ond' che il giusto
ei lo tenesse tal per forza delle civili istituzioni. Ai sovrano, che egli
avea siccome la . legge viva , apponeva tre oBzj , comandare , giudicare
ed onorare gli Dei. Potr rettamente comandare, se sapr alP uopo ed a dritto far
la guerra: sar perito di giudicare e di udire tutti i suoi sudditi, se avr tn-
parato come si conviene i diritti e le leggi della natura, se distribuir ad
ognuno i proprj diritti, e cropartir ai suoi sudditi premio o castigo a norma
delle leggi e della giustizia: sar Ottimo pel culto degli Dei se li avr stmatir
La. religione .appartiene al sovrano per- ch vuol' essere amministrata dall'
ottimo e dal sommo, e siccome Dio sopra tutte le nature, il re
lo sopra tutti i mortali ; cpiello regge P universo, questi ,|a. societ ,
e come il mondo sta a Dio , questa sta al sovrano. - La societ colia r a3i sua
anione imita T armonia del mondo , il re imperando nocevole a nessuno
rappresenta fra gli uomini la figura dei Numi. ' Perch meglio poi il sovrano
possa accostarsi all'Ente di cui Diotogene il volle r immagine fra i mortali,
richie 'dea fosse sopra ogni cosa saggio e vir- tuoso: il sovrano non deve
lasciarsi vincere dal piacere , ma lotando con lui sortirne sempre vincitore,
ch a chi deve imperare agli altri conviensi il vincere i proprj afftti. Quindi
sia tem- perante nei piaceri, liberale nei favori,' prudente e grave nel
comando , severo e spaventevole nel perseguitare i mal- vagi, la benignit il
renda caro ad ognuno, la gravit terribile ed' invito ai nemici, e un cuor
magnanimo e gC"' neroso amico a' suoi sudditi. La benignit soprattutto gli
sieda in cuore , V equit e la prontezza nel perdonare son seguaci della
giustizia , ma in ci non alle pre- j Digilized by Google 3a ghiere, ma abbia
riguardo all ingegno ed alla -volont di quelli a cui vuol perdonare. Sia in
somma egli dice come il Giove d Omero, grave e. terribile perch punisce
l'ingiustizia, e stringe il fulmine perch regna su tutti. -- r . 6 . '
. . *.** * j;. , X - M E T O P 0. Metopo. di Metapunto al contrario
scrisse intorno alla virt con maggiore studio e lode, poich appoggi i suoi
precetti ai principj metafisici della pro> pria scucda. Questo filosofo
aveva la virt deir nomo siccome la perfezione deir umana natura , poich teneva
ogni cosa per virt della sua natura essere perfetta; cos la virt degli
occhi con- sistere nellacutezza della vista, e in generale tutti i sensi nell
adempimento dell officio loro. Era suo avviso per che l aS ogni virt debba
avere queste -tre cose; la ragione,* la facolt e T arbitrio della volont. La
ragione con cui giudica e contempla, la facolt con cui produce e vince, la
volont per cui propenso ed ama. ^ . .. , . , Il giudicare e il
contemplare poi ap- partengono alla parte intellettuale del- r anima, il rimanente
irragionevole, giacch la volont consta dell' intelletto e del desiderio , e Y
intelletto appartiene alla parte ragionevole dell anima , il desiderio all
irragionevole. Queste due parti talora vanno d accordo , talora vengono a pugna
fra di loro, e questa succede per eccesso o per difetto. Quindi ~ allorch vince
la ragionevole nasce la tolleranza e la continenza, quando vanno d accordo
nasce la virt. Siccome la tolleranza consiste nel resistere al do- lore , la
continenza nell esser fermi alle attrattive del piacere, V incontinenza ; e la
mollezza al contrario nel non resi- 20 * d hy Gtogle stere e comandare, e perci
ottenendosi queste virt con dolore , accade che* gli uomini fuggano il dolore ,
e le buone azioni e i delitti siano prodotti da que- ste facolt. Per tal
modo il nostro pitagorico dalla parte ragionevole e irragionevole, dair
irascibile e concupiscibile dell uo- mo, facea provenire tutte le virt ed i
vizj, siccome abbiam gi veduto nel sistema pitagorico , e sopra codeste me-
tafisiche basi innalzava i principj^di sua morale. Fu riputato laudevol cosa F
trat- tare la morale dietro i principi della metafisica; gli antichi tentarono
con suc- cesso vero s utile' intrapresa, e die- tro questi primi sforzi
dei pitagorici applaud la Grecia ai tentativi di Pla- tone e di Aristotele ,
ma- i moderni la arrecarono a meta pi avventurata. . Dato bando ne nostri
secoli a una metafsica che incerta vaga e piena di sottigliezze e di parole ,
come la lancia Digitfted by Coo^i : Hteiaii a3^ d' ckille che guariva iu n
punto le piaghe che aveva fatte , si prestava egualmente a sostenere ed a
negare le medesime verit; e innalzatane invece una pi certa, che cerca
dappoggiarsi non sulle parole ma sui fatti, non su enti immaginar] ma sulle
umane facolt; si tolse la morale da un seggio unica- mente precettivo e
magistrale, e la si addusse per nuova via a conoscere il cuore umano, ed a
nuove e pi felici scoperte. Allora pot essa condurre e governare gli umani
affetti messa dal Ginevrino a parte della educazione, e ponendo l uomo su un
retto sentiero a se sola far chei sia debitore delle pi belle virt; allora con
Elvezip seppe scoprire all uomo le proprie sue passio- ni ed arrossendo far che
vada meno altero delle sue pretese virt: sistema che quantunque Laharpe
credesse gran- de per i .piccoli e piccolo per i grandi, otterr il voto dei
secoli, 'e baster a Digil ** \zcr^ by gl( far cadere le vane accuse dei
filoso- fanti , r ingenua confessione di una fem- mina che scrive ad Elvezio :
voi mi avete troppo spesso fatta arrossire. Molti dif- fatti disprezzano questo
filosofo perch appunto ha svelate le loro mascherate virt. Ma non solo la
morale, si tent ia questultimo secolo di ridurre aprin cipj metafisici
ogni genere di discipli- na, e lItalia nostra' che 'ultima veniva alla generosa
impresa seppe , cogliere le' pi belle palme. Cosi mentre Kant in Alemagna
poneva col trascendenta- lismo nuove basi all estetica , Vico, l in- felice
Pagano alle radici del Vesuvio e Parini sulle sponde del P , misuravano con
questa il corso delle nazioni , e ri- ducevano alla metafsica i principi della
letteratura e delle belle arti; e intanto la scienza criminale, nata pochi anni
prima nelle mani di Beccarla, poneva merc di Bomagnosi le sue radici sul /
Digitiz^ by Google 2^7 'cuore umano e cercanV/. " V. l-'. 'ir-- \ Delle '
Pitagoriche- e fonsideraoni sulle , . \ donne ^osofs^nti. - , /* r
. i - * r .. ' s '' ' "Uigillzed by Googl^ ,
ConsiderOfiion sulla filosofia di Pitagora ! e della Setta - Italica e
sua influenza A ' , 267 de' suoi raggi il
sovrano, il ministro maggiore dei fenomeni della natura. Proseguendo coll
occhio di un geo- metra a contemplar l' universo e ridu- cendo allunit numerica
gli elementi delle cose, poneano que filosofi le fon- damenta di una fisica che
avea di mira investigare gli elementi dei corpi. ab-, bench le propriet dei
numeri, come gi osserv Aristotele, non potessero dar ragione della qualit degli
elementi, della leggierezza, del peso, del calore; che queste propriet non
dessero a co- noscere la diversit infinita dei feno- meni ; abbench procedendo
troppo innanzi nel generalizzare identificas- sero i principi dei numeri con
quelli delle cose, facessero degli esseri che non esistono, riguardando siccome
cose xeali esistenti per se stessi il caldo, il freddo , il secco , e l umido,
c credes- sero trovare nelle verit matematiche il codice della legislazione
deHuniver- 208 , ^ _ -i . so; pure .tl metodo pose principi delia
vera unit sistematica^ che ah> bracciata dagli Eleatici li trasse a
pro- fondissime' metafisiche dottrine,' che ha determinate tante meditazioni ,
rivelate grandi Terit , e prodotto s gran -nn- ^rnero d'ipotesi) e che in Kant
forni * l oggetto di una intera completa teoria. Che. diraasi dlie -scienze
naturali? -Quar nuovo aspetto non presero, c quindi a qtial nuova e nbil meta
non mirarqno la metafisica; la morale e la ' politica su 'di ess
appoggiate? La mei- diciua che '^prima non era stata cono- sciuta che dai
Sacerdoti del tempio cF Esculapio , eh era'smpre ahdata con- / giunta 'alla
divinazione, e veniva dalla luoltitndine riguardata come un prodi- gio della-
divinit, vehne da Pitagora ridotta ad upa spienza seoplic e sa- lutare -
pel genere umano. Esso avea osservate attentamente /le funzioni del- r economia
animale, ^ avea insttuite rir cerche sul valore delle erbe, si era il 'primo
innalzato contro l ipotesi degli antichi che gli animali possono nascere dalla
corruzione, e in fine avea osser- vata r armonia che vi tra la vita
fisica morale dell uomo. I pitagorici furono i primi a studiare luorao sano e
malato per conoscere le regole di conservargli e rendergli la sanit, ed
osservarono i rapporti mutui degli uomini fondati sulla facolt fisica e morale.
A tal uopo nulla fu n pi vantaggioso n piu comodo dei collegi da essi
instituiti. Ivi il primo Pitagora port il calcolo nello studio deir uomo, e
volle sottomettere a forme meccaniche i fenomeni della vita; sco- pr fra i
periodi dei movimenti febbrili, dello sviluppo o della decadenza degli animali,
certe combinazioni o ritorno regolare di numeri, di rapporti, che r esperienza
dei secoli pare avere con- confermati, ed accenn ai moderni la dottrina delle
crisi. s.?o Da questa vengon non solo utili indicazioni all' arte salutare, ma
impor-* tanti considerazioni sull Igiene e sulla fsica educazione. La natura
produce luomo con organi e facolt determi- nate , ma r arte pu accrescere
queste facolt, cangiare o dirigere il loro ofi&- cio , creare in qualche
modo organi novelli. Questa 1 opera della educa- zione, che larte
delle impressioni c delle abitudini, e perci ne viene che si divida in due
rami, quella che agi- sce direttamente sul fisico , e quella che si occupa pi
particolarmente delle abi- tudini morali. Pitagora ne conobbe in- teramente la
forza, e quindi seppe trarne partito sulla maniera di regolarne i travagli
dello spirito , di cogliere il momento in cui le disposizioni degli organi gli
danno pi forza e lucidit pe studj che richiedono serenit di mente, e non
affaticarlo allorch abbi- sogna di riposo;, e siccome colui che co- Di--- 'dby
G(i-3gle / Mfci. a^i iTOscea il primo studio esser quello degli strumenti che
noi abbiam ricevuti dalla * . natura, il secondo quello di conoscere
- i mezzi che possono correggere , mo- dificare e perfezionare questi
strumenti ; sapea del pari dirigere la fisica educa- , zione. E nbt che una
buona educa- zione fisica fortifica il corpo, guarisce molte malattie e
fa acquistare maggior ^ forza : di l pi possanza ed estensione nelle facolt
dello spirito , pi equili- brio nelle sensazioni : di l quelle idee ; pi giuste
e quelle passioni pi elevate \ che vanno unite al sentimento abituale ed al
regolare esercizio cdi una pi Dietro siffatti principj innalzarono Ocello ed
Empedocle una metafsica dottrina che cercava di appoggiarsi* sui sensi, ed
apriva la .'va al sistema e alle ricerche sui principj delle cogni- zioni nel
modo istesso che i principj astratti su cui avea innalzate Pitagora ** grande
forza. Digiiized by Google 372 le scienze reali, posero i suoi seguaci sul
cammino onde giungere alla ricerca degli elementi delle cose. Allora in que-
sta scuola per la prima volta si addu- ceva in mezzo quell opinione s sera-
plice e s vera sull eterna trasmuta- zione della materia : l amore quella di-
vinit de poeti, che fu la prima causa che, i filosofi teologi ponessero per
prin- cipio nelle loro opinioni sull origine delle cose, venne qui trasformato
in una propriet, in una forza della ma- teria legislatrice delluniverso, e a
cui i moderni altro non fecero che porre diverso nome; e intanto merc le cure f
, di que' filosofi si tentava di conoscere queir essere che diviene il
principio dei corpi e fu argomento dappoi di tante e belle ricerche.
Tutti i climi hanno le loro produ- zioni,' tutte le parti della terra i loro
imitatori, e dove regna eterno ghiac- cio, e .dove diritti vibra i suoi raggi
il Digitized by ( ^ 7 ^ . ' sole tatto animato ^ dalla sommit delle
montagne fino al fondo delle valli tutto vegeta e respira : in natura un
commercio reciproco lega insieme tutti gli esseri terrestri, la subordinazione
delle cagioni e degli effetti si estende dal pianeta pi lontano fino allinsetto
pi impercettibile, T azione e la rea- zione continua dei corpi che. nasce dal-
r energia della loro natura modifica di continuo e reciprocamente il loro
stato. ' In questa immensit di cose niun essere isolato , quelli che sono
inorganizzati si riferiscono come a loro centro agli esseri organizzati, questi
si connettono insime vicendevolmente e incessante- mente gli uni hanno bisogno
degli altri. Ma tali rapporti non bastano 'al pitago- rico; egli vuole di pi,
alla sua voce si popola la natura di sostanze supe- riori distribuite in
diverse gerarchie , ed unisce mirabilmente vegetabili ed animali, esseri
ragionevoli ed irragio- -i 1 , . I Digitized by Googic 374
nevol, per la fsica sensibilit e per un'anima universale che avviva tutto
egualmente. Peritai mod^o si avvicina- vano tutti gli esseri e s' innalzava una
morale, eretta si^ pi dolce e, pi bello dei sentimenti che la natura
compartisca al cuore umano , che la base di tutte le virt sociali, lo
sprone a grandi e generose azioniti r elemento dell' eroi- smo; la piet
naturale. Dopo ci quali dovean essere i le- gj^latori che aveano a sortire da
que- sta scuola ? Guai a quella nazione . il cui legislatore, non senti mai che
tutti gli esseri meritano del pari la nostra compassione; guai a quel popolo il
cui principe non vide mai piangere il suo istitutore sulle sciagure altrui, o
che non fu intenerito al racconto di una azione generosa! Il legislatore, il
ma- gistrato nel cui petto fu dolcemente ali- mentato questo santo princpio di
piet, non potr resistere , alle sciagure de'po- poli alle sue cure affidati ;
lungi di pen- sare a soggiogarli, porr loro la mano e tenter di sollevarli se
oppressi , in- franger le loro catene, rifiater come Empedocle il dominio, e
vorr essere eguale e non superiore a suoi simili. Qual setta didatti , qual
societ fu pi vantaggiosa ai costumi, alla liber- t , alla costituzione ed alla
morale dei Greci di questa? Ninna setta n prima u poi produsse numero maggiore
di inventori, di propagatori delle scienze, di magistrati, di legislatori, di
capi- tani , di liberatori della patria. Ne fa testimonianza del
vantaggio cui debitrice pel propagamento di questa morale la
Magna-Grecia, che vicina a Sibari in se racchiudeva tutto il lusso di cui possa
far pompa maggiore il molle Persiano, e la Sicilia che cor- rotta si giaceva
nel letargo e nelle ca- tene. Queste dopo P introduzione delle pitagoriche
scuole si rivolsero alla pra- tica di tutte le pi belle virt, e co-
noscendo i proprj diritti e sentendo' d esser uomini , scossero in breve il
giogo de loro tiranni, e si posero al- Tombra della libert fondata sulla in-
dipendenza popolare. Ne fa fede dei li- berali sentimenti, e della politica di
questi filosofi, Simico tiranno /li Cen- toruba in Sicilia, die apprese queste-
dottrine abdic alla tirannide e fe dono*- ( di parte de suoi beni a suoi
concitta- dini; la libert di Tebe che alla Grecia intera fe sembrare pi cara la
propria, merc gli sforzi d Epaminonda. Quanta influenza avessero sulle altre
sette r osserveremo nello scorrere che faremo di esse, e nell esaminare qual )
partito traessero dalle dottrine dei pi- tagorici. Per quanto alcuni siansi
atten- tati di vilipendere 1 onore di, questa setta, per quanto credano di condan-
nare il loro silenzio perch ritardasse il perfezionamento delle scienze, e ri-
Digilized by 27f servasse a loro soli le cognizioni' delle verit , io son d
avviso ci credano coloro ai quali non vennero interamente esaminati i priuclpj
di questa scuola , cli ove a- ci con diligenza si accin- geranno , impossibile
che possano rimanere indifferenti a quadro s inte- ressante. Vi ha egli
spettacolo pi bello di una societ d uomini incessantemente occupata nel
ricercare i mezzi di far progredire le scienze, di migliorare il destino umano
, di sottrarre i popoli alloppressione, di fortificare il legame sociale, di
portare ne costumi pubblici queir energia quella severit , clic si avrebbero se
tutti gli uomini fossero filosofi o tutti cittadini uniti dai pi dolci legami
di sangue e di amore ? Vi furono altre sette che ebbero maggior numero d
uomini' eh erano da tanta oura stretti pel ben pubblico, che al- lorquando
disperavano di potere agire sulla coltura generale , si sforzavano 'j-
.fx Al Digitized by Google 37 ^ nulladimeno , ora co precetti di tma filosofia
forte e severa, ora colle. dot- trae -pi rideati e facili , ora colle azioni
severe ed. incontaminate , ora col disprezzo di tutto ci che dan- noso ai
mortali, di mettere in salvo la felicit individuale dal furore del dispo-
tismo, dall iniquit delle leggi, dai ca- pricci istessi della natura e del
destino? - Ove alla Filosofia fossero sempre stati concessi simili coltori ed
ai popoli simili legislatori, al certo essa non avrebbe pi volte dovuto
arrossire, e gli uo- mini sarebbero pi felici. Fme del Tomo secondo. /
Digi;i>' - 1 , fttu m i>iiia> i ii *i l ii 279 INDICE DELLE MATERIE
CONTENUTE NEL PRESENTE VOLUME- Capo V. ioetta Italica . . . . pag. 3 g. I.
Alcmeone . . a4 , a. Ocello . . . 41 g. 3. Epicarmo . . ..... .
. 64 g. 4. Empedocle . . 8 g. 5. Teleaugi ...... . .
la? g. 6. Ecfanto . * i36 g. 7. Timeo . ._ - . 140 g. 8.
Archita ... . -. 168 g. 9. Filolao . . 180 g. IO. Liside .
193 g. II. Ippaso 3 > aoi g. la. Ippocrate di Chio - . .
ao4 , g. i 3 . Eunopide 3 aii - g- 14. Eudosso *
;u 4 Digilizoc by ''.rnglc i-i t" a8o- p i STORIA DELLA FILOSOFIA
GRECA DEL DOTTORE DEFENDENTE SACCHE Prlsso IL Lbrajo Giovanni Torri Coi Tiri di
Giovanni G ac. Capeli4 Slampatoit-LiLrajo. Digilized by Google
STORIA , . 7 , , DELLA f ^ f t FILOSOFIA GRECA i/T ; CLA E 0
VL _ .j,. r Setta Eleatlca . Prima Scuola^ ^ '.k* f '.i * l#i.^ , 've si
volga ano sgnafido filosofie sul corso dei popoli, che condussero una vita
luminosa negli andanti tempi; con facilit ne verr osservato che lo sviluppo
dello spirito umano, come altre volte ne accadde accennare^ eie- 4 gne la una
nazione 1* andamento che avvin hello svilupp delle facolt deir uomo,
finch q^ti^ -limitato a sole sensazioni, non conosce che gli oggetti presenti,
n gli avviene far giu- dizj di paragone; e niun desiderio lo nuove che rchiegga
cose, lontane o il tragga ad esercitare azioni riflesse* Ma come prima gli
vengono, in soccor- so le pi nobili sue facolt, ponendosi ' in relazione pi
estesa , e pi imme- dia ta cogli og g etti esterni; paragona le sue idee, le
unisce, analizza, de- compone le sue percezioni, ed asso- ciando le presenti
colle passate, aggiun- gendole a nuove che immagina ; forma dei principj
generali, nuovi gindsj^ verit a'stratte , cui tengou dietro tutta le altre pi
diffcili operazioni dello^ intelletto. Cosi ove ne fosse dato co* noscere il
corso di tutte le nazioni vedremmo ess'ere 'ivi accaduto dello^ svilup|>o
delle cogniziou, come avvc^: Digitized by mito della filosofia fra' Greci
neperiodi fino ad ora trascorsi. I primi Greci li- mitandosi agli oggetti
sensibili e solo scorti dair immaginazione, avevano una filosofia presso che
descrittiva , che era vaga soltanto intrattenersi ai fenomeni apparenti della
natura, che vestiva dim- maginose fole. Poscia s'incominci dai primi Ginnici a
iniziarla a porre giudiz) piu complicati , ad intrattenersi l** contemplazione
delle forze della natu- ra , e ad investigare P origine primitiva del mondo. 1
fenomeni della natura non offrono a primo aspetto che un vago affastel- lamento
di cose , ove tutto pieno di disordine , di confusione e di sconnes-
sioni. Limmaginazione sovraggiunge, ed operando su questi clementi ci che la
musica fa dei suoni, forma delle combinazioni , delle serie ; P analogia di
forme la guida , e cos P uomo pone innanzi ad og^ni fenomeno una sene e
dinamagml clie sembrano in armonia con lu, e preparano lo spirito a con-
cepirle naturalmente e senza sforzo: nnit nel disegno , correzione nelle parti
, simmetria nella distribuzione ; ecco quanto richiede allora la flosofa gi
divenuta dogmatica. Per che i flo' toh fatti pi curiosi per interesse e per
istinto , cominciarono pi atten- lanicnto osservare la generazione naturale ,
la formazione artifiziale de- gU oggeui fsici , e concepirono ^ la grande
generazione degli esseri. Nella quale meditazione restando, addestran- do
ognora piu l intelletto ,alle speou lazioni f e tratti dal piacere da cui
luomo mosso dallo scoprire la verit; facilmente si formarono nelle
pitagori- che scuole due principj, la materia che per se senza azione, e
un'ani- ma nniversale che le d movimento , lutto riempiendo desseri spirituali
c immaginar). Digiibn:: by Googlf ? Ma non tentando astratte medita- zioni, col
ragionar poco e nulla defi- nire , solo intrattenendosi quasi all im- mediata
intuizione; non avevano per anco i filosofi addirnandato a se stessi, come
esista questo principio, n merc quali leggi codesti elementi primitivi 6i
convertano e si trasformino in altre sostanze. N questo elemento primitivo
eterno , n questo principia attivo egualmente eterno dei pitagorici, to-
glievano di mezzo tutte le difficolt, n prestavano scioglimento a que pro-
blemi, che gi tentava il perfeziona- mento dello spirito specblativo; come H
variare dei fenomeni , il cangia- mento, e sopra tutto la cagione delle cose ,
essendosi sempre limitati di sup- porre la metafsica possibilit del can-
giamento. Lo spirito umano era ornai giunto a tale da procedere a piu diffi^
cili speculazioni, e d investigare T ori- gine delle cose; sembrava ornai che t
'.OgljPi 8 si dovesse riempiere al voto lasciato dagli antichi filosofi, e si
ricercasse come le cose potessero cominciare ad esistere, ed in qual modo, una
volta I esistenti , potessero essere sottomesse a rivoluzioni ed a cangiamenti.
La pri- ma che si avvide di questo voto nelle scienze filosofiche , fu la setta
insti- tuita da Xenofane in Elea Citt dIta- lia da cui le venne il nome di
Elea- tica (i), e i cui seguaci colla speranza di ' pocvi riparo- si rivolsero
- ad ua nuovo modo di speculazioni. Dietro r orme di Pitagora che era stato il
loro maestro , vollero questi filosofi cercare nelle verit razionali la
soluzione del problema , divisarono determinare a priori merc la sola forza (i^
Questa Setta incominci pochi ttnni dpo la caduta di Pitagora , men- tre fioriva
Anassimandro ^ e tutti i suoi contemporanei, - DIgitizcd by Google 9 della
ragione t come le cose possano e debbano esistere. Ma arrecarono poi pi innanzi
le loro astrazioni, non per- ch fossero meno esaltati del loro mae- stro, ma
perch le di lui meditazioni li avea posti in grado d essere pi metodici, ed
atti a far procedere pi innanzi la scienza. Perci cercarono di rendere, pi
profonda P unit che Pitagora ayea pOCa nella monade, & giunsero in breve a
formarsi ridea di un essere ptimivo , unico > essere de-^ gli esseri. f sn
cui innalzarono come dalle fondamenta, le loro dogmatiche dottrine. Ma essi non
avean ancora bastante copia di cognizioni per in-^ nalzarsi da lor posta sopra
il grande edificio della natura, e gi questa ri- gorosa unit sembrava abbattuta
dalla idea di causa ^ che trae seco quella di effetto ; da quella di azione,
che seco conduce quella di reazione. Die- dero alle loro dottrine vero
una It forma pi severa, mostrarono quale sia la direzione rigorosa a Cai
volgere si deve la metafisica quando vuole anti- cipare sui fatti', e
ragionare * sui ' pri- mi,, fondamnti di tutta V esstenssa ; ma pr quanti
sforzi adoprassero onde spogliare la materia de' suoi attributi, e non farne
che un essere in potenza ^ nn niente reale, trovavano sempre un errare, egli
accadeva m quest' Uno, di- rinvenre ognora la moltitdijae iayecp deir unit.
' f Uin~1iu sidotaLoni dello ^'Spirito , nel modo istcsso che trae T uomo
a trasportare le sensazioni negli oggetti che le pro- ducono. Avvezzo r uomo a
scorgere nel corso ordinario della vita, che rie immagini le quali tmiavono i
suoi sensi corrispondono a certi tipi este- riori; con facilit si persuade che'
le nozioni generali, le semplici relazioni", aver debbono anch' esse il
loro modello fuori di lui in una sfera che sfugge a' suoi sensi. Pitagora aveva
gi identi- ficato il principio delle cose con quello delle cognizioni, ponendo
il principio di queste nelle combinazioni razionali; appena si voglia alquanto
generaliz- zare questa idea , si scorge come facil- mente possa addurre alf
eleatic/smo ; e nello stesso modo che noi consderia- i3 tentazioni dell
unlve'rsb fisico , non si- durer gran fatica a considerare le nozioni astratte
come V iinmagihef-^1^ nn mondo metafisico, cni la filosofia diede esistenza
nelle regioni dell in~ telligenza. N 1 abitudine sola ^ ma r immaginazione ve
li traeva quel sentimento per cui facilmente Tuomn; realizza le fantasie
dello intelletto. Il filosofo allorch concepisce lidea doL mondo intellettuale
e metafisico, abban-' dona di presente il mondo materiale e sensibile , e
trasportato dalia medita*^* zione in uno spazio senza confini , fra r immensit
e la sablime grandezza del suo concetto, non iscorge attorno di se pi alcun
punto fisso dietro cui possa coudurre le proprie meditazioni, come pilota in
alto mare a cui vieti, meno e- la bussola e * la benigna luce delle stelle.
Allora' ei stabilisce l pi^ arbitrarie supposizioni, poich non xinviene nel
medesimo ordine di co&e ^ Xom. IJI, a niuna .espei'ienz;^ possibtie' che
po^a> Illustrarne Y ^rro^e. , Qhe lilzi cnrti alcun metodo. 4\osaervazioiie,
che. tardo presso voli doH^ sua iaptai) sia ; assoggettato . all'
impero delL':im sorprende la ' fantasia ; il meravigltoso> de'8ogn>*Le
tenebre, de^ mistero, ne: nvvoigono da ogni parte : separati duk tutte le idee
che ne erano familiari , ra- pitiin ima incognita regione , isolati neh seno
deir infinito^ non tsporgiamo piih intorno; a noi questi archetipi- di comn
pauae^ioney querce > impressioni reali, y che ne r servono (d appoggio
ne^zKQfitei; gin^izj ordinar]. ( 4Uoca. (assopite tutte ( le nostre facolt
fuorcli quella di com- binare ,* realizziamo tutto ci die si cifre al nostro
pensiero ; come appunto avviene al filosofo rapito dalla sola im- tosawlnazioile
che trionfa sull osserva- O 'zione e uU' esperienza. A ci si aggiunga quella
tendenza, che nell umana ragione di ridurre le scienze all' unit
sistemtica, o ad un punto solo da cui tutto -abbia a di- partirsi ; queir
entusiasmo filosofico gi seguito dai* pitagorici , e per cui si realizza e si
personifica tutti gli enti s materiali che metafisici; e fiuaU mente quel
piacere che l spirito uma- no trova fra gli accordi armonici, e che ne trae a
ritrovare l' armonia io ogni cosa, e addasse gi i Pitagorici a penetrarne l
accordo maravigKoso che scorge in tutti gli esseri della na- tura , ed
ora trae gli Eleatici a stabilire un accordo fra lidea e gli oggetti, fra il
mondo reale ed il metafsico fisti non iscoprlvano Tie nn mormorio con- fuso nella
natura sensibile; si ritira- iropo in questa regione ideale ove a ]oro talento
ii era dato fissare nuovo ordine di cose, nuovi principi alle loro idee ed all'
armonica unit che rinve- ,Bvano in ogni parte. Pi obbedisce i'aomo a questa
inclinazione di nna immaginazione che ' s' inganna 9 e .. pii avvalora P
identit : tutto ivi egli scorge .essere racchiuso , e la diver- sit dei
fenomeni e il' sistema degli cssen'^9^ altro a lui sembrano che la stessa
sostanza , la quale si ripete in jtntte le_ parti, in tutti gli oggetti; ^ome
la stessa voce mandata in una ^Ue, rimbomba e si ripete nella mol- riplicit dei
seni, degli scogli, e della caverne. DtgitizeG by Google #7 S* ' --^ ^ .
X N O F N E L'uomo scelto dall' ordine delle filo- o&che
opinioni, dal succedersi delle sette , e dalle circostanze pubbliche
private a imprimere moto a questo nuovo ordine di idee, fu Xenofane di Colofone
(i). ladipendente da ogni pubblica cura , sciolto da particolari xiguardi,
scevro dei volgari pregiu- dizj, povero, perseguitato, ma sem- pre libero ed
intraprendente; si senti da tanto , senza nulla paventare , di volgersi contro
le antiche opinioni. Avvegnach ei non dubitasse deU r esistenza dei corpi ,
tuttavia iscor- (i) Nacque sul fine della LI IT. Olm^ piade j ed era ancora vvo
nella LXXXI* a* gelido che nlua sistema per attco nona veva spiegata
convenevolmente la ge- nerazione dello cose, n riescendogli di comprendere come
queste si potes- ero formare , incominci dallo spar- gere dubbj sull idea dell
origine. Xe- nofane non sapeva formarsi ragiono per cui ci che non esiste ha
princi- pio, e ci che esiste va soggetto alle iricissitudini del eangiaraento ,
e fermo nel principio di ragione che nulla non viene dai nulla , cio che tatto
ci elle al presente essere reale o sostan- za, ha sempre esistito non
solamente in sua causa o emiuenceraente , ma for- nsahneme ed in se stesso ; ne
veniva traendo per induzione necessaria T ^ ternit di tutto ci che esiste; da
cui emauaroao pei una serie di conse- guenze, che incominciando dal negare r impossibilit
dogni cangiamento, se ne veniva a capo col negare l-cai 4teriza d ogni cosa.
Kula non viene lai nulla, eio una cosa che non sempre esistita, non pn
giammai incominciare ad esistere, dunque, diceva Xenofane , tutto ci che
esiste eterno. Se ci che esiste non fosse eterno , sarebbe stato crea-
to-, ora facea mestieri che questa cosa fosse stata prodotta o con ci che esi-
steva , o c'^ a ci che non esisteva ^ con una sostanza omogenea od etero-
genea. Ma non pu accadere si for- masse di ci che non " esisteva , n di
nna sostanza eterogenea , perch ne- cessariamente verrebbe dal nulla , ed
impossibile dal nulla venga qualche cosa ; non di una sostanza omogenea , poich
essa non pu produrre nuli di eterogeneo, e il mondo compohiudendo ogni
osa , deve avere un^ Digitiz ed by Google perfetta immobilit *, e percir se po-
tesse cangiar luogo, dovrebbe entrare o nel pieno o nel voto : se entrasse nel
pieno esisterebbe qualche cosa fuori di lui, e quindi non sarebbe in- finito ;
nel vto poi non possibile entri, perch un essere di ragione. Se
senza cangiar luogo poi potesse ssere alterato , converrebbe che qual- che cosa
la quale 'non fosse eterna .venisse ad essere prodotta, e qualche osa che fosse
esistita dall' eternit cessasse di esistere. Ora ci impos- sibile ,
giacch tutt9 quello che non essendo eternamente esistite incorain- cerebbe ad
esistere, sarebbe prodotto dal nulla; tutto ci poi che ebbe inco- minciamento
ha un' esistenza necess- ria , n pu giammai cessare di esi- stere. Ei non pu
neppure cangiare se stesso da se, poich un essere eterno che esiste
necessariamente, indipeu- dentemente da se stesso, e possiede enza* fl Qoncdrsd
delta 'saa vtodt tutti gli ' attributi della sua n/itura ; si 'deve
tenere che fino dal suo principio era' compiuto , n pu concedere vi Sk*
introducano nuove qualit: dunque questessere o il Tutto ternO'^^ itn*
mobile, indistruggibile ed immutabile^ Xeuofane poi unendo lidea della pi
grande perfezione possibile ^ a questa sostanza unica, eterna ed mutabile; la
elev, anzi la. identific colla divinit. ' Alcuni avvisarono - che il nostro
filosofo ponesse due princip|> Tessere, ed il non essere, il primo-' Dio, ed
il secondo la materia muta'^ bile; oppure distinguesse la divinit dal mondo ,
tenendo quindi in qu^to i avesse movimento, produzione o distrazione. 'Ma essi
: si diedero a vedr ci' a qui Xenofane non" ebbe punt pensiero, giacch
come fne Iterr osser* VJBto, piuttsto che concedere il cam- biamento-^ nelle
cose j - am sparger Digitized by Googit dubbj sulla fede sensii^n ai rier 8ce
poi ,4utnaginartni ^loa al^ri> oqte ei Jistiaguesse la divinit^-jdftl^
mondo^ c nellj'istesso mezzo la riputasse simile a lui. Ei pare- vero che
codestq filosofo ^i fosse arrestato a nozioui poco distinte parlando della
divinit, e non avesse ia ispecial modo esaminato, se T unit conveniva a Dio in
.quanto alla ra- gione, o in quanto alla materia; ma certo c\ie questa
sostanza ,cUe ei voleva unica, la identi6c. colla divi- nit istessa. Ci
che Uno., ei diceva Dio , e se questo lapice della per-
fezione, se la sua esistenztu, posta nell andar oltre ogni altya cosa , e
nel non essere vinto da nessuna ; deve essere unico. Ove se n,e avesse pi- di
uno, converrebbe che questi esseri fos- sero o eguali od ineguali in quanto
alla loro perfezione ; ora se fossero eguali uiascheduno non sarebbe l essere
pi % M perfetto, pfercfi avrebbe un em? idi pTer-fzione 166 fossero
ineguali, il meno perfetto sarebbe soverchiato dal* laltro, e quindi non
essendo Tessere il pi perfetto, la ragione non acconsen- tirebbe ravvisate' in
lai un 'Dio. Co- ldesto Dio noia ha corpo,- ma la sua so- stanza egualmente si
estende in ogni modo, e riempie uno spazio immenso e sferico; non si pu dire
che sia finito, poich non ha alcun limite come acca- de dei corpi fisici; e
neppure infinito, perch solo il niente infinito, e Dio per la sua
resistenza dilferisce dal nien- te. Siccome esso Uno e Tutto, non n
mobile, perch non ha spazio, nel quale si possa muovere; n Iffuriobil^ perch rT
attivit -va necessariamente rnica alTida della pi grande perfe- zione^ clte si
'deve conoscere nella Di- vinit. Essendo* perci il pi prfetttor degli
'esseri, fornito del sentimento e del. pensiero nel maggior* grado po
Digrtizi"^ ; Googk 25 ftibile ; ma non gi in qualche parte soltanto
come T uomo , ma dovunque perch di figura rotonda , in ogni parte
uniforme ed eguale a se stesso. Da ci si comprende che ove egli parlasse di
questa sostanza divina, noti la poteva separare e distinguere dal- r universo
se non che per astrazione, poich una, seguendo T opinion sua, la natura
di entrambe ; e mentre teneva l universo siccome eterno ed uno, non voleva poi
contrapporvi unal- tra unit che gi avea negato poter esistere. Quindi che
cade ogni prin- cipio di spiritualit si possa riputare ammesso nel suo sistema,
ed aperto presentasse un panteismo pi ardito e pi seducente di quello
dello Spinosa, Gli attributi che Xenofane concede al suo essere diiifiait,
d'immobilit e di immutabilit , nobilitando un essere la cui esistenza
necessaria ed indi- struggibile , presentando un dogma Tarn. ///, 3 a6 - della
pi pura teologia e che racchiu- de i principj degli ortodossi sulla divi- nit;
facilmente possono sedurre e trar- re iu inganno anche i pi avveduti : ^ mentre
il preservativo che ha seco r ipotesi di Spinosa per la mutabilit e la
corruttibilit continua', che attri- buisce alla natura divina rispetto alla
modalit; arreca siffattamente onta, ed s contraria alla ragione, che in
breve mostra T assurdit che trae seco. N per ci solo pare meno bella o pi seducente
P ipotesi deli antico filosofo , ma perch da suoi principj si pu trarre un'
obbiezione al sistema del moderno: conciosiach se tutto ci che non ha
principio immuta- bile , il Dio di Spinosa deve essere incapace di
sostenere qualunque can- giamento , n per ci pu essere la causa immanente dei
cangiamenti che accadono nell universo. Ogni cosa im- inanente produce qualche
cosa' in se N stessa :' qnsta o an,inodo injdefimt^ colla - sostanza che
. modifica , o una' qualit assoluta e realmente distinta dal suo soggetto
d inesioiie ; se un modo indefinito , Dio non lo pn pro- durre,
poich esistendola sostanza di-' vina necessariamente , essa non pu dipendere da
alcuna causa efficiente ; se una qualit distinta, ne verrebbe che Dio
potesse creare degli esseri' di- versi di lui , ed allora verrebbe a ca- dere r
ipotesi di Spinosa. , A ci ag- giungi che la produzione di un mon- do, o di un
accidente, la distruzione di nn altro : da ci siegue che se Dio, fosse la
causa immanente de* cangia- menti della natura, vi avrebbero delle modalit
.etrne che sarebjiero perite , poich . air avviso .di, Bayle, Spinosa non,
potrebbe negare .che Dio non bda sompf. -avute delle modalit. i Xenofiine
pertanto^ onde sostenere gU- attributi dell' ssere unico d lai posto j Digilized
by GoogU su . ja mezzo , u volendo introdurre l di- stinzione di Spinosa pel
cangiamento, o perch sentisse di cadere in contraddi- zione, o perch non poteva
arrecar trop- po innanzi tjueprncipj che appena egli avea stabiliti; videsi
astretto sostenere V impossibilit , che T essere eterno accpiisti alcun nuovo
modo distinto dalla alia propria sostanza. E siccome ogni cosa in natura
porgeva argomento a rovesciare V asserzione di lui, non es- tendo l'universo,
che un continuo mo- vimento o combinazione da esso for- mata , onde ne trae che
V universo non un solo essere , e contiene qual- che cosa che
mutabile perch cangia in atto; non isbigottendosi di questo contrasto della sua
filosofia co fatti che i sensi danno a conoscere : non esit negare la realt
dell esperienza , quan- tunque volte sembrava c^provare quella del cangiamento.
Affidato dalla evidenza del suo principio puramento iitizoci oy GoogU i
speculativo, ricus egli adunque la testimonianza dei sensi, asserendo cho
ne ingannano ; che le generazioni ne fanno credere avvenire nella natu ra ,
altro non sono che apparenze fal- laci: perci in- nulla ad essi conviene
attenersi, anzi non dessi curarli , allor- ch vengono in oontradclizione con
ve- rit gi scoperte incontrastabili , e con- formi alla ragione. A chi
prende vaghezza dinvestigare V- origine de' filosofici sistemi , age-' volmente
verr osservato , come dal contrasto di codesti principi del filo- sofo di
Colofone, e dal bisogno die il stritigea onde sostenere le sue dottri- ne; ne
emanassero i principi dell idea- lismo , sorgente e in questa scuola e in tempr
pi recenti di tante metafisi- che verit ed errori. Non gi che siffatta
dottrina facilmente possa sug- gerire, giacch sembra piuttosto figlia di mature
osservazioni. L uomo diffi- 5 * lmente conosce it nostro intelletto e la
sorgente delle nostre cognizioni , poich quando incomincia a riflettere le sue
sensazioni' sono modifcate in* mille modi dall bi indine. Quindi ne wiene
che questa leghi per noi . s for- temente la presenza degli oggetti esterni al
sentimento delle- modfcazioni che cagionano sui nostri sensi , che queste due
cose pressoch si- identificano nella nostra maniera di conoscere. Per que- sta
abitAdme adunque trasportiamo le . nostre sensazini' sui corpi , e siamo in ci
si fermi , che giammai non ne ' corre ai pensiero di esaminare il diritto ^
propriet che abbiamo sulle nostre sensazioni , se non ) ne' vi costringono
molte evidenti riflessioni , le quali quasi, nostro malgrado ne-mostrano,
come-le. nostre sensazioni sono poco d' accordo! e con se stesse, e cogli
oggetti c'n. cui amiamo paragonarle. Cos n,e ac; cade nel sonno provare le
stesse ;seni'> . S* azioni che ne modificarono nella ve- glia , quantunque
siano rimotirgli og- getti che le produssero ; lo stesso og- getto non fa provare
le medesime sen- . sazioni a parecchj individui, c spesso non le produce eguali
sul medesimo individuo in diversi istanti , e talora contemporaneamente, come
quando un corpo appare caldo ad una mano^ men- tre dair altra giudicato
freddo. u- mana ragione allora s avvede dell in- ganno in cui Tavea tratta.
rahitndine, scopre come queste sensazioni, a cui essa concedeva un
carattere asso- luto, non sono che modificazioni re.Ia-. tive,. Anassagora avea
gi sentita questa verit, allorch le tenne tutte siccome un affeziona interna
del nostro esse- re (i); ma gli eleatici gli diedero mag- (i) Tom. I. Forse l
principj di quel filosofo non furono considerati con quella-, dira che
pichiededno.., come pure quelli giore sviluppo c niiova Iforma' dl'sste-* . ma,
ti^atti dalla natura della loro flci- sofia per ciii incommciato ' eh*
ebbe- Xenofane a negare la verit' delle sen-*' sazioni si ft stretti per
ispirito dr sistema negare ogni' specie di niovi-*^ mento. 1
' : Tuttavia un sistema rnvinoso a seguo- da sprezzare interamente la
testimonian-^ za de' sensi, non poteva a meno che* sentir di paradosso: a
quegli stesso che- il sosteneva , ' ' fecilmente*- gH ' sar: corso alla mente'
come le stesse ilkt"-* sioni dei sensi dovevano pure' averci una causa ,
che le apparenze deit sensi non cangiano se il nostro spirito! rimane sempre Io
stesso ;-c conceiBO degli altri Gionici ; ma quel" pritn po- ' lume
intraprso improvvisamente per un concorso , non fu cie V opera di quaranta
giorni) come noto a! miei amici, pei' che abbisogna di alcune men--' de ,
o, almeno di maggiore profondit. 33 pnre che gli esseri esterni non siano
suscettibili di cangiamento , forza che lessere o lorgano il quale in noi
riceve le sensazioni, sia mutabile ed alterabile onde facile^ gli venisse
provato non essere vero , che non succede alcun cangiamento nell univer- so. A
togliersi datante contraddizioni, e da s dubbia ambage, non riescen- dogli di
decidere se la verit risieda nella testimonianza dei sensi, o nelle
speculazioni dello intelletto*, altro par- tito non si vide innanzi,,. se non
che sostenere il contrasto de sensi, e dello intelletto fare in modo, che 1
esistenza del mondo fsico divenga enigmatica ed incomprensibile ; che nulla vi
ha di conosciuto e certo; non esistere una facolt proporzionata alla verit; e
che delle cose non abbiamo la scienza, ma soltanto r opinione. Perci ei non
cre-^. deva nel vero sapere, e solo concedeva *di congliietturare, di
presumere; per- 3 -r ^ ^ . . cTi niuno pu giungere alla conoscea- za chiara e certa
della verit) e se.r alcuno per avventura T Avr rinvenuta^ dubbioso non potr
sapere di averla raggiunta. Quindi che prima degli Acataleptici ei
negava, siccome' ne^, far fede Sesto Empirico , esistere un cri- terio della
verit, una regola, una mi- sura della medesima. . Quantunque il nostro ilosofo
rpo Basse specialmente sulle conclusioni, dello intelleitO) e .riputasse*
la sol% vera filosofia quella I delle cose ; elicr . esistono ossia la
metafisica, nulla cn che interamente ponesse in non cale, la scienza dei fiitti
, e delle cognizioni* della natura : poich non era, possibile si facesse in
poco dora un s' rapido, passaggio, quale era quello dabban-. donare lo studio
delle cose fisiche che avea formata la cura de' suoi prede- 35 cessor, onde
abBandonarsi a sole me- ditazioni razionali. Perci Xenofane dovette cedere all
abitudine, ed intrat- tenersi esso pure alla contemplazione dei fenomeni
naturali. Quindi attribu al mondo intero r eternit , P unita , Pinfinit,. e
Pira- mobilit, maniere die lintelletto ri- trova nelle cose in generale, senza
togliere per agli oggetti quali cadono sotto i sensi le propriet contrarie , la
variabilit cio, e la diversit. Teneva si avessero quattro elementi dalla cui
combinazione si formata la terra, che e la sostanza di tutti gli esseri ,
e che nel vasto universo ove posta continuamente trasportata al
basso. Quanti cangiamenti egli ' poscia non pose ove sinnalz a favellare delle
meteore , e della formazione dei corpi celesti ? Credeva che gli astri ^fossero
nubi infiammate, che si estinguono di giorqo, e si riacceqdPtto ondo spargere
$6 ' lame alla. notte, il sole formato da jin ammasso di particelle
ignee, clic si distrugge , e si rigenera nello spazio i re ; esso . si leva
alla mattina siccome un immenso fuoco acceso da recenti vapori, i cjuali si
consumano e vengon meno a misura eh ei pro- cederne! suo corso, ed alla sera
cade estinto sulla terra. Quando la, sua estin- zione avviene .innanzi tempo ne
sucr cede r eclisse; n ve ne ha uno soltanto, ma ogni clima ed ogni zona ha il
suo sole, che* s' innalza onde arrecar loro la luce: il movimento del sole per
non succede in linea curva come falla- cemente la lontananza ne lo d a vede-
re, ma procede in linea retta. Il sole allorch acceso attira a se delle
esalazioni dalla superficie della terra, e queste formano le nubi. Alcuna di
'queste essendosi condensata form la .luna, la quale diciotto volte pi
grandq della terra/ abitata QQOie Digilized by Google questa, e contiene
dei regni e deile citt. Da ci si comprende 'come Xenofene fosse stretto ad
ammettere la realt empirica del mondo c dei mo- vimenti che in esso accadono ,
e sen- tisse come i sensi non danno a cono-r scere che gli oggetti isolati,
mentre r intelligenza abbraccia tutto l intero. Fra tutte le or ora accennate
opi- nioni sui fenomeni dell universo, che in vero non si pu asserire se tutte
debbansi attribuire a lui, ve ne hanno alcune che mostrano V infanzia dello
scienze a suoi tempi, o almeno come Xenofane volto alle ricerche metafisi- che,
poco si curasse di studiare, le fisiche opinioni de' suoi conterapora-. nei.
Non vuoisi negare tuttavia che al- cune fra queste danno sentore di un grande
ingegno , e racchiudono i germi di quelle grandi verit , che. tanto lustro
ottennero nei tempi mb-^ derni, come sono T apparenza circolare, 2'om, III, 4 '
SS" e(fetto della grande distanza; la pturaf lit dei soli, la luna abitata
e la for- mazione delle nubi. A ci rie piace di aggiungere l opinione che in
questo genere arreca pi lode alla sua osser- vazione, ed che i mari abbiano
coperta tutta l terra, che ei credeva dimostrato per la presenza de corpi
marini sulla sua superficie; opinione' che con entusiasmo abbracciava it Plinio
francese , ed esponeva colta pompa della sua eloquenza. Nel modo istesso poi
che quel francese lasci presentire , che le acque possono di bel nuovo venire
ad occupare la terra e quei luoghi, ove per avventura ebbero lantica sed;
Xenofane asseriva che i! genere umano avr fine , quando la terra entrando
'strascinata nel fondo der'mare, questo ammasso di acque si spander per ogni
dove egualmente scomporr il globo e lo ridurr ad un pantano ; i secoli si
volgeranno, rim- Digitized by Google 39 nienso pantano torner a disseccare, c
gli uomini a rinascere^, r Trascorrendo le accennate opinioni diXenofane puramente
speculative sulla divinit, che identidcava coll universo, teneva come
nltiuio apice della per- cezione; facile avvedersi che disen- tiva dalla
religione popolare, e teneva sem- birandogli inconcepbile la dipendenza
colla natura divina, e riguardava come unempiet il sostenere, che essi na-
6COQO e muojono , perch in tal caso essi non esisterebbero in ogni tempo. Si
scorge eh egli credeva la religione e codesti Numi come figli interamente )dell
umana fantasia, poich etudiavasi . 4 Hli persuadere che essi nulla hanno
di eomatie C.0II' uomo, n in quanto al corpo , n in quanto all' anima; e che .
ee le bestie avessero saputo dipingere,' 1 sarebbero rappresentate le loro di-
vinit , secondo la figura della loro propria specie. Queste opinioni erano altrettanti
dardi mortali al cuore del volgo , che incapace d innalzar la mente a concepire
lidea sublime del- V essere regitore dell universo , lo ve- lie delle proprie
spoglie , gli attri- buisce le sue passioni , e lo degrada e confonde co
mortali. Perci si con- citarono gli animi contro il filosofo , e gli si mosse
contro s fiera persecu- zione, che fu stretto fuggire dalla pa- iria,
abbandonare la pace amica degli studj , c contrastare coll indigenza e coll
avversa fortuna. Xenofane poteva ricovrarsi presso Cerone ed ivi fruire li
quella pace che gli si era involata in patria ; ma sdegnava il libero filo- -i
by Googlc ' ssf' ^'af^ arrossire la^filosdfia a ' 'di un tiranno \ e innanzi ad
"Ogni 'bene [poteva sul suo 8e stessa ; V et ma- jtutiia non aduna
che care ed inquietu- Digitized by Gtuigle ^iai';>e ficco me t ttome f i
ente '^ogafft Veair'^ menoma' poco, a poco, le f forze ^ ci che perde aamenta i
bqo ;dipia'> ceri 4 e una cotitima diffidenza lo agita a quanto ^gU rimane.
flilftiA fine gkpH'* r ltimo r periodo . della vita ; A gioire! di tutti i
mali, 4a fredda incomoda a se stessa, e oiaggiormente chef
inseasibilqcientifiii invola alle sue: palpebre i^quesli fh^ racchntdond.
in breVe 4, fi onoifjtrlHkMll,!:- air nomo, che nna confasa rimembrAlM|r^ delle
passate cose^ finch rpii'acerbS^I; fato lo travolge fra gli orrri del
epolcro. ^ . f 1 Vuoisi pare ci si lagnasse dell avs* versa sua fortana c
ili una misera vita , ove i pi grandi filosofi non , tro- varono in compenso
de' sparsi sudori a vantaggio del genere umano , che una lunga serie di guai :
ma non 4 ^ trossi per giammai la generosa aoi- ma sua incurvata sotto il peso
delle sciagure. I mali di questa vita passag- gera ponno opprimere lo spirito
del volgo, non gi 'quello del sacerdote della ;virt, a cal sempre largo com-
penso allorch rimane la filosofia, .Ei s'; innalza colla mente sopra questa
Lassa regione : s aauientano a lui di* nanzi le basse cure de mortali, avvolto
fra gli inesausti piaceri della contem- plazione , e mentre al suo sguardo^ si
ahbella la natura e a se assoggetta tutte le leggi dell universo ; si pre- para
nelle future et una gloria im- mortale, larghissimo compenso detra- vagtj che
sostenne ristante che ,.vi&se u questa misera terta^ , , . ' j -, A,
i > ; : /I .cjir ^ ttiiaii 'fa i ; O; i.- 'X, . vfgji \ , '- ^3 tebbe
differente dall unit contenuta , e- per conseguenza cesserebbe di essere una
sostanza unica. Essa immobile , ti pu esser cangiata;' perch non si pu
concepire cangiamento o rnovi- niento senza trasposizione di parti t 3 uno -non
^partecipe di nessuna et, n in lu cadono le circostanze di tempo; quindi
non esistito, non siste, e non esister giammai: perci non lo si pu n
sentire , n con prndere', u denominare. E infinito perch non pu essere
distrutto, n da se stesso, n da altra cosa adunque questa idea archetip esiste
necessaria>^ mente per se stessa,' una realt in- divisibile , omogenea
dovunque , de- terminata da se stessa invariabile, che non manca di hull , e
fuori di cui non* vi nulla, ed perfetta al maggior grado possibile.
' ^ Considerato per siffatto modo l tino fa se stesso, agevlmente si
comprendo Diqiri: : I Google die un essere di ragione pura , che solo pu
appena raggiungersi dallo intelletto, e che nel rigore metafisico non potrebbe neppure
essere cono- ciuto ; perch i suoi attributi sono talmente contradditprj, che si
distrug- gono a vicenda ^ e lo rendono una nozione incerta ed oscura. Parmenide
per onde aprirsi la via a ragionare su principj pi certi , consider P uno
concreto ed esistente , e il volpa partecipe di quella essenza per cui esistono
le ^ose singolari; anzi avvi- sava che tutte le cose da esso ricono- scono la
facolt di esistere, e per tal modo ispiegava come P unit o la prima idea,
anche Pesse're esistente e moltiplice. L' uno esiste, dunque vi ha in lui P
unit e resistenza, due cose di cui P una dilFerisce dall altra : quindi
che P imo esistente ha delle parti; dunque uu tutto, ha princi- pio,
mezzo e fine , .figura , posizione, 5 * coso (singolari. Ond c Qh
t|ueU'qo , ij . 5(5 xjaale iadeterrainabile e serusa pari finche
Parmenide il -cottsideca iaasttat- to, diventa. determinato nelle altre idee o
nelle cose.- . - > ' Considerando poi la relazione' che vi fra queste
idee geiterat, e qoella causa primaria, 'veniva , siocouie.' gi fece deir no,
divisando tutte le loro adezioni, e qualit. I molti o le cose hanno di comune
collidea archetipa che sono uno, perch tutte le cose singolari" che sono
contenute nella loro estensione , si riferiscono tutte . definitamente alla sua
specie ; ed hanno di -particolare che quest uno nelle cose singolari
finito, cio ha > principio, mezzo e fine. Le idee seconde sussi- stono
veramente tutte nelle cose singo- lari, non gi che da queste proceda la loro
essenza , ma perch si veggono in esse ,* come se , si volesse conoscere che
cosa sia umanit ,, converrebbe contemplare tutti gli uomini singolar- B? mente,
nei quali visibile la specie, cos che le idee seconde sono confi- gurate
nelle cose visibili. Nelle cose singolari poi vi sono le seconde specie, lo
stesso^ e il diverso', lo stesso vera- mente in se, e il diverso nelle cose
sin- golari; cd questa la cagione per cui stanno e si muovono, mentre
lunit non va soggetta al moto fra le vicis- situdini delle cose caduche.
I molti provengono dall uno , ma questo istesso M/tO, che si vede in essi, ha
la sua esistenza da una certa terza Cosa, cio dagli individui, che esistono
interamente nelle seconde idee : ma in modo che esse hanno tutta la forza deir
uno , ed hauno da lui quella stessa forza per cui fanno sussistere l cose
singolari (i) Nel sistema di Parmenide secon- de idee, cose singolari, molti,
si^ni-^ . ficano lo stesso, i . ^ 58 Le seconde idee agiscono con pirirt-
clpj contrarj , ma in modo che quelle cose contrarie si connettono cli un certo
vincolo di rassomiglian25a , c * perci da quella congiunzione ne emana una
terza cosa: di modo che nelle cose naturali vi concorrono tre' modi, i contatti
o gli enti che fra loro si toccano, e il terzo che serve per unirli ed l
somiglianza delle ra- gionL Le cose singolari esistono nel tempo, in quanto,
che. quasi nascono nei- loro individui ; cio mentre per l' forUa del tempo le
cose naturali esisto-f no e periscono, le specie durano [eter- namente : onde T
cn%e si diversifica ne- gli individui , ma non nella specie, , la quale dmra
costantemente fra le di- verse' vicissitudini . degli ihidividui, e il volgere
dei secoli. ' ;' * ' Onde ricercare la metafisica verit 'di questi
esseri, e il giudizio intorno alle cose singolari,' Parmenide avea Diaiiizc
LiOCj^le 5 ^ ricorso a quell uno archetipo ed im- mutabile. Cosi pure stabiliva
delle nozqni o sieno seconde intenzioni ; le quali negava sussistere
propriamente negli animi nostri , ma solo nella co- gnizione dell ente , e
perci scono- sciute alla natura umana , non hanno r essenza in noi , ma in loro
stesse ^ esistendo nella natura come esemplari. Cosi pur volea delle altre
nozioni che noi abbiamo , poich esse non sono che immagini delle idee
esistenti, e se queste non esistessero in natura, quelle sarebbero incognite:
ma siccome tutto riferiva all ne veniva sostenesse noi possiam formarci
solamente idee generali delle cose , e non gi degli individui , a ci solo
ristringendo il commercio della natura a dello in- telietto. 1 Per questo modo
quantunque Parme- nide abbia stabilita l unit infinita del tuo maestro ,
conserva per 1 una e s tb r altra natura , e la pone determinata wei mol o
nelle seconde idee; e rende a ciascuna di queste quegli attributi cbe lora si
appartengono. Senza invol- gersi in un assoluto pironismo intorno alle umane
cognizioni, pose cUe^nel- 1 essenza dell uno o dell essere per eccellenza , sia
posto 1 oggetto delle .idee razionali o dell intelligenza ; e nell essenza
delle cose singolari si rin- j venga 1 oggetto dei sensi : ma in ci 'poi veniva
in .contraddizione co* suqi :principj poich negava si potassero formare
idee concrete delle cose na- turali , eh ei pure concedeva esistes- -sero nelle
cose singolari, , E in .quanto all esistenza, degli esseri credette sod- .
disfatta la sua tesi, col. mostrare ^ la -quasi congiunzione dell] mo colle^
se- conde idee ;, ma tale, che nell ^ * la ragione della,
certa -.essenza e le altre esistono in' quanto che coinum- cano coUwqo, , se
meglio vuoisi iq(- Digitized by Google Ch fendere , tiUt le cse create esi-
stono merc la forza e il benefizio dlia prifna causa',' la quale una.
sola e veramente esistnte. Non vuoisi per negare seco adducano* questi !
principj molta oscurit , n troppo I rettamente adoperasse Parmenide con- I
fondendo questa prima idea creatri- ce , colle seconde e , naturali , quasi
insieme mescolando la cus^ e V effet- to , r opera e P artefice *, c co' in-
trodurre cose fsiche mentre s' avvol- geva in ragioni metafsiche. Tuttavia, per
quanto ne possa essere da ci turbato P ordine ed il soggetto , ed alcuni ne
sentano ainistrameute , e' no. pare in queste dottrine ravvisare quella forza e
finezza di raziocinio che il sommo Leibnitz addusse in mezzo nelle proprie ,
allorch si dipartiva in molti principj da quelli del nostro Eleatico. ' Allorch
Parmenide ^er volgeyasi ' a ragionare intorno' alla sosqinza ed TQrn, III, 4.
valle facolt dell' animai, abbandonava) le ricerche razionali onde segiuire in
sot- . ^ * -til e calda , le stelle di no miscngl^ ' di calore e di freddo in
diverse pro- porzioni , la luna di ima sostanza pi spessa' e pi fredda del
sole, da ,ci)i riceve la sua luce. La terra rotonda, ccnpa il centro -di
rquesta nniv.ersit di cos_^ , sospesa in eqail|>fio ,ed M immobile
perc|i - da ^ guali^^nte distante^ I altri , p.qo|i 5^1) p.nYer8Q_;
oq.de; pu^ ..c^s-eref qf- non gi tolta dal suo; lago.-;t)fa^- Ipai, il' fuoco-
aUa terra -, e disaeccaOK il fango che la,riQpriya, ne, sortirono .g]^
Yiomini:, reaova pcr.^ chO: il niond9 deye finire. Questa filosofia
einpirica^del nostro filosofo , , fq., ricbiamata : a - vita deqimqfesto dal
nostro ^Ta^ l^io,';6ul)e royina di Aristotele, e ^ di i poneva come Farmenido
picimi . agenti corporali il il jredfib, che jiapiu la fiapolt di^^ 65 I Hfire
e di, conoscere^ e da cui fu ge- nerato il cielo e la terra. Ond che
dalle dottrine di., quell antico .filosofo ne venissero i germi di due grandi
sistemi moderni , quello di Leibnitz e I questo del nostro filosofo Italiano.
Dalle fin qui esposte cose v facilmente si comprende come Parmenide si stu-
diasse, di conciliare i dispareri della sua scuola coi princtpj delle altre
sette. Linteresse che lo spirito sente onde .ibrmarsi un idea precisa intorno
ai ' principj del in ondo , opera in njodo i non si possano adottare, alcune
spie- I gazioni ^dei fenomeni appoggiate alla I filosofia speculativa , ed
anche Xeno- I fan abbiamo osservato avesse ricorsa I ai sensi, onde rinvenire
.il modo per i ispiegare i. fenomeni naturali; ma solo I pare ignorasse poi -la
maniera di con- I ciliare questa filosofia co suoi principj razionali.
Parmenide .si volse allo stu- I f^o di entrambe e le ridusse egual- 6 ^ V
Digitized by Google 7 viluppo dello spirito umano, se ebbe parte , come
osserveremo pi innanzi ir avanzamento della filosofia e del modo di ragionare*,
sar d uopo con- venire che essa arrecasse pi van- taggi che danni ; come
avvenne dei fistemi astratti e troppo generalizzati metafisici , . che
prepararono ne tempi moderni gli allori al genio di Locke , -e concorsero
indirettamente a dar for- ma alla filosofia del secol nstro, che finalmente
dopo avere errato a lungo fra le regioni dell astrazione si inte- ramente
intrattenuta alia contuipla- ione dell uomo e de suoi rapporti fisici e morali;
giacch abbiam detto altra fiata che conviene lo spirito uma- no cada in molti
errori , onde ele- Vam a coatemplare piu bella la verit 't T. sor iy de
quali incerto se fosse di- scepolo. Melisso ammetteva ; 1 esistenza
di "lina sostanza unica , eterna , immobile^ assoluta e sosteneva
che ci che noa {lyFiori verso V Olimpiade LXXXIt* Digitized by Google r.9
esiste , impossibile. Deve esistere ^ualclie cosa ^ e perch non si
pu con- cedere alcun attributo, reale , c conse- guentemente: ninn attributo a
ci che non esiste realmente ^ orid che esista ci a cui ^ noi diamo degli
attributi,- e perch non si ha* ragione- di credere nulla eslstant^t questo
qualche^ cosa jcbbe o no principio; s. rebbe,.-dop- vette- provenire on da
qualche cosa o dal. nttlla ; ' nel- pijimd. -cas esso gi sistevai il econdo
poi:non pu^ aver iuogo, perch i' 'niente non es'te' c tiulia non -viene dal
nulla; quindi. ;chu ci che esiste non ha 'inai avuti' prin- cipio ed
eterno., Esso del pari in-r^ capace d'essere distrutto, perch non pu
risolversi in 'quel niente* che noq esste : anche infinito , quindi nico,
perch se esistesserodue ose , esse re- ciprocamente si porrebbero limiti, c
cesserebbero per ci dessere infinite. Xa sostanza .- -Irife, e' qualche cosa,
che ^non esisteva dianzi avrebbe prnoipo^'' mentre, se nello -spazio.'^ diedi-
ijail atmiil imoddo potesse - sostener jcangiamenc nella* pi pcdloU cosa/
sarebbe -hcessario che qualche ' volta perisso quantunque non^ s ' potrebbe
divisarne il tempo; efallora pi non srebbe.n-iddistrug*' , gibile de etern.
^Non ' poi 'possihiile possa prendere, un altra dorma giac^ ch- la-
^sostanza 'udlc che , esistita fino ad ora, none peranco venata me- no , ned -
possibile nei esista giammai un altra,; che attualninte' non esiste.', .
Se nulla .non . pu pradrs o^Ie 7 *' le Htill annicliilato o "canai
ato ? come' mai una' cosa pu mutare di l^orina,' se nulla non pu prender for-
nia diversa, fuorch divenendo altro di quello^ che era in prima ? . Il Tutto
non pu neppure provare alcun dolore, perch nello stato di malattia non avrebbe,
n la medesima potenza, n le medesime ^ |ualit di cui gioisce nello stato di
salute: e se fosse , soggetto a soffrire ,.' ci. in lui addiverrebbe, o perch
'qualche cosa si dividesse da lui , o perch una sostanza straniera a lui si
unisse ,. ed, in questo, caso cesserebbe . dj essere simile a se stesso. Ci
che sano poij non pu, mentce.si ritrova in '.questo stato , essere
molestato da alcun do- lore, poich in simil caso la sanit q qualche cosa di
reale verrebbe ad essere , annichilata e ci che non. esiste realmente, incomincerebbe
^ad esistere. ]\] siccome tutto ci non pu accadere, il Tatto -
impsisiljne sia molestato d iiua dolore. Provava pi il nostro filosofo P
namolMltt 'della sostanza onica con .nuovi .rgoinCnti , oltre quelli
addotti iO mezzo da' sudi predecessori. prinimente iacomin- ciava dal
negare P esistenza dello spazio voto, perch diceva jd vto non r nulla , e il
nulla non, pu esi-' etere realmente. ^ Ora non esistendo alcun veov il Tutto
non si pu muo- vere, n per inclinazione da qualche' prte non , avendovi alcnno
spazio vto . che lo possa ' ricevere , n si pud ripiegare sopra s ' stesso
perch in' tal caso sarebbe o ' pi compatt pi porso che se r stesso;
' ci che ira- possibile, e perch il poroso non pu' essere pieno oome il
compatto, e perch il primo al contrario pi vto del secondo',' e noi
abbiam gi detto che non esiste alcun 'vto. Quando un oggetto cede ad
un'altro io riceve, ' / Digitized by Google Tto;,TO avviene il
contrario pieno: ma . r universo necessariamente deve essere pieno ^
perche non esiste vto ifl natura: quindi affatto impossibile succeda
qualche movimento, ^ . E bello il ^considerare T ordine eoa cui questi tre
filosof venivano ragio nando sull Unita ^ > e come gli uni aggiungessero
nuovi argomenti e nuove opinioni a quelle degli altri, onde ' arrecare al
maggior punto d astra- aione il nuovo loro sistema. Xenofane volle che tutto
fosse uii, tenendo la stessa cosa il Tutto e T universo* che poi
identi&cava colla divinit , nel modo istesso, che Tuomo uno quan-
tunque formato, di anima e di corpo, Parmenide arrec pi ardito innanzi ' il
piede , ma sostenne che T Uno solo e 1 essere, poich le variazioni ed i
movimenti non erano propriamente esseri, e di questi per ne formava un separato
empirico sistema, VIeiisso Ioni, UI, ^ n fiSjjlized by Goc^k /li. finalmente
non consider che f esser in generale,- senza aver cura di tutto ci che
neir universo , e facendo di questa idea astratta una' realt che la
sottrazione di tutte le forinej disse che tutti gli esseri erano Um, Parmenide
prendeva' la parola esse- re pel principio delle forme , Me- lisso pel
loro soggetto; il primo po- neva Tessere definito e determinato nelle seconde
idee; il secondo il voleva lempre infinito , indeterminato - infor- me^'
rigettando tutte le produzioni - e cangiamenti , distrazione , og^ movimento. '
^ * - Avendo posta il filosofo di- Samo in un senso tanto stretto ' e
metafisico T esistenza di una sostanza naica, ne conseguiva necessariamente.
eh. ei pure non altrimenti di "Xenofane, rigettasse la testiuiooianza dei
sensi. Diffattk ai la teneva io disprezzo, perch questi non ne rappresentano in
tattici tempi Digitized by Google I, i medesimi oggetti nella stessa maniera, n
colle medesime qualit. Tutto ci die i sensi percepiscono intorno alle cose
altro non che una pura illusio- ne, conciosiacli se gli oggetti fossero
reali come essi ne li rappresentano, le nozioni che la loro merc abbiamo,
dovrebbero rassomigliare a quelle che acquistiamo collo spargere dubbj sulla
sostanza del mondo , e col meditare lessere unico: ma essi al contrario ue
dipingono alla mente dei fenomeni che variano di continuo, e nulla hanno di
fermo ; dopo ci a che si appoggia la pluralit delle cose variabili, se non che
sopra semplici apparenze? E per- ch doyremnoi afl&darsi a ci che nulla ne
apprende di certo e di costante? Perch ripntermo noi le cose variate feti-
iRobili dietro .fallace .testimonianza, mentre la .ragione, dinmstra che tali
oggettl.non .ponno esistere realmente 2 BgU] .perci che interamente
ei Digitized by Google ^6 scostava da Xefldfaae , che pure avea latora
conceduta' la sua- meditazione uir empitiBmo , e da Parmenide- che non isparse
dubbio alcuno sulla diver- sit dei fenomeni, allorch ragionava dietro la scorta
dei sensi. Melisso pot ^ * * procedere pi innanzi di loro , nella
astrazine materiale, e. concedeva a questa materia sprovveduta di forme le
qualit a cui il conducevaf il ragiona- mento^ e quindi fu astretto negare
interamente la realt ideile osserva- zioni. Ek credette por riparo aU evi-
dente .contraddizione de' suoi prineip) metafisici coir esperienza , dicendo ,
.che la verit relativa fe apprezitare.la ve* rt delle cognizioni procacciate
pec mezzo dei sensi. L' opinione che tntt ci che esiste sia eterno , infinito ,
unico, invariabile; Si accsta- pi al vero che iidei^ contraria a- cui ne
dducono^i sensi^ *e perci ijuCfetti dessi ' tenere -siccome fatea , e . sortire
la prima o almeno porla innanzi. Digitzed by Google ^77 A questi princip]
necessariamente doveva addurlo il sno modo troppo metaBsIco di ragionare , e se
come abbiamo osservato pur dianzi, l uo- mo inclina all idealismo allorch si
avvede che le sue sensazioni altro non sono che^suoi proprj modi di es- sere ;
maggiormente vi si avvolge allor- ch si diparte da princlpj puramente
razionali. Volto a considerare un essere puramente metafisico c che si presta a
comprovare tutto ci che la ragion^ crede in esso di scorgere*, se prima aveva
dubitato della testimonianza dei sensi ,' successivamente toglie loro il potere
rappresentare la u&atra delle cose , e iton vede in essi che. 1 espres-
sione dei rapporti delle nostre idee. Negato si possano , ammettere come verit
primitive 'i risultati dellespe- rienza,, c che non debbasi tener per vero se'
rton^cHe quanto comprovato dal ragionamento, 'od' l il risultato d^ . una
iassiroa' llecessarla ed fcVidlente; tion V na pi 'ninn legame, tolto
ogni' punto" d' appoggio per istabilre resistenza degli oggetti esterni',
I9 loro propriet e i ' rapporti merc cui on legati coll uomo. Si 'avr' forse
ri- corso ad una 'percezione immediata, se questa non pu provenire dall espe-
rienza? Forse ne addurr a smile sco- perta qualche risultato delle massitile
speculative, s' esse sole rsi Tolgono ini rapporto delle* nostre*' idee ne
ponno essere principio di empiriche verit? Il filosofo allorch Megne* questi
principj razionali, non ritrovando -che lidentit delle sue idee, non ' possir
bile giunga' a' conoscere qualche -cosa distinta da lui, ed forza si
abbandoni a un necessario idealismo. Gos^avvenne a Malebranche che '
riconoscendo iu Dio la sola cagione delle nostre cogni- zioni, ammise 1
esistenza*' di' corpi old perch il' richiede vand' ^ ^ -t J *, I ' t; -
Sterne dato fortnarcne unidea soddi- V , -I,; 1 ., O (> i facente,
,La. sua filosofia pare a dir vero, consistesse pi in proposizioni che jn prove
; tuttavia osserveremo che, coll idea d,ella sua. unit, con cui ^ne presento
upa materia , un soggetto^ una, sostanza indeterraiuata e infinita, che e la
.sostanza immutabile degli esseri, il loro, vero e solo essere, sic- ch le forme
appaienti non sono pro- priamente esseri, ma tnedificazloni.del- 1 . unita,:
,^u viciiio ad .iscoprire pi . pj^ bejle yerit. -Diffatti se ^piamente avesse
dimandato 4 , se, Digitized by Gof)gle Si d'olide vetigono qaeste forme
apparenti e le^lovo'Tatiiazioni ; mm- sarebbe fa- eilotiente giunto a
congettnrare prore niasero>'>dlal 'fondo della ' materia , e quindi a
supporre in essa un principi attive, ed ;* lino passivo che riceve 'razione?
Ma Mei isso fermo ner*cbn^ .templare r unit lasci ad altri il pr gradire
ipi innanzi , d aver i lorn Si^iaa,la.Ta : i.* t ' 'Quest**trnm9 poi non
fu" solameme filosofo, ma capitano valoroso' e somino Botno di otatol ^so
generale db Sa midy se|^e sdoperafsi.cosi tasit virt militate dieATop^ .
'scoi^se; teoesi ia- ua tempo > che ripatavatni ittvinctlli;'M' r umore
della filosofia il trasse dair mmitsrrazione delle pnbbliche ose a meditare fra
il si- lenzio, come avea gi fatto Parmenide che per la filosofia abbandon le
ca- riche luminose a cui, la sua nascita' i snoi talenti il richiedevano. Cosi
V f V 84 r amore della, . contemplazione invol sovente al ben pubblico uomini
di somalo ingegno, i quali potevano al certo essere sommamente vantaggiosi al
bene della societ. Non vuoisi per di ci richiamarsene alla filosofia, poi- ch
essa non toglie interamente al co- mune vantaggio coloro, alle cui turali
disposizioni aggiunge la -pr** pria prudenza e li prepara ad esser
migliori , se alle cose di stato venissero poi novellamente richiamati.
Ma pure a dolersi ! che il filosofo venga . . > r\- . . '
' ' DigiliiC-d by Googlc ss i'.l j il i i i i " X ; ^ t ; . 4*
^ / f . I * ' , . * i Zenone. T *|' , fc-t.'i 'Ai/-', i'' -
.1 *. . *^'1 comitiui caogiamenti della natura, lotto ci che ad 'Ogni
istante si vede nell universo nascere , crescere e scooi* perire; ! intima
testimonianza dalla coscienza *di cti^iofik fra due cose simili Tona
sar" 'pia^i4 sto prodotta che produceiite, sl eguale nell' una e
nell' altra'. Ned l meno possibile la seconda supposizio* ne , ppicne se una
cosa eguale po^ tesse- sere 'prodtta da una cos ineguale , bisognerebbe che il
pi po^' tsente producesse il meno possnte il pi perfetto il meno
perfetto, o vic(T- versa'; ma siccme n l' nuo n' l' altro 4^ possibile perch in
'simili casi s'i- -celibe mestieri o die qualdie cosa fosse prodotta dal
niente, o die qual- ^;tiie cosa si riducesse al niente, e ci non potendo
accadere; bisogna trarne becessariamente che la divinit eterna. Questa
divinit secondo il nostro filosofo anche necessariamente unica, e ci
perch colla scorta degli eleatici principj la teneva come il pi possente e il
pi perfetto degli esseri. Per lo che ove supponiamo due o pi Del che Jianno
delle perfezioni eguali od ine- rguali , cesseranno essi allora d essere Dei,
cio Ja natura la pi perfetta e Ja pi possente. Gonciosiach o tu am- metti che
sono eguali in potenza ed in perfezione, ciascuno dessi non l es-
sere il pi possente e il pi perfetto , perch ognuno ha fuori di se delle nata
Je perfette quanto la propria. Se imma- gini al contrario parecchi Dei ineguali
in potenza ed in bont, non si Scfpran- o .tenere come Dei quelli che h^no 5T '
^pta . fi ' fta ftoit^asa . pi pot^ eate c pi perfetta.' /' !" *.
> t' Essendo - adunque pcrtsibile - cKe In , fiiviait sia unica perch
sonunamento possente e prffetta, ei concludeva . eh anche in o^ai parte deve
essere simile ^ se stessa^ che ella vede. ed intendo dappertutto , 'cd esercita
in tutte, le parti gli altri sensi j altrimenti con- Tcrrebbe dire che certe
parti della divinit sorpassano e superano le altre ^ da 'esse ne sono'
vinte e superate* Questo dogma Interamente quello di Senofane, e come
esso diffatti Zenone ; attribuiva alla Unit ' una forma sfe- rica e in quanto
-agli -altri attribu idie le concedeva non si^ scostava gran fa Ita da lui. -Il
Dio unico - e sferico sempre eguale a se stesso, non pu- (Essere n finito
u. infinito, n circo^ scritto n senaa confini -, non vi ha che 'A nulla il
quale sia infinito per* uh non ha n principio , - mezzo, j Digitized by Google
9 ** a fine, n partir ora la sostanza unica con situile n al nulla , n ad
una quantit o pluralit di sostanze^ essa adunque non pu essere n senza li- miti
come il prritno, n essere formata e limitata dalle' altre sostanze come le
seconde. Non si pu neppure dire che r unit sia mutabile o immutabile, non
avendovi d immutale che il solo nulla 4 perch non pu sostenere n cangiamento in
se medesima , n unirsi essa stessa a qualche cosa. La divinit poi non pu essere
neppure mutabile^ perdi il cangiamento non pu succe- dere senza movimento , e :
perch ove accadesse cangiamento -la sostanza unica cesserebbe d' esser tale. La
divinit adunque secondo Zenone un essere amico ^ sferico, sempre eguale a
st stesso , n fnito n intuita, n vanta- Lile n in movimento.^ A sidatte
conclusioni degli eleatici-^ Jtdie non v abbia ^io n l -slstono', ed del
pari impossibile di- . mostrare che esiste qualche cosa, come .provare che non.
esiste nulla. A che dunque se vi ha una realt , struggersi nel cercarla invano
nella esperienza? Non vi pu'- essere che una realt id- lellettual, e perci non
bisogna cer- carla se' non che nell' intelligenza^ ]\I procedendo ancora' pi
innanzi, onde far aperta la contraddizione cbe seco adduce l' esperienza ,
pretendva olla scrta de' medesimi argomenti, non .potersi provare coH' empmsrqV
n che esiste una sostanza unica, n che n esistono parecchie. S si am^ mette una
sola sostanza , essa deve essere, indivisibile ed eterna , perch nulla
non viene dal nnlla: se .essa jndiyisibile o ha, n? nn ha estensione^?
nel primo caso, psto che s aggiunga d Unaltra cosa non* potr n ccre- eperla n
diminuirla, e ' quindi sar Oigilized by Google i $5 Bolla; nel secondo
poi corporale perch soltanto il corpo ha estensione , ed in tal caso
verrebbe ad essere di- visibile^ e cesserebbe perci d essere una sostanza
unica. Se questa sostanza unica eterna, bisogna che sia anche, infinita;
ma T infinito non potrebbe esistere , perch non si trova n in se stesso, n in
altra cosa: non in se stesso perch allora ei non sarebbe ninna parte, ci
che impossibile ; non in altra cosa, perch in questo caso si avrebbero
due cose, runa clte esiste, Taltra quella in cui essa esiste^ ed allora
esisterebbero pi esseri. Onde comprovare poi che neppure 1 e$pe nieutoyate , e
se ebbero princpio _ 9 forza siano provenute dal niente, ici^
che impossibile. Ei negava poi che tutte le cose^ reali si trovassero o
do- vessero starsi in un luogo determina- i- to, perch allora ogni luogo
dovrebbe trovarsi in un luogo, questo in un altro, e cos di seguito fino
all'infinito. E da tutto ci ne concludeva , che r esperienza istessa nulla ha
di reale, e che non vi ha altro partitola coi appigliarsi ove non si voglia
araraet- , tere la sostanza' unica , dedotta e comprovata dai semplici
ragionamenti intellettuali. N lieto d arrestarsi a questo termine, siccome
richiedevano, i suoi principi , s' avvolse maggior- mente fra le speculazioni
dell idea/ lisnio , e dall ammettere un essere . unico indivisibile,
conchindeva nuUa' - , ^ V esservi nell universo. Se vi ha ,ua
essere unico . indivisibile, ora^ ci. che non divisibile non
qualche cosa perch non bisogna prre nel numero Digitzed by Googic ^egli esseri
ci. che d tal natura fornito, cKe aggiunto ad un altro noa produce
aumento, distaccato non arre- ca ' diminuzione., onde esso nulla di
reale; e per ci Tessere unico nulla, e non esiste propriamente ua
essere,' * . ^ 'Allorch si disse nulla avervi di 'tanto contrario al buon senso
ed alla ragione che non sia stato sostenuto, e che la storia della
filosofia in uno quella degli errori e dei deUrj dello spirito amano; non
si and gran fatta luhgl'dal vero, giacch nulla potevasi ' pd uomo intentare di
pi ardito di quello di negare resistenza delle cose reali. Del resto codesti
filosofi non si avvedono che ove nulla di reale esistesse} lo 'spirito istesso
non po trtbbe formarsene T idea. Pu forse an cieco nato concepire Tidea dei co*
Jori 0 un sordo quella dei suoni? Pos-" siamo noi formarci iMdea di ci che
Tom, III. ' 9 .9* . _ - . , non Esiste f e di ci che non Cade sotto i iensi ,
se noi formiamo cogli attributi delle cose sensibili? come r uomo nnlla
esistendo, sar riescko a formarsi quella del reale ? Non dalla privazione,
poich la negazione di una idea vana , non la supposizione di
qualche cosa di reale ; non per /de- composizione , poich non si pu
trarre per astrazione da un certo insieme -se non che cose le quali di gi
esistono ; e neppure per combinazione , conciosia- ch dei nulla aggiunti ad
altri, non ponno prodarre che un nulla assolato. Si potrebbe forse supporre che
questa idea di reale ne sia venuta dal di 'fu ori, oppure dall interno"?
Ma nel primo caso converrebbe ammettere 'T esistea- ' za delle canse esteriori,
le quali mo- dificassero il nostro essere. Dall interno poi poi non possiamo
avere che la co- scienza del nostro i^ e deil sue op erazioui , e fiuch siamo
isolati:. -i,. Digitized by Google 99 finedi siain posti ia me 2 zo a an vuoto
:^eaza fjie, sentiremo di esistere bensi^* ma non ne riescir di formarci Tidea.
del reale o della^ realt esteriore# Tattavia non badando i f]osof a ({iieste
i.dii&a>ltv5 formarono lidea dell esse- re reale e ne negarono F
esistenza ; e iiVaBO richiese loro, se tutta la na- 'tor . no ombra vuota
e fallace chet ofiaoK^ essi, -che .siamo noi, che cosa mai esser possono tatti
questi oggetti iiibnti , che. ne circondano, muovono nostri 'sensi, ne
alimentano, ne sosteni gono^?. Essi' ferrair ne loro prncipj 4 osservano .
potasi dar . che i nostri sensi: fossero . in modo dalla natura, o; da
Dio dispsti da rappresentarci come esistenti degli oggettiiche non
esistono^ siccome ilr si .possenti f ch^ quantunque i presentar IXie
aliano 'Vi " abbia , creda' Balla asista inori dei '^sengi^ in 6no ad ora
per, non vi ebbe chi potesse pienamente ^combatterli, e io stesso Hume fa
for> zato rimanersi in nn involontrio scet- ticismo. Questa opinione, che
sem- bra 8 contraria al buon senso fu sostenuta parecchie volte fra' moderni ,
e si ritrovata seguita anche in Gliina nella setta .di Foe gi altra io ,
ed ' ebbn fino ottanta mila discepoli diceva > a suoi seguaci presso a morte
in. et di 79 anni, che avea lord sempre tenuta celata la jrerit, e che
era tempo di scoprire .il suo parlare metaforico.; cio chcv non vi ha nulla
a cercare, c intorno a cui . si possa nudrire qual- che speranza, fuorch
il nulla ed il vto, che il primo priuctpte tutte Digitized by Google / t
, ioi , le cose. Dopo questo avvenimento la ^ dottrina interna che profi^ssano
i se~ guaci di questo filosofo, escile per non isvelano giammai ai rozzi, poi-
ch a loro sentenza conviene frenarli ' col timore dell infeniO}r e daltri si- r
mili cose , consiste nello, sfabilire per principio di tutte le cose un certo
vota ed m\ niente reale. Dicono che *i ' n- atri primi padri - sortirono
da questo nnlla, che vi ritorneranno dopo- Digitized by Google '
jlcmpo,alia giovanile nostra > mente,, di: percorrere . un giorno tutti i
'sistemi . della lo$^a nniversale , e considerare > le rivoluzioni dello
spirito niusao die-r.- tcor" pi* , maturi e flosofci principi * forse ne
riescir di mostrare agli ama* . . tori della filosofia, come questa in UHtA^ le
nazioni , col concorso delle medesimL-^ ..eireostanze , fece le stesse .ri
voluj^ionL .. per ritornare onde ci siamo aero . a ' combatterlL ,
primamente ei diceva , se vi fosse movimento , bso*^ gnrebbe che si avesse unn
spazio fra . due estremit dall* una delle, quali il ^ corpQ.pQte8se..,8rrai:ai
verso f altra Digitized by Google gra6e1i'ile air infnito , ne Con- segoe
'cke lo'spaaio posto fra queste due estremit sar divisibile an' infi- - Bto, '6
conterr un' infnit 'di partir ora ica- due luoghi vi sar sempre uno spazio
infnito, che un corpo tmpos- r- lilyile ' possa ^percorrere. II mezzo ' -
composto-da una infinit di particlie un ' corpo deve scorrere successivamente
le nbe dopo ' le altre , > senza che mai - pois' toccare quella dinanzi nel
mede. simo tempo che a contatto con quella che - al di dietro. Di
maniera' che per passare un- piede di - materia 'A e* Jff^eip per arrivare davi
fino a jff-.Vi' abbisognerebbe un tempo infinito, per- ^ ch spazj - che sono
posti fra questi - due eonfini- essendo infiniti in- numero,, , aperto,
ohe ' non li si pu pereojqrere' le fc^ia una infiait di momenti; ' =104 ^
tt mna' che si volesse sostenere e!ie il corpo , in piji laogki nello tesso
tempo, ci.che itnpUca 'contraddizione. - E' impossibile che\.un corpo sia ia '
due luoghi' nello stesso momento, e che . due parti, del tempo possano esistere
iosiemef, perch non v\ha alcuna pAr- , , te, qualunque ella sia, che possa
coe-^ istere con ua' altrui^ eiascuna deve ' esistere -sola, cascnna deve
incomia- .ciare ad* essere quando cessa la pre- cednte , ' e ciascuna , de ve
cessare d' esi- stere qund . la" seguente - iacooiincia. liu -corpo che si
-muove si trova -ad Ogni -istante in uno spazio ch gli eguale, e perci
esso in ogni istante in riposo,, perch non in uno spazio datCui
sorte; dunque esso non ha mo- mnto. nel quale si muova, e se acea- "desse
che in qualche istante' si avesse in* muovere , 'biognrebbc che fosse insieme'
in riposo cd in movimento. A ^ Ma CI contr^dittmrio , perch il-ieB*
Digitized by Google io5 po divisibile alf infinito e la dorata successiva
delle cose ^composta, cora fa osservato, da momenti propriamente detti,
dei quali ciascuno sempre in- divisibile , perfettamente distinto dal
passato e dal futuro , e non contiene che il tempo presente; dunqhe non si pu
dare movimento reale. -i Onde -mostrare poi la contraddizione che seco '
adduce T ammettere. movi> mento-, Zenone poneva ia mezzo. il aegoence
paralogismo. Abbiasi nos ttK Tola immobii lunga quattro piedi; e iOpva di
essa due corpi A e B anche ssi ; di * quattro' piedi di langheBza t> il
corpo A sia sostenoto dalla tavola perda langhczza di due piedi o .delie met a
- manca, e - il corpo sia destra, e non tocchi col saonapo-che; Px>rlo deUa
-tavola.- -Si mnova esso sopra la eavla verso il sinistro lato, sicch
percorrendo' in -mezz* ora due - piedi Tcr^ga contiguo al 'corpo A, ed essOi
Digitized tiy Google io6 pure occuper con due piedi- dlia sua lunghezza la
tavola. Suppniamo- che don s incoutrino he per le' lorb estre- mit, di maniera
che il movimento deir uno verso la sinistra, non impe-- disca all altro di
tendere verso ' la destra: nel 'momento che i due corpi vennero a contatto, A
cominci a ten- dere verso' la destra ^ mentre l'altro prosiegue il suo
carajniino alla manca; ihvendosi con eguale veloit e nello spazi di' un altra
mezz ora cotti- pir ' di "coprire tutta la lunghe^ ' della tavola , ed avr
perctt lo spazitf'di quattro pit^i^ in ntt Orai iti questa itaezz ora^' che
avea incmiuciat' muoveri, ha occupata esso'pui^ la tkvola , ed ha
percorso quindi 'no spazio : di quattro piedi , ' perch , ha
toccata tutta 1. estensione ' di'* in tutte- le siie parti, ponendosi' pira^
lello *a lui: Da- ci 'ne eonsegrebbfe , che due corpi dell eguale celrit
Digilized by Googl percorrerebbero lo stessa spazia T ano in meaizora T
altro in un'ora, ci che ; contradditorio , perch converrebbe che questi due.,,
tempi fossero eguali. Questo ragionamento riusciva a prop vare al. parere di
Zenone che il^ mo- vimento' .un illusione, dei sensi, ma ei noli abbadava
com- si nascondesse 1 j^il sofisma. nel suo modo di ragionare .e nella sua
supposizione, poich il -corpo .4 era in riposo mentre .ff occur pava i primi
due piedi della tavola, e il primo poi non ha percorso che .'due predi'seli. L
ultima 'obbiezione che il nostro filosofo opponeva al movimento, tende . a
mostrare che il corpo pi veloce seguendo il corpo pi lento, non por* ;tr
giammai raggiungerlo e . ci ,apr . poggiato alla sola divisibilit .della materia.
Con qualunque prestezza si muova' un corpo, non. possibile possa
jpaggiupgere un altio che ggeupi uno |fd8 prano avanti di lui, perch H' nlti^o
conviene' costantemente asp'euare il luogo ove fu Tatua , il quale gli reste- *
r ad ogni modo, semprednnanzi. Sup-; poniamo una formica posta d innanzi ad
Achille sulla medesima linea, ed abbia questo eroe una velocit dieci, volte
maggiore della fornica. Questo piccolo animale ha superata gi la met dlia
linea, allorch Achilie inco* mincia soltanto a percorrerla. Intanto mentre la
formica percorre la seconda met, Achille percorre la decima parte di , questa
met ; e intanto che la formica Occupi la decima seguente , Achille fa lo stesso
della decima di . questa decima ec. ; e perci, questo, eroe a malgrado della
sua decupla ve- locit, non potr giammai raggiungere il tardo insetto che gli va
dinanzi. Ma ci essendo ridicolo non che impossi- bil cosa, ed il
movimento ^ essendo parte di una simile conUa4d;^9jiii^ s. ooQ possibile
che esistai Digilized by Google r . I ^ ..Tali ^eraao gli argomenti da
cui sr partiva il filosofo di Elea onde nefarc la realt del movimento, a cni
forse altri n aggiunse a noi ignoti, .e che pufe'ii grande ingegno di Bayle si
studi^ di esporre: non accade per di dverli ricordare giacch non appar- tengono
alle dottrine di Zenone, nm bens alle opinioni di quel filosofo che volle
SQscitare i principj dell Eleatico confortandoli di novelle prove. Vo- glionsi
per avvertiti gli studiosi che cogli accennati argomenti , Zenone negava la
realt del moto, ma non gi le apparenze di esso; e che quindi dessi tenere
per sofstica la risposti^ che fece Diogene a chi opponeva le ri-* cordate
ragioni contro il moto , col porsi ' a passeggiargli dinanzi; risposta di cui
alcuni filosofanti fan trpppo caso e so-*r glion^ come spiritosa esporla nelle
scuole. .Ma ci non egli un escir dai limiti della questione ? k che
va* Tom. Ili, I# ^ V iicr ' : V : - ' >- ; . l^va il
passeggiare ?^ Prova fpjrse. cir altra cosa se non clic P apparenza del
jnoviniento? Trattavas forse di questa o la negava il nostro fdasofo, 8 quale
non st opponeva gi alP illusione che . ne fa .vedere \ in apparenza, il moto/ '
ma 'negava che noi non possian^Q esser sicuri, che questa apparenza abbia
qualche realt altrove fuorch nel npstro pensiero ? La risposta del Cini- co
venne giastamente\' rassomigliata, dall illustre mio amico Degerando ,
quella di Alessandro che tagli il nod gordiano quandp gli si proponeva di
cigliero colla difirnza pero a mio avviso', che il Macedone con quel taglio
animava egualmente alla con- quista i suoi soldati, e Diogene se non.
intehde^a' di- richiamar gli eleacf alP intima testimonianza della cosce'n;^
sulla . realt de fatti , non opponeva che un miser scherzo, a, ragion amatL,
sottilissimi e che ,d altronde ne pro-i v/ - / Google -cacciano testimonianza
ili sommo in- gegno in chi li proponeva (i). _ (i) Per quanto sentisse di
sarcasmo questa risposta , certo non potea che adescare al riso il fdosofo a
cui sar, stata diretta , mentre fu assai pi dura quella del medico Erofilo al
sofista Dio- doro. Costui onde negare il movimento jdiceva; se un corpo si
muove il fa o nel luogo ove si trova ^ o in quello dove non si trova : ora esso
non si muove n nelC uno n nelC altro caso ,* non nel Juogo ove si trova perch gli
conver^ ^ehbe sortire da sso,^ e pi non sarebbe in quel luogo ; non nel luogo
ove non c, perch nulla pu n soffrire n fare xtlcna tosa ove non si trova. Ora
essen- .dosl a costui per mala ventura slogata una spalla , ebbe ricorso ad
Erofilo onde gliela accomodasse , a cui sorridendo rispose il medico : tu non
sai che cosa ti dica : come la tua spalla slogata ? Ci non pu accadere poich
essa non, pu essere sortita dal luogo n ove era , n ove non si trova. l
filosofo cui fie- ramente cruciava il dolore^ poco in quel ixa Zenone porgeva
inoltre altre difficolt contro il realismo empirico, e ne poneva alla stessa
sostanza unica che ammetteva^ e a cui attribuiva e to glie va molte qualit ,
spargendo cosi il dubbio sn ogni' cosa, siccome' usaro- no gli 'Acataleptici in
altri tempi. Egli duro in vero lo scorgere come qnest'uonio potesse
prostituire il sno genio a queste puerilit, e pel piacere di combattere i suoi
avversar], anteporre ad una gloria Impassibile che gli sa- rebbe tornata dal
far progredire le scienze speculative, una falsa e diffi- cile che
necessariamente va unita al biasimo di coloro che amano la verit. JVla
per forza d' ingennamente con- fessare , e meco converranno coloro 'momento
atto a gustare i suoi stessi principj , prfg Erofilo di scordarsi dei suoi
ragionamenti-e di apprestargli V op^ portano rimedio ' ' Digitizcn iiS fftiQ
Stranieri atto - ftpixito di p^ie , giadcanp gli uomini quali furono , ch a
mezzo alle, stranezze ed agli errori di questo Ulosofo , traluce tanta acu-
tezza . 4' i^gf^gtio e tanta destrezza di i raziocinio ; che non potendo
venire ^ ned essere sostenuti fuprchc da Zeno- ne, come suolsl dire di
tt.erh.elci ^ui nome tributeranno sempre omag- .gio coloro che sentono quanto
costi il pensare. Alle quaU cose si pu aggiun- gere , che cjuesti istessi
studiati ragio- namenti non sono del tutto inutili e dannosi , poich ne
addestrano a co- noscere i limiti dello spirito umano e insieme la forza di lui
, come vi ab- ttiauo delle cose a conoscer le quali non sa da tanto, e come
possa talora poggiato sull ali sue stesse , pervenire a dar colore di verit a
ci che falso. Sicch tenendo dietro dligcotemeute a questi suoi voli,
giova ricercar^ come i^)ossa ritornare dal traviato cammino , fet8 ffdtierfno '
onlrt) fe Ittsfhghi ctie v4I' trassero , nde aV^'iriarsi va 'contni'
piare ' pi ^ blla la verit , nel ^modlo' slesso clfe rie apphr* j;)i avvenente
e duplicato il ^giorno dopo il tnrbirie - la prricellii.' . ^ ; - ....
. Qnale influenza pesano aVere sr.* Sitata le sttigliezze di Zenone'
sulla ilirezione die prese dappoi la- ft8fia.4 ne verr di comprenderlo
allorch tratti trenio di '^SoCsti fe sUi per ultimo ne sia dat ricordare'a'que'
filosofi ,, che Appiattati ili gremi)o alla soTtadine, nri hanno pensiero che a
se e' alle proprie meditazioni', 'come Zeftorie parimenti de- gli altri 's^i
della Grecia , pose ogni sua "'opera' e "fatica onde procurare
vantaggio del suoi' cbncitrtadini,' * w studio 'sempre 'd ^riostrarsl tlle sue
azioni vero sacerdote della' virt. Figlio di' una patria n' cui cittadini
educati dietro i principi di-Pitagora, cresciuti nel seno- della filospfia /^^
cella -pratusn I .rigorosa dei doveri sociali procuravano i dessere onesti e
virtuosi; egli senipie I antepose questa al soggiorno dilette- I vole d Atene.
Ma Elea 'ra oppressa, da I un tiranno il cui giogo dolenti sopporta- vano i
cittadini avvezzi a $;jirare aure ' di libert; mal sostenne il filosofo tanta
SHcliiavit e animso accingevasi a dare a se ed alla patria la sospirata
ndipenden- -za, se la fortuna non se gli mostrava av- versa, n si scopriva la
preparata congin- ra, per cui ritrov catene e morte , ove credeva
dare liberiade e vita. Lanimo indomito di Zenone per non si avvi- liVR 'innanzi
^al suo tiranno-; cg^^'erft ^losofo e non sapeva tepiere, umana Vpllo I sapere
i suoi complici, eh egli invece I n accusava tutti 4. di lui satelliti ed I
'amici , e pria di porre in periglio i se- i ,'guaci seppe "morire da
forte,, fra il [ compianto de concittadini, fra'lav- ) t^ilimeaco devSnoi
oppressori ^ . P Qlized by Google / farsi Bertno eonli^ le
ittstngli c!ie vit-: trassero , onde - avvicinarsi .a 'contem-r'^^ piare 'pi *
blla ia vni , nel ^modo* ,8tso clfe rie appr* avvenente e duplicato il
"giorno dopo il. tnrbie 4a procella m i > , . n:,,-
Quale influenza pssano aVere csfer- Sitata le sttiglfezze d 2none' sulla
direzione che prese dappoi la filosofia 4 ne verr di comprenderlo allorch
tr&t 4 trenio di ^Sofisti fe sUl per'rilllnan ne sia dat ri cordar e *a'que
filosofi,, che ppiattati ingrem^)'o alla sofitdine, non hanno pensiero che a Se
e' alle proprie . nedtcziori,come Zettorie parimenti de gli altri saggi
della Grecia , pose ogni sua'^oper e fatica onde procurare fl
vantaggio di siior cbncit'tadiniy w "studio -sempre 'di
toostrarsi" tile sne azioni vero sacerdote della virf. Figlio di' mm
patria "i cui cittadini educati ' dietro i principi diPitagora, cresciuti
nel seno deUa filosofia cella -.pratic Digitized by U irigoresa del
doveri sociali procuravano -d'essere onesti e virtuosi; egli sempre antepose
questa al soggiorno dilette ble'S#A.te. Ma Elea era oppreis^ da H cui giogo
doleuti sopporta- vano i cittadini avvezzi a spirare- aure -diHliert; mal
sostenne il filosofo tanto bcfiiUt&b animso accipgevafi a dare a Mia patria
la sospirkaindipenden- i, se la fortuna non-se gli mostrava av- no
scopriv-la preparata congiu- rivi?*?^^ catene e mrtb, ve ^redova'date
-libertade e vita. Lhimr Indomito di Zenone per non si avvi- ftva tiinanai al
suo tiranno : eg^ji era dlosofo e non sapeva teprece^ nmatra .{tosanaa ; lo
disprezzo. 'Invano Oi'iVplle Japre 1 suoi complici, eh egli invec aie accusava
tutti ^, di' lui satelliti ed sifmici, e pria di porre in periglio i so- igaai
seppe 'morire da -forte , -fra incompianto de concittadini, e fra 'ra^
incompianto iariUneato de.suoi oppressori^ * Intorno al Panteismo^ Elea^ .
ckmiderato relativamente a de^^ modernL , ! i *. -y Avviene
Io scesso 9 c^nsider^^ io rivoluzioni dei popoli e Je rovine degli imperi , cme
.a ,cjbi medi^ oro, della' ^losofa. prim^ vede do vantane grandi nazioni^
nascere. ^ tutte agognano le palme della gloria^ e deirimmortalit, e dualmente
tutte, del pari ricevono dalla mano implacabile del tempo il rovescio'
fatale che le precipita neUobblio. Ma n. pel succe- dersi di rivoluzioni , n
pel volgere di secoli, avviene che i. sistemi scora- fi * pajano iuteramnte,
onde luogo Digilized by Googlc ^48 JBL. altri prima ignoti: ma ognora Viii-
novellati e percorrendo le stesse rivo- luzioni, non cangiano che indole e nome
, come avvenne dei princip) di Platone,' di Epicuro ed in ispecie del Panteismo
degli Eleatici. gli perci che spesse fiate coloro che di sover- chio
seguono le antiche cose , ne ri- chiamano quel trt;o adagio , nulla aver- vi di
nuovo sotto il sol ; abbench ove con 'alquanta cura vogliansi Con elderare i
Sistemi rinnovellati , ' verri . di cnscere come fossero d assai nai- ''
igliorati , e vestano' sempre il carattere de tempi in cui comparvero. '
' ' Abbench non sia istituto nostro fa- vellare della moderna : filosofia',
cado-' tone il destro abbiamo per spesse fiate ricordate le opinini che i
mo- derni innalzarono sugli, avanzi degli ^ > antichi' sistemi; e gi
accennatnino, come la stessa filosofia dei primi elea- . tic! venisse dopo il
risorgimento delle'* lettere richiamata a nuova vita. flou vuoisi al certo
negare che Ja grande idea di generllzzare a segno la divinit di spargerla e
confonderla coir universo, , sia seducente in modo dessere spesse" volte
seguita dai po- poli e dai filosofi. Pure altrove ebbsi a ricordare come le
nazioni contem- plando le maravigliose bellezze della natura e cercando di
trovare la ca- gione o lessere che ve le avea im- presse, senza badare se
questa causa fosse un effetto od un opera , n risa- lire a ricercarne una
invisiiiile ; ai trattennero alla natura sensibile : n quindi conobbero altre
cause univef- . sali ed altre divinit che la natura e le sue parti, L universo
al loro sguardo sembrava racchiudere in se il principio di vita, di movimento e
darmonia che vi si scorge , e quindi in lui ne riposero il principio attivo che
tutto produce, ed a lui o alla natura rivol- sero i loro vti e porsero
preghiere e I wo ' . . acrifizj, I movimenti e le tradizioni di tutte le
auticUe nazioni ne fanno* testi mouanz'a di questa loro crednza e religione, ed
Ensebio attesta non avervi che un piccini numero di saggi come Mos, che aveano
cercato Dio a la causa - deir universo fuori di 'fui,* ma che i filosofi
Egiziani e Fenici, ! tutti gli altri riposero la causa" supre- ma nella
natnra istessa. f ^ la quanto' ai filosofi le cni opiuiu# ^ certo- non
voglionsi confondere ei debrai del volgo- e delle religioni^ sono addotti a
questo modo di filosofare^ ap'pumo dal desiderio di ricercare una causa pi
possente produttrice della natura; ma non potendo reggere ' ad emergere dalle
sostanze terrene, e non credendo ragionevole il creare un esse- re spirituale;
e d'altra parte quanto pidi t . . r' studiano la natura ritrovando sempre in
essa le cagioni de suoi fenouTeni fadlmente si persuadono a unire questa
Digitized by Google colla divinit c formarne un essere unico e Dio.
Dipartendosi da' questo principio facile il giungere ad iden- tificare
questi due esseri; se in ispecie vi ricorrono alcune circostanze simili a
quelle che diedero forma al panteismo degli eleatici. Allorch si vuole
"colle sole forinole della logica , e colla scorta delle sole massime
razionali in- nalzarsi sopra resistenza, e fissare a priori la legislazione
degli esseri; le' massime speculative non essendo che r espressione dell
identit, le forinole, logiche non essendo che mezzi di tra- sformazione in
a)uco alla medesima ; r uomo si trova in ogni parte racchiu- so in una sfera ,
ove la sola identit ne traccia i limiti. Posto nell impossi- bilit di ammettere
altre condizioni fuorch quelle da cui mosse, non gli riesce che di rinvenire
costantemente la medesima idea figurata sotto dilferenti espressioni ; quindi c
stretto a misura ///, 1 1 . che 8* inoltra gittare lungi .da se tette le vrit-,
tutte le modificazioni ,, e 8e gue una linea uniforme, inflessibile da cui non
pu traviare se non che per nna inconseguenza di* ragionamento. Quindi che
tenendo dietro a ita razionale fu stretta di prendere allor- ch ebbe a seguaci
spiriti intrapren- denti e perseveranti, i quali le vollero tenere detro fino-
alle ultime rigorse conseguenze -, n - lo chiarirono gli Elettici che primi si
sforzarono d4 applicare' la diatetica alle speculaationi di Pitagora. E
fra modrni si vide . ri* eorgcre il sistema d'assointa identit e il panteismo
con Bruno che primo tent di richiamare, la buona mctaflf Digitized by Google V
oca/ eoa) Spinosa che vlle generliz- sare i principi rii Cartesio, e coi di*
'tte'poli ^i^Santk . ir. veroppanteismo consiste appunto identificare Dio
coli' universo , e per lasciare^ i popoli che adottarono xii^^]hiFp>
religioni codesta'grande' idea , rammemorate di molte sette ^e ' io varj
tempi seguirono questa ^ttrina. E primamente Pietro Della )-Valle ' ne ricorda
di certi Maomettani T - ... he >sl hiainavano Ehi Eltahkik , . ct^
/che suona lo stesso di uomini della 'Vorisv i qnali non ammettevano che
^quattro elementi,, che sono Dio;, Toomo ^tatte 'le* cose'; e parla' pure dei
Ztn- -diki ti altra setta Maomettana, i qnali portavano opinione che tutto ci
che ni nel mondo, tatto ci che fu crea- to, Dio. Per non richiamare
poi le ^dottrine degli Arabi intorno a questo argomento, che poteano averle
attinte rdai Greci, -e .sono poco conosciute, si D- by Google '534 - ritrvato'
clic slmile flosofa sia se- guita anche nelle Indie dai Pendets, e sia tuttavia
il dogma dei Soufys e della maggior parte dei letterati Persiani, Questi
cabalisti pretendono secondo Bernier , che Dio o P essere sovrano .che essi
chiamano Achar , immobile , immutabile , abbia non solo prodotte o estratte le
anime dalla sua propria sostanza , ma ben anco tutto . ci che yi ha di
materiale e di corporeo nel- r universo ; e che questa produzione ion gi
avvenuta semplicemente nel modo delle cause efficienti , ma a ma- niera di un
ragno che forma una tela che estrae dal proprio ventre e ri- prende quando le
piace. Perci la crea- zione altro non che un estrazione edl 'estensione
che fa Dio della sua propria sostanza, di queste reti che estrae co- me dalle
proprie viscere , nel modo istesso che la distruzione altro non che il riprendere
eh ei fa di questa Oigitized by Google Ia5 dviaa sostaaza di qaeste reti
in 6o stesso , di maniera che nell ultimo giorno del mondo o Mapeeo o Pralea in
cui tutto sar distrutto , altro non avverr che una ripresa generale, di tutte
queste tele che Dio avea tessute colla sua propria sostanza. Formatasi' questa
idea della divinit, questi flosol ^ne concludevano, come gli eleatici ao .
tichi , che non vi ha nulla di reale e di elTettivo in tutto ci che noi
ci avvisiamo vedere, udire o odorare, gu- st&ra o- toccare. Tutto questo
moadot non che una speme di soguo e una ' pura iUusione, in quanto che
tutta questa j3aoUiplicii.& . diversit di cose,' chea ne appajono non .sono
che pna sola unica . ed egaal cosa , eh Dio medesimo,; , nel modo-
istesso che tutti inameni che noi compatiaoio di. die- ci ^rdi venti 1 . cento
, e ^i_, mille, non sono. ^ che una stessa unit, rip^e- tuta pi voIte..^Dim
jjmxpofeo ina * Digitized by Google ifaC' Biapelc' *
i&eofihittibik^^' > *' Ma per ritornare a filosofi che ebbero' maggiore
relazione colle antithe dot- la^ Ifiae ' fra i. modrni . il pantelsino fi
primamente seguitot da. Pietro Abellar** do^iel^ primo riaccete.ile spente fa-
TUe i deila filosofa , i qnale yvisd Dio essere -tutto ^ e tutto essere Dio ;
esso eaogiarsin. tutte le cose e questo araanmtarai jn lui: e nel secolo XIIL
poirida-' j)a vide -Dinante clte non am- mfitttv-.nltiiia distinzione fra Dio
.e pn si voglia per ri- eordare quello, di Alessandro Epicureo, ebe ;Vis^ al
tempi di Plutarco. Questo, filosofo siccome attesta Alberto il grande
disse Costai pose tutto essere Dio e'Dio essere tutto: il creatore eja
cteaftura essere lo stesso ; le idee crearsi ed essere Create , tutto iu
fine chiamarsi Dio; ed ^esso fine essere di tutto perch tutte le cose debboa
tornare -a lai v,' onde' immutabilmente . in lui riposare ^ e' Dio finalmente
essere l'essenza di tutte le cose e di tutte le creatarew / * Questa dottrina
fu tenuta per empia V abborninato il nome del suo Autore in modb, che nel iao8
fti disottrrato^ il suo cadavere e ridotto in eener : cosi fino cl bujo di que'
rozzi tempi s'iu* cominciavano a sviluppare i germi la* tali y che doveano fra
i moderni opprU mere la filosofia.' ' ' ' i Almaric per ebbe dna
dottrina alquanto rozza siccome il concedevano s ^ 129 i suoi tempi 4 f
clxe forse prese, dallo . Scotto., che, pi si accosta, al Pita-
gorisiivo., . che al, Panteismo nssolnto^ Onde, t il ^ primo a dar .bella
foggia a questo naodo . di filosofare fu Piofelice nostro Giordano Bruno, che.
accolto da tntte le nazioni ove percorse alta- ' ^ inente onorato > redace
in Itali^ ov;e il traeva .P amre di qne&ta . bella -,pa-i trio* nostra vif:
nfisermj^tO.^fatto pe-r rirc- sul' rog delP inghi3ti2t marrirf ,
della fildsofia. Bruno disse .che lo . spir SIto-; -Dio per, eccellenza
infuso iq tatti gU weri/,:Pio' essere U monadfli v * Iffiacipale sorgente^ di.
tutti,,! nnmeri^ semplicit di tutte riiedema seneenaa di IhunO) e siccome
ceti'* altezza del- Digitized by Googl no genio pot'^n^primervi nuova forma e
porvi maggior ordine, pose il suo nome a questo sistema. Ammise esso primamente
he T identico* non pu essere prodotto 'che dallidentico, che una causa non pu
generare un effetto ^ _ fuorch An, ci che lidea della q>rima determina
quella della seconda nel- nostro' spirito a priori , e quindi in virt deir
identit. Ammettendo con'' segaentemente che , V idea del finito non che
una negazione, ne trasse * non possano esistere n. due s)stanze' simili, nc due
differenti, n alcuna so- stanza fnita: che le sostanze non pos-^ sono essere
distnte' e limitate nel re- le, 'fuorch nel modo che lo sono ' , nello spirito.
Posta lessenza della so- stanza, nell esistenza, e tratti i suoi - ' ^
risaltati dall idea che - abbiamo della . * * I sostanza alla realt, e
dalle associa-,, zioni dello spirito alla necessit dellei cose; stahiliya 9 he
4a sostanza ~ ' Dgitized by Google l3 necessariamente e per se stessa^ efee
*c unica , infinita , e questa ' sostanza poi cliiamantlola Dio ne
concludeva che Dio tutto, e tutto Dio. Il ragiona-* mento per cui.
ei giungeva a, questti risultato molto pi astruso di quelle degli
Eleatici e pi trascendentale^ ma Spinosa partiva da principi metafsici , mentre
quelli prendevano le mosse dagli assiomi che facea tenere inalterabili il
dogmatismo de loro L' infinita esteso^ e il pensiero infinito conipone
vano, a sentenza di Spiaosa, L due attributi della sostanza di Dio, o della
natura naturante. Questi due attributi li avea siccome identici fra loro, 'sic-
ch formavano ur^ assoluta unit ed erano inseparabili nella scala > degli
esseri. Gli esseri corporali non sono che i modi del movimento e -del ri-^*
poso nellestensione dell infuit, co- me la volont e la ragione sono i modi
iouoediti 4d pcnsierQ ialoitoi Digitized by Google pieeti Tcomponcvano
c&e cbia-* mava natura naturta. Lassoluto pea^ siero ia (jael
sistema-' la* coscienza) immediata nellessere universale e sic-^ come questa
coscienza la voleva neces-* wriamente unita alla estensione; teneva Ae tatto ci
che La luogo nell esten- sione,. -deve .aver luogo nella coscienza' ^eato-
principio forniva a Spinosa il modo di stabilire la realt delle cogni- zioni, e
di convertire il suo idealismo ia una specie di materialismo. , Non ' accade
presentemente di richiamare^ ' ad esame questi principi , ehe sem- brano ipi
che agli altri panteisti acco- starsi a quelli di Parmenide, e invol- gere
quelle contraddizioni che appunto, apparvero^ nell antico , e persuasero
Melisso -richiamate P unit sistematic'a: al pi albo punto di rigore, in nulltv
wtrattenendosi, alla realt delle : cose. j . - Questa la /meta a cni
tentleva fra i- oiodern^ 'Sohelling * scciessore d| Tom. Ili, la * iFichte
nella scuola dr- Kaiit, fl qvnaW eehtendo come V idealismo trascenden- tale
fosse chiamato ad nn pi alto do- BtinoV vi diede negU uUimi tempi una forma
ancora sconosciuta - in Germa- nia richiamandolo aiV assolata identit, traeste
filosofo pose lto primitivo ed infinito, come il principio di tutte le realt e
di tutte le sciente: ^umdt ebbe la natura siccome Cattivit di questo IO, lo sviluppo
di una uwola^ aime primitiva, ma ({aesa: involmsione per non ssere ma soltanto
i tur atto ideate, uni snte assolata, natura tende a un iuflnifo sviluppo, '
riposando sopra semplici ziom, e' non opra prodotti azioni che tuttavia non
possono essere conosciute come esistenti, e divenendo un prodotto che si genera
da s, osserv come nel tempo istesso ella- sia V infinito del Zj- mitatoe \\
limte detP infinita. Ma la teneva poi w strettamente per lo svi- Digitized by
Google \ i35 lappa dell io o dell* essere - primitivo assoluto, cho asseriya^
ilosofare sulla natura essere. lo stesso cli creare ^la natcura (i ),'
Schelling, pi profondo di lutti. gli uni trj,] consider con. occhio filosoieo .
r idontit delle scienze, i principi della filosofia., che tenne', come -
un arte d imitazione. .. 'Favell deL magnetismo e del- galvanismo , ma
non 'nel modo^ non cui Xenofane avea parlato del calore., poich r.an^cp poc
/conseguente rinomava atta realt fisica^ .mentre Bid fisteraa di SchelUng il
ma- gnetMine aiHl .diy6ne^>che come la. jcategojia ' reale, della 'fisica.
Perch pienamente poi fosse identica la natura e. la diyijoit in questo sistema,
.osser- . areremo, he dicevasi la jiatnra ossere una sorta di divinit in
germe,, 'ma JDio non esistere ancora, poich ei r j(i) Natttr /usa la
forza divina colrio b Tessere Assoluto primitivo , infinito , somma mente
libero che ha creato se, e quindi latta, la natura. . Ne sia concesso per
ultimo di os- ervare , come potrebbesi annoverare anche fra i panteisti T
autore del siste- ma della Natura. Era naturale ch se i'iumi ^ella flosofadel
secolo passate e i' prodigiosi risaltati dir s|ierienza, toglievano di pi^rgere
pi oltre Scettici ^ubbj sulT esistenza dei' corpi ; tuttavia mostrando sempre
pi , come tutta la matura e nelle sue parti e helT insieme^, non mostri ehe
delle caus e- degli ^effetti necessari uniti da una consecu-i trva catena ;
addacessero;nnafdito filo sofo che sdegnava ricercare una causa spirituale
fuori delT universo , a for- mare della natura un essere da 'per se Digitized
by Googlc 4UtWo e necessario. Quindi BlI^abeaud ^tratto da qaeste lusinghe ,
sotto colore di ricondurre gli erranti mortali agli altari della natura, e di
distruggere le chimere filosofiche a 'cui la toro 'saltata immaginazione avea
dato esi- istenza; sostenne che nulla vi .ha n -fuori n sopra la natura, eh'
essa capace di produrre merc un'attivit propria'^! tutto senza un
soccorso tra- -niefo, eh' essa ia causa del tutto ^ che esiste da. se,
esister mai sempre - d causa di se stessa: il movimento c i cangiamenti
che' le tengon dietro altro non essere che una conseguenza necessaria della di
lei esistenza , e nul- T altro essere Dio che cotesta natur^ animata ed attiva,
o. la somma delle ffbrze sconosciute che danno vita al- i' universo, e che costringono
gli esseri ad agire a' norma della loro propria nergia, e perci dietro leggi
neces- 4aiie ed immutabili.. Cade per ulmodo in' questo sistma Ogni idea di mi
esaet$ superiore e Dio che presso gli altii panteisti 'bbench identifcato e
con- fos'o colla materia, par causa pro^ .dttrice, in questo'
interareute sban- dito ; o se ne chiamato a parte- non appare he siccome
uh semplice nome concesso alla natura. Essa per - Dio perch flpera secondo il
francese filo- sofo, tutto ci che avviene nell universo c che si concedea ^dagU
altri panteisti* ad un essere straniero, ma che pure ^olean confondere colla
natura. Tanto pot un ardito d intraprendente in- gjyno, che os\ tratto da
spirito di novit combattere i dogmi pi sacro- santi che da tanti secoli
ottennero la de- vozione dmortali-; e arrecando la ma- to profana sullara
innalzata all ordi- natore dell universo, col dire figli del- lumana ignoranza
i suoi attributi ^ primo ardi fra i moderni- apertamente palpestocfte lr U90)t6
e m . * Digilized oy Googit H rito , e non 'solo nuovo Encelado ^Sfidare i
fulmiin e. le saette della* pro-^ vocta ' Divinit , ma rovesciarle il trono ^
distruggerla ed annientarla. " Le quali cse tntte considerando, si avvede
come il panteismo degli Elea- tici fosse r opera di una filosofa che ancora
'sentiva dVeesere sorta da un aecolo , mentre quello de' moderni pifii
metafisico 7 fa mstra di nn filosofa 'pili ardita e pi profonda. L"'
essere degli eleatci era la somma intera delle costanze che compongono il
mondo, e na' specie dessere di cagione, Jat cui nitro attribnto non
conoscevano, che X essere, ed a ei toglievano per astrae zione ogni idea di
causa e di effetto-, di movimento , di modificazione e di for- ina \ ma
lasciavano presentire che pure questo essere era qualche cosa -hc esisteva,
Essi s? sarebbero al certe '^maggiormente innalzati , ed' avrebbe fo stabilito
m panteismo pur^e^ ^ 40 . speculativo , s ia no .arrecavi loro impaccio lo
spazio .che li.seni> brava inseparabilp., dalla rOtatma per- ch ignora ado
la yera.nat.ara:ied grih-. gine di qaestV ultirn , allorch , Yo- leaao .
combinarla insieme allo spazio si avvolgeano fra inevitabili contraddi- zioni.
Quindi ne venne la contrariet, cd il poco rigore metafisico neMoro '^istemi,
ove in ispecie.. vogliansi con* eiderafe a questo riguardo.. Xenofane che
concedeva a, Dio una figura , en^ r^iiesta contraddizione, aenza per po- terla
togliere, n qnindi gU riesc'con- i^ederp al sub Dio , che, .degli attribnti
iqnasi tatti negativi. Pare,, che Parme- nide formandosi Videa di una Divinit
|iaramente astratta si .studiasse d evi- rare le mende, che ravvis nel sistemar
del. maestro, e .che .perci, la forma urotonda che attribuiva all. Uno , fosse
^puramente; una- metafora onde rie! scisse di concepire il sno,p^iero :
Digilized by Googlc ii iiss sosteneva die si pu formarsi un idea reale della
sostanza del mon- do , e mentre si studiava di conside- rarla puramente nel
rigore metafisico, addiiceva in mezzo per unidea reale, un idea in fatto vuota
di senso. In quanto a Zenone ove lo si consideri come apo- iogista del sistema
di Parmenide, pare appunto comprovi quel filosofo sepa- rasse Dio da questo
spazio , quantun- que fosse incerto sulla natura de loro mutui rapporti ; che
se si avesse ta- lento di considerare la sua opinione , si durer fatica di
raggiungerla involta fra gli argomenti contro la realt empi- rica dello spazio
, e la non esistenza ~ deir essere. Siccome poi in questo essere^ degli
Eleatici non vi era alcun princi- pio di generazione, ne veniva la con- tinua
ripugnanza delle cose soggette ai sensi e mutabili, nata colle relazioni
dellUno e del Tutto, quindi i principj ^empirici di Xenofane, Je idee seconde
t4 di ParmCDlde , l identit assolata di Melisso, e perci contrariet di
prin- cipi neHa stessa scaola. . ' In quanto , ai moderni Bruno si accost
agli anticH pi di Spinosa; il quale volle nel suo essere trovare Ja cagione
della corruttibilit e 'can^^ giarae!ato delle, coae. Il partito per pi
filosoficoT per un panteista, quello he meno involge contraddizioni nel
sistema, -pare il pi metafsico di tutti e il pi . speculativo ^ quello
cio : dd ;filo8ofo Alemanno, che lo uni ll' asso- luto idealismo.' ^a questo
sistita laon pu- essere che il fratto di una* tarda meditazione, e ne accadr di
osservare fra i e questa consiste in ci,' che gli antichi in nulla
ripetevano i principi di morale dlj^ loro nietaGsic'^ e quasi riguardavano i
loro 'sistemi astratti siccome ingegnose speculazioni, I moderni, al contrario,
e ,ci ne procaccia opinione di maggiore matu- rit ed ingegno , traevano
dalle loro , metafsiche speculazioni i principi dietro cui debbonsi governare
le ' azioni dei cittadini e dei popoli, come usarono Bruno, Spinosa e lo stesso
Schelling, che associ alla sua filosofia teoretica una pratica egualmente
dedotta dal- r idealismo trascendentale, che si ap- poggia specialmente su
questa propo- sizione ; r assoluta , astrazione , o il- principio -della
coscienza di noi stessi, non pu ssere spiegata; se non che per la
determinazione di se stesso, o per un' azione dell intelligenza sopra se
stessa. Per quanto per possano essere accorti que filosofi .che innal-
Digitized by Google 44 ^ zana a morale sa questa, specie ^ clonsi verdeggiare e
dopo d aver fatta l>ella pompa di numerosa famiglia di fiori , inaridire e
yeun; ' meno ; quali finalmente crescere per naturale svi- luppo dinterne
forae, quali' \per lovra imposizione; e vede T uomo 'in- nanzi al
suo sguardo merc le combi- nazioni della natura convertirsi le arene in duri
macigni, le acque in varie so- i 4tanze, che si trasmutano facilmente in
rilucente cristallo , che rifrange per; mille parti il settemplice raggio 4del
sole. Come persuadersi che nulla scompare se ogni cosa intorno a se vede caduca
e mortale', abbassarsi i monti, scomparire l intere specie degli animali, e
travolgersi in pochi anti mille generazioni sulla faccia della terra ?
Come creder che nulla ai muova , se posto sovra un atomo che lacesaantemente si
gira sopra se e tea* o, tutto, scorge intoj&o a se sato. e ,ia
moviineato..,ned ergendo cchi al cielo si vede, sul capo la cQtiaua danza dei,
pianeti ,e delle afere ? _ . . ; - Fra r immensit dei pensieri e
delle meditazioni che ruomo yolge, nella in- sta ncabil mente , suole
vero slanciare talvolta questi voli giganteschi e subli- mi., ed innalzarsi
sopra. Ma. natura in un mondo ideale, ma siccome acquila che dopo pur lungo
viaggio . forza cerchi ove fermare il volo; cos esso stanco forza
ritpirni alle cose terrene. Perci era difficile che il gusto metafi- sico
arrecato air eccesso" nella scula dElea , dovesse durare troppo lunga-
mente. Qand.o gli spiriti sono mossi dai desiderio di sapere, la pi lieve
scintilla li commuove, e, li risveglia, ma allorch s avvedono ci L
successori di questa;' scuola sbigottiti dalle .di lei contraddiziohi, si
rivlsero ad un op- posto genere di ' flosofare, e forma- rono' la classe degli
Eleatici fisici. t .' t, > :'n)v L ^ *: '/ j; - j' r 1 m - - * r ^ '
'L E u 0 I p p'; , H primo che si volse sul nuovo cammino, e' and 'in trceia in
questa scuola d una" pi ' . certa ^ filosofia fu Leucippo di Ela,
com' alt^i vo* gliono d Abedra, discepolo ^di. Zenone 'forse di Melisso. Questo
filosofo s ac- corse che la diffidenza sparsa da' suoi predecessori contro la
testimonianza dei sensi, distruggeva ogni - filosofa , e che tornava meglio ricercare
In quali circstanze ne traggano in inganno^, che persuadere con logiche
sottigliezze^ g se ed agli aitri che ne ingannano sempre. Mosso a sdegno dei
numeri di PitgOra; della Mietafisica di Xeno^ fase e- dei sofismi di . 2tnode
V' intera si eonsai^ ^ allo 'studi , delU-UB^veirsa^ ed alla rleerca delle
propriet e degH attributi degli esseri. Il solo- mezz-'^ ei diceva, di
conciliare i sensi 'colla ragine , di rccoglre dei fatti, ' e fermarne la
base della specUlaiiiOiUir senza flti- tutte le - idee * sistema ttelcf non *
ne' scoprono ulla , liOn soiib Che tiibr fallaci ed incostanti,- 'Ohe'
Uj^enaf ' * J , ^ , * si mostrano 'e scoinpa jono in nn istan e '
Quindi imprciidesse Lencippp ' riformare non sedo- la propria
scuola, ma a far ricerca d' altri materiali, di nuovi priucipj, e in ogni cosa
con- traddire , i suoi predecessori. Questi videro tutto nelle idee, Leucippo
nulla volle ammettere tolto ci che osser- vava nei corpi : quelli avean cercato
di annientare la materia per non accor- dare r esistenza che alle cose
intellet-. tuali; questi parve annichilale le cose> intelligibili,, per non
ammettere che la materia t i primi non conoscevano che. im essere , una
sostamta . immutabile esso ne .^olle una iuJ^oit tutta muta- bile: essi.
non aveano che un tnotido;/ Leucippo ne fece un numero infinito } r universo
era rotondo , ei gli ' tolse Ogni figura; era pieno nel vto, e il vto
venne a parte della, composissione. delle cose: la sostanza, era una,. e fu.
divisa iu una infinit di , atomi : era ^nza attributi e qualit; divenne essen-
zialmente solida;.e grave, e fu mate- ria in tutto: non a vca alcuna specie.
i55 di movimento, n quello della genera- zione n della corruzione ; ed ebbe un
movimento locale', che la traeva a pro- durre' le forme: si aveva fnalmente un
Dio, uno, intelligibile, sensibile, ab- bench identificato col mondo, Dio in
gni sua parte; e ne venne persino proscritto il nome, pel timore di la- - 4
sciar nulla di arbitrario nella filosofia. A Leucippo conveniva spiegare T esi-
stenza del principio primitivo dell uni- verso , e il cangiamento della forma ,
onde questo principio primordiale bi- sognava contenesse tutto ci che ap-
partiene alla ^possibilit della diversit infinita che si osserva nelle qualit',
composizioni e forme della natura. A tal uopo nulla gli parve venir pi in
destro degli atomi , nde spiegare tutti gli elementi adottati dai fisici che lo
aveano preceduto , ai quali uni il vto snza etti questi 'non potrebbero 'esser
pt8 in ipovia}ejto fo^to ci ammise Digitized by Google iS6 ' per j solo
^reggitore del mondo il' caso, ..volle , eh ei solo fosscJ 'il princpio di quei
movimenti e di quelle combina . zioni che sembrano governati da leggi .costanti
ed uniformi, ei solo principio ;di ci che chiamasi ordine ed armo- , nia ,
innalzandolo per tal modo sul trono della divinit. ' / Luniverso, ei
dicea, infinito, 'ed -a comporlo concorrono due principj ; il ^pieno ed
il vto : il primo composto d atomi o particelle indivisibili , che
riempiun uno spazio indivisibile*, il .vto lo spazio interposto ai corpi
o \i- peni.' Siccome poi gli atomi sono enti e i vti non enti , ed' entrambi
essendo neCeSsar) , ne avviene che non solo abbiasi 1* ente , ma ben anno il
non ente, che' anche esso princi- pio , e unito all ente, forma la causa
(liiatriale dell uni veVso. Gli enti o gli atomi sono quelli che formano 1 uni-
-vrso , siccome la figura , la in^sa Digilized by Googlc / c la
posizione' delle parti componenti ' r sono quelle ohe danno forma c
so ' stanza nella -natura ^ ae ' viene che qa^tl atomi abbiano
diVerse'affezioni; ' Essi sono cos; piccioli- che. ne. lim- !Cosa,^
infiammatasi poi si trasfornv ^ in altrettanti astri differenti. In questo ^
modo dopo varie jCQiqbina?iqni .(Q di- ^atruziom si .&ruiarono ; friuauo
.i ^.mondi, infiniti , che. di, cqntijuuo .si |r|- .'iiolvono . onde dar vita .
a , novelli cos , .chq dalla.^ casuale combin^ione degli ^-atomi , ebbe forma
questo, ordine, che : noi *chiamiamo natura. .. . ' ' ' - . j, In
.questo modo Leucppo, spieg ,co- w formino, tutti, ^quesd; glphiinh- che ne
i^ostengoup^r rischiuane ' i6i ne^' cifcohJno questo" ordine' im- mense di
cose di ciii r uomo fa parte fe 'pare sedervi svrtrti. Per quanto -que- ste
idee siitano dei principj sistematici, coihtinque si reputino poco
conformi a prestare la spiegazione di tutti i fe- nomeni esse, fanno mostra di
molta profondit e sono conformi all ossr- \azione. Qualunque sforno 'per noi si
fccia onde penetrare il " segreto della i - natura non n viene
forse di ritr-i vare' dovunque materia diversa per se, T t
divrsamente modificata^ e combinata? ti suo insieme che altro ne mostra so non
che delle cause e degli efiett neces- sari, gli uni originano dagli altri?
4)ifiatti merc le loro propriet speci- fiche tutti gli esseri th- conosiamo ,
gravitano , i attraggono e si, respingo- no, nscono o si dissolvono', ricevonor
peraap tibAtio afsnavecviie- iaaa nuova, .a, vioiesitu(]ine > fi f -coi van
debitori i fenomeni > cli9 scorgiamo operarsi nell' universo ; Questi
cangiamenti che deve aver ihente il flpsofo, allorch non vuole dipartirsi i^a
pr incipj as^at^ \ onde conoscere e. penetrare i secreti, della natura.
Essa misuriosa'ed'oscura se non che per coloro', i qnali amano osservar^
in astratto e. sono oppressi dai pregia* dizj; ma ricoperta , siccome una bella
ritrosa^, di un legger velo onde ne, sia* po maggiormente presi coloro che som
vaghi: di conoscerla, a chi sa deatrar ntente togliersi qusto ostacolo , fa mo*
tra di tutte le sue bellezze. Fu questa meditazione che si rivolse
Leu- cippo sfuggito da idee astratile vecchiamente generali : solo e senza
scorta penetri assai -nei .mister) della .natura Ve S:^, al. tutto non ne svel
te 1 dditjagli altri il -modo onde Digitized by Coogle : *163 ^conseguire pi.;
avventurate conquiste. -Se non conobbe come Empedocle poi e i imoderni le
leggi inerenti alla materie^ conobbe cbe vi aveano delle fo^ze mo- ^venti
nella natura cbe attribu alla gra- "vit -'degli -atomi ed al vto, di coi
fece altrettante leggi attive cbe por- *tano la sostanza nel luogo ove deve
lare delle considerevoli concre^ioiM. * causa . nh ^vdto, iOy- tutti i ' corpi
n 'maovono: con- hna ccelerit egnal dei corpi che sentono sensibile^^ e
che - r intelletto risiede in un atomo. Paro- die anche Leu cippo , da ci che
-'pos- ' Siam trarre da Democrito, tenesse ilj principi pensante come una
combi- nazione di questi atomi, e perci il prodotto. di diversi' movimenti. Ma
se non provvedeva al modo con cui- essi possano divenire sensibili, egli
certo ebe addncevai in mezzo un > principio osenro ed inconcepibile* Con
tutto ci ne sia concesso esser-- * vare,^ che nello stato in cui- trovavansi ?
le /scienze sperimenta|i in GreciaV lo scioglimento che Lencippo diede al
problema snlLorigifue del mondo, era il .pi ragionevole che possa sugge- rire
in mente ad un uomo mosso vra- - mente da. sprito blosofco. Gli atomi che vanno
casualmente errando in , I mezzo ad un voto sent'^a fine, si, pre-
stavano assai pi- ragionevolmente, ii T y68^ * spiegare la variet' e
l'a88ociaeione* ' dei fenomeni' ^naturali , di tutti- gl elementi
richianjati dai fisici? antichi parie della ' generazion ! dette >
cose, * Egli ben vero; che il nostrof' filtKofb * non 'accordava agli
atomi qnella srn-> phcit s assoluta , che -loro attribui- scono i' moderni ^
conciosiach * mentre- esso non li sottraeva alla testiqio - nianza dei sensi,
questi li tengono > di tanta semplicit, che -appena si pu raggiungere
, coir analisi ' mentale, Lei* ' cippo teneva Io spzio coroe un 'sem- plice vto-,
come appunto s lo^po- immaginare un rozzo ingegno che non abbia giammai
meditalo sullo' spazio , ' 'cosi che secondo iesso^ non vi ha luogo se non che
dove si ^ova qualche iCO-- sa, sembrandiOgli yiiimerica 1 idea - di uno
spazio ove Aulla* vi fosse.' 'A -dui ' per ^ vuoisi ' con(.cedere la gloria di
' avere, per da prima'- volta ammesso' il * vq^o nel vero su senso ^ giacch se
u. . . - 169 alconp ne parl innanzi di lui, il met- teva ^fuori del mondo,
con^e Zenone,' che dal negare il vto ne concludeva r impossibilit del movimento:
ond > che Leucppo foss il primo, .a credere iltv^o .necessario per
facilitare il mo* yimento, e ponesse i , principi di ,una dottrina che dovea
fra moderni dive- nire il fondamento di interi sistemi, e. di tutto il moviment
della meccanica celeste. . i Da ci si scorge che arrecasse questa
dottrina all, altezza* che per -lui ei potea maggiore conciosiach l' idea
4ella divisibilit dello spazio e della materia air.iidinito, non poteva essere
che il frutto di pi^ lunghe e ripe- tute^ meditazioni : cos che essa non pose-
alcun ostcolo agli inventori del ' sistema atomistico , ehe rozzo ^sulle'
prime j e pieno di contraddizioni schiuse la via a investigare con me-
todo. :p .analitico i fenomeni fiic* Torrit JII, ' 170 E per forza
convenire, che colla in** venzione di - questo sistema , ei fe* mostra di
conoscere una completa serie di cause con una chiarezza non istata- concessa da
prima a' suoi antecessori , c che a pochi moderni fu dato di .pa- rimenti
conseguire,- poich quasi tutti partendo da speculative meditazioni., che loro
persuadono essere stato f uni- verso creato da un ente metafisico straniero al
mondo , accusarono gli atomisti non solo di professare ratei- amo , ma di nina
filosofia nel ragionare. Questo per l'ultimo rifugio della ragione f giacch
il filosofo .deve cer . care" la cagione intrinseca delle cose, e la
spiegazione dei fenomeni indi- pendentemente della divinit, poich allora
forza che taccia la filosofia. "Perci pare che Leucippo onde non
interrompere la serie delle cause, n volendo uscire dalla sfera dei fenomeni
^asihiiii ammettesse gli atomi come eterni: n ricorccia(|nne poi gli antichi ci
che pensasse' intorno agli Dei, o non avendo egli stesso voluto par- larne;
avviene ei sia^il primo teo che ne ricordi la storia della filosofia. Ma
appantq perch questo sistema sali fra breve in molta riputazione, si ebbe di
corto chi volesse spogliare il nostro filosofo della gloria dell in- venzione*;
tanto vero che in tutti i* secoli si ebbe sempre questo principio di
malignit, che tende a manomettere la fama- altrui. Possidonio vuol darne
a vedere che il sistema degli atomi era di gran lunga pi antico di Leu- cippo e
di coloro che il seguirono , essendo gi stato divisato da un Mosco filosofo'
della Fenicia. Non vuoisi ne- gare che anche in Fenicia possa essere , . sorto
questo modo di filosofare, poi- ch se quella nazione condusse come la Greca una
vita illuminata dalle , scienze e dalla filosofia, ^ avr- avuti Digitized by
Google 17 ^- . . sistemi ' non solo simili all* atomismo, f ' ma a
tutti quelli che sono . general- mente . conosciuti nella storia della
filosofia , come li - ebbe la Caldea , 1* Egitto e tant* altre nazioni
che pre- sentemente appena ne dato accen- jiare ove furono. Non ne
consiegnc' per, che Leucippo il debba aver tolto da Mosco, coir atomismo del
quale avea questa- essenziale differenza il Gre* co, che mentre i Fenici
ammettevano la divisibilit degli atomi, Leucippo, De- mocrito- ed Epicuro
sostennero che gli atomi non possono essere divisi. Fu poi al certo Leucippo il
primo che -fece ' della combinazione casuale di queste particelle, la causa
universale .di tutte le cose, e pose la^base di una filosofia che fra gli
antichi e fra i moderni ebbe molti segnaci, e in Gassendi'specialmente ritrov
un ri- storatore, il quale rigettato il movi- loenio' fortito degli atomi ,e la
loro Digitized by Coogli' . ^ ^ m . *-r * etermt j.^Kedie naov B^la
forma questa dottrina. , . Leucippo avea anchB studiato 1 ^uonao cd i
ftiomeni della vita sicfcome era costume dei filosofi anticKl, ma presso che
nulla ne fu riserbato delle sue , opinioni. Dicesi i credesse che il sonno
appartiene 'solamente al corpo, e che quando il calore del corpo ani-' male si
scema pi del convenevole, allora siegue la morte perch questi effetti sono del
corpo e non dell aniina. In quanto alla generazione: era dav-' viso che il feto
si formi ' rispetto' alla corrispondenza di memWi , perch il maschio ha' il
germoglio,- ' la femmina^ la natrice : opinione che forse racchiu- deva il
germe del sistma slla" gne-' razione d Ippocrte, siccome os'serve-^ ^ remo
allorch'' ne acdr di favellare* di questo filosofo. Sntoiio di naggior
grandezza cme che poche se ne ab- biano W sue opinioni astronomiche , le
i5* Digitized by Google 1 quali de Jqcevami . da' ' prncipe generali
sulla composizione dell uni- verso. Il sole il pi lontano di tutti gli
astri 4^1la terra , la luna ne > la pi vicina / e in mezzo ad essi
posta la sfera . delle altre stelle. Queste si accesero merc la -rapidit dei
loro movimento, e col. loro fuoco porgono alimento a quello del sole. La luna
per che' ne -ha pi poco di tutti lo invol dal spie. Entrambi questi pia neti
sosteugono delle eclissi ; quelle del sole accadono perch la terra pende, verso
il mezzo giorno, e se' la luna pi di frequente eclissata del iole,
ne .cagione la differenza delle ' loro orbite. La terra dalla parte che
piega verso il mezzo giorno pi rara , verso il settentrione a cagione del
fredd che vi domina agghiac-' cata'^ mentre verso loriente al con- ,
irario ^^ travagliata dal caldo. Tatti questi astri poi si mnovono con tanta
Di^itizea by t'.OOgle niioore celerit, quanto pi sono vicini ;il cenjro.;^ ' '
Per questa maniera Leucippo si sta- dio di far cessare lo scandalo della guerra
stabiirta' da suoi predecessori , fra la ragione e r esperienza. La ra- gione
richiedeva P unit, 1* inhnit o la. permanenza delle cose; lesperienza al
contrario mostrava dovunque degli oggetti moltiplicati e ^distinti, di mo-
vimenti , dei cangiamenti ^ delle pro- duzioni "e delle* distruzoai. Leucippo
col distinguere destramente i composti dagli elementi che concorrono a for-
marli , soddisfo la ragione coll.atiri-- buire a questi elementi uu picco nu-
mero di propriet costitutive, col porli^ semplici , indivisibili , e sebbene
nf? niti in nnmero formarne' tuttavia ann sostanza unica ; giustific la,
testimo- nianza dei sensi , dimostrando come le combinazioni di questi elementi
va- 4iuo- continuamente soggette a cangia- 7principio ma- lefico, che
appellavano'Aermano; inse- gnavan,o e spiegavano P origine del mondo, la natura
degli astri, la 'for- mazione degli elementi con principi *' tratti dalla
demonologia. Questi saggi ammettevano P immortalit dell anima e una
punizine ricompensa dopo la morte, secondo che siasi bene o mal
condotta la vita. Pel culto reli- gioso per . sdegnavano tempj edaltari, perch
,8ostedevano che si ditainuisce ' la maest della divinit racchiudoudola
Digitized by Google tSt- Ihi 'le ntopa, ^asseretulo clic ermoda htcsso cU r
universo annunzia la stia grandezza la sua potenza, ei solo deve
ess^e'il- vero suo tempio. : ' Tali furono i primi maestri di De- mocrito
che ebbe pi adani-ieo aneW- Ant?ssagora, il primo che in Grecia annunriva. la
divinit, 'b le dottrine 4e quali ei abbandon dappoi per se- guire queHe degli,
Elatici , com 'prima' ebbe-sentilto Lencippo di cui fu disce- polo ed amico. Se
vi ebbe filosofo che merc le prime istruzioni e ja filosofa dei suoi tempi,
dovesse volgersi snl cammin percorso da Ermotimo e da Anassagora; era al certo
Democrito,* - a cui fino da' primi anni venivano posti i principj della pi pura
teologia; e il non avere seguita questa dottrina come accadde pure di Zerioe,
TlIelisso'. d' IppOcratc , chiarisse ' come 'T* idea' di nrr essere
ragionevole ed unicoV ordinatore e conservatore del "mondo , Tom, III, '
i6 Digilized by Google tSTa; a&sai diflcle a ritrovarsi ^ -a com-^
.prendersi ed a propagarsi , e che in principio essa non appariva neppur
probabile ai ^grandi . ingegni , sicch amavano pieglip , ' cme Democrito, ab
bandonarsi ai delirj d' immaginosi 'si- stemi. ' ; Acceso pertanto- Democrito
fino dai -primi anni teano ottenere dorpo morte sepoltura ; accolsero con
disprezzo il ritorno del filoMfo in patria. Democrito che mal sosteneva di
esporre la sna memoria tanta ingiuria, e yolea dimostrare come non. aveva
inatUmente dato fondo alle dovizie del padre, e sia bastantemente ricco chi
possiede la virt e. la filo- sofa; lesse ai magistrati di bdra l'opera che
recentemente avea com- posta ed era il frutto de' snoi viaggi , la qnale trattava
dell' uni verso. Sen- tirono con trasporto i suoi concittadini -il frutto, de'
suoi studj e presi per la . ^ di / lei .bellezza, fecero 'all'autore iL
presente di citi({ueceato talenti, onde potesse proseguire T iatrapresip cam-
utno innaizarono statue , gU tri- Digitized by Coogle ixtQ 3satarono
^nor, sttmroao per una* 'laime decreto, che alla sua morte 1 jiul)blico
avesse cur^ de' suol funerali. S accese d nuovo deso di coltivar 3a filosofa
ramino del sapiente, e in- \ foraggiato dall antere de suoi e dalle ,ure
della patria, intero consacravasi a corrispondere alle altrui concepite
speranze. Quale v ha p i nobile sprone n segnir la virt degli incoraggiamenti
4ella patria, e dq magistrati? Qual viia pascolo pi gradito per le anime gran-
.di, della gloria e degli onorii* Ma non fu ^he- ia sola Grecia , la quale
sapesse s 'nobiliAente incoraggiate la virt, e la \^ola Grecia ebbe tanti
sapienti e tanti ro. I grandi della terra agognano spesso aver laude si
avventurata, ma essi non cercano a sostenere gl in- gegni nascenti, e non amano
che co- loro, i quali meglio sanno lusingare Je umane passioni : e il secolo di
iicon X.] e quello di Luigi XlV, , h# 187 lianno l orgoglio des8er''stat'i
mastri delle nazioni e sostennero cotanto le lettere, ebbero pur troppo delle grandi
perseenzioni, poich mentre brillavano alle corti i poeti, , raminghi persegui-
tati si opprimevano i sostenitori del vero, _ ' ^ Presi dalle moltiplici
virt di De^ moorito , allora i suoi . concittadini gli affidavand V
tmuainistrazion de'^ pub* blici afifari , e 'un 61osofo-che avea apeso tanto
tempo neU conscere gli - uomini -ed i governi., e cotanto medi* tato> non
poteva 'rire le leggi che la governano. Alcuni sonosl dato a credere dietro iu
sublimi meditazioni, il ripa-' tasser pazzo. A trarre il Iqro filosof da
tanto ma-' h>re chianaaVono Ippocrate che g> ri Digitized by Google
Irveva in cnto di* sommo medico. nuto esso a DemocrUo ., il ritrov in^ eidendo
cervelli d animali , in coi si Inforzava di scoprirci mister] delia fisica
sensibilit , e di riconoscere gli organi e le cause die producono 'il pensiero.
Non mestieri onde ddurre' prova della saviezza e della sagacit di
Democrito ilt narrare, come indovinasse ad Ippocrata che il latte, il quale gli
veniva presentato fosse di una capra nera , e come una fanciulla che era con
quel medico , il primo giorno la salutasse per figlia, il secondo per doatia,
essendosi avveduto che alla notte avea perdntp il virgineo fiore ; sagacit -per
avventura impor tana e che siccome vagamente osservi un francese , nostri
giorni sarebbe capace di rendere la filosofia odiosa alia pi bella parte del
genere umano; Smili racconti vogUonsi concedere alla credulit di alcuni storici
e al deside- T xio del maravigUoso , giacch per gU Tom, III, if *94 . .
cani si credette parlando degli uomini grandi,' di spargere il favoloso sulle
loro azioni, come se ci si richiedesse onde acquistar loro pi alta fama di
virt, e per tal mdo vennero disse- minate nella storia duella filosofia tante
avventure prodigiose ed ammirabili , come in quella dei paladini e delle fate.
Cosi pure vuoisi tenere di tanti altri prodigi che si raccontano di Demo-
crito, e perfino prolungasse di qualche giorno la sua morte, onde sua sorella
potesse assistere alle feste di Cerere , facendosi ogni mattina arrecare pane
caldo fiutandone 1 odore finche le feste furono terminate ; poich tale
racconto soltanto si potrebbe concedere ove si credesse come narra Ateneo ,
ehei togliesse a morire di fame e pro- lungasse di qualche giorno la vita col
miele, ' . Tali cose s accordano coll opinione di al,cttn altri che ei
conoscesse la ma- Diuitizgd by Googl / gi, c ci unito' afl sua condotta d a'
suoi studj , fece in modo che ' alcuni il tenessero per un mago o per un uomo
sovrumano, e quindi' operasse prodgi , e scrivesse libri di isimil fatta, come
uno -sulle antipatie di*'cui fii raccontano le maggiori stranezze del ' mondo.
Abbiamo gi altre volte osser- vato che facilmente simili libri si attri-
buiscono a grandi filosofi, e 'vogliamo si badi pi che in tempi di. poca col-
tura. sii tiene > facilmente per ^ mago eolui, che conosce j spiega c
prevede i fenomeni della ' natura , poich i pro- digj non accadono che in tempi
digno- ranza. Chi conosceva la virt deUo erbe c di qualche miuerale, non era
facile operasse qualche novit P'Qante non ne accadono naturalmente al solo
avvicinarsi di due diverse .sostanze Erano a tempi di Democrito conosciute . le
scienze da. tutti come fra di noi,- e i secreti della natura erano forse a t
Digitized by Google chicchessia svelati? E twn farotto > te- Itati per maghi
i filosofi anche in tempi di migliore.. coltura ? Non arse sai oghi deir
inquisizione lo Stabili, per- ch avea predetto qualche fenomeno celeste, o
qualche umana vicenda che ' la prudenza di qualunque uomo avreb h>e conosciuta?
Sarebbe inutile il muo- 'cere pi a lungo quistione su tai cose, n cercare di
togliere a Democrito la taccia di spacciarsi per mago, poich bgnuno
conosce quanto sa facile il yiputar tale un uomo che vivea* come ^ni , e ninno
v ha si scemo a tempi! nostri si dia a credere, che nn uoino) qualunque possa
opporsi alle forze della natura ed operare dei prodigj, Per ritornare onde ci
siamo dipar- titi, dio adunque che Ippoerate fit preso da meraviglia per l'
occupazione av cui ritrov Democrito epnsacrato, q postosi a ragionare con -
esso lai, e- -comunicatisi vicenda i loro* pensieri^ Digilized by Google
s' intrattennero a lungo' di grari fil' -soficbe quistioni, ed -in ispecie
sull' or- dine generale dell* ani verso, anlla causa produttrice dei corpi , sui
fenomei della natura e suir nomo, di eni *en- * % trambt' facevano il
primo oggetto delle loro cure, abhench ciascuno lo ,con- siderasse per diverso
fine. Dopo siBatto colloquio , Democrito * parve aver mcr glio sentita la
connessioue dello' stato fisico . del morale deir uomo , e il
medico * giudic che non -al preteso ma- lato, ma beasi agli Abderitaui si
cou- veniva somministrare T eleboro. Democrito fra queste meditazmni.,
moltiplicando le esperienze in ogni genere d' cose, n mai cessando di osservare
, veniva ordinando ' le% sue idee sul sistemi generale dell' universo, seguendo
i *principj *,che avea attinti alla scuola di' Leueippo. Appena s .
volgevano sguardo sulla natura 'e si considera r economia degli esseri, di^.
17* Digilized by Google .prescmte - sjl , accorge ne>, accrescioiemo e
aoetatiea ;di un. altro; aire lannafiiira integra 'Bon mantiene il vto ^
Digilized by Google J99 *;e dazione e. nella distruzione degli esseri. ,
Democrito si formava una nozione bistrattale igen.orale della materia ^ ch -gli
serviva' d arebetipo per da defin* jaioue che diede,. suoi atomi-. o che
^realizz negli atomi stessi :'-ed ammet* teado' unicamente, ogni
estensione divisibile , *o .iftten>ft.(^ pr^pOfiztoai ;eipU* Sg^fteate
,anfluB3te, r appunto per,^h wr y^)lte jspizgavo.il wtiyo.ip^ri cui 9u[a ,
cfisa . fii ,trpvo88c ii un tal mQ ..per . 'XjUal.*, cagione, ammettesse,
un principio piuttosto, cueiiun pUro. o , . St$bijiti^i questi j due
,principj/j gli atomi' e.jil vto ^ ei li teneva come lo .ta^se 4 ptinie da Cui
furono^ tratti tutti J Cspefki't O .jdaUe., leggi j eterne del jaaovitneato o
dalla necessit, o dagli cHetti senza scopo di una Cieca natu> . fa. .In
qn^kfttp all pyiioa.. generazione delle cosc: credette., toisplrer-nO' il pror
Idemat. snppoaendQ ,efee . i, tempi., no# Jncjominciata,. . oo cir ; . yerp
.era j appiofondre r ina . ndn > i^olvcce hi didcelt.; Essendb il .teolpo:
ingenito^ 'impQ 9 ibile .il . crederei che de . cose aiiiO'j state wf^eate,.
e^. pervio t.non, ai pu >rifihicdece la cagieim perteni esee fiono, gifoch
hanno >epprQ refifiiQ)* wa/ aojtpntt^ ne. dtt ir^reiilA rar Tom, IIlV
*- i8 ' aro gtooe ' che ne abitita iscono fra {-loro di . grandezza
e di figura, ci, che gi gti> atomi hanno le 'propriet che 'appajono nelle'
cose, n ie qualit che in esse si manifestano, poich non 8onO^n bianchi. n neri,
n caldi n freddi, 'n dolci n 'amari; Ci che' altribaim toro come propriet
in* noi, e non prodotto in essi che dalla varia > disposizione .degli
atomi nel for- mare le cose;;cosi il nero aspro, e la sna oscnre
cagionata perch le parti. pi alte adombrano le pi basse > irbianco
invece tale, .perch ' ie- liigato. Da ci-.pnre trarre; si deve . la
tagioe perch ad ^Icaai cembri dolce ti' che agli alpri ; amaro, mentre* qneste
sensazioni non sono inerenti all eose' . stesse, ma originano. dtdla
varia disposizione ^ ed > ordine atomi. Cosicch e fece degli atomi una
sostanza unica ed omogenea , e in ci appunto posta la principale diffe-
renza fra gli atomi di Democrito e . di 'Epicuro, e quelli degli altri hlosof.,
i a oB . quali 'arttri bui vano loro qualit diffe-. renti^ ch jecondo> la
varia'loco coni-' binaziph formavano la > diversitt dei corpi. Questa,
. pure Id tsrtema'^ di Palton che diede formai do p -'le rvo. lazioui della Chimica
v ad ani nnovo'i atomismo ^ ohe predntemeute viene 80 ->( guito dai coltori
delle scienze naturali. * uno- di idrogeno," o' alcuni di' ossigeno
e di azoto, formano oF acqua o- Farla atmosferica." Questo sistema >
aldutto' nuovo nella>.flosoha ed quello ohe. pi si accosta al vero ,
sicch a desiderarsi che 'i ^^rogressi dclla^ chi- mica gli dieno sempre
pi nuovo lume base pi ferma. PercK gli' atomi concorrano alla formazione
dei corpi , Democrito li poneva di continuo in movimento ^ Digitized by Google
^ ao9 rttnta che f>er 4! qnesto He assegnasse jC^io^e Icona parimenti di
Leocippo e, .di Epicuro, che n^ concedendo . g)i atomi n un anima n^ un
altra ,|Col^ loro inerente onde poirb 4a attivit , presentarono nel
loro, sistema degii atomi ^ e siccome questo movimento il chiamava necessit del
fato^ d uopo pensare che vel ere- flesse inerente dall' eternit, pocq
solr lecito o dinvestigare, o di . mani- festarne la .^ausa efficiente. Ogni
altra l'icerca sarebbe inutile., perch noa , ne converrebbe .avvolgersi che fra
^ se ure controversie , e ne basti il cono- scere come Pemocrito sentiva che il
olo movimento la cagione di tutti i cangiamenti,, delle combinazioni,
'delle forme, e di tutte le modifcazioni della natura, come ciascuno
s'avvede allorch si ama seguire gli esseri nei diversi [stati , per
cui merc le loro . j>ropriei forza si trasmutino. Il mo- vimento
diffatti la prima qualit ne- 'pparenza sensibile, e tenevano quindi ci
che appare essere vero: ma sog- giungevano scorgiamo che le appa- renze sono
infinite e contrarie, dun- , ,que vi' hanno degli atomi infiniti, *i . - quali
sono la causa di tali apparenze, -cosi che , gf infioiti cangiamenti
..che Digilized by Google possono avvenire in tati atomiJ' opc-^ rano
*in' modo che gli oggetti appajonet iti infiniti mdi, e ia menoma diversit'
lugo e , di- 'fi gra produca divetsaf apparenza.' ->Csi - Democrito parimen
di Leucippo , tenendo gli atomi il vto come cose' reali ed esstenti
' da no stesse , credeva che i corpi e le toro ^uaHty nondi sito, sicch sb
separino , accede la corruzione: se accade ade- sione d' atomi , ne viene
aumento : se sottrazione , ne accade diminuzione. Se in uno spazio troppo
stretto si rac- chiude una grande quantit di tomi , si forma nna corrente: se
al contrario essi si disperdono in un vto troppo grande , rimangono per la loro
pochezza in riposo ; poich . nello stesso modo che in una strada quando la
gente Digitized by Google ai6 poca si 'caMtnlaa^senza' rumore, ed ove
iuveoe molta turba conviene in un an> gusto luogo ^ gli. uni- urtando gli
altri si fa lite; 'iu .questo spaAO da coi siar ano circondati', quando* iu
tino starett^ luogo si riUovauo muUi coi;p forza gli uni vengono a dar
di. cozzo 'cogli altri , si respingano, si fr'ammischiuo I ai comprimano
boch ritrovino il luogo elle 'loro si" conviene, Da ci si avvede die in
questo si* atema gli atomi sono ad uu (emp ^'agente ed il paziente , ci che il'
rende diverso da tutti i principj degli altri flosoii che ammettendo Dio pria-
.erpio d.'totto'^H ac &cev)aiiio tuttavia oaieasece: duale, drijci
ruao>opeiava ^o./ se*; atesQ, . e rltxoi fuori di -s 4 come .il Pitagrici.
Per questa coiuiima giuzione di aton, Deuiocrit. teneva ai iose etteya> III
151 Digitzed by Google !&i8 'grande .di tatti , la luna, ha le su
roontagne,, le sue valli , i saoi piani , neir ordine di tnttr. i corpi
celesti jprima vi sono le stelle fsse, quindi i |>ianti , poscia il sole ,
Bnalmente In- ieifero','e la Inm^ 11 movimento che a noi sembra tengano i
pianeti dall' occi- dnte in oriente, non che una sem- flice apparenza,
poich non ve ne ha '^che uno sol da oriente in occidente. *|lifa ci ne sembra
soltanto perch i pianeti vicini al nostro globo obbe^ discono meno al suo
movimento, c progredendo con maggiore lentezza , restino addietro, onde' ne
viene sem- ' bri si muovano verso V oriente. La Via V ' lattea altro non
e che un ammanso di 'stelle -ibhhitamente lontane / la ei luce sr
confonde per formrne quella biancastra che s Vede ; cosi accade p^e delle
comete che sono corpi c- lesti ^ d cui T ardore del fuoco ha 'formato delle
stelle fisse, poich quaudb Digilized by Google ai9 9 ' ncoa$ra^o due o pi^di
queste stelle 9 ritroyaoo s. vicini;, che', pon^stf la loro luce'., si
mostrano all sguardo dgli uomini come ,|in solo astro. Per ci non dato
conoscere il numero de' pianeti, poich molti ne si tolgono jda questi incontri
, i quali accadono spesso pome avviene spvente Tappari- gione di qualche
cometa; ond' che llo scomparire di una cometa, *^ordina- irianaepie si veggono
risplen/lere nnoyq I . Cosicch Depaocrito hon le tenev 2 | come semplici
fenomeni o .corpi che vanno girando dBor4inatamea|aria, la quale si trova fra T
occhio e r oggetto lontano renda quest ' pi piccolo, poich sosteneva^come ne fa
lestiroonianza Aristotele, che noi po- tremmo vedere una formica in ' cielo ^ o
lo spazio che vi ' posto in mezzd fosse 'interamente vto. Pare inoltre } che
'Democrito fosse uno dei principali promotri della dottrina elementare 4ul
contatto del cicli delle sfere, aulle linee irrazionali" e le 'solide.
In guanto all incflinazione dei pianeti verso la direzione comune del loro mvi-
risento, ei vi aveva provveduto ioinia- ginando delle correnti, di materia ete-
rea, che le allontanano, e le avvicina- ho alternativamente all equatore. Cre-
dono' alouni'ohe.aranittesse anche delle stelle erranti i) ma non le conoscesse
pi innanzi, gicch didatti in quei tempi' non se ne era ancora calcolato il
corso e le riVolnzioni. certo pr che teneva i' corpit celesti
risolversi e disttnggersi come tutti 'gli altri della natra^ giacch
sostenne che in queste rivolttzioni; alcnniv'^pezzi di corpi ce- lesti
sono lanciati nella nostra atmo- sfera, ve cagiona'no* malattie straor'*
dinarie^ . > - > 'm' n * ; ^ Nel ' modo istesso ' che Democrito
ebbe assegnata l origine de corpi . ce- lesti, 'provvedeva agli elementi, alla
terra, ed agli animali onde' feconda. Poich si formarono tasti questi
astri, il rimanente - della molritudinev degli atomi ^ rimase r confusa nel
centro del oadoi 'ove si formarono la* terra e U}* U geiBWaione dgli 43pio!.ld.
tcbrr per la '^ 0 p^cciple^it^^ {C leggerezza era tra^pof taa ifl iper^
ir immensit ' dello i #palt> per B. jnovimento irregolaie^ ipa ae^uist4pd^
per col' volgere . de tempi qoos#|teza e forza, il suo .roovieaeiwo a poqp f potp
; venne. scemaadoai; in modo che finalmente rimase t in riposo, del qele
essa debitrice alla sa estensione ed Ila sua gravit. Essa on vastp
disc^ he divide lo spazio, inferiore i' ditti mlsferi, P uno saperiore , T
altro- iar /ferore , e Y eguaglianza di forze questi due emisferi
cagione che cote xihaanga mmohilc. Siccome , le ipstre- jnit delle sue parti
australi sono pli deboli , accresciuta la massa pieg g iquel verso; 'Onde
le parti boreali sons^ meno temperate, le osirali pi temper rate. Avendovi. poi
iti essa malte cave, e in gran copia d. acqua , i- sapi scuf^ tUaenti possono
snccedere a quaodo'l Digitized by Google u]ka4sa'd*c,aUftah il vento .rovet^a.
grandi ^nloone xl'nda tntJte le . parti liella cavit non tcva pi ijio uni
nasjcoO) mntre gli altri mntljono la cadta deirtmo porge - alimento ' a
formare^un altro^ e cos- cOntinnamnte vanno alfernando pel fortuito accoazament
degli- atomi, e gli spazj Btssi'che occupano^':! li- miti che li circoscrivono,
grintefvaUt xhe li peparono | variano airin^fo. ' i Questa .dottrina sulla
pluralit di mondi innalzata da Democrito per ispirito di sistema , ottenne
dappoi >il voto degli antichi e>de'mpderni iloBofi Democrito ed- Epicero,
conseguenti- ai loro prineipj li 'credettero .infiniti ini ' .^inaier, sicch
vagamente uno .scrit- tore diceva loro,, di aver$.fattOv propo- nimento di
percorrere . - tutti i loro mondi, averne gi passati' pi^ di mille, ma;.
soggiunge' lro , li' avete si prodigiosamente moltiplicati^ che per- Digitized
by Google 225 istanchezza e per maocnza di lezzi' fui stretto interrompere il
mio viaggio. * Osserveremo per che' questa pare r-opnione de''
moderni e che al ceito pi verisimile di quella di coloro, che ne vollero
determinare 11 numeco.^ DiBatti ' chi rivel a Petrooe di Sira-^ cosa che
- fossero cento ottantaaove posti in forma triangolare , sicch ogni parte
del triangolo ne contenesse^ ses- santa , e i'tre che avanzavano fossero^ ,
posti ai tre angoli? Chi a ssicura va* Plu- tarco che *ve ne avessero solamente
cinque; o - qne' filosofi che nei primi secoli della Chiesa sostenevano che vi
sono tanti mondi quanti sono i giorni dell'anno, onde poi mettevano Dio in
fatica per un anno intero creandone uno al giorno ? ' L' idea adunque che_ ve
ne abbia un numero: infinito la> pi ragionevole e la pi
filosofica, se;- P nomo- nella pompa del suo, orgoglio non si. ostina a
credete che tutta. Digiiized by Google V _ questa immensit di cose, tutte
stelle che altrettanti soli illominano r immensit dello spazio, siano create
per lui solo; n si avvede come le vastit deir universo, sarebbe vaqa , e poco
(degna della ma|io eombinazione degli atomi avr al cerio anche in quest' o-
Digitized by Google - ^ -'aa7 pera 'avuta parte, abbeich embri dovesse essere
nella sentenza^' dr co^ \ loro che ammettono la successiva per- fezione
della specie, e tenesse che* da terra sia stata fluida poich disse l^uo- mo
essere -nto dal fango e dall' acqua. Questa opinione ne fu* gi osservata
ripetuta pi volte e fra i Gionici e da Empedocle e dagli Eieatic, sicch pare
non debba essere senza alcun , fonda- mentp e proceda appunto della ragio-
nevolezza di ammettere 1 antica l!ai- *dit della terra.; Ho gi osservato par-
lando di Empedocle, che ove non si voglia porre l eternit deiruom, c ci mal-si*
pu combinare colla flui- dit del globo , forza ' ricorrere alla!
snccessva progressione di qualche ani- nale che uniformandosi mano mano alle
circostanze in cui il globo 'si po- neva,' venne a formare ruomo rima- nendo la
terra nello state stazionario, in -cui si trova, 'lia uccessivn catena
che non mai interrottasi rinviene ^ dal pi semplice zoofito o dall essere che
pi si accosta ai vegetabili, ed anche econdo alcuni dai pesci , fino a questo
ent'e ragionevole, pare sempre pi confermi questa opinione , la quale non venne
trascurata dagli antichi osservatori, che facilmente inducevansi a credere V
uomo essere nato dal flui- do. N fra i moderni manc di se- guaci, poich per non
ricordare altri gi mentovati, il nostro Cantieri in .una sua * memoria sull
nomo pesce,., mostr ultimamente come U pesce -, racchiuda in piccolo la
^ostruzione ,deir uomo , del quale pare' creda questo ne sia uno sviluppo , e
mi si .dice essere stata rinnovellata soltanto . neir anno passato da alcuni
celebri * .naturalisti in Germania. ' ^ Democrito avendo posto clic
gji .atomi sferici e pi sottili componevano T elemento il pi mobile quale
.il Digitized by Google faoco, appanto perch la loro forma cd estrema
piccolezza forniscono loro la pm grande mobilit ; compose T ani- ma della
stessa natura dHioco, ossia d' atomi caldi ^ . facendo ' produrre i movimenti
.delie 'anime merc facolt cir a suo senno attribuiva a questi atomi. Perci
voleva che' gli uomini si muovano appunto perch informati da atomi sferici chee
' per loro - natura non possono stare in riposo, talmente che Aristotele disse
che Demcrito po- neva in movimento gli uomini co' suoi atomi sferici, nel modo
istesso ,che Filippo il comico diceva. Dedalo aver dato moto ad' una Venere di
legno con dell' argento vivo. Ei si sforzava s inoltre di spiegare la conservazione
'e. la distruzione delle anime merc qusti; atomi medesimi, da cui interamente
faceva dipendere la vitalit nell' uomo. L'anima colnposta di' atomi
rotqndtv perch perla loro strema, esilit o' To/n. Ili, ao forma sono'
mobiirsimi e possono 'pr* netrare ogni cosa e porre, in movi mento que corpi a
cui si comnnicno^ quindi interamente * acconci^ a dare moto agli animali.
Latiima pone in movimento i corpi pcrcH lo ha' essa stessa, e glie lo comunica
quale ssa il possiede , e da questi movioient hanno origine tutte le umane
facolt, Questi atomi sferici che costitniscono Fanima dell' nomo, fanno parte
dlia composizione de' nostri corpi ; essi sono in noi, e perch non abbiano ad
isfng- gire, gli animali sono forniti 'dlia aresplmzione da coi traggono infinito
*vantaggi ed alimento alla irita. Sic-> come il corpo preme 'perogni dove
queste particelle costitutive l' anima , a cagione dell' aria che lo preme da
ogni parte , correrebbe pericolo' che esse fossero spnte inori dal corpo in-
sieme air aria che si spira , se l' aria atmosferica non fosse'
piena di questi a3i Atomi rotondi; e se entrando nel corpo merc T. ispirazione,
non comprimesse atomi afBncli non escano, ed altri nuovi, non ne intromettesae
, per tal modo ponendo riparo- a quelli che ottono e si disperdono. Perci
quando il corpo comprime gli, atomi i quali lo Animano , per siffatta maniera
che vinca la forza deU' aria , sicch a ^questa, entrando merc P
ispirazione ia tolto eomprimere.ed impedire Pn^ scita delle parti costitutive
P anima / r animale allora la emette, n potendo Paria rimettere altri atomi nel
corpo ^ ne viene, che esso cessi. di vvere. Fc le quali cose la vita '* .
.i'" >f , I - ; ' dipendere a suo avviso , non per elTetto di un
agente spirituale clic ei non po- teva conoscere, ma per una. causa na- turale
ed ordinaria, onde pensa, va che . I. r.- . ... :.r, ; ... ii ^ -i, * ;;
lu'ove , ,e Si avessero, a conservare i Ix- - ' . X corpi non gi perche
potessero risusci- tare, ma perch in loro non poteva per avventura essere venata
raeno^ jiuella materia o calore che li coace,- hu .1 x'ji-; i "'/x^
de seatunento c. vita. Ne perche si p ,.o7"'0 i r i t - }>,. reputi,
questa opinione poco degna di ^in filosofo, giovi il ricordare come sia. tata
richiamata nel secolo passato da ^inslow tanto c^aro alle scienze na- ; : f pi
. r p - I J turali, il quale opinava si dovesse, te- ner serbo de corpi
umani credati morti^ lncb una veritiera putrefazione ac- certasse della loro
morte reale, Diffatti clie/^eiosrit9 (l QulU^eoa9e alia ci^ Jo.rflnjTO lIpccV ^
alcunjl ^i^vai^, giuoco perch si, flps^e -rjtii^Mo a., naeditare io "Vas
to^b t , ^qonciatisi, siccome spcN af^et^qido certp |iaccple.in piaoo,
*i||?ipti:]^iai^eio di Bp'ppiatp ia. essa .oiidp -i|big,(^yiqlp ^ D,ei;ppci:Ho[
aUofp^ apparii^ POS^o ^qn^ca tovf, ^prCjgU occhi, disse loxj, pPf
cesserebbe).; 'pfli d'rimga;^^^ stanco era persuaso , r. * racepiirti .che, i
riferii jopoop j^el; ritorno 4eg^l^ spiriti. ei delle, itpjrp, apparizioni onp
, fpte chjn\ecebr giosfa, a.pravarCj aUrimeatl,. eii^. che. ^Qcqota Gipliapo ,
.cbp, morta , -a s^qjndonp pcpsolabiliuea^ /epipctkoj gHr.ptopaise, pbe^ .
richpmerpbbe.. a,, vh p.rpjsapessei taritroyargli Jtre .perfojip cUp
f.n90;;fo8^ *ee|ro'. giamw^ wlosptjp da , Composta V 'anima udana 'd*'
atomi / ne verrebbe nel sistema di Dmcrto* che il'* pensiero, Ja sensazine e il
moto dovessero risaltare da iina me- desima' 'sostanza, e* unicamcnte' dal suo
movimento dovessero originare le fa-^ colta deir uomo. Credono
tuttavia al-'- cimi eli ei diviflessd facolt 'dell ani- 1 . * ma in
Sublimi- ed infitro,' che la parte d anima la -qul risiede nel cuore r-
l'Atte , pensa e vuole , quella sparsa uui- tformememe per tatt le altre paj^
Digiiized by Google dd corpo , sente solamente. Quste dottrine ne furono
tramandate sparse, di molta oscurit, n si sa compren* dere come questi atomi
sferici potes- sero formare il principio pensante, n in qual modo Democrito li
ponesse in contatta col corpo: tuttavia la sua te interamente ' passiva nelle :
sue funzioni intellettuali^ e tutte le sue cogntzioai le vengono dal di furi
diffusa per tutto il corpo, e 'questo essendo composto dei quattro
elepieuti , le sensazioni ripe- tere si dovranno dalT assimilazione dei
medesimi, onde l' identico si riconosca dall identico; Gli oggetti per agiscono
sopra di essa in modi assai differctui^ tfSB primieramente i corpi pel
movimento e la scossa che comunicano agli organi del corpo , le trasmettono
diverse im- pressioni ; in secondo luogo da tutti i corpi emanano in tutti gli
istanti certe immagini delicatissime , simili ai corpi medesimi, e che quando
sono intere sprimono e contengono il loro carat- iere. Queste vagolando per V
aura si accostano al corpo animale, ove T ani- ma li mette in ordine , quando
esse non si ordinano da per se *, e ci ac- cade perch questi simulacri per la
sola virt della facolt assimilante , si nniseono a quell' organo i cui elementi
sono eguali ai loro , e per queste modo vengono a comunicarsi coll'ani- ma ;
ond' che a siffatte comunica- / Eoni siano necessarj certi mezzi come
l'aria e l'acqua. Cosi avvengono i fe- Bomeai dlU 'nsidhei, allorch leTrat
mginl dei corpr di natnra acquosa 4vvicinaao allVocclo^' si combinane
Digilized by Google oUa parte acquea >'del medesimo , e presentado per tal
modo all' anima i simulacri degli oggetti osservati , sic eh noi veggiamo per
mezzo dell ac-* qua: cosi 1 udito prodotto dalle par ticelle sonore
dell aria, combinate ad altre simili esistenti nell orecchio. '. Al- lorch
'questi idoli o> immagini' noa vengono, pi oltre a'fnodificare i nostri
sensi', cessano insieme le sensazioni s, i mo vnenti per che gli antichi
gli autori di questa opi 'nione, che Condillac in ispeci si studi di sviluppare
nella moderna metafsica. Tutte queste qualit per che ne ven- gono comunicate
dai sensi, Democrito non le teneva poi che siccome pro- prie nostre
raodifcazioni, poich ne venne gi osservato che negasse esi- stano negli atomi n
odori, n colori, n sapori ; e in quanto a questi li fa- ceva dipendere dalla
forma degli ato- mi, di modo che il dolce a suo pa- rere era prodotto da atomi
rotondi , r acido da acutangoli ec., opinione non ili molto diversa da quella
di que mo- derni fsiologi, i quali ripetono la di- Xom, ///, ai Digitized by
Google tS4^ versit dei sapori dalla diversa cristal- lizzazione delle
sostanze. Partendo adunque dal suo principio che il vero solo esiste negli
atomi e nel vto, A rigettava la testimonianza dei sensi come imperfetta ,
oscura , in- gannatrice ed assolutamente insufficiente a conoscere la verit.
Essi non possono percepire le cose che pure sono le sole reali cio gli atomi e
il vto, che solo si appartengono conoscere ^ alla ragione , il resto sono
simulacr ingannatori, e i sensi ne comunicano idee di oggetti e di qualit che
non cono in fatto ci che sembrano di ssere. Perci l'uomo lungi dalla
verit, poich quantunque ciascuno di noi abbia la sua opinione, ninno h.a la
scienza ; onde d' uopo distinguere la facolt sensitiva, dalla facolt pon-
snte e dalla intelligenza; l'una che .riceve le impressioni fallaci dagli o^
l^tti, l'altra che Conosce ci ehe uai- Digitized by Google 34^ camente
vero. Quindi che vi ab- biano due filosofe , l' nua sensibile e r altra
razionale , l' una tenebrosa e r altra genuina: la tenebrosa si aggira sopra
tutte le sensazioni, siccome la vista , r udito , r olfato , il gusto , il
tatto ; la genuina al contrario quella cbe da essa divisa,
imperciocch vi una legge del dolce, una dell' ama- ro, una del caldo, una
del freddo,, mentre quelle cose che si reputano e^ tengono sensibili, non sono
tali in., fatto, e nulla vi ha di vero fuorch gli atomi e il vto. Quando per la
tenebrosa non pu vedere pi oltre, n udire, n, odorare, n gustare, n sentire col
tatto, d' uopo aver ricorso all'altra. Quindi savio che Tuorao
sappia che -va lungi dal vero, che nulla ne dato saper di reale, ma tutti
abbiamo uu^opinione secondo il diverso modo con cui le cpse (Heali ne si
appresentano. Digilized by Google 244 * ^ In questa maniera Democrito colla
dottiina degli atomi, merc cui le cose sono tra loro contrarie ed infinite ia
numero, giustificava i sensi |dalle ob- biezioni state mosse contro lEleati-
cismo; ed allorch fenomeni sfuggi- vano la testimonianza dei sensi ,
aveva ricorso alla filosofia razionale, ed asse- rendo che le idee, le quali ne
vengono dai primi sono oscure , quelle che sono il prodotto della ragione e
della in- telligenza sono vere; veniva ad am- mettere air avviso di Diotimo ,
tre criterj della verit; per quelle cose che sono evidenti, lintelletto; per le
- controversie, la nozione esatta di ci dare all' intelligenza un dominio asso*
luto sui sensi, e si doleva di continuo, ^ . che in generale noi non abbiamo
al- cuna cognizione esatta e certa, che le nostre opinioni sono assolutamente '
, dipendenti dallo stato del nostro cor- fpo, e finalmente che; la verit
co- me nascosta nel fondo di un pozzo, 'da rci ninna forza nmilna la- poliva'
trar fuori. Di .maniera ;che parimenti di Leucippo ai avvolse nel ;raziona7^
liamo degli antichi Eleatici, e vicinp ' ad una importante scoperta sulla me-
tafisica origine e verit delle nostre cognizioni , fu impdito di raggiungerla
dai -pregiudizi della propria scuola, e dalla forza che un assoluto idealismo
.esercita . spU umana ragione. Altrove abbiamo accennato .come un rigoroso
idealismo conduca ad uno scetticismo assoluto , e- Democrito diffatti invece-
di richiamare la metafisica sulla via ai* Digitized by Google ' sperimritaf ;
incommci^ k 1 tVtoIgftrlii fra i "tubbj onde'Pl'tagora posca^dt scpolo del
nostro Eleatico neg 'come "osserveremo esistere nulla di reale, c Metrdor
^"di ' Chi fu ' uno scettii^ 'assoluto.* ' ' ) * ' Siccorrie
poiI)emt)crt possano . predire quelle cose , che merc questa disposizione degli
atomi e dei pensieri- dovranno avvenire. Quanto poi gli atomi sono pi sottili,
con tanta mag- f.gior forza U40, qoiti , perci Digitzed by Google
diiTicile lo scioglimento di questi si> mulacrt. Cicerone teneva Democrito
siccome abile geometra, e tutta T antichit gli tributa il vanto di grande
scopritore nelle cose naturali; e se e fu inven- tore delle volte,- se
vero che la prospettiva lui vada di molto debi- trice, certo che le
matematiche e le arti debbano in lui riconoscere le. pi belle scoperte. In
quanto all cose ' naturali , perch non vuoisi prestare molta credenza a Possidonio
, che il reputa ritrovatore delParte di pulire lavorio, e di cangiare in
ismeraldo una grossa massa di pietre ; questa fama gli venne da' suoi studj ,
dalie sue esperienze, e dalle sue opinioni sulle cose fisiche, alcune delle*
quali intorno alla generazione pervennero fino' a noi. primamente
riputava il liquor seminale provenire da tutte le V parti del. corpo esser
corporea Ja Digitized by Google Ma attivit, aerea la saa natura/ e la diversit
de sessi essere determinata V ' secondo che il seme del padre o delia madre,
perviene il primo ' dove Tenir brione deve essere sviluppato. Opin' ehe prima
si formassero nell' embrione' le parti esterne, e che in seguito' la hatura
agisca snile interne,* e in quanto' al nuttimento Plutarco sostiene / 'che'
Democrito fosse d opinione che' il feto riceve nell utero il suo alimento colla
bocca, e questa essere la cagione, per cui' i- fanciulli appiana 'nati sanno
di*-' presente attaccarsi* a''capeEzoli' della madre, perch nell* utero stesso
il feto succhia un umore nutriente da atcuiie papille ed orifzj che ivi si
trovano. Ripet la cagione dei mostri dall abuso de piaceri damore, per cui il
seme mer scolandosi con quello sparso dapprima,'* cagiona le escrescenze e le
aderenze mostruose degli embrioni. RiconobI>e la sterilit -delle mule dallo
st^o pie- To/n. ///, 22 Digitized by Google a54 tcrtiaturale degli organi
sc^Kaii,. cjueto a cagione la diversit dello jparti, genitali della
specie .asinina da quella de cavalli. .Plinio gli concedo^ molta suppellettile
di cognizioni nella notomia comparatale ci, specialoiento il deduce 4gir aver^
egli osattamente} analizzato il Qatnaleonte ^ e scriftaue tm opera
particolare. Giusta la rela- zione di ^lliano.y trovo la causa della
rigeiieraziono , delle corna del cervo nella ^tenerezza ;.delle -^corpa
.istcsse, .e delle vene, le.rq.tJ^U attraggpnq soU lecitamente a l'i alimento
dell ani .male. Sarebbe vano volere ricordar .pi a lapgo altre simili .
cognizioni , ^ cbe da naepp/ accreditati scrittori si attribpisconp *l .noa'tro
filosof , e sol , tanto si reput.' opportuno, il richia- mare queste pi certe,
perche e nostro propoaimento nel tessere la storia della filosofia, quella pure
d unirvi della medicina, della fisica > delle- altre. Digitized by Google
a55 tneaze naturali , die press gU ami- chi andarono unite, perch tutie ai
dipartono dagU stcM principj ed liain* HO) un legame comune. j ' Ma r uomo era
sempre stato la cnra prediletta di Democrito, e nel modo istesso.che studiava
;t di lui fenomeni Metafsici compiacQV asii di'- conside rame anche i morali;
qnindi la di lui condotta in societ, le sue azioni,' arizj e virt venivano dal
nostro filo- ofe coitr diligenza osservati , e ne draeva tiiTatti,priaci{>i
che in vero ben i convengono all' ^Ua sua mente ed alla, condotta dell' uomo..
Egli ben -vero , che nel considerare le umane azioni, come gi ne fet
accennato, era in ispecie ferito da quelle che nostro ^ iinalgtado ne mostrano
T umana debor dezaa, di -modo che sentiva .disprezzo q>er gli- aoinioi , e
soleva di continno darsene beffe. Allorch diffatti Ippo-^ xi:ate s' iatrattenev
con lui, fa preso j Digitized by Google a56 tJa meraviglia per codesto sno
modo, le risa a cui Democrito talora si abbandonava allorch ragionavano
dei pi serj argomenti, mossero quel me- dico ad addimandarne la cagione, ed a
richiederlo se ne suoi discorsi qual- che cosa ei ritrovasse che il movesse a
riso. Allora si ricompose il filosofo, e dopo alquanto tempo di silenzio, si
fece a capo a ragionare sulle folle e le stranezze del genere umano. ' Ei mostr
primamente che non v ha nulla di pi ridicolo e di pi incerto di tutta r umana
vita, chella intera- mente gittata a ricercare dei beni im- maginar], a
formare de progetti che richiederebbero la vita di molti uomi- ni, che sfugge
nel momento che si 'fa taggloirt donfto'd essa-* della sua durazione e 'come
.finalmente non sia che una perpetua illusione che seduce }>hk viit^
breve con maggiore agevo- lezza, jpeich arreea con se stessa i Digitized
by Googl a5f -jpnnc^') 4^lla> - v sedazione. Kompendo .il seno * alla! tetra
, ei diceva degli Ma . egli ancbe coatinuamente sciagurato nel 'di una:
breve vita. Mentre si teduca iantle .a se, Fop^i -ialtrui ; pcotervo^
affanoad in- ^rno -ad un tmlla'; basse inclinazioni e ^ridicole rivestite dal
nome di virn^ |>icciole care .,' disordini 'di fantiglia, ttegoig pieni d'
inganni v di oni' np^ iti naa far balestra a 4:ntiti e. solo se. ne yal|p(^a mi
egreto. df gereia 'IM legami formati a caso , - immagini *4t piaceri , che
sfaggono .innanzi alla arifleBsioife V ^ Mostra ' d^ffjb^a ed agnramu >
fanno Veliere come beHe^^eroiclie e clamorose., ^ ^qnantUnqne degne solo
di^iispfczzo. ' -dopo tatto- ci ^tralasceremo .noi- di ri- 'dre degli -uomini,
' dli^ci giooco d^U pretesa loravirt^ c di tatto ci.clm.r-^a Uiat^do cg^to
stolto orgoglio? % ' - Di-jii' 3 nemica aorte e lo squallore della msena,^
'.affinch pi grandi ne paj^ono e degan '/d' essere* apprezzate Je pfr esnti
forta> .'ey n Tanimp sia mosso ed agognare -080 niaggiorL Giacch colai . che
' eie- . -ca mente ammira ' quelli che serbano empie dyzie e li tiene beati,
tempre 'sso in questo pensiocOy peusa* ogova a. nuove* cose-, er onde pudr
soddisfare 4 a sua cupidigia , trascinato >pro^ curarsi ci che
tristo^ e divietato dalle leggi. Perci non conviene appe^ tire tai cose, ma
.prendere la propria .vita con quella di coloro chei la- con- ducono. .pi.
misera: ed infelice , e ite- -nere se stesso avventurato: e dald>eney n
'.correre dietro alla fortuna, che fino -ai limiu assegnati * dai bisogni della
O^uira. Ferme, iai '.cose,, apatie Digitized by Google ilieti 1 pi bei
giorni deHa'vit, si ^tengono lonune innumerevoli molestie, non 'si adesca n l'
invidia, n T em- 'Iasione , n T odio altrui , si conoscono, ie proprie forze, e
nulla si intenta di .vano-e;di prosuntuoso. . Vi. Iia'} precetto pi di questo
savio ;e oonduttor di tutta la vita? Per esso si. ila .nn.e'guj^inza , luna
.soddisfi- zione^'di se. stesso ,:;ana costante! tran- quillit d' animo ^ merc,
coi da.se si .precaccianb i pi . grandi piacri , nota si desiderano, con ardore
i piaceri -esteriori; e sensuali , .non si cerca 'se .'non che ci che ne
dato procurato ^merc le proprie forze.,- nulla si im- prende che oltrepassi n
ci che si conviene nelle domestiche pareti , u .nflla sopir e,, paragonandosi .
co' pi -nfe|iei , si - sempre contenti del.p.i;q- iprio: Sfato. Democrito poi
era^ davviso ionvettire all' uomo , d! avere naggioc enea deli' animo th dei
eorio , poich Dtgitized by Googlc 6a se.r anim perfetto emenda 1 mali del
corpo, e la forza di questo invece enza 1' uso della ragione non rende migliore
lo spirito. La buona salute nella mano dell nomo, purch^ non la perda per
la libidine e l intemperanza: esse porgono breve tempo di diletto, cui sieguono
spesso lunghe cure e la -tristezza. Chi desidera d essere tran- quillo non deve
contristarsi delle cose assenti , n ricercare di far molte cose in pubblico o
in privato che seno da jpin delle proprie forze ,= ma solo cura .'gli prenda di
se , n ricerchi pi el- itre , poich pi dolce il fruire di ci che ne
si conviene , che un inutile ' abbondanza. Colui che si e formata una rego la
dietro cui si governa , prc- -vede ci che gli potr accadere , e "coloro
che sono bene accostumati, vi- vranno anche una buona vita: i lavori ^olontarj
rendono pi lievi anche ^ dnvoloutarj , nel modo stesso che moLtd Digitized by
Google Ireof.n prciwati "pi coll' serciaio 4 che codia natura. La gloria J
lodo deilagiustizia, e la hdueia della mento c Io stato dell'animo buno, e la
fuga dall ingiustiaia il terminB: della ^ea*. laot. L' uomo aaggio non si
affeziona fortemente , a nulla di tutto ci che gli pu essere tolto , e la
filosofia non dimander nulla e .meriter tatto, non si .meraviglier punto , e si
far so- Teme ammirare^. ^ . . Democrito in quanto all' origine delle aveva de
principi che furono appresso dai sofisti pi ampiameotit sviluppati, e
racchiudono i germi 'di quelle dottriue che espose Obbes sul pubblico e sul
privato diritto. Fu.aUiiar que sua sentenza che le leggi .non proibiscono agli
individui .di vivere, a loro talento , se non perch gli pai non siano nocivi
agli altri; poich l'in* Tdia il principio della seduzione n ci solo, ma
fu fra i prio, che ne>y Digitized by Google *fl4 garono T etrna
"nozione dell' onesto poich avvisava che le azioni sono tarpi od oneste
non gi perse stesse, ma per le leggi e per la societ. E* poi conseguenza del
suo' fsico sistema quel' principio di lui, che il tristo, il quale ignora l
intera dissoluzione finale, e che ha la coscienza de* suoi delitti, vive' in -
timore, muore fra lo spavento, e non pu astenersi di attendere da una giu-
stizia ulteriore che non esiste, quel castigo che ha meritato da quella che
esiste, e da cui ingnora 'di sfuggire morendo. Hannosi di Democrito molte altre
particolari opinioni, ed in ispecie sul- r educazione, la quale diceva pi.
della natura formare gii uomini onesti , e che la temperanza del padre il
pre- cetto migliore a suoi figli. Ma consKle- rahdo per i mali e le incomodit
cho seguono questa cura e la procreazione dei figli, ei consigliava al saggio
che - .T^ - a65 ama il suo riposo, di ndo %/ 1 .a s. 3 , u M H'i '/ f
JDela differenza. .che , vi u .fraJa flci^ sofia ^pecvlatwa e quella d!t
osservai^ zione , loro indole , e quale debba preferirsi, - - do e.
componendone di nuove, ma pesse fiate n fa un cattivo uso.. Si >rma dei
principj, ma sovente o non deduce rettamente, o 'ne trae conse- guenze a suo
senn Itende sempro alla ricerca del , vero , ima' talora per giungervi presto,
talora , orgoglioso - di pervenirvi, in modo diverso degli altri^ si volge su
nuovo disastroso i cammino, onde avviene si perda'^";ed.ove ere- d.eva
rinvenire la verit, hon ritrova che i fantasmi della' propria mmagU nazione,
che il pi.delle' vette si osti Rosoli, e favorisce meglio, le speranze
Digitized by Google A74 che dovettero concepire. BifiBitti le verit dell'
esperienza , non sono che spoglie di cui ci adorniamo merc >i- ensi che le
procurante fnori di vuoi* esse sembrano costituirci in uno stato di dipendenza,
e ne rendono in certo modo ' passivi ; mentre qulle'l di ragio- namento hanno
la. loro sorgente ii|> noi medesimi, et senza r badare che t^loro- materili
rio sono fomiti' dagli oggetti esterni, l' umana ragione se] ne com- piace;
come i di sua propria fattura^ mentre a torto si sdegna contro /le pri me senza
cn appna ' acctirebbe - di esistere. A'' questa prima- inclinazione^
direi quasi materna e aggiungono mille altre- circostanze che ne
accre-> cono le attrattive. 'Le 'Verit d-osss'r- vazione non.- dato
ottenerle ' che per una serie*' successiva -, di espeneuze' 4
qpindi richiesto molto tempp o l' ope* fa di. parecchi iridividai, 'ed
essendo da. principio' poche isolate, o sparse; u i hy Google 2j6 tioa fanno
mostra della loro fecondit d importanza , e, poco lusingano Tamor proprio di
chi le ricerca: i principj astratti al contrario si offrono 'in nn modo
immediato alla .contempla* zione deir uomo, esso solo gli svolge e li ricerca,
e gli presentano sull' istante una moltitudine' di conseguenze, una serie
nfnita di verit di cui vede la connessione e ne sente tutta la forza. Le verit
dell esperienza finalmente ne giungono col 'mezzo dei sensi ; ma questi luomo
li ha comuni co bruti, essi compongono la parte 'materiale ilei nostro essere,
sono la sorgente dei nostri errori, la sede o loccasione di queste passini ,
che troppo spesso rea- ' dono schiavo e degradano il nostro pirito. Le verit
astratte al contrario embrno indipendenti da ,ci che mortale e caduco;
esse sono fglie della meditazione, di questo esercizio so* '2>limepei: cui
l' uomo eei^te tuuala Digitized by Google .gnit del (SUO essere, V. . altezza j
4ella sua natura, T energa. delle sue facolt morali ; adducono seco una calma
inal- terabile che .lo eleva al disopra, delle umane passioni, lo tolgono;
dalle cur.e mortali e sembrano porlo .in' rapporto cogli Dei. Lo spirito dell'
uomo sfugge lincertezza ed s sbigottito dalla propria debolezza, che teme
ognora gli vengano meno bastanti argomenti onde sostenere le proprie opinioni,
e in questo conflitto si volge sempre a ci che sembra dimostrargli meglio
qual una cosa , e la ragione chciglie la fa esser tale. Le verit d
osserva- zione non si appoggiano , che ad espe- rienze le quali non si spiegano
e sono ammesse come assiomi ; quelle della speculazione sono dedotte merc una
semplice genealogia' da verit intuitive., cher fornite di una evidenza
istantanea, si giustifcano~ da se stesse e soddi- sfano il desiderio della
ragipne. L'espc-' \ Digiti^ cittJV GlHTJllC ^77 .rleaza' mostra soltanto ci
elio esiste, ragiona mento dice ci che. deve *easere;( jei verit .speri
mieptali ioeerte per lro natnra sembrano, sempre presto debelezza
cpi^ 0 , 9 ^ . fu testimonio^ per conoscere i litoiti i. dello spazio , >per
vgiungere ,a. .verit ^di , pn ordine ' superiore , a', suoi; sepsi. Lei
verit astratte al.' contrario sono .di . tutti i tempi, di tutti i luoghi,
esse* si appoggiano suinint^r^'.c.reazioue , seta- Tom. 111. ^4 I Digitized by
Googic 370 brano risiedere nel seno dell eternit, . presentano delle
dimostrazioni a tutta ci che si richiede, no sia o no suscet- tibile, ne
iniziano al secreto istessa ' del destino , e ne innalzano sul trono diddio a
contemplarlo in tutta la sda 'magnificenza. . ^ ' , ... Ma intanto iP- filosofo
persuaso che per questo 'raddo*^ solo' conviene acqui- ^ stare cognizioni , .
lusingato dall idea che acquista della -forza' dell umana ragione, vi si
abbandona iuteramente, e racchiuso; nella (solitudine, fra il si- lenzio*^ e r
oscurit ( colla sola' compa- - gna 'desuoi pensieri^ si crde innal- zat sopra
la natura o abitare lo stesso' santuario delia verit. Quindi ammucchia principi
sopra principi , unisce - consegueaze. a consegnenze , da cui trae infinite
verit sempre applaa- dendo al suo modo di filosofare, e com- ' piacendosi
delle sue pretese scoperte, f eoza giammai no istante dimandare Digifeed by I 0
4' fle stesso. c1te si .pone' le 'fonda n^ota; al psitno l'abnso dei poca .
cura ed anche la poca sincerit con ' coi' la si ricerca, poich i 'flosofl ta-
lora sono 'una specie di commercianti, che sacrificano il vero per ispacciacn e
aostiiQere le proprie tnerci . . Digitized by Google a8o Ma se questo sforzo
dell umana ra-, gione sovente illude e soggioga lo spi- rito, scom'pajono
immantinente questi vantaggi die presenta ai filosofi , se si , volgono;
attentamente a considerarli e amanti ideila verit si studiano dii '
cercare la via che veramente li adduce, a scoprirla", e scorgendo i
coiifint che distingue qusti diie modi di filosfare'.j e* qial certezza adduc
sec fiossr- vaztone e T esperienza, non esitano punto nella scelta. Le
cognizini di fatiofa ctto una rappresentazione di ci che; siste fuori 'Mei
confine della nostra propria immagihazion ,. quelle astratte si'
racchiudono invece fra i limiti del mondo ideale, c mentre le prime esa- minano
e paragonano gli oggetti , jueste'non esprimono che la compa- razine delle
nozioni che le compoa- gonO;: Limitandosi - alio ' studio 'delle! ^uistibni
astratte lo:8p*rto si isola in-'j teramentc dagli oggetti resterai, poca -
Digitized by Google aSi a^endogU di -sapre se esista fuori dei suo pensiero '
qualche modello dietro cui diriga 'le proprie medita- czioni : mentre
Tolgendost alle peri- Hientali , cerdh di conoscere 1' esistenza degli oggetti
esterni e pne le sue cure nell analizzarli e paragonarli onde scoprire le loro
propriet. Per istabi- lire le verit di fhtto , il giudizio a interpone hi
-qualche modo fra T in- telletto e la realt stessa 'delle- cose, esamina la
conformit che si trova fra' gli oggetti, r ordine con cui si succe-' dono i
fenomeni, le relazioni e i mu- tui legami per cui tutti gli esseri della natura
formano una grande armoniosa famiglia. Onde innalaare verit astratto il
(giudizio s interpone soltanto fra una nozione ed un*^ altra . nozione, ed esa-
mina P identit' che esiste fra esse, in quanto *' alle diversit delle loro
espressioni. Ne giudlzj dosservazione .tutto 8 riferisce ad una percczioae
Digitized by Googlc V aemplice 'eontiderata melf i^eazx 4 nei giudizj
specalativi tatco^ si riferisce ad un paragone a una percezione doppia
considerata filori deir esistenza. l,a filosofa. specioaeatale tutto esammay ,
paragona, disngoie e divide, la spe ^ * 'na' quello- della: Luna,- a - Giove si
die- 4e governare TOlimpo, incatenare ro* noreggianti sotto il suo piede le
tem- peste e trattare il 'fulgore- della ven -detta, Giunone ebbe la regione del-
lAria, Nettuno intorbid il mare. Pa- ne, Cerere, Flora e Pomona si divisero
limpero delle rnandre, delle messi., . dei fiori e dei frutti. Ma appena la
^filosofia di Talete :.e di Pitagora tolss di mezzo 'quste fole del- volgo , e
-erc mostrare la ragione deHe cose rigenerato l spirito ipotetico', innaia ngU
Eleatici questa unit rigorosa , per sostenere la quale distruiserts 4utti gU
esseri della uasura. Digitized by Coogle fiBaj. Per che aperto come
questo potere mal augurato di realizzare delle astra Eoni e delle chimere, di
associare in eeme ide disparate od elementi in compatibili , di vedere o porre
negli oggetti , o idee che facciano loro inte- ramente cangiare di aspetto, o
di to^ glierne ci che ne' fa o ne deve esser: - parte *, sia la sorgente
inesausta, dei pregiudizi e degli errori, di coi si cooa- pone air>avviso di
un moderno T uma- na sragionevolezza. Quando la mente' analizza, compone
e decompone con esattezza o idee complesse, o idee astratte di cui
debitrice per ai sensi^ ^nch non vede o non trova negli og- getti fuorch quello
che vi in fatta, Bon^ sorte dalla, sfera delle' cose reali e vere,'
n pu scostarsi dal ragionevole . e dal possibile ;* ma quando l' immagi-
nazione deir uomo, che in lui altro non* ' che una forza produttrice , dopo
jtvere a suo senno create ogni otta Digitized by Cooj^le idee , ,0; immgmi n-
wole trasfor- , marie inicse reali, o attribuire a qtic- i fit suoi fntasmi una
esisteniza che noa ^ hanno ; > allora, nasce e s ingigantisce , tia 'filosofia
, e dei principi inunagv*.; narj , assurdi ed impossibili. N la ;sola,
metafisica pr^nde questa fcnma,. ma sxf hanno tnte sorta) di fantasmi ; quanti-
sono i; ramii delle - umane cognizioni , p t la fisica ,! la storia naturale ,
la aro rale'i la politica { haonjo. i loro delirj fMmano>i deii sistemi
immaginari ^ .deL, romanzi filosofici , che > abbagliano j e , si- crede-
'ehe:> iUmininlo ^ ^ dipingono y la, euperfioie delle cose e 'reputa
ne> chiariscano V esenaa , espongono er- - tri perniciosi e si adottano per
verit, Peli perfezionamento delle nostre cp- ^ ghizioni- si richiedonoi due
condizioni^ cwienzal , la .riforma degli errori.^ed il; ritrvamiito'di'Vrir
novelle; bi-, sogna ,crrggere i giudiiz|' erronei,- moltiplicare le' utili
istruzioni , ripe- ; Digitized by Google tere le esperienze y 'c tentare in
diTerte. modo di scoprire e di trarre mede-; imi 'risultati. Ora come a
ci perre- ' iure con una ^losofia astratta e. colla ! sola scorta de^ proprj
pensieri? Se.il/ cognito solo ne conduce a ncroTare . l'incognito^ se le' sie
Vert'reali ponnor Tenderci esft conto di ci ebe gap-! patn r e* ne fornkeeno^
i- matriaU . onde arrecare ' sicuri i nostri- gindizj . no sulle' cose die non
ne dato per-, cepire ; come ci -potr riescirue sei unicamente ci
aggiriamo su nn qui- stone ipotetica 'la 'qnale dipende 'da condizioni che
esigono un fatto sup- posto , e da principj che racchiudono un fatto
immaginario e non conoscinto? A che studiarci 'di stancare la mente in inutili
meditazioni o Ricerche , se cigni qutstione sciolta appna si
ritrovi la convenienza e T identit dei principj supposti? L* intelligenza
richiede, onde meglio prestarsi ai nostri bisogni , delie Digitized by -Mcefpt
facili, e jaestc lo soho inag- giormente quanto pi si aceostano a -quelle prime
che i ne farono prestate dai sensi; e quando sono astratte con- viene siano
legate e spiegate da altre meno- astratte, hnch si giunga a una 'idea
particolare e sensibile che ne sia .il fondamento. di restringerli, n di appli-
'Carli a casi di ^diversa . natura. In un coffie fissare Digitized by
Google r estenslri . dei, principj ? E q.usm^o questi sono vaghi edincerti,
come ,p appesasi potesse sostenersi: ognono applaqdi-^ rebbe alf ingegno dell'
artefice , ma tutti , biasinaerebbero la sua iniperfe-v zione ed ,
imprudenza , tutti .aonnire- rebbero il suo lavoro , ma , uiqqo vorrebbe
lafifidarvi "la propria, vita. I sistemi ^ astratti in. fine. sono, come
il palazzo jncaatatO; di Atlante SQOB| Tq/ti. Ill^ a5 290 pare al semplice
infrangersi di alcune otri piene di vento. Perci d uopo a chi desidera
me- ditando adoperare rettamente, volgersi alTosservarione ed all esperienza ,
e allora si toglier alla filosofa tutto ci che vi ha di oscuro, di arbitra- rio
e di incerto, e pi rapidi pro- gressi verr conseguano tutte le umane cognizioni
, poich essendo legate coi principj filosofici, allorch qusti sono puramente
razionali e speculativi , spargono sopra essi il loro carattere di aridit e di
languore. Ci ne verr confermato se porremo mente agli- ostacoli che i metodi
scolastici oppo- sero alla rrstaurazione del gusto, e il ritardamento che
produsse F astrono- mia giudiziaria e il platonismo moderno allincremento di-
tutte le scienze na- turali. La flosofa speculativa facendo dipendere T
avanzamento dello spirito umano tlaile formolo del ragionamento , r* ^ 9
% e htrattenendo Tint^lUtto intorno ad I - id^ U cui estrema, astrazione
.facil*^ mente ne sfugge sco arrecano un'aridit, una sottigUeeza che si ma-
nifesta per fino nello stile ; quste uoh ne trascinano che a moltiplicare, le'
dispute di parole fuggendo le ricerche 4- ad avvolgerci in vaae>
nomeiM:Iatur& sostituendo parole a cose. Essa ne to- glie da questa
contemplazione natura che la v^ra- scuola delie. bcdlo arti , dallo
studio de* moti del cuore^ e.delle> passioni', ohe il vero prin-
eipio, dell* eloquenza; essa ne: predio tpone ad anteporre queste considera-
zioni dello spirito ai sentimenti dcd- y animai e quindi fino ai nostri giorni
s ebbe in costume d..; porre in pro- blema le prime affezioni come le pri- me impressioni
, e si' dedusse le regole di morale da leggi e - da coroHarj > mentrei non
sono- che il risultato.' delie interna nostra ' esperienza^ Quindi si '
Digilized by Google investigavano le regole de' nostri do- veri nelle
combinazioni ideali, e ifbtt nella' cognizione dimoi stessi ^ si voi-: gcvaiio
le^ nostre mire a ben, altra ciira ebe air interesse degli nomini , ce' 'le
legislazioni invece d essere, ^innalzate sulle molle del cnore umano, non
avntO' aleno rignardo ai luoghi , ai 'tempi e air ndole delle nazioni, erano
piene di massime assolute ed .inflessibili che o non osservate le rendevano
^natili , ^'rigorose formavano la infebeit delle nazioni. -Si Analmente
permon avere t.tndiata'la natura c le sne leggi /pe non avere cercato 'i suoi
ajuti eie sue propriet, che l' nomo rimase' si' Irga-^ mente nell* igaoranza^'
o fece dei proV gre^si' s 4onti^e: )ii inceirti per rare il suo ^esl^nb.* La
sua inerzia ' si .compiace di pelare unicanieiite senza ossei^vare, dl
lasciarsi guidare ( dall' e- eem'pio , . dall- os r;' dall autorit*, piutv
Ipsto che dall' esperienza' che .'cioerci attivit, e dalU. ragiQne che esige
riflessione. Da qui procedette ancora questa avversione -che gli uomini. di-
mostrano , per tutto ci che sembra allontanarci dai loro costumi,, il loro
rispetto scrupoloso per) T antichit , il timore che li prende ove loro si
proponga di sostituire ai loro antichi pregiudizi opinioni ; ragionevoli perch'
essi amano' meglio seguire la via gi trita che cercarne di nupve e.. pre-
feriscono i deliri della loro immagi- nazione e' gratuite congetture ad espe-
rienze laboriose, che sole sarebbero capaci- di togliere alla natura quel.velo,
che tuttora ne fa pendere incerti so- pra i suoi misteriosi vvenimeati. I
sensi sono i soli mezzi, che ne le- gano, agli oggetti che ne cijccondano,
poich senza di essi non potremmo avere .ninna idea j di questo magniflco^;
spettacolo che. rapisce la nostra ain^ Qjrazione, e ciascuno , d'^^essi u rap-
Digitized by Google ksi4 ^ ^ presenta' ia particolare' i didTerrtti esseri con
cui viviamo ih, societ: la suemoria raccoglie tutte queste mp- presentaziohi
diverse, T immaginazione e r associazione ne 'facttano 1 uso , la riflessione
le considera e ne ' traccia rapporti, onde noi operiamo sempre sulle
sensazioni e sulle idee, o piut- tosto queste sono elaborate onde pro- durne di
nuove. Perci la filosofa deve dipartirsi dai* sensi se vuole scoprire la
verit ed essere di vantaggio al genere umano, e quando gli nomini
rinnneiarono alla loro testimonianza , non furono guidati in* tutte > le-
loro azioni ed intraprese > che dall' imma- ginazione , dall entttiasmos
'dall' abi- mdine e dal pregiudizio. Sistemi im- maginar] si ebbero invece di
medi-' fazioni conformi al vero ,' e il genere umano si rimase a* Inngo in un'
in- fanzia da ' cui dar grande fatica a Jqgliersi tuttavia. O ve > si
consideri che Digitized by Google 2q5 le diverse leggi della natura si com-
binano ad ogni istante in mille nuove maniere, e si rifletta che leleganza de
suoi disegni' prodotta dai prin- cipj semplicissimi da essa posti in ope-
yaysi converr come le cognizioni che abbiamo acquistate siano sterili, allor-
ch non si decomposto il fatto pri- mitivo, e quale prodigiosa' fecondit
Quste cognizioni 'acquistino, 'raltrch olr analisi^ si cercano le sue leggi
semplici ed elemntari. Lo spirito da- nalisi r anima della vera filosofia
: si estende a tutto, comprende T arte d -rimontare alla
generazione'de nostri errt'i,^di scioglierne la confusione,- poi- ch per togliere
tutte le sorgenti dei mali d uopo in prima conoscerli , e viene di
trovarli sviluppando questo lungo tessuto di errori , -consacrato dair autorit
e da una filosofia imma- ginaria,. Essa sulla distruzione di questi
VrorKinnalza le pi belle verit Digitized by Google la face che ae scorge a
penetrare t secreti della natura, j Nel sistenaa dell'universo tutte le parti
si avvicinano le une alle, altre, tutti i movimenti sono coordinati, tutti i
fenomeni si legano,^ si bilanciano e necessariamente gli /uni producono gli
altri : nulla succede invano , ogni cosa tende, -aj copservare la grandarmonia
che lor goyerna, e tptti gU esseri a vicenda. gli uni cqncorrono alla,. con*?
ervazione degli altri. Qual, vha di questo argomento pi capace di fissare r
attenzione dell uomo, di rapire e fli scuotere con immagini vive, forti e
sublimi, ed eccitare l entusiasmo delle anime sensibili ? E non vi
bastante copia di bellezza , sufficienti verit a scoprire, moltiplici oggetti
su eui. in- trattenere losservazione peli api verso, senza che si abbia a ricorrere
ad uno immaginario' ed ipotetico onde porgere alimcutQ al pensiero ? Come pondo
Digitized by Googic I. ^ 9 ? reggere i filosofi, per segatre le pro- prie
astrazioni di ftbbaiidoaare questa' bella natura > attiva , e ; vi venie ? !
Chi non mosso all' aspetto Idi stante bel- lezze eh' ella spiega
incessantemente innanzi al nostro sguardo, e versa in- torno'a noi con una
saggia profusione ? Come risplende'.d' opulenza e di gran- dezza , il solo'
ter-> mine di .-suo immenso - impero , ed essa sola pu soddisfare la calda
reneri gi deir anima , e riempiere 'tatti cuori. Essa sparge di dolcezze
il des- simo di colui che ascolta le sue 'lo- zioni , -e- eiegine- le rsu
.inclidazioni. Questo studio formando del pari ' un dolce sentimento, la.
delizia del cuore . e il luminare dello intelletto,* si prestai a tutti i
bisogni legittimi (Mio spirito .umano ; esso soddisfa questa attivit
crescente .che s4. sviluppa in lui .merc la-coltitra delle sue facolt i
aqhiuden- Digitized by Google 29 ? lugli u seguito iufiaito d'osservazioni
successive da faccogUr^, di combtaa* ziot i da.- formare, ed ogni istante
"ne fa palpitare il ci^ore ' su nna nuova scoperta , e ne ^ riempie la
mente' di future speranze. questa filosofa che appaga quell' avvida
curiosit che V agogna la spiegazione dei fenomeni che ne ' circondano ,
scoprendo, merc eomparazioni metodiche prima le cause prossiue e complesse,
quindi le pi lontane e le pi semplici Non d'essa che ne svela^qnesto
sistema di cause subordinate le noe ^l altre ^ riunendo* in un corpo d scienza
i fe- nomeni isolati da prima e sparsi, che toglie r incertezza, la sorpresa
che ne prende, allorch per la prima volta li osserviamo? ^ N., si opponga che
le pi grandi tcopeirte non. si devono* agli sforzi dello spirito umano,- ma bens
al caso. Le crcstanz particolari- vero pr- V Digitized by Google ^ 9 ^
sentarfi delle coDibinzioai prima aco Dfosciate , aia se veniva meno T esser-
yazionc e T esperienza , esse al certo non ^sarebbero statela feconda sorgente
di tante scoperte. Questd adunque )' unico mezzo per apprendere ci che b'
ignora , per eseguire ci che s divisato o per essere utili a se ed a-
suoi simili. E'il metodo dell' uomo che ama* condursi in societ , quello del
filosofo che desidera spargere un rag- ^Ofdi luce fra le tenebre che si op-
pongono alle sue ricerche 1 isiru- mento' del naturalista che brama
tessere la storia della natura e delle parti che la compongono , quello
del letterato che cerca nei buoni scrittori le mma-' gini vive e vere degli affetti
che lo mossero. Esso trasse i flosof a scorrere e misurare la superfcie della
terra, a ricercare nelle sue viscere, come negli archivj della natura , i
testimonj delle grandi rivpluiioni che dovette sotte- Digitized by Google 3oo
aere il nostro, globo, e della ena anci*^ chit. Questo solo innalz Galileo ^
Newton fra le sfere ad ordinare T unU verso , e riconducendo ^ sulla terra Li-
neo e Buffoti li .scorse, a ritrovare la relazione fra i vegetabili e gli
anicnali ; Torricelli e' Volta a penetrare le Be- erete forze della natura. ,
investigare e scoprirne le leggi ; Lavoisier e Dawy^ decomporre le
sostanze e ricercjare gli eleorenti della materia. Esso^ final- mente rivolse
i\uomp snlf uomo ,, e guid fra le viscere palpitanti degli animali, f
insanguinato coltello della- Butoraico a ricercarne i movimenti in- terni, ,e
sulle spoglie^ degli estinti mor- tali a.scpprire il . marayiglioso tessuto
della macchina umana. Fu questa filo- solia che dduceva il primo Ilaller a
divisare i fenomeni che succedono nei I ^ corpi organizzaci, e ricercare
dietro certi principj le . fonti della vita ; Darwin e CabaU ad la 3oi medicina
; Morgagni Scarpa a co- gliere la natura sul fatto e a svelarne i mister]
delle nostre sensazioni , e che prepara sul Ticino nuovi allori al loro ^unno
/i), come sulla Senna illumina la niente di Gali e di Tinel onde in- vestigare
r influenza della nostra , orga- nizzazione sulle morali inclipazioni del-
ruonio, e scorge; Cuvier ja nuove con- quiste nell' anatomia comparata. saa (i^
Il Prof. Bartolommeo ^Panizza. Sostenga la singolar^ modestia di questo
illustre Anatomico codesto giusto tributo a' suoi meriti , e conceda cK io gli
ricordi come gV Italiani attendono con impa- zienza la pubblicazione delle sue
belle scoperte. La modestia un inutile con~ trasto , poich quando un
filosofo ot- tenne una scoperta non appartiene pi a lui, ma alla nazione^ che
ha diritto di esigerla conte propria cosa , e la no- stra patria ha doppiamente
un tale di- ritto , poich questi sono gli unici allori che le acconsentono di
cogliere le cir- costanze dei tempi. Tom, III. Digitized by Google 3oa
finalmente porge alle arti' i primi' U- neanienti del bello ideale^ alla oeiet
^nelle leggi che conservano T armonia degli individui ed hanno di mira la
prosperit delle nazioni. Essa 'T ani- ma del commercio ; guida suir
oceano le navi ; innalza le moli immense che Jottano cogli anni e pongono in
rela di utile e di glorioso fra i mortali , di rinunciare ai loro pregiudizi, ,
di spogliarsi del- r orgoglio delle scuole, e volgersi alla contemplazione
dell' universo .con uno ^ ' spirito e delle vedute veramente pure.
Deponga ruorao i suoi pregiudizi, e si accosti alla natura eoa occhi e sen>
timenti puri, come pu inspirarli una vergine modesta; esso la contempler nella
pompa di tutti i suoi vezzi, e sar meritevole di fruire partitamente delle sue
bellezze. Non arrossiscano questi filosofi di divenire fanciulli onde studiare
gli elementi, c i veri prin- cpi delle cose, pongano in opera tutti Digitized
by Googlc 3o4 isasBtdj deir et 'e delia ragione', onde' agite e meditare,
lasciando le cure' delle parole alle due infanzie delia vita umana: possano
vivere lungameni^r e morire nello stadio della natura. - Fine del terzo
Volume^ ^67 Digitized by Google Errori da correggersi Tag. ' 3 a lin. 22
mcDde emende l6i I circondano circondano i8d i 3 de del 217 22 igeaci
ignei 'iSt a 3 stano stanno 264 'i 3 ingnora ignora N * t 1 t f ? 1 r 1 t ' i *
s ' i . ! . f * ^ (
, ' ^ ^ * *. < 4 t ; ' . . 0 Digttized by
GoogleAJ* '*M\ v . ^T* . H* 7r
"*7i^ *r STORIA DELLA FILOSOFIA GRECA SE L DOTTORE
DIFENDENTE SACCHE tL ToM. IV. PAVIA, 182#. Presso il Libraio Giovanni Torri Coi
Tipi di Giovanni Giao. Capei** Stampatore-Librajo, Me aa^L. a> .
^ Lift 1 fjOogk STORIA i * . DELIA FILOSOFIA GRECA. i CAPO Vili. fi '
t - * * . * Setta. Eraclitea. JL oich gli uomini
abbandonate le idee vaghe ed incerte, che in loto avean destate le prime
impressioni della na Aura, e le ipotesi che la fantasia pii} die l ragione ii
suggeriva , e furono presi da vaghezza di considerare pii} da vicino le cose;
tutti generalmentd convennero nel volgersi alla ricerca o dei primi elementi ,
o delle primo Digitized by Google le Veggi dei fenomeni dell universo.
Rimaneva adunque la ricerca dell prime cause, a cui per anco non erasi rivolto
lo spirito filosofico , e alla quale immediatamente siegue lesperienza, a cui
non eransi di troppo avvicinati gli Eleatici della seconda scuola, o perch
troppo avvezzi alle astrazioni di Xeno- fane e di Parmenide s 1 intrattennero
all 1 osservazione^ o perch non dato allo spirito umano , spingere d un
tratto solo s rapido volo, da giungere dalla massima astrazione a una
filo- ' ofia interamente sperimentale. Questa cognizione pone anche
maggior con* * -fidenza nello intelletto , e maggior certezza nei principi eh 1
esso deduce. * il legame che esiste era i fatti , la' sola guida che
possa condurre il no* atro spirito a meditare successivamente > eovr'essi, e
la sola che possa scorgete i nostri giudizj oltre la sfera delle eensazioni
presenti ed istantanee*, fa*- v Digitized by Google 0 colt che appunto
eminentemente in- nalza luomo sopra tut gli altri ani- mai. Questa associazione
, per cui uniamo una serie di fatti, ond essere ferma, duopo si diparta
dalla Bo- rione delle cause; poich a noi no Tiene n di disporre degli agenti
che sono in nostro potere, n di spin- gersi a prevedere lavvenire, n coi*-
egnentemente di far uso di tutti questi agenti , se ignoriamo la fonte di
questi a potere delle cause. Questa co- gnizione quella ia ispecie,
che no* Milita le facolt dell uomo e il fa gite in conseguenza del
ragionamento. * Eraclito fu il filosofo che veniva ri* chiesto dall ordine
delle cose a quest ultima pi importante ricerca delle prime cause: a lui
tutto parve in un perpetua vicissitudine- ma per l effetto di un ordine
primitivo ed immutabile^ ed ammise il fuoco non come princi* pio delle cose ,
ma come ; principio Digitized by Googl ? delle rvolo rioni. E perch ,,1 ordine
non venisse mene nello sviluppo delle cognizioni, e questa ricerca adduce* se
alla vera sua meta , Ippocrate in questa scuola pose le fondamenta alla
filosofia deir esperienza* . La filosofia avea gi da se stessa spiegato
bastantemente il volo nelle greche contrade, e gi divisato quei sistemi a cui
da se sola e colla sem- plice scorta dell osservazione poteva dar vita e forma,
e immaginato la tra- smigrazione degli elementi , il mecca- sismo
di un mondo composto a caso, le astrazioni di un mondo intellettuale ; e una
metafisica del pari oscura ed in- certa , le era venuta di scorta nelle diverse
vie che avea percorse. Nella nuova ricerca per che le rimaueva a tentare ,
oltre gli avuti soccorsi c losservazione, avea bisogno dell espe- rienza:
queste sono due compagne clic non possono lungamente andar dis- Digitized by
Google * _ % giunte , e Tana abbisogna deTT altra, onde unire e perfezionare ci
che trovano disgiunto ed incominciato* L osservazione conduce all' esperienza
merc il desiderio che pone di pene- trare nelle cose , 1' esperienza guida all
osservazione , merc le belle ape- Tanze onde nutrita; ed poi inc-
eneri ' che entrambe radino unite perch altrimenti non si 'saprebbero
moltiplicare i mezzi -d'interpretare la natura. La metafsica stessa , questa
nobile scienza dell' uomo , andr er- rando incerta ove fa la traggano gli
errori e le fantasie de' filosofi, senza giammai fermarsi al vero oggetto dello
sue meditazioni , e -non avr per meta l' esperienza , ci che -appunto quasi
ebbe di mira Eraclito, e fu compiuta- mente divisato da Ippocrate. Tocca questa
meta, le prime meta- fsiche ricerche ed i sistemi originali aarauao compiuti ,
n rimarr alla greca l Digitized by Googljjj 4 * r * filosofia che o la
corruzione, o ua nuovo perfezionamento e sviluppo degli antichi sistemi. .
>> avi . ri r>;.. j. '.V* . , s . **'** "'3 , * -v. -
* ' - * t 1 ; . : i j /* - * i . va. } n- ti a
Ln.Ok_.u!i *.;i ,.r V * * * ^ - *'** * il'i.'M * Sono vi alenai uomini elle
fino dal furimi anni si mostrano sortiti per la meditazione e la filosofia.
Eraclito in- cominci a meditare appena fu all' uso della ragione p e '
profondamente ferito dalla sentenza * scritta sul tempio di Delfo , sent la
necessit di studiare u stesso, e il bisogno, .di ritornare, sulle opinioni che
: gli erano state in* segnate ed aveva, acquistate da se. Onde incominci^ a.
fine di porgere meditazioni conformi alla vera sapien- za, a dubitare di tutto,
confess di non sapere nulla, rinuuzi a tutte lo te prime opinioni per
rinnovellarle*, Digilized by Google 10 ardita impresa di cm mano ftlCOlfll ne avea
fornito V esempio, e che il trasse in breve a sentire di conoscere tutto , come
Cartesio , che seguendo le tracce dell' antico , dal confessare ili saper
nulla , innalz quasi sul trono della, divinit, onde svelare ai mortali 1'
ordine dell' universo. 11 f Eraclito fu preso siffattamente 'per sfe igne
meditazioni yt* dalla, bellezza dlia filosofia, che per* consacrarsi in-
teramente 'adessa, lasci le cure cis* tadine e dicesi per 'anco il trono di
Efeso sua patria, che rper diritto di 'famiglia gli si convenivate il cedeva a
suo fratello, poich si riputava di gran lunga maggiore di un regno. Richiesto
per non isdegn attendere ai pubblici affari: e pregato un giorno perch pro-
ponesse la sua opinione intorno alla concordia, sal in un luogo eminente
ove imposto gli si arrecasse un nappo pieno d'acqua, entro cui versata alcun
Digitized by Google rt $6Co |i farina e qaesta misturata eoa molto: paleggio,
la bevette e se no parti;, con, ei volendo intendessero, che se fossero
contenti i pi abbietti, n i migliori richiedessero di troppo, avrebbero fra
loro la pace e la con* ordia. E al certo non poteva essere che savio
amministratore della giusti* eia , e della felicit delle nazioni colai, che
tenea doversi governare gli uomini, Come gii Dei governano il mondo, ove
latto opera della necessit. E sa- rebbe stato pi a lungo cortese dei
proprj consiglj a suoi concittadini, se non avessero mandato in esilio Ermo*
doro suo amico e loro benefattore, asserendo che ninno meritava la loro
riconoscenza. Per. che Eraclito si riti* sava, n pi volle aver parte nei pub*
Mici affari, richiedendolo gli 6tesss una volta di Riformare le loro
leggi che riconoscevano difettose, con dispres* 90 rifiut la loro domanda,
asserendo Digitized by Google m essere impossibile dar leggi ad uomini tristi e
corrotti* Quindi ritiratasi nel tempio di Diana si pose a giuocar po fanciulli
, e venendogli osservato fhe alcuni credevano ci poco con* veniente ad un uomo
suo pari, di eh ti maravigliate , disse loro , gente sco* Starnata, non
forse meglio intratte persi con degli innocenti, che go ver-* .pare degli
uomini corrotti?'.,* - .it:'; t Pieno di questo sdegno:, li ritiravo poscia fra
le rocce di alpestri monti M meditare fra il silenzio d' amica soli* tudine,
lungi dai tumulti del mondo } ivi intero si - volse agli studj , all 1
os&er-t fazione e compose la sua grand 1 opero he trattava dell 1 universo
*> della p* litica e della teologia , . la quale vpoi depose nel tempio di
Diana siccome pubblica cosa. Che non si poteva afe . tende di grande , da chi
avea eoa savio metodo rinnovellate le proprie meditazioni , ricercata le
cagione delle Digitized by Google ' tote, che sosteneva fa'
sapienza umi- camente consistere nel conoscere 1* ot- cline secondo cui tutte
le cose si go- vernano nell' universo, ed aveva in disprezzo Orner, quel grande
dipin- tore delle umane passioni, perch non rasi rivlto a questi studj ?
Dibatti in mezzo ai disordini apparenti dell' uni- verso, seppe conoscere
Larmona per- fetta , quantunque nascosta , che ne 4ia tracciato il disegno; in
mezzo alle rapide rivoluzioni delie cose sensibili* ravvis la cestAnza delle
leggi dlia natura. Non mestieri apporre ad Eraclito taccia di malignit
perch fosse oscuro ne suoi scritti, n credere con alcuni che avesse
studiosamente inviluppate 4e sue opinioni di un tenebroso dir, onde instigare
la curiosit di coloro che desideravano impararle. Le opinioni che- ne rimasero
di Eraclito, e i giudfdj che posero gli antichi filosofi intorno Tom. IV. a
Digitized by Google *4 q \ suoi scritti, ne chiariscono lo stata delle scienze
e della lingua in Grecia verso il tempo della distruzione dei Pitagorici.
Alcuni credono che Eraclito fosse il primo filosofo Greco che scrives- se ,in
prosa: la lingua greca ancora giovane e povera , non si prestava gran fatta al
linguaggio astratto e generaliz- zato della filosofia: quindi lo stile di
Eraclito era poetico ed oscuro, che indole appunto delle lingue ancor
gio- vani , non adattarsi che al linguaggio dell immaginazione. Aggiungi a ci
che rendevano oscuro Eraclito , non *olo uno stile enigmatico e figurato , sua
ben anco una totale mancanza di punteggiatura; onde forza conc Illu- dere
che verso la LXX. Olimpiade-, in jQrecia non si avessero ancora inven- tati i
segni, che distinguono le diverse parti del discorso. Per le quali cose
jCratete diceva , che per leggere le opere d Eraclito, faceva mestieri esse
Digitized by GoOgle if hauti nattore, affinch la profondit e il peso della
dottrina, non inghiottisse* e soffocasse il lettore. Quantunque di quest opera
non se ne siano sparse che picciol numero di copie, e la sua oscurit facesse in
modo non fosse gran fatta conosciuta , n avesse molta parte alla propagazione
delle utili cognizioni ed al progresso dei lumi ; procacci tuttavia un onore
infinito al suo autore. Essa per deve essersi smarrita in breve * ed
forse fra quelle de 1 greci filosofi che ai tempi di Porfirio erano gi perdute;
ond che poche cose ne giunsero della filosofia - d 1 Eraclito, e conviene
attenersi alle po* che sentenze che ne riferirono gli an- tichi scrittori. Verr
per agli studiosi di osservare nelle sue idee, abbench non siano che
abbozzi , un carattere assai grande e profondo : e Socrate difi. fatti che avea
grande stima del no- stro Efesino, interrogato intorno agli t scritti di Eraclito,
si racconta dicesse ci che avea compreso essere assai bel- lo, n dubitare
punto fosse dell egual forza ci che non gli era riuscito di comprendere.
Discepolo questo filosofo di Xenof- ne, in tempi ne quali erano assai spar- se
le dottrine pitagoriche; non volle attenersi a niuna di queste Sette, forse
perch i loro sistemi non si prestavano a tutte le ricerche del suo intelletto ,
che desiderava volgersi ad investigare la causa dei fenomeni* Dopo queste
meditazioni diffatti, Eraclito scopri nel fuoco T agente possente ed universale
della natura ; fu il primo che noi con- k sider come un elemento o come parte
degli elementi , ma bens quale causa di essi : osserv codesta attivit im- mensa
ed infaticabile onde la natura interamente animata , e s avvide come questa
vicissitudine continua pu conciliarsi con leggi costanti , poich Digitized by
Google %7 la loro uniformit consiste nel legare tutte le rivoluzioni le une
alle altre , ed additare loro epoche periodiche. ' Onde essere coerente al
principio che nulla non pu prodursi dal nulla, ten- ne adunque il nostro
filosofo il fuoco , o un etere igneo mobilissimo da lui appellato anatomiasi
(i), come la causa prima, e la materia originaria eterna, dndistruggibile del
mondo, da cui tutto ra sortito secondo le due leggi della necessit , e in cui
tutte le cose do- vranno ritornare.' Il fuoco una so^ stanza intelligente
che penetra tutti gli esseri ; essa in loro , e questi sono in lei, merc
P eterno suo movi- mento, onde costituita l'anima del * mondo. Questo
fuoco formato di particelle minutissime, incorporee, iu- clivisibili ed
eterne , che non si vedo- vi) A va$otirOb- veva essere inerente e necessario
per la legge della inimicizia , e perch tutto le cose modificate per questa
necessit e intrinseca cagione , si abbiano a for- mare. Ma se Eraclito per si
accostava al vero nell' ammettere che tutti gli esseri cangiano continuamente ,
era pre- so da errore nel sostenere che gli og- getti pi lontani erano spinti
verso un medesimo punto, e che quelli che sono i pi opposti per loro natura
> diven- gono eguali in natura. Onde mostrare poi quanto dissentano fra loro
gli umani consiglj , ne sia dato osservare , come questo sistema
totalmente opposto a quello di Xenofane , quando credeva che tutti gli esseri
erano in riposo t senza movimento ; ed a quello di Em- pedocle , che mentre
costituiva lami- cizia in principio di produzione, Era- clito ne formava la
causa di distru- zione. . . Digilized by Google Italie due diverse esalazioni ,
le irne infiammate ; e luminose che sortono dalla terra, le altre umide che
emer- gono dallacqua, e dallo stesso fuoco generatore? deduceva Eraclito la sua
dottrina sulla natura che ne circonda, sull 1 essenza dell anima umana , ab--
bench avvisasse ssere impossibile dire - qualche cosa di certo sui principj me-
tafisici', sull errore e / sulla ^verit - * Credeva ? adunque che le esalazioni
della terra miste a quelle dellacqua^ formino la grande atmosfra d aria m cui'
nuotiamo come in un immenso Oceano. Questaria fornita di senti- mento* e
dintelligenza, e da questa sostanza commista di diverse specie d altre, e
soprattutto col fuoco, ema- nano le anime degli uomini, che sono esalazioni
umide. Siccome l aria del mondo poi pregna di queste eva- porazioni , cio
piena e composta di ignee particelle che sostennero una Tom. IV. 3 , minima
incitazione, e le anime umane essendone loro emanazioni ; ne viene che le
anime, le quali non sono rac- chiuse in una corteccia densa e umida, e perci
sono pi secche e piene di maggior fuoco-, sono ottime e pi atte alle azioni
intellettuali. Ove poi quel fuoco sia addensato da vapori umidi * e umida pure
divenga V anima , perde tutte le sue qualit, siccome avviene in quella degli
ubbriachi ; e muore poi se si cangia il suo fnoco in masse dacqua. Questa
sentenza per mal si ea conciliare con quanto riporta Por- firio, che Eraclito
cio opinasse, per le anime non essere una morte, ma un piacere il divenire
umide, e che per la parola piacere intendesse il principio della loro
esistenza; se non Vogliam credere, ci ei tenesse acca- dere per la legge dell
inimicizia , , che a tendere anche le anime, essendo di fuoco, al loro
contrario* c Digitized by Google ' %e anime poi parimenti che le altro sostanze
, in questo sistema vannat soggette a cangiamenti continui , e questi cangiamenti
formano per esse il riposo , mentre sostengono doloro quando restano nel
medesimo stato. La ragione e l'attitudine a conoscere la verit, dipendono
dall'unione in- tima dell' anima colla ragione divina , comune, universale che
si spande ia tutti gli esseri pensanti , merc una effusione immediata. Questa
ragione divina viene a comunicazione eoa noi col mezzo de' sensi, che siccome
altrettante porte gli prestano adito a penetrarne. Per ci fino a che i nostri
seasi sono aperti, noi sramo intelli- genti e prudenti; e nel sonno invece
chiudendosi i canali delle nostre sei$ sazioni , noi siamo obblivio: concio?
siach essendo l' intelletto la rappre* senrazione del cammino dell universo %
finch ne conservata merc la mar 1 3 $ moria - , nc accade di prdere T
intelli- genza e ad. un punto questa facolt* -allorch chiusi, i sensi ne .
tolta T vtr nione coll anima ragionevole.. I/intelr letto polo universale e
divino, presenta nelle sue istruzioni uniformit, e co- stanza, ed a lui
solo dato conoscere la verit, poich i sensi sono giudici fallaci, non
possono fornirci alcune certa conoscenza degli oggetti , non essendo le loro
istruzioni n uniformi n costanti. Perci, non vi ha di vero se non che quello,
che . conforme alla ragione generale: onde a ci solo intorno a cai tutti gli
uomini sono d accordo, uopo prestare credenza , e quello che sembra
vero all 1 in teli i- da codesta natura ed ori* igine delle stelle misuratrici
del tempo, ne viene ei sia di natura corporea, cio le cose sieno nel tempo e il
tempo nelle cose. - Nel modo stesso che Eraclito si ao- -cordava coi Pitagorici
nell ammettere che tutte le cose sono in un perpetuo cambiamento , generate e
distrutte fuorch P elemento primitivo, conve- niva pure con esso loro in quanto
agli Dei ed ai Demoni. Le sue opinioni S4 psicologiche, la religione e la
filosofia de' suoi tempi, il conducevano al pria* cipio che F anima umana,
dipartendoti l'uomo da questa vita terrena, ritorna in quella dell' aniverso ,
di cui ne . unemanazione: opinione in vero se* ducente e che venne spesse fiate
e ia varie foggie ripetuta dai pi belli in* gegni dell antichit. Per ci,
Eraclito asseriva che la vita ano stato di morte, e il corpo delFuomo il
sepol- cro dell'anima sua; poich le anime, quando viviamo, sono in noi morte e
sepolte, perch strette e compresse nel nostro corpo, perdono molte par- ticelle
della loro ignea natura, ci che torna lo stesso di morire: libere in- vece del
corpo, e di nuovo ricongiun- tesi al fuoco animatore del mondo, ri* 4 prendono
agilit e moto , e fan ritorno alla vita primiera Siccome poi quest' anima dell'
uni- verso, o questo fuoco primitivo, Era- Diglized by Google 35 dito lo
innalzava sul trono della divi- nit; da esso faceva pure emanare gli Dei ed i
Demoni, chiamava gii uomini Dei mortali, e gli Dei uomini immor- tali. Perci
teneva Y aria sempre e dovunque piena di queste divinit , e raccontasi che
volendogli alcuni una volta favellare, e trovatolo in casa un fornajo mentre
stava scaldandosi , e ri- cusando costoro di entrarvi per la bas- sezza del luogo
; il filosofo disse loro non isdegnassero di porvi il piede , poich pure in
quella vilissima casa eranvi gli Dei immortali. Si racconta fosse convinto
della veracit deli ora- colo di Apolline Delfico e delle anti- che Sibille , ma
tenesse siccome ridi- colo il prestar culto ad immagini spo- glie di sentimento
e di vita, e dicesse essere strano indirizzare loro voti e - J preghiere,
parimenti che Y intrattenersi a ragionare con delle mura. Perci so- steneva di
mal animo molte cerimonie 36 . ' del calco de Greci ed in ispecie le
lustrazioni fatte coi sacrificj , poich coleva dire che entrato nella
fogna, volesse poi. con essa lavarsi. Perci applaudiva ai saeritzj spirituali
ponendoli innanzi a tutti gli altri, quando per veqivapo. offerti da un picciol
numero d uomini scelti. i , ; ** Investigata, la
cagione delle cose e studiati pui da vicino i fenomeni che 1 circondano, l uomo
finalmente ri- volge la meditazione sopra se. stesso, considera i
fenomeni" delia vita ani- Digitized by Google male, s studia di scoprire
la relazion immediata che gli oggetti esterni pon- ilo avere sopra di Ini* e
considerane doli ne mutui loro rapporti, e sotto tutti i punti di vista
possibili, seguen- do una via sperimentale, sparge nuova luce sopra se stesso ,
e sopra tutta la natura. Eraclito gi avea rivolto il cammino a questa meta , e
gi avea fatta sentire la necessit di swdkre r uomo in se stesso,- ma questo
studio ne richiede molti altri di sussidio, ed in ispecie quello della medicina
: poich nulla vha di pi atto a scorgere a felici scoperte sull 1 umana natura,
di questa scienza, che considera la mac-' china animale ne varj periodi e stati
di sua vita, ricerca ci che abbia in- fluenza sopra, di tei; essa che necessa-
riamente conduce all 1 esperienza. Una serie di favorevoli circostanze parve a
ci necessariamnte destinas- sero Ippocrate di Coo, 6so che for*- Digitized by
Google] 45 aito di un genio sterminato , discen- dente degli A&clepiadi di
quell' Isola , Grecava seco per ordinare le sue me- ditazioni e confermarle ,
le osserva- zioni di diciassette medici della sua famiglia; che erano state
raccolte e tracciate sui fatti da uomini pieni di tagaeit, che lo studio delle
filosofiche epinioni, non avean potuto distrarre da quello della natura e dell'
osserva- zione, e che successivamente raccolte, etrasmesse da padre in figlio,
venivano finalmente i nostro filosofo in prezioso * eta ggi paterno. La scienza
medica che prima dei Pitagorici non conssteva- se non che nelle tavole votive
appese nei varj tempii della Grecia, avendo questi filosofi incominciato a
cercarne la parte teorica, erasi gi resa alquanto -pi popolare; poich i
Sacerdoti che soli prima ne possedeano le chiavi^ erano stati astretti a
svelare i loro se- creti e volgersi quindi ad uno studio pi fondato e regolare.
Fra questi ave* gi da molti anni addietro incomin* ciato in Coo una famiglia
sacerdotale fra gli Asclepiadi , a disprezzare la superstizione e il
pregiudizio che i loro maggiori gli aveauo tramandati e traea seco la religione
, e presa da nobile e generosa ingenuit, e deso dessere utile a suoi simili
ingegnavasi di schiu- dere agli studiosi il sentiero , percor* rendo soltanto
il quale si pu arrecare a perfezione la medicina , e quindi co* raggiosamente
in questo s inoltrarono essi stessi que' prediletti mortali onde scoprire verit
pi utili e luminose Ippocrate fu appunto nelle costoro pre- ziose fatiche che
rinvenne i primi ele- menti della sua gloria , e della prospe- rit de* suoi
simili. N lieto di quanto gli venia di pre- zioso in sua famiglia, onde meglio
com- piere il divisato disegno di dar forma *U arte pi .salutare pel uomo, per-
Digitized by Google ' . . . . M corse tutti i paesi ove gli fu dato pe- netrare
, studi la storia delle malattie appese alle colonne dei teinpj in cui si
avvenne , cerc da se stesso la na- - tura e la costituzione del corpo uma- no.
E perch giova a chi ama far serbo di verace sapienza consultare le opi- nioni
de' saggi, Ippocrate s intrattenne co' primi filosofi del suo tempo, con
Democrito ed in ispecie con Eraclito, alla cui scuola attinse i principi della
filosofia , e seppe trar partito e studio ben anco dalle osservazioni fatte , e
dalle felici idee proposte dai medici della scuola di Gnido, nemici della sua
famiglia e suoi, che non sapevano co- me essi adoperare le occasioni onde
giungere a nuove verit, ma che tut- tavia aveano avuto modo di raccorre buon
numero di fatti. Cos addottrina- tosi in ogni parte , arricchito delle spo-
glie de suoi predecessori e contempo- ranei, questo erede di tante cognizio- t
4 8 ni, si pose a contemplare egli stesso 4 e nel corso di una lunga vita e di
una pratica avventurata e luminosa , ebbo agio di farlo felicemente : ordin le
verit gi unite, le arricchi di novelle scoperte , ed innalz ordinata la nuova
arte sui materiali , che molti uomini du- rarono fatica a preparargli pel corso
di tre secoli successivi, i Colle cognizioni della medicina , ri- volto allo
studio della filosofia, e fatta di queste due scienze una 'nuova al- leanza ,
colla loro scorta intese a con- templare. L osservazione gli fu ognora
inseparabile compagna, interrog sem- s pre religiosamente la naturale n ebbe le
risposte conformi al suo deso, ne scopr sovente gl intatti noi misterj ,
talvolta la sorprese ne suoi segreti. v 1,0 studio della natura sempre
nuovo o grande ,. e porge largo compenso ognora a chi vi si consacra. .Diffatti
quale vha mai cura che meglio corri- Dgitized by Googli % A ' , '
nizzati, e quelli perfino degli insetti.* le cui membra sono con tanta armonia
* * V, disposte , altro non siano che l opera di un fortuito concorso di
particelle, coordinate dal moviment e dalla' fer * mentazione. Facilmente gli
si parr di- nanzi, come con questo sistema non (i) Il Mercuriale sparse dubbj
sulla autenticit del libr de Carnibus nuisce al punto li diverare
invisibile, mentre . si -tieue che siffatto oggetto perisca ; pretendendo che a
tale pro- posito torni meglio riposare sulla testi- moniauza de proprj occhi,
che seguire le opinioni ed i ragionamenti dei filo- sofi. Lo stato pertanto in
cui si trova ci che esiste prima di comparire agli uomini fltcesi Ade (t), o
stato d* invi- sibilit ; e conseguentemente tutte quelle cose v che dopo essere
state visibili di- yengono siffattamente piccole, che sfug- gono tutti i sensi
, , diconsi ritornate nell Ade. Lo stato al contrario , merc ,*-*.* . Cui
un oggetto incomincia ad essere percepito, chiamasi luce (a) ; onde ci
che nato e prodotto sorte dallode e viene alla .luce ; ci che muore
, distrutto e scompare, vi ritorna di bel nuovo .. ' * * ' (t) Adqg
invisibile . ( 3 ) (p;* . Digitized by Google Rimontando per il nostro filosofo
dietro i principi di Eraclito ad inve- stigare la causa dei fenomeni, ei pure
la ripose nel contrasto di elementi con- trarj. Tutta la forza della natura, e
la causa prossima di tutti i fenomeni che si percepiscono dai nostri sensi r
sono poste nel perpetuo contrasto delle cose contrarie , da cui necessariamente
ne lisulta una. certa pugna e contraria azio- ne delle cose che sembrano fra
loro contrarie ; ciascuna delle quali ci nulla meno conserva in questa pugna il
pro- prio stato , e concorre col suo contra- rio a produrre gli effetti della
natura , T. a mantenerla nel proprio ordine, men- 4 tre perirebbe se questa
lotta venisse a cessare. Questa pugna o sforzo fra le parti contrarie, per cui
ora supera que- sta ed ora quella , produce un moto ed un cangiamento , merc il
quale * tutte le cose continuamente nascono , periscono, esistono e svaniscono.
Que- Tom. JK * * 6 Digitized by Google tte forze sono ripste , fa prima ed
attiva nel fuoco, la seconda e passiva nellacqua; mentre questi due elementi
sono i principj essenziali d tutte lo cose, a cui si prestano colle loro qua-
lit , V uno col secco e col calore , V al- tra coll umido e col freddo , e
colla loro perpetua pugna. E forza poi che questi due principj siano uniti onde
produrre tutti i fenomeni , fotti gli esseri, tutti gli animali e luomo isies-
so , giacch n * il fuoco n 1 acqua soli , sono sufficienti per se stessi a
conservare il proprio stato ed a pro- durne alcun altro. Il fuoco tutto move,
passa e condensa in tutti ri luoghi e in ogni maniera ; V acqua tutto -nod r-
sce, aggiunge, misura, ili tuffi i tem- pi , dovunque e in ogni foggia. * ( Di
questi due principj il fuoco cio el 1 acqua , voleva pure composti i get*- jpi
di tutte le cose , quelli istessi che sviluppati formano T uomo. Tutta
Digitized by Google 63 in natura essendo composto d' acqua e di fuoco , da
questi principi siccome suscettibili di forme diverse , ne risul- tano dei semi
e degli animnlculi , fra cui non viha ninna rassomiglianza, n per la specie n
per la facolt; poich I acqua e il fuoco non rimanendo mai nel medesimo luogo o
stato , ma so- stenendo continui cangiamenti , anche ci che da essi proviene t
deve essere necessariamente dissimile. E vero che nulla di ci che esiste viene
a depe- rimento, e nulla viene alla luce che prima non sia esistito ; ma
tuttavia il miscuglio e la separazione dei princi- pj , sono cagione si produca
di conti- nuo qualche cangiamento anche nei germi di tutte le cose. L aria , 1
acqua e la terra sono piene di una congerie . infinita di questi semi od
animalett Essi si girano nell Ade colle loro for- me , membra e parti , come le
hanno quando sono sviluppati ; n quivi haa Digitized by Google dbisogno di
riceverne di novelle n d perderle, poich impossibile gliene -crescano di
nuove , che prima dalla natura nn le furono date , siano pure e no- nudrite;
poich non essendo nel luogo destinato onde crescere pel nu- trimento , finch
sono nell Ade , n -divengono pi grandi, perch lor ga- nniscano particelle
omogenee , n pifc piccole, perch queste particelle pos* sano da essi
disgiungersi. Questi semi entrano nei corpi di tutti gli animali merc la
respirazione, ed anche in quelli degli uomini senza' che per essi 6e ne
avveggano. Ma perch non accada germogli il seme di un animale in un uomo , o
quello di un uomo nel ter- reno , o quello di una pianta in un animale; la
provvida natura ha divisato che il loro accrescimento interamente dipenda dal
luogo in cui T animalculo e depose , ed ivi non riceva che quanto gli si
conviene; cosi che quei semi i Digitized by Google 4 6 quali non
orno della stessa specie del corpo in cui si trovano , non possono svilupparsi:
e non che quando ven- gono a contatto con nn corpo loro omogeneo , che
crescono e vengono alla luce. Gli animalculi, che sono 4 germi deli' uomo poi ,
entrano del pari negli uomini giovani o vecchj , e nell# donne; ma non crescono
in tatti egual- mente , poich in coloro che sono di troppo giovani , la
circolazione degli umori succede con soverchia rapidit* sicch tolgono agli
animaletti fermarsi nella nuova loro dimora , onde fuggo* no, si spicciolisceno
ed assimilati, ser- vono al nutrimento del corpo. Nell# persone vecchie al
contrario, sono di? strutti per la lentezza del movimento di questi stessi
muori , e la freddezza -della macchina animale : quindi non avervi che i
corpi i quali giungono a maturit, e sono nell'et atta alla ge- nerazione, che
possano prestare idonea 6 * Digitized by Google Cts stanza a questi semi ,
irodrirli , farti crescere , onde popolare di nuovi indir vidui le generazioni.
> : j , . Qualunque seme poi che nel corpo dell' uomo si ferini in quale che
aia parte * fuorch nei vasi destinati alla generazione , inutile e non
cresce ; mentre in questi soli trova il luogo je -gl alimenti che gli si
convengono* Aguale per la natura di tutti , c tutti del pari arrecano
seco i primi sta- mi generali della conformaziope , lanzani , da Baker e
ultimamente da Mulir. certamente se a questi mo- derni codesta opinione o
scoperta arrec molta stima , dobbiamo alta opinione concepire del filosofo di
Coo* che giunse a trarre gli stessi risaltati tanti secoli innanzi , senza la
scorta dell' osservazione di tanti uomini e dei pi squisiti strumenti , ma col
sola soccorso del proprio raziocinio: eco Diqilized bv Google fetta effe fa
niente profonda di loffio, diceva essere difficile raggiungere col solo
ragionamento. Eppure non mi ar reca poca meraviglia il vedere, come niuno
storico infino a questi giorni' n della medicina n della filosofia, se si
eccettui qualche accademico di Gotinga e di Berlino, siasi curato di esporre
questi principi di tanto onore a mio avviso, pel padre della medicina.
Negli Itimi tempi Buffon e pi di recent qualche altro naturalista, richiamarono
questa opinione a vita, ma pare che dopo Muller , e Fray pi non abbiasi a
tenere che siccome un ingegnosa ipotesi. Diffatti a che fine riputar ne cessano
di ammettere V esistenza di pretesi germi, che non si ponno ve-* dere, e
porgere la spiegazione del fe* nomeno pi importante della natura * con un
principio oscuro e vago? Co- loro che tengono ferma opinione , senza germi nbn
si possano avere delle ge _ Si didatti nellorganizzazione del- 1 uomo e
nelle disposizioni costanti della sensibilit , che deve il legislatore Tom. ir,
- a B6 cercar? t fondamenti dli? istituzioni , onde combinare il bene pubblico
con quello degli individui r e divisare certe ordinanze che tion potrebbero
essere eguali e produrre gli stessi effetti in tutti i paesi e in tutte le et.
Quindi, e che tanto encomio vuoisi compartire ai governi presenti di Europa ,
che finalmente scuotendo il giugo della venerazione che aveansi per le leggi
Romane, porsero ai popoli nuove isti- tuzioni convenienti alle loro circostan-
ze, e tolsero quel barbaro e ridicolo costume, per cui i popoli presenti do-
vevano vivere uniformemente alle leggi di venti secoli trapassati. Perci tutte
le nazioni presentemente adottarono codici proprj, e non vha pi alcuno che non
terrebbe per assurdo Tordi- tiare che le leggi di un popolo e di un clima,
abbiano a governare quello di un altro. c Ippocrate favellando dell Asia, e de-
scrivendo il temperamento di que po^ Digitized by Google foli mostr appunto di
.sentire profon- damente codesta s importante verit. Se gli Asiatici macerati
ed affievoliti dalla mollezza , senza attivit , senza coraggio , sono meno
bellicosi degli Europei , se hanno dei costumi pi dolci; vuoisi cercarne la
cagione nell' influenza del clima e nell 1 ordine con cui ivi si succedono le
stagioni. In Asia l' alter- nare del freddo e del caldo , non av- viene mai n
cou violenza, n con ce- lerit ; perci non accade mai le forze vitali siano
prese da stupore, n il corpo sorta violeutemente dallo stato naturale. Ora
queste posseui comtno- sioai aumentano il calore animale , fo- mentano le
disposizioni colleriche , raffinano la prudenza; tutte qualit che non sono del
pari sviluppate in uno stato monotomo e permanente, poich sono i cangiamenti
che eccitano io spirito dell uomo e non lo lasciano mai in riposo. In Europa
invece gli m - omini differiscono assai fra ^i loro per Ja grandezza e per le
forme ^ merc grandi' e frequenti cangiamenti delle stagioni che avvengono
nellanno. Forti calori , rigorosi inverni , abbondanti piogge, molte siccit,
venti impetuosi , in fine tutte le temperature ivi gover- nano e si succedono
a- vicenda : e questa pur la cagione per cui gli Europei da una Citt ,alF
altra differi- scono nelle apparenze esteriori. Gli effetti del clima si
mostrano pure nei loro costumi , giacche le accennate circostanze producono
caratteri pi energici e pi indomiti; imperciocch le continue commozioni
traggono seco una rozzezza meno socievole, che dif- ficilmente permette si
trasformino ia abitudine la dolcezza e P urbanit. Per la stessa ragione i
popoli di Europa devono essere pi coraggiosi di quelli dellAsia, perch uno
stato oli cose sempre eguale produce Piner- ria, mentre la variet sprona il
corpo e lo spirito al lavoro ed alla attivit* In Asia le istituzioni politiche
secon- dano possentemente le inclinazini delle circostanze locali , e ne
aumentano sin- golarmente le tristi conseguenze. La maggior parte dell Asia*
vive sotto il governo dei Re. Ora .uomini che noa ebbero parte alla formazione
delle loggi da cui sono governati, che non sona signori di se stessi, e il cui
capo curvo sotto il giogo del dispotismo , non hanno alcun motivo di
'coltivare le arti della guerra; mentre invece molte forti ' ra- gioni li
traggono a non essere bellicosi. NuHft di comune fra essi e i loro capi; n le
fatiche h i pericoli , che i primi sostengono doli ; n la fortuna n la glorik,
che dovrebbero tornare ad ertr Crambi, ma a cui il soldato non ha parte alcuna.
Allorch questi infelici schiavi, stretti ad abbandonare i loro focolari,, le
loro mogli, i ! loro figli ed amici, ' 8 * vanno in campo # ad incontrare la
fa- tica e T disagi, tutte le vittorie per la loro virt ottenute, non giovano
che ad accrescere le dovizie degli avidi loro ti- ranni, e T unico fratto che
ad essi ri- mana ono i perigli, le ferite, e la morte. Per tal modo, indifferenti
sul fcne della guerra, sono -incapaci di so- stenerla : come pare sono inabili
- a coltivare un terreno, ove niun certo godimento, niuna. speranza confortano
ed eccitano la loro attivit. Uomini di tal fatta , lasciano incolta e
finalmente spopolata lingrata terra che abitano; ed ove sorga fra loro anime
per na- tura fornite di coraggio e d 1 energia, bestemmiano e rifiutano leggi
che me- ritano soltanto la loro a bb otiti nazione. Ci comprova maggiormente un
altro fatto luminoso. I popoli pi bellicosi - dell Asia sono Greci o barbari,
che, calpestato ogni tirannico potere, con- servano la loro naturale
indipendenza^ Digitized by Google 9 l Siccome costoro non muovono che in-
traprese a loro scelta, ne raccolgono essi tutto il frutto, e 6e incontrano
perigli, il fanno per se soli; ricevano sempre la ricompensa del loro coraggio
come sostengono la pena della loro vilt. Cos se gli Europei vanno altieri di t
anta superiorit sugli Asiatici , perch non vivono come essi sotto i
tiranni ; i po- poli sottoposti alla dispotica volont di un solo, sono
necessariamente vili. ni- me abbattute e prostrate dalla schiavit' perdono ogni
forza ed ogni virt. Da questi savj principi si dipartiva- no appunto le
migliori dottrine degli antichi sulla legislazione, n i moder- ni n Montesquieu
istesso, aggiunsero gran fatta a quanto avea detto il no- stro filosofo sull 1
influenza dei dinar e dei temperamenti. Ci che ognora rae- glio chiarisce di
quanti risultati e per la metafisica e per la morale siano fe- conde le eli lui
opere , e non fu che Digitized by Google A 9 a malato studiavano le
malattie , veden- do, preparando i rimedj, e coir osser- vare i risultati delle
lro differenti applicazioni, acquistavano precise no- zioni sulle loro qualit
sensibili, e siti loro effetti nel corpo umano. Dalle lab- bra poi del loro
precettore, udivano quelle gravi dottrine eh egli aveasi formate col lungo
meditare , e coll# di lui scorta essi pure, cercavano colle- sperienza di
scoprire i segreti della natura. 4 ; > - N solo quivi si addestravano a pe-
netrare nei pi reconditi secreti della scienza , ma si veniva formando , co- me
alla sapienza il loro intelletto , alla virt il loro cuore. La medicina quest
arte che apprendevano gli Dei ai mortali pel bene dell egra umani- t, un
continuo esercizio di benefi- cenze che luomo porge al suo simile,' e richiede
unanima sensibile e gene- rosa, che fattasi un bisogno della pra- Digitized by
Google fica del bene, sempre presta in soc- corso degli afflitti mortali.
Tutte le riflessioni che Ippocrate rivolge ai me- dici , spirano il candore, l
1 onest, la giustizia , il disinteresse. Merita in ispecie eterna ricordanza
lonestissimo- uso onde ei stringeva i suoi discepoli a giurare, che
riguarderebbero il loro ma?stro siccome un padre, i figliuoli di lui e
condiscepoli come fratelli : che non somministrerebbero giammai a veruno droghe
mortali o farmachi peir Sconciarsi: non darebbero mai cagio- ne di giuste
querele , esercitando la lof arte , siccome ad uomini onesti si- conviene. Non
cercate n il fasto n- * ? T opulenza , e la sublimit della vo- str arte, non
sia contaminata dal vile- interesse e dalla vanit ; guarite gra-* tintamente ,
per la sola speranza della stima e della riconoscenza. Prestate soc- corso
quando ne siete richiesti a chio ehessia } arrecando con voi la 'spemot
Digitized by Gooole I e' $T e la consolazione e nel tugurio dell in- digenza, e
nel palazzo delle dovizie 5 , n desistete mai d esser larghi di be- nefzj anche
fra T ingiustizia e gl in- grati, poich se non amate gli uomini non amerete la
vostr arte. La prudenza vi sia sempre indivisibile compagna , essa diriga i
voli troppo rapidi del vo- stro genio, e li diriga a pi utile me- ta : essa vi
abitui ad osservare lun^a- O mente innanzi di proporre spiegazioni % e ad
accompagnare le vostre decisioni con una lentezza saggia e religiosa. Se siete
consultati essa vi sia compagna , n adoperate giammai parole o discorsi
studiati e pomposi , poich nulla pi facilmente di ci svela T incapacit , .
ed imitare il vano cicaleccio delle farfalle. Nelle malattie noi che
lasciano scelta di varj metodi , il pi. semplice e il pi comodo ,
quello che deve seguire luomo savio e illuminato, e- che non ama imporre ed
abbagliare. II.. Tom. IV % 9 / 1 Digitized by Google medico deve sempre sostenere
la di* gnit del proprio sacerdozio, ma user co suoi simili ci nulladimeno , con
quella nobile familiarit che ad un punto concilia il rispetto e la confi-
denza. Siate per ben cauti nel mante- nere fedelmente il secreto a colui che *
aprir al vostro cuore i tristi sforzi della sua debolezza e delle sue pas-
sioni , e prestate rimedio anche ai mali che vi si tengono celati fingendo di
igno- rarli. Non cessate mai di porgere sol- lievo di dolce conforto all
infelice che lotta col malore e colla morte, e se a voi vien meno ogni,.
speranza della sua salute, non vi perdete per dani- mo e di coraggio , n
cessate mai di conquistare un? : vita anche contro gli ujtimi sforzi della
morte. Togliete tatto ci che pu di ipolto anticipare .una crudele agona, e i
vostri ammalati, confortati da lusinghiere parole, abban- donino con minor
dispiacere 1' ultimo Digitized by Google istante di una penosa esistenza. Ma
iti ispecial modo il vostro animo puro incontaminato, sia sempre scevro
di superstizione e di pregiudizj : se la sa- lute dell umanit il richiede, di
nulla esser dovete avari ben anco della vo- stra riputazione. Confessate con
inge- nuit i Vstri errori ; siate modesti , e rispettate gli Dei immortali, la
cui po- tenza e bont si fanno palesi incessan- temente nella vostr arte. Tale
richiedeva Ippocrate esser do- lesse il medico, e siccome bell ai
precetti unire 1 esempio , tale *dimo- 6travasi egli stesso : buon cittadino ,
filosof senza disprezzo per gii uomini , religioso senza superstizione e pronto
al soccorso 1 de suoi Simili. Porgeva! poi in s il modello di moderazione e di
umilt, sicch non tenne mai come vergognoso di confessare i suoi errori j
T storia de malati che gli erano tnorti. ; Nel primo 1 e terzo libro degli ,I
epidemici diffatti , ingenuamente rac^ conta che di quaranta malati di cui ne
tesse la storia, ne trasse a guari- gione solamente diciassette : questa
confessione mostra il carattere dell 1 uo- mo onesto, ed uningenuit di cu
non 6ou capaci che le anime grandi. Quanto, il stringesse T amore de' suoi
simili e della patria y il chiar ben alta- mente allorch si avvent sopra l 1
Attica la fatale pestilenza , che pose in lutto ed in terrore la Grecia tutta.
Ippocrate solo fra il terrore della morte che mie- teva mille vittime a lui
dinanzi, por- geva soccorso coll 1 opera e col consi- glio ai moribondi
concittadini, e tanto si adopr che giunse ad arrestare il corso, ed a liberare
la sua patria da codesta pestifera mortalit. Nel tempo istesso flagellava
larmata dArtaserse lo stesso malore , e al Re che offriva ad Ippocrate, onde vi
porgesse soccorso, tmje le ricchezze che potevano ade- * ' N, Digitized by
Google scare la sua ambizione , tutti gli onori Che lusingar potessero il suo
amor pr* prio; ei rispose che in Grecia aveva il bisognevole, che 1* amor della
patria solo poteva su v lui , e non si sarebbe giammai arrecalo , a servire i
nemici della Grecia e della libert. Ecco il cittadino fedele , il filosofo
amico della gloria e degli uomini , eh# .porgeva alla sua patria servigio pef
questo semplice rifiuto, come Milziade e Temistocle colle loro strepitose vit-
torie. Il medico sovente un eroe,, talora un padre e pi spesso un Nume,
che arreca salute e vita agli individui ed alla societ. A lui solo dato
fruire quei dolci piaceri di un anima sensi- bile, che vengono dalla
venerazione de buoni, dalla gratitudine di coloro a cui porgesti il dono pi
prezioso, la vita; onde dolce il ricordare come quasi imitando le divinit
che il crea, ridonasti ad un uomo lo spirito fuggitivo 9 * *1 40 e non
hai cos vissuto inutilmente. Dol- ce regnare su suoi simili, ma non gi
come un tiranno innanzi a cui tremano incerti della lor vita i popoli, ma sul
cuore di coloro a cui sei presto a con- servarla, ed avere lapplauso eia gra-
titudine delle intere nazioni. * Didatti a Ippocrate fu grata pe suoi servigi
la Grecia intera, e Atene gli fece il presente di una corona doro, ed alla sua
morte (i) gli si decretarono gli onori della apoteosi, e gli si innat aareno
altari siccome ad un Nume. * - * .1 (i) Nacque nel i. anno dell Olirnp.
LXXX . , e mor secondo alcuni nel 4 della C . , secondo altri nel 3 della GII*
Digitized by Gooale Sfella vicendevole dipendenza della filo- sofia e della
medicina . 4L V - *m # V , ! * * r k Grande pel filosofo al certo
la contemplazioue dell 1 universo , bello lindagare larmonia per cui in vicen-
devole dipendenza si legano le create cose , sublime 1 immensa catena dei
grandi avvenimenti della natura, elle rapiscono in estasi coleste la mente del
mortale, c narrano incessantemente la magnificenza e la potenza della causa che
vi diede ordine e forma : ma l uomo non meno da meraviglia c da
indicibile piacere compreso , allor- ch dalia propria meditazione ricon- dotto
sovra se stesso , sollecitato dal nobile deso di sapere che cosa ei sia.
Allora in lui si muovano a vicenda nna nuova serie di de sider e di pia- rz* -
I04 ceri, e ad ogni istante trascorre da nuove ricerche a nuove meditazioni ; e
il vedi ora desioso di conoscere ' \ ^ questi organi complicati e semplicissimi
che il pongono a contatto cogli altri oggetti , e gli rivelano le loro qualit e
forme; ora rapito nel considerare questa tela animata , su cui la natura
dipinge tutte le' sue meraviglie e i suoi oggetti ,, sovra i. quali ei reagisce
in vrj modi, secondo che gli arrecano sensazioni piacevoli o dolorose. Pi
'cerca di conoscere questa macchina tanto semplice, e pi s avvolge in soggetti
che lo sorprendono, e vede in essa moltiplicarsi gli uffizj e le opera- zioni
le pi grandi e le piu importanti. Allora nuovo deso lo sprona di sapere come
accadano tutte queste percezioni, si formino queste idee, queste facolt che le
scompogono , le analizzano, le riuniscono, -e per cui T umano intelletto
assoggetta al suo impero tutti gli cs- Oigitiz^fi by Go^gle io5 ieri, ne
compone de"* nuovi , rivale della natura: per qual meccanismo o per qual
maga il pensiero si unisca allo intelletto, la volont al movimento-, come in
noi accadano questi propo- nimenti che ne determinano ad ope- rare ; per quali
cagioni continuamente passiamo dallerrore alla verit * dalla ragione alla
folla, dal piacere al do- lore; e cosa sia in fine questa scintilla immortale,
questo principio di vita, per cui accade la prodigiosa operazione del pensiero,
e che gli antichi chia- marono un 1 emanazione dell essere che anima funiverso.
Perch riesca al filosofo trarre a fine, - questo nobile proponimento-, non deve
gi intrattenersi soltanto all osserva- zione degl effetti delle nostre opera-
zioni , a porgere teorie sulla classifif cazione delle idee, sul numero delle
facolt, e sulla capacit trascendentale della ragione pura: ma d uopo di*
id8 scenda nelP abisso del propria essere-*, ed ivi svelando gli organi che lo
com* pongono, cercare T origine di tutte le nostre cognizioni, occuparsi dell'
ana- lisi delle umane facolt , della loro relazione con se stess e colla maC-
china delluomo, di questa in ispeci meditare la CompSizi'he , l
ordine la natura. Perci non Solo* reputar dessi bastante l v osservare*,
ma ^duOpO dii* scendere come Ippocrate,;e soVi*a tatto i fisiologi moderni ,
all esperinza. Essa la scorta sicura, che siccome nelte Psiche, anche
nelle metafisiche ricer- che, ne adduce in traccia del; vero, se *
necessaria nelle prime, che presentano all osservazione sola ben molte Verit,
maggiormente sserlo de* Ve nell 1 uomo, le cui operazioni acca* dono nel bujo
della interna sua orga* nizzazione.- t"'- ' ' Ma onde
miioverlo a tant opera bi- sognava porgergli altri mezzi; perci ^gli diede
sensi squisiti , che -formati t Digiiized by Google eon tutta la. maestra
dellarte, lo ac- certano dellesistenza dei corpi esterni, gli dipingono allo
spirito le loro forme , di alcuni gli fanno sentire, le qualit odorose o
saporose , di altri gli comu- nicano lo strepito o quella dolce ar- mona con
cui molti animali riempiono laure di dolqezza, e pare applaudano coi loro canti
alla sapienza del loro facitore. Gli forn un istrumento a lui solo riserbato,
quali sono le mani i che gli servono in tutti i bisogni della vita, gli sono
ministre nella ricerca d innocenti piaceri , e nell industria alelle arti, per
cui luomo abbella e ingentilisce i che dalla . natura ne viene di rozzo e di
selvaggio, crea nuovi oggetti a soddisfazione di novelli bisogni , e presenta
una seconda natura tutta vaghezza e piacere. E perch a ci meglio si prestasse
nell' accomu- narsi co* suoi simili, a lui solo tolse ralla laringe impedimento
importuno, e io* Digitized by Google n usc quindi daTle site labbra una voce
soave con cui comunica a suoi simili i proprj bisogni , imita con maggior mae*
stra i canti naturali degli augelli, e intrattiene gli altri col narrare le ma-
gnificenze dell universo , lordine e la bellezza che risplende in tutte
le create cose. ; - .* ' Ma perch ei potesse far uso di que- sti organi, n
dovesse tornare a vuoto io studio* con cui s destramente K fcompose, la natura
forn all'uomo ut principio di attivit e di vita , una scintilla incomprensibile
e divina, che presente in tutte le di lui parti, lo mantiene > attivo
e impedisce la loro decomposizione o morte. Siccome a questa va necessariamente
unita l-irri> abilit, Agni parte della sua organiz- zazione fornita'
di una sensibilit particolare, che -esiste in esse in mag- giore o minore
quantit , secondo l im- portanza del loro officio nell economia Digitized by
Google nbnalfe, nelle funzioni intellettuali. 11 cervello che
riposto nella parte pi eminente dell uomo, il cuore da cui si diparte
purificato il fluido ap- portatore del calore in ogni parte del corpo, e
incentro epigastrico al quale metton capo importantissimi nervi,* sono gli organi
pi sensibili e che esercitano le funzioni le pi essenziali. Il cervello per
che i centro comune della vita di relazione, pare -quello ove
riunita la massima sensibilit e la capacit di percepire , quindi lorgano del
pensiero, I nervi sono la sede particolare della sensibilit: essi mettendo capo
al cer- vello, o alla midolla obblongata, si diramano tortuosamente in .tatti
gli organici cui formauo il legame gene* cale e ne alimentano la vita:/ e la
sen* sibilit che lultimo termine dei fe- nomeni di questa, il
primo. di quelli' per cui si generano le nostre facolt intellettuali. I nervi
che sono a con- M6 . . tatto de nostri sensi , ricevono le im-* pressioni o i
moti che producono sovra essi gli oggetti esterni, e le comuni- cano al
cervello con una azione im- mediata pari a quella con cui si pro- paga il
fluido elttrico. Quest organo botato di una attivit singolare o della capacit
di sentire, ne riceve la sensa- zione, e in questo caso esso pas- sivo:
nello stesso momento questa ca- pacit o lanima attende alla sensazione che le
viene comunicata, e allora Iti percepisce incominciando per questo modo lo
spirito nostro a divenire at- tivo. Percepita la sensazione , essa
piacevole'' dolorosa; ai quali senti- - meati non potendo essere indifferente
il nostro spirito, conosce i rapprti che quelle percezioni hanno col suo bene o
mal essere, e divenuto interamente attivo, li giudica, li segue o Ir fugge per
un azione che si diparte dal suo , centro mettendo in moto i suoi organi.
Digilized by Google Perci ne! momento che percepiamo le nostre sensazioni , noi
esistiamo , e conosciamo di esistere; ed assicuran- doci colle viarie
operazioni , la. cansa delle nostre impressioni risiedere fuori di noi, ne
viene di formarci- T idea di ci che siamo noi stessi. , . - I. movimenti
volontarj adunque non essendo determinati in noi che in vir* t di queste
percezioni , ne accade Vadano soggetti anch essi a questo principio di
sensibilit. Essa per non in tutti egualmente costante , ma pi attiva
nella giovent , s indebolisce a misura che il corpo vien perdendo la tua prima
flessiblit/.col divenire pi denso nella vecchiezza: essa varia an che fra gli
individui secondo 1 organiz- zazione primitiva vd sesso, i tempe- ramenti
; varia nello stesso individuo v secondo let, lo stato di sanit
o ma* lattia , o anche di maggiore o minore irritabilit :
modificata in tutti i eli- ti8 v mi, concentrata di soverchio al polo*
rilasciata di troppo alla linea , e pu essere inoltre modificata dalle
abitudini fisiche , dal regime e da tutte le cir- costanze possibili. Perci
essendo essa quella che fornisce all 1 uomo i mate- riali delle sue cognizioni
, che assume una maschia energa onde resistere agli attentati delia morte, e
spesso si veste di tutte le illusioni dell 1 immaginazione, onde gustare i
piaceri della vita ; facile il vedere come tutte le nostre determinazioni
ed affezioni , debbano essere varie siccome instabile il principio che
loro porge alimento. Nell 1 uomo accadono inoltre dei movi- menti involontarj e
non percepiti , i quali dipendono dalla irritabilit ne principj di vita , e da
impressioni ri* cevute negli . organi v ,e da secrezioni naturali; questi
riuniti hanno essi para influenza sulle percezioni del cervello t e quindi
anche sul modo di detenni, pare la nostra volont. Digilized by Gc .. - i i 9
Per le quali cose u avviene -, che L'uomo trovi in se stesso la fonte ine-
sausta delle . sue inclinazioni, de 1 suoi istinti, e delle sue morali
affezioni* la. lui sono tatti i semi dei nostri biso- \ . gni , che sono
il risultato necessario o' primitivo dell' organizzazione , o la somma dei
desidcrj* abituali che ne trascinano verso gli oggetti, tenuti ne- cessarj per
la nostra conservazione, o pel nostro ben essere , o per lo stato attuale delle
nostre occupazioni e dei no- stri piaceri. Quivi mettono radice tutte le nostre
passioni' che sono catene for- mate : d idee , di desiderj e di bisogni* La
loro forza proporzionata alla quan- tit dell energia , alla continuit di
loro elementi-, dipendono dalla viva- cit con cui T immaginazione traccia ( gli
oggetti , nascono e si fortificano coi nostri temperamenti, e variano col
Variare bielle nostre forze vitali. Quindi si sviluppino a norma dei
diversi I iao 6tati in cui si trova la macchina ani- male , ora questi puerili
affetti figli di una attivit somma nella vita , ora questi freddi e crudeli
sentimenti che sono il retaggio della canizie , e an- nunziano all 1 uomo la
gelida mano che sta per travolgerlo nella tomba; orale bollenti passioni .della
giovent, che sono le pi energiche e le pi strepi- tose. Perci in questo periodo
di vita irt ispecie si sviluppano quelle delta gloria, della libert e dell 1
amore, che la pi energica di tutte ed seguita da un tumulto di
affetti, e da cui non pu andare esente umano cuore: pas- sione che affina lo
spirito, ingentilisce il cuore, riempie di energia , e spro- na a generose
azini ; che la pi antica , e al certo il Dio a cui tutti ! popoli
prestarono il primo culto v e che sola basterebbe a civilizzare ed a rendere
socievoli gli erranti e set vaggi figli della natura. Digitized by Google '
Finalmente nell* nomo il patere di correggere , educare i proprj organi \
perfezionare i proprj sensi , e dirigere i proprj affetti. Da questa
organizzazione poi, da questa sensibilit, da qusto principio attivo, e da
queste facolt; ne risulta in lui la capacit sua pr* pria della perfettibilit,
quel dno obtf \ in ispecie innalza 1 uomo sovra tutti gli altri animali,
e per cui doma le loro forze, e fa in modo che tntta la natura si presti al
soddisfacimento dei Suoi bisogni. Tutti gli esseri viventi, tolto l'uomo, nati
perfetti conducono sempre la stessa vita, hanno le stessa inclinazioni, la
stessa industria: n pef volgere di secoli e propagazione di specie, avviene
essi presentino indizio di nuova perfezione , mentre l uomo nato selvaggio e
rozzo, per una serie successiva di rivoluzioni , si associa co suoi simili ,
forma delle lingue , crea delle arti, dei sistemi, dei beni arti* Tom. IV. li
W5 , Sciali, e ad ogni istante d formi! a nuovi oggetti, migliora se stesso, e
fa riflettere il benigno influsso del suo perfezionamento, sopra tutti gli
esseri che lo circondano , siccome il sole che in ogni tempo colla riflessione
de suoi raggi, illumina tutte le parti dell uni*. Verso (i). (i ) Questi
principi verranno pi aiti* piamente sviluppati in un saggio sull 1 uw no a cui
presentemente sono intorno $ se la giovanezza e C umilt della men- te , fia
reggano alle sublimit del con- cetto. Questo saggio verr diviso in tr parti ,
nella prima delle quali si consi- derer V uomo sopra il duplice rapporto delle
sue facolt intellettuali , e della sua fisica costituzione : la seconda ver-
fird sulT educazione fisica e morale dei- li uomo e sul perfezionamento delle
sue facolt : la terza finalmente sui mutui bisogni e doveri degli individui ,
consi- derati come fondamento della morale universale* , ' , -
Digitize v Da quanto ne venne esposto chiara-* mente appare, essere di
troppo esseu; siale al filosofo lo stadio delle medi** che scienze, ed in
ispecial modo quello dell 1 anatomia e della fisiologia, se puro vago di
porgere accurate meditazioni tuli 1 uomo. Didatti senza il soccorso di queste,
come mai gli riescir di analizzare quest'essere complicato, e di cui tutte le
parti esercitano funzioni necessarie alla sua economia animale d intellettuale,
e il di cui fisico e mo- rale sono s strettamente uniti ? Per es^ ere in istato
di calcolare le forze e i risultati di una macchina , bisogna avere esatta
contezza di tutte le suo parti, del loro legame, e del modo con cui ciascuna di
esse posta in movimento: ora i corpi organizzati e vivi sono altrettante
maniere di mac* chine assai complicate , da cui risultano il movimento
spontaneo, la vita, la sensibilit, lintelligenza, quasi n^ Digitized by Google
- jgpod i stesso che la propriet di . se- gnare, le ore, il risultato
della coi- istruzione di un orologio , se non che a questo pone moto una molla
arti&f siale, e a quelli un principio etereo e dotato di tutte le qualit pi
sublimi. Esso per abbench libero e indipen- dente, si determina dietro le
impresa aioni che gli comunicano gl* organi della macchina animale, e perci a
chi ama por giudizio sulle di lui deterrai' ^azioni, deve rettamente conoscere
gli Strumenti che gli sono ministri. -jErrarono a lungo i filosofi ed i ra* dici
nell .investigare nel corpo umano .ve questo principio o propriet della
macchina vivente, principalmente r^- oieda; ed alcun* confondendo T anima colla
sensibilit, le compartirono una stesa sede e' la posero in tutte le parti del
corpo, altri la racchiusero in un Ipiunto unico, e quindi si ebbero d Ani-
matotele fino a noi varie opinioni col 'ia5 tarlare dei filosofi. Lo Stagirita
la pose nel cuore , Erasistrato nella membrana cerebrale, Erofilo nelle grandi
cavit del cervello, Servet nelacquedoto di Silvio , Oranzio nel terzo
ventricolo, Cartesio e Bonnet nella glandola pi- neale , Warton e Schell; mier
nel prin- cipio del midollo spinale , Bontekoe, Lancisi e La Peyronnie nel
corpo cal- loso , Willis nei corpi canalati, Vieusent hl centro ovale della
sostanza bianca. Tutte queste opinioni per vaghe ed incerte le sono inutili, se
poco curando dovabbia sede, per conoscere. le sue operazioni , si studino gli
organi di cui si serve questo principio di attivit, di sentimento, e di vita.
Perci con- viene lo studio di questi organi, o vo- gliasi porre cogli antichi
le facolt in- tellettuali nel capo, e le qualit affet- tive nell addolcine e
nel petto; o si cerchi con Reil la sede delle affezioni e delle passioni nel
centro nervoso e? a art) nei gangli del basso-ventre e del petto? O vogliasi
dedurre con Dumas, Riche rand e Sprengel la differenza della qualit dello
spirito dai temperamenti, con Elvezio dall educazione , con Gali dalla
costruzione del cervello, con altri dalla diversa organizzazione , poich in
essi soli dato scoprire la verit. E 1 il solo studio della fisiologia e
della anatomia , che pu accertarne se le idee Vengano solo dai sensi , e se le
facolt affettive sieno il risultato delle impres- sioni esterne: esse solo ne
porranno spiegazione' su molti fenmeni 'che tutt ora rapiscono la niente, come
il Sonnambulismo, la pazza; scoprire quel principio attivo che fa vegetare ,
vi- vere, pensare ed agire R animale; questa armonia felice che produce e
conserva la sanit, la ragione, e i cui cangia- mnti e alterazioni fanno nascere
tutte le- variazioni della sensibilit * delle idee e delle facolt , 1
alternativa dei ' ' ! Digitized by Google piaceri e dei dolori * le
malattie di -ogni genere , la salute e la morte. Esse .potranno chiarirne, se
le facolt mo- rali e intellettuali possano far di se 'mostra quando il
cervello interamente -disorganizzato, ulcerato, ossificato,- efl esserne
di scorta nel ricercare , se la' ragione e la volont agiscano indipen-
dentemente dalle condizioni organiche, oppure se ne sono un necessario ri-
voltato. La via della ragione ha i suoi tur- bini e le sue malattie, lorgano
dello spirito ha le sue aberrazioni e i suoi -errori ; quindi non si richiede
che la *notomia a investigarli, e meditare sui risultati i pi elevati e i pr
interes- santi della natura umana. A chi meglio addice del medico , il dar
sentenza -sui varj periodi che percorre la vita gere spiegazione sulle
azioni degli uo- mini senza degradarle ed avvilirle ; formando per tal mpdo di
quest esser s, il cui pi bel pregio di aver re- lazione con tutta la
natura, un essere interamente isolato , che nulla ha di comune cogli altri , e
che sarebbe folr 4a cercare di conoscerlo. Fu appunto per avere trascurato s
felice connubio della medicina della filosofia, per averli i\ metafisici
trasandato di studiare le leggi J del sistema nervoso, la sensibie li t animale
, e il legame reciproca de nostri organi : che sonosi da Par* cnenide fino a
nostri giorni , sparse tante fole sull origine delle idee; at- tribuite
soverchie cognizioni anteriori alla capacit trascendentale della ra- gione pura
; invano disputato da leno fino ad Elvezio , sulla cagione della variet degli
spiriti , e per cui altri o tutto concedessero o tutto to- gliessero all anima,
porgendo ragioni 'metafsiche intorno a ci, che spesso non nelluomo che
l'opera della sua fisica costituzione. I sensi vanno soggetti ad errori, che
spesso dipendono o dall averli male usati o dal loro stato morboso; la me*
dicina s accorge ad ogni istante che il regime di vita', la situazione interna
del corpo , ha molta influenza sulla / Digitized by Google iSv Ibrza delle
impressioni cagionate dalla presenza degli oggetti, sulla chiarezza della loro
percezione ; e col divisare quando queste siano pi vivaci, quai mezzi presti
loro una maggiore attivi- t , e quale stato ne renda gli organi pi torpidi e
meno atti a trasmetterle ed a comporle , suggerisce il mezzo di perfezionarli.
La nostra immaginazione pu essere alterata , disordinata T asso- ciazione delle
idee, conturbate e affie- volite le umane facolt : la pazzia so- vente .
procede da morali cagioni , e spesso le malattie morali provengono da canse
fsiche, che converr al filo- sofo conoscere e studiare nell' uomo. Le nostre
stesse facolt ponno essere per opera nostra migliorate, ed ap- punto per
la loro limitazione , che in gran parte si spiegano i nostri erro- ri, i nostri
pregiudizj , e l imperfezione delle nostre cognizioni. Uu accurata ti*
flessione , dice Degerando , ne terrebbe i3a * % Schermiti contro il potere
delle' abitu- dini, e ne renderebbe sicuri anche d quelle gi contratte; poich
esaminando con severit ci che crediamo, con fa? edita ci avvediamo di quanto v
ab- bia darbitrario ed inutile nelle nostre idee. Una riflessione pi attiva
allontana da noi le illusioni a cui porge 1 im- maginazione inesausto alimento,
poi- ch vegliando sovra noi stessi , ne sa- rebbe facile calmare lemozione dei
nostri sensi ed opporre una savia di* fidenza contro la sedazione dei pre-
stigi : con un attenzione pi esatta , ne accadrebbe di cedere meno facil- mente
alla forza dell entusiasmo , poi- ch non si pu essere esaltati, fuorch per una
cosa di cui non si ha una 'tftJ* zione accuratamente determinata. Coti una
attenzione pi estesa u riescireb- be porre giu di'/ j pi completi , gene-
ralizzeremmo meno, e ne verrebbe di fare pi sicure applicazioni. Si al
Digitized by Google i33 progresso della riflessione cui si ap- partiene arrecar
nuova luce sullo stu- dio delle scienze inorali, e alla perse- veranza dell
attenzione riunita allo spirito di combinazione , che si con- viene trarre in
tutte le scienze un mi- glior partito dalle gi fatte osservazioni. La ragione,
questa augusta facolt che nobilita la nostra natura, questo prin- cipio
creatore di tutte le nostre co- gnizioni , questo mezzo possente del nostro
perfezionamento, la ragione non che la riflessione istessa , Gnch ado-
pera sull 1 attenzione un saggio c legit- timo impero e la dirige nella via dei
metodi. In uno essendo serrtpre colla sue facolt che Io spirito agisce , con
facilit chiarito, che dandogli mag- giori facolt , si pu renderlo capace
di agir meglio Ma onde trarre ci a compimento , perfezionare, queste fa- colt,
e migliorare lo spirito , d uo* ^po innanzi tratto conoscerne e perfe-
Tom , IV. 12 134 ionarne gli organi, con quella savia economia e metodo
accurato , che .la sola medicina associata alla filosofia ponno prestare.
La stessa educazione dell uomo, che di tanta importanza pel pubblico e
pel privato bene, e che dirigendo le prime inclinazioni fisiche e morali,
quella che in lui sparge ed alimenta i germi delle pi belle virt ; spesse
fiate di soverchio mal governata.*, perch appunto limitandosi gli istitu
tori allo intelletto, non sicurano con- temporaneamente di educare nell' uomo
anche' il corpo. Ed in ci riposto appunto il difetto dei sistemi di edu-
cazione fino al presente pei filosofi divsati, che soltanto ebbero cura di
prestar regole per illuminare le facolt intellettuali, e poche onde fornire
con*, sistenza ed attivit ai loro organi, Jb* uomo fino dal primo istante che
esce a spirato questa Ubera aura di Digitized by Google * iS$ -tuta i
soggetto a mille sciagure che da ogni parte gli sovrastano, e minaci* ciano ad
ogni istante di troncare qnel filo lieve che lo uuisce ad una penosa esistenza.
La sua macchina non an- cora bene consolidata, e le sue ossa risentono a
lungo della fragilit e dell# tato della molle sostanza da cui sor- tirono, le
sue facolt sono inerti, ed t sensi non gli forniscono che nuove ed
incerte idee. Ad ogni istante della tua vita succede una nuova rivoluzione
nella sua macchina, e il suo fisico del pari che il suo morale , procedono
ordinatamente al perfezionamento: ei passa dallo stato d' infanzia alla pu-
bert, da questo all'et virile con ut tumulto di fenomeni fsici e morali, eoo
una folla di affetti e di nuovi bisogni $ che abbandonato a se stesso e mal di-
retto, o sarebbe lessere il pi infelice della natura , o ad ogni istante
dovreb- be essere annichilato e scomparire in* terameitfe dal numero degli
esseri,. Digitized by Google m . perci quanta cura non si conviene ad un
istitutore di questa educazione , quale attenta osservazione non dovr
egli porre spra ogni passo che questo esser novello imprime sopra un fratta
dolente terreno , che ad ogni istante pu spalancargli dinanzi orrido abisso? E
come potr egli mai a ci convene- volmente prestarsi, se non conosce l 6tat0
fisico dell uomo , e la forza degli affetti che lo seguono nelle diverse et ?
Ei cercher di limitare quegli innocenti piacer che in un fanciullo concorrono
allo sviluppo de suoi organi, e vorr, innanzi tempo porgere energia alle sue
facolt intellettuali, quando hanno me- stieri di maggiori forze. La ragione pon
incomincia a formarsi se non a papo di molti anni, e quando il corpo lia presa
una certa consistenza: perci dye esser cura delleducazione che il corpo prenda
forza prima che si eserciti lo spirito. Linfanzia ha i suoi modi Digitized by
Googl di vedere, di pensare e di sentire, come gli ha la pubert. Allorch
perveniamo a questa , tutte le nostre facolt assu- mono nuova attivit , cerchiamo
di moltiplicare i nostri rapporti coglr og- getti esterni , ci consacriamo con
calore allo studio, perch !a massa cerebrale jiou avendo per anco la
consistenza che acquista col crescere iu et, pi atta a ricevere e
ritenere le grandi impres- sioni che le sono trasmesse dai snsi,
combinarle diversamente onde ord nare le idee che ne risultano. Perci il
filosofo che presiede alT educazione* deve tutte conoscere queste importanti
rivoluzioni della macchina umana,* e i principi dell igene, ae ama distribuire
con eguale economia i piaceri e le fa- tiche , fecondare le favorevoli inclina-
zioni, togliere le malvagie v modera** -que moti che ponno sortire perniciosi
effetti, e condurre P educazione con- .forme ni voleri della natura ^ che
fiere itized by Google V *39 miti, umane o dispotiche, si
avranno o fieri combattenti per la patria e per la libert a Sparta e a Roma, o
miti co Icori delle scienze e delle arti ad Ate- ne, o in Oriente schiavi
effemminati e ' vili sotto il giogo delle servili catene del dispotismo. Ma n
al medico, se desia riescire a felice fine nella sna scienza, si addice meno lo
studio della filosofia, che al filosofo convenga quello della medicina. La
metafsica che deve inseparabilmente procedere colla fisiologia e colla noto-
mia, si offre ad esse svelando ai loro coltori la storia delle sensazioni,
delle idee, delle passioni e degli altri feno- meni morali dell 4 esistenza
animata. Si sforzandosi di scoprire i pi recon- diti segreti
dellorganizzazione, e po- nendo attenta osservazione sui fenomeni ideila vita,
che il medico cerca cono- scere lo stato della perfetta -sanit ad ' in ispecie
quali, circostanze fsiche La filosofa appunto consiglier il me- dico ad
intrattenersi non solo alla parte fisica dell' nomo, ma collo stadio co*K tante
delle operazioni e dei fenomeni flei sistema intellettuale , lo guider pi
spesso a ricercare nel fondo del Cuore umano il germe delle malattie, t
Le numerose alterazioni che accadono nel sistema intellettuale sono note di
troppo, ma non per facile del pari colle sole cognizioni della medicina,
scopr ire le loro pi intime cagioni. Vi ha sovente s poco rapporto fra il tipo
dell 1 affezione e F agente che la suscita, pian no risultare tanti diversi
effetti dalli tessa causa , e queste cause istesse 4& sono talvolta di s
alta natura, che f duopo prendere nel seno della meta- fisica i lumi che si
convengono, e i mezzi onde porvi rimedio, e prestare sollievo a quelle . tristi
malattie che producono 1* eclissamento delle umane cognizioni. Un medico
profondo, a cui preme lesto di ottenere felici avvenimenti , deve rivolgersi
innanzi tratto a stu- diare l' artifizio e il meccanismo di tutte queste
sensazioni, che percepite insieme, si isolano poi, onde formare una particolare
associazione ; deve co- noscere come tutte queste idee avve- gnach separate e
distinte, siano tut- tavia unite da una continuata catena i cui punti di
contatto sono impercet* tibili, sapere quale sia il modo e i can- giamenti di
queste associazioni, ed esa- minare ci che in loro ponga aggiusta- tezza,
chiarezza ed ordine, e quali cause ponno o tutte o in parte secondarle. r 3 by
Google 143 Volgerle e disordinarle. Guai a quell in- felice cui preme fiera
malattia, e al quale V accosta un medico a cui non siano note tutte le molle
del cuore umano, non abbia meditato sovra tutte le pas- sioni , tenuto lor
dietro in tutti gli effetti, n conosca il modo di mode- rarne le perniciose
impressioni! Guai ee non sente la forza di alcuna delle nostre facolt , n sa il
modo con cui altre sono poste in isquilibrio ! Quante sciagure , quanti crudeli
trattamenti non si prestano appunto a quegli iufelici>- che hanno perduto il
bene dello intel- letto, soltanto perch non presiedono dei filosofi alla loro
cura ? La pazza cagionata o dal dominio di una passio- ne, o da un fsico
disordine nelle fa-* colta mentali, o dalla forte impressione di qualche
avvenimento; deve eccitare la compassione dell uomo e non gi& il suo
sdegno. A che racchiudere questo essere, squallido, ignudo, senza con-
Digitized by Google H4 forto fra gli orrori di un dispietat ospizio, o
piuttosto di una fiera pri- gione ? Perch caricare di catene coi- rne un
malfattore, questo infelice che? piange sulle umane sventure ? A che
manomettere quest altro sciagurato che fogge gli uomini , perch persua-
so che siano cattivi? Ei li fugge ed essi Io perseguono , e invece di con-
ciliarsi il suo amore , lo inasprisco- no con villani trattamenti, onde pi
fiero divenga nel suo proponimento! La filosofia invece sinoltrer in questi
ospizj dell umana debolezza , siccome la madre , la consolatrice , T arnica.
Questi pascer di lusinghiere speranze su un prospero avvenire , a quegli porr
conforto di dolci parole sull ac- caduto , prester al solitario e misan- tropo
teneri pensieri e melanconiche idee,* freuer senza opporsi colla forza il
furente , corregger con dolcezza * m i * l - I f il hi cade
nellerrore, e sar larga a tutti d opera e di consiglio (1). N il medico deve
studiare soltanto i torbidi delle umane facolt; allorch ei si accosta ad un ammalato,
di pre- sente deve percorrere col pensiero tutte le fatali cagioni morali , che
panno averlo trascinato sull orlo della tomba. Ora si avviene in un ambizioso ,
muto, avvilito, pieno donta e d ira, perch le sventure il posero al fondo , e
lo ; avvolsero nelloscurit, mentre egli volea dominare sovra gli altri ; ora in
un prodigo , che o dilapidati gli aviti (1) Questi appunto erano i dolcf, pen-
sieri che mi cercavano il cuore , allorch visitai col Professore Spedalieri V
Ospi- zio de" Pazzi di Aversa. La filantropia, di quella istituzione
troppo nota per - th non venga da tutti applaudita , e non muova in cuore il
desio' che s bei esempio venga seguito dagli altri go ver ilo I taliani. V L
Tom IV r - i3 tesori, giace nella miseria, o avendo dilatata di
troppo la sfera dei bisogni, vf duole nell abbondanza gli ^vengano meno le
dovizie; ora in un ardito com-' merciante che reduce in ptria carico dorientali
tesori, perdette in una for- tuna di mare ogni suo aver , e noti trasse a
salvamento che per ventura la vita. Queste passioni per sono figlie della nWf
immaginazione , - e procedono d deficienza di bisogni creati da noi stessi i ve
ne hanno altre ancora pi terribili e che pongono radice nel cuore umano. Quanto
non egli fiero il dar- do che avventa un Nume al cui po- tre cede terra e
cielo, ed il primo sostenitore dell'umana specie? Squal- lida ,
sconsolata , agitata da frequenti singhiozzi , da improvvisi squotimenti c da
continua febbre , ti si presenta una vergine tradita da chi non dovea che studiarsi
di formare la di lei feli- 4f cita , 0 che rapita da crudi genitori ai mirti di
un puro ed innocente amo* # re, langue moribonda 6ulle ignave pia- ne. H
filosofo sente da' suoi gemiti la yoce del suo cuore, legge ne' suoi oc- chi la
fierezza della sua passione., co- nosce da' suoi palpiti l'oggetto de' suoi
teneri affati : cos se non era un filo- fofo , periva il giovane re innamorato
di Stratonica. .Quanti mali seco non trae il dolore di una sposa orbata dal
jlolce suo compagno e dai figli ; e la tristezza che siede in cuore di un fiero
icittadino agitato dal furore di parte , perdente, perseguitato ed oppresso? E
come non trasse spesso nella tomba JP intrepido seguace di Sofia , la perver?
sita degli uomini , sicch gli fu forza rinunciare al magistero importante a
.cui lo avea sortito la natura, di me<y ditare, affievolito , agitato e
oppresso dal peso e pi ancora dall aspetto dei mali ? Tutti questi non
cadrebbero spesso vittima di un malore che pre- cede da morali cagioni , se la
filosofi adducesse la medicina a scoprirli ,, ed a porvi colla persuasione e
coll arte salutare rimedio. 4 Per le quali cose tutte chiarito -, iniuuo
pi del medico aver di mestieri ad ogni istante del lanalisi. Quella stessa che
adduce il chimico a scoprire i principj delle cose, il fisico a divisare le
loro qualit, e il filosofo ad indagare V origine delle umane cognizioni ; scor*
ge il medico a conoscere le fisiche e morali cagioni primitive delle aff* zio
ni morbose, le siegue nel loro pro- gresso e diminuzione, e toglie il velo che
le ricopre allattento sguardo del- I osservatore. Questa analisi filosofica
iloti pu condurre che ai pi felici ri- sultati, e r unione della filosofia e
della t - ' medicina, non pu che essere feconda dimportanti vterit e di
felici scoperto pel genere umane. ' # *49 ' Questa la via clic seguirono
i pi grandi scopritori del vero , la face ' che prest servigio di copiosa
luce alle pi import. inti ricerche , che illumin la mente sublime d Ippocrate ,
onde tuttavia ottiene la devozione de secoli fuggitivi , che addit a Locke la
meta per giungere a conoscere 1 umano in- telletto, che scorse Condillac e
Bonnet all analisi delle umane facolt, e con- - < fort Rousel,
Cabanis, e Vernier a sco- prire nell uomo i germi di tutte le sue affezioni. Si
uniscano queste due scien- ze in amico connubio , e diverranno tuttavia lo
splendore del nostro secolo nascente. Scorte fedeli al pensiero, in- terpreti
accurate dei bisogni delluo- mo, avranno cura dell educazione pri- vata e
pubblica delle nazioni: si assog- getteranno con un dolce impero tutte le altre
scienze ed arti, da cui ritrar- , ranno nuovi principj e rischiarimento, come
le minori stelle traggono calore iZ* ' . Digitized by Google
*5o c luce dal sole. Stenderanno migliori forme le societ; fia tolto ai codici
ci che vi ha ancora di sistematico e Wf astratto ; si perfezioner il fisico ed
il morale dell umana specie , e P al- bero sacrato della sapienza spargendo
grandi e copiosi rami , rapir P ammi- razione dei mortali, che devoti offri-
ranno nel tempio stesso ostie votive 'alla medicina ed alla filosofa. - ' CAPO
IX. ( " . t Setta dei Sofisti. f * . ^ - inch Pnomo volgendosi primamente
alla meditazione, savvede della pro- pria ignoranza , umile ed abbattuto cerca
di togliersi il velo che lo rico *pre, e d investigare e conoscere la na- -tura
che lo circonda : ma come procede nel far tesoro di nuove cognizioni e
Digitized by Googl scoperte, si solleva rabbattuto suo spirito , e in brev ora
dall 1 ignorare lOgni cosa, divenuto orgoglioso tutto pretende conoscere ,
prescrivere a suo senno le leggi ad ogni avvenimento ed innalzarsi rivale della
natura. Cos av- viene pure delle cognizioni e del per- fezionamento dello
spirito umano, e questa appunto fu la via che percorse la greca filosofia;
conciosiach quivi incominciando i primi filosofi a studiarsi -li spiegare alcun
poco i fenomeni pi comuni che accadono, s 1 innalzarono di corto alla
contemplazione non solo del- l' ordine dell 1 universo, ma a prescri- vergli
leggi a loro capriccio, e final- -niente a credere che colla filosofia tutta
fosse nelle mani dell 1 uomo, e impu- nemente potesse del pari far credere
altrui ci ehe gli veniva pi in grado. A questa ardita meta fu spinta V
umana ragione per opera dei Sofisti, che se- guendo le dottrine degli
Eleatici, osa- t ?5a jrono arreca re nella filosofia Y impa -denza ed il
delirio. - Non per die a siffatti errori lo spirito umano venisse
tratto unicamente dal capriccio dei filosofi, poich lo stato delle cognizioni
in Grecia, landamento istesso delle filosofiche discipline e le politiche
circostanze di quella nazione, parvero concorrere a prestar adito a questo
nuovo modo 1 di filosofare. 1 Greci aveano con ispavento osservato discen- *
dere ed invadere le loro contrade lor- goglioso Persiano con un esercito ricco,
grande e poderoso, che minacciava di togliere loro, non solo le sostanze e le
persone, ma il pi sacro dei diritti ^ il pi dolce conforto delluomo, la
li * berta. Non a dirsi con quale vee- menza venisse agitato T
animo sensibile de Greci innanzi a s spaventoso appa- rato, e come fieramente
li affliggesse il periglio iminente della patria treme- bonda. Quindi in breve
tutti poser t litized by Google i in opera ogni loro ingegno, unirono, le loro
fatiche e le loro forze per la causa comune. Gessarono le cittadine discordie :
furono spenti gli sdegni : tacquero le guerre intestine delle gre- che
repubbliche ; ch il periglio della comune libert , solo occupava ogni cnor.
Allora sorsero mille eroi , e si videro fulminare a Maratona e alle Termopili i
brandi dei 'greci su cui combattea lamore della patria. Allora fu veduta
unintera citt abbandonare gli Dei tutelari, le mogli e. le sacre tombe degli
avi, e arrecarsi sul mare onde far 1 ultima prova di virt e di Valore, o perire
<?olla patria; sicch fra mille clamorosi avvenimenti, fra mille eroi che in
vario modo operarono illustri azioni per la libert, fu stretto il barbaro
riedere sconfitto e profugo ai proprj confini, e tranquilla sorrise la Grecia a
suoi figli che V aveano con- servata illesa e indipendente. Questi avvenimenti
produssero gran* di cangiamenti nei popoli della Grecia* e se la guerra
allavviso di Tucidide modifica i costumi dei popoli , questa a cagione delle
circostanze che la se- guirono, modific ben anco lindole de loro studj e la
loro morale.. Il p$. riccio di cadere sotto il giogo dei bar.- bari, avea non
solo scosso laniqio dqi Greci, ma prodotto nella maggior parte di essi la pi
forte tensione di tutte le facolt del corpo e dello spirito, s che in breve
sorsero coi pi illustri croi, mille che in vario .modo diedero lustro alle
scienze, alle lettere ed alle arti. Le ricche spoglie tolte 31 Persia** ni
nelle varie sconfitte e divise fra i Combattenti, quelle che si procaccia***
rono nello stesso tempo le colonie gre- che della Sicilia nelle vittorie
riportate sui Cartaginesi ; accrebbero in brev ora le pubbliche ricchezze e le
private fortune di molte famiglie, e rista&ra-* 1 55 Ton molte citt he
dianzi erano im- poverite ed esauste per la guerra : onde in brve i Greci,
divennero in molta opia posseditori di uh metallo fatale, che prima era assai
scarso fra loro, e dhe vendic crudelmente il Persiano- delie sostenute
sconftte. Qusta improvvisa agiatezza, e la coscienza delle grandi azioni che
avea- ho commesse, elev lanimo dei Greci per se stesso desioso di gloria e di
onori, e il sentimento de loro meriti delle loro forze, produsse nelle
ulti- me classi del popolo in ispecie in Ate- ne, una famigliarit coi grandi e
coi capitani, e un desiderio irresistibile di essere posti a parte essi pure nei
primi e preziosi vantaggi della libert, che . aveauo salva e difesa col proprio
san- gue. Quindi allora pi che mai divenne il popolo sovrano , e perci ardito
ed orgoglioso , e la greca democrazia tutta spieg la pompa del suo splen- A 1.5
6 ? - r ' dor. Intantp questi coraggiosi vinci* tori, si studiavano di
abbellire le loro citt colle spoglie dei vinti, . con ma- gnifiche opere e
sontuosi edificj per dar fondo alle dovizie che ipiprovvi- . samen te aveano
raccolte mentre un lusso pria sconosciuto , s 1 introduceva nelle domestiche
pareti. In breve vide Atene per consiglio di quel Temistocle stesso che V
avea salva a Salamina , ... riedificate le sue mura , fabbricato il Pjreo e
questo congiunto alla citt. Ei consigliava agli Ateniesi in prima che il mare
loro porgea unica via di salute, e poscia che il mare e il suo commer- cio soli
poteano renderli il primo po- polo della Grecia ; ed essi seguiano il di, lui
consiglio e accrescevano le loro ricchezze. . i" ' ' . * , , ' ** ^
' In questo mezzo sorgeva in Pericle un nomo grande ed ambizioso , che possente
rivale di tutti i generali e di tutti i politici del suo tempo iu corag- gi
Digiljzed by Ctaogle gio ecl ih amore per la patria, andava innanzi a tutti per
le sue doti scien* . * tifiche e cittadine. Univa esso ad una maschia e
seducente eloquenza, Parte di conciliarsi il cuore dei popoli : in* stancabile
nell 1 attivit , nelle fatiche ; pronto* nel dar ordine a pubblici affari,
prudente nelle intraprese militari; av- veduto nel prevenirne, nel provvedere
accorto. D 1 animo grande, fecondo del pari in istrepitosi progetti e nell ese-
guirli, era costante nellavversit co- me nella poospera fortuna. Stretto per d
ambizioso desiderio e dalla cupidi- gia non solo di primeggiare fra valo- rosi
, ma di predominare in patria, la trasse colle moltiplici sue virt al punto che
si potea maggiore di potenza , di gloria e di grandezza, ma ad un tem- po si
studi di corromperla, di ren- derla molle e inchina solo ai piaceri , onde poi
con maggiore agio lo fosse alle sue- voglie. Pericle seppe secoa** Tom. IV* 14
*58 dare la nuova inclinazione dei citta- dini pei piaceri e pel lusso, e
venuta in sua mano la somma della repubblica, pot in breve profonderne i tesori
in magnifici banchetti , in feste , in sa- crifici, in teatri, moltiplicando
ognora pi i pubblici divertimenti , che si faceano pi brillanti a maniera che
Atene per questo suo lusso, diveniva sempre pi il centro della Grecia , e
lagone ove accorrevano que forestieri che erano desiosi di feste, di giuochi e
di nuove cose. , L aumento e la nuova magnificenza di questi spettacoli,
il modo con cui essi solleticavano ed aggiravano piace- volmente lo spirito
degli Ateniesi , e la spinta che una convenevole abbon- danza faceva ognora
nascere in essi di conseguirne dei nuovi , operarono in modo predominasse nell
animo loro una inclinazione- irresistibile pei piaceri dei sensi , e quindi vi
6t soffocasse il fto per le grandi azioni e venisse meno la tendenza che' fino
dal secolo d Solone ebbero pei lavori e per la fatiche. Il superfluo per , l'
ozio e ih desiderio di brillare produssero quello d istruirsi in alcuni ; * il
lusso P am- bizione e la bramar- di procacciarsi jricchezze , foment in altri
quello di coltivare le arti ed anche le srienze? \ poich venivano generosamente
ricom- pensati coloro, che insegnavano la sa- pienza parimenti di quelli che
por- gevano nelle pere della loro industria nuovi argomenti , che o
producessero piaceri all 1 intelletto col bello ideale , o secondassero i
desiderj e le inclina- eioni pei piaceri d ogni sorta. Perci sorsero facilmente
molti ingegni, altri de quali sii consecrarono alle arti tili, altri a quelle
di diletto , ed altri riu- nendo i pensieri le scoperte de se- coli.
precedenti , adornandole di pro- prie cognizioni, si volsero a porgerle a chi*
era Vago d istruirsi con poca fatica*: ' oi.i* u* '*!' . * * ' Quindi le
scienze annunziavano ad gni istante i nuovi loro progressi , spargendo nuovi
lumi e peregrine co- gnizioni^ mentre la Grecia acco- glieva e fecondava
il germe eie doveva spegnere l antico suo valore , ' ergeva in onore della
nazione un monumento colle scienze, colle arti e colla filo- sofia l che
avrebbe sfidato le rivoluzioni dei secoli e che ottiene tuttavia la de- vozione
dei mortali. La poesia che al facilmente si associa alle affezioni: ~del
- cuore, e lusinga le piacevoli mclitc- zioni dell uomo y accresceva sempre pi
il suo splendore valersi; schideva nuove vie nel cnore ie porgeva uuovo pascolo
alla mente, ora eoi gravp So- focle rappresentando o le antiche gesta drcole o
le sciagure d' ? Edipo * ora castigando i costumi col lepido attico sale,
quando non si dilettava. dinnal- i6t Bare inni risuonant agli Dei della pa-
tria. Il tempio di Teseo innalzato di recente da Conone, unito a quello di
Giove eretto da Pisistrato , i Teatri e gli edifizj fatti per ordine di Peri-
cle , offrivano agli architetti i pi bei monumenti dordine e di magnificenza. I
Greci non pi adoravano ne 1 loro Tempj una pietra quadrata che rap- presentasse
gli Dei tutelari , ma inspi- ravano maest e riverenza le statue animate dallo
scarpello di Fidia. Gi gli Ateniesi meravigliati pendevano in- certi sotto il
portico d Atene, ammi- rando la battaglia di Maratona dipinta da Penemo , ed
eran cercati da me- raviglioso piacere nel vederne ritratte le forme dei
condottieri. Mentre la musica accompagnava gl inai dei Ra< psodi , e le
tragedie di Sofocle , la Storia colla face della critica- toglieva dagli
avvenimenti il meraviglioso <* e diveniva una bella lezione ai
nipoti,. ( Digitized by Google gli allori concedati al di lei padre
Erodoto, preparavano agli eroi viventi un alto compenso nelle corne che
intessere lor doveano Tucidide e Xe- uofonte. ' Cos a maniera che si accresceva
* T amore degli studj si aumentavano le utili cognizioni, e la filosofia
, che- ^rr nel secolo passato avea posta Ter- * ma radice , fioriva pi che mai
con * Anassagora e co suoi seguaci , mentre si associava da un altro lato
allelo- quenza, siccome il richiedeano le cir- costanze della nazione , e
sorgevano quindi in gran copia i Retori ed ir Sofisti. Questi in ispecie
rapirono Vani-? no della moltitudine , che ben sapeano assecondarla , e
sostenuti quindi dal , proprio egoismo e dalla leggerezza po- polare?
addivennero quelli, che, ora- tori decidevano degli affari di stato y filosofi
aggiravano a loro talento la fan- tasia della nazione. Digitized by Google l63
; Siccome poi l opulenza produsse H dosso e questo seco adduce la corru- zione
dei costumi e i vizj dogni sorta, era facile die anche coloro che per insegnare
la sapienza erano in continua relazione colla moltitudine, dovessero
uniformarsi al di lei modo di pensare- e i loro principi sentissero della
corru- zione generale. Ove si ricordi pertanto che i Sofisti erano appunto
quelli, che per moltiplici mire continuamente con- versavano colla giovent e
cogli uomi- ni popolari, da cui traevano onori e ricchezze ; sar facile
argomentare , quali esser dovessero il loro carattere d i loro principj.
r ' * Nott ua dirsi per quanta dispa- rit di pareri si abbia , -e presso
gli antichi e presso i moderni intorno a costoro : conciosiach vi furono alcuni
che li innalzarono a cielo e -tributa- rongli soverchie lodi, mentre da altri
fi ebbero- a vile, e si tennero siccome '$4 ciarlieri senza ragione, e
declamatori miserabili, ricchi soltanto di parole, che condussero una vita
viziosa coll im- maginare e spargere inutili sottigliezze e stravaganze. Da
alcuni non si tennero neppure meritevoli daver luogo nella storia della Greca
filosofia; e i pi ri- putarono assai parlarne per incidenza, senza per farsi
caso gran fatta della loro 6etta e delle loro dottrine. Ma a chi prende piacere
di svolgere le opere di Platone e di Aristotele, e prende in considerazione
quanto dissero in- torno a costoro Isocrate , Filostrato e Cicerone, pone
alquanto modo a si precipitati giudizj, ed e preso dal de- siderio di conoscere
quali veramente si fossero i Sofisti, onde potere poscia di loro dare giusta,
sentenza. Non vuoisi al certo erigersi in pani- gerista delle costoro dottrine,
n tam- poco encomiare il loro modo di filo- sofare* ma forza tuttavia
esporr \ Digitized by Google. Defendente
Sacchi. Sacchi. Keywords: Lombardi, longobardi, filosofia lombarda – pagenismo
Lombardo – lingua lombarda – simbolo Lombardo --. Refs.: Luigi Speranza, “Grice
e Sacchi” – The Swimming-Pool Library.
Luigi Speranza -- Grice e Sacchi: la ragione conversazionale della gastro-filosofia
– la scuola di Piadena – filosofia cremonese -- filosofia lombarda -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Piadena).
Filosofo lombardo. Filosofo italiano Piadena, Cremona, Lombardia. Il Platina.
Garin. Detto il Plàtina. Muore a Roma. Umanista e gastronomo
italiano. Nacque a questo paese vicino a Cremona chiamato, in latino,
Platina, da cui prese il soprannome. Della sua giovinezza si conosce poco:
intraprese la carriera delle armi militando al servizio di Sforza e Piccinino
come mercenario, ma presto si trasferì a Mantova per avviarsi agli studi
umanistici. Nella città dei Gonzaga e discepolo di Ognibene da Lonigo, che
aveva assunto la guida della Casa Gioiosa dopo Iacopo da San Cassiano,
succeduto a Vittorino da Feltre morto. Cominciò la sua carriera come precettore
del figlio di Ludovico III Gonzaga. Al marchese dedicò il primo scritto di cui
abbiamo notizia: il Bartholomaei Platinensis Divi Ludovici marchionis Mantuae
somnium, un'operetta sotto forma di dialogo in lode delle cure prestate da
Ludovico nella trascrizione delle opere di Virgilio. Secondo l'uso
umanistico Sacchi scelse come nom de plume quello della propria città natale,
cambiandolo presto da Platinensis a Platina. Per quanto ottenesse dal duca di
Milano Francesco Sforza – tramite l'intercessione della moglie di Ludovico
Barbara di Brandeburgo – un salvacondotto per andare in Grecia a perfezionare
le proprie conoscenze del greco antico e dell'antichità classica, mutò parere quando
seppe che Giovanni Argiropulo, celebre umanista di orientamento platonico,
sarebbe venuto a Firenze in qualità di docente di filosofia, preferendo
stabilirsi nella città medicea. Si recò quindi a Firenze per ascoltare le
lezioni dell'Argiropulo, entrando a far parte dell'ambiente culturale locale e
stringendo amicizia con celebri umanisti quali FICINO, Bracciolini, Filelfo, LANDINO,
ALBERTI (si veda), PICO (si veda), e molti altri. Divenne inoltre precettore
presso la famiglia Medici pur legandosi alla famiglia Capponi, di parte
repubblicana. Di Neri Capponi tradusse i Commentari aggiungendo una nota
biografica probabilmente più tarda. Degli autori antichi predilesse in
particolare Virgilio, che studiò molto approfonditamente, curando tra l'altro
una raccolta, perduta, dei modi di dire greci presenti nei testi dell'autore
mantovano. A Ludovico III Gonzaga spedì un codice delle Georgiche e una copia
miniata delle opere virgiliane, incitandolo a far erigere in città un monumento
al suo poeta più noto.[4] Il Platina tenne l'orazione funebre di Gonzaga. Non
fu solo educatore, ma anche umanista, studioso di letteratura e tradizioni
popolari. Si trasferì a Roma al servizio del giovane cardinale Francesco
Gonzaga, in qualità di suo segretario; divenne abbreviatore dei papi Pio II e
Paolo II con alterne fortune. Venne infatti IMPRIGIONATO e sottoposto a
tortura, con l'accusa di congiura contro il papa, e, assieme ad altri
abbreviatori, di avere idee pagane. Per vendetta ritrasse in modo sfavorevole
la personalità di Paolo II nella biografia scritta un decennio dopo.
Uscito prosciolto dal processo, vide salire le proprie fortune sotto il papato
di Sisto IV, che lo nominò direttore della Biblioteca Vaticana dove scrive il
Liber de vita Christi ac omnium pontificum, una raccolta delle biografie dei
pontefici vissuti sino ad allora. Negli stessi anni pubblicò il De principe, il
De vera nobilitate e il De falso et vero et bono. De honesta voluptate
et valetudine Il suo lavoro principale resta tuttavia un breve trattato di
gastronomia, il De honesta voluptate et valetudine. Il De honesta voluptate et
valetudine fu stampato una prima volta a Roma da Han, anonimo e senza note
tipografiche, e subito dopo a Venezia (Platine de honesta voluptate et
valetudine, Venetiis: Laurentius de Aquila, con indicazione di autore e note
tipografiche. L'edizione più corretta, fra le antiche, secondo l'italianista Faccioli,
rimane quella pubblicata a Cividale del Friuli, stampata da Gerardo da Fiandra.
In quest'opera, S. trascrive in latino tutte le ricette - originariamente
scritte in lingua volgare - di Maestro Martino, celebre, di cui S. loda
l'inventiva, il talento, la cultura. La forza iconoclasta di Martino, spinge S.
su inedite, quanto avveniristiche, analisi sulla gastronomia, sulla dieta, sul
valore del cosiddetto "cibo del territorio" e persino sull'utilità di
una regolare attività fisica. Morì a Roma, forse a causa della peste. Fu
sepolto nella basilica di Santa Maria Maggiore. Altri sagi: Divi Ludovici
Marchionis Mantovae somnium, cura di Portioli, Mantova, Oratio de laudibus
illustris ac divi Ludovici Marchionis Mantovae, in F. Amadei, Cronaca
universale della città di Mantova, cur. Amadei, Marani, Praticò, Mantova, Vita
Nerii Capponi, in Rerum Italicarum scriptores, Milano, Commentariolus de vita
Victorini Feltrensis, in Il pensiero pedagogico dello Umanesimo, a cura di E.
Garin, Firenze, Oratio de laudibus bonarum artium, in Vairani, Cremonensium
monumenta Romae extantia, vol. I, Roma, Vita Pii Pontificis Maximi, cur. Zimolo,
in Rerum Italicarum scriptores, Bologna, Dialogus de flosculis quibusdam
linguae Latinae, cur. Filelfo, Milano, De honesta voluptate e valitudine, De
honesta voluptate et valetudine, Venezia, Benali, Il piacere onesto e la buona
cucina, cur. Faccioli, Collana NUE, Einaudi, Torino, I a De honesta voluptate
et valitudine. Un trattato sui piaceri della tavola e la buona salute. Nuova
edizione commentata con testo latino a fronte, cur. Schianca, B.A.R. Olschki,
Firenze, Historia urbis Mantovae Gonziacaeque familiae, cur. Lambeck, Rerum
Italicarum scriptores, Milano, Tractatus de laudibus pacis, in Benziger, Zur
Theorie von Krieg und Frieden in der italienischen Renaissance, Frankfurt, Oratio
de pace Italiae confirmanda et bello Thurcis indicendo, cur. Benziger, Panegyricus
in laudem amplissimi patris Bessarionis, in Patrologia Graeca, De principe, cur.
Ferraù, Palermo, De falso et vero bono, dedicato a Sisto IV, Collana Edizione
nazionale testi umanistici, Storia e Letteratura, Roma, Liber de vita Christi
ac omnium pontificum, prima edizione Venezia; edizione critica: Gaida, in Rerum
Italicarum, scriptores, Castello; in latino, Lives of the Popes, cur. Elia,
Cambridge, Mass.; edizione in latino della vita di Paolo II: S., Paul II. An Intermediate Reader of
Renaissance Latin, cur. Hendrickson et al. Oxford (OH) De optimo cive, cur.
Battaglia, Bologna; Un trattato o lettera polemica contro Giudici; perduto, ma
parzialmente citato in una replica successiva in Giudici, Apologia Iudaeorum;
Invectiva contra S., cur. Quaglioni, Roma, Plutarco, De ira sedanda, tradotto
da S., in Vairani, Cremonensium monumenta. Vita amplissimi patris Ioannis
Melini, cur. Blasio, Roma, Lettere: S. custodia detenti epistulae, a cura di
Vairani, Cremonensium monumenta; edizione critica: Lettere, cur. Vecchia, Roma,
cur. di S.: Flavio, Historiarum libri
numero VII, Roma, Practica, traduzione e commento di Capparoni, Istituto di
Storia della Medicina, Roma, Manoscritti Libri Tres de Principe,
manoscritto, Milano, Biblioteca Ambrosiana, Fondo manoscritti Vocabula
Bucolicorum, Vocabula Georgicorum, MS Berlin, Staatsbibliothek, Lat. Liber
privilegiorum, MS Archivio segreto Vaticano, A.A. Arm. Epitome ex primo, PINIO De
naturali historia, e. g. MS Siena, Biblioteca comunale, De vera nobilitate, in S.,
Hystoria de vitis pontificum, Venezia, foll. C5v-D3v. Dialogus de falso ac vero
bono, dedicato a Paolo II, e.g. Milan, Biblioteca Trivulziana, Mss., Dialogus
contra amores, de amore, in S., Hystoria de vitis pontificum, Venezia, cur.
Mitarotondo, Messina, Libri Tres de Principe, Milano, Biblioteca Ambrosiana,
Fondo manoscritti. Per una biografia dettagliata cfr. Bauer, The Censorship and
Fortuna of S.’s Lives of the Popes, Turnhout, Brepols, Su Iacopo vedi Alessandro
e Napolitani, Archimede Latino. Iacopo da San Cassiano e il corpus archimedeo, Paris,
Les Belles Lettres, Faccioli, Notizie biobibliografiche, in S., Il piacere
onesto e la buona salute, Torino, Einaudi, Faccioli, Simon, Gonzaga. Storia e
segreti, Ariccia, Di questa edizione è
stata presentata una bella riproduzione in facsimile a cura dalla Società
filologica friulana. Voci correlate Sisto IV nomina S. prefetto della
biblioteca Vaticana. Plàtina, Il, su Treccani – Enciclopedie on line, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, S., detto il-, su sapere.it, Agostini. Bauer, S., Dizionario
biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, S. u open MLOL,
Horizons Unlimited srl., S., su Open Library, Internet Archive. su S., su Les
Archives de littérature du Moyen Âge. S., in Catholic Encyclopedia, Appleton,
S. - Relations with Leto, Repertorium Pomponianum, Roma nel Rinascimento Bauer,
Quod adhuc extat. Le relazioni tra testo e monumento nella biografia papale del
Rinascimento, QFIAB, Bauer, The Censorship and Fortuna of S.'s "Lives of
the Popes,” Turnhout, Brepols, Predecessore Bibliotecario della Biblioteca
Apostolica Vaticana Successore Emblem Holy See.svg Giovanni Andrea Bussi Zanobi
Acciaiuoli. Portale Biografie Portale Letteratura Categorie: Umanisti
italiani Gastronomi italiani Italiani Nati a PiadenaMorti a Roma Storia della
cucinaUmanisti alla corte dei Gonzaga Scrittori di gastronomia italiani[altre].
Grice: “Wikipedia
doesn’t have it as FILOSOFI ITALIANI, but gastronomist – so one has to be
careful. We include him here just as a nod to Garin. There are gaps about
FILOSOFI ROMANI, too, which has to be taken into account. . S.,
Bartolomeo detto il Platina – Nacque a
Piadena, presso Cremona Maffei. Fu di famiglia umile e deve il suo pseudonimo
Platina, o Platyna, forma preferita da lui, al nome latino della città di
origine. Inizialmente si arruola come mercenario -- miles levis armaturae --,
servendo sotto i condottieri Sforza e Piccinino. Comincia gli studi umanistici
frequentando la Casa Giocosa di Mantova, fondata da Feltre che allora era
diretta da Lonigo. S. stesso prende la direzione della scuola, diventando anche
precettore dei figli del marchese di Mantova,Gonzaga. Si reca a Firenze, dove
inizia un secondo periodo di studio sotto la direzione del filosofo bizantino Argiropulo.
In quell’occasione conobbe i Medici ed entra in contatto con gli umanisti
fiorentini. Segue il cardinale Gonzaga a
Roma, dove entra nell’Accademia romana di Leto e ottenne la protezione dei
cardinali Piccolomini e Bessarione. Acquistò la posizione di abbreviatore nella
cancelleria di Pio II, pagando la somma per lui importante di cento fiorini
(Märtl); Fu però licenziato, insieme con molti colleghi, dal nuovo pontefice
Paolo II. Dopo essersi ribellato al papa, minacciando che per ottenere la sua
riassunzione si sarebbe rivolto a un concilio, fu arrestato e trascorse i mesi
invernali nel carcere di Castel S. Angelo. Una volta liberato, cerca invano un
lavoro stabile e, in conseguenza di ciò, dove restare ospite a Roma presso il
cardinale Gonzaga. Fu di nuovo arrestato, questa volta con l’accusa di aver
partecipato alla ‘congiura’ – la cui realtà storica non si è tuttora potuta né
verificare né smentire – ordita dagli accademici della cerchia diLeto contro la
vita di Paolo II. In quell’occasione fu anche accusato di eresia ed
epicureismo, ma la sua fede cristiana è fuori di dubbio. Dopo il duro periodo trascorso
nuovamente in carcere, durante il quale fu sottoposto ad alcuni interrogatori
sotto tortura, fu liberato e si ritira per curarsi presso i Gonzaga, nei bagni
di Petriolo e ad Albano. Dopo la morte
di Paolo II Platina fu ampiamente riabilitato da Sisto IV che, ben disposto nei
confronti degli umanisti, lo chiama a dirigere e riordinare la Biblioteca
Vaticana. Il conferimento del nuovo incarico è rappresentato nell’affresco di
Melozzo da Forlì, oggi nei Musei Vaticani, che mostra S. inginocchiato davanti
al papa. Gli anni seguenti trascorsero per Platina in modo alquanto tranquillo;
solo nel 1477 si espose di nuovo pubblicamente, schierandosi a favore del
vescovo di Trento Hinderbach che aveva aperto un processo contro gli ebrei
della città. -ALT S. morì a Roma, forse
a causa della peste (Gherardi; Fonzio). Fu sepolto a S. Maria Maggiore dove era
già stato deposto suo fratello Stefano due (Bauer). Fu commemorato dagli amici
sia a S. Maria Maggiore sia nella sua casa sul Quirinale (Diversorum
academicorum panegyrici, in Platina, Hystoria de vitis pontificum; Gherardi). Non è noto il nome di un altro fratello che
gli sopravvisse; lascia un figlio, Latino, di madre sconosciuta. Umanista di forte temperamento, S. fu autore
di biografie, elogi, OPERE FILOSOFICHE e storiche. Compose il primo libro di
cucina a stampa, il De honesta voluptate et valitudine, uscito dall’officina
romana di Ulrich Han. Il testo ebbe grande successo editoriale, con numerose
ristampe e traduzioni, e ha contribuito a creare, fino a oggi, la fama del suo
autore. Anche se fondamentalmente un ricettario, S. lo considera, a causa dei
consigli medico-morali in esso contenuti, piuttosto un’opera filosofica. Le due
fonti principali furono la Naturalis historia di Plinio il Vecchio e il Libro
de arte coquinaria di Martino de Rossi.
Come moralista, S. disapprova gli atteggiamenti profani e la corruzione
nella Chiesa. Nonostante ciò, partecipa al programma di Sisto IV per la
renovatio della città di Roma nello stile degli imperatori antichi, con la
quale si voleva esprimere il consolidamento del potere del Papato dopo la fine
del conciliarismo. Nella sua opera principale, le Vitae pontificum, basandosi
sul Liber pontificalis, S. riuscì a elaborare «il più efficace rimodellamento
della storia papale secondo gli ideali umanistici ed etici» (Fuhrmann). I papi di S. si muovono nel campo della
politica come principi secolari. Attingendo sia agli storici profani sia a
quelli ecclesiastici, S, fu «il primo autore che abbia liberato la storia
generale della Chiesa dal suo isolamento clericale» (Fueter). S., tuttavia, non
fu interessato a tracciare la storia delle istituzioni interne alla Chiesa,
quanto piuttosto a realizzare una raccolta di biografie in cui le priorità
dichiarate erano l’istruzione moralistica e l’eleganza nella presentazione.
Inoltre, egli non approfondì l’esame critico sulle fonti a sua disposizione,
anche se il suo scetticismo verso alcune leggende medievali (per esempio, il
caso della papessa Giovanna) a volte fu preso come esempio dagli storici
successivi. S. può essere considerato il
più importante precursore di storici della Chiesa come Panvinio e Baronio, che
lo superarono di gran lunga nella critica filologica delle fonti. In ambito
cattolico le Vitae pontificum, spesso ristampate con l’aggiunta di biografie
redatte da altri autori, conobbero grande successo e furono lette come opera
quasi ufficiale. Dopo l’editio princeps di Venezia (Johannes de Colonia e J.
Manthen) edizioni di particolare importanza furono quella di Venezia (F. Pinzi,
con la prima edizione di alcuni altri testi di Platina) e quelle di Venezia (M.
Tramezzino, 1562) e Colonia (M. Cholinus), curate da Panvinio, che pure vi
aggiunse un commento e le biografie dei papi più recenti. Anche i protestanti
apprezzarono il libro di Platina per la sua critica aperta alla morale della
Chiesa: Matthias Flacius Illyricus, per esempio, considerò Platina un
«testimone della verità» (Flacius). Traduzioni delle Vitae furono pubblicate in
cinque lingue vernacolari (francese 1519, italiano 1543, tedesco 1546, olandese
1650, inglese 1685). Fra queste, la versione italiana fu pubblicata con le
censure volute dalla congregazione dell’Indice e stabilite, tra gli altri, dal
teologo controversista Roberto Bellarmino. Non subì invece alcuna censura il
testo latino, che però fu stampato solo a nord delle Alpi. Opere. Divi Ludovici Marchionis Mantuae
somnium, a cura di A. Portioli, Mantova 1887; Oratio de laudibus illustris ac
divi Ludovici Marchionis Mantuae, in F. Amadei, Cronaca universale della città
di Mantova, a cura di G. Amadei - E. Marani - G. Praticò, II, Mantova 1955, pp.
226-234; Vita Nerii Capponi, in RIS, XX, Milano 1731, coll. 478-516; Vocabula
Bucolicorum, Vocabula Georgicorum, Berlino, Staatsbibliothek, Lat. qu. 488, cc.
58r-59v, 59v-65r; Commentariolus de vita Victorini Feltrensis, in Il pensiero
pedagogico dello Umanesimo, a cura di E. Garin, Firenze; Epitome ex primo
[-XXXVII] C. Plinii Secundi libro De naturali historia (ca. 1462-1466), Siena,
Biblioteca comunale, L.III.8, cc. 73r-357v; Oratio de laudibus bonarum artium
(ca. 1463-1464), in T.A. Vairani, Cremonensium monumenta Romae extantia, I, Roma
1778, pp. 109-118; Vita Pii Pontificis Maximi (1464-1465), a cura di G.C.
Zimolo, in RIS2, III, 3, Bologna 1964, pp. 89-121; Dialogus de falso ac vero
bono, dedicato a Paolo II (1464-1465), Milano, Biblioteca Trivulziana, Mss.,
805; Dialogus de flosculis quibusdam linguae Latinae (ca. 1465-1466), a cura di
P.A. Filelfo, Milano, Giovanni da Legnano e A. Zarotto, 1481; Dialogus contra
amores (de amore) (ca. 1465-1472), in Platina, Hystoria de vitis pontificum,
Venezia, F. Pinzi, 1504, cc. B8r-C5r (a cura di L. Mitarotondo, Università di
Messina); De honesta voluptate e valitudine (ca. 1466-1467), a cura di E.
Carnevale Schianca, Firenze 2015 (con trad. it. a fronte); Historia urbis
Mantuae Gonziacaeque familiae (1466-1469), a cura di P. Lambeck (1675), rist.
in RIS, XX, Milano 1731, coll. 617-862; Tractatus de laudibus pacis (1468), in
W. Benziger, Zur Theorie von Krieg und Frieden in der italienischen
Renaissance, I, 2, Frankfurt a.M. 1996, pp. 1-21; Oratio de pace Italiae
confirmanda et bello Thurcis indicendo (1468), Frankfurt a.M., pp. 95-105;
Panegyricus in laudem amplissimi patris Bessarionis (1470), in P.G., CLXI,
1866, coll. CIII-CXVI; De principe (1470), a cura di G. Ferraù, Palermo 1979;
De falso et vero bono, dedicato a Sisto IV (ca. 1471-1472), a cura di M.G.
Blasio, Roma 1999; Liber de vita Christi ac omnium pontificum (ca. 1471-1475),
a cura di G. Gaida, in RIS2, III, 1, Città di Castello 1913-1932, e a cura di
A.F. D’Elia, Lives of the Popes, Cambridge (Mass.) 2008 (con trad. inglese a
fronte, in corso di stampa); De vera nobilitate (ca. 1472-1477), in Platina,
Hystoria de vitis pontificum, cit., cc. C5v-D3v; De optimo cive (1474), a cura
di F. Battaglia, Bologna 1944; uno scritto polemico contro Battista de’ Giudici
(1477), perduto ma citato in parte in B. De’ Giudici, Apologia Iudaeorum;
Invectiva contra Platinam, a cura di D. Quaglioni, Roma 1987, pp. 94-127;
Plutarco, De ira sedanda, trad. di Platina (ca. 1477), in T.A. Vairani,
Cremonensium..., cit., pp. 119-135; Vita amplissimi patris Ioannis Melini (ca.
1478), a cura di M.G. Blasio, Roma 2014; Liber privilegiorum (ca. 1476-1480),
Archivio segreto Vaticano, A.A. Arm. I-XVIII, 1288-1290. S. curò inoltre
un’edizione di Flavio Giuseppe: De bello Iudaico, Roma, A. Pannartz, 1475.
Lettere: Platinae custodia detenti epistulae (1468-1469), in T.A. Vairani,
Cremonensium..., cit., pp. 29-66; Lettere, a cura di D. Vecchia, Università di
Firenze. Alcune lettere e poesie sono rimaste manoscritte. Fonti e Bibl.: Per una più ampia informazione
biografica e bibliografica si rimanda a S. Bauer, The censorship and fortuna of
Platina’s “Lives of the Popes” in the sixteenth century, Turnhout 2006 e a
Compendium auctorum Latinorum Medii Aevi, II, 1, Firenze 2004, pp. 39-45. R.
Maffei, Commentaria Urbana, Romae 1506, c. 299v; M. Flacius, Catalogus testium
veritatis, Basel 1556, pp. 971-973; B. Fonzio, Annales, in F. Villani, Liber de
civitatis Florentiae famosis civibus, a cura di G.C. Galletti, Firenze 1847, p.
159; A. Luzio - R. Renier, Il Platina e i Gonzaga, in Giornale storico della
letteratura italiana, XIII (1889), pp. 430-440; J. Gherardi, Diarium Romanum, a
cura di E. Carusi, in RIS2, XXIII, 3, Città di Castello 1904-1911, pp. 67, 98;
V. Zabughin, Giulio Pomponio Leto, Roma-Grottaferrata 1909-1912, passim; G.J.
Schorn, Die Quellen zu den Vitae Pontificum Romanorum des B. P., in Römische
Quartalschrift, XXVII (1913), pp. 3*-19*, 57*-84*; E. Fueter, Storia della
storiografia moderna (1936), Milano-Napoli 1970, pp. 61-63; L. von Pastor,
Storia dei papi, II, Roma 1961, ad ind.; M. Miglio, Storiografia pontificia del
Quattrocento, Bologna 1975, ad ind.; E. Lee, Sixtus IV and Men of Letters, Roma
1978, ad ind.; O. Merisalo, Platina e le Liber pontificalis, in Arctos, XVI
(1982), pp. 73-97; B. S. il Platina (Piadena 1421-Roma 1481). Atti del
Convegno..., a cura di A. Campana - P. Medioli Masotti, Padova 1986; Un
pontificato ed una città. Sisto IV (1471-1484), a cura di M. Miglio et al.,
Roma 1986, ad ind.; H. Fuhrmann, Papstgeschichtsschreibung. Grundlinien und
Etappen, in Geschichte und Geschichtswissenschaft in der Kultur Italiens und
Deutschlands, a cura di A. Esch - J. Petersen, Tübingen 1989, p. 142; M.G.
Blasio, Il “De honesta voluptate et valitudine” di Bartolomeo Platina, in Roma
nel Rinascimento, 1999, pp. 7-28; P. Scapecchi, Un nuovo codice del “Liber de
vita Christi ac omnium pontificum”..., ibid., pp. 247-252; R. Bianchi,
Bartolomeo Platina, Pomponio Leto e il vitulus di Menecmo. Note sul “De
flosculis” del Platina, in Confini dell’umanesimo letterario. Studi in onore di
F. Tateo, a cura di M. De Nichilo et al., I, Roma 2003, pp. 127-154; S. Bauer,
“Platina non vitas, sed vitia scripsit”. Le censure sulle Vite dei papi, in
Nunc alia tempora, alii mores. Storici e storia in età postridentina, a cura di
M. Firpo, Firenze 2005, pp. 279-289; E.D. Howe, Art and culture at the Sistine
Court. Platina’s
“Life of Sixtus IV” and the frescoes of the Hospital of Santo Spirito, Città
del Vaticano 2005; C. Märtl, Der Papst und das Geld. Zum kurialen
Rechnungswesen unter Pius II., in Kurie und Region. Festschrift für B. Schwarz, a cura di B. Flug et al.,
Stuttgart 2005, pp. 175-195; L. Mitarotondo, Virtù del principe, virtù del
cittadino. Umanesimo
e politica in Bartolomeo Platina, Bari 2005; B. Laurioux, Gastronomie,
humanisme et société à Rome au milieu du XVe siècle. Autour du “De honesta voluptate” de Platina, Firenze
2006; S. Bauer, Platina e le “res gestae” di Pio II, in Enea Silvio
Piccolomini, Pius Secundus: Poeta Laureatus, Pontifex Maximus, a cura di A.
Antoniutti - M. Sodi, Roma-Città del Vaticano 2007, pp. 17-32; M.G. Blasio,
Bartolomeo Platina e l’identità del laico, in Roma nel Rinascimento, 2007, pp.
17-32; S. Bauer, Platina, 2008, in Repertorium Pomponianum, repertorium pomponianum.it/pomponiani/platina.htm;
A.F. D’Elia, A sudden terror. The plot to murder the pope in Renaissance Rome,
Cambridge (Mass.) 2009, ad ind.; P. Piacentini, Platina, la Biblioteca Vaticana
e i registri di Introitus ed Exitus, Roma 2009; A. Tallon, L’histoire
“officielle” de la papauté du XVe au XVIIe siècle, les “Vitae pontificum
romanorum” de Platina, Panvinio, Ciaconius, in Liber, Gesta, histoire..., a
cura di F. Bougard - M. Sot, Turnhout 2009, pp. 199-213; Storia della
Biblioteca Apostolica Vaticana, I, a cura di A. Manfredi, Città del Vaticano
2010, ad ind.; S. Bauer, “Quod adhuc extat”. Le relazioni tra testo e monumento
nella biografia papale del Rinascimento, in Quellen und Forschungen aus
italienischen Archiven und Bibliotheken, XCI (2011), pp. 217-248; M. Minardi,
in Melozzo da Forlì (catal.), a cura di D. Benati et al., Forlì-Cinisello
Balsamo 2011, pp. 218-221; D. Vecchia, L’“Historia urbis Mantuae Gonzagaeque
familiae” di Bartolomeo Platina, in Medioevo e Rinascimento, XXVII (2013), pp. 53-81;
C. Märtl, “Pauca de origine Enee suaque vita”. Ein unbekanntes Selbstzeugnis
Piccolominis, das erste Buch der Commentarii und Platinas Vita Pii II, in
Deutsches Archiv für Erforschung des Mittelalters, LXXI (2015), pp. 149-174. LE VITE DE' PONTEFICI DI
BARTOLOMEO PLATINA CREMONESE. DAL... Platina, Abraham Bzowski, Antonio
Ciccarelli, Giovanni Stringa, ... m Digitized by Google L E V I T E DE
PONTEFICI DEL PLATINA ET ALTRI; i Digitized by Google LE VITE DE'PONTEFICI DI
BARTOLOMEO PLATINA CREMONESE: DAL SALVATOR NOSTRO FINO A PAOLO IL Mctt{tiute
con quelle de" Tapi Moderni da SISTO Huart^Jf^i^ C L K M E 7{^T E TU
B^gmaUe^ D A ONOFRIO PANVINiO, GIOVANNI STRINGA, I AERA AMO Bzovio, ^-%;:^sk '
ANTONIO BAGATTA Bcnacenfc ^>"^' ANTONIO CICARELLI, 1 EdalCau. GIROLAMO
BRVSONlJ^ Con le ^nnoutioni del Tanuinio , e con la Cronologia Eccleftaftica
dello fle/f g ampliata da Bartolomeo Dionigi , da lauro Tefa , da Francefco
Tomaf uccio ^ dal Bagattay e dal Cau, Girolamo Brufoni ^ /ino alPunno M,DC.LXXIK
Aggiuntoui anco in qucft*Vltima Imprcfronc la Vita dclPlaitna fcritta
difiiifaroente dalSiga. NICOL'ANGELO CAFERRI Romano. Con i Nomi, Cognomi, e
Patrie di tutti li Cardinsti , e tre copio/e T aitale j vnadePapi, la feconda de'C ordinali , e la terzji delle
Cofe Notabili . AirEccdIcntifs. Sig. il Sigi ~ ' MARCANTONIO FERRO Doccor
ddiVna, c l'altra Legge , & -Vuuocacg qc Veneti ^ ^ TribuoaiJ Etclcfiaftici
. IN VENETI A. M, PC. LXXIV. ApprtlFo Abondio Mcnafoglio. CQN hlC^m
AUh\Sf^thiLlORl^tT PRIVILEGIO, Googl ECCELLENTISSIMO Sia , S.l (5 N, O R E M I
p \ C O L L E N D I $ S LM ^ Er dare vn gran Protettore allo micStaiupe ,
(oggetto pi pro- rio non poteuoTceglicrc di V,S. ccellentidma^checonflituM^ el
grado Sacerdotale s cofi bt^ ne ofTcruarc i Decreti de Capi Souran del Ssu'
Crdotio,de*quali in quefto volume fi narrano le attioni gloriofe vguaimente per
la Religioi ne , e per l'Impero. N certamente poteuo in- contrare fortuna pivi
propitia > poich non po- tr temerei fulmini della Maldicenza, e d^ll'-
Inuidia, mentre far riparato dalla Laurea del-' la lurifprudcnza Ciuile, e
Canonica > che foai fiata p/^ J.^I di
quando f. vide deftinata coronare di V. S. Eccellentiffima le tempio
Ecciefafiico Foro allora flimofT degno d*^ ammiratione, quando cominci rifuonare per gli sforzi della di lei
Eloquenza; e quefo Alilo Gloriofo dell'Italica Libert fi pregia di tico; ucrare
nella perfonadi V. S. Eccellentifsimaj vn Compendi di tutte le Virt* Alia Virt
dunque io confacro la Gloria prcfentando
VS.iicceUentiismale Vite de' Sacri Pontefi* CI, e con roc9afione di
qiiefl 'Opera grande per il conenuto i e peri* Au ttore ctie ltik fbrrbata^ palefo al Mondo tutto la
flima diuota coHc* quiofa cHe io le profedo. La fcnignitinnata q V. S.
JEcceUentifsima gradifca^ che ne la fyp* plico, queftadoQO^.come.vna verace
tcftimo*' joiaaza della rnia riuerenza , e creda ch'io notij tsiMM>tmiSm^^^
che poC* fQ{>ubliicaniente dichiararmi
^uale miglo-it nebld*eCeciio perptt kP V. S* .JEccell . > . I i ^ . 1
dodifque olim placuic ) Barcholo- macus , cognomento Platina , qui opere de
Vicis Pontifiaun maxim inclaruic , fiitnilia de taccis fbic I nacus in Oppido
dirionis Cremonenfs Pia- r tina ( Piadena ) ipfe in Vita Cononis Tln odoro
ufleS.hiiSi ( inqiiit ) / magifratu tnortUQ , non tu mnlt poj Creinon. Joames
l^iatina in Mxarchatu fkccejfit , 3 hunc te* par.tij. ^STTppellSSHS ^^mitnfi
pofitum, Cremona Plaunam familiam 117. iefein ibV Al ini nrcm , ex Antonij
Campij Hiftoria j notum cft , re- i ferente Lantelmiim Pbt'iiiMi ( Latemburguin
de Platina vocatCauicelJius) cum Cofla de Fabris , 6c Vlpintllo de Summo d
FridericoSccundo Impera- tore, anno 1219. dmeflctapud Spiram, obtmuiflc
confrmationem con- cefionis Cremonenfbus fadar per Frderici Patrem* 6( Ainun
OpidiCreflue . Infutz Fulchernr ( Gbieradada ) aljonmiQiielcorttm A primis
annisiiii* Iftiam fecutM , Ser tandem , & iam proutda tate littcras didicit
, 4 eafquc * Florentfa, in qua inter Auditorcs vixir Marfilij Ficini doftiflmi
Platonici cum Clariilmis ilhiis Siculi Viris , quos memorat Ficinus Epiit. ad
Marci- ) num Vranium , 5 VbictiamCofmo, & Petro Mtfdiccis , dasvrnice,
& lA. n,. Gomiutellleais IntcrfamiJiarcs rccpcttselt ; ipreprartt.la
DiaIogom de Opt.Cwe ad Laurentium Medicemn wiiIiimi( ioguit; P^aria m
FlmttHfmm* Meo ^uMme^ iUet extenutmtot
annisnonmodaiuit , yerim etiam erudinit ; multum pretere jlnn , ac Patri tuo
rins certi dariffimts, quorum bentgttiiAte, & gratta m cUentelam
f^tmili^fpcr^ fujceptus fum, _ Roma venie Pt - fice Pio Secu do, 6 cu Frcifco
Card ibale Marnano Lttdoui-* ^ ciOonzagMitiiMarchionisic&do^aito>iqnPins
18 Dcccmbris i46t'vebr.f.c, intcr Purpuratos ad legcrat , cum in hmc Cunam
tittperyenijjem (mqait Platina 7 EpiiteU? adIac.Catd.Pap. J Bmnudijpmg
^mr^m^mque n fn dm ipjt J^fuj pu|. Digitized by Google t^itaffcWiquem mihi
potiffimum ex tt fatrihus Cardinalihus Patronum
ac MeSP fatem eligeram , tu Wi w , nt, in titp* tmkfue tXttlfo gradu
apid SO i^mum Patrtmt&Pimtfierm noflrum Pium tCuhanitittac diurna SapiemU
Mfm^mterfUrtpmtur ontnij . Papicnfs fuit rcnunciatus Cardinalis cam Gonzat^a.
PiusSccundusclcaiisXiX. Auguft 1458. noniiturPlarina, qui nupcrfcvenifredicit,
ad Vrbcm aduencrac^ quadriennio ance fub Calixto Secwndo quod voluic louius in Elogio. ' ' ' V Pani is
opibas 8f acutoftibas ab ratio
pned^k itn 9t ^ennm k fii- tcmread.
epift. adPapienfein tad te, ^nemapui ftanUiMem fuam mihimqu' $^ *9f Adele g P
atromm y Patrem tTutctem , Vnnpem f ac ommtm fupplex acccffi , & rerum
omnium inops , yt te adiunante ex bac , (jua nmc Drcmor tnopia teuarer^&frittiiimaliquem
fttidtorum mtatumi r,MC demum mihi capere ItcC' fet t Pii (amen beoeficentia
adtDtns 8 officium Ab^reuiatoif s UncrarDin Apo-^ ipfc pt^r de fto]icaruni,quod
vocanc de minori Parco>(ibt comparaitictKf ortao amem Pioy liooo*' '^^iS
Pwlus Sccundus in cius locum fuftcdus , 9 Hiic quod ita pollicituscrat , fiuc
SaiuVi* quod Pij decreta , & ada odcrat( caufam rcfcrt Ciacconius, quod cum
in pcr- ^ . fiiutationc Epifcopatus Vicentini cum Parauino acerbe nimiumquc
rogando, ^"""5""* oflfiidiffet)
Abbreu3toresomnes(eranc 70.) quosPinsin ordineoi tedeee- intfb Ptoo. rat t
tamquam jonriles 8c iodofios > Tt
ipfe dicebac exaudoniaic Jerat }(ud tif Naudr. collcgum refertom boni6,ac dodis
Viris ineraat diuini, atque humani gn-4y Mg. peritiirmii , incrant Poetar ,
& Oratorcs . Tcntarunc tamcn ni , ad quo^ res ipfa pertinebat
Pontificcm fentcntia dimoucrc, atq\ ego
crrf^( inquit I platina ) ; o qui borum de numero eram rogando etiam > M
caija ipl Jttdicibus pu^ 10 bUcis ( quos ti9ta'jludUem voem } ^mmitteretmr t um
iUe tmt otulit m# ajpi^ In vhiiMi- fin imf Hit , d ludicesrfmKotpMfi
nefevresmmtUifam fermhpeClor *^** mofiritollocata effe ? fic/iat fententu ,
l9C9 cedam omnes , eant quo yolunt , nihii tmnu/Mtr, Pontifcx furn mibique
licetprc arbimo animi dUorum ahi refcinderet & i^prohare . Hac vei 0 tm
tmmiti fententia acccpta,yt lapidem immobilcm roluere*^ mus t obueffabamuf die
oc n*.Ste tnfauoribus auU t vHijJimum etiam juemquefej i rum r9gntes n olHt M/t^Mi Pmiiifitm Utftet :
refjdebjmurnmt Ime cmume^^ Ud tmqum
aqua &^^mtefdiS , ac propham . Hxe
0Hiem iiUientif xxi eontmu's nf>Mus rft fumus , nit ewm fere nifi no(iu
agebat , ego rtfd tanta igfUr minia excitus y quod mibi ac foeiismetsco.amnon
licebat , id agere pfr Inrerat. infttiti. Strip ft itaque tptflolam bis ferine
Tferbis ; fi tibi Ucuic, in dSa caula^ fpoU^r e nos empitone noflr a iufUy ac
leptma , dcbct , & nobts licere c^nqueri matam H>mamt
mitiflamqne\n$mimam tbtia&i ia ^actam infigm contu^, mflta 0feUi dilabemur paffm ad teges , ad Prmt^s $
tofqite adbanabi* war VI tibi concHium indicant , in quo potiffimum rafhnem
reddere cogaris^ cut nos legitima p qnodobrerntum Marco Antonio Cucchio
InAkur.maiorimi h'b. 2.t:r. 3*vc ed it) Adagio , datincelteAtiro dlauogoai (crp(ied Gtlb, &
vcibobonolibris cri* bus', tnterlciiconbtisl^jiia & Ho dorico Epiftopo
Calagurinoo Cafirl Sani Angeli Prsfeto , quos Paulo defundo > Sixco Quarco
dicauic . Quadrimcftrc tr^nfado , prccibas Card. Mantuani c carcere
libcrarur c hxc prima cxfticic Piacine
caUouu$> quam Vo^us cuoi feconda con* todic. * * ' OunPonrificepofthaec m grattasi rodijfe
vldcciir. Ekenim ioirio anni i4 alioruruoierudirorum ereditar coniuracionis iit
Panluininfimulacos captm in
rdibus&ard. Gonzaga 9 in carceremcoai^ci-
tnr3Bcadpjenan[rocati#CSechusCaluifusopereChrono]og.adaon. 1464
TautHiSecuniui(^at ) mai t>a6iuut eraduos, Fompoatum Lcuum , & Ptatitum
tropterftifpicioms in Career fmeoniccit, Sed ipfuni Plarinam numquani de do-
Icntcniaudias . ^ccinguntfeopencarnitices, purantitr tormenta , Ipclio) , tace-
ror > trudor tamquam Crajfator >
Latra 9 fciet f^ianefius tamquam alter Minot ... fratisfapetiut oc firn nuptifs effei > -pel potib m cuta
^trei ^ TmittUtite^i boc ontentust
dumpenieremmifer mipfncrueUtihus montliA Ssagnt CUtgttnfts (nf ^ansy hominem
rrgabat qua puela donum amoris h^buijpt
; De amoribus!ocutus, adme conuerfusmiinbat t vt Icnem comwratvtms y vti (abn
.t poiis CaUnnacha fonfiild
expltcarem^keremqiqHid caufd eet^eHr l'ompuntustqui tin f^cnctijs crat ud me fcrHfens
Patrem San&tjfiamm infmsltttens appeltarety te > inquit, Pvntipcem
retuerant CQmmMiwmn^s t Sfefbetkli^mewtiufuamtvitfiUortm CaUtmaehi par* ticipm
nifireiin^ fmr Fompomus me Patrem SattSiffimum appeliarttp Jcitunim ah eo, nam
pardo pofl viniinmaffniiaum dtcvbat. Oc Pontiffcatu ve* ro non effe cur
follicitieffent , qud vita pnujta femper contentus finUcm : tan'
demverodeltnitMSf aiiquamitlum tot mtn crueiapbHS, non tamen jatutus, de* fm An
vefpet nuhres fubifiifimt , Deferot in cukictJium , femimoi: cuus > podaffa TrihimaiyrhmPcmp9m9St yfnt$t)s captut, per
iotam tu* tiam tanapfom ttlur Jaglnirta, K&mr m miicium ; Pon^nm, yir
fimptieis in^niu neqttf cordlttathnts i neqt^ alicuiuS' Jcekris conjcuts ;
rogatuS cnr no- fnma adolejcentibHStmtnutaret ? vt homo iiber crat , (^nid jd
vos- , mquit , & Pjmi- ktm^ ft miht fatniculi nomen indo, modo id fine
dolo, cr Jruude fiat ^ amorc^ Momqite 'mmUit$4mHqiunimpfmUwa tumm
ftpetetat quaft iptdiam ttUartp
fittaollram imeumm mmlaime i Tmuem ineitmni . De ttmat nefira SiRtcjFcofuiR
interim mtUumyerbum febat, Erat ttm imptr^tf FfiMtiisUI.tn P'rb, mt Equitum aie
ermn gratis n^nerat 24. Dee. 1^6'^. cum migfiz Comtatu qitem Pattini ma^na eum impehja
iyononficentiffmfufcepii cxpcnfis Ueccm , & oOo millibui numnorun
skreorumiarnbos ex m le ^dirani fub eodem pallio ex Li(terano redcmtes fomitan-
tt tMnUQgm^tfpexiifubJlitit Paulkim^Mtcdoncc Imptrator 11 atufkog e^,*^ f
Digitized by Google qwtes crejret abeunte deinde Imperatore i decim menfe p6fl
eaptikitatem m^rm Fmiftx m smi raikns, ne.un$itm ttmabas fruftra (vncit4ge
TH4^9tiiff^ nwU nobis obifcit fed uUti
foiiffiiuuin quoi de imm^rcaiiUte animonm fpi*t^
remusteneremufqueopinionem'PUtomSf Trdtcre crtmininobis iabt , '^^iM nir
mium^entilitatisamatorcsejjemuscum ve^nofl a dereint r PalAtinos
Ep/ii.r;:jS t!r duos frjtrese{fetaltquatt!{ad
}ceptiiti4>nt quorum alter er-it otdiiin Francifci , lter Domimi ,
veneruntjci , omncs in ij inc
jcntcnUam nibii cjje m nobis , quod
treftm fjperet, yeteres aeaiemio.s j'equtkgmur * wnos tontemnentts qm fi febHsipfisnil certi ponebatit Faiilits
tamenkdrftc^sespronuncianic , qui nomeu ^cademix vel Jerio, vel loco dxinceps
commemorarent. uutai/ dmc iguominia Vlatoni y ipfe fe tueatur. volebat Vaulus
reh:4S in omnibus videri acutus , & daHuSi vo'eba item v.Jcri facetus ,
deridebat fere omnes, contemnebatque in- jt^rro^^xf tum Vomponium > baminem
irridens , quod et d teneris aauis nome^ impolMernu Parente ? hefpMetVomponius
^ {e tinamimim fuijpt, eonftifasiio^ iiittiie rei VaiAm %.(tAftitt miipiiii
dgmmii'eqMitrere , admeautemcoukerjHS in omnem contumeiam prori^tt , omitto ,
qttod mihi coniurationem , bxrefim ^ TtJMeQjtis cnmtn obijcerct i qrta omwa iam
purgata eranv ^ obijCcb.it etiam uu gratituimcm , quod m me Licei ingratam ,
officiofus fuijfec fi Jpoiuire bomines
emptiotte fu4 iacogniucaufa ft
carcere ji torm^ntts ^ fi ignominia
fcalumnid aficere, baiefimmefl, certi erga me beneficus & lAerdis iiei potefi Tadm$ ^ iagjratus ;
abf)t iadi miaitabiindus , & obkram, quara tum conceperatB ms ^fqne ad
integram ^vmum reti'iuit : fatigatus pofir'fii Cardir.dium preci" bus ,
liberai tandem nosfacit ; huc vfquc Platina , tic lue riijis malorum eius^dum
detincbacuri librum dc.housUa volupcacc qucm aiuca exaraucrac defercn- "
dumcurauicadCard.PapicoUiis1icceris/4c.Ctr( etnei angor , & mibi mannm
swjcere intct dum cogito , vt me tandem , tque amicos bis cm^liberem , Si
nocens, ur n^n punior ? Si ianocens cur tcneor in vmculis ? me infelicem , qui non cum Tia fum
mortkus ex ilU morte tot mihi mala
euenere i feram ego , feram baie calami' mem
qnamii poter . ylfi tmtiis fejfo fnceumbenditm erit, tim tatfint Lui
f^it^ kenmbamfi,eneros . QureampiiusfwitaeffeyeUmnonriieo, Cum profliiatx ftnt
intera , & ad Tartara detruftt aiunt tn manti ^euerendi[U mi D. (Vicentini
iibertatem nn(lrum effe ; fi ita cfi ei me commendato , & I^uerendif' pmum
D. Mantuamtm ta^d incedentem im^v.lito ; fi volLent , tradens obfidem , lo^
eumcircumlcribint ,relegent , tbo ^ quvo'ent, k* " vidis aEii
vetttfij& f ufiibns ; pt prodefi tot ffuientibus pi$ceUs obie^afsc
hkfiUfOS,tT caput, Tci fcopulusy I Jt } yrin , m Mrip9s iuafilfe* Gfiutm 9U
pmlUmtUmUm non feffos , (Sr txtrewu ^//f
ifnr timtntes bmmm , mfttSmgntns wfktt
& toties ih frxs dlifis fthittft' am manumy& me tami cxpeHatam p- rrexer . Inurittr bc nou
tnxcni]s , /w i- ' Surmiffis jqujrumfemper Pater 3 & PatronHS es habitus,
coUf^eund Fouttpcnn , cuins ingenmm
clerm mia > Ut miffuordia non ahhorrtt ^alcs apu I Cafdmales , & rr- Iff 4WI bmm
Jtu ; i'rflu'es ; Ora iquotteet > a^bman fMi p9ttet > yt e>ga rios f*
/crii tqne tmmim ^qat yiuunt
infortimatiom tUmntiM % C" mifericordia -Pta*
t9riintelligcs,quomflatufimuseoiocatiy& quos , ae quj de re babituri jumus
Jndices . Hos f^^r.-t ,ytex bono , & aquo inJiccnt ytque voluntAtem
imperantis mitigent i qnod vi jactas jper Deum te rogo , & per aninum
iLUus quo hobuiffi , Ifiniite tua j
itafuadente , -pt C >elUs > & poffes talamitops ad te
ct>hfugicntibHS fiiieiiiirt De me
qmdqmd poUMm & Vonttfiei & id ego prrpetn t t tm4hmtnftrm0m
CmmmwimUiimeU0mD,VUnukn wmeraremt lientm
Vinculis ex folutus , Pontificis permiffu , rcdirum fpondcntc
Bcffariont^ CardinaJe ifecclfc ad Bainca Pccnolana in agro Sennfi valccodinis
caufa^ qoafndcxcrohumcrodcbilitacus in carcere *concraxcrac>SextiIi
menfeanoi 14^9. b quibus om moram trahit , has ab Jimnaoiffimo Cardinale
liiteras habuic . laeohiu Curd.Fap.Barth, Platina, i iJBratiAorte Cetrioli effe
intendtntem 11 yaletudn, mhigaudeo, nofcentiex itteris tuis quanti mefaciat
Trmceps Mantud- *P"^ ^'P- nus , nil de nofha m tUum vo untate tefatus es ,
quod non tffimonium omne excef^ ^P* 3 krit a ftm fine exceptione fuus, p>
adarant eius domum perfugium mtbi conflitui tent" firibm$inis0imfbhs,eHm
flwCariinUftttmamSt TriiM n mM btket noma tpnittn&iui ; avo tibigratiasfro
ofUtp tmt >m^mm > W f f fecali ftUtti feM
& in intimo o^eQm tm pr^antis Vrinciph Vaf^em ttium ptnitus
'cm4i Qmi^ expleta lauatione reuifnrus
fis Frbtm , eodemque itinere iafpehirus monumenta be' neficentijjimi Vi) Patris
nofiri , & placet y & Ictor . Picntix efi tibt parata domus , Ctfnr
alio diiteHas ndQum ttbi aito^uin bellum
exijiima f^ale . Sena die 6* Se^ .
RiMiamicgRlfot.fiaolfpoWcibtioii^ inVfbe,# fcrmanfic , ex quo BergomRit (5e qui ab ilio de more exfcribft ) Schedcli|
Trithcmij , & Campi) errorcorrigendus 1 qui Platinafn , vfquc ad Pauli mor
tem fuiflc in carcere detentum hftorix tnandarant^ fcd eo a8. lulij 1471. de-
fungo 9 cdmnihiiobtinuifTcc > vanasin mortuuinfparnc quzrclas > quasri'
dee yHtexcnfiK Campani Epiftola ad Gcntilem Vrbinatem 14 MnUa firn ami' ^mitr
tmdyqMorMnttmteUmHXpeSfbmmdi$mimmtquid(idti^ S^tHmtupioqumttmmmefliHwfmt *
Manihus an parca t , abffineatfte Pira
Sin dejffa catto ifteceritoJl'afepHUbro. , ' ,
Sparferisiniiems,fittfin$4mfedtbMt ? St Platind^Hidem^itisnnignofcat , fi fh
kiki f fid fmillimHi mmiiit 9 Sixtus quactns Paalp Aiftus pUcuua Vaikans
Bibliochccas prxfdt ; : ' " b s aono " Digitized by Google anno 1475.
Sthcnhanutn fratrem innh natum 2?. quadriennio pof! amiffc fc- peliutrque in
Baulica Liberiana j A t anno 1 48 1 . ad plures , & ipfe cxce/It pc-
ftilencia , vtBergomas Schedclios ,Trichcniius, Spondanus ceAancur > SixCi 1
1 Qnartt, anno decimo , Friderici ICi.Impcracoris > anno XLL, dffetm fett- ^
Anlha^liU oenarliimprodic(poftilIitcoeaiieamVoItceriMwiii>) r^^^ Mber- tus
in G allia cranlpadana : defonaus eft in proprijsaEdms ia Colle Q^iriiUh l ,
Tede Sigifmundo Fulginatc in parencalibus
^ faticano , Collem tranfceniis in iilum Cui nunc Thidiacus nomina
prabet equus Htc mufis dilela domus ,fundataqiitf adii tfi . Uc magno
ingtmUwffM tran fundis in fimm ^ha, &fiimmorHm nomina Vonnfrc im , Moricns
Icgauit Pomponio Lxto 1(5 domitm indnidi(finam ciim amrnis %6 hortis, &
Laureto adiacaite, ex c^xo coronarentur impofterum Poetar, & Phi- lovios
inel.fofophiad Do^ran[iSodaIiCiimadiiiiReadt,qui rcliqofs exhilMra inrDo*
fitineprobaaocie Laurei dtgntiudicarentur , qood paul poft multis conci-
sic,& pKtfcrtim Marco Antonio Sabclfico fummo Hiftorico.qui applaudente
tota, Acadcmia coronatuseft.Funus in cxquilus ad Miri Maions Tcmpluni
pcrdu^umcft. Flebili Carmine , celebrantibus Poetis, fepuIcroauceniC itk QUO
fracer humatus erat)ptcaphiuin ab aluinno Demetrio lafcribi iudic ' in Lapide. ^i* ' V _ . /n. Phuiu ialt. ne
yexnMgm iacvt louij rate , fcd ili ipfo ingrefTu Eccle(3c Regione Sacelli Burgiiefiorum , iurti tunwlun
Cardinaiis S. Crucisio pariiCeirmarnwdifta inicrpckMir ft dia dia fratre>
cxtDdo,quat utce!tX#i9^TnitM*X'anno rillStephano,^Mi yix^mOi aj.* APKON
A'AEA-fE^ KAAil^ NHKfTN HAMN TtlAC ;
Scripfic prxtcr vitas Poncificuin > de nlf > Zc vero fono Diafogos Qtf td
Sfr* MnMantiianbm* ^ * r De Vera
nobilitate DiaIogumcumEpircopa*iranenrc,
De Optimo Ciue dialogos caos ad Laurencium Mcdiccuai ' Pane-'yricum in
BefTarioiicm Cardinalcm Nicanium
Oratlonem ad PauIumSeouiduaidc pacclctlte ompofieiidk>8rdie beUoi Turcis iofereiido Edidic
eriain(e)cTnthemio,& Poflalao}diiiamitnii0li^ Epiftolarumad diacrfos . lib.
i, Ec de honcl}avoluptatc,& valetudine libros dccem ad Bartholomarumi
Cardinalcm Rouereilam , Qiios > non poccft vitaPontificurafubSixtoIV. C Yt
non abfque ioco mirat^r Voflias poetica Sainiazarij lufii dcceptos) verdcn
lexennio ant > fecttnda nondum captintcace (cquutl fabPteilo II conunrtpfir
cnodejireitia liiteris ad Cardinalcm PipjeBreai (ria liquet, & vifun laco-
iJoPhilippo lib. 15. acSchedelio in ChronicoNorimbcrgenfc. In hisautcm
CQinobfoiu^&popiaainpcrtnec ilium Am Syacccus pigriiiMaaca# Digitized by
Google tieBmh,'Plria rerum Maotoanarutn, & famili^Gonzagarlibrorunu. rwJ[:
^''^ fcx ,quam .anteadofatculo
IoanncsOporinus ponicituseraccmittcre(vteft apud Simierum in Bibliotheca
Gefncriana ) fed nunquam prodijc , cinque ad- feriiari manufcripu
apudSercniifimuai MancuarDucem Audor cik in appara- CuSaaro Antofuot pdMws. s9.
. ' ,1 Verm Htiloria de Vicis toatifioanrii piin danis euiUt , ncque co?m (m-
lo BapciSa Aclouio ) vcl Dialoqi de vero bono , veraquc nobilitate , &
deoptimo Ctue^ Watn. graaiterconfcripti velhonelt* volupcacis documenta icit
tradita diti fupc- rciTcntnjf v)uaci5 hiilorx Jateribus ad/xa felici focietace
fuccederenc ^ Conunuoi quaaaquaro impari , pcrennis vita; fpiritu
fruereotur UlnferibefCLMaSil Qatm
ag^reflostSi IHatiiMe fides , eidem Siilo dka^ aie i47).vtnocatO0ftfonius in
opere Crm(Agkor.eoiem MmoPlarinaiiinquk) Mtea coni fSus in carcerrm Paulo Secundonimc wtas Pontificum iiat Stfio
IT, cumauceminprzfationcadPoncifcem , ncc de concefla BiblforTiecjc Prarfe-
Aura , nec de collaris inencioncin aliquam faciac bcncficijs , non abs re
videcur deinceps iuide Bibliotheca? Praepoltcus
idqueanno 147$. quod tradit Ange- HisRpcdia de
BM>lMCfa.VKic.tic.dePrafelidibi lal^Ponerficatos limo quarto , ftipcndio
menftniodccemaMntpnmi decreto , addits vidu profeiAfi tribus famulis ,
dcequovno , alijfqueapiTdfrancifcum Schotum in Icinerar. Italiz ex noo editis
PaoHinij de eandem fiibliotlicca pag. aSy. dif
Ancncrp* l5oo. Varia olimfuenint de Vius Pontificum eruditorum indicia ;
alijs facilita- tem iam ero cciim & ediMn ftrwtoris m pterifqnePootific^s
fiiglfltiidts agnofccntibus ; tliiis eximiam eradttoiiem , ^reritatemicomiptam
> & pr- ' cui meiidatio in ea
laudancibus ; en primi agminisaliquot, initiofaSoadi- ligennfiimo Panuinio , ex
quodiice^perquosoottcrPlauiiaprofeccritiattiii praEclaraconlcribcnda hii^oria .
M^PUdma ( inqiiit Panuiciiusaddit. ad vum Dioi Petri ) qui nte twmgffi^
iBJKticano mapia Uffrommitpia infbntQam refiitmrai PfdftSMsfait , ritas Bttma^
Paoum. fcr- norum PmifcHm cnhere aggrpffns Damafum Papam, ijki Vetro ^pojlolo initium fc^ JJ^^**"**
faciens opus -pfque ad jua tctr.p .ra perduxit , & qw tum fMppUuere
^uClores {fi fcquutm . Hi [Mere Amjiaftiis Mmachus t & S. K. E,
Bibliotbecariut md^ Huf Tffque ad t^9lam fmum (erpftt . GmUelmus dter Upa*
jllied Setlk- EiUmbiisrhis , i/m Jb jtrUm feenK^ t rfqwe ai jiUxmi' drum fccamdum
, & Pandutpbns' Pifanm vfw a Qngmia
Stptimo vffue ai Houmum Secundnm tafdem vitas p^rfeftiti funt Martinus Folonus , ord" nis
Ctflercienfn Beato l'etto incipiens
rfque ad Hoftoiinm Quartum vita^ tum 9pm edtd 9 ex tuius UI/rQ ^ha ab
lHnoceiiti9 Sctmido , vfque ad H0 ^ . Digitized by Google norittm Qurtnm Damafo
ddieS fuere excerpta funt , quM pofi eumdem Hi* norinm , yfque ad rrbanktn f^I,
pertincnt Tkeoioricuf Ji^iemCcrmAttus t
qui dimurni fcbijmatis tempore yixit , ^ de n egregium-polumen compolu, &
aU) quidam ftigere : X^f demceps Ftkm Scxf ififm ifirtmm r,m*^ wnriM pna&rm inempermm efi
. Ex bis ^imr mmdMts AuSorthus ; adhm^ 00frttre Vtolomeo Lucenfi Ordinis
Trtdicatorum, qui [uh Bonifacio O&au "Roman. Vouttficum res geftas
inpgni opere confcnppt , platina ju de Vontifi^^ cunt a^is yfque ad Eugenium
IV, cottcimauit , ad verhum feti fiilo pautu^- lum elaboratione afumpfit ,
quibks extema & popbana ex aliys
fcriptori" km iuterponens pput ilUii, ^ Mmmmm Pminfemm ritif mmifmiltf'^
amflituit . Ab Eugenio Mie , yfque oc FaiUnm fecumUm qm m Mi-- f^ce. operi finem imp qudyidfri
potuiit yel ab i]s , qui yidermt , au* iiuit monumentis tradidit Interanm Vir fuit pr temporum eonditione , fa- ' tis
diligens , fSr eruditus : hucufque Panuioius , qui deiDde in addiciontbus quas non conceimiendas dicic Beiiamu de Scripcor.EccIdl Plaiioam crroris '
iSsdarenit : He pnifertim de Oblila lomnc Papifla? , & mapa Siliielhr
Ceondi ^ &aliMfiep :
fedprzrerhiceoiianeracos PonciHciz hiflon'c Scriptorcs , ali* quorum meminere
Volatcrranus , & inito Chronologiar Ecclcfafticacipfc ' Panuinius : hi fune
PauJus Diaconus , Guido Raueons , Sigebercus, Vgo Florianus, Sicardus Pracful
Cremonenfis> Gochefredus Vjcerbienns , Via-- ccncius BcUouacenfis >
Landulphns Canoaictit Carooceniis Sazomcnus
^ Brctbiccr Piftorienfis , Geruafius Ricco Baldus Ferrarlenfis S*AMoiiiintaB qui non proftrem recenfcndus
Francifcus Pecrarcha vt omitram AmM^t
cum Auicrium,qui Pontificum hiftoriam perduxic ad ann'i j i6 & opus fuoin
(aicpre&tione ad Vrbanum V. ) compilaflc ex duccntis , & noucm
icriptori- bus , qui geAa Pontificum cradidiirenc Sed zmc Placma:, & poft eum laco*
bu$OrdinalisPapienk,Iacobus2tenuspiTcopisPacaimios RaphaeJVo* ^
laterrannsVittas fcripfic Sixci Oliarti , Innocenti; Odani > Akxaiidri
Seid 9t Vi} Tertij > Paulus louius
> Panuinius ^ Sixto Coarto , vfque ad coronatio* ' ncm Pi) Quinti 14.
Pontificum VitasPlatinseadicdcaliosfcx AntoniusCeo- carellus , Oregon; Magni
Ioanncs Diaconus ; Gregorij Sepcjmi Paulus Bcra- riedcnfs, Benno p[eudo
Cardinalis ( fi modo ?erus ed Auaor ) lacobus Gre- tforns Soc^ lefii ^ai 8c noomillorani Pontificum gefta taaeur in
examne mi- Otri) Ple(1c;ini , in quocapitul. 64. acerrimum > &
iuratiffimumPauli Secon* di hoftemPlatinam appellai. Stlucfri Secundi AbrahamusBzouius
; AIe. xandri Tcrti; Ioanncs Francifcus Lauretanus , Fajlix Conrelorius; ac
roltgio* . ne > & diccndi facultacc przltans Hieronymus Pecrutius Soc.
lefu 9 alijquo : Geiafij Secundi Conflancinus Caiecanus , Celerini Quinci
Mapheus Vcgius & PauU Re^ius :
BonifiKj Noni 9t lofloceotii Oftaui Francikai Maria Via* lardus > Pauli Qua
re 1 AntoniiisCaraodoIus ; Pij Quinci Hieronymus Catena , ^ & Io:Antonius
Gabutius;Grcjori) Dccimitcrtij Marcus Antonius Ciappius, PJurimum quoque
Pontificum Hicronymus Garimbercus , Alexander Giral- dinus. Io; Bapcifta de
CaualerijsFrancifcus loannettus Seuerinus Binius,Pa- pirius Maflona.?rqiie ad
Grcgor.XllL ; Fnactkm Cabrer Moralis ab Ale4 sandroSefioad Clmencem Odauum , ad
coins anmim OAaaam dedmctc ItcM md exttt conims alqnff , Bc idatahmio M tanti Pon^ ttfics gcfta doaiffimus Carolus
Carthanus Rome , $c pcftcum VircUrifl- fous Eqacs Hieronymus Brufonus in
Supplemento hiftoriarum Itali^ Venccijs fipficrcaci mandarunt ; Ec dnamooiii
itfoo. Camillns Pamphiliiit loiioceii- tiiOeciailrMr SanAor Petto miiiimi fumens perduxic
adCfetnentem OninniiD , relquas morte prcuenttis non abfoluit i exAat opus
manufcri ptum in Bibliocheca Pamphiliana Principis Camilli eius Nepotis , noftr
fzculi Trtutis * & ingenioruni mxceiutis : Sed omnium difHinus & opti- m poft dodiflmom ccle(iafiicorum
Annalium Condicorcm Alphon/ius CMccoornsPontificaRi U Cn^MiNiimfitt aBgefttconnnnauicad An- mm t^o. ctxcqroeneis
nonaginta pencferiptoribus excerpta CitoonianiiiiL* opaircccnfuir & auxit ad noftra tempora eximium
litcrarumdecus Au!;a- ibnus Oldoinius e Socictatc lefu prxtcr alios , quos
addcntcs mcmorant , & Ludouicus lacobus
S.Carolo in Bibliothcca Pontiliciade quibus in vira Ho Duprijnobis fermo
cric. Ad Platinam redeo , Cenebrardus de eo Crono* grapb, Kb. 4. ib BooiMo
Odauo difton Hlnd , qni iatriuk tc vulpes re^ gnauit vt Leo mortuus eft , n
canis ; didum hoc &ls Tfiirpatum i malenoitt
cxiftimat:i^onitfm,inquit,P/4/iitf vaid aiiotfiii prorws adnotanias Pontifcuma*
uUt',mhil ule retulit i non dincnft Papirius Madonius libr. 6. in vita Pi)
Secundi : "Hos , aft > vium eius breuiffim compUxi fumus , fed copios ,
tF fine odio 4 Tlatina expomtur ; Omnium var apertitim monct Barbo^a^ poft
tlim qoot feiens praetereo $ opere de
ime ficciefiaftioo vniaerfo li oro primo
de poteft. Rmam Pontific. capimi. Iccando , numer. 6$^ ' cauti i inquic
, Ugenius Thtina , fjHftp ^uod ^hqua in eo indignstionis fu- fpicio in
Tontifictum honorem pojfet ttmeri , ex eo , qnod tenta aliquando Taulo Secundo ad futurum Concilium appeUare
in compedes tetrumque Cavee* rem
conie^lus fuerit Quam denm uirpicionem
non nifi in Paulo Secundo admkciMitMailQUsiai^'iis vita.: Te im tt f inirita Palili mn (equemur^ TUth^ bftm
mm CSr mmico amm feribere videris >
remqte hiflorico indi- gnam facere , quem ira 3 & odio rapi indecorum ej ,
&qui a Martbnio haiific Ciacconius in eadcm vita . Qui tamcn in opere
Ifa^voge nimis acriter Pla- tinammordett vocatenimtnaicdicum > &
conuiciatoremacccrrimummul- forum PoQtilcum ; quoa fola Itbidiiiedetrabeadi (
funtilliasverba) nihii Thomas Bozitts de fignis Kcccdx libro decimonono fign.8
1 . Pio Juhpitutus ef faulus ,
incuiitsgefiisdelcriltendisTlatwababerifdtsbaiidpouii, qidtotMsfitm dfplorjndis
ijs , quM Vonttfex in lUum fiatMt . Accamenlongdmerfacftaliorum Celebrium
Scrptorum fententia quo^ ttUD aliauos
Mraato tacis ordine 9 qua in human fiiemnc profe^*^' :fr* ; dittane ,
eloquentia niAi inferiorem ; Schedelius in chronico i ^ Vimm imdiHmqm Mifimm #
PM^Pfbum 9 0' tifitiwm ttUbctrimum { w. 1 1 genio fubtilem , & vehemntm ]
eltqnh difertm : Abbs TridiciifiittS , Mpit* Inipr. i4>j. no lijp^.
librumcIcrcriptcnbusEccIefiafticisabroluit24 > t Aii.i4f4 dous & anci(]uiCMfi (ludioiiis iudicatur
AJctandro ab Ale^ ftj * sandco %s dieram geoialiiiiii libb tcicio ctpic. 9.
VoiMerraol 4e ea in tjoo, didtun ikoofmodi eft 16 Bartijolomm Ttttma JlMMm /fr
Veemd Annoili. ^fUV Frttuifco Conz.aga Cardinale Mtntium mir tmie faSus Xi/H
QmmtH %t,t.iSOi' contkbemals pmnl, & opthus auus , ades in Quirinali (ibi
parauu , rbi , Cjr decejjit fcxjgenmus , t
TlatiM in hiflorta valiiurus erat ft M&HS fniffei /rp/memm
fgtim m ptim^ me, ^ Pmegjrico, tm nM
tati i' Cieennit mgipm fed tanto tmernallo
, vt hoc cognomm wm fronte^ mt audimm 'Mm
it^ ir t&m fttmim > Hv* ai
fMir b^ t&ii40t Francifcus Floridus
Apologia in calumniatorcs lingii Latinar. Quam autem Inudem non fn-omeruns ejfl
in fuo genere Baptifh TUtma Cnmonrnfis
qlcmSmmortim'PoiU^mifl^prelegMnter /cnpferit, immortaUm fibiglo*.
riampepefit, Wkiss^, Sed magnific prs cand(s> te er Paaliss lotils fo
clegijs viroroRl IlluHrium . Sacrati prafertim ordinis , bonique morta'es ,
plurfnmrr Tla" tintt manthus dcbcnt , quando eius ingenuo labore ad
exopiatam objcuri fUtiU f ncc ide perituram iucem Tonttficii princtftus
aSif^num mcorrupta iferius 9 mmtiur , ^ms protiU tUo^mmi Hlteibris yti
pura tiuor* ' tupta fidem prdfgfi & itttmt elaboratti ^tpernt augtt
digttitatm S7 ^, J7 Ncque licntio
prartereundUs Nicolaas Sandenis
> qui tibr fcpcimo ij?t- jlg-^^
vifibili Monarchia Platinam impcns laudar de primatu Santf Ro- ^^4, manx
Ecclefia: ridcni fuam cxpriniciitcm , Verba Plaan.T in vita Bo-- nifacij Tcrti
, fune iHa - Omiuo quod "Petrus jtpafioio'um Vrincrps fuC' tefforims fms
'pmtfabm Bmairis Regni Cmlmm iam
potcflatemquc d iko fib fourelfam retitimt non ConfUntinopoli fgi jimm ; HM tanm tmn dico multos Trincipes , ntaxim vero Conflantinum
copiparanda fynVm di , ac diffo'uenda ; Corifutandi vel conji'martdi ea , qua
in Synodis decre" ta erant , H'^mame Sedi tantummodo conce fiffe ; Merit
igitur Sedes Roma- na CAieris antefeittir , cuins tntegntate , &
cvtifl*ntia cim&a barefes con- fHtau firn & fxplofa , non tuec fimr
vetiM infenff ammi ci^ Ponti- fices . Quid
quod ? vei io Pauli viu , liccc aliqnando vertigine ca- pmm fateacur ad
Ciacconium addens Vidorcllus , non in omnibus ca - mcn , fubdic, fuiflcmcndaccm, &
Henricus Spondamis 28 in ila adCon- ifrot' ina. olium appcllationc minus
cxcufat i in alifs , inquit , Cnminibus j ei obie'- 14710^^. ^iis , fi innocens
fuis , >f pafi j ex eius liberntione conftitijfe ridetur , quis cinon
i^nofcat fi jlt iratns, yt d$ iUo j'cripfit Campania, At de ?ita> 6c (cri-
Cxterum de proprio ipiius nomine ( pramomen Ciacconio > &Voffio)
Bttthoioincus ne fneritiaa BapciiU^ magni ces cft piena negoti) * aded gca: ,
Digitized by G granibiisfcrtrumquctuetur
AuSribus. Baptirtam dixere lacobns Pliiffp- pus J3eromas in
fopplcmciicoChronicorutTi libr. ffxco, fic decimoquinco.
HartiniaiiusSchcdcJius. AudorCbroniciNormbcrgennsrcdionefexta 2p ^9
JIorjHisSdbintisApol(N>faikiacrfu9afiM^^ c ^ dcfundum ; Reiu* controiierfam
, &C ancipiccnuntcgrani rcliqu^re louiusin Llo;i)s;Panuinius initio
vicarumPonci/cunIo|nnci*Booi'Uis in mcdiod^hiUriarumi Ge nebrardus^PAolofconde
^L^'^H^^^'^r > Arcai^archokMiwnniap* Jellaruncgrantffimi>
ij(k4%ue>latiair^$|M Fidous Sabel* UsVolaterranus(horum opera IpftsViwkkibus
typh tradita quo errori ininus obnoxia in nomine viri celebri?, cifqiic , dum
vincret coniundif* fimi ) vt taceam quar rem faciimt cxplorarnrmiam , Platinae
rpiilolasad lacobum Cardin. Papicnrei >vhuurquc jriciiim ad ilum, auarum eli
ia* Ibriptio 9 fiue iabxijot&m liof6^illlMIWaj>ien^> ftar^holoin.
Platln^^ iiabenturque inter caitas qptra . lacobi Volarerraoi Papienfs , dum
vi* xit> i Sffcretis Anno i$o67^i^io\im apud Alexatfdrum Minutianum-* .
piiiingobiit Epift. 58. jjo. 1:5 1. j jo. MirfTlin; Ficinnx^i'^5.iaiv de Batch.
Platina Carniaum lib. j. Sannrif low
loaonesTricheiiiitttdefcripcoribiisEccleliafticis EdrC7pis Vacchelia- xz.jx. m.
t. nis Francfurti Anno i^t^ez qoaeditione referc illom MarcionsZcilIenis de ^'^
^'^'i Hif^oricis , & Chronolog. part. i. quibus fi libct , addendi . Ttuh.
obijl Alexander Scultcrus inannalibustemporum , edit.anno iii9.{cj7 Antonius
Campius inHiiloria Cremonenf Cromonar 158^. Abrahamus Bucholcerus in Indice Cronolog. Degoreus
Vuear. in reledionibus hyeoal. Hiftoricjsreaioo.41. Angelus Rocca, Audor Romae
infignis Bibliochecx J^^^^'X Angelica Ctti,nuper moriens Celebris meni. Lucas
Holflemus propnanu it,tkmg rara librornm fupclleaileretoani legaiiiCA trito, de
Bibiiocncca Vadoi-s^aM^ aa, tit. dePratldis. Alphonius Ciaccoaiua in vita Paoli iecuadi^ ^ui primus
omnium^ , -il " * " , ^ . Digitized by Google
rquos?iderim)ninwBarthoIomafitlicuitcxepiaoli$ id Cardin. Papieo:
lem,&Cii:cconimnlccuti Hcnricus Spondanus , ac Gcrardus Io. Voffius : hicdchiftoricsUtinislib.
3.capit.7.iUcinannalibus poil Cardinalcm Ba- ronium ad Annura 1471. num. 9, de
Platina hadcnus ; Friuola fonafs cui- piun vidcantur aliaua , & nimis
Jaruia , fed curiofitas , ait illc , nihil rccuUt Jcdcdcaisyiri$,dequcrclittcrariapukhrBKriuspraac
omnia noffe^. : iHunc TCro de Pomponio Lacco
. w I DEPONTEFICI ROMANI DELLE S G I S M E B T D E^C O N C i L i I G B N
B R A L L Anni di Chriik) Numero depone. S7 u r u % I* $^ m * 298 57 i I - 3 ^
4 t5 5 - 7 8 IO * II ? 1^ 28 20 21 22 *
Pietro Galileo di Betfaida Pontefice.
Lino Tofcano da Volterra in vita di Ptooro Clemente Romano dop San Pietro
rCloto Romano A Vac la ide o Anacleto G reco Adfeniele H Vac la lede ' r> Euarfto Hebreo di Bethicm Vaclafcde ;
' . Alcflan d ro Romano Vaclafcde ^. Sifto Rumano . .
Vaclafcde . Tclesforo Anacorita Grecai . ' '
Vaclafcde . iHieinio Greco
Acheoiei Vac la fede Piodi Aquileia Vaclafcde .Aniceto di Humifta villagio di
Sorta . . Vaclafcde. \ -Concordio Sotero da Fndi Vac la fede Habundto Elcuthcro
Greco da NicopoU Vac la fede Vittore Africano Vac l.i fede Habundio Zeferino
Romano. Vaclafcde ] ' ! Domttto CaliAo Romano Veicola lede .Vrbano Romano Vac
la fede - Calfamio Pontiano Romano Vac la fede (. ' V Aftttro Greco Vac la fede Fabio Romano Vac
la fede Gornelt o Rom an o Vacla&de .Tempo del Ponr. Anni : M. JDii ' I9 *-
. A A w
lo s 0 il li 0 / li %J n w 1t -M, 3t Chri 680 S84 m #2 707 741 75 757
7t7 Kumero dcTont. 9^ 54 7 9 9 9* 97 94 95 Lc(cij.Sic^iano , : . . 3 7.
Vpdkftde KiBcdetToi). ' 1 ' Vac la Chiefi dalla morte di Benedetto il
^^^^fin'aJla crcationc di Giouanai v.' ?rr ! \ Gioitimi v.^t'Antioal^a in Sor r
j u : Vaco la fede . ?i M>t.v .SCISMA VII. \ Theodor prete Romano fedettc
nello fcifmt . : centra Pietro alquanti
d . Et cffendo Aati cacciati via amenduQM^jretoCoaoQc ' Conooc di Tracia Vac la fede Thcodoropreu Komano idctfic
alquioti di; SCISMA VIIL Wchalc Archidiacono, fedctte nello fciYma coatra
Teodoro alquanti d . t eSbaq IUtldepolUaiiicnduef(cxuto Sfergio di Antiochia ja
SwlA Vaco la fede OiouanDi vj. Greco Vac la fede Cioaimiiivij. Greco Non
vacJaid^ ,1 SifiniodiSoria Vac la fede CtoflUotinodiSoria Vac h fede Cregorio
ij. Romano Vac la fede Cregorio ii j. di Soriji Vac la ide ' Zadbaria Greco Vac
la fede 9tefinoij.Koiiiano Vac la fede Stefino li j. detto i>. Vac la fede
faoloRQiiMdio VtcUftdo ; T- oL'.n ; i f Tempo del Pont Anni M. X 0 IO 19 0 . IX
21 0 IO '^'J I * 9 1' 0 3S SCISMA IX. TheofilatoR ornano. ^ Coiiantino
de Nepefo creato perfiffilHI^t *^VtHlB| ^caaopidai.uici^tte li o i o o o - 9 O
' o IO o lo i li 2 X 1 z 7 o ' I I ' I
10 I 8 O 3 o o o o a. 1 0 r \t * 20 IO 10 H n g o .1 Digit Ciuifta. dcToou SS C
I S M >1 li ' fM^poltomano MonachocreatandlftlfcUhl ." -mlafcicontra
Coftanrinofedettc jl' s r Etcffcndtxaincnduc cacciati via, f creato ^ 9)1^
Stefoam4ettoiij[iSnlfimQMoQaciio, Vaclaftde: - jp^, fif Uadco&Romano' Kon
vaclarede- ijfS^ iVi^fMatmOMST/kb , chef ti nTecondml^en dtCCCUVfiomL 3SR ^
teoociij. Romano Vac la fede- ^f? 95t
Stcfnav;.dfettoiv^ Romano. . "
Vac la fede ' It7 ' 2001?
CtfchakRpraano MoiuchO) Vac la fede * *
' lOJt Eligcnio ii. Romano SCI. S; M: A XC t2^
Zita2liiO'RomaiiaciBaiD4ielt^^ centra Etig^oftdttMLalqitintidt;. . IQ2&>
yakntihaK ornano^ : Vacia.fcdc- ' * ttfl^ r lojt OkegorichiV^Rpinanof
Vicla-fede. 104. Sfer^ij; Romano- : O '-^ Non VAC la fede: 147- ! 105:' tconeiv
Romano 1 / VacUfcdet tfi; XO^ JUsDcdiitto ii/ Romano* VaclaXcdfc 939 Stefano x. detto vfj. Romane Vac la fede
13X4 Martino ij. Romano . . ; o ' Vac la fede ^; . ^ - Afiapiro ,*
DigitizedByViOOgle 7 0 z I 0 0 D Z5 a Q 0 X m 6 0 0 I I 0 0 IO 0 0 I 6 ' 1 0 I
0 4 15 0 IO t: 6 0 0 Annidi Chr& 9 a^N T M_ P i C -9 Kumft ck'Pcmt. ty%
Agtpitoij. Romano Vac la fede Giouanni
xi). Romano Non vaclaicdci ^eooe vii j- R ornano Vac la fede TeonddPoatJ Anni
M. 1974 $75 9)i ^ 985 S9S ' SA II009 mi 1/ 14* 45 144 145 I4 Benedetto v. detto
vj. Roomb^ Vac la fede Bonifacio vij. Komano ' ' Vac la fede . Benedettovi
detto rijiRplliaw^ Vac la fede SCISMA XVU r Fra Bonifacio vij. & Benedetto
vj. " Giouanni xiv. Giouanni xiv. di Pauia NoitvtcdkMe Bonifacio vtf
cacciato via Giouanni xiV* erelTe di nuouo la Chici Vac la fede Giouanni xv.
Romano . Vac la fede Giouanni xvj. Romano ' , " Vac 11 fede f di. ^ i" ! . Vittore iif>
Romancreacon^Uicfim dop Anacleto contri Tnnoccntio - Sinodo Dtituerfale Later
anenfe di A'I. Vefcout^ Celeiltno i/. da Citt di Ca&dioin i'oi' ^ Eugenio
TiPifanoMonacho ADatlagio IV. Romano wnccfia ' VacJaf de ' . , . Hadranoiv.
Tnglci Monache, . ^1 Vac la fede 1 Vittore fv. Romano crcacneltotjfciOpii /
contr.i Alcrta^idro ili' ' I.r Pafdule ii;. da Gremii nello ksaL . ' Smodo
'ontuerfale Laterawuifif. , t di CQLXXX.Fj^ . .>. .- . Ludoiij. daLuocs ., j
> KoifTicdla.iedi^ ; Vifcmo iir. MiTanefe . Vac fa fede Greepro vili
Bcntneotaoo yMcdc ..... l" II O B 9
V C 7. ^ . lai 9 IZ X 0 B f 0 XI tt
o> B * . -; 7 -'-V 7 5 s .B IO 0 9 -1
9 19 Digitized by Google M A H % v-^' ' Tempo del Pont' II 176
Cktttli;.RoBiiiio . j" ^i*" ^ V'aclafcdc >' -.1 o ' o I CeldUpoiiKKomano ^ . . i ^ Non vaclt fede ' ' K
w lDiioceDtioij.diAnjgii' ' " > -J^" ^ . VacJafcde^ 901 * T
.... . ' , Honorio ij. K ornano Vac la
lede - Gregorio r. d'Anagji \^ '> \ Vac la fede -Cplcitinoiv.MIUnofe ' ^ ' .
i Vac la fede ^ ,JtaR90entloiv. Gcnoadb VacJa&de J" tnodo vnuerfale in
Lione di F^ancin, ' Aleflandrovd'Amgni:i ! ' .
' i Vac la fede * Vrbano iy.,dt Trcca ni^rancia VacJaide
Ckawnte i V. diKaitettaiwFiioda Vac la fede
' t / Gregorio X. Piacentino ..
Vaclaftde Iinocenifo*v^ dlTarataiiifiQrei^iia Praie di San Domenico Vac la fede
t ' * " * * r : Hadriano v.
Genouefe * : - ; Vac ia fede . - .* Giooamiiiou detto
xs9.aiIjriMaiBMmjfta]to mano . r. .... . Vaclafede Marcino ij. detto i v
dilWooeAi Ffmcii Vac la fede i ) Honorio
iv. Romano * r".' .* . " ' Vac la fede Nicol iv.a*ArcoHfritcdmiiorf >. Vaer la
fede Ceicftinov. d'ifcrniaheremiu . Vac la fede Booilkio viij. RoaMQt il) .Vi-. ai9' 77 i . 15 180 1241 c 1 * , > f * ! 227'' 188
^ ^ 1175 190 I9Z m
%M 0 1194 1191 10 s 0 0 0 I # 0 I
I 0 I f j 5 4 0 0 m. . 11 0
2 tL 0 *> 2 4 IO 0 w la biicdccto
ix. detto xj. (U Trcuigi idrate ' ae'Predfcator
i - :..- > Vac la fede . * '
Cioncntc v.di BordeoiaJGittfcctffOt ' Vac Ja fede Ami Mi D{ 0' o a 1 Ciouanni
xxj. detto xxij. Gancuariere Fraflcd i9 Vaco la fde n . : ^y*" SCISMA XXV.
Nicol V. da Rieti , fratelli dell'ordine di Micx>ri creato
neUorcirmacontraOtouannlxxk . 3: Senedetco x. detto xij. di Tolofiila
FiandaMMiaclio ^ - Vac la fede Clemente v/. Lcmonicenfe Francie monacho
Vaclal^de.- i ^tte/lo Pontefice ceUir la feconda 'voltmUQblHfjt^ Inaoccticio
v/. LcfnonicaiftFnnccfe * > Vac la fede Vrbanov.LemoDiefAifbFrancefeMoiiacho
' ' Vackftde Gregorio xf LcmonimTcfnncei . r/ * - 1 Vac la fede ' .
Vrbiosi.Napo]icaao v. >;>*i.' '"'.T^'' Vacaftdc o 19 O o 8 O. r 9,
li SCISMA XXVL Clemente vi j. di Gehcnna creato ndioItlfiBI contra Vrbano vi.
'? Vacala fede * VacJa fede ^mJo Pontefice celebr la quarta voUa il GiuMeo,
Benedcttoxjidctcoxitj. SpagnnoloiiBlfoiciiau dopo Clcineofle' vi^ coocn li
ibccttfol di Vrbano vj. > ' . , , InnoccQtio vii. di Sulmona ' Vaclaftde Gregorio xij. Vcnetiano i
SlTendoegli dcpoftoodCoBciUoMao Vaciafcde .
. . . . . inOiJo 'vn *.' erfuU ds Ptfk, AlefljUidro V. di Can ' yacUide
t 8 to IO Q 4 o l t t !> O 1 I 6 o tt o il o o o 7 13 1 II o 'Il 26 il IO IS f 9 10 1 o ' 0 zo
Ciouannt Digitized by Co. 1 O. S li , - t
tir l IO 0 4 : M II 21 ' 11 Armi
di Numer Tempo ddPonS Chrifl dc'Ponr. . . _ vr
-^n D. 1410 2^ Ciouanni XXI/. detto xxiij. NapoUtana ' l
EfeidocoftuidcpolbjoC f . Vaclafcdc ' ' CieflkcDiBx. Romano QggiRcgnantep, ' 11
11 1! 10 1 o ' 4 o ' o O * 30 o 9 o II
-v O' O 3 S I 1 5 4 'il ' 4? Vi 1 .1 I L
r I NE .1 . j.. i T A- Digitized by Google TAVOLA D EP O N T E F I C I Secondo
l'ordine dell' Aifabetto f A T^rUM,
Adriano^* Mariano ry. jfdtiano tu* Adriano u ^Adriano vf* J'cjf^apiio /-
J'.^mtfandro f, Aleffandro y.
Aleffandrot'^. ^eiflandro tu
^AlejJanJro vi .\ jieJJandto T/y, J'.^nacleio. J ^aJU^io y. -jfnaftagio
tff, ijfnajlaoio iu* tceio. tenter, -TtFnedettoi. X IJ benedetto x.tn'deito
ijf, Etne de: i o iu .'^ ; Jiencdetto 'v^ _ JSfnedetiO'Vf Benedetto uh
\S9nedeUO Z)tif^ ^ enedetto ix, _j
Benedetto x. Benedetto xf Benedetto x^, J' Bonijntio j. Bonifacio y Bonr^Atio
/y, ^ BontfactQ il/, Bonifacio 1;,
Bonifcio 'vj, Bonif/tcio -yy. Bonifacio Ty/y Bomfacio ix. 160 ff^ Ali fio /.
ijSjCele/inof. 927 Cele/fino 498 Ceteftinoitj, IC4 Celefiino i'vi ino U l^Z
Chrtfloforo. \o i Clemente i. > aj8 Clemente yi, 2X0 C/emence iy. Clemente
iiu CU mente u. Clemente Tjf. 5 Cle^nen'e 'v*i- tj_ Clemente -viy* 72 :Cltmente
ix, 90 Clemente 199 ^ C/e/a. . ^ 277' Conone. i-lJ\Cotnelia, ** 39 Co/Iantina,
07J TTX ^m.ijo L JM I ^ Damafoy, f i. c Oliato j, ' - 196 Veod to if, 209 ^
Dionisio, Zi Vono)\ elice ii^ form^fow ^ G ai Donojfw 34yJ iiu^-enioi, 5^8
Fugenio y, 79 Fuaenio iy, 8 Fugenfoiif- l^jF.ufeh'o, I 2^^. tchiano, li2_ ^ T7
^iano, IlXI/ Felice j\ ' ^4T elice if, ~^ ^^kS.Ftlicj[. Aio, ' Gelajto / 2QJ
^ti^Jioif, f.Giouanni im Giouanni y. 1^ GiouMnniiy, 1% Giouanni iifw Giouanni
Ut jg^ Giouanni ui* ^t GiouMnni x^y". 2^00 Giouanni ^ 50? Gioujnniix, , ^^9 Giouanni x, ** 770 G
iouanni xf, 77^ Giouanni xy. 1 ^ Giouanni Jciy, Giouanni xivm Giouanni x-v,
Giouanni xTjfm Xj Iouanni x'vy. Gtouanni xvijf Giouanni xix, Giouanni XX,
Giouanni xxf, Gtouanm .v.vy'p Giouanni xxiym 2if.G(ulio f, Giulio if- 50 Giulio
ijf' l'. I74 Sergio its jfi^ SeiteriM* ' J.SilueJtro f. . ^1 Siluejiro ij. Si
lue/trotti. J MirceUiuo. Marcilo 539 (,Siherio, 6lJ.Sifn//ta(h0t ' lllS J
Simp.iiio, '-^ 188 Siri tic. 09 'V/VftfO,'
5 innriiiMM^ 980 AUf ^ndnPemtoRwtmto/iiaceardJiT^Ck'
AgoflH9S^mU^nMtfi,pf$mdinJit,iis, ronimo, 62X ' Ciriaco. 5 IO Alcfundro da Fffe
Ferrarefcyff afelio del Duca ^o/itto yaiiero, f^enetian^ffite card, tit, di s,
di Afodena^dact ci d.dis, A/aria Nttoua, 688 Mmc, 596 AleJiandroOrJtnoRmmo
AbhaU dCtJfdittm ,^fofiino CnptHOtMHiuJk ,e^*trd,Ut. di s, t. di r. Maria in
Co/me^ 'n. ^ iS Adriano, 628 Aleffandro Loovf'Q I olo^nefi Arcuiefcoi'O di
J^ofiiMO GaUmino da Biijtgella G e furale del' Bologna , Poi O ce 0 rio XK 70 1 fmhm ^PredicmUnti^ptete
card,di s.Maria Agojino Spinola , Genouefey diacxmdth tit, di de Araceli. 701
s.. ^11 'jBanoCotiim9%trtonttffftemdj$iAi,Vrar- AUfsio.... prete card.t.d r.
Safanna. 291 fide 428 Aljonjo Petrucci,
Sene/e, diaccard. di /, T beo- JShetico MonneoCafftnenfe^iacjcard, 235 doto,
490 Meno degli Mefii^FioteMtm^die,Cnd.d$ AlfonTo Ror^a,
SpagnwohtpretecardjiKdtff I s. Fujlachio. 419 ^taiiro Corcr.at. 419 Alberto,,,,
Diaccard.di s. T he ed oro. 269 ySJonfo Infante di ^orlo^ailOf aiac cardn, di
Alberto di Monaca luicueno tpreie card, lit. Lucia in SepttfoUo, 49^ di s,
Lorenza i Lmeiim, IXO Alfonfo Manrico , Spagmieh f prete emdtn, tit, Alberto.m.
diacono card.di s. Adriano. 280 di tanti Apojioli. j Alberto de'MarcheJt di h
randeburg^prete card, Alfonfo Carjffa^ Napolitano^ diK, cor din. i t. . tii.di
f. Pietro in ilncffla. 497 Maria in omnica, jj-.^ AUem Megmem, S9logncfe ,
prcletardinJit. Alfot^o GeftMddo , Napoiiiamo
diacsesedin, di dis,. fjKS r. Cecilia, 475 Alberto d'AnJlriayffliffolo
deir/}>:pcratore,pre- Alto/ de i Rfsi^FiorenttKO^prete card.iit. ni
tc.'.*rd,dis,CroceinCier/fJ}tlem, 396 Clemente. ^c,j '^bii:o,^pfeUt card, tit,
di r. Croce in Giert/fO' Alufe Comar9, FenetiateoAiacMdM f.Theo^ tem, 209 doro.
^ ^.jo yfi-fo Fioreiino^dfac.cm.d .rr.Scr-Jo^eBac:o :rC'C card, 561
^niontoG^aM^Romano^tfcardJkuNr.Ce ^nni6aldCsanoJimaM,Fe/c,card.Tt' freti card,
iti, di An'onio CorrarOfFiiuttiiOffnU card Ut, di r, s, Pietrose Marcellino,
^2o Criyo^cno, 29^ Andrea della Valle fRwnaao ,pitt cardi tit,di
j^iiOHhPancfrtnOtdaPonoGrMatffrtte card* T,Agnefe, n'7t^Hpa,daladifprete
cardJU,di r. Antonio Pen$ottOfGramaelap di or^tgtfa, prete Ptiaenana, $86
card, 651 Angelo Cor aro Usaetiamo prete cardia, tit, di t, Antonio CbreceKOi
Ftatuefe^ prete card, 361 Marco, ^ 389 Anionio Curaff'ay Napolitano,
Diac,card,di t^ Ar.-do r- f Reccanati,pretecard,tit,d$t,Stefano Eufetio. in Ce
1:0 mcn*c, ^91 An onio Maria Saltiiaty Fomano,prete carditi, Anrelo
BaT5adUo,y*netianoipreUtard,Ht.dir, tit dir. Maria in Aquiro, ^95 Pie:ro,e
ALrcetlno, ^91 Antonio /1^f^7riaGallo,daOfmo, prete Card. t*\ Anoe'oCjf'^niro^
f'^omano^rete cardinoti, ^ f y. dir. /fgnrfe. (^ig Croce in Ue rufalem. 44^
Antonio S anlo^ Gcnttefe ,prete cardia, ti:, di r. At^elp ^ccoiinifFioreniino,
prete (ardfK,tst, di Vitale, 5-8 Anto- ' Digitized by Google E ttolf ai tfitti
1 Cardinali. . . ' . Xl lonet /I^Mfe f, Ciriaco. 3^0 t.Clemcme. Bernardo dalia
T orre,FtMtcefe^iaccard,iii,ni Broccaro i oejlOf prete cardMtdir^ 444
tEmfiaehh, Brmno,*.preUcard,tit,dif,SMHnM. ' ^ Sifmttdo B/^met^fSp^^gmtolo%dlte,edr/L
di 1> :'ov.t-lo j. ;'onit'^' i ofcano,pret9d,Ht, \^ iti* dT.u/iUc3pM fommo
P9Wtq/Sei Paw d s. AL:, !. 1 in V artico. 497 687 Bernardo d^i 1 rento^reie
CardJituii s, Stefano Camillo de i Mafytmi F ornano. .. 77 J( in Celio monte*
511 Camillo Melci AdilaneJ'e. " 764 Btfnareh Saluiati^ Fiorentino, prete
card, 561 arh BofUn^tFrattcefe, prete card, di u Mae Bernardo Nauaiero,yt
7ietia9^diae^d9dJit.di ilno ne'monii . 46^ X. ^Jco.'j ivter Im^igincF, 5 6 s
C^trlo dal Carretto ^Gewmefe tpfcte cardin. tir. Bernardo de Roxas
pagnueloyprete card.udi di 485^ c... 88 Carlo Maiicnen/PrancefeypreHtard^iiuUt^
Bernardo A^acxjcouufcki PoSaet^PyfOho di Matteo. 5.39 Cracouiay prete
cardjit.di 688 Carlo di Gbifa^FraaeeJpptete.catd^tiii s.Ce^ Bertrando da
CaJlagneiOy yefcouo ^cardin. Por- ciiia , 5.5 1 titenfe. 357 Cario di
Faudoi0OtPtatie^t4lMe*eard.Utjlfm. ^ir^r.:ndodfDeHeio^FrancefitpreteeardJit,di
Sr/e, 531 r. Marco, 360 CarloC^rrafTaj Ni^OiiaMO,dat^eaKddi ffJl-' Bertrando
Francefe ^prete cardin^tit,.di t.Ceci- to,e Alodejo, 5^4 Ba 3^9 Carlo
S9r^n,Francefei prete cardMUiifr,,/^^ Sefiarione da CoJUmiMOpolit preUeatd, tH.
di S. Carlo I- orromeo^ AiUawtf^di^'Mrdkdtr^ IT, Apqfoli, 4TO Martino ne monti.
kCX- B4ffom^diac(fiu> cardin di r, Giorgio al VeUt d'- Carlo de Gra/si, olognefe , prete card, tit. ai /. . W a9Jt
Aenefe.. 574 SoeHo JLemamOt diae eard^Hi, difr,yt^Ai> Carlo d'i
LorenaJPranee/^iae,eardJrmAMs dejfo^ * 271 inDomnca^ jptf
S^BonanentretOiVefcouo card. Ali ano. 325 Carlo di I^renafdiac. card. di
s.Agota. 628 SonauerHura Corrai 0, Padarmo ,pi tte card. iit. Carlo RahuglietOf
Framcfe , prete cardin, tit. di dtr Cecilia. j9o nEitfemJa 574. Bomacnni
Marceggidno^ 769 Carlo y}Jtonte,Aiaite/^preteetd,dirT.Fi:o,. Botta Piemonte/e ,
769 e Alodejo. 561 Boaxj Arduefcono di Toiofa, ora di Narto' Carlo de'Conti
Romano,}''efcouo d cincona, pre^ msm 773 leeafd,dir*^: 688* BomVi. 'j6^ Carlo
Madru:^Gerneaiiyefioiio i^Treitt^ Soncompa^no Botacene f . 764 prete card.ti di
r.^.. ' 688- Boifacio Vefcouo card, Albano, 233 Carlo Emanuel
Pio,Ferrare/e^iac.card,tituii f. Jloti$fsHo, ,preUeMd^tiulirMiereo'. 252 incoi
ih careere Tulttano, Sft M99iffmk,^ diae^mimdilt Un* Crfm, e Va- Carlo A fedici
figliuolo del Gran Duca diTo^ Mi^M^ iSa Jcamtdim^^iiidisJUma^itkJhmnica.'jai
Digitized by Google E TittM aiidiri I Ottai; ^ i -tgsliiAipfinmici. dSi
Cre/centio , ditto Cimk Kmmh F/hjgmtUSs- ICtfart SmtMiUSifrd net Regno di
Napoli , binenfe , ij* prete card,tiudi rr.NercOr& Archileo 687 Crefcea t io. .,di/tc.card,di r. Maria
Nuoua . 26 1 Qefart GherareH errino ,
freU eardjit, di x. Crotone T ode/co , freto ca^dJituU 389
Ctttfi^aMMjemdiuMmUt^fmin '
CinijlhforoGiacoaf ci. Romno f frott emd, i ; ... ... D .
'Ck^fhjhn^ii/iffMieeidIti^ f^AuldMr^enfi^to^g^frUCardJt 490 JL^ T,Stefano ti
Celio momit T - Cbriftoforo Madruccio > Tsofdo > 4ri/. ijoujerio Monaco
Cafinei^-^fNiie cardai. \^i r, . ti4f.C(f0foo. : . ama' , CViQ Romano proto csrddikdiik l okdn^ in. fa, Z^l
Lucina., l>eodato,,mdiac^ard,di s, Adriano * 28f
CinehSanothkomm^iejtMdJit.tatHain Thoda^^mfeototardMiMt^ 297, Offio* 297
DeodaiodeCauilliacOtFranee/i,prtUcard,litm CsnihioRomanOydtac.card.dir.
Adriano. 2H0 di r.Croce tnGieynfrlem . 365 ,
CiniioFifi$roAido^andino,daSenigagliaf DeJiderio.,,.t>reiecard.iiuiif,Prajfede*
l6t . diae^ofdMt. Giorgio al Feto ePoro , 687 F. Utfidetto Scaglia Dominicano
Ctemonefo , Clandiodt^imri^Ffmt^ifMoiOfdJilJifm . Commigario del t.Vffitio ^
proto ^ardakJiu Agnefe . 5(1 Clemente. 70! Ciaudio di Ranma , Borgognone ypretf
card.tit, D daco Spinola , SpncTtuolo $ prete (ordAtt^i r. di f,PndeHiiana ,
y^eMud,T^oUnom 3 CJrd.iit, Maria in 'via . 406 r*i .Crij'ogono , 589 Domenico
GiacoAacciot Romano, prete card.di ^JinO Fiorentino . 'j6^
t,LoreHXfiinVan^Aerna* 496 Cofmato de i MegUoratt da Sulmons, prete Domenico
Grimano ,f^neiiaitOgdiaeMd^t,di card.tit. di s. Croce in Gterufalem . 7^^6 r.
Nicol , 48 1 ^9fmo Orjino Remano ,preie card^ii^di ss. Ne- Domenico Pinello ,
Genouefe prete card^iiud r, '*o,r Achile. 466 Lo/enKP in Pani/peraa. 6iy jnxp
SarnaM9iMSehfmBiij^pieetoomd.tit, Domenico K^momdo^p^nuolo ypreUe^td, lit:
*ale* :\ ,4itS^ 406 d Dome- Pietro in A'onie Aureo. 688 s.Xheodoro* ' .\
VomefiicoGmn.'^Jo Bologne/i Arutjiotto Si- Federico Gom^gaMltlm9$iUm^9mdhMir*
-pontinOipretecard.w.di r. 6^8 Maria Noua. j di^ card, di Fran'-c 'j.%
Gieronimo Gnmaldo Genouefe^ diac, card, ai r, Giouanni Mincio Romsmo^ Vefc,
card, VeUter" Giorgio al Foto d^oro. 511 no* * 2|} Gieronimo
DoriaGoiteioJiidiaeMKrd,dit, T- GiotunSdArtiprtto di f.F&tro^ proto
mi>$fU mafo in P orione. 511 dir,.., .^35' Gieronimo
ClaituMoSenefejpreteeard,tit, dir, Giouanni..,, prete card, tit,, Clemente, 530 Giouaimi , Vefc, card,
Portuenfe, 238 Gkfonm9heemiro4^iMaMBMMdoFrhdipo^ Giomiiii,F'oJt,eard,TlcoamO MS
tecard,tit.dir,Crifogono, 5 30 Giouanni.,,, diac, card, 272 Gieronimo Ver allo
Romamo^oU Card, tit, di rr, Giouanni..,. Vefc. card.Oflienfr. 2 J^y SUttefirOte
Manino, KH Giouanni,,,, Fefccard.Tofcolano, 2^ Giiromtmo capo di Forro Romno,
dine, m, di "Qommid CedotakOiA^n, CmJinJM.md,MSf, t,GiofgioalVoloitoro 531
Maria in Cofmedin, t%t( Gieronimo DamttiodsC^tUtiprotO card, iit.di
Giouanni.... diaccard.^i r. Adriano. s,Adattoo, f3Q Giouannipretecard,tit,di
^.Cecilia, Gioronimo Sintomo ffodaOmietto, diaceard, di GiottnniCnmonJf prete
card, tit, dir, CrJi^O' ttmCoCma^ e Damiano, 5^9 no, X6l fimtiimo Soripado
tipolitmoifnto card, 561 Gionemni,^ petto cmdJittdi t,Eufebo conf, 16 1
4)igifcecl b^oglc JSH Qhnanni., refe, card, Saiino, ^06 Giouanni
TagltaceggpJtiapehame^efsataiKm Qiouanm de / iU.iyFrancefeyMonaeo^ete card.
Vrewjiuo. 4PO itt, dir. Tj^renzo in T.ud'n.T. 310 G iouan ni Kempt^
l^giefe^preU cardia, tit, di Giouanni.,,,' ''accard.ui s,^i aio in carcere. ^o
MaUiaa,. 4IO Giemauni Vefc cmd, Pertueof, 3 14 Gieuanm Pfoncefcy prete rmdin,
tHMtJPrafie* Giouanni daParma,.prete card,tit,di r, 314 dem 4 IO f^iouanrd
CaRetJrroMcefe^rete tardMt,di s.Ce- Giouanni de Torre Cremata ^Spagauelot prete
citia, . 325 card,tit, di susino,. 410 OiouatmtCottfanay'ReMtanOidimjemdM
t.ll'^ Giouanni SiciliaiiatAAmieOi prete eanh, di r, Giouann' Je
CrefcyFrancefeyA'fonaco. 341 Saiina, 4ro Giouanni da rAaurto^Vefe. cari,
Vortuenfe, 238 Giouanni.., FrancefefpfetecaedJi^dif,Stefa- . Giouanni G
aetanOfdi ac. c ar d,di f 545 no in Celio mente, 42S Gimumm de Connemni , yejhm
cmd, Tertnen' Giouanni dSegoma , Spagnuolo .prete cmd, 4 fe, 35'' 4tl' Ciouanni
Gaetano V fJtno^UmanO/Um^atd. di G iouanni Mela, Sp0ij9in/OO,preteatdJt.dt r r.
i,uffaciiio*^ 358 ^^MiU^e Fr(pM, CQuae^ Digitizedby Gbogl E Titoli di tmtl !
CiraJnaK; x v 1 Qicuann*CftUont^MiUnif9iVretecard,tit.di dir.BslHa, 40 '
nClememiei 4)5 Oiomtml>omet$ieo di Cppir,If ornano, prete car^
Ch$MnntGofffed$ifmteaMlJhdifASilue- iiudi s.Gottanr.i ante ^oriam Laiitiam, 49^
fro, e Adartino, ' 444 Gtouan H/tttitla Valautcino t Oenoiieji > prete
GiouamU Baiuet france/t^preu cardin,tiu di /. cardMiuii S,/fwoUinme. t^SufmnMm
Af4 GhitmmSMil,FitewihiOfdM.iMLehtr Ci'o*tanni Mkhki^9mtm994tm.emdMt,di t,
Ctfm^eVmmmo. 497 Angelo. 4 di r. Sie^ino in Celio monte, dSj Giouan Maria de
M^HAt^ Rmume % pnie catd. Giouanni d'Aragona, Napolitano^ diac, card, di t it.
di x. ditale, 530 r, Adriano, 467 CiOnanPieiroCarraffa,I''iapolitanOf prete
card, Gifuan Battila SsMeUoltomano,diae,eard, di tit.dir,Cten$eme, . 530 r
Nicol in carcere, 4^7 Giouanni da Toledo^ Spejgtmoio^preietgrd^tit GhuanniColonnaff!omano^^tCmeardin,it,
di di s. Si fio. ^50 t. Alarla in Aquiro, 467 QiouanrUyicenT^
Acijuauiua^NapolitanOiprete GioitaM Battijia DrJ$nOy Romano, diaexatd, tiu '
tard*titMtt, SHtte/ro, e Mtnttt^ Ut. Afasia
in Domnicr. 467 GiouanGierowmMtrome^Jlitlsnefe^fHUeari Gimumni de Medici
Fioreniin^diae^eOtd.lit.di iit, di x. f'iiaie. 5 ^(j T, Amaria in Domnica, A75
QionanAnpelode'A^dici,Adilanefe,preiecardm Giduumi Borgia Spagnnolo,prete card,
fitji u iit, di e, Pndentiana, Sufatma. 4G1 Cionan MicteU Saraceno, Ndp^iimo,
prete Giwttud If^lefe^ptett eardtuiit. dir, Anaja- catd.iiud r.Maa Arac e 'i. j
jj^ .p^ 481 Giouanni ffircto^da monte
PulcianOipretecard^ Gtonatm(Frantefe,pfete earMtJi f,Saiina,^% 1 iit. di x. Fitale, ^9 Giouanni Ani ou io, Milane/^ete
cardaitjitr* Ciouan Andr ea AdenmrifSieUiano,preU ard NcreOy& Archileo. 481
t. di t. 1^ firbara. fifg Giouanni de Cajlro^pagnuolo^eteca^d, tit, di
Giouar.fi Vogoio, Lokignfe,preteard, tit.dh . r.Pri/ca, Agi Anaftafia. .. jjg
Giouamn l operySpagnuototptete card, Ut. di t, GMmriMi
fiattifiaCiradafienouefeypriiemd,d Maria i ni rafie i:ere. jjgl r.Clememe,
Giouanni fera ^Spagnuolo ,prtte card*ftt, di r, Giouanni A fariine^, Spagratoh
^pfete tard,tit, B albina, ^gl di st, Nereo,r Archileo, ttA Giouan Baltifia
Peffaro, Modenefe spreto emU Qiouamm S uauio, Gnafcone, prete iord^ iit, dir.
iit. di T.Crifogono. afil Giouanni ante portam Lotinam* 554 Gioan S te f ano
Ferretto da VetcelU^teU cardn, Giovanni Grapper^ Germsmo^ prete eofei, tit. di
di sr, Sergio, e Bacco. s. Lucia in Silice^ " ^ta Gi9tianmCalifliarySpagnuolo,pretttmd,^,d
Gio'*amni Antonio Capifaceo^ Romano , prete 481 emdidi y.Pancratio. Giouanni Forgia, Spagmido^iaceard, iit.di r
GiouAnni J^eltrandoJFraneeJi,pret9Card,tit. fii Maria in inalata. ^2 s,Prifca,
^^-a G9immetftmmca,Spagnuolo,petetafd, tit, CiomS BattiftaCiffigliaro
Romano,diac.ray.^etiFitint9W9diKjBtfdM r. Gratta L0aiftf,Sp4^99piwte tardi Hi,
MrJ Maria in Cof me din, 688 Sufanna, 5H Giouan Dcria Genoue/e^iac,cardjit,dif,
6SiS Gratiantu, diac, card, dirs, Cofma^e Dami^
Gf9usnGarxaMeUin9F^m4m99prtl9eard,iit 00
. iSf di rr, patir Coronali, 700 Gregorio^ dioe^tord iit, di et, S\tfg0f
t Giouan BaUiJ}a Leni RomanOyVefcdi J^iL ct co, 247 e poi Ai ciuefcouo di Ferrara^preie
cara,, it. i G reg orto,,, pirete card,lTtuie fr.A^>offolf, 25 S sf. Si fio
nella l'ia Appia. -jol G^e^oro,jRomano^iaejcard,dt s,Angelo, aja Ghnanm
BonJFioyefitinoVefcMO diBifrta^ Grc^ or{o..,dM.card, dir, Lucidi i^f preU
tard.m, di s.Clementt* 701 Gfr r oVo d: Cervo (mano, prete card, tit, dir,
GtouanniVolJno ytneii/ino, 74 uere . . 27 1 Girolamo Bonuiji Lnchefe. 764 C
cgorioRomanOfdiacxarduiiTu^ei, 271 Girolamo, ^i w i^ ommio, Qfiegari^ diacotto
eanUm di iMarsin Afnt^ 3imlanoCefarinoRotmnoeiiiacxdrd,dis.A7i- ro. . *7* ^eo,
48* Gregorio,,, diac, card, * ' ' . 547 Giuliano Ce/arino Rom ano^dioCCafd.
dirr, JVr- Gregorio, prete eareUhuti r.Marco, 2 So #f tf, e Bcco 4^^ Gregorio^m
diacono CtnUn, di e, BMm in PoM Aliano dalURoHtft^ttttMdJitJir.Fietro tico,^
291 in Vincnla, 466 Gregorio.,, diac.card.di !, Maria in Atjvro. ini Giulio,,,,
diac xar d,di t, Adriano, li Gregorio^ diac, cardin, dis.Giorgio all'elo d'^
GitdioSm^in^iprtiotmilaU^fMtK oro, . t ^ ' . t4 , Gre^O' -- . _ Digitized by
Googl^ ^t^n^^dimBmdJruAngelo. t. Jfttnx^inFMnifMrnM, 166 -Cjfegorio,. prete
card.ttt.di r.AnaBmfia 301 Gwglielm yefc.card,FreneJtno, 3 IO (Mtegoth^
diacjcardMt x.Z keodow, QwJt^im dti fi^cOf dUcouo cmd, di x. En/ia' Gtegorio Petrochiii 9 a JkUm^BUoro , prtt .
CiErimM- ' .9^ ' tmdjiudif^gojino,
Guglielmo T^ngo^Mmgm9idUt*md,dTm 'C^mnro Barbarico Feneiiano, 7f Guido
RomanOydiac.card.dif,., 271 Guido^,^eU card, tituiis* Loren^p inl^ama-
Gupliilmo Curii, Fratte^, ftgitimd, Ht, dtru fi* 271 guanto Coronati, ^
4tio GuglUlmo d'^rifhlit Ffmteefey ^eu
emd^ik na, 171 d ^.MaatnTtanJltutfe, 'Guido,,, dacxard.di r.Muria in Portico,
160 GupUeli^o Iridice^ ^ ' ^rtrtfi^iitt, rvd.trt. di r. Guido Pi/auO/^ett
cardait,dif,CriJgoo, ITJ Maria in Cofmedin,
563 Cognomi, Mif; :i
CtiglklmcCroi,fim^lg^^cmJit.Mh Hiff olito yUMtandim Mmm/Hmjuitd. tu ria in
^qtfito. 497 at s. Adaria Nuova, 7 IO Guglielmo EiafoTtyFiamengQffreU card,
tit. di Horatio Spinola Genoufe\diK,Ctr(Ud$r.Bia' rr.GiouanH,ePaolo. 505 9q deW
Anello, 700 Guglielrmo fyiM$fd,PreHefiino, .. ai6 imsiw MaffeR^mmi ff9tmdm,tkkmr.
Gugl{elmfi*m*freteeafdM$lifPfftroinFincu- Gtorjghimyelairo, , " 7OO 2.80
HoratiO Lancellotio RomanOiAitditatdiXMttMt Ciufio,^ prete
cafd.iit.dir,PHdni$ana 171 prete ard,titji s,Saluador: TOt H *' > r
itMldoLiiccbefe,diaCieard,dir,AUrisim'tAt Hj^meroFrMnctfitpnltmdhhliLdifr,
lata. ayt Mattinole Sluejfro. Hu6aldopntitirdm^4/if. Crocei mGier ufo-'
diac,card,di r,AIarianuoua, 2(i6 /r^r. 17V HtHsdiSrmtoHtrM9m^fMkrditM.dit*
Hmeft9*^,prtUmihkJitJCitmenie* l6i Stefano in Celio monte, }d} HubertoT
uUigmfiiTodefco, Monaco Benedet JJelia., Francefcypreie card,itt,di r. Lucia.
^67 tinOy FefcoMO md,titM Stlms Candida ,
JHknricoSliano/iac,card.dT,7 eodoro,26l r. Kuffina, 25 J| Henrico^^prete
carjUM ss^quila^ Vtifca* 26S if ^0 Candido J^manOy preU card,UtM / C/r* lenrico,^,pre$eardJitJisf-tkr9^Art^
mente. /eo . 194 Hugobaldo prete card. tit. 255
J^emicoFrancefe^efcouo,card,Ofiie^fi, 514
HugoFranctleyFefc.card.tfi.Freneflino, 2J2, Htnrico Minutolo^^olitane^
ifccatdin T Acfo Pifano^rete cardJituii Santi dodi Apo^ Hemico InglefefireU
caedJttJi s. Fufehio. 406 Kir? 0 Alahiwo^/Ucxmj*Jitm Mnrbit vis
JJenricodiSai$iOj^fio,frmecard*iit,dix.Cle' fata. 2^ mente 410 Jiufo....
diacxard.tit.r.T heodoro - 2. 511 Hu^o di Cipria Gre^^diacaard. tit. di f.Adria
Hermannoffotocard,iiiJif,f7tale, 340 no, 40^ Hermannodiaccard. 247 Hugo f
onemprigm^okipft,priU emdaitM Hermanno..,. diaccard.di s. Angelo. 272 r. Ufo.
^Vjt Uiltpranco Crajo,-lolognefe, diac, ca rd.tit.di s, Hao 0 L ouex
Francefe^iacxard,tii. di s. Ma lufiaebh, ' ir7 Hainortfi9. ig Hii.prando
SonefefT ofcanOy Archi d. card. 258 I Hippoliio
AtelinOfjFerrareJe^iiac^arduiif, Lw T Mberto de
PttttoFrawe^fkifireUcMdin^tit.di eia in Silice, il02 rr, Apofoli, . 3^8
Hippolito d^Mad^ WimnfUm discern* di a innoeenm,,^ Romano^ pttie'eHnL . ' ^^yf LorenxpinDamafo, 512
JnnocentioCio,Genontfi%cHai(tCmdinJi:*irf, fippolito da BjeJFrrsfft^diaS^mdM
t^Ma- Cofm .v, e Dami^r.o. 497 ria in Aauiro. t4iac.car,dif,Aiaria$nD9mnica.lii
chh. ^ 70I Mamfeedo, prete cardMtdi r^Saitia, 275 Melchior Capir T odefc
o^rettSrd fHvd^'r Stf- Mt^dWi^frete card4$diie0ia. 185 fauo in Celio
monte,. ^fo JiiafCo Vo7crtQ da
Sarmo^pttHtmd^Ms. Ma- Melchior Clefelio T odeJtL^ yfaemdilienna\ riaiuTrafietiefe,
489' prete card.tit. dir,,, 70X' Marco Seccio^AlUmfs Todefco, diacsard, di
Melore Francefe^preU cardjitMrt. Gmunad^ Tt.. Apofloli, e Paolo. S80>-
Jdarco da l'iter bq^prete car.iitJI r.Prafede.^^ Metello Bchi Semijf4yCmiiSmmf*
card. MatcQ Barbo yemetianjft9teuetreie card.tit.di r.Ciriaco, 275 Matteo..,*
Suizjui^Of frreu card, tit.di t, Puden- Nicol rnglefe^n.cifiJKefc,eard,Alm, 7^
. mutt 490 Nicol.., diac.eanl.dftMaria in Cofmedin. 197-
JI^QLjt^Tod^/to^UMmhJS/,Aiige- NiadParifi^fk^ntttmdtnMuMrXmompir* \ h. 490
Vamafo. ^4 \ Matteo ContareUoFrancefe^retoteiNUUUms^ IM 4UTuu^o^tt^fttdpiiiertfe,
, Digitized by Google E titoli iittttiiiCtfaiiialt. yVVfl 8fo/a da VraiOy
Vtfc^ard.Ofienfe. ^46 carcere . Ucolo Fr ance/coirete cardMidi r. E pfebio. $51
Ouauiano..,diac.card.di Tf.Servto,e Bacco zyo ^Scolo Cappuccio Jiomam6,prtt
Ctrd^di sJ'itaU OttMuiano^.Mac.card.dirstSergio^ Hacco )01 in Ve nino, Otkune
CaftigUoM^ tmt9WfmCimJyiit9 2ScollBU>fi$itt^Sfifmi9h,pUSnttMMudir, card.
O/lienfe, Sfjo l&j Othone t., prete cardift.di rJPudentiana, 2lo. 764 di
ss.Serg$o, e Bacco, 5 1 2 Pafiore Fr ance/e ^preU cardJituii fS^iluofirOi $
%JaoCotmua:Kommo^t*tsreL^t,Cior^io Mmtiwo, al Velo d'oro. 389 Pelagio Vefccard
.Albano. ?0 Odoardo Farnefe, diic.c^rdji s^Adtiono, Pcrino Tomrxello Napolkam%
dM^ardin.di r Odoardo rcchiareUi da Rieti, 764 Giorgio al "oe lo d'oro, ,
1 )80 Odordjh Monaco Ca/SnJhK^md^ 238 PcHnioUonxjtga Jdsniouano ^dioi^imbumjK
XdotiJoDifandtojmi^^ih4iae.cmii r. \ Agata. 5i> ^aata in Suburra. 261
Ptcardo AiotuieO^ff^ cmdMuU TM^fOgMar- OliuteroCarraffdNapolitauo^prettcafd, di
ss. Cellino, 34I PhtrOi 9 Marcellino, 454 Pi&aino Francefe^ prete
card,lit.di fr,ApoJlJ^6^ Oma\o....yefc.catd.T ofcolano. 27^ Pitf^o*.Verc.tard,T
incoiano. 235 Oideonio,.,. Vefc.card. T ofcolano. 331 PrV/ro Damiani Mm,
Ce^not^t 9 cor din, OttauianoVbaldini FiotewtinOtdiatMCid. di r. Oflienfe. zjj
Aiaria in 'via lata, 510 Pietro Monaco CaJJinenfejdiac.card, 235 Ottauio
PaUauicino prete cmJitAi fUffio.64^ PkifO Monaco Caffinenfe , didiCtCmithfrtiO
Otta/Ito Acquauiua hi^oHUnOfdilCJCard. di f, ^eie card.iit.di y.Crrogono, 258 G
or Ito in Felairo. (543 P tetro... Fefc .card. Albano. 247 Ottauio andini Fiortina, Arciuefcoao di Fer^
Pieiro,pnte carain, tit, dir, SiluefitOtO Mot" moy prete
Ctrd,tiiAis,Sakina% ^87 ihto, %^ Ottauio Belmoflo Genonefe rerc.diCor4c^pr^
PUiro Pifm fffHt tudimUo iti* diSUti^et- te card.tit,di t.Biagio deW Aviedo,
701 bina. 2^ Ottaviano.., Romano ptete card jit, 230 Pietro
Ron^aiiOfd4^%Car4dithC^ms^l>h Ot^aManoJtimMnotdi4ccmdin.4is,Hfolm -miam*
Digitized by Coogle Nomi , Cognomi, Patrie, F or^Ojgnonef^eU c^tdin, iitM /.
Aiarcel- Puo Belfone ftancefe^tt^Md, di s* M^^^ J^Artf fnf cminjiHJi
tt^itmejroy e M^nf- Pktro de Cnffti dm Xaum $ ffgHtsf. lrS^ ^ rr^- no, tS StluefltOy e Martino, 36^ f'Jeiro. ..
prete card.iitM suiu^ffi, 268 Pietro r/i J^ontetMQftane^e^fftt* corditt^di r.^
Pieiro...diae,cafd, . v . . , 269 AnaRafat 367 FuitoRmmto^VftJemdAlUm^ iit
ViettPhtHoPttiitefetdimMtLS st.^uattr^^ Phtro^,pete tsfd4it.di f Vudentiana.
vjl Coronati Pfeifo... diaccard.df f.M/ta in DomnkU IJZ Pietro
ToUiqMiiF9t9nth^'(fkjemd. Pot^ Pistro... prete card, titMisEufeio,. a^fi "
tuenfet 36^ ytetr0,,,de,CU'd'J$r,MrUh$p9rik, 17^ Pietro
dt^ignofiraeifiipttitesrd,ittJf, Aia* Pietro.., diac.card.di T.Kuftck9, 380 ria inTr^nfeuere, ^f Pietro...
Verc.c^rd.Tofcoiano, 18^ Pietro Cofftno hiorentiii9,freUtmd:dUMf*txh' Pietro..,
prete ca;i4t.di j:Lor7:p in DafttafczE^ renzpinDamafo, '
ffero...preUeard.tit,dir. Crifojrono. 28f Pietro de'Itidici Frattiefeiprett
card,tit*dS r,Vp V ietto... prete car.tit.di f.Gaiiftio,e Suraft 285 Pietro
Soracinaco Franeefe , prete edrd tiu a Xm Vieiro... dtac.c/ifd.di s.M/tr.T in
Aquhih, fSj I^rem^fi in LucthOt ' ' 37* Pietro... prete card.t.di r.Clemenie
tpl Pietro Flandrino Francefe.diaccard. l'J^ Pietro, f^efc. card Portuenfe, ipy
Pietro de f^^erucco Franee/^diaccardin, ttt-di ri Pitra
daCaprs/tisexard,dij\Maria in 'via la- Maria in 'via Ma, 37J ' 4a, r vff Pietro de Luna
Arra^owtfe^i%KJtmrdin*tUdi Ss Pietro... prete eard.tit.di r. Marcello, 300 Maria i fi Co/rnerfin. ' . ' yft Petro.,^rete
car,iit,di s. Lorej^oin Dama/o. 30I Pietro de Cernia Franeefe,
diaccuriltntLtit, di WHro Romano diae^efdutitJiriar^o al rehd*' Larertjh' 37 J
' oro^ 503 Pietro T artaro l^omanOtdiaccartf, 'S7> Pietro
Capocrfa,Roman09dae^ardult,Gorg{o Pietro Spapwoloy prete card.t.di T..,
37^ al i^eio d oro, ' ' 3 IO Pietro di
RofieniurgLoemOjprete card, ^kt 1Hdir9TsfantaRoWfkefe^efc.card,Oftiefe.%,z%
Pietro PHmgd di Candia, prte eardin. ttt^dtn^
ViktrpPortughefc^Vefccard.Tofilano. 323 Apojolt. 389 Piitro Peregroffa
Adilanefe^ete tfdin, ist.di r. Pieno Anr.il'^U Pcvi.inOydiac.card. ^ ^9"
f- Marco. 3?9 Pietro Moro
Veneiiano/iiaccard di sMa[iaim Pht^erA(ilila^nonX:ef:fre*eear,tit,dT,Mar-
Vomnfea ^ cello, JJ4I Pietro d'MttueffaHeefiipeteafdin.tiu dir, ^i 'ito
SpaonuoOiP'ef:,card.Salfinenre, 14^ Crifono. 398 Pietro Cappella^ Francefe
prete cardin, poi f^efc. Pteiro Scouuemerg T odefco^preie card, tit.di r. ^-
(ard.T ofcolano. 351 Vitale in Ve finu, 4lC3f
PiiArei^*ancefe^MQiincopreletmdJitMt,^%% Pietro Barbo yenetUno/tiaejcard, 4ia
Pietro Arnaldo Gnafcone, prete em, C^.tff f,Ste' Pietro kinrio da Sattona^
prete card, 4^^ f ano in Celio monte. ^^l Pietro Gundifaluio Spaj^nuolo^rete
card.tit. d Pietro d'Aielaio Francefe i prete card, tri, di f, s. Croce in Gierufalent, 466 '^fftmUL 357
Pittrof Perici Spagnuolo, prete ear,dif,SiPo:{6^ Pietro da Prato
FrncefetVefcjcar,Prenefiino, J57 Pietro Fofcariyenetidnrs,freU card* tit, di s.
Pietro T efiore F r ance fe^pr eie card.til.di r... 57 col inier tm'/tptner.
466 Pietro da Mare morto Francefe^ete card.iit. di Pi^t rode Fuxo
rrancefe^iaccard, di /. Cof^ Ttr^ietto^ Mafeeilin, ' 3^8 e Damiani, . 467
Pietro de (Uppir Pramcefe^frete etrdht. tit, di r. Pie ro DaHhMffin Prmtefe^laejcmiinjlH^ di r
Clemente. 2^8 Adriana. ' 4T5 Pietro da Toledo Spagnuolo^rete card, tit.di r.
Pietro If aolieSiSiciliano, prete card. 4^1 Pt^de, ' .. . Pietro de gli Accolli AretnOyprele
card. 490 PieiroPrmeeefiipfete emdMtJi rr,Ntuo,r Ar- 'Pietro di ComooJeUa
Spagnuolo, prete card, tit^ chileo, 7^60 di TT. Apofto'.i. f^O Pietro 'ertradO'Fracefeypre'.e
card.iit. di r.. Pietro Bemo Veneti ano.^ prete card. 530 Pietro Ciriaco
Lamonktnfe , diac, card, tit, di r. Pietro da Manna Borgognone ,prete card.
ti/, di Xlrifogone* " ' 3^4 ' tv
>. . 4,(9 * f iMr C^i Alodonefe C9mndatqr^i f. Spiri- Reginaldo Polo ,
IngUjf disc, dtr^ Atmit im tOyprete
card.tit.di s.Tom4^imPmi, 701 Cofmedin, 551 . Pietro Fedone C\ emone fe. -764
Renato de b ria Francefe^p^ete card.t',t,di s, 490 . Pietro BafadonnaFentliano*
77$ Renato Pirago Milanefe^retecard% . v . Pkchmita Sit^M 764
RkcardFramf/tm9tClnn.prettmd, 240 Ps!eoPraJlaFr$olano,pretecard, ^980 Riccardo
Annialdeiifidiar.c^^rd. 307 PiloT orle Francepttprete card.tit,di s. '^57
Ricc/irdo Sene/e diacxard.di sSi^Jachio. ^4^ Pompeo Colonna Romano,jtrete
catdin, tit,di ss, Riccardo d'Oiiuiet o Frameje^prete card4iiidi s, Vfimpo
ji^am Rommot SmJprtU tmd tiiM Roberto Pi/anOtprtU carduii r.... 271 s.Miria tn
Aquiro. 687 Rohrto... prete carjit.di rr.Aquila^PtifiAla Pomponio Cmco
RomanOyprett eofdM s, 5)0 Roberto Pauefe, prete card,tit,di s, PtMColhOrJSno
Romano, preuemd, ^80 Rioert.*. prete CMdith tit Ai r.S^mimjUH . Vono ,pteU
card,titAii,Anfii/lia, 240 monte. pyo/^'-ro Colonna Rotm^m^me,e0rdAif,Cior-
Roberto InglefeyVefc.card.Vortuenre. % 5 1 gio ai Telo d oro* \ 406 Roberto
Frante/e moH,Ci/l prete card, tt, di r. ProJ^Sant'iCfoeeXmaHO,pretecjfrd, 561
PudenttanA 341 SohrtodiGebemtMtB^p!gn,fnieesnLiit*di QValo Franceft , ^ aeemd,
iit di'f* Silue- ss. Apojioli. 3 98 firOit Martino, 301 Roberto nglefe^prete
card, 39S ^ . R . '
J(tiertohorone^retecar,tit,dis,AnaRafia,^y RAjael PelfMsd^SeneJeypmteemjliU di
r,- Moberto Giallon Pfmtej, prete earttm lir. d$ / Sufanna. 49(J Anajnfa. uc /
A^/Vcr/o ^S'^WM^ diCStfd, ^Giorgio al Robe rt 0 Puccio Fiorentino prete card^ tit. di ss. yelo d'oro, 467
Quattro Coronati, ' ^^o Rafpom da
Rauenna, 764 Rooerto Nobile da monte P$dchntOpMicxdAi Raimodo de Goth
Gttafconefdiaccard.d r. , . 3 ^ 1 r. Marta in Dom rtca. " 5^9 Raimondo da
Faroone Guafcone,diac.card. \'^z Roberto heilarminio Politiano To/cano delia
Raimodo..Aiac,card,di s. Maria in 'via lata.Z'j'j compagnia di Oiesu,prete
card,tit.di s,Maria KmmeeidoVeHenfePfmecefeipreitcmd. - iwws, ' KI8
Raimondo dmPodkm Fremee^ dhtcetfd, di s. Roberto Vialdini Fiorentino Vefc. di
Montepi^ Nicol in car cere. 558 ci.^no Nunzjo in Francia , prete cardi tit, di
s, Raimondo di yy Fraceje^eie card.di s 36? Fademians, . > -^i ' dmomh
M^tqfioiOmdjtit^T.PrMjkiie, ap Rodfit^LenpUoSpagnu^ dimxmdJi r. Ni-
imondoPermdoFrmKeif^rHcmaii^trr* coUememctte. 45 j Digitized *yfe)OgIc Koo
Cognomi, Pixxic l Roderico de Cajlro Sp^muoto tfrete card, di //. Siluio Romno,
dhKjcmd, di /. LucU in Stp^ X Jipojoli, folio. Vf% Roderico Borgia
Spo^imcU/iUcxMrdM \l I SiiuioPfiar$nodaCdirUlHffnlotmdmk.dir, Rodolfo F$o.da
Carft ^ffoto eardku iudi x. r- Lorenxp in Lucina. 497, fca . f 50 Siluio
Saltello Romano ArciaefcoMO Rojfamm^ ,ttodolfo,.*daeM4Mt*LiitU im SeptifolioAji
fe , poi ^atnkms C^imimpolHm 9 fu JtodoifolS^ihPifiaiOfniteMdJitjtits.^fyo'
cardtiudi r.A^MriaU'tfUU ^ fidi . 3 S9 Siluio Aniomano RomaitofftU emdim tit,
di u Rodolfhfdiac. card, di Si^Gior^ioUvth d'oro Saluatorei Lauro. ,6t8 299
SimH'ihrisPraHcefe,prete eardJii,difXft^ ft^erioMJ{ioPramtJk,pfoitcmdJif.
Lorena cilia, %ty T^inVam^tfo. 56 j Simone... prete eardjituii f,B albina, JJ^
Roserio.,, prete card di s. Anafiafia 5Q0 Simone dt oMoco Framtfo, yitfc* card.
Prom^ notando i'apaioSenefefdiac, card dif Amaria fiino 34X imPorikom . .^190
Stmont Fr4mefi,tmm.ClimJMd, $^ Mimano,,, dtaccard.dl r. Angelo 301 Simeone
Lm^pam li^^lk$frgt etiHtU Oiu/ir, Romano, Rainerio preU(ardimMudiss,Pie' Siflo,
349 irop 0 Marcellino I60 Simone Cramoco Frawefe , prete caxd, tit di r
Pt9mam,^d$acjivdtiit.AMainPortk l6i -IjommfhtLeieims Romano.., prete
card,tit,di r.AnaJlaJta, 294 SimonPeftna Negro GmmeJtpftlwCmdJttM Bimano mon
Ci^ diat caxd di t Giorgio in t. Sabina, ^6% yetaro. ^ 161 Sin$eon d'Aragona
Siciliano, prete cardin di u Jbtbeo Orjino Romano , diat ceni, di / Maiis
Aiaria dei in portico, 529 SnialdoFlifcoGewoiiefe^tinltevdkiMUdis^ gat^codiRMfiieitdieCKd
Lorenzo in Lucina. ^crj[ S SidoQara^aUaRouere prete card.titMt.Vie^
SAffode'Centid'Anagneyproitmd^Hf troinPiwndok ffO Stefano inCeto monte i6t
Stantio,,, prete card. tit Ai r,Sahineu STI 1 tiauelli Roxnano. 764 Stanirlao
Ho/toPolono, prete ceerd* ^t Sbigneo Volonoyprete card.titdi s.VrifcM. Aio
Stefano monaco^pr eie cafd,t,. IJ^I Scipion Lanceoto Romano yprete card tit aif
Stefano.., diaccardAi rJLncta in Silice. 261 iimeoi^ Stefano.., diaccar Ai f.
Maria in Cofmedn,l6 Staranmceia TrmliioA^aMeJf prete eard.rli Stefano..,
diac.card..ii T.Lurian iJite r.CiriacO, 496 Stefaw..,yefc.ca(i,PrcHefl no. \io Scipione Rbica Siciliano, prete card, di
s. Fu- Stefano,, prete card,tit, di f.Lorenzr. 't>t.JJama- mtiaits fo, 27t SeipionGonxjtga Manioam^
pretotfdin. di r. Stefano dtP^amiut^peU turdtit. disr, ' Maria dui popolo. 628
fioli . . ' . Jpi Scipione J:iorgheJi Romano > prete card tit. di r,
Stefano.., diac.card.Hi r, Adriano, w
30^ ^ - Crifovoeio. ' ' 'JOO Stefano Romano j prete card iit dir
Jltr4$ii$ StipiiCoieilutioViterbefeSegreUlH9de*JSre' T rnfie nere, ' t 307
uiyprete card.til.di f.Safanna, 701 StefanoVefc.card.VreneJno. \\0 Scipione
dMlci Senefe , ^60. Stefano Francefc, dtaccardAi ff,Sero lo^ Bac -
Se^araPigbiii9daReggi0ipreUemdiit.U eo, 5^2 f.CaliJo. 539 Stefano
d^Alberto^r&efe^Vefc.cat.Ofcfe. Serafino Oliuarto KaTjtlio Francefe
Patriarca d' Stefano Alertifdie.tard,di f Maria in Aq:
Ale{fandria,pretecard.tit.di s,Saluatore.688 ro. ^Si' tStef ano Pignole Ili
RommQff0 erdjit*di r. ilo. 49^ Alarla in via
70i T Badia , MoeUn *fey prete cad*iUdi r. / * : T SiimeOt^. 5ii Ty/^^0
Gaddifintahi9tfnttMdjHJi VMaUdlTMade Marcbejidi BadU.fi% r.StlueJlro. 554 V 3
atoirando troMcefe^preU cardJii,di / l^iV/ro 'V T dentino Of^aro,pret
card^iitMs. Jat- in^incmia, 5158 V ^w*** ^79 'fhedino Aruxssffidlaccatd. 240
VMfo.^^ft* cor djit.di tf. Aquilane Pr^a.29( *TheodHd...dac.card.di x. Maria in
porttco.z 5 5 Vberio p'cU car.tii.di s. r,orenxj> in Damalo 289 T heobaid
kofano^iac^atdM s^iatia Nho- yberto Gambara , Bre/ciamo %prete cardii,di r,
'Ha, , . * 252 Apolinare, jjo TheUaldo Suceapeto BmoM^tU eard,titaU
Fdarico.pfte eardiiit.di rr. # p4/9. r, Anaftajia . 26l fero /firatOyprete
car-d..i:.(it r..,. 7 heobaldo Ramata diac^ardM tf,nio^ Mo- fguccione.,pft4
cafdait,di ss.SHHAro^ Mr,r* dejl, 261 tino, 29 f TAeodouHO,yieJ^^ardJPortmn$fe
271 y^^olino dt'Conii d^Aiu^nit njUatdjOBenfe , T heodoro...prete cardjitM r,T
heodofo , 28f eVelitrenfe, T beodinoJ^gU cardttituiis*Gr9ee9(f$erufa~ Vibano^..
prete cardati, eli t, Sief ano in Celi lem. 285 Monte, 28 f
T'h9kaldoVafi^atd,OJienfe . 289 yineew^pmJ^ffUardJPortutnfh. k5o
TeobaJdoIngleJi^ete carati tJif,SaHna^%^ Pnetnxs d^'^^^IBina^pagnMh^HiUttd^itM
T heodortco..,prete card,iit.di r. , r. Anafajta . ^^2, X heodoro Ltiio,da
Terni^rete car,iit di /45 J yin^nx$ Giajliniano, GenorteJffpreU card.di r.
Tbtodoro d9*/4areb^ de Manfettato , dtae, jfSealmter ima^iner , 5-7^ card.di r,
T heodoro . 455 nnoen^XanrofiaUlhiJfpfeletardJif, Au- T iberio CrifpOt Romano,
diac^earduli / A^auu ranina, ^ 5 U tnceKtfi Gonz^^af^liuolo del Duca di Man -
Tterio Muli Romano Vtfc, di Viterbo prete Iona eliac^ard,titdi r,.\ jqi
card.'.i.di s^Prifca 701 F .f'tceuTj) MartaOrJtni DcmrUcan, jyj' Tolomeo
Francefe^rteeatdjLtMs,7 heodoro, fatale iom^vo ^Vefc.card.yilb^no , j^Jo 561
Vitale da Fumo,traKceJy prete card,di , 551 ' ^41 di rx. Sergio, e Bacco,
Tomafo Inglefey prete card.udi x. Sabina, i ^olunnio Bandiftel Sjnefe , T
omafodaFolignano t Modene/, Ve/i, card, htnettiaoTodefco,prete crad,tit,dif, ^
Tufcufano. )79 Vvtlatto,.preie eaY4,iit.di t,Siefmo in Celia
Tpma/oOr/no,RomanOfdiac,card,dis, Maria monte, inomnica. . jiJo
yt!llelmo,.pfete card^tit, di s. Sabina, 261 Xomafo
btameaeeio^NapolitanOfproUcarJfMt, Fuillelmo di Patti j^iaexaret, 2^ di TU Gio.
e Paolo, ^ da tracciano pari in Italia . \ api pe r commodit di Koma 4s Paolo
V, 710 Aldoifmtiina famiglia > e fua migine . decifo in battaglid i JJ
l>i$ca torna kittigtto, 41 o.
.tcquijia Napoli^ AdoialdoRdi Lonoobardi. 121
^lOJvdaiutfreggtMrtinT^SMk^X^uo Adriano Imp. e Cuoi fatti , ' 20 re , ^jt
Adriano Papa di gran dottrina fanlt.lo. Alfonfo Secondo , Duca di N4tpoli
guerreggia tbmmsifRdfPfanaim fuolu,o. idi. fd tomrail PapaujSl f\ic:te ai fjufr
miKd^ molte aotu opere in Ro^ t pffjmo sbelli- gno^l^ rinoncia'l Regno a!
figliuolo, 471^ mento ye co nmoio.\6''.fua >nof:e . 1$^ Alfonfo da EJie Due
a di Ferrarci. ^S'(S Alano ij. Papa Pietofijfimo.f ie attioni,e morie, Alfonfo
Piccolomim Signor di Monte Marcia^ 185 - nOffuoi fatti ,t morte. f^I Adriano
i'^.Papa^fueattioni^e morte, 1^9 Alfonfo Duca di PerraraimRotmS, Adriano iv.
Papa, conuerte prima^ chefo/ie Pa- Alberto d'A'tfiria Imp. 4-71 pa , la
Noruegia alla fede. i-jc^. fatto Papa ri- Aiforando R de Lonr^bar.^i . 1^
to" He affatto il gouerno di Roma di mano dei JVhlf R de* Longobardi. 1 5
utrauaglia H Pon- popolo, 179'^orona FfdJmp,Vj^,fn0 morte , e tefice, i^.ajedta
Roma, 1 54,^ *oimo da Pip-^ card,da lui creali, 279 no R di Francia, t^^/ua
morte , 157 Adriano 'v.Papa^ue attioni^ morte . 317 Alberico da Cumo^efua
'wrt,l%%.gran come- Adriano vi. Papa. ^^% rue attiom' hmmad ^ Jfsiiodel Ridi
Ktpoli . 505 P^ao,49S eletto Papa epndo in Spagnafe Alberico R de'Goihifpgis
RomM^ 76 nO'Wee Roma. 498 fa molte buone
ptoui- Alberto Antipapa. a j ' fton^riceue in gratiail Duca d'Frbino/ quel
Alberto Alagno , 31 5 M Ferrara.^oo odiato d^Romat.^oucatBO' ^fino Imperatore .
^3 nijutS*^^"**^'^* -^'^fffo Imperatore. ^^ S. Aoaiha Vergine , e w
^rtire 5 1 -^lefft 0 Imp,d'Oriente . 2^
^ i5*. Agnefe Verghine , e martire , 51 AUfiio empio Imp e Greci . log S.
Agojlino dottore dir, Chiefa, 77 Al^oImperat^atGroci contrario Lati ai ji^ino
Uorgh^fi tonfi ^ di Pmio K 94. wperniiOKe di tttt Smu* 3 3 7 Aef~ Digitized by
Google Tauola delle cofe piil Notabili . ^ ^ '-^ ^Qgi!kdroPaa,efMsmofU, ai
^mafciatore delRidtKaia^ne sl^apa. 59^ AbMdr09> PipM. 2}& comsHt
htRmaper y1manoyft, 11^ HVtpato. 258. ^ confirmtt9 nel Comcilio di Ambafc'utVM
dHgtMm J>mS0 M A^9uia al Mmam4hX}$JtmdjslidtttM^ty^fum mot- Pap.t. 588
te, a?9 ^majctafori de'Rc^Primcipi al
Pontefice l'u' AkS0mi99{9^Mt^i9MniagiatdiUS^^ ' hKt^ etim fimi dtlGnm di S^mts
jma,l%l .p^a tn Fnnieia^ fcommunica Plm- C hiefa quiui , perai,
Federico.iSiJoma a Roma. iZl.f'gge AmbafcimwieUiHMttfiPtimifi Cttolici Ro- di
Ria.^$,Papa^^.fHa fieteXJl^ r ingre^ 5^9 Ufmdine.^j^fa leoa con Carlo Ri di
Franria, Andronico Imp.de^G reci, ' ' in^.f lega co' Prtncipt d' ItaUa conra ti
R di Andronico if. mp.de^Gfeci ^ Francia, ^y^.f ojni rjorxp a^randite Annibale
J^emiuo^Uo rimette llolqgna in libcr^ CrfefF9ilJgliuolo.%i^,ptrreguita
gliOrJiiii, td-M&t vctifMttadhtemo ^ 4ie 'e Gi;idiieFont$fcfO n ^o- Anaft
creatjo Antipapa dal jhtomno.Filofofo,tyAmrelio Commodo Imp. e .
CmutilvrdtEafiUs. 1 inftti, tS S^AEmk^njtJiJmMO^ 71 dMciifit^defCry^mUSM.pr^^
ofiti^by^lB^le Tauola dello coik. pi, Notibill
dal Saladino . 293 ^^J^' nione d Paolo y.al pon -.ijicsio p6 yfniecejjri di Papa Innoceniio i;ijr. fl^i
^otf AihanaJoVefc^UtfiandnQ^. . 65 'V9nner9fl9rohfiiwfrt9mfffi* 169
AthaluttoaiCrmhi , 7I yfnichii^ Origine de It anno Ss9t^ 674 Ahai'lfqUe aet
Go:h , 77 iT. y^nronio Arc$MtJC9M0d$F$9rewXtdiiomxft0 jaUj K de^t fn-i.^ofue
impf^fiJiMOa da 502 * ' , komj^ni.S i.p' t'Kfie y/quii'ea . Si' Antonio
di Mmte Ctd, 531 Auoni i Papa Chm. 'vOf. ne 'Panno Smi di Antrio Caraffa
Marchefe di MonteM 55 Jbmnu) , "^'t- ammir toiU ffcmpio tftC Anionio Poffeuino Giefuiia d.:l Pap^i manda- A,. 0 'iJ'. /.'plare di
Pr.p. Ctm.'vi^. to ad accord.,rc il R di
Polonia ^ ^ il ^ran Ano Genc. Anomo eletto da Pottupeji lor Jti.VJl^ftOf' Ai: i
dioufiiia fazti intorno al corpo JffOftO ds ciato Hai Regno da FiUfipo R
^Sp^na.^t'j Papa Formolo . I99 Appio Cotrii lyci fa, * Arnolfo
l.PatriarcaJ^imoiBGierttfd^m 254 perche foi.o'^animofi, 64I Al atore poeta , 98
B anditi efirp t.t d.t Clem^Di^* 641 ^m'o Herejiarca . 6j Baldoitino
/.tgUoni.i^o.ptccede alfraielo nel Aiideno Botbaroffa^ran coffofO^ occieta il
Re- regno di Gierufalen, 26) .fatto protone dm i
gnodiTumifi*yf^p^t9mMmMUcmltnlit, P^arthi,ie^.l6erao/U alemne tolto dmmici,
",17 l6l.fua morte , 27J Ariflide Filofofo Chr. filano . 10 Balouino j,T
crTCS R i Gierufalem^ fuc im* Areadiolmperadore^fuoifrtlim 76 prefe, 274
Arnolfo Vefc, Jtp Baldouino i'uM di (Sietufatem . , Aoaldo R di Longohardi .
121 Baldouino Tmprador Latino di Qofisntincpolu Aripen/jo R di Lon^oardi, I24
^o&.paf[a in Italia, 108 Arnolfo Impcradorodd moki ItoiUiilkrma' Bmukrefi
/Ua^ifltmo creato im Koimad^Ko ni, 191 m.mi . ^16 Aumenta prefa da
icroeej^natil 251 Bartolo da Sa[foferaiogtanlagiflat 367 Aff acidi chi
fuffero-* 121 S,Ba/lioCappadoce , 73 Aftanio Sforx^ card, 459 Saliardo heretico
,Jt difdiee eji fd Monaco Scanio Zufaritd f^cUto im SfagmadaVapa 273
Clen.'vi^, 661 Bald/rJfaroCoJfa card. 595 A/} ut ia dei Logo^ardi per vincere
iFrceJt,iiS B.tldo eccellente Legijia, yp Aflutia di Benedetto cmd,Oattanio nel
far ri- B afille a da Conflantino faihieata gettata 's nunciare il p ipaio a
Cele fino , ^42 tetta da V U>lo 'Vjpet edtfieof t^VietfOm^ 697
AftuiiadelCaJellanodi Sani' .4n >ioh. 410 Beda huomo dottjfimo . I4I k^canto
Colonna fcacciato dello flato del Papa . Batta^'ia ?iauale ir Fenetianj e
Gcnouefi.l 1 J 7 ' pfefe.^y.jiaccia i Gothi daRma^efd frigio- h ernaU yijiimie
, e Jite imprefe. 5 67 rotto d.d ne il lor R in Rauenna . I02 Legato del Vapa,
3 impti^ionu*Q dal nipo- iBtmemmiodMpeUJUChUfstomMafJmpe^ U, ^t9 ratore Henrkp
y. 13 1. S, Bernardo Abbate innammaiVnmipi CM^
ferretatojfadOadaGftgmMXiitmicmd^fra ftiar afoccorrer terra fO^^ . 274 . V . . _6qIj S,Bertundo da Siena, . " ...
418 ^*h^Oet^MUf dagli A^gli^dshneJ^. ^iife/bri di T^^. 54( , !j^ata Inghthertmm
: ^ o!ta R di Francia daHe cenfure ai
i. onifacio. 545 . in Itali a , 57($ riconciliati i Colonnejicif la Chiefa.
345. s'af ^ omfaiio ^^pa ^fuo ordini , e morte . -Tg fatico urpacificm FMia,
l^6.fui morte ^ ontfaiio jr. P^i^oi ofditdp * morte 9S c ard. eh'' egli fece ^ omfaiio sjfk
P^s^tie^jop^mioi^ p 0 morte m Benedetto Decimo , detto yndecimo, Papa^ con- - 1
14 ferma le cenfure contro l' Imper, Lodouico^ Bonifatio tv Papa , fue
operationi e morte t ^
l^^.fiiiuifcomoh$yicof^ neUoCHid'tf 117 * . Ito, 559^ Jta mono , e card* da ini
croati . Bonfatio tf, Pirpa^i i^ite teone opir^ait 360 dt?! , / morte , ., IlO
Berta moglie di Carlomano fratello motto dei ^ontjaJo vi.Papa , lift Xi Cono
Aia? no fugge cotfg liuoli di Proft- Somfatio v^,Popa caiiiitOtfiioge a
CaflaminO' eia al R Vender io . 1 60 poli^ ^atundo /pugU^a la Chiefa di r,
Pietro, Bernardo R d'Jtalia,l66^nielUal^lmpe rioy t\^.mKOre. 14 ^ vccifo , i 68 Bonifacio 'vijj. afoende con
arte al pon, ifi' Jiotieektto mipapa , cmo l.^uftiaperan.ttMra, Iai. arte ^oe
terme Benedetto aattpe^a. 209, depqfto , e coturnato acciocno Celejino rinonciaffe il Pipaio, 236
guerreovia contro t Colonne/i. 542. canontxjt Benedetto eard.G ottano^ fua
aflutia, 3 39 / Lpdoico del f^f^*** regale di Fruncia,'^^u Benedetto antipapa,
Pietro di Lnna, ;8;.(^rf. ordin iranno defiubiieo. rompe eom cbiejlo ee rinonc^
il P^afp,^89^fugo e in Co- Filippo R di Francia. 3,4 ? loj 0 . . opone aitimi
talogna.^^cffua ofina.fone.-^^y.ed^f/io dal perio.^^ pycfo da Sct..n\j Colonna:
mandato Cnei l, di Cojianz^. 397. muore
, 40J dal R Filippo: e fatto inorile in prigione, 544. BentiuoglifigMori
di Bologna, 184 - earduia Im^remi . : * . ^906 Berengado Impetatw dOeeidenU
lAnge^m" Bonifacio ix, eleuo Papa di treni ^S5n, "y^ do* , '9^
ri,0lie a' Romani il gouernodi Pomi-, jSi* Berengario '^, ' " 20 J
injtituifce Punnaie de i Benefici , r/- Berengario ij,lmperrtord^fJi(c{^n(^*
j^Oi pone it%Jlaio Ladislao ^B^Jua morte, ^%6. Digitized by Google S. >
onaufnUitacanomx^O, 464 uaUo tdifictS t i jbuMmtM dm Paoh
J'OHfaciooniediCorJica,efueimwefe 171 ^inio, 9$ Jiorjo ereMiO dUflmp.OMa di
Modena . 4^6 Cappuccini mandati nel lUgno di Congo d pian-
MfacchdaMoionefamofoCapiiano,$9^ piglit ' tmmilafede. 704. Petunia , c'ir il
Lhtcato di Spole fi 402 . ntoue Cappello rofio quatido^me^ 4* lBI dM9 d % caf-
guerr.i al Re7r.c di Napoli^lSf''VCCifQ* 4Q4 dtnali , 3 IO S, frigida di
scolia, ' ' . 9^ ^appua fatta ArciitefcQuato, 21 s S, Brigida Suetdmndtme d
Itmm, ' 369 cmatMa mpifHtt g /a tmpktm 3f MtUgmi /impatromj^ono delia Akfis
Catacofio famofocorfato , : 57I /^nno Chrt/iiani'iS^J$ Jtiop9$fgom0 tttd
Cardinai$fstt$ fratti mi iMcime di tirtOm Chiefa Komana, ' ' , 184 331
JfdaprefadaiTme. 447 CardtndiPrnie^etemo*vn*j^nripapa, 374 C C^rJ v, annegati
daP^aFfbanoid . 51* Cv^Tr^mo AV
deBauti^* ' * CardiftatifuSvtmMlifif dmtmi mi cttt il Pa- Cadoo ylH.ipabm ' 258
pa ^ 5}Jf Cit ione delle dijiordfeirdi Papi y^Hiomani* CdreJHagradd$Ht^ma, 59
ona.foned^yo. canonizj* r. Cardinali, che entrarono in Conciane nella crea-
nncehKP Spa^nvolo,& mondo Inglefe./^^o, tiom diClenKtdf - PwfSSf^o. 49
^ eUit Imfttmot*. 494. JwM Al m9t9
VtmiAm^ toma 4m P.tMm' CoBegalo co!
t'apa /caccia t Francejt da eia. 47^ . Aitano, ^c^^f lega con molli Principi
ctM- Carlo Caraffa card. ^4^-;, va legato in Francia . ira il R di Francia, ^
Bapa^z,Jiraitlaltt4^ mqifii i Principi d^Iilia.^OS. fa face col dine del Paps,
t ' 55^ Jidt Francia , e lo rUaffa di
prigione 508. Carlo /Borromeo card, 5^9 J muoue guerra al Papa. ^oS. fa pace
col R S.Carlo Lorrom, Canonig^fio da Paolo K ^99 di Francia, ^(y^. coronato dai
Papa in Bo- Catto dt Lftstamr 66d . iegna. 509, manda ie Jke genti coiahat- Carlo di or9me$o^cafitano de
fflmfefkM tere Fiorenza' ^10. 'vd all' acquiflo del Re" piolia RomOf e ifi
reJtaDcrifo , 508 , no di T unijt. 5 1 8. /^'V Ha quel Regnq^ 5 1 8. Carlo di
Lanata, Vicer di Napoli , 509 .ndttce Milano in Prouincia.^ic^ entra con
Carmignola capitano eccelle ntC^OO.r'vniJfe co'- petiiiamB0 Pfitemt^ 5>0* A
rilega co $ yenetiani.4pi,dd vna^ran rotta ai Dtka- di , rienetiani cona a ti
Tutcbo, $1J, r*a6occa Milano, ^ei. fatto decapitf^ da 4 'fkneiiatii col Papa f
e col R di Francia, ^ll.fd treyua incolpato di iradimetrto , 408 . coi Redi Fraitcia , e s'abbocca cun
lui. 51Z. Carielitani fcait^ A^nteCauaU JO^ ( tfdail'imprefad'Aloseri f
exddatsfirt' CarrareJtSirnorsdiPadwa,eqite8idaBsSca' us^rotto. $1/^ ^ pacifca di nuouo eoi Ri di
la ^/ignori diVenma, 579 Francia. 527, cantra la Germania , e la C^ruccio
C/iJ}racc/:ni Sto noti di Lucca. 35^, r fuince. 5 tj.Ji collega col R d
Inghilterr^ He* mttore^ ijigliuoli - otto j cacciati di fiato. 3 . retco. 5 B.
puHka Fimmvim. 5 i%.fgwftm d Cajl mmfo , tielia morto di Oe^aem Ji . . Parma ,
& alla AUrandela, 5^5 'ftggf dal Francia . 1 5 1 timpeto del Duca di
Sajoma. 5 ^6. c^ituifce Cafo conv^ommoi t(Mcuidgemifmmini Fo - FUtpofuoJtgliuoioMdiN^U^eumeadi mani. 591 .
Alfano, ^$Q.rMOmcia^ImpefhdPtrdinan- CtfocompaffionettioeeoitfoimXamM, 6oz do
fuo fratello, 552 Cajlit del Clero ordinata da papa Fu. n8 darlo d* yfn^ioia
Senatore di Rotna. 318. crea- Cafiel r. Angelo in Roma da chi et^Seato* si . to
dal Papa R di Napoli , e deli'vm^ , e del- Cafiigo de gli ixeij i di Cri/lo . '
4 Goffra StcHia. 319. cotiejtteeoit AUnfredi , Cafo comp^oneuoie oecorfo m Roma
Panno del :OVme,rvrcide.^i(^r'impasromfkoaleirgiti^9, 424 Regno di Napoli , e
della Sicilia. 3 19. man- S. Caterina da Siena aiemd ^^fm ^fiet i^ils da
eferciio in Tofcana , che eli rotto da
famiglia horgheji.,.. . Cortadimo Suono, \10, vittce Corradi no , e S. Catarina
da S iena canonixat a, 444 hfddtedfkar ^t9/lm imprefe i Tofa' Caiarinade*
Medici data per moglie ai figliuolo na, 3 12. rtceiee , dr accompagna il Papa ,
che del R di Francia , *. . . j 1(5 ;
n}eniua di Soria. 111. regge Roma fua
Calalooo de'Papi in ^erjt . 'Vogiiaj^iy.
perde il Regnodi SidUa. 5 5 i.fua CauaSterip^ infUtfti da Pioiv - ' mone, ^ ^34
CeiefHnoPapayfuoionUni temono, 79 Cario Secondo R di Napoli prigione dai R Pie-
Celejlino y . Papa , e card. da lu creati . 179 frodi Sicilia. 334. liberato
torna ttel fuo C eie (lino T erxs Papa.
ic) al Vapayper la pace fatta conPimperio, dop fojattt, - . .(hauer per qu^Q gmerreggiai9pii$iU
cinqui- Concilio di Rauenna 9 cih di T renio confermati da. Paolo in che Corpo
di f. T he odoro portato FitmeO, ' 65
non mai ^t^^pmt^ daUs Camcatiiam delU Corfte/ioPapay/'uQf ordini, e morte, 4I
Fergtni'. ']QO C^ie Rfiman^ tranfferita miranda, ^i^y, tor^ Decreto dei Concilio
di Cojlanxjt' , . 59^ nMU^h^hslia,iji,qu$m9 Bafi in ff4$mis* Dacia amfh Imporle
fuoifM, 41 571. DeclTiMMmgtande dell'Imperio Orienlae.zl^ Cofma, e Damiano
Aiartir, 5*4 Dedicaiione delle Chiefe , da chi injiiuita, 2f Cs^m d'Aicdiiii
xifiCbfQim gemil'buomo Fio- Degmta ptendona autorit da^li huomini, 197 t
ramina, ^ 40^ Defitti oppoJiidCtraffai per t quali /ter ano fM' Gsfm.0 de'
Medici Duca diPiii^hg^ pXk tra- ti
morire. fravliato d^ P'e^fo StrozjiJ con la gente di Deoda'.oPapOyfue
uoneopereye morie, 118 Francia. 537. rejia nittoriofo. 559 "vd Ro- Deodalo
j*P apa, 150, Jue Sante operationi ^ a ma,^^$. tornato dal PapA t iittiadiGrMm
marta* * t^^ Duca, f7} Di^deriaRdi Lonvoiardi.ioni grandijjtmi alla Santa Cafa
di Loreto da L militino Imperatore. 4 J Paolo 'o. 698 LneaPiccolomini
cardinale. Doni lajciati Loreto da Clemente 'vHj, tSjo nirata di Clemente trtij. in Fe rrara. 671
Vorotbea martire, -^y l'pifanio f^efcouo elegante fcrittore. Dottrina Chrijiana
ridotta in Compendio con- hptjola di Clemente i'v. dfuo nipote. a 27 forme alla
Dottrina di r, Tomafo. 703' Fpiiaffxo alla fepoltura di Paolo v. 71 f
I>ucadi Ghifay il cardinal fuo fratello iKcifo i rrigo cardinale d
Portogallo. ^ jj^ da Henricoij. R di Francia, i5i8 Efarcato di Rauenna donato
da Pipino R di Vucad AJantouainRoma, Francia alla Chic fa, l^J Vpc a di Parma
muore. 659 Ffempi di grande humilt , e coJlanT^ del car- Vuca di Parma Roma placa lo /degno del Po- dinaie r.
Setterina, e fu a lode, 4, fua Famiglia della Rouere , onde hebbe origine, 45^
morte , 47f Famiglia Aldobrandina, e fua orbine* 6^0 Federico d^Vtbino capitano
della Cbiefa, 43flL Fm^Ht di 'MuUHSiii^s di tmts taToJta- faito Cantei poi Unes
etKfikiidfi^, e Fatti dorme tri
fanguin^ffiml ir Henrico iij, morte, 87 eRo.^.olfoDucadiSaQoma, 24^ Felice Ve
fcono di Tre itifo. 107 patio d'arme fegUdUo UiCroce/^nati^ ri
Fern^.nn'oGojizjrpa ylirevc di Sicili.i ^ Grtjrram T urchi . 1^1 le dello
eJferci,o della Lega, il . ajfc dia Par- Fatto tfarme irdPriiuipi Chriffiani ,
fi SV ma, K^^ ladino fottoTolomoida, 29J Ferdhumdi Secondo Imperatore risene
dal Pa- FauolactiGioumnaPapaonde bcHe f origine , p*: .ii 0 di ueni.^- milAfct
il mefe'io'j. e 181. furno i/npofie It decime al Cleto p^fjc ay.ni t Federico
Imperatofe 'vi d Roma , r dai Papa qtdui
, e9roitaio,i'j^.f^NOfifce r./4ntip(^pa.xZt.f:am' Fi n\:ra cfu Ducato denoluto'al fotftemo deU
fffuni'.^-o da Pttpa AUffandro r erxp occupa la Chic/a. \ 6'70 iutto loflao
delia Chiefe.lSi, fa gran danni Ferrara delia ChieJ^t Romana, p>tf.i dalle
in II a Ha, 281. affdi.t , e eomatte Roma, 28 s fenti del Papa, '306 comiattuta
daftcfkrfitp fpace con l'Lalia.zSl. trmtaiia di nuouo la del Papa. 3 5^
Jatmiardij.lSy baci.: tlpied al Vrp.^ in Ve- Fepa della Tranrlatione
dclVln:r.':tnc dipinta firtia, e con lui Ji pal ifica. 284. paffa congroffo da
r. Luca nella Cappella i orghcjia, 699 eJcrcLo in ^^Jt-h ^ fi annega in
unfiume^ 285 Fejla dell'Angelo Cujtode injlituiia da Paiolo Feaerieo ij, elette
Imptraicre . ;^9, traua^lia V, ... ^99 Roma , onde dal P.:p t fconi vi vnicato. 502. Fr/?.? ii
r, Vbaldo de i Canonici recoL: ri. ^699 piolia p'rmoi'Jie la figliuola di
Giouanni R 1 efie fatte in Chrijiianiia per la tdtioria bauu-
gitOierid'.dem.'^Ol/r^pparecchia di^aJJare ta de Turchi. 57 n AfiJ, e vi p^J^^'
tornain Italiaye/t Feja di tutti i Santi dseiinjlitmta. 17J ^ gMoc^a eoi
Papa*%0^ trauaglia la Lombata Fe rnamdi R d^Af^itet dd tmt rutta d $ Aio- ' '
'' - - ) /. Feja dei Corpus Domini quando, e da chi infila ^ ^ . - . - tutta,
317 'a7mdam^lo6.'comede'a*SaracitttNocefa'di Fernando Ri d^ Aragona.
^pu8th\Q$'fd pr^gfem oleum emdmUi, ^ Fettumd^ ePArtgemsf^Umh 4* ^fon "o R
di ^ Napoli, Digitized by Google Tailob itk CO& pi Not^iti. x XX^ ^ Napoli
tiueftegfj^ im TofimM, ^2$, fkttwdi FiUhrto Vtimijpt Mf anger , tapllm HCmIo
' mei rePftoU padre ^t. gMmggts eoi
Vaps, K'afiedtMFiorenzjt' 510 ^jC.j pace con ejof'apparenf a/co. ^70 Fiorenzjf
Jt mette in libert. ^12. compra la li- ipernando Secondo R ili hipoU.^'j6,
racqMji/t iertd daU'lmpersiore^xiK, fatta MeivopoU . . H regno
dMaano49*ffameJi, 47 e Duca di Milaro, hereUei, aiutati da Paolo V. 712 , , ^^Q.
eirauagliaio dal Papar.elregnodiNa- Forlimpopolofpanato dai Longobardi, 1^0
poli, ^^o, da Pi^enxa al hucaOiianio^^O, Forliprelo^fmanieliaio
dalPapa,ll^reJiden' fp4cefolPapa^%^,fpaa9Md$f'rmtf ^t^^i^^o del Papa, ^66 CM,
555. manda otHio iFettHkuitomtsil PmatofoPapayfue atiioniy e mortt^ X91 T MI co,,
^^I.Ji collega col Papa y e coni Vene- Formala deUacreatone del Papa. 14D -
iiani ' . ^ ~ . Princli dra.^B^. domandair regtio di Portogallo. '^B'i, Forma
del Polxjjio^tbtfaitltO i Cardtttali ne'f- io pigU^ per forxfi d'arme, ^Sj'
manda Tjtia releggere i Papi, 63* grojsa armata air acqui fio del regno
d'Inghil- Foriow ^l Ferrara heltiffima per ftaiilire il
tena,6i7.s^ara0mtfaUFapapeiUtfedi Dominio della ChiefainRomMmu- 711 Francia*,
623 Frayicefco Sforza II. Duca di Miano.:^tmfrmQn^o da Pim- Rojnad L^iuro . ci
Frangipane ^ e UhctatQ dal popolo Rom^ France/co Carrara^ e fug imprefe, % 87
no. 261. fit^e di Rom^im FrSMCis, Francefco Maria dalla Ronere.AK*^ fatio Due a
muore* "iC^ d'ytinou^i^prh^delhfistodJP^m Oewerdede'PMmMifie^he^rmU
Francsfco GSxaga Signor di MmtOifit%98> fai- per itMUtfMe teJfmlMe,
fmldSSftfgmdk to Marche/ aairlmper/Uore. 40Ji 668. F rattcefco R di Fran^apajfa
in Italiane piglia Genjirico R de iyamMktOi0jlie imffefe ZOi-
Alma,j^^i:.jS'Moce4iPapa,^^$,gitr~ piglia rAfrka, l reg^ cH Plmperatore
Crh^ysft. eJSndi GelJf,tGmhllimmhtlS^efe9dkmfchia^ fuot fcacctati tttaia , fi
torna e^li , e prende mat* ^o6> AiilanOnKQ^.
roiio fatto prigione a Pauia Geno'^a-^efadai Aioauxo^fatta Arclnefcont'
^o%^lmtit0dipr.igQtte totnamet regna, 50$ ' ^ds fsfM TmmciwUo ijo^tranagHais ds
WMmUefierdlQ altacgm^ dilregno di No- feditioneemUe^ fot, J07. manda Ixrtfcto
eotegr^oefferctty Genouji tolgono Scio aVenetiam. 565. roiii in ut foccoffo del
Papa, 509. fd pace con ylmpe- mare da loro fi danno U Duca di Milano Ho>.^Q^muouegaerraalumcs^Samo^%i;'
Tmpmatmi'm' 4$ Getrufatem rifatta dm
Adriano Jmper, tf. prtfa CatoPaLat '^'ioio'-'-ltnKf rta-'te. 50 daiCBrifir rt.
2^^ prefa ^alS/rt/idino. iSt, . Calla Pht lata ottiere da: Re AJ^tulforfuoma-
prefadaf linfe deli, 22$. fnoanteilata dai riio^ihenmMfit^aRomeu 77
glimoToditSadeed^ JoJ; GaUo Adnn-^' 0 , flO GwllfuJrm$^miUPt^CdkRdi^S^
Cale.iTj^ ^'forz.1 Dvradi MiloM/^fyX mpoue 7^ del Fapa^ 68^ gmrra^a Ottrr, di
S^of^fa^ GhieJlingitf^ii0td Bonifacio idijm Cot^kdlFMli^Ko^/UiidiiQ^cc^lU^t^
5^2 i^ TaiKift Mie oft pia iieaBU. : ^>rr\/ ekfit^o RMemim/i. e fue ki, 57;
. m^ifi Corms chtd, %%f, vrSti t gmfts Gierommo UoHoit i t. Chisfa. 79 vali da
lur creati, OUerio da Parm^ l\6, yircinej'cotto di Rauen' Ciouamii xxij, detto
xxijf, Pups, 394. fauori- . a^$.fd mpfUhmmM il VtfA, xi{\, prtmOo > Ji
SU^immulo Ri^Vw^mia ad kamrw PltiH . 4^JPapa 1^1, fltt^Aiipip^ a4& fmmStto
ftfkA0fi^^^k>ca in AJanioua ctn PImffet. muore ne'ojchi, 15 5 $er mano
dejuoi netnieim 201 rito . 3 5 r , 'vende Ar r.one al Papa. ^l. affi- Ctouanni
xj. Papa, 104 diata$n N^J>oi }'JJ, fd uccidete il R Car- Cuuanni
xif.Papajeniraperforxjti fcaccia- io, ' tOt&depoftomnore, 3o8 Otottonnit di
Ftmta fatto prie ione dml R iSiouannixitf.PapayfcacciMo dai Romani y- dln^Mitefra,
" irtdifipoJotnfediadalPrmUpediCapua, Gonairni Bflrharico. 7,'j6 lll.fua
morte, .: su Giouanni l ifconie ArcucfcoMO^e Vicariodi Mi- Cionanm xitt. Papa ,
fattp merfo dditoimni ateottfmimprefe, 563 tu prigione in Caftello t.
Angiolo, - St6 Gimumm Gdea-xj^ Vifconie
Signor di AH! ano fjiouanni x'V.Papa,0fiialo dal Clero, li 7 impripionail 7^0
liernaM. ^yS. primo Du(a ifiottanni x'vj^JPapjfperfona dotti/fima^gfce di di
Ailano,l%l,fne imtefe , ac^uifl 583* Jtma, 217. ^ fhima% o ^uiemlo dieci smd
fna morte cagione tdfte rintntioni in Lom- ^tdetametde muore. 2.8 dedia^r in
altri Inpghid Italia. 584 Gnaanni x'v^.Papa, ^ 221 GouJn M^rM Vif conte
l>tiea eU MUano.^hf Qhnanni xviji'Papa, 71% 'vccifo dacongitirati, ^9^
Giouanni i^,Pafuh ' , / tl^ Giouanni Ve
heteticoabufciaio nel Concilio di fS^ovanui XX, detto xxf, Taf4l^/ieafhm-
Cofiamfi, 39^ jjiei jf m^rte. Giouannau. Regina di Napoli,l^*lieetreggia
Ctouanni^xj. detto xxjf, Pr,pa. 35^ .fue attio- con la Chiefa, ^^y - ni nel principio
del Pontifcaio. l^^. fa molte Giouanni JiiellefcOtfua fiera natura yerimpit'
eittd ietro/folL ^54. ifiiud tm nuomomdine fe, ^10. fpiamaVale0tna,e^u, weifda
fio- di CaMolieri. 354. canonizjt x. T omafo dA- reniini, ^1 j ^ .
ffdM0p,li^:Ji$mmmtfa MQdoidc$I(ieferMB GimftfmPaUole^oImperat, ddGred 'viene
,'n r., t Italia . Digitized by Google
Tauola dcUe cole pi NotibiU; Italia ai Concaio, 411 J^auett/t per la rotta t
Pauenn,^jff%fu.t Giouanni Faiuoda d 'vna rotici a*T urchi. 4)1 mofte.^.
Cardinali da itti creali, A89 Ciouanni -teniiuoilio Signor di Bologna* ^-jc^,
G$iioiif*Fapa.^io./ueaUhmHHan7d ^ /caccialo dal Pap4jfi%,Urif^i$k 4t foio,
^z,$\l,mrdinmaCeMeilhdiTnm Ciuanp/iolo Bagtiofum 494 5 54. d Parma al Duca
Otiaaio. '^l^. muove Gottaiins de' Aledici 'uccifo dagli Imperiali. 567 guerra Vatma , cr alla Aerandola. 55 ^./i Qiouaubax
\ iji a di MpU Generale delTeJercito d dfolax^. j fua morte , e Cardinali da '
Mal^ajtico fotu Is JUkmdQlL$$%*^ gic-
lui creati, * 5$9 ci/o. 53J Giulio de" Medici Cardinale. 500 Ciouanni
Caraffa fDucadiPalim9^il*ca- Giuliano Zmperatore,e/uof /atti. 58 piiaio, 538 Giuliano dalla Rovere
Cardinale, . ' 458 muGiwmtmdAi^MsGemttaUieWAmAm GMUMa^MedkivetiJb, ' 4^1 Zitti
C0/r4 Tarcbt\$6^ pafia eom Far Giuramento
cAr /if^limio fmt i Cm^HU ne mata
in I^uanie, ^ji. combatte con Tarmata Conclaui. ' J9^^ . T urchejcaf e la
z>ince. ^yi. torna ad vnii * Giuri/ditione de' Romani in Italia, ' 208
coniFfnttiani, epal/a cmrafamlUt h^ QiifihioImperatore,e '9)1 7urebi,\j6./^ comatttt Namafi'mK^T$i*
Ci^t/iuo Imperatore. r /uoige^t^ff^nta na con l'jvmaia in V
onenie.^fc^yapparecchia ricchi doni r.Ue Chic/e di Momi e . 684 Gotti/redo
mariiodeilaConieJfa Aaitilde/au- CitiiUop imodaehfnflHu^o, $43 tore del
"Papa, 15^ Giubileo dell' a77T!0 Sani 0 perche Jt celtM in Ro- Gtti/redo
Jio^lioni , paffa firintpafai Xerr majSj^' Oiiiileo che Jt^ni/chi. (^75
/^r.:.i8 G^n:tano compii r. il Dccrcio. , , , Giulio Papa.6^. /ifoi ordini, e
mate. 65 Graii udine ai l'apa i to / '. 57} Giulio^,Pa^ .^^^
^mam^flvft^t/ii^fna^' Oratianolmperatoire.jue/uei/atii,' 71 ta ft aeee)joti innanxf al Papato. j^S$,
ri* Gtrcieotminti argutamente da Pikr DhtOfi^ iehie al Jior-li t mtti i luoghi
da lui 0Cy:i-pat . in Roma ali apre f nxj* del P.rp 1. tTC^ a6 l^^- depom Gilberto Arctuefcom di Rauena
, e ticano. 586. riforma il Calendario Roma* , .fiommmes PSmperatore Jnrieo.
242. i/d no. 588. di/gratis oeeoffa in Roma al fkf Derfo Germania trouar rimperatufi ^ i . tem^o. ^^l,fd im
Roma vn colleaiodiGie^ lo riconcilia con la Cbief-t. 141. x ingegna tT -
fuiti.^^i.li vendono Ambafciatori dal R del acquietare i rumori ir i Principi
Chrifiia- Giapone.^()l.fa Jologna Arciaefccuato. ^9%m ai, z^fcommuftica , e
depone molti fefco- . fua morte. $95. card, da Ini creati, ho^ tf.244. fd in km
Sinodo , dienti comra la Si- mrat da i Rammdcm 'orna pahm H. mot'
monia.Z^.fcommunca'vn altra uolta firn- mm 59^ peratore Henrico. 24^. affediato
da lui , e Gregorio xi.Papa.6l6.fue anioni innanzi al dal popolo Romano in
Co/le l Sant'Angio- Fapato.6\6.pulutvngiubiieo.6\^filtU' iM^Mberato dalDneadt
Puglia , e condot- pot Bmad$ Monte Aiarciana^ lo noamdaim io Sdornoid mnorcZfjxardula^lm ereati * Francia
in foccorTo della Le^ii.6\i.d la ber- 247 ^ retta roffa a'c atd.fr
ajSt^i^namofrti e card. Gtiffnio
vji,Papa de Ila f amiglia Aldoirandi' . daini creati, 643I na, 6^1 Gtegoro xf
Vi Heraclt9wtt lmpt, ' ' ' " 12 j uirtOt tr anche Pif4$.tHo.rioJio
tuUaciUM- HUeti cmmnki CriJH/tm m "nms
171 *card.fa lui creati . 271 feb^iua. *
6\ Tnnoceniioi^.Papa.it^yJndttce molti Principia talari^ yefcdotiiJIimo
. 72, 'poffare oU'iMpre/a di terra SantAj.^coronM VilirhPapa,%^fuai4rdM^ tptftt
moffeS^ rimper^e Ottomiorghfe . 696 Lirifcritii daPioij. 443 LeofiePapa^ $2.
mitiga il furore dei R Aitila Libraria
Vaticana da chi inflituita . 46^ 8 3 Lbf atta fatta in Roma da Si fio KCor].e
fegutt* ' Leone y.Papa^uoi ordini^ morte, 134 Liraria fondata infima, 704 Leone
i'^,Papa^efua bont. 1 6:\.pofo in prigione Libraria delFaticmO CCtefciutO, f.
Papa fue attoni , e morte ', 274 Lupo Duca di Friuli . 1 50 itt, 39S. legpe da
'vinta dall' ^mp.Himico V et i^..,mHOte ^ laf- lu fatta in materiade i ConciH^*
-^Q^.paJlMm fa alla Chi fa kom.tutto ilfuo flato . 259 Itali a t e p ri fica i
nfconii, e i MalateiH*^nO* Matteo Vifon e . 3 50 . pacifica t l^cneti^mi ^onil
L>:tca di Milano , Aiaiihiar R d" f^ngJtria , 448- :^OifHa
clemi'nxauerfo il aia Papa Giouan- Matteo Senarega^ranCanccUerediGemOua.,e ni,
4,01. 'v/iiato daU'Imperatot Greco Per
fua prudenxa , 381 meizp defmd /fmardaiori.^o^ Maurti io Impera fM gofili. toBJ
wei/b ili ma^\f Forenxj ^rciuefcotta.o j^o-^.man-
Marcello ^.Fapa.^^o.Jue attieni annanxi al Po- da esercito cantra Bra:cio ych.'
lo iltUefimmm4if.Frmicefeo appwuH OtHmfJmpuleltOxi^itnUfcaeiUii^aracinit Ha
Paofo V. 6^9 'i Gteei ditali a. 1 1 ucoronaio da Papm Gi' ^'^-p'o tfarca,fcacciai
Sarackd diSkiL 116 uannt. 212. uime Nenrico Duca d hauiera . Opere
d$^iti,ttiUanoritrouat, 427 aij. r -vinto da Greci in Calabria e fatto
Qp*momeMfmMa,ebifMge&mmud9apt febi$iio.ii^.rifcojfo da Siciliani diftrugge
e* f emina, 180
mutnt^porisilevrpoJif.StrtMomevim KJtaxtone deUe ^p.bare, int,odottada
Clem.vijf. Roma,iiK .muore in Roma . 2iy Statlita con perpetuo decreto da Paolo
K per Ottone iij. eletto Imp.21 K,'v
Roms&acquie- iX^fmm9mBCbiefe4iRoma^ -' 6^ ta lafoUeuatione de'Romani
, 2x9 Ordine nuouo n^iTele^en^lM^^ ^59 Ottone i'v, Duem di Safionim rutrtegiia
per Origene, ^fua dottrtna . gjf Imperio.zp^coWklto dal PM.^.occupa le iMn*
ecclej^^ici dijfi^^ Re di Francta.'il'i.nbdPuiceiH^
y^O /n, opfrr , f wor/f . l*^. 0//o;w? Imperatore . 1 j p;,^/^ /^-^ p.,^., ^^,
ion ir.n^tnxjal Pontefi- Oitotie A> dt Germania prenda Bolleslac Re di
calo.-\^^.c.'ffa fili 0 fi. i ali de' l reui. 44J. riho- B(>emia.zo6,emrMn
haliaper leum lo bn- ne i Canom.iye^ uUri di x, G'rouanni Lati- aperto, a
LoifMrto.lo6.d imagtnrottnaBe- ranno. 446. priu trC9m$deltAm u'.liara del
reny/irio crr nlfglinoL 207. d l'n.i rotta .^ali Icro fi. ito. 449. fi rompe
col kc^d Napoli imart. 2fiS,va Rama, 2p&,fd depqnre fi iV . ^y^c^oucluic
la pau tra Principi d'Ita Ha, e f. mai- Digitized by Googl TiNola.
idte. cofe pili Notabii; X ^ moUfeJie in Ritm.^S^mnm9ttt*^%'9. card. Vafquale Paa yfue ordhi.^ironi , e morie, 1^. '
da lui creati, 45 ^ Pafquale jf. Papa di Sanuftma'vita. 2 T ureo, 566. di
pratica la leoa de'Ptincipi Priuileoij della compagnia del Rofario confer
Chrifiianiconir UT arco. %67, manda ainto mati da Paolo P, 699
arenetianr.^6y.eonclitde la lega tra lui, il R Principi Chrifiam^cht aodarmeo
a^imprtfa i diSp^na^iyenetianontrailTnreo$69 TerraSaata^ 2^0 Id- ei by Google
Tauoh delle coib pili notabili ^ ' PrMcipi Chrtjliani iorndno congra sforza u^iUimiCmh fs, . 694 ^ 247
SapienxadiRo)na^tfumfmUrkM9iubnMa^ Boma ingrandita , e riordinata con hwu
COn/fi- ne da Paolo V, -jw tutioniyiff- ordini da^aolo K 708
SaracinifanHoAiabomettohroR,ila.entranQ iomani fcaceUno U PfA ttl. erom i magi-
ifdmmdelFImft^t. ti%, octu^m molto pac flrati
lor modo% l ^xrtano rijormatoti
felli fKchejgtano M SiciUk X )e. prendono ia Rep, 56^. chiedono al Conclaue
Papa Ita- f Affrica. 1 ^STlj^l, occupano p.irte della Spa* iiano 57^ priui
delgouerno ddla Citt dal gna, 1 41 .occupano tutta la Spapna.l/^y,
W^a.lti.fir9llnumoeomfsU'PoHt*ficei%Z. jono tagliati ape tqJ daCatlo AUrtoUoFt^
grudimm liorts , e creano il nagiJirito,fOq, tefe.x^j^afptdiano CofiMHthopoU
fro anni, ^ jcacciano Papa Eugenio , e fi ripongono in li- fe ne partono. %0.
fanno gran d.timo in hala , er,dj^ri^,9rnaMofotio il Papa, AIO, decreta'
l'j,iZyuiCCupanolaPtfplia. i()^fc acciaiti di m cbt mnJifKcim pi (fatue
iPontefici, 628 Skilis,Xi\40fMMno in Italia, e pigliano alcw iLofa benedetta
doro mandata d donare da ne Cittdm 22^ CUm.v9*dUSfnifm0?HmB^tgddiye' Sardegna
eecupatada'Sar acini. mtia, 661 Saragof a di Spgna f aita Metropoli i . 354
Rotta do*Ftsticefi ss, ^intimo, f5I Saffmarkeme lafede diChriJlo. 140
MMmoHdiRmwimM im immifis ddtArmjt^' Sslinguertm. )O0 Moto. i^ 548 Selfi^^ff^t^'^J^fmaUfxp.^^fcifmaquU^
Rumori del regno di PoBonUn W to.99fifmafumto,fcifmafefio.Olfc0mk* Rumori di
Genoua , jfl fetiimo, ^,']f:ifmaottauo,\'^H.fcifma nono Rumorifr i cauallieridi Aialta, 156 Jcifma
decimo. i^^fcif ma 'vndecimo.l'jo RwmmdiP^iO90timtriR* 647 feiftmtmdtcimo*
iii,fcifms lorxfidetitmo Ruggiero
Ntnmano trauaglfa i luoghi dell' Imp, 19 1 .fcifmd quartodechitM^jfcifma
Xi},t09 k^eco, 24^. piglia il Ducato dt Puglia. 249. fcifmax'vj. ii6.fcifma
xvif.fcifma x^if, combatte co JSoemondo il fratelloper il Dw iiy.fcifma xix. 2
j8. flfma xx, 246. Ccifma Meibojb'oeei^iitMlm^gbidelUCbitfsA^ xxi,
z6$.fcifmsxxi/, 2a8ftiflms xx'iif. ijo* oetmpa isPii!gl$MaS$tfifdMmmt Rd^Us-
fiifma xxi^. iMuftffha xx^n J55. Jtifms Ha. 2^5 xx'vi. grande. 37 j Ruggiero
fatto R d'amendue le Sicilie A-n pop- Sciarra Colonna^ fue difhratie . 5 X
facongrofammaUtoiiitfs Fhmptfk meo
ScomimmiiesdiChm.'v^.consroD^CefareDm lyJibera U Ri di Prmeia Mttnstdde-
cadi Ferrara, ^69 Turchi. - I76 Sd'ole pie erette da Paolo K yo\ Rt^ierodOria
^34 Scutari combattuta daT urchi . 46^ S Sogm oecorji nella mone di Cbriio, \ r
AbimM PipsJbi^wtMPofmMt^fogvn Segni euidmi doUm Greaidoitg0 di Clemente ^
iiofua morte , , III t^/y. Sabino Mdi Bulgari, 156 Segni auanti al Pontificato
di Paolo f\ 6q e comhatU ei . K di Fej^i e vi refi a 'vccijb. 586 SeJQ iato
ifdtcrtUiU d'rdtt di ei cmffio, 342. Sttuto Jmper, e fuoi fatti, '^%ueriano
fctittwe* Seuerino Papa,il./ttaontd e morte, Sforma da Cotignuolagran Capitatuu
'Sicardo Duca di Beneuenio, 3} "4 "3 385 7i SimpOcio VapOffue opercy*
morte,. SifeutoJUd'GaitimSpgmk Sijinio Papa. Siflo Papa fuqi ordini e mone,
Sijio ij. Papa fuoi ordhii yiefuamortf, Stjio y. Papa, Sijo tV. Papa.A^6.fue
atitoni innanzi al Von- . tejicaioa^^, iiri da lui compojii 457. cerca di
fse^mtiPrinci^ CltriBim, 458. inalxf}' fuoi nipoti. 458* timM^iCemcmU fieoUrim
S. Giouannt Later/ino. 45'9. fa muouer guer- ra al T ureo, 459. f Federico di
Feltre Duca d Vrbino,^So, doma Spoletta e Todi,/^6o. muoue guerra a*
Fiorentini. 460. ^ur reggia col K ai Napoli, 462. perfeguiia t Colonncji 462.
douenta nemico de' fenetiani . 46^. impone nuoui datjj e nmoue gabelle. 46 {.
memtiene i Principi Creci fcacctati dal Tur- co, /^6z, rimette i* cenfo Ferdinando R di Napoli. 4^3 . canonKfi San Is onauenturau^S^
fd un onie fni Temere, 464. molte altre fue . fairiche in KOmU^^ liraria
Faticanada luiinJituiii^4fSs>jysm9rte CminMi da lui creati, 466 irifeme con
gli altri princi- Si/lo v>Papa,^q6. fue atitoni tnnazj al F apaio, apa ai
Coitatio* 408t mwte* ^^yjGimiieo da lui pulicalo,^gy. perfeguiia i banditi,
601. gli aaRomant driz3:jna i^na
flaiuadi Bronza ^^'i-f drxTifir tAguglie in Roma^ 'oicoduce l'yqua Felice,
6o\,fabri~ ehi df lmfattej6o^U fyimtui trei^ o f Citt y dr injetm TldonValto fu
a patria. O'J.f z>na libraria in faticano. 607. drixj^ 'vnajiampafia in
l'atica-.o, 6 1 i,Jcommunica UiSdiRamarTm/jr il Principe di Cimdj6\t manda im
Nuncio in l'erra di Suis^ri.Si z, manda il Cavdtyiale Aldobrandino aWelet-
tione del Re i FoUonia, J gran ri/enti' tmento cotrtra ii X di FtaneiM per
lamortg dei Cardinal di Ghifa.61%. fdcUttn HRdi Francia Rom/.Sio. fuo buon gouernOye giu' Jitia, 6l^
dedito a'' accumular danari. 62A, fu9moitiordim,6i^.ffarG4Uee,6i^.inJ}t' tuifce
alcune ronoregaticnidiHardinali.6l$, mett nel Calendario Romano ruou S^r.ti,
CMtoniKfi San Diego^zC, fua monete CmdiMUdslttiergani, vj Smirne. Siena fi
ribella dall* Imperio t e fi acct^s 4 Franii,^$6, t*mremd$$l VuesdiFiareM^ 537.
Sigiberto R di Francia, 108 SigiOnondo ImferMtfe muoue /guerra aVeW' tiani. l *
Uff^rte^ Xiujua uera hifioria, 21 f Siluefiro Antipapa, 228 'SauefirAupapOt 256
Silaefiro Mrandin Bifatto di C temerne ot- taro. 6^0 Siluejro Aldobrandino
Padre di Clemente zij, fiehUf'qitatitd, ^ , 6si Digitized by Google Tiuoli
delle cofe pi N'otabll.' Smirne prefe da'Chriftiani , 4^ hV, 658 Sottoffo
mandato daClem,tA'^airjmjf, 667 Suetonio Tranquillo, li Soggetti propofti i e
nominati al onttficato^ul Suixj^fiti chiamati liberatOfi et Italia.^^% fi fan'
Conclaue di Clem/ui^* 6^5 no in parte cattolici . li Sofia Imperatrice . l5 X
'SoteroVapayefuoi ordini, K^fina morte , IO ^"T^ Acito Imperatore , 4J
Soldano toglie molte Citt a Chrifiiam in So- JL T amburlano^fueimprej^. jsj
r/8j ^^1.405^551 Stefano if.P apa , '5? Teuere ridotto Nauigile con graue JpejadM
Stefano iif, Pop A 'v in Francia.in Sinodo in Aielfi.i^^^. acquietai duo
chefca.^'jl.reguono animofamente laguerra , fratelli Normam^ che comb/tttuano
per la 577. necejitati fanno tregua co'l Turco. 581. ftM9dlUPii^t4,l^Q,paJUin
Frsneim , efd irauagliati dapejie. ^ 5 S ^ i^n Ccncilio in ChiaramoMte.t'^o,
bandijt Is Vefcoui Greci deUa Rofcia a Roma, 666 Cruciataper la rcuperatione di
terra Santa^ yitjcomi Greci deUa Rofcia riceuuti nel grembo 2 50* altre fue
attiom, t creationc di Cardini deUaT.Chiefa Romana da Clememeuiii. 666
li.l^i.fumwtt z e di gloria ^ conDauid , econSaldUnenc ', edtfapienza > e.
di dottrina con Cini ilo compararli ? Nacque Chrifto della Trib di Giud*
nobiliffima s per la fua antichit , come per ITmperio , ch'ella ottenne nel
popolo Hebrco . Onde ^-j^^jf^^ dirtc profetando il Patriarca Giacob.Non fi lorr
lo fccttro della Trib di Gi- to^n'hunu- da,fin che colui venga,che mandare fi
dee; il quale far certo rcfpettationc delle nita* nacque eenti . Non bkbgna
perder tempo in dirc,quanti R,Capitani,c Pontefici quel- At nobthifi. Trib fi
hAueffe ; poich tutti i libri del Vecchio, e Niiouo Tcflimcnto fc ne J FOfpm-.
veggono pieni . Effcndo finalmente dop lungo tempo nata difcordiafopra il *
Pnncipato fr Ariftbolo , & Hircano figliuoli d AIcflfandro , che era R, e
Pontefice de^ Hcbpe|,lil di* Romani quel Regno trasferito ad Herode,ch'cra
ftraniero : pcrcioche egli nacque di podie Idumco,e di madre Araba. Onde per
j chhfro coprire quefta macchia del fuo cofi
fatto nafcimento,fccc egli morii e quei dotti manc lim. HcbreijChc fr il popolo
fi ritrouauano,c le loro gcncalcgie abbrucci . Manc petto de g- adunque
meritamente ITmperio de gli Hebrct , venendone fecondo la fentenza Hnm. di
Daniele , il Santo de* Sanri, il qtnl Maria Vergine annonciandoglelo l'Angp-
lojconcepette di Spirito Santo, e partor pofcia in Bcthlecm di Giuda,ritrouan-
dofi in quel tempo Cirino Prefido della Soria . E f ci nell'anno 751. dal
principio di Roma r enel42.delllmpcriod'Augiifto, i1qualeomehercde,e durre in
miglior forma , ne fece marauigliofimente felice il filo lcolo R.aflr* tate
egli 1 e cofe delllmpoiotfn Cam Imiore p rdTo i fliot e pi^ A BCVCII* Digitized by Google {>
GIESVCHRISTO. ne venne , che ne edificauiaiMnngffedi MJdQit^ifll^ Sc ltriCcCh
ree chiamandole . Kc vennero adco molti R in Roml,foIoper vcddlo, & egli
tutti cofi cortefcmcntc riceuttte , che di amici ^li fece amicilTmi . Con i
fuol Romani hunianilTimamcnte rilleipercioche egh f demente co'delinquenti^oii
eli amici Itberalf Aimo # e s come f raro. nel- fire^iramicite cof f coftaa-
tiflimo nel cojifcrtiarlc . F cfi ftudiofo dell'arti libci ali , che quafi mai
noh ne pafTaua giomo>ncl quale non
UegelTe qualche co fa , non fcriueffc
, non '> damafTcEgli fi dilett molto
dcU'ifigcgnoje della dottiina di $aluftip,di Luiq di Virgilio^ d'Horatio {
d'Afinlo pQlIioncudti^V^dlkla Cornino Oratdfc eoodkn^ te . Onde tu egli dalle
penne loro celebfat . 'UgH ne abbell > & orn talmcnfiB la Citt di Roma ,
che'prima che morilTe j fi glori , che cfTo quella Citt morea lafciaua , che di
mattonigi ritrouata haueua Quella
felicit , che tu effetto molta/t dal noftro R Oirfto col ino nafcimento oltre
modo accreftiii* ta. Panarono dalla creaticipecld Muncbino quello felidflimod^
naifal* Chrtftoqai' gicnto del Signor Koftro 5199. anni. Nacque il
fanciiillofoiza dolore alcuno doiiac^tie. ^jj^ ^i^dre Aiaipci ci(Khe q ucfto
parto tri diuino , e non humano . Il perette fe ne alz tofto s la Madre integra
, e ne rauuolfe con quei panni > ch'ella Line* ^ u ) il bambino . Scriue
Eufebio , che in Roma tutto ({uel di in vna caaema in Trafteuere fi viddc
vfcirc , e fcorrere s dalla terra o^lio . Tlche non accennaua altrojche la
gratia,che Chri fto moft rau^ doucr dare a Gentili . Dice Orfio > che in
c^uel di AuguAo conunand , che non foil alcuno che da quell'hora auauti Pace
genera pi Stgnoieloclltaaiaireiquafi indoiiiotndo dii^Ibiiil jrerarPrencipe del
^^^'"^1 a ^ * ^ OMdefimo Augufto haueua poco auanti ordiiiato che foOro
Coktf^ do"quando ^"^^^ ^cn dclllmperio Romano , quafi doucfll- qualche tempo dare conto ChtUlo ose* ^
qualche ma^ior Principe dell'Imperio ch'elTQ tanti anni gouemato haueua^ ,
qnc ' Egli f anco m come dice AgoHino non era la Circoncifione altro* che
lligii4flw vn lgno dd te&dnento,e del patto fatto fr Dio , e gli huomtiit*
Hora nel vf- pChnfto . sfimotcrzo giorno , poi f adorato da'Magi , che q ucft'cffctto ne vennero di Oriente in (j ic
ruialcm , c lo prcfcntarono mcdefimamente . I popoli d'Oriente dhiamano Mai i
loro R4e iapienti,. E perche non parefle che 11 contriuenife alla legge di
Moisja Glorou Madire bench comeimaita ft incorrotta , non hauellcpunto di
ptmficarfi bfogno , ne port nondimeno
c|Ucil'eifetto il fuo ' caro
fanciullo nel Tempio . Doiic il buon vecchio, e giufto Simeone tolto s le
braccia il bambinoafnaco dallo Spirito fanto^iuo R4e Sdiuatore io coofcis > e . ehian.
Jliiicdefinto^laProKCefljiAi^ daHe 4lrho ptaBxioo ' QsMdkMChek Sibille fcriueflfcro^
prodicefliio di ChrAoie del fuo Adtiento/16 biio^na,che noi ci affatichiamo in
fcriuerlo 5 poich come di cofa affai rrita/ion
chi non fappia ragionarne. Hora celebrata quella puricationc , e dato
conto ' ddla ragione della prtmoi'enituraf fecondo U legge diutna , fe ne
ritornarono in Zazaiette Citti della Galilea lor patria , doue il biion
Giofcppe , ch'era tenuto padre di Chi ifto,f dormendo auuifato dall'Angelo ,
che doucffc in Egitto fug- thrffo gime,
e nKinarne il fanciullo, e la madre fcco , poich fciiii in Giudea reftato S^So* ^ liaurebbe Herodc ageuolmcnte fatto morire
iJ fanciullo . Ma egli non ' ' puoce all'hora il crudeUnSmo Herodc efeqUHV
qitefto ibo mi ooncstto . perche cffendo dai figliuoli flato in Roma , come
fouerchio crudele accufato ,f for- zato
douer in Roma andarne per difcnderft . E ralfcttate le cofe ftie, e mo-
ftratofiriconcili.uoco'figliuoli Ariilobolo Si AlelTandro eccellenti e dotti
^aalnCQK9^eUiclle^raD0lKIkc9rted'Al^^ Digitized by GoQgle GinsVCHRISTO. 3 f in
^tv fece in Ce fare .\ con vn laccio alla gola morire . E come colui , ch'- era
aiiiclifliiiK) di regnare, perche hauca inrefo efscr nato vn'altro Redi
(jiiidei, ^J"?^* fi volle Zdtzo cnidn cantra i finciulli, c ne fece ,
quanti n'erano all'hora in Jkth- 7.*!fkfL'-!, Icem , e ne iivn contini , da due
anni in gui tutti morn e . Perche tra quel tempo p.-j veci Jcr l parca , che
potcffc efscr il Re nato , per quello , che n'hauea egli da'Magi in- ccu efli
CUri reto . l tanto fi moitr in quell'atto crudele , che n anco vn fuo proprio figli- uolojch *era di quefta et, pei don.Onde
dicono che intefi Augufto quefta tann crudelt dtcelse , ch'elso haurcbbe voluto
cfser anzi porco, che figliuolo di He- rode. Percioche gl'Hebrei per la lor
legge non folamcntc non mangiano : ma n anco toccano la carne diporco , e per
qujio non fi ve ic til animile apprcfso di loro.Hora efsendo ftato il buo i
Giofeppe fette anni in Egitto.intef ) cfser il cru- do Hcrode di fchifa, e
fiera infermit morto, fe ne ritorno col fanciullo, e con li Madre in GiudcuNe
molto vi fi ferm,pcrche intefe,chc Archelao figliuolo d'- Hcrodevi reenaua,c
nella Galilea ne pafs,douc regnaua vn'altro. Onde perche ciirifto pev in
Nazarette habitarono , ne f il fanciullo Nazareno chiamato . Scriue Cjirola-
che (ont^ mo,chc nel tempo,che f il Saluator noftro in tgitto, vi cefsarono
^roracoli,n'- chiaiT>4cuNa andarono i fimulacri de gl'Iddij terra , e ne fegu la morte d'alcuni demoni
fe- condo, eh 'hauea il Profeta vaticinato, dicendo. Ecco , ch fopra vna
leggiera nube ne mta.c nel fio cofpetto fe ne commineranno i fimulacri
ddl'Egitto , ik il cuore iftcfso dell'Egitto ne ammarcir . Hora giunto poi
Chrifto al du )dcci- mo anno , fc ne venne , com'era coftums, co' fuo
parenti celebrar la feftiuiti in
r^folpcfi a dietro , lo ritrouirono nel Tempio federe nel mezzo dc'Dortori ,
ton nel Tom dimandando , e ri fpondendo loro fopra le cofe alte della fcrittura
; Percioch'- pio . egli fipeua pi di gucllo, che all'et fui parea,che fi
richiede fse , e come l'Euin- gelifta dicc.La gratia,c la virt di Dio era con
lui . E dop egli co'fuoi nella pa- tria fi ritorn . Quello , che egli da quefta
et fino al treiitefimo anno,chc f nel Giordano da Giouann figliuolo di Zaccaria
battezzato , facefte, nonaccide, cfi'io altramente lo fcriua . Dclrefto non
l*olamente gli Euangeli; , Se l'Epiftolc facrcquitiro egli altamente,e
fantilTmamente oper,'molto pieno
dcfcriucno : Qii-i/ocho ma quelli Scrittori ancora,che dalla vita,e coftumi
Chriftiani ."ibhorrirono. Gio icuifcGiolcf feffo,chc in lingua greca in
venti libri l'Antichit Giuiuca dcicrifsei,giu"ir > al- le cofe
deirimperator Tiberio , quefto modo
ragiona ne i medefimi-tei^i fi Giesi huomo fapiente>fe e per lecito huomo
chiamarlo; percioche operacioni marauigliofe ficeuaji.'V: infegnaua le genti ,
e quelle principalmente,ch>- prjft.ino alle Cofe vere volentieri gli
orecchi. Per la qiul cofi molti, Hebrci , e Gentili lo fcguirono . Efsendo poi
Pilato da'principali del noftro popolo inftigato , fi indulse farlo morire in Croce . l\la non l'abbandrm
argino gi queUi,chc icgui- to, & amato da princpio l'haucano . A quali poi
nel terzo giorno dop la fua morte fi moftr viuo, come i profeii,e quefto,e
molte altre cofe di lui profetato haueanaE fmo al d d'hoggi dura il nome
de'Chriftiani, che da lui Io tolfcro,^ i Chriiliani ftefi fiorifconcjll
mcdefimo Giofeflfo fcrii/e efsere ftato poco auanti p. _ - alla morte di Chrifto,nel
Cartello jMacherunte , per ordine d'Herodc , figliuolo Sa^^cf. p* del
grand'Herode,morto Gio-Battifta vero Profeta, e tenutone per ci : molto tar dj
H:ro- pregio da tutti, folamente perche riprcfo apcrtame-nte l'hauefse, che
egli disho- de . neftameute con Herodiadc moglie ai Filippo fuo fratello
domefticato fi fofle . Queft'quel Giouanni,che come il Saluator noftro diceui,f
talc,chc fr li figli- Chrifto qS uol de gli huomini n ne nacque altro maggior
di lui. Hora Chrifto vero figli- ^ ,^fj3 *^ p^^g" uolo di Dio,c maeftro
della verit, della giuftitia,dellapici,e della religione,ncl g,n che nella
decimo ottauo anno dell'Imperio di TiSerio,e nel XXXIII.della vita fua , e tan-
Tua morte* to di pi,quanto ne corfc daVcticinque di Dcccmbrc fin verfo il fine
di Marzo, occorlcro. A 1 effen- d by Google 4 PIETKO APOSTOLO. cifcndo
daXjhtdei acctrftto che non guaithfl U
Sbbato cMe antepondfe alk Circoncifionc
il BAttcfimo , e che alcune altre cofe non offcnulTc, delle quali fa- cciiano
gli Hebrei nella religione loro gran fondamento,f fatto fopra vn legno
vicupcrofamentc morire. Della qual morte anco i Cieli AeiU diedero fcgnojper-
die o&ur in modo nella fefta hon del d il Sole,che'l di in tenebfoft none
con* uertito fi vidde.EkBithinia, bench molto fuffe da Cicruriicmdiftante f
tal- maitc fcoffa dal terremoto , che ncUa Cittit di Nicea n'andarono molti
edificij per terra.Il velo del tempio,che Tcparana i due tabernacoli , fi
diuife nel me/o, e Ili dalla pi intima parte del tempio Gierofblimitano vdita
vna voce , che dice- ua.Andiamo via cittadini, e partiamoci di qoelli luoghi .
Tiberio effcndone da Pilato auui faro , rifer in Senato della viti , e morte di
Chr ifto, e giudic, che fi doueiTc C hrifto nel numero de gli Iddi; riporrc,5t
edificargli il tempio.Il Sena- Co,perche non ne fuffe lui flato fcritto prima , che Tib erio > non folamcnte Jii(-'l^o,che Tbero^UHjnon aflcnt^dw
anco^ollepClie fuflro di Roma i Chri ftiant cacciatile ne furono chi accufiti gli hauefrc,propofli i prcmii.
Alche Ti- O^igo c*. beri o rigorofa mete fi oppofc.Hora tutti quelli,chc nella
morte di Chrifto maC- camp l'i?! de! ^^^^^ eram), ne sctirono alla fine cdegno
caigo.Percioche Giuda fi appiccd la morte di ^ola, e moti, Pilato dop d'hauer
graadiffime calamit ftntite amm i& Chrifto. uclTojbenchc alcuni fer
uono,ch*cglt pentito del fuo errorcchiedefTe al Signore pcrdono,e
l'ottenenTcGli Hebrei perdcrono affatto la libert , e fino al d cChog- . gi
pagano la pena del fangue guflo , ch'elli tradirono . Qi^eflc fono quelle cofe
, chonbrciiemcnte voluto della diuinit di Chrifo R Pontefice , e Saluator
noftrc^diircper entrare pi ageiiolmcnte alla defltnata impref di quefla hiflo-
. lUge perche coIoro,che leggono qiicfto felice principio haueffero , e
dalllmpe- - ratore de i Chrifliani , come vn vino , & copiofo fonte , alla
Icttione de gU altri Bootcfid Romani oixUnatameote di tempo m tempo pa&t^i
o . J' PIETRO APOSTOLO D E L 44. PONT. L P ASSATI dopdla mortele RiAirretddi
ChriftomokI gioniifl prc^rfo giorno della Pentecofle rioetaeaerocl*Apofluli lo
Spinto Santo , per h ^ cui virt parlarono in varie lingue le cofe del
grand'Tddfo , bench la ma^ior parte di loro foiscro gte rozza^e ^enza
eruditionc alcuna,c maC- ^imamente Pietro > e GioitinriS . Era tutti la vita
loro al ben'comranne drtzau ^^r^A^ r.
-i a_ Hrodauanti , . Sidtuffero
itluopA,BAr- Digitized by Googlfe PIETRO apostolo;* f toloillo nell'India
citeriore , Aixlica nella Scithia , Giouanni neirAfia, douc haiicndo in Efefo
mol to tempo viffuto , finalmente dop gran trauagli e pcn- ficri , fii dal Signor dal mondo tolto
. A Pietro Principe -de crApoftoli tocc P'^'o*! He di andar in Ponto , in
Calatia, inBithinia, cCappaaociaj hgUfdi nationc^J^^^J^fJ-^": . Calilco
nato in Beth faide , fii figliuolo di Giouanni , e fratello d'Andrea Apo- ^hi .
Tiberio ftolo . F il primo , che fcdclTe fttt'anni nella Chiela Vcfcoualc di
Antiochia Cefarc , tempo di Tiberio Cefa
re, il quale effendo figliaftro, & hcredc d'Aiigufto ,fuofai, tenne 2 j.
Anni l'Imperio , variamen te reggendolo} pcrciochc non fi pu egli n fr cattiui
affatto , n fr.^ i buoni Principi porre . Egli f ben litterato , & elo-
Silente , non maneggi mai di fua mano imprcfi , ma per mezo dc'fiioi legati .
.affett con molta prudenza i tumulti , che nacquero nel tempo fuo . Egli non
Iicenti da fe mai alaino delli molti Re, che con lettere amoreuoli haueua Roma chiamato , l'vno dc'quali f Archelao di
Cappadocia , il cui regno riduf- l*e in prouincia . Profcriffc molti Senatori ,
alcuni ne ammaz , altri fece con fieri tormenti morire C. Afinio Gallo Oratore
figliuolo di Afinio Pollione.Re- Icgn nell'I fole Baleari Vocieno Montano da
Narbona Oratore , il qual nel fuo cnlio mor : vogliono anche gl'hiftorici , che
fuffc per ordine di Tiberio amie- Icnato Drufo fuo fratello . F d'altro canto
cos moderato , ch'cffcndoli da'Ga- bcllotti , e da'Vicer dell e prouincic
perfiiafo , che doueffe i dati) , e le ^raiiezzc de 'popoli accrefccre ,
rilpofc loro , che l'officio del buon paftorc era di tofir c non di fcorticarc il gregge . Dop la morte
di Tiberio fucceffc nell'Imperio C. ^ ^^J*: Ccfare,cognominato Oligola.Coftui f
figliuolo di Drufo fi{>liaftro ai Augu- ' * fto,c nipote di Tiberio iftdTo,
e f huomo fceleratiflimo . Ne in Roma per la Rcpub.nc fuori nelle imprefc cofa
fcce,chc valeffe . F cos au3ro,che non f co-. fa,allaquale non ftcndcffe con
rapina la manoT di tanta libidine,che n anco al- le fuc lorelle la perdon. F
crudele in modo, che pi volte dicono , ch'egli cf- clamaffe,e diccifeiDeh
perche non ha egli il popolo Romano vn collo foloPEgli fece anco morire quanti
banditi,e rilegati , che per tutti
luoghi dell'imp. fi ri-/ trouaiuno,folamente perche domad.indo vn giorno
vno, ch'effo hauca dalefilio richiamato,che cofa era quella,che i banditi pi
che altro dcfidcraffcro i li f da colui imprudentemente rifpofto , ch'era la
morte del Principe. Egli fi rammari- ce doiQ molte volte della conditione de
tempi fuoi , ixi cnc con qiulche pii- blica fegnalata calamit non diueniffe
celebre , com'era ftatoal tempo di Tioc- rio, che vogliono, che louinando gi il
teatro, doue alcune fefte fi celcbrauano , ltto quelle ruinc da la mila
hiiomini moriffcro. F talmente inuidiofo della gloria del Poeta Virgilio , e di
Liuio , che manc poco , ch'egli non bandiffc da tutti i luoghi gli fcritti,e le
imagini loro. E foleai chiamar il primo di poco in-- gcgno,c di poca
dottrina,il fecondo cianciatore,e nella hiftoria negligente chia- maua.Diceua
anco Seneca cffer arena fcnza calce . Da qucfto cattino Principe f^ Agrippa
figliuolo di Hcrode,ch'era da Tiberio ftato pofto prigione, libcrato.c fitto R
della Giiidca,c ne f Herodc confinato
vita in Lione di Francia . Egli fece Caio porre fe ftcffo nel numero de
gl'Iddi j.c fece drizzare nel tcpio Gicro folimitano le ftatue.Ma egli f finalmente
da'fuoi ftcffi tagliato pezzi nel terzo anno,e decimo mefc del fuo I mp.Furono
fr le altre fiic cofc ritroiiati due libri
cHc haueuano per infegna l'vno vn pugnale , l'altro vn Rocco , e vi
erano dentro feritti i nomi de 'principali dell'ordine Senatorit , e
dell'ordine equcftre, ch'effo hauca profcritti , e dehinati per far morire. F
anco ritrouata vna grand'arca piena ai vari/ veleni , i quali veleni furono da
Claudio fuo fnccefforc fatti gettar nel mare , che fe ne infett con la morte di
vna gran copia di pcfci, elle nc'yicini Jiti furono ritrouati morti . Mi 0
piaciuto toccar qui quelli moftri humani, per- che pi facilmente fi conofccffc,
che pena fi poteua in que'tempi il grand
- Iddio , dall cecidio , e rouina di tutto il mondo ritenere , fe non haucffc
il fuo A J figli- . j ^ i y Google ^ pimmo APOSTt>to: BgliuoloVhcdenp > e
gl'Apolloli mandati col etri fineuen foAlliumaiu gS-' Jan Pietro k ncrationc
dalla fm romra,e n>ortc rifcoATa-ra in cjudli tempi ( quel Pietro **** ff^V^ Chi ifto con qucfte parole parlj
Beato fei ru Simone Bariona, perche non ti mot Ro. ^ ^ ianauc , la carne , ma il mio Padre Ccleftc quelli
alti , emiAcrofi fecrctti itabd.'EtttfHHmo^&lolbpraquefUp davd le chaui del
regno dcX^ich. e la potcit di legare > e di affoluerc . Ori Pie* CUu Mo Im-
P'" ^^ri diligentillmo confermate ch'egli hebbc baflaniu te Kit. cloo* Chiefc ddl'Afia^e
confutate le opinioni di coIoro,che approuauano la^ circond- i fione , fc ne verinc il fecondo anno di
Claudio in ItaliaXri Chiidio Zio di gola,^' era fatodal nepotc Come vna cofa
vile, & inetta, per VDHfthCfilolafdap to in vita . Tolto coftui l'Imp.fece
fimprefa dell'Ifola di Bcrtagna, douc ne pri* ma di Giulio Celare, ne altri poi
hauca hauuto animo di pafTarui, 8i egli la con- auifi . Pofe anco fotto il
giogo delf Jmper. di K.oma llible Orcade > cacci di e qitiecd certe ftfficfotiiinolle da alcuni
fi profetti nella Giudea . Ne! di delkfena de gli Az7mi.morirono di c;dca5 le
porte del tempio di Gierufalcm Ramila Hcbrei, haucndo all'hora per Aio ordi- ne
Ctunano il goucmo di quella prouincia. f
nell'i AeiTo tcpo gran careiiia per
tnico li qittl calanii ril cn nata poco stianti da Agab Mita
predica Kitio-^ tnndoil qucAo Principe
dalle guerre di nemici f panieri ficuro ^condulTc *cft>g^? n'hauea tanta cecit ri popolo Romano condotto , che
lo tcncanopet. Iddio , e gHenehaueano gi ili KmutiMi i do Penti drftlidxo con
tetttrc latine : vn tirnJo che dicea,h Simone Dio fantb-CollUi efTendoin
S^immaria r5to fimul ; di credere in Chrifto , quanto da Pilipporn de 'fette
>iacQii rfccucrte il batte- imo^poi malamente lei uendofcnc/ di molte hcrefe
, ch'egli malignamente Min^^one Egli
het>bc Simone mago inione con S^tnat cmxitpnaktf^ ' endie fue fccleranze
compagna , hebbe ardimento di proiiocatc dietro nel fai c't'miracoli.
Cndev()Ile cernie Aie inc.\ntatc parole rifufcitarcvn fanciullo , It;^ r
qiiilcparuedi pnncipi(),cheegli sii alzare fi voIclTc: ma fi rcff pur alla
firtcfrl^/ wriuomr Imbraccia della morte, finche coniaidandoglitlo Pietro nel
nome di Glc5J_ m f;l*ingan. leuivicf c fano, come mai folTc. Diche iHegri^
rtlfrrmodo il Maco,dh!e,'^ nidi SunoR cpromcflTe voler s gl'occhi dfel popolo
di Roma volare dal Opidogitonctl-. Mago, * ' '
t- -^^ tutto il cuc fi rpcar vna gamba . Cndc non multo poi d.il dolofe,Chc'di
qucfta ca- vi.; ^ ' ' .. - lou. uore il Signore , che non pcrmettcfTc y-chc
conk fue magiche af*f?dticV agio il popolo Romano quel modo ingann ile , ne c iddc gi il mag
Digitized by Googl ^PIETRO APOSTOLO. ay 4|rtltQaeqMM]rAnicc|ird0iii ftio^dop
qiefltsLvergp^rCttKbtt fi mon . Da coftiu hanno origine jel'heretici SimuotacM
quaU fulc (i mo comprircjC vendere il donadcllo Spirito Smto , e che
affcniiAumo nun d. Dioc finti cu vna ceru {uperiore virt U creatura vcnune, ot
volto dopdqudlp Pietro ftmtnare^conle
parolee con gl'ciTcmpi il verbadt I>io,f da Komanc pregato che
commettcll Gionaimi , cognominato
Marco,c Tuo figliuolo nd pattefimosChe volcft fcriucr rBnan^clio . Pcrcioche
erano la vita , c i coftumt di Marco ben conorciitti,& approiuti.Scriue
Gieronimo, ch'efTendo egli Saccr- sanMreo dote in lirael feccvido la carne
Leuita , alla fede di Chriflo Ci conucrti , c fcriu- uaqgcluU do IHiiaogclio in
Italia moftrd^qoanto egli. Se alla Tua natione fofTe^ h Chrfto obliato , &
il filo Eujngcliojcomc fi vede > fu dal tcftimonio di Pietro appro>- ;
UatowE^i f Come Filone Hcbrco feri uc,m5 dato pofcia in L:^itto>douc
inlcgfia- ofi fcnuenda^me ccdiUyChc ei^ di dottrina e di colluuu
cccclienti>n j cliti tuotdmameiitek^hie&d'Amiidra Pone fin^lnfiiite
ntUViClnioafiBo^ GMoboGia KeronemoryC fd fei>oIto,c net Aio luogo Aniano
ripofio. L'anno auati era m-r >i'apobiUl to Giacob^ Cognominato
Giufto/ratcfdel SignorcPercioche di Giafcflfo , e d*- vp'akra moglie nato era,
coin alti i vogliono > d'vna ior^U di M irla madre di CllitffiQl^ftp
Glacob(ijfly ^gcTippoidie fil vdocMl iSBipo de gl'ApoftoU icra^ SM ad vtqtre db aiam fixijn beu pi vino>
ricerane gu(t cai> ne^i Ci tosogiamaf,n bagnilo vnguenti vs.No:i veftiiia
aItro,che vcftc di tela^ & entraua nel Sancla Sai^rum > dou'era talmente
afltduo co ginocchi terra t
pie[andoperl2^i]uiie qc popolesche non altrimenti,che i einocchi de'Camel-
Ufffetuioi fuoi coalplAti ctUf jodurati.Partito poi di Giudea Fefto,che n- ^ .
,: tuueua hauuto il goucmo , primi che Albino fi io fuccciTbrc vi vcailTc i
Anano Pootifice figliuola dVn'.Ucro Anano forz publicjmenrcGi.icobo do'ier ,
morire , neg^c ChriAo elfo
fi^iupk di Do Onde , pt,^rch^ egli
rtcuiu bfu predpitatoaiilfidiiuaei Tempto. mentiv t diie eg U cduto
gtail'tomlt'^ morte al lato , c con le
nwii al Ciclo per li fuoi pcrfcutori pregaiu
con viu ; . pertica morto. Scriuc Giofeflfo, cfTcr latocoftui di tanta
fmtit, eh fii public^ ' . jnte
crediito^he per h fua morte la rouina. di Gieruilcoi fcguita fafTe.Q^eili ^ud in Cipro fc ne pafs^ da- * -^q
aepracticanioCIinfto)^cidh corona o^^ Paolo ch*eraprinita ftoiochifor. chiamato
Saulo>fdaelU Trib di Beniamin,enacqueinGifcali tetra della Gi- (ccfiMiCK^
dea. Ma clTendo qucfta terra prc( d'Rommi , che gucrreggiauano nell'Oriente, a
. ic n'and Paolo co'l padre fuo ad habitare in Tarfo Citt cjieila Cilicta. Dal
quai, lifpgo per impa^rc la legge , mandatoin GiertiGdni* doue Ifebbe Gamdtdte
MMoadottiffiaiiperiin^^ HatiftKb pot buiiiie lettere dal Pontefice dd Tctnpio
di poter pcrfeguitare coloro , che confelTaiiano Chrifto effcr figliuola di
]Dio,fi ritrou alla morte di Stefano protomartire prefcntc. Andadone p jfcia -
in Daaial'cojf per ftrada dalla voce 4i
Chrifto fpinto doiier la verit conofcer
. iir^ ' r^Mikdd'c&rchianutovirodidmone.Et hauendocon la fiu predcador
f"}^ ne poi conueitito alla fede Paolo Proconfolo di Cipro , ne tolfe il
nome, perche comcs'c dcttojcra prima chiamato Saulo, F.rtndo pofcia coi Birnabi
ftato pre^ dkaodapfr mlsi iioghx^e Uim in.Geniilc (iu4 f i di Piecio^da Gi, mnii e da Gucobo
eletto Apertolo, c prcdicAtorc dc'GcnttlL E fin:ilmerttc ne!! 25. .iniid dop h
morte di Chrifto , che fii il fccdo deiriniperio di Nerone , in quel tempo
appunto , che Fefto fucccflfc Felice nel
goiiemo della Giudei , fii 4 come cittadino Kom ino,mindato prigione in Roma .
Douc f tenuto due anni in vna affai libera prigione, ne fece in quefto tempo
mai altro,che difbutare coti gl'Hebrc . LfTcnao poi lafci ito via da Ncrone,e
prcdic,c fcrflfe molte cofc . Si leggono i4.fuc Tipiftolc, vna Romani, due
Corinrh,vna Galathi,vna gl'- , f r ' . tieu , V na l ilippcnfi ,
Cololcnfi vn'altra , duei ThciTaloniccnfi, due altre . = Timotiieo, vn;t FitOj Filomene vn'akra . Di quellavche
gl'Hebrd ftrttaft legge , fi dubitato d i alcuni f folfe rua,per eflcr dalle
altre in ftile , e nel parlar iliticrente . Il furono dt quclli,chc Luca A i Bamab,(S: Clemente l'attribut- rono . Scriilc anco
Pietro due Lpiitolc^chc fono cognominate canoniche . La fo concU mltf vogliono
, che non fia fin , per efl^r l]a prima dti!nenfe cH'ftile^ , Ma perche egli
non poteiw molte cofc attendere , per
eflfer del contnuo alP l4PO,eClcto oratione, ik. allaprcdicitionc occupato,
ordin due Vclcoui, Lino, e Cleto,pei^ tolfi per eoa- non mancaflfcro di
fomminiftrorc al popolo di Roma , &c
gl'altri ftranierf 5 Pklro. h'aweoanolaftde Chriftiana abbracriata ,
twtte quelle cofe , che altthnKbri^ ficerdotale appartengono. Era Pietro con h
fu i imdt in tanta riucrcnza vcnip^ to appivlTo di tutti,chc gi era guif\ di vn Dio tenuto . Di che Nerone in
tan* to fdcgno fi l itrouaua , che non pcnfaua altro j fe non come farlo morire
. Per II 5.Pietroiiien qiul cofa Pietro
pcrfuafuHic de gl'amici , per fuggire queft odio , &: ira di Ne* ne
f">ggc di f^ yf^j ^jj Roma ; Eteflfendone per la via Appia forft vrt
miglio lungi , s'in-^ iS&iSoK contr(C(>medice H|^cfippo)con Chrifto,
."e aciorandol, gli dimand, don egli ' andaua. E Chrifto rirpofc. Ad
elfere in Roma vn'altra volta CrocififTo. Fino hoggi fi vcde^vna capcUa in quel
luogO}dpue quefto auuennc. Hora confideran^ idanttro quello, che il Signre dire
voliia, e del fiio BttCo martrio'ibiraeneii^ S.Ccncntc ctoli, fe ne ritorn Cfto
ih Roma . l fattofi venire Clemente, ch*cgli haiiciiagflL fatto Vefcouojlo
confecr,la Cattcdra,e la Chieft di l^io gli r^comand,d!Ccn- liJJ^^joje **
doilod t quella mcdcfima poteft di
legare, c di aflTolucrcche Chrifto me
per quefto Acciido poco conto di tutte k colb di quefto motido^ guii )di.buqn
paftorc,orando , e'pi-edicando atendt continuaiAcnte alla Alme de f^f^ huomini
. Et haucndo quefto modo Pietro difpofto, non molt apprelTb f morto per
commandanicnto di Nerone ncll'vltimo anno del fuo Imperio infie- S.vietro
d'orme con Paolo : ma con ditcrcntc vccifionc . Percioche Pietro f artilTo in
croce dine di Nero c3,pn in gi, e co* piedi in Vlti E Volle egli>che quefto modo lo crocia gft^ o- figg^ffcro,
dicendoA'iferc cofa indegfta.che effo la morte del Salu.itore imitaflfc i E fu
in Vaticano la via Aurclia fepolto prefTo gl'horti di Nerone , non lungi daila
via tricMifalc, che al tempio d'ApoUine conduceua . F Pietro vinticinqu
S.Pao'cde- anni Vicario dtClrtftaNel'mcdtoilip J. ,Hofticnfe
ilpolto,trentafettcanm dtgiMa morte di Chrifto . Caio hlftoricoapi .j. .01- prona quello , che noi diciamo percioche difputando contra vn certo Prociu^
' Catrafigo dice queftc parole. Poflfo ^ene io moftrarc i trofei de
|*rApoftoliiper- jdocheie tu ne \'ai per la via trionfale , che Vaticano mena , o pure per THo^^ llienfe,i
trofei loro riti onerai . Qiiclli,che qucfta Chicfa ne ftabilirDTto^Fetro,c'
Paolo f.Ti7'alcnn dubbio furono . Ne' medefimi hoiti di Nerone molte ceneri di
altri Santi martiri ripofte fono . Percioche , cffcndofi in tempo di Nercjnc
attac- . cato fuoco nella Citt, vna buona pirtc ne rouino cvmgrauaillimapcrdixa
delle CwTietaiMi facolt de' Cittadini . E perdie f ri riuerSkU* ibpl*a
l'Imperatore NerdMtutt Ncmclaip. la colpa, egli, che volle (come fcrhic Tacito)
tfciricaffi di qucfta colpa, cfore al pr:^olo.altramcntc crcdcTC,r(iborn molti
falfi tcftimoni,perche diceffero, che f Chriftiant quefto incciidio caufato
haueffero . Per la quii co fi ne furono tanti - fMfi tOifXtk cIk
vogli(>noiChe per mezo dc^orpl loco^ohe fi brugiduano,fe n - ..y.m^ .^Ar
^ ; COQth 1 i >T o ; r r. - i^o
irmiiaffc per nlqiuntc riotri in quei Iuo?>hi il lumc.ScriiiortotiIciiuUchc
il cili- cio Nerone ikfTo aiicll'inccndio cccitartc per vt>ler vedere per
qucft.) mezo ^- im.ginc dcH'inccndto di Troia,
pure, che li difpiacclTe I.i formi di quelli edi- fici) antichi, e quel
torcer di ftrAde con la (Irctrczzi loro, e pcnfiire, come collii, ch'eri pi
fc'.krato , c peggiore in tutte le cofe di quello , che Caliiob zio ftito fi
folTe , .di bruciarne quel modo l^omi ,
e M\ nofcii in rnij^iiior torma rirc . N quefto furore , e crudcltl coltra
^l'edificij follmente fi voflc, che eti- che fi opr contri grhuomin ftclT .
Perche fece morire? vn i gran p:\i :c del Sc- OAto . Ld anco in prefenzn di
tutto il pop,>lo , e cap it , c Dlc con m ^lr vcr^rt'- gna Tua nella fccna . F anci) nella
vita diiroluto t ilmcnte , che ? i ba^.ii f. cidi Se odoriferi fi lau , pefc
con reti d'or) , le quali haujumo le funi di porpora". E rutti quefti
viti) egli iu modo nel principio dell'Imperio occult , che ne die- de tutto il monao gran fpcranz de' farti
fuoi.Ondc cffcndoli vna volta detto , ch'egli al folito fi fortofcriucfsc nella
fentenza dVno , ch'era condcmato mor- te
, deh qu\nto mi farebbe caro , dii^c , ch'io non hatieifi mai imparate lettere?
Egli con rutto quefto edific fplcndidamcntc cofi in Roma, come altrouc . Peiv
ciochc fc le Terme, & vn portico di tre migif i . Fond anco il portico d'
Anzr^ ch'io poco fi , Con mio gran piacere ho vediiro, c confderato . Ma
ritorni mio alla Tua crudelt , h quii fu t mra , che ne fece vccidcrc il fuo
buon m Kftro Se- neca. Il medefimo fdi Lucano Poeti, di Agrippina Aia midre, di
Ortauii fut moglie , di Corner Filofofo , di Pifone, e di rutti crucili altri
Citt idiqi, ch'era- no di qualche pregio in Roma . Per la qual cofi egli fi
concit finalmente nnt- odiojC tanto fdegnodel popolo Romano , che ogni dili.njenza
ne p Jltro p^r ha- .xicrlo in mano, e fililo cruiehwentc morire . H la loro
dciibcrationc fi era di mri.'no,cGu;;!ieImo Bibliote^ariomcdefmamcntc ,chc da
^^driaii"!! fino i lcffandro IT c Paudolfo, cbc (la Gregorio fotrimoi
finoad Honoris II. ne fctincro Martino Pollacco dclK ordine Ciftcrcicnfc
iucominciando da S. Pietro fece ?n libro de* Pontefici fino ad Honorio IV. Dal
cui Itbrocauil Platina quanto era /lato da Inuoccnt, Il.fiao ad Ilonorio
IV-aggi'ui 40 Quello , che da quefto
Honorio fino ad Vrbano VI. fegu^ f e da Thcodorigo da l lictn Germano^cbe
viflfc in tempo divo Innjo [QCm3,iQ vn b;l librone da alcun alttl raccolto .
Chi poi fo/Tcro, quelli^ che da Vrbano VI fino
Martino y.ne fcriffcro/perciochc fio qui il libro , che di nome di
Datnafo ( lcggc,G ftcodc) non fi sbchc. Da tutti quefti Auff ori adunque, c d
Tr Tolomeo da iucca, deirotdine de* Ptcdicche in tempo di Bonif. Vili. fcrilfc
delle cof^J de' Pontefici Rom, vn bel libto.cau J Platina quali da pttola pirota : ma con pi e IcgatiV^ ftile, quanto
egli de* gcrti de Pontefici , fino ad Eugenio IV. fcnfic . Et alle cofc de'
Pontefici quelle de' Principi fccolari traponendo , quelto libro ne fece ,
ch'egli dsHc Vite de'PontcGtff iiMMMrpt in qnelloviaggio di m'aaMlMi dicato
(cmprc,co(t primterameote-i sfii/di GcooanK Oodaio qtiefto mcdefino di Mi fare hora fa feleooiti dello MedAi4i
Sii>ltpafcde^ ooq oe fegue
per^cb'cgli (cmpre mrJUMBohabitaflr. Ptrciche nd fif. aonodi Claudio , ch'era
il quarto dop la Tua vcnuaioRoinr It^o^odo- gi dop la morte di Simooe Mago-J
Cbiefa XorniM collitaita>t(ia vlrt iwti9ttdi Oaadao-, che ctceitM i
Giadej'vio Aiut od .vfeire di Roma {
pptcioche|ibn(ftcgyBa ancora , n fi faceua difirentta alcun h i Chri- ftiani,e
gJ'Hrbrci)c fc ne ticoco^ pcrdd aGierufalem^doueeoi gii mortO' A grippa^di cui
te* mendo^ era egli Giudea fuggito .
Quiui firitrou egli prcfeoce al CoocMio de g! i Apoft. fa* ora loanimlUfc della
Circoncili u.e, 9c alla morte della Beati(sycifat*Iodr takiato Giaco. ooApon.tnCieturaIm,fcoeandiQ
Antiochia, e vi dimor (ette enn^, fiooalla morte di Claudio/e all'Imperio di
Netooc. Nel cui ptiiiciprene ritorn io Rooiattm larco Eua* Cehfta^ ifofinif
PN!ef4jmaohr^^ O iCIcto^S^tinre due EpiAolc^^onfotto^ rpi'ofe Marco fcnuer
lluangelio . Prcfn poi a cami^ oace quafi per tuct^ Eutopa, fc ie ticorn
finalmente i Roma i'vitimoannadi Nerone , cb ff t^juicaaa i ^briAiaai^roic
fiutori ddlllncerrdio di Roma . t haoendb eletto fiiofucce^
flf^(MmenK9^n^4^^!^^ '^^"^ Croce IoAift; ioeapodrl vnie&noqar* cp
anno, di pi di vn mcfe ^ e dodici giorpf ch'era prmicraminite forto l'Imperio
dt Cbudio KftUio io Rooifi . Le quali cofe cotte h io da grAcci de ^l'Apottoli
raccolic^dalla fipiftoia di oloo'Gftfttii liei pctnio , fircoodocapo , eda Diamo itlcoao i Antiochi^
, e di'Gato Sfiittorcaorico , prc(^ EnfcbioQelMnciipoifcl fecoAda |ibroenche
bi^injtient'e , rimperio Galba Othone, ci:itoTjnpcr. Chcla'iiirte^li Nraninterc ,feiic venne in
Roma . Doue , haucndo turtol ritrou:it pieno d'auaritfa , c di m^Quagit^fi nel
l^ttimomefede] fuo Impcrip, tnficme con Fifone nobiliffimo giouane ,xfhe'cgU
adottato^r'lidiuoloTi ixatieiia , jircifo lai lago Curtio da Otone tradteienco morto . Fd Omii^Ua vita prtiat^
tdd riiKtofc mi]itarj,r ome in t^e l'altre della vita commttne eccellente molto
. ' U fi ritron molte vlte Confolo , molte volte Proconfolo , & affai
Tpcffo Capitano in grauiflme imprefc , & apprcfTo di me principalmente degno di molta lode^cr
laxiottrna cu Fabio Quintiliano ch'irli
di Spagna iite'm Romameni^ . Ottone j>il% per cftgi'one rnlbanadrc One
ptcheper Aio padre , ndtiile. Fu ndia vitpnuata aliai delicato, emolle , e come
famigliare gi di Ncmncoccupr fra quei tulnulti , c fangucllmpc rio Egli and topra Vitellio > ch^era nella
Germati^ Ibto dall'efcrctto falutato Im- peratore drhatiefidolo in tt!eggiei-e bahaglie .^Hmo
>ima prdTo TAlpi l'altra preilb Piacenza ,ia terza prelTo ^efnnai ,iu
finalmente nella quarta prefToBc- oriaco rotto . Di clic difperato de'fatri
fuoi , nel terzo mefc del fuo Imperio s'- ammazz . All'jhora Vitellio , ch'era
tl famiglia pi honorata , che nobile , ne venne in Roma , e tolta la^acchetta
dell'Imperio! ogni Crudelt , e poltroneria li lalci trafportare . Bgli Ai
CTi'Vorace , e ^itxt6, che man^iaua pi volte il giorno , & in vna cena
volle , cfhe grandalFcrb intatiola due milla pcic , e fette milla vccclli. Ma
intefo egli, che Velj^afiano folte Ticlh Palcftina flato creato Im- Eratorc dal
fuodlercito ,e che vcnilTc con buona parte delle genti alla volta di orna ,
primieramente ddli>er di'depQrre , l&irc nnq>eito i animato poi j. .r
da alcuni de'fuoi, tolfe Tarmi, e nefrld Sabino fratello di Vcfi>afano con t
fuoi adherenti ritirarfi nel Campidoglia
Ft ertendo quiui ftato attaccato fi>. co , vi f Sabino arfocon tutti i Aioi
. Ivia cfcndo poco oppreflb giunto Vcipa- liano veggcndoVftelfiodinonpoter
ottenerne il percbn* s*aft!odentN>vni picdolaftanza del palazzo, donde |con
gran vituperio canato, e Ibafirtnato- r_..j liefWfili fiWOCtwWmentcmo- Ignudo
per la via icra fino alk fcate .li.. Digitized by Google C L E T O
I. c/. C L B T O PONT. I I L B T I
V. feooodoO Puniiw>dd77* G :.".v -
. 1 , w pcrfuafione nondimeno di Clemente, contra fiu voci.. _ lionore
de] Pontificato tolft^ e lo tenne in tempo di VeCpaiiano , di Tito d*l fetfimo Confolato di
Vcfpafiino,fino al Confolato di Domiti ano, e di Rufo,co- me Damafo ferine .
Percioche , come gi primi fi diflfe , Vefpafiano Vitellio iaccelTe , & hauendo l'imprefa
contra cl'Hebrwi continuata due anni , la lafci , " J per vemrnellb in Roma , Tito il figliuolo il qinl ne^dtie fegtienti anni , co-
sUntiiGmamentc man^glandola , la rec col Aio valore , e prudenza fne . ^ Et hauendo conquiftata la
Giudcajdcfol \ta GierLifilemjC fpianato il Tempio da * ' food^uncnti, ne mand in quefl'imprcfa da
feicento mhtde'nimici fi! di fpada NQche Giofcffo,il qual f in auefta guerra
fatto prigione , c lafciato in vita, per iMueriamoitedi Nerone predettale che
In breue farebbe ftato Vefpafiano crea- ^ r^TiM io Imperatore , ferine , che vn
milionejC cento mila Hebrci di famc,e di ferro in im$\^uS Jqtiefta guerra
periCTeroje ne folTcro di pi cento mila fatti cattiui,e publicamcn- fatti. JB
venouti tutti . Il che non dee parere lontano dal vcro>p jichc fcriuc anco,
che Vn millions. quefio yenill nd tempo de gl'atimi quando da tutti i luoghi della
Giudea era- '"'^'^ jjo in Gierufalem , come in vn carcere , Cv^ncorf
gl'Hebrci , per douer pagar b "nio cSm pena della fpcfTa loro ribellione
contra il popolo di Roma , e della perfidi i coi- g jj rra fatu- Ira
l'innocenza del Noftro Saluatore Chrifto vfata.l'rionfarono dunque di quo- ii
dA Ve4> Mi vinta nadone de gl'Hebrei il padre Vefpafian > e Tito il
figliuolo (bori vn carro ttfale,feguiti da DomitianoiClicibpnvnbiico bel
causilo n'andIM qual trionfo fino ad hoggi nella via nuoui fe ne veggono i fccni
. E fi veggono nell'arco lor trionfale fcolpiti i candellieri, fcolpiie le
tauole della antica legge it) di quella
nitio- joe. Nell'Imperio anche fempi-c modcftiiTimamentc fi port i percioche
egli fui di cofi fatta demenza , che infino
quelli, ch'erano rei per fallo di Lefa Mao- Iti altro caftigo non ne
hatieaHty,'' che di parole . E fapendo egli poco colato di coloro > che con
troppa licentia contra dt lui parlauano , da vn putito vn'altro t\ di offefa pi , ne ainimicitia fi
ricordaua. F noidimcno c^Uw'.l > Principe tc- jiuro troppo autdo del danaro
, bench ne rapilTc l'altrui , ne m altro
del mede- simo danaio (iibrutirej ci^ viarne fiberiUti cmignificeaBa Pcrciudit:
egli .0 by Googl 14 C L E T O T. ne rec
fine il tempio della pace incominci aco di Clmidfo , prcffo al Toro , S:
incominci l'edificio dell'Anfiteatro, del quale fino ad hoggi con molta uram-
tlia ne vediamo vna parte in piedi . Lgi te femore cofi gran conto della virt
elfgliiiolo.chcvn d ad alcuni, chcdedderoadelllmperiotumiatuiuino , T^ro Imp. e
diffe , che", Q rauiiQ,d Tito U
figliuolo, haurebbc hauuto llmpcrio di Roma, iiMMtatti. ji ^j^^ ^g| gj.^^
ragione dtccua , poich per la f ni g ran virt , & iMCiEiiaii. gC . -
dimandaiTc . ht c(lcndo tal volta da gl'amici nprefo , dicono , che rilpondcOe
, che non donea mai alcuno partire dogliofo , ne mefto dal cofpetto dx:l
Principe. Et cflfendon vna fera tauola
ricordato , che non haueffc donato quel d) cofa al- ciina , vogliono, che
i(|>iniidodioefl'e . Amici io h auefto d perduto . Non era prima ftata
maggior magnificenza vfata di- quella , cn'egl i vs,finito,ch'heb- be , e
dedicato TAnfitcatro , e le Tenne , che furono chiamate dal nome fuo , fa-
cendo fare vna caccia di cinque mila fiere. Egli riuoc anche dall'efilio Mau-
fonioRufoeccelente Filofofo, e molto della ikiiifliart di Aftonio Pediano ,
pfcrfona dottillma , fi dilett . Mor nel fecondo anno del fuo Imperio, c f con
publico lutto , come fe tutti morto il
proprio padre fiiffc , accompagnato allg poltura . Sono alcuni , cho fcriuono ,
che Cleto fucccdclTc Lino nel fecondo no
di Vefpafiaiio , il quale tenne lo^ anni llmpero . Ma comunque fi folte ,
queft'alTai chiaro, che Cleto fede ottima, e&itiffima pcrfona ,che nenia-
icialfc , che fare , per accrefccme , e fame maggior la Chicfa Santa . In queft
tempi fior Luca medico d'Antiochia, nella lingua ^reca affai dotto imitatore di
Paolo Apoftolo , e fuo in tutte le Aie peregrinaiioni compagno . Strd ^ual^
gelio, che talmente da Paolo
Iodato>che meritamente dice Paolo quello " medefimo V 2aanni ' * : .
con la vita , e con le predicar foni nella vera fede ritenuta , fc ne venneTn
Afia, 9c - r 'in Gcrapoli mori . L Cleto hauendo bene retta la Chiefa di Dio ,
&, ordinati ' feccbdo il piccctto di Pietro > venticinque preti , f
fottb Domitiano della co- rona del martirio oinato, cf fepolto a' ventifei
d'Aprile in Vaticano appreffo il I. ,
corpo di S. Pieti o . Furono anco molti Coronati del martirio , e vi fu
ir gl'al- t " . tri FUuiaDomitillafigliiioladVnaforella di i lauio
Clemente ConfolorilegatA ' nenifokdi Ponzo folamente perche
confeffauncfrereChr^ TenneCleto dbdici anni , vn mefc , vndecigiomi il
Pontificato, il quale dop la fiia mor- te venti giorni v.ic . Vogliono, che
Cleto approuafse la perc^nnatione, che li l alle Chiefc de gli Apofl. in Roma ,
e dicefsc , che di maggiore frutto fofse per la falutc il vifitare San Pietro
vna volta , che non il digiuno di due . E fotto . _ _ ^ ^ diise,d feruiano do-
ueu.\noefsere communi. Nacoiie anco l'hei efia de gl'Hebionifti , cheaffemu*
inaoChcifio cte fiato puro Auomo , e Paolo Apoi^^ Digitized by Googl C t 'B Al
E M T B * CLEMENTE 1. PONT. IV. gT ftcoiKio il PaoHinio dei ^ - - 1 . c LE MENTE nacque in Roma nella i-egtonc del
monte Celio , Fau* ftino f filo padre , e tenne il Ponteficato tempo di Domitiano > il qua- ie
fucocffe Tito il fratello neU'Inm. e
f Caligola , Nerone fimi-
che i Vegliano ftio padre , 6 che
Tito fiio frAtello . lig i i f mailr ne I Pnmi anni aliai moderato rpoi
fi fcopcrfc vitoriflmo , come colui , ch'era libi- dinofo , poltrone, iracondo
, e crudele , co'quali vitij tanto odio fi concit , che ne fece a uafi fatto
dimenticare il nome di fuo padre, e di Tito il fratello . Fece molti della
oobil t mori re molti ne connii , e li
fece ancopoi Ih quelK efltj tagliare
peni F poi incofi fatto modo poltrone , che ftandofi folo ctiofo in
Camera , ne ti nfiggcui con vn'acuto (lecco le mofche . Onde dimanda- to vn d
vn fuo feruitore , le era alcuno con Domitiano . N an Domictto* Icnp. e (oo
anco vna mofca, ri- Ipofc Colui d^incando . gli ne paisaiKo s fatta alterezza , e pazzia che commandd ,
ch'ogn'vno Sonore e Pio Io chiaqwHc , e fcriucffc' . Coftui fd 11 tondo e
errando ftato Nerone il primo) ch/c i Chriftani perfeguitifTc. Fece anco . forza d tormenti cercare fra gl'Hcbrci la gcnerationc
di D.iaid , e li fece nio rire , Finalmente dalla diuina vendetta fopnigi unto,
f da'fuoi ftell in palazr zo tagliato
pezzi , e fl nel XV.atmo dd iuoTmp. TI filo corpo IH dCbec- camorti
portato via, & ignominiofimcnte fepolto, percioche Felice fuo Liber- to in
vna fua vigna nella vii T.Atini li diede fcpoltuni. Hora in quefti tempi crji
in Roma Pontefice Clemente IV. come h detto da Pietro . PerciochcJ-ipn Iti il
fecondo, ci terzo Cleto, bench molti de'Latini penfmOjchc Clemente k S. Pietro
lcgtiillc",comc ancor*in vn'Epftola fcritta Giacomo Vefcouo Gierofo^ limitano
acccnna>cio, che veggendo Pietro efUre iJ fine della fua vita vicin,^:
hauendo intorno vna moltitudine deTuo i fratclli,to!to Clemente per mano, dif-
fulo cofUtutfco Coftui Vefcouo della Citt, per crtcrmi egli ftato , dop , che
io vernii ta Ronu , io tutte le cofc compagno.!^ perche Clemente quefto pefo
fug- gua, fog^tunfe Pietro. Adunque per te ftelTo folo nrcKiccierai la lalute ,
e ne Ijfcierai nelle tempefte del fluttuanfe mare il popolo di Dio , potendo t
in tanto pericolo foiiuenirli ? Ma egli f poi , come fi e detto , di tanta
modeftia , fuccfsoe che da fe ftcflTo Lino prima, e poi Cleto fe nella dignit delT^onteilcato ne pre- fer.
Se riffe quefto Pontefice tn nome della Chiefa Romani vna molto vtife II-
piftoli a'Corinthi , e che non nr>!ro fi fcoft-Ui i dallo ftil di quella ,
che di Paolo gl'Hebrei fi legge . Ve ne anco vn'jItiM in nome di Clemente
ifteflfo^ la qual non f molto da gl'antichi approuat i , come mcdefimauicnte daFllflDlonel 3.' . libro Cfc
mente infti(uito d S* PiecrofM uiyiu. u
by Google L'EMEKTB t libro della Tua
JiAoi ^iprefa, quella difpuu, che il nedefimo Clemnte molli ^ Ituigo {cAXCtBsrpdHt^
M San Pietro , & Appione . H^i co
chiari cH S.Giouanni G i ouanni Apoftolo
figliuolo di ZebedQoe frate! di Giacobo fino
quefti tempi Apogolo. e pafTaffc . E fu IVIiimo , che l'Enangclio
fcriueffc , e conferm tutte quelle cole , mtant. ch'erano ftate fcritte da
Matteo , da Marco t e da Luca . E vogliono , che rEw uangelio Itriieire per
confutare , e porre terra rophnoiie de
EMidtl cbo sfacciatamente diceuano, non elTerc ftatoChrifio prima che Maria fittali* drc. E per ci incominci
egli fcriuere della natura diuinadel
Saluator no- ftro. Scrife anco Giouanni molte altre cofe, efr l'altre
l'Apocaliffi nelllfola. di Patmos , d oue era da Domitiano ftato relegato . Ma
etfendo quello Principe Ibto morto , e dal Senato per la fiu crudelt annullate
tutte le cofe fiw , ne fi- torn Giou. tempo di Ncrua in Efefo , doue fino al
tpo di Traiano perfeuerf^ do i non fece altro , che animare , e configliarc per
lettere le Chiefe dcU'Afia e finalmente
il feCantcfimo ottauo anno dop la PaiQan di Chrifto nei Sig.fi ripo- s. Clemnte
in wieflo recandone delctxitBUooon lafta jpie religione>je dottrina, molti
alla fede Chrifliana, f cagione , che P. Tarqninio capod* faciificijinricmccon
Mnmcrtino goUcmator di Roma ne concitafferq contra Chritiani Traiano . Onde ne
f vJlcmente per ordine di quefto Principe con- lnato In vnlfola , dou*egli rtron
da dne vaSh ChrHHam condennati tir gliar
pietre . Et clTendo quiui gran penuria d*acqna , la qual andauano fei mr- glia
lunghi prender mratone Clemente fopra
vna collina iui prelTo^vidde vn* agnello folto il aii pie
deftrofcaturiuadiuinamentevn copiofo fonte, nel qua- le tutti ricrearono, cfenc
conucrtirono molti alla fede di Chrifto . Di che sdegnato Traiano > mand
alcuni de i fuoi ; che legando al collo di Clemente vn' Ancora , lo gcttaffcro
in mare . Ne pafs molto rcinpo,chel*corpo di quefto glo- riofo martire
n'and dar nel lito > e fti in quel
mcdcfimo fcpolto, dou'era fcatii- rito quel fonte , efscndoiii ftato edificato
vn tempio. Il che vogjioQO,che a'15. di Kouembre autienill nel terzo anno
delllmperator Traiano Tenne il luogo di
Pietro noue anni,diie mefi,c*dicci giomi^edlicde molti Ifcrittori la cura di nota- re
diligcntementc,c fcriuere i gcfti dc'maitirt.E facendo fecondo il con fueto
gl'- ordini facri nel mefc di Dcccmbrc cre dieci preti , due diaconi, c
quindcci Ve- Itm : vac dop la fiia morte il Pontificato ii. giorni. Ordin , che
la Cattedra Vcfcouale in luogo eminente fi ponelTe , e che il phVprcftoi che
fodpoffibilc^ Chriftiano j che era battezato 9 fi cenfennall A N N O T A T I O N E. Se ClementcraiM, e
martire , prendendo dop I morte di Pietro il Pontcficato Io reflDC* nni IV.
vneG, e XXVI. giorni, come fi caoa dal libro di Damafo , e dall'ordine de
Confoli Eafcbio nel compaio de gl'anni l'aflfrnia.ne fegoe di Deceifit.ch'cgli
non ,come ruol Piaci- m/otto riropetio di Traitoo, ma di Vcrpafiano/clegato
fcflTe pcrcioche io quel tempo il go- nernator di Roma poco benigno fi mofhaaa
co'Chrill jani , quafi che cfR giadaizaflero . Che gi non mi ricordo hauer
Ietto , che Imperatore Vcfpafiaoo i ooftri Chriftiani mai iraua- glitOb Oli CIcmte,
come isole Damafo , cffeodo VeTmifiaM la fettina folta , Tito II^ ^iiHa Gonfoli , ch'era rottaao inno
dell'Imperio di Veipafiano. Nel tenomefe del Pontefcato di Cleirenre a'xxiij.
di Settembre nel reedefimo anno , che mor San Pietro , fi Lino coadiatore del
medefimo Pietro nel zi j. ^nno c quarto mcfc del Ino facerdotio^motto^MB flioie
Damafo. Effcndo poi Clemente morto in c/TlIfo Cleto , chcra Taltro coadiotore
di 5. Pietro . e vine* mli fuccerf^nel Ponceficato nell'anno izfij. della
fallite noflrafotto l'Imperio di Vefpafia- iio,e rcll k CUeTa^come
di'GMfolaci.e M H Damafo fi caua, vi. anni r. mcfi.e iii. giorni. Dop lacH
notte in afodifcReiiond, die et laide Tacata^a^dMaggioddlxaniJ, che Digitized
by Google ANICE T O. tf thtcix ti fecndo anno Bell'Imperio di
Doniiciaoo,occcane Anacleto il Pooicfirac, e lo ttmi AC ziiaoai,diKnn,e dieci
giorni TM^pNllou Canada Damafo oelle
rite di qoefll Poft- Cefict,edaPapaGioaaaniIII.in?ntcecuEpiftolaDectctale
rcrittt i Vefcooi delia Cernia. IajC da*ifti de'0>nibli . Di che oafcc , che
non dicoM bene alcuni Aactoci coli Greci, come ^ telMfielM cMiiao4 oClaf cm
Antdcto, poiclic dai chiartoMBce fi vfde,cofi per quel ^ Damalo ne fcrioe^come
per ^oel^he la Chiela ne ciene,la quale in quella parte i tutti gl'altri
pittori aoteioogo/he Cleto e da Anacleto diueifoie di nome^ di padre,e di
patria,e*denc^ cofe da loro ntte.e del tempo/ eiorn della lor morte. Pcrciochc
il primo f Romano fgliuo> lo di Eaiiliaiioalleaaeo fotto Vc7pafiano,e nel
principio dell'Imperio di Domitiaoo a'ixri.d*^ Aprile morto. Il fecondo
fuGceco^oato in Athcne.nglmolo d'Anciocho,c moti a'ixiij. di La- elio oc
gl'rltioii tempi di Dootiaao. e la CbieTa ikiiu celebra come di due Tanti Pootccijia
&KrfigitrailiM/lon/ ^ANACLETO PONT. Creaco del 84. alli 14. di Maggio. V.
ANACLETO figliuolo di Antiocho , c natoin Athenc, fucceffe Nenia im^* Clemente nel tempo di Traiano >
che dop Ncrua fcgu. FA Ncn Tialano - buoii Principe per la Kepublica e per fua opera furono annullate mf. e kf
**al Senato rurtc le cofc , che haiicu.\ Domitiano fatte , onde ne ritornarono
mol- fidili loro effiJio, e ne ricuperarono molti le facilit , ch'erano loro
ftate tol- te. Ma eflTendo vecchio Ne rua, e s Tvitio della morte ve^gendofi ,
volendo al bene della Repiib. prouedere, s'adott per fi eli uolo Traiano , e
mor nel x vi. mefc del Tuo Imperio, che era il Ixxij. anno aclla fua cth .
Traiano , che era .Spagnuolo , e cognominato Vlpio Crinito , tolto l'Imperio
talmente nelle cofc fiulitari fi port , e nella moderatione delle cofc duili ,
che la gloria d tutti gl'- altri Prncipi fuper . Ampli molto d'of ni parte i
confini dell'Imperio C lecd nel priftino flato la Germania , ch'd oltre il
Rheno . Soggiog la Dacia, e molte nationi . che fono oltre il Danubio , c le
fece airinipcrio di Roma foggettc . Ri- Vinife, eia, doT Ora Anacleto ,
ch'haucua animo'di ftabilire le cofe della Chiefa Romana co*co- ftumi,e con le
IcMi,ordin, eh e ne Prclato,n Chierico damo fi lafciafle creft. re n la
barbajnla chioma, che no fi potefTe il Velcouo da meiKH che da trt altri
Vcfcoui ordinare , e che i Chierici non folTero priiiatamentc , ma
publicamcnte gl'imiit &criainjiie^ .
Ordin andie tutti i fedidi, che do^ la
confecrauo- Digitized by Google i A N A C L E TO. Birba . & ne ( communio
iiTcro , e die quelli , che fuggiflcro di farlcs foflero dalle Che&' cbima
probi ^ci^ti . Per quella via adunque crciecua okremodg U QhiUdai RubUcA. rc' .
cEia?. e che iopcma il mioChrifto
fruire, vengaoc pure ^oprt di me f] fuoco
la Crocea kbme 9 e tutti iflagelli , che fi polfonoad vncoipa dare , con
tutti i ronncfiti che il tUaiioIo
imaginarfi . E finalmente vdito ch'ali
hcbbc il r(i|;g?re de Leoni : Io fono ,
dille , il frumento del Sgnorefd* dio ) e far da'dcnti delle beAic difrantu
>per diuentare ChiiAo vnpane mon- do,
e piu*o. Egli mori ndfmdedBM) Modi TntecHe nefurono le me reliquie
l^]^"'^^'>tDAiitechiaportate, e fuori delh porta Daihtca ripofte.
Plinio fecondo, il SfJStoS giouancjche tn quel tempo quella prouincia
reggcua^mofTo piet del taito nu* mero dc'Chriftiani,ch'erano morti, icriffc
all'I mperatorc Traiano,raoftrandoli che
di quello cofi incredibile ntuncro di ChriAiani^c:iie ocano morire jion Ib ne
ritroiiauainurviio^nelciuale ttio alcuno fi ritiMatfle ctie in caGi alcunak ;
ben per tempo la mattina can- lauano hinni
Chnfo loro Dio ; c tencuano,chc ^raodultcrj) t^' altri fimili vir - ^
- * -g
~ - " - -
leggi Romane traf^rediffc , fc- nonch folamente fcwodiGk* (offcvo
illeciti , & abbomineuoli . Moflio ali' iitira da qutfe parole Traia snbkm
. notrefcriffe^che non bifognaua pi andare di qurfii Ovftiam cercando > n
pei^ fegiiitandoli:ma fc gli s'offeriuano dinanzi, li caiiiga&e. H^i mor
anche in que- fta perfc cut ione Simeone confobrino di Chrilto>e che era
figliuolo di Cleofa . 11 quale eiscndo Veicouo ch'io flMetttJbMO^oeSo Pdntefice
pa^ farono , e non fotto Cleto , come dice Eufebio nel terso libri della Jia
hiftoria . Pcrciochc fcriue Damafo*chcCIcto,& Anacleto e di patri.i,c nella
maniera della loro morte difiTorrono . Che gi Cleto f l^ Chiefo, ch*egli hauea
nuue .amUedicsi gioim retta^tftdici ^ A K N O T A T I O N E. . bpd
Anac1eifiliicl-MiiKiqoartonf)o^t>iocletjaBeiiio ttanelbe fiMriAo. Nel cai
luogo f poi nel duodcc mcquarto anno dell' Iitp.di Traiano creato Alrffandro ,
Itjod ' isorcado nei ma di padre Hebrso
> nato della Citt di Tai$m Im^ Berhleem toinfltaititecoiiel tempo cBTnimo il
^utl Traiano v.iBibii peria Aia gran ghiftitii &humanit, mi
rpingedoaer&rdifeaMwt rplsj^mentione- Perdoche egli talmente , e con tanta
modesta cqn tutti vgtialmnte fiport , che fino
tempidiGiuftintanofcoftumdidirii Qdle acdanutianidc'Prendpt che mLfehct di Augufio e migliori di Trt- fanofoflro. Egli f ancora
di tanta Attmaiiit , c benignit nel viftare gl'in w?rm , nel faltitarc gl'amici
, nel frequentare le fefte , &c i banchetti , doue con- liitatoerl > che
glie ne fil dato vitio . Onde ne nacque
quel fuo detto degno certo di vnlmperatore che cos bifognaua vn Prencioe
portarfco'priiuti Com'egli deHdera , che i priuati con fui fi portino .
iMilribu vgualmente tutti coloro, che lo
merinumo, c^l'honori , e le ricchezze , & i premii . Non foflferfe mai ,
che fi facclTc ingiuria ad alcuno . Diede molte immunit alle Citt,
cheoppreflTe, e bifogjwfe Ci ritrouauano. Rifarci, & accommod i pan, &i
fiumi y perche ficiiramiBnte, e ftcilmaoM
yaraiTero, e fortific convn'alto, & ampio muro il porto di Ancona,
per tenerne i flutti del mare a freno . Non fece in effetto , n pens mai altro
, che quello , che alla communc vita de grhuomini v tile folTe . Et hauendo egU
tanta gloria nella militia^ e nel- le cofc di pace acquUlata , per vaflnfTo t
che m Sdeiida Citt della Tfiiria li fopi-agiimre , moni liaiMndo rettp i8L anni , e 6. mefi llmp.
Furono poi le fuc Colonui di oua portate in Roma , 8f in vna vma aurea fepolte
in vna gran colonna a Chioc- Trwaoo . ciolc, che drizzata era nel foro , ch'egU
haueua in fuo nr)me edificato . E fino ddhogginclmedefmo luogo qiiefta colonna
fi vede che alta 040. pi^i. Ma ritornando ad Euarifto,
egli (Come vuole Damalo ) diuifc in Ramaa- Preti , 1 titoli , & ordin , che
7. Diaconi douelTero guaraarc il Vefcouo , men- tre che per la verit predicaua
. Ordin ancora , che non folfe ammelTa l'accu- itione della plebe contra il
Vcfcouo . Fece il Dccemb. tr volte ordinationi , e cre li Preti, due Diaconi, c
cinque Vc((:out in diuerfi luoghi . Nel tempo tti quefio Pontefice viflcPapia
Vcfcouodi HieropoH , auditor d Giouanni , il pjpi Vcfco. qu.ile non fi
compiacque tanto della hiftoria de gli antichi difcepoii de! S a I- " 4*
uatorc , quanto oella voce di Ariftonc , e del vecchio Giouanni , che ancor vi-
tieua. Dal nominare egU, c (are quafi di tutti p]i Apoftoli menti onc fi cono-
4 aJtiiefser quel Giouanni, che M gli Apoftoli fi pone, & nitri il vecchio
Ciou:inni j ch'egli nimiera dop Ariftonej il quale f fcnz'.ilcun dubbio
dottifli- per la fu^ dottrina feguitato da molti^ come furono Hircneo >
Apollinare , B a Ter- Google io ALESSANDRO L Tertulliano , e Vittoriano da
Poitterfi , c Lattanti Firmiano Egli fji
ancie ili Qnadnto qucfti tempi nadralp diftepolo de gli Apoftoli, il quale, c
con la ftdc,.e cqn la Rf" aell^ induilria fua ilpi,che pot, foment la
Chicfa di Dio , che all'hora m gran pe- Cbiiftult^ ricolo fi ritrouaua .
Pcrciochc ritrouandofi vna nUemata Adriano in Athenc, tUc . e tutto per cagione
della Dea Eleufina^elle cui cerimonic,c racrifid j tutto ppno fi
rtrouaua^accefoie vdto nella roiiinadc'ChrilHani,Quadrato liporto, e diede vn I
ibro , ch'efso haueua compofto della honeft della relieione Chnftiana . H
Ariftiae Fi medcrimo fece nel mcdefimo tcpo di vn'altro fuo libro Aritidc
Filoloto Athc- tofofc, Ckti. niefc , e difccpolo infieme di Chriilo . Per la
aual co fa mofso dalle ragioni , cM in fc quelli due libri conceneuano giudic
Adnafio,non efier benc,chc lenza et ftr vditi fofscr i Chriftiani per tutti i
luoghi dell'Imperlo morti . E ne fcnfsc perci torto ^ IVliniitio Fondano
Proconiolo dell' Afia , ordinandoli , che non ne fcccik altriuncntc morire
alcuno, fe non coftaua dcll'accuiatorc, e del faUoMoii Euariftodi martirio ,
come vogliono aicmn ,iienVlrimoaimoai TKano, Ma snegHodicono quegli altri,chc
vogliono che morifsc in tempo di Adriano,pn- ma che verfo Chriftimi fi phciisc
. Percioche egli fu Pontefice noue auini^iect mefi, e due giorni, c fa in
Vaticano prefso al corpo di San Pietro
27.dyttobrc fepolto. E vac dop lui dicianoue ciornl U Pofiteficato. Q^sm
Pttmm . lordino , che gli iponfalitij prima publicamcnte da pareoti fi
cdwittao* ^ pQl l^ij^daiSaoBnloteikom , . ^ALESSANDRO L PO*IT. VII.: Gretto dd'
so^ a* I ; .di McMcntiic . Adriano las. S. t firn figliuolo di vna cugina di
Traiano , e tolto llmper io , incomina ad dfcr nioltoa Chriftiani contrario ;
ma poi , come apprclfo diremo , la loro pie- t , e religione conofccndo , con
tutti loio amoreuoliflmo fi moftr. Il popolo di Roma , che beneficiato da
quello Principe fi conoiccua, lo chiam padre del- la patria , c h fua moglie
Augufta . F Adnano nell>ma , e ifeiraltra lngua be* ne erudito, compofe
molte leggi , e drizz vna bclHffima libraria in Atene". quel Sacerdote c_
, , teiopnilfiuQieCefiibj che haoea la gran copia dell'abulie rotto*
FcceinRo> A L X S S A N D R O y. it nf^Avn ponte , ch'egli chiam del fun
nome , c che ancori vi fi vede , c dalla p ir- te di \'.iticino prcffo al
TciicVcA n magnifico fci)oIcro , che hoia fc ne feriicnio 1 Pontefici per vni
Rocca . Edific ancor'in T inoli fonrnolancnre vnaA iila , che hoqpi Tiiioli
vecchio chiamano , e qui fece d'Tcgnare , e notare i nf)mi ('e!- ^''^^^'^a j ?
le pn>i;;ncfc , c luoghi pi celebri del mondo. L paifando in Pclufo ir I
grrro e hii- ' fece quiiii dr>zarc la lepoltura di Pompeo affai
magnificamente. Mtbb^ p magnifico c clemente . Onde tftondoii andato Virfleo
col ferro ibpra per tniniiizarlo altro gal^igonoaH dicdc^i non che come mattono
diede in poter de'medtci, che lo curaisero. E (b* leuaduc ,e tre volte il
giorno vifitare grinfermi.Rifccc Aie
fpefe Alefsandriat ^'era ftata rouioaca da Komani.Rii^*ce ancora in Koma il
PaclKoac,e fece al p* IKilovndomtfaodicofearaiiiaticiie, Stando per
dmicrmorirevoglioooy die qtiefti verH dicefie;( Animala
va^a4>I^diihJF]fpe$,comerciue corporis. Qv9 mine ahi bis in loca pallidula
frigida,nudula,ncc vt ioks,dabis iocos.)Come fcna- iiefsc voluto in quel punto
eftrcmo cianciare con l'anima rua,che hofpitajc com- pagna del corpo
chianuua e che abbandonandola 9 per
douer andar in luoghi pallidi, rigidi, iamdif non hturebbc
fccopL,conitefaleua,c inondato. Egli noor di hidropiiianei iLSinno del fuo
Imperio , e f in Pozzuoli ncU* Villa Cicero- niana fepolto.^ifto in quefto
volto tutto al gouerno della Chiefa Santo,oi'din, che n i Calici^ l'altre cofe
iacic dell'alure/Li akriche da i minLdri ordinari! li toccaflroie die il
oorporak y c!ieclianMDo,oonii cetCe d'altror w che di tdi dt nno^urffinia.V4iU0
ancora,ch'cirendoi Vefeotttcjtuti in Roma , non foUrp da i (lioi nel loro
ritomo riceuuti , fe feconon poitaiuno lettera del Papa. Ordi- njiche Ci
dicefTe nella McfTa/Sandais^SanduSfSandus Dorainus Dtj^ biabaoth. ) Perdodiedal
prncipio la Mefl detti affi ibhietramentr.San ratrpdcMid 1 confecratione vs di
dire il Pater nofter . San GtaCobo Vefoiio di Gimsdem l'accrebbe di altri
mirtei ij.F. 'accrebbe anche Baflio , e gli altri di tempo in tcna- po.
Celcftino vi ordin l'Introito. Gregorio il kyrie elei fon , & il ( Gloria,
m excel fis J3co . ) Telcsforo le oration . Gclafio Primo la Epiftola,c San
Gic- ronimol'Euan^efio. L'Alldaiait\ tolto daUaChieftGicfofoliiliitaiia , il
Sun- bolo f inftituito nel Concilio NiccnocPcIagio ritrou la com memorai ione
de - morti. Leone ter/o il bacio della pace. Innocentio Primo ( l'Agnus J3ei .
) Hora ritrouandofi nel tempo di Siilo per lo moko faneue che fi fpargeua dc'- Chriftiant , pttchi ,
che hauefrerowiciitDdi ccuifeOire il nome di Chrfto , perche i Chriftani della
Galla dinuodaumn vn capo, f lor mandato Pellegri- no cittadino Romano, il quile
haucndo qiie'Galli confirmati, e conuertiti anco- ra de jgl' litri alla fede ,
mentre , che in Roma fc ne ritorna , f s la via Appia ia HUdluo^o,doue appai uc
Chiillo ^Pictio,e gli f dcttQ,(Doniinc
quo vadis?) flMll| Ly GoOg r n V n ^ * o K o. ut fle^CHrifUani inoito,& Il
Tuo corpo da ftdcli in Vaticano pref- IbfliorppiCSJ^tro fepolto .
AquiIadin>tioiieMcbrco,cfaeiU il feconaotii- terprctc della icggc Mofaica
dop fcttanta , che vilTero tempo di Tolomeo Aquila He, riladclfo, dal
tempo di Claudio, per cui ordine era celi con Priicilh Aia moglie luco .ioia- .
. .. .-^ ....E. . . . Tedel*ui f drona dai martirio ornato, c prclTo S. Pietro
in Vaticano fepolto . Tenne dicci ami il Pontificio e ere mcA
veaciun iorao vac ilameme due
giorni piopliiilaMli. jT. TBLSFOXO PONT.X Otato dei i xy.a*!^ d'Aprile ELFSFORO Greco, nato di padre Anacorita , ten
ne aUempo d'An- tonino Pio il Pontificato . Il quale Imperatore dalla parte del
padre trafl ]*origine iu dalb OaUlarCiralpina e tttm flmpero inlieme con
Antonio Pi9 T . . Aurelio , e Lucio Tuoi fijgliuoH ventidue anni , etre mefi
con tantamo- r^triJIS* defila , e beni^nit!\ , che ragioncuolmcntc coiife^u il
cognome di Pio , e di pa-^^^^* dredeUa patria. Non f n in publico>n in
prillato mai^d alcunograue, n acerbonetfecfiRtfoiifdedenarl detrtbuti i and alfe volte coflruieflb vi fi
port, che ne bruci publicamenrc tutte le fcritturc di coloro, eheaipnbitoo
erano obligati , c debitori . Che fi pu
egli pi dire di qiicfto Pr incipe i fo non che (pu Ben per vna voce di tutti in
religione f in piet , in grAuit , in Imma- tiirii- inc]cnienui, in giuftitia,
in moderna Nmna Pompilio
agguagliare Egltconinaraaigltora liberalit
ibiiuennei Cittadini perche rtparaffcro aQa gran rouina , che loro fece il
Taicrc , che in qucl tempo allag , gitt
terra , eguaflinKoma molti edifici;, c public! , e priuiti. Rifece
anche, come fino ad hoggt fi vede , con gran fabbriche il porto di Tcrracina ,
e di (jacra . j: muefpefe, crderei io cireglidrzzaflb ciuella gran colonna
Chiocci ole )ncioa.Galo! dalla quale vna cofi celebre parte della Cittl di Roma
il nome tolfc. Horana di ao! Telesforo, che come diccu amo, fuccelTc Sifto , ordin, che nelle fette fetti-pinoj^^
roane, clicprccedono alla Pafqiia , fidigiunafife i e che nella
NatiaitdelSal-fi^7j*** 4]aiv>rNoRto quando il 5a]i^tor Nofirofpofto in
Croce, che gi prima mmobI llion dt tcaa Mr.Giu B 4 non aorilatofe. \ Google U0
$4- . H IO I N I O- HonfipoCMkccfcbrar.
Ordin ancora che innanzi al cHMo fi
cantiffii Gloria in excel/ir Deo . In quefti tempi Giiiftino Filofofo nato n
Napoli Citt della Palcftina molto per la fede di Chriftofi trauagli,, e don ad
Antonino. Pio , ic figliuoli vn fi^ro ,
ch'egli fcriiTejcontiragcncili . Fece apprelTo vn dia- logo conira Trifone
Piriiidpc de gl'HettreiScrioe vna mstciiii contrt Bdareio ne 1 il quale ,
ignendo foptoione di Cetdone, dice ua ciTer due i^orlVn buo^ no , c l'ciltro
giiulo , qiiafi due contrari principi) della creatione , c della bont i Impugn
anche talmente Crefccnte Cmicoe ghiotto^ e timido della morte,e li*
bidinofillimo, e beftemmiatoit di Chriftoyche ne Al fiaftlmente c ingni tradi
cio amatore dell'arroganza . In V^ratiaoo quefto mcdefimo tempo preu^fe molto
Tiierefla di Valentiano ; i cui leguaci di* ^ celiano t non hauerc Cnrifto cofa
alcuna dal corpo della Vagine tolta: ma eter- ne paflato puro enetto >
fionaltrameote, che per vna canna. Potino cheil rtrouaua in qucfto tempo
Vefcotio di Lione , pcrfona d gran dottrina,c bont cfTcndo, come vuole Indoro ,
dinouantaanm foffcrfc coftantiffima
mente il martirio. iVla Tclesforo hauendo fatte quattro volte oidinationi il
meCc di ]>oembre e creati qoindflci
preti otto diaconi e credici Veftoui fil
della pal ma del maiti rio omatol i cinque di Gennaro & in Vaticano preflb il corpo d| S.
Pietro fcDoIto. Tenne vndici anni^treflK^cvcnciduegiofniiiPlaiidficatOb k dop
lui la fede fette giorni vac - H I G I N I O PONT. 0 % I HIGINIO di nationc
Greco nacque inAtlitne efucceiTe Telesfo^ ro ,
tempo , che Antonino Pio rcggeiu llmperio. La molta vir tu di quello
Principe mi fprona di doiwr dire di lui qualche altra co- ia, prima, che io
sragionare di Higinio ne venga . F Antonino Pio nella, clona militare moderato
talmente che s*in^egn fempre (ti
diftnire , e con* * icruarc , anzi che di accrcfccrc le prouincie delllmpcrio ,
e folcua hauoi? ibefifo ouefta parola di Scipione in bocca i che haurcbac anzi
voluto vn cin- oinoiluare che mille nimici vcdderc , contra la opinione e
intenti one di Domitiano il quale ibieiA
reilfcrdto deUomani quan in bocca de*mniici por* inronlBtffff > perche pi
raro ji Roma fi ritrnainvcofi liauea egli ni odio la moltitudine jmp.daBCo- e
temeua di douer vn giorno vederla corrucciata fco . F poi Antonino di tin-
xifl. ta giuftitia che molti R , e molte
nationi , che contendcuano inricme,ne depo- fero per iUo ordine rarmcA in mano
di lui tutte le lor differcoze nmclTero , e fi * OUiC* Digitized by GoogI a 1
G M a if ,q\4c^^'0ii,e cdettero
tofto quanto eeli fopra le liti loro
Ibataftid. Per quefte tante, c cofi lodeuoli parti , dop ch'egli mor , il
popolo di Roma gli coftitu il Sacerdote, gl'ordin i giuochi CircenU,sli drizz
il teinpQe gl'inratu i fold^iti AQtoaiaai.Hora Htginio in oucfto riciiicunin
Roma con molta prudza il de* fOei flioi gndi diibibu . OrdindiCiie leChiefe
folnnemente fi dedica(rcro,e che non fi potcffero 9 nd accrcfccrc , n diminuire
lenza volont , & ordine del . Vcfcouo , o del Metropolitano . Volle , che n
trairi , n altra materia prepara- ti per edificare la Chiefa , fi poteffc ad
vfi profani convertire ; ma per edincare If altra ChieA in baie , vn conuhto nndpale di tutta l'A- fi3u
CoftofVaftdo in Roma ritiro alla verit molti ChrifUani,che s'erano hfcia* ti
ingannare, cfalfamcnteperfuadcreda'feguacidi Valentiniano , e JVlarcionc
heretici. E perche Marcione, che in qucfto tempo viucua, andando Policarpo p^licHli incontra,eIi dilfe .
Conofcimi forf tu bene Affai bene ti conofco,
gli riipoie il mutine Sito Ve{couo,per vn primogenito del dianolo. Pcrciche
quello hereticnega- ua , che Iddio creatore del tutto folfe il padre di C
hrifto . Nel qitil tempo poi dell'Imperio di IVI. Antonio,c di L. Aurelio
Comniodr^chc f h quarta pcrfccu- tione dc'ChriUani dop Nerone,fu in Smima,
dou'egli il ritroUiiua pallore del gregge commeflbU/lal proctblo hwo nel
metodelle fiamme acoefegittare/lo- uc martire mor. Melitone anche Afiano
Vcfcouo di Sard , c difcepolo di FroO- UiUj^i^ _ tone Oratore, fcrilfe vn libro
dclhi dottrina Chrifliam, ch'egli m.
Antonio do- vclcouodfi n . Tertulliano loda molto l'ingegno di quefto \'c
i'couo>e dice, ci^'cgli f quA- Sacdi
fi generalmente da*noftri riputate^ e tenuto profeta . Sotto llmpcrio di M. An-
Teoflo Ve. fonro Tcofilo Veifcouo d'Antiochia fcriffe contia Marcione vn libro
ine fcrilfe 'uJlS f"ff* vn*aItro contra la hcrcfia di Hermogene ; il quale
chiam.mdo Dio la materia de com SS! el' elementi, Dio, e non alla natura la compar . Hora
haucndo Higinio accrc- mogene ho ftiuta, quanto egli nuotc,la Chiefa di Dio
> e fatte nel mcfe di Decembre tre or- reco. inationi, nelle quali Cit
quindici PretisCnque Diaconi e fci Vcfcout , f della corona del martirio ornato
, in Vaticano prclTo il corpo di S. Pietro fcpolto tredici di Gennaio . F Pontefice quattro anni
, i;c mclit G (^Nattiogion, l C vac quattro giorni dop lui il Pontcficato. - .
.A N N O T A T I O N E. Scr ine DmmIo ,cIm MtS i PoMcfici 4i S. Pktio Apollolo
fin'i Telesforo mnlnm per eonffTare
Chrifto , martiri . Si dice ancor volgarmenre, che fino S. Stluc^ro tutti Vcfcoui i ftocia liirono manuizati. Ilchc^
falua fcmpre la veriti) ooo ticrouo io predo gl'antichi hi- fiorietfcricco. Ami
non fempre s*iniqai(iuacrfminilineateccr(irJmf,&4* ini|g(kcaci, che
?ifcceriio4D 8Mn !*! ariddiClitil^feftitofJilA^^^ iliiniHiniljMi /'PIO L POHT.
Xt CUBATO dd 14. Tij df IH Pnndpt di
compagnia contri 1 Partili , c con moka felicit li vinfcro , e ne tri OD
furono. IVI a cflcnOo poi morto Commodo di apoplefia, Antonio folo tenne
limpcrio>la cui viit con4a ogni jurtc compita . (uuiuopofifa in vn'anixno hu
mano capiresti pu pi ageuoBnentc
arnmtraiie che a ttaiUnza |odaTe.l^en3odl0 egli, fi perche infine da'fuoi pilmt
aimi in ogniibiiuna hcbbc , emofir Tempri ilnicdcfimo animo , c'I mcdcfimo
volto , fi ancora perche la benignit della Tua natura gareggiauj con la
dottrina,ch'cgli da Frtocic Oratore imparata haueua^ ne f mertamte da tutti
chiamato, e cognomin to FUofofaSoleua hauerc ipef o i Principi I ilorf)fancTO . F cof .luido
d'imparare, che nel tempo ancora , ch'era InijK ratorc , \ dIIc vdirc leggere
Apollonio Filifofo , e Sefto ni- pote di Plutarco . Dn2,z nel Senato j roftune fiio maefiro vna Ihxua, per ho-
noraflo. In quello tempo Pio hcbbe con Hermete grande domdficlnzai il quale
Hermete fcrtlTc vn libro .ch'egli intit()Ite nelle herefic de Giudei
inuolt fi tritroualfe . Dedic Pio l'pri
cghi di Pi-affedc donna di Sant iffima \ ita le Thcrme di Nouatio , che erano
nel \'ico Patritio , in honore di Santa f iidcntiana Tuaforella. Jl non
folamentc fece qucftaChiefa di molli
doni >cHi ancora vi facrific molte volte . F vi drizz ancor'vna fonte li
kattefiiM# Ijitkiicdifre , e confecr , e moki ancora vi batte77 che alla fede di Chrifto ne vcnnclo.
V()lle,chc Tofferopuniti quelli faccrdoti,chc negligente mente hauefl*cm i!
Cf)rpo,o il fangire' del signore mancggiatcciocsche hauelfera fatto quaranta
ddi penitenza quei laccrdoti , per la cui negligenza folTe in terra quah
Digitized by Google ANICETO; t7 qualche goccia del (ngue caduta : e per tre
giomi,rc fopra l'altare caduto fofle, c ft (opri i veli deiraltare,per quattraE
che douunq ue^occiato faflcpotendo- (i leccafle,e non potendofi,o fi lauafTcyO
fi radeffcE che quello^he lauato o rafo ne vcniua,o fi bracci affc nel fuoco,o
in luogo facro fi riponeflfe . In quelio ^rf^""*^ tempo fi ftinuto
molto Apollinare Vefcouo Hicropolitano , il quale compoHr SjJSii, n bel
libretto della verit della fede Chriftiana&
M. Antonino lo donScrif- ^ * {e ctra i Catafrigi>i qu-ili infieme con
Prifca,e co Maffimilla fi lafciauano vfcirc mille pazzie di bocca . Percioche
diceuano, eflfcre ftato lo Spirito Santo
lorcne Montano he* non
gl'Apoftolt data Et era Montano ftato Tauttorc di quefta opinione. T
in quelli tempi tenuto anche in buona
riputationc Tutianoperfonadottiflimai mentre non fi fcoft dall'opinione di
Giuftino martire Tuo macftro ; percioche Senero bere- gonfio egli poi di vna
nuoua fua opinione , f auttorc di vna nuoua hcrefia . La tuo. quale pofcia
Scuero accrcbbc,e ne furono perci Seueriani quelli hcrecici dccti,i anali ne
bcucuano vino,n mangiauano came,c non accettano il teftamento vec- tiio , n la
rifurrettionc de' morti . In quefto tempo Filippo Vefcouo di Creta Filippo Vef-
fcriffe centra Marcione vn libro . Scgutuano i Marcionift l'opinione di Cerdo-
5"*^j-C'*^' ne . Scriffc ancor Mufano vn libro contra coloro, che
l'herefia de gl'Eiicratiati az UucioM abbracciaiunoila cui opinione era quafi
quella ftcffa de' Scucriani,fc non che vo- hcrctico . leunnOyCbe ogni coito
iporco,e nefando fuffejC biafmauano tutti i cibi, che ci hi Eucratiici bc il
Sign.Iddio dati.Ma Pio.hauendo fitte nel Decemb.cinaue ordinationijC crea-
retici , ti dicianoue preti, vait'vno diaconi,c dieci Vefcoui, f della corona
del martirio omafo>& in Vaticano prclfo S.Pietro fepolto gl Vndici di Luglio . F Pontefi- ce I i.anni
4.mefi,e tre giorni . E vac dop lui 1 5.d il Pontificato . rA N I C E T O PONT.
X I r. del IT ^. a* 25, di Luglio . CREATO ANICETO figliuolo di Giouann da
Vicomurco , e nato in Sona tenne il Pontificato
tempo di Antonino Vero , di cui fi e nella vi- ta di Papa Pio ragionato
. Non baft la Filofofia , nella quale ha- Antonio lieua gi fatto gran frutto ,
a ritenere quello Prencipe , ch'egli anche nelle cofe filofofo.cfue fnth'tari
molto honorc,e grido non confcguilTc.Percioche infieme con Commo- tic Antonino
il figliuolo vinfc in guerra i Germani , i Marcomani gli Squadi , i tarmati, e
con molta sloria ne tnonf. Volendo egli partire per quella imprc- e non
hauendodi che pacare gl'elTerciti per ritrouarfi l'erario eshaufto, ven- de fui
Foro di Traiant) , chi pi ne offeriua ,
tutti gl'addobbamenti fuoi Im- periali , e quanto Tlmpcratricc fua moglie nella
fua guardarobba haueua . Ri- tornato pofcia in Roma con la vittoria, coloro > che di loro volont'a voi fero le
cofe gi dette vendute reftituirli , pag integramente il prezzo , chi non volle rcluturrle ,.iggrau'o alcuno
non fece . 3 -gli dop la vittoria con molta liberali- t iiouincr tutti coloro
> che s'erano portati bene , rilafciando anche ad alcune - " pr- y
Google A N I C Ti T O : incic il tributo foliro i c facendo pnblicamcntc fui
foro bruciare le fcrttn- re,che contri alcuno in fauorc del ffco parlaffcrofc
co'niioui ordini moderando la fcucrit , c'I rigore delle leggi paffftte . Con
qucftc cole a^ctiolmentc indulfe . ogn
vno ad amarlo con tutto Tcuorc . Onde era tenuto lacmego colui, che non fOrfine
iie6 hauelft in cu^i la fua imaginc . Aniceto in quello , perche la Chicu
Koniana IcTur Ir' s*>ftitafl*e
dietro ooftami dt tfcam cattiueUl, ordin
che non fod chierico ./^rriwilfmu ' lafciaflc
neffon modo crdcere le chiome fecondo il precetto del- ' l'A portolo, e che non fi poteffe il
Vefcouo conficrarc da manco , che da tre altri Vclcoui i il che fa poi oal
Concilio Niceno confermato . Quando poi fi vuole conicnre il Mctix^itano
> A'rciueftouo ci debbono efler tutti
i Veicouidi quella prouincia prcfentt . Ordin ancora^come^ce Tolomeochc non
poteifi; ' n Vefcouo fare il fuo Metropolitano conuenirc fe non dauanti al
Patriarchi , aflaScde Apoftolica.II che
poi,e dal Concilio Niccno,e da altri Pontefici f con*^ fermato . Aniceto ordin
mcdefimamcnte , che non fi doueifero ^l'ArduelbotlI fare fe non per vn
(ingoiare titolo chiamare Primati * e Patriarchi : ma che b^ ftaffe loro il
nome d'Arci iiefcouo,('i di IMetropolitano.NcI tempo di quefto Pon* Hci^cfippo
tcficc vogliono,che viuelfe EgcfippojChe celebr molto h fede noftra.E^Ii imi-
ckiiflftiw'^ tando anche nel dire coloro , h cui vita imitata , 6c offtruata
haueua , fcnffe coii : vn fimpliceftile
vnahiftoria delle cole ecdcfialUchejGoinprendendo tutte le co^ ' fc , che
er.ino dalla paffionc del Saluator Noftro paflate fino all'et fita . Scriuc
egli cfTcre venuto in Roma nel tempo d'Aniceto XI. Pontefice dop S. Pietro 9 ti
ti&rm iUto di lun^o fino al tempo di leuthero, ch'era si ftato .d'Aniceto
DiaconaScriife Hegifippo mdtecoibcQfitra gl*idoliQtooft^^ sic gtandi, ch'efll
fceuano in cdi ficare i tempii, e Je foptuofc tomb^ ' bencuoll WTof come haucin
gii\ fntto ITmpefatorc Hadri.ino /che in hnore d*Antinoo^ fuo creato, che egli
amato ifuiiceratame^cc haueua ,'hiiueua edificata vna Citt , c|iiimandrfniarfiomc
del medefimo Antinoo, e gl'hauens intpdlilCtt dxz- 2ati-| tmpij e graltar , e conRitultoueli i Sacerdoti, e i
Profeti , & {[^nato^Ii^ vnafefta, C giuoco foicnnc . Vogliono alcuni , che
;inc"he l>ionigio viucflTe m quefto tempo . Variano gli fcrittori in
quefto luogo i tempi , ponendo altri Pio prima , altri Aniceto . variano
ndlaniftora mcdefinumeffte . Ma commi- que il fatto palTafTe , iucofecs^ remote
, I^in>nltint4>il|^i^nza di quelli antichi,megIio ,che noi alquanto le
cofc di qiie' tempi poco pnma, o poco poi auucnute tocchiamo, che affatto le
lafciamo in potere del filentio . Hora haucn- do Aniceto in cinque ordinationi
, ch'ceU il Decembre fece , creati dicianoue J>reti, quattro Diacooise none
Velboul A dd|t corna del maiftrio ornato, e ^ a via Appfa nel cimterio d
Califto ipolto a' diciafettc d'Aprile , hancndo te- nuto vndici anni , quattro
ncfi e tre giomi ilBintficaiQ n^MiSil^ ^
lui diciafette giorni* --^ . ^ - ANNOTA
TI ohe; * Strale Damafo^he Aniceto e Vittore con mattirio moxflTer* . Il mede/tino
Ktoce non L aemione alcaoa del marrtriodi Soccfo,c dt Elcuteio e di2cfixiao
. ce ito, che ttnoM { go*f a di loco in
tempi quieti, e pacifici della ChlcfiiaaWMic^ eCome b poco atiaoci detto ^
miiMHj^ifliBiQ Ubto 4cJJajMacia Vac|caM firn afcicuwoiK duann wtkS SOTOIQ ' Digitized by Gopgle o TS 'ia TER Oi,
*9 J- S O T E R O PONT. XIII.' ' C R
B. A t O del il prima rcf- i .commoJo fc
il Pontificato tempo di Lucio Conimodo .
Q^cfto Commdo , che impcr.cto come dice Lampridio , f tutto il mondo incominodo , non f cofa che lo fdcdTe al buon padre fomigliante, fai
uo, che guerreggiando co'Gcrma- niinvngran^Utod'aimcli vinib . Rttrouancb^i in
queftaTartaglia iifuo eP firdto m eftrema penuria d'acqun> con l'or at ione
de Yoldati Chriftiani, che con lui militauano , ne hcbbc molta miracolof.imcntc
per mczo d'vnn piog- gia , e ne furono i Germani > c'.Sarmati {coti , che
coni baitciano dalla par- te contraria
perdrono aiTai 'dal ftioc epfefte
tra u.igl iati . Il che llm* paratore tftcfl e eombattd i e fpeflil&nie
volte h .nen*Anf!teatro com- batter con
le fiere . Fece morire molti Senatori , e quelli prin^plmcii- te > che
vcdcua pi in nobilt > o in qualche virt eccelJcnti . Sotcro in ^ , quello
volto tutto aJIc coie della religione , ordin , che non potclfc Mon ica
Jlcunatocciie la palla Sacra, ne neTjcrificifinccnfo porre ncll'inccnricro .
Del- la qiialco&fe ne vede vna riUcpiftolaalItVcfcoui d'Italia fcritti.
Ordin an- cora, chcnonfoflfe leeitima moglie quelli, che non fofTc dal
Sacerdote fiata benedetti , o che non folTc Con h Coliti Chrifti.ina folcnnirA
ft itti d.ura d.iTuoi Euarifto Pontefice . A quali di loro atttibuirc fi debba
, giudichifo chi vuole, che poCo 1mporta,chc l'vnojO J'altj o fi foflCe. Nel
tempo di Sotcro vuole Eulcbio, che viueffc Dionigi \'crcouo oienUnV** di
Corntho il qiule f di ranta eloquenza ,
8c indofirta, che con te Sic epiftnic icanoca. Si folamctcil Aio popNota^e
gl'altri popoli di quella proufticia: mai Vefcoui an- audio Cora dell'altre
prouincie ne erud , in ruffe. Il che punte egli agcuo'mcntc ^re , ritrouandofi
iftrutto dalla dottrina di Paolo Apoftolo . Thcodofione an- Tbco.|ofic, che
Afiaticodircepolodi Tatiano fcriffe in qticftotcpo molte cofc in lode della '*.
ii^i'^'S jcligione Chrtiliana^ f|iccialmcte ne'fcritti fuoi fi fa beffe di
Apcllc heretico, il a^iJ. qua! diceua,non fapercqual Dio fi forf quello ,
ch'eli adoraui . Pe^iochc di- tico, ceuaqucftoiciocco,chcChriftoera
apparritonon Dio veramente: m \ fant.illico iiuomo. Vogliono alcuni , che in
quello tempo hauwflTc per mezo di Montano la Caufiiisiiie' 4uai;fii d
Catafirigi principio^ SqiiTe an^or molte cofc ClcitVente Sacerdote luici*.
Google Aipg^ffn^ della Chkfa Alcitndrina , e fr l'altre otto libri di cofe
varie , &: alt retami d% 1hfoiMami|ch'iroHypotypolto in lingui greca
chi.ini()>& vuo contra'gc- tilt
cofa chiara , che di coftui fiUTe
Origene difcepolo. In qudlo mederano tempo voeliono alcuni , che fofle Pineto
Crctenfe di molta eloquenz a , &Ap- Appiaoo Po- piano cckbrc Peseta , &
Hcrodiano grammatico . Mora haiicndo Sotcro Pontc- Herodiano ^9^/*^ ^ cl
Dccmbfe cinque ordinationi, e q-eati otto preti, nouc IMa- cni. Se vnhci
VeAofff.ifiof) a' i^d'Aprik^fas&b Wt AMiaildcimiieriodi Califto fcpoho .
Tenne il Pontetcato noueami lream>R VCDtlpQgkiniO* c oltre tanti liop lui
kiacJkSddc vac ./ELEVTHERIO PONT. XIV.
CREATO del 171. a* 14. di Maggio, E L E V T H E R I O: L- Commo. ^Imp*e fitte
10 ELE\nrHERTO f Greco , nacque in Nicopoli,f figliuolo di Abondfo tenne il
Pontcfcato al tempo di Lucio Commodo , la aii maluffiia vitt fu vn flagello
della Citt di Roma . Percioche nel fuo tempo n Cam- pidoglio f tocco dal fuoco
celcftc , &: arfe tutto inficiBe coi> quella gran libra- ria , con Canta
cura di quelli antichi raccolta . Il quale incendio f ancor fcntito Lucio di
Ikfiagm l tettczucon r tur 0*1 (ao CQofIb> ch'era m Roma, ve ne fece
vn'altroriporrc,ch'era fatto fua
imigUan- za . VoIle,anchc ad Imftatiotie d'Auguft o , che ff mefe di Decembre
Me chia- inato Commodo . Ma tutte qiicftecofe furono dop la ihi morte del tutto
aiv> nullitc , anzi cofi era la fuamaluagA , e flagitiofi vita rutt*!! mondo odio- fa * che ne fu dop la fua
morte giudicato > e chiamato inimico, cpcftedclla ecncratione humana , Hora
Efeutherio , che come dicciuno , i Sotcro fcgui , mbito nel princi[)io dcl fUo
pontificato hcbbc lettere da LocioR^ di Bcrta^a per le quali coftui lo pregiu
ijCh'hauclTe voluto riccuerlo Con tutti i fuoi ncTnu- mcrodc' Cliriftiani . Per
la qiial cofa vi mand Elcutherio due Sante pcrfonc , Fi ^ - noi Hi tre
Archtfamnr, in lirogo de* quali tre Arclucfcoui . Percioche in luogo de'
Protofl.imini furono eletti ncH.i pr- mitiua Chiefa i Patriarchi . Quello
Pontefice ordin, che non fi rcftiiTc per i- pcrftirfone di mangiare qualunque
fliantcrftdi cibo , che l*Vlb conRitme fr gli Auomi ' 1 limette . Non voUe,che
folTc^ chiereo alcuno dcpofto dal grado fuo fenon fortcprima ftato fatto reo ,
e conuinto d quel , che gli Ci opponcua , fc- gusndo l'ciumpiu del Saluator
noilro^ quale caltofintc (oSkt^ l'errore di Giit^ Digitized by Google VETTORE
r. )i i^t^^S^ ^"^ ^ comiinto , ci , eh egli in quel mero opr V ^
ttVjltaiWt dignit ddt'Apoiftolaro , hebbcrato , fcnno, Owiinancoiir
iaithcno chciioii^attOeoUr fcneenza ,
iii^ fui riun Ui iii tMum irtu j Juche 61 poi confcmitto , cda PapaDamafo edaUIc leggi Pcjnriifc,.:,!!^ " K9 PoDtiitcaio di Ekurheno ftcttc la Chicfa
quieta , & i n pace , e ne ac- .
^fiifc^ft rtarauicIioinKntcjpcr tutto iBMHr^cdaimetm imtnxmlAttiii^ti^
, figliuoli fi batr Apofioi
tezxaroDo ApoTlonio lJamcntc , eccdlefitciDrateK
, w in quello tempo dd "w, martino cmco , haiKawlo prin* fatta
vn'orationcddlc lodi della fodcChri' ^
*t- j^. ^ ^ ^uet tempi pena la iu Morto
Apollonio , forftro wBBfic ^wefaielie
variainenie la*lblttdf Miircione iidiutTc y altri vn Pnnc jpio facendo afcr due ^ altriffs, e^onfcrmondo n narmifin
j ti|iMiiiii li led a' Profeti . Fiormo , e Blafcene andmno anch'efli nuoue
pazdle conti-a la Ffonnahe: vcijcmachinandp , cio , ch'hauetfis Dio creato il
*nale , contra il detto della rctko . HriiaHt% IddieftfMItlt ooft Isiioiie . t
QiKdictant haueoano contraria ouioio' Quoficlaai ne a quefim di ooftoro , e
dicenano , non hauere Iddio creara oai dcon ^^h * contri quel, che fi legge, io
fono Iddo , che cre ti male . VogUono alcuni jSK***** che m quefti ccmpi
viueflero Galeno da Pergamo eccellente medico , c Giulia- Ghi^ h} 1
grmGitirifta , e Frootone Retorico . II che io in tanta cooTufione dcUhifto-
'{perno . e, cde'tanpi non aflfcnno : nweig .
AiTennaitiiolMiiHiModeflb^iedi&i* -,''"WM danne , fvn de* quali contra
Maraoncfcriflc , l'altro contra Valentino
ddSSSS^'. Wialeveflcndo prima ftato feguace , diucnt pofc a contrario .
Dice Gerontmoj EaJJanL! tshecpftui ibflfc condUatiffiniond dire , c i^endo i
fuoi fcritt tradotti di lin- fcdflcn>ooii tM Sira ncUa Grcca ,tittnlbm,
Uth fiTqtitlbmUitteic quanta crede-
tragThatii. remo noi , che nella fua propria lingua dfer de*ba ? lcEkadierio
creati, che V-t^. hcbbc m tre
ordnationi, ch'egli f il mefe di Dccemb. dodici prcti.X.Diaconi^e qiiindici
VeiconitOior eiu preflb il corpo di SJ^ietro fepolto a' itf.di ^Llggio . Tenne
ffjMiUltaaiic&tatfeim Evacdapiui-V T
T O R 15. PONT. XV. Otatodcl^!^. il primo diGiugno. VI. 7 r O R 12 nato in
Africa , e figliuolo di Felice , fi crede , chete- lcrTc U Pontificato, tempo delllmperatore Helio Pertinace i ilQuac
^end( Ly GoOgI ^ \r E T T O R E 1/
clTcndo vecchio di 7a anni , c ritrouandoTi Prefetto diRna , fi dal Senato W D
lamortediConimodoallTmpcrioaminto . &ctfmdopoi prqgato ,
Voleflcfeiefimilmemecoriniai e Augi^ Alamele , cCefarciJ figliuolo , rf.
&ofc che affai baftaui , ch'egli haueffe centra fua voglia tolto 1 Impeno .
Ma Srch raiiaritia bmttiflma colk in p
Principe , cffcndo Pmmacc tenuto fSIro! cmifcio, come cdm ,. che otf tei
iwfafitttt^^ Sdcre per noB dark gli
imiitati intiere i fcnza che alcun vi contradiccfee , V f in oaiaazo nel
fcttomefe del fuo Imperio da Didio Giuliano Gmnfconfulto
DidioGitt]u>/^"P , j OmcHc quel Giuliano , che compofc l'editto pei
pctuo , e battanlia , vi nS WKon la Vita . Hora Vettore Pontefice Koucmando ooo
molta vigilanza la Chriftiana Rcpub. ordin , che la Paftjua di Rcfurrettiooc R
I aiebrafsc femore nel d di Domenica
fecondo il parere di Eleuteri ^ r. ,r Ir namafo , dalla quATtadecima Luna del
primo mefe fino alla vigefimaprima Ce n
decreto oficruando Tcomo Vefcouo di Ccfarea di Paieftina fcrifse eoo* SSf.
mcoloro,iquaKcdcbrauano ci gli Hebrci la Pafqua nella quartadecimaLtt: do b
celebta. Policnic Ve- icoiKxiiife- "
* litonc c Narcifo Vcicouo di ^jieruiaiem . j i meaeiuno v cnore orauio
cnc in cafo di necelTit fi potelTe battezzare in ogni acqua . Per quefta
cagione ere- 1- dono alcuni , che fi congregale in AIclindi ia in Paieftina vn
Concilio , nel ouaie fi ritrouarono Tcofilo, Bcrcnio, Ni rcifo, Policarpo, c
Bacillo \'cfcoai ce- * celienti della proiiincia dell'Afia . Ma fcnza
rifoluerli , ne dctcminarfi altra- mente in cafo , f nel Concilio Niceno
transferito > doue fii ancor ordinato che
ocr non imitar gl'Hebrci , fi doueffe la PaCquadop la qu.u-tadecinu Luna
ce &Are . Nel tempo di quello Pontefice viffero molti dottiffimi huomiui .
All'- hora Appionc fece l'Examcron . Paolo Somofatcno infcmc con Teodoro Cora-
ro cfiftim) che folte il Saluator ftaro puro huomo . Scfto fcriifc della
Refurret- tione. Et Arabiano compofc alcune operette per la dcttrina
Chriftiana. Seri C- r- A hiSk ' ^aiicotaGiuda vn'hiftoria delle co fcChriftianc
fino al decimo anno di CI^IUaM* Scuero . Nella quale fcrilTc , che douelTc nel
tempo Aio venire Anti- fnniitiad ' foffrlrli . Qnefto ilteno inganno poi,e Lattantio,
& (opxtixSS Agoftino . Hora Vettore, haucndo fcritti al- uicio. Clini libri
di religione , mor coronati . del martirio e ft in Vaticano pref- fo S. Pietro fepolto , e ne cele- briamo a'
ventiortodi Lu- . glio la fefta . F
Ponte- ^diecianni , tre icfi , e dicci
giorni . ' L f dop lui dodici . giorni fediava-
cante. L/iyiu^L,u Ly GoOgI Z* F E
K I K OS /ZEFRINO PONT. XVi; NACQYE Zefcrino di Abondio in Roma , e Pontefice
tempo dell'- Imperatore Sctiero > il qual nacque in Africa fui
conrado di Tripoli , e rolic infleme con Ilmperoil cognome di Pertinace ,
ch'era llato gi da Giuliano morto . f
prima Seuero Procuratore del fifc , poi Tribuno mili- firr > Qfcosldi mano
in man^ alia dignit delllmp. afcefe, Fi di natura affit |>afco> e crudele
. In molte mjprefe h ritrou , c li port valorofiflm.imcntc , e gouem con molta
dignit , le ben trauagliaramcnte , l'Imp . E fe f nella glo- ria bellica
eccellente , non fu meno in quella delle lettere che molto fi dilett
dellafiloMa. Gucn^gtd co'Parthi c con g' AdtabCni , e li vinlb. AflliiTe
talmente ! popoli dcH'Arabia inferiore > chelaridufTe prouinda Romana , Il
perche triontando , come nell'arac , che li f marmoreo (tto il Campidoglio
drizzato fino ad iu)ggi fi vede , f cognominato Parthico Arabico , Adiabe- I aico.
EgHiitfQniioDjlitdcoficdifidipufald la CM'i perdoche edific k I Therme , che di
Itti fiuono chiamate Seuerane , i*^ il Settizomo fral montt Ce- lio tc'l
Palatino, non lungi dal Circo nafTmo. E poco manc, che negli anni dietro quella picciob parte del Scttizonio ,
che ancora in pi , non folTc per ordine
di PapA Paolo II. gctuta terra , per
fame pietre . Ma Zcfirino Ponttfi- cc;chc hauea pi il cuore alle cofe diuine,che
alle numane,inftttu},che il Lcuici, &[ il Sacerdote inprcfcnza
dc'chierici,e dc'hici Chriftiani fi ordinaflero . II che f poi nel Concilio
Calccdoncnfe confermato. Ordin mcdcfim.inacntc , che i vaf , doue ti confacra s
l'altare il fanguc , fuifero di vetro e
non di legno come prima fi coftm^atia.
Mfpoi qu^ordinationemutau i pcrdocne fi prohib , che non fi confecrait in legno
> per la fila rarit con la quale fi f
ccia j fangue , n in vetro per la fua fragilit ; n in metallo per Io trifto
fapore , che ne concepilTc > ma vollero , che fi facefTe qudla confecrationc
in vafi foiamcnte cToro o d'argento odi
fiagno, come fi vede nd Concilio Triburienfe e Rcoaenfeibrtto. Creilo Pontefice
ioflttlllcheriiCtt i Chriftiani di quattordi- ci anni in s fi doueSero il d d
Parquacommiinicarc. Il che poi Innoccntio terzo dichiar , che ancora della
confelTionc s'intcndcfTe . Command mcdcfi- mamente , ch'eiTendo il Vcfcouo dal
fuo Patriarca , dal fuo Metropolitano
chiamato in gtudido non
poteflccflerecoRdennatofenzarautturt Apofio- lica . Volle anCGfra , che
celebrando il Veibouo vi fi ritroui(r?ro tutti i preti prc- fenti . II chc,comc
s' dcrto^ anche Euarifto ordin . In quefto tempo fiori rono Hcracliro,ch ferine
fopra l'Apoftolo e Maffimo,chc C05 vix)
eccellente libro, hc &rir anno ddnmperddi Seuera Pertinace nieOa
pUYectftiont^ cfa'Hc>b(t i ChriKam e
Ltoo2fe mpor^ dre, il qual clfendo vn garzonetto al martiri ctMifort , rcft
infieme con la po- ucra madre vcdoiia , c coTratelli ingran pouert i pcrciochc
il fifcot perche confeiEuiano Chrifto li toife. quanto elfi haiieuano . Per la
qual col f Orig^e- nc forzato procacciarf il- vitto per f , c per g
'altrjMM'i'on infegnare gram- matica . Et hcbbc fr gl'altri per difcepolo quel
PI,utafco , che f pofcia orna- to della co rona del martino . Volto poi Origene
rtto alla rligi onc , fi tolfe 1- officio di predicare . F di cosi marauiglioro
ingcgDQjr che non iii lingua, n fone alcuna di ]ettmttinch'^li non
appreiKkjlfe>A df lUprenu cbntinen- zanci mangfare, nel bere , e di fomma
aftinenza doll cofe- altrui . Percioche imiLindo la pouert di Chrifto , molti
anni co'pitfdt iiraJzi i^and , e volle an- che far quel , che ncirEiiangeiiio
fi legge d'akyntr it^md^ii^ per lo rcgnadft'Cielt Molti imftaado kcuftaiiKav^Wm^mtt^ ^mofimeiK
te . hfciaitnioper la fede Chriftiana martirz^. Se vi f mi gl'altri vna donni martinzato,
cshviaA Agofto fcpolto. Tenneil dopdiuiiddklGde .ppia non Idilgi'dSirCimiterio
di Califto aVcntTTeyr. P0iitificaiO4Mt6'apiv fette, inc^6 dieci gionliJMn JTC A
L I S T a f. P O T. X V TI. V -noi C K B
SenrioPrRi wee efttoi fitti. CALISTO f
Romano, e figliuolo di Domiti , e fino^ tcmprdfSciicro Pertinace pafsi il quale
Seuem mutandoli di ammo f cagione, che an^ che fiato gii fi mutafsc. Pcrcroche
efscndo efio fl quinto, chcnrKjuefsc dop Nerone la pcrrccutonc contra
a'Chriftiani > fc ne ritroir fiibito in vari guerre^ c pcricolt, ponendone
da vni parte Pefccnnio Nigrola Soria in volta , c Gladio Albino di vn*lm la
Galli. Ma vinlis Seneroin vd rangmnofofitlPto d'i- aline Albino ; e fc ne pafs
dop quella vittona in Beitagna. E ribelltfidoli qmd tiifti ! fuof confederati,^
amtci,c ritroiiandofene egli per ci molro traiia- liat{>,nc mor finalmente
orcfso eborace nel XVn. anno del fuo Impc rio . De - ue figliuoli , che lafci ,
li alfiano , e Gcta , ne f IVIiimo giudicato publico nt** mico della RepubLe morto,
s per la Aia poltrona vita; che d'ogni (borea disilo- p . . - neft macchiata
haueua,e molto pi per hauer di fua mano mrto Papiniano cc- nCocrfulco.
ccllcnrinmo Giuriconfiilto . BaU^no haiuito da! Senato il cognome di Antoni
(olfe 1 jUiiperio | c da vna maniera di veile ch'egli al popolo don , f anche
Digiu/ea Dy LaUUgl! m^'^^u . i.yacoftiiLyKlaqiPodel padre, e cofi
Iicnfiofoiawrtiwiii perato che non c maniera alcuna di inaluagita , ch'egli
nella fua vira non com- "ji^i inere0e . tfo fi ^rcdc , che faccfle morire
Gcta il fratello , fc bene in nome di * iiii-f ri^gfo di'Gcti H fi tolfe la medefima fiu nudrcgna per
moglie . Ne lafci (oMa^^ > ohe lode ti]ciiiu|ii acquifblTe fuori che k Thermc Antoniane , che elfo
incominci , e che leTandro fin ; e la via nona , che cffo laftric . Fe- lce
morif e tutti coloro che portaiiano
attaccati al collo rimedij per le terzine , joperleqiijiFua^ieturti^ueUiv che
haue^roalk ilacue orinato . Alaceli fi eliato
pezzi . E cos dirgniti atamentc il fcttimo anno del fuo Imperi mor.
HQfa^QaliAcyPonteAcc in ginta confufionQjieiriniperiQ, tcmp di covi icc- lerat Imperatori non reilaiidpA
dal Tuo buon propufito ordln,che tr volte l'- anno il Sabbaco fi digiunarle ,
maHlmamcntc , come diceua il Profeta per ca^o> ne del formcntOjC del vino,e
dciroelio,cioc,nci quarto, nel fcrtimo.c nel decimo mefe , incominciando l'anno
fecondo il coftuiiu 1^ kbreo . Mi poi mutando pa- Digian di rcre,trasfer
qiicftodigiunane'quattro tempi ckJi'.ip.no, cio nella Primaucra , quattro teoi
fieli Eftate , nell'Autunno , c nclllnucmo. Ne' che nelle accufc, e giudici) dw
Chierici non rofscroam- mefli fanciulli , o fofpct ti , o nimici del reo , ( j
i uUicodicretiti coloi o , che pcn- noj chejmfaccrdoce dop il peccato ,
ancorchc n^hibfoia condcgn i peniteli* ^ 2afatra> non pofT nella piiftina
fua dignit ritornare. Scriue Damalo, cl|e qacfto Pontefice edificane la
Bafilica di noftra Signora in TraAcuere. Ma non ' crederci io , che foffe q
uella jtrhc hoggi cofi celebre , e magnifica vediamo poi che in quel tempo per le fpdte
pcrfecutini n iauemnq'rOilJftlii altro, che capcllc , e tutte fccrete , e
nafcoic , c [)cr lo pi fottcrnuie V^ittt- thc p Liblichc , c pakfi . Edific
anche Califio il Cfmiterio, che dal fuo nome chamjdou'era' ^ottrio d lio^i
prima fiate fe^olte le ceneri di molti martiri . Onde non dee alcuno ma- '^'*
rimgliarfiyXrhe hbbiamo noi detto di 0 >pra,dftre in qal medefimo luogo
flati Tnolti fepol^ Iperdieneprcfe il luogo il nome da vna
pfef^fimapitiniQla.Fino ad hoggi VI fi veggono le ceneri , e !\)(Tidc*martiri
XVi fi veggono le cappclIc,do- ue priuatamente fi facrificaua i quando per
gl'editi di alcuni Imperatori publt- camcnte non Ci poceua facrificare.
Inqueftircmpi vifie Tertulliano Afro fi- T^f^nia gli nolo di Centurione
ProconfulareieS. Gieronimo dop Vittore , & Apollo- i^ffi^"** nio li
frh Latini dotti il primo luo^o . Perche egli Ai in effetto di acre in^c-
&O T e di molti libri fcrilTe . Io ho veduto , dice Gieronimo ^ vn certo
Paolo di Concordia) che e vna terra in Italia, il quale dice, cfsendogaraonetto
hauerc 'veduto n*Roma vn fcrittore del Beato Pictrry Cipriano
/iehealciifittliotHia^f Vie mai Cipriano
lafciato d , che non haucrse letto Tertulliano .'MaSendo egli flato prete
fin'alla met della vira fua, fpinto dall'odio, e dalle contimiclle di Chierici
Romani, fi volfe, & attacc con la dottrina di Montano, e fcriflfe
'contrahChiea*anfa, e n3ecitlmente depudicitia de monogamia, e del di- giuno .
Scrifie contra Apollohto (ci libri . Ne*mc!d(mt tempi fi port C ^rgc- Or?cnc.
ne in molte cofe valorofamentc.Pcrciochc egli impugn la hcrefia de gli Hfcbo-
niti , che diceuano , Chrifto tiUre nato puro hiiom di Giofeppe, e di Maria;
che prima per la imperitia delle centi eoo gran confufioneiioflanuin; In qodU
tettai ville Tritone Itolare dx)rigenc , clje fcrifife fr l'alti^ cofe della
vacca ruffa nel Trifoa*: tS Deuteronomia Minutio Felice anche, ch'era in Roma
famoib caufidico , fcriflfe {*} m quefti tempi vn dialogOinel quak introduce vn
Chrftiano& vn Gentile, che ' dimcitinaScrite anche oontrafMatliemitici , e
nefik mentone Lattantio. Ktt- sSdro Vefcouo di Gerufalem in quefto tempo drizz
nella Citt principale del Aio Vefcoliado quella famofa libraria ,che lo degno
di molte lodi . Ma Vrba- no fatto cinque volte ordinatione di Decembrc, e creati
noue Preti,cinquc Dia- coni, e none Veltoui, rceiierte la corona del marti ro,
ventcinque di Maggios e f ipoko nel dmiterio di Pnteftato sii la via Tiburtina
. Tenne il Pondncir IO qitttcr'aiiid*dieciiiiefi e dodect giorni* vac dop lui vninelebM \ XJONTIANO PONT. XIX.
CRfiATOi f dei s|i.t'i84U Giugno. PONTIANO figlloolo di Calf^mio nacque in
Roim f Pontefice * tempodirimpcratorc
AlcCirdroScjicro, nell'anno 974. dal principio di Roma,ncl C CXLV.dclla falute
noftra . Fr l'Imperio di Hcliogaba- i^. Io, e di Aleflandrotrc Imperatori
furono, Diadumcno.MacrinoA Albi- Diaduaeno w^i quali perdie poco tempo tenoero
rlmpcrio > e non fecero co( di memo- C. s . ria. Digitized by GoogI
MaaioBlhi. ri^,,lv^ ttfiHtl. A|^lip folo^yer Uibi^pttMonpt^ acqui0d.pittab l-
^ilcf% Albioofmp. ^jnc ,^crclVccnato , e.daTq2^cratoix , x^tfprUisf^y(tlk M
Vfio Impct. rfie t tai^ le COjfi; ^J^a llfcpyluj.^ jlp firttvolWP**^ cluoifaui.
pQaij tutta ct "jic;^aflatA>^mroWB(k, Nel^ Gml ui.opi9n. ^ pa5lc>
che n duliffc , c}](.d4uiUtrag^iqfo0c. Va&QM(anoad(igiii |Hinm# ^it ar.
l : la t\)gj} pitta chS era velie
itgnniata d ln.pexatoi c , di officio
fiiprcino. Sq hanicflc alcunoi nel faluurlo piegato il capo., qua]c!i.c paiola lurmgheuolc dettali, toftpf
coina 9^(ilat9ityt> cacchu^s via, Li a di tanta prudenza , che noQ il
UfciauaiagcvpIfiKaH GiuHitia Te- ^ i^^^"'"'^''^ da' chiunque fi foli
c . Onde perche Turino fottocolpfC di potO} gnalataVatta lcUopitlTo
rimpciv.turc , l iccucua di chi naucuA bilbgno di uori , preicnli dajlimp. A ffecc
|ii^.foi(>iralF^itono aiuiccarip vij;p^o, e c^uiui, ^l.('uniomo^;^J"c
> nct r ^ -
' ^ I " ^ ~ ^ J
' - ' pi tglg , che ad huooH)
^pitrtengom) i e.Uca dire cbe in Vu-gjy^
ch'^H . FaTQn^&'PoQUcbiaimiUL dUi pfu^scpwie, siniigUoriririQGMAiiano . Nam
yjisn/t the nQUacro.^iarm'iipooee fidane cha.fi taiuiudtjJa^abeUadcS fiiffian j
e delle qieictrtcj > n.a ordin , che in liftigro della Rep. fi fiKndeTsc,
perche fc re k'farcifTe il 1 hcairo* il Circeo i'Anf.teatro , e Io fa tvane. C
chj.imar.o. Hcl te anijr.o di edificwt Chrifto vntcfipio c di porl(> if\ gli Dei, che i gentili
ador. mano. Hebtc bene nel fuo Oratorio fra gli akr^ Chiifo> Abraan , v^c
^j-fco . Ora quello Alcflandro c>rnato di tante virt fii af' fai ^ancnotto
airinp.airi!nto , e toftq i^c rnptCQ alla Pcriiila gveri^a N^U a quol iiifr^ yitift-IJ Ai:na^
itUaihpgna^tnefJol^ iri fottUl kc- Sci , hcr alllnr i Pcrfiani fignorcpgiaua
.fu AklDiirocr'ftfctiepo iojrigido cenforedellA mili- tia t che tal volta
ar.che le integre legioni iccnti , c priuo delle dignit , i>i or-
nainendiniiitari. La quale tanta (bncrt ftt caeionc chVn d predo MagunHa nella
G allii q vn tumulto militare fufse dal fuo feiso c5ercito taglialo pezzi
HoraPontiaro Pontefice ad inlfgatione delS iccrdoti de'rcmili f
pcroi^dnc delln^pcr. confiji.ito in Sardegna inficmc con I ilippo prete, in
quel tempo ap- Or gcnc.Bc- punto > chf Origene ritrafsedalk loro hercfic
Geiixiano prete Antiocheno, lU'o hem^
Jkrillo Vieicouo di Arabia . Negana BeiiUo che Chilfto aiiaati la in^amatione
*o ftato fofsc . ScriTse coftui alcimc operette , e fpcciahrxntc alarne
epiftolc , nelle- quali ringratia ir.olto C z igene della Tana, e tuona
d(jitrinj,ch'c|;H hainitane ha- neua . Vi
vn dialogo di Origene , nel qual riprende Berillo delle fue pazzie ,
nelle quali era con quelle Ate opinion! hereticne trafcoflb . F Origene ai
tanto Ingegno grS ingegno,e dottr:na,chc fette fcritqri, dettando 1u,u(mi
potcuano, icriuendo, fc- **MJ Hcbbe
fettegiomni , che fcriucuino,\- altrettante fanciulle ben dotte , * lequali
tut^egili dettandole vciindo copiolamcnte fuori l i iVa dottrina ftanca- iia.
lkndf> chiamato da Maiimeainadi'cdcirTmpcrator Ak fsandro^ ncVcnnc ' 4
J^wM^ki Ko^(u^ ^ cCsLudone milit riputato , e ft!niat:o,inlgn ViftiivXn.PJti'rala pulii a fede Chrifiiana ,
in Aniiot lua j^vf:-'^ f. ritc%^. lhJgjUiyntiaf)odopv.4!!^ji'^S'' ''^ calamit,
e fiti i te: numi in ^ adegm jfjr^^^^^^^'J^^ wi^^p ' ^ ^wcinquc Dia- uni , e Tei Vefcoiri .
Viffc Poii tcficc noue anni , cinque mcfi , e due giofli . vac dieci dj dop il
fuo mirtino la fede . Pontiano ordin, che la notte, e'J e 'orno fi cantonero
per tutte le Chicle i Salmi , e cheiiSacierdol^VoiCel^ are k Me[a > dicoue
prima il Cocitcor Deo . itN MOT ATiOK''. I
Ciw PMiriiDO morifTe d morte nuiinile in Sar4rgiMi , Jane fi ricroMoa in
t/ilk>|C he lifto,Vtbaao,Ane - ' t\ t* - ^ ' ' 'i Salini (la dii ii
ordinato, che li ctalie A N T E R O P O N T. XX. CREATO ' ' ' del
2j^JL'ai.diNoutmbrc* N T'ERO di nationc Greco 9 c figliuolo di Romulo, f creato
?iiTifil- ipjr.Q^cfto fi'i di cos grS ! co&i grande , che ne Jtatutagrai
inettn^longolmonio, f'J't^f'' ^ EgHh'bifegnodertafcsr^^aMaiffimino, E a>ii
haiicw grofli que- fio Prncipe h m m , e le ditA,chc in Iipogo di ajicllo fi
fcniu di vn cerchio d'- oro^ che la moglie Aia ne portAiii d'intorno al
braccio. F cos gran beuitore, ]^lieflon fi farcWbe da huo?*i a creduto, tjaanto
vino c^li Iblo in vna cena beuefTc. 'MAindtrc, che per fuoordine hanno t
ChrilUani I \ feda pcrnscutione dop Nt- pantiOC fi nel terzo anno del fuo
Imperio prcffo Aquilcia , ch'c^^li afTcd' ati ti- neiia;,!frfciTK: con MifTmino
il figlia lo d i Pappici ^ vn Ti\zziro . E cofi on la mortc,;^ alla giierniA'
alla pcirccutionc dc'dcU ne impone fin:* ,hiuendo av>I- todddcrato dtf^
Mafltiiiea,8rOrgencmc>rimiS2 logge, che in quello n^dio iTAqutlcia, mancando
le corde prfarrtnore dclfc Atro genero, unne^ e di quello atto che elle fecero, ne dedic pafcia il
Senato Venere f> Jciie ion- nc pcmeialecofciiuauns: Uigmzca by Egli fi fcpar dllA Chje& Cattolica , e
chiamando ( e t Abi fcguact puri , c
xnondi,dicciu, non doucr gl'Apoftati , ancor che penitenti, nel grembo della
. Chiefa riceucrfi . Per la qiiai cola f
in Roma latto vn Concilio di fcflTanta ?*tJo,S Veftoui , e di tltretami
preti con vn buon numero di Diaconi! nel
q ual Conci- j Noiuriani ito fi come falfriprouata l'opinione di Nouatioi
edectOtCfaeadcffcmpiQdcl heretci. Saluator Noftro , neflTiino penitente fi dee negare il perdono
. A tempo di BcIchcUiiiw quello Pontefice 11 confut & annull l'hcrella
dialciuii , che diceuano l'ani- ma morire col corpo , e neliaiefitrretttonc poi
ri fifti tare l'vno e faltro inile- fL
ma c l'hereHa medcfimamentsoc'Belcherati , che
neflfan conto acccttatiano 4 Paolo A portolo ; e che diceuano , che chi
hauclTene'toimenti ncgito Chriflo J pure , che hiucfll- col cuore buona
intcntionc hauuta , non haurcbbc peccato . Scrife anche Origene centra CcJfo
Epicuro,che molto i Chriftiani oppiignaua. Otigc-*. StrilTe medefimamnceddla
fede Filippo , e Sciicra fua moglie . L
finalmen- te fcrilfc Fabiano molte cofc del l'ordine della fede . AlelTandro
Vefcoiio di Cappadocia in quelli tempi elTcndt) andato in Gicnifalem , per
vifitar quei luo- cht dacri f da Narcifo
Vcfcouo all'hora diquel luogo , e molto \ ccchio > for- cato torre feco il gouemo del Aio Vcfcouado. Ma
nella perfecutfonegrarn de , che f fotto rimperiodi Decio, nel tempo appunto,
che f in Antiochia Babila marti rizato , f anch'cgli menato in Ccrca , fatto
per la fede di Chrifto vccidere . Fabiano Pontefice fopra il cui capo , mentre ciie Ci cercaiia
ad Ante- ro il fucceiibrc dicono che vna colomba vola0 in quella forma, che ^iM
vide vn'altra fui capo del Sai in tor Nq^o nel Giordano hauendo con cmque ord
nationi, eh 'egli il Decemb. fece , creati ventidue preti , fette Vefcoui ,
& vndici Diaconi ^ del martirio
ornato , e nel Cimiteno di CaliAo s la via Ap- Sia a'aa di Gennaro fcpolto.
Rcflfe la Chic fa 14. anni , vndici raeli^ altrettanti tomi Erdid dop Itti fei
di fenza capo la Chiefi. j:CORNliLIO PONT. XXI L CREATO * dela5i.a'2X.iLiigUo
CORNELIO fa Romano,e figliuolo di Callfto eterne il Pontificato ft toUmpero di
Decio. n quale Decto nacque in Bttda Citt della Pan nonnia inferiore , &
hauendo fatto i due Filippi morire, tolfc per Ce Tlm perio i moftrando verfo i
Chriftiani vn erfind'odio per cagipnc dc'Filippi cv haueuano fauorita la noiira reli|i
one Ma hauendo infleme Cl iSglliioo dK Ceiiie/lichiardjtenuto ITmperiodiie annijf
da'Barbari^ che lo' vlnibrOftaloien- t:i9pretfc^ calpeftratQ^ U Aiocoipo
noo rtcougtaauf lE fd quefto ret- to Dscio lmk cxqgio. Google
4 a H E t; r Sina icw^ dop Nerone ,
hilica nv>ltc milmc p^rfonc Tute morire . P^P^ffi^tJ. a . di Comc:io,chc
volciu, che gli Am>ft,iti, c malfimamcntc ipcnitenti "Ceuet- '
Nquatiano fero, Nomto fuori della Chicla Catihoiica ordin Noiiau ano, adi
S.Cn^fd,coic^in- rono il nome di veri confclTori . Mi f poi Cornelio per le
molte icrc ai ipn VK) icnxte a ^ orncno piene ui rvuguj!., v i^v*ww t e ai
h oltre modo elcgintc,nclLi qu.lc
riprcndc,e condana f^^^ ^'^'^^JS^ fcepolo . Della mcdefinuhereru Dioftigi
Vefcouo d'AtelEindriaie gi oiicqjo ^OrgtnerGrire l tHeAoVMteficc , fa vrfah
lettera rferoidc Noiluo , chefcparato.^iaBontanatofi folTc dalli commumone
della Chiefi ^oj^JJ^** Et quel , che
Nrmatf>diccui , cffcrc Contra fu v volont ft.ito da i * 'JT latura , e
gouemo di loro eletto ; Se contra tua volont , Nouato , rifpoiHtei, ilato ,
come t dici , efctto $ ogni volt4/:he t vorrai , potrai ritrartene . Moi a
Cornelio Prima, ch'aadalTc in cfilio, ad iftanza , e pricglii di Lucmi darrria
a% gran fnt{t.\,lcu di notte dalla catacombi, doiie parco, che poco
"cun^^^^j^ il corpi di Pietro,c di S. Paolojequefto colloc Lucixu in vn
fuo Pftolo BlortCbC Cornelio quet di S-Pictro ripofc prcfo il luogo4ou'era
ftato fatt. > morire, nel tempio ^p^: line in Vaticanno . Hura intefo Deci o
, eh 'hiuelTc Cornelio haiiuto le lettere Ot Cipri,ina,nel fece torto venire in
Komi, douc nel tcpio di Tcilure urqaclta gjii- (& in prefcnza del
gouematorc della Citt li parl i Adunque
COS oftinatAmcntcliai l deliberatodt vinere^hs n i coo alcuno de gli la-
dij , n temi gli ordini , n le minacele ds Principi , c con t nta libci t ne manat, c riccue le lttere , che cn i! bene
dcUa Rcpubl. fono > A qiieAo nipofc il buo^ Pontefice,e dilfeiNon h io
mandate , n riceuutc lettere , che plinto ali l"^P=if pixsiudicaflro,ma si
bc rolarate,chc alPhooor, e lode di Chnfto anpartenctte- ro, c del modo, come
l'aiiirac alla fUiue loro afpireflcro . Ali hora ^legnato tor- te l'Impcritore
Deci o, comind,chcil finto Pontefice folle battuto conserte sferze impiombarcE
dop q ucfto lo f nel tempio di Marte condurrc,pcrciic M imagine di lui adoi
anTc, e ricuf.mdodi farlo,fo(re iiH mconttncntc morto . Ma a buon CoTico,chc fi
vtdde condune al martirio, commcflc
Stefano A rch ma- cono tutti i fiioi beni. E cofi f poco apprcffo a'^.di
Moggio fitto morirci! Uio corpo f fcpolto di notte l.i Lucina accommgnata
i'ftiflo(iaeccIcfl2fttca,eDaRiafa blieameoM Uiciarf nella dignit
Poocifica-vedcre . Ncit*caiftolc di S Cipriano , che-io 4o tempo TinTc.f tifi
di quello rcifina,.e di quella lierefia, imii fprflb meiuronc . ' t V e 1 o L p
o N T. xxut.: . SI 1 1 O T A 4 LVClO Roimno
mcderimamcntc,figliuo1o di Porfirio, fi* Pontefice fotte' ^ l'Impcriodi G:UIo
,il quale Gallo fu.lmpcratoremficmc con Volufia^^^ li-figliuolo .
NcltcTnDoWin'ven4ttadc*ChrilHamftam 'pTfte M 9 Che non dico poche promncic , o
Citr^ : ma poche cafeTorono , che quella ^g^^ fiera calamit , e Hagello non
fcntiffcro . Ma Gallo , c N'olnfiano , mentre , che _,ai.n. fopra Emlianane
vanno , checcrcaiiad'occuparfil imperio, furono nel fatto ,n,JJ d'arme
tagliati pezzi , prima , che il
fcToiidoanno^Higiidhihprwialtirota- vatetiti gnith compito vedelTero . Ma f
Emiliano, che ofll bfflo vilmente nato era , top nel terzo rticftdKlIa tirannide
, che occupaJtasTiaucna , anch>gH opprefTo , e Galicno morto . Onde ne
furono miafincl mcdcfima tcirao eletti Imperatori Vajcriano {gji^*^"*
dall'cffcrcflo nella cuntrada de' G i it^ioni , dmic l ntrouauA, c Galitno il
figli- . nolodal Separo Mft orna . Mfrmperidlorovcrgognofo , e pei-niciofo ivi
HomcRomacaper Ularapoltmiu natura , e per h crudelt, che co Chnftian vfarono .
Pcrcioche i Gcrm ini ponendone tutto
ferro , & tuoco , ne venne; .
foKAUCnA i cVakriaBoCMcrregfitando nella Mcfop^lfec bandi ta l'cntiua
pcricairione della Chicft , faceua forza
di tnr ^Mai fituMBtacei ftdBji,pcrdbead/jraircro f^.Ildoh vani , ^ chi miclto nega-
tochaij&c,fccupertuo,cfcn;xifpcttoal^ Macgti nap- waw 9 paruc Digitized
Google 44 STEFANO panie pofcia cos chiaro il giiidicio di Dioiche (paucntito
Galieno>n f hCn t Chrihoni , c le lor Chicfc in pace . Ma quefto pentimento
f tardo. Percioche erano gi per volont di IMo > da ogini parte i oarbar
entrati furibondi neUe contrade acirimperio R (imanojc ne foriero alami ti
ranni per varij luoghi deh rimpcrio,pcrchc in quello i che i barbari eftemi
lafciato vi haueuano , em faccfr fero de 1 redo
Ma Galieno 9 che haueua gi abbandonau la Kepublica alDitto ^ f in
Milancyloiie tutto in poca dette laiciuie dato fi era tag^o pezzi Oi% Lucio Pontefce^ritronandofi
per la morte di Volufiano alquanto li bcro,nc ven ne in Roma,& ordin^che
due Preti, e tre Diaconi fempre aoued!ero il Vefcouo . accompagnare,douunquc
egli foife > come teftimoni della vita di luijC di quanto egli mai operafi.
In qaem tempi iiioHiinftreCipriano,il quale lunendo gi ^fegnata, eletta
Rhetorica^perfuafione d CecUio Prete(come vuole Gleroni* mo/da! quale tolfe il
cognomc,con Chriftiani fi accofl, c diipcs 'poucri tutte le fue facolt . li
diiicntato prima Pretc>poi Vefcouo di Cartagine, t finalmen te (btt
l'Imperio di Gallo , c Volufiano del martirio coronato . F la fui vita , e'!
martirio da Pondo fiio Prete e fuo
compagno nell'efilioi egregiamente in vn- libro deferita. Prima,chc Cipnan9
nioriirc,con la Chicft Romana in jueftaparj* 1^^. te fi confbrm,co,chc non fi
doucffero gli hcrctici ribattezare:ma riccucrn nel g>^bo
de'Caolicf,foIamente con impor loro fui capo la mano dell'errore paf- mo
afIblucndogli.Chc gi fopra quefta materia era fra lui,e Cornelio gran con-
tcfapaflfata. Hora Lucio piima, che per ordine di Valerianofofle menato al
martirio, nelle mani di Stefano fuo Archidiacono tutt.\ la poteftl della
Chicfii ripofe , raccomandandolo 'fcdcli , perche fuo fuccciTore cicggelfcro .
Ht ha- uendo tre volte in Deeemtre ditti gfordinifacrij ecreati quattro Preti
& al- trettanti diaconi, e fette Vefcouiymori di coltel]o,e f nel cimiterio
di CaliAos la via Appia h'i^ d'Agofto fcpolto . F Pontefice tre anni,trc
nicfi,t: tre giomL E vac trentacin^ue di dop lui la ide , eifeado egli ftato
vccifo i quattro di Marzo. XSTFANO I.
PONT. XXIV. C&fiATO ddi;f.t*ifd'AiN:il. ce STEFANO Romano , c figliuolo di
Giulio , fj in quel tempo eletto Pontefice , che parcua , che ne fofic gi affatto
andato llmperio Romano terra ^ appunto
lnift cotoirnCiiidlielfc aff^ Uakfciiiia Inclinato meiitfc ch'egli ne v i Ietti
de'mariti honorati machian- do; in Colonnia Agrippina morto . Hora Stef ano
volto tutto riordinare la Chief ianunlUt
u^che non poteiTero i Sacerdoti, & i Leuiti alttx>ue le vefti fa- ere
vn^chc nelle ChieTe , e ne'icrifici j i acdoche tltramente faomdo > non in-
eon^flferoaaUt pena , che il K BaldafTa re in B ablonia Tenti , per hauere con
k inani profane,tochi t vafi facri . Quefto Pontefice fopra il douere , n>ribatte- zarfi cok>ro> che alla
verit della fede ritornati fulTero > Tempre tenne il parer di Papa Cornelio
. Onde Dionigio , che prima haiieiia in ci l'opinione de'Caru- wnie de gli
Orientali feguitaiiiiitato ai parere, fcrifTe
$cefiux> , che di buoo't- imo flefle,c fi rallegraflc, perche le
Chicfc , cofi Afiattca,conie Africana ne era- no gi nel parere della Romana
Chcfa venute: Malchionc Prete eloquenti^- Makhiaiie mo di Antiochia fu in quel
tempo di molto giouamento alla Chiefa au . Per- ^"5^'>eheiio Che egli
dottamemcftri&contra Paolo Samofccano Vefcdo d'Antiochia, il [flSis^ quale
fi sfor zau.i di rinouare la fetta , e la opinione di A rtcmonc., che diceua
t{- fetano kui Krc ftato Chrifto folamente huomo,e non scpre elfere flato:ma
haiierc da Maria ticO| hauuto il principio. Q^ciia opinione f poi nel Concilio
Antiocheno per vn fiommiBe oonftnib riprouatt
e danntta * fi medefimo IMaJchioiie ibpra a uefta materia m nome del
Snodo ibire vna cpillola e rande 'fedeli . Ma Stefano Jiaiiendo,e co'fatti , e con le parole conuertiti
molti Gentili alla verir della fe- de, fatto cercare di G alieno , come
vogliono alcuni , o da quelli , che in virtil dell'editto di Decio pcj
fcguirauanoi Chriftiani, f con gran numero de 'fiieccmbre , e cre fei Preti ,
cinque Diaconi , e tre Vefcoui . Ki PcMitcficc fcttie ^ . ^anni , cinque mcfi ,
e due giorni E reit per vencidue giorni
dop lui la Chici tezaPaftore. SISTO II. PONT. XXV. CREATO del
257.fij.diScttembre. SISTO Secondo nacque in Athene Citt della Greda di filofofo .c difcepolo dell' AcadcmiA diiient Chriftiano > e diibcpolo di Chrfto
nel tempo , che ancor dur.uii la perfccutionc , che per ordine di Decio , c di
Valcriano tanto i ledei i atliiTc . Ma non far egli forf fuori dipropo- ^ .
iito toccare qui bi cucnitntc gl'altri Tiranni , fin che dal vero Principe ve-
Tmkit ti finiamo ..Peicloche morto Vettortno nella Gallia , Tetrico Senatore ,
che oSmoT n titHiaua in quel tempo Gonematore ddl'Aquiiania fik aflcnte dall'clTercito , Im- Google
. ^Iinpcratx)rc detto . Ma ocntre , che
nclJi Galla quelle cof&paffattano I t- ittita fino Tcd fonte ria rpcrata . Nel qualtempo nacque
in Tolomidc Cite della Pcntapoli , la qiiaJc f da gli antichi chiamata , Barcc
, vn'empi4 nella pena dcUa vita
incorrelfev LotcBTott effcndone finalmente menato morire , gli anaaua Lorenzo A rchiditcfo-
Ticxiictro * e diceua . Doue ne vai t padre fcnza il figliuolo ? Doue ne vai
et- timo Sacerdte 4%itia il miniffiro ? lltfe ; t fiont'aobandono, figliuolo .
AlTai maggiori contefc , che non fono qucfte mid, bifogna figliuolo, che t
imprendi per la fede di Chrifo . E ti fo certo, che ih capo del terzo giorno
tLeuita dietro me Sacerdote verrai . In
qiicfto mczd vedi bene , f, danari o
cofa altra di pregio t h ii , e di rpcnla
poucri . Nel inedefimod) furono con Sifto fet diaconi martirzati Felicilfimo , Agapito la- miario , Magno ,
Tnnocenito, e Stefano . 12 f gli otto
d'Agofto . Il terzo giorno poi , che f j -A dieci, f Lorenzo inTfcmccon ,Scucro
Prete , C rcl'centio kttorv; , e R.on>dl^o,> .^qftjano con .Y^rii cruciaci
> e tormenti morto . Lorenzo vogliono , che facna ; non fi rtiroii quelli
martirij prcfcnre . Te Sifto dtic volte l'ordinationc ilDcccmbre , e cre quat-
tro Pieti,iLttc Diaconi,c due X^cfcoui . L ii fuo corpo nel Cimitero di CaiiXlo
s k via Ajppta fepolto , gi altri martiri nel Cimitcrio di Prteftato sii la via
TiblUtinaiuronoripolli . F Sifto Pontefice due anni , dieci mcfi , e ventiduc ^
giorni , e vac trentacinque giorni dop la Cia morte la fede fanta . Q^efo j:^-
Pontefice ordin , che la MelTa fofira l aliarc , e non altroue , d wiebra(fc,
il che *prima non fi offcruaua . ANNOTA
TIGNE. Egli hcoh aHai cf rea . c chiara , che Sifto II. e Lorenzo Cao
Arebuliaconncon molti atcri biecicf , claicr-CiirtftMifeffcmfoiiro-PfmpcrtA^i
Valefiano , ediGalteMinarririiati E
oodimeno per la trafcura^gio^ ^alcuni hiOorrci^cIiC Dccio con
Valrriano.confoiiJonoJrg. gpUM> per tutto
ch'ciTt focroMmpcriodi Occio ir.urincro . Prrcioche Fabiano Torto De.
cfo.CotMljo,e danato, e da Grcgoe tic Vefcouodi Cefirea fpcci.iImctc,checongli
altri vi fi rirroii, e fii fvirillmia pcrfona, e per la vei itA della fede fi
lafci pofcia martirizarc . Di:]iut , e fcrifse centra Paolo molte cofe
Malchionc Prete d'Antiochia , come conti a vn fulciu. toredell'herefiadi
Artemone. Non puotc per la vece hicz 2.1 ritrouarfi inq^e ito Concilio
d'Antiochia Dionigio prefentc . Ma egli i\\ di quanto vi pa6, jh-' iiilato
ampiamente da Maflfmo W fcouo d'AlelTandria . ]-,i )>{f)ntgio , h nicndo m
due ordmationijche fece nel mefc di Dccembi c, creati dodeci Pret i,fci di?co-
nt,e fette Vefcouijdel martirio ornato i
16. di Deccmbrc, c nel cimiccrio di CV Jiiio ppoltq . F Pontefice fci anni,duc
mcfi,e quatti o giorni . E vac dop lui - lAiuicfcigioi-ni. ^ ^ " * AKNO- GoogU 4t F L I C E ti ANNOT ATIO NE; I Chkh per qocl ,
che io ne Teseo , non celebra la memor ia ii qaefto DodIco il qua! fcnfo io che di morte oacorale meriioe , e perche vill
moko , e perche ooa chi uccia aarii*
tfMcMAMiciii, eMrcheinctMiaUic^die oom battaelu viiift Zcnobta^clic dop la mort^
di Odenato il marilv virilmente reggeua llmperio d'Orente , e i la men fico poi
nel trionfo inHcme C(xi Tetrica, ch'egli ancora haueua prelfo le campagne
Catalane vinto e ricuperatone le Galli'e
. Quefta Regina poi per rhumilt , c demenza d'Aurelio ic ne vitfc molto
honoratamente fino alla vecchiezza in He. Rna>eda lei hebbe origine la
fiungUa Ronvde Zcnobi/ , F anco Tetrco
Cjnt . conferuata la vira i e datoli ti goiiemo della Lucania . Volto poi
Aureliano al- Temcomao ]g ^.j^^g ^jj ^^^^ ^ edific vn bel Tempio ad A polline ,
e rifece magnificamente le * mura della Citt . Nla eiTcndo poi auttorc della
noua perfccution de' Chi ifliant Al in vn luogo fr Ckiftantinopoli &
Heracleada vna faetta cclefle morto . Ho- ra Felice deuderorodi perpetuar la gloria
de'martiri, ordin,che ogn'Sno in lor nome la fertili ir loro particolarmeme fi
cclebraflfc , e cl>e non fi potelTero , fuor che in cafo di necclit , le
meiTe oltroue , che in luoao icro , cclebi are e da' Sa- ceidoti^he Fordine
icro hattefiero . Che A non i! fiiAe pmh ^ vn luoffo SC- ^fegi lUtio oonfcnco
> o n forf per rantichtt del tempo o
che fe ne iofi q^ memoria perduta , volle , che di nuouo vn 'altra volta fi
confecralsc . Perche wcomc efsc) diceua
non fi doucua chiamare iterata e
*tta due volte quella cofa . che non fi s , fo gi fatta fofse . Nel tempo di
cnicfto Pontefice, vn certo Prfi^ no chiamato Manes> e di vita barbaro
edicoftumi , mehandofi dietro dV>aici Manct Iwc-difcepoli profontuofamentc
diceua e fscr Chrifto . Ma come per l'impiet , e fjn- perbia fuA ^ Mancs
vituperalo t coslper U fua molta religione^ e clot trinaie fon^ tico*
Diftitized by Google V T J.CTH*! A no; ^
ffltnKt Matb Amtofio tVdloiir> che pubJicamente la fcrittura facra crponeui
, f Eufcbio, ch'era an- coragioiianetto,auditor,c difcepolo . Scriflf anche in
quelli tcmpi,e Ibpra le c c)ie T lici '
anime deriuauaDQ da Dio come d qualche fnte
Accettauanoinpartrilte- j^^^'^'t^?^ flamentomiouo , & il vecchio
rfutauano affatto . Ma EutichiinocreatfhclIe j^'^^l^li^ flic ordinationi del
mefc di Decemb. i4.Prcti, 5.diaconi , c g.Vcfcoui fii j/orona- otto di ia dgi
AUi rio > ^ ' 25*. cU tiUgUo oel ciomerig di Cullilo nella via Appi fe-
cdabis , " '** " X) pelilo. 50
* , O A I a. polto . R^e Vn'amo , vn
mefe , & vn cfi il Pomifidto . H vac dop lu .Rtor- ni la fede . Non mancano
di quelli , che fcriuono che otr'anni ,
c dicci meU nei Pontificato viucflfc . Ma io ra'accoftoyc crcdo{)i D*iafo,chc vuolcj,cnc tilr to fofle , quanto
detto noi prima habbiamo ','* ' ' ' JCAIO PONT. XXIX. CREATO del
2>8,a'i5.diDccembrc, Probo Imp. Satuninio ti* fanno proculo ti- rinno . Bortofo ti mino. GA I O
n.ito in DAlmatia,c del fangiie dLininp.))iocIctiano,fi TottoITm- pcrio di
Probo primate poi s quel di Caro, c di CarinfxFi Probo nella Ploria militale
ccccUcntc.Onde tofto/rhc il goucrnoddla Republ.tolfe* con gran felicit ne
ricuper le Gallie,ch 'erano da Barbari ftatc occupate. E con celerit
incredibile oppreflc Saturnino,chc s Vftjrpaua in Oritc rrnii).& Ionia
Agrippina Proculo, e Bonofo . Ma egli f con tutto il fuo valorc,e giudi- tia in
vn tumulto militAi c in Sirmo tagliato
pezzi nel fefto anno del fuo Impe- riojdop la cyi morte Caro da Narbona
l'Imperio tolfc^ due anni lo tcnne.Egli Numrriaro liri. C i olisp, Or^iri Ecc'e
Viff^rif Ve fcouo (crirto fcclcfiiftj.
co. finfilo Tre se huoiiiu . iramiiienro per ojjja o Apro iio jiiotLTcj.x:.
v^ai iiit>, tu ti a moiuvi a > tij
brntto,efrendo da Diodctiano,bcchc in dubbiofa, e pcricolofa guerra in Dal-
maria vinto,pa^ h p-c.ia delk molte fue fceleriiizc.Hora Giio volle, che
diftin- tamcntc fi piendcflTc nella Chicfa gl'ordini, perche per efll.come per
tati fcalini , aila dignit VcfcDUalc fi montalfe . H furoi^o quefti gl'ordini,
l'hoftiario , il Ict- tpre,e T'cforciO,raccolito,il fottodiacono, il diacono,il
Pretc,il Vefcono . Diui- fc medc{mamp lui 2 j.d hi fede . j: MARCELLINO PONT.
XXX Creato del 296. primo di Luglio . tue.
..'.'?a}}iyflfflli',i* Jay 1 MARCELLfNO Romano figliuolo dt Proietto , f tempo dcIlTninc- ro di Diocletiino , die
banamcntc in Daimntia nacque , di MiflTmiia- Dioclerano no , Dioclctiano nel
lajr. di! principio di Roma ammazzando difua Impcr.ciuoi mano Apro , che
haiicna morto Numeriano , fii dallcfcrcito eletto Imperato- re . Et eflfcndo
nella Gilfia vn tumulto pi tofto , che guerra , nato , vi mand fubito con
vn'effcrcito JNhfTmiano cognominato Herculc, il quale tenne acc- . , ^..^
Maffmiano Augulto, e dichiar Coftanrio , e MaffimiinoCalerioCcfari . Hora
Malli- ^^o miano paflatonc nclli Rcrtagna , e fatto il Capitano de i nemici tradimento 5 "(i ' Galli ftati affoldati
. E cofi ne refe le Gallic tranquille , e quiete. In qucrto nic/.o Dioclctiano
prcfe AIcfTandria , chiaueua otto mefi tcnut.i jfsediata , e la diede
a'foldati facco. Galerio hauendo contra
Narfco due volte felice- mente combattuto, f nel terzo fatto d'arme prefso
Carra vinto. Onde ha- uendo in qucftj rotta perduto rcfcrcito , fuggendo, fi
ricouer con Dioclctiano, il qual con tanta arroganza , e di fprcgio per quella
rotta lorccucttc, che per alquante miglia fe lo fece correre a'piedi dinanzi al
cirro , Per la qual contume- lia f Galerio prefo da tanta vergogna, che
rihauuto vn nuouo cRrcito, ri- torn fopra il nemico, e lo vinfe , e dom.
Ralkttate , ch'hcbbcro que- llo modo Id
cofe dell'Imperio Dioclctiano ncir'')ricnte , Mafllmiano nell'Occi- cidentc
incominciarono ad affligger la C hiefa di Dio,& h pei feguitar ficramcr-.
^eeoti^ te , e fare per tutto i Chn'ftiani morire . QMcfta f la decima
pc-rfecutio'- j 'i fic* Chnliini , la quale f , e la pi crudele , eia pi lunpa
di " ' * ile tutte 1';''' -
Pcrcioche furono i libri della' fcrittura fiera brcciati,(c officiai
Vicuno^r^^^^" Chnliano fi forsc.en dell'officio priuo,e reftdUi infjimc.Et
i fcn,,- . /trouir * ^^icU " = di y Google c era. di Chrifto
pcrfeucriiano^non poteiuno pi la liberti canfbgti!i. Q^|^ icldftl ;
t1,ch'eianoChriftani,vcniuano sforzati
douere/) icrificarc glldoli>o
Ulbit- ' re x militiate U vita inficme . E perche vn'ardtmaito di lacerare
l'editto ch'eia fopra ci relitto , ^ attaccato nel foro f Tcorticato e U f poi ftNufo icstb ID lafe fopra il che
falfamente penfando l'Imperatore , che i Chriftani ftto liaildibo ne lce molti di col^ ' ' ui nel fuoco Vnafimilc cruddt contili Chriilianifvita da
quelli ch'hi*^ ucienoil gnuem'c^ della Scria , da quelli , che; l'haucuano
dell'Africa , e da quel- li, che la Thebaide in gitto reggeuano . Nelle
campagne di Palcftina e di Tuo fiiroiuf molti
fiere cryideffltiiic dliofti Et
favefifito non ( fentniert al- cuna di tormento , la quale allliora i
CfarUliaii nc^Teifdlfeh) Ad llcuni erano
fri le vgnc ) c la carne ficcati dentro aguzziflimi pczzotn di tanne . Et alle
don- ne palTauano con vna acuta canna il corpo , poncndo^iela per le parti lor
ver fognofe . Vna certa Citt della Frigia f tiitta brucciata ratto , perdie ifciu iiacrficareglldoliy e
rtenpefid popolo coftantementc nella verit detti AdauttoRo- fede Ad n urt
Romano perfona di gran lantit. Vennero finalmente a tanto Mw . quei
crudclillimi carnefici , che fi prcndcuano piacere di cauare a'poueri fidcli gli
occhi, o ton vn ferro infocito Druciarli . In quella perfccniione morirono
Alartiri Anttchin(7. Vcfcoiio dNIcodemia, Luciano Prete d'Anrioichia dolj-
pldtfetKj tiflme , Panfilo CcHiriaifc , & Hilca Hgittio , ch'era ancor i
chi :im:ito Thino Sc*'uom^>'i
^"^^^ ^^'^^ morire , pei* hauer fcritto vn libro delle lodi dc'Martiii
> e per fnrooovccill hauer faiza rifpctto alaino i giudici male giudicanti
riprcfi . Ma che Infogna ovn mefo'^ftenderc al particolardi pochi , ^cfiuehao
Damalo^. ene in vn toicft per va- erCWfto. ricprouincie furono 17. mila fr
huommi , c donne fatti , morenclo.lVlarari^N ' * : parlo di quelli , che fiu on
rilegati ih Ifolc , e condcnnati cauar
tuttala,vita lo- ' ro metalli ,
arena tagliar pietre , i quali
furono in niMnero qj^aA Q(iito 'M
ritorhidtmo Marcelline Pontefice il oual , ejXoKlo nimto doiier 6*
cnfcai^ glldoli 9 perche Ti vedena i
camenci ^re con molte mnaccie ropra^ Vegli non lacrificnua , lalciandofi dalla
paura vincere , s'indufifc dare gllddij falli l'inccnfo , & ad adorarli .
Ma facendoli poco appi-eG^ in Sella Citt di tcr- Marcellino ra di Laboro vn CoocHio di
cento.ottanta Vpiboiii , Marcellino tutto fquallidcH ' ]^apa perpaa e Cl
Cilicio fopra vifi cahxttB^ e chiefc , che gli Ci deifc per la Aia poca coftan-
;t*jfic zanella fede la pena , che mcritaua . Ma non lebbc alcuno del Concilio
ardi- f^''lffU mento di coudtnnarlo > dicendo tutti , che quafi in fimil
modo haueua S. Pietro peccato, e col pianto il perdono ottenuto. Dop qucfto
ritorn Marcellino . ^ - "m Roma f & andatt)nc tutto collrico ritroiiare Diocletiano , incominci ri* preciderlo, perche forzato , c fpinto
l'hauelTe facrificarc glldoli , & farc delle pazzie , che i
Gentili faceuano , adorando le ilatuc mure , c forde di mar- Maceellinomo o di
bronzo fabiicatc . Fu Marcellino per quefte parole da Diocletiano P'pa Pf
"t^-mandato douer cfifcr morto
tnfieme con Claudio Cirino , AnUJOto .
Et Kf^iDfo- i^* andando al martirio 1 icordina per ftrada' Marcello Prete.,
chenondouci^ eletiano fat- ^ P^'* modo alcuno a'coniniandamcnti di Dioclcrfano
obcdire , e maffimamcnte to rccidue. nel^ co& ch'alia fede appartengono e che non doueiTe lui fcpellire per nelTiin
c6t(vc]ie cofi meritiiiia,cae il filo corj>o reftafl per haiien; il demor
n^to . Furono coronati finalmente del martirio
e lafciati i lor corpi per ordine di Diocletiano infepolti si\ la ftrada
publica trcntafci giorni . Final- "^'' ''i;^- /ncntc per ordine di S.
Pietro, ch'apparue in fogno Marcello, e
glielo coraman- . , ^ttu^ono nel
Ciniircno, qic fi pm chiamato di Prifcilla s la vi^ Salaria a vcn- ,^
'^tX^prtffo ii corpo del Beato Crcfcentionc icpolti . Aperi finalmcnf -'tj le Marcello; re PTmperio deporre , e
ritrarfi viucrc priuatamcntc . II
incdefinio fece il Tuo Collega iMaffimiano, che f de'Chriftiani cosi fiero
pcrfccmorc.E dopo alquanti anni traiiagluto da vari; morbi , venne finalmente h
perdere il Unno , e qiufi D"oc?ft3n-ii.' "o l'i ip. : r'-'"v*"-"'v
**i 4^i^)iiuuait; iiwii pulciu gi pi i corrorn,e iiecnrioiimmi co- turni de 1
Chriftiani , foffrire^ delle pcrfonc ncclefuftiche (l>ccialmcnte, la cui
peruerfa vita volle con qiicfta perfccutione la diuina giuftitia frenare.
Percioche con lalorohipocrifujcon la loro fupcrbia, inimicitia,^Sd odi)
dimenticati aff itto della Chnftiana piet, profanando,anzi, che celebrando,!
mifterij diuini , vole- uano pm rollo tiranni, che Prelati, c Sacerdoti
apparere . Ma piaccia alla bont diuina dt moftrnre a'Aioi fedeli femnre anzi la
Aia immenfi piet, che punto dei- la fua rigorofa giufticia , e che debbiamo
anzi imitare di buon Marcellino peni- tcnte,che li liiperbi,oftmati , e maluagi
. Perche Marcellino conofciuto, come s' y i9 ^''^'^ ' l'haiieua fatto deuia^-c
dalla verit , coftantiflimimcnrc and
folfrirc per h fede del Saliutor noftro il marti rio,hauendo gi prima
con due ordmat.oni,chc fece il Decembre, creati 4.Preti , due Diaconi, e 5.
Vconi . Fd Papa aanni , due mefi , e i6.giorni . E vac dop lui 2rouincie,che
regger doueano-A Galerio tocc riDirio,rAfia,rOrientcCoftin- f^"^ . no modettiffimamentc portandofi,della
Galliate della ko^Pn\^rr,lZlrA G^ 'otop. Cheliveniifeanchelltah^in
l^^r'f^'nfy'^V^ dell'Oriente , e Scuero, che l'haueffe dltalia . E X per fe
ITllirio fi tenne , percioche haueua hauuto niroua, che d oucfta oart^ drw
uefsero 1 Barbari nemicrdeirimperio entrare
danni deClJriS^^^^^ di manfuera,e clemente natura,f ageuolmente aUe
Gallie cariffimo , c tanto pi d che haueuano queft, popoli non fen za danno, e
pericolo conofciuto la dSSa^na' ^^S^'^^p crudele di Maflimi^ino ."iVla
egli mori Coftamio^n Eb race Citt di Bretagna nel duodecimo anno del fuo
gouerno , e l per vn cm^ ne confentimento^i tutti fr gli Dii loro ripofto.Hora
Marcello^c^h'cra tmto culto dunno volto.hauendo
Prifcilla gentildonna Romana pe fiafo 'chc fuc fpcfe edificafse vn cimttcrio sd la via
V.3aria,ordin nella Citt di Roma v tidn aitiroh,qiiafi rSte diocefi per la
comodit del battefimo di tati,ch'ogr^d Chr" Itiam diueniuano, cpu^idoU ancora
per quelU v aUc fepolcure cTc'martiri ri- Google MaffrlKioti. Maoritio imniicCof-
iiio,eDamia no. It Conci, liogrnrralc, non il pu f4 fcfcnzal'au coriiAdclPa- .
E V 75 E B jr Ci V mediare. Intefi>Mafaitio> die LcIua gcntiMoQim
Rmiiahiliailflb fittali Chiefa di Dio di tutti i Tuoi beni hered^ocefodi 0egpo
i tempo ouefta donna, ne confin,e fatto prender MarceI!o> fece con molte
mmacde ogni sforzo, che il Poncifcato>c'l nome di Chriftiano laiciaflc . Ma
accorgendofi.ch'gU di qucfte file Umande fi facca bcfie > nel mand tolb
(come vogiion akuni) in vn luogiai i|>orc(hdoue haitelTc aira de ^ranimafi
ptibfici^I qual luogo non ne laf^ egli mai ne le orationi, n i digiuni, c non
altrimcnte, che fe libero ritrouato Ci foflea geucmaua, e rcggcua con
kttere,che loro fcriuea , le Tue Parodile . F nel nono mde di quella lua
cattiuit cauato di notte da'fuoi chierici da quel luogo . DI
cheMaflentiomaggioimenterdegnato^lof di nuouo nelllftello loco ritorna^ re .
Doiie per la gran puzza,& incommoda habitatione , che v'era^^euolmentC di
pura immonditia vi mor . Lucina a'icdi Gennaro ne ripofe nel cimiterio di
Pnlcilla nella via Salaria il corpo di quello fantilfimo Pontefice . Crcfccndo
poi la Religione Chri (liana , quella puzzolente ftanAa , dotiVgli morto era ,
f fatta Chiefa di Dio,e dedicata al nome di S.MarceIlo,comc fino al d d'hojg^
fi vede , Scriuono alcun?, che in quefto tempo folTe prcflfo al Rhod.uio
Mauritio con \Tia intiera legione di Chrilliani fatto morir per la fede di
Chiiilp . In quella perfe- cutionc morirono anche martiri
Marco^w^iOiCof^OjDamano, & litri molti,^ che per h verit dclh fede ogni
a()>rezza di morte conftantemente fofii itiino . Fu Marcello cinqii'anni/ci
mcfi, e vent'vn giorno Pontefice , & ordin nel mcfc di Dccemb.2 c conlbr-
tardolo ?i douer fare il fomigliante anch'egl . ElTcndo in qucfio daCalcHo con-
tra quelli mi>tiui mandato Scucr.^ con \n cffercito > f > mentre . che
alFcdiaui Koma > da i fuoi ilelfi iblc'atS , che con MalTcntio la
fiAteadfeDino > fpauentato - i ' dclU
Digitized by Gopgle E V' 1 H' B I O. 55 dcll4 n)ort e finalmerite in Kaiicnna
tagliato p-zzi t %iaacancor po(^o^ch
MjffiiiiuioiiiedcfnMinente, mentre eoa rnborn rioni,e con promcflc
s'iii|^cj^n,\ di procacciarfi l i bcn^uoknz. dcH^ffcrcit snoi toiu; di
Maffcp.iio iftelTo il figlinolo morto. Onde nelle fjllie Coli \ itio Tuo genero fc nttaniio Fir miano
(ctic- tcnce Vincila * fu a' tre ai Mangio mroisata la c roc t^ Soj;i , ck'exa
iocredibilmcme dalia tlraniiidet ILCI ADE , nato in Africa , f Pontefice tempo di MalTentiO) di lict- ^ Maflunino . F
Licinio,chc nacque rtella Datia,to!to da Gaio A VX rio nell'Imperio parte, per l'eccellenza, ch'egli nelle cofc
militari ha* uea.Vcggendo coftoro cHcr molto da tutti Cofiantino iAimato>(i
afteiieiiaao nel CBiftci. troiulTcro, toglicflero loro deftramcntc la vita . Egli
gtche , e urocuraua fi l'altre cofc di
haiicre i bambini delle donae Chi iiiianc
. aUeQiMdinccua8pr/rel]vcntiprliaterii teneri . miecmcenerfc percbeli
bruaauiO e li fermul egli poiclanUe ibe magie
che fieetia , volendo pc r q ue e pazzia vfaua nell'Oriente Maffimino,
'^Y'^ ' le predando indubitata fede gli
auguri , & gli iiidouini , proponeua
anche 1 premi j macftri di quefte
magiche , e pelliferc arti . fi moftraua
centra . Chrifti ini (che di qiivftc fuc
pazzie fi ridcuano) crudeliflmo . Fece rfarrc , o JiConftan. drizzare i tenipij
antichi , e fecondo il folito coftume de' gentili facrificare. lino . e Ma(-
Hora Coftantinu . che fc ne venne eoo vn'cflcrcito contra coftoro > tacendo
eoa ftniio. 'MalTcntio fuori della citt prefloPonra molle m fono d'arme lo vinte
H tiranno , che haueua su quel Ponte orditi certi fuoi inganni, per
rouinamc il ne* mico,dimentic,ito in qucfta Aia fuga, c de gli ingaimi, e di fe
medefimo^ ne and con gran parte de' Tuoi gi nel fiume > e vif anneg .
Paflatone pofcia Coftan- tino fopra Licinio , tn mare, 9t in terra Con doppio
fatto d'amie imift e lo sfofw adpreflb Nicomedia doiicrearrenderfi6c menarne pofcia in Salonichi priui- ramentc la
vita . II ch'egli meritamente foffcrfc , poich inuidiofamcnte ribella- tlflj A
ImpleStt^ Perei ochc"ammardtegHk , gli fi vcdeuno da ogni parte fcaturire
i ftioa.cttifta vermi, e con tanta puzza , che non era chi potelTe foffrirla .
E bene egli tutto qucfo fi mcf itaua, poich haueua gi ordinato, che non fi
poteltcro i noftri,co- me foleano > ne i ctmitert ritroiure mieme 9c hatiea fuoomati i fiicerdoti dcf Gentili
in Antiochia , perche facelTcro da vn certo ilmulacro , che iui era vfcl- rcvna
voce , laqnaldtcea , che fi doueffero cacciare iChriftiant dalla citt. C
onditili per le Pi ouincic i premii ^ Sacerdoti Gentili , perche ne
trauagUalTe- lo i Chrilliaoi \ cgccndua
ppi tanto afRitto 9 c battiito dal morbo> c moftrai^ Digitized by CoogI EJ
17 dp&Beidd pentito di audio che Atto hauca , per vn bando publlco viet^K
non fi faceue ChrimanidiiJjiacerc j ma che fi laTciaflro con la lor legge vi-
uerc , Ma mttoqucfto non li giou punto, perch era o^nicofa forza. Ecofi
tormentato da quel morbo ^uiifimamente , ne lafc nnalmente la viu eflca- do
ilato huomocnidefelle m (Ubile , bora trauagliando i fedeli , honmoftnii do
d'hauer buona pace con loralnquefUperfecutione molti Chrftiani mori- rono, e f
r gli altri Dorothea belliilma, e faotflima donzella , laqualc volle piti lofto
morire, che alle lafdue voglie del tiranno aflentire . Soiroma * dfendo an-
ix^mM chTcOa pili volte di dishoncft da MalIStio tentata,quSdo vM ii5 pottr pid
fbg- mw^t^ tftt fl percoIo,imitldo Lucretia^ m mazzo f ftefsa . Hora Mtlchtade
finche or- ~ ~ ' In, cne nel Gioued,n la Domenica fi digiimaise, perche vedeua
cfsere queft i di da Gitili tenuti cri.Ordfn anche molte col fopra il fare
dcll'obl irioni, per cagione della herdta de* Manichci,d*era allliora in Roma
molto gagliarda . fttto quefto per
oitUoe di Maflunino fatto morire martire . Furono anche di queftagloriof corona
ornati PetroVefcouod'Alc0andria , Luciano prete df Antiochia pcrfonc di
dottrino^ di coftumi detti,e Timoteo prete Romano con
inoltialtiiVelboaUSacetdot.PlMilehiadeVdieddiDecembrenel cimite- doiCiBStoflh
via Appia repoho.Vna volta fola foeoidinatione,ecredft& te preti , fci
diaconi , e dodici Vefcoui . Tu Pontefice quattro anni i fette 8ldM
nouegion fCftdophCieiC^ inca
dicia&tte gioiti iciuui Pa^ore, annotatioke; Ptpa Mareello fefitire, pad farne ftde .
Ch*fegli poi ifiacnifl pi pi4ccuoIeto*ChrilUajiL vietaftc il perfcgiiitarli,
Opuco Africaiio Vefcovo Mileuitaoo nel prim libro contra i Domi* iSAi In Aire V
Tarm lu anche oenfn in rfii' VnCf^irk Ai mAPta la^^^/r. lifti giooe eia de
d>c OptttoVcfcooo Jj^'iS/y fe"ic flgj primolibfo , che egli dop la
morte di MafTcntio Tiielt io ft^aia , e feflc ain a* zi ii Ocoank i r 1 1 ' > lSp.e"f!lS C'^'^T^O Romano,
c figliuolo di Ruffino, f Pontefice nel tempo di Ciaobood^ ^ Coftintirtoncl
1092. diil pnndpio di Roma > e nel 338.dclIanoftr.i(3- icUgioiMii Iute .
Sotto qiiefto Prencipe incominc.irono alqiLinto
refpirar i Chriftia- ni,che erano prijna ft iti unto ai'tiranni o^iprein
. Perei oche fi pu quefto Pren- cipe con ciiul fi voglia altro agguagliare cofi
nelle doti del corpo , come in quelle delranimo . llgli f dcDa gloria mUitart
aui4i(Umo e nelle imprc- T file forti
inno . Diede volentieri la pace, a chi gliela domand , fi dilett tmpre , che vi hcbbe tempo , de gli
ftudij libenlt , e con la fiia liberalit, e gra- tin fi faceua .igcuoimcntc da
Slitti amare. Fece molte leggi piene tutte cU e- quit , toift va le ruperflue ,
e k trppo ftuere eorrdi . E^i ^ le rooine dclT .antico Bizantio edinc vna Citt
> che chiam dal fiionome , e fi sfort di f irla in grandezza de gli edifici;
pari Roma ondi; feconda Roma la chta- . ni anche, come
p.i- lo fcritto t che fi Icggq nella fiia ftatua cqiieftre fi co- rJJ^^JJ:
noicciia. Qucfto cosi fatto Prencipe adunque, confidcrando , ctjtraiido tuttjs
ScoSanci. ^ colfe quando le honefl della
religione Clirftianaifiteft , che coA parci- aoiA^, mente viiiein , che nclh
pouert fi rallegraiia che faccua tanto conto del- la manfuet{idine , e che con
tanta fimplictt , c Conftanza ne nicnaua la vita , talmente lUbbracci , e vi fi
ftrinfe , che non v(kua di portar nelle imprefc ihro fe^no,che c|iicl delk
Croce per httiedo gi , mentre cantra
Maffenuo ne molfc rai-rni , in vn fercno Ciclo venduto ,
^adoflti9AKitoancor'in(ie- me^Ii Angeli, che gli erano intomo dirci Coftintino
in ^[uefto fegnotriviiv e di Licinio
Specialmente , il quale prhando i Cfari- cnmir^'!d" ^^^^ mtlitiaycdele
proprie cai^, con rilegarli,o Con tenerli carcenti^co portar ndi^.^mc fi dettoci mtceraua fino alla morte , !t daua per cibo a'Leont , attacca t- jinpreieiire li s, guifi di Porci,
membro membro li laceraua. Ritrouando
adunque Sil- -i-tt- - iieftro vn cos hiimano , e di tante alte virt dotato
Prencipe,fe ne venne tofto in Romado) monte Sorattc, doue fi ritrouaui da quei
crudi tiranni confinao pu re/comc
vogliono alcuni ) doue da ( fteflfo fuggendo, ritirato fi crxl- ritrouan- do
Coftmtino cos ben difpofto.pi pronto lo fece h douere la Chiefa Santi be-
neficiare . 1 -gli volle al Pontefice ornare il capo con vn diadema d'oro di
orctio- rtci fe gemmdtft{nto.Ma SUueftro n5 lo (ffinieiCome col poco tefta di rengiof roce. D 11 daCodioci OS fad
Sa ch 1^ ad vna certa pcrfuafionc
Hercticai e raccoitU^ ch'il Prete in Cafo di morte vngcf- fc il Chriftano crtn
l'olio fanto.Ordin ancor.,che non potcfte il laico chianurc in giudicio LI
chicrico|Ch'il diacono nel cekbrai* in Chicfa vcIiiiTc la dalmatica e eoo k polla copriTi: il brado manco che il
chierico non doueffe agitar le caiii^ 9 corte > n litiar ausiti gjkidioe iSwolare Che il Acerdotc volendo c clebra- rc non vfi
fcta,n panno di coloretma bianco e di telanliccndo cofi douerfi in al*
CUefeedai- ^'^ celebrare , conde f il corpo del Saluatore noftro con vn
lenzuolo bianco e da Co- di tela fepolto
. Ordin ancori gradi ne gl'ordim Ecclefiaftici perche c^'vne^ Perciochc ripofc
in quefta Chefa s l'altare l'imogine del Saluatore di gran- dezza di cinque
piedi che cento e trenta libre pefaiu , in vna feggia aflilo
> & i dodici Apoftoli intorno, o^'vn di cinque piedi medcfimamentc,e di
quindeci libre con le corone d purimmo argento . Vn'altra ftatua del Saluatore
affift in Vn trono di cinque picdi,e che cxl. libre pelua , s la volu della
tribuna pofe ^ e hn quattr'Angeli d'arrnto > di cv. libre con quattro corone
d'oro purii^i; . . mofi con delfni di venti libre . Vi diizz fetfalcari di
purifimo oro di dugcnto libre . E perche non mancaffconde comprare l'oglio^c la
cera per IVfo deltcni- ioJi coliitu s quel di Sefl e sd quel di Anzq buone
entrate d'alcuni poderi gli ect anche
preflbil medefiiiio tempio vn tote eto di oorfido^e nttta quid* la parte , che
conteneiu l'acqua, era d'argento. Era polla nel mezodique- fialbnticella vna
colonna di porfido , nella quale ftaua vna giaretta d'oro di cin- quanta libre
piena di bohnio per fare di notte hune nella foknni^^ della ^ai qu Nd labro del
inte fi vedm vn*agnel]Qrd*aropiirffiiiio 'dl quale fi ver4 t laua gi l'acqua.
Non molto lungi dairagnello era vna ftatua del Saluatore di .. fino argento di
ccntofettanta libre. DaU'altra parte era la ftatua di Gioiian : Battiila
d'areento di cento libre con quefto titolo , Bcce ugnus Dei, ecce fui toUii
fectmsmmm. Selle centi verfatnno Facoiu , & ogn'vnodi Ioroeraa*ottano' ta
libre . E l'entrate per quefto fonte facro u raccoglieuano da diuerfl poderi ji
et ^^^ff^^^* dentro Roma, e fuori, e
nell'Africa > e nella Grecia. Il medcfimo Co- SJJJ* * ftantino 'brieghi di
S. Silueftro edific in Vaticano vna bella Chiefa S. Pietro. FMOT Principe de gli Apoftoli non
lungi molto dal tempio d'Apollo; e vi colloc . ^ ' 4*foicudamente il corpo del
mede/imo Ajpqftoloin vna tomba di bronzo. E i^^^ . ora quefta tomba drizz vna
Croce di ftniffimo or di centocinquanta libre . . ivi f&c anche drizzare
d'ogn 'intorno quattro cindeLeri d'argento con gl'atti,
^f5jj?"^P^^^^**^'^^*^'^^^^^""^"^^^^^P^^'' dono ancora tre calici d'oro ai do- y
tticiJfbreie vinti dVgento di dicci liore l'vno i quattto vafi d'argento di
dugen* to Kbrc:^- vnpjiatcna d'oi o, di piacinti , c di perle omata^di trenta
libre . L'ai-; , tare di qncfta Chiefa era tutto cTargcnto , e d oro rinchiufo
, & ornato di molte . fiemmc . Z- perche potcffc commodamcnce quefta
BaHlica mantenerfi > le died^ entro , e fuori di Roma dfinotf entrate A i prieghi di SOoeftro medefina- git&
ASI mente edific s la ftrada , che mena ad Hoftia ^ la BaHh'ca di San Paolo ,
il cui corpo vi ripofe , come haueua di quel di San Pietro fatto , e le dcai
altrettanti vafi d'oro > d'argento > e di rame , come in San Pietro fatto
haueua > e ir 1 - ahre co|ib ne dtittropra la tomba di San PimIo vna Croce
d'oro di cento 1!-^ Ctoct in Giemftk&Mioue rpofe vna parte della Santa
CroceK:h'haucua Heleiia wafllidK , e donna di fuprcma virt ^ e reltejhxie rtrouata . Quefta genero& Ly GoOgI S I L
V n S T R O I. 5x legn della Croce in Gicriifalcm . Era difficile co il
ritroifarlo,perchc quegli 5-*??^?^*^ antichi nemici dei Chriftianeftmo , perche
in luogo del Saluator noftro i Chii- oeomt ttol ftiani adoraflfero Venere ,
haueano in quel luogo collocata vna ftatua di que- ntSc il cgno fta Dea . Ma
moffa Helena davn fpirito feruentc di religione , fece de' tanti della Croce
calcinaci , che v'erano , purgare quel luogo , e vi ritrou finalmente con
in- per frenarne , & adolcirnclc
procelle di quel tempeftofo mare. Helena quella parte della Croce , che in vna
iiorfa d'argento portata *" ' fccos'hauea , ornata d'oro , e di gemme
nella Chiefa di Santacroce in Roma la colloc . Quella Chiedi hcbbe anch'ella
quattro candellicri d'argento > quat- tro fchifetti d'argento medefimamentc
dieci calici d'oro, vna^ patena d'aicen- to indorata di cinquanta libre , e di
dugcnto cincjuanta libre , era l'altare a'ac- gento. E le don molte entrare
dentro , e fuori di Roma. Vogliono alcuni , ch'ancora per ordine di Coftatino
folTe la Chiefx di S. Agnefe edificata .Vprcghi ^, . di Coftanza fua figliuola
, la qual'cra forella ancor di Coftattmo del mcacfimo ^elfclc nome, furono
nelfonte del battcfimo, ch'in qucfta Chiefa edificarono battez- zate. Hcbbe
ancora quefta Chic fa i fuo doni j che fiu-ono vna patena d^oro di venti libre
, vn calice d'oro di dicci libre , e cinque altri calici d'argento . E le don
di belli poderi fuori di Roma per potere foftentarfi. II medcfimo Co- ftantino
edific la Chiefa di San Lorenzo fuori delle mura della Citt , nel po-^.. . ..
dcre Veranio fopra il renale d'vna grotta , ch'ini era. E vi fece ilnanti gra-
LQ^g^^jj^y^* di fare , per difccndcrc gi quelli , che volcano vedere il corpo
di S. Lorenzo, delle mura tj a la cuppola della Chiefa ornata d'argento , e di
mai mo di porfido . "Su 1- * entrare della grotta era vna lampada ai
puriiTimoorodi sclibrc. Dauanti al corpo del martire Lorenzo erano dicci
lampade d'argento di qiiiiideci libre . II furono donate qUefta Chiefa alcune polfcffioni per fuo
mantenimento . Il mo- defimo Principe s la via Labicana , edific fr ! due lauri
vna Chiefa 'mnr- tiri Marcellino Prete , e Pietro clTorcifta . N molto lungi da
qucfto luogo in honor d'Hclena fua madre vn bel Maufolco drizz , c d'vn bel
fcpolcro di por- fido l'orn. Hora quefta
Chiefa in honore dc'gi detti Martiri , de in gratia di fua madre don qucfte
cofc , vna patena d'oro piu-iffimo di trentadnquc li- brc , quattro candelieri
d'argento co'picdi indorati, dodici calici d'oro ide'- celi ino Mm quali tre
n'erano ornati di preciofe gemme , e di giacinti. L'altare era d'ar- citi, ento
finiflmo di COliferc, e vi la di pi vn fchifctto di puriflnio oro d venti hbrc.
Perlo mantenimento dc'Saccrdoti , c del tempio le don poftantino groffiflmc
pofTeffioni c di molta entrata . .Scriuono alcuni , nia non dicono onde lo
cauino > che le donalTc la Sardegna , i\: il monte argentar con tutte l'en-
trate , che l'Imperio v'hauca . Hora di pi di tutte queftc magnifiche
Bafiliche, che qucfto Principe in Roma edific, ne fece ancora dell'altre fuori
. Pcrciochc in Hoftia non molto lungi dal porto fece vna bella Chiefa edificare
in honore di rhefe edifi. San Pietro, c San Paolo, e di San Ciouan Battifta,c
di qucfti doni la om> che fu- g^jc roro vna patena d'argento di trenta libre
, dicci calici d'argento , vna patena d - ftaunnofuo* "Stgcnto per io
cri&a di dicci jiibic , vna conca d'argento per l'vfo dei battcfimo
" 1. (5i $ r L V E S T K O T. - 'v,
tU ViQfltttlibjx .> Jadot di moliipoderi, perche i S^K^crdoci^pde
kifrffaiie^ ftiK> Edific
mfaeiaiiUbaiM'Vn ttiii|iiSkden> BMHIb , 'H dbiid viia pt- ^ , ..(.,; tena
d'argento di tisn&ilibre , vn fchifbtto^angetiao indbrato di dodici
Rbre. o r c certe mollette d'sHigento
di/ venti libre . E perche vi fi poteflhxj i (cerdw .V ;) i9an(mre , molte poflcifioni dt gran
fhuto-tlft quei Juoghi conuidnt t ii'iafip Albtao ifteifo li doou dificancor'in
Cpoa vna Cht&ok gli Apofibll eSb 4t Caprxaof Coftmtiaiw>tfhMilttia . E
ldoninedeflH>idlf tc patene hauendo
gi prmt ipoM i tmpii aiatiol4(crziJqoarradaAi.Auielio..
MolTcxoalciwipeaiaMgooernatotidipco dur Digitized by Google M A K C O I. (S3
^Qt do^rfnar^oDacIctiano- Et cffcodortatofi^ialiwentc, com' dcnp^tBiluviia dai
bttoQ CQ/Unciaii:ieui la dectca de eli hcrecici Arrtti^livftUflM' pt
oettattMltli^^iti^i 1
Koano,Epifjnio,Socrare,Sotomeno, Thodreto , Danaio^ ; ^MAA/CO X PONT. XXXV.
CUBATO i*> .iCC MARCO Romano , cfigliiiofe'idiPrirco , Pontcfic Y'trtttp^acr
.gran Cpftantino , di cui variamouc 0 fcriuc.Pcrdochf atfcrnaano lcu? .Jjglp^J
ni , ch'egfi ne gl'vltiifi anni dtl fuo imperio ad ilhna di fua To' rella
rcuocnflfe Amodaine^Vioj |}(4rctiB.(ttiitia die ibffc flato Ai rio per
iiitiidta cnidennato > che airopinone
heretica dim s'accpfta/^ . JVla io credo ,
cheaiieilidUIl^ibaj^tttttaddQomcs'inga & attrHniifrerh alpadrs'
qucIfo,chep(nir^Ttw^tgiiu)Io fcCc . Pcrciochc none vcrifiniile , chVn Principe
cosi faiflSjie^U^^, quando l'hu^mo Dj e battnfkotp da S. SUucftro. Quelli , chf
tCT^no I opinigrtq' quefta contraria , "dicono vChe Coft mtino a - oueft
'effetto differirceli feittejMtarri , c per doUcr pot^ i'irlo ncll' icqoe del
Cior- ^ aanoad imitatiooe 4f ^aluator noftro. JVU ch'ogit qiiefto effettuare
poi non pMSt $ pei che liwili v-olclfc tofto t che incominci conofcerc la verit effcrc ddUi virt del fa-
MagvTnp! I ero battemmo forcificaroancorftCQntragllnimid Inuifibil tonon schcc(>ia nut fu Upt ; fivc^iiina
Quel modo^h'era nel ConciHp Nfccno 5*^**?^ Edifi&anchediieCWcSinaoma, vna s
h ftrada, che mena ad Ardea , e don - egli , fi pofcia^olto i rakra dentro la
Citt prerTo il Pilatmo ; alle auali dono Coftantino vna patena d'argento di 20.
libre , vn fchifetto d aifiCnto di la lipre, vna corona d'argento d'altrettanto
pefo , e molti poderi fuori Odi ^ ^ fi fuTero t Sacerdoti
commodamenieibftentari . Nel tempo di qiiefto>t)u^Mwvy c di Cofiantino vilTc
luuentio Prere Spagnuolo , e nobile , il quale in quattro li- bri in
vcrfoheroico gli Euangelij fcrilTc . Alcune altre cofc fcriffe anche nel me-
defimo verfo , e di materia ftcra . Ora Marco fatte due volte il Deccmbre ord*
fiationi- e creatiA'caticinqnePreti , Cei Diaconi , e venti otto Vefclit i
mor c lll tidcimitnat^albina s la via
Atdeatina a'cinque d'Ottobre repolto. Ten- iiedaeanr^^RSlMfS'evencigtnii
ilPontificatoi il quale perla ruamoitc venti gionavac^. v ' ' * * ^/ C I V L I
O I. PONT. XXX V L C R E A T O I CoOxKio
Imper. ^ I V L 1 0^ Romano, figlhidlo di Rtiftic^ne feffc ^ tempo di Coftantio
U "f* ChiefaMlqua&Coftamighauujo con Coftantino e Collante fuoifrAtcl;
li 17mpcrio , ventitre anni lo tenne . FiV anche tenuto vno de'fucce Sfori del
gran CoftantinoDalmatio Cefare figliuolo dehfratcllo , e giouanedi grn
fpcranzatma f poco apprelTo in vn tumulco militare morto, {permettendolo piii
tI^oC^anttno , che commandandolo . In quello mczo la fetta Arriana pigli . gran
forza col fauore di Coftantio,che forzaiu t noftri riccucre Arrio . Nel fe- condo anno adunque
di qnefto Prencipc f bandito in Laodicca il Ccilio, co- me altri vogUgno in Tixo. Qui fi
ritroua|rono i Cattolici, c gl'Afriani^c f o^ Digitized by Google G I V L I O t
f di dirpUtatOj difoifTcfc il Figliuolo era eguale, e di vna mcdefima foftnza
col 'Padrcj minore del Padre . Arhanafio Velcouo d'AlclTandria con ragiort, e
con AtfctnaRa argomenti clficaci inftaua in fauorc de' Cattolici.Il perche v
eggendo Arno non Y! * \ hauere bafteuoli racioni da dirui incontra,tutTo gl'inganni volro,accuto d'ar- *** ti magiche
Athanafio : e canato fuori il braccio d'vn'huomo morto,che hauuto d'vna
fepoltura hiUcuano,diceua,quello cffcrc il braccio d'Arfcnio feruitore d -
Athanaiio , che dal fuo padrone gf era ftato tronco, per doucre nelle fuc magic
fcruirri.Era Arfenio poco aHant,tcmendo per non s che d'Athanafio, fuggito, c
ricouerttofi in cafa dVn'Arriano.Di che haiieuano qucfti heretici prcfa occa-
fione di farc,c dire c^uefto. In effetto perche Coftantio la parte Arriona
fcguiua, fi il buon Vefcouo a gran torto, e con violenza condcnnato, e sforzato
perci fuggirli via . Nella qual fuga
ftcttc fci anni continui in vna ciftema fenz'acqua , fcofo talmente, che non
vidde in tutto quefto tempo mai Sole . lircndo poi da vna fcrua fcopcrto , e
ftaido per cffcr prcfo , ifpirato da Dio , fi fugS via , e con Coftantc fi
ricoucrjiJquale sforz Con minacele Coftantio il frateBo douer ri- ceuer,e ben trattar Athanafio , In
quefto mezzo Arrio accpagnato da vna gran fchicra di Vefcoui , e di popolo ,
mentre che per alleggicnr il ventre, in vn pu- blico luo^ofi ritira,e f forza
per mandarne gi rimmonciitic,chc l'aggrau iua- no tutte 1 mteftina gi ne mancf
, e mor} e f morte certo degna della tua brut- tii&ma vita . Hora GiiJio
Ponu fice , effondo in quefte turbolenze ftato affai tra- J? 4*Alrio Xiagliato
, e ct)iifinato anche , in capo di dicci mef fe ne ritorn di quefrefilio in
hcreQatca , Roma, hauofio maffimamentc la morte di Coftantino intc( ; il quale
haucndo iTioiTo gucnu Coftante il
fratello, f morto, mentrc.chc preffo AquiJcia poco confider.tiawiuitc combaiteua
. Sion reft gi per quefto Giulio di riprender ftmpre, collii- doiKua, i Vcicoui
dcIl'Oriaitc, e fpcciaJmcnte gli Arnani, ch'ha- ucuano fenza oi diiic alcuno
del Pontefice Romano fatto bandire in Antiochia il Concillo^poi che non fi
porcua ci fcnza la fua autrorit fare, per effcr la Chicfa Romana tutte l'altre fnptnore . C he gi quefto i
Prelati dell'Oriente negaua- no , dicendo efter dairOricntc paffata
ncH'Occidentc la religione Chriftiana
Onde conchiudcuano, effcr la Chiefa loro come vn viuo , e perpetuo fonte
i dal quale n'haueuano poi tutti gl'altri cos copiofamcnte la gratta hauuta .
Lafciate fero i Sacerdoti altroue , che nel foro Ucclcfiaftico conuenuti .
Volle medcfima- inente,che tutte le cofe concementi alla Chiefa fi doueffero
fcriuere da notati, dal loro Primicerio
, e capo . Qucfti , fe io non m'inganno, fono quelli, ch'oggi Protonotarij
chiamiamo , il cui principale officio fi e di fcriuere le cofe occor- rcnti.Nel
tempo di Coftantino,c ai Coftantio f in pregio Marcello Velcouo di Anticira,il
qual molte cofe fcriirc,e contra gli Arriani fpecialmentc . Si leggono per
contra di lui libri fcritti da Afterio,e da Apollinare,che come heretico Sa-
belliano lo riprouano. E volendo anche farej'I medcfimo Miliario, Marcello aa-
Scbftcno Principe d'vna pane della Macedonia . Theodoro Vefcouo di Hera- Th nA
elea di Thracia,^^' tlcgantc,e copiofo nel dire, IcrilTe in quefti tempi molte
cofe, Vcfcwo de** c frh l'altre i Commentari) fopra Matthco,fopra
Cjiouanni,fopra i Salmi,c fopra e*ntc fcnc' l'Apoftolo . Hora Giulio bruendo
nelle tre ordinationi, che fece il Decembre ,
creati diciotio J^cti, ti\: diact^ni, e nouc Vefcoui, morf,c f alli
dodici d'Agofto nel cimiteriodi Callipodios la via Aurclia tre miglia lungi di
Romaf.polto. F quindic'anni, t due mcfi, e fei giorni Paftorc delia Chiela : la
quale dop lui yt. E Lli- ' Ly Google L! I B E R. > O; ' \.-L I
E RkI Cbnp Orti T. X X X Vit C R B A t
' : -Il -t rT'im'fiitenriff - m i i:'x^* ra : t ::j.>. t r . *t Ili : Ji - . : r y top. CofiAnte
Coftanttcf! c di Colbntc . Perciochc, come fi
detto d CpAf Corftantio mentre ,
che poco fatii amente con Coftantc fuo fratello giiercggia * fu dal nemico
opprei^ e morto . Coltaiitc poi nella guerra, che co Perfiani iaceua ncRire
vuole di notte sforzato da vna feditione militare , rattacaflltdta che f fatto
in Milano, fuPno tutti i fautori di Arhanafio banditi . Perche poi in vn finodo
, che H fece in A- ^ rimino, i PitJ^ti dell'Oriente, che erano acuti, ^-
aftuti,co' loro argomcnti,e fal- f lacie ne poneano i noftri fcmpltci , c meno
dotti dell'Occidente incrantra- 7 tiagli > pSLTue per' to inegKo crafeiire
adatti^ tempo qneftadiibuta '^^ytrao^ \ che iiegaliano gli Orientali
eflcreChrifto vgtnlc ai Padre , e a vna mcae(?maf Liberio P- foftanza . E
perche Liberio Poniefice da pHndpio all'aperta qncRa opinio p* tu bandi- ne
> oppugnaua , e non voile , (ancorch l'Imperatore lo commandafl > } 4l.^???vW***ar9 Athanafo , fi da gli Arriani
banaito di Roma , e ne lfipcf t tre anni di hmgo Qflcnte . Nel quale tempo rimato
il clero vn (nodo t Crci'rono in luogo ai Liberio Pontefice Felice PixJtc ,
perfonadi molta bon- t^ , c che congregati tofto quaranta Vefcoui infieme ,
fcpai due Preti dal- la Chic fa i
Vrfatio , e \'a!cnte , perche hauerfcro con Coftantio h me- Legi Ufe.defim
pinionc della fede . Per la qual co fa Coftantio * pi-eghi di quelli j - " j-"' /- r !t. . . ^ , fcrui^i,io
con gli he- ritomauano alla ftde ntU lidntlflro rbatteanrare.
I>icono,chlLibcrfopr qualche tempo nel Cimiterio di S. AgnefchabitafTc con
Coftanza AircIIa di Coftantio, pcrch'ella il faiioriffe poter ritornare in Roma. Ma eli T,ch'cra
Cattolica,c fi era dell'ingarn no auuifta,ricus fcmprc di farlo. Ma
Coftantio.alla fine irftifiato,c prcgato,co- mc fi dctto j da Vrfatio, e
>'a!cnte, cacd rcli ce , e ripofe Liberio nel (ha crep C(arc Giuli felt ffn"l^tti , tante
ftatue pofte per tutti 1^^^^?^^ omimento/reftftupc^o^^^^ al?^^ U caS di bfonzp
di "^-j^ cie.puDiico nercnco v^onaniiv - dti. t-tfftSS e,fimu"
??S-^ere . H|ra mentre .^^e fe3ntc^ome fl Diniooi fi liuUe . Pereioche
Eimouiioidiil qua! ntoiMl e^i^'' ^"'xv ^^i piiiMwi iiMuu^.y leprofo, c non
meno dentro.chc liiori/lal d^^SIspiri^ Santo cofl l=nr*S^'d^b5ffl^' iMc al
padre, ma non men , che Eiinomto, contra ^0^1^"^'^^^^^^^^^^^ iT^C^ick
necra da gli Arriani . e da'noftri cacciato via
V ogUono alami , eh ^cl^t^Z^^^^^^ ^Vefcoui,nel JS^SSSSSS^e^^^ lii
Yclcoui n4 Copdto gcncw^^ Digitized by Google T W l: I C fi I X 1% O Vf plcAros
llUxerpoliHKHicUioCart rinotit In queft
aHlI^ Achato,il gualc perche poco vedciia , fu chiamato Mf)nophMlmcnc , 8c
-clfCTdo VcTcoiiodi- Ccrc.i in Prrkftia.i fcrilTc molte cole fopra TI
".cele fi; fti co, c f l per h Au eloquenza, e verfutia di canta autorit
prclTo Coftantio ( come dice ^Rronimo e
ne refto io ttvoko manujglf aco ) che ne fece in luogo di Liberio ' jbggere
Fclicc^che vuo!c,chc Arriano folTcje n
dubbio,come in itto di fopra Tiabbiamo, che egli folTe Cattolico, c
fcmprc gli Ani ani oppugnilfe . I Tor non haucndu Felice in coli alcuna di
mantenerne in pie la verit della ted j nuncacc^ i&ibalmentcinfeine con
molti altri Cattolici prefo > e morr , de aid cCKTc^ ; Mbrendla Chiera,che
efso s la Arada Aurelia due miglia lungi di Roma edi- cata haueua, fepolto .
Non f Vi pi,chc vn'anno,qaattro mcfi, e due giorni Poh- Utieeltfaon. Foiieficc
H cterm memorit degno mi fl co^' ^nt*aidpo regiftro , peicfce
loHti&riueffi, fcricro gi Jai chierici di quel tempo, che feco reneiia ,
ech il buoi Poq. ttfice haaena ritrouato in Aqgobo nel Monaflcrio di S. Croce
JelU AueUana icritto in per- meno di
lettere niaii)(cole,8ca^ichtniiac. In quello regiftro era fcritte
ccuratatnencc. colai, die del inc(efiiaotMnpo viueua lo (ant, che ptCsfi Liberio, c Felice . B
palfa qneftojno Jo L'ImpcracorCoftaiuio rirrotnndo.'i oltre mo
lo rdegnatocoo Athana* Vckouod'Aleltandciafierilfiiiiocontradittore
d^il'laexciia Arriaiia , alla quale era queflo IfllperaioicMicto, e foleodo
peteid ad ogni modb deporlo c cacciarla^
mlfiio VcMoua* ae , rauu vn finodo di 6. Vefcoui ; per rn dccfct de'qiuli f
ilteon'Acbanafio , fecondo ^ ch'haueua l'Impctator voluto , depollo, e creatone
io fao luogo vn'altro . Hauucorimpe* Ittor comra AthaoaCo il Tuo iotenco ,
dcfiJcrofo , che il Ponrence Romano con la Aia auto- .fiti, quanto fatto!cea,
riconirmafTe , ne face k Liberio iftanza . Il qual (collie fcriac. Ammiano
Marcellino fcrittore di quei tempi neidccimnquinto libro ) cottaatemente ricus
, fpeOb cfclamando, e dicendo , non douere , n volere condannare virPrebrc^die
ai veduto^ iwiaicIbtiaQeflfit . C non liaiiaHhrfls dft Liberio ?o1lieo allbbttw
, ftl mesa neme&ngtmLm diflicoki e paura del popolo , ch'affli l'a^naua ,
cauaio di Roma . Cosi dice Anuniano . Iii *TlKodoretco nel decifflorello
capodeirbifloria Ecclclaftica R legge quello, che prima , c&e dalle io
efilio, ragion Liberio collantiniinamcnte con rimperaiore Coftantio topraqncfta
'Mania . Hora pnau ^di*? Icidie Liberio di Roma , tutto il cwto cbnibleoQe
gioraracnto K prome(] d non douere,mentre,ch'egli riuefle^alcre Pontefice,
accertare Ma non f celi pid olio foorigclie
Felice foo Arcbkiiaoono coocra, ogni giarameoco da(o^ nel Pontificato kirma*
tieameitta aSamiKlI Di dwJffKni} ibice cmiboI popolodi Roqm ^ fi tird da pana , c . feparoffi da lui
Veacodo poi in capo di due anni CoQantio in Roma 9t efliindo molto dal ^polo pregato , Se
aftrecto per lo ritorno di Liberio .gliene compiacque e richiam Liberio IO
&offla,oiidc fu dal Seoatoe dal popolo fcacciato Felice . Il qaalc
nondimeno mentre vif- l,ntenae nello rcirroacootta Liberio il maiKo io Roma ,e
fuori diee'a^ai,rce laefi , & vndi
giorni perche mori a't cntidue di
Nouembre nel confolato de gl'Imperatori Valenriniar ao,e YaJete . All'hoca
Liberio moHb i compaffione aiToluettc tutti qnei chierici che irpe^ giwaio ballettano, e li tipolik
neiooghi loro^ de'quati eranoibri in vita H Veliee ^ril I ^ Anno rcguente^chtta il ffSAeh falun Ara
> nelconfolaro di Gratiano,e di D^ealaifo &i 34 di Settembre mori . Dop
la cui morte alcuni Preti . e diaconi pareegi ani di Liberio elef. icru cofto
Pontefice Vtfieino diacono.c lo fecero ordinare da Paolo Ve TcomO di Tiuolt .
Quel lische la parte di Felice (ieguica
bauenaao.eledlicoaacor'aiB Pocefiee Damafo . Di che atjt nacque vn pcffmo
fcifma , Ae voa cittilc feditrcne in Romaiche diuideudofcne in due fatti ani
ilpopolo.crcbbe iomodo^ebe odlabfilica di Siciao io vna cruda zuffa morirono
dell'vna , a 4(iralc(a parte cento cRMalemhaoiaim- Oi che haveado baiMio
rliQpefaiotaVkilctU& iwaiitttfau pel togato (iafliyiLlafediiiBm tlli i! primo , che queftecofe ctedcflc ,e nel
libnrill Dmao, come UBC'iltcc coAJblBrerpOu ncdc . Pet qucfta ? ja adunque
fatono in breue rempo due fcirini qaifi coatiiMlMi lotto qaar tffo Pontefici .
E Felice eifeodo (tato fcirmatico , non fi doarebbe per conto alcuno ft i Icgf-
timi Pontefici aoooaet ace ) perche non podboo edr due Papi ia&ciBC ^
t/Utoh tutte qucftv ctfe pi apciK y e diftincameote ael a labio fttint .(DAMASO L PONT. XXXVliL CRfiATQ
dditftf.ali.d'OttobK. DAMASO di nitionc Spagnuolo > e figliuolo d'Antonio ,
f fotto l'Impe* rio di Giuliano > che fu certo vn fingolarc Ciiualiere cosi
nelle cofe milt- cf ii uri,comenelkctuili, EelihebbcperiiMdlri dae huomii di
quel tempo Eubolo fofifta>e Ltbanio Filofofoie fe ne ritrou cos bene indriz
zato per le aifcipline Hberali,che ben fi potcua, c doucua qual fi voglia ottimo Principe
ag&uagliai'e . Era di eran memoria > di felice facondia 9 cortefc con
gli miei,- giumfliniocoVtibnic^ etMidnKifedijgIoiti' Ma pg tutte qiieftc^none
paiti allVltlmo rouin con efleme a'Chrrftiani contrario > e perfcguitandoglt
. TI che egli pi aftutamcnrc , c fmulatamente faceua, che mai altro Principe li
faceffe . Perciochc da principio non
forza , n con tonnend aOe file iroglie ne traflb quafl h maggior pare
del popolo : Ria Con premlf eoa prome(re/:on
honori,con carezze, e con perfiiafiom Vtt, che non poteucro i Chriftiani nelle
accademie, tfcuok de 'gentili entrare, anzi, che a'gcntili foli fofTc lecito
d'Aprire le fcuolc. Ad vn Chriftiano folo chiamato Prohcrifio.c pcr- AxM
dottiflima pcrmefTc di potere publicamente infcgnare . Ma egli fdegnato
aItri,non volle di quedi faco]t,e gratta godere . Vict,ancora Giiilianoa
chenonildeAe ftluo, ch' i'gencili , dignit alcuna nella mlHtia , nf acuiti di
mi* Ktarc. Ordin ancora , che le giuridittioni nelle Prouinctc no:i fi
doucftcro a Chrftiani dare p^r ncffun
cto^iche la legge ifte0a Chriftiana viecaua,(com diom >poMie iai)oliello
opriM^^Oppugn^omUaenoall'apcru^ m* Digitized by Google r> A M A S O I.
ftguit Athanafio mandandolo in Efilio ad inftigatione de gli Auguri , c de'ma-
ghi, le ciii arti rc(ro con marauigliofi celerit con la guardia fua
Procopio,ch'iii Coftatinopo- '"^P- i fufcitaua nouit, e leditioni .
Valente, ch'era ftato da Eudofio Vcfcouo Arria X*'"* HO battezzato ,
diuent pcffimo hcretico , e pcrfcguit molto i noftri ,& in Luco^kr varie
parti li confin , clTendo maffimamente morto Athanafio , che per qua- uco.
rantaici anni haueui le cofc della Chicfa Cattolica marauigliofamente foften-
tatc , difcfe . Ludo heretico mimftro di qucfto Principe pcrfeguitaua ap^ punto
, come mortai nemico , i noftri , non perdonandola n anche quelli , che viucuano ncll'hercmo , e nelle
folitudini dell Lgitto , e della Soria^ . Pcrcioche , mandaua lor fopra i
foldati , che gli vccideuano , o in altri JMofe , Beniamin , Paolo , Afcliote ,
Paolo I ocenfc , Gioippe , ch'era il monte ^t^t * Irci di Antonio cognominato .
Mentre , che Lucio ne trauagliaua con l'cfiiio quefte fante perfone , gridaua vna donna fj)iritata
, e diceu.1 , non doucrfi qucfti amici di Dio mandare viuerc nell'Ifola deH'Jigitto. Hauendo ancora
Man- nia Regina de iSaracini vinti ^li cfcrciti Rom uii in molte battaglie , e
roui- *^^"jf nando le terre dell'Imperio ne confini dell'Arabia , e di
Paleftina , non vole- faijj^u ua dare altramente Roma la pace , che le fi dimandaua , fe prima
non le daua- \ nopcr Vcfcouo ne 'luoghi, eh ella fignorcffgiaua,Mofe
Chriftiano,c pcrfona fan- \ tilUma . Volle Lucio ci fare; ma il buon Moft
gridaua , e diccua ; i Chriftiani , h
mano Tn queflt tinnpi f Hilaro VeftoMo
di Poitiem Ckt^'ciell'Aqulupi^ > il qiialefcruc dodici libri contragli A
rriani , &vn'al9 ti o contra Valente, ^ Vriaco^c poco appreffo nel fuo
Veicouado mor* In quo* f^o tempo ancor Vtrorico Africano infei^ primcndaMnic
Retorictin lloBMi^ ritornato poi ncUVltima. vecchiezza alla verit
dtlIUtiangelio , fcnfbloKN do i,e coflumc de' diaJeiici aJaini libri cootra
Arrio. Creg.Octtico Vefcoud d- Hiluci io fcriTc anch'agli molte cofc inlode
delia fcfk.j^^tnBBafiQoinqucfto tjdr ufi rQOuaifTIttffdtC di
Hebialie.ll^pa]Heboae diocux, eflere ChA fonaroh uomo puro , e nato di Maria"
> Cime gl'altri . F Potino fcacdatq via dall ] n ipcriiioi;c Valcntiniano
> c moki Hfcri fenile fpccialmcnte contra gen* tifi . Jjid ;iioAIc(r.\ndnno
> che f cieco dalla (ua fiuciuliczza , cperqucfia aiKhc de' pi inpipij
d*ogni letteretiiftipianitt venuto in et di molti, emohi fi dic4c ad apprendere
lettere , e tanto frutto vi R-ce , e nella Geometria anni fpccialmcnte j e
nella dialetica , che fcriffe alcuni libri in matematica di molta Aima pKfTg
i.dou L compient multe cofe fopra i
faimi > iopragli Eu^nficli^ -
^l^tccbCfcGoqmifecomragli Anianimolleate fftffsyofi Vdipouo lluetano fcriffc
ancora fei libri contra gli heretici Donati*) ni . Seuct o Cecilio Spa^nuolo ,
c parente di quel Seuero , a cui Lattantio fcrif- di^ litri d1:pi(lo]e,comPore in quello tempo
vn libroche chiam Catafiior fe.Hora Siricio MiTcttate^^'hefcbe le coft fteOa
Chiefa, 9 cinti m cinque ofdfct ' ' natior.i , che f(.cc vcptifei Preti >
fedici Diaconi trtritadue Vefi:oui mor '
di I cbraro, e f nel Cimrcrio di Prifcilla sii la via Salaria fq>nlto >
hauendo retto il Papato quindic'anni , yndici med , e 25. giorni rcndop lui iciUM. pallore per venti gioiTi
la Chiefa fama. : . ^ANASTAGIO I. PONT. Xl. CREATO Gradino ffnpcr.c(iio Tcodoo
ANASTAGTO Rommo figliuolo di' Maflim , f eletto Pontefice ftttorimperioci
(rjtano , il quale cffcndo giouanctro , odi molta rcligii>ne , e valorofo
nell'arme in vii tatto d'arme , ch'egli con pochif- ljio danno de'fuiii
vinfcprclfo Argcnrina C itt della Cailta , tagli da ti-cn- . ta mtia
Alemanni pc^zi , ch*erano danneggiare ne^^CAnfifHaeirimperio entrati .
Ritorwator.e pofcia in Inliri , bandi Jttatto h fetta de gli Arriani e nella vera
e Caiiolxa religione la ridulTc . Vedendo poi in gran pericolo l'iin-
pci io per cagione de' 'lwuc- u tirannicamente l'Ifola di Ikrcagoa occupata ,
paflfatone in Terra ferma per occuparfi la Gallia , combatr prclfo Lione con
Gratiano, e l'ammazz . Di che fpaucnraro Valcntiniano fuo minor fratello , fi
fugg via^c ri^oiicmfli con Teo- ciofio in Coftnntinopoli . Vogliono alcuni,
chcqucfti ac fi^ltcHTifi queftc cah- miti incorrelTero per lo peccato di
Giuftina lor m idre,la ^uale, fauordo la fct- s. Atnb. Ve* ta Arriana,
pcrfcguitaiu fieramente i Cattolici,e fpccialmctc Ambrogio, il qua- fcouo jj M.
le f contra fua voglia in quello tempo eletto d.il popolo di Milano Vcfcouo
. Pcrciochc efsdo morto Aulfeatio
Vefcoiio herctiCo in Milano,fe n leu torto vna gran riuolta h quale volendo Ambrogio, ch'all'hora
nHcouerho di quella Prouincia fi ritrouaua, reprimere, e quietare , ic n'c;n|fftiConmijiautorit
nella Chiefa, douc molte cofe fopra l'accordo delle parti tumuItiilHti gion .
Ma fu ad vna voce da tutti gridato , che non fi douclTe\d altrui, che ad
Ambrogio* lacuradi queftoVefcouadoraccommdare . Ecofi tihi^)puntocfrcquiro .
On- de fu celi tofto,di carhecumcno fatto Chriftiano,ite ordinato oc gli ordini
facri, creato VeiTcouo di Milano . il fu la fua fantit , e dottrina tanta ,
quanta , e dalla fua vita, e dall'opere, ch'egli dottiUma, cIcgantilTmamente
fcriifc , fi vede af- fli chiaramente , Hora Anartagio nel fuo Pontificato ,
ordin, chcquanclo.fi J^'ggc,o canta il fiero Euan^elio nella Chiefa di 0io,non
dcbbant) i Sacerdoti fc- fiere : ma ftare in pi , cunu alquanto , e dinoti . H
che non fi accetralTero per i^- cerdoti i chierici foraftieri, e quelli
maffimamcntc, che veniuano di oltre mare , fc non portauano la fede di cinque
\''efconi delle contrade loro . Il che s'ordin , come vogliono, per cagione
de'Manichei,ch 'erano in quel tempo in grande if\i- ma neirAfrica,e m indau ano
de' loro per rutto iJ mondo ? perche ne corrompe^ infero la fede
Chriftiana.Ordin anche Anartagio, che non s'accetraffero al chieri- caro
perfonc debili,c ftroppiarc di qualche membro Egli dedic ancora la Bafi- Hca ,
ch'era chiamara Cicfcenria su la via Mamertina nella feconda regioic del- la
Citt . Furono i tempi di quefto Pontcfice,C di Damafo,c di Siricio illuftra'tt
pon folamente da eccellenti Principi , come furono Giouiniani) , Valenti
niati', Gratiano , e Teodofio ma da lanrilTmi , e dottiHmi huomini ancora, e
Greci, c Latini, in qual fi voglia facolt ecccllenti,c grandi . f-a
Cappadocia.comc fcrliie Eufcbio, ci gener, e diede due famofi, e rari dottori,
che furono Gi-egorio Ni- Jianreno, il gran Bafilio . Amenduc furono nobili ,
amenduc allenati nellv fcuoli d'Athene . Bafilio f Vefcouf) , di Cefarca di
Cappadocia , che fu prima chumata Maza , e fcriffe contra Lunomio eccellenti
libri . Scrilfe vn libro dcl- Jp Spirito Santo , e gli ordini della vita
monachile . Hcbbe due fratelli dottif^ Grcgor. N*-' irnii Grcgorio,e Pietro.
Del primo fi leggcuano alcuni libri in tpo d'Hufcbio . ziamcuo . e Hora I]
Nazianzeno, che ne men Rafilio al monartcro , fcrilTc molte cofe, e fpc- 8^'''
.^a- ciaimcnre in lode di Cipriano, d ' Athanafiv-^, e di MaATimo FiIofofo,fcrifre
anch'- f ".if! egli contra Eunomio due libri , wS: vn'altro c >atra
nm;^.r. Giulia;o . ScrinTj in fiau.c UmiV Verfo heroico in lode del
matrimonio^' della virginit. Ritrafre,e con ragioni,e col fuo eicganriflfmo
dire il popolo di Cortanr.dallc loro herefic.Eflfendo poi fi- nalmente molto
vecchio, elettoH il f:]cccLfore, in vn podei-crto fi rtfir,e vita di monaco
vlfsc. Bafilio m:)r fotta Mmp.di Gra:iana,Cjrc|or{o Nazi an/en-j fotfo p quello
di Teodofio.Epii:viio Vcfc juo di Salamiiia di Cipro eleganti li'iiamcnte
cowEbla. fcnfse contra tutte l'hercfie pafsatc . Scrifsc anche moire C )fc in
H-!gUA Soriana , Jifren diacono della Chiefa d'Edcfsa , ^i che tanta dignit ne mnnt,che in af- fine Ghlcfc
pubjicamente dop la lettionc della Scrittura cr.x alcimi delli fuoi Ktitli ^
kfigciiano , c con molta attuntione . Hori Anaftai*io creati in dtf voU ie,ch'-
Digitizcd by Google Bkolto Con vn certo Giouanni Monaco Anachorita in Thebaidc,
il cui configlio co(i in pace come in guerra folau rcguire^Mi egli nef cinquantcfimo
anno oclli P'Ijij"'^ fua vita in Milano mor . Horalnnoccntioint3nta
tninquilit\dcll'lmp.& in iiiu ' tanta bont di Principe inftitu molte cofc
alla religioncChriftii ia appartcnti, to, Ordin) che fi doucue il Sabbato
digiunare , s perche in quel di Chrifto nel fc- polcro giacque^come perche in
quclgiorno gli Apoftoli atgiunaroiiOjligli fece alcune leggi fopra gli Hebrei ,
Pagani , e Monaci . Cacci di Rom i gl i herctici f chiamatiCatatrig i,i cui
auttori erano ftati MontmoPrtfca,c Mi'finiilla,c vi aC- Cttftifihe. fent
Tcodofio. Altri vogliono,ch'cgli li confinartene'
Moa.iftcri.Condenrh>an- Cora per
heretici Pelagio MonacojC Cclcftino , i quali anteponciuno alla gracia Pelagio
Uc- Diuina il libero arbitno ,e diceuano , che per fc fteflEi la volont noftra
baliiflfc tico ad adempire i comandamaiii diuini . Contra i medcfmi hcretici
fcrifTc ancora molte cole Agoftino . li Pelagio pacando ncll'Inghihwa, con
l'aiuto di Giu- liano , che li lu nel fcmin.irc qiicflo errore gran compagno ,
infett tutta qiiell'- Ifola del fuo veleno . Dedic Innocentio la Chicfa ai
GerUafio , e Protafio , che ^era ftata edificata , & ornata alle fpcfc di
vna donna Veftina , che haucui nel fuo tcftamento lafciato , che qiiefto
effetto fofse venduta la fua hercdir. Gli ornamenti, e doni di quella Chiefa
furono due patene d'argento di ^o.librc> e dodici corone d'argento . Vi era
vn ceruo di argento di vinticinquc libre per ort^amento del fonte del batti fmo
> che verfaua , e gettaua gi l'acqua . Vn Vi- Cle(IQ lbd'a.rgento di
cincjiie libre per tcnerui il chrifmi.Due fchifetti d'orgentodi ri- hcreuco,
leuo di venti libre. Dot ancor la Chiela di molte cafe,c poderi dcnrro,c fuor
di Roma per foftentamento de* faccrdoti . E diede la cura , e'I gouemo di
qu^fta Chiefa, e di quella di S. Agncfc
Leopirdo>c Paolino preti . Nal tempo di que- llo Pontefice fu
Apollinirc Vefcouo di Laodicca , che f cofi acuto nel diA>u- tare,c
vehcmente, che hauca ardimento di tenere quella conci ufionc , che il bat uator
nollron hauea,comc huomo haiiiito altro,che il corpo,&: efsendo aftrct- to,
e sforzato dalle ragioni contrarie de* Cattolici, diceua , hauerc ancor'hauuta
l'anima, non gi la rarionale, ma quella, che viuifica il corpo,che oer la parte
ra- tionalc il Verbo eterno fnppliua , la qual opinione era prima da Damilo , e
poi da Pietro Vefcouo di Alcfsindria ftata riprcuata, confatata , e dannata .
Da co- ftui hebberojC l'origine/j'l nome gli heretici ApiolliniriftL Martino
Vefcouo di Apolloan Barcellona , che f , in caftit , & in eloquenza eccellente
, ancora nella fede ^eretico . ti Cattoltco& oppugn ne* fuoi ferirti gli
heretici Nouatiani. Cirillo Vefcouo Apoliinarifn di Gierufalcm, che f pi volte
dalla Chiefa cacciato, e poi toltoui , fin il mente JJ^Ji^o^ ltto l'Imperio di
Theodofio tenne otto anni di lungo il Vcfcouado,c m jlze co- vercotio.Cf- fe
fcri(fe.Lficio,neIla fua gioiient in Cefarea intefeaa Thesfefio rethorica nella
rillo Yefco* mcdefima fcuolacon Gregorio Nazianzcno , fi tolfe vna gran fatica
per potere jo. xifarcire la libraria di Origene , e di Panfilo, ch'era gi tutta
marcia,c gualla . il 5 Qgfgf IcrilTe anch'cgli di molte cofe.Ncl mcdefimo tempo
Gieronimo prete,chc fi vi- mj fotnliTE- ueua in Bctheleem , marauigliofimcnte
con la fua facondia , & ingegno la fede mo fcrittoce. Chriftiana accrebbe ,
come ne fanno i fuoi ferirti ampia fede . F ancor'in que- Prifcillian Hi tempi
;el finodo , che iVi fatto in Bordeo, la opinione di Prifcilliano riproui
QnJfJJ^ht. ta , e dannata , ch'era dilla hcrefia de' Gnoftici , e de M inichei,
de' quali fi ra- [ eionata di fopra ,
deri nata . Hora Innocentio fece quattro volte orain itioni in Roma, e cre
^o.Preti, ii.Diaconi, e ^xVefcoui , e mor finilm-'ntc ' iX. di Lu- glio, e f
fepolto nel Cimiterio prelTo l'Orio pilearo . Kelfc la Chiefa quindici anniidue
mefi,e venticinaue giorni,la quak fu fenza Pallore ventidue giorni do- p la fua
morte . In quelti tempi vogliono^ che da due Rabbini folTc compofto al Talmud
de gli Hebrei . ZO$I- ' r t u * XZ O
SIMO P O N T. . X L I L- C U E A V i [
Arcaa tm- O S I M O Greco di nationc y & figliuolo d'Abraham , f nel'
nlmo**^ ^ j AiTcadio , c di Honori , che
TeodoTio lor padre nell Imperio fuccoflef JociSdS^'' ro-^ l oJtaqiiefti
due fratelli ITmperto , fi dtuifci o fr loro il goucfiio. . Ffenothfi
rcatUoiOricite tdjk , Hnorto l'Occidente
beiv;;lk ilpaore loro^ dieiffai garaxMtdlilaibiaiit , di& loro tre
Capieaui;!, cli'ikMiielIero doiiuto mgS^ llmperiaRomano nella fua macft , &
in n-anquilUt , ^WiX tenerlo, R affino sSSoSL nell'Oriente , Stilicene
nell'Occidente* eGildonc neirAfrica : Ma quelli auidi ^MW. poi di igiior oggi
are , iaccndu poco contod* queAi ^irzooi
che veri , dritti ^^PJ^^uprincipi vano . ogni sfiomiJMroQcupttni lUaimomeKQ*
Cmn Oddone A-i^fcuo.. gj^g haucua tolto
le arine DclT Africa , JVlaicdgeriuo fratello
che crude! natura xii lui dubit , fflofse con vn'cfercito : e |C9D(DU
fatto d'arni lo vin- is j cpo^m n>tmaliiieii^>.chca>per dolore , punp/OoI veleno .oonraoltopot GUc-M
iKvHgM^Mi'iQtonrbitQ per qtiefta vimm |4ittcdgr>/ perefiV ^ -'t^ gli n Dio > n |*IUuQ0M M^ronana f da i >ldati fuoi fL^ tagiiM ip2i. Ruffino, mentre che anch'cglt cerca
d'iiifi^orirfi dcirOricntc , fa J.11.T A__-j-. rr^ T- 1 --Italia
dall'Imperatorejgarzooetto Arcadio oppreitb
lintro in qucAo tempo in
^o^RadagairofierMano Rdi Gothi, il quall'andaua tutta ponendo ferro
^da^afft ^ ^ ^ _ ^ ^ ^ wfla'in lia^ fuoco . Da che xttM Roraani,e fatto
Stilicone lor capo, andarono loro con S a'danDi cferctto fopra , e su li monti
di Fiefole in Tofcana vinfero qucfto barbaro ricU'k^' nemico. A RaaigalTo
fuccdfe Alarico^ il quale Stilicone potendo vincere, rio. * ' *fcmpre foftenne
, e fauor ancora . Onde efiendone finalmente pafTato Alaria> A anco, i neOkOfeHk
^ tencadoli qui pdndroTokntia dato vn liiqg!CbHonorio>perche vi y^gj j jtirpote0e
coTuoi Goth! fermare ad habitare t Stilicone , a i cui dlfegni era ogni . pace
contraria , ne mand vn ccito Sanlo Hcbrco con vna parte delle genti fo- .
- ' ' >P piBito>AIarico, n'and con
tinto impeto fppra SaiUo , che fiqD ne la^ fci nemico m vira. E fatto
qiieftojafcila Giliz,cf molTe fopra Stilicone, ch% era al corpo dell'efcrcito
Romano. E vintolo in vn fatto d'arme > ne venne f> pra Roma al)drtto:e
dop vn lungone graue alTcdio U prefe Il che f ncirannot MCiJCl V;dil'f>prina>4 , ch'era il 41
1. d^^hOt ti^dm Ma t;gli fi port t cos
clementemente Alarico in quefta vittoria , e eoo tanta m ode (i a , che lece;
andare tofto bando, che i Aioi douelTero fparecre il manco fanguc, che f uflTc
pul- AthavlfQj^ iibik in Roma che fi perdonaiTc
tutti queli,che dentro le Cixicfc di S. Pietro^ Gof,
cdi&^95>lofiiluaflro. gU fi part il terzo d doIU Citt dfKomt ci
Digitized by Googl jptff rtitt qiiftc ragioni fcnt mcn danno di quello , che fi
pens,pci coche poco incendio (olferfe , e fc ne paf5 via oltre con tutto
l'efcrcito ne*Lucam , e ncjiru- J'^jt^f^"*-* tij, doue pi clTo Cqfenza ,
ch'eoli prcfc forza , e diede
a'foldati facce , mor . Honorw^Tc E f
torto ad vna'voc datjotni eletto loro K A thattlfo, ch'era , e nobiliflmo, no
glie di e parente xlc*R,^afrati . Coftui ritornandone con l'efcrcito di nuouo
in Koma, Aihauifo.i^d rieghi diCalla Placidia fu moglie, c forcHa di Honorio
ordin, che non vi fi ^'Godw ipargclte pi fanguc , n vi fi rubaffe pin cofa
alcuna . E cos partendone , gli
officiiliilclTi della Citt ordinari; lafci il goucmo della poucra Roma 1 Egli
licbbc certo prima animo di fpianare al terreno Roma , vn'alti a nilouaCitt
edificane, che pcnfaua tare chiamare Gothaj e lafciarc anche a'dcfcendcnti Im-
pci-atori il fuo nome , talmente , che non pi Augufti i rrni fi doueltlro
Athaulfi chiamare . E Placida fua moglie fu, che non folamente da ucfto
penficro,e di- fcgno lo tolfe,ch'ancora li f lare amicitia,c lega con Honorio,c
con Tcodofio il giouane figliuolo d'Arcadio^h'cra gi morto . Hora in Fatiftno Velcouo, e due pi eti Rom.
^>crchc nioftra(rcro,comc non fi. )Jf douca in luogo alcuno Cofa
publicamente trattare fcnza il conientimento della Ir Chicfa Romana . Nel
Pontificato di Zofimo fii Lucio Vefcouo Arriano , che in varij fogetti alcuni
libri fcrlTe . Scriflc molte cofc Dtodoro Vefcouo di Tarfo t mentre , ch'egli
era Prete in Antiochia : & imit ben l: fcntenze d'Eufcbio , noa f gi
l'eloquenza , percioche egli non ftppe gran fatto le politic della buona lin-
gua . Tiocriano fcriffe anch'gli vn 'apologetico per la lolptionc , ch'era di
lui, che fotTc hcrctico,perche con Prifcilliano accufato f . Euagrio rraduflfc
di re- co in Latino la vita di Sant'Antonio , e f d'vn pronto,e fcruido ingegno
. ScriC- fe ancor'Ambrogio Aleflandrino fcolare di Didimo vn bel libro contra
Apol- linarc.Furono in quefto tempo anch'in pregio Giouanni Vefcouo di
Coftantmo- poli , e Thcofilo Vefcouo d AlefT^ndria . Il primo , com'io pcnfo ,
f Giouanni Gio.Ciirifo Chrifoftomo,chc dalla eleganza del dire qucfto cognomi
coafegu,che n(5 vuole altro dire , che bocca d'oro, il quale ne traffc alla
verit dell i fede Thcodoro , c MafTmo , che lafciarono Libanio , &
Andragathio Filoffo loro macftri per fe- guirne Chrifoftomo,cfscdo gi prcfto la
morte Libanio,e dim5dato,chi lafiaua egli fucccflbre nella fua fcola . Non
lafcierai altri, difse,che Chrifuftomo folo,fc egli non fi fofse fatto
Chriftiano . In qucfto tempo efswndo portati al Pontefice, Zofimo i decreti
finodali , furono con le debite rolcnnitVconfcrmati , e tu toftji percipcr ogni
luogo l'herefii di Pelagio riprouata, e dinnata . Scrivono aicu- Pfronio Ve
ni,chc Petronio Vefcouo di lioloana,c perfona fantiffima, e Poffidonio Vcicouo
L""{J'' della prouincia dell'Africa grana'opinione , c\: odore di
lantit in qucfto tempo prefso i fedeli fi concitafsero . Egli fcrifsc ancora
contra gl'hcrctici Primatio AgoJt.Vcfco molte cofc al \'efcouo Fortunato .
Vo^Iiono,che in aucfto tempo Pr^ba moglie uo il pidoc- del Proconfolo Adelfo
componcf'^ in lode del S'iiluatorc noftro il centone ditohuomodi Virgilio
Alcuni danno quefta lode ad Eudoffa moglie di Thcodofio il giouane.
"i"^"'"* Agoftino,cht era uella f diiccpolodi S.Ambrogio,c
che f fcnz'alcun dubbio il pi dotto huomo,ch'haucfc qiiell'et^efscndo \'cfcouo
di Bona in Africa n rc- ftaua in quel tempo di difcnfarCjC c fcritti, e con
difpute la verit della fede no- ftra . Ma Zofimo creati in Roma dieci Preti , e
tre diaconi , ^- otto \'efcoui mo- r ':6. di Decwmbre>e f fepolio s la via
Tiburtina prciso il corpo di S.Loren- zo ^yi.i^co Ly Google fa M f. f C I O Ci K
...i 91 B O ANN O T A T I O M J ' l Mdno 4a Bdlio Vcfoooo di
Cefarea.cfleod o Prete di ooclh CWefii , t Fipi IbopNdwcilbic folloni.
>wfir*todop6 l.sted'loo^^ caponi waefi.cJotfeai Uciareioeftaaigwd
,e/QfiKtoVefcouoinCaini>agM ^
KiMprei^BoDi6eiopcifcanDte cella Me Apol^^^ Qjicflofeilma t ij *
flhcMlXhiciii Roiia'Saftagk>BW9i^^ tiri hUm94 fopta , loMcfiit . & h>
oc ^n'^i^*^^^'''^^'^''^ Mattilo ^th^hdt2x>r^ttM ietto, Cigk^^^ ^
delAX9.'s8;4iDmBkiBfinicll'kflMw * t A.
BONIFACIO Romano, figniiolo d Giocondo prete, fVl Pontcfic. di Hqoorio.
NlIaiuacrcioiic fi Icu aU hora fr Uctero imnei^i vna granriuofta.
PeidotliiMicredie BonificiDfldk btfilict di ^n- iSSr ^Ho fi
ckgKOKlla'bafiBcadiCoiUntinD f eletto Eulafio e
Im fiibito oppoiio . Sifmt mk> noi ra boocA tenuta,e dandoli
elertlinmi, e fecuruTmi olbggi , vna buona pace ViftabiB. ninedefimo fecero gli
Alan Vindaii , e i Sucui . Et Honorio diede PlacidbpaMnoglie Cofiantno, ch'
nacque Omie c^Tcsido poi PJadda cacciata
dal fra- ' teUo, Digitzed by Google
CEtESTI>fO I. 3 tello, fc ne pafs ncU'Oricnrc con Honorio , c Valcntiniano
ftioi figliuoli . Hora Bonifacio ordin > che ne monaca > ne donna alcun^a
toccafTc la pilla facia dell- altarc,nt' l'incenfo ponelTe , e che chi ei a
fcruo, o airriii per debito oblig ito,non foffe per chierico riceiiuto . Edific
ancorVna capclla nd cimiterio di S.I elici- ta martii-c,il cui (cpolcro orn
vagamente di marmi > e d'argento. Perche vi do- n vna patena d'argento di
venti libre, & vn fchifcrto pure d'argento di dicci , c tre corone
d'argento con due calici minori . Il Pontificato di J5onificio i' cele- bre per
molte pcrfone d'importaza,chc in quel tempo vilTerojC ne t\\ fra le .altre
Gieronimo prete nato di Eufcbio in Stridone terra porta s li confi li della Dal-
Cktonimo inatiajedellaPannonia,cchcfgih rouinata da'Gothi. Non bifogna qui fi-
prete. cfuc^ ticarfi in dire quanto egli , e con la vita , e co'fcritti .dia
Chie{ finta gioualfe , poi che la fua finti iTma vita cosi e nota tutti , e per tutto rifplcode : e fono in
tanto pregio , e Itima i fuo fcritti , che da dotti pi dotto auttorc non fi
legge. Mor poi finalmente Gieronimo in Betheleem 1* vltimo giorno di Settembre
nel XCI. anno della fua et . E celebrato ancora per vn 'elegante , &:
accorto inge- gno Gclafio Vefcouo di Cefarea di Palcftina , nella quale
prelatura ad Eunomio GeUfoIVe^ luccefle. Scriffe anche deftro figliuolo di
Patiano vn'hiftoria Gieronimo . An~
flotio con elegante ftilo Io Spirito finto lod . E Gieronimo loda molto Sofro-
nio , perche dotta, e copiofamente fcriueiTe della rouina di Serapi vn libro.
Vo- . gliono , che in quefto tempo Luciano prete infpirato da Dio ritroiiaflTe
le reli- f^'*Jj*/^5^l e ne fcriucffe in c-t^q di saa lingua Greca tutte le Chicfe del Chriftianefimo . La
qu.ile fcrittura Abondio Stefano pr. prete Spagniiolo fe poi latina, ik Orofio
prete la drizz, e mand . Poligono al- tomircitc
cuni in quefta lz anche Giouanni Calfiano, e Malfimino perfonc
dottiimncN I fi dubita cos di Eutropio difcepolo di Agoftino , il quale fcriffe
fuccintamentc Efop"oiot. in epitome la hiftoria Romana dal principio di
Roma fino al fuo tempo . Scrilfe ' . vancora della pudicitia, e dell'amore
della religione due forelle dedicate l|_ Chrifto . Lodano ancor Giouinilc , ch'era
all'hora Vefcouo di Cortantinopoli ^ ' F
anche in iftima in quelli tempi Heros perfona fanta, difcepolo di S.iMartino e
Vefcouo di Arli,Hora hauendo lionifacio fatta vna volta ordinationc, e creati
tredici preti,tre diaconi, e trentafei Vefcoui,mor a'vinticinque d'Ottobre , e
fi s la ftrada Salaria prelTo fanta Felicita fcpolto , hauendo tenuto tre anni
, otti inen,e fette giorni il Pontificato . Dop la fua morte torto alcuni
chierici ne ri- chiamarono Eulalio in Roma . Ma egli, o per fdegno, per di fpregio, e fitiet delle cofc del
mondo,poco conto f d veni > ui , mor l'anno feguente . Alla mor- te di
Bonifacio . Vaco la finta fede nouc giorni . J C E L E S T I N O I. PONT. X L I
I I 1. Creato dd 425,2 I4.di Noucmbrc. C n ) STI NO di r.atone Campano, f nel
tempo di Iheodofio il gioua- Theo4oC ne, il quale dop U morte di Honoiig , che
f eccellente Principe, creau^ *Pf ' F do , DiqitizCL .oogle
Va'?tinIano^^(jX:efire Vaicntiniano figliuolo di Placidi fua zia , nel mand
a! ^ ^jj^'** dcinmperio dell'Occidente .
il Vaicntiniano efifcndo tofto col confentimen- to di tutti Itiiia creato
Imoeratore , ne tollc in Riuenna la bacchetta , t: fren con m.ii-auigliofa
felicita in Italia gfininuci dell'Imperio Romano, c fp&i:. Genfciico teil tiranno
GioQadni. Inifaeflo mezoi Vandali , gli Alemani,ciiCja Vandalo, tlii nationc
Barbare; e ficrejpaflarono fotto eli aufpici j del R Genfcrico di Spa- gna in
Afric?.,e pofero tutte quelle ctrade a ferro,c 1 uoco e col veleno della hi^
relia Arriana anche la fede Cattolica in quc 'luoghi macchiarono , e mandarono
i09^ M> fentiroiia Percioche in modo ne fa- flilini. wfiii Hini entrarono c
groflb eferctto ndnilirio,c v 1 pofero
ferrojC ftltio il tutto. Ccleftino in quefto mezzo volto
tutto al culto diuino, ordin,che auasf- ti allaMelfa fi cantaflcrodal
chorode'iccrdoti con le ine antifone i Salmi -, come non fi lleaprima fare .
Percioche letta l'Epillola, erEuangelto, poco J . ' " appreiib II finina u
Metz Scrue Martino Cafinate , che il
giudica me Deus , & difccme caufam meam , che nel principio della MclTa fi
difle,f inucntione di j Quefto Pontefice:al quale ancor'attribuifcono il
Graduale. Molte altre cofcoi^ ; din allA Chicfa apparrenenti^gdcA la Baft]i e
ccn tttttiPdaiiaDt , che ftiioriiano q^uefta fai* ik opinione affai fimilc alla
loro , per vn'ilaKrale ccinlbitiiiiento di tutti con tre- dici canoni,chc le
lor fciochczze impugnauano , riprouato , e dinnatc . Mand aiicora Ccleftino
neUifola di Bcrta^na Germano Vefcouo d'Antifiodoro , pev-
cUeoppugnandofililiereticittte rtiralfe quc'popoli alla verit della fedcMid ICO
Fallactto > mgt cre Vefcouo , a pred icare
gli Scoti U fed^ch'elfi dcfi- dcranano dt riccuere . Por la qual cofi f
cagione , che col mezzo di q'icfti Prelati , che mand attorno , vna gran parte
dcirOccidcnte aUa fede Chriftiana fi coniiertiiTe . Dicono,che in quefto tempo
il diauolo trasformatofi nella perdo- na di Mofe , ne&igannafte molti
Giudei > dando loro ad intenden: di douerlt di Cdia^ou'cfli erano col piede
afciutto,nel modo, che nella hiftoria del tcft.i me- lo vecchio fi
Icggccondurre per mezzo al mare in terra di promflone. Percio- che moltiichc i
1 1 ojfo Mofe feguirono,pcrirono . Quelli foli vogliono,che fi fai* aaOrotchc
all' hora confeflitmoGhrlo eflr vidio . Hora%^dl1no creati In tre ordinationi
ch'egli fece il Dccembrc , trentadue Preti , dodici diaconi , e .'/it->. -,
- ..... Digitized by Google S 1 9 T Oi ti t^: tt i^^gujt^olt : otAmi!
AooidktfiecftiiMfirtakMcte giorni. Et S-ISTO III, PONT. XLV. i s I S T O Terzo
f Romano > e figliuolo di Siilo , & all'Imperio di Valcnti- niano arriud
; il ouale rtrotitoMloll mqkntrtfOcciiem > ftCt pace con Ccnferico Ke
dc'Vandali s e diifart con liri crti
confini rAfriCA , ne diede a'Vandali ad habirarc libcraneriteciuciraltri parte,
nfsendo poi Ccnfc- fico fubomato da gli Arriani > incominci (liiiorimc l'hcrefi i loro , & perfcguitamc perci i Vefcoiii Cattolici con
varif I]^attci1ti . In qucfto mentre, che \^lehtfaltano ne pafta in
Coftantinopoli , e fi mena la figliuoli di Tcodofio per moglie, i Vandali fotto
la fcorta d CTcnfcrico prendono forza
vn'altra volta Cartagine , e la ponon tre candelieri d^ai^to mcdefimamente ,
& vn torchio pure d'argento , che verlua acqua nel battifto J'Epiftola il
cantano 9 -dC belli marmi di porfido* A i prcgt\i anche di^uefto Pontefice orn
vagamente Valentintano > alcune Chicfe m Koma . Perche egli s'l contcfrorio
di S. Pietro drizt vn'imaginc d oro del ialuatorc tutta di gem- me ornata, e
^ilUnta, ripone gii omaaienti d'argento ch'erano nella cupola ' delia Chief di
Loterano* e lill'haiieisBio gi t ^^mHtolti via
'Adorn anch * d^argentoil confcnbriodi.San Pietro. In quelt tempi
Vogliono^ ch'il Vefcoii . ' Ch'e(kdiS* ^'^^'"^ l n itionc lilirico
cdificilTc s rAncntino la (Jhicfh di S. Sabina non lun- ' gt dal nvonallcrio d
i>an I^nifacio douc il corpo di S. AJe(fio ^iace . Il che. crederetlQiChe
nel tempo di Cekftitto primo auuenid 9 come quet verfi heran- c. .
etcheiinoadlioggi vi fi leggono, lo fanno chiaro* Scriaonoancor^aleinfydi^
Eofcbio Cte i^eltempo di qucfto PontenccfolTcEulbbioda Cremona, e Filippo
aracndue. iBiwdc .- dircepoli di S. G icronimo,e che con elegante fiile
fcriflfero molte cofc . Lodano anch in quello tempo Eucherio Vefcoiio di Leone^
di dottrinate di facondia di dir . E finalmente Hilario ancora Vefcouo di Arli
, e perdona di gran fantityC Hilatio Ve dottrina c in quelli tempi celebrato .
Hora Sifto dilpcnfato ci,ch'cgli haueua* Cnmou
in edificijjc' ornamenti di ChicA, o in fouucnirnc alle miferie
dc'poueri, crea- . . ' ' ti , ch'hebbe
iS.Preti * 2.Diaconi,c 5 2,Vcfi;oui, mor ^'i8.di Marzo, c fii fepolto :/* ' '
nella grotta delia Tiburtina , pretTo 9I corpo di S. tonano. FdPootencet anni ,
c i9.gionii/Oreftddopdla6iasofte]aChUi 2kantaper>flUrnftiMi Pafloie.
: . X L E O N E 1. P O N T. X
Qtttociel44o.a*z2tiMaggio L V I. L E O N
E nato in Tofcana, figliuolo di Qrfhtiano, fu in quel tempo, quan- do
ritomatofi Attila dal- fono d'amU, CatahRinlconellePannonic 9 f tolto ' uiym^ed
by Googl Z, E O H E t .loftonlVdppArcchio d'vn grofTo flercto, per Htrmr
InUafia. Doue . egli con fellone animo ritorn, e vi tome tre anni di lungo
alTediata ftrettamci- .te; AquU^ia , ch'era l su i coofini . t clTendo gi fuori
di fi>eranza di poter prenderk era
per partjrfidid^oino intfim ^uauano dalla Citt i loro.vccmi c finn in campagna li conduceoano Colto- .loin augurio , t^mHmo con ogni sforio
darla Datteria alla , Citt , c con vn :Cru^t fiero aflito la prefe finalmente^
la diede a'foldati {cco , e la bruci
> ^tABfciie non perdonaua
perTon'alcuna di qual fi v(^a et o fcifo
fi faccua ,^mim^^ di Dio Dop
quella vittoria gli Huraii quali rane le sbarre^ j^^^ .Steguinpediuanotper
tutta la Marca Triuigiana fi Ibarfcro , occupandone , e io di Dio di
',M9endot)e tutte quelle Citt con l'altre ancora della Lombardia in routna,
eftrqggsAqqi ucchcggiaronp cru4e]jneiitc MiianQe Pauiayolt poi per pafTamc
tutto fero 'iopraUQiB^di iloroa gtimto
Vk doiie il Miikdo mette in Pd si voler pa^ jl^.con t*lrcito il fiume, gli
fi fece dil>uon Leone incontra , che non potendo vna tanta calamit d'Italia foffrirc,e temendo
della rouina di Roma,confortato- jqU ancora dall'imperatore Valentinianofe n
'era qui venuto trouarlo . E con 1
jeflmpio ^ A]anco,che preia chliebbc
Roma> era flibito per dtuino giudici .morto , li perfuafe caldamente di non
douer paar oltre . fcoltd Attua il ri- cordo del Duon P6tefice,e gl'obedjperche
difle poi,ch'egli haucna,mentre Leo- |K li parIaua>veduto llarU dietro due
Caualier con le fpade i^ude in mano>che linunacciauanol^ morte s'egli al
Santo Pontefice non obediua: iqmll due ii MMfi che folfero fia^i $.PietnKePaolo
. Partendo indi adunaue Atrth>iidlb Pannonie fi ritorn , doue rompendoglifi
non molto poi per eoriet vna vena del nafc^i fanguc mor . E Leone ritomatofi in
Roma , tutto confermare , e lUbilire la
fede cattolica fi volfc , ch'era all'hora affai da gli heretici trauaglia- . ta
& oppugnata j eda*Ndloriamfi>ecialmente. Percioche Neftorio Vcfco-
Sj'"*^ (Ito di CoftaniinopoH hauea\ ccrtorcne la GlqriofA Vergine non
foffc (lua ma- dre di Dio : ma dVn'huomo , altra per fona facendo della carne ,
altra della diui- iiit , e feparatamentc elTere Tvn figliuolo di Dio l'altro dcll'huomo . Et Euti- Ewichio chip
Abbate CoAahtinopoli tane , per non parere dliaiicr' la ncdefiiiia opbiio- (c^
. ioe conNefiorodiceua, efier la natura diunia cooiliuina^ nel meoefimo
compofito ricaduta , & dfferfi vna fola cofa fatta , e non poterfi fr fc in
mo- do alcuno diflineuerc.QueiUh0fefia fu da Flauiano \^efccmo di
Coftantinopoli Fkuiano Ye* riprouata cnrconvolondivftTeodofioin Sinodo raunaco
in Efcfo i del icoao. qual cifenao Diofcoro Vefcouo Aleffandrino Prendente , fu
Etitichio ripollo , Diofcotolt- e Flauiano condennato. Ma eilndo poi morto
Tcodofio , c creato Imperatore Martiano Principe Cattolico fu per ordine di Leone fto in Calccdonia il
Concilio , nel qual fu con l'autorit di feicento, e trenta Vefcoui conclufo e
de- cretato > che fi aoiiefsc tenere , e credere , eh *m Chrifto firono due
nature , e che il medefimo Chrifto foffe Iddio, & huomo . E ne furono
confcgucntemen- tcriprouati, e dannati Neftorio, &Lurichio nefando capo de'
jVIanichei. Fu- rono ancora publicamentc bruciati i libri de 'Manichei , e
pofta gi i e calcata la fuperbla e
llierefia di DIoiboro EiXcndo in quello
flato morto da*fiioi ftelfi ,Valcntiniano>occup in Roma Maifimo tiranno l'Impciio,
e fi tlfi: anche MaOiMtf forza , e
contra voglia di lei , per moglie lludoffa ^i moglie di Valentiniano . aantf.
Per la qual cofa effcndo d Africa chiamati i Vandali folto la fcorta di
Genferi- * ' co fe ne vennero ncmlchctiohnente in Roma : & entrati ndia
Citt la Taccheg- giarono, vi bruciarono le Chiefe e dc'ioro ornamenti le i|>ogIiarono. Nel
Rom*fc qual tumulto fMafTmo da vn certo Orfofoldato Romano tagliato pezzi , '^y'^^ff ^ e gettato nel Teucre.
Nclfacco della Citt non era il pouero Pontefice in- ** ' telo, chegridaua, e diceua, che fc
neportafl'crolaprcda, doue pi lor pia- cena > e pcrdnaf'cro alla dii^ratiata
Citt & alle Chiefe di Dio* il quarto- ^4eciiiu>adopd> ch'atti9d
v!ci)o> nevlcroiioiJ^ e fc ne menarono ^ ^
" F 5 vn uiyiiizea by GoOgle s^n gm MunemdB eattttii , & bAa
adoi& con la figKuoIa h AfHa ne che reft dVfi tanta c^latnit^ oltre modo
dolente , fi volfe tutto i-irfe I2
aefoiata Citt , . k brucctatc CibCc ^cm pcrfaarc Demetra fecua di Dio* ^doiicllblRva^op ch'hauelTcr
cura de itIpokrdegH ApoAolt eligiuidatfero, etichiifli tMtuU ftfMtA- Cora , che
prima , che fi confacri nella mell , fi dica.( Hoc Sanfhim Sacrifidui^ & c.
) c che non pali monaca alama il velo benedetto di tefta riceuere , (e non fi
approiu > e fa chiaro primi ^ch'ella habbn callameme quarant'amii vtuuto.
jncntve , ci tlfintFoMfke/in tUMe ooik Monto > forft d'mft^Mi-
AfKftlilMn> ^6 ^ Aoefidi , che furono cod dent, perche fcnza autore , n tipe
follto l* .fcnza ccriicllo . Qiiefti
dannauino il Concilio di Calcedoniacnegauino la pro- priet di due foftanzc in C
hriilo , affermando , effere folamente vna natura nell fwrlbiM di lui , Quefta
herefia Leone Pontefice con dotte , & eleganti Epiftdc ili'CgliaCartolici fcriiTc, ne
confutdkScrinono alcuni, che in auefti tempi fif> ridar Paolino Vcfcono di
Nola , ProJ>ero Aquitano perfona dotta , Mamercd Vefcouo di Vienna; il quale
Mamcrco , come vogliono , per li fpeflS terremoti fChe ilfenciiiano > e
nella Galla fpciialmente , ordin le Latanie . I4ora Leooe dcoui, mor a'ioxi'Aprilc, e fU in Vaticano
pttSb SPietit fepolto ; Tettie vedtL. vn anno , e quarantatre giorni
laChieftifi mno ttimamente rcggendok s k quale vac dop lui itce giorni * IL A
RIO PONT. XLVit CREATO teore Itof, cluo fatti. H TLA&lOnato in Siird^a, e
fi^uoIodtCiff>ino, tino d tempo dcirfmjpcratorc Leone pafso ; il quii LctwC
f primo , che del ftnguc Greco toffc in
liio^o dcirimpcratore morto eletto . Cgli non pii tofto fi vidde in qucftu
iublime grado , che cre , e ffalutare Augufto vn fuo figH- tiolocliiaiiiaroiiiedefimainente
Leone. Hora fotto qucfto Principe Itmperi Jluomo grande calamit fofiferfe j
perche fi Iena rono sii in alcuni liioiji cerfi
Tiranni , che fecero o^ni sforzo , per occuparfi l'abban.im ito Imperio
*li la.. Il perche molTo da qucfta opportaniti Gcnfcrico Kc le Vanrial , ne paA
-storotnoko^osiitd-^rbarca-dr Africa in Itali; ,pcr f;rc , come grairri , ari-
^h?im\i, Picbcei&ifdoIxocieaimiAto ne mtnd BsfiUco X*atritio coiY'gi-af'
iyiiizea by ^OOgl( ^ ' ! 41 I L A R I O: ]^ fa armata in foccorfo d'Anthemio
Principe Romano . Per la qual cofa viiiti . .'Coftor infcmc^li cfcrc^ci loto/i
fccero-'a)H vn'oStr armta, inconna
Gcn(rW vandalo ro?- co preffo Populonia in Tofcanai e forzaruio il
nemico comb ittcrc in vna gran jo^iiiic
geu- battaglialo vinfero, ammazzando infiniti Birbari , c facondoli con lor
gran ti dcU'imp vergogna fuggire , e ritomarfi in At ica . In qucfto richcmaro
PitHio , caha- ueua su le montagne di Trento vinto Biorgo R de gl'Alemanni ,
inl'upcrbito di quefta vittoria , fi poneua in punto di ponemc- Roma folfopra \
e ThaiicTcbbe fenz'alcun Jiibbio fatto, fe tpifaTio Vcfcouo di Pauia non l'ha
'acffe con Anthc- mio riconciliato In
quefta taTta confurione d' colb non rcft Hihrio g amit di procurare , come buon
Paftorc , le cofc cJlhc , c df S int.i Chicli . Ordin , che non potdfero i
Pontefici elcggcrfi ij fuccclTorc . TI qui l'm dine anche \ tut- ti gl'altri
gradi ccclefiaftici appartiene . Fece \ na decretale, c oer tutto il Chri- ftianefino
la diuolg . Scriflc anco r.piftole della fede Cattlic.i , per le quali
confermaua i tre Concili) di Nicca di
Lfcfo , c di Caiccdonia , t rinrouaua , c dannaua Elitichio , Ncllorio, c
Dioicoro co'lor feguaci . Edific nel battifterio ^ della Chifa Laterancnfe tre
espelle , e d oro tutte e di pietre
prttiofe l'orn tre glorioft fanti
dedicandole , che furono S. Gio. Battifta , S.oioiianni Euan- ^ gelifta , e la
fanta Croce .. Vi f le porte di bronzo coperte d'argento vag: mente Jauorato.
Nella capelh della Croce l'haueua vn pezzo del legno della CrcJ fanta rinchiufo
in oro, 9 c f fepoko nella grotta di S.Lorenzo prelTo il corpo di ^ S. Sifto.F
fett'anni , tre meli, e dieci giorni Pontefice, e vac aopd h fua mmt^ altri
dieci giorni la fede . " ' ' ANNOTA TIGNE. Il , . . ; Come dalle lettit
Antiche d**r^eoto 41 Holhiro , cke fino ad tiog^* fi vejggeno Bar^' liikrio di
Lateraoo.fi cQa.ehe fi dee Hiiar, e a^aHihuMQ^c* Il che k aacUeioiaaicii'''
iteltiatidto hiioitocrtct F 4 SIM^ GoogI
r s r M p r i c T o t' j:SIMPLICO L PONT. XLVia crbAt SI M P L I CI O , che
nacque di Caftino in Tiuoli , fii fotto ITinperio di Leone Secondo e di Zenone . Perdoche Leone Primo veggendofi
grane- Zenone Ifao rJcolm|icr. _ _ _ mente infermo > design Cuo fuccelTorc
nelllmpcro LconaSccondo^ nato df Mariagene Tua forella^ c di Zenone lurco iiio
cognato. Ma vcggeidofi non molto poi quefto Leone il giouane da vna cruda
infermit {oj^TS^ibp fMoaerc R e gi preflfo la morte,!alci Zenone fuo padre l'Imperio . Odoacrc m quefto
de gli Hcra- mez entr ip Italia con grolfo eflcrcito di TurciJinghi 9 e di
Heruli , e facendo uprendc prefToPanaconHofeftePatrtio il iatco d'arme, lovtni,
e ^prigione : c lo fe jpofcia in Piacenza s L gli occhi di tutto l'cfci cito
morire . E Zenone , ch- Te(foro hebbe piet della calamit d'Italia , mand contra
Odoacrc Teodorigo R d*- Gockiw Gothiy ch'ali haueiu ^i moUo honoraco nella fua
corte tenuto . Cotui facen- do non lune? d*Aauileta preflbai fiume Sntio vn gnn
fatto d'tf jqe con i Oh K'tanI d'OdoacreJi vinfc . La medcfma fortuna heobc
ancpra pid volte contra ftdfo Odoacre, finalmente Je tenne tre anni aiifediato
in Rauenna. AHVltimo . l pfciriuafe , ( e ve lo ipingeiia ancora Giouanni ^ il
Vefepuo di quella Citt , > . . che
lo rice.^e per ibo compagno ldllinperi
Ma egli poi contra la fede,che ' di ddUdi&* Io fcce-nffiemc col
figliuolo il d feg^ " haucre huomo,che i contradiceltc>s infignor
Teodorigo dell'Imperio d'Italia. Simplicio in q uefto dedic la Chiefa di
ii-Stefano Protomartire fu 1 mte Celio, . c quella di S. Andrea Apoftolo non
lungi da Sanu Maria Maggiore , doue fin che l'edific . Dedi- cfcRc c ancor
queftJ^onteficcvn'altra Chiefa di ^. StefanoprdQR) S. Lorenzo vn* altra di S.
Bibana martire preflb il palazzo Licinio > doue il corpo di quefta vergine
ft riposo . Ordin ancora le fettimane > nelle quali i Preti vicende-
uolmentc AeiTcro fermi hora in S. Pietro , hora in $ Paolo > hora in San
Lorea> tQ i-ptr Io blfogno de'pentteati
e di qatUi ch'haucflfero vlitto il nto Batte- V fillio riceuere . Diuiic
ancora diilinie Tacerdoti in cinque re&toni la Citt. La . prima era quella
di S. Pietro, la feconda quella di S. Paolo > la terza quella di . >.S.
Lorenzo, la quarta quella di S. Giouanni inLaterano la quinta quella di S
MarlaMaMiore. OidmdfimlmemeaClieilOniericoiiondotKl^^ dal Laico la poiTeffione
del beneficio * Il che Upo da Qrt^otUk > e |U gif al tra Pontefici gotonaiQ.
CtocM ChiflftK>qmana fe^fetopriaMaC capo di tutte uiyiiii by Google F E L I
c E 1 r a ilcre gli (crtti di Acatio Vdcouo Coftantinopditano > c di
Tinioteo > p^rrooi 4k)CttliiiaIodiiioftivioch9^^ Pe^Ji oiiatt fciitti fi
prc^a Siinpitcio ^ voglb dannare,
eriproiurc Pietro VdbtMio a Aldrandra & irntatordtlU hereHa di Eurichio .
Il che il Pontefice fece , con qucfta conditiaie pcr,chc s'- c&li ir certo
tempo penitenza comalTc , rceuuto
da'Cattolici foffc Vogliono dfeunl^cliie in qodlt tanpi faffc Remigio Velcmio
dt' Rmb perfimfiiira&mi Remiga Ve ( ancora in qucfto ndleWlIoric fi legge )
batcciz Clodouco R. dt Francia. Scriffc feoaodi&s. ucfto tempo ctra
Eutichio mcAte cofe Teodoro Vcfcouo di Soria.e Cldoueo ftiM liagliati Catrholici da Himerico R de'Vandali , ch'era
dell'herefia de gli Arriani infetto . II perche lludol^ nipote di Teodoro ,
donna cattolica , e ma medefimamcntc con l'Huangclio di Matteo (c ritto in
Hcbrco di Tua mino . Ho- (a tuonato. ra Simplicio hauenda oottSta ordini e con pregiati doni k CtitL fimta ar ricchiti ,
creati nelle onttnatiooi , ch'egli fece 5S. Preti ,11. Diaconi , Vefcoui
, mor il fecondo giorno di jMarzo , e f nella Chicfa di S. Pietro fcpolr Co goucraata
, c'hcbbc la Chiefa Romana 15. anni , vn mele > e 7. giorni > dopa llqiid
Aimlficato ieft per giorni fioza capo hChiea
^.FELICE IL DETTO IlL P O N T, XUX, Creato del 48^ a'i^. di Marzo. ELICE
in. Romano , figliuolo di Felice pr(?tc| tenne ij Pontificato dal TcoJon^ Regno
di Odoacre 9 che fknorcggl tredic^annt in Iblia fino al Regno di Go , TcodorigQ . n quale Teodorgo ancorch s'el^g^efif , e&ccffc fcdia,e ca
faaigift^ Sodd Regno Rauenna, ne omriooaimeno, quanto tare fipiTotc, la Citt di
.orna di varij edi/cii Perciochc egli
rifece il fq^olcro d'OtTauio>e moki altii minofi edificij^ Cliteft^ dide al
popolo de'f^cttacolf antichi , come iln ay- ^ Kumato nel tempo buono e finalmente non lafirt col di fircjchc ad
vn'ottimo Principe di f^rc fi conucnifTe. E per firne (labile^ fermo il fuo
Regno,men,pcr moglie Andcfkda figliuola di Clodouco \K di Francia , &: vna
fui >rcUa diede , . . QOiico R dicyaa4ali
^ vna. delle foc figliuole diede ad AlaiicoRc d^ ' ' . * . - - Yifirv' Digitized by Google tt Q E t
A S I O t. Viilgocht, vB'altm nis diede
GonMaklo per moglie . In qncfto Felice tntda* cke Pietro EutichiRCvH
tonale detto eh haueite,comc heretico^haiiMo Mdb ioffc ad iftanza d' Achitio
flato r iiocatih dubitando di qualche ingsiiiiio^ cuo at> tonti della Sede
Apoftolica nd Concilio de' fedeli appi ouata di nuouo , e Pir ero y &
Achatio ne condcoo . JVla in x:apo di tre anni facuido Zenone fcde> che ^cSm
fbifero penite ViUNind Felice due VeftoHiyMelfiBa^-Viaieypttcte
ticonorciuctqtiefta verit gli atfoliiefl.
Pailtine coftoro in AliiiDOiipi to Ho pofero il piede In Hcradca , che
lafdandofi fubomare con danari, non fecero puntodi quanto haueui ordinato loro
il Pontefice Di che ragioneuolmenct
Brinato rdiOB raymato ourtllcf lo yn Sinodo^ ticfiondaniitio
oonieciiftjb^* kcaienti,e (moniaci , quefi dite Vefcoiri, e dalli Gommunionc
de'fedeli gli ifbo pagn . !Ma perche Meflcno fi pent del niaerrore,c lo
confcfs,gli f conftirut* to vn tempo di poter farne la penitenza e l'enciicU . Il medefimo Felice edift->>
CD prcflb quella cK S. Lorenzo vna Chiefa
Sant'Agapito , Ordin > che daVefc itoni foli leCldefefi
confccrairero.NeI Tuo tempQ vogiioQQsChe To^o Pitf^ ve fcriuetfe contri gii
hcretici vn libro della conuenienza , e coocordainA del nuouo,e vecchio
tefbmcnco . In quella et ripongono alcuni anche Giouan* * Da* m Danufceno
peribna do^tiilnu > e celebre Theologoilqiuk compoie il libiti k fcnteiae ,
nel quale tmit Gregorr Naatanzeno Gregom
EnttMii Ddimo Ahflandjino . Scrifl ancor alcuni libri di medicina > trattando
dell# caule dc'morbi/j delle !or medicine . Hora I elice creati, che hcbbe^ due
ordi- lutionifChe ftce il Deccmbre aS. Preti
cinque Diaconi >ei )a Vcfcoui , mor 2 h qil itll per cinque gii^ - ^ A N N O T A T I O N - - - ^
- lochiUMtticoftiii Felice Secoalasa oca Terso , poi che aoa fi po
chfamar Pontefice- colui^ckef CKaro itcIloScirmacontn Liberio Gelalo,
Pbtiiia,coIlocd primieiamenc 10 i,iciuiio i Ononici r^o^ri, che chiamata di
Sam'Agoftino . che fiooa^ lhaihdoOmtl,a^mtcui^nW^m9. aiaa da ijbaichiii ^ilia Chitii di SaaCa /
C L iV I O T. PONT. L. CREATO Thedorigo
ELASIO A fricano , c figliuolo di Valerio , fii in quel tempo, che ThcO'
dofrrgo-molTc gncrra Clodoueo Re di
Francia , e fiio fuocero , perche teuj^e vcciroAlaricqiU 4!Vingothi efuogenvo,
&occii^inb Digitized by GopgL A.fels.tfi^i^.fisilfti^S^ilJ'yj^^^ prchclt
parca la Clodoucolaguwa. EjhAuendolo vgw nciipci^ ^afcogna , e ne
prftfcflgouenoin riiKc aiAimengo figliuolo di ycntrc^h cigli mp^ettacQ ne
vcniircll mcdefuno T>dogaac frcfcendo il u^* IT'?^'''^ ^ fam^ljitfbiltnfc ,
e K&orgo^ . Cinfc d'vn forte mitro " ^ ^ ^5 .^^P* > e ponendone ti'
v ltiim confini d'Italia prelTo Au- ^.^S^^^ ^'^^ Pcfii'eraAncorgiouanetto; adottato A itKii^uid> queftoi^^ Atalia da' ntiici
ftranieri .Gclafio in qucfto S ttoii^o {Ocuni Manichei in Rema diede bandodidla
Ckt, e publicamcn- te preiro S-Mam Maggiore tqtt'i libri loro bbruci.lntci tfoi
la penitenza di IMcffcno ,:iliialc fi era anch'in ifcrltto fuflSdciitcmente
purgato, ad iftanza del feodo^a Oiicf fua Io rcHit d ^ffcndo dpCcn accurato de
molti flagiti j , 3c smktdij^hc titfleqweft djHa Olvcffa perle ruoZtt i Pietro,
e di Achati fi commettdiiano,ordmo,ch#* tofto di qucftall^raiberatez&i non
fi bcntiiiano. nefoircraperfcmpre.condennati,efattipri|uddcotrortiodc*[Wc^^ .
nrain queUa primitiuaChie coftunac d'aipctiarc molto tempo quelli , che
prcuari- Mwiiipotiitt 4Knrc, che Vitd} diiBflro ritornare aJla vera llrada . In
icl - ' tempo era appunto ftato Giouanm
Vcfcouo d'AIeirandria,e pei* fimi motoQit-
tOllca,inmodo traiiagliato dalle riuoltc di gucJli catrincilijche fc n
cra> fi^^ *w^iW*i" HP ^ipe benignamente r iccoko l'hauena . ' ' MAP^^ h
Chicfa di SJEiilEmia Martire . Dedic ocw quel- h i S. Ml^endwii 4cEleitf Clio
r"^ "Il T '^'^^i " r*^h
Miria rh k hrta Latirentina, vaiti miglia lungi da Roma . Am quello Ponfefiec
rnoko U ^icrojc 1 accrebb^ orno-E fi mofr fcmpre co' poueri amoreiioliffimoie
pie- Ilo diX.nt . Libero Roma da molti pericoIi,e dalla Urne fpccialmentccon k
brotnfiotl debite tempof^o^ imkatonedt
S.Am- brogio , e fcriffe cinque hbri cntrtL-Eutichia* e NHttto hcretic, &
akti due cont-a Arno . Fece dell'orationt grane, de elegantemente fcrittc,e
molt'epiftole 20""*cngmu^i^4ottc,vaiiKuoia^^^ . 1 quali libri
all'hora nelle re Anaftafi , ch;erainpo(brtrt^ Zcnc^taSa^pS^dUrli e gK .
hercticifauorifle. Onde fi vcdcjcheftvnlmwratore erri nella fcdeiJ^elTcndo ne auuerntonod pbbediice^ipoll dal Pontefice
Romano fcommun!cre. Della defiim attttonc fi ftiufcMltri i Vandali , e contn il
R loro^'infctti dcil- l^^'i^gijif'i^ino*
&affliggcuarioprifttliiifeiin(>. j "i; ^'^\P7"'^T- ^^^^'^
Pontificato , Hcrmano, ^ Epifanio, Fvn Vefcouo HenMn.fc idi Fama, 1 altro di
Capoa,con I auttont , e fanrit loro, raddolcendo del conti- BpifmioVe- *U0)d
cojh dmtioft^ con dolci,c deftri modi i crudi cuori de' Barbari,molco al- it
ccifc sfBHl^ltaha gtourono . GiotMraiiniinr,ffiQko in quel tempo nelk pallia
Lantonciato Abbate di Cf)iai-c , e Mesetioda Pofticrfi,pcriirtadi et - ^oDt, e
dottrina, chcCln^ittpn R i^di Frmf.i , /V
rinriUi fui toglie per- '^l'IZ^'j'^^^
4',"*="?^^^^"^* tcim II
Pntificato Tetto Ilmperio delITmperatore Analbgio , m ^iici tempo , che
Tranfimondo Re de' Vandali f chiudere tutte le Chieft de' Cattolici , c ne
confin 120. Vefcoui nelllfola di Sardegna . Vogliono , che aJl*hora vn certo
Olimpio Vcicouo Ardano in Cartane,Kftemmiando pubii* camcnte nel bagno la
Santifliina Trinici , foAe da tre lactteCelefti tticco > e mo- rifie, e
fofsc il fuo corpo afiiatto arfo . Vedendo anch'vi Barba Vefcouo AvrianoT
battezarc non *t chi con qucftc parole . Barbati bdte22.i in nome dei Padre per
lo Figliolo nello Spirito Tonto > Uicooo t che tofto l'acqua ne di^pariise ,
che piOt veduta non f . Gmdc per quefto minicoto colui> che afpecttaa di
eflfer brt> tczzato^'noAri Cattlici k n pafs . Anaftagio Porttcice,come
fcriuono alcu- ni ifcommiinic rimpcratort Anaftagio, perche fauor^e
Achatio bench la- fciatofi poi fedun-c
da Achatio , mentrcchccerca fecrctamcntc di riuocarlo daircfilio,ne contrift, e
Rl^ forte il clero > il guale, per cflcrfi nel medcfuno Tonpo il Papa fenza
conrcntimento de' Cattolici riftrctto con Fottino diacono di Salonchi , ch'era
dell'errore di Achatio feguace, dal confortio del Pontefice Anaftagio fi ritir
. l'cr la qual cofa vogliono , che per volere di Dio inferman*
dofid'vnfubitoilPnpa,moriirc . E qucftcg[ujJ.f^condo^giUp^*'p 1 ^-hc fi la "]ihcctici fLaccoftaSS . 'Aktni altri
vogUho, ch'egli , niencrel agio > per difciricarc il ventre , le inteftina.
gi ne mandaflfe , c ino> iriffc.Nel fuo tempo f Fulgcntio A fricano Vefcouo
di Kupe, il qual'elTendo da Tranfimont^o con gli altri V^cfcoui Cattolici
dell'Africa confinato in Sardegn;^ non refid mai d*in regnare , di predicare n
di ricordare tutto quello che per li filute de' fedeli laccua bi fogno , e per
fare la verit della fede Chriftiana cono- fccre, fcrilTe alcuni libri, De
Trinitate,De libero arbitrio,^: delle regole appar- tenenti alla fede , ^ anche
contra l herefia di Pelagio . E fece ancor delle orationi,graui,& eleganti
al popolo.Egc(ippo anch'cgli co' fcritti fuoi la Chic- fa ftnta foccorfc in
qucfti tempii jiCrchc fU perfetta dottiflma,e fcrifl le redole de' Monaci e la vita di San Seuerino Abbate con vago ,
& elegante ftilc . Fau- {io ancora Vefcouo nella Gallia, fcrifTc molte cole
in qucfti tempi, e quclIo,chc Sili le ne loda , fu il trattato, ch'egli fece
centra gli hcretici nel quale proiu, c
imoftraellr la Santa Trinit citcntialc . Scriiiemedcfimamentecontra nicl-
li,che diceuano ancora nelle cofe create clTcr cofc incoiporee . Dou'cgli col
te- ftimonio de fanti ;ntic hi , e dcll.i diuina fcritturn moftr folo Iddio
potere in- corporeo principalmente chiamar fi. Qucfto c qucllO|Chc se potuto
dire del P6^ tifica tQ 'CSM m C VI - fi '^etrjS^AiMfbgio; il quale m Tdfetftlt
11 DettaMMdtibitione , ^e dodici PretijC
fedici Vefcoui, e fu morendo 'didaftnedlNdlWllbrendli Chiefa di San Pietro
fepolto . Tenne vn'anno dieci nicf , e ventiqOttCogacilf U4^t dei Pontificato i
il q^ualc vac dof^ lui quattro giorni '
^SIMIAC P O N T Ub GRB AT JL-; ' SIMMACO nato inSardegna,cfigHuoIodiFortimto4afottorifllpttl d*Anaftagio creato Poiitefice non fcnza
grande controuciTia , e ducor- fcfma aoUi dia. Percoche mentre vna parte
SfeorlltUrono mol- WloK*"* tiie chiericitc laici per la Citt tagliati pezzi, ne H perdon pur^g vergini fa-
crene'monaftcni, e Giordano prete di gran bont in S. Pietro Jo-Vincula fil
morto . N (i farebbe rcftato di fpar^crc ancor pi fangue le il Confulo Fau- fto , ch]hebbe piet
de'poucri choi ic! , non haiiilTe tolt: Tai me contra Probino capo di qucftc
fcagurcMaucndo >op rjucflo nprcfo alquanto h 1? cpub.Clirt- bri . ndifco
cla'fondim:nti orn molte Chicle in Roma
. Edifio) quella di c'v.ifo con vn'arco d'argento di qnndcc libre . KclJa
Chiefa d S. Paolo j-inou Ja cupola, ch'era in rouina, e di vaghe pitture la
orn. E v'introdiiffc ilicrro h cupoja Tacqua
c edific vn ba^no da'foodamcnti . Dentro la Citt : edi* 'oigitized by Google il H/o IL HI t 9 o a;
ITallBirc di vane , e ricche opere d'argento. Vi c il conCcflbiio d'argento di
icv libre, & vn bdlo andito amoolo di marmi fini, e porfidi . Fece la fcsJa
in S.Gio- uanni , e Paolo acaebbe U Chiei di Sane' Arclungclo > e
v'iatCDdufiCe l'acauUb Eaificdaa'faodaiiKntiskmTibuftiiitkcapdfenti * e Glafira
petfone di molta auttort In Roim ho^
ipedali per i poiicri oreffo S. Pietro j c S* Paolo ordinando che non fi
mancall loro punto dt coi/:ne per lo viuer loro icdTe bilbno:Ptrcioch'^di fu
molto l^artegiaiio de' poued e fyaamc eoa gnn cadd^i Suutit e diimi Veftoiie ^
alm chxericH che per la fede Cattolica Ci litroUttiaDO in Sardina confinati J .
Kifece anco la Chiefa di S- Felicita , c ricdnc in m^lior forma la cupola dell
Chicfa di &Agnefe,ch'era per andar tofto in rouina.Riicofrc moki
cattiui,ch'ii| diitcrfepromncle fi ritrouauano . Ordin,che la DomentcatC le
felle de'martirf fi diceflc nelle MelTc, { Gloriainexcelfis Deo , ) Fece anche
, o pur in mig^Hor forma riduife il cimitcrio de' Giordani . Et in efretto non
lafci col > challx gloria di Dio appartencflc,ch'ei non facelTe. Nel fuo
Pontificato Gcrmadio Ve- Icouo di Marcia , che fu grande imitatore d'Agoftino ,
molto alla Chiefa Cmtk f ioud.Coui fcrffe fr Taltrc col quello,ch' ciafciin per
la fua iahift hiQgni fct melile venddue giorni il Poalficito; rcfl dop MkClUdk
per ftctegiontf^ r . A N N O T A T I O K
E . Qnefto pcrnicofo , e fao fcifmaftiil
quiiK^a! primo Ji Nuatiano . CoAdlpi dei J^iMMfio ineocioae.S Gregorio ne' Tuoi
dialogi nel Xi, capo del quarto libro, dovepatla diaiBafir4iscono . QViiui fci
frai fi ? edsraaoo oel mio iodiccdil^eniemeau aaootaci* C.Ii ORMISDA PONT. 1 I
II C K B A T O dc|y^tfa. tk arithmctica chiaramente fi conofce , Finalmente iu
col Se- patore Simmaco per ordine di Tcodorigo morto . Vogliono alciini,che
Ik>etio ^ in qucfta afliittione incurrcfsc,per haucr voluto oppugnare
grArriani, alli qiu- li Tcodorigo inchinaiia . Ma me pare la prima opinione pi
vera , Hora Hor- mifda perfuafione di
Tcodorigo, fece in Roma vn finodo,nel quale di nuouo dann g'hcretici
Eutichianioi riprouati . E per lettere , e per mcfi confort molto Ciouanni
Vci'couo di Coftantinopoli , ch'haucflfc voluto dalla medcfimA hcrefia
rcftarfi, e credere in Chrifto due naturi^ la diuina e la humana . CVicfto
Vcfcouojche il fauore dall'Imperatore haueua, poco obbed : ma egli non pafs
molto , che f l'Imperatore da vna factta celeftc tocco > e morendo fent
della fua empiet il caftigo . Pcrcioche non folamcnte era tutto in quella grauc
hc- refia inuolto , ch'ancora hauea mal trattati gli Oratori del Papa , e
pollili pof fopra vn legno vecchio , e marcio > gl'hauea con quefta
conditione rimandati dietro, che non
doucfsero toccar terra in luogo alcuno della Grecia : mana- uigafsero fcmprc ,
finche in Italia fofsero . E vogliono > che per coftoro faccf- fc quefta ri
fpofta al Pontefice . Ch'egli douea faperc , che ali Imperatore ftaua il
comandare , e non lefsequire i comandamenti del Papa , ne di qud fi voglia
altro, che ci viucfse . Fiu"ono gli Oratori del Papa in qucfta legatione
Euodio Vefcouo di Pauta , Fortunato VcfcouoCatinenfc , Venantio Pretedi Roma, e
Vitale diacono . Dop la morte d'Anaftagio , che f nel ventcfimofetiimo anno del
fuo Imperio , Giuftino , ch'era tutto Cattolico tolfe llmperio , e ne
^'J?"**^ mand fubito Ambafciatori al Pontefice, perche l'auttoriti della
fede Apo- ^ * llolica confermafsero , dcfsero anche tutte le Chiefe la pace . All'hora Hor- mifda
con volont di Tcodorigo mad anch'cgli
Giuftino i fuoi Oritori,ciod Germano Vefcouo Campano, Giouanni, e Blando
preti, e Felice, Diofcoro dia- coni , i quali furono dall'Imperatore riccuuti
con og^ni honore pofl[xbilc, Se vfc loro incontra per honorarli , tutto il
clero , &c i religiofi, e nobili della Citt in- lcme con (iouanni il
Vefcouo di Coftaritinopoli . Quelli ch'erano dcH'iftefsa opinione con Achatio ,
dubitando della venuta di qucfti Oratori , in vna forte Chicfa fi ritirarono ,
e mandarono far'intendere all'Imperatore
, ch'effi non erano per a fscntire mai
quello , che la fc-dia Apoftolica tencua , fc non fi daua Jor conto
prima , perche fofsc ftato dannato A catio . Sdegnato con loro Giu- ftino, li
cacci dalla Chiefa, e dalla Citt . Il medcfimo fece Hormifda de' Ma- nichei,che
di nuouo pullulauano in Roma , e s le porte di S.Giouanni i:i Late- rano tutt'i
loro libri publicamente bruci . Eltendo in quefto tempo morto in lUcrico Va-
Africa Tranfimondo Ro de'Vandali,f in fuo luogo cktto Ilderico iJ figliuolo,
i^'oi^-^ C ch'egli d'vna figliuola di Valcntiniano , fmprigioncra , gi hauuto
haueua, Cofui non imit i'hercfia del padre:fegueivio i bUoni,c Cattolici
ricordi di fua madre , riuoc tutt'i Cattolici , che fuo padre confinati hauea ,
e li lafci nella Joro fanta religione vi nere . Fur^Mio nei medcfimo tempo
mandati da diucrfi Doni ofTcrf Principi in Roma molti prefcnti , perche ornale
le Chiefe de' Santi vi foflfcro . djucrf
- -r . Principiali, Chiefj di coperto di tauolette doro , e di vane, e
ricche gioie ornato . vi mando Anche vnn patena d'oro di venti libre , e di
giacinti fparfa, & vn fc hi fc ito d'o- ro circondato di gemme. Il R
Tcodorigo adom anch'cgli la Chiefa di S,Pie' tro con vn traue d'argento di MLl.
liurc . Hormifda ancora volle in qucft Principi gareggiare . Pcrcioche colloc s
l'altare di San Giouanni in Latera- no vna corona d'argento di venti libre , e
fei belli vafi d'argento . Don ancor dieci fchifetti d'argento alla Chiefa di
Sin Paolo , Ma creati nelle fue ordina- $ioni vent'vno Preti , c LV. Vefcoui ,
finalmente ' fei d'Agofto mor > e f nella Chiefa T B Is I C f . MI. ^
cener ch'il Re loro di difdpUna militare
, e non di lettere erudire fi dvueua '. ' ^ Ciucino c(fcnclo molto
vecchio,anch'cgli qiiafi in qitcfto tcpo morjifcijndo i Beft.1cno'di GiuAiniano fiaiiiiolo di iua lordh riinpci
io. Vioi i aiichc Clo.ioueo lic di I ra-
'iajafcindo iTioi (bcccflbr iiel i egnu quattro figliuolLFuraiio in
quefto tempo ^j^g^ * celebri Benedetto da Norcia, che diede iolcalu le regolk,
e la via deila vita -^^^ Mon.iftica , e Brigida di Scoria Santi llnia donna, c
Cioiunni Prete d'Antiochia > " ' che molte cofc contra quelli hcrctici
icrilTc , che vokuan() > che Chrifto io vui fola foibnza s'adoraiTe . Vuole
anche Ifidorp > ch'in queftt tepapi viudfe vn ^er^ fo VefcGUo
Spagnuolo,chiaihato Ciprgiu^ che fopra rApocalini c molti eie- frjiza fcrifle .
Hora Giouanni Pontefice prima,ch*m Coftantinopoli andalfe, ri- ece tre
Cimitcriji il pi imo f di Nereo > & Archilco,s la via , che mena ad Ar-
dea i il fecondo di Felice , & AdwttQ Marttr^il terzo d^ Pri^la^ Omo ancora
di gemme , 6 d'bro l'ljfare diS. IHetro .
ne port feco da Cftintinopoli > che donato l'Imperatore gJ'haaeiia ,
vna patena d oro di venti libre , & vn calice d'- oro ornato Ai gmejdi
libre cinque,le quali cofc io pcfo, che con lui fi pcrdelTc- TO,e non vedeuero
altramente Roma . Cre nelle Aie ordinationi, che lece quin- dici Vefcoul;. viogliohi ch'il f\b corpo folTe da Rpuenna
portato In Ronutyjtc' Mori M,^ a Vcntifette di Maggio nella Chicfadi S. Pietro
fepolto. r\ due aOD>& otto Maggtob mdl Pontefice, e vac dcf> lui 58.
giorni la fede. V . * F E LICE JV. da
Samo > e figliuolo di Caftorio > ne pafs col Pontificato fino G
altcpodiGinfiimino uqoateperiMM^BiiifiirbflioCiptcm be dc'Perfi belle
vittoriejC ne trionfuPafi; pofcia Beliirio in Africa , c vinfe,e quafi eftinfc
del tutto la nationc dcVndali , e fece catttUo il loro U Ge- Beliriogri
lifmerio , e lo men poi nel trionfo . Amalafiunta in quello trauagliau molto in
SfiES? Italia dalle rinotoe deYuoi , ellbidok moro AthaMco il figliuolo >
colqual trt- . - ^ j tta^liata vtu menata hauena^ fece Aio compagno nel Kegno
Tieodato fuotconfo* TcomoQo I ormo . TI q ual Tcodato,era talmente nelle
lettere Grechete Latine dottcuche ne (bo fe 4riM ' con molta eleganza vn
hiloria delle cofe de'tempi fuoi , c f molto li^ * f wla dticiplina Platonica
addito i ma dall'iBjtro canto auai ne'negotij tardo: J - Pure fpinto da
Amalafiunta, guerreggi co'BofgogliQill , e con gli Alemanni, a i ' * igli vinfe.Felice Pontefice in quefto
volto tutto algouemo delle cole della Chie- da Santa,nc ifcommunic il Patriarca
di Coftantinopoli, che nelle cofe delia fede . [crraua , & edific nella via
fiera prelTo al I oro Rom. la Chiefa di S* Cofmo > e / " ' , ' [fitMft
adhnggiiiYedc^aieggsin^ ... , y Google ^
BONIFACIOII. che la CWcfa di S. Saturnino nella via Salarla , che yn'inccndio
l'KmiPta g^ttHf^ CifEodoro rerra .
Scriuono alciini,chc in qucfta et viiiclfe Cafllodoro,ch'cirendo Scnato-
Prifc^mo ec- ^otQ cofc del gouemo d'vna R.cpub.fcriflrc,& eficndo poi
monaco, le fenten- ccl lente gri 2.C del Salterio io elegante ftile
compofe Vogliono ancora , ch'in quelli
tempi matico . Pri fciano Cefariqnfc>cccellente grammatico,!! Aio libro di
grammatica compo- AraioccPoc' nelTc. Aratore ancor Suddiacono in R.orna,gIi
Euangelij in vcrfo hcroico fcriUc. * Lodano anche in quello tempo Giulliniano
Vefcouodi VaJen2a,che predic , e fcriffc molte cofe appartenenti alla^fedc , e dottrina
Chriftiani . Hor'hauendo Felice nelle fue ordinationi , ch'egli fece , creati
55. Preti , quattro Diaconi 29. Vefcou , a'i 2.d'Ottobre rnor^ e fu fepolto in
S.Pietro, hauendo tenuto il luo^o di Pietro quattr'anni , due mcfl , e.i
J.giomi . E vac dop lui tre d la fede . BONIFACIO IL PONT. L V 1. CREATO dd j
jo*a*iio di S. Sofia edificare , che non ne hi il Mondo vn'altro maggiore . Nel
Aio di Coftai.a-ltcmpo adunque fu creato Bonifacio Pontefice, non per fenza
contentionc , Rop. Iidachijpcrcioche efsendo il Clero in due parte diuifo , ne
f da vna parte Dioicoro in tdilicaca . /|^^ ^i^.^^^^ ^ j,,^^ quella riuolta^e contefa del Clero vcnt
otto gior- ni , fin che con la morte di l^iofcoro fi quiet. Reftato adunque
Bonifacio Iole, fi volk tutto alle cofc , che per riordinare la Chiefa
bifognauano , e Ir l'altre fci w"'"iu ordin , che non potcfsc alcuno
nel fuo Vefcouato elcggcrfi il AiC(;cisorc. Il cicURom, che f poi da molti
Pgatelci conlcrmaw . Ordin niedefiinamcntc , che dop4 9^ U fflot del Pomefic Te
fofse poffibile in capo del terzo etdfno gli Ti creale il pfc^fyc^ j^pcIcIiB
coIdfffdHN non ne nafcdfser tdtiom,t rhiolte in Roma, volle ancora , che mentre
fi celebra , fcfsc il popolo ditiiib dal Clero . Molti gentirhuom Romani, mofH
in quello tempo dalla fantit di Benedetto da Norcia) s'androno veftire Monaci in Monte Cafno ^ fr li quali
furono mol- ti duar M^MiTf^ ^icl^9> celebre in miefti temf Pioniggio Abbate
, il Pltcid. cS ^[inle in Roma cofnrj^ionijniraugltore il cakolo della Pi^
compofe.Loda- Maoco no anche gli le ritti dt Facundo cohtra alcuni lutchani
heittici , cnc all'hora gj^*. puUulauan^. ^^rtino medefnoamente con k Prediche
> e cf'fcritt (boi ne ri- 1^ J tnfiedairiierefiftArrianaalh verit de'CattMici
li ti^^ E Bo* nifacio > hauendo tenuto due anni > e due giorni il
Pontificato , moti a'r7. dX)c- tobrc , e fuiMjUa^likiAdiS Ptit9Qepolto.
VacUSedc 4QPpo h fi!ia morte 0 I O V A N H 1 I I. i P a N f. tv IL Qeaidel
5;si*ia. cltaiiio G'iSwiNK fecon^o Roncano , e /gffuolo di Proietto >
della cntn^a ddMontc Celio , i' ancor>egli
tempo di Giuftiniano . On p to-
fto fi vidde Pontefice , che dann il Vcfccuo Antimo , perche trauiato fofse
nell hcrcfia di Arriani Alcuni vogliono
, che quello fofse Vcfcouo Co ftantinopoitano. HoraGiuftiniano volendo ricooolwrc
per iUperiore la Ro- mana Ouefa mand in Roma due A'efcoui Hippato, e Demetrio
con ricchi doni, perche falutafscro da fua parte il Pontefice, &offerifsero
alla Chicla di San Pietro que'doni , che furono vn fchifctto d'oro, tutto
ornato di genune, di libre fei , e due fchlfistri 4*ai^to di libre dodici , e
due caHd d 'argento di li- bre miindtdJn quello mezo Mundo Capitano
dcll'efcrclto di Giftiniano,pre- le
forra Salone fortifTima Cirr'i , c vinfc i Cothi in vm finguinofa
battaglia Pcrciochc Mundo iftcfyj con vn
fuo valorofi figliuolo vi mor . Di chehcbbc fommo dtfpiacere Gitiftinitmo ,
ch'eper la virtn, e per h fede dt ltii> fartemcn* te Tamaiia . E Giouanni
Poritcfice , di coi poche core ^liiftorci fcriuono , ancivi6.. .. .;;;.:;::::..
1 1 'AtntUnanta Hegina d'Ita aire MSii* AGAPITO Romano, c figliuolo di
(Giordano, Prete della CHtefa diSJ Giouanni, c Paolo, tofto, che fu creato
Pontefice, f aa Theodato manlato i Cbftantinopoli GiiiftiiHano |1 quale Ci ritroiuua forte con
quello Princip fdcgnato , per hauer confinato primi Amajafiintta'aiajre d*
Atalarico neirifola del lago di Jiplfenna , e poi fattala anche moriWfc Era
que^ fta donna talmente nelle lettere Gilcchc , e Latine vcrfata , che non
d^ibitaiia di ragionare , e difputarc co nquaj | yoglia dotto di auci tempo ;
Ella fapcua co^l ben parlare nella linguali tutf snelle nationi Barbare,
ch'ermo in quel temoo a'danni deirimp. di Roma venute , che con tutte fcn za
interprete ragionaiSi* Talmente dunque
Giulliniaqo la fua morte difpiacquc> che minacci Tco^ dato la guerra .And dunque Agapito in
Coftantinopplj ,doue A dall'Imnera- torc con moItTionore , e cortcfia nceuuto,
di otaeafiewdr'a per Tebdatok oa^- ce . Ma f tentato, ch'haiicffc voluto
l'opinione de gli heretici EutichMcoul fermare . Vi fcoffc il buon Pontefice
gl'orecchi . C Giuftiniano, ch-haurtb6S Qgm modo voluto riufcirc col fuo
intento, iiicomiuci dop i preghi aJ/toM? incorkininacdc. A]^^^ \ Tifitare, c
vedere Giuftmiano Chriftiani/Gmo Principe, 8c h ritrodato Pioclctiano nemico, e
perfecutorc de'CattolicL Quefta libert di nu ^*JJ[^}^^9^^. 4 ^^i? ^iP'^^ l ^^jP
Giuftinianw |pilleirok>ni]oco,ch*wlf con k fede Cattolica fiftrinrc.^ cacci
via AnthcmioVefcono di CoHantinopolii die 1% ', berefia di Hurichiodifcnfaua;
riponendo nel luogo " di queftohcrctico Mena, ch'era Catto] icoTc che fil
da Agapito confacrato. Ma poco ^' appresoli buon Pontefice in CoftSn- ^
tinopoli mor a'2i.di Maggio, e ' iu il corpo dentj o \'n'arca di plonm portato
ia Roma, & in Si Pietro fc- pol- j(OL Viife Pontefice x ijneil > e 1
giorni. vac due me- . fi, manco vngiop
" P9^Sedc, SlLr Uiyiiiztja by GoOgle S I L V E 11 I O. tot ILV ESTRO
PO^^T. LIX S TLVERJO CSpano fidinolo di HorftiKHi v cfccmo, fi per or49C di
Tco- TcoiatoUo dato creato Pontefice , noncfrendo prim/ fol-co d'iptcruenirui
raiit.>ric.\ tho. de'R : ma s ben qucUc de gl'Imperatori . Aia voifcro qui
pi le miiucce di Teodato , che ra^ion'alcuna di decreto , ch vi foflfc .
Percochc quefto Principe minacci di douer far morire tutti qiid chierici >
ch'alia dvacionc di Siluenononaffentifrero., AirhoraGiuftini:ino, cperqiicfto,
c pjrvcnLlicrc ancorala morte d'Amalafiunta , mand in Italia con vn'cfji cito
Bciirio Patri- gciifarJoTe tio> il qual naui^ando tocc la Sicilia prima , e
nella diuorionc dcll lmp-la nccon cfcrd ritenne. EfCendo in quello morto
Teodato, pere he iGc>tht fi crearono il R'o m iu!ia centra la volont di
Giuftiniano,fe ne pafs Bclidirio in Itali i , per liberarla dal-
JfJilJSi?" latirannidedc'Gothi. E venutone in terra di Lauoro, perche
Napoli 11 ritro- ^ - uaua ribelle dcU'Imperioraflcdi, la prefc forza, e diede
asoldati ,facco, e neinaadd 'fil di.^ad&tiiitl Gi/thi , che riuiienano in
guardia , con vr.a gran parte de*Cittadtni, mnafdofoie (fece quante HmciuIIctC
Tancfulli v'erano,con altra preda,chc fatt'haucua . Furono in quefta vittoria
le Chiefc r;Kchcg/i ite , c violate le donzelle, e fatto tutto quello, che da
vn'efrcito vincitore in vna Citt, che n prende ifor2a,(re fi fuole. nidi pafs
tofto Belifario inlloma , 3c cntrandoui di notttdentro^tanto fpaucnto
a'Gothji,chcla guardauano,po^c;,ch^(;o,l,; ma. ltio CO tofto il'megKe^die piiote in Roma,0icdo
l>afto0t,f; loffc doUc'dcbofts la mi| *55:t! I?'*'*' TaltroatU Prenefttna > e fi ongiungono
pofcia infcme cinciitt miglia fuori di Roma . E per togliere all.i .^^^^^Ar
*^Cttta l'acqua-tutti gli acquedotti fpczzojche vogliono,chc quattordici
lolfcro. vkSc ^ \*cup ancora eor^yna-partedell'cfercito il Porto, epofcpcrciin
gran cai i- riti Romani, ch*edaua guerra, e dalla lame traua gli ati fi
rtt'otiittano . In 5(.jf,n2 (cfio lucilo ad iftigatione di Vigilio Diacono e
Cittadino Roncano , Tlmpci atricc nella Kora iheodora con vn'ordinc
mriaccicuole commanda Papa Si lucri o ,
che debba ^ Chicltw cJcci indole dcp>onendo Menna, riuocarc in
Coflaniinopoli , e nella fua priftina- ^-/^
dignit AntheniQ,che come se dtto, era per i'hcrtiu llucicliiana , che
difcnfa-:i^v m c tencu4 ^co riproquo ^ e sciato vm . E PO^iifi
iIPqptcfic& rictifai|a di; Digitized
by Google SiInero> P- f% sforz* IO-
ariooiK care ti P- paro, c man- dato IO clilio
V r G? 1 t r o; volere ci fare fcrtffc cdfcricamentenmperdtrice BcIiTrro, e li commin lo, chiaiidic
douutadeparrc>e cacciare via SilucrioA' in fuo luogo riporre Vigi- lio nella
fcdia di Pietro . lkliCirfo,ch'era tutto alla guerra volto,ne diede il cari- co
ad Antonina fua moglie . La quale hauendo molti tcftintioni gi da Vigilio
fubomati,i quali dcponcttaiiojcoiiic Siliicrio hmem pratticatcve voluto dare U
Citt in potere de' Gothi > lo sforz
doucr lafciarc il Pontificato
& vcftirfl Monaco . Ne le
ball qiiefto , chcancor'mibla di Ponto lo confin , douc il buon Pontefice non
fcnza opiniqnc di int it vi mori . Vc^liono > che in quefto tempo i Fnncefi
con lettere , Con meO p regaUmcaUtancnte
Benedetto che mandaflc lro alcuno de* di&tptM fiioi,pcrchc ' Gatti la vita
mon ifticajch'elTo prelTo Latini inftituita haucua,infcgnaflc . 11 che
BenedettOjmandalfe loro Mau- ro >il quale e con la vita,e con 1^ parole ne
diede .V Galli la regola , el modo del ben viuerc/; v'edific ancora molti
Mnaftcrij . Hora Vigilio dlndosfecoodo^ che Amontoa' volua , dalli Chierici
Romani dimandato, f creato Pontefice
*rcnneS!liKrioiI Pontificato vn'anno.cinquemcf, e dodici giorni, e mor
final- mente come se dcttanell'l fola di Pontone fu ippolto vetitt dt Giu|po .
Ne ih- riiora.1* fede pi^c li d vac Y t
C I L 1 o PONT. L x: C K B A T O Trodorohr- Ktico. BefiMio Victge da_> Roma,
ek) fi pf%{oiiie ICILIO Romano fH fotto rTmpcno di Giiiftmiano fttto Porti,
fice e nel filo tempo in Coftantinopoli
fatto il qiunto fmodo con- tri Teodoro , e gl'altri hcretci , che diccuano ,
hauerc la Vergir - f ^ u..^**.I>io. Ondefumqtieftoii-' V deTe
Haudomqueftobieiokaefciuto Iklifanorcfoxito, perch era vn am^ SScio , enouc
g?omi fcmprcftato nella Citt , che difenfata valomlamcnte ha- uea> deliber
d'vfcirne, e fJrne con Vitige il fitto d arme in ^^^^^l^r^ i cui parcua d'cfTerx; inferiore di gpntc ,
attaccato f^^J^^fH^P * gran fretta in Raunna fi ritoffid- Bdiftno con ogm
ccler^pofllbile^^ui Idcntro Raucnna con tutta la Oia famiglia lo fece prigione
, con gran P^^c^ fiioi Baroni . E quafi tutta Italia ricuperata > fc ne
ntomo con tutti uinCoftantinopoliincapodclquin^^^ ' ^ geramcoroata . Edific
ancor' lue fpefe In Roma due hofgcdali ^ j v"o^elU yU Uu , r^ltro nclU f lanainia
. jtdific ancfemOftflHiomflnoa^ Digitized by Google VIGILIO: ^% Gioucnale^ li
diede tante polTeffioni , che a'monaci, per potere mantcneruifi , i baftanza
foffero . In queft Teodora faceiia grand'inftanza Vigilio, ch'an- Tcodoi daflfe in
Coftantinopoli , e nel Tuo luogo > come promcffo gi haucua , Anthc-
'"^P^'^icc^ mio ne riponcfsc . Vigilio dall'altro canto negaua di doncrc
farlo,c dicaia, noa doucrfi l'ingiufte promeiTe oCfcniare , e ch' lui parcua ,
cjiunto Agapito , e Sil- uerio contra l'hcrctico Athcmio fatto haucuano,con
ogni ragione fitto fofsc | c che perci non douca cCTo per conto alcuno ritratta
do.Di ci oltre modo T'eo- dora fdegnata , col fauor d'alcuni Romani , che le
applaudcuano, ne chiam Vigilio in giudicio,e'l fc reo , perche folTe con le fue
irodi ftato cagonc,che Sii- Vilio pt- uenofoffc confinato, e perche per fuo
ordine fofTe ftato da vn Aio nipote tal- JV***^**" mente vn certo giouane
battuto , che n'era morto . E perche non poteCfe Vi- CoSinua!" gilio
fuggire la icntenza , e la pena , ch'era per fcguitamc , ne mando vn certo poli
, Anthemio in Roma con ordine , che fe Vigilio moftr.iua d non volere
obedire, forza lo conduccffe fc in Coftantinopoli . Venutone coftu in Roma
, c vo lendo gli ordini della Imperatrice cfegiiirc, pigli dentro la Chie di
finta Cc' cilia il Papa , che in memoria del fuo natale li ftaua , con molta f.
rta comparten- do al popolo di molti doni . Anthemio col fauorc d'alcuni R om
ini lo prcrc> c lo men feco in Coftantinopoli . Vogliono , che il popolo di
R >ma , cflcndo- ne fopra vn legno portato gi per lo fiume Vigilio,li t
IrafTc de'lali,c beftemmi- andolo qxicftc parole diceffc . Poi che ne hai tu
cofi male i Romani trattati,ogni male fopra di te ne venga , Giunto egli in
Sicilia , & clTcndoli da quelli , che lo , condiiccuano, pcrmcflb , ordin
alcuni chierici , e fr gli altri Ampliato prete
' & Valentino \ cfcouo , a'quali ordin,che in qucfto mezo , ch'elio
non vi era , il Clero,e la Chiefa Romana ne goucma(rero.Lrendo poi giunto
prcffb Coftanti- nopoli,gli vfc con gran compagnia Giuftiniano incontra-Et
entrarono poi nel- la Citt col Clero auanti fino alla Chiefa di fanta Sofia .
Incominci Theodor! pregare Vigilio ,
ch'haueltc voluto la promcffa attendere , e non mancarle in cofa,che lei tanto impoitaua , per hauerc fopra di fe
qucftaimprefa tolta . Ma egli rifpofe voler prima ogni fupplicio foffrrcchc del
fuo fanto propofiro mu- tarfi . E perche l'Imperatrice con gli altri , che con
lei erano , fieramente lo mi- oitrippt fit- nacciauanojdifs'c^Ii clTere Dioclttiano^e n Giuftiniano venuto. Per le quali ti a: Papa
in parole ne fu egli m modo battuto,che manc poco , che non vi lalcialfc la
vita . Coitaituau- Poftofi dunque in fuga,nella Chiela di lnt'Eiifcmia,chciu
preffocra fi ricouc- r.Ma ne f tratto
for7a,c con viu fune alla gola, guiia d'vn iadrcMie.ne fu per tutta la
Citt publicamcntc fino al tai do del di menato. Pofto poi dentro vna cruda
prigione , & pane , ^ acqua
folamentc vi uendo , con tanta paticnza q\iel tempo , ch'egli vilTc , il
fofferfe , che non diccua mai altro, fe non che afta pecci^io meritaua per lo
peccalo fuo.1 chierici, che quiui di Roma accompagna- to Tnaiieuano , ne furono
paj te condcnnati in efilio, paitc confinati
cauarc metalli . Ma pricghi poi
de'Romani , che haueuano gi mutato parere , e fa- cendone ancor Narfete iftanza
, che da Giuftinuno era ftato mandato in Roma contrai Gothi , f Vigilio con
tutti gli altri fuoi lalciato in libert , perche in IfAlia fi litornafscro . E
venuto in Sicilia , Vigilie, che contanti djpacer , e ilagelH n e cjiquc giorni
la Chiefa fenza Paftore . ANNOTATIONE. l'IfgrtImo, jKt liaocre l'n titadi
S'lucrit>rat>prdectf.' Cic^,t?h,oc e l'and ttltttponen- Icalit. efnoi
do facco . Giunto poi monte Cafino per doiier paffarc oltre in
terra di la- lioro/ in quei luc^o da San Benedetto conorciut09 ancor che in
habito di fan" . prillato gli andalw soand , emintcdMo ancora pordie co'^Chr ftiani tanni .crudelt vlaffe .
Partito di queltuogo '> fc ne pafs in Abruzzo , e prcfo Bene- '
ucnto forza , Io fmanrcIJ della
muraglia . E volto poi fopra Napoli > l'alTc- dic^ prefc Cuma^ouc con gi an
mokiiia fi port . Pci cioche hauendo ^ui pre- fo vn gran nunwmdi donne Romane ,
Ib rimand in Rosu \* fitcrfattiiti e pa-
renti intatte . Prefa poi Napoli , e fattofi fgnoreditittu quellapaitfc
d'Italia^ Romafac- ch'c alla .Sicilia volta , fopra Roma fi moffc . Et hauendo
prima occupato Por- ^i^S to , opdc foicuano andare in K oma le v etto uaglie ,
aiVrinl i Romani in modo e M bocu. .^i ^fi fbtfoftedto lltrauagli , che furono
i miferi forzati airvWmo mai- gianie^xr e Arcma ncccfltl carne faliinana . Finalmente dando quello
barbaro vn rcrnbiic nflalto dalla porta,chc mena ad Hoftia, prefc Roma, la
facchcggi, & abbruci . Scriuono alcuni , ch'egli hauelfc .mimo di non fare
la rouina nella Citt, che vi fi fece, e che per ci faceffe di notte bandire per
tutto, e comanda- re ' foldati,ch baftafse loro quello, che fatto fi eia Ma tutto qucfto pocogio^ n . Hora hauendo
l'Imperatore Giuftiniano quefte rie nouelle intefe , mtiuld NttfcicEu- tofto in
Italia Narfetc T.unuco con grofso cfercito . F Narfctc,come vogliono J2iffi!S*
*^^*'> primieramame librare , emendo poi Rato dalllmpcratore per fuo came-
Si inUia con ' i^i^^ accettato co ben feroi elle Gftimdbno che il Aio valore
conobbe, lo ( nal Gothi Patritio . E perche daua Narfcte di, ft gran moftra di
religiofi) , e di valorol Alboino K infiemc : e per- la gcncrofit,c gratta
naturale, che in lui oltre modo rifplendeu^i, de* looio-cri da tutti
mirabiJmentc amato . Hauuto egli dunque l'efercito Imperiale in nwno.cmrftekrcgcnti ,chcancora
AlboinoRde'LongobaitU XtaHfi mGimit vtw^^ fcoiAMii giproata, a vinfe, Ji tqgtt
t piez^ U . -pctfe: Digitized by Google ^i l>c4agio viuclTe Caifiodoro
Monaco , che f prima ConfoJo in Roma, poi Vtndtorc, e fi- nalmente dando il
calcio alle cofe del Mondoja vita monaftica abbracci. Vo- gliono ancora,che in
quefto tempo Vittore Vefcouo di Capua il fuo libro delle ragioni della Pafqua
componeflc , doue fpecialmcnte riprende Dionigio Abba- . ic Rom. che non fapendo,chc
fi dicertc,n hauelTe cofi inettamente del cal- cido della Pafqua ragionato, e
fcritto . Furon anche celebri nel tempo di Pelagio cofi in fantit , come in
dottrina , e Sabino Vefcouo di Canofa , Gregorio Vefcouo Lingone fc , e Bedafto
difcepo- Hcrciilano lodi San Remigio , & Vefcouo di Araflfe . Herculano
Ycfcouo ve-. Vefcouo di Perugia f da Tot ila morto , e poi nel numero de' finti
ripofto-Pelagio mor .V4. ' di Marzo hauendo tenuto vndici anni , dicci mcfi , e
vent'otto giorni il Pon- tificato, e f nella Chiefi di S. Pie- tro fcpolto,
hauendo gi pri- ma nelle ordinaiioni,ch*ti fece il Dee. creati vcn- tifei
Preti, vndici Dia- coni, e trentanoiie Vefcoui. Rc- il dop lui tre mefi,e venti
feidla Chiefa fenza Paftore. GTO- GIOVANKt DL GIOVANNI I I L PONT. L X I 1^
Ciu?^?nf> Tm I O V A N N T Tir. R omino , e figlinolo di Anaftagio
d'IIIuftrc fanguc, ter. c Cuoi oc l X f Papa
tempo di GiuXtiiio> che nell lmperio
Giuftiniano fuccdfe tti. fmnonJi
ai&Tiigliin coi alcuna. Perch'egli fi auaro cattiiio efSr paco^ fpoco
cerio.Ma qucfta ftelTa dna pcrfua- r r
Aonc,& iftigatMinc^taletmlinaleiiolifclieluiieaiioNar^ Narfcte Eu fetc,chc
dltalft fc n'andaffcc
conigaiilliiiilofeparolc Io chiam, dicendo^h* nnchoindu ce i Longo- era gi
tempo Di che _ che ritornaflTc IT-unuco alh rocci , \' filare la lana bardiTveni- fdcgnato,quanto
pei ci fi conucniua . Karfetc qucfta rifpofla le fece , ch'egli le teto ItiUa.
haurcbbc tale tela ordita, che haurebbe
gli emuli fiioi loeAricabili fila telTutc 11 cos in effetto fece. Percioche* e con
lettere e cdn'ineffi chiam in Italia Alboino R ie ne Arebbe iinza alcORdnbbio
perfo anche il nume fc perfone di
Santlfima vita non Fhandfoo iit tanto bifocno foccoric . Perci che , e Paolo
Patriarca di A qiiilcf a y c Felice Vcfcoiio di Treuigi , tcfio che in Italia
il Longobardo Alboino viddero , lo rjddolcirooo,c lofieoeroa qac'niire-
rpopoHflimciiidoeteodimlIo,ch'egUcolltaodrcitorvcm FoF>ieia tonato ancora
peHbna di ^rand'eiocpinza ,e dottrina , e conrdbnpto della vi- Felice Vefco ta,e
co'fcritti fiiot ne rec i Gothi pi
hiimam coftumi, e pi cfirili , che non fi odi .Tccn> vedciunohauer prima.
Percioch'cgli fcriilc Stgiberto lorKvn
libro dci^'* gonenod^rn Regno > e compofe con eloquente ikflela viti di
&MtircAo . Scn% lUinoaicilidiCheCcnnano Vcfcouo di Pargi^perfonainttffima
foifc ancor'cgH in quello tempo, e tencflc talmente li R di Francia in
Cartolici, c politica vita ,
chcfrlorodtrelf^roncydipictyed'humanitconteadeuano'infiemc. Ptrcio- che non
vedeuano in Germano V i rt , ch'cifi nuo nitaflro ; tanto pofilxio gli cicmpi
d'vn buon Paftore. Nel tempo ^GkMianni vennero gU Armeni alt re^ de di ChriftoA
egli,haendo temitoil Papato tredeci anni , manco cjuittro d, mori finalmente di
Luglio > e fu nella Chidi. di S. Pietro icpolto. Vac dieci mefi , e tre
giorni la lana fede dop lui j:BN EDETTO
L PONT. LXlIfc Qanodcl575a*i7diMigBb BENEDETTO Romano figliolo deBmfido fft
^temjpo dt Tiberio II. ch'era da Giuftiniano per figliuolo fiato a^dort^to , e
lifci.ito poi Alo hcrcde , e fucceifor nell'Imperio j e con ragion certo, poich
in lui tutte quelle parti 9 e auelli ornamenti erano clitnvii^rtUR0pij|nc{pe fi
ri* chiedono come fono la cicmenzaja GiuftitUjk pieilbla fiigiewi la fipenza la
coftanza , e la fortcT'z.i dell'animo . Fu ancora oltre modo benigno , e
liberi- le con tutt,c fpccialmcntc co'poueri. Onde il Signor Iddio molto lo
prorpei-OjC copiol ricchezze le diede . Percioche andando e^i vu d tutto
irpofierato p^r palazioye reggendo vna croce di marmo poia gi nel
f^uimentOittitto deuotdf perche non n calpeftaffcja ( tor via,& in luogo pi
honctato riporre . Ma (ot- to quefta prima nel medefimo pauimento vn'altra,e p
)! anc:>ra fott j qucft i vn'- aUi a croce ritrou. toltele tutte s,vi ritrou di fotco vai gran
copia d^'oro ik^rgBBo, niMcrU alh ila
libcnfiti propottionu 1 dc.4pcmeiigran'parte Tiberb U. Inif. c ma (44 r Atto
dinoto cor Tiberio L. e tcfuiQ pereidalai y Google PELAGIO m. Gio: VeCco-
uodiOofti- UlB?roVe- (couo di lo ledo* ne difpcnsd. Vogliono ancora, che li
foflcro dltalia i tefori d Narfcte oi tari & al filo folito magnifica, c
libcralmaitc fc ne fcrutflfc, Pcrciochc haiiendo Sigi- berto R di Francia
mandato vificarlo > effo molti doni
di pregio li mando , c fr l'altre cofe alcune inonetc,o medaglie d oro d
cinquanta libre T yna i e nelle quali era d.i vnn parte fcgnata l'imagine del
Principe con qucfto fcritto , [ Ti- cij Couftaruini perpetuo Au^ujii , T
Dall'altra parte era vna quadriglia col fiio auriga fopra , con quello Tcritto
> [ Romanorum (jlofUj, ] pcrclic li
Tua feliciti compiu ibflyil fuo efercto
che co- riofo con venti elefanti.tanta preda ne riport/iuanto mai altro
clcrcito primi . Qncfto fi doueua 'fuoi meriti , e feruigij olla gor.crnatione
humana iattiiqiiefto alla rel'gioncych'c'gli vcrfo il Saluator noftro
moflr e tenne > quefto finalmente
^'benefici f , ch'elfi ftti al popolo Romano hafwua i e con l'ami da'flioi
nemici f]uanto fi. per lui piti poffiDIc,difenfandoIoje con vna gran copia di
gran,ch'e- gli fc ce dallTgitto venire , da vna fame crudeliflfma liberandolo i
bench pre- gato il Poitcncc di ci l'haueUe i il quale Pontefice egli
mirabilmente am , Sc ollmd. Era con la guerra eoa) Jimga de'Longobardt vaiata
la mtfera Italia talcjche di tutte le
cofccftrema penuria fentiul. Mentre che in Italia cos trar uagliat.imcntc , 'a
viueiia , C'iouanni Vefco.uo di CoUnntinopoli , e leggendo e dtiputando > e i j iiicndo , e
ricordando ^ iaicgnando ritpnnc nella vcric delU fede Cttfoh'ca la Chiefa
dellX>riente bench molti contrarf
n*liaue(S: . Il me defili . > ! . ce Leandro Vdiruodi Toledo, com^ altri vogliono di $iuigHa,chQ f afla,e
dotto ,& eloquente . E moire ole fcrilfc cos in conicnnare l'opini- ne
de'Cattolici , come in confutare I hcrcfii de gl'Aniani, che come vni conta-
ciofa peftilcnzi > i Vandali fcacciati da Keh'farioporrarono d'Africa in
Spagna . Hora lknedcttocomc vogliono alcuni, p:r lodifpiaccre & anfia, che
nella ca- lamit di Roma , e di tutta Italia prefo naueiu . nel quirtn inno , vn
mcfe , & vent'otto d del fuo Pontificato mor aVaitinuuc d Lugiw , e ne
rcilper due mcfi , e dicci di i.\ fede fenza i-aftore. PELAGIO IL PONT. LXIV.
CRBATQ tbwttiiolm per. c 6k> Ewhari R de Longobat tii. Sigibcrio P n f. A G
IO Secondo Romano > c fgliholodi Vigende, dall'Imperio df . Tiberio fino quel di Monritio Au) genero terme il
Pwtificato. l-iV -M uii itio di C^inpadocii , e per lo fiso molto valore , c
habiiit nel manegciarc delle coli , li f commcllo l'Imperio . rifcndo dop la
morte d'Al- boino At^ ti iLoni;( bardi per venti anni fotto il
goacmode'DiichilortT,tinaf- nuntc fi Ci careno R Eutnari 9I qual Flauio
chiartiafono > il qual cognome pvj tittU-li Rdi QjudUaitiosie vfiiono^ Hora
dcl(bcraiori.MAiuritk>. di c tuai e aJt
' ogni. Digitized by CoogI facendofi foggette le Citt C&lia , onde
vittoron paiTauano . Aflcdlarana gran tempo Roma, e riunireb- ' Sono ftnz
'alcun dubbio prefa , fe le tcmpcftc grindi,c fpellc, che furono non gli
fiaiicnlro cicctati via dali'alTedo , e dalle mura di quella ti auagliata Citt
. l^ci L luche COSI IHrrc piuggic furono, ^ con tanto allagamento delie
campagne, c^e fi credcua A h il dfluwoiiche f gi tempo di Noe ^ rinoucUar fi doiiefl . E
qucfta fi vna delle caufe , perche Pelagio folte ill'hora fenza ordine dcHTmpc-
yator creato Pontefice . Perche non poceua anima viua in quel tempo vfcirc
^U'aflcdiata Cic^ . Ne s.cra prima nel crear del Ponccfgc deliberata , n con- ;
ttuSk et'$l0ma^iero te l'I mperator
prima non hauefli; rdecttonc appjro- ^ [ uata. adtmqueper placar llmperator
mandato in Coftantinopoli Grego-, \ rio
diacono pcrfona di gran bont , e dottrina . II quale in qucfto viaggio non
L'cIcttioBtJ \ todlaikio d'ceauare il ncgotio del Pontefice , che mandato
l'haueua i come co- driP^MTaS V lui , che fapeiit t>eir di^cnfarv Totio compofe i libri (fe*MoniIi ftipnCiob'. ia
wSiSmA difputando in pre fenza dcU'Impcrator con Hmctctvo Veicono di
CoftStinopoli, y" ^^'l* d tal modo'I conuinlTc , che f colui sforzato :i
ritrattar quato haiica egli k:rit- ^JJJ* to in vn uo libro della Rifurrettionc.
. Douc diccua,chc il corpo noftro dop la Crcg. dico, rfiirrettione Ikrebb e
flato pi foettl^dd veatp, e dell'aere, e cne per fjucflo non no che M &
farebbe potuto toccare . Il che cootra
quello , cheilSaluato nftro dice-" ' Ua , [ Palpate , ^ ijiJete , qt4a
fpiriiuT carnem , dr ojpt non haet , quema/imodum me 'vide tir haere . J Hora
Pelagio hauendo 'pricghi del popolo di Roma richiamato fe il buon Gregorio, e fatta la fiia cafa
patema vn'hofpitalc per l I poueri vecchi , & edificato da'fondamenti
iicimitero d'Ermete martire eia j Chiefa di S. Lorenzo martire, mor alli otto
di Fcbraro in quella cos gran pefti- \ lonza , che mettcua tutte l'Europa ficco . E f , hauendo tenuto il Pontificato
Pcftcgrinde \ .dicc'anni , due raef>e dieci ^omi, nella Chici diS. Pietro in
Vaticano fepolto. pcr mcu a* yacddo^luiilPi il Clero , iV' il popolo Romano. Ma
quelle lettere furono prima,che di Roma vfciifcro,dal co- uematore della Citt
intercctte e lacent^ 9c in loco di
quelli fcritte e manda* ^ t l'altre , che diceuano , che l'Impcrator hauefle
coluto confermare la clcttione fatta dal Clcroic dal popolo . Qncfta nuona
piacque fcnza fine Maiiritio, per- che con fua gran ibdisfattione,e piacere
conucrfaio hauca con Gregorio, qiiada filinCoftannnopoli. Hhauea anche cofitn
tenuto vn figliuolo a battefmo
RunandaduoquetoftoMaurtio in Roma, perche fofTc confermato Gre^ rio , e
sforzato ancor ad accettare il gotierno della Chiefa fanta in tante riiiolte ,
c fciagure ditali! . Ut egli , che non al proprio bene , ma alla publica ,
vtilit airhonordi Dio hitica gl'occhi , come colui , ch'hauea femprc ante-
pofto la piet , e la religione tutte
l'altre cofe, lafciandovia IcrccheCKe eie vanit , tolfc la cura, c'I goucrno
della nauicella di Pietro. E talmente vi fl port che fina tcmpi noftri non h hauuto mai fuccdibre ch'
lui agguaeHa- X Digitized by Google G R E G O R I O L in to fi fia , non che
auanzato Thabbia > cos in fantit di vita , come in J^ttrina, & Gran boot
in fcriuere. Se in effer nel goucmo del fiio popolo diligente . Compofe vn
libro fa i tici .doc de' Sacramenti , e l'Antifonario cos notturno , come
diurno , fcrilTe fopra f"ni Ji Pa. Lzcchiele , fopra i qmttro Euangciij ,
e come s'c detto , ancor fopra. Giob alle- PaGicSo" goricamcnte , nautndo all hiftona , & '
coftuini communi rifguirdo . Scriflfc anche in dialogo quattrQ libri , e quello
> che chiamane il Pafloralc , a Ciouin- ni
V^cfcouodiRaucnnadcImdodi^ouemarcUChifa . E perche mentre fi facrifica,
concento, omamcnto vi foffc , ordin , che le Antifone fi cantaf- fero , che
l'Introito volgarmente dicono . Sua inuentione f anco a , che fi di- celTe il
Kyrie eleifon nouc volte > de Alleluia , fuori , che ne* tempi della fctui-
gcfimafino Pafqua . Per fiio ordine fi canta anche dop rEumgclio, lapoft
Communionc . E fi dicono ancor per lui quelle parole . ( Difque nofiros in tua
face difj>onar . ) E primieramente infiitii le Letanic maggiori , Scordino
an- Letanie in- cora gran parte delle ftatfoni, e di quelle fpeciabncntc, che
fono nelIiChiefa di ftuuicc pri- San Pietro il d di Natale , l'Epifania , la
Domenica in Albis , di Pafqua , 1". micram-.uc Afccnfit>ne ,
laPentecofte , i d de gli Apoftoli * la terza Domenica dcll'Ad- p* ^* iicnto ,
la Dedicatione di San Pietro , la Catctira del medefimo Santo > il d di S.
Andrea , nel tempo delle Litanie maggiori , ^ il Sabbato delle quattro tempo-
ra . Ma che bifogna pi oltre dire di nucfto S. Pontefice ? poich egli f che ri
trou , Se approd quafi tutto l'ordine dciroffidoecclcfiaftico , ch'il mo- do
antico fi dice,eche piace/Te il Dio, ch'ancor noi hoggi Io fegui'fimo . Che fe
ho^^i abborifcono i dotti quella Icttione, e folo psr certa barbarie, ch'i
qu^-lla ptJ'nedd. latinit, e compofitione aggiunta fi vede . E per non mancare
il buon Pontefice in cos 'alcuna alla Chiefa Unta , fece in S. Pietro vn
fincnlo di venti qiuttro Ve- ,nfUiia" * fcoiii, nel quale molte cofe
tolfc, che fi vedea,ch'erano per nuocere alla fede n> SanViregor. ftra,c
molte altre n'aggiunfe , ch'egli pens doiier giouarle . Mand anco per- PP* fone
d fanta vita nell'Ifola d'Inghilterra, Agoftino,Melito,c Gioiuinni,e con lo- ro
alcimi fantifimi Monaci,i quali con le loro prcdiche,e buoni efcmpi indiifle-
ro gli Angli riceiicre primieramctc la
perfettione della fede,e religione Chr- ftiana. Per mezodi Grcgoi ia
ritornarono anche i Gothi ad vnirfi co'CattoliciV Vogliono alcunijche Grcgor.
midaffe il fuo libro de' Morali
Teodolinda Re- Tcolo la pina de' Lgobardi, e ch'ella con qucfta lettione
mitigaffce placaitc il ferojc^V: Rfg'"> indomito animo di Anthari fuo
marito , alla religione Cattolica rinduccffe .
Pcrcioch'ella fu fingolar donna,e ftudiofilfima della religione
Chriftfana . On- SJi"e Hi de edific in Monza, terra: dieci miglia lungi da
Milano ila Chiefa di S. Gioiian Chrifto n- Battifia , Il quale di vafi d'oro oi
n, c le don belle polTeloni . Dicono, che in "ouaii* quel ttmpo,chc fu
Hcrmichildo da Lcuigildo Re dc'Gotht,e fuo padre morto, per haucr la fc
Chriftiana confcfTato, fofie la tonica inconfatile di Chrifto,c clvc gi tocc in
forte ad vn de'foldati di Pilato,in vn'arca marmorea nella Citt di Ciolafatte
ritrouata , dou'era gi ftata. riporta
tempo di Tomafo Vefcouo i chc fi ritrou i- iia fc ritto nella militia
Romina nonipoteffe ritirai-fi alla religione
fcruin; . Dio > fallii) che finita che la militia folte , s'egli di qualche ferita fiorpiato re- laffe
. Di che fdegnattvGregorio fece intenderli , che no;i volcfTc impiit^nar la
religione, di queIlo,pcr cui benignit fi ritrouaua elfo d'infimo
grado>giri;ito al naggior,e pi fiiblime grado,che defidcrar fi puteffe .
HaucnJo ancor Gio'ian- ni Vefcouo di Coftantinopoli fattofi in vn
finodo,ch'egli fece chiamare , Oecu- Ma tritio rapcr. ^c* cifo , Ili C K fi G O S. I a s Iegare,e
rciogli'ere,e non i Vefcotii
Coftantiaopoltatit,c chit pc ^|tieft Nfb^ fc di concitaj fi fopra l'in i Dio ,
con Itminarc cefi intentamente zizania nella fua Chicfa . Ma non concento ancor
di quefto Maui itio , richiam i luoi folda - ti i ch'erano in Italb , e fece
perfuadere T^neobardt , che rompendoli
lega > che co' Romani haueano , armati andafferolor fopra . Mouendofi admqqe
Agilulfo di Lombardia , fe ne pafs in Tofcana , e tutta foflfopra , & in
roiiina la pol'c , e palTatonc oltre lemprc per tutto gran danno facendo >
alTedi la Citt 4^ Koma , nel quale afsedio vn'anno dur . Nel qual tempo Seuero
Vcfcouo di A- ^Utk diuent herctico, c f perci origine , e capo di molti mali .
Percioche morto Seuero , la Chicfa di Aquileia fi diuife , & Agilulfo R de
i Longobardi Giou.inni Vcfcouo d'Aquilcia,e Gregorio Ponteficc,CandianoVcfcouo
di Giir do popoli del Friuli diedero psr
Prelati . Et AgiluUb vfcito di fperanra (fi prendere Ronu, fciolfe l'afl^io^ fe
ne ritorn ia Milano . Maurtio non di Aia Volont pentito, n forza, per efferli dettole s la piazza di
Collant inopoli era comparfo vn Monaco con vna fpada ignuda in mano' , de
haucua voce al- ta y detto, che in breue
farebbe l'Imperacore morto di ferro tanto pi chc'l me^ defimo vn Tuo fogno li
conferm nel quale K paret d'dOfere
infieme con la mob glie, e co' figliuoli tagliato pezzi , incomincio tutto (^auentato a
portarfi col Pontefice pi humanamentc , ch'egli fatto non hauea . In quefto i
foldati , che fi vcdeuano mancare le paghe , crearono Foca , ch'era Centurione
nell'cfcrcito ImperatoKtetagUaitNwMaiiritiopezzi.
fne]declifioiioiioanix>delfiio Imperio . E Gregorio ornate il pi, che puocek
Chleie ^ i Romane dedicata 1^ Chic de* Gothi, ch'era in Suburra , fotto il nome
di S. Agatha martire, ch'era opera di Flauo Ricimerio perfona confolare , delia fua cafa patci;na , ch'erg nel Cline di
Scaiiro non lungi dalCirco Maffimo vn
Moaafteno nel c^ual Ino go^i rceuciia del continuo foraftieri e li pouer, che
d'ogni parte vi concor- sieanoe daua ior da mangiarCjC da bere. Fu in effetto
degno d'ogni lode cofi ncl- k cofe delle difcipline, come j quelle della vitale
de' co(lumi,e nell'accortezza e diligenza deUe col humane, e diuine . N
dobbiamo foilrire , ch'egli fia d'ai** cuni ignoranti biafinato , che per fuo
ordine(colli'e(I dicono ) folfero in Roma belli edifci) antichi per molti modi
rouinati , perche i foraftieri , che vcniano per deuotionc in Roma , non
lafciafTero i luoghi facri per aidar vedendo gli archi trionfali , e gli
alirimarauiglioriedificij antichi . Non fi dia
cofi fatto Pontefice , c maffimamcntc Romano , ouefta adumma poicheafli chiara , ch'egli hcbbc pi la patria cara , che la
propria fua vita . Egli certo , che
delli rouinati edifici j di Ronw il tempo n'h guafto vna buona parte , vn'altra
n'kanno porta gl'huomini fteffi terra ,
per fabrcame nuoui edifici) > come ve diamo, ch'ogui giorno fi fl . Quelli
pertugi , che noi filtri vediamo e nelle
concauit delle volte , c nelle congiunture de' marmi , ne gli edficij antichi
non meno da' Romani crederei , che fatti friffero , per tome via il bronzo ,
che v'era . che dalli 13arbari , che tante volte vi furono . Pcrcioche in quelle
volta i^ciocfae fofl la fabrica pi Icggiera^fiafeano erai^ichi alcuni vafi voti
con dmk. nete alcune volte porre, ik
marmi, c i gran lafl Quadri con chiodi,e l'anime di bronzo legate
inficme . H detto cfTcrc qucfte rolline nate da' Romani, fe fi pof- fono Romani
chiamare gli Epirotci,i Dalmati,i PannonijC gli altri tanti popoli d'ogni parte
del Mondo>chc qu)concorreano.Hora hauen> Gregorio per tut*^ te le vie
riordinatale ftabilita hChiefa di Dio,nel fecondo anno delnmipcrio di Foca mor
, haucndo tenuto tredici anni, fei mcfi, e dicci giorni il Pontificato, c f a'
12. di Marzo con lagrime di quanti lo conobbero , nella Chicfa di SonPic^
trolpoltot Vac dop lui la fede cinquemefi> diciaQoiiCoi*ni " . ' ANNO-
Digitized by Googl SABINIANO L ANNOTATI ONE. .
Sipoercbbooomokeeoredlcggierarnen- te
tocche , e ch'io oclk mie ?ite de* Pontefiei copiofamente defcriuer > com'
delle Cationi , riti eccIefaftici^de*Ctatori/le' fette offici) della Chiefa
Rotnana^che fon* il Primicerio,!! lecondicerio, Tarcatio, il facellario,
l'amnioiculatore, il Primicerio de' difcnfori, Se il proto. ciQim> co*
dodici fcrinuri;. Se altri molti . Dir qui folamente del Tuo rcpolcro.cio^
ch*e- ^^.^ morendo fcpolco tiell'rttima patte del portico dauanti la Chiefa di
San Pietro preffo Sajira Maria della fcbre, dotic Airone^ anche fepolti Leone,
Stmplicio^Gelano,Simmaco,&: at- enni thri Pontefici , come Giouanni Diacono
nel quarto libro della Tua vita ferine . Ma fi) ipoi il corpo di aoefto
Pontefice da Gregorio IV. dentro la Chiefa di San Pietro transferito ,e
cotlocaro focto rAltare di S.Andrea Apo(h>Io . Nella prima fua romba era
vn*pitafio lati- fo di noltl verfi fcritio>che boo Tolea in efltto dire
aftre/e non,ch'cgli fantamenre viffe.con gfcfictti tatto
qaelioceqttCQdo/kecooIcpatoleiafegQaua , e coroecoouerti gli Angli alla . - r . .'. SABINIANO I. PONT. LXVr. CREATO
del ^04. il X. di Settembre .1 SA B I N
I A N'Oj che mcritamenrc non fi sii
& caetclogii da' poucri fatto iftanza , che volefTc nel f^ir
dcU'clemofinc inrirarc I: fe non, che dcfUcri^fq Crdono d'vccellar la fama
popoUrc,haiica con i fuo fouerchio dal-c dilIipKo,e mandato via tutto il
patrimonio di Santa Chiefa. IVlanc ancor poco,chc come huomo maleuolo,n facerTe
tutti i libri di Grego. rio bruciare, cos di fdcgno, c d'inuidia contra quei
fnto Pontefice fi ritrouaua Calunnie accefo . Scriiiono alcuni , che Sabiniano
ad infligatione d alcuiii Rom.cos acer- 99?oit
s. \ bo con la memoria di Gregorio fi dimoftrairc,pcr haucre,mcntre vifTc
(com cf'' Pa2^'** fi diconojl fatte fpezzarc , c gettare per tutta la Citt.\ le
ftatue antiche per terra . . \ B che cos
da ogni venti ltano,con\' qucIlo,chc de gli edifici) antichi ddito r j
di fopra habbiamo. Le ftjtuc,che fi veggono gi per terra,o fono per antichit /
* ahdatc gi,o perche tolte le bafi via,pcr feruirTi del brzo,o di qualchcbcl
mar- ino era forza , ch'effe per la grandezza loro gi
roiiinaffcro . Ne fi dee alcuno marauigfiare , fc fcnza tcfte le vede , perche
col cader della ditiu, di neceffit h tcft , ch e l.i parte pi fragile, e che e
pi atta riceuere danno, ha da difUccar-
^ ^ dal biiRoi c difTcparaifenc Ma che v
iu queflc conictturc ccrcando,pnichc " ' " ' ' ' H chia- . j ^ L,
Google Gio.PMfriar* cad'AlctTan driaL'ciuja* jio Vcrcouo. Scucfiano doiu Unito
ti. \ 114 R O N I F A C I O ni. chianmente fi vede , che non rotte , e fpczzate
le tefte } na diftacf ato dal butto fbnoJrche non per altro fc non perche qucfto modo meglio,chc con tutto U corpo , fi
poffono portar via . R fin 'ad hoggi veddiamo farf, mafliniancnre da qucl;i,che
fono ftudiofi,e curiofi deiramichii.^ . Non bifogna adunqjfopra C,re- fiorio
quella colpa riucrfare . Ma ritorniamo
Sabiniano,il quale vogliono,c!i - ordinaffcchc nelle Chiefe fi
diOinguelfero l'horc per dire rofficioje che vi fi te- ucffcro del continuo le
lampade acccfc. e nella Ghiefa di S.Pictro fpecialmcntd Scriuono alcuni , che con volont di Foca
fofsc in qucfto tempo fatta con Lo\- Robrdi la pace , e fofsc al R Agilulfo
rcftituita la figliuola, eh era nella^.ief 1 x fatta cattiua . In quel tempo
tanti prodigij apparucro , quanti mai prima , e tii- rono.vnannuntio delle
future calamit .. Apparue vna lucida cometa , & in Coftantinopoli nacq;vn
figliuolo con quattro piedi ; e nell Ifola di Delo fi vid- deio due moftri
marini,che naturaliflimimentc l'effigie humana rapprclentauA- no .
Turonoforfcle Sirenc figliuole di Achdao ,come.i Poeu dicono . Che le cofi
fofse, non bifognaua tenerle permoftri , poich l'elemento dell acqua tutte
quelle fpetie d'animali produce, che fopra la terra vediamo . Vogliono alcuni,
che in tempo di qucfto Pontcfice.viuefsero , - & accrefcefsero mirabilmente
U dignit delle Chiefe loro,Glouanni Patriarca d' Alexandria, LatmianoVefco-
uo^i Cartagine, perfone.amendue di gran dottrinai e piet . Seueriano ancora famigliare
di Latiniano ,.e di gran dottrina molte cofe fcrifse m queft tempi contra
Vincenzo Vefcouo di Saragofa di Spagna . che la fetta Arriana abbrac- ciata
haueua ..Scriffe anche Seueriano vnlibro della verginit,h fuaXorcUa lo dedic, e chiamollo AureQUo.E Sabiniano
hauendo vn anno, cmque meli, c none d tenuto fl Pontificato,mori alh 19.^1
Fcbraro,e ti\ portata la f'^^ Po^P* funerale da S.Giouanni per la porta
Afinaria/: per Ponte molle nella ChieU di ^.Pietro. Vacla Scdcper la morte di
lui 11. mcfi, e 26. giorni. t O N I F A. C I O III. PONT. LXVIL C R EATO>
dd.Q ^ a' 21 . di Febraro . d ^ONTF A CIO n i. Romancncl fiiobi^uc Pontifeato
ottenne IT^'J^IS ca . bcnc^n^^^ chclttS^iadi San Pietro^ MJ Apoftolald^ il capo
ti tutte l'altre Ghie fe >^-^^-^^^^SZ^^^^ di .mttl'al- nuradamttr . La qual
dignit . cprero^^itiiwkChicla CoJUnu^ ucChicIc.
rrfrzauadVfiirpaHicolfauorede'cattimPrinc9i.c^^^ Cil e Do deirimpcr io . l
doiieua ancora la prima fcAia ddlA C Uiela ciscpc^, f doueua mn-itamte per capo dclllmpcTio
n^rc.po.che 1 Greci iftcft ne jft^ kwcrw loro ti lor Princi]^^ cfoamaiwno
Iropa?at di t^aua^ nella ^^^g^ ^ Googl t:io I I I. Yit ^fbntinopcAlMi Vi fanno
Rc4liri, cHitlchc Pietro -^Principe Je-Jli Apertoli hfci in Roma ,iiln in'CoftantinopoIi
, a'Poiitvfidi Komant fiiT fiTcccrtbrt^e chiaiii del Regno Hc'Cicli,c la
porcft,\ h fc ^:\] Salua- tor noflro conceffa. Molti Principi ironn,c
Coftantina, tr h gl'altri , ch'alia Te- dia RomanaTolamttftCtrtJnrflbro il
ragunarc in Conciiio>&l diifolucrlo ,^ il confermarci^ confnhrc
qitcH,Che nel Concilio fi decrctbPCtih bg^i ragli ficadiunquela fcdia Romana i
tutte l'altre viene antepofta> e con l i Aia intc^-i- ,e coftanza fono Tutte
l'herefic fate confutate, tc dannateli me dcflmo Bonifa- cio in Sinodcch'c^li
fece di fcttantaduc Vcfcoui,di trenta Preti , e tre D9r ^0aMAnil^^fk^^p,peTii
di fcmimca non doi^ie'fTc alcuno in luc^o di Fai- tefic^o Vicouo moitiekggcrf ^
> f^- non al manco . capo del teicip gioirlo do> 6 la morte del
predcccflTore, e che tutti qaelli,che con fubornatohc procurai^ MTo d'afcendcre
alla dignit del Pontifcattvc del N'cfcouato foifcro ifcommur mtikt,yxAti
neora^clu; il Veicouo foffe dal CIero,e dal popolo elettole che al-
l1iorafo& reIettMorata,quando il Principe della Citta rapprouaffc, & il
Pa- pa v'intcrponcfse con qucftc parole la fua autor ira; U'olumtf.rjdr
Inhemur.] Per- '^^eiftelTa fuona . Molti nondimcrio fono, ''t fia dettocon
rifcru.uiorrdc- _^,oni, ) che per fatiare le loro dilbrdinate voglie defiderano
il Vefcouaro.non jier Tvtile communc,comcl'cgft'^Whra*lgtiwincorite Cncilo
Kiccrfo t>cl pMteJaA^ Tello canone pptouatiicbe la Chiefa ftomana
haue(p!llt!fiiM}lvogil*A^e(randrnia ilftrtwir do , PAntiochcna il terr .
Pcrcioehc la Giciofolimitan* , f Tfi grantcnipo poi fri le Chicfc Pau laccali
foita. EATcodo poi edifica Coftamttnopoli.nci fecondo CoociiiegeKraJe > che
teo a fCcchiD Teedofe vili cckMrA fccfo im dcreto,-ehe la tCbjtlk
GoilliiiciBopolicana il pcimo luogo dop la Romanahancfle/c fbfl alla A
Ictfjindrina ' ancrpofta , pA cde GMflan* nopoli ? oa nnoua Roou , A quello
modo dice il terzo volgato canone di quel Concilio , t. Socrate KlFotUtto capo
del oniotolibip ddltfttliflora ccldia(Hca . li qiiaJe cvnoaeeC.
fcteftatoRippofito;ftntoda'Greci,t:lLegtti;aciPrtl{KntidiPapaUom della CUefa^ Romana del Concilio Calccdoncnfe
apertamente reclamandone, lodioiollrano ; conieafli chiaramente nella
fcttadccima anione del medafimo Concilio fi tcde> Pcrcioche haneodo di
Mooo che piiuaua lutee l'altre Chiefe
^ella loto digoita^niquo.Mactimnnqifi fia^qoeftoadiuchiaio^diei Vcftoiii
GoftandoopoJi. taoi gonn d*ambicioi , e
awiidallagiaodczva.efplendorediqncIlaCittl^coacemid*. haucrt il primo luogo
fopra tutte Ha Itre Chiefe occupato , faebbiero ancor in tempo di Papa l^onc ardimento
di tentare piauanti . Pcrcioche Anaiolio , che ftt vndi toco, sTocZdi potere egli blocooftrirt alrakic
Chicfc i priuilegij.eleiirmuuit.ediconrctiaRj Vcleaii{ lotose di farglifi
affjtro (oggetti . Ma Papa Leone fierilfmamente i quello fuo di&goo s'oo*
pofe, c'I vano . Onde fcriaeodo ad Anatolio nella ; i. epiOola
dice.ch'hanelTeegU miSk Jatnente crato &n oonfecraiM coMM fa tef(la del
cttMiie il VcAmm^i Antiocliia , a fi ibflfe auUisfoi wto diMircieiu
kMMfiMita|Mi dCooMii ^tnifytmul di poHM pac B , ftolla ^ kj i^L,d by Google j o
N I f i e I o IV. ^'BONIFACIO IV. PONT. LXVIII. CREATO dd M i&
diCcttembc BONIFACIO IV. nacque in
Valeria Citt di' Mai fi , cfifigKuoId d Gioiuinni medico . Qacfti ottenne
dall'Imperatore Foca di poter il Pantcone Panteonc., ch' hora S. Maria lloconda
, dedicare in nome di Ma-S?f ^J"- j ria Vergine, c tii tutti i imittri ,
come prinii Cibclc , & tutti gPaltri Slmwi. ItDii de' Gentili dedicato
fi litrouaua . Cacciatine adunque via fuori prima i fimolacri dc' e
laccheggiando le Chicfe de' Chriftiani , e portandofcne via il legno della
Croce , s'l quale il Saluatore noftro pari , de inficme anche Zaccaria xriarca
Gieroiolimitai^ , e pedona di fantilUma vita . Vauto per quefta cagione Foca in
odi i St m difprcgio di tutto! mondo , f da Heraclto Heraclio *- Capitano d'vn'cfcrcito
, c gouematorc dell'Africa dell'Imperio > e della vita ^'-^c ^oc* inficmc
priiuto Cacamo Re de' Bauari paflfandone in quefto per la Pannonia ifY^riiflj c per rillirio in Italia ,
talmente ne vinfc i Re de' Longobardi , chenuocfi, rpoco y che rotta non h
occupalTc . E per mezo di Romilda 9 chediliii*fai>GMiiiM> R Inn.mor ,
hcbbc tradtmcnro in mapo la Citt di
Frinii , ch'in mo.io la fac- ^c* Bauariin
chcggi , c difTp , che fe ne veggono
pena hogai j vcftigij . Mentre,*^*''*' ' che Italia in qu c di gran
fintt di yita venuto t e di Scotia prima
in Borgogna, ^'^^ . riedific il bel moiiaflnp Lttaaeait pai&coftnepoDria in Italia , in Bo- 1
: HI bio. Digitized by Googl lift ri E
1* I. fieomdrmlf^iaedfflCiBitfectv^ ^
...... ' > 'pofc , don le fiic
porteffioni . JVl.ieg!" ifv rr -ii.) i "o il Clero Rilegge , ch'egli foUe di tant.i
firuTu , che incontrAndoft cotivaJfipipro
con folamcotc baciarlo , de Hsrtdio^quel morbo il giur .. Coftui orih
che nf)n potcfTc il figliuolo de! pidri- no prender per m/>glic q,ulj[a.
fiali 4oU che (iio padre tenuta bat telino ha- Tv;^. In queila tempo aiiciidoi7mpc?ratDPe
Hcraclto fatto. vn groflb efrci- co, ricuper niolrc PpiminciCf^clifti Pei-ri
ncU'Impcriaaccupatenaueuano* 'E venuto
battagli 1 ^. co pa.V corpo ccd Capitano delH nemict , Io gitt da cauair
lo , l'vccilc 1 gli oppreffc ancora molto Cofdroc IlclTo K
de' Pcrfi . Et ha- ri uec^ftto vrr^^mokxdi hu-pngonc , b batcezs l rmand pofcb
fio ' ptn Entr vi(torioro
nella.PteSiiac> epreA vna forte torre , doue il K^Deoii* co tutt'i fuoi
rcfoii riporti h iucua , .irrich il Aio eTcrcito , & vn'altra gran par- /
le nci iilru per rifarne le C hicfc , che i Pcrfi lacchtggiaie.e rouinatc
naLieano.t Cai'icQ adunque di preda,. con 7. elefanti in GicrufUem fi
rltorn,doue port la Croce del Saluatore fioftro
cK'era gi ftau da' Perfi tolta , e nel mcdefimo luogo doue prima ftata
era la ripoIc>c ne rimand alle cafc loro i Chjiftiani,ch'- egli d.ill.i
ftruir de' PerHani hancua rifcofli . Venuto pofcia in Coftantinopoli, rcche fi
dilcxcaua dejiiptio dpJk lettere ^ tutti gji Audi delTAUrolc^ia fi voi-. . Mt
fwrdift col? grn Principe n.. cootra ogni legge , ecblvtD u tlfe per, moglie
viu .figliuoU dL(Vj jhrelh e
|ieraccracerc fcelcranza \ rccl(vanza ^ come fuol aUiicntr quinro di male in
peggio fi va , ne fcurfc nella hcrefia de g- AMAafo Eutichiaai . E.fa in quel
tempo appunto,chc naftafio ma:ui;o Perfiano f d.i. So'^mim- Jicrche
cooftflftiia coftanicmente Chrifta, fatto morir marcii ^"mitu- ^^MR (erche
cooftflftua coftancmente Chrifta, fatto morir marcire , le cut te . r che pricchi di Heracho facclTc , cui era ftato da gl'lndoiitnjo dalla fua
Aftrologia predetto^ che fi guardalTe da' circoncifi . Ma gli , che non vedcua
onde li doiicua la fciagura venire , fii da* Saracini , che an- cor circoncifi
erano, opprclfojC morto . iMcntrc, che in Oriente qucfto paffaua non ne ftaua
l'Occidente otiofo > e fcnza i defcnfori della verit dcll.i noftra fe- o .
Percioche AmolfoVefcouodi Mcztconlafiufaniii , e col Tuo auucdi- meilto nella
buona vita Dagoberto R di Francia trattencua . Jigli era in ci di grand'aiuro
Amando \'cfcouo di Traicttcpcrfona di gran bonr,c fierilfimo difoifore della
Chriftiana religioni . Ifidoro anche Yefcouo di Scuigli.i , e fiic- ccflbr di
Leandro in quella prelacara,molte cft in quefti tempi fcrtMcchc la noftra in
quelle perfccutioni molto giou.irono . Scriflc del fommo bene , de gli huomini
Illuftrt , delle voci della Grammatica , cdellcLthimologic . Scrilfe vna
hiftoria d'Adamo, vna hiftoria de' LonJ^obardt, ^ vna brcue Cofmografia v Ma in
lui fi tenne Tempre piti conto della Itntif , che della eiiiditionc . Non
mancano di quelli che dicono >
ch'egli forte Germano , bench gli Spagnuoli contcndono,che Spagnuolo folte. Comunque
fi fia,cora chiara c,ch'cgli,e per li dottrina, c perla fantit della vita fia
degno di molta lode . Dcodiio , il cui tempo , f per le cofe gi dette pi noto ,
e per vn terremoto , che fi fcnti, e per vna certa fcabia , che cofi alla lepra
fi fomigliaua che chi infetto n'ei a ,
non fi poteua per la Aia bruttezza conofccre : mtt finalmente nel terzo anno , e i?. giorni acl
fuo Pontificato , e f ' X. di Noucmbrc nella Chicca di S. Pietro li> polto .
E vac vn mele, e fcdici di la Sede * .1 r A N N O T A T I O N n. tortili prima.ehc foffc Pontefice, fu
Cardinalfc col t to!o dJ S Giouaiini,e Paolo. Efcnefl gncntionc in brcuc antico
di $ Gregorio Papa , che fino ad hopoi l eWe in Toa tauol* marmorea fcricto nel
titolo de' mcd -fimi fanti . E dice cofi .Grej^orius Epifcopus fcrtuis fcr-
uorum D:idi!e(flirn(nisii)Chrillofliis DeusieditCarnali , &Ioanni
Archiprcsbyccco ci- culo Si.loauais^ fauli,& per
rosincodcintuuloiuperpetmini. BONIFACIO V. PONT. LXX. CREATO Arnolfo Ve* fcouo
. DagoHe'to R di Fau tu. Amando Vclcouo . Uiio Yef- cou). del 6i6, a' 24. di
Deceinbre BONIFACIO v\ Campano,e figliuolo d Giouanni , prefe appurtfo in quel
tempo il Papitcquando clTendo Eleutherio Patritio maudato da ! leraclio in R
urna , Der vtrdicare la morte di Cjiouaiini Ertarco.fc Te fclTo R d'Ita- E1 e
lite rio Patr no fi di- CoogI ^ifaciolAr- ffecfoPtfftf GoftM^tnofMltaiio.
Theodoliadbi bt^MSMMi ricoj^iii. AdoaldoiI imrito tgoncriidcQfi gran prudenza
infieine col figliuol6llR!e9IK t Regina dc'Longobardi , e ne mantenne per dieci
anni fr. i Tuoi , e elltaliini vna conCf**- e i Longp^ nua pace . Orn molte
Chicfc di ricchi doni, e diede loro delle poircffioni,ond v^^i' hauelferoi
faccrdotihauutoda viuer. Nel duodecimo anno dell'Imperio di IjU^ proft4
HeracUoiMahomctto Arafai> > come vc^liono alcuni ) o come altri dicono,
Per-' ^*TiiRfaiVl nano > mto di nobil fanguc , e di Padre Gentile , e di
madre Hebrei , eccit nel I Chrifliancfimo cofi fatto incendio , che io dubito
affai , che la fetta fua , e ip.' t cialmentc in quella et> non eftiqgua
afiiatto le reliquie del nome ChriiUaBo
/ ttatp fiamoiwl fitti tcpldliehiiiBM del corpo, e dcffaniBio li^cceaado
ilcoit po , la virima rouina Doftra. Qiiefta fetta pi Uoggi ^ che mai crefciuta
; petw che tutta l'Afta , & TAfrica ,c vna gran parte della Europa Principi della fet> ^ ^ ta Mahomcttana
ibgeeua . Il Turco p* mare 9 e per terra ci iibpra, e ci v gnifii di conigli ,
dfle tane d^fiuftoiit eflccinid . E. loi d MitmPM otoA i riguardando l'vn
l-altro*. come fe non toccalTe tutto il
Chrifttaieuiio qpoiAi rouina. I faccrdoti afpettmo , che i fecolari tolgano
quella cofi importante , e neceflfai ia iniprcfa . I fecolari airincontro
afpettano , che i Pregiati l'entrate lo* ro in defcnuonc della religione
fpeodano* Ma ritorniamo Mahometto 9 i
quale fcoftaflnto, c fc attrito , ch'haiiendo gran tempo coniiAr&lDm Chfir
ftiani, & hauuta noti ria di tutte le fette, ch'erano Hate prima , vna
certa fua nuoua fupcrftitione introdulTc, hqualc hi (^uafi la rcH^ion noftra
cftinta.Hcbbct anche ardimento d'entrare con grpifocferato d'Acabi
oelconinidcUImpeiia Mthoaietto di Roma,ma ne f tofto da Heraclio tenuto freii,che con prooneiT^CqiIflftCK entra con^
mij s'ingegn di alienargli i foldati . Bonifacio Pontefice in quefto eifendodt
fb * gtodo clerci prema humanit,e clemenza , e portandofi con tutti
gratiofiilmamcntc, nonre^ ne i con dcU'Itnp. IlDRUOiC della Chicfa. fto officio
de'prct, o de'foddiaconi . Vole anchc,"che in ogni luogo folfero l l ^!lo
Mona* crilcgi fcommunicati Fece il
Cimitero del beato Nicomcde j e lo dedK 1
ed . E fd oltre modo cortefc 9 e liberale coXIliiertci di buona vita * (
Z Gall^dlKbepolodf San Colombano cefi, ftta vita ne menatia fk[ - , HONG R I
I. 0 N T.' L X X I.. .'f HtWORIO nato in Capoa di Iconio i^erfona con
folare toI(b la pte- fti delle chaui in quel tempo , che Thcodolnda mor , c che
fiAdo- aldo il figliuolo cacciato dal Regno, e rpoftoui Arioaldo in fuo luojgo
. Faceua Hcrtclio , che haueisa gi irontato dcTerfiani , ef^uire> che tutti
gli Hebrci , cht foggett! tillnperio fi ritrouaubio , fi battzdRro t le arme
nelt?2 ^ anno della falute noflra , fotto la fcopfl ai Mahometto vinfcro in
battaglia i capitani di Hcraclio , che com'era prfro felice ne diucnne perci
infelicilfimo . Dicendo Mahometto dfer gran profeta di Dio , & accecando
con k fae magic 1 popoli delI'Afia , e ddTAfiica fpmft Il tanto con queAa fiia noua religione
alcuni popoli ,che mancdpo(o> che non ne andane in modo l'Imperio
Romano tcrr^, ch'ancora il nome fe ne
pcrdeife. deLoogolMK di . A risaldo R di. ^ ^itia moglie d'Abraham co&dett
>c]ie fi ci*(4euano elTcrc quafi leg i cetfori, & hercdi della
diuinaprpmiffione rettati. Egli fcgul in qiicfta parte ouefto aftutiffimo
ribaldo l'efcmpio di Gieroboam , che moftr, c diede alla UU Triliu nuoui
facrificij , perclic noo^ hatufTorro \ riicirnarc alrraQ\cn^c m fottoFImpcrio
de gli altri Hcbret . Il mcdcfimo fecero poi Greci nella dC- fwaatf che hebbero
c'Cartolici , non folsmncntc per cagion della religione fmsL deinmperio ancora
: onde poi tanti errori nacquero de'Neftoriani , de'Ga- i cobiti, edeglEbioniti.
Ma con queftalor pertinacia alla fine .tak fi con- ^auflero> che
criUreBgiane ancora rimperio perderono , & in Imabnittif- ftna Iferuitiji l
ritruarono . HoraMahcmctto,comcneirAkorano fi legge , per poter meglio i fiioi
fognaci dalla religione Chriftiana diftraherc , fcgu nel lare delle fueTegfii
alcuni hcrctici , e i Neftoriani fpccialmentc , e ne raccolfc da ogni
parte,che& puote tftutamteqtiafi vn corpd! varie cpfc contra la leg- ge di
Mois , ITiuangclio facro di Chrifto . Vogliomo, cheHeraclio di^pcmo delle fuc
forze, faceffe vna dishoncfta pace co'Saradni, e che ingannato da Pirro
Patriarca di Coftantinopoli,, c da Ciro Vefcouo d'Aleffandria , fi lafcianfe
cade- re nell'errore de Monotndlci , li quali hcretici diccuano , crfcre iq
Chrifto vna toh volont Onde da qnefta
loro opinione il nome toliro Ma
efiftndonepoi Hci-aclio,e per Icttcrc,c permcfli dal l'ontcfice Honoro
tiincrtito , e conofciuta-. la verit, mand qi;cfti,ch 'erano ftati^utori d'vn
tanto errore in cfilio . Et Ho- Dorio quando alquanto dalle cofe efternc fi
vidde quieto, c nella dottri coftium , nStxm^^i tutto*! clcfo . Cop.crfe jU Ch^
di S,v[ct-fa^cl Mahoaietttf taifo^ de*Sa nani
e fof trifticie. ja , e ne - co., i bronzo , eh egli tolfc dal tempio di
Giouc Capitoirno. Riftte la Chicfa di S. J\gncfc5 la yivi Njopicnt^na,
cmedimo(lra vnlcriroo, c^' nella t^itHiiTS i c:[| Chiefidi S. Pancratiosl
vb;Ai4rclia. Il mcdcrimo fece delia Chiefa di .^ Anaftago alle acc|'uc falinc ,
c d qelh di Santi qnattrO coronati , e di quella di S. Ciriaco 7.migita lungi
da Roma sii la via H>fticnfc,c di quella di S.Scuerino che magnific^nKnte edific In Tiuoli, &
pmS di mjQ^pro &^rgento, c porfidi ,
c marmi (ini , e 4I infiriftilTme , ^ nobilidigiV Qpcr^4^ mofaico. Rife- ce
ancora il Cimiterio di Pietrose iMarccllino nellaVia Dvbicana , Si legge an-
che,chc per fuo ordine , ^' fue fpefe
fufTc edificata prof? S. Silucftro la Chic- fa di Sant'Agncfc , ^V: in tre fori
quella di Sant'Adri.ino . Qnefto Pontefice u il primo , che ondmaffc , che ogni
Sabbato s'andaffc in proccflior.e da S. Apollina- re S. Pietro IVlor finalmente onefto S.
Pontefice, haucndo gonemata la Chic- fa dodici anni , vnd-ici mefi , c
diciafette giorni , e f a'dodici di C)ttob.ficUi Chicfa di S. Pieci Q fc-polto,
e Vac dop lui la fv;dc vn'anno, fette mefi, e tredici giorni N N O T A T I O N E ; Ditente fan Vr^o
nc^diuo^^ati liWi del fefto finn Jo , ch'eia il ceno CoftantaopoTitaxio , e
(Fere Uimo H(>n&> f'incnmop^ce/ice QoCModcH'bcrctla (Je'Monockciiri
> Se cofa fal/lTma , ch'egli nui I no
delie ca* qgr Ih hctrfla alfcnti^Tc
Aoci chiaro a/li,ch'cgli ia
dAooalfc > come deirEpiftolc Greche di lanoie d ccU j^jadjaio
MpnacofuocoiicciBporaaeo, che ocl l'oatificato di Marc/no viilc , c dal Dialoga
coQUa Puf o Vatriarcha di Coftaitipopoli Ikccxi^p Monotbeliri , che nella
libraria Palatina & Jcggonoa/Tai apertamente n rede . ConfcimarotK) aacora
coTcnai loro, che rufTefenupce tCactoIico c]uc{lo l'cmcfcc > Emanuele Calpca
Gtcco ^ che pqco dop il Concilio di Lione. , fowo Gregorio Drc rno celebrato
nel 1 174. jfle ,e fcrilfe n libro infanote dc'Latinicontra tutte rhercfve
dcXieci^ e Giouant th Tcirecremaca nel libro del principam della Chicfa Ro
inana, aca'tcmpi nonri Alberto Poggio nel libro della EccKfiaftrca Gerarchia .
E che i tol- tati libri del feftodnoJg (iano ftati da'Gfcci corrotti , ic i
fuoi Canoni , nc'qoali Honoriofi aAAfe ,((to ruppotjcicir , lo mottra col
teftimonio di Teofane ffaaro fcrittore della hi(toci ctlclia(\ica , A naHagio
Bibliothecario nella fti) hifloria Latina , ch'e]>li eo^pofe dal mede* limo
Teofane , e da Nicefoto , e da Giorgio Abbate . Di tutte SEVERINO PONT. LXXIL CREA TO '\ del ^i7. a I.
di Giugno, " ' - t : Tfalco Effar- co. r.Vr.RINO Ro!n.inn, c figlinolo di
Labicno, cffendo flato inIuo?oartc al Princi p : per > la guerra mafTimimcntc che all'hora i foldati in
grand'eftrcmit , inopi i ^{i tutte le cofe fi litrouaiiano . Diede vna parte di
qucfta preda ;bldati , vn'al- trafe ne port fccco in Raucnna , il refto
all'Imperatore in Conrtanti.Kipoli ne mand . I Saracini, ch'erano come fi detto , ftati alToidati da H^raciio, perche
erano poco pagati Ce iK partirono in Sofia , eprcfcro fo: zA Damafco, ch'era
^aracmi for- airimpcriofogctta. Et vnitifi poi con gli altri Arabi ^ che
vfciraiio di nuouo f' ui'^'.' dalle lor cafe , mcitati , & fpinti dil
furore di Mahomctto , ne cohicro i guifa d'- ' vn folgore la. Fenicia , c
l'Egitto , facendo gran ftragw di oucli j che faccuano all'Imperio loro , &
alla legge Mahomcttana refifcnza . V olti poi nella Per- Mc fecondo mele del
fuo Pontificato,e f a'due d'Agofto nella Chic- fa del Principe degli Apoftoli
fepoito . E cinque mefi , majicti vn d>dop la fua morte la nta fede vac Nel
tem- po di quefto Pontefice fior ili Parigi S. Aurea di- S;Aarea Ab- fcepoJa di
Sant*- baJclladitre lgio,i^Ab- in.Uinon4. di n e nula verg-^ ni moni(- GIO-
DigitizcL , . .oogle 4 O 1 O ^ -"A ^ N-aimiella AuChiefii. Perci- ( ch'era
Rhotario mentre vifre>ftato m^krauigliofamcntc diuoto di quello fanto. A*
.,- tempi noftri auuenne ilmedefimoal Cardinole Luigi Patriarca d'Aquilcia .
Pcrcioche quelli , ch'egli pi dalla baflfa terra inalzata iucua , lo
difpoliarono Rodoaldo dentro il fepolcro di ci , ch'c|5lt haueua fopra. Tolto
adunque Rodoaldo il go- R dcLoo- ucrno del regno , fi prefe Godi berta
figliuola della Reina Theodolinda per mo ^*>^ il quale per la fantit della
Fi^cdcdiflK&i Digitized by GoogI T,M
O D O R O r. tif adla vio^ jpcr H mracoli-ch'egli fccc/i aftai cliiaro
in quel tfflD Non ftl k* LvI^ ff-i- ^i detti inferiore lodocQ, il qualcfscndo
figliuolo dei R de* Britoni. vi 6evn uSSdcI tempo nellJKremo, c finalmente in
vna vilTa mor . Giouanni mor anch'egli B">ni iiauendo tenuto la dignit
Pontificia vn'anno,nouc mefi , e none ciomi . e fd ^' '*^ii dodici d'Ottobre
nella Chiei di S. Pietro fepoko . Dop lui vac vn mcfe \ tredici giorni la fede,
' *^ THE0p0.R;O l PONT. LXXIV. CONSE GRATO del a* di Noucmbre TEODORO di natione Greco, e figliuolo
djTcodoro Vefeouo, che tra- heua da Gicrufalem la dia, origine, nel fuPotltetirn^inalci
cefi da farcch'egli penfafsech'alla dignit della religione Chriftiana apparto
hcise & allVfficio del buon
paftore,e co' poueri fpecialmcnfe moftr maraui- gliofa benic:nit . In quefto
iTmpcratore Heraclio nel trcntcrimo anno del fuo Imperio d'nidropifia mor ,
hauendopoco auanti mandato Hfsarco in Italia Tcodorccognominato Calliopa,in Iu
(UntioQftfli MARTINO! daTodS.c^odiFabriclo, fu li^plTcodo. ro detto Pontefice,
ctofto mand ifiioi Oratori in Coftantinoppli, auorc ancor diCoflantio , ch'egli
aflfccondaua , confino in diucrfc Ifolc qiicftl Oratpri^cl Papa, Di che
fdcgnatomoko Martino,ragiin vn finodo in^2!^ j f^^y.^^^'l^^"^^ Vcfcoui,ncl
quale rinou U cpndennationc di Ciro Aldnil ci*i 4& Rhotan infetto della
hercfia de gli Arriaiu-, quaft tn dJ^eKt^S t^ due Vefcoui pofti,vn CattoIico,&
vno Arrfanb . Tcodoro,e Martiriopi Arforza* Tomrdl rimediare tanto d iiordinc, ma non baftarono.Onde per
qucfte cag!b> :iit ttcendaie anco iotUn^a Tedorbflrco^ ftiafiAlta Longolurdi la gueN JJ*ra ra . I quali non
furono pigri togliere nch'dC l'arme . IL
venuti alle mnit bardi/lfe' P'"cffo^cultcnna -fiume di Modena , lecer o vn
gran fatto d'arme inficmc , nel Hu, ' ^W^Ji fioajnicme vinto , e rotto , e vi
pcr4c da icttcmila dcTuoi. Tnfuperb^ toRtiotarl di vna coft (atta vittoffa ,
agcnlnientetittta Ija lignrta'CdnqaiilM In qucito mc2oCoftatio,chc credca
doucrccoD cambiare lCaptno,cambi*i re fortc/i lice aiul.i re Teodoro in
C(){latinopoli,c m5d tofto in Italia Eflfarc OIiinftpEli.5^!2?P^'* ordin, che
douclTe per tutta Italia Jpargcre , e feminarc la fett 6^ aeMonoteliti,c
prcfp/^lrtino Pontefice, o tqglicftc la vita, o
lui nel manda^ "^ fe prigione . Olimpi aiiunque \ cnutonc in
Rma,dou*cra gii ftato raunato vm * ' finodo contra^cllo errorc.e gli altri
dcIlaChiefa in Oritc, pcrch'cgli no po tcua tJfuovcwaQjtoargcre, mand vn
dc'miniftri Tuoi , perche dentro S. Maria iW^f orii i&i rhora il Pontefice
fi ritr ouaiia^lo prendere , vSc fc lo
mcnafi ftio i^kj i^Lo Google E V G E N I O I. ii7 AiO ff Ai anclarli
ricufaffcfcrrza ri(|>ctto alcuno rvccidctfc . II miniAro, ch'an-
5,miracoIofamentc veid la vifta,c ne fcamppcr diuino volere ali'hora jMar- nho
il pcricoIo>ch hlopr^ua. In quefla tita diftordia, e contcTa: dik: Chic
iaOrlentakconrOcddental aIzaroiK>i Sa racini far tetta-, c partendo d'AIcf-
nrA con frrolfa armara,pairarono fopra Rhodi , e prcfa la Citt , Ibczzarono
duci famofillimo coloffo di brzcche v'era,.c ne caricircMio di qiiel orzo, che
U ne portarno via 900. cameli . PercTodirerx mielU ftatwr Tof^lWtf'ilti'i'ltf
iliauea Cha re discepolo di Lifippo fabricata . Prdc poi i Saracin molt'altrc
JfijlcdeirArcip.I:igo,nauigp.rono fopra la Sicilia, c vi fecero di gran danni,
fin- cnc Olimpio priegi>i di Marrino
fi naoll^ non fcnza gran dannoddi'arniaHi;. c dell cfcrckoidi quellTfola li
cacci; anzi egli ftcflb infcrmandfhrf mori Co llanticvchenon dment mai migliore
per tante calamiti, ch'egli ha icCTcrnidd Teodoro Cali iopa in
Iraira,efprc(Tamcnte nrilinadoli,chc tofto, ch'egli giuffcf^ er vi(itare> e
lutare il Pontefice, e poftoli le mani 1' pi a,l() leg, e mandollf) , come vn
malfattore , incatenato in Coftantinopoli . Di qui f il buoii Pontefice
erordipeidcll'empioCoAantioconfeatonel Cherfoncfo, doiie haueagiS ^^ienite Papa
fatto tlfuadHi^orintl^ poueiro Martino da infinite iadamit trauagliato e da vni
cnreiA penuria di tutte le cofe , m n
finalrnente Sn qucfto cfilio a t dodici di Nouebre , e f nel fedo anno
del fuo P.ip Uo, li pid d'vn niefc,e v^ntilci giorni. Dcrchc non (iieppe
coru(>(lo limai tv; lUjj in Ro- sni^Qyc^ttmatAxiak
G^ie^l(>pUb^%fial'uiadQ4fe*^^ ta>feiie uiiit|!filf|?ftaiiitiiM>ll^ i
baracini ColofTo di bronzo (pez- zato, e por- iato via dal Teodora CaUiop4 ipo-
Martin oPa paprefo^ac menato pn. eionci'iCo* Tu ' li. XEVGENIO t POfclT-l^VI.
Q*l^dcId54.a'xo.^gao. EV C E N I O primRomaho , e figliuolo d Ruffintana del
monte Celia ; jfucceiTe nel
Pontificato Martino quafl nel medefimo
tempo che tu ti^ * CbftaoilAbpoU , in
luogo di Paolo hpretico , creato Pfetro Pafriarca. Co t>rliiKnMo filli fc bm
heboc ajqiunto migliore opinione d'intorno .dia fede , che Ugobario Paolo
haiiuto non hauca,ncjn feruaegli per quello la nornu della ver i fede, che ^ ^
la Chic( Romana prcdica,e tiene* Le fue lettcrcch'egU mand in Roma,c nel- le
QUll ft ncgauano in Chrifto due operacioniie dqe volontJk, talmente ripioua-
^^^^ to tiirono y che il Clero Romano hebbe ardimeiitodtmpedire il
Psq|Muciie^iion|^ Lo,^* jCfificaflb in S. Maria Maggtore^e doue fi ritrouana,
s'egli prm i non confuta- subardi , o libs^ bniQciataktccri; cosl^coSaos la
flMft^ jbauoMU) Giimoaido Duca d i Ykr f^aoccfi, ' " -
ngye^, - Digitized by Cuovn^ iM llpi3|HilS|B^4ft|hiin9ff figlinolo *
ftiie mi^ciijgrfiSarmftU in Italia . E ifaicittto in Ttranto con le genti , che
conduceua , ic ne venne per ferra aUa volta di Beneuento con animo di rounarh
arfatto . Ma intefo , quan- /ttoqueiU Citt fortificata fi ritroiufle e cou
quanU diligenza daRomoaldo ftotiUIfeMt mtottiKlie j fi tctk IbpratLiicera 1a
qiuk prefe forza , e la ncch^i^ei{Hm.^
Affato poi fopra Acherontia e trouatola forte oltre modo Jafc rimprei te di nuouo
fopra Beneuento fi molte . Et hauendola Miatt , porche intefe , che Gr imoaldo
ne venia da Pauia con grolTo efercito ia ibecorib figliuolo , fciolfe l'alTedio
di Beneuento , e i ne pa(s prima in Na* poli
pofci In Roma > non fenza molto trauaglio nel camino inttre . Ne! pa^
IO di Formia, eh ' hora il Cartello di Gaeta , lafci Saburro Cittadino Romano
con venti mila huomtni , perche ne tcneifc
frenqil nemico t che fi lafciaua die- tro .Hebbelimiglia fuori di Rema
incontra il Pontifice col Clero e popolo di Roma, cheper honorarlo con
grand'applaufi toconduflro por mezo la Cit- t in S.Pictro, nlla qua! Chtcfa
egli don vn ricco manto tutto intcfto d'oro . In CoRamMm quefto mczo hauendo
Romoaldo hauuto il foccorfo di fuo padre , pafs fopra f *^ Saburro, &
attaccatoui il fatto d'arme , elovinfe e taglio vn buon numero ram fopi inenemi
marmo loro trift gri|^|onnti ) emaleuoli, che dicono elTere le flatue antiche c
gl'altri tanti ornamenti della Citt, di Rma ftate da Papa Gregorio tronche e
guafte Se ne pafsd quefto perfido e
maluajggio Imperatore con la fua arma- ta pnrat in KapoH pi III Sicilia
rifcotendo per tutto con tanta acerbet&i danari gjC^ chi non pagaua toglieuano dalle oraccia de^HVfii padri i
fieli- Moli . EiCndo quefto auariffmo Principe ftato qualche gipmo in Sicilia ,
fu in Siragofa in vn bagno da'fuoi ftefli vcciioi e creato Imperatoli in fuo
luogo Ma- . ' unno per la ti opera
dicono ch*eg]i morto foflfe.F COftantio grandemente Mam^ incorante, c vario.
Intelaia creatione di Viwliano, Macehtio mand
ralle- 1"!?' Srarfi per mczo dcTuoi Oratori,& donare
S. Pietro il libro de gli Iln ingclij rritto in lettere d'oro, e tutto
di ^cmme ornato , Mutato poi di p n ere , ne ^flc oft Acre hebbe,ni alle
profane rupettoin di Pontefice,n delia dignit dtl po- fiojo Romano fi ricord .
Hora VicaliDO intento al culto diuino,compnli/* . gola ecclefiafticajcd oi din
il canto,aegiiingcndoui Ccomc alcuni vogliono>gH ; organi. Mand con ampia
potcfth delie chiaui di Pietro neU iroia tTlnghilter- - ra'rArduefcouo Teodoro
, e l'A bbatc Adriano ,pc rione dotti/lime
e di fant.i ' ^ Virai perche con gli cfempi della vita,c con le prediche
Wo tentSero ildt que*^-^^ * ' txypoli nella vcriti ddli fede. Q^cft Prelati
andai'oao .V cfcqi irono con''*^^'* moita diligenza quello, ch'era lor f.to
impoflo . 5cri/fc qUcf!o I codoro vn li- oro, ne l qual'infegna, con che
penitenza ogni peccato fi polfaicancellarc. Sono alcuni nondimeno , che queft
opera attribuiicono Teodorcfintefice .
Hora hauendo V italiano , quanto per lui fi punte ottimamente quattordici
annt.c fei ^* mefi rcttta la Chicfa, mor a'z^.di Gennaio , e fii dentro la
ChielMS.i!ijrtwiC> -^^ |>olto . t
vac quattro iucfi , e quindici gionii ii Pontificato . DTO- Digitized by Google
^ & O D A T 0 .DATO Rofnnno, e fgliutibdi Gioutntanoffi^ix) mafUCdBeMS
Pontefice inquel tempo appunto, che Lupo J>uc.i del Friuli fece ogni V- ju 1
ila. sformo per infign(wirfi d'Iralti.PcrcLoche effcndo Qrimoildo m come
1iCaanto8dettocl4mato4lfigiuoloR.oiiioaUoinlk^^ iomn l'Iinpmtoi^ - " j e
gran pane aena i.oiuuaraia.Aii iiora vji v-/^ ^i^iw.>v-.vu fcofcwdL ^P^fc
Cacno Ouea dc'BaiLir i il douerccpn efcrcico p40Me Copra. Unpoi quar Jc nel
primo tecoiimjvinfe il nenatcomilftcflliiil difegucntc m m'dtrt^a ^gli.i
vintOpC mortojc portone tutto il FruiUiflCfi.GrtB|QaJdo dopo la paFtaiZ% di
Coftantio d'Italia ritom.mdoa tn.oiabardia,pigli in qucOi) ritorno il Sab- bato
S.mto Forlmpopoli torzaje non
hliciatcijpcrfim yiu4>ia facxrhc^io , ft)ian per l'oltraggio , ch'egli oui
cUTindaffa ibtffiorfiftdckMlilQl^ -dalUaeiineri haueiis. Amttet%\mdio di Lupo
ritorn eoo 1 Aiuto Daimaa per ricoiicrarelaftato patemo,ma eglif prcffo al
fiume Naufone da Logobar^ . di vinto,c nK>rto.Tl popolo di Vderzo fcnti.psr
efforfi moftro parte^iano di At *Sr^5?.l n^-fi^c , gran parte di quctta calamit
i porche f dato propri pam banditoiMl fo dJ f^SJ
cacdJtScritiaiichtriinoiedo&tt SicifatfjiioflatclhfPcrc Cuti da l" che
da ogni parte dell'Imperio vi concorfcro foldati,pcr opprifnoj^Mczcnci^
eobardi. per la cui frode era ftato Coftjntio morto . M i clfendo
ftatotpprcflC) ^ mort Afcitacnna- jvkzenrio,c perci quefti
foldatideli'Inaperiolicentiofamfitliepctmttttditooo- fi'raini A. fivi
roprag{;iimc rcligiofojfi moftraua co'dclinqucnti picroa>,co'poueri
cortefe,benigno con gli hofp!ti,c co'calamitofi acc^fo di carit .Ki fecce dedic
U ChieU dx i>PiC5';Q s la flrada, che mena
Porto . Fece il monaftcrio di S Eraftfto nel mante Gelio maggtcwj
d*cdificii,c pia ricco di poderi , perche v*cra viuuto efecndo monaco,
ri/jiprod^g^^dcuohabbiam^h^ Digitized by Google '.^ B O N O a ^ %5% fi 044 O
irf P ISI X LXTCIX C O N S A C lU
#precetfn!|}a'a Citt
tFinsUoatotehaeodoxienuQ ilPoiiliflcatoaa^ O i . 1 .1 Do N O K ornano , c
^thzolo d Maiifitio, prcfe il Pontificato in quel t- po , ch^pei' caiUftfi ^t*^
apem s*hauciu Gli fi ruppe ter vbk T
tirar on l'arco fopra vn'vcl!b ; dgttrt puake chiudere giamai, nit^arfi il
fangue . Ct^ftu Kc iii mop e^fk^te coli nelic virti^ del corpo , cpflie in
quelle deII*amilio . Col ilio cn%ir; j^rudnza moneg^ cefi bene rimptcfc , che
rcft quafi fcmprc vittoriofoJtticDucofc della vita aui- leftale , cHc gli
ordini gi fitti da KotaH , .ilciftl capitoli A: ordinationt aggiunf;- , chf
ptcfcro poi io^ltia di legge . F cG mediocre Aatura^gagliardo di crorpo,coi bma
lunga,e colx^po caluoin m men prcfto/; celebrfrBon rammo, che nfiifse
col^icjif^n^matcggiarc cow^J^ ftpQlt auuifatp da vna ^o- cecche nonft Teppe
0Adcyefitie,.tliefofie Grimoaldo mtto^e che per ci fo ne nttttiaisc ricuperare if regno paterno. Dalla qua! voce
fftfto> te ne ritorn Tofto In Italia , ^ in capo del terzo mefc dop la morte
d Gr?:noaido , il :'jo Regno fenza contefa alcuna ricuper iQaaltiefmedefimo
tempo Digobcrto Rdi Francia,che fd4ftutoprenape>e valf pi col configlio ,
che con Ta mm movi anch'cgli,e f,comc vogliono , h fua anima, che i demoni fin
prcrs.) Ifola di Lipari portata hancu inn , dalle mani lor liberata da f\
Dioi.igio >c fin Alaurltio Martin, e da fan Martino confcfsore , i quill
ianii haucna egli rtientrc vifie^spre come padrni ftioi, c del regno hoBorati,e
fattene le Ciiicic loro pid GrimoaU efaclodi. Pcftari LoiH bardo cor oa in
Itali* inpigliaceit Dagobcrto \\ di Fran- cia amore , c ca(o occotCo nella fin
tn3gnfnchc,c pi ricche di quello ch*ei-ano prima. Huv* ^^y-^'^' n^nmfir ,/-kV.m
tutto volto al cuko , c^- all'honorediaino, 1 andito ,c'l cortile di fan
ParroCcht chiamano il Paradifo ; di marmi laftric, li quali egli tolfc come io
mi penforda 3 uella piramide, ch'era dirlmpctt al Caftcllo iant'Angelo. Rifece
ancor, ^ edic sii la ftrada , che mena ad Ofti \ , h Chiefa de ^!i ^ portoli ,
d( s la v6 Appia quella di fanta Eufemia. Diftinfc anche in varijorcf ini il
Gkro, e Ve- crebbe di honpri . tt hauendo ritrouat alcuni Mon^tci Soriani nel
Monaftericj Boetian') che con gh hcittld ^leftorlln^6nttliaflo K g^'g,& in
vari; Moni^ neri K po^jttfM^b^itloro^ anr tsle, elafciuo huomo nnalmente la
luce . E Dono lue iiendo cinque
anni,cinque mf, e dicci giorni retta la Chiefa > mor gli vndici d'Aprile^ fu nella Chicia di
^.Pietro ipolca Vac la lede dat^mn^ ^^'^^S^ ANNOT ATIONB* lo TQO antico Molaico
, ck' io Roma ella Chie(a di Saoco Manilio ,
chunaco qvefta 'nMcfieeDornhio^e non Dono, dDi0flui9.
CdiaMaii^ftiniicbi,0iMiqftnwGa: aoaeqiidBMimechjaauK9chcrcgmpocoappKfl^ -
/AGATONE PONT. LxxXi CR,fiATO Coftaoiino A CATONE Siciliano,c figliuolo di
Pantonio, fucfsendomonico, nel DCLXXXH. creato Punrcfice, efditantafantit,
chlncomrandc^ con vn Icprofo , col bacio folo Io giur . Fu ancor di tanta
manfuctudi- ne , & hum.'Uit , che non f alcuno, che da lui fi partifse mal
contento, o fcon* iblato giamai , Haucndo esU adunque ritrouato vn Imperatore
alla Ciu natura, t coftumi fimUe ^deliber di fare vn Concilio per la hcrefa
de'Monothcliti i e ni fpcttaua altrcfe non chcritomaffe Coftantino dalla
imprefa dc'Siractnii i quali egli vinfc, e f tributari; delllmperio di Ronu>
Ma effcndo poi i Bul- Bolfir fi gal i vfciti dalla Scithia 9 e venutine fopra
la Tracia mentre ch'eli vuole op
"P* porti loro & il loro impeto
ritardare , fi fr la Pannonia , e la Mi& in vn grn JJJJ^^'J &tto d'arme
vinto. Per la quale rotta fi sforzato
fare con Tuo dirauantaggiq je||9jl|ja. la pace, hfciando loro la
Pannonia, e la Mifl, non fcnza grande vtile pcr^ dei Chriftiancfimo . Pcrciochc
quefti , guifa d' vn bailionc > e
d'vn forte icu d il Papa i Tuoi ledati in Coftantmopoli,che furono Giouanni
Vcfcouo di Por- ^ to , e Ciouanni Diacono della Chiei Komana , i/quali
CoAantino con mara- j^lioA cm, e cw^knccoUe , 9 laroamorciiglato ricord , ohe
pofti da . * V " . ' ' pane
Digitized by Gogle A G A T t) N e: tif pATtcCiumi , c le altercationifofiftichc
, ricefrcrodVniranMcqiiir:^ didue enufe vna . Furono m qucfto Smodo dagcnro
ottintanoiic Vefcmii dilh libra- ria Coaanttnopolitana luron nel ConcUi j p.r
or.tMrc d .irirpcr.jorc porrai t Jibri, da quali le fcntentic, c'I p^rcr
dc'padn antichi (1 vcdclfcrojC lc':idrcro. Gregorio Patriarca di Cdftantinopoli
, e Macario VcrcoiD di Anti(ic'iia inter- pretando al contrario le fentcntic di
quelli mi , clfcrc n>ra tn Chrifto vna fola volont , & operationc . I
Cattolici > e con I- ragioni, c con autorit coniiinrcro,& recarono
Gregorio nella verit Cattolica. E perche maccano oftinatamentc nella fua
opinione perfeiierau i.f.i coTii^iiaci ifcomn.r i- . , meato xJ fiio Vefcouato di Antiochia dato
.\ Teofania Abbi^',chc catto' ica- cou 'a ( ' mente fentiua . Perch'era la cofa
fi.Iiccmente fticcdTi , volcnd'j ringratimic ii u Ro.r.a.u. Signore , Uioiianni
Vcfcouo d Porto ncllbrtaua di PaCqua in prclentid dcH'Im- peratorc^el
Patn3rca,c di tutto il popolo di CoftantinopoH cctebr mcffa alla v^nza latina m
S. Sofa con applaiiio di quanti vi erano , che dLcuano > qucfto C:iUo
C.>. cuere vero , efanto niodo di
facrificarc , e chi altramente fcntinTc , dalla vera Itaomiopoli. buona ftradaifmarTi. Qucfto f il
fcfto Concilio vniucrrilediCCLXWIX.^*"'*'^^"'"' Vc^mii,fatto in
CoftantinopoIi,nel aualc con la f.-ntcntia di CiriUoai Athana^ Moi^h-li i C Vr
n\';^' r ^'^'Sono, Ai Dioni?io,di Hilaric,,di Ambrogio, di A^oftino,c hcS
" ' d Oicronimo il conchiufcclTcrc due naturc,e due opcrationi in
Chnlfo^ripros' . uara, e dannata la pertinace opmionc di coloro , che
dicciiano, vna volont folf liZt^i^-'^'' "^c/^rono cf perci Monothcliti
chiamati . Ptr*- C.n:i:ii t;e. 5 *^V^ r^^v\'"T T n^?'^ -"^
^T"'"^^ fatto come gi altrouc fi
dcrro in Nicci nrrai. qtult 7 A
l* "J^.^ Pontificato di
Giulio^ ncll lmpcrio di Coftantio f^''^'- fnT^ft.n.J'^' "-^^
^""-"^ ftiftantie poneua. fJ facondo Concilio^tiV
^.n^^^i""^ k^' cmqiianta Vefcoui ,ncl tempo dell'I mi>cratorc Gra-
An?o'rtdl A^"" ^t""^^" contra MaccdonioA' J:udoffo,che
ncgainno lo fpiritu iareTaX^^V^^^^^ in tempo delffnpera. no rhT rM^m^Jf / P'JP
^ Celeftino contra Ncftorio Vcfcouo CoftanrinoplM- 6 Stri r/^rrn. A ^'i^r'
benedetta madre dcH'hiiomo^V non madre ii Dio, 2t?o e(^;e^M Pili""?
"^i" c di""^ fcparatamentJ d^S^uSnVdf^^^^ figlinolo
dell'huomo. II qinrto in Calce- Sano Vn^ Coftantmopofi di
CCXXX.I>rclati,forto l lmoerio di tano^l qSa'k dic^^^^^^^ ^J^"' contra
Eutichio Abbtc Cofta:uino;3.li- m dfdSmi^ m^^.?^"^ dopa,chc aflfunfe la
nattira hiimana non contea. untinoDXo^;r.^^ ""^T^ ^"'"f^'
Caicilio fa fatto ,n Co- MaS^V^?iinclft J^^^ "^"^'fi' ^c'''ci,che
dtceuino,h lu.re ^d auil^^^^ r^^'T
^''[^'^'^ pirtorito,c no Dio,.^^ huom ^ ' JNci quale Concilio fu conchiufo ,
effere la G briofa Veririne, madre di Dio cV
Quinto^ dtu.'^rrdtV'^t ? """T l"P'" ^'"^
^"'"''l - "Psrwioni. P^^T^rt'Zt:.t;^,^^^^ de. Sole fcg.,-, gnumm
c Quindici pinrni f.\ \ i; i , ^^"'O " iuogo di Pietro due anni
lei mcfi , ti; i 1 I 3 LEO- /LEONE U. PONT. tXXXI, CREATO Tcmcticde iftahri 4i
Itomoaldo Duca di Be* eneaco to- glie te alia Ilo fk Gicco. LEONE n. Siciliano,
cfigliuoiodfPiol, fft ( come perii mi fcrlteiH vede ) dottfliino in GfBCQ, e
Latino. E f tenuto cofi grm n[iu(ico>che ne compofc la Salmodia, e cnfrman
io l'arte con reflTercttio, ne ridiiflfc
migliore forme di concenti gl'Hinni. Q;icfto Pontefice ordind,cllc fi
deflc nella Melfa lapjicc al popolo./^! talmente il felfoCoiiciiwwbbwccid, del
quakfira-* Stonato di fopra^clienc fcommunic folennemcntc tiittt quelli , che
in prcinzi i Coftantino, haueiM gi dannati il Concilio riprouati . Rintuzz
anche la fuperbia de'Prelati di Rauenna , al che hiucua gi Agatone
d.itoprincipto . Percioche oidin , che non valcffe , e foffc nulla la eletttonc
, che il Clero di Ra ucnoa ftccoa de! fuo Prdato , Te dalla auttorit ddh ftdb
Romana confer- mata ncn folTc , che gii prima qucfti Prelati di Rauenna ,
confidando nella po- tenza de gl'Effarchi, ogni cofa lor volont difponeiiano, e quafi foflTero pan
in tutte le cofe 'Romani Pontefici, non riconofceuano fuperiorc , & neflfuno ob- bcdtiiaiio.F di Leone ancora
queft*altn> sltoOnltoe, ch^Tcndo alcuno alfa di- foit dell'Arciuefcouo affuBtt^jiioildoiieire
per IVfo del pallio, de jgli akn of- cij
cofa alcHna alla Chief pagarcjperchc di quefto fi vedcuano ogni di nafccre
molti mali . Mentre ch'era quefte cofe
Leone intento , Romoaldo Duca d^Be- neuento^raunato vn groflb eflcrcitojocciip
TanmtQ,Brindifi e tanto frutto fece nella fcrtnira icra gam^, che fi tenuto vn
dc'primi dotti di quel tempo . Fii di pi humano, pic- . tofoyc cortcfc oltre
modo 9 malTImamcnteco'poueri. Onde allacci tal- mente con quelle unte virt i
cuori de eli huamini , che fi ad vna vce di tutti GoiUwiiid detto Pontefice. E
llmpcratore CoftantDo dalla fama della fiuitit di lui ui-Imp.
ortimbardi,imit.indo la religion,e piet di Benedetto, edific ' inPauia
vnMonallertoinhonore di lni'Agatha. E Rodelinda fua moglie i ^ Titm^T^ dentro Trento lo i inchiufe.Lt
haucndoloui tenuto alquanto tpo alTediato, per- che il nemico di not te fi fugg
via , elfo agcuoimcnte prcfa la terra . F Pertha- Vi Re cos
clemnite,ch'efl'endofi Alalchi nmelfo, & liauendo domandato perdo* - no non
iblameme li perdon cbe anche Duca di Brefcta Io fece . Scriuonr) alciH ni,che
nel ten^po di Benedetto apparifle per molte notti fr il Natale del Signo- re
> e la Epifania , in vn fereno Oelo vna nella prelTo quelle,che le Virgilic
chia- mano . Ben creder io , che apparife la della , e crinita ancora , la
quale chiama-^ no Cometa,e che fignificaffe anchee pretendelTe alcuna cofi ma
ch'ella prcifo le ' Virgilic fi vedelTe, non lr vero/aluo f per cofa
prodigiofa, c fuori dell'ordine naturale tenere fi vuole . Percioche le
V^irgilc incominciano ad apparir ncll'e- quinottio di Primaucra entrando il Sole in Ariete , ck fuok elTer
dop la met Vi ttMumndfi vUdmmaibodfipolGm Gennaio vedere. Ghie ^AO^ 1.4 da*
Googl i^d GIOVANNI V. dal monte i Somma poi vfdfCc ancora in quello tempo
tanto.fuoco., ^hetutt'i ^ahiir e morti di Prin- cipi > c
particohrflKOtequella di Pupa Benedette t che comef tiitci vittento caro^os f dop k morte tenuto
per fntoJVlor nel decimo mefc^ duodecimo giorno del fuo Papato , c f a'15. di
Maggio nella Chie di Pietro degcUto Vac
dop Im ia iedc due mefi > e qMtndict giorni . GIOVANNI V. PONT. LXXXIIL
CUBATO Unii. 4 * i . Ctnftnano
ij.Inip.doma GlVA>nin- V. aito in
Mochiadi Sorta,e figliiiolodi CiriacOyf quaA * in quel tempo creato Pontefice,
chclTmperatore CoftantinoncI 'decimo^ fcttimo del fuolmpcrio morjafciando Giuftiniano ftio figHiioIo^c fecondo di q
ueRo nome, l'Imperio . Nel qual ttm]^o paifando i S'aractni nella Libia, e nelT
Africa , a^euolo)^ utt'i hio^ attritiaii occuparono . Ma ratfettate alquan- to
Giaftinlino le cofe del nuouG Imperio,e fatto vn groifo efcrcito fopra otiefti
Sancini and, & pofc in tanto fpauento Abimelech loro Ammiraglio , che da ic
mand cqftui iiihedere l9.pae,XAicu quanto ncJl Africa occupato haue- UA.
Scxitibiioalcfmi* ch Hoiperatiire vi ftoclTc per dicd amri e con qtiefta con
idone U pace,((he40UelleriD i Barbari madarh ogni d per tributo mille pezzi
d*oro , 8c vn cauallo con vn iemo della lor natone fopra . Hora Giouanni Pcm-
teGcc,ch'era di erao rdigionc>c bontf per vna voce da tutti eletto Pontefice
nella Chie& di ^Saluatore, ehiiiiata Ccnlantinanapreflo Lilcnws e fOt eome
gi Leone IT.confecrato da tre VcfcoUf,che furono quel d'Hoft^/luel d PoftOb
quel d Vcllctr . Il qual coftume f da poftcri poi cos appunto offcruato .
fecero qucfto Pontificato crebre duepcrlbne fingolari. Felice zio di Ilauiano,
che fu di tanta integflt^e dottrBa,che Cnadiprto, figliuolodi Arritperto R
dicXongobardiyper honoramc la fua vinl&don vna bacchetta ornata d bro^
d'argento, ^ Giouanni Vefcouo di Bergamo, che f di tanta fantit, e dottrina,
che 1 R , & i Prencipi, per honorarlo, fokuano kuarfi in p, e farli di
bcretta. Hora Giouanni Pontcficcch'e prima^ dopo nel Ponteficato ville
indifpofiO|& mal fanoyhaucndocompofo vn libretto d^ dignit del pallio, nel
primo anoo del fuo Pontificato mor , c f
in S.Pietro a'due d'Azoto fiqpollo U h ftdt refi dcipp J|u ssoa
cu^ordAKinffic /Kmoiit^mL^ '* CONO. Digitized by Googi C t) K O K IT. Tri
PONONE PONT. LXXXfV. CREATO dd 6S6', di Ottobre* CONONE
nacquenclIaTncu,riaIlcuncIJaCiIicia,&cn;ntio(fatro c.r r faccraote Romino,
di prete aiiient Pontefice . Perche mcntrechc fi con^ ino n'SIaKri" tende
(opra la nnoua clcttloic , echc il popolo fa uorifcc Pietro ArciucfcoiU), c
matuCbKU 1 cjcrcito vn Thcodoro prete, dop lunga ctcfa ne vennero finilmcc
infpirui da Dio a qiiefta conclufionc di eleggere Cononc, pcrfona certo de/'na
di tanto grado, cos per le doti dtll'aninio, cme per quelle del corpo .
Pcrcioch'c'Ii f eccellete di coftunii,d Iettcraturn,d nicta,di rcligionc,c di
vaghezza d'afn tto- onde per la veneranda Tua canicie , e dignit d'arpcito ,
n'era d^lcuni chiamato Angelico. Egli fu d'animo Tempi ice, c retto dVna g
ufttia, e modcftia 'finpo- lArc , c d vna pai che coftanza , e prudenza, l^r la
eccellenza di tutte queftt ^ vimUchc in lui erano, fj tofto da nitticnfloro
a'qunlitoccaua,concrand?ri> r-t i
phtrfo,c acclamatinncde)L. Ajc Iodi confermato. H mcdefin^fccc Tcodo o
ffl'L, LfsarcodtKaucnn*jilqua!emor,eglirucceisc in quel magiftrnto (noiunrS
l'Jatina, ilrinnic crederci 10, che alla patria mai deik.- il nome di Platina
fu'l Cre^ inoncfc.Pcrcioch'cf^cndo fpcfsc guerre fr iKLonobirdi .celi Fftirr
hi' t , cfscndo qucfto hioGfo quaf nel mcKnfrh Raucnna , c Pauia , ch'cj uio
Vvni I dia, e la rcfidenza gli Eislrchi, Talrra de'Longobardi,non laon di nn ione , che qui vn tcmpo.o
combattciscro infcmco accampati fi ritrouarstro jial ch^ japp,amo.chc rpeisc
volte fi fogl fono a 'luoghi daicfimili nomi,comencl mede- fillio lue>go fu
Vitali ina dall'efscrcirG di Vitel4o , che vi accamp , co:i detta c
Bebn^iano,ch non molto lungi da
P>cbrfaco,cclcbi e per la rotta di Oto 1 ' Mi ritoiTnajno Ccnionc , il quale loft Che fu Pontefice , s
inferm . Pafcal. A i r," prcte,e teforicTe,e dtipeTatore del tcforo della
Chicfa auido di regn u'c/.ibo m toflo con vn gran danaro,Giouannt
Efsarco>pcrchc dop la mortf di Cononc lo fauoriise, e gfi defsc ,1
Pomincato. Gouannl tolfe il danaio, ma non oAcT.kI p^ cofa , che promettefse .
E non era certo degno quco Aunro Arciprete d'altro caftjgo;poiche4oHcndo il
teforo dcJla Chicfa per ordine di Cononc dirbcnfire m elcraoCnc a poucn,c m
rifanc,c tmiarne Jc Chicfe del S-T^norcrhaucifa (bcfn malamente per fiio
proprrcc cattino intercrncoRedil rancia de fuoi portamenti lirannici, f fatto
morire. Non i haurebbc fatto Andocno Arciiicfccuo di Koano^ch era vnico in
fantir, e dtit- ' de
opprlWlinegHgeflit^airbiprdQi^ &bMg'qudi> intere,e ritrou dftr ftito
Sergio per vn comixiime volere d i tiir- ti elStOi, incominci far inlUnia , perche quello , che Pafcalc
promcffo gl h 1- uea gli n deiTc . E bench Sergio vi oftaiTe e biafimade quel ,
ch'hauPafcak fatCQ,^! nondimepo dalla Chie. di San Pietro alcone coft di pregio
aMlMil'i ffM^Tffiff Ul!' f ut I llit adunque, ch'era di tutto qiicfto mal
cagione, eiTcndo ^q*" cuitodini^iaeC(llllateingiuditio>fdeIhiu3 dignit
di Archidiaconato priuo, e confinato per penitenza in vn Monaftcrio, douc
perfeiicrando nella me- Giufti ifiro lefiaiajperdndcia cinque anni >
finalmente vi mor . Giutlintino in qucflo m> imo. a io
?fOfi^04riB3igr^*"W* t^cnflanzafg con Dio^con gli hiiomtnf,pai armato
^f*^. . e ieri del goiiematoie della Cini frenati, epuniii li M^und vn rinodob'
_ b alcune cofe fi decretarono, quando
in Roma Ut y idde^ome eoa lui 9clinon VMyina due nature in Chrifto credcm , c
madre di Dio h glorioft Vergine chiamana, le riprou, e cacci via . Di che
fdegnato forte Giuftiniano Jj^^^y^^^^^ _ ^ _ _ ^ _ _^.._*. ^ 1 ^ T^u * ^ ^ A J Itti T V ala J I a .m.
M D dell'esarcato d!RafialBMMOtoUbro Tarmi, eobn Knamcnte in fauore del
Poli* e^iikcl / tefice fi mollrarono,ch*ancor poco manc, che non foffc perle
loro mani Zacca- . : tt% morto , che fi
^lu fuggendo nella camera iftelTa del Papa , che nel rimand ^ 1 poi
icrctamcnte> in Grecia aiImperatore. Mentre paflauono quftc cofe in is^^
'^2* komaXfiflQCQ.col rawK)iiMSallic>}>afrfarca , pofte l'armi inaiano
alla pie- i^*^^ l bc Collant inopolicanaf romprt le prigioni, e prefc
Giiiftiniano,non folamte priua Gio'.li. gli tolfc llmpcrio,ch*ancora tagliatoli
il nafo/lo confin nel Cherfonefodi Pon- niano dclN to.
AbimclechArmiragliode^aracini, che quello iateirpcrandodoueve per ^.^P^f*. ^ li
tiiiln di CoftaiKinopoli heU'agio4iueft'ipreft c%uK , fc ne pafs c6 ^^pA^i]
vn'armata in Africa , douc mand rotto Leonti anche vn'cflcrcito , perche re-
nclTc quelli Barbari dietro . Ma nato
poco apprerto riuolta neireffcrcitojcrca- rono ad vn tratto Imperatore vn
ce|to4'i^rio Cittadino Codantinopulitanol Tiherin tm ^
quakftneritoiiidvolandoVxAlpMw epre(Leontio,c ^.uaucia troncatoli il nafo ,
comehatteiiag[l GfUllililaifAtiD, in vna prigione le pol^ dL'fnf.
riferuSdolo pili vittuperofo oltraggio,
e c6f?n Filippo figliuolo di Niccforo : patritio , che nell'acquifto
deirXmperio fauorito>'& amutoPhaucua iubmente perche quefto garzonetto
liauefle Irodpagn^tal vn fuo Ib^o mrratCH ch'era di /laucrfi veduta venire
vn'aqila fopra^e con Tali li cooriiia il capo. Il che interpretato Tiberio
haueua, ch' coftuirimpcrio fi deftinafie. Mentre, che palTano quelle cole in
Collantinopoli, Pipino Duca d'Auftria entr in fperanza , pipi^o Dvic
cfiftcelattradadidouerilRcAio di Francia occuparti. Percioche
naucndod^Auitr.inuu InceibiCliNni certo Bertario periona ignobile, e per cui
itlezo il R Tcodorigo la ne guerra ai maggior parte dellefuc cofe ifpcdiua ,
fo6e tutto quel regno in odio , ne pafs con^rofso cfsercito fopra la Francia ,
& hauendo Tcodorigo , e Bertario incon- tra vi fece fatto d'armi, e vinfe.
Bertario fi falu fuggendo i Tcodorigo, che od regno li rtird^facendo col
vittorioib Pipino la pace,lo cre fuo mag^'ordo- mo , e gouematorc del fuo rc^o
. Intefo dop quello Pipino, che i fuoi popoli dell'Auftria erano da'Gcrmani , c
da'Sueui tramgli ari, ritorn , fopra ouefto ne- mico^ vintolo^ c cacciatolo
via,di nuouo nella Francia fi ritorn, perche intefe^ . - cfa'cfiendo
Tlicodottoo morto CMIdepertoU fratello haucfie lo fccttro del re-
Ipo^ntoMfiploott^ iuuiSdolp fuo luogo " Citi) * ' Gr^ ci by Googl .9J r Grimoaldo il figliuolo fatto nuggirdomo
dt Francia , tutto , collerico ft>pra - SiKUiSc i Germani, ch'haiiciiano
ritolte l'armi fi ritorn. Hr>ri Sergio Ponte- fice reftatopacifico.c
qiiietopcr rcriiiodi G iuftiniami, r-iccci la Cmcfa di S'. Pietro, che n'haiica
da molti capi bfogno, c torn il frontifnicio d opere di Moraico,c vi fece
candellicri d'argento, & altre cofe d'oro , c d argento medcfi- . mamente .
Ritroii vna pii tc della Croce del Signore in vna cafsetta di rame , \cla
ripofin pi ricco vafo, come ripofc aiicoi-'in pi honorato luo^ 'cpb?
|diS.LcDOC,cxLe fino quel tcrttpu m Riiu
jt^f viimctc u:riago.Kr!lttiu> itatuc jde gli A portoli,
chepcrJ'antichit'erani mwo guafte* li. gl'in cflfcrto, crac- /coici,e f dinuouo
molti ornamenti di Chiefcchc farebbe vn'andar troppo in AemiLDei
^""8">^^' Icriuere particolarmente voleflimo . Qjeftb
Pontefice ordin, da chi inftj- fpczzar dell'hofti i Sacra fi cantafse , e dicefsc
tre volte f l'Agnus Dti , tuito nella q:ti toUis peccata mundi . ] Imlitu
ancora , ch'ogn'anno il d dell' Annontiata , c Mcffa, di S. Simone fi facefsc
vna foicnne procclTone per li Citt , la quale da S. Adria- nopartiua. Mand
Damiano per Arciiicfcouo diRaucnna, e Bci flaiiando in Bertagna.
RccconhAutlotrdni, & auttorit alla verit Cittfdica la Chic- fa d'Aqiiileia
, che non alTcntiua del tutto al quinto generale Concilio . Scriuo- no
alcunijch'in quefto tempo folfc in Leodio Lamberto pcrfona di gran fa^^titi
fatto martire , per haucr voluto riprender Pipino , eh hiuendo moglie t fi
teneffe in caia in luogo di moglie Alpiadc Aia concubina , e vogliono che il fratello della mcdefinia Alpiadc lo
faccffc morire , e che ne moriffe pofcia coflui di male uifcrmit , ch'i
pedocchi fc lo . mangiarono. Vogliono anche alcuni , ch'in quefto tcm-
quando^ie- Po ^ Saflbni, molfi dalla virt,e fam it di Sergio vc- niffc alla c
niffcro primieramente al battefrmo . H che Thcofilato venendo in Italia fmont
primier.mcntc in Cicilia . ic^wcp. ibloiati italiani , ch^ pei- oifcrfi ne'tcmpi
a dietro moftratt quafi ftm- preplu Paperchi>coliiiptn!ili , tcmeuano chela venuta di quefto IKTarco nonapportafTe
loro qualche male , deliberarono tofto , ch'in Roma vcnifTe , d'- vccidcrlo. Ma
Thcofilaco > circndofi il Papa poftp in mezo per quietarli , c pacificarli ,
fotto quefto feudo fi falu , & naucndo affettate tutte le cofc , te ne pafs
in Raucnna . In quefto Giiblfo Duca di Rcncuento con la fperanzaG Gifotro u-
diqueft.1 dillordia, che Ir rniT.irco , & i foldati vedcua , prefe l'amai ,
e paftdtone in terra di Lauoro,prefc Sora , & Arpino , e^ofc le ville fuoco> e ^''^"niSl Gftci. dolo, che
fe altramctc fhccfTcjfoirc certo,ch'in breue haurcbbe il flagello di Dio
icntito . Spaucntato per qucftc parole Gifolfo, rcftiiui le Terrc,chcprefe
haue- Md,e Ce ne ritorn in encucnto . Et ti Papa> per qiunio il
tcibibd?]& Chtefi lo . \ foffriua vn gran numero di prigioni rifcoffe .
Hon> Giuftlniano, ch'era ftatoda GfeflmtiM Tiberio nel Cherfonefo di Po ito
confinato,fuggendo di quel luogo, fi ricoiierd gii impl^SJ con Cacamo Re de i
lAinri , il quale d^ principio con tanta corccfia lo tratt > g di che ancor
la figliuola gli pi omefic per moglie . IVIa emendo poi da Tiberio eoa
ciacAbMiw danari fubr)r3ito c con doni >
fi Hfoluette di tradire il fuo hfpitc , e genero- chc cos prima honorato
hiueua. Efrcndofi di ci auuifto Ginftiniano,fc ne fug- g Trcbdlio R de'Bulgari i col cui fauorc , Se
aiuto f poco appreflb nclllmn perto ripollo. Mentre, ch'in Europa
pafsanoqtiefte cole iSaracint occupa- la Libia , e l'Africa , ne passarono
fr)pra la Spagna e la occuparono tutta fuori . spagna oeca che gli Afturi ,
& i Cantabri , i quali come furono gli virimi popoli dell; Spa- patada*sa.
Cini fi difcnfarono . L'A fr ica adunque , che dop , che Iklifario Capitano del
primo Giuftinianoh ricuper f'J 170. anni all'Imperio Romano foggetra> in
Africa* fc il quefto tempo f da'Saracini inficme col Regno di Granata in Spagna
occupata, q^J^ ^ e gi per y.p. anni alleleggiie coftumi loro obbcdtfce, con
grandiima ignomi- copau df nia del nome Chriftiano,c de'*?pagniioIi
fpecialmente , che le ben fogliono il lor Smmt valore inalzare al Cido^
fotffifcono aofMmcno qiicft4 vergogna su gli occhi Digitized by Google Bcih huomo doKilsimo.
Scriuono alcuni, che Bcd \ , ch'in qiicfti tempi viueua,doIendo(? d QUcfta cdM
munc cqJamit del Chpttiancfmo, nefcrnicc
riie^ Principi .Cliriuiani , p>e/- chc prendctfcr l'afmi contri
qucfti communi nemici della fede nofira. Fu Bc- da ncll i Grecale L irina
lingua ben dotto, c per la relijgione, e modcftia grande , ch'egli hcbbe ,
ottenne il cognome di X'^enerabiic. Perch'egii fcrilTc molte cofc fopra gli Ktt
de gji Appftoli,c fopra S.I.uca . ScrilTc anche libr de'tempi c molte honeic>ittIlc quilr i 5rrdoti
della Francia molt'vfi leruono . Fiu-ono ancor'in auciU tempi fcfnt ^fan ciotti
Strabene , Amonc fratelli di Heda , T- vn de'quali clcgantiirim.imcntc (criffc
molte honielie, l'altro comment il Ge- ne fi . HoraGiouanni Pontefice
racconciata in Vaticano la Chiefa di Sant'An- drea,e rirarcto il tetto di S. Marc & ornato con colonne d'ambe le parti
d'al- tare di S. Pietro mor nel terzo anno,e terzo mcfc del fuo Papato a'i7-di
Genna- ro, e come vogliono alcuni martire . Mi non fi s bene da cui micfto
martirio roffrlflc. pi) che raunaffc
vnfin(do, e quello, che gli Orientali credeuano, faceflfe anche rcc-. uere da
gli Occidentali . M \ quelli paffati in Roma , c poco frutto fatto , fe ne
ritornarono di nuouo in Coftantinopoli . il Giouanni, come collante j e buon Pontefice fi coniieniua
,qiicfte pnzzie dcirimocratfjrc con ccnfiire , c inter- detti gaftig. Si ferine
, 3na lenza il nonic dtll'anrore , che Arripertr^ Re dc^ Longobardi ,molVn da
rtiigionc , donalTe alla Chieia Romana le Alpi Cuttie , con quanto dda Turino
fino .1 Ger.oua. Altri dicono , che quella donatione foife da Arriperto
confermata . Ma non ritrouandofi della donatione cofa ccj- ta , c vanit r^onarc
di conftrmationc. Ma ritorniamo h Giouanni Poitcfi- . - 'ce,
Google . /il irt i r .*^ -> v^if \ J!1Vk T ^'^^^^^^ Rifece mcdefima- F
finlfriS^'^T^^W ^^cellino , Marco , Damalo Pontefice, laiu?n?^S?2S^^^^^
Chififc4i ibtue ac^Santi , c^delle pitture orn. MeUe SSitifi^ sii .artefici
imitar 1 la gfauitVe dignit di qucfto j^l'fc^^^^ 1 Pontefice iftcfTo con le
;hJ??^''^'--i'^*^'^ MorGiouannihapendo tenuto due anni, fette mcfi. Ceticei
erorm il Pnnf rrnW #M i-nrAt,^ ^SC J'/^._l rt.li^t-i*. ' ^JSI?s:iO , o come
altri lo chluiian Sdffmo ,mto fn Soria , e ficHuoIo l ^>ioiwnm non viiTe pWr
che venti giorni Pontefice . Nei quatempo d'ico- i^ nJ^I^rV^ "^"^^^
"^^^ i^pcr U felitudine di quel luogo , fiTorpo di B^ro l !?**^ e pomt*a| diOcGcnbiC! '
COSTANTINO anch*egli nacque in Sona e fu figliuolo di, GioiiinnI l e creato
Poittfice in quel tempo > chln lUiM lpertre. anni gran careftii ; nella
ecialmente *poueri gnn foccorfo. Onde
tutti diccuanoeffcrcftatoCoftantino mandato dal Ciclo, per- che in tanto
flagello , e mifcria non morifTeratutti^iuftinianoin auefto mob dall'odio , che
portaua al lu^o fttflb > dQii^a ftsto confinato , e ipinto dal fo- lito Tuo
furore , mand od OtownefoMauritio dcH'ordine dc'Patritii 8c He* lia Spatari con vn*.irmata , perche
non vi hfcialTcro in quel luogo da qu.it- tordic'anni in s pcrfona viua . Il
che coftoro cos appunto cfTcquirono , perche la rabbia del Principe loro fi
fatraife , e fodisfaceflc. Ne fii folamente crudele Giuiliniano , ch'ancora non
volle credere qualunque ingrato
>ch'haueifc il GiuAiniano mondo. Percioche guerreggiando co'Thraci quel R TrcbcUio,
dilqual'eri liafcr, flato canto aiutato e fauorico) che ricuperato l'Imperio
n'ha ueua > gl'and in vn fubitonemichcuolmente fopra . ^a ne fi con Tuo
danno ributtato dietro^ n fece il ilio
ingrato , e ihalinffiRia^mo effetto alcuno . E non fi mut putito della fua
trifa vira pafTua , pcrcnetantc caliniit palTiffc fi mur folamente tn quefto , che come non
folcua prima fare , vcner,c difenspoi la Sedia Apoftoli- ca . Perciocbe douendo
Felice Arciucfcouo di Kauenna dqt or^ne del Pontefi- ce mtndaine in Ronu 9
cdUtt fi cqftiiiaauai dar ftctindo la fi^ bedienza,c recale itrandoiC moftrando
arrqgantemente non volere farlo j Giufti* nianojche n'hebbe auuifo,ne fcriffc
tofto Thcodoro Patritio Capitano dqlrar-
mata,pcrche paiTaire quef cfictto col
primo tempo in Rauenna . Coftui paisd tofto , e vinti 1 Ranemiail fnliattaglia
, rnpke calunitl lr ^ht ; e poftont rdl* ce in ceppij mand in
Coftantinopoli. Giuftiniano^e della fua
pertinacia ^: inobeaicnza caftig^r Io volle , li tolfe prima la vifta degli
occhi con bacini infocati > douc lo forzaua a doucr con gli occhi aperti
giuraare e poi in Ponto lo confin . Ma
non lod il Pontefice quefla crudelt ch'haurcbbe voluto eoa piaceuoIez7a , e non
per qucfla v ia ridurle Felice ad bebicnza. Mentre che qiicftc cofc fi rannodai Pontefice
Romano^ clall'Impertorc, Aifbrandodeffdc* L6 tMdo ricuperare iJ Regno
deli'auolo Tuo, ne venne c l'aiuto dc'ftauari in Italia ' con vn'cfcrcito , e
tacendo fatto d armi con Arripc rtoi lo vinfc . 11 volendo eoo troppa fretta A
rriperto fuggreitn vn rapido fitiipe per. Mi morendo ancora non molto poi
Ailprando , con confentimcnto di tutti lafci I.uitprando fuo fi.- j:liunIo
heredc,c fticcclTcr nel rcgno.Giuftiniano in quefto moftrondo granxlcfi- dci io
d vedere il Papa lo nundo j prcgarc,ch' lui and.ifc, c li mand qucft'- effetto'
Digitized by GoogI C6 STANTI no: Tetto rat^mjta dia: Il Papa and, cATcndo
vicino fi Coftanrinooolf , glVfq per honorarlo otto miglia inctro fuori della
Citt Tiberio figliuolo dclMm- pcratorc con vna compagnia regia, e Ciro
Patriarca C(3n tutto il Clcrov E vcfti- Cofttmino x?-'^^"^''1^*' P"^P* menarono nelh
Citt . Indi polcia parti per Nicomedia. doiie dnueui Mf#-o-, vm^..*^^,. c\ > ^uAiMno- aftinijrto mp'Vcci- Si j
''J^^- '^onorarlo.Haucndo molti d ragionato inficmc di molte cofc , c\' ha-
ucndo Oiiilhniano I decreti de'Pontefici confernuti , Coftantino finalmente fi
iiccnt IO , e su 1 partire amorcuolmente ricord alflmpcratore , che non voIcfTc
pm di quel,ch cra,aggrauare Icfilio di Filippico, che nel Chcrfoncro confinAfi
i r.^lLl"^ , qucfto,perchc haucndo
inrcfo.crrcr Filippico gcncrofo. e prudente molto,dubitaua,chVn di qualche
fcandolo non ne nifccffcrMa G iu- Itinianojche poco a buoni ricordi del
Pontefice prcft grorecchi,ne mad vn'- 5!^.^! r")-^''"^ animo, che
foflTc Filippico tolta la vita.Ma
clTcndofi con ^oftm 1 efercito accodato ,
n'and con rilfers'armai?a Fflrppoilla Volra.di Co^ ^ Citt Ft con
Giuftiniano, e Tiberio Gi. r. r^P ''T^uP/''* amcndue gl'ammazz, e dVha volont
di tutti fubito pre- 1^"^ Vrrh.yTn^^^J'PT''- ^aucndo poi Confinato Ciro
Patri^F in Ponto, 1^;" rrPfi?r?^r^'^S'^H'^^"^"^^^'^^'^*f^
q"^^^^ Prelatura Cioua.mi Monaco
fihpp.corm ncrcnarca. t. mando torto m Roma in fcritto l'opinioni hcrcciche ,
che coftui pci.hcieucu, r ^"^^'^^.^ approuate folTcro . Ma Cofta;3tino in
vn fino- n^nni ^ "'^ *cce,non folamte riprou.e dann l'opinione di
Filippico.e Gio- ch^P^??^'' ' k-^ ^''^ ancorVn decreto , che l'imagini di
quelli fi^ Vif-J Anaftagio fcrinfe torto al Pontefice,
promettendo douere , . . IVlT fifanSl".^ r^'a ^^.'/c"^^'^*- ^
"^'^ dignit,dclla qul'era ftato roJamenro. mc^^^^^ ^^"'^ ^^^couo di
Pauia fofTc PeS?eH. r^^^^ ^"^^'-^ alI'Arciuefcouo di Milanq foggctto.
Scrii^o \lcuni ^ V?' ^'"'^S"^^''^ ft^f^ gran tempo grandccV ortinata
contefi . D^r rP?ra;l?"'^,'^ ^^^-^^^ ^^'"Pi Re di SaMa ne veniflfc,
ANNOTATIONE. Coftaoti^i. Papn fi) il Oli fl- r A ' ' J r Pr L^iTT r '^fo
"IP5"'orc F.l.pp,co.chc dop la morte d. Gmftiniaua W gio- 7^'';JS.'IJ
-ac,Pac.pcCkQhco,^aeMnmperiooc^^ PaStKbcclfcQdo (^Imperatore ^il,
(J/i,"c!u , Googl vi G R E G O R I O I L P O M T*. !>}. 1 1) il liti.
v-M^-n, f GRnC^RTO IT. Romnno , e figlio di MirccIlcficcnaoTi l tempo di Sok
Rio Ponrefcc chicrco^hebbe la curadella libraria Palatina,di tanta fede ^
Integrit tenutottH : TmpoKcii Diacono , ne pafs con Coftaotina in CoftamfnopoH
. DouctrattandofiiUnioitc cote appartenenti alla fed^ cosi aeutnmenre vi
rirpofe, che Dgn*vno miraui^linto rcflaiu del fuo bello ingegno c dottrina .
Pcrcioch'cgli f di tanta crnditionc , e f.icondia , che agcuolrncnr^ conuinccui
quelli , ch'haucnano opinione contraria alla vcrt cattolica. Hoi^ {ahko ch'egli prefc 11 Pontificatoi riibor le m ura
della Cittil , c he gli anni m parte confimutc , e rouinatc hiiitti.inn .
Ripofc in S. Pietro , in San Lorenzo fuori delle mura i tr.iu gi gu irti per
l'.mtichir^. TI mcdcfimo fece di molte al- tre Chiefe rounate che larcbbe lunga hifioria voler di tutte
direi aUc qu^ii i hiohi don! d'oro % e d'argento Non ttcerd
cVt^H rifece sd U via ^ meat ad
HoAlaA n nv)nafcrlo ncB molto dalla Ch^cfa di S.Pictro lontanojjcjctroui ^ jS
finoal d d'hoggi vediamo . Rifece anch'i! moniftcrio di S. Andrea , e vTpn- fe
dc'nionaci , percne cclebrafluro Jc iodi del Signore . FU lode ancor peculiare
Germani fi di qucflo Ponte6ce il venire i Germani 4 battefimspcrcicchcimiidd
loro Bo IwiitiM. nifacio monaco , che dalie teneWcWlaiiScill a)blUQ ^ila verif
li conduce fc. F.t il PonrcFce iflcffo battezz con le ruem:ini vn^ran nimiero
di queftt tTe( d!rL? Ccrmmi , che veni nano in Roma . Jvforz ancora con la tua
autoHt Luitpratv. L do I che da principio ricufaiia , confermare la damiitionedi Arripcrtoi deiU
rnmHt ^lalei^parlato disopra. Occup Lmtprando nei principio defiiiD Rt^la a.
taa Digitized by l ft R B a o iD ri a: A
%49 ttfice olnfloce ^lag il Teucre
ch'entr per la poita ^cl ppdije cori per U Kit Lata ajraltezza
d'vn'hucmo , c fi nauig con barche non pccolc da Ponte .tdx^'.j gjoUc toc alk
fcllc di San Pytro > Dur fette giorni quclt acnua con gran tntinisll ^rg^ e
per le campagne . Si ecciftiAcoPiM|rtiMnpo U Lfl^Mt^s u chfi 4i mgn^n colore diuent . Vna cometa
ancora , che ippartc con h co4( voltftdi .Vttetttrtone , diede prcfagio delle
future calamiti^. E Gregorio per lilacarc l'ira del Signore , e iarlo ^vH
fedeli propitto f per tutta la Citt mol*
it procffioot/ Affentre , ch'ii Papi era in Roma in qiicftcAeslbcupMif^ li^jbB
iiuf)E>,ch'i Longobardi di Beneocnto haiieiuno trad mento prfo la Rocca di Cufna Di ohcegli
turbato forre , fece tofto ^'Longobardi intendere , che vo- Iftiero iubtad^uciia
Rocca , che contra il tenore della pace occupata haucttino ifciaiiiM(lc lUfebbono
in breue il nagcllo, e Tira del Signopefopvc ^foro feqttto . perche qulH effendo di c che rhaueuano in
gLiirdta ) e facendone ctn- qttdccnto cattrui , che li mandarono prigioni in
Najol' , doiic fu tofto dato ' . rittof ofi loiditi il promeflbjMvmto. R
trouandofi adunaue Gregorio in pace, '^ 1 volt finiiil ^riplture ,
erurbiisrde'Kioghf Kt\ ; hmct liCtuefa di Sarw ^ \ tCroct in Caierofalem ,h*era
fji tutta cu afta , e r ftor i portici d'ogn'inlori / nt chVraiogti andati in
rouirut . Edific JaTondament la cappella di Su- flnna od monte Celio . Dedic
dop la morte di ku madre la caia paterna in ]MiioMU Sim'Agata , vVclHIc Vn monafterk dandogli paftdRon , nde
po> ttlfeioi monaci , che ftare vi doueuanot commoda mente, viaeie* I
Saracin in Spagna oe^ ottdlomofn dalla difcoidia, che fri Chiirtiani
vcdcinnotfMUfaronodall'A- ^"P*"^'^ frica nella Spagna, e ponendola
tutta lacco , e tuori, chela/Jranata,
ch'era da'Saracin potfedota , ne penetrilhjrwveon k mogli , e co'fgli
loro^nonell'A- quitana per occuparfi
nucfta Proiincia . Era in quel tempo celebre ninitoipef tuttQl noTftc d Carlo
Martello figliuolo di Ppino.Percochc di p . di Grimo- ^ aldo , che l mor ,
hebbe Pipino due figliuoli, Carlo Mano,c Carlo Maitcilo ; ir j uak iblo dop la
morte di Pipmo foo padreUftje^ ili Francia ottenne , ben- Imniic tolie nMiIti
ODntrart vi haocdb, e (pccialmeiice41idone Duca 4eirA]4ililni, * e Chilpcrico ,
ch'era diTrancefi dop Tcodorigo ftalto fatto lor' R^ k- Ma' Eudont Cado
Maitcllo palfito con le fiic ^cnti il fiume Sequana , & al^zuffatort ne
Antta t Brftn 4idtoepdi iHim) , agig:r(infc al flie Regno i Sdfeni , gl^Afe^na-
t^ Hoeuii, cS: i Bauori , ch'egli vincendo fi f foggetn . Ma htilendo ^iMM* ,
ckcEiidorK haucflc nella T rancia i Saracni chiamati , gran gtomarc foora quefti Barbari fi moil ,
facendoui s h confini di Tours vn gran fitto d'arme , oiM iopro gran ftragc li
viole tedsche vogitono gl'hiftorici ,
ch'in qiiefta bat" tac|f a morivo treccRtoqiiacama mila Saracni, c di
Francefi hoiip^ i che Tktt coni- niiMe cento ^e cinquanta . Scruono alcuni ,
che morto Eudone ift? * ^P'^'^'f^^t?^ ^Hft ''^^Hanto qui di buoora . Onde
allTiora creder io , che poitau yi quclhl r^ i. Scila ftauia di brBO
eqwcftre,chc le genti di quel pacfc chiantnodSok^ R.' R^'TIsS O Kftt^U vanet,c
mutabile ittSadclk cofe humancjchc qudte^ck'fciuea S iftftiaiif D o t d'altri
ih varii luoghi diftrarto. In Roma in qucAo cgiurMo-: SffiHifiSficXillSt
diorda^tartiU. ricOiouani Suddiacono cc^ominato LurioQce MjgnoS^H^^whc tnooM
tm>o diflterita. Tentarono anche i congiurati Paolo Eflarcho , perche
voleiui; ^negotio di tanta importanza per capo ^^j^J^^ffS^^^i *^2!f ne prcf^l
popolo di Roma le arme, e tagltamttC^^
pez^^ Srt congiurati diffiparono^difunirono. Bafilio fii rrnchitifoin vn
monafterto, doue fini la fiU vita . Ma Paolo fi ritrouaiia forte dal Pontefice
offcfo , perche fi li vietaffe potere fctiorerc certe nuoucgabcljc.
^nde^infccrcto, empa- Icfe li ccrcaua di farlo per l'ordine dculmperatore
monre. Mii]|,QiBani , c i eooe ii). r ongobar t le me In mino Io ^fcCcro .
Vedendo all'hora leeone III. Imr SSTiS^ perdere non-potere aU'apert^il
Pontefice offc^dere^rdwhc tijli^ 2r
h5ttonmpenoRomano,firitiuauano,doucirerotorviadaUeChtcfc,eannul lare tutte k
Aatue,e iraagini de'Santi . II che diccua c^i farlo,perche non julTe. ro i
fedeli Idofctfii . E jSWuIflni ppna iVWia
chi obbedito non haucffc, a- in ci contrauenuto fiifsc . Non folamette
non obbed Gregorio cofi fatta impiet,chc
ancora non rcft di far predicare per tutto,e ricordare ^'Cattolici , r che per paura dell'Impcratoit noli
Ulafciafecro in cofi fatto errore trafcorrcrc. *. Il perche animarono ,
cftaWfiiw? modo gl'Italiani , che manc poco , che- BOcicggcfKro Vn'akroIjnprttore.E 1 autont di
Gregono piiotc m ci molto che dubitaua,chc maggior fcandolo non ne nafcefse .
In Raucnna nacque nondi- meno fcditionc , e difcordia , mentre . che vnaparte
faiiorifcc il Papa , vn'altr* l'Imperatore. Nella quale riiwklvi Piolo
Bfl&rcoinfiemc col fig^molp tii>i Ciiato
peazi. F in luogo di coftui mandato dall'Imperatore in Raiienna Eulchio
con ordincjche con promeffe.c con doni ftibomaflc i Lgobardi,pcr- che
dall'amicitia, e beneudcnza del Papa fi ritiralfcro . Ma coftui , che s'auucd-
Afjche aiiefto neotio tante voice ttntitolDdafnoknon gli riaMtapoito^per tfl*
tilCSlpolo riferu . Per la qual cofi ritrouandofi il Papa di qndlo traua^to
liberOjmcominci vifitare gH jfoedali ,e
le Chiefe , e Tifarcire,e rimediare
& tutti que'lnoghijCh'cfTo vedeua,che bifogno ne haueireco.Cpachiure ancora
fr il R dc'Longobardi , e i Duchi di Spoleto > e di BeneueriMlt ^aDe .
.tadodio J!era quello R riifoluto di ridurli amendue al verde > e tanto in
Ini puote l'auto ri^ del Pontefice , che loro perdon c perche n'era fino in Ronu con l'cfercito
amicheuolmentc per ragionare col Papa venuto, dedic in $.Pietro la lUa fpada e
tutte l'altre acme , che indoffo haueua
in (cepo di douer In quefta concordia perfeuerara.
JMallmperatoreLeooe.fpintodtnuoimdalfuo fciocco furore , di miouo commaoda Tuoi , che li portuio quanteilatue di legno ,
di marmo , o di bronzo h:ueuano,e fattone vna pira le brucci tutte , e fece
tutti quelli , che portatenoo gitele haucuanoycrudcimente morire. perchcer h
buem memo* ria de'qiiali n deftano gli huomnt alla virt , Ik alU loro
imiratione . Seri nono alciint, ch'in quertorempovenilTc d'Inghilterra in Roma
Bonifacio Monaco, ' che f per la Aia fanci( facto Vefcouo,c mandato in
Germania prcdicare,e c6- ftmure quei
popoli nella fede . I^ch' Paflto poi
predicar in Africa f da'Remici del nome Chrifttano vccifo, c fatto
morire . V^ogliono> che folTe anche in qiiefti tempi celebre di mi- racoli
Santo Egidio di natione Greco , e che Petronio Cittadino Roma- no h fuc fpefe
per vn fiio voto riacconciallc la Chiefa di San Benedetto , eh era quafi tutta
per terra. Gregoro,chc mctre vifle^eccitt Tempre col fuoeflcmpio tutti alla
iantit;\^ & alle virtrmor finalmente , haucndo otti inamente goucrn.iti
fcdici .anni,nouc mcfii 8c vndici giorni la nauicclla di Pietro , e f gli vndici d Fcbr.nclla Chiefa di S.Pietro
fcpolto . Vac per ia fua moitelafcdc 5|. giorni # JE yogiion* cJie nel ftio
Pootificaf^ cieaifi: i48Vcfi;otii i j .
/GREGORIO III. POMT. X ci, CREAT ^ :. .
1 . i GREGORI Toco^rluioi e figlilo di GioUoiinl, prefc il Efodtilica^o-
. ' nel 759. anno del Signore con grtn eooientimeoro'di tutti . F nella lin- -
. glia Greca , e nella Latina ben dotto , c talmente penetr gl'intimi fcnfi
della Scrittura Sacra , che non era chi pi di lui valclTc , e nel predicare , e
neli - interprctare delle cofegrAndij^ occulte. Eiionfolamentc conia voce, e
eoa le parokcommoueaa i popoli^che nonm n ancor cof k>ch'cgli haiioCTc [)otc
fare pei-commouere ,& incitar con Icfcmpio ch'egli haiicfe lafciato di
fare/ Ond era difficile il far giudtcio,$ c^li pi con le parole,o c6 le opere
foiTe pron-' to uioiiarc . E f cos coflante ditenfore-dclla Cattolica e vera
fcde,chc ne ac- SbIto perci grani intinicttic con molti Principi d'importanza
> n H lafci mai, alle armene dalla potenza, o dalle minaccie vn punto dalia
fua codanza diHor- re. F finalmente di tanta hiunanit, che con marauigliofi
carit abbraccia-' ua , e fouueoiua con molte elemofne i poueri ; rifcoceua i
catciui , p i^aiui per li . 4ebimri impocemi^ carcemfUKftfifiua i pupili, e le
vedoue, perene da ptontf ^ lion foffero oppre(n,raImente che n'er^con
VGri,padre^ Paftorc di- tutti chtar ^ m.ito . Subito ch'egli prcfe il
Pontificato , con conlentimento del Clero di Ic- * ma priu llmperator Legoe
delllmperio , e della communionc ds - ler tolto dalle Chicfclc imaginicTami, e
fitte ^izar ac loro ftatuc^^ per feguii-e la opiniooeiie ^li heretici fopra la
conAiftantialit del ngllUol cl q io ptiua Miei JpqndCToagWifywift^^ ^ himiu
Digitized by Google n^^^iritartio , aiMi* IfeniA . il pcrohrCtegor io non
pctfficgqri6 della qiiicte,che #/^^'^>^/Jf2^^ ii tutto ad abbellircA^ omirc
k ChifeSi "^^"2^^ - 'di S,Rictro fei cokmnedf o*fcllte,.cte
pMitoa^fflw to k cqlonncimi inargeiEt(pofi nc'(^u^li con vguali difttnt^.
ffiaffca4ella ferxy.lStl Ly Google 7 ' A c e A R I a: Mt li fOe^efima Otefe^c vi
ripore ck reliquie quafi di nitt'i .9ati;e volle, ch'ogni d vi fi
cclt:br^fk:>c cht nefic fccrcre dtlla Mefta qiicftc parole fi diccrscro.f^o-
rmm fhk^fmtitgs in ctjffefitt tuie mait^afif teUratttt Domine Deur nofler toto
in Donft ancl filo ordine ft: co>Mt?cata twU Chtrfa dT h. Mrla
MaggTore.R-tfece il retto di S.Grifogono,e ir ^iitfto Iu(Wo potfe molti monaci
perche ognt d vi cclebrafsero la Mcfia,& i dmini tyfficij.t died loro ddlc
poTHrfToni da poter viiiercR parte rifccc,parte CAific dalhp/im^ pietra inolti
mfMufteri , dando a'monaci la regola, con la ijuaflf /hntOTjciHc v4uc>^ero.
Rtftorlc mura della Citt^,ch'crano per l'antichi- W andttc in grm parfc per
tcn*a . TI medef^mo fece Centocelle ,
ch'erano per .*la r'ouina delia (ttfrH'r^f?*'^ oiia-f ftate .\bb.vidonatc fatto. Ordin , che quafi ibnzj inreruallo , e
da i preti hcbdomidarij , e da i monaci , in San Pietro fi celc- ^ brafsc .
Onde fi vcd-e , fecre ftitcjp molti luoghi vicinciC4;441c-d44nQiiag; , c 4c )
preti fccolari, che "gTracon grandTHmroiTTgiTZaal Signore femiiiano . E
Gregot io hauendo fcnprc fittole nelle cofe di Dio, in quelle de gli himmini
rutto cjuello, ehe ad ottimo Pontefice fi conueniua , in capo d i dieci anni,di
otta mcfi, e di venriqiwttro giorni del Tuo Pontificato con gran difpiacerc di
tutti mor ,e fU con h^^rime di tutto il popolo in S.Pictro a'iS.di Noucmbre
fepolto. Ne vac la fede dop la morte Aia pi che otto giorni . J: ZACCARIA PONT.
XCII. CREATO' del^^jJiUl primo di Dccembre. -f ?. 'Ir l
.7 ViVi. ^:Si .'..:t I o. ..> . y.i ;. :
5d li. . r.i \ "\ . : \
ZACCARTA C5roc dimtione , figliuolo df Pohcrono , c^r gli ottimi' Pontefici
annoiicraco. Perch fi di vna bcnigniffima naturi , Sva ma- raiitgliofa
ft)auTncIconuc5rrarc \ ^ am molto il clcio-i c popolo di Roma. Fu tard all'ira,
pronto alla mi feri cordia, nefsuno refe
j^alc per ma- le ; ma ad imitattonc del Saliiatoro vinfe in bene il bene il
male , e tii!mcnte,ch'e^>- ftndo f itto Pontcftcc,tucti quclli,ch*haueua
prima haiiuti intmid, ^' cmi|li >cU-^ mul di premif 1 e d'honori . Rt taucndo
nel principio del fuo Pontificato ritro^' uata Iralia accefa di guerra , marci
tolto i fuoi Legati \ Luitprando R dc'Lon: Laitpraodo gobardijche Cn yncfercito
trauaghaua Tranfamondo Duca di Spolcti . n per- de i Loq die non fbccro'i
fregiti effetto alcuno , andefso in pcrfona /accompagnato dal pt^rdicpu clero
Romano in Sabina . Vogl lono, che otto miglia fuori di Karni gli vfcifse il ' R
incontra, per horirarlo , c che fmontato da cauallo , h pie fin dcniro la Citt
l'accompagnafsc. E'I danic orationc > nelUxiualcdiinoItraua quello, che ad
vnRc Chriftiano, ^ . K' 4 in baite il Duca , i y Google 151 " 2' A C C ARI
in pace,, guerra fi acconueniiu di fare. Di che vogliono , ^HMttl?' unente fi
coimioiieirc ^che in poter del Papa ifteflfo tofto npofe 1 accomodare pie di
Spo della pace, Hauca il R grillato Tranlmondo del Dcato di Spolette ne haue-
Pn? 5 ua gi inucftito Agrmda fuo nipote . Onde
pricghi 4el Pontefice tiLrtccuutj finoCaiien- ^ranfamonao ingratA,;fadiDiJca,cheDrima.cr^i,tattofacerdotc.
ruroo Romani redituiteleW terre dc^StUiii , dhedaqueftoR cr^jo ftatc occu-
pate. Fu i cfaNami , & Ancona con quanto da trenta anni * dietro "
haue- t^Ai a; 1 ir u^^no i Lgobard i nella Tofcana occupato. Furono anche
ripoft ji'^rtatul^ ?.nV? R quelli , ch
crano in q ucfta guerra ftati fatti cattiui , Vso ancor qucfto Pogmoi de-
Loago- marauigliofa hiunaiiit coFR perdoclie iiwiatolo4 mlgiare fecoAioom Mi.
ttfuiinhDnore, ch'egli lafciaMilrit. Partendo poTca uidi il R tutto qme* to con
tutto il fuo cfcrcito , poco tempo pafeo , Ch'egli mori , c fu nei trentcfinio
fecondo anno del fuo regno. F certo PiinciM df|pK) d vn s gran ftato i perche
fu fauio , prudente , e di gran conficlio^ COSI iwow^fbe pronto 01. Rachifio R*
masQiche non crafoldato , che l'auaniaffc in qucfto . F ancor in modo ^nuto*
dc'Logobar- clemente , che non fi difccmea facilmente , quale di qucfte due
virt pm u lui di bUandoM rilucefle. Aldcbrando fuonipotc li fuccclTc nclrcgnoi
il quale mor irrcapo da gI12o icftomcfe, e f per vn confentimcnto di tutta la
natione eletto R U^icaRa- chifioiPrincipe di gran lodecosnella vita,c coftumi
fuoi,comeneirint^nta,e bont deiranimo . Si rinou ancor fr ciucfto R , c i Papa
la lega : al che que- Aftolfo R ftoRc,comerelg!QfoPrincipc,bcnigniffimamentc
venne. Nel quarto anno pof de'igobar- del fuo ragno iibirato da
Dio,lafciajidoil regno fi { monaco,cfortando la mo- di
itteilli-glic,cifigliuorr,cteanporeffidoucfferoil fomigliante fare.
AftcrtfoAiotrt^* tcUobccupllr^o l e come coIui,ch'cra aftutiflimo,c
fcrocifTimojtncomintio trauagliarccon Tr.rmi tutti gli ftati d'Italia, e quel
del Pontefice, e de'Romant ibecialmcntc , che s ingcgnaua di farlo fcfoegctto . In ouefto ritrouandoU Carlo
Marcello crautflimamcntcinfcrmo, perfiafionedeui amici dioifc a'fuol Catlomtoo
, figliuoli gli ftativchc occupati fi haueua . A Carlomano cii'era il maggiore la- SsSE'^'k' ^
fcilaSueuia, cl'Aiiftria i k Pipino la Borgogna , vm parte della Francia;
Sd?CatT II Martello , che f di gran valore , c prudaiia , mori nella villa
Carifiaca ap- S5miIo.Cac preffo'l fiiupc Ifari nel XXXV.anrio del flio officio
di Maj>eior,doino i Francia cea^tiooe ie&L ^^^^\ir Pugindh Chifa
diSanDijonigio. Hebbe ancor di vn'altra A che col fuo mczo potcflfero rihaimre
il corpo di San Benedetto O Sf^*!?; -era
ftato gi di monte Caffino rubato , e fi ritrouaua in Francia nel mo-
pSISrjSinaftcrw.FIodca^ H Papa fi
content , e fcriftb Pipino in Francia^
tclia. E pipino perche haueua intefo
> ch'era gi ftato quefto fanto d'alcuni monacf rubatola contcni^Jie fulTc di
nuouotn Italia portalo* Zcca^>die fi vedcu^i ' " . . ^ . Digitized by Google lunare .
Bdiflidaibndamenti la torre , c*I portico , ch* s b Chida di Latent* ro,doiic
fece, e i canccllii e le porte di bronzo . E ncMhW^tilpito del prtico Y. la
tcrrabirara deih'ittA. Rjnou qucfto Pontefice le (tatuo ^ & imagini 4c^ r
IIMIi;iSfl|Sttrfaiiiicli^ lalrtiwmu guafte:accrcbbe> & ornb Chieft^lf^
rano : rft or la K1>rji/ia Palatina ; &r ad ogni Chieft teai k (be entrate
, onde liauefkro l'olio per le lampad. Don all'altare di S.Pietro \'n
vcftiniento fa- cerdot(;jGg^^tili^nrnr (Dlcunnojjrimafarc.E perche non pen
Chriftiani ^uamo , Ch'agli ih tlato ccs)
AiUimc fi dimcntcAflc JcHe^uonc lettere , tradi^ gl'iofcdcUg ^ Latino in Grc
quattro libri di Gregorio in dialogo^ perche anclr iGitai lU^vdtero onde
imparare il modo,e la forma di viucr bene . Haucndo con tintili^ . integrit
> c general bcncuolcnza di tutti goucrnata diecianni , e rrcmcfi l Chiel
finalmente mor, e f a 15. di Marzo nella Oucfadi S.Pietro fcpoIt(r Vac
d^iailipftdedodidj[onii ^.is^ ''ir;:^
-.if^^ uh-u-. aTr^^rn STEFANO IL PONT. XCIIL CREATO B SKhoo ut 4cno IL
Fm xaiL Creato ./.. :! - J* *. h del 7ys. a*jo4i Mana j I . .r .
1 I i. I ST E F A N O IL Romano , efigliuolodi Coftantno , di grado iiigfadci
per gli ordini ccclcfiaftici al Papato mont, bench dop la morte di Zac-* caria
iubito il popolo crcalTe vn certo Stefano prete. Il qual nel terzof giorno
deftandofi di dormire , mentre che incomincia
difoorre delle fue cofc . . ' . ' ' familiari , fopragiunto da vna apopleifia
mor . Dop lui fu in S. MxfiiMtg'*' gwre ad vna voce del clero,e del popolo
eletto Stefano Tcr2o detto Secondo , Sort irti sii le fpallc ( cos tutti accetto ) nella Chiefa del Saluatore in
Latcra- Aftolfo M no,c poi in S. Giouanni . Egli era di fingolar reli^ione^
prudcnza,am forte il b!,'?ffr^S' deroiriftaur molte Chiefc.f diluente
fcrittorc.e.prc^icaibredelkdot^ gliiRom^ CbHmna, padre d^uerl , difcn&e
dcUi p^pilUtC Ut oO^h'i^ prende* St ' ua y Google va Are, mnc|c ^tivQK)., e cofta^zi , non g(;pr^nq|l^
ffli, ffH(l[|>* jriu co^i paiole^ f ig9^lip^iMl^4'ti pft2^^ pmM tu f^rzaTg
il P^vlffifit: nc^Qi}e^^liaftnramKr 01^
Mimr fat> m Caiuntinop(jlj aU'In^^Coitswisiro^-perrQhe contea AiMto i ohff
W* Papa $tefa-^''''S^,?!?W*"'^,4^wAffftoP^iIKkwiiiOW^^ no lij. vi in
Dun^aTli il AjcpQrfp,.jy^ Cacio Ma* T ynn^xVMt-,li rvifif^f/ r AA_ir_!L.. : w:
j: *^ . I." V 5 t. "--i ^ im(^it,^tp
terra , c baciato riucrcntcmentc i piedi del Papa , non gli fi i-
x-J^?^*^.^*^^^^*^"*^^^^0'Jo Giocoiidic,c lo ripolc udii cwtter* |i
^piiclic dal lu- di rancia venire la
gwrjuroanitiliifto Carlomio il MoiUc% ^^L^xpioo li k^cllo , jxrchs k pcrUiodcfl
, che non yofcfle ad tftanja Faf * i Woua a Lon^ol^.v4.i,Ug^wr*,
MaPipinofolamcntc non pwi^ al fratti^ 8^ 9iiecchi,^4B^ naco non molto poi
d'affanno , e di dolorftoi. In qiicft wmftx^ It fttv* pione dell'anno, ch'era,
non foiTria , che fi giicrreggi.iflc } Pipino non volendo al i^bifo
^lkan^ca|micitiam;iOCarc, mjH^^^^ i/uoi Qiarori a4 Al^lfq, fierch^ da fila
parte li rtcordallcn),i'anjint , e JeXomani i iftrameiite lliaurebbecflbfi
F.L.a n.uo- poco tcmpyrai^imito con Kafn>e. Hpra perdie Adolfo
powjH'Cftiqucfti fi-' ueguoia 1 cordi 1 01 cechi, tolto che I^orini^uera
corppaiuc , pales Pipino con vn'efcrcito Longobardi lopra Longobardi, msndmrfo
aunti foldati alla kggicra , che cacciaisero vic JSnili'ii ^"^'"^ i
^'iv^^i - dalli panile chiufrddrAIpLy^uitooenofci^^ ffir" pagnc del MJ my
e , e h^ucn^olc tutte corfe , e polMe , a feoWTagf o facco , fcnza ritrouffc ^p"">
che;ik^lorc fi vidde , accea l'offerta , c con folcnnc giur^cnto pr- di aflciia
Ro "Jf ^? doiicii; lyMui re pi di quelk,, che jgli fi.4iWau.i . pUmio
Pipino ma conria la ^ ^"S^^
niodm-eftalsc il Pomeflcc {omm%mSofzta^^ data fede, fi ritorno , IniciajMof V
areno , perche come arbitro di quefta pace fWettuafscA; i: ut , ' {^' V'-"- V^' ^"^"^
mtoifiofitoccc'h rouina. On^ hebtero gucft iMpghi quafi pm danno d quefto
tumultuario infuIto,cKe no J? thaucano jn tr?9pioquarai]UquAtti anrii 4cila
dcclinationc dcllimpcriofiit'^i Pipino Re di J , Ftancia tru- ^'^'^ uaconciTer
Digitized by Google $ T E' F A ^ ) ti. 1^5 Tiirchlfoffcro Scithi , e di qiielH
pmicolarmente , che Alcfsintiro Migno on^btrrcfdi ferro fr Limoliti
Hipcrl>rtfVihcWUfc . E qUcfta rtigtonc vi agf- giungono, che qui AlclTandi o
corno in vna manira^qucfla indomita nationc ne rinchiudcfsc . Hora date i
Turchi, c i Saracini molte rotte l'vn l'iltro , vennero finalmente alla pace, e
vi f tr gli accordi qucfto, che i Turchi, che habitareb- boiio ncll'Afia,
Tolsero Saracini chiamati . lt a quefto modo i Saracini con ani- mo pi ripdfivv
foflfifrtSjnojC he t Turchi nell'Afii rcgualscro, e con (p)cranzA an- cor , che
naarcBbono in brtic l fetta , e fuperftirionc Mihometana accet: ita, cofi
vcdeaartagj'in^cgnijc le na fc ben l'ha- iieiLino con , e vi afstd' cofi
ftrctta- mentc Aftolfo , che Io sforz in breue
doU:F le* pafsate-Conditloni della pa- ce accettare . Onde f refo
l'iifsarcato * Romani con quanti fra
rApennino9 c'I P dal Piacentino fino alli ftagni di Vcnetia , e tutto quello ,
ch'c fra il fiu- me Ifara , l'Appcnino , e'J mare Adriatico . E dipi di quefto
anche twt^o Quello , ch'haueua AftolfoinTofcana, & in Sabina occupato .
Pipino, che sera alk radici dell'Alpi fermo con animo di non partire fin eh?
rcftituitdt fofsc ; quanto reftituirc fi doueua , bench lafcia^so l'Abbate
Holcado in Ita- lia con vna parte dcU'crscrcito , perche ^lon mutafsc il-
Longobardo volont j non ne pafj nondimeno le Alpi prima , ch'egli intende fsc ,
che auanti che al Papa , tv a* Romani fodisfatto fi fofse , Altolfo nella
caccia di apoplefia la- I fciata la vita h;uicfsc . Defiderio , ch'era Duca di
Tofcana , ranno torto vn'- Dcfidcrio.e cfsercito di Longobardi , per occuparfi
il regno . IlncdefimofcccRachifio fratello di Aftolfo , e che noi detto habbiamo
che gi rcftato Monaco fi fof- rcg^" fe. Coftuifdfcguito da tutti quelli
della fuanatione, fuori che da i Longobar- * ' di della Tofcana . Defiderio
> che fi vedeua inferiore , molte cofe al Pontefice , ocfidcrioR & '
Romani promcfse , perhauerli in fuo fiuore , & aiuto . Onde ftofto de i
Longo- ' dal Papa , e da' Romani mandafolAbbate Holcado Rachifio , perche da bardi . ' lor parte gli
comandifTc , cHe dcponertc gi l'arme, e delTc
Defiderio obbc- *> dfcnza . E cofi f finalmente rcftitiiira Faenza e
Ferrara al Pontefice, & il nome Ferrara dcIU dell'Elfarcato manc, che da
Narfere finche Aftolfo pigli Raucnna, e-a cento- Chicfa. ^ lttanta anni durato
. Ritrouandofi Stefano in pace, e con groflfo acquifto delle Cofe, ch'hauena
alla Chiefa, & ' Romani riciipcrate,fecc \n finodo per ricono- fcere le
pecorelle del gregge ChriftianoA' i loro Paftori;e caWg gli errati, ma con
clemenza riduccndoli alla via dritta , e fanta-, de infegnando gli ignoranti fa-verit , e quello , che ftU
bene ad vn Vefcouo di fare , quello, cht atl vn prete contimga , ^ gli altri Chierici tutti mcdefimamenie .
Ordin le Letanie per placare hra diitina , Willc , che il primo Sabber no ,
iiltri dfcf u>*no , non dolierfiakuno
Paolo antep arre , perche al fratello fuccedefsc , s per k i ntcgrit
ddia vita, coqc per Ut flu mo^ dortriM: . Hora dop lunga
conte&AiienincoiiftiittinaiCedl tutti Paolo foloelctto, e f neltempo^ die
rcggftiisOflaBdBo c Leone il jfi*
Siifnaix. gliuolorimperio. EraP,ioIadibcnigfliffimanatura, e'fingolafecIcm che
quc^ fu% Isp. impiet fi opponeua& ih lingate creata PitrarcNketo
iiiilicofiM>ia que- ficrilcgi {eguaci , il Papa , che non volcna per
quanto fc tccaiia oaancare al bene delli
i eligionc Chnftfanajroand i fud f-cgati
Co(lantinopoIi;perchc pcrfuadcffcro da ilia parte aB'IfOptniorc clic rippn^e le imagjm de' Santi i che tdfe
hiwetia ^eyeggeifdotoniMdaoG^ldJBMltK^ | Incile
Cof^mt'mopkntMtmdondUtaan^ no^iblnientc i [ Sab' Ji ^"^"^
ricordi del Papanon aifcolt , che ancofi pacific co' Bulgari , e ne folle de*
Bulgari nella gratia fiui Sabino loro R , folanicnte perche coilui iontandola
iua imptcr tcoiic iv '. t xoWb ancocgti yk le Mgmiett Alrcgtio Uo' Hauendo poi
ilcoiSsc Digiiized by Gooj l IS T EF A
NO rv." iHJ &t diti per Biotte
Hirene Mntildonna AthcnteCe > e U pi bella dd02ellaclie 4n quel tempo fonMi
ilHMe m lega co*Sindniy6er ftrae a^Chriftlaiii dtloHci Lifpctto.
InqueftomcxoPjpinoriBfopgctto TardloneRdeBanart , & ac- cett nella ftn
amicitia i SaHoniyCon queita conditionc pertVjchc fidlcro oblga- ... ti di
mandarli ^oacaiiaIli> ogni volta che li fofle ocporio di douer far impreu .
fr^J^r^ Guerregjgi PipinerVttjgnttitempo con gli A quitani, e ftMaftlft por
rtwmi^ tmptcfc! B dTo auai vecchio , diede
Carlo il figliuolo , ch'era garzonetto > il carico di - ' * Sefia
imprefa . E Carlo la rec fine con molta
gloria , e dop quefto prelb na
Boroone Chiaramente , e molte altre
terre d'AIuerina Pipino che come [ dfoptiBOi era ffiri vecchio , e grane
d'attil tfiMUdko aporello laftiatido m
figliuoli Carlo , c Carlomano mor) . In miefto tempo vpguoBO alcuni , che A-
iUtotfbte ftolfo Kc de'Longobardi moriffc , il quale , come di fopra accennammo
fi por- tddi Koma in Pauia molti corpi de'Santi, a'quali le loro cappelle
edific.difi cmhe vn Monafterio di Monache doue k Tue figliuole I Dio dedic .
Egli am molto i Monaci j nelle cui braccia nel fefto anno , e miinto mcfe del
Aio re- Sno mor . F nel piincipio del regno affai feroce > de aiiaacc , nel
fine pofcia fi moder. f di tanta
letteratura, che riduifc gli editti de'Longobardi in leggi. Sacceirepoi>
come s' detto , nel regno Defider io Duca di Tofcana Mltempo, ch'era gi il
valore de'Longobardi incominciato ad effeminarfi ^ e perderfi per le delitie .
Hauendo Paolo Pontefice rifatte alcune Chiefc , che n'andauano per l'antichitHn
rouina , anch'egli in fan Paolo mor a'vent- otto di Giugno ikI decimo anno,
cprimomefedel fuo Papato, e f con f leone pompa in Vatkvio portato. vaclaliMk
vii'anno c vttmeSt dop h idili* . : ' ' STEFANO IV. DETTO III. PONT. XCVI.
CREATO , dcl7!vhe cofui .intepofeijo vn certo FiIippo>che f
fumico ^t ^CQttilicoiicv cine fKtfetia 4tcolrc bocC.Haiifnerci monte Cbleftdel
Stoa)rei|ienatiMiat k fivdcan ^ielpopolo deponeodd iriubilol^wKificalc con la
debiti > e foHtainknnitk, fMCrovnmon^rio inarKLato,pcrcle ini tutto il
rcftante dclU fua vita prioatortcme viucffc . IDop ucfto fu Stvi.mo ncMa Chi^kd
S.A4luailOLttUolri ejDnfof rafto da tre VUMK H>t la intcg^i^V, c rtncerit
delh Chiefa Kom. fece bandire th Con^ rito^ fcrifift in Frcia Carlo che hauellc volttto di qucI regno csol
ppiflot? pQ mandaiui o^uni Velcoui di (anca vica,c dx>ttrina . Il
inedefiaKVftntfc tu^ fi ^ diii PriK pi Cli i fiaalfr Pjttla H'al cola Ai in
l.arerano raunato il Conciii.NcI qmleCbriiQ' fe direnile fopra il rafllttare ,
e riordinare le cofc di S". Chiefa . E perch ftato fubornato Dcfidcrio , c
per opera di Paolo Afiai ca huomo delllmpcratr ! t*
dl^^A^BKhOpClfogmdijrivtcipno forgerei^ STiKiIfo defidcrauano coftoro di
ritirarq l'animo de' Romani dall'affettione del R di (otto stci' Fr.incia all'I
mpcratorc , ne furono molti dalhvna parte , e dall'altra morti e fti no I. detto Coftantino (bench Stetno fc
ne fdcgnaiTe, e vi oftaf^e) da quell^d^lU fattionc contraria priua4t>ocdvG)
Ib n*era ppilo in fiiiWil ^polo,che
coCk^ che il Pap^d^i^^se^So^^ adunque Coftaiilila chiamato Acl Concia
lio,c accufat,chc non hau^io oi^line facro alcuno hauefsc il Ujogo di S.Pictro
occnparo. ll^li riucrs tutto qn^o errore foprA il |^opolo,c toeciaimcte fopra
alcuni ribalduchcfpinto> c sforzato ve Hiaiiieiian Bi(bnlbingii\oCchfOii^ pittato tcrra>e chiedcoilo humijmnte perdono,
mo& giiaftd v'erano comie paffionCjC
f pei'ci fatto andar via,e rimclTo il fuo negotio al giorno fcgucntct?: perche
fi potck meglio c pi)
mtturamcntdcMidtarc di quanta* che fare Con pra ci fi doui:sJlitornandfiUj4
fcguente Ci|tSttp|rtelC9^^ ^"^Icrr volont difie^ct^ Q,ch'c;aif f/fto
haucui,fi!Ma6 wemc^d^^ fatto l'hauqua pc^'cip e tuttoimnKVvolfcro riordMre le cofc della R epublica Chriliana ,
aaS lUm^kAprimayChe altro face fstro,tutt'i decreti di Coftantino. Egli f
ordiii^ to per vn confcntimento generale di tutti, che n potcsc alcun laico
alla di^hii t del PifHticatO'aiceadiirc iotto pena di icommunica^luo,che per li
gradi derr gl^^C^V^^^^^^^^.^^^^' anio pferuicrfo ^ncl mul fi faceiwtn qjucfta
paitc delle ftaiuc, peggiorer ^onditionc iDio>erciocht s' bene ri-
porre mortali le ibtuc5percW:'fi fiano
bepc op"^;- uato. dcfima Chicfajma bico,col fauore del K DcTiderioie d-i
JVlwitio Duca^'Ai i' mino, i quali n'erano con vn gran danaro Siiti Aibornati,
ancor ct^ il CJcroi^'- fdcrafsc,e di manda fse Lcotk; ArchidiaconoJ-iebbero
ancor ardinicnto Ciftca^^o di mandare in Roma i loro Oratori con donarij per
Aiborjrc il JV^necfice per- xhe il medefimo Michele CQnfcrmafse . M.Sret4no non
iblamentg rifcuu i do-^ iii,e le offerte , che ancora ifcommunic publkajicnte
Michele, fc cgli ron rila- fciaua il luogo,che contra ogni debito occiJpato
s'hfft,o fa- cra,o m-ofana da donare all'ingordo Defidcrits che Io faiioriua .
Onde haucndo roi il Pontefice mandati i fuoi Legati in Rauenna con gli Oratori
del Rdi rancia,ch'erano quefo cfifetto
paffiti in Italia, e fatto incender la fua voJonti a quel popolo,& gJi alffl/rhe Michele iauorrtiano, fubito fi
Michele deporlo, A afsunto in quel luogo Lconc,che vi fu amfcrmato dal Papa .
11 quale ejsendo perci occultamente da Defidcrio traiugliatf),& c pafs
fopra l'Aquitania , la qual imprfa er^ lUfuo padre ftata incominciatrs C'c elsa
fin firtiprcfa, e qiiclju Prouincia fi foK^ic?; e domd'Guafcogna, chcncl'Aquitania
fi comprcnicua . Pafsato poi iJ Pircneorf; fcacciati via i Saracini,nc pafs
oltre fino al hume Bcti,d , .:> . .
.L, ij" j . ADRIA- I y Google etto ADRIANO i: PONT- XCVIL C g AT iientOichcdldramiciiiA di J-ar- ,
laXarlo.Ondc non potendo qucftonc conprcghi,n con promefse ottchcrc, . .
minacciaua doueme^i corto porre
lafscdio Roma . Che girer m Spoleto ^
venutoconAIdegifio figliuolo di Carlomano , e diccuagubhcamente volcnic per fodistarc
vn fuo voo,pa6are col fuo cfercito quicttmete tn Roma. Ma il i a- t pa Alto
toftopoitatc denrio nella Citt tutte le reliquie,ch erano per le Chicfc , hon a
Romi^mand tre Vefcoui Dcfiderlo, pcrcfic
fotto pena di fcomunica lon nacciafscro,chenondoucr R I A N O T^6i .ftituire
quanto loro contra ogni debito tolto hatica,aTcr^inr Ai^bb coitdbr- ^'CiCQpfito
in Italtaic forzatolo i farcjper forza quello , che di fua volont fa- Ct!o \u-
re non voleua . l perche vi fcolTc Dcfidcrio gli orccchi,fi fece dall' vna
p.\rtc,c gnoniltaiu. . dall'altra grande apparecchio . Ma Carlo mandata vna
parte delle gcnii per lo ^ f, i monte di
Gioue ad occup>are ilpaifo dell'Alpi , pa6 col rcftj) dd'cfercito con _S?d
Gt - marauigliofa celerit perii pafu> di Mohfcr.ife in- Icaiii . Et
incontrandofi i:oft |^ - - Defideriojchcgli fi oppore,Ic rnppc,e pofe in fugace
ne facchccgi,c prcfc tut- ta quella contrada .'DifccratoDcfidcrioperqucfa rotta
de' fatti fuoi , firin- chiufe in
Pauia,mandandonc la moglie, e figliuoli in Verona . AU hora il pope- Longobaidi lodISpoIeti , diPietl enittlLangolMlrdi , chie nella \mbria
Kibitaiiano, J^^"****" vdita la calamit di ))cfiderio , fe ne vennero
in Roma ad offerire fc fr itcporfi /C011 quanto haueiiano , al Pontefice Romano
, niiirandone {biennemente ali- . yinza loro
ch'era col mozzarfi i capeUi>e la barba . Ancona , (Jfinp, t Fcr-
Vcrtm , c imfwm il tergliantdfit ^ud Lon^ofacai,te^ci]feroireiltrcARtimt ^P]'^
j'"^ - dlTcgnara vna parte di Vicjno,pcrche*i ^oteflrerohabicarcjdoiic poi
concor- bombar* ferodi tutta Italia altri
l ongobardi cb^qti diviilere elelfero; Hor Carlo, la- prcfrd* Car iciato
Bernardo fuo cogino airairediodiPauia,coI refto dcU'efercito pals elfo lo
Magno. .InVercia. f^a quale Crs non pafsi&inMAa^cli^ih potete di Carlo fi
9c ' Alde&iJIo figliuolo di Defidero alllmperatore di Coftantinopoli fc ne fugg
. Carlo Ma. Preic Carlo , c j-ccarc nella diuotonc fua quafi tutte le Terre di
l dal Po , alla Ew> aaE^ voka di Roma fi molfc per douerui celebrar col Papa
la fetta della Kilirrctiio- tffe dlSaluatorc noftro,che s'atcoftaua . Et
eifendo vicino aJIa Cirt,lt vfdtth Amidria A . .no incontra per honorarl da tre
mila Giudici,che cofi chiamauano m quel te- ^^^" - po tutti colorojhc arti
fozzc no clTercitauano. Adriano rafpett col fuo Clero ^
ilefcalediS.PictrojCconognihiimanit, ebcneiK)len2al(>raccolfc,n|)Uorc
fare,chc i piedi non li baciaisc.Indi n'entrarono ncll i Chiefa di S.Pietro^e
ginn- f.^^ dil R ti sd l 'altare, giurarono Tm l'altro Carlos el Pontefcc, c i
Francefi , e i Romani pipino atra di douer vna falda, c perpetua amicitia
feruare fr loro, e tenere per communi chicfj, con- nemici tutp colorotcnc
ogn'vn di loro oflKdcfsero.Entrato poi Carlo nella Cit- ^^'"^^^ t, vifii
diuocamcnte tutte le Chiefc, & tutte
le f qualche dono . Il q un rto d *' poi con pi ampi priuilegi iukfiQdUcnte
giuran^xonferm la donatic4re,che hauena gi il K Pipino ,^ fti Padre fetta a
Grqrario Terzo . Et la donationc , come il Bibliothccario fcriuc f di quanto
ndmXiguria fi contiene d:iirnntica, c roiiinata Citt di Lima fin aUc Alpi
d'Italia , e con queftamaiU di tmtoqtieIlo,cli'M Lucca , eawai,ac aFriiiH con
lTlift Upoe. modo le cofe d'Italia , e lafciatc fcrmilTmc guardie ne' luoghi
opprtiini della ^ . ^ , f Lombardia, fe
ne ritorn carico di preda,cdi gloria nel fuo Regno di Francia , Merundofcne fcco , c la moglie , e i fifiliuoli
di Carlomano il fratello , i quali . ^ gljfcmpre honord,etntftd,coiiiepermne
del filo fangue. NemcnanccN(t-co ' . Bclla Francia Paolo Longobardo Diacono
ddIaChicfi di Aquilcia , ch'era per Dia. jft dottrini f(ia flato fcmprc
Defiderio afsai caro,c domtoH h Iibcrt,lo tenne eono,cCiiiM Jff prciso d i se
qiulchc tpo hoiiorato. M% auedutofi poi, ci'egli procurava de- irtamente la fuga di Defiderio, lo cQafinih
Italia ndllfula dVTremiti , donde Digitized by Coogk itt A D R I A N O T. ^
prleghi di Adclperda. figliuola diI>cfiderio>e moelidi Arachi aggiooie
dae libn aOliiflorlsdiEucroiMo, che m ibU'Im^^ di GiuftintanokEttcndo poi morto
Ai'ichi,( ne and in monte Caifino^ mcm- IjJgJ^d rofi , tutto il riminente della
(va vita fantimcntc pafi > fcrtuendo fpcfife volle Pff***^*^ Carlo eleganti lettere 9 e tutte
piene di humanic
eaolucbbcaBch'egitcorttli 1^ rfDoAe. tatoittaiLcxigobwdiUlorKcfl^^ ' qMmthmnamoptfnaTji. anno Adla luce noftra .
Carlo 6napofftti% Sadoni do- mora in mczo , (i moffe {opra i Saftoni Idolatri ,
perche ribellati nella flia afsen- jnacidaC^r^ ria fi fufsero. L hauoidoli
tatto ^cx anni guerraj^ ancor quefta volta gli vinfe , e lo Magno ^ gli sforz
ad accettare U fede di Chrffto^ Vdxa poi ibpra Spagnuoli, ch'eraAo ancor dalla
fede nonrialient , prefe PainpaIaMi,e S^ragon^ Ibrza ^elikliede - fPJ*"* foldati facco . E non era per lafciar quietare punto
i Spagnuoli/e ancor effila Carlo Ma* ^^^^ Chrifto cpitamcntc non acccttauano. E
ritoifiandoit dop qoefto neHa no 4 faifi Francia,nel pafsar de' monti
Pirenei,ie gli aguatt de' G ita fcont fi ritorn. Nella Oiiiftttii.;:qiial
battaglia bench of^i sforeo facete per rton haucr danno vi perd nondi- meno due
fuoi principali Capitani Aofelmo,c iigibardo.Voglionoalouni,chie Rolando ni-
anche Rolando vi morifsc , cn era figliuolo di vna forclla di CarIo,c
valorofiffi- h Maiflo'^ mo Canali iere,dophaiier fatta de gi mimici gran
ftrage* S'egli di feCe morisse GuS^onf iiioerch indi tolfero i SSmuuS^ Fnmcefi
ialoro originc,c i nomee conjK)ca fatica fotta il luocjominio la pofc . QtiU
duerni apprefioio OQie4d Pomefiec da due celcM Vefcoui Thcofi - latoy e StciiQ
raunato vn Sinodo cB Vefcoui Francefi , e Germani, nel qual c fa dcrgatoe
riproiiato il Sinodo che chiamano fercimo i Greci, e l'hcrcfia f ci i- ciana del
tor via rimagiai facce . Et Adriano . che fi litroiwu flcuroda' tumiU-. ti,e
ipaiienco delle guerra coai:aiiMatdiCadaIIVQUbtliaoiilMiirc .. : ~ . "* ' ' ' omaim Digitized by
GoogU A.in K TI A DT O . T. li ornare le Ctt^, le Chicfc . Ripofc il corpo di
S. Paolo in vn'arca d'argento. Se ttnd d'^ jrn^jb i farpcUtl/raifirc di S. yktt
nel qualpjmn& cw ihtefta , e dipinta Thiftoria , quando rAn^clolibef S.
Pietro dalla prigione . Rilnftric di marmi l'atrio di S. Paolo, eh era tutto
gualco per Tantichit. Ordin, che oni d fi defle mangiare ^ cento poueri
nell'atrio di Laterano , nel qual'cra di pmto vn grjio tutacro di poucrelli ,
che mangiauano . Rifece ancora con grofT ipcfa alcuni acqiiedoti, ch'erano per
rantichira,c per la maligniti de gli huomi- ni gii guadi, erotti ,
encfvnofraglaltri l'Aifentino, col quale gi A ugu- fto condulTc per la via
Claudia venticinque miglia l'acqua del lago Aficntino in Trafteucre , pvX per
vfo dc'giardini,della Naumachia,e delle Therme , che per bcucrlajpcrdTerc
c^iiell'acq^ua tail fanabere. Oondulfeancor quefto Pontefi- ce per la via
AutcHa inV^iticaao l'acqua del lago Sabatino, che ancor'Ango- laie chiamano ,
da tre angoli *che pare , che faccia i perche i (acerdoti di S. l'e- tro fe ne
fcruifltro ad vfo della Chiefa , e per lauame i piedi a'poueri nel Gioue-
dfanto, quando ad imitatione del Saluatornoftro fi fqucft'atto. Seruiu^L-*
ancor tal volta qucft'acqua , cadendo gi dal Gianicolo , far macinare i moli- ni . E che farti: il
lago Sabatino chiamato anch'Angolare, dalla compra, che fcf e.PoIa Rutilia/i s
chiarojdoue fi dice, ch'ella con quefto patto comper vn podere sii la rina del
Iago Sabatino, o Angolare,che tutto quel terreno , che pr lo drflfcctare del
Iago reftaffe in fcccojaccrefceflfe al podere di Poh per ogni ver- fo,chc
uucnirtc. Racconci ancor'Adriano l'acquedotto dell'acf^ua Giulia , che per la
via Laiinaper xij miglia ne viene in Romi , c come Frontino vuole, ricc- ne ih
s l'tcqua TcpiUa, che da Tufcwlano fi piglia . Riftor ancora l'acquedot- to
AelPacqua Chudia , che per la via di Subiaco 38. miglia di Roma fi toglie da
due copiofi fonti , e r>c condufl vna parte di quell'acqua in Laterano
nelbatifterio del Saliiatorc . Rifece ancor l'acquedotto dell'acnua vergine,
che per la via Collatina la rec 8. miglia di lungo in Roma . Rifarc i tetti di
molte Chiefe,chcpcr l'antichit moftriuano volere tofto andar in rouina. Mentre
che era il Pontefice tutte quefte cofc
inreito, in modo il Teucre allag,che da'fon- Yenen al damenti ne ^itt la porta
Flaminia terra , e fpezz il ponte di
Antonino Pio , Ug, ch' fr il Gianicolo,e l'Aucntinoje fii da gli antichi
chiamato Sublicio . II me- defimo fece di moki altri ediftcj della Citt,e de
gli alberi iftefl[,e de'feminati , chefene port giil furiofamente nel mare . In
quefta tanta calamit vsgran diligenza il Pontcfice,mandando per tutto barchette
con prouifione di mangia- re per quelli,che non potcuano vfcir di cafa . E
cclfata racqua,nc confol,e con Carole, e con fatti C()loro,che molto danno
hauuto ne haueuano,c (pefe cenio li- re d'oro nel rifarcirc Ki muraglia,c le
torri , ch'erano cadute . In effetto non !a- fci Adriano in tutta Irf vita fu 1
di far quanto ad vn buon Prencipc , o ad vn'ot- timo Pfmtcfice fi cnnuJtne,
poich c5 ogni sforzo la religione Chriftiana uifcn- sje la libert de'fiiof
Cittadini mantenne , e la vita dc'poueri pupilli , e delle af- flitte vedoue
ft>lknt, e di i,fatro da Carlo Magno,e che *kio efftto non eoo tiencj , clr:
le lodi della boni .-e fwititsi di juefto Pootcficc. Digitizci I , V .oogle
lift NE* IIL LEONE IIL PONT. XGVm Cti^T^
L EONE Tei'2o Romano , e figlhiolo di Azzupio,r meritamente della dignit del
Pontificato adorno. Percioch'cgli infino da i fuo primi anni fi alku talmente
ncUa difciplina Ecdefaftica chcf degno
di. efltt in queAo caio 1 oicti gli altri fntcpofto . F di pi
callcMoteglo&coa4flk cofigran
fautore delle perTonc Ictrerateche d'ogni parte con premi] g|t at-. traheua , e marauigliofo piacere
della lor conuenatione fcntiiu . F d fua pro- liia natura vifita^c
gllnfermi e conforrai l patienza* foccprrerei poueri con, cesioinc
^cqoilare jgli afflitti, correggere ^1 1 erranti ^ e nella buona ftradftcoii-
Uiliferi ricordU^cIpqiMDd Pr^dicatiofii ridurli .. F di natura cof benigna che ogni hiiomo amaua, non ne odiaua
alc^no> era tardo all'i r4a Carlo, vinic in vna battaglia i Saracini, e
prefe Lisbona i forza . iSS^S n perche cjucUi , ch*erano alla guardia dt
Barcellona , intefa la vittoria di Adcl- icuSo^ foM^fubito Carlo fi arrcfcro . Da vn'*Itra parte Hcnrico
Capitano di Carlo Fpa Leone ^cde rotta a'Baniari , che trauagliamno il Friuli.
In qucfto mezo , mentre. fido mal che Leone Pontefice celebra col Clero ci
popolo folcnncmente in Roma le pr- ttatiHo . e ceffion ordinate da S. Gregoricf
per oi iinc d l'afcalc Primicerio , c di Cani- MiEMMU Puloprcte,che gli
haueuano orditi gli aguati ropra.prcflo S.Silucaro prcfo.fpo- filato del manto
Pontcficale, talmente battuto , c pcfto , che f creduto , che gli Eaueirerogli
occhi/! la lingua tratti e pofto poi
finalmente in ceppi nel Mciia- ftcro di S. Erafitio . Ma egli f poco
apprcfTopcr open d'Albino Tuo camene- ro cauato deliramente di qucflo luo^n , c
menato tr.^uc Rito in Vaticano . Douc tSto tempo ftcttc nafcofo, e fccrcto, hn
che \ nccino Duca d i SpoJeti,chc fccre- tamenic vi t chiamato' nel men ico nel
fuo nato accompagnato fcmpre da mktusad,
perche per cambo nonli foU videnia riu,* la Homa non po- tendo Digitized by
Googl .|L, E O N E I 1 1. Uno quei fcod oprarfi centra Leone , & Albino, ne
fpimarono le cafc lo^ "f^a'iqhamenti . Et tanta era U loro
temerit,ch'hcbbero tartp^viMnenjpdt p^flkrci Mohti, doue intcniciuno, ch'era
Leone andato, per accuflirlo Cvo, '
^^^^^0,^ di ' cHm qiiifftmpo co'S'aflfoni gucrrcggiaiu : c che in altro tempo
qn:iix dticcC- Ma- tationc /e qucrcb differ . Ne mando bciK in Komx il
Pontefice affli ficiira , & gno ^>tn honorcnolmcntc
accompagnato,promcttcndo doucrc anch'crfo in brcuc pailar- "cU* /^
'ttfcnt^, e p _ ritmo,econtVioltpt .. _ pl^ molto tempo , che venendone Cirio
per quel di Miji;'.ntia , c Zi
qU^ntfgcnii ii mim f e da tona Italia concorib v'erano volle dentro San Pietro
ii)fcndcrc da quanti Prelati quiui erano , che cofa pircn loro,c che; opi-
nione hiucnann della vita, e dc'c jft jmi di Leone Pontefice . AI che tutti ad
vna voce rtlpofero,che la Ciefa Apoftolica,ch'era capo di tutte l'altrcnjn fi
doue- tia d*aI(aino,ne maffimamcntc *Latci Radicare. Intcf C irio quella
rirpoIUy fi'reft^dal giudtcio,ch'cflbcredeua, che fi doueffe del Papa fare. jMi
T conc, chetfrcmodolo dcfiderana, montata all'hora in vn p.ilpit ) , e tolti in
mino tli Euangelij,giur elTcrc di quanto gli fi opponcua , innocenti:, li la
latto qu> ^ . ^ o atto a ij.diDecefnbre nel MCCC. anno della fallite
noftra.Mcotrc chi pat , , ' ,
lanoin'lCnu'queftc cofc , Pipinoper ordine di Carlo Tuo padre pafid fopri ^
. BcnciientAniidTC guidati da Grimoaldo
lor Duca loro conuncini traui^lii- ' 1
>' ' . uano^i coti fatte rotte lor diede , che fi rinchiufero finalmente nella
Citt,douc haueuano pena forze da
difcnfarfi . Pipino , per ritrouarfi alla incoroiiatiane ^ - ' del R fBo padre,
lafci Vincg ifio Duca di Spok ti , che ni a leggiaffc in fuo luo- \ ,. 8ola;giierra A' cito in Roma li
ritomPercioche defidcrofo ilPapa di moftrar- grhtocon Carlo, dal quale hueua
cofi fitti feruig riccuuti , vegv7,cndopoco CtrlolUfagn' aidgl'Impcrator
diCollantinopoli faperc il titolo
dell'Imperio mantcnerfi, |jnp
ortdeftlKmtiiaR'ft',t?utta Italia infinite dop la Mcffa in jc eia S. Pietro con volont
di tutto il popolo dichia r a voce alta Imperatore Civlo^ dII*Oeeilen e del
diadema dell'Imperio l'orn, tacendo il popolo di Roma le r)litc acci nii-
pipino tioni>c dicendo. A Carlo Augufto incoronato da Dio, Magno,e pacifico
Imps- '.cafa. more vita > e vittoria . II Papa feguendo la iblennit , rvnfc
meddSmimcntc , e^OB lui ancor Pipino, eh egli folcnnemcnrc cre, e dichiar R
d'Italia. Hi- ~; , Uta Carlo la bacchetta dell'Imperio, fa il giuditio di
Campulo , c di Pafqua- j ; U i e vuole y
che come rei deilacongiurafatu contrai] Pontefice, debbano o;!t.>-ff
diwtfjGKd morire. Ma il Papa, ch'era tutto clemente^ ottenne che lor Ce 1
donala vita c feflero blamente per caftigo confinati in Francia. Hora. dop
quefto non mancarono di quelli, che pcrfiiafcro
Carlo, chedoiicfTe cacciare fatto
tutti i Longobardi d'Italia . Ma perche quella cofa n fac ile, n iictara parea
per rtroiiarfi molti popoli dttalia , mifti
e congiunti di fan* glie e di parentela con loro, deliberarono Carlo eLeone che in quella > h% parte
folamcnte douclfc il nome dc'Longobardi rimanere , doue hauca qucla naiionc
particolarmente la fedia hauuta. E Pipino ritornato fopra Ikneuen- " to,
perche in vano alquanti mefi lo combatt, volfc lo fdegno fopra Ciait di Chieti
e prefalatorza la Archeggi , e fpi^n. D che fpauentaci > $1'- Dinifionedrl
altri intorno , gl'hcbbe ageuoimcnte , che fi arrelOrtona , e poi ancor Lu-
I'''"P"ofra ccria , doue profj Grimoaldo Duca di Bcnciiento , che p^r
difpiacere poco ap- ^ Yiu'rr-^i"** '* prejXg in4-.La Imperatrice di
Coiitinopoli in quello mczo mand i uioi Ora- [ dc*Q(e j / vTf-r v'--
* 'j. i tori * ^ Digitized by Google m LOKtI^ tori in Ttalia , ptrchs
ilrih^eflro amici't , c lega con Carlo : e (H fri torS CoS cjucflt termini
flmpcrio diufo , che Hfrene quella patte dTtalia haueue , che incominciando da
Napoli da vna parte > e da Sponto > ch' bora Manfredonia, dall'altra >
ne finire col nl'ate verfb Oriente , e
con (|ucflo anche ItTIa dl Sidlia , c tutto il rcftantcdltalia di Carlo folTe
> eccettuatine qQc*luoghi) cli*c- Niceforolm rano della Chicfa. Ma non
potendo Niccforo Patritio foffiir l'Imperio dVnit pec.d*Oncfi- donna
>prcfala tradimento la contino
nell'lfola di Lesbo , e per mciq deTupi Oraton la pace , e l'accordo , ch'ella
hauea fatto > ancor eflb il qual
Carlo airhora^uere|giandoco'Sa(rom fi ritroaau clibtai^^ vol- te ribellati
s'erano . Onde li for7onnalmcntc
doucrfcnc indar con lemoBli e
veder il Cmguc di Chrifto , cne laccua all'hora molti miracoli. F,f^uto folcnncmcntc da'Mantoani , & approuato il
miracolo del fangue , ienepa{sd ritrouar Carlo , cpcrragguagliarlodiqucfta
veridici miracoIo,chgUinol- to dcfidcratia intendere , e per ragoiMr pianto
cnliS delle qpft dltalia - fi^ nalmente
ritoi-nandofi in Roma , con Taiuto di Pipino i;^ n*hbbe ordmedi R fuD padre ,
cafg , ma non gi fcn:ta h folita clemenza , alcuni congiuf ari, e feditioli.
Riirouandofi Carlo aflai vecchio , quando intefe , che Pipino, d6e come s*^
detto era fiato creato R d'Italia, (bisc morto in Milano, dtchiat Lodoutcoli*
I- Odouico fuo figliuolo minore , R dell'Aquttania , e fuo iliccefir aUIflttcti
gUoolo di rio ,c Tcmardo fuo nipote Rdltalia , al qualordin , che in tutto , e
per tutt Olio Ma- Quanto Lodouico
diccfse , obbedifce . Termin con quefti fini lmperio^che gnodithiara nella
Gallici foftcr il Rheno, & i Lei^igi, che nafccndo ne Celti liquide da -
l!ouicilo^ Bitnrigi. Nella Gcrniania volle, chc'IDahbio,e1Sau/oilsero. Etqueflc
Pronincie dc]rimperio>i'Occidcnrc nggiunfc l'Aquitania , la GiuTcogna gran Tipno R parte della Spaena , la Calila
Cilalpina , la Saisonia , la Pannonu alta ,
dualja miM ba fsa, riftn.i , c la I.iburina . Pere iochc i luoghi
maritimi della Dalmatii erano
allTfflperio Coftantinopoltaho foggcttt - Rai^atc Cario qucfto modo ie *'\rrns.^iiA cofc dell'Imperio
in Aquilgrand, doue pr ritrouarfindifpofto and per b*. wirrairtOKc jj^q^,
^.gjjc ^ fcatunTcono , fa afsalito d'via fcbre , che anche . Mmmael
iidolorde'fianchi, accompagnato v'hebbe, nclli 72. anni della fuavita, a'x?. 1
imp Oec- Gemalo nel 8tt. ddia fklnre noilra mor
Fi ti fuo corpo con tutte le pompe
i-*"!''^ fi ^ ^ honori polfibih nella Chief di lioftra Slcnor:.,
ch'efso in Aquisgrana maM^ 2o rouM?" haucua cdificata/cpolto con qucfto
fcrirro : [Mj^ni Caroli Rejrir Cbri^ fhtc ]oM . *
fi^niJftmUkomanorumqMelmperaiorh corpus hocfepulcro condiium iarri.] F Ctr- Scudio
di Pa Io , e nelle cofc dutli , enefle militari Imperatore di tanta grandezza,
& intcgri- iigi iiithtui- th , che non ha hauuto mai poi ri
fiipcriorc,npari. SemprCjCiKtempojSf otid IO daCatlo hcbbe, talmente fi dilett
de gli ftud delle buone lettere, ch'egli fifprimo - wgno, che peffnafionc di Albino drizz Io fud-odi
Parigi. Hebbc tre tauolc d'ar- gento,l'v --^H z---*^:^ - . . ^. . - - dondiitla Roma,d( ^ ^ vcdeua il mondo
tutto dcfcritta Ne mancano di quellTjchc fcriuonVchc nuchl oro Ma Leone Pontefice haucndo rifatto il tetto
di S. Paolo* ch'era per fo terremoto andato gi l tcrra^^f edificato
da'fisrtdamcnii vn'hofpitaie di po- uen
prefso , S. Pietro , e?is in Francia ritrouare
il Lo douico . Ma ptji c he cjiua Lorioaieo (;gli y'andaftc',iion fi s .
Cooictiira>\o alenai , che qticfto viapiok- Pio li^. cftc^per fuggire le
rfi}oKe>e ]e reUqui6 ddlajCQn^iura di C.unpija, eh era o- pl^iqprte di Leone
f iforta . L'impmtor todomc cognoDainatd
Pio , fi ri- trouaua in Orlicns quel
tempo, che ihtcfe , che il Pontefice andaua
traa\i io. Opde 11 mand tdfto^ncontr^ i pomi liaoptni deUa corte , c iV
gl' aln u Teq- 4orQ ve^coup d'unimseqn tutiU clrcHe coajran pane del popolo .
Etcfio yfci ad incntrarjh vn mglio fbordelU CitK, E veduto fmant d^ cauallo, e
do^i faluti fplitt nel men C(Vi gran riuerenza nella Citt col clero auanti,che
li'andaua cantando il [ Tt Deum laudamus . ] ra Stefano nato nobile , e di
tanl^ dottrina, ^ bcmc, faera
aecuoiljpente per la perfooa fua^ropck ijn molta venV * mfo^ Q(A]S0 - Pciil%irilerj^
fotro 4uc ntiiliiif PonteHci>Adrf ano>e Leone " iStcuatoJ^ apprefo
(guanto al bene, e fintamente viucrcfi richiede . Ho- ji^tMiaotto nella Cftt
ccki l'Imperatore fcmprc lato, perche la
caJca del po- che dcddcraiia yederlg era grande^imonto nei palagio regale. Doue
fi^cfso itfii^^' irppii ij rassettatele riordinare le dlralia ragin^c dtjcof*
fe c cos,(i conuitaroo xp^fs*^ IVn l'altroiclk qiaa/ icmprc f urono infiemctip-
xbbbe Lodou ico voltato pi di lungo hauere feco il Pontefice t ma per jgrau) guerre che gli s'ofifcrfero, non
pViote farloiDcrciochc s'oranai Cuaici^f jocJla- i.ch'egli in l}reii
^n'obpedtenza riduiW^ J firtoni ha\Kiio ukata la xefta ^ e Imjgb domi
medeilmamentOjC tenuti freno . Et in vh
{Mirlaniento , che Ree ia * Aquugrana diede audienza gl'Ambafciatori dc'Saracint , ch'habitauano
Sara-.^ gofa di Spagna > e loro la pace diede . Volendo poi Papa Stef ino
par,t4-e > ad imi | tatiofie del Saluator noftro che ancjKt \ grinimtci Tuoi
perdon otteiv);? da Lo- f douico X cb^ perdonarle tutti quelli
che per haiiere contra Leoiie congiura^ to , o banditi o prigioni fi ritrouauano . E (e ne port feco
vn.i ricca, c prctioft Croce , che Lodouico haucua fatto fare , per
dedicarla S.Pietro . Kitoj nato il ^
buon Pontefice.in Konu nel iettimo meie del fuo Pontificato mori a'vcnticin^ \
3ue di GeIUuio e popolo di Koma ruerfando , che
forza qtiefto pcTo dato gli hattdTcro
Accett J.odotco l fciifa di Paicale > enefcriA le al clero , e popolo
di Rom.i , che fi sfortalTcro d'ofscruare , c mantener gli ordini de' maggiori
, perche altramente h m.icft Regia , & Imperiale Lotbatio s'oficndcua .
Egli in vn parlamento , chcfii in Aqui^raru , fe Lothario fuo tolto dal p*-
prmogcntCAicTrinipeno compgnoic Pipino,ch*cra u fecohdogenitojdichiar rfic per
com. d'Aquitana, e R di Raiiicra Lt)douico,ch*cra il terzo figuuolo . Efsen-
pagnodcll- ^^^^ j^^^ Ikrrardo ROa-Irnlia^perfuafione d'alcuni Vcfcoui ,
ccattiui Bcdiirdo Cittadini, ribellato daU'Impcrio, e sforzati alcuni popoli^ e
Citt doucrc fe It dMia . giurare obbedienza fedeilLomagi o, ne irrtd in Qkodo l,di)mcoche
li man- d alcuni Capitani con grolsacfcrcirofopra . Onde mentre ch'egli vuole
loro Bernardo nj^j pafso dell Alpi oppor/i ,fn vinto . I capi della riuolta
furono tofto fatti mo- ? ^iJi'/** * '^^^^ ' ^ Bernardo Denchc afsai humilmente
chiedefse perdono fu ancor cfso linpo.n- priuo della vita in Aguirgraia ,
dou'cra ftato menato prigione . I Vefcoui, eh- dcvIniOtcCmiftatiperAtafori ai
queila ribellione , furon pr vii decreto finodalc den-' tamu^mtt tro Certi
Monafteri confinati . Raftcttato T odouico quello tumulto piil tofto , che
guerra , che era Torto in Italia , paft fopra i Safsorv, che ribellati> fi
erano & afirontandofi con
Viromarchio tiranno de* nemici , c cheafscttaua jl Regno LoiMoK^lovinfenel
fatto d'arme , ^vecife . )3opQucfto mand al PooteficLotha- d*|ialii. 1 r ^ il
figliuolo , c'hauca gi:^ dichiarato Re d'Italia , il aualc fu nella Chicfa di /
S.Pictrovnto , e chiamato A ugufto. Il perche tutta Italia tumultuaua,&
afpi- rauainouit Lothario , che
inferiore fi vcdca , pcrproucderfidi vngrolr io eferciro, fe ne ritorn h tao
padre in Francia . Ptr la mii cofa furono in R.O-. ma nel palagio di Latcrano
in vna ri uolta prefi, priut della vita, c morti Theo-, v doro primicerio ,
Leone noiv.cnclatore . Non nisnci reno di quelli, che ri- \ uerfarono quello
dilord ine lpra il Pontefice ..Umwlc in vnfiiiodo di trenta Vefcoui , cnc egli
nun* c con congicttnle verhfimili , c con ragioni , c con fodisflitro Lodo- che
mirar"^c ^ > giuramento da quella calunnia fi liber . Rcftdi ouefi atto
uico, e rifpoiitlcndf, come vuole il Bibliotecario, a l'afe , Clttidcilt che in
Roma pi quittamente fi viuefsc , dichiar nel medefimodirpaccio le To(caaa Citt
della Tofcana all'Imperio foggetre , ch'erano Arezzo , Volterra, Chiufi fosgene
u*piQ|:cittadaCarlpMag^rftorata > (ffaccreftima > Piftoia , Lucca , Pi(a,
Impello. : T Pcnigia, ,^uo Google B V G
E N I O lU e^ rcrtigia ; Ortilcto , tutte l'altre alla Chicfa Romana lafciaiia
. VJaggiunfc .Todi nella Vmbria , & oltre l'Apennino Romajgna ,
crEfTarcatodi Rauenna . Scriue il mcdcfimo Bibliotecario , che Lodouico
diede Pafcale libera facol- t d eleggere
i Vefcoui . Perciochc ancor di quefto brfognaua , che fi auifalTc llmperacore ,
e vi afsentiise . ntilmedcfimoauttorc dice, chcqueftapotcft f da Papa Adriano
al R Carlo concclsa . Hora Pafcale , eh era per la fiia virt , e dottrina ,
ftato da Stefano Pontefice nel gouemo del Monaftcrio di San Stefano in Vaticano
porto , hauute ch'hcbbc Te cfiiaui di Santa Chicfi in mano^ne ricondufse con
molta deiiotione/eriuertia nella Citt molti corpi di Santi,che poco
honoratamentc ciaccuano, c li colloc in luoghi honoriti, e dc ]pii. E ne
nfcolse con fodisfare creditori,molti
mifcri,chc prigioni,& in cep- pi fi ritrou.iuatio. Quefto Ptefice edific
da' fondamenti la Chicfa d S.Pra(sc-! de,non molto lungi daH'anticajChc per gli
anni,c per la negligenza dc'Sacerdoti ininacciaua rouina.In queftr
Chicfa,ch"egli anche dedic, celebr affai fpcffo,c vi ripofe molti corpi di
Santi,che giaceuano per li cimitcrij fenza riuerenza al- cuna. Nella mcdenma
Chicfa fi vede la cappella di Sant'Agnefe, che egli fece con molti ornamenti pi
bella . Egli ancor edific la Chicfa di Santa Cecilia , come lo fcritto, che
fino^d hoggi nella tribuna fi vede, chiaramente dimoftra. Nel medefimo Tuogo
rpofc il corpo di San N'^aleriano , fpofo della medcfima Santa , e di Tiburtio
, e ai Maffimo Martiri, d'Vrbano, e di Lucio pontefici i c[ adorn quel luogo di
marmi fini,e d'oro, e d'argento . Rifarc ancora la Chicfa di Santa Maria
Maggiore, che era per gli anni affai rouinata, & in miglior for- ma rifece
la tribuna . E finalmente non haucndolafciato di fare officio alcuno di
religione , di piet , e di humanit , mor ' 24, di Maggio hauendo tenuto il
pontificato fctt'anni, tre mefi,e dicifctte ^iomi,e f nella Chiefa di S. Pietro
Co polto . Non vac doppo la fua morte , pi che quattro giorni la fede . EVGENIO
II. PONT. CI. CREATO dd 824. a' i^. di Maggio
E vn ( I V G E \* I O II. R(nuno,c figliuolo d J]ocmondo,f di tanta religione,
c fantit , di tanta huma'r ,"e dottrina , che ne f per vna voce di tutti
eletto Pontefice , e f nel tempo , che paffatone Lotario in Roma, vi cre ' " * ' " . . . " -he doppo vna lun- 'Impcrio di
Carlo ^ quello uauoPiio Loaouico polla in 40 gior.Ia Bcrtagno. ~p fcncS: a
fjoco.doppo c'hcbte gli ortaggi, il ne pafs in Roi'-no, douc hcbbc gli Oratori
i!i IMichtk Impcrator di Coltatinopolii i quali voleui\no intd^ie a Itii. che
li p.irtu:! , che fi doiieffc fare delle imagin de* Santi torlc
fatto via r Lortrio R d'Italia ctet vn'c fRcialc in Roma , cUe i tenga
ragione L- douc. Pio Impcr.dotra la crugna* MJcbclo mp. noand tlia iticik'
Imprcfcdcf. l'imp. Lodo- meo Pjo. Schifma rn- dccimo nel' la Roman. Chicfa :
iho tocco dalPJa Tt _ V A L E N T I K O r. via tntte,o crporlcjcomc prima erana
Lodoiiico rimeirc quefti Ontori al Pot?- fice, ciii Ijptcialmehtc toccaiu il
rifolucrc quefto q uefito . Do^po quefto pafs fopra i Bulgari , che erano nelle
Prouincic entrati j e li ributto da principio
dietro - Mipcrche AidoncGourniatore dell'AquitanLa fi ribell , fpcnwdp
liei foccorfq:, e fauor di ARDA RAMINO R dc'Saracini , fd Lo- doiiico
forzato lafciarc ^iicHa guerra. J1
perche i Bulgari impcruofaipcn- tc per mezo delle Pannonie Della Dalwatia
penetrarono . Ma prima , cfic Lodouco (opra Aidonc4ndiirc, la maggior .parte
della Spagna fi ri^^cll. Ber- i nardo Conte di Barcellona, f folo quccli,chc
bechc,c per terra, e per mare aflW n*aiiftgl4to fojfe , fempre nella fqde dell
Imperatore perfeuc delrammo,fcccrulo poco cont di tutte le cofe huraanc,anzi
dc'bcni chiamati della fortuna, tutto io potere della liberalit fi
diede,& fare atti di'magnanimo , c
di gcncrofo fi voi- i le. Pere i oche tanta aira-hcbbcddl'abbondanza delle cofe
della vita, che cosi il grano, come
tutte Taltrc cofe ih maggior copia , tk h pi balfo prezo in Roma ritrouau.ino , che.in.qual fi voglia altra
parte del Mondo . E pigli talmente li difefa delle caufe , e della vita
de'poueri,e delle vedoue, e de pupilli , che ragio> ncuolmente era da tutti
padre commune de'poucr chiamato . L ciucila maniera di vita tenne egli
ancpr'aiianti al Pontificato , quandrv era Prete di Santa Sabina eli Aucntino ,
la qu^Chiefa egli efTendo Pontefice in miglior forma ridulTe, c quando era
Arciprete della Chiefa di Lateranoidde fu poi per la fua gran incc- grita,e
virtilaJ Pontificato per- vna voce di rutti a^wnto . A i prieghi , e per o pera
di quefto medcfimo Pontefice tutti quelli , che prigioi-ic , confinati ncJU Francia fi ritrouauono
ritornarono finalmtc vi uerc in Romj,& cflfo, perch^e- rano fiati priui di
tutte Icloro facolt,dcl fuo proprio li foftct,? i itdd' AMi^lMMt Cd^i
p0i&ij^ 'H tSr G R E C 0,R l O IV. PONT. Cllf. C T; ^^-^^ ^tit di Gennaio .
R E A T i r.i \ I or.'.'. oz^i .t .. i I
..V. 1 RBQfitlDlV. RdiioQ, fi^iuoto i Gionanni Q^iibc(^Utb di ^ Marco , prcfc il Papato in quel tempo,che i
Saracini , occupando TAfia chiufcro 'Ghriftiani
ilpi(so,pcr $ndar nc'iuogh della Paleftina, c che i Mori pafsati ch vn'armatai
iti Mctlia , rouiniffOllo vna gran parte dell'Ifola > pi* SHandonccomc s'
detto^Paktino . Ndi Vqo^qur prieg d^lTlinpo valore Michele tofto con l'armate
loro fi ritrouarom> , glielo poterono virtark Pfel-cioche era l'armata
dc'Mori maggiore , e maggiorj? anche Vefercito Naualc. . In quefto tempo la
Republ. Venctiana crefccua , chs haueua da'popoJi diserra I lnna hauuto origine
, e principio in quel tpo>chc AttlU de gltiumitlpr^ I ^e,e rollino
Aqiilcia,Ccordi.i, Aitino, c l'altre Ckt di.qiicila Pioulociad ter- , (' ra
fcrma,ch'cr.i di gl'antichi chiamata \ cnccia. Onde i loro popoli Hl^cndo la ;
' rabbia dc'barban in cjucUc palludi e llagni fi ricoverarono . jbra ali'hora
Duce \ I deV-cnetian GiaKnfanoPatLri,il cui nome h qti voluto toccar e,pcrchc
nel ' ftio tempo f d.Vmcrcadantt Venctiani il corpo di S.Marco d'Alcfsanaria
porta'^ I toin Vcncria ; douc hora in gran riuerenza u tien? in vna magnifica
Chicjchc nel pi celebre luogo della Citt gli cdifcar.onc^e preti ofUSirii dofu
U orna* tpnojk arricchironoE da.qtid 1^ Jncwriwiciaf^primicrajwentc i Vcnctia^
ni a portare nc'Ioro (l^dardi, e handlicrf h unagine di qoefto SSo patrone
della CirrV Hnra intcfo Cjrcgorio , che non baflauano i Venetiani cacciare dalla Sif ciiia i bar bariimand
iiuqi I^egati Lodouico^. i^9j^^9. in.f
^W;43,prcgidoli 1 / " ' , che
SitiJtaafflic taHl*Miiii. VcnctiAcie* Tee, accade m la fatali Corpo di
Si Mano (andtia 'A' Digitized by Google 17>^ G Ri E O O K I O TV: che il pi
roflojche potefero , dcficm stinto alla S'iciJta.N n vo!cmrv5'Coft i. .
/v^lirparoIai^EQ c chef poi iK> ^ J . cognominato Caliio,che di lui no
faceua,c che lo poncfse in prigione, e no mol- to poi Io libcrafscc che da
quefta occafione mo/|I i Barbari ne palsaikro d'Afn- llori Anno f ^
grofs'armata in ItaKa,e gito Ctocellc routnafscro Ciiittauecchta che gran
daiio&PpiV^fsati in Roma I.i prenicrsero mcdc/mamcntc. I| che cmpho
h)ntano,c dt- in luJu. rcordc dal vero. Non negherei di CLiitauccchia,cC4>i
ancor chiara ,chc defsc- ro alcuni amici in Koma,ma che ritrouadola boi difef
dal Marche fe Guidone, , che valoroTaRieiite ]adllnfattabniciafie i bm^gl^ ^ ^
Chcfii di S.PJetroke di SL Paolojc fc ne pafsafsero per la via Ltina al pifso
di monte Caflno doue roiiiiu- rono la
terra di S.Gcrmano , e'I monaftcrio di S.Bcncdctto . Di ^iicfto luogo ne '
Tnero gi per ilGargliano al mo^v^jC mtatis I^rmata loro,ch et a qui d'OAU
ventita,fopra la Sicilia paffaron^l ejcame s*'dctti^'ftiroQO poirichiamati cafa per quellojchc il Cte Bonifacio vi faceua.
quelli tc^i crederei io,che Sicar- Ptp onfer ^'^'i^uca di lkneiit-ro,iI qual in
quefta guerra, li rirm'uo,ne trasfcrifcc di Lipari mio ikneuc to,il corpo d i
S. Bartoloneo,perchc ngn folfc preda dj^ quefti Barbari. Imf iodo. Ma ntmiamo G regorio,il quale f di tanta
modefiiaT^k^cfiendo dal Clero e Ko^ , popolo Romano eletto n volle prima
deiraUtbi*fttPtficn ibruir(,, che cfif- mato dagli (raroridfllTmperator
Lodouicp no foCTe,? quali 1 qucft'efretto v- nero in K()ma,c co molta diligza
volfcro di qjuefta eletti due intorairfiiclo c- lenaarono. Volle Lodouico ci
fare no per fnpcTbia ,m3 per cftrdif li le ragio- ni dcirimperio,perchc f di
Tua natura clemente, ik humanooitrcmodo,che$6-
tire di'fcsd la dignitV,e le rn^inni ti i S.Chiefa.Percioche ord{n,chc n
pOt^tero \ * 1 Chriftiani eflcr fcrui,c che ogni Chicfa le fue entrate
haucirc,ondegotcacrol Sacerdoti v'iiiei-c^c'Kenlafciafseroper la pouert,c
mi^.-ria loro il cwnio dttifR), , * n5fQircrofbr2atTtfi^C^ici-e.Qucfttf
lutenoftra raun vnSinododimoltiVcfcouiinJionor di Dio,e pcrl'vtilc della dignit
ecckn iftica;nel quale Sinodo fu ordinato, che iie i Vcfcoui ne Chierici ^i
qualque grato potefieropomrc ifquifite,e prctiofc vcfti,come fono di icta, ...
. ,r, odiporpora,ninditogtmefaIuO,chfcqdidoilWlatigradifacrificano,n . .i -..o
argento iifUecintdrCjC re irpertx:,pefcrc^cftccofe dalla religione aliene, e i
j ' ' * mai-nfdft regno dt grande inconrincnza,c vanit.Hora con quefti arti
procuran- ' do LodolUco'U.' cole
humane,e diurne nel annodd fuo Impano mori, c f in Mci-ita nella C^Jefa di S.
Arnolfo fcpolto.Ne pafi molto tempo the Gr^oHo ' Pontefice lo fe,u.F Gregorio
di molta nobilii^c fantit chiaro,fu m dottrina, & eloquenza eccellente , e
f oltre modo diligente, e follccito,eos nelle cofe hu- ^ m -ine,cont nelle diiune.Perche egli
(emprc procur il bene ddpopol tuo,tcmie .V ;
, i ricchi freno diede da
mangiare apoueri , confolaua gli affltttf v c riduceoa '1
iicUabiihallradagIicrramf,emoltcCh!ere,chcn'andaronoinn^^^ *cHa buond vita
confcrenilMo, e con li dottrina Tua gli eletti del Signore ri- tcnnt mentre
egli vifsc . Trasfer il corpo di S.Gieaono in quel luogo,ctoUchp-
raiU^edimohioiTumcnti quel luogo abbell. Vg^ioaw>>cUiaa\e qiu^gPoa* ^fcc
n corpo di S. SthMmo,tdiS*Tllkm^mMbi^ ua^it^ E rima ernp nella Chicfa di
S.Pictro.Scriuono alcuni,chc Gregorio a'prcghi di SancidacS odouiconftimiffe h
fefta di tutti i Santi il primo d) di Noucmbrc, c che per- nftitwi. ci
foirc,& in vcrfi,& in profi Jodata molto da Rabano monaco,c teologo
eccel- RabmoMt ito.n,* toion elefanti alpopoIo,e quel pi,che tutti gl'altri fi
loda.ch'cgli fece nella fe- * lU di
tutti iSana ., IVJorl Gregorio nel l. anno dcKuo Pontificato, a'zj.di Gcn- mlo
t e t '011^0 l^ietrd. ^ac^uindicl giorni per la i ua motte SBRGIO II. PONT. C I
V. del 844.3' je..(iiFcbraio. C a E A T Q SBRGIO SecoodoRoimno, figliuolo di
Sergio, della quarta regione ; prefe fi Pontificato in quel tcmpo>clie
llmperatore Michaele mori in Co^ ftatinopoli. Dicono alcuni, che foffc prima
Sergio chiamato Bocca di por- co,c che per la bruttezza di quefto nome fi
faceiTc Sergio chiamare; e che ne re- ftafTe pot quella vfanza di mutarfi i
Pontefici il nome, d lor proprio larciando>& vn'altro de gli antichi
togliendone, bench non tutti poi rflEejruaflrOb ^mun- 3 ne fi fofle,chi\ir>i
cofa c,chc Sergio di illuftrc famiglia nacque, e pure vn punto e i fuoi maggiori
n degener , e f il fuo bello indegno follcuato,& aiutato da Leone
IlI.daStefano IV.da Eugenio Il.e da Gregorio IV.forto la cui diicialina, 0
coftumi viiTe^C^ndc dop la morte di Gregorio ne f egli folo deputato aegno del
grado Pontificio.In quefto tcpo tanto odio nacnuc tra i figliuoli di Lodoui- co
per la diuifionc dell'Imperio , che ne f s quel ai Altifiodoro fatta vna gran
battaglia fra hodouico , e Carlo da vna parte i c Lotario da yn'alti a ; e ne
mori- roTKHia amcadue le parti molti . Et efiendo finalmente Lotario vinto fe
ne fugg -in Aqai(rana.Bt clkndo ancora dal nemico di queflo luogo cacciato,(c
ne co lamogIic,c co'figliuoli in Vicna, douc anche i fratelli armati Io
feguirono. Ne folamente molti Haroni di Francia fi erano
trapofti,cs'i^gcgnauano di placa- j-e gl'animi di qucfti Principi che ancora
dltalia vi andarono alcuni mandati da Sergio
fra i quali era principale Giorgio ArciuefcOttO di Raucnna ; che ri-
tmuandofi nella feconda, battaglia con Lotario , cui era andato parlare d'ac- cordojf in quella rotta,chc
Lotario hebbc forzato fuggirfi quafi
folo via, per fcampareipcrdendoui tutti i fuoi .ch'erano trecento caualiiche Io
icguiuano.Ff- nahnente moff Lodouico , e Carlo
piet delle tante calamttil di quel t^cgtio (i contentarono di fare qi:cfto modo la paccche quella parte
Occid^^t-^ le del Re-: ino ai fiunAc Mb(a fi
reita.(^ Carbii . vrann di
inacatc 1) no* me a'Papi . code iu6 que. Fratelli Fri* cefi difcordl. e facto
(t'aro inc fili Imo t Dtatfionc dclI*impio fri i fracclU gno>chc dall'Oceano
di hertagna lino i toT- I.
idiiocii&chrcilWittiDncoraquatoU padre Ioro| . . :i, I.otarms'haudTe
Roma,^ Italia co'l titolo dell'Impencc con pclfij^l . .. iaFronciajchc
chivim.whoiM Proticriza. Alla quale parte aggitur^^ la/:h'cfr>il fiume
Sciilda/;! RhodanoiCclicda lai, conKiopatfcb/Sotlio] Lod 90DD fi- ^i detta .
Dop^ qceft o l AyntlorCiiai'tA grofTd crerciti^^ltemj.tjp^tii gliuolodiLo |l
fgHuolo,ch'hafncui gii fatto fiw compagno Hcl Kcp no;efI dieiQ^tpj^ _ tano
jmpcr. jjjf^^goi^ Vclcoiio di Metz^iSr altri prelatiTauijye di
auttoriti;pcr(jhccfcotjfl- So KoimI"^'^*^ Ti fcrniflir^ Ma
iT^h'cragiottanettcwnftipcrbito da qwfftl Uti bn>> ferit ,tutt i i
liioghl,onde pafTauOyempiua di fingucidi rapine^ di fuocoAt^o* fandofi poi a
Roma,g!i vfc il popolo incontra ppr hooorarlcviPfriaqi^lclk ^ rem d ol i
fncoron,ccrc Re d'ItAlia. il perche iginolfoSPuca d# ti ' - iT- iialll Vedendo
quelli tanti danni iJ Pomdkc^ccioche tofto oartiiscro dalla Cit-
^jiifcntcrsloro quanto dimandarn^ . j
dero da quella tanta rouina fuori , cliiamaiuno jpublicmeme il Pontdfice verof'
" * Vicario di ChrifoA' vnico padre della Patria. Et egli volto tutto
ad'abbellire, & ornare k Chicfc di Roma i irilece quclla4i S. Slucftro,c di
San Martim>, che i ^ , ,,.,-tidttaitopeM*amichi^inr9Una.Emrfc^ colloc ancora
c ri . bic: 1^ fe i corpi di Fabiano,Stefan,.Sotcro,Aftcro,Ctriaco, Mauro,
SmaragdjAoi M'y.r:-'
po,Innocentio,Quir!no,I.conc,Arthcmio/rcodoro,e Nicadro.!- prefsola
.oioi.. .V. dcfinu Chicfa edific daToo4amenti vn monaftcrio in honore di S.
Pietro, e S." Paoloydotie del tifutnup fi ce]cbraua.rinalnientc haiicndo
qucfto Tanto Pmiteft. ofoBiba ben goumata la Chicfa tre anni, mor
a*fc2.d*Aprifc e fd dentro li Chi^ # ^.v>iri'; S.Pictr9.1cp hununit ,
Uberaltc , e dottrina ecckfadica E fii
ancor'di tanta prudentia > c virt > che ogni volta t che b&flnaui
inni* taua , come fi legge ncll'Huangclio > l'aftutia del ferpcnte la finulicit , delfei colomba . Mollo
adunque Sergio IT. dal grido delle tante virt di Leone idi Suddiacono lo cre prece, e dicUi il
titolo della Chiel di Santi quattro .Coronati. Il perche menato dop la morte di
Sergio in Latcrano , f nella 1%^ -4ia^Pietn|Kfto, e falutato da tutti vero e degno
Pontefice. E libacela^ reno tofto quanti vi erano > ii piede. Credono alcuni
> chepKrr le orationl di qiiefto Tanto Pontefice deCfero i Sartcini. traucrib , mentre che carichi della preda de
noftri Tene ritomanano alle cafe loro pcrcioche hauendo eiG preilb ^i^* Tannto
vino in mare Theodofio Capitano dcllTmperaiem Miciwk , perehe fion era chi loro
oftafle , po(cro lor beiragio Italia i
Tacco ; prefero Ancona Se ^^[SJft la Taccheggiarono cpoftctfie tutto quel golfo
della Dalmatiain volta , Teneri- i, tornp^uaiioMcci k caTa * quando per volont
diuioa fuirano da viu co$t * . ' MfMfttafraHrit'chcperiraiNttattiinmaie.
VMvriioirLfloiie'likm 40l saracinifiaf paur^ di qiicAi fiarbari , fece
nell'atriodBUa Chicttdi Latranoipot getti di fogano nei nai mo , e comp
iltetto,chc haueiu Leone Terzo incominciato . Ordin , cht ' pella Chiei di in
Paolo ogni anno nel d di qucfto Tanto da tutto il Clero d'hncti cro fi celcbf
afte ^ psr li i^ti tcrranoti, che in qiiel t^po fttfo no, fece Leone fare molte
prooeflioni per placare Tira di Dio. Era la Cro* ce, che Carlo Magno haiiciia
gidonau a San Pietro, ftata da ribaldi prt^ ^ ^ va dalle molt? gemme di che
en^adoma, & il buon Leone di nuouo ma- gy*7,y ftuigiiorameBteu onid. Si
legge che ftilTe quefto Footcfice di
tanta Tanti- t), che con le iUeontionicaccivia dalla Chiei di flatfft lancia in
Orfea vn baftllfco , che vi era, chehaiiciia col Tuo peitifcro fiato ammazzati
molti . Co| ibgno della Croce anche Tmorz vn jgrand' incendio , che fi
attacc e durd fDoIto nel borgo , e caTe
di SaAoni , e delxmgpbardi che Ti
appreiCuu honnai i^S. Pietro. IlcheauiienneneiroetaQildieirAsuntlonedi noAia
Signora, e fU imowNungi dalU- catti f Di^itized by Google 1^^ L E O N E I V.
Chie& li S. Lorenzo fuori delle mnr4 . Prche In qudtcrliiogd et*! fi Cde. 'dinoftitt Signora, alla quale
quello libcraltffimo Pontefice f molti doni d'ro e d'argenro . F fare anche
belle op>crc d Mofaico nella Chcfa di S. Martn e Slucftro in Monti > e fin quella
incronacione delle mura , che Sergio inco- mincia^ vr I)aueua^9 coijie
Trigramma , che folo vi , lo'dintoftra . Pcrciochc X la pithtra , per negli^eht^i di chi ne doueiia haucre
cura, per rantichitjCra andatagli nirt.i
via .Fu artcor quella Croce, che fi fuolc d i vn Soddi.icono por- tare dau.nti
al Pontefice , fatta per fuo ordine d'oro > & ornata tutta di gemme. In
tanto ,che non lafcijiua di fare quanto li pareua , che alla dignitri del
Saliu- tore noftro apparteneife* Rifece ancor la muraglia , le porte della Citt
, dhe Toni diRi- H ^^Po l^'^ucua malamente guafte, e vi edific dalla prima pien
a duindici tor- (n, ri per difefa deUa Citt di parffo in pafTo , e ne furono
due fr le altre affai ne- ceuarie dall'vna parte , e dall'altra del Teucre gi
fr in Gianicolo > e rAiienti- no, perche nri potelXero per Io fiume in s
naiiigarc Vafcelli di neisici danno
della Citt , con la fua diligcntia anche ritrou qtiefto Pontefice i ^orpi
de'San- ti quattro Coronati , ik in pi fplendida formala Chfcfa loro rifece,
aoue fotto l'aitar maggiore ripofe i corpi di quefti Santi Sempronionob
Claudio, Nicoftra- to y e Caftoro^* * Co*qiiaH ancortutH quelli altri a gg i
uofe , Seucro Seueriano t CarjDoforo, Vittorino, Mario^ Felicifumo, Agapito,
Hippolito,Aquila,Prifco, Siracinicor- Aquino, Narciffo, Marcellino, Felice,
Apollix% Bencdetto.VenantiOjDiogcnc* JJ?J5JJj,^ Liberalcrcfto^larccUo. Vi j
iptjfc ancor la teita di S.Proto, di Ceciiia^i Ale^^ amz^ tu- fn4rp4i
StftcbdiSebftiahOk'e M PniSB, Mentre ch'era ccih bg^ at%ent|f lui; ' quelle fante opere
intento>incendend>chc i Saracini vcniuano con grofli arntt- la Taccheggiare la Citt, e che il popolo di
Napoli, e de gli alti'i luoghi mari- timi del mar Tirreno* fi poncuano in punto
per venire foc correre K.oma,efib f -eoa
quante genti ire puot , f n'and toAoinOftia , e qttlftce corpo 4*vn*el^
ircitocon tutte Taltrc genti, che vennero qui
foccorrcrlo^per douer far fatto d'arme coi Barbari , fe efll la
battaglia accettata haueffero . fi gli fc confcflarc, e co mmUnicar tutti i
ftjoi > e Ittuendoli forte animati > fece quciia orattone al ^ignorc . [
1>mtt9mrdtxtln4t : bJSjfTFM 9TByMmMUmkm im fltSimt, 4M mergeretur , trneh i
& eoapcfiol^m tlttt PUihimUrth msiifi^matm de frt^fu' do peUgi lierauit ;
tx nudi no: propUiufy JSr tche Ld uo nome Citt Lconma chiam . il che ,.tf4av^f^
principalfHcnte fece perche non pioBei&Eo cori agcuohaente perrauueniio . V
pallate in^nki idepn^iK e bruciare laChiefa di San Pietro , e gli altri luoghi
intorno , come haucuano gi prima altra volta fatto. t in ogni parte CS((3
Itroni ^^ 9i^^ Citt fece fcolpir in marmo, c fcriuer vn'oraiionc. NcUa porta
^ edihcaw ch^iacna San Pellegrino, fi
leggeua quefti. rX>w, qui y^poftoh tm P^ir ^PaptLco rp//4/iV WWIiKr ftf M
tteltjiis Itgandi , atque foluendi Potoifcium wuttuir iradim ' Digitized by
Google x E o N E i.v;' -in Hmttem 1 quam uouhtr te adMMMn$$ fumdammus , fac ah
vm tUM ^ ftrpetunm mangre Jecuram y^de hofilfHt , qurum caufdconfhudia e fi ,
nouof , ac multipli" ces , haiere triumpbof . ] Nella feconda porta >
che c p reffo il Caftcllo Sant'Ange- lo , & onde efce neUe campagne aperte era quell'altra. [
Veur, quia ipj huims mundi principio bone SanRamCsthoiicmt ^ jlpoftoUcMnRomanam
tcclejiam ab hofibut cujiodire y c5r confirmare digjuitur er , iniquiiotir
rofr,t chiroar.iphum propitialiis emenda y r i>rbem hanc , quam tuo fan^o
romini per Apofolorum fCtrij PauliJ ti frogia nouter dedicauimur ^ ah omnibus
inimcorum infidi jr Jkcmmfttmumth tmeedf . ] li terza poru f onde i v alla fcla
de'Saflbm , h;- UeiianeliUoiVontirpicio quefl'alti-a. [ Prefta quefumuF
omnipotenr^ ir mft' ricorr "Deur ut
ad te tato corde clamante intercedente Beato Vetro Apoftoh , tu^e pieialif
indul^eatiam conTequamur , or lyrbs , quam ego famulut tnut Leo U\ Hpi- JcopMt
Rommur , U utxtumti mfo nomhi Lwamam
*ottd , nouoque open de^ ^ dicaui^ fecurSt MqmilUeft permane at,
apudclenuntiamtudmiugiter oramitf, ] . Ne in tutte tre qtieRe orationi altro in
effetto diceua , luo, che il Signore ha- ueiTc difiefa quella fiu nuoua Citt ,
ch'egli rinchiufa di mura haueua , c Leo* : tiina dal Tuo nome chiamata ,
dall'infid ie , e forze delli nemici . ' Concncid nel primo armo del fuo
Pontificato queftafabricadeUa Citt Leonina, e nel fefto til finita . E la diede
ad habitarc a'Corfi , che erano dalla loro Ifoh ft iti da'Sara- Corfi habiet
cini cacciati, alTcgnando loro terreni da poter viuere . Mi marauiglio affai,
co- no ja Cio me hpggi nelle medefimc parti fi ledano altre ifcrittioni , &
in vcrfi hefametri Ueoiiia golbnocnte compofti che io non mi po^ dare credere, che di Leone per neA iiin conto
Hanoyancor che per Tuoi fi leggano . Don Leone della preda raccolta dalla rotta
dc'Saracini alcune cofc d'oro , e d'argento alle Chiefe ai Roma . Vo- gliono
alcuni,chc per Tuo ordine fu(se edificata la Chiefa di S.Maria in via Nuo-
ia*cjU Torre;iraFe. Si purg anch'eg regia niente con Lotario, il qual pcrfuafionc d'alcuni maleuoH era venuto in
Roma/ perche haueua intefo , che dilcgnafse quello Pontefice trasferire in
Coftantino- poli l'Imperio di Roma . Ritrouatafi adunqtte la verit , furono
> come fi con ueniua , ben caligati i delatori , e fi reintegr, e llrinfe maggiormente
1 ami- citia fr quelli due Principi Chriftiani . Sm'uono akimi che in miefti tempi fulTcGiouanni Scoto,
dortiflimo nella Scrittura facra i & il quale pafsatom GM^Soi Francia, ad
inftantia del R Lodouico tradufse di Greco in Latino la Gie- rarchia di
Dionisio ; ne molto poi corine vogliono f da'(uoi fteHi duce- ]^morto. Ma cagione di nuem tanta ibfennia non fi s>
ne W dica. Vogliono ancora, che AlidoIfoRd'Aiiglia, molso da religione, fa-
Anglfa trib cefse lafua Ifola alla Chiefa Romana tributaria, ordinando, che
ogtii cafa *il douefse ogni anno vna moneta d'argei|to , quanto vn giulio , pagarle . Jhlaiien- do Leone
untiOiaio Pontefice col configlio i con l'aimorit t con Ja dottrina % e con la
diligcntia per tutte le vie aiutata Oc accrefciuta la Chfefa Santa mri
fnaliBente , tenuto che hebbc ott anni , tre mefi , e fei giorni fi Pontificato
, e fa'i7.di LugUu ncUaChiel di San Pietro fepolco. Vac la Sede ducunef mezo* M GIO- Digitized by Google iTt GIOVANNI
FEMtKA: GIOVANNI FEMINA; ' GIOVANNI Anglico conf^gu con maluagie arti ( come
voglio^ no ) ilPontificico* P^cioche eflndo donna diede credcfe cb egli fttflE huomo Etfendo giouanetta fc n*andd con vn ilio
aman* te che era pcrfona dotta , in
Aihene > doue fotto eccellenti macftri ap- prefc, c tanto fruito nelle
icienze che venutane pofcia in Roma >^po- chipari vihaucua, non che
fuperione, che neila intclligcntia della Scrictu^ ra (aera leifiagguaglia^ro. Onde dottamente leggendo, &acutaiiien^ te
difputando, tanta auttorit , e bene iiolenjta fi guadagn, che eflfendo mor- to
Leone, fu ella per confentimento di tutti, ( come dice Martino ) creata
Pontefice. Ma eifefido poi da vn fuo icruitore ingraiiidata > e tenuto vn
tem- po il ventre occulto ftialmme
andando San CSoiunoi in Lacerano ibprt-
predi dalli dolori friilColiio, e San Clemente, partor e nel medeiuno luogo
mor, hauendo due anni , vnmefc, c quattro gtomi retta la Chiefa , , ' c f fcnza honore alcuno fepolta . Alcuni fcrinono
due cofe , e che quando, \L il Papa
SanCiouanni fn Laterano > abhomndo queft^tto , fugge difira quella ftrada
) e che per non cadere oel medefimo errore, ogni volta, che ti crea il
Pontefice , U . federe in vna fcggfa aperti di fotto , perche 1- vltimo Diacono
toccandolo veda, che egfi fia mafcho. La prima cofa non nicgo i della feconda
dico quefto modo, cheperci fi il
Pontefice dop la lua creatione federe in quclfa fidia qod modo fatta, perche
chi in tan^ ta dignit monta, fappia, c fi auegea per quefta via, che egli
non Dio t nia huomo, & foggctto alle
ncccflita della natura , & i quella fpetialmcn- , XQ, dcll ciiacuare . Omie
imciiumcnte quella fcdiiiJieiCQiaria chiamata . Quc- ' ' Ite cofe che io h dette volgarmente e fensa certoauttorelT cRcooo . per non parere di hauerle oftinatamente
lafciate dietro , h voluto breue, c
fchiettamcntc qui dirle. Jl poi che quafi tutti gli altri le dicono >
erriamo col volgo ancor noi in quciia parte
bench quanto h io detto, verifimile Aa cdapocere agcuotaneocecrcdm VogKonoalctnri , che fn qudRo tempo fade
llcoipodi San Vicenzo da vn certo monaco portato di V^enza Citt d Spi- fia in
vn villagio della Francia chiamato Albicnfc . Dicono ancora , che otario
efsendo gi di molt^ et fi veftifse monaco , lafciando Lodouico , il fi- gliuolo llmperio > il
quale Lodotdco ritornato tofto in Germania , tenne e^ no , & a d o b bodienza tatti coloro ,
che pareoa che douefiero prendere
l'anni pcribellafii. ^ ANNOTATIONE.
Crnfacatlo- Qaefta faaola di Giouanni femina , anche prima , che io
incominctan ftnctnrt fa reri- ne fella
Ci- t delle hiftorie, oon mi puoie aai paittt veclfiniile pertioche nuo po^o
imagioatmi , che uula Ai P4pa fecero in qoel tcmpogli boomiiiitfosi iupti, e
fciocchi ,clwi cosllbii*e grado coti alla Giuuannifc jj^^a cfaltalfcro rna
pcrfona iricognita.non haoentfola prima per lungo tempo approuata, aa- " lische
voa donna io vece d'vn'huomo i]aciia
dtgmt roJleuaexo. Che fe pare folle ftaca caoT M la feiocchcsM di quei te rapi
, ch'haueifero potuto coil fm fceitctrtaa CMMaectere , wm fi deae credere
cb'baaerfe il grande IdJio fofTcrto ,che vna (emina , che noo d'ordine alcuno capace Jafediadi
S^iecrodaChrilloSaiuator ooO co ordinata, e dalla quale laChicfa faoca fi
regee^ macchiata haiie/Te . Vedendo daii'alcro canto, che molti, e di non poco
grido, qiie- ftabifmtiaafrcmlfcono , echc fi tiene rotgariaeDie per vna , ne h
molto meco iftelfodubi* llto,emionofnaImcnrc rifVjfur.j Ai rfrruuarc, s'
polTbiJe ,fottilmcnte clamiuandola , on- de fi fia quella cofa naca, &
iiilicinc i'auccocc di lei. Hauendo io adunque diligentemente let* . ~>
*^"^-itlibri coli della bbranad faluzo^ coom deU'alnv, e veduto
ocor,acctt* Digitized by GoogI ; - _ G I O V A N N I P E M I N A . 179 iiifMoe
um kSakmn oddie ecckiaftche ; ne ho fioalmence vaa chiara , e maoifelU^
fotkMtmn iffti fcmhiynna . Io loftrer doaqoe prima ,che qae(k> onn poote
eflre per conto afouio/nachr ia hiuolorow ApprcS>&ichiaro^ondc haucifc
qucda ^uoJa origi. cfi che priott la dtk^cik . N mi Tari game ooa molti
argomenti totsa quefta oottelU lliw , dfcaitoOhfai Komm tnnt gaommi , e ter
gogna a pportA , e mattaat, cU dMrt tic efptct elle fiaoo. Incomiocter
pcimiesameotc k difputar del tempo , nel quale quelli ce /o/crifTero qacfto Papa tipoogono . Quanti
hanno di qaeita cofa fatto mencione , tutti itmiycht tao indice fo , nel line
dei reteimolihro d'Otouc tti&aRcaU , pongono fi Leone IV. c Benedetto III.
iMtoaeifieaco di qncdo Gioiunoi femina di dne anni , eioqae mefi .ca tre
giorni. Nel qua> ttmpo^^oaftagio Bibligtecatio diS. Cbiefa , che fcti/TcIe
Vite dc'Pon- ttifii fino Nioola
fucceUbrc di Bcnedeoo UL e fi9&, e ii ritrou preicntc .come ceU y.i
BcwjfcMM ..di Ncohfrioio , S Mb 4toe , Ila CMMiMt i Sergio IL teM iV. Adriano
II. e diGionanoiOttMo^noofoIamenieooni egtinKntione aleno ii qiwflu PSmm
tificato di Giottaiila)ia, che anche fcrtae^ che dop^Lcotc Quarto, non vac pi,che_f
qniodjci giorni la Sede. E fioggiooge ^cbe toftu dop Leone Quarto , f in Tuo
luogo ficne^ detto III. creato. E le file prprio parola fbooqucfte. Mor il
Santo Leone C^uno a' r7,d| Luglio , f fepotto in San Pietro/ rac quindici
giorni il Pontificato . Dop la cui morte fu. bito cotto il Clero HooMno^ i
pciaeipali delia Ctiie'l popolo fi raunxooo4nlicmc pregaa* 4 a Signore .
ehe'htoMft tohMflllaClUcfr te VQ bnoaoi Saaao Paftoit. D Marcir ihinv^S ?BCoa ;
fo egli cflre ,iie non folaiaei^ AnalamoBiMiottaario , che in quel ttnipo vide,
ma |Mntl ne fcrilTefiifQi toefaafoo^kofc
drPontcfici (come furono omU ) fino al 1 j f o. aon ne facelTe alcuno per 400.
anni continui menriooe alcuna. Poco dop Anaftsgin fcnire Ja foa hiftorta , douc
Sk TpclTo oKntwne dc^Pootcfici . Adenyo Monaco^i S.Heruyuo dt.Pa ffigi il ^Ic M dt AjHKHHo Htmf^Jsl medefinao
MiinaWilB ^1jwlo>o^^. atfrifingefequamoccneoannifoao,eCorfadodi Liehtenauo
Abbate Vrfpetgsofe g^j fa* aVfiecvfni feri (fero tortile loro h>Dorie , e
croniche , e ne'lTun di loro ai>coi
che diligenti B pome fuccelfuamente i Pontefici Romani , fece mai di c]uefto
Giouanni mentione. Nd aoaot tfioac Vtiaoao di OAia^n^ ^louanm Prete di Cremona , altro fcriuorc co(a alcuni^ acMMd.Netla
Nbnria di Vaticano fono lci,4fatcbiti Indie'. liadc*PoMe6ci,tn d?ou# gache In
verfi , fcrtte in vari) libri ^auanti ad InnoceneiolV.e non fi vede mai in
aicuadt loro farfi mentione di quello Pontefice. Oi pid 10 cioqne antichi libri
delle vite de'Pootefi Ct*di0w8afio,di Anafta(o,edi Pandolfo Pifano^nonfifcute
mai quello Qiooaooi fmi*. tottmioate* Solameoteivede nel margine fri Leone IV.
e BeneJecco aggmota da^' Hllto autore qoefta fauola , e fcritta con lettere
molto diuerfe da quelle de gli antichi efempta* ' t- Appredo. che allctto Lcoue
Nono,chevilIi:da dug^oio anni j, poi Uriueodoi Miche, k Ooolano Rmiiret dt
Coftantinopoli , Leene Acndaoo betctici
,c fcifmaticl , pocena ' ^ Jnqwlla fua epiftola riprender la Chiefa
Coltantinopolitana , perche haueff: in quel Pattiar cato vna fiemiaa Eunuchi
ammefCCinteodendo di Nicl|^,e d'ignatio) fe haucffe gii tn^ . Jtpma vna
feminaguuernato il Papato, ch'era aiTai peggio} Pcrciecbe Cciiue egli in
quella^ ' mlmg*tfiMgln tpmai fh^ fOmH mI ffcoRfianctcan iqueftoina^' Ito GIOVANNI
PEMIMA*' 4o . Non pdfliivo ooi cnim qoeIlo/:b li fiuM ptUita appcam^dieli
CUlfrCdAttAl^ polica^conrn il prjno capo de) Concilio Ntceoo, babbii per nuto
promoffi gli Eanachi^ lafciato tocora
raluolta nella fede deToo Patriarchi federe ?na ftmtoa . Perciodie l'eoor. mica
de) facto , e )a fratcf oabeneolcoia ooa ci lafcia credere cia cosi deteftabilc
, de afabo, aatacnole. Gonfideraado JaH'akfocantolafonaegltgcnMifltwtMalU a/on
dc'fiuMf Canoni . e che gk Eoouclit i Manchi di alcana pane dei corpo non (ohnence
al Chieri cttoinaail'alcKigoitecle6aftche tacere iodificteoccowscc ptoanvcR, mi
cerc, che kibbjagcaolciitteftil9eMMcllcie,eamefi diee, llitwct, io Mi ^Mtmmum
flwili AqneftoGouaoni toiina ferino, mdbcriioadtmeao dal coiiKfto fella favola
iftdSi I non poter effe r vero. Non fi) creato mai legitinjo PonteHee to Roma
per fbrfc nonecenro ani da San Pietro fino
Papa foaaoCo , che ooa foSe da i
primi anni nella Chiefa Romaoa Ikaato ^Se arcefenc al DiacoiMM,pttre al teaiato
ftitmii gnMHdagli ordini eccleSii*
tkei. Il che vedr cfTcre cosi appunto faro ofTeraaro , chi vorr per
l'ordM de'Poncefci aiie Jcfi.na rago. ^^"q^I ne ancor del f itotno , ch'egli poi f^ . E
nondimeno s , che molti Pontefici fono (citt >^i |^P|*^. | / qucfl'ofdinc, e
regola. Della" capella poi, che c in qoci loofo^doue Trtj;!iono,ch'clla
foffc le- n^jj^hiVo polta , e medcfiinamcnte di quella frggia di porfido ,
che in Laterano , nella quii dicono,
pnma de- che fi conofceua , fe il Papa era mafchio, parmi fouerchio , e vano,
parlarne , per cifcr tute: Uriua. cofe fauolofe , e Hai volgo ignorante fnte .
Hora il primo , che (come h detto la faiiola di aueflo Papafcmina fcriue(Te ,f
n detto Mattino, che vogliono, chcfoffo Pollacco, Monaco ci Cjftellb , e
peniccnticro d'Innocentio Quarto, che fcrillc le vite de' Poprcfci fino al fuo
tempo , 8c tn libro intitolato , Delle cofe marauigliDfe di Roma , che fi\ poi
da altri di mag- ! gior bugie locupletato . E ooncofloi ,( come alcuni
penfarono) quel celebre Martino Cro- ! mero Pollato, che molto accurata', e
dottamente Jahifloriadi Pollonia fcrilfe, efi'i gran tem- po Orator del R fuo
prclTo l' Impcraior Federigo ; c f ocrfona di cortumi .dottrina , e d'o- |;ni
maniera di virt ornatilTmo. Ma titorniamo quel Martino, che f, come io credo,
l* Autore d qucfla fauola, percioche io non la xitrouo in autore,che auanri di
lui rcriucllc , (ai' uo,che in vna Cronica di Sigibcrto,doue fra Leone,c
Benedetro fi legge qucAd modo- Gio" ' iianni Papa Anglico. E fama, che
quefo G;ouanni folte fcmina , e conolciuta per tale da ? ' iuo folo familiare,
che la ingrauidc),&clla clfendo Pontefice partoti , e per non la ripongo-
no nel numero de gli altri Pontefici . Cosiui fi legge . Ma clic qucfta cofa fa
di Galfredo Xlonaco,chc vilfc dop Martino,e di Roberto,chc fuppli Sigibcrto, ne
fu fede queflo, che non fi ritroua tale cofa negli antichi, e
verieffemplaridiSigibeiro. Ma perche fa ppiamo^chifolTe ' queflo Martino,ehe
quefta fauola fcriffe, e quanta fede'prcftar gli fi debba, dfco.ch'cgli quel ' rnedefimo.cbe fi il libro delle cofe
marauigliofe di Roma ; doue fcriue , che il primo fucccfTot * di Romolo f
Pompilio padre di Numi Secondo R de' Romani , e che Numa Pompilio f ^ di Roma
Tribuno della plebe j e che chiama la porta Oftienfe Capenaj e pone prcfTo il
Caftci I Sant'Angelo la Collina ; e dice, che il Panthconc f Tempio di Cibcle,c
l'Anfiteatro Tempio t del Sole -^ela fatuaequeflre di Marc' Aurelio vn villano
di Tiooli;eche i caualii delQuittna* i le fodero fatti da'Filofofi c'I Tempio
della Pace rouinade nella notte di Naiaici& altre mol- I te cofe cosi fatte
,e Cciocche Hora da qucAocosi otiofo .e
fcempio fctictore hanno gli altri I tutti ,chcdop^ lui fcriffero , tolta la
fauola di Giouaoni femina . platina a^giungendoui I alcune cofe del Tuo , con
alquanto pi polito llilc , tutta quella fauola ktiuc i alla I eguale quanto
creder fi debba,h gii con molti argomenti moflrato. Ma perche f- tutte le bugie
notabili hanno da qualche verit priiicipio.io credcrei,chc ' i . ^ qucfia
faiiola di Giouanni fcmma nafceffe dalia (porca vita ii Gio- I . anni
Duodecimo, jlqualVffcndo per la potcnxad'Albcrigo"~ * iuo padre flato fatto in Roma ancor
garzoncttoPontef- CC; hebbc alquante concubine, come Loitprando da I
Pauianelfcflo , e fettimo capo del feflo libro i . r (criue : e le principali
concubine erano Giouanna, Raineria, cStefiinia. Hoia daqu^floPapaGiouaa* aa fu
a concubina , acu cenni fi leggeoa for- f all'hora il Papato fanob di Papa Giouanni,e di Giouanni fmlna
oacqiie.X.a qual piciKJendo forza di tempo in tempo,n'c poco i pcOj per opera di qualche fcrittor ignorante
,ja ci* pucatiooc d'hiAotia fcnuu -
i M } BENE- y Google tu H E N E D E T T
O) IH, BENEDETTO IH. P O NT. CVI. CREATO del 755. a' 24. di Luglio . .
BENEDETTO Terzo Romano , figliuolo di Pietro f men'tamenre per la fantit della
vita fua chiamato Benedetto . Perciochc haiicn- do da Gregorio hauuto il grado
di foddiacono , viffc talmeite poi , eh - tlfendo morto Leone ,
ffolocgliriputato degno deffcrgli in qucfta dignit fiicccfiore . A coHu adimquc
, come bcnignimmo lume celefte , mandato
in terra daj Signor Dio concorfero tutti, e Io crearono Pontefice . Et egli
pian- gendo , e chiamando in tcftimonianza Iddio &:ifuoi Santi , diccua , nor cfscr degno
dVii tanto luogo . E perche tutti acclama uano , &approuaua- no la
elettione , f contra fua vogha forzato ad accettare la dieniti Pontifi- cia i e
menato nell'atrio di Latcrano , f nella fedia di Pietro^collocato . In- di
fopra vn bianco caiullo and Santa Maria
Maggiore , e tre di digiun vac
all'orationc pregando iJ Signore , cheTaiutarse , efauorifscncl doucr
lant.mente efequir il goucmo della fua Chiefa . Qui ancor dop il terzo gior- no
ritornarono di nuo*to tutti , e come erailfolito , li baciarono il piede i c
quelli fpccfalmcnre , che feguendo la fattionc di Rhodoaldo Vcfcouo di Por- - '
co- fu 1 JJ2J; dice uano , ) chiedendo perdono , baciarli con gli altri J piede . Ilincde-
Chiela Ko. ^"^p/^^ccro gli Ambafciatori dclFImpcrator Lodouko , ch'erano
ftati rnai daci in Roma , per confermar rcIctEonc dei clero e del popolo . Il d ( doucpublici' mente ,
come fi coft urna di fare > fconfccrato , e dcH'infegne Pontificie or- nato
con grandi applaiifi , A: accianwtioni di tutti . Perciochc egli fu di tanta
manfuctud Ine , c di tanta dignit del corpo , e dell'animo , che non meno
nclmagiftraro , che nella vita priuala , era tutti caro , & accetto ^Evolto
l'animo al culto diuino , molte Chefc
che andauano in rouina , rifece , facoi- do loro di pi molti doni .
Ordin , che nella pom|M funerale d'vn Vefcouo,d - vnPrcte , o d'vn Diacono j
doucfsc per hbnorar il morto , e pregar per 1 ani' mafu , interuenirci il
Pontefice infcmcco'l clero ; e CGsWolk athnconFro , che nella morte del
Pontefice v'intcrCfcrtifsc il clero . Et offrilo quefto fuo or- dine, mentre
vifsc, fen? a preterirne punto . Perche fempre fi ntrouo ne tu-
neralidcTicerdoti . t di pi vifit fpefso gl'infermi , diede mangiare
po- ticri , econfolf-mpregrattttrl , ccilintitofi , c di tcnso fpada
tratta i po* WiripupiUi . ckYcdouc . Mentre , ciicmcnauaqucftafantijUuja
vita r F'. ' *
Digitized by Gooale bpft^; xht plr 11 tMfajbai Rmt , mon gli otto dAprik
, hiumo retta quefto modo lue anm
>ici mcfi > t nne giorni la Chi^> iraori^tlfe iorte dh ChijSwtodi^
quindici gnemito ' . J.HCI i. A l I
N T. C V I i. C R E A T 0 f' ..
4 OS NICOLA frmo Romano, e figfiaolo d Ted[iolii6liiidi>i\ja| f rimi anni
intamentc allenato. E f prima da Sergio creato fodda- . . ^ codo > c poi diacono d^ Leooe . K^ in
Sludiq g^o rtrouandori , re mai di viar on ano di piet Sscdrcant ^ otfsrtoii
Ufe . conJe ine mani ^ cnonTenza
moItcIagrime reppelI'U corpo di Benedetto % Beplecui cBequicdoucndo vn'altro
Pontefice crcarfi , e faccndofetic ft.mtemente oratio" ne da tutj e d^gi
unandoine , perche il Sign. dclsc vn Pontefice a'fcdel , qjjale Pmutoiuaeano ,
dop vna lunga dtfcuUooe ^ netta ChefixAi t^ifffligy> Pm|fiS>dpiie qucuo
effetto raimatt jtsouauano , f NcoaTdES
"alante > eletto Pontefice . D che egli iunuto notitta , fi fugg in
Vati canfii,' 4 fu^cndo^u^^A^onorc, fi andana nafeondcndo. Ma ritrouatolo
finalmcnt*^ toni^oaionpnfl*atno di Lacerano > e cc^^ra (iia volont > lo
ripoiroaeUa icdia di >.picf ro . VSf^ido poi conf^rafio-ufiSin Pietro ,
& ornato ddb ivBte^ Ppntincale, ragion molte cofe con rimpcratorcLodouico,
ch'era venutolilE R^xDa:w:os di rinelloi^hc al Puitiftcato apparteneua, co^ac
di qucJJochc alle co- ^ ^^jP*i%> toc^arua-i-if^ndofi poi Ly4tW" Komaha
vici vn maglio iricpnlra , e fmontato da cauallo, pie l'accompi^n , e coodufTe "o*dPa,
iwprc qgn Janiano aUabritflia del canallo j fino zk (uo alloggiamento . Et in e^^tp
i^a^uefto Pontionce di co^n||cfteuolc^ reoerendo afpofto, e a i tata do-^
q^icnza> dottrjlna ch'era da tutti j
come vna cofa &nta c diutna ,
riuate^db adorato. ParbroooinficmejCccretamiBntc molto rdicra di S. Lorenzo in
Lucina rT & il monadcvio di San*>ilucftro, e tutta quella valle , che fi
ftcnde dalla via ' LAta alle radici del Campidoglio, 6c ait'AuentinQj che iudai
volgoicreduto^ che qucAo fo0ls Udiluuio. RoMnp
qusQ'acquiUlioltecaftii^ioieoMiIcialboir r9egiufig;ran copia di
^Bfijififf^t^m^^^ #iflU;ino.ib Digitized by Google , 194 /NI C O LA L ucnnojchc
ancor di niioub di Dccembrc o di lenire
pid tofto qucfti tanti danni , e non lafci oflficio di piet , ch'egli non vfa6e
co'Rotnani in aiicfte calamit . In Michicl Im qucfto mczo l'Impci ator
IVlichcTc figliuolo di Tcofilo, mand i fiioi Oratori in per. Gtcco Roma vifitarc il Papa , e S. Pietro con molti doni
, che furono vna patena d - bafdtr ^"^l oro,vn mediocre calice d'ersa
tuttg ornato di gemme di molto pregio. Qv|^ Roma?" ^ Michicic , che 'Ci
poi morto da Bafilio fatto fuo compagno ncll'lmpe^ rio . Qiiefti Oratori furono
cortcfcmentc dal Papa raccolti , e rimandatine po- fcia con altri doni dietro . Hora tenendo Nicola molto conto
della dignit ConannAr pQtiflci;j , perche effondo Giouanni Arciuefcouo di
Rauenna flato citato in Rsmcna^pri^ ^^^^ P^^ ^^'^^ S'^ ^' opponcuano , ricufaua di venire ,
della fua dignit lo uo della di- priu . G iouanni fc ne fugg m Pauia all'Imperatore
Lodouico,e ne ottenne Ict- gniti del Pa terc di raccomandationc arPapa,&
Oratori ancora , che n'ottcnncffcro , che ha- pa, e poi ri- ucflTc qucfto
Prelato potuto andar ficuramcnte in Roma per difenderfi . Alche ccuuto in
condcfccfc volentieri il Pontefice . Venutone adunque Giouanni in Roma^ &:
hauuto luogo di dire in prefenza di vn gran numero di Prelati , e del Pa- ne, '
pa, altro nondiffc, fe non, ch'egli errato criminalmente hauciui, e chcpcr- ci
dal Pontefice , e da tutti gli altri , che iui erano , dimandaua perdono . Quc
Aa cosi aperta confcfrione,& i prieghi de'circoftanti furono cagione, ch'il
Papa con qucfta cditione nella gratM fua lo riceuclTe^che deirhcrcfia,che gli
s'oppo- ncua,ncl fiiiodo fi purgalTcjchc douefse ogn'anno,non haucndo in
ctrario fcufi legitima, venire in Roma, e che non potclsc conficrare nella
Romagna i Vcfco- ui , ancor che canonicamente eletti , fe per vn breue
Apoftolico non gli fi con- ccdefse che
non douefse i mcdefimi Vefcoui vietar
l'andar in Roma , ogni volta, che piaciuto lor fofse , che non haueftc potuto
introdurre cfu- rione , coftumc , o confuctudinc alcuna , che da'facri canoni
non foisc ammelsa 9 c finalmente , che non potcfse fotto pena di fcommunica
mutare , o far cof alcuna dc'beni della fua Chicfa fcnza confultarne prima la
fed ia Apoftolica , n anche poteftcje cofc profane riceucre fcnza faputa,e volt
del Papa. Quefti or- dini cos fanti furono tahnentc da tutto il finodo
approuati , che f tre volte ac- clamato da tutti ; Retto e il giudicio del
fupremo prelato . G iufla la fentcnza del
pallore della Chicfa fanta.A tutti difcepoli
di Chrifto quefto ordine filuti- fcro piacc.Tutti il mcdcfimo diciamo,tuttt il
medefimo intendiamo,tutti il me- defuTo giudichiamo. AU'hora Giouanni in
prcfenza di tutti col giuramcto, c in fcritto afferm douere ofscruare tutte
quelle cofc,che'I Papa dette hauaia.I co- s fatto guefto Giouanni ritorn in
Rauenna . Il Papa che li vidde fuor di queftoJ Bulgari fatti Per mezo delle fuc
lettere coniierti alla fede di Chrillo il R de'Hulgari co tutta* Chciftiaai.
quella prouincia,e mand loro Vefcoui , epreti, che nella fede gli inllruilTercc
cfcrmalscro,cacciando via ForinOjche co fuoi inganni hauca fatto i Bulgari
ne" fuoi errori ifuiare.l cce anche Nicola la pace frh rimpcr.Lodouico,^^:
Andalifio Duca di Bcncuento. Cacci via i Saracini,che fino ^ Ikncuaito erano
predando, c rouinando trafcorfi. li finalmente col cfcnti mento dell'Imperatore
I. od ouico . ordin,che n potefs l'Imperatore, n Principe alcuno fecolare efser
prefentc .1' Concili) de'chierici faluofc delle cofc della fede vi fi trattafse.
Scriuono alcuni, che in quefto tcpo il Beato Cirill portafsc dal Cherfonefo di
Ponto il corpo di fan ClementCjC nella Chicfa,chc ha hogci il nome di quefto
fanto, lo Hponefse,e che non molto poi morendo Cirillo foisc nella medefima
Chiefa fcpolro. li Ni- cola ,chef vnico efscmplare d'ogni virt mori a'i ^ di
Koucmbre haucndo ret- ta la Chicfa fctt'annj,nouc niefi,c tredici giorni } e f
, come egli per teftamcnto volle, dauanti le porte della Chiefa di San Pietro
fcpolto . Vogliono alcuni che dop lui la fede vaca f$e otto anni/ettc incfi,e
nouc di. ANNO- . ^ ^ud by Google A D K I A K O IL A k N O T A T I O N EJ - Fino
1 qoefto Nicoli (alffe Anaftagfo Monaco ^ e Bfbliocecarto le vite
c!e*Poftttfiei cli'i h : io tempo del qMk Pontefice , e i Adxiaao ij. de
Gionaoni Ottano fnoi facceflri celi la AimM
U kn vice fceMMilbMaf vi b^uicbbc per auenrur poco ben giudicato.
Perc!OChc,c douico Impi me pu , cgH dieta, vn forcfticro conofcic in vna
ftramera RepubKquale fia pii degno d'cfttrc
gli altri antepoftoPQiicfto a'Cittadini ftcffi fpeciaknentc appai^ tlcte
, &: quelli , che inficme viuono , c
fi conofcono. Hora haiiuto Adriano h ignit del Papato , ha uendo ben gli
occhi tutte le cofe, che all'honore del
Si- gnore appartcngono,non rcft mai d'cffortare tutti,c con l'opere, e co le
parole, c con l'auttorit fua, e de'pafHti fanti Pontefici al bene , e
fantamcnte viuere , di- fcnfando gagliardamente rutti quelli , ch'effo vedeua
oppreffi dall.i giiiftitia , o dalia potenza altrui . 1 ccc fare vn fxnodo in
Coftantinopoli,nel quale f Pocio
pci-fona feditiofa deporto, e cacciato via, e nella fua dignit Ignatio
riporto, che n'era prima torto Itato gi
pi iuo. F nel mcdefuno nnodo lungamente conte- fo,fei fulga^ji c|ii Icgafi
iuter4no,doueukno clTcTe alla fcdia Romana, allaGo- ftanVnopolitana foggctti
. firwimcute contradicendoui Bafilio, f
per la fcdta Romana ftntcnrivUo . Per la qual cofa clTcndo il Papa pregato da'PiUjg.iri
, che Bulgtt alla voJclfe mandaic loro vna perfonadotta,c di buona vira,chc con
rcffempio^c con Chiefa Ko- l'auttoriti nella fede li trattcncffc , mand loro
con ampia porcft tre pcrfonc di mM log. ^^^^ fantiti, che furono SiJiK'ftro
Soddiacono, Leopardo Anconitano,c Domc- * nico TnuigMio;i quali clTcnuirono in
brcuc quanto il Papa dcfidcraua , che it facefse.Bcnchcnpn paftmoito,chc
fnbornati con promcfsce con donici Bulga- ri da Cortantiimpolitani cacciaT^do
via i Sacerdoti Latini,i CJrcci riccuctterq. Il chcf principi , e cagione dVn
grand'incendiodidifcordie, che fra Latini ,c Cirecipoi nacquero . Adriano,chc fcmpre,che
gli s'offcrfc l'occafiorrc tutti gli nemici della Cnicfa s'oppofc , doucndo per
la morte dell'Imperatore Lodouico vngerc CarJo,il figli uoio^movi iJ primo di
Noucmbre , hamiido txtro il Papato cinqu'anni^oue mcft, c do^ci^giorn. Poco
innanzi, ch'egli m oH:V piou su*! pioua di fan. Brcfciano tir giorni farigUc,e
le Jocurte fccci-o nella Francia marauigliofi danni . guc s'i fltc. furono gtan fcgni della morte 4i cfis buono
cfanto Pontefice m A N K O T A T I O N
E. . r \ \ . > 11 CoB J^Tqulcftqri
Platina lfgg)>ramcniionc,t che
^a^LitDeh*mato CoeiHo Tiij., g^jalj ^,1 jjuatto ^Itinrimyrolitano, f di
jSj.Vcfcpu, c ti furono legati dcJ|afe\,r.
.. naftcrio di S.Pictro,douc fi
rcpofaua il corpo di S.Egi Jio.tra prima quel luo^o l-laulano chiain ito dalla
valle I lauiana , che! Re l-|auio^i donata ad Egidio haucua.Il qual poi q^ci
iMonaftcrio vi edificainhonoi^df $.Pietro,e di S.Paolo.' Inprcfent&admique
^ molti Vefcoui e silicici fnt il Papat^ueft di^orlza. reftitu il MonaSerio a
Leone . F inArhqiielh contcfi finita , onde parten- ' lo il Papa con volont di
Lodouico , fece nella Citt di Treca vn Conci-i lio,ncl quale fece molti ordini
appartenenti alU fede, e diede a'Fiamcnghi II . . Vefcciiiof4ttMfi popoli pure
^FUora eranp da luoghi bofcttts ftluaggi venuti ui?^^;,'^: a vita politica, c
cmilc. Ma pcrdi'cra Italia tutta ti'au^inb, e roujnaM dVSara- ^ cini,i quali
haueuano gi prero,e (acchcggiato il nion.mtrio di m:c Canno,f il Papa chiamato
in Roma,e coji l'aiuto dc'l^rincipi Chriftiani cacci d Italiane Qvl Iok ai
Sicilia gran parte di quefti barbarie irpdtf>1 liber;MQfteQCliQ In fto* r*
^anf i ma.incoronjdichiarlmpcritdre Carlo^chie fU chlamaiBannrso di q ideilo
nome. iJffSJJL* Il quale Carlo palTatonc poi fopra i NornanT,chc ne poncinno h
Fr5ca,c h Lo- Q,f,ft^ai,t toringia in routpatiidom talnitcchc ne f Rotifredo
lox R toi za.to a chiede- AnalgiaBi. re la pace, & a bKra&rfi/llt
l'Imperatore rtceuutolln 9;r.uian^ fnte del bat- Nioibcc^no'
fpOmolotq^CDnVrcriuc Anaftagig BiblQtli!5 fcnza far cofa degna di mcmo"
ria, o che labrcuita del tempo- ne fulTc cagione, o il non ac- cadere cofa, che
quel tempo inuftralfe > o pure per- che volont di Dio che vn principato mafacquftatch perdala vera
gloria , che la miglior cofa, che .
BoiJvnoWimoPfip.cipcconfcguiic. Digitized by Googl A D R I A K O nt ADRIAI^O
ni. PONT. CXI. GRE Aie del 884.1*11. di Gennaio. ADRIANO ITI. Romance figliuolo
di Benedetto, f cefi gcncrofo , 8c i tanto fpirito , che tofto , ch'egli prcfc
il Papato , ( che fu nel 88^. anno dei Signore ) propofe al Senato , e popolo
di Roma , che non fi douclTc tiella Creatione del Pontefice Tautorit dell
Imperatore afpctta re, e foffc libera ielettionc del Clero, e del popolo . Il
chccra ftato da Nicola primo tentato pi toftojche incominciato , "Crederei
, che Adriano fi moucfTe a far qucftojpcrche viddc, che rimpcrator Carlo
partito dltalia co il fiio efercito era fopra i ribelli Normanni palTato .
Percioche fdcgnato qucfto Principe della fpefTa ribellion di qucfta nationc
inquieta , fi era rifoliito affatto d'cftinguerla . Ma parendoli poi queft
imprefa difficile , c che non fi farebbe condottai fine fcnza gran fanguc , c
rouina de'fuoijconcefsc Ioro,pcrchc habitar vi potcfsero, quella parte della
Fr5- cia,che c di l dal fiume Sequana,che
da loro Normania chiamatale perche n parefsc che a forza,ma dalla
benignit di Carlo ottenuti quei luoghi haucfsero ; fi obligarono di pagarne
ogn'annoa'R di Francia il tributo. In quefto mezo Guglielmo cognominato Pio,e
Duca d* Aquitania,c Conte d'Aluernia , fenza fi- gliuoli mafc hi
vcggcndofi-jincominci in Borgogna in vn fuo podere pa- terno molto alla grande
il monafterio di Clugni , e defignato Tcntratc , onde fofsero potuti i monaci
viuere , ne fece Bemone AbbatcMa perche Gug liclmo mor prima, che qucfto lauoro
compiuto fofse , rcfi il monafterio imperfetto , bench Elbonc Conte di
Poiticrfi fuo heredc reftafse con quefto pcfo di doucr fino ali Vltimo queft
opra conti- nuare. Ut Adriano , di cui per la Aia gcne- rofit, e virt,hauea il
Clero,e popo- lo di Roma gran fperanza conce-
puta,ncl i4.mcle del fuo Pa- - patomor a'9. diMag- giojCfi con gran *
" pianto,e fingul- " - : ti di tutti,
punto come fc vn commui) padre cos d' vn llibito, e fuor di tempo
perduto haucfsero , dentro laChiefidi San Pie- fepolto . Elenione (fel Papa fat
li- bera fenia t- (pctcacftU confcrmatio ne dell* Impe ricoce Guglielmo pio.
tro STE- Digitized by Google t M M A H T I N O I L' ftui di Grec in Latino il
fcttimo vniucrfale Concilio, e h Gerarchia di Do- nigio Areop.igita , e le vite
d molti Santi in grafia di Carla Scriuono alcuni , che ri mcdcfimo Carlo molti
Monaftcricdificaffc, c le cofc Ecclefiaftichc ac- crcfccfle-Ma la fua peculiare
lode fi , che confort,c fpinfe molti
douer varie cole fcnucrc, come fu Milonc Monaco di fant'Amindo, il qailc
accommodau- nicntc fcnifc la vita d qucfto fanto,c Gioiianni Scotto,chc
qiiel,ch acutflma- mente diiDutaua,grauiflimamente fcrilTe. Particip ancora
Giouanni Pontefice di quefta lode dello fcrmere,mtrc ch'egli vita priuata
viflfe. Pcrciochc cffcndo iJiacono fcriflc clef?antcmente in quattro libri la
vita di Gregorio primo . Ma eflcndo viuuto Pontificc dieci anni , e due giorni,
finalmente mon,c a'qiiindici di Deccmbrc f nella Chiefa di S.Pictro fepolto , M
A INTIMO IL O MARIN Secondo il Panuino , P O N T. C X. Creato del SSi.a'ip.di
Deccmb, O L Nmwtri MARTINO II. f rranccfc,e figliuolo di PaIombo,c
fucceUf^c Ciouan ni nel Pontificato.12
perche fu poco Pontefice, iar.\ ancora brciic la vi- ta fua . Prefe quefta dignit
, reggendo nell'Oriente lmperio I conc ' & AlelTandro , figliuoli di
Bafiliojc Carlo terzo ncll'Occidcnte;iIqu3le,come di fopra diccuamo , fu da
Gio.Ottauo incoronato i c con rpclTe battaglie talmente i Normanni , che ne
trauaeliau.ano la Trancia , abbatt, che il forz ad ac- ' iettare la legge
Euangehca , & il giogo del vincitore . Scriuono alcu- ni (come fi dir nella
vita di Formofo) che foffe per le fraudolea- ti ani di Martino talmente
Giouanni dalle fcditioni craua- gJiato, che f finalmente pofto prigionc,c
forzato poi fuggirfivia. Hora Martino,
che confegu confi- niilrc arti al Pontificato , non viffe in cjuella di- '
gniri pi che y.mcfi^mor a'rS.diGcn- naie, fcnza far cofa degna di memo jia , o
che h brcuit del tempo- ne fulfc cagione, o il non ac- cadere cofa, che quel
tempo illuftraffe > 9 pure per- che volont di Dio che vn principato mafacqulftato ^ perdala
vera gloria , che la miglior cofa, che f
oil vn'otcijxiolVir.cipc confcguiic ;
ADiUA- i Digitized by GoogI PONT. CXL CRBATf ADRIANO m. P p N T^JCX del 884.
a'sdiGamm* DMANOnt Romano,c figliuolo di Benedetto, cofi gencrofo , 8c dt unto
fpiito, che tofto,ch'cgUprcfe il Papato , ( che fu nel 88^ anno delSienore )
propofe al Senato, cpopolo dlRoma,chc^o"'^"^'' nella Creationl del
Pontefice PautCMMI^iiycratort af^^^^^ , c l'eSti^ilpdaClcrOiCdd popolo . II
chcira (lato da Nicola primo tunr.ito piii loC^ufcom^ > che Adriano f.
mouefle a far qcfto,pcrche vidd^ che rimperator Carlo partito dltaliaco il fuo
era fogm n^^^ Norma.3ii paflfSo . Pcrcioche fdcgnato oueflo Principe della
(befft rbelficii di oSi^S loncinqirfeta, fiera rifiato affatto d'cftingucrla.
Ma parendoli poi SSlKef'diScile Che non fi farebbe condottai fine fenra gran
fanguc , c ?ouina dfTuoi,concefsc Ioro,pcrchc ^abitan^ potcj^^^ ia che di l dal fiiunc Sequana,chc e da loroNortmtiJ
ClliMmt) percn0n6 SLrt^ chi a fortMM dalla benigniti di Carlo ottenuti quei
luoghi haueftero ; frSiHfflriMoaioacariWogn'annoa'^^ tributo . In qucfto mezo
GiW I^STcSSS^^ Pio,c Duca d' Aquitania,e Conte d'Aluerna , fcnza fi- XoU ma^i veggcndofr,tncominci4 "}
Borgogna in vn fuo podere pa- ' ^ temo molto aUa grandcUmonaftcriodrCl^^ onacfofiero potuti i mnaci vmcre , ne fece
Bcrnonc Abbatc.Ma * oerchc Guglielmo mor prima, che qucfto lauoro compiuto .. '
fofsc, rdt il monaftcrio imperfetto, bench Elbonc Conte di Poitieril (ho hcrde itftafsc con
qutfio oefo di do\icr fino ali Vltimo
quell'opra cooti- ' nuarc . Et Adriano ,
dt cii per la fua gene- ; ' rofith, e virt,h3iiea il Clm^e popo- lo di R.oma
gran fperanwconco- . piltJ,ncI
i4JneiedeI fuoPa- , . -pato mor n*9. di Mag-
: gio,e f con gran i piantccfingut-'
- ; tidi tuia, il putito come fc
vn commun padre cos d vn fubito, e fuor di tempo perduto hauefsero > dentro
laChieftdiSanPic- tro fepolto . . ' k li" Ekttiof Papa fa (petc| coofctt
nedcV Guil Digi Google 19* t DETTO V. PQNT. exit Q^ATO deista zir4iMaggio
STEFANO V.natomKonwMdriiwo nclh contnaa aivfaLata, toift in quel tempo il
Pontificato^ che prcfc i Normanni l'armi, con Taiuto delift genti della
Dacia,che con cffi loro ftrinfcro,ne poft ro, poco le pafsatc capf. tolatioiii
ofseriiando , quafi tutta la Frai^cta in rouina^ Ilpcrchc dubitando j ' elle
lor tolto non fofse ne portai ono t Fracefi df Tours ucorpodlS M^irtino in
Alciiidoro,.elo ripofcrondla Ctefa di S. Gcrmai\o.VoglfoiiOichcqu vn m- lacolo
degno auuemfie,ch*efsdo fr i monaci nata dircordiajin nome di qin] di qucfti
due Sati fi douefsc la Chc. chiamarc,f per rifoluerfi di quello dubbio, ritto
nel mezo fr qucfti Sia vn leprofo, il quafc da quella parte guari, ch'era Martino voita . tcfiendofi ancavollBto
dall'altra parte tuttofano dincnt . Il oiie n crede,che aiiuenffie , perche
Germano volle a quefto modo honorarc il filo hofi>itiacciochc no parclse,che
per cfscr ftato da vn luogo trasfci ito in vn
aItro,dclla fua fonit punto pcrdutohauefse. Scriiiono alcuni, ^et^po di
que- quellioghi i GicpidU gli Auan,occuparono quella Pronmcia. Pafifarine
pofci* fiu-ibondi nella Germ.mia,fino alia ctrada dc'Bclfii P2JctrarMo,poncndQ^
oe il tutto f}W.Q,e fiioco.In qucfta tanta pcrtuiMhNi^ rniol
dAl*- k cofc, StefnoPateficc ottrauifiHofa rccreatione stiua del a tit di
Luitprando Diacono dcllaChuni di Papia , e di Val- arado Bauaro, e di Bernardo
da Pittierfh E i m eflfettQ Uvita , e i coftumi di coftoro tale , che per loro
ca- gione furono n^a trancia moltt rooaafteri
Cieie di grande Tpcfa edificati. IVlaSte* fino mori a 'ir. d MaMio nel
fello anno, & ii. giorni del fuoPi pato .
vac dop lui cioQue giorni la ScSfc... - FOtr Digitized by GoogI r o R
ivi a s a X9 FORMOSO PONT. CXIIL CREATO del8^i.a'i7.dil 9 FORMOSO Vcfcouo di
Porto/ii dop Stef^p Creato Pontefice , e fubi't nel principio del Tuo Papato
orn di pitture h Chicfa di sa Pietro.Era gi Formofoi temendo della feuerit di
Gouandi Pontefice fuggito in Fran- cia. > & hauea abbandonato il Tuo
Vefcouato . E perche elTendo ricntamato>ricit- ^ AwL d ritonure era ftato Ibommunicato . ntnKito in ELoiiia,f^ Mla^igii^ occwfi Par t ecclefiafttca priuo c prefe per ci co'coftumi anche il veftirc
fccohrc,c pr- mofo, 1111 fino . Pcnfano alcuni , che quefto Formofo auueniflfe , per clTcr gi ftato au ij
VJ- torc della congiura , ndla qual gi Papa Gio; fu prcfo, chegK mfitct, rk di sn.fti(iaa, Roma ,
giurando di non douer pi n In Roma ritornare , n al Vefcouato , che gli
haucuano tolto . Ma Papa Martino, che
Giouanni fucccffe , afl'dtiendo Pormofo dal Giuramemo in Roma Io chiam ,
Snella dignit priftinail ripe la vita. F in luog'di TuT eletto Imperatore
Lodouico,tl qual non ri- trouiamo , che in luogo alcuno mai la corona deH
Impcrio riccuefte . Q^eftijCo- ^"'Pc' v^c Martino feri ue,facendo fatto
d'arme con BcriaigitiaDuca del Friuli,che da* SIT^ii-
LongobardI~(i(efideaaiintrcche il regno Icpadre e dell'atolo Aio ricupera- to
ONiea del re intende Jo vinfc,e ruppe. Ma faccndofi poi di nuDUo prcfto Verona
battaglia, Friuli, imp. f Lodouicocon gra perdita de'fuoi vinto,fatto
prigionc,e priuo della vifta. Et Rorotiio dPiol ftriuefie,c n quefto Remi-'
giO)di cut parU^o . M CMunque fi fiaiqocfio i aM ciara^f vno>e l'altr '
" * Ren- Digitized by Google Ifi BONIFAC.IQVL Hemigiotila! dotti
fufiero Formoib tenne cmqu'an^,e fei
meli il Pontificii^ cmqrTa^uactoifdtGi di Decabt a6 v:|ejdR>|^lH pu^fche^dat
giofnl I M . BONI F A C I O VI. P O N T. CXiV. Creato del 8^5. a*x7. di Deccmb.
B ONTFACTO VI. Tofcano Foimofo nel
Pontificato fuccefie. Ma quancb e^li in quefla dignitUi vliiefie , fi dubu .
Percioche aicmi pi tempo dicono alcuni meno. Io con la maggior pane m'accofio dte dico* no ch'egli pi che vcntifti giorni
Papa no fiifsc . E m'inchinano a doiicr ci ere- . dere l'hiftorie,che pocod
niUJa mcione di lui fno.l^rcioche come f potrebbe tempo di queftq Pontefice c6
filentio pars3re,s'egli(come vogliono aIcum)do- dici anni gonerfMta It Chtei
hauelTePHo io voluto nel catalogo de gli altri Pon> tefici porlo, non per le
cofe , ch'ali faccffcjperche nulh ne fece, ( che gi quale li fare potuto
haureobc in cos breue tempo ? ) ma perche f Icgitimamentcc D debiti mczi c
reato Pontefice . mor # come h detto
> nel vaitefimo feiio gjkmioM fitoFipti0>e^daicroSL Pietro ipoltow STEFANO
VII. DETTO VL PONT. CXV. CREATO 4cl8^a*itf.diGciiiiao. \ STEFANO Sefto Romano e
Vefcouod'Anagnipiefo , ch'hebbc il Ponti- ficato 9 con taiMoodio il nome di
Fonnofo pcrfe^uit , che tofto aumiIB quinto egli fatto haueiu bench vogliono
alcuni che eflb da Formolo MiiiioiA Vfifi^itfpd'Anigtt haagflc*
A&9peDfi>clieqiiicftoodiodaambi> toc Digitized by Gc - .'romano: m
&Deaicefte,poic]ien*orano talcle perfonc eccleflsftiche vent]Cie,die noiI .
forzate , come gi ptimi e contra lor volont : ma da fe ftefsc ,.c con doni , e
iubornationi fi procurauino h dignit Pontifcia . Hor?. di qui rialccm l'odio ,
^ che Stelino Formofo,ancorchc morto
fti(rc,moftraiia,prctcndendo, che impe- !|liCol'haue(re poter gi prima il
Pontificato ottenere . Scriuc Martino ,ch con tanta rabbia Scefno in
aueftocaroAniolGs^clfeliauendonc l'atto configlio, fece il corpo di Formofo
dalla fcpolnira torre , e fpogliatolodell'habito Ponti- fcio , e d'vna vette da
fccolare veAitolo , in vna fepoltura di laici lo lice porre baucndoli prima fatto troncare quelle due
dita della mano deftra , con le (^ualt principalmente i facerdotifogliono
confecrire , e gettarle nel Tenere , allgra^ do, ch'egli haucflc contra la
forma del giuramento, ch'egli gi fitto hr.icua, y^^jj^j^ifl. ritolto U
facerdotio > del quale era ftato giuridicamente da Cioiunni otta- uo priuo 9
& fuffe anche ritornato in Roma , doue haueua giurato , non doucre
ritornare piihiiai. Qoeftaftttfa-^i peflimo eflcmpio, perche fi poi per al
qaanto4empo quefto coftume (erbato d'annunare,c torvia, o in partc,o del tut-
to, le cof fatte d.iTontefic? prcdcccff^ri . Il chi- era del tutto ftito alieno
da quei fantii^ ottimi Pontecile cui vite fino qui feriti.- habbiamo Poco
a'tcm- gl noftri manc(^^e Pilo ftconjd Venetiano il nonic di Formofo non fi ponef^
sparendoli , che per h grandezza , e maeft del corpo molto quefto nome gli
conueniiTc . JVla alcuni Cardinili,chc lette l'hiilorie haueuano, lo
fpauentarono, jJ^^^^TreJ & litenneio che quefto non ccik perche forf dop la morte non auueniffe t^^ d
quelloa Inizile era Formofi) aimenuto.
In quefto llmperatore di Coftantino- citofii Ui poli , che qiidla inertia
de'Ponttfici vedeua >ne mand ui Italia con vn'efercito c piglia Simbarico
fuo Proto{|)atario j il quale tenne tre mefi affediato BeneiiEnt , fi- oienio
aalmentc lo prt^rluucndolo gi prima i Longobardi trecento trenta anni pof-
fedino* Brflwd^aonoi&uentef Giulio Lotereae*X.ongobardi . Stefano haucn- do
tenuto vn'anno , e tre mefi il Pontificalo mor a*2^*di Marzo tvac6 per k fua
morte Ja Sede tre giorni ^ ROMANO P O N
T. CXVL CREATO ROMANO natoinRomatoftochein mano hebbo il Pontificato aiH nullo
tutti i decreti , e quanto Stefano fatto haueua. Percioche altro quefti
Pontefici non penfauano, che cftingucre la dignit > e*l nome de'
loropredece(fori . Il che cf ofa d'animo miferojc cattiuifio . Percioche quelH
che fopra quelle arti fi indiano > fenza hauer virt al roondoi fimno ogpi
sfor- zoperabbactrti degni daqudlnogo>clted&'t)er la loro poltrona e cattiua
N viu Digitized by Google ^ T B o -D o ji o r r. yka conrceuircnonpofiono. Che
gi imi A troucr , chi dcir^iltm! gloru muidiahabbia, faliio, che colui, che per
cfsere d'ogni forte di virif mac- chiato, fi difpcra di potere ti>op.fori.\,
ne nome celebre* prcfso i pofteri con- feguire^ E quefti foiio poi quelli , che
non ccfsano mai di mordere , accufare , nprendci-e,c trauaghare con inganni, e
con fraude tutti quelli , che per viuikhe honcftA , c virtuofa vu giounno al
iiiondo,appunf o come cani p^PoniVhe per paura fi tirano . tlietro, fc vna
fiera libera , e ici( ri vi -^ono , e vanno animofl a morderla,fc Jtgata,
orinchiufa in gabbia k iroiuno , H c , u voluio drl nome d i Tiicfto
PonicficeJ^ mendoncsiptrclkc per la via lohta ntil.i ftdia di Pietro iamfc..
Maiiaavrtetepii),dKtrttiiM(tDU,c TEQDORO II PONT. CXYIL Creato del 85^7. a ao^
d'Aprile*.. . ; T EODORO Secondo ilomano, ritrouandofi creato Fontciceinon rcA
di fcguir i veftigij de i feditiofi >c maluagi*. Pnrcioche tt;|iftittd , e
volle , che fofse rato ,Qbn:(atto, quanto Formofo gi fatto Sitiiiac & honor.
e fauor i feguaci , wS: i partegiani di quel Pontefice . Fu nel tempo , che in
Italia ( come vogliono alcuni ) tcneua Arnolfo l'Imperio , rcgnaua Carlo
Simplice in SraciniD *'^^*''*>^^^^"^^"o%^*"o^^^* Leone
rcggciia l'Imperio dell'Oriente. Nel Ih^.. qnal tempo entrarono i ^aracini in
Puglia,^ occuparono il Monte fiiit'Angelo e fecero d'huominijc d'animili gran
preda. I nortri latto fubito vn tumultuario efsercito, andarono fopra qucfto
nemico, c fattone gran ftrage, la preda rie upc- rarcmo . Mentre, che pafsauano
queftc cofe in Italia.SccafiiKio^Conte d'EngoIiP ma che da Carlo Caluo
di(cen4eua , fece nel Monafterio Cartiifienfc riporr^^^ '
>terroi'*Bt-3^^^^'-' r^'^'Huic dc'Santi . che in quell'infulti de 'Normani
erafio gi ft.uc tolte. ftftiBtrffftr Percioche vedcuA, cfscndo quietate gi le
corcde'Norm.inni,doucr fri quei po- poli Bafcer fcaiidolo,fc quelle reliquie
nel fuo pri Ainaluogo fi riponeuino. Che narioiie.li fofiero Normanni noitn d
aliai bene . Dicono nondimeno alcuni,ch* dfiiUlla Norucgia nella Francia
difccndefscro . Ma Teodoro nel vcntefimo giorno del Aio Papato mor a'dicianoue
di Settembre , non la fciando altramente: di fc memoria ^er la brcuit del
cemjj^o^ck'egli quella dignit tenne Digitized by Go ^ CIO VANNI IX. GIOVANMf
Dr. P O N C x V 1 1 1. GIOVANNI Nono Romano hauuto il Pontificato preft
toilo di- fendere la caufa di rorinofo ,
c quanto egli gi fatto hauea , approu , bench v'hauefse contraria vna gran
parte del popolo. Onde nacque tanta riuolcA nella Citt , che manc poco , che
non v i A facefsc vna giufta bat taglia. AndGiouanni in Rauenna, doue fece vn
inodo di fetrantaquattro Vcfcoui , c vi oppugn, e riprou lecofc d Stefano
Pontefice , e le cofe di For- mofo approii, dicendo hauer fatto male Stefano a
fare riordinare tutti quelli,i i quali hauLiKx dato Formofo gli ordini facri .
Tutto quello crederci io, che auuenifse ncrchc haiicuano ^i alcuni de i
Pontefici la fciata la buona^rada & ifliiatifi dall'orme di Pietro, si
anche, perche i Principi Chriftiani erano inet- ti, e poItrcii,i^ importaua
poco loro , che la nauicclla di Pietro
haucfse il ma- re gonfio,^' i venti contrari), purch iJ nocchiero alzati
lorfopra gli occhi/ion ali hauc6ei ne andarono fopra Corenza.Ma mentre , che la
combattoDo f il R loro miracoIoTamence da vna facttacclelle morto. II perche
tofto elfi fi difliparono, e fe ne ritornarono in Africa alle cafe loro . Hebbc
piet il Signore Dio della calamit del fuo popolo, ch'era ftato da i Principi
tercnni abbandonato , e fi prefe finalmente l'armi con- tra qucfti ibernici del
nome Chriii*ano . Chcs'egH ci fatto non hauefie , fi tenea .di ccrtojcoe il
nome deUa pouera Italiane dellaOiieik fanta foise affatto dumo andare per terra
. Cos erano in quel tempo diuentati poltroni, e fcnza ceruello, c forze i
Principi, ch rqggcuano la terra. E Giouanni haucndo due anni, c cinque di
goucrnita fuo modo U Chiefa mor
a'ventitre di Settembre fenza la- .Iciarc di fc mcmf ria aicuiian di a)fa degna
, ch'egli faccfiej fb non f , chc_# refufcit , e diede di nuouo vita ad alcune
fedRoni ch'^MO quafi gifittto eiUocc , ii ch nuk fi dir dsere 9 e non Une GiouamuX* f vn fioodo ialUMNnM* Vngiri (cov
itonoiaUalM* lafcmcMiCi* Alenugna. Coreoia^ cembACtttta , N i AN- Digitized by
Google BENEDETTO IV; ANtiOTTiow e;: : 11 Pannino pi ria onice cont radice
inqntfto lo- co: pcrdocfae ienzaGiouan ni feiii>na_ft ferine noQO
fonicficiGio mai QiuftoGloRanoi Onano enea Nono, come vaol Platina: perche fe
bcaGiouanai Papt femina, ch'egli pone, >ato Mk t non perci per non ftt
delfoidtoe latto Mpacc , &amg haucre luogo.e numero ft gl'altri . Vi aneoca , che in torte
l*hiftorieeJ)ollr.inftnimen ti di quefto Pontefice , Tempre Viene Vili,
chiamato. Et lui tu certo GtOOani Cardinale di S Chie fcride in quattro
Iii>ri la vita di S. Greg. per lo pi dall'opere del oiedefimo Unto cai* nca
, e dilifefxrmrate raecolu infieme , e fino ad hoggi fi legge AmmAo m quinto libco dcirhinoria Franccfc dal
ji. fino al j7 cap. molte cole ,d degne cerro di memoria ferine di ^- ^ . - - ^ ~ _w Juefto Pontefice , che nella franca
aad> A quefto Pontefice folo apaenne^che in brene rpatitt I tempo tre
Imperatori iocoHMMlTe CatloCateo todooico Balbo eG^loGcairot Amo- nio
ne*fopradetti luogj , ftt6oc FrifiofealaBd7.le t*cafo del
Icioliblo^idellafoeUapijo nodiqiaefiecofeaBnori. ^ ' ' BENEDETTO IV. . . Creato del 8P^*a'i PO
NT. CXIX. t 1 BENE DETTO Quarto Romano fucccffe
Giouann nel Pontificato J E benchc iminano c demente fbiTe non fi fece per nel foo tempo
cofa che fia. ^gani d moka lode. ra appunto auiientito^quelfaL^ et quello, cIk
die Toke auuemr fiid e. Pcrdoche v'era gi inuecchiata, e quan eftinta ne gli
huomini ogni forma di ben viuere in qual fi voglia forte d? virt c0cndo coiti
via cuttlquelli fproni , che fogliono eccitare e deilar gl'in- segni human!
alla lode* nchefuolenaiccTene'ben'omati ii^tuiti popoli prefoiC morto cu
licrcngario, c all liora prmiieramcnte . gue del buon Carlo Magno per hmttia, e
dapoccaginc de'Principi di quel t6> po perduto i ttoli dellTmpcro della
Francia , e della Germania. Egli con ...
'--ae^***^ ^^^^ ^^^^ quello, che Saluftio dice . Che cicche ci nalce,muorc;c
c!,che iffS . s*aumenta , c crcfce, finalmente inuccchia . Crebbe llmpcrio
molto ; ma per la v mv^^i p^jtf oncria poi de*Principi, e del popolo di Roma fi
cuert quello rplcdor del nomcRomano in cicche,& ofciu^ tcncbre>&
all'hora quefto fpecialmenteuu ne,quando lafciado crhonorati cfcrcitij della
virtij,fi diedero rutti in poter de*- piaceri ritrouaronoTe Thcrmc , e le ftufc
, per ben effeminarne i corpi.Il medc- mo i>o(namo dire , ch'alia dignit
Pontificia auueniife . Perciochc rtonore/; la gloria Pontificia in quei tempi
con la fantit ibla,e con la dottrimbchc con gran faticate eoo pcifena virt
s'acquiftaopfr titi oftinati nemici, e pedcutmi del nome Dlgitized by GoogI(
t'E-MB T. J7 nomeChriftlaiK) , crebbe tanto,quanto fc n* ragionato che pofTcduta. QueAa dunque gran lode di Baiedetto,che in coftumi
cos corrotti graucjC coftante vita raenaf* ic , &i ch'egli nel terz'anno ,
c quarto mefe dd Tuo Poo&cato nior
gl'otto 'i ^ i^aOlMinftidiiiMe. LfiONfi
V. PONT. CXX. CREATO '1 '. LEone V.Ia cui patria non pofta da hiftorico alcuno, che tofto hcbbcl
P- cificatoyf da Chrftoibro Aio familiare,^ molto auido di vederti in ftato ,
prdbie pofto in ceppi i il ohe non puoieilftnnrc ftnza g[rn riuolte,e fan- Zi
gue di molti. Q^i^utaipac in quel tempo ftimata rincbriuttortcidel Ptifc^to per
hinertiadepaffati Pontefici, da quefto fi pUo fpecialmente conofccre , che .
vna cos fatto, dignit fu in vn batter d'occhi da vna perfona priuata forza otfcimatayet^iti. Egli vero certo quello , cb^Jucl dire ; chele
digoiti il mcomm- q,-, citmoailcflerrit^tflay nta amric le' diedero che
qiieliiMftj dielad-dom ani t della CeniUra^ncoofeguiuA , fi riputata infelice .
Horamfl XL. d del mi Ptificato di Leone occup Chriftoforo la fedii di Pierro,e
Leone pocoappref- Jum io mor i e credcreiache ppr dolore morifse^canto
dispiacer fi tolfe^he da quella ffS! J^tBoiA dcpoftodacolitt&fie
9cb'e&)coine hipo ,n'caAa*iboi fleffi dami alle- jui N i CHRJ- Digitized by Google 198 C H I S T O
F O R O. CHRISTOFORO PONT. CXxl. CREATO del ^oj. a* 2 j. di Maggio . Papa Chri-
ftoforo de- pofto.c sfor- mato UtCi
monaco. Beren^ria Unp. >fik c* lOfMtodaP* pafouQofo. .1 . CH K I S T O F O R
O , li cui patria , c cognome per h Aia ignobili t non fi sa , come tolfe con
fraudc , & forzi il Pinato , cos Io
perdette . Per- che nel fcTtimo mcfe fu sncritAmcnte di quella dignit depofto,e
sforzato praider l'habito , e la vita
monaftica . Pcrcioche in quel tcmi>o i chierici, che mgritauano cabigo , per
haucr mal trattata la Chiefa d I>to , fi cotifirnuino ne' monaftcrij jcoroc
f; D de'laicincH'ifjle . Scriuonoalcuni , che ftifTc Chriftofo- ro dal
Pontificato deporto fotto l'Imperio di Lcvlouico Terzo, altri dicono tempo di ijercngario i che , come se detto ,
elTcndo Duca del FriuJi , fu per cffcr Italiano, e del fanguc de i Longobardi ,
eletto Imperatore, e per non vede fi altri pi degno di Jui, in cui la digmt-i
dcirinipc- rio fi coliocahc . Echequcftocafodi Chriftolbro aunenilTe ' in tempo
di Berengario , me i fi creder h brcuc vira de* Pontefici , che furono prima ,
e che il Signoriddio guifa di moftr ,
tolfe pretto di terra ; e l i pi lunga vita del medcfi ino Berengario , che
hauendo vinto Guidone Duca di ' Spoleti,e morto Ambrogio Con- te di Bergamo , eh erano ^ (noi nemici prcfc di ' Formofo la coronai dell'Imperio, 5 e viflC-^ ' Im- * peratorc nou'anni
. Ma quello ^ che poi i Chriftoforo,dop
- la perdita del Pontifica- to auuenifse, nel Pon* ticato di Sergio il
dire- mo icffubrcU fpolcrD 0 fin> orpo
> c di iiipplciocapitaJc punirlo non ahnunentevOh s^cgn viaiito foiTc . E Io
Tc(;cpoicia gettare nel rciM:re,comcndcgnod fcpoInira,e dcglialtri hono-
^^jj,'. ri , che s b^iBorte oi:dinajiaa)et)tc fi fanno iVoglino che i pcfcator pefcan- ftiu do prcndeOero H
corp dt Formdfo > c ndia Qhifa'di 9wn Pfccv6loporrtlfei^f nd cor ceke mentre
fc ne ceKbraiiaDoreflque,rimagf ni dc'Sant> ch'erano in que.-Jp^nQ Chiefa ,
qiid corpo vocraflTero, c foffc per op t#e^to , che \ torto fofft uca ignomnia
flata fatta Forn;iQ^. ^'la cl^.quefto
> che s' detto de'pe*
Kator>auueniire>on>-rfoncfcHdtnafBniafflciitcvuendo Sergio > che
tutre rartionidiFerm(>fi>perfcguitana , perche, ^^AafO^l^rima ^tttmdbt
poteri! Pontificato confcgtitrc. Hora^d , quanto erano. Coftoro da loro antichi
degenerati , i quali conic perfae fantiilme
alforatipne , c dottrina Chrilliana intenti, riflrtauano quella digpiU,
che offerta > e Atrloi^ er]i doue efli cercauano con fubomationc , 8c ambiti
one il Poodtctflb filhauutolo, dimen-
ticati affatto del culto du!no,c della religione , non altramente, che
ficriffimi tiranni > inimicitc,& odij iV'i ftcll elTcrcitauano , per
poter poi pi alla iicura di quanto pi loroper la'hieme andana , isfo^rfi fC
lciarii > non cifendo che i loro vidi riarcndeflcjofrenafre.^ Io credetc ,
olle Sergio A>into da Lu-_ thario tutto qncitofaccfre, per ccr flato
riju^rio per opera di Formofo tolto iFranccfi. L Sergio hauendo quello modo viiujto nel Papato fcrt'anni ,
quattro mc/1, e ldecigjomi mor alli noue d'Aprile. Poco prima , ch'egli morifse
, furono vedute fuori ddeoQfiieto dUtorrare per il Cielo Aellc , e faoJ- le
ardoiti di fuoco. Onde non pflfs molto Teippo,cne gli Vngari cmraticqB w^Fdtgia
Itato^ kjtnjk JKJ^bcroda'ndRn riccndi di
molte rotte . H 4 ANA- Digitized by Google 09 A N A S T A G IO IV. A N A S T A
C I O IV. PONT. CtXllt Creato dd9ii.a*25 d'Aprile rriiMPe di cei Gtcct 10 ANASTAGIO m.
RoOMioprcrcin quel tempo il i>ontifictto>chelja>' dulfo Principe di
Bcncuento fece in Puglia co Greci vn gran fatto d'ar- mi t e vinfe . Pcrciochc
erscndo venuto m Italia Patcitio Capitano delF- loipci'atoFC Leone, minacciaua
di douere in brcuc porne ogni cofa Ibrsopra , ft toiCo tutti al Aio Prncipe
ndodfcrp^bbcdieiiea Ma per lo valore di
Landol- fo (come diceuano,) e la fierezza, chemoftratia) l'Imperio infieme
perde . E gi Berengario fatto vn'cfscrcito haueua , per opporfi Patritio
che con mag- Sfor arroganza^checxnforzercDeveniua. Anaftagio,chc cofa
alcuna degna 1 meniorta iKM fteettaor nel fecondo anno del m Papato a'4.di
Giugno, e fH dentro S .Pietro fepolto i Si pu nondimeno quefto Pontefice, d'vna
co/a lodar^ ch'egli non perfcguit , ne macchi d'ignominia alcuna alcuno
dc'Pontefici pa^ iati 9 c fiioi pj-edeccbori . Pcrciochc inodefta, intamente
vlfse; ne hebbe nella liia vita cola* che riprakkre li ptefie LAND PONT. CxxIV. CREATO del pi a'i6. di
Gii^o LAND Romano >
cheadAnaftagiofucceik, fd cosi poco noto # e la vi- ta fua cos ofcura ,
ch'alcttii non lo pongonond numero de graltri Pon- tefici, com' Vincenzo
hiftonco. Martmoy e Cufntino altramente di- cono cGocdir(toaDCona^u^f
rijuc^clMl^^ Digitized by Gonfie GIOVANNI X. lox Cieionc che Berngario , e Ridolfo figliuolo del Conte
Guid > non veniflero iSjJJf al ntto d'armi. Vogli ono alcuni) che Ridolfo
prcflb Verona Berengario vinccf- eefi,eGerm4 ne tcncffe per qtfcft. vittoria
trt anni rimjpcria Pcrctochc gran contefa era iiipccrXiip in quel tempo fr
gl'Italiani , e Franccfi , & i (Jermani fopra il pofTeiTo deUlm- peno
dell'Occidente. Onde grauifinK^guerrc nacqucro,chenon s'eftiofero fcn- "za
U morte di molti , e fenza gran calamit di tante Prouincie , e della miri
Italia Ibccialmcntc . Facciiano i Romani, e gl'Italiani ogni sforzo per
ritener- fqucfta loro antica dignit dell'Imperio contra il voler, &: il
difegno de'bar- bari , bench loro il capo , e l'autore dVna cos bcUa , e
gencrofa imprcfa mia- calle, cffcndo gi cftintc non folamente quelle cos chiare
facellc, che ne illuftra- jronogiHtalia per tutto il mondo, m: efsendo affatto
anche tronco, e fuelto dalle radici quel nobil cr, e f dentro S.Pietro fepoJto
a'vcnt'otto di Dccembre . GIOVANNI X,
P^NT. CXXV. Creato del 914. a 34.di Gennaio
GIOVANNI Decimo Romano, e figliuolo di Sergio Pontefice nel DCCCCX. anno
della falute , prefe il Pontificato. Era ^i prima fta- to Arciucfcouo di
Rauenna , &: tumulto di popolo era
di quella digni- t flato prillo . Ma tofto , che dop la morte di Land la dignit
Pontificia tol- fe, moftr d'hauer animo anzi di foKlato, che di religiofo. Et
in qutl tempo certo la Chicfa , e l'Italia haueiia bifogno d'vn cos fatto
Pontefice . Perciocnc cftcndo ftati i Greci ."come fi detto ) vinti dal valore di
Landolf'o,chiamarono i Saracini in Italia, i quali moucndo Ji Calabria,c di
Puglia verfo terra di Lauo- ro minaccia uano allapouera Roma l'vltima
rouina.Giouanni aduna ue,che cue- fto cofi vrgcnte pericolo vidde, fece
vn'efsercito, e con l'aiuto d'Alberigo Mar- che fc di Tofcana , che in fauore
de'fedeli chiam , fece co i barbari il fatto d'ar- mcjegli vinfc, e cacci via.E
parendoli d'hauer fatto poco con qucfla vittoria, fc ancor nella fuga non li
perfeguitaua , mofsofi loro dietro , c giuntili prefso al Garigliano, tanta
ftrage sii quel di Mintumo ne fece , ch'elfi pcnfauano di do- uer affatto
partirfi d'Italia , & quello effetto
bruciarono quante terre teneua- no s le marine. Ma mutati poi di propofito,
occuparono il Monte Garuano in Puglia, donde incominciarono correr, e trauagJiare tutti i luoghi conui-
cini. Ma Giouanni Pontefice in qucfto mezo ritrouandofi jiiafi trionfando a
Roma , perche fe tutta la gloria di
cjuefte vittorie .ittribuiua , fc ne concit talmente l'odio del Marchefe
Alberigo, che gran riunita ne nacque , e ne fu il Marchcfe cacciato di Roma .
Il qual miratofi in Orta>c forttficatafi la terra , Saracini a Iralia. Il
Papa, & AlbcrigoMi rcbclcdi Te fcai)adctr?rc gran rotea 4*^ aracini .
Digitized by Google STEFANO Vh STEFANO VUL DETTO Vlf. PONT. CXXV1I.XREA10
dcl^ig. a 24- d'Ottobre. STEFANO Vn. Komanoin quel tempo air.i drgmt Pontificii
afctfe ( come fcnuono alcuni , che gli Vngari , eh ci-.in entrari correrc^p Akma^na , c la Saffonia , fm ono da
Hcnrico Rd di Germania fhvi Hrtifco R F^^fr^S^'^^"'^*^^"*' Vogiiooo ,
che in- qucftotcnmo anche Ridolfo R di Borgogna palsafinrmat;o in ItaVn contifa
BergaitdSecd- ^ oo. Il quarcfsendo da'iuoi iftcffi tradito ,.fii prillo del
Regno , c fi fuggi , e ri- vn^" couci o c(ygh VM4riA quali Prcfe l'arme in
capo del terzo .mno coiv grofso ylVih ri f.'*^*rr**^**^"r*"^"f
p^arotno in JtaJii eprefa tain.epieiH 1 ama Sforza per la maggior parte feriti
'^ -' fi|0qitMfoijtfttrtto.-f irei* gare , ageuotaiente lo
pcrriiarcr(),e lo fpinfcro l doucr entrare in It.ilia con tn*- VI venne , e non
pi tofto hebbc p.ifs.ue l'Alpi , che i Vcroncfi T ! . *8;*""^ prmio
licrcngano, pa(soni LMJCCCXXX Italia, e VI occup ITmperio. AUM tutte ^ftecofc^^
io h feri tte , vo- gliono , che ncltempo d queftdPcwiteficc awicnifiai^ v.\h
tp crederci , che e >rima,epoi ancow foikro,potchc quanto ho io ct5 niolr \
brer qiifcntto,n5 Berengario j--.^..-t,..v..w. V n. va,ii,tacuci cutroraceria ,
ce m poter Od fiicntio * u ' j v-^^ dobbiamo noi defraudarne i Qoneri,nc co^J
fipcritrtfofibrscr^che perche difpcrfcvani ivjcori molte cofe fcrittc habbiano,
rtoi credere non l vo- ,ema^r -o ^
iquefto tempo SphcncofD^ica della ^Pf^"'" JJocmia
primieramente abbracciafse la fede di Chrift . Che ct Diichi prima ^''>l
wanaqueftf Principi della Boei;ia,chc hora accrefciuti di ftato fono R. E
Ste- fnQjaciu vlcafiltuttiat
reUgu>tiebai^,e AimnfiMdfoe^mtr^ df
Dccembrc,tcnuto,ch'hebbela4igliraddbchlnidlltf^ GIO- Digitized by GoogI( 204 GIOVANKI XI. GIOVANNI
XI. PONT^>CXXVIII. CREATO del o. a gl'i I. di Dcccmbrc . Vnca ia^ Itailii .
e vi fono cagliati Pontefice come vo- ti II ino, e GIOVANNI ynaecimo Romano, I
gliono alcuni ,in quel tempo fi detto Pontetce , che r eomc . Vicenzo fcriuono
) fcorfe abbondantemente in Gcuoiuvn fonte di fan- gue,chc fu vn prefa^io d'vna
gran calamit , che fiicccderc dou^ui . Pcrciocho Ili Genoua in qiicft rcmpt
prcfi,cfacchcggiata da'Saracint,chc vi vennero d'A- frica,e gli Vngari entrati
tn Ttalia^Ia pofcro d'ocn'intomo facco
ISIa mentre , che carichi dt preda entrarono nella contrad i dc'Peligni i dono
c hoggi Sulmo- na)furono da'Marfi, che fono i popoli di Taqliacozzo , che
tolfero ad vn tr^itto l'armijtalmcnte opprcffi,che con quanta prcAa porrauano ,
ancora la vita perde- rono. ScrifTc in quefto tempo molte cofc Rachcrio,il
qual'cfscdo di monac. fta- to fatto VefcoiK) di Verona, fu dal R Vf*o confinato
in Pauia , perche biafm^ua all'aperta i fuoi coftumi,c la fua vita. E Giouanni
mor , haucndo quattr'anni, t dieci mt\fi mc2o retta la Chiefa . Vac dop lui la
dignit del Pontificato do- dici giorni. LEONE Vir. PONT. CXXlX. CREATO del 9i
5t 3 2 7. d'Ottobre. .1 L ON Settimo
Romano prefe il Pontificato ne] tempo , che VgOfCr.ota- no rcggeuano in Italia
l'Imperi o dell'Occidente . Non lafci qucfto" tcfice cos'alculu d^n;^
dtmcmom^ F ben fatto quefto tempo ili uft re -rSTEF A l^ O r X. jj SpitiMCo
D|iadt:Boemia, die fii ili gr^^uftjtia;e reIigton/^ Ja Vinceslao il fighiKao
apcora^ q ivUe non rc,contra il projirioratdlo incruden.lWa Vfncedao c per la fanta vita palfata, e per i
miracoIi,che & in v?ta,e dop la morte fc ne vid- ^trT'u? ^ 'h^'^^^^^''
r^^i?^^82f '5Se^V Leone vilTc tre anni,fei to ^\td' nicfi c dieii giorni
Papa.> iti nella CSiiefi 4i SKctrp fcpolto a'ici di Maggio . lo. perauidit
STEFANO IX. DETTO Vtl^PNT. CXXX.*"*"' Cf(iodcip^^a*i7,G4nio, ; 4 ) S
-A .VI TFEANO Ottano Germano, P re fo il Pontificato , fii talmente da iRo
" ' mani con molte fcditioni trauagfato , che non puotc cola degna di
memo- .^iato^^i^lTH^i Itroppiato talmente ch'egli fi vergognTf dV^^^^^^^^ '^^^
j e farfi vedere m publico . Gi s'era porto Vgo in punto per veti- te*ftt| E
quelli oltraggi il Ponte ficc , ma celi m a ucftn hnnn nr^A^/:^^ .iiwM
wii.n..iais,4in,icuiicun. 14 uuui|9.yoionia albino padre, perche fonc amico del
popolo Romano, o pure perche poco tempo regn . Perdoche non fopraiiilTe al pa-
' ttpi9 chediieanni. Otone R diGcima- nia volendo la morte di Vinceslao R d| *
Boemia vendicare, fi molTc molto potente fopra Boleslao, ch'ha- ' ufiiia COSI
malamente il fra- ' fello vccifo , e dop molte rotte dateli . IVnl'aitrQjin ibo
pote- rei'. . hebbe . E Stefano cffcndo flato j tre anni , quattro mcfi, e
do- dici giorni Pontefice . Mor a*22.
d'Otto* bre. E Vac dop lui dic- ci giorni la Sede. MAR.- Digitize(fby Google
ieS M A K t t U ni. MARTINO MI. O MARIKO
IL fecondo il Pnuinio, PONT. CXXXL Creato ikl^42,iIi>rimodiNoucinbire k
> M A RTXNO Terzo Romano , fii
gran4*inicatore della benton i
nlanfijcta natura di Stefano Settimo; pcrciochc hauutc, dh'cgfncbbc !e
chi aut della Chicfa fan ra in mano , lafciando le ^r.iierre da nartc , tutto
al.'c cofc della religione fi volfc ^ rifacendo. , e rilrcendo le Chiefe
ch*eraiio per fanHchit roufnate , e dando a'pouer molte Itmofine , onde fi fo-
, ilcntaiTero . Non fi ritrou gi in quelli tempi Europarcn2a le lolite
turbolcr\x^ Stfio Mxm^ e guerre . Perciochc mcntre,cTeOtone fi sforza d entrare
in Italia contra li vo battono ptr lont di Lothario > ne furono .dall'vnajpaite
, e daJl altra molte occifinni fatte ,j? l'ipteD, gran fanj^tiel^arfo. Krcft gi
Martino di pregarci^ deponcffcro Tarmi j
tanto pi'i , chcperhauer in quefte guerre tagliati * " gl'alberi rouinate le biade per H campi,c nibbari gli
armenti co-- contadini tftefil,n!era nata vna fame randc,e penuria generale **
Riaolieia di tutte le ccwfe. Fi anche in
Coftantinopol gran riuol-. Cortanna- tt 9 etuimlro. l^rchchatiendo quel popolo
ptttb l'Imperatore Coftanrino , e ra foli il capo , in vn'Ifola lo condennarono.
Ma rprefo noa . molto poi l'Imperio
Collantino figU- uofo di T^onc , fece a*ieditioil Cittadirt tI me defimo fcrui-
gio, eh cffi gi fattoi Coftantino hauc- . nano , eneUa . bicdeficna Ifola
confin. Martino relTe tre nfii>retroeii,c dic- ci giorni la Chiefa fanta , e
hiorendot'- quattordici di Maggio , f in
San Pietro f.polto . Vac dop M h Sede Romana^ dodici giorni. (3 Digitized by
Goo& vn Prefetto, che folcui rcdcre r.igsonc Acuca. al popolo ncllcloro
differenze. Sicreauano ancori ddh pl^tc dr)diciDccr.r- ^ ^ choni, che cosi li
chiamauano i Cjuali in luogo del Senato
erano . tri anche re- Sfilf"**" aXomani qualche giurifditione .
Pcrcioche le vicine terre di Tofcana nffoIuUal ^^^^ Conrado d'Oniicto,e di
Todi,C quantoda Bencucto,da Napoli,da Taglia- mtftitCpi, come vafilli, (ibcdin:ino . Pi oltre poi par-
te GrecijC parte Saracini ne poffedcuano.Non fi per chi haufTe la Marca d'-
Ancona , e 1 Contado di Spolcri . Mora Oitairaao nelh molta potenza ^ pa- dre
coQfdando,in \Tia Citt cos libera il Pontificato tolfc, pefo affai imprcpor-
tionato alle fpalle fucMofli due Cardinali da qucf^a dignit^,ne rcriflfcro
tof^o ad Orone,prc'gandolo ftrcttamctc,ch'hancffe voluto liberare il popcilo.c
clero Ro- mano dalla mano di Bercngario,c di Giouanni Pontefice, ch'altramente
vcdciiv no andarne la fede Chriftianainfieine conThoperio In rouina i Era Otooe
in grS pregio in quel tpo per hauere(come $*dctto)domo Bolesiao Re di Boemia '
c vinti in tre gran fatti d'arme gli Vngnri, che n'erano entrati rouinar la Ger* mania , c fatti ancora
prigioni tr loro Rcii quah i Germini cf >ntra h voglia d*- Otone fecero con
vn laccio alla gola niorfre.Ma flndcfi gi fconc rto quefto i> creto della
chiamata di Ottone, mentre , chcOtones^afpctta , Cioiunniprefti CardinaK,che
chiamato nianeano , a!]'vpo lece rroncareil naib , all'altro la ma- no. Per la
qua] cola ne venne pi prefto (3tone in Italia
& hauuto Berengario KrAIboto il figliuolo in mano; l'vnoin
Coflantinopoli confin, Taltro in Aor Otone in &o * Vcnutonc pofcia ih
Roma,(u da Giouanni c fuprcmo honore riceatito,& jng, incoronato
ancora,comc vogliono alcuni, prcfo il titolo della Germania , e della imf .
Italie- Pannonia,come gli altri Imperatori fcgucnti poi ancora fecero . li ne f
all'hora iMa*Gcioia primieramente trasferito lljnperio a'Germani. Altri
voglioncchc Leone Otta- ni' Ito , come appreffo diremo quello ftceCTe, la cui
opinione Gratano nel decreto fegu.Ricardo,c Cufentinonon riprouano la prima
opinione. Il Bibliothecario, fcriucndo,come Oronc venne in Roma in tcpo di Giouannf,
non . mentione al- c una dei!a fua incoronatione . Cosi fono conturbatile
confufi qucfti tempi per la pcglige^dcUiftrinorpaiTatlv HorabauendoOtone
rafltcato alquanto lo Googl BENEDETTO AK TIPAPA. i09 lUtd^e le coic dcHa Citt ,
parl con Giouanni fccretamcntc, ricordandogli pri- ma piaceuolmente,
ch'haucflfe domito la vita cattiua lafciarc, ch'egli facca, darU al ben
viiierc,c poi.perche vcdciia non fare con le parole alcun frurto,e mi-
luccitndQlo,e fpaucntancfolo con vn Concilio, che dicca voler fopra ci fare . E
"P* z^,' Wkct, Pcrciochc chiamati, e raunati infieme i Vcfcoui d'Italia,
volle, che della J^JJ^ .4, r vita federala di qucfto Pontefice giudicaucro. Ma
Giouanni , che dubitaua ma ,en.r della fcntcnza
detto di fopra habbiamo,haucndo male retta la Chiefa nou'aniii, tre
mcfi, e ciii- quc giorni. Vac dop la fua morte dodcci giorni la Sede - %
BENEDETTO ANTIPAP A. BENEDETTO Quinto Romano , ff > cflcndo diaconccrcato in
quelle ri- uolte Pontefice da quelli fpccialmentc, ch'cran ftati parenti , fi
amici di G iouonni , che non potcuano ibffrire, c he fofle da Otonc ftato
I-conc Giolianni antepofto. Ma perche
non piacciu ad Otonc qiiefta elcttionc.fUrono i Romani c hauere dall'Imperatore
nel contado vn gran guafto, forzati
depor- re BcTKdcttOjC darlo in potere d'Otonc,& ad accettare Leone,
con obligarfi con giuramento di non doucr dG cos'alcuni mutare di quelle / che
llmpcratorc m , * O qucfto Digitized
by'Google jtto LEONE Vlir. quefto negotio de! Pontefice fittto htiseita Rtlftttate Odone ^ qutfAttoilo h cofc delli
Ciliege dTcilta ne rcoiti in Germania,c menoifene i^co Ben
diUooe,eiiadiVraideno:Ccll^ Soa9ivmiEjei^aomMtHmi^tM- LEONE Vili. PONT. CXXXIV.
Creato del si5i. a'^di D^cciabcc* LENE Vni. come s' detto difopra,ffcndo
cacciato Omoiaoo,co liiiiw Oaglidaio
iblioch II quii f da gl'ingannidcli I trgai fatto morire . Riccardo pone ancor
in quefto tempo San Maio* lo Abbate di Cluoii y che con U viti^ cowbaco* lihftidifepreilb
Ipoftercde* bfo > c Aotonome; Donncftiietpilaiottiii del foo Pontificatoiiloiiefilft*
polto in San Pietro. Evsh CO due di foU Iw fidouardo O S BONI- Digitized by
Google n Q K r F X c n a vit. BOhllB^ACia VIL PONT. OeaiiKicl 5^74*a*iQ
d'Aprile O N I F A C I-O Settimo , il cu? cognome, e pT.fi'tac^cofn*io credo)
per afiiaignobilt,acquifl coli trift'artr il Papato , c cos ancor mala-
mentcloperd-. Percichc nd principi di oeRa fua dignit congiu- o^doli
cootra:vn)gMiiitticro^1>uooi tbrzatorfiirirft di n:otlt'0^^ 'NT pi prctioib
cof , ch'erano in 5n Pitre , toll , e le porto ih - Coftkoriho|oll , A diic
fuggi , e doue dimor tanto quanto tutte queft eofc vendd : fittou vna gnn qmnii di tonti , fpcvMopocciv
per queAi^ vTrflrn a!h ef-^ L^"***^ Ibid padre ,e R delle coft (acre
,JiaiieiMiJutiiio c/To -animo dRiAarle.C. ducndo effe i ftcriJeghi
pcrfegntt'\re,e ptfnfre, s'era il qual hauciia occupata la l othoringia
prouincia dell'Imperio Romano, e jjucadi 8nno nel Contado di Aquifgrana.
Horhaucndo Otone vinto ultra , l.othario^c dato il gu.iftos quel dc'Sucinroni,
e oruciat'ancor'il borgo di Parigi, mentre che ad tetro fi ritoma,prcfro il
fiume Aufone qualche danno ncbbe . Fat- to poi vn pi appunto in quel luogo,
ch'era gi chiamato, la hoftia Licaohii d Gioue , e che vna poppa d ^^alera
rapprcfcnta,e fomiglia . E gi fi vede fin ad hoggi ncll'
J^blavTU^alcradi-Tjaucrtinoh fomiglianza di quella , cor.ie io credo , nel- la
nual f llfculapio portato in Roma , Vi fi vede ancor vn ferpc intagliato liti
faffo, vi fi veggono i banchi del nauiglio
cos furono quelli antichi ec- cellenti in imitare la natura con l'arre .
Ma ritorniamo Otone che non molto dop
che hebbe il corpo di San Bortolomco trasferito da Bcncucn- to in Roma , mor ,
e fu nel cortile di San Pietro , che chiamano Paradifo,fc- poho in vafo di poi
fido , che chi entra in quel luogo , da
mano manca fi fcuo- Sre. Difcorrendofi poi fopra la nuoua creationc o come altri vogliono , Pauefc in capo del
terzo mcfc del fuo Papato f prcfo da "Romani , c pofto come in vn* publica
prigione , dentro il Caftcl S. Angelo , douc per la puzza , e per la fame , c
per Taftanno, che in cofi mifcra vita fentiua, non vilTc molto . Alcujii
vogliono che fulfe violentemente fatto morire da Fcrrucio , pcrfona molto po-
tcnrc,e padre di Bonifacio Scttimo,pcrchc fufTc flato ( come io
credo)contrarie> nel Pontificato al figliuolo . Comunque fi fuffc,qucfta c
ben cofa chiara,ch*egli in carcere morilTc, c fulTc nella Cliiefa di S.Pietro
fcpoJto . Non fi sa bene per I Abbate di Clugni,e Berengario da Toiirs ,
pcrfonc di molta fanti- t , e dottrina ; bench Berengario troppo nella fua gran
dot- trina confidandofi > nella fede erraffc, hauendo finiftra ' opinione
del Sacramento deirr.ncharifiaje che poi il Aio errore correffc in vn finodo,
che fi fc in Roma i e lafciato tofto lo ftudio delle cofc fofiftiche,e
fcolaftichcjdifpensc) a'po- ueri quanto cgl i haueua , perci- che era
Archidiacono d'An- gioia>e fi procacci con la fatica delle ilie mani il
vitto* GIO- Digitized by Google JG I O V A N N I X V. Hjl GIOVANNI XV. PONT.
CXLI. Creato del 98;. il primo d'Agofto i GIOVANNI XV. Romano , c figliuolo rfi
Leone prete , c nato nelh contrada della Gallina bianca , hauutochehebbe in fua
mano il Ponti- ficato fi acccfc, di marauigliofo odio contra iJ Clero , oue fi
all'incontro meritamente da lui odiato , e malfimamentc quando fi vidde , che
egli pofpofto l'honorc di Dio , e la dignit della fedia Romana, incominci compartire tut- te le cofe humanc , &
diuine parenti fuoi . Vogliono , che
all'hora vna cometa appariffc , che tVi vn prcfagio della futura calamit >
pcrcioche , e tmc , e pelle fi lenti lungo tempo , e Bcneuento , & Capua
furono da terremoti fcoTe , e fu creduto , che tutto qucfto auucnilTc per la
Aiperbia , & ingordigia del Pontefi- ce, c per lo poco rifpctto , che Dio , e
gli huomini haucua . Egli mor pure finalmente nelJ ottauo mcfc del fuo
Pontificato , e f nella Chieft di San Pietro iepolto. i ! ' . 1 GIOVANNI XVI. PONT. CXLI I, Creato dei
p^j. a*x I. di Febraio GIOVANNI XVL
Romano prcfe il Pontificato fotto l'Imperio di Otonc,* il quale non haueua per
ancora la corona dell'Imperio u >lta . qucfto Crefceod Pontefice di tanta
dottrina , che ( come Martino vuole ) molte cofe eie- Coofoio . g;in- Google U
GREGORIO V; gancemente rcriffe . Trauagliato poi dalle feditloni i CttCcmio
CofololLo* in)iQ,ineI- la Tofcana , come in volontariomandi parcnci,& amici
del Pontefice^ dicicrano reftariin Roma^ rhiamareGiouann^ che rcftaittlofi di
chiamare Oume^iSenc ritomaife io Roma ad eferoitare libera- mente l'jmtorit
Pontificia , promettendogli douepedTcrli in tutte le cofeobe- dientc . Il Papa
moffo dalle prc^hiere^eYuoi^tant pi, che dubitaua chC^ipoi iaGuafcocna perla
fededi Chrifto martirizato. Mor poi Giouannia'one di Giugno fiiueodo dieci anni
, fei mp^tdtfxg^om vtuuto 'PcocdU:e.ira6jlopi$Ute'^^ . % CRECORIO V. PONT.
CXLIII. CREATO jsiel^i!5* ai ^* Giugno G
ritrouatn. crcrc Fnnrcncc.ma ricornarnieiK poi
circndoperc'ir.iin^H.tndallcfolireXcditioni deRomoni, fi rituo pnniin 4;o
Aiuip. roicana,e poi in C .crinuiia alflmpcrator Otonc ft he fugcU Romani in g
nefto w!' mUoclcflcrolbrefc^^ Confoloj^icna autoi it , c potcftaandoh . II
perche I eeU tofto cro Pontefice in certo Giouanni di natione Greco , \ cleono
di Fia- SeifBxfl. car7;i,e che non era men ricco d i danari , che dotto ,
Alcuni non lopongono nel ,kI a omi ,..,mero de el aVri Pontcfici^omc
ilIcgitimaiiWiecreaeo. Alm daclmofetcino oaCbKto.' , chaman&pertttiicr
prefa-qucfta dignit OQHOoirftn ti mento del Clero, e po- DoloRomano^'quali
qucfta clettione appartencua.Ma intefbC^flntio,chc fc ne vtniua Con Proffo
efcrcito Otonc in Italia, rinforz con molta dUi^enza le mura , e porte della
Citt/ortific il Caftel Sant'Angelo,cpofe in tutti ihKhi CfteldiCre- ^ p^,;c|;e
debite CuarAie. FdtCfiWVcheUfoitQU>*che non h co- Digitized by Google R n G
ORTO V. IT9 nofccua gagliardo da poter fir rcfiftcnzi , poftA ogni fpcranza
nella clemcn7..i d' Olone , gli aperte !e porte
All'hoiCrelccntio, c Giuiunii non f.ipen do litro rimedio prendwra'cafi
loro > fi ritirarono in caftello,douc aiiimofamcntc conrra il nemico fi
dit"iU4ino.Ma offendo lor offerto il perdono,vicirono dal CaftcLlo. E
metriche a rirrouar ITmpcrator n'andauano,f p>cr camino Crcfcctio di mol- te
ferite morto. R, Giouanni,effendoli prima canati ^rocchi, fi e del Pontificato
nficmc,e della vita orino . Ecofi fu Gregorio nella fui Tedia ripofto in capo
d- vndici mefi dop,ctie n'era flato fcacciato . E veggendo rimbccillit
dell'Impe- rio , c la virict del r.iondh, perche prcffo Germanipi di lungo la
dignit dell' imper predo Imperio reftaffc , c perche chi pi degno ne fuffc , que.M dignit fi dtffe
, Gcrmaui. \ fece con volont d'Otone vn decreto > che i'Germiiiii^jIi
douciTcro elegger co* I lui che Ccrc, e
Rdc'Romini primi chiainanoofi , fuifc pi finalmente Im- Ordine no- I peratore ,
ed Auauftofc il Pontefice Romano lo conlbrmaffcF quefto decreto o dclPcler- /
lopra l'elettione dfell-'Impcrator fatto nel MITI annodelh fahitc noflra , e
fina ad i'^^ ''^'^ * J^^ggi fi offeriia . Scric TolomcojChe queHi,chc hcbbero
prima Tuefta dignit lOOl. d'elegger rimperatore,fur l'Are iiiefcouo di Magtia
in nom'j della Ciernuni i> Elettori del- l'Arciucfcoiio di Treueri in nome
di Francia , e l'Arcincfcoiio di Colonia in no- l'Imp. me d'ItaJia. A queft
aggififcro quattro Principi fecolari , che furono^il Marche- fe di
Brandeburgo.chc ecamcrL-ro dell'eletto Impcratoreiil Conte Palatiiio.chc
ficiofirdi dare bere all'Imperatore-
VogHono,chc i Franccfi affai di aucfto de- tjR JiFrS crcto fi riffentiffero.
Ma^crch!crali profapia di Cari Magno di Lodouico fi- cn. gliuolodi
Lotharioeftiiita, cn'cra>q,:iel regno vcnuto^in mano d'Vgp cognomi-
J'^" n ato. Capile ci o, Ciappetta,chc chiamancfi reftrono i'Fracefi'di
rcpeterc que- ' "qci. ftc ragioni dcirfinpcrio trasferite
a'Germani;tantopi>x:hc ctcto il nouell R del mutato ftato,,e non parendoli
di ritrouarfi il pie bcnNfcrmonel rcgno,non fi cur di fare altramente delle
ragioni dsrll'Ijnperio njotto.Si loda ndijncno mol- to Roberto figliuolo di
qucfta Vgo i che hauuto da.Cio padre il regno,fa eccel- lente Principe, fu di
gran vaIore,c giuftitia dotato,e no meno di mbdeftia ,e re- ligione.Ofidc ancor
che molto armigero folIc,Qdimeno ogni volta che gli aua- 2aiia tempo
frcquentauoJe Chijufe,ecofi co'chicrici cantina i diuini oificij,comc fe anche
egli chierico,.e facerdotc-llato fi fuffe..VogIiono^ che quello hinnetto C he
da facer dot i fi d \cc\[S^nHSpititus a/iJt noti t ^ ratta] fiiacompofitionefu
ffc. Hora con quefte arti pi toflo/chucon rarme,crederci io,che il R Roberto
gli animi de'popoli,fi cciliaff,e li trasfcriffe dalla volont, &
affettione,che prima alla progenie di Carlo Migno portauano,al fuo nuouo sague.
Vogliono>che fuf- fc ancor in c^ucftotcpo celebre vn certo Roberto Vefcouo
di Ciare di molta sa- rit/: dottrina. Percioche molte cofe fcriffe , e fece
ancora con l'arte il modo del catare,che fi 0 da'facerdoti migliori.E Gregorio
haudo due anni,e cinque me- fi retta la Chiefa,mori alli diciottod Eebraio .
E'vacU fcdia quindici giorni. A N N O T A^ t r O N E. Q3ellfecorCiclifrqu il
Plaeint (criue de gli lettori, fono 'molto da ineenimiaiteoel libro \, clic IO hdtlla
elctrione detl'IroDcrio fcricto.Perciocbe
Gregorio V.arrribaifcoao qaello,che i oel Papatodi Gregorio X. ora/oato
. Finoad hoggi d vede il (epokro di quello Pnecfice ia- $an Pietro prefTo
l'Altare di Santo Andreaon m'cpitaiio di alquanti reri latini ^ che non to
g'iono ArcQtimcarodiraltro,renochciai
fepolco Gregorio V. chiamato prima Bronone,. c della ftirpe Reale di
Francia , fidinolo d'Otonc, e djGiadicta, e come egli f.moUo libcx k co*potteri
^ e da Otooe lU. aUonto al papato GIO-
Digitized by Google ilo GIOVANNI ANTIPAPA. G Q VANNI ANTlPAPAp GIOVANNI XVII.
VercoiioaiPiacenza,occupd(eonifiaaetto^ tcmpodGrcgorioV. con finiftre aiti il
Pontificato , e confidandott nella potenza di Crcfcentio Confolo,chc f creduto,
che egli rubomafle con danari gUcofnc
Ibpra diccuamojtantl danari di CoftantinopoH fi port^ che nliatuebbe potino
anche i buoni con le Aie fubomationt peruertirc^nd che Oefcenticche era
aiurlfimo huonio> & auidifOmo di commandare . Mi mata- liiclio,che gli
hiftorici quefto Giouanni fr ^li altri Pontefici connirnierafTcroi ifc de gli
otrinii Principi ancora Quelle deTiranni peruerfi, peiS.. ' che quanu fiala
dDereoza dcl}uoai e mali , da'lcttori fi
" ' conofca , p^irdie con rcftmpi de^catthii ci rpauenti4- mo delrhorrore de* viti/ , c con l'cflcmpio
dc*- buoni alla vita virtuofa , e beata ci in- drizziamo Ma f Oioiianni priuo di queft fkHl dfeidofi (co- me ladrone ) nel Pontificato
Intrufo pcrcioche non fra egli > come
do- doneua per h porucn trato. Mor &
ignomtnio^uncnte nel ' dedmo ndb dd flio Fob* ' tificiiii. vacdviott. orni U
Sg; . ^1 - Digitized by Google $ I L T E 5 T R O ri.
iti SILVESTRO II. PONT. GXLIV. CREATO del il primo di Nouembre SILVESTRO chrtrmto primi Gubcrtcf di narione
Franccrcc come vogliono, con nniftre arti confcgui la dignit del Pontificato-
Pcrciochc nella fui gioucntu , fu monaco del coniiento Floriacenfc nella
Dioccfi d'- Orhcns . Lafciato poi 1 habito , c 1 monafterio , e datofi tutto in
potere del dtj- uoIo,fcncpafsomSiuig!!.iCittdi Spagna, per ftudiarc,
pcrcioch'cra alTa che fu poi Arciuefcouo Sononcnfc . Spinto dunque Siluefiro
dAlI ambitionc . e gran cupidit di comandare, confcgu, con fubornarioni prima
rArciucfcouado di Rhemi , e poi oucl di Rauenna . e finalmente , bench con
magj^ior fatica , il Pontificato. In che II dianolo 1 aiuto, e fauor con qucfta
conditionc > chcgli dop la morte foOb fuo . Pcrciochc haucndolo Silueftro
auidifTmo di regnare niandato quanto tempo farebbe viuuto Pontefice ,grhaueua
rifpofto il nimico dcUagcnerationc humana ambiguamente , come tutte le cofe far
fuolc , che canto viuuto farebbe , quanto n'haueflTe in G ici-ufalcm pofto il
piede . Hauendo eg 1 dunque tempo quattr^anni , vn mcfe , e dieci d il
Pontificato , mentre , eh*- egh diccua mefla in Santa Croce in Gicriifalem,gli
fouuennc. ch'all'hora morire doueua per quello , che I demonio gl'haucua gif
detto. H perche pentito tofto -dell error fuo, publicamente loconfcfso,e
lafciata ogn'imbitionc via , animd Ritti al ben viucre , poi li prego , che
doucCfcro dop la fua morte porre il fuo corpo fopra vn carro, e l fepeUirlo ,
doue i caualli da fe fteffi portato rhatiereb- bono.Voehono,chc per diurna
prouidcnza.accioche fappino gl'empi , che fem- prc e prcfto i perdonare il
Signore, pure , che viuendo fi penta , daVc aerti i ca- ualh n andaflferp f ermarfi nella Chiefa di Lateranc^e ch'iui
fepolto forte . Scri- iic Mattino, eh alle volte douendo morire qualche Papa ,
fi fentono nella tomba di quefto Pontefice batterfi l offa infieme , o pure che
quefto irtcrtb fepolcra Alda , o humcttato di fuori fi vegga. Il che
dalPcpitafio, ch'c nell i medcfima Co Sa cfe*'4p^1ciK^ vegganlo i Pontefici
iftcffi , acquali pi quo- . A N N O T A T I O N E. Nella libmii ic\ Carminate
Atftato Paracfe , in vn libro di quello Powclicc fcrfrto in^ ^">'*o.
pergamiM d>t.ckilitc lettere eoo ^.kAo titolo, ma lacioo . locomincia il
labro dHI .rto JLftio'K ^ Gcoinc- '*
Digitized by Google Geonetrica di Gettxrto Pipa , e Filofofo , die A chiamato
Siioeftro II. Nella foola tSttO^ nto^t 4i ^ucAo Pcnteffce il Piati na fci^u)
lifQrtin CiAcllo , le atoM .poco dili*
Senti cosi AttiAiif'^rttMfleu^ ikdbeiicfcguitkreopA4|4M^ct iliffraiiii. l
ihieftfo a. come Ausonio k a^. cap.dcl quinto libro d^geA^de'^lla^fi
MB.,GarijcU no 6blioi9KriOj|tvn*a(icichintno libro de! regno di
5icilia.cb'bgSroella4i>raria diVa. cicanu a|iri ancora ,petrona dorcuffinia
, e matematico ,>e FiJo(oFtciiiefcqi| di Rbcmi. Sidairimpcrarore Orone III.
Arciucfcouo di Rauenaa , e fii:H inerite ?apa . come tutti gli ittori di
9adlo>.tcmpo incoi dicono. Hoc pccchccanoiUnioraaCraifari oelfOccidentcj
^oei.dir dAR> fcn llafflldfciia;ftalla iiiatraiacKa^{kcnpftoi^ellt fcfeswfi
Ibf* It,encoftodal Kilgo tgaonotc ckiMiMioiKgrotnaMStc ca^lo^Ma io^ltroiiidella
(madeU la morte di lai piOcommodaaifiiteagioner . Qui (ofameuce dir, dt't^el
filo Sepolcro, che fino ad hoKi in Uc;j(9ifii'd&iifacr/da S^
hHcc^rc,nic.cjiicftecofe (i icgg- oo ,cioicfr%li fofTc FraneefccmaiMCvipriira
GecbcRoV*V3(lcatt prifBMc'(liGjiiBno. GIOVANNI XVJI. ilcuicoanomc, c patria
pecliibainabMim fi s, non vt(tcPcrfonadi randtfmrH- tit e di foaiie
conucritio.ic , la ( c primi , che foffc Pontefice , e poi ) li- berale c'poucri
piaceuole coTuniiiari , e cn gl'aiinci , cJcnicotc co' ddinciuenti , e
con i contamaci modello F ancora doucp
di tanta pntAetwif \ '' . cikeiia fi fece in tutto il Aio Pontificato cof*
perlaqu^rofTe, come negli- gente , potuto
clTcrc riprtfo . Volto tutto al Sig ior Dio ( quel , che doiirebbo* no tutti i
Pantefici fare ) tutte le cole fcgucndo il Aio buon'iftintoj e oitura. debitamente
elTequiua . Ptr Aio coniglio , e rfcordt s'vmronu t Prn ctpt dlta- lia
inrieme,per douere cacciar i Saracint dtSicilia.Si ritrwwioin^iiel tempo
Tirreni Nor in Italia molti figliuoli di Tancredi gran Capitino Je'Normanni,e
ve n'era vno. (ri gl'altri , chiamato Guglielmo Fortebraccio, il qual cos
gencrofo, e niaaii-. nimp era^che tolto feco in compagnia di qucft'imprcfa
Malocho Camita di WK- chffk Cttolko Impiator de'Greci , in brcuc cacci di tutta
Sicilia i ^Mracini Il Prncipe di Capua ,
e quel di Salerno li giouarono affai in quefta guciTX Ho- ra^volendo poi
Malocho diuidcre malignamente la preda , c ic fpoglie della vit- tqria
Guglielmo parendoli doucr all'hora diffimulare , Te neritom in Italia, e fan
4&mw Normaimi che fc ne ritornauano
all'hnra dalllmprcCi d'ol- tre mare, occup U Puglia ,ch*era t'Grcci
ff>ggetta . E facendo prefTo Melfi eoo Malocho , che gli veniua fopra la
battaglia , lo vinfc , c rpppe . E cos co'I tl P I valore di GugHelmoU Puglia
paiscVda'Grcci a Normapi . Morto poi que- BMnno. 4aiNoffiiMa origine Roberto
Gmfcardo , e Ruggiero, il fratellaMcntre, che nella Puglia oueAe cofe
paiTauano^ che Italla,c qua- fi tutto i 1 mondo gran nooo me- Tft, c duodecimo Sfomo Aio
&PietroApolto.|tiet6 . dop la lui mrt otto giorni la Scdeftnza ' ' Pallore.
-Vi Digitized by G009K B E N m D E T T O VII. BENEDETTO VII. DETTO VIIL PONT.
CXLVUt Creato dd u 1 1 . a' 1 7. di Giugno . : O BENEDETTO VIIL TofcoIano,c
figliuolo di Grcgorio,prefo, ch hebbe ladignft^ delle chinili, orn Jclh corona
dellTnipcrio Hcnrico \. Haua HenrroB, ro>efcrto^n luogo di Otonc III.
fecondo \x forma dati di Gregorio V. uuoimp. SciiuonoakgnttcheOtonc in Koma
moriifc^c ne foflc in Gctmania portato il CCMpaAlM|M||^c|l|in Roma dentro
S.Picib^ repolcafotfus^ Comunque qfae- ftoatmemnc , crtlj ami chiara ,che
fofs'clctto dop lui Impcr.uorc Hcnrico di Bauterapcrigriadi ^art bont, c
fanrir, e ch'haiicfse vna donna per moglie, che n in ptet/) in reliffix)nc>n
in luunanic li ccdcui. Mi mciitrc,ch egli ft.i r.usi.t- Saracini in tondo lecoTc^^IlaKJecnaiiia
entrati in ItAlit i Saradni CKTcupai-an Capiia, !fc lulia. aflc Jf aronb
Ba^i,1a guttCitt/dh tendo molta fame , fTi
VV'cnstiam foccorfa . E durandofWrfltaiiiATaflrcdios diedero i Vcnetijni
cro ; le qua^ qo oa gran no CapitattdeKjitci , il oual fuot iira quelli
f.urbari i con tmta guerra Io per- ciw. leguito , che locaccv di Troia , la
qua! Cict li confini della jPogHA era da lail : Mata edificata in quel luogo ,
doiic fl furono graIIi>grFamcnri d' Annib.ilc . ^Jkuni vogliono , che con tanta
cafti,e cos fintamente viucfscro inri: mc H .n- Hcnrico I. ncOieStincgunda fiu
moglie, che 1 Vno , e l'altra faccfsero s la morte miracoli . ''"P
Perciochenon lafciaroninmcntre vi&ero4t fiir quanto aUlonor di
]>{ococcaua Jt^P]" ^
Iorod'ef.qiinc. FonddHenric) il VcrconatodiBainberga,dicdcfiiaforeIlaptT' *
nioglical kc d'Vnga ii,l qiD.j per mezo di quefta du do iiului, e rutti ipopoU
' ^{^ ftde di Chr i fto interamente fi ofKifrni tf ano, e mori finaimente
Hettrico ' neu Qttitin anno de) Tno Imperio^ hAriando :'itai>i i lgran
defttkrio .4|>rfp^ la ' JRorte d'Hcnrrco , ficnedeito Pomeficv,che iblea
hauerlo f:iiipi3einrtutrc le coCi ' luegratidifenfore fa per wx nxtx d'alcuni
ribaldi c irciaro, c dcpotto-dal Pa- l fMto> e creato vn altro fuo luogo ,
Ma a ncupm emori fi^almeoiea'vettciibnc di FcbraQ.ti| capo d'nitc!anni>eqiMM
> P rama- Digitized by Google t fr. ^ a r:o IV A N :n T xiX'*. wntaqiuttro
giorni del dio Papato^fcpolto m S.Pira Scn'iionp aacuni,ck vn certo \ c:c(.
11(1 xuldc di giorn^ |iBa n^IitudlneWleMdll&m^^M ncrcc che aini U1.1
indu!r),pc, che cagtonce/Tendo morto.vn caTuTIo nero cauil- aua. Bcncucriu]:
prego, ch'andaife dirpgnCivc \ run pu re
a'poucn hmc-! da- narcwrhc nafcolo haiicua,c^rinfegn, c moftr.iJ
laogo.;p.ixhtque]Jo d.inaro, chcraprtmalbto.difoB](^oW con rapine guad*--
gnato..IlJcfc.oiro-^bbcd!.cI.ifciitotDfto i! Vcrcorfit,e*l (ecpl inim monaftc- no 11 ve^mjnafJo . Scfiuc
Vincenzo, ch'in nucm tempii Un gran conto per la luadcKtr^vioiGhjfrai'rfoVHcouo
Canaclien^b..1Lotrftui anche Gmhcr Vefcouo di P! ag3,pcrrona ditaitta
dottrinaje fantiitrthe-fafecrciiUliienild della fede dell.; corona del martino
ornato; E f ancora nel medcfimo tempo tanta peft|lcnza,che furono pi i
moiti,cheiqiicIli,chc recarono v iui . li f qnc- [gggg^^^^^^q^^^ntc d'acqua
lalubrciidia. J-oc^horingia , cK! acato, ch^Corrado Sucuq in capa^dterz'Mno
CbrraJorSue .linp. pai- corfv in mezo
fra'i mortoHtni ico,e Corradi),crcderct iojChc con fpcraaza4li rir in Italu^
ctipcmrc tutto la libert,molteCitt4'Itai^ ali Impai-. Yi ritteliififero - ^ jj; ned My|, qujd cfa Corrad^h'era di
molta ecctUcmcIle C{AtSSM:tt!OiauJkjaf} "* haueua milita to prelTo Hcnrico
con groflfacondoTta rrtolto tempo , fatto a.^' - tratto vn'e/Tercito , fc ne venne
in Italiane prima fopra i Milancfi , come capi di . ^uefte r i bdlioniyfi moiT^ AiTcdi
Milanobcbrucio 1 borghi^ c J'vlttma rouina di "f
^iiliKlliiCIttiiiliMcdftuA. MbiatopcrfdtparerejperMiaBeJdGlfdif^ - ; -loraa^ciie
diceua eflerli'taancreche dceiu la Meli a^pparito Sant Ambrogio,& -
''"hauerc gran nagcJll;e rouina
rutti minacciato , fc nonlifciauano in pace quclJ* Citctdclia^auaTcra
elfo iii'eoire^ protettorcfciolfe l'lTcdiotC fi parti alla atoI* VMgaf;
dbtt^diIldma.i>iiienceuuUd-GiainiiniP^^^ orirqnaideUlmper^pafiiroprat' Con
SchinllDgli Vngari,i quali haueuano Italia nella fua rtbellioic corlajcfrpocP
ladaimp. j^p^ vincendoglieli dom^ElTcndo poi Ridolfo Ducadi Borgogna dai filo
Aeffi- fudditi traiiagliato/i ripofe tutto nella fedc,c protettindiCof raAconde
f po*^ ^ iaparteliBorgognatcnuliProuincia dciriinprrio . Voa[liono>cJe
Gbmio"^" coffe ixidlCCijbuoncleggi,e fr!l l'altre quelli^ he foffc
pena la vita quel Principe li. 4
t ' Digitized by G( pot^ramettc Lapold o Conte aclh Germania , perche
foflc ftato aurore d^n- haucndo vndec'anni , e due giorni gouemata laChieft,
mor ciotto di isouembrc. L vaco dopo lui
la dignit del Ponti ficaio otto^orni. A N N O T A T I O N 'QoftoGioaanni,cV
dalPlatioi duanuro vig5C^,,tgUfte?ro iiyalcunifawbreoi ,cb'i# Jid in poter mio,
deci monono fi chiama . E cosi ancora-rteir'erto inialcohi Iftrotacoti pubJi.
CI fatti nel tempo Tuo. Onde qudhGiouaoai , che aoi;iai. & a t, diciamo,
fi^oarelixMO xo.ii.&ii.chfamarc. i. ^BENEDETTO Vlir. l&ETTO Ix. PONT.
CL.^ Creato dd i o j 2 . a' 1 1, di Deccmbrc . BIINEDETTO Xono,comc yoghono
alcuni, nipote di GioUnni , f Tu- icuJano, c figluioloxli Alberigo, e prcfe in
quel tempo il Pontificato , che f.rr r ?
^^^l^ ^^"^ P^*"^" v^^o in Roma . Et hauendo fodis- r^"l.
'^^''"'^ V-^'^^II^^ ^^'^^^ fua figliuola ad Henrico figliuolo di Co i ado
per moglie . EflTendo poi non molto dop morto Corrado, Henrico il f ^l'lo ^ ^
n'^^'^'^^'^'^^.'lj '^"''^^ nomcpaftc^ tofto con grorfb efrcrcitofopr* i
^Jdngo Kc di J3ocmia,c vi fece vn fangxjinofo,e dubbio fatto d'arme. Ritornato
POI di nuouo fare co I medcfimo nemico
in battaglia, Je vinfce f pricione . E artolo fuo tributario,ncI dimand
ilIcfo^dietro?afa fua. PafTatorTepoiiopra gh Vngari,ch erano foora la corona
dei reghodifcordi, ripofe nella fediadel rc- "^^''^i' " ?
Alboinocacciato , Li Romani in quefto mezo fa- ttiditi di Benedettoj^che
yedeuano cfferc pcrfoni da nidJa,lo dcpofero, & in luo- go d I J ui
crearono Giouani Vcfcouo di Sabina.e Jo chiamarono SiJueft ro III.Ma fu coui m
capo di quarantanoue giorni cacciato via i e riporto di nuouo nella fua fed'a
Benedettali qa^le vdggc^o doucredi mrouo ne'm?defm trauagli paf- [atoYr
[oninT^^^ '^'-1 vn8ltono)vcDdettc ii Pontifi- cato
.GiouanmArchidiaconodrSanGi^^^ Un^ ,i qual fu poi chiamato Gregorio VI.Fu per
qucft'itto accufato JBcnedctto da tutti , c dal g^ u- ? 1 dieta Hcnricot.
In^r.t (ue imprcfc Scirma ?it. nella Ghiefa RoinUM. tendac. Coogl die io
dittino caft icjaro . Pcrctochc per ccfa vera fi tiene, che dop It Aia inbrtef
appai iTc affai mofruofa a non s chi la Aia ifTiagine,e dimSdato,pcrchc cagione
cflcndocgii ftatoP.ontcfice,in cos hoj rido, e Ipauctciol flmulacro fi dim^ri^
fc , riipoic i Perciochc io h fenia legge ,e fcnzi ragione viuuto vuole il
Signor Dio c Pietro , la cui fedia h di
niolce macchie conta minna , ch'habbia lamil imagine pi del fiero,chc
dcU'hiimano . Ed'haucndo diec'anni > quattro mefi , t noue ^iojni, ancor che
interrottamcnte,Iifcdia di Pietro tcnuta,mor finalmen- te . Ne fi pu diro che
la Chicfa peccaife , haucndo il Pontificato venduto. Stri- llono ilcuni,che inqucik)
tempo Gherirdo Vcnetiano, c Vefcono degli Vngt- ri , pcrfona dottifima , e di
iantiflma vita, con gran coflanza iJ martlriodalH nemici della fede foflfriflc
. Perch'egli f legato dietro ad vn carro, e da vn mon- te altiilmo prccipitarp e Ucecato tutto* SILVESTRO ANTIPAPA* CI -
".1 t SILV ESTRO 7 cr2o Romano figliuolo
che Gregorio non fu triito Pontefice e che co la fua au- toritjc
generofid fri poco tempo r ipofe nella Au dignit la Sedia pollaKca ch'era per la n^^igeoza dcTonteficipalTati
affai pofta , e caduta terra^E ricu- per
la ^ionTditione delia Chitfa, afficur le ftradc prc(fo Roma , le quali perii
continui affalEnijichc fi faccuano,non potcuano hormai pi i pellegrini frcquc-
tare, che erano da queftt malnati tagliati
pe7zi.Tent prima Gregorio con le, ifcmunich?>e con
grinterd6ttid*aflicurareIeftradc.e.p[^e|^o vi giouauat' vi adopr i'armc.11
perche hiacua prefso cattiui acquiftato nome d'huomo mi- cidiale, fimoniacoie
aiiidtiGino del fanguc humanoJlchc foleuano anche alcuni , Cardinali dire . Per
la qual cofa rtrouandofi infermo di quella malattia, che fi- nalmente vccife ,
fi fece chiamare i Cardinali in camere, e li rprefe molto per- che quel
ch'egli f mto,c buon fine faceua,efl
mofll da odio Io ripcndeftcro . E fcgu prche poifiate dop lainia morte
fapere,fe io h bc fatto,o male, porrete fuoridelle porte della Cniela il mio
corpose i le porte,hiucdole b chiu&pii- ma,per dium volere fi apriranno
allllon gfudicilfite^ ch'io di fcpolturaCnri" ,ftiana fia degno.Chc fc
altramcte 3uucrri,gettarcnc pure>doucpiu voi vorrete , il corpo inuemc con
ranima,cdcnnato.Fccero li Cardinali quanto egli ordin, e diffe,e per vn fubito^
forte vento^che nacque,fi videro aprire le porteli per- che f con gra
marauiglia di tutti c ed opinione di fantit pofto dctro la Cnie* fa il
corpaQueftc s quafi tutte quelle cofc,chc fi ritrouano di Grcgor.da varii
autori (crictcrViiTe Pontefice ancor che Io cirA duraiTct diKttue ktu meli . A N N O T A T I O N E. Io UiCtta i mttto
tcpo viene molto accoratamcntr fcritcn da Hcrmaoo Ccratto Monaco [^cUc fuc
CcoaichCjie da Leone VcfoMU Ofticole nel 80. & Si.capodcirvadcciiaoiibro
delJa * fMhiftoriaCafia^c^daCHoM VAeoFnfingrencl & }]*c.dclllle libratile
fiw hi Aorie.Daqiuli h io qinlUcoCi dilg&cn>gte raccoltale pofttla
ocouei libri. PUtAaadG^ila* ' . ..^ . - >fiijcaaigfiifleSilucrtroiij inAw P
I lu9* Hcnrico ij. Imp. viene Romai^cpo*
ne t ne Pan* teficipC ne eleggete vn'
6tQ Digitized by Google I t\o C 1 E M C N T C I r. luogo ripoAo/c haudo
poi Bcae ietto cacciato SiUicibot ia Homa fecefi in vinempo iicdclkiis ere
Pontefici cntMgliaiuuio la Tuie R( nana. Ma haacnifo quelli a preghi di pctfone
ioiportami,& da bene rinuntiaco alle ragioni d Jkdignid loro,f in loro
luoeo clciioGio.Graiiana Arciprete di S.Gio.aflce portam larini, e fA cbiauiHo
Gre];*v}.ll qttal mmim imChtgni^Mtttmt Hcnrico iji.rel9gato,del P ordine clbrciTo dcj nicdcrimo Principe ,
eletto CUt^ % romefice.Prcfe FfeMrico per mM di wcflo Clemente la corona
dell'Imperio^ 6tM f^qTolkicbe i RcmanLeiuraiTerodincn doucr aUacrcatonc del
l\)nceficeiiitenie- foo ordine . ni fc non v'erano dall'Iinpcratorc iftdlo
for7ati . X'edcua coftiii , cflTere in Ro* j^f,f,**^*j* ma ogni fattiofcc
potente,ancor cfaete|iobk,acto con fubomationi
confceui* I * cIcSono re qu^fta dignitja e fortincatah di (ci- Cernente
' * * ' ' ^^'^ i-i i- l:ir./-.-nr__^ >v
. xm. ucncoatc Sijcfto Pontefice creato contra lor voglia^Mor adunqi del
Ao'Pontificato aTctte di Ottobrc^riaono,che li fuiTe auello vdcnodilD diDamafo A'o ruccefTore, ch'era prima
chiamato Stefano, m quel tmpoai>; punto, che elTendoOdtlone Abbate di
Giugni, di gran fantit mortogli lucccf- le l'Abbate Vgone , perfona nobik>e
di molta fanrit , e dottrina regnando nclh ftmdk il Secondo Henrco , nella
Spagna Alfonfo , in Coftmtinopoli Michiek con Coftantino il figliuolo bttdionefbft gi^iieftoIiiipniaMlX^^^
.^MdiBitfitianc veouto. annotatiot^e: T
feguenti Pontefici faroDO-perfe fanrifiine, di f nn Mci^'clie follewrooe
not ito )a Chiefa faoM, e forooo daU*|jBfCtaiDCC Hcnrico Ttno creati. SMaaada i
iacdcfitmfer'|- tori di quei cempo^rmanoCommio mIIAm
iMra,IjiiibcTioScafiiibwgmle aellVfH>* (j GRBMica,Otbonc Pnfingenfe nel
ttigefiflM>tcrao capo del Tatto libro^ da alai appr^**^ it Wj^Oiidcai}
ttittiiiin/lw|l Piitjiia jjtfihjiii itlnmii la (mmu 4Ommt,MPl^ Digitized by
GoogI B A M A S O rn 2 tt perrfonarc ,poi che egli in ci fcgui aueori affti
meno ii quello che bifoMua J.l.om, ; eo* furono Mircino.c Galfrido.Da quefli
tenip. poi per la coS de'J.fa era per Indietro mancata, fi Tederanno aflai
pi/rucrc k cfc chiSe e d^ft[. i u '^r
fcitidalleofcar.nw,e teiKbrc della hiftor.a ci riiroalre^l ^'? Il perche qafi
tace. Onde ntn Enfogncri^che .o moho m'affiicW ?^Ia^^^ !" PV^* ti* f
iftefla .1 Plat.naaff;i pi curata e^Sgcnt^^^^^^^^ ''^?!: ^r6dic..rcbenK.^^
DAMASO II PONT. CLZII/ C R E A T O dcliQ4a a 17. di Luglio, DA MA so IL Bauaro
cognominato Bagnarlo, o Peoone r mmp v gliono alcuni ) occupil Papato per fo^,
e che U?^^^^^ altramente vi acconfcntiffc : Percioche era pafTarn ^.,^^1^.1 ^
ftume .che o^ni ambiriofo, mir che volct hauuTn W^^ndh tre da fe lidio fi
riponeua . Ma il giufto Iddio vi rimedi "D^^che fuffl ^pv tr, vn^empio ,
che quello che alla virt dnrc fi ibleua^ nKei^a^^^^^^^^ aiiatone,e fubornattone
. JVkM adunaue Damafo nel vfgcfimoterzo
^ giorno del fuo Pontificato a'.d^Agofto. Alcuni vogliono rh n,^ fi debba
quello fr il numero digli altri Punteli
non haucr quefta dignit legitimamente conleuita E - fi marauigluno ,
come i Romani da qucfta trmta ih' dicnit moffi, poco del giuramento fatto
ad ' Hcnnco curandofi^, non haueffero
tofto colliu sforzato lafciarc il maoto
di Pietro. Ma percioche egli aUi poco tempo viffe, onde pena hebbero
Ronaor ni tempo di rifen- tirne,nonli darei in '\ ci t oIpa alcuna. Ma
pa^> ' - fiomo oltre >^ Leone. dicvil eoncr no Delia pre^
cedente ai^ aocauoac r V ( ' * -5 P 4
LEO LEONE tX. j: LEONE IX PONT. CLIV. Cp N S A CU A T O del 104^ a*a I. di
F^brai naco. Pipa Leoae Mi. T FtONE Nono Alcmano , nel MXLIX. per qiicft via
hcb bc il Pcnriacaro . I Mandirorko i Romini i pregar llmpcratorc , ch'haucflfe
voluto loro da- *^ rcv.VottimoPuliUiicc. 12t egli offcrfctoflD, e diede
lofoBaitiione Vcf- couoTulenfc , pcrfonaaffai bidona , c d fcmplice natura.
OnJc andando egli m OJrone Ab Roma Pontificalmente veftito,gli vfcirono per
camino inotra l'Abbate di C li- bate di Qu. gni , ^ Ildebrando monaco nato in
Soani terra di TofcAna ; e li pcrluii^ro , che mi , acUde- poi che non hiiicui
Henrico autorit alcuna d crear il Pontcficcj mi l'hauciu* brando me-
nofolanientea clcrcv popoloRcmanoj quello habito Pontificio lafciaiTc/c; n - di
entnTe priuatamcnte veftito in Roma. MofTo adunnue da qucftc parole Leone, e e
da vna vocejch'haueua per camino intcfa venire dal Ciclo, f ii'o eccito factr
cofi^t^i c^itsiionet ,noua0idwn$s , \ pofto gi tutto l'apparato, chegliconjC
Pontr- te portai ftn*ciitr priuatamcnte in Romajriprcndcndo fc ftdfitfcfae
hauci- ft pia toftorimpcrator obbedito, chcl Signor Dio.!! Clero Rombino perrtr.
fione d'Ildebrando crearono il medcfimo Baunonc Pontcficc,e tanto pi
voion- ikri lo fecero, che vcdeuano luucr l'Imperatore tutta l'autorit di
qiicftBcr ttonetrasferitand Clero. Haiiemnot vitif d'alcuni Pontefici fatto ,
come sd ragionato di ibpnche pareua,chc meritamente t'uirc ftata,e per gtudicio
diui- Ao tolta al Clero quefta autorit,pcrche gli animi loro cattiui, crammati
piurc vti d rifcntcndofiAcdcffcro la buona ftrada,e qiicllo,chc far fi
doucua,acciocUc col gotierno4i cMcmflriuiaMa,non na^ rouma . A qiicfto modo
hebbe Baunone il Pontificato, c fi fe Lcf )ne Nono cma- marcTtofto Ildebrando
Piacono Cardinale di Anta Chida,:- li dtcdc la Chu- r^r f j auro iuchoo in
qucito morto nciia iiigaa j^rcij^uii- v.vyiii.w . t^v... .""7
^JSrkiS: fucccfreioquclloftato Gifolfo il fratello, ti quale occup , e prfe forza Hcne- ^lJBHe uentoCita ddla
Chida.Perciochehauendogi l'Imperator Hcnrico edificato itollT m Bibcrga vna
beBa Chiefa in hanon di S.GiorgQ,e defidenmdo di confccrar- |fw> ^ la,e
farla cathedrak^oflfcrfe benedetto
Ottano , che ne gli afst.chc gl haiircb- Jffi^^Ji be quefta Chiefa in nome di
cenfo dato ogn'anno cento marche d argento,^^ v-n SUr^ canal bi^oinfcUataLeonc
IX. poi haueiia rimcffo quefto c*-"^ *5Ji.^|^*/'l^ liobertoGai Bambcrga,
ed hauca in cambio nauiKodainmperatoretndoooit Citta di J*do- neuento, ch'era
per quefta via in potere ^ella Chicfi venuta. Hora volendo awmain P- j^^f^c
ricuperarla , con vn'elTercito d'Hcnrico vi fi moIfe.E volendo poco con-
fSS^nS^ firio Ietto. Aperta poi h matf'na Iac\mcra , non f ri- trouato , n
veduto pid il poucro.Ondc f i creduto,chc folTc (lato Chrifto colui, che in
luogo del prucro folTc comp u fo . F ancora nucfto Pontefice nelle cofc
appartenenti alla Religione cos diligente , accorto , che nel Concilio di Ver-
ccfli condann conio heretico Berengario , e fpinfe co Tuoi ricordi l'Imperatore
de i Greci doucr rifarcire in
Gieruialcnv il fepolcro del Signore , che i Barbari rouinato haueuano.lTf punto in quel i:enpo> che Tcobaldo
Franccfc di mol- ta nobilt, cfantitdi vitafioi iuaiii'-'incenza. Scrilfe anche
in quefto tempo dotta , & acutamente della quadi-atura d.'l circolo Viccnzo
Vefcouo di Leodio , che fi di molta lctteratura,e*Tarti cBumi . Cre queft >
Pont.in pi ordinarioni vndici Cardinali,quattro de i quili furono Vefcout,
cinque Preti , e due Diaco- ni,chc fiirono,Hiiberto Tullenc Todefco.moiiaco
dell'ordine di Sa Benedetto, Vefcouo Carddi Selua Candida,altramente di Santa
Ruftina, Pietro.... Vefcouo Card.Tofcolano,Ronifacio...Vefcouo Card.
Albano,Giouanni Mincio Romano, Vefcouo Card.Veliterncsche f poi Papa Benedetto
dt;cinio,Stcfano...,Mo- naco Abbate di San Gregorio , ^ Andrea , Prete Card,
del titolo di Santo.... Hugo Candid) , Prete Card. lit. de Santo.... Hugo Can-
dido Romano , Prete Card. tit. di San Clemente, f priuo, e mor fcommunicato .
Giouanni.... Arciprete di S.Pie- tro, Prete Card. tit. di San.... Leone....
Prete Car- din. tit. di San Lorenzo in Lucina . Mainardo Prete Card. tit. di
S.ir.... che f poi Vefco- uo di Selua Candida , altrimcntedi Santa Ruffina.
Mainardo, Dia- cono Card, del tit. di Santa Maria in Domenica Fe- derico di
Lorena, figliuolo del Duca di Lorena , e fratello del gran Gottifrcdo , Diaco-
no Card, che f poi Papa Stefano Nono. Mor Leone ali 1 dicianoue d'Aprile,
haucndo gouemata la Chiefa cinqu'anni , due mcfi , c ici giorni V I T T t> a B a; VITTORE II. font; C L V,
) AobcmGiii. Scardo fcac> eia i Saracinii
tcnza dHennco , il quale nella creationc de Pontefici gi Airi volta
offefo lu- iicuano Pcrnon parer adunque
d'cflferdi aiurainent9 c^ntraiu;nuti,4ntcpofero. Vittorc^tifilS
qiKil'clGBti&iiiandatoIUeDraado Ambtfcatore ad Hcnrico , e tutto
qellocffaiuto, ch'il Romano clerose llinperatore VQlaaano.Hora ejaTen-* do
ftato Vittore da tutti in queWa dignit confcrm-ito/ccc con volont d'Hcnii- co
raunar vncran nnodonqla Citt 4^ Fiorenza douc furono molti Vercoui,aI- tr per
fiteoina,aIiri,per foro jcjrtjopg jtelklctfo ardatttrc pr lui Jo qifcftp finodo
inoRrda'bhterci il Papa quelio,cheloio4coopebitte di urp e mtnacci, e pr* pofe
la pena tutti quelli , che leggi canoniche
non offcruaflTero . Scriuono 5cu- ni, ch'andaiTe in perfoni Vittore
ad.Hsnrico,c che c fupremo honore riceauto- ne fofife . Io penfcche e fcioire
Capoua riTedi Te liber ad. vn tratto h tmdrconuictiK di paonv Ma
dondehaiiclTe quefto Roi>Gitoo^ ne
non fi s chiaro , percioche altri Normanno lo frmo i altrr Francefe.
Comunque li fiAjCgli f gencrofiffiinoiC faui|flino, e ccWegu perci meri tamcmc
il regno di Puglia . Ordin ^uSoPomeflw vn Cavditia] foTo Prete , che .
Fii-^ 4eri:odi Lorena > Diacono Card,
Monaco, (Se Abbate di Monte Ca/fino , creato da Iqi Prete Cardinale con titolo
di % Chfi- f ogono cho f poi Papa
SlciipOi IX. Vittore Pontefice ,.tenit CO) ch'hcbbe due anni ^ uc mef a.cfedici
girnr il Pi- pato ino*- ra'- 8. di Luglio. E vac dop lui v|i' dtti eioniiUSeae*
^ T E r A N O X. STEFANO X. DETTO IX. PONT. GLVL Creato del 10^7. a'xs d'Agofto
. 11 ST H P A NO Nono > chiamato priflial^cdergo , c di mtione Lothonnffo
ricfouandofi Abbate di Monte Caffino > c fTatto Pontefice . E tofto,cnc
fividde inmanoleci^iatii , procur > che la Chicfa i Milano* che era ViCbrfc
ducento anni ftata dalla Chiert Homafeparata, le fi vnliTe, cTofobe |dii&
cane madre di rutteralcreChieic;!! che
quella Chiefa poi fcce^comelc vere , e buone figliuole fo^ono con le loro
pictoie madri fare . Qnaf in quefto medefmo tempo fii Hcnrico Terzo eletto in
luogo dclllmperator Hennco (no .fiadrc,cheerai morto >& in Coibntinopoli
Aleno alJ'Imperator Niceforo Ulcoedette e Roberto G uiibu'dohaTRnao vinti i
Greci in vneran fatto d'ar- me, li c acci di Calabria affarro ^ n vi lafci
altri , che i racerdot Greci , che fino ad hogg , e la lingua , e i coftumi vi
fcrbano . lira in quel tempo talmente venuto llmpcrio dell'Oriente almeno >
e cos abattuto dall'armi de'^racini,che appena pdKedcmno in pace la Tracia , la
Galatia Ponto la ThelTaglia , la Ma-
ccdQiiiaJ*Achaia.E da quelle fteiTe Prouinde ogni d^iora i Turchi J^ora i Sara*
xini falche cofarubbaua. Stefano nel fettimo mcCe , e ottauo giorno del fuo
|ktificato mori in Fiorenza a*ao. di Marzo
doue fdancor'honoreuoimente &- .pdto^cQiQeftrifieMarth.
Vo^onovlcuni die anefto Stefinolln
perator Hemtco > come herctico oppugnallb e notane , e perche l'an ferit
de*Pontcfici ne dtmtnuiffe , facendo poco conto della rcli* . oae e della grandezza dei Signor noilro. Cre
quello Por* Itfce feiCardinafi,vn Vdfcouo > tre preti , e de Diaco* f,che
furono Pietro Damiano MoiucoCaflnenTe 9 dell'ordine di S. Benedetto Vefcouo
Card. AienfcBrunaprete Card.del titolo
di S SabiffiLHugobaldoM.. prete Card.coo' ' titolo di S Giouanni ..^ prece
Card.con titolo di S....A]De* ^ lieo Monaco Caflnenic^* O ddTordinediSJkne-
detto Dboono Card. co'l ttolo di Pietro Monaco Calimeli-, re , dell'ordine di S
Benedetto , Dia- DkMBoCurd. del timb di Sn- Chiebdilli laoofiiUa- fcclla Chic
fa g.onMna dalla qoal aa fiata df- uii fino
aoo.tnm. HenciOD jjili Lmfw Gieed cao- ctatUiGda bria liM0% berto.
Dcdioauo- ne 1 dell' Inapc d*WeiK (%) Digitized by Google ^ B E N E D E T T O
X. h.StH^ DB TTo.x. antipapa; BE N E D E T T O X. Chiamato prima Mincio, i.
Opuancve Vefirbo li Vclletri c f per la fattionc d'alcuni nobili , creato
Pt>nlefice , quando Agnefc madre di Henric Terzo , mand Gilberto da Parma
perfona A^. d gi-an ghiditio i al goucmo del Kegno d'Italia . Si ritrouaua
in'quefto tempo in Italia vn Ciualicr molto potente, che era oRo,econ I
Lucca,pcrrona molto potente in Italia. Dop^a morte del quale era tutta aueiU
potenza prima Ecatricc rcftata,c poi
pacatane 1 Matttlde,e Gottlfredoil mi- nto . i'ercioche poflTcdeuano Lucca ,
Parma , Reggio, IMantoua , e quella parte della *rofcana, c ne bora il
parrimonio di fan Pietro chiamiamo.Ma ritorniamo Btned t tcwil q ual per non elfcr per la
porta enu ato:ma con lubomatioai>e per for2a,fu da Ildebrando della dignit
Pontificia depoilo. Percioclie ii Ckro|Lo- mano haueua gi ad Ildebrando
promciTp^ nd douer della crcatiqpe del nuouo Pontefice fare motto prima che
cfso d' ri()rcnza douc all'hora andaua , ne ritor- nafsc . R itornato ulunquc
Ildebrando in Roma con Glicrardo Vefcouodi Fio- renza, fi moftr con tutti oltre
modo collerico^e con quelli Tpeciafanenie cbe proiieiso fpra la lor fede
haucuaoo dldoueril Tuo ritorno afpetrare, Hora cfscndofopra ci gran
contcfanara, perche alcuni Telcttione di Benedctto,come di perfona prudente , e
da bene approuauanoi altri gran voc^
come poco legi- timamenic latta riproium.ino , e blalmauano; finalmentealnftan^
d^Udebran- do co! voler dcfla maggior parte del Clero fu Gherardo , come degno
di qudk dignit eletto, , e 4* Kcncdetto depofto, e confinato in Vclletri
,hauendo tenu- to dot anni , e fei mcfi l Pontificato . Scriuono alcuni , chcJa
elcttione di Ghe- rardo foffc in Siena fatta, perche in Romaper la ihttionc
d'alcuni potenti non fi potcuano dare liberamente le voci * ^ A N N O T A T I O
N-E. ^ Quefto Benedetto non f legitimo Pontefice , per hauer ficnoniacamcote ,
e per fotta eoo- tfaleaioni,aciIgioitnifnioflPttttiifieo'Ocettpo, Il che Petto
Damiano Vefca*Oi Hit ,h*inqueni icnip ri(rc,aeTcnciatamcntc in rm certa foa
rpiftola fermo. Fii adunque me- ieamentr de pollo cieatopc wnMuoinfuo Ivpgo. pcri|UcftoiK)nfi
dourcbbc nel numero de el'a I rn Ponti liei pone . Veai llermano Cmraeo ,
LamoSMoiburgeiire/ Leone Vb; IcHO d*Ollia nel ioa. ap. del fccowto libro
delfluftoria duotaTc ^ ' ' NI Googl f?irc O L a: ix* N i COLA I L P O N
T,} C L VI L CtcModd iotcriuono 3lcuni,ch'Hcnrico Terzo da Nicola Secondo,!
corona ddnmperioprcadcircjoiid.e per qucfto beiicficiovo^iono, che in tutto
qucftoPapatocos'alcunacontra gl'ecclefiaftici non difcgnaflfe di male Cre
quefoi Papa Vittore III, Pietro Monaco Cffinenfc^ Prete Card co l tit. di S.
Chrtfoono^'d$ Diacono Card create da StefatiO'X^ , Hiltprando Soanenfe ofcano , Monaco
Cleriactnfe , Jlnhidiac^no Card, che f poi P^fpa G r esorto VII. Odonijto 9
Monaco Cffnenfe , Diacono Card, E Nicola , la cui 'vita f ti tanto hdeuole ,
'vij^c'qualtr' anni t fei mej^ e ventifi fftof'^ pi nelPontiJcaio ,e mort a'ire
di Luglio, h refo dop Ini fenxa Pafore dodici giorm UCh-efa, ALESSANDRO li.
PONT. C L V I I L Crcatoxlcl a'5t5,di Seuembre# Cadolo Ao- ticfapa. Se ifma 19'
nrlU Roma paChicfa. Fano d'ar- me in Roma fr Itfcrcito del r.ipa , e dell'
Autipa- pa. ; ConVxtAo titriio della Cf/tclfa Mi! iildc fcddif- (imoal Papa
Lucca nobi> htata. ALESSANDRO Secondo chiamato prima Anfdmo,fii Milanefc, c
Ve- fcouo di lincea , e f perla molta fiia humaniri , e donr ina creato af-
fcnrc Pontefice. I Vefcoui della Lombardia parendo loixj, che quella
JorProuinciameritaircjch'vndi lorofoft'elcrro Pontefice co'I faiiorc di Gil-
berto da Parma , pcrfona molto potente , ottennero dall'imperatore Henrico bench l'Imperatrice v'oftafTc, che foiflrc
ancora ncIJa Lombardia creato vti'al- troPorteficc. Raitnato dunque vn Concilio
, elcifero Cadolo Vefcouo di Par^ ma, eli diedero tofto tutti Principi dcJlx
Lombardia obbedienza, faoTf^ cht Matiildc fobjchc come donna di gran bor.i,con
la Chicf Romana fcnpiia.Vc^ ncdoic poj (;;adol9 jnRoffla.do'cra chi.amirn da
qiiclHj rhVimt^ ad Akrs5(iix> contr inj,fu nt'pratrtrTTvn-onc alle radici
del colle, che chiamano Mtorio,vni cruda battaglia fatta, nella quale daU'vna
parte , e dairaJtra moki morirono, Aleffandro^c Gottifredo il marito di
Mattildc, ferie Hana nel palagio di Latcra- no. Perche cos tutte le cofc
inccrte,c dubbie vcdcuano,chc non fapcuapo douc fi fof- Google ALESSANDRO U.
"tf foffero potuti ficiiramente ftarc,odi cui di certo fiJarf. Scriuono
ilciui,ch'aua- Thche fi facclTe quefta battaglia, Aleflfandro per fuggire di
veder qticfta rtragcj Ce n'indafTc in Luc i , e qualcte tanpo quietamente vi
ftcffe > e che per non mo- ftrarfi irrcrato con i Liicchcfl,chc
molta-bcniiiolczali dimoftrarono, ne ilJuftraC- fe;e quella Cttr,e UChicfa
lordi niolti priuilcgij,come ne i loro Annali fi vede. Hora clTendo finalmente
Cadolo cacciato dj Roma , non ftctte gran tempo nella ftia Lbai dia,ch:cgH f di
nuouo d'alcuni Romani richiamato ,i qiiali jpcr loro pazzi difcgni haurebbono
voluto vedere Roma fofTopra . Fatfo adunque Cado- Fattioni f^t- io
vn_rn4ggQiLel3ircito,chc prima,fe ne venne in RomaA' occup forza la Cit; m Ro ^ael Cartello S.
Angelo faluamento . Dou'cflfendo ftaio
alkdiato yn tempo, e non veggdo via da pot r'ilc im pare, oig tre.'-e t Iib: e
d'argento^ qucllijch'afrcdiato Io
tencano,perchc li dclTbro h ftrada
potere f'.i.^^girnvia . E cos fopr;^ vn m\gri/nmp , e bruttiirmiocauallo
fol fi fj^gl vxk to.ii: i* rei- q^^ ..gf. " liefcouodi Colonia ,
bi.ifniando in prc(2.i7.T d'Henricoil ^iouane , \g;iefe, e \i- cCzaao di cendo
non con uenitTi alla mieftddi'Imperio, chela Rcpublica Chr". liana 'Coloiia i cenni d'vna donna fi g^ncmajse,
hau:itone perci auttorit, e licenza ilali*- in Ronapet Imperatore di
raffcttarc fuo modo le cofc di Santa
Chicfa , Ce ne venne in Ro- "'''-^r ' ma. Douc con grauilfimc parole
riprefe Aleffandro , perche haueffe centra la ^ volont di Ccfare , e coner la
confaeludine occupato il Papato . Alfh >r^TMe - brando Ajchidiacono , che
v'era prefentc, difcnindo a'.iimofcment il Ptntefi- ce , dille ^e prou, che
s'alia confuetudine , o alja religione fi m;raua , toccaua
aucft'elcttiorteiblamcnte al clero . Con le qiuli ragio;i ne ti affe agcuolmcntc
Coadlio di itonenel Tuo parere. Et HcTrie| , che finalinente l'errore Conobbe ,
nefcru- Mamoa oue fc ad AlclTandro^.cIoprcgjChc volelTc bandire vn Cojic1t, nel
quale pr- mctteuadouer'isoinp^fona venire. FU elcttOj^ qucA cITctto Mantoua,
che 5'J*rono^' parue tutti al prc^outo, e vi^ eh anche per li fuoi^er7 fecutori
pregaua . La f:conda per Gilberto mal volentieri fece ,' e forzato dall
preghiere d'Henrico, dubitando ( appunro,comc poi auuenne," che no,i
douefso dscrequcftocagione di porne la Chicfa Romana in volta . Partito di
Mantoui, p il Papa , e pacando per Lucca con molta folcmit confacr qQella
Chiefir. del- la qual'era gi flato eiso Vc(couo , con intenrionc di (lare qui
fanto,ch'Ildcbrai- do nauefsc quietate , e rafsetate le cofc dell i Puglia .
Hiuc.ia Ili jbr.i..lt) con le genti della. Chifa , e con fjucllc ch'hauena
dalla Contcfsa Mattll.lc hauute , non folamcnicj rintuzzatici impeti diRicardo,
e di (ugHclho : ma forzati- gli anche
rcftiLuire tutto quirllo , ch'efl'della ChieA hiueuano occupact).Cre
quello Pontefice in pia ordinationf diccidotto Cardinali , cio , quattro Vefco-
ui, dieci Preti , e quatt ro Diaconi , che furono , Miinardo di Prcte Cardin.
Vcfcouo Cardih. di Silua Candida , al trimente.di Santa Ruffina .- Huberto Ve-
fcouo Cardili. Prencflino. Vbaldo ... Vefcouo Cardin. Sabino. Gherardo Vc-
fcouo Cardin. Gilicnfe. Bruno Prete Cardin. del tit. di S ... Romano-.. Pfete
Cardin. con tit. di S. Clemeucc . Guido.... Prete Cardin. con tit; di
S.Silueflro,c Martino al monte. Ottauiano .... Romano Prete Card. co'I tit. di
S..,. Atto Prete Cardiru del tit. di San ... . Curioie .... Prete Cardia, del
tic di San Vita- Digitized by Google ' Vitale Veftiiia. Hennano.... Prete Cira.
Prete Gara.fil priuito da Gregorio VII. Pnt ... Prete Ord. tit. di S-Anaftafia
. Theodino Abbriaefe , figliuolo del Conte d'Ab- bruzzo , Diacono Cardin. Paolo
Diacono Cardin. tir. diS.... Nicolao .f. monaco Abbate di S. Siliieftfo di Roma
, Diacono Cardin. tit. di S.^.. Hora venendone finalmente AlefTandro in Roma
ncllVndecimo anno e mezo del q Papato,moi1aVcnridue d'Aprile,e fd in
S.Giouanni in Laterano con ogni p&m* GNUuni P^ honore pofTibilc fcpolto.ln
qucfto tempo vogliono,chc folfe in molto pre Gnalbcao, gio Giouanni Gualberto
monaco di Valle ombrofa,;*^ autore di quell'ordine , c cIk per la Aia lantit,e
per li miracolile f ne vi^i^ero poif gioito iUuftre , A K N O T A, T r a N E. Qiiefto Cadoto
Seirmatiep, del quale iEciae PlcAa , ( otJ Top ?qu*6mo cfa ap'arff HoioS rio
lLoiMliieMf4iiawcobreaarvcdaio.. r
/'GREGORIO VII. PONT. CLIX. C R A T O
; .f . e ...-1 : Ildebrando nio SS! del la creatiooe
etPdccfiec. Intima tiene Atta da Pa paGiego'io aiHr.ue GREGORIO ScttInio,ch
ramato prima Ildcbrado,fi2liuolodi Bonilado^ e nato in Soana terra di Tofcana ,
f ad vna voce di tutti buoni creata Pontefice; ElcpariJe fornute dcD'lcttionc
furono qucftc. NofCac-" dinjli della S. Romana
C;hicia,cchierici,accoliti,fau-iila ho^gi ili. d'Aprile del MLXXII. in ve- ro
Vicario di chriho Ildebrando Archfdiacono
perfrra di molta dottrina di gran pret-i,c prudchza,egiuftitTa,c
coftanzamodefto, fobrio,continente,che ben. ^uema cafa Aia., e car{tatiuo
co'poucrf , da Vuoi primi anni fino qii;ft'cti
alle- ltOjC crcrciuio nel grembo di S. C^ie. Vogliarrto,ch'cgli (fon
quell'auttori- , d nella Chefa di Dio>cd U4uale fiU Pietro per ordind^e
voler di Dio bmed^> fima Chtelii goua n . Hra hauutc Gregorio Je chi uii del
Pontificato, fc fiibf- to all'Imperatore Hcnrieo uitenderc , chcnon vok(T'- da
qucldinnanzi d:\re .al- trui per daharii Vcrcouati , e le Prelature , perche
quell'era aperta imonia , al- fiaRMtec1!7fR3lircbbe,e con Iikf,e con
ftraltr!,chc qiiefto ftto haiieilroprocc- dntocnn le ccnfure
ccclcfiafticlic.Non,iblamte nfjnotibed Henrico i qiiefti sa- ti ricordr
(lclPapa,chc prill .\ncor .if("\ito del gouerno Ilmperatricc Agnefc ,
pcxchj: ruaiici& volutkAmnwiirCi c dirgli q^udlo^ eli in funilc c?So iVe fi
bi- fijgJTX- * Digitized by Google G R E G O R I O V t r. fognaui . Qi'f fti
Signora fc n'and in R orna ; ma poco foprautfTcpcrchc di pu- ro affanno, crii
dolore mor . Hora dop d'cffcr'andatc , e venute itoltc Icgatio- ni, diiKnrarono
Hcnrico, c Gregorio amici, e l'Imperatore conferm nel Ponti- ficato
Grcgorio,comc folcano in qnci tempi fare, Maeffcndo Hcrico nelle cofc buone
piTcggierOjChc vna penna, e nelle cattine oltre modo pertinace, non vo- ka le
fuc fimonic lafciarcPer la qua! cofl^fircndo di niiouo ammonito pi volte
Stmouiad dal Papa, c non volendo rcftarfene , furono dal Papa ifcommunicati
tutti quelli , ffonjmumca che n'haucano Vcfcouati,o altri benefici/ per via d
Simonia hauuto . H. per non '* ' I)arerc d'hauer ci fatto alla cicca.raun il
Papa in Latcrano vn concilio,nel qua- e molti Vefcoiii furonu, e fr gl'altri
Gilberto di Parma Arcucfcoiiodi Rauen- na . Qui diede conto il Papa,c moftrd,
perche hauclTc quei Simoniaci ifcommu- nicat,fpcirc volte di(fc,doiicr fare
ancona all'Imp.il fomiglrantc , s'egli in quello perfeucraua. Gilberto dunque
licentiato il Concilio, perche li parcua d'ha- uer occafioncd'accufafe
Gregorio, come coTut, ch'ai Pontificato afpiraua , fi chiam da parte Cinco
cittadino Romano , figliuolo di Stefano Prefetto della Cincio Ko-
Citt,egtouanetcmcrario,e4cditiofo,e fi l'anim contra il Pontefice , pr- '^^'^
mettendogli in nome dcll'lmpcr^orc gran cofc ; fe qucfto feruigio effcquito
voglia di lui haucflc . Mentre dtjnque'il Pontefice s la mcza notte di Natale
ce- lebra lyicnfli in Santa Maria maggiore , Cincio , che gl'hauca tcfi gli
agnati , cn- -tcafoujj^inbfii^^ mentre, ch'egli haiica l ftia facra m nanOjcTo
men in Par ione , douc m vna fortiffma torre lo rinchiiifc Intcfo Ponte^" Tit qucfto il d feguentc
il popolo di Roma, prcfe tofto contra Cincio l'armi, c P^'S'"'":
liberato ilPontcficc, ne fpiandaTondamcnti la torre, e h cafa di quel teme-
^,a^rc^^c*! rano , e tronco il nafo
tutti quelli della fiia fairTgm ,en cacci d Romi.Cin- tato dal po- eto,
eh era ft.ito il capo , e l'auttore di tanti mali , fi fu^g via , e per ftrade
obli- polo . quc,efccretcfiricouernella Germania con 1 Imperatore. Ciiibcrto,
ch'ha- itea tutto qucfto macchinato, vcggendo non cfTcrli riufcito il difcgno ,
con vifo tutto fimularo fi licc-nti dal Papa, e n'and in Raucnna con animo di
far peg- gio . Pcrcioch'egh con gran promeffc fpinfe Thccbaldo Arciucfcouo di
Mila* no,e molti altri Prelati della Lombardia
doner congiiuarc contra Grcgorio.E con queft VI fu anco Vgone Candido
Cardinale^ifanta Chicfa , il qmrhnuea gi prima fatto il medcfimo , era
fimulatamcnre ritornato in gratta. Ma Hora tutto li fuo animo auuelenato
fcoperfe ; & apr . Egli fece ogni sforzo per accordare ,e ftringer in lega
l'Imperatore , i Normanni , ch'erano fopra ifm^ peno difcordi , e con l'arme in
mano , folamcnte per concitarli poi fopra il Pa* pa. JJi che quando
hebbcGregorionotitia,raun vn finodo in Lacerano, c propoftc le ragioni , che lo
moucuanodoucr ci fircpriu della lorodigni- S ^'"^^ t Gilberto , cS^ Vgonce
gl'ifcommunic . Mentrc,che in Roma qucfte cofc paf- v',rorU d" fallano,
Hcnrico guerreggiando co iSaffoni , vinfe . Per la qual vittorid s'- HcnncoUi.
inluperbi,che facendo vna dieta in V'ormatia,ad inftanza d Sigifredo Arci-
l'p.erua(u uclcoiio di Maguntia , hebbc ardimento di comandare , che non foffc
alcuno.ch' m qual fi voglia cofa dclfe obbedienza al Pontefice Romano. Mand
anche per quello .chequi oi-dinato hawcn , Rolando chierico di Parma in Roma,
per- che publicamentc Gregorio ordinaffe
, che nelle cofe , ch'all'auttorit Pontifi- eia appartengono , punto non
s'intricafTe.e perche ancora comandaffc i i Cardi' p 5 ' w ^' '^^''''"^^
Coregono , feguifsero il Pontefice , ch'efso creato haurcbbc. S^no
r?.?^""' "JTS^"'
" P^"^^^ ^" volendo Gregorio lungo deKfodTnJir^h^^^
^r^"" ' ^^"^"^ > ^' > P'-i"^ HenVico^^^^^^^^^^
qucgl'altri chierici , che co5i !^-?11Tmn
J ''*''P'''i'"'^'^'^^?^'"^"^'^^ Ilmperatorc iftefso del goucrno,
P^pa fcom. rif eaTi^^^f.o'*! rincora l'.fcommunic . La formula delle parole ,
^^-n.caHcn f.f^nX I r^""^'^^''"^^^^ Hcnrico tolfc ''^^'J^-'^P'
fu qucfta , & m lingua volgare
quefto modo fuona. San Pietro Principe ScKpchS acgl^ Digitized by COOgle
, Ht GftEG.OHOVIt u'^oIcmM^ ^rApoftpli , afcolt , ^pretto , & dudik me
fenio tuo, ch'in fin K, la dtpoficio-'* P."^* ^"f^* m'tii allenato, e
fino qiicfto tempo difcf^ dalle mani {le f^rcm- ne leUlini. pi; > che per
quella fede, che io h in te , m'hanno odiato , e pcrfcguitato T T mi fci buon tcftimonio , e k gloriosi
Madre di Gicsil Chrifto , c Paolo tua / fratello, e nel martirio compagno, come
io, noa di mU vokjot : ma h for^ . za, h tolta qiicfta cura del Pontificato.
Non perche io pcnfi , che fu rapi- na Tafccndcre legitiniamente nella tua fedia
: ma dcfderaiio di viucrnc pi' fofto in percgrinationc, ch'occupare per Ja fama
, c per U gloria il tuo lue go. Io confefTo effermi p^'r tua gratta e non per
merttf miet ftata: raccosH mandata la cura del popolo Chriftiano , e
concefiTami la potcft d legare , e d'aftblucrc . Sotto qucfta fiducia aduiTUic
, per la dignit , e tutela della tua Santa C hicfa , io in nome dd Padre , del
Figliuolo , e delio. i>pirito Santo priv^delgouenio Imperatorio > e Regio
ffencico Re figliuolbaelllnipera-' tor Hcnrico,pcrhaucretroppo audace, c
temerariamente pofte le mani nel- - la tua Chic-fa , aiToliu) iniieme dal
giuramento , ch' i veri Re prcftar fi to poco conto dc'miei, anzi de i tur>i
ricordi , perlfalutejebcnc di lai ftcf Ib , e dei popoli, c s' feparato dalla
Chieia di Dio , la quale efTo dcfidcra di roiunarc ,eiiuiidar}>erterra coir
le ik fedittoni > io lo ftoauntinico > fr- pendodi cercp . che: fei quel
Pietro , nella Cut pietra , come in. fedo , e labile fondamento j cl'fic
Chrifto Re noftro la Chicfa fui. Dop quefta- fcommunica fi trapoici o
molti fare moto di pace . A i qiuii
Gregorio rilpo- fe , ch'cffola pace non fi^^iua , pure y che rhaucffc Heilirioo
prima fatta con JDk). Bcnpetc voidiceua egli , qiwnt(> u'habbia Ucnrko la
Chiefa Roma- na tmuifiHata, e qiiante- volte Tm eirt> flato da me ammonito ,
ch' miglior vita fi dlfc , c pi cattolici coliumi Icguilfe . il tuiro qiicfto
noi latto habbia- moperla benmolcnza , e carit , che Ir me , & Henrico fuo
padre d ftan l^coo tutto quefto giouato
punto v'habbiaflio cos h egli coftumt ilo pa- drecontrari. Diceuana ancor
alcuni , che non fi douciiacos di fatto vn R icommnnicarc . tt qucfti mcdefinumcntc rilpondcua Gregtiriu.
Quando ccccttuopcrL-- - he dice, non poter cffcr dal vincolo della Chiefi
legato , buogna , che con- fed
ancor.inon poter 'clfcren^odoAlciuio dalli potelt di lei alfoUito , fciolro.
Ecfd*qucftoOJisJcdJltiMte ne;4 \ , fi dilftiun^e , & allontanA ftto da Chrifto , e dalla Chicfa fuav Hora
h^iuendo Hennco le ccnfurc del Papa intefc , fcriflfe tofto molte nationi , c Principi , moftrando quanto
foffc contra ogni debito ftato tiil Pontefice fcommiuiicato . Al[ incontro Grc-
. gorio ncn foUmentc con lttere , e con
parole , ma con ragioni aocor'c c e giunto
ycrccU . J2"fK intefe fiareliuiienrc dal Vefcouo di quefto luogo ,
ch'era Cancelliero del regno iSm^'' L>ai3;, cpm&HtoJ^tsq fe ne.
vmtta.op]gf ctfo dforuto , e con fellone ani mo^ igitized by Google GREGORIO m
14^ . contri di lui . Intcfo qucfto Ponrcficc lafc rincominciato vi.iggto , c
fi ritir IfCU-CanolTo terra sii quei di Regeto > ^ alla Conrcffa Mattilde
foggctra . venne Hcfirico fubiro con tutte ic fiic gcnti,c poAo^iii torto ogn
briamcn- to regio, coi piede ignndo , pcrcommoncmc pi compaffionc le genti , alla, porta della Citt
lene venne , c dimand humilmentc , che lo la fci affer en- trar dentro . Et
effendogli negato paticntcncnte Io fofterfc , o diflmiil di fof- frtrlo, ancor
che per rafprainucrmM , eh era ogni cofa agghiacciata, c pie- na di giclo Ci
vedefTe. Egli fi flette tre giorni continui tcl borgo di qucfto Itio- fo ,
chiedendo continuamente perdono . Finalmente h i pricghi della Concerta
lattildc, d'Adelao Conte di Sauoia , e dell'Abbate di Clugni fu pofto dcnti-Of
affiiluto e riconciliato con Santa Chicfa. E fii co'l giuramento confermata la
pace , c piena obbedienza promeflfa . La formula del giur.\mento , che'l R ft-
ce , fii qucila . Io R Hairico conchiufa la pace 5 volont di Grcf^orio VII, n-
giramento ftroSianor, affermo, prometto doycr offa uane i patri jcconcflfetco
far, chte facto daU*- portA il Pontefice con tutti fuoi ficHramentc doue pi li piacer ,
andarfcne , e Imp. Hcoh- fpecial mente per li liioghiiiirimperionoftro
foggctti,e cne per me non miche- coalPap. r , ch'egli porta liberamente ,
douunque vorr, dcll'atittorita Pontificia fcrup- fi . E cosi giuro di douer
tutte qucftccofc ortcruarc . In Canortb a'vcnt'otto di Gennaro, nella XV^ indit
ione . Partate, e conclufe tutte qnefte cofe , per va- rie ftradc fe ne
ritornarono tutti, ciafcuno alla patria Aia . Nel ritomo > ch'-
Hcnricofaceuaijcr Pauia , li mori Cinciopcr vna fubita fcbrc , che l'artalt .
Ma non gi per lamortc di qucfto cos cattiuo huomo fi reft Hcrico di volga- re
di nuouo l'animo alla fui maluagia natura . E con rompere gl'accordi della
pace, che con Gregorio conchinia haucua, tanto fdcgnoi Prmcipi dcll'Alc- magna
ne morte , che facendo di lui quel conto , che d'vn perfido fare fi douea >
r; Jolfa Dit: crearono R di Germania Ridolfo Duca di Saftbnia . Hcnrico dimand
prima ca di Saffo-^ al Papa , ch'haueffc voluto fpauentar con le fcommuniche
Ridolfo , perche nia.cl'imp. occimato il fuo regno non haucrte . non haucndo potuto queft'ottcncre, fec
vn'cllcrcito , evenutone co'l fio auuerfario
battaglia molto fangue dall'vna Tre fangai." parte ,c dall'altra fi
fparfe , c f la vittoria dubbia , n quale di loro fi vincefle , Jj^c fri
l" fi puotc conofccrc . Mandarono poi amenduc i loro oratori al Papa ,
ciafcuno j^p. Henri- quale fenza vantaggio delle parti fi di0acc. Nel terzo poi
gumofo.perche pareua,che forte reftato alquatofuperiorc HcricOjRidcdfo ma-
d chiedere la pace , ^ egli non volle
parola vdime , anzi di nuouofcrirtc al Pontefice,ch'hauertc voluto fc(5municare
Kidolfo,ch^ cercaua di torli il regno. E perche il Papa ricufaua di farlo,in
tanto fdegno Hcnrico venne , che non pcn- faua nottcc giorno altro ,
ch'all'vliima rouina del Pontefice . In quefto , perche nel Chriftiancfiino non
forte luogo.chc di feditioni trauagliato non forte, f Mi- chel c Andronico il
figliuolo da Niceforo,cognominato Bucamoro,priuo del- NlceForo fi l'Imperio
dell'Orictccne fe ne fu^g per in Italia
Gregoro,il quale fcmuni- ^ Impcr. di c Tsiceforo, e diede Ruggiero teudatario di-sata Chicfa il carico
di douer Mi"- ^'"I chele nel fuo Imperio riporre. Voldo Ruggiero
obbedire, fece vna grofs'arma- chicleIm|r ta^c lafciato in Italia yn mo
figliuolo minore nel medcfimo nome,fe ne pafs con Boemdo l'altro figliuolo-F
l'armata primieramente nella Vallona,poi n'and" fopra Durazzo,parendoli
Citt import a tilfifna per queft'imprefa,e l'afledi.Mjif Domenico Siluio Duce
de'Veneti ani, re*' Oomcnicot fto,e difcacci Ruggiero da aueirartcdio,bcnche
non ne feniirtc, e ricenefle egli siluio Duce m dano,che il fuo nemico.Ma n
pafs molto,che f Niceforoii'Aleflo cogno- di Venctia in minato Magno,c Capitano
del fuo efercito della libert priuo , e della Citt , la f^jo^ N- qualc Alertio,
come fi ritrouaua hauer loro promerto , diede per tre giorni aToN dati facco^Niceforo hcbbe la vitd in dong:ma c
qiiefta c5ditione,cne fi vtfftif- _ ^ ^ vjQOgle m CHE G OR IjO'm Ib monache ne
menaffe il ri manente della Atrvha In vn Monafliio. Hora ' doGrcgoricch'alcuni
feditiofi Vefcoui necoocitauano Henrico cetra la Chie- i Tanta , raunato vn
pran finodo comand Gilberto Arciucfcouo di
Rauenna , AufdSt^* che fuperbo, ik maligno conofcuia, che fotte pena di
fcommunica non (t doucf P^pcriicq^
icptakramtenellVfficioVeicouae^fiicerdotale,inrromettci^ ir^^ i nuaori ^AtopiU
volte chiamato in Roma come coluiache fc fteffo,e la fua cofcicn- ^UCkil>za
rapeua,non v'era voluto vcnii e.Di che altra pena, che d'etfcie fc ommiuiicato
^M* .nonmeritaiu. Scommuuic anche Rolando da Triutgi, perch'eiToido fiato de-
jfllnto legato per nUTettarc con Hcmico le cok di Santa Chicfii ham con (j^
.janza di^conTeguime vn Vefcoiudoidircordia reminata,e non pace . Non la per-
oQ anche ad Vgoi>e Cardinale di S. Clemente , per cffci fi gi con Cdole Ve-
, . ^ iCouodParma,Bqueikdiireniooiaccoflato . Nel mcdcumo finodo cre tre * , '
Ix|fttidclateeitseriiardoI>^ Odone Arctuefcouo di Trcueri, perche andalTero
nella Germania \ concordar^ k cofe di Ridolfo , c d'Hcnrico . Percioche ben
vedciu quefto fauio Pontefice . ' . che fe non il toglieua qucfta difcordia via
, era per apportarne vn d graui cola* aiti il Cbrlftiandimo perch'eli fapea di certo ^ene non frebbooo
nniicati de i cattiuelli^che fi folTcro trapoft in quefto negotto^ per
impedirlo, poi che U . difcordia faccui per loro, ferine per c|uefti medcfmi
legati molti Principi lettere di quefto
tenore. Perche Tappiamo quanta fia l'imbecilit , la cupidi-
t>eranimcfoncdefi|ihuoinDjVoeliamoe commandianio , che -noo malr cune , di
qua] f vogua conditione Ci ni, o R>o ArciueTcouo^o Contea foldito ch'hibbia
ardimento tit^pporfi per qual fi voglia via a*Legati noftri, perche
noficfl^tuinola concoirdia , eia pace , ch'cil procurano in nome noilro i c
(}uei ^ - ieOBrwioychl qiiefto noftro difceno 9c ordin fi opporr 9c
impedir . I.^attnoftri , perche queda
pace cfitciare non poffano , Ha tofto ifcommuni* Cito > e nella pi afpra ccnfura incorri , che pu dal! i fedia
Apoftolica nafcere e di quella vittoria
, ch'egli co.i l'arme acquietata hauelTc lo priuiamo > alnocno Dercne fi
confonda , e con vna doippia peniceiai
fi comierti . Ordin ancor'ii Fipa a'Legati , che facefl*ero vna dieta in
Germania , e maturamente vede^ro e
urifolucfsero , qual di quei due R la
ragione di quel regno dar fi doucfsc ,c con confentimcnto della pi fana parte
glielo dciscro,chc elso haurebbe poi co* fa-matuyquaiito elfi fattole conchiufo
haucCtero^l'auttorit del Signore Dio>e di Demt fate
^^"I^i^ointerponendoui,chedqueO^ di cui maggiore efsernanpod. Inqne- comra
i fi' nicio ,perche la Chiefa Romana non venifsL' fcntir danno per cagion della fimona , lece
vn finodo , nel quale , per troncar quefto n\or bo , conferm i de- creti
dc'po^ti fotto quefta formula di parole>Seguendo i veftigij de'finti Padri^
coneneglt altri Concili) fatto habbiano c l'autorit del grande Dio voglia- mo e
confermiamo, che da quefta hora innanzi , chiunque haucr,e riccuer daperfona
laica , e fecolare , Vefcouato , Monafterio ,
qual fi voglia altro be- iiencio,non s intenda efser nefsun conto nel numero de gli altri Vefcoui
Abba^ 1^ Cliterici,n po&a fotto peia di ftommumca nele Chiefe de glt
ApoAoli en^ irare , fe prima riconofciuto il fuo errore, non muter il luogo
ambitiofamente acQuiftato . Con le mcdcfime cenfure Icgghiamo li R,i Duchi, e
Principi , che ardiranno di dar chi fi
fia > contra ogpi debito i Vefcouati
, ol altre dignit ^cdefiifUche
Coofinmiiamo iOcHris ftqmmunica ragioneudiiieiid fiitta ooo^' tra
Theobaldo Arciuefcouodi MiliMHCCmra Gilberto Arciuefcouo di Kaueft* na >
contra Rolando Vefcouo d Tr(o^ f e Pietro gi VcfcoUvO Redonenfc, hor\
occupatore dlla Chiefa di NarbofUbdcilamedefima cenfura danniamo Noi di pi 1 a gratia di te Pieti
omghtimo e l'entrar in Clilifi vietiamo
, fiacre poo* titi fodisfacciano ^utti
quelli , ( o che fiano Normanni , o Italiani , o di qnal fi voelia altra
nation^Q i quali qualunque modo
oflfcndcranno , dannificheran-. noia
Marca d'Ancfona^ li Ducato di Spoleti la
campagna di Roma , b Sibi ia queldi
Tijaot^^ud diPraicftc> ^ud diTiififultto , quel d'Albano cpn qi! inta "
Digitized by Google G R E G O R I O VII. 24r HcH.i contrada vie'VoIfct , c
della Tofcana > volto al mare . A qHcfto.\^(>iun20 il Monnftcrio di San
Iknedetto con tutto il territorio Caffin3ife ( che c hora T- Abbacjia di fan
Germano)c Bcnciicnto ancor'in Abruzzo. Che fe alcuno di aue- fti pretende hauer
giu(a caufi di poter riciiperarfi qiielloche fia lor ftato tolto, domandatOjC non refcdomandilc per via
ordinaria da noi,da gli officiali no- ftri } che non eflTcndo lor futa
eiaftitia , ci contendiamo , che ali hora poffano le cofe per lor foli
ricupcrarfijc da Chriftiani,noa da ladroni/: come coloro fi c- uiene di fare , con le proprie
lor cofe, anzi che altnii , vogliono, c che l'ira del Signor Iddio,e di S,
Pietro tcmono.E conferm ancor di nuouo il Papa h fcom- Vo'*Iir I mimica contra
Henrico con quefte parole>'S Pietro Principe de gli Apoftoli,e tu munici , c
Paolo dottor delle genti, io vi prego , che mi preftate vn poco gli
orccchi,eche vogliate effaudirm! , poi che come h io dir il vero , cefi fiete
voi difcepoli,(S: j l'p''ac^' amatori della verit.\. Io ho tolta per la verit
qucftacaiira,acciochci fratelli tra Nrnpcr* miei , la cui falute defidero,
fopra di mepi.i volentieri fi ripofno, e fappiano , Henrico uiji che confidando
nel voflro aiuto,dop di quello di Chrifto, e della fua benedetta Madre, io cattiui refifto,& fedeii foccorro. Perche
io non fono di mia vo- lont in quello luogo montato ma contra mia voglia,e ptangendo,conofcendo-
mi indegno d'vna tanta dignit . Qjefto lo dico perche non io voi ; mi voi me
eletto hauete,mi hauetcnile fpalle vn ptfo griue pofto.Ma mentre iopcr voftra
ordine afcefonel mohte grido , iru(fi . Credendo io , che egli pentito ve-
nilTe , lo tolfi in gratia, & il communicarc cTedeli folamenteli refi , non
gi il regno, del qual ilfinodo fitto in Roma Thauciu ragione uolm^te
depoflo>nc do- mi licenzi a'fudditi del regno , che nella fua obcdienza , e
fede ritomaffero . Il che feci, accicchc feegli hauclfc menato in lungdi
riconciliarfi co'conuicini, quali trauaeliati del caitinuohaucua,enon haueflfb
voluto le cofe ccclefiaftiche, c profane,cnc tolte haueua,fccondo il tenor
degli accordi re(Viturc,fi fuffc,c co le ifcomuniche , c con l'armi potuto
tener freno. Moffi alcuni Vefcoui,e
Prin- cipH della Germania , che erano ftati g ran tempo di quelLi beftia
vclfati, da que- lla opportunit,in luogo di Hcnrico,che per h fuai flagitij
prillarono del regnor crearono lor R RidoTfojil qual come modefto,e buon Rc,mi
mand tofto iHioi oratori,perche io fapefl , come haueua sforzato tolto lo
fcetrro-, e come era per doner noi pi tofto obbedire, chcquelli,cheglihaueuanodatoil
regno, norv haueua fatto . E che era per effer fempre figli uol obbediente al
Signoriddio, fi ' noic perche funfimo certi,che egli ci dicem il vero ,
cioflrer& i figliuoli in pe- gno. Ali'hora Hrico fdcgnatoci preg, che
hsiueffin\o voluto ton ifcomunichc reftar Ridolfo , dietro dal regno.Rifpofi , voler veder cui di ragione il regno cpetelTce douer cjuefto effetto mandarci i Legati, che iopoi
giudicato n'h^u- fi. Non volle Hcnnco, che i Legati hoftr lo vedelfero,e fece
nnolte p^rfone ec- ckfiaftichc,e fccolari morire,pro?an,c facchcggi moire
Chiefeje legoflfcne per ci con le cenfure di finta Chicfa. Il perche io nel
giudicio di Dio confidando,e nella mi fe ricord ia di noftra Signora, e
nell'autorit voftia foftentadomi,ifcomii- jcoHenricoyC Hioi fautori^ di miouo
la potelU regiu li tolgo . fciolto i
fciU- 0^5 1 Digitized by Google 2^ CREGORIOVIL ^midgiurameitO) che (i fuolnd
federhomaggto ^CK prcftAre,vict Ioro,cBift* K Jltbano in cera alcuna ad Henrco
obbcdircic che debbano .ircctnrcc | * der per R Ri Jolf ,chc molti Principi di
quel rcgio, dcpofio H. , s'iimno per lorPrin ipc eletto. Pere ioahc giuft.\
cola , che come mcritA rhercrico>c contumace tl cHtr priuo delle fue facolt
, ccjsi degno Ridolfo , eh c per le Aie-
virt qu9d& tutti , d'effer ddia poteft, e dignict rega adorno. Mrs adtinq
ne, fantillimi Principi degli Apoftoli, confermate con l'autorit voftra quiro
io h detto, fatto, icciocheognVn fappia ,e cont>fcA, che come voi potete
legare , e , fcioglicre in C)clo , cos polliamo ancor noi dare , e torre gli
imperi; , i reeni , i . . , ' Prnclpat^qtunto fi pu qui ih terra da gli hoomini
poitedere. CIk gi Te voi f'^ pott
rc^iudicar quelle cofe che Dio
appartengono, che dobbiamo penfardi ** .
c^ULftc,tnfcriori,e profanePE fc .\ voi tocca di giudicardc gl'Angeli
prcdomina- a;sfl ti lupcrbi
Principi che fi dee dire , che far dobbiate
de'itruiloro ? Imparino : hcoDtoatc>apprcn() di Di,ecos vadano poi pi
rorpcfincl far poca ftimi de'comandamcnri di S. Chicfr . H facciate prcfto
^praHemico Quello giudicto , perche conofci ogn'vno ,hc'i hgliuol dell'ini-
quit non ca^bSctib della Chieiadi
Raucnna Gilberto autore di tutte owftc Sircordie,^'^ htrefi L-,chc pa(IiiutiiQe
oinand tuui iChierici di quella Clli^ m
che Gilberto in cofa alcuna non
obbcdi(&ro . E perchcinon rcftalTcro quel popoli r.iiz.i P.iftorCjVn'altro
Arciucfcouo vi mind con inriera pnofo-t glia , cffcndoui ft.uo ferito , fi
rirr.iffe alquanto da quel liR)go..c fi poi ritrouato morto. Vogliono,che tanto
fpaucnto hiucifc Mcnrico per quella rotta.che
pe- na in capo di dicifttte giorni couiparic . Nel qual tempo i
Gcriii.uii haucuano in luogo^'lui vnfuo^gliuotodel mcddaioiioaMeletto>chcftl
Henrico Qiifto chiamato.Amendue.quefli il padre, c'I figliuolo ne pafTarono poi
cgroflTo efcr- cito in Ttali.i per ripornc Clemente nella fcdia di Pietro in
Romii Et h uicndo If^^ ?'f Mattildt con vno cftrcito inconcra,con vnalcggtcqa
battaglia k vinfcro . Que- NcMiw im ' ^ ^ mmdklrUaiMentpooo auanti
rtanritattcaitHimMiiri t tviflttlia Rp chefe d4 JAe9che,cra parente del fikyprimo
maritov&llet nel terzo grado di af- ina c i cn- finit cong!--.ro , li
perche quando clfa rintcfc, pcffuifione
di Gregorio fece, ira^aflcdia con Azzo il diuortio. Hora h.tiiendo Heorico il
Parme^tno ioneme coO; Caftet^'lam* fuom^rtoirinta, ne pofs fopra Roma con ^dlM
antAi. Et'iccoiwpt^* gnatone'pi-au di Neroiein'flOCn9icM4fiiuClenien6eneHa.Citt
Leonina, e pro- lanandoJ^C^cfa djLS'-'Pictrf) , ne abbatt i portici . Il
medefimo fece della: R^fckolp reggendo non poter entrare in Roma, fc ne and
alla voi- loTu^Qcic comeida.vna
i'occa,correua ogni d fopra il Ctado di Roma^-.
tanto-gUa^^vbfaoCiClieiKKkpflfieAdo ptdi llomam fotfrirbiiautfebbonoc6.
ogni lorodifauaopggio accettata la pace . Hauuto di ci Henrico per via delle
fpic nocitia , fi ^oc^ col Au) clcrcito in lir>ma , e fuo beli aggio vi entr . II. Pcecc j'^che no
fi fidaua molto nel popolo fi ritir to (lo nel CaAcllo fant'Ange?v lo^ douq
ilettc 9H>hi d aifediato difcnfaodqfi
vidoromeattclfic|tieUe genti m i ^ G- Digitized by Ce/ t3 R E G o R I o vrr.
Gregorio , il quale in quel tumulto nel Scttizonio di Stucro fi ritiriCnon pot^
dola batterla, che vcdi.uadarfi,roff"nre,lJd.imcnte fi arrcfe . Irtela in
qucfto Henricola venuta di Roberto Guifc.u do Duca d Pu^li , che in fauore di
Gre- gorio vcniiia , e partndcJi di non doucre afpcitarlo , fi volfc tutto gli inganni
mandando il Vcicouo di Ghigni al Papa,li tcce intendere, come fc elfo fi
rifoluc- ua di incoroiarlo in Laterano , fe ne farebbe tofto volando ritornato
con tutte le fue genti in Germania. Il popolo di Roma anche inllaua per quefto
>c prcgaua mclto il Pontefice . II qual diccua voler Tarlo, pure che Hcnrico
riconofciato il fuo CFForc haucirc& hauefTc domandato perdonoye fi forte
corretto . Non volle Ycard ' Henrico mai
farlo.Onde perche intcndcua, cffcre no molto lungi Guffcardo col %o t eli fuo
clcrcito , fc publicamcntc in Lateranoil fuo Antipapa Clemente della Coro-
danneggia, na Ptificia ornarc,c fu qucft'atto fatto dal Vefcouo di tiologna, da
quel di Ccr- Roma'prefa. uiaic da quel di Modena.E dop quefto hienandofcne
Clencntc Icco, C: ne and facjheggi*
tofto in Siena . Guifcardo entrando in Roma per la porta Flaminia contra voglia
fj^r^o Hor^ del popolo , che ^li s'oppofe , and bruciando , e rouinando il tutto
fino all'arco maado Du- trionfale di Domttiano . Haucuano i Romani fortificato
il Campidoglio, e qui cadi Puglii, vjiloroiamcntc ^Iduenfauano da Guifcardo,chc
haucua anche gi preio il palai- ^ Pontefice 20 di LateranoiFacdofi ogni d adque
molte fanguinofe fcarimuccie, f quel- la parte della Citt rouinati,chc c fra il
Campidoglio,c San Giouanni in Latcra- no, e finalmente fuprTo^iJ
Campidoglio forza , e Ipinato quafi pari del ter- rcno.Hauendo finalmente prefa
Roma, e datala facco a*fo/dati,fc ne
pafs Gui- fcardo da Cartel fant" Angelo, douc aflcdiato il Ptefice fi
ritrouaua, e dop mol- te calamit, che foffcrte nauea , lo liber , e mcnollo
feco in Salerno . J)oue non molto poi, haucndo ftrcnua,ma trauagliatamcnte
tenuto il Pontificato 12. anni vn me(c,e
tre giorni/antamentc mor a'i^.d'AprileT fcnza alcun dubbio accet- to al Signore
per le fue molte virt . Perche egli f giufto,prudente,milericor- dTofo,auuocato
de'poueri,delIe vcdoue,e de'pupiIli,vnico, & valorofo difehfor della Chiefa
Romana contra gli heretici,& 1 cattiui Prencipi, chedifcgnauano di
occuparfi le cofc ecclefiaftiche forza .
Cre quefto Pontefice in pi ordina- tioni iddi Cardin:>li , de'quali fi troua
foloil nome di tre Cardinali V'cfcoiii, cin- que Prcti,e cinque Diaconi,chc
fono in tutto tredeci, che furono . Otore C/tfiHiono eia Remr Francefe Monaco
Cluniacenfe , Vefcouo C.trdinaU Ofi- enfeyChcffoi Papa Vrbano IL
Alberto.yefcouo Cofd. Hi Selua Candida , aluimente d S. Ruffna .
Pietro...,FeJcouo Card, Albano . Deodato... .Prete Card.di S.Pietro in Vincola
, col tit.di SJEttdofia^criJ?e qneji vn libro de'Cnnoni , Noi ro. ...Prete
Card.del tt. di S. Cecilia hnocentio....RomanOyPrete Card, col tit.di S.....
Leone Prete Card. tit.di S. Lorenz^ in Dama/o . Benedejto....Prete Card.con
tit.di S.PudeniianayC del tit.di S.Pa/ore, Hsrmano Diacono Card, di J' Gregorio
Diacono C.ird.nella Diaconia di S.Sergio^ e Bcco . Bernardo Diacono Card.nella
Diaconia di S.JViaria in "via Lata , Crefceniio Romano^Diacono Card. ne
Ila Diaconia di S : ANNOTATIONE. Ho in cinque libri fcrtta Fa tita.c gefti i
quefto Gregorio cefi celebre, 8c eccellente Ponte (ice, Hiueua io animo tJi
fcriucrc qui alcune cofc di Un alFii degne, n dal Platina, n da alito aocoie
tocche,ma veggo hauere di maggiore luogo bifogao , che quefto non ^doue 10 v
folu breuemcnte alcune poche cofc annoraudo . Qtiefto foto dir,chc quello gran
PoiiicHcc fCi mt- co difcnCorc^&airercorc delia. hbenccclefafti'V^^cochepet
fona faot tfinu fulfc.come qua- P 4 luuIuiKi Digitized by Googl m V I T T o c
ut C haSnk nomi e\ fuo teispo (cciflro
noa'pooce pet lngue la iacttiffima opmio genti volgari . Perche ch era
il minore igliuoloinel Ducato di Puglia li Aie- ceffc.Voglionojchc in qucfo
iftcflTo tpo quafi per tutto il mondo fi TentilTc gri fame. Con la qua!
occaiion ii R di Galitia in Spagna prcfc Toledo, che haueua molli ani tenuto
aifediato,c cos qucAa Citt li ricuper dalle mani de'Saracni* Hcnrico Scendo
nella Germania co'SaflToni vn fatto d'arme , fu vinto , con per- dita di
quattro mila de'fUoi. E f volont di Dio, perche fi rcftafTc pur di perfc-
guitarCiC trauagliare la Chiefa Santa. Scriuono alcuni, che in qucft tempi fi
vc- deflero molti prodigij,perchc gli vccelli domeftici , come fon gali ine ,
le oche i palombi i pauonii f ne
fuggirono alle montagne e diucntarono feluag&i . E i pcfci dc'fiumi e del mare in gran parte mor irono.Molte Citt
furono talmente lco0cda terremoti,che la Chicfa maggiotc di
Saragofa,cclcbrandofi vefprojSd gi & ammazz quanti dentro v'erano fuori che due foK > che recarono mira-
cdiolmente vtuiil I>iacoQo,c il (ddtacooo
Alcuni dicirnvchein nel
decimofefto mei del fuo Papato^on fcnza fufpettionc di veIcno>come ...
ildetto lURUWCBIU da'nofVri a* Saracjai. Digitized by Google ir H t A K A IL
piicono,che fiVfalgopc/tUMmiinto MoffidiMvnoiiico QlBntnfcJMK 9oCai:d.di$.M
ANNOTATION& C?>ffitii^* fe*ii^ilig*rpwewig b vita , i fatti i qucKo
Ponte ficc , il quic A no degM del Papir*. e di racfcdecci Gregorio Seccimo .
Mori io raome GatTino . dou era (lato auanti il Ptonciacato Afabace^tti fft eoa
qaefto titolo fepoko Cai&ai io nooafterioS. Bcucdidi.Vidocis ilL
fcfilcluua.B vi fono poi di pi al^ait tctf laciiN , cliv non vocliooo in fdadu
dire to/eiioaclefttnobile,nacc{Meiii BeRettento,era prima chiamato Dcuderio.fi
monacO||ftAb* biM di ^loo^e Ca^MhPoi Cat4iMle , c fioAlauM f 4p e chianito V tttc Terzo. VRBANO II. PONT.
CLXL CREATO del io8t.a*i.diMam. K B A N O S^ohdoyche f prima Otone, o Odne
chiamato > f primi monaco llbomaccnfe , poi CArdinalc d*Oftia , c finalmente
Papa in capo del quinto mefc dop la morte di Vittore . f Vrboio di tantA dottri* V na > e booti
vita , clie l facctmio degno di qual fi voglia gran magilnto Hora Ruggiero ,
parendogli con la morte di Gregorio e
poi4i Vittorepoterc co'lniiouo Pont enee fare delle cofe,pafstofto armato fopra
!o ftatodi Santa Ciiiefa, eprereforza c tolfc a!Komani > & alla Chiefa
quanto , da C^- pUA fino 1 Teiere.
VniaiiOy clic non fi. fidata molto delComant t chliaue* uaoo auatu mollr
anch*cfli di vokrfi Are im^t ft n'a^idd inUildfi oer douet raunarui vn finodo .
E per potere pi fcurametirc andarui -cimando
R ug* &iero>^ Boemondo,chc contendeuanoinfieme fopra il Ducato di
Puglia che dcponelTcro l'armi eoo quelli
oddttiooe , cne Kti^iero douelTe Bocmoa
do vni parte della Puglia lafciare .& il refto per fc tenefle . Hauendo dop
qae- Aoil Papaquicute Aio modolecofe
d'Italia , e raflfettato Io Rato di Santa Chiefa quanto per lui in tempi co!
turbulenti fi puote, fe ne pais in Troia
|>cr rcoaolccr quel clero > e correggerla viu d'alcuni cattiui ,
caini erano . In qudtowioBoemondflr^'mintre che Ruggiero il fratello
guerreggiaua con tra- iSaricini in Sicilia 4 occup tradimento Melfi . Di che ritornato tofto da
Sicilia Ruggiero con ventimila Saracini, ch'egli alToId > affedi
ftrcttamcnte io Mei fi il fratello > che eoo k nti , che v'naueua >
vaiorolmcntc fi difciv ftiu* Non vfidendo adunque U Pontefice luogo
a]mo4'ICilla quieto fi poi Im c$uBo por
pil^ife iq Francia JEghvno joMciaMiy
vilect ntfinodo * , ' nel Boc mondo
fraccUi eom- billoiM infie me per it D cutf di Pttt Hfk Mila oJkaoiM. *
Digitized by Google 1^0 V>R a X H O tf/ nel quale* fitaiff ffiifUtiDcittr h'
Hctnia* a^Yeimi >fefatl . 'Iti fi pofe in cuore vnlmprfa affe degna. E
raunatc in Chiaramooc' ^ jj,*^'^^^'^' vn C( iu ilio, t.ilnicnre anim i Principi
della f rancia douer'andar ricnjje Ctuciata pr rar Gicriifalcm , ch'era
ftata gran tempo in poter de'Saracini , che nel INIXCIV. )a ricupera, fi
ritroiiarono armati in camparla, pei-^ueft'imprefati-ccenro mila huotnnl iirticc^i ccr'3c|ic c dietro qucfti non molto poi fegiiirono tre
l^ulJachio.c fratelli Goltifrcd9^Eu^ladlio, c liaJdoninc , cog lominati EA'liom
"Conti d RiMou.no Borgogna, e valorofiffimiCauiUicri, Ediptti VeftouodiPoh
Ramoodo, lya\l^%iin' ^ ( "Jcdi SantoI-gidio,V|oi|e^a^OO fratello
diFiH|>poR'd Piccia , du* cipili.rrmci Robcrri JVno Conte di NoiTiianoia,
l'altro Conte di Fiandra, e Stefano Con fi , ch'anda- te di Ciarc . I quali
palTatiFAlpi con erolTo elfercitone vennero in Italia . Do- tano aiiNfn
licvifitari i luochi fanti ii>ReiBr> /iiaiiut laubcnedlctidne MPapa ,
palEi- *"* rono iaj^ri^dif^ Ma pcrdmion era aiiefto por- Bocmondo
capccpgrfante genti , f n'ajJd^Jtono in Biri vna parte , vn'altra ad Otranto,
Duca di Tu. per i mb arcai'il'^ RMRk}i>& corricdiectamo , ^lauciia
occupato Melfi, ac- t.ha vi bWk. cefodavndejimftQB^cra, ^fdando^M^
at^h'egli queft'hipreftecil jn.rrcfa di
gl'altri and TTTClardB fcco Jq^c mila
eletti fHatT Italiliii. Il valor , e tciiaaou. g^^pcroftth di PocmcTTKlo
njofte'faliricnrc 11 uggieroii farcllo , che poftc gi l'- armi
,arch'cg|i4fKJ'Yrei*,4h'e quanto cfTohauena, foisc col Rateilo , com- rrune . E
liaidtpa-jconTpagiwinqueft'imjjr^^ > tb colile anin oiagatzkjnctto
defidcraua d^andar co'l 2o# Era'gi Pietrt) hcrcmitl p.iiinto in CoflanSnf )p
alloggiato he'borghi , tanto danno facciiano i fuoi liiicmipfi fpidari
aXJfcc^hc incominciaronp ^jucHc ^eiu
defi4crar la rouiaa Ittfctiee pnil8;j(i^^rin p^^ , che veiJciia il danno
, che i fiioT ne 'T*^ f di *i3ticuano mancando di darli le vcttouaglie , s^rz
Pietro a doiterpalT^ Io tctui*^&a. ftietton Afia, I nofUipalTarono prima in
Kicomedia, poi fopra "Nicoptbli , ' Citt da fc ftelTa forte, e ben
guardala da'Saracini. Incominciarono i noftrii darle gli alfa iti : ri
trofciando bidifcfa gagliarda , e mancando Joro le vcttoua' glie ,
mcominciarcn&a4lAmrriclrd9 vna parte , e chiirCM* Ondc^ ne fuvctp naojti da
|tli agnati de'Saracini opprcfT j e gli altf? sforzati , fcio-' . , '51/; I ' gjicr l'afTctlio > 5
guifa d chi fugge , tanfo danno fcntirono , che^gjn^ldoXUpt;^ Wv'jf ti'i if
'iKgf) ^-^ ^^^^^^ ^' ic4f i cPjcrmhiewitelfiiltoMMiear i ne ritomd' *irik3iinp.
folom'Cflkn^inopd,^. J^ fpt- de Grcei* rando,chencdoucftropcrcidinoftri Latin
lafciarl'imprcfa . In quefto fo* odu i Latmi, praeiiuigeiw^^ 4?re genti dc'iK>ftii>
e non potendo Ale0o all'aperta ofifendei lc, c f nt potr
]>aJ[iaItodTUitteMr,borgo MUmirlcce mdto iijterAe vkk^mtcntt i T^, 3sicm^ ^
fi difcnfaroqo . Il dt^^jiitcicmbattBiedeninamciite : ma conpoc le . danno dclf
vna , e dellaltra parte . All'hora Bobilndo fi\ in nrhc delfclferci- to mand^oa|nmpcrato^Aieffia
', il quale ^ parte coti mnaccie, parte con foromcuc &fpr2^ Vf^rc alle
baone co t I.atinf,e corfwadlccbrtdgom irtfi cci^ feder , chetagli (tcH
a'noftiiil paffoilcufopcr tutti $k6MA qucfflmperioi {(Aggetti i e veitoUagl.ie e genti fe bifognato fu(fe , c quanto i
nollri a'SaracinI toi^Iicuano , foggctto all'Imperio d'Oriente rcftalTe, fuori
clte Gicrufalem.Coi^ Efercito chlufo . qucftp modo , pauarono i noftri per
loftretto in Afia , e prima in Nfr ChriK.sqo^ cpnjcdia,^otf9oni>Iiceapairarono
, la qual Gitt^cradaTurchi , che dci^ raibjoAfiiffro vVctto t:]^ t^yciocl' 9(4 T^M vmtt infienit ' ' * **** "* ' " ^-^ - ~.. - ... . _ -
oAjQr Digitized bv Goo perch'eraiK) gi mature le biade ne i canini , f
nepafs.ironoc')innoJimr Ite in Iconio, ch'era la prima Ciit della Licaonia; J^t
hauHtala dai Cittadini ftefli, ch'aprirono loro le porte, palla rono oltre , c
con la mcdcunia fuicit^ prefero Heraclea, eTitio. Baldoufno eccellente Ca-
BaUcuino- uallicre, fu il primo, ch'in AfiaTi Signoria hlMc, perche li f donato
Tar- fatto figuor lo con quanto in quella contrada fi prendcua . Onde hcbbe
ancora poco appref- Tarlo, lo due akre buone Cina Edoi^ , e Mannara . Piegando
poi 1 cfcrcito magiio- rcnel a.Ci irf.j . rhV. h,^;rri'A rcndla.Ci.icia, e h '
bora l'Armenia ttTrnrmr, e prefala nel primo impeto diedero P;Uinuro Armeno il goueinrt , il quale
mtlitaua co'noftri . Prcfa poi Armenia mi ecfarea di Cappadocia,pa(rati
altifTmii monti , fopra la Citt d'Antiochia n*an' ""^^.P'c^a.,
darono, ch'era gi prima ftata llibelatadetta . E quel Ile, chegnSx^' ^
da-Chmiia tempo 1 Afia , dVn 5opp:o muro circondata la chiam.del fuo nome,
facendoui c fuc qualit intorno quattrocento ieflanta torf i.Quelb fu anche gi
la fedia,c prima Ghicfi di 1 letro. Di q[i traffero origine Enea Euangelifta,c
quel TeofiI, cui Luci il luoEuangcIio , e gl'Atti de gli Apoftoli fcriab,in
qucfta Citt primieramente quuii,che per il lacro battefimo
nnalceuanrt.furonoChriliani chiamati,i qu'ali qui per nulle anni folto Tlmpcr.
Chriftiin'o fiorii-ono . Prima , che folte qucfta C-tta prcfa da i Barbari
,cofa chiara , ch'ella hauclfe forto i
Rio Patria rchifo 160. \ cicoui , e leggiamo , che trccentofcfTanta Chiefe vi
foCTern . Nel 1097. A - jLuniue.quefta Citt fii alTcdiata da'noftri cfTendoui
in guardia dtro il Ili Cf- lUiano . E fu in quel rempo,ch'Vrbano eCfendo in
Roma fieramente dalle fcdftb- ^".a di*^ f ^tr.ilii^lHtfQ^ ne ftctte due
anni rinchiufo in cafa d^JiicU^onc 'potenrifimb Chnll^^^^ ' cittadi.io,
prefTola Chiefa di San Nicola incarcercv Eflfcndo^i morto Gio: J aPno lediti
ofilTimo Cittadino , quafi in vna certa libert fi ritru A" trto li doiicreraircttarelccoEdi Santa Chiefa
fiVoIfe . E gli riccuettc in grafia J.^'^'^cfcouo di Milano, ch'eraftatoda
auella dignit dcDofto , pcrcho^fi Infle conrra f canoni lafciaro da vn
Vefcoiroioloconlecrare . t fc n'era c^li do- r? niicfln di fila volont entrato
in vn monafterio, daUe haueafantifTrrumcnte YiuutQ.Hora perche coftiii tutto
hiimik chicdcua il piUio> glicl refe c6 quelle paro- Google iji l> A S A
L I r. pArok.V fmniiatno il pallio che
per le vollre lettere ci chiedere > n qiiefta dr* gnit s* mai prima ad
alciin'altro^he qui preferire non roffcconceira, Concefle anche Vrbano il
pallio alcuni priuiJcgt) airArciucfcouo di ToJcto ,il qual - era venuto in
Roma dare foicnnemcnte obbcdicza al
Prefice, e 1 fece princi- pale Prelato di tutta Spagna. Scommunic il R di
Galitia c rutta la dioccfi di S. Giacobo perche haueffe pofto di Tua potenza il
Vefcouo di quella Prouincia prigione. Qiiafi nel medcfimo tpo Hrico Vefcouo
Suefloncic venne in Roma, crinuntincJlcmanidi Vrbanoliberamenteil Vefcouaro,
ch'il R di Francia dato glliauca fenz;^ Tpcranza^n pender di douer dal Papa
rihaucrio . Ma per- che nnaueario qiielk Prouincie ai bifogno ,Yiri>ano
^ielo rcflitu ( ancor > che Henricolo ricujfaffe)facdoloper c qucftc parole
giurarcDa qiieft'hora aui- ti di mia volont, e ch'il rappia,non communichcr pi
con fcommunicatLulal Papa , n mi rtrouci
prefente alla coofecrationc di quelli, che da i laici contra
debitoy[> VeicouatOiO Monafterio riceuerannoe cofi Iddio mi aiuti,e qne>
Al facrofanti Euangeli^come da queiU opinione non mi torr giamai.n medef- mo
vogliono, che ii f^cciT. col Vefcouo di Bcllai.Non bifogna dunque chiamar
J|ucfto Pontefice pertinace perche egli
fapea quando bif^^^iu , mutar con-
iglio,coa\e dee ilfauio fare. Onde haudo di nuouo dati gli ordini facri ad vn'^
ottimo chieiico che era da Gilberto
Antipapa flato fatto Soddiacono , mur, parere , parendoli, che quefta fofifc
cofa di male cfempio , e che ne doiieflfcro vn Ciftcrdcnfi. nafccre gran mali .
Coni'erm Vrbano l'ordine Cillercienfc , ch'era primiera- * mente in Borgogna
nato. Scriuono anche alcuni , che nel fuo tpo haueiTeprin* cipio la religione
de'CcrtoHni . Altri l'attribuifco al tempo di Vittore III. Pece quefto
Pontefice molte ordinattoni di Cardinali,nelle quali qtc trenta, che & n'ha
hauuto notitia^noue de'quali furoa Vci'coui^vndici pretine dicci Dia-> coni
, che furono Fra Leone Aiarjicana
dtCam^aguM , Monaco Caffinenfe ) di JMscono Card,fait9 Vefcouo Card.Oftienfe .
Ciouanni,,JreJcQMoCardXyjiUnre. OtOHe Francefe , VefcoMO Card^O/itenfe,
Vgo^^J'rancefeyiJcouoCard.VreneRino. % Milione Francefe Fefcouo
Card,PreneJiino. Crefcentio y.altramenie Cinchio Romano , Vefcuo Card.
Sa^in^nJ** Aiauritio yefcouo Card^ortMenfe . Ciouanni.Jyefcouo Card.T
ofcolanenfe Cu alter o.^J^efcOHC Card^lbanefe. ieifO.... prete Card.dt
S.SilueJlro , e Martino ne i Adirti, , jmco..,pfete Card,tituiiS,Croce in
Giftufatem, aolo...^pvete C or djiudi Sniffo. JBonijacio prete Card. d S.
Marco. enedetio..^.prefe CaidMS.Vieiro in Vncols tituii S^ttdoffa,
Creorio.,^prete CardM S.Aquila , e Vrifca, T htohado.. conferlxiaca la Chiefa
nta moiifintlmcote a*t9.diLug)ioiiicaft di Pier Leone eccellente cittadi i no
prefioSn Nicola in carcere* Tenne il Ppntificaco dodici anni, qiuttro mei! V e
dicianoue giorni . E f il fuo corpo,pcr fuggire J'infidic de gVinimici fuoi,chc
ysj'haurcbbono ancora morto voluto oflfendt:rc > portato per
TrafteuereinVati* I ^no > e fi con molto honore dentro h Chiedi di San
Pietro fcpolto. P^A S C ALE IL P O N T; Creato del ip^va*i|.d'Ago(k> C L X I
L PASCALE Secondo chiamato prima Kanten, nacque in Romagna > e
ffigljQoIodiCrefentio e di Alfada, e TVqiufi in quel tempo ifteflb creat'Pontcfice
, che inoftri Chriftian, che erano pafiati in Afia , prc- fcro Antiochia ,
dando Iorauro,e fauore di entrar ndlaCitti Pirro Ciradinodi Aoiioch
tagliato pezzi . La rocca fola d
Antiochia f difenraua>c funai darle vna grauc attera,& afsalto,ferito
BoefiMmdc dVni fietta in Cai maio nella cofcio-che per ala danti giorni Te ne
fletter i noftri raldi.Sopraiieneodopoi O^rbane Capiratto del R di Pcrfia c
Scnfadolo figliuolo di Caflano , per do'.icr ricuperar Antio- chiiiBoemdo^ch'era
della ferita giurito>vfc loro c l'cf^rcito incotrj^ ^ offcr- loro h
barMgIia. perche i barbari (ftauano faldi nelle mtagnein (1 ooteiu- no per modo
acunoa]la2Q& irritare. Bocm6do,che fi vedea tutte le coie maca- rcjddi bcr
di cbatrcrc,.incorchc in aucl fiianrag;;;io di liio^jn. V:iCQ{.^( adquc [andare
aiwnti come vittoriofo vcflfloja Rcia di Longino, ch'apcrfc'l coftato del Lwcia
d {Saluator noftro > e ch'era poco aflianti ftata in Antiochia ritrouata
nella Chiefa di ^-^^ti" fAn^c4, rpinfeanimo(mentcibpnii nemici; che da
principio gran forza rcccro e gli vinfe , e ne tagli da cento mila pezzi. E furono ne gl'allogg la- menti
de:i>arbari pi^f dai noftri ( come vogjttooo) daqutndecimih OmciTi.E - Vif Digitized by Google if4 P A S C A L E I
f. Cenfo mila ^, ^^^^^ preda guadagnata
, che da vn'eftrema penuria fi ritrouarono i Doftr Iluti pelli ^ "a grande
abbondanza di tutte le cofc . Il Caftc|Iano , ch'intefc la rotta dei daiCbnriia.{uot
rcfePocmondo h rocca c fi batiez. F ancor
gl'altri, che .qui li rotto An- dentro erano, permeffo, che battczzandofi
, porcfTcro, con le lorocofcandarfi liocbia. douc pi loro piaccua. Nacque dop
qucfta gran contcft, fri Bocmondo,eRar mondo i dicendo Bocmondo, ch'i lui
doueua Antiochia cflcr datat e facendo raltroiftanza , che all imperator
dtCoftantinopoli , cme s'era coimenuto & ' loro , dare fdoneirc.Quc'PrcInri
in poter dc'quall fu qucfta differenza rimcfl, fcntentiirono fubito in fauor di
Bocmondo . In qncft'dTcndo morto V^ont-^ JVlagno eh era andato in Coftantnopoli ,pcr accordare
alcune djffercn2c,tutti Sl'attH jpftint^ccettuato Ram ondo , che teneuaClkrea
tCj^pado^ tatA^fi rilohictterodi pnflar col corpo dcircfcrcitofopra Gcrufa lem.
Voi fero , per camino prender Tortofa; m'haucndoiii in dirno tre mcfi fpc fi ,
lafciando 1'- aflfcdiodiqucAoiiunjopaflfaronoiQpra Tripoli 7
lcuiKdandocortcfcmcntc danari , vittociaglic
& armi > hebbe da i noflri con guefta cond itione la pace ' , chefeGicrufakmfi prendcua, /i iarebbe
fatto Chriftano. PaflEiatine poid- * tre per Cefi rea d i Palcftina , in cnqucd
giiiniro in Gierufalem ; la qual Cit- t c poHi Iqpra vn'arduo monte > e di
molte valli difltna^ tal che non iipoto- m ella fenon da grofll&mi
eflcrciti aitcd iare tanto pi, che non
vi fon n fiumi, n fonti ^ i quali fono molto
gl'eflcrciti i^eiTarij . Ilfiumicdlo Si- loc fohmente, e che Tettate h
poche acque, cd'alle volte nulla, va per il monte Sion ncUa valle dtiorariinio.
che f^noimontarc gi nella Citt Baldouino, fece aprir i noftri Chriftiani le wuwfclia diPQ'"^^
iiqaali-con tanto impeto entrarono dentro, che fil de i nemici tal ftnir
CiuSiktti. k^ fatta per tutta la Citt^ , c nel tempio fpccialmentc , che
n'andaua il fan- ^uc fino talloni.
Haurcbbono in quel d ftelfo prcfoanch'il tempio, fc non lolTc troppo qiicfto
fopragi unta Ja notte . Onde il d fegucntc fi diede la batte- ra > e f a
tutti coloro perdonato, ^hc , gettando Parme, chiefero perdono . Hauutai noftri
qucfta vittoria, e ripofatifiquiui otto giorai, e vifitato il fepol" ero ,
e gl'altri luoghi fanti della Citt , p;r vn confentimcnto di tutti portarono r
f ^^^^^0?*'^^^"^^^^'^^'^^*" P"^'^^^*^ c lo crearono R. Lcegli
accett bene Ut i- crM w VI di tolo del
Rcgnosma gett via la corona d'oro giudicando eSr col indegna, eh'; Gicruralcm .
vn'huomo portalTecoronxd'orf) in tetta in quel luo^jo , doue l'haucua il Re de
i Arnolfo pri RcChriftopcrla faJutc degli huomini portata di fpine. E f
anch'Arnolfo inf> l^atrit a p^gtc creato Patriarca , e confccrata.dalli
ycfcoui , ch'iui fi ritrouauano .. SpiT iMul^'l "entato per qucfta
vittoria il popolo di Napoli Cktk deffAfiria ^ mand tofto td oITcrire
Gottifredo la Citt . Ettendo poco appreffo venuto auuifo , com* era giunto
vngroffocfTercito di Solimano R di JJabilonia in Afcalone, Citt venti miglia
lungi da Gicrufalem,c fcmpre Gierofolimitani
nemica , deliber Gottifredo di vcirK incontra, Lafciando adunque Pietro
hcremita in guardia 4- i .-^^ della Citta, e richiamatiEuftachio , e Tancredi ,
che haucua io Napoli con due . .c^'.' iggjopi nriandati , fopra quefto nemico
fi molfc.t hauendo da vn prigione intc- .
. . fo, che quefto nemico era Clemente Prcncipe della militia del R di
Babilonia , ^ haucua fcco jamila combattenti , & vn'armata carica di
vettouaglie, e df Krdi Gicru- machine da guerra 9 deliber di farut in ogni modo
tanaglia . Veoutotii adunr uiyiiizua by Google P A S C A L E I I. 15^ qne alle
mani, vinfc, e come vogliono, ammazz d.i mila de gli inimici. II
{5^'"'^'ai';f^ Capitano Clemente fopra vn legno fuggendo , fi faludGli
Afcaloniti per qu-ft Ci/t aciii_ rotta tofto Cottifrcdofi aneler , e fu in qiicfta
Citt tanto ororitrouato, Giudea, argento , quanto in altro luogo fi
ritroualTcgiamai. Vcggcndo adunque haucr ricuperata Gterufalsm , molti Prencipi
fe ne ritornarono alle cafc loro in Curo- Ka.f r li quali f il Conte di
S.r.gidio , c'I Conte di Fiandra Gottifredo in quc- ocorlb di vittoria prcf.- A
forza loppe C't maritima , e Ramula , ch'erano
noftri di grand'impidimcnto nel voler d'Afcalone andar in Gieruf lem. A
(Tedi ancora Cafa chiamata d'altro nome Porfiria, e porta alle radici del mte
Carme- lo , e quattro miglia lungi d'Accone . Ma , mentre , che uefto alTedf o
duraui , mand da (c-fteffa-Tiberiade Citt dclh Galilea darfi in poter de 'noftri. Pd poco apprefifo
p! cfa ancora Cafa patti. Ma non dur
molto la Rlicit di quefto inganneuolc mondo . Perciochc in capo dell'anno , che
fu con tanto trauaglio prefa Cicrufalem,infcrmandofi Gottifredo di fcbrc, mor .
li perche , ritrouan- dofi quel regno Ccnza capo , non venilTe riccucr qualche djnno,tofto i noftri li
crcaronc fuccclfore Baldouino il fratcllaE f nel MCI.Ma ritorniamo Pafca- , Balj'ou'n Ic,il qual per la fui
dottrina , e virt era da Gregorio VII. ftato fatto prete della
f","*!! nel Chicfa di S. Clemente i nella qual fu dop la morte d'^
rbanocontrafua voglia Rc^nodiGic ( perche effendo ftato prima monaco, della
vita priuata fi conrcntaua) dal clero , rufalcm. e dal popolo eletto Pontefice.
Egli faggina , e fi nafcondcua , dicendo, noii cflfer pelo quefto dalle fuc
fpallc . Ma l'applaufo , e le acclamationi del popolo , che tre volte grid, e
difle. Egli h^ S. Pietro eletto Pontefice Raniero ottima perfona, ellinta fti l'vltima forza, chcgli fi fece.
Emutandoli il nome, lo chiamarono Pafcale . Veftito pofcia di porpora , e con
la fua mitra inteftafo- r pra vn bianco CauallofL." n'and in Eaterano,
accompagnato dal clero, e dal ' popolo . E tnontato nel portico , che
volto mezo di , iS: onde fi v nella
Ghie- la del Saluatore, e ripofatofi alqurjito in fcggia,che qui quefto etfetto fi.ponc, mont nell'atrio
Laterancnfc, cinto dal baltco, dal qual fette chiaui , e fette fi- glili
pendeuano > perche conorccftc , che egli haueua , fecondo che fo^jo fette le
gratfe dello Spirito finto l'autoritje l'argomento di chiudcr,e d'aprir , di
figli- la',2 diffi^illar le fette Chic fe, ch'egli dal Signor Dio in gouerno hauciu.E
por- tando lo fccttro Pontificio in mono, vifit anche quc'luoghi , doue altri
ch^ i I^ont^ci
foli,>iaii^LLQQn4H)flono . Ne'difcguenti poi volcndofi far confecrare and in
S. Pietro jdouc t'i cnlccrato, Ik vnto del chrinu i da Odone Vefcouo rf'Hoftia,
da Mauritio Vefcouo di Porto, da Cucitcr V'eicouo d'Albano, da Bono Vefcouo
Labicano , da Milonc Vefcouo [ Prcneftino, da (fifone Vefcouo di Ncpofo.Ma n
Vefcouo d'H sforzato deporre il manto, e
confinato ancora . Il popolo di Cane s quel di Prenefte imitando l'arroganzA, e
fciocchezzidiRiccarlo crearono anch'c(G vn certo Tlieodo- fico Pontefice . Ma
quelli mcdefimamentc fi pentirono della clcttione, & in capo di ccntocinquc
giorni lo sfor2aron e ricuper con l'aiuto di Ruggiero Cuit Colonnef c
caftellana , e Btneuento dalle mani dc;*neiBicl .4In CohMma f* tniifapt. tedino
Romano ^erfiiaiionc di Riccardo Conte di Capoua, ^ui molto im- portaua che
rcflcrcitoccclcfiaftico fi diftrahcffe, ne occupo Caue terra di donta Chiefa in
()ucl di Renelle . Perloche gli and toAo il Pontefice fopra e non ibkmcnte ricuper Caue , ma jpreie^andr
Zagarolo , e Cotomit cifldlt hcreditare, c paterne di Pietro . Da quella terra
chiamata Colonna crederei IO, che haueflfequefta famiglia di Coloncnfi il fuo
cognome tolto. lira anch- Cotfi fami ^"^^^""^ famiglia molto
potente in Roma , chaoiata i Corfi , e talmente di Gre- glia nobile. fiP"0
VII.- - _____ _ > poscia propofito . Cftpodt quefa fam?;li.i in-itfkmiL di
P.ifcale prefc tradimento la Chiefa di San Paolo, e'iCaildlo> ch'era in quel
luogo donde ne trauacHaua con cont- nue
correre h Ctt^ ch'il Sole ponena. Piicale > che repella tutte quelle
c{>fcnatunlnicntcauucnire, non fi mmieua punto. Ma haucndo intcfo , ch'il
Vcfcouo di Fiorenza publicamcnte affermaua > elfere na- to AntichriAo ,
tofio vi and; facendone vn finodo difcuffo che hebbc a iTii il a claFra i-
quello pafs in Lombardia j douc rauninCuai-daltallo vn parlament cia , e vi
cor- molti Prcncipi, e PrelAti,e ralTctt molte cofc di feudi , e di homagij , e
di giura.- tcgge moke miniti di Vefcoui dati, odtdarfilaici. Intefi>poi, che
il clero della Prandi nonviucua con quella intont , che fi conueniua, vi pafso
j che fece in Tre* , ca vn Concilio , douc ricondufTc pi honcfta , e lodcuolc vita quel clero ,
par- _*j!JJ**"?** tegaftieando alcimi Prelati, parte priuandoii delle loro
dignit . E perche ^J^Ip^P^ intefe. In Roma per cagione d*a!ciiniftdttiufi ogni
cofii andare folTofini fene ritorn vohndo m Itafia] HaticuaStefanoDorfopicfo
Moncalto , e Ponte^ .chio in quella parte di Tofcana, che chiamano il
Patrimonio di San Pietro ti ? F.t da
quelli luoghi^ che elfo fortificati haueua , con continue correrie traiia- i.-
gliaua tutti i luoghi conuicini. Il Papa adunque andatoli con le fue genti fo-
' pra dall'apodi quei caftelli io caccio i Taltro pereirernattnttlmente forte,
e perche s'accoflauA l'inucrno, non puote prendere. Deliberato poi dipaffar IO
Puglia > per dare qiukhc Skho iiik coi d'Itjiias raCcoouxiaiid al Vefco- P A
S C A L E IT. V7 C di Valmontonc la Chicfa i i Pier Leoiic , c Leone Frangipane
la Citt i l o" lomeo Signor di
Subiaco tutte le cofc , che erano prclTo
Koma . E con coftoro lafci GuaJfredo fuo ncpote Confalonicr di Santa
Chicfa , perche le cofc dello ftato ecclefiaftico difendelTe . Ma in qiK-fta
lontananza del Pontefice tatti qucfti fi ribellarono i c vogliono , che Tolomeo
fuflfe l'autore di qiiefta ribellione, il qual folcna dire , che non farebbe pi
mai in Roma il Pontefi ce ritornato . Mo- ra Pietro Colonna, che s'era gi
riconciliato col Papa , l'Abbate di Frafacol popolo d'Anagni , di Preneftc , di
Tiuoli , di Tofcolano , di Sabina , tSd 5 mcdefimo Tolomeo fe iv'andarono con
vn'ciTercitofoprala Citt d'Alba , h qual valorofamente fi di fefe . Ma
fopragiiingendo il Pontefice col Principc_^ Ch:iA ani Gaetano, e con Riccardo
dell'Aquila eccellenti Capitani , cacci via aucfti rotti.ctraua. tiranni , che
s'ingegnaiiano d'occupar la Chicfa di Dio , e tolfc da Albn r-g''a"
alTcdio e l'altre terre , che ribellate
s'erano , ricuper. E prcfe Ti noli
'"^''^c'* forza , che oftinatamente fi difend , non gi fenza gran
daino deH'vna parte , e dell'altra . Cacci poi Stefano da JVlont'alto > e
;cn. in breuc tutto il Patrimonio tranquillo . Vedendofi in pace , volfe
l'antno alla guerra di oltre mare , e con legati , e con lettere vi aiiim molti
Prenct- pi Chriftiani. Percioche era venuto auuifo , che per Ji morte di
Gottifrc- do erano i Saracini venuti con groffo cfTercito fopra Gieru hlcm ,
per ri- cuperarla , e venuti co'noftri
battaglia , gli hauLuano , facendone g^an Uragc , vinti . Nella qual
battaglia era morto il Conte di Boterc dc'ncmici , & il Kc laKlouino fi
atcl- -Io di Gotti fredo era pena di
quella gran rotta fcainpato , ma ic poco , ^,c'd/gf''ial che non ne folfc la
Citt prefa . Ma non hcbbero con tutta qUwla vittoria i bar- fcdcU bari
ardimento d'aflfcdiare Gierufalem , Taicredi h uiendo vilorofamentc difcfa
Antiochia ,prefc forza Laodicea , ch'era
all'Imperio de i Greci figger- la, per hauer intelo , che 1 Imperatore Alcffio
fi foflfe della rotta de i noftri rallegrato, e ch'haucffe impediti quelli
foldati , che veiiiiiano d'Europa i:i Afia m foccorfo de i noftri . Animato il
R Baldouino da qii'jftt profpcri fuc- ccfl di Tancredi, porto torto tnpu.no
vn'etfcrcrto, deliber di pacare fopra Accone. l vi chiam in fuo aiuto i
Gcnouefi, &: i X'enetianr, che quiur erano, e ^^^^^^^ -^^^ che torto con
ottanta legni grojT!,galere la maggior parte, v'andarono . V dim- fj chril que
, e da mare, e da terra combattiua fieramente la Citt , e prc(a finalmente
(tuoi, in capo di venti giorni . Lit i Saracini ,che venuti v'erano per
difenderla , furo- no rotti , e prorti in fu^a. F Tancredi di tanta bont , e
piet verfo Bojmondo fuo ziojch'em tre anni ftato pri^it>nc in potere de'
Barbari , che con vn gran di- rarolorilcoffe ,eglt rertitu ilfuopiincipato
d'Antiochia. Il mcdefimo Boc- Tanacdi ii riondo, poi raccomandata Tancredi Antiochia , ne pafs prima in Italia
, Soria. poi nella Fimcia , doue tolfe per moj;lic Coftanza ficliuola del R
Filippo . BcKmorvio Intcfo poi , come l'Imperatore Alelfio traiiagli.aua i
luoghi maritimi d'An tiochia , fe ne ritorn in Italia , e porta va'annata in
punto nauig in Dnlmatia , Sa fo Poi'ku- 6 affcdi Durazzo,pci- diucrrirc Alcfito
dalle cofe di Soria E cos appunto le. auucnnc, com'egli diign. E dimandando
At;(fio la pace, Bocmondo con BoemonHo a ueftaconditione gliela diede, ch'egli
doueffcrcftarfi di traiuagiiarc r luoghi '^ 'Antiochia , e di dare i Francefi ficaro il paffoo^i volta , che
fo(fero p mati gJ^n*g,JujJ. in Afia. Conchiufa qucrta pace pafs Boemondo m
Soria con l'irteft'armata , mento aiic ch'haiieua contrai! mpc.iaiore Alcffio
pofta in mare , e ne ricre , k anim cofe de Cbn ccn La futi ghinta talmente i
noftri , che il R Baldouintr torto prefc a lor-J^*'V - za Borinto Citt mirrtima
della Fenicia , e porta fni Sidone , e J'iblo,&: a J^'y^^jj^P^^'^ Tiro
foggetta,c.la qual'haueua tenuta arttdiata due mcTi, bench non la pigliaffe
chiiilkuii icnza gran danno de'fuoi . Perche vi f de'barbari fp ano gran
fa;gue,c Ijila Citt aflfcgnata quafi Vna colonia i noftri Chriftiani . I ancora nel meddlmo tcmpoprcfh Sidone . Ma
fqucftatarsta pr l^K ri ti de 'noftri fattaUittuofa,c in R ncbre Digitizccl by Google 15 A S C A L E I t
tiebrc d illa morte di Boemondo Principe di tanta virt,e valore. Lafc fiiodic-
ceflbrencl Principato d'Antiochia Boemondo fuopicciolo figliiiolcch'haucua di
Coftanza fua moglie hauuto,e raccomand t Tacredi fuo nipotc,e Io ftaitocfl
tfeoric IV. fig'*^'olo>fin ch'ad etperfttta vcnilTc.In c^uefto mczo Hrico
IWcfsdo fuo pa- ' dre mortojch egli haucu.i prcflTo Lcodio vinto in batr
ig!j.i,raflrccrarc le cofcacl- la Germania fc ne venne in Italia , e fi ferm
prclTo Sutri , perche intefe , che non molto quefta fua andata Papa Pafcale piaccua , per hatict'cgliginelk
guerre paiTate rouinate molte Chtic, c conferai i. Viefcouati contri o^ni
debito a chi pili piaciuto li foife . Et elTcndo andatile venuti molti melK
dallAmo all'ai- tro,pcrche l'Imperatore giurando promctteua doucr'cnrrarc
quieta, gamiche- uolmtc in Roma>^ doucr forzare i.Vcfcoui,c'haiieano da lui
per danari le Pre- lauircliaiiutse , rinunciarle > li ftono tofto aperte le
port4Hla.Cltt .Perche partito Henrico di Sucri era venuto ad
accaiiipareiLiQame?Gin4i*o qomealcd vogliono
Montemalo , che anch'altri Monte aureo l chiamano. Gli vfciroi incontrai
pi honorati del popolo&. il clero in Pootificale^e con moke reliquie di
Santi in mano . Entr in borgo per la^rta di CaAdlo , e giunto alle fcale cB San
Pietro vi ritrou il Papa , che hn qui vfc accompagnaco da i CarflioaU 9 nel campo . il popolo di Roma, chenon puote
vn cos ignaUc'oltraggio ioSrim tolcie l'armi caccii|l*AlefB^ /..ni di Borgo, e
chiufe tutte le porte della,Cict. AUliora rimperatore fi ritir 6jpKgione nel
monte Soratte ,chc chiamano hora di S. Sihicftro , e qui in vn4uogo erto ,c
US^fe*** ji^orf*^ pofc boniUmc guardie intorno il Pontefice , A: i Cardinali ,
perche fuggir I UdiiHii.. j^^^ pteircro. E fatto qiiefto ritorn tofto crfj
refto dell'efercto perefpugnar li Citt'. E giunto su l'Anienc occup il Ponte
Mammeo , che f; cos detto da JVlammea madre dcU'Imperator Aleffandro, che
l'edific , e da quello luogo ha- udo bruciate tutte Je ville intorno ne correa
del crinuo fopra Koma.Moflo 3# dunque il Papa da quefti tanti danni , e
da'pricghi dc'cittadini * fattofi con- durrai Ponte Salario , per nian deViotar
, chcfifece veniredf'RqinayConfer- m in fcritto, bench contra fua voglia ,
nelle loro prelature tutti qu jII, ch'h.i- UtoHcaco- uea Henrico gi prima
Vefcoui fatti . Per quefta via furono rilarciari in liberta i tmvo- dal prigioni
, e fu Henrico nella Chiefa di San Pietro incoronato dal Papa, haucndo |
p^j,'f'*"taitDpriiMchiiilmlefH^ 3{ra,e.po&a bona guardia in S.Pietro,n
molto poi hauendo hauutaif fuo iute- tOrfcne ritorn in Germania il Papa vedendo
alquanto Italia quieta, per- fuafe , ^ anim i Piiani , ch'erano molto potenti
in mare , chlaodauero fopiai Sai acini, che i noftri mari molto trauagUauano .
Ilche poteuano cfli. commoda; mr intaff niente far
dairjfoleBalari,chechi*BMnohogi?klnorica, e Minorica, le quali teiSrn^ guadagnate
i Pi fan i poco anzi haueano . Mofli i Piftni dadefulerio di gloria fecero vna
grofs'rmata , e con la maggior paitc della giouent fi molfero fopra gl'infedeli
. Ma mentre, chlafpcttauo prcifo Volrei riil vento , i Lucchcfi paffa- fono
fopra Pifa , cfaenon hinea.d la difenfi^- I Fiorentini a'prieght cle'Pi ch'era
forte traua^Iiato di irto- Digitized by Google ^ A S C A L E I I. 1^9
Ho(Srjp|[^i qnal culti con ogm cooditionete diTaiiantaggiodcfderauano d'hauc-
teXs [AccLi ptrtwaf&i meglio rrrattare u mal fatto,c jmlHmamctfte per
fcirza fhe loflOrirecon
vn'effcmpioptmitiofo , ch'haudTero douiito gl'altri Prfncipl ffcnfar che foffe loro lecito quello, eh haueiia forz.i di lui Hcnrico ottcniiro. n qucfto
tpocifendo la Ctelfa MattiMc affai vecchia mor ,c l.^fciopcr tcfta- *^*^*}^^'^
mento aUi Chicfa di Koma,qiiio e dal fiume Piffia>c S.Quiricio bu quel di
Sic- ^' * " oa^ fx2o Ccperano
dall'Appennino al man Eii pu\ ancrl^mm he dop |^ efTer ftata tributaria alla Chicfa
,pcr la morte del Duca lfnfo da Hftc c riror- ruta. Scriuoi'o alcn:iij fri i
qiuJi c Vincenzo , che qucn.\ lonn.i inorilTe in Hortn7.a in queliiiiecndio,
che bruci la maggior parte della Citci con forft 4ue nislaluiomif , eche foife
poi il fno corpo in LombiMm t#ftsferio,e fepol- tornei Miafterio d S.Henedetto
, ch' 1 2.migHa lunghi da Mailtioua .'Crederei io eh ella in Manton.i nioriffe,
e folTeper fiio ordine in S.lknedcrto trasferita > e fepoJta > per opera
di A nfelmo > pcrfna di gran fantit ; & autor di quel iVlo- afteki.
Percoch'egli ri fprfe della Conte(!aMatilde hauca fatto edificar qi) e ri-
AflUimo Ar iMtti^qpe pnpTQltigleii , ch'In hrm di Moncd ft^XbKirr>~6 1^
A]lllRK ^tkiSSb m U9 di conturbi >KHffisalcunifibri di mcditatiortl, perche
Iddio fi fece huo- Gomurbia . raDidel lIberoarbirrio, delle Yimilitiidini ,
della Croce , diS. GiouanBattfta. Quefli, tempi furono ftnz'alcun dubio felici
ne i qiili fiorirono Sigiberto Mo- fan'KSiri mcQQ^bofltl Hi gran dottrin , e
Bertoardo da Caftiglionc di Brgogna nit IMdElfterite,& il qu d di 17. anni
ii vcft con trenta altri Compagni Monaco nel Monafterio di Cifttllo fotto il
gouerno di Stefano , che v'era il terzo Abbate. E ili in ^rcue per la fua
fantit, e dottrina fatto Abbate di Chiaraiialle il e morendoci di pi del nome di fantita , ci
l-ifci ancora molte "cofe , cJiegl Chriftianamentc fcriffe , e
fpecialmente i commentari; fopra la Cantica, e le confidcrationi della
iX>ntemplMion diuina ad Eugenio Pontefice
& vn b&on numero d'epi ftle, ft^ k inaline vs^iRoinani. che gvuMtiei^^ ScrilftNUiidie
vn'apolo* ^etico,&irennontx:h'egIi nelle k>k*nnitfaceua. Marthiiam Paicale
il qiml nel ConcfHo di Guardaftallo ordin, chcnonfofler pi comeprima
fiaaaa.>Parma,Rhegio, Modm> e Bologna allaChieia di Rauenna ^g* .
t^'ortai1te volte i Prdati di Kvmt UH ^ia RMamt^Ml%>- to. Ritornatone poi il
Pontefice in Roim1i[i d'ale uni Cittadini ptegS lutieflfc voluto in luogo di
Pietro gouernatore della Citt , il quii era morto > crcar'n quell'officio
fuo fucccffore il figli uolo, e perche non volle il Papa aife- tirui, per non
hauer pi che diecianni il fanciullo, ne nac(]^ue canta i^ditioK be , e tumulto
> clMfd Piifcale > perchemiggior fcandolo non hefegui(^ , forzff* to ad V
rcirfi di Roma , perctoche v erano molti)
i quali lin pareua , n piacc- ua, ch vn cos fatto Magiftrato ad vn
fanciullo fi commetteffe . Ma non ^^SSI**'' finorzgiconlapartcnza del Papa il
tumulto. Perche ftando in Albano, & intendendo che Pier Leoiieitoore deOt
^tc in caA tua tr dlia fattt-^ ne contraria conibattuto , e trauagliato con
Tarmi fattfitofto venire dalla AricciaToIoneo
nel noiaud con olle bum gfiafd volando in Roma . Tolo- ; Digitized by
Googl *diPiig|ia, Tene venne con referdtode'Noniimi m Roma , e ricuperd molte
terre, che gl jnimici occupate haucuano, & in Prenefte diede grltt CaloImniVdicnza
gl'Oratori dcinniperatorCaloianni, ch'era ad Alcflio fuopadrc^ imp.dcGit-
nclllmpcrio de Greci fucceffo.fr l'altre cofc, chcoftoro commeffc, fi i . che da fiu parte il Signor loro centra
iSlnciniammaflro. Ma l'Abbate di Farfara, e Tolomeo, che s era no cos male
portad, che non doucua il Papa loro perdonare , andando fuggendo e nafcof ,
finalmente i pricghi de gli ami- ci
communi ingrati.! di Falcale ne ritornarono. RafTctratc quefto modo le cofe della Cbteia e confecma
in Prenefte la Chiefa di Sant'Agapito, in Roma fi ritorn , & hebbegran
copia di popolo incontra,chViclrono per honorrl* Per la qu ii frequenza di
gente in cos fatta indirpofitione ni venne , che conob- Le doucre poco apprcITo
morire. Onde tolti i Snracini della Chiefa, &ni* matoilckfoalEl concordia,
^^h pace, fialmcnte a'vcntVno di Gennaro roor> e f con fiiprcm?i pompa nella
Chiefa di $. GioVianni LAteraiftpoItO'i Tenne il Pontificato diciott'anni , fci
jnefi , e fette giorni , nel qual tempo nelle fuc ordinationi cre cinquanta
Preti , trenn Diaconi , e centoV^cfcoui . Con- ti Quattro coronati, ch'e ra
ftata rouinata in quel tempo, che Roberto Guifcar- do Principe di Salerno
attacc fuoco quella parte della Citt ,
ch' fr Lacera- no, e 1 Campidoglio , come s' neUa vita di Greg.Vn.detto . Cre
quello Pontefice in pi ordinationi sa Cardinali, dkd de'quali fhro- roVclcout,
50. Preti, e trenta Diaconi i Q- fi ponnerannoi nomt di quelli, che fi ion
potuti trouarencgl'amici Archiuij delia Chiefa Romana ^ die furono
J^one..^.AionMC4im9ftPefcouoCard.Ofiiikre* ' i
Lamberto daF agnino Boh^nefe, ycfc^mJOfUet^e^tb^fpSrpyomtO IL
J>tujip,.^^ef-ie Martitta^it^i Fqnirloi
* ..' Conrado .... prete Card,di Santa Pudentiana.jLit,di S,PaJore
C...... prete Card.iit.di San Chrifogoo, T>efiderio .... prete Card.tit.di
Santa Prajfede, "Peodaio prete Card, di San Lorenz^ tn Damafo. Gregorio di
Cecano Romano prete Card.di CardM San LorenKP in Lueiu* Hugo Pi/ano i prete
Card, di Santi dodici j4poJoli. Sa/so de'Conti d*j4nagni,ptete Card.tit.di
S.Stefano tn Celie mftt*f Pietro Pifano^rete Card.tit,di San Cainio^ Sufanns,
Ciouanni Cumenfeyprete Cardtit,di S,Chrifogono, Sigixjfi prete CardJii,di
S^SiJio, Viuixjg prete Card.di San Siluefiro^ Mariino^itui'Bqiiiri^ Amico preU
Card.tit.di S. Nereo fsr Achilleo, Anajafio ,.prete Card, tit, di San Clemeate,
Nicol C onte, .^Romanojpr eie Card.di S.Gio.e Paofoytit.di Pammachio. Vheohaldo
Buccapeco Romano prete Card, tit, d S ani" Anafiajia , che j poi Cele/lino
L Antipapa cantra Papa Honorio, Gherardo ....prete Card.tit.di Sant'Aquila^
Prifca^ul monte Atteniina. Roberto Paueje,prete Card, ti. '.di S ^ J Guidone
.... prete Card, tit. di Santa i albina. yf'ilielmo ....prete Card, di Santa
Sabina sul monte Aftentinfi- ..> prete Card, tit, de" Santi quattro
Coronati, I , | prete Card, tit, di San
Vitale in Veftina. ^ , _,| GioMOnni .... prete Card. tit. di Sant'jEufebto
confejfote, ^ prete Card, tit, di San Chiriaco, ^ jl .... prete Card. tit. di
S. Marcello Papa , e martire, . i , .... prete Card, di San Marco in
Tranfleuere , tit. di San Calijio Papa. De gli altri diciJotto predetti
Cardinali > non fi si n il nome, n;f il titolo - ^. Giulio , . 'Diacono Card. tit. di Sant Adriano, ^ , *
Romano .... Diacon Card, di Santa Maria in Portico, Grifogono .... Diacono
Card, di S. Incoi tn Catcere Tulliano, Greg.,.. Diae. Card, di S. Eujlacho
monaco Abbate di S. Greg, r Andrea, Leone .... Diacono Card, di Santa Maria in
Dominka. f Gregorio Caietano s Diacono Card, di Santa Lucia in S etitfoUo, .
Aldo di Fireniino , Diacono Card, di San Sergio , e Bacco. T heobaldo Romano ,
Diacono Card, di SS. VttOye Mode fio. ^ Odorilo di Sandro , Campano^ Monaco
Cajftnenfe , Diacono Card, dS ani Ag/ita tn Suburra, ^ ^. . ' i Rofcimano , Monaco Caffinenfe , Diacono Card,
di San Gtorgto tn Velaro. Henrico Siciliano yDiacono Card, di SanDheodoro. .
Pietro figliuolo di Pietro Leone , Romano , Diacono Card, di S S. Cofma, e
Damia- no , che f poi creato Antipapa Anacleto , 77. nello fchifma, ., Conte
.... Diacono Card, di S. Maria in Aquiro. Stefano .... Diacono Card, di Santa
Lucia in S ilice , o tn Orfea, Crefcentio .... Diacono Card, di Santa Maria
Nuoua. Hu^o Alatrino ^Diacono Card, di Santa Maria in Vta lata. De gl'altri
quauordici Piaconi Cardiiuli na fi si ne il nome , n il titolo. R } GEr GELASIO
Secondo , chinato prima Gioiianni ,nacqucia Calata di oo-
l>tlilmgtieff^lua]odi Crefcnrio, ^ mfindaTuol'pfihiimi inge- nuamente
s'allciiojc diucnt dotto : e m\ monaftcrio di mte C^iGtio fot-
torAbbateOdrifioperfonadigran lantic apprcfc iprincrpi'i , ^ il tbnd.imcto
della relijgionc Per la qual cofa chiamato da Vrbanq Sccpndo- in K^omi 4opp , '
che la fua vim^ fede fu connrciuta,r icmpre in gran ftima haiiucp alllio- ra
pitiche nnai la fiui^demOir^quando'VrbiQod^^ da^elIi,cHc Ix fattione di
Filiberto Antipapa fegiriuano , fu neiriCola di San Bartolomeo fr due poni i
alTediato, Pcrcioch'eali d:Io con Pier I.ionc mai il Santo Pontefice
abbandon^Di che ricordandoli polci.> Vrbano,qiunioiaxiiiglior flato fi vid
Jdc,pernondimofb^rriingmo,eperlfi4ott^Ba. e. fde 4(v>4>6o>j|Qfipceiv'
.Secretano i c gli diede il cadco di ndiirf^influisMor ^i*"^^ ^ dtg^tZSkio
IHle biella Corte Romana , ch'era per l'ignornzar e negligenza dcpiATati laida*
moit? CQttQto, e giu^ Y^ggcndQ^^
anepct;quei'c]etco2 VtifioBe. ne,per
haucr'egli vn de'Aioi Cardinali antepone ,.ch*cntratooc iiuMboif^cofuoi feguaci
armati nel monafterio JcH>^^(^io,c foczzatc ancor le porte , (htvu per-
donatila quanti canli|i
s'inconuaroiis^.^^cio per iJai|Wil Poqi^i&;e^ iopofejk frm I f flirn^lj ili
mnJtt nlrtjn f? l?g^r. Ol'^^ri variunl :>h*ci:^ tpft inontati iie*lor
miili>ibroru) polRi terragne f
ixhiera di villania , ch'h qiicfto (acro colFcggio fotta nonfoflfc . Il popolo
R omino , che ibffrirenupuotcquefto cos fatc'oJtvag^to coflo pref^rarn,^^ in
cifadi Cincio Frangiane ne corfeic nnacciando f wtijna risina di quelTa
^ami^ia fe collo n laiciauano Gelafio
nclt\/ua Jibcrt,f c^one,che qiicft temerarie fpfi^alm te F.conc, fi rcttaflero i pie del Pontefice
, e chcdcffcrohumlmcnte perdono. Montatone dunque fopra vn caiLiIIo bianco il
Pontefice , fc ne venne perla via. -X facra in T.atcrano,accompagnato doJ
clero,e popolo di Romane vi f folenncni*^ tea! folito incoronato In nuefto BaIdournc>,chWfitbito ftatp^ con
inefli,c eoa lettere animato dal Papa
loftenerc ITmpeto de grinfedcli, fin che in Sorii nuo- uc g^cyti s}i
rijp)i(Uirerojpre( vn Cafkllo chiamato SobaU e lo fortific^pcrche luUcL-
Digitized by Google G; E LAS I O ' IT. i(5t haucffero i noftri,che del
ctinuogiierrcggiau.mo co'Barbari doiie rlcoucrarfi' Ala cffcndoilgarzonctto
Boenido morto ,f il Tuo tutore Tancredi dichiarato TacrcJi Pria jda tutti
Principe d'Antiochia . Il quale offendo dal Re naidouino chiamato pe d'Au con
le gcntijch'haueua in Gieriifalc,ra(rettate,ch'hcbbe le cofc dello ftato
d'An-*^*^"' tiochia , v'and. E veggcndo animato il Rdouer fare fatto
d'armi con ni grofTo cffercito di Turchi,Saracini,t*V: Araldi, ch'erano
qui danno dc'noftri vc- nuli,perche
l'eflercito dc'Chriftiani era picciolojfi for7o di dilTuadcrgliclo,mo- flrando
in quanto pericolo co quefta battaglia le cole dc'Chriftiani poftc n'hau-
lebbe. Ma Kaldouino non volle dai gli orecchie.Onde combatrendo co'l nemico f
vnto > e con eran fatica con alcuni pochi de'fiioi nella Citt di Gicrfalcm
fi ilu . 'rancrcdi per diucrfa via fuggendo in Antiochia fi falu anch'egli .
In- iiipcrbiti per cosi fatta vittoria i Barbari, n'afcefero s'I monte Tabor ,
c tagliati ik pezzi quanti monaci v'erano , fpianarono il monafterio , che
v'era . In qucfto tempo non viOcua Gclafio quieto per cagione dell'Imperatore
Hcnrico, il quale tenutone furibondo in Italiana poncua tutta foiropra,e
moftraua di volere d'ho- ja in bora pafTare fopra Roma , Per la qual cofi il
Pontefice , per fuggire l'im- peto di qucfto ncmiccfi ritir prima in cafa di
Volcamino Cittadino molto po- ttc.Pardogli poi d'clfcr qui poco ricuro,ne mt
co'fuoi fopra due galcrc^ch'- (uggt rano qui
qucft'cfTetto vcnute,e nauig gi per lo Teucre in Oftia,cncndo da i di
Roma per . foldati Germ;ini $ per le riue del fiume (eguito , ^ quali trahcuano delle faet- ^tgu ftato d* W
dtiraltr'armcjcn'efl poteuano.Gito in Oftia, perche il mare era
tcmpofto-"*^*"^"'* *fo , e non lafci'aua nauigare fmont il
Pontefice in terra c ne venne in Ardca
ac- compagnatofcmjrc dal Cardinale Vgonc , ch'era riputatiflimo prelato. Tran-
- quillato in quefto il mare,fe ne ritorn in Oftia ad mDarcarfije ne pafs prima
in Terracina,poi in Gaicta,douc f da i fuoi Cittadini amoreuoliHlmamcte raccol-
j to . Q^i fi ritrouarono fubito Guglielmo Duca di Puglia , Roberto Principe di
Capoua,c Riccardo doli Ada'Aio monaci^ da tutti qiiegraltri , che qui per lo
mcdcfuno rifpetto concorfi etano , aitai ma- fnificamente raccolto. Oii"
montato cauallo con modella anzi,che
Coti iplen^ ida compagnia fi pofc in viaggioicper camino dedic la Chicfa di
S.Ceciiia in Stagello,la Chicfa di S.Silueftro in Tiilano,c la Cfaicfa di
S,Stcfono in Tornaco , notando con alcuni falfi i termini delle Chicrie; G
iunto fnalment>e al monaftcrio di Giugni , qui s'inferm dVna punta, e mori
a'ventinouc di Gennaro , hauendo tenuto vn'anno,c cinque giorni il
PontttctosFt-pieno di fantit,e degno di lo- de per la fua vita/: dottrina. Onde
non mi fi f facilmente crederc,chc colui,chc COSI fantamente,e con tanta
collanza men in tante perturbattoni > e procelle U vita viua bora beato, c gloriofo nel Cielo . Fu
fepolto dentro k porte del con- ucnto di Clngni.Cre quello Pontefice il giorno
della fua incoronationc vn folo Cardinale Diacoj/o,chc f Pietro Rufo , Diacono
Cardinale di S. Maria in Co^ medin.NcI tempo di quello Pontefice vogliono
alcuni , ch'haue/Te principio ]' Templari oi'^^i"^ i foldati Templari , i
quali habitando non molto lungi dal feplcro quando co del SaluatoT
noflro,riceucuano, ^ albergauano i pellegrini, e gl'accompagnaua- oitaciarono.
nopoi,emenauanopertutti quei luoghi facri , perche non folTe fitto loro diiV
piace r 'alcuno . Cufentino loda miiabiimeuce coitoro> e dlla vita e delia
fede .'^ ch'elfi in quei luoghi moftf
aliano. ' C A L I S T O I 1. font: C L X
I V. Creato del iiip.jj primo di Fcbraro. * CALISTO fecondo, chiamato prima
Guidono, f ^orcognone, 4t Arciucfcono di Vienna, e difccndctia dal fanguc de i
Re di Francia. Egli f ftto Pontefice da quelli Cardinali, che nella morte di
Gelafio in Clugni fi ritrouauano . Ma non volle egli mai l'hibito Pontificio
tor- re, fin che hcbbc nouella certa, che anche gli altri Cardinali, che erano
re- flati in Roma ,& in Italia confermato l'haucuano . Certificato adunque
di que- llo , accettato il Pontificato , fe ne venne finalmente in Roma i
douegli vf unto il popolo incontra , facendofi feda , e non folamente con lui
rallegrandofi, ma con la Citt ancor ifteffa di Roma , h qual fperana , che
douelTc coftui eflfcr l'autor della pace , e della quiete di tutti . Et egli
raffettate , ch'hebbe le cofc della Citt pafs in Bcncuento , doue vennero tollo
, per vifitarlo, tutti i baroni di quelle Prouincie, e fpecialmente Giiglielmo
Duca di Puclia,Giordano Duca di Gapoua , Arnolfo Conte di Arriano , e Roberto
Conte di Lauj etello, i qutU crAnofenza alcun dubbio i principali fignori di
quella parte d'Italia , & giura- rono qui al Pontefice fedelt. Hora
CaIifto,che non haueua akroue ranimo.chc : >
aUagiicrradell'Afia,iTcUaqudcfidubita.ijajUrai,che^ucff^^ Digitized by Googli C
A L I S T O I L t6i foftcner le forze dc^B^^ Legati ajlTmperatorc due
Cardin.ili , Umberto Vefcono d'Oftia , c col titolo in S. Stefano neVMontc
Ceho,c Gregorio, che hatieiia iJ titolo di SanfAnpetc. Quefti conclufcrn i2c-
iiolmentc con Hennco le pace,& attaccando nel loro ritorno nella Chicfa di'
Pace fri il?* tcrano vna tauolctta , nella quaJc ouefta pace fcritta era ,
furono cagione, che ne ^ ^^9- y'^'f a ^ m"?>''"^' allegrezza nella
Ciit,che non fi fcntiiia altro per rutto,che farfi fefta.Ma R uggtero tonte di
SiciJia non fece molto andare queftaillegrez^ vnTrin??. pf.oi-rr"'?'''^
Conte Guglielmo affente, fi occup oKv
vn. fiar ^/'"/^I?^^^ P'""P. '^'^'^'^ P^'- ^'^d.ue prender per mo- glie vna figliuola di Akffio
Imperatore di Coftantinopoli , c'V hauea partendo raccomaiandata al Pontefice
la Galabria , e la Puglia.C^lift adunq ue pa tendo ^nTfnVo-'^'^'^^''?'' fc
n'and in Beneuento. Di qui mand .1 Ordinale ^^}r}}X':.:'^^^^^^ ^ Calabria
combattendo h rocca di Rugviero (I r^L^Ln^J r ^^7'"^!'' f perci
forzato ritomarfi in Roma
^ZTnZ.rn'^^^^^^ .perche non era chi gli oftaffe, fi feceageuol- mcntc fignorc
di Calab^^^^^ c di Pugha. Et i quefto modo Guglielmo , Ih'era r lfrirFt^^^
accafamcnto ingannato . fcnza moglie , e fenza'hiro fi ritrou. R niaL T'"
u^r 4^;,Pr'"^'P^4i -^*lerno, in breue fenza heredi mo- 1 .V. f """r
'r^^rn ' '"^^^ 1"^^'^ qucft'auueifirio , fi fece Ile d'- ,f
vnrnnHr^-- E Califto non pi tofto fi vidde fano , che raun in Laterano vn
Concilio di n oiicento Prelati , doue fi conci iife , e deliber chcm'l m-i
rat'e":P/r ^ ch-erano In soda g'e^eg^^^^^^^^ ^f J^'^^e''^".: ^^^^uino
;irdimento, fece fatto d- ma per gita- Irnknr^r^Jrl r '^S^"^^^?' ' S,^
^""o n^"^^nfe vinto! ma fitto ancc^'effo , ^ A li pi incipali
prigione . Per la qua] cofa affrett Calfto il foccor- %\t^'Zfr?n^'' P^^^-^l^f
clel RcBaldouinonnnandafferoancortutti^'^^^i- ^ j- r-'
""^S"""** tanto pia, che ne faceua molta inftanza
Veramondo ^^".^ ^^1?'/ iVenetianld^^^^^^^^ c perfonadigran fantir ,
edottrina. Moffidunque S i^aTro? i'^; ^-rV. llofferina. pofero in ordine
V.^cian.i. Il >^niero, ne leccio gran Itrage, e fcialferolafTedio del Zaffo
. Dop qiiefl Zaffarono fopra Tiro, cheragi ftataalTediata vii tempo , JapSo ,^
bcn^l .rop fi da che non fcnza fangue. Haueuano gi prima patteggiato Vcifttiani
, che fi Veneziani, dcffe loro la met di Tiro , e di Afcalone , fc per opera
loro fi guadagna uan^^ , v^oXl-r^'"'- ^^'.^j' ^ fu?ceffo inai! S^^^^
Sfpo^ir?' Jrn^ rmf M T?o?''r 'r a'Venctiani , che richiamaffero a cafa il loro
Capitano So/o*' dell armata.Il qual cfscdo chiamato obbed: ma in quefto ritorno
tutto pieno di Po^- R hfrhn''''^^'T ''^^> aell' mpcratore Greco
nell'Arcipelago , e n "'"^'^'^^^ n V?.n.rff T'-^^ Scio onde tolfe il
corpo di S. Theodoro mart^re,e lo port * ^n\cnctia, poiSam^ , ^Jetchno, Andro.
Prcfc Modone, c la fortific . Tolfc Google \u c A D II- s^H d 4 4 . Tolfc
flIrVngari TTaguric , e lo fece 1
^^tiani fogffioi'fk ftoft ancor fcco in V incgia vn fflb, s'I qnalc voglino,
ch'il SalUator hftro prefTo Tir iedeflc. HoraBaldouino, eh era (lata fatto
dalli nemici prigione, rilcoCfofi ., . con vn buon danparo fc ne ritorn in Gierufalem t e nt foftcnc per
qualche .V de ih r ouina . Rp ,t.
trouandofi per quello Calido alquanto quieto pr cagione delle cofe cftcmc ; cre
dodici Cardinali , rilece gioite OMef(;,cn erano per l'antichit rouinatc. iii
ci le mura della Cic^^ rcondufie alcune acque dentro c le rocche di Sant hiefa
forticaFf cctmolr ^opi d'oro , e d'argento
moke Chiei 4cna CittU comper molti poderi , c gli dpn Sui Pietro , ^ edific in pjdsur^o la Chic- fi
di San Nicola . Ma perche non ditraCfc ifilto ^ueft felicit ^ e qtiictc l'Antt-
papa Gregorio , chiamato priau bordino o)endo il nome di Pontefice amir tenerii
, distri ,4(^e , egli ftfnid *l fimbhe , Se dato 'd'alcotai tlfAtttilttiii^
Botdino det. g^igiigcon cpntboue Rorrcl-iei ronMi ; ^T'allUDnsiua qUanti
foraAir in Ro- Antipapa era nafluftoim Fttt>d'arni ^ fiilPapa.e
vinfeilnemico,prefe$urt, e pofto Bordino fopravn cahielo^ lifa di i'Aaaupapa.
trionfante , in Roma fi ritorn . Fu Bordino I^fciato in vira : ma conflato nel
monaflerio di Cauc . E Calffto > che non laici , mentre viflTc , di fare
quanto fcppe>e puotc in feruigio di Dio , e deUa Chi iilana Kepublica
hauoido tenuto pinau^i , dicci mef , e fei gtond il PoNiflicttb^iorf
aYredic'dfl>ceinfar% vaco dop lui la fede otto giorni . Cre qucfto Pontefice
m{)It Cardinali in pi ordination:ma fi fanno i nomi folo di fcdici >
dc'quaii iui oao tre Vefcoui j Ri preti , e fette Diaconi ch^ irono.. ^ . , . .. ' Cuilhemo .. . VefcoM
C^tLTftmefllmi . gtdto, . ^VtfconoC ani.
T afe olmo, - *' .*^' ' ' *^ p Gregorio
^,.t9mmi%ft0*tmduSinti dodici ApoflUi . . * / . . Pietro Borgognone ,
compatrioti n di S.BgtlmNQfpr9f$ mdtHiiSJiitUl ' . JuberO',., prete
CardaiUdiSMClemenie-^' * ' ' ' " '
, Vieiro fgUuolo di Pietro Leone komauo , di Discono CatdM* Santi Cofm ,
e Ud^ m0mifMttopreUC^diS, Maria iHTran/kimt,. - Cf^eemo
RomanoMDiamOm^SSJIUtismmt^ftiofriU CmdJi*Smi^ ': ' ' ' iVutro te Marcellino* '
' . . * * Stefano ,Cardjt{aDia(inif0diSJUkrainCof^ ..^w " ' Gregorio ....
t>acqno Card^de' Santi Sergio , hocco > AiruM^^ jt^lio, j , ' yftgelo
.... Diacono Card, di S anta Maria in DomniCM
* Haimerico**^ Diacono Card,diSa$aaAiariaNiHms, .1!. ' ' A N N O T A T I
O N E. * ' " ' PacefiiiPi Nel Papato di CiUftolI.f fatto quella
(fotSniolepacc e concordia fr^, Tlnapcrlo^ c'IPa- uuoc i'iaf pAttt IO capo d
forf dNC}ftaDi PauioUo PiTano nella, vita di papa CaU/to li. |c altri molti , '
. H O N O R I O I U P O N T. CL X V, Ci:catocondo i canom procederei bench'-
egli , cheer artiito, e malitiolblodicelTe j per altro fiiiccioc, per potere in
quel m-zo difporre gl'animi di coloro,ch haucuano far l'clcttionc , pa che foflT^ creato
Lamberto Poucfice.Percioche il popolo haurebbe voluto>(c ncmoftra- iia
grande anfitt:i)il Cardinale di S. Stefano . Il che moftraua Leone Frangipane
di voler am:h'egli,per ooter con ogni artificio poffibile i;g.innare turti,e
ncKuo volere recarH,Akuni Cardinali , che dell'arte, dell intcntione di Leone
s'aiuiidr dero , perche noi gli riufcirte il difcgno fi volf;ro .\ l'cobaldo
Cardinale di S. . Anafuru,e creatolo Po-irefice lo chianvirono Clemente. AH
hora Leoc non pa- rendo- ' I Google c Mifli9 de firn/liti, Mommi , ZHmm GML*
mtffNi MsCifiidtiSr. I^Jcono Card, neUa
DtaconU d T^m Hwo, Diacono Csrd. di S, T heodoro, V MmftroQMoCMlanoydiCittddi DUicm
Cri, di Diacono Card, di S.... Alarlo:** Diacono Card, nes diaccmn di Theodoro^
* Fiotto ^*Dim$mCird, di ' ^.DiKOHoCard, nella dtocoma d ,.Diacono Card, nella
diaconiai S*' "' ... ' Matteo,,, Diacono Card,di S (feoendo Hnoro ben
rettoti PonrHtcM cinque sa 9 cine meli , vn gor* un moit t'U&di Fcb.f da
tutti pianto , c nella Chiefa d S e nepittule h fnri^ efttmicodii flia di
Kabdtio Guifcardoera nmiictu . Si Hnrouaua Ruggiero accompagniti Porofiee San
Germano, egli and con tanto impeto , c sform il Papa fopra, (^he lo cac-
eioiKcoCar. ci di quel luogo,! afledi poi in Gallticio , doue Kuggier f era
ritirato. In qiie^ dioali 1 cb* fto vcndo Guglielmo Duca di Calabria cgrob
efferCftiVkttacc in battaglia* 1 c vincendo , liber dalll'aiTcdio fuo pnre e ftce prigione il Papa con tutti quei
Cardinalijch'crano c lui nel c.1po.Mapoco apprtffo Ruggiefoc marauiglio'- ia
rnodcftia liber il Papa , & i Cardinali . Il perche poi quanto egli volle ,
di! i^apA ottenne fuor chciJ titolo del regno , che e coh gran prcmij^c con
prasiclfc 'i^^gnaitt dV)0Mdemlin queftkroiezo Pie^ mo cittadino Romano , f per
mezo di alcuni ribald i creato Antipapa > enoiii'- nato Anacleto . Uqu^
Pp^^^ facco le Chiefe di Roma , toltone
foria que'tc- hootfohf ioriyche vi erano, e manmamente da S.Pietro^
donde rub vi\crociflfo d'oro,c tante corone , iche appefe quiui crano,ne annid
tafnto danaio d^ne traflc age- ^^il Cfaie^ .tiolitienteruboiiiaQaoli
quiti:a||doloficraiK'bR ctcatoRd'- haueano fauorito lnnoccntio, e per tiramcs
della Aia parte pi facilmente Rug- ntedoe le giero , lo cre Re d' amcnJuc k
Sicilie . Innocentio celebr in Chiaramonte vii Sicilie dall', .concilio >
nel quale dann Pietro Antipapa con lutti i iibguaci rtioi.Poi fcnc 2ndo Amitv^
inOrHiisdoucvUtdilRFilippo,dalquUmc56iiiSlh^ Hcciiwo- h palTatone poi in Ciarcs
, hebbe per camino Hcnrico R d'Anglia incontra, e I ci- ... Torto con mo!te
ragioni doiicr pender contra i Saracini
l'armi . Piegando poi . lo*" nella Lothoringia ritrou in Leodio Lotario,
ch'era ali'hora ftato da i Ciermani creaca^,en'hbbem1'T ditPiift. ch'era gi
morto Henrico,ncoron deirim|).Lotar0|il qual poi fubito fc ne ri- torn in
Gcrmania.ptr frcn ire i T-nitici,chc s'erano Icuati siu II Papa celebro in Pifa
vn concilio per lo ben di S. Chiefa, & i difenfione della fede Cattolica ,
e vj eondanndinuoiio l'Antipapa Anacleto.II quale if^qutio tempo col fauorft
aiuto di Kiiggeroi d'altri fattiofi, e cattiui fi lott di iMotfoncra il
Pontefice. Lothario Im II perche t-otariohauendo domati i Leutici, ne ritorn
con elterctovn'al tra II, (otoaia^ volti in Italia , i Pifariicaiiarono nel
mcdefimo tempo vlia potcntifTm'arniati jrf'pfloa ^" l^^p*. fJnde f , &
in Roma la parte contraria, e feditto , uof 1 f ap jjppj ^.fla^ e r uggiero
talmente, & intem & iinnarc trauagliato , chelafciando
'^i9l|k>^aucit in terna ferma , fii n:b|iaiieTomto ritirarfimSicilta 'Giouatw Imperatore di
Coftantinopoli, ch'cn nemico di Ruggiero, quando aueftatajr t, '. ta vittoria
vtU mand tofto iii4piAmbafciatori
Lotario, rall^jndofi tU or r >
cpsi ben fvtia^coii qjjcfto communc nemico l'hauelfev Fra quefi^aUmnilciatort .
cta.vn Filofofo , il qul volendo per via di diljputc mollfar che dubit , che
partito TTmpeittMre non ritomaffe di nuovo ltgg*ro * fj-liilffAi ipri i
luoghi.chc fono in Terra Ferma , cre Duca di Puglia Rainobc , fl diPugHa era vn
conte di Lothario, de era con alquante genti rcftato qucft'cflfetto in Iti' di eoi Paca .
lia.EfUndo poi l'Antipapa mortQ,e fepolto fecretamente da i fuDt^pfflrchocrjf*, V . *ncpt i fuoi CardiiU)iclla.diac}t^. di Cali/lo
, che f poi Vefcouo card^abinenf,. ....prete card.tit.diS , * ''baldo Lucchtfe Tofcana,di Diacono
card.di S. Maria in 'via Lata, fatto prete card, tit.di S.Praffedeypoi Vefcouo
card. Jfiienfe^ jinalmentc. Papa Lucia III, prete card.tit.di S Rainero prete
card. tit.di San Aquila , e Prifca. Tomafo.....preie card.tit.di S. Virale
tii.diS. Vefiina, Roberto Pi/ano prete card.tit. di S,.,.. Othone
Momano,Oiacono card.di S.Gioroio inVelabro,. Diacono card.di S.... Guido
....Diacono card.di Santi Cofmaye Damiano Guido Rom.inOjOi^coftOcard, di S.
Adriano. oetio RomatiOyDiacono card.di Santi Vito^ Modefo. Vbaldo
Lttchsfe^ofcanofiacono card.di S an Maria in via Lata, poi prete card.tit, . di
S.PraJc'de. FaJ..... Diacono card.di S. Maria in Cofmedith. . ...Diacono
c^rd.di S..,. Grifogono....Diacono card.di S. Maria in Portico . G her ardo...
.Diacono card, di S. Maria in Dominica, Otiauiano,^o:n.t7io Diacono card.di
S\Nicol in carcere TtUltano, chef poi Aniip'i- paVitoy- ini. Diacono :ar.i. d
S. Guido RomanOyDacono card.di S ..... Gregorio Romano , di Tranfeuerc , iipote
di Papa Innocento IL Diacono card, di S. Angelo, Google CELESTINO ^. 7J
CELESTINO II. PONT. CLXVIL CREATO del I a'ij.diSctcembre. CELERINO H. chiomato
prima Gntdooe enatoiiiToicaiiatn Citd dF
CiftcIIO)Chc vopliono) che fede chlamita da ^rantichi Tifcrao eiTcndo Cardinale
di S. Marco, f per vn generale fcntimcnto di nrtt ih luogo d - Innocencio
creato Ptcficc. f in quel
tpQjCh'dTendomor^^il IC Baldouino in Soria, Falcone Conte d'Angioia,e cener i
Baldouino, prgit il rcgn Gero- pulcone R& folimiranojc col valore d due
ilioi Bguuoli ga^Itardamctc vn tpo Io difilc.Pcr- di Gicrufit6 cicche cffcndo
venuti correre su quel di Antiochia i
Turchi,chencl glfo del JccedcW muc di PeiTia habtauano n folamctc Fulcqne li
vinfe, e ruppe, anche ne cagli da tre mila
pezzi , & altrettanti ne f pr[ioni . MofTo dal aifpiacere di quefU
rotta A laf Torco con vn'aiiin> 9 cliebDc m Babilonia pafs fopra EdelTa Citt ^ della AUfopotamia,e
chiamata Ar^th da gli Hcbrei, la quale haueua gi Baldo- da'BadN^ uino hauiirn
d:. Cottifrcdo,il fratello-Ef prefaquefta Citt,e Taccheggiata cru- delmtc
da'barbari^chc fecero tutti anelli morirc>chenon vqlfero nccare la fede '
inentrc che troppo frettolofo,&: incauto gV fopra, cadendogli il cauallo
fotto mod E li fuccotc nel regno E^*
douino il figliuolo che f il terzo di quedonomei Cre n u fio Pontefice in -vna
ordinatione folaqmsn9tdCmdMUJkU4e^M^ iijurono preti y e feiie Diaconi yche
furono. Giem';^prete Card, co'l tiu di Ssh Aiarco, Guido ... prete Card,
diS4mLmm$iJ>mi$^^ ... prete Card, iti, diS, hlicolo ... Card, tt, di S.
Chriaco. Manfredo ... Card, tit, di Santa Sahino, ,*,pnu CarL tit,diS. Arlerto
...prete Card, ih, di S ant* Anajtajta, Pietro . .. Diacono Card.
diSmtsAimuimFortko ^ Diacono Card di S*,m m^ViacoMCani.diS^ Ciouanni
^.DiaconoCmd.miUaliUs9mMiSm^Ainni* Diacono Card, di S,,.. Diacono Card, neffa
Diaconia di J**.** jljaldo^ Diacono Card, nella DiKonU di Stm'^tfiieiio, ^ ^.
. S MoJl Digitized by Google 274 t- V
rC T O II. MdT! ancor CcIcfliiTo nel quinto mcfc del fuoPaparo gl'otto di Marzo, e Fd fd 1 aerano
f3oltix.,TO fa Vna^ in tutto ti fuo Pontificato f li Pap4 . * h*ii|^ch3iiM^ pcA
brattici dd tonpo^h - X V C I O IL PONT. C L X VI l L Crcatodcl a* t. di Mato .
L\' C I O Secondo Bologncf? , e figli ao!o*d*AII)crto,prcfe in quel temp il
Pontificato , che venne in Italia li nuoua della rouint di EdfiOk . Que- fn c
c] nella Cttny ndh quale , come nella Sacra Scrittura fi legge , mand Tobia ii
figliuolo Gabclo/c la r m]c fa d^Thadco
Apoftolo conucrtita alla fede di ChriAo , c nella quaVadorna delle reliquie di
S.Toniarutien quello A- * banro
clieicriiiendo ti Saluacor noflro > meri t d'hauerne -per le marfi d!
lui ' r^fta* QuatdoBcimfdo Abbate di Chiarauallc , e perfona di ppin fintitil^
dottrina intefc quefta -perdita , e ftraf^e de'noftri , tolic imprcfa , cT
animare , & dTortarc per lo bene AeliaircMgiQne Chri luana con lacfu , c
con lettere tutti i Prncipi deirOccidente peiflw patiidcircrportitr^ i Gradini
kCrocc.ll che c6 Corrado^ fji effetto caldamente eSfequ). Ptrioiflie Corrado
Sudilo, ch'era dop Lothatio wlrop^fiuj cIcrto R de'Romant,fi fece fcritfcrein
qricfta militia diOhrifto. Mentre ch fi fa nella Fracia,*: nella Germania
apparecchio per paflarc in Soria,Ruggiero , \ che vedeua i Pontefici ajtrouc
volti , le ne ritoiuo potente in I tali a , c vi rictipe- ^. l in
breii,(]iianto gi perduto vi haHea^fenza chi ritrouar gl'oftafl^RiBr h qml cofa
accrcfciuto d'animo > e di forze , pafs con vn';irmaia in Africa , e ne traua-
cit inmodo il R di Tunifi,chc lo sforz
chiedere In p cce darli per haucrla, il tributo ogaiino,ii qual tributo
per jcanni continui l pa^. Hora haucndo -Corride fctvo
miToelTercitoailittomimsche volont riamente prefero con lui la Croce,tiepalso
in CoAantiiiopoli , cfTcndo conpricghi, e con promeflc JjJJJlJ^ -di Emanuele
Impcratoj-e de 'Greci quafi sforzato, pais tofo in Iconio , doue li promctteua
colui doucr^mad^r \xttouagIie, e quanto faceua dibifogno aircffer-
dtaaifedi>c1>attagfianchcicrameiire vn tempo quclaCitt>ch'e naturalm-
tCjC per induflria humana era molto forte . Ma hauendo qtidflmperatore fcele-
rato Catto mifchiare con la farina il ^fCo, f cagione, che mangiando i noftri
di qiicfto pAnc,ne mcrilfero in breue tati,chc fcnza potere cofa di buono
farc,ftiro no sforzati rttomarfi nella
Thracia adictro. Hebbt ben quefta imprci tato di buono che'l R Rtfdouno rprcfo
ammoieamarco,che nera fui contado di Gieruralcm venuto h far danni, che poco
manc , che non enrraf- fcro I nortri co ncmici,chc fitggmano^dcntro Damafco. Ma
ritorniamo .\ Lucio /^A""**!;
''^"i"'' V" "J^'^^" f^* Euge- to Abbate di
Snnt'Anaftaeio, fu ndla Chicfa di S. Cdrio creato Pon- Jj?'*/' tcficc .
Pcrcioche non efiendo i Cardinali d'accordo ncUa creatine d'vn oo di Romi di
Ioro,mon dillo Spirito fantoelcffero Eugcnio^che conofccuano cllerc perfo- i
Romim, S % ndfan> Digitized by Google 17^ n V G E N I O I I T.
y^'**"nachc compamcro nd mar loro coniolnta galere, interrotto qucdo
difegno non ti haiieflcro. J[J**Jjj|JJJ"Nauigadunqiic Ruggiero per volontl
di Dio nelle marine delrAiia. Era in CIO ,R.i c disfomiti,e fenzaguaraia
hfciatili . Hora haucndo Ruggiero la ' iciato Lodouico di Francia nel Zab,pa(s
fopra Colantinopoli^e st gl'occhi d' Emanuele pofc i borghi della Citt in
rouina,e pafs vittoriofo tanto oltre d^*il alagio iftelTo dell'Imperatore
combatt , e colle di Tua mano nel giardino regio poma. Ma ritornandone poi
tuttoifpcnfierato in Sicilia, s'incontr con l'ar- mata Venetiapa , che bene
inllrutta , & m punto veniua , c combattendoui per- ,^ ; dd venti galere
djelle ibe , & con gran fatica fuggendo fi ilud In quefto vniti^ infieme le gcntWoro
Corrado,Lodouico, e Baldbuiflo i pacarono con ogni sfor* 20 fopra Damafco , la
qual Citt f dalli ferui di Abram edificata in luogo npcr- ^ 10^ naturalmente
arido>ma fatto con artifcio fecondo
percioch'ersendoui per ' iequedq^tiibtterranei portata ran copia d'ac ci
ch*efanodem|A Ma perfuafione d'vn certo
Aflrto ,al qulc haucua il R anranadi^ BaldoutnogrilN|(lh*asferironoinofri da
ciucila parte all'altra oppofta della i^Roeiiel ^^^'^ campo, dicendo
coftuipoterfi meglio laCitri battagliare da quell'altra jo. DanSU
parte>ch*cr3 mcafone. Non furonopi tofto partici i noftn,ch'occup.irono glT
a6cdnta da mimici tofto oucila linguctra di terra , e s la fortificarcelo , che
vietauano a'no Ckriftkuii . ^ Ari l'acqua , cie vettonagtie . Vergendoli
adunque tnuti , e mrr di lame e di lte ,
finalmente non fcnza gran confufione , & vergogna lafciamno i noftri JJJjj,
^ ^'jj, l'addio , & ne rrtomaromj BaWotitno in Gieriifalem , Lodouico, .JV:
Corrado ira M dallW- Buropa>nel mille centocinquantadue,conpcrdita di vngran
numero di foldati ^di IXuiui che Mr vari cafijperirono. In ^uefto cn Eugenio
venuto in Roma,animat i chV mi hebbe^ chiamaci aQTnprea di okre mare i tede]i,e
v era ftato con gt an bcnciio^
F!SiP*^'^"'^?'*^P^P*"f*^"'"^' '^Sli ricuper Tcrracina,
.^czza, Norba ,ch Rr>c- nalcnne Cu ca di FumocK , ch'erano ftatc da varij
tiranni occupate . Et cfsendofi poi ririr,;rc> |f^(ittcii.
inT^totipcrncrevA^pocoappre^ vi mor gi otto di L'iglio>haa^:i.l > otto
Digitized by Google E V GENIO III 277 anni > quattro mcfi , c venti giorni
gouernata h Chici , c f con mofta pompa portato in Roma , e fepolto in San
Pietro , c per fiio ordine , & Tue
fpcfe f n- concio I f rifatto il
plortico di S. Maria Maggiore , come dal titolo, ch'iuih legge , il pii
conofcere . Cre quejo Pontefici in fi 'vote 'ventitre Cardinali > due
dc'quaii fkfOM Vefcoui^ yndici Meli , cir diect Di.tconi > che furane. Hu^o
. . Vefcouo Card. OJienfe , e primo di Felelri, Ft4 incoio di Malue/chiria,
IngUfe , Monaco , c^r AM>att di Ruff ^tfpNfffh Vt- Unxfi , dell'Ordine
Cijietcienfe ,VefcokO Card. Albano. Giordano Orjtne , prete Card. tit. de'
Santi Gabinio , e Sufanna. > ,
Ottauiano Romano , di Diacono Card, di S* Nicolo in CAfcere prete Card tiu diS*
Cecilia , che f poi yfmipapa fattore IK
> ( j1Jaldo...ptete Card. .i*. di Sani Aquilane Prifca, Rolando
Pamparo Sene/e pre.e Card. lii. di San Adarca , ee f^ poi Pap4 Jtt^ fa?idr.J2I.
Corrado prete Card, tit, di S. Stefano in Celio monte ' / \ Giou^^nni P aparo
Romano ^prete Card, di S,Lorenzj^ in Damer. \ Gfou.'Uni Conte d'Anagni prete
Card, iit, di S^n Giouanni , e Paolo ^ : ,
Cinihio ..Prete Card. tit. di S, Lorenz^ in ^^**^!na. .: H^nrico Pifano prete Card. fit. de'Sanit
Nereo , :ir ArchiUc, \ Giouanni di More .... prete Card. tii. de'Santi SitneJ 0
, e /Aarlino. , GuidoPiJano , prete Card. ti:. Hi S.Chrifogono. , ^ . .-^ ^ ^
Rolando P aparo Senefe , Diacono Card, de Santi Cojma , e Damiano ^ indi ^ett
Card, di S. Marce. .... Diacono Card, di S,. -. - Diacono Card, di Santi Sergio
, e Bacco. ' ' j He^ardo ,. DiaconQ Card. diS, Maria in uia Lata, Hiltprando
CraJ^o fiolognefe iacono C.^rd. di S. h ujlacbio. Macjlro Otone da Ere (da ,
Diacono Card, di S. Nicol in carcere Tulliano, li er nardo .... Diacono Card,
di Santi Cofma , e Damiano, Raimondo .... Diacono Card, di S. Maria in
"via Lata. ' Si,,,, Monaco tc^-r Abbate nel Monaferio Sublacenfe y Diacono
Cafd.di Santa Maria in Dom in icjt. Guido da Crema ... Diacono Cafd, indi prete
Card, tit. d S. Calijio, . . ANASTAGIO IV. PONT. CLXX. CREATO ddiiji.a'io.dil
uglio. . 1 ANASTAGIO IV. Romano , figliuolo di Benedetto , & Abbrv- tfi di
Ssm Ruffo di Vditrc fu cfCcndo Ordinile aieato Pontefice inr S 5 qud A !>. H
f A N O V n uel tcrail; cteiUfeaib^ a! Sjb9ffn , ritornando d^rmpvtL df-Giemft:
Ifcm , mori yC IifuccrffcSantio il figUuoio nel Regi , 9 ^h'ItianftStvoC , . .
appreffo ncIJxgiiern , ch'cgK perla f dt Ghriftafcc irtt AVBfei l^Bb'Fc^d^ sH^vtZii na*lo^iio-f'atellofucccffoi c .
Horihamito AnaftagioiJ Papato , "dno vn bc^ Sn dS? ^"? ^ rtcchtmmo calice alU Chicfa di Liircrano ,
& in breyc tempo edifico Mumow nxicl palagio ^reflb S. Maria Rotonda.. Egli
hanea amforifr tetmo di faf molt altre cole SI alla dignit d^WreW^a pparrcncnti
^ con>c bcr^omamcrrto eUa Gttt4* mah vita brcue gliela Untcrroppe .
K^ccaidodi S.VTrtbi^ illuftr il fuotcmpcnel qual coftiii viircipcrcioche in
RiccardoccccflHtC dt^or.c fcrif- fegraucmcntcmolircfift, e
friraItrc^nHbrodeTrinff .uci Fece anche mplci ftrmoBi-M popolo non mcn
dotriicllVlcganti. In qucfto tcjnpo qnafi towa^oio pa fenti gran fame
Ainfta^^io non rcft m:\i di dir in tccreto, e palefe i po- u^j^lior tirano.. Ma egli mor a diie di
Dccetnb. tenuto, ch'hebbc la d'gnit VtamienvnliifiQ,*(fiiatTfo mefi , e
ventiquattro giorni , e iu in vna tomba di porfido denti o S. G loiianni in
I;atcrano Tepoko 4 Kcl Alo tenmo TdgNRO tfco* ni, che facefrcGratianoil
decreto, Pivn^otombrdO^hlirD^elfeSeflteilze, e. Pietro
Comeftorcl'hTftoriaccclefaftca. Cre quefto Pontefice otto Cardinali>no
de'qiuli fu Vcfcour^, quattro preti, tre Diaconi ,ejjon fi sniInQme>niI
titolo dalainidiloro,folo fi , thcl
Hnmofu Ve&qoSabininft; A D RuI A NO I V. PONT. C L X.X.fc,
CccatodelTi44^a5.diDccaQbr& ADRIANO IV. Ingkfe f da Eugenio creato Vefcouo
d'Albano , e. Gaidinale , pirchclTendo ftato mondato 'i prcdkare in Noruegia ,
luiiM^ recata qoella Pcoilincta alla Rd| Chrift*^ . Morr poi
Analbgo/fiXAd'fineicrestcolNMttfice
& dfCtto tentato da i Romani alle volte con prieght , alle voke con
mtnaccic , ch'haiicffe voluto riiafciaro
i Confoli liberaAcnt ii-goiMrno della Ctx^ coftantillitiamente loro lo
neg. perche il clero facea iftanza >.
di'egli andalfe in Laterano conicrarfi .
ftettefaldo ancora , e dfc non vokre pnihna andirui , ch'Arnoldo da Brefci
hereticot*^ir il qu.vl'cra prinu ftato conottuiato da Ea;yenio,non fi vfcilTe
di Ro- ma . Di che fdcgnito il popolo nflTaltariMio su la via fiera il
Cardinale di Santa Pudentiaiu , ch'andaua al Papa c li diedero due ferite . Si fdegn' forte di
qteft*tto Adriano-* e. n'iUcommiliit. H popok^
u' valle aflol- uerlo mai , fin chrnon fi\ Arnoldo cacciato d:^a GUta ,
Se i C6i)lblt lafciaro no il magiftrato
, c rcft libero al Pontefice il gouemo di Roma . Trt qiieftfv iap^ufiUliaoiiU
diSiii^^h^^ Ruggiero iiicccilb > occup ilb(^j||> Digitized by Gou^l
ADRIANO IV. - l'T^ \ Ecnciicht , & in campagna di Roma Cpperano,e Bauco
terre della Chicfo.Il ^ perche fdcgnato il Papa , fcommiinic gcaucmcotc quel R
,&aroJiicttcdal giuramento fuoi
vaffalli , perche pifAciImcnte ribellare fi potcrcro-Era Ibto (ucdc Rug m
qucfto tempo Federigo Sueuo creato Imperatore, il quale fc ne venne con gicro
al p*- vn'efifcrcitoin J-ombardia. ntalfediata Tortona , che rtcaickraua
all'impc- drc.cmuouc rio , in capo di certo tempo la prefe l'orza . E tofto poi con marauigliofi cele-
6"^" '^''^ f n drizz alla
volta di Roma . Jl Papa , che fi ritrouaua ali'hora in Viterbo , ScnoSuc per
douerc tenere falde ncJladiuotione di Santa Chiefa le terre circoftanti , vi-
uolmp.paff* Iitd'Oniieto , e ciuit cafcHana . L conofcendofi inferiore
aircflcrcito, che Fc- con cfscrcit derigcr^ef^ua (^co, tent per mczode'fuoi
Legati la pace . thauata,gli vfci Lorobat. mcontr s quel di Satri .
[.'Imperatore tofto , che Io viddc , fmont da canal- io , e come vero Vicario
di Chrffto Io faiut . Venutine poi in Roma di compa- *^ * gnia , mentre , che'l
Papa dentro la Chiefa di S.Pictro ornaua Federico della co- e-jerico ronadeirrmpcrio,ft^ndo le porte della att
chiufc, perche tumulto akuno coronato Im ira I Romani , & i Germani non
nafcclTc, venne per il lonte di Sant'Angelo la pcr.iu Rem plebe Romana armata
fopra i Germani , e n'ammazz in Vaticano molti . Vfc Pap. a quefto tumulto
l'Impcr. e fatto entrar roftoTclTcrciro , che ne'prati di Nerone Tomulto na
accampato cra,fece ritirare i Romani
dietrcoccidendonc, c faceidone prigio- Vu cofon
nimolti.FmalmentepIacatoaipric^hi del Papa ITmp. lafci i tattiui liberi
noncdiFcde Vt. Volendo poi.aC'vianza anda rhc mLarcrano di compagnia, e non potendo
"co. feflra pericolo di tirmulto farlo , perche vcdeuano il popolo in arme
, fcnanda- ^ rono alla Maglvana, equi pAffato il nume per la Sabina , e per il
Ponte Fucano tpoT^ironp in Lateraoo ,c l'ordine della folennit fcguirono ,
& cffctruarono . n quefto mezo il popolo di Tiuoli venne da fe ftcfTo h
darfi in potere di Federico . Il quale come mtcfe clTcre quella Citt della
Chiefa , nel medcHmo punto ad A- drianolarcfcenonlraoltoappreffopoinella Aia
Germania fi ritorn. Il Pa- pa 1 pncgh de
t Baronixtla Puglia pafs a Bencncnto , e con la prcfcnza fua fola ncupc! o da
Guglielmo la maggior parte del Regno . In nuefto venne per barca prin^i m
Ancona ,poi pei wra in Keneucnto Paleologo nobilifTmo die- aiSSo. co,^:
AmbarciatoredelfuoTmperatoi-cLmanuelcedondapartc- delfuo Si- re ddl'imp. gnorc
al Papa cinque mila libre d'oro,e gli offerfe ancora di duer h fuc fpcfcj ^^o
cacciare Guglielmo d'Italia, fe li daua per quefto tre Citt maritimc in Puglia
. P*' X^uando Guglielmo hebbc di ci nouella fi sforz di mouere il Papa pi\5i,c
lipromcllcdidaiicrnonfolamenfereftituirli quanto hauea alla Chietf tolto : r
^^"^ora^lt'ccofc, edir^^ Romani ribelli di Santa Chiefa, fegh daua il
titolo di Rcd'ammcnduele Sicilie . Il Papa non puot ci lare , perche alcuni
Cardinali vi repugnarono . Per la oual cola rifolutofi Gu- Guglielmo glielmo ,
entro con mal'animo nella Puglia co'l fuo eCrercito,c la pofe d'ogni par-
P'*^'?. ^l5rl^'!T,;^^^"?'''-V^^'' PS^ ^T:' i ^l'^^'^^'^ i ^^"glicn ,
ch'erano i^rcffo X Brindifi accampati VI fece battagl,a,c li vinO: . Onde tofto
la Puglia , e Terra di f aja'duhii Otranto fc gh arrefe. Sdegnato i7 Papa
co'Cardinali.perche opprcffi fi foffero .1- ra^R dd. P'" 'J'a ^c'^ ^oKc Guglielmo in grafia ,
e li diede il titolo del A if "1 ^ ^' auc Sicilictattofi prima giurare di
non douer far cofa, che la Chic- ' fa Rom. offcndefre .E ralTettatc fuo modo le cofr, fenand in Oniieto,e f il
primo Pont.chc qucfta Citt habitalte, & ornafre.FffcmU)ncpoi
ad"nftanza de' . Romani ritornato w RomaA' effendo trauagliato da'Corifoluch'oani
sforzo fa ceuano,per npunere Ja Citt in libert,fe n aSd i Ari8nanXu^poco
a^^^^^^^^ fo mori il primo di Settembre,e f nel quarto anno,e de^limo mefe.el A
oK- ena pfeffo allTo^^ '''-''''^ ^'^'^'^^^ "-^ ^ - ItelJa Drefto al la^o
di S. ChriAina , e fece quafi inefpugnabile Radicofano ,^h' frrfflc yefcouoCard,Alajto . mithr^ndc CraJSo ol^m^fe
* di Diseono Ctrd. T* Buftschio sfatto frtU Cod, di , S4niti Apojioii . /
Bundi dt Diacono Cmdd^SiduftofMiofiteU Cmd4UMS*Citfgono BJq Inglefe , diD%4itmiCmdLS4amC^pmA% t Dumim
^foffiU Cmd* d S, Pudentiana . ' '
; Verto, prete Cardntuii Santi
^uila^ePrifca, '
fjo^prmCardMhdiSj^memiertffaiim. C ioitan fi f prete MCfrd,tit*di
Ss-^nnjrjia . . Alberto di Mona , da BenemmtQ^pett CmdJiudiS, loMrtmffid Imcum
| tbojn poi PapaQrtPOirio Vili. ' . ' " J ' ' * ' * . ,
Gt^Uolimou^ft^fimdMSMtfvhtrimvImaMMmd^. ' i , Cutdo da Crema ,prHiC^
diyS.MuUikTffittim ttUJiClido^eiShlh^ Card.;it.diS ' " ' ' \ Aitrio,
Diacono Card.diS, Adriano^ ) .'.. lArdichPetfoltella Milane/e
iViarotioCmddiif.T'ootin 9'. ) 1. * ,
Jionifacio ..^ Diacono Card.di Sr.ofma.ye 2>^mIM, ' - , V - * ' ' * '
' .^ Cln nfo Komano Diacono C/ird.di .^ .^drii^no m . . ' '
; Pietro. ..Diacof^o Card, di S. J'-NfacHo, ^ * ; . * ^ Qioui-nni
JiHT^'io Napoliano i Diacono Card,di S.Aiariim'PtnSed. " - > .
re9mo.m,DKonCarddiS.. ' . yniMimoCitidiM,i ALESSANDRO HI. PONT. CLXXIL Creatodei
ii;^va*;.diSeuciubrc Digitized by Coogic
"ALESSANDRO li 18 ^ mano, e Cardinale di S. Clemente , il quale chiamarono
Vittore. Il perche Jjju* nacque fcifiiia . AU'hora dubitando Aleffandro , che
quelle rnoti non andaf Jcitma 14. ftit>ibiiercliiotniti conia roufnadclla
Chidav mand i fuof Legati alllmp. neib uom. Federcotcheteneaaill'hora affediata
Cremdnaj e loprcgoriconofcerequeleaU&remie. Quando Aleffandro qucfta
nrpolti intefeffen'tlkKlilo in Anagnii&Ottauiano occup Segna.Sdepnato
Federigo, ch'il Papa non hauelTc obbedtro,mand due Vcfcoui ad AleiTrindro con
ordi.ic , Fedeiieoln- che Cardinale , e non Pontefice chiamando lo citaflTcro
al Concilio . Aleffandro p.iao^cel* ributt^ cacci via qucfti Vcfcoui , i qua!!
tofto fc n'andarono rftrpaare Otto- , ]
ffliK) in &gna, e lo menarono con elfo loro in Pauia, perche haueflc
rimpera- j tore hauuto chi ad Aleffandro opporre . Federigo raunnto vn
Conclio,confcr- .t. . l m Ponrcfi ce (>ttauiano,c adoratolo con le
ceremoniefoiitc Io men lopra vn \ l)iancocaualloperlaCittdiPauia. Moffo
Aleffandro da quefta ingiuria, chfe^*^.'- gfiffi faccua , sfattili prima bench
indamo, ammonire ; ifccmmunicOttaui* lio,eFeche Tira- \ttn{^ cino fratello del
Soldano.c R de i Saracini hiucua occupata i tr.idfmcnro.Hora i Bal^ I gii
Alcisandrini , che non porcuano pi al lungo afscdio folfn'rc , c dUrro canro IH
(ri, non haurebbono voluto diuenrarc i
Chrirtiani fuggati , fi diedero con qu;;ft-i d'Etitco aflc ' ConcUcione in
potcrcd* A Imerico^ che cacciato i riranno Tincino,tn potere del ^^HaI a
^okUnolor Sij?norc li defse . Hauuto adunque Almerico vn gran danart dal Sol-
Ai Gierala* dano, qucfta Citt^ fi rel . Intefo poi, che coftui con fraude
andaiu, eli manda- lem.cprc&t ua il danaro in lungo pafsandogli lopra
l'ascdio dentro la Citt del Cairo. Li^**'**.*^ \qiiefto Federigo inltsUia
facchcggi Toifonyflpiald Mflano,donde credo,ch'al. Q(^,o;: U'hora Ridolfo ArctfiefcoiK^di
Colonia! corpi de*Magt nella fua Chiefa trasfc- leai. . rlccie trauagli
incredibilrrtcntc Cremon:i . Il porche vniri inficmc i Vcroncfi ,
^icentini,Padouani,e Veneti jv,temendo ciafcun di fc ftcfso fi
rii")lucttcro di no dare pi altramente
Federig aiuto, mentre quel modo
rouinau.i la Lombar- FeJerignla
dia.Accefo adunque di fdegno Federigo , pafs con fellone animo fopra
Verona , per. ^graa per battagliar]a;ma vdito del foccorfo dell'altre
Citt,^,ch' i Vcroncfi vcniua , fi ottitroriit4>6flol)^^ cioche il Papa
airhora nc IA guerra, -Ch'erafr i TofcoIani,AlbnLe Romani io- ,
tiicatofnitrnii.iirnA'cggcctofii rfcolani,&,AlbaniaggwU3reToucrchio^ .J R
oinani nc'dac i j^hc li pagauanoriltuiido le ^orpa fi riftdtirono. Di die
fdcgfif . CU Romani, ancorchcl Papa vri!cdainAire^.il'MdaitM ichierc.Il Conte
Rainonc cacciato gi da Rmgg9no.d] Ducato di Apliafhaiiea in qucHo tempo la
republica dc'To che de'due Pontefici depoAo Tvno , elcgtefl l'altro , che fune
pi degno giudicato. A leiTandro > che ben co- nofccua , che tutta quefta
pratica in fiio danno era , patti df notte di Rctma , c fuggendo fi flu,
venendone prima in Gaicta, poi m Bcoeucnto. Federico l . dalla pcftc , che ci
cfceua , cacciato di Roma , perche parimente e gl'huomini ,c ' .gl'animali pertiuno . E gii^nto nella
Lon^bardia * gli fi fccciQ iocuotra k Citt della.legaconvn'eirerctto. E
Uig^mo^twB^Sm'mi^tik h twPaglia , elle gl'era con molta inftaoza offinta, le
nrpafs m Akma^oa Partito che f dTta- fia
, le Citt confederare communi fpcfc
edificarono m gratta del Papa appreA . . fo al Taro non lunghi da Rouereto la
Citt d'Aieifandna che pmidal nome del li^Lbardla Pontefice chiamarono ; e qui
fecero da tutte loro vette ad haWttrt mxM^ cii6inida*ni^ di (luindici mila
huomini , i quali compartirono il tcrrfiorio
eiUttoght la lega de*, della Citt,pcr farai edifici). E i Romani , che non
s'erano della rotta hauma dLi- lAogobardi^ menticaii, partito,chc viddero
Federigo, prcfcro Albano forza , e lo
fpiaoaro- *no. Haucrcbbono fatto anche iUxuuiciiau} Toicolaai s il Pafunoo gl'ha* Digitized by
Google beffe ft>auemati , e rattcnad coomiincde e temmtdvyMuid Mnm
lltaperatrcBmanuckahrifuoi Oratori in Roma
far promettere mag^tor RHenncodMgiiiramntfipurg, cpixj^ ira^p^'lft' morte di QUd San^uomo, ancor ch
innocente ne fo^Tc; \ mente perche panie, cne con li gara, e con l'odio, ehm
vita li moftr, , hauefTe quafi occafibne alla morte di lui donata. Promifi- di
pii anche d mandar 2oa foldati pagati per vn'MO
fu fpei '- .gncreggiare iM^ Soril ' - ktM^klti09 ^ i doiier elfo tre
anni con ogni sforzo polfibile con bariSiri floScggiare,^ difcnfarc nel f io
regno la libert ccclcfiaftica , & di non SppoiTi^allc appellAtioni fatte
alla corte Rom. Per quefte cofe , ch'egli col Smramento conferm , merito
d'hauerne dal^Papa perfc, e Tuoi facceflbri ^titolo di qu^ regno . Onde fc ne
oflfcrud,' poi che' tutti i Rd d'Inghilter- Inghilterra^ JiSwntefice Romano le
ragion di quel regno riconofcan . Hra il Pa- f*g??jJSt pa^aucndo gran tempo
trauaghato per viuerc con Romani in p:ice , fi iipapST conduAfe finalmente dir loro ,.chc elfo non voleua altro, che
ddlc cofe iigoueroodi facre impacciarfi , e'I goiicmo ddlc atore cofe
della.'Gi^ folRi it^o-^ e komafiRp perche n5 ancora queik otteneiUf fi vfc di
Roma , & andortcne in Segna v do- w^^ ' , oc afcolt 4 Legati , che
ritomaiiano d'Inghilterra , & intefo de i miracolrdcl = Beato Thomafo, lo
canoniz, clopofcnclnameroiiDgraJtriSanti. Picrico
toqucftoritprrian4operlopafifo di MondirtW piglii?iradatoiit> fXtSS S6BHa |
*^HltWffafd. Dtchel^oeitati j^Aftegiamivputerc di lu fi diedero. ^clFa^rT?
tenne quattro mefi l'Imperatore affediara ftrcrtamcnte Alcifandi ia, & heb-
. ^ ^n-^n Bcdagl'affediati, che gl'vfciuano del continuo fopra, di molto danno-
Onde. ^j^L^thot ftanco lafciando il giornoj {fidati. ritonuto
cau > poco foprauiXTe e.lafdi^ Baldouino^u figli-'- tulalcm^
Digiiizea by ioUOglc tt4 ALESSANDRO Ut. no con gran coftanZA,& prudenza il
negno . Alcffandro^qu^do li panie d t vedbt in pace , c quiete Italia, cre alla
nuoua Citt d'Alcflfandriaii Vefcouo. E f nei 1175. Ma nonparso molto che
ritornato con roAflno dXrciCo Fede* rigo in ItoUia , U poK ad vn tratto tutta
fi^flbpra . Ma t Mllancii con l'aiuto de I C4iiiicdentti eoo i))cire battaglie
talmente In trauagitarono , & affliifero , che r. manc poco vna volta , che
non foflTc Fcdei igo i(x.:'Xo cffcndogli ammazzato il j..' caiiallofotto 9
anch'elfo morto e vi morirono molti Paued^e ConuTchi^che i^uiuano la parte delllmper. Et il Papa priu
il Vefcouo. di Pauia > 4e|l^ dir fnit del pallio 1 e dd portare della
Croce per eflerfi con Federigo
ACCof|at4J laroni di Fcderigo,crcdcndo,che qucfte rotte, c perdite anucniflTcro
per 1(V pcr^ feguitare deUa Chiclajche l'Imperatore fdcea,li fecero
publicamentc intendere^ JaladBova- che s'egli non fi riconciliaua tohoco'lPapa
,c nonhfciaiiacos ingiuft^guerra9 Inofocap a farebbono elfi ritornati in
Germania . Mentre che quefta pace fi ritraruuA Olfatto R inltaliafi in luogo di
Norandino R dc'Saracini , che mor , creato il Saladino lo tra(fc in
vn'imbofcata > ch'hauea polla fra certe imo da Sa* valli e qui lo vinfe,e f pr]gione>e lo laici poi
con queftaconditioncjchc tofto p *"'ai r H^^^oh^ucaneirAfiaacc^uiAatolt
rilafcialfe. Eragi Papa Ale(uidro pef n^xo in Ve conchiudere la pace d'Italia ,
pnlfatc in Venetia , dnuz anche He Jcis'j;o venne netiacuDcIu- ^ la porta di San Marco li baci
il piede . Andatine poi all'aitar maggiore >- le U p9ctj qui Ituiga hora
bpra iiucgorio della pace parJai'ono,la quale fu il di rcguete^ cor cpniniBp.fe
me s'era defidenta>concmui . Dopo quefle l'Imperatore clliefto coa|btatoda|
Papa fi partjC iene venne prima in Raucnna,poi in Ikrtinoro ; la qual
teifraypei; lacommodit del luo^o nauca deliberato di rtcncrfl : quando
a'pricghi del Pa- nfcgneom. NauigilPapainSiponto,efmontatoh terra ne pafs a
Troia prima , poi Bcpcucnto , per lo
pafso di San Germano fi condufse in Atu- \ fini . E Ppco apprcffo in
Toicctooaadd^ cominci trattare con i
Romani d^ AmumI a ^o^i^^x^i^re^natto da Roma il nu^giftrato de*Conicill E perche per cffcrf gi ^J^JJ^^^* con
omquant'anni queftomagiftrato inuccchiato , parca molto d iftc ile .\ poter *t
RorsaHi' ^r/ delnitto^rcipattegiaroiK),e promifcroi Rofnani,che no potcffcro
quc fnrorno al ^ Coofoli eletti dal popolo il loromagiftrato c(fercitarc prima,
ch'ai Pontefice Dacnio di ^iintferodi dttcr eflrilfaLCie& Romana
ledelifinii, e di n douer mai tra(-| per nuocere hi qitalche modo alla dignit
Pontificia , Con- jjjf chiufo qucftomoao, ne venne la terza volta il Papa in
Roma , egli vfcironry iodaPMiJperhoaorar]o.e fargli feftatuctii principali
delJU Citt incontra . celebr^ iffiiiiiSo
taAotDLjtennovnConcllQ$l per kooerarc^ frenare I coftumi troppo lice* 1^ ' lB
della corte , come ancora per vietare fotto pena di fcommunica che non haueffe alcun'ardimento di portare in
terra d'infedeli ne ferro, nannc n Ie T-
1 d gonern con molta aBchcFilippoRdiFranciaAgnefe fu i figliuola al garzonerto
Aldfio per mo- .-^^ glie . BaldouBo Qh*''^^ qucfto nome anch'cgli, per
prouedcre anzi a tcinp.i 1 alle cofu del regno di G icruralcydicde per moglie
Sibilla Aia fui ella Guglielr.K y w^:^
.:;Marhc|^ di l&feriaio cognomiMlq Lgaipada f cmllkice nelle cle n}ilt^
Digitized b*y Google A L E S S A N D R O I I f.
% ccccDcntc, giMdf cando , che foflc occorfo il bifogno , haiircbbe
Cugltclmo con SU ahri Principi Chriftiini potuto cgrcgiamtc loccorcrJo . A
lefTandi o in^uc- o dop lanti^ eo affiditi tramgi t,qiiando pareitai, che
doueflfe da auefte tani^ perturbadomtiraiKiiceqmetariifmorinR^ i
vencifetted'Agoftc^haiieda fiotiemata
vcnf vn*anno , e dicinouc giorni la CfiieA , e tolti dal mondo quattro Antipapi
rcilnatici>per le cui feditioiii , e riuoltc fu per pericolare la naiticelJa
di Pietra Cre qiidio Pontefice in pli rdinationi trema due Cardinali > e pu
edci e , che ne creaiscp . Ma s'hi noti tia folo di queftitde i quaU lt
furoooVe^ icoiii 1 qundici preti ,& vndici Diaconi , che furono . T
heodeuHO.,.refcouo Card,iit.di Portuenje , e di Santa Ruffina . * Henrico,^di prete Carditi, iit,di SS, Nereo
j r ^cbilleo, fatto f^efcouo Card /il-
/id^,yefcouo Card.VreneJno . / Bernardo Fefcouo Card, rrenelHno dop
PsMUdetto ' '
Pietro..VeiCouoCard*Tofcolano , ' . Piloto fcoltre Ifommto , VefeuM
Cmd^rmMm Giovanni Conte (tAnagid^ di
Vsmno md.M StadMtUinPoriko, frOt Cardinale iit.di S. marco . * Teodor4j,.,preU
Card, di S^itaU titji VeHina . T9dino ,
T$osUh,Mt CardMtJiSmtm Crot m GierufaUm
. PUir0^ffiCmd.iiudiS.LorenxinDmfb4' Gregorio.... prete Card.tit.di
S.A^arco . Afamfredo...preteCardMt,diS.CeciIia, ' -
Tietro,,,preUCmdMtJiS.Grifogono, Jiiiam.i0freU dndjUM Stefano i Celio monte '
Laborante...I)iico?io Card ali Smts Maria imForik^tfettprHk Card*tUM Sana- ta
Maria in T r.ijeuere . ' .
Rainiero,,*prete Cad,di SS. Giovanni , e Paolo ^ tit.di ?am/tfaebh
Pietro..,preteCmdMiS,LoreiixfiinUati$^i> " ' j^duino.,:preteCard,tit.di
Santacroce in GierufaUa'm " ' ' *
Pietro.prete Card.titJi SS.Gahinio , e Safmna^ . . - Jidatteo,pTete CatdMtuii
S^Aiarcello , - * - i . ] GTouanniConied'Anapnii'DiaconoCardMS^AianaihPoHk^t
V.Diacono Card.di S.Giorgio al F lo d*Oro . :
a^orante0Diacono Card,di Santa Aiararn Portico, - * i ' ^.
Pietro,J>$aeono Card Ji Santa MatUinAquiro, 'f ' ,\ RainerioJ)iaconoCafdMS.Giorgioiny*lafOy
detto alteamtWttJUdmo^ ' MaeJYo Gratinino , Diacono Card^di S.Cofmo , e
Domiaa *" ' Aatteo,Diacono Card.d
Santa Maria Nuoua. * ernardo.*Diacono Cardali \Nicol in carcere 7 nlliano
V9datoJDiae9iioCmdMSanf Adriano
y.,DiaconoCardtdiSJEkflacio, * ' '
V.JKaconoCard.diS,ASchaele, Arcangelo, ANNOTATI ONS. Lo rcifraa
d'AletTandro Tcno, di Victore quatto^ de i foteedbtrioto t&ecinU eodp oa
fceflc^u accurata, e clif{tjram:nte fcrittn da Redeoico canonico FrifngSfe nel
fecdo |ifi>l(i; fi pure quarto dell' hiAoric.c h'z^Yi aggiunfc 1 quelle
d'Otonc Vcf couo Frifing^fc dal cpo fio9 al 70.E Giooaaoi Pxctc di Ctetsoua c
l'Abbate Vfoerecnfe & vn Cappellano
di Papa A- lefraudroTcRA^Iic vifTcro io qacfto teipo . Wl cfnAolciAM agione ;
cb'efclafb aOct ti clero il popolo dairekccione d^l^oncefice^ \ i Cardinalifoli
qaefto atto fi rimettene . E ne fitU'hoca ptiinicta.x&c,p$settitaf
girfcjfil^tiaii,|teU4a^a0 AUiMdc* Tetio.ncI c '
" * " ' * cilio Digitized by Google ^ 286 A L B r S A N D K O*
IH. *MmUmM agr ^^^^^ taietino J> I Vn Romano Felice Eurichiano, . : . E dop
loro vn Caio , e IVUMiellino > MaiceUo , Eufebio , Milciade , e SilueftrOi'
E A4rco , e^iulio , c Liberio j cFe!icc,v
E Damafo , che fir d el clro vn fpccchlQi- V Liberio in clfilio> e
g]U fucccdc- Eelice , ch'ai mastirio e tratto 1 e morto OadLOkri ri'uooito-, e
a lui nbuo Dmafopoi fuccede , come Gieronimo alla uia Cronica fcriue . * " Vien poi Silicio , e poi i^ue
Anafta^io .
AcuiruaaedepoiPapaIctfiOiC0iir . Zfino , Booifici , e Celcftioo , Si fto , e Leon , cos ekK|Ufi&ce , c
dotco. Segue Hilario , SimpHci , e Felice^. Pelagio , & Anaftagio , e dop qiiem
SinSMcha.Honmiaa , c'I buon GiouaimiFapa,. Agapito, Silueri, e poi A^igtlio, E
dop lui Pelagio, indi Giouanni, Bcnedct
to , Pclagt , e'i buon Greg*
ChefluceimlkClii&i^*^ / - / Indi Sabinino ih Blra nato > E vn dop
l'altro poi due Bnifacj, . E Deodato , e Bonifacio QMnto
Honori6,Seucrino,cquclCjtoaiml . Ch'dWi beali: Teodoro, e Maritno, . Che, come
leggo, hcbbe contrai Greci. , * . A
quefti aggiongc Eugpn io ^ e V italianp, . Digitized by Googt * ^ " r ^ ^
^ ^ s A N D R o m. mf Agathone , e Leon Papa Secondo, Benedetto Giouan , Cenone^ c Sergio, . ' ;
GiouanniScfto,e del mcdcrnio nome .
' yn'alcro, che fdRon^a alma, e
gioconda,' -, ' Sifimo di Giouan nato in Soria. Vien Coftantino poi , v cn poi
Gregorio, J A cui il terzo Gregorio ,
Zaccaria, Stefano , e Paolo^ Coftantino fcgue : Vn'altroStefano;nco, et
Adriano ' - VnLorTTer2o,epoiSwrant('Qiiartoj ! . ' > Pafcale>Eiieen{o,f Valentino Papa. ' \ . -
. Gregorio Quarto , e Sergio ,c Leon Quarta^ Benedetto, Nicola, de Adriano,
Giouanni Ottauo di si gran dottrina . Martino, ch'hcbbc si pochi anni il manto,
i Poi Adriano , e dAdrian figliulo , Stefano Quinto , e dop I ui Pormofo . Indi
hcbbe Bonifacio il manto^ricuc, Stefano Sefto poi , indi Romano , Cui Theodoro
, e dop lui fucceflfe e poi gli
rcftituiffe il regno I.c quali cofc
tutte con l'auttor'r del Pontefice s'effequfoaMr ti quale giudica- ua importare
molto a'Chriftiani '*i ntrouar(I>* Principi dell'Afla (lretti,e d'amo-
reuolerza , c di pdixntado inficme , perche meglio aUc forze da'Saracini , e de
- Turchi hauelfero Dotiito oftare . jVla n^ontrc^ ch'efili.s'ingfiflna
eco'lfauoie j d'alcuni Cittadini ogni
sforzo, per IcaarcaffiisdiiloiiialI nome del CaA~ p^,,oan- foli, fi\ cacciato
dalla Citt. &a'fuoi fautori:, che furano prefi, fi tolta lavi- nullatc in
tilt t i . Scntcndofi il Papa con tant'acerbc27a oltraggiato; ne ranno in
Verona douc tornoAc de f; conduffe,vn Conciio,doue molto la tata Jfolcnza,c
fupcrbia di Romani biaf- iCinfeli. jnA' clfort tutti i Principi del
Chrifliancfmo doucr foc^iTc-e i noilri, che per msintencrc in Afia l'honore di
Chrifto fcii ritronauano del continuo in ec- ceffiui trauagli .Pcrcochc moffo
il SnladDo dalb clifcoi-dia,c fcdirionc,chc fra i noftri Principi vedci!a,fc ne
venne -i porre il ctido di Cjicrufalcm in ro'iina. E ladiicordia de'noftri era
qiicfta.l per fuaraoka liipcrbia dcpofto
Guido Lufi- GoJo'daLu figpano. Papafeaecia' perluadcrcchc pofte le lor gare da
paite , tanto alnemico oftalTqro finche nouo foccorfo]orod'iluropaanifl[. L gi
clTcadb ^Fhcft'efeto venuto Heraclio
Patriarca di Gerufalcm prima in Vei-otflIPafn e poi in Francia al R Fili d. DO,
fi ponca vn gran numero di foldati in pUnto picr douei* palTar in Scria . Ala
.Gu8*Wmo Gugiicinio R di Sicilia, volendo dell'Imperatore Andronico vendicarf
per *fi fibCre quello , ch'hauea colUii
i Latini fatto, ne pafs molto fuori di tempo eoo vn'cC tu.
rcitofopi:alaGtcia,nepofcpcrcidognteo(lnvoltaptefe4fomSaU. Digi'tized by Google
L - V C I O I I I. * it9 iiich Citt della Maccdonia,e crauagliAndopcr varie vie
altro moke Citt cl e della Jracia , altre; ^ forza ne prete , a!tre facchcggid
, fonz'haMer mal Andronico ardimento di compari rui,comc colu^con ciii>c
Dio.e ^rbuominii ritrouaii.no irati , per haucrne molti fatti morire , e pi
affai m-"T h in cfiii'i - Forzare
dquc da qiicfta nccelfit iJ popolo diCofiitinopoli cht.\iv.(> dalla M -
foccoriodc'noftri.Ma ri\cutre,chc vaiino,e vengono a qucft'eflfctto molti
mellijil ^uon I^d in'VcTonaTnor^, tmto c|i^bbeT|ua(tr'a6ni dutooli^ldiliatlfo
tiorni il Pontifica to,c fu con gran pompa nella Chicfa Catedrale di quella
Citti alianti all'altare fepolTo. U perche noh fi dimentic mai della patria
lua,rorn, mentre vilTe , di molte dignit . L ir l'altre cofc ottenne
daillmpcraior Fcdcri- c o , con cui pap&^mctitn'Ure che non poteiTero i
Toicapi altra monecache la Luccherc.fpcD^re>coric i Longobardi
Ipendcuanc^qiicU di Pania loia con l'ef- figie deirimpcrafore . Pcrcicchc hauta
gi prima i Papa riconciliati co l'Impe- ratore i Longobardi . $criiic Tolomeo
da Lucca , ch'in quello tempo fiorirono Pietro Comeftorcche ferine Thiftoria
del teftameqpyecdiia^ c delbuouo > e 1 - PiewoOMie Abbate GioachtiiD in
Calabria,c|ic f dottQ,eftiinatomolto nell'arte del predi- AbEteGioa fc > che
fottp certe am^gi > e figure eiTerdtaua > e mqftratia altnii ' chM A N N Q T A T r O ^ f,^. Quello Lucio nacque fn Lucca di Tna no'^ilc
famiglia cbtamara Accngnlt . Ec c/Tenclo nel terzo anno dei (uo Papiro cacciato
di Roma per vna fediiione dal Senatore, e noa
i ConfolitCome fcriue PIatin/e ne venae io Verona ^ttia mia/h'cra
aIl'horaa(rai florida, . jpcr ftwi n parlamento de i Macipi CktiMmU , Ma timori
, e? i ^ ^ " iqaeAotitolofcpoJco*
> Ioni Luca MHliiwItmy Vonificatum f ' - r OJHd^ VapaiUf/t Roma , Verona moti*
l^milO Jxilium ,(itras.OftiatJrUcapnitin . ' I quali vctfi non dicono alcroln
eAno/ aonch'egli naeqoe in Lacca,fi\ Vcfceiio diOftiaj Pontefice Romano,e mori
in Verona. A conulfucceffc VrbaiioTerio,chc f da i Cardinali in . Verona
eJctro^ e moti in Icriaia . Onde fi^.in Tuo luogo eletto Gf egorio Otcauo^che
viflc po- \ co , e fi) to Pi bi0U4i, Molando PaMMSenefi ,
ViammCm'L^BStMimhtmPtrtk^^ ' k^Wmnw Card, della Diaconia di Pieiro ... Diacono
Card, di Nicol in corcete TuHiMt tid^lf Dim9Wi Catd, di S, Gigio JU Vlo dOw.
VRBANO III. PONT CLXXIV. CREATO Guido da la lignano Ri di GicnCi- .. .
Difcordia de i Principi Chiiftiaoi io VRBANOTeno'Mllaneft della famiglia
CriiicIIa,haiHitoi Pontifi- caorrislbiaddiridutre concordia i Principi Chnftiam
, eh erano in Soria j perche per la lordifcordia non ne foflero cmprcffi
dajarban . Ma efTcndo morto Kc lUldouino IV. il Icprofo , il Conte ^\^;^^2^J^
BaldoutK) V. non puoi n del faiiCtiiHo , u de Regno dgouoropmidcre .
pcrchcSibilla, ch'era tamadrc del fanciullo,? Guido Lofign ano il marito glielo
Vietaiiano. H fanciullo poco alziofoprauiffe. Perche mori m fi , c ne tenne la
madre tanto quella morte occulta , e fccrcta , quanto le panic , che bSe di
perfaadcr al Patriarca , & gl aM
Baro^ d otter^^^^ foffe clSteiSfe cn-ato Diche RamondoC6te di Tripoli fi
ritrouo forte fleSoI^cperplfa4:lmcm^ ' 4' effe ri
ftaTfarto,rconfedercoTSaladino. Per lacq^^^^^^ Princ'Dito di Tibcnade,e di
Galilea efclufodi poter focconcri CnrittaaiiU>er- doche^a Con^^^
q^eCitttdendcrauamoltofl Saladino occafione dt pcjt- ronipcre h tre- gS.ch'haucaco'Chnftian
, e l venne fatto, Percioche ^^J'J^^^J?^^'^^^ Feal , che polTcdcua vna contrada
di l dal Giordano , e ne mandaua caitt- niw a'noflrlin Gierufalem vettoiiagifc
, rf^^" ^5?^^ fece il Saladino rtffcTcito, e quafi accrcfcjutp i^^""^?^^?^
''^^^^^^ ui , e trauagfiaua pi, che prima i Templari . Ramando , ehenon moltoal
Sa- ladino haueua fede , lafcianSo in Tibcriade fin ^^^^ riconciliatofi
conquido Lufignano^cor egh la lega,chTiaBia. pio , e furono lamaggior parte
fatti morire . CoT corto di quefta vittoria pafs [^mo, l Saladino fopra Accone
,c la hebbe patti , che li Chi iftiani ,
ciie v'erano den- tro , falui con vna verte indoffo , s'vfcillcro fuori , e
n'andaftlro via . Con la mc- defima profpcritii prcfe Barati , BibIio,ctutri
que'luc^ht maritimi fino ad A- fcalonc , che fentexidofi forte ,.c munitionata
rifpofe al iictcc^ , non voler .irrtn- derfi finche non vcdvua prcfo Gicrufalcm
- Nacque fenz'alcun dubbio mol(o .t i noftri la moka humaniti, e fede del
Saladino. Piirciochc cos fi faccua egli vguale
tutti , che non f alcuno gi.imai , che fi fdcpnaflc d'eiroivli foggetto
. PalTatonc adunque fopra Afcalone , e conibaltiitala dieci giopoi , Thcbbe
final- mente con quefta condit ione , ch'egli lafciaflc il R Guido , ik il
macft' o dd Tempio liberi . Molto fi affretta ua H Saladino d'ha nere quefto
luogo , pcrcio- che haueua gi hauuto auuifo come Corrado Mirchcfe diMfcrrato
era Tiro giunto con
vii'armatadcirimpxratorcde'GrQci Ifiac la cui ferclb h-iucua po- co anzi tolta
qucfto Marchcfc per mogIie,e fi fofpcttaua ancona , che fo:Tc qui in breue
venuto Guglielmo Re di Sicilia con quaranta galere Hra intcfo i Tur- chi con quanta fua gloria
haucflfe il Saladino vinti i Chriftian, nioH da cmula- tiorte di gloria,
paifarone fopra Laodicea. Et hautttala , vennero s quel di Antiochia , douc
hebbero da i Chriftiani cos gran rotta , conie l'haueuano gi Q/crufaie,,, noftri hauuti dal Saladino.
Combatteua in qucfto il Saladino fieramente I-j ptcfa aal s*- Cittdi GieruCiIem
,la qual't noftri , che dentio v'erano, di fpcra^i del foccor- Uduio* fo,
diedero finalmente con auefta conditione al nemicojthe fenc poteffero tutti
vfcfrc fallii, e con tutte quelle facolt , ch'haudTc ctafcuno potuto portarfi
in fpalfa.Efii la perdita di quefta Citt in capo d'ottantiottaiini , da ch'era
ft.ua da Gottifredoprefa . Vna parte de r noftri , che n VfciroiK>, fc
n'and Tiro , vn'- altra in Anaochia , in
Alelfandria vn'alrra , donde poi molti con l'armata di Si- cilii fcnc paiTarono
in Italia . Il Saladino entrato in Gicrufilcm gett via prima le campane da i
campanili , c poi tutte l'alrrc Chicfe prol'an , fuori, chL-'I Tem- pio di
SaJamoncjnel qual primi^ch'entralTc fi lati,come vogliono, d'acq^ua ro-
Reftarono inCierufalcm con volont del Saladino Chi iftiani, Afiaii i Soriani ,
Armcni,Giacobiti,Giorgiani,t Greci. E Saladino hiiciatcuf vna forti (firrwi
giiar- dia , con gran fretta fopra Tiro n'and , ch'era da gif noftri ftata data
in guardia Guglielmo. Il qual confidandofi ncll'aikito dell'armata di Sicilia ,
tenne il Sa ladino dietro.Ma inrcfofi
poi , che qucfto feroce barbaro era andato alla vlti d'Antiochia,.per
battagliarla , Papa Vrbano, ch'era tutto pofto nel foccorfo de noftri oltre marc,ed andaua in Venctia per
ottenerne vn'armita , tanto difpi.icc- re fent dell.a calamit,e perdita
de'ngftrijchc per vi\ggio in Ferrara mor
i 19. d'OttobrCjhaiiendo vn^anno, dieci mefi,c vendcinque giorni la
dignit del Pon- tificato goduta . Cfe q^fto Pontefice in due ordinauoni affai
Cardnalima sh notizia folo di -ven- tiquattro VefcouiyOttQ pretif (ir otto
Diaconi^e furono . Albino...di prete card ^ tit. di S. Croce di dierujalem .
fatto Vefc. card. Albano ,,.ye fcoM0 card.T ufculano , Gio.'Conte d'Anapnffdi
prete card.di S.MarcOyfatto Vefc. card. Vrenefno, A., Cittadino. e Fefcouo di
Vcrona^e Ve (cono card,,,,. PieirQ....pTCU carJ,iit, di S\:?itu Cecilia. T Z
itro Google 29^ G R C G O R I O Villi
Viciro,..,preU CardMtuii S,CUmnte . ofiprn9 GmdMtM SMu'Annflafia .
uUifjl$o.^preiB CatdM SS.Gainio ,4 Sttf* Tietr^,Crd.di S. Pietro in Vincola . .
Gwtiuo...pre1e CardMSUits PnMkmtMmti ,'',. .'^pnttCsrd.tit..., : ' ifi;,f
hobo.,DiaconoCard,diSmGrePOtha?'elodOft*
*'i^:*\r': ilrn'jt;- . ; i G'^orio^Diacof}o Cardati SAiarist^w^C9 i .*r ' o
oi j , i*^ p,JJMC9iioCard.diS^ . i : Gtouanni MmlaraiumRmmim
iJHm^aMMJhSJTliefdmo^ fin.a.!. -*DiaconoCard.diS., r- . ; J . . ...Jtvf ernKrrfo.Diiuono Card,SMaiia
NMOua . C reg9ri0J>Mon CmdJiS, Mmim U ASfitifc . GREGORIO Vili. PONT.CL XX
V. Creatodd xi87*ft'a8. d'Ottob^. -1/ r G REGORIO VITI. d\ T^cnciicnto, con
grand'apphufo di tutti creato Pontefice, c rollo mapd lettere , c Legati i Prcncipi del Chriftjancfi- ucfi > &
miiiurli pofcia ammenduc , ^ h'crano.molti po^ ..\ tenti minali quefta 0hta beiMsdi impr Ma mentre, ch'ar$ai
fi triuagluiia - in cos Tanta, e buona opera* . , , nel cinquantcfi- mofct- limo giorno del fuo
Papato inPtft t&fia mor i Tedici di
Dicembre . , Z 1 ClXr Digitized by Google CLEMENTE III. 29^? CLEMENTE IIL PONT.
CLXXVI. Creato del 1 1 98. a'i^. di Genoaio
c UEMENTE III. Romano figliuolo di Giouinni, e cognominato Sco-
P'J^gf*^' hi-Cjfubito, che prcfc il Pontificato, anch'cti;lititto fi voifc
all'imprefa di 'l'ei ra Santa . Perciochc fcg(icMui() il S i!;ulrio ii lu ) pn
^'^rclTb, haiic- * ua gik prefe 15. Gitti del Principato d'Antiuchu ,c
fubornato il J^itriarca > che 'era dencfOsAaireaancon Antiochia prcfa. Per
queAa cagionemofei Principi priBdiChri Chriilai* ch'erano dal Papa follccitatt
, prcfero Tarmi . lit i principali furana (Uanlehc an l'imperatore Federico ,
Filippo R di Francia , Riccardo R d'Inghilterra , Se datono ali Odo Duca di
Borgogna , che i'urono da molti V'cfcoui , et Arciuefcoui le Juiti . in?ier* di
I Veneriani ancora, ik i PKkni cauarono in mare groiiflime armate Della Vcne^ ^"i^ ttana f Capitano
l'Arciuefcotio di Raucnna , della Pfona il Vcicoiio ifieflb di Pi . Il R
Guglielmo tenendo il mare ficm u da'Corfari , foccorrciia con ogni forte di
vettouaglic dalla Sicilia, e dalla Puglia i noftri. I Friibni ancora, c'Da^ ni
, e Fiamiughi con vn'armata d cinquanta g ilcrc
queR imprcfa fi moller , c cofteggtando l'Africa 9 fecero quei fiaibari graui danni , preicrp e ^echeg- giarono Silua lor terra . Pela Rdi
PoIc>nii , pcrclic pi ficura , c commoda- jTiente hauefllro i nov'i il lor
vi igin'o fcgiiito per cfTlrc in ATm ; Ci pacific con. gli Vngari con i quali era in guerra . Lrano gi tutu t
noiti i venuti Tiro > s'- erano vmti
inficme 1 mofi! Ibpra Tolomaidc i5c
haueoano gi inconunciato h TuToma Je batterh > quando fopragi unie qui con
grolTo elTercito il Saladino, e {tarano pcr> ad: iiaca da i ci ! noftri
forzati combartcTcoT nemico, ch'haucnano dinanzi, e con quel , Clinttiani.
ch'era loro alle fpalle . La battaglia dur fiera lun^a hora, e ^i la vittoria
pm- ^^'^^ l 'i"'* dcua ha i noftri quindo per vn cauallo d'vn Chrftiano ,
che tuggiua , e che per. J^ij* t^jJ^ ci penfarono i noftri cnil nemico vincitore foflfe , (e ne pofero
pian piano in- nMiJe. fuga . Goffredo Lufi^ano , ch'haucua in guardia gli
allo^.igiamcnii, vfcito con molto ardimento fuori,c tenne il nemico dietro^c ne diede animo a i noftri, che
rinirancandof volgefTero alla battaglia il vifo . Furono nondimeno quei di ta-
. filari da due mila Chriftiani pezzi .
Morirono pi anche di fcrre, che v'heb- ero
il maeftro del Tempio, & Andrea Conte di Brenna . Durando poi dilun-
go raffedicin tanto bilbgno di tutte le cole i noftri ftcdi , ch'affediauano ,
n^_> vennero, che dal nemico ftelTo chiedcuano,c procurauano le vettoiiaglie
. Il Sar ladino cut panie dliauere
l'occaiione ilio voto , lafciando il
campo pi eno ai cuttc le cofe neccflarie alla vita , part. Et elfcndo tofto
fcnzA ordine .ilcuao C')rfi i no(\v fame
preda , ritorn d'vn fubito il Saladino lor (pra , ^c all'im- Rum-ri ^c! pcnfata
opprcffc,c tagli pezzi moiri . Ne i
Chriftiani per qucfto lafciarono 1- Regno di ii. affedio, ancorch d piOi nel
cynpo moriiTsro moki di diffenteria, della qual'in- T J fermiti* Digitized by
Google m C L E M E N T E in, fermic mor Sibilla , che qu'ui era co quattro
figli uoli,ch'haueuA di Guido ha- liuti . Mentre, che In Afta tuit > quefto
pa(raua,iiior)iti Palcrmoru^licInoR di Sicih"a: c perche non hki
lcgitfmohcrcde,ricadcna alla Chiefa quel Rcgno'^'' '^^tirocojruocirercito
Federici) per paflfare in Afu , & era kttoe CiuvP^'"
l*^^ng'^">a > c per f Thracia* venuto in Coftantinq;iofl .
L'Imperatore lac . che della potenza dj
coffiiriub^; l'etfort 4oucr tofto paHare lo ftretto . Et egli , perche anche il
Pipa , p con lettere , con me/fi gliene iacena inftanza, pal's tofto con refljci
cito in Afia ,4oueprefe la Citt 1 ilomena , ch'era guardata da i Turchi , c
corih Ja contrada di conio s'infignor dtll Armenia minore . JNla mentre ,
ch'e^K entra per bagnat-fi in vn rapido i!ume ) vi per . ^ci il filo tC-
fcrcito , che su quel d'Artiochia , fi condiifTcpjirte d'inftrmft.parte
fuggendo in brcue fi diflip. 11 R Filippo, c i Re Riccardo Cj ne vennero di
compagnia per barc/con le lor genti in
Mcllina . Ma diqui partendo non hcbbcro la mede Itim foituna.Percioelie Filippo
hebbe il tempo prnfpero,e giunto^ faluanento nel torto di Tolomaide , accrebbe
reffercito de t Chriftiani, e diedeJoro animp
doucr contra i Barbari oncrirc bene l'armi . Riccardo and per mczo
pcrfoin Cipro , & effendogli da i Greci vietato il porto, finont forza in tcniyifc e^Ur gnuj.e prefc i
principali , e pi importanti luoghi dell'Ifola . E lafciatigli con Dtione
guardie , fi ne pti/fy fmabnente in Tolmade . La mi al C'tt\ era all'hora. combattuta fieramente da i noflri , ma vna
buona c;uarJia nel Sa! dino , che v'-
era dentro, vfcendofpeflo fuori da ua i
Chrilliani , che fare . In qucrto Cle- mente lafciando Iq cole di Fancrcdi,
mentre che le cofc nodre dell Aia Qualche Alieltor fiicceflblifttieflero , fi
voM tutto riordinare >e moderaise
lecoleecde-e' baltiche . Onde c.orrefc iueramentc i coftunii cattiui d'alcuni
Chierici^he con troppaJiccnza viueuano . Edific il clauftro di S. Lorenzo faoi
i Jcllc mui-a , c fece vna buona ipcfa nel palagio di Laterano, &.adorn
anche 4 opera di mo* iaico la Chieik .Ali egli j>oco appreffo morh'
ivcnticinque di Msoo > ^fnti^ tmoanno , e quinto mele dd ftio Papato, con
|ran pompa nelh Chid diLtfe- l'ano Rpolto. Crcoqiiefto Pontefice in alquante
ordinationi tredcci CardinaUjduedciqui-- li furono Vcfcoui fei preti , e cinque Diaconi , che furono
. '
. fl^ePeHtrenJh ^ r CiunnfTf.,., ^ejlwo Cari. Vrcnejmo, Qiouanm
l^efcoMdi Tofcolano , e di Fterc , prete Card, ut, di S, CUjmiUti^ GiUd prete
Card d S. Adatta ktTfOltfhMere,. P pfe:e C^rd. d San M.nceUo. KuHelmo Ardue fc
QUO' di Rhemx Franceft , prete Caxd, tiU diS, SaiinJ,,, 7? ...... Aiiate
Cafjinenfe , prete Card. lit. di SkPi&tro^eMdnUo,. 'BfUHo ...... Biacofio
Card, di S. f^eof in torcere %ntg&ro .... Di/trono C/rrd. d S. Gregorio al
Velo d'afro D Diacono Card, de i SS, Cofma , e 'Damiano, ... Diacono Card. San
yiio, Modejo , e Cteftniio, iSngwih Mi VfiK^Cdrd^ dsSS^Ser^io , e Buoi.
Digitized by GoogI It et TX NO fili A N N
T A ir i O N F pec6frc^n e l'haurebbe fen?. alcun dubbio fttto, fc
ranenucfianitittifrelii dirce>rdia,ehe nacque fri il Rcriltppo,e Rio-
cardo.Ma e^doll Filippo partitod'Afia fotte colore dVna fun finta mfermiti Riccardo fi pnfc in cuore di doucr m.ig^ior
cofc farcii f in gucI rcpo,chc;Cor rado da Monfcrr.;t {t\ s la piazza di Tiro
morto da due ribaldi , che i Scracini Arlacidi, chiamano A rf\cidi. I quali
fpcrando per vna certa loro fu!)crIlitionc d'acqui- fiamc pi cffo h
DfograndilTmo merito, fi cf>ngturano, ^ e pongcp.o ad ammaz- zar grinimici,
c contrari/ della lor Tetri. Ma volendo poi elfi fiiii^'^sfurono pre-
jliccardoQ*- fi jCfntti crucicliflmamentcmorirc . Henrico Colite di Oir.pagna
fi toltela In^biUciu Reina Ifabclla per moe]ic,c lo ftato di Tiro.. Riccardo
tante carezze fece Gui- Redi iikm- da
LufignAnQ,c1ienndiiflc cederne lui le ragioni ^ii'cgli haueanelRegno ittcm.
Gicrufalcm . Il perche il R d'Inghilterra infino ad hoggi fi vlurpano auefto
titolo . 1 .irto dunque per qucfto aflai baldanzoi'o Riccardo,deiibero d'andar
ad afcdiar Gicrufalem. Ma eflTendopcr camino dal Saladino, che l'andnua fcmprc
pungendo d ictro,^orzato finalmente
combattere co ilio di(uuanta^gioattac- c anmofam.cn te i 1 fatto
d;arme,nel qual (efio^ bench eoo gif perdita de i^fiiol fupcHore. llt
elTcndofene poi andato ad accampar co*I fiio cflTcrcito in vn forte luogo non molto
lungi da lcthlcem , donde haurtbbe potuto vietare i nemici U grafciajchc daliTgitto andata lor
foiTe > perche gi s accoftaua 1 itiucmo , non
ficurd'andarealtramenwallliiflediodi Gtcrufilem alla qiial'imprera era dal Papa
effortarn del continuo, C foccorfo ancor di danari ,-ma in Afcalone fi con-
dulfc , la qua] Citt , e Gaza , anche, ch'erano gi fiate dal Saladino rouinare
, rifece . In quello rarmatc,che quiui erano,partirono ancor elTc . Qiieila de
i Pi- ini gi unta nel Glfo di vcnetia t preic Pola , per intiemarui. Di chc
Vcnetiani idegnati , e la loro armata aocreTcuta cacciarono di Polai Piikni , e
Taccheggia- iKf * ^"^o^cro con animo di perfcguirari Pifani per ogni
luogo. Ma clianoPoSi'l C^-^^*"^ ^^^^^^'^*^> che anteiicdeuaii danno,
ch'era per nafccrnealChri^lia- e DC fooo fc neuno , v i fi trapofe , e pacific
qucfti due popoli inficine . Venendone pofcia la ciati 4'Vc*prmauera,&
haacndoRiccardodcliberatodipaflarfopraGicrufalem^Ii yen* iiRCaiii* ne vn
fiibito auuifo , che il R di Francia traiiagliaua la Normandia con aninr\o di
palTar poi in Inghilterra,e conquiftar per Giouanni fuo fratello quel Regno.
Mutato adunaue Riccardo propofitof con quefte condiiioni col Saladino la
Riccardo & P^^^ > ch'elTo fuori , cine Tofonuiide , e Tiro tutto il
retto slttuefl enon trtua- il Jaladisoi gliaiTe altramente l'altre cofe> che
in poter de i Chriftiahi reftauano. Concluf^
qucfto modo la pace , Riccardo , mentre , che fc ne ritomaiia in Europa,
f pre- fo da i nemici , e fi rifcoffe con vn gran danaro, e ritornato in
Inghilterra , fece co*l Rdi Francia gran guerra , e bench 11 Pontefice ne
rifentiilc , e gridafllc^ dicendo che quefta lor guerra era
in|(ranpreiudiciodcllecofedeiCfarftiani Stiaccino pj"^ eh cffendo morto il Saladino , parcua , che
fi potelfc ricuperar Gie- rruorc, &e(- rufalcm. Vogliono,che nella
morte,&: cficquic del Saladino fi fofTe a queftomo^ ' fcqaic tjtte
doeficquito, ch'attaccata nella punta d'vna lanciala fua camicia era dauanti
alloQ colpo jQja pompa funebre portata > ^ vn trombetta andauaauanti
giidarido e dicen- do , che il Saladino Signor dell'Afia non fc ne portaua
altro d'vn tanto Re^o > cdVn tanto haucre, che (juello. Spcnacolo certo
degno d'vn tanto Principe, alqiule, percifcre compito, e d'ogni gran lode degno
> altro che il btc- . temno non
mancatM * Hora per la morte dd Saladino venuto il Papa in grtn . ^cranza di
doucr ricuperare Gieruikm,mo]to elTort
queft'iniprefa llmpc- rator Hcnrico,ch'hauca perla morte di Tancredi il
Regno di Sicilia occupato, Saitcini in parche non puote in perfona quefto
Principe andare,vi mand tofto con grofl SlPi^'S? cflcrciiirArciuefc le i
Saracini dell' Africa non fofTero palTati in Spagna i i quali prefiKil R ii
CftftigKa twtto il Regno di Granata occuparono
Dt che tsmendo i Fpancef , che oon fi farcb^no quelli Barbari qv
innat perche lo* . re fopra paffiti non
foltci o,c fi foflTcro clTI ritroiiari irproniftu non volfcro man- dar
auramcntc delle lor gcnci in fia . I Gerniani,che nell'Afia paHarono, prefo
Baruti a patti Jo fortificarono e ibccorrendo il Zairoche fi ricrouaua
alTcdiato ne caccia rono Barbari via.E voldo poi palTar fopra G
icrufalcjoccorfe la mor- te di Cclcftino fantiflimo Pontefice,!] quale non
Iafci,chc farc,mcti e viffe, per- che Terra Santa ricuperata fi lolTc . Ut in
queAe tante pcrtiirb.uioni delle cofc de'Chriftiani non reft cgH d^edi ficare^e
preiTo S . Pietro,c prefo S. Giouanni in . LatcranobcllijC degni edifici) per
habitanii cmodamtc 1 Pontefici. Sonoiao ' ad hoggi in S.Giouanni le porte di
bron7o Dttc fuc fpcfc dalla
parte,cherifp6- VMwfcf de Santa
Santorimi . Egli diede anche il nome della Citt
Viterbo , e fece la Chiefa fiia Catedralc, nella auale trasfer talmente
quella di Tofcanella,e di Cen- to cGUe,ch'vn Veibouo iblo naucffe douuto
goueniarleti]Cte.MorCelefttDo gl' otto
di Gennaro tcnuto,ch'hcbtc fci anniifcttc mcfifSc vndeci di il Pontificato^ fii
con le lagrime generalmente di tutti nella Chiefa di S. Pietro fcpolto. - Cre
quefto Pontefice in pi ordinationi molti Cardinali , ma s ha memoria iole di
idde*quali furrmo dite Veicoui fti pretit& otto Diacoint:che furona Pietro
^ Vtftouo C.^rd. Foftuenfe ^ediS* RmfinM* G ouannl Vefcouo Card, Al bano, '
^0*'^*^ f^** Card, d SarkSHue/ro , i Maiiino Ut, di quirio, Gkrumm^^prgu Cm, di
Sm Stefino in Ctii9 AUime, Cimino XenMM ipref e Card. tit. di San LorenKg in Lneins,
. Tt^redo preU Card. ; ii . di SantS Frddo, . ueodato ... prete Card. iti. S
..' Ciouann ... prete Ctnd, tit, di Sarai Aquila , e Prijca, Jjotbario
de'CorOid^m^ni , Diacono Card di Santi Sergio^. Bmto, Nicol Diacono Coroidi
Santa Maria in C^modim Gregorio "Diico o Cnrd. di S. Angelo, ^ V ietto da
Capoua , JJiacono Card, di S, Maria in i/ia Lata. CinthioSaueUo Romano ,
Viaeono Csrd. diS, Lueiain Orfea, '. Bofo Dicono Card, di S. T^odoeo, . Hugo
Diacono Card, di S. FuRachio. Gherardo Diacono Car. diS, Nicol in care.
Tulliano, l N N O C E N T I O IIL PONT. QhXXS l\h li^a;. Creato dell 198, a'8.
di Gennaio. NNOCtNTO lerzo, natoin Anagni dclh famiglia de 'Conti, e figliuo-
lo d Frofimondo.f per la fua dottrina 9 ccofiumidaCdelUiiolb^^lfil^ Digitized
by Google INNO CENT IO Hl./f ' tuk > e dapot la morte di Cdeftinacon gran
confcntimonto di tuttt cktto Pon tefice
con gran gencrofiti , e coftanza il Regno d'amcndue le Sicilie fortific
, e 4ik(c . Hora andando auciic difcordie auanti,Innocentio> cui parca di non do- ucrc lafc iarc la guerra
dcirAfia dietro moffe con la fua
auttorit douer pren* dcre cntra i
Saracini l'armi Bcaiiiacio Marchcfedi JVlonferrato,Ba!douno C6^ PrinciptChri te
di I iandra.Htnrico Conte di S.Paolo,e Lo(iou?co Cte di Sauoia,i quali vniti
freno^chc tutto quel mare trauagliaua,e preferadop vn lugo affedio Zara . Mc-
tre,chc nel golfo di Vcnetia nucfte cofc paffauanojAleffio tolfc ITmpcr.
dc'Grc- ci ad Ilaac fuo fratello amiciflmo de i noftri Latini,c priuatolo della
vifta in xTia Aieffio imp fretta prigione io poi^ Per la qualcoiaAleflto
figliuolo dlVac, ch'era ancor deiGicci. ganonetto/c ne venne quif^cndo h
chiedere centra il ti Ino Alefllo, foccor- 10 , e con quefta condtone da 1
noftri 1. atini l'ottenne, ch'egli douelfc la Chicfa Greca alla Latina fottopon
c , e pagare ancor ' i Vcnetiani , e Franccfi ia mila, marche d'oro per
lidanni,c'haueua gi loro fatti l'Impcrator il manucle . Hora 'Cenllamino
partiti con quell'accordo da Zara nain'gtndo preffo Iffola di Candia,il
(aciullo poli.piefa da Alcflo hauiif 1 1 n io potere qucft'TfoIa , la don ^
Bonif icio di Monferrato fur> i Pcincipi parente . PalTati poi m
Coftanrinopoli , e battendola dalia parte di terra, e dalla ^briftmni di
p^,.jj. mare, ne riocularono dcmro
dietro Teodoro Lalcaro genero di Tirar Th'odoro noAkffio.chlrfavrcifdaHi
Otti lofo fopra.. EctMittmiandoIa batterfl lafcali. due d la preferopcc forza.
Sen'a-ala notte fbggiro via Aieffio, & hauea prelTo Candia dc| Hi rene
Monaco laiciato vna gran copta d'oro . Flora entrati nella Citt , poco
Venctitni , jj^j^ ^ Aleflkxil figliuolo v i viflero . il padre mor d'i nfcrmit,
il figliuolo di fcr vcuam. vclcnaln quefio Bonifcio da Monfcrratcch'hauca il
Rcgr d Cadia haimto haitdo biiogoo di danari, pcrff ; a Honc d i Rnldoii ino
vend i Vcnetiani llfola di Candia vn
gran prc/zo . hquefto danaro f cagi(inc,chc diticntato Ronfaclo ' potente di
gente,pairaffe fopra Andrinopoli>douc i] Tirumo ridotto s'era . On- de
mtriche combatte quella Citt,fe ne concit fojjra i \'aJachi, che fono dal- la
parte di Ul del Danubio, & i Bulgari loro circomiicini. .Dntbitando dunque
della gtan copia di quelli nemici le ne ritorn in Coftantmoplt ,per doucr'an-
dar fopra il Soldano d'Iconio. Il quale haucndhprcfa S'atilia Otr-ae i Greci,
Saiacin di trauagliaua con incredibili danni del continuo ino/hi. lonoceiiitio
% che la ca- . SftgM- lamifS di noftri vedeuatnon reflaua d'hatiere da. ogni
porte grnfp,pimrhe i noftri non rcflaffero'lhferiri . Ma poi ch'egli intefe ,
che Ilmanolino era p^fXto cmk 'grofs'armata in Spagna , c che ftaua gi fopra la
Citt di Toledo , per vn pubfl- co editto anim ^clTort doi^er prender farmi contra qucft'uifcdcli,
tutti quelli ' Digitized by Google IN N O G:E N T>I O IfT. 99 &: Arli , ponendo ferro , e fnoco il tutto . Moffi di quclii
tanti calamit Tatofa, ' quattro K dcJla Spafina, che furono cm j wii Caf^Ha,
quel di Aragona , nemico Sar racino
s'affrontarono > n'hebbero vna fiorita vittoria , tal che ad Ilmanolino air tro>che la Granata ,non rel . In quello
tempo nacque in Toloi'a rhercfujchc avi
infUnz^d'Jnnucentio da Domenico^ che ira poi canonizaco per fanto > eoa
lBarau^dibKcderit^l frenata. EramtancheaiTatil CapitanSimone da Mot^ lrte
Perctochenonrekmcnte vibtlbgnledilpute , ma Tarmi ancora ado prarc, cos era
qucft'hcrefla crefciuta, e radicata. Elfcndo in qucfto ftito l'Im- iper.
OtnedilKl ilippi)vinto,ep iinColoniaalfcdiato,nientrc,chc tcntA di fuggir via,
e non pu , fi dal popolo di Colonia efclufo ,eJa terra tofto fi re- l .
Ma4U)omoIro poi Filippo foprauiffc, ch'egli f
tridimcntodil Conte Pa- latinomorro. Per laqual coiu fa il Duc.uii
Saifonia libcramL-ntc dii (jci mmi lichi.i Ito 'm ^cr. e f Otone Quinto
chianuto , e l'anno fcgii nrc in Koni.i Ax otoneV.rf8. Inioc.Pontwlicc incojon.uo.
I Venetiaai,ch'erano all'hora potcntiilimi ijimarc , P= .eoToiitio jionpotdoal
Sign. tutteJecofeprouederexdieronorpiuticobffCH^ Ot"^ cza'di poter
ciafciino'queirifolcguadignarfi.ch'occupa'te s'hauelTcroipurc che ('cuoprc ne
nella Rarit della Sig. rciblfero. Il perche- molti Crrudini s'occuparimo mol-
mico Ai s. xehuie degl'Arcipelago, e dal Mar Ionio, rdlarono per per la
signoria l'i fola Cucfa.oic ^ Coifdiela Citt dt ModoD^,e di Corone; Hora
Oto-!e,chc come s' detto,roI- * fe in Roma pffT le mani d'Innocla corona
dcUlmner-contra ogni debito occup io',"^^p"ittJ Montefiafconc, Radi
cofano, altre terre di S. Chie , c fi molTc poi fopra il , {eli* imfwno Regno
di Napoli, per rorloFeder.IL ch'era ancor garzoncrto, e che perci e- Federico
il. jra ancora gouemato da ifaot autor.'iScneconcit dunque tollo per quelio
(yto. detto Uaf, Pontcfice^che fubito k> ftommunic^ e lo pi iu del titolo
ell'Imper. ^fira del Pontcfceychierubito loftomiiiunic^e lo priu del titolo
dell'Imp I perche clTendone ftato ammonir, (J^ auiicrtito, hauca ricuto d'obbedire
- Per la qn il cofa il Re di iiocmia con l'ArciuclcoUQ di Miguntia , e di
Treucri i pcc- luafione dei Langrauio di Turingia>c del Ducad'Auttria
clelTcro , e dichiar^o- no Impemor(U3^iu;Jl;;R^d.t SiciiiikfCh'haticaairboFa
wnt'anni , Hitomandoi fi dunque OtoncuiCJcMiTnia per rncdiare alle cofe
fiiciafciad Innoctio,chc fi ricuperaffcjqaanto eflb in Icalia occupato hau;a. I
Venctiani nel MC CXVIII. poneodo il freno ail'Ifola di Candia^chc s'era loro
nbcllia(onocard,di SSjOi^jna^e Da7nir.n0. >' uv ifc'i'l' icI ''.' /ic Jii ; ^f^'^g'o .D$aconoC 1 .1 > :
. .* j . &matffiy^DiM9nQ(ard.iSu1iiiH9> . v.- >
. ... i H dN O R I O I l i. ^ N
T. C LX X I X. *. Crcttodcl iai6.a'r8.iK LogUo. . ' - . , . * > i a r
t fui ; I f .V) ..tv H.i mI .-.'4 r .1,1
a- T i. .1.. -.ij J3j onv.. '. il ti^iki ril. domano
fi^Iiu^jIod'AIihc|ueo>,Cpw creato Pontefice . Da,coftyi fa Pivtralmpertbr d
Coflanti ycnne con Iole fua moglie m R^ppa incoronrit;^ nctl. Chicfa rcnzo
fuori delle mura. JI f pofta ^letfQ Lcg^^o if C^y4i^alo Gio;LuyiiC,v;-r, lona ,
p^he andaffe con rdfercLt
kfi^:d*AuIbia;iKlb^alq[iam hf^iicaa . itguu-oiAo il KcniLria di tutte
]ccore,ma(fmaincncehauendo il SoliAnofM-cfi tutti i pifl ^
perchenonpoteflTmdlbpeinoftrffoccorn da p.trte alcune^ f inlt ailr^cn da "
tutte queftc difficolt fopra il Soldano mo0r> th^per pouV i ftif'; .Kh icm-
tlo ptcnod'ognt forte di vcttoiugltc il fuocampot.' Per h nH.\ co 'i -lailri da
^. ,^ lui ileflb, che gl'ei a veniito.iii foccarfp> hcbbero la.eranza di
potet tener Gic- nifalem/e noftri prcfa
Damiata haucffcro , ne poCth mitradclla Ciit
terra, vi
lafciinpicfolamentclaton c diDauid> e'I Tempio di Salomone . Ne vio- l il
Santo (epolcro gli pricghi de
iChriftiani, che v 'ha b italiano . Hora men- tre, chei noftri fieramcate
combattono Damiata , ritoi'uando il Soldanocoa ne alcuno loc fopra f ma
riccuecccro di ^ueftainconfiderato alTalca vn buon pa- Dsaiankpre so > n gi
per queftoL*afldi di I>imiatic6&{ la quale flk ANtTinence ih capo U da I
Cini- 3i quindca me Ti prefa , e facchehgiata . E fi tanta la preda , che fi
guadagn ttMui. che n'arrich l'effcrcito
de i Chriftiani Inqueftomezo in RomaHonorio P- _ . . tefrc ad iftanza delincato
Domcnicaconferm rordine,che iftituito efTo haue- Imp VcSiu* e fcommunicFedencoSccond,
c della dignit dell'Imperio Io priu, BKdal& perche dop la morte di Cof^anza
fin madre chi iolcva ienerlo Ireno , venu (^ to in Roma , lo ft.uo della Chiefa
contra^ogni ragione trauagliaua . II Soldino adunque , ch'hebbcauuiib di quella
difcordia-,- fra il Pontefice, e l'Imperato- re , fece vn
erofii&morcllcrctto . pcnfando che t Chriftiani douelTerp toAo Q>a-^
qentatf fuggirliiotnif;. M^inoftf i animati da] CardMeCnIonna ' andarono fin
su') Nilo ad incontrarlo. Et ^li fingendo di temere , acciochc non fipar-
tilTcro di quel luco i noftri aa!laj^ il pae&, che per mtto auanzaua vn
cubito fi>pra ]a.tclh^ . Di che i||iaucntati i ChrtftiM indtotoflo con
quella cond ti one condufi:ro con nemici]^ pace,ch:efli laici-' rebbono Damtata in pace, fi rcftiturcbbono
l'vn l'alrro t cattiui', 8c hauuto i noftri da i Haibari il lefl;nodclla Crpce,
in Accone,. & in Tirofe ri^andarcbbo- no;. Hora Oamiata y ch'era fiata'
incominciata ad habitarfi da i nofVi il d della
PUrtfiicatioiiedt'iioftra^ignoravfi nella. Natitik dlta medefima midre di Dio Iti.
, ref i Barbari nelMCCXXI.Nclquaranno i Tartari nationedeUaSciihia,
Taiiar.doto^^^j^g, j monti dellTndia ,haundorouinata la Parthia, JSS!*ri "
i*- Mediala Perfia,rAflria^ la.ArmenA,pa!farr>no finalmente nella Sarwatij^
4- Iacono net- qtdfnqn lungi da]lapahideMeotide,dfeDclolcim^a)6^^ TeiloV '
" -rtto ,fc^o flanza - Hora i Capifanfnoftri , che VetfeoaiKMion poter
fare f of%. alcuna buona nell'Afia per la potenra de rhcmict , fe ne
ritornarono co'I Oj'di- nale Colonna in ItaUa.GiouanniRc di Qierufalcm fe ne
venne antior'egli in t^o- . inae f dal Papa honorctictoictite taecolta^e con
moltldoni hoaovato . Poi die- ^Ae mtiha figliuola , ch*llaiieiM di|rQk
fivimelie hauuta pei'moglfe all'Impe* lunnotRdi ratQfr Fedcnco gi ifcommunicato
d.il Papa,e li i inunti,e don in nome d do- Napoifr ei je fuf^i qtk^ ragioni ,
ch'efso per vio^d'hercdit nel regn d Gicrufalc hauei;. i**"? . ^ E di qui
, che lUtti i Rdi Napolf,c di Sicilia queflo titolo del regpo Gicrofo- ' limiti
s'attribiiifcono4)cnche con lejparole^non gi tbffitti . $feiie pafi^-
pqueflaGiouannt in Francta,^c migliore fiato, eh dtroue vi' rtrou . Prche
fiorendo Filippo K di Francia gli lafci in teftamcnto quaranta mila libre d'- '
"argotifo. Altretanns nclafci \l gratiMaeftro del Tempio. Con qucfto foccorf
di danari entriatq Gi')uaan m fperanta dfdoiicrtre dfelle cpfjpiis in
Hifj>a- [ fodtsrein Galitia. S. Giacomo vn voto e qtiiu tolfe Bcrengarii
forelfa. I^di Spagnapermog^e . E fiVtn quell'anno , che S. Domenico in BoToo^na
r^chs^edericdicwarK^ d'AlemagiM Hearico Tuo figliuolo d'anni die? ti* Digitized
by Google c:.Honorfo,clic fi vedcua dalle turbolente cftcme quiero,rffarc? la
Chicfa S. F o- ^zo fuori delle inturai c quella , che chiamano Sandi
Sanfeipftftf>leiDiacinCafd.SMtttinf, ' . " Tomafo...pTeie Cztrd.d Santa
SatnM, " Giotianni Colonna RomMt9, prete C or d.di S^rafiede . ' .
Smt9lom0 f'p^nieC^dJiS^rdfede^ tit^Vmttre , VeO^i tre preti
Card.nonJ!fMiiUmmttlfUli^ St^'anx>.,,DaconoCard,diS.Adrinm*
m>MiacnoCard,nelU diaconia di S. . JSMo^tiKno CardM Santi CtfmM , v
Dntfiano ^Suacorio Card.nela dsacolua di
S,. Pietro Romano , Diacono CardM SmOnr^QUFthtfOn ,Diacono Card^nella diaconia S, GREOORIO IX.
PONT. CLXXX ^ oiogna,p.r tloucrpeco i legni Vcnetiani paffarc in A* . Mi ri
P.;pa,>l c! C9 ^ouctntorc .li liVlTcrc ito di RaucnnAperct ll^eftifilB^lMiia
- - . R ^^"^'^ ^^'^ ''^ fece, cKi? in l?rcue cc^Hndonti Sttncnr, pirel^
llfoj* lonindo , IVina^do fiio c tpttaAO, cH cgl'hauca la- " fci to in
Sicilia , palTaildo ibpra r luoghi di Sa ira ChicfA, occup molte terrC-* della
Marca d'Ancona . II l^ipa fi f \u:piwua in auci- tempo in Perugia ,peT aniar j
in Aflfi.c con gl'occhi propi ij vedere i miraceli ^ehc di S. Franeefcoii
pfiltct- ecanolliiato i'^"^^-! ^^^^^'^ ritrouatili vcrijComc intef
gl'haiicua.c canoiizcon cfleicitoGiouinni Kc di (.iiorufalem logia Kinal-
dericn torna dO)Che ditta k Marca a ferrivi a fi^oco poncua . I? con vn'altro
eflcrctto mand in Italia . |i Cardinal Colnnnafopraraltro Capitan di rcdcrigf ,
c lo cacci di S. Germa- nie prefc in breue quanto da q^icfto luogo fino Capua fi ficndc. Modi da que- lla perdita^
0.puanf di rpdericp>che gucrrcg^iaiunoneila}Marca.>enc]l'Vm>
bi-ia,Iairciandp i HiRbi^clie firefi haueuano
ritirarono fpancntat i nel regoaln ?|tiefto ritornando redcHct) in
Ttalia , e moftrandofi alTai defiderorafella pace ecc pregar il Pnteficc , che
Io riceucffc in grata i"c lo dichiaralTe ,
chiamaffc ImpcratorCjC vero feudatoriadi Santa Chic(a per lo regno di
Sicilia , che polTe dcua Ma roh prima
l'ott^'Qne , ifhc pag per 1 danni fatti alla Cbiefa Romana Ila mila oncie
d'oro, e venne in Anagni Aipplicar il
Pontefice* Hor mentre che ne va dop qucflo il Papa in Perugia , per
rafTctrarCjC nuietare le cofe di _ - ouc(ta Citt, che fi litrotiaiiano affai
lurbulcoti p^r cagion de fuorufciti,nacquc ""nnibaii o vn fubit tanta
fediiionc in Roma , e tanta htiefia , quanta mai piima ftata vi congiura-**
folTesAiimbalc de gl'Annibali era con alquanti facerdoti poco buoni Chrfttani
CO I ra ftaro Taut^rd i fa r cvMigur^r il popolo centra la Chiefa di Dio . Ma
la vefl^etra ChicIadiDio ^^[^q j^, {op}^ , perche , ^ al'a ^ tanto il Teucre ,
che fece incrcdibii . danno* c fi.guj
tanta pcfliicn^ajche p^na d'ogni dieci vno refl invita. Il PaparitomandD in
Roma>. vs mani^glioi demenza al popolo, perche li I>crdon, e priuato
Annibale i,chc cofi flit* te nouit tentalTcro . Ma perche punto non vi giouo ,
fc ne pais4> in R itre , doiic PaM.&P- Veonerimperatore Federico. E ragi
Oliando inhcme di molte cole,chc tare fi do- '""P Ueano > in
qucfta conchiufionefinalmente vennero , di douer con gl'dTsicid lo- '^'^
i-'-^^c* ro vniti paflarne col primo tempo fopra i Romani. Ma Federico Teguendo
*'**"**fpf il fuo naturale coftume , come hauea gi Icmpre fatto , cos?
anch'hora ii gann il Pontefice . Perche indandofciic in Germania , ordin fuoi Capitani , e folda-
li^h1ntutcelecofeobb:dtireroefaiioriireraiRiw H Papa, che inftui- i lto fi
veddc > propofe vn gran premio
Germani , che nel tecampo paiflSm^ IO . Per la qua! cola tanta copia ve
ne pafs che non hcbbero poi i Kom in i mai I .
tr4imentt>diftie all'aperta con le genti dciJa Chie battaglia.
Haucnio Htin- irGNgorkrviciitierato U patitoli contrada de'Cabini>e
AR>hafcnt#: urto poco conto de gli ambaiciatori del Soldanojchc humilmentc
la pace chk> ' deano, mand ^i frati di S.Francefco , e di S. Domenico predicare per tutta 5 1 Ma* Europa conira.1
Saracini la cruciata.E fu l'opera di coftoro talc,che in breue t- impii % po fi
ritorn oo l^traniie in mano per quefta imprefa vh gran numsro di gente . dottar
Iltmcntrechc fi ccrcaua\ii buon capo per loro >canoiti:ro il Papa
SaQta^lif'^^ '"^' '^''' betta figliuola de! R d' vangar ia , c che molti
miracoli facea . Mora Thcobaldo *JfiSI**^ * R di Nauarra , Almerico Conte di
Monforte , & Henrico Conte di Bari,e di Bari , c di Campagna palTarono con
^roffi cltorciti per la Germania, e per l' Vi- Saria in Coftant inopoli , e
paiTato poi lo ftretto giuaferor in Tolomaidc , ponen- one tutti quc'luoghi ,
on le paflTauano cco . Ma elTendo
fopragiunti poi dH vngran numero di nemici , fi ririnrono due giorni
difcnfandon fcmprc , e per- dendo ipiU valorofi deire(rercitaloro.Et qucfto modoqucfta imprefa,chc c
ttfltoaniore e sforSBOs'iacolllind^pcr
poca pruderli de'Capitani hebbe cos dolente fine . Molto lenti il Papa nel
cuore qucfta calamit dc'noftri , Ufi
per- fuafionc,epriehide'Romanihaucagt dehbcrato di ritornar in Roma, per
frx proccffioni, c placar Tira di Dio,chc con li peccati de gl'hoomini fdcgnaro
fi ritrouaiia . MI poi noffVr venne, che glirle viet Pietro Frai^ipancchela^
pafttXinii^eregufiM l gran dan- cnatoco
i Vcnctiani , perche Icguiflci o la parte di Giorgio , paft fin fopra gli ut
41^*1 Vene- ftagni ftefll della Citt , c molti danni vi fece . In quefto confederate perfuafio- t}ano> ne di G rcgorio
Montclungo Legato di Bologna tutte le Citt della Lbardia, I^nJ^^J^nn Tciwa,
clws'eni ribellata dal Papa all'Iinpeitatorc , prefa , bcntlieSealinguer-
S?SLlf taliarifcntironoprirokraaitlttcin Piftoia douei Cancellieri cacciarono
dalla Citt i PanciatichiGHMfiil . E pci'olK]^ limer da Guelfo, l'altra da
Ghiirel fratdli AJnMWilfittJorita , c^ueAinom cos pcmiciofi ne nacquero . I
t^bdli GLi Piorcniini ancora cacci;ironndalhCitt4o*oi nobili, che fauoriuan i
Pifani beHni,e per' della parte Ghibclltna; gli Aretini ^&S i Santfi
cacciai^ooo all'incontro i Guelfi . cbc co'fi chia H cui clTcnipio nitiltc
Citt* d'Italia. igiJcndoiy ftcero na feci cg uerre pii , che ci- imactob ^ . Di
qiii ncq U > che mtc Ciisi ncii'VmbiiftiiEiMllnR)fi:aQa fi ribcfftro'^ no al
Papa , e rpccialmentfe Vitfcrbo . Si (irclbooo anche ribellati i Rohi.fli ,
Roinani te- j| papacon portare per Roma le teftc di San PicTro,e di San
Paolo,non haueffc il obbr popolo mouo
coiupaflonc . Fece ancora in6ati Pietro vn'Qfatif>nc eccellentr. dfen
con le con la qualeitlnentt il popoMtuiiniltiiiicoiiimciie^cJitf Iffprcnere
l'ataif diuotioni. c kcroce in^ifcnfin'e uelhChiefa di Dio . Onde Veiendo poi
Federico fbpri Federico II. Rofna con cfcrciroA' ^nimo ncmicheuDle,ft da quelli
tenuto co fartni adietroi Imper. fopra ^ jj^. idcgnato torte l^Iuipemope lece
ou&ti-cattiut li capitarono per le marrf, nioUl* danni on ^arij cruciati
moHH t" Epaflato dijpo qocfto in Beneuento la prefe l forzai nello flato b
fmantell . E ritomandoper la va Latina di Mniio fopra Roma>per viaggio
4f|UCbHf tacci di Monte Cafiro i monaci , che v'erano , e pofe quel
]Vlonafterio lac- TeuM-^qf ,co . E
palfatone fopra Soria , ch'c pofta prclTo al naicimcnto del Gorijgliano , a l
i ferro iuocoia pofe i Am quello Prncipe
talmente i Saracu7,che di loro pi 9
iclttUleiClirlBttrficirimprefepidijhponantiflfcrtii Ordtraiipa--IUuBi]na , la
prcfe.Di che il Papa ratini in Lateroiio vn Condifo , fi^at l>ailC8til' '
Digitized by Google C E L E 5 T I K O IV. I ' '507 FfJ Giacomo y MsnMco
Ci/ercUtffi, Mtte di S^./tafia/!oJu9r di Rams . V- Xomtto ^ di t>U^ Csf* di
S. -^^Mfto j r^twa OSfd. Prtmmfi diS.
JUfffitut^ Rinaldo Conte jH9idp9U'tMI>Mat!md.^ltmfi^ fe^e Felitrfnf. - -
- . . , GfMC^nPO drfltriaco Francffe ,
VefcouQ Acowei^t Card. T nfiolano. ' G9fredC4fligliomMUaneftydptettCmf,tn.Ss.
Marco,, VefcQtfCmd^Ss* iinenfe yche fupoVapaCeleJliH^IF. V '\ Otonf Candido
VffcoMO Card, Voriuenfe , e dtSinU Raffina, Maeftro
S'Hifa!doFlifcoGenoiufe^prete Card. dfS. L^n nipin JLa^Hm. Stefano Romano prete
Card, di S* MmsimT'fanfiguete^ Rinaldo de i Confi t/uo nipote ,
Viacono>Cdrd. di Sam*'Eu0aekip Otona , .. 0$areMO Card, di . ?. M 'o in coree re T a Kdt^L^ ' ' ' K ' ' Rcardo
yfnniaienj , Diacono Card, di S\yfn{,eh. ' ^ Rimondo di^^arelhns aiut Gregorio
deomjni.ite il li 'to de i Vef retali , 'S* i dtkmm tmtuU^iodi^'% tbe nn Ji
pvinM Ui a('ma^iot lode pi i.9miinii^ ttp ... ' * . T . .CL&STIKO IV. PONT.
CL > - ' t. - " ' 5/. X X X f >J '{ ' ' fi'/t - ,
>\ f r. otiTJ ;q tx\ot ' '> ^ - ^^
(Ji , -il -4 j . . ; ; I I i CELESTINO IV. MiUncfe> della famiglia
deiCaftfglioni Vcfcouo; 5*t bing\re>.ed'ecdtcnte yiu.^ c doltrinaif* cffeodo
aCn vecchicvA' infbf-j metctto Pwitcficc in liKgo di Gregorio * MaiHm viffc
pii,chc dici tcgiVni,chfciando.dii3egrandcridcrro,
porchcfcnelpcrauagrantranqiii^^ fadcnn o
S. Pietro fepoUa. Vac dop lui il Papato ventVnonaeii: . PerciocHfe Vteanddli
parue queUi,ch cranaairhoradi
grand'auttom* ndl4ClMd^Dio,iclieM60vietie Roa. Stolide creare nuouo
Pomcfice,fin che vfciflTcradiprfgioiieqiicf Crdtnalj;ich* [?r*VHj^ erano in
poter di Federicel i qucfto mc20 ^che la fcdia vacaua,fcoiTcndo Fede- rico la
JVfi ca , e ! a Romagna fin ) Faenza , e
Bologo^k, he li foce qualche refi- abulia. f>era Imperatore di Cftantfnopoli
Bo- sa. uta o^nPfpcrariza di ben fare ncll'Afia fe ne venne con Ra mondo ,
Conte di Yuloft in Italiane tanto con la fuaaiUtoriti,c con preghi con Federico
s'opr,ch* alilTiDra in Paro fi ritroiiaiia,chcftce liberare qiiei CardfnaH,e
Prclati^ch'elTo pt:tgtOQ.te0m B perche poco appreff tutt i Cardinali in Anagni
iafieme lil!: \ V il INNO;- ' t -
Digitizad by Google I14KOCNTIO IV. INNOCENIO IV. PONT. CLXxxII. CREATO del 124
j.a*i4^ di Giugno. r r WIQCENTIO IV. Genouci'c 4clJa famiglia 4 co'l qual gi
prima qualche tempo familiarmente vi^e. lipcrche dubitaua , ch'egli ngn doucifc
elTcr eoa lui eoa- tnrio alle tak dhe
fiiteliaiiet>efaceua. Onielefamidicheiinll^r- reno per q ueiU elcttione
^vogliono , che dicefTe, ch'il Cardlni]eS2ai|>a1d venne in Roma > do>
ue glVrciran i principali dcUif Cito faicontra, e f rceuuto con grand'appfau-
fo . E fatta la folennit , che (l colKumaua nel conicrare , & incoronare i
Poiy tefici 9 incominci^ parlare di P^ce con Federico , e Baldouino voireffer
me/o lifafA ift in trattarne Ma il
negotio and ih lun^o ^ e vi paHfarono quattro mefi , e fu R- fnMfW naUncnte
tolta f|UcfiaconcIufone ch'il Papa in
Citt CaftelUnaandaiTc > ch'- itti andato ITmperttore farebbe per abboccarli
con liii.Mt Intdb^ Imocf do^ . che rimpcatore,.^ in Roma, e per camino gli
tendcua gli agpiati , montato ib pra i legni de i Genouefi,ch erano in
Ciuitauccchta,re ne pa&) profperamtena- oigando in Francia . Doue fd in
Lione con grand'honore > & anK}reuo]ez2aTate iHche i Aiorufciti di
Parma,hauendo s'l Taro,vinto l'cfferciro de i Parme^ XSJJj. gionij erano
entrati in Parma,c fattoui grandVccifione delia part e contrara.LA* locauiata^
fciato Merigo per quefta mifia A camincch'egU &cea,raiind tutto dt tutta
Tta ^l Legato lia vn*eK4 Digitized by GoCgle t N N o c E N T r o rv. ^ W ibpri
il nemico tutto ficuro, lo ruppe,e guadagnonc gl'olio^amonti copioit i tmt
kci^i che hlb vita bifogno. Pnckiche haiieagiMcrfe^ fbrtffi)M 41 trte0ir6^ di
fofTa ilcaflipo modo d'vna Citi,con
iiiteiitfone,cDie rouinAra^e fptanatajch'haueffe Paima , contra la qual grand'odto
haiiea , qui vm nona Citt lafctarcbbc/rh'cgli in fcgno di buono augurio hac.\ V
ittoriachiamata,c Vitto- fini Icmooetcjch^ coniate v'hauea . Scriuooo
alcuni>chc in queft rotta Fdter* gopctM&mcc>rooa di grandtifimo
pregio,& alcuni vafi d'oro di molto pl^Aii ^d^hlggeao pena fi roluaffc s'l Cremonefc , n'hcbbe
ardimento d'entrar in Crcmona,pcr elTcre morti in q ucfta calamit molt i
CrcmonefijChe con lui mili" lauano* Qui poi lonoccono intefcyche con tutta
quella rotta non fi foflTe p- t9M^^4lDidfoirififotfacomifuoiaiii tutto in po %tr
delle TduttjC menandone co le fchierc delle donnc.c de >^
Lnfil^ag^'uolmenteGierurdemiCheicnzamm : rioTpeizi quanti Chriftani v'erano, e
fporcarono dogni macchia il Tinto ' \ ftpolcro , i>ic|wMnoffolnnoccnt. fece
l'andata di Lodouico accelerare con- qiiell'effcrciti^tjh'airhora fi ritrouaoa
.Gitmft^LodoiiicbitoltemBolh Clp^to ^T***^?*' che f- birogiK>,che
v'iiiucmatfc. La primauera poi paflTato foprai>amiata,cac- ' ci via l'armata
del SoldanojC combat tdo con reflfcrcito terrdtrc Io vtnfe, e qui ^ fif-rmalpcttando
, ch'il refto delle genti , che d'Italia afpettaua vcniffe . Ma^ non venifliro
quefie genti d'Italia , fV la rabbi^ di Federigo cagione , il qual
vqltato(ld4l]a vita fiia diiioluta , ^ otiofa all*hni , pofc tutta Italia
foiTopra . E binic alcune Citt ribellarfi dal Papa , e fr gl'altri furono il
popolo di ^ Forl , d*Ariinino , d'Vrbino , c tutta la Marca . Fece ancora
ncIl'Vmbria CJiu nbclU- yibeUarc tutto il refto fuori , che Todi , Perucia ,
& AOfi . Nella Tofcana fo^
"Ji^^g J^. fi! l^lorentini f^iuano la parte dd Papa s ondeiitrooo
da Federigo traua^liatt ^g^H^ talmente^ che furono alla fine sforzati cacciare i Cittadini Guelfi dalh Citt I
Bologpefi facendo con Henrico Capitano di Federigo battaglia , Io vinfcro ,
TTifllMrflBft pezzi Scriuono alcuni , ch'io qucfto tempo Federigo in Paler ii^cilMPM. Altri vogliono , eh egli gt
auementtiella^i^%ii&niilft^^^ che incominciando flarbaK foneda ^ lanfix-di
fio figliuolo baftardo con 1 cofcino alla bocca aflfogato , e moito . Quefto
s ben chiaro,che Federigo P"* * ma
, che morilTc , donalfe Manfredi,
ch'hauca gi fatto Principe di Taran- JJJJJ^^ ' |o 9 altre terre , e lafciaffc
fuo vni ucrfarherede,e rucccffor Corrado fuo figliuolo Manfre^f i fi- ^Icgitmo)
chedilole figliuola di Gouanni Rdi Gicru(!cm hauuto haueaa, il
gliolobisoiideii6 II fece peidgkAiMti cMpikfnaSsf^ c9c icaramucde Ci
feccroiiiieDCfgnVD di loro ne vocJe il meglkxMa mtre che Roberto con troppo
ardire v temer riamte oItrc,f da i nemici fatto pri- gione.In quello vedenido
lonoccncio quafi cflinti inlcilii tanti incendij di guer- ra > deliber di
fitoraarli fai Ronu^ hMModo^i pnma cMonlsatoHedintondo Vedono di
Oxiturbia-Erefrcndogiinro in Perugia |erclie fugg d'andar in f^oma per cagione
della ptcft Senatoria , che parca ordinata centra di lu , e ella Corte Romana ,
canoniz, e pofe nel numero de i martiri Pietro da Vero- ^j^^^j^*^""
j^.jl'jjr^ine i Predicatori , ch'era ftato morto fr Milano, c Como da gli heretici*
Il Biedefimo di Santo Stanislao Vefcouo di Cracouia, che ftce in vitt /
molti miracoli . Chiamato dop quello il Papa da i Baroni del Regno , pafs to-
fto in Napoli, ch'era flato rifatto di nuoue mura,e qui mor i fette di ]!)ecbrc, c f nella Chiefa di
S.Lorenzo icpoltQhaueodo tenuto il Ptifcato vndic'anni , 5jne(ii e quattordici
giorni. Mor^ quando credeiia douer in brcue tutto il Re- 0 . . ' gno di Napoli conquiftarc . Ordin
Innoccntio, che ogn'anno l'Ottaua della
Natiiiit di noila Signora nella Chiefa Santa fi celcbralTe . Quelli
anche riemp * il
CollciodciCardinalichemolcoeiraufiocra,diperfonedigranbont> & ^ '
ordinjcii't Cardinali,quandocaiifdctlfmper maggior honoreloro, poitan^ Cappello
rof ^.q jj c.ippel rolfo in teda . Et clTendoeflodottilTmotn tanta , e cos
fatta dignt- t^iVda chi "^>l^^' cofc fcriffc . Compofcgli apparati dtl
Decrctale,di che molto i Cano- foile rdiu*- nifti fi ftruono . Perche in fe
alcune difputc contengono, che fanno alTai chiaro to , il fatto,e la
verit.Compofe anche vn'altro libro approua to ne i Concili)' che 1'-
iCHicnfcnellafuariimma Autentiche chiama. ScriHc vn libro medefimatnente ideila
giuri Alittione dell7mperio, e dell'autorit del Ptcficc ctra vn certo Pie- ftro
cognominato yjfina,il quarall'Impcratore tutta l'auttorii , e delllmpcrio, j /
d'ogn altra'c ola xtnbiiiua. Quello libro chiam poi innoccntio Apologetico. '
Si diltcd mtnbiJmente mieftoi'onteiicedellc perfone iettente , le quah' ancora
f^tflMtoiH^cqnrdnierfe dignit,che ior diede,bonorPercioche le Vgo pcrfona di
grS dot- * ' ' 'trina, e d'ottima vita Cardinale di S. Sabina: II qual Vgo cfTtndo
prima flato ; dell ordine di S. Doincnico>non s'infuperbi per delia nuua
dignit , ncpunto fanrica paflata vita mm-QucHo mecCefimo Vgo (trlTc le glofe
fopra la 6ibia,e le; concordanze, che chiamano . In tempo di qucflo Pontefice f
e per Aio ordine Aleffandro frate dell'oi dine de i Minori , e ch'era di graue
ctn entrato nella relt- gione^crilfe vn affai copiofa fomma nella Tcologia.NcI
mcdcfmo tempo fcriP- lero ancora ibpra'I Decretale Bernardo da Parma , e'I
Compoftellano perfone di igi-an dottrinai elle dalla boiignt d'Innocto
inofl9& eccitati furono douer icr
iuci-e . Dop la morte d'Innoceniio non molto poi mor Guglielmo il nipo- ' te ,
il cui ipcJcro fi vede fino ad hoggi in S.Lorenzo fuori delle mura . ' Cre
quello Pontefice in pi ordinacioni affai Cardinali j de i quali fi troua
inemora iolo di quattordici de i quaUteonoVe^ fci Diaconi che furono . , j Oione. -yef che fi rifoliicffc di non far
coCi , per hqual la dignit di S.Chiefafe ne fcnt/Tc off^-fa . Ma coftiii
fattili venire iSaracini di Nocera,pafsd' va fabitofopra le genti della Chiefa,
eh' rano in Foggia p oe fece gran ilrag.e , hauendo gi per la morc^ , ch'dlx
finge- ua di Crnmo e di cui cflb ditceua
rcftar luaredc , prejfo vn'anmare^iot . I. Chriltiam, che s' detto,
cWffritrouaiunoapprc^ accampati iherv minciarono fcntir famc,& adclTerc
dalla pemlcnza afflitti , hauendo il ncint- cooccupata^vna iH^e del Nilo donde
iblcua venire la r afe ia nel canrpo no- firoianzt
venetdoMflPatriiu'caffiGieniikmconmolti legni, fiprcfo da i Barbari . Per la
qiial cofiiadulritando Lodouico d'eflcr
fame vinto^mofTe per ritornarne in l>imiata,e con
grofllfimocflfrcitodal nemico s'tnctri e faccdo- ui fatto d'armijfd vinto, e
fatto pr igioncinfiemc con Alfonfo Conte di Pittierfi , e con Carlo Conte
d'Angiola iuoiiratelli . Mia,e(Iendir) poi da ifuoi llefl ikato il Sldano
tagliato pezzi, colui, die li fuccelTc,
hauendo ricuperata Damiau , & hauuto vn certo danaro da i noflri, lafci
tutti i Chriftiani prigioni in libert , c fino in Tolomaidc gl'accompagno . Il
Re Lodouico, perluauonc di Papa Alef- fandro mand i fratelli in Francia, &
elfo fi refi nelL'Afia finche fortificale Ce- &rea,il Zaffo, e Sidone , chi
noftri tolte dalle numide i Sancinf hancuano. E 6> almente fatto qiicftoin
capo di fci anni,ch'egli queft'imprefa maneggjife ne ri- torn neHa Francia.In
quello Papa AlelTandro hauendo fcommunicato Manfre- dipas iaAnagnie oundil
Cardinale Otcauiaiio Vbaldiuojn Napoli, perche
V * tcnefifit gl.uqldl.F* dcricb ILcon giunto co i- S'aiaciiii cu- cila
^ i iaryii fello J^^^ aellClMcra*t 1 1 LodonicoR' di , franua Mftdifeu
municModat Papv Digitized by Google 3/1 A L E S S A N D R O rV. tcndTc i
Napolitani in arme contra Manfredi , Se elfo daua fperanza di doi*r to- iio con
nuoue genti palTare nel Regno . Ma non contento Manfredi di trauaglia- . I
h,- N3*poKtini foUeuancora nella Tofcana
rualte>c fbecialmente in Fiorenza
Ta'muiu dd- ^"i*^ ^^^^ P^^ morte di Federico ripoib in liberti E furono per vn laTsftaM.' puolico decreto
npofti i Guelfi nella Citt , che n'erano ftati cacciati da Federi- ccperchc
potcffcro allo sforzo de i Ghibellini oft:ire. Per quella via diuenne in nioilo
nella Tofcana la parte Guelfa potente , che furono i Ptftoleii,gli Aretini!
PifiniA i ScndU'liaiieinool Guelfilofo Cittadini cacciati ftior, con ollfiiate
, e fan^uinofc guerre perfe^uitati.Et i Lucchefi fi mo Ararono molM) contrari)
. 1 Pifaniji quali farebbono lenz'alcun dubbio ftati da i Fiorctini oppreffi,
da i qua- li furono preffo il fiume An(r vinti, fe fofpettato i Fiortini no
naueflcro della fde dei Poggibonz i , la
qual terra oofta nella Valle di Hefa
Imusi dodici mS- glia daSicn^Baturalintc^jper titelorteiEfi feruiu.ino i
Ghibellini di qucfto fuogccome d'vna rocca della guerra,che contra i Guelfi
facciiano . I Fiorentint Mtofrcdjdk fpianato, c to'ro \Ha qucfto, offerirono
genti al Papa contra Manfredi coma, une e cau di Padoua Anfelmo nipoec dd
tiranno Hzelino.Di che moiTu (oftuf ,1aicf and tofio Taflcd io di Mat (hki ,e
vcnutoine voISdo in Vcf ronaqtiando fi viddc del tutto fiw.vi di fperanza di
ricuperare Pjdoua , fccccru- dclmente morire da dodici mila Pad^aani , ch'egli
nel fuo eflfcrcito haueua . Il Legato mand in Brcfcia alcuni Teologi
dell'ordine de i Minori , perche con le prediche loro faccfTeco ripatriarc i
Guelf,e diutare quel popolopartcgiano di S. Chiei(.Il medefimo haurebbono fatto
i Piacerini, e Cremoncfi,fe Obcrto Palj Oberto Pa^- huic ino non n'haucffe con
l'aiuto dei Ghibellini occupatola Signoria di quelli dStod? "? luoghi.
Hora conrr.i coflui,c contra Fzelino confederati infiemc fi molfe da Bre-
riaKRu.c d ^^^^ l'aiuto de i Guelfi il Legato . E faccndoui prcfTo Gambata il
fatto d a- Crmni>. me,fd con gr a ftrage vinto,c fatto prigione col Vcicouo
di Brcfcf a,e co i princi* farrortVnnc naii dcJh parte Guelfa . I quali tutti
Uzclnio, hnuuta Brcfcia lafctibcri via- J^'Ao Sj***^' L fvi cji;oflo nel 1159.
Dubitando il Legato Ap(jft()H jo , che non crefccflc foacr- Swdjlijl Se i vinti m Tiro ricouerati.Tn Tolomaidc
furono tutti g'edificij de i Gcnoucfi ab- prcflo^i tSo batrirri , e tutte le
facolt loro ficcheggiaic . Tanto vogliono, che fi rifcntiffe il con vittoria
Papa di quefta rotta, che non volle j^li Oratori dei Vcnctiafli dare audienza
de' VcxKtni mai , finche i Genouefi , ch'erano ftati fatti cattiui non fi
liberarono. E perche haueffe ancor altroue il Papa, che fare, BaldouinoFmpcr.di
Coftaniinopoli,fot- To il cui Imperio s'hauca qualche fperanza, che fi forte
potuto Terra fanta ricu- perarc,pcnfaua di douer abbandonare Coftantinopoli .
Perciochc Michele Pa- Michicic P- kologo ixftato come piante tutore di due
figliuoli di Teodoro Lafcari n cef- Icoiogo aa- fua di pw-rfcguftare i noftri
Latini per tutte le vie , ch'egli poteua , haiicndo gi r' a'"' cacciato di
Achaia Gutlelmo f r.nccfc, e non lafciando, che fare, Se all'aperta , c onopoS.
confeditioni contra il pouero Baldouino per cacciarlo di ftato Per laqualcofa
mentre che v Haldouino foccorrer alcuni
luoghi nelle rluieredel mare mag- eiorc,ch'erano dal nemico affai trmagUari,aprirono
vna notte i cittadini diCo- ftantinopoli le porte Paleoioga, e Io tolfero nella Citt . AU'hora
Baldouino > c'I Patriarca Pantaleone volgendo di Ponto vcrfo Europa le
prode, tutta que- fta contcfa intcTuppero, e quietarono . Il Palcoloj;o,che fi
vidde fenza nemico, che trauagliar Io poteflc,fce deftramctc morire i
fanciulli,de i quali era elfo tu- tore , e per fe Tlrapcrio ne tolfc . Il
quallniperio cfl'endo ftato quarantatre anni p^^**"/^ ^ in potere de i
Latini,ritom finalmente i Greci . In
quefto il Car^tnalc Vbal^ pcr^Etv dinojclTendoli poco profperamte riufcite le
cofe di Napoli, fe ne ritorn torto de i Gicci . al Pontefice . Il
qualcanonizata , che hcbbe in Anagni Santa Chiara dell'ordine S.Churacif. di
S.Franccfco,fe ne andtofto in Viterbo^er pacificar i Vcnctiani,e Genouefi, e mtrc.che
egli fi trauaglia in quefto ncgotio per affano di cuorc,chc fe ne prc- deua,mor
a'i^.di Maggio,^ fu nel 7.anno del fuo Pontificato honorenol mente nella Chiefa
di S. Lorenzo fcpolto . E da tutti certo la vita di quefto Pontefice fommamentc
commendata . Perche fu tenuto libcralcmaffimamenre co'poueri, t con tutti quei
, che fuffcro benemeriti della religione Chriftiana. Onde viet, ihs nO fi
porcftcro legger alcuni libri fcritti da vn certo Guglielmo di Santo A- oogle
114 ALESSANDRO IV. jnore centra la pouer t i ^ercioctie dice ua fr le altre
cofc quello empio * che i poueri religiofite che vmoo di clcnofine,Qo fbtfefo
tfrteo di poliere Sau^ Abbruci AlefTandro pjiUtcamentevn peftifcro libra , l
cui autone dictua > che lottato della gratia non proccdcua aalla legge
ddl'Cuanselio , ma ddla legge tUo IJiiritO!. La qua! opinipoe fi diceua eifcr
tolu oa'libri deii Ab- bate Giioaclitno
Etera ^udlo libro da Vuoi fosiiaci chiamato l'Eiumgclio etemo. Sempre
ohe puotc AleiTandro riporre da'negotij ^ftutt , fcrittO oiulche cofa
d'ingegno. Onde foce l'cpiftolc decretali, c talmente fauor le per- ione
letterate , che fino alla digiiti del Cudinilato Jc ajz , e ne f vno
fi'graluiHenrico Cardinal d'01Uanelk kg^i diuint:., & Amane dottiiilmOi Vs
anche eranHbenit con^fiaitolomeo da Bitjk, ch^cride molie-colfc fopra il
Decretab . Per queftt fue cos buone parti , oltre la gran dottrina, e faii*
cita , eh cgl'hcbbe , aiert di cflere rag ioncnoitnentc lodato . Fi opera
rui,ch'c quel tempio prelToSant'Agaeic > che cfa pt/ima dedicato Bacco 3 reruiCTcal Olito dtuuio . Et che egli
mot diitMnao ooD^raflb l'Altare di S. CoAuiza licrittoaMbydie s l'andito di
tenpiofivcde kifchliro* VeodiipeJiii trcmef, e quattro giorni la Chiefa. Iptti
ordinHioni cre quejla Pontefice affai C ordinai, e t*h4 memoria/oie d oitit
hteFe/couiqMtiropreti, e amOi^onipCpe furono Csouanni Ve fcouoCard^Fortuenfe tC
d S* Raffina, . MaepojraAnniaidodtBAmiiUdiRom^ dtltordine dePredksirifftli
..... Francefe , preti Card. U% dSm^ Fd^i0^. 4i Gkffiitm , tbt fpai^^ FraoIIL^.,preteCard^itt,diS^
. - Fra yftuirea dei Conti d'.^tmm^JNifOU^d4ti:9rditu de'Minori ,J peele
vo^.$ce$tu$r0 ' :v A K N .0 X: A T I O N
QBcAvfiMetef aidwffIrbeaMqK liMIbaoUlfamt^lia t .Omh* pMeflred'IoD>- io
Tento ,c ai Gceg. Nono ^ dal qoal filficto Cardinale . Era pWmac biamato ftca
Vefcouvd'Ofha^edi Velferri. SicaudMffteidcljacde4iao-FoouiCC,.coe'^ %WM>p
itt toia licU libratja 4} Vatitaoo ' , - . 1
Digitized by Google Y' A K o iv: y R B
N Ci IV. fm, e fi dwd ptnci lli
vinfero, & fino al Gariglia- no glVFtarono.Nel medefmo tempo i Romani >
fe ben non trau^Itauano altra- mente la gurifdtcione di S. Cha(a.non obbft e i
noal^i^a. Braacaleone da olo^a il |>rimo 9 ch' qiidta dignit con premio
cliainaffero> Digitized by Google ji^ V H B A N O ! V. perch'era perfona
gcnerofa , e di eran coa(iajiqM pexititt M>! 41 ^ft'clettun ne, Io prefero,
e pofcro prigion Ti clid inmlii Beo|^en ^reftrO'aletini Rdt manine
diceuaiio,non doucr giamai lafckri, ienon'vedeano npofto BrScaleoiie nella fua
libcrt.All'hora i Romani non folamcnte liberarono Brancaleone , che ancora
nella priftina dignit Io i ipofcro,crcSdo anchVn'altro magiftrato in Ro- ina,da
ogni rf^idne della Citt vno,c li chiamarono Handeref,f quali ampia po-
Baodcrefl in teft haueano di dare la moifeiC la vita.Bcn s'accorgeua il Papa ,
che I Romani li Kont. moftraiiano cos inroIcnti,pcrch>e#a eflfo daHariTic di
Manfredi di trauagliato, e non era perci arto
rcfiftcrc loro . Per la qual cofa volendo pure vn dlibcrarc dalle mani
dcT iranni la Chieu , mand i luoi Lcgac^
Lodouico Re di Frcia cilbitandob
doHer coliNiiiio tf po mite f rtMcfichia te di Protieoza, e d'Ai^gfoi,
Ai ftcUo pcrch'hauea animo cacciando Manfre- Dcinlealin di dal regno , di tare
Cario R dcll'vna, e dell'altra Sicilia . E l'haiirebbc fatto, i'^i'l^ cos fi
rtrotiaua con 1 ingi atitudinc di Manfredi fdgnatofe lafua infrmit non
dfNoif." l'haueircdif^oltf^daqufioprppofo. Mai] guenrePntefcemand ouefto
AJbctf Ila* dficgno ad efrctto.\'ogliono alcunlf che nd tpo di quello Pontefice
iorifl Al* ifOO. berto dell'ordine de'Prcdicatori , nato in Germania,e che fu
per la fua gran dot- trina C(gnominato Magno.Coftui cment^ tiitte l'opere
d'Ariftotile fottilmcn- tc fcriffc fopra la Teologia Chrifliana , e con molta
dilicenza dc'paru naturaU. Scrii!* vn hbro de 0>a?uis nel
bano in Roma facendo poco conto delle dignit , che l'ofFeriuano, al
leggere , l^alloicnucr fi diede tuUQ Perch'egli reftorlo Audio diRoma>
efcnfTc preghf d*Vrbano molte cCt 1^ comcot tutta la filoMa naturale e mo- rale. ScrlTe contra Gentili vn libfD.
Dicltftrd'ii libro di Giobbe, e fece l Catena aurea. Compofc l'officio del
Sacramento, nel quaTofficio fi contengono molte figure del tcfiameuto
vecchio Ma ritorniamo ad Vrbano, il qual
mor ^ in Perugia i i i.d'Oitobre ,e^
nella Chiefa cattedrak di quefU Citt fepolto. F Pontefice tre anni 9 immefty e
quattro giorni. E vac dop lui cinque^ mcfi la Chiefa . Fece queflo Pontefice
dueordinationi di Cardinali, nelle quali cre dodici Cardinali , che fe n'h
memoria , due Vefcoui > fette preti c tre Diaconi che Ibrono. Card.Sairto .
GuUetmo^^Uglfi.freteCMdJiJiSJ^af. fjroyftr/tlo , prete Card,rit.diS.. Ce:.
Digitized by Google V R B A N O I V. m
Simon de Btiada Tour Ftanctfe , prete CatdjitJi S/StHKdi Gotni PdmiBu
.Ef;,h Ce ne and ia Oruieto nobiliHima Cicc di Tofcana, doue pcrcUe molco la
vjgheiza, e ficurt Jel luogo gli piacque , fi (lette con la cotte Romana f n
buon tempo. Perciiche i qaefta Citt in cima d'rn ufo pofta,e da ogni adlio
fico. Cbe gii la Ctiitfa Romana era all'Jira aAi^alla poctoaa Oniielo; ^ di
Manfredo Rdi Sicilia trauagliata.^Hora cdTendo egli dal popolo di Oruieto co
ogni honor pollbile riceuuto,pacifc
interne due principali famiglie di quella Citr i MonaldcR ^ & i Fi*
lippenfi^he con l'armi in mano fi rittouauano, c aicntre^cli'cgli fifk^U tenne
in pacete eoa- cordi.Vcggeadc eflc (quella Ci'tti Ce,ic alla Ci^e(a Romana fi deltlRma.la otn^
di molti, ^ . 'pab!ici,e priuati edifici), e priuilegi j. E dific da i
ffidamcuci quel fupcrbo palagio del 'apo, ; / dooe ra raltre cofe fi tratt
, che modo fi fblTe potuta la Sedia
Apuftolica della poteaxa , e Ctiaaoidc d Manfredo difendete . E (
eoochiafo,clic fi ckiama^ cooua Mapfrcdo in Italia criioladi Adi
Siciaail*ftatc} di LoABMRfrdi Mlk, Ctonie df r^otfeiita^e DUi, di Angioia.E
vifmandatoiqueftoei^tcoLc^atmCardiok, e quello negocio poi fono Cluacnce Quarto
fi cfirttu . In oocfia Cicti taitalmeMe nel tt^>f dal medefimo Pontefice v^.
j^tr^ con folcnne proccfitone ordinata la fcIUdclCorpot DomioiiI Gionedi dop la
Octaua della m iMmini ^tecofte^haueodooc San Tomafo d'Aqaiao,cbe in quel liHgo
all'hora Icggeoa pMkaaM^ Zpj ^1 re Theologia , compofto l'otficio. E f ci farto
per il miracolo, che facceffi; m quefH tempi fc wtn nella Cicfii di S.Chiiftioa
in fibircnoa>iogodelidiocefidiOcttie di turco il popolo ciiOntictOje ed*
cede ogii'anno io qneJ di inokc lodulgic \ chi ifiearo qoel lugo baueUr^cbe
Iacono poi df nitri Ficfici ccraaa^e,& accrefeiute Nella quale celebre
Ch/efa efsJo poi qwafi finita ,fi| quels curporiic in vubelliifimotabetnacolo
fopravu riccoalcate cipollo,& o^o'anoo in 9 Se- mczanopcr dou^re quietare e
comporre vrvtlite , chcr^i. frS j(^I?^ca i^^,d'Inghilccrra,i & StSiOMConte
di Monferrato . rfrcidop/CM4a^ocrcaro Pontefice, fc ne venne come voglio- no
alcuni, traucIUto ijVbabkp di incndicantc. fino
Perugia. Drjuc anaaro Qo iCardiqali> c^i^tti^'^ttol'JoMii^i^ e nd
mcnaronocon molto- honore ' Mt^^ in Vi||^t(oda
Mac/l^]ra.co^d.gak:rr-fdMiOuitdpcr iJt^^ ikMiivAF!^ 8**^^^ Roma , vi cflfcrclto
l'offcTo di Senatore per oi*cIme delPontefice, fio JJJ^*?J eh i Caifilinaii
mandact d*i Papar vi ibpraaiimrero , e che xv^h Chic a di I,atcra- Ii-iia ilio
ac. OD IpidkhafiaroBoit di^SIcinlt t e df gii*ann^d in nome d{^ud0e4lltQilcl
gnodiNapo j^^omana 40. niiladiKari d'oro ,' & di hn doucr rimpcr..di R orna
accettare , ^*^JJ"p^"' ancorch'oflfcrtoli fmc. Perch'era al l'hora
gran contefi nuif ^pra le ragioni jt^di^i^u,* deirimp.lVA Altbnfo Rtli Caftilia
, chp conlarmc, d 1 _..-t, _t.i-#^-: r...
1- adunque MantV. in fpc- molti rimp. daua- ^ - , .L>najdkU:b(PM&&oli^
rggialu|lHaue g^rd(ffcndottc]e in Komak Preibdf S.Gcrnnano, cheMaitfftedt hauea
tokoi gtiardare^e che * mutato poi di parere s'era ritirato in Bctieucnto co
animo di .iri>ettarc qui nelle campagne aperte il nemico , peixlie cffobuona,e
molti c.uulleria hauea . Carlo aac^aupo^ynacnt^
iritrouarloH; bcchc fulTc ii fiio cfiTcrcico Meo per il cami- Digiiizea
by CaUOgU noi che fatto haucu , eflfcndogro/fcrtji h batrigfia v accett.
Eficombntteui fieramente per tutto , quando volendo Carlo vna p.rtc dcTuoi
foccorrcre, ch' jj,*^' Ang^Mt mal termine fi ritroinuano , f pofto terra da cau^iUo. Di che p!*crci-o gramict Sc
il R Mm tanto ardimento > che MantVcai credendo hauer la vittoria in mano
t^nto oltre ftcdi . fi rpin/l , che quando f veduto Cal lo rimontato cauallo,
termini fi ritrou, che fu morto , e fe ne mut( fubto la faccia della
battaplia . Pcixrhc vofo tofto Manfredf
' - . . . ^ .... m dte CORI* baltcodo'% chi Saracini, e
gl'altri , che di nuouo erano venuti d'Africa j'ffiond Carlo il fua Marifcallo
con 500. caualli in ToCcana , perche rponcffe i Guelfi nelle patrie loro .
Coftiii and , e perche da fc fteffi i Ghibellini ne vfcirono , -cre in Fio-
renza vnmagift rato, dal qual non fi a ppellafTe. PalTandopoi foprai Sanefi, fe
ne concit tutti (Ghibellini di Tofcafu fop^a i Piiani lpecia1mcnte,quando i
fopra Ppggibonzi pais, ch'era acramente da'( ihibdliii ditcib. Hora eandofi
Carlo del regno d'amcndue Je Sicilie infignrito , faluo che di Nocera folcsPet-
che non li rcftafTe oftaculo alcuno , diede
Saracini la pace, e di poter in Ita- con le lorlc^ai vhicre. fttto qucfto, pcrch^il Pontefice Io
chiarftjfua , fc ne pals in VitcrDo col fuo cfercito , dou'era ancor poco
ananti giunto Hcnrico > ch'era dal R di Caftiglia fuo fratello ftato
cacciato , e ch'il Papa ad inftanza di Carlo molto honor, e lo fece anche
Senator di Roma . Hora Carlo paflTando cgrFo d'Ani nellaTofcana , pcr domar i
Ghibellini, che chiamauano in Italia coittra i Guel- giojifi fipt fi Corradino
nipote di Corrado Sucno; perch'egti i^n porcua^ forza prendere Rc- Poggibonzi
.ch'eri luturalmcnrc forte,
gagliardamente difcfo, deliber di Sj**,!!*!^'*** forzarlo fame. C per quefta via finalrhente rik-bbe ,
hauendolo tenuto alTc- siciia diato gran tempo . Moflo poi fopra i Pfani tolfe
loro Matrone buortatef ra,e la ' 'i don
l.ucchcfi . Et era per fare maggiori cofe in Tofcana , quando fi dai
fuoi Otlo fl A in freta richiamato nel regno per cagioni d'alcuni fcditiofi ,
che fauoriuano la Napoligucc. parte di Corradino , e particolarmente i Saracini
, ch'agli poi In Nocera dentro 'c^' in To caftelli fortilTmi rinchiufepcr
potere pi liberamente contra Corradino anda- icana. re , ch'i Pifani
fi^forzauano d'intnodurloncl i Cgno , e l'haiicano con gran danno de f.ucchefi
condotto oltrcFeccprclTo ArozzoCoh adino fatto d arme col M.i-
boqueftogarzonettocol fuoefcrcito per palfarne nel regno di Napoli , moffo
Iidavnaroc- piet delle calamit ,
ch'incorrer doucua , preuedcndo diccfse,chc Corradino ti"Torcana andaua,
come vna pecorella alla morte . Horapafsato Corradino oltre , il se* Rarici
natore Hcnrico gl'vfcj fino Ponte molle
col popolo in contra, e fd pi volte Conadmoia come Impcratfjrc acclamato, n fi
certo , fe per paura quefto faceftcro, pure Roma. Ja fatti onc fua lo moucfsc .
Lafciatoin Roma Guido di Montcfcltro_ic ne pafs con refscrcitocfio alla volta
del ixgno. lltintcfo, che Carlo hauef rl^* ^P**"^^ ^^^^ fanmic . P Hcnrico
il Senatore , che fuggj in lt{ete,iAoprtj|ionb gJS^^^ c Corradino, che col Duca
d'Aiiftria fuggiuaydTciao fiDaitnente conofcioto m ic tfai R pilota di Roma,
mentre che rude foprim btrdiccci fitatrlUi preirach - Gvl. e^li > cmcna t
o Carlo
ilquale li fece mozzare il capo . TI che come detto hab- lUt. .
biamojl'haucua gi il Papa predetto. Ha uiita adunane Carlo nel MCCLXVIII. :
ftttmqil ^^f^ ji^^ vtpria^ Juiiuto
perci pieno la Menora del Remo fc ncLpaT-^ lUllt Ct MI ^> 1_ n^^mm^ 1^ Ihf
lniiailS naFnHlr-Irt .1^ ff non toth mete fr i popoli dlralia, chs*! tWoo
Ptcfice haueua qualche poco tenuti quie* ti, c faldi, ma fr il collegio ancora
de'Cardinali tinta dircordia,che ftettero due anni Prima,ch'iJ nouo Potcficc
creato fuflc. Ca ri o>ch 'haueua gf occhi per tutto perche lo Aatu di S.
Chiel trauagiiato non fiUTeypais con vna parte dell'cfler- cito in Tofcana , e
prefo Pog^i bonzi ondt H^hrnictpio
ddbin^uiete nato era Fiorentini lo vend
ii quali lo ipianaronore-nc edificarono gi nel piano vn - altra terra del
nnedcfimo nome . 1 .irta poi Carlo coTifani la pace , perche dife* gnaco
hducuadipafTareco'ioro varcelli in Afuca^rd ne ricom nei regno la- fjadoukoK
iciandtf D lUo luogo in Tofpana con vna parte dcHc scoti Ry&Conce dell*
Att> jjf^ fMncn guillara i perche ne tenclTe i ToTcani in obbediaiBLAi
quefloinezo il R Lodo- afM in bar uico partendo da Marfilia con tre fuoi
figliuoli gioiianett? ,e con Theobaldo R 49ra^^|| di Nauarra, e col Conte di
Campagnai^ coi Legato Apoftolico pafe fopra Tu- Mjtotrimi* jfi in Barbaria. E
lenendo quella Citt^alTediara coitcua del cnnuo tutti i hjo- Lodotticeil
intomotifaccodoloro gran danno-Ma eiDimdo poi nata la peftilenza nel cam* t col
Legato Apoftolico. Dt clTendo in luo- ^ . go di Lodouico fuccelTo Filippo il
figli uolo^baucua gi incominciato pcnire
lo partrfi quando foppraggi ungendo Carlo R^di>VKtKaf con qudh condi-
diMaffti. ^^^ Oli- di Na taggiofo,e mijignoj, di niuigare in Cuiirauecchta ,
indi per terra andarne in VKc.b*?"^:^ Vitcrbo,dQUC ancora diiraua fra
Cardinali vna oftinata conttionc fopra laelet- accordatSi niiouo P0nteficc,Ma
molT finalmente della prefcnza di qucfti Rcrea- rfwtfPff't ronoPntefi. e
Theobaldo da Piacenza A rchidiacono di Lcodio>il qua] fi ri- * . trouaua
airhoraafrente in Afia.Ma ritorniamo
Clemente, l\ cui vita no fi pu, fcnon per tutti i nfpetti
lodarc,pcrch'egli f dotto;f religiofo , hiimano , mo- d^ftotC dtj^ran charit^
coi pro^fimoyC con pouci i di Chrillo .
Diipcns i beni itoclCiaftici eoo tanta rur^Jie beti mofir che i fuoi bem' tn
caufe pie fi difpenfafscro; e che non era degno di e^rc fumfiqre di Pietro
coiiiiictie nauetu jg rii|tetto aU'vtilc de'pasqoti jc he Digitized by Googl( C
L II M n K V E" I V. fn alla piet
& Chrifto . Mentre ch'egli f
i in Viterbo , canotiiz lant ^ Hduignc DuchdTa di Polonia, ch'era pocp-^iuanf i
morti, e molti itiir^foU ogni d l'icua. Si dilett nnolto fii da tutti dop la morte crandemcnte
defiderato . E di qi^ nacque le conicntioni fr Cardinali , mentre cnc vn
fuccefTorc degno di Clemente fi ccf ca . ANNOTATION. QQcfto f attimo ^ e Tane
ffiino Pontefice . e ne hnno (e cofe chr
cs,U f ce fe(Je,>nfieme eoa la fua innocente .buona viti j 9c merc i b le
faiiciti d 'oftcroi iuoi , come autori dc^ni di fe- de fcriuono . Ma pc 'clic
pi eh lax.- tutte qurd: co(c figlio, p > l u>(}u rna f>ia boMa , chc_
gli tofto.chc fa^f^O Papajcriirc ad vn crrru Tuo n-porc, 3c c ftata
ririf>iHa la l*ierro Miche, le Spagnuolo, Nof:fiO di Barcellna , ^'
Hiliijor.' fc h-cc di I!j e'inrra^Je^c cof'c ii Spigo io D'antico libro deUa
Sacr. dia ^^t niotutltno dc'Pfcic .tori di d irceli >,>j,tfartr ^40 He
elio la riferifce nella carta 6t. della foa hiftona Spagouola . lj^i!a t|tsrtta
, ^he uelUli>>ua aoilra dice cos. Clemente Vefcouo feruo deTerui di
Dia Pietro Croflfo di San Egidio diletto
figliuolo ialutc ,^^Apoloiicab.ciKdittionc. - . -* IVloItt della noftra promottonc fi
rallegrano, ma noi ft)Ii il pefo grandc,cK,c ci Epiflnia li fopraft conofciano
> e perci c^uello che d gl'altri
allegrezz.i, X noi cagione Clcmcii.u4 di paura , e di pianto . E perche l'appi
, come debbi portarti con qucfta nuoua , '"P5C ti dico,che tu ita pi
humile del folito . Perche quello , che i a noi humili , niM\ dee
inruperbire,& inalzare inoliti ,raafIimamentecirendo l'honure di quefto
mondo momen taneo , e che paflfa , come la rugiada della mattina . Ne tu,nd tuo
fratello, o altri de'noftri venga q II: da noi fenza noftro fpetiale ordine.
Chele prcfiimcrctc di altramente venirui,fappiaie che vi verrete indarno,e ve
ne ritoF- nerete confufi dietro Ne cercare tu ancora di voler per cagione di
noi mari- tare tua forclla pi altaavemc . Se tu vorrai ilpofarla con vn
figliuolo di foldato J>riuato,ti rouucntremo di trecento lire Turonefi . Che
fc penfi di falirc pi ia alo, non iperarc da noi pure vn minimo quattrino . Il
che vogliamo , che tn commimtcni con perfona del mondo, faluo che c tua madre
ro!a,e lo lenghi ft^ cretifllmo . Sappi ancora , che non vogliamo , che alcuno
n huomoTTT donfw del Tan^ue noftro fotto
colore , che noi Aiblimati ci rirrouiamo , fi gonfi , ne in- fupcrbtfca i ma
cofi IVUbilia , come Cecilia vogliamo,che diano tali mari^ ti,qiiali haiirebbono , noi femplicc chierico falfimo.Virita Sibilla^
dille , che Don muti luo^o,nrv che fi rellf con Sufa con ogni maturit, &
honeft d'habito > non ardifca di pregarci per chi che fiai perche larebbe
per chi intercedefle, va * ' ' no e per lei dannofo . E Ce per auucntura fulTe
perci [Keft;ntata da alcuno, nofe ^ccetifimili prcfenti, fe brami li gratta
noAra Saluta tuamadre ,e i fratelli tuoi . Non fcriuiamo n te , n a'imigliari noft ri per bolla ma col Afillo del Pelcatoi c 1 come ffigliono
i Pontefici Romani ^re neloro fccreti
Dna m Per- ' gi il d dclfa fefta di S.Perpetua, e Felicita- Qiiefta
cjpiftola ho io haiuita da An- tonio Agoftino Auditore di Rota,.(ife il quale
per la ma molta bont,eruditionc, accortezza nel ncgotiare, e fede hi, poco f,
da Pio Quarto, erichielUdiFi-^^ llppo R, di Spagrhv, hauuto il Velcouato di
Lcridi * , * ' X GRE- Google qREG^^RIO
X. PONT^ i:t*x x v ic. .I- Odoardo fi- Sliuol deIR 'InghiUeria pafla
coiL^ G REGOKIO Decimo, chiamato prima Theobaldo, f Piacentino 9c Arciuelcouo di
Leodio , c t\\ rirrouintioft ?n Aiieletto in Viterbo dal collegio de'Cardinaii
Pontefice . Pcrcochc in quel tempo , che'l Kofatatim*^^ Lodoiiico naiiig in
Africa, Odoardo figliuolo del K dlnghltcrra pafs Cfa SM,c con vn'armit gnuk in
Soda . Mentre ch'egli in ToJomaidc affetta , ch(?! R ^fo mi oc Lodouico>comc
promefTohauea d'Africa paCfartevirtoriofo in Afii ^ ft dcn- corfoli . At- tro
la fua camera da vnfuofimigliarc chiamato Arctda di tre ferite poconie- '* no,
che morto Che non haurebbe di certo fcimpato la yita, fc vn^tro fuo fmfglkrenon
FaitncatiarrChe tanto rittime VArhai che
toHro Paltre genti di caia , e lo lacerarono
pezzi vio. Hra guarito poi Moirdo delle ferite , diede
TheobaIdoognipfr!biIecommodir di panare in Roma
prender h dignit del Pontificato , al tirS{ptdM9mb fltRrd ui' animare il
Re , c Prencipi Chrrftiani centra i SaraCinwf in que(t tempo Her^garMtto
figliuolo di Riccardo Conte di Cornou.iglia , ch'era poco anzi morto , venne m
Viterbo, per vift ire il Pont. Ma f quiui difgriti.itamenrc morto di jSalla dl
MonfortCrChc ancor qui con Filippo Rdi Francia fi ritrouaua.Il quale Guid coucr
con Ruffo deirAnguiilar;i gf>uern^toro_ d5.;Ui Tofcana^. Sdegnati .iffai d{
Carlo fioia il Papa i TCDiua 4*. PtT terra fino ^ Coprano. Indi pafsd il Pontefice
per li Marfi,c per Sabina' ii\ it late*
Viterbo^ doucf da j-Cardinah con ogni honoredcbito riccuuto % ^ incoro- i^SiSJi
n^(y> eftlEMidpn?^?(HMriMde gHdtT Ponteflef R^lTettate ch'exit hebbe air
laClHdBi qtiantlecofe dei Ptnteficato , volfc l'animo porre fr t Vcnetiani , ^ i Geno-; iieflinacc.
Perche mohoairorttnita quefti d'ie popoli frh fe contcideuano [ faceeoocio.
Efireit quc{l'efitettdii Vctieami eh 'impoi^ro vamoiugabciiviacque il principio
delle noiu d fc R I O" JC. liY die dttalia . Pcrcoche haiicndo ordinato ,
che chiunque natilcaii il mare A , . dnatico . e fpeculmcnte da Pela Venetia . douelTe pjgai-e v^Tcer a^a^a
fecondo la valuta delle mcrcantie, non fofferdo i folocnefi aueft I BologncG.sc
eh em ali;hora erano d vna j^ran parte di RomagJ.; n^^^^^^^^^^ Sf ?rm i ^ ne' '
guerreggiarono con I VcncJlani tre anni continfii . FilialmenS anchi de h h.n p
guerra > con m.cfta conditione accettarono la pace, che gcVtato per te
ra^^^^^^^ tortezza', eh cfliiaueano fatta in vna bocca dei P , lafcialTcr i W n . bere le guardie di tutte le foci di
quefto fiume, e f . , ; ncolar, franchi. Sdegnato anche ?1 popolo d-Ancona,chc
i \Vncti?ni hS?h /'* di quel mare s
attribuifrcro,c rifcotcffcro dai nauicanti il datio fr- nn V^mln^^ no col Papa
, moftrando, ch/ lui ^Pparteneua,ch?nuoui^^^^^^^^^^ ^'^^ ro. Per la
qualcofafubito 11 Papa ordin, c comand
iVencriani,TCSf. fero quel datto. Ma effi non ripofero altro, fe non
ch'celi noaTm , 1^, n chequeftofiforre,echequadSbc'intefo,ec^^^ altramente. Non
puotc drcgorio come voluto haurebbe, recare queftoneR^ o a fincPercioche
bifo^no badirc vn concilio in Lione,doie fi rtrou Pa"cXJo r.n^v terza
volta , che la Chicfa de i Greci con k Latina fi ftrinfe , fegucndo alcimi^ n-.
roni Tartan 1 auttont di quefto Principe , fi patteggiaroi^oin qiicftci^^^^^^^
Ridolfo Im- Imperio vacauancirOccidenrc, f eletto Irrtt&rat?rl R X^fo
To^^^^^ con qiicfta conditione , che douelfe Tanno fegucnte Daffare n R m^r!^!
J narfi , Erano ati rimeffi in Fiorenza i GhTlelHnVS 1^^^^^^^ qSo p ffat
rrincia, i turonoin aucRn tempo da i Guelfi cacri^ri rn^Ji r.; k medcrimo.perhauercaccUti fuori i LamheJtirS
t; ir i mielie de i Ghibellini . Ma non ml oK eh "n'hfbbcr^^^^^^^ n.tcoza
. Perch-effendo paflati fopra FwliVch-hauea cortefemnre 5 " ffi,fBoiog!?ef;^c^Uv^^^^^
cauaiunpgro?c entrate. Mora Gregorio litm?n;ir^^ i[l j- . ' '^'''''S"^''
furono molte cofe decretate fopra rfl dot^e de '^^^^^ ' ^J^ Terra Santa , fopra
IVnione defla cS Grecf. e l" tSa 'efoC, n ^''^'^^ Chriftiani . alla volta
d'itajia (i moflc . cD^cfl-o RrlwVJL' "^I ^' ,' fonfo Re di Caiglia . il
ouale Zito (i d^'lft con^f rcfcffe"rR^^^^^ pei io /accomandato . Ma
effcndo flato con ragioni dal PjDa fodUf ,?o fi quieto . e tutte le fuc ragioni
al Conte d'Affla cedfttc . Eg if^l P.p, cortei " mamcnte da tutte le Citt
d'Italia riceuuto , e fueeeno S DAffVr rf/r P^I 5 pernon haiier tor via
rimcTdctto. inXzVn nSmr^ i? ^'^"">^*' goattro anni due men.c dieci
gi^i ,Tp1:,dlcatoSa dite dfc^JVfS rcpolto.Perfona certo preclara in tutta la
vita fua , S diprXz^ndnmcff- gtare delle cole , e di grandezza d'animo nello
fpregirc il Janar e^'iltr c^= Ch'i iftn' ? f 'r'""'' ' '
ca'rit^in^JedibOe ve fo po^er?di radino . ' fpcc.almente, che nel grembo di
fanta ChicancotKJ ^Cr,if^pPouficeint,afil^ ord!natioe , ci^ Cardiali F^fco^i ,
ci.fr. Ciouanni XXI, -"J-wi, rtjcouo Lord, T o/colano , che fu fot Paps C
X 1^ F*/i,,Jow nella ereado ctttce il Kmpo del (tio PciSuco^ mori io capo di
otto giorni ?inio dal owle,iB dalla vecchies iKdtl Paipa. u a'i^.di
Noucml>re,& honorenoloience in Viterbo nella Chiedi de i Predicatori
ii>olto I m&io t Dop la cai motte vac la Cfaiefa per le difcordie de i
Car^iali diM anni . none mefi , & f a peichefico- gjoni0.Hendop la morte di
Clemente i dicioctoCardinali,ch*craiioaII'bomiacorceaeo^ mnciauc. ch'ogni vn di
loro fttol elTere Papa,& non rogliono eedere , bench (i raguiiaflero piti
roltc SD(etne,non fecero per mai nulla per le difcordie loraN in qael tempo fi
riaciiiadea4no nel tonclaue,come fi hoggi:aia ogni di/ecnno in RiMaa fi tltfOliaMnobeBdl
ouiiiwiBfinN in LateranOfO io San Pietra/ in altro luogo, fecondo che
l'occafione fi ffriaa loro. E( fe et no
fuori di Roma,(i ragitnauano nelb Chiefa Cattedrale di quel luogo , doue fi
riiroaaoan* , ' acUafinifa^diefaimo nel leqipo noAro , quando fi foglioiio
congregare iofieme, per craecart dalla ektrioacdkl 9otiSm non in qvel tempo feoncro alla coita Romana
in Viterbo Fu lippe Ri di Francia , e Carlo R di Sicilia , ft bench molto il
collegio pregafTcro , Se folled* tadcro per la preda crearione del Pontefice ,
niico per fd indarno , de raodarofto ria ll*hoit Giooaoni Cardinale di Pono .
la pcftMciiie i OirdMi- priamo , fgnori , il tetto di quefta camera , perche
oon vuole forf lo Spirito Santo ^ocrakc^ , dotte noi fiamo per tanti tetti .
Qtieftv locdcilmo Cardinale iti , che
lagne Pontifiae.Indi venne in Roma/Iooe a* ly. di Miltol&eMllieciaoA
incoronato ^ chia* maro Gregorio X. f Pontefice dal di dell*cletttooe quattro
anni.qttittio meli, e dieci giorni , ~|ueAe cole tutte fi cauaiio dal fuo
tcgAro, da fr Tolomeo da Luca, da Martino Pelacc,dA ^Bodorico da Niemda
GiooamMColoooa^ alin fiennotl di quel tempo , che la vita dt que lo Pontefice fcrifTcro.Hora nel fecondo anno
dop la fua coofecratiooe , ch*cfano di Chtifto [|t74.in n eekbre
conci]io^h*egIt congreg in Lione di Francia , fece Gregorio molte leggi I fopra
la tifiKOU della Cbieu Cattolica, itt quali fono ancora qocfte della elcrtione
del F* lance , pevCiMido eefi dar alcun timedio alle lunghe vacanze , che
fbllra pomie per Ta dop la morte de*Pootcfici Romani foccedere . Ix quali
variando poi in ptocefldi I ^fM&iafucftar^Ba^cbchoiadcItfiact^pcx
fa*rtoauaiia(o^ide^c.fooo. Digitized by Gopgle E a H OE O - It, T Jif I l!^^ qneft dcttfttc d
ecU in Itutf o idoneo, doue ritrouandofi il preceden- t4tl^ t le Pofit;con li
cortefiaiAMlaChoftc^li foflfc mot to in terra,d villa doue non fipoteffc perci
commodamcnte queita eietcionc fare,racciafi nella Ci tt,nel- 'S^SS^ la cui
dioccfi quefta tcrra, villa fi rroua,pure ch'interdetta non fia. Che fc in- JJ;
.tMrdctCav fofsc fcciafi nella piil vicina Citt , che interdetta non Cu , E fc
l'au- ;4Uf|iHa ftijta in altro luogo
fufse , all'hora non doiie morto U Papa , mi doue - ftata fla raudicntia,quefta
eJcttione fi faccia.Grcg.X.& Clera. V. 1* Che dop la morte del Pont, non fi
tratti dell'e^tionc del futuro fin dop \il decimo giorno almeno. Nel qiial
tempo fi debbano i Cardinali aisentia* l^iettaitA Tefiequie nouendiaUM morto
Pont da I preftnti Cndinall cde? . t>rare.- . J .Che i Cardinali afscnti non
poisano in t^uefta clettionc voce alctina haucre. ^^C^ non iio i Cardinali
afsenti , ma chi che fia di qual fi vaglia ordine e .jcvmditioneiion pofsa eikK
ckn Pbntdtce* J Che finiti i nouc giorni dcU'dbquic del morto Pontefice , e
dtta nd decimo d la mefsa dello Spirito fantoj tutti i Cardinali , che vi fi
ritroueranno prcftn- li/o che fimo gl'arsenii vcnuci,on)nel palagio doue far
morto il Pontefice in luogo ficuro,rinchiufo da ogn'intomo,& ottimamente
guardato>Cche hog-.^ P' parucolari*la cui opera fia quelii,che fono dcntroai sai necefsaria . E
qucfio condaiKfionlubbk muroalctinain mczo per dtftingtiare IVno dall'altro ma
tutti i Cardinali oeOeloro ccU^ conpantarmdalnicmdiftintehabbDO incommunc, 0
Che il luogo, c le porte del conclaue fi guardino diligentiflmamentc ( quc- fta electione fi f; in Roma , prima da
i loldaci della guardia , poi da ! Baroni Romanf,e dagTOratoridePrencipi, che
habbino prima li giurare di &ie quefta guardia con quella diligcntia , c
lealt , che fi conuienc > e finalmente nel luogo pi vicino :ula porta del
conciane da i Vcfcoui , e da i conferuatort della Citta;Che i quefta clettionc
fi { fuori di Roma,facciafi quefta guardia dai Signori temporali di qiiet luogo
, che legati col meddimo giuramcotofi fiano .E Fo/ficfo loro fi di guardare il conciane, e impedire qualunque modo il dare liberamente le voci ,
e rifguaidarc bene le cofc da mangiare , che fi portano dentro, c fare, che non
fcntano i Cardinali difagio alcuno ma ogn * ^nmfia lor cenni prcfto,e forzarli quando diflferifero la uettione ,ad accde-
Tarla . Ifoldati della giiadria, Baroni Romani debbono mantencreflcttnm
conciane da ogni vi()cn7.i,c difturbo . 7 Che non pofTano 1 Cardinali per conto
alcuno vfcire dal conclaue faluo , che . . dfip la creatione del Pont.Che f
altramente ne vfi:ifscro fiano dalla guardia del conciane forzati ritOftiarut dentro . $ Che i Cardinali , che
vengono dop , che chiufo il conciane ,
Se auanti alli - creatione del Papa , pofsanocntrarui,c dami h voce con
gl'altri : e non pofsa . Cardinale
alcuno per qual fi voglia o;ariunc,o co!orc,ancor che fi ritrouafsc .
ifcommunicatoirietarrircisereprerente nella clettionc del Pont. 9 Che palsati
tre d dop,che fi entra nel conciane ( fillio fe eletto in qiicfto mc- - 2oil
Papa non fufse) debbano iVefcouiji Baroni Romani, e gl'altri , depu- tati alla
guardia del conciane tenere gran conto del mangiare , c^c fi porta 4
At:aidDafidcntro>eiioopeiiiietlnoliefi di loro pi > che vna folavi .
uandft*'. - X 5 io Che Digilizea by
LiOOgle tO Che in quella demone Torto pena di ifcommiinica non debj alcu^ n oi
mrc , n promettere , n pregare , per ptegaroe gTannni de^Card inali*. E non
habbiano in queilo tempo i Cardinali far
altro nego^o che queftojperc^ fi KCGlerl'deitioQeiijpftAi - . '
T. . . * Il Che non polCuiktpnocuere diclMarito
, Reietto Pontefice, ifirnorth&Ufl
delle tre le dti^fc diR parti lUlk Mo d^'Cardimli eh fi
'f(iH9derui|ioHiia Conciane. : ' ' 'j
j* . " x:. Che dop la morte dd Pon^fice(scl9(Im> iibto tutti i
magiftrtrtiUlr offlcn e* clcfiaiUci f oori che'] Penitenero 4WgghsiT,e i
miooci, CaflUef iro di Tanta Chicfa, i cui officii sncor dop la morte del Papa
dunno. SI caiia dal (elio li- bro de'Decretali di BtxniKio Ortauo nel titolo
fcfto de EJedione , ^ dal primo libro
delle Ckmetuine ne(te(to titoIotleElea. ^ dcai poQcILc^. NeRoir . Hor fecondo
la coftitutione di Gregorio X. fu primieramente in Arezzo , dn . era Gregorio
iftefTo morto , creato Papa hinoccnrio V. ne) 1 276. ch'era dfcn- ^o frate
ddPordiac de Prcdiucori Aato afifunc&ai Vcicoaata d'Oftia.Dop la iuB?(^-hedrmamenirfi'4oiPcbbe XX. chiamare r
come per li medefimi - autori per animi citati fi conofce^ vede, l mcAcfimar
iftttfce la g|o& dH ca. Vbi pehculumji^ua da GiouBiUii Andrea. I N N O C N T I O V, fOm. C L XOC X V I I.
Qcaiodfelxx7tf.aj>i.cKGenitan>... . ili r i INNCCHNTIO V. Chiamato prima
Pietro Tarantafo fa Borg ognone fitte dcllordine di S. Domenico ,
nellaicrirtura Tacra dottiffimo , c f finalmente in Arc7.zo nel IVI CCI-XXV.
creato Pontefice . Poco apprcfifo fc ne venne in Roma, e tu ine Grecato in.
S.Pietro. Evolfe tofto l'animo pome in
pac ntalia,& qucft'effctto mand
Legati perfone di molta autorit
checomman- lndo fotto pena di fcommunica forzaflcra deporre Farm'i
Tofcani , ch'alia rouinade'Pilani erano congiurati , e i Gcnouefi , e i
Venetianirocdefiniartentt , che frk lor oflinatamente cootendeuono. E perche
v'erano ancora gl'Amba* fciatori del R Carlo,
A)eraiiaccnraDr(|i|n^diqii8ltRNacipej^^
mente il Aio dtftgpo nne.Tofcan i
, e fpeciaimcnte F iorentiiitinbbedirano'toi al Papa , e ne fu perci loro tolto
l'intcydetlo, che poftoGref|iorio haucAGeno^ _^ iieri>i ginia Re di ECa
farfi alia neua liuti I a iju^iiii loi' V v V
- f - . o, irlo , che Volle fuggire qucfto olio , ne trastcn fopra I
Achaia la guerra,pcr J^ larii qucfto
modo alT'Tmpct-io Coftantinopolitanola ftrada.Ma elfendo morto " Adriano
nel qu.irantefimo giornc^dcl fuo Papato ,.fe ne ritorn Carlo in Italia . Mor
qucfto Pontefice in Viterbo a'i8. d'Agofto prima che filfc con- fccrato, e f
nel conucnto de'fr Minori fcpclto. Haueiu eel'animo di aflicurare dalle mani
dc'ti ranni Io Ha- ' to di S. Chiefa , & riformare l'ordine di Gregorio
fopra la elettione del Pontefice, ma non gi annidarlo. Ma la morte fi oppofc
a'difegni ma- gnanimi fiiot. E vac la Chiefa i. giorni . X 4 GIO- Digitized by
Google 3a G I O V A N 1^ I X X. GIOVANNI XX. DETTO XXL PONT, CLXXXlX. ^ Creato
del i276.a*u.di$ctcembre. GIOVANNI XXI. nacque in Lisbona Citt di Portogallo,
& era primi chiamato Pietro. Lffendo Vefcouo di Tofcolano , fu creato
Pontefice . Fqucfto Pontefice tenuto dottillmo, ma cos era inetto al gouerno,c
C004. di Cos difuguali coftumi , che n'appoit anzi danno, che honorc, &
vtik al Pontificato . Perche fece molte cole da leggiero > c di fciocco . In
vna cofa fola merit lode, che con denari, e con bencficif focorrcua i i gioiwni
poueri, e defi- . dorofi di ftudiare,pcrche poteffero il loro bu propofito
elTequire. Venciiani Ancooittni j,^
quello tempo trauagliauanogli Anconitani, per naucr quciU f^te in Dalmi-
VcJe-UnidJ fiale loro mercantic ftnza pagare
i Venetiani i datij foliti . N il Papa difen- J'affcdiodcl.. dcuagli
Anconitani, ancorch come vafalli di S. Chicfa difendere li doueflfii^y . U ot
Cuci , In parole valeua molto, n i fatti poi era timido , c di poco animo .
Hora gli An- conitani veggendofi dell'aiuto del Papa abbadonatijUtto il maggior
sforz. riof- Cbile vfcirono fopra i Venetianijch'alfcdiati gli haucano , e
fatto loro gran daq- no gli cacciarono
via . A pcrfuafione finalmente di Giouanni Gaetano, iJ quii ^ouemaua il Papato,
per nauerlo aiutato molto ad afcendcrc
quella dtgniti^, mand il Papa Legati , ik Paleolog(>,& i K d'Occidentc,pcrche da fua parte gli
animartcro, e perfiiadeflTerodoiicr prender l'armi contra i Saracini,x: gl'al-
tri inimici dd Chriftianeriuio.Era cosi lccmpio,che fi promcttcua lunga vita ,
e publicamentc Jo diccua,pcrche era aperta
tutti la vita fua, e natura tinto grof- yC sfacciata haucu.\. Ma mentre,
che egli tutti predicane quef^c fiic
fccinpicz- '2c,li cadde d'vn fudito fopra vna certa camera noua , ch'elfo
haueua fatta edifi- care nel palagio di V^itcrbo^c f ritrouato fotto le
pietre.e legni preffcche mor- laEt in capo di fette giorni^prcfi tutt'i
Sacramti della Chicfa, finalmente mor a'dicinoue di Maggio,e fu in Vitterbi)
fcpoltcelTentlo flato otto mefi Pttfice . Fdcomes' detto, artaj
letterato:m.ipocofauio. Scriffe molte cofe,e particolar- mente alcuni canoni di
medicina, pcrch'egli era aitai bu medico tenuto.Scriflfc Vn libro, che chiam
iTefori de ipoueri. Ut iniitando Ariftotilc, compofc alcuni problemi. Maionons,
come queftos'auenga, ch'alcuni ben letterati lano poi ne i ncgoti j
inctitiifii-ni , Anzi , per dir mcglig , farebbe pi tofto gran , marauiglia ,
che colui , che fi d alla fpccuUtioncpolTa anche alle cofe terrene,. ^ bafTc volgere l'animo c negotiaf . ANNO r A
T I O N E. l&ofd.U mone 4*Ii||}pc&io Qui'nto^/VficiaDO QiitQto Co
fuccedorc tiaoc tofto VotditK^ Google .iwii ic D a a tilt. ra inaalida^pcr
cfTercftata fitta primi, eli 'egli s'incorinaTc/ la G;oiU!ii XXI. con fermar .
' E cosii PQCefici.chci lui fcgairono Nicola Tcxzo^M^rcino
SccoiKo,cfcKo,QaarcOj Monoico ^iQ^rco;NieolaQfo,eCekr ~ - . . . _ * poi Ce
Icflino dlia medcfma * n conftinitine,e legge di Grcgf -'rkebe nc,Ia conferm/
la rcgillrr> n:I ('Ho libro b i Decretali . E Ha quc| ccappp ip poi ^IM
MoftngS^cMKiotiiiente otktjxiStluo dalla jzlofa del cap.vki pdMIW.ffi^ *
J|WAqd*.ct^wri5.id|lSlQUCttibfc, 1 f ^
... - . r-fn' ICO LA Tcr^o. Romano
delI^iiini'glKi Or fina chiaiqato. prima , Giauanni Gactino , f fin.ilmcnrc in
capo di meC , che vac h o^hTf! Piief* , 9011 fco/a gran C(*|Kt^i ' GardinjJi ,
eknot Pjonicfic Bfa .il^itil^fdiai;}!
ch'era ancoira. Smtqre > e fa;&idcl .Gnbug^rand'iftftain;^chesx|^
Pontefice FmnccT^- HmpF^fp Nicola j >i^aoo niel M C C L3in?rwapjMii9ft B^V
4. '>*iA nooj(a(^;|liano Ancona i Napoli. E p/C( poter oiicflo pi
comni(>damcate farcl^aiieapcr^jb- Pictr9k d'Aragonf .,;cUc fa^t
o;ii>t))r^,q di, rKU^^fftikjMgpj^W
j|af^^iik)gIiepcrragioaehercditAria.(oGcaiU |ft che n^W fi pditfT^ro creare pi,che vn'anno , e Te p:r
pi'A tempo alcuno l'hauefiTc voluto ri- I tnre,foffe ftat nrmediate
ifcommiinicato, ne l'haueffe a!tri,che il Papa iftelTo ; potuto artblucr.
Ordinancora molte cn!e in vtil it del clero , e del popolo Chriftia^no, come n
i fuoi titoli appare . Ma in tante lodi non manc , chi Io rf; prendclTc, perche
vogliono, ch'amaffe talmente i fhoi,Ghc vfiUa o^ni modo per 'donar loro .
Pcrcioche tpife pe^ forza ad ^lcur\i baroni Komariiiclr caft * r . ^ ..i.
f.;n.' a '.'i .jj r:;-!] -ii^ .i.
Vapor!'^ j Digitizea by CjOOgle Teiere alla. N T C O L A X V. j^t h per donarle
e fame Signori i fuoi . E vi fu fri l'altre cartella Soriano , douc il
mcdcflnio Pontefice , clj'cra ncUwiqgiar >e fccl ber* Cntincntijlmd t
fopdprciV: da vna fiibita morte , lafci la vita ,7 Pontificato, ch'egli haiica
tre anni S.mefi, c ijl^orni tenuto,e queft anucflnc 22.d'Agoo . Vogliono, che folTe da non t^,
so chi q^uefta morte predetta per cagione deiraliagamcmo del Teucre. Ilqual
crcbbcin(incfUtempiinjnodo,.diaUan2pi i^ Ordeonio.Jf^ttfcouo card. Tofcol^no
fecolare . Maeitofr Btnituenga^ VefcouOy e cittadino d Todi, dell'ordine de i
Mnori Ve- fcouoccfd.Albano , - ' *: ' (k j AUe/rofrd Latino T ragepanio ,
Romsn^ftto nipote, dell'ordine de i Prtdcatr i Vefcouo card.OJienfeye yelhrenfe
. l A^epofrA Roberto Inglefe, dell'or di
ne de i Predicatori, Vefcouo eardin, PortMenCe e ' . - e di Sf Mia
Ruffino^ 5 Gherardo ,
prettcjird.iit.dlSS^ApoJoli. \ i A^P^off^ Gier animo d" A/coli , General
dell'ordine de t Mnori ,freU tar di J*' I j VHdeHiiana^iudiVa{}ore,aNiColalVt '
' , MtepoRueo Orjino, Romano, nipote del
Papa Dofono card, di S,AUeia in Pof* iic9,chef
poi Vefcouo card. Salino. MaeftroGiordan OrJinOyRomano fratel del Papa
Diac.card.di S'^tt/lacMo . ^ GiacomoColonna,Romano,PiaOMCjrd^diS.yidAriin'VaLata, YogKono ,clu vacaOtidop Nicola la fede
cin(jue md di liuigo Perche mcn- ttcichc
in Viterbo dell^kttione del nuouo PonM diiccwfe erfcndolla gtiai'dia del
condauc Riccardo de gh Annibali , famiglia principaf iaRoma, & il qualtf
l^auara poco auantt tolto ad Oi fo nipote di Nicola il gouemo di Viterbo come
ncnico ficrifljno di qucfta famiglia , due Cardinali Orfmi impediuano I'-
detrionc , c gridauano ^che fi doueffe rcftituirc ad Orfo iJ lolrairoucf. *
no.iyitcrbcfi adunqucfcgucndo, e facendo fpallc
Riccard(^cn- rarono nel conciane, prefero i due Cardinali, e li pofero
pri- gioni. Il che quando in Roma sinttfe , la medefima j fattionc de
gl'Annibali cacci dalla Citt gl'Orfim, [ che tofto tutti co i lor feguaci h\
Prencfte ft ri- r ' tirarono . In capo adunque del quinto tJuc Cr4i. ! mefe i
Cardinali Francefi , che per 1'- P"* i aflenza de grOrfini wianzauano
giooidaiVi r il numero de gl'Italiani , fi '^^f^ ' . crearono ^ * '
Uh, \ - ^ ^ MAH- Google MflTiNO. U PETTO I V. PCm. OfOl XXMSfi ^ Il
'l : !l }\ .. o i . r ti .1
errtiViln^ , chVfiito qud. CardintH
haueip Ao . Se n'and in Onueto dalie furono fatte tutte le folenntt i ^^ dilMar- 2o, nel d di Pafqua i poi crcfci
Cardinali , e ne f vno Conte Milanefc cliebbe il titolo di SinHcrro ,c
Marcellino, Benedetto Gaetano , ch'hcbbeil tit. di San Nicola in carcere, f
l'altro. Venne torto il lU Carlo vederlo
, c non r^iamcnte bdiignani9itel6Vaecol,cli*ancli6fa dfgnieil Senatoria
lireftin^ la qual Nicola tolta gli hduca . Fd datuttich1iauea gi contri.
^^i(onceputoiOIatift>ffiOrriiii mHiUlmcnte. Vol^ntfqf iai^ue'Gi*
uannivendicAl'.^rokraggidniatiiiiliolHlteUeVtma^^ , che^ data il popolo di Roma
gli hauea, con vn cuenlc cffercito s cjiicl i Viter- bo pais , c pofe tutto
quel contado facco . Martino , ch'era
all'hora in Mon- tefar(cooc> molTo dalla calamiti^ die tViterbefi mand tollo
MatcheiB(CardinU OHmoInRoma perche ponefire in quiete , e pacele cofe della
Citt^ . Mattheo incontran tenza di Carlo , temeua , fi confeder fecreramente
con Pietro R d'Aragona , che prctcndcua, chc'l regno di Sicilia foife fuo perle
ragioni di Cofii^nza Tua moglie gi f^uotoii NbaMofi ntpou
di^CorradiiiojEniiairoao dunque vna groiu Digitized by Google M A R T I N O ri.
m Ibroft'tnnita ipeTc cponnune . Il che Martino inteodcod , mand tofto per m
Ilio Icjgato I dlottndare Pietro che co(k II vokfiero a ucfti ap|>antt di
guerra jk. figniiicare. Rlipofe il R Pietro ch'egli haurcbbc la camicia ch*luiieain- tfi dofeofquarciata, fcpcnfato
haucfsc, chcllahaiiefsc i fuoi pcnficri fapiiti . Si l^art dunqne irrcfoluto ,
e confiiTo di quella rrpoAi il Legato del Papa . E ^rictro partito d'Aragona
con la fiia armaupais in Afi ica , c portone i liti, g b cooindt di Bona A
racco Te ne ritorn in &irdegna , afpettando . che ( come ra ftato appunto
fri loro) nella Sicilia permczo di Ciouanni di Pmcidi quei f>oDoli fi
lalleiiaisero. In ' ' l^ranceTi fi
iwHihittno fhrono taeliat^ pcut
Orde qnd trito pritetit^ne . nacque del vcipro Siciliano , che dire fi
Aiolc, quando alcuno la morte , & cftcr- "accrt mor- minio di molti
defidcra . Nel mcdcfmo tempo fcnt Guido Appio anch'cglila "vcfpro fua
calamit. PcrciocheelTendoilato mandato con ottocento caualli in nome cUianpii .
t del Papa ricuperar laRomagna,
alftdiFori). Et effcndoqucl popolo molto ini^do d'vfcire fuori , e fare col
ncnUco battaglia Guido Bonatto grand iflimo Guido Bom 'lblogo eli fece rtar
faldi , & afpettar vn cei to afpctro de i Cicli . Onde quah aftrotogo '4b TcmpoTi parue , die loro il
fcgno . Et viciti animor^mcnte fuori , tagliarono ^^!J!L?uk J %1)C2Z il
Capitano nemico eoo quafi tutti quelli Francefi . cosi fi icoiTc da ^nk da Uigmzed by Google ^54 M A R T I N O tv,.
perchc.piire Pietro trauaglaua Carlo con l'armi , Mattino mand il Cardinali
Girardo da Pinmt in Napoli , perche l acceaeflfe ndk diuotlonedel R Cirio . L P'PO^' regno econ la Tua autront , e col
conilgliogiouairc Carlo il gio* M
Roggierojg nane ilflcndo in ejucfto venuto Ruggiero di Loria capitano
dell'armata dclRd iLiS^ai l^^^'"o golfo di NapoU : ancor che il L^ato del
Papa reclamalTc , e di^iTc a * che n fi doue arrtlUitire \ onfcl lAodo la
fortona del regno, il eiauinetto Cai^ lobpriIUn|lcaroandare
votk^&itltaccaitfoni il Fano d^itiie*m vinto , e Sofa^ prigione , efu in
Sicilia prima menato , e poi in A ragona prigione . Ilche au- licnutonon gli
farebbe , fe i buoni ricordi del Legato
obbedito haueffe . Pcr- cioche fopragiunfc poco apprelTo il R Carlo con
grols'armata^con la quale IbU haurebbe potuto fare co'l iiemico,prima, che
vlncefl^1)atta^a* II Papa mollq dalla calamit di CarIo,fcommunic il R Pietro d
'Aragona ^ cipofe il regncj I****" d'Ara jn preda di chiunque occuparlo
voluto haueflTcc n'aflolucttc i popoli dal giura- SI!ttSi"p!i
mcntoith&prcftato gl'haucuano e band
la Croce conira di Iui,9ore vfurpat^-. Il ban re , coifeefl&dtceuaide i
beni di S.Chtd!uHattrebbe ancora mandato rdferctto di ancor io- ccckfiiftico in
fauore di Carlo , fe non n'haueiTe etto hauuto nella Romagna hU fogno contra il
popolo di ForlijChc con l'aiuto di Guido Conte di Montefcltro *' s'era da Ila
di uotione di .S.Chicfa ribellato cch'hauea ancor'alcunc caftella ini ^ j
apprclTo oppugnatc-Ma efifendofi il CfitcOuido pcntito,e fatta pace col
Papa S mSmS" in vendetta d Guido
Appioncfinantcll Martino Forl , ed'hebbe in breue vna no . gf^" parte
della Romana . Egli haurcbbe ancora prefo Vrbino fopra il quale lociUnpotcr and
, fe il Conte Rollo dcH'Anguillara non foflc nella batteria morto. Erano del
Papa i e all'hora nel campo ccclcfiaftico due capitani^ l'vn de quali fu mandato in To- franai difender
quella cotitrada^hlbSiona Evolta ; raKro,chc il Conte di Gio- dfaM dalle
uenazzo chiamauano,reft per ordine del Papa h continuare r.iflfediotma Guido
fOUidllYa^ da Montefcitro fccitamenTC,e foccorfo, e vettouaglie all'alTcdiata
Citt porge- it* ua. In quello mezoricrouandof Martino
trauagliato>edubbio,daqual de i oiic popoli>o da i Pilbni, da i Genooefi hattefle dtmuto ctra il Re
Pietro d'A rago- * na chieder aiuto,nacque fubito tanta ctefa fr quefti due
popoli fopra il pflcA fo di CoiTica , ch'elfi chicdeano foccorfo altrui per
reftarc tlcll'imprefa fnperio- ri.Il Papa mand ad animare il Lcgato>che fin
che Carlo vcniffe con auoue gcti. non reflafle di nttcncr pv-r ogni via i
popoli del regno in diuotione , Venutone finolniente poi Carlo in
Kapoli^ecohtermati nella fedelt gTantmi de i cittadini fc ne pafsalla volta di
Puglia,e qui da vna febrc fopraprciu mor. Il perche tut- to ilpeft> del
^ouerno fopra il Lcj^am Apoftolico rcfto.Si dicea all'hora quafi di certo che F
il ippo Conte d'A rafie. figli uolo del R di F rane ia veniua pei' dilcr\- Ltt
il regno dt Napoli Ma nm puotc egli ancorch ttndtoOJt^hi co etferdt^ taifle in
Italia > fpauenrare il Re Pietro , ch'ai fuo (olito il re^o di NapoH no
trauagliaflfc , ancorch FiHppo fuo padrcmcdcHmamcnrc fopra il reguo d^Ara- ona
con grofi'elTercito n'andalfe ,pcr occuparlo , cfTcndf) ftato dal Papali pi'Ji
.elle ccnfurc gratiichc interpofle v*liauea , dato in pceda, chi prima occupate
. rhaueCfcAffalito il Papa di tante curcipcrch haueuano d'Oruieto i Ghibellini
cacciati i Guelfi,e n'and m Perugia, couc poco apprcfH) lenta fcbre mor i ventinone d Mar2o,ncl primo mefe del quinto
anno del fijo Paparo,e f nella Chic cathedrale kpoltq . Molti infermi , e
ciechi,e zoppi>chc furono al fcpol- crodi oueito Pontefice condotti, per li
meriti di lui ricuperarono la prHinalor ro finita . Fece qucfto vna fola
promoronc di Cardimdeiiecicuttevn fcooo , cinque preti , & vn Diacono , che
furono . BitnardodA^wrciUo i Francefe , ArciuefcownCArli , FifcoHO Card,
ftttuetipt - i: Vgpt^n^l^Ce pftt
Card.iitM S,Lorenjs bucina , Digiiizica by Google V N O R I O l 'V. 1515 . . Qsmfrtdo
Boffognone ^ prete CAfd.titJi S.SttfannM . , WOHmniCoUet,Francefeypr4UCmchc non
era btiogno molto defiderare in lui le forze de! corpo. Peih*egll 'fb1o
vedefi'ouafi pi,cfae tutti gl'- altri inrteme,ch*erano in Roma. Habit sii 1
Aucntino preu) S.$ibina,doiie belle \ ^afc edffc^c fcne vedono fino ad hoggi s
quel colle iv^IUgif. Onde vi traffe
l^olti cittadini ad habitarui ;c ne f in breuc il colle d'eJificij pieno
. Hauendo gi Honorio animo di n doocre alcuno nel fiio Pijficato otTendetv ma
di gio" uare pid.toftqnqtiaiilb pmeua rueri,non pxn ^ifrvnit che II R
Pietro d^A- ragona facelTeognllforr-o d occuparfi il Keglio d Napoli,
cfcrmlaicommu- nica di Mirtino contra il R Pietro. L'Imperatore Ridolfo auido
di danari mand vn fuoCanceUierc in Tofcana della famiglia de i Fiefchi,pcrche
ponefl " |e " - tutti quei popoli mliberc,e quclH mOuoiNwte, che va
biione'pMnmedi da- ^ tw>^!^^ nari fi rifcoteuano . PorqticftVrffetto pagaron
i I^ucchefi dodici mila ducati d - oro , i Fiorentini ne pagarono fci mila . E
Ceg^endofi h quefto modo in libert, fi crearono tofto il migiftrato , che
chiamano il Priotc dell'arti, e vi aggiuiifero poco apprelTo il Confalonitro dellagiuftitia.N
difpiacque ad Honorio quella I.ceaU- vendita della ]ibrt,bcnche pai^lTc
inili^dVn tantche lor fucceffcro, la giierra, & ogn'vno .di loro cercaua
d'hauerein (uo Attre oi Pia o i
Gciioiicfi , elitra in mare IS molto pptenti . Ma qucfti due popoli , che con
graiidVrdtofr (c giierreggiaiu-
no,preflb llfola di Melo vicina
porto Pi Ano fecero in mare con tinta rabbia il fatto d'armcjche i
Piuni,ch'haiieuano quarancanouc galere pcrdcrono in quc. B^battaltt dodect mila
huomini|parte morti,partc fatti prigioni .pella rchc Guido da Moniefelrro, lo
trauagliaiu in Romagna . Ma eifendo boi finalmente ft^to queftoGvtdo vinto , in
brcue tutta la Romagna ricuper . Ma non (bpraUilTe molto , e mori i ^.d'Aprile , haucndo tenuto mie anni ,
& vn / 2 eiomo il fentifcato , e f il corpo da Santa Sabina in S. Pietro
con gran pompa f Ifunerale portato , e fcpoltoin vna tomba
nr>nrmorea.ct|yfag art ^rioui yrA^^ l'infrrr^ famigliale col fuo
cpij^rammA> l certo , cll'egli 1 4'Wtima Ordiot *^ vita, e grSd^intf ore
della religione Chraianai pcrcioche approu rordtne de CarnidiaiAc|^j^ij^]i{ ,
chc non eri affai ne i Concili; approuato, facendo mutare le ca^pc SS?* nere in
bianchci.e conferm l'ordine de gii Heremitani, ch'eraftatoin Parigi K-
SdiS^ce-So. htmtailfuoPjntifi^t^^ ^ -tauio coD. Giouanni Betcamatio Vefcouodi
Tofcolano,dtcendo,chc tn quel collegio noir t ' fl^oucuanof&nonperfonf
dotte, e da bene, & atte al goucrno ammettere Am talmeote la corto, &i cor tegiani, che
acci non snfcriiulfero in Roma ^ Aout Teflatc
cattiup aere >.ognt anno fe n'andaui
ftare ne i tempi Cli in TiuoU
HorftmortaHonorio, vac dieci md la ChiCfi^Ferchcllei^- do in Santa
Sabina il conciane per la crcr.tionc del nuoiio Ponte- ficc,moUi Card.in.'Ui
d.'vn Aibiro vi s'infermarono , e vi mori- rono r gl'altri Giordano Orfino il
Conte Milanefe> VgaAnglicoy.Gerua^Andeanenl Decano di Pjh ^ Antcroperfona
a&i ^gnalaiea Tii per . quella
cagione appcrto,c fcioTt(^ il concUp I4.c>e rilerbatat miglior tempo qucii*
clettioneitantopiyche certi j^ran lerremoijtche Hirono, li UentaronojC pofcro
loro - ii cuorc>che per quel la volti reftaiie-. co dalla creati- NIGOIA Oigitized by Google M t e o 1 A ivj
m NICOLA IT. PO^T. CxCIIi: GNWdd laSS. 'sa. diMane. .a. : I- NICOLA. IV.
fUAd&dtlhifi/UrCi^^fThaaax^^ e fa frimagcncrde dtU'ordine de i Minori , e
poi Cardinale F in S. Sabina in capo di dieci rncfi dop la morte d'Honorio
creato Pontefice, c fd nella fetta della cathedra di S. Pieiro nella jfua fcdia
affilo . Andatone poi in Riete per le feditioni,ch*in Roma nate eranoyvi creo
alami Card inali , q^ufi d'- ogni religidne i perche tutte parimente amaua,e
giudicaua non eftcre i parti ^ al fangite pi debitore, eh a i buoni . Onde le
virt,^' vitij ficcuano^ie pili ili
vnccne in vn 'altro inchinaflfc . Fr i Cardinali, ch'egli crc,rurono Nipolio-*
ne>P^tto Colonna, Vgo Jioglionc dell'ordine de i Predicatori eccellete
dottore, Matteo Acqtiai]>arta, generale dell'ordine de i Minori y e Vefcouo
di Porto . In capo dell'anno elTendo quietate alq uanto le feditioni della
Cittl, fcne ritorn il Pipa In Roma , e preffb S. Mttria Mnggiore habit . Onde
inflcnc con Giaco- bo Colonna quefta Chiefa rifece > come nella volta
maggiore fi v ede i douc d'- ^>era di
inolaiccf llmagie del Saltntore^i qiieft Pontefice, e del Cardinale^ # Pace tri
Cu CtacobaQgeftomedefiino Ptefice rifece la parte dinazi,e di dietro della Chic
' ^'3' {k di Laterano ,e d'opera di mofaico,h orn,come dallo lcritfo,che vi c
fi cono- Sn l&"?! fce . In qucfto il d'Aragona , el K di Napoli pcrfuafione del Pontcficc_> gom con quelle
conditioni ii pacificarono infieme,chc il He Carlo per vfcirc di pri-
gione^romelTc douere Aie fpefe hn^hc G
iacobo di Aragona iulTe incorona- to R di Sicia.E f fr lo fpatio di tre anni ci
non facea, promelfe doiierc ritor- nare prigione nel mcdefimo luogo , ch'vfciua
. E per ficiirt di micflc pronicitc daua in pegno^jper oftag&i due Vuoi
figliuoli,Cario, ofla propofiro,minacci
loro IVltima rouina.Era fr i Chriftiani nata gran contefa fopra il polfelTo di
Tholo- inaide> perche, & il Patriarca di Coftaiitinopoli , i Templari ,
i Teutonici, il K k CiP(o^ 'i idi $i come coTa loro , com'clQ diceuano Ma la gurra nata in To* Icana i ^{ueftd laido
iftgno il dftblfe . fecioIfliehaueiidnAoi^iMJiiorir di fame dentro vna torre il
milro Cbe Violino coo^loe figliuol i> due altri ni- poti,fc ne concitarono
in modo gl'animi di Ghibellini contrai GueM,ch' tut- ^ ti vgualnKiite l'vltima
rouina minacciauano . Fin-ono adunque primieramente': '
RlHoliedUdttifkaDZdeiUib]liiafiM^vrdH]^^ gU Ardfni Parili. Hxasm ToMat.
airhorailgoucroo d*Aitlso Gn^ielmo Pictramala Vefcotio della JiBcdefima Girti ,
in cui fauore venttN erano ti Conte di Feltro , e fuor'vfciti di Fiorenza. I }
iorcntini>chc diibitaiiano de i l'itti loro , vcgondofi paTar Carlo II. che
con aL cune compatte andaua ritroiiar il
Pontefice l'irritarono centra gli
Aretini. Oiidc faccndon fr loro il fatto d'arme in vn luogo , che
ddaiMIICi Inuea mondato fopra Tolo
Tolmaiile itiaide f jo. mila h'.ioniini Tortola fcorta d'vn Aio fglfliolo . II
quale nallcndo^. ftfledacada la Erettamente aifcdiata due mefi, perche il
.Snidano mori 9 fu egli daco al paK iUuaL areftxcctfore, c con maggior anmio ,
che prima, ne tombaiieJiOM.i.cni'H picndo di terra il foflTo, promettendo
iifuoi di dargliela facco . Onde n'e* r:no
i Dirbari combattendo finprcfTo la muraglia venuti , quando vfccndo im
pctuoranicntc i noflri lor fopra con gran danno del nemico > fino gli alio^Aia- sient i eli ributtarono .
Mentre che t>aCaffio che ddoiici milwxquali poi fi- nalmente co'l Patriarca
di Gienilcm fecreramente imbarcando^ faggirona : : -ht ^ jy|3 perche dur lor
poco la bonacia> n'andarono k dart di tm-iip neM'- Ifola di Cipro, ene per
grjn parte. EntrtHtiiio il SoldoltK> fOH Citt fk ferro , & fuoco la pofe , e la rouir^ 1 e ci f cento iibtttntii(iiai M dm Gottifi cdo]af',t!.idjg;^. In qucfte
tante calamit Cipro e rArmcoia minore
chiamata da^ii aitichi Ciiicia , nella fede Chrft^ana reftafono . Il Papft , ch
dubitana , che i Barbari non occupafTero il rcflante ncll'Afia facem grandi ilan7. 1 , che llmperatore
Ridolfo v manda/Te vn'ci^rcito . M mori poco ap* AMfoto Af P^^^o llidolfb , e f
eletto fuo fucccffbrt nellTmperio Adolfo di AfOa boilti aia pouc* Mdteoic ro jiiibiaati ^ e di
danari . Onde dicono , th'egB oppretTti^pi toAd* che vinto fpfl dalla
moltitudine de i nemici . Papi Nicola per a(Atinf J Pcmroficr . rt?ncp)ftodcu
> e uMigU^ua mori l'i^ . Roma Digitized by Goog Roma P*e&i& llaru
Monpoire i 4. d'Aprile , e quiui fd
ftpotco /tiaucndo te- nuto q^atcram^incfec 14. giorni le chiaut di Pietro . In
capo della Chrcfi i! Tuo fepocro fi Ycdk prelfo
quello del Cardinale Pietro Coloniu eoa marnai ' Sleffrojrd MatUo (tA^u4
Spatta del connttit di Todi, Gtmmie dtlf wditt
49Mmofi^ercoufieard.Portutnje^diS,RumAa, "'^^ ''''''^ ' ' Jlda^ffroftar^o
da bU(mo/Mr9fdie dti^^sm^frm^^pf^ tsrd,^ ^
TluBaldoInfUfeJ}reiecard,titJiS.Saltna. ' * ' Maenro Putto
Pere7rofta,Mlanefe,^HieC^d^,d^SJUMCO.
Hi^aRoneOj*uoRom4nOtVhiconQCMrd,diS,Adrtano, . . *. I Cardinali dop \x morte di
Nicola per poter pi liberamente fare 1 elcttio- *e del niiouo Pontefice ,fc
n'andarono in Perugia . Ma per le loro gran diicor* dicnc menarono vcntifctte
mcfi quelTkitione in lungo . In quefto mezn I Im-
ficratorcMichielcPalcologomor. Et ilacerdoti Greci non volfuro , eh egli Sflfc
inluogoficro fepolto , perche haucTTe nel concilio di Lione affcntito riJl v-
nioncdellaChic Greca con la Latina.Andronico figliuolo di Michele fireb. fe
volentieri eoo i Latini accoftato,fc I nftri alaiato 1 qutlche modo liUaelR-
K>. MavedfdElegn per cagione dcllifcdia,^^^ aiuto del
EltnlabbandGaitoTan''hVi??i finalmente da i Catholici fi ribjllo.C.irlo Secon-
do .I I U Andronico venne . tmk&
Benedetto Gaet ano , ch'era Cardinale di Anagm,nc Io riprefe agramcnte,ptrche?On
qUeUiiiU Uiila inftanza parcu?.,chOi iforzalTc ad vn ceito modo i Cardiaii^ljr
O T. ri, quanto pi pareua, che i>a-Itntitdl^ egli pi cU am COSI fubhmc grado
lontano . Veniitofene egli adunque dopla fua creatfoocni l'Aquila, VI chiam
toAo rutti i Cardinali, ch'erano in Perugia. FaceuinT^ con Jettcrc , e con
mefli i Cardinali inftanza , ch'egli in Perugia veni/Te ^ V* J Citt
pialladtoirt FMificia eaniinieitfe. ^il par^^ii Cdftir^ vinfc - finalmente.
perche Cosi vedeua.il RCi5o volei* /Andati rnS aTu^l"^ ndl Aquila ,
adorarono Celcftmo , come vero Pontefice . Scriue Talmnctfv^ VI fi
ritnDUopieac.ch'aUa incoronationc di Cekftinoccorfcro 2oTmihhuJ mini.
CrcdochelcgetnmorTe d quella nouity'andarero.c dalla fanr.v^Jj Paiono IX
^^}\^^^^ ^"5?' principi/ dodici Cardinali tutti perfonc di gra bont VfW
5?fccJ ""i.j^tjc hcrernm fra gl'altri. Ma Celeftino non gi f er la
dignif del P^ntlfi^^ 4*il Prilli- la priftina vita Tua. Era ci^^^^ cheoual.
Aio. epe coL\ gh dimandraiano, chcfpeffo vna mcdefima coAdiiedatia riil ri
l^iccua vn vilipendio della dignit Pontificia. In effetto per la vi\a rh'^rix
BCTedefMincIlhcrcmo latra hauciia, poco atto incgotij era. Per la quii cofi
fnrnm;7 ^xTrL'. ^ ^ ragionarfi , ch'egli douelTe rcniindarc il Papato, &
ali h m^ffim.ml^l"' che-i cfrdindeLatln^^^^^^^ P-fona^i:-^;:/ di
grL"S,Tc"S Papa, ch'egli lauttorit del qualCdcflino il pcfo del
Papato foftencua . Facendo rinoncilfa- grand-ioftanza alcuni Cardinali , e [^i
, che tutti gli altri Benedetto Gactan?!? fai dortoocllc fcggi,e ciuili,e
canoniche, ma d'aftuto ingegno , che tcncua ,"l n?f S9 ^}^ofrdt^ Pont, che
Celcftino f! manto di Wctfe^rfnonciaffc Ta^^^^^ per Ignorala/: dtfl-tto di chi
n'hiuca il ^oiicrncnon veniflTe pencoLri
rh! la>S.anta^incomincio il Papa
penfar di douer lafciarc quefta di(?nir\ rJri^^ifl Callo Rdi nel
ooadiii&e fi sforz di diftorlo da qucfto poiflcro poco honorato F n^r^^:
SSitU.*^ r P' ^cghi,c fcc)ngiuri nel tranagliauanceflfo rifpdeuJloro 'n^^^^^^^^
nwni. altro lai c,chc quelIo,che Dio grinfpirarcBbe per il bene de i ChriftLn f
A ^ ni Cardtnali,che quclh nniii|ia d^muan Wggiormeite in^^^^ gh pi tofto,chc
porca lo faceffe , per il pericolo grandcnel qual ocr il n?^ uerno h Rcpubr
Chrifti.na fi ritp.au^a H per p^ fpamnt^Ho fkViuSS^ lui nel di del gmdicio s
imputarcbbe quanto di male all'hora nella Chieffw? ainittdua. Mbffo il Santo, e
femplice Pontefice da qucftc parole fi ' oo&. r: ^^^voJ^^^^i^,9U^ntoe(n
volcuano,purechc&re r^ione lo potiffc Air' ^Jttfip t- bora fu torto
d'vnconfentimento di tutti fatta vua leoffcTche rof^^nL^l SS?" '^^tpdirinunciarilmantodi
Pietro. I-n qual conftiSc% iJ^^^^^ "^ Bomfecfo Ottauoiuo fucceffore
confermata,come nel 6. lib. de M cren^fi ^ de.
F^ttoqiiefto,Celeftiooanavitapriuafm potcft di creare in fuo luogo vn'a tro
Pontefice. E fu oueftaN^mnJi;. i p:ionctoP-^rtc 5f ^4"'-. V te * Digitiz ed by Google BOKrPACIO Vili j# tBflc
fori Io tenelTcro, e per vna inftiriitionc di CIcm.V.fatta in Auigiione la Aia
fclt- uic il celebra Qgn 'armo i i H.di
Giiuuio in quel d appunto^ cn'egli mor.Fcce audio IHMteloc vna oftUntrioiie di
Q uficato, quali Airouo. \ ^iMdi Bieco
PrniC4fe,Ammef9mi^lUmfy^ . : frtte Simone d BeUoloco IPtmtB^* * wmum Ci/mtkmfi A/m^tm Mkh ticenfe Card.Vreneflino . * fratt
T QtmMfo de Anrmto monaco dei far dine CeUJtno , dndM SjCecilis . FraufietnMApntta ^monaco del mwafteth
dimonte Caginogr^^^ ArciuefcoMO di bene ucnioy prete Cmd^SJHofielk, Von G
ioManni de CreJJi , Fruncefe monaco . f Pie ardo dfirOrd.di S,Jienetto , Fefi,
Meldenfe Cmd.de SS, Marcellino, e Pietre^ Guglielmo Ferratio Francefe ,
Ptefojito di Mnfiglia , Card.di S. Clemente
. NieoUo Pari/tenfe Francefe ,preU CarduU SLorenx9 in Vamafo . Frate
Roberto Francefe monaco CiBercienCe Card.prete di SJFudeniiana . Von Simone
FrancePemonKO del monafierie di ClumKO^ e Priore della Cittd^ C^rd,diS,Balinna,
Zamdml/o Brmiemio Nepoiitno Dicono CrdMSuUveh . Guaite Imo Ponoo di Bergamo ,
CancellieroeUCmo l Ri di SitiUa , Diacono ^ Card.di SS.J^icolao in carcere T
ul/iano . - Benedetto Gaetano di An^ns tDiaconoCardtdiSSX^^ma te Damiano :
dapei BONIFACIO Vili. PONT CxCV. Ocato dd a'a4. di Dcocmbic 9 BONIFACIO Vin. nato in Anagni terra di
Campagna di Roma i e chia- mato prima Benedetto Gaetano , fi in Napoli creato
Pontefice nella vig- lia della Natiuit di noftro Sisnor del 1 194. FU d eran
dottrina , tS: ifpe- rieitta oaiiie cohii chVrt molto ndiacmte Romana erato
epa*ctitti i gradi ' non Tenza ambitioncper , alla dignit Pontificia m ontaco .
Prdoche eucndo Cardinal di S.Martino in Monte defider in modo il Pontificato,
che non lafci arte,n via/;h'^lip$,che eiouar li douefTe ch'eiTo no operalTeper
cfcguirlow Fu anch'arroga in modcvcn'^li di tutti quafi facea poco cto>e
riuocoie gra* ftegifSute da NicohIV.e da Cdeftino V.Pcifeguitd ancora
narauigitoA- Y I men* Digitized by
Google rKi9Aei vm. 4^ HcimtfliittarKbla della S!ciKi,clic s*lnrignor ancor
della Cilabrbl Gcnoofr- fi in Tofcana traua^Iiauano i Pifan in modo, che
tolfero loro Liuomo, lo briic- .c^O!io^ perchciKin poteiTaro i Pini pi
nauigarc. aflfogaron molte natii gruA 1ltmdS^hoQGkA6iuntVitAuw^ oofe inmlf con
gran Aio dsnno ,riil Papa fi curaua di ragioiui^a](raniigg^ ere- a a 40 nr fi
dcflc,cli'il Signore Dio fi ritrouafmn pace con crhiionuni , ft Tenti di vn
fubiro prendono u vn cofi fatto terremoto che n'andacono per moTti gtomi in
molti luoghi molti c^iab lajpx cdiiidj perternuSi ritrouaiit alfhoni i n llictc
co tutta la corte H Papa; fl ouale I^ftJ'J''"'
dubitandotClifieoiii^lieilitniiiiDa de crcdifici^non venifTo Anch'dTo opprefli
^ctiemoM fece fere in vno ampio prato nel clanftro di vn nr^onafterio dcTrati
di S. Dorrtg vna cafetta di tauole fottili,ncl!a ^ualc per qualche d dimor,
bench crudo iii- uemo fuife . Perche nella fcAa di S.AiMm quefta procella di
terren^ti nacque Apparile anch' qoefto
tempo vnscofneta^tffhgjodiqiialcheffitnra cahoift^ Bonifacio vfcito dal
pericolo de 'terremoti, cre alquanti Cardinali, e vi furono gralcri l'ArciucfcouD-di Tolcto^liccardo da
Siena , Nicol da Trtuigi m\c- Itro dell'ordine de'I^dcatori , Giouanni Murro
generale dcTr;at Minori , Pie- tro Spagnuolo , OrdMtid MCCC il GiiibUeo , che
fi) il prhno iHtulto^ ntfb Gnibilco ni. uioV in (|ueUo ancoriCcome ferine GIol.
fib)i debitori erano libffrldi ogni lr dcbico.e 1 (rUi la libert cfeguinana E.
S>erqueftlihErt del corpo ancor quella dcll'an-ma fifignifcaua ,p2rchc
quelli i portone chiamare veramente ltbcri, che nate v'erano , vi quietaffe.
Percioche n'erano gii quei popoli da'Gh:^' bellini , e Guelfi , alli Biancni ,c
Nen partati . Ma non facendoui il Legato alcun fructo:ancorche intcrderti,e
fcmuniche v'adoprarte, v'and per ordine dei Papa il Cme Carlo di Valois,n puote
in Fioitntofiureich&non fulTro i fianchi ,
naalbliagffangue cacciati. Erano4tt1orai QhiBclliiiidktamati Bianchi .
I! Papa, che tutto ranimohaueaalfimprcfa di Terra fanta, mond in Francia il'
Vcfcouo di Apimea , perche il R Filippo
queft'imprcfa caldamente animai^ le . Il Vcfcouo 4nd,e parendoli, che
con le pr^ghiicre poco frutto caualTcjvi ag- gimift alla fine le mmccie' Di
chc-filegiiat Filipipolo fece dentro^vna prigio; neporrc* Quando E^iifacio
& aifolucrtc 1 Franccfi dil giuramento . Ertequ SJJ^* con molta diligaiza
l'Archidiacono il tutto, e ne sforz quel R lafciamc quel ' Vcfcouo in libert,
li R,chc volle per Qualche via vendicarfi di queft*ingfnric che li parea di rtctieredaf l^pa>fece vn
ordine , che non potefl alcuno fuo vaf> 1SilbaiidakiiifCoaHi^mMmiidaim Hoia
il fecondo anno dopd.il Giiibi- Y 4 ko. .
* ^ * Digitized by Google *B C K I F A e J O V Ico Caricai
ValoisfcnWritroUart Cario Scendo focu^^ tiel'nffMI^ Napoli.Di che moffo
Federico d'A ragona, vi fece con qiicfte coaditionj lapace,"
S?."9,F**"o quello, c'haueiu prcfo in Calabria,rcftinnua ,c fi
poficdeiia flfoU ^ djSicihajmentrc yiiicua.Ma partito di Tofcam Carlo di
Valoivfe ne paflaroio OmUII. i Bianchi cacciati 4i FiOfcnza tutti in Fe di Baroni
del Regno , e narrate 1 ingiurie, c'hauutc da Bonifacio hs^ SoMaC" ffiifi?
^mbitione , e l'arti catt iuc tenute in occupare il Papato , il quaringtu-
TPnnpm- 5lieiitetnca,fe n'appell alla Chiefa,che vacauaCcom'cfso dic^iu,)^^ al
futuro Concilfo . Di chcfd^ato oltre modo BoiiH^iobcenaiinaiv^ Cndlio^ quale,c
FilippoA il Rcmio d t Francia all'Imperatore Alberto fottopofe,il qua- " *
5.,4^^''V? ^'^^^^ pniiciDio del fuo Papato ributtato , Ile cfclufo. All'hora.
... , r .. . TT."'
^.v,.*,v^^.iclropublicamted^- ceua di farui , la fua appellat ione publicare ,
fe bene altroue haucua voltb il Aio Scxra Gol6 Ritento Perche vcnutpfcne
Sciarra traueftito in campagna dt Roma, e raccolti SaCfS** W5^*> come
religiofi ^apprendere di perc , n fupcrbia , ne arrogaatemcntc commandar popoli ,
fuddttijoro > come cofhii facca , ma lnu , & modtftamentc , come
CtoftpKcnollro,^t Lfuoi difcepoli, e veri fuoi imitatori feccuoriE^vo^ioi'' ^er
4.a'popoli anzi amati ,. che temuti , dal aual timore fuolc rficritamcnte na*
f4elFotdine dtMnori/^efcouo CardJPorlMnfey e di S,R:rjf- na
AiMflraffdNkoldjtTriyi/o.deijAittcdTredk^ preti catd.diS.
SmhinkMyefiM0CMtdS:>Jiienfe^y4fmnpti, \ ' i Teoaorico,^.,preteCardjh.diS^^ '
. , Maejhrofrd Gentile da Montefi^e deU Marc a^F ordine de Mnori , prete cdfd.
titJiS,,^.' Guglielmo LongBetgamafco^relecard^it.diS^.^ ': . Lodouico Flifi9
Genouefe^e'Conti di Lattania, prete cardMt.di S.^ l RtginaldoFefcouo Jr
eurenfe, prete cardAit. di S.,.^,. ',y ^'^^de Cqh$ R9matu>^*v^ mand il
Cardinale NiidA da Prato , ch'era Vcfcouo d'OftU , con ampia protetti , il
quale cre in Fiorena niioui naagiftrati , e li colloc nel palazzo fg nori, che
chiamano hoggi,c che qiieAo edificalo
haueiiano. AH'hora il Cardinale da Prato pcsido di poter pivi fil^MiBd^ motto
diripMDiTcM^ IK FKirb . E ptct ^ ' teuano gl'orecchi Jafciando nella Citt
gfflbei detrH fr n'and Prato / poco
appreffo poi morto Papa Benedetto , e tumuftuindo le Citt di Tofcana, tutti i
JUiorViciti/i raiifurono su.'! k>logncft.coa animo di dtMsr entrare m Fio^
fiottati co- ^'^'"^ * E vcfiutine fecreumente dfnott alla porta , che
mena Bolbgna , nn faairattda^ elTendo
ancora la muraglia finita cntniino dentro
'& arrioarono fiooaUa f^qtftatL Chiefa di S. Reparata , che era
ftata incominciata poco auanti . M a mentre che fono troppo intenti alla preda
, e che con gl'amici confuiranodi quello, che far iidcbba,diedero grauuerlarij tempo di riprendere animo,&
arme, e ne ftxrono non fcnza grandiffmo fanguc cacciati dietro . i>op qiBtfto aflbMand i Fio*
rentini Roberto Duca di Calabria , non Solamente hcbl^ro ardimento di difen-
far le cofe loro , mi di oppugnar ancora altnii.Onde ne paflfaronafopra
Piftoia, IPiftoicH valoroCunenfedifenTando/t vfcirono d'vn ittbico fopra il
nimico > e ributarono fino i Prato Roberto con tutto il flio eftrdto .
L'animo del uifD $ p buon Benedetto era di doiier |nclfiata ch'haiieCTe
Itafli mandar iirSb^ibc* corfo noftri , cheper lettere , e permeili ogni d
Io chicdeuano j perch'erano patfratilDrfopra.r Tartari , nuouo nemico. Mamoi^
ar'7* di Luglio in Rerisia dou'era con la corte andato , neU'ottauo mefi: >
. 4 decraio^imo giorno dd luo Papato , e non puote mandar ad effetto quello Tuo
buon pende ro. Ffepolco con gran pompa nella Chcfa de'Frati Predicatori a*^;di
Gnigno era ilo}-i mi- racoli > ch'egli dop h morte fece infanare ^lnfcrmi, ^
cacciare i demoni da'po- ucri opprclh fanno fede della graii fantit di
Benedetto . Vac dop lui la Tedia . diPictro,da*ff di Giugno
finoriliTettediLiiglioddi^uente a bencJiel Cardinali nel conchne fulTero aflai
fpefTo dal popolo dllPerugia ftimolatWe mi- nacciati ancor tal volta , accioche
faceflfero la elettione d^nuouo Papa. JmdtttpfomofhmUtt^^^afatre Card, t^no
Ft/coito due freti , che fu- tono. 1 ' i '
AUeJiro ffs I^fhds'hsmi^kmdimddfftakin^rtJ^ QfKtiffk; , Alaefirofr Guaktlm
IngUfe i dall'ordine de 'PredkaU prete Card, iit* di JMaejhoJr
G/M^r9^I^k/'e,dlfoTdit$e de' Predicatori ^preU Card tiu diSm^ ir > .
. ir. % % . s . Digitized by GoogI Ci L
M N 't e U PONT. CJCCVIL CREATO
CLEMENTE V. GyafconcVefcoUo di Rardeo^ chianuto prima Bcltran- do Cotone f in
Perugia doo la huma ctcntione dc'Carainali creato al- iente Pontefice. Accctata
reicttioncic ne vne tofto di lk>rdeo in Lione , ^oue chiaii tutti i
Cardinili,che fenza indugio v'andarono.E cos la corte Ro- CorteRoma jnana f
trastcita in Francia nel i ^oy. Doue ftette con gran danno del Chriftu- Da
trasFertta liefimo da7^|flRniMa chi pi Iost,f la Cittii di Roina>le cui
Chiefc per quel* m Frnaa^ la lunga folitudine andarono in gran parte per terra
, non eiTcndoui chi quando birognaua4c raccci.iOCc . S ritroiiaronoprciate in
Lione all'ine oronatione del jPapa FjL^po R di Francia , Carlo il fratello ,
ch'era poco anzi rtomato d'Ita- lia , Otouanm Ducadi Hertagna , il quale
inqiiefiafcftadcirincoronatione cadendogli vn muro adoffo , con molti altri ,
che ne furono opprefl , mor . Il Re Filippo per qucftarouina delmedcnmo muro ,
f per hauernc gran malean- ^ ch'egli . Et il Papa v} qucfto fpaucnto>e
tumulto pcrd vn carboncnino > ch'ha- 'iica m teda s'l regnp > che vaieua
> come dicono alcuni , ici mila ducati d'oro
Finita la folconit , e quietate le cofe , cre Clemente molti Cardin.
Francefi j c ^ niun'Italiano > folamentc rcHitu intieramente Giouanni e Giacomo Colonntf la dignit del
Cardinalato . IVland anche tfc Cardinali con potcil !!>enatoria in
Roma,pcrche e la Citt e tutta lulia
goucmaflero . Vcggedo pi che i G-
nouefi^ i Pifani oftinatamente guerrcggiauano infiemcye ch'era in auefto mezo
fiata occupatala Sardegna da i Saracini, la concefrc,e diede con qucna
conditio- Sardegna dfl ' ne Federico K
di .Sicilia,che co'l tempo vi pa(rad*c>e la ricuperaflc dalle mani 1
5actiii% de i Barbari . I Venctani confederati con Carlo II. R di Kapol contra
i'Imp. d i CoAantinopol^mdulTero tanto
il R di Ruffia nel 1 307. che coftui mand
chieder al Papa vna norma della fede Chnftiana , per donerbattczarTi.
MitC- fcndo poi i VenetianijC Carlo rffreddati,fi mut ancora del fuo buon
propofto il Ruflano . In nnefto nacque in Nouara vna nitoua hercfiajch'hebbe da
Dulci* Dulcigiiohe gno^e da Margarita principio
Si litrouauano ^li huo(mni>e le doime ihfiemc^e rectco, non
eralafciaia,chefIIreftalfci'odVlrfrloro. Furono chiamati i raticejli,e volendo
Clemente opprimere quella nuoua fetta , vi mand j vn Legato , con molte genti ,
il quale su l'Alpi , doue qucft hercttci orano i parte fame , & a freddo, parte con l'armigli opprcfse Dukigno
> e Margarita furono prcfi viui , e tanagliati pezzi , e k loro ofla bruciate , e gettate al
vento . Quafi nel medefimo tempo fi fcppe , che i Caualieri Templari > gi
foldt di Chrifto , Templari e* accoftati co i Saracini fifolTcro. 11 perche
quelli , die fipoterono hauerc ia ftint, mano , furono tut morti 1 e le loro
fcoL^ iUts^xt , c doiucc porte i Caua^
licri Digitized by Google J > ]^ O L^E M E T fe Vi lierdiRodiycbcpocoaiunttoccu^i^u^
' fHioiic'reKgtc^i . il R Filipbodi Francu ancora caccio dal fuo regno glfHiA
if'^J ca- brci con viu fola vd\e indaiopcr vnp, eie facolt loro tutte fi
confiic per zkr dan dinao- ^.yjjj Jqj.q
naalcficij , auaritia . N m(^'poi dop Fu llmperatore Alberto da Giouanm ilio
nipote ammazzato . UhBN Padoua i Carra
in prigione; eifinfignaif) di Fcmi luMMoliaildio di i Vcnedail VcMnarnSi*
atttCoperdouercfpugnareQCaftelThcaldo^ttiit^^ Il Cardinal Pelai gBoridifef-
Pura, ch*cra dal Papa Ha to mandato
Bologna, commend tofto Vcnetiani
. . lotto pena di fcommunica , che nello ftato di Ferrara non fi impaccialTcro
. Ma ff^l!^!L^ perche i Fcr rarefi defiderauano dircftar foggetti alla Chcfa,
fi afirettarono i ti . Venetiani di prend er quel CafteUo , e notte, e giomo
battagliandoiintlniaite lo preicr. Ali bora Frilco per vcndcarfi bruci la met
di Ferrara, e le cafe 4i - che cofe
nuoue alpiralTcro. Ma il popol nonpais molto ch'egli ancora fi vendic. Pere
iochc tolte l'arme cacciarono r . Fj^(codllHitoiefi^ickaoinpocere4^ei^^ flere
egregiamente diffi.Di che fdccnato il Legato Prelagnra badi cqiRta Fcr- rarefj
Venetiani la Croce. Inte Clemente la contumacia dtH''enetiam,cl gran dcfiderio , ch'cfl di rC|gnare,c
polTedcre ciucilo itato haueanc^ti fcommu- nic , e commandjchc fuflcro tenuti
per ferui, douunquc prefi fuilcro^e le loro 'fiicoltik ftccbeggiatc per mtto.
Per la qual coracflfcndo i venetiani nEilto dad alla mercantia,e nella Francia,
& in lighiltcrra Arani danni fentirono . Mand anch'il Papa altri Cardinali
in Tofcana , che tutta in arme fi ritrouaua , perche commandaflfero Roberto
Duca di Calabria , Fiorentini > e
I.ycchcfi,& gi' IKaoia^-ahri popoHt cIk conouefti erano che
tofiodalFatfedio i PiKoia partilTero't Twmti^j .TtmaoBedirono fuori che i
Fiorentini, e i Lucchefi,i quali furono perci tfto Ycommuncati Mi partito
Roberto d'Italia che ne pafe in Auignone
vifitarc perche vi pneffe concordiate quicte.Ma perche i Fiortini,e i
Lucchefi non ne fecero akHo conto furono Interoetd > e fcommnnicati . Di die
fdcgnati i Fiortini,aggrattafono di gran datii* il Clero loro. Virono ancor
qncfta crudel- Cbrfona- t,chc fecero morirCorfo Donati loroegregio, e buon
cittadino,perche hauci- lif iotaKino fe prefa per moglie vna figliuola di
Vguccione Fagiuoli , cos grandemente in o- ..dio lanobiltade haosano Ma cfiHtomifWio , poi pure in grada del Papa
, per ' rlM^ aiutato il Legato Palatura nel ricuperare Ferrara , e'I Cafiello
Tendo gi * 1 %09. da Venetiani occupato . E fi nel MCCCiX.Nel qual anno elfendo
morto Carlo Itobenofuc- jj ^{ Napoli fuHoberto il figliiioio^mandato dal
Papa prender la corona SiiiMmS del regno
. Veouco in Italia Roberto, e Heorico da n oiiefta tonmtionecdfermato dal
PapatchedoudTefr due toni pal&r in Ita- U.ei Ita ad incoifonarfl in Roma .
Il ch'il Papa fcea con penfiero,che doiuflfc la vcnu- ^""f^ ti del
l'Imperatore elferc cagione di rencme i Prencipi Se i popoli d'Italia fre- no,e
queii.L'fmpcrarorc promettendo quanfo il Papa volea , pc mand fubito i iioi
Oratori in Italia far intendere , come
egl'andarebbe , & Fiorentini ibe-
cialmente Tappiroediiaflro per ie, e per
l'cftitito iio k ftanze^c fi refuT ir di traiufffiare Aretini t come all'hora
faccano . Fcceroi Fiorentini qiic- fta rifpofta,cnVn tanto Prencipc molto
malefacca pcnfar di douer menare i
Barbari in Italia,efcndo per rajgionc della dignit, eh egli hauca dell'Imperio
obtgato cacctame , e ditenfarla da i
Bait>ari cke quanto g' Aretini eiTo lifaceua pf^l^, poi
ch'elTodoueaftperefChequefttiuueuanocacciati Guelfi , ^ loro Cittadini ftiori ,
che da vn'Impcratore fi aipcttaiia, che i ftiorVfciti col fuo . ftuore rimeffi fulTcro-Vogliono che Dante
all'hora cicchi i Fiortin chiamalfc, Fiorenti^ perche haueflero cofi
inettamente ad vn'Imperatorc rirpofto.H che era sza. alc ejckw 7^ iiMMO
jlieiiiffijno da quelli Re]rad>Uciiiaminaiiientc , douendo cofi gmPr>. ;
. CipJ,e c5 groflfo efcrcito di corto Hi Italia ncmicheuolmctc vcnirc.Le
promeflfe, Heorico ti}, cl R Roberto dauano animo Fiorentini , pcrch'egli,pa(rando in Napoli,
ha- law^faOaM ttBajM-oD^bJorodtdouere effer
fpada tratta difcnfore della parte Guelfa. Mmp wliii 0? ten in Italia
neile campagne diTltrino, douelielibequari tutti I prncipalf ddleCitt della
Lombardia incontra per honorarlaErano alP- hora in Milano due famiglie
principali, c fattiofe , l'vna dc'Torre^iani , Taltra c'Vifconti, Guido
Torregtano era capo, o Capitano ( come ali horadcera- T-
ato>deGuclfi,de'Ghtbcllini. IVlatteoVifcontc. Dubitando Guido, chcl Vi- "^^y,
tenfvnaBpreoccuparekgratiiaiHenrico fttcoviMwitoftlMilaoefeac- ^i^^ ' Cftfnp ,
per vedei-e ( come effo diceiu ) chi rebbc contra fua voglia entrato in
MiIanaAll'hora Matteo chiamandoci fretta per mefli Henrico,dicea chiamar- lo in
quella Citt , ch'era il domicilio dell'Imperio di Roma . 5'accoft dunque Miteoc leihegt Henrico, e per elTerui pur
aOlioM^orregiano enmto ^ra tumulti Wfufciianatofto il quiet co doiiieGqiao
Torr^^ Milaaifc^ il e far Matteo Vifconti Capitano della fua cauallera. Hyuto
l'Imperatore tcrddl'lnifc Milano,hebbe tofto quafi tutte l'altre Citt , fuori
che AlefTandria . Et hauendo UeBCHf||4
Milano prefa la corona , c he ferbando il folito coftume prendr douea ,
ne ag* \ Sraud di fpefi In imido quel popolo, che degnato tdfeNrmi. I Tpdcfchi,die
>- vedeano clTere da ambe le fattioni della Citt tagliati peni, fc n*cn>raf ono dal - - - borgo
dentro. Et eflTcndo chiamati i capi delle fattioni , Galeazzo Vfconte, . ^Jig
lafciandoin cafa Matteo foo padre , fe n'and con gran compaenia di fi^oipai^
qual cofa riftringendofi i Tcderchf con la fatti one Ghibellina , cacciarono
dalla Mdap^ Citt i Torreciani , che nella piazza di Santa Maria nuoua qualche
reitfienza faceuano, ecneperfuafionediGuidotutti in VcrccHtfi ricoucrarono .
Vo? |^iono,chc ne moiiifero da Vitella parte preAotrenta^e'quali ne furono
quaf> ^ tro della famiglia iftefsa dcTorregiani . PalTandone dop
qiiello.Hcnrico fopra j.^^^ Crcmonefi , c Crcmafchi , che ha ucano i.
Ghibellini cacciati , pen(iia douere tt,tcafi3I2" caftigarnc agramente i
Guelfi . Ma egli fi pIac,quando vidde, chciCrcmonca pjnaj, Itberan^nue fi
diedcroi Iq Creou fu vfau qiulche crtfUlt^^f^^S^ ^ ^^^9 Jpl bigitized by Google
/ * da Colaggio haucano tolti iRoffinclh Citth,c3cciandotoftQGiK^m,ilV j io
dcirTmpci Mtorc accctmono.! Hrtfciani C\ difcnlarono AlquaiKoiOU vcggen* d vTi
fic ratnenic di Hcnpico battagliare^fe ne fuggirono di notte alk montagne , c
laiciarooo vicuaUlotoCitt^* Mri(rtflM>MiiThcaeficAiduro d^ tmm
meiitihtnurglu abbatterono . SpauntWfldHccallamiti de'vtcmi i IVUotoMr ni,i Ve
oncf),i Viccnrini, Padoiiani, i
Trtuiglan, i Vcnctiani mandarono tolto h porfi nclfc bpaxrcia d i Hcnrico.I
Piacentini anch effi,cacc4to va Alberto Sco*
' to Capitano di Gutlf, accettarono lofficiale
deU'IfnpetatM>KaB*UAtM|li Itingf lai pa ia^io di I aterano , pofc in gi an
ipaueotala fattfnoe Orilhi . l? Tclm|)^ Henrcoprima in Viterbo , poi in Roma ,
doue f da ruttcrii popolotchcgl'vli s> kCDtJ , >p quello Gtmnm ponendo
dentro la Citt h fi CunlIc giunto in Arez2o,hau6do citadoRo
IxitOiperchienoncparicylo pru delRcgno Ma nueflo altononftldftdGlli^ te
applWUtOJper non cffcr fatto in loco ficuro, ne da pe fon a , b cui non
toccaflc- di farlo jpercne dicena appartenere propriancnte al Pontefice
ildarc,e'l torrr 11 Regno di amenduc le Sicilie.Parttto Henrico da
Are^^opais^bpra i Fiorec* , . tin! > el r.ucdMemici del R Riiberto.Ma non
potendamr di nule hrHh - prete Poggibonzi * e lo fortific, e moffc fpra i
Scnefi la guc rra,pcrche troppo irooic trc fc^rih , cmsignamcntc 1 i dcflfcro
le vcttouaglic . Ma iuftrnatori f: ne paiso a'- uoio. baioni cU >ic^4U dalli c|uaiipi debok>CL|^HD diipo^aChe
prima Buon- con- Digitized by Google
Vguccionc - JT E V. Iti cooilcnto Ci ritorn^ Doiic alcuni iW apprcifo mori non
fcnza forptione di vele- no, che gl'haucffero i Fiorentini fatto d.irc itk
conCafd,dSmm* 'Berardo da Geramt^di Ba9^iU^ Diacono Carddi^* AiariaimC^medim*-
, GuplieimoTeaa, Francefe ^DiaeoHoCard, - - '' Non i minore dfcurdiafrgli
elettori ddllmperio, dop la morte di Hrfi co , pcrclV'altri ha iircbbono voluto
Lodoui co di Bauiera,altri Federico d'Au* Aril i quali due Prcncipi vennero ii|
campagna arniati,e facendo fatto>d'anne>fi. ' Fedcrgovimoieniont perci ih
tanta arronza, e fuperbia^Lodiiico che sd za afp^rne aftiwnente Uantoiitk della
Chiefa Romana lece chiamar Im peratore^fiHiot talmente i Vifconti nella
Lombardia ^^he di Milano s'inflgno- mono , perdi*egK pi ficuramentc haueife
potuto palSirc in^Roma riceucrui riT rH'
h. Coi c^n.T d'oro > come fi coftumaua . All'hora i Tofcani tutti , e
ipecialmcnt i ftSlJic^^. Guelfi ncomiridarwio tyicfc , p^^ bene
antiuedeiMBQKbeTImpertt^ ttdello Imp I odoiiico io\ fiuore deVifcontijfrdt
Vguccione Fagiuoli , ch'era Signor di Pi- l^Q ^^.uico ta ^ ^ Lucca haurebbc in
breue volutoriporfi nelle ragioni deH^mpK^rio . Per mm i*f n ual cof a , e con promelTc , e con donr
trafle al i'auor loroGuidoa jPietramal^
Vch:ouo,e^-ignored'Are22o,eFUippoPlwapdiT^a^^ Roberto.
PcfochcinoltaMqudttinBogihBBo,&ipCaHaliarf>,c Icipliiia mfltttw A N N' O
T A T I O N E. coniente V
confrnn"!* IM 'op" Ia^reat'oe del Pontefice latta da Grcg.X e 'aggrw*
fcancora ; o fuppli alcune coknel Conciiiodi Vienoa^lc quali io h anoocate ao
fopra^e fu" Aao po4 da Giooaom XXII. neJ primo libro delle Clementine nel
cersociCQlode ele'Sc e|c" ai i otcft.ncl cap. ne Romani Pontificis
tegiftraie . Finalmente Clcmcocc VI. ftce la Bollal*- delha mojeratjone dell
kgge del mangiare de'Cardinali nel CencJauc , che nel libro ce*i- tomaie (oricta . D; I !e qua! cofe coxcc ii io atfai
di luogo ragionato ue-'iibci^tie ii C^tiao mlBoiieI>ojjlroiHtrcdf
olfedirc,s*egiift raf KnteficelFoniife qucfte cofc affcgnano alla cong;rcgaHonc
ti gibrho tenrjn.\ t. iKloualballottarfidebbe . La mattina del quale tutti i
|5-ulri veQiri di verte " limtihc aperte (tinanzi,chc croccic chiamano ,
vengono nella capdla,doue fi fcr- ba il corpo di C hrifto-Iai celebrando la
Meffa dello Spirito StlitcIa quaf fomi- te, tutti fi j?j:conciano Belli
lorqualch' vno dclli Cardinali /aiutano il Pontefice Romano, e Io adorano. In
quello modo Giulio III.Mwcdlo II.& Paolo I V.furono creaci , c fatti .
GIOVANNI XXI. DETTO XXII. PONT. CxCVIII. Creato dd li i5. a'17. d'Agofto .
GIOVANNI XXII. chiamato prima Gacobo Caturcenfe, clfcr>do V^tco- uo di Porto
, dop vna lunga contcfa di a^Card inali, f aVinquc di Set- tembre creato nella
citt di Lione Pontefice , e f nella Chiefa Cartcdi a- le di quefta Citt
incoronuto . Poi fc ne venne in Auignone con la corte , e nelle quattro tempora
dcll'Auucnto cre otto Cardinali , fr li quali f vno Giacobo Caturcenfe
figliuolo di fua (brcUa , e Giouanni Gaetano , vn'altro delia famglia Orfma , e
ch'hebbc il titolo di S. Theodoro . Canoniz , e fece fanto confcflorc Lodouico
Vefcouo di Tolofa , figliuolo gi di Carlo Redi Sicilia . Sono alcuni perocch
come fi dctl^ di fopra,qucfto Bonifacio VIII.attribuifcono.Qi^efto
Pontefice foi-z Vgone Vefcouo Caturcfe
lafciare il Vefcouato>c'l facerdotio, & viucie priuato , priuandolo di tutte rinfcgne
della prelatura . E priuatolo quefto
modo , e digradatolo,in potere della corte iccolai^ il *li^de,pcrche lo fa
^isbdo per vn'afei^ volta C come elfo^jlctt > f^fiWtA^Mhpra i Vircontt fi
Voi- *gH fcoimtitmic i bench pi fdcgno cntri LxSdou^h tnoftraftc , che il ti-
rdcHlxnperio vfiiiX)atos'hai]ciiachenoiicotierAi Vifcomi> ehc occupAto
tticrha^cro . 'Neijne4entu fUrono da i Ifidc^medcfiiriaCttt'caccfat fiioti tt^
rM>;iiH H Rol>erto , filli _ del jualc huciiano'qucnft Cittll rfpc^ ITKfl pdan)hoW motto Poi s'fhftgnor
Ciftniccio dilHfto* ' I)fTnchatlta poco aitanti fitrn ( ;U(c eli
vinTcjcperftgirfr liionlla muragli.^ di I iorenza VcdrulaO /'orttcfic, che Fod()Uco Bntiaro
crloriginc , t l'autore di tutte
Ca!l4tn!fi,fo!-n!itmcntcl'ircommunic,^'inrerdifrc,c prillo del ;>icc-r-
3ftldb|Hcrramal:i dipoi, che la Citt di Caftello occup. 1: diuidcndo
GoidoPietai * H Cbi*t0rta da tjucfla foretto , la fe OlttlT', atandotif G
ooanni da brcjlbtIU. lA*iektAdAlf\e Signore di Ferrara co'l fa ore di ^'' rWo
RtionacolJb tiranno di Mmtua, c'h'kmrjrptlt nn:ffn1]jrerf> h forclla
'j^icold d*^ ber moelip^occup ^rza
Argenta terra della ChlcJfa di Kauenna . QMcft j due SfghrfinUi'yoteff^ldr
forte mttti Top ra-l BMetien ahdarofio . M* fiirono f^*^^ con gri avo da
Beltrando Capitato ddrcflrcfto ttcclefaftico v int j , e poco ^^oawoah^
^JprclToDtford.'il Pontefice ircomi"nii!7cati. Fi di pi interdetti Fcrriri
fin " , che txftitainTc Argenta alla Ciiieia. Tnqilefto tempo Caftruccio
t.i!rr.jr.t2 traiiaglhtagK Fiorentini ,
i quali haucu i tolto Sign , c da ouefto luogo cor- ^ reu.1 del
c;ibnt{nUo !or fopra , che dliperf o qucfto popolo 'emaRtd In ftio aiuto , . '
il R Roberto, e Io fece fbo Signore-. All'horail Papa n>:nd tollo Giouanft*
Orfino in Italia , perche anrfnalTc i Fiorentini , e tutti i Cjiiclfi d'Italia
lo di Roma daAtefatio ColQnna incorona'o . Goucriia- ibnoainioraia Citt Sue
jtettFhK^ i^l ^4rtf chiamauano.Perche adunrju.* fi nttoiMil^ eGaiAiti^ , e VffimdfQtdl Mrroae lui teili . In qucfto lia^^iWkHpi^ julleria
Franteli ,' ch'era rcHata !i icruigio de i Fiorentini , prcfa di otte ^ tra^
dimento Piftoia , f cagione , che paitiflc tollo da Rpma Caftruccio , &
vnitc Je fuc genti con quelle de t Vifconti fc n'andaffc prin>a in Pifa poi in Lucca, H palTatone poi fopra Piftoia
tenne vn bnoa tempo afTcdiaca quelta Citt la qital hebbc filialmente i fame . Il
Bauaro fcgu co'l luo crtcrcito Caftruccio^ lalcaur il fuo Antipapa in
Viterbo^afs fopra Fioreiiza^'haurcbbe forfe pigfiata/e Clr ftruco morto in
quello no toldVaa infcnxt,ch'cgli co i Cuoi tdtije co;^ itii ti^uaeli cqntrafl
. Dimenticato il BatBrp4e i leruigi j da coftui rioeuiiti^cafil di Pi(a,e di
Lacca 1 figliuoli , mtre ch'emmdauano quelle Cit fortifid^ do.Moi-endo aQCor'in
auefto tempo Galeazzo Vifctcfi ricouerarono i figlua* : li co'l Bauaro >
presaadolo , ch'haueiTc voluto nell a lor patria riporli ch'e^ va fl^ danaro datQ d^iuttrebbooo . H
Bauaro , ch'ei a aliai auido di danari
nei rimand Azzo in Milano , e fi riteone ico Marco il fratello finche il
danaralur wi Vi- ucffc . La fci poi in Pila l'Antipapa.e Marco Vfconte,e fe
n'and in Milano pet; palfai ne in Gennania:ma non tu nella Citt riccuuto da
Azzo ,che dall'ingiurie 3i fuo padre fi ricordaiia.I foldtti Tcdcfch|, che cuai
diuano Marco Viiboate la Tofcana , che per oftaegio e ficttrt del prnaelSo danaro
prdroloroera.cooo- fcdt) il molto valore di lui lo crearono lor Capitano. Gt
egli toftocedendogU foldari di Canniccio la Rocca,s'inrignor di LuccxMa n molto
poi ptiti que-' fii loldati Tedef. hi^ritrouaudod Marco alTcotef f!enileron9 la
Citt ai Lucca ad lasca itidm- vn GenoueliB di cafaSiinola sii quale
valeuiiiiioltot in mare. Bffcndlne ntr ta aJ vfi Spi. nato il Bauaro in
Germania fenza cchiudere co(a di qiille ch'alll^oap^rio eoe*' noucfc *
caua,Bonifacio Conte Pifano credendo fare ^ -r:;^..^n; p^m-pf;^> ^...^
Cernia N l 4t ti- 8Q,mcn in Aiiignui, i'Autiptipaitl quale pottoTn vni prigione
vi mori ^ Vcg* Papa iDore^ gcodoO aU'hor il Papa di due gran penfieri
libcro> ch'erano l'Antipapa tolto dal in piig.one . mondot *! Bauaro vfcico
d'Italia , ad inftanza del lld di Francia fece bandire la. Jg*^J^: crociati
centra Saracini,imponcdo le dcctm:, le
rjLult J.uu al Re Filippo iftcft iftrarin?r*' foper qucft'iniprefa. Haueiiaiio
in aiicfto i Fiorentini prcfa Lucca,nvi ne furono tolto cacciati da i Soldati
del R di Boemia , ch'erano ilari chiamati in Italia di' i Brefctani conrra t
BetSamafchijel Legato del Papi T n't r a p o i a-uito in prenr Nbouc fat- aere
Parma,Moe de t Fiorttni,sza altramte far0 pi rnf ione de i Guel^ fisode i
GhibcUioi-Mallino dalla Scala Signor di Vcrona,Filippino Gonz.tga Si- fnore di
Mantoua,i Carrarefi Signori di PidouJ,c gli Ilftenfi Signori di Ferai a fi
rinfcrojco'l R Robcrr{H'Sc i Fiorcntini,ch'.uaton'hcbbcro,p refero Pifloia bc-
Sigr . ftcllo di San Felice SII quel di Modena Ma
foprafiuingcndouiCarlO;figliuol ) del Rdi Ik>cmia,e Mafredi Pio,Si^Bor ,
vftcerobatcaglia,e.vinfero>e VI flironodaottoctoibldatl della parte
c5trarii! " * jJiorti, e fatti
molti nobTttj^hfgi^lifirifqualine f vno Nicol da Efte fratello. dtl Marclicfe
Rinaldo. Mofso il Legato Apoftolico,ch'cra in Bologna da qiicfta Oi.'cafionc,
fcccad vn tratto vngroflToefercito, dolquilc fece Capitani G.ilcorto Sin ori di
Malatcfla d'Arimini,! i ancclcoOrdclaffoda ForlURccardaManfredi da Facii
lUffl^ff za&Hu^ftafioPoIcntanodaRaueona , c li mand fopra rerrara Tutti
qucAi . s'erano poco auati delle loro Citt infignQritijCfscdonc prima folamcte
Capita- Tertara eom ni . Lra ftatoprcfoin Ror^o di S.Anto nu^ , c fi
conibattcji.i fieramente Ferrara, bttrota^^ quaiidofopragigendo il loccorfo di
Fiii^pino Gonzag.i,di Maftino dalla Scal.\j ^ c4i VberimiQbida Ctfra, diede aaimo
tiFernreil di dj^uo^ y/creipra ilnt;' , Digitized by Google GIOVANNI XXII. '357
jn?CO.Vfi:{rono aJunqucc ne pofcrogli auiicrfarij in rotta^ qinf tutti i
Cipit:- ^ ni della parte contraria fecero prigioni . Il Conte i Romagna , che f
vno de i ^^^^1*^^ '* prigion!,r poi con Nicol da tfte cambiato.(jrjIrrinc
furono Luci ati via li Le- jj- c.cicito l con qucfta conditionc, che non
JoiiclTcro pi prcderc contra gli Eftcfi l'armi, del Papa. logneiijChc doucilc U
Kc di tSocmia venire in K)CCortoclcl Lcgato,qi dos'inrcfc,ch'haueJrc
Maftinodalla Scala prcla nrcrcia,e Bergamo patti, c ch'- entrato Azzo V^ilconte
in Pauia v'hauertc occupata la rocca . Per qucfta cagione adunque lafciandoil K
di Boemia il camino , che Hceua ,*St il figliuolo in Par- ina,fe ne pafe cflo
con vna parte delle genti in Pania . E parendoli di non poter fare danno alcuno
alle trinciere del V'ifcontc , and dare
il giiafto nel contado di Milano , e poi fcrz'haucre f itto cofajd importanza,
in Parma fi ritorn , douc hebbeanch*auuiff),ch'haiicflfc Americo figliuolo di
Callruccio co'I fauorc de I gli amici ricuperata Lucca. Si combattcua nondimeno
la Rocca , ( .:lla quale ha,- uendonc il Re vn gran danaro hauuto , li i
I.ucchefi ad Americo h refe , con pcnficro di ritornarfi tofto in Gcnnania ,
ftanco gi dalle fattioni d'Italia . pcr- cioche prefa i Vifconti la Rocca di
Pauia, ampliauano mirabilmente le forze lo- rcLafciandone adunque in Modena,t
in Reggio le guardie di Todcfchi, e rac- comandata J'arma Alirfiglioie Pietro de RolI,fe ne ritorn in Cjermania,pro- Bologned
fi nettdo douere fubito con maggior'efercito ritoma re. Partito il Rc,i
Bolognefi ripongono in con l'aiuto de i Fiorentini > e del Marchcfc da Efte
cacciarono via il Legato , e fi UUn . ripofero in hberth,haucdo,e nella Citt ,
e nel contado tagliata la guardia Lccle- iaftica pezzi. 11 1.cgato , ch'abbandonato , e
deferto in Italia fi viddc , fe n'and in Auignonc nel MCCCXXXIV. Nel qual tempo
nella medcfima Citt Papa Ciouanni mor nel XCanno dell'et fua,e nel XlX.anno , e
IV mcfc del fuo Pon- tificato i quattro
di Decembre , lafciando tanta copia d oro,quania mai Pontc- teficeauanti
nelafciaffe. Fii nella Chiefi Cathedralc con font:ioA pompa fe- polto.
Scriuonoalcuni,chcPictrodaMurroncgiPapa,fofrc da quello Pont. Gentile da Fa
canonizatojc nel Catalogo de i fanti iDofto,e che Gentile da 1 iil5jno,c Dino
fio- lijjno. rentino eccellenti 1\ ledici foffcr da lui molto
honor:iti,c^rcmiati . Perche fu te- Dino Fioren. nato grand'amatore delle pcrfone
dotte . CAC^OTVt/ ptete card, iUM S,Marcello*
^ * . Rainaldo Loperta da yflb faccojFrancefey^rciuefc.Bitftyicenfe^^prete
cardie poi V^- fcouo cafd.yfl&a?iOydetio Dolgarmtnt il card.VeiraaoricenJe.
Alacflro jr Jiemardo de Torre de C.toletto
Fraticfe , dell'or itine de i Minori , yirciuefcoito Salernifaho,preie
card. poi Vefcotto Card,T ofcolarto. Pietro da PratOjFrr.ncefe,yefcou
f^irmianenfe,prete card, iii, di S.Stefan in Celio tnoniCipoi Vefcouo card.
Prewiino. Pilo T or le da CapiJra?u),France/,ye/cotto di yienaypreie
card,tii,di S,, Pietro T eJlofeyFrancej9.yprete card,tit,di S Gioiiannt de
Conuenmftanceft-yArctueJcouo di 'T lefayprete Card.potVefcoi^ card.
PortHefiffye di S.Rjfffina. ticnniaido di CeccanQ > Romano ^ ^reiuefcoMQ di
Napoli , prete Card, poi \ Z J f^efcouo Google }^]| BMHI>iBTOL/3a v iJ^eflro
fra Giacomo Fornerioy Francefi, monaco Cijtetntnft VtfcokO Mfrapicefife prete CardJtM SS. Aquila
, e Frifca , ^ - - Raimondo Feltenfe T
icra/iricmfe ^odiS, Paolo , Francefe .ftHeCmdrtikSm fieito di AUre morto ffrydw
Jkti^muTo .Bumt^*t jrrts Ci^i#**AFt. Fretro, e Marcel/o. ' ' '
PV/'o C/rtwx Francefe Fefconoarmenfe prete CardjitMS.Cleme^y v Alreftofr ManeoOtfino , hmm i^mdmi
do.i?fakmlOfi , AtcktofcmMk S ipontu prete CatdMtJi SS.Giouanni fofmioye fot
Fefcovo Card.S atrm ; n Fietrc da T oedo,SpagnuotOyVefcJiCaftagint , prete
CtndAtMSJ>rmJSede0^ Mernatdo Ha Monte F nueniio diCafielumouOt dioceJiCatwf
CotannGae ax Orjno , 'Romano , Diacono CarduU S^TJ^e^doff At^'^,.^^ - .. i 4
Arnaldo de Vei^ , Catutunj nipore del Voa % Francefe , Dfaotmt^0Mo S* St^
BaebioJufraioBoGiMMmjMFnCmd*. . . ^.^^
. MainicrdilifCdmnnift* giOyC Bacco. _ ^ . j %r r*'^' Raimondo da F od ietto , Francefe , iiipot 1
Z>*wiM> Card, d S . .fiM^ carcere 7 ulliano. ' j j' ' ' * ^ > -i..**
Ghttanni ColomlsVomicello Ramano , Damiano C ardtdt Sfint Anitlik * ^ i$t.dSS.ApoJolt. ^ .* . ' il TalairandoConie di Feiragoriga
^Francefe ,pfemCmMJJ?mmfSim*^^h d'Bmdxht^ ' .
> BENfiOfiTTO X. DETTO Xfl. PONT. CXCli f
ttcatpdcIf^i4aao.dil>eccmlwc. t r '1^ BFNrDFTTO XII. fu daToloTa, ddlordine
di C^dlo, c chiamat primlOiacc^io i efTendo Cardai Santa Prifca, Hi
'".^^.^^^t^di^rf^ di dop la morte di Giouanni eletto Pontdkc . Toflo, eh n
mn^ dig* vrurpa^oreaeUlmperiodi Roma. Vitando
qiiefto ^,4,^^"^P"! PS^^^' Vhe non penfalfe d'a^rcfcerc lo ato
aio con i-^l^riii^ S fi^J.^*^ Digitized by Google B E N E E T T O X. iMl aa^iglta de i RoflI Il Gonzaga hanea gl'occhi Rc^^io , quel da Ec
a J^odeoa , Fiorentini Lucca . Quei
fignori della Scala/:hc vcdeiuno non potei' |>rendcr Parmi per la buoni
guardia , che nera dentro ,( e v'erano fr gl'altri iAdtri Tedeschi moHo qudli 5j;noricontrarij)nc piflaron fopra
Viccnza-Ma^eKii^ia, perche poi intcfcro, clTtrc quei Tcdefchi di Parma vfciti
fenz'hauer in Viccnzi tatto cos'alcuoa > ritornarono fopra la prima iniprcfa
di Parma , e la prefero ad W Tratto, perche qiieUi fignori iftelfi de i Roffi
s'ai refero . Nicol da llftc pre- fa. Beatrice /Telinola di Gutdo Gonzaga per
moglic,c6 raiuro> ch'hcbbc dalfiio- ccro prcfe AToricna.Filippino Gonzaga
ancora prelc Keg^iojChc'J popf>]o ftcffo jli apr le portc.llra molto
accreiciu.t la potenza di Maftino della Scala,pcr ha- ^ . . xsnr hauuto Parm^ ,
Lucca , e Padoua , che Vbcrtino da Carrara data glnaiica , 5ca|l?faw
Ilperchcquafitutt'i pop oli , e Principi d'Italia prefero l'arme, e congniraro-
moliopotcn- ii^infiemc , per doucr cftngrerlo , &: i Venctiani
principalmente , e. Lacchino "
Vifconte , ilqual per la morte d'Azo era poco innanzi nella fi^noria di
Milano LuccbmoVi- i^icccflfo Haueancvi
\'caerani , il Gonzaga , e aucl da Efte affediata Verona , lio in prcfcnza d'vn
gT'^n f "^^^La^,* popolo nel mille trecento , e rrcnt'otto. Il Papa, che
dbitaua, che vacando!'- ,cat:i del" Imperio non foflTe Tnlia da
quakrh'eftei no nemico aflalita , fece mv)ki Sig *o^ i T i Vicarij talian
Vicari) fum in -quelle Citt,ch'effi fi pulfv. daiancp^rche migoiv)r animo chicU
liancnTero hauuto nel difenfarlc. Fece dunque Lucchino \'fconrc,t; Ciouanni
il frntcjJo Arciuefcouodi Milano Vicari
j in Milmo , e nell'altre Citt ,ch\fli cnm- jTindauano. H medefimo fece di
Martino della Scala in Verona , e Vicenza , e di filippino Gonzaga in Mantoua ,
e Regg' fe ne rtft, e fi volfc ad edi- Z
4 caie Digitized by Coogle ft. . .. t L
! 'r r n' n care I palagio del
Pipa co foi gilardini , lo rec t oSkxm* Mpr Aio r JT^ rtc 1 fue fpeifc rifetto il tetto della Chiefa d i
San Pietro , come nell'Epigrami . ir^a , che fi legge preflTo la ftatua fiia
nella niedefuna Chiefa fi vede . VifTe Poo* tefice feti'atmi, tic mcfi ,
diciafetic gionii . c mor i venticinque
d'Aprile la; fciandovnaermcopid'ordmt^liwn mACbkA. lWbh9U: fitdi dipaif^ tutte
llilftorie de I martiri nelle Chiefe
ch'elfo cUaKa: hauea,da Giotto eccellente pittore di queU'etuna noa
v'hebbe cpo.Quafi nm t .chi iKm piangclTc nella morte dVncofi buonoie dotto
PteficctCoeJa poon^^ pa l iincr Alc ipecialmetite, che con le l^imemoftraraoo
anche Amuifflcftitii. ttqueJio? che \ ifitaunnok Ch'efc de gli Apoftoli ,cosj volclTe
ridurre cinquantanni il Giu-
bileoivoknticrifi content, parqidoji che l'et dcU'huonu) cent'anni non arri- ' - ualX . . Digitized by
Google CttUB N T VI. )5r
%g|e>perch'hauefle godcf potuto qucfto SanioGiubilco.IntcodcndOjChetutt -
l^aioiTc in tumulto e fottofopra , conferm rolamcnte I.ucino, c Giouannt
Vi(conti,yicari dello ftato di Milano fenzafare altramoKe meotione degl'altri
FriDcipidTtsli . l>erioch'egIi pcnftu , chei VifcoiiiilbH luiKlTero potuto
ttAulOiie liiclteiean Cingolo Pongonio,tn Cefi Nicolo Bofcarctto.in Rauna
MaUtcni Si- Oiac^M0Nta,in Forlye CecnaPrancefcoc Simbaldo Ordcla/H , in Fa^za
snori di Ri- OtortKifH Manfredi Tutti qiMSHtceilYnoaie'dcU'Iinpero Signori dai
detti ")>''''i PcOu lughi /bench alcuni di loro parte per forza , e pai
tc per hamorc ha ucffcro gi Tamt!&'SSl primakbcneuolenzadei cittadini
preoccupata, come nella vira di Benedetto la Tofcni! s'gi toccciln ra.Ma
Jiatttndo i Fiorentini hauute da t Pifani,e ioro confederati pia ruc ^ te >
furono forzati l lafciar di fare qucfta compra . Non recarono pero di dai^
foccorfo i Lucchcfijch'aflfedijvti da i
Pifani fi rirrouauanp,mandanck) Capitano tflquefte genti
Malatcftad'AriminojCognomiiwtgl'Vngaro. IlKcRobcrto,ch'- ra amico de i
Fiorentini , moflb da quelle loro^alamitlt mand vn certo G iial- riero Francefe
, che chiamano il duca d'Atene con vna compagnia di Cauband di Fiorenza i
nobiIi,pcr cui mezo la liber cocdguitt hauea,e ne ficchcggi le lor cafe,comc fc
foffero ft.it capitali nemici E perche
Ytedi non reftaflc in rrafia cantone , che quieto, Jv in pace fi ritrouaffe,
nacquero in Naiel%, qucfto tcpo ancor nel regno di Napoli grauifmic dil'cordic
. J^crcioche cffcndo il R Roberto morto (nza lafciar figliuolo mafchio hauca
dataGiouanna fiu figliuola per moglie ad Andrea figliuolo di Carlo R dVi^aria
fuonipote Per- ch'era in quelli giorni quello giouanctro venuto in Napbl.Ma
Giouanna, cui ! opn piacque la notnra
fccmpia di quello giouanc , lo fece vn di in Aiicrfa appic- care per la gola,e
fi rimarito con vn*altrofhocngino,chcfiU-odoiico figliuolo ^ dflPrdpi di l'acanto
gi fratcUo 4^ R Robc^t^^ v Digitized by Google ^6% C L E M E- n .Ta JE V I.
fratello dd pi f m fc n c venne in Italk con groiTa e&rckd druicoRt_^j.
vendicar !a morte d'Andrea loo fratello . Lglin an ^ .cort )m4Ml J^Ko- .
fHcnzcHCiKad-if[K>Komano,epubIicoCatKelliero>elXti^^ -g^J^^i^llibero ,
occup il Ompidogio , e Unta autcorit , c beneuolctiza fi aco aft eoa l^a Rom
A""' ne
menauadouunmicegrvoleua i|i , ne! mand in AuSgnone Legalo alPaptf * Hoc
lu>dQtco d^n|^H piefc puredop vn lungo anedto Sulmona, occup ^ ^ommk '
iFfcgno , perche Giouanna , e Lodonico il fuo drudo Ce ne fuggirono p.r paura
in Proucnza, lafciando per in guardia del regno il Duca di Du azz, ch'era
nipote del R Roberto , e che hi da Lodouico v into in battaglia , fetto prigio-
Xodotttco R n , e motto. Ma cflndoqiufi per tutta Italia vna pcOe Incredibile ,
Lodouieo ^^I^lm"* ^' li^^ci nel regno vna buona ^u.ivdia , fene ritorn nel
regno (uo di ViictTla. E diNapoif'^ fiHnnuc! tempo ch'clTcndo r,uchno Vifconte
morto 1 ArciuefcDUo^O^cinannf Nicol i fuofaielloeIknd()eneroKc digran configiio.prefe,
e hebbc dal Papa ii X^i Hczzo pfi rwtodeHibVodf Milano. Clcn>enK^ ritenne in
ceppt Nicol , e mmd alcuni (ione delFa-CardinaHin Ronra , perche To R - t, klh
Citt raflKf tlfsero , 9( qncfto Fran- **
ccfco Petrarca ferirle pc ri' la' i p lo loro , che pcrtorre ogni fedirionc via
, ndt- ftintamcnte della plebe , e d'.''pobli cr- afscro i Senatori ; poich non
fi fapeiu , quali in Roma nobi!', quali plebei (1 fufsero , efsendo q^iafi
tutti quelli che T- ibibitanjNTh , fbnifieri ,e bafomentc n.iti. Furono aiunque
dicliiftilti Senr tori Pietro S'cn-rn
Co' 'nnajeCiotnnn figli loIod'Orfo. Et in queflo tempo io modo pf r ar-'/
ci>nt=nu' ne aill'tsc vna grauilTma pefte quaft tutta Italia , che i pena d
ogtJ? m'il . luomtni ne auanxarono dieci viu . Fii marauiglia, poi che Vr(kc
fsraodc per c igtoncdc! Gtubileo'D cncorfo delle .retiti,ch*andaittno in Ria
,dauano m 1 gg '. or mcnw Infectarf . In quefto tempo vennero in ootere^deT
Bologna in Ma cMscd( morto IVlaAno l'Arciuefcoiio d^i IMilanotir feco in lega
CtneMhdt F^r.de i fi^Jnir.jodi >.Uft"no Cn tr.rti i Ghibellini di
Romagna,e di Tofcan.i^c madBfcr, .Tnmn. nl
Holn ;na,pcrchc ritcnelfe, e ct- vm ifTc nella fua dinotionc quel
popolo. In qm tto ntfscdo chi loco oltaflc,
lioitini fi foggiogarono c Tarmi Pidoia cH'rato Ma eflfcndo poi dal Vi
fcnntc tramgliati , che mand lor im-a-4Gouanni ilnl ' ' - ^ - B ancor m qu . _
^ lifvoda prmpio iOcnouef v luti ssu eh cfifendo poi vincitori, haudo Fi ipp
Digitized by Goog C T. e'M E Ti- f t ' VI. 1 , , Gcooae^i^(v* g io no Sc. o '
Vcncciaiii Ifola di Negrc^d^aSnentc penlando dtmerc cos qmmre Inba , dichr.iro
^ f bollico lrin?,>rdi Tarito R'di Kapoli,c li nnou-irc col V '^^ ^.^ . mce
Efilicompr dalla Reina (^iouaima a C itr d Autgnonc, eh cta iuo patri- LodouicoR
?^in^I Dre^zoT^^^^^^^ c tati ccnfi, ch'clh pcnfregrMrtli Napoli tendo Napoli.
Pcnig.ni,chc dubitamno de t.ttt lo- ^ *5SS2ero vnan^a lega coTio^htini conrrA i
\'ifconti.Non poterono ali ai>ei ta p,^ ^ ^Vifcontt Accordarfi i Pifanipcr
ca^ioQC della lammlia de i Gab3crim,chera. idlViitt loro molto potente^ ^TWin
amica 1 qi^ah non potcdo a i Vif- 'SSri^iflSr^ cliiamaJono rimpcratore Carlo in
jnha . Di che mofTo iJ Pont, e jSSVtld^ eJn^Cfe i . Itali a in rouina , come
l7mperatory ftelfomjnacc^^^ ^ ta,l.uc?.
i Vifcr co ^ uAH coditione Bologna . ^^i^^^.^l^^^^^K^^ anno puv-arc
dodici miU pc/zi d oro alla Chitja.E fece dt pi f^ VlfW^B^^
r?rinDo.L&ir:onfiapac^^^^^ 1 ucch.r.,Santf,,.,c*Ptriiajni> c che Borgo a
S. ^ Polcrx 1 offe f/^' WIlAce,^ JeiaM r ii.ppo R di Francia , pdouardo Re d
I^S^J^^^^-^^ io fri il *da^.cfiriir()uaronoqueftiPrfndpiam^ L fafcwlmcrttca
f^.^ir^ Fr^c fcvinto =^o. milaac'fuoi. Ut l'Inglcfc haucndo tcmito n. um, Si
dcflT^Od^^^ PJtpa che non rdlaua d, tar^omcio4ibuen pa- picani cici
*J;';^"V moiiir tiiori ailt RcpiibL Cbrdlafia,noi> volle man- Rocta ^
tutte pcrfone eccellcti,e da! R Tff ,tal1n'Rchm,,cR^na1doOrrmoProto.^^^^^^^ 71
S^ ch^.Oj^ O.^ prefa Se nel nu?o dc'Santi poncffeluone prete 2it^f^Wa mona-fHie
Card. ih. diSS.ApofloU . Incoi CdfocciQ^ RomsMOf VefimodiykrttUipr^U Cm^tiuai
S,ViisU Im ima. ^naldoFrancefeFefcouod'^pamiayp^tteCafd.Ut.diSSiJh. fklt
Serrande VefcoMO ^nt{fiodoreuJe > Futnc^e pf*ff CardMudi S,J^ Mtfco Abbate
di Sj>imiifio,di Pr^g Prsaetf* ^UtJcm Cmd^fjd fnfi Cm'U tit.di S.Apofloii .
' ^ Ma^rofr Cjiouanni Mori aiutine da M^lin^ generale deWnfdint deVreeUcatati
MUCmddi*iiSJSMut \ . " ' Ademaro di Roberto Lemonicenfe Franeefe , prete C
ard.diS.AnaftaJta . Fieuo CimatgLemoti^tif Frmctift PiacoM Card, ntUs ViConUdiS^VH^^n gOM, FfMe
GheratdPmMfo , LemomSceff* Ptmuf f^ihtoh
dtlU fmMs deiPfi delTordiHedg'Prtdicaioriy prete Card JiS,Saina, Pietro
F.clforte , nep9i dal Papa ^Diim^CmdiJS.MmUtums^ tbtfitfotPm^ pa Gregorio XI,
Rinaldo UrJtnOi Romano jViacim Card jUStAihiaM^ .iMi0 Card,dJ* dlddris invia
Lata INNOCENTIO Vi PONT. C.C ^ Creatodcli55i.a*i$diDcccmbre. IKNOCENTIO VT. LemoniVcn^b chiamato prtnu
Stefano , fi* tmc lui , ch'era nelle leggi canoniche , eciuiiiafl*ai dotto >
primieramente pro- curatore , poi Vefcouo di Chiaramonte , poi Cardinale , c
finalmente fd creato Pontefice a'id dt Nouemb. del F perfona di (nceri(fima
vira, ^ ^ran conftania , e icuerit , ne diede mai benefici/ ecclefiaftici >
f txm a'ftcefio- ti , & in vita , & in dottrina approbariftimi . Dop
che egli f incorODato fift- ipcfe molte rifenie gi da Cfementc fatte , e fubtto
fotto pena di fcommunica ordin che tutti
i prelati quelli > ch'haueano benefici/ , andar doucfTcro nel- 1k Cheftioro
percnediceu^ diel gregge ndouein gtTardarc,c pafccr dal pr* propaftore ,
enondaliiMroenario. Sonnu anche la fpci fMnigiiire, ch'era grande , e
ridufTc vn certo modello numero la
famiglia di corte . Ne volle in cala altro
cheperfone eccellenti . E cos ordin, che ancor i Cardinali faccf- lbrdce
Mi- noche vinti i Vcneiiani non doacflc poi il Vifcontc lor f )pri andare . Si
ficea la '^"o guerra , e per terra ,.e per mare >e finaimcntcnci
MCCCU\'. affrontati inficm;:. ^>^^- preffo la Sa pientia capo iella Morea ,
i Gcnoucfi haucndo Pagano d'Oria per Capitano fcliciffimani ente vinfcro i
Venetiani, c fe ne menarono prigioni in Cc- Eoua cinquemila dcgrinimici , e f
Nicol Pifani fra ef-iltri , che 'armara - ^^'c,""^ni nctianaguidaua.
Ma ciscndo l'anno fcguente morto l'Arci ucfcoiio di Milano, i noucfi*^
VcrKrCiani, e gl'altri Prcnci{)i della Lombardia fi rirrouarono foii d'\ngnui i
Genoucff penfiero,efpatienrQ.ikrnau,cGalc^iz2o Vifconti figliuoli gi Coiofi-
guitare la nobilt , & i Colonnefifpccialmentc , i quali vfciti della porta
di San Lorenzo co'lor clienti, per andarne in Campagna di Roma ,and lor fopra
parloir d Kicolo . E venuto con loro alle mani ,f vinto, e fi ritir fuggendo
nel Cam- Boeiria Im! J>idogl;o Douc cffendo molto dalla parte contraria
aftretto, fi pofc traueftito p mliaUa. in fuga. Ma e (Tendo conofciuio , f
prcfo , c tagliato pezzi. All'hora f prr
ordine del Papa Guido Giordano creato Senatore per vn'anno . L*- Impc-
Digitized by Google iIf quali haucua veduti portArfi obbedienti aikCMMRoiOH
nAjConr.c furono C jalcotto Malatefta , e Guido Polentanoin Romagoa , e i Vara-
prdf'a'H eie ni nella Tvl u ca . E perche fi erano fcmprc gl'OrdcIaffi moftri
ricalcicrantf,H fece da l f tnciil Tum 'ti di Prenci pi , e popoli d Itali.i
pcfcro farmi . I Piiani paffarono con tanto impere^ Tcfcnjia. iopra 1
iorenza^che non hauemio il nemico ardimento di vfcire loro inc6tra,po> fero
tutto il contado de Fiorentini facco ,
prefero Fichino Calici ibpra AinO & attacarno fuoco alle tante ville , che
qui per tuff o^-artosPaifdcJfoMalx" Itfta , ch'era Capitano dell'efcrcito
dc'Fiorcntini , perche non hebbc mai ardi- memo di vfcii c a ritrouarc ii
nemico , f dal popolo for7atolafciarc la bac- chetta di qucH'officiu . Di che
fatti i Pifoni pi aiti , e gonfi , non tanto perche pcralTcro di dotier
prendere h Citt,qa3nto per farle qiiefta vergogna , lepif M>roD0 fin sii le
porre a fcaramucciare , e perche gih fi accoAaua rAutiuinOyfene ritornarono
carichi di preda cafa. Bernab Vi fronte
tranagli anch'cgli forte* " mente Booena , ch'era valoroimente difefa dalf
Abbate di Giugni , c k tolic molte CaftcTia. Ern come s' gi detto , Bologna
fpggctt ^ ^gnorMMilM fcomi : ma l'Olcgio l'ha ueua queftd Abbaftrad^a , o data , con ptoautSCiO'
doucrnc elfo hauerc I j Citt di Fermo . Ma mcntr che Bernab ne tiene io^n.
Reggio vn flrerto afiediojl Legato del Papa riftrettofi in lega c Fihppino 06*
2aga>con Cane della S'caia^ e con Nicol da Efte, fopra Brefcia ne and
.All'ho^ raBernabd^fae delle cofc di Brefcia dubit^ lafei Bologna,e Rcegio^e
fsmm*- d irouarc il nciriico.E f iccdoui
preffo Mtcchiaro battagliarti calmte
tin- tOiCh'.- pena poi puote difendere
Brcfda,doue fi ritir. Qnafi nel mcdefimo to- po i 1 iorcniini hauendo Galeotto
Malatefta per Capitano,vinfcro i Piiani, i cui foldati fi ci ano lafeiatf
iiibomar? dll ntfmico.9degnati i Pifaftjibp^'n i Gabacixrci l^rCittadini quella
calaitiri riuerfatiano , perche non haueflero come dd|iiitia* no , date
aTt)Idati le paghe. Onde rchiamirono dalPcfilio Gio: AngelcJtpo deila faaiunc
contraria a'Gambacorti, vV amico del N'ifcofitc , e li diedero il go- lujrao
della Citta . Lflfendofi poi per mezo del Pontefice pacificati i Pifiii,inuc-
mc. ^ i Fioretttinf > Gip: Aguco^ che folciva mfflUre.co t PiOifH >
paecdlb Me- ijoe.vtf ^ initii:odiibldaK9 che di^t^p^^MMlimMiill^^ .per-
Digitized by Goo I N K O C E N T r O VI. Derapi tutti vo gran fpaiicnto,
malIjTiiracnce ritrouindofi Roma tn quel tcpD. in riuoltc fopra la crcitionc de
i Senatori . M i qucfta tiiilordia fu lai Papa con befl'trrc fopita,raandanclo
vi Senatore foi^fticro in Roma, che f Ramdo To- lomci CittaduoSancfc, che
vn'anno intiero qucfta dignit tenne. U fii ne! tori della Rcpublica .
Innocentio.che non poteua qucita nouit.t ioiirirc,crco ^c- arcati nitore
VctULuagniqoRUiaprc.c^vdaiiaairimpvcftdciTufch^ dolio in Roma co ciprcffo
ordirx: di duuer^ adorni modo auefto magiftraro de Vgo^ Ufi i Riformatori
cftingiiere . S'era tutto volto Inocentlo
vedere fc potcfTc fmor- f^^. ztre la gue^ach'i Frictfi lU'hQra c Inglcfi
f.iceuano,perchc potcffcro poi tut- ^ , njj,. tiliberamtccqrra l Turco
armare.Ma hau^ndogllnglefi vmtosuqueldi Poi- toui P-^'J".^ ' ^^S* da gencrofit d'animo
ttcc ^on quclta conditone laiciarc iiucri tutti i pi igioni i fi.ouc teUart che
non douelTero piv\ ctr4 lui prder l'armi. Non pafe gran tcmpo,ch c Fran- Rdi
F.ida cefi rpendo qoeft'accor Ji di paccdiedero occ ifionejC forzarono il R
Odouar- pngione, do palTiTnc armato fin
fopra Parigi Haueua deliberato
Innoccntio di manda- r in Scria coner infedeli vn'armata,quAndo i PiCini.chc
nelle cofe maritimc af- fai efperti erarKWUppcro h guprra con li riorc'tiaie
Vcncciani, ch'erano molto potenti in mare, moflfero l'armi contra Loduulco R
d'Vngiria . Percioch'cra quello R airhora polTato congroflfo efc> cito Ibpra
Trniigf, n i Venctiani fi ri- troiU'iano in cafa fcnza riuoltc,e fcdition?.
PcrcicKhc Manno Jor Ducc,che ;cr.i Doge di Ve.' -voluto della patria
infignorii-c,fu pubiicamento morto Trau.igliaio Innoccntio ne . fano da tante
cure^nel nono anno,ottau:i mefc, e ventefimo fcfto jgiorno del fuo Pnpa-
jj]^^^ ^ to mor i I2.di Settembrcin quel tempo app.into,chc
mori Bartolo di Safldtli- jj. rato il primo Giurelcoofultodi
quell'et.Prir:a,ch'il Pontefice monicjfn vn'cc- g::orcvJi ve clilTe del Sole
cos grande, quanto non fi vidde mai prima . E parnc tutti , che nctia . qucfto foflfe ftato vn
prcfagio , & vn fegno dclh mo. te del Pontefice. SafTvSratoI Cvequeflo
Pcpainire ordinat'or.ii^.Card, HodectpreU yt e Uimc.aje furono. yfndomno
Alberti fuo nipote , Franccfs , preu Card, di S S\ GiouAnni , e Paolo , //.
confulto. dVammacho, , ^j-i^rr. Pietro de C.xofa Francefe , citiadinutSr
jfrriue/couo dt Kouanyprctc Card, i$:.dtSS Stnefroy e Martino, ' Hli.t di S.
Heredio , t deW ordine de Minori
Francefe , Vefcom de Vuca , preit Card, di S. Sic fano in monte Celio. .
Franeefco di T odi Italiano , Vefcouo di T odi ^ prete Card, tit. dt S, Marco,
' Pietro di Monika' uro nipote del Papa, Francefe , Vefcouo di PampoIona,pTete
Card, tit.diS.An^n^^fta.poiVefcouoCard.Prenefiuo, . . ^ . Meujiro fra Guglielmo
Tarinerio , G caf one , Generale deli' ordine de t Mtnort , pftie Car J, tit.
di SS, Pietro y e Marcellino, .,,.... n ' Maelhoft Nicol Rojfelli d'Aragona,
Spa^nuolo , Generale dell ordtne dttfre- dkaiOrifOreteCard,iit.diS,Si/h, .
AiaeflroftFortanerioyaJleliyGuafcone^ Arciuefcouo di Ravenna , e Patriarca di
Frodo , prete Card,fenxji titolo : perche mort mentre andana d torre ti cappel
fofSo. GtoM^nn da Eenfaney Francefe .prete Cafd,ik, di S,Mmco, > , _
Guglielmo Bragofe , eUtts Vaienfe , refcoHO Lemoaitnf t , Dicono Cmd, 4t Sm
^'sfefno Alberti, nipoUdePa^ , eletto Caucajoue^fe ,Di^oii^ard, t, diS^ Attoria
in Aquiro, o r Pieno FlamQ
^tcomCmd.tulUDuomadt SS. gtiftito , Frmefe, Google ij V R B' A H o v; i Egidio
Ifialnic Bellamera U Mftk HClrtQ frmc^/i^^OMQ.AiormffiifffU NM| . a SS^iluefl
to^ Martino, Pn AiuMm ih Roeu^Fu V R B A N O V. P O N T. C C l : t >
dinale Lega- to del PaM fa . muove guer ra i iVi!con ci. Bernab Vi-
fconce, tinto ^cU ccle> VRBANO V. chiamato prima Guglielmo Frfa > fii
Lcmonccnfc, Ab* batc di S. Vittore di Marfilia
& euendo Lavatoio Italia preflb i Vifcon- ttfflfimtecreMo Pontefice.
SenWd adunque toAom Auigrtonc.c perch'era gencrofi>>dt-gwn virt,e
bont,rubito volfc l'animo alla libert cecie riaftica.nclla qi)?le di coloro fi
feru , ch'atti vi viddc . Perctoche mand tofto in Vxbftno V. fkodiFnKK tOi^ pena fi lalu fuggendo dalla zuffa , nella
quale perde vn figliuolo , c vi fti- rono fatti prigioni Andrcn de i popoli
fuorVfciro di Bologna ,Siriibaldo Ordo* lalifoi Paolo dalla Mirard()h,Guido
dalla foglia, Azzo da Corregio
Cuftlielmo CflUakabuesfuoiCaprtari cccellci tatti . MofG da quella
caknit de i Vifconti il K di Francia,quel d'Inghilterra, c quel di Cipro
mandarono i loro Oratori al Cardinal rj^idicprcgandolcch'hauelTc voluto
dare i miferi Vifconti la pace . La che TAguto haueafco affai pochi furono QueUi,
che Scamparono via,& il loro Capitano reft pr&ione . Molli dalla fama
di quefta vittom quel- HjChe dalla Chicfa s'erano ribellati , fubito ne vennero
iji poter del Legato . Ef- indopoi nel quaitoanno dcl fito Pontificato venuto
Vrbano in Italia , per raf* fetcars tand tMuftU diAdini,g! Vfc U Legato Egidio
incontn Coineto^e U diede conto di
quanto haucua fatto in Italia . Et accompagnato il Papaia Roma gi fciolto dal
pefo dlla Legati one,e defiderofo di menarne la vecchiezza quic- U fe ne pafi
in Viterbo , doue in capo di tre mcfi mor , fii certo coftui di fmgo^ lir
Ttt9M4'niBKroic) aaioMWelfrMiidfcodiaiteaeatc, menuc ch'egli vif. Digitizedby
Google V K B A N O V. 3 !* corona acH'Impcrio pfcndclTc jxr mano del Cardinale
d'Odia , che f qucft'effetto di Francia
mandato in Roma . Hor ha- iiendo l'Imperatore Cario hauuto da i Fiorentini vn
grati danaro , perche li la- IciaiTc in pace,c non li trauagliatfe con l'armi
in capo del terzo mefc., ch'entrato v'era, vTcj d'Italia , e f nel l ^67;
Vrbanofatto molto ccrcaic delle, teftc di San Pictro,e di S. PaoIo,lc ritrou
finodiicntc preflS ilancla Saniforiim con poco hf> norc , c vchcratione . Le
fece adunque ornare d'.irgcnto . e d'oro , e riporle con molta diuotiondjC
celebrit del popolo prcffo l'aitar maggiore di S. Giouanni in ILaterano ^
Quefto mcdcfimo Pontefice edific fontuofi palaci in Oruicto,
TornttqnincioJ^ioreHtMOiltiliano^rete cardaiudi S* .poi P'efcouo Card.oT*
tnenft^ di S,Ruifuiitialtfanunt di S elua Candida . - Giotianni di B:tctt^yF
rane efcypt eie card.ttuii S....poi Vefccard.P^eyiefino* Fio....
LemonicenfejFranccfejpreU card.tit.di S...poirefi .C:n d.d S.S'/:bina , Goniero
C&ncetjc,Francefet,prete card.tit.di S....poi f^efcouQ card.Alano. .
Gulielmo d^j^iiJclio,Fra;i:^fe,pfeie card.tit.di S.Ste fano in Celio monte . ,
rMaefirofr ^ietircrrjQ^rancejt,deIt ordine de i Ainori^efcouo C laudate uff,
pre it card di S,Cecilia. Adaefira fra Alarco daViieroyGenerale deW ordine de i
Mi ?iori darete cardjiUdi S Praftede, Filippo Patha FranceftyVefcouo
Cauillacenfeiprete card.tit.di S.... 7^. Angelo GrifantyLimoniccnfe ftatcUodel
Papa^MonacQ di San Be nedttOy prete cardati. di SJ^ietro in R incula . Giacomo
Orfino RomanOyDiacono rard.di S, Gioroio al uelo d'oro , Bernardo
BaJtgnetOySpapnuoloyPiacaKO card, nella Diaconia di S..., Frate Pietro di
Siaona^rrancefe Arciticfcouc di Bouroet^AJonaco d San Ploro, or*- Mine
diS.heHidetio^rete card.di S.Mari:: inTranfeuere . Don Simone di Langtiini
MonacoytST Abbate di San Stefano dell'ordine diS, E e* medetto Inglefe^rete
card, di S.SJQ. . Pietro
Co(fiHO,FioreniHO, c VefcouQ. di Fioren^^a, prete card, di SS, Lorem^s j ite,e
^ . Citt. Mentre che paffanano*' Ferino
Ke 01 . r,, r-,^*-^ ! je nel primo inmeto i nemici, c rioQperolSl l'Cofc h
Italia, Pcriiio W di tJf^rMai^^erain C,Mi ci.- quei regno Pietro fuo paare fuoC(JtM cagione J'. Srw
riuoJn, ch-^n qnd fi regno ira i^jenoucii,cr- chcfi moftm il Re inchinare pi
allapartc de i Venetiani, che ^eiGoiouCfi^fc ne rifentii ono coloro aflfai, c
fatta vnarmata di qiiwantagderedlWWWftWajai Piare Frcgofo , ch'ertTratcnb H
Dtnnemro'tor Duc ,prfffwcHiimemiph^ mtefopra Cipri.E /montati 14- mila huomini
neinfola, in vedetta dell oWr Sic, che fi fentiuano hauer dal R hauuto , pofcro
h fert,.St a fuoco tutte quelle Contrade . Il R . che fenza foccorfo fi
vtdca,fi volfcro tutto a 1 j>ric^hi,c per hi- Gcoonefi fo. ucr dal nemico la
pacc,diedc i Gcnofi Ftmagofta, e
promcffe loro ancora di IwCljtr . c pi dt pagare ogn*anno loro innome di mbuto
quaranta milla ducati oro . In rifanno g cffoit affer quei popoli doiicr vtcire dalla feruir della d'Ita
Aftorgio MaAfrcdo, ch'hauea lotto il Baua ro incomincia.' in ,che G ri- to
guftar la dolcezza4cll.ttirannidc,occupo il caftclk)di Gj-anaroJos queldi
pongiao la Faenza . Onde iJ Legatogli mand da Bologna fopraGiouanni Agurp con
alcur "^tt** ne compagnie . I Fiorentini difcnirono A5ore;io>& Bologneii cacciato via 1'- Aguto fi ] ipofero
in libert . L'Aguto fc ne pab in Faenza, vdcndo quel pop- lo molto pronto doiicr ribcllarrr,e facchcggi crudelmente la
Citt, e vi fpai-fc Jj^* ^2! cran fangue , e h vendo poi venti milk pezzi
d'oro NicoI,& Alberto da fte *
fratelli, rifcrban do per fc BagnacauaJlo , doiie pofe per all'hora tutte le
bagagle del Tuo efercto, intefo il Papa tutte qucfte riuoltc,ntand fubiro in
Italia il Car- dinale di Gincura con fci mila cau.\lli Britoni , i quali per
quel di Turino fc ne Vennero fcnza fare danno alcuno fino alle porte di Bologna
, per Arfcdiirla ftret- tamcntc . Ma il Cardinale , ch'intefc , che i
Fiorentini mandauano i Bologncfi
foccorfo per R idolfo da Varano,fe n'and co'l fuo cferciio ad inuemare in Cefc-
^ # . na . Douc per la fupcrbia de i Franccfi fi leu tanto tiunulto , che ne
furono fci- chrggiatad* cento Britoni tagli Iti
pezzi , egli altri cacciali via . Ma queii furono poco ip,aiwcfi,
apprctro per via della rocca intromefli nella Citt . Et cffcndo in numero mag-
giore , che prima , guifi d'arrabiati ,
empirono di fangue , e di rapina il tutto fcnz'hauer ad et alcuna riipctto . Le
belle donne fole per fc riferbarono,pcr po- ter fame pieno le voglie loro . I Porli uefi , che non
naueuano capo,dubitando di non cflTcre improuifamcntc dal Legato opprcrt
,chiamarononclla Citt, eli tolfcro per ^ignon'rSinnbaldo PM,Giouani,c
TheobaldoOrdelafCco'l cui va- rore,coflAntifIim3mCTrcdalfarordci
Britonifidifenfarono . Hora penfando Grogro , le tutto il male, che in Italia
auucniua per cagione della fua affenza nafcelTc, che que fto naufraj.io di
tanti anni per l'aflenza del fkicchiero dalla na- uicelJa Ili icniiTl ,
^comincio \ p^nfar naolto di douer venr' far rcfidtnza in I- talia . : ve
lofpi:^C- molto vn Vcicoucch'eiTcndofuo famigliarc,fu da lui vn d din. and.^'),
pere he ;onfen'andaua ftar alla Chiefa fua , la quale non era be- ne, \c IleiTc
tanto tempo fenza Pjftore . Alle nuaii jparole il buon Vefcouo ri- fpoi. . E
voi fanto p id'-e , che douete dar
gl'altri ciempio , perche non andate
f^a e il voftro VV{couato,&
fami vedere dalla voftra Santa Chiefa Komana ? ^ MofTo di quefte parole il Papa , fece porre
in punto vent'vna galera sul Roda- J^'^i "rSl no, moftrando di voler
alrrouc andare . Perciochedubitaua > ch'i Franccfi , ^i^j^ che
cauuianogrind'vtile dallo ftarc della corte in Francia, impedito, e ritenu
cTirironcU to non rhaucffcro , s'accorti fi fofTcro , ch'egli andare volcua Roma. Hora ve- conc del rmtone prima in
Gcnoua,nauigpoi Co!Tieto,c qui ftancodal
nauigarc fmt, M?;. tanto pi , ch'era d'iniierno , e fe ne venne per terra in
Roma , e fii i tredici di Gennaro i
ch'era il fcttimo anno del uio Papato, & il ftttantefmio , da che la corte
era di Roma pafTat.i in Francia . Non bifogna qui perder il tempo di- ^^'^^''fj'Jj; re con quato appararo,c con
che incredibile letitia,c piacere del popolo di R Romana ipa raccolto fonc ,
perche gl'vfcirono tutti i principali incontra , c tutti co'l , f ocia, voKcse
co i gefti, e con l'acclamationi moftrauano ogni fuprcma allegrezza , ap-
I,unto come fogliono far i buoni figliuoli, quando ritorna dal viaggio il padre
oro'^^'o era cofa in Rcjma, che della venuta del Pontefice nonh .nieffc
bifogno. Pcrclic la miu'aglia della Citt , c le Chiefe , e tutti gl'altri
edifici) priuati, e pih Aa X blici Google If Mici mtmcckMtn perramiiifMt i il
rio V in graii patf tiof ^ niedi,comc vn* torre edificata per Tuo ordine prdto
Santa Mani Maggiore I# dimoftra . ligti fi ritrouauano nco icoftumi della Citt
affai corrofi , cguift^ Dndc per non cfferu ciilt s n^ pelttia alcuna biTognaua
ch'altronde veniin^ per quiul piantarla, dortde tatto ilMMo Ibkaifbttoni
coiRliini apprdect^ f^ipoRadimqii il Pontefice in Roma la ftdia fita iocdoriod
da bun Paftoi \ ner abbrafcdire con boone coniUtoHi la pace : i Fiorentini ,
che foT^ettautaii della potxa delPapa#per no cffcr sforzati alla pace fi
l^rinfero in amicitia, c lcj^4 con Bei-nabd Vilcontc loro antico nemico, e
fulxmato poi con danari, e c(5 prcy- fcmISul!lS tcrdetri , non reftar(mo per di
far Tempre i lor facerdott celebra re^forza'ndoli,' i>4alH^ e facendoli
quello fare > Ch'ogni ragione ^ e debito gli victaua . All'hora ii Papi '
vlcodalle preghiei^arinuii ri$iidKpriinieraiiicnre t BoIognefi,perchc ut tiomc
del Pontefice Li OttlmgjMiernaftero , poi affoldd U Varano, v/ndolii qiiefta
parte l'arti deFiorentirtt , eli confcgn il liio efcrcito,pcr mandarlo poco
apprefio foprai Fiorentini . Ma non piio^ farlo cofi tGfto,comc pcnfaua.per ca*
. , gionc dcMi dtfcordia gdde^che nacque tr i Genouefi>ci Vcnctani. Perche
dyt* DiidfChe fc anch egli
co'Fiorentini4*attaccall , n ne venftTc fopra la mifera XVk^ . . lia qualche forto
f^anicro . H^nca Andronico con TaiuCo de i Gcnouefi^ quaH , , hauea dato in
premio l'ifola di Tcncdo,cacciato in Cofta tinopolt J'fmp Gioul- inao^ Gk ni
fuo padre Jf qual con l'aiuto de Vcnetiani racquift l'JniperioA" ne cfon
per- ST*^ ddfU mMkm Ifiila di Tencdo . Di die fegtM f^rte i Genotiefi , perche
te* flieuano della fcommunicadd Papa,in altro tempo fi fci barono h
vendcitt^T^' doch'il Papa gridaua>c mnacciaua, i Gcnoucfi,c Vcnetiani , fe
non d?portcano i';irmi,dicead(^chc non roccaua ad alcun di loro di fare
guerra.Ma racntre,chet % Pntefli(gftonTdto di Sut qwaMo td va bmao Paftcr fl
comifenc, di vnintoUe- fbficdoloi edi vefSeaoiociAWeiic'ottodi Min nel
MCCcxxvirr.hauen-* do retto il Papato endici ;inm> dnque mcfi.Fi fepolto
nella Chf'cfa di S. Maria in vianuouain vnatombamarmoria>ch'ancorfivedde ,c
con tanto pianto d tutti jcon quanto fte fodc prima-ftato mai altro Pontefice
ipdto . Pcixhe tutd Ipara d'efter priui del pfopropj4repiangcato tutti non
il^temciiceh te calaniit.\ : nw h t'urura ancora nella qual dop la morte 4t i : ^ GfMamti de Grtfnr^ia m^fC di S. Beneditf ^
VtfioM^ 'iMUlkttyFnou^f.' '-^^e^eCardj$t.di S.Alareello. . '
nitVhmAHmyJMacenCatdJ^S^^m Guglielmo Noueetti Lemonictnfe , Francefi^ Di. ceno
Card.di StAfgih^ * * Pietro de f^trnco y
Fr/tn:c/e , Ur. reno C r 7.,// .r..V/.- /.; .7. 7 ; A.rM.
inietto ai Luna ^rra^onfe-^Sp^^olo , Utaeono^, Cara.dt
s./>^r$aHCofmem, * i*t>*ro i Bernia , yefc,nmmfeFram^e ^VicXitPrd.d S.
l^enxg i LxinM, Wtetfo Tattato Rombino , j1i>ate di MnteX^JjJ^no , Car^,
ReMjH^mmmM^ mt/" :?LV JL A N O V I. P O N T, C C I : .'1. 4 .1 ^ . il E'S
S N D O adunqiiemono Gregorio > e
facendofi motto Jcila crcAtiono ddimoBo PofMtfioc > ehficorfe 11 ^IM, : e
popolo ai Raaiaa'CaraiDaU picgandoK, ch'haacflero voluto crear Pontcnce per il
bene dcJh Chle- fa Romana qualche perfona ilJufrc Italinna ^ altamente in quel
caJamitofo rcnv B> , era per andarne di nome Chriiliano terra. E lo demanda nano Ita) iann^du-
tandojChefeflTelbtoFraDcere, iionnehaucl&dinuouonmcnata iiiliaii- . d la
corte con incredtbtl damo di Roma, e di tutta Italiai poich non l'aflcnza
^^o^^-^o* * del Pontefice-) s'eri veduto tutto Io ftato di S.Chicl*i .ind ir in
poter d'rirann{, da'uc* h eiTer Italia t e Ronuiivcontiuui tlageJii , e.
leChicfc dcjla Cirrj .ibbnn.on.ire., [uliano o. cHerc andate in eran parte per
terra .Onde fe oc tra [x; r ci cilinra la %uo:ione.rc^(^ ^e'popoliydirnkuano praiuteaiicorrere dot
iconr^uo in KfltM t poichrtuttt ve e di altri animali . che per quefto era giiifio , ch'il Papa
iuccilc U rcfi- denia 9 doue per volontri Dio S. Pietro kTdata U patria Aia ,
eletta , c fitta V* ftaiMiia^ifMardriftiiri eiConfclTori l'haucumo poi
accrcfciuta, c iuta mag- . giore col cenere, e fangue loro . Onde i paftoii
della Chiefa e col ricord^ii de - precetti di Chrifto, e con l'ercmpio de'lor maggiori
, i cui gcfti fcniprc s gl'oc- chi haueuano, doucuanoqu > alla falute
de'Chriftiani prouedcrq, & aticndc*, re
rlcupcnttc 9 e confeniare-il patrimonio di S. Pietro cb'era, In Tofcana , la . Sabina 9 ui
Campagna di Ronu, inymbria, nella Marca, e nella Romagna ^ pt r la affenza
de'Pontcfici da vari; tiranni Aato occupato il che ^ tutto qucfto y & alla
deuotion delle ^ent > ch'era quafi eftinta dei venire pi in Roma v ifita- re i corpi ianti j che vi
crttK) Airckb$ rmediato eoa, creare vn Pontefic^^. Digitized by
Google V K B A H O V L ^ GiouaTna,crcirono Ponreficc il Cardinale di Gtncim ,
il " ' "' Jfs^ era gii prima fht vn'altra Clemente . E non contenti i
lditiof Cardtwit di qTfcfto naie , nrnnd^i-ono ancor fopra il Papa , c
CIcmcnreAi 'Romani quelle cpagnic di loJdari Bertoni, chliancuinogi
facchcggiate mol- *'F*P*- te terre , e ville di fantaChicfa , & alcune
ixjcche occupate . fJ popolo di Roma i6* nclu difordinato loro- incontra al
ponte Sa^itto , e f vinto c tagliato
pezzi . Romina^ "IWa cflTendo poi preflb Marino rinouara la
zirftiifurono i Bertoni in modo conci, Chicu . che Dcna ne rcftd viuo , chi portafleh nmiefln di
mietla rotta . Quelli , ch'era- Abbaumcnti Be cfle fortezze di fcnft ronfi per
analchctempo . l fr gl'altri vi i a il Ciftclla- j" ^c*""'*^^!
i4tHt rocci di Soriano , che moni anni aptmitfo ^ IVhrt ino Pontefice fi
arrefc. t'apa, e dcir ^n ,rc- 1 yenetianLe llarono i Venetiani fimcriori ,
cfFcndo Vittore Pifani lor Capitano. II i Geno- J^cnoiicfi di cfi di d^'ccf
galere, che guhcbbcro, n penlcrono cinque. AH'hora i Mai-"uouo 'wb
chcrhdclGarrtftocon l'aiuto di Bernab tolfcro
Gcnouefi Abcn.^a , Noli , e Gaftro fraiKt. Ma l itornado non molto poi
rn gratta con li Genoujf[,loro qucli
Gcnouc$i io&ghi reftitutrono . I Gcnouefi pofto Domenico Fregofo lor
Duca , e Pietro il m i ppref- ffarelio in vnaprigionccrcarono Duca Nicol
Ciiarco,c Luciano di Oria Capi foRoma. lan dell'armata , Ikmab Vifconti haucndo
data la figliuola al Re di Cipri per moglie la mand in Cipri molto honorata con
dodici galere fci di Catalani , A: rtltrcttantc di Venetiani , dclH quali legni
poi Pcrino fi ferali in alTcdiare , e coni
, twttcre Famagofta . Ma egl'in vano fi oper , perche la Citt fu
valorofiffima- mcnre ifciA , e ne ( la fua armata dal vento , e d:\I mare
conqualTita . NofVrClJa* nano Genouefi, e i Venetiani in quefto di trauagliarfi
l'vn l'ajiro , e nel, mar Tfrreno , c nel mar Adriatico . Pcrciochc mentre
Carlo Zeno Capitano dell'ar- Mata Venctiana tiene Genouefi il marTirrcno trauagliato,Luciano
d'Oria cor. q^^^^ ^ re co gra dano dc'Venetiani il mare Adriatico,moucndofi da
Zara, doue cflb fer- rtaaagli i mo s'era,contra il nemico. Percioche Zara era
del R d'\'ngaria.Ondc forte per- Gcnouesind . . .v'i o'--'.! ^ > ->~>
^ >.-f-> -j'^ -i Y nciiiQi I to di Milano Bernab inclinaffc . Di che i Venetiani gran
piacere fenlirono : Antico, madurpoco. Perche prima la met di quello ftato, e
poi rutto tocc Gio- 1^9. iian Galeazzo
il ra'potc . Luciano d'Oria palTato in Pola , nel porto iftelfo vin- 1^^"*'^'^
* fe l'armata Venetiana , &l h fece cattiua . Ma mentre che troppo alla
ficura ne dai GcnoucI vuole il nemico ( che fugge ) feguirc , f da vna punta d
lancia ferito , e morto . siprefo Poi F l'armata vittoriofa con la vinta
condotta in Zara > doue tofto i Gcnouefi man- darono in luogo del fratello
morto, Pietro d'Oria con 9. galere , tk altri legni minori . Il quale
riconofccndo la vittoria del fratello , vitrou de'ncmici da due mila catti ui ,
e che n'erano nella battaglia ,e nel mare affai morti . Erano i Ve- netiani
ancor in terra ferma trauagliati dal Carrarefe,c fuoi confederati , che di
fopra fidiffero . A quali oppofcroi Venetiani Alberico da Barbiano Conte
/^n^fjM^ di Cunio, e Capitino eccellente . Hora il Capitan Pietro d'Oria fatta
vn'armatl Barbi di 40 galere , e di altre tante naui j fe ne pafs fopra Venctia
, doue prefe forza , Chtouit' e
brucciGrado, Humago,c Caorlc. MoiTo poi fopra Chioggia, che con P'ef* refa di
Chioggia morirono da Tei mila huomini > & vifurono da nouecento e
cinquan- M 4 taVc- Digr.izccl by Google ta Vcnetianf futi prigioni, e inanatti
inZaraye filf mTsielb ctlamid>o5n^ unto l'honor alle donne , ch'erano in
Chiogga. Tanto i Venctiini per qucftacft- hmiti fi Jimtflferoychc non fpci'ando
n datcrra , n di mare foccorfo libera- rono quc'(ienoucri,ch'eiu.prigioni
hauct4anocgiiinadarono in Chiogga vo- di
ottener dal Capjuno dX>rUU^ dcrc di ottener dal CapiUno %mUL:fi9e^ ^on
quelle coditi onch'cflo voluto hanclTe . I Genouefigonfi t e fupttfa^omc
ftgHono elfer per lo pt i vincitori^ * . non volfcro afcoltiire parola di
pace,ma voleuano, che i Vcnetiani haucrtcro c- duto, c dato fc ftc^fi c quato
hauciiano in poter lorcAll'hora i V'^enctiani fi vol- fcro aJia diicia , e
tirate alla "bocca del porte aktine catene di ferro,e poi fui iito
VcttorePifi P'* trecentaciialU,& akretanti ianti,andauano peofando. e
ri^uirdaiidQ i deuo Cai intorno,pcf ritrouare vno atto,c fufficiente Capitano
per quefta gusrra . E ma> inno di Ve- tre t ch'erano incerti , c dubij di q
ucfta clettionecofi importante, fu ntcfa vna^ falt;uiVcoe lto,pcr hAUcrmal
cornbattuto Pola,c fvi creato Capitan per quefta guerra maritinu . N cmi dormiuanu i Genoucfi perclie
hauendo prcl tutte quelle Ca- Giouaoni ftelja intorno fi poneimo in
PUOtopcrdoiier anch'entrare nella Citt . Ma do*
mde PovrtaIw)ga2imGiotiaijid Barbari le fuc armate barchette U cacci
EimeiolM- ditiro . Perciochc non
potcuano in quelli ftagni le galere dc'Genouefi andar , i, molto ltre. Vi \ so
ancori! Barbarico qucfl'arte,chcgrin ogn'vna di quelle barchette haucua
fatioporrc due bombardc,e pi ( leqiiali bombarda erano pu- /
|BeaIl'lloraftatedavnTcdeOrtrouate)ecof rimbomboloeo|CaQ k booft I ^uentiiM,
in: opprimcua il ncmico,chc come di vna cola nuoua,e terrbile fu^ y
giua,maflimamctc, ch'ogni bombarda in vna botta vccidcua duc,e tre huominu . /
c tanto pi > che su le galere non fipotcua luggiril colpo , come in terra
fatto 0 /firbbe. 1 Veitetioniflon rcftaitanodiiblIecttareBenHitM Vifcnt^ loto
amicp f confederato , ch'hauefle trau;^li ato talmente loro. Genoutf . i^'cflt fo^ fero vfciti di
quel graucaflcdio,percioche ncomiiKaua gii
mancar loro li venouaglia. Il farebbe lo ftatodc'Vcijctiani andato per
terra, Ce i GenouelS # , : comcilCarMrefciUccaalor^haiieayohaiimocW^^ mare andata laivcttouagjiia . Hmavofendo
Berna bfodi sfar fi in parte a'Venc-
4ianitmandlfuocrcrcitofopraiGenouefi,&haucndopoftolA valle di Pulr cefera l
facco , & hauuto 19. mila pezzi d'oro da'Genoucfi, co'quaji volle con 1*.
orOiCnoB col ferro guerreggia re , fe ne ntom carico di p re d i c,ifA. Non hcb- .tadintK L'Imperacorc
Caloianni, ch'era amic^ de' Vcnetiani, pafejfopra Pera , fai rombar
^di^m^eXatnouefijC vicino CoftantinopoH.
Ma Andrcombattendori Triuigi, che fame
era poco meno che vcnu^ f in potere del nemicaMiaefrendoaiiiendtiequefti popDli
ilanchi di cofi liga. Aqnileiareftafle nel Friuli con le medcfmccnditioni, eoo
le quali era auanti coy allagticrra. Che i Veiietiani , tS: i Gcnoucfi , fi
rcftitaiflfcro i pripont ]'\ nr! . altro , dclkpreda non fi f motto.Chc il
Carrarcfe lafciaffc l'aflcdio di Tr i uigi, jft abtftttedc tutte le torri , e
fortezze , che lTo hatteua fattea le tbcide'fiimti rppra t Fiorcntnt f da acq ifto d Giouanni Aguto > che
all'hora in Staggia fi ritrouaua , tenuto
dietro . Ma dih NapQii.saa: bttandoi Fiorentini di non potere Ibltcnerel
impeto vn tanto R , ne compra ggiamTo rt>no con quaranta mila pezzi d'oro li
pace * li. Giouanni Aguto clTcodolicen? ^^fi* . tiaioii^Lagncanallo Nicol ,
& Alberto EOenTi , i qilaM ctcdcuaH^
nvc^^^^^ ^nefto modo potere meglio tenere Faenza laquale nondimeno poco
ai^cefl vi(ptNi. perderono > ch'Aftorf^io Manfredo tradimento la tolfe . Hora C-^rlo vtfirato
m b mRoma il Papa, fc ne pafi fopra il
regno , ik hauenio vinti i Capitani della V^^^* KcgmaGiouanna,(cncnti-oancoram
Napoli , che fi arrefe. Si ritrouaua la Regina aff. Regina Giotunna aifediata
nelCaflcl nuouo, quando i Guelfi di Arazzo tuaiult liiu aiei tuando sforzarono
ci ritirarfi dentro il Caftello Ciacomo Can accioio Napolitan fachcggfaapw no,
che qui andato il R haueua . Vi fi ritirarono ancor con lui i Ghibclimi $ abcor
ch'egli non mirafife pi per fvna parte che pcrlalira. Fattoi duo(}ue ^'^^ vcii^
Alberi coda Bai4>iano ^le (t rimmaia
l .quel di Todi* l'-tvlfe vM ' : Botte
nella Citt.^ . Ma coftui mentre che vuol tener
fren i Guelfi ^ ^c&egt f^d anche i beni de'GhibellinJ. Il
Fcrebachi,ch'cra vn'aftro Capitano* fcgttewr Lo%>tti^#; lo AUierico tolfc quel poco > che il i3arhiano laiaata
iniAiczzo hau;a . Angio q' Mentre , cif In Napoli , &inAfCttoqtiflecQ^paAiim)^i^
''''{a eoa tkraiialia vna noua guerra. Perctochcl^ad>iwi^ Angol ctfera
deraa- f!^L^ Digitiza/by Google ffi^ V R B A N o yr. pretto CoIoglBa , c iic
vcnku {pinco dal lue Antipapa CkmcMfy fin tsmof^ luccQrrerc i'iHcdm^ Kjegiiia
iouanna , quanto per deporre ibrzad'ame todduicpABbanoaaBa
difiniiA(dUVPiiift>> Caro^iaiqiieinieAqiidb ottom, fi Aottofo J^'^^vcmre
diTofcaoaUJUrSim^&ilFercbachi. I Fiorentini wd^ pricghi d*; lo deraraci
Vrbanoii manda ronoGiouanni Aguto . Hora LodolBCO in vettne per quel di sbanda.
JMar& S^GcmoDo , perch'afpettaua altri dodid fliiia CsiuaU! quali finaimcn*
ttgKidcI daiAdfeganio , cncraron^io Italia , t fiwtodo k AraMa HtetamJm Utea^dr
Fiozcaea edi SMMf 8tiaftf04d Arezzo >
doue intflodottida*G|H9^ dinuoL'okfaccheggiarono. La reca era difefa da
Ghibcliini, la qualit csn- batrvu da'jFrancdi qtiaranta d , c rhaiircbbom fenza
dubbiaprefa , tela moc^ te di Lodouicoid'Angioia ftiecdranon fuife InfecTa AdertniO'quefta>aouelUw ()c rfuafiniic de^* Afctiiii $ dentro la rocc
fiTediati fi ritrouauaoa, ^imim * . 1
Fiorentini la C itt &nc rtt>rn toftoia FratKk. ISoldatiFrai^^ molte di
Lodouico non spendo i che faWl f dnt ,
^ tre di compagnia fese ri tpi norooo
mendicando cai.Vto VrbaAoda qtiefto
fptttato de s Franceiv da nrvcmc in Napoli, e Chieft ftl R* che Itoielfe domo
fti vn fiivnipotc^ . . ' ]Hnd|>r dt-OfNMin . E non potendo oneoerlo , come
colui cfa*era fono colo- . re di bont , poco cirilc , Vrbano incominci
ad oprare le minaccic#c indulTc ; f perci il Ri doucrli pt>rrc per alquanti
d honeAe guardie ibpra , chetion p* efic vl'cir in publico . diflimulando quella ingiuria , domand
Ikcn]LavalK^ ^potcr> per fuggirci caldi di Napoli come cffodittiat, andarne
in poteri 'J>ouc indo, e loitificata
di buoni! guardie la Citt , noni Cardinali vi cre, e J)ofc de gl'ant 'cht fcrtc
in prigione, opponendo loro, cb'haueflTtro col Ri, c con Antipapa coner lui
congiurato . Incominci ancor lare contra
ilBic vn pr>r cdib'haumdolo (atto prima cicam HK^irpofe , che pfefto^laneblw
indami far Itkih ^^^^^ ^ purgarettiwcon Icpardc s ma ca l'armi, quello
cb'efropponcuar toin Nuccia hauca fotto
la bandiera del R militato , condufTc Vrb- rtOMton tnttn la corte ni pi vicino
Iiro,c qui l'imbarc su le Galere dc'Gcnoucfi, jy*y ']i ' ch-'haucA ime qucfo effetto venire. Mentre ch'il Papa
nauig.i r;uefto modo SJy*5!r in Genoua ,
di quei lette Cardinali, che haiieua in Noecrapoftiprigioni , ne ci daifiM ^^
cinque Icgatidentr! lacehi in mare Flra,
cflcnd motto fodoako Rd mmm . d'Vngarii, i baroni di quel regno chiamarom tolo
Carlo,.iJ quale vi and.Ma mcnti-c ch'cgH fi vn celebre parlamento per
raffctarlecnfc de gli V^np^nrijf per i|lf. opera della Regina, ch'haitea
dilfimulato l'odio 9 tagliato pezzi nel
1585* ?B'po4 m Siena, e finalmente in Perugia . Et haucndo confermate nella.
dinofkivMaChteitiitteqiuilkime per tldcfiderio grande, che moAra* m diveder
Napoli, ine vennero Ferentino: ma egli
con quefla intentio* &ntta lede andaua> s haucffc potuto caccivirc dal
regno -adislao , ch'era affai feuciuF k>, e GiouanDaf^liuojt di Carlo.
Perche molti baroni , che folcano fauori re . Lodouico d' Angiola , dau.mo ^ran
fperanza ad Vrbano d'haiier il Regno . Ma Gaetanimoftrandofifcdelirnmi,
souh*Qarotto> t la vita , e'I regno
quefti ^:te%UUUttlo* U Pif
inipniftin hniig mdfai MCASne ntom '
' . * in. I Digitized by GoogK ccfco da Canora il vecchio fignorc di
Padoiu con vna gwiitflrima, c dirpcrata dfia igno- guerra fi rrauagliano . E
GiouanniVbaldino era Capitano del Carrarcfc, c^^"**** aouanni Ordclaffo di
quel della Scala . MaOaleaxso Vifconte foccorfe al Car- * ' xarefc,& vinto
Antonio, s'infignordi Verona, e di\'iccn23: ne contento di qucfto prcfc anche
Padoa con lalTcdio di pochi mefi , e pofc ndh rocca di Mcn- Tafrancefco da
Carrara prigronc.Fninccrco il figlinolo fiiggcndo,ri faiu.! Ho- r^Td 't jeniini
auidi d'accrcicerc Io rtato , pi con arte , che con Forze tolfcro Senefi i^i^' diic terre , Monte Pulciano , e
I ncignano. Dop qucfto mandarono Carlo figli- uolo di Bernab, dfc Antonio della
Scala con cinque mila canalli fui contado di Siena. Di che rilentcndofi
fortemente (jaleazto Vifconte , m;indVtoftoi fuoi - Oratori in-Horcn za ,
dolendofier accordarli . In que- llo Vrbttoh.iuen poco felicemente maneggiato
il papato vndici anni, otto mefi ,c fei giorni mor in Roma a'quindiqi d'Ottobre
, e f fcpolio.in S. Pietro . a pochi furono quelli , che nella fua morte
pinnfcro , cos n era viucndo fatto- conofccrc ruftico ^ incfornbile , il fuo fcpolcro fino ad hoggi
fi^ vede con vn'- cpitafio affai ruftico,i.\: inctt. Cre Vrban VI. in quattro
ordinatiommti>rant'otto Cardinali, cioquattro Vefcoui , vcntifette preti , e
d.icia(ctte Diaconi , che furono . \ GH^elmo...J*atriinrca dtGierufatem
f^ffcoHO CiuLpiinfe , F, iomafo Ha frij^n/tno , A^odonffe , dtll'ordme
dc^MiiOji , Virtmca /i: Grado j k'efcouoCr.rd.'T vf Romano , deWordine
de'PredkalQri ,yefcono , diTiitoli , preU CardJtuiS.Safanna . Poncello Orjtno
i,Rgmano d^Anuerfa ,prete Car^Mt.diS.C le mente .. \ Un:ino....Ongaro >
Ve/couQ dicintpu Chiefe , prete Card.di S^J4lina ^ J lesT^o.-.FefcoHO dt Rieti
^preie Car.d,tii,di F.Adarceilo, Adam Jnglefe , Vefcono di Londra , prete
Crydjiit.di S.Cecilia . Ritiro.,
^pagnuolo VeCcouc di Palent^y prete Card* ti:, dt J*..., Filip-
Digitized by Google V * A *. . jlfiv . Afrftno. jindrea Boniempo ^VtrMgino
tfyiouo di FefMiia pprete C0rd,tiU^i SS^Fktt p #* Alateci lino. ' . .
. * , - /. ai iV. Ctrtaco. Fr.
Lcdouic(yV9mt9yFiwtHnmp T odeCco tptttt Card iit, 4* ) :? ; ; f FktroitRfnktfgyltmopreteCtrd^ttUdiS,, -
\ NejfunodiavepfeiCardiHoUTodefchiye BoemOt^mlfiMcettarilCmdim^ FrancefcoC
orione Napolitano y^efcauo di Monopoii , prete Card, tit. diS, Sufimnam -, Fr*
onaMeMlurade*CarrariyPadatimO'tG , Diacono Card^ di S. Maria in *via Lt$%.
Stejano Colonna Romano ^fiacono Card, di S, Aiaria in jlquitQ^ Lodomeo Copoa
Napolitan D4tnmo Cdfd. di S, MsU^ 'kiuu Gentile de'Conti di Sangro yNapolitano
, Diacono Cmd^iSUAMatft. . Stefano San/c ucr ! HO Napolitano Diacono C ard , di
S,,,,. , Galeotto Piei ramala T oj'cano > Deodaio Card, di S, A^ata,^ \ 'Tomafo
Orfino Romano , Diacon^Cmd. di S, Maria tn J^ominica* LodouicoFlifco Genouefe
eletta di Fereeili Diacono Cofd^diS, Adriano, Aatin^Mide4, NapalUMo ^ftimt d^
F^^Wm^n^ tCm4%di SUIdtU .Mio Fmjieefc Aljia Napolitano , Diacono Card, di S.
$ffachio* Rdnmd StmaetU Napolkmo
DimiiO:Cifd.diS^ FhotMdtJh .. Ferino Tomacel/o Napolitano Diacono Card,
di S. Giitrgioal velo d'Oro, Angelo de Anna Napolitano , Diacono Card. di S.
Luciain-SeftjifoUo^^ MortnelloBrancacciOfNapoliianO f Diacono Card, di
S,,^. Siiom0HCMHonoNin>Utano,Diico$C4H,di'S,*,^
Ffmcefco CafIagnuolaNp(USkmOi,J^MtnoCmd*fi^ -
r Digitized by Google T BONIFACIO IJC. r BdNirACIO IX. PONT. CCV.
Creato dd i fi, 'a. di NoMonbrc . t i
BONIFACIO IX. f Napolitano , e chiamato Pietro TomaccUo > e ii per Bonifacio
!. vn confctittmcnto di tutti i Cardinali nel i5'89.c reato in RoimI\uirefce .
'^"r^'V^ Era di forf trent'anni , -rniando prclc il manto di Pietro ,
& in et cos p,.^ gtonanc, A: in Magiftrato cos fnprcmo fi port egli di
forte , che non gli fi * puote rimproiierarc alcun piacere dishonefto.
Ondeparue, che con q^TcIta-^ d%t la et giouentlecon la vecchicm fi commutane. F
poi di tanto ani- Goattnodi mo) giicdido, che^uanta Medi hauea prima il popolo
di lloma^trsifer nel room col PontcfTcCjCreandoliia volont i magiftrati ,
fortificandoli Cartel S. Angelo Papa aUi e ponti , pcv li quali fi v di Roma ih
Trafteuc re . In cjuefto Galeazzo Vifcontc " moife a*Fiorentini,e Bolognei
la cuerra,mandando Giouanni Vbaldino,c Gian tedeftoPfetnmid fiioi Capitani In
ToTcana, perche poncirero Tacco & in
ro* ftonte , 6c Antonio della Scala con miattro mila cauaili , e due mila fanti
in foc- corfo dc'BoIoenefi . N reftarono i Iblleclnre , e con lettere , e con
mcffi Sce* fno Duca di Rauicra , con cui
fi era rcouerato FrSccfco da Carrara il giouanc, Giacobo Conte d'Armignacca,chc
hauciiano affoldato con vn gran danaio,pcr- che^JairiiTero in Italia contra il
Vifcontc > e lo sforzafTcro
ritornar cafa , per Tumolti del
diinrarnef lledb,elecol fiie Fnnceibo de
Carrara il giottane fc ne venne k irriiiSfir' aueftoriucflito in Italia, e col
fauor dc'Venctani, che fecretamcnte l'aiuta- fono, prcfc Padella.
IlDucadlJauicra, che lo fcgu, entr nella Citt, c cominci battagliar la rocca. I V'croncfi,che
vedeuanoilmondin voltai cacciata da Verona la ^uard ia di Galeazzo >
chiamarono Antonio dalla Scala , Uqual appunto in quei giorni era in Tofcana
morto , lafciando vnlol figlinolo inai picciolo. Q^aodo i Vcroncfi la morte
d'Antonio intcfo,fi ritrousron*^ forte pentiti, U credendo rimediare, hauino il
perdono, chiamarono Vgolctto Blan- Gardo,che fi ritrouatia ali hora fui
Crcmoncfc con Icfcrctto del Vifconte.ll qiu- le Vgolctto hauuto alquante
migliaia di ducati per pena di queib ribellione enti coTuoi foldati nella Citt , ma non puote
rattenerli , che non ne ponclfero J.i fera, e ricca Verona ftcco.T,a mopfic di Galeazzo, che n'hcbbe
pict j,pcr- Verona lAe* ciie non fi reftaua dal lacco in capo del terzo giorno
comandtchc baftaifc a'foi- '^"igVl, ' dati quello^be fatto fi enaJl Duca
di Bauiera lattantldofi cke i
Ftorentifii non lopagalTero, comcpromefforhaacuano > lafciando 11
battagliare dalla rocca ' di Padotia 96 ne ritorno ip Germania
iUl*iioraiFtoreQtiai dandoli Alberto ad ' Digitized by Google m B OKI F A C I O
f X. da LAc nemico di Galeazzo il paflb 9 nundaronoGiouanni AgUtoiki Piiicmik
ibccoffl^iieJ Orarc. laUviit & arte di quefto GSipiil^tli^^ltt^Mi ne It
Miiildicd c .patti U porche le gcnci del
Vticiioce > diferano qui mm per ricuperare l.v Citt , (ii itirarno sCt
mieldi Vicenza Eln&afich'in quello
v> nuro per lo pdH'o di Turino In4alia,il Coutc^L'Annfgiucci/iairoldato da i
Fio- ilri di 1 cntini con vimi mila Caiulli, c preib fom Camltcdll^fli^uel d'Aldfandrii rhauea
dacoii i foldkci ikcco. m-fitiqiiMj
coIji ft^ifat2doitafo rchiamt- l e dal Viccftt-ino il fuo cfercircSpcr
opporlo quello nemico. S erano i
MiJafldl nel borgo d'Akirandria fermi , quando tutto impctuofo , c fenza ordine
andr* Armignacca lor fo^ra conaninip di vincere >c di fp^oare- qucHa
Citt Diul biiottpe0W4AkDoi^deIU,
elrattiainiio inKadlcBdogli Italiani fin che gPakri^ ch'erMO (jon vna
giratioha-^dati dar alle (palle -.
Quando (i vi jdero dimquc i Prance& dtfiihrt ali iinproutfo di dietro, dt
hatici- da partef il nemico fopna^li s&^ottiroAit e qiiauprnit che fi
accorgeffero del tpoitb/i ritrouarono tagliatici {xzzi . Il Coste ^An parte
delle gcotr>paraHria mano GiouaoniAgMtO ril cmala hauetta pal&l)
lAdigii^el Mfmidf.ptr vbM coti l'ArmfgpacjCjk. 'Iik4 A|^o>ehe n'heHk ^' *
auuifQ>conIamaggiorteIerix3i,chepiiote9ieneritofnadictrorul Padoato^ ' ' o
perde non pochideYuoi per l'acque , ch'hautano in molti luoghi i contadia
allagate apDunco per vietarli li ritorn . I Fiorentini ritrouandon ci-auadiaty^
^ Citcobo Verme cli'erib vcmitOilor fopia niHUtpd^.palcazzo cortiWWi* . / 1.1
Causili , c quattro mila fanti , rchtamai:ofiacc^ 'A0ilo ^ Il qUAl vi venne c
conofccndof inferiore di forze al nemico > con nurauigliofe artUc ftajj . .
' gemme ne fanno io sfor2x>'dcl verme vano . In qiiefto porf lafione del PbniW' ^ u:,e d'Antooictto
AdoFno>ucadiGenoua fi fiitta iti (jaicazzo^e FtM* ' w
tintvnapaceccmieiiaiQlft* MaiMtic]Rfi.nciuilo]'armi,Ghe ne cacciare^ ' ' "
via Azzo dietro, tpcoiuclfcro due terre
Lugo, c IViorilvIicc* al cS***pS ch'era mototeaeailAzzn,&hauutc le duo
terre, ciu fuori il vero A''^"? ino, ch'infc- perche veddscro, ch'egli
viueua. Nonhaurcbbe vna fmJIc col.i latti gJjp^ jjni'ta- Alberto
delkjniedcfimafattuglia di Ciuiio, al^u^ c pi obiigata l^^^'^jj.^^. te co tempo
volcuan()Ttaliani,o tra loro Itcfli, o contra iiarbari gucrreggtarc > ri.'
fcbiaM di chiamare al iidoibldatiftcaniea-i. Aia nacque in breuc fotto
^VLt^oQ^y^. I*^'* tam9'COf^4ltilMati chejdioeiuno militar flltC^U bandiera di
^^J^^^^. \ ' . delBi^OllOcacdatt d'Irahar Bertoni, ch'haueuano h' proiiincia
"^^^^^ yy^^ljt I . .- . . numero
dette CaftcUa della Ch icft roiiLiatc , e gl'Alcm. nm* medcfuBQBieate'
ebeponctiono ia miiera Itali a t r-ouina . Di q uj 4^^^*;. Bricecrchi
gtneibl!MBfx*fcb,et iUiti Sfim&faj , ptt H valore diTqoaM'/ ; iii'iS!^;
qiaH^ltaKapwfso gii firanikvftilnd,chc4ue^ .e fc n ritorn fuggendo it)
Trento bench i Vcnctiani , et fiorenti
ili molte C()ic gii prornctttfferayj^fMtfincootovoUerdUtCy * in Germania cafa. All'hora Boniftdo o che della potenza,
dc'VirconCt ce* Annatc de i HitflTe , o che pcnffil di accrcfccrc per qiicfta
via lo ft.ito,e te entrate della Chc bencficii f he ^ impofc IVfo delle annate
nc'bcncficij : cio > che chiunque qua! il voglAbe- i iSioiK 'e officio
confcguiua , ne doueiTe pagare alla camera f frutti di meza annata . Non
jtk!ccot,b-9alcaDO di quelli cbeqacfttmuentioneattribuifcono Giouanni Vence^F
* ^" ' mofecondo. Tutti accettarono
qiicfta legge , fuori che gl'Inglefi, i guali ft con- tentarono , che fi
cfceuifTc ne'VefcoUiti , non gi ne gl'altri benefici;. Facendo i . J_
-/......-i ^^^.:/x_,.:_o ^ij. Graftdclir potere piifacilincnte,e co pi hoaeft
farlo,annulI li priiattone di Carlo, che Aaa
haueua Vrbaoo Vla'atta m Noccra> e mAndaii Cardinale di Piqrenza in
Gaccai 6dekfiatoconreruato>fufre il ganjanctto La Se hebbercu>ej:^
ardimoitoclirVfcire, eincomrareitQcisi{ca,neilaqualb8t^Uaeffi refocii . . ' .'
vinti con perdita di tutta la cauaJierta yC del Capitano Kernardone , che
fuieHA . ' zuffa morto F ancor qui f.uto
prigione Giacomo da Carrara, che fii
prie^ttf '! * ' di Francefco Goasagauluato. Il ficnciuogliu^ che Ci era.
conalcuni pociii rtira- fioneHa GittlUnencrr che troppo aniiaio&aietite la
difiritrouSMlQ v&ccr- . f .,vt V chicle mlaictaiidor prendere vino >f(
inorta..I>of> qucAo H Vtftont ittat ^titogt^ tot diflffcoh rkrouarui
rihcbbc Bologna,c ne pofc perci in gran fpaucnto Fiorcn- in maiL^ za>doue
jxioflfaua ri namico douer volgere tutto losforzo di quella 2uerra . Mi
tVitaoni* ~ . li fi" i - ^ ^ /ir_ Ji
r. 1 ' *1 _/ir x o. Galea: more .
"nuo^^ho' P^^ quella morte, ch'erano prinw principali nelle loi o Citt, o
ellendt) Capi- h fi kuaao t^i > furono da i loro Aeisi ioldati con
iubomationi , e promclTc aiutati far'
*1lia ^^ '^ '^- '-^^^ ] morte' yitUoaot , belluych'erendodttrau pi di
diKent'anni ialjtalia e tenendo tutte le fuc^ iCir6iil'inmDiaiio ouaft amcto
reftfisfetutte Percoche VgoIinaCa-
^caboe lttudklopprei Ghibellini fignoreggiaua in Cremona Otto terza iorti,e cacciati via i Kofsi
pofledeua Parma.1 Soardi fi teneuino Bcrgarao,i Ru ^*orri fcooij CoBKht VjjKpat
Lodi,Facmo Cane eccellente Capitano fi hnicua
forza eccufpatoVeicn Alcflndria, c molte altre terre di quella prouinci
i. di i pi di quflfcgpioilfal^i tiranni,
cl^'eflcndo gi itati dcciati dal Vifconte , korx ^^'^^^*^ fittiiua, fenonfufcftatoin
fretta chiamato da L,i- t\pw^m^iidmikif^im uMmni^ fa Aiberca^ Digitized by
Google . B O N I F A C I O I X. * fatto da qiiefto Re Tuo gran Conteftabilc.
Haucua ilPapa mandati^ tiiiv.h cffo iicl regno vn Aio liatclJo con
vn'cicrcito> ilqiiaJcr.i tiaro ributtato da' Napolitani ^dietro. Onde fc
n'era per ordine del Papa ritornito foprA Perugia,. I.i quii _ Citt in
brciK;aJIaChicla ricuper. BaldilTarc Coffa Napolitano , c Cardinal di S.
EuftachiopalTato l'opra Bologna raflTcdi ,. c la sforz in brcuc a ritornare
mocraauuenutai^-S&jjrza-daCotignjUtitcrra dRoua^na. Per lovilorc, ^-
^"f^pj^Si^ indiiftria dc'qiiali due Capitani crebbe poi tanto la miliiia
Italiana , che china- m .. que haucadi biiognodi Capitano^cr cflT.r bc
ilraito,l\'n di qiitfti due fi prcn- aca . n. di qui nacquero quelle i'attioni
militari , che da rvfl"anc'inni in qu non
quafi fatto nulla in halia , che ad vna di quelle diie non fi attribuita
. Pcrclu: Napoli prefif qiiellijch erano da'Franccfchi ouprcfii.o pure dalli
Stbrzerchi,toilo alloldauojip per d Ri La- la fattione Contraria. Hora Alberto
da Cutiio> dal quale coinc dalcauaUo
'i'^'' Xroiano vfcirono infiniti eccellenti Capitani,hautndoconibattiiti Napoli
gran tempo , finalmente la prcfe per Ladislao E il quefta vittoria cagione ,
che tu^t,- ti i Prcncipi , e Citt del Regno tofto in poter di L.ulisho, ne
vciii/Icro.Ma L v -dislao eh era auido di regnare , prima, ch'haiicffc ben
pollo il pie nel Regno da Napoli,cirendo chiamato da grV'ngari prcderc,conic hcrcditarioquci Ke^no, .fi part
d'Italia col fuo efercito , c giunto a Zara ra(rdi.In qucfto hubbc auifo , Zara
TcmM* che Napolitani , alcuni baroni del Regno Aauano per ribellarli. Per la
qual Vcncn- cola prefa Zara , la vende A'cnctiani , c fe ne ritorn tofto in Napoli .
Douc fi jf^j*^?] chiam Alberico, che fender gi ritornato in Romagna cafaPoC con
molta ^ '* Icucrit priu tutti i laroni dello ftato i che polTedcu ano, e
quelli: che \ i erano renitenti , band , e cacci via del Regno . Con. la
famiglia di Sanfcuerinefchi Q. moftr molto fiero , e ne fece crudelnu'ntc
morire i principali . In tante riuoltc di ftato ritrouandofi alTai Bonifacio
ftanco di dolore dc'fianchi finalmente mo- ri nd MCCCCV. il primo d'Ottobre,
haucndo tenuto quattordici anni,c none 1 mefi il Papato , fu fcpolto in S.
Pietro in vna tomba marn:u)rea uitta dillinia il i I "I moQio , che fin ad
hoggi fi vede con 1 infcgne delU famiglia , e con vn titolo , che dice i molti
edifici/., che fece fare fuc ipefe nei
cartello Sant'Angelo , nel Campidoglio, e nel palagio di Vaticano Nonliircbbc
qucfto Pontefice pei* l'acqui fto di vna fomma gloria mancato nulla , fc
non fi foffe alquanto macchia- to nel compiacere fouerchio a'parenti . Perche
molte fimonic fi fnccuano da fuoi che
n'vcniuano in gran numero in Roma , e l'autorit delle chiaui molto auuiliua .
Ben fi forz BoniCicio dtriuocare , e renudiarc
quefte cole: m i era:* no tante le prcchiere de'parcnti , ch'egli fi
lafciaua vincere ^ e fe ne reftauj . On- de fneglio,credcrei , che non poiefle
aJa Chiefa venire , fe i Pontefici cacciafTc.' ro via i-loro parenti c almeno fi con5entaitero di collocarli in vn
mcdioe re fta- to, hauendo pili rifpetto ^1 debito , & alla honeft , che al
fanguc, & alhcarnc^ E farebbe hoggi appunto pi che mai tempo di farlo poich elTendo morto il Tamburlanojci'hauca
vinti i Tuj chi,c iatto il loi R quando il ritrouauanofcrnMl in ^u^dflhfilunj.
... Qweflo 4a>cef dotcic ne cimd oar fa LombiWia > pei la Rttnagpa , pmU
IH titii per la Tofcan Con tanta
orione 41 intit , che non fdattiemc la rana
credula plebe , ma i Preodpi ancora , e i Vifconti ddh Citt ne traifc af
eiiQl roenteal Tuo dire, e volere. In Viterbo ftaacodcl vi^^gto^econ^an
maltitU' ^nc dietro fi ferm r per doucre poi , comecirauaKcm , pafiTime io
KoSBSk v- iitar qifeltiOghi
nti^Bociifacio diibii che qui fhoklenoii Mlh a edbooonjin- frvlfc quei
faccrdoto con qucftc Aie rupcrftirioni , c col fauorede^ genti eoe Id fegutuano , doiicrri f iv Pontefice ,
mand in V'irerbaalcuni foldati chelopcien'' 4de(rero,^' lui mcnaflTcro. ScriiKmc>akuni)Chcirir
quello ^chc fi dicena t cio , ch'^o T- i iaiiefCe fatto per
inuidiamorire.Qudy|^chefu^ Ouq^o ' V', ' ,
chiaro > che p:|rte per h freqUiaa def CiabiloQ^ patto per te genti;
efjarM per , ia iMtia. al FSelfo > di Ailibregio monaco t di Leonardo A
retino > di Carlo , e ctiunoki altri , che vfcrrono , come dal Troiano, in
luco , ^ ad tatpMQmiigmitatkh iurono poi s moki altri ingegni delicati ,,c
gentili. Ct9 Aoj/mo IX. htiiMe'ffmmotUintit CtmhtUitJimfnteti, e dueMUc
HfHnitil cpelhoiichettetAno fiati ftiuali da Fkhan VL cha PUeoAbtkt KO di
Rauenh^ , f^r A.'Z/tm Jn^lefe ,VeJ(Ouo Hi Londra. I creati da lui furono,
Htmico Minutalo Napoli:^ no , Arciuefcovo di Napoli, prete Card* iiUdiSm M^fi^t^he jupoidalliJUfi^^Vapaj^uVefcouoCaxd^
' i^MBmi^hmeodtinmia^frmlMmo^ ek^mtim^Abmgt rrftmUI^ reUXii , prete 'Pard, di
S. Vudeniiana , tit. di S. Fa/hre, Cofmato de'M^UeMli diStdml^,/kfc^ di
^Ufgmtp.^eic Dgrd.- tft. dtSXtm ce inOietufdlem% ' '
* vt* *. i-^.'j.ir
>t>5 rcfk) Conte di (.unte
Mikiucooefrinim. Time k altre Citt diVrano^ da 25. qudlGioua- t:v>ioGuini -setti fi
ribellarono. PcrctochcPaolo^Cniqiucictadino tuchefc v-^u'p I*-* ftSSccfco
Signoria ddU ^ria fua . lFrahcclto Carnra, che viddc morto Ciounn Ga- ^anafa ,0
Icazzoilc cutwu-mi tatotesicua* venuto in ibcraiiza di accre6cr io Hato .inand
(uo aiu , m2:%^k%inkr^!kfnoi^mCrnmlC^ Ve- - Modo poi f che Guglielmo delia Sakb
c Cflrlo Vifcontc , che deHctersuano u ; .signoria ddSc loro Citt, fi larebbono
potuti opporc aViioi (ill|;ni,prumcfl"e di '! ' fwlijl primo Signor di
Verona, il TccondoUi Milano, en'hifcbt per qutllacau- impreitoda Carlo jojnila ducati d ro . Hopa
hauendo egli ripoiio Guglicl-. IBD in Vcfoiw, fattolo poooappreflbttcftranpr te
con vclcnv naoritt ^cITos^irifirJ " ; ^Or di Verona . Volle ancora poi
fare il me^lcHino feruigio Carlo : il
qiuk , ^ . i : perche non gli Cx fcrtuiia la promolTajt'acai inlanza , che
almeno i Tuoi d.inari > ' lu: nrfiati al'haLWua >gU rellituil^.. SciiiTc
ancoril Carrareie Franceicq^.
GaHB9e>diuiiefle yiuto di6ilci&>cQnfederarfi cUi uii,alcraflMnic
tliaurej^ . W llittufclperiiiiDco.c fiitiolo in breu&delia Aia pev^inac ia
pentire, ti che di^. Cuapotircagcuolmcrttcf.irc,pcrhaucr Verona vicina Manto ua
, c pxf do- nare m breue nautrc Brcfcia
donde haurebbe, fuo piacer potuto
i Mai\{ouani ctfmdefc. Il Gonzaga n( )n voUcdMtri^Mfta, fin cnniundeHeul
Oratori de' , VetKtiMi^qoalteranic^g per Camillo,^ li lui ne vchiiind. IVmtiaii
che haueuaao foti>ctta la potenza de'Carrartfi,prefci o nc^a protcttionc,c
diil loro ViccnraftChe da f fieffari ciicilc loro rcnicndo dell'anni di
francefcada Carra- jane bramtndo d'eiicr
quai ft voglia altro Pvuneipe io^mta
che ntiefto , pcp . ^
jriiAIlanioit46ih*mlHAi4Sl>ni e Vi oaicuri . Hika Vcnatiani federa tofto intendere al
Currarefeydtdlaftiaflii Vicentini in pace, pochcicratK> in ^ protettion
loro,e fi rcftaflfe di trauagliare
qualiwique raodoC oIogna,pr cflerjjj^;;; . della gf'urifdtttionc
iora> altramente fe ne farebbono efli riferititi cm l'anii .Ri,
iputeaqucftecofe Francefcojchefimarau'gliaiu alfi dc'Vfcnetiani che non Aauendo ragion alcunttoterra ferma
^volelfcro impa*- legi>e quelli , che
lejgi- ^"lu a - ,0^^ time Signorie vi haiieano , e che per quefto nelle
loro paludi fi ftcftcro, e lafciaC MtitteaM* ilio regnare nc'Ioro Ititi
pacificamente i proprij Signori. Si fdc?narono forte Ai QUf ita i^&fta 1
VeoeciaQi > e iuecu too intridere . gl'Oratori ioro,c he era> Digitized by
Gopgle AVcueciaui. . 3> PN K^ O C A u
r t o 9tt iM>*pr li !trdci,chc mS^to\ cadcHiiiiere dmiciHa , c lega con
PtaSS^ 09 Cowuw zagA, creandolo lor generale, c promettendoli perci ampio
ftipcndio. Fatta, iig. (iiMan- il Gonzaga h lega perche intcfc, ch'il nemico
haiicua prefa Cologna , convn touaGcuua. Hrofsu cfscrcito polso coito l'opra
Verona da quella parte, che volta Mancoua* le deVene Umedcfimo4^mtVeQ0tlairfpiu
palsarono i Vene- Ctnta^Kli tiani con tutto refsercitofopra Padoua , ch'n a
dall'alte mura dai cupi fofli, c BgiwHhi-
davnabtintiagiiarda,cltev'm4eBtro,dtfefii:inaeU fi pfire III npo di al*
tipngioni.ac qu.inti mcH , pei che non le poteua venire la vettoua^ta ,
sforzata rcnderfi %cciJiilaiVc pjtti, rranccfcoda Carrara
co*figluoIi , e co'nipott fi reft nelh rocca, la qua- SSSL *^ ic.purc lame 1 r pochi giorni fi dcdc,e f Fracefco
fitto pricio.ie,e mandato in * Vcncta , doiief col fratelfo fetto morire . li
queft fine lece ekii ^pfT infuiabilit
rinunci la pace, fperando con la guerra infignrirfidclmoaoi . . : K qui finirono le calamit d'Italia.
Perciochc, o che la lentezza del Pontefice fn nifC* t Digitized by Gopgle K.N O C E N T I D V 1 1. ^t^ ni , c con la
piaccuolczza tirare, donc volca , ogn'huomo . Giunto in Roma cre alc^uanti
Cardinili fra i quali ne furono tit' , che fucce^fhia mente fuiono Pjiitc- fici
dop lui . 12 fiuono Angelo Corario Vcueriano Cardinale diS. larco,chc fu
Gregorio duodecimo . Pietro Filando Ordinale dc'dodici Apoftoli , che fi
Alcltandro V. JV: Odo Coloruii Cardinale di S. Gregorio > che fa poi Martino
quinto . Hora conn?rmatori (^ucfto
nifxlo il Ponticato, cre Marchefe della Marca d'Ancna TTodouico il nipote , c
lo fece Prcnctpe dt Formo. Ma mor po- lodouieo co apprcflTo ih Roma nel fecondo
anno,e ventiun d del fiio Pontific. iTei di No- Prcncipc di uemorc f fwpoho in
S.Picxroin vna capella , ch'era dedicata a Pontefici , e che cadendo per
Antichit , f poi da N icola V.rifatta, c notatouircpitafiod'In- noccntio con
faruifi mcnrione , che Nicola V.rifatta l'haucua . i Cre que fio Pontefici in i
na fola ordinatiooc vndici Cardinali , otto preti , c tre Diaconi , che furono?
. Angelo C o*aro f 'eheriaro /Vairtarca di Cofaniinopoi , prete Catd.tit.di S,
Marco, Frawefco Hnai/citohe L^adam,tr.U , da Vrbno , Afciuefcouo JJurdegaUnfe ,
prete Co d.tit.df .?S,'^:'.JtifO Coron.tiu Giordano^ Qtjino Uo.Kdno ,
Afciuefcouo di K-po , prete Card.tit.di S.Alartitio . (jionann de Alcgiorati da
Sulmona , nipote del l'^pa, Arcittefcouo di Rauenna^ prete Card ttf.di S.Croce
in Gierufalem . f .Pietro Filarlo di Caiidia , deirOrdine de' Minori , Ardue
fcouo di Milano, prete Card.tii.dt.SS.Aoofoli. . Contado Carr acciaio
Napolitano l'efcuo di Malta , prete Card, til di S.Grifo^OKO. Antonio Achione
Romano Vefcouo d'Afcoli , prete Card. tit. di San Pietro in f in- cola. Antonio
Caluo Romano VefcouQ di T odi yprefe Card. tit. di S. Prajede . Oddo C oionna
Romano , Piarono Card. tit. di S. Georgia al 'vello d'Oro , che fit poi focato
Papa Martino F.dal Concilio di CoJlauTjt . ^ S tefanefco de gPAnnibcii , Renano
, Diacono Cnrd. di S. Avaelo . Gtouanni d'Egidio Leoditnfe, T ode/co. Diacono Card.
diSS.Cofma,e Damiano. llCardn. Antonio Caietano Remano ,/ da queflo Papa fatto
l'efcuo Card. Prenefino , In quefto mezo rfromndori Ttalia fenza vero Pontefice
, e fcnza buono Impc- TraHimcnto ogni cattiucllo prcndcua ardire di far
ci.chepiacciutoli foffe.Onde Ca- di etbnno. FundoIo,di cui lolea molto , in
pace , in guerra rcruirfi Carlo Canal- nitore brino .
'-^-,'.'w...^^.'.,>>. .|^>>'wii>>#vivaii>>x^>iirrc
inT dubbio '\ jcllo, che per cofi lcgitim,i fti ida hauuto haiieua.Quanto al
tor Io fcif- XQi) c porne il) concordia la Chiei^it molto piaceua purcheluiTeelletto luogo
ricttroo^ui9.o^*viio libersiiiem'Mfiraiit imifepotiita Benedeno Anupapafug lic
in Cata- ogpt* derodc]bvoloatdiBcfKdUaipcorDnciaiioOQdiicli&dul>i!^
ckJla fo!7,a, Ti fece forte in p.^Ia7zo, doue ftette come alTedi.ita , alquanti
nicit . i iaalmenrc imbnrcatofi nel Rodano fopra certe gAlci c che
quefto effetto ha- ucua fatte porre in punto f ne fujjg in Catalpgnajth
efa Uiua patria, Scrjuono alcuni, che qudli Prcnctf)i ad laftuuu dc'Cirdkiali
FfMcett , \ ntfiH non moltocra Ikncdctio in ^ratia, per Mo eltr ddk lomatfooe
la Imprdk gi ' detta prcndeffcro. Pcrciochc trattando dop Clemente di clcgerc
vn C r i na- ie F ranccfc , per la di^coi^diav ch'era Ir loro , fi condulTcro
n-iaiincnrc c rt are Jknedctto , i i ciual come- dudero(b del bene del Chri
(Hanefmo , fpclf^j volte qtlci
Cardijiait ricord,chc fantamcnte viaeflCero,c fi afteneffcro dalle frmonie .
alrr.amL-ntc ^^l'haurabbecon ogni fciicnt debita caftigati.Ondc no potendo fof-
frirc i coflumi di lui, vogIiino , ch'cni ne concitafscro quc'Dncht a rimedi
che fi clegg^i&c alta o l'teficc.HQra q/u^Ui Qur dioali^ eli o ano dop la
oiorte d In- ' Digitized by Gopgle . G R
E. G O K T O X fi. ' Jit Innoccntio in Roma , fiDendo elianto ftati folTcro
nc|*ligcnri i trt Ponfcfki pf- fyti in riHicdiarc .ilio fciimafc ^ lui roccaua,
r inonciJf^ torto i PontcftcatOjfc l'Antipapa pir il mcdermo.fActfe.E fecero
anco ftidRs cr fodi^fir Franccfi , che
niucndofi ininKjott qiR'rt* coolbetiidinfc di crcSrCx l'AntOflpva , parcua
lornon poterftt^e fenia vergogna reftarc, fenon taccuano gUtalfani il
fomigliante , c per fcguirc anco il parer di Benedetto, il qm dice- U*,nor.
poterfi per altra via qiiefto fcandalo della Clrcra rfmediarc. Ali che
rkonclamloamendiie fe ne ftrcbbe da tuito il colkgo intiero oi'.idlmcntc, i Cu
dtnali Ti riiolutrto o d- abbandonarli cernie rompitori di fede , e cofqtclli
di Auignone,cotncq'>cIIidi RoWA-k ne vennero in P?r>equdi vn commun vo-
ler priuarcjnnflregorio,*. henedatMaffer.tcndoquefta ftnter.za tiitttle na-
Romjin po tioni fuSrfi Che la 'bagna citeriore, il Redi Scolla, e'I Conce
d'Armignac- d'Ladi- ca, chcfauorirono cn;d-tto . Ri loluendofi poi i Cardinali
di crfare vrtPon. UoR*iiNaL tef ce , che reggerte fastamente la ( hicfa di Dio
, ek-lfero Alelfandro V. M.l pol' mentre che non v'era Ci- egorio fi tmt aua
della cre.uione li Alcflandro , Roma era nitta in arme , Pcrcioche haiicndo ti
R Ladislao prelh Uftia , ti auagliafia in modo da c^rt parte i Ron.mi , che fi
contentaroio di hauer la pace , e Io ri- ceueiteco con ogni honorc , come lor
Signore , nella Citt . Ut egli mut i ma- gtftrAti vi fortific 1. muraglia , e le porte Tua volont . Venendo poi Paolo
Oifl(iota|iita;K>diliaChL'uiy fi combatte fimrticnte pftlthSci Giacomo in
Self imiano con perdita di moki d.UJ'voa,cd^raJf HA pai te. Perche il Rne te-
ncua le genti fuc in Tranftcucre per cncr pi vicino af fiume , per il qiial
jlli ve- nia deUontinuo da'fuoi legni , ch'erano in Oftia kxcorfo . Ala egli
che vedeua le falcioni inRonjatgni iti -crefccre , ritirandofi
piu.t*>fttHchc fuggendo, in Napoli fi rifoin-. Anri vcdctutn Roma la
fattioie ftiA debilitata y per clfere ftati rotti d.1 Pa^^Io CirjfiiWorima ,
ch'elfo vi entraflc' , Gioiwnm Colonna > liat- tiftaSauelli>GiajboC>riioo,c
Nicol Colonna ecccflenff c^itanl dentro h porta di S.Larcto,c toinc moki
prigioni,de i ci uaK n'crjwio d^ic ftaci fatti mo- ri re,lV no G4ko^'^klnl!rlDo
.l'altro Ricardo di Sanfuinc , nobili > S kt bmiPtn di Ladislao . In qislft
tJate wuolte crebbe In modoiivRofcakc.trdHi*Jpnc, che fi vendute ri
gjTAqodicidotto fiorini. Non ra maraiialKipi'chrerila
colturd'rcyrcTribbartd/)nara., ciscn- J doftatotdto,erubM-ie anditi ' .cattiui
via come nelle guerre fuok ordinariamente aonniiTe . Cre il Pontefice Gregorio
X- Lquatiro Catdinat^io irepmi.e vn Diacono J quali per KOftfwmo ^Buii per
Cafdinttir,^ r eficr Bd^iffUtidJ hi cOnira Ug intamik' to fatta di non crear
Cardutli ,/fi tjt nsa fprvom cre* altri
.UOtte.dardinali fOtiopfeii y z>n D^ono yf itali non furwo ptr fi, . LodoMco
Vinate ^jirciuefcouQ di T ctMvUy y freie Cjtrdm Ut, di S. Matia in Tvt^
fietten* yfn^flo.Cifto t VeJcou9 di
Kecanali yfreie Card tSU di S, Stefano in Celio monte, ^K^eh h arbaricq yemmo^
kyiguQ diVu^m^t frtg^ C^rd, Ut. di SS*.Fittr0 ^ ^ AdarcelliKO, , . i . . .
^anifUio det ^tmdeiii ds -Liuta y Vef^^u etArtmini , prete CmeL ih, iS.BeU*
bina. : - Filippo ... Inglefe > Vefcouo Unceneufe , prete Card, tiu di SS.
Nereo , r AfhH^m Matteo T ode/co , Pefcouoyuorom/acejife , prete
Card, tit, diS, Ciriaco, LucaFioreniino^t Generale 4^ i
fr^i/iMfUliatiyJefcouodiFie/ole^frete C^d*iit% di S,.Loren%$imLMeMk -, Vincenza
^'^ragonaSpaennohipretCitd, tit, di S,jHafia/!a% . Vieuo Aloro P'cnetiaiO ,
Diacono Card, di S. Maria in Domnica. pe i quali Cardinali cre/ni da Gregorio
XIL quelli ffirofto ^ceitaiiper Cardinali d^ . Ccneih C^Umienfe
ycffaitbtajittmm mm vitti , peref iirm mmdUquiUU . primMebtJffimJhUGomiHP^ .
.ALESSANDRO V. PONT. C C V I I 1. * '
Creato ddx409,a'26. di Giiigpo,. i' . .
* AI.E^SANDROV. nato in Cinda , &
chiamato pnim Pietro Tf- larcio, prima frate de'Minori , poi Arciuefcouo di
Milano,e finaimcnrc cfTcndo perfona di molta fantiia > & dotti ina, f
per vn confcntimtnto i tuitH Cirdinali nel Concilto di P% eleftiQr Pontefict.
AirhoriiGregorfb c^iiaf fuggendo ne and alla voh,& di Romagna facendo mentionc del Conci- Jiogencrak, e
fifcrm in Arimmo , douc ti rpIendiJamentada C:irIo MiLuc- fta raccolto .
Benedetto > anch'egli dop di hauer fatto in Pc rpignano vuo Con- ciaio , fi
ritir pei: fua maggior Uji^urt dd Caftdlo di Pancola , ch'era vn luo>
Digitized by Google A L E S S A N D R O .V. }r^ co fortiflGmojC ciouc egli vn
buon tempo ftetre . E btnch'.imcnJ'Jc fofscro ^cl Conciliiidi Piift
priiii,nondimenoci carono>Cardiruili; C ime \ ci t i^jnrQfici> c chiamato Eugenio Ah rirornandoad Aicf:
^andro,chc fu in tutta la lira vita cccclknte,dico,ch'cgrenfrgou;i netto frate
di S.Francefco,e ftirdiapdo in Parigi diucnt cofi dotto n;lla Thcologii,c nelle
arti liberali , che in breuc publicamentc lefsc, c dotta A* acunnientcfjriik-
fopra i li- bri delle Sentenzi'. V tenutoancor grande Oratorc,^\: gran
predicatore . Onde fii gi chiamato da C>roalk' volte
dirCjCh'egl'erailattUMCco Vd^Qiia^jULi u CAt^j^ale , ^^(f^^\ iCrO-PontefeoL..
Ne in lui fi vidde quel fnraauitlitdihaucreT^htrcTconlafacolijCconhct crefccr
fiioc. Perche Dette nota- ^e'buoni non pu cadere quefto vitio ,.anzi quanto pi
inuecxhtar.o , pi conce ^'1* d* Alcf- fcono hauerc men di bifogno per qucfa
vita,c cos tranquillano le cupidit dell' '^""^ V* animo , c frenano
l'auurira , e cacciano via l'altre aftlitioni cactiucJlc dal cuore . Fu di cos
grande animo A Itiiandro , che nel Concilio di Pifa priu del regno di KapoJi
Ladislao Re? all'hora cosi poirentCjch'haucancD'afscnza dc'Pontefici tra- i'JfLJ'^ uagliato tanto lo ftatodella Chic-fa
, ik occupatione molti luoghi forza , e
di- "clRcgno di chiarcompet9rc quel regno perle ragioni , che v'hauea
Eodoutco Duca di N^oli. Angtoia. HoraHcentiato il Concilio di Pifa, fe no
pafsAkfsandro Bologna, Dicbwra il dou'era in gouerno Baldafsare Cofsa Cardinal
di S. tuftachio,iI quale f confer- ^^f* }^ Jt:- mato in quella legatione,pcr
efserfi portato bene in tempo, che! Concilio in Pi- f^y^ ^cKdi fa fi
ceJebja'ja,c per elscr 6alc,che potcua ogn'hora,che fufse occo: lo il bifogno
> Lodouico di opporfi i tiranni,
ch'hauefsero voluto le cofc: di .S.Chicfi occupare , Perche in Angioia. coftui
fi vcdea pi fierezza, & audacia, che
pcrfona di quella profeffionc fi ri- ^ BalfafTare wchicdeua . Et era la
vita fua quafi militarcjmihrari i coftumi,onde moire cofe an- S!* l|cora,che
non c bene dirloafi pfxfuaieiuuciicji
Iteiscro bciie.jMa elsendofi Alcf- * fandrograucmcntc infermato, c conofcendo
poi non cfaere molto dalla morte lontano , chiam fc i Cardinali , e li confort alla concordia
, Se al bene dcLa Chiefafanra. E tcftificper quella morte,ch'elso dicca vederfi
s gl'occhi ^ ep.r, la confcicnza della vita pacata , che non lo lalciaua temere,
come efso. giudica- ua,c credcua, che quanto era ftato fatto nel Conciho Pilano,
tutto era ijato bene, e fantamcnte fatto. Et hauendo detto quello con le
lagrime di tutti s gl'occhi , icgu con debole voce quella parola del
Saluatorc.(i''/ir^/ meam do v^^ir pacem- meam relinquo -vobily^t Cubito mor
ncll'ottauo mefcdcl fijo Papato, c f fcpoJto in Bologna nella Chiefa de i frati
Minori. F quefto anno famt',e pcftc . Noncre quefo Pontefice Cardinali ima mu^o
^ne il litolo ad alcitrt ^ i Cibati ^ chepir cagione dello Scifma^rano molti
i^liych" baite ano due , G.I O- ^ Google 610VANN1 XXCr. DETTO xWI. P OHJ;
COI GTO V A HHI XXK. Napolitano c
chiamato prima BiIAitfirc oIi# F6 per vna voce d nrtti vnitimmtc in
l^^IogrtaefcnoPonwficei Scriuono alcuni
, che oik^ elttrione fufTc violenta , pcrch'ciftaagjw rv^*;. 'tallire
Lci;ato,encHa Citt, enclcoit.dotcneaib^^^ , P'.> Comunqvit J^vft in Bfegna,
la qnal brtuccon ^ Kx con vna gran parte della Romagna in poter della Chiefa ,
caccwnto aOT t?r:!nn{ via, altri
ficcndonc morire. Et haiicndo m capo i noue yffl pace fatta l^ologna maggiore ,
t fc fteffo di molti diruti tUxOy loalwP * .
hmorccd^AleffandToTCarainaln&ipmicH^^^ MK\ per Ottenerne il Papato. Egli
mando Aibito i Ak Legati a glfl^ton du^ Sigi(mon9
tmr.^rega;doli,ch'hsiic!KrovoluroeIeggcreI^^ per CO K d'Vnr irM , c di Boemia ,
per cffcre ( com'Ji , 'aipoti di Bernab. AU'hora I iiippo Maria pcrruafionc de ^*4fnici II toCc p9f maglie
fkatt ice gii mogjie Facino, ch'era ricchiiTma
e conia Tua aworit commandaua
bacchccu tutti quei Capitani.c
foldati, che haucioo militato con fuo marito ,fi quo(Va cofa cagione,
ch'cgl'hiuafTc torto fuo ctmmando tutto
lo ten e, che Iblcuanq j-^ino obbcdirc,c
fottn le Tue ban- FicinoCane. dort i] Carmiznola.c Sicco Montignana Capitani
eccellenti gi. di Facino.Dc'- aiuli Filippo Maria (crucndofi ciccidi Milano
Aftorgio Miuolodi Bernab Filippo Mi- quale fU poi nella prcfa di Moiiza morto .
Qucrte cofc piftauano fui Mihncfc-, Viffoncc quando Giouan Francefco Gonzi
Bgliuolo di Francclco gi.\ morto^con con P**" M^ ucnicntc numero di
caualli,e di fanti and per ordine di Giouani Pontefice, fot- to il quale
militaui , h guardare Bologna . Perche Malatcrta di Arimino Capita- t nodi
Ladislao fecrctamentc lagucrreggiaua. Hora'l Gonzaga con l'aiuto di Bo- lognefi
fece alcune battaglie colnemicoje rcft mdono fupcrioa-.iifcns egregia- ^ mente
la Citt. L'inucmitaf.gucrnle efTcndoGi'iuanni Pontefice trauigliato da ^
Ljidislao Darti di Roma , t\: and prima in l'^iorcnza, poi in Bologna ,c pjcn
ap- |>rciro in Mantoua,dop f da Giouan Francelco con ogni folcdidezza
poinbile riceuuto.F: partendo poi di Mato'ia men fcco vna parte delle genti in
I.odi,do- ije fapea,cbc doueua ti Rd'Vngarii venircPerch'c^l alTai di quefto
Pixncipe fi conndaiu , della cui fede hatica nella guerra di Boiogna chiara
prona veduta , perche non era rcrtatoil Malatcrta di leuarlo,e coft promeffc ,
e con doni al Pa- pa , perche il Re Ladisloo fcruinfe . l4ora parendo al Papa ,
& al R d'Vngaria pjipa,jt rmpi di cflTcr poco ficuri in Lodi , deliberando
d'andar in Mantoua,& quefto ctteito
in Mautoiu.- mandarono il Gonzaga auanti
fare l'apparecchio per h)ro , e per le tante gen- ti , checonduccuano.
Il Gonzaga and ,e foo l'effetto, and ad incontrarli in Cremona . Indi di
compagnia fc n'andarono in Mantoua,'^ vfc loro tutto il po- poloincontra , e
fumo qucfti Prencipi raccolti con incredibile benignit, & ho- norc. In
qucfti abboccamenti di Lodi , in Cremona , e Mantoin , fi caldamen- te
ragionato di doucr cacciare di Tofcan i , di Vnlbria , c di Campagna di Ro- ma
Ladislao , che Roma , e molte tof r
della Chiefa occupate fi hauea, che gi vedeiiano , non potcrfi altramente
t-inti incendi) d'Italia eftingucix-. Della (be- la di qucfta guerra
rifcruarono ragionarne in Bologn3doue doueano andarcMa vna pii) vrgcnte cura li
tolfe da quefti difegni.Pcrciochc f per ordine di tutte le nationi del
Chriftianefimo Citato douer comparire ,
e torre lofcifma via. Egli mando torto due Cardinali in Germania ,
pcrcneco'Prencipi della Francia > c .^*P*^'ff della Germania vn luogo atto
per il Concilio elcgclfero.P eletta come pi afta, r hr.o-?*' r*^ la Citta di
Coftanza . Douc al terminato tempo rutti andarono, e con gl'altri nn- mo. '*
Cora Gioiuni,benchc alcuni glielo dilTuaddlcrcdubitando.ch'aiaaduui Ponte-
Concilio di ficc/ion ne ritornalfe priuato,comc grauuennc punto. V'and Giouani con il- Coftanza. quante
perfone in ogni maniera di dottrina eccellenti,e tenne i Germani c le di- fputc
gf a tempo dubbijjtV ambigui di queIlo,chc doueffercj farc,c dctermin.irc. Ma
mprauenendo poi Sigifmdo,c data tutti la
libera facolt dFdire.c d'accu- fare,furno
Giouanni oppofti molti grauirtimi delitti: Di ch'egli fcmdo traue- Itito
le n' vfc di Coftanza , e fugg in Scafii Citt di FedericoDuca d'Auftria , douc
oniora molti Cardinali da hii creati immantinente k ne fuggirono . Ma Digitized
by Google '^6 fi trO V^'A -N'N I ^XWri. *^]^ ciTcndo poi Giouan! diirautorkdcl
Cddl.Haoeat/c ne f iggi tflWfeofgS . pc r andarne Ce e^i pr)tca, falurf col
Duca di Horgogni. Ma e[^Ti fa per ordine TapaGtoiian ^JqJ Cccillo prcfo,e pofto
in prigione nel Ifola di S.Marco preiTo Cofta2a.Fd nd .'{j'Bifctra-
^.jfino,cio.mcrcddfu papato. Il Concilio cominci h cerc^ir h caufa d!quc^fti
Conaiio Pa fuga, c fufono eletti alcuni giudici dottiffimi , & grauifUmi ,
quali doucflero dir f aVre(o . fcutcrc c rtferirj>oi A CencfIo,f tti
vch'epinollai ^ Goutmii oppnfti ; TH. 1 oito prigio (]iiarantji:Cipi>ci)ti
fi prtuaronoelTc^ veri. Ve n'erano alcuni cosi v(?cchi,che H c /ircbbono pot!^!
lu^re , alcuni altri ve ne furono,che non condinnandofi hau^ rcbbono potuto
generare fcandalo nella Chicfa Concprrcdo dunqac tutti neUA iicv^.crjma
fLntcoza,f Giouant giim'dkafnentedel Papato ^cpol^o, ^ egli ftelfd ia
fcnicnzaapprou . Fatto qiiefto,f egli mandato in potere df I.o.iouico Baua-
PapaGioiian Yojchefauoriua Cregorio Decimofccondo i perche in buoiiA g.r trdia
lo tcncfTe, 3alP**^**^ mcotrc altro fe ne dctcrminafTc. F tenotoCio.trc anni
prigione in Haldcberga Con ' h^*o *^iVi '^^^^ p.rtc priuaronoC^ioumni del
Pontificato.Prctochc non erano ancori vcnu CoflanijLji ti qiiclli,chc
ncirop:niotc cronodi Grcgorio,c di fkrcdetto.r: perche vcro,c b Grcgf - . . . w , Cario Mala- d in fuo nome Carlo
MalatcBa , perfona degna certo , il qtial vcggendo timi ia ^""Tj.
Itiro prescnrc, lcrT-i,cn ik^uuc i.i .nv-gi nauta ui i J iuiician. ua
jjarcCjCV: m Gtccorio Pa nome d i Grei>o: ; o rinci,c del Pontcficato lo
dcpoie. I^cr qiicfta Iibcra,epronta pa drpono.c rinotia f all'hora proprio d*
tutto ilCcUio creato Grcg.^egaro delhr Marca . cre*:o Lega Douc and , e poco
apprclTo in Ricanati mdri-d puro affanno come vogliono , Ka4cllfMar perche
haucffc il M?.!atcfa cos fiibico futa qucla rinfflitia. Perche fc indiigsto pi
tpo fi fulTcqualche fperan2a hauuti haurcbbc di ritcncrfi quel fiero miro Mori
dunque innanzi alla creatloiic di M^mino^ ft nella Chiefa di "Recanati fc-
polto. Hora tolti viadtic Pontcfictwiicreftaua vn'alcro Pietro di Luna, ch'era
Benedetto XlII.ncl quale rcftaua maggior.difHcoIr,chc ne gl'altrijdi rinonttare
Sigifmondo jj p^p^^p Onde perche ancor coner lua voglia vi
venilTci'lmp.Sifiifmondo con che ffino glXJratori del Concilio and ii perfona
al R d'Francia , e al R d'Inghilterra j fcifma . eonfirtandoli doiieri>pcrarri per la faluce del
nomeChriftf ano>clie come \ w rlnontiato haucano cos ancora Benedetto rinontiaffe
. Hauilto da c^ucfti Prcctpi buona rifpofta , fena nnd >igifmdo in Narbona,
doue fi abbocc con Fcrnado R c d' A ra^ona,i cui popoli in gun parte h
Hcncdetto obcdiuano. E fr.\ l'altre cofc q licita rifolutfofic fi prefc , che
con ragioni fi vedefle di perfinderc
Benc- Ofdinaioae detto di fare quello, che Giou inni, e Gregorio fatto
haucano. Che fbeflb rair diBcocimo iltc,e vi ftcflc pertinace sforzifTc il Ut-
1 fuoi popoli lafciarc benedetto, cfe'
ALupafa. jiiiir qiello,chc il Concilio di Cqftanza determinalTc . Bcnca:tto,chc
fi vcdca in quel luogo fortilTmo ,non (i lafcidaHe perfuafidnt di cottoro
piegare , n vin- Ccr*,diccndo,femprc, ch'cfso era vicario di Chrifto, c che
Coftanza nonera hnj- gbconuencuolcala libert ccclcfiaftica,po{chc Gioii uini ancora
da quelli , che erano fuoi parrcggianni , c feguiio J'haucano , era (lato co
iden nato , e delPonti- cilio di o>- xuttoqueOoyctkc ^ucfte cinque nactoni
tMCuaiiOi aU Aora era rato ,c da v.i lUuia. . . . . : . . ifom- t. . Digitized by Gopgle to di wtt!
confermato * txmquft'iiurfHcj>rqftrfl i iTcndo ftsto b'.ion.i pcz:ta la co.
At Betlcdotto difcufTa riVctflI del Paprfo dcftfto , e pritio , Benedetta non
tcncndofi conto delle nati(xii.ab^cntuchcT'obbcdiiiano,e gli Scoti maffiina-
^'If'P^P.M? nicnPc > c'I Cflote-d'A i mign acucan'drcr poueri, *\'""
pe^he da tanta copi.i , c fuperfluit di cofc lu^e (o fcaodolo de 'popoli . Hoi
a *^ raflettatc qttefto
modoffllf^e^i'tbmlra^ofilFng^^ dcfh MTlKVo- nc de'coftumi dc'rhicrici.Ma perche
parae,chc non fi poteffc fare nella fcdia va- cante fi volfero al
ncgotioprincipal icH'clcttione del nouo Pontefice , checos^ haurebbonoi decreti
del Concilio maggior frza iuutl. Non ragionandofi clcflero d'ogni nationc (ci
pcrfonc tpproiMtc , IcqttaU entnflTcro co'Carina- 11 nel conchiic. linn-irono
c!niiqi?e gl'otto di Noucmbrc de! milc quat- Ojoccnto , e diciaictcc tr Qi%iHmm
^m^^* i jfi%^i!iiirc^.dLLv9nsi, f^u Cot. Uui Afttm ^^fiimoH Crampo Fmf^ ^r > ^ ' ' f^^^ff9 ZUarelU ]^adQ.fft9.
t^ilfitui, f'ifioua di Fioreni^ ^iaCQuAford^di SS^
fiugliefmoPianerioFYMUtftji^^ te card.tit.di S.Aatco, . Gia^ofUo Infoiano f^hologHtfe , Diafono
card. di SJ^^fiacbio *. , . !Jqu4tr , i , Ti QiordanoJjrJino f fatto
FeircQuocard^ytik^, li X^douicQ de Barro ^fattQyefcouo cmd^Qtt^nfe^ , ' '
MARXlKa HI. OETtO V. P O H>T. CCX .il.r ! M AE.T!NOV. Roimno>e
cluamaioprlfkttOado Coloont toon f(t pc per if che per la falute della Chefa ,
che cofi trauaigliata ne andAiu crarrj
in quello tempo Ponicficc Egli fi allen il i i primi anni alle lettere , e coftunii
buoni, e iludi poiiiiPcriigiamlc^i Caoonurhc. Onde fiiornatoin Rotia , f
perlAfuaddttrin e hmvA ftttc^fe rmirig d'Vfb- noin.Il quale officio
egrarruiiniftr con tanta htimant^ >.e gfuftnia> Che ne f dainnoc. VH.
Ocito Cardinale . Ne fi mur per quefto U ftiahatura. Pcr- Bonf8'""
chcdiiientatopi hununo , che prima , non negaua il Aio fauore perfoiw alco^ 4t
Malti- |^^^QQ^f^iJ^lJQO^^c^^j^moUQncifccoipttblichc. Qttde fibdv acdiua-
OV - n4r Digitized by Google J M A)R T I
MO II f i.: riamente nel Concilio di Coft^nza ipolto controiiciTic,^^
^kercationi per ia di- ucrfit ilcllc aftlttioni , c deIJc vcrfoni , clTo
fctnpre fi te*inentl mcto , httiicndo fcmprc l'occhio al Un piiblico.Ptr Ja
cgotij afcolraiu. approiuua riprouata ,
pcrfiiaduia -, diiruadeiia,confortaud,i rpaucn.raua quelli, ch'Kaiifii.inoj'Chc
fare con la Scdc_pcrchc prdb il timone in mano della^ oautctlia di Piotro,che
^anto in quelle feditioni,e icifmc ftuttaiu,l.i ricoiidufle nclportcbPQrchc li
parea,ch ancoi- vi foffc vncapo dcli'hidra,ch'a a icncdctta da Luna coti
alquanti ftioi Cardinali,c Prelati,ch in P^iicoIa,come in vna rocca di icifina
, i^pehtufi fi erano alciuai popoli d'Aragona , ch ancor rtaiuno dubij i qua}
parte inchinafiero/jgli con parere del Concilio mand ia Aragona Tuo Le- rito j1
Cardinale di Fioreoaa, ch'era Alamanno Adimari pcnK>na dortiiTma y3c !- . cui Tcpolcro -^j/-__t- -i ^.n^ M..:r- ii
futlcntire ti . _ _J v ' " *~' Imp^Sigllhiv/i ivnj 1^1 II t" 1
HIV. j J a VI fi trauagiao,com!nci
ragionorfi fopra i lictiofi coftumi dcrccolari,c Liict |wr cmcdarh. Ma
perch'era durato 4.anni quefto Ccilio di Coftaza c') tanw in- ca(moditi,cd-anno
de'PrcI:iti,p!acqne \ Mirtino con volont del Ccilio di dif- fcr'rJo vn altro
tempo pin atto. Perche dceua cflTcr materia, ch'hauca bifognf> dt
dilcuflionctdi maturirrperche come dice Gieronirao , in hioghi atti , perche fi
fan??' J Digitized by CoogI Ai amano ^am^r$9 Fiore^tjuft^AniifqfcMaJ Ptftfjpnu
Catd^iitjU S, Smfth, . . * >' Qimmm
..^ V^t^t^fJti 4. jaa^iisfc^ jiiZif^ns^ Card. tiU 4i ^J^tn rtnea 1* i n4 Csffigil^Mt^MlMfitifcom (liPf^fftfk
pr$UCMdjHJi S.CIememe, ,jS^Mt$Gii^^^t{tjf(9fiQdiC^^ \' Card,}it,di S^LoriH/^ in
Lutina^^ ' . o.- . JAKdod*Ca^ti^emffiO
9Diac9Mf.CtrdMS.M > ' > * ) .
Jiuattrp pmjcarifU Ittf fatti fyco^cfrdLfaronoj, AgpMimtripMftotf^^i^
tm.Card.Vrentfiino ^ il'.^ e-!* . * ^
Pteiro SpasnuolOi folio FgfcouoCard^diS^oAiiytt, r i-y . i CiofdanaUr^no f fatto f^fiiMO
card^^iatto , LodouicQ dt Botro ^ftt9 ytfivmcmd^munft u. 'h"!' I. . ' il MARTIMO. lU.
O&TTO V. PONT. CC>X^ M ARrTINO V> Romano > e chi Mnatoprii _ -,
per le, che per la falute della Chela , che cofi f rating liata ne ancUiia creato in quello tenrtpo Pontefice Egli fi
allen di i primi anni alle lettere, e coftumi buoni, e ftudi potin Perugia in
le^i Oijomc he . Onde ritornato in Rortia , f per Ufuadtitrin, e botti
Ici^>eftaMidQ no VT. Il quale officio egraminiiiift r con tanta humanit J .
e gtuftitia , che ne fdaInnoc.VIl Creato Cardinale . Ne fi mut per quefto^fua
natura. Pcr- che diiientato pi humano , che prima ,non negaua il fuo fauore
pcrfon^ alcu^ Digitized by Google M A)R T lYtO '1 hi : . ^ ranwitc nel Concilio
di Coftonza rpolte controuei fic,^ alttrcatoni per la di- licrfit delle
aflttioni , e delie voJoa^ , clTofcmpre fi tegnenti mero , haucndo Tempre
l'occhio al btnpubiico.Pvr la
Apoftolic^jfccondo che conoicciia eiVcJC honeftcu dishoncftc le dimandc
dc'nc- gotianti.Era di marauiglofa facil(tjk,n .quelli, che cole honeftc
chiedcuano , Icc.1rqMafttQ la giuiUtia. Molte volte valgeodofi iiioi,^:
quelli l'pcciaimcu. tcch'IiaueanQ i gcx;orni dolk prouincic , delle Citt
, folcua dir lor qucftc pa- \'o\ di dilcuflioncedi maturit:percle come dice
Gieronimo ,ogni prouincia h I luoi comnnj,e i fuoi fcnfi,che nfi poflfeno cefi
agcuolmcntc difradicare. V. per- cnc era lo icifma nato di poco accidcPe,^V; era
durato tato con tanta calamit det ^nninanefimojtato mu,ch'intcre,che Gionnni
X'VTrT. era fuggito dalla prigio- Gfooaonigji nc,c (iubitaua,chc n fi dcKe qualch(? altro Ccilio principio, promulg
fopra ^apa fuggo V '^"^^'^ dccrcro,che dalla fine del Ccilio di Coftaza n
fe ne pa tene lino a cinque anm"
celebrare alt+o . L da quefto poi fette
anni vn'altro . da qucfto a dicci anni J
alaogE poi ogh^ dieci anni vno in kiogki atti , perche fi f^?|' Digitized by
Google 4W M A Rr T I K O in. trattaife di cofe appartenenti ilU; fcJe , alla
Rcptbhca Ghi iftiha Ejpcr che andalTe qiieAo decreto aiianrt volle Martino , che con bolle s'pprouaue , t
aiitenucafle . loic via , ifi annull tutc
decreti fatti nello lei (ma prima
che bISo foftpQiilciict>-fthioifclQ0ro^peftinehrt aliate^ perche coaofcctfe gn*VBOClf4flb t^aneua animo
di ccfebrtM-c il Concili ic&p l dctrc:o,clcirc,c dichiar per luogo attti
colpafrcrc di tdti p3uia,c m!i^ pliie pi loro piace- ua. EiTcndo il papa da vna
parte dtll'Imp. e da Tcdefch predato > ch'eeii'fi flcflatfe per qualche
tennpoin Gcririanta: daryn?a]th>?da'Prcncipi dtmgVWm ch'egli in Francia andaflc , riipofc, c
moftrtuttijbh'efTononpKJte&Lfrlicibj^ fifer fi patrimonio di S. Chicla in
Italia occupato , lacerato , e diftruftt>dfvtri| tiranntper ia^fenza
k'Pontcfici^e Koh:u capo della rcligien Chrftoaa^pbi'^t-' frouadi.ftDia il filo
Priore f cfim vmcar:direpiepM^MJ^ ciuili dcitegutfredellafiilie Acila
pcfte^iacl-iioeo eleChfefe decanti cf irne andate tutte in rouna . II perche
diceua , effefenecefltarlo , ch'egli v\in^ cbiTc , e per ouefto foilcro
contenti di anello > che la ragione e la neceilit chs deuano , e lo
lafciaflfero nel folio di San: Pietro federe , poich con tantd vinone Papa io
Mi- ixism l'haueuaii cktto Pontefice ; E che per Ir Ghiefa Romant^c^^ laiMb madre di tutte l'altre Chiefc , in
quclk doUcua il Pontefice Rare , c non sidar il nocchiero da poppa prora con tanto danno e pericolo dt'nauiganri in quefta nauiceiia
di Pietro . Partendo egli finaloientc. dt Codanzi fece la ftrada di Sa* vota
> e ne veikie liifMilaM> doue t lialDiiifift'Fili ppo c dt quel popolo con ogni maniera d hcfior
pofibtlc ro:tnitD $ erccolto. Siritrouaua all'hora^ il Duca Filippo in arme
tuttoncento doucr ricuperare lo Ibi piterno , per- che i tiranni , che lo
polTedeuano > iuucndo gufbta vna volu da* dolcezza odia
tirannid>nrubgeuoniente iplaiciaufliv Jl Cairmienuola ,idtt^t pr!-.
iQQcaptraiiD> trsfuaghaua affai Pandolfo Malatefta y &mQeiido preM.Q^dK
mento Bergamo , piis (roki^ di qUeft* pace . E cll^^ le ftimaaa poco Fautori t
de gl'hiiomim almco temere JDio> cui
ha me 1 1 a g i u- latojepromefso nelle capituhtion della pace. Hora partito il
Papa di Man- Iona in capo del quarto me fcpAfs per Ferrara , indi facendola
ftrada per la Romagna ^and m Fipiqim , iugEcndp
Audio Bologna la qual inteib >
che * . .j&a]4a&^SafiiigH2^ escti yij^gl'officiaU Digitized by Google
fi diceua venirne c vjki gra caiuUcria in foccorfo del JVlnUtdla,pe re roche
elsc- do parti dtcciu rodbiifC(Vi poter mnc;irli.Pii adunque ttca la
battag]A,ncIli Gctidd Ma* quajf Lodoutcolatdimcnrc nnto- 11 Carmigmiolanon
pafsniolto,ch'hebbc bccilart ttc jircfciaA il Vifcte hebbe in brcueCrtmon.i,c
prcfoGabriiio Fiuidolo i Cifti- f ^^fc^cu , e glioncli fece mozzare il capo.
Molfo-Nicolda Lftc da quelli rjnti Aiccclli J^-l IcdnTi- VilcontCjptr taFC da
fc ftcrto quclK),l che dubit jiia di doucr veni r Ibrz.i , and ioatfti in Mihno^ rercParma rilippo,ch'egli per ].\ morte di ma
ftritnc pricghi del Pteficc,che vi fi
trapofcRcggio in nome di feii^ dowAndanche in Milano Giona Fracclco Gonzaga
rallcgrarH c F ilippo ilei- Ugafr Ve- le fuc vittorie. Ma accorto, no cffeme
aflai b vilto ,c quel Duca haucr animo di neuani.c Fio volale ricuperare,quato
clTo fui Brcrciano>c mi Cremoncl fi poffcdeua, fcnc ri- rcncmi per torniofto
dietro >c fi cRdcrco'Vcnctiani,c a)'Fiortini.I quili duc Ppo- [J^pp^ o^ li
tenendo dc'fatti loro,c con promelTce con-carczzc atrrahcuano alla parte loro
zadi fiUpfo chiuq;pofcuano,pcrchc vedcuino, che l-ilippo auidodi regnate
hauciia ctr^ il Maria Vi: tencrcdc graccordi,& oltre iJ fiume Macra data
Sarznna terra su c\iid di Lun^ Icoatc . TomalbFrcgofcche hiucua con Tarme priuo
del principato,accio che u mac- chinaflc coftui coTuorVfcit di Genoua ctra lui
qualche cofajt haucua di pi sfatto ribellar Hologncfi amici de'Fiortini,e
feruiton dc'lor foldati,& haueua oc cupato Forli fotto colore della
picciola et di Thtbaldo, purc(come elfo folc- ua ipciTo dire) in gnti;|il
Pt-cipc di Fcrrarajefscdofr le capitolationi qucfla* che Filippo,nd B(lognl,nc
cofa d Romagna toccalTc.Dubitado ancora,che quc Ai tre potcntiffimi Prencipi,'l
Vifcontc, c Martino Pontefice , e'I K Lodouico , ch'era chiaro , ch'in lega
ful!'ero,non occupaflcro forza d'arme
ogni cofa All'- incontro Filippo ogni male fopi-a i Vcnetiani riucrfiua , e
fopra i Fiorentini , c perche i Venetiani hAuclfero tauorito Pandolfo nella
Signoria di Brefcia, e Fiorentini, c
Gcnouefi hauclferodi danari , e di veitouaglic alcuni fuoi nemi- cifoccorft,
ch'haueCfcro per cento milla ducati comperato Liuorno, tcrra_^ pofta fui porto
di Pi. . Tutte quelle cofe pareua , ch'a baftanza.foffcro , per do- iier
muoucre fra coflbro talmente il fanguc, che ne nafceffe la guerrauna quello,
che pi ch'altro i Venetiani vi fpinfc,fu l'autoritri Francefcu Carmignola ce-
CtrmignoU celle tc,e fjinrtfiflimo capitano di quella et.Ii qual no potcdo
piCcome elfo di- * coua) la infolcnza di Filippo foffrirc, s'era conli
Vcnetiani ricouerato, e gli ani- vcnctiani mauaallagucrra, offerendo quanto
potcua,c(-ipcui. Quelli due potenti popoli e i Fiorcnd- aduquc tirati fcco in
kga il Signore di Mtoua, e quel di Fcrrarac cpartita fr ni rompono loro la
fpcfa della guerra,fcccpo^lor capitano il Carmignola, cui diedero dodi- ^""^y" jlP'f
cimila caualli,e tto mila fanti , & ad vn medcfimo tempo da molte parti ,c
per tcrra,c per acoua fecero Filippo
llnt ire la guerra, Chiamati i N'cnctiatii h Bre- Brcfciadc'" (eia da i
Gucin di quella Cirt,Gh 'erano nemici del Vifcoate,nc occuparono vna Ycncuani
parte, e incapo di fette mcfi ''.icbbcro finalmente tiuca . PalFando poi il
Cir- mignola fopra le cafteMa di Rrcfcia , Papa Martino , che le calamit di
Filippo ycd^cua, mandil Cardinale di S. Croce in Vcnctia , perche vedelle di
pacificare Fatti ^arme il yifconte , e i Vcnetiani . Ma non fi fece nulla ,
perche p-areua , che le domande f" * Vcncna dc'Vcietiani , c dc Fiorcntini
flsero dishonellcX^nde n rinou con ^ran sforzo "'(JJ^ jj da amcntkjc le
p^ni la gucrra.Fu ne volte in quell'anno combattuto m capagna, 'Iamio^,^ c
prefso Gotholengo-caftel de'Bvcfiriani,^
Smo vilh.i^gio del Cremonefe^'iC'- quaii due luoghi fenza vantaggio dt
vincere,n d'efser vinto ficombatt, e pjref- lo i\}acIo{fIo , ndla-qual terza
oatt iglia f Telscrcito di Filippo vinto , e Carlo M.ilatefta ch'era capitano ,
reft prigione . F cofi grande quella vittoria del Carmignola, che fccglhaucfse
voluta ritenere i foldati , che fece prigioni, e palsarc H)fto oltre >
fcgucndo il corfo della vittoria,haurebbe ageuolmcnic Fi- lippo, eh attonito per quella rotta fi
ritrouaua tolto affatto lo ftato.Carlo iMala- Cc icft Digitized by Google M X %
r 9^f> l ch'il Carmignola v combattendole terre dc'Brcrciaci! , ch'erano
rcftatc neil dcuottonc del Vifconte , diede tempo al nemico di refptrare Pcrdoche diiid^ Vercelli ad A mideo D uca di
SauotA dal quale era guer reggtacotwi kcc la paee^
tconckltmpcnSigirmo^dbeBiBomldSGMcon pa , che vcdcua le d Frfippo gran pericolo
> mand vn'altra voka il iSw ' dinaie b.Crocc Tcdtr di fere quem pacc.Coftuf fi
ferm ia Ferrara^oue cdH^ corfero grOraior dtinoltt Prccip>c Cit^ c fu
Upace ilMidliroM eltNe^leMf jC^OMM^ fa Hai pnf a che pTfllb haoaiaiOircIte
Filippp'deg lor Bergamo^ e1 Tuo cooca^envitopr Jj4.yeijciia ucflfc ne provocare guerra , ne indurrci ribelfione gl'amici, e
confederati de- gy,! P*" Venetiani , cdc Fiorcntini Martino approuquefta pACQUu.btui)do>ciie
Fi- . jjp^ pcrdeiTe catto lo ftato. NpoieuatbMclBitaoaipf^iflmofaiCe^^
s!|MfciwtMKiU,che luiific^ accrcl^;:erehgiititiy come ancorn,pcrche fi
ritrouamcltieinodo laOmera efaufii perla gucrrache ' * . . s'era fatta con
Brace io da Montone Perciochc quel
tcpo,che venne Mastino ift MCtont'pre- Fiorcn2a,ritrou,che Braccio eccellente
Capitano s'htwea occupato Perugia^ il* Je Pfetof la . Ducato 4i SpoletiiC gran
piftt del patndiOMoiejpv^aio modo i ptffi c zkmk Se il Ducato tirannt,che eiTo
affoloati naueoa^cnc n poteua il Papa andarne Hcuro iaRonui' di JtttUu. perche elsdo I^raccio ammontcftaua faldoticl
uo propofito,iI Papa lo fcor. muntcjerinterdiiCt con tut Lfuoi feguactt^ f
vietato a'icerdoti il cesbrcma sola mcconquefUcoiikK(idnecb*eflUlbflc venutofi^
getta rfsU a'pkdi4 chiedere perdono ( ilchfi Braccio ftcc )c reflituiffc alcune
terre alla Chief^ et* Hipend i j t( ) dal Papa andaffe ricuperarti Bologna ,
che ribellata s'o*^, .^iKftai Hiprefa and per Legato Gabriele
CftnddnMoOrdMdiSLCIeiMMfMrl etti indufh^ia.epcriT valore di Bit accio in
brtiievauie Bologna in pwrUMdtii Chcfy, . Mentre cbc f\ ft fopra Bologna
vennero quei Cardinali , ch'hayemr feguito Pitcro da Luna , in Fiorenza Papa Martino
c furonaia {>ubtic9eoo e titoli fi reftarono* Perche tre winmmt
S^faooD Ctf tinadib, iHcftiait ch'era
prima ftato canonicaM0Qlare , era|Mct luij^ff ^ GardinriB. .Mwrc B^affarceofiTa
era in Heldt-bcrg in potere del Cantt^x cXS Palatino prigione, alcuni
fiorentini, dc'quali ne tVi vm Cofimode'Medicijno^ GiJttwni renarono di prcsiar
iVlartino , c'hauelTe voluto liberarlo di prigicoc . Et ti Pj^.
iit.efdipafinaImcwEc300tcnt , etopisg ife Miiieiitpche ^illo effetto vi 0
rr.e'otir c s; ftutnt^LoBUo^ nonpowodwpi Baldaflfarc afpettarc , pago al Con
Pah*: pprdcmaai ^j^oiycnta mUTpcrT d'oi o, perche lolafciaifc andar via. E
coftcjfltendolibc-' re , fe ne venne in Italia , e volendo dritto Fiorcim andarne albergo eoB.Pi* rro de'Rofl
Baror>c i Panrwgiano, e fuo antico mM^^h/U^e&ttmwmF
frtdifefiefiigg^iiitt5Con.cgato del P6ntefice,chlMMktjouaiopcr^ Ora^ da ,
fefi^UKl titiriuarcTomAfo Fregofo Aio vecchio amrco. Per J^-^^p cof^-
graafofpctr( ac^ir.imo 5o\^clic'i^Scaa^!Sede^^ '^1 rau^cliadi tutti bocciato il piede al Pontefi(cpubiicamciiu-
vero Pontefice, I vicano diChi
Uiuloialut. Pan tutti
certoqnefta^oiamarauigliol ^c^ I ttcrsTffpcrmMiodi.Dio, pinchc vnliuomo
tanioauuladi regnare , c che ft V tfi Drifittin tanta altezza veduto , in vn
luogo cofi hbcro , c d^^V.c cnregi* tanto rm-Jto.rnnm manfiietudne moarafee .
Et in effetto tuui per pia^ lagrimaro- n , c quelli Cardinali
fpctialiacniC4:h'erano pria.aattuo|^aftcgiani*.Ma^ lini raotsa dal! foUMl ddte
tt. hmna^j dfiK^ 99pU^^oS ' . Digitized b^OOgle M R T H N O V, 403 Ordinile,
cVefcouo di Torcahno,rhcbbc poi, pUbliei, e 'priiutiiticnce tn freiiie
alberg-Vcnuto finalmtc Martino in Rc>nu,htbbe tutto il popolo inctra, che
comcvD'vncopadre,c come ipi rito demente mandalo da 3Jii> l'aipettauano. II
Grchc notarono ne i fatti loro i Romani quel gtomo,che f.i il ii di Settemb.ncI
CCCCXXf Ritrou la Citt cofi roiinata,chenon hauca pi .iipettodi Cit- t : ma dVn
deferto pi torto. Sivcdcano lecofe andare in Touina, gi roui- ^^^**^* nate le
Chiefe, abbandonate le contrade , le ftrade fangofe , &: hernie , ^ vna pe-
nura cftrcma di tutte le cofc . In effetto non vi fi vedca afpctto alcuno di
Citt , uotdK. ** n fcgno akunodi cintiti . MofTo il buon Pont, da quefta tanta
calamit ft volfe* tuuo adornare,^ abbellire la Ctt.^ ,crifc>rmarui corrotti
coftumi . Ilche in* brcucf veder iriti>liorafo d^nilai . Onde non lolamcntt
fommo Pontefice io TVvnfc ilk- chiam^'iiano : -ma }>adrc della patria ancora
. Ma perche non dnraffe molto que- g, Ib Ictiiiapuhlica , il Koiiemore del fcgucntc
anno crebbe tnlmcntcl Tenere,- chVnri andone per la porta del popolo tutta la
Citt piana allag , ik emp It-j' Chiela di Santa Maria rotonda fin all'lrar
margore . Col mancare l'acqua due giorni poi ne port il fiume T^co mohi
anmalljC fc cittadini ^ran danni,t quali
cos nauigauano per le ftrade della Ctrt., come folcano far prima per lo fiume
del Tcuere. Q^afi in quefto tempo venne Lui^-^i figliuolo de' R Lodouico m Roma
al Papa ,e ne f con confentimcnto di tutti i Cardinali inueftito del regno di
Napolijdou'era da Gionanm forclfa di Ladislao ftato chiamato,e penfaua icn- ,
.... _ ^ la cattar uifpadahauerlo. Ma perche v'erano le parti, f cacciato di
Napoli , e," m2(b cm Calabria fi ritir. L perche s'accofaua il tempo del
Concilio fecondo il tal .ppa 1 decreto lcl Concilio di Coftanza fatto,il Papa
mand con volont di tutti i Car^ diNajcU, dinal alcuni Prelati in Pania, perche
vi dcfliro principio . v^uelli , che vi furo- no mar dati , furono Pietro
Donato Arcucfcouo di Candia , Giacomo Campii Vcfcoiiodi Spolcti, Pietro Roiat
io Abbate creila dioccfi d'Aqiri'eia,e fra Lio- nardodi Fiorenza generale
dc'Prcdicator! . il perche non v'aadaro'io cosr tofto fe non due Abbati di
Borgogna ,parue di differir in qualche airro di la coia, fin- che d'ogni
natione ve n andalTcro alcuni Chegi n d Fi-ancia,nc di Germania s'erano moffi
ancora. E parca.chenuanto fi fulle fenza quefti fat^) ,f, (Te di poco momento.
Ma mcritre che fifl afpcttando ,ccco vn'altra pefte in Pauiachc fu- Cocilio^i
rono { Prefidenti del Concilio sforzati
miit.u c luogo. Piacque dun juc ai Papa, Sicoa iv' tutti , che fi anddife in Siena , douc affai
maggior moltitudine coucorie, che * Ce z noA Digitized by Google . ^ M A a T I
K O V. ''on s'era fatto in pallia. Alfonfo Rdd'Aragorta , chefi
ntroumia^giutCo! ^'apj,ptrch hiucfle dato al R Luigi ii regno di Napoli,manfl
il fio Oratore al i|uancinel( d.T qiicfta prattica , approuando i decrcti^chc
vi s'erano fatti delle co(c apparte* ncnci alia fede , ordino , che tulio fuffc
il Concilio licentiato . perche iMO.pir
rcflTccf ^ r..^^:^ I- ^..u i.-t..-.u- j^/-..!. lotica cilio dt Siena haiieano
incominciato pullulai 4^crta dolerfi di Martino>per cui opera
dicea (Ter egli (lato dalia Reioi'Qio:
nanna d ishcrcdatQ^ Luigi nuouo heroie inftituito. Riib^cua piu:glk)fi tK(* femore > c non pnaarlyiluo qualche
gran fellonia contra la ChicfjicoQCU&trr 6 non haucCTcro . E ch'dfo
mm^edea-Y CfMiQ Luigi non potoiTe mf Vf^tiam hereciedi Gtouani. Ma
Bracciotchcvedea il Papa po(o in mplti intrichi prlt Ar3,ch'hnica col R
AIfonfo,prcfe molte terre dcllA Chic la
forza, pafsTopra l Ar^uila Citt dei regno > c raudi . Modfo il Papa
da q ucftc cofc,fcce vn giudo IfMrio ik >^ Talittcsch'hHbe aHa Rena^e la
Luigi^il mand rot>ra BrKcio llOiche pochi anni alianti nel paiTare il fiume
di Pcfcara guazzo vi s'era pcrfot
afltc^aco } che mal pi non fi ritrou- Fportato il corpo di Braccio in Kon[U>
mo sioitt|L f^iorfia porta di S.Lorenzo in luogo profano fcpolto . D quella
vittoria nac* ^que tanta trnquillit , che parcua > Ict piccd^AtTgullo tomaia
fuflfe . Fu* rono ricuperate per la Chicfa Perugia , Todi , AiTifi , e l'altre
terre , che Brac- ci (Occupate hau?a. EH viuca con tanta, flcurt^ per tutto
> che di notte fi an- ' tVUua ificttrtiSiiio per niez' t bofclisnd fi
ntrouattano pi ladroni^ afiffini>clM per ogni luogoeranofi
raincnrcpcrrcgutatt.. A quella tanta (clic ItpareidM HotiiliBoe oftaflcro
gl'hcrctici di Roemia,checon Tarmi trauagliawano i ittolict dclcon- tinuo .F
perche circndofi fatto proda^i ridtirli con molte ragioni nllafantit, vi
mogniofierairanat mand il Papa in Germania alcuni xgat far prender ti Catolci per tutto conti'a
quefti'heretici farm?. 11 pnmo,clie vi and/ H- rico Cardinal d Sant'Fufcbio ,
l'altro Bartolomeo da Piacenza , c finalmente TmnMo di cffcndo richiamati
qucfti , v'and Giuliano Cclarino Cardinale di Sant'Ange- i*iile- 1*> il qiulc in effetto non per fila colpa ma per iififetto difoldati n'hcbbc^ iMi,f IO
^al nemico vna'buona fcona . Non fi isbigott Martino per quello % anti l Mf
giorcapparccchioper qticftaimprcCi. Nll prima volle vedere di tfanquiIU* re vn
poco le cofc d'Italia, i^crciocho fatta dal Papa la pace, che (indetta-* ra'l
Duca Filippo i e i Vcnctiati . I Fiorentini fdc^ati con Ladislao figliuolo di
PaloGuintii Signore di Lucca bercile iiaueffe neJh guerra palTata militato -col
Vifconte ( e qucll era v!n occanone dlopprimere Lucca ) perche non s c i a
nella paccTifta dc Lucchcfimcntioie alcuna , mandarono loro vn'cfercfto
fra,lottolafcortadi Nicol Fortcbraccio ..F.prefe alcune Caftclla , ne palpa-
rono finalifkente alTalTediodi Lucca l^ltppojch'era molto dal Guinif pregato,
dubitandxvche Ce t t^ior^tini fi Aiflro fatti Signcnridi Lucci , gl'hauftboe
come- SttiucMk^ P*^^ vcm 5 P^'^ nemici hauuti , ^nand con vna nrclTn c.inMIcria
Franccco grullo eier- S*'^^> Parmcgffiino, perche qui fatta la fanteria
hauctte . Qucflo C-ipi't ano ci:., - ci Vii- tofto che apparuc la
primauft-ajpafs l'Appennino . iv in tanto terrore i Fio- coutc in lo. rcntinl
polcxhe pri mt ctiVlTonella valk ddlc nebbie venifTc, hrciarono coloro per paiirari(^di
Lucci. Piacque aXiicclufi o(re modo qucfta venuta di- Fran- ^ Digitized by
Google M A R T 1 N O V: 43)' Francefco ^foT7a , pcrch'clTcndo il tiranno
prigione, c cacciali fioi ctuni via , foerauano con l'aiuto di qiiefto Capitano
riporu in libert. M i h:tuiti Franccfco oa i Fiopcntiiit cinqii.ita miladucAti
d'oro, j>cr chi; nc'llgucnti lei mcfi col Duca Filippo non mlitaffcjlaici in
ni.iggior pericolo,c paura i Lucciicfi, che priaia. Nico Piei CndeTaffcdio loro
pi frctto,c pi fiero ne fc^ui . l iJippo dunque ad iftar.za "l'^^f^v?! dei
Papa , c'haiie.tcompaflonc dc'I.iurchcfi , vi mand torto con vna groffa ca-
ic'Jjnjcm To nallena ^Nicol Piccinuio, ilq^ualc rompendo il nimico > non
iblamcntc ne lall'c t.-ai,. cciu. l'afTedio
l ncca , che anche prcic molte Caflclla di Pila,c di Volterra, per com-
fi?:c to , U piacerne .Scncfi ,
ch'all'hora gucrreggiauano con i Fiorentini . Martino , clit. fi ' czouttt^
vcdea ficurojc quieto di guerre cftcrne, volt l'animo douer Fare bella la Cilt, t* jC le Chiefe.chc
di chi cura ne prcndcflc , hiueanodi bifogno . RiFccc il portico core , di ^an
Pietro , ch'andaua per terra , e comp di opere di mofaico il pauimcnto della
Chiefa di Latcrrnn , laqual copcrfe
traui , e vi incominci quella pittu- ra , ohe Gentile eccellente pitture
viic . Il palagio dodici Apofloli rifece
tal- llTcntc eh frfTo alcuni anni poi v'habit. E f con quello cagione , che i
Cardi- nali im-tando Faceffcro gara il
medefimo nelle ChieFc dei titoli loro, tilchc parca , ch'haucfse la C itt in
parte lihauutcr il fuD antico fpicndore . Cre Car- dinali, fra li oiwli f^i
vnfuo nipote Profpcro Colonna hebbe il titoIodiSan . Giorgio Velabro. Efscndo in qucfto morto Pietro da
Liina,perch'hauerse fcm* ri,. aoSIJIJ pre la Chiefa da qualche parte
trauaglio,qucIU due Anticardinali, che di fopra ' fi dirstro > perfuafionc d'Alfonfo nemico di Martino ,
crearono Pont. Egidio Canonico d Barcellona , e Io chiamarono Clemente VII. Il
quilcreptofto Car^ dinale,e ne Fece tutto quello,che logliono i Pontefici fare
. Ma escndo poi ritor- nato Martino in graiia con Alfonfo , irtahd-tofto in
Spagna Legato il Cardinale Pietro di Fufo, turile cui mani Egidio per ordine
d'Alfonfo Signore di Panifcola depofe tutte le ragioni del PonteTcato,
ch'cgl'hauca . E Martino li don poi per quefto vn buon vefcouado. I Cardinali
creati da EgidG,da feftell rinuntiarono tofto il capelIo.Gli altri due gi.V
creati da Pietro di Luna refado nella lor perti- nacia, e non volendo al
Pontefice Romano obedirc, Furno dal Legato pofti in prigione . A quefto-modo
p^- raccortezza,^: induftria di Papa Martino , fi tolfc affatto dalla Cliiefa
Santa lo fcifma . Et eiscndo gi tutta quieta la Chifi, Marti. clemente no gran prudenza vs nd conferire i bcncficij
, iquali non daua i chi cliiedcua : Aiuip^pa de ma latto tofto vndifcorfo di
chi pi degno ne fufsc, glielo daua, Chcs'eglinon pon?! l^P^ conofceua le
perfone dc*hioghi,doue i benefici; vacauano,fubito con dhi potcui fcifnSi,
Fapcrio , fi cixifigliaua ,cFatra la elcttione dc'pi degni , tortoli conferiua .
Et d quello modo procuraua il bene delle Chiefc ,e l'honore di coloro, che
degni n*- cranojc ne confegiiiua inficmc elso nome di prudtntc , e di buono . F
ancora di tanta coftan2a,ch'hauendo due fratelli , dc'quali il maggiore
Giordano Prencipe i Salerno mor di pelle , l'altro chiamato Lorenzo mor apfo
dal fuoco denteo vna torrc,chc cafualmcnte arfcnon fi vd, n fi viddc in lui
atto vile , o dimej&- Et hauendo viuuta con grande integrit tutta la
vita,fua nel qiiartodecinfKi apno, e terzo mcfe del fuo Papato,ch'era il
icfsantcfimoterzo della fua vita,mor in Ka- ma di apoplelFia, a'venti di
Febraio , e f per fuo ordine in S. Gioucnni Litcr^ino fcpolto in vna tomba di
bronzodauanti le tcftc di S. Pietro , e Paolo.E il cJer^ C tutto il popolo con
tanta meftitia l'accompagn , come fe Koma haucffc il fuo ottimo,^: vnico padre
perduto.Vac dopo lui la Sede dodcci giorni . Aia* tino K in ira
ofdinaiioniidiii ^reti yi cinque Diaconi-jc he furono - JbalHaffare Coffa
NapoUtanOyCh'era fiato Prpa Giouanni XXIII. e depofo daiC^ti- ci!$'OtC>e/t:o
di nuouo f^efcouo caxdCF ofcol i, no, C iourinni de
RuptfciJiajFranceft^fciuefcono di RoMan. prete card,di San Lortnx inl^Mcina, -
. LodoHtco ^amajnQjFrancffip/irciue/com iTAtlipritc card. iiU diSJCeclta, Ce I
' Henrico Google 4tf tf' v.'i^.
C{oManni,jro4efcOyf^Jtot*odOlmm,frtU^. di Mirzo. ; VGKlO IV. VmtianoAHaff
antica , ft pcnqudla vitrfJtto?Wi*eficc . Dop k VPmtat4xGn^cm Duo^cifno'^'tnc
t-aiio , Arronio Coraro Tao HgyorC'^hlwn i i iirf^qi 2dfefcc>0grt?:itioTtc
di 5 Cc^rgroifi Alga , volendo vanire iiiRb^regdHCi 4lrfifMhiiiUiiWKiluiftwi
dlffiirero , poi In vci'cono Hi ^k!i)s, ^ienJ|fi4i^ro AntxHnoiln Ciitvriitte di
Briosa . Ricn/ii'otioblinapeZ^a "ii Sciiefi di vIc*rcrgario in EuccA
nc'ircpo di oueHcfTtctmn1cii7e^c'To!ciiji>WP(^ n limono ^c'Cir- diiiali,
^Iw-'de, ad Antonio il nipote A' quello
Gabriel il cappeHo . Cr^orio Digitized by Google ^ V G E N I O IV. ifyf tino, e
miffimimente neIJa Icgatonc della Marci ,doue facenio morire alcuni fcditiofi ,
e congiurati , ritenne quei popoli nelh diuotionc deli.i Chicfa , c ri- fece in
Ancona la Chicfa di Sanr Agncfc, ch'era rouinata , e riconci con gran fpefa ad
imitar ione di Traiano il Porto , ch'era dal mare rutto giiafto. Intcfo
Mart!K> , che Bologna era in volta, vi mand Gabriele Legato, ilqualc_^ torto
che giunfc, ogni riuolr^i ne tolf; , Eflcndo poi venuto in Roma, e morto
Rocoapprcfso IVI mino , fu di i Cardinrali a'trc di Marzo del 14U. nella^
lincrua creato Pontefice , c f mutandof il nome , chi imato Eugenio Il cle- ro, ci popolo l'accompagnarono torto
in San Pietro. Doue liccumi folcnnc- mente la corona , and \ San Giouanni in
I.aterano , e ritornato in palazzo , or- din per vn giorno ceito Concirtoro
generale . Douc tanta gente concorfe , ch venendo meno i tra ui del luogo,
doiic fi A hora il Concirtoro publico, in t^ucl tumulto, e fuga morJcalpcrtato
dalla calca iJ Vcfcouo di Sinigaglia , eh era ittadino Romano, c della famiglia
Mcllina. Prciochc non hauea ancora il palagiodel Papa quella forma, cn'hora ha
. Eicc^tiaro iK oncffton , Euge- nio a rtudio fugg poi i tumulti . Ad irtanza
di alcuni riportito'-i,chc diceua lOy hauer Martino l^lciato vn gran
tcforo c che fi fircboc potuto fapcrc da
gli familiari , e nipote di quel Papa ,
tanta furia ne venne , eh 'ordin torto
Stefano Colonna, ch'hauea fatto Generale dell i Chiefi , che prcndeffe
CMdo Piccio Vicecamerario di Martino , ^
fj f^nza tumulto , e fcnza alcuna.^ ignominia lo menalTe . Di che te
^tcfano tutto il contrrio , perche le fac genti facchcggiaro la cafa di Oddo, ^
elfo fil coiTe vn ladrone puhlfcimente menato ad Eugenio \ forza. MoflToil Papa
da q'.icfta ind*fgnit,nc gridi forte co Stefano, e Io
minncci,perch'hauc(rf quel modo m:nati
per Roma Oddo A il Vcicouo di Tiuoli gi cubiculario di Martino Dubitando
Stefano dell'ira dcIPapa fi ri- tir col Prcncipc Colna in Palcftrina,c
pronv.trcdogli oPni fio aturo,!o cfor- t
douer ca retar Eugct^o di Roma 'dicdo,ch Vflfo affai he fapeua, come hauc-
iia animo di c:tinguerc il nome de'CoInefi I- eh poi,chc qucrto mal toccaua \
tutti, Joucano tutti antiuedcndo rimcdiartii.Moffo il P^cipe di Salerno da
qiic- "rcnripe di c parole.c dalla calamit dc'familiari di Martino , prefc
torto l'armi , oerdoucr g'JJ"j^ andar fopra il Papa.Htlamtc afpett.ch'il
Cardinal Pro (bcrofuo fratello vfcflsc p^p" ''^ di Roma come rhauea fatto
auuertirc . Onde torto, che Io vid defeco and in tram Roma Marino jpt ima , poi
fopra Roma. Ethauufaper mczodi Gio:Batrirta laj)orta jAppia fc ne citr
quieramte coti le fue^enti dentro Era gi arriuato S.Mar- co,quando nella piazza Colonn a hcbbc
mcontra i foldati del Papa , ch'erano da- vna gran parte del popolo fcguiti .
Fu bona pezza combattuto nella Citt. , c dal l'vni parte , e dall'altra ne
morirono , e ne furono fitti prJgioni . T Colonnc'l, paon d*irnie che vidat ro
ii popolo in altra opinion di quelli , ch'erti credeuano,riiomando{ i,j Hm-a
Vtik dietro , fc ne portarono vna gran
preda di bertiamc , e d''iuomini . Ma i fol- il rrenupc diti dcj Papa , c'I
popolo di Roma fcrono ^ loro altrettanto . Perche come de " '"iiu, c
i nemici, tolto Taccheggiarono le cafe del Cardinal Profpcro , c di tutti i
Colon- p^^,*^"" ncf df quei ch'cnno lari familiari di M.irtino .
Irritati gl'amici querto mo- do,n.5 ibi
amente all'aperta , ma coi tradimenti fi trauagli>iuino-Perchc fi prcfo
J'Arciijefcouodi Ikneuento figliuolo di Anf.CoIonna,c ancora il fratclin Mafio
il q.nl effe do tormentato conTcrs,hiucrc hauato animo di ;>reni jr \ trai
nc- to il C irtcl S. Angelo con ammazzare il Cartellano , e dar poi \ CoioM
icfi il Ci- (tcjio,: firto qucrto cacciare il P'cfice,egrOrfini di Roma Fd
Mafiodijgra U- t'>,f fitti nublicamtc in campo di Fiore mon'rc/V attaccati
poi in nij/ittropi celebri rtrde della Citt i quaiti. DeirArciuefcouodi
Bcneucio n fi yirl. I-t cftcdo le l:ugenir),o per afflitrionc d'animo.o per
veleno.chc dicono,chc li folfc vciuro m certa diipofitionc , cominci trattare la pace co'Coloincfi Dcr rac?'>
di Angelotto Fofco cittadino Romano,il quale nocoapprcffo fece Cardi- nale
i.ilknic c IViiccfco Condulmero fuo nipote . Si diuolgo n icrta pace >n U Ce
4 roag jn-Roma psffsmo qucftecocc;i Fiortini parea che fauorlTc lecpie di
Filippo mandarono Neri CappdOftdi ne. Cittadino al Papa, ordinandoli che per
ogni ragion poflibilcli pcrfiiadajcfac- e ia conoiccr , che la vcimta di
Sigirmondo ngn era per clTer mcii daonpfa alla C^cfii,^ RofRlfChe^iFiorcntini ,cche Ti
fiubbe;igcuolmcntepaiiitoi|iie^ nimico ritenere > cnon lafciarli pnfTir
l'Arno pcrpaifarc in Siena donde era Iodata fopra Fiorenza h guerra, fc Nicol
Tolcntii o , che militaiu col Papa , Ct ft)flcvniioconjMickckttod;i CotignoU
Capitano de Fiorentini, tS^ oppofto al- M iocoroiM- li al Papa . Hori Vfcito
per ordincdel Papa da gl'-allo^iamenti NicoI,Tolcn- tino vtncntl^cliitfnc corre >trauaglia
forte i Senfcf , ^dc tempo , e commodi* t
SigifmODdefd i paftarc l'Arno
&c haucndo tentata m v ai>q ,con it ' ,^Tori*rinlapace,fiyolfcal.Pa^,tooittteafcn'andmRoma,dpw
* */ Papa,c dal ppolo amorcuoimcntc riaccolto . Andando poi da Vaticanadou'- I
. . .... era ftato incoronata iaS. Cj ioiunni , doue alloggiane ^ fi fcmi nel
ponte S. An. ^do ,c fece molti cauallicri cofataljapijCpmfj Tw^ichi ,
Scriuono4|cuni,che l'i fi. 1
arhLodoulcoGzaffa iI-figliu9Jod|cdcpcriit;
To fijinori ritornaffcro le cofc , ci.w 'n qucftcau.Trc erano fiate
tnlrc j ror- nr^ '^u'^'^^^ '" ^ '^'^'V P ^'''^P^^J'^}^^^^ nimico ii turt!
i UokiOdi^ non adeiiip. ffc f i a i rcrminc dV mcfe quelle cofe.Fatta quefto inn la ptm^ paiola ciic.do.uc(fc%uir
vna gran quieta per tatto , quando tutta Digitized by Gopgle E- y- (8 t O t V xtyoik t^nT3gQi\\o. Mand il Duca
PUippo/i||U:di ncMik , Regna, ^ Cn Aibitl tUCM In brcuc quelle Aie terre
ricuper* Non contento il C)m Dbt^aj^jpppdt quello mand Nicol PortebrAccio
valoroib Ciplnno con W dtta caiullcria , e con celerit fopra fiUgenit), tal che
occupa ponte Molle, N oW foc* iMf battagliarono del continuo h rocca . ivla
dommdando poi Nicol le fue pa P^i^e,^bbc in rilpoft.i dal Papa , eh elfo haiiea
tanto hiuuto'dclla predi delle ICatena dcl prefetto , e nunmaipentc di
Vico chofac , ^chofacchcggi, che
bcndoucr ^ injjigo delle pai>hc b.alhrli . Di die j^egmuo Nicol entr arnuto
nel coo^: tadoKomano , c ne porr tanta
preda d[i Iwft amc , c di huomlni , c tanto tu- multo v'cccitt , che ftcttc
f*ran pezzo tuo:cnio ili dubbi, doile fuggire, ^ andare dpue(se . Concorre uano
i Romani al Papa , dolcndofi di queft tanti ol-, ^raggi , e dannt9 & come
coUii , che non fapcua che farfi , e poco fano fi ritroui- tia,Iirimetteua
Fraoceicotlnepotcgrancamirlcngo. Il ouil dato tutto alli piaceri, 8c allotio,
quando gr^ndauano tante querelle del bcftiamc, che fi i*
"^PP"^*^"^ '^h'cAi troppi fpcranza nel loi bcftijmc poncuino>
e non lauiuttc n^oJoncfi Bartegfani, effcndo gi morto Stefano Colonna, chcrA
officiali del icmpre contrario gjaitri, dcfidcrofi della libert prefero larmi,
e gridando l'apa.ecte. libert, libert, caccamn via tutti clofficiali diUugenio,
prefcro il gran n*^' camar]engp,e fi crearonqiuiot Maglttrati dia Ctt^^ , che
furono Ltxc cittadi- i^opttnn m Komaoz , che chiamarono goucrniror con
ampIilTimapotcfln.Tn qucftctan- fugge di r te riuoltc Lugcnionon pcndnc^^li
([.{Tnchc y. rlfoluctte di fu^^j^trc va. iMaraiie^- Vjcttltafidiinquevna
cocolla ia tetta traueftieo da monaco s'imbarco con Ai''^Mmm fcmo monaco Topra
vna biftkfftta letTtiiett, perandamc alk volta dl^oftia AJcuni^om.chc fc n*auuiddero, si\ per la riua
del fiume gl'andarono vn pc2o M ll'"^P4!' pietre, e faettc . Perche
dcfiderauano d'intcrtcncrio tanto, che andatone lauciii i , . . . f,.^ V, , ^
-J trincero^ perche iJ nemico non haucfle potuto,nd cnrr.rc, ne vfcirc. Quelli,
ch'crnn den- tro, folcano tal volta vfcirefcaramucctarc. Il Ofclmo, cui panne dVn\r Con Komani qualche arte, c6
l'aiuto di Baldaffare A ufido huomo accortifiinio , c eh haucuamgiiardia
Japartcdabafro^elCaf^llp,appntcon vndcTulfol^ ciarr qncl.o,chc Hir douertc.
Cofttu* vrctrorcaraiinicctare,efaitofifudiofamCfi* tcprcndcrc da'ncmici , non
reftaHa di biafimare , e maledire h crudelt , e Taui- niiadcicaftcllano. Onde
venne ad offerire i Romani, che fc
clifidaua vn "312 -^ j P^*"^^-^- g'''dnd() clfer gii me i to il
cn:dc!c,chi.naua i Rom ini doucr entrar
dtro per pacarli il premio promcfTo, e riccucr la rocca. Vi u.tra ' i^^nn roiro
alcuni dc'principalijchc n pfarctio ad inganno a1ciino,c furrino to* no t un
pngfoni. Si alzirono nel Cartello voci d'allear.?? H tirarono foprail pop
)io,ch era fuori moiri colpi d'artigiicncVeggcndofi bctT.ti :i ^iticnomodo J
lvoiiun!,pcfarono di cabiai e quefti prigioni cc3 nipote dei Papa,ch'era prigio
ne* Digitized by Google V G t K I O t VI ne F l fattoli CabfoefmaIuc
fi dunque vcJcndolbccorrcrc i fuoi^oferocon grade celerit vn'armltaiti dater
afTc puntocon^dontlffclVife6tclorD*ici,ecliedicdeincorlorcmcglttC5b^^ liata .
rendo ditfiqae m Marc con Alfdnfo non molto Itmgi di Gaieta,op ma long^
Aifnfodi ficratstraglia fu vinto Alfonfo , e fatto prigione con tutti i fuoi, M
li quali cra- Aragona,Ri rjotnolti'Prcncipi.F Condotto iB Milanoal DucaFilippo^
riceuuto non comt tiil!e^-i prigione ncmia^ dc'Genoiiefi , ma come R, & amico
. Dop ajquanti d fttea- Kica di Mi- dX) ftaftoihrt Duct tratfato regalmente ,
licentiato Alfonfo fc ne ritorn Gaicta.
lano. c liprcfe fijbito. Sdc^ati i Genoucfi col Duca, perclic hiucfTc cofi
Icggiermctc Alfonfo R afcuTo Alfonin,chc con tSto loro pericolo prelo
haucano, pcrftiafione di To-
mafoFrecolo,ii quale fi crearono J>ica, fi ribdlaroi^ dal Vifconte. All'hora
Du pren- clfcndo ilPiccihlf mandato fopra i Genoucfi , ftcndo1aIorpitinada Ae
Gjieta . torcfc Sarzana . E mouendo s qud di Pifa fotte colore di voler paffar
nel i-e^o francefco foccorfo d'Alfonfo , tolfc a'Pifani mohe cartella . Ma f in
quc-fti fuoi acqui fti *r*"i* M***" rit trdaro daTiorentini,i quali
con volont del Papa chiamarono^rccfco^for- fad'AAcoM. zi,chegila Marca
d\ticomliaiitnoccMpato,c dicendo hiuere i Creci ^ ch'erano per vnirfi Con la
Chiefa Latina eletto quello luogo . I Prefidenti del Concilio di lu- dica, c
con promcffe , e con pricghi faceuano a'Greci illanza , che lafciando Hugenio
,con loro s'accoftaflcro . E non contenti di quefto , diccano anche do- ucr
priuarc Eugenio, fe anche cflb in Bafilea perfonalmcntc nonjndaua. Stet- te
Luj^enio vn wion tempo dubbio di quel che fare fi doue (Te . 1 inalmentq vi
mand Lecato Ciouan Francefco Capolifta , Giurifta, e Caualliero Padouano ,
perche ditcnfaflfe le fue ragioni . Ma eflfcndo nK)rta l'Impcrator .Sigiinuido
, dal quale il Concilio di Hafilcadipendeua,&:ctfendoftaio creato
AlbertoDu- Altwtodj ca d'Auftria , ii Cardinale di S. Croce diede ii nome di
Eugenio aJ Concilio di AuOn* im. Ferrara principio . Qnj venne il Papa perche
vi era nuoua , che t ^ioiunai Pa- P", ^'^'-P*- leologo Imperatordc (jrccf
ne vctuua con le galere fue ,^ c de \ cnciiani , che m per. de' Gre- gratia del
Papa l'accompagfiauano, perche noiui fuflc fattix difpiacer alcuno, ci vicucuu*
Perche fi diccua, che le calere di i-rancia er.\i5o paifatc in nome del
Concilio 'f-*''* alC- di liafi.ea ad incontrare flmperator Greco , per douer
condurlo m Germania, '^*^* - non volendo
andarui , che almanco rintcrieneiTcro , perche non andalTc in Ferrara. Ma
Eugenio fece talmente col Generale di quellegalcrc , che ne di- licnt pofcia
fuo parteggiano , IXmpcrator de i Greci la riceuuto in Ferrara d^jl Papa, non
altramente che ii. folTe Rato Imptraior di Roijia . Il VittcIelVo quie- tato lo
ftato della Chiefa , c fitti publicamcjite morire alcuni preti , eh haueano
rubbat-o nella Chicradi VGiouanni, doue cflfi ttauano, alcune pietre pretiofc
dalk-lCllc di San Pietro, e^. Paolo mozzo ilcapo Giacomo G al U;fe,c com- pagni ,chc ftit'citaiKUio
;ilcUiK noait nello llato deJhChicfi , f n'a^ddin f err^^ f^Doirc fti in
piiblicoccilitjro.conmfsliohoiore tra i Cardinali riceuutfV'Kr oiciJio ttaf-
ior ritornando con magporauitorita;oiio liatolPre fette di Vi,co^ l' al
Siji'.iore com . 4i ^;uiigno,il mwle fece nelh rtxrcadi Soriano morire .
Eugcnio>che dtfid' rau, di riinirc quec due Chefc iiiierae,Del J438. fitta
vju gran prtM:eliionc, e dctt^ Piccinino la Mcfla dello Spirito
lamo,ntriiifieme^>n l'Imperatore de'Greci ,e col Par ujic^^*^.',' wiarca di
Cottane inopoli nel Cane iiioTu polio l'Imperatore a federe in vn lu^>
i^n" piglia go l'.'Conuencuole,e cos gli altri Greci du-in^potio al
Poorcfice.F primi futa luoUe Otta oiiclta dimanda , fe cosi i Latini , conu^ i
Greci , voleuano, che delle due Chiefc ^"i'-* HiXiji .
JAKidQdtXotfti^Romf/iti p'DiacqnotfisrdM S.A^ria in Cfmedin ' )r ^ > i i '
CopnA Damiano , i']UX fiugiielmo fiUfierio Fvaae^ejH^^^ tmd^imi^Giinwtfnifer
dcpfiatafimi tecardMt.dtS\Aiarco,. j
!: ri \ ia^ortto Infoiano ^Hflt^nefe ,
J^M^pfX0tdM SJ^fifitifclfio > . >, ; i': , "J. : ijtijtr?^
\^QrdanaUrJino sfatto y^icQuocatd^yGMM, r, ih-^t'it ^ji ''),>f nhi^b
LidwicQdBmf9yf^t^yfcouQ^cmdjP^i^nfi^ ? .. ^ ' '''^'1 U MARTIKa III. OETtO V. P
O H T. CCX^' 4 '1 . \ ' ,1 M
ARTINOV.Romano>echiiiiimopriftiaOadoColoiiiift*^ per ( , che per la falutc
della Chefa , che cofi frauiigh'ata fic andana
crcaru in quefto tempo Ponte6ce glt fi alicOp d.ii primi anni aJIe^
lettere 9 e coitunu. buuni> e ftudi poi iiv Perugia in Ic^i Canoniche. Onde
ritcmiato in Hoilia f per U Aia dottrina
e hanxk {tta^efcrendarig d*Vrb^ no VT. Il quale officioegl'amminifr con tanta
htimanit^ ; e giuftitia , che ne f da Iftnoc. VI. Creato Cardinale . Ne fi mur
per quefto 'A fua natura . Pcr- chcdiuentatopi hununo, che prima , non negaua
il fuofauoi*ej>crfo * nA.nonAiiuiomiateiiftPeroioIsoadkCoi^fhibUchCt 0^
Oigitized by CoogI 3 . M A)R T I MO !I M.: . riamente nel Concilio di Coft^nz^t
ipol^o controiici fic,^ altercationi per la di- Ucrfit delle affcttioni , c
delie volont , elT fcntpre fi f einc nel mero , naticndo fomprc l'occhio al ben
public.Pir la Apoftolica,fccondo che
conoiccua eHcre honcftc,o dishoncfte le dimande de'nc- gotianti,Era di
marauiglofa facilltijn .quclli, che cofe honefte chtedcuano , le ncgua.F tenuto
di gran prudenza neAconiultarcPerciochc tofto,che fi propo- neva vn.1 cofa
acutiflimamente giii4icaua,c vcdeua qud,chc fi tolte douuto 1 jrc, Q non far .
I;ra bi^uc nel dire , e pi cauto nelle attioni , talmente che prima fi vedea
htn vna cqf* , qhe fi fapeCTc , ch'egli i'haucfifc penfata . l fuoparlarc era
femprcpi^inQ di (VntQWZOj u era parola, che gli fi vedcffc vfi:ircou ipcflfo di
U>cc>1,qMafttQ la giuiUcia- Molte volte volgeodofi Cuoi, ^
quelli fpccialmcn. tcch'liaueanq i goitorni delle prouincie , delle Citt
, folcua dir lor qucftc pa- VQl^.[piU^ite ittfli.4m/fui ivdicmiy terr^r^]
Haucua certo la Chic di Dio in quel tempo bugno dVn cafi fatto I-Vuitcficc,pcrchc
prdb il timone in mano della.^ oautcc per il benc della ChicfaiC dei
Chriftianefimo, Gregorio, e Groumni ceduto haueuino.Rif- PoJ"^l^wrro
co'iiioi ibliti cauiiJi, ch'affo non iu pi
tempo di farlo , ma che fa- rebbe ben flato d'accordo con Marrno.s'cra
vero qucl,chc della bont, c huma- nita di lui fi diceua.E chelafcialTcro f il pficfo di qucfto ncgotio, n fi rraua-
filfaflevoaltramc'tc em.Erano qiiefti 4. Cardinali, de'quali due, che la
pertinacia 41 Pietro ycdeuano,tofto con Martino fi ftrinfcro. Gli altri due, 1
cftarono con le r,.. . pazzie del capo Ioro,e n'era vno Carruficnfc , l'altro
era chiamato Giuliano Do- ni cW Bc bla . Segui anche tofto tutta la Spagna l
'autorit di Martino, il mcdcfimo fecero ncdctto,pcr. poco appreffo gli Scoti,e
gl'Armignacchi, e fi vn co cfrettoinficmc tutta la Re- nnaccc. nel publica
Chnftiana, fuor che la peninola di Panifcola , che ne reft diuifa. Hora
("'^^" i raffcttatea queftomodole cofe della Chiefi con fa diligenza
di tutti i Prencipi ^"P""' Ghaftiam fecokri,^'
ecclcfiaftici,deirimp.Sfgifmondo principa!mc-te , ch'ail i vifi trauag4io,cominci raionarfi fopra i lichofi coAurtii
dcYccoIan,c Liict per cmcdarh. Ma perch'era durato 4.anni qtiefto Ccilio di
Cofta/a c tanta in- cc(modit,t: danno dc'Prelari,piacque \ Mirtino con volont
del Ccilio d^ dif- tcr'rlo a vn altro tempo pi atitoi Perche diceua ciTer
materia, ch'hauca bilognf> di dilcuflionc,di maturit:perche come dice
Gicronimo , volle Martino , che coi bolle s'pproualfr, autenticale . l oKe via , amtuli tutci i
dcroti fatti ntllo ^ci(h^ i Prtma cfae Mfo fctf^ Pontefice -ftIifo.ft
fi)flrapeftifietitl alla Mi *buoiri-0ftmi .
perche OodQicdtfe gnVoo cb*flb i^iieua antint>df cdUbrrd ConcHi ic6B^ t} detrcro,eIelfe,c dichiar per
luf>gotttl col parfcrc di tutti Paui, c mitl pt*- ci bi eui per tutto, t fu
fatto quefto l'Aprile feguenK . Dcfidcroro poi di lice- Concilio di tiareil
Concilio nel 1418. FectxvDpubHco parloiiu^o, dupil^quale con c ColUuu ce
fentimento di tutti , -edi'Sigiliiioiulapnricipalinence . IbaldoCardinak^^ StA
fi Vito per ordine del Pontefice qucftc parole di corrtbiat diffe . Domni
ittArjpki ce . E cofi fi don licenza , e ficolt a rutti di andarfi via , ch'eg^ fi fcAaflc pc r iialcht tenipo in
Gtralua :4xvrfaitteds1rencip(dtIUMMm , ch'egH in Francia andafie , riipofc , e
thoftr tFouacii fena ti filo Paftorc ,
dfcme varata^ "Slvenie par oagioii dck iditioni dttilt , aeliegiiem^aclla
fame , della pefte iddiioeo e le Chiefe decanti e^ icrnc andate tutte in rouina
. Il perche diccua , eAR^feneceODiro > ch'egli v'an- dalTc , c per auefto
folfcro contenti di quello , che la ragione, e b necdlt chic- deuano , e lo
lalciafTcro nel folio di San Pietro ledere
poich con carn vnioner Pp4 Q Mi* ^inkiii rbauetiaalcitDlViiitelce ;
clieperkr]KGIiteft'Koinaiilvci^ e tam, fnadre d tutte l'altre Chiefe > in
quclk doUeua il Ptonicfoe Rare , e non andar il nocchiero da poppa prora cori tanto danno , e pericolo
dt'nauganti in quefta nauiwelia di Pietro . Partendo egli finalmente, di
Codanza fece lu i^rada di Si- tWA tcfbmt yAim inMi]aiid doae fil
dl'X)iifC'Filippo , e dt quel popolo con ogni maniera di honor poffibtk rtceuuto
> eritcoKo. Si ritrouaua alJ'horft^ il Duca Filippo in arme tutto intento
douer ricuperare lo ftato pitcrno , per- che i tiranni , che lo polTcdcuano ,
haucndo gufata vna volta Ja dolcezzi nella tirannidc>malageuolmente Io
kfciauan . il Carmi gnuola , ch'era AioprtK mocapitaoo-f tnusiKiuua affai
Pandojfo ISialateaa hauendo prel^tnldlc mento Bergamo > piis fbpra Brefca j
Thaurebbe in bretie prino di tutta ^iieU la Signoria , fe non lohaueffe con
danari , e con vna buona caiwilcria la Signori di V enetiafoccorib, c Martino
Po(\Ccfice.mcdellmamentc , ti qual eoa la fua autonc fueific PandoUb
colVifcontc Laqual pace fU poi in
N^mtcma^y Paeec&fnra ^^^"i pApa,cpchiur^pr Jlie2o di Qtouan Fraocefifo
Goncaga con qiiefte alPapafr conditioni , che Pandolfo pacando il tributo
oghiaflnopaiJcdurc'Brcfctffa Vi( mpotit^
fi sfbrsb {tcoiidjuiar> fi e con genti di ritenere in Cremona Cabrino
Fupdolo^ ch'inf' del ctMaOi^ trauagliatoda Filippo Maria > che
ridomandauaquefta Citt com patema.arv-^ cor che tanti ajini il tiranno
pofseduta l'haueise. Si diceua nondimeno che Pan- dolfo comperata 1 hauefsc da
Cabrino e che in cambio , e per prezzo
li daua la nuieradiSa]fu'I]agodiGanU Il Goii2aga.>(|ifoi9daifarrefttiie
dtiquefta: fMcrra Panddfo , eh era Aiopmviei coodinif quanto egli face^male
maii^ are di fua fede, difenfare vn tiranno,
prender Tarmi contra coluiichc Thaue- na fatto Signor di BreG:ia . E che
non doueua far poco conto deki'autorit de^
Pontefice, per non di re della fua ch^era j^l'arutro dimiefttpaes EcHo ' le flimaua poco Tautort de gl'hucmini
almtco temce JD. dut-hakielia et u- tato,cpromefsonellecapitimtion della pace.
Hora partito il Papa di iSlan- toua in capo del quarto mefepafc per Ferrara ,
indi tacendola ftrada per la Komagna, and mF9raua>fuggend9 Audio Bologna ,
laqualinteLb , che Digitized by Google M A % r i K a V, 43t^ iella Chiefi , s
era rinofta in libcrt.TI Carmigniiolj pat fiiribJo per ordine
po,',c^u',2c" del Yilctc fopra PSaolt'o>e pre in brcuc grS p.irtc del
Brciciano acc^.p h M- a . cch3ro,pcrtloiitr a27iilfarfic l odouico Migliorato
niuotc di Innoc.Vlf.whc fi diceiia venirne co vma gra cauaUeria in ioccorfo del
MaI^tdla,perctoch ehC- o parti diceiia Lodbijico,n3 poter mnc.irli.Pu adunque
latra la battag]in,nelli Ccti lei Mj |uai f LodoutcoIaTd.imcntc vinto . 11
Carmigiiuola non pafs moIto,ch'hebtc latcu mtc i Krcfcia,^L il Vifcte hebbc in
breucrrtmon.uc prcfo Gabriiio Fiuidolo i Cafti- Ofclcja , e flioncli fece
mozzare il capo. Molfo-Nicolda Lftc da quelli tanti fucccJ J^l Sr IJj'^vi. ilcontCjptr
lare da fe fteflo quello,h che dubit jiia di doiier venir tbrz.i , and i,oaifti in Mihno,c
rcfcParnw Filippo,ch'egli per l.i morte
di ''Xone Hl.OwCup&ta h.\- liem>ma fi-ritnc pricghi del Ptcficc,che vi fi trapojbjllcggio
in nome di feiir dowAndanchc in Milano Giona Fraccfco Gonzaga irailegrarn
cfilippodcl- Lcgafr Ve- le fuc vittorie-Ma accorto, n cflemc affai he vifto ,e quel
Duca haucr animo di nctiam.c Fio volcix; ricupcrare,qutocfl)ful IkcicianoiC lui
Cremonel fi poflcdeua, lene ri- fcncini per torndiofto dietro >c fi cfeder
co'Venctiani,c a>'Fiorcrini.I quili due pop- '^^^^^'^ Jj--f li tenendo
dc'latti loro,e con promeflTcc con-carczzc atfraheuano .^lla parte loro
i^di^'wip^ chiq;pofcUano,pcrclw vedeu.ino, che Filippo auidodi regnate hauciia
ctr^ il Man Vi- I . tciicrade graccordi,& oltre il fiume Macra data Sarznna
terra su ttP** M che vcdeua le ccc d Ftfippo gran pericolo > mand vn'altra volta fl c
Citt* c fu Upace ouefto jsado cdciu up
Pace concili- chf ivtMtaiiifi' ncncObro
ifck eltMeie^lEMi eCMHMift fa Hai P.1 r
a chcprdb haattianoi)tclte.FiHppodeife lor Bergamo^ e1 fii coocailc^ tmOmom
MiVchciia^ ueffc ne provocare t guerra , ne indurre ribelfione gl'amici, e coofederati de'-
SSaiS?" Vcnetiant , e dc'Fiorcntini . Martino approuquefta pace >
dubitando, che Fi* . iipp^ pcrdefle tatto Io fiato. Npoicua, banclie fao
3aBUiiflmaCnS,uiirk)^ parutfaitmy che 1
ut mtcmtAipmn pace , e dini^ accrdiaoie h jpMitir come ancora^ierche fi
ritrouaua oltre modo IiOmera efaufta per la guciTac]Mr ' . . s'era fatta con
Braccio da Montone. Perciochc quel tpo>chcvenntMatinoiiir mllnttti-
Fiorcn2a,ritrou,che Braccio ccccUcntc Capitano s hauca occupato Perugia^ ^ de
Ptrogia , Ducato di SpoletU gran ptrtedd patrimMo,e prefo in modo i paH co
aloaii il Ducato tramuicbe eiTo aflfoldat haucaachc n poteua il Papa andarne
ficuro inRonaai' MSfoU E perche eisdo Ikaccto ammooko^hua faldoncl fiio
propofito,iI Papa Io cor muntc^ i'tnceRiit con tut ifuoi >tacie f vietato
a'ia:rdoti il cclcbroMi aat cA fdttre! JUmeiMaL^^k'mm miri d Braccio oacurono
con IfhKtt DO la pac iCon quefla condieionc
ch'egli toSt vcnutoC gettarfigU
a'piedi >/er chiedere jcrdono ( ilchc Braccio fece ) e reftitulTc alcune
terre aUa Chtefiii,, fcv fifpendiato dai Papa andaffe rcupcrariiicklqgna , cheribellatas'ecj^
-qucfiM tmprcfa and per Legato Gabriele ConddMoGu4M^iS43tMlM!i|Mrlt cut
ineperiTvalorcdilkaccioMliMiienMBologiVkj^ Chicfa . Mentre che fi ft fopra
Bologna vennero quei Cardinali , ch'haycaniv ftgiiito Pitrro da Luna , in
Fiorenza a Papa Martino , e furonoia p^Uico ooiM feltoriobtn viiti >
ecoi^lor diaQt> e titoli fi tettarono - Perche tre rfinyii BiUeooiCardtiudi
iC|iiarto, ch'era prima (lato canonicaMgoufC li u piiM . ^ . ^ CardifMdB. mtrt
BaHaflhreCdflTa era in Hcldcberg in potere del Conti chef poi -Tenuto il pi
licco cittadi- ^^ci ne no d Fiorenti , anri che in Italia ,clMori d'Italia ,
fuflc. Furono nella tomba * ^Uefteparele icHttC. C f^^Mrifs^is'CofTte loarinir
XXllL gutuLtm P^ptecoifuf hoc tmmAo fcndi.Am /Io T^icfto vcnrrcro al Papa
gJ^mbafdatori dttrfflwcrato. iiddto /S" redi*Grcc , promertti%dr>, che
i Greci farAbono alla xTiione della Chieft La- Greco aipf^ tim voBoti , (e Con
honefte conditioni J'haueflero potato fire . li Papi fpicndt- P*.
duawiteiriccuctte , ci-cato Legato il Cardinoic dt S. Angelo , eh era Pietro
^Wcficco Spagnuolo > e dotto in e^i facolt , lo mand quvfto effetto in Co- teidRo^l . Ma'prmachc'I
Cardinale liccntiaffc, vi maM Frate Antonino MaffawD generai de i Minori ,
pcvche Ipiata h volonc dcjnmper.c de'Greci V Fmretiza fu ttuifafft d i quello ,
c4ic fc ne potei fpcrarc . Facendo finalmente grand'iftanza i " **fopoU
Roin.chc'l Pap; venilfc in Rona.fatta la Chiefa de i Fiorcntim Metropolitana ,
con lorijuona gratia part . E diede
Fiorenza per fuflffaganceJe Chcfc di Voi icrca,di Piftoia,e di Fiefolc .
I^rdc ancor l'aitar ma^goredi S. Mana nmiclla ^^'P* Mn' ddl ordine
dc'Predicatori,dou egli mentre che fu in Fiorenza , commciiamentc "'R^- I
poxhc notarono ne i fafti loro i Romani quel gtorno,cnc iii ii zz ai ^erremo.wei
MCCCCXXl Ritrou laCittcofi romnata,chenon hauea pi afpcttodi t- ti : ma
d'vndcf.rto pi lofto. Sivcdcaro Iccofc andare in rouina, gi rou- nate le
Chiefe, abbandonate k contrade, k' ftrade fangofe , ik hcrnje , ik vna pe- f
num cftrcma di tutte k cofe . In etfttto non vi fi vedea afpcito aicnno di Citt
, uoOt^ ncfcgno alcuno di ciuilt^ . Molto il buon Pont, da quefta tanta calamit
fi volfc* tutto ad ornare, abbellire la Citt, e rifovmarui corrotti coftumi ,
Ilche in* breucfe veder iTi/>Iiorafo d'ntai . Onde non lolamcntc fommo
Pontefice Io Teiere alk- cfttam.^iimo : ma padre della patria ancora . Ma
perche non dttrafle molto que- g, fu Ict iiiapublica , il Kouembre del fcgucntc
anno crebbe tnlmcntcil Tenere , *lv.";'^^''^'!^"^P^''^^poi^^l ftato
daih Reina Gio: uanna d shcrcdatQie Luigi nuouo hcrede inftituito. Rip^cua
purgick)il ^ tut* te qucftccol MartiiiOiC dcea* che Luigi C(MK hcrelc A\ Gloiim
tra prima $ AWfandro V.c da Gouanni ventcfimotcfzo flato cdfcrmato nel rcg^o.
che ep io douca della Regina dolcrfijc non di lui, chedouca i feudatari di
S.Chiefa co* fcrnid^rc , c^no: priuarl^faluo k. qualche gran fellonia contra la
Chicfa commefr finonhaiicflcro. ch'elfo
noii^redea>>. tome Luigi nonpotelTedfot le^itm heredi: d Giuuana. Ma
Brace toc he vedea il Papa pollo in moki intrichi per It arjjch'hauca col R
Alfonfo^prcfe molte terre della Chicfa
forza pafsfopra rAquila Citt del regno , e l'alcdi . i\lo*o il Papa da
qucftc cofcjfccc vn giufto ^ . . efercito ,c con TatutOyCh'hebbc daHa
Rctna>e da Luig!,il mand fopra Braccio* Mcvne mo faccndou in vn'apcrtd
campagna battaglia, f vinto , e morto . Militala ue fiucmu^ all'hora qui con la
Reina Giouanna'Fracefco Sfor7a figliolo del Capitano Sfor- dalUrgnodb^a , che
pochi anni ananti nclpaifare il fiume di Pclcara guazzo vi s'era pcrfo* rSEttiEml^ aogato t
che mal pi non ti ritrou. F portato il coi po di Braccio in Roma
*'*'"?'|fcfilorna porta di S.Loinio in luogo protano lcpolto. Da queftt
vittoria nac* tanta trnquilltth , che p^reua > Acta piccd^AnguIlomomati fuflfe
. Va* tono ricuperate psr la Chiefa Perugia , Todi , AiTifi , e Taltrc terre ,
che Brac- cio (Occupate hauga . fi ytuca
con canta Ticurt per tutto > che di notte fi an* dauaiRcurilfimoper
ffKz'tbofclitsn ft nrroiaattanopi ladronWttfafliiiche ^ ^ per o^ni luogo erano
fieramente pcrfcgutatt . A qucfta tanta felici r parci Ht JJ*^** oftaflero
gl'herctici di Boemia, che? con l'armi trauagliauano.i Cattolici del con- tinuo
.E perche elTendori fatto pronta di ridurli con molte ragioni nlla fantt, vi
era ogni opera Vana^ mand il Papa in Germania alcuni t.cgati far prender ai Carolici per tutto contea
qucftt'hcrctici rarmt.l primoyche vi and/u H- rico Cardinal d Sant'ilufcbio ,
l'altro Bartolomeo da Piacenza , e finalmente Tamolco di cflfcndo richiamati
quelli , v and Giuliano Ccf^irino Cu dinale di Sant'Ange- S'dc il qtule in eflfcno non Dcr fua colpa i
mapcr difetto di foldaci n'hcbbc^ IO nemico vnil>iiona fcoua . Non fi isbigotr
Martino per quello i Mi ^ giorc apparecchio per qucfta imprcf . Ma prima volle
vjcdcj'e di tranquilla- re vn poco le cofcd rtafia. Pcrciocho fatta di! Papa la
pace, che ridctt_ nella paccTitta dc'Lucchcfi mcntloic alcina , mandarono loro
vn'cferctto pra>fortolafcortadi Nicolo Fortcbraccio .^Pprefe alcune Ciftclla
, ne paca- rono ftnalillente aJTalfcdio di Lucca . Filippo,cn'era molto dal
Gunif nrcgatoi dubitandoychc fp. i Fior^ti^
fulTerolatti Signori di Lucca > gl'h!urtbbe come ^ pi vici\ ducali
d'oro, per chi; ric'lLguunti lei ir.cfi col Duca Filipponon militafrc>hic in
maggior pcricolo>e p.iura i Lucchefi, che pi im.i. Ni:o Pici- Onde raflldin loro pi nrcttOjC pi Hcro
ne fc^ui . l ilippo dunque ad ill-inza "^'^^*^vf* del Papa ,
c'haiictoompaflonc dc'I.iurchcfi, vi mand torto ccwi vna grolTaca- jc^n-c,',,
j-' allena Nicol Piccinuio, ilqu.iIe rompendo il nimico, no i lolamente ne
tol'c i.-aju c n- Tnlfedio L ucca,chc
anche prcie molte Cartella di Pifa,c di Volterra pcrcom- Hc:c to , o piacerne
.S'cncfr, eh all'hora gucrrcggiauanocon i Fiorentini . Martino , die fi t
cconcr^ vedea ricuro,e quieto d guerre eftcrne, volt l'anino douer fare bella la Citt, [j!"^^'^ eie
Chiefe.chcdichicurancprcndcflcjhaueanodibifogno. Rifece il portico tol-c. d
*ian Pietro , ch'andaua per terra , e comp di opere di mofaico il pauimcnto
della Chiefa di Lateruno , laqual copcrfe
traui , e vi incominci quella pittu- ra , ohe Gentile eccellente pitture
vi f . Il palagio dodici Aportoli rifece
cal- mcme ch^o alcuni anni poi v'habit.
C fiicoa quefto cagione , che i Cardi- nali imitando faceffero gara il medcfimo nelle Chiefc dei titoli
loro, talch parca , ch'haucfse la C itt in parte riiuuuta i} fuD antico
fplcndore - Cre Car- dinali, fra li Oliali fii vafuo nipote Profpero Colonna,
hcbbe il litolodi San Giorgio Velabro.
Efscndoin quefto morto Pietro da Li]na,perch'haucrse lem- tii Auapapa' pre la
Chiefa da qualcht parte trauaglio , quelli due Anticartlinali, che di fopra '
Il difscro y pcrfunfioned'Alfonro nemico
di iMartino , crearono Pont. Ilgidio Canonico di kir'ccilon , e l chiamarono
Clemente VII. Il qualcretorto Car^ dinale,e ne fece tutto qucllo,che logliono i
Pontefici fare . Ma escnd poi ritor- iato Martino in graiia con Alfonfo ,
Irtabd-tofto in Spagna Legato il Cardinale Pietro diFiifo, nelle cui mani
Egidio per ordine d'Alfonfo Signore di Panifcola depofe tutte le ragioni del
PontcBcato, ch'egl'hauea . 12 Martino li don poi per quefto vn buon Vcfcouado.
I Cardinali creati da bgidio,da fcftelll rnuntiarono tofto il capdIo.Gli altri
due gi creati da Pietro di Luna reftado nella lor perti- nacia, e non volendo
al Pontefice Romano obed ire , fumo dal Legato porti in prigione . A
querto-modo per raccortc2za,c\: induftria di Papa Martino , fi tolfc affatto
dalla Chiefa Santa lo fcifma . Lt efsendo gi tutta'qiiieta la Chifa, Marti.
Clemente no gran prudenza vs nd
conferire i bcncficij , iquali non daua i chi diiedcua : Aniipipa de ma fatto
torto vn difcorfo di chi pi degno ne fufsc, glielo daiu, Ches egli non '**P-*
conofcciia lepcrfone de'liioghi,doue i benefici) vacauano,fubito con dhi poteui
(gif " - lapcrlo , fi ccHifigliaua , ciatta la eleitione de'pi degni ,
torto li conferiua . Lt quefto modo
procuraua il bene ddle Chiefc , e l'honore di coloro , che degni n'- crano,c ne
confeguiua inficme eisonomc di prudente , e di buono . F ancora di tanta
coftanza,ch'haucndo due fratelli , de'quali il maggiore Giordano Prcncipe di
Salerno mor di pefte, l'altro chiamato Lorenzo mor apfo dal fuoco dcRto) vna
torre,che cafualmente arfc,non fi vd, n
viddc in lui atto vile , o dime|5- Et hauendo viuuta con grande integrit
tutta la vita,fua nel qinrtodeciirKi aj^no, e terzo mcfe del fuoPapato,ch'cra
il icfsantefrmoterzo della fua vita,mor in RidKi preii yll inq3is Diaconi-f he
furono . haidet^are Coffa NapoUtano-fib'era fiato FtpaGiouanni XXUI. e depofo
dalCqni^ ci!$OiCre/t:o di nuouo Vefcouo cardar ofcol^no, C iouAnni de
RnpefciJajFtancefty/trciuefcouo di Rouan. preie cardM San Lofenxjf in I^ucina^
. LodouiCQ /Samafi9jFrancifepArtiktfcQMQ d^AtlipttU card. iti. di S^Cecilt. Ce
} Jienrtco ' Google 4o6 V G E Ni I O I
V. HHtko IniUpt Afciu4ftoM9 ViKitamtenfi ^ ito Cmd.tHJi 4 Bf^ti^ ^ imiMn9 . conCofdJi S.jti^iimo, , ,
t^fofpcro Colonna ^on^ano , Diacono Card.di S.Giorr al Velh d'ore .
VomemcQCawanka^komiMyytfcoMoritnQ diFemn^i^iktttQiitirdidS^Ua* V e N
I O I V. P O N C Antonio Coraro Aio WSMCC
ebbra looiaaca ddhtOgrc^drtedf S cantra vo^Hli>l4 lui , xfh'era tAoU*
iJicicfima profcfTonc , c toJ niiak h^-ittua fin 4a i p|fimi ardii fimigHarmeme
vlto>conoictndolo irtgentoib> ^cGorto> Greetrd^tt^idfiniiiitmm^
CtiufTCldreiliBclo^a. R1e2M f ^fi di v^Ic^rCmi^ kpcr Vefcouo, dicendo, che per
elTcr forefticro nm^ero iilprrcnd'J'- t ti-adi nc- to 1 1 C ;ftd S. Angelo con
ammazzare il CaftcHano , e dar poi
Colo-vicrM I Ca- (lei in,: no quello cacciare il P^cfice.c gl'Orfini di
Roma Fd Mafio dugra la- to,c t .tm nublicanictc in campo di Fiore monre^V
ai^ceaii pot ,n niiflttropm celebri rtridc della Citt i quarti.
DelI'Arciucfcouo di Hcneueto no fi oirlo ht cftcao-.e Lugenio,o per afflittionc
d animo.o per veleno.che dicom,,che 1 torie ^.ro ve.uton crtoSiipofitione ,
-mma Watn^ U pae^^^ ro venuto in certa aiipoMuu.n. > cw.ii.i..^^ ^ \'fc^
n^c-rn di Angel.^tto Eofco cittadino Romano,il qua e poco apprcf^ ^ Vn h ale
iufieme c Eracefco Condulmero fuo nipote . M iuolgo^ ucf^ pacr^^^n U Digitized
by Google E V G E M I O IVi maggior celerit (Mffibilc^crche w^cn noui^che
SigiAnc riur-^ Ciniiisnoli d facilmente grimpcti del Carmignuola>il qui fu
non molto poi da i Vcneci*- ni pofta al tornito^
conutiiHolo^CQif'effi4icono)con kHUBttfi con tcftimonij, Snf ^ fnglinrono il
capo. GIiopponeiiam,(Uirimp.iii Neri tappo ^^^^ j parcfa che fiuorifle locofe
di Filippo mandtrono Neri appOQftd^ PC. Cittadino al Papa, ordinandoli, che.per
ogni ragion pofTibilc li pcrftiada/efac eia cooofccr > che lavc.mta di
Sigismondo n^n era pcrciter men dflOnofa alla Chicfi,^ ItoHMiChc
i^iofendnt , e (t lt)irc vnito^con jMickclctto da Coiignola Capitapo de
Tiorcntini, & oppofto al- Sigifmoo^ la cauallerik dSigiimondoper vietarli
il panare deirArn . Si era Eugenio la* Imp.tn Sic- Sciato fadhiiciitcpFCAietie
.quando ftando^oprak())cf4idubbto& KotM ^itic ^^^'^ ' mentre quella guerra
diiraim , di douere FtorcnTa pagnre due mila culi- { incorooa H Papa . Hora
Vfcito per ordine del Papa da gr,alloggiamcnti NicoI,ToIcn IO . tino , mentre
che ne corre , e trauaglia forte i SencFi , diede tempo > c commodi-
ttSigifmoodordi palfarc l'Arno ^ hauendq
tentata m vai^xon Ji ' " ^;Brchtunlapace,riTolfcal Papa,fijito|ni pdiu.
jtiivtuMiuiuiiucaiijiiLTra. iNiCQiorta X:,Itc Marchcfe dt Ferrara compiacenz^a
del Dnca Filippo and in Y^wctii pcrfuadtrc eoa molte ragioni h quel Senato la
pace . Il oual molTo dan'auttpritdcijVfareliel c dalla >fpcf\ :grandc ,
cli'hiticiuno nelle guerre palTit: fatta , ne mandarono con Nicol i lonoOratori
in I cn ara, pouc il primo di Aprile del i f ve Paci t!a i ve nodmii;2ncori
Buccnio, conp.hiufacon ^ucftccqnditionijapacc . Che Fiiip- nettM.ePi
p(iUfciairclaGcradada,c rflitujflcleloro%norie al Marchcfe dlMonferra* lippo
Duca tu .tSrud Orlando Pnllauicmo , .quah toJre l'haucua . F: che grantichi Io* *u Milano c
nf'.notiritoroajTcro 1^ cofe , c^'c in queftcgu.rrc erario fiate tolrc
Fio'" nti- ftte C004I- ^ j IjifCliri
o. ScTcf? . H che fotte tenuto comma;) nimico di tutti pViU i
colui)cllSiiiliiinpifrcfVnj^tcrmtnedVnmcrequelte
aolapaBi|.1^ircoachg>o.iicireXtfguiremgi^quietepertatto,.quM^ Digitized by
Gopgle EVGENlOlVi ^giicm Ti voire ropraFiigcnio. Mand il Duca Filippo, uido di
nouit, , . Rom.igna , c per . Regna, con
fiibiri .iffiJci in brcuc quelle fuc terre ricuper. Non contento il c'u . DhcA
Filippo di quello, mand Nicol Foitcbraccio valorofo Capitano con vnA eletta
caiiallcna , e con celerit fopra Jugenio,taI che occup ponte Molle, Nicol fot-
c h porta del popolo, qujfi prima, che fi fapeffc , ch'egli vcniua. Hauca Nicol
a ^'^^'j prima militato con Hugenio, & in fuonome haucua tolto al Prefetto
di Vico ji \,uno VctraJla vcCiuit vecchia con l'aiuto delle galere Venetianc,
che dalla parte di contrai! l'a- mare battagliarono del continuo la rocca . Ma
domandando poi Nicol le Aie pa. paghc,hebbe in rifpofta dal Papa , ch'elfo
haiica tanto h.iuuto della preda delle Caftclla del prefetto , e maflmamcntc di
Vico , che facchcggi , che ben douc* *''V"i"^^^ ielle pn/>hc baH
irli . Di che fdegnaio Nicol entr armato nel con- tado Romano ,c ih ne po-t
tanti preda di bcftiame , c di huomini > c tanto tu- j ^j^^'^'"" '
^^^^^ pezzo l^urtrcnio in dubbi , douc fuggire , ^ andare douefse .
Concorrcuano i Romani al l*apj , dolcndofi di quefti fanti ol- ^ragsi , c
danni, come coiin , che no;i fapciia che farfi , e poco fano fi ritrou i-
lia,IirimcttcuaFranccrcoilncpotcgrancamarlcngo. Il oual dato tutto alli
piaceri, ^r all'otio, quando glandauano tante querelle del bcftiamc, che fi
perdca, nipondcna ch'cfM troppa fpcranra nel lor beftiamc poncuino , e non
vccteuano, che i Vcnctian, che fenza armenti viticuan , molto p.iciuilc^^ , ^ ,
vita menaiiano . Sdegnati i Rommi per qucQc s fatte rifpoftc , h.ui.ndo
Nico- r?rfjnf?^-'i^"i'* ^^'i^^cciii
Conte di Taggliacoxzo, c prcfo Subiaco , c lam rurti i ^oloncfi partcgiani ,
cfrindo gi. morto Stefano Colonna , ch'era officili del icmpre contrario graltri, dcfidcrofi della libert p^^^^ c
gridando l'apa. cerca- JiDcit, libert, cacciarono via tutti gl'officiali di
Eugenio , prefero il gran camarJcngo,c fi crearono nuoui Magirtrari nella Citt,
che furono fare cittadi- Pon-cHcc m Roman: , che chiamarono goutrnatori con
ampIfTma potcft.Tn qucQe tan- fugge d, ro ic ruiolrc riwgcnio non fipcndo egli
ftclTo che fjrfi , ri-foluctte di
fuggire via . ma uraucfrt- v.cttatafi dunque vna cocolla in tefta traucftito
d.i mon:\co s'imbarc con Ar- tod.Moo, icnio monaco (opra vna barchetta
nclTcucrc, per andarne alla volta d'Hoftia. ^JcuniRoni.chc fc n'auuiddero, sii
per la riua del fiume gl'andarcno vn pezzo ci jct) o tn-'indoli pietre, c
facttc . Perche defiderauano d'intcrtencrlo tanto, che lune ij c^aftcl
Sant'Angelo prcfo.Partito Eugenio a'fctte di Luglio , ^ andatone prima in j
jra,poi in Fiorenza con le galci^cche hauute
qucft'effetto haucua, i Romani tutti fopra il Cartello fi vollero >
per pigliarlo i e lo cinf:ro di trincerc, pcrcne 11 nemico non hauefle potuto,n
entrare, ne vfcire. Quelli, ch'erano den- tro, lojcano tal volta
vfcircfcaramucciarc. 11 Caftcl.qno, cui
panie dV far con Romani qualche arte, co l'aiuto di Raldaffarc A ufido huomo
accorti fsimo, c cn Haucua in guardia lapirtcda biffo del CafteIIo,nppuntcon vn
de'fuoi fol- dati qncl:o,chc far douefll-. CoAui vfciro fcaramucciare,c fnttofi fudofamcn* le
prendere da nemici , non reftawa di biafimarc, e maledire h crudelt , c lana,
ritia del Cartellano. Onde venne ad offerire n i Rom.ni , che fc gli fi daui vn
r^'n^ A^** r"'" ' hnirebbe ammazzato il CaP.cllano , e dato in Toro
potere il J-aitclIo.I amato il pnrto f; ne ritorn cortui .i C.irtello, fi fece
vedere appicca- to pei- vna fencnra vn fimulacro , che perche delle fiic vcrti
ornato cra,il medcfi. mo ^^altJljno parca j; grid:M()cffer gi nKTo il crudele
,chiamaua i Romani tiouer entrar dctro
per pa;?arli il premio promcffo, e riccucr la rocca. Vi tr.tra- 1 :>no tolio
alcuni dc'principjli,che no pfsrrnD :d inganno alcuno, e furf >no to- Ilo
urti prigioni. Si alzarono n:l Cartello voci d'allciire7z.^,c fi tirarono fi
pra il PjjP uo.chcra fuori moiri colpi d'artigifericVeggcidofi beffnti -iicfo nie.Jo 1 Roman spefarono di cabiarc
quefti prigioni col nipot: del Papa,ch'era prigio ne. Google {dat Vappkd
]ivl/iaMa.]Utormpp|ib Rjemitf]ii^^ le cjSc d'alcuni congiurati , ch'haucuano
prc \H)Tt.\ maggmi f , v piena la cki^ ^ tuii)uitu& cif band},c publicneoci
dilania CViicfa vnv di ioro,chc ne prC'^r ijo fece tanagliare par RaaHiC poi
l'appk in Camper di FitifcE lani^isnii^') ^p9f4Ao^SeptVwgtith d'arni ricchi
ioffe in Jj^iKI} carcftia , icc, pCFitar tanto fianniaito in piazza , che in
brcuc da vaa grancarcfti ifi vtnnci, gniadeabboiidanza, cof era cgii obbedito
^cCs: al Papa | Piefc il Pfincipc di Tarintocoa due nuJa caualli > ^
occtip.3 lo ftaio dd C avAy iolA- t poco manc, che ancor non prendclfe con
vn'ii!j^4ini> A .'icmio, men- tre ch'era la creAua fr loro > c ouafi vna
ccru pace . Prck ic terre , ^i>ti appar Paieftrmt na. Kcl ibgliciae anno in
publico Conciiioro trast'a in Ferrara ii
Cgaciiio di SafileaJdliB prima approuaio ha iicua i dicendo hauerc i Greci 4;h"vra:io per
vnicfi-caiilRClik^aLki()^^oon]oi)os'acoofta[cro. Enoocootcmidi qucfo , dice ano
anche do- ucrpriuaftugcnio, fc anche clTo in Basilea perlonalnicntc non indaua.
Stct- , te 4]Acniovn c l^m^^kro p^douano . perche dtlcnrafTe le Tue ragioni .
Mi emendo morto l'Ii^fUttr Sigifmondo % dal quale il Concilio di Bafifca
dtpcndeiia, & rifendo ftaio creato Alberto Du- AKwrto d| Ca d'Auftria , ii
Cardinale di S. Croce diede ilnome logomMperchc nojiii fu0e fatto. diTpucer
alcuno, ci vieucin^ Perche fi diccua, che Icgnlcrcdi trancia uoto pafifarc in
nome del Concilio ^'J^'f^l^t. di ^fix-a ad incontrare 1 Jniperator Greco ^pcr
douer condurlo i^ijyjermajii^y - Odi tend&vidairQl , che ahninco
rtme^t^fie^tro , perche 1M fmifio ifi Perrara. Ma Iliigcn io fece talmente col
Generale di quc(kgdlere . chcnc di* puibMcamQite.moHrc alcuni p*
i^ibbatonefiaC^radi^iCiouaoTntdoucdfi ibuano) alcune pietre pmlojb.' 4'allctdte
dt San Pietro ,c^. Paolo , & nuirzo il capo
Giacomo Gailc, e com- pgni ,-c"he ftttcirau.uio ;iJcune nuuit nclJo
ibtc ddliChidii , R ;i\.-.din l crr^^ M.l>ouc lu in publico
ccii^oWiOsninoiltoAgiiore U4 i Cardinaii i i^vjuut^^^)cr Cuciiiatraf*. teche
lMiiitM11iaBfti}#tpafiaB(d0gM.M lento in W
rtcomaii4oCQn;ffiag|poraiuttorit4Kihto tbxofilPi^ Vv:oj> 5: al Signore ^
^N-l^ulignOjtlmialeleccTulL'iraccadiSorianoinorwc. lEiig . '.'.a di
riunrc-queuc due ChiU'c in6cmciiocl 4nc, e dett^ ^ KccmM. k^Me^ dello
Spiritoiao,iajtrIi nd Concilio.Fipofto Jlmper^tore a fcdecc; in yn luo^ VtisW
jgo.Vli'CoDUCRcuolejC cos gli altri Greci dirii^ipotio i Ponicfice.F prim\
fittg inoli* Citt lidia diiuanda , fc cosi i Latini , come i Greci >
voleiuno, che delle due Chitfe ^f'*-* H.ia- lort>,;Chkrano difuniie ,
vuaibiaif. Qeilu;ei&.- . -A quefta \toce,tilpof-ro^ridand9 SSf Ridila"
Digitized by Google 4ii E V G E K * 6 tv: eofc , che fo!cu e tla'L.uiai ,
ch'ci-ano ci Aate clctr i . Ma la
pc{la,che> nacque in Per i-a ra , doue non f pocca perci coramodamenu
itare i' cagioni che fi tmferlTe il
Concilio in Frcm^ done rofto ttid .
AlThora il P^Scini* no pcrt)rdtnc del Vifcontt > che yocwl difturbarc
Eiigeoto , che ijiuorua t Vo penelteaai pottfTc andare \ crtoiiaglia nella Citt
, e pofc il tutto lacco fino Verona ,
^ Sforza di ch'erano dall'arme del Vifcontc , e del Gonzaga poco meno ,
che affatto opprcf* chiara o dal fi. I f icH'entini , che il pericolo de'confed
&. il lor ftclTo vcdcuano ic Papa Mar oprarono molto con Fraocefco Sfom ,
chehauei&e i Vcneciani foccorfo, e l nof * HcHa P'^"^ctteuano di
doiicrc h fpada tratta difenfarli lo ftato , che elfo della Ctliefll Mtrca
d'*!* ^'cnciia quello appunto , che lo .Sforza fommamcntc defidcraua .
Ottennero ani cona.v con cor quafi forza
dal Papa vna bolla , per la quale dichiaiaua Francefco Sforzik ua le genti
Mirchefe e Signor ^lla Marosi d'AtKona . AndconlafuacauaUerialo'Sfiir* del Duca
diiaiupgo quelle marine fili Ferrarefe e pafiato il P, e fatto fulPadouaiKfr
maggior l'cfercito , che vogliono, che fulTe di dodici mila caiulli , e cinque,
mila fanti , fi incontr col nimico priinieranicnte in Soaiic {al Veronefe , vi
fc-' ce vna cruda battaglia, della qualnon reftncl'vno,^ nraltrovittoriofo . li
Piccinino per fnaindifpofitiooe 9 c perche hauea poche genti, fi ritir. lo ^^forzaricuj-rcnue tutte L caftellade
vicentini , i\: dc'N'croncfi- fi moflfcperan **a*Tl" IibcT.;rc Eredi i di .iffcdio
. Epcrchc vedcua gli altri pafi chiufi
p.'.fs 1'- f?{ona * Tu Adi^e, e vtnncsu quei di trento, aoue fi accoll
ad Arto per battagluuio ; leiuio . di Percioche il Conte di Arco fuoriua il
Duca rilippo. Hora qui venne ancorti Vencda
Picciiuoolh difei del Conte . Ma mentre ch'egli al fuo folitotroppo
volente^. rofamcntc combatt ritrouandofi efclufo dal fuocfercito>con
fuogr.in danno fiX sforzato fuggire per
irltiarfi nelle vicine valli. E farebbe ftato latto prigione f. Carlo Gonzaga
figliuolo di Giouan Franccfco, chca'nemici in qiid pericolo ' fi oppof,nOn
r&ueflfe faluato. Fd Carlo dalla moltitudine che ropragiun(b,fat- Piccinino
fi toprigionc , e mandato in Verona . Scriuono alcuni, che'l Piccinino per le
icri- fi poitar io te, ch'egli hauiite nelle battaglie haiieua , era flroppiato
di vn lato . '^ndc nott V. 'artopci potendo ftluarficauailorfjoftofi dentro
vnicco,liiccc,comc vn corpomorto,, meto iicam portafe in coIlo da
Todeftrhtnofnoferuitope > ch'era grande ,c gagiardo,c per. itoucuia^ . ^ ^^^^
j camponemico faluamento il conduiTe .
In queftomczzo doleudoft Filippo de'} iorcntini, che col mezzo d'Eugenio
haucffcro mand ito in foccorib de'Vcnc:iatiiioSft)rza , tratt con quelli, che
ciano nel Concilio di Bafilea , che citalTero Eugenio , e f citato tre volte .
.E perche non gli riufci ui il d ifc no>
unta pazzia aepa^d, che fece priuarc tugcni9 > .ectc^r Papa Anu^ dco
Digitized by Google E V G ^ N t o rv* 4iJ tcD t>uca i Satioia Tuo (uocefo,il
qtfel H viucna in Ripilti hcremta,inriemc EdjCfMo it. con alquanti
gcntilhiiomirl, che fiWhimato Felice. Allhora nacaucio gran feditioni nella
ChteA di Dio , perche A diuifcio in tre fatttom i fedeli , altri f- b^j, .
giiuano Felice, altri I-iigcnio , altri f ne ftiuino neutrali , e ne ali vno ,
ne ali al- A.naJcoOa. tro obbcdiuano . Non fTsbipotti per qucfto Eugenio , ma
fcgucndo il Conc-lip irono,cht'l Pontefice Cluzu. Komano vero Victrio di
Chrifto , e Ic^it imo fdcceflforc di Pietro haiieiia il pri- mo luogo del
mondo, e gli obbedinA meritamente h Chiefa Orientale, e lOcci- dentalc.Partiti
I Greci con qucfta concliifu'nc , gli A i meni ancor con la fede no; Greci vnid
ftr.i fi ftrinfcTO , tolti via con molte diipatc i loro errori , e piiblicati
lopra ci li JJ^Ji;,'"/^,^. breui d'Eugenio, che moftrau.inola ragion di
qucai accordi con la data di 22. di cco'L^nni . Noiiembrcdel 14^9 nella
Sefllonc racrofailidcl Concilio Fiorentino. Edi pi 14,,. neraccrc'fcerclc parti
i\K,tfc indebolire quello iti Concilio di Bafileancl mcdc-
fimoccmpoinpiiblicoconcftorocre.licioito Cardinali , dc'quali ne furono
ilueGreci.il Niccno,c'l RuOano , perche con I i morit loro mantcncflfcro nella
/ verit della fede i fuoGreci.I quali nondimeno non molto poi ncMtjro coftumi,
\ L' vfi antichi tornirono. Se ne bfci ancor de gli altri Eugenio in petto, i
quali i^-ano Pietro Rarbn . figlif.nlo di fui foixllXi.c f.uigi Padouano ,chc
fece poi Tarriarca d'Aquileia , c CanavEcirgo , perche fece Vicecanccllario
Erancclco Codulmero. In quefto mcntrcch'vn penia, che il Piccinino, c'I Gonzaga
per I - J^*^JJ*.JJjJ* hauuta rotta ceder doucflTero.cffi volando pafTati fopra
Verona la prefero Entra- ^^^^^ to per la C iriadclla con fcile fcnza cht; le
guardie fc ne nauedeffero , perche fol- fiaua quelU notte vngran vento in
Trainontana,c le guardie per il freddo , o per il vento s'erano ritirate nelle
lor ftanziuolc Intcfo Eranccfco Sforza la prcla di Vcrona,vi vol toftocon tutte
le genti, e reggendo cffere ancora in poter de \ e- netiani il Cartello vecchio
, e h rocca di S. Ecicc porta nel Monte , entro in fpc- Far d'jr- ranza di
ricuperare la Citt . Ent-atonc dunque per via di qutfta rocca m V ero- me '[v
"^^ na con le fue genti in punto aifali con gran^ridi il nemico. I
Capitani del \ i- jf^j^,^ fconte vi fi oppofero con quc'pochi cauaHi,ch'haucano,
perche non erano ancor picjnmo . tutte Jc genti venute . Fu combattuto
fieramente in quella part della Citta , che chiamano rTfola.Finalmente i pochi
cedendo a i niolti,fi ritirarono al pot niio- %io,e qui foftcnnero alquato lo
sforzo de gli auucrfarij.Ma mentre che qui in pic- ciolo luogo fi fi gran
calca, il ponte di legno leuatoio non potendo foftene re il gra pefo,?!
Tpezzo-E quafi quJti gi nel fiume andarono.pcrchc nno ^artc ftan *ia-ga.w. .
.u.^Mi.i.. >iic:i..^u..^ ageuolmcnte diftrattodai X'cnetiam loMr-
trauagli,ti 7a,mand nel mezzo deirinucrnata il Picc inino con fei mila Caualli
m 1 oftana . dal Vif cte . All'hora i Fiorentini fatrofi venire il Capitan
Picrgiaupaolo orcgarono il Papa , f^'^;^j'tcle- che in virt della lega faceffc
venire il fuoel'ercito per oppprio al Piccinino lA F,oten'V* difcnfione della
Tofcina . Ma accorlfi poi , che Giotian X ittclcfco ,chc guida- ua rcffercito
ecclcfiaftico , con Filippo Maria fccrctamcntc s era congiur ilo , t che come
lor nemico pi torto farebbe con fci mila caiialli pafiato nelU Folca- na,
quelli , che all hora goucrnaiiano Fioen?a , o con vere , o con falle Jctre e
di Eugenio trattarono , che'l X'iftckico nel paffar il ponte di Cartello lofTc
morto da Antonio R id^o Cartellano . E cofi f appunto cm-quito l^rchp non puofc
cl- fcrc foccorfo da i fuoi , ch'erano un pezzo auanti . 11 Conte Euerlo , che
mUiia- na col Coogl ^ E T c E N r O! rr.r- ni col ^itrtircalivitir in
RoftcHiglialieMii le Ix^agHe. iibflrli K0wmUiM quefta plura.yicj^otiano aftut
unente col Pap.i,chE inriiioffo del VirrcIIcfca Uil carico
dcH'cici-citoccderuftico Luigi Padmiano
> per la cui opera crederci t% che fjicftaco il Vfttdcico morto , accioche
Fiorenza {e oc folli potuti va lc Ml^Pk' col Piccinino . il qutlctin
^acftvvcMKo nella vaUe ili Mugello f Mueaofliici| pienodi rapinc,e di
ftnguc.l'affato poi ne! CarcntinoconTaiutodcl CoKbtPvm pio !ccc rihiJJar molte
terre . Paffaco in Perugia tutto quieto vi entr >^nMnajft co Alcuni ordini
ti LegatOyCfoe quui cn&,ad hiigenio. In que^ko.pfafo il Xigtoiy ro ,
neiiic6iwfirraKoCfKtD Ifribffoildli Ctfi. PeivlMieciCiiniUaiaMi in
poCeredc'qa)r il gonerno ^e la ^iuMta con an^lMfimipoteA ripofi;^ Etperr rfie
dubfWrono i'Periigini , ch*cgli non volc/Tc h tirannide ocaiparfi , partog^
gioirono con^lui) che fi andalTe eoa Dio, &: cUl
lipagauanociiv^uanUiBUsdAirt catt^'-oro. Htfuuto'il danaro pafidibpra Cortona,
che cnsdeuafflMiiero tNidk mento . Ma icopcfta h congiura , e i traditori parte
morti, parte QtiekKMliAt luocfai c- fo anti in Cirti Ai Ciucilo. I Fiorctini
andarono in Anglariolor terra fier foiS gai^u ^dal corcic i Tuoi bifognanio ,
contra l irapero del Piccinino . In queftomezzaBr4MI c con mcffi dal
ViT.ombardi la maggiorpartetftanremerae pregato # inf ro d i C'tt ^'l CafteHojC
per clTcrc ri Borgo Siis Sepolcro Am terra , epoftt d' 'niptrto ad Anglaro con
difcgno dSndurrc per qualche via
batta^iarcfc#i CITO -ic'Finrcntini ,e del Papa,che qui in Anglariofi
ritrouaua. lid'diSan Pie^ tr-? il Piccinino fi rtroo con Tcicrcito in punto s
qucik campala apertl dl Stiattc miglia , e noti fi ttst t combittorc cA
difauintag^o di hi^o i cm* eftdo, the il nimico ftel&4|fcrouiftn,&r
ifpenficrato, e chcerci ne doudCeiollb rciar vttortoro . fiifognaua ch'egli
montjffc \ na co]Iina>da}la quale ri nt-mtco, che vi era lpra , lo cacciaua
agcuolmcnte dietro. Daiini. ^ j ^ p j^^m
p^7^ ]^ Francelbo il figKuolo , che hmica il luogo datogh abbam uo^lo5ioc-
j^pjfo, fi ritir al Ikrgocon granpcrdira dcTuoi ,c bandiere . l di r.(';u. ntc
la- fc mdo Korgo in poter de'Cirtadini ftefl , con le j^cpti fde,(iat;gli
cra-^o nella battaglia auanzaie > fe ne ritorn per la Romagna al Viicontt .
I Borgiief che Vi'cioir ^ rAo coma IO Lu j entin - Dicono chepcr quefta
vittoria folfe Luigi Padouano fatto Card i o.ile v Tn qudU medefhnt ewte i
Rorftini cacci arano di Toftann il Cote d Popp io, per hauer militato col
Piccinino . Il Duca Filippo, che fi vcdde con tante rortci fi volfj \ fbccorfi
ftranicri . Onde mand pregar Alfonfo ,
che banca all'hora Jhauuto il regno di Napoli, che volcffc trauagliar con J
armi quelle terre, che Sforzcfchi
poflfedettaTiO nel regno , acciochc per quefta via venilTc Franccfco Sforma
aftrttloadmbbandonariVenctani . Alfonfoglicne compiacque >maitmi puote
p^r^Ucfto mai farc,chc Franccfco l'imprefa lilci ifl- . che per l: m.i m h- f
iito^'arme ^j^. ^ ^ percioChc tofo , che fu ficuro del mancfare de'cuiilJi ,
vie: di Pckhic,-a i ftwitt!'^^"'^*"^'^'^^^"*'^^^''''^'^'^^^^^^^
PrelTo Ci^inano sii-
coiitrdcolIHcdntnoconmioK>diriiibaitagliakqui^ rcn* so Digitized by Google E
V G E N X IV: -Mf inrorno , e
riaipcra'Vcnctiani alcune lerre , che quell i inuemata il Piccinino occupate
hauei . Paffato poi ibpra M-utiricRijo^ ch'a a affai dal nimico ftata.-
lbrtihcata,l'afredi, e combatt. Ma il Piccinino , che haucai'atto maggior
rtercftocon la venuta del figlino!, c ad Gow.ga , vi and per foc core ria , H
accamp vn miglio lungi da! nimico, iiqiial ic.uaimicciandoui del contmuo,,
aifCod*arjnechiamaua. Ma lo Stbrza, cho haiic: laic lato quel pnmonrdor di
combattere, tutto era intento douer
prender h terra . 11 Piccinmo ogni ai ce, che s'era gi prima iecixt.m^rnte
trattata fr il Duca , e lo Sforza per mcz- p^^^ p,* -j 2o di vn certo fiufebio
cognom!iarfot"- il qual haucndo la vittoria in mano hauea domandata la
pace come vinto. \'fci- t gi'i fcrciti di quel luogo , fu U pace .\
Capriana (juclto modo dichiarita , e
fermata nel i^r. che Trancelco prendeua per moglie Bianca fii;liuoh del Duca
Filippo , e n'hauciia in dote Pontremoli , e Cremona con tutto il contado f^oc
fuorch Piccighitone , e quelle caftclla , che vi polfedeuano il Gonzaga^'l Pai-
del Vii- latticino . 12 che qante ren e hauea riiippo , e Tuoi confederati
prcl'c m quella conte guerra , e che quelle che v'haueuano anch'i V'enetiani ,e
lor contedcrati prefc , fi reftituiffero , faluo che A fola > e tonato , e
Pcfchiera terre gidel Gonzaga . li chi a quefti accordi ilare non volea , forte
tenuto per commun nemico.. Noili J)iacquc molto ad Eugenio quella conditione di
pice,poi che pareua.che non brtc fatto di kii alcun conto nel reftttuirc delle
terre , ne fi era fatto motto di Bologna , che il Piccinino occupata haueua. L
deliber di andare da Fioren- 2ain Roma e qui come in luogo pi libero
difcorrcrcc penfare fopra il ricupe- rare lo flato della Chic fa . r perrin
ouarui il tutto quieto, mand auanti Luigi Padouano Cai din.ile di San Lorenzo
in Damafo . Il quale giunto in Roma cac- ci di San (jio.unni in Latcrano i
preti fecohri , e vi ripofc i canonici rcgolari^i q u ili erano ftati da
quc'prcti cacciati, nientre contendeuano infiemc, qurd di lo- fo habbia portare il Sacramento dciraltare nella fella
del Coipus Domini nel- procelQone,chc fi fTccc ancor n>oi ire
pubiicaracntcJGiaoA|bajiere , perfi>- i molto nelle ai mi eccellente ; pei-che
per lui mancato non Tilcchc non fulTe Fpcra li paccjrhe era fra Alfonfo , e'I
Papa . Fu ancor fatto morire Paolo LamP- irta Ih-enuo , e valorofo
compagno perche effendo il Cardin ilepii
aHco^^hc valorofo , hebbe fofpctto del valore di ci ilui . Ralfctaic i queftamodo
k cofe di Roma >I2ugenio conti a voglia de'Fiorc.tini , che non lal'ciarono
clje fare per ritenerlo, fcne venne in Roma -, doue entr i vcnt'ottod'
Settembre del [^[^ ^ opolo. Il d Seguente volendo an- proccdionc vcltito
pontificalmente mentre che ne an Jaiu cltre,vidde il popolo tumultuarc.a:
intende, ch'era per vna noua,e doppia ga - bella , che haucuano importa al vino
. Holi all'hora fatto fare fi lentia dille , che riuocau i, come ingiufta, cos
ftta rTabela. l fii (abito fcntita ijkf^ra ^^,^1^" o-^itu il Pa inaiione,
che dicena . V'iua , viua Eugenio , come prima ir.laiuno : Muoiano jj fj,j jt
le niiouc gabelle,e i loro nucntovi iiifitme.fn capo poi d' dicinoue giorni rie
an- Concilio io d n Latcrano , c publfc , e diflc volere qu: celebrare vn
CJenor^lc C'^^cilio, e Roma, mand Legati , c bicu molti Principi . Pw quella via credcu* egli
doucrc an* nid- Digitized by Google ' fif V G E N 1 O IV/ nulla re , e pfiTe ^
tem t] Condito d i BjfTka. Kaflttatc
qucfto moda U^tOH^ Aragona . (aU. cefi grata ad EugtfTOy che fi trouatu
fdegnato con li l^iorcnrnj per hdU^, lempir coftoro con danari aiutato lo
Sforza ad occuparfi , e ritctierfi la Marca'. L'anno auanti Alfuni^ haueadop vn
lungp aiTcdioprci Mapoii per via di vnclie ancori^ * "Si^ ** honorarlo, li
diede il cognome della famiglia d'Arizona, l Piccinino hauutc 5** dal Papa , e
da Alfonfo danari per auclla gurra , pxt nella Marca , e ricupcrcS fcruiiic din
terre per la Chiefa , nial grado di Eranceico Sforia , che lafcifta Cremo- R di
O con buona guardia qiuut cri venuto,, tfifcndo quafl nel medcrimo tempo, pli.
morto Giouin I rmccTcn Gonzaga , i Vcnetiani , e i Fiorentini , che per
l'aucni- ^J****'* re dubitauanojaifold.ii Olio l.odouico figliuolo ^ hcrcdc di
Gio: Franccfco > pj'*jjj^ 'per opporlo,bit)gnand(), al Duca Filippo. Stanano
le cofe della Lombardia.! At .baie qu^do
Annibale Benciuoglio-, che (i guardaua nella rocca del Pelegrt* BentiuciiK>
no> per ordine del Piccinino per vn certo Tofoctto d congiura , finendo fc
ne gjj- ritorn in Bologna, e chiamato il popolo i lioerr ,fc prigione
FrancefcoPicci* giS'flUiMt ninochc gouemaua la citt* cpn tuttaJa guardia , che
vi iuueua. fatto qi * *
rclriamneUadtttttttittoVibiticoadelU.f^^ ria , e Batttfta Canedolaipccialmente
. I>op queiki mandarano i Bologne loroOratori a'Vcnctiani ,& a'Fiorentini
chiedendo la loro amcitia ,ct^t. otcenutaia,con le gct i ,che ne.
hebbero,pi-cierc>la rocca che ancora fUua io d del ocmicoie It ccheggiaronc^
e caccsaronio Luigi Vernife dal Bolognft ,\ ' gmato Filippo che i Bolognen-fi fuCero accoftati con i
Venetiani, e Florent , ^ fiiborn alcuni vimici di Battifta,promettcndc) loro il
fuo aiuto,perchc facelTero^ morire Annibale Benciitoglioipcrcheen con gl'altri
della loro fattonc rima*;^ nelTcroneJh Cittl . Bcrtozzo Canedolo volto gringauni,fubom vn certo J5o?^ Tradimento
logncC.',^ CUI era poco auati nato vn fgliiK)lo,perche domandi ad Annibale^ cha
fwto al Ben Hiclo bairc2.E tatto coftui reffctto u dv ordine, che il d fcgucntc
Ti porti tlBa- tjttoglto. binoallapila. Batre22aroil figliuolo , il padre prega
Annibale, che vada alla f^hiofiAi S.GOU.
Ba(cilia,la cui i'cftiuit all'hora fi celebraiuk. Ausiibalcli com^; S'aceua
anchln f|iieftQ,com colunche neftuno ingano,i tradimento peniku^ la egli tu
pcrflrada da i congiurati al*saliro,e morto, ancor che due fiioi fcruito- rr
alvii fi sforzjfscro di difcfarlo.Mofso il pispolo da nucft a indegnit,prcfe
l'ar- mijc tagli pc2'zt ij^uocipoli della fatciooc CanedoU,e
particolarmente Bat-^ ttfta, il cui iforpaiu nraltrtmitD per k Citt con prande
ignoi^inia ftpolto . In j Roma ancor'in qtiefio tempo unente vti eafo afiai
rceki^o,ch'Aadl2IQ^^ar^ Anf cTotiojiuile di S. Marco tVi da \ n Aio cameriero
pruato della vita> e delle Tacolt , che ' Cantwalo con molta auidit Iwueua
ciunulate . F quello federato prcfo, e iTHjrto con v;^^ vcttfo dat n ^ji
to,.|ncnti,c fattone quattro quarti, & appefi pcple porte pi Oelebridella.
CSt'; xkn> - ** . I
VenertanlicFioreiirimVhe dubltarono,che Bologn.i,ch:cra lorondlc guer- . *^ t '
i^fnolto opportuna, non venifse in potere di Filippo , vi mandamp torto alcune
compagnie perche l'aiurarsao. Ne scrino gi ingannati, p-rchcpicghi de'- .
Piccitino ^^or \ Iciii haut ua Filippo dehbcrato di m.adand con vnoeicrcito il
Piccinina, tiiMc. queAo Capitano morto
non ihfte vogliono>chc morit'se di dtfpiacc recnteli* ' p'.r Fiiipi>o anini il Papa douere ricupaare BcJogna, e promcltcuaai
durli gcnii , vna parte delia iptC . Il Papa , \ cui piacque la offerta >
confcderatofl Sr^Bo^S ancor eoo /Ufonfci mand Sigifmondo^Uhtefta con mia gran
caiuUcrla nella Muca conkra.FniicftqpKafS 4iftra|e k fora$ de i ^iuraitii ft l'oiVc potuto Digitized by GoogU E V o E N
I o I v; ^7 pi ag?llbltftatft Bologna sforzare. Guglielmo di Monferrato,c Carlo
Gonzaga erano gi (lari madati auanli da Filippo con grofso cfercito , &
entrati fui Bolo- gnefo ogni cofa poncuano in rouina. I Fiorentini , che
deliberarono di foccon e- K gramic! , vi mandarono Aflcrgio di Faenza con mille
cinquecento caualli , c con ducente fanti , finche akro effi,e i Venctiani
dclibcrafscro . Mentre che pa(^ feua qucfto in Romagna,fi f di vn fubito venire
I rancefco Piccinino dalla Mar- ca con grofso cfercito, e'I primo giorno di
Maggio lo mandjfopi-a i Crcmonefi, chetuui ficuri ftauano. Onde efscndopcr
tutto fatti contadini prigioni, A: ofsendo di , e di notte la Citt batt.igliata
, tanto terrre vi nacc^uc , che manc poco , che pigliata non fofsc . All'hora i
Venctiani, c i Fiorentini volendo in vn mcdefimo tempo difcnfarc Bologna, e
Cremona mandarono Tiberio Bradolino ibllecitojc buon Capitano in Bologna, il qual
con le genti amiche,chc quiui era- no , pafs fopra il nemico , e tirato con
premij Guglielmo di Monferrato dalla _ parte de'I^ofogncfi , ageulraente ruppe
Carlo , e ricuper in brcuc tutte le ter- i^^ll^^^ , che occupate il nemico
haueua . uietata qucfto modo Bologna , f
Te- iercitode*Veneriani,edc'Fiorciitinidiuifo, vnaparte and in fauorc di Fran-
c^co Sforza , ch'era ftato da Eugenio , e da Alfonfo ributtato fino alk mura d
- Vrbino , vn altra parte and in loccoria dc'Crcmonefi , che molto agretti di_*
^ ^ , Franccfco Piccinmo fi ritrouauano. I Venctiani volendo all'apeita col
Duci Fi- v^n""nj & lippo gucrrcggiarc,mandaroi>o bandirli la guerra , fc elfo non fi reftaua
di tra- ii Duca ' di uagliare Cremona . F
qucfli Oratori Venctiani per mezzane pcrfonc rifpofto Mi^sno . (perche
non fi puote ne vedere , ne parlare col Duca,>che fiandaflfero con Dio,
MaJidotto perche in ogni altro luogo farebbonoftari pi ficuri, che in Milano.
MoJTi da capuiu Gc- qUefta riA)ofta i Venctiani ordinarono Michelctto da Cotignola lorCapitano ncralcdi
vc- chc era alf hora in Brcfcia,cnc fubito paffaffc fui Cremonefe, ch il Duca
occupa- net a i.c :uo to in gran parte haucua.e douunque ritroiufTe il
nemico,vi facefTc hattaglia.Co. vaioxc. ftui per fare l'effetto pafs
toftol'Oglio , e con molta celerit ne and
Cafalc maggiore. E palTato fopra il nemico,che fi ritrouaiia in
vn'ilbletta del P in luo- go tortilfimojo cau da gl'alloggiamenti , e li tolfe
vnagran parte della caualle- rca.H ricuperate tutte le teiTe,c tolto Cremona l'affedio, &: accrcfciuto
i'cfcrci- to con le gctl di Lodouico Gonzaga,pofc Platina, & alcun'akre
Caftclla del Cre- naonefc in poter de Venctiani . PalTato poi in Gicradada non
vi lalci altro che Crema al Duca.PafTato dop quefto il nume corfc fino Milano ponendo il tut- to fuoco,&
rapine , E iacchcggiato il mitdi Brianfa,c prelo Breuio, onde fi paffa
con ponte l'Adda, volle battagliare Ecco capo di Eario , ma ritrou , chi gagliardamente
la difenfaua . TI perche con perdita di molti de'fuoi,perchc non haueanoi
caualli altro che l'offa, e la pelle, mancando loro il mangiare , fcnza fare
altro adicrro fi ritorn . E cominciarono i \'cnctiani dubitar S\ FranccTco Sforza, ilquaJe fi
diceua, che fi accordaua col Duca. In quefto mczo Luigi da Padoua Legato del
Papa, e che gouernaual'eferc ito, ch'era nel la Marca contra Marca hfc'a Jo
Sforza, conofciuto, che Italiano, e Giacomo Gatuano , ch'erano Capitani ^toc-
di 1 500.caualli,e militanano parte col Duca,parte col Papa , erano per
palsarfcnc con Franccfco Sforzai prima che quefto auueniffe,li fece in Rocca
centrata prendere , & mozzare loro il capo . Moffo Franccfco Sforz.i da
quefto atto , pa- rendoli di n potere pi foftcnere la gucrra,pcr effcrc da
molte parti oppugnato c da ncffiui foccorfo, tanto pia ch'Eugenio ve le
confortaua , & Alfinfo ancora , che fi fdcgnaua , che tanto le cofe
dc'Veneriani crefceflfero , lafciando la Marca , s'accoft col Duca Filippo,e f
fatto fuo generale . In quefto mczc Lugenio,p* r- che non pircffcche non
procmaffj altro, che guen a r canoniz S. Nicola di To- lentino dell'ordine di
S. Agoft-il quale faccua molti miractili . E ne aiid in pr^j- Macola duT celfione con tutto U clero d i S.Pietro S. Agoftino , douedifsc mi.'fsj in pieLnia '
dal qiule nacquero infini- ti mali , & efTo per vn brcuc i decretici quel
ConciJioapprDU. Ma poi cli'egli citom in fc Aeiro> iijptprtd con molta
prudenza, e pooftanza. f di bcUo alpeci^ ^ ^^^ll^^^j^^^^l^,^^^^^^^^^ to , e d
cgnQ 4i ijiucrattsi - ^ ratti ra 9 ma di molta cogntiflae ipecfdmgmie a*Mfl^fe f uSerale eoa tutti , e particolarmente
co'Ietterafi > della cut conuerlationcmolto fi dilett, j^jojjjjjl Pcrcioche
fece Tuoi fecretarij Lionardo Arenino, Carlo Poggio, Aurifpa^ Aretino. '
Trapezontio,e Biondo, tutti perfonedottiiOino. Non fi jnoucua facilmente ad
fiondo da^ ira per ingiurie fatteli^iipcr mal dire d'altrui >Dfeoccnin
ferino yfauo TofUr ri affai tutte Je fcuolc , e quella di Roma fpccialmente,
doue volle , che leggeP- fc ogni maniera di ietterarm a , e di dottrina . Am
marauigliofamcnte i rcH- f uu. lunit i
fii cos aiiutore d " " ' piL di quelte, he li ftr perciocne
rappacificati Francia, c'I Duca di Borgogna,iieconcit il Delfino, figliuolo di
Carlo Re di I rancia , paffarnc con
vnajgran caualieria fopra il Coticilio di
' iOIca^c uc per- . . . ci fe ne diilp. MatiddaDCQnLtdSdaoB,di Polonia
col CadinaleGiuUan T^"^i^d*\"" Celai ino centra i Turchi
,de'qtiali da ^miiaperirono in vn fatto d'arme , che R itpSto* ^^^^ ^' ^
Danubio,&: Andrinopoli, bench in cofi bella vittori j il R iilcffo, c'I
Cardinal moriffero . Fu ilugcnio nel jfcruari i patti cortame , faUio f. veduto
ha- ucflie, chefuffeftatopiifpedientcriuocaitia promcffa, ch'oflcruarU . Nel
viuere della famiglia tu fplendido , nel fuo f J parco , & f talmence aHeno
dal vino, ch'era chiamato Abftcmio. Hcbbc pochi famigliari : ma tutti perfoot^
dotte , della cui opera potea fcruirfi nc'negotij graui , & importanti , e
comete- Rimoni delia Aia modeftia, quando voiea cenare > li chiamaua in
cimer jrecx>ae dimandaaa > che fi facdic in Roma t chefi dicdle4el fooPapa io, per potere
qualche error fuo, o deTiioi emendare , feiiiKDtbper aucntlirarhauefIb.Si
sforzd affai d'adornare la Chiefa di Diod'edificii,cdi cappelle , come d-Jl.i
cippclla.^ del Papa fi vede , & dalleporte di bronzo , ch'ufi fece in S.
Pietro . Mor a'vin- tiduc di Febraio , nel (euantcfimo quarto anno della fua
vita , e fd fepolto in & Pietro in vna tomba di marmo con vn'epitafo di
molti verfi Latini , che vi fi leggono, e le fue eccellenze d'haucr la Chiefa
Greca con la Latina vnita contett^ f r cono, con l'altre parti degne,
ch'cgl'hebbe . E ouefta tomba m lenifica glida^ \ \ frizz il Cardijiale fuo
nepote . ^ ac dop lui ctodici ffiorni ia
C hiefa . ' \ ^ . Eugeniol V. cre in Ibi oidioatloiii Mifttte CarAnli cio veotiquattro . p'ficti , & tre
Dicoml^ Fece Vefcoui Cardinali , ft prete Card.qaattro d vecchi , &: due de
i creati da lui . I Cardinali da lui creati furono . ^ FranctfcQ Condulmiero
yeufiianOp nipote tUL Vapa y prete , Card, di S,ClmejiU poiFefiumCmdMPvtfmenfi*
0^ Digitized by Google EVGENIO TV. 419^ CiouMtm ntetle/io Cornetano , f^efcouo
di Recanati , po: Afciiufcouo di Fiorenxfi
Patri^' d* /flcfiMndtut ^ prete Card. tit. di S. Cecilia, Xeifin. Jdo
d.i Cari/afe ^ Ftance/e , Jitciwtfcou di Remt , pfete C/it d. lit. diS.S te-
fatiO in C^lio monte, Cior^nnidt i Con.i di T agli acm^ Napolitano ,
Arciuefcouo diT aranto , p^ete Card, ihl di SS. Nereo , f>r Achilleo ypoi
Vefcono C^nd. Vreneflino. Couanni Kemp y Ingfe , ArcuiefcouoFbotacenfe ,prete
Cardliit. di S, Balhlna. Incoio d'Arciapacioy Sorcniino > Arciuefcouo di
Capoa^tett Card, til, di S an AUr- Lodouico di Lucimhurv Francefe i Arciuefcouo
di RoMdn ^ prete Card, tii, di SS, ^UiotirtCo^on.fT, ^ Gtorfto Ffco ^enct orgia
da Cafiel Sauianoy della diocefe di Valenza , Spagnuolo , F fcQ- uo di Falenzji
yprete Card, tit. di SS. ^ iaBolAgna
imporalTe ltteree lajFilo-. ibfia , e la Teologia rpedabnente. con raiuto^Snoii
Nicola- AlbeigatoCM*' di S. Croce , che fi dilettaua dciringegno di quefio
garzonctto . Il fienile Atto^ Foi Pontefice , volle prendere il nome di
coftui,che ne' fiToi bifoPni tanro aiutato-
haucua. Dincntato dottore, e confvguito il norrtc , eia dignit di
JVlaeftro,haiica deliberatogli - tarlo Cardinalc.Ma prr poter c qualche honcfb
cagine ferIo>tomadc Gio-' tufini Cantagiale>Cardmalc di S. Angelo in
Germahta^ tor vfil condHotHBar fllca , e la neutralit. Pcrcioch'crano nuci
Gentiani ohiimati neutrali , che ne
Fclicc/ic ad Eui^cnio oBBediuaiin.Ondc ne incorrcua in graui calamii'Ia
Chic- fa di Diojcon diminutionc ddia m.ieft Pontificia . S^ra qncfta materia fi
dif- putpiu volte in picfenza di Federico R de Romani, haucdopiima con Iij^e
"Snea Pieov oraHnni 1 nga Pigg Q);^pt^- chimera allliQir^ fbcretkrodelR*
atilmatittim^ - ^jnifii toefta ta*Hria,e cosi ncccnam cofa . Egl'cri difficile
rimoncrc-i Gcffnitnida'^uol-- Kvlor opinione, mafTmamcntc falfa . Parcua anche
diifcilc p^rAiadere gl'O.:-'
torrd'Luseniq,ch'aile domande de Germani cond*. r.endcirero.Raddolciti-dun-'
qjc cm Iwationi lataniaicncrit de gl'Oratoti, c r iprefe le dt>m5de
de'Ccrftia-' ni , fi direbbe in effetto tolto
fatto lo-icinna,einei]traHt,'i i GcrmaAf 5ttf|Tf*f"" haucfTcro
arrefc Icpromeff. Se nertornarono dnnquccon qivclta opiiitc^w If i itfOto hcn?
i Lcj;ati in Roma , c furono da vna voce creati Cardinali, t": il Papa m
.n ^> ioio ioconsf a fino alla porta del popolo i cap^cli , pcrch'ciuraifcrg
^i lio^.-w;^ Digitized by Google NICOLA V. xI nelU.Citt,# In vn'iAdTo anno
dunque fu Tomafo di Sarzani fatto Vclcouo jdi Bologna , Card inalc , c Papa con
gran piacere dd clero , c Jcl popolo di Ro- jna, bench mentre fi ilauain
coaclauc, fi lumultuaJCs alquaiuo per cagione ^ILSccfano Porcaro gentirhuomo
Romano , ^ vchcmentc molto nel dtre.Coftui rauiutovngrAo munero di cittadini
nella Chiefa di Aracelli, gl'animo allali- hert,dicen4o,che non era cos
picciolo luogo.ncl quale morendone il Signore non parli tofto di libert , di moderare almeno ,xe frenare Tauiditi di
chi reg- ge. MarArciiicicouodi Ikncucnto, ch'era all'hora Vicccamarlcngo , vi
ti oppofc,c non and pi qucftonegotio auanti. Dubitando anch'i Komant del Re
Alfonfo, che s'era fermato in Tiuoli per la morte d'ilugeoo* e non fi fapcua
iifolucre , fc doiica ri tornar/ adictro , o .palTar innazi con la guerra fopra
Fio- rcnz.i>come appuntato gi piimahaucua col Papa, & col Duca Filippo .
Due Mcnefi,che le difcordie ciuili amauano,loipingcuano daaerinfignorirfi della Tofcana, e diceuano,
che rJiaurcbbcfacilmeite ottenuta, fc paflato in Siena foffe, la eguale Citt
gl'haurcbbe tollo aperte le porte : Lod iJ Ri qoefti Sencfi, jc li mando follecitarc gl'animi dc'fuoi cittadini,
promettendo douer egrclTerc con loro, quando fulfcltato tempo. Ma Papa Nicola ,
ch'era amatore delliu^ pace, e.dellfl quiete , cele"bratti la
fwa.incoronatione, fatte gran procelfioni , nelle quali cffo andana in perfona
, de }i piede, mand in Ferrara il Cardinale Morinenfe , come in luogo commune
da.trattariiifi pace , perche con la prcfen- 7.a, & auttorit del Legato
piilgl'amici delle parti animati futfero alla pace . Qijiut andaronolofto
gl'oratori d'AIfonfo, e Filippo, de'Vcnetiani , e de'Fio- rcntini, i qiwli dop
lunga difciilTonepropofcro al Duca Filippo, eh 'cleggclfc, 4) di far per cinque
anni tregua co'Vcnetiani, e co'f iorentni , ^'c ognVnfiri- rcnelTc quello , xhe
fi teneua , o fi conchiudelTc la pace con cambiareCrcma con quelle terre, che
su la riua d'Ada, o oltre il fiume iVenctiani haueuano prefc goerreggiando,
lafciandofiCalTanofolamentc in Arbitrio dd Papa, per Jone- re darlo! colui ,
chcprima oltraggialo fuffe- Ef qtiefto aggiunto , perche^ pi lunga lapace fufle
. E vii mandato Filippo vn de'fuot
Oratori , perche ^4 tJeggeflc quello, chepi li piaceua. Ma coftui ritrou ,
chc'l dr auanti , ch'egli giunfe in Milano, che f l'ottano d d'Agofto del
MCCCCXLVII. era Filippo c-, / ^* apoplefia. Cenando il Cardinale Morinenfe
intcfe la morte dd Duca, fi ria Due. di fe tolto tutti gl'oratori, che
quiu4:raBo, chiamare , -enegotiandonon meno , Mtlauoinuo che prima la pace,
domanda i Venetiani , fc cfi approuauano quello, che gi s - re . era conchiufo
. K L^ofcco coftoro, che pu- Ja morte, ch'era fcguiia di Filippo , bifognaua
altramc ntc negotiare , e che per qiiefto dfi haurebbono fcritto al Sc-
iiatorcc quello poi farebbono, che da foro li c^omandaua. Perche la coA fi
vede- ua douer andare in lungo , quanti Oratori quiui erano, conofcendo,che i
Vene- t'ain Ci farebbono voluti fare Signori di tutta Italia , fc ne
ritornarono ciafcuno cafa,ancor chc'J
Legato alTai fi storzalTe di firli reftare, perche fi prendcfsc qual- che
rifolutione per la pace, e quiete d'Italia. IVenctiani, che fi
ritrouau.ino;Uoc!f cPij. Scrofina fui Cremoncfe , e fperauano con l'aiuto
de'Guelfi poter ha uere a^euol- cctm prrfa mente Crcmona,quando inteftro la
morte del Ducn^pafTnrono volando in^Lodi. ^^Ycucuam- Ethauutala vn tratto, con
le medefime cpnditioni hcbbcro ancor Piacenza r l doue mandarono tofto mille
cinquecait caualli,ch'n vn bifogno fufscro pjcfti all'aiuto de'Piacentini .
Francefco Sforza , che efscndo flato cacci.iTo dalla-^ Franccfco Marca, fi ftaua
fui Bolognefe con animo di rifare l'efcrciro, ch'era mezo dilli- ^
^"^^^^** pato, quando vedde,chc i Venetiani perla morte dd fuocero
occupauano tutto Suo!^rM quelloftato,fc ne and volando in Cremona, f da MUanefi
ad vna voce fatto Vcctiam lor Capitano contra i Venetiani . E fatto tofto fui P
vn ponte, e fortificatolo con buone Cartella, & artiglierie, perche non
potclTcro con armata i Ver.c- PaunHdi liani pacare in Piacenza , pafs l'Ada ,
di accamp non medio lunghi dal nemi- *' ^^"^z* c]^? s cr> fermo Camufagio . Qui furono fatte
alcujiefcaxamuccie, per Google tmtn,CiMiiikoeMfipfS1kM YtiSthk* AVikfirii
Hprcib ttIBq1%i*'' ud per li verniti di FrinGtlcd Sforza , pere? ochcpcr
Vnotrttico df^ltporrf- iianod cffer O^ggettj
^fih^e^ ,cprma haurebboiiofofftttc mille morti, che AlfcnfoguerobU4 rea'
V'cncrini .diedero FraiKcfco la Citt jc'l CaftelUno deUarocc* J^lg"'*^**
vi Venne anch'cgli. Entr tolte l&S adunque i Senefi il pericolo , di nino
bene al Rvcttoiiaglie,n[a non hfci^iiano cntnr pur. vn folditonella Citt.Il
R,qhc fe n'aiiiiide,pif56si\ quel di Volterra, e di l^ifa,e prefe moke Cartella
, le qu^i poi i Fiorcntim rtcipcrattno, Oikio che Sigifmon^o cift glia d
Peftart . Rttr lor Capittito SteiiMondl^^lttffN % che Ihhdo pri,-
JJ*j*J^"^^naa!foldod'Alfonfo ,cri con danari fotto la ht ^Mtadait bandiera
. Non reftaiui in qiiclo il Papa conforr.ire hora il R,&r hora Vcnttf.ini alla pace: ma in vanojpcrche
pii-cndo loro di ritrouirfi f.ipcriori,non prcftauano facilmente gl'orecchi
, chi lor ricordaiia h pace . Francclco
Sfon accrcfciufomolto rcfcrcito ,nel cjiiale era tutto Io forzo d'Itilia,
perche s'erano rnracccfchi ,c gli Sinr7jrchi vnri , nel pi bel dcIl'Autuno pai^
fopra Pia- Piacenza t ^^'^^^ ^^"'^
^ Veneii.mi fortificata haueuano. Et hiuendo ton artiglierie gittata cbeggiau
P^^^c della muraglia tcira , perche
crebbe il P molto , fc i Galeoni s'ac- 4MUm
oftaronoananwi^Monden'eralK^^aifnfeiitttitapcr terra,e per acuiti fli
|irefc,clafccheggtfgr3n lodcdiFranccfco, che d'imiemo, e con tantt pioggic ,clc
non fi potena ftare folto le ttfnde pigltaffe ,
forza \'na cofi fatta Citt. Non rcftaiu mai il Papa di fare motto di
pace ,c ne faceitano anch'i Fio- rentini
Vcnetiani iftjnza, percheidnbtMiiano d R , che fr rtrouaua con efeiw
eito nella Tofcana . Ma non fc ne cau fratto; perche Vcnetiani non volcuana
rcftituirc Milantfi [.odi . II Papa
adunque vedendo fia-derc il tempo \ parla- re di pace , volto l'animo alle coc
fiere, fece fare dctu^tt- proCcffoni pcrr Ro- ma , da S. Pietro a S. Mai co ,
nclc qoali cflb con gran denoiionc vi f prcfcntc .per placar l'ira di DIO, e p i cgandoloche
deifc fato , queibr fnta pace al ftio po- tolu* polo Chrirtiano. Manon l plac
nt ancora con quefto il Signoi-e,tbrfe,pcrche H * peccati de pfhuomini no
Imcritauano . Onde in capo di due anni fii tanta pefte quafi per tuttOiChc di
molli ne reftarono^ochi viui . l parctia, che quefto fuiTc ftato predetto da
moW terrcmot,e^ da Vn eccKfife dt SWc,che precedettero. Mi* nacciauano i
Predicatri qucfte cahmit^ , e pi che gfaltri, Roberto Frate di _ _ -
FianccfcojC Predicatori ^xcolkntJL, lqiialeindulTe con le fu eprctttrfnTK orna
, Sfiim coTTchc ' lVnciuIIi,eIc donncandaflfcrofchicreperla Citt gridando
miiciicor- cra Vcaetu- dia . E perche non mancaflTero in Italia guai , le
guerre , che vi s'erano incomin- itft ciatc,come fi detto, and.-jrono in modo
crcfcendof-chcpareua , che per ncllbit conto fi potclTcro tranquillare . Perche
nclh fcpucntc efate Frinccfco Sforza haucndo prefc alcune Caftclla de'Vcnctiani
,pals lpra la loro armata , che 9 trauagliaua Cremona. e per terra , e per
acqua h sforz ritirarli Cafale JVlaggiore , doue fcgufbndoH e
t}rand6b(ton cannonatt alla toro arrtiatt^y IVruetiani ch'era riti rata in
terra, induflTe il Capitano dcirarmata ncm?ca
tanta dlft>c- il ti dai Sfor rattorte, che vcg^^cn do non poter
faluarli, v'attacc fuoco ,e fi ritir co'nioi nelii terra fuggendo. Partendo di
ou FraccfcoiUc pi di Cremona temendo, per non hauerc il ncmi co amtA , prtfioin
Geradada idr accamp fopra Carauagto , che i nemici haueitano benfmficato.1
Venctiani^the per hefiun conto haurcb-* bono voluto quofto luogo perdere, anzi
credcuano perdere rutta la riputationc
loro , fe qucfo luogo andana in potere de'Milantfi , vi corfirocon
foccorfo an- ch'elfi . Et accampati prclTo al nemico va migHo^ moftrauano di
voler foccorre-* * - reto Digitized by
Google NICOLI V. 4151 rt }i ttrra fnflft: battagliata . Ogni d > periefferc
cofi da prcffo , fcat jmucc la- gnano . Venuti finalmente ai fatto cfannc ,
perch'erano cinti intorno di paludi
tifendo le prime fchierc dc'Vcnctiani vrtatc ,cn )n potcniap.r ilrer
rezzi del luogo ritirarfi , e dare luogo all'altre , rutti vi rd)bono rcftati
opprclT , le nori incominciauai'vltimo Iquidronc l'ugni re. AH h n a Francel'co fcpucido la
vit- toria, guadagn gralloggamentincmici,c di cinque mila fr caiulli, e tanti.
Dopqi!cfto hranccfco , ocnche c . Franceliro fingtido con li Vcnctiani amiciti
i,e beneuolenzj,(S: elTendo pi tt.fto qL""'*'" da priiLito
danaio di Colino dc'Medici,che da quel di Fiorza foccorfo,dop di ilooni liaucre
datt,c riceuutc molte rottcdop vna luca barteria> e dirticile,pcrchc nel
lar.cG. raezo dcli'inucrno f , e dop d'effcrne molti deTuoi palfati al nemico ,
cffcn- doli anche AJibnfo conrrario,chc diceua eflcr fuo Milano per ragione
hcredita- ria , e haueua qiicfto elfcrto aiToldato LodoucoGonzaga , e fatto
fuoi nemici t Bologntfi , perche poteflero le fue genti pi ficure nella Lbardta
palfarc,tinal- mentc dico,tiop6 tutte quelle di/ficoJt pigli Milano nel
MCCCCLIX.Mada- i^^^ jono i V'cnetiani in foccorfo di Milano Sigilmondo
Malatefta con vn'efercito , perche fi vnilfecol Piccinino infauorc di Milanefi.
Ma egli vi fi port Icntamc- te . Il perche fi confedcraropio con Alfonlb conrra
Francefco.Sforza,perche pri- Franccfco magete prenulciTc maggior forza lo
cacciaflfero dallo ftato di Milano . \'i inuita- Sforza pig:ia reno ancora i
Fioraioni > i quelli riipollro , che non haurebbon>mai tolte arme Milano
,c fc contra Franccfco . Perlaqual col i Vcnetiani cacciarono tutti i loro
incrca- iLinSLU:llo fta.to loro . Il medefimo lce ancor'ad iflanza loro il Re
Aifonfo . Il Papa , che vedeua tutta Italia in arme, fpefsc volte ragion
caldamente d i pa- ce , Acciochc l'anno feguente fufsc ogni vno potuto di tutta
Huropa liberamente venire al Gfubilco in
Roma . Perche fi accoftaua gi ri cinquantefimoa;ino,nel ' Oliale fi doueua
celebrare . Cre ancor fd Cardinali , fra li quali furono Fatino Orfino , e
Filippo fratel di madre del Papailclo ,ch'hebbc il titolo di San Lo- renzo in
Lucina, e f certo pcrfona da bene, ixu egra. In quello rim;xM ato- Fcliffc
l'\n. re Federigo ad inllanzi del Pap.i sf ;r7 Felice renunciare il fuo Antipapato , papato t.*
cjie gi vedcua , Quanto era qucfta 1 i.iga icditione alla Chiei Romana dannofi.
Nicola vs con Anudco quefta corrcfia , che lo fc Cardinale , e Legatcvdclia
Germania, perche non viuelfe lenza dignit. Venero arwror' perdono quei Car-
dinali , ch'Amadco creati haueua . Della quale CvMicordia tanto il Ckrn , c po-
polo di Romi fi rallegr, che la notte , che f;gu al giorno,che quello fi feppc,
e f d'Aprile dei 49. ne fecero vni folennc Rita , e luminarie, e s'andaua
cau.il- cando per Roma con fuochi in mano gndando> viua viiia Nicola e per
non mo- ftrari il ^.lpa ingrito col .Sig.Dio,fecein V^aticano celebri procclfioii
con con- cor.o di turto ii "popolo ll medcfimo fecero gl'altri popoli
d'Italia , che col tor via quello fcifma vcdcu.ino rcfpirirc laChicfa Santa . F
ancora tanta4'autorit del Papa , che tennc pcr qualche tpo Ircio gl'animi d^'Prcncipi conci an alla D d
4 giier- Digitized by Google ^"^mbb*b^ 4-4 M tic OF-t A guerra r Perche i
Vcnetiuni ci-AffetinfUgati ^guerra cls GiacoRib Nccinlho,^ Mgtfinoiido
Maiatcfta,.eda C^rloGozagaFimortaliifimi nemici di FrlcefcQ Sfor* 2.V.
ffaiieuarto ancor'iVcnctiani rirati feco in Lega i) Dxica- di Saiioia , il'Mar
I venetni chdc dr Monferrato-, c'I Sig; di Corrcgio'. Si erano iogcgnAti cH far
l'ifteflord* PpotcccK a- jjQiognefr, e so^Perugkii aia iii vano perche il Papa
gridaiu > e a^inacciaua , DiKatfiMt-ii^YfWiccfeo cgHi JFiorentini
traiiagliail. Ma Francefcfo confidando' nell- laiw amrcitfa, e potetza
dt;Tiorentini,c roIrt> (eco in Legar Lodouico Gonzaga Sig.dt
MantetRi,rrappArecchiauaconit2ntemcBte alla guerra, l^f^u) nacquero graui
fitnifcIdcfr&rlereLodouico Gonzaga-, cn Mctni'CariovC&ctlkMlorla porte
dt coIuiigutAc , ch'ci-a fuonemico niortak
ecKe (i ktuell ancora quel le terre occupare, ch'il padre loro lui haiica hfctate pfcr tcftanttnto'. Hauen^
do gi Lodouico pronYcfTo per Carlofuo i atello , ch'era prigione , e fittali ii
curt , pcrctie vfct! di careere , di Ho..- mila ducati , & clTcndoftne poi
Cario fuggito 9'pcrche Francdco^oourrdaua il danaro, ole trn>rLiidoiuco pag^
il danaro- o rirenneie terre per (e, Carlo adunque biafinuud', e climniaua il
fra-* tello,comc ladrone,e troppo auidodeiralcrui, non foiamonte prclfo i
Vcnotian t co'che con quefta calca s'incoDtr>n poido gl'huottiini n pAOre
ohf-e >/ ^^^^nd ritornar adieiro > oadtodo^'vn doj^ rakfv/opra te
iimlMhaa]fe^ Mfo in R^'^eglfviM tedctka iv> veniuano ii Romv. il fegtientc
aano^percklunBll^ inteib , che 1 Imperato^ Inajw irfto-
Fcdcrigavcniua.in'Roma', ife riceuerc la
corona dtlHiwacr. & h menar per moglie Leonora figliuola del R di
Portdaallo> e nipote cTAlfonfoy-iortL- tic le porte della Citt ,ie
torrr, 6ampidogUo il Cafiello
Sant'Angelo , du-^ Muuido, come io crodovh'in o^a lui 'Odal po-' pt)lo gualche
nouit non nafceflTcjrperclv'ejlfo crn naturarncnfc timido , jk f' perci venire vn-gran nunKro di fold^ti
in Roma, il per tenerne placata, e qiiie* talaniohtiudinccrt--r^. MareicialH ,
ch'ha uciTero hauuto cura delle i$. re-* gioiildtillCittyCdondlorois* velie di
porpora. L'toperatoreveon mio* ma , vrccndoli incontra i ^ Cardinali con t^ittr
gl'ofHciali , e le pcrfone bo^ corate della Citt . entrato per la porta del
Cartello, and in San Pietro 4oues la
fcala'h^bbc incontra d Pontefice ril-quale e ity. c-Leonora-y ch'cglr In Pira
ioconmta^lMuea' tht vtnlita/dirSpa^a ; duftro^. JlieM fceompa* gno. E fu
a*9i'drMar2odel 1452. Fatta l'ortRMie, t ii^andsrono'qiiAi Pi en-' cipi ad
albergo ih guerra in lungo p(Xitndo
tutta la fperanZa delia viH(jria in rpiefto , che Fran- cefco non haurebbc
potuto fotfrire gran tempo la ipefa tfclla guerra . Sperandcy ancorar, che i
Miianfcfi ricoi'dyndorrdeirantica lor libert , e vedendo lo Sforzi tanto
in-qnellc guerre intricato , hauelTero douuto far qualche nouit,pcr fcuo- terfi
quel giogo dal collo. Fcrnand-o in quello per rdint del Re Alfonfo fuo p-
r-rnao^od' drcpafs certi forf 8 mila caualii,e 4. mila fanti in Ticana'fopVa i
r iorentini.rit Araiton. in hauendo tentata Cortona, che fi ribellale,
pigli forza Foiano s mici d'A- Toica.u*.
rezzo, ha uendolo 40. giorni combattuto coii la morte d4 molti dall vna,c_^
uajjliat Fio* dall'altra paitc . Pancndo poi ,c pafTaodo ptr quef di Siena
tentata in vano la CafteJlina , nella Marc n\ma atid per inuernarui , e per
camino prcfe alcuni luo- ghi di V'oltcrra-. Sigilmpndo Malatcfta Capitan
dcTioi'entini gh andaua tem- pre alla m?ra , ptr vctJcr fe occafif n alcunii'
venuta^foCfe di farla bene , U i Fio^ dentini, che delle molte foi-zcd' A
Ifonf, 6 de i Venctiahi' fcmeuano , col pa- rer delio Sforza fi rifoluet rero
di chieder aiuto ftraniero . Mandarono adunqnc Angelo Acciaiuolo lor cittadino
, Orator in Francia,perchc mftrata quel
Re cBffeuA^entmTenYa'de'Fiot-entini con qiitlla cafa , lo prega(T , che
comman daflc al Duca di Sauoia , che non
voleffe per via alcania itioleftar le cof;; di Fran- cefco'Sforza , e foingclfe
Renato , al qual fi darebbono danari , e gente , che paf- faffe ricuperarli il Regno di Napoli , dal quale
era (laro cacciato da Alfonfo , ti che taiito-K farebbe Aata pi ficile qucfta
imprcfa quanto che Alfonfo fi ri- trouaua all'hora diftratto con la-guerra
dc'Fiorentini. Fece Angelo grande cffcr- To Con quefta fua andata , ne crebbero
ih modo'lc cofe de'Fiorentini , e di Fran- cefco Sh>rza,che i Venetiani
ragionandofi dipice , vi preftarno volentieri gli Orecchi,mainmecifendo non
molto Kjgi di Godio rottoli loro eli rei to,c he Car- i Gonzaga guidaua,menalra
fpra il Sig di Mantoua',atciochc coftui,e Tiberio Brandolihb'non foffero
paffati ad rnirfi co lo Sforza^ fotto le cui infegne milita- ua , hauelftro
accrefcuifo oltre modo Icfertifo'. ra'JVnn alianti venato qui gli eicrciti il Card.Caruagiole ragionar di pace in nome del Papa , e ptrcnc
era ftat-poc afcoliato fe n era ritornato a d?cfro,proteftandofi Dioicd al m- do , come ptfr Papa Nicola non
reftalia , cht fatta in ftalta la pace , non fi paffaf- fc centra il* Turco ,
il qual s'intcndeui , che s'era [KY andar molto potente fopra
GoftanCinopoli,doue hauca qcfto offerto
il Papa mandato il Cardinal di Ruf- fri , perche alllmperatoic , Se |li altri
Greci offriffc ,. e p omctelTe da fin* parte l foccorfo, fe elfi eranopef
ritomai'aIla'fdeCafliolica,come nel Concili' dil iorcnza promelTo halicu^no .
In que^^o mezzo Renato defidei'ofo di ricupe- rare il Regno di Napoli , aliti
quale imprela i Fiorentini , e lo Sforza li promet- Kentto itLi ituano danari,
e gente , fe elToptrifate l'Alpi haiiellc 5 i Venetiani molTa la giier-
'"''^ n . Tent in vanodi palfare cpn due mila caualli per quel Saiibia , e
vi confu- r**^/o ^ di li tui^a vn'efate . Finalmente per vn'altr camino ne
venne in Sauona , indi nIdoI, Sftirza , il quale vedendofi con la venuta di
qncfto Re accrefciuto di genti sibf z ilnunico , che Uiggiua la battaglia, h
ricirai'fi alle montagne di Brcfcia Digitized by GoogI 4^6 N I C-a L .A V.
Menandoae poti Tefercito attorno pref^ ptrte
Ibraa piutt^ ^l clic chiatikMo 'iiauemo . Jvia ra-
frcddandofi con l'inucmo ancora gli uillii di tutti* ftciuflii Prncipi c i po- poli di i^n.iri, fece d nuouo il Papa
ragionare di pce,all^.u ile i Vcnctiani , e . J iorcntin f.inchi della tanta
licenza dc'ibldiU vcniumo volentieri . IVla ii Pa.* pa /coperta ia congiura di
Stefano Porcaro lanci il n^otio deihv pACc>e tutto Congiura di qui .\
qiielUfeditione nteftiiu'f v^fe Hauea ScefaQoPcr- potenza, & era nella fua
lingua moko facondo e per quell'alter
>>ch'ha uca mo^ . ftrato( comedi fopra s' detto ) di voler liberare la
patria, n'era ftato dal Paj>a ril cgato in Bologna con queta condittone i
che cM^ni di (i prei^EJUaiSrc al gou^-
natore della Citt . Egli vn d) l'ittgaiiiifiii^nidott mferfloo ^ e
dimufco la i congiurati ne veiuie Tolando in Roaia eoo qaeftodiigno , e
pcniicrD di toAo che fiifTe in Roma
prender l'armi , e chiamar il popolo
libcrt^^ , prendere il Pontefice
, e i Cardinali . Ma mentre ch'egli fianco dai lunga camino > e dalle ^ .
tante vigilie ( perche non hauea mplte notti dormico) vuoi tifofsurCi
alquanto ' ' ' ^ diede occafionc , e
tempo , che'l Tuo dirogpo fuffe ftofkmo
Il Papa dunque H mand tofojin caia per prenderlo,!! Senatore Giacomo
Lauczzuola da Verona, e Vicecamarlcngo con molti armati. Et egli > che fe
n'accorfcdafciando qui Bat- t i {^a Se iarra pei fona audaclCma c on alquanti
{erui,fe oe fug^ co cooipagni via. . Ma perche non vi mancarono fpie , ft pure
pigliata in caia di Aia IMiaiietfM Vfia .calTa, douc nafcodo fi era . coofcfliuHto tutto l'ordine del trattato , fd ifQ merlo del Cartello S Angelo appicatoper
la gola.NclI'iftdro modo f itto rao*' rirc ncl^ Campidoglio Angelo Ma0a col
figUnolo^e cpo bauoiuo coomagf]o>let* to primi'publicamte l'ordine del
trattatofi4'tooiiedi GaRiiaioder5 ). Dop, quedo perrcguir ancora , e caftig
tutti gli altri coiieturad>pccialmnt ; ^ *^ r Francclco Gabadeo , e Pietro
Monrerotondo, e Battilta Sciarra , ch'era fuggito t A'J !^
prcfToiV'crietiani.li'l Papa,che non era maniera di cortcfia, che con li Romani
vita non hauclTe, e che pi che altro Pontefice matera.>lito andar liberamene
te per ia itt , diuentato (bfpettoro>c ritrofo, fe ne fiaui quaf collerico
Tempre fin palazzo, ne daua facilmente audienza
tutti . V'era di pi [] pndi(rii i -h- lo irauagliaua molto . Ab niuna
cofa cus li trafiffc il cuore , come ti- rmt.can?rT Coilaariir-
mamco'Imperarordt Coftaiicino|K>lt con molte migUaia di CkrmiiQnM^ fu ll
picftdat aiche fuiTcfiato ancona pre(b,e morto il Cardinale di R ulla , che
qq.mat)4atenfar di ma:\darle foccorfo . H perche d.i.ogni parte fite onde fuffc
tormctato il Ptcfice^il Cte Huerlo afToldato da Spolcttni scza fuo ordine mofle
fopra Norcia la guerra. I quali due popoli contendcuano infieme de'con- fini.
11 Papa dunque mand Angelo Roncone con genti della Chiefa parche chiudcfTe li
paflb al Conte , che nonpoteflfc ritornare al Tuo (Uto dell'Aiguilla- I a.iVl a
intcfo poi , ch'era reftato per Angelo , cht'l Conte non fufle prcfo da'l'ol-
dati nclluo ritorpo fattolo vonre in Roma lo fe morire tre horc (il notcc ia .CaftelIoSanf Angelo.
Scrtiioaoidc;uiitj elici Papa molto di ci fpcncl0*eper-- che haucndolo
collericamente comandato, non haurebbe vohicocbe fiibito , e - con tanti
diligenza dal Caftcllano fofTe clcqutto . I V^cnetiani , che vcdeuano fari
indarno adendone di pace , la qual Ci era pi volte tentata > dubitando che perraflonedlLodouicoGanzagai Sfismnon vi
venttfe^adaronpGfacMn Vicciotiio lor editano eoo g^air^aitc dcQ^ cuuMsmA'nt
(ubito fo^n Volta $. K I C L A V. ^17 tt
qua! prefi , & vrtato il nemico in Godo, non fcnza (|UJilchc mcommodir i
Lodouico,ch in quel luogo indifpofto fi rirroiniia,par'jdo loro d'hauerlo alTii
moffo chieder Japice, richiamarono il
Piccinino alle ftanzc. Inqueftoaa- ^"''^^ dando e ritornando il Simonccta
frate di S. Agoftinopii\ volte, & ^^"^^"^9 FranceVco bora i
Vcnetiani , hora lo Sforz.i efortjti con molte ragioni alla pace , ne ciu
if^rta Duca fioilmcntc frutto. Perche t' cjuefta pace conchiufa a'noue d'Aprile
del cinquan- dt Milano- tatre, e con qucftc conditioni publicamente bandira,chc
fi reftituiffc h ciafcuno quello, che innanzi la guerra era fuo, fuori che
Geradada , che Francefico hauea tolto a'Venetiani, e fuori che Caftiglione di
Pcfcar,chc Alfonfo hauea tolto a'- fiorentini. E perche pi efficacia Accordo
haueffe , c conofcclTe AIf(>nfo,ch ( tenta conto di lu), tutti giudicarono,chc
gli fi doueflfero mandar Ambifciatori. Et elTendonc d'ogni parte venuti,
Domenico Capranico Cardinale di S. Cro- ce cpenitenticro maggiore, petfona di
molta prudenza, & autoriti , e man- dato Legato dai Papa , moftrando doucr
clfore malleuador di quef^a pace , do- p lunghe dirpufe,e contcfc, ne rec queftAconclufione l'accordo , che quelli pace
ch'iuucuano fatta 1 \'^er)ctiani , e Francefco Sforra , fi doueffc abbi accia-
rc da tutti , come fta bile, e ferma , e (t qualche difcordia mai tr lor nata fu
(Te l Papa haucffc auttoriti , e potcft\ di fedarla , e che fc alcuni haueffc
motta ad vn'altro la g|uciTa,riconofciuto il Papaia verit del fatto , colui ,
che'l torto hmicrtt, fufsctofto da tutti gli akri tenuto per communc nemico. F
dunque quefta feconda pace , che f quafi vn'anno op la prima , fermata in
Napoli di turti col giuramento , ne altra ne f nella et pjfsata mai fatta , che
maggiore , rie pi fcrmadt qucfta fafsc. Perche tutti fuori che i Genoucfi , vi
venero, 1 qua- li Qo ) ftauano bene con Altnfo , ne con la natione Catclana ,
per Io promcfto, e- non pagato tributo come Alfonfo diccua . F lifciato ancora
per negligenza, o come alcuni vogliono , per induftria dc'Legati vna certa
ftracia apperta alh in la oual poi Alfonfo gucTCgi conSigifmondo Malaicfta per
hauc r ) dal Re danari in noiu-d: foldo efscrfcncpoi pafsato feruir i. guerra, peri coftui tolto
Fiorentini nemici funi. Hora Nicola Pontefice , o per affanno d'animo t eh' egH
ferri grande lop Ja perdita di Coftantinopoli , o per la febre , ch'egli hcb-
bc, o per la podagra, che oltre modo lo trauagliaua, neir8.an.i9.ddel fuoPa-
pato(che era del i455.)morl 9'i4.di Maggio,e f fepolto con honoreuol pompa
Utttfre bti- in S.Pictro.e nella fu\ tomba marmorea vn'cpitafio di molti verfi
Latini ^'^^col-'J'^^jjJ tojche le fiie lodi breucmcntc comprende . Si loda
affai la fua liberalit , ch'egli con tutti vs , c con lettorati foeci^lmcnte ,
i eguali foccorfe, e di danari , e d'om- cij della corte, e di benefici j .
Solca con premij adefcarli^ fic inuitarli , hora leg- ger publicamente, hora componer alcuna
cofa di nuouo, hora tradurre Gre- co in
Latirio buoni aitttori.E ne fc nafccr tal frutto,che le lettere Greche, e Lati-
ne ch'erano ftate gi fciccnto anni fepoltc nelle tenebre, refiifcrtafsero nel
tempo . fuo,e qualche fplendorc ficqniIl.irsero.Dcllin per tutta Europa perfone
lettera- nJ^^^^JjJJJJ lAfcoIano ritrou Marco Celjo Api . , lOratio. Edific
Nicola magni fi camt'tc,.^- in Vaticano, e nella Citt prcfso S.Ma- V-ia
Maggioie,paIagi per habitatione del Pontefice. Rifece l\ Chiefii di S. Stefa-
no nel monte Celio,*? edific da fondamenti la Chicfa di S.Tcodoro fr il Pala-
tino,e'l C impidoglio. Fece anch'il tetto di piombo S.Maria Rotda Pofta ncF mezo della Citt , e
gi da M. Agrippa edificato per vn tempo di tutti Dei, che chiam Panteone. In
Vaticano tece quell'appartamento del Pontcfice^.chf fino ad hog^i fi vede in
afsai magnifica forma,e cominci la muraglia di vaticano af- fili ampia,e alta,
con incredibili fondimcnli,c difcgni d'altiffime torri,pcr icncrr ne il nemico adicti o,e perche non ne fofse
(come gi prima fpefse volte ucnuto traila Chida di S.Pietroj:'] palazzo del
Papa faccheggiato, incominci anch'in ^ capo Google 4:lS NICOLA V. capo della
Chieftjjji S.Pietro vna era .tribuna J>erchc U Chtcft fofle pili CA^lCCv c
pi magni 6Lca*Rirecc PonccmolTc, de edifico prcfTo ii^agni di Viterbo vn gran
{}aIazzo. Soccor/e di danarflioli1,chepcrfuo ordine cdificauano nella Cttje kct
hftrcare quafi tutte le ftrade della Cktik /iMTpcns poucfl molte eleino& ne , & poucyi nobili /pcd3lmetite,cK'cr.ino per
varie tlif^ritic ^ quella miferix venuti. Marit molte vergini poucre dcTuoi
danari. Sempre grOratori^hc da .varie jparti vcniuano,magnUicamencerkciicttc &
onon^ gitf ferro far k au'fra , perch'era colerico :iBa lofio gli fi fmonniit*
Onie mto i mal noli occafione di biaima^ Io /cnza ragione . F in ^modo alieno
dell'aitanti^, che non fi ritrou > jph'^gli v^nde^e mai odUio ne hpncAcio
alcuno . f erato am^ torc d^Ud|iuftitia
autore^ conferuatore dfiiia|>a(e clemcote co'djntnquenti. ie
diligiKimimineiQefifeiid w Fino a4 liofij^il veggono i yafi d'oro^ e d'ai^eMo^
le croci tnwttci gemmM le ricche vcln kCerdotiH le prctiorexapczzarte intcfie
d'oro, c cl'argcntote fa mitra del Pontcficc,che la fiu libert dimoiirano .
JUTdo di dire tanti Jihri facri fcritti per Aio ordine,omati d'oro,e d'argento^
la libraria del Vafictno per n induftria>e liberalit mirabilmte accreiciuta.
Egli am in modo i rcKgiofiychc emtrdlno ^' b^^ni^icij ecplpfaAici li foccorfc .
CanonizS.&rmrdino da Siena dell'ordine iiSSiii fi- ^' 1 ranccfco , perche
hauelTc predicando,inregnaiido,e riprendendo eHiitiiii fattone pernitiofa
dltdia^ c moftiaco fe^^ cJiuviadelben
viuere mdavfofyp$hosRi cep gr w i iiiHWMa li tiftt JKlla Citt dell'Aquila. .
Nicola K in tr orisinationi cre fedectCmd^chpofe nel numero tU i Cardinali Sfi
9 ch'ir a/to flati creati Cardinaii da Filici V* Anti^a^a , e tredici ne cn di
nitou^ ^ d $ aM4l(f Fifioi C^dinik, f tatti gTdtfi^pnii , cbefimm, Amadio gi
Duca di Sauoia , e tot Pna r ilici Kdop rinonliato il Papati da Nicola
KVefcoupCard^SitkifiQ^Vfeff^ltfilUgiQ d^Cm^M^ t td^. petuo d'Alemavna
Aiafini^CfrdmioJlMcetire^yifc.^Mlina,prit9 GMd.lft:iSJ(kf^mi Latino
OrfinOfftophUtQ Arfimfg/ooMfi di Tir/ud 9 PtiU Cdrd^^ di Gifiuatm % '
Alamf> Cattino Bertone
ArciueTcouo Auignimi pfite Card, Ut^f^S* Praffde. Ctosfomii^Ftmtift
Vjk^m CsMimufi ,fi9tt Cmd, tit^diS. Stefmo im C$U monte, J^Hippi Satrxfinp da LunafrauUo Germano
delPaps^ Vefiouodi Bolina 9 fftU Cifd*ntmdiS.Jrim9iftnLiidmtp Mae/ho Nicol de
Cufa^ T ode/io , pr/te Card, tit, di S, Pietro in Vincola, Lodouico Alamano
PranciTe t'^rciwtfiaind^iiopfntCird^fit^diS^CetiUa^tmi di i Cardinali gi creati
dAnadiO^ Olotumm ConumiU Siviglia , sp^nuoh pfit Cm tuMS. PkH / VimtiU ^ ^n altro di i Cmdinalipt ertati d
Amadio, Pietro Scouuem^rg da HerUpoli , Vtjlouo dTAf^lKfhofttm
Ctd.tit.diSJ^StUtp t/tcbi qmfiQ di i CarMtudi crosti da Amadio
VmteiimSitmMmtAr^fiomdiP^immot AiktgMMkttdo^itltwLdi S,Bintdottc preti
Catd.tiiJiS,^ Gionaemi di Stgouia . Sa^nnolo prete Card, tit, di tf*^ CMUiilm
it^one f dallo Stagno ftf Verdun^faucife^preU Cafd,tit. di SS ahinoi CALI
Digitized by Google fc A t 1 S T O 111, 4^9 CALISTO III PONT. CCXUI. Creatodd
1455, 1x8. d'Aprile 3 CALISTO III.
Spagnuolo Vatcntintano, chiarnato prima Altbnfo Boi'- Aironi d eia, fii
figlinolo di Gioiianni, c di Tranccfca pc\ron;- affai gcncrofc , cCaliftoi.in-
t' ingenuamente allenato, c finalmente a'i'crtcd'A^siilc dd 1445. icrca-
"^mi il Pai legttimamentc Pontefice , IZgli hauendo quattordici anni , f (
apprefc ^ ' rime lettere ) mandato allo ftudio di Lerida , doue fece tanto
Irntto, che in ircuediuent dottore inciuilc, vH: in canonico, e lefTc poi affai
dottamente per u clli (ludij . Per la qual cofa i^ictro di Luna , che fu
chiamato Benedetto XIII. a le ifteflfogU diede il Canonicato della Chicfa di
Lcrida. liffcndo poidiuol- ara la fua dottrina,and in corte del Kd Alfonfo
d'Aragona, e iVi tofto fatto Tuo fecrctario. Elfcndo da Martino Pontefice fatto
goucrnator della Chicfa di Ma- irica,&clIcndoIi da gl'amici pcrfuafo, fi
prendcfs^ in titolo quella ChicHi > non volle farlo, dicendo, afpctarc il
Vcfconato di Valenza , il qual'hebbe noa iTolto dop per i fuoi meriti. Perci,
che clfendo morto Pietro di Luna , ccndo da quei fuoi diic Anticardinali tofto
in luo^o di Pietro creato Pontefice Vn certo Egidio canonico di Barcellona, che
fu chiamato Clemente VlII.f qui tofto dal RcAlfonfo, ch'cragi.\ ritornato in
gratia con Martino, mandato if Borgia non fenz.i fuo gran pericolo,c
de'compagni,cas quel luogo da Panifcoh tirannicamente fi guardaua da quelli,
ch'amauano quefto fcifma , c difcordie. 1 Hora Alfonfo Borgia talmente , c con
l'autorit , e Con le ragioni ne perfuafe ad tgidiojchc fopragi ungendo il
Legato di Martino, rirtonti il Papato,e fi rimef- f nelle braccia del Pontefice
. Per queft'effetto Martino fece Egidio Vcfcouo di Maiol ica, fk Alfonfo
Vcfcouo di Valenza . Lffcndo poi nata guerra tra Alfonfo ile d" Aragona, e
Giouanni Re di C.ftiglia,fi fal Alfonfo Borgia eletto per c6- cordarliyC pacificarli.Ondc
in capo di fetc'anni,ch'era durata la gucrra,coT la fua. diligenza li pacific,
e leg ancor con vincolo di parentato, tnlmcntc,che fin ad hoggi li patti di
quell'accordo fi olfcruano.Andando poi molto au.inti il Conci- lio di
Bafileajil R Aifonfo,chegucrrcggiaua airiiora nel regno di NapolijCffcn- * , do
prcgatcschc vi mandaffcakunode'fuoijvi mand Alfonfo !?org3.TI qual do-
lcndofi,ch'impofto li fiiffe negotio di cos male efempio,opr c6 la Regina mo-
glie d'Alfonfo , che fuffc voluta andar in Italia con Fernando figliuolo del Re
, pcrfuadere fuo marito,che dop tati trauagH/C ix-ricoli
foffcrti fuori di cafa,fe ne volcffc pure alla fine ritomarnare in Tfpagna . Il
Re n volle vdirc paroIa^mS- d il Borgia ad EugeniOjch'cra all'hora in
Fic-trcnzi ragionare di pace. Perci- che
il Vitullelco in nome del Papa entrato nel regno lo poneua tutto foffopra, c
vxfttauiad AlfQl>ch pfri^rfrtMfemandafb*. "flmlnibciii poi Eugenio in
R.oma, 8c cnlindo mandato UI%Haccad'A ?c l(g lo chiami^ in Rom^. Et celi moftrait*
dofi non niK?t|9lTt6dcft nel Carditulto, che prinu he! Vcfccuado uttosThaue^
fcs'.ifl jnuc iX'-c^nt pompa/ gforia vana . Nel dare in Concrftoro i Voti tanta
^ra- Califtolir ^^"^^'"'^^' mpie, che ne pt raaujationc,nc in gratii
alrrui fi viJlc,chcgl baa.ii(cc i pii lallc g^ianvii . Eflcndo nioiTo ]:ugcnio
, c Nicola Aio fiiccclTorc tu in palazzo guerra con
prerroSanPictro^irortfo'BofglarCftatoCcoin'^dettoO uail Tuico . r- c .ii.lo
Ilf. ilgli banitofto la guerra al Torco , e n'hauea' prima , che ' fv)lVi.
Po.neficc,fatt v^trrcofiic fi vedeua in vnc'ert/>fno libr iJffoJ mano Icrit-
to con oiK fi : p \yoc ; 1; ) CoUito Pontefice
faccio voroairfjmn {potente Dio , Ifc Vt nn^ic^ ?.'i;nia ii',.iiuiiiu
Triniti di doner con Tarme, con 'gl'interdetti , con 1-' ir.ujiugito.
tlccr.uioni,cpcrtuttt q iclic altre vie, che potr perfcguitare i Turchi ne*
ttcl PO?'.' il ^^^'^ ficriiini ticl nome Chrifiano . Si maraiifgli ogn'huomo ;
cife qiicfto fepc li ' 'l'.'.j Pcii pc , come s'haiiefr egli pf ima ,che fofTe
Pontefice, il nome di Pontefice tol^ uatc. to', clViTcndo vecchio decrepito,
ancor hauelfe tant'animo. Hpra.pcrpotc' atrcndci-c q ticlfo-, che proiti^
hiuea mrtdlollaPredicatrip>1Wt^^ p \
vi animare i noilTii alla iihprfa de 'Turchi , & ad
efortattvdf'ogn'vrnoiaflA liberate, e difpcnfalTe qualche particella delle fue
facftJ per qucfta guerra , cRe fi doueiu fare . Turano di qiicfle oblationi
l'atte fedici galere in Rorha^e ne tU Patriarcati*, faj ro generale il Patriarca
d'Aquilcia. Il quale tre anlll l'Urie , e triUaftli le ri- Aqn leia Gc uierc
dcll'A fia ^tolfc Barbari alcune Ifole ,
e li diede di grandi calamiu . Il R rr: ile del i'a /vHbnu', .S: il Duca-di
15orgf)gna prefero la Croce, per doucr andare , o mandare va fo"a a nch'efl a danni de'Barbari . Mi comi' la
cola fu impctiiofa , cofi ancora tofto &.
fmorz , e per noivlafciarc i loro breui piaceri , rcilaronoquefti
Principi di cofi honorata, e glofora imprf'. Hora nfenorejche il Papa fi
aiciDcN^MbHtd * folehncmente nella Chiefi di S- Giouanni ,due foldti , l'vno
del Conte EUcrfo,' -, l*altro di Napolione Orfino , che diuerfe tattioni
mantenevano , venuti nella.- ' wv^R^TirT Chicfa
contca infieme , e pofto mano all'arme fi ammazzarono i'vn l'altro. Df
oel Coro che chiamando Napolione ad arme la fattione Orfina ^ paft ndpalagio ,
doue . narone del (blfeull Cnte Eoerrc albcrgare,e che ali hora non vi era , e
lo pofe lacco . Vo* * (teiefice,.
j^diydpdiUbit NapoHnc andare in S. Gioiianni ,doLicil Conte era, f con
ranfitica ritenuto da Latino fuo-fratcllQ,c dal Cameriero del Papa. Che fe
ConciUoriali , iKTche li quietaJrero,e ponclTcrh in p;tce.n cofi con l'autorit
del Pontefice fi quiet quel nmiulto , ma l'antica gara per non fitolfe. Perche
hannomoltcvolrc combattuti inficmc con gran danno d'ambe le fwrti *. IlPa.'
Spagnuolo dell* ordn ^ , de i PrcHic' , 0 J4'a perche non mancaife mai , onde
la quiete delia Ciiieia fi dilhirb.iflc, alcuni cont'aJ^ni di
PJombarUtcn^inSabtM^Va-anoigilatib^^^ kSiiloi; cooioSaiielli fignore di quel
luogo ^fi ripfcro ncUa patria anvl arme , e taglja-' lefc. ti a pezzi due figliuoli di Giacomo
prciero la trra,e mahdarnla ad offerire aliai Chicfa . Non volle accettarla il
Papa, anzi vi mand il Cardinale Colonna, pr-' che ratiA dcGiacomolor fi^norc li
rij^geiTc , c reftitiiitfe la terra. Kap-^ Digitized by Google CAtrSTOJII. 4$i
l{6nc,cicdub?t,che il Card. Colonna per fc Palombara non occupafTc , vi and
coToldati fuoi,c la tenne alquanti d alfediata . Ma fopragi ungendo poi Matthco
Poiano, Francefco SauclH , & altri Capitani del Papa,r per ord ine di
Califto , c del Cardinale Colonna fcioko l'aflcdio di Palbara. t entrari dentro
fecero ap- piccare per lagol3,c fqiiartare da venti di qucJli contadini,
ch*cranoftati pKiK- pali leuare s quel
tumulto , perche folTcro gli altri
cfcmpio , che co'loro Si- gnori,piil riuerenti, e pi rilbettofii motlraflcro .
Apparue poi per alquanti d vna roflfa cometa, la quale i Matematici diceuano
figmficarc gran peftc gran ca- rcAia, e qu,ilchc grande calamit. Il perche
Cilifto, per placare l'iradlDio, fece alquiti d fare proccflioni,accioche
fc gl'liuomini qualche male fopraftef- ^
. fc,tutt'il gradc Dio fopra i Turchi nemici del iiome Chriftiano lo riuci
falscOr- , b l^I dn ancora , acciochc con affidui preghi fi plac afte il
Signore , che nel mezzo da Chiuua- giorno fi faccfse con le campane vn fcgno ,
onde i fidcli fi ricordifsero di pregar ni . Diojch'aiutafse coIoro>chc
cbattcuano del. continuo contro li Turchi . Crede- rei io ,ch'ali'hora Per
l'aflidue preghiere dc'Chrifliani fofsc il Turco da i noftrj prefso Bdgrado
vinto, efsendo Capitano dc'fedcli Gio: Vatuoda CauaJlicro prc- mtifllmojC
portando auanti inJuogo di vcffilloGio:Capirtrano frate di S. Fran- ccfco la
Croce. Erano i Turchi pafsati fopra Belgrado , quando he bbcro qucfta
rotta,cfscdo i noftri afsai pochi,f urono da fci mila Barbari tagliati a pezzi,
come il Cardinale Caruagiale fcrii'scijl Papa ,
Domenico CapranacioCardiiale di S. Croce Guadagnarono ancor i nemici
tutte le vettouaglie , c da cento fefsanta bombarde.Onde fpauentato il Turco per
quefta rotta,fi ritir volando in Corta, tinopoli. l farebbcandato fcnza alcun
dubbio terra, fci Prcncipi Chriftiani
lifciandogrodij,e le guerre intelHnc loroj'hauefsero,c pcrterra,e per mare,
per- feguitatojcome Caliltopublicamcntc dicca . Ma mcntrc,chcquefti non fi muo-
Trcbifondt llono,il Turco riprcfe le forzc,c guadagn Hmperio di
Trcbifonda,haucdo pri- ot U Uirut ma vccifo aueliTmperatore , e conquilt la
Kofllna , fatto prima prigione , e poi co . morto quel Kc, non rcftando di
predicare fr i noftri tutte quefte calamit colo- rocche per l'ifperienza delle
cofe ,e per la nortia , ch'haucuano de'luoghi , quafi da vn'alti fcoperta
lantiHedeuano . Nonrcftaua ^i il Papa di efortire,c con brcUi, ccon Legati i
Prencipi Chriftiani, ch'aprifscropure vna Vf)lta gl'occhi in tante
mifcric;perchc quando il nemico hauelse poi prefe forze m iggor,hau. rcbbono
tardi , &in vano rercato il rimedio . Ma mentre ch'il buon Pontefice penfa
tutte queftc.cofc,rcforta, Giacomo Piccinino, la fciando i Vcnctiani , Giacomo
Pie - - - loinTo ii}iooue Papa particolar- mente. Il
quale gl'ammoni prima, che non pagafsero al Piccinino vn c^uattri- IK) , e poi
mand in fauorc Joro il fuo cfcrcito j e fcrifse
i Prcncipi d'Italia , che icefscro il fomigliante , e perche non
nafccfsc in Italia cjualchc grane incendio > che non fi potefse poi
facilmente eftinguere. Perche tutti dubitauano , che quel- lo non auucnifse^ che
Califtodiccua, mandarono volando anch'elfi il foccorfo Siena. Il Re Alfonfofolo,chefauoriuail
Piccinino per l'amore, ch'haucua portato al padre di Jui ,non mand aiuto Senefi , anzi haucua cglln modo con- citato
contrai Scnefi il Conte d Pitigiiano y che e feguiuano la ttione delRd
Alfon(b,e crederei an- icttia: cora)Cbe
per loro opera nafceise tutta quella guerra. Ma i buoni cittadini caccia ti vUj
o morti i cattiui, fin ad hoggi quella libert fi confcruano che eoo cantei trauaglio,e
fpcCig^igpatkhsaitQ^ caftigatt fler** mto t lccntiofi (oldati)^ i fuggitiui,e f
fatto morire Gilberto da Correggio e
manc poco, che non flilTe &tto il medefimo
Sigifmondo Malatcila, che con lormUitauano,emenaualagverra in luogo e
co^ appunto poneua icco, e Terremoto f in Capoua^in Gaeta,in Anuerfa,c
negl'altri luo- ghi di te t ra di lauoro i le cui rottine eoo gran marauigiia
io poi vidd , andando per tutti quei luoghi defiderofodi cqpofoere a prno e Tctoe rantkliitSl. IT R Alfoniogi la terza
volta prometteua douerel iho voto effettoare di palTa*' re contra i Turchi , maegli li ritroiiaua in
modo prefo da'piaceri del fuo Re- Enea I^^ Vk) di Napoli che non fi cur di far
giamai queiU militia S'anta.E Califto tran-
quiUatetecofedTtaltacrednoueCardttiali.de'quaUDcfUroiioditt Tvno Rodcrico
Rorgta > Taltro Giouannt Nubano nato di 1^ forella . Cre an- ch'Enca
Pccolomini Vefcouodi Siena Cardinale , della cm opera s'era fcruito nel
comporre la pace d'Italia , mentre che i Scncfi erano trauagliati dal Piccini-
no. MaclTcndo morto il Conte di Tagliacozzo, ch'haueua l'anno alianti il Papa
fatto go ucmator di Roma , fubito nacque dicnfon fr il Conte EaerfoiO'
Kapolione Qrfino , per haucr il Conte occupato Monticello terra non lungi da
TiuoH , la qual dicea effer hereditaria di fua nuoua , ch'era fialiuola del
Conte- di Tagli acozzo Napolione di cea
efler fuaje per ragioii hereditaria medefima- * mente , per elTer (lato ()uel
Conte della famigiiaOrmia Dalla concela
di q uc fti ^ due Baroni , che con l'armi delle ragioni hcreditarie
difcettauano , Il popolo di Roma
fofferfegran danni , ma effcndo queila contefa fopita per vn'orainc rigo- rofo
>che flor facto > che d^oncifero l'armi
Califto Pontefice fece Borgia^ il nipote m luogo del morto Conte ,
gouenator di Rona , e dt pi'General , e Confalonicre della Chie6 > per
tenerne pi facilmente i Baroni Rom.
freno ; Effendo non molto poi morto il R Alfonfo fenz.i Icgitimo
hercde,f Califto di * * ' tanto animOiCh'hcbbe dir di riuokrouelrccno, dicendo,
che csme feudo era per la morte d'Alfonfo dcuoluto alla Chicfa . H fe ne
poneuano gi in atme dall' AiImdIl. ^^ ^ dall'altra parte , n Fernando figliuolo
d'Alfonfo, che conofceua ringe- pmm^^ gno , e la gcnerofit di Califto vi ci
dormiua . Ma per la morte dd Papa , che lo* * pragiunfe , tutto q iicfto
difegno fi tronc,e Fernando fi ritrou libero da quefta Sucrra . Mor C alifto
hauendo tenuto tre anni e quattro mefi
> il Papato a'6* d* ' gofto > e fil fepolto in VaticanoncUi CbleA S.
Maria delk ftbr , chliaiieiia^- Hutta N icola
fuc fpefe , & man manca della
Chiefa di S.Fieiro fi vede. Mor' anche poco apprcfToBorgia il nipote,ilquaI fe
n'era Ciuit vecchia fuggito per cagion dell'odiOychc fi haueua concitato della
famiglia Orfina mentre che ne fa- uonUce piil la itti oooirariaJ^ muto Califto
intceriiCmo in tutta la vita Tua, fl^laprmcipal fualodefi,chen
VefcouonCarSiVolIemai benefcio alcun Qcommenda,dicendoyc6tentarfi di vna fola
fpol,e vergine,ch'era la Chicfa fua r ^
d Vaknza,come i canoni vogliono . l>aua Ibelfo elemofine poueri e publica,c uMMIioo ,r A/l4i.;f-A
inrilr#. xf^r-c^r^i .^..J^ c^a^.... i r^J^r^^-^ Ti.: Tuuri mo- parti colnrmentc
, che porcuano con Tauttorit , e confcucolt giott. 00110 Pvmithriftiano.
Ejglim^indad Vffuncaflno Rde'Pcrfi, e d'Armania, al R So^ mandi dcTartari
Lodouico da JBolocoa frate di S.Francefco,inuitandoli con molti gra miutSSSm
doni, & ecciwaWl coatrafl Tiagfc qiiikinfl gu^fti Pr^cipi daUcpcrfuato % '
***** * dd Digitized by Google c A L r s T o r I r. 455 del Papa ,fecei Ai gran
danni Turchi , c mandarono anch'cffi i
loro oratori Califto , i quali vamcropoi
in tempo di Papa Pio , c noi con marauiglia certo , si della diftanza dc"Iuoghi,ondc
vcniuano, come dei nuouo habito,che portaua- no>li rifguardammo.Dicono,
ch'hauendodatc VlTuncafTano pi rotte al nemico IcriuefTc al Papa , ch'elfo
haueua quefte vittorie hauute per le preghiere ch'egli haueua psr lux Fatte Dio,c che fi farebbe vndl ricordato di quefto
fcruigio an- 2i diuino.chc humano-Clieft'amicita, che incominci CaJifto col R
Ai Perfia , fi poi col medefimo da
Cliriftiani continuata . Onde trauagliaua con continue battaglie il Turco.
Calftopoco fpcfe in cdificare,s j perche vifTe pocoicomr perche cumubua danari
per l'imprefa de'Turchi.Solamcnte rifece la Chicfa di i.Prifca s l'Auentino, e
le mura della Citt , eh erano gi qimfi tutte per i . rra . Si veggono alcune
t^pcz/.aric nteftc d oro , ch'erTo compr - F rcnuro parco nel
vmcrc,modcftiffimo nel parlare , diede facile aadienzapcr quanto glici ibffriua
reta,perch'era gi d otnnt anni , n gi per quefto kaueua laiciato pun- to i
fuoiftudij . Se glauanzaua tempo, o leggcua , o fi faccua leggere . felTo
compofc lofficio della trasfiguratione del S\Iuator noftro,&: ordin,
che quel modo, e con quelle indulgenze,
fi celcbraffc, che fi fa della fefta del Corpus IJomini . Con ^ran beneuoicnza
, & atfabiiir riccucua gl'Oratori , che
lui ve- ni uaoo , ne mai li lafci partire difcontcnti , fc le dimande
loro erano honefte , c giuftc . E di quj nacque, ch'egli non f troppo amico del
Re Alfonfo, perche li mandauacoftui alle volte i Vefcouati per perfone ,
che per l'et , o per l'igno- ranza loro
delle lettere , e delle cofc del mondo v'erano i netti flime. Mor Califto fei d'Agoftonel terzo anno,c quarto mefe del
fuo Pap.ito,e lafci ccntcse quin- dici mila pezzi d*oi-o,ch'cgrhaucua cumulati
perla guerra, ch'haueua animo di far contra Turchi . Mentre ch'erequic di
Califto fi celebrauano,mon Dome- nico Cardinal di S Croce , e gran
Penitentiario perfona afidi fauia , e graue,e fii nella Chicfa della
Mineruaftpolto con le lagrime, c gran difpiacerc di tutt'i buoni. Cre quefto
Pontefice in due ordinationi noue Cardinali , cio fette preti , & due Diaconi
, che furono . Z^douko MiljnodayaUnzai Spagnuolo fuo ni pot t VefcouoScgcbktnfe
y prete Cafd.tii,di SS.^aiiro Coronati . Rinaldo Pijfatelio Napolitano j
ylrcitiefcotto di Napoli y p^-ete Card, ti/, di Santa Cecilia . Giouann Mela
Spagnuolo , Vefco'.to Zamocenfe , prete Card. tit. di SS. Aquila^ e Prifc^^ .
Ciou'aftni Cafli^lione t Milane/e lefcouo di l'aitia, prete Card, tit, di San
Cle- i mente, Fnea Siltiio Piccolom'tni
, Senefe , Vefcouo di Siena , prete Card, tit. di S. Sabina : - Giacomo Theobaldo
, Romano , VefcFeretrano , prete Card.tit.di S.AnaJaJta . . Riccardo d'Oliuiero
d^Angi Normando, Francefe Vefcouo di
Co/ianTjt ^ prete Card.tit.di S.Eufebio . Giacomo Vortughefe , figliuolo del R
di Portogallo yArciuefcouo eletto di Ijfbona, ' Diacono Card.tit.di S, Maria in
Portico , Roderice Lexfilio , nipote del Papa , da Valenzji Spagnuolo ,
adottato dal Papa in, cafa Borgia j Diacono Card-ai S,Nicol in carcere Tulliano
. Ec PIO Digitized by Google 4)4 PIO P I O 1 1. II. P O N T. C C X I I I l
Qvttodd 1458.320. d'Agofto. p , IO II. f Scncfe , & era chiamato prima Enea
Picclomini . Nacque Iti Corfignano, Sulto f fuo padte Vittorinfiiaipadre. A'^.
di Agofto del 1458. f per vnconfcntimcnto di rutti i Cai\.:nAIf creato
Pontefice Attioni di II padre fuocffcndo con gl'altri nobili cacciato dalla
plebe di icM , ic n'anda- rioii.inoaQ- uavnafuA villa in Corf^ano quando la
oiogic , perch'era venuto il rem* xialpaiM. DO dd partorire qui fi figlie* ne chiamarono il bambino Enea
Silulo . Heb* Le la madre dormendo vna vifionc , che le paraua di partorire vn
I ancfuUo con vna mitra fui capo . Onde come fono le menti himianc fcnpri
pr^nrc cre- dere il peggiojfempfe ella
dubit, che qudo non iniportalTc quakhv. vci^c goa al fanciullo , de alla
fmiglia , n fi pitote mai da qiiefto fofpetto torre 9 mi ch^ il figliuolo era
ftato fatto Vefcouo di Triefte.Per kquBl nuoua rio^rati il Stgn. Dio, &
affatto vfc di paura.ElTcndo egli fanciullo imparc) Grammatica in Cor- ignano
con gran docilit,e memoria,c mcnaua cofi dura vita, che bifognaua per hauer da
mangiare fare tutti gl'efcrcitij di contado . Entrato poi nel decimo ' tam
arato k n'and Siena , doue con Ttliuto
de'parenti died e opera alla poc- lla , e vi fece tal frutto, ch'in brcue
anch'cgli nella Lati.ii lingua, cnell*-* Tofcana fcriife molte cole fecondo
ch'amore , che quella et fignorcggia , le an daua dettando Si diede poi
iludiar le lcagima bifogn poco preuolafciarlo per cagione della guerra 4
clititeque tri i senefi > e r.Fiorentiiil
detta' laal dubit, c he non nafceiTccareftia. Vedendo anche in Siena la
nobOt iipetta alla plebe , fc ne vfc , come in vn volontario efdio , e fi
accoft con Domeriico Capranico ch'era ali'hora in Siena, ch'andaua al Concilio
di Bafilea quere- iarft delle ingiurie
rieemiie da Eugonio^che gl'haueue denegato il cappello 9 ic Martino per le virt
ibe datoglluuieua . Co auefia compAgnia Enea lUperate le altiiGme AIpi,e di
neue copcitc, per il Ponte dcirinferno,c ncr lo Iago di I.uccr- ra , c per le contrade
de ^li Suizzeri and in Bafilea . Doue bench'egli , come fc- cretai io di
Domenico , in molli negotii occupato fulTe , fempre nondimeno ru- bava qualche
poco di tempo , per curio flettere E
perclleDonaenico,ncgan- doli il Papa Tentrtrc de'bcneficn , e della hcrcdit
patema anche fi ritrou age- uolmcnte poucro,c bifognofo , lil Enea sforzato
coner fua voglia larc{arIo,c fi accoft
con Bartolomeo Vefcouo di Noiura , col qiialefe n'and in Fiorenza , , doue era
EugenioEt efleiido coftui chiamato in giudicio criminale da Eugenio,
fancorllnea sforzato ad abbandonarlo , fi diede
feruire Nicol Cardina- le di Santa Croce, perfona di gran bont , il
quale fj maudato da Eugenio Le- gato in Araile^ douc s'erano rai^iaciiPreacipi
della Francia > e pofc pace fi Google
P I O I I. H Duca di Borgogna, che con Inglcfi fentiiia,e*I Rdi Francia.
Ritornando poi in Italia Nicol, ch'era da'Venetiani, c d.l Duca Filippo
richicfto per do- lerlo far arbitro della pace, che fi trartaiia Ir loro ; Enea
, che non fi vcdciu moko in gratia d i liugcnio , fc ne ritorn in Bafilca ,
doiic ta Tempre molto ho- norato da tutti . Et in quel celebre Concilio hcbbc
luogo nel magiftrato dc'do- dici fcrittori de'brc ji Api)ftolici,t quali erano
di molta autorit . Perche non fi j)otcua Cola alcuna publicamcntc trattar fenza
la grauiffima auttorit loro, c s'era ammclfo alcun poco atto i dare nel
Concilio il luo voto per ordine di cd- ftoro fi toglieua via. trano in quel
Concilio quattro l'cparati parlamenti , che al co(\ume delia corte^ Deput.uione
chiamauano,^' in quefti fi trattaua della lede, della pacc,dcl!a rifc coa^ gran
pcrtcolo v'entr , laciando in Como i colkghi , che per paura non haue* flo
voluto nffaj alianti. Macglifenza far nulla vfc di Milano, e per ordine
dtFedengi^>apdj!^^ritrouareAJfoni R di Aragona ,cfil in quello viaggio da
Nicola littovfcouo di Siena Aia patria. Fatto parcniato fri Alfonfo, e l'-
Imperatore, iene ritorn cgl'in Germania, e non reft mai d'clTortare Federi* co
, che doiicflfe pi prcfto , che pocea, pafeir in Italia , riccucr la corona dell'- Imperio. Douendoadunque
venire l'fmper.in Italiavi mand nea aUMiti,per", ch'andafte ad incontrare
Leonora di Portogallo Aia fpofa che farebbe venuta dare ter ri nc'liti di Tofcana . Giunto Enea in
Siena poco vi Aette , che inco- minci
diucntarc ibfpetto al popolo, che venendo flmpcr. cacciafse i plebei
4lalfioiierno,edcrsc in potere di nobili la Citt. Egli dunque, per torre da
qoo* Po rofpetfo il popolose n'and in Talamone, doue crcdeua, che doucfse
Leobo* ra venire . N gi , pcrch'cgli partifse fi quiet la plebe . Pcrcioche
f tempo riicgara per Io contado la
Nobilt Ma come fono i ceruelli della
plebe uolubi* li, poco apprefso fi content, che i nobili rtomafiero nella Citt,
fapendota &ont di Federico * e la modcftia di Enea Ilqualintefo crscrei
uafcelli de*Poi>- IOghe( giunti in PiTa, torto u'and,c ne men la fpofa ,
che fc folo era ftata rac- romand:ita
, Federigo in Siena. Andato poi in Koma
efso ikIIi incoroniw rac. _ _ pd _ ^ VoTtTn^ntato di rubarglielo , e menarlo
via . Ritornando di nuouo Federigo ici wiTo dtrf ^oma, pineratiato il Pontefice
and in Ferral a , e creato BorA> da EAe Duca di oSe.dTMo Modena , pafs
l'Alpi. E ghto in GciliMiila mand tofto|W ^^^^ n dall' fice con ampia potetti
Enea Oratore in Boemia, e nellAuftna. Perch'era fri Imp.Pcdcfi- le Citt di
qucftc prouincfc, e l'Iraper.nata differenza per cagione del R LadA la
o,ch'eflc fcco lo volcuano . Rafifettato quciio negotio^ tranquillata qucfta
di* fcordia^ tii Eneanon molto poi
mandatoal paiJamentodi Ratisbona. Doue ia IttogC^deirimpefaitoT rtronandofi in
preicnza i Filippo Duca di Borgognav 41
LodoiHGo di Baioaria or,e ragiono con tanu vehemcnza della crudelt, fierezza
de'Turchi,e della calamit del ChriAianenmo,chc ne fc fo^rar,e lagri- mar
alianti v'erano .e paruc , ch'animaife tutti, e particolarmente Filippo di
T> , ^ ^ ^^1l*rmrvi.AA- /nrnruinrr>.Kfw 1.
lurcni,ioriifnnc.ruaui(f*|uvi*v/vvv*w.*w.M.y.- . ...wvwi9 doufccort lunga,
graiiinma-orationc nmrho-i Prencipi delia Germania ch qn conlienutictano, dpuer for.quefta pcricoloi ima DeccfTaria gjierra.-
Bei paruc , che tutti mlto fi ariimafero;. raaprefto qi^glanimi accefi fi
raffreddi! Jono* rahcot'vn*)6eF2a uTi prima alcune co4.'clic parc- aftnpre,
chedidiucrfc,cvariftCofe4Uctetantahautua eleganza , ccopia nel dire . Efili
confut ceni tre alcioni vehementi le querelle de FranccU, c *c ca- lunnie di
Renato , che fi doleaaw ,h'egl hauel conlcrm^jo t\^f r j- ^: AiCr.r.r,> rk^iv^ nrrMvinato.. Mentre CAB POI Tumulti 4?
Jiiudpa. Francia trauagiiacon uretra guerra mrcciiona, id m"***- vi Spagna foccorla . E perche noamancaffc
luogo., C*inquW . . . - ^ capo di Europa bfciatekguerwtlkrnc Veta tutW i^ttMP^
P rederlco 4'- Gualche via potcuT, aUa fenili . Mnd Federigo di Vrbiao Capitan
di San w Vtbn.o cnpi J j^icfa , infiemc con Aleffandro Sforza $ qncilodi
Taghacoz^o perche loccr- 555?* "^^'^ tenciTcro Giacomo Piccinino,
ch'aflfoldato da Renato , volcua paO^ire Ul Piha " in foccorfo dei^rancefi
centra Fernando . Lt cflCcndo ftato preffo Sajo Jema^r vittoria non n'hanclTcro
pofta la libert d'Italia terra . hecc
poco linaccic, &4cUfpigpatJfedcgrambafc c^e wng^gpaig Digitized by Google I
o ETaNictoInCararnalc ai.|>iftoia f cp/rn ^'^""^ ^^'^ ^"^
^''^^ rotta . Xon p^ri rrrofpcn t prcflTo Troia di PuPlUa^TR/F^^^^^^^
combattuto ancm- trio in t.mro fpaucnto il Princit^ d i T^'^.n/i "'A "^'arono per- miani di
Francia cofc hu" a^h ..^^^^^^^^^^
^^.^.^fTenao pa'rt^^ icacdaallU'gncJ^gl r auirca^^^^^^ i\f Pcrfcguit.nao, o li
^'dorituori ai lue g^?rc grau lfimc?in^^^^^^^ ' P)o veggm- loft, i, p,, trhe
cfTohineua ddfta innanzi roi^'lTi" \i . ^^^^o"^"^*'^^ dell'Ada,
che r, faca aHbirionedt pSrtc^^^^^^^^^ per raiiaritia,c 'Pf' ^ federati il Jl d
VWr ] o^^ '^^^ ^"'"'^ *^P''e^'^ ^'"oi coh- ^anta ;J. ci
Chriniancfimo ani,n ndo c 'e f^onlrV^'r ^''""'-'"^ Tfaria
imprcfa . In qucfto mc7o n W^^.Tk -i^^^*"^' ^""^^ importatc,e
nccef. ruffe to rciMK, ,T b.f^ i ?err^^^^^ Pcr..indarne poi q u and che haueua
pro- Popoli non folamcntefl^^"^'^^^^^^^^ fcitionc fi sfl)rzaiianoa7ntcrroinr)erf.
r r^m,^ ^ P^'' S'' loro , che ehi .^nda", vi VX ncTauJcb^ perche pareiii ^/orzCcomc buon Pon^ficc tocci
.^^^ confeguiti , molto fi quietarfi al
ninncoS dS^^^^^^^^ - ' u"^'""? '^^gli^r fentimento . ^ bagni
rifo^ in RomaXuc W^^^^^^^ ^ ^^^*ciati lementc dolore di poSet^^^^^ jno, come
haueu gii flfo Sl.^ ton^ptiptc cinque df Gi- '
ar meglio, afcoItlglioS^ . -. ircufauano IatdMan2*ck'Prcnri.nrli.r^ c.J?
v^^^ ^' Horgogrta,chc 5^ il R ai focmia , cL non^n f unmnrfh ''^^^^ V'''^
' era kcito reiterare la cftremavniionc.
Percioche egl'haucndo in Bafileala pefte , & clTitndo ilatopcr morirne era
flato vn'aitra.volu vnto. Io quefta tanta aa* fieti d'ammonon lafird mat
leoiacQi|cmoiikhe/aAcollieiie fimda ilUol A* migitari molto pregato . S la
morte i^it iUdameatCil Simbolo d*Acadafio-'
epni con jfcfscffer fanti ffimo, e veri ffirrto. Non fi ipauentdclJa
morte, nt_> snoftr fegnp in quel punto eiftremo di per turbarci. Era per le
lghe fue infermi * t macerato In modcvche fi puofiedire , ch'egl*efttnto pt
tofto>che morto ftiflc* >rdind)ClwfofeilftK>carpopc)rlatonRoma* Ecolorojclieloaprmmodi^^
(ro, haiierlr troiiato vnviuaciflmo cuore nel petto. F accompagnato d'An- cona
in Roma da rutti ifuoi famigliari in vefe lugubre , c doloroi. Fattoli (olito
l'efiTequie* f in San Pietro preiTo l'altare di Sant'Andrea alle fpefc dal * .
. Cardinal di Siena con nueftoa)itafio SII la tomba fcpolto. Pio n^fSsf^ Maflmo
di natlpne Totcana , di patria Sencfe, di famiglia Piccolomini , tenne' ' - 6. anni ti Pontificato . Certo brcue il
Pontificato mala gloria fgrandc_jir . Fece per cagiondellafedc in Mantoiuvn
Concilio, fcAar dietro edenCcOs f fiior
dltaiiai tutti quelli che oppugnauano la
Sedia Romana Canoniid* Santa Caterina di
Siena . Tolfe vianellla Francia vn'impia legge . Rtfcccftl^ nando d'Aragona il
regio di Napoli . Accrebbe lo ftato della Chici. Ordind* le miuere dcil'alume ,
par aU'iiora rtronace preil la ToHa^ F grao'amator. della giuftitia yc
ddlardgione . Vtffc modo dia doquem e
nel voler an- dar alla guerra 9 ch'haueua bandita la Cruciata i Turchi > in Aneotia morii v douc hcbbe
l'armata in punto , c'I Generale dc'Venetiani con gl'altri confedera- ti per
ofiefta imprefa . E riprtato in Roma , f per volont ^'Cardinali fepoK
tol>dou'egrhauea fatto riporre la tefta di Sant'Andrea Apoftolo che dal Peloponncfo venuta gl era. VilTe 58.
anni 9 nolt m0 He iGhiefa raccolti , per farne la guerra i Turchi- Qucfto danaio i Cardinali in- iMcf
di Pio fepue con le galere y ch^firitrouauanoaU'hora nei ptjMrto d'Ancona
rdiedero.l pa^Til e die odn nacque oU^
^o s ptr iitarn .j>iaccre > m a*negoti| > e per trattar code
iaiportantiinnic , franai . Sempre sforz di accrefcere la maeft del Pontefice .
Non-rcft mai iperfc^uitarconlcifconununiche , & con le cenfiu e
Ecclcfaftichc i R ,l Prcncipi fi tiranni > ci popok ie , o alk Chicfa ricalcitranti' finche vor
dciukluticrli al wio'Cfinoi^lmsni!0(rtdocti^imo ch'era vna pernit iofilCna pee
della ChieKoDi^Mna^i(>BorfoI>ucadi Modena 8ercbeifdofeudaurio di S,
C|ife&>auoriiIe lecofodi*Fnncia>e Sigfmondir lalatcAa nemico- della
Ronv Chte&% Perftguit ofi'fpraiiiflifne enfiire Si* ";ifmodo Duci-dj
Aiiftria , perche haucflfK; prefo>*c lenu t o-vn lem po pr 1151 giti
^JicolCuioiioCardin.rl di S. Pietro in -Vincola
Priu delia fadi^nir Pictnv itf({nbu/gcnif AfCu.el'couo di
Magiintia^perche haiicllc riuiftraopmione dell i- Chiedi Konovi ci^BG^tnfuo
Kiogo vfl*4tltro Prolata . ToUc all'Arci ue&or' uo di B'mciicnto
qudlaprclaKira , perche tcmflCc di da-rc lcneiicnto Francefv Priu del Vcftoiurodi Tci amo
Frncefco (^opT)o>pcf haiicrn ndlaLcgat?ioT-*.- Digitized by Google . it I D
I I. 44^ alla Chie/iv, Terra(^ina ,
Bcneuento , Son Arpino con gr.m pArtc di
Campi- tila di Roma . Ne per paura , ne per auarilia cofa mai ni R , ne Duchi , ni* a popoli conccrtc . Alcuni anche
ne riprefe fcucrilTmanienre , i>erchc quel'c cofechicdeffcroj che fcnza
danno della Chiefa non fi potcuano n fcnzafua-^ vergogna permettere . Tenne in
modo in fpaiicnto alcuni Signori,e fpetialmcrv tc Italiani , che (ldiflmi nella
fede , e lealt pcrfcnerarono . Come elfo perfc- guit coftantiflilnamcntc i
nemici publicijCcjTi huraaniflmamcote fluori gl'ami- ci. Am grandemente
llmpcratore Federigo , Mattia R d'Vngaria , Fer- nando R di Napoli , Filippo
Duca di Borgogna, Franccfco Sforza, e Lodtj- uicoGonzaga. Crencifuo Pontificato
12. Cardinali , quel di Rieti , qusl diSpolcti, quel di Trani , Alcflfandro
Saflfoferrato, Bartolomeo Roucrclla-** r Giacomo Luccnfc, Franccfco figliuolo
di f-aodomia Tua rwella.FranccIco Gon- zaga figliuolo del Klarcheie Lodouico. E
quelli tutti furono Italiani . Stranie- ri lurono quel da Salfeburgo, Lodouico
Libreto, quel di Arairc,& il Vergclen' . Te , Compartiua in modola vita fu*
, che non fi poteua l niiin modo di otiofit, riprendere. Si leuaua la mattina
all'aurora , e tenuto conto della fua fintiti yC . detta , o veduta chr
iftianamentc la MefTa , fe ne vfciua fubito
negotiare . E do- p qucAo palTcggiato , per ricrearfi per Beluederc, ci
defmaua. Era mediocre il fuociboenon Tauro,ncfquinto. R:tdc volte
ordinauaquel,che mangiar do- tielfe, ma mangiala ordinarumcnte quwlrchc
liponcuaao tauola . F aflfai E arco del
vino, il qual beuca con acqua , e l'amaua anzi lc[ccro , che auftcra. )crinato,
che egli hauca ,per vna mcz'hora ragionaua , o difputaua co'faoi fa- migliari .
Entrato poi nella camera,e lipofatofi vii pocos e dette le horc canoni-
chcJcg^ena>o fcriueua,fin ch'il tempo di necotiar ne veniu> . fi mcdefimo
face- u dopocena la nottc.Pcrchc ftando in IctioleggcuajC dcttaua luca hora,n
doi^ jmiua piu,che 5 horc , o fci . F di piccioli ftarura.Hcbbc aua iti il tempo
la tefta bianca,e'J vifojch'alfai pi et dimoftraua di quello,ch'hauea.
NeH'afpetfomo* Uraua feucrit per con facilit congiiMKa.Nel veftirfi feru vna
certa mediocri t , e foffcrfc affai la f atica r la farne , e la ictc . Egli
hcbbc dalla natura robufto il corpo , ma co'fuoi lunghi viaggi, con le Aie
fp(Tc fitiche , c frcauentt vigilre Io confum. Vi eranoanchequcftifuoi morbi
amiligliariTimi,la tofifc, il mal dclli podagra,ch cos fpcffolo
torment.Muino,chc non li lafciauano altro, che la Voce fola , onde fi
corKjfceflfe , ch'egli forte viuo. E ftando
quefto modo infer- mo , non era chi non gli potcrtc parlare - Era di
poche parole , e contro ilia vo- glia ncj alcuna volta cofa , che gli fi
dimcnticaffc. Non gett il danaro , ne ( cur di cumularlo, onde quanto
n'hebbc> tantane fpcfe . Non volle effere pre- lente niai n quando fi
noueroAiano, n quando fi riponcuano'. Non paruc__/> ch'egli fauorifcc
gl'ingegni del tcnipo fiio, pa che tre gran guerre, ch'egli fccc> .votarono
talmente ferarioachc fpclfo in gran debiti fi ntrou . Non manc gi R,e gran Prencfpi. Co'fuoi fa* xnigliari
marairigHofi lacilita , benigrrir mofti'aua riprendendo- con carit pi- tcrn.T
quelli, che o per fragilit, o por ignoranza peccato h^uicf^ero . Noica- ,ftig
mai alcuno di quelli , che di jwrlato male ,
fentito haucllcro, dicen- do, che in vna Citt libera come era RoiHa ,
ogn'vn potca liberamente parla- le.- Et ad vn , che vn digli fi hmcnt, che
Jff>fse ftato vilkineggiato di parole, j'rfpolCjfe iti Campo i mne aadrac
infolikbrcy contrario alUfua coniplefr Digitized by Google
-dflcttnu^.ra'falftudinc ddl]Abfiad)iavclKitt4SQatffi^''rftmehic deIlik>go
> e jpcrh frcfcin-.i , che Tettatevi fifcnccv Fi-cqiPtnrmt^ftc per h fanit i
bagni i jyitCTMa, edi Pctiriolf . Vfaua volenpeii voftc di rafo , ii-. i faoi
vfi d^rgtnca -cwmrt iinzilTtfgKjtrhe rcgt/iPfcioche rwto'I fjio {>iaccrc
jc^giii^tiiohc i'fejfg-* di'i kafh'iio gii^dncraldi, e Ibieadti^rhcnc i libri
fi rirromua^^ Cirri Miti^ l'al- tro gioie ih gran cx^f)ji.Pt)c6 fi cur di
banchtrii, c di menfc foRnife^n^rt ipflb' -mangiauKic'bfchcctijC ne Jiioghi
fciiutichi^pct- iu;i ricreotiktliejcd h^ffo^ giia- cAlmcntc , chclo
biafraamftadi ci ,. ooThe>l& 'chiton era hii ftatafatta ^ altro
Poincficc,niliio,chtitttcfripodi'peftilnZa^dt giteiTa. IVIa fece d queilfe
ciancic poco'cohoibfnpre^[liccFMk>chc li bailaui,chc non imnca^e mai a'co^
> aoncfe a rutti iiieflo i fno alfe vii td , e li fpancntaua da i vipfjle
loriTftltene b' fimi c fitte narraiWlo . Si ftiiif per lettore di A goftino
Ptririo, il-^uaie^^ira ati- -cht turca k cof&i'criacre>oh^gli dttaua .
Quando noirhauotitMdtdaa'alle c^co)BiDrcnTino , ch^ent'dki.imato ilX^r^ i die
Mom^jMfdlitkkrA^- nm , c rapprefcnt-tua h Hig4ia li'natiira , i coftami. di
qhalunqtfe'cgli vk- li\)c(u> , odkcua-'clTo MeCi^o U vdf ua continudmerrc.
F(? fttriprc j^coVc^n-- de gl'infop:ni,d'porrcnti,de 'prodigi j^nc tenne-i
folgori iirrojehecofa faturt- le.>^[)fbreaahui fcai'dd^idrir^ fi videini^
lgtia griiim dfi tiini(lit)fn^dt{rft^^ ^r(sf^iz.Mnvgf^r^gtMc^f^r^ auifet^i*imtte
e pn , haiic4^ili datbonUilef che HaftricAflc . H^tieQM;diShcm1nHatt^fiiTtc^
tidfel Ppa'folc^rtbdirell popolo ^Pare chc^rimti finiflTc , ch'iificbmihcaf' ft
,l rtjccardi Tiili ii>Sivifre n7tj}to tempo con t^a integj-i >,c vi^rc
ycjti&i coAumi >e >]ing|^o eh ibkrtta ^e Ijt ^*5;K.d * - - - . ^jgjj^ Digitized by Google T I O 112
religione ; c la modcftia ,c la gr*;t,ch'in lui fi vee quando poi Vecouo e
quando Cardinale, e quando Ponttncc con fcpaivti volumi. Con le quali lettere
acccndcua i Prcncipi , e. i popoli de'Chriftiaiu prender 1q armi in fauore della religione
contra g infedeli . Vi c anche vna Aia epiftola al Turco , pcx la quale
rcfforta doucr lafciarc la perfidia
Mahomcitana,e feguire la vera veitgionc di Chrifto>S,aIu.aiprenoftro.Scriirc
ancora dell'arte Gramniati* ca algai-znetto Ladislao Rdi Vn^aria . Fece da
treiitadue orationi tutte driZ" zate alla p.ice dei R, alla concordia
de'Pj-encipi , alla tranquillit delle natio-^ ni , alla dilenfione della
religione , & alla juietc di tutto il n^ondo . Comp la hi' ftoria de
Bocmiahfci quella dell'Aiiftria impcrfettatlocominci vna hilloria di tutte le
cofcauuenutc nel tempo fiio;ma opprclTo dalla grandezzate copia de'nc- goti)
non la comp.ScriiTe vn Comcntario di dodici libri delle cofe, ch'egli mai
lecc,e lafci incominciato il decimoterzo . Et
il A*o modo di fcriucre quieto,Q tcpcrato I.'orationijche vi
irai>one,fono fplcndide,i accomodate. jviuoue,e tra- quilla gl'afifetti .
Non refta mai di dare alla Aia orationc ornamento, e candore , Defcriue
attamente i fiti de i luoghi, e i fiumi . Secondo il tcmpo,e'l birogno,vfa r
varie maniere di eloquenza, e dalla cognitione delle cofe antiche non fi
diparte. ^ Non li occorc mcntionc di torra,n di Ciitjchc npn ne ripeta
l'origine,e non ne difegni il fito. Scriue dilgentiaimamente i.chotA quali
Capitani fiorilTero.N manc anco per piacere di fcruei^ enimmi.I-afci nxolte
fenicze^^ modo di pro- iicrbij , delle qualt^, perche me ne fono parute alcune
vt ili per la iftitutionc del la vita human i, ho voluto qui fame motto. Sokua
dire chela natma J^iuina meglio s'ntendeua, e comprcndciia credendo, che
Jifpuranclo . Che ogni Atta confermata con l'autorit non h bifo^o di ragione
humana. Che la fede Chri- ftiana.ancor che nfulTcapprouata da i Miracoli
dourcbbcctTcre da tutte le gc- ti per la Aia honcft accertata. Che di vna fola
diuinit fono tre pcrfone,iit' fi dee mirare , con che ragione fi proui : ma da
chidetto ci fia . Che gl'huamini , che mifurano il Cielo la teriM , fi maftrano
pi audaci , che v^ri . Chc'J andare ii> ucftigando il corfo dc'Citli , e
delle Aelle , fia cofa pi vaga , c bella , che viilc . Che gl'amici di Dio fi
godono qucfta prefcnte vita,e la futura. Che scza la virt non e piacere
intiero. Che ne l'auaro di danari,nt'il dotto della cognitione delle cofe fi
veggono fatijgiamai. Che chi pi $,in maggiori dubbj iniolto fi troua. Che le
lettere debbono cfifere plebe in luogo
d'arggato, nobili in luogo d'oro,
Principi in luogo di gemme. Che i buoni medici n procurano il danaioima
la fanif d jU'infermo.Che l'ortionc
artificiofa no piega i faui/,raa i fciocchi; Che quelle leggi fono fantc,chc
pongono liccntiofi il freno. Che le leggi hno c la plebe la forza loro,e
co'potcti fono debaji,e mntc.Chc le cofe grani fi di/finifco- no con rarmi,non
c leggi. Che il buon citriidino fottopone la ca Aia alla Citt, la Citt al
regno, il regno al mondo,il mondo
Dio.Ch'iJ primo lu(go p^c^^o il R pcricoIofo.Cly come coi rono luici i
fiumi nel mare, cosi ucUc coni gr,|nd i vitij Google p A o L Q I L ,b ;o h t. c
c Vp - PA O L O II. Venctiano $ e chtailiato prima Pietro Barbo , hcbbe Nicoli
pcrp.iJrc,Polircn.ipcrmadre , cdndo Cardinal:: di S. Marco f 1 - vltimo
gionod'Agoao del MCCCCLXIV. creato Pontefice. Egli f fi- gliuolo d'vna Torcila
d Papa iiuijcnio crfendo ^ioiiuictto s'era gi pollo ia punro per nauigarc ,
& andare afie ibe mercantie ( come preffo i Vcnetiani fi co In ma , e da
Solone non Ti biafina , ) & hauea gi pofto le fuc caff , e forni- menti in
galera quando venne nouclh , che
Gabriele Conduimcro fuo zio era Anioni di ftato crealo Pontefice . Si rcft
dunque dall'andata ucrfuafionc
dcjgramici,c di Po >] nni- Paoro Bfbo ilio fratello ma^'^ioii.Ebenclw futfe
ieAkdc adapprenaere 4 vw^mo, lettere i ,ttr) l i difciplina di i j i jcomo
Riccione^cjijal foleua molto lodare la di- ligenza di Pictro.Hebbc ancor'altri
maeftri:ma per rct,ch'era gi grande , affai poco frutto vi fece . Et tutti
quelli macftri poi diede ,e facolt,e dignit fuo- riiche al Ricdonc,moftraiido
non cffcr rcftato per lorcs ch'elfo non fim diuen- tato dotto.PaoloiI
frotcllosch'cra di grand'animo ,c prudentcc conofceua la na- tura di Pietro pi
atta alla quictc,chc a'negotij , andando in Fiorenza taccia- le il piede al Zio , Jo pj ego , che
hauclTe vcHuto ritirarli in corte Pietro , c farlo mericocon oualchc dignit.
Chiamato dunquc^Pietro in corte f fatto Archi- diacono di 15oit^na,e non molto
poi hauuto ilVefcouato di Ceruia in Comda, fu dal zto fatto Protonotario di
participati. Et in quello ftato vilfe alqu3t anni. Finalmente f da Eugenio
creato Card inficmc co Luigi da Padoua medico,che W 5P P*^"*fc? e F liitnghfiuol^, c dr^ue l)i fcsTtraa eoa rtc q ucm mi hnifiailllS Aefcrcfi^ua .
Anzt^e ^dlte q^iand(^vericima fatto vergogna .
tcivd quefta tnoleftift daiMnti , tafmente nliebbe Tempri iti fuo fauore
Cali Ao^ che mentre vtfTe qtk^o I%ntcfce , non fece conto del coniYglo di
alcuno quan- to di quel di Pietro . Il quale facilmente , e per fe , e per
gl'amici oftennc f'tm- prc quanto dal Pontefice volle. Pcrch'effo cr Kifai
tuitorc de f^^amici , cde*- clienti fiioi, aiutaniloli> cdifGnfindi.l, c coi
l'apa, c. con c^n aitici magiftra- to in tutte le cTe (ito potere . P anche Pifetr di tariti
i/fSmt chcnl^ln- fermit dcTuoi coi
tcgiimi di qu alche c onto , c li v iiltiu/c cohfortandbli alla fanit l' tua
toro aldini rimedi] . Pcrciochcfcmpre hauea in cafa, che li veni- ,iianod(
\'ciictia .Ucupc cofe medicinali tnc come fono pgiii teriaca, ^tsc *Eiii\n ck f
Hdte ihrondo il Bife^i gli (bi inferiM fliandana Si sfor-' zaua ancora , che fc pi f oft , che altrui,! reftametitf
cfogrin fermi fi cominlK- teder, dt'qu ^1? f (i'n come meglio le parca , ne
difpon^ua , e fe cofi lui ne toc-' catia, fatta aiJ mcontro venderla ne
toglicua per le il danaio . Si dilett affai dclf*amic!tiA d*a!Bufl{ Rodihf j i
niwli aaki (pelfbrec'ltaola, e per ciancia- re, e per ridertii . Et If'farto TA
gl'altri Priabfio , e Franccfco Malacarne; dlO' c iuiit'.'^ftfjc ctacie lo
teneuanodeljcontrnuo in fella, e in rifo. Connucflo nrte s'cn ingegnato
d'clfcr Rmm. .^1: a cortcgtani caro . 12
per moflrar , che non' rfolamente nella corte poteua , fi sforz ancora d acqui
ftar mori di Koma autto- yit.Ondc n'and irt Campagna i Roma per qiiictar,e
concordare alcuni popo- !f,chc de'confini contendcuano infieme,c per pacificar
il Conte Eucrfo, c Napo- lif)ne Orfino.jNh poco manco,ch'e^U non foflc prcfo, c
porto prigione dal Cte Eucrfojpcr cllr con lui trafcorfb digarolc molto oltre .
Partito adunque dw Camporgna txU tigrigbftcMiri8 fif ix!bftrWkrtipre
iqneft'Contc coAltatto ElTertdo morto Calffto',rt;rea:btiifiio*lcl>i^ilioti'e
ch'egli mlta ift024 di corntmiitdr il Vcfcouato'dt VfcctzaVot qiit! di Padua,fe
ne concit talmente l'ira di Pio,e dc*V,cnctiani , che he fu Paolo il frafcUo
prillo in Venctia dell'ordii ne Senatrio, & 5 lui Tntratc de gl'altri fooi
benefici/ tdtc , (b da qucin mprcfa ,* e propofito^non relliuia. Di che
mdftf^fdcgnat(mQ;6ttjaido il tempo di vendi- carfmon rcftaua di moftrarfi
air.ipcrra collerico con coloro, ch gl'ila ti canoim- Dedito il fuo
difcgno.lIfTenJo poi lorto Pio,c crt irocgl'in faolocoifubitochc le chiaui di
Pietro tolfe , o che coti prmolfo l'haucffc , u che i dccreti,e le cle fette da
Pi odiaflfc, tutti gl'dfficiali dc'bi^coii cratr diJPio, c'dme ch'il Sai uator no- llro,c'fuoi difccpoli
prima nella Chiefafanta li feminarono, che vgualmtntei inaggiori co'minori
viuclfero, cche non folTt ad alcuno fatta ingiuriti a. Onde f ancora prelTo i
Roman iritrouata Iacenfura,per la qual, c le perfoncpriuatc.c magifirati
folfero sforzati dar conto delia vita
Ioro,cdciroificio ben retto. Ma non haucndoc qucfle ragioni fatto frutto
alcuno,pofio in grauiflmi ceppi nel mczo dell'inuerno fcnza fuoco,& in
vn'alta torre efpolba tutti i^mcfi di lungo .vi lletri. Finalmente fianco il
Papa da preghi di Francefco Gonzaga Cardinale ^i Mantoua, jmi cau d i prigion
ta]e,chc non mi rcggcua in piedi, e mi diccche io np parta di Roma,pcrche fino
in India mi haurebbonoperfeguitato.Cbbcdi, c fletti fermo tre anni in
R.oma,pcns5do ogni d veder alle mie calamit qualche rimedio . Hora cffendo
flato Paolo al foliro incoronato , perche fi ricordaua_^ che Califlo hauca di
S.Giuuan,in Latcrano cacciati i Canonici re ?()Iari,chc gi Canonfci rc-
Xugcniopofii vi hauea, elfo li li uoc, perche fcparatamentc da preti fecola ri
golari riuo* cclcbraflcro. l per ellingucrec^uefli preti, quando alcun ne
moriua, non ne "^aPaolo creaua
altro infilo loco ofe qualche beneficio
vacaua , lo daua ad alcuni di lo- To, perche ad vn'nltra Chiefa ne andaffe,
qucflo modo dando a'Canonici rego- J*^^' lari pian piano la poffeflione di quel
luogo intiera , pcrch'aln amente erano po- tierijC bifognaua lare loro da
mangiare. Quefto f cagione , ch'il Papa s'alienaf- c'haucndoi Turchi prefh
quafi tutta l'Aibania,nc palTauano nella Schia- 1' Torco pi- uonia , mand
Legati alli Re, e Prcncipi ChriQiani, che quietati fi loro pcnfjf- fero di prender l'arme per il
ben publico contra il TurcaiMa non fece frutto aj- * ciino,perchci noftri Cni
if^ iam' fra fc fleffi oflinatamentc guciTCg^iauano,i Ger- mani da vna parte,
gl'Inglcfi da vn'altra , mentre, che qucfli.il Ro vecchio vo- gliono^quc^i
alari iln^ouo^ cgU^p^gn^pli^ P^Urrancefianchcda vn'altra, ch- Google )W PAOLO
'T. * ch'erano diulfi, c non tutti al Re loro obbcdiiiano . Ut ancora Paolo
tratgllaCd dairinfdelt del R di Boemia, ch* poc' poco dl corpo della S. Chiefti
t- limo di mandar con vn'cfercito n R d- ti'abeua.Contra coftui adunque hauca
animo d Mitrili. d*Vivuu - ^ - -
gliuoIoddVaitiodanhauea gi occupato. lisciando adunque Paolo per vn-> a Itro
tempo qucfto ncgotio , fi volt tutto l quietar in Roma alcune difcordic e gare de cittadini pcrcioche era nata
contefa fr Giacomo figliuolo dlGio: Albertino, e i elice nipote d'Antonio
Calvello , Br era per nufcime m mal gioco* Si chiam adun quc il padre , e'I rio
di coftorc, c bench li i itrouaflfe rc-
- nitenti , li sforz
finalmente pacificarfi infieme ,
& darfcnc ilcurt rvnl altro. Ma poco
apprcffo non potendo Giacomo l'ingiXiria fatta contro fuo pa- dre foflfrire,
and per ammazzar Antoni lolafci con
alquante graui forl- tejper morto. Di che iSegnato Paolo , fece fpiatiar le
caie d'Alberino > e cofi- fifcar t urti Aioi beni , e li band finalmente di
Roma. Ma glieli f poi ritor- nare , e rcftitu loro ogni cofa > e pacific
co'fuoi contrari , ha iiendo per te- nuta J'vna parte , c l'dtra vn tempo
prigione . Nel i^tfy. poi Luigi da Pa- douaCardtnatediSanLafeozofaiDamaib $
ricchiflkno Prelato e^na neffo^ tiare
molto accorto, nel fine della vita Tua poco prudente fi moftrc> Perci cne
lafci prima ch'egli moriffe , per tcftamcnto la maggior parte delle fiie
facolt due iratelli cognominati Scarampi
da bene certo , c di bello ingegno > ma )oco di que^ tante facolt
Eccleflaftichc dtegni. Ben (ppiamo quel chc^ egcntine ^(t>ettairero. Paolo
bench hauelfe data al Cardinale facolt dite^ i^arc 5 nondimeno tutta qnefta
hcredit per la camera tolfe, e prefi gli Scaramp% tanto come in honcfla
prigione , li ritenne , fin che di Fiorenza vcniffero molti cofc del Card.In
qucfto mezo fuggcndogli Scarampi furono prcfi,^^ in vna pri^ pione
pofti.Eflendo poi vemite di Fiorza in Roma le cofe del Card, lafci Pao- lo in
li Dcrt;\ gli Scarampi> e con gl'altri famigliari del Card, fi port pi
cortcfe di quel, ch'il rcftator iltelTb voluto hauea . Et qucfto modo le facolt
di quefto Card, con tanta diiiscnzaacquiftate , e con maggior conferuate con
vantarti Ipeffo di cfTer gran ncco come fefod domito vfuere gl anni di
Maniftlem,veo> nero ad elTere poi parte poffedute, parte dffpenfte da colui
, col qual haueua. gi tanregare,^odfjhjuuto, e chTwurcbbe voluto , ch'anzi il
Turco , che . egli , poliedute l'hauelTe . Ma la prouidenzadiuina volle ancora
, che foiTe il ino corpo (cpolto&tto preda d'anari > perche quelli
ftcifi , quali luUiea egli i benefici j
di San Lorenzo in Damafo ccmeritl ,gr4iprlrono di notte il repolcro^ gli
tolfero l'anel di dito > e Io fpogliarno di quanto hauea fopra . Ma il
Papft.^ ractigo fi- caftig agramente quefti ribaldi. Quafi nel medefimo tempo
Federigo ccceilcn- Ni- gjouin^ > ^ figliuolo di Fernando R di Napoli
pafTando in Milano condiir Pontefici
ogni anno dare qualche gran Prencipe
Chriliano . In auefto haucn- do Femando animo di diftruggere , e rpedabneaUB
mPegno f tum coloro , dtut elfndoeflo trauagliato da Franccfi , fi
ribellarono $c hauendo quefto metto mandate molte genti fopra il
Duca di Sora , defiderofo il Papa di diuertirc que- lla guerra^ mand
l'Arciuefc. di Milano pregar il R a comeiiio feudaurio li gnandaiTeqiidle
genti,per poter caMgar 1 nglidd Cfte Bimlb adrAnguillani che eranopoco obbedienti di S. Chici .
Percioche eflndo quali in quel tempo morto il Conte Euerfo, che fd Paolo creato
Pontefice , n'era ftato il Tuo corpo portato in Roma , e fcpolto in S.Maria
Maggiore . Il R, ch'era nemico di Dci- ?tbo 9 perc^ ne fotiCb odU ^rra
pai&u luto cercato di dks fatto iooritt^ Digitized by Google P ' A O L O 1
t 449 col velAio j o comunque potuto fi forte , ordin tofto fuoi Capitani , che ne andartcro douc pi al
Papa piaccfscHaueua Paolo primachiamati
fc qucft due fratelli Dcifcbo, e Francefco, c gl'haucua dolcemente
ammoniti , chc_^ affcurartero la ftrada , che mcnaua in Roma , da ladroni che
quafi fin sOi porte i poueri viandanti ne trauagliauano, e che haiicfsero
voluto Sccuranza figliuolo gi del
Prefetto di Roma reftituire Caprarola fua tcrriciuola, poi- ch quanto del
Prefetto era ftato , quafi tutto cfll fi pofsedcuano. Et cfli non Figliuoli.
de! folo ricufarono di voler far Tvno, e l'altro , ch'ancora minaccicuolmente
fi Come fcucr- vanurono pi volte dicendo, ch'elfi erano figliuoli del Conte
Hucrfo, cf" ' i|j5ra p"' fendo prouocati non haurcbbono mancato di
difcnfarfi. Fatto adunque Paolo iciioit"" fecretamente l'apparecchio
necefsario per qucfta giterra, i^: hauute di pi le ge- li del R Fernando in
quindici d rec quefta guerra fine i
percioche trouan- do' nemico l5cnfierato,c ficuro,agcuol mente gl'opprefsce
ricuper alla Chiefa none Caftella , delle quali n'erano alcune talmente dalla
natura , c dall'arte fatte forti , che fi credea , che non fi potefsero
mai forza di mano prendere , Dei- febo
per non efscr fatto prigione, e mandato al R , fe ne fugg via . Francefco il
fratello inficmc col figli uolofprcfo, e ftette cinque anni prigione iu Caftel
. , Sant'Angelo , finche nella crcationc di Sifto f liberato . Nacquero dop
quello || [if '^"'jj J fr'l Papa, & il R graui inimicitici percioche
per quello feruigio il R doman- ad Na o - daua, che gli fi rilafciafsc il
tributo di tanti anni, che douea pagaralla Chicfue h. chcpcr l'auucnirc
queftocenfo fi diminuilsc j poich fuo zio pofsedeua il regno di Sicilia, col
quale cfso doUeua pagar ancora per lo fuo Regno di Napoli intie- ro il ccnfo.
Dicea che s'haucfsc rifpctto i meriti fuoi , e com'efso hauea del con- tinuo
genti in arme , non pi per fua cagioic , che per cagione del Papa , cotic per
hora veduto haueua in q uella guerra de due fratelli dcH'Anguillara . Paolo
all'incontro commcmoraua i meriti della Chiefa vcrfo Fernando. Et quello modo ne andauano le querele in lungo ,
afpcttancio ogn'vn di loro il tempo di poter delle fuc ragioni preualcrfi . In
quello mezo dubitaua il R di far motiuo .alcuno per cagione di Giacomo
Piccinino,che pofsedeua ncH'Abruzzo Sulmo- . na con alcune altre , e della cui
potenza il R temeua . Ma cCsendo poi il Picei- ^jn^^iuTi" .nino mandato
dallo Sforza Fernando con promcfsa di
potere , quando voluto Suilnnlnicl da vna fcneftra vccfer le galere di
Ferdinando, chc?i ritornauano vittoriofj dalia armata Francefe . Non mancano di
quelli , clie penfano, eh cgl'ancor viua . Il che non porto per conto alcun
credere, per non elTere in Italia huomopi.! atto rouinar lo fiato del R Fernando ch'eli,fe
egli viuelTe. La fii^liuola dA Duci .Sforza, ch'andaua marito i Napoli, mtc quella cofa seri per
camino fer- mata in Siena , per far fede, che fe Fernando hauca alla norte del
Piccinino afpirato, non v era fiata colpa alcuna del Duca Francefco fuo pada- .
]\h ben Tappiamo noi quel, che le genti ne fofpettalTero . Furono alcuni che
difiero , chc'l Papa prima lo fapertc,per crter in quei d l'Are iucfcouo di
Milano andato , e ritornato molte volte dal Papa al R , e per haucr il Papa
detto , quando intcfe . la prtfa del Piccinino . ch'era gii tolto via il
giudice dell'appellationi. Mi egli .
vero quel , che Virgilio dirti, che non portone fapcr gl'huoinini quello , che
fia per auuenirc , percioche non haurebbe hauuto il Papa miglior mezo,che il
Pic- ,cinino,per tenerne Ferdinando
freno, fc viuuto in quel tempo furtc , quando nacque tv quelli Prencipi
contefa , anzi certa guerra fopra il pagaie del cenfo , che per cagion del
regno , come feudatario il R alla Chiefa doueua, percioche tlfendofi Fernando
con le nozze del figliuoloiC con la morte del Piccinino ftabi- liro,c fermo nel
regno,incomminci far iftonza al Ptefics,
che li diminuific il Ff ccnfo. Google 4f#
A tv ceoi, cHreftftunTe alcune
terre, chelaOiid^jnrefnofpoffeieui. ti Pip mand in Napoli fiio I.egato
Bartolomeo Roucrelh Card.di S*Clemtc, il qual in parte la mente del R plac .
Credo io , che in quel tempo il Re, & il Papt_^ K^mclTcrodVna cecilie del
Sok,p della Luna, che dubitauaoo,chf fignifcafi mvitation di ftatlMa perche non
fulfero quelli fegn! del cido fn vmo,^ Tegmen* Fftncefco te anno mor Francefco
Sforza fi^nor di Milano, c di GeHoua,laquilcCittI dnc Sfbixa Duca anni innanzi
hauut.ihauca dalli cittadini medcfimi ftmchi nella guerra ntcfti- di MiUno pa,c
ciuilc loro, di quella ch'era loro da
altri ftranieri tatta:percioche cacciata ' via U Signoria dc^rinedl clK4U f
MBi^ccctata haueano tagliarpno pezzi da rei mila Francefisil gl'occhi del
RUenato , che qui all'hora fi ritrouaua con alquante galere bene armate per
ricuperar la Citt , che poco auanti ribellata s'- cra.Hora Elfendo morto I
ranccfco Stbrza tofto il Papa chiamati
fe i Cardina- li confult di chc'I
Turco commanc nemico minacciaua 21 ChrtftiancTimo . Mand ancora Paolo il
Vcfcouo di Conca in Milano ci pregar Galeazzo quel popolo , ch'hauelTc douuto
mantenere laidamente la fede , che
Galeazzo 5fotza in^ fgliud di Prancelbo Sforza promeilk haiiea. Si
ritrouaua all'liorti Galeaxao Francia al ^-j^,,-, vn'dc'ctto IH Francia mandato
dal Duca flio padre in fauore del R Luigi* icruiuo 1^^^ gucrreggiaua in quel
tempo coTuoi baroni nel Regno , che ricalcitrauano perciochc nel tempo chc'l
Duca Francefco tolfc Genou i in feudo , fi obligdi Sferza Duca ra hauendo
Galeazzo l'iputa la morte del padre , laicia do la guerra , ch'egl'in diMilaao.
nome del Re facca al Duca di Borgogna, parti tulio di Leone traucftito con al-'
cuoi pochi dc^fuoi e giunco in
Milano hebbe tofto fenza conter lo Oaco
t cUe la DuchdTafua madre naueua in afTenza nella folira f deit tenuto.
Raffcttatc quefto mod;^ il Papa le cofe
d'Italia , perch intelc . che la miTtia deToldati di Rodi fi riduceua per la
pouert loro ai verde > filccevcairu ij gra. maitrocon gl'aUri principali
della religione in Rma. Doncdop molte diete che in S* Pietro fecero, il gran
MaeftrOf e per vecchiezza , e per molto rraua^lio di aniino mor , e f in S.
Pietro preflfo la capella di Sant'Andrei fcpolto . 1-, fii in fiin luogo creato
Carlo Orfino, e mandato tofto in Rnji ,p( r ditefi dcll llbla-rf. H uiuto in
ciucilo il Papa auuifo, che in vna terra di 1 agliacozzofutfero molti
l)ierettci> vi mandQtofto. Et huuto nelle mani il Signore di quel luogo con
otto huomini , t fette donne , nuci che pertinaci furono , di grauilfima
ignomi- nia not, con gl'altri , che contelTarono il loro errore , e ne chiefcro
pci dono, fi port pi piaccuolmente . Diccuano quelli cattiuclli , non elTcrc
ftato vero Vi- cario di Cnriftp alcuno di quelli ,^P'^^P^^"S?^^^"^
Mi>-ta*tfttft9 ^SJ nclU Romagna Goleek- aoi'iluti. ... ^ Digitized by doogle
A O L O II. 4^1 lo Duca di Milano incontra con le genti del R , e de
'Fiorentini , fi tenne dietro > e pens di douei- vincer con andarfi
ntcrtcnendo pi toftn, che crmibat- tendo . Fu ndimeno vna volta aflfai
crudamente comb.;ttiito fui Boiognefc i-rcf- fo vn luogo chiamato la Riccardina
, fotto gli aufpicij del Conte d' VFbino.IL ne farebbe ibua aJciin dubbio
andato il Hcrgamafco in rourna, fc Galei? /o ritrch nato vi fi fiiffc , i 1
quale era poco auanti andato in Fiorenza , per ratfei ; .ir ic ' ^fe della
guerra. Quelli, ch'in qucfta battaglia fi ritrouarono , dicono , chencU*- f
noftra la miggior non ( vedelTc, e vi morirono molti. All'iioi-a i Vcnctia- ni
haucndo pi l'occhio allo ftato della Signoria , che ni Capitano , arco che li
jTandancro alcune compagnie, fi sforzarono nondimcio dall'altro canto ii
con eludere la pace , nu-'i ncHcnrani
del Pontefice riponendola. Ilqujlc diibira:ido anch'egti de i fatti fuoi , fe
il R , e'I Duca di Milin > vinccflfero , faceua inftan- 2a, che la pacefi
conchiudefsc. Ht era opinione d'alcuni , che ri.ircijdcuano ch'il Capitano Bartolomeo haucffc per vn
tacito ordine del Papa paifaco il P
perche mutandofi lo ftato dc'Fiorcntini ,'haueffe elfo meglio potuto al
Fer- nando muoucrc la guerra ; perciochc talmente contra lui f perche n
fouerchio , nc_^ f tic^ligente vi era . Quanto 1 apparato Pontificialc tutti
^raltri^I^onrcfici paf- fatiauanz >&rpctalmente nella mitralo regno, che
chiamano ,ncl qiMlc.j vn teforo di gioie cumuli , comprando per rutto i pi
prctiofi diamanti > 2affiri , fmeraldi , chrifoliti , diafpri , vnioni , ik
altre pietre di pregio j che ritrouaffe . Onde ne vfciua poi in publico qiiafi
vn'altro Aaron, coa_r/J i-.l, . '^w^^^^: l'-zr" -^^ ii ni i: vt i; i . r_
g| iati di' ' Vogalo , SO, e combattendolo, fopragiunfercflTcrcitodd R di
Napoli, che rifornaua gliiln dafRa alla guerra che fi era in Romagna fatta ,
contra Bartolomeo da Bergamo , nel J?J^^^PfJ"^ neglffttidirdrqtifte
lettere, e'cN^ cffi fipeuanpleCTcrc, e fcriaerg . Alle volte , che alcuha
cofa'glt fi chiedua,cfra- inclTorabilc, e duratgli faccm per molto pi con
gl'cfFetti d q'uclloche cflb' in vifo moftraiu di voler fare . finalmente fi pu alfai in vnacofa lodarlo',-
che non'ft tenne in cafi , nvolJe pMene OD'inoflTi il pine , e che ne tehii i
fui'do^' meftici , e famigliari freno ,
parche noli ne veniOcro per qulche- loro itthUar! aa dal popolo di Koma ,
e gli nitri correttati! h noia . Paolo
li. Crcindueordinationi vndici Cardinali, cio otto preti cttt- Diaconi che
furono . " , Stefano de yitkU
r^tri^fiomCoUtemf Prdme^ spreti Cnd,iHJiSSMett9i e Achileo . * ^ Oiitero Caraffa , cittadino , e Arciuefeouo
di Napoli, prete Card,titiSS.PietrOt
AidtfeUmo. McoCart0 , lupoU del Pipm Pen^imui, fyt&M ^'VUt^'^prett
CsrdMtJ^S^ Morto, Xk GiouJHni JSalues Astt di San ^wt^fiofitdi San cnedttt9
^mncefe^re'- Digitized by Ggogl( P A L O
IL 4U (cono jfful^duenf'^ prete Csrd. tit. di S. Sufanna, ^jfmtco da Cottfmedio , Cafello Aquila ,
Vefcouo d'Aptila l preti .Card, tit, di AfariainTranJfUtre. Teodoro Lelio da
T^erni , Vefcouo di Treuifo , prete Card, tit, di S, Fra Francefcfi della
J^uere (t^jilbizfladilla Viocefidi Sanons^fsenerMe deWOreU- ne de' Minori ,
prete Card, tit, di X Pietro,in Fintola, Teodoro de^MarcheJidi Monferrato
i'DtaconoCard, diS Teodoro, attifla Zen
Venetiano, nipote del FapaFefcouo eletto diFicen^a , Diacono Card, di Santa
Maria m Portico, XjioMonni Michiel fVenetianOftpote del Fapa fFefcouo eletti di
Verona , Diaconi jQmd, di Sajrt' Angelo, \ 4l !Fin qui fcnfle il Platina Ff 4 SISTQ Google 4t H I S T O R I A DELLE
VITE DEI PONTEFICI O A S I 5 T O IV. IN SINA PIO I OdmttadalP.
F.HoQolcioPaiiuma SISTO IV. PONT, ccxyt Crcatodcl X47x.ap. d'Agodo, tm Ma te
onde Ueb- A famiglia della Rcuere nobile fr le altre del Piemonte>hebbe come
hanno molti dettoorgine da Lgobirdi in Au^ufta Pre- tora.Ne gli antichi annali
bleg^e , che in tempo di Kaguberto Duca di T urinc^e celebre neU'hmoria de
Longobardi di Paolo Diaconcviueffe Hemundo l'autore di fjueftaTamiglia vcrfo
l'- anno Dee. del Signore il Caftello di Viconouo fd de gli anti- chi di qucfta
famiglia^perche Cianciano^ Riualba gli nebbeio poi.Simonc delIaRoiier^ che fu
per ciier pieno di carne , cognominato Gra/To , molt'anni fono , che partendo
dal Piemonte (e he and ad habitarc in Saiiona Citt del Genoueiato: e da costui
ne difcefc la famiglia della ilouere in quel luo" go > che non fu
dell'vltime di^uella Citt . Qiiefto cognome della Kouere Cft per vna quercia d'
jro, che erti nelle loro arme taceuano t perche d'amenduC-* qucfti nomi
chiamiamo il mcdcfimo arbore . Hora da qucfta famiglia della Ro; ucrc , ch'era
in Sauona difcefc Sifto TV. il cui padre
fu Leonardo Cittadino di 2uci luogo 9 c ch'hauciu efercitati tutti gli
officijjprinctpali della fua patria, a madre (Ita Lochina Mungliona naca
aocli'dia honofatamente nella ma' defima Citt . Fino ad hoggi tutte
quelle oofe fi leggono ne'fepolcri di Leonar- do, di quefto padre, e fuo auolo
nella Chiefi Cathedrale di Sauona , fatti prinu ' " " rlPon- fte,ch
'era all'hora grande nel Gcnoucfato . Parue alla madre prirtia che pjrtc- pb i
vedere iAioffu>j ch'eUaiuii^c partorito vn fa^lxh al quale s.Frai>
/-T ;~
" cfco, Digitized by Goo^ S r STO I V; ^Jf tcfci iknt*Antnio
vcftiuano vn loro habico con la cocoDa/c li cngcua vn for cordone , come
fogliono frati di S. Franccfco vfarc .
Il perche Io chiamarono, nato che f , Franccfco . Mentre poi vn d lo lauauano
nel bagno , come fi fi b.imbini ,
egli tanto ifiicnimcnto ne venne che lo pofero fr le braccia della madre per
mortaDi che ella dello infogno ricordandofi,fece voto douer vcftir lo
dell'habito di S. Franccfco , e di firgliclo portar fci mefi . Paffato poi
queftQ tempo , e tolto l'habito di nuouo il fanciullo in vna graue infermit ne
venne , ifcragi d'vn'anno,cpi. Rinouato il voto fi rihcbbc il fanciullo, e
ffano. ElTcndo poi giunto al nuouo anno,f porto in vn conucnco, e ne toiic la
cura fr Gioiunni Pinirolo ottimo padrc.c dal qual il fanciullo appi eie i
coftuinjc le re- gole di quell'ordine . Impar grammatica ,c vi fece tanto
ftudio , che in brcuc, parte con l'aiuto de'maeftri , parte dal luo buon
ingegno aiutato, vcdde, & intc- ic i libri di Cicerone . Venutone poi in pi
et and a Cheri , doue con tanta at- tcntione , e diligenza intcfc logica ,
ch'egli ad altri la lefl"e . Studi poi in Pauia, e in Bologna FiTofofia,c
Teologia, ^: hebbc in qucfte facolt per macftri Giaco- iTo Te(lore,& Andrea
Nolano, pcrfonc amenduc dottillme. titendodi vent'an- ni,e no ancora
dottorc,dilput nel capitolo generale, che f fatto del fuo ordine in Gcnoua, con
tanta eleganza,c dottrina , che fii giudicato il pi dotto di quan- ti iui
erano,e ne f da Guglielmo Cafale generale dellordine lommamcnte loda- to.
Hauendo finalmente prefo in Padoita il grado, e fatto maeftro. Ielle publica-
mentc Filofofia , e Teologia in Padoua , in Cologna , in Pauia , in Siena , in
Fio- rcnza,e in Perugia ftudij principali d'Italia . l perche era per tutta
llnropa te- nuto valentilTmo huomo, heboe per fcolari molte pcrfonc
d'importazajC'ICar- clinale Rcffarione fpctialmcntc , che era nella lingua
latina, e greca dottilTmo , c cofi della fua famigliarit fi dilett, che ne
viffero alTai fpelfo inficmc Predic ogni
quarefima quafi in tutte le Citt d'It i lia et n grande loro fodisfattionc .
HC" fendo fatto compagno di Sarguclla Generale dell'ordincjf poco apprcffo
crea- to miniftro della prouintia di Gcnoua , c poi in Koma Procuratore di
corte , e Vicario generale in Italia,e finalmente nel capitolo generale
inPerugia, lafcian- do il Sarguclla per la vecchiezza l'officio, f cito per
voce di tutti eletto ccne- rale dcll'ordincEt in tutti quefti olfici j con
tanta gratia,e auttorit fi porto,chc non tent cofa per difficile che fi
folfc,ch'cgIi con facilit non la confeguiTcPio r ILnc fece Tempre gran conto .
Paolo l. molfo dilla fama della molta dottrina di lui, e perfuafo anche dal
Cardinale Beffarionc, e dal Cardinal di Mantoua, lo cre con altri fettc,Card
inali di S. Pietro in Vincola fenza fapeme egli nulla.pcr- chc fi ritrouaua
all'hora in Pauia , Se era per andar in Venetia . l iaaij. di Sct- temb. del
67. \^encndonc in Koma , f da tutti caramente tolto, c perche era-* pouero,
aiutato ancora, e foccorfo dalla cortcfia d'alcuni Cardinali , Rifarc , &
accommod talmente il palazzo di S. Pietro in Vincola, ch'era tutto in rouina ,
che vi puotc elfo con tutta la famiglia commodamente habitarc . Il Tuo intento
.principaIc,crtendo Card.f fcmpre di tener la corte fua guifa d'vn conuento di religiofi . Ne qucfta
dignit , ne i negotij rauifllmi, che fi fopragiunfcro,da gli ftudij delle lettere
lo diftolfero mai . Pcrcioche c^li nel Cardinalato fcrifc vn Libri core, libro
de fanguinc Chrifti,& de futuris contingcntibus.Scrilfe ancora certi com-
Poft>fie Francefco il nionaftcrio di San Gregorio . A';L5.d*Agofto poi
celebrandof U fefta della fuaincoronationc,efrcndoccli in vna frequenza di
popolo portato in lettica , prelTo S. Gio. iu Latcrano fi Jeu su d'vn fubico vn
tanto lumuitoi^ec ctsionilVilcuni Rocnam^chellitcnliaiiaiio ppreOii e calpeftl
dtlUcftiudeim^ jdelPapa^che fe ne Hjtrbu eglun gran pericolo Perciochc effcndo > o Ct>9 m purftudiofanicntc tirati alquanti
falli (opra di lui , quelli che la Icttica portaiia- nat^fiironoperiafciarla)
fc l auttorit dei Cardinal Latino , che quiet la riuolta i trapofto non vi fi
folfe . Dop rinCojronatiooe ' volt tutto
douer raflettar le cole della Chiera^deX^riftianijftpfiiiiiV^ cofa moftr
di vokr j&r ban- dire il Concilio in Laterano douc penfaua emendare le cofc
Ecclefiaftiche, e ba dire la guerra
Turchi , come htueua gi Pio II. deliberato di fare . Ala mentre che
l'Imperatore Federigo Terzo y uok chcfi
bandilca iJ Concilio in V dine terra
deITriilvcofiieinitici^opi4Boiiiro^ Ut il Papa non vuole vdme pttf0 la ,
lacofan'an4inliiiigo e radi Inihgao prendeliu altro rimedio.. Cotivo- lont
dunque dc'Cardlnali cre Sifto con fnprema potcft quattro Legati il Cardinale
elfarioneper FranciatRoderigo Borgia Vicecanceiiiere per Spagnaj .
eMaivoBarbopcrClnrmainayepeF Vngariapercheridiicelferoinpaee>ecoa PdSdpi
Principi ehriftiani,chc fr fe ctdcuano. Percioche Luigi XI. R rhriftjfl|, di
Francia hauca molTa la guerra Carlo di
Borgogna,&: al Duca di Bcitagna . Il R Fernando d'Aragona , e'I R di
Portogallo gucrreggiauano inficme fopra le ragioni del regno di Caftiglia.il R
d'Vngaria, e quel di Polonia erano co farmi in mano per il regno di BoemiasCbe
vatuia . A queiH aggi unie il quarto Legato Cliulcro Caraffa^he mand con
Tarmata di mare fopra Turchi li
coftauano quelle Lcgafioni vn gran danaio . Perche ad ogn'vn di lorohauea
alfcgnato cin- Sueccnto ^'cudi d'oro il mefe.Ma i Legati,che andarono per la
conc ordia di quei .,lQ2a canafnedctn frutto fe ne rtomarono dfetro.Hora perche
t credito- ri d'fiugentQfdi Nicola,di Calift^i Pio^diPaIo concorreano
infeme^per do^ 'Uer.eiTerpagatiySiftoyperchemancauano danari nel principio del
fuo Papato fr ce vender le tante ioic,che hauea Paolo fuopredecelTorc
lafciate^perchc co'o- ronefoircrofodistatti. Percioche non ritrou egli nell
iirario pi che cinque mila docatiycontra l'opinione d'ogni huomo . Dato poi
tudienza pubiic >e con grde affabilit
gli Oratori de'Principi Chriftiani, che prometteuano al folito uirSz alla fede Apoftolica obbedienza,
dichiar,e public due Cardinali , ch'- egli hauea gi nelle proliime quattro
tempora di Natale de(gnati,eferuatiin Pietro Ria* P^^^^^ ^ quilifiltono l'vn
Pietro RiailoftttD di mediocre famiglia inSauona , c cioOurd. m fin da'primi
anni alleuato da Sifto nell'ordine di S.FranccfcO} e fateci poi anco^ ra da lui
Vcfcouo di Treuigi.L'altrof Giuliano figliuol di Raf ade della Roue-
Ciolranodel re fratello del mcdcfimoSifto,iI quale Giuliano era anche ftato
fatto prima Ve- la Rooen. fcouo di Carpcntras . Et ilprimo hebbe il titolo di
&SiftQl'altro di S. Pietro in '
-VipcolaiefipoiPapaGiulki^acondo.f^Sifiotemifiodaogrfvntropptf^^^ -meatt^
amorcuole dc'fuot, onde ne fd biafimato ch'egli haueflk fatte molte co- ic,e
concelTc contra ogni debito per amor loro . Il Cardinal Pietro fatto ricco di
gro^ entrate di bencnci;> viuea cosi fplendidamente , che parca nato per
confu- 'inardanari.Pefdochelii^'4lieaimi,lfegli in quefte grandezze vifse,
voglio* no,che (pene per !tter dacento m i la fc udi d'oro,e lafciafsc fefianta
mila feu- di di debito, e trecento libre d'argento lauorato.Mor disfatto da i
foucrchi pia- celi di Veia;oUoaimt 9 cffepoltoa'iiuApoftoU* X>iiil d^Jeai
morifse.cra _ . ^ nr. ... ^^^^ ,
Digitized by Google G.eronitn9 Afcanio'Sfok' Franccfco' della SISTO I V. flato
fatto da Stfto Legato di tutta Italia , la qua! egli cor f tutta,e fi per
tutto c faccialmente in Milano, in
Vcnetia,& in Padoua riccuuto con incredibile honore >e fc n'era poi
finalmente ritornato in Roma , doue poco appreflfo mo^ ri Gieronimo fuo
fratello, bench di humilc,e baffa fbrtuna,Hel fuoluogo.e po- tenza fuccelTcc
fatto Signore d'Imola,e di Forl , gouern doppo Pietro tutto lo flato della
Chicfa.F qucfto Gieronimo di natura molto feuera, e poco , o nulla amico dei
piaceri, filuo che della caccia fola, &:hebbe per moglie Cuerina fi- . glia
naturale di Galeazzo Duca di Milano.Onde per quefta cagione fece poi Si- - Ito
Card. Afcanio,figliuolo del Duca Galeazzo . Di pi di quefti IB Sifto grandi
" dlionori , e di facolt molti fuoi nipoti figliuoli de fratelli , e delle
forclle Aie . Pcrcioche diede per moglie
Leonardo figlinolo di fuo fratello, vna figliuola naturale, del Re Ferdinando e lo cre Prefetto di Roma . Lt elTendo poi
coft ui inorto,diede quefta dignit della prefettura al figliuolo d'vn'altro fuo
fl-atcllo , che f Giouanni della Rouere,frareIIodel Cardinale Giuliano,cgli
aggiunfe da pi la Signoria dello ftato di Sora, e di Seriegaglia . Qucfto
Giouanni hebbe vn rqucxc , figliuolo di Ciouanna , figliola di Federigo da
Feltro Duca d'Vrbino,e fua mo- glic,chefFrcefcoMariadellaRouere,l qual dop la
morte di Guido Vbal- do fuo zio,che fehza figliuoli mafchi rnori,in nome di
adortionc,c di dote,comc legitimo herede fucccffe nel Ducato d'Vrbino.Fece
ancor Sifto CardiniliChri- lloforo,e Domenico della Rouerc fratelli, e i quali
viucndo in Turino erano Si- gnori di Vico nuouo,c con quefti ancora Gicro'-iimo
Baffo n ito di fui forella , e Raffaele SanfoJiio di diciafcrte anni ,
figliuolo d'vna forella di Pietro Riario , e che perci il cognome di
Riarion'hcbbe,cGiouau Giacomo Schiafinato Mila- ncfe Vefcouo di Parma.e fuo cam
Lriero,il quale per hiuerlo ben feruito folam- U ne f di baffo luogo
all'altezza del capello foUeuato . Di pi di quefti fr i trc- ii quatro,ch'inpi
volte feCardinali,vi furono ancora Stefano Nardino;Giouan 13attifta
CibojGiorgio di Portogallo.Giouanni d'Aragona,figltuolo del Re Fer-
chnando,Giouanni CoIonna,Gioiian Uartifta Sauelli, Giouanni de'Conti , e Hat-
tifta Orfino Baroni Romani . Nel principio del fuo Pontificato ri conduffc
Sifto ili Laterano i Canonici fecolari , effendonc gi ftati da Romani tofto dop
la_j morte di Paolo II. cicciati i Canonici regolari, i quali effendone gi
prima ftati da Bonifacio ottauo Mquamtc toki,v erano ftiti da Eugenio IV. come
in anti- canon t'C ' co lor poffefTo ripofti.Califto Il.ne gli hauea di nuouo
cacciati,e vi gli hauca_> colan ricon' poi di nuoiio Paolo
Il-ricondotti-Siftoconceffe, e die loro la Chicfa di S. Maria dotti da Si-
della pacc,ch cffo nel mezo della Citt edific . Hra qiiefto Pontefice talmente
li- o l'n Sari beralcche non fapea negare cofa.che gli fi chiedeffe.Ondc molte
volte per Vvn- Giouanni U por tunit de'negQtiati cccffe pi perfone le medefime cofe. Il perche per
tor ' Vi Toccafione delle difcordic,e liti, che ne nafceuano , diede l'officio,
e'I carico ella fignatura Giouanni di
Mon remirabile, perfona feuera, e molto nelle cofc ifclla corte
cf?rcitato,perche poteffe ntrattare,& annullare quello, che conofce- l
eflcr ftato debitame'te cceffo. Volto poi alle cofe dell'armi, alle qualegli ua
non gi molto deditojincominci con la guerra del Turco . Nella prima imprefa,chc
fece mandando Lcgato,e generale dell'armata Oli uiero Ciraffa Card.di Napoli,
Imprcfalfiit.' ipefe cento mila ducati,condufse Oli uiero in nome del Papa
venti quattro gale- " reti Ferdinado altrcttate, e Venetiani
cinquara^perche ancora coftoro acc- co. J bagnarono m quefta ghifta guerra il
Pontefice. Nella feconda.nella quale fuccef- e
Olimero il Patriarca d'Antiochia, ch'era Lorenzo figliuolo di fuo
fratello, e checqlnicdefimoR,econli Vnetiani and,fpefe Sifto fcttantacinqucmih
ducati . Ma non fece mai cofi d 'import anza,pcrche non vfcirono mai grirtimici
^ dallo ftix'tto delle cartella
dell'Arcipelago. Pigliarono folamcnte Smirna nelle prcfadill! ift.rfinc del!
Afia forza , e fe ne menaro io quel
popolo tutto pngione.Haueano Chrifliani . gi p- ima teni uo d prender la Citt
di Satalia ,e fpezzando la catena di ferro, Sataliacom- ciic V era , e della
qua! fino U hoggi fc ne vede alle porte di S. Pietro attaccata 4 % * . vna, ^t"'"^"^- ifS S 1 S T O
I V. vna paitehatieano prefo il porto
forza . Ma cos valorofament and TorchU ^'erano4taCroatfeiifitroiioU
Citt clieliiolIrltielarciaMtfIt
MttagH^efW impreCi , e finta Umxart fttocoA i buono ft ne rtoni^oiio t
dctrifimDd>e per vna certa differenza delle ialine itfltioi
con la morte del loro goucmatore ribellati Fioreotini^ dubi tando Siilo , ch/Q
ODqiieftaoccalIoiienoi>(i mrbalfeltpacedjltalla r tiltndoamortinoitdt,^'
Fiorentini pregato, mand fiabito-fopraquetU Citt vna porte delle genti deUa
Chicfa , c prcio quel luogo fonarli
diede t Volterrani degnocaftigo della^ temerit ,q fierezza loro Hauendo in auefto il Papa npgcis col tempo le
forze y perch'egrera generofijye dWnografl(^ik(Berauapei8idf accreicert la di
gnth Pontifcia,dt ampUar con rarmi i termini dello (mo^delk Chici , c di facf
ieronimo Kfario gran Prcnpe,confcdcratofi con Ferdinando Rd di Napoli^ deliber
dabbattercA aamilbr alcuni tiratmincJi'VmbFia, i quali ttimultuaua-' nojc fi
mollra nano pi concuinaci alla Chieia di quel / che ccnfiiari^, e vafTillI Merico ^ e
fpintoil Papa irli Jn guerra. Nicol,che non potcua con le forze del Papa
conti^(lare,eircndo ilatoai 2ediatq>combattatatre mcfijintcro finalmente
della vcnuu del Djucad'Vrbino# dieje con qiiefta eonditione al Gtedinal la
Cic^f ch'eUbpoNflis ficnrancMe H ^tflb^otutoandar>doue mcgliopiaciuto li
fufi> fama il iUoeflio. Ma alquar fi artiii poi rftomato col fauore di quel pppolotn
C&tdi CaAolIoygott teiw . ra,&
fpian la rocca,chc Sifto vi faccua tar,pcr ritener pi ageuol mente freno> '
A: deuotionc quelJ.i Citti,c vi fi
fortific con vna buona guardia dentra Egli
il vcroichc cilbnon inzafaiuto^c danari di Lorenzo
de'Medicijch'eraall'hor^ , il primo>huonioda Fiorenza, quei lungone
contimimaflcdio di tre inefiibftenuo,c fdcgnato> con qucft'altra pratttca
11- pofc il fiioconel cuorc.E ftl, che volcdo Sifto ccprar Imola buona Citt di
Ror fliagna,ch'il fuo fignorc per ftremo
bifognp vdcua^ffo c tutte le fiie fca^e $V pr che q ucl pouero ftgnorc n6
lavdeflc, faceqdlG da-mercad&ti Aiolaaiic loccorrcrc d'vna grofsa syma di
danari.Il perche aperte gare fi vedeaiK>efier fi^ - ^JVita de'Al^dicl^ U
Papak^fi^qH^SS^^^i^d^ 9^ dir^per cfier
qiutifi !!*> Digitized by Google S I S T O I V. 4^1 * ^c^its'i coni* vltima
rouna della famiglia de'Mcdici . ]Vlcntrc,chc paffano qucfte cofc in Ir.i-
b^^ucj da_^ lia , era Sciirari terra de'Vcnetiani combattuta da'Tiirchi ,e
Sirto, perche non' juichi' vcniiTe quella fortifCma rocca in potere
dc'Harbari,c ne haiicffcro c-q iicfto me. aopiituto poi occupar l'Albania , e
la Schiauonia ,di ycrtouaglie ,c di danari 1a foccorfc.E- ra in quello
crefciura m modo la gara fra Sifto,e la tamiglia dc Medi- cijche eiiendoil Papa
follecitato dalla falcione a'Mcdici contrarij,dcJIa qual era capoFranccfco
dc'Pazzi fccretamente tratt, che per mezod"\ na congiura fuf- fcro
ammazzati Lorenzo , e Giuliano de'Medici fratelli , c fi riordinafTc quclh
Kcpub. fua volonr-i.E perche non paielTcchc
cofi crudo,c federato configlio haucffc egli nelle s.ue fuc orecchie
dato loco, tutto queftoncgotio .\ Clcronmuj Riario impofe, perche fccretamente
lo trattaffe , e recaffc fine . Tratt
ancora . con Fcrdinado Rdi Napoli , che doucffc mandar Alfonfo il figliuolo in
Tofci- ^^^^'^nuA na con vn'efcrcito.Perch'egli laccua difcgno di obligarfi
molto i Fiorentini con Lorenzo. & far moiire,o cacciar la famiglia di
Medici di Fiorenza, per poter fcrucndofi poi Giuliano de i Piloro, con maggior
auttorit nella dignit del Papato mantcnerfi.F ailtinquc Mcaici. in nome di
Gicr'nimodato tutto il carico del negotio i Gio: Battifta Mccfec- co,ch'eri
ilfai pretto di man )..\ cui (j-eronimo hauca molta fede . I capi dclla_-#
congiura in Fiorenza furono B irtolomco Saluiati Arciuefcouo di Pi , per pri-
llate lor gare antiche Lorenzo nemicoj
Francefco de'Pazzi,e Giacomo Poggio figliuolo di quel Poggio,chc fu chiaro
Oratore del Aio tcmpo.E perche fi potef- Ic con pi ficurt. la congiura
cfcquirc, i\i mandato in quel tempo ia Fiorcnzj_^ Raffi el Riario Card. di S.
Giorgio, nato di vna forella di Gieronimo^ ^: il c;ual eflcndo garzonectOjfc ne
ftaua in Pi allo ftudio, acciochc c la prcfenza, Si: aut- torit d'vn Cirdinalc
non fi fpauentaffe alcuno de'congiurati , mi con maggior animo,e confidanza
elfcciuiiero il deflin.ito negotio. Mora a*26. d'Aprile nel d diDomcnica i
cgiur iti,ch'erano molti alTaltarono i due fratelli dc Mcdici nel- la Chicfa di
S.Rcparata in tcnipo,che {% cclcbrauano gl'Oilcij Cci i . Giuliano f mc Jic?
mot- quiui mortojLorenzo leggicrmtc ferito fi falu nella facriftia, doue f ai
cgiu- to Cartigo rati vietato rcntrarc.L'Arciuefcouodi Pifa, e Giacomo Poggio
tentarono d'oc- dato eoa. cupar il
palazzo della Signoria . Sparfapcr la Citt la fama d'vn tanto eccclTo,
6u-a" con- e chcfaluo Lorenzo fufre,tolfero tofto i Fiorentini, e
gl'officiali particolarmente "*Weiii"t |>artegiani de'Medici ,
l'armi coutra congiurati , e furono
tofto prefi l'Arciue- Ibouo di Pifa , e Giacomo Poggio , iSc ad vn tratto
infiemc con tutti i lor compa gni
gettati da vnafcncftra con vn laccio alla gola. Il medefimo fine fecero Anto-,
nio da Volterra , e prete Stefano , ehc haueano Lorenzo alfalito , Francefco
de' Pazzi capo della congiura , e tutti i loro pyarcnti , o miniftri con quanti
in qucfta fcelcrata congiura qualunque
modo oprati fi fufTero . Dicono,che quefto fuffi; vn'atrociffimo fpettacolo . F
il Mntefecco tormentato,e cauatane prima la ve- rit, e l'ordine della congiura
,anch'cgli morto . Il Cardinale, ch'era col primo rumore all'aitar maggior
fuggito , pena f pricght di Lorenzo filuo , c*^- ef- fondo
ftato alquanai di guarda to,perchc fi conobbe chiara la fua innoccnza,fi in
^ratia del Papalafciato via . Irritato Sifto contra i Fiorentini , perche h
mclTcro latto morir di cos brutta morte vn ficerodte,& vn'Arciucfcouo , e
tenutone ri- tenuto, e prigione vn Cardinal, ad iftigatione di Gicronimo
Riaria, hauendoli p j , wterdcni, li
mofscvna^rauilhma guerra. F fatto generale dcll'efcrcito della ffd'Si^' Chieia
Federigo Duca d Vrb!no,il qual fi poneua in puntone'eonfini di Roma gcacralc
del gna. Alfonlo J^uca di Calabria era gi in punto con vn'altro cfercito innom?
del Papa coner K Ferdinando Aio padre confederato col Papa . Hebbcro i
Fiorentini in qucfta f ofitti*> guerra in fuior loro il Re di Francia, i
Venctiani,il Duca d Mil v.io,qii:'l di jVlantoiia ,c quel di Ferrara .
Hauendofi l'vn l'altro date alcun: rotte ,c preVe il Duca d' Vrbiao alcune
terre forza,coa l'accortezza, e
diligenza di Lorenzo de'- Medici hebbe la guerra fine fcnza^hc effetto alcuno
fegnalato ne feguifs-: Andi- twsaKo in Napoli dal^ FcrdiqaodojC eoa Uluii
aiucoric , deftrezzi , e ragio- Digitized by Google fit i i % t tv niclficaci
talmente done egli volle , Io tir , che ft he rttbm tfod UpooidWf
rrr>rfntini vnanoii dura lega in Fiorenza. Il vi fd fr eli altri patti
i|>ectficatoqueto>che fe. coi'Rd '5f* ^*P^'"f^ alcuna fi moiiclTc
loro la guerra , l Rc> c i Fiorewini ponendo vn certa J2|| . ^ danaio
inficine I vn 1 altro fifoccorrcflcrp, U aiutaflfcro. Vdita&&o quella
lega, * ieiicrrentgr^ij9Smafxitc^lnKdufc6tt>d^ fiBtn p .) i l r delle
coi)re ftioi dfegpi non f ofero flati
in:m>t^ijda' m fuetto 4^aK Ot' 5to prefa 'J^nto del Tarco,perc!ochc prcfa il
Turco la Citt di Otr.into foria , hauca
ad l Ttuchi.' vn tratto piena di terrore ritalia.Spuc tato dque U Pontefice di
quefto tumul- to'delTurco >-ftrn( co'Fiortotini la pace , Se voile , ch'e(fi
in nome di cafligo arm ifTcro 1 5.
galere pernuefta guerra contra i Barbari . Si Tcriue per coCi degnai del Aio
aninib , che efTcndonel pi bel dclli guerra con li Fiorentini,SLfto citata al
Coi ciiio dagl'Oratori de gl'auucrfarijjfotrt colorc^ch'cgli ingiiifta guerra
fa- * ' cc(f- cuftatitiflimameutc rifpondfl(fl(e,eh*elIo era per accettare il
CciJio noi qua- le rperauA con far chiare le ribalderie di tutti qiid
Prcipi*rttbrre0iQ|lC'|d* loro occupate alla Chiera.E cofi quclli>che
pcuaoQtQt^ kjxiura: vince ridi f|>*. ucnrati da luijVolfero altroiic i
lorpenficri. In qitcft tpi eflkhdo morto il R d Ciprty in po. CiprO)Cl
figliuolo anche,pcrche laKcina era Veneciaoa della famglia Gonura ^ wr di'
Vene- ^ era herdTe del figliuolo , i'Venetani,perc]ie n vjentfl quel regno in
poter Ati j 0 > Tm chi,n occuparono aucirifola. Nel medefimo tempom Rioucgra
sforzcy brittc^ d!^ combattuta da^iudmcdefimo Maumetto gran Turer, che hiuea
gt^ prcfi Co- i qjuali haueuanomifoft^ KaSrttBK^ Hcrcoli?d i Ilftc Dac di
Fcrnra vna cruda guerra - Si era il Papa con l Vene- tiani ctjrederatapcr poter
c la calamit di quello Ducaie i Veneti^i foflfero reftati vittorioTi >
accrcfccre U potenza del Conte GieromiiiBjario.FuroQ in iuore del Dnca Herede
il R Ferdinando fuo fuocero,i ^iorentnl&Lodouico l^l^j^^ Sforza j il quale
com tutore del Duca , ch'era fanciullo gouemaua lo flato df Sion. Milano, come
fuo proprio . Accordati coftoro infieme , e fattoGapitano dcUV circito loro
Federigo l>uca d Vrbino^'c^pofcro iulFcrrarcfc 'Venetiani^e ie^ cere venir
con grffoeftrciesi^ibiifodCNca diOia1>ria fopraiolftatdcl Paptir ItotonvMvHauc
Siilo fattoGapitano dil filo drqito Roberto Malatcfta figliuolo di M- tatcfta
gene- gtrmdo,ondc tofto ad Alffo,che RC veniuuiroppofc.F.i i
AlflbcoHliofeirci-' ral del Ha a to vcmiro fin s la porta Latinj,enc hauca
piena di fpauento Koina , non fc a'erat Alro|b d'/\ia pj^^pjj punto il Papa
dimcil,an2i li s'era animolmcnt con l'armi op^oftovFN qnafiato^
nalmetecfidoftgl'eficcittiiemiciafttati s quel di V'elitri,fccero m vn luogo
ciliamato Capo morto,i fatto d'arme,e fd vinco l'cfercito d'Alfonfo > ch'era
pi copiof'^idi quel di M*alatcfta,ch'era in minor iiuincro,nia pi valorofo^E
furono to n sza fufjyitionc di veleno mocL Nc'medefimi girni Federigo ancora
Duca GttiaVbal- d'V'rbirio, che per lo Duca di Ferrara
guerrcggiaua^^co^Vontianipre(ro la4>tclr 1* 5 ^ lata,ncl capo iiior,c li
rcll fucccflbre nellaftato Guidb.VBafdo il figli uolb-.EP' Euo^ ^o poco
apprcflfo fegiiitafr il Paptt,c'l Re- di Napdcl&pace, furono rikfciati;
liberi tutti quelli , ch'cranornoUabattaglia di Campo morto ftati fatti
prigioni . & n Cardinal Colonna, el Sancii!, che come fautori del Re , c
fofpc tti , eran nel principujddUgucnrailati^o^iaCj^e^ Perd^ Digitized by Googl ^ I S T O IV. he*
ancor il Papi a'Colonnc(,che confedcraticol R l'haueiiano in quella guerra foccorfodi
vetroiuglic,& alloggiato nelle terre loro le fc re ito,c s'erano allaper-
ta moftri Sifto conrrari.Ma perche
Lorenzo Colonna Protonot.di nuouo rical- P'**' citraiia,pcrrcguir di nuouo il
l^ontefice quefta famiglia. 12 dentro la Citt con 1'- r T'* aiuto d Orfino and
fopra Lor2o,chcrumnIruaua,eprcfoIo in cafa fua propria forza,fr pochi disfece in Cartello mozzarli
il capo .Et haneaprefc quafi tutte le terre de'Colonncfi quando nell'ardore
della guerra mon.Mcntre,ch'egli gucr- c fi
rcggiauaconColonnci.follccitatoda i Picncipi confederati,a'quali
dolcua,che co di'^cnc- con la rouina del J)uca Hcrcole crefcclTe lottato , c
potenza dc'Vcnetiani foucr- tiatii per c. chicdiftogliendofi dall'amicitia^c
lega de'Vcnctiani,sera incontra di loro co gli *od ferrata, altri Pi'encip
d'Italiaconfcderato, & hawca gi fatto a'X'enctiani intendere , che del
tutto fi ritornaffero dal l'imprcfa delle cofe di Ferrara. E perche non folo i
V'^cnetiani non obbedirono, ch'anche rincalzarono per ogni via la gucrri,grin-
rcrdiffe. All'hora fi ritrouarono infieme in Cremona i Prcipi di tutta Italia,
per Gonfultare della guerra,e f per vn comune parere conchiufo,che ad ogni modo
oftalfc qucfto furore de'Vcnctiani.r
dquc co grofifo sforzo rouinata la guer- ra Ja quale fu la pi pericoloU , che i
Vcnetiani faccffero . E gi pareua ,ch'AI- fonfo Duca di Calabria foffc
ftatojper abbattere le for^eloro, fe Lodouico^for- 2a,che fi ritir dalla
Icga,n6 haueflc ctra il parer di tutti,la voglia di Sifto, data loro vna buona
pacc.Ritroiiandofi il Papa con le fpcfe di tante guerre bifognofo -/, d* vn gran danaio,fu il primo Pontefice,chc
rirrouanTc nuoui offici) da poter ven- Ja nc^*, Im dcre.Daronc dunque il carico
a Sinolfo di CaftroOrrerico, Protonotario,eper- cijnclla cor- Iona molto diligente
, rcftitugrofficij de grAbbrcniatori minori gi creati da tc.cU fcuoc. Pio,e poi
tolti da Paolo fucccdbrc.II quale officio vede molto benc.II medefimo l
degrofficij de'follicitatori. Introd nife anche l'officio
d'alcuni,ch'intcrucniua- no quatelcrittur*
pubi ice fi cclcbrauano,e scza loro no fe ne poteua alcuna fare. Ma qucfto
officio fu da Innocrio fuo fuccefforc eftinto. f ntrodufte ancora gl'of- Hci]
de i Gianizeri, de i Stradiotri,e de'Mamalucch'.Ma qucfto vitimo fi da In-
nocentio annulIato.Ordin finalmente none notari della camera Apoftolica, aili
Troua 5irto qualiafTcgntuttercntratc, ch'erano prima d'vn folo , il quale era
capo de gli f oooidanj, altri. Sifto f ancora il primo , che v endc gl'officij
del Procuratore della camera, * ""fclcc u xlcl notariato
Aportolico,del Protonotario del Campidoglio^dcl notariato dello nudio , della
mcnfuratura del falc, c del Camerariato della Citt . Ritrou noui dati}, ^V:
accrebbe gl'Antichi . Rifcoffe non fenza macchia d'auaritia di molte decime dn
i prelati. Ma qucftc cofe fi debbono al parer mio nccctffit attribui- rc,o parcti,e miniftri fuoi pi tofto,manme n
cfscdo fin h quel topo ftito 1^- tefice nC d'animo pi generofo di lui,n pi
proto nel beneficiar altrui. Onde ne mantenne honoraramcnte fue fpefe Andrea Paleologo Signore della
Morea , c Andrea Pa- Teonardo de Tocco Dcfpoto dell'Albania , ch'erano dal
Turco flati deporti, c ^ cacci.ui da i
ftati loro.Ed oltre gl'altri doni,che fc, diede in nome di dote Sofia t^"o Tonvfa figlia del
Paleologo,ch'hauca data al Duca di RofTa per moglie,fci mila P.ctpi" Grc-
fcudi l oro . Raccolfc benignamente Carlctta Reina di Cipri,& N. Reina
della ci fomentati Bofllnajch'c! no de'regni lo o.edi quato haueano ftate priuc
, e c cfTo lui rico- P*P** uerAteiLe ctm la fua molta coi tefia m quella mifcria
follcu . Venendo in Roma per votOjC Dcr b^cian^j lui diuotamentc il piede Chrirterno
rcligiofilfimo Re Chriftcrno della Dania, delia Sueri.i,dclhVouergia , e della
Gotria , e'I Duca di Salto- Si/^'Pfo** nti,iV AlfonfoDucadiCahuria, Sifto
moltoalla grande li riccucrte , e tenne e^odiN/po feco in pallazzo . II
mcdcfimo fece Ferdinando d'Aragona R di
Napoli , che li ttmcflo dal ne venne con gran cpagni i dcYuoi l'amo del
Giubileo in Roma,percriL- non re- P-m a' ft di farli tutto quell'honorcche Ci
polTa mag^ore vn gra Re fare E !i
rimclTc Fctrtiaauao, anch'il cen(o,che come feudatario, pigaua ogni anno alla
Chicfa.VoIle ch'egli fi dclfc folamentcin nome di ccnfo ogni anno vn be
guirnito cauallo. Paffaudo an- tera per RomA Leonora figliuola del Re Fcrdina
Jojche andaua in Ferrara -i ma- rito Google f ilo ( perche con quel Duca era
maritau ) il Papa con reale pompa la riceiictt
c le fece magnifichi doni . per
pafTar delle cole profane alle facrc, egli canoni* S.PonaTietTu
zS.Bonaiientnr.i gi Cardinalcc del fuo ordine, ch'hauea molti miracoli fatti .
*" Alle antiche folcnnit della Chicfa ag^iunfc anche dell'altre , come
furono la fc- i\a della Concctt ione, e della Prefentauonc di noftra Signorayla
feiUuit di Saii^ Annali S.Gtoippe, e di San Fnoiceico lequali volle > che
fiiflro cdebmc^ nella Chicfa Santa. Perla quiete della Chicia,c per la falute
commiinc, con^ ferm ,&r accrebbe con amplilfime bolle i priuilegij
dagl'altri Pontefici quat- tro ordini
mendicanti concclll . Per le quali cofe tutte quanto egli amato nc^ fufle ,
polliamo ageuoUneDtepcnkro>imffiinaiiientech'egKcoa ftmedefiM
generoljti4Mmofipoitedificar,o rifarcire gl'edifidj publid. Perch'ego
Erimicramcntc con mattonare le ftrade della Citta, e torre viaquel portico ,9
alconi , che occupauano, ofcurauano , e faceuano brutte, e diiordinate le
ilrade,nc abbell Roma, da quei tanti fanghi, cbuttezze togliendola. t
mieftoefiettocrei maeft ri delie ftrade , perche cura particdare fen'hauefle i
Accoftadofi l'anno del GiubiIeo>ch'cgli di cinquant'anni vinticinqueriftrinfc, e nel fettantacinquc lo
celebr , fi volfc tutto riftorare molti
edifici), dc'quali fi f ukero potuto fcruir i pellegrini , che veniuano in Koma
primieramente per fonte fttto PubHcoomaiiiento, e commodit della Citdedificdi
trauertino coti grande fai Teueie^ pt. da'fQQdamenti vn ponte fui Teuere, che
perch'era di gran tempo fumato daS
ftoir* fatto , il chiamauano pome rotto , e d a lui Al cniamato poi ponte
Sifto, e f cer- to quc(\o edificio di qua! fi voglia antico princioe degno .
Jbgli fpiaa da fonda- menti lo fpcdale dt San Spirito > ct> per
l'antichit quafi tuttonroiiina/scon bellifllmi edifici! l'amplio, & in
migliore, epi vaga formalo rdulTc. Evcg- tcndofi gettato h piedi vn gran numero
di fauci iil]i,c mafchi^c fcminc con le lor alicjtofo affcgno loro vnluogo/ioue
habitafl'cro ordin,chc le donzellc_^
atte marito con vna honetU dote fi
maritaifero , e che alcune altre, che non vo- leanojnaricoferilTero^'infrnii.
Fece diftinguere alcuni luojghi pi honoratf9 epi acconci per li gcntilhuomini
infermi , perche da gl'altri plebei fulTero fe- parati . Infiammato poi di
religione , e d'vna fingolar piet , ch'egli fempre con , -, . noftra Signora
moftro, edific da'fondamti la Chiefa con vnerdiflimoconur LJouJcd;! to di S.
Maritaci popolo, e i frati di S,Agoftino vi pofc. E^ficddinuotioiiei
raaidasifttt tnezo della Citt la Chiefa di S.Maria della pace , e la diede con
vna parte id f* snonafterio Canonici
Regolari di S.Agoftino gi cacciati di Latcrano Pcrcio- chcOliuiero Caraffa
Cardmal di Napoli edific poi tutto il monailerio da'fbn- damcnii. 1 ece Sifto
purgare , enettacela Chieft ai San Pietro ,c con vitriatc per Jefbieftrelafece
pi chiara , epibella,e con ifcarpedi manxNM la fortific dal lato manco , onde
minacciaua rouina . Fece ancor nettare , e ridurre in mi- glior forma la Chicfa
di Laterano, le cui ale laftric, e rifarc l'antico palagio Cbicfc
ii^.l-atertuienl, ch'era gi tutto guaito. Kifeccmoitc altre Chicfe per la Citt
che e da in ir lelMuem rantichit rotte tutte , come furono la tribuna de Santi
Apolloli , Chicfa di San Pietro
Vinco!a,di S.Suninna,di S. Vitale,di S.Nereo,ifc Archillep, di
S,Balbina,di S.Quirico,c C jiuHta, di San V'ito, e Marcello, di San Saluatorc
in Acqae vergi 1 laikuere*^ altre molte ,chc fucfpefe rifarci come dalie fuc
arme, e ferit- ile ricondoc-tQfi vede. RieomadleiiiuredellarCttt che in molte
patti eratio 'per Fanti* lada bMo n ^j^^ andate per terra. E^liricocidufTe
ancora per commodit
de*citta''0"^^^^''^"*"^^^"''^^^^^'^^^"^ vn foz/o, e
vile luo^o gettata. Kinouil Alta guarda pallazzo del Vaticano, tirandoli fotto
grandijlmi portici. Ldificflanze com- lcu.4ijaio.ingde per U foldati dcUd
guordij^ 4^ P^pa^ e dei palazzo ^{jSc elfo f il pri^ K ' ' - ' -
jnOiChc Digitized by Google S 1 S T O I
V. ^ mglie grinftituirt: c per elolficiaH anche di corte,che prima in certe
cafaz/e Vari . t_ 1 /L 1' caia drizti^ vih,& incotnmodiifimc
habuatuno. E fatto cercare varij libri per tutta Luropa, u da Siilo i. drizz in
Vaticano la libraria di palazzojche la
pi celcbrct che habbra il mondo , e vi f fatto il Platina fopraftantc , c le
conititu l'entrate , onde porcl^ icroviuerecoJoro, chchaucuanodi qucfa libraria
cura , e per comprarne li- bri ancdefimamente. E f qucfta vn'opra prcclariffima
, e degna di vn Papa . H. noncontcntodi
fare egli tutte queftecofcctfort fbeflrc volte i Cardinali do- ucr fecondo la polbilit di ciafcun fare,o
con edifci; nuoui, o con rifare de gP. ant(chi>la Citt di Roma pili
bcIla.Onde moiri luoghi, o fabricarono, o adomi- rono , come f Guglielmo Eftoureuilla Cardinal d'Oftia , e
Camerlengo delli.^ Chicfe rac- bellaCfaiefadiSant'Agoftinocolfuo
comenrojde'quali padri era eSbprotct- Srdilten* tore , e del palazzo prefifo
San Apollinare . Coftui ancora con tirare da amcn^iuc podi siRo ir le ali dtllt
volte rifarci la Chicfa di Santa Maria maggiore . Il medefimo l^cc di Oftia , e
della fua rocca . Il Cardinale di Agria rifece la Chiefa di San Sergio , e
Bacco,ch'cra per andare in rouina, della qual Chiefa hauea egli cura. Rafaclc
Riaro incominci vn bcUilTmo palazzo prcffo San Lorenzo in Pamafo . Molti sHti
artch'edificarono font uofi palazzi , talchchaurebbc poruro Si fto ragion c-
iiolmcntc dire , ch'egli laiciaua Roma rifatta di mattoni ,cli'cra prima
fabricata di fango i cotne gi dilTe Augufto haucrla lafciata di marmo , che di
mattoni ri- trouata i' hauea. Meritamente dunque ncUa libraria Platina fi
leggono qucfti VeiTiicriiti in vnfuo fimolaci'fv. - . * Temp 'a , domum c.ypo/i> ir 'v 'u ot
yfora , mwiitJ pQntet f yifginen Truijj qnod teparatis aquam ^ Pifca licei
nautir fatuar dare commod/tportur y Et V aticanum cnj^gre XfiJe iugum . Plus-
tamen 'vrf deiel , nam quee fqualofe laieat y Cernii tir in celebri bblto^.heca
loco . I quali vcrfi dicono in foftanza,che bench haueflfc Sifto edificate
Chic/c,cJ'i7-' iati fpedali, racconcie ftradc , riiarcita la muraglia, fatti
ponti , ricondotta^ l'acqua vergine nella Citt i e ch'haueffe hauuto animo
d'accommodare il por- tojc di fortificare Vticano gl'era riondimeno Rorfia pi
p:;r qtiefta , che pcr'al- trojobligata , ch^haueffc ridrizzata in luogo
celebre la libraria, ch'era in ofcura
diciKire De vtnile che
cf4d(llpr4e2]a)>ocUgra , che dtpi X'aggrau , deilt qualcilea eflcrn
qtieftVltimi atmi che vnudtlk piti btQ/tn/HS^tfm v.cggDaoD.SMH9
ieJft goak il Cardinale Giuliano Tuo n i potaiC^ tf^jyirw^i^lAi^^ 4^ \ftf^ | jg
fi^ fa. Vac dop lui la fede j>r
mffotttt/^^g'p^tmffkti^ dTreuiCo % prete Garel.diS.SiJ9,: '! ' OMliano della Houere , da./ii^UJ\giMh
d"un fratti ^^^i f^fftQuo di . Cmprentaf.^prcS0CaiMfiidiiSJNetroi.f^MCoia,
[[ . r j*s. t'i..'. . * Marcellino I Stefano Nar ditto da^F.arli ^ Afcitfcwf
diMiUmtg fftU Cmd^i di' S, Adrm inTranBinfrt,-
. /f .: .li tiudiS.Saiina. ' PttiroGundiJfaluto di
Mendo7Sg;0pSp4lmiohfy9tdS^g!MUO^ pfte CstdA itSwCroceinGieritfaUm* Clemente .
Cfouambatii/ia Clio , Genouefe , Vefcouo di Melfi , ftete CaxdMt.d
S.Bahina^ - Giouanni Arcimb(ddQ ^.Jidil^tm^f ^Fit^^otii^dj^ - i Marcellino. ' '
''^ ' ' - . C ArctueJcoiHkdi -Uonc , ^r/r C^tri^ dijf^Martiuo mir - tietfo
Fetfiii^Sp^gmf9a9t6tsdimf^ Atmqfiam Tinfotinift ^fftiMd* ttL- diS.Sfo. . GiauuambattiflaA(bllim Romauo-V^com
d'/lrino prete; Card, tit.diSS, iief*9 ^ . r Achilleo w ' . ,' - . [q r.- i '',
:' '1. 'J; 1 .
CnJ}of9radlUSuit0edmTmhApAfHk^fi^ fattale, " f . Qieronim^ Baffo della
Rouere yda Albixgla^ fi^lHQlQ d'imt^fiVtUadci i^apaj^e' ; /comodi
^ecamttitpreie Cardaii. \Jiaibtnau rr. ; ..v-iCi . -
FXfarh Rd^^-dvSi^^iik^Mnon SeroxQ , e Bacco , : j I > Tietrofofcari
yenetiano primicerio S.AXJirco y'' - *
antcccffor Andrea Pruicualle , che ilprimo guard in Cipro r la Repub Fa
m.igofta con tal honore > e ripucationc, che ne venne ricompcn- l'ito , e
grandemente ftinato > dr il fecondo u t^0i)^cona]tri* nbOi l tmimtte il
popolo, che cntra la forma deirhorteftfigiit^lfaa la Citt, M chevb- |tr far io lungo Cata logo di tanti
perfonaggi di quella famiglia , non fi s ^li ehiaro che graui di quefti
nominaci fignureggiarono floridamente molti paea,e di'c JSI"** Grecia loro
anttchiflSma patria fotto nome di Cubi , che in noftr lingua fon. Cibi , quali
portano turchini , c bianchi per trauerfonell'anna loro in cam- po rolTo, e h
Croco di fopra datali dalla Ropub.' per beneflierito > e da effi Gu-ti gliclmonominato poco innanzi.
Horadiifique ritornando ad In nocentio,dico> ch'egli con Maiu itio fuo fratello
non meno di bellezza di colpo , che d'animo
icliam.t Napoli , mentre i) Prndpc Aiaiio4taraiiiriunQDraiw*folitifiioi
pr-idi AJt\ info Re d'Aragona il prino, onde illeuandfi in quella corte doppq
rtochc la morte di Arano,quilc fcgu in Capoua,& cfTcndo !5ua(fi in quefti
giorni mcdcfimamcntc morto il Kc,fcguit la fcruiti fua con Ferrante fiiccelTor
nel re- gno, ma hauendokftttWo da vna gu^donna duoi figliucii'^^tt ione del Re
, perilche ritiiratofi Padoua 4juello
fudio , dop alcuni anni fe n'and Roma , riceuuto
volentieri , ^ c'on molta cortcfu dal Cardinal Calandrino frateUodi'Ncold e per
le fue virt promoifo da Piol fecondo yi^yg(jo. al VefcouatodiSauona, cpoco
appreffodaSiftoaldaiattato , c poi dell'anuo LodiSauona i47v con p.iriicolar
fauorc di Gii'ihauo della Rouere nipote del I^pa , al Vc- tc indi di iccjuatodi
jMalfctta, & al Cardinalato infeme , e ia tal jxuniera djnioilraua in
Maifect , (uft^ le anioni fue prudenza ,
c valore > che T giudicato attiilimo ad aflftcre , oi*aidii a! legato alla
ditifiidi Norimberga , per ridur concordia llmpcf-Fcdeit) 5e. ' III c Mnttia
Rd'Vnphcria^maefircndoropraucnuralapcftejpartcndofii^- ^lajatu Ai pa da Roma ,
hcbbc benc deputarlo al goucrno deli'infelice citt > da. quale ifr l^pa
Legato quelli frangenti reifecc^ fodisnittiif
d'ogn'vno.Ritok-nato{ioi^ftb>ioiBflndd ^ ^ la fine non fa cclfe nioko
progreflb . Ma haucndo frt tanto il gran potcr di Tur- mJTrdTRc^ chi
occiipatotOtrtnto con molto i|>auentode'Chriftiani , indulTeii Papa dar ma.paeiSc] buona fomma di denari per
fcacciarli, e liberarfi da tanto giufto timorc.Le qua- ictfu li .1 trioni Ini per/urono molto ficili per clfcr grattofo
di coftumi,humano , e di lij'cntc,c con mirabilie dolce eloquenza. Dal lume
adunque ditaifingoUr qua ic 1 in dott H
mondo^eflfendoMOfto in quei gioniiSilkaiifidevinopfBr "^onwfice nel
conciane di 48. Cardihali ,per iicliea'3Q;d'ASoftQJ4ti^fl dt- to Papa , al
Cardinal Francefco Piccolomini tocc ad incoronarlo , ficcndo- Elette Papa . fi
chiamar Innoc Vili, t per vs quel (imbolo . ( go autem in InniK&mia mea
insfeJfM fum , ) c veramente fece fcmp re l'opere corrc{];>andnti
aloomc^ Hatiendo ritrouato foftdc
Apoftolica cTaufta ptr le^rofle fpefe fatti 4aJ fuu an- Man^aar tccclT"'*^ f}' corretto apparccchiandofcli molti
trauapli di creare 2^. officiali a Iscor" non (peife vanamente , poichci
primiduc ddf oa^f&c^e^iclo il Xorfo deHc bolle di piombo , e 25. Iccrctarij
, e ^o. prcfidenti di Ripa , i ouali danari Digiteed by GoogI T K O C 15 ?^ T T
O VTTT. ^ 4S formidabile per infiniti danni fatti Chriftiani , fpcfe 1 50. mila feudi h mandar
armata centra quello per reprimere il furor Aio , come in buona parte ne icgu
eflfctto/ii che ne riport infinita lode,acquiftadofi ancora ogn'hora pi la
betic- L5^,f,i|5^ v liolcnza di ciafcuno,pcrc*he in lui non era ruperbia,ma
humanit infinita,c mifc- (uV ricordia verfo i poucri, & in modo che i
Germani, Franccfi, V'angari, Inglcfi, 3c m, PoIlacbi,Io cclcbrauno in
particolare per loro bcnefaitore>e f veramente moh to benigno nel
trattarc,pronto nelle feditioi>ininiico per fua natura di guerre , c
grantl'olTcruatorc delia giuftitia,f manfueto,patientc nell'auuerfit ,
ftntttio- fonl parlare , ricordcuoic de bcncficij riccuuti come lo moftr verfo
il Cardi- nal G tuliano auttorc del fuo Pontificato,faccndoH iJ fratel general
della Chicfa , Gratitudine e verfo i Cardinali,chc fauorirno la fua
promotionc,donado al Colonna 25. mi- di Papa lo la.fcudi,a Saucllo Monticelli,
ad Aragona figliuolo del R Ferrando , Pontccor- noe tso k.tl^lU)p.ila22o , fi. Parma la Magliana . Fii ancora d'acutiflmo
ingegno pcfJieilibito che vdiua
trattar d'vnliegotio, penctfaua tutto ciche intomo ' tl'effo occorrcua.
Raccogliendo humanamenrc gl'infiniti ambafciaiori,chch lui Sua pnideo* corrcuano
d'ogif intorno Icopriua tutti i beni,
che apporta la pace,c gran d-in- " f>cl D"" cii,chc cagiona
la guerra, eforrandoli pcrfuaderc i lor
Principi, che depontlfc- "^"^ * ro Farmi e quelle j-iuoIgeiTcrocottra 1 Turchi communi
nemici , e fcguitando ogni buona opera , che potea per feguire i] fuo giufto
dcfidcrio. Ribcncd i Vcr fjctiani interdetti Ja Sifto,ffirau la Chiefa , e
inficmc il palazzo , e fua corte di tutte Icfpcfc fiiperfluCjC
lcurvfficiode'MamaIuchi,ngli oa rendo n^ccrtario . I Romani inftado,c he i
bcncficij loro non fi conferilfe, fc no a quelli della Citt , vcdcdo che fc ci
fi coccdca loro,fc ne prilla i Cardinali, per rimediare quc- *^5*"5 ^^"J llo,dchiar,che
tutti i Pontefici ,e'Carcro- che fr i ColonefiA" Orfini cfcrcitandofi i
lor odij antichi,ricmpiuano ogni cofa di violen7a,di rapine, e di fan^uc, per
vna guerra cftcrna fop quefta intcma_^, perche h.iucndo Fernando Redi Napoli
mal tra' taro diuerfi Baroni, in partii HPapamno- colare il Conte di Montorio
nmatiflmo della Citr'i dell'Aquila ,c temendo di ^d'|^Napo peggio per la feroce
natura del R, ricorfcro al Papa cflcndo quel Regno feudo u. della Chiefa^
profcflando , che fc fiifTcro abbandonati dalla Sctlc Apoitolica , fi
darcbbono qual fi voglia altroeflerno
Principesche volcHc loro prcftar aiutc^ Aggiungeuafi n qucfta importante
cauf:i,chc il R difpreggando i Pontefici, im pagUJa il douuto ccnfo , ch'era di
20 mila ducati, e voglia fua difponcui
dcUp coe Hcclcfiaftiche di quel Regno . MofTo adunque Innuccrvtio dajla neccllt
non men della fM ima , che della feconda ca ufa , riccuc l'Aquila , c TAbbnizzo
, c quei Baroni fotto la protei tionc fua,e moi^c guerra quel Rtstirando leco in /c- federationc i
\'cnetiani,i CoIonv>cfi,c li Principi di BifignandoiSalerno,Altamu- . ' ra ,
e Dtica di Oliueto con molti altri Baroiidi Napoli, e per General fuo delle
Ruberto, Sanfeucrino, ie^ ialite 4fl]]aiMoi)ni^HrM h riccica li
fipndcndcrandoalnio'clie pace 7 ben focili i.e.Unto v'^S'mS'** P^" tcmcua
grandemente di Carlo Ottauo K di Pracia,il quaJcdbiua SStmSa ^*^P^ feudi, quattro
mila Sitioini , e tremila Stfizzcr p^XLo.H conr *. dotra del Duca, dil^creiia . 11 Papa prcoatcc
^bppIiaC^ii-JU>lj^liaIb^LetM pacti fi commotfe ilk fine per U Aia naturai
bont , e maffimc dw fi gion^ tffctet di rcflarcnon mcn egli che Ufedc A portoli
ca , con honore, c compita ripta* tionc , olti a che per il vedere diftruggerc
In ftato EccIcTuftco con tante feefc >' t fpargimcnco di languc feniiuaf
cofnpuimcre molta coiiipa(Ixonc^ pcipp
vtt PAfcccMilPanetHlofi airattcr4lfa paee^tlbbillcan liaftiia2 delle refiucnti
oondklbnLCl *a,3c il R di i I perdonale liberamente non meno i Baroni, che alla Citt delI'Aquilas e '
^PoM-c:^ fiioi ftari, che nonponeffc liberamente la mano nella coUationc
dc'bcnificHc pa- fa^ccMMiiio i^ouuti ceniKon-alcunc commodit di tempo, e cl^e
YcrgiatoOriiiQ liClfeVpieai di Pst(acno|^ filimi " ' '
8,^|jonnMoide'jN1ediciprome0iffrorof^ (^o nel trattar qliefto accordo i due
Cardinali ^detti di fopra/iGio. Tacomo Tri- uultij molto per le virt Aie amato
dal Papa . Al Generale Rubcito Sanituerino coccpoi il-paptirrt c6 poca
gratia4el Ptcfice^al quale Ai chiaramtc Totio co-
iK>ircereiCh'egUMaucuatepidaiflBnteferuito, ini^ che dette gra
foi|>ltt:oa2 di fe,fe bene tre volte fi era trouato c l'efTercito inimico comba]Ctepc>i ma infe- licemente . Non s
tofto Ipargcndofi la fama di quefta dcAdcrara picciichc itR R di Nao cedendo il
Papa dilarmato A moftr con varie jufe difficile airolfuruanza ddJc li conccaa
capitohtionii^tmifrdi1m>^grafidiiitnteiaeg^ il Pi^^ iemali lU condicio- dli
Vcfcouo di Terracina domanfflrli in
partfcobrc,pei'chc oniduca^ag- IKdcUajacCf to la prima parte del
cenfoconform'airobligOjC la caufa della pr^ioni^ d'.lcutti Baroni , chiamati
nella pace,e con altre gitifte querele, del procedere Xuo c ontra i patti
conucnutt . Rifpofe il R parole tutte palliate , e circa i dana>-f deiocnfo
, elle il Pt^'per baonaCGnA:ienza non gli li doueria domandare , prchc c^H
ht- ' iica cagionato la guerra , nella
quale hauearpcfoMnri denari, chcdiiagione fi era rinfrancato del detto ccnfo ;
e che in quanto a liaroni imprigi(>nafi,era Aat * ' per altre cagioni , che
della guerra , come poi Aio tempo ne
haueria mandatoli -procefli al rapa:?lquale hatiendo intefo rifpofe coli
dishoneAa , e knsA*ft^-, ^ poie di far nuoua^ifcrra , e co'lmezo di elTa domare
tanto difjpretSBO , ii graitte ,
altcrcz7a dell'inimico : per il che fpcd Aibito a Carlo R di Prandi, accattando
quclk), che poco prima non era parlo necelfario , e fcommunic il Kc , pii'
uandolo del Regno , e dette carico
FrancefcO Cib di buna leuatadi Suina- . . ri * eltaltani okVc alla gente
d'arme , della quale gi prima era generale , il Du- ci Lorena con le genti
offerte al Re fi eletto Generale dcll'imprcfi . v^ucftc. Pipa rinnuirfpran
pruiioni , con le minaccic di tanti Prencipi d'Italia , e ancor del R Cal- la
uci ra , a^oHco , ipipaurirono di maniera il R Ferdinando , che depofto l'animo
altiero^ ic^inniunica rtompi:chevoleiit{erian*obb6dfeniSEdel Papa , il quale
dopdefTerfl fottp coli P' ^ V P ^^fr-^^^ ^" pezzo , a deponere il fuo giufto
Alegno , A content alla fine in gratta doldei^Re^ ^' ^^'^''^ lf3lia,che ne lo
Aipplic caldamcntc,di perdonare al R , il quale vcden- cno. do il Papa placato
per maggiore Tegno della ia diuotione^ obbediza fece mo- K d Napo- uere
prattica di Parentela > f rft vni feconda Nipote diiliaSaiititl , dtitnata
Bac- i domanda RftinM Don. Fede rfgo d'Aragona Aio Nipote,ouero cugino ,
improchc la pri- lcr oul ar ^^.^ maritata ai M irchcfc del Finale, che
reflandopoi vcdoua Ai moglie d'- Papa perdo- Andrea d'Oria Principe di Melfi ,
il quale parentatoconclufo , cagion che il f naat R .et* Principale di Capoua
figlio del Duca di Calabria con pompa veramente Keale v^9vna re. venne I
Rofna,com*anchc Realmeoce Ittrceuato i |erilche dop t primi c- *'^ii..sn!M
Hmcntt compiacquealPapa , ch'alia prefenza Aia, c di molti rdma'ii, e Signo-
iiip SS ri d che fapcrono aim:indarc , effen do di coftmne vfar clerncHr za.c
picti ver fochi Thaiiei otfcfo,com{. anche fece il mcdcTinio con il Cardinale
Baldii Con ci 1 qucfl.^ Tcnti'ni molTo Fcckrigo IH. Impci pardieci anni alla
pace. Pacific ancor il Papa Iacopo R di Scotia con il fi- Pacc vniucr-
gliuolo,eIi Regni di Spagna , che non poca dalordia era fr loro,pcr il chc_^
tale per tutti deliber di commun concordiaCcofamariuigliofa, ad hauere vnito
infieme tan- laChriftiaii. ti difiintri animi ( che durante qucfta lega almeno
per 5. anni , fi fornialTero tre -grand'cCfcrtiti contra il I ureo, guidato il
primo Jdl'lmp. dal Rd'Vnghcria il tecondj'cf il terzo maritimo con armata
gagliarda della propria perfona dol Pontefkt , accompagnata per da vn de't r R
, Francia , Calliglia , o Inghil- terra , e con parte de? Collegio dc*Cirdinalt
. Ma tanto apparecchio , mentre
J"^';f! l'/^' riaftnno per la parte fua fi pottcua ad ordine, che non meno
dVn'anno di tern- f^^^, ^^^^^^ |>o vi convella, fi amalo qucft gran Papa,
econ la morte fiia imped la pi de- alTmco. gna , e glOriofa irnprcfa , che
fufte fatta gi mai . Prima della qual morte, riduf 1 ^ anche in amicitia i
difuniti cuori de'Romant, ik in particolar i Colonefi , e gli Oi-fini , ik i
Morgoni ye fanta Croce , ritornando nella citta grand iilmia abbon- Morte del
Pi danza, e gi uftiria fenza riguardo di amici|j|a(fatc , o altri rifpcut . La
citt di pa diaurba OfmoridulTead obbedienzi, facendo prflw^c Buccolino tiranno
di effe, ilquil luoidifcgoi ard di volerene egli non pot far tanto , che ella
no fi deiTe fotto la protcttionc del Duca di Tiranni cfirf Milano, che per
impedirlo come cofa di tanto pericolo al mntjnimento di quel- ti ^lal Papa, la libert haueua mandato Nicol Cib
Arciuefcouo di Cofcnza per tal effetto, . ^ ini effendo egli tenuto in
KlpaIlo,c condotto poi in Genoua,li conuennc tornar- ardali '"dS lne Roma , lafciando ogni negotio imperfetto,
anzi non mancarono di quelli papa, che vanamente differo , che il Pontefice
afpiraua egli all'Imperio della fua pa^ Gcnoua (i tria cofa fordida veramente,e
molto aliena dalla natura fua . Fece vna fola ordi-^>'L>uca di mtione di
otto Cardinali dop tre anni dclKi fua Creatione , venendo il Duca-* Hercole di
Ferrara , lo riceu fplendidamcnte , e fra le altre cortefie , che fece al
Ducajo condulle per il corritore vedere
il Caftcllo,c tanto temerario f il Ca. ^ . ftellano, il quale era ftato pofto quel carico ad iftanza del Cardinal di S.
Pietro 'ch fuffe impiccato, tf>crchc parcua che il Cardiw Gg ^ naie 47 ^ i N
N O C E N T I O V f 1 1 . .Mteibpradect til Vr^smMteittSUMdSnoUKm yj^Iiar il
fecrptAHo di cffo Cardinale con tutte i fcmtwxfi licenci U RrgftUDt ^nuandolo^l
carico,che tcncua , e correndo gran
rifchio il Cardinale ancom d'efTcre feucrameiite punito > tuttauia non (
eSendo trouato cofa di momento cMra di li^ndn'Papa placando di maniera, che
rcftd il Cardinale nella folit ' ^tianagratiafua,fauorimoko il Papa Gio.R di
Dania^ i Noruegi , quali cot^ U di DanU
ceire,perche non haucuano vino, che fenza cflfo facrificaffero, fauor dapoi la
- ' Itwoiiio dii niiglia Orfina conferendo a Nicol di cfa la dignit di Conloner
della Cliie- Papa. {^c Medici facendo
Cardinale Giofi^liuoIo di Lorenzo,ciie poi riuscito P^ ^ con nome di Leone
X.cagion la graadem di qiictf^ $eraM6'Cafiu A^ Oifini fauor lieri di S.
Giouanni acconfcnt , che Pietro da Vbufum Francefe lor MaeAro pi- |i4aiPa(a.
gijaffc il titolo digrandc,ondc i fiicceflfori fuoi Tempre poi, fi chiamarono Graii-
M3cftri,crcandolo ancora vno deili otto Cardinali, che fece Alia caia di Spagna locando (OD danari ti R
Csttolicofldl'acquiflo del rp^o di Granata ecoi^ cedendolo alTiftefifo per Te
>e per li Riticccilri >,e Magiftrad di $ai> lacomo f Cftlatrauavipporr
molto vtife, c fermezza alla grandezza Tua > onde i R Catto- ' liei della ca
Cib dcuono tener memoria . Accord ancora Sigiimpndo Ducii ^ .: V'^'^ ,
d'Auftria , e i Venettani, che per confini dSig. il quanti Papa and a^ ay?h
ticeucrcongrandilfiimhuinUti#aMb{iode,rpoBe(K^ cappella , douc pur hoggi fi
vede . Ne vi fd molta diftinza ^ riceuere ancora da I^'SIr'Vnfa par|icoiari du
, l'vno J'ttferjc ritfou.ito nelpalco di
&Crpce in.* i Papa ton ttolo dcUsCrocc d i>oilro Signor Giesd 4'|AlrQj c
1 fe t. che che nel proprio tftelfb giorno venne noua delR^ Qiltoiico delia
toni paf giooe del vennero alla fede, ciTendo quella la prma volta , che (oi!k
mai ftato Battebmo fM. ' iajilieUe partLOccorfero ancora altre grS coft yie
u l'altre quafi 219I fine del iiio Pontificato,
la maggiore^ che fa mai (lata mcnoria
d'huomini qual fvi , cht_j Cltftftofbro Chrftofoi*o Colombo fcopr il mortdo
fuouo, c non fcnza milterojchc rcggcdo ColDWbD vn Genouefe l'orbe Chriiliano
> vn GenoueCe trouaiTc vn 'altro nicHido 3 in cui di gKJ***^ imitSth
ivligion Qbriftiana.'QuelH grandi acddeoci partie che cagionairera f^"*^*
ntl Pontefice quaii vna troppa freddezza verfo de'fuoi parenti ; impero , che
a^ .AfeuritiofuoiratclCauahero di qualificate parti, li diede folo ifgouemoclel
Ducato di Spoleti^ il prefidetato dello ftato cclefiaftico> vn
Cardinalato Lcy ' ' '^^cQ^ mzo Cib^ non
fcnza qualdi* fatturajda che conucine proua^r^he folTe legiti^ s'jiiti I *
eifend p nato d' vn fuo cugino , il che (1 fece mediante vn prcefib fabricact^
pqIj dinanii al. Cardinal Balbo Veneti ano.Quefto Loi ertzo f huoipo
prcclarillhno^ ^ . fnolto^eitto alle lettere , come fi vede nella fua oratione
funebre indrizzata ad^ ^^g(g|(MfOLC^^^ ^^ Ff^6^eg Cib^nariUiKiolo cpcrrp , e
dimandogli il Papa , che figura folfc qiella , egli ben prcfto difeoprcndola
dille : Padre Santo quella la
dil'crettionc,al che riden- do il Papa gli rifpofe,fattegli appreffo vn'altra
figura, che figni fichi la patienza , motto veramente molto arguto , s come ne
hauca infiniti nelroccafioni , che gli occorrcUvinojtrattollo di poi finito il
lauoro della pittura clarghi,e magnifichi doni , co i quali allegro , c
contento fc ne torn JVlantoua . F ancor
molto fa- iioreuolc , e liberale con littehati creando , Patriarca d'Aquileia
Hcrmolao Bar- baro , e al PoJitiamo , {k al Pontano diede molti doni , tenendo
gran conto delle innoccntt virt loro , come effi ncTuoi fcritti hanno
edificato.F cgl'alt di cot-po,bfanco, imatot dc*- c di prefenzarcofi amabile, c
dolce coneiuntacon hdnefta grauit , chjsforzaua rirmofi. altrui ad amarlo, e
ruerirlo . Per i molti J^Bg^' Pontificato j i quali era- ^^^^i^^ no lui propri/jC interni>fii molte volte
fo^fprefo da indifpofitioni pericolofe, "^^ e fr l'altre due anni prima
della morte tua hcbbe accidente di s grande fonno- Actidcnd lenza,che
mancatogli anche dapoi il polfo ftctte fcnza cCfo tate hore, che tencdo- che
fcUu^ lo morto , fcguirono in Roma il medcfimo , che di coftume folca farfi
nella fedia P^t^Ci vacante , ma palTatogli quel grane accidente , il giorno
apprelTo , fi lafci vede* re con allegrezza grande di tutto il popolo ,
dafquale egli vcniua grandemente amato. Q^cfti fatti gloriori,chc hauemo
narrato di fopra,cofi come refero Inno^ ccntio venerabile ogn'vno , per quello,
ch'egli fece in fi poco tempo,che refle il Ponteficato, che non f pi di fetti
anni j e dicci men,c 2. giorr i,cofi ancor die* dero dolore infinito ri
tutti,quando refe lo fpiritoDio a'i^.di Luglio del 1492. la cui bont , fu ancor
per le contrarie cualit del fuccefTorc, molto pi lodata % ne pi ne meno come i
buoni temperamthiti all'hora riefcono pi foaui, quando paragon loro i mal comporti , c difordinati
arriuano all'orecchie altrui. Fece qHeflo Voniejtce 'vnafola ordinatione di
Card, nella quale ne cre cUo,cio cinj que preti , e tre Diaconi , che furono.
Lorems Cib , Genouefe nipote del Papa f
Arciuefcouo di Beneuenio f prete Cardi iit di Santa Cecilia, Ardiceno della
porta , Nouar/e , Lombardo , Vefeoio di Neuara ^ preti Card, tit, diS,.., Anionietto
Pallduicin Genouefe^ Vefcouo di Vampalona , prete Card4hMSAUt' flaja , poi di
S, Vrnjiede* Don Ani\ea de Spina , Armonicenfe , Francefe, Monaco , e priore
diS. Martino e AfruefcouQ dArli , poi di Lione , prete Card, tit, di SS*
Siluefiro , # Aartino ne'monit > Maffeo Gherardo , Ve nettano y dell'ordine
deCamaldulenfi, Patriarca diP^enetiif^ prete Card* tit. di SS, Nereo , &
Archilleo, Pietro Daubufon Francefe , gran Maejro deCauAllieri di Radi Diacono
Card, tftj di S. Adriano, ik Giouanni de' Medici Fiorentino , Diacono
Card, tit. di S. Maria in UQmina,
Ftderi^o Sar^ftu^rin^ , ^ianefi % P^^ns Cardi di J| T/cidmi Digitized by
Google A1.ESSANORO V L P d N T Q X Y Ff
GtGaio4dt499>a'ti.d'Agoflo; " r : 1. :rv AIESSA^RO Vt. chiamato ilrima Rodet^i^; Mem i
Ii})a^ nella Otri di Valenza ddl a nobile famiglia de'LcnzoIt. Goflfrcdo fucf
padre f vn cauallierc molto ricco , c la nudne fin fd forella'di Caltfto Terzo
|Kiiimcf liH afeonr nvbo da vii groiroprentto,perche alflmfcrquefti qudgildfiipretno , eglfne hebbc l'ofl^ ctodi
Vicccancellierc:ma non pUflarono molti anni, ch'egli hcbbc di qiiefta fui tanta
fciochezza la penitenza- Non mancarono ali'hora nel conclaue alcuni Car-
diimi'W ^n^iliche conofccndo,quantolbire4ilftcmo Alerfandrofimulatore
eccellente iSSe^ prcdififero, lfer ftato
molto alladecca eletto Pontcfiw* iMmrteiettt ghn Fautori di rouma di tutti.
Alcuni de gl'altrfjChc quefta elettione promofsero , fentfncwo no AkHandiD
molto poi varie cal.imit,alrri d'cfilio , nfrri di cnidci prigioni, altri cond
erniari vio^d morti Guiiano Veftoua
d'HoiU4,e Kafttele Riario Cardinali princt- Digitized by Google
ALESSANDROVI. 47j pali della corte fi
ftettcro in vn volontario cfilio dieci anni,foLimente perch'era- no al Papa
ifpetti, l'vn per vn'auiica gara priuata, ch'era fr loro, l'altro per c^- gione
di Forl , e dimola, chc'l Papa naucua tolto
figliuoli del Conte Geroni- mo Riario ftretti parenti di Raflclc . Quei
Baroni Romani mcdefimamcnte , ch'elTendo Cardinalijfaiiorito l'haucuano
turono,chi per vna cora,e chi per vn'~ iltra tolti di tcrra,BattiftaOrfino,c
Giouan Michelc,chc ne haueano hauuto, il primo il magnifico palazzo del
Borgia,il fecondo il VcfcoLLitodi Porto.con tut- ta la fua guardarobba , ch'era
di grandiflmo prezzo, furono intlicemcnrc,rv'no publicamcntc in caftello,ralcro
fccretamcntc di veleno, fatti morire . Ma queftc cofe fcguirono poi. Hora nel
principio del Papato volto tutto Alcflandro al bi- ch'alcuni
ci dcftinati,doucircro continuamente vi- fitarc le prigionijC cre
quattro ^iudicijche conolccffero di qual fi voglii caufa criminalcEtil marted
aaua chiunque bifogno hauuto ne
haue(rc,facile,c fpc- dita audicnza. JB /e n'incominci per qucfto faic nella Citt la giuftizia ngoro*
it(nmamcntc. Einquelto tcmpomor l'Imperatore Federigo ,nauendo tenuto cinquanta
quattr'annii'Imperio , e lafciando de Romani , e fuo nell'Imperio
ji)^"[a,',o 'Jv iliccefforc Maffimiliano il figliuolo. Aicffaiulronci
primo conci ftoro ci c Car- Auihu Imp. dinalc di Santa Suianna Giouanni Borgia
Arciuclcouo di Monreale , e nato di fiu forclla . l elfcndo il R Ferdinando
morto , lo mand in Napoli Legato , AlfSfo ij. R perche confermaflc Re di qu^l
regno Alfonfo il figliuolo,con cui haueagi egli i Napoh - iiatto il parentado,
e toltone il giuramento rincoronalTc. Nel qual anno Carlo CatIovi:j. iViIl. R
di Francia Gioujne di gloria militare auidiflmo, elfendo ftato dalla R di Fran.
^fcordia , e pazzia de'Principi Italiani clHBto in Italia, con vn terribile
cfer- eia in Ut la . cito, e con vn gran numero d'artigliane ^BPconduccua , ne
mandaua quanto l ritrouaua auanti in rouina . PafTaua alla conquifta del regno
di Napoli, che cffo pretendeua , che fuo fulTedi ragione hcrcditaria , &
v'era ftato fpinto d.i_^ -Lodouicoil Moro Signore di Milano, il quale con
l'armi di qucfto potente ne- mico s'ingegnaua d'abbattere l'audace fpirito
d'Alfonfo , che fempre cofe gra- di
alpiraua . Il Papa , che fi ritrouaua hauer all'hora fatto parentado , e lega
con prouiloni quelli Prcncipi Aragonefi , dubitando della potenza, e dello
sforzo di Carlo, c faucdal Va- tcmendo, che con la venuta di quello ckrcitn
Francefe non ne fcntifTc It.ilia^ P* comia q^ualche flagcllo,pcr alTicurarc, e
ditfcnderc la Citt di Roma dall'armi di Fran- ^"""'^ cia,fecc tofto fare molte compagnie di
foldati . Col R di Napoli , e col Papa fi Titrouauano i Fiorentini anch'in kgi.
Ma il Papa, cui non parcua , che le
forze di qucfto popolo fufftio in qucfto biiogno baltantr,haucua i Vcnetiani,c
Ferna- do R di Spagna ! icbicrtt,che fiiffcro entrati nell medcfima lega.Ma qiicfti vini- fero pi tofto
ftar fi veder, ch'in vna cos pericolv)ia
guerra intricarfi . Mora Carlo vcnutofcne fcmprc vittoriofo per la Lombardia m
Tofcana, e rotto pref- Carlo rin. io la Marca l'efercito dc'Fiorcntini , sforz
Fiorenza douer cedere all'armi
'vittortofc di Francia . Il primo di di Gennaio del Xl V. entr poi col fuo po-
cicrcito?n!^ tcntiftiinoefeicitodi venti mila fanti,e cinquemila caualli in
Roma doucritro- Roma, ugran copia di vittouaglic ,edi rifrcfcamenti, con
clierefercico ftanco.perlo lungo camino, e per li dii.igi paflaii fi ricre.
Haueua promelTo di non far fcntir Romani
pure vn minimo danno , fe gli fi daua aperto , e cUc il paffo , e com- modi t
di vettouaglie,altra mente hauea minacciato di porne il tutto in rouina.
Kcenuto dunque per quefta cauf cortefilfimamcnte in Roma, commd fol- dati , che n tuniiiuo facelfero , ne
danno alcuno , e f fcueramente mori re alcu- ni , ch' quefto ordine non
obbedirono . Il Papa da principio non lapendo, che farfi , fe ne fuggi in
Caftcllo . Vegjenilo poi la Citt quieta , e d jlle armi Fran- cefi ficura,
afticuratofi anch'egli . t bench contra fua voglia , lega con Carlo . Partendo
Carlo di RomA , perche poco della fede del Papa fi confi Jaiii, volle (eco per
ficurt (otto colore di Legaiionc Cefare Bort^ia Cardinale Valentino, e .figliuolo
d'AlcflaadJo, e Ziziaio iratel del gran I ureo, per potere, guadagna- to 3^
S5ANl>KO Vr. 477 Hn6 capftanIcdcfimo corl) di vittoria tolfc , ma con
inganno, i Giu'io \ baldo da Feltro lo flato, dis forzandolo fugg;ire,e faluai-fi in jVYantoua. Eflfendo
egli come amico.c cimc holpi te tolto da Guido V baldo c tutto i'efcr Ciito in
Cagli,dado vn tratto il gnq de i
fuoi,prefs; cjuella Citt, e :ol medcfi- mo impeto p us tofto premer Vroino. Rltrouadol m cafo cofi reptino
Cui' do Vbaldo iprouiflo/: attonito,c non fentcndofi atto , poter far in quel
pLo di- j'cfa, poi non venir nelle mani di qucfto crudcl tiranno, la nott^
f.guente con al- i /uni fuoi p(>chi
famigliari fi fuggi via . Volto cLopqueflo il Borgia fopra i Va- * nobiuflDii^c
anuchi^ln^i Signori di Canacrii)o,n Iplan^eiite prefe la Citt, ^^ Digitized by
Google 47 AXBS^S ANDRO VI. hu"7oi!n'i che he haiwto iivminoG fillio
Cararc,cVenint),&aItn[ ixLt i la Citt'a
fotoo. Angelo pofto prigioncNcIla mcdtffinx* hora furono il Vfi;no di
Fiorcnza.lv*;* ALCSSANDROVh 470 . naldo Orfino, e Giacomo Santacroce prcfi, e
tenuti con buone^ucrUie in palaz- zo. Il .Santacroce fu dando ficurt lioerato
il di fcgucntf;,c nvU-Co con Vo- lont del Cardinale \ confcgnar le terre de gl
Orfini al l-*apa,c po.chi d .^,pi c/f>) fii Cardinale ilclTo per ordine del
Papa auucicnato . Iniqu^i^u , ddibcrat\ Ccfarc di pcrfcguiiarc le reliquie
de'coi^iurati,fe ne venne da Sencgaglii con vn'cfcreito di-quindici mila
combattenti fopra I^indoHo P^tr^icci >U prcfe fui .Scncfc alcune Cartella .
Ut t Senefi , che hiueano da prin^ripio deJibe4Mto di di- fcnfaiTijC di
fauoriic i Pctrucci , vcggendofi molto alle forze del nimico infu- jiori,
volfero, eh egli cedendo al tempo fe n'vfcilTc dilla Citt piil toftoj che prr
#auft d'vn huomo iolo la loro r.cp ubi ica periclitaflfc . Pafifatonc dunque
Fandoj' fo con tu5ff h famiglia in Luccaja guerra fopra i Senefi cc^s* Qiouanni
licnti- p . .^^ p uoglio, cht; delle molte forze del Borgiiplquanro dubit,
haucndo parte ^ao- -Jj^^* ciati, parte
fatti morir quei cittadini ch'oCfo lofpjtti hauca , talmente come ^Mutato dal
akiga ce tiranno, fi fortific, ch'egl'ageucllmcnte ceni dan4ri da quello
pericolo di i^oigia. drcrctrauagliatofiriicolfojife a'ficur. Dopquedofi volfe
il Corijia doutr occupar tutte l'altre
terre de gi'OiTmi , c pafTatonc fopra Cere antica terra di querta famiglia,c
naturalmente per arte fortiilima dop molti affalti quando pa- Gio. BentluT
rcua,chc douclTe gi prendo: h , patteggi con Giulio Orfmo fratello del Cardi-
S^'^- naie , che la difenftua , che dan Af>li il cartello , con quanto v'era
Ji andafTc ficuro ^ia-gli pcpfaua il Borgia di f.gurc okrc li vittoria, &
andare fopra l'altre terre de grrfini,raale ietperc del K di Francia n^
riuocarcnojl quale ne volle com- piacer
Gioua & in vna fuprema calamit porto il figliuolo . Haueano in vn
banchetto , nelquale prclTo al fonte di Beluedcre hau'-a,fotro colore d'honorar
li cuitati i pi ricchi Cardinali del- ia corte faui ne i fiafchi de 'pi
pretiofi vini porre il veleno , per farli tutti mori* rc.Ma il coppiere nel dar
da bere err ne'fiafchi,.Si auelen il Papa col figliuolo . Il HfMgia , e
co'pvcrti rimedi), e con la gagliardia della gioucnr , bench atro- >i
ciilima ri>.%c la lria del malc,n memoria , diligenza , & vna cer- -
tana- ti naturale eloquenza A ^tta
perfuadelt che f la i ouina di molti .
non cfd :hi pi crtamenio i lui
proBonetfe Vna cpl^ o )he pi gaglkff^a l diffalTetO tht meglio altrui inducciTe
al Al voto. SapcuamcgIio,cne huom dt mondo^' flccommodarfi con rutti.Onde
co*jpiaccuh d'altro, che df piacetolezza non ra- gionaua>n coTcueri d altro
, che di coic frie, n co'Cardinali d'altro , che della cura, e ^dite#iKyd fa
i|setidmcii^ te mok alle donne dcdit y delle quali hcbbe quattro figliuoli
mafchi , 0 duo. : ' dl l'aridaua fuori della citt ficu ro . Ht tiitte quelle
cole AldCindrP foppt)r* . ^ tana per cagione dc'fuoi i i quali fi era gi rifoluto di doucr
compiacere m tuT- Cari:!crcai te le cofe. t per dar loro hiaggori l'pilk,e
cingerli del fauore di grotte clientele M: ir^^ cre in Pi volte da quariatrc
Cara.fr i quali ne furono dicotto Spagmioii, e ^ ^
jplk^idilbfoitoiMlBcrnardindCartiaglafe^ S.Cio>^ 'tebftmill Roma ^bafciatre
del R di Spagna,Giouani Lc^ Datartele Ki- tomo Serra Arborcnfe-Francefco Vcfcou
di CofenMiC Gioiianrii Arciucfcoud ai Salerno ; De gli Italiani poi, Giouanni
Antonio Triuuiti Vcfcuo Alclfan- drino, Aleiramiro Fariiefei chelpoi Paulo IH.
GidUambattifta Pomriaf f tncefco Sodern, Adriano di Omier i & Gioun Stefano
Perriro perfontf ttJttc di mhd auttorit^c riputatirie nella corte i Nel
MD.tclcbrd fegucndo 1'*. iUco ioftMliOiil Qiouibj^ 9&Q!^^&^ SS;o4i
bol^fllke egli publjc^ ... V ** ' ' ,
Digitized by GoogI che furono. c ' G ouanni Borg ts dm VmUnKji di Spag na , mp9t
del Vapm ArdueJioM di,Mont$ ^ , . Btde ,
pute CmdMudi S^ufan* . {jiouannt...tngtefe , ^rciuefcouo di Caniuarta , prei0
CtrdJituii S.Anafiafit . . JDon Goucnni Monaco^ Ahbatt di S,Diomffio ordina di
S,BendtU%I'f9K^ p Ambaj datore del k di Francia
prete Cardiit.di S. Savina . . iSigmnmM^ di Gititgio Mhm^ft ,
njim^f^JiandrU ^preuCm. Htsdi S Ntto tir
Acbitteo, .JBtffUtfdino , Carauasal , SpagnuQc > Vtfc. di Carttgine ,
Amafciatore del R di SpM^na , prete Card, M, di SS Pietro , Marceliino i poi
d.S, Ctoc^ in Gie' ntfMlfm.r\,^,,:.' " . -v .; . ' . - . ILdm'ondQ Ptr^ffa^ PtMOtft
VeJtmGm^tft ^fnti CdmdOitJiS^iimiii & Paulo. thtglitlmo Brifoneta^^rancefe
,prete Card.iit.di S,Pudenfiarut , ' Jiariolomep di Martino , Spagnuolo
yytJc,S.eobienfe , prete CardAiU, di.S^g/tta jpiQmmim^ CaBrOf SpagmtoioiiyioMO
M^A^ri^emo^ preu Ctdin^tHoLi^ \ Prifca. ,,fiiouajini Lope^^^ff^miolQ^
fSfftfioJi Ptrt^Hh vdmii$df*^didafUjB Tran/ieuere, * .- > ^^^ikfcdi
Utc^pthtrg , Francsfe
dif^mgtm^lU^ale^fret (^Mfd^itSSJPkirt^ Alarcellino, - qhrnod'4miqfud:^,Ftmififu
4r^imdifffiiftm^fi9i (tudh^Mf.dijfim St/io. jTomafo^uTr^ffiluinod'ijigarit
^AKim/ffit^diSiri^^nia^fre^e Card* tit^diS Aimrtia ne i monti* Giacomo Setre^Us
FiM(0 dH Sp^ms^ Kffiu jgretgfi ^fw$ Cmd, iit, di San C'iememe . . ' ?
Pieiro Ifuaglies da AieJpnadi.Siciiiat Arciutfcotto di Reggio^prtte
Card,tit,di S, Ckmf^ . ' - ' J}iegoPrtulodiAilud^t^p^^o Anitn^todi SiidgUst pnUCardMtJi S. Sabina M
Francesco J> orgia del Dijretto di Valenza di Spaona^iciuefcoifO
CmJititinOfff9t0 CmrdjUuiiSSMereo t& ^Milito f e poi S.Cei4t, Ciotutnni
Veta^dmV^lnaj^SpigminipAtt^ftvwdiSm futt Cmulaiui S. Ji albina. Lodovico
PodaCmm^Ci^rioiiOp Arciuefcouo di Nit^a^ prete Csrdtit,di S Agaia, " .
" ~ ' ' V ' Antonio Trimtlfio
Mlkne/e VefcM Cbmo , prtio CmdMttS Stn^fi^fia , Giouamiattifis ^enntrh,Ctt4ulim,
Pkfw^di-Moditui prete 4ttd.tit,di Smm Grifogono . GioHanttefano Fetreo
dahtella^diocefidiVetstlliVefcouodiBjilogna^teieCat, Htul SS, Sergio te
BKB* - ' Giouan Cajietliar ,SpaoHUolo ,
Arci MeJleno^Ttranr prete Card.lit,di S,
Frane efco Remollino di ValenxadSp^gitMp jficine/conp Snttminn prete
JpftdL lii.di SS.Giouanni , e Paolo . | . FraHcefcoSoderino,Fior.euiiwtP^e/coM
di Volterra y prete Card.iii,diS.>^ h p Michiof Ccpfff Tfidefto , ^ef^ h
tixinenfe ,peu C^dtiK di Ssn StefiofO in Celio monte . A/Vo/cj Flifco Genouefe
, Vefcouo d Forl, prete Carri. (it.di S.Prifca , . F/aacefcg de S^raif SpagtMolo , Fe/cen^ Legioncn/e , prfte Card,
tit, di SS. S et' r- " Hfc g^ A L E
S S A N D R IV. Mriano CafilUnfe
Cornetano > rejiouo , EkthnUnfe in htghHtettM, prte Cari, Ghcoto%faouacia
yalenx*diSfagHd,fftte Csrd. tii. di S.Siefano in Cfitp Cejare orgia Spagnuolo , cittadino , &
AtciueJkOHO tUito di Valerne , ViacoM Card diS Adaria iSuoud* t mj- Hippolfto
Attetltno , Fettarefi , Diacono Card, di S LtieSa in Silice , refcauo ekU
Federigfcaffimfo ,f^lMh d^l F di Polonia , Fefcouo eie fio di Cracovia , THacih
no Curd. diS.LuciainSeitiJolio* ^ ^ ^ ^ ^ Giuliano Ce/arino , Romano , ^V'^owo
flirto d" A/coli , Ciirrff. ^> SS, Set pio i # bac(0, ' r ' ' "Domenico Grimano , Veneiiano ,
Liacono Card, di S. Nicolo Jr rimagini. ^U0afuiroFarntffe Romano, Diacono Card,
di SS. roOnaye iJamiano, Bernardino Lunato da Pauia , Diacono Card, i S .
Ci/Jaco. ,^ Giovanni orpiada ValenT^ di Spagna , Mpo/f j^^/ i'^- Fefcopo eletto
dt Melj^ Diacono Card, di S. AJarid in 'Via ^aia, ' ^ Lodouico d^Araoona , d fan^ve Regale del
R di Napoli Vefcwp eletto flT Anerfa^ . DiaconoCarS.diS, Maria in Aquiro, ^ ^
*r. / . Amaneo d'Alinetio, Ffancefe , di f angue Regio s Diacono Card. dt S an
Ntcolo^n^ Fraulldouico Borgia, Cittadino^ Arcinefcovo eletto di Falenxfi
fCanalNra di S. Giovanni. -. j^jtr. Giottanni , Lacx>no Card, di S. Maria in
vta Lata , poi prete Card.^hM S . AUfr Marco Cornaro Fenetian , Diacono Card-
di S . Maria in Piatir. Francefco Floro , da Valenza di Spagna, Diacono Card.
d/S. Maria Nuoua. PIGITI. P O N T. C X I X. Crcatoclelijo5.a22.i
Cardinali,chcr)ltre l'Alpi crano,c in q-ialunquc altro luo^o,ch'en ha jcuano
fatti chiamare. ProfperoCo- Ionna,che era venuto in lloma con Fabio Orfino
figliuolo di quel Paolo,chc era ftato dai Borgia fatto morire , fu da i
Cardinali marnato pregare (pefii e Hor-
fia ,che fi quictaifc , e iafciafle l'arme . Il mpdefrmQ fecero gli Oratori del
Re i Francia,e del Rd di Sp'ogn . Lanciando il Borgia vincer da coftoi q fc
n'vfc in lettica con tutte le genti di Roma. I fuoi foldui teneuano per ancora
il Ci- ftello, bench il Cartellano .ptfuafione del Cardinale Bernardino
Caruagiale prometteffe di fare quanto il collegio voleua . Hauuto adunque
quietamente Vaticano, celebrarono iC.a dinaljq giorni al folito refT::quie di
AlefTin.lro ,c tantofi indugiarono di entrare in coiclauc, quanto vfc irte di
Roma reflTercito de'Francefi,che andana in campagna di Roma contra i Spagnuoli
. Ut ne vfc per ordine di Giorgio A mbrofio Cardinale di Roano , ch'era di
molta auttorit prcflb i Franccfi . Perciothe dubitauano i Cardinali , che
mentre che cfll occu- > pati nella Creatione del niiouo Pontefice fi ,
ritrorulTcro , non' nafccffe qu.ilchc tumulto, e difordine nella citt. Entrati
finalmente in conclaue i Cai dinali , ch'erano trenta fette , la miglior parte
( bench affai puche voci hauelfe ) dop lun^acontci , l'altra vinfe , ch'era
affai di maggioj numero ; ma fauoriua lc_^ fttioni, Cefare Borgia. Vinie
dico,:\: ottenne ventid.ie di Nouemb.
che folTe Frahccrco pervna voce di tutti eletto Pontefice Francefco Piccolomini
vn de primi Car ^''olomitiij dinali della corte, ilqualc facendofi chiamare Pio
IH. fu , gl'otto d'Ottobrcfo- chiamato^PiS
knncmchte ii^coronato. Cortili nacque in Siena nobililfima citt della Toicnna
lu. a'9. di Maggio del 14^9. e bench nafcefle di Laudomia forclladi Pio II.
toliV^ nondimeno il cognome , e l'arme dal zio, il quale l'hauea fitto infin da
primi anni alleiure in tutte le buone di icipline , e (petialmcntc negli ftudii
delleleeoi di lempc q uclla di Germania fpetialmentc (otto i paTfati Pontefici
acquiftata molta lode . Onde non tanto per la memor u del zio , ch'era ftato
Santifimo Pontefice, q uan- . -pc,alpi ..^w...w*, _ .^'-i ne venne cjon vna
parte de'iaoi in Roma . ht adorato il Pontcfi-* aa coir da bene , & al
ifsaltarono con' nfioJli ifBofgitpri. . , r V igJiati pezzi , perche egli gioDc in Ca,
Ya'HDrofamence fi difenso . Ilquale fa non mlto poi per ordine del Papa menato
"^'^^ ^ ^% ih Cartello, donde nonpotcuafe non con. volont del Papa Vfcime.
In quefto^^'**- ine/o efsendo Pio , c dal male della vccc:hie7za,e da vna
maligna piaga , che nella gamba haiiea , fieramente afsalito , e sbattuto ,
a'dicidotto d'Ottobre in capo di fcatiki giorni dcUuoPncifica(owi , non icnza
lofpirionc , chclifufsc^ Hh i nella \
Digmzoa by Google P I o 111: nella pgty^rconfi^Iiodi Pandolfo Pcrnicci
tiVanrto Jt^^ein^feoil vilii^ Mor con general difpiacerc di tutti in Vatic;ino
del MDIFT. battldo viutito fcfsantaquartr'anni, cinque mcfijC dicci d . F
fcpoltoin S.Pietro > nlh eapella di S. Andrea preo Pio II. Aio zio in vd
marmoreoA eleeiatipolcro vac UlioniqiunordldiBItftde. . C I V L I O II. PONT. C
C X Xi CtModd ijo^ali^diNouenibre;. s CRI VENDO brciwmcntc la vrta USitUy IV.
roccai ancor , XSt iifca^ dcfle Giulio Secondo . Egli , che prfma che foflfe
Pontefice , err chkmatar Giuliano, ii'i figliuolo di KafTacle iratrcllo di
Siilo Quartale h nndre fut^ IQTheodora Manerda. Nacque Ghrifo di Saitona terra
del Getinudro del ^ouanmjviCCCJCLin.HebbcduefrateUiBaitolomeo.fratedi San
Franccfa Vfefeoucr Roma'buca Ferrara , e Patriarca d'Antiochia, cGioiimni
prefetto di Roma,cDuca df HiSora, cdj Sora,cdiScncgagl3,iIquaIclUauolodiGuido
Vbaldo Duca d*Vrbino,cdC Scnegagiiai Giulio II. vna Torcila chiamata LiKchina,
c madre di Galeotto , e Sifto Cardinale tl^u^^^ aiiiiidtie.Hebbe tanti il
PipatO'Vna fi^liiiola^liiiiiista'Felrcc ^ Ji qMSM ViUbo ^*P^ diale per
moglie Giouan Giordano Orfino,hau'end^WfttitorcoB
^ Yinoo ^oioj^nff, parentado. Pcrcio'chc diede
Marc'Antonio Collnaperhio]^tre Lu- ' cretia figliuola di Lucchina Tua
forelb.Hora Siila IV. Aio Zio qundeci di De* jcemlm ne! MCCCCLXXI.cHeera nel
princi pio de](uo Papato^ di yfcouo di Oipentras^ch'egH crat Io fece Cardinale
d i S. Pietro in Vincola infficfnc virt eccellente, mi Ijjora tutto nella
modclHa in ci , che egli facenti , e drccua . Onde con la grauit.^ , cixi la
piaccuelezza , &c eleganza di coitumi era parimente caro (tot primi a gli
vlcimi . W li bafM dV^re egU nir;ciirilfo potere ii sforz d'nauere anche i Aioi corregini
ntodeft? , aonliauendo sItfue raniin ^ che h fuc , che non fi pofcflc dire fc
non bene di lui eflfendo tenuto d viu^c ,' &aftiuo ingegno , e di grandiUmo
animo hebbc la ibrce faora faaoreuole-| liora contraria ne i progreffi. Ih
mocfe H dilemma 7!? edificare, che di pi df f^atztpcr habitmii , rifece in
breue, e magnificamente , come la vediamo bo- ra', la Chicfa di San Pietro in
Vincola , che era il Aio titolo . Incominci vn btl-| liffimo portico dinanzi .lU'andito della
Chicfa di SS, Apoftoli. Egli volle ancor imirc il pilazzoiui prelTo che hauea
incominciato il Cardinale Pietro Riario ' *
per Ia morte diefoppraeisbiib poi , Aon ilfiito . Rifece ITraftllo preHb
Grl'*'^ loferrata , che era ftato oeile gderre paiTate roHhafto, e per ilcurt ,
e difefa def m'oiiatoio.cpcrcommodira di qucBijche veniuano in Roma. Li mur por
;Sifi sMbdi ^ j^^VS^A VioioU &Bdolo Vffci^ Jf^Y^J^* i . Giulio ferm il pie
nel Papato , perche egli per le guerre paffatc, e perla Jj.g.on in^ Ouda ,
& inaudita tirannide del Duca Valentino ritrou lo Aato della Chic- spagna .
Se la in riuoltc, e quafi ti^to occupato fi difpofc di volere non folamcntc
ricupera- mi vccU. xe quello , che s'era perfo , ma di ampliarlo , ancora .
Pcrciocbc niuno de'Pon- tefici paffati difende cort maggior coftanza d'animo di
(quelli , jche c^Ii fece il Patrimonio di S. Pietro , n u'sforz di ftendcrnc ,
^ ampliarne tanto i confini . Mofl adunque primieramente l'armi ctmtra Giouanni
licntiuoglio tiranno di Gi. Bct acv BoJogna , e nemico antico , il qual egli
con la moglie, e c'fi^^liuoli cacci fcaccu- dalla citt, e Io sforz fare in BalTetto terra sii nueldi Parma il
fuo efilio , e 7a|,a w^o- i content che il popolo di Bologna , fpianaffc da
fondamenti il palazzo del ',,* J- Bentiuoglio,chc era bellifllmo. Si confeder
con l'Imperatore lVlafliiniliano,cl gna. R di Francia,con quel di Spagna , e
col Duca di Ferrara , e di Mantoua, i
oni- Lc^'.a Hd Pa na de'Vcnetian che fi haueuano occupato Arimino forza , e Rauenna > terre di qiu^-con S.
Chicfa . Fr qiial lega fu conchiufa in Cambrai, terre di Fiandra . Il nonfcih-
p""^ciij,'chrt niente con l'armi che ancora c le fue fcomm uniche, co
gli interdetti perfcguit (J',a,t ctti il Papa i \^enetiani , i quali non
poterono oftarc cofi cruda procella . Onde ha- i Vcneciaw"
gl'^Itri,GuglicImo RrilToncta Francefe Vefcoui,il primo Sabinenf, ilfecodo ^ '
PreneftinojFrancefco Borgia Spignuolo Card, di S.Cccilia, Renato di Bria Fra-
cc|e Card.diS. i^labina^Fedei igoSanrcacrino Italiano Card; 4rS*'Angdo. I quali
' . Digitized by Google C I V L I O II. 47 itti fuori^hc'I Borgia,ch'cra gi
mortclafciando lo fcifma furono poi da Leo- ne X. nelle priftinc dignit loro
ripiofti. Ma nel Concilio di Larcrano furono an- nullate tutte le cofe , che fi
feceroin quel di Pifa . Haucano quelli Card, ribolli fjjcratojche deporto
Giulio, fi folle douuto qual ch'altro Pontefice perfona inte- grate finta
crearc,& ognVn di loro pcrfiiadendoli elTcr tale, afpiraua al Papato , e pi
ch'alcuno de gl'altri il Caruagiale , ch era fenza fine ambitiofo , e pieno di
fumi . Hora vedendo GiuliodTcr cofi all'aperta, e con tante infidic da Vranccfi
oppugnato , chicfc ad Hcnrico R d'Inghilterra, & Ferdinando R di Spagna J'inghiI* foccorfo . I
quali hauendo tolto difender il Papa ,
prefero contra i Franccfi 1'- tcrt , c quel arme, i'Ingicfelbpral'Aquitania
and. Ferdinando fopra GiouanniRdi Na- ^* ^P^gm^ uarra, ch'era con Francia
confederato , ^'V: era flato ifcommunicato , e interdetto j*V-'" dal Papa
. Il quale in cjuefto mczo non mancaua di tentare del continuo per ogni 5^
rJ*"/ via d'indurre li Re Lujgi ad \'na conueneuole , e buona pace . Ma
ritrouandolo Nauarw . tncredibilmcntc oftinatc, e vergendo andai e pur tuttauia
innanzi il Concilio di Pifa fi rifoluettc di cacgiar i franccfi d'Italia ,
l\ quefto effetto fece co'Prenci- Papa
fa grof pi confc^dcrati yn grolTo cfercito, tirando ancora gli Suizzcri quefta lega^ . 'o cfcrciro t per fame
a'Fiorcntini maggior difpcrto , perche haucflfcro Pifa per luogo nel
f"^^^^- Concilio data,cre il Cardinal Gio. de'Mcdici, ch'era con tutta
quella famiglia (fai,, i dt ftato di Fiorenza cacciatoj.cgato di Hologna, di
Romagna , e di tutto l'cfercito della lega .Spaueotato alquanto dallo sibrzodi
quelli Prencipi il Re di Francia, malfinamcnte eitcndo ftata occupata Brcfwia
da 1 Venetiani , fi procacciaua d'- ogni paite foccorfo . il i Cardinali,
ch'erano in Pifa , dubitando di non venir in mano di Giulio, lafciando Pifa
trasferirono il Concilio in Milano. Ma hauendo iFrancefi ricuperata, e
Ihcchegjiata Brefcia ollinatamcntc il R Luigi faccua la fuerra. E perche
tntendeua clTcrc i confini del fuo regno da Spagnuoli, c da gicfi fieramente
rrau igliati , deliber di rifolucrfi delle cofe d'Italia, c di far -con vn
fatto d'armi ogni sfo-zo contra il nemico. Era general dcll'efercito di Francia
Mofig.Cafto di Fois, cauallicre nelle cofe militari efpertiffimo,v'V: il pri- .
mo Capitan del fuo tempo. Coftui liberata Holog'u delle genti del Papa, etc-
Mffg.G4- nutinc gli Suizzeri dietro, haucua con incrcdibil celerit ricuperata
Brefcia ^*o hauendo prefi quafi tutti i Principali Capitani ddrefcrcito,in
alTai maggior pc- fpj^" * l'icoio elfi che vinto haucuanojfi
ritrouarono,che non quclli,ch'crano flati vinti. Morirono, come vogliono, in quefto
fatto d'arme da venti milahuomini quafi tati dall'vna paite,quanti dall'alcra-E
fr quefti furono i^aGcntilhuomini della corte dd R Luigi , e cinque Colonnefi
con Monfig. di Fois lor generale. DelT- fercito del Papa f il Legato Giouanni
dc'Mcdici fatto prigione c alcuni Ca- Hh ^ piiA- Digitized by Google ^IS G I V
L I t> I I. pitoni. AJ primo auuiro di qucfta rotta in modo il Papa > el
K CittoIkoM 5p:nri)to t j^omentarono, edubcaronode'cafilororclie rvnofi ifconfd
di poter difem ranaJTka "^^^ rcgna^'^^Itro montatone fopravn legno che fi
hauea fatto venir in Oftu ^eoMi ^> ^"eg
^'^^ ordinatopoi Ferdinando Gonzales gran Capitano, chepif iilTe con
nuoue gnti in Italia,e rapaidoquanto gran danno hauuto anch'i Fran*
cerihaueflciOtiiMiitoiircrearooOf eriprefeioanuiio. Perqoclwfrbene erat
FrancriicM- Franceft recati prcffo
RaueonaTupcrioriffi ricroHaiuno nondimeno cofi fla- ciarl dntalia. chi c sbattuti , che in capo di 70 giorni dop
quel fatto d'arme, con chiaro Monag^^. elfcmpio delia volubilit delle coCedcl
moado fi ritrouarono per opcra de' V6t l^rwm netiam , e de'Suizzeri, cacciati
affatto di tutta ItaUa .PcrdocheMoiMg Palizza, ch'era fucccflTo quel di Fois,raccolte le relquie di
qutU'cfercito haiicndo animo di venir alle mani con le genti dc'Venetiani , e
co'Suiizcri ^cho * . chiamati poco alianti dal Papa erano calati in Italia , fe
ne ritorn volando per ordine del luo R oltre l'Alpi per foccorrer il regno di
Francia, ch'era da Spa-* gnuoliy e da Ingkftraittgiiatoda molte parti, non
iafeiando altro in Italijt Tranctfifcae guardato, chcMilano, e lefortezzedi q
11 clloftato con poche genti. Icardif^ J^j-^Sl* Concilio di Pifa , che poco
felicemente i'haueano trasferito in Milano
tofto da Milano in Lion di Francia lo tras '
lbraD^(bidokrdiqtikdeFffancdidaSuiiter{tagH Ittrdiclie vtdderola fortuna hauere
al R Luigi volte le fpalleiDon potendo gi^ pi l'arroganza , e sfrenata libidine
de'Francei fofiferirc , tolte Tarmi li
caccia-: M/i;t:r ^^^^ ^ luoghi forti del Milanefe. cofi frpochieiorni i Fraceii
perdc*^ sfcSiL' reno tutto lo ftato di Milano,chc ft dal Papa, e daVcnetSni , e
oiildl* & tutt* fette Dwa gralcri , daJ valor de'Suizzeri ricuperato , e
con l'autorit dell Imperatore ( 4*Milaiio
. cui toccaua di proucderlo reftituito
Maflmiliano Sforza figlinolo del Moro come Icgitimo Prerrcpe . E, iViatteo Lango
Cardinal Burgenfc in nonve dell'-, -JJjgj*^* Impcr^del quale eragli Vicario
d'Italia , l'approu nel Concilio di Laterano Hor itiftitodop qtidlQcacciSdene i
Benuooglt,fii ricuperata Bologna* Il mti . : . lib defimo f fatto di Kapcnna
. furono m virt della lega confgnau
Parma , & .j "Piacenza al Papa Genoua, cheiFrancefi tencuanofdal
Fregofo occupai. I VtnctiaQi prelcro Creaoa >c Brefcia . La famiglia
de'Medici r che fcguiua la fat tahbttatosi lotifeiepecpstuo cacciato dina Citt
E perche sano tutte queftccofeftal^ 4eH'I:ali3 . conFaiutadc'Suizzeri
fpctialncnteefequite, il Papa lor molti doni facendo . co^v^*^ gl'omdi
vn'hoooratotitolo,chiamandoli Affcrtori della lit)ert d'Iiaha-Hora, ^ tffc^-y
tutte quefie coib fclkifllmanicntc palTate , fece il Papa vna:nQoua'leg4^
cottJ'Imper4?aotrfti VenetM ,pt:r iKiiterecoftoro-oAinatiM^ di cedere Verona
> e Vicenza VMaflimilfano. Perlaqiial cofa Vcnetiani, che dtthi t rcT ono
del Papa , il q ual fapeuano , quan to generofaraente le fue imprefe fa- -
ce^Te^'chicl riirouaiiano ancora, laidamente da'Spa^udi contra i pattideli
iTewitmf ^(^'*^^^^Mkrti^&6Baf!nnnfit-Lm^M Francia pcrpetuojdj^iii^ im tf
ga^^' ^ Spagmiolt aeiittco^Ac il qaal col mezo di quei Cardinali ribelH ogni di
t) ti, difiifcitia malfl Francia centra il Papa noui tumi4ki hauea gih fattodar
voce, JBaa^ che fcrcai-cbbe l'Abbate di Giugni Pontefice , per opporlo^ Giulio.
Il qualC accortofide'di&gnide'Venctiani, come gli haueua prima con la lega,
chc^' - luiiew dTo lattar con Maffimiliano-, irritati e scorzatili chiedere l^icitia' di Trancb^codhoramoltc
volte tcntdi alienarli dal R Luigi. E non haaenda 1 |>oiutoottaTerlos per lo
difpiacere y che ne prefe, come per la et fua , ch'era. ^ ctattcyii
vnApicciola,maiiaa9e continua k-bre s'inferqiianto fi conuerrcbbe,lodare , per
hauer con tanto va- lore,e conftanza conferuato,& accrcfciuto Io ftato di
fanta Chiefa, bench alcuni poco Io lodino,parendo loro , ch'egli fufl'c dedito
all'armi pi di quello , che ad Yn facrofanto Pontefice fi conuicnc. CreP
apmGiulio UJn fei^dinathni '(Xntifeite Card, cio i/entttre preti, quattro
Diaconi^che furono . Francefio Gnglieimo di Chiaratnonte,francefe, Ardue/coko
di har bone prete card* tit.diS^Strj'anoinCeliomome * GioitaHui d'i unica , Spag
nuoto , ^van Maeftro de i C auallreri d Alcantara yprete card^it.dS ' Frd
Clemente dellaRouere^a Sauona^nipote del Fapa^delf ordine de i Minori^e^
fcouoJmmateHfe^etecardMt.diS. Clemente,
Galeotto Franctoito della Roueretfigliuolo d'vna forella del PapOyprete
card, tii. di S.Pietro in Vincola , Fra Matco Vogerio da Santtna^deV ardine de
i A^inoei^ Vefam di Senegi^lia.-preU cardait^iSJHatiasnTram/ietiert^ ? ' Moertor Bertone Jf^efiom
RedQmtiftyAmhafciatr dit-R di Frantia^ prete cardArti diS.Anaftafia,
J^onardcgroJJbdelURouereidaSa^onMfnipat^diFap^J^iJloIyJ''efcouQAgnen^^ feipYete
catdJiudi S,SuJanna, . V Caflo'dalcofetto, Conte FinariOyGenouefeiAfctmfiouodi
Theh,prete caediruiit^ diS.,.^ , . ' .
Antoni:*,.. FaecioSantori(TdaViteybo^efi>uodiCefena^etecafd^S,Sahina,
' \. CaTteldeiGaftelli,yefc9UO(fyrbino{p^te cafdjit.diSiPraffede,t ' > r r
yfrci^ uefcouo di B e memento , prte Card, ti:, di S . Pietro in Vincola.
Cbrijofjoro Inglefe , Arciuefcouo Eoractnpt ^ Aniafciatofe del Ri dlngbilterts
prete Card.tit. di S,Prafiede. ^ Antonio
da Montefahino > Aretino yArciue/coo di Sipanto y preit Card* tit, di A
Vitale in VeJiiHa, Alatteo ... Suix^ro , VefcoMO Sedun^nfeprete Card, tit. diS,
Pudentiana, Pietro de g' Accolti , Aretino , Vefcouo d Ancona , prete Card.
tit. di S, Emfekio, - Achilie de i
Graffi , Bolognefeyefc. di Citt di cJ/lello, prete Card. tit. di SStfttK Fr
ance/co Argentino y Venetianey^e/cQuo di Concardia , prete Card, tit^ di San
Cle^ mente. S igif mondo Gonzfig^ > cittadino > Vefcouc eletto di Manioua
Diacono Card di S.Aaria Nuoum. , > . Bndinell Soglio > Genomfe j Fefi^o
eletta Hieracenfe y Diacono CmeL, tit. di J*. Adriano. l AUfonfo PetrMCci y
Sene/e f Ve/cono eletto di Crofietio' y Diacono Card, tit, di Sa^ Teodoro. 1
Afatteo Langio y T'ode/co > Vefcotto eletta Curcenfe , Diacono Card, di S.
Angelo^ E O N E X. P O N T. C C X X Ir Crcato4cl I ^ I j . a gi'i I . di Marzo
r 1 V LA famigli.! dc'Mcdici > eh e fignora hog^i della Tofcana , lii vm
Jclk: aa- tichc, i^honoratc famiglie popolari Ai FiorcnzA , ^ fLtta oltre ;no- Jo fecondi di perfonc
fingolarifTime- Qucl gran CoIqo fi:>iiui)!() 4CJU>- unr^ni ,cnipotc
d'Aiicraraof 1 pnmo.chrliilUiAraflc , ellcndo pcrpubiicodc- crcropndrc della
patria chiamato. Pcrch'cglcra in effetto il principale , e piu degno
cirtadino,chc queHa libera Citt h^iefTe . E da Cntcifma Bardi lua mo- glie
hebbc due figliuoli,Gioiianni,c Pietro.Il priincvmon gtouanetto.II fecondo
retto della potenza del padre hcredc. Pietro hcbbc dutfaltri figliuoli
Lorcn2o,c Ginliano,! quali con marauigliofa ventura furono pjdri di due
I^onteftci,che fu- rono Leone X.c Clcmerife VH.Hora Giulianof nro^rto dalia
ctihstura dcpazzi, c ne rcft perci Lorcnzofolo fticcdToreA' herede della
potenaa ,esVnifeco per pauar in Tofcana , per ordine del Pap u ch'era nemico
dc*Fiorentiniquii oaueano acconfjntito > che fi con f regaffc in Pf m
cdnciliaholo c luHirodocon Taiaro de gli Spignuoli pre* & Prato for2a>c
volendo andar in Fiorenza , prima che graimcriarijn pr iicdcfTero t c
fortificaffcro vi . da gramici , e
parcegiani tuoi con tutti quelH della famiglia de'Medici tolto ^ e riceuuto
dentro . All'hora lafciando il Soder* ni il gpucrno deUa CittMIOrd^rrffetita
ouella republica l (ba vdont, Giu^
llanoftui fratello tuda la cura ne diede. Eflendo poi in capo del quarto mefe
morto Giulio II- fc ne venne in Roma, & entrato nel conclauc f gl'i i. di fvhr* 20 del 151?. coVoti di
ventitre Cardinali eletto Pontefice. E vi fi oprarono prinipalmente i pi
giouani , che furono quel d'Aragona , di Gonzaga , Cor- frocotaIPa
narOfFetruccisSauli^elSedunen^. A*i9.poi di Marzo fu incoronato, 5r pi di paci gli II. d'Aprile, che fi'ri d, nel
qua! era l'anno innanzi ftata la rotta di Rauen- wiftwwp* na , fc n'and fecondo
il coftume de gl'altri Pontefici vifitar
la Chicfa di S.Gio* uanni in Laterano con belliflinA pompa di tutta la Citt,
che di tappezzane 9 4*archi e di Mor
tutta fi vernila ocnaia > e lieta*. Nel practpio del Aio Poto rificato
defideroibdi tranmiillarelecfedi Europa ch*cragjl tutta in armi ,e della Chiefa
fnta , ch'era da Scifinatici lacenta , tratt per mezo de'fuoi Legati la pace ,
o almanco vna tregua fr i Principi Chriftiani , perche lafciati gli odif cosi
mortali , placati eranmi cos) dH che fulTero le cofc de'Chrifti.ini , fi
moucITcro l'armi contra il TtincocMDinimejieniicD. Conftnato^hSiebbe nello
ftatq di IVOlano Maf&mi Aliano Sforza.diede grofli ftipendij gli Suizzcri,che (bccorfo Iliaucano.Ripo)* le
nella priflina lor dignit quei Cardinali, ch'erano gi da Giulio II. flati priui
del capello,e che depoilo ogni fciima ne vcnner tutti humtJi in Roma baciarli Il piede. Volle cheTConcino di
Laterano Incominciato fotto Giulio , per molte detoni fi rcguiire,c finilTe.
Compr dainnipcrator Ma{fimigliano Modena per trenta mila ducati d'oro.E perche
llmp.r.e i Venctiani fi ritrouauano molto ac. cefi su l'armi per cagione di
Vcrona,e di Vicenzaieeli qui tutto fi volic,pcr pot- _ ui vna buona pace E
chiam c6 groflf ilipendi j gli Suizzcri in fauorc dello Sfor feDmpniadftl
contra i Francefie molto fi ooi ,che Qttauiano Fregofo Duca d Genoua^ fulTe .
EfTcndo mortodi fcbrc Luigi Duodecimo Redi Francia , ^hauendo Oaamm FrSccfco di
Valois fio genero, e fucccffore nel regno moflfa la guerra MafTimi- .? gliano Sforza Duca di Miianoncomincidi
nuouoadelTerlapoucra Italia dal- wSedtUk rrmi ftraniefe trauagliata,&
a^flfitta.Percioche il Rdi Francia,e quel dlnghif- Fra ci%^ terra confederati
conii Venetiani erano palTati molto potenti fopra lo Sforzici ^ ch'era diftfo
dell'armi deirimperator de "Suizzeri , e ael R di Spagna - Il Pa- * pa,
perche i Francefi minacciauano > preio Milano , douer anche ricupera* i
" ' Leone hauelTc animo di fare per mczo dell'Imperatore Mafllmiliano ,
con cui fi * ^ eracgli confederato, SignorediSiena , e di LuccaGjliano il
fratello , ecac ciandone i loro antichi Signori , anche aggiungerli Vrbino , e
Ferrara . li que- llo meJefimo dop la morte di Giuliano vogliono,ch'cgli
difcaiaJfe in pcrfona di LorcTizoluo nipote per mczo dell'Imperatore Carlo V.
IVla nc rvndifcgno, n l'altro per la troppa preda morte pnnia di Giuliano, e
poi di Loreizo,hcbbe effetto. Llfendo adunque morto Giuliano, diede Leone Lorenzo figliuolo di Pietro fuo fratello il
gouemo delle cofe di Fioraiza,con queftop.r, che fc be- ne era egl'il capo , e
1 autore di quanto fi faceua , il tutto pon confi^Iio , e pare- re dc'cittadini
amici efcguire fi doiK-ffc . Ct defiderando a'pricghi d'Alfonfina ro-^ t , .
inadre di lui farlo ogni d pii grande , come fono i dcfidcrii de ^i'huomini ,
che Medici capo quinto pi in a Ito montano, tanto fi polTono meno frenare,
& mfr termi te al- dclURcpub, cimo rittcnere,fpinto da alcune leggiere
occafioni,che glielo fecero odiofo,e fo Fioiciuina, fpctto , moffc Franccfco Maria della Rouere Duca d' Vrbino
la guerra.E man- datoli Renzo di Cere con vn'efercito fopra,li tolfe Vrbino con
tutte l aln c terre Papa muouc di quello ftato, e ne cre Duca Lorenzo fuo
nipote. Franccfco Mand fi ricouer con la moglicc cofigliuoli in Mantoua .
Priuo,che hebbe il Papa quefto Duca ^ li toghtlo dello ftaco non fenza macchia
d'ingratitudine,ne pais fopra Siena, cacciandone ftito. Borghefc , c'I Card.
Alfonfo fuo fratello figliuoli amcnduc di Pandolfo Petrucci Reoao i tiranno
della Citt , ne ffignore Raflaele Petrucci fuo antico amico , e che Cere, era
gi nel fuocfilio flato compagno. Concep per quella caufa il Cardinale Alfonfo
tanto odio contni il Pontefice , e in tanto fdcgno ne mont, che tratt di farlo
ammazzare . Ma fcopcrto il trattato fu cagione della morte fua . Colme- dcfimo
animo,non gi col medefimo fuccelTo trauagli Leone cq lunghe infidic Alfonfo
Duca di Ferrara . Il quale effendo nelle cole militali ecccjlenie , & in
vna fortifTima Citt ritrouandofi , ageuolmente fece vano ogni sforzo , &
ogni difegno del Papa . Era in quello tempo morto il R Cattolico , ^ haueua
Jafciato fuo hered ne'rcgni di Spagna , di Napoli , e di Sicilia Carlo
d'Aullria ctrJo (nt: fuo nipote. GliSuizzeri , che perla rotta ,
chehaueuanohauutapocoauan- dcVf.vi?>o. ti
Marignano , non fi erano gi punto dimclfi , n haueuano la loro folita
fic- do nctlcga rezza lafciata , fi llrinfero con Tlmperatorc Maffimiliano in
lega , per cacciare , Spagna, vnitcinfieme le forze loro , dTtalia i Francefi *
aiKor che il Papa, ma in va- no , ne riclamalfc . Il qual haurebbe in Italia
voluto qualfiuoglia pace, anzi che la guerra. L per quello rifpetro ne mand il
Caidinale Lgidio da Viterbo eccel- lente Oratore per Leaato Maffimiliano. I Francefi abbatutp non fenza
lo sforzo delle genti deirtmperio, ediSuizzeri, accollandofi con Ji Vcnctiann
i- faccinru-' cupcrarono per la forza Brcfeia dalle mani de i Spagnuoli , e
Verona dal pot- rediMalfimiliano , pagandoli per dugento mila pezzi d'oro, ttin
queft an-, no , che f del XVII. Jc cofe d'Italia , che erano fiate da
grandilTme procelle dt ^j^^i^ guerra trauagliate , fi quietarono alquanto . Fu
quello hanno , e per pace d'- ^^^^ **i Italia; e per alcune altre cofe
ricordcuole , ma per la Chiefa Romana gran u(^, Eehrodtl fimo , c pcftikQuajio^
Pciciwc^c Ai).[apj_i ijiimicraflawLe f^9^cio a^fcntir^ Ttj^^ Digitized by
Google m T. E O M E Xr ..J. i! hfl* vltlma parte della Germania J'aBomineuolcyC
nefando nornie dcll'fiefc-' . . i ' tico Martin Luter . Sclim raii Turco
hauendo vinti , e morti due Sultani fi SrlMiTPiKM infignor dei Regno ddla
Soriane di Esitto co gr^illiiQ terrore de'Cl^iftiA" ni a^ualianoriK
imiNiceiil^ roumaV U Perche fecjQ if Pafi*' iii' Rooiji'IoknQi ' arocefliont^
Ji j^ aifd eCo ih |o-roaa fcal^acon tutta la corte da S. Pietre^ all| Mfaerua ,
portando in quefta pompa gran copia d'imagini, & dt reliquie dt inti e
pregando noir* Sifnore > ^ho daJl furore di queda cane del l'ureo diienfafre
, e fauorilft i fiilfideU'.. C p^iic,ctvc'lpictoro Xddio reraudi(I,peiv
ibepixapprerso mor quei Barbdrx)d*vi$cancaro,cliierammazzd. Succeffe in vn
tanto imperio Soliouno il figliuolo mn fiero per certo >che'l padre . Nel
SDltauno tnedefimo anno fd fccDcrta
LeonfeU congiara dc'Pctrucci pigli alcuni .Carr^ f^snTvkco. jinaii,clK,o
erano deK)|incro de'congiurati , ne
Inu^^iano hauutc notizia, W iuy$L'^ priiidd^lOppelky^HiHmrtBlorddignic. li fl
AUbnlPetrucc^, ah'v^ ' -vn dt loro y e cap della dorigjiiraV per mano dr vno
ichiauo negro ftrangolato pdCaftel S. A ngcfo.'. i^riano di CornetOi Ch'era
l'uggito via , fii priuato per /cmprc^ei Cappio ^ A Raifaei Kiario e. BendinelJo-^auU tu ancora tpU~ mapoco^prenRfrre6'la4i^it^de( Ctrdin^hto. A}
So^xm f perix^fTo Papa crea potcfle U
beramcnte far in Fondi il fuo efilio*. Hau^^ndo Leone per il caiU- 3K Cari, jii
g di tanti Cardinali (degnato alquanto il Collegio , dicendo, ch'egli haiie:^ f
m^fllta ! iluoui Cardinali bifogno y cercandone da tutte Te parti del
Chriftianefimo , ne cre coi> incredibile liberalit treotauno in vnavoka. il
ne cre alcuni p.-rda- [l iidriV'aMperca^ioa'dlblor Wrt ^'>Vfofe. EgW oltre
14. antichi Giulio ribelli,chceflb nella
priftina loro dignit .u>ii-.^ " ripofe,ne cre in rljtto in pi volte
42.dclla prima crcatione f Giulio dcmcdi" ci Tuo cugino 4 che fece
Vicccanceliieroie tu Clemente VH^Mand po*yirtuoit t- r ' M ^: eTn'dqueM)ii^coiih^ch1iauffenl^^
c*fl %t\u 'fomsXo di VirfdrGacta all'Imper. MaffinUUMio , BcmardaBiJbittft.8a
Re 41 3if;it clct. I^r.mciai, Egidio da Vitrboal Rdi Spagna , prche tolte le
gare vna, di vn ioha{>.dcf commun vokre, esforzoatTurcoperlailutcpubiica fi
moiu;irc,eper terra MUmiii - c per mare IsifeUerra . Maper la lentezza
de'Principi CiiriHiani non fi cfiiettua-
' rdno i fai uriftri configli dei Papa', & eifendo pco appreCfo
morto l'Imperator -gelimi iiano, Carlo R di Spagna antepofto Prancelco R di Francia fuo competitore, fii
Imperatore eletto. E Leone con fette mila diicati, che gli fi pa-
garonoydiipens alla legge , per la qual fi vieuua> che chi era R di Napoli IKxrobllale^oi^ . In qiMllO':rnpo Lg(tao''d
Mdid lUr iiend cfi^fp yodmogtoimeii oid^^ra^ctfe , ic ne mri in Ftoiieiiza .
Haue^ oftui haufirpr moglie vna parente dd Re di Francia. Percioche hauendo gli
, cn cacciarne i Sig.delIaRouerc occupato Vrbino, fi era tutto volto all' *\ ru
amicitiadelRdFrancefco. Hora morto Lorenzo, il Papa mand in Fiorenza t> i*ft
uperaiorc per la Ghiefa Parma , e Piacenza, che \ Franccfihaue- ^ofperou>
yj^Q oc^patiJProfpfero Colonna Ri fatto GeneraI'dcU'impref3,FederigaCjon-
*J?3!i5iIL|.aigSig. di M5intoua guid Tefercit Ecclcfiaftico . Vn buon numero
d'Ato ^^^ST^jDptfr ediSiiirferi in fauor della lega c(WqftcgemifivBJVetG dc>
w^- aoIcio . renzo fuo padre, aiutare, e folleuarc gli ftudij dellebuon arti,c
con o^nt manie- pictro Bem- ra di hbcralit.' gratificarli.Vpllc primieramente
per fuoi fecnstarij Pietro Bcm- Agonmo bo, e Giacomo ^adoleroelo^^enli^fimi , e
primi letterati della et lord . Diede p'^'J^
IBcroaldo il ginuane la cura della iiberaria di Vaticano. Riftor, e
diede co- ' me vna nuoua vita allo ftiidio di Roma, tacendofi venire da ogni
parte i pi: cc- ccller.ti profclTori d'ogni icienza . Onde Auguftino Nifo da
SeflTa vr Icflc la FiJo- fofia,Chrifloforo Aretino la medicina ,-metrio vi
infegnaualcGreche. Tutti i Ictterjti , ancor che di mediocre Icttcraturi,
fauoriua, c con molta liberalit foccoreua. Abbafs in Roma" il datiodel
faie. Ampli la porcili de'C onferuatori , e publica, c prin.itarrfntc con moiri
premi] , iS: immunit ne giou loro . Per h quni cofa con fulehnv de- creto
crearono Gitiliaiio il fratello tittadino Romano, e con grande, e fontuofo
apparato lo riceucttcro nel Campidoglio, doiie anche lo conrinuarono,d tenncr
ro con vai i|, e ptaceuoli giufHrhi in flta.iit h Leone, per moftrare l'aniMo
ToK grato verfo di Jui , drizzaro!)o nel palagio del Campidoglio vna ftatit; di
mac- ino, e gliela dedicarono con qacfto fcriito . Opimo yrin . ^ coni X
A^lcd^hon hoyv.Max.ob reftiui/rm y'ipJajfT/tl/tmqre irr' em , att^afacrA ,
ron^Jqre artcT , adfciw patres ^fr.laivm ^vemgiil , datiim cri* Che non voltua
altro dire , fc non ch'il Senato , e popdlo di Romn he hon-- raUAlui perquefla
via, come ottimo Prcncipe, perniuer nobiJitatala Cnr^ ma, niand Ehianuclc Re di
Portogallo in Roili.' vno ckfjnte,' & ernogi jJiffati mUcanni^ chenon ve fc
n'era veduto alcuno c jnand donare al Pa- ^"^ GoogI ^ vn veftifflcnto
(icto di cclehrtrc , twto > *^.>%- 1 moUo innamorato de| fabi icare ,
riprc^ cbe minaccia ua rouina > e di Jamine dipombo l rcouerfe U beo publko gettare il ponte eli Ciiiit
vcttthia , cifWa pieno di fango , e di ^(li , e uopiiiKid ancor' cingere di
mura la ttimLa r 'ii3-, >occadi Montcfiafcone,& in Corneto il palagio
del Card inai Vittclefoo , e in ..K .tiilok^fmjjtc altre terre del patrimonio
mol^ altri palagi magnifichi furono dal mede* . '^''fifo Pontefcc rifarciti,d
edificati daToodamenti . Port^ Leone af la iVla^iiaoa . ^ ^ vn'acqua , &c
orn d'vn vago i e bel edifcio la villa . In Roma rinchiiife in ynz .. '^^ '
thcca d'argento la tcfta di S.AlctIo- E fi fece venir di Fiandra t.ipezzarie di
./ - . feta.d'ioteftc d'oro bcllinime, che coftarono 50. mila feudi d'oro>
per ornamento della espella del Papa . Finalmente npp fu col > f h'cgli in
tutta la vita fua^ au^ l^:^^e^fcl cuore , npidardentieim|eafidrai&9 che
TD'ecceUoKeMM di liberaci l doiie per ordinario fon tutti gli altri prelati
ftati Coliti di volgm quefta virt della libera] ir le fpallc, e di Dcn
allontanarfcne. Egiudicaua^^ indegni d'alto Aato colorcche con larg^ , e
benigna mano i beni di fqituna non 4iipet)ffaftxq> e quelli beni
4>dak(i|ktcclie coimcfTuna , poc
fatifca acqui?^ fiaiti n troaKo. Ne effe Ci troumai chea-prcizo i bcncficii
vende{^43^14aIIlen-> tre ^|i^cgliqiicfto modo rcggeua Roma,
enegodeualtaliavna lieta pace , fij da vii troppo prcfta morte tolto al mondo,
percioche ancora era di viuace, c ^
floridi ei^. h per .ill'hora fcpolto ii in vna tomoa di mattoni in S, Pietro* F
poi daPaoloU.vyl corpo di CJeVnte nellaChieia della Mineruatr;^rito>epoftit
! -in vn bellilfino lepolcro di MarmcE vac dop lui la fede vn mefc,c 7
giorni. ' Leone X. creo it^ 8. ^iiuuioiU^MnanUidin
CmdinaU , ^c z8* fftti^ 1 14* Statomi t?,... chefmonOf /, ,, . .* '\ , .1. . I^tnKffPa^ Fiorentino, pretCdnd,t
fu iUS^t^attfoCorMttL ' Torneo f^uke T Inclefe , yt. due fcouo J:ioi acenfe. ,
prete Card, iiU di S, Cecitu Ariano Guffer pt ranche , Fefffim CofiatfUetje^tU
Card* tiudiSSp Vietro^ Abvw celiUOt ', .
- ' Cofi Mehia Mrdefrst0 , Francef monuK d$S. Benedetto , ArduefcoMo
Bitu^ I htc^t^ >pf^fo Citd* ikt di S. yftuefiMfia, Franc^co a'Conii
'Romit^fi y^^^ > pnt^ Card* tit, di j^tlinare. . . .
Pompeo Colonna ^i>man, Vefioo eS Itieti ^prete Card, tiu de i SS.
ApoftoU Scaramuci/t Trunltio Milane Ce , Vefcuodt Como^prete Card, iti. di S.
Ciriaco. Domenico Giaco^cioMomampp yefigi^/iiNow^fretc CaidmtiudiS Lortnsifi
.'m Digitized by Google I. & a H B X Hi ' r MTfOfPr Lodwko di Sofhon , Fr
ance/e , Fe/couo rtf Cm4*tU iS. BmettO^ yOuh de i Rtffi , Fhrtntino , prete
Card, Ut, diS,C lemete, Franafi ^irmellim, Fiorentino, preU Card, iit.
diS,CaJtiJa, MteBfoffATemdfbd* Fiot Caitum9,G$mrdeiifan^mdt9BiitkMt9ri , fntl
Ctrd, tit. di S. Sijlo, SttMfHo fra Chriftoforo J^omMnoFwlano GenertU
dtlFormmkiAMmtidilttj^ umiXity prete Card, tit, di S, Eartholomeo in htfuls,
Muftrofr Iridio da Ftieriot GnttfU dtgHMremUoddi S. ^g^Jlinofteit Cm4. ik,d$ S.
AMleoFiuaig. CuUlelmo Ramonda Vm Spa^nuoh , preU Card, tiu dtS, Marcello, Sluio
Fafp rinoma Cortona , prete Card. tit. di S. Lorents in l-tuina. Card, tit. di
S. Grifogono, dulip di Medici , FiottntinQ , cibino dei Papa , Arciuefcuo etto
di Fioretta^ fiis^ 9iMCard,diS.MmUk$DmilmcStehefpvmtoCard,d4 iSS.C^ma, c^i>^
itpiatfO, QiOklm^OUtnmOrdC^tiuBmt tVtBfiwoteU di Camrri ,Fiame$^J)SM9 -f 0
Card, di S, Maria in Ammiro , e poco dop Arciuejiouo di T oledo, Prancioito
OrfinOi Romano , Diacono Card, di S, Giorgio in yielaro, Vlio C^t , Roncano ,
Diaconi Card, di S* Nieol inUr imagiuet, j9^^miroC^him9t^9mJiiUitK9iiGMd.diSS.
St^, Bsceo^MmeOkt : Apuleio, Giofumni Saimalo , Fiorentino^ "Diacono ,
CarJ, di SS, Co/ma e DatmmOk ' Nicol Ridolfiy Fiorentino , Diacono , Card, di
SS, r$to , t Modejio, Htfcole Conte deiViangoni ^ da MmMjMaetmCmUdiS.^aUt^
AmMno T riuultio , Milane/e , Diacono Card, di S, Adriano, Joro, yfonfo Infante
di ftrtugalh 9 FifbwotkUo ZagitanOy Vimmo Crd, ^S^ZattSit ' ^SeptifoliCk
mmmmddilmw0.ftmtf4 tVtfwnMMitKa^>iMim Cfid. diS. a VL D I A N O VI. P O N t. CCXSXU Oecodd
ij^2iai^.di.GeiMU0 _ .Altioodi wtAno 'iin y>llP4V LA patria d'Adriano VI. Fu
Tralettockt leirAlcmigoa balT prcffo'^ il mare di Fiandra , c che i tutta la
Prouinct i d il nome , 9i ottiene nell'- Hnkin "che era ben noto pu-
la.na, come perche Mainnvgi.ano ficlo raccomando, LnominoUo , fu il pr.modi
Luglio del XVIl. da Leon X. in qud i creationc ^ LiGioiunni,e Faoio. Haiiendo
lannolcgu.ue bua Carlo ^"'^
^J^P.^,^ rol R ii FrAncia le ne nV.s in Spag':a , & vifitaiiao tutti quei
regni ne hcbbc Mafllmiglianu nella Germmia n:ior . f ):ide raunati gli iJ^ tto,
t pu l-^J^rcationc 4cl nuoifo Ccrar..chc ancor che il lie di Franca ce. P'
"'"^'^;^;^^^^^^^^ jtbrzofaceii;-, perche h fc qucita d^in ita li
dare, ''-''''^^^l^ '''''^^^^^ lui Carlo, & ad vna voce lo elelSro,/^
chiamarono C^'^^'^f ..jf;4';^^^^^^^ cofaeffcndoCulo, della dignit acillmperio
accrercm o , dcU^^^^^^^^ tifognaua ch'egli facerfe ) di riton arienc torto
''^^^^--'V}'^!^; Pr.ircfr.x 4^^^ tecampacne fWe ancora cni lacclamatiom
i'>luc cliiAmatodallefeicito, e STlmp^r. Partendo dunque di Spagna , lafci
S^'^^'-f %i>^"^^^^^^^^^ Adriano. E perche dicado Adriano volerli lare
^""^P^S"'-^ ' '^^^^^^^^ ftace-, fu Carlo sforzato prcp irlo
huminimmanventc , P^'f^^^^^j^^^^^^^ poi che haucua la Sp.^n iiv afl^nza del R 1
uo di bilogno d vn 8^"f ' " J^^^^^^^^ rettore , the d'ynadi^^.it ,
fama preclaraiulff , e ne potclTc con ogneKm piodimod^fti^, e di giullitia
tener quieti, ^^^"^^ hSi'nzr^^^^^^ per cffer il Principe nuouo , non fi
ritrouauano ancora ali ?bbedicnza ben co^^ icrmatt . & AflfuetiUti. Hora
mentre che rcffc Adri.uio ^P^.f ^VnmS H^^ ouclla riffclta , e congiura de
'popoli della Spagna yltcriore , e di a quanti J5a /onidd^gno conira di
Carlo/li. furono a uttor , e capi, di qiK:lIe riuol (L.
ilPadiciaTe"lBrauo. Ma fatti morire i principali, e capi della congiura^,
furono Gli altri ageiioltmcnte tutti domi, e recati ad obbedienza . A quelte^ l
iuolte di Spagna fcgu la guerra di Francia , la quale ki col valore de i medea-
niiCapitanifclicemcntelopita, e ricuperatala Nauarra, eh era da i FranccU ftata
occupata . qiwl tempo Papa Leone affalito d vna k^giertaima ftbre^^ nel
principio : ma vehcinente poi , e moitifera , contra 1 opinione de i medici
Jiion. I Cardinali fatte le foIitcelTequie de i noui giorni , n c-ntrarono i i
con- claepcrJacreationedelnouo Pontefice . Era venuto volaiido in polte
d.L_> Milano il Cardijiale Giulio de i Medici cugino di Leone , il qual
crtendo 1 .cga- Mcd.a Cm-. to deirefercito Jlcckfiifticohaiica rotti Frcefi.
Cortui haiiea pur fc procurati, Jnulc . haiHiti i voti di molti Cardinali , c
fpctialQientc di kdici de i giouani crey^f pocoaiwntida Leone. Il per quella
via faceua ogni sforzo di otrcner u j^apa- ro. Maaccortofi, che i Cardinali
antichi faceuano ogni sforzo al contrario , egli perche n anco tiicun di loro,che
tutti vi afpirauano quella laprcma digni- t ottencrte foce opra , che fuori
d^^ll'afpcttatione di ogn'huoTno vcnilfe eletto^ Adriano, che alTente nella
Spagna fi ritrouaua . F adunque eletto a'9 di Gen- naio del xxij. co'voti di
trenta otto Ca:iinali. Hauuto in Vittoria citt di Cantabria Adriano l'auuifo di
quefta ma elettionc , il d fegucnte prefe gli or- ivuaenti PoiuificoJi . I-i
ienueiia il Collegio dc'Cardinaii, che poi che era^ Giulio de i Google ^fo^
ADRIANO IV. ' ftitolegitimioenfe eletto Fontcfice , il pldtiiftoche
fli(repoflib!Ie, montalle i barca , c fc nepafiTaffe in Italia , doiie le
guerre, c le ciuili dTcordic teneuaner ogni co Cothipri . Hebbe anche non molto
poi in Saragofa il Card. Aleflkndro Ccfartni , che vetiiiu da parte del
Collegio , e del popolo di Roma t pregarlo* & fargli grandiifioMiftanza ,
perdie imbarcandoti pallate in Itdia , la litr lafie da tante guerre , che
l'af&gkeu^no rmediaise ancor interne col Tuo ve- nir alle cofc deilo ftato
di sintaCniefa , ch*era dalle oftinatefoHce fettioni tutta di &ngue e di fuoco macchiato . Rifulito aduna ue dt
partire , cooduisc^ fci Tarracont dooe
imbtKtton a'aiuttro d'Agofto ne venne > con prof^ero fcmpo in
Genoua9e qui i da tutti i baroni della Francia viftato . Partendo poi con vento
in poppa Naiug in I.iuomo porro di Pifa , douc hebbe incontrai Giulia de'Mcdict
con altri cinque Cardinali , e gli Oratori di tutti t Princpi dltalia Franceico
Gonzaga Signor di Manfdiia e gamOt
MMtroir Eew^ Ibftico. Nauigandopoi oltre giunreihfereueCuit vecchia. Qui
vennero mandati dai Collegio Pompeo Collona , e Franecfco Orfino Cardirtali
Romani mendue, i quali tolto il Pontefice fotto il baldacchino il condussero in
Chief # c Pompco^Colonna fece vna oratione accommodat alla lieta folennit di
c^ucll ttaPanteo poi Adriano 11 d
(^tiente dtCiuit vecchia ne venne ad Hoftfa iti- ci montatone per lo Teuerejn 5ui,nel monafterro
diSJ^aolo la notte (r riposduLa mirtina po,ch'era dilli trenta d'Agofto ne entr
nelU Citt accompagnato con ioknnc pompa dal clero e popolo di Roma per
gl'ordini loro > e fc ne venne ta pala2Ko.Qu fu s le porte di S.Pietio al
iblito-lncoroiiitO'. vofil tddir Adria* DO,
voler de ^l'omciali della Citt ogni codi particolarmente intendere per
f^otere i difordmt del goucrnopaflTato
rimediare . Perciocheera in Roma nata rk le genti batTe la pefte* e non
iolamentc fi ritrouaua el&iUla la Camera e inu. vn quattrino , di'ancor fi
rifrouauano k gioie, e gl'aM oinagin| ponrificff fm poter de gli v(Ural
im^egtxati prima da Leone^ poi anche dal CBll^fiBper fou-^ i. uenirne
ncH'occorrenttncceffit. Rauca SigifmondoMalatefta occupato AHmi- no. Il Turco
fi ritrouaua fopra Rodi con grofITfTImo apparato maritimo>c fi di* ceua,che
ne farebbe ancora cgroflb cfcrcico terreftre pafTatofopra l'Vngharia jper le
quali col AdranoyCli*eraafitto delle oofi; dlfalia igiioraaii0,bifi^;naua
HodliftcCa che egli molto trauagliato y & impedito fe n trouaise r Et
all'hora fupremo di* ^Tin. fpiacere fent,quando hebbe della perdita di Rhodi
auuifo,Ia>quale i ftik Tur^ co Solimano quello anno dopfei me( di a(sedio
hebbe patti ^ Riuolta adun; ^ue il Papa
ogni cura In ranectailecoftddPcimificaaofdftperlMfilH' Sigifiaonlo timi
icretari) Guglielmo Enchauonlior ch'egli haueua fatto Datario^e Vefco-
ronfigliodi coloro adunque mouendo il Papa foora Sigifmond6 Malatefta la
gucrra,can l'aiuto del Ducdi Ferrarae di que^ dVrbtno lo catci^ d'Armino,Mand
Franecfco Chicrcgato Nuntio nella dieta , clic fare f\ doiieua in Norimbcrgo de
Principi della Germania , c delle Citt Ubere, perche efor- Herefia di
que'Principi douerc foccorrer LodouicaiW
di Vngaria^, ch'cradalle ar- iiMcn.
mldelT\y^otrauagIiato,e]afclarcrherali^ch')eriMB)^^^ prh ma ftate riprouatc, e
dannate . Perciochegi^ quaH tutta la Germania macelli ami dalla falfa dottrina
di LtitHcrOr empiamente fpregaua la dignit del Pdotcfi ce Jtlom. Volto poco
appreffo alla quiete d'Italia, riceuettcin gratia Alfonfo da fte Duca di
Ferrara , e Franceico Maria della Roucre Duca d'Vrbino'y annui' land i decreni
gi fatti contri diiulioTl e da Leone>X/ManddmLe9lo Vencliani , pcrvnrrli con
rimpcrator Carlo , perche c Cardinal antico^ participe di tutti i iccreti
fuoi,pcr hauerc nelle fue lettere pei PB^A ^^S^^&^ ^SSSB&^ ^nfrcl Flimco| Digitized by Google ADRIANO
Vtr Voi R dt Francia paflar nclki
Sicilia la guerra , dotic e per la moltirudlne de'fuor-' vfcitic per l'odio,
che porrauanoa'Spagnuoliq liei popoli Thaurcbbc fattt^^ ^ affai bene , tanto pi
, che con qucfta gucn a fi farcbbono cauate di Lombardia le genti dcH'Imp.Carlo
per foccorrere quel Rcgno.E diccua,chc non credclte al Papa cofa ch'egli
dicelTc, perche moftrando di voler la pace , era nondimeno volto tutto fauorir Carlo,n cofa pi defide ria a,che di
vederlo fcinpre crcfcc- re connuoue virtoric.Ondcnon era per ci pcrclTer mai
oitrU^oniudiccnel fare ]a pacc^ncntrc ch'officio di padre , c di macftro faceui
in tauorifc , d l erano oprati in feruigio della Rep.c di S-Chicfa.Pei ciche
dicendo , haucre li Camera bifognodi danari ,& i Cardinali cffcre troppo
cortcfi dell'altrui hebbc animo di ripetere , e voler alquanti offici j ,
ch'erano per importantiflmc cagio- ni ftati altrui afle^ati , e donati . Col
medefimo difegno fi tolfc anco tofto g' offcij, dalli quali conofce^ia ,
vendendoli , poterfi cauarc danari ,e ncpriu co- loro, quali erano per la virt , e letteratura loro
ftati gi dati da Leon X. Per la qual coia colui
che per vna celebre fama della fui bont , e dottrina nella fua^ prima
giunta Ai caro tutti, col trre affato
gloffici) de'Caiialicri di S. Pietro c di coloro, ch'erano fopra la gratia, e
col peggiorare gl'officij della corte, to- glicndolorola met dell'entrate,
ageuolmente incominci toflo di ucntarnc
gran parte della corte,e della Citt odiofo . Percioche molti tuttala
foftan2a_* dc'patrimonij Ioro,c quanto con la indiiAria,e col fiidorc haueuano
guada- ^^f^ Ad gn jjin tutta la vita loro , adefcati dell'vtile , che ne
cauauano , tutto haueuano [1 ^j*'** '* citi "compre di offici/ impiegato .
Pcrcioch'il contrattare quefto modo co*-
* Pontefici rifpondeua pi di dieci per
cento r.inno,ma per ritrouarfi impe- gaate l'aurate , c dati; della Chiefa,non
v'auanraua tanto , che fe ne fujfTero potu- to fodisfarc i creditori di quello,
che loro fi doucua. Da ch'auueniua ,chc_^ diuentando il Papa centra la natura
fua per qucfto tanto bifogno,e pi riftretto, pi fcarfo, n'acqui ftafse
ageuolmente nome di auaro , e d'iniquo ; perche come loJeua egli fpcffo dire
dubitaua,che mentre hauefse voluto tutti
fodisfarc , non fu fsc Sforzato fallire
con tutti. Si ritrouaiuno adunque per qucfto afsaicfa- cerbati , e fdegnati
gl'amici di coloro, che haueano perduti i loro offcij, veg- gendofi ogn' vn di
loro cofi di fatto di quanto haucua ipogliarc , & efscre quel modo
buona fede ingannati . Onde forte fi lamcntauano , e fi faceuano fenti-
re gridare per tutto . Ma il Papa ruerfando auefto difordinc fopra la catiiut^
dilpofitionede'tempi,folcuanaiicrfpefsoin Docca,che molto importa , in- che
tempi fi troui alcuno di qualche eccellente virt. Perche come per vnjL->
florida, e lieta pace, e per vna grand 'abbondanza di tutte le cominodit della
Citt ftV aureo, e felice il Pontificato di Leone, cofi dop la morte di lui per
tutto il tempo, che la Sede vac, & nella afsenza poi del nono Pontefice,
tal- mente, e le guerre, e la fame, e la pefte hauemo , e Rema , c Italia
afflitta , che col ricordarfi del felice tempopoco anzi ftato, tutte le
qucrelei,e la colpa fcnza ragione contra l'innocente Adriano riuerfauano.
Haucua il Papa volto tutto l'animo
douertor via della Chiefa di Chriftoi tanti abufi , che guafU J'haueiiano
, che haiea egli perci fatti venire in Roma, e dato lor ftanza iiu^ palazzo,
Gio. Pietro Caraffa Arciuefcouo di Ciuit di Chicti , e Marcello
CazdlodiG^UaJUCQdue^cdicoftuim verimcBtc ChriAiani ^ c di grani c U . i mamrc Digitized by Google Booni.efan
e delle cofc dclkChM^^ cfaVfltffienfinia di fare . Egli haueua -fii falere co-
icl'fcpi'*'"^ fe diffegnato di corrc^ei-e
correrti cofurai della dilfoluta Citt , di annullare " *
dtltuttoiMarani,edicaiHgarefcucnirimarocntelabefkmniia,Urimoii^^ h vrura,e la
fodoAitiaipedaimeiite . Ma la morte, che ycnne iSai preftoincenip- pe,e guaf
tutti quelli buni diTegtit . Ft Adriano eoV(Lrfeitflidcofljii1l# pocoTibcralc ,
che ne fi perci di afpra ,cruftichetra nanna tenuto. Tencna.^ in Sicna.Citt di
Tofcana Audtare vn figliuolo di vn fuo
cugino, eperchc co- itui venne fenza cflcre chiamato in K orna , nel f tofto
topta vn catiailo di yct^ .tura tornare xlietro cl^maiidolo Icggicip^ 9e
miweiiie i ipmidciiAqlo f dicendoli ,
ch'egli doiieua tccw * ' lente . In quello francefco Re di Francia fart'nt
^foffotftiscl tf-poneua In lega frir*^0'\to per paflar in Italia. Da che mofl i
Captani dclllmperafore Cario fc- SmpiC;aslo . cero ogni opera , pcrchepacific
ali con K\'enctinni,li tiraffcro in lega con cfl lo- eVencni , ro. Fu adunque
fatta frCarlo, ^Sc i Vcnctiani folcnnelcga. Ne Adriano fii & altri Prin- x
r^wn^^^Ufo *>o^ rTmni^^^^-!^ A,^i% C^*,,^^i ^tm^U ltAtA. pnbltcA Federigo G lega. Nella^quall'oltre i
Venetiani entrarono Henrico R d'Inghilterra Lo* 2*^ 4ouicoR^ i' 'Federigo
OonMga dell* eicfcito Signor di Mantoua . Il Cardinal Pompeo Colonna con vn
banchetto regale delia iqsa* diede quella mattina da dcTinare gl'altri Cardinali, tutti gl'Ambaicia^ foride Prer^cipi, che vi
furono. Pcrch'il Papa Aancodel lungo officio delL IHJRiiu per il caldo , che
xtvuLgtpn^ic ; sVfi ritirato , per mangi a re pi com^ modo , epi ripoutameite ,
nem Chiefa di S.Martino , ch'era iui prlTo . FXv jievnafcbrc da principio
leggiera ralfali, laqualcpoi ftim^a poco dai iVkdicir . duenne mortale.
Crefccndo poco poco il male , e
fentcndof lloJkgto deX)tf4lital4' & viuutone felftWi 2" attr'anni, tre
mefi, e giorni. Fin Ili Sail 'Pietro fri 'vm tomba teill^ 'Jk i due Pii fepolto eoo quftof
itolo, C ^MrLnuf Pap VI. hic fiiut tfi ^ qifi tuhiiJiiinfeliciMfin'xjUaiilixii
', qi am ijuofi imperarei. ) Che voletia dire, non hauere cilb nella vira fuacofa pi infelice
fentixa, che l'ha uere gouenuto. Ma IICarlttiile&iciiiQrdiogli
feccpocoapprejpfonel^hfefs tH nolira Signfif& .ac l'ede&hi vn
flUj^iicoie bel feplcro ' Vacdlui la fede duefflelij.qtui' trogiorni . Moiri
incrcdibilmenrc dtll.i fua morte fi rallegrarono, c fpccal- Digitized by Copgli
- \ . , C L M E N T B m foi JtiMti A|^Ka
di ()ueftQ duro Poniefice kotko gran danno ne'beni loro. Crt qtufo Pontefice xn
/oh Cardinale iCbt f uHelmo Euihefort da Ma- 4E lii N T.E VIL P O N T. C C X X
1 1 f / IL P^av demente VII. f Giuliano de*llcaicl.firat0l del nrfaial^' rcnzo
, il qual f a':i. d'Aprile del 1478. nelk congtara de'Pazzi mala-* mente morto.
Nel qual gioiunc tanca humanit > e
libcraiir fi vidde che non era , chi non rommamenic ramalTe-. tn capo
dVo miefc dop 1a fua^ Jttort' 11 n&ifnue d vnarDotma cke non era con effetto.ftu moglie , ventifci dir Jvl^pto vn ngliuolOi che fd
chiamato Giulio > c fi neineamcnri db! vfr , & in H^c l'altre fattezze
del corpo al padre fomigliantilfimo'. Hora r^uefto Giu- liu>crragioi)arcbreueineaCe
, fi alleu^ibcto la tutela d Ixmb' Aio ZtD 6e iii6io dtik' fna fiuictuUecu
died^iiidfra d^^^^ $9 rara natta . Onde i^o maftri ccccUtpci. > ch'erano
Ulira in Ro* ffnza , diucnt tale che conirinngcndo'la notizia delle lettere ,
ch'apprcfe , con ^afomma eleganza di collu mi, daua tuni di Te gran marauiglia. HfTendo Sui con
l^rmi di Carlo Otaub R di Frauda cacdata di Fiorenza la fanviglia' c'Medici , e
riti catofi Pietro , che f. fratello di Leone X. in Vcoctia' dfo'conf
Giitanof,il C.udinalcc con Giuliano fut>i Zij , fe ne and inPirigliano
prima>a ppi i(i cirr di Cartello
viucrc co'V'itelIi lor vccch'amici Et in qu'cfto' efilta* iri dcU patria
itette cuui quc'diciotco anik'intieri . Nel qual tempo fii fatto' ualJiere m
VUtitd^Priorm Opoiur. E^li'feniirenlfaVuuei^
nella pr>' fpera fortuna^u il Cardmalc Giuaiini fno 7io, e fi ritrou
prerente alla rotta^ Rauenna-Doue clfcndo'ftatt fatto prigione iJ Card-naie
fuoZio, ch'era Lesfato' del PapajelTo fc nfc fugg con Antonio da Lciui in
Cefena,c poi fenc venne per !e poi^iii H.oirta:doucritrouando Papa Giulio
Ipaucntato molto per quella rottat ^cheibuiLihrpenfero di fuggire m 9 ralficor'
> c gli raccom.ind molto la (k Iute , e rhojior del Legato , cffera seftato
in potre dfe'himici prigione.Ma cflcnf- do poi per camino il CardinahGioUimii
fiiggip fcampat) dille m.inr dc'Fran-
CcCi > fi accoll con k reliquie dcH'efercito Sp^niiolp, ch'erano in quella
do-, MOfoA tjoiti auantalDr>e delfe quali era D. Ran)ondo'dt Grdiotta
Capiti-io , c ik fircfe Prato in Tofcana
forza , e cacciato da Finiifnica Pietro Sederini , che vt ra perpetuo
Confallonicrc , ancora la lui patria riciipcr,e ne diede Giuliano Aofraccllo il gouerno Mt clTcndo fri
il rcmiinc di 4.mcri morto il Papa Ginlio,e f9^.ot0[bcogQcj:dibik
pioi^ii^Pontccc r eci;uamato Leone X* tofto nei Atcioti a Clcn-vii. in- tkmi ti
Pa Digitized by Google 504 L E M E N T
fi VII. principio ad rtPsip^oi9 Giallo de'Meiici fuc cugino gft Cttii^pt btU
Jtft Diacoio Cardinale col titolo di S.
Maria m r>oninica,e |>oi prete coi tirolo di SCleineDte.(rcndo poi morto
Siilo idla Rouerelo cre iceci cclliere,ch' il principal officio della cortcE
perche Leoncycome colui eh era molto amico deli otio,e de'piaceri,il pi che
poteua , delle cure del gotterna ^ctrictfia>Giu2io iblo ttxto il pefo
e'negoti j foftemie. Di hMtaitU^M imiAenfa facolt ne accrebbe . Fi Legato
dell'cfercitoEcclefahico nella Ica che I\conc f con l Venetiani,e con
rhiiperatorc,pcr cacciar i Franccfi dltalia
c ricuper Parma e Piacenza dayp mani di Francia, e con io Stato delia
Ghie- ^V^gs,rcfXfi9X>^Mtnm9tM fuc- ccdeflcaper (sai^ il kttQ,come Ci dice, c^ueilo ef&ttetdm tratto cre quc'tan>
ti Cardinali , perche come fuc fatture 1 haucffero poi fauorito . Hora dop mone
di Leone per opra di Gialo rpccialmenic hetbe Adriano afTentc il Pon-
t]fc3to4>relfo al qimc fu egli fcmprc in ^raodidma suttorxt^e riputatione.Ma
ctfendGLpoi Adriano infermo ^na l^|g;iera , ma maligna fcbni vcane per adii- ' htionede*Medici ule, che quali prima eh? gli toccaffe la veni , d'>rp'im-
proiuia morre mori Dop il quale due erano coioro , che al Papato afptraua-
iio^uUodc7Vledic},e Pompeo Q>lonnaan)endue e di facoltredi d4gnit,e di wMti
panmeate alTai chiarf,i8iM])4i^Giiil^ di pid potente per il rS tata*
rode'OrdinalI fuoi clienti^ pi rtigiim ^eptruafreTca memorp^dclfelicePii*
tificato di Leone filo cugino.PompcQ all'incontro eccellente, e per la
chiarezza del fangue e per il fauore ,
fi amicitu d ^11*1 mperator Carlo . Per la difcordia auoquy ch*era fr quefti
> fiprolongnola foiza grarr contentioni Ixcreatfofle . Mmiotto Pontefice
dtiemeit, e otiatcro giorni* I Ordinali atittchtr^e trattare di farlo
Pontefice. Di che Q^uentato Ponip^Pie oiiDfi:iifl , che ft egli nella iiia
contefa perfeueraua baurrbbe (nza. alcun duh UoGiulio facto^duicre
rOrfmo,.ch'cra amico* vecchio ;e ftmtiifimo parente^ etti j&aiglia de'Medit
per queflonon anueiittfe t inceiwicld toft ad tlk^ tare i Cardinali tutti ,
ch'erano i^^ouelH , che nel conclauefi ritrouauano , che creaffero il Cardinal
Giulio. E coftfii Giulio a'i9. di Nouemb. del Z3.ralutarc Ponre^Tcc > che
all'horail titolo di San Lorenzo inDamafahauena; , c- t chia-* malo Clemente V
i L ^: fu. poi a'29. del mcdcHmo mefe folcnnemeate inco* tonato* Pompeo Colonna
perqueftaopera che fiittahatieita ne
heM>e fLi ''pbadco P'^S**^*! beUifIxnioPalagioedificafagia da KafTaele
Riarso dopla cui morf K rhaucuGiuIioda Lione poco anzi hauuto . Hebbe ancora
VolHcio, di Vice* canccUiero Nell'anno del G tubileo^h'ei celedr, i conudini
eccitarono nella Gemumia yitffri tafmdto^Ptrcioehe Ibinli 4a vn paezo furore
> itero ctalor deh la rd^aaty tk deliafiben :iviiliaia , chWhora
molttiiifttf della dottri- na peflifcr S Lutero predicauano , e dtccuanp douere eflcrtuttc le cofc corn-^ moni , e
libere ne prefero Farmt , ne ponejiacb perci tutte quelle contrade in oiirna.
Incominci queftanaaledettaiup^-r&itioneaelUPannoiifainferi c| . frendndo
poi forza, tfrftei otite iupertocc eftiAneiitt oieupwrtta la Gerj santa . Ma
perche la rabbia di qvetu contadini nonfolamente le cofe facre ra^ | fHua
cheaiKor mortraua di doiicre eftinguere tutta la nobilt o almancq abbalTarla^ e fu-la ior pari fu forza , che ir prcndelTe lor contra l'armi
. Et; 1 eiTendoneatt da cento cinquanta mila tagliati pezzi , iiirono finalmente coi^ faticateniitt
flreno. Che fc preflo , econ la frza. , e contf 'ioginai non H rij mcdtaai, era
con gran pericolo, che non ne haucffero , come fecero-gi antica^ * - Digiti^CG by Coogle Mahm ; e f^UmeaiitYHk
. Per la qiial catiei fi Papa , ch cra accoV- aBmheinntender, e maneggiar
ae'ncgotij, ftettc affai fopra di fv-, cvi ;i an- te, perche Italia di quefta
procella ifcampafle. Nel qual tempo CYJgiitlmo ... tempo I , , .- naie ,e
de'Vcnctiani , c dal valor del Marchefc di Pefcara, che n era Capitana fi
cacciato d'Italia. Infiipcrbito talmente i Capitani Imperiali per quefta vit-
toria, eh cflfcndonc da Carlo di Borbone foUeciUtl , ciurli da in quc giorni
ri; dlatotfol R Frmefto, & accoftofi con Carlo V. hebbero ardimento di ,
paiTarne con Farmi fopra la Francia . Scoperta la congt n ra , nella quale
diccin- ^^^^^^ no , haucrne cgl'il regno di Francia affettato , fc n'era tofto
iVlolignor di Horbu- citia'iiUi. ^ .... . . . rv IT MucI ' Pcfcai _ Culo S^nc pafjn ItSrrTprcS nel primo
impeto Milano fc n'and ad affcdiare ***** Pauia . Egli haoeano gi uicomminciato
il Papa , e i Vcnctiani temere , &
ha- p^j^fco nere fofpetta la potenza di Carlo V. & haurcbbono voluto, chci
Poccncatt d - Francia io Italia non haueflcro di forze Tvn l'altro
moltoaiiaiiiato . E Carlo con vna sfrc- lulia ptcait nata, 8c infatiabileauidit
moftraiM d'affettare non iolamcntc l'Italia: ma Imperio ancora di tutta Fu. flo
fi ritro- MaiKk E con queftodifpiacercvnfegnlato oltraggio fi
accoJnpagnfcl%rcioch^ . bauea H l^puApoffato vn gran danaio^e r inouata con li
Capitani di Cirio V. la ' ''^ ' antica legatoli quefta con iitiooe, che li
fiiflc da Carlo di Lanoia, che per l'Imp- , pcr,pronietteua , reftituira la
Citt di Reggio , che dop la morte del Papa A- J^,' " Sforno
cr^'AlfiaoiJPilca^di rum^ ftstfo occupato
JVU l'Impef non volle ' Digitized by Google S04 C L E M- fi N T E V
I f . ffueftA coh'dtionc altbnri re, pcrcfi^ QOQ dinol^ Papa nriAggiori . Si rirrou
dunque Clemente perduto il daniro,e dal pofTcnrodl Kcg^io cfcliilcln quei
medcTimi d cfTendo ft^to ^^ ^rimperjii pofto il contt do di Parma, di
Piacenza cco > ne hcbbc in Roma il
Papa vai dolgtoiaamb^ fcicri.i da qtiei poUeri raochcggiatLlrrtato Cleoiciiteda
tutie^ve coA^iooo minci fccretimcntc^ trattiir co'Cipitani dcVcnetiani, c de. i
ahccfi di douer Francrfco Cacciare rimp.di MiIano,e reftitiu'rc quello
ftatx) Francefco Sforza , ilquale ac*
Sfo za tcci cufaco di Fellona d^.i Capitani di Cai-lo>era di Milaou ftaco
cacciato 9 c fi riero* R'i^Vi'"' oflua'aiTediatbiid
CallelldVliiqMefto'temp hutiid rifnpcirltta^lldi htoiico da? Francia^ch'cdi
hauca prigfoneja Pace con quelle condttioht ,di^arflkederim Iffip,. volle , c
darali fua forclla per moglie, ne hcbbe due fgliuoUpcr oftaggi , ci la- fci
libero via.K.jtrouandofi il R Franccfco in libcrr.i,dicca non cflfcrc quelle tfonditioni
obiigtOjpcrhaucruiaflrentitaconcri Tua vogJidjC per forza delia pri* ionc . Per
la qual cofa fi Arirife ihamtcitia , e lega col Papa , e co'Vcnctiani,per
iCenfarne la lDcrtci d*Italia,c riporre nello ftato patti no FnncefcoStorza .
L- efercito dunque di quefta lega prefo nei primo impeto L odi, deliber di
Ibccor- ^ ' rcr lo Sforza^che nei Caflello di iV|iianoeraa^ediatOje dal4 fame
alfat trauagiia. nr t vntt fc fot* forze ipfiein cd q alfe di Sitf^ri^iQnr
fulMilaiiefc ma cruda guerra glTm^riali
, i quali valqroftnqife porcendofi non folaiwcni* hcbbei o il C.iQcl di IMlano
patti , ch'ancora cacciarono di lungo via if nemi- . 00' , ch'hauendo pochi d
apprclTo prcfa Cremona Franccfco Strza
la confc- Sigirmbii(o Dnarono . Il l\ipa in qiifcfto mzo 'mand vn'eicrcito
fopra Arimino^ ch'era lUco **Burwcfa daSigifnandoMalareftaxjcciiparo , e cacciatone
il cirmns ricuper la Citt . lelTu*coCo Codouico anche R dVngaria tu vinto in
battasi fa, e morto dal Turco, c fi lonncfi ccu perdala Citt di' Buda . I
feironi'Colonncfi.che del dfcgno diClcmcnrc fi auid- H Papa^ dero , anttudendb
il gran pericolo de gl'imperiali ,
perufione dd Cardinal Pbropoloijtttitnte, che' vfctco'df aanoft-neT
pHacipfo-fe ai' Bft6B Fvok ti , pTer pnr per qiialche vir mfti*are di guardare
il regno di NapoK :nia per doucme con eflfettTarc qualche danno a 1 I^oi^refice
, \ ragunarc molte genti mfienric.Clcmente, che viddcquefto facendo tofto
vn-'aflfai maggior cfcrcito, c* ittnd^ Cofuhnefbche cauai&o fiibitodal
terrenodlhChele genci,che fa^ te luueano , e n\ind^ro alcVoui^r giiardaril
r^ao'. Il Cardinal della Valle fi) itzzo fopireqircfto tumulto , cipatiento",
o|>rando co'Cplonncfi , che nello flato della Chiefa deponefscro l'armi,
dcndotii, fenc fugg in Ciucilo cercati, io, c chijinan.^o in vano il foccorfo .
tgli fi hauca con vna diiifar.' au.iritii-j ^citato in modo l'odio di tutti,ch^
non era huomo,che vcggendolo q ad mo- do
ingannato tradito conita la lde di gfuraminto^ nluuAe compaflianr^
Pcrch'cglihauea'aggrauati di nuoue dcime i beneficiari r(blee>rentrate
, i col- Itgif de gl'officij , annullati
i fahrij , che fi foleuano dare i
lettori dello ftuiio. .S rtrouaua anche molto con lui la plebe collerica >
per ritrouai-fi affamata la^ Citt V& opprefsa dt careftia per cagion del'
monopolio' dt'frumenti , ch'egli Colonncii en (flfriulper il molto vtf^c , che
la Camera ne cauaua . Hauoia ancora per rtdnz- dw^ufTomt '^are le ftrade della
Citt fatto d l'fondamcnti abbattere molte cafc di cittadini centra ilPa- '^'^
grandiffimo incon\iTiodo , e danno , per potere per quella via fare fa . ficco
vm 4eli Uue oAciali deputati jdu io accoauBUiUrc ddk Ilrade . N'oa - ; . -
- - - *
V- - - cflcndi^ Digitized by Google /C t E IVf E N T E V r I. t>7
rffendo adunqucchc in tanto pericolo dfll Papa per l'odicche li portauancprc-
^^*'o ^e* ddTc l'armi , i Colonncfi haucndo per capi Marcello Colonna fratello
del Card, faai.'"* Pompeo, Gieronimo Ponte di Sarno fuo gcncro,Don Vgo di
Mcada, Vcrpafi i- Don Vjjo di noA Afcanio Colonna , le ne entrarono
impctuolnmente in Borgo . faccheg-
Moncad*^ 5 iato il palazzo del Papa con quanto v'era facro, o profano , ancora
nella Chiefa conch.ujJc ia i S.Pictro cnipiamentc le mani ftcfero . Et in
quello s'era Pompeo in cafa faa^ pfhpSi fermo . Ora Clemcme,chc fi
viddcaftretto quel modo, mancando da mangiar zi, 5?^ per a in Cafello.e no
haucndo egli fpcranza d'elTcre da pa>te alcuna foccorfojchiam ttaggio ii con
molti nricghi parlamto Icco Don Vgo,il
cjuale v'and, ancorch il Card. i*P- di cicche fi promcttca,Filippo Strozzi ,
pcrfona fjcultoriinma.marico di vna fi- gliuola di Pietro dc'Mcdici
fuociigtno,che Vgo fi vfcilTe di Roma, e fc ne ri- tomalTc con ttitto
l'cfcrcito in regno , e taccffc opera , che fuffe da i foldati rcfti- tuito
tutto quello.ch'era (lato tolto dalleChiefc, e che folca feruire ne'facrifici;
, e nelle cerimonie facrc.LL cos fi vfc D.Vgo di lloma co gra fdcg!>o del
Card. Po pco,chc biafmaua queftoaccordo.Pcrciochc haucua hauuto fpcranza.chc
prcfo, o tolto via qualche modo il Papa,
fulTe elfo c la iuto dell'Imperatore pollo in quella fuprema dignit.\.Horu
veggdofi Clemente libero, e fuori di paura s per the il popolo alla apcrtadi lui
fmillrancmcnte pirl.iua, come perche non potgua .egli paticntcmcnte loffrireil
riceuuto oltraggio ,,c'i vedcrfi fotto la fedcda^ que'fiioi m^lcuolilTmi nemici
tradito,e perdutone perci , e la riputaiitMic , e la ' .ricca falHAguardia di
palazzo , ruppe l vn tratto l'accordo fatto con tanta mac- .chia , e
difauantaggio . E non cui andofi de ^li oftiggi , che dati h luca , fi f ve- Vo
c^^/do^ fiirc di Milano le genti fue ^ che erano due mila Suizzeri,e fette
compignic di u* ia iuc/r a , fanti Italiani valorofiffimi , de'quali era
Capitano Gu>aanni de'Mcdici. Hi- ta xmLiO' uutt egli quefte genti in Roma
con vna parte della cauallcria ,^cce fare anchc^^ ou> nuoui foldati , e
diede loro per Capitani , e pt r colonnelli alcuni valorofi gentil- huomi li Romani.
I. "Imperatore Carlo, parendoli di non douerfi addormentare in qucfti moti
del Papa , mand Carlo di I.anoia Vicerdi Napoli con fei mila : fanti Spignuoli
,.CXXX. nani grofTc in Italia, e fcrilTe
I-crdmando il fratello, * che fi adopraffe, che GiorgioTranifpergio
Capitano di molta auttorit in Au- gu{la,fc ne pafTa/Te in Italia con tre
legioni di Tedelchi . A i quali volcndoGio- janni de Medici , e Ti anccico
Maria della Roucre Capitani dcirefcrciro Hcclc- g ouannide' fiallicocpporfijC
vietare loro il paffo del P, fa Giouanni dc'Mcdici d'vn colpo Mcaiu mo*-
d'aitigliena nella battaglia morto non fcnzagrandillmo danno di tutta Italia,
t. c fpeculmtnte di Roma, ehcdoueua poco apprcffo andare in rouina. ^n quc* Ilo
mezzo il Pap:i pubfic Pompeo, e gli altri Colonnefi nciiiici di S. Chic- la, e
tolto Pompeo il cappello gli
iicommunictutti , e li perfeguit con l'ar- mi . Onde con^ran fierezza prcic ,
faccheggi,e bruci da quitioi dici lor terre in campagna di Roma, fra l'altre
Subiaco,che era tutto lo fpalTo , e le delitQ_^ Campignt del Cardinale Pompeo.
RlTendo adunque la lega rotta,fi . inou fra loro la guer- d Roma m ra affai
cruda . Gli Imperiali palfarine su li confini dello flato della Chiela , af-
J?""^* ' faJtarono Profolone. -Clemente chiam di Francia M(nfignor di
Valmontcche v iT.^lmw era di fanguc rcgo,pcrche fi conqiiifta(fe il Regnodi
Napoli . Coftui venne con c4iiaxiU(oHal vn'armata in Italia , e prclo nel primo
impeto Salerno , pafs torto tutto animo- Fapa a .'jc- fo fopra Napoli ifteisa
,& haucndo incontra Don Vgo con le genti, che egli haucua fatte nella
Citt, dietro dentro nel ributt. Si
faceua ancora gran Ji^if cuil guerra ne'confini del Regno, douc haucua il Papa
mandate n joue genii all'tfer- ?^icjliofl.
, cito , del quale era Eegaro Agofliuo Triuultio partigianiffimo delle
cofedi laica Napou. J rancia. Et efscndo finalmente gli Imperiali vinti da
guEcclcfiaftici in batta- ^Ua fui onosfoi-zatilaiciar.i'aii^odJFrofolgnc*
& [liiiufi ijpau^tati nel Digitized
by Google set . CLEMENTI Vff> "' regno. In gtielbnhn Hauendo il Papa gi
pi danari , lr vegeendtfifeiSgdil 1.1 cuci r nata gran penuria di tutte le ccSc
ftaco del trauagi io delle arme comin*
Cfoad inchinar alla pace, che gli era all'hora offcru in nome
delKImpcratorfe da Fraocefco Quignone > che era queft cficcco ftato mandato e che hebbc poi DiinAVM da!
medefinioClaiaciiteil capello. VI.Mtficora cIk ilDncadlBorbaK^ bone mlntf- - _
.t - . . * - -^i^ ^P"^ "^^^'
e. non voleikdo ftat quelle conditoni di
pace , fe ne paddcol Aioeferctio con manuiglioTa cekn* ^ibpra Komi,in tanto che
egli era gi prelTo la muncHadi.VatkinQ/: noaer& quau chi lo credefle .
Furono adiiquc tofto polle le fcale per entrare in Bor^o>E grande Dioiche
voile quella vendetta fare,perche non poteiTe egli gloriarfi di hauer veduta
pre^e faccheg? giata Roma . tlfendo ftato prefo agcuolmente Borgo a'i f
^fttfnella Citt tuttofi refto deU*ererdio, ch'era di forte qi^rantaniiahiio Bd
wittol Tcdefchi , Luterani , Italiani , e Spagnoli , e con tanto impeto, e 9o
entrate . animato far fangue , che da
che fi ricorda , al mondo non fi mai tanta fierez- Grudeicivia zn, e crudelt
vfatancontra barbari, n CKAauidit di vendicarfi contra odio* If JfiJjJP!
filTuni , e perpetui nemici. Quanti nel pHiaolmpcto, armati, difarmati, fa di
llmT ^ fulTcro ritrouarono loro incontra furono tutti tagliati ik pezzi . Il
Papa isbi 11 papt ( (ali gotrito del repentino aflfalto di cos fatto efercito ,
e non veggendo via da rime * - ^^*1 diare ne alla rouina della Citt , che
vedeua , ne alla propria falutc > n fapendo , ^A^pde* ^.jjg altro farfi , fi
ritir tofto fpauencatu in Caftello. Non vidde Roma giamal cofa , n pi lugubre ,
n pi lunefta di quella nottet che m al d^ nel quale vi entr queftoeiercito
nemico dentro. Percioche per oem parte
indiftlnt mente , e fcnza rifpctto alcuno (barfo vn mare di fangue.
Furono le perfonc pili nobili delia Citt in varij, e diiuiati modi tormentati k
donne, kdoa2elle,e le vergini iiicre violate $ le cafe de'CardinaM 9t de
Principi Romani , e dei CallclS.An Ambafctatorimedefimamenteprcreilibrta e
Accheggiatetutte. 13t inenct* IBbIo alifidif te non fi falu , altri , che colui
, che con quanto haiieua al mondo , fi rifcolTc , e la vita , e la libert .
Q^afi tutte le Chicfe furono con tormenti , e con morte di molti faccrdoti facche^ate
. L dop tutto quefto f il Caftel S.AngGlodouc fi Imperiali & che furono le
vcttouaglie , che dentro vi erano, t il Papa elice di Ca- ileilo,e le fteiTo in
potere de'fuonemici, con queiU cditionc di douere eo fa- Mv re,quanto
rimperator haucfte comldilo^ vototoaFece fonder tutto l'oro icro, c l'argentf)
d^e Chiefeoer fame moneta,e pacare rcfercito.E perche ^ uefto nd
|>aftaua,furOno tre capelli pofti quafi come ali incanto,perche cltipi li
pagani, cotrafse nel collegio de'Cardinali. Hora mentre, che della liberatione
di Clc- ' tra Digitized by CoogU C L E M E N T E VII.' W . ra Carice da Spagna
in Roma gli Ambafciatorijlefcrcito Impcrtale inrero,chc J.^'IIi^^cm Monfign. di
Locrecco ne vcniua per ordine del Kc Francefco in Italia con grof- di Francia
fo cfcrcito , per ripornc il Pontefice in libert . Incominci nimiilruarc ^ a-, venne con^ chiedere le
paghe per poter poi fubtto vdir di Roma. Il perche aftretto da quc- g'o(Io
cfcrci ftc difficolt Clemente , che non hauca vn cjuattrino , fi sforzato dar a'foldati '"bcrarc in pcgno,c per
fcurt delle paghe,pcrfonc tacultoriffimc,& honoratiflimc, quel- ,i pj,pa.
lcappiintr),che cfVi hauefreronominate,d^ elette.Le quali effcndo dafoldati
mal. trattatele ne fuggirono in breuc,e fecero ogni fpcranza dcHcfcrcito vana.
Ma* hauendo il Papa per opra del Cardinal Colonna, con cui fi era in Cartello
pa- cificato,e ritrouati i danari,mttiggli animi de'Capitani, che irritati fi
ritroiia- ctrMnMi Hano.Dede Clemente il Capello
Francefco Quignonc, che eraftato principale ycndan. autore di farli
rihauerc la libert. E per poter con maggior fomm a tenerne i foldati pili
placati , e quieti , fece Cardinale per danari . Marino Grimano , o Franceico
Comaro Vcnctiani amcndue, & Antonio Sanfeucrino, e Giouan Vin- cenzo Caraffa
, Se Andrea Matteo Palmerio Napolitani ,& Hcnrcco di Cardona .Spagnuolo. li
volendo maggiormente aiTcurarerimpreratorc Carlo della per- fona ftia li diede
Cardinali per ortaggi . E farte tutte quefte dimortrationi d'- animo amicheuolc
, e quieto > doucnuO andare in Oruiero Citta di Tofcana ac- compagnato , e
gu ardato da vna parte deli'efercito , non aipcrt la mattina , m\ vfcito sii la
mezza notte traucrtito di Cartello , & accompagnato da Luigi Gon- zaga, in
capo di fette mefi della fua prigionia fi riconduifu in quel luogo, douc haueua
gi prima dcftinaro di andare, douc poco apprelTo tutta la corte and con gli
Oratori di tutti i Principi>ch" lo lolcua io feguire . Non volle egli
alpcr- Don Vgo di tarckmartina ad vfcirc di Cartello, dubitando di Don Vgo di
Moncada , eh' J^^^di'^r/! era fucccfTo Vicer in luogo del Lanota , che era
morto di pefte , & il quale Don poi,, ' Vgohaueuamat voluto acconfcnti re,
che foffc il Poufchcc liberato Hora ef- Morviign. d fcndofenc Clemente andato
fccrctamenrc via , fi vfcironoi Capitani Imperiali Locrccao in da Roma, e fe
andarono in Napoli. Pcrciochc era gi Monfign. di Lotrccco Rufino . .. paffato
nel rc^o . I riorentini al primo gridodella prigionia del Papa prefero
f.^rti"'*"'* l'arme , e cacciati di Fiorenza Hippolito , Alelfandro
dc'Mcdici amendac_> giouanctti , fi ripofero in libert . Nelmedcfnno tempo
effendofi combattuto paceuil'- alcjuanto prima m Calabria, poi nella Puglia con
K Venetiani, e con le reliquie Imp.&ilRd de Francefi , che elfendo Lotrecco
morto con la maggior parte deli'efercito di cd'oria,& rnTontato,di Genoua
ijjo. Fraorefco Sforza Duca iM{h90| Ci XXX. Hwndo qui preghi dei jfaj^A ^ c de i* Vnetiwi tolto
Francc- Digitized by Googl . t.^.^.* ciotto dal ^Principe d*- Oraiigevj c6tMcceifio. iCftsa, Si j ItrouaiMno in
qiicflo rcmpD in rr.incfoidia per outinc dcirimp jrator Cariar gli
clctroridc:irimpcr.cp;;rchc non folle poi controucrfia nel fucccfforc , fj
eletto CsCiro Ferdiiundo Ile di Boc^iia, e di V'ngaria, c fratel dcImeiMmQL ''^
^Orlo c ( poi in A iuifgranp fttlpniKmentc fecondo il c. vcrtiu '>.,era
i^tpL.si^ r o'Ciiias'^t quvi di Piftoii rotto dal Principe di Oringe , il miai
rcft in quella vfttl^ icruc. .. jlorto
Hauutp Fiorqnza le fa creato , c dato per Duca AIciTindro dc'McdBSJ
,^r^'}\- 1-*'^*' quello , che non haucu-a ancora quella Rcpub.fcntito, che ali
hora perde afi^^^ la tuD cadi too^nifpcranza della fui libert. Ancona ,.clxe
era ribelUta ,t fu col i&f iiosetisa. go de'capi della l ibcllionc
ricuperata alla Chicfi . E doppo qiicfto il Pa^Jij pafs in lantoua a vt/itar
l'Imperatore , che era fin qui venuto , & ingrati^ ili lui y e del 1^0 di i
rancid che lo d(^i];iaU)iafU.iQO>. creo alquanti Cardia )ppr{bncTutt( nel
dare di ^ ^ ^ _ ^ Medici figliuolo di Giuliano fuo Cugino , e datoli la ricca
Albadia di Mon-* tutte grauiilme. Perch*cgl fim.e|f5tt-teoutoajlIaiicrfo, e
ritauto| nel dare di quelli Capelli ro:Ti . I liucuano gi^ fatto Cardinale Hip
polito dcV reale . NJIIa morte poi di PompeoCoIonna Io fece Vicecancellierc di
S- Chic-, fTtmicov'r ' ^ P-"-''- ^ic^rico VIII. R d'Inghilterra iu capQ di
venti anhi,ehc l'haueui, Inficio beli hauuta ncr moglie , faccua ogni' sfarzo
di repudiai-c 'Cabiria Zia dcH'Iipera?^ MCd tr Carlo Quinto , per douerfi in
luogo di lei pigliare AnnaBolena fua innampi rata,il Pnpa,dannado qucfto
diuortio con minacci irlo tcrribilmentc,c fcommu- ^ jiic irlo ancora l'i nduUe tale , che la:i
.quel UcIa (Iricta > p vcra^^rada dellj^ Chriliiana-reifgione. Ci acco&^
con lanaoua > cifartU'fi fetta dcjL,i^^i Ani qullchaiica egli primicon yn
UBr, che fctifTc cntra dilpi;o>rjpic>uata. Ho^ fa mentre che Clemente fi
ritrouaua fn Bologna fii per le! mcf ntt\ lega fri, . iui ,c 1 Imperatore ,e'l
Duca di Milano , c quej di Ferrara , e r 'n-c..rini,c Ccno-^ uefLc Seneri,e
Lucchcfi co.;;ra tutti coIoro",,c.bc;ccrcaiTerodi tuiuart la pace4'i;:
Italia . Ondcf b fognato fp^e .9D le forjct^ dituttf loro ^niti iniicnie
fi-doUfl|B^ V l^r ia.guerra fA Antoniodi Leiua creato generale dijQuefJ^a lega
. Eifenido i^j \. qaefto mezzo nata di^erenza fra1 Duca di Ferr.^ra , ci Papa
fopra lo ftaro d Modena , c di lleggio , f tjuefta cauta rimefl'a in poter di
^Io V, E par,c|ido . If' jmolti, che i Qijireicorifulti di- Carlo fnocifTero
aiquajtp in qjucfto nvgoiotl Pi> Otetinaw^ftfice , f finalmente daUo.Im|iratore
in fauore de Duca contra Clemente fenri McHiti data tcntiato . E cofi furono
quelle due citt tolte con quefa lentenza alla Chiesa , c r'iiaafi'dci date quel^-ica . Eflc idofene poi paflfato Carlo
in Spagna fece Clemente vna Re i* fan- nuoui amicitiacolKFrancclco, e f
Caterina de'jMedici , figliuola deli' vlti-^ a. nv; Loccnzo dat a %>glic
adJt^Q^^o jcfXipdo genito dej( &a . 1^ .fu s^eftp^l Digitized by Google 0At
^IjJtil^jnMar^gfia, doiieilPapa^ e'I Rconiificr^biI]pRtp2ab. toctafl^fOTio .*
E^*qu fTrrmo anch^ fatfcenoz7cro!ennt . Erano cl raSfe
ClH^l>ri'nihuon%tideUacorte di Roma, c di quella di rrancia, e furono ^ijlfilllllfbiffa drfll*ci3Bi quattro
Cardinali . -Il Papa fc ne ritorn con le calere cr.te. Fra francefco Pt^none ,
SpagniiSl,eWwdine4Utjuiad..OifQ^ preU Card, tit, di . ^ S. Croce inCieruraUm. '
-foranee reo Cornarfy^fcttdfSr^^^^ \ Jie^rifo diCardona , Spjtgnuolo , Afcjt
M>hie Realy prete Card,iit,di S.A^atcettt, Trncefco T urnoru , Francefe , Aniitefc,
Bitwkenfe ^preU Cmd, ih* di SS Ptnroji ffimnrd da TWNb i'ifdefio ,
r(il/hm'M*t\efa , pete Card, tit, di S, Stefano l ^douico de Qrrfi*oi Sa$owo
^Vejcov , Mauri atte n Ce , prete Card. tit. dlS. Ce far lo, Graiia Loia/a ,
SpagnMol Gemrl deiPerdine de' Predicatori , fycotto Oxornenfe , ^fte eCaf.m,dt^S.Sufana.
* - f . fr-> .vT i./. ./ * ^ABtitl d'Acromo: te. ,rraf9efft\r^ctto di
.,k,ptiClif,^iS. Ceeilia, Vflfonro ManmodaHi^jiiSpiigwtoh
Ar(iuJlt,dl'Sh^k4t'^p*dfgard.tSia^SS, '^touannt in ^* ' ^dnionio Puccio ,
Fioi^niino , refe, di Pijoid^fhie Card. tit. d SS, IV. Ccxcnnii.
VtefapoGaMei'A^ritio, S pgrrkbio, Arciu^iouo di Bari spreti Card, tit. ai
SS.Gio- uatmi,e Paolo, . K^touanHidk
Feiunr ^ PtoHcefe , Fefi, di ,^ prete Cm, Hi, diS. Sattbohme htir . . .;, ... ^ de Gi9fi Fiancefe , Vtfcuuo di ...
prete Card, tit, di S, Agnefe, ' .
'VMF{!ippodellaCameJi,ifodJe9d$S,fieHed^ti^ ' prete Citrd. trt. df SS, Sihkfifo
, e Motiko. ' ' H^rcole Gonxapa^ManiOuano^ Kfr.elem di Man'oua Diar.C^rd.th.di
X.M. SMO, Nicolo Gaddo Fiorentino fVtfc. efettodi Fermo , 'Liticano CauL di a.T
xod, :Ctefnim che le fi poi$a anteporre . Per quedo adunque oc vengo io ptdl
volentieri fcriiier la bretie vita di
Paolo in. che fnirahilmcote accrebbe g|i antichi ornamenti di quefta famiglia .
Pcrcioche ft ben k cofe altrui fcriuo , mi fento nondimeno da'gefti di cos
lodato Principe commuoiier,e dalla macfU franccfi cn- ^j^llc cofe preclare da
lui fatte sforzare douer celebrarle in
fcritto perche "" " '
" tutti quei , che quelle
leggeranno le altre di coloro , c'hanno
vi uuto lodeuol- mente > pofiono imitandole comporre la vita loro . Vii
quefta nobiliri nu fiim^ tlia adunque , che e hog^i la prinu fr l'altre in Roma
nacque Paolo III. Ponte- cc . Ne gli annali d'Oruicto antichifllma Citt di
Tofcana > ritrou farfi mcn- tion di quefta famiglia di forie ^03. anni
adietro * (i dice per coia certa ,
ch'el- la eoo altre moke che in vari; luo^Udltaliarfi fermarono 9 veniBe di
Germi tua in compagnia de gli Imperaton
che foleuano fbeiso paian accompagnad da gran numero di gcntilhuomini
Tedcfchi , e che hauendo i principali di quc Ila famiglia moftro quanto con
ringhino t con la mano valelsero , diuciitaise- ro Signori di dquante terre su
queltnBoirena. Fatti poi peri meriti del valor loro Citudni RoOMni % hmio fino
alTet nolira luuiito in Roma, e di potenzi* c di ricchezze fiipr^o luogo Sono nondimeno alcuni^che dicono^ch'effi il
no- me della famiglia trahclsero da Fameto villagio della Tofcana , che fu cefi
det- to dalla gran copia de farri che ibno vna ^petie di quercia . Il perche
veggo ch'cffi nelk fcrittuKantklie iiipre diFaneco fi chianunp eeriuono. Eift
Digitized by Google |j 'A o t o Tir. rudentiopoi figlinolo di qucfto Pietro ,
fotte il Papato dt Lucio II. e Popone ,
Riniiccio figli uoli , di Pudcntio fotto il Papato d'Innoccnrio III. fi
oi^rarono nir abilmente per la libert della Chiefa. I loro pofteri nelle
diffenfioni ctuilf, he paffarono M i Pontefici , c gli Imperatori , fpclfc
volte con incredibile va- orc , e felicit gioiurono le cofe di ftnta Chiesa ,
che traiugnatc , ^ abbattute i ritrouauano. I Fiorentini haucndoper lor
Capitano Farncfio , che di qucfta amiglia era, fi foggiogarono primieramente
Pifa. Pietro di Ancarano cccci- Pieuo AncH snte Giurifta , come per molte cofe
d'ingegno ci lafci fcritte fi vede hcbbc_^
he ve n'erano in quel tempo molti , e potenti . Di micfto Ranuccio
nacquc_^ MerhiigiFarnefcilqualcdiGfouannella Gaetana di Ccrmoncta del fangue^
IluftrcdiBonificioOttauo,fuamoglie,cdonnadi gran bont genero Paola Terzo, che
era auanti, che t'afTe PtKTtcficc chiamata AlelTandro. Nacq;iif-jf aolo Terzo
in Canino terra d-llo ftato paterno , IVltimo di di Fcbraio dd Amoirldi
^ICCCCLX VIII. fotto il Pontificato di Paolo Secondo. Onde in mciiuna
diPaoloiij. m- i fi tiene , ch'egli fatto poi Papa , prenderti quel nome . F
nella fu a fa:icinl- "anzi al ?oa rzza fatto con molta diligenza bene
allenare, e mandato ad imparar lettere n
Fiorenza, douc erano al'hora eccellenti macftri di lettere Greche, e Latine .
dunque nella mofa Accademia di Loi'cnzo de i Medici , apprefe egli tut- c
quelle difciplinc, che erano quella et
canucncuoli , e principalmente le ctterc Latine , e Greche con tanta felicit ,
che quifi tutti i faoi compagni fi la ci dietro. Perciochc tofta fi moftr in lui cffer
vn ingegno aere , viuacc , lu- ilime ,c quello, che in qucfta parte pi inptwta
, auido di gloria ncll'impara- c ^iHauendo egli in qucfte fcuole tanto tempo
difpenfito , quanto pareua che pi che;ritro>gli ofto tutto h feruigi di
Roderigo Hor2a,ch'cra Vicecaceliero, & il primo Card. :ella Corte, n f per
la eleganza de'fuoicoftumij deft rezza del Aio ingegna Ertemcnte amato. Ma non
pafsgran tempio , ch'egli fii da Innocenzio Oitauo atto prigione , di doue n^
fu per opera di Pietro Marganio Aio parente, ncntrc rhc ogni huomo intento alla folcnnit della fefta
del Corpus Domirri , calato jt con funi da vn balcone fuori delCaftello- 1 qaefto Diodo fcamp,e dal pc- icolo,e
dell'affanno della priglone.Cffendon molto poi morto Innocczio, egli e n ritir
in Roma,c f da AklTandro VI. ch'egli haucua spre oflferuato, e fer- ii
to,fattoProtor>otario e Teforiero della Chiefa , v'^ appreflo nella
crcationc di lodici C feliciiTnianicntc fc n fcrii, e mentre viflfe,
vo|(>che fcRl-' prc in Koma con lui fi itjffc , e li Aoii l i Diaconi i di
S- EuftAchio, ch'era pil ficca li auci ch'era
pochi piim.^3u^cnuco , vilfc pi di quarant anno nella di- gnit del
Crdiodato ; Egu feppe co(i ben guidiiii QcUe fttioni di Francefi e SpngnuoH > alle quali era all'hora tutta
ritailil volta >. chimi non puote n 1'-' vna parte , ne l'altra conofccre
, quale di loro egli pii adheri(rc .
Onde effcn- done tutti caro, ^ nciluno priuatamcntc addito c facendo l'orcio Tuo | grande integrit ,
prudenza , e dellrezaa n' venne in
pnfiero di voler edifi- \ care ' cofa cheficmprc , da ch"c fiV il ino ido
, riputata 1 j Jcui)lc . E cofi die- Ttmm^tm^ de principio, e fece i fondamenti
di quel palagio, che fi vede hog^t prcfTo | ijHneJ^ Campo di Horc tale,
che di vaghezza, e d'ampiezza di fabrica
auaniaj j molto tutti i fontuofi palagi reali dei tunpo noflt Oi e d'artificio
non ce Jc ne an- 1 che palagi
fuperbifTmii di queUt antichi Romni E f'da Leone Decimo d! 1 Diacono Cardinale
fatto Vcicouo Tofcolano ; & dalla continuata fua vitabuo- 1 na tanto fauorc
cqiiift , ch'elTendo Leone dVna a^ffai picciola fcbrc da princi- 1 pioi ma
pedifcra poi,contru. l'opioione de i medici morto > poi Js^ PorcueOib V e
fnaloiei^ l'Hoftienlb . Il dop|a morte d NtCol Fiefco* ch'era O pritao Card
inalc del CUegUs ots- ttocadoftnfocui toccaua , quel luogo, con tanta prudenza,
t'V: autrorit, tS: Ihreit^ e fauore di tutti per diecianni vi fi mantenne, che
non era, chidii-- biufK, ch'egli con queftc arti fi hauelTe gi tacca la fttada
al Pontificato , del ati . Celc^ brate adu'^quc
Clemente fecondo il confucto l'efscquic , gl'i i. d'Ottobre del IVIDXXXT^^.
cpiraronotrcntacnque Cardinali in conciane, perche n'erano to- Co molti dalle
prrumcleconuicine venuti volando in Roma. Il d fegucnte il Cardinal
H'ppdirode'Mcdicijche de gl'ordini di Clemente fi ricordaua ,cdi fcftefso ,
A: pcrfuafionc di tutti i fui , tanto pi
ch'inchinati gl'amici vi vedea tratt con Giouanni Cardinal di Lorcno , ch'era
di molta riputationc nel Collegio , ch'amend ue , che pi di venti voti haueuano
, delTcro ad leffan- droFamefe iJ Papato Communicato dunque con alcuni poch'il
difcgno, fe ne andarono vcrfo le due hore di notte titrouarlo in camera, doue tutto quieto, c
tranquillo nel principio di qucfte prattichcfcne ftaua.E porti 1 ginocchi terra lo falutarono Pontctcc.II cui efempio
prima i Cardinali amici , poi quelli, che rotta, ne da timore alcuno
precipitata . II popolo di Romane fece incredibile fella. pur haiicr vn fuo
ottimo nobililTmio cittadino riuocato in Roma il Pontifi- cato con la fama del
fuo chiaro nome , e con l'eccellenza delle fu molte virt , che per pi di
cent'anni rtato non v'era , e nclqual fperauano , ch^iauetTe tofto douuto
abbattere, e frcnjreli temerit de'Ildroni aflrafnni,chc nelllnfermiti di
Clemente e dopla fua morte era in Roma,c per tutto lo Anto della Chicfa cjtrc
modo crefciura . Hora vcnt ndofi il d fcguentcal votare,pofero tutti nel
calice, che fcrutinio chiama , le lor polizc aperte contra il coftumcfolto , e
ne f di nuouo co'voti di tutti dichiarato A leuandro Pontefice , che ficendofi
chiamare Paolo III. a'^.di Nouembref incoronato. Nel qual df , per
honorarnclui, s la piazza di SL Pietro con fefta , e pi.Kcr vniuerfil di tatti
celebrata vna_j zuffacqueftre di gtouani Romani nobiliffimi * N s'ingann Roma
nella ipe* ranza , che di lui prefc . Percioche hauuto egl'il Ponti filato , in
modo fi port nel goucrno, e con cofi chiaro tcperamcnto delle molte virt,ch'in
lui crano^chc moltr d'effer sp re, Pontefice e Prencipe infieme.In tutte le
fuc.attioi.i fi vedcua vna finglare piet , vna ftiprema prouidcnza , A: vn
volere inficme accrefcer^ c far maggiore la potenza deuoi . Egli primieramente
conofcendo, che quefto :inoItu a fuoi difcgni importaua nella guifa, che hauea
gi prima fatto , che fuffe jPlipa, ne di qucfta , n ai quella parte moftrandofi
, come padre di tutti qujifi ia X vna Google 5j4 1^; a O L O ffir vm bilancia
li iMtenettt. Onde nonfipuoteindiintonili Mi rbactar^ quella lega^h*era in
Bologna ftata conchiufa fr Clcmentcjlnipcratorc per di- icn fare la libert
d'Italia , bench fuife ftata in effetto fatta per cacciarne i Fran- cefi . Anzi
effendo ftatojiaote volte , e con tanta inilanza domandato da i Ger*
maniheretici ti Concilio che pareiia ,
che non per alttp Jo cfclfikrtmiidig yhr. fpaucntarnc il PonteHce , e Clemente
pareua>che pir crtniiffinwniT nnfr ftUPWfc rhaucffc . Paolo da fc fteflfo
moftraua dcfiderarlo , c piiblicamente dieta , eSbr prcflo darai il luogo , c i tempo . Egli mandato
ancora della Francia , e neU& TcattalPapa^P'^o"^ ' ^S^-^^^P*^' quefta
via in quei luoghi la dignit facro* hk Mce S inta Pontificia , nella quale
conlftcua anche la fperanza dcOe cofe prillate fue , Carlo v. Im faccua dcl
continuo al it Francefcoinftanza, che pacificandofi con Carlo V. ff. & il R
rinouandoui la lega vnitamente moucfrero l'arme fopra il Turco , il qual l'o
pu- lento regno di TuQf occupato haueua. jMa ancorch fuffe molta l'auttorit del
cniKw. p^^^ prelTo i Fraaceti > non puote c^U per quinto alla lega > n
quanto d mmi da re l'Imperatore le fue genti in Afnca ottenerne cofa >
ch'egli voIelTe * Pereto^ che clTcnao ftato il R c Franccfco cacciato affatto
d'Italia , non potea per conto alcuno la felicit di Carlo foffrire , che quafi
tutta Italia occupato hauca . \ olto poi Paolo
far grandi fuoinel Decemlx
(gucnteftce Card.due (boi nipoti A* IcfTandroFarneie nato in Pierluigi fuo
figliuolo e Guido Afcanio Sforza nati
J^'gp Coftanzafua figlia. Il primo, effendo poco aporcffa morto il Cardinale
Htp- fo^'nel crear po^it^ de'Mcdici , f fatto Vicec.incellicrc di S.Chiei. Il
fecondo , effendo non ^aT^ff^u, molto poi ancor morto lo SpinoJa,fd fatto
Camerario,che Camerlengo chianu* no
Volto poi ri Aorare ,e ftabiUre
lo fiato ecclefiadico , non hebbe col pid i cuore, che cercar per rutto il
mondo pcrfonc fingolarflfme, per dar il cappellos Sdxtnuao perciochc qucfti
aiccua c^l'cffcr le colonnc,c'I foftegno della Chiefa finta.Nellc Card, fatti
in fegucnti crcationi diiquc tece pi di vinti Cardperfooe tutte digniflme del
Pa? fi folte da Dj^to , e leandlbegnebdo, e togliendo da tutte le religioni, e
coaiientidell$ oioni. chriftiaoit . Non c ftato fin al d d'hoggi Pontefice ,
che habbia pili CardtoatI creati di qucIIo,chc h fatto Paolo III. che al numero
di fcffant'vno.irriu. Dc^ anali ne fono poi flati continuamente dop lui l'vn
dop l'altro quattro Ponte* . &i.Oegraltri ne furono quelli fr Nicol
Arciuelcouo di Capoua Todcfco, e ' ! dell'orduie de'Predicatori,Giouan Bcllai
Fnncefi; . Oratore dcl fuoRipreffo il pMja,GieronimoGinutio Auditore di Camera,
Giacomo Simonetta auditore ; f. dtK.ota,Gio. Fifchcrio Inglcfc V cfcouo Kofcnfc
, e TheoIogo,il quale f poco S^reffo dall'cmBo Henrico Vili, fatto per amore di
Chrifto martire,Gafparo ontarini gentilnuomo Venetiano, & eccellente
Filofofo Marino Caracciolo fquernatore di Milano , PhriftoforoGiacobacci
fegnatore de'breiit Aporiolici, iacomo Sadolcto Thologo Kidolfo Pio di gran
bont di vita, e di molta pru- denza, & ilpericnza delle cofe dcl mondo ,
Gi^onimo Aleffandro Arciuefcouo di Brindin,nellapertia delle tre lingue
ec$ellaNe Keginaldo Plo Ingklb M iantiilma vita , e di molta dottrina , fr Gio,
da Toledo dell'ordine de'Predica- tori, c Pietro Iknibo, Federigo Frcgofo,
Pietro Paolo Parifio , Bartolomeo Guid)ccione S.Dionigio Laurerio dell'ordine
de'Serui^Gio.Morone,DGrego* ^o Conti;re monaco nt $.Bencdetto4r Tomaio Badia
dell'ordine de1>redicat> : aItrimolti,o per lanobilt lorgftfii
chiari o in ogni nuniera di virtdie di
dottrina cumulatilmi,di modo, che non
poco quefto Pontefice la
republica . .Ch^itna in oblijgo , per hauerle con quefta fua eraue , e prudente
elcttione . : '^J|Up3iVti^n^^oll^ e
l'ornamto del Chruttanermio, il fno honore refti 'fi..' tutto. Nel princi
principio dcl fuo PontificatoedndoniBoItoprima natala pazzaiO UMbiUftl
furibonda hercfia de gl'Anabatifti , hauea occupato Monftero Citt fortiflimA
iMcti^loK della Vucftfalia , doue furono qucfti heretici dal Vefcouo del
medcfimo luop afsediati,e dop molto fieri a^ti mancando loro le vettouaglic , e
non potendo jAiigtfllk il oigiuooi fi^qpo d^U^ tom l29^^ ^ sungiiv
u,copi,c4ni(Cuoci . . 1 ' ' di Digitized by Google 1? "jK CTLICT TtS 51?
rtt*flH,&tfa^MTtttecofc.Ondcfipuotconvcrhickl^ ^umwi Gierufalem , chcqiicft
nome dato le hauca auel iiuoao R di qucfti he- jJ^JJJJi retici Cioii.Leidenfc,
huomo di Holanda !aico;e di bafliOmu condirione , ben- elle d'animo fenza
alcun-diAbiograndc.Pcrcioche diccnioctfsrteo far qut- M^ctfblfoiiMiiteto
dt'Dfoyetfdrzandori di perAiaderlo queteficri,iiaiieuaMy if^*;jPl^^t. manAst
per tutto iraoi|ll>if4aiiiiiitando con mirauigHoia audacia ogn huo-
tcnirtetti; cnmiKt per tutto iraoi^^i>ftH 1 mo" " " ^ ^ 1- u
^iocdhezzoi&l cli'iii qucfti temi! in Inghikc fiaucm ftrrkfo vn bel
libro,& oppugnato h pazza hercfia di Liitero,e ne luucua perci hauuto da
Leone X. iJ titolodi d^fenibre dcJJa fede Cattolica volgendo |R>glie per la cagione, che fi
dir, ne diiienfie peffioto heretfco^Mi^lURieoa per ' > gnoc^Cathernn d Aragona,fgJiiiolA del
ReFcrhtdo ilOttIico,c2o dei- ,^ \ ITnpcraror Ca rio V .l i quale era gi Hata
Tpolata con Arturo fuo fratelloch'era aitai prima morto . RitiDu indofi egli
poi pazzamente accefo dclTamore d'An- na Bolcna, ch'in luogo di c u e u bina
tcncua per potere prendcrlafii per moglie, ne rtmoMeaxhasin cpndi vent'Mni 9
che la haueua litUntt per niogliejt tegittntil l^rai^iliuefla cauia del diuortio
ftata vn certo tempo nelle pi cele- t>nfcuo!c diChrimantt da Giurifti , e
Theologi cccellcntifiimi trattata . Fi- lialmente non hauendo Papa Clemente ,
& inonda di Carlo , e perche coTi era ' Atbito , votociaB
lrfHi>iiuflu6l4|> l'odiaiia > acculato di haucrc coXuoi aeirj configli
indotta il R iara quelle to 4 . pauAi ^lmMtiaimtL fWih iriMiiBi'c imlejSaaa. lirctto
fatei^monrc^ tMolti^ che & imboliti di vita^^ in dottrina erano
fi&iiUu(^ri> e chiari > per- che noahaiieflro voluto alla volont
fciocca , empia dd R a^cntirc. E, Ril'lrghl* vi furonafr quefti TamTo Moro,
Giouatini Filchiarro, ch'era poco auanti da *^^"*"'p**' Pa(dota. teo
uioBrdina]e. Hora dato Henrco alla Iha Boleti, )Come ^1)j 7' cacci di cafa . la
rcpiidiata irre le fue S[liu^ad2 icelcranzc. Percioche con vna nuoua, & inauiita
f^uerit qucUa mcdefima p^ipa epjua. hoko^i cii'egl'houeua conto amato 9 le
cqdoc adultera iithii4a)cni( morire ofta in punto vnt mffii afflAd !* pr ^ 1%
imprcl di Tunig, e caligare il crudcliffimo corfaro Hariadeiio Barbarofl^che
con vna grolla armata e genti, che haiiciuhauuto da Solimano ilgcanTurr^ . _.eo
dop di iiau.Qre fatti inniiiti danni allo fiiarioe dIijUia > di Sicilia . e
di Sp) . iKii^ciMflna^iiMlCMacaoditoii Re MuleaflediTiinigu $e occaptoauel
Rt^i^^^^i^ BitbarofT*. anche arrogantemente pollo in fpcranza c gi jo trattua , didoueremedcf*. Imprcla d
inamente occupaiTi il Regno di Napoli . Hora per quella imprel di Carlo
V". ^Vimocta ^'^^'^P^ Paolo liberamente a iuc .rpcrchc con Ik, fino
Capica. nobilt di que^o CauaUere > che defdcraua di modraiTi al mondo a^c aU're ADtorit . JB li di|:de pei'
conigliere principale in tmcek coSot f^j?^''^fue Paolo GiuBi^ e jtcUecofe marttime ecceUente. vCoocefla.
Paolo medefimameotc le decime della Francia al R Franccfco , perche quando
bifognaro fnlTc , haticlTe di Marfiglia mandate venti galere io guardia del
mare di Tofcana , c dicilc manoe di S. CUiefa . Hora douendo il Marckei del
VaAo direragenerl4leUateera condtfriliiAfrtcJrgciKtItalitnei9(lMibli^ il Papa,
che haueua tntcro> ch'egli doucuaLiocctre in CiuitauecchiafpermoftrAr* re
quanto egli hauelTe quella Tanta imprefi i cuore l fe n'and , per benedircr ??
l'eferciioicfolctincinentcprcgarc col chorode'Saceiuiotiill>enignol>ioie
tiu^ aIpoIito Card. Htppolito de Medici , ch'era ^to graiicii#
jdicfuireriufcitoAIel? t* Medici landro Farnefc Papa, pentito della fua buon
opra,per elTcrfi ritrouato defrauda- pfoc' lo della promclfa legatiwc della
Marca d'Ancona > incominci rutto pieno di JTdiFwfei fdcgnoallaapertaadhaucrinuidia
alla grandezza d'Alcl&ndro>Dii )mBAi!ic
machinarli la morte con poltiertd'oitigllanif che con vn fudito io? r
iccglif ' /endiogl'haueffc la vita tolta, fperando vanamente douerc con la
morte di lui ri- porCi nella Sig. di Fiorenza per mczo dc'fuorVfciti . Ma
elTendo llato per voich? . : t di 0io Scoperto dal Duca AleOTandro quello
trattacon f tollo in Roma Pa^ ^ . * paMloamnato ; Il quale fe ben
ddUarouuMdc'McKci. che per aliridmant .
Yegufdb non molto fi curaiia^per cagione de'groi beneficii,cfae vacando
elTo nipoti fuoi dati ha urebbc, non volle per moftrare di fare poco cro
dcH'ingiu- ria, ch'ai Duca AlclTandro fi faceua . Ondef prendere Ottauiano
Zonza liar-^ uitore d'Hippolito ,
pcrfona di mala vita , e di quello fccrcto partecipe^ D che molto Hippolito vcggendofi
fcoperto fi fpauent,c confufo,ddhm9DgiU della fua ftclTa confcicnza , fc m-
fuggi di Roma in Tiuoli . E qui mutito ptopo- fitocon animo di doucre con
AIcfTaiidro de'Mcdici riconciliaifi , e viucrccome fi conucni ua Te n^and ^ Napoli , ma iiifermatofi per dcada
d' vaa icbf Ct pciiil ^ Digitized by Google P A O L O I I r x5^9' in c.ipo del
fcfto I gran ^Jfpucercdiiutti& inS. Loren/oicpoun con j^ru, i.u. at
vi..iiui Fio- renza , che tolto via coftui , pcnfauano appunto , come poi
aiiuennc , che 1 altro priuo deiraiiito,c faiiorc del pirente fi folTe aggciio
mente potuto torre dal mo- do,'c con non minore vtilit del Pontefice, che delle
fpogiie ,e ben fin j di qiic^ fto Cardinale n arricch i fiioi , e
(t>ecalmente Alcffjndro 1 arne'.e il nipote, r A >^ 1- V- Ili. r-i, mirro
Caccilo, poftos la via Apimfrnactj.t VhA , incapodclfc ai,chefail
i4.dd*Agofto,mor. Ltuil fuocorpop.>rraromRom.icongi
difpiacercdiiutti>& inS. Lorenzo fcpolto con gru,) l.lt.i de t.ior
vf-Uidi F rio, fortificata , che hebbe con buoni prefidij di Sp.igniioli la
Goletta , e liberati da :amila fchiaui C. hriftiani,che da vari) luogh'crano
fbti da quel crudelilTimo corfaro prefi , e condotti in mifera feruit le ne
venne prima in Sicilia , pui in_^' Napoli,doue con gran pompa , iv' gnifa di trionfante entro . I n fatto per tutto
di quefta vittoria gran fefta, & il Papa fattene folcimi proceflioni , c
ringra- fiatoncnoflro Signore , mand due Cardinali , perche in luo nome fi
raljegraf- Icro con Carlo V. e furono Giouanni Piccolomfni , & Aleflandro
Cefarini. Nel viaggio, chcfaccuadiSicilia in N/poli,hcbbenmpcr. amiifoddh
mortedi Fraticcfco Francefco Sforza vltimo Duce di Milano , h cui morte fi
cagione di grauimmc ^'^7* j'": guerre, che poi n nacquero. Ptrciochc
Carlo, fatto Antomo da I.euiaGouer- ,^,,,7,^" natore di quello ftato
ch'all'rmperio ricadcua in forma di proumcia lo ridofle, ^^^^^^ ancor che
Francvfco R di Francia oltre modo vi repugnaffe non folamcntc_j proumcia. cme
cofj hcreditai ia, per clTcr ftata fua bifaiiola Valentina Vi (conte , dell
Imp. Antonio d npafsinltalia,i^occupt ancora nel Piemonte alcun'altri forti, fr
lic|uali f\ Turino. Diche fi riient , e fdcgn forte l'Impera tore,&:
volendo dmcr- tii-c l'armi Francefi dallo ftato di quel Duca fuo confederato,
& amico, ban-' di fopra la Francia la guerra . V^cnutanc adunque la
primaucra del 56. part da-" cirlo V Tm- Napli ,^ entrando a'j. d Aprilc
per la porta di San Sebaftiano in R6ma_^ , pcr.banifjr Vifda'Card inali,
da'Vefcoui, e da gl'altri Prelati, e dalla nobilt Romana la goerrafo- Con
trionfai pompa riceuuto, e accompagnato in S. Pietro, douc s le fcilc il
P" Papa fccondo'ilcoftume antico lalpetto, ne il popolo molto lieto fe ne
moftraua Carlo V.Itr: Roim paiiMO
CM|B|pt' H co^^Lzjr^ alla Reputi. Chn'ftiana impomntilfinie , fl giorno au.mti
, eh egli partilfe , in_ prcfcnza del Papa, di tutti I Cardinali >c de
gl'Oratori di quau tutti i Prcncipi del Ciiriflianenmoy fece molto collerico
contrai Franccfivna grauiiliiia or^ tione, nella qual con ardentidma facondia
flaoUr aifai chiaro ranim fyo perche gl'Oi atori di Francia quafi con villane
parole chiedcuano, c voleuanoi^ ch'egli haucffc dato lo ftatodi Milano ad
Hcnrico figli uol del Re di Francia^-* che come iludatorio dell'Iropcrio tenuto
I haurcbhc^ Claudio Yelleio Orator^^ .klRafib-iiiaiia,che Carlo iiteflbpraiml^
OndelutmidoiieirepikK . M.- , go della orationc ripctitc Carlo fc cofcyche
aTuoi maggiori Jttuaiano molti anr ni alianti l'.utc gH Re di Fi anci a, e
dolutoH affai de ^1 oltraggi , ch'egli fteffo ha^ uea poco auanti dal R
Franccfco riceuiitijn tanto ideano li acccfc, che n^ disfir. 40 da corpo corpo con rpada,e pugnale il R di Frac!a,pcr
imporne finalmen** te alle loro lunghe differenze pur vna volta fine* Ali'hora
il Papa dicendoU^' che fi placffc , l'abbracci, e pre^ollo, che non fi
lafciaffe pi dall'ira vincer?!; che dalla pict.E veggcndo,che el Oratori del R
voleuano non s , che cofa r^'i CMO.V- fon fpoiidcrli,nol confentj . V'fcito
adunque Carlo iiXIV.d di Roma n and per guerra di Quel, eh' Antonio da
Leiuapcnitohauca, Ncnacqic ir qucfiidu^k primi R d CbriiUaiiit con incredlbfl
danno de'popoli vna cr ud^ guerra.M^ ^ tre cl^*eraaDCOFa.llinp4nRoma,il Papaie
presacone da Iiuep^^ 'touo?S! "'^ ancora di farlo, accioc he s'imponcflc
pure fine con r\iutiferi Ve fi^nti decreti^ wwpnma ^ quell'antica hcrcticacontroucrfla , che da
debile principio nata, e crerciutt_^ Manbauapoi poi tanto, ne laceraua, & r
fanti Canoni della Chiea Cattolica >.e l'auttorit dc'i VinoM. Pontefici Komani , fece per l'anno
feguente bandire in* Mantoua^^ ti- GoficllUif .jeenerale unto desiderato , e f
in capo del ventefimo anno delU herefia di Lti- thcro . IVU poco appreffo mut
per alcune cagioni il luogo r affegnata Vi, ccnza terra de'V^encciani, eletti coli importante negotto- Lorenzo Cam-; '
Dc^io prima ,^e poi in iuohiogoBnii&tfoFn^rio^ 7 '
.{SeronimoAleandro/>ttimi, e prudentiinmi Cardinali. Et per intimare a'Gef^
It Papt enu mani ^& gl'altri
Prcncipi Chriftian irConcilio , fu eletto Pietro Vorftio V- 4i metter pa^ fcouo
d'Acqui , viriuofo, e fauio prelato. Ma per diucrfi impedimenti chc^ 5 ^i*
R>"*Sii^*S^^ ^ fuccedcuarK),ancora quello hebbe difficil fucccllb .
Percioehe fii Vinc^; SxaaLi. Zi anche rifiutata , e laiciau per eflre alquanto
dalle contrade de gl'hefetid lontana . fn quello me2o il Papa , ch'era
deiderpfo delU pace fr Chriftiant mand
due Legation i , vna al R di Francia ,e vi atid il Card. Agoftino Tri- uaitio
>rakra ali'^npcratoi- Carlo V. e vi and il Card, IV1arino,Car^ecQlo,peif-^
lOota. ^ qucfti coli gran Pftncipi amati con pictofi p i cghi Mneflrd r |Oa
conchiufa fr loro vna buona pace , e confederati infiemc volgere, dop che fof-
fccekbrato il Concilio, Tarme contra Soliman gran Turco.E bench nulla quc-t fic
legationi giouaffero mitigar gl'odi
j, fccmare fardor de gl'^v^iiai loro nel
guerreggiare, per ritronarH foFte irritati l'vno nelUrouina il^sil^crofyiie
appa^ . Cofiawd^'-ucnondin^oaffarchiaroilbuonanimodcl Pontefice , che
^im^pmuij^ii^ fcgleAaiiHto quiftar nome di pacificatore . L'anno{gucntc,cb fu
del 57. tei di G^aje) *^ * ' 'Medici Duca di Fiorenza , ch'era siiS^^^^,
td njpue faperidU^rajDde 4Vn^ti^ io
Dafwte>c faipigb^ ^ Pf ^'iqgK da Lorcnzin de'IVledici ^cm
cglmictiiiiitoiiaiWi mgl^pi pnnfi fonno
, ihehtre ch'^o dormfua , con vn occoicne ti jSanchijf menb* Effcndo (lato ih
luogo-di Alcffandroiacco Cofioioi Digitized by Google P A O L O 511 IO
toftovolmtlocon gente armata in Fiorenza, per ricuperare alla patria loro a
liberti. Dicono, che eirenHo da fc ftefl coftoro sccefi , tS: inclin.-iri
alUf^uer- ra, vi fiilfero maggiormente da Papa Paolo concitati, c fpinti ,
ilqualgiudi- caua , crtcr molto afpropofito de'fuoi difecni priuaii, c piiblici
,che h Tofcantv foflc anzi retta da molti,comc Rcpub.chc da vn Preci pc foIo.Vi
era ancora, che Kauencio hauuro con AlclTandro poco alianti alcune gare, con
effcr Cofimo nell;^ ' mcdefinra dignit
facci:firo,c reftar anche la mcdcfima cagione della ghra in pie , come che
mutato folte il nome (blo,e non )'animo del Prccipe.In qucfti medefi- ^ mi tpi
Clififa terra della Dalmatii.c pofta>oco fopra Solona nobiliflTima Citt,
l:>nch'il Papi moflb da piet Chrift.rhaiicrte fatta fortificar di
gente,d'artiglie- pjcfa da 3 TOyC vcttoluglie contra la furia del Turco,che
n'andaua ponendo in quel tempo Turchi, tutta la DalmAtia ferro, &
fuoco ,f nondimeno con la morte di Pietro Cro- ficcio, e co:i gran danno
dcnoftri prefda'Harbari . Xi che fent il Papa gran- di.Timo d'f.i lacere, e temendo di p.g^iojchc
hr in Roma foknni procetTloni da S. Marco aMa Mincnia , ^ elTba piedi v'and .
Dopqiicfto mand fubito per tutto I cnati .{Ki checfa rifTjro i Pri icip' Ch
iUiaiii dep^nc gi gli odif,chc l'vn goMtra l'altra moftraiia * & prender l'armi contra gl'infedeli. Ht
Ha- , uendo poco alianti fatto Cipitano
dcll'efcrcito Ecclefiaftico Pier Luigi il fi- gliuolo , inconv' ^c'^ rifarcire , e rifar la iiuii agita della Citt
, e vi diede prin* cipio da quella parte,chc
fotto f Auentino . E perche nell'iftefifo anno il Turco
^uere2gi'*'>'^l^conli Vcnctiaiii , trauagli.uia tutti ilor luoghi ficriffimamcntc fi Pap i ogni sforzo fece, pcrch'vnitcle
genti fuc con quelle di Carlo V.c de'Vc ietiani, fi ficc/Tc Tpef.- communi vm grofTa armata, e fi moueffe
aH aliicro TT ureo la guerra . Fece dun iue con Carlo lega , e coA'cnetiani con
qijcfta con- Lcg del Pt- .d.icionc , che rimperatore poncrtc in mare ottanta
due galere , altrettante i Ve- P* J^^^P-
^ nctianiilc: cffotrentafci, e con queftonumcro di dugcnto vafcclli groffi da
remo xat- s'andaiTea rttiujua' nella Grecia il nemico . Dell'armata
dell'Imperatore fii Ca- co. oitano Andrea d'Oria y della Venctiana Vincenzo
Cappello , dellT-cclefiaftica AnJicad'O- KlarcoG rimano Patriarca d'Acquilcia
,2 cui fu dato per compagrro Paolo Vinccozof (Giuftiniano,prLidtc, valorofo
Capitano in mare ^ IL f fra le capitoktioni det- ^^^JJ^q teche fe in terreno di
nemico fmontauano , farte generale dcli'efcrcito terreftre mani .Gcoel Ferdina
do Gzaga Vicer di Sicilia. Fatta queftalcga il Papa dubitado,chemc- tali dfU*M.
tre che l'Imperatol e fi irouaua occupato in qucfta guerra del Turco , il K di
mata. Frcian veniffe di dietro dare ne i
luoghi di Cario,fi sforz moltosperche fa^ ^ Fernando ecifcro oucfti R fr loro
la pacc, almeno tregua. Fit h qiicfto effetto mado due CenCTale^ * Cardinali
Legati,il Giacobacci aininperatore,e quel di Carpi al R Franccfeo. dell* efcrcii
Nel qual tempo fu'l fine dciranno,mentrc che gli In>periali,c 1 Fracefi
erano nel della lega ii Piemonte occupati in fortificare con mioiie genti,c
vettouaglie le terre,ehe cos wit l'voo , come 1^'altro tcneuaiio , e che il
Marchcfe del Vafto intentamente mirau^^ doiie il Kc , ch'era in fauore de'fuoi
palato in Italia, volgclTc le fuc bandiere
venne auuifodi Fiandra come l'Imperatore y e'iRFrancefco adiftanzadelki
1 Reina Maria , e della Reina Helioirora forella , e loro parenti haucffero per
die- 1 ci mefi fatta la tregua , qnafi con le medefime conditioni , con le
ouali alquanti anni prima haueuano gli inccndij delia loro lunga guerra eftinti
, dando focran- za di douorc anche per mezzo delle rtiedcfime Reioe abboccarfi
, e farne Rguire h pace . Nella fcguentc inuernata dunque il Papa lece per
mezzo del Cardinale di parpi , che in quella Icgationc fi ritrouaua , ogni
sforzo,perch l'Imperatore .Cafkhc'l R di Fricia fi fufll'rodouiiti per lo bene
del Chriftianefimo abboccar" con lui,!: perche era qucfta domanda
giuftilBma, e faQtifTma,non paruc ad alcu- P#i nodi lorodidoucrc negarla. A
quefto abboccamento il PapadifegnNizza^ cUfabfawS' Citta di Proucnza,c foggctta
al Duca di Saiioia , pofta fopra il mare , e nc'cophnr ' jSoeS 4clla FranGa,e
d'Ualia.Con gran fperanza adiinquc,chc ne doueflfc fcguire la pi- 14^2*. ^ f
t,pgco apjjf ^ t liwi uy ^iVfA ii
i^Qiarong.M4 il Pap>bcchc c^scdo mo^ - - Google Ite P 'A O t O Ut. to vkrcchio
hauerffc per lo ben publictiqtibllbMBo viaggio l^ttb, notv'l inni , ancor che
moltipricghi vi opVaffe ottenere , che in prefirnza fiia amen(^ue quefti R fi
abboccafiero. Percioche oen'vn di loro fcpir iramcnre volFe in vit certo
Villaggio baciar al Pontefice il ;piede.Piaroiioaii'hor.i alcuniy^h'e^endo
vmitf da: contradcdofi rmote .\ Hti^nmllP^^rt PimimnnMriSil M M* ccfc^
fiiggifTe d r ibboccar/ infieme,ma che pr vn certo Pereto 'ttfegno n vo*
leffcro dare al Papa qncfto piacere, ne quella lode^h'celt vcdiitf inficme gli
fci . . uefl*, percioche aSi fi imaginauano , che non hauefl^ il Papa il loro
abbocci^ iffentproctfrAtoiier cagione dlia rcli gioire, ne deHa.'g venne in
Gcnoua>A: hcbbeneljialazzo de Fiefchi alloggiamento 9 ne Gcnoiiei lafciarono
di honorarlopertlittel vie pffibili . Monrato! poi iirglra , parte per
barca,parte pertcrra f ne venne perula UgmiMp^la^TctAflitain Roillii^
douea'^.di Luglio giunfc , e vi f riceuutocoi pran fcfta , e piacere dal popb-
lo. In quefto l'Imperatore nautgahdo verfo JVlariglia hebbe in Acqua morta ti
RFrccrco co'figiuoli s la fua galea^che qurfiera fra ioroapimmcHCI^^ girni
ragionandb molte hor^fecrcrmcnte infime con tndt ldki\ piacer c ace,= e conrdia . Papa Paolo, Isk^r*
. fole , corner colui , ch^ncprudentc ; & ifperiBientatoy non fi^uote imi
itidant'' rtitfc \.u i^cTederIovpoicbilm'daI
lroabbocarnnto-coslapaf6mevedutefclufow Onde li pare ua , che non' fi
fuflTcpnitolungo ' tempo celare la fimulrtonc di " " ' ' ' :he non
moftraua in effetto ne fmcera volont, in Nizza f fra'l Papa , e l'Imperatre
con- . ^wefta > c fccreta amicitia , che non mftraua in effetto ne fmcera
volont, '^Ur'vfi) ft religione. Mentre che furono in Nizza f fra'l Papa, e
l'Imperatre con- cnib 't'-s iikiikn com^nigi pHmarlISRo^appimttco; tht fifceiTe
per tiMrehTwto h, ^ittn'i^ era gi venuta nuouambalciara dc'Venetiani al Pap,
& Carlo V, affrettandola imprcft ,
prima chcTcn'andaHc li eftate , prcioth'efl hueuano til tutto in
puntaperrrauigare;, E raoftrauano douere loro fceuirc V'grari dan- itfor'fe
nfuirepdTtR'iyil rVfifllle'di^q^^ ki'doiiefl4l*iv iiMi>UoffeeoefipFacendooe
dunque di nuouo i Venetiani iftanza^fi and finalmente co. yiiMieVr4lBPi^^ IVk
Meiiirito! 3l}(ldU^igNfiiclo , e nentf CO ^fetKMiW'ChHIHani eTsendb giV
l'ant^ca^ "
i4iibfp^a>evwreclHnto,fa '^^anoofi 1 noftri prto il p romontor i o A tti o ,
c he^ogg I c h h m art ' la ' Prctrff' ,^ XdltB^^^Mi^ofamofo per
ia'vitt^ad'Aug^Aov^ hatier^o^iSrbarorsa vitina peftfA ti vvf^Mi'tiif^S perche
Andrea d'Oria genewfe'aWl^rtatrdi' Cifft 'gffljjpbn' Vlle combattere j kfciando
il nemico^, fi diuif^fodi hfiiro in tr parti , c "^fgono^'. quafi prifti
in fuga tutta h riputationc della Militia naualc^crder(*i , c fecero Digitized
by Google / e *P A O L or 116 i^f He pto appreffo fii Caftcl nuouoprefo
da'Turchi . Hor.\ il Papi-hauendo ot- tenuto dall'Imperatore la Citt di Nouara
per Pierluigi Aio figliuolo c celebra- te co fontuofo apparato lonozzc
d'Ottauio jfuo nipote, e di Mii garita d'Auftria figliuola di Carlo V.e gi
moglie del Duca Aleffandvode McdicijConCCL.mi' kducati di dote:perch'era in
quei giorni morto Francefco Maria da Feltro Du- ca d'VTbino, volto 1 animo douer ricuperare Camerino, che, come fi
diceji,cr* di natione deuolutoalla Chiela in fin dallaniorte di Giouan Maria
Varano,chc Leone X.f Duca di quello ftato , poich non era della famiglia de
Varani refta- to mafchio alcuno . Ma Francefco Maria fi hauca occupato quello
Aato per cagion di Guido Vbaldo il figliuolo ch'ha uea Giulia figliuola da
Gioua Maria Varano contra voglia di Clemente,
pure knza haucrui hauuto il fuo confenfo tolta per moglie . Prefa a che
qualche ragione vi prctcndc- uano ncimieftjOftauioFarnefc il nipote, per cui
tutta qucTla.gucrra ha uea__? Canifmio fitta ' " " ' " -
^"-^ ^- i-- poco; opo ti,aueldi Veroliin Romagna , il Giacbacci in
Perugia, quelidaLamporcg- PapaRuca " gio m Bologna ,c quel di Carpi nella
Mrrca d'Ancona . Dcftin anche in Gcr- Cauictjuu . mania molte pcrfonc
dotriflimc , e d'importanza Legati , per accomoda rui le. cofe delia religione, e ricondun e nella
buona ftrada tutti quelli , che dcfuiati i fi'crano.E di ouefti ne f il Cardinal
di Briiidifi, vno poi il Cardinal Contarini, . che fi ritrou prefcnte in nome
del Papa alia Dieta di Ratisbona . In quello tempo perritrouarfi affai la
Camera claufta, hauea il Pontefice fatti molti da- ti), e gabelle , nuouamentc
mpofte, accrefciute l'antiche, e tutte
rifcuote- perugini do- anfi accerbamcntc . Di che i Perugini, che non
volferofolfrire vn nuouo datio ini4ll4pft. del falc , fi ribellarono :^na
furono tofto con l'arme domile sforzati far, quan- to volle il Pontefice . il
perche fuffero cfempio gli altri , folle del tutto il Papa ogni potcft, coloro , che gouemauano la Citta , e lipriu
di tutte le loro im- inunit.Onde furono sforzati doucr mdar in Roma i loro Oratori chiedere Afcanio Co- tutti humili,e fquallidi
perdono dcH'errorc loro. Per la medefima cagione jnof- 1""^ ce"-
fc anch'ad A fermio Colonna la guerra , che contu mace , c renitente fi moftraua
, p^p^ di tutto lo ftato ,.ch'hauea in
Campagna -, lo pi iu, fmantcllo Palano, e fpia,- n la fottezza di Rocca di Papa
. Si voile dop quefto corcggere i
coftumi de Chriftiani, e parendoli che npocogiouarui doueffc,fe i
^'elcoui,ciafcunodeI- Ia'fua Chiefa,tencffcro cla lort)prcfcnzale loro
pecorelle freno molto s'inge- gn di
fare,chc i Vcfcoiii tutti nelle ChiefeJoro riredeffci o . Ma egli vinto poi
Salla lunga lor conuerf.it ione facilmente da quefto difegno fi diftoli .
Eftcndo morto il Cardinale Aufiftano , fece il Cardinale Farnefe fuo nipote
Legato iii_i Auignone.Finito laDicta,che fi fatta nel XLI. in Ratisbona,
l'Imperatore, che fi ritrouaua promclfo al Papa di fare , che fra due anni il
Concilio con effetto fi celebraflc, volendo venire in Ckrmania in
Italiaj)erpaiTar in Algieri, li fece intendere , che in.Liicca fi.farebbe
vedutocon cffo lui, per rifoluerc affaitoci, che fiiuffe douuto cfequire fopra
quefto negotio del Ccilio.Molto fuilbrzaro no i Medici di diffuaderc quefta
andata al Pontefice , perche per ctlcre d'cftitie gliene farebbe di leggieri potuto
fuccedcr.raalc. Alcuni Cardiali medcfuna- mcme s'ingegnauano di ritenerlo-,
piil che altri , gli Or.u:aj*i del RFranccf- wOj che
dubitauano,cherimpciatorfoUohoncfto e
penua douer moftrare > c fcoprire
Carlo le ioti* meepeno!oiepiaghcMChriUiiifiiiiiodKn'aii^^ &perift
narlaiitro rimedio > che la pace , e che la concordia nonM vttt rioiaett
doiir andar ad ogni modo . E quello , che m olto lo vi (i>fngeua>
fi era il vede- re circrenuou.i gara nata fr l'Imperatore, ci RFrancefco, 8c
clTcr gi vio^ Uta , e rotta la tregua , che era fra loro per dieci anni , con
la morte d'Antoniiy Rinconc , e di Celare iVegofo i qvali erano dal R di Francia mandati al
Tur-' Co. Eliparcua, che quella fiamma dell'antico loro odio , ch'era
fottolafede della tregua ftata vn tempo coperta fuffe per riufcire vn'inccndio
di guerra pili; crudo, e maggior, che mai. Lafiatone dunque Legato in ino luogo
in Roma il* Cardfoafo'(Carpf , fe A*iiid coiiCVtt qud caldi te Liloc*. R I v'
!: Ibvifit lui ti-e volte , &egU vna Volta Carlo. Al quale in qiiefto abbm*
tbboouo ia Omento narr particolarmente tutti i danni , chetante volte il Turco
fotti ci ha*" JUcca, uea > e pur hora di frefco Buda > e fi sforz con tutto il ilio
ingcgnpU indurlo^ ad vna buona pack col R Frttncefto^r Siiim
pottndooctaiatWKtei^ **' i ^erfuadcrli , che Tefercito , ch'egli haueiia fatto
per pa6ar In AlgM^hiciaii- do queirimprcfa maritima , lo mandalTc fopra il
Turco , che tutto gonfio daUa vittoria di Buda fi ritrouaua , che con l'aiuto
di Ferdinando il fratdUa , e dc^-^
t fuoi popoli dell'Auftria
Thaurcbbe aseuolmente potuto battere* Ma Carlo per * ' iitem wlllo nd Aio
propofto , n fi wtein qufiobbooaUDDto altro*,' ie oam ^ * ' che fi conchiufc,c detcrmin,che fi bandfle
per Fanno icgueote il Concilioidte Carlo molto moftraua dcfderare . Il Papa pregando
folenne, & humilmeoteno-. Itro Signore,che deife pvoipera naugacione e vittoria
Carlo^U diede,coine in peg^nodeOa fila bencttolenlaOcualo taMftilto
nipote, perdie Airto^aii4^ iripij del fuocero ap(>rcndefife i
princfpif4damiiriapocoappreflbpairatone per !i monti di Piftoia in Bologna , fc
ne ritorn poi picciolc giornate pcr Itt
Imprendi Romagna in Roma . Ma Carlo, che volle far quclJ'infaufta imprci
d'Aj^krr '-^Mi* ^ nclpeggior tempo deiranno,prcfto fenc pent . Perciochc f
l'armata daliator^ l*lmp a doieeeiI perche vlMkro prncipio,e preparafiiero il
luogo gli altri tanti, che ccorrc*
yiSpdn* ^ doueuano . Furono quelli tr Legati Pietro Paolo Parifio gran
profclTor fj^Q, delle cofe humance diuincGiouani iVlorone, ch'era ftato Legato
in molte diete delia Q^noata coahooorsuo grido di occioia vita e dottrina
c Rcgimldo In-. - . " - -
- ^j^^.^^ Digitized by Google t ^ -A O L
O I T t m jglefe , che di pi i'cflcr di fanguc regio , c di eccelkntc facondii
nella latina fa- uella era tenuto vn fpccchio
e n'haucua^i i'apa Paolo detti pi di cento d'eccellente ingegno > e
dottrina, perche potcffcro in potenza di tutto'l mondo di (puta re della ver
ita delle cofe della fcrittura cra, c della fa- llite della Rcpubfica
ChriftUna,chc ne andaua in rouina. Vennero ancora molti prelati della trancia e
della Spagna in Trento. Ma non contentandoH ne ancora di qucfto i Luterani , e
calunniando hora iliuogo ,hora i capi , e bora vna cofa kora vn 'altra
chiaramente fi viddc , che non era cofa , ch'efli manco dcfideraffc- lo , che!
Concilio, che infine ouell'hora con tant'inftanza, e fuperbia haucan domandato
alla fede Itoraana. 11 cos anche qucfta volta non fi puotc cofa alcu- na con
efli loro effettuare, cffendo malfimamente nata^arafri l'Jmperator, c'I Papa, e
la peftekncor in Trento Onde fu forza dop alcune fefioni, ef^Iutifcri
decreti,chc vi fi fccero.e publicarono,tra$fcrirfi per ordine del Papa
il-Concilio -f^'^^ lj^^ Bologna. In
qucfto tempo l'Impcr.chc dop l'infelice imprcfa d'Algicri fi
cra.j-^J"3''jnyy! (cmpre ftato in Spagna, vcggendofi molto trauagliarc , e
danneggiar nella 1 ian-^ogaa. dra da'Francefi , che effendo ftati tante volte
vinti da lui, haueuano animo in fua prefenza di entrarli nc'confini di Spagna ,
fi confeder col Ile d'Inghilterra^ , loro eterpo nemico, e detcrminato il tempo
della gAierra,ch'cgli dellinaua di far loro , fi rifoluettc di venir in Italia,
per paffarnc volando in Fiandra . Si rirroua- ua mojto acccfo, o colerico
contra Monjfig.di Cleues, che alquanti racfi prima_> in filo difpre^io n'era
con l'aiuto di Francefi paffaro
traua^liar fieramente , e.' hr gran danni nello ftato di Barbaniia. Hora
intcfo il Papa il propofito di Car- lo dop vua dcuota procclfionc part a 16, di
J'cbr.del 4vdi Ivoma, e girato qua. fi tutto lo ftato della Chiefi ( perche
egli f in Modena , in Reggio , in Parma , in Ferrara , e poi in Ancona , iu
Perugia , in V^iterbo , & in tutti gli altri luoghi del patrimonio) pafs
fino Bologna , ancor che foffe fili
principio di prima- di^io ftac uera^ quando fi vedeua il tutto pieno dj ncui, e
perci in ftagione vecchi della Chicli^'
contrarijiTIma . Egli haucua voluto affrettar la paitcnza , pcrrirrouarfi tenv So con rimper.Cai lo , cui molto defidcrauj di IcLiar di cuore la
guerra , e per ar fama , le niolri Vefcoui andati vi Ibffero, oh egli
accoftauaal Concilio Ji il Papafj rcft
cinger Borgin di vn forte muro. Pcrcioche effendo Roma dalla parte d'-
Oriente affai folitaria>e lontana la muraglia dairhabitato,nc potendo perci
be- ne da qucfta parte fortificarfi^nc con poche genti difenfarfi, volciia il
Papa , che haucffe almanco qui U popolo ricouerandoui per Io ponto
fant"Angclo,hauuto in vn repentino,e pcricololo cafo, qualche temporario
rifugio . Hura haucndo BorRodi Rn Cai-lo finalmtc affai tardi nauigato fc ne
venne nel mezo della cftate in Genoua, SVa? Pan* * doue fu riccuuto m cala del
Prencipe d'Oria con apparato rcggio.Qu vennero tofto Cofiiao de'Mcdici,il
Marchefe del Vafto,Ferdinando Gonzag.i,c di Bolo- gna mandato dal Papa ,
Pierluigi Farnclc fuo figliuolo,e padre di Ottauio gene- ro del medefimolmp.
Carlo. liffendocoftui venuto, perche fi deftinaffc il luo- go,e'l tempo per Io
abboccamento del Papa , eh- hauea
ragionarli di cofe im- portanti , c fecrctc , vi ritrou affai duro , e
ditcile rimpcratore,pcrcioche ha- uendo
paffarc in fritta nella Germania, e ritrouandofi dal Papa per fecretc
ea- rc aU^to,rilpondcu^ n ^liucf di bifogno di Parlarli altrajii.ciuc ne voler
iiia- ^ Google itlmentieln^tiglH , e
perdere quel pdco df tump, che gU'^wn^' cfoMi cftatc per la guerra , che haiica
da fir nella Fiandr.i , poi che ne roltraggio, cht^ vi hauea pure al! horn
riccituro,pcrmttteua, ch*egj! picfliffcgli orcccnt h pace riconciliarione
alcuna , ne faua bene ad vn'Imp. parlare d accordo, fegii^at mente primi non 11
fogevend!caeo.HatidHtncora}pcr fuggir quello ilocci^ jncnrcvchiamara per
lettere la figliuola , per vederla per viaggio inPauta . Ho-' ra il Papa , che
inrcfc quefto , pcnfando di douer plcirlo , mand rofto il Car- dinal l-arnefe
volando i n Genoua. l qual cJTcndo nimico artficiofo nei perfuadc- re,CQl ftio
deilro ingegno neindulTeCtfrkyli oadjrifrnaaH coIPapa m Buffet- ro terra
dcTallauicini tra Cremona^ Vitcenza. Ma con qucfta condirionc_^, rimperatorc vi
alTcnr , di non douer quiui fermarfi pi che tre giorni Ioli col- Papa .
Penlhrono alcuni , che volcfTc llmper. moltrar di condurf contra fua_#- voglia
quefto abboccamciuo , per non oflfenderue ! R d'Inghikei r.i nemico- dei Papa ,
e de'Cartolici c filo ccnfcderato
contrir-i^Frffitcfi. E perche pefr imprcia, che egli fare difegnaua nelh
GcrmM.i , li mancaia il danaro, gii' ha- ucna il Papa firrf>n!l'ipcrr.i
inrcndcrc , che ne l'haurebbe ciTo acComo/l itcC egli, come
Imperarorhaueflcdato adOrtauip iJ nipote lo ftatodi Milano. Ma*
riinperatore,cae fi hauetm gi fermo'nel t*(lore ilino douere ftiello ftato ettr
re per conto alcuno tHOn dando quefta
dimanda rifpofta >pareeggl ed Quctf Cofmo de'Medici > e rflafciandfjh* le
fortezze dello ftato di Fiorenza , che pct* blico .tIIc Tue prillare
commodtr"i,fi rti d u-.^o
diiej^no fatto , queftn-* cofalbla fi
volfc, cicpofn) \ gli ocelli d C " frvil tM li puricolodi f erdtnando il
fratello, &:infiemevnaconiicneuolinna pace, egli volgclfe quella guerriO
idell Germania contwi"H gran Turco-. WWf* n Venne j>rifna ( e fu
a'2o,lt Gfii* guo ) in Buffetto . fi d fegucnte con IVrcirli tutta h Corte
incontl-a , vi entr 1- j^JyJIp^qI iniper. Carlo . Ma '1 Pipa lo ritrou cofi
duro', c {Kr l'jnrico odio cofi dall'a- loni e Carlo micittj dc'Francefi alieno
, che non bal^ la lunga pi uica di tutti quei giorni V.D fiuftet dtftor lo punto dal fuo propofito
. Veggcndo}e/adilnqjUc.fuor d'ogni penfier di ^ 'paccjlo richiofc?,che poich
poco cou lui le ine parole gioa nano, hauelfe volu to prcfare gli orecchi ad
alcun Cardinale , che della concordia de'Chrtftimi , e dcil'v r ilcchc ne
farebbe flguito , r.ijgionare publicamentc volcua. Fu Carlo per honor d'wl
Collegio contento d'vdirfo . E cofi il Cardinal Grimani eloqucnttlfi* inamente
or , ma non puote gi perfuaderli che dal
fuo i^ropofico fi reftalTew St marauigli molto il Papa , che Carlo , che foleua
eCfer Tempre vna norma di qilit^ , Ik vn'omamento di vera gloria , fi
lafciaffc quel modo fuperarc , e Vin-
cere dalla cieca oftinatione . gli-cerciic nondimeno rimpcr. che per cagion
dc\h rli^ione> 9c in virti ddraniiciHi , 'che m. Ir lof V non haaret>be
iJtjf oue'pericli > che li fopraftauano dal Turco abbandonato il R
Ferdinando Onde non molto poi mand
Batt.Sauelli Cipitano della guardia fua,eCiiulio , Orfino con ^o.compagnie guardare i confini dell* Vngaria Hora haudo
il Pa- pa fpcfi qui cinque giorni indarno , partito l'Impei ator per Germania,
c(rofe ttt _ . ritorn in BoJogna,percc!ebnrui folennemcntejla fftiuit di San
Pietro A po^ BatbaroiTa^o j^ojf^^ come egli fece . Nel qual giorno liarbarolTa
mandato d il Turco l prieghi Iniia* ^. Fracia,perche ftcefse a-lJ'Imp. Carlo
qualche lgnalado danno, le n era venuto dal! Iibla di Pzo per la fpiageia Rom.
s la foce del^Fcuere c la fua arr inata,con.tatoterropedeIregcrit1,che dtlhr
Marina vtrblillntiigneftig^krariol ' ch'il poplodi Roma fpaucntatodi quefto
cofi fubito accidente , moftra di volere fugj^cndo abb;^ndo!-iare II Citta. l
l'haurebbonofenza alcun dtibio' fatto, fe Pollilo ritorc del Redi
I"rancia,eh"cra su l'armata diBarbarolTa , non fcrif ^eua al
CadialiUdolio ,ch'ci:a Legato in Roma. Le quali to^e nt^iet^r ^ * " TOP
Digitized by Googl PAOLO II T. ^ly rono
m grmpiirte il tumulto penfata pace , che dop la gri c dop la fingutt]0&
lMtrag|t tcmbrc con certe coniti' c l'icliiu in Cr-pino Cift^llo di Soifsons .
Q^cla nuotia della pace rlicgio juinbiimente t Hrencipi delia Europa ,c piU,chc
tut. li gl'altri Papa Vico \ q nal per hauer il Conci !io-bu l iCjfc pr::na
deponendo gi t^l'odij, non fi p.\cift- cauanoi Prenci pi Cari ilianiinfieme.
Fece adunque din nono per il Marzofe- PeMI* guaite intimire il Cncilio, che
s'era per quelle guerre gi tralafciato . Et ilj {(J^ ff^o. q:icf3 primaiicr i
appunt f da alcuni popoli Luterani Icu ito ndb provincia ycnaulna j^Kt
Aucriconi?nlc vn gran tumulto } perche recati molti nelle loro {>azzc opinion
i^C^ occupate due terre Gabriere e iVlirandola, moilrauano di vo- ere
prfrdtkni^t , quamtv'AmG^to Triuultio^^ , e Viclegaco Luccraii a
d'Aulgndne,raccolto vn tratto
c-ratuto'dpmihiftri del R di FrScia vn groi^ Fknett fo cfcrcito.and ad oftar
felicemente qucfti pHncipij.V'intc dunoue tutte le gen- ti^ bruciate per ordine
del Papa, e fpianacc da fondamenti quefte due terrc_^ > n quiet ageuoltncntc
il rcfto . Monrono in qufti tempi alcuni, in bene, in Itaafeeccelmitiifrhfurono'HcffHco R
dTnghiltem , e Franccfco R di Fran- Frtneefed eia , che lafcia'rono il pfrimb
Odoirdo Sefto , l'altro Hcnrico II. fuccefsori neVc- R Ji Fran- gni loro ;
Alfonfo d'Auafos medefmvmcntc Marchcfc del \^\fto ,e Capitano ec- ^'*| "r
I^maa celiente nelle cofe militari > e. Martino Luthero auttorc , e capo di
tutte le n'iV^eno iMiiiie'fl^IiiMBfierdiqiieftf ttfmt)i , e c^i p.irtie
v& igUACt fiio medfima^ Heorico n*.
ipMnce,*di hliaer igi vcmiiioa atobi trionfato ddrfto'del Chriftiahe(nio' liiogluiolo'
Unprcfe d'od'queltoCarlo vnn pericolofa >e difficile guerra domare la
Germa-'' n ia , la (juale non folamentc s'era empiamente dalia verit della
religione Chri- lltana'dmifa,maarrogantiiImaiucnLc anciic ribcliata da lui.
Erano ftati, due Imprcfa di Principi capi tii quefta rbliione della Germania
Filippo Lantgrauio di Haffia; Germania t Gi Federigo Duca di Safso'iia ,i
quali' haucndo ollmataminte fatto gran.^ Oiriovf*^ tempo piKo conto di tutti
gli editti di Carlo Quinto, c Iperialmcntc di quel^' i^p, jnj. rdjnc,per io
quale erano (lati con gii altri Principi chiamati alla Dieta diRa* graiito
d i^m ff -dcroeitfiitiilgailfi^ ai t
ddfal^ Hada. pace jjubiica c della religione , fotto notticdi volere la liberta
della Germ'antaf difcnfarc, haueano con le Citta libere, ch'erano del mcdcfimo
fallo macchia- . ~ te , gi k armi tolte.- In Smacvildo terra della Safsonia fi
contcdcrarono coftoro Dgcadi Sat' ihfleimy^fiMn^d^f^ibfta lro ribellione
cl^afniita la lega di Smacaldo.' Hora oraatlidi:UiiBtflibbe t perche fi faccano
chiamaroigli EuangKi , e i Proto ftanti, chiamando quei diflmulare dcll'Imp.
lentezza, e timori! , gli haueano' . affatto volte le Ipali'. Ma Carlo , che
poco conto di quella guerra faccua__j , d modoin quciotintipio vi ( port >
ohe come colui , che s'era poco ritrouato pVoUiBto , piloter piana
si^qiiidlidlmBUiKrfol^ fb! sforzo del pWxito , e xiih pbrnbfonttauioFarhefe,e*l
Cardinale fuo fratello Legato, che giuhfcro' SrL^ii?
gn!nw"^J>eCailo>la vittoria deibGeniMaia, tatti i^^^ Imp-pcfcdcr da
Uri dipcmicitmo > haueodonc gli lor fatto moto-, ifcuftndolt con ff
kitempcric dell'acre fe ne vcnnerodi Trento in Bologna . N^ per li icongiuri
> j^^l^l^ protefti,. eherimperatorfaccffe, volle il Papa,
ch&DTniilDAistOfDatfb.i una iKMr U pcrchcraoMiftgMote facendo CriO'Vna
dieta in Augulla^ moftraiidb*>-ciMa cp
il ConciUaera per tardarpi di quello, ch'elTofpcratohaiieua, col parere*
^ o configlk)' de mcdcfimi Prencipi deU'frnp. pron^ulg vn libro-, nel- quale il
cofttencoano- alcuni capi ddU religione , ch'egli voleua^ che ftirtcrfu per vna
oneiuradc'pnncipali della Citc,perconfigUo de gl'imperiali dentro a cafa^'
teBMa tag]iaft>a petaUlftnquetfnedairiotiiinuto ere 4d Papa occupata
Piacenza da gl'Imperiali > piiia alla cui violenza non potendo. /nolto
refiftcrc , abbandonato dalle forze dd corpo, ma co'fentimenti viuacili- .ni,in
capo del quinto giorno,che f a'i.di Noucb.del ^g.poco prima, che fofsc d,in
Montcca Mallo, doue come nel pi filubre aeic, che folscin Roma , ritirare fi
foleua , mor hauendotemito quindici anni, vent 'otto giorni il Pontificato, e
.Viuutone Hi. anno , otto mcfi , e dicci giorni , e f st k Ipalle de'fuoi
fanii^liari poitato,fenza pompa alaina in S.Pietro,douc f in vna tomba tempo ripoflo . .vac la fede dop lui due mcfi
, e venti nouc giorni . TF Pontefice per li molta virt,chc hcbbc in fc afsai
chiaro. Fu humauo,atrjbilc,pi.iccuolc,!ibcrale ,e d'- vna fommaprudcn2a,ch'egli
per quafi fefsanta anni,che gouern/i acquift. F ringoiare pi,ch'altro Prcncipe
del tpo fuo,in difcoprire le affcitioni, e le volo- nt de gli huomini , c di
penetrare fin gli vltimi fcni del cuore,pcr fcriiirfcne poi ncU'attioni
publiche, A: importanti . Le quali cofe egli lagaccnicnte apprendca, quando
fimulando di voler confultare daua nei negorio materia di diffcntirc. II
-perche la rifpofta , che dare i glXDratori douea in pronto glVoffcriua . T ti
asfc- quefte ' arti . Nelle cofe d'Aftrologfa merit egli quali vna vnica lode ,
laqual per per ^ ^ cagione della ci udiciaria, che c occulta, e per Io pi vana,
e fallace , Po^'" de- , ^^J^J^^ gna ancora delle perfonc facrc , mai hebbe
quella candidezza , ch'ella doueui
luradi'ptul Lgli am le perfone dotte, e f s co i parenti indulgente, che
luori , c fcnza ver- iti. ]eogna del mondo a'primi honorl gl'inalz ncgh ftati,
e ricchezze, che lor diede, gli ftabil
Non e dubbio ch'haucndo fatto da Ottauio il nepotc rcftitin- re Camerino
alla Chicfa , dcITe contra voglia di molti Cardinali Parma , e Pia- c-cnza
nobiliflme-Citt della Lombardia , e feudo di S". Chicla i Pierluigi Far-
ncfefuo figliuolo, con imporli vncenfo annuo di fette milia ducati. l:t quel-
lo, che non fi fapeua , che fulTc ftato mai prima fatto , diede due fratelli ti cappello, ch'erano i due
fu(ji nipoti. Ma non dubbio, ch'egli delia primiLjj cofa fi trouafle pentito,
poich'eflTendo Pierluigi morto, fi sfoiz diperUiidi r arf Ottauio, che fi
fultcdouuto in luogo di Parma contentare di Camerino . Nella feconda fi
potrebbe fcufar, poich concorrcuauone'due nipoti nirzonctii tante virt , che
meritauano perci tutti gli honvji i polfibili , & eran dignitmi d'andarne
dalle leggi de gl'altri Iciolti . L certo hauendo Paolo d'ogni nationc_5
mediocre ftatura di non jgran capo- Htbbe gl'occhi fcintillanti , limghetto il
na- ibje labbra viipoco eminenti , la barba lunga , le forze del corpo (erme .
Et s'- egli non hauelTe trauagliati alquanto aipramentc con graui datti; , e
tributi con- tinuamente i fudditi,non haurebbc di molti anni lafciaco Pontefice
alcuno nello flato della Chiefa pi piacaiole,nc^ pi foaue memoria di lui. J: fe
all'hora ^i frcfco dop la fua morte non era molto commcdaio,pcr quello
nondimeno, che Li fivid- Digitized by Google $19 i> A o L O m/ n viddc
fucccticre nc'rcgucmittQfii|^,tt^iMm)l| Homa^ Arciaefcmodi ipontQ prete Card Ut. di S, fatale, che f poi
PupaGiidhi^ Giouan Pietro Cara^a ^ i^iapoVuano , ArcH,'T' ratino , prete Card,
1L di S^CItm Ennio Filonardo y Romano ^preie Card. ut. di S. Angelo. . ' .
Chrt^oforo Ciaf o^ciOtomaM Spagnuoh , prete Card, tit. di SS, Ape/lolL : F.
Gitmatfni da T olede Spaznuplo , dettrdim de*Prediei0ri ^ AKinqfimm Mnh ffnfr i
prete Card, tif. di S. Sijfo. . jEneco Manrico da Cordoua , Sp.xgnuolo prete Card. til. di S,.,, . Roberto Ci.illon
t Francefe t prete Card. tit. di S. Anafi^^fia. Viuid Afrapicenfe , Scoxiifi
> -^ciuefcouB di S*^MreSjprtt Card. Ut,diSSt0\ fieno in Celio mante. .
Pietrg bentbo , Venetiano , Vefcouo di Bergamo , prete Card. tit. di S.
Ctifr^tm* Fce^ricaFre^ofo Genouefe ^
Arciuefcouo di Salerno 9prete_ Card, iti, di S,.m Rigiro di muta , borgognone ,
Fejcoaodi itemina^' Areiaefetmo BifontinOtprf' te Crd, tit, ,di SS, Giouanni ,
e Paolo. Antonio de Mendon Francefe Vefc. SOrltens prete Card, iit. di S, Maria
in Port, yberto Gambaray Brefciano Vefc, Terdonenje yprete Card, tii, di S.
Apollinare. - Afeanio Parijiano , da T oientin dalla Marca , Vefcouo di Uiimnit
pute Card, 4i S,PrudeHtiana. ' Pietro Paolo Vrtijto , Calattrrfe , prete Card,
tit. di S, halHna, Marcello Cenano , de montr^jtlcidtfO ^ F9Uirtiit9^p Veftonfi
di Gmi9p^ti0 Crd.* tit,di S.CfficeinGierufaletrf, ' , ortohmeo Gkidiecimm fd0
tares Vejk^ di LtteSf prete Csrd, sit,
di iV F. Vioni/io tareriop d^, Semmnin^ GeMtfdiltOuUm de^Serm, pme Cmi, tii.di
S.Marcello. Michel Siluio , Portupbefe , Frfcomo, t^rnfe yprete Card, tit, di
SS, Apoftol Marcello Crejentio pret9Ceird,^d$S.Mmil9t Giouan Vicrwifi
AltfmimMSfNif9lfim9t prete Csrd, tit diSS^ Siliuff9t9Mm>- Jino ne'monti.
* * \ Pomponio Caccio , Romano , e
Vefcouo prete Card, tit, di,,... Robe rio P accio , Fioreniino > Vefc, di
Piflota prete Card, tit, di ^attro Ctif ornali, GiouauGieronitno Adoron JMUanefe , prete Card, 0$, eli S. mtle, D,
Gregorio Cortefe , Modittf/^, AiflieitoCfiM,
Mr$diS.itd$tf - prete Ctrd^tit^diS.Cirifjh ' " .. . t Digitized by GoogI T31 ,vr i^^
J^Mloneft/UU'Ofdine de'Predicprete cardAit,d S.Silueaxo . ^ GaJparo.,^.SpMgnuoh,^rcMJcitodi'egrn
di S Giorgio d'Armegniacco^Francefeypreie card.itt.di S.Gotfanntye Paolo.
FrMMeeJcod0*Mtdp^ card.tii.di S. Maria in Campidoglio ^^tCmol^Mnh^niJ^ranteJtjl^^^ Cfrd.iH.di
S.Sufa$na . Otto TfUifir,ifigir0k,T odpfo prete'card.iii.di S.Balifta,- .-^
BartoiomM^^tlaVMtHa^fMgnuoio prete card.lit.di S, Matte, i^lSSu^i^''^^^'^^
Crrwrena^FrancefepreU card.titji S. Cecilia. FmrzoCeJTyRniHo^efiou0diTodiyp^i^
, GaJparinoConta
ino,f"eiietianOyyefc.di tergamo^prete card.tit.di ^^Ptaffede l l Gierommo
^ i a!o,RomanOypre1e card.iil.di SS.Silue/Iro, e Martino nitvonti i^vtan Angelo de A^dfMUneftp/^cMj(id
SiAguJi^treU cardjitji \ Pttdin' Pmer.FeTrerio,Piimonttfe^liui{Feo,prete
card.tkJiS.f^tale in Sernardino^faffeOyRomMnOyAfciuefc.di Rieti,pre1e
card.li't.di S. Ciriaco, (Mdo ArcaHo Sjma di Pettata J>im^ ,i4td, d^
SJIpnain jdttjuh, / Henmo Eorgia daVaUnxjt d Spagnpcon6card.dS\^.X* Giacomo SaueUorRomanOyDiaconocard.diS^jCofmOyeDamiaitol ^iMfea Cornar o^tnttianOjf'tfioM
OirmiimCaf^difefii^tm^i^^ T^erioG^Roman^iSHaeon0eard,diS, Agata,
l^nucc9FdTntft^omam^/i$iM9d^^ . . Catlodiyandm^tamefefiiaeon9drd.diS.Sifo, t ?
sa - Digitizeci by LiOOgle G IfT IL jl o
T V t I a il Ir P O N T CCXXYr Ario'^ di IShilioiii in Sur GLi ant kbi i
Ghio iti. nacquero in Monte S. Sabino ,
rtta del Con-^ tado d'Arezzo : Onde dal luo|o tolfe moderatamente la fua
fam!gliai>- il nome , ch'antioimente fi chiamau^de' Ciocchi Il padre di Giiitio fii Vincenzo figliuolo di
Fabiano > Uqual Vinccniofill^i celefcii* GinrtAi . che ftdfvro in Roma nel
tempo rdotcccllentc auuocato delle cauft^he'fi agitano.Ml prefenza del Papa.
I:a madre di Giulio fu Scnefc^ e nobilmente nata. Nacque in Roma nella contrada
di Parione prcfToIccafc^e'MelIini a'io. di Settembre del MCDXIl^il di
am>untadi S. NicoU da Telcntnof chiamato Gi Macia. Ma come ch'egei in Roma
nato , e crefduto fuife , f noadimeBoper ca^ioine 4^ Altrpadrc , ch'era n^^o
squchd'Arczzo*, Aretino-chiamato . F fuo zio Anto-; nioii Monte Ci urcconftilto
eccellente , e di molta cfperienza,cdotn-ina, il quaJL cflcndo Arc}UC^couo
Siponcino , 6c auditore di Rota^em gi Aato da Giulio S^ condofatto Car^nj}c col
titolo di SPraffedc Colliiipcw'liioIta^iligenCaiiL Ikpe !Qio.MariatUnepot^,ch'era di docile ingegno
appifdcrein Pert^ia,& in Sina,celebri fede d'Italia prima le buone lettere
humane,c poi le leggi ciuili, canoniche, perche culmezoy^ aiucodi
^liieAefcien2enedoUelfelo]fleDdor*& liiignitrdella famiglia mantenere . Il
perche ne diuentr^genfltoailitGki. Mi*- riiwsqeme , e dotto > e nel maneggi
ancora dell cft prudeme"* Wtptimat molte UIC orationi fanno fede ,
ch'egli,e nella Latina > C4ieih volgr lingua fece, nelle celebrit Pootiftcie
quella fpeciaimente ch'eflendo affai garzonctco or" nella tcra^a&iConc
del Concilio Latcranp^f^ tempo di Giulio
III*- L'altro poi' jliaftrd mai chiaro^quando haiKndogl^ilZio rinunciato
l'ArctuefcQuadodi 9i-' ponto , f prima con molta lode in tempo di Leone Vi c
eiegato di Ptrugia, oc era Legato ilZioj* poi fotto Clemente con molta intper
o-* lUggi& nrio fo]^i1>ch'lfifolenHffiml^chtdeaanale pgh> & i
danan Po Digitized by Googt G I V L r O
I I I. in Campo di fiore per donerc cfTcr morti , e f due volte con gran
bisbiglio, c ftrepito militar difculTo fopra il fupplicio loro . Ma eflfcndo
egli poi,lggcndo infM?mc con gl'ultri , fcanripato via ,c fcnxa dubbio
pcrdiuinaprouidenza rifer- uaro alla dignit del Papato , acceler airafliitto
Pontefice la defiderata libert . Nel principio del Pontificato di Paolo III. f
mandato Legato in Bologna , Ap- prefTo cfcrcit con molta lode l'o/ficio
d'Auditore di Camera. And fino Tcr-
racina in nome del Papa ad incontrare l'Imperatore Carlo V, che dop la vitto-
ria di Tunigi ne vcniuadi Napoli in Roma . il tu poi dal mcdefimo Paolo III.
che foleua ciTerc co'mcritcuoii liberale, c benefico , creato nel 1536. Cardi-
nale col titolodi S. Vitale, inficmc con alquante altre perfonc clcttilJGmc,
fi le quali furono Giouan Pietro Can
affa , il Giacobacci , il Sadoleto , R idolfo , Pio ,e Rcginaldo Polo. H^Ii
hebbc in effetto Paolo III. qucfta particolar cura contra il coftumc de PalTati
Pontefici, di donare il cappello perAnc
mcriteuo- li ancorch balfe , pi torto ,
che faculiofifTme , o per compiace rric
a'Pren- cipi che dimandato rhauefTcro. L
certo che non f di gran tempo Prelato * che pi di Giubo , n pi di lungo , n pi
giufta , o fedelmente nella corte_> Romana fi trauaelialTe. In lui foTonon f
, chi vcdcfse mai in tanta variet di negotij ne fuperoia , n auaritia , n che
prelb tratt che baffa j c rozzamente
nato haucua , e nella^ Ikmiglia tei9' e fino tlk dignit del Ganlinalaco aflonto
> fece Legato di Bo- logna, Giacomo Sauell Ideila Marca Andrea Comaro d
Viterbo. Etefln-. do poi cofttjimorto,vi mand Ranuccio Farnefc in fiio laogo .
Morendo anco* ra aiaCxo Palladio > ch'era (iato fcrictorc di breui , chiam G
i>iiip queAo luo- go
Ckatkofleiinonte' Vcftouo allliora d'Aquino , e Romolo Amafto mof- . to
dottoQellelettere l.atiw e Cieche ^Ritrouindofi Roma in^carAia di pmc, "
ptjote, 5 quella fa- Barberiaprefala ^ . , ^ Maomedia^itd in q^ttro volte da
vcnti.Card.de quali ne furono molte perfone alTai granii e , ,dotte,alcuni
altri per cpiacerne fouerchio fc
fteffo,furono tali,che nei tenni Ogn'vn indegni d'vna cofi fatta dignit .
F tempo ,fuo in Vngariaamazzat vn
Cardinale di Dalmatia chiamatoGior^io Marrmufio.Coftui guemado per Giorgio Mar
ch'cra fanciullo, tutta la Tranfiliianta^era
richicfta di Ferainando d'Ani- fmtfCln^ ftra ftatodaLmedcfim Giulio
fatto Cardinale . E fpoi fatto morire clTcndio accurato , ch'egli hauclTe fatta
fecrctamcntc amicitia col Turco , e penfalfe i * ,douer tradirne 1 noAri . Si
era Giulio nel principio del fuo Papato volto tutto ]con fuo gran piacere
alfotlof e haiieua deliberato di non dotjerper conto cuno guerreggiare . Ma f
poi contra c^i Aia opinfon,cine egli diceuatsfui^ zato mutare proposto , & imprendere anche poco
accortamente la gucrrM di Parma per la
quale f n'acceKjn tutta ItaHa , dHn Europa vn gran fuoco Et io con la maggior bfeuit pifiblje dftrf
ueioll principio , e1 fine di quefto guerra. PaoIHrefftndo nato ^nmazzatoPierl^t
il figliuolo, e perduta^ . Piacenza , pofc in guardia di Parma , che pena ritenne , CnnilloOrfnogcnc- Imprcf* di
ralmentc tenuto nelle cof^" militari eccellente , perche in nome della
Chiefala_? ^^'jUU^qj. difcnfaflc dalla violenza de gl'Imperiali, ch'ha ueano gi
Piacenza pi poterei ao. ]oro,e(y}rc(ramjenceordinandQli,che ad huofnbyiuoicoza
fuo'ordiiienon la def- fe,Ma effendo non molto poi morto di dolore,c d'affanno
il Papa, trattadofi del- la crcatione del fucccfTpre Giulio lILpromc/Tc, ad Aleffand^o
F3mcfe,nipoce di Paolo di douer, f eAblofauoriua, aiutaua, che fulTc Papa, dare
ad Varma data Otfauio I ArateUo Parma . H cofi toAp^he fi vidde Carnefice,
l'eftttiid*1^rcli^ dal PapaiOc rch9mando Camillo Orftno > rcs ad Ottaiiio
quella dct : ma con quefta.^ .laoio FaniC' conditionC jchenondoucfTcfcnza rtia
fa puta , e licenza porui guardia di qualfi voglia altro Prencipc , perche non
fi defle per queAa via gl'altri ,
chjcranoj mici ) e concordi , occaiione di nuoua g|ierra.E perche poteflTc difenfare
lacM daU*arme,e da gl'inganni de gllmperalt,che cercauano di leuarglielaili
afl^QO due milla feudi d'oro il mefe , Ottauio poi ifconfidandofi di poterla
tenere gran tempo contra la voglia di Carlo V. perche quel danaio,che li daua
il Papa ,n2i baAaua poter yna s fatta
citt difendere , It fece intendere, che
li accrefcclK qiiella fpmmaie ftipcndio
che li pagaua , lo lfciaiTe in (ita liber perche^ potclfc farti fuoiprouedre accoAandori con qualche
potte Prencipe , che fj- ^ iiorito, & aiutato rhauc(re potere ritenere Parma contra ogni sforzo
dell'im- peratore . Il Papa fciza peniare pi auantt , fubito, c poco
prudentemente , co* pMtM&s poi-Ms rifpoi
ci^egli , (M (Uoi prottcdejflfi^
cqme vechc^ Digitized by Google , . G I V L I O T r r; , l mcttcffc pili conto
. Molfo Ottani o da qiicfte parole , f^liafi ne hauefTc quello otteniiro, che
domandato haiicua, non hauciidoaitrotic ipcranza di atiito ,pcr mezo d'Oratio
fuo fratello , che era ftato gi dcftinafo genero d'Hcnrico Re di Francia , e
prcnTo il qual&molto valcua , con qiicftb K li congiunfc , il quale ab-
bncci aufd illmamentc quella occafionc , che gli fi olTcrfc . fiflcndo adunque
fiata Parma conlegcnti di Francia fortificata, il Papa contendendo , e dicendo
cfTerc ci ff\to fanza fio ordine fatto ,
che nori fi ricordalTc dclh libert, licenza di tarlo , che gii data ad
Oitauio haueua , pure , che cofi foffe ,
come cnano,chc con carico anch'ec li
inqucftA guerra fi ritrouUa.Intenddofi in que- Bo mezzo, che Monfig. di 1
hermcs Capitano del Redi Francio tacca genti nel- la Mirandola , e con grande
apparecchio di vettouaglic , per foccorr^rne l alte- diata Pal ma , e che
Pietro Strozzi ,&OratioFarncre Capitani di Hcnrico ha- Parma affci'
ltfferofattecorreriefulHologncfe, panie gli Imperiali di alTcdiar anche ef-
J;^" 8^" fila Mirandola , e furono i fare quell'effetto eletti , c
deputati Gio. Batttlla de - ^'^fj^;,;^;,,. l^lonti figliuolo di Baldoino, e
nipote del Papa, e Alcflandro Vitelli, e cofi aQcauu da in vn medefimotempofi
ritrouauano dall'cfcrcito dcll'mperaiorc ,e del Pa- l'imp. Gio. pa Parma , e la
Mirandola alTediatc . ' LlTcndo accefi la guerra in Italia nacque- Battiila d^
ro gran ftragi,rouine, e icchi, con tutte quelle CAlamitV,c fciagure, chL^
AlXudro apportano le guerre (tco.' Tutto il Contado di Pinna , e delia
Mirandola and y,^^,,, p,p,- ^erro ,
e fuoco , bench pi rpclTo la parte
Francef: , e nella Mirandola fpe- dell' efcrcito clalmente , parue, che preuaiclfe
, la quale con le fpeffe correrie , fempre
pochi fotto la Mi- pochi molti
veci dcndonc, trauagliaiia fcnza fine rdcrcito Hcclcfiallico. Si naoU, continu
quafi vn'anno intiero la guerra fenza che gli Imperiali faceffero cofa-*
alcUhamemorabilcepiinlurigo andata farebbe, fc MonfignorC di Brifacco
CapUanodel R nel Pienionte per diucrtii'c quella guen a di Parma, non fulw
impetuolamentc palTato fopralo llato del Duca di Salioia , dbie alcune terrc_#^
occup. Per la qual caia il Gonzaga , che volle le cofc del Piemonte foccorre-,
rc>f sforzato palfarui con
yna-pirtcdcH'cfercito , lafciando fopra ParmAil Guerra i MarchefcdiMarignaho .
Ma mentre , che rimpi-efa con tanta difficoltii , e con Pcmon:c ipcfa maggiore
andaua in lungo , fianco il Papa di cofrlunga guerra , come colui che era di
benigna natura , & inchinato h pace che hauea quella imprefa fu- ta pi pCr
compiacere l'Imperatore, che per difcgno alcuno di occupare Par- ma, perfuafione del Legato, che em nei campo , e
con interucnto di alcuni Card. Francefi , e di Turnone Ipcrialmcnte , la cui
auttorit era molta , Icuando da amenduc quc'luoghi l'alfedio , fece lapacc . Ma
prima , che nel campo , che era fopra la Mirandola, quello accordo fi
intendclfe , f vccifo Gio.B:ittilla de'- g^q. Battifta Monti da gli inimici,
che gli vfcironodi vn fubito fopra , con' crandilfim'dif- de- Monti ve piacere
del Papa. Il Marchefe diMarignano,fciolto raflfediodi Parma , fe ne "o.
pals con quelle genti , che egli haucua feco, guardare dall'impeto' de'Fraiv
ccfr il Piemonte , E con quefta occafione impofc il Papa alcuni datij^^e i
Monti, il qiialc f anco poco appreffo
fciolto per cagi dcTe^ deichi ribelli a Carlo>he tolte l'arme fotto la
bandiera di Maiiritio Duca di Sa& inia piUrono bprNorimberga,c gl'altri
luoghi intorno^ preibOenipontc , ^ checratrsioniate da Trto, fe r.c pofero in
tato fpaiicto i Prelati del Concilio che fe ne andarono tofto viarHcrico R di
Fr^cia^chc per le occafo della guerra 4i Parma era diucntato Carlo V. nencotcon
penfier di abbatterli le forzedeI- k qmli gHk tutuBuropa temena. Non huea
tiamcnte depofte rarmUan' nt llaiManooraftcrtiacnente follecttati alcuni
Germani capi dell'hcrcfra di Lure^ ro>frii qiuli era prfncipal il letica di
Sartbnia , che all'Imp. Carlo fi ribellalTc- ro^irf~t]:ouaua molto collertcoc
fnograue inimir c > perche haoefle Orlo fin
quel d) e con gnih dtfpiaccre
dia8nliiiomo,ma cmtocon lungo carcere FilippaLantgrauto lUofiiocero^ che^i
alquiti anni y prima fotto publrca fede gli haiieua dato in potere. Accefo
adunnue di fdcgno r c d cxlto pei- cjucXlacaufa il Duca fatto vngroflocfercica^ pals dVn fubito im-
pctuoCtfucnte della Hihctia fopra Oeniponce, doue era all'hora Imper.chc difar^
inatoi e tutto-ali a fu ura ritrouindofi,
gran pena di mezza nCte con-alcuni po-
^itiioc femigjr.ri fuggendo in Villacco fi ricoiier sterra foggetta al
foo Duca- Cuof f> d'Aitfti'ia , c pofV sii li cotifini dltalia. Per la prcfa
di Ocnipontc adun- mSi ^qi^sriVtduic Concilio > che dubitarono di hauer
collo anche m Trento il Xsdm. nemico , li pantfcno-fubito via. Goofiofor della
pace cattolica tag 1 i at o ^ pcz- fr*!Sf^^! 2i . Il Papa >xhe k na
|iaua.ii\qtiefto ccnpo qirietoni K/imayveggcndo-icioiEQ i|: ftiick. Condliodi
Treoclell akuni Card.perche4>Q-ciieiioa Inneit H G9citio*lu> mldftfto,ben
difeorcodomiragcroi e corrcggeffcro tuBkc--qtiellcco&,chc pa- rala
loro>che allaquieeejC tran(^uHiti del nomi: Chriftiano-conucniffero) alla
corrctrione della vita.ecoAumi del gregge Chrifttano intcndcffcro . Fii qiicfto
Q^isaedt Dcgotio con moLtaattentiono vn buon tempo difenili, ma tante di^olr^yC
im*' i caoioil i pediracnti vinacxiuero rChc dopak]uana mcfi ft raffredd v in
a^cro tcm0o;fi> Sin^ differ. Non fin^qucftrtemptpcrciD-n anche It^iaqutera.
Era all'horai^p oolodiSicna libero , rm ftrctamnte opprefsodal goiiemo di Ditgo
Vrtadodi MnKioea li qu^l'clsendo Ambaiciaroredi CarloV. jKCisoii Papaycra ftaco
dal mdefimo CldanldatO'guemator drSieoakCbAut- foctd color ddfedliSxirdies
ciuiU di quel popoloiper poter pi agcuolnvente tencrlo frenojCDclla deuoti* i Carlo come fe hauefsc
hatito ordine daH'Imper.incominci edificanti vn fortezza. Di che accorgcodofi i
principali dcUaCiu rpcrcho non era^hi non vcdefi^ dhiecon-qiieAafiiMkna
9ftoipooett>lor^grattiflbno giogo ^ prima ftfffff tW^ "^^^ favita
fofse> e che le cofediSpttgoafofscro in Siena molto^gliarde , con fcainmp.
eRiwando r ri diedero fccretancnte in poter del ll di Francia . H qua! , dando'
inuoadU iperanza gl'Oratori di Sicna y
che ^ mi tacicantKntc andarono , di mantener^ i>jka libert y ch'elfi , come
gi pi cfa>, piangcuano , tiicti contenti
dtctro U ri" , , ^ mancl-I Scacfi in^quefte promcfsc fJvviidofi, i
capri dcHa congkiralcuando sdii rumi'Ito^auvraiuto-dc'miniflri d'I-k-ii ico R
di Francia,dcl C6tc di Pitiglianor e da'Farncfv, che intiitra qtiellA p-H tc
della Tofcana, che ora loro foggetta , ha* ucnarro i'a&tc coti iocrcdi.bik
cciui ii molte genti, come per doucrk cdurre al*^ fmtf y melarono di Siena r
edAl}aifone2za'tucti gir Spagnuolr r ugltandnt moltF pezzi ^ E porta o^.i
fpcranza nel prcfidio di Frncia , abbaccrono- da'^ jpDndamcntfla rocca , e fi
ripofcrcvin libert . F.ipa Giulio \'ocndo le cofcdi Sie* ra^aarc , vi m^nd
Fabio Mignaneii Cardinal di !!ienft Legato yihqualc non? DotaidoadopraftiM
co^Si yche yolelle >fen9a.lMiMrna]la.uta, poco appreso t
|LmafiritomdviL1iaipvCarlo)Chc hi q^iicl tempo fcpO'iVletz'Cict^ p\ incipilcr
4Uil,oaril^m^q^^^ S^39fi !^^f9jHS^ 9 porche cto . i .. . ~ ' ^ > Digitized
by Googl C7 I V L 1 C ITT. n7 fla Ciftiiccofonfcdcrata,craftata occupata per
tramrod.\l Re d\ Fnncia-j , intcfa la ribcUion dc'Senefi , ordin Don Pietro di Toledo Vicer di Napoli , che
egli in pcrfona quefta impicfa faccffc. Fatto D. Pietro \ ncopiofotfercito d'-
Italiani ,Spagnuoli , e Tcdcfchi , nel pi bel dcll'inucmojcheera il principio
Rj?" Udranno l.III. part per barca di Napoli alla volta di Tofcana , e
l'efcrcito man- ^;,,J "ncTc.ro d per terra. Il Papa, che dubitaiia di
qiicftc genti, che doucan per il terreno (opu Siena , della Chiefa pafsare ,
bench ftefse con l'Imperatore Carlo in pact , ricordando- fi nondinreno , come
fi era ritroiiato per troppo fidarfi Papa Clemente inganna- to , fece fubito in
Roma ottomila fanti , de 'quali tVi Capitano CamiUo Orfino , perche bifognando
difenfaCsc la Citt . Efscndo dunque tutta Europi in arrne , Papa Giulio, come
buon paftorc , mand due Cardinali Legati Gieronimo Dandino all'Imperatore, e
GicronimoCapodiferro al Rdi Franci.i, per por pace fri loro. Ma ci f indamo
cofi gli animi di quefti Re irritati fi rirroinua- no nella loro rouina,c
de'popoli . Il Cardinale Pacccco fu.deftinato luogote- nente del Vicer di
Napoli , mentre fi fuise Don Pietro di
Toledo mandato tJ fuccefiore.Hora mentre che s'apparecchia con grS sforzo nella
Tofcana la (?ucr- ra,il Papa chiamatofi in Roma Guido Vbaldo Duca d'Vrbino,lo
cre Capitano GiiJo Vbaf- dcH'efcrcitoRcclefiaftico, perche
bifognando.adopratoquefto fuo officio ha- vbi^o**Gc- iiefss. Il Cardinale
Hippolito da Hftc,cNlonfign.di fcrmcs eccellente Capitano, acrile de'K tcneuano
Siena con bur>nc guardie in nome del Rdi Francia- Hiucauoancort^ cirrato te*
2uefti munite tutte k fortczzc,c caftclla del Senefc t ch'erano atte poter difcn- clcfiflico. j crfi . L'efcrcito
Imperiale , ch'era di venti mila fanti , pafs primaTr>p;i Mon- tcchio,c
prefolo forza, n and poi all'afscdio di Moiitalcino, cartello pure dc'- Senefi
, ch'era per la fortezza del fitoageuolmcntc dalle genti di Francia difelo. Qui
fumo fatte molte fcaramuccie ?e dall'vna parte, e dall'altra ne morirono molti
G molti accidenti par5aro'io,e molti incendi/.c rapine. Lt efscmio gi tutta fa
Tofcana in armi,pcrcichc nel medefimo lempo era la guerra in Siena, in M(>
talcino,in(3rbctcIlo,inGroiseto,inCiiiufi,vSi: in molc'altri luoghi, che
n'andau.i- n p^p^ | no i facco, ferroA'
fuoco , Papa Giulio per poter per qiKilcKc via vn tanto di- Viterbo per
fordine quictarc^als fino k Viterbo. Ah non vcggenioui Speranza alcuna d'ac
rimediar a_ ccrdo,poco3ppreiro in Roma fi ritorn. Hora pefchc l'armi di Francia
prcua- guerra. lciiano,i Capitani ImpcrialifChe vedeuano far poco frutto,
licentiate alcune c- 'J^^cvtioCo' pagnic , fc ne ritornarono col refto in Napoli
, lifciandocon buone guardie mu- lo^na ptigi nitclccaftella j che prefchaucano.
litcragi pooo auanti il Vicer D. Pietro ne, morto d'infermit in Fiorenza . In
Camp.gna di Kon^.i ancora farebbe vna_rf guerra pi,chc ciuik nata, fc rimediato
tofto non Vi fi fufTe . Lflendo ft.;to gran tempo Marco Antonio Colonna
diirauftcrit d'Afcanio fuo padre trauagliaco Ji tolic tutto lo ftato,ch*hauca
nel territorio della Chiefa . Afcanioponeua Ji_9 AbnK7C> vn cfercifo in
punto, per vcndicarfi del figliuolo , quando fu per ordi- f^^. ne del Vicer di
Napoli dal Gouernatorc della prouirtcia prcfo,e menato in Na- eia tmioucJ
polf,douc f pofto in vnahoncfta prigione. Eicnc quietd,i\: cftinfene'principij
K"rraal Du iftelfi laciurle, e pcricolofa guerra, ch'era per nafccrne.
Horaefiendola prima ^* *Kfeo guerra di Siena finita, nac q ue pji la feconda,
che fu afsai di guella maggiore pi p^'^^o c., . cruda , tk hcbb con la feruitu
di quella citt vltimanrKnte ftnc , Henrico Rdi n gentSi I- rancia ych'hauca
tenuto lo sforzo de gl'Imperiali dietro, fdegnato con Cofimo cfelfe gciui
dc'A'lcd'ci Duo di Fiorenza^rchc hauclTc nella guerra pafsata fauoriti ^'li Inv
- , ' . i . d'agnarono,nc fn ono molti fatti ptnoa Volendo qui rcftar fotto il
giogo,ic ne plfarono in Montaicino, eh era per la na- tura del lugo
inefpagnabile, e ripofcro fe.cbmft vncoi^p'dellai'cpttbltca lro ' lotto la
prottcfionc,e prcfidio,del Re di Fr3cia.Vo3Jiono,che iGiuito intuite in"
'qucft ^crra di grindc aitato al DilCa d Fiorenza con gran dirpiaccre , fc dani^o
JCracti (i do. de Seneli . Pcrciockc con vettouaglic,ciie f veniiT dalla Marca
^e dall' Vmbria ' ^i. M- kVedilla TofcanaS e ctMtdanariicoiuS conie fi ditfc '
il Ibccorfo . Per la goal cfa n'hvbbe all'incontr del Dfica Cofinio^a ttri di
mnrc S^.Sabino col titolo ' di Mirchefc pr liUdouinoio fratello ,c fi anche la
fioliiioLi del Duca,"che f fioi maritata col Duca Alfonfo di
Ferrara^promclTa Fabiano dc'Monti
figliuo- odf Baldouino per mogi ie.Delleqiiilicoib rfentendoft, e doldofi molto
i Se- nefi , all'aperta ne riuerfauafio f e dauano Ih granr^tcia colpa della
feruit loro P?t Hccli-n al Pontcficcc fi I.imcntauano dilui, che per fuoi
proprij pi iccri , e priuate coni- P'"J^^'*-^raoiit.i fiiffcreft.itodi
procurare, come buonpaftorc , iJ bene di quella Citt , Suui. era fua nudre
nata^ c fi e ra eli o allcuato e
crefciuto con tanta humnit e
beucuoltrfta df tutto quel popolo . Pe rtiofa-UPapi in qnd tempo^be fi giKD-
fegga,moftrando damare, & volerla pace > e facendo pcocootddli glier- I
ra vicrna,pcr la qiial non haueua egli rimedio, nd delle cofc cftmptinto
cur'an- dof^tutto era incento
goderf,anzi che reggere il
Pontificato , eli era gi tuc- . - covoIco,edatofa^Hcareper(tipdipit,pocofubr]pomddp
iliaelg.inti(nma villa , e vigna,f>er laqaal paitua ch'egir
impzzifle'ttlidit quale cfTcndo qiiafi di LXX. anni pr tutto il tempo del fuo
Papato 'cori gi*an danno,e maggior pericolo di Rona ,c della Cbriftianiti fe
neftaua fpaflfo Din- chcrtando , ^ in
dclitiepi tofto , che attendendo al gouerno publico , & ane- gtiHmportantiffmi.NeirannOiCh*hcbbero
gli Imperiali Siena; motendHdo- Maria Kcina utirdo A'I. R d'Inghilterra , prcfc
per diuipa volont la corona del Regno Ma- d'in^ cecia ria donna di rare qualit
, e figliuola di HenricoX IH; iV: di Caterina d'Arago- Caiwiic. rna
fiia-prima,c legititna-moalie . rincpiGhriftiant fare fogiiono ,&r chieder
perdon de*-' . fuo^p-ccatf. I-a qinicofa
fola f indubitati fde , ch vno alla verit dllT-uan- gclo ritomi e ttcpnofca i'auttoi it del Romano Pontefice
. (Cacdando ancor . via iprelaii hcrctici, ripbfci VcfcouiCattolioipr tutto il
regno; 'Per la qual . , . w ctifi fieta , & t^foe^atarcKNiDilaroeoll^^ at il Fi1itfofi||B^ papa ifteflb-celeDrando',
relt'^ratie al^Signort; . Nermdcfimo'aiin'aiiVi-' ^'f^* ra Filippo figliuolo
dell'Imperatore Cario'' V. tolta queftaiftclfa Regina Maria* rSr lilf !t per
moglie , hcbbedaU'Impcratoit fuoiiai^ il regno d'inendue le Sicilie^ lo U
ftcumd - itatodi Milano , e aud di FiandraYfalidouilUtiT:.proUuid> eft
l^cii&fluto. hifjrnt UvaftrrOMi|rPriacjpeCttoUcosoM|Mfo Digitized by Google
/C T V L I O TT. MarcKcfe di Pcfcara,pcrthc fecondo il coftume dc;'R^
pafiTatijpreftandonc in fuo f ilippo cob- nome il giuramento, ottcneffc il
IcgitimopolTertb del regno di Napoli,comc di i^i u foalj ar fcudo dt l'anta
Chiefa . UH fit dal Papa in publico Conciftoro benignamente douc elTcndo ftato tr giorni ifcopcrtoal
popolo^ f finalmente prclTo l'altare di Si ATidrca io vn fcpolcro di mattoni
rcpolto. Vac la fede dop lui 17. giorni . F Giulio di ftatura alto, ^i vifo alquanto
ruftico,di lunga barba , di gran n^fo ,di bocca riftrctia alquan- . to . Fu di
fiera guardatura con gli occhi, e come fu facile in adirarfi , cofi depo- Jfta
gi tofto l'ira, era piaccuoliOmo . F riputato liborale , fi dilcttaua di cibi
ruftict,e groffi.fpctialmc'tedi cipollcchc gliene andaua di Gaeta groffflmc,c
fa- L t O tl% GeuOH Po^io Botognefe.Vefcoito Tttftinfe^ete
tardAHMS.AnajMjil - ' ? mente, * QietfnikMl>mdhbisCefena^erc9MMlm^*MUtmjl^
lijlo, r ' Innocenito de Monleynrpote
del Papa,yfreiino Diacono catduli SmOm/rig
^ittife CornaroJ^eMetianofiiaconneard^di S,X heodoro, Lodottie0diGhifadi
IJtteHaJFfimqf^J>Mm9undMS^ eteronimo
SimotMlhdOndglOifmitfaUdtl Ptpa^DieoHOC^udJiSSm Ctfm^ Drtmiitno. Jkohrto No^ie
de monte Puknic^iorentHO,pronipote delPipa, Diaono^ard,di SJMarisin'Dmmkt*
MARCELLO PONT. IL CCXXVL^ MARCr.T.LO IT. nacque aYci di Maggio de! MDT.tn
Montcfinotcrri^ ddla Mai cadi non oicuro fangue.Nd qual tempo Riccardo Tuo pa
ficcioni a t ageuolmente , fi giiadagn
il fiiaore di tutti Di cbc ne auuen-
ne^chefcgli in breucdafuoi eguali amato come fratello , c da i maggiori come
figliuolo . Fidi tanta modcftii , e continenza , che fi fufscro rir fona- ti
per forte gli amici infiemc cianciando, facendo > dicendo alcuna cof4 vn po*
6 II endofimence Aibito ch'egli eiuoto vi fufie , fi ftreUie taciuto. Uebbe due
{rateili : ma che Tuo padre gener a'vn'altra moglie 9 AIelsandroe Romolo de- quali Romolo>ch'haueua bclliflmo
ingegno mor con gri diipiaccre de'fratcUi, tre anniprimiyche Marcello fuise Pontehcc.
Alefsandro a uando vi ucua , era per \ la fincent Iella vita fin caro quanti lo conofceiiano . Hora Marcello con
la^ natura fua grauc,e feuera in modo^nndttftria,e'l bell'ingegno congiuni;
chc^ Ifl fiildatoignwiggi (y itoKngt^Bfyn ^wongtmk^ ch'ocra per afccn*
Digitized by Google M A R C E 1 L O rr. f4% trc vna fuprma dignit. Qnefto
fi chiaro, che Riccartlo Aio paJrc huea
daalciini Aftrologi intcfojChcpcr qucllo,ch*cfT,da!rarccndctc,^iiilo ricus
dicendo,non volere con darli moglie, impedirgli vn pi nobile ftato, che parcuA,
ch'egli era per hauerc . Hora par- tito Marcello di Siena , doue haucua dato vn
tempo opera alle lettere , f n'a ndd^ in Roma , douc cflTcndo poco auanti ftato
quel lagrimoib facco della Cict,fi ac- coft prima col dat.irio, che airhora
era, cpoicol Caidinal Puccio. Nelqiial tempo diiicntato egli amico d'Angelo
Colotio > e de gli altri letterati di quella et , ch'erano in Roma,
incominci ad ciTerc per la virt Tua molto honorato.71 perche haucndo Paolo III.
nel principio del luo Papato fatto Cardinale Alef- landro l-anicferlbnp
eccellenti , e di co- turni , e vita incorrotta , per dal"lc come per
fpecchio della vita , aucflorua Card, garzonctto, perche la fua tenera, e
lubrica et dentro i termini aell'honc lo fi raitcncffe , ne clefTc anche
Marcello fr gli altri , perche lo feruilfc ncllo: Icriucrc delle lettere } >
-T erniario . Pcrciochc Papi Paolo giudrcaua affai per fftinuto dc^l'ingCj^iii
ijili huomini . Hor.i i.i quefto nftcio M.H-ccllocontanM- opinione d'mtegrita,
dipri-ulcnzi , cdi accortezza fi^port , che non era chi non giudicalte ,
ch'egli riportilfe la palma di lutii gli altri , che goucrnauanoi fccnc in quel
tempo . Per la qiul eo a eCfcido il C ard inai Farncfc tolto dal vcc*, chip
filo auolo parte nel goiicrno d
IlaChicfa, perche in quella tenera, et non- fofCc dalla cofia., e grandezza
dc'negotij opprcflb , volle il- Papa , che Marcello ncconfigli , c nel pcio
dc'negotij aiutaCfe il ^iouanetto Cardinale, etfendoli fam-.^ pre apprertb .
Pcrciochc era egli hcI negotiare grauc,c prudcutc , c nella ift)cdi-' tione
riroluto-Crefccndo egli quefta guif? di
giorno in giorno in fauore,tii fat- to dal Papa protonotario , e mandato poi in
compagnia del fuo Cardinal Far- ncfc,chc and in Spagna Legato, per eonfolv
Ca^lo V.nella morte dell'Impera- tricc fua moglie. Nel qual viaggio Marcello fi
port'in modo, che lafci Carlo / on poco delle Aie accorte maniere inuaghito. N
molto poi il Papa per tenerlo con maggiore ripiitatioiic preffo il nipote , che
gi negotiaua tutte le cofc di S." Chiefa,e volcua mandarlo Legato in
Francia per cole di ^randifllma importan- za, lo fece Vefcouo di Nicaftro . Che
ci non era neeorio , n legatione , che non parcffc degna del configlfo, e forze
di Marcello ^ tlTcndo poi gi di et fer- ma, e douendo andar il Card. Farncic
Legato all'Imp. li fi dato per connfpagno IVlarcello , il qual andaffe per
Nuncio del Papa . Nel qual viaggio elTcndo egli , affente in Fiandra, il
PapainfHeno Conciftoro haucndolo mwto comendatot Se honoratodi parole a'19. di
Decemb. del 59. lo erto Cardirule col titolo di Croce in Gicrufal . E
bifognando poco apprcflTo per ragione importate che ri- fornalTe il Cardinal l
arnefein Roma , piacque al papa con gran contcntamen--; to del collegio , che
in luogo di Farnefc rcftafle Marcello in quella Icgationo > Ritornato poi finalmente tnch'egli in
Roma, in modo con la Aia ccortezza , c prudenza fi oblilo il Papa , che non fi
trattaua , ne ifpcdiua cofa^ importante fen ? ^"^S p-H-crc . Pcrcioche non
parciu al Pontefice di haucr nel Collegio Cardinale, cui pi credito, c fede
hauelTejchc lui . Nddi quefta opi- nione
fi iiigann , pcrcioche fpclTc volte Marcello lo ritir da'difegni, che (kko*.
gioacwoli li pareuanox per quello,chc
lui toccaiw, con falutifere ragioni pru^.. dcntcmcntc lo ritiraffc da
alcune cofe , che apparendo nel primo afpctto buone, ' tranopoi piricolofc.
EfTendo fiato bandito il Concilio di Trcnto,e doucndouift- kcondo il ce rume anticomandari Legati della
fede Apoftolica , f Marcello'. jTim elcitp^il ^nal vi hcbbc per cgpipagni il
Cofdip^Ciovuo .Maria de'Mon- : " Qigitized by Google fi e Rcgina1flo>olo pcriHnafanti dima , c
ett&ratlOima peMft furti in ikkAhJ'.
liei Papa fofTtro pfcfidenn del Concilio . Ncl'qualiCoticili Ittaniflftamcntcit
conobbe , e moUr la virt di Marcello con vna erande libert d'animo nel di'
fenfirlpceft , & tuttoiriti' Ptonriftcll 'Pierdbdlitehiueftd
}Tniperatofe> ^ OrlvoIutOfChs pennror fuo fi foffc ns^^ch fatt/Hiucndoui
Marc^cllo dl ftntito^pcrchc li parcua co(h,chQ la dignit della lede Apftolica
fccmaffe, bcn-^ che gitene foifbda'mini Ari di Carlo fnapm volte iftan2a,non fi
lafcoegli pcrd AiCon miMe col ritrarfi da'ncgotfji^ col iilentjb ben mft rana egli guanto qutlle
col care If (offtto . Onde haucn- dh animG^tjiulip di fare BaiditiAofao
iratUFo'Duca di Camerino *, 'm trrtf
d?rHa giurifdiPtiohc Ecclefiaftica quello ftato, c ridurlo in forma'di Ducnfo,
per il^n doncr centra fUa voglia a(tcntiruf, fe il Papa rhaucffe projifto in
PonciAcKi rio, fotto color di voler mufare d^r per Vna leggiera fcbre , che
fitcua 9 riit^ fine dei j^fkjnsBrai^Qf (ti {6'ftWAdd.al tmirM*aere d*'Agubi;dbo
tri tOb' Vbfcouo; nrfeifdo TrtoGiulio,nn ftcttcro mflo i
CardinalU-rffoIurfijR^*' pr. la c r catione del Viuouo Pontefice ; pcrciochc ad
vna voc di tutti ( ch'tra- no ail hora i^rCardinali del conciane ; f Marcello
in capo di diciotto giiif Utttlvcmc , a'9.d'Aprtled] 155^. femi;
dh*tXSo^^^^''tdpfkk , tk^t*'^ ib*9.fliitat^Pn(eficc . Il dllt^gtienteihsza
altra fotnioirVn^'^^ * |Nrch fi accllua la feft i'uit Pafcale , riteneitd il
fuo pfroprio nome , -f inco- MfMtCKcon grahurptcatibnc , e f>craaza di tatti
. Perch egli rTptndua in_9 inbd di fanrir , d collfii >'e di dotcrtlu V Clk
ptcua efTer la vita (vU vpa^ Difcciti fatti
per haure ftati , n diglit Baranali.E pi* tiUr ncmrdoiier per conto ikHRO permettereych'edl
n tfcor 'vn quatttioo h- Digitized by Google . M A R. C E L If O 1 1. I4J fone
laiche , togliendolo Chicrici.Egli folcua anchehauer fpcffoin bocca,che
vergognofa > e brutta cofa era , c dilcouuenciiolc biCogno, c faniic della Chic- fa , che quelli
, che haiieuano prelature , e benefici) di cura di anime , viucircra lontani
dalle Joro pecorelle . Onde s'era riroluto di fare , ch'efllnon v lucifero io
^oma, n altrcuc, fuori che nc'luoghi loro dpftinati , altramente haurebbc loro
.lolti i benefici) , c datili pi
diligenti paftori . Er'ancora per purgare la corte di quante perfone olccne ,
infami v.'crano , e non foffrire , eh in,pal.\zzo fi v.c- dcffcroaltrijchc
perlone diligenti, bcncrcate, & il cuiferuigio vi fiOfe necelfa-
jioiperciochc diccua clfer 1 vita licentiofa,e dilToJuta da fcilcffa pcflma , e
ca- gione d'ogni male . II perche haucua anch 'entrato pena nel Pont4ficato,riftrct- re le rplcndide
fportulcchc folciuno i Pontefici palfati dare in vna certa piccio- Ja fomma .
JI prima quafi di ogn "altra cofa s'era rifoluto di purgar il Collegio de'
Cardinali, e non crearne alcuno fenza il confcntimcnto Ji iutii,comc per antico
ftatuto folcua gii prinu farfi , .& che quefta ckttione maturamente
fifacelfc, con approuarla prima, e fame fede perfone eccellenti . JMa come
ch'egli ha- uelfc in bocca didoucrc ,
annullar del tutto , o moderare i dati; ,.egraucz20 da'Pontefici palfati
importi , ritrouandofi nondimeno la camera cfaufta , & indebitata ancor
molto, fu egli sforzato tofto, che fu Pontcfict
mutar con- ^tra fuaintcntioncpropofitojcfar feguireouel fuflidio
iricnnalccol quale haucf- fc potuto, come egli diceuafouueni re alle eftrcmc nccelfii
della Chicfa. Per .qucfo adunqucjc per alcune altre cofe ordinate fopra le fportulc
dcUa cortccor fi in tempo ch'era Card, come fatto poi Papa , ancor ch'egli
fulTe.per tante altrj fuc virt eccellente, non puotc per la macchia
.dell'auaritia fuggire , ch'cgh tiaueiia prima fotto il nome di parfunonia
afcofa , 6c gi fi moitrauajCgralfai parco, c noniiioltoliberak in donare .
Dicono ancora, ch'egli ha ueiic^ni- modi leiiarfi d'apprelfo i Capitani ,
c'foldati con tutta la loro militia, mandan- doli ne'confini dello flato
Ecclefiattico,pcrche li doucffcro guardarc,c di licen- t iar anche i Tedcfchi ,
che per la guardia della pcrfona del Papa fi tengono , di- cendo fpclTo^he non
conuicnc, ch'elfcndofi nolti Prencipi col falutikro fcgno della Croce , pi
to-fto che con l'anni , da nemici loro difenfati. Pontefice, eh in luogo di
Chrifto tutta la Chicfa gouerna , habbia bifo^no delle fpadc , e de gli
fcudi,per difenfarfiOndc diccua clfer mcglio,quando a cafo occorrctfe, morire
per le mani d'huoniini fcelerati , & empi, che dare al popolo di Chrifto vn
coQ difconucneuole cfempio. Dalle quali cofc tutte fi poteua agcuolmtc
conolcerc l'ardente fede, ch'egli hnucua in Dio . llgli fcntiua gran
difpiacerc, e meftitia dt nucfte dilcordic della religione noftra,e
delieheieric,chc hora fono.E fc egli vi- luito fulfc , haurtljbe fenza alcun
dubbio, o.con vn Concilici ilqual egli icmprc dcfiderjper qualch'alcra via ogni
fuo sforzo fatto per tor lo fciima, e porne il Chriftiancfime in concordia . Ne
qucfto fuo laiutlfimo propofito h io intefo per bocca altrui , ma d*^lni
ftclTonci fuoi famigliari ragionameti,cfkndoCard. Percioch'egli moftraua di
amarmi molto . Conferu ancora , e mantenne fino al Papato l'amicitie , ch'elfo
hcbbe , quando era giouanc, chiamo fe da
fe Ikllo molti , fenza ch'elfi lo fognalfero . Am ancora Je perfone dotte . e
graui , conucrs foauillmamcnte con efli loro , e gtou loro col configho , co
fstti , c con !c facolt, f oltre modo parco nel mangiar, e nel-bcredelvino, e
coils quella ftelfa fchietczza viueua,chcfoleuAi;m;iido priuato fare. Et o eh
in pubU- co, o che pri uatamcnte mangialfc , fcmprc hauea vno , che Icggcua a
tauola , 0 la fcritturafacraj qualche fanto dottore-F di compleffione non molto
fani . omaua modcftamcntc il corpo, era di gratiofo afpetto , ^ haucua j vilo
pieno di riiierenza. Era di ftattura alto di corpo dcdicato,haHeiia i cappelli
biondctti, le ciglia difpari , perche n'era vno alquanto pi alto dell'altrcJ u
raodcfto,quic- - te , e moderato , nel caminare , e nel motto grane , e bench
rare volte fidclTe. nondimeno tal volta faceto, c per dirlo in vna, nfplendew
inluiinXccolo Google m r A o t o v. ' ^
cofi corrotto vn grand'efempto di fancicyC con ilio niun a'zS d*Aprile,parcndoli di ftar meglio ,
diede aiidienza al Duca d'Vrbino
il" d fe- fucnte al Duca di Ferrara , al Camerlengo Card. di Ghifa
, Francefe , quel di errara . Lanette
Tegnente non quiet molto . L'vrimo d'Aprile
1 2. horc fo- pragiunfeli vn'apop]e/a,che poco
poco tutt'i fcntimenti li tolfe, & alle j.ho- re della notte
fcgucnte lafciando tutti i buoni vn
defiderio gradiflfmo di fe, nel ventefimofccondo d del fuo Pontificato , e nel
cinquantefinioquinto anno man- co fei giorni , della vita fua mor > e fu
tofto fatto in palazzo vn gran concor(b (d popolo > che piangendo di quella
tanta perdita* fi doleu.FtUl fuo corpo con poca pompa portato da'Canonici in
fpalla nella Chiefa di S. Pietro , e fcpolTaiii Yna tomba di marmo. Vac
all'hora la fede 21. giorni* li. ben fi pu di quello Pontefice auel vcrfo di
Virgilio dire. Oftndent tetris hunc tantum fata , ncque vltta IJIe finent. Che
'voi dire , cbt $ fati lo mojharonofolamenie al menda , e non uolfero , ee eoli
Jtfermajfe, PAOLO IV. PONT. CCXXVIL Creato dd i;; j-. a'i di Maggio. NA C QV E
Paolo IV. in Napoli citt principale di terra di Lauor . La qual citt era anche
Hata prima patria d altri quattro Pontefici . E fama che gl'antichi di Paolo IV. veniUero di
Germania di chiaro ingue, e che prima in Pila , poi in Napoli fi fermaflero.
L'auolo di Pao- lo fv. fd Diomede Carafifa Conte di Matalone > e di molta
auttorit preffo Ferdinando I. R di Napoli . Il padre fu Gio: Antonio lluftre
barone Napo- litano , il quale hebbe da Vittoria Camponcfsa fua moglie il
contado di Mon- torio in dote , & hcbbe di lei due fijgliuoli mafchi , e
molte femine , le quali fi> rooq nufratc ego CauiUiexi iliuftri . Vna (bla
dilorp fi monaca in Napoli . c fi ' Google V A O L O T V. US u tenuti vriA
i^nt." donna. De'mafchi il maggiore fi Ci. Alfonso Conre di AlolCorio,
l'alrro f Paolo IV.ch'cra prima chiamato G io, Pietro, c che nacque . . in S.
Angelo della Scrfa , vilaggto pofto prcffo le forche Caudine , c fette ruiglia
A'tioni di lungi da Bcneucntoi a'ventiorto di Giugno del MCCCCLXXVr.Infin da i
fuoi a^i" U*P^ primi anni fi moftr inchinato alle buone difcipiineA alla
vita religiofa . Onde pan,. ^ efscndo andato per farfi frate di S, Domenico, fu
conqran sforzo ritratto dal pa- Ire, che dubitaua della fua tenera eti. Cedendo
egl'a^unquc finaimcnteal voler dc'fuoi , fi volfe di nuouo tutto gli ftudij fuoi antichi , e fece gran frutfo
nelle buone lettere . IlgJ'apprclc , afsai bene tutte le difcipline , e quella
fpccialmcnte della fcrictura facra,e volle ha nere notitia della lingua
Laiina,Greca, ik Hebrai- cn.Con le qu\li cofc accompagn infin dalla fua
fanciullezza vna grandiflma in- tegriti, c bont di Vita. Venutone egli
giouancttoin Roma* fe ne ftcttc vn gran tempo in cafa d'Oliuiero Caraffa
Card.di Napoli filo parente, il oual era in quel tempo con effetto, &
algiudicio di tutti , & in virt , e di riputatione il prima Card del
CoIIegio.Per nKZodi coftui,chelofauor,f Gio. PictrodaGiulioIf. nc'primi mefi
del fuo Pontificato fatto Arci ucfcoiio ThcatiiK) , & alquanti anni poi
manduo in Inghilrcrra Nuntio del Papa adeffigcrui l'entrate di S. Chiefa w
fefTendo poi morto il Cardinale: Oliuicro, fe ne and in Ifpagna in corfe del R
CithoHco,e fi da quel uuii> ll , che haueua hauu:o notitia djlla fai virt
fat- t da fc fteffo quello , che poffedeua , e fotto il monte Pincio lunghi
dalla conucp" latione delle genti fi elcllc di viuere vna nuoua mancria di
vita in vna piccola_9 flanza n amena , n bella ,c d'ogni cura delle cofe
htimane affatto fi r imoffc ,tV allontan. Et in quefto luogo intento
folamenfc ftudiare la fcrittura facra
rc- l-giofamcntc vifTe alquanti anni . Nel facco di Ronrwi fpauentato fitgg>,
e n'and ^ ritrouare Giov Maria Giberto
Vefcoiio di Verona Prelato fingolarc, col quale ' ' ne ftctte in vno ameno
giardino nafcofo vn tempo. Accefo di nuouo dVn defi- dcrio di ^^e|;i:;n r
PcfciOi^iv'kj^ al cielo, c fantifTuno " ' ""^ hM^^ e ''
^igitized by Google PAOLO r V. J Buomo ?b chi amauano ; perche Iafci.indo^ucll*
mtnitn' d vth i nitti qule^-j nel fliiirnofo mare del gouvi no dc'ncgotii li
fulTc lafciato- tirare . Alcuni altri al coocrarioygrandemeiuc quello l'atto
biafmaco e dicciMno ch'egli celando * . |i(ba.aflibidone yhaufflb
por giungere queiU aigniiArmofiMto
difprcgiar ^ spi pompa del mondo e die
con marauglio& aAutia f futCe lafciato primi ve* icrcper li luoghi crcmi,e
remfti afcofo. cosi cl.ch'gli faccua^
cattiuo finci trauaQ9.Egli confcbre rcroudon,lene venn in Roma con generale
opinion e^rido dt moka ntiti c dottrina. . Perdoch'alla fua buona>e
religiufa vita^ gl ottimi Tuoi
coftumilliuea cgi'aggiunta molta cr uditi oncvna eccellente noti- tia della
fcrittura facra, e vna fincolarc facondia in dire la fua inttionc nublici-
fMIcio della "^"^^ orando , con vna ficura libert in ogni parlare ,
che faceua . Egli era ira Imi* Inqu^ modo coilante, e virile che fempre della perfona , ch'cflfo
rapprcfentaua > ri* MoncqoM CQfdando^perniun inodoiioii^iluiaiM^oii
iiiinadc>n co prie|;ht dHlor*- o 8c dachi re da]fuopnmoparere.SPoIo>o
Giulioi (bttoi eguali vide egli Cardinalc,ha- ******* ucffero5>eniuucntiu^ cofa alcuna propofta,
doue no fufTe lui paruto,ch'affarto la
dignit della Sede Apoilolica SUu vi fuflfe il cui commodo folo diceua haucr
dinanzi grocchi,d non .vi (rritroMua inrefinie^ ib pare (i tirrouaaa,n6 vi
aflCen- tiua. Edtcimolt eftmpi memoreuoli ve ne fonoi Fu Principalmenceco- lui
, perche co ampia poteft snauiriiTero , & calUgailerogrheretici
Lucerani,Iaqiul pcfte s'era gi per tutta, lhma4Huria.t & hmwMioii olanni
ftcolari : ma* moke pcrCbne relctoftj anche tocche 6c infette di che n'uucnneperquefta via , ch'Smo
le-mem-- bra inferme , oguaritc ,ofe guarirenon potcuano tronche, l'air
re,ch'crano cofj quella contagionoperinfettaH>o pi vicine alpcrcolo;vcniuano
poco poco- oon iluti&ri rimedijl
ricupeiMr laprifttnafiinlcft.'Ma perch'egli ct>flneirercr-' citare con grida
aoBtmmaadkoomc io deirinquiritione,ak|uale f egliprin- stpalmente eletto come nel portarfi in molte delle Aie cofe
troppo fciiero , per non dire craclo(la>qualraaniera che qirante co&
haucua auanti al Pontificato fatte fauro
tutte fiate fucate , e fatte pipeFftenratione , e per acquiftame gloriai
9rdQfiir|popolo , che perche die da ilhcera mente naicelfero . Ma perche molti
memoreuoli efemp di cole, e bene,e non bene fatte d lui vi fono, n tocca noi giudicare, qual di quelle due parti pi l'huomo inchinar
fi debba . E per con- chiuderi^in poche parole^qcieito^ch^iodiip^per vna
ccrta,e publica fama afsai btiK0>a Paolo IIJ. f egli di Cardinalo col
QtolO'dt Santa Maria in Tranfteiierefa^ prima Vefcouo Albano, poi Sap-
ftino & ArciueflcAiM^ Napoli'. Da
Giulio Terzo Nebbe porla Chicfa di To- faolano, & finalmente rOftfenfc .
Efltndo-poi morto Marcello , prefTo ilquale haueuaegli principal luogo hauuto
di fauorc, c dignit,c h cui memoria dop faumorte non aiTai bene tratt , f egli
fnaimenie a 15. di Maggio nel d dell' A- ^mdiaot dopdntNr hinghe ,
na^enSBMetmtnndompzilRtt netconclatie, con^ fi1iVQClla4'al inca- Digitized by
Google lA O 1 O I r. t4y atctth grande^ cf entrai mcftit delle genti, cke della
fcocp A d lui dubi- . tuano-E f qucfto certo vn triftoprefagio delle future
calamit.^, che doueuana in quel luttuolb Pontificato rncccdere . Perch'ertcNido
Roma folita di viucr , c i'pcciaimctc gl'anni pure hora paffati di Giulio IH. c
qualche poco di libert* e
ragioneuolmcntc tenneua della feucra, e intrattabile natura di fui , la cui
vita.^ panata gi conofciuta hauea alla n^anicra del viucr di tutti gl'altri
contraria-* . tt egli, che nel principio del filo Pontificato s'ingegn di torre
dalle menti de gli huomini quefta finiftra opinione , che di lui haucano, da fc
fteffo fcnza afpet- tar d'eflerne pregato, promeflfe ad alcuni Cardinali di non
douer cofa alcuna in* nouare nella citJ^ma fecondo l'antico ordinc,c conllieto
modcrarui il tutto. Ac- compagnato poi da tutti i Cardinali , efTcndo tutta la
citt di tapezzarie, e d'ap- parato magnifico ornata, fe n'and in palazzo di
S.lVlarco,dando per tor quefta.- fTjala opinione dellegenti ,e priuata ,e
publicamcnte molti fcgni di clemenza, e di liberalit . Et ogni volta, che fi
facea veder in publico jS'ingcgnauaconhii- fnaneparolcd'acquiftarfiil fauore
d'ogn'huomo. Ma cffcndofi poi fermo ne! Pontificato torto che Panimo, quafi
rotto il freno, alla feroce fua natura ritorn, incominci poco
poco ad elTequir quelle cofe , ch'egli haucua prima , come molti
penfauano conccputc. Dita in publici
Conciftorij audien2a, gl'Orato- ri di tutti i Prencipi ,e
Lcpublichcde'Chriftiani ,fr i quali erano quelli della Regina
d'rnghiltern,ch'crano fecondo vn coftume ordinario venuti rallegrar- fi con elfo lui,&' baciarli il piede, fcgucndo di nuouo la fua
natura fi volfc tutto doner rinouarc ,c
corregger infinite cofe, & ad cftingucr del tutto gl'abufi nati dalla
negligenza de'tempi paffati , per poter almanco per qucfta via frena- binimi
releIinguerte'Lutcrani,chetantocf)ntraln corte di Roma pailauano. Per la- g i ^
, d, j>ao, (ancor,che vi fofTe il
danno di molti,)che le poffcfToni delle Chicfe malamente, c per via di fimoriia
alienate , le qual'crano da molti ftatc occupate , con poco ^iudiciocompratcfoflTcro da tutti
,cfecdo Caualiere Cicrofolimitano,e priore di Napoli>hauca egli e Cardinale,
C Legato di Bologna fattole molto volont
di lui fi r cggcua . Hauendo dichia- Mm 1 rato Digitized by Google t4t PAOLO
tv: rato OTio Tuo antico fimCjgliare , Datariyforpefc J'entrate d qufto officio c ueramatc al Datario ordin,chc per quaunqiK
bcncfcio,chc fi otrcnc3,n6 prc" deTe vii qiutcrino , fin che d'alcuni
Card, quali pai nc-dicde il carico >
quella C& n li emdtire.Pierdecheli Derflladitt ^li,che per quefta via con
ogni de, btto molte qualit di danari fi enkelTero . Il fne Oc afpra natura di
lui , come perche i parenti fiefl del Papajch'e^ipoco rifpettaiu erano de|
continuo g li orecdit ai Paolo, volto il
fauore in odioifiittolporre sicaftdlo^vel tenne in vn duro carcere preflb quattr'anni . E con vn fuo nuouo decreto,
tolfe via quanto dop Giulio Secondo haueuano tutti i fcgucnti Ptefici de i beni^
delle entrate ccclefiaAiche cccfro.Ordin>che tolti via gl'abufi fi
correggelu loficio di pe- nitentiera t e lo ftaro clericale nel veftire e nel vi tto
n voile cne fi delK baie ficio ad alcuno , la cui vita paKta approuata
non fuife . Ampli la poteil de t tre Conferuatori di Roma , e liberalmente
accrebbe , e conferm al popolo di / Roma tutte le immunit,e priuiiegij
chegl'eiMio da t Pontefici paflati itati co- f ceffi , e K diede Tiuoli,
togUcndoloal GiMimldt Perrara,cliQfi1iMea il goueN no . Per li quali fauori , e
gntie diiKDUto il popolo tunoaiiuieuole verfo di lui , volendo moftrarli , che
non haueua animo mirato > con vn folcnnc decre- to li drizz fiil Campidoglio
lecdo il coftume antico vna ilatua di marmo , e li diede pi di cento gentilnuomini
Rom^he fenza ftupdio vicendeuolmtc(co- ,
che non era fiata mai prima facu ) alla giurdta del corpo del PooCefice fir-
uiuero > i quali Paolo fece tutti caualieri. Qiicila fiu nuoua liberalit
veiib- Roma importaua vn iuo pi profdo difc^o,chc n pafs molro.-chc fi fcopcr*-
fe, perciocho da che fi vidde Pontefi^,
diiegn di far gu^rra,alla quale perche i Romani in Aio ainto pili volentieri
veniflro haueua voluto prinu con quelli fauori obligli! . Egli fcopraido fi poco tempo l'animo fiio^on vna pericolo-
RomaHrzTa ft guerra , chc gl'imprcfe , ne pacchi in breuc , quanto haucua prima
fattodi voa lUtua al buono > e che ne haurebbe fecondo l'opinione di molti
fatto eterno il fuo nome. YaMinCam perei oche mentre ch'egli
lodeiioliuentelecofe , gi dette s*pperaua , filafci V^m^ t configli deYUoi (
come vogliono alcuni ) leuarc il pi e
polli per alcune fiifpitiooi ad vn tratto prigioni molti, perciochegli haueuano
i uioi dato ad in- tendere , chc gli fi tcndcuano l'infidic per farlo morire
con vo'eiercito di Fran- ccfi, e di Suizzcriimprefc vna cruda guerra con
Filippo Re di Spagna. col pmider eflb
quefta guifa *anne ne lufcit
fra'l Rdi Spagna , e quel di Fran* eia gl'odij antichi , ch'erano gi
mezocftinii . E ponendone quafi tutta Euro* fapa moone pa folTiipra , diede
occafione,che i popoli alla Cnicf foggctti fi ritrouaflTero in |iirrt*al K
grand illime calamit , flagciii. >clla qual guerra io narrer breuiflmamen-
te il principio , e'I fine^ Haneua Paolo^ di buon tempo cpniutt*! cuore il no*
"^^ me di Spagnuoli odiatopcr hauer quefti dop la vittoria.cScliebbcro di
AJ6- ignor di Lottrecco, quale dop il foccorfo del facco di Roma ne aflTal il
Regno di Napoli , tolto da alcuni cauallicri principali di caia Caraifa, che fi
erano conliFrancefiaccoftatileterre e i
feudi , chefii poffedeuano in regno , & alcuni di loro banditi di cafa
loro Hauendo anch'egli pochi anni auan
tihauutoda Paolo III. l'Arciucfcouato di Napoli , nonpuoce di buon icvBh
Komotidi po haucme dal Vicer del Regnf)i! polTeffo come huomo troppo partigiano delle cofc di
Francia, nel tempo de'nunori dlNapoli , quando volendo il Vicer Don Pietro da
Toledo porre lecdo il coftume di Spagna rinquifitione nel Re- fno , con tante
ritioite iC tumulti lo trauagltarono che
lo sforzarono rcAarfi i quel difcgno , nel
maggiore ardore di quell'arme , fe n'and egli
Paolo ITI, con ardentimmi preghi, c con gran promeflceroitdolo doucr palTire contr^ Carlo V. nel regno la
guerra , cmerendofi Taiuto , c fauore Tuo . e de'fuoi, ch'clT^
livanunainueraeiierRcgpofliQlti* Ilprudfniiflirno Piolo HI- ounugli^r^ ii
Digitized by CjOU^k P A O L XV. ui^ frX
fc ftcffo dciranimo di lui , c Iodata con la bocca quella fui diligenza , e
pie- t.^jqueftoconfiglioiquafi che all'hora non fulfc tempo, rifiut . Fatto
egli poi adunque Pontefice , n punto dcH'ingiuric dimenticato, parendoli gi
tempo di doucrcjfc e i fuoi vendicare , cercaua da ogni parte la occafione
della guerra pcrfuadcndo di certo fe ftcfTo , come fi era gi sforzato di
pcrluaderlo anco Paolo UT. che alla prima voce di qucfta guerra , fi fuflfc
donato Napoli ribella- re. Si haucua gii di bwon tempo con la fperaza quel
ricchiffimo Regno inghiot- tito, eflfendoui mafllmamente ( come dicono ) alfii
fpinto da fuoi , che diUwMiuti con la piaceuole aura delli fauori molto
infoienti al vecchio, che poco delle cofc di guerra fapcua,con hauerui il R di
Francia compagno , facilitauano mirabil- mente rimprefa.L prefto n'hebbc
l'occafionccon la qual puote il Papa , e legiti- mamente bandirla guerra , e
col Re di Francia per qucft'imi^refa confede rarfi . Haueua Henrico R di
Francia , perche da lui ribellato fi era, tolte
Carlo Sforza Prior di Lombardia due galere , le quali poco appreso
ritrouandolc nei porto di Ciuit Vecchia AleflTandro fratel di Carlo , e
Chierico di camera fcnza hauer rifpctto , che fotto la fede del Papa in terra
della Chiefa fufTcru , le rub , e menolle fcco k forza in Gaeta. Diche fi
dolfero in Romaiminiftri del R col Papa , ilqual penfando , che Aleffandro non
haueflfc ci fatto fenza volont , O
faputa almanco del Cardinal fuo fratello, ne grid col Cardinal
fieramente, ^ c lo minacci ancor'e ne pofe prigione Gio. Francefco Lottini da
Volterra inti- oafccUc"" mo fccretario del Cardinale , ch'era pure
all'hora ritornato dall'Ini pcratorc Carlo Quinto . E di qui nacque primieramente
l'odio , e la gara fr loro, laqual pochid apprcflfo il Papa accrebbe, elTendoli
riferito, che alcuni baroni della fttionelmjjerialeandafsero parlare
fccretamcntc hora col Cardinale, hora con Marc'Antonio Colonna contra di lui, e
che il Lottini , che tutti i ftcreti del Cardinale fapcua,fufse torto dop la
creatione di Paolo flato mandato &^ Carlo V. per informar particolarmente
di tutto il progrcfso,e fucceisodi quefta clettione , della qual pareua , che
l'Imperatore reftalfc poco contento . Hora il Papa, che haucfse con effetto
ritrouato, che cofi fufsc , che li
parefse qucft*-- buona occafionc di quella guerra,ch'eglihauc3 tato auanti al
Pontificato dcfidc- Marc Awo- rata,tutto pieno di fdegno accrefcendo la guardia
del corpo fuo,fcce far alquatc nHe nel territorio della Chicfi hauea, hauendo
Giouanna d'Aragona fua madre vietato , che n efsa, ne la_- nuora, n le
figliuole, che ella haucafeco di Roma vfcifsero. E hauendo fatto Sc(e di Md to
il.dAnAi09^,clieIill4^^i^i^pcr44f(iien9d7talia ha^ . F noa Kbdio* lenza pam de
grimper. con arte d guerre per cfiglio del Csrd in. Caraffa, e di Pietro
Strozzi, ch'era all'hora in Roma, fortificato Paliano dal Duca, s pcrcbp fi
toglieua del tutto CoIonnefi ogni
fperjlza di ricuperarlo pi maj,.coaicper* che era per ctCcr quel luogo coihevna
rocca della guerra^ chcilfimc^opri il Rc^mxii Napoli fatta. Apparecchiandofi
aduhqiic il Papa per la guerra, ch'- egli Ibmm.mientedcfidcraua, intcfaU tregua
di 5. anni , chehaueuanorimpc- rator , c'i R di Francia fatta, perche conofceua
, ch'era a'fuoi direj^ni coatrari. ibtto
color di procurar Ia|iacedcftinddiie Crdtnili Legad > Scipion^cfoib
lUKMignor di ^ Filippo CarloCafa& al
R di Francia . Scipione non and . Carlo paisd Ghifa manda per barca in Frncia ,
e per commune opinione di bgn'huomo, in luogo della. IO in iniia_ pace riport
da quel Re la guerra . Percioche adefcatoHenrico dalla fperaou ^5f Iella
giicrra dltaiia, appuntocomefehaueflerogija vietoriA c'I Regno di cfercft?
Napoli in mano ino^ Monfign. di Ghifa quafi in foccorib dd Papa con molce
Imperiati po gcfiti , perche nonparefse , che rompcisc fenza caufa la tregua.
In quefto il Papi Iti prigioni fatto pi fofpctto per alcune lettere de
gl'Imperiali intercette,ncpofe tofto pri- ^Paoloiy, Olone Giuliano Ccfarini ,
poi Camillo, Colonna, l'Arctueicouo di Taranto fuo fratello GarfialJdaro
Hfppol1t Capi lupo Adente del Cardinal di Mancoiiai RjonUiAntonio di TafTo
maeftro di pofte, tutti della fattiooe Iinperiale.Hauen- do in qucHo il Papa
fortificato Paliano, e fatto il Duca fuo nipote Generale,cori dannojgrandiiluno
delle cafee delle Chiefb ancora vicine, e delle vigine mtdef ananinte, ne
Ibrtificau con ^fttoof di terra la Citt e le porte con hnelio Fernando di
guardie , la qual cura era Aita cmme^Ta
Camillo Prfino, e facea&r^etite per "ToJeJoVice tutto lo ftato
della Chicfa , e farprbuifionc di vettouaglie, e di tutte iTkre cofe lda
Napoli. necelTarie alla guerra . Fernando di Toledo Duca d'Alba , ch'era in
quel tempo G fi Vincerd di NapoIi>inrcfo quanto paffaua in Roma , volto
tutto fopra la guerra ^ slMmpecuii della q ual dubi taua, fece far molte
compagnie di foldati , e Jc ynl con l'antiche
0Hy, ' che fi fece venire dalle danze, doue fi rtrouauano . Furono
all'hora molti meffi dall'vna , e dall'altra parte mandati per la pace , ma il
Papa gonfio di collera , e inchi: i ato alla guerra j non vojieconditione
alcuno di pace accettare > dicendo fpeifo , che non Ti pocuajrnbii comf
creduto Onaiifo FamcTc Duca dt Parma rihtbbc Piacen- e ne fa dal R Filippo ritolto in gratia . Il
che molto turb l'anirr dbl Pa- pa ch'era
tutto in quella conicfa pofto ^perciochccglifi proncrtcua ir quella guetra
l'aiuto e'I mezo di (^ttaui , come nemico del R di Spagna . Ma col ri- iModel
C^dind Caraifa di Framrfa fi ricre' > c ne il^ccm^hd^^ COem im'aiino intero
coh mifcrs bile rouina'di tutta campagna , daruin' dt Ro- Sa , ca! imit'dcilo ftafo di fanta Chicfa . E
bench fi fulTc pi volte ttrTerta la |>acen.)n volle per mai mentre che
Ubaftaroop le forze, accettarla . i di pili 4e'Frar\cen > Suiz2eri , che
haucua (beo habuti tencd mi in damo , per mex- ato del Cardinal Caraffa , ancor
che groffi prc mif lor pi-ometteffe d'h iiicrui an- che i Venctiani .
Monfignordi Ghiia men l'-foi rito Francefc in Italia , ma di tutto lefercito
del Re , eli 'eri venuto in fiuore ckjla Chici'a, ch'era ftato irL. Jialia fatto n'era Generale
in Duca Hercole di Tcri ara. ElTcndo ftato lefercito ^ranoefe nv.fMoif ttap
ferma nella Marca d'Ancona non (bnra erah danno moleftta'di tutta (jufella prouincia , pafs finalmente
fopi-a Ciuitella', terra po- ciuitelli dei tt nVprimi confini eie! regno, ma
indarno l'alTcdi, c trauagli . Onde niancan- TrontoaTc- dolilc;
vettouaglieyfcgucndonepocoapplieffulapace , Te ne ritorn vna parte diatadafa
lidl Fraiicia^ e in Corfic^ vn'altra nroomd'in Mbntakino , chb'con.butMie ^
guardie Hten^ua in nome del R di Francia* Alcune coinpagnic de'Suizzerf , ^e
erano in uor del Papa vdnufc , furon con la'mortc di molti di loro da gli
Imperiali all'ai maltrattate . E fi farebbe lenza alcun diibio menata pi in
lun- *o Ja guerra, fe non fi foffe intefa la vittoria , che hauua l'Agofto
hauuta pref- 10 S.Quintino il R Filippo contra i Francefi-Ncllaqual batf
aglia-cra qua(i tVit-' Rottt 11 la nobilt di Francia ft atta fatta
p'rigione.Qjiefto f quello adunque , chb pie- ^,e e che lenti lu tutta Italia
gfandillm .dan- ' ' bVe
pbcopriiaifttfiiht^ Pbco r thcrhafoCfe ftlfir fl^ma dii^ Marco* Aittbnip
Colonna , e da Afcaio'ditUa Ci-g^' tradimento prefa'. Qufk ca-' gtoni
rindttflfero trattare la pace la qua! f
finalmente per mezzo de' Vene-* ciani del Duca di Fiorenza , e* del Cardinal
Sforza alli 1 5* di Settemb. con al- cun conditioni cochiufar , e fermfiits'.
IlCardiiial Caraffa ptomHTe per Papa Paolov e'I Duca d'Alba per il RFilitaioV
Mk erano' pena ritornati m' Roma iCardinali , ch erano ftati fermare la pace
nel campo , che la pbuera Citt ^ che non era ancora dellfc calamiti paflfate
fuori , in vn'altra non plinto minore fi ritrou . Percioche allagando il
Teuere, occup in modo i luoghi piani^pi Tenere lUp^ habitat! dells Citt
chefoitendbtinoh'piecilo'dahnolBli ticiU e quelle pi> ga. ^^^^ che facolt ,
che (lerano'nella guerra falliate , ft naui^aua per tutta Roma . Vna; fimile
calamit fcnr Fiorenza dall'Arno, che inondo, e che ne gett ancora-j i^pinnJh^
lmianti ponti terra. Hora fatta la pace
Mohfignor di Chi montato in Ci- ^^^^^ il!y ma quelle di molti altri eccelli an^
Cora de iq&ialifoleuano alt ri giudidooiio(bcre&SkiroIerecllb vedere eca** Aigareimede(imi falli ^ effcndo gi il
carcere della inquifitiooe pieno di vna gran cqpia di rei . hfCc da fcdici
Cardinali giudici delle caufc , che q^u fi agi- tauano > e cre inquifitore
mag&iorc il Cardinale Aleffandrino ,
cut diede il carico di doucrc inqutrer : e caitigare ^li heretici > e
tutti quelli , che erano di (erefia ibfi>etti . Fece con gran lamenti , e
gridi de i librari , publicare vn gran^ de indice dc'Iibri,che la inqni fitionc
riprou> tenne qualquemodo fofpet ti
di hercfia, e fotte grani pene di rGomnrunica viet, che n leggere, ne teneri potelTero. Priu della iegatione d Inghilterra
il Cardinal Polo col quak ( come
penfiiraiDo alcuni ) MnclK,eaffe tgxL hauea . E facto reodi herefia il Car*
dinal Morcine amciflimo di Polo neipofccol Wicouo della Caua in caftel- lo
prigione , doue ^ran tempo lo tenne , e pens di douere di tutte le fuc dignit
priuarlo,e giudicio di ^ii'huamo tatto 1
ham ebbe Te vna Aia infermit prima e poi la morte non haiieuc tronco q uefto
difegno . Trauagli ancora molti altri di ogni qualit non fenza macchia di
acerbezza. Coftituidi ogni meic vn gioc* no , nel qual haurcbbc publica
audienza data . Nel qual tempo hauendo
Car- , lo V. faftidito delle coic del Mondo trasferito il titolo
dcll'lmp. che e^li rinon- tiauoyui Ferdinando d'Aulir la fuo fratello , e gi
creato Rdc'Komani , il Pa-^ pa per Todo antico > che Carlo V* portaua non volle quella indettone deir> Carlo
V.riofi impcr. approuareycome fatta ftnza fua fapiita,econtra i facri Canoni,
nmcn- *'VerSin*do ^^e viffc , volle mai ac e mutatolo nel cjggentc della camera
A* imtellok podol. e di gran priui Iflgfj accrefciutolo al Card*
AIfi>nionipoce nel fratello Itf diede con gran danno dclCamerlengo^al cut
officio>pcr Cumularne rpell'altrft Ordincfcoe- tolfcro molte cofe . Ordin, e
volle, che tutti que monaci , e frati, che erano- ro di Paolo d'ioro monaftcri
per qualunque cagione v iciti, doucffero fenza replica , ne fcuf ifci?' de I
^^^^^ * ritoroarui. Mi non sforz ai altro canto gli Abbati i Guardiani c Prio- aoiMftuib de'monailerf 9 che
ricettare ^i doueflro r U che fece egli elfequire con tanta- feuerit per non
vfar parola pmgraue > che tutti q uclli,che fubito non obbed-' vano, perche
hauercbbono voluto , chi da vna chi vn'akra Icgitima caumo- Jlramecome
diTubbidicntiy e renitenti maddo queft'jefifetto per tutto lo llato gran lode ,
quando con raro elcmpio di giuAitia, intcfe le cofe,che fina quel i tMgs f*
contra ogni debito latte haueuano i figliuoli di fuo fratello, fotto ilcui
gouemo^ SlSidi'** tuttoloftato della Cfhicfa fi rirtouaua , in pieno ConciAoro
priu il Cardinal ' ** Caraffa del goiierno , e della Legatione di Bologna, il
Duca di Paliano del gene^ ralatoclell'cfcrciro Gcclcfiafti'cu , e delle galere
della Ghiefa , & il Marchefc di- Montcbcllo delia auardia di palazzo . li
con parlar cofi vhomente contra di lo- foin quel Cohcffraro fi acceic^
deteftldo i lor praui, prcpoftert eoftnmi^ fttie*' Carli (^af. 'mmaoientc r ip
rendendoli > che volendo alcuni Card, che lo vedenanacofi aU * terato,
placarlo > e ifcufarne i nipoti con fiero vifo mirandoli , mirra cel di do-
ner loro alfa i peggio fa re di quel , che fattohaucua , fe non fi vfciuano
todo tutti di R,oma . E ne rileg congrand'igiiomihia il Cardinale in ciuit
Lauinia,- gli altri nelle caftella loro . H hauendo tolto i gouerni e gli
offici) tutcti qQatt9' che da colloro
hauuti gli haueuano , e poftinc ancora alcuni in prigione, mando- iHioui
gouernatori in tutti quc'luoghi . Hauendo dop quefto leuatc alcune ga- belle ,
e datii quafi lenza fuo prdinc impofti>ma in eflett-o dar lui ordinacdiede -
Cmulo Orfmo fagiiaidia dt palazzo e della CttdCt efiendo poi cofiut moito^ ne fuflfc quafi da tutte le pcrione ciutli
riprcfo . Onde fc ne haueua vn fiero odio quafi di ogn'huomo con^itaio.Ta ito
importa che modo, che tempo alcu- na cofa fi faccia. Il perche
non puote mai cftingucre,nc miti^iare ppo R. d due primi Re del
ChriftianefimoHenrico R di Francia, e Filippo RdiSpa- Spagna, gna conchiufo .
Nella fefta della qual pace faccndofi vni giollra di Cattallicri h. F'"nii
- nobiiiHimi , per darne tante Signore ,
che vi erano prefcnti ipaffo, vi fil R vccifopcrdi. ftclfo Henrico Gioftrado
morto,e reft de gli accordi della pace.c del regno fje- gratia in vna cclfore
Francefco II. fuo figliuolo garzonctto.Por cagione di quefta pace il Papa
g'oftra come fempre fi coftimi , fe fare
folennc procc/Tione , e (cgni di molta fefta. Aila ^""jj | j^J/i
morie del R di Francia fegu vna grane infermit del Ptntefice,il qua] elTendo
ci,, Ilidropico , fe n era flato vn buon tempo per ordine dc'Med ici in alamc
ftanzc ^i palazzo ri nehiufo. Ma la morte della nuora di fuo fratello, la quale
ftran- golarono,e del fofpctto adultero vccifo,f creduto,chc c lo sbigottiflfc,
e gli ac- celerafse la morte. Crefcendo adunque il male , di efsendo dilpcrato
della vita^r, perche fi fentiua la morte vicina , a 18. d'Agofto ii.hore u fc'cc tutti i Cardi- nali chiamare
. E veggendoli nella fua camera tutti , li preg prima , che fcefso fufse flato
pi lento in far Conciftoro di cjuello che pareua.che all'officio fuo ri-
chicflo fi rufsc,rhauefsero alla fua et,& indifpofitione attribuito.
Apprefso,che douefseroconcorrerejutti nella elettionc d'vn'ottimo Pontefice .
E. finalmente raccomand loro l'officio della Inquifitione , ch'cgl i fantilTima
chiamiua > e nel quale folodiceua mantencrfi, foftcntarfi i'auttorit della
Sede Apoflolica. di- gentemente
ifcufandofi con molta parole , che gli vfciuano quafi morte di boc- ca,li
lafci. H mentre ch'egli ne cfalaua gi l'anima
quefto modo* furono di va fubito fecondo vn cortumeantico,aperte
Icprigioni della Citt, e f dal furfofo popolo,chc come fenza ceruello ne andana
difcorrendo por Roma, c beftemi an* do li memoria di Paolo,e di tutti i
Caraffcfchi , attaccato fuoco alla nuoua pri- gione della inquifiiioncila quale
con tutti i procelfi arfi,cauatine gi quanti pri- gia ii v'erano , tent anche
di voler attaccar fuoco alla Chiefa della Mineru.u mcfi,c ventifette ciorn il Pontificato . F
da'Ganonici con poca pompa porta- . ftaiua di Pm drizzata nel paJagio
de'Conferuatori gli haucuaho tre eiomi continui lo ftrafci- H tramo dal narono
perla CitA rcon ogni maniera' dlmhionditf e (borcandolo . i finalmente popolo
Ro per ]a pkt,che alcuni barcnMiebliera', eflendo Ivrabbia della plebe
incperu'di'rb]liohe3k chiunque non hauelTe tofto obbe- dito Nel medefimo d adunque non fi vidde in luc^o
alcuno della Ci^i u ar- . Arme Carafc
mc,n infegna de'Carafifefchi . I^ Paolo IV. di gran ftatiira,di corpo deli
cato,di f b^n uedi'ixtaninconicoyC minaccieuolc ar|^tto>c di magro volto .
Hebbe gli Occhi poiti dentrcH'e con
fiera guardatura IbffltiUanci,^ accefi,prccoIo il naib^Ia barba rara^ corta,e
le gamSc impiagate . Fu di coihbiffibhe per ogni mdofana^'e Gfuna^' poich non
fi feruimat4i Mdici, bench non vfaffe egli molta diligenza nel vi- ucrc . llgli
farebbe (enza alcun dubbio ftato fortuniro,e felice^fe morto fuiTc nel* la vita
pf iuata con qudla-oplnidi^lte tutti di lui ottima haueuano/cnzagiist-' sere
mai airliem'del Pndficato II qiulft pi
vch' altro ^'k ptfdbne cgoo- jccre. Cre Paolo iyJm4,ordimMUotU dkUmm CmUndi^io
i %*pftUji ^Mscnu^bg fu* tono* , , * SS,
rtoyr Archileo, Jeruardino-ScoiOySabiuOyArciuefcouo di T rani^prete card.lit.di
S. Aijttteo . J)iomdCMAffif.NMfolitano^VefcouodiArio freU card, iit, di S*
JI4irtM nt^ ScttdomRMofSicUidnojrefw^MMii^^ftm PaJore^deUo il card Ji Fifa,' Ci
vanni Suauio Reum anoy GuafcoMp ytfcimo Mitifiunfr , fftU tmd4iU di Som
GioManni ante por tam Latinam, etffue/orefut il Cardinalato, Ciouanni Antonio
Capixjlicco,RomanOj^ete card.tit.di S.Vancratio, T addeo
Gaddi,Fiorentino,ArcHefcus C o/en^;jt^reif cardali, di S^iluefir^'* ' .
j$UmATftimMfManefe,t>retg^c^ , Loreto^ SiroxjijyPiorentinoJ^efcouo
SitirtnfcifyttU e'ard,iiUdi S, Balims* Virgilio Rofari da Spoleii^Vefcouo
Ifelanenjeyprete card.feniiiH$t^%' Giouanni BeltrandOfFrancefCiprete card,tit,ai
S,PriJca,- . F. Michicl Gif letto dal Bi^corCa/ieUt^d^jfUflandtiay e delVwdine
de^Preicmvtft^ Vejim$*Nfp^n^ StHriei$fe^eU ciardMMS.Aaria alla M'nerua ,
^jSbmnte Oler da Monella , delGenoutfm'tMvdmgti^MhitfnklfQpt^, Manxfiyfreie
card,iit.diS, Maria Araceli, FJGuglulmo PetOjl^glefe^ell'ordine de* Minori
deli'Ofieraanxji tfrete card.feitKp titoloni quote fHiu ti CardinaUto ' F, Carlo Caraffa^Mapolitano nipote del
Papa^mlkrOknftiumtmo ftkirM Napoli Diacono^ard,de' SS. VitO'fi Modero , ,
Alfonfo Caraffa^politanotpronipou del Fofa ArciaefcoM tUtto di Napoli > Dia-
cono card,ai S.Aiar lai nOomimCd,-
SirigOf e Bacco , iimemst$ifi^Cm^UiriogRmitMofiiM^^ Fio 4 Digitized by Gopgle PIO JY. PONT. CCXXVIIt
.CREATO SI legge in BernardinoCoiiot dUigflnieicfittore delThlftorb $ ^Milano*
, inajcuniaJtri antichi autori de gli annairPiorcnrini , che la
ftni>8Jlri e GiouantjiacomoMarcheibdi
Margnano , cauHere di molta gloria ncHc^ . cofe miliur , il qual fi , & il
maggior de gli altri fratelli , & vn /ingoiar orna- mento di caTaiiia .
Nacque Pio ryItimo4 , de'Mcdici e nella parocchit di Tanto Vlariino Nufgia , edi^cata gi , e (iati- ' ta di moke
entrale da gli antichi dell'auola patemafua , ch'erano 'Nufigi| chia-
pmiiirian' ;^ati. ElTcndofiio n^a culla ,vn prodigio apparue , che
^difarUfimamentc acSolaS . -gualche fuprcmo principato li pronofti co . lgh fi
vidde Ai notte naicere d'vn iv. menoo iiibitofiella camera , dotie egli era ,
vna fiamma , Jaquaie errando.buona pezza *"f2?2iil ' per tutto, da fc
ftciTa Analmente accefa.la lucerna, ch'era gi eiftinta^ con. 9f 'it" .
granmarauiglia,epaixiideIUM)ia>'due voice di Paniia,di Fanoie dopmolti mefi
d'Ancona. Ne'mial ofli- cij n port fempre con molalode , In Nizza, douc
accompagiid Paolo Terzo fi adopr in modo con Iui,c con l'Impcr.Carlo che ne fc liberare due Aio fratelli,
dc'qualln'cra vn'il Marchefedi Marignano,che fi rcrouauano per calunnie d'
nlcuni inuidiof cattiuelli , nel Cailello di Milaoo prigioni . Fi poi Pio tre
volte Commiflario dcircfcrcitoEccIc(taHco,due volte inVngaria ctra il Turco, 8c
vn'altra volti in Germania nella guerra , che fece IWmperator Carlo V.
contra Luterani . ElTcndo nata lite , e
coiitcfa fopra le ragioni dc'confini fra'I Duca di Ferrara, e Boloncn,&
clTcndonc egli fatto arbitro,ageHolmentc quiet in mo do tutta qudia lice
chenrvnapaites ndraltrapiteoedolfe, omofTc. Fat to poi Paolo Terzo parentado
col Marchefe d Marignano fuo fiitcllo , ne fu c- gli fatto ArciucfcGUo di
Ragufa.E poco apprefTo cfl^ndo ritornato dall'impre- u della Germaiia, f, effendone
Legato il Cardinale Morene fatto effe Vicele- eato di Boloena Nel qual gouemo, eflcndo ftato Pierhilgi
ammazzato epreft iiacza da ^ImperialMe n'and in Parma,(f con l'aiiito de
gTamiciy'clie iiii'cgll hauea, fatto vn corpo di foldati, ne conferm , ^ ritenne
gagliardamente qneffa citt per la Chiefa. Ritrouandofi fnalmte alTcnte nel
gouerno di Perugia, f da Paolo IIL
gl'otto d'Aprile del XLIX. fatto Cardcol titolo di S. Pudentiana e fe ne
ri tomo poco appreffo in Rjoma.Dop la morte di Paolo in.haiieiido Gin lio fuo
fucceliorc molTa la guerra co aiittorit dcll'lmperator Carlo ad Ortauio Farncfe
Duca di P.irma , per haucr contra fuo ordine , c congrandiflimo danno
delllmpcratore fatta lega col K di Francia , le cui genti pcnfaua per fuo aiuto
riceuere nelk Citt -, vffi Pio contra fna voglia dal Papa fecondo il coftomcjr
folito mandato Legato deirefercitoEccIcfiamco 9 eiTcndo Fernando Gonzaga
Capitano di tutto refe rcito . Llfcndofi finalmente qucfta guerra con la fua
dili- genza , e conHglio ralfettata, ( ne ritorn in Roma, e n'hebbe da Carlo
V.ii Ve* Icouado di Caflno in Calabria.
fottb Giulio Ilf. e Paolo Q;iarto hebbe hora la filatura delle cofe di
i;iu{litia,horadi quelle di gratiakS: aiie volte amendliew I.afciato il primo
titolo del cappello , ne prefe vn'altro di S. Stefano in monte.^ Celio. Fatto
finalmente Pontefice Paolo Quarto, fi parti tofte di Roma lotto color di mutar
acre per la fanit : ma con effetto , pcrch'eiTendo elfo di benigna fadlenatinraKdtfptaceaa in modo quella
intempeftiua feuert del Pontefice contra rutti vgualmente auftero , che penfaua
, mentre fuflc durato quefo Pon* tificato > non douere vedere Roma . Se
n'and prima i bagni di Lucca , moffo |>o
da vn defderio di vedere , e godere la patria > fe ne pafso in Milane , douo
vofcotBCtocon Jbdeuole e
geiimfopenerodoQer tbmire il palagio , chcl ]tf archefe fuo fratello gi
incominciato hauea nd pafs piaceuole , e feauilfinia* mer te la vita , non
laiciandone in qneftome?o paffare d , che non ne rncndclie ancora con fuo ^ran
piacere molte hore ne gli ftudij delle lettere . Nel Cardina- lato fi dilett di
perione eccellenti & fpecialmentc
de'lctterati,roauilllmamen teconel&loroconuerfando, talmente che la titola
fua non pareua che dffs altro che vna
academia di perfone letterate . Ilchc io , che non vi fui vna, volti fol? ,
poffo come buon tedimonio di vifta , affermarlo. Egli cofi per lo fiio con-
uerfar e ragionare , come per le cofe ,
ch'egli oper , f tempre tenuto di beni- enanatcira.efflifercordia. Perejoehe di
pid^elle limoline, ch'egli ftcretv faccua, ogni d piiblicamente poueri , che vanno mendicando tanto daua ad
ogn'vn diToro,quanto poteua quel d baft irc , per fofencrlo. Per la qual cofa
nd haueuagi incominciato la plebe
chiamarlo padre dc'poueri,e all'hora fpcci ! Mote voltando eflendo per U
inoadaciooc del reuerc in tempo diPaolo IV. ve nuta Digitized by Google PIO IV.
tri finta in molti fame la citt , eflb fc tofto i fuoi granari aprire , c
libera Imentc^ difpcnfar alla plebe tutto quel grano , che haucua p^r tutto 1
anno'pcr yfo della fmiglia riporto . Haticndoprcli la hcredit Fraterna, e
dubitando, ch'alcuni per cagion del fratello , ch*cra flato Capitano di molte
imprcfe , non haucis ;ro fatta perdita . delle loro facolt afTcgno alla cafa
grande di Milano, ch-holpi- tal de poKcri , mille feudi d'entrata di quel-, che
haucua hcrcditato il fuo fratel- lojpcj-ch'efsonc rifacefse prima il danno coloro , le cui robbc erano ftate co rtj
effetto rapite,e fe n nudriisc poi,e gouernalTcro i poueri infermi. ligli
rifegn al medcfimo hofpitale de'bcneficij fuoi proprij da tre mila feudi
d'entrata.In etfet- to f in quella citt, douc fi fogliono diiigcntemcte i
coftumi de gl'huomini p- dcrare , & efsaminare , tenuto per vn commun , c
general Cfinlentimcnto liberale con gl'amici , benigno, ^'humano con tutti ,
difcnfore della giuflizia,e fier nimico dc'ri baldi . Il perche -chiaramente
con l'opinione, che fi hauea dell virt fue , fi fece la ftrada al Pontificato,
percioche elscndo morto Paolo IV, dop vna lunga vacatione della fcdia di 4.
mcfi , finalmente dop le differenze, che pafsarono nel conciane fopra la nuoua
ckttione , f egli di Cardinale di S, Prifca eletto Pontefice , perche con la
fua clemenza , tk humanit raddolc fsc^ l'acerbezza de'tempi palsati , e non
folamente l'afflitta Roma, ma quafi tutta_^ Italia ancora n ricreafsc. La qual
fperanza egli moflr di confermar, c di ac crefccr con firfi chiamar Pio . F
creato Pontefice co'voti di tutti iC^rd. che l ritroiiauano all'hora in Roma,
ch'erano 44 e f fr la Kttima, e la otraua-- horaftellanortc,cheprecedelLlildi
della Natluit del Saluator nnllro del ga che all'hora cntraua , con tanta fefta
, e piacere di quanti v'erano , con quanta fi sa , ch'afsai pochi alla medcfima
dignit afccndefscro . Ht io per mia buona forte ^, qiiclacreationeprefentcmi ritrouai , e tutte
le cofe,chc vi pais^rono, vidde
ed*akrepcncgraLiemente afHifte > da ogni hmcchta , e fofpetco ao*
ichedi fimileimputationc li tolfe . E f fri gl'ahri vno il Cardinal Moronc.Or
din Vcfcoui , che n'andaffcro tutti alle
Chicfe loro * Si ad hauer cura dellt loro greggi . Ma per hauei fatto bandire
ij Concilio , (ircilpoi da quello dii^ fegnoneceflarfanoente* fi riblime di rleonoicere, epervUd^He leggi
dinarfeciftaridcKmde'Cvai&fchliMcinti di Piolo Qh^''^o > commcmco** fi
in tempo d quel Pontefice , e nella guerra di Napoli iperialmente , che ne
tra-' uagli quafi tutta Italia , e Roma in pariicoJar con le proiiincic
conuicinc , co- CarHfi pofti ij^e in altri tempi . Adunque bench'e^li di fui natura begnigno foTe , c d
ogni |riiooi da ^ii^dt II afieno non
puotc ndimcnorcfiarri per cagione d^l'honor {mos ddb: * 4iS(ii^ Pontificia 4i
mti" ogn'opportuna,e debita jprouifionc di giuftizia. Fece' adunque a'7.
di Gennaio denSo. prender i due Carcl. Carlo , Se A Hbnfo , ch'era^ DO in Concilorio
venutile Giouanoi fratel di Carlo e Conte di Monj:orio,che aIl*hora Duca di
PaliaiM k>chfAinuiano! & il quale
era! poco auaait dt Gk> venuto in
Roma , & il Cooie d'AIife fratello della moglie del Come # c Lionardo di
Cardine loro parente i quali di tjj cofa non haueano (bfpet- to alcuno, e li
fece in Caftello porre prigioni.Fecc ancora in quei d iftefiQprcn- 4erA
imprigionar alquanti fcruiton de Caraffefi.hi,e perche procedelfc qucfioi
giudicio &ma ibfpecro commefre la cauia da'Cardinali giudici medefmam {e Cardinali , e quella del
Conte di Mnntorio , e de gl^altri
Gicronimo Fiefco^ Velcouo di Sauona , c ^oucrnator di Jioma , Alclfandro
Palenrei io A nuoca- ^ fcaic . Diicufsa diligentemente per noue mdl la caufa
d'ogn.' vno di loro e creduto
&cfaiiiliiato quattfoadoga\fi.dijoro^e>||oiietiyftoeadofi finameiH
teinpublicoConciftoriorelatione della caufa , u Cardinal Carlo Caraffa ^ dal
Papa fteffo di fellonia , & il Conte di Montorio , il Conte d'Alifc , eLeo^
* nardo di Cardine dal Goucrnatore di Roma di komicidir,e di alcuni altri
eccef- ricondcnnati^^ordinatoalgiudicecriminale,cherecondoladifpontionc delie
leggi proceddK cantra di loro. E cofi f il Cardinale ftrangolato,e!ic dtteCoiH ti ,& a Lionardo di Cardine me
z/o il capo. E furono vn ricordeuolc fpettacolo al popolo di Roma dVn documento
memorabile , l coloro , che montati sii cort Taura della profpeiit non Ci
ricordano pi di fe fidili > per che mutando la lor
jiioltapotefttninoltaficensaimlidonndlnodipocerni^a 9 cherii^lKibbfia h ljguir
loro caftgo , fai* ancora che non fia
lecito > ci>chelorpbcc. Ljrea Ut. Cartf- gone principale fr le altre ,
perche fu il Card. Caraffa condennato , f perche tifano ftt- haucffe con talfi
auuifite configli ingumato il vecchio Pontefice Paolo, che ben- folardalPtt'
^^he foffe da fc inchinato alla guerra , era nondimeno non folamente delle cofe
c aihdcu' > eouerao ik vcciderc an-
cor molte perfone di conto falfifcando fuomodo varie lettere, cifre . E per
dirioinvoa pa che per fua opera ipec.ialmcnce foffe Aata tutta quella gtierra
fatta > e menata m lungo con fraodinado damonoo fojameate di perfone prim .
te , ma quafi ancora di tuttoilChriftianefimo, e con vergogna tlelh fede Apo-
& al' old" ^^^^'^^ La caufa poi
della condennaggione del Conte , e de gl'altri , di pili aef- Caraffa, Sci le
gi dette ( perche pareua , che haueffero col Cardinale congiuratoXu lainde K
^uot gna morte della innocente Conteil moglie >cgrauidae del pretefo
aduirero |>eri^ofpitioi|rM^hauendo quafi ogjni fpcranza tronca di miglior
vita tiauctn ogni mczo tolto di dolierfi la pena mitigare , e non haucua nel
Pontefice Piohiciato lut)go alcuno di clcmenza>e di m.infuetudinc.E qucfta
congettura per qu -ilo pi ccria,chc s'
veduto, q u5to fi fia pi bcnignamte portato co M- fonfo Caranaji qua!
chiaramente moftraua la fiia manfucta,c continente nitura^ Ondcfii folamentc
caftigato in danari,c nel fuootficio di Camerlengo,c f rila- Iciato libaro con
wittc l'altre fuc cofc . fn qucfto mczo fcguendo Pio il coltumc degl'altri
Pontefici , fi f venire in Rom.i i figliuoli , e le ficliuoic delle forellc fue
, e con nobili^mi parentadi , e dignit a primi honori gli fublimi . L vi f
frquefti Carlo Borromeo' dottanella facolt delle leggi ciiiili , nelle cui mani
, Carlo -.rrAf comein humanilTmo , modeftiffimo , e induftrjo Prelato-, pofe il
Papi tutri i mc j CiHi^ ncgoti; di S. Chiefa . Venrndo in Koma il Duca Co fe
bifognato pei' acntura foffe, il Card.PuteoA' il Card. Simonetta . Per- cioche
fr.VIi XXL Cardinali,che h Pio fino ad hoggi in due volte o in gratia de'
Prencipi creati , o perla eccellenza della dottrina , e religione loro , o per
hauc-' re alla fede Apt>ftoIica fatti fer*iigi , o perche fuoi parenti , o
antichi (amigliarf foriero i il Seripando , e l'Ofio, che Legati nel Concilio
andarono , e di lettera- tura , e di grauft di coftumi , e di fintiti di vita
rilucono . Mentre quefto ap- parecchio fi Ci , il Papa acccfo di vn defidcHo di
fabricare , incominci ri- murare , e
finire molti cdifici^publici cofi in palazzo , come ne gl'altri luoghi bella
Citt , ch'erano per l'antichit per andare in rouina , o u rifrouauano
imperfetti , o erano gi rouinati affatto . E f hora tri la porta Salaria , e
la_>^ Nttmcnrana , che chiamano hoggi di S. Agncfc , vna porta , e vna
ftrada per la tfibnVR. fchicna di monte cauallo , che chiamano , c la porta,e h
ftrada Pia . Ki f la ftra te da Pio i tUratiiiia j eh e ^ijcUa , c^iacwno hoggi
popolo . RclUtuifce l Roma w Rofxuv 1 . jiiized by Google facqna Vcfginc gl^k
perftjchc fono pi di mille ann.Foitificail Cufici S. AngcJdfe co nuoiie mura,e
difere.Egli riedific gi il C;^ftcIIo e'iporto di ciuit Vccshtal & il Cartel
d'Orti a,ch'cr a Rato nella guerra pafTara dal Duca d'Alba guafto . Sii* lce il
palazzo dc'Pontcfici nel Campidoglio. Rinou la torre del palazzo d fu Shrco-
Volfe cAe h villa ameniflisiM ,sdi vaghifliml- edificif cimaca ,gt fact^
dGhtTro-IIT. & alla camera ApoftoliGa ^fle^ata , doucffe per r-auuenire
reriii* repcr dipoito dc'Ponrcfici jCpcr riccuerui Card, e gl'Oratori, & i
Prencpi , che ne venuano d i qualunque loca in K-oma. vi pofc anch'egli mano in^ nfarctrla, e
finirla. DeiirnolcThermcdDiocIrtianogi dalla antichit gua- iAm
ftcpcrChif*,eConuento'dc'Certo(5ni. Si sforza- ag^iin|;endaui vn tanto il jncfc
del fao, che la Chiefa di S. Pietro celebre per tutto il mondo habbia il pi
prerto, che fiapofTibilc , compimento . Ordin , che le Diaconie , e1 titolo de'
Cardinali >che n'andauaoQ per l'antichit in rouina fi f riparaflfero . Fa gi
por^ re in punto in Remar vna Stampa , perche ( n'imprimanai libri e*Sii>otroi:i
,,. - accurata correttamente , c h gi
qiiefto effetto fatto con grofl prcraij v* PiiifnftinuS ^^^^ Koma Paolo
Manutioin quefta facolt , & in varia maniera di letteratura d'Piifw- aitai
celebre . Hauendo adunque egli di ^ifogno di. va gran danaio fi per de^ quire
tutte ouelle tie 9 come per ktnre la Ciinpen 4i vn groffo- dd>ioclciiel'
Pontificato di PkiIoIV^hauoiufttOyOvdind Yniim uaUieriPij;. Il reftanle della
'vita di / uefto Voi^efice fcrijfe ti Cicarelli, Consior^fac Hor mentre il
Papa querte> & ad altra
dignilTnie ooere era intcoCo , gir M. WDTM la Aicccflfenel 5^. vn ftrano
^eipauenteuolecalbyperciocne certo Benedet* w^fi^Mf to Accolti con alcuni altri
fuoi federati compagni , fi difpofero d'ammazzarlo . * mentre egli daua vdienza
pubJfca , e l'Accolti prcfe l'alTunto di effer primo a_a 1 percuoterlo^'altri
poi lo Haurcbbono feguito . Hor .mentre oi li porc vna po^'
nza,accioCleoccti|ttfbiIPiitel&^fDk^crIapoiefib iUfrlOyfi fp^ucnt in
maniera tale >che pi^dle torte iiel-Mtlto^H fi-fmarri ili Cbngarat colore ,
onde alla dertmata fcclcragtnc non puotc ^Ir d^r compimento , il che
fr>pcis>fafri' vedendo vn dc'congiurati fcopcrfc la congiura : ondcfi^ono
prefi tutti atro* cernente ( come il cafo richiedeua)furono fatti morire . In
niuna manici a puote U loro ritrarre , Chi foffe (lato il prind^al autore di si
dia bollico* peflIiirtKefitt confbffarono , che
voler fare tal cofe s eraito diTpofti , perche fapeuano per fo- gni ylk.
vifioni che dop la morte Ji quel Pontefice douca venirne vn'altro An* gelico^e
diuino in tutto ^he': col coufentimcpto di tutta la Chrirtianit4 doueua^ ilerc
etetto yO che ireb6eMoii3urcadftuto ti mondo^-e cherlbniiartl>be
lfd^rtebbe^perfettioneIa*vita Humana-, ecbe per opera ilia tutte le |;enti
all:^ vera religrone fi ridurebbono yC
nella polizza , che fu data al Papa fi diffc , chc^ egli noi pcrAiadcuano rinoatiare il Pontificato quel tal hiiomo xch'efl fi h^' iteuinonnro
nelpenfiero r P credilto di molti ,-CQe pp.ruiafione, cpror. sii) di fteleratt
Jkttici fi ponefTcro cortoro- cos)j(cceratarimpr^ : Altri credette-* to che
arabitiore di farfi contalfaitbnonrinarefi di^Dfcro voler far' sazzia cos
grande, quanto quella d'ainmazzar vn
Pontefice . ScamprtQorehej' bebbe il Paptf cosi atroce pericolo foprauiiTe
e&ii vn'animo in circa 1 nei qual^ fftmpbjpatl
fleriflfbfio^ffauagKoiifaniniopeirtiud^^^ nai
che fopra quefta loro contcfa il Papa-defTe d/fiinitiiia foaicnza r
Chiedeua' il di Sj^ena, ch'il p-iolo luogo alla^finiftradel Pontefice delfe ai
Aio Anvba- tblarore', eii & 1 1. mefi , c mczo , & hauendo creato in pi
volte quarantacinque Cardinali . Dicono ch'hauca in pcnfiero di crearne tanti ,
chegiungefscro al centinaio . On- de fi potelfc dire, ( Cenium Patrey. ) La
morte di qucft Pontefice f a*io. di De- ccmb nel 1 565. ne! reiTagerimofettimo
anno dell'et fu.i , fit egli fepcllito in San Pietro. Di douc Hi il Aiocorpola
nott. del quarto giorno di Gennaio del 1585*. trasic' ito fcnza alcuna pompa ,
alla Chicia di S. Maria degl'Angeli alle Terme di Dio. Iwtiano > ^ in vn
bene honoreuole llpolcro , fattoui dalla facrcftia , vici- no ali aliar
maggiore , da Sig. Cardinali Tuoi parenti , luripofto. Vac la fede dop ini :9.
giorni. Cr^v q'ujio t on*ef:ce in^ ofdinationi ^HafantafiiCatdtHali , cio
'venlt/ctie preti , e du tayiout DMon che jurono. v. .
Giouan Antonio Sor bellone , MilaneCty Vejcuo d Puigno , nipote del Papa
, prete C.ird. Ite. di S. Gio^Jo al Velo d'Oro, F, Bernardo Saluiato y
Ftorgniino , f^efcouo di S . Paolo t prior di Roma, prete Card, fcnxjt iiwlo.
F, Gier animo Seripando , N. Franceft^ Vefcouo Fn^qfim tpretc Card, tit. di
S,SiJlo, AlnniBal Bozj^ito Napolitano, J^rc' Antonio Colonna , Romano y
Areuefcouo diT aranto , prete Card, tit. di SS, dodici Apojoli. Tolomeo
FrattteCe Arcitefcouo fli Sipario , prete Card, tit, di S, T heodcro, Afngelo
Ncolino , Fiorentino , Ardue/cono di Pija yprete Card, tit, di S, Califto,
Aluife Pifano , Venerano , VeCtauo i Padoua , prete Card.fenxjt titolo. ^
Pro/pero Santacroce ^Romano , Vefcouo Chifartenfe ,prete Card, fenT^ titolo,
"Zaccaria Dolfino , Veneliano , Vcftono Farenfe , prete Card.fettxa
titolo. Giouan Francefet^ Cernendone , Fenetiano , Vefcotto della Zaffalonia ,
pret* Catd.fen- T^a titolo, Marc" Antonio Boba Cafdenfe , Vefcouo
d'Augufia , prete Card.fenx^ ttolo. Hugoo Boncempagno , Bolognefe , Vefcouo
Meftano ypret* Cara. tit. di S , Sifo. ^ Aleffandr9 Sforx^ , Romano , Vefcouo
di Par ma prete Card,tit. di S, Maria in Vis, Flaiiio Orfino , Romano Vefcouo
MA^anenfe , prete Card, tit, di S, Giouam ante por- tam Laiinam^ Simon P^qua
Negro , Genottefe , Vrfcouo di Luna , e di Soriana > ptete Card, tit, d S.
Sabina, AUffandro CrueSo , Milanefe , Vefcouo Cariafenfe ^ptete Cafd. fenxf
titol, Francefco y Aiciato Milatefc y prete Card, tit. diS, Luca in Septifotio,
Carlo Vifconte , Milanefe , prete Card. tit. di SS. Vito , e Modejlo. FranceftQ
AbQndioCajiiaiiorK Milanefi ^ Vtfi^uo Bgbicnft , frett Card, ftrO^ tir \
Digitizifea v^oogle , tamcntc miri le qualit de gli animi, e pondera gli
effetti Ior*trouer, che .alcuni fono viuuti con integrit , e fantit gran di HI
ma .di coftumi : ma- per non fi veduto ,
che Iddio jgli habbia l'atto gratia d'hauere ne i mi- ^neggi mondanni alta
prudetiza. In altri poi ifcorge d'haucr hauutobcUif- lima, & prudente
maoiera.di legger il mondo , c con cffa fc bene hanno \ hauuto bont^ fcnza la
quak^ non pu dar prjudcnza, fono nondimeno ftati priui Ji vaa ifquifita fantit
di. vita. Onde pi fublimit nelle cofc dcl.fo- colo , cheieruorc in quelle dello
fpinto moftrarono Tempre . I terzi poi Attionidi ^ da i primi, e da i fecondi
quel chc.d'otrimo prendendo , fono ftaii un-.rio v.-uxmi- tiffimi , c
prudcntiffimi ; tra qucfti certo e, che /dee rii^orfi Pio V. ilqu.J cofi
fapiehtcmcntc rclTe altrui e cofi
tantamente goiicrn fc ftcflfo, chch dato
molti ftuporc , come cffer prCfa , che habbia egli potuto confuma- |-c
tanto di tempo in orationi, mcditationi, e altre opere, che fantJ, vi- ti attengono, s'egli ne fpcfe
canto in penfar in chcjnaniera fi debba mantenere in qunr > epace t Regni e
le prouincie vincer i nemici, c con le penc,e co*- preroij tenere entro termini delle virt racchiufi i propri; popol
i . Hora quc- fto Pontefice nacque a'i7.di Gennaio nel MDUlI. ncUn terra del
Jioico, fii della famiglia de Ghifilieri, il padre fi chiam Paolo, e la. madre
Dominina Augcr. Egli nel Battcfimo f chiamato Michele , c J'iftefso nome ritcwc
egli ancora quando fi fece religjiofo , e ci f nella et fua di quattordici anni
, e nel conuento di Voghera , delia Congregationc riformata de'frati ,dt S.
Dome- nico in Lombardia . Io hvdito dire ad alcuni, ch'egli haurebbe ritenuto
il ' mede/monme nel Ponttfcito ancora , fe haucfse trouato che fi Pontefici vi fofsc (lato lcuno , che Michele
fi nomafse , e che egli dal Cardinal Borromeo noR fofse con molta iftanza
ftatoprcgato voler prender il nome di
Pio , per le . cui preghiere fi difpofc egli
prender pi torto cotal nomc,che4iiun alrro.Ho- ri entrito nella reli^ionc,prcllo
cominci farc opre religiofe,oper meglio di- re
continuare la fui vitireligtofa pcrcioche pria che ei prendcflc l'habi ,
ha- ucagi cominciato meditare, orare,
digiunare, e faticarcele gli ftudij, & in lommaimpicgarfi altre cofc,
che frati'conuengono. Studi nel conucoto
di Vigcuano in quel di Bologna , inGenouapoi nel iK. fi fcceiacerdotc , f fc-
dici inni lettore nella fiiiTtligionc , e fcmprc in leggere ei mcftr dottrina ,
o piet e fanto zelo . Predic molte quarefimc con frutto de ^li afcoltanti .
Ten- ne la dignit del priorado in Vigeuano, & altri fui conucnti,
amminiftran- dolo tuitauia con
integritele decoro grande. T\\ eletto Inquifitorcii Comoc- fne perfona, che
foffe attiflima porre ottimo riparo ad
alcitni ftrani cafi , che la fnateria d'hcrefia in quelle bande aH'hora coi
reano, nel che fimoftrD cofi giudi- tiofo,cofi ferucntcccofi intrepido, che fe
ne guadagn la gratia 4cCardina- li deirinquifitioncdi lloma, e mallimamentc di
Gio. Pietro Cardinale CanfiCi^ che fa poi Paolo IV^ diitidolfoPioCardin.di
Carpi,c perche ^cU'aminiftfarc il dcttoofficio venne egli in difdeita con
alcuni officiali di Milano , per egli fi rifolfc per lo fuo raigiior di partire
da quelle bande , e venirne Roma, nella^
qualgiunfc appunto la vgtiiadel Natalc di N. S.nel 1550. ouc. nel ^ai-c conto
delle cofe fatte da lui in materia d'Inquifitione fodisfcce molto i Prelati Ji
cflfa , da'Quali fa mandato Grifoni formare vn procelfo contra vn ^Canonico della
Chfeia di Coir , fi anco mandato Inquifitor
Bergamo , tic in amendue qucfti luoghi, & in ogni altro fi
m.irtrefrerriftclfofr Michele, cio, giufto inte- gro, coflantiffiino con tutti
, in tutti i cafi , & Amatore della fede Cattolica , quanto fi pofTa il pi
. Per qucfte fue degne virt f eletto dal
efumo^he lgo) Hi ftv* to maggior Inqiiilitore. Dai medenmo Paolo li fi
mut fl'tfto]o,e li diede quello diSantaSabina,daPioIV. poilifircftituitoil
titolo di Santa Maria fopra.^ Minerua,c dal medcfimo Pio f egli creato Veicoao
di |tlaadou]|e del MDLXL mi celi i vifitirc qoefbi iba CUeft V Bc Incflk in
molMitiicre-vi ibcemolra vtUc le ne
ritorn poi Roma nel detto anno tAgi auanti il Aio officio dcU*-
Inquifitione. Si moftr in alcune cofc, che proponeua di fare Pio Quarto , di
contrario parere, nel che egli vlua tal libert che daua.ftupore molti Cu dinali
, e da tutti nriportaualode. Hor finalmente cflSai^mqrto Ho Qiurta f egli nel
MDLX VI. aUiT^di Gennaio dal voto di dnquantadueCNUlMkckt to Pontefice . Per s
gran numero di Cardinali , che fi viddero entrare fn con* clauc , f giudicato
da molti , che quafi necciTariamcnte fi douetfe tardare alTaii pria che
s'cleggciTe i^oo Papa ; perciociie vna tanta diuerfit di -barai ma
jageuobnentCf f non dalla'Iunghezza del tempo , che macera ipimeri de huomini ,
e per ftanchezza con^iun^e infieme , & vnifcc in vno , pu torfi viat ma
coftoro ( come fi vidde per ifbcrienza ) fi ingannarono, & la cagi^onc
dell'in- ganno loro f non confida are, cne ordinariamente ne'Conclauii Capi
princt* K ' Cnnek. ^"^^ (]ueili ehccrcano il Pontefice ^i altri Cardinali
fiemdt che nitme^ Jjji^*12[l ro fi vogliano* chefcmprc fcguitano qupfii>
Montepulciano, AlelIandrinoe'l Araceli, e finalmente Borromeo rifalle col Card.
Akemps di fareoghi opra accioche 6db CiefttQ fonteficitf Alefi^adrif s perche
la fua bont e valore era tonofciuro da
tutti , c da tutti era giudicato digniflimo di tanto g rad o,come ancora,perchc
Akffindrirwjeflrcndo pcrfona in- ^enu.i , s'hauea molto ac^uilUta U gracia di
Borromeo j ildcodo egli aqadti per ler uiei o di DorroMcofittt quatm^poeea
dalionro lUbiafdoclK vna craitura di Pio I V.fulTc detto Pontefice. Fatto
mtender quefto loro i^fiero Famc/e,ci vi
concorfe fubto , in modo ch'egli diede inditio d'haucr defiderato tal elcttionc
iommamcnte. Stando le cofe in tal termine , non mancauaaltro9 fe non fi publi-
CiflMftayo4ldncgotio, comeer^bo^Ui^ual publcatione, BoromeoapiiMM'fi* quanto
Ucoto per nfpettodVna parta rhierenza,che portaua Morone, alquale non ardiua di dire
apertamente la fua efclufione dal Pontificato : ma finalment" pur gliela
diflfc . Morone vedendo, che cofi era il tutto ben accommodato , c.f non poteua
qucQo negotio fraftomarfe , come fauio , e come anche perfona^^f che m
confcienza^ttammiraua il valore di Ale((andrino , lod per ottima ^Uttim.
Gi4fiopiiiKii Jo Cmlm U omoiif di Md- uiyiu^L-U Ly Google P I O Y. ^f {iniiino
t c qnclli che pria non l'h.vicano raputa,nc l'iivifono attoniti . Et fi e marauiglia grande . Onde fe fielfi non crcdcuano , ne pAi ca loro di
credere quello , che vcdeuano . Cofi adunque f eletto Papa Aleffandrino, che
per la cagione , ch'habbiamo di ^ f fopra detto fi chiann Pio V.Publicara
l'elcttionc per Roma , fi sbigottirono pa- ppoio Ra rimentc gli animi di molti
ipcrciocheogn'vntenYcarch'eidoueflc riufcirc au- mano per la, ftcro, s per
effcr rcligiofo, e creatura di Paolo I V*come ancora perch'egli nelle crcanone
djaua ne'cuori ^* d'alcuni cotaisbigotimento, fapendo,chegli perfua natura
legeiermenic s'ac- eendeua in ira:maquefto gli ranicuraua alquanto, che fi
fapeua, cnc in lu l'ira-^ " fi cftin^iicua torto , s per quella cagione
vniuerfolc , che , ( qui facile irafcuntuff tram minime coniinent yfed reddunt
r) come ancora perch'egli faceua fi rafficuraflfero molto ancora, vedendo che
Pia fubito giunto al Pontificato , diede d'animo bcr.cfico chiariffimi
argomenti concedendo al Conte Annibale fratcljodel Cardinale Altemps cinquanta
milU ducati, e molti Cardinali poucrf,
dando buona fomma di danari , che fi frouauano in Caftcllo . H giorno della
feda di Sant'Antonio, ch'era ilfuonata It, & egli enfraua nel ^2. anni
della fila et, f coronato auanti la Chiefa di S. Pietro, e furono fatte le
folite cerimonie, fi volfe egif tutto ad emendare i co- ftumi, c^: torre gli
abufi, e fare, che fi viuertc vita
Chriftiana, c che non^ fi preterilTe di porre adefTccutionciquantonel Concilio
di Trento fi contencuf. Onde non meno vtilc appart egli in ci di quello, che
haueflcro apportato i pafTati Pontefici in fare cominciare,e terminare detto
Concilio.Non molto paf- s dop la Aia affonlione al Pontificato, che fece
Cardinale ( dandoli il fuo cap- pello) Michele Bonello figliuolo di vna Tua
nipote da lato di forclla,c frate dell'- iftcffo ordine Domenicano. A fare ci
il Pontefice vi fu fpinto non tanto dalla prcrltella, quanto da infinite
preghiere, che tutto d fopra ci da Cardinali gli erano porjc , e da vna buona
natura, e belle qualit, che nel giouane fu fcorgcuano , le quali fono crcfciute
in maniera ,. ^ hanno prodotto , e produ- cono tlittauia cofi nobili effetti ,
ch'egli alla finta memoria di fuo zio accrcfcc fplendore ,c fe fteffo partorifce vna perpetua, e
grandiflfima gloria. Et s'inca- mina per ftrada tale , che fi pu fpcrare ,che
col tempo fia per giunger pi fu- prcmc
grandezze . Hor Pio lando tutto intento alle cofe della religione, fece ManJa
lPa^ che'l Cardinale Commendone , ilquale ic ne ritomaua da Polonia Renna , an- P" ai"to d daflfe
Leg:ito alla dieta vniu'?chtf9UoU4d4ad Conte fanta Fiore v^gjrifillimo Signore
li fuf- lyi i^uJ Google P I O V. jjj7 TionCjC ftrage grandiflima de *icmici, i
(juali final mcn re eflTcndo ia gran moltirii- iinchaucndo in battaglia
ammazzato il Sirino, sbaragliarono^ & vccifcro qiie- j Hi foldati,&
cofi prcfcTo ScghcttcQu fi veddc quanro la ncccfficjchc hcbbero i Turchi, di
doiicr clTcr latti morire da Solimano ( come il Balci Ji diceua ) J^'T di
cfpugnar Seghetto Ji faccffc forti,c oftinatiflimi aucli'imprcla , c li rcndclfc J/gJ,"'f J
i, vittorioCc dall'altro canto la neccfiit? ancora ch'hebbero quei pochi noftri
fol- in.prda i dati,che vfcirono di Seghetto, di non andar in poter del fuoco,
o di non capitar Cipn, in mano de crudeli linii J3arbari,gli taceflfe combatter
co ogni valore, onde pru- dcntiirimamcnte da tutti i famofi Capitani antichi, e
ftata la necellt fomma- mcnte filmata , e fi fono sforzati fempre di porla
guanti a'ioro foldati , perchc_^ (come difle quel
grani*hiftorico)conofceuanoCC7>tf nec^ffitar ej njlmtimy^ ma- ximum Telum .
) In quello mentie, che f prcndeua Si^ghetto , prcfe l'Imperio dc' Turchi Selim
, il qual non molto palio, che cominci
pcnfjr di far qualche grd'imprcfa contra i Chriftiani,c in tal
modoieguir le pedate dc'fuoi maggio, ri ,c dai- qualche faggio del fuo valore ,
e guadagnarfi ne gli animi dc'iuoi po- ftoni.cha prcrcndcua .'imprcfa del Regno
di Cipri , ch'era sU gl'occhi del luo Imp. e le ben lo doueua scUw ticiRc- da
tal imprefa r^mouer la pace,ch'cgli nelprimo in^reffo del fuo Imp. haueua_^ gaudi
Cif>ci. fatto co*V^enctiani,padroni di quel licgno,i quali no lui, na fuoi
maggiori ha^ ucanomai violato la fede data, nondincno perche a'Principi non
mancano mai huomini , che fi sforzano con colorite ragioni di darli ad intender
, che quanto cffi vogliono fia honefto, e ^iufto , cofi hora non mancarono Selim pronti adu- latoria che quell'imprefa
cflcr honeftiffima gli dimoftrarono, dicendoli, che h.v ucndo i fuoi
ma^giorijconquiftato l'lmp diCoftantinopoli,e della firecia,e che quello Re^no
di Cipri quelflmp-cra ioggetto,onde
s'intcndeua elftr fuo,c pc^ r ripigliar
il fuo,c no torre l'altrui contra la
fede data e^li fi apparccchiaua. Kiloluto dunque Selim di alfalir tal Regno
,fcce fargrandilfune prcparationi , Hi apparecchi militari, e a^euolarfi il conquillo
di quello Regno, fi difpofc^ perlaDalmatia,cpcr la Schiauonia Alfalir ancor i
Venetiani , i quali veden- do tanti preparamenti del Turco , elfi ancora per
difcfa faccuano molte, & ot- time prouilioni.. Ma prima chc'l l'ureo n
.veuilfe ad aperta guerra con cffi, mand
Venctia vn Cniaus chiedergli il Regno di Cipri , come indcbitamcn'
ifiglioda'Venctiani vditnzaal Chiaus , chera gi dop Pafqua di Refurretionc del
1570. egli efpoila l'ambalciata del io Signore hebbe ri Ipofla dai Senatori,
che il Rcgnodi Cipri era con ogni giudo titolo da effi flato polTcduto, &
all'hora fipoScdcua tuttauia , e per che eglino erano apparecchiati difenderlo con l'armi contra chi d'occuparlo
pemalTe, e che .ip^^^ eglino fperauano,chc Iddio vcdicator dc'pcrfidi huomini
callighercbbc il Tur. calai^ga fi cocche lenza niuna cagion contra l'vib
dc'iuoi maggiori rompelfc la fede data- , brinci piChri Licentiato il Chiaus fc
ne ritorn al fuo Sign.&: i V enetiani ipcd irono ben tollo itiam ctta'l
Ambafciatori a varij Principi , tentando col mezo del Pcnttjcc di viiirfi con-
^J'^p ] tra quello Barbaro inimico di Dio,dc gli huomini, e d'ogni honella
conditione. manda jcf.g Il Pontefice cominci pratticar con ogni fcruor, e
deliro auuenimento vna_^ , ^\i9 Lega tra il R Cattolico,! Venetiani, e
fcmedefimo, tent egli dincludcrui in i Vaumiu )prarfi in modo ehc l R Filippo
poi'L .egli ancor a'med efimi Io porgerebbe,c poi pi agiatamente fi jpotrebbono
llabi- Jir le cofe della Lega . 11 R Filippo per compiacer al Pontefice ordin ,
che in ^occof fo de' VcncuAiiiaodaird^c Tue galere deU^ quali ne fece Genera-
Digitized by Google jnlllc caualH , fotto il goucrno di Mufafcr Bafci , e
MiiRaD col rimanente dell'- cfcrcito and
Fama^ofta . L'armata noftra ( ch'habbiamo di fqpra detto cflcr andata
alla volta di Cipri , non fece nulla , perche fi dffunpcr il difpiaccr che
nacque tr il Colonna,& il Doria, il qiial fupponca di non cucr in maniera
niuna oifcordi^j fottopofto al Colonna, onde fi viddcelTcrvcrotjucllojChc dice
Tito Lidio, che, fri! Colon- ( quamplurium imperium bello inutile efi -, )
l'auuifo di ">* nuoua della perdita di Nicofia feguita cofi prcfto con
tanto fanguc dc'Chriftiani fparfoin'.c'l pericolcche v'era che n fi pcrdcflfc
tutto quel regno di Cipri,dicde gran dolor al Pontcficci ma non per li f perder
punto d'animo, anzi con molto cuore , e ardore fi diede condurre ad efletto l'incominciiio maneggio
della le- ga tr i Venetiani , il R Cattolico , e fe mcdcfimo . A quefti tre
potentati daua pi che gii altri timore
il Turco , perche haucano timore i Venetiani , come coloro , contra i quali
erano volte 1 armi Turcherchc , di non riceuer luttauia maggior danni,il R
Filippo temca che fc'l Turco haueffe cauaro i Venetiani , c fcacciatili
dall'Arcipelago baftione d'Italia , A fuoi (legni di Sicilia , e diNa- poli
farebbono ftati m pericolo grauiffimo tutto ilChriftianefimo;temea ancora per
le iaggie , c luoghi maritimi della Chieia . HoraefTcndo con la prudcn- la del
Pontefice fuperate molte difficolt , che occorrcuano nel maneggio della Icjga ,
f ella finalmente conchiufa , e fottofcriftain Roma in Conciftoro aVcnt di
Maegto del JVIDLXXI. & indi a'5. d , f ancora publicata , e non palTarono
Lrgacduf dicci d , che f diuulgata in Venetia . Fi nella lega ordinato che'l
Pontefice po- fri il Papa , ncflc dodici galere armate, e tre mila foldati
piedi , c 250. cauaHi. URcCat-** 5?*- tolico vi poneflfe tre felli di tutta la
fpefa , & i Venetiani due fcfti . Et erafr l'ai- treconditioni , che
neflfuno confederato potelTe accordarfi fcnza participatione lxlirco.' ^* de
gli altri,e che Don Giouanni d'Auftria, fratello del R Cattolico fulfe Gene-
rale della lega , in fua aficnza Marc'Antonio Colonna General del Papa tc-
peffe quel luogo . La conchiufione, e ftabilimcnto di tal lega ftabili ne'cuori
dc'- Chriftiani grand'alkgrezzaja qual non tard troppo che fi commoffc molto
per la foprauegnentc nuoua della prefa di Famagofta,c confcguenicn\cnte per la
per- dita di tutto il R^gno di Cipri i percioche in elfo quella Citt era
principalifli- ma. Ottennero finalmente 1 Turchi il polfelfodi qucfta Citt dopo
vn lun^o , & oftinatoaffedioalli quindici d'Agofto , che li fi refe a patti
, era ella ftata da vn potentiffimo, cnumerofoefcrcito Turchefco ,di cui ( come
fi diffe di fo- pra ) ne era generale Muftaf Bafci valorofo Capitano combattuta
per maro e per terra , e la battaria haueuano cominciato i Turchi a'i 5. di
Maggio , faccr^ dola fare con fettantaquattro pezzi d'artiglieria grolfa ,
fra'quali erano quat- tro grandilTmi bafilifchi. I noftri , de'quali erano capi
Marc'Antonio 13ra- gadino , iS: Aftor Baglioni valorofiffimi huomini , fi
difenderono fin che poter con molto valore , : alcuni pochi giorni , che
tirarono gran furia di artiglieria aramazzarono trenta mila Turchi , e f
tantolo fpauento , che nacque nel lor campo , che fe i noftri hauelTero Kauuto
dentro abbondanza di monit ione, come fcifo^naua in cofi fatto affcdio , non
haurcbbe quella guerra per noi hauutos infelice fucccfformaelTendoui poca
monitione,dctenHnarono i noftri di non ti- rare pi s rpc(ro,acciochc tanto pi
duralTe la polucre,e lepalic. Onde i Capita- ni noftri ordinarono, che non
tiralfero pi di trenta pezzi il d,ctretKa vokc per ciafchcdun pezzo . Hora
continuando 1 Turchi tuttaui pi a gran Airia gli af- erano tal^cmc ilanchi 1 ^
vmcboliupcrrind&icilo^ econtt * w Digitized by Google ^ P I o \^ nuo
trauaglio dd combatterc,c per Io poco vitto,e per le affiduc- vigUicy(i:hc fo-
nograndifllmo male alla natura noftra ) che non erano pi ani a] contraftaro con
cofi potenti ne.mici.nertanto il Braga4ino,& il Bagionc,e gl'altri Capitani
dcreriTinai:0QO?|jCqdc la C irti jion fi rouinalc, di tentare accord(>,ii o
u \1 : fui conchiuP^ con qucftc condirionj,ctoc,chc fulTcro a'foldati del
prcfidio ialu.itelc ., vitcj'armijclc robbc con cinque pezzi di artijj|{eria,c
tre caualli Jor icicka, & il
viajggto ficuro in C^idi^ , c cheiC^/eci in:Kamagof^ poccflrcjo i ima nei c, a
iicuri con le loi o facolt , col poter y
iuere .Chrf uaoj(iinente . Furono qiiete conditioni da Mnfta0 di propria mano
rottolcrittc : ma con vna propria , e /ingoiare perfidia di cofi ma.'ujgio
J'.arbaro furono qnellc rotte , n di efe quafi ne li fcruato piuuoiperciochc al
Bragadino^ al Baglionc , ad ajtri C
ipiu/ii fice'.e^K43re criidelflllmafn>i-tc>.inapi colBragadino, ch con
4lc.uo'aItr]A.ttrza^ ^ cagione f
l'accorge: n , ch'egli hauea conchtiilo accordo co'n >:lrf ,ch'hcbb il
Pontefice alla mifcra Citt d i l amagoAa>& toii ChriAidr ni ^ valorofi terrieri , che vi
erano morti, lomofie'tantopiM. porgere a(& due , e ardentinime preghiere Pio , che.con la fua pofsenre delira
rpremefse l'audacia di cosi milua c Spagnuoli ventimila fol* ati dacpmbattcrc ,
fenza je ciurme , e gl'officiali ^che
iii.ogni maniera fi (iouelle incuutrarc i'* armata Turchefca , e /arui giornata
, ancordae/i ccnofeeire la Tuncheica tf&n Numero di pjQ potente, fi
difpofcropoi tuttcIenaui, ccmeliaucu4noftartcfne*^uot oluio'strai-^^'"' '
^ quella parte, che battaglia li chiama , ben diuifa l'armata tut-
mataddU^.^*^* Inlomma furono preparate ,& ordinjjjjitquelle cofe , che tanto fat^o fi l^ga, richiedeuano>&
accioch'ogn'vn viuclTejChriftianamente furono dati ^'anti rir Scordi , e
ordinati ottimi jmodt, affinch con l'orationi, efantit di vita fi imr petraffe
ardimento, e vigore dal fommo Dio confufione de'ftioi nemici . Itls tal maniera
dunque diuifatele cofe, parti la noflra armata di Mefllm a'f.dicidi Settembre
nel MDJLXXI. &c indi pochi giorni fi
cduiie Corf,di douc parr tendofi
ll'vItmQdf Settembrc giunfe a]le.Gomeniz]e capadlQnporto>eftci rinmo di
terra fenna . Quiui eia Don Giouanni d' Auftna f fatta uouamente larafscgna,e
commandatOjche con ogni diligcnzafi riacdciseroi legni fc erano del conueneuole
ben prouifli . Mentre ci s'attendcua, s
hebbe auuifo,.he l'ar- mata Turchefca fi trouaua nel golfodi Lepanto, per^ i i
noAri fubito rifoUVro 4i partire p coli
a' l* ^[Qttoltfe partirono eoo proponimeoto di ^^^^ *^ uiyiiizea by LtOOgle P 2
O V. j7r bocci di' quel golfo, &: proiiar che i Turchi vfciffcro fuori per
far giornata con ArtnaraHeMi venire
giorn.UA co'Chrifiani, pure
fuggirla , altri di n Jiccua ,c ciafcunonau con cl- ic fuc ragioni per il
proprio parer portaiia ma ben tofto
determinarono poi di (a . s, perche Caracofla, chera andato Ipiar la noftra armata, rifer , chcL^' ella
non era d; pi di ccnt, e cinquanta galere , che le galere groflfc erano per
CaracofT*^ la !or troppa gi luezza inutili alla battaglia , e che folo
icruiuano portar mo- corlato , nitonc, c
vcttouaglie. Vluzai ricord ancora , ch'il commandamento de] . loro gran Signore
cra,che in ogni modo fi combattcffe i onde fi rifoiftrodi vfci- ^^"0* f
e ritrouare la noftra armata", e
venirne fcco naual conflicto , c a'fci
d'Orto- * bre vfcirono del C jolfo di Lepanto, e con profpero vento alla volta
dc'noftri s- incaminarono . In quel giorno mcdefimo 1 noftri non haucndo potuto
prima_ per la contrariet deVcnti, fi partirono dal porto di Val d'Aleirandria,e
drizza- ^ "reno il camino con niolra fatica , perch'erano' anche in parte
pieni di furoro I venti verfo gli fcogli chiamati i Curzolari , ^ elfcndofi
pofli la notte alla fpia- ^l'a di Galanga , la mattina fegucnte, che Ai h
Domenica a'y.di Ottobre fco- pcrfero intorno alle due horc di eiorno l'armata
Turchcfca , che piene vtlc^ li veniui
contra . Don Giouan d'Auftria vedendo, che i nemici ne vtniuano, fece
drizzarncl pi\. alto capo dell'antenna della fua galera vria bandiera verde
quadra , ch'era lo ftcndardo della Lega , e con vn tiro d'artigllaria
diede tut- ti fcgno, che fi doueua far
battaglia , egli poi & il Colonna, montarono sii >c Fofib lDrono
fpezzate Ibmmerie 9e MmccUxt lu* quaranta in circa furono quelle , che fi
po/ro m fu^a , c cos fi faliurono . SS trouarono s legni prcfi cento fedici
pezzi d'artigharia groila. > dugenro cin- quantafei di niihuta^, e vndici
Pererc , tutte c^uefte cofe inficine co'ichiau , & i Q^'ndici mi vaflcUi
flirono fecond l conuentini partiti tr Principi collegati Morirono' |a CiuifUaiM trentadue mila Turchi
,. e tr cil molti famofl Capitani , e Gouematori di Pro j nt'ueio o
*'*"cicne furono fatti fchiaui pi di tremila , c cinquecento.
Kimalcroprigio- uiJutri figliuoli d'Ali generale dll'armau.>.e
MahcmetGouematoK di Ne- groponte , & altre fftnoae toutocomo'^ fiiina
grande Si libemono qoi^ dici mila Chrftiai
, che H trouarono cCfcre fchiautsd legni pfli. Horahaitar ta dlia noftra arma
tit si fegnalata e gloriofa vittoria
.determinarono i G' nerali di partire di quel liKjgo , c ritirarci in porro , e
cosi fecero; il giorno- che (gu poi fi & U rafsegna de'nollri , e fT trou
mancarne fette mila iei cento- cinqaMiifei
Fattoci vedendo i noflri'9.ehe di gi (i auuicin.iua Tinucrno , e che non
era pi tempo di fare dimora ili mare ^ prefero configlio d parti rfi , e Don
Gioiunni finalmente (Tconduise in Sicilia nel porto di Meffina. nde f ri-
ceuutD eoo gcandiflino trionfo e regie
iftc. Altri prefero altro viaggio. Harc^AmMto Cfomia slhitid aUivolu di
Roma qitluf itk egli da Komii raccolto
con grorifo trioni e dal Pontefice f
honorato & accarezzati fommamcntc.
Di cofi ampia vittoria fe ne fecero per tutto il Chriftiancfmo ^randif&me
fede . In Venctla furono battute alcune monete , nelle qual'crana imprefle
quelle parole. [ j$knmagne n^iuUif %iiSoi$4t Vei gxOitnms Tm* tbu. 1
Pcrilchcvolferoc^ueiSigoorfdimoftiacey ch&miracoloflonem mahodfuihaerafi queft
vittoria conrccuita-f e non fol eglino : ma tutti i Chriftiani > & in
particolare il Papa cui fommo Dio la riconofccua,.e cop fbmma
deuotioneloringratlaua. E perche il Pontefice coaofceua , cheperrof ulnare in
tatto i nemiici non fol bifofii^vificere i> ma 'noceflario fapere bene vfar
la vittoria , la quale all'hora svia bene quando con maggior impeto , e |ji
vigor pria , che i nemici fi rihab'bino, c n rinfranchino, s'alfalifcononuo^ -
uamentc^ > e (i come quelle infermit
che fi chiamano ricadute , fono pi pc^ ftcoioft e piattrri&ooo i corpi iioftri,>lie
non fSnno le primcperchctrou^- no la natura indebolita, e pAriinente pKi le
terze , chele feconde , chcofiati- eh'auaicne nel combatter co'hemici;, che i
fecondi abbattimenti "pi rouin.mo-, - chcnon fanno i primi , e pi i tci-zi
, che'fecondl , per trouare euttauia men po^ tente il nemfco , per tantb il
Papa vqla , che ben tflfo con maggior armata , e i poflibil foire,con ph
ardimcntoii'fice finra battaglia c'Turcliiy perci egli mand V3f ij legati varij Prtncipi con pregarli ad entrar nella
lega contri l'ab-- battuto i^arbar pria
ch'ei riforgeflfe . Hor mentre il Pontefice in qucfto ma- - neggio , ^' in
altri pergiouamento della ChriftianaKp'. tutto inte^itOi cfa ttcante, gli
fopragiiift amfeZ'Mrs dbl 1572. -eoo molta pi vchcmcnza^ ecorf grani dolori il
(tio foHt male dU reni > e cotal nule tiatuia tanto-fi fcc^ ' f^giore% che
cn TrfQa vf fna v'era putredine , e fangue infinoc . Egli hauea in CY^ime , per rimedio di quefa infcrnrWt^,
bere il latto d'afina di ch-cgl'all'hora ne beuette fi gran qtiantit,cht li
cagion cofi&tcdcbdMBadtiflomaco che n^ ' flofeiia ritenere il cibo . In
quefti s fieri maU,e pCiSttd dlbctei^egli patientilii^ jfto , e fe bene cernie
dice Galcn. [ Sartilstem-oinnrrqttinmusytMm sd lttfun^ Hioiitr , qimt plan
rHoti tm^ediunt , ai^; aufetunt , lum iner trf mpUJiia cm* 9i4Mr , angimar enim
dolonbut non Umut : J nondimeno il Pontefice non pi - mtat cheperaltra cagfonerdfi^eraffe di raqtrAar la
perduta nit^ , chie- per fncgIib-potcr, e fp!endo4 e , f auidograndemcnte,e per
egli conoiccndo molto bene per pi vie quanto al- to valor e fegnalata virt
foffe in Cofimo d.;'Medici Duca di } iorcn7.i,c qu>wto vtile anch'egli
hauclTc arrecato alla fanta iedc,li diede nel mc nondimeno fi rrouarono doph'
morte fila in Cartello feicento mila feudi, ouero (come altri dicono) vn
milione, e mezo d'oro. F qucfto Pontefice non folo da fuoi proprij popoli
lodato, ma_ ancora da'nemici Turchi , e da'/celerati heretici , il che f vn
chiariffimo argo- mento della bontrl fua,pcrchc/come dice.) /: OTium efiyC^uod
tnunki^ c'f mail homi- nes laudani , 'videntur Jt quidem fere omner
faieriyqnodjateniury Del hofCT, i^el qui job aliquam offenjtonem nobh alkni efie 'videntur , quia res ea ufque
adeo Jit cui' d>is^ cr cxfqfita oculir , vt tilt diviet i non pojftnt , Fu-
Digitized by Google furono creali da ^uejfo Pontefice tH tre ordinationi
'vent'vn^ CardinaH tde'auTl diciatto ftirono prete ^ ire tfiaconi , che fono
ifeguenti . F. Michel l onel/o dal Jiofco d'AleJSandria , nipote del Papa
,prete Card, iit.diS. Maria alla Minerua .
F. Gieronimo Socher,francfefienerale de i Ciflircienji ,preU card. iti.
diS,Mat' tea . Vidaco SpinofatSpagnuolo.prete card,tit.di S, Stefano in Celio
monte . Marc' Antonio Maffeo, Romano^rete card.tit.di S\Califio . Cafparo
Semanie's diGaeta^Spagnuolo, Arciuefcouo T art aconenfe , prete cardjiu di
S.Aiar tino de i Monti . Gafpar Zutiva
de AuelU arie da^ Ardue fedi Siniglia, prete ^ardjenxfl titolo . Nicol da PeluejFrancefe^ArciuefcSenonenfeiprete
card.tit. di S. Giore Paolo. . Giulio Antonio S antorio,Arcirtefcouo di
S.Seutrinoj prete card.tt.di S,artohmet inl^fula,' >\ Pietro Uonato
Cefio^Romano^prete card.tit.di S.Fitale, Carlo daGrnfftJiolognefeJ^efcouo di
Momefiafcone^ prete card.tit. di San Agne, in Agone Carlo
RambugliettoSAngenuetyPtamefe^'^efcouojCenontanenfe^ett Catd, tit,i S,t4femia .
F, Arcangelo li lanca deltordin* de i Predicatori^gfcouo Teanenfe^ete cardjitMi
S.C e far io in Palatio . F. felice Pereito da Afont'Ato della Marca ^generale deirOrdine
deTrancefcam Conueniuali Vefcauo di S.A^ata^prete csrd.tit.di S. Gieronimo
de*SchMU0ni j| Paolo d'Arejjp de liroyVefcpuo di Piacenza^prete card.tit.di
S.Potent. # Giouani Aldobrandino Fiorentino^efc.d'lmola.pfete card.tit.di
S.Simeone . ' I Gieron.RuJiicucci da FanOySecretario di fua Santit prete card,
di S,Stifanna , F,yincenxfi Ginfiiniano^ Gettouefe, Generale dell'Ord,
de'Predicatori prete carii S.Nicol imer Imaginer Gio.Gieron. Aliano da Bergamoyprete card.di
S.Giet*an.ante portam Latinam* Antonio CaraffayNipolitanOyDiacono card.di
S.Eufeio . Giouan Paolo della Chic fa lerdone nfeyDiacono card^di S. Pancratio,
^ G iuli9 AcqHauMa,Napoliiano,DiacoHO card,di S,T heodoro% .1 Digitized by
Google G R E C O R I-O XIII. 't y R ECO I O X T I F. P O N T. C C X X x .
fi V '.t 1 GRCGORiO Xlir. Vgo prima
chroato,faBorgiiefeacHt famigliali^' Huancompig f , fiK*> p.ulrc fi chiam
Chriftoforo , e la nudre Agnolt^' ^ MarafcaJchi , nacque egli nel 1501 a'7. di
Genn.il Venerd a diichorc^v mezza di notte, fii daTiioi a|Ituatocon gentile , c
honefta manieri > facendolo ('(nomencoftun'>fKgranntcdMkuli^d^^ , dop
queftocgiifirirnircdiftudiarlcglViielIe'qutUii^ fcolarc^ , di
LoaomcoMo2zoh,& Annibale Cacciancmtci , e poi Lodiiico Gozdini, c Carlo Rouini . cUe erano inquci l^moi
celebri di urilconfulti per tiittatalia
&maItHluow,afiri,eiieUlHiidyoai pino coacoT' lo , c chi ben faftkaa
rlc!rimprender*IidttnnaV c gl'auucrtimnti iloro,liC:# i^ceiu lodcuoIipfngrciTi
, c ne giiingeiii mcritanicntc al; dottorato , comt fece Gregeio, il
qualcoUlgiadopicndettc in Bologna nel! anno vcntefimo ottano
da|fmfiii',a'i5.diSett'embredl i5^a L'^ ichui poi a'ii. d'Agofto i\ Attamtorc
Coiregidiile di Bologna. per fflivltimi
d u melili nofucgh Dottore dc'Signori Priori, ch'Antiani ini fi chiamano. In
qilft'an* ancoracgli diede principio
IcgGcrcpublicamente l'inftituta.nel che per tre Attiwi di perreucrindoui
fin tanto ch'egli in qucfto tempo ', eh pr il primo Scraeft HUoiiopctbrc
dfe-Si^.... , , , _ nel 1539. lohd vii^adireliiBblb^a da alcuni vecchi di
quella' ioit^ che dii' cagioni morsero Gregorio*, partir della lua patria yWni furono certe
difTcn- ftopi domeitiche , l'altra il vedere > che poco profperamentc li
fuccedeuano le l^dradfletttira , e ch'^linon potcua coiuegliirc quelli ftipepdt;
, Oc quelli ac- (^fciment diTalarijVcheglivoleua*, e che deb'tamnte gli
cohtacnliiaiib'i^ Venutone dunque h Roma , fu coftituito Coll.itcralc del
Senatore di' Cmbidb^ glio.hcbbe poi l Abbrcin.inira de Parco Maiori , e f fatto
Refcrendir/o d*-' amfcnduc le Signature . Aiulib:to Paolo Tcrzoal Concili di
Xrento , e ritor-' ' * liaro Romai nel49. Luo^)tciM|iai Digitized by Google Atl
conccfTo . Dop ci pafs poco pi d due anni^ che tenne il luogo del Vi- cegcrcnse
ddla tfamera . U Paolo Quarto i'clelTc Vcfcoiio di Vcftc , & allTio* ra
celebr la fua prima MclTain Sacreftia di San Pietro . Nel 61. and egli vn*-
altra volta al Concilio di Trento , 'Si iui dimor fin tanto , che i
conchiufo e termi nato^in tutto.
Ritornatone poi Koma^ f fatto afiiftente in Cappella da Pio Quarto, il qua! nel
($5. a'iz- Marzo nel giorno di S.Gregorio lo cre Cardinale coltit. di S. Srfto
> e nel mcdcfmo anno lo m.^nd legato de Laterc in Spagna , e poco dop li
diede la fignariira de'Breui Apoft. Da cotal legati onc_^ quel tanto rigore Clelia
giuftitia , che vfaua Pio , dopla morte del quale fi egli nel 1571. iiMirtcd
a'i3.di Maggio eletto Pontefice . L'clettione fua pafs in_^ tal modo . Gl'amici
di Morene haucuano con ogni pi auueduta maniera pro- curato neiriftclTo giorno,
che sventr in Conciane , ch'egli ne fiifTealTunto al Pontificato , ma-non
potcndo per vari) intoppi al dcllrnat fine riufcire l'opra loro , volfero
altraue il penficro-Intanto il Card.Granuda haucua dcirclettione del nuotio
Papa lungo difcorfo con Farnefe,&
erano rimafi in quello appunta- mentojche Farnefe , ch'haueaper honefti
rifpetti s gran parte in cjuel Collegio, nominalTe due^otre foggettt,i
qualifuCfero da lui giudicati dgni d'cffer aftuntt cofi gran macft , e ch'elfo Granuela haurcbbe
dalla fua parte fatta opra tale che vno
d'cffi ne farebbe rkifcito Papa. Parncfc tolto vn poco di tempo pcnfar fopra ci, & confultar il tutto co'fuoi,rifpofe poi al
Card.Granucla; ch'ci no- mmaiia il Card. Montepulciano, il Cardinal
BuoQCompagno,^: il Card.di Cor* - ^ reggio-.Hauuta quefta nominatione Granuela
and dal Cardinal Aleffandrino nipote di Pio V.e ragion fcco mc^to.
Aleflfandrino dop ci and fubito alla Cella , e conninicogni cofa co'fuoi, miali
egl'ancora diCfe, che hauca tentato- ci far, che qualche creatura di iuo Zio
fulfcaitunto Pontefice, e ch'egli hauea H ouitocofi inudte le cofe , che non fi
porca fperare riufcita, perche i Cardina- li communcmente inclinauanoyche
ficrealfe Papa vnchcnon cofi di frcfcofuf- ife fatto Cardinale , come erano
quelli di fuo Zio . Per tanto foggi unfc egli,chc edca molto bene incaminate
Iccofeper il Cardinal Buoncompa^no, e per quc- fio, e" ~ ~ ^ " * > _ . -~ ' ' ' ^ imo nominati
l'dctionc cafchercbbe fopra Buoncompa^r Cardinal d' Vrbino, il quale
ottimamente fentiua di quefto fog^tto
& in oltre li bauea detto , ch'affiau-alTe gl'amici di Buoncomp;^;no
, eh ci riufcirebbe Pa- pa ,qu^do fi haueiTe il voto d'AleiFandrino, e fuoi
adherent , perche vi era- rio i voti di BorTomeo,edi Altemps,che fomnnmente la
defider auano, per far- Joriufcir v'impicgauanoogn'opra, e de gli altri tutti
(da alcuni pochi infiiori> fi poceuanatenere in mano . Saputod poi che
Ferdinando dc'Medici che era fe- co congiunto vi adbcriiu , fi tenne conchiufo
il negotiorC ft cominci dir che
Buoncompagno fulTc condotto in Cappella per adorarlo,e fi inamlarono
alcuni far confapcuoli di quefto Catto
otto Cardimili, i quali non ne fijx:uano nul- e'I Vercelli and alla Camera di
Buoncompagno , e prcfolo per la mano li -UmotioxH iifc che ci ne vcnifl in
cappella, ch'era eletto Papa , AU'hora Buoncompagno ^libito fa'co fenza punto
commuouern con gran coftanza d'animo , altro non rifpofc fSuo ""^pd
oi- miefte parole , Monfignor vi fono poi tutti i voti veramente
fuffcicnti qucfta ? S?eS ' ^
afficurandoloii Card, di Vercr Ili di s , & iJ mcdcfimo affermando noto icm
altri Cardinali , che in tanto vi erano concorfr , cgh accoftacofi al fuo
ta ''Aeg conua uolino-, diede di piglio
ad alcune fcritfurc che lui erano di
nwlta importan- yr^chi er za > e poncndofcle in petto , difse andiamo col
nome di Dio , e cofi col vifo , e 'ilr^Seffai^ ^^^'*"*^*^^*F"*^'^^^^
cappella con fcrmtraa, c grauit talo iJ^^ll^^^^^clK i?vcu^lttg4i{H:oSi^ ^&uanti C4ii. w cappella f^ G uso OR IO
XIIU fff tdont coaitirtoigUofo con codb che ad incaminaru quanto prima
alllmpreTa Turchefca lo richiedeua.
Gregorio , anch'egli conoTccndo ben chiaramente , il valore di qucfto
prudcn- tiifimoCapitano , io confcrmgetierale . Hora il Colonna con GiacoinoSo-
ranzo proueditore Generale delTarmatapartirano di Meffina , di doue non vo
fendo per alcune cagioni partire Don Giouan d*Auftria con la Tua armata diede
loro venti delle fiic galere Tortola coiidotta del Capitano Gil.indrada ,
promet- tendo ancora che fc le riuoltc dtlla riandr non lo ratteneiiino, egli
col rima- nente all'armata li Teguircbbe prefto . Coftoro verfo il fin di
Lugl*o del LXXII. l^iunTero in Corf, oue trouarono il Genera] Fofcarni, c^uiut
determinarono c^ fi di venire battaglia
co'ncmict in ogni maniera , n li Tccc mutare parerel*tnr rendere per fama che
l'armata Turchclca paffaua diiccnto cinquanta gilcrc_^ pcrciochc eglino non credeuano ci potere
cifcre vero piarla gran rotta ciii__> ^.t*MCIiri pur d anzi d Turco hauca
hauuto, Te pur lo credeuano, gindcanano
che lu'icuoju per clfer quei legni verdi , e fabricati difreTco, non folTcro
vtili alla guerra, roao, Dirpofti adunque inoft ri di combattere fecero in
Corfu la rafTegna di tutti i vafcclli delia lor armata , c viddcro d'haucr
cento trenta galere 6. galeazza > c dieci naui nitte benin afltto , e ottiniainenteprouiftc
d'o.^n i cofa conuenc- noie per la battaglia J-itto ci fi p.irtirono>^
caendo j^Iuk a Ccngo, hebbc- viazaligv. ronuoua che l'armata Turchcila fi
ritrouaiu intorno Maluifia , o.i.ie alla
Tua rji;c dcii'j volta fi moiTcro, & alli fette d'Agofto la
dilcopcrTcroTopraC.ipomaH(), c p.i-na jreua che fccffc vifta d'incaminarfi alla
volta de'noftri , e pnto che l'arnia- ta
Tarch'jfca cr i \ i^ramcnte di dugcnto cinquanta vaflcili di pr. f )rti , e
che.J Generale ncera Vluzal, i! qunl fi /.ppc d'haucrc hauutoorJi.ie del io
Sip;nLrc di non comb.itrcr'. co'nuflri , Te oi vedcua vn grandiJfimo vantaggiv)
, o*q'j -ift iicuca vittoria, 2 che li tcnvfl'e
bada,accioche non potelTcro danneggiai[C i Tuoi luoghi maritimi I noftri fubito che Tcoprirono Tarmata
Turchefca poftcinus Acnntaeiui ordinanza dcbiiamcnrL le lor fquadre fi
Tpinfcroalla volta d'cATl. Vluzaliaunc- rt'a"*JTalw dutofi chel'armata
Chriftiana andaui ad affaJirlo, Te bene di numero di legni la
"*"*^'*^f** vedeua inferiore alla Tua, Jei aniente volt le poppe , e
fi ritii piegando Verfo Pnente alla volta deI'fibIade*Cerm> Io
fcguirononoftn: ma con molta 1cntezza,del che n'era cagione che li bifo^aua
rimorchiare i legni grofli^fi con* fummo in ci quafi tutto il giorno , &
auictnatafi la fera, tempo nel quale fi gi- -^"^ dicaua non potcrfi
combattere Te la battaglia non volea farfi di notte, Vluzil per mantaicre il
fuocredtto, e dare ad iolBiidere che volea combatterci^ , ' *'^^5S Volt le
prore, e fi poTe in battaglia come di ll&Iire j d di d&rcaflalitoalV
pettaffc . Accortcfi i noftri di quefto fatto, gridarono lietamente , che vi
m t Ulto di gioi'no , che fi potca
cominciar , e terminare la giornata , e gi di (fa- ^*uU fag* lire i nemici
apparecchiali , cominciaroDO ad offenderli con farxi^iarie. Air?w*'5** hora
VliizalUhe in niuimodovofeacombatcere^fi volfech^ogniSilfti^'lllO^ ne ar- .
DMtaTuiciie Digitized by LiOOgle
giungerlo ] fr tenere Vliwif pl la fi liiga coperta rid'.ii ripliari.ueiizap.illa , acciochc'l
fumo victaffc a'noftri di porer vederla . Hor egli finii mente li ferm ^
C:\poMarfapanalportndcJfcquagltc , einoflri" tornarono Cerigo,c quiui ftcttcro due giorni, ik. poi
Apoicro fcguirc di nuo^ no i nemici & a'dted d'Agollo fcoperfero , l'anam
Tuirlieica aidetto aoM ^dcl!c qunglic:mand ancora ^u fi venne cbatrimcntojperche i Trchi n andar Bua
G'ooS-^^"'* ^^^^ volta di Coron , & i noftri Ccrigo di nuouo fecero ritomo. In tantoi in
eS! t I noflri hcbbcro auuifo che Don
Giouanni era Corf e che fi doleua
grandem* kcuci*! deli' te che dS
ha^ieirero^snta Wmmienifncnto ddlt Ihafitifona procacciato Hill- armata cbii re
giornata ciTarchi onde il Colonna ,
a'cuidti^ltftidiOonCioumnida^ luaiJ^. i,;jno noia affai , rifdlfe col
Gilandrada ad andarne con le lor g.ilcrc
Corfi , e cofi fecero quiui con Don Giouanni determinarono di ritornare
fopra l'armar taTurchefcacheairhorandpoitodiNauarnofi ritrouaua. Part dunque di
qn) Don Giouanni , ^ a i dieci Settembre
^uaCt U Gomcnitte oue l'acendo la
raffcgna della fiia armata , fi trou di cento ottanta^^alcre fottiJU diciotto n:^iH , e fci Galeazze
conmimcrandouici ancora quelle dc'Venctiani
fi fece configlio con tutti i Generali , e f detcrminato , che fefuiTepoinbilcs-
aflaltllcro i nemici alla fprouifta > acdoche dfcndoK In tal modo hnpedita
laj> fuga fuiTerocoftretti di venire^ battaglia : ma non parile che i noftri come hancuano fapiito ben
configltarc , con faptlTcro ben porre in effetto il lorocon- ilioiperci(ochc
douendo ^iun^ere di notte fopra il porto di Naaarno> oue fta- lii rannata
Tttrchefca,vi giuai^'O la mattina d i giorno* Onde eflndo fcoperil dall'alte
velette di quei monti , ft da cCfc ad Vliizal fignificatafa venuta loro per il che hcbbc egli tempo di vfcire quel
porto , e su gli occhi dc'noftri fuggir- ne vei fo Modone , douc dando in porto
ficuro non volfe mai , quantunque fe li deffero da'noftri , che
l'hiucanofcguito , molte occafoni , de airai>fpcfo n fuflfe prouocato,
venire batta^ta 9 anzi piant
mohetrtigliarelbpra vnfcoglio che c in
quel capale , e fopra vna collina che discopre tutto il porto , volendo cgn
qucfti I -pari dfct^dlMatino gnuol , di vedere di prender il Cartello di
Nauarino , che lui non molto era eombamiEo ic>ntano > fi sbarcarono
dunque quefto fine a'ii. di^ Ottobre tr
mila Jtali- da* Cbriitir ni c mille dugt Swdr 'fam^ wa di pararui r _
fePaocpcdi tuttofi faccCfe non manco danno de'noftri, fi riferu piantamela la
notte ve- fauna* gnntc : ma verfo la fera vennero tanto abbondanti pipggie >
& impetuofi venti con freddo jstrandflEjmo, chenen f pSMtc i efiegmrc tal
ncgot io,e per le acque , e per il f-eddo f Mdt i m^irono fierfllmameme.
L*alut> giorno poi f : Don cliouinni a.f
ua^l'aro da viio fchiauo Chrilliano , ch'era fuggito dell'ami ar a
Turchcfca > che tn Moion per foccorrere Nauarno fi faceuo- granproivcdimcniQ
di lauallaria e gi ne erano in ordine
otto mijla , e degli f)ti f9 p'^fjpecc^iUQOi per pnro poQ giouaipi con^dcragioi
c^^bene quel Digitized by Google .6 R B G 6 R r
xiii. Hi ^aftello il prtfideya'yiion per, fi poteua tenere , diede ordine
che le genti ch'c inori iti da . --^ ,
...^^ igliai- , ^ ^ 4iuiiio1aro.
Vedutofi dunque d4-i nottr > che n per remi fi potcua fare acqui* n ,njtp
che f a'7. d'Ottcib. la noftra armat4-rf Arnata della s'inui vcrfo Poncntc,e
giunta che f alle Goqienizzc , Don Giouanni col Col- L^y roga
mVincamnaronoverfo Sicilia >c'l Fofcarini
Coifd con la fua armata fi ri- J***^**"* ^otiduffe . Io h vdito dir
da alcuni Chriftiani, ch'erano all'hora fchiaui sa l'ar- * mata Turchefca , che
Vluzal in qucfte vltime occafiohi , che fi diedero di comr battere>haiirebbe
accettata la gi^matatib non fi fulTc rtcorcbco , che quel grnb' appunto
ficeiiaTanno ,cbe l'armata TiiKlidba'Iubbe da*noilr s) horribilfFa- p , . ,p
caffo. Onde da ruprftttiibgtiidiciofpintOi cred che quel giorno futife io-
p*^^j^ fortunato, e infelice 'Turch , e chfe peranon fi^douetfe in modo alcuno
venir \ lefe, che l'at. battaglia . Intefo ch'hcbbe il Papa , che i noftri
&nza' iiSiutr fatto aleuti frutto mata Chti. erano rtomatjdifTe^Troppo lieto
principio haurebbe hauuto il noftro-Ponrii- Aiana eta^ cato, f la noftra armata
hauelTc hora combattuto , e rotto la Turchefca , o fatto pj^^ ftro n]gliote)'fi
degner dame Quell'altro anno qualche gratto^ > e lieta vit- toria. Per tanto
egli mand al Rdi Spagna l'Arciuefcouo di Lanciaiioad cf- fortarlo far in modo, che le Aie naui cfcftinate
contrai Turchi , ^ altre cofc ^ ci neceiraricfuf\;ro l'anno fcguentc in ordine
pi per tempo, che non erano ftatc l'amo f>afl^to & al R Carlodi Francia mando Legato
Fuluio Cardinal Orfino , accioche vfarTe ogni delira'maniera per tirarlo nella
lega . Fece Grego^ rio fir ni officio col Rdi Trancia , fi perche era egli
obligato per le capitola- tionidcUaXega col Re Cattolico, e con Venetiani
d'inuitar eflfomr o^ iimo ad entrare in efla rimp.e il R Chrftiaoiifimo >
come ancora per il Mtti- cplar affetto , che portaua a quel Rdefideraua
d'iNBderlo impiegato in si ribfaimprefa, oltre che quanto era maggiore il
numero de Collegati, tantb' maggior ficurczza fi potcua prendere, che noi doueflmo
rimanere vincirort ; dc'T archi. G unto d4anque quefto Cardinale in Francia dai
Rcinnomcdcl Pon -v'-V: tefite con quelle
ragioni IBCnueniiLi lui, ch'era chiamato
Re Chri^ianiiUoio . Oltre che i'clempio de'iuoi maggiori , che per \\ p^i.
mmtmtfiixf&^^ haoeuteo tepre impiegato le pa in Francia, genti, lo facolt
icp^fonc proprie, dUeuano tanta impreia ipingerio , ap d Card- ai {)rcrso d
illa (gloria , e dall'viik che fua Maeft haurebbe neU'cntrar in quefta
iffe''" ejjaconlcguitopotcua ella indiu-fij la gloria che egli ne
ritrarcbbe era manifc- J"*!* *'?!J. fta,percioche^ principe fed6k'.che
cofa|>u apportar pi veraglorif > quanto caaxx Tm^ |D>^!U;le rarzci^
conctai uenci della lede Vtil poi ne
cauarebbe^ s perche chi* ^ Digitized by Google ilo G R C G O K I O 1 1 t. fi
farcbbe|vi'fioendo)potutcdegU opulenti paefi Turchefcht fare fruttiiofb a ch^d
hauea fatto* fere de gli hcretici . Nel {articolare poi delle conucnttoni ,
dift'cf^li che fareb- be rimaib fixlisiatto d'ogni volere del Papa , &
itorno al propoilo maritagia egli farebbe fiato contonifDmo fe1 R Cattolico
hauelfe voltita dart in dote* Viwde'itioi fiali: ma ch'egli non credca che
cotale negoti(>douc(Tc fortire effet- to : Et ancorch in materia della lega
hanelfe il R ChriftianilIiTno data si chia* i ra,cdecifiua rifpofta ^ non perci
reil il Legato di muouerli fopra ci aitrc^ j volte pi parole , delle quali nen
ouote egli altro ritrare , cHe fe elfo volefTe Sirt | hora n^iuo Regno ^ti
contra u Turco , vi andrebbonoi Cattolici ibbmente r fc vi rimarebbonoglihci-etici
, i quali aIl*hora tanto maggiori r omeri (rcbbo-- i>o, quanto minori ,
farcbbono le forze de i Cattolici da pot^r rcfiftcre , & accct- tarli / e
per ch'ei non potea per aU'hora entrare in Lega . Il Legato vedendo di^ ^J^^^'
non poter Goochtudkn^^tiont'eidefideraua^feneritnidiil^^ AlPntcficif ShSne ft!o
diipncqiie chel'l R di Francia non potefle entrare iii lega i intonior alla
quakr ili Turchi fo egli non mancaua di fare altre protiifiOT, &^rare che
quanto prima fuffe tcm* fty 'tataro. pQ^t con quelU mag^orej^ttiua^cbe
iH4l(Wpofl^&i Y^^^^ l'armat - T. . ^ : (no * Digitized by Gopgle _ _ i
-COAtn i Turchi , i quili fKeuano in tanto con ogni rollccltudm grandnfima.^
prouidonc di galere, di huoinini vaforoflyc di fimili altre coCe afsai, 6c
oltre ci ndfi Dilmatin tcntauano di prender Cattaro Citt fortillma dc'Vcnctianf
, e.J perche non penfauano che in altro conto li potcfsc ci fiic cedere, fe non
col fare 4U vicino il forte , il quale fecero bcnCofto . I Venctiaii fubito,
che hcbbcro di tal fatto l'auifo, fcrifsero
Giacomo Soranzo Proucditore generale, che all'hora fi trouaua in Corf,
che n'andafsc co parte dcH'irmara ai foccorfo di qucfa Cit- t,c alla rouina di
quel forte . Non tard punto il Soi*anzo
partire dop talo ordine, onde a'i 5. di Gennaio del LXXIIl s'inui quella
volta con venticin- que galere e vi
giunfc con tanta preftezza , che il primo auut fo , che hcbbcro i TTurchi della
fua venuta , fil ii vederfclo arriuare fopra, e fe i! .Soranzo fopra_ 3ucfto
forte vi gi linfe prefto, non fu egli tardo ad c(|>i!gnarIo . Efpugnatolo
unquc c trattone quanto v'era di buono
, furia di fuoco lo fptan . V mori- rono
molti Turchi ugliati tutti fil di Ipada
. Vi guadagnarono Vcnctiani in T'r^f
Vv"* Sucl conquifto diciafette pezzi d'artigliaria , fette fufte bene in
afsetto , e fr V- nenam c il tre cofe vna porta di ferro Jaquale fu poftj in Caitaro con vna
ifcrittiono , Tucco. che narraua da chi , o uando , e come fu fsc ella
conqiiiftata . Fra q ucfto mezzo i Vcnetiani vedendocnc le cofe loro in altre
bande andauano male col Turco , e temendo di peggio per la potente annata,
ch'egli poneua in cfsere : e non ri- Henrco Ri manendo intieramente fodisfatti
delle prouificni, che faceuano alcuni colle- P*ls aio Frai gati ,mofsi da tutto
ci eglino trattarono per mezanit del lor Balio in Coftan- f** ^ P^S"**
tinopoli,edell'Ambtfciatordcl Rdi Francia la tregua col Turco, il quale^
lacoroua, . vedendo di haiier acquiilato il Regno di Cipri , alcune citt in
Dalmatia , e la doJorofa memoria della rotta hauuta l'anno mnanzt facendolo
temere delle for- ac, e profperi fucccfside'Chriftiani , vi fi moftr
inchinarifsimo. Onde con honefle conditioni fi conchiufc ella toflo; ma la
nuoua di tale tregua diipiacque a] Pontefice , & al R Filippo , mafsimamente
che fenza faputa loro fi f ufsc ella conchiufa. I Vcnetiani mandarono ben tofto
Ambafciatori ad amcnduequeftt Potentati per giuftificare fe ftefsi , e torre
ogni cattiua opini.one,che fi tcncfse contra di loro > n contenti anch'i
Vcnetiani di hauere per conto di tal tregua^: r mandati Ambafciatori al Papa ,
che ancora ben molto iene icufarono, c fe ne purgarono con Filippo Boncompagno
Cardinale di Sato Sifto nipote del Papa, quando and Legato in Vcnetia nel
MCLXXl V.ad Henrco K^di PoIonia,che J>er la morte del R Carlo fiio fratello
gli era ricaduto il Rejgno di Francia, e al- 'hora fe n'andaua quella volta , effcndofi partito di Polonia
fconofciiito , e in molta fretta per temenza , che ini i Polloni non Io
trattenere ro, e gl'impcdif- Icro il viaggio al fuo Regno hcrcditario : Hora
Gregorio non haucndo pi di , n - jmpicgare(come fi folca;groira fomma d'oro
nelle (pck della kga,fi volfc ad im- i "">rinu?I piegarla in
foccorrcrc rimpr.& il R Catholico, acciochc pi commodamcn- Chriltiani di te
potertcro ^uereggiarc per l'eftirpatione dcll'herefic, e per afTakatifiiK, e
dila- danaii per le tatione , di lauta fede , c in ci nel fuo Pontificato fpefc
Gregorio grand illmo pcrre de gli numero di ducati : oltre quelli al R di Francia , perche potcflfe
meglio fuc ' guerra contra gli heretici , e non fufle aftrctto per mancai.za di
danaro fare con efsi qualche pace, che prcgiudicalTc alla verit Catholica ,
diede 40o.mla fcu- di , i quah il Papa raccolfe da vn taglione fopra le Citt
della Chicfa, e da fci decime fopra i beneficij,c gli porfc anche liberal
foccoi fo all'Arciduca Carlo , c alla religione di Malta. Vs ancora molta
liberalit molte volte in donare poucri
gentiJ'huomini,Ar Signcri principali. Onde al Duca di Branfuich, Fabtichcfjt-
quando venne R.oma , diede egli mcdcfimo
fette mila feudi . Spefc parimente da
Gteg. Gregorio molto in fare da'iondamti varie Chiefe cofi in Roma come anjor
in altre parti , non guard egli nuna
forte di fpefe per fare vcntid'dc Collegi/ in varie , e lontanifsime parti del
niondo,affinche in clsi s'infegnalfers bijonc difci- plinc, cintai maniera
s'amplialTc il culto Cattolico, sii qual cfttto mand c- Oo 3 gli Googl eli
huonuai dottt , e zelanti 41 Religione H Giani , a*Miit6nit? fnCid? ^atinopoli,^^ altri luoghi afsa'.
Tenea Nuncio in Germania per veder di ridni> Ve^li.heretici alla cognidqne
4eila V);r^4,e riiptiafidtAUaQCopifuiTe pofli* htl^c dal male xiperare, fu ^(p
anpr'4a:GFQgoiio fM kiMnctre piibKci nari alle terme l come laifcrittionc , che vi (i legge tutto
ci dichiara , c moftra diceno^ , ( Qregorii/rXUJJPjf^ AUx, Kitgp'
plfUka^tm-pof^fn refecity ccr mapnijkenitnt! r^tyit , Acmi UTmmm ^ftif 4no
luilei AlDLJL^K ^'.Grande fi ctiandi la fua pafloral clie BHVcittliMitioiii
IJri Matteo Sena ridotta pencolofe
conffi^pemchc elfendo parfo 1 NtaMli
nuour di quelli IgJLAJJsJ, Citt , che
Nobili vecchi fi vlfero vfiirpare nel gouerao della Repub. ptUL Genou ,
ic authprit di queUa,che gli ^ra daile ior leggi concfeffa,in pregiudtcio deila
ripu- iua pcttdcn- tatione de gli altri , qh peroriti t '& nofailr fioQ li
iceleatoo punto , preftrq - Tarm9 &
haucodo \\ p mitigato aflai i Ipi* luiimifdeenari , e interne non fi
fii0eoppofto, econrMmrit4dfiio.Magiftraib fua Bogoitrb qiienza al furor del
popol , che trouandofi armato tentaua d'innoiur molte> cofe nel guerno ,
& puotc con cffi , che gli indufse ad acquetarfi , e rimettere tutti i lor
dispareri nvKa perlopa del Sommo Pontefcein quella, deiilmperator DonGiouaa
MaiUmigliano e in^ucUacklRFilippo di Spagna, fatta 48bi buona pvo* ni appATcc
4fon$* B il Seiurc^. mandato dalU|Mrte de'nobili niioui ( che gouer* chial'arnitta'jiauanola
Citt ,fendofcne vfciti i vecchi ) Ambafcialre
fua Snrir , ccio* coQcra Geno ^i^e \^ fccfse capace delle lor ragioni ,
oue ^mentre egli con fomma dcft rezza ,
* e prudenza cgotia il fatto4eUi ina patria , vcmienuotia , che Don
Giouanni 4*AtiltriaAcra4ppaiccchiatoin Gaeta con vnagro6a armata , e ben
fornifflL 4i gente ,pcrandarf.ne con cfsaa'danni di Genoua , ch'crsendofi
fparfa in Ge (louaqueda nuoua erano quei della Citt, gelofi della lor libert ,
per fariqual* ' che pvericolofa dcUber^tione di chiamar nuoue genti lor difefa , onde fe il'an* . 4^ j^Mro il
Setiarega troiiar A Saittit ei fupplicarla che vkfsc piri^eM conlafua auttoriralla
rouina , che poteua fuccedere , Gpioua*
e tiirta> Italia , quando Don Giouanni haucfse fegiiita q' iella imprei.
L'afcolr^I Papa ' \plcntieri > e
li.diik , che la precedente notte era flato violenicmante dcfta todi DiTcordie
A vn fogno , che U tiip^fdksmm ^iSmAcmtL fatteda gmri barbare {4^ Genoua ac-
quella jCkt . % inficme li moftrd vna Ietter fenza fottofcritione capitatali i
ru fjfuuau . prvai)o quella mattina ,
che l'auuertiua , e pregatia dcll'iftefso , che faccua lui . E fubito alla fua
prefenza fcriisc di fua mano U..Giouantii>icieA)tto pena deHt fua
indignatione non fi mouefte eoo ^Uatt'aimitt di .Gaeta per tidar a'danm di Gaioua, 'altramente haueriacoBtra di lui
coHogaCitijttiiPHnipi ' infiecae difc
della libert di qucfta Citt > con qual prouinone fi rinK- di a i gran mali,
che poteuano fuccedere, e indi haucndo i Genouefi fecondo il ILumori di congHo
del Senarega > riporta ogni loro differenza nel Papa , nell'Imperatore ,
Gencua t!' |i^Rdt$p.)gna>accioche falua lalorlibert$ cmendwrot loro Aatuti
cr- ">mcia i quali con molto gtudicio emendarono le leggi vecchie, e di
molte nuone ancora ne fecero , e le piiblicarono , che furono torto , e
bea_> Volentieri accettate daGcnoucfi >e cofi tutti i Cittidini fi
riJuffcro ne liCiiti . viuer in pace, e quiete nell.i lor folita liberta.
Quefto accordo dc'C^choacfi f li fitto del mcfe di Maggio del 76. nel qual anno
anch'il Papa fi opr molto per quctait- la Pollunia , in cut erano nari
grandiffimi rumon , pcrcfoche do- p il R Henrico hauea lafciato quello Regno
per prender il Regno di rrancii, .per la morte del fratdfo ricadutoli, i
Polloni haueano fatto intenderli ,chtL>> d'elfi cf.vfopra
mo.iodfrpiaciutaia fua partenti, e di pi jopregarond"^ ritor- nare,
altrimenti nelli dieta, che s'era determinata per li 12. di Mag"gio,del
7^. Iwiircbbono eletto vn nuouo R,ehauendo hnuuto per rifpoftajCh'ei non_ ptea
tornare , fin che non li fulfc nnto vn figliuolo , che ci dilegnaua lafciar he
redc del Regno di Francia. I Polloni fi ridufFcro ad vn Caftelchiamato Stea-
;cia , per fare ckttionc del nubu R , oue ftcttcro fino mezzo Giugno, e per ^ifcordie non fi puote
venir conclufionc alcuna , onde
licnti.ita cotaTdieta, ne ^ inuit.rono vn'altra per iFproffimoNouembre nella
Citt di Varfouia.' Q^iui Compfrttfri- al deftinato tempo ridottofi , furono
varijlfimi i pareri : perciochc vari! erano i p^j^fj[|
f>rincipi,slienchiedeuinoqucfto luogo, iSi: quftt erano Malfimigliano II.
mp. lirnertoAio figliuolo^I erdinando fuo fratello Arciduchi d'Auftria , Gio-
iiannijil. Duca di Suetia , Sigifmondo ^"(^ figliuolo , Duca di Filandria
, Ste- fano Battor Principe di Trahfihnnia Alfohfo II. Duca di Ferrara , c
Groli- filio gran Duca di JVlofcouia . Il Pontefice , col mezzo del fuo Legato
ch'era-. in Pollohia , con altre vie vi faccua ogni sforzo per fare che
s'cfeggeire Prin* c ipe Cattolico , c che non fi vtnirtc in c^ueftedifcordie
all'armi hor mentre in tal difcordiadimoranoiGiacomo Vcanib ArciaefcoUo
Gncrncnfe col fegiiito di molti Senatori vfcdi quel lugo , oiie l'elefrionc fi
facca,e fortificatoH coil* Mairmiififa- jnoltcfqUadredjYoldUi fiioi fautori
.ipublic'illi 12. di Dccemb. R di Pollonia " '"P.^"'
^afljmigliano Imperatore. L'altra parte del Senato d tal fatto fi tLii't>
ficr..- ["jj]'^^"^* niente , c indi
quei giorni eleffc l'In fant' Anna della Rcgilc famiglia lagellona in
Regina di Pollonia , deftinaiidole in marito Stefano Battor Principe di Tran-
filuaniaVdctermin^ido che tantofto ch'egli l'haueffc fpofata , s'intcndeflfc^
Stefano Bat- ifCcr eletto R di P(lionia . Amcndue quefti Prcncipi Accettarono (
fubito, che rorTranfiUin li f fignificato ) il Regno:ma Stefano Battor
folamentc ne prefe il poirelTojonde no He 1 j R ne nacquero grandiffimi
rumori,i quali ceffaron in tutto per la morte , ch'indi di Pollonia . pocoTcgu deirimpiilqu.le mor di
male di renelai e di tremore di cuore , delle quali infermit era egli folito di
patirc,dop rimafe il Battor pacifico poirefTorc i quel Regno,e f Prencipe
Cattolico, e va!oi"ofo obbediente al Pontefice fom- Pcfle io Ita' inamente
, cui ancora ( come fi coftuma^ per
rendere obbedienza mand !\m- bafciatore. Mentre nella Pollonia paflfauano
qucfte cofc, in alcune paitc d'Italia ra gran calamit , prche V'era
vn'atrocilfima pcfte , la'qinle in Trento , chi ama la vera vita
Chriitiana^JOco fi cirra,an- Danno fjtio ai in rutto no cura la vitam5dana In
Venctiapoi vi mor infinito numero d'huo. dalla peftc io mini d'ogni felfbj et
> e conditionc , e prche de'preti , e de i religiofi ve n'erano rimafi pochilfimi , Papa Gre^. mando vn
Giubileo", che qualunque in quell'in- firmitSjO altra mortale fi pentiflfe
dCiiioi peccati , cundguilfe indulgenza plena- rtanon h'aendo commoait di
cohfefTirfiie d prender gl'altri facramenti della Chicfa . Aluigi Moctnigo
aU'hora Doge di Vcnciia no mac di far ogn'hu' na Oo 4 pi per eor via quefta
pcftifcra mortalit, Si oftre ci fece v. edopciciofendoli data li
cciuad'ammeuerle nella Citt > qiMt anerciti fi rifolfero per lor maggior
guadagno di madar qiiefte robbe in altri lo- fni paefiyoue giuto n tard
troppo;che s'infettarono tutti quei luoghi , fxrche in ffe robbe vi fi trou
effer cok- pcftifcre afTiijc'i fi milc harcbbono fatto in Ro>- ma,fc Iddio
nrni afpirauaqiici mercanti a nlafci a rle^ma trarpotarlc altroucVn anno dop in
circa , che dTtalia s'era tolta quefta calamit , il Pontefice hebbc' tiuoua
chel VeftouoLcodicenfene^otiaiia'pacctra'l R Flippo,e H fiati della .
Fiandra,chc non molto tempo auanti 2?*eranoc fcnza vn minimo detrimento della
religione Cattolica, vi ibed}* fiibito Nft^ Mfignor Caftagnaluwa Cardai
SLMarcUo ch'in ogni occafone E moftrato prudenza fihgolarc,& integrit
marauigIiora,ma queft^ccordo non fcgu altrimenti, onde dmp-e in auei paef,s'c
fcffuita , e fi fegue fin al di d'hoggf Ja guerra, e molte Citt prmcipaliiKmeri
fono dal detto Duca prcfe,c foggiog^-^ te, & alcuna parte di cjuci popoli
s'c ridotta al vero culto Cattolico . L'anno ap- pufito , che fi negotiaua dal
Vefcoito di Leodiola- pacecra*! R Filippo , tgit liati di Fiandra >
Sebaftiano ti R di Portogallo corraggiofi , e religiofa perfo*" na fi
riiolfe fare Timprefa dell'Africa contra
i Mori , a s fatta rifolutione vi ftk egli ip!Uo >e dal dcfaerio di riporre
in quei paefi la reli&ionc Chriftiana
come altre vohe v*era ibco- % e dalla compaflione , ch'egli hebbe Maaiofji r che da lClalam;riuco Tuo zio era
fcacciato dal regno di Fez , e di Marocco', e oon luiinti liflml preghi era
ricorfo al R di PortogalIo,atnche li volelTe porger aiuto per ficquiAar il fuo
perduto Reame , promettendogli che Te per oprafua foffe eglt ^y^^^^ ripoftoflcl
regno , ne fit)edttiennto filo tributario, e per ficurezzadi ci If volea
confcgnare tutti i fuoi porti di mare con li campi atlofiMifiq!aali dicea co6'
SpMpa c del effer fertili , che con la fertilit loro non folo fi farebbe
potutotorre via la famc> IM Ji Poito. da cui in tempo di cattiue nauigationi
fono graucmte trauaglate alcune Citt % /che in quelle bande tengono i
Portoghefi,ma il foprauanzo de^grani altre co* . fe finpctft'anti al vitto
humano fi farebbon potuti cdurre in-Porrgsdladgtaltnr ciMamcChper mouer il R in
Aio foccorto li diede per ortaggio vn fuo figUuo- lo . Si sforzo ancora di
n\oftrarIi , che i'imprcfaferebbc facik,perciotheda vii^ p^tc di quei popoli
era cgl amaf o>c defiderato e da
tutti conofciuto per lor fo^ Io legitimie naturai S ig.e cKe Malamsduco iUo
ian6 perioleKioae'dcJ popolo^f ala per &uor de'Turcht hauea prefoqucl
dominio e che i Turdri l'haucanoli* jut)ritoper metterfi in via,di giuger
quando, che fa-adelTer patroni di quei con- torni.ll che al Chriflianefimo
haurebbe arecatoorauiffimi (Uni,da tuttoci d* 2ue moflfo il R di
Portc^allo^n^foljre di far ,cotilimpre( raa prima volfe egli )pra ci il parer
del Rd Filippo fo ciigitios onde ico ffabbociHn Giiadalup*: oCitt di
Caf^glia.il R lo difTtiafc da tal imp*eCi,atKiertcndolojClrrnimico*
AaueapatenctnmacfercitQ , & era nelle cofe della militiacfcrci tato,
evalcnt'- huomoie hauea i Turchiclie lo difendeano^ fpada tratta e che nelle
pronKireiei irfl affli piana, ik ampia via a# ebcJjar quel regno, e per alcune
cagioni quelti $ nih fJdaii eran andati
fer- uigi del Rdi Portogallo,il jual ne| luocfercito vi hauc 1. mila
caualli Portho- ghcfuoltrc Soo.c'haueacotiiotti Mamctb, tutto'l predetto
numcradi Caualli ft giudicaua per proue,che s-'cranoin altri tpi fatte.che
varebbono ']uato quittro^ inila,c cinquecento de'Mori,imbarc queftc genti il Re
in vn'armatadVngrofla numerodi vafcclli , e fi part di Lisbona a'14. di Giugno
del 1578. che'l porfiinfuganon li farebbc;j> gioiiato,ririfolfe con animo
coraggiofo , non oftantc che uedclTe fi grande efcr- citodeirauuerfrio,di fare giornata fecoA
a'^'AgoftodcI 15 78. haucndo ordi- nato ncU'efercito tre fqsadroni ,unod}
caualli , di cui era Capitano D. Duardo IVlcnclcbcs , nella naiguardia del
quale era il R co'fuoi pi degni , e pi incipali Fartodittme Sig. gl'altri due
fquadroni erano di fanti porti a'fichi del detto fquadrone di ca- J[* ^fi **
iialli 4e'quali l'uno ma deftra era guidato da D. Antoniogran Priore della reli
* gione di Malt3,cugino baftardo del R di Portogallo gl'altro mi macaera con- j^. dotto dal Duca di Aucito
. Mahmoluco parimte hauea bene ordinate le fue g- tijdiiponcndolc in forma di
mcza Luna,c bene accommoilando i fuoi corni.Cos difpofti gl'circili^i
Portoghefi diedero c ti'rmpctoin quella parte d'circito ncmicoych'cra il
potente, che la ruppcrc^, e d'eu ne ammazzarono molti y e fe . bene tofto fi
radoppiarono le genti, fiiron miouamcn te rotte , e fracaflTnc dal R di
Portogallo:ma ^en tofto il R Malamolucone une auati co ogni fuo pla molto :
dc'noftritic fu- fiimvfltifMn bttagli a d4 diedhitlat cns furoikriacti
rchiaaf^^omo 4. mlla*^ e foli dii^co c
la fiiga fi;faIUaroi\o. Son Caio mor rHrnari , s'abbatt in vn luogo paUidofo,di
doiie non potdo il caualfo vlcire,io riucrfci nel ditnenarfi, fuor d '^a,e t
fapdo nuotare,nel Bgo,e ndf acqui [ai4*mbittene,fa' viM. Fitro^ napr ricroiuin
i corpi de'R > e per ordine di Hcmcth fratello del mor to Mt* hWolucoje
fuccdtor nel R.egno,furcmo pofti infieme* il vedere coft fiero fpctra- rolo di
tre KinfclicifTmamente moftijconduff aldgrim^re quelli huomini,anf corche barbari^
di natura crudeli fulT^ro. E perche! del R Sebaftiano non rima* fc fgl iuolt
> ccronato R di Portogallo i( Card.
Arrigo figliuolo del R Emd^ ? R "ucllo . Quefto Card.prch'era vecchio, e
per il faccrdotio inhabi/ a cofe mi* Sorto fatto tvi moni ili f richicfto
da'fuot popoli*ch'egh voleffc dichiarar vn fuccirore,ac-' K di Poeto- cioche
non e^endoui alci^ del iangii&cele
non nafcefl'cro nel regno riuolte e o^e'ttnmiltiV'PimddalRdU-doniadA'et
t'raflnffi! yMt' re de^to per ^ongrcgtiofi dc Baroni del fuo regno a fin
rCh^^dli diditarflcro, a chi legitim v luccUicQc. j^gpjg Jqp^ la fui morte
ricadeffc quel Reame , e ch'effi dtcrmihaflcro , egli vi A th tn
h.inrebbcvolonticriaccet;ato,edichtarat^per fuo fiicceffore 'SUbitd#chcTR
JtaM.idR 1 ilippo f di tal coCi amiHtOiiniinddlf Cara. Plccco cA moltf^ottri
dHegge c^mMImAp^ cliemoftrafirero le ragioni,che lui hua in quel regno,
dall'altra banda t)^ gli foCbtu co nio figliudinb.iftahdo di D.AIuigi fratello
del dcttoCard. il R Errtgs^iiutal* nel Regno. ^^^^ gjXgr egli nominato in
qtiefta lcceffonc , & hauea egli gran fauore d iP^lii*fi. quei popoli,
ch'abborriuano molto di dquef hatierc al lorduinihi jgte ftranic- ael noiSSf'
niflCai^lUai Pbrtogallo ordin a vndtci HAtmi dek M rgno^h^fcolTirerd ti U.
JiiMfftbfif del RcFlippo^e de'gl'altri Prencpi,chc vipretenduano) e giudicai
(croia chi^giuftamente ricidlTe quel regrK>i Ivlontfe coftoro ftafin criullare le O. Antonio pttrtdcnz di
ciafcfinoiiaorji il R CardUdi Partc>gllo>ch'era d'anni pieno dno jif
^^J^^ fa cnt'inoitc Me(|iM didoifibnecid^fiarbl ^ptrcfoel^ piirtnrA{iiina il
ftr fo dbfSt- Filiplx'P^? filccdforej&bbrcd dlquel rcgiio,altri diceuano,
che non fi doucua- egiino faceuanoptrche
D.A^ifo;)Qchie' babbiamo fopta nofHaib^fikl dtttvK^prrchftptr i^ctiOorte egli
AiS ^frhi*' utrifae) rcgno^yclIcndbcgH dicdaHatoinhabilb fsitctP pl^dlr
baftd^do*' net tanto, e pai-te de'Baroni il poplo tulio pubi itirono ptt
lofaRD. Art- ionio , e conK Re iooctaliai^^ diri kgni miiMr^ n fioiKjeneraie di
quell'alati IX'Oiouan. di Catdon a: cfPtrche fi diccua , checdtai prouifioni fi
faceano per Timpfefa dell'Africa , il p)ip3acciochc pid numero'd geli ci
andifife, pronYtfTe il fitUro ritorno He loro ptttic t banditi dello (tato-Ecclefiaftico rCh^dalTero fertiire al R di Spagna >iUBga
g!igjrriif;| ftrtit fece il Vijgr di fcjagoli ywttfjpo y^gf Digitized by Googl
O - E C O R I X I 1 1 57 ^er i monitarIj,e i ribclli, quali non fi concedcua
qucft'immuniti ."S credette* che tutte le genti , che per tij imprefa
hauea fatto'] Rd Filippo afcendcffe \ qua- j AntamiJa pcrfone. Di quefti
apparecchi del R vne la nuoua ad Amurath Imp. dc'Turchi , il qual perche
guerreggiaua col Pcrfuno, pens che doucKTe molto upcer .illc Aie cofc d'hautr
nel] utcffb tempo guerra col R di Spagna , per- ci egli ^xcpermczo di Maaieth
Bafci trattar di tregua . Il R Filippo haucn- dogucntin fiandra, e non
eflfcndoficuro, come doucfifcropilTir i fitti Tuoi in Portogallo , diede orccch
alla trcgua.Ondc ella ben toflo fi conchiiifL* in Colan- tinopoli per due anni,
la qual poi non anche ben forniti i due anni fi ccSfcrm per tre anni appreflb.
Poco dop ci il R Filippo fccemiiouer l'apparecchiate gti verfo Portogallo, con
penliero , che fc i Porthu^cfi non Io volfcro accertare per loro legitimo R.com
era dichiarato da Dottori,c dalle leggi, volerli con la for- za deir.\rmi
aftringcre. Di tuttol'cfercito foce General il Duca d'AIui , il qual . inoho
prcfto s'auicin a i confini del regno di Portogallo . I Portughcfi prck ro
Gcneiate de* i'armi, e perche il-CJcro, e la "nobilt tencadaUlt^Filippo,
& il popoloda D. Rdi^pfgi?* Antonio , per tanto il popolo grid R D. Antonio
, ch'all'hora era in Santjrem ud* impida ^Citt mollo forte di quel re^no,
auuifato D. Antonio di qucfto grido popolare , Pono^ai- ne vne c molti fuoi
partigiani volo in Lisbona,doue fe ben
con qualche diffi- ' colt yi f" nondimeno riccuuto pc r R . L'efcrcito del
Rdi Spagna intantocn- tr danni del Regno
, e fubito , che comparuc fotto la Citt di I Jucr, che fu li prima , che ^Ji
vuiiTe auanti , gli fi re( h patti fcnz'armi,cofi fecero amano ma- po tutte le Citt ., alle quali
giungcuaTcfercito , il Duca d'AIua and.iwa a pi poter alla voltadi Lifbia,
credendo che fubito, che fi haueflequefta Citt in mano fulTe conqttiitato tutti t-egno, hor
cghVgiunro a Li*K)na fece fitto d'anni con D. Antonio, che co'luoi fcguaci i i
quaJi erano foldati mioui , &inerpcrti li venne inconira,()ndc D.Antonio fu
vint>e col fuggire filu la vira,c Lisbona fi diede al Duca d'AIua , il qual
col4ar morir alcuni principali fuitori di D. Anto- nio acchet i tumulti . Fatto
ci il Re Filippo n'and a Lisbona , e fji acctfttto |>cr Rdi Portogallo, li
fu giurato fede Iti, & omaggio. Il Papa hauea nundato ilCard.Riario Legato,
accioch'opralTe quanto potcffe.affnche non vcniflc all'- arme ti R CattoJico
co'Portufthcfi : ma ch'elfi lo riccuclffro pacificamente per loro R: ma
pnma,chc l Cord. vi giiingclfc, era qua^ accodAto il tutto,on- depoco altro^
rcll,che farcclicritornUrfcnc D Antonio hauea rifatto vnV ferciio d'otto mila
pcrfone in circa, e s'era fortificato apprclTo alla citt chiam*- tailRortodi
Portogallo,che Jo riconofccua per . 'Signore . C^Juiuifegli nuoui- . mte rotto
da'Spagnuoli,c ractr'cgli s'auucde, che le cof! del fnoefercito vano in
rouina,prefemolte gioie.e grofla sma d'oro-ife altre robbc prctiofc, e fe ne
fug- g con alcuni pochi fuoi fi.guaci,4:v alcuni Spignuoli li tennero dietro.
Auuedur lofi p.Antfinio,che l'erano vicini , e che dalle lor mani non potea
e^^li campare, |>ensbcncin vn punto con vnprudenteauwcdimtodi rattcnerli a dictro,ccofi
lece buttar per la via-pcr la qual egli fug^iua vna valigia piena di danari, e
poco dop vna caffa di roboe di molto coqto,li Spagnuoli in raccon e qucftc
ricchcZ' ze tutti , & m tuttos'occup.irono , onde D. Antonio alla fuga , \-
allo fcampo p. - ilio hcbbc tempo . Il R F ilippo in Lisbona non troppo vi fi
ferm: ma in quel rofrodl ml' poco,ch*ei vi ftctto vi (corfv d'ic grani pericoli
della vira i pcrcioche due volte uo da i spai furono fcopcrtc mine , che
gt'eranoftatc fatte al palagio , ou'cgJi habitana, 8( gnuolicoiu* alla
Chicfa,ou'egli coftumauadi vdirgroftcij fari,t fe non fi fcopriano farebbe
f.'^*"* egli rouinato,e col paJjgto,o col tempio , furcwio caligati di
tanto ccceffo gl 'au- " ;ori ,e'l R nella Aja Spagna prclUmentc fece ritorno
. Mentre pafTjuauooucfte cofc in Portogallo giunfe i'Amb.ifc. del Duca di
Mofconiti Roma Papa Gre- gorio. Lra queft'Amba:ciat( r
mandato dal gi-5 Duca di Mofcouia
Oipplicar il Papa > che come padre comm .ine s'ititcipoiw.ifc per
pace commune tHi lui, e Stc^ jUq'j R di PuUoma > il 11 dipingere in voa
delle tre loggie , ch'egli fece dipingere nel palagio Apollo- , Hco leq ualt
foiH) congiunto con quelle,chc'i gran KaOaelo d'Vrbino dipinfe ed ' brandimmo
diletto, e marauigliadc'rigunrdanti
tempi di Leone X. Vol^an* cera Grcgoriojch'in quella loggia vi fi
fcriiidrcro quelle parolc.CGr^^tfrfW^/L Toni. Max. B^Greg'if Nati*m(fnicorpus
ex facrofum Vttginttm iemtolo Detpeni^ ^ In quefl'anno dell'ottanta occorfe in
Italia vna ftrana infermiti cldairitt malica ^lelCaftronc , perche di fimiie
morbo fuole cotal animale patirne aff.! , queft'- ' iofcrmic nacque
d'intcoopcrie d'aere e cominci il mefe di Maggi o nella Lom^ MdedelCa-
bei^U>n>ra6eBinlborfiraicaUftatech'elbJuimiftt^^ tutti ItaHi^ nioaevlia andando ancora nella Francia ,
nella Sp^a^e I Coftmtinopoif ancora , ouc> . dicono , che f mortale , f ella
cofi commime , che non folo tutte le
ville giurv- fe : ma quafi tutti gl'luiomini di effe perco^Te , febeo alcuni
pochi ch'erano di ben compolla e temperata natura > che nel viuer vfauano
ottima Kgola , noli 6'ammalarono tuttauia efli in quei teflq>o non fi
ftotiameofi bene, come auan- li folcuano , onde fe effe non hiueuano male ,
haueano almeno diminuimentodl bene. In qiicfto numero f Papa Gregorio, il quale
non inferm: ma parile pur che per alcuni
d non fenttlTe in ic ilclb il fofito vigore , e la comucca iiu bobna
di4>ofitione , gl 'altri poi che s'amalaiiaao , pMiiiaiiodisfredditfieHM di
tolTe , e iputauano :i f^a i con febre moko vehemente,e ardente:ma in fei,o
oito e quafi infermi,(tk'ofierMMii ch1letepocenrifBml ?liiVdop illcde^d
CAMlicti di terzogfornodairinconiindato male gfoNAia/opra modo
n'incontro(d1cfl^^ che'l trarre fangue per lopi nuocefse molti . il Pontefice non manc in Rorat ^i
dare ne'tempi di c^uei'nifermtt molti caritatiui (bccorfi, il che f di griibl*
ieuaniflpko^dl'alUittioni della nauta plebe. Ncil'aniio.^. conacaioBote'
Digitized by Google GREGORIO XI IT. i99 tiVrt graneihente^r inorificarri le
Mition dcirifoh di Milra . Erano mtl molti difparefi tr il gran Macftro ,
alcuni Caiulieri principali , i quali ha icnJcj ficiri Kcligfoae maggiore
fcguito , chilifero come pricionc il gran Ma^itro nel . Caftcilo di S. Ang.lo,e
crearono il Romagaflfo Luogotenente GcneraIe,fatto eia fllfeceroIntencUralPnteflcequeftaloropeFa
, dando alcune impuntioit al g an Macftfcoltre ci pregai ono il P6cefice,chc
cfermaac quanto cglt no m tal Clio haucano oprato . Il gran Macftro ancora
banca ragguagliato ti Papa ili qu- fta fua dilgratia, e pregatolo lafciarlo venire Konia per ginftificar le cofc fuc, fi
Fbncdicc per porre rimedio h tai difordfn! tnoandd Malta Monfi^nor Vi fcon- ti
Milanei Auditore della Rota di RonTa,contitolodi Nuntic^e Vicano.il quai.
fubit'g'imto fc.trcc- fi gri i Micftroalla prcfcnza della maggior parte de Ca-
ualieri,e li refticii per ordine del Papa il Tuo palagiojndi dc di tcce co^uocar il Configlio , c prent vn
breuc del Papa , che chiamiiiail gran Macftro conr bornie alla fua domanda ^
Roma il gran Macftro obbed Aibitoal
brcuc , Se ut quattro d f p jrre in affetto ti c galere , & f nb.ii car le
robbc , h unendo m com* Dagnia loo. Caualieri,computandoquci,ch erano polli per
armamento dcUcga- - di quei della
piccola ,c della gran Cro- - i: i* :c VI concorfe tutto*] popolo di queHT(
partenza, in alcuni lu igh perii vi-g.^ poli 1 Vi egli con s f^r:d'ipparato
riceuiito, che col maggior n fi farebbe raccol- to vn R# In Konia ancorivi con
grandi flimo honorerfccuuto, e honoritofa egli frh l'altrecofe nella entrata elle fece in Roma incontrato da piit di ^oo.
caualli , alloggi egli co'CauallierifpIendidiffimamente nel palazzo del Card^
da i-ftc , e con l'iftcffa grandezza f; da qiicfto mign ficentiTimo Cird.
trattato icmpre, oflfcruata, che mille perfone viueuano ali'hora in quel
palazzo. Il cnnMaeftroj " " .^i--^
- Baciato che g dio fuor d'ogni mio merito, ha dato'cpi fta mia pienezza
d'anni mi ha co iccduto tanto d graiia , che finalmente fono giunto a V.lntiimi
piedi , innanzi quali fono venuro- ^ e
per lire cwfifc de> FbnfeoftCf no anso di ruerenza, r obbedire alla & V.
e per ginftificar eie attioni mie , che J'P'Jff^-^J^ contro ogni douer fono
dalla maggior parte del Configlio dclh naft ra religione riprefo, e calunniato
. Sallo Iddio, che in dieci anni , che iofonoftatocapo,& , h tenuto il
gotierno d'cflhjioper me non s di hauere comitielTodcIitto alcuno^ n di cofa
indegna in ci la conrcicnza mi accnfa f anzi io b ardimento di dure ch'in fcflanta anni , che nc'fcrugij nella
noftra religione h confumato , c mentre erofcmplice Caualicrc, l'h honoratimcnrc
in dmerfi carichi , & bora nel mio maaiilero femore bengoucrnaia ,h
obbedito contnuamente fanta Chicl,& liccntiato * e fe ne ritorn alfuo
allqggiamento . Alcunigiomi auanti, che gi un- r flc il gran Maeftroa Roinaera
aimato RomagaiTo OmaUere princ i pale del- Komdgi/Ib parte
contraria,eCorfiroingeniofc^& fpertiffimo, Si intrepido, & Turchi Camllierc ra formidabile molto , e
perche affai difpiacque alla Corte Romana, 8c altri Prm- torpfo Cipi , ch'egli
fi forte pofto in contrafto col gran Mieftro, per non f effo in Ro* la* ft n da Principi , n da Signofi , d gentiVhuooni
albergato ii^a^ Digitized by Google Cline OK t
xiijL ft,oDdG Ji conucnne d'h.ibirare in camere locande, diede s grande
afl^nnoqA* fto gcnerofo Caualicrc tU veJcrfi trinare con mie foggia in quella
Cirt\ , oue^ .iritre volte , e dal Pontefice , e da Card. altri Signori era
ftato raccolto , ^ ho- norato affair chene ammal>e tofto ne mor di dolore ,
f quefto CauaJiere coit ella pompa funebre repcllito neUaChtcft della Trinit de
Montile pollo io- pra vn'Epitafio ^chc molto bene pne aiund gl'occhi altrui ,
di che conto ti f uu valore , c di che opere egli fu (lato , pei h voluto qui fcriuerio D, O, Al, (hedatam nomen ipfum terreat hojles
, pofl plurima , maximaque muners Jumma cum lande olita , multar naues hofittm
captar , multar nohiUr 'vi^ SorUtr fortitudine , t confiiio pattar , Jiom^e oHt
pridie Nonas JsouemirT MDLXJOL , . Io h vdito dire da per(bne, euiVi^pb
pf-eftare credenza , che in Collanti- Bopoli fi fece publica allegrezza , quando
l'feppc lataoite di RomagalTo . Et non fi auuidcro i Turchi , che in tal modo
accrebbero al lornemico pusgioro gioitila quale jratr^ per ftimolo gl'altri Caualiri di fe^rc le pedsfedi Ro-
nagab e fari! fonr.idal^i i l'urchi .
Hor due mefi in circa dop la morte di Komagaffo mor il granitiaefiro,c cofi col
fine del viuere loro fi finirono le cau> fc, c differenze proprie . II Papa
per leuare i tumulti , che potcuano nafccrc nciU' Elettione del nuouogran
Maeftro > nomo quattro Caualicri di quella religione., 4fe:*qiu]i Indt poco
vtio clamato DdhVgo di Verdala Gu^fcone fii eletto di; c?mmurTC confcnfo gran
Macftro , come pcrfona , che dreffcrdegniflima di tal' grado hauclfc in pi
maniore mcftratcrfcmpfc , qiicfti hoggi appunto mcntro noi fcriueuamo qtiefte
cofc d iui, iu fatto l'entrata io Roma con grandinimo ^ Gran Mae cfliaeHuiolc
apparato, ^'penocoocorib di popolo* In quefto anno > ck fi e-' llrodiMaUa
infero le feditioni che habbiattio detto di MaIu -.Gicgorio nel palagio del
muoiin Ro- Vaticano dipinfe vn portico , oucro vogliamo chiamare luogo da
pafTcggioArhe adclfo dal volgo fi dice Galleria , nella volta del quale o vojgliamo dire parte Ibperiore , fece egli
dipingere maeftcuolmcnte , & indorare ncca , ^ va^iiien>
te-molte-hiftoric del Teftamento nuouo., & Vecdlio , m^^c^.cofe di ST.
Giouan Battifta,mckc cofe di Goftantino JmpCratort , c ciuando egli da S.
Silueftro fil battezzato vi fi vede dipinto. ViTi icorgono ancnc vnric opere di
S. Pitro, e-diS* Paolo, di S. Benedetto > e diS.iiernardiiio, di Collaniino
Vefcouo > di Kfone Papa reprimente il furore d'Attila Vi
quando S. Seuero fdallo Spi> f^to fanto eletto Vefcouo di Rauenna,
quando S. Pietro Damiano Cardinale lfciandoin abbandono le grandezze-, e
ponendo in non cale quanto vi di mondano
9 fi ritira per elfere pi feruigio di Dio ne gli Eremi , e ncik
falitu> ^ dini , & W parimente
dipninto , quando S. Komualdin luoghi remott fblinghi ftmczzoKoIti bofchi
iitituifce IWdioe Camaldoli. Vi fi vede ancorai quando Cele/lino V. che rinunri
poi il Papato, f eletto Pontefice , ^ altrt_/ cofc fimilt quelle vi fi mirano
molte. Hofa in tal maniera la volta, il
vol- tato arco difpofto con vaghezza ,
& honefta leggiadria , ne 'muri poi vi
co n.^ San magifterio-rttratta prima la vecchia Italia e lanuoua e
fuccciluamiice ipeiifc tutte le pr Jincie fue. E prche Papa Gregorio ricuper
alcune terre , c molte Cafiella alla Chiel, tutte qucfte fono ini dipinte col
brago fopra in fc- gno dirtale ricuperamento , e'I fomigitaotc s' fa^to-iopra
quei luoghi, che ( rt> cuperanBAO il
che in fommji altro non che ri- durre il
Calendario al debito modo. La prima di qucftc due cofe la ridulTc c~ pimento Pio V. Qjcfta feconda fi difpolc
Grcg. di farlagiungere perfct tioue .
trattata quefta coi i auanti che fi faceflc il Concilio di Trento da altri
Pontefi- ci tent.ua : ma perche la trouarono diftcilc , non fu ella affettuata
mai , la dirti- colt nafcea , che non parca che fi trouafTc modo da fare che
qucft'emcndationc dal Calendario duraflfc fempre,e che gl'ordini, e i riti
Ecclcfiaftici fi confcruaf- ^eco nella conuenciiorintcgrit loro, perii che
primieramente fi procuraua 1*- l'enncnda del Calendario . Hora Papa Greg.fi da Antonio Lilio , medico dato
vn Jfbietto di Aloifio Lilio, fratello,ncl qual per vn nuoiio Cielo dclI'Epatte
ri- trouito da lui ,e indrizzato ad vna certa regola deirAurconumcro,& qual fi voglia grandezza dell'anno folare
accommodato acconciamente , e in tal manie- ra dimoftraua , che tutte le cofc ,
che nel Calendario erano trafcorfc , poreuano femiifiimamcnte fcnza pili
variarfi in altri tempi mai debiti
luoghi riporfi ; onde il Calendario , per l'juuenir non foggiaccrebbc ad alcun
muramento . Mand dunque Greg.vna copia di quefto lib. tutti i Principi A' ^llc pi famo- ie fcole
del Chriftiancfimo,accioche quella cofa, che douea cfler in Vib comu- ne di
tutti,fi facefle col commun configito di ciafcuno . Hauuta poi ibpra ci i! Papa
da coftoro quella rifpofta,che fi dcfidcraua,c che fi conucniiia, diede la cu-
ra ad alcuni, che in fimil arte erano verfatilfim eccellenti , e che gi da
vari/ pacfi ,cda diuerfenationi erano ft.itiin tal conto chiamati Roma, i quali fo- pra.tal materia fer gran
ftudio, e pi volte difcorfero inficme, e finalmente con- chiufcro,chc quel
Ciclo dellTpatc di fopra detto era migliore, e doucua tutti fli altri giuftamentc antcporfi,effi
nondimeno aggiunfcro alcune cofc,ckc gin- icarono di douer recare a pi
pcrfettogrado il Calendario. Hora vedendoli dt Gregorio, acciochela Feftadi
Pafquafi celebrafle fecondo gl'ordini de'Santi Padri , e de gli antichi Rom.mi
Pontefici , maffimamente di Pio, e Vettore pri- mi, & parimente conforme
alla dctcrminatione del gran Concilio Niccfio, bifo gnaua primieramente
l'F," [uinottio della primauera ad vn certo debito tempo ridurre, oltre ci
porre bene la decima^uarta Luna del primo mcfi:, la qua| vicn nel giorno del
rLquiiiotto , viciniflGmamente li
fucccdc . La terza , & vl- tima cola,chc ^ual fi voglia prima Domenica ,
chcfejguit la medcfima decima* quarta Luna fia
conueneuoi luogo poftJ>Hora per ndur l'Equinotiio della Pi- mauera al
giorno 11 di Marzo , doue da Padri del Concilio Niceno , t\ antica- mente
fermato,fi ordin che per vna volta fola fi ItualTero dal mefe d'Ottob.del *
-jSc.giorni ioA' accroche pi daqucfto luogo non fi rimuouelTc.f "i co
ffiiruto, che fi fcguirtc (come c vfanza ) di nr Bifefto ogni 4. anni , fuor
che n'ccntcfimi jinui, i quali tutti fin
quefto tempo fono ftati Bifcftili,cofi volfero che fnffe an- rftfil
Piimo centcfimo fcguentc, ciocil i^oadopooii o,chc noo tutti uy Google ffi
CaEGORIO XtlV tutti i ceniefiini , che fcguiuano fufTcroBireftili , iii%cht per
ogni 4Q& lin! |:fS primi ccntefimi paflafTco fcnza Bifefto, ma il quarto
ctcnnaiohaiicflTc poi fm- Pici^itcflo , cpcrdarncerfempoil ITOO. cil 1800. il
1900. non haurannoBi^ ho > nu rhaucr.\ bene in due mila,e cosi fi Teguir
reinpre,e in cil modo ( verreb- be
tenere conto del corfo Solare , e verrebbe td emendare continuameniie i
fuoi rrafcorfi , e alle altre due cofe, che habbiamo detto di fepra , fi
diedero an- che da ein altri rimedi) . In s fatu maniera dunque fii da Greg.
emendato ii Ca- lendario t epublicatoper vnaBoUa,cliccomincii. [Inter
gtamJJtmarpMfioraiir .^cij nodriemat > ea fojremf non ei , per le quali fi potelTe tare tal emenda
l'anno 1583.6 pi oltre an- coraod qtial anno del 85.al PMHcfice Aiccedrodiie
cofe ck gl'areccarono grsir CtreftUgrj- difturoo l'vna , che f in Roma vna fi attroce careftia
, la qual nacque per- dtiaRfliiM. che i Tuoi minidri haucano mandato in vari;
luoghi fuor di Roma grandimma quantit di frumenti , onde la citt clTcndo rimafa
con pocograno ne potendo perle cootinue pioggic , e peflime qiulitt de^tempi
vemrneai altre bande ne fd in tanta penuria ciivendette s) caro il pane t che
cinque oncic folo al baiocco Ib ne dauano,e perdo i poucri huomini,chc poco
d'altro,che di pane fi nutrifcono, ne mangiauano tal volta otto baiochi alpafto
. Dur cotal careftia intorno due
Difgrttia oc ^^^^ circa. L'altra cofa, che diede afunno al Pontefice ,fi vn
Arano > e mifcra- corta in Ro. bil cafo,chefuccefletrgli sbirri,c alcuni
gentirhiiominiRom.dal chc(pcrdire ipaiB tempo cofi ) ne nacque vna tragedia
tantolunga , che l'vkimo atto s*c recitato quafi ^Gtq{.zuj. .inni dop il primo
nel Ponteficato di Sifto ,& cftata cofi piena di langue, e morte d'h uomini
t che pi di 40 perfonc vi furono vccifc > delle qua) i alcune fu- rono Sign.
e pcrfonaggi di conto n vn Teatro
folo baftato al recicamcnto dt qucfta
tragediaima due ne fono ftatii L'vno de'quali Roma,ouc fi cominci, l'-
altro Padoua , oue fi termin qucfto s
Ingrimeuol f^ito , hora a"2(S. d'Aprile ' del X58.V and il liargcllo di
Roma con vna buoua parte de Vuoi sbirri alla piaz- za di Siisna per prender vn
bandito che per fpia haueuano faputo
rttrouarfi in caide gl'C3rfini > onde finalmente prefes o vno,& mentre
ch'eflS lo conduceuano via,vi fopragiunie Raimondo Orfino,Sil!a SaiicIIojC
Ottauio de Ruftici cttii due ala i in circa tutti cauallo y che veniuani) da paifcggio > e
haucano ( come ii co- ^iiina)alcttnt fiaflier fcccsCrfino diffe al Bargello che
lafci aifc coltti, che hauea prefo > perche era pigliato in franchigia >
ricus il Bargello di lafc farlo > e per il che fi venne in contela , nella
qual il Rufticci diede con vna bacchetta fopra le Spalle del Bargello,ilquale
perci rifcaldato,c fpinto dallo fdcgno fi iuohl- fuoi sbirri
e comand loro > che menaffcro le mani , coftoro non meno prelli ad
ob- bcdirfdi quel che foe ftato il Bargello fubito comandrccomtnciarono gio* car malamente di archibuggiate , non
rcftando ancor di menare moiri colpi di alabarde , e fpadc , per tanto l'Orfino
, il Sauello , cSc' ii Rulticci furono da alcune C*Cbcom archibugiate
mortalmente feriti, e'I Rufticci mor fubito, e f per vn poco ftra- faflooeiiok
fcisatocofi morto dal medefimo Cauallo, che s'era pofto infima , gli altri due
hnnminTyr ^" ^'^^ folopcr tre
giorni in circa dop il cafo, di s sfortunata morte di JJJJ"*^ qucfti Sig.
dispiacque vniucrfalmente tutta Roma , &
molto pi f il dirpiacc" re di qucuiy che erano valTalli degli Orfuit >e
dependenti da loro , qucfti tali co- mdiceiiaoo,per gratificarfi i loro Signori
li mefferoae'due giomi,chc fcguiro- 110 per le vie della Citt ad ammazzar quiti
sbirri trouauano, onde quattro fo* jria
di coltellate miferamcnte n'vccifcro , era certo horrido fpcttacolo , e
maraiii- Vaoki di Shoiacofa il vedere per Roma le genti correre io qu>
&lpertrouari sbirri , am per qucfto
homicidio h corte del dominio di Vcr>etia procedette contri ^cicz di lui ,
ma egli facendo refiftcnza , e fortificandofi in cafa propria , fece il fuo de-
Ari^H^^!^ litto pi grauc ^ finalmente battutili
terra in parte la caia r f eflb prtib coif Padom. tutti gli altri >
che vi fi trouarono viui y parte de'quali fecondo > ch'erano col> Lodonc
pcuoii furono fatti morire, parte per certo tempo uirono rattenuti in pHgionCj
Or^oo &Qor c parte mandati in Galea , c qui tini cofi mifcrabilc ipettacolo
. Papa Gregorio SSjjL per
ralI^raralquantoRoma afflitta aflai per li paflati trauagli , e tumulti
queft'anno , e per altri honorat rifpetti , fece del mci di Decemb. a'irvna pr-
mortone di dicianouc CarJnaIi,pigliando da varij luoghi degni fbggctti.Oico-
OQ*che fi rallegraifc molto Gregorio d'haucr fatta quefia promotione,pcrche da
tutti li veniua commendata per pi udentASma . Nel medcfimo anno gli preft- ancora
gran contento di veder ridotto buon
termine la fabrica per il collegio Cpll^fki diP de'Gefuiti/atta da lui fuo cofto per zelo di religione, fin che vi fi inlgnaf - ftw ferole fcienze ,
il che aitai acconciatamcntc vicn ipicgito per quelle parole, che i^^J** **
fono polle , di fuori nella principal f acciata di detto Collegio re quali
ft^no quc- '""^ le ; ( Gteg.Xlll, P. JML Religoms , acbonir atiitef
iy82. Ji Padri Gefuiti per dar fegno di gratitudine al Papa dt tanti benificij
riceuutf da lui , fecero nella fola maggiore di quello Collegio dipingere tutti
i Collegi; , eh hauea invarie^ parti del Chriftiancfmofatti ure Gregorio >
che oltre ci vi fecero ritrarre e^li
ftelTo t facendoli fcriuece ii>tal maniera : ( GrefortXni.F, M, hmutCoU^r'
gtf fundaiori focietar lefu , ampliffimir e fnimlegijt munita , tHgeniibmt auna
entficijf 'vwuerfa in hoc totiur ordini^ Seminario p'orentir Opt. memo*
tfafuique grati animi monumentum V, ) Quefti padri per ampliare quanto pu
robedttnsaaUafaiita Sedt> e per dare aacne ibdfifitttione Papa Qt^ godo > cui ogni honefto contento doueano,
procurarono, chedaakniiiR#-' e Signori del Giapone , paefc , che dicono elTcr
poco meno , che fitujto contra I piedi di Spagna , e di grandezza fanno
giuditio , che Ila quafi per tre volte- 1' itaUa> fi mandaiferaAmbafiriatori
al Papa , vi fi condulTero ageuol mente per AmBafeinh* labuca{nclinatione, che
vhaueanoilRdi Bnogo , e Don Procafio R di w 7Si& Arima , e D. Bartolomeo
Signor di Omura per tanto elfi fi rilblfero di mandar dal Ri dei
quattropcrlbncinficmc col padre AlelTandro Valignano Vifiiator della
Cont-Giaponc ai pognia M\ Giesii > che in quelle bande haucua fatta la
vifta e fe ae volea air-"'^* nora
rinomar iiTEiNsopa i L*vndi quefti quattro diuiaue fil D. MantioifipMiii del R
di Ei unga e venne in nome del R del
Bun|^o , l'altro , che era chiamato D* Michele Cinguina venne per parte del
Rd'Armia , e delSign. di Omura' -/ deirvno die'quan era egli mpote , e
dell'altro Cugino , & a'detti due ago* giunftrodue diri^iiobflt
prncipallfiiniyryn fincmiiiMiiiaD. Oiidfano NacaiiiNi) / - ri > ilNtaf^glfcJlf ^jyii ji litfcjjil
dop lunga , c dii^ u Digitized by Google 5?^ m G R n G o R r 0 X 1 1 r. ficilc tMiilgationc,ne
giilnfero nhalmcnte in Romi, clTendo fcroprcda fin^' che erano entrati in
Europi riceuuti da Principi , e Signori , c da popoli corL_ lieta fcfta i e
nobilifio apparato . tia loro giunta in Roma alli il- di Marzo IWI15S5.
trahni,evo|PMecoadtieel giorno Vche iegti) alla lorvcnuraConciftoropublico ,c
furono raccolti cori grand'apparato, fu- rS. Pteimidia CappeUa da
litt'edifittiritVAtebl^ no pi accommodat-i fiioi parenti . Fu qtiflo Pontefici
di bimna , e gagliarda' dfpofitione di corpojlaquafpcreffer egli,c nel mangiar
pTrrco,e nel bere lobrijG- CyU^ffdel/'fimo, mantenne intiera fin alla morte ,
perciochc in ma vita pche , e leggieri in* "Mi i firmit hcbbe egli .
Diconoiche tn'guefti vldiid amf eiilIptlKUft di bere tty vil3* STtMctulk ^
d'oro malficcioiptreffcrgli detto da alcuni medici che ci al mntcni*' mento
della faniti era gioueuolc : Vi fd anch'effo aiutato conferuarfi fano d^' vn fiuflettcbchc a certi
tempi hauea,e per purgare li feruiua ottimamente,ptiua bene alquanto di
difficolt nel rcfpirare^ che(diceuaegli)etferH di fommogiow' iiioiento l'aere
aperto, e netto , e per talconfo frequentans 4>'i^o ^'aiidr iq vil la: onde
Frafcati> che da Latini chiamato Tufc
ulano, in vn loco, che fi no- ma M(Midragone, foiiiadimorarui molto. Egli fi
compiaccua di caualicarepcr la citt, e fuori, e ncirafcendbre caualloera cofiagik , che nonhaueua btibg^o'
MmoalirnttCMii&MtnGimfHdtagagliardiirvC cn pdfo grltuie;erf^dipta; egli
d'animomanriteto , e benig^ li jpiacqlie;dt ceuQle,eBiaefteii|ij|ittto . Fd i_
Digitized by Google ^cnzc , c firc aluri priuilcgiati . Era nelle leggi dotto
grindcmentc , e .cofi era Bolognfae* fSuezzOfetamo^coinpiaceuadi-ftudiare c^in
qnefU fui virimi vece hicx- Arcuici- , ZA ftudiawa ancora . Nelle publichc
fcgnaturc , crtpropto dar buone
rilpoftc, & ad arrecare folutioni a diibij , che occorreuano .' Am Gregorio
molto la fua - . - . patria , e i fuoi Cittadini , onde molti di elfi tir
auaati varie prelature Xaccn- to*Atoiife
'"ione anche ilami Cardinalt 'Fece egli Bologna Arciaefcouato >
coftiroenioli oo di iMo* rCapodi fette Vcfcouati, cio Piacenza, Parma , liegeio
Modena^ iMolal di gnu Cerui, &:
Crema. S'induflc cgK ci fare, oltre alla
inchinationc P''P''ia JV"^ di
honorar qucIUiiJapaTO^di^ c dc'mcriti diGa- "BHcl^ Wdcte#BKtft^C 7.Diaconi
, che furono. Fiiippo jbmpncomp^tto fuo nipote y Botognefe^tie C or Jjituii
Sisifi 0 . jtejfaHdro Risro > Jiolognefe , VmtUkm Alefiandrino , prete Cmd
ift* T. AU- ria Araceli , ' ' ' Claudio di kauma , Sorgoo-none spreti Card.di
S.Voieniiana , Gherardo Groisbech Fiameneo , reJioMO di Uege ^ prete
Card.fenxjt titolo Aluife di Lorena di
Chiefa rrancej Ardttefc.di Remr , prete
Card,tttuli S^m y ietto Bezjji SpaonMoh , prete Cietdjtitati S'Cifiaco .
Ferdinando di T ole do , Spagnuohprete Cardjiom ^IfeMeettme il CriBmUt9 .
Renato Biraao , Milanefe ^prete Card.tit,d S.
e Arc.dt Fiorenza CatdJit*di S.Ciriaco
Poaerieo de CM/9r9 Spmmotot J^M Siuiolia , pivi Cm4hM SS.xif.Apol, *
Francefco di Giw^M^trnncefe , Arc.Norcrz^y prete Cofd.iit.di S.Siluefito Alichel dalia T otre , da Vdeie , Vcfcouo di
Cene da , prete Caid.tit,di S, . . Giulio Cananio Ferrare/e , VefcouQ d Adria
> prete CardMtuli SJFuOtiio , Nicol Sfrondato Aliane fe , yefcou di
CtemoMfnU CMrdJittMi S.Ceeilis
Anioniomafia Saluiati Romano ,prete CmjtM&S*Aiatia in Aquiro A^ofiin Valerio Veneiiano , Vefcouo di
Verona^ prete Card.lit.di S.Adarco . f incenx^ Lcuro Calarefe , VefcM
Monteregde ^ prete Card.t.diS, MaridtMVi'* Filippo Spiwtlo Genotiefe Fe/ioito
di Nola ^preUCardAitMiS,Saiina, Alberto JSoltgnetto Bologne/e , Fefco&odoi
Aiopk, prete CmdaHM S, * t Carlo Boron di Fandomo 9 Francefe , prete
Card,iit,di S, Matteo Contarello , Francefe , prete Card, tit.di S. Stefano in
Celio MoUe Seipion Lancelotto , Romano ,
prete Carddi S^imeone . Simeon d^Ate^goms^SieUimiOtfeto CmdMi^i SMtriade gli
Angeli Grej^orio Rexfnil Pollone
Fefcouo di Filmi , prete CnreLiiudi S. Filippo Guafiauitlano Bolo2nefe
nipote del Pr.pa , Diac.Car.di S.M.in Cofmedin Andrea dAtiJiria ,figlit:ol deli
' Arciduca dAufiria , l>iac,Card,di S,MMuoua . Alieno
tAullria^figlinoldeltlmp9tlM4Ui^l^^ poiprc; le Card. di SCroce in G ierufalem .
Coirlo di Lorena ^Fr ance fe ^Diacono Card.di S. Maria in Dominica . F,Giouan
FicenKp Gonj^^ga , Mantouano , Cattalier di Malta , Docoko C ard, di
S,MariaimC^faedin* Francejio Sforxit Romano , Diacono CardJi S.G regorio itt Felsko jMreaRattore, Tratifilnano$I>$aeono
CarduUSJUriam . SISTO V. PONT. CCXXXL Creato del I ;8j, a 24. di Aprile. ^ T A
C Q VE Sifto V. nel 1 521. in giorno di mercord , nella fetta di San-* |\i ta
Lucia. La fua patria furono IcGrotediCafteldiMont'Alronelh^ ^ Marca , i fuoi parenti furono di baffa
conditionc, c nati pouci amcnto > in tanto ch'egli ragionando talPhora della
baflfezza del natiiio ftato fuo , Iblcua dire , ch'egli era di cafa illullre :
perche h cara,ou'era nato , ciTend o in pi parti J j fcopcrta, era molto cMara
qui m il meglio che fi piiot allenato, e nutrito fino lafttcm 4] rea al
duodecimo anno delTcd fua , nel qua! di Mercord in Afcoli , Citt non lUfiM.
iiioitfdine diSan uiyiiizua by GoOglc S I S T O V. W Fi anccfcojnn fi volfc
Mutar nome, onde fri Felice f detto, nome nel vero , . che fii prcfagio di
molte fclicit,che nclcorfo di fua vita douea hauer egli.Qui-
Jj"v"'n,^ Ili nelle lettere f ( come tr RcIigioTi fi coftuma ) tirato
auanti , & hauendt Un- ^\ p^^mo. diato in Arcoli,Frmo> Macerata,
Recanati, Ofmo, Icfi,Ancona,e Vrbino, final- mente dop eflTerfi gi fatto
Baccillieri nel ventcfimo fettimo anno dell'et fua , cio nel 1 584. fi dottor
nel conucnto della Citt di Fermo > e fubito in compa- gnia di molti degni padri
n'and al Capitolo generale, che ciuelfannoin AfTili fi Rijoif^ pj^ celebraua,
onc egli alla prcfenza di Kidolfo Pio Cardinale di Carpi , airhora_j>
Gatd.diC- protettore di tutto l'oidine I rancilcano tenne publicamente
conchifioni, e fi pi. mofr iottrle,dotto, di gran memoria,pronto,e facondo nel
dire , e nel dirputar ftcttc molto bene
pettacon vn Marco Antonio Calabrcfe huomo di fcgnalata dottrina , e che
all'hora in Perugia era di Filofofia primo lettore . Per tutto ci egli fi guadagn
lagratia del detto Card, infieme fece amicitia con Sigifmondo
Botiofuo^crciario,^^ anKnduccoftoro furono principio -delle gr^indezzc d
Mont'AIto. Nell'anno i^^o.fegli fatto Kegnentedi Macerata . Ma cfTcndoU
contrario il miniftro della Marca , non puotc in guiia veruna effcrcitar
ciuefta grado , onde f mandato pi r Reggente , e predicatore Sicna,ncl 1 55 1. and predicar Camerino,ncl 1 552. pjr ordine del Cardinale
prottctore, f fatto prc. dicatore nella Cbicfa dc'S*y. ApoftoH,ouc pieno p>palo, f con molta fua laude vdito
attentamente . Quiui gi'dcctjrfc vn cafcrmolto ftrauagantc , che hauend igli
vna mattina della materia della lanta prcdeftination predicato dotta,c catto-
licamcntc ,f vn federato, che fcriffe tutti i Kjpi propi>fti , ik elfaminati
da* lui , de al fine di ciafchcduno capo/ogg'unfe quefto tmpt ),]Vkntiris t poi
figil- lataqucfta fcrittura, la diede vna fera di notte a) compagno di
Monr'alto , il- qiul fubito , che la Icffc , tutto ftup,e ftord ,c fcnza dimora
la mand al Prio- re, dal quale detta lettera f all'hora appunto maidata al
Card, di Capri, il qual mand il commelfario del Santo Ofhcio, ch'era in quei
tempi fr Michele Ghifilicri,che f poi Pio Quinto , parlare
Mont'alfo , nel quale ragiona- mento cofi fi compiacque il Commcflario,
che cominci ad amarlo molto, e la oencuolenza and tant 'oltre , che diucntato
Pontefice,nc la fece Cardinale, s co- me nel fuo luogo diremmo. Pio nel 1555.
predic Perugia, e ncirifteflfoanno fu
mandato Reggente S. Lorenzo di Napoli ,
doue fi riseuuiK) l predicarci nella Qh.*'"^^*'^*^^^'1^""o^^'8"^"^^
^5^4' 4^^^" fec due prediche , le quali furono da lui T'ampaie, e dedicate
ad Antonio, Chriftoforor Simoncelli. Dop ci fe ne ritorn Roma , e perche , s come accade , haueua
alcune per- fecutioni fratefche^difideraua con honefta occafione habitarc fuori
del claultro, ai che non volfe mai acconfentire il protettore . Onde ftandofi
egli nel conuen- to de iSant'Apoftoli in Rom.^ fi mene leggere al Cardinal Colonna , che all'- hora
era Abbate , e oli and leggere in cafa
propria dell'Abbate le formalit di Scoto . Nell'iftclTt) tempo accadendo di far
nuouominiftro nella Prouincia# Mom'A-?! della Marca, il protertor richiefe il
General , che Montato ne delTe tal
grader pcrfcguicaro ina il General dicendo, che vi erano altri padri
vecchi ond'cgti opr d'efsere richiamato
in Romardi che il Cardinal profltbf locoilfoldiHk'^ xicndo dunque fcorfo in
Veneti a molto pericolo, fe ne venne
Romanci 15 to" Efii fubitoda'Cardinali del S. Officio amraefso per
vn dc'Confultort della coh* gregatione.dell'Iaquifitione dalla quale pere ioc
he il conuenconon volea fargli m ifsit fprautftodi certi phniin^ MidliyGl|Niro
% Ntplf ; alTho ' Mprocurator dell'ordine fu accommodtodVna'knuli e- di danari
per accom ' ctar le ftanzc , che nel conuento ( contra anche la^Volont de'frati
, che non ve 1** haurebbono voluto) glifiu-ono aisegnace.. Nel 1 561. f facto
procuracor dell*' rdine , nel qualratuiff cfinndD'tiioitcHt Gtnaral, eliAiiendo
kfcinti booiM-fonir W^ ii danari , e gran mobili i quaH pr conftittrr ione
deUtf rdigione andando fUtCo al Vicario Generale , Mont'Altofcce officio
colJ^rotetrore, accioche quei danari > e robbc s'impiegafsero vtilc della
religione , onde furon poimeifi in. beneficio del conuento de'SS. Apftolt e vi fufnacdn efli fatte h ftahre per f
Gcmrtli > accommodata la fagreftia , e con l'aggi unta d'altri danari pij ,
furono' ancora dorati gl'organi , di che l'Auofta,ch'cra all'hora Vicario
Generale s'acce-' fe , di grand'odio contra Mont'alto , onde ne n.icque , che
fatendofi il Capitolo Generale in tiorcnza^
cui clscndo andato Mont'alto , l'Auoft , c h'cra prefl- dnie
ApftoltconoarvoMvclw in guilirmuna interuenifie Mont'alto in quelle Core,nelle
quali per e(ser egli ptocuraror dell'ordine doueiiancccfsariamte tro- arfi , di
che fdegnato Mont'alto fcnza afpettar il compimento del Capitolo.f oe
venne Koma e coff nel Capitolo
priuatodell'officioiCh'haueua.E^li fe*'' ce cap^dl Grdinal Alcfftedriio percioClie Crpi e}^ morto, e H ntn'tf cir^
icKAl'hora Aleffandrino fece, ch'in non\e del (ant'f^mcto fufTe mandato in
Spa-' gna per Confultore, e Thcologo del Cardinal Buoncompagno, che fi poi P
ipi Gregorio , ch'ali hora andaua Legato per la caufa dcirArciuefcouo di Toledo
, mentre qui dimor, mor Pio IV. e iadCfEPie>V.mrrrAafti'>Genra1
Francefcani, onde maeftroTomafo da Varlfc. ch'era Procuratore dell'ordine^ fupplic il P.\p:i d'eflcr fatto Vicario
Generale , dicendo ', ch'era gv.ido', che fi coftuma di fare,chc l'afcendcffc
il procuratore dcH'ordinc, in oltre moftr vn brcue,che hauea fopra ci ottenuto
daPioiV. il Papa rifpfe, ch'era vero/ch'. quel gn^ofcderfarfi (i ire il
proctiratoft^cllVirttitiere per egli voleua darlo Munc'altOyprche nel Capitolo di Fiorenza non
fiV canonicamente dell procura priuaro,
onde di moto proprio fece fpdire vn brcue , douc eieggeua Mont'alto Vicario
Generale , c glielo mand , il qUarhebbe nel Piemonte in Afti nel ritp-' noicfae
faeeita'dt Spagna Konn^ p^
kk'dllfiied(tm)rl^tficecreafor'Vcrco' , nodi &A^ata , indi Cardinale ,^
pofcla Vefttniodi Fermo, & vitimamtnte nel* fta^na^^^^-^^ clctto Pontefice.
I.'elcttione fua pnfs in tal maniera . A gliii.d'A-- le del fio or- prile del
i^K^. Il giorno di Pafqua di Kefiirretione entrarono in Conclauc k UIC . indi
trentanoue Cardinali , che pi all'hora in RofMtHMl-?t Il'ftlio', vi fopragiiBH'
vcfcouT . e fropol tre altri*, cio Auftna , Mdrucci , e Vercelli ,'Oiid al
numero di qua-' ^ - Digitized by Google y I S T O V. sh ual volle , che chi
non ordinato non ^offa dare voto , n
aitrarc in Conclauc* F qiicfto aiiuertimeoto propofto da Gabara per ouuiare gl'inconiicniti , che hautlfc potuto feguire
Ibpra rinualidit della creatione del niiouo Papa,a qiiclU difficolt fu rifpofto
dal Cardinal S. Croce n cfl'ere tenuti i Cardinali di moftra- re la fede de
gl'ordini ioro : ma che battana , chcflSfufTerocanonizati Cardi- nali diaconi,
quefta rifpoda , perch'era in fe debole , per molto meglio tolftf via ogni
fcrupolo , e fi lece l'adito libero ilCardinaJe d'Auftria col moftrare vn
breuc* ottenuto da Gregorio , con cui egli veniua difpcnfato , & habilitato
di potere ( auucnga , che non ioflc ordinato Dia.cono ) entrare in Conclaue, ^
hauere la voce attiua , e paflua , come gl'altri Cardinali . Onde Ietto il
breue f con molta allegrezza ammeflfo
dentro , e condotto inCappella, gli furono dai Maeftro delle cerimonie lette le
tre JiolJcche fono due de rebus JCccleft.ifticis n alienaudis , e la Terza
contra fmioniacos. Hora ripigliamo U filo della tela no- ftra . Erano ( come
dicemmo ) quarantadue Cardinali entro in ConcIaue,c quc- fti diuifi in fci
parti } percioche I Vna era del Cardinal Farnefe , l'altra di Hfte .
AlefTandrino haueua la terza , Medici la quarta ^ Ja quinta era d'Altcmps
,Giwmcnri. la fcfta molto maggiore di tutte l'altre tencua il Cardinale San
Sifto , nipote clic fogliouo Papa Gregorio .Vi erano quattordici, che fi
giudtcauano communaJmenrc de- I^l, ,',c /cou gni del Pontificato , cioFarncfc ,
eSaucllo creature di Paolo Terzo, Sirlcto , clam. San Gregorio , Paleotto ,
Santa Croce , c Como , fitti Cardinali da Pio Qj^arto , Mont'alto , Cefis, Albano
, San Scucrino creaturcdi Pio Quinto , e tr quei , che hauenano hauuto il
Cardinalato da Gregorio,crano il TorreSjS.Qj^utro J\ldo- iii Caftagna . Nel
giorno iftelfo , che s'entr nel Conclaue fi tramo da alcuni fe- crctamcnte di
fare riufcirc Papa Cefis i ma non fu tanta quefta fecrctezza , che non fc ne
auuedclfc S.Sifto. Onde tagli la trama in manier j,che quei.che lo por-
tauinonon hebbero ardir di proporlo , ne di dir parola, ne di far opera per
lui, giudicando in cjiiefto cafo,quanto fi faceffe,perderfi affatto .
Nell'iftelfogiomo tutti i Cardinali concordemcic giurarono,che qualunque di
loro riufciflc Ptc^ fce j ofTc uarcbbc alcunccofc , che fono di vtile del
Chriftiancfimo, grandezza di sata.Scde,c di fplcdorcal Sacro Col]egio,quefto
coftume di giurare alcuncco- fc fecondo , che par loro pi cfpedientc , e ftato
olfcruatoper pi di xluccnto fef- fani'anni. Di quelle cole , che nel prefenre
-Conclaue fi giurarono , ne baficr noi
riferirne alcune , come principaliffimc , e fegnalate. Primieramentc_*> dunque
fu giurato , che chi confcguilfe la dignit Pontificia > procurerebbe per
quante in fe di maritencre pace tr Principi , popoli
Chriftiani, c^nanima- rebbc fecondo fua polfa il Chriftianefimoad impiegarle
forze loro ctra i Tur- chi , hcretici , fchifmatici , &: altri nemici della
Chriftiana fede , e di pi che non Icuarebbela Santa Sede, della citt di Roma,
trarportanchc verCo di lui foifero in s fatta ^uifa bene diipo^ (ti qiiafi
tuttijchenon haueffero ardire dixspporrcgU in contrario, s come aucn- fie Gregorio Xin. che fd fitto in quei primo
impeto del coocJaue & poco d'altri
fi tratt, pcrdie il eonoefco
ok'cniiesrafflicidi quafittitd > ek^tile che vietava
e aceua ftar adietro ogpi repulfa , Se il firoile come fi crede fareb-
be aiiuenuto in quefto conclaue del Cardiiul Torcs fc vi fi trouaua entro pres-
te percioch'era cofi grande l'opinioneichel CoUegto Juuea di lui che non fkpea tromr efelofioat , ftcon
tmoM che non iafft dentro e r ino in
maniera incamliiatrolSi Aie t icIie tMbo > ch'arriuatofofle $ ertL Papa
fenza fermarfi punto , ma egli non venne , onde fopra altro foggerro nac- quero
altri penfieri , e fi affettuarono altr'opre.Efclufo dunque il ncgotio di Sir-.
letoil Cardmal San Siito fi meiTe far
o^'opera per il Cardinal Caftagna fua^ crcat ura,e nobil fo^gettoper molti
conti, ma per cficr Cardinal itto di nuouo
. i vecchi non v 'inchinauano pto fi procur poi d'alcuni di portar
auanti Sauel- k) , il qual fe bene era pcrfona di grandilTIma riputatione , e
che nell'officio del Vicario del Pa^a , c neireirercapo della Congrcgation del
Sant'Officio hauca.^ ^to gnei fagg io del valor fiio nondimeno la fita natura per eflfer in ft
ftefia gra- ne fi)mmamente , e piena di troppa Maefi fpauentaua i grandi &
i piccali , Famcfc era digniflfmo , e fi poteua creder ch'haueffe fatta gran
riufcita fc fofTc ilato eletto Pontefice^ ma fi viddc d'hauer molti contrarli,
onde il cafo fuo fi gi- dicana di8ci!iflinio,al]*incontro Efte,Medidi&
Alellndrino giudicaoano enei negotio di Mont'alto fiifl facUilfimo percli'era
tenuto perfofia dotta , quieti grata ,
non dcpcndcnte da niuno , perei oche i pi ftretti parenti, ch'egli haucffc,
erano i figliuoli d' vna figliuola di fua forella y i quali erano ancora
piccioli , c di tenere eu, okre ci era tenuto gelofo de! ftriiiCio d'Iddio , di
natura beniena, St amoreuoleiQi effetti poi di qucftabenigniBMt amorcuolezza
nclcorfodelfuo Pontificato fono fiati tali , ch'hanno rallegrato , afflitto
anche molti , e qud ch'ageuolaua,il negotio era,che Mont'alto c deftrifimo modo
hauea procurato Tempre la gratia di tutti i Card.con honorarli , e lodarli , e
moftratofi defiderofi d*ogni berte , e contentezza loro. Hauea viquto vita
quieta , e ritirata alla fua vigna apprclfo di Santa Maria Maggiore con molta
humilt^ , c con vna modcft famiglia , c nel ritrotiarfi alle Congregationi , c
nelle quali era deputato, noP hauca contcfo con alcuni Cardinali per vincere
fopinione fua , ma pi tofto s'en labiato dolcemente vincere* Haoeua
dlffirankto* e fopportato nngiurie,intanch'^U haueff&ci fatto per pi non
curarftne, doue per non intorbidare le cft file nconobbe farlo . Quan- do egli
haueua trattato de'Prenctpi t edelle cofe loro , egl i ha uea raofirato fcm-
pre di difenderli , e di fcufarli , fenza pregiudicio per della dignit, c giuril'du-
cione di queiia fanta Sede , della qual'era difenfore , e protettore. Haucua fp
Digitized by Google SISTO V. r mondi , non ne haurcbbe potnto pagare ma vna
minima parte de groblighi ch'egli tcnca
> per gli honori , e bcncncij , a'qiiali Pio V.pcr fin benigniti , l'h*- uea
recato , per tutte qucftc cofc fi refe facile la ftradadi giungere al
Pontifica- to , le la facilit anche aflai , perche fi fapeua , che'l R di
Spagna teneua di lui (come di Cardinale virtuofo)molto conro,fi ageiiolaua
ancoraMont'AIto il tut- to co'l non moftrarfi manifeftamcntc aoibitiofo col
farcdcftramcntc quegl'of- ficij , che con honcft fi polfonofare per guadagnarfi
i fauori dc Cardin.iH , vna cofa fola rendcua difficile quefto particolare, che
fi fapeua, che S. Sifto capo de'Gregoriani non haurcbbe voluto Papa Mt^nt'Alto
, perch'cgli era ftato in_ qualche difdetta con Gregorio fuo zio , hauenddi
leuata la prouifionc , chegli Mont'atto fi Jaua , come Cardinale pouero , il quale atto tanto pi
pareva , che douelfe^ ckcioPapa, difpiacere
Moni'Alro , quanto , che hauendo fatte cgl'alcunc fatiche fopra l'-
opere di Sant'Ambrofio > e ftampatcle, l'haueua dedicate Gregorio. Ma-> perche S. Sifto non era
molto fermo nc'fuoi proponimenti f cofa facile ad A- lelTandro, & Riario con deftro modo di tirarlo fauor di
Mont' Alto, e cofi quelli quattro capi , cio Eftc , iVlcdici, AJcffandrino, c
S.Sifto, ch'haucuano la maggior parte del Collegio con loro, elclfero Papa
Mont'Alto . Fiicofamara- uigliofa,ch'alcuni conictturarono,ch'cglt ne douclTe
hauer il Pontificato dal vc- itcrc,che nella diAributione delle camerc,chc per
forre fuolc farfi feraprc,tocc, che vicino,c quafi intorno alla camera di
Mont'AJto ftauano tutte le camere de'- principali officiali del Papa , cio
Farncfc , ch'era Vicccancellicre , Contarcllo , ch'era Datario , e
Guaftauillano,ch'cra Camerlengo. F quefta elcttione il JVkr- cord a'24.
d'Aprile del 1585. hore quindici . Volfc
egli chiamarfi Sifto , -s per compiacere al Cardinal S. Sifto , come ancora per
rinouarc la memoria di Sifto IV'.cK'era ftato frate della mcdefima religione,
vogliono, che fc non era il Card. S. Sifto, egli certo fi farebbe nomato Nicol,
per rilpetto di Nicol Quarto.chc f digniflimo Pontefice , la cui memoria hauea
molto amata fempre iltardina- le Moni' Alto, fi come fi pu veder dal magnifico
fcpolcro, che mentre cra_j ancora Cardinale fece in S. Maria Maggiore . Altri
dicono d'hauer vdito di^ lui, che fi voleua chiamare liugenio . Si coron poi
Sifto il primo giorno di Maggio , che f pure il Mercordi , giorno lui fcliciflimo ; perche nd Mcrcor- d\ fi
fece frate , f creato Vicario Generale , Cardinale , e Papa , & in Mercor-
dj f co'-onato s la piazza di S. Pietro , c la Domenica, chefcgu and pren- dere ( come fi coftuma ) il
pofscfto S^ Giouanni Latcrano . Hora
cgl'clctto , e coronato Pontefice , conofcendo quanto grauofa fuma fia il pefo
delle chiaul di Pietro , e quanto al reggere il Pontificato fia di bifogno di
auuedimcnto , di fapcrc , fece far publichc orationi , concedendo ancora per ci
Giubileo, fin che fi pregaffe Diojchc li
prcftaflc forze , e prudza baftcuoli s
alto gouer- Giovile no. Ne'primi giorni del fuo Pontificato fece vna mattina
impiccar quattro , JJJ^'^y ^ ch'erano tre giorni auanti ftati prcfi con
gl'archibugi prohibits neper alcuna-* ** forte d'intcrceffione, che fulfc fatta
da pcrfone gradi per loro.gli fi puote la gra- tia della vita impetrar mai, il
che fpaucnt.e raffren la licenza di molti . Si pofc Jubito ad eftirparvn gran
numero di banditi, che d'ogn'intorno danneggiaua- no lo ftato Ecclcfiaftico ,
la licenza , Se infolenza de'qunli era tant'oltrc irafcor- fa, che non v'era
quafi luogo alcuno, douc l'huomo fi potcfsc aflicurar ucre , e la pcrfona
propria , ma Sifto concordandofi co'Prcncipi conuicini , che j^njcntc''^i non defsero
loro ricetto , e ponendo loro groc
taglie, e preraij chi gli veci' banditi,
c^l defse , facendo fare fubito cfquifita giuftitia di quei , che li capitauano
alle ma- ltpa ni, e conftitucndo grani pene a'Ior parenti , amici , o chiunc^ue altri li fauo- reggiafsero, &
foccorfero , chi che fia , in picciolo progrefso d4 fempo gl'cftir- p affatto,
e pafsando le cofc della giuftitia s fcueramcnte, ogn'vn remeua, n al- ^un
hauea ardimento di offender altri, tanto pi , che chi puneua mano alla^ ;^ada|CgU hauauapoftopcna
la vita in canto chcic difcordic , che dcj continuo io- Digitized tiy Google
-BMni SO} CoGL ^'^ * ^ '> rojilit'notrrgrhuomim'mfccrc , o elleno fi ter
minauitio congni, o con parolai clu dH euanoadcffo cii tempo di Sifto, volendo
dire adcflTonon tempo di ris- tiincnto f
p 4i contcfa par tucco.ci,c perche
mintene u in Roma molta abbun- d^nza , la qupk in
t^ttoil/uolHjntlficaCDiniiiteiine egli (iiipre , fe bene in jbo^ fc|n|hi
dlt^lia V era eftrema penuria , iH: ancora per molti ed ifci; eh e^Ji fece, gf u da'Komani poi ne'primi
anni del Aio Pontificato drizzata in Campido- jjj^ip yfu Aatua di Broiao eoo
quefta.i&rittionf:.(vr(Ac/0 y. Fom, Aiax, OS qmUum mMfr^m comprejfa
Siemianm^ tdcaihimfi iktmtU , rejitmum mmtmm Uiapmm fi4Hn4un ^ftem edijk^^f
tijt9aq$i4e4uih$W J*.P.|Mt-) Nel prjM annodi qucifto Ponicficatooccorfeyn
cafoimoito ftrano je imlerfrbile ibpn^ modo ad vn giouanetto rior.eiitino>il
quale fd condoinato alle forche^ iktto morire per hauer In TrjiftietietelB
^aijd'vn ibopflcraciefhfCovnailbmplic* fcfi^nza.alla Corte , c]ic^ID9;wokaAiion
so , che cfeguine e s'i nga*
r.auano sbirri , perche qucil'afinonon
^ra di chi eglino reacuano . Fii cre- duto , e detto communenventc , che il non
ciTere ftaro ili^ontefice bene informa- to fiate ali infelice giouanetto di
talinorte^ca^one, altri diser , che per efifer j^ onde le lacrime pafTando per
quelle jji Moj. gccefc vie diucogonQrQiTeg^ianti>& infembi^za di fangue
appaiono chi k ^da
nfa*^^|fj|^||^.l,g,,^-g,.^0^^^^gi,fji^]^y4^^ pu fare pianger faiigue li come dalla fu a (^mnipmentejnmo
idtri.mracafiiiioito maggiori di quelp fi^ fonofjtri.c
ficilifllmamentcfipofednofarogiiihora. Ilcaiodi quefto gioua- netto diede moto
terrore Roma ma
Bologna non minor ipauento ptjfe ne> cuori di tutt i quelloiche
nclme^edmq tempo occorfe al ConteCiouanm.Pepo* liipcrfona di
copiofiHmenixheZBeicdi principalinnift nobilt il qual/ pr non so , che cagione
di banditi con ordin di .Roma fatto morire : ma hfclimo i^foi^ii tra- hormais
meftc hiftorie ,cpaffiamo pi lieti ragionamenti.
In cjuefto mede jw]|*5Jd*or fimo anno, cio nel primo del Pontificato di Sifto
fece egli darcprmcipioaltrar dwB M 9%- |(j>ortamitodcJlX)belifco Vaticano,
ch'era dictroalla lagreftiA della Chtedi ^* San Pietro, per condurlo s
lapiazz.i della Chtefadi detto Santo, nella mn\c^ imprcfa fi confum vn anno
intiero di tempo ftguendofi diiigcnriilm uncnr'fl liauoro. E qucftObclifcod'vn
marmo .chiamato Piropecido ,o variato di nucchtedijtuocoyehoggi dal volgo f
noma granito Orientale viene d'alcuni detto pietra Sicnitc , perche nafce circa
Siene di Thebaide , dal aual Juogo fo Iciiano ca Ilare cotaliC^belifchi iK
d'Egitto, qucrto fd canato da Nuncoreo
che incorno a tempi di Kiuna Pompilio K de'Romani regn in ilg{tto Scriuo
00 ale uni , che qucftbnonfuik TintirVche'cau iQuncorto ; n^a una patte e jpa
cheJ'iqticrof6e.4t.cento cinquanta cubiti il'^uale nel drizzarlo fi zuppe e
d'una parte, ch'era cento cubiti fattone un'Obelilco J'iftcfso Nuncoreo dopo *
la cecit , hauendo rihauufo la uifta ,iecoQdo l'oracolo lo conlacr al Sole ,
dX- jijtrap arte, ch'era fttianidue piedi inefecc l'Obclifco Vaticano, il quale
fd . ttjMriblitoin Roma ir quarantadue , che Xrk grandi , e piccioli in diucrfi
tempi furono tra fportati in detta Cirtj , v\ in diucrii luoghi ripofti. l fu
con.Ocrjro ad OitauianoAugufto, h T'i eriofuo figliuolo adottino, il che dalla
iicrit- tionc antica di quclioObeJtico fi ucde, chiaro, la qual dice in tal
maoierf^* (Diua Cf/afi Dim luiii F 4ttg. Tin CfsH DM P, Jb^o f^!**^ ' J Si e
creduto di molti , e per molto tempo , ch'in una palli grandinirna di broP-
Digilizea by Google SISTO V. 6iijl Architetto, che f qiicllo, che trafport
quefto Obelifco , mirando diligente^* mentch detti palla, trouellA clTcre
gettati tutti d'vn pezzo, e non crtcriti coinmcfTiin alcuna ,ondc tnniuna guifa
vi fi poteaa metter dentro cofa veruna , i molti fori ,ch'elh vi fi vcdea
hauere, erano ftati fitti da arvhi bugiate.^ , che h licenza militare , quando
tT Roma vltimamentc prefa , vi tir in abbon- danza. Entro quefti fori era entrato alquanto di poliicre
, fpantavii dal foffio de' venti . Oltre
tutto ciparc me , ch'iui non
fulfcro le ceneri d'Aiiguflo ha- ucndogli fatto vn fbntuofimmo Maufoleo vcrfo
la porta del Popolo dalla banda di San Rocco , ouc fe ne veggono fino al d
d'hoggi marauigliou vcftigi j , e gut- uf volcua egl'elTcr di fc , c de fuoi la
fepltura'. Onde ragioncuolmcnte credere fi dcue eflfcr ini ftate le fue ceneri
ripofte. Fu penfato di trafoortar quefto Obc- lifco da Paolo , e Giulio Secondo
, e Paolo Terzo ; ma ch'o la mahgcuolezza^ , dell'opera, o la quantitii della
rpcla,o pure la volont loro impiegata in altro fel cagionaflfe , non
poferopunto ad effetto il pcnficro loro > ma Sifto non vo- fendo da niuna di
dette difficolt efTer agretto , fi pofe
trasferire qucfta mole fece far adunque vna congrcgatione fopra la
maniera , che fi doueua tenerj:_^, ouc propofti molti modi , Se elcttione vno ,
come migliore , fi trasfer con pr- Mcdig liep* Ijpero fucceflb neTondamenti , che fi fecero nel luogo , oue
nuouamente fi ftcfottorAj' douciu polare l'Obelifco in varie bande fi gettarono
molte medaglie di bronzo sog"* in memoria di cotal opera , fr le quali
furono due caffcite di traucrtino , dfe en- tro erano dodeci medaglie per
ciafcheduna , le quali haueano da vna bandai' fcolpita l'imagine del Papa >
& i rouerfi poi di molte forti , alcune un'huomo , che dorme alla campagna
fotto un'arbore col motto" attorno , che dice . ( P^r fedafecuritar , )
Alcun "altre haueuano tre monti, e fopra dal lato deftro un_9 Cornucopia,
e dal finiftro un ramo di Lauro, e nella fommit una fpada con la punta uolta
uerfo il Cielo , che ferue per j>erno di vn par di bilancie col motto . (
Fedi in monte conuiuium pinguium . ) Altare con vn San Francefco inginoc- hioni
innanzi al Crocififfo con la Chiefa , che rouina , & il motto, (f^fde
Francij'ce , r rep^tr/i . ) Alcun'altre haueuano l'effigie di Papa Pio Quinto
co'ro- nerfi , o di giuftitia , furono ancora melTe altre fimili medaglie in vn
piano di pietre trauertine fatto (opra i detti fondamenti , furono elleno pofte
fotto \fn^' * zoccolo di marmo bianco diuifo in tre pezzi ,e tri ouefte
medaglie ve ne furo- no due d'oro con l'effigie di Pio, e nei rouerfi la
religione, o la giuftitia. Ff ancora melTo in quefto piano vna laftra di marmo
, dentro alla qual fd intagliato in lingua Latina il nome del Papa ; e
fuccintamcnte il modo tenuto in fare tutta quefta imprefa , il nome , il
cognome , e patria dell'Are hi tetto , el tempo ix\_* cui tutto ci fi fece , e
fr il detto zoccolo di mamio , e la bafa furono poftc_> altre medaglie di
Sifto , e fopra f accommodato il primo fondo del picdeftak lo ,epoi la Cimafa.
E poi l'ultimo pezzo tutto co i fuoi Dardi di metallo , fo* pVA quali ft pofto
l'Obelifco . Vi furono adoperate in trasferirlo cinque lieue- quaranta argani ,
nuouccento , e fette huomini , e fettantacinquc caualli , f egli drizzato alli
dieci di Settembre 1586. in giorno di Mercordi , A: il Venerd faconfacrato,e
dedicato alla Croce Santiffima, furono fpcfi trent.ifette mila , e noueccnto
fettantacinquc feudi in alzare , abbaffare, trafportare , e ridnzzare
dinuooqueft'ObclifcojCon tutti cl'adornamcnti , doratura, altre fpefe ,
eccettuatone quel metallo, ch'era della Rcuerenda Camera Apoftolica , chc^# fi
opr in far la Croce pofta in cima dell'Obelifco , ik i Leoni pofti baffo , irLj' guifa che pare che foftengano
l'Obelifco. Fece cauar poi il Papa un Obelifco ^j^^^ ^ picciolo, ch'era fotto
terra uicinoSan Rocco, che dicono eftcre ft-ito poftOg|,g mCpod per ornamento
del Maufoleo d'Aupufto , A: effendo rotto in pi pezzi f ri tatc.cdriix- concio,
e poi drizzato auanti la Chiefa di Santa Maria Maggiore . Fece ancor'- repet
ordine Sifto cauar due Obelifchi , ch'erano per molti anni ftti fepolti nel
Cer- tto in tre pezzi f maeftreuolmente eccommodato , & iuidrizzaior c come
gl'altri due >dedicato alla Croce Saatiilma.
pieno da ogni banda-# di figure ddle lettere de sIEgiti). Di
qtieftaObelifttfaelfabbittno ragionata jnolto nel noflro libro delle Vite de
gl'Inipcratoriy neUa vita di Conftanzo ft^ gliuolo di Coftantino Magna> dal
quale ConAanzo fi trasferito m Roma . L'- Itr Obelifca minore di quello > ma
ornano Piirc di lacere Gteroglifchc^ , ad medefimo cerchio Maf&mo i NNntOs
erapmrottoiO'tre pezzi , fd ^_ll^p trarportatoa]Upiaz2adelUChiera di Si MaHadd
Popolo, e l iuaccommo- hfiohtu^ dato con molta arte, e drizzato, e dedicato
come gl'altri. Queft'Obelifco fik daSiftoy.iii trarportatodaCuaiiiano Augufto,
e dedicato al Sole, & come l'antica Tua^t Ji^Jjj- ifcrutionc , ch' da due
bande , cio dalla paite di Tramoncan e verfo meza '^HttMtp giorno, apertamente
dimoftrar la Qual dice in tal maniera. [ ImpeudttflDhd yiu9. Votiti Max. Imp.
XIL Cqfl Xl. Trih, Vot. Xlll. egypto in poteffatem po- puli Romani redad^ Soli
donum d*dit , ] Spefe Siilo grofla fomma d'oro nel tj:asfcrifc> e accommodar
i detti quattro ODelifd t e tottt ancor 'afifai nel far vna rccr e
magnftointiffiimcappelU del Preipia^otlkcilicftdt S. Merlai jMigeiore tre
medauanti ch'egji iuu facto Pontefice , ice cominciar detta. capala con proponimento
di adomar ri luogo dd fantiiHmo Prcfepiovch'era^ vicino y e neimedcrimo fpatio
di tre mefi furono itti ifondamenri , c ^arte^j ficH'bfeiiacolbpni terra
Adonto ch'egli fil PoDtefictynon voU che in gii ^ruoafimutaiTeildtie^iioiiKlOr
faluo , cheUdoue voleua, che iuffclacap* |eUaeniata di demro di ftucco r volfc
hora marmi finiflmi lauorati , e ii.tar- cati con diueri tnuentionir iichela
refe vaga , e magnifica oltramcKio > dcrr* tro^ quefta cappella vi fece
trafportare la cappella veeciii;a del Prespio- tutta.^ Dtera, IftquaTeni amica,
edeumi^gnuidemente. Vi ittO4iicor^far0VJLj fontuoMimo (polcro Pio Quinto , ouc
di S. Pietre con molta pompa vi fc ileisazIM e ^""^sferire il fuo
corpo. Vi htto anche vnfepolcro P^r fc ftclTo , vi vna, 23ooii da ft^tua di lui polla in atto di
mciorar il Prefepio r Doto egli quella cappella di Sa friihtf buone entrate ,e
di molti prxuikgi|^, cdi iure patronacoy il. come appare per ]# * bolla
,ch*cgli vi fece y che cominciar ( Gloriojle ^i^femper Firpn uenitri Afr tit
rrc Ha Siilo oltre le dette opere fatto condurre l 'acqua fui monte
Cauallo da gli antichi detto ilMonce
Quirinale che di penuria d'acqua patiua ^il okt^ Moller pi dtfiUceuole ^iito i
Pontefici per kfalubnt re nefcfaeau tXt' icre4gliono Teliate affai foiiente
habitarui r II capo-di queft'acqua fotto vna terra chiamata Colonna . Hata imprefa malageuoie per moltiriipcttiy e
f crc^ dette dA molei> che non li pocelfi ridurjre fine > nondimeno in iS^ meft lieto' Binine
fi riiiUfelltutto. vi lauoraiianocontiBimentt aiOfai voice tre> equattro
mila, vi fiieftdugentoittanta mila feudi , eoopifr^ tandoui 25^ mila Icudly che
furono pagati arSfg.Martio Colonna patrone^ del luogo'r haueuacapo-l'acqua , la
qiial volfe il Papa , che dal nome , eh'" egli haueuaauanti il
Pontificato, ne fulfe Felice detta. Si fece poi da lui voi vago fonte tutto di
traucrtino fu' la piazza di S.Stifannalatolc terme diDio^ clctianor doiic in
Romagiimge il capo di quell'acqua , & vi f polla lapre^ fente ifcritMonc (
Sixtur V, Poni, Aiax* ticenns nquam ex Agro CoJumtnf *tfia VrteneJ.
SiniJirorfHm mHltmtttm collezione ^venarum duHu Jinuot recepUt^ 9mh miU JOL atpiu XXJL adduxk y FetScetnqno dt Mninw dmo
Pota, mxiU Cepit Font, anno primo aifoluitrJIt ) E Opera piirc bella la loggia
, che fecc^ Silto-per darela bcneditionc
S. Giouanni Lateraoo, de vi fece dipingere va-' eaavBOte molte cl
attinenti gli nuoue ordini de gli
Angioli > a'dodesi hoor Mi r arProfeti , aTMcM-ttr Vcr|;ini^ Pcnieficry
Confinoti > l CoAaDtiAoMiK Imperatore , & altra hillorie finnili y e
tiKte belle , e mlto degne ApPrc^ . ^ W% ioi^ 6^ ^^H^ !S MjMi^ 3^ pontefici f
Digitized by Google ne fia alcun inRoma , che fia piantato tutto rn tempo daTondamcnti , c fatto
Jfa"jflo"vJ davnmcdefimoPiincipcje copiofodi belle, e maefteuoli
ftanzc, & ornatcv iGiwmiii vaghifGmamentc , vi fono due Tale dipince di
varie cofe attinenti a'Pontefici > ^ Imperatori , & altre pitture in
varij luoght vi fi. veggono molte i qucHa liit^ ficciata,ch' volta
verforobclifco, lunga 544, palmi Faltri facciata vcrfo S. Maria Maggiore, lunga palmi 3^7. alto dalla piazza fino al tetto cento
trcntailttc palmi , in fomma capaci^Qma
habitacione per molti Prcncipi g il Papa vi luiieliftdeftiiMto ftanza per mm i
CurdiiMlt in cfo che quando
ouero Conciflori publici nel palazzo vi haueflcro potuto dimorare . Fece
ancora Sifto traiportare da certi luo^^hi ro- , / uinofi la Scala Santa acanto al Sanda
Sandorum , aggiungcndoui molti orna- ^^''iP!^ menti di arehltettura . H
fabricato parimente SiAotn capo alla ftrada Giulia ^ ^^^^ i^w Iato al ponte
Siilo , lungo la riua del TeuerC vna graodimma iiabiutiooe per K^am, Xnendichi
, impiagati , e ftroppiaii ,che.non poffono guadn.p.narf: i! vitto vi alTcgn
(quindici mila feudi d entrata ferma per il mangiare , e Ija^ cvi c intagliato
intorno riiii' Src) eh cilo M. Aurelio fece in Germania contra gli Marconiani ,
hoggt detti ioemi e Morauf, e prche
qtiel^ colonna era guafta io pi parti, rhtta^ \, Sifto riconciar politamente.
Hcgli anche fatto raccommodar CdnaUi di
Prafitele,cl Idia, ch'erano guafti, e dall'antichirrofi in piti part , e
perche vi ibooduc ifcrxctippi, clic
molto bene i'hifloria di quelli Caualli fcuopi'.ono vofflianio-qulJnU^H^* Vna dunouc in tal
manferV che folfc vn'opra fiii^oU' ** .v riflma al Mondo t e ciucila Minerua in
Atene che f pure d'auorio - ' d'oro > & alta vcntifti cubiti ,
nel cut feudo era maram'gliolamentc vna^ battaglia di Ammazoni fcolpita , e
ne'pid quella dc'Lapiti , e de'Centauri, con ^cre varie fantaflc ,.c vaghe per
tutto . In qutdo feudo perche noii^ 11 fi permetceua il fuo nome icriueriil* vi
dipiqie i ftcflb di naturale^ o con tal
arte , che chi hauelTc voluto qucfta parte tor via , ne haurebbe tutta l'opera
guafta . Fece ancora di bron?o altre diuiixe ftatuc, e di marmo aJGfai ne te(;e
ancora . Vogliono , che fi famofo huomo morilfe in prigione . 9 dfendo fiato
a^cufato ,ch*hauefl'e di modo pollo Toro nella ftatua , che totea tk . Citt del
danaropablico fatta fare che fenza che altri accorgeri^ potefle lipoma tor vi
lE^fpi eccellente in i^urar^li Dci^ fhe jli huoiQint .Diif Digitized by Google 6t0 S I STO
PraflStlej^ fHt-fiftre molte foe coA diodi per la pi rara , e iigltr
ch'haiieflc il mondo , quella Aia Venere , che fece molti nauigarcinGnido f
>Io per vederla, rglihaucaducftatuedi Venere fatte , vna ignuda >
Taltraconvn velo fopra , e volendo il popolo Coio comprarTene.vna > eleflcrp
la. velata , come Siera pi honefta,epadiciu I^'ahra f poi per il medefimo
pnttodal popolo lf nido comprata , c f fenza fine pn lodata, e pi cclebrderaltra
. Onde vo- lendo poi il R Nicomcdc comprarla co pagarne i debiti di cjucfta
Citt, che af 4'ai grandi er^onon.vollero>pr coi,che loro fi deile,f;li
Gntdij venderla , per- che quello marmo fole haiiciii.fttt9i qbn t Ciclritra b
patrit lro. Vogltono i ,ckevngiomneinnamoratofdellabUWadrqiielU Venere fii
rt^iSk lcTC tamente vna notte dentro il tempio , douc queftoflmulacroera , e vi
sfogaffc le \-oalic fue ) e ne reftafTe per legno nella ftatua^oamacchta. Si
celebra ancora molto di qucftolSciilcort vnCupidcHche moki per vederlo ne
andarono in Tei^ pie . Oltre quefto
Cupido, fe ne vidde vn'altro pur belli (l mo*elie diede ma- rautglia a chiunque
lo mir mai,c fatto dal medenmo Praffitde, e quelli di Pario terra di Proponlide
l'jhcbbcro , c fe ne innamor mcdcfimamcntc vn'Arohida da Rodi , che vi vsd fi
medefimo atto , che alla Venere di Gni do ftato vfato era, A vi lafci vna fimi
1 macchia . Qliefte fimo dunque le piu f' gnalttc opere di quefti due Scultori,
i quali fc. bene non furono nell er^ di AlefTnd. o jMagno , n ancor
vifTeroinfiemencirifteffo tempo, ma furono dop Alcffandro, e per al quanto di
tempo fii l'vno dop l'altro nientedimeno
hanno potuto far le d ttc d llonefta loicuol gara vn dell'altro , percioche remuhtionecome
vor>lioiio .i dotti , fuol clTcr tal'hora deViui a'morti , di che nelle
hiftoric j^^-a-itli elcmpij fc ne leggono molti , e da varie imigini ,
chcdophnioited'A' -^^ndroHmi- fero di lui ,c di BiKicfalo/ao C a ualk ,puotcro
prender i co.Kt 'iti delle ftatnc lo- ro . Qucfto habbiamoni qu) voluto
aaiicrtfre,perciochr' hcbb'^mofrouito al- ami
che fopra d hanno tatto molta dificoli la quai in tii :>:odo ne pa
ref fcr in tutto tolta via Hor torniamo
a Siilo . HA ogl anche ingrindits j i ! pal iz- . zo di Momccauallo, & ve
n*h cominciato a f ibri car^vn'alrro, elfcodo il primo Moncccautl incapace pc
rhabttadon di vh. tanto l>rincipe,e fua famiglfa, & vtliaiieaaoco co- lo
fabeicaio.minciato a fariiabitacionepcr200.Suizzcri,che ferucpcr guardin de!
Pontefice. .4aSifto V. H egli anch'alia fua vigna,ch' a canto a S Maria Maggioi
e ff bricirn ^-.indifT- mamcnte,c l'h refa ampliflruna,vaga,^>c abbondante
d'ogni cola . H\ s'irto fitte Strade fatte molte frade , vna , ch'c la pi degna
comincia dalla Cliiefa di fanta Croce in 4a Sifto V. Gicrufalcm , & arriua
alla Chtcfa di Tanta Miria Maggiore, di quindi giugnc fi- no alla Trinit
dc'Monti , di doue haueaegli deftinato, che giugncHc finoalli porta del popolo,
in tutto trafcon c due migliale mezzo di fpatio, e fcrr.prc drit- ta a filo (licono , che per larghpzza fia ella capace
di cinque cocchi dclpiro ^ 3ucfta ftrada
, dal nome , che hauea prima il Papa , e chiamata Fettce -^ono due [tre ftrade, che h fatto egli
parimente,lc quali hanno la loro origine dalla poi^ chV^tfc*^ ta di S Lorenzo
fuor delle mura , IVna di effe ne giunge a Santa Maria Maqgio- SittoV* re ,
l'altra paUaqdo dietro la vi^na del Papa ne giunge alla piazza delle Terme a
porta Pia. H Sifto ancora fabricato affai nel palazzo del Vaticano , ha-
ucndoui dentro cominciato vn'altro jMlazzo ^ ch* congiunto con le loggie di-
pinte da I^onc ,da Pio , e da Grej;orio . H qglinella ubrica di San Pietro fa-
to lauorar molto , onde h quafi finita la cupola grande di detta C-hicfa ,
dicono chequefta fia la pialta , cne fia in Chriftianit , qutui lauorauano
conttnin- mentcpididoo.huomini. H fatto an cor' vna nobilfcala di dentro ai
palaz- zo Apoftlico 9 per cui poffono i Pontefici nella Chie(k di San Pietro
iceodere ji^ictamcnte iena c^mpactrc in piibHco i e fktos 4m M ndlt capjglk^
Digitized by CjOU^I SISTO V. Crc^oriana . Hi riftaurato il Torrone di
Beliieder,e h Chiefa di Santa Sabina / a labncato vna bella Chiefa di San
Girolamo Ripctra fuo titolo, quando cri
^ardjnale , & Vh dotata molto bene ancora . Se egli fruitoin alcune delle
fo- pradctte fabnchc di bei marmi , ch'egli h.\ canato in abbondanza dal Setti
zo* nio di Seucro, ch'egli h.\ fatto buttare
terra . H fabricato in Hologna vn Col- legio per fcolari Marchfgiani,e
fin bora ve ne- fono trenta oltre a'miniftri,c ferui- tori. HA condotto l'acqua Ciuit vecchia, oiie non eflTcndb copia
d'acqua dolce Il panila molto.H fatto vna Citt nuoua alla Gloriofifrima Madna
da Loreto , c IhA fitta Vefcoiiato , togliendolo per Recanati , & h accrefciiito molto
ornamento quella fanta ca. H cominciato
vna Citt Moit'Alto , douc ft-
ccualaiiorar continuamente , e dicono che vi faceua fpianar vn monte di fer*
tanta mila caane , c^: l'h fimiimcnte fatta Vcfcouato , h cominciato vn pon- te
fopra il FcueretrilHorghetto, cVtricoli. Noi habbiamo in queftonoftro
riuolgimenrofntornoallefabrichcdi Siftolafciato in vltmo la libraria , ch'egli
r o, r.rr* ti fatto m Vaticano, perche haundonoi propofto parlarne alquanto di
lurigo , citii da ncpamto che quello fia
il pi agiato luogo, che vi furfcnoi crediamo cheque- fto v. *r ' w ..i^iw^
i*^j^iuiidiiiuuo,iono raii, cneacniJelapra poilono ap- portar piacere, &
vtile,mafnmjmcntc quelli , cui di
conofcere cofc antichif- fimcaggrada. Fr le altre belle parti , che fono
entroal palazzo Vaticano , r:hr.r:e^ Eclhffima
quella, eh .a , ini ritratto in
cjucfta forma fc ne pnria . Adriano Papa, Cofiarm tino Irenes F,Impj
loconomacMi re^ciuniur ^facrarum imaginum i/e net atto ccnjmanh lr.Sotto al
quarto ConcfliCMU Goftamiiiapoli io t al g ui (a fcritto fi yt^^MtU no Secondo
Papa , Bajilio Imper, IgnatiuT Patriarca CoJtatttinopolHmut in fuam f dem pulfo
P bacione fiiinitur . Apprefso quefto fi
vede il primo Concilio Latcra- aenic figneralc con oiiefte parole r AU^andro
Tertio Poniefce Federigo Primo Im- fvtyMdenfi^ C^aftHrMki ddmmaitktftlatQ'rum^-
Clrkormm mof^fddtti; terem difcipliumit'tafittuuntur ,TorneameMta in quefta
forma fi fottoicrr ,mJPmhfTert0/MlioJ[lL Pio ^arto Pon^ke ZottbetmtiA' tUj
Uemkidem^. ItiTy eferi tfepuliqt/e difciplins ad ptijUvof mores reftituttur ,
Oltre a'dett Conctlif vi fono dipinte le pi famofe Libraric,che per tutto'l
mondo fieno Hate in akim tempo mai, Icqi.ali breuilfimaraente con le lor
ifcrittioni quapportaremonoi' 1a Librariu adunque Hebraica, e con quefte
lettere . Mmee Iwrmm legir Jdtdm- m tabernaeulo reponendum tradii .
E/drarSacerdor,^ SerttMiliotbecam/acr^^' rejliiui't, Segucpoi la Libraria dei
Caldei in Babilonia conqneftaifcritrione. Jjaniel y^Jociffcientiam Chald^eorum
addifiunt Cyri Decretumde templi iione Darif^ii/ffu per^uitur r Alla Librari*de
i Greci ia Athene^, cpofto^atM"- Pjfi3.*aiuf primMtaudi>liott- c/im
conficit , mutor lirosfua manu dcjcriiit . A qiieftc ini dipinta la Libraria (fc gli Apoftoli,^ vi
fi dice in quefta gmfa. Sandur Peirur CacrofMm liirorum thefnM- Tum in Rom,
EccL aJSeruari iubet , Per l'vltimo luogo e porta la Libraria de i Por-
tcfici/ottodi cui fi veggono notate le prefenti parole. aow/*/ Vouiifice^
yfyofoli' Cam Riblioiecam maono Judio amp'ifcant, r ilhjrant. Se prima ne
fiiffimo auuc dutijchc il noftro
ragionare di quefta Libraria fulTc riiUcito cofi lgo , forf clic dal
defcriuerla cofi parti tamcntt; faremmo rimafi : ma non potemogi rtnMnerc flora
di non feguirc qucfto poco,che ne aui7a>s perche gli fi dee dare cpimeto,
poich gli fi dato principio come ancora
perche no polliamo credere,che quei che prendono gufto di leggere i libi i,
fieno per prendere difgufto di vedre il ri- trattosili tante coli-
fcgnalarc-che a i libri attcngono.Scgucndo dunque diciamo, che vi fi veggono i
ritratti di tutti quelli huomini , che per inuentionc di lettere fono al motido
cdeB^ri grandemente . Vi fi vede nella prima Colonna Adamo con cjticftc
^iro\Q,Aiam diuiniitts edoiuf primtis ientiarum/sr iiierarum innemo*'. La
Jccoiida Colonna ha gli figliuoli di Scth nipoti di Adamo co quefta fc ritto.
FiVjf Sfth columntT duabur rerum CcUftium dijciplinam HjCribuni , Vi anche dipinto Abramo con la prefcnte
ifcritttone. Ahrahnm Sirasy cV Chaldaicar liberar inuenit * Et appreffo ftanno
ritratti i Caratteri Cildai'ci,chc egli ritrou.Vi ancora Mo- se Capitano.e Legislatore del
popolo Hebreo,e la fui ilcrittura dice . Moyfet an- tiqua! Hebtaicas Itteras
inuenii.Di ilfdr a S'acerdotc,c Scriba del popolo Hebrco j cne lui ritrito fi dicc.iyi^rtfx nouas Il^rrorum
liberar inttnit .Nella Terza Co- lonna
Mercurio ITgittio^c di lai in tal guifa fi ragiona. Mircmias ^htoth,
^gy- ft^sjltcrasiterafcjctipjtt. A Ercole I2gittio,che lui ancOTa fi vede
dipiniOjfi leg- ge . IJsrrulcr /E^yptiur Phrgias Uterat confcripji, . Di
Mennonc , che feguc fi lee- Ce . Memnon Phoroneo eequalif littras /Eoypjo
inuenit , Vi fi troua Ifide Regina d'- Egitto con quefta ifcrittione.(/5>
Regina y^fjfp.iorii. ijtferaru inuentrix.SQii quar" il Collonna e Fcnica,e
di lui c krilto.P ^nir liierJff Ph^enidur tradidit^Y poi Cadmo con la ifcrittiqne diccntc.Cadmur
Phenicis frater liietar fexdectm in Gr^e- ciam intuliiX.Q quali lettere fi
veggono fopra di lui dipintc, quefte lettere dico- no,che Palamede ne
aggiifequattro.c che daSimoniae Melico altre quattro ve* ne fufTcro aggiunte poi
, lequali poftc tutte ne rendono il numero di ventiquat- tro. Ariftotile(come
fcriuc Piinio)dice,chc le antiche Jirtere Greche fuflfero di- ciottojchc due ne
aggiugcCfe Lpicharmo,e n Palamcde^ome la cofa ftia mol- to dubiora:perche nelle vifccre di
ofcurilTma antichit ft il tutto ripofto.Vienc poi Lino Thebano,e porta feco
quefte parole. Linu^ T hebanui Gftcarum litera- u inuenicf.Siigwc Cecropc Rc de
gli Atncniefi con quefto motto. Cecroper Dipier PrimuT A^henier^fiis Rex
Grtecaru liierarum auior . Nella quinta Colna
dipinto Pitajghora fauio FiIofofo,c fi dice^Pyta^^orar literam ad
humanjt int^ exemplU in- ftentt.ln vno catodeiJa Colna l'effigie di Epicarmo Siciliano coauefto
detto'. T-picarmus Sicuus dnatGracas adidit liiierar. Alla figura di Simonfde meglio
fo- no pofte le presti OArolcSt/oonider Meliur quatuer hieraru inuetot.
Palamede fil iccPalameder belio T roiano Uterat quatuor adiccit.'Scl]^ fcfta
Colonna, e pofta 1- imagine di Ni'coftraia Carmta madre di Euadro,e di lei in
tal guifa fi paria.A^jf^ jir^aQurmcta latinaru litetar'u inkirix,c.X le
Ittcere^he dia ritrou,iui il veggrio dipifk ipinw , t tin^n^. B^E G 1 1
I^NTI'WIST V^. cgiic poi Euan- rcrR^ de gli Arcadi con la pi'efbntc
l'cHtcttra.- Etumdtt Oatmenft- F, y^orf" genes liierardocuit . Giun{ poi
Demarato Cornthio con qiiefto detto . Dem^ ratuf Corimhtut Httntfcarkm
literarum Aiethor . Viene ^pprcfso Claudio Ce- Arc Innpratre'dei Romtni con
dire, ^hm^iur Imper0t. rtrnouof liierof ^mumh^ QiieftparolliDfiodf fixto lui: m
d?f&prftanB ftHfra FJ?#0l Mhf dwe 'vftr Mteratt funi . Che vuot dire', che
di'qieKc , vn Vf i F, l'altre ucfifonopcr vfofmarritc, ne fi s quali fufsero :
ma me fi f m.iIagcuo!c credere , che Claudio riirouafse la lettera
F, pcrcioche di efsa ne fi menti onc CiceraUftUh'lll molti hfiitniuitl,
clie^fie^/ Tannes Cryfoffom'ur li ersrm Arrke'ntcatum ' nuenlor 'Vi poi San Girt^amn con quefte parole . San^NT
Heronp^'rrr literarum llhrn- tiitntmittmMtct. Erpofto poi San Cirillo con
qucftn detto*. Cirlllttr ljaruitrftg*' Seguir Vlphia Vefcouo , t
diluiSuffTfa'iiie. fT- phtAt F.pifcopur' G cthormm titfas adin:tenit .
Nell'ortAU.! , Ik N-itima Colon- na , C la Intaginc di Chnfto Noftro^ignorc , e
vi fi dtce cofi. lefur Chriji^ jummus AfsiitUr^ CaeUJiir DoUrifue mhHor .
Vi pa^ l'c/figic del Papa_* , tiooHte
dlnfflferatore' allr frimi 'fttjjttxf^ C^fiJH ' Vahrhi ffc^nmt Alfa feconda y
ccle/t^ defenjr . Hor quftc fon lecoftfcnafate , die nel- la Libraria publica
del Vaticano fi leggono dipinte , nella fccrcta fibrariapof fono dipinti i Dottori
delia Ghiefa, & altri i^anti ^e molte opere di Quia- tov
Qocftefigupmoftafcta^ noi di
defef'reHo'qu! : |>ercioi:h naUiifflio giodicato dr ^Ufcftb ludgoV
noti^dfi^&gire , tutte. le co(b vchb fono rittattc nelfa detta Libraria't
ma le pfil vagjhe , e le pi finnolari , inra ne reffa per compimento di quella
d'efcrittione Hfcrirt aucilo , che in due tauole di marmo , che fono in
libraria p\b|tf a, e nomo' qucftb'.
{SixH mandi f . imfrs funi fcripta bunc in modtttn fan^a fumo , inuiolaleque
oh- firudrUo . Nemtni libtot Codicts 'valumina huiur f^aticanie Jiibliothece ,
ex eM amferendi > extr sbendi , alioaj aj^ortandi non BUliothecarig , neque
cufiodikftf y JMUniui ntftte ptitifM^'^rimkimJitfrrSk^^^^ JAnfteerit tf^rifarl^m'
^W/frtMW%iiiy?w*f^, rr/fkv*y^ , cokcrpfetitfor^kpriidoh malo , iltco d fidelimn
commtnione eeflnr , maledRut Ankthemattr 'vncuh cUigMiBf ffi0 4 AMt9uam
WeteTquam Komano Ponii^ee ne aifoltthor
, C La Jfbcoidi* Tuolviice 9kr ral'mamerA . ysfxiks" F&ni^/ISkxthmr
BBIhlfem J^^kmm StnHiffimir Priofiur illir Pntifieiur^ qui Bttti Ftirf'voekm
dM- dietunt im ipjif adhuc furgent
F.ccleft^ trrimordijr inchoatam pace T.CthJte teddita Lattrani infUtutsm > d
poferibus aeindt in Fatican , 'vt ad 'vCus Pon- iifitior par attor ejje Umi^Mam
, Ufqtie d? SepUo ^^lAilo' iui^Mm, d Sifo ^ar^ fvi^figtdl0f txcithMi0y(fm9 fiii
noftfe , 'oeUrum hcchjtafte difcipltnfr^Hm twmenta ommlbur '^xprejfa , dr
aliorum multiple x facrontm copia lrorum ttmferuareniw , ad fitram , perciochc > oltre , chc^ * . non v'era
mcxnbriadi ci non cffei-Ii ftato dal fu Ambafciatorc fcrirt nulla , ohd parcua
'j che fiendue qucfti Prcncipi dc'fdegni , e delle operationi loro hauelTero
giufta ca- gione vcoiua anche fcufatolAonbafciatorc con di re, eh '^i per non
dare dir* gufto al R^hiyesi ncititcH'e per nm porreiiie^no tf a ttaUflPraicipf
; e pernon credcr(^chil7apaiiSclMn 1uiiea,rtiimtitaintfitc.> parlato cefi
rigidamente^ haucffc mcffo in cffcctitionc le fue parole , il Papa qiiando
fcriffc al R,& il ragguaglio delia licenza daDri al fiio Ambafciatorc,e
delie caufe,chc yc l'haucuano indotto
leqjuali fono Ciucile , che difopra dicemmo noi gli li*
chiciinlieine^'ClMLgHiMndiiKiiVcW'Am , con dirgli ancortydie noorolcua pi con
qucftovlMpaTe^laqiul lettera il Papa fece ricapitare per manod'Oratio llucellaigcntiFhuomodi
honorate qualit > e molto grato e unigHarc quel R il qual riipofcollti
lettera giuftifcando con ogni rhwrcii^ Ucenit^jBfe^dkf Boi faibbiamo dette
ditfopra la caufa fua^cpr il medefimo Rucelhi la fede prefcntare al Papa . Hora
ftaiido h cofa cofi , il Cardinnh: da-> Eftc con alcurti altri Cardinali ,
che vi fi erano n-apofti , agcuoimcnte accommo- darono il tutto, in modo, chciiKe di Francia
accett Nazaret, & il Papa-> SL Sn NiJlwchiamdinRoiiiaUiiiafcririQoA
L'anno fegoentc , cliefail?^ Soft Omo* k cinquecento ottMitaifii nttnd Sifio
Monfignore GiouamlMtt^fta Santoro D dc'SiifTM- Vefcouo diTricario , e fuo
Maeftrodi cfa Vuncio tutti i Cantoni
Cattolici i n Caciolici. ^ j^j.^ (^^to e
c'oufedcrati di cfii^ Qucfto PrcUto con vn boa zelo Chriftiano con pcudcaza
i& anucduto ⪯fiioyiflNBrpeprdI^- mAridrrcipropf9 liftiiinli I
qilfhrrIhrTnrm ^ l ' ci folenne giuramento ne dierono all'hora.^ , ene fecero
publicoiftrumento, nel quale furono ancora contenti , che il N'wo- tio
haiictfein queIle|)Ai'ti liber siuciidittione Hcckiaftica accioche egli po- 1 td& in
ti^tf^t^'^'i'if^^^tf'^^'rcani Chieiid e
kcoa Menit^nii dare loro altticalU^hi Via qUuepoteft fi haiicuano per prima
yfarpata . 1 yi^- .1 -ft . i .111 dwi nepoi il Nuntio contnnamntc irnpiegate
quelle ^enti in opere pie , & al culto , ^ ?* Chriftiano conuencuoli, e
rifermo la vita loro lece edificare in varij Juc^w m t.na"^!u
]Vlonaflrjde'i;^ucintenilQnDii^ Cmtoasicmam*^ Digitized by Google 5 I S T O ttf
mila Alem^ni Hlnctij Raitri heretici , dabifeiraiio i Clttolid. die in diorio
di Te ftedl , e delle cofe loro noti doiicffe ritornare quefto mouimento per io cafa del Nuntto alla prcfcnzafua^ e di
altri Ambafciatoride i Prencipi fecero con^reeacione>ericnicfcro, con molta
humllt incafodi bifogno aiuto da fattt>aTrhoraIo
NuncioproociTclaiganienteinnome del Pontefici* St Mi pochi giorni fece, che dalPapa con molta
fodisfattione di quelle genti ven- nero lettere fnpra quefto
particolare.Nonpaflfarono molti giorni dop ci,che Quattordici mila Suizzcri
Cattolici rchicAa del R.c di Francia
andarono in_ irutgio della lega Cittolica ; uaprima che aodaflro fi ibimnniMiicaroDo , o
giurarono in nuno del Nuncio di combattere folamente in dUfa della Fedc^
Cattolica,e quando il Re in fauore de gli heretici gli volcffe
oprarCjpromelTc'o di rimettere l'armije ritornare adictro . Alle dette opere ne
aggiunfc anche vn'- altra il Nuncio moJto degna
e quella Ai i che 11 Canton di Lucerna volendo te tempo della nuou ricolta molte fome di grano da'Canonici di
Brona , onero , com'eflfl dicono M;ifttr , ilch'altro non era fe non volere
tributo da'Chterici, Se cfcrcitarc cfi , clic Laici erano , giurildittione
Eccienaftica , ilch'cra tutto con- ^trarlo
quello, che da principio haueanopromeiroal Ncio ilqualc fi rlbnt) di
'quefto r uro^comc il c chtedeua,c hauute le fritture aureattcheinmano^do*
inand a'Can^nici , ch'alli cittadini , ch'erano ftate lor fatte non deflfero
rifpo- lla,ne comparilkro , alrrimci ti ihrcbbono fcommunicati . Subito poi il
Nuncio alcuni princip.Ui di quel Cantotic tlce adunare in vna Chie( c
hauendopofto fTaltarc il Sanctillmocorpodi Chrfto Signore Noftro* fece alla
prefenzadi tre Padri del Cits vn ragio]Mmcnto , in cui riprcfe egli tutti quei
capile tocc quelle particolarit le quali
potcuano farli conolccrc l'errore loro , & indurli ad emenda. N cotale
parlare del Nunciof in guiia veruna voto di effetto : momIUI pcrdoclie
nioftrarano ^lino di emendarfi del fello proprio n per lo innanzi BaomiRrS cbieTero
de*Canonici altro mai . Nel 15^7. Mor in PoUonia Mano Battor Mlsnto* Prencipc
di Tranfiluania > e Re di Pollonia hauendo circa noue anni ini rccna to t
diipiacque vniuerllmente la Tua morte , per eiseregli ftato zelante del Cui* to
Cluiftiano 8c valente nc'taianeggi di
guerra c ne i reggimenti ciuifi ikiiio^
auueduto , onde tenn 4reno ^heretici ,
ftirpd molte diicordie ciuUi e col valore dell'armi ricupero alla Corona di
Pollonia il Ducato di Sucuia , e di Smolcnfco^chc gran tempo auanti il
MuTcouita haueua tolto a^Pohcchi-Contni il Turco ancora fi mofiro
crraggioro|jpercioche hauendoglt il Turco nel mil gi era ringiouenita, e
haucuanmcfsole * penne, aguzzarlo gli artIgK & li rofiro, e
ilcfecU^niCoraclie1Tntco pei * tema di cotal valore, mentre SteCmo ha tenuto lo
fcettrodiPollonia non nab- bia C come per prima foleua afsaiibuente fare ) mai
infeftco quel paeie , anzi eisendo nel i f si. fatto vn gualiamento di iDolte
Caftella , fr le quali i foldati Pllaf
hi prefidiari; detti Cficchi poTeio 6eeo
Terigna fbiftmdd Tttrco > con tutto ci egli non i ne rlfent) con guerra in q
nella guifa , cbe fiiol Mli ur > in Ornili caf> nu folodomand alcune
tefte di quelle della fattione, e xeciliano fuo padre , quaiiir do iti diparte
AuftricaeIettoRdi PoUonia ne hauelljyccfoilpoadfi^ ^rjdM|^P|i^ mi^fio^pmk
dicono , ch Qfl I q,uaBp m un^fii detto
IViiflEmllhfioiilDiM^re , fd dercrminito
che dop limoiie fiia.non fuiTe altrimenti interregno ,mn fiicccdclTc
fubito RidoIfoiCtorfc perche eglino vedeano effer Maffimiliano molro male
affetto > onde indi poco mor Altri credeiuQO , die^l Duca di Pirma ne
fiifTo a tanca grandezza chiamato > ]wr eflfer prudentiffimo > e
vnocl'vdoFoli'-giiemert de*tempi noftri , c per effer nipote del Cardinal'
Famcfe , che mentre fu protettore dt quel Regno , gH fece di fegnalati piaceri
, ma molti nitri erano di contrario parere i temcndoi che per cfifer egli
Italiano non fi coofacclTc con i cotlumi loro, e dub(tando>che con c^uel ibo
viMCvnoo vi fufTe congiintt rigore e
orgogl io nel nomuiare i oltre c io te- fneodo eglino molto fi Tarco,non
donetnno voler irritarlo, con mettergli a di-- chi vn'huomocofi dipendente
dalla Corona di Spiigna , odiata dal Furco fiera- mente > U Vaiuoda della
l'ranfiiuania, & il Card. Hattor Tuo Cugino aibiraoano molto a queffreghCMl
pirimo'dtrquefti (aceua haiter qtulchb pirt6 nella elettio- .lie,pcr
cfrergouanedi granfpirito,& ardimento di cuore,5i: aiutato dal Tircot- e
dalle lue proprie ricc^z2c,nondi mono fi crcdcua, che gli douefl nuocer mol- to
l e iler ntpote^^ hercdc del Re Stefanoyilqual k bene per iKii-vaToreeper le
Regie imprefefattc( come Mblamoreai ibpraXra beneffierib df quel Rc-* cno ,
tuttaitia erA egli pi tcimito 9 ch'aiBMo da'I^Uacchi , perche nella di-
ftributione de gli huomini n h.niea in tutto feruato i modi pubiichi,dandopo- d
Poto*- co fodisfaccimcnto a'grandi dei Regno. Onde i Polacchi haucuano alle
volte te- nia nonfono muto, cheilor R, non elfendocomePrcncipcdi
auttoritaffoluta, ma come Principi d* ^^pp drqnella Repubttcajdelibcrando e(T
congiuntamente coliStoutodd le coffe foaca". ma ^'"^ paccic delFa
guerra , e nc'dtlitti capitali della nobilt: haue3no,dGO,tcniu- capi dlli^ to,
ch'il Re Stefana con qualche dcftrezza non s'opprimeflfc quefa libert loro/:
kciublM. che per lo innan zi di piena poter non fuffcro i loro R. Q^efto
medefimo ofta turai Cardtfitle BaRor^Mr
elIr Giginodi detto Prdpe > e nipote atich'egi i di " % RdStcfoo I bene
vcro, che molte degne parti di aucfto Card.ceuariop. nfi- re affai fopra i cafi
fuoi : Non vi mancauano ancora di quelli , ch'i! Duca di Fer far
tanta grandezza chiamauano s per
elTer degno Prencipc > come anchc^ per haittrda.gnn tempo aav in
ogpioccorrmza faottritb'qaella natioe$iioa*- , dimBDorclTerltaliano , Tener
(lato vn'altra volta propofio V'erano oltre qucfti alcuni nobili del paefc
lorojch'afpirauano al detto Regno; ma fteneuain CI via pitiche vano o^ni loro
peufiero , pcrciochb fi s , che i Pcdlacchi fono di tal natura , che
aoborrlfconofopra ogni cofadi obbedire ad ^ . vnodcIcorpodi quellaRepubKca-)
cdareicentoanniinnunoTimai accadih' %SSfSlo'l'. ' ch'eglino habbiino eletto vno
dc'Ioro medefimi , A' all'hora fucccffe , pcr- tleggcr R che quella Republica
non era ben fiondata, e vfaua altre leggi , ^i ccruellinon 'wn dclUloio erano
altieri taoto quanto Cono hor^rt m:a'quando vno di quei del piere,che per
niaeci. oanrio cotaeM feglioiK' 9
vab*Pifto-s foil domito ek^^^ern v ccmmeiK- te 21amorfiri CanceUere del Regno
ne haiieua gran buono m mano > per hi- ncmcegliamminTftrato grandfTima parte
dtlle cofc di quel' Regno in tutto quefto tempo , che vi hi regnato SRiano
^perche i negotij piiVprincipali yfi conlhfteddKecoftpublicterftilg^Nim e li
arcoiBa (cmpre fommamentt al ^liidicio , e configlio di quello Signore , in
maniera-, ch'era hormai venuro perci appreffo di tutti in tanta ftima , che n
anche farebbe, quafipoaitoeirer in maggiore s'egli fuiTe ftato R. , cotanta era
la ftima , che faceaog|nVndel fauor e
gratta fua , era coli corteggiato , come il Kf ma per (tto proafldflrGeiieraI
de gl'eiTerciti , & in tutte le Tue a^ " . . tioni fcTu.iiu Maeft , c
maniera regale , X\\ che per efpericnzi de'negotij , per prontezza nel prendere fiibite buone
riloliicioni , e per valore, epergratia ^e'foldaticraattiiUmoacotalRegno. Hora
laelettione in niunodiquelli,fopra / t qtialinoi ]ubi4amohoraditcorlb cafcdclla
gi , ma fopu qucfti^ue fi rdiul^ HvnlIMbipediM^ oogitiatoMaffiailU^ Digitized
by Google SISTO V. , ^ij no fratello di Ridolfo Imperatore, fi quefto Arciduca
haueua di molto fcguito fJIj3f'*J]^'' di quei Senatori , s percacrcgii perfona
gcncrofa , ^ affabile conforme al vo- gono R?" Icr de'Polhcchi jcome ancor
per haucrela famiglia d'Aiiftria gran fattionc^ > parte il Pnn- onde da vna
parte di cfli ne f egli eletto Re , ma l'altra parte , o perch'abbon i- 'pc i
Sue ua , ch'i Tedcfchi,dc*(|iiali haurcbb'iui condotto in gran copia , fnffcro
in_j JJ? ^^^P*'^'* grado alcuno , tenendoli per molto fiipcrbi , & altieri
, opcrche temcua , chef- jJo^dTui'hi, fendo qucfto Arciduca fratello
deirirapcratorcc potencfo egli anche col tem- po giungere all'I mp non pcnfalTe
far quel Regno hcrcditario , come hanno fat- to i Tuoi maggiori d'Vnghcria ,e
della Boemia , ch'erano eglino ancora Regni , chepcrelcttione,cpcr fucceffione
capitauano in mano altrui , o forf perche non volendo cgfino dirpiac'.TC al
Turco, di cui le forze fono da loro temute^ _ , , affai , non volcuano eleggere
per loro Re vnodi caft d'Auftria , famiglia inimi- ftJ,*,nimKi ciflma cafa Ottomana , a per qualunque altra ragione
fi fiiffc , non volfc l'alrri fimaacaf^ parte confentirc alTelcttione
dell'Arciduca , ma clcfTc il Prencipe di Suctia.^ , Ouomaoa. gioitane di 20.
anni in circa, operch'cgli e della famiglia Tagellona amata daj Pollacchi
fomm.imente per l'opere fcgnalatc fatte da'Rddi q^ndh famiglia, maf-
imamcnteperhaucr aggregato quella
llepub. vno ftato di tanta importanza , quanto
la Lituania , o per la gran copia di danari , che h queflo Prcncipc^j?
perche fi crcdeflc da alcuni , cne'l Re di Suetia padre di qucfo Prencipc fi
fuffe la fciato intendere di volere vnir il fuo Regno uel di Pollonia per beneficio di j queAo
figliuolo, che vnico,c folo. Ma qucfto
al parer mio nonera verifi- milc , faluo fc il detto Prencipenon haueife hauuto
mai figliuoli, e della linca.^ paterna non vi fofTero viui foretti di fangue,
ma qiumdo vna delle due cofc \i * l'ufTe ftata , non era n naturale, ne punto
crcdibilc,che fi voleffe a'fuoi torre per dar a'Pollacchijonde iocredo,che
gl'intelHgenti di Pollonia no fi moiicircropfi- toda quefta ragione per dame il
lor fccttro Reale a] Prccipedi Suctia,crcdo dc- ne certo , che fi mouclTero dal
pretender il R di Suetia la Lituania , come Stata hcreditario della madre, la
qual prctcfionc haurcbbe potuto vn giorno far qual- che moto, dal che fi
vegg(Mio i Polloni liberati effencfo lor Re il Prccipedi Sue- ' tia.Si pu
creder ancor, ch'eglino fi moueiferodal vedere, chc'l loro Regrui non mai ftato folitodi fare armata , n meno lih
fotTebaftanri farla , fcbcne po- tcnt
iflfmo nella Cauallcria , ma il Rc^no di Suetia fuole armare gran numero di
nauijondc facendo i Pollacch'il Prcncipe di Suetia lor R, farebbono fiati potti
per fr>are,c per terra, e cofi ngeuoimcntc pf)trcbbono fuperarc il
Mofcouita, che gi.^ era chiamato il gra J^rago Settentrionalc,con cui hanno
eglino innata inimi- citia per alcune di qucftc,o per tutte quefte ragioni mo^
i Pollachi elcffcro Re il detto Prcncipe, e cofi furono eletti due , cio
,MaffimiHann,6v' il Prcncipe ,di Suetia fatti coniapeuoli amcndue della Joro
elcttone fi pofero in viaggio per prenderne il poffcfso , conduccndo ciafcunbon
numero di genti per debcllnrc^ ch'in ci li fufse contrario . Il Pontefice
haueua ordinato all'Arciucfcouo di Na poli , che iui era filo Nuntto, che fi
trouafseprefente quefta elettionc,ch^_^
Il Papa Uw fauorifsc la parte di M.ifTimiliano con quella pi fecretczza , che
pnrcfse , mi_^ MaiU- quaio vedclsc il fuo negocio non potere fortirc buono
effetto, fi volgefse quel-
"'q/'"** **'| la paite ,chc moftraua di hiucr felice auu::nimento .
Si credetteda moltin Poi- ,Vgotio del Jonia, chc'l Papa dop, che Teppe i'clettione
di JVhftlmiliano mandifse in_j RcgnoPolo. man del Vefcouo di Nais in Slcfii i2.
mila ducati , i quali ftcfscro
requifition no Maffimi- di Maffimiliano . Si credette ancora , che fe
MafTimiliano con pi preftezza , e J]*"^ con pi gente fuTse venuto alia
volta di Cracouia citt di Corona, e fc^gio Rea- [^^^^tp^ le rharebbe prefa , la
qual hauurane andana di neccffit in man ia il rimanente jooia. ~- del regno.
Lglifenc venne finalmente con \6. mila combattenti s'l piano di Cracouia il
venerd a'i6. d'Ottob del 1587. e mand h quella citt ,]a fna elet- tione ,cla
preg rGcucrlo,quei Cittadini ricuirono
in ogni guifi,|>er Corallini ma che vi larebbe ftaco ^ilgiorao di San
Martino nel cui giorno fi coronarebbc .
Fi rtfpofto che non era folito tr di loro^ che la Curonattooc Ci facefTe in
altro ^iomo^e di Donienica, e ch'eglino haueano in- dmato il d) di S.
Lucaperclic m quell'anno cafcaua in Domcaica
e per che la coronatione farebbe nmefla, e bandita per la prima Domcokt
l|gnientedop6 San Martino > che farebbe iata a'i^. di Nouembrc. Hor mentre
qui ui dimo- ra M^miliano de'fuoi Tedefchi ne mor gran numero , percioche
cifcndoegU- no mal vcftiti , e fctfrcndo freddo & hauendo tanta penuria di
vino che^ per lo pi gli conueniua beucr acc|uetOuer vna peflima ocmofiisSli
ibpragiuiM& vn fiero fluito > che in pochi d gli vccidcua miferamente.
Gran mortiit era ancora neiriftelTo tempo in Pictricouia , doue e(rendogtunto
il Prencipe di Sue* tia eglif con bella aftucia prefentata vna lettera di vn
giouane PolIaccoddU^ fiuniSta Carlinica in nome di ]VlalBniilianodi cui egf
fegin'ua aU'hora la par- te. Haueacol detto Prencipe di Suetia quefto giouane
vn fuo zio egl era di parte di Mammfl.c che oe voiua al Prencipe diie Jcre
hiunilc perdono , oper il zio in maniera > cheti Prencipe fi di(];>o(a
perdonarli , onde f introdotto lui per
baciarli h mano , J't' all'hora fattagli ri- uerenza egli prcfcnt la lettera
dMaffimil. e fi li dilTc , che non fi marauigliaf- i della maniera vfata,perctocliehauendogli
gi Maifmil. fcritto cinque
IHvItendcirendopotutoaiaiacoctcarfich'al6uaadiefle gli ne fulTe capita-
ta in nrano, egli haueua tenuta la maniera per dargliela in man prfjpria . II
Pren- cipe fi alter di quefto fatto, e fece prigione ilgiouinctto, al cui
colpetto fen- za leggerla fece bruciai jpri ma la lettera . Alcuni m'hanno
detto che non f el- la bruciata , ma
fenza eiier apert.i f dal Prencipe cooicgnara ad vn fuo fccrcti- rio, volendo
in tal modo dar ad inten-icr^ che n ancor l'hauca egli voluta leg- gere . Hor
MafTmil fi molTe lafciando Cracouia alla volta di Pictricouia , e ne condufl
feco tutte ic lue genti per incontrare ii Prencipe di Suetia : ma o che in-
cendelTc^hc Telrcito dcrPrencipeeramolto maggiore del fuo rpercioch'cra di
trenta mila perfone , e da vantaggio o pure perche in vna firaramuccia , che fi
era fatta tr alcuni delli Tuoi con altri ai quelli del Prencipe , erano i fuoi
ftati pcrdcntijO qual'altra fi fuiTc la cagionc>lc ne ritorn adietro,facendo
nuoua pr* j oa Intorno Cracouia ;ma f
tutta vota d'effetto . ElTendofi egli fnalmentert* ' dotto in Belloncil
Cancelliere con dodici mila foldati,fi rilolfe a feguirlo, il che ^
venendo gl'orecchi di MafTimiliano , fi
part allt 2i.di Gennaio d 1 588. i-* . , quel luogo, ch'era fui Pacfe Polacco e
pals alle frontiere di SlefiaPirfchcn- liiogodel Duca di Briga. F quiui
fcfiuito dal nemico fi furono alcune Tcara- - muccie tr di loro , nelle quali
quelli di Mal&mlllano perdettero onde J lafli; | ffcfi^dA*
'"'^'^"o quiui alfcdiato , e non potendo in guifii veruna mantenerfi
i. qu" ^ MooTreet*! Juogojf coftrctto
rendcrfi , e con alli 25. di Gennaio del 158& venne e^li in-* . Koie
.ac mano de'Pollacchi prigione , f fatto
krc dal Cancelliere linuentario di quan- I Joc&no
tocrane]rcftivitodiJilalIimllianoalquale^4ophefiicoift^^ Digitized by CjOOgl to
furore da quei foldati,faccn e che fi componeflTe pace tr ojco d w Pa . guei
Prencipi,c trk quei popoli . Dell'ampia auttorit , che diede il Papa a que*
P> >n Poion. , o Legato in diucrfe cofe, egli ne lce la bolla , che
comincia - ( Diitao fiiio Hip- f J^^^*"^ !* pei^o,^.) Alla fine fuperate
varie difficolt mafllmamentc eoa linduftria
& m^I^^. auueduto fapcrc del Legato , fi conchiufc alli 9. di Mai-zo
del i ^9, buona pace n, trL Poloni , e quelli di cafa d'Auftria > e'I
Prencipc di Suctia chiamato Sigirmon- JLef^ti tius de late re Reuetendifs,
Card, /^Idobtandini interutniu inter Commi/* firor meot 9 eaterofque Sntm^mvnm
Frincipum pam&em^ ftMtmm m$i- r
Stnm^t. Pfhmr DD. Sigifmundi HI. Regir Pohm^ Dm- cs Lttu^tito' , 'C. parte ex
aitera htthomi^ , kendT^pnj congregato! conuc- nemni in omniur eorum ciaufuiir
frmiter inMolaiilittrque obftruavdo t ytcfut fatirfaam -acem , & amkiiiMm
cim iodm Strmjr* Principe kegftoque Po- lotM
igno Dues JJtuanio , -c CtUt^fm eomiuniir pfotmfr 1 6r MUom- uT iuxta
eandem tranfadionem paHa perpetua , c5r facdtn perpetuo conj^uer' que coiam .
Sic me Deur adunet , c?r h^ec fanHa Dei uanf eltit . ) Poco dop ci il Legato fe
ne torn a Roma , & hebbe vdicnza publica nel palazzo, cnc habbiamo detto di
fopracifere (lato fatto da Siilo a San Gtonanni Lacerano , c' qiicfta f la
prima vdicnza , che iiii fidefse, e f del 1 589. L'anno mcdcfimo in cui
JVlaflmiliano Arciduca d'Auftria f fatto prigione , che f come habbii- IDO poco
auanti narrato del 15X8. occorfe alla cafa d'Auftria vn'aitro Urano cafo > e
(inalata diij^ratii. Hauea il RFilippopenlkto molto a fiir llmpreft
d*ln{^hilterra > inducendofi a farla , s per zelo di religione , cfsendo la
regina , Bt- t fuoi popoli di pcflme hcrcfie pieni come ancora perche colici fomcntaua fic manteneua fcmpre la guerra in Fiandra ,
equando della imprefa d'Inghilterra.^ Tmactiad*! lulse il R rimafo vincente
vinceuanecefiariameme la Fiandra , ancora
che ghilrmfat* fena l'aiuto d'Inghilterra non haur ebbe potiltoa lungo
guerrcggiarc,oItre, che r^^^U^* * \ quella vittoria ne farebbe nato, che'l
Drago corfaro Inglefc non gli haurebbe impedito pili le Flottc,che vengono
dall'lncfc.Si cfermaua tanto pi in qucfta imprefa il R Cattolico , quanto,che
gl'era dipinta per facile , e d'alpcttarnc lio ( timmo fine. Credcnano multi
qucli'imprefa efiere factllflima per molte cagioni. i piaz- Digitized by Google piazza , n
fortezza alciin da rtardfrt*2iiipto'dlilefnico>il(Ni h biiilK dei'- cititi ne'maneggi
militari , c fono per l'abbondanza de'pafcoli , c per h lo mit dell'aere poco
habili-^ s afprc ritichc. A qucftofi aggiunge , che pcreflcic^ quei popoli (
come vede nell'hiAorie) inchinati mucationitfipoteAcredere^ che quando
haiadfero veduta raiinattCattcrfica alte i|>andeidtfffi>h litureb-. bono fatto qualche
rifentimentocontra. Rifoluto dunque il R Filippo di far l'imprcfa
d'Inghilterra,fqcc faper il tutto al Papa.tlqual lod affai la rifolutione, ad
ctfcttuaria ve l'inanim molto je diede
intCntione , che quando l'arnuta fuffc rmontittneirifola^egli haurbbecontriblff
ti danari per fe fpefe della Suer* ra.PoiU dunque in mare vna grande, e ben
fornitt armata, oue okre ad va ^* *
diffimo numero di vafcclli.v'crano intomo cento cinquata naui di marauiglio- fa
grandezza,v'crano circa ventirremila
foldati , e da due mila pezzi d'artiglie- DucadtMc- ria j fornita poi
d'ogrjcoianeccllaria in abbondanza. Di tutta queA'armata ne dina Sidoait coHitu
GcneraHJ Duca di Medina Sidonla, la pofe in nnrc,e hioeamiadjallUL GcfKraldclP
volta d'Inghilterra, cotal armata incontratafi pi volte col Drago potente Cor-
?Teo neh quella Regina, la qual per fare buon'armata hauea impegnato le proprie
ImptcU d*- gioie , fiieccro tr di loro alcune fcaramucctc ; ma non fi fece mai
giornata^ , Inghilcern . p perche Medina per nonliiucr troppa pratica del mare
temefTe del fucceUb $ Armata di perche (
come diceua ) non haoelTehauuto efprcffo ordine del combattere , ^P'i"* ^^J' perche mentre egli afp^ttaua
vna fuprema vantaggio^ occafioiie di fupcrar il m\ '^diao "^"^'co
> fiperdclfcin tutto la commodic del combatter , comunque Ci fuflfe con pero
ta non fi fece mai^tormta : ma II malv i cheiidi mnetempedoib o horrbiJelbce
della w g gra danno allarmata Cattolica in manierache cm p:rvltti iella maggior
parte mot di s nobile armata, fi ridiiffcro gli Spagnuoli liti loro . Di molte particouriti Diicadi cfc
^i qucft'armata , e de'fuoi fiiccefl[l,noi col fauor diurno , ne
fcriueremmo lungo iijBii\Q2td. ne
libri,che faremo deH'hiftoricdc'noftri tempi. In quefto-medefimoanno ,aad
rao.ffMello del i58.alli 2^ di Deccmbrc fece il Re d I rancia in Parigi ve
JdcrciI Duca di fatti morir Cjh'i Principe valorofo , e della religione
Cattolici zclant-' molto , mentre fc- ral K di ^-^jrj^ij^^ ch'era
chtam.uon'.indaua parlar al Re, il qual nel medtfimo giorno PtcUii*pofli ancora
fece porre prigione il Card.di Giiiiaf-atcllo di detto Duca ^^ il giorno
srigioni dai vegnenteao della vigilia della Katiuit di Chrtfto li fece dar la
morte. F^cf R-ii Ftcia. ^nco mettere prigione Carlo Card.di Borbone Legato
Apoftolico d'Auignonc, Ri'cnrimtn- - *
/>" . /- i- t . i ^ i . \ n IO K . . . . parola da lui gli AmbafcisuTori Regij
haucanopsr il R domandata raffolutionc , e chfidalut d^iaCon gjj ftatoin quefta
guila rrTpofto, ch'eglino richiedeuann ralToliirinne, e non- ***** jdimeno/cgni
di pentimento per il commclTo fallo non fi vedeuano alcuni, e ch]- :gli pi
ckntaua l.i pcrluna del R intomo h nctxotij, che doucano farfijma non in qua to
al confeffarc i ftioi peccati , e fame penitenza , che dalla propria perfona fi
af* petrauafelTcn io che il confclTarc con la bocca l'error proprio (a parte di
penti* mento, onde altro era il trattar negati j, e riconofccrCjC confeflfrctl
fuopcccato jC chiederne da Dio.e da noi pcnitcn2a,il che con la propria bocca dee
farfi,e co* fi gli licentiamo, non hauendo eglino, nlettere, ncommilTione
alcuna da-j impetrar rairoIuiione.Henrfco Settimo R d'InjghiUerraiil imputato
d'hanera fatto vcctdere il Beato Tomafo Arciuefcouo Cantuaricnfe, ncn gi che'l
R ha* ucife commandata qticfta vccifionejma clft-ndo controucrfia trh d'efT in
materia di giuriiduione Ecclcfiadica > parca che allam.ortc fua hauelOfe
egli prcftato conico perdoche gii
vccifon non haucano ordnarveramente dal K di vcci- ikre il fiea^ ToauuCb ; ma
penfindp eglino di fare alR$|i:gQalato piacer^ UIm^. Digitized by Google SISTO
v:- 619 iicano vccifojs come nella clcfcrittionc della Tua pafHonc fi Icc^g(r,c
dopo f pvo- UACo. Con tutto ci il Papa all'hora commeffe quella caufa, c ii
proccAfo coner il R moiri prelflti'
wquali erano alcunf Citn , ch'egli nauea deftf nad Iboi LeearijC fi fatto
foicnnemcnte it proccfTo, e trattata la caufa apprelTo laS^.-' de Apoftoiica
contra il K , il qu:\!c dimoftr Ai non efferui (Uto elprcfTo maff- dato Tuo
fopra la morte del Beato Tomafoi e delle parole^ ch'egli haucua dctto- coirle
quali pareva ch^hauelTe fgnifilcato che
glc Arebbe ftara cara che ^raJ
defiderat^ da lui la nforte d^quel degtio Pirlato > & ne dolfc il R
c e cpnftsd 1 - error fuo , e humilmcnte ne nceuette la
penitenza , h qu.ilc egli fece inficme con qudli , che quel facrilcgio haueuano
commcffo , ouero l'haucuano fiputo, pu- re confentitoui , in qualunque altra maniera vifufTero ftati
partecipi > e nond^ meno-quellonon era Cardinale: ma A rciucfcouiblament e
fe alcuno n^ diceflfe , che Tomafo era Santo : noi rifpondiamo , che mentre
egli viiicua non" fi diceua Santo : ma dop fii poi dalla Chic fi ne!
Catalogo dc'SAnti ri pollo , c l i fiui'Fefta folcnnemente celebrata . A
Teodofio Imperatore per la vccifonc fatta idi6'^arcrchi'^ietd'Silif AmbfoTio
Milaneferenti^re In Chiera'yeda'efl^nefdi*- ftacci via , alche con ogni humilt
vbbid Tcodofo , il qu ii non era g' vilo perfona n ,di minuta plebe : ma huomo
fcgnalaro, egrandilTimoImpcr.il qual molte vittorie anche diuinamcte hauea
conleguito onde Claudiano di luidill.' OmmiumdtetUDwteuifuniUfAMrif j^eolur
armaliu hytmeTy iib militat Arttr Ft coniur/rti 'vf ninni ad Clttfjtca ijent .
Era Teodoro del mondo tutto Imperatore , o non di vno> o altro Rcgno> co-
in il R diFrancta''": ma egli otteneua intieramente tutto flmperio
R^omano Jiiince di manco con lagrime
> e con gran dolore d'animo , haufeixlo l'errorp 1 peccato fuo confelTato, ne riceuettc da
Sant'Ambi ofio humilmcnte h peniten- za , e fi fottomcfle al volere non di vn
Papa : m \ di perihna ch'era Arciucfcouo cfoiamente Hi
quelli che potranno dire > che Ambrofio era Santo, fi rifponde
^noi rhe mentre- Vfcietia in terra non
era anch'e ripofto nel nurnero de'Santi : fna era Arciucfcouo , e forf Vefcouo
folamente , perche in quei tempi la Citt 4I Milano non haueua forf l' Are
iuefcouaro ancora . ^ono flati alcuhi Cardina- li* i quali anche auanti al
coiDettQiioftro hanno hauuxo ardimento di fcUfaro iiijaimffiiask^id^^
mfodmarauigliati i per* -Cloche n pfi9 che habbtan dtmojirato di non nco^darfi
del grad , e dflla^' dignit lor non vedendo eglino, che l'offefa fatta quel Cardinale ritoma- 'Ua ad ingiura , e
pericolo di loro ftell Noi vi afficuriamo
, e vi promettiamo in quel miglior niodo , che pfomctcre-fi pu , chSetfnon
voglianio diucotar Cardinale r ne babbi amo bi fogno d'aTcun Principia che faccia ofiS'cib;aiSnche da noi fi
confcguifca il Cardiniitato , fi che in quanto alla pcrfona" noftra poco
^importa la detta ingiuria : ma quanto
cafi /oftri molto rilieua certo . Noi la- nciamo penforc voi , fe vi pare che vi priuiamo > e vi
fpojgliamo dcll'auttorit della
efentione, della libert delle prergatliiet e preminenze e de gli altri priuiicgij,
dc'quali fece adomi . Faremo noi dunauc ( fe voi volete ) ch:_^ perTamienirenon
fiate n honorati , n riucriti da'Principi , e da'Rc, ma_^ difpregiati eterniti
vile & (pqfti ad eflere depredati , e vccifi . Certamen- te le
vdM&nX ^'^UPSM fi'lmMR9 , e iftnca- rintaniento, e* caAigo ^
rafcoronpbtrAtino^getfoim'enf0|^^ Ararti can.Noi dunr -quefarenvoci , ch'eia
giuftiria rlcntde , e qUel tanto che far in (ruigio di )io,e fe qui ne fulse
detto,che da ^e^Q nenafcerano di molti mali, e fieri ac-* idenci da ttmerfi
grndemente,e pai^ pcridolo^he*! regn nbn routni,noi'rf^ l^dMcUlM^he cou al
mondo non dee^enMriijqntado ii A lgiiiftitia>c per di* ninna coth feifogna
temere,re non di non incorrere nel peccato Finito ch'hebbe* diPap%4^lUfit noi
deputaremo Alcuni Cas ciinili , co quali ; di qucftofAtto s'- naur da
trattarc-.tr quello mentre prcghianw Iddio/:he fi degni {occorrere al- la iua
Chte> & alle neceflit di lei proucdere , e cofi moftrandofi tutto
doglio* ikh 6t afflitto fin il Papa il (Uoparlare . Non pafs troppo ( come di
fopra dicemr yno)dop IVccifonc de'GhifCchel R fece porre prigione Carlo
Cardinal Bor- bone > Legato di Auignonc ,c Pietro Arciucfcouo di Lione , d
che hauutonc la nuoua il Papa > s'accrtbbe vie pi conira il K.c lo fdeeno
Tuo tanto pi che poco prima come il Pontefice ficHb diceva hanetts il R fatto oflicio pef l'Arciueftw
accioche Io creaflTe Cirdjjer tto il Pontefice molte volte ,e c varie maniere
ri- cfaiere il R,che li librafle,alchc f rirpofto,che auto alla libei alione
del Card. Borbone noii poteua in guifa ncfsuna farla , perche noceua molto ,
che fulse li- bero quel Card, a'moti , & alle riuolte, che contra la
perdona diefTo R all'hora ii trouauano in Fiaiicia.Ctrca la liberatione
dcH'Arciucft. di Lione, diceuaJt R che non era in fuopotcrc/endo,che Guaft,a
cui era commcfsa la cura del Ciftcl- lo d' Ambuofa con li prigioni, efsendofi
impadronito di detto Caftello.hauea ac- cordato di liberare per danari i
prigioni>che fono l'Arciucfcdi Lioneil Preftd- tedi NiueHo^el Prepoflo
de'mercanti f dignit principtdeneBA Citt di Parifit, c perche il Papa replicaua,chc almeno il
Card, di Borbone f ponefse in cuftodta del Card. Morofini Tuo Iegato,iI K
diCfc, che ftando il Legato lontano dalla pcr- iona fuaihon gli ppteua
confidarla cuftodta di Borbone* Flora ftando in tal ma- aieialecoic dc'etfendodaclieinraiioftaciamiiimati i GMfi
paflQitt dnqne^ snefi % 9c hauendo fopra t detti particolari fattone il Papa al
R molte ammoni- tlonf dichiar, che fc tr certo tempo il R non rilafciafse,c
riponete nella loro primiera libert >e ficurezza il Cardinale di Borbone ,
& il detto Arciucfcouo e CB trenta
giorni dal di che f (ari fattala
liberatione , non lo faccfse fapere lui
, ^ alla Sede Apoftolici per lettere fbttolcritic , e figillate della
manodieflo RA' fili fgillo proprio del R,ouero per vn publico , autentico inftromento dichiar dunque il
Papa,fe'i R non faccffe le foddctte cofc,cfl[er fcommunicato, e incorfa in
tutte le ccnfore Ecclefufliche > che ne'facri Canoni , e nelle conftitth
doni Gaerali,e parttcolar e ndle lettere
che f leggono nel giorno ddU GeM del Signore Ci contengono , e il
(bmigliante dichiaro il Papa di douerf intender di qu^H ychc in queiti
cafiprcftilTcro con figlio , aiuto
, in qualunque altra maniera fi
opralTero per eao R e di pi iiPapa cit
il R tra il termine di fef- lnu d
incomiiiciipdo dal di ebe gu
firebbc dd notificato e publicato , che
Comanda 9 4oueiIc6paifrR.9ma, perfonahneateouioper vno, pi fuoi procuratori,
'F* con autentico mandato render conto
della morte del Carainal di hifa > e del^ non na!R ^^J?'"'^^^'"*
del Card. Borbone^ dell'Arciuefc. di Lione, & dimoftrar come per i Futcia , taf cagione
noti fia egli incorfo nelle cenfitre,c pene porte da'facri Canoai,e quelli che
liberi i che hi si fatti accidenti fi fufife oprati RjfulTc tenuti comparire perfonalmentt- Pfclati pri tr\ il
defcritto^tcpo di do.giornt de'quali primi venti per In prima i fecondi vcn- -
. ti per la feconda > i terzi venti giorni per la terza canonica ammoiitione
folTe- citili da? Pa ""^ affcgnati . ApprefTa quefto dichiar il Papa > che niuno d
coftoro , n an- . ffaaRoiiia. comedefimoELe*
enpureincafbdtcanftieiapotelftda^adunqiiep^ - fc non dal Papa , eccetto , che
in cafo di morte* u all'hora^n anche poffono eto> re aisolutf , le non
preftita cuitatione di fodisfar , & obbedir
quanta la inta^ Chieifuik per comandarli > e fc non iacetero quefta
promcfia , noopoceisero cfier afk>Iiiti > n ancor In vn plenarioGiobilco
, n nella S. Cruciala eTdttdeii^ gJo do
parimente ogni indulto, e facolt , che vi potefse efsei in contrario^oncdb J*
adefso R, fuoi prcJcccfsori , ad altri in qiiAl fi voglia forma , maniera ,
t To ft J^** mcfi , e pochi giorni dop
che il Papa fece qtiefta fcommunica ^ e 9c eoo fik# che limando , fucceise ,
che il R ilando con grofso efercto al ponte d^S. Claiir
4iao>difcoftod4ParigUue leghe - - - .
^ Digitized by Google S T S T O V. Kit wn coltclfo , che di toi banda tagliaua
, mentre inginocchion gl? Ct prcfcntanoi ccrfc lettere ferito neirAnguinaria da
Fri Giacono Clemente dcirordine di S. DonKnico, delia Citt di Sans, gioiiane di
25. anni in circa , c di qucfta fcritx Rer cflfer tagliati gl'intcflini ne
venne ( indi 14. horc ) morte il mifcro R . j la il frate molto
auanti mor, percioche con l'i ftclTo coltello il R trattofclo- dalKi piagagli
fer il volto, & i miniftri del R fubtamcnte J'vccifcro , fil
Eiudicatocommiincmcntc, che non mai tal
opera da alcuno vi fuffc ipinto il- atc , ma da fc ftefTo dop l'haucr hauuto
due , tre mcfi tal pcnficro , e l'haucr
etiche digiunato , e fatto oratione Dio
, fi mettclTc a far s gran , c fi efpo- oelTc
si fiera , c ficura morte. Dicono ch'egli nell'animo Aio ^J^j^Mfa tale
te- Bcffc certo di douer vcciderc il R,chc affai ipcffo predicando U 'I
arigi,che dal detto K,cra afTcdiatajdicca
fuoi afcoitantijtcncndo in mano,vn Crocififfo,chc quefta era quella mano
che li libera rebbc . Hor la morte di qucfto R fatta in_i modo tanto
ftranojCrcdo che i poftcri Hon lo credcranno,e forlc vi fi faranno fa- vole
fopra , non altrimenti , che d'altre ftranc cofe fucccflfc al mondo fi fia gi
fa- uolcgg iato. Dop la morte del Re di Francia fcgu la guerra tr le genti
della-.^ Heniico Ki kga,.^ U R di N auarra chiamato Hcnrico di Vandomo ,
elTcndofi combattuto ii N^uaira molto tr qucfti due nemici , faccndofi l'vn
l'altro in varij luoghi varij danni , guerreggia finalmente fi fece a'14. di
iMarzo nel mile, e cinquecento, e nouanta giornata-! ' d Harens , fi combatte
da amendue le parti con piolto ardore , ma Nanarra^^* plancia ^cu' riraafc
vincente con perdita per d'vna ^ran parte de'fuoi nobili Signori, r imcf- di tm
gran fc tofto il Duca di Vmena il fuo efcrciro m eltlrc Poco dop ci 11 Naiiarra_> loiu , fi pnfc
allo aflTcdio di Parigi F cofa
marauigliofa ,e che c pi tofto vero, che vcrifimile quello, che in quefti tempi
rccorfe Roma , e qucft f, che per tr mcfi continui incoroinciandofi dal d
ch'era qucfta giornata fiputa in Roma-? , oltre la minuta gente, molti huomini
digiudicio, e grado diccuano, e ere- lcuano, chc'l Rdi Nauarra fofle morto per
le lerirc hauutc in quel fatto d'- arme, c fopra ci vi fi fecero da coftoro di
molte, e larghe fcommclfe . Hor Parigi alTc* qucrtoalfeaiodi Parigi cominci
a'i2.di Maggio 1590. h durato fino al pri- duco da Ri mo d'Agoftodi detto anno,
e dicono, ch'ftato cofi fiero qucftoalTcdio, che. Naiuua. quafi fi pu dire, che nell'hiftor c
da mile anni in qua non fc ne lcgia n maggiore , n vgualc, e per aimentura fipu
in qualche modo paragonar a quel c rande a/Tcdio di Gicrufalem fatto da Tito ,
ma in tanto per dififcrcntc , che^ l\c tAC * douc quella Citt f difefa da
nemici della finta Religione noftra , quefta
fta- ta'io*YcKaIo tadtfcfa da amici , e donequell'afTcdio hcbbe
infelicilfimo efito, qucfto l'h ad ljpa in hauuto fin qui in gran parte felice,
ilchenatto dalla prudenza , t*^ auttoriti l^'^ig. del Cardinal Gaetano,
ch'alquanti mefiamnti il cominciato affedio lui h.iucua Sifto mandato Legato da
Laterc , e dalla deftrezza di Don Bernard ino di jVkn- doza, dalla vigilanza
diNemurs, & Vmala , dalla molta autiuedura fatica di Vmena , & dal
valorofo foccorfo del Duca di Parma,andatoui in nome del R di Sp.igna . Altri
di qucfto felice fucceffo rendono due altre cagioni : rvna,chc il Re dt Nauarra
volfe pi tofto tirare in lungo l'affedio , che fire altro mr^ggio- TC tentati
uo , per hauer auella Citt,c ci con difcgno doppio , cio, ch'egli finalmente con la ncceftt del viuer
di quelli di dentro l'haurcbbepure prelll fcnza tanta gran rouina di quella
rcgal Citt , che il Duca di Vmena fi approf fimarebbe per foccorrerla,e cofi
farebbe fcco venuto battaglia, nel che
fperaua di vincerlo, vinto poi giudicaua il R, che il confegnire il rimanente
gli fa- rebbe ftato ageuolc molto , l'altra cagione f, chc'l R verfo 1 virimo
mcic dell*- affedio conccffe vn certo paffaporto per le donne , zitelle , putti
, e per li Icolari, c pcrmeffe di pi,che molti Principi, e Principeffc,Gh'crano
dentro detta Citt, fufsero foccorfi di qualche vettouaglie:Mentre dur oncfto ai
che venfTe ?i ncqniftare Ogioo.che qualche grado di pi\\ potenza efib
Rypeicioche. come difle Cicerone^' JwoiM> pgl^* parcua forf al Pontefice c^e
il Re di Spagna, quvindo fulTe fcguita in qucfta , ftuerradi Francia la
Victoria dalla banda della Lega , ne hauefie voJuto anch^ ' ' egli
partecipare^eirvUlee per confcgueitttifinnpiij^ pcnfafrcjChcNauarrahaiic-ndo il
regno in mano poteilc far ritornare al vero 1 fcnrimcnto quei pc^oli> che
dalla Santa Fede di -Chrifto hanno dtutato, si co- ' me il Luccro.burgo
Ambafciatore dcUanpbilt di Francia , ch'era qui m Roma , I .' . * H
flfer&iHa di drAli ,ad Wi&imiSt ktiid ^ I^sdibiio hfauarra^ , . da quei
paeH di B icriueuand il (migliantc i che
pur li niflTc fiato psrfinTo dal fudetto Ambafciatcrc, e .da Vegliaci di
Nanarra, che le forze di tffoNa-
lurrafuircrotanto^raa^,chefu^eiinpofibilcitorglt il regno di mano , Si ogni
opera , Se ogm fpeu che llfatieflie fits
'tic pi che perdura , r jJ tana non fu(se altro , che irrttfii pfriG|M. nemico
f^auarra , nde pjrciiachc^ fulx cola da Principe fniio, poich non potcuaacq
uiftarc jvcdcix: di non per- der ; che
ptire qualche altra ragione fclJnoueise , non diede del l'uo altro foo* ' A j: corfo alla Ltga,che di s^^mila
ciuii,chc'H'&ccsborrar il J.c^ato^ del
jragioneuolnvinte ha ueua egli in nuefte cofe di Francia proceduto
fcmpre, oncJc erscndofi pofti di mezzo tra i R , !k ilPapa alcuni Card, non fi
fece per all'hora altra proUiU. rapol;:lli^vc^p^ilna;yQcnlltoalauantoinJ ottaiI
Papa col Con* tedi Oliiaref AmbafdaC^it^R-egio , ^ auncduci^mO' Signore . .Onde
il R pet Modi che re quelli ncgocij di Francitt nkindo Ambafciatore il Djuca di
.^liaiBmVdcnctifiini^ tK Sifto y.in p^riona , ma in quel tempo, ch'ei giunfc in
Roma , fi Pnpa era tndlfpofto ,oo^* SS^ffTTffl'' pocopuotcdisi aiti lCgotii
trattare, e fe bene fi rihebbenon molto ftette , che ' torn ricadere , e finalmente mor nel giorno , che
diremo poi . IHn qui f^jcetc do che noi di fopra promcttemmohabbiamo detto
alcune cofe , le qwJt Sift* irattco'PriiKTpi , hon doblamo dir dcIU maniera,
ch'egli tenne in trattar * iiuoi pnpoli. Amminiftrcon loro giuUftia Tempre, non
perdonando in gui Yerunaiiuna.lpjtedipcrfone ilorodcliiti,ma con rigore
caligandoli q^fi bm|lv^l-aCb9bdprontif!imamcnte,qiidndo delorp Goucmatori fi
qnercbt rono , c fece per punto di ragione vedere le querele dare . lit il
fomigliantc fece .quando il popolo, il
Clero del Tuo Vefcouo fi qiierelafsc , riia non gli afcoltaua ^S}^ *^ ,c^aocIle , ch'crso medefimo irop^ MoQ ai TI.
nettalorcnc quelle dkdaOfChc^fnromManteyche pafsmwiIiiiBiftfO'd T^'n ne^ il
$|ft pofitioni , le quali da ComQicrsari; fopra ctpofti erano ricoftt
vi^tiiffmsmcif- - , .... - . . . . ^.^
Digitized by Google ^ I STO V. li pi mircrabilc, quanto che da Rema in fuori
nel rcrto delle tei+c dcllA Chicia Rato quafi (empre nel Pontificato di Sifto
pi tofto penuria , che abbon.lanza ben '
cche in qiieft'vltimo anno cffcnao penuria grandi^Tma , ordin , eh , .
-ftaflcro alle communit.^ 500.mila icudi , ilqualc ordin,il Pontctcc , che
^rticcefTorh molto bene pofto in cffttto, il chcftato di ^ran foi leu amen
tosi- la caramit di quell'annosi fiero, e tenaprtofo. Lafciaua Sjf\o , che nc
tcmpi di crncualc i popoli in-fcftc ,comedic> c fpetracoli , che ^ quei
tempi fogliono f\(- t-, . . fi , fi
ricrcalTero ,c qui in Rem i nella ftrada del corfo , d)ue fi corrono i palli ,
haucua latti porre ^l'inftrumcnti da darc la corda quei , che in quel luogo na- ucflcro
commcflTo ' di pi nutri- mento, criftoro, c fi vidde, che auanti al Pontificato
, n ri haneiidij fgli da V ere cotanta gran mole di lodeuoli fatiche, era'
molto pi parco nel viuc- ic,c perche coftumaua di ragionar mentre mangiaua ,
ftaiia taf volta tauoli-* due, tre hore, nondimeno nelle fpcfe della fua
mcnfa era tanto parco, c ri- Arctto, quanto fi legge effer ftato mai Pontefice
da molti anni in" qu^ ,cr.ino p^fjn^njj^" le viuandcparchcjc di poco
prezzo, dormiua moderatamente , faticaua egli di Sifto V, affai ( come di l'opra accertammo ) iS:
cohtimiantentc s nello ftudiare , come nel dare ydicnza;(nl che
era'cp1ofifTmao,)e nello fpcdirc i ncgotij , e in tener occii- pii;r fa mente
fcinpre in vari j,c gran p"enfieri,in tanto, che fi pu di re , che non_5 f
veduto mai ftar in otiojoniunacofa era , ch'egli non volefle intendere , fa-
perc,& ordinare,riprendeua feueramcntc chiunfjue prctcriua i fuoi ordini,
oue- ro in altra maniera lo difcuftafTe, hauca nondimeno caro, quando
prefcntial- mte riprendeua pcrfona k qualche grado,che rirpondcffe in fi fatto
rndo, che n fi moftrafse vile , ne troppo arditOjgridaua aflrai rpclTo co i
icruttori , ccvi tut- to ci gii amaua tanto, che alle fuprcmc dignit ne
condufsc alcuni ,facaidonc di cffi olt'ra Caftrucci_^ ricufando colei di
venderla ,h3ueiia latto fare vn breuc, per cui il Pap'a com- nandaua , che quel
tale fcnza altra replica li vcndefse detta cafa, e pcrchc^^ IVlonfignor
Gualtcrucci Secrefario del Collegio de'Sccretarij Apoftohci pareua .Gu*'^""*^-
al Pa pa,c-hc ha ucfse in qucfto parti colare hauuto non s che colpa f
anch'egli J^.o^n ga' ewndcnnato alla G alca, la medefima pena hebbe vn'altro,
cnc diccuano diuacdopu cfsere ftato confapeuole del tutto , & ne haucua
follccitata la efpeditione . Il ca* morte del fodcl Ciuaitcrucc! difpiacquc
cmmunemcntc . Si pcrche Prelato di molto ^^P* libera^ buo;ia vira , e buone
qualit.'i, come ancora perche fi credeua haucre egli kg- fieriffim unente
errato , ondeeisendo egli poi dop la morte di Sifto liberato , ato con piacer
di tatti quelli , che grinfelici can Tuoi haucano fapiito. F Si- ilo teneri
iTimo amatore dcTuoi parenti, onde la Signora Camilla fua fcrclli-ir iiTiJua
molto parimcnfei figliuoli di vna
figliuola di lei ; onde vno di effi bert g^oudttttto nel pnliicreddfuoP
dinaleJVna Do Virginio Orfmo, l'altra al
Conteftaoile di cafa Colonna.F SV- omntaf m- molto ad ciunulare , &
ammaffarc danari, onde vendette alcuni offici j > cheprinia non fi folcuano
vendere, ina darfi in dono de'PoDtcici , cio, il Conv mcluraro della Camera il
TeAuneraio Se il Vicccl6irll|ict dt krarenti oiede rnentP Jnab j!-ft '"v
^^^^^^ foleua dare in maniera cale dimlnu) 9 che per's fvru diminunone pi di
Tcforoacctt- ^^^^ ^'^^^^ l'anno s auanzauanp . Fece varii Monti , A- ac crebbe
rentraca^j malTOdaSi. della Datiria, fmembrrolficio4clCamerlen[ato, 5f il
fomigliahte fece di fto y, io Ca- Quello dell' Auditorato della Camera, crcffc,
6c v^dc l'officio dcU'Archiuio di tutto lo flato Ecclcfiailico , na^ifc n^l
primo annode 1 iUo^ Pontificato vn nii- tlion d'oro in
CaftelSant'Ao^elq9..Kciidoui vna CQiillttt|8jonihciiaoiiit^ potclTc fpenderc
pure vna mimma parte mai , fc non. per ricuperar terra &uiiii dalla perfida
mano d^ Turco, in \ti general paffaggio centra di eil^ia quahr Ipefa fi debba
fare all'hora , quaiido 1 crcrcito Chi iA4ao far in cffcr , e hmr jp^lTatoln
mare, g ungendo a1l%e luogM Trchef^htyOiieiiD & oociftii graodf ptk la
careftU^nc ropra^Oe eran rouina a] ppplQ
ouerorfitfloJDbitiftf ]rapcftilcrt2a ouero vi furie mam'fefto pericolo,
che qualche Prouincia dc'Chr- niani nonfulTc da gllnfedcli, e nemici di. Santa
C^iefa occupata , qiiandofi facefse
guerra allo mto della Cl|iefa c refcriRttp neanpo fuife gii luoghi vici Ili al detto ftatoiouero fe
qipJtk% Cit^^ fi% rici^ut al Chiefa , cnon ii poce( 'ft ricuperare , e
conferuarc fcnza prendere i detti tianari,c giur Sfto i ofserua- re ci, volfc
ancora, che i fuoi fuccerspri fuiserotcouti di oTsertiarc i\ detto giu- ramento
. Ne mcise poi fanno terzo del fup Pontificato ,npl n^ttlcfimo Caftcllo Waltro
mitiooefotcoi niedej|iiiiob|ighi del primo, didiiaitdo# che nc'cafi >
ne'quali fi hauano i fpcnderc tanto il primo , qiuntojJ fecondo milione fi do
uca intendere la Ticupcrationc dc'regni occupati da'nemici della Santa R nmana
jChiefa, enoopoloqucAiduemjlionitjm vene mer&e intorno tr altri per^ ipiVh)? alfa fu9 morte hi
eglUalcfatp 11^ CafielJociuqiiem etra 1 nde fi vede , cne(e bneegli mefsc
grauczzc a'popoU 9 vendette alcuni officili che folcuano donarfi , e fu
ftrctiiffimq nello fpendere , nondimeno il dinaro tra dcftinatoin vtilpubiico,
& in feruigio di Santa Chicfa, e fpkndorc della Kc- publica Chi iliisna,
fine certo digniminp, iSc importante , quanto fi pofsa il pii^ e contuttoch
tanto al porre danari da parte fufse intento Sifto fyck buona^ Ibmmad oro nelle
fabri che , che hibbiamo di fopra defcritrc noi, & altro cofe coniieneuolt
dcpofitA applic per fempreducento mila feudi di moneta da mantenere
l'abbondanza in Roma , s conac fi vf de nel fuo BoUario , i quali. coBK iii 11
nana fixio raccolti dalla Aia partenta
9i .isfiorfa anche tut 1 fuot liiccefiort non (cemare, ma piti toflo ad
accrcfccr detta fmma di danari i-al dcgnoeffctto ripofta. Applic tic* mila
feudi l'anno deirArchicon fraternit del Confalong , per rifcanp dc'catliui , e
alcune altre opere di carit , fece egli le Digitized by Google SISTO V. sii
fece aclJc paludi dalle ChUuc Ordin,chc fi faceffera dieci galere fpefc pe ^ , .s6 deUe Prouincie, e delle
Cittdcl fil Stato , e pai otlnif , che per parte delle ^^^^ ^rf^ . Ibefe , ch'i
di meftieri 2k fare per il manteoimcDto di efsc , il medefimo Aio flato 'y
" ^ * ifoffcaftretto pagar ogni anno fettanta otto mila feudi di moneta,
cto>laPro- inncia della Marca dodici mila >e altrettanti quella di
KkOmafina y e dodici mila .parimente la prouincia dcirVmbria , e^l mtttmo
inaamtam feudi lUIc tnii- jta di dare Bologna y e pure tanta altra fomma ti
Sentto > e popolo Romano . Lft Prouincia del patrimonio di San Pietro in
Tofcana crnqiic mila, e ottocento ^ - ' itrantaquattro , I.i prooincia di
Campala lei mila , e cento venti fei . Ancona mille ottocentcc il medefimo
numeroirenno. AfcoU mille,e dncento, e la Citt i Fano^ pi,n menodi Afcoli .
Tutti quefli danari pofti inf}eme,c congiunti in vno rendono la fomrm di detti
fcttantaotto mila feudi , oln e nlli quali per l medefimo mantenimento delle
galere, ordin chc'l clero ne pa^affe dodici mila, ,t di pi fc ne pigliaiTero
cinque mila dall entrate , che d'anno tn anno da Bene' .cnto fi prendono ;c
otto mua da due Appati di Roma. Qucfta citt era pri- Cneregi: ma diuifa in
tredici regioni : ma egli volfc , che in quattordici fi diuidcfsc , ag- cloni
'Car- giungendoui la regione di BoTj^o,e cofi volle che i m.icftri di ftrjd.\
al medefimo numero perucniisero . Coltttu Siflo quindici coneregationi di
Cardinali fi co- me fi vede nel fiio 'Bolhto oiie in vna Ha cooffitutone fino
diftintameotc nominante tutte , ben vero
ch'alcune d'efse ve n'erano prima , onde queMe furono da lui pi tofto
confermate , che nuouamente ordinate . Ordin che non SotciK;roei'screi
Cardinali pidifettanta, ir quali vi fieno alnunco quattro
laeftrtoTeoIogttdaprenderil da gl'ordini tfifrd fego|arf,e.mendicanti , e che
nelle quattro temporradiOeceittbre fi pofion creare, nella maniera che
fnodaCIementel.pcrpiidifcTcentoannt dur rvfiiiz.i di firc J'ordinatione nel
detto mefe di Decembre. I-gli nondimeno roppe due volte quell'ordine ,
^ooc]lcpromotiontd'Al3no,c MoroAui ,che rnrono fatti fuor di tempo di pili ordin che due quali fufsero in certi
pradi congiunti di parcntata jpon potelkro eftcr Cardinali, il che tutto nella
bolla, ch'egli fopra ci fece , ti vede diflefamente . Coftura e^li di non
adempire mai punto il detto numc- 4Codi(ttanta Cardinali ma lafciarui fempre
qualche luogo voto, ilglicrc. .trentatre Cardinali ikoito volte , in quefle
furono tre promodoni d'otto per ciafcuna volta^ & in tre volte ne furono
creati tre ,c vna volta duc,e l'altra quat- tro. Ordin vna mattina in
Conciftoro Cardinali , che non acccttafscro mai in modo alcuno lettere da qual
fi voglia Prencipe , fe non hauea nel foprafcritco il debito tttolpviii Papa
Siilo . Command che qucr,ch'baiteano pi di ilTanta feudi di penfione innato aflrctri portare l'habito Clericale : mi di ci ne fece
clfcnti i Cauallieri jLauretani . Hauea
pcnfatoiacciochc le liti non luifcro immortali di ordinarci ^ ima fopra
intendenza di haomf ni timorati di Dio , fauif , c finceii-. volfc^ , ' che g adulteri con pena capitale
fulTero puniti . Prohibt l'Afirologia giudicia^; ' t)' ria : R ipofe S.m
Bonauenfura tr i Dottori della Chiefa : Le capclle Pontifice , che fi foieuano
far prima nel palazzo Vaticato di San Pietro , egli nel primo .i anno de! filo
Pontificato le dcftribu in varie Chiefe Principali di Roma . Indi-, tu la felb
della prefentatione della Gloriofiffima Vergine Maria , e parimen*
tCfialufinftituitahfcftadi SanFrancefco di Paola , di San Nicolo da To lem ino
> di Sant'Antonio da Padoua , di San Giamiario Vdcouo , & al tri^^'**
Capita fuoi compagni martiri, e di San Pietro JVlart i re , ordin che i celebraffc
la^i^S.-^* *^ feda di San Placido, e deYuoi compaehi martiri , cio iiti^io^c
Vittorino fupi fratelli carnali , e Flauia loro forella , e che fi riponete nel
Calendario Ro- efe^c per le ^iiloete aiStpcua^chcf^SiO^ Digitized by Google
^ftitfDftffmb ih^ktt Cilici, nonaimenonoir fi dpcu il luogo particoU- rcSefU)
Piando la Regola d S. Benedetto, che ne Tuoi tempi ancora viuea , dimor.indo
egK ncJla detti citt , andarc^o'i fui fratelli , c forelledc'quali hab- biamo
pure hora parlato vinta rlcr, ma intanto' venendo larm-ua di Abdala
Kde'Saracini^cKelnomeChrftianoodtaiUypcrre^uiraLL^ inileme, li pre i tutti man falliate volendo ^vcAgt federato > eh
effi rinegafifero , eelino ftetie ro faWi , c foffrcndoogni afpro , e graridiflimo
torm'cnto,pcr la fede di Chnfto,c S.Diego C*. cofr della gioriofa corona del
martirio fi ornarono le tempie . Conceflfc ancor'il nonJzuo. Pontefice
indulgenza chi vifitaflfc la Chiefa di
San GioiumSattifta > oue erano Aati trottati qiafti corpi. CanonizSiftondlt
CliMrdf San PfecmvclifSSi San Diego d'Alcali d'Hcnares. E^i nacque in $an
Nicola camello del territo- rio di Siiiiglia nella ProuinciaBctfCa ,hoggi detta
Aridaluiia. Non v' certez- za alcun a n dell'anno^ ne del mde ne dc^ giorno dcf
Tuo nafcimeato , ( riccO' ^ie bene ebrei
aaTmelpotirfmmi^air^ 1403. perdoche tiGsn do egli molto vecckio , te ven
uto Roma per il Gtiibileo del miflb , e
quattro cento cinquanta > e lito alCiclododiciannidapof ^ cio-aTIi 11. di
Nouembrc nel I {6^ in giorni di Gabbato > oc fegue di oecefiifi che'J fuo nafcimento
fuflTe inconioa*Eempi che Ifabbitaio
tfmtf fUoqfSHfiArpareiiti di btlTa conditionc^ He bcngtoiUDCtto f dtcle viifere ne i idogoi fetfitarij vita hermitici
, nellt^ quale con digruni , aftmcnze e
fanfiffime , ecbatinUe orationi vifTc . Gli piac- que poi di Icgarfi coi inti
legami della religione di San Francefco de gl'Olfer- liwitf
,ouepurcinrToc*ntc,euntilIimamentc.men fua vitafcmprc,^ haucn- do fatto
miracoli > Se efifcndorenc in Spagna formato vn buoil procedo^ x^ Sifto
facendo di ci grande iflanza il K Cattolico Canoni zato'crp(lo tri Santi , e di
qucfto ancor'il mcdefiaio R col Prencipc Carlo fuo figliuolo > che all'hora
viucua ^ne fece inftanza 4 Pio Quatto , e parimente il R ne preg Pio V>e
Gre^io^ finttfnfente eflcndo con fomma pcrfeecicAiie^ibconiiibdato il tii** lo
Siilo lo Canontz, come habbiamo detto*. Il Papa qucft'orattone dtlTea!!'- hora
in lode del Santo. (OmnspoUtif femiterm DeuTyqui difpoJSmn* miraiii infirma
mundi el9s^ vt fortia queque conjundas yconcedt pr^tmt humiiitMinf^ Jitt , -Vi
pys Bti^Didstttonfefioris tmtf^^mMfmmAiktMt^m fi^ msri mereMmur,
FerThimiutonno/hum^^^b^) CoirJblKiiUiaiiedi.qudblf Cano* nizarionc nacque
diflfcrcnza tr ^rAmbalciatori di Spagna, c Francia", che l- Ambafciatore
delKdi Spagna diccua^che in aticiratto>ia cui fi douea far c dell'altre
particolarit difcorfc cfqiiifitamcnte . In quefti quattro mefi , ch.babbiamo
detto, ch'egli fi fent indifpono, non ftettc al letto fe non pochilTmc volte ,
e poche bore per volta : non Aettc mai
regoU Meffa , e prcndettcpoi
l'cftrcma vntione , e la fera intomo alle 2^^. bore pafs di quefta vita nel
fettuagcfimo anno dell'et fua , hauendo amminiftrato il Pon- tificato cinque
anni , quattro mefi, e tre giorni . Fii il fuo corpo la notte feguen- te
portato entro ad vna lettica alla Chicla di S. Pietro in Vaticano i pcrcioche
c- gli era morto in Monte Cauallo , & in S.Pietro fi fcpolto,di dgueindi
all'anno il Cardinale Mont'alto Prencipe di fcgnalata prudenza, e valore ,
loicce trafpor- tar con fentuofiffimo apparato > e folcnniffime cffcauie in
S. Maria Maggiore > e f riporto fiella cappella iui dacffo Sifto fabricata .
Vac per la fua morte Ja fede dic'otto giorni . Creo qHcflo Vontefice in, otto
ordnationi irenttire Cardinali co^ 'juentiire frei , 9 die ' ci LUttconi , che
furono. Henrico Gaetano , Romano > Patriarca d'^effandria , prete Cardin.
iit. di Santa Vo UMiiana. Giorgio Rijjlouito , Ongaro , Arciuefcouo Cotlocenfe
, prete Card. tit. di S. Ciouambattifa Cafruccio da Luca , Arciuefcouo 7
eatinOyprele Card, tit^-di S, Afa ria in Araceli^ Federico Comaro , Venetiano ,
Vefcouo di P adcua , prete Card.iit. di S, Stefano in Celio monte. Hippo.
deKoffi da Parma , Fefc. Ji Paula , prete Card. fit. di S., Maria in Portico.
'Domenico Pinelo , Genouefe yprete Card, tit, diS. Lorent^ in Panifperna Vedo
Azj:filino , da Fermo , Vefcouo di Ceruia , prete Card, tit i S. Matteo in Mc'
rulana. Fiippoli. 0 Aldohr andino , Fiorentino , prete Card, tit. di S.
Pancratio, Gieron. dalla Rouere , Arciuefc. di Turino ,-j>rete Card, tit. di
S. Pietra in VinColL Filippo di Leneurt y Francefe , prete Card. ttt. di S, F,
Gteronimo Bernerio da Correggio , delPordine d'Predcatcrt VefcouodAfioli , prt-
SIS T. Q :v;* ie CardjitM S,T orna/o in P orione . . ^nU Maris GmUo , dm Ofimo
di Perugia ,pteU CartLiit,di S.Agnfe in Agone T JF, CoJiHXS Satnam dd SjHnano
deiU Mmi^^ltor/Um de Mino cofutcmm^t^ iiMUCmdjHMSjnuiU, .. t *' Guglielmo Alano
ylnplefeffreteC^d.iit,diS,MartinoinMoniiHs, ; ScipionGonzjiga, A^niouanOf prete
Card JituiiS, Amaria de4^ofi9^B , : : Antonio S ofifi, QeftMff
tfreuCardjtttdiSJltale, . ^; ' ' \ \ Eitangfili/J^^ioUmtaddQMlikfola udrete
CardMi.di^ , ' . Pietro Gcndif Foreniino , prete Car3,tituiiS^ilueJlro , . :t\.
f.Siefanfi hon$t$iq d'Arez3;fi ,d0lf'fif^l/mdiliScriti,9Jf^(fi iitJdiSt^Utrfi^t
/idaefieUino, : f- .*;.. -* ,. ' .
Chmuddi MimdmSf Stagnmh yfnia Qmd^k^iSMiU Tt^mn^ ' pi^uanmF*anefi^J\i$^fifi$^V(m^jit^ V^feo^^
dirqfei^i fihCad4kM S^MariainVia, Jiddtriang Pierienedttta da Camerino ^ prete Card^tuii SSJPiftro , e
JlidarceUino FXrreg!rto Pirpchimo daMonUUaro dlaJare , delt ordine di S
Agojiiuo p trete Cor d.tit Mi S. Ago/lino, [AieJp*ndro P eretto , Romano ,
Diacono C/trd.di S.Gieronmo de.iScijium^, . tCieronim Matteo , Romano p Diacono
Card.di S^. Adriano \ . j n'. BmdktU>CMjiinianOpGeMuefe
yDiof^onoCordfdi S/Xj*orgi^inPeia^ro, Afcanio Colonna, Romanfi , Diatoft^ Cmh4*
. 0^. Vgo UubexyVetdalayPranufttplitAUffifp.MCMtfirit^ no C ard^di Maria inP
lattico ^ 'iiii i.' * .. Federigo Borromeo 9 Adilanefe , Diacono Qard,di Segata
^ -, ' A^oftSioQufMnoJISiamfe9DiaeowtCm4^iS.^t^^ ....... Fraxufco Maria dal
Monte , Diacono Card.Q, nel j5H9.uici 4\ie uolte dal iuolct^oO'lV tiere ,^ e
con tant'abbondiafta traicorfe per Roma ^ xhc in molti luoghi fi an- dauain
barca per laCirt , c furonoin quefto anno
continue, , e grolfc piog-, ^ ficrillini uenti , qhe npn folo il
Teucre m;i moltioltri fugai d'If^ic^
Coaibo|toaDpetsM>ccarpiiofltQri^ .cotali ptoggje ^'$^|at^llun]^radal^;
iM^l^ono molte poflifioni , che fu biCogno a i ri rcnpioarl^ffrip'ixC qii^ttro
uql- jtl^e perche jfeguirono poi molte ncbbicepc^rma fagTQn>h^no prodotto
una . grandiUima carefia , di che tutta Italia fi uidde opprcfTa* della quale
noi , aiu M "AmuT 1* dimna gratia , ragionaremo dtjfteijunente in
altroJuogo . In qucfta_>i tSitSSSt- uacante con 1 occafionc di alcun! , che
uolibr buttare per terra la ftarna di ci piA ftacitt Sifto , .eh e in
Campidoglio , i Romani fecero un decreto | ch' oiuno Pontefice Ad ilamPa mentre
ei uiucua , Ci facelfc ftatua mai , & in una tauola di marmo lo rcrifferp j
e la pofero in una f;ila del Oropidogiio
dice in tal maniera . f Si qmrjtue prima- t ififjim Magjftratmtttt^/^ )
eMcanis piMO Pontifici Ratuam mentionem ftm iegiiimo SS,^ decrtto in perpetuum
infami f , in^klicorum munerum tv
...4. .V Ji..*i .C. '." . -, Digitized by Googl
V:|L A M o vri f V Jll B A N O VIL ONT. CCXXxII ^tnuu nobile
i Cofiuio Aio p idre fuGciioucrc q la nwdrc t\i Rai)adicaia 'Rfcct e f'fgfuola
di vna forclia del vecchi^^'Cflr^M^T/Giacobittfm 9 qui nafccuail parentado >
ch'Vrbano haueiia co'Signori Pialucci Albcrtoni Gcntilhuomiiu molto nobili , e
honorati in , percioche la Signoi a Tar- quinia Giacobaccia iiadrc di effi
Signori Pilucci , fu fialiuolji di vd nipote dal .i^. . . . . . _ . ^fijno CariMMle PalitcciMeUuii^B
i^rbano allcuato con 'nobile maniera , conforme alla nobilt de'parcnti , e fi
nelle diTciplinc delle huofic lettere , che a gli anni giouenili
conuengonoa^n(HWcftato alUi . F. egH ^cmpleflionenxilcn conica,
ancoixlieDcY(;mDanc|i(cfMneib^liono&rc:li^ | mlto allegro fi moflralTcF di
Ilatura pi tofto grandc,che piccoIa,c bentf|irGh ' portionata , di
afpcttomaefteuolc . I u temperato fobrio nel viuerc , il che m cagione, che nel
corfo de gli anni Tuoi viuefle molto fano > in tanto che ( co- egli mcdedafioid^e
nella fua v|c^a infermit mundo i ftMIcf
vIMctift- flO dargli la manna ( craftatoqirtranta?aQni, chftpon naaicu mai
j>rcfo medi- 'm . r egli di buono , e
puMito ingcgno>c tutto inchinato coR-
honcftc,c lo- jUj^li , pudcii^rc AeiToh'vbbebe^^ , c nel coinierrarc , e
trattare m aItH1bDe,|iMceuoIi(nma maniera , c acrtp procedere molto Icuoto , e
zelante della religione Chrifliana^ Jkbbe cognitione di varfc fcien2e piU per
di elfo tinto , che in effe fondato , mi nelle leggi CinUi , e neTacri Canoni ,
f Jowdatitlimo , & eccellente , nella qual facolt ftudi egli in Bologna,
egli f intrinico compagno, & amico Moofigo. Lucio Saflb, & iui f*
dottor ancora . Ritornato poi a Roma dimor in QA&yiKArciw(couo di Roi^o s H
^^ hcbbc da Paolo Terzo il Cardinalato , e ne f detto il Ver*llt , il quale ntf
(Dpnclauc ,cht fi fece per creare fucccfTore a Pmo , condulTe con feco
Vv-banok- coftumandofi alJ hora molto di condurui i parenti, quando a cotai
ncgoti; fiUT^ Aitfoni d Vrbauo liu inoizial Ffts luozio nc'maneggi di quella
Lcgationc , fi moftr deftro , & auueduto , Digitized by Google Lodi tr il R
Filippo , e gli Stati delia Maodra , cac non molto tempo auoiui i erano da
quella Corona ril>elhti,ruccedcfrc con riputatione di Santa Sede,e fen^ 7A
vn minimo detrimento della religione Cattolica , la c^ualpace ( il come noi
nella vita di Gregorio habbiamo detto ) non fegu altrimenti., fu nondixncno dal
R Filippo, c dall'Imperatore, che pure in quefto facto vi fi era oprato, ,5 dal
Papa , la diligcnta , h prudenza , e deftrezza , che Vrbano m trattare cotale
negotio haucua vfato , commendata grandemente . Fu egli in quei pacfi tanto
riuerito , che in vna procclTionc generale , che fi fece per pregire Dio ,
cho facelTc effettuare cotal pace , due
elettori principaltlUmi , cio 1 Arauefcouo di Colonia , e quel di Trcueri lo
mclfero in mezo, cofa ch'eglino per auanti noti haueanocoftumatodifarc . Non
potcndoG dunque fare ahro per il maneggio diqueftapace. Te ne torn Vrbano alla
Corte di Roma, & indi pocoluims
piegato nella Confulta delle cofe dello Stato Ecdefiaftico, c pollo incora nel
numero Je'prclati della Congregatione dal Sant'Officio. finalmente nel i^^^ alH dodici di Deccmbre f
da Papa Gregorio creato Cardinale col titolo di San Marcello in vna promotione
, ch'egli fece di dicianoue degni fogcctti , la notte precedente al giorno , in
cui Vrbano f futo Cardinale , dorm e^h meglio, chj per molto tempo
auantihauclfe fatto mai, il che riferendo egli medcfimo ad alcuni fuoi amici ,
dilTe facetamente , c per modo di honcfto fchereo , che li pa- rca , che quefta
dignit fufle il rouefcio delle leggi : pcrciochc , ( r$gilan' iibur, (Sr non dormientiur
f^^ueniunt . j niTendo dunque fatto Cardinale rima* fc pure tr i Cardinali,
ch'aflftono alla Congregatione del Santo officio , de anche rimafe nella
Signatura di Gratia , douc come Prelato interueniua prima , pochi mefi dapoi ,
ch'egli era ftaio creato Cardinale fu mandato Legato il Bo- rogna,e quiui fino
alla morte di Gregorio ftetrc, nel qua! rempo ritcrnatofcnc ^ . . , , Roma , i?: entrato in Conclaue , f
in qualche predicamcnto di elTere affonto al i,/t,bclc>pc Pontificato , fi
come noi nella vita di Sifto habbiamo pure hora detto . Fu egli ^,^0 y.ch.'l da
Siftocon buono occhio veduto fempre,c ftimatomolto,c continuamente,fu Card-
Cafta- opratoin vari; , ^' importantiffimi maneggi, oltre alla Congregatione
del anali doucf- Sani'Officiof ancor* melTo fopra la Congregatione deVefcoui,e
"llaCongrc- 1^ i^5^e gationcde gli aggrauij dello ftato. Gi due anni
fonoiointefi dire da due Prela- ti principaliffimi di quella coite , che
ragionando Papa Siilo alla prefenza d'Vr- bano all'hora Cardinale di S.
Marcello , di quella via , ch'egli fece , che comin- cia dalla Chiefa di Santa
Croce , & arriua Santa Maria
Maggiore ,e di quindi giunge alla Trinit de i Monti, e deftinaua ,
chcgungeffe Santa Maria del Po- polo,
riuoltofi ad Vrbano dilfe (quella ftrada la finirete voi Monfignor , volendo
per tali parole fignificare , ch'ei crcdcua ,chc dop di lui , il Cardinale di
San_ ^larcelfo ne doueffe efter eletto Pontefice , quefta medefima credenza
dimoftr d'hauerla anche pochi giorni pri ma , ch'ei morilse : percioch'efscndo
Sifto ta- uoja, nel fine del mangiare
furono portate le pere, & tagliatone per mezo vn^i Sifto la trou guafta ,
jc tagliata l'altra pur guafta parimente trouandola , difsej , (fecondo che mi
fi riferito da alcuni di quelli , che vi fi trouauano prefenli) co- loro fono
infaftiditi delle pere , onde bifogner darli le caftagne homai , figni- cando
Sifto per le pere fe ftclso , ch'era della famiglia de'Pcretti , c nella fua_j
- arma fra Y Altro, cofe vi tcncua certe pcrc:pcr le caftagne fignificauQ il
detto Car- dinale,ch'era di cala Caftagn.i , e le tcneua nella fua arma . E non
folamente ad Vrbano f predetto il Pontificato da Sifto : raa vniuerfale
giudicio fi faceua,che gli ne douefsc efser eletto Ponfcficc,c quado mor Si
fto,non v'era di alcuno pilli ferma opinione negl'animi degl'huomini , che
doucftc riufcir Papa , che di elso Vrbano. Hora cfsendofi futck folirc cfequte Sifto, il Venerd mattina a'fcttc di ^
jSett^mbrc, che f trouano in Conclaue le diic_# ^ goncordafTcro in vn fog^ctto,
quel tale fenra altro farebbe creato Papa per fcru- tinio , e in tal cafo fi
apntcbbono i voti nella parte inferiore , e fi paklerebbe il nomedi ci afcuno
Cardinale fautore, ma qucfto non mai, di rariffimo fuolc auuefkire , e fi legge
la clcttionc di Adriano , fatta per Scrutinio , la qual f gi dicatacofa vicina Smiracolo: Vi vn'altro modo di legf^crc ii Pontefice , il
Mod^ddl* qual fi vfa da molto tempo in qu in Conclaue , c fi chiama per Acceffb
, Acdfo. limile quello I che fi
coftumauaanpcamente nel Senato Romano , che quelli Senatori % dieaderiinno al
parere d*alcuiioiietoegotii , che fi tratrattano in Senato, mouendofi dal fuo
luogo nndauano vcrfo illuogodi quel tale
il cui parer approuauano ,oucrodiceuano ,( v^fr^^o talem)comc
propriamente vfa di fare in Coaclauc
onde rpeffo appreiTo i Latini fi legge quello modo di kt^o,(lreinfi9ffihm
) quan il iilcdefimo Biodo ,
dieili^chiama^ 9Cr Adorati onci perflocfeie andato il Cardinale auanti quello, che deuc^ crea r fi Papa, gli fa vn
profondo inchino, e quando ci venga fatto dalli due terzi de i Cardiiuli , ali
hora il Papa , s intende creato , ben' vero , che l'Acctf- fo , e
l'Adorationedcue icmpre iCOQ^.nnar{t per fcrutinio, il quale fi fuol fare
inzapregiuditrodl!qilantoneU*AdorationedneirAcce{ro s'ftabilito. Hora
Pelcttione d'Vr a^o pafsintal maniera, prouatofi da molti pcrfci giorni con-
tinui di far riufcirc Pontefice Marc' Antonio Colonna Cardinale di molto uie-
nco,elgnalato valore , &vedutofi il negot io molto difficile, fi voltarono
quafi tutti far opera per il Cardinal
San Marcello come fo^gcK'o,chcLit fi fapcaa cflcre gratilTmo a'Principi ,
a'Cardinali , a'popoli , onde cSS re il Tuo negottofaciliffmo fi fapeua
ficuramcnte , & fi vi ddc ci anche di fit- bito , perche pena f incominciato maneggiare la prattica fiia , che fi cro- ll
effettuata jpefcioche effendofi poco atiand dato cominciamento qucfto paiticoLirc, il Venera - j fera alli
quattordici di Settembre fi fcppc tri Cardi- nali non folo trouarfi in cftcrc
tutti quei voti , che fono neccfsarij
cotal elcttic- nc : mamolti d'auuantaggio ancora , con tutto ci non fi
ferr per all'hora il nc- Sotio, come fi Cuoi fare : ina il dffi) fiiM^^a
lattina fcgticte s rhoro.^ l pranfo , e nondimeno in quello tanto fpatio
AOQ.ifji|AQqiioiinpcdiniento neC- funo , ne fiHnterrorto punto fi alto
maneggio, cofa rara certo, cfscnao che fi coftuma di effettuare fubito il
negotio, che fi vede , efscrui il compimento , e il
foprauanzodeVotijacciochecoltcmpo non parti l'occafione, non il mutino i
pifieri , e ad altri di tramare altro diucnea commodo . Hil dunque il Sabbato
Modo ie[* mattina alfhora detta col confcntimento ai tutti dichiarato Pontefice
. E mcn- Adocnioue tre fi velli ua di
habito Pontificale , e fi poncua in doiso il rocchetto ch' di tela lioi c fottiliflima j difsc : Chi cccdcfse , che
cofa fi leggiera grauaffc tanto vo- . i
.leodo per quelle foarole dtfBoftrare di quanto gran pefo fieno le
chiatti dt *h ^ t Pietro. Si voh ctiiamare Vrbano , perche
Pontefici paisati di. qucfio '
nome haucfscqualch'affctto, pure per moftrare con qucfto nome , eh? egli
. ' era nato in Roma , la quale ( come vogliono i Latini ) propriamente , ( /
'r^s- ai- ikm^yPw la eccelleo^a che
ellafoprale altre Citta ha rtaiuto Tempre, e ritiene tuttauia . O pure ( come
voigliofio alcuni ) prelb il nome d*Vrbano per dame ad intendere , ch'ei voleui
con piaceuole , e ciuilc m.inicra trattare coil^ DonilMrii tutti, e rcfigcre
ipopoli afe foggctti. Publicatala fua afsuntioncfi fece gran- yJJJ^^,* d^fiina
allegrezza da ognVno, come di perfopa , ch'et amata da o^n'vno afrfutMco Uu
lai', che.ciafcuno ne fperaua ottimo reggimento. La lera medeima , cheP4Va iu
fatto Pontefice , don due mila ducati al Sans , c mille al Cardinale -Albano ,
come Cardinali poueri , e indi due giorni pregandolo;] Car- dinale Albano ,
che li faccfsc gratia di prolungarli il tempo di pagare ti 9 e U'^ccQCoiciidl
> che gi gli haueua prcftati Sifio Q^nto
egli rirpofe^ Digitized by Google H ir K Bf (^ualt mentre egli era
Cardinale haueua loro dati ccnfo. Ordin
a*(MM parenti^ che non prendeflfcro altro maggiore titolo di quello > che
haueuano atlanti* Volfe,che iluoi pi intimiieriutori non vclliltero di feta ,
di cui foleai^no quei che furono
a*&ruigij de^PooMfici tfcftire per prima . Ordin,che fi fcriueaeroi poueri
di tutte le paroociliedi Rcana>con pender di (buucnirli di btiohc limo-
fine. In materia di volere mantenere l'Abbondanza fi moftr ardcntiffimo , di-
cendo di non voler mai per tal conto guardare
ipefa alcuna : pcrcioche Chri- Ilo Koft IO Signor hauea detto
aYuoivicari , che pafceATerobcne il Tuo gregge * A fuof ptrenti fece fapere ,
che coneflf fi ora propofto di portftrfi iDgititSi tale-f che volcua
a'fucccffori lafciarc cftmpio dello affetto, che fi doueua hauere , 9c e gli effetti , che fi doucuano far
co'parcnti propri! . Ekffc quattro Cardinali
riformare le cofedeUa Dataria > cio Paleotto , Santi quattro
Laiicellouo ^ de AUtobnndtflf! comm 9
che fi feguiffefo tutte le lbrdie cominciatela- Sift*' e che del medefimo Stffo
fopra vi fi poncffcio le armi . TI feconda ciomo del fno Pontificato fi fcnt
poco bene , onde hauea dctcrmiriJito di an-
darfcneUicaiiicdefimalMontcCauallo,comc in luogo di aerepiilfalubreyC' gi moki
CardinaH Prelati , e Signori , &
altra gente aflieaandat*^ piteB^ zo per accoiripagnarlo: ma diccndofcgli, elle
non fi coftumuaclie^l Pontefice andaffc per Koma prima che fuffe coronato, fc
per non f ftato crcaro tn al- tro luogo che in Vaticano >.come f Nicola
Qn^into t ch'cflfendo creato nei Dor- mitorio de'Frati della Mineriia , ne and
(libito con bello apparati S.m{He tro f
oue fu coronato . V bidi Vrbano riconli
d ootora^ e per fi ri mafe di an^ dare al deftinato luogo : il male poi il
aiomofcguente cominci manifeftare pi ,
^: a fcoprirfi la febrc , e tuttauia and pi crcfccndo , intanto che il gtoue- d
mattina aili vcntifctte di Settembre ^ ch'era il decmoterzo eiomo del iiio
Ponti ficitoe il fectuagefimo amio della et Aia mor > e l ftpcm In Sulm
Pietro . Vi concorfe vedere il Tuo corpo
vn pieno popolo , & molti inzantu* na forte di particolare intcrcflfc
furono veduti piangere. La malattia , e mor- te dio ueito Pontefice
inftatefegnalatc per eifcrc elleno
occorre nc'primi giorni delibo Pontificato > come perche alcune cole
marauiglioieflrs occorft^ ro > primieramente lit di granmaraui^Iia ch'effndo tanto iraiacon'ciiori de* Cofeooubi
Principi , il fare grandi t pircnti > e rfi amici loro , egli nondimeno
niuno ne fa* VibanDTif" " Cardinale , 6i niuno confe riffe prelature , che pure ve
n'erano da confc* -Tire molte . K fi deue dire in guifa veruna , che per non
effere egli ffato coro* nato non poteffe fare le dette coi che amminiftrarcbbc
fc fuffe coronato percioche nella
diftin.a?. Papi Cubito ( C In nomine Domini^ ) Si dice in tal maniera . ( f^t
is ^ qui. eUdur efi in ApP* c1ctiiiicoi>> fMum fi imxtm conftettt^nim
Ummihfi^i non nuiUM Uhtt Umtn ficiA che
non co- ^^^^ ohiinet audotitaten* tegfni R, ^ccL r difionendi omner ffv^
no'pautrori- ^^^'^ iilii/f , ^uod l. Gregorium ante fuam cofonationem
cognoutmut fe^*ff* % cpoaufiaa! drr che il vero Pontefice far puotc , dop ch'
della corona ornato t ci fi vede nclIVItima Strauagantc Commnnc > doue in
qiicfta guifa fauci- la . f .Quia nonoulli i ptout i^cupimut ) tctttta dodrinam
y/po/ioU , fine p*^ dimf > nationy injfpnia fe non debet iuiromittere de
prouifioniinr , ^if'*' tare fuper bis ^ de quod Summnr Pnaiionis njtpnia fe non
debet iuiromitten de prouifionibut , watinibui , difpenfation*Hs , cb* al^r
grst^s faciendis : nec fe in liietis fcopum Jimfliittf 9 Jid ehSum Jpiopum
Jribere Nec ettam 'vti JSui* 9 fiM wmen
txprkHMm {jj^Jn fikr isUmm tuimititt
eompejittt cif^ . Digitized by Google V R B A N O VII. 6U Ut
Stnguiot aui occafiofie huiufmodi aliqur litUrar nopr/tr f)f^:r nero.iff
q:h xiMfcMwpu canpiiaT , qua d noSh nt9 cvronathniT no/ir^ iijgna emanarunt ,
07 ft futrint impugn..re , eo^emmmtfnica:ionh fententia innocamus ^ Vats/ju'
aud "Baf C-m B UT depale nf. Vi Incanno TI.) Ft Te bene ( come vogliono
l4otco:i ) l'- Imperatore prima , che fi.i coronato dal Pontefice pu
amininiftrare tutto quel, che al vero? Imperatore fi richiede , nondimeno non
fi chiama mai . prima dc]i'^ :fin citMione fcra vX Paptf atfcAitafRiieitfe Impcrafore' v 'dcjpro;
Uqp^^ 'tore > ma il Papi aflToluta mente Pani , c non ci tto Papa
fi'chiirti'^j & l>ci, non Scoronato , ilche per le pirole di Clemente
Quinto , che fono nella ftraiM- antc , che di foprahibbiamu addotto noi ,
chiaramente fi Icorgc , c OUcO^ vStflerenca credo io > che mfcar perche il
Papxnron conofce per ftiprlorc auro he bmmo Iddio j ma rimpcratore'riconofcc
pcrfupcriorc il Papa ancora. cCTrnando dunque ad Vrbano diciamo , ch'egli non
confer !c dignit , prela- 'ture >
non' perche non potelTe conferirle ^ ma perche non i^ti*^ di ci IXre >
(^uddrando ch trouandofi egli indifptfta fune tempo' code egli > che , C
JStM^^^tmpHf' acteptsUU r dierjalutif . -cKead altro doucui penfarc , cio ,
alla falutc dcirartima propria . L'altra co- rfa piena di gran marauiglia , che
occoffc nella malattia di V'rtfano , f il ye- tdirc pubKco y c grand tlmo
dcfidcr io della falute flia - Oncfc fif fece vna folcnh^ jfroccHonc, Olle
oltre al Clero, lereligiont, e Confratcrnit, vi and il pop- vrbanon'i; jo', gli
Confcruatort , & altri Magiftrati in Roma , epartlrifi tutti dalia Chic-
perche non la ili Araceli in Campidoglio , ne caminarono con molta dcuotionc
a.'I.i Chic- confeti di- fa di Van Pietro , fiipplicaido con l'ante
pr^ci|alriJVlac(U > 9^ lalu- gn:ti,dPrl* ledei $dU4fcK^^ce;irirquaAea^
lantiifi- oiamentc pemofi^jarcii^on patienza la aforte djJIatncux oa Dio' r ^a
du Ct oc pretUjlIl^ iTvJseit il i)ioi ire , e dilTe' t ri>inB[]|^i^4M|u^il^^
^ cuore , Vrbano vif; chf vedcindo jHofJinla ; Iddio, ilqualc quantoA'i
cfcorfmirabilc fapienzn gouer- na femtfte ,'ch'cglnfl che giuiita alle vltime
rpooide delh toteci^ flu' > vd la; B/lelfa, e nella eieuarine del Corpo di
Gtes Chriflo Signor Nc^o', egli fi leu' Monedcaoi alquanto pi di giiccre ,
aiutato , per da'uioi , alz anche la mano perca- J^Jj**^^** uarfi il berettino
di capo. Et quafi nel mcdefimo tempo ^ che 6x la fanta Mcf- ***"**''J*
ik> licoDdoflcegfi alflae-dijqi^^
ncll tftlnie fitote d^ viiittr iuo t ancforchc patiCfe graulnms pena *
9c noioil dolori , perdoche come e^
diceiia il romper c^iiefta compagnia dell'anima dal corpo fi B con molto afPan-
no^noodimenoc^afcolt e dilTe Tempre l'ante orationi,fr^ le qoali furono quel-
.\.f^ le imlffilDe palrole;. (. ^ ^tniMr tuar Dmmn* cernendo fpirtnmmemm', )
Leqni- If fimnIcpMclatc dalui pi volte , e come io h vdito da alcuni , che vi
fi tro^ uarcno prelcnti , con qucftc parole fin anche in tutto i! fuo parlare .
La fera a- ^ uanti , che moriire^Vibitai)du>che il tt-ftamcnto,ch'e^H haucua
fatto mentre era Ordinale non fi fui!
reib Inoalidapcr la (ua aflbnuone al Pontificato > mand chiamare l'Arrigoiife vaiente Ci
iirifconldRa^lr'^'if pa^iualo'confei^^ ^icndofi in taf maniera via ogni
dubbio,cheper cotal cagione vi fi porcflfe muo wer fopra . Gli hercdi furono
\.\ compagnia della Nitntiata,di cui per alcun tcm^ ja.Aato^li protetoose Vi)^u)no che quella hcrcdtt imporcalTc ^ nuk
> ' , Digitized by CjOOgl .ir. .J>> V R B A K a vn. feudi
Incirea.Feceikiini legaci a'iboi pircntUio a'Signoci MdfiiiUVeraSK & alla
Signora Tarquinia Giacobaccia, madre de'Signori Paluzztycnilafcio due coppe
d'oro , fatte in Portogallo , le quali fono di bel lauoro , c nolto va-
fihe,& vn anello con vn diamante grande, che vale pi di mille feudi. Aind
Vrbanograndemente quella Signora,( per il grado del parentado , che eriu^ tr di
loro,e per le buone qualit di lci,come ancora perche ne gli anni loro fan^
ciullefchi s'erano in cafa de'Giacobacci alleuati innemc,non altrimenti, che fc
di yx padre , e madre medcfima nati fufTero , la quii beniuolenza fi conferu tr
di loro poi Tempre . nel vero coHum
Vrbano di mantenere continuamente la-^ beniuolenza vcrfi> quelli che vna
volta haueua cominciato ad amare t il che fi conobbe chiaro in molti, ma
chiar(fimamente fi vidde in Monfignore Lucio Saffo , il quale hauendo , fin
mentre erano dimorati in vna iftcffa cafa
ftudio in- iicme Boloei>a
cominciato ad amare cordialmente > continu fempre in talt^ amore.
G^dequandolllalIbnoilPondficatoloconffitufiibieoDatttiokfi^ quale dignit
Papa^Grcfiorio XIV. ottimo e digniflmo Pontefice , conofcend Dene la aottrina,c
fegnalati meriti di quello Prelato vc'l conferm fubitamente. Et fe bene Vrbano
haueua, mentre era Cardinale ordinato di cfTcre fepellito nel* la Chie di
S.Ajgoft.doue haueua fjttta vna Cappella, e la fepoltura peir fenntt meno
r(came Sabbiamo detto di ropra)lpellito in S. Pietro , doue Ci collumli che
almcn per vn*anno il Pontefice ftia fcpolto, e poi, col confcnfo del Papa , che
rifiede airhora,fi pu quel corpo trasferir altroue. Vacppes la morte d vrban la
fede due mcTi,e noue giorni . ' . '
GREGORIO XIV. PONT. CCXXXIIL t I I III I ,.
\*mt*t r - - I ^ - - -
- -
. 1 ; ( I GK. E G O R I O
Decimoi^ittrlo Nicol per prima chianxito
fd Mila nefc , il padre fi chiam H anccfco Sfrondati , famiglia antica , c
ricca-* e honorata; la quale da Cremona trahe Aia origine . qitcfto I-ranco*
fco p e r fona di molto valore si nelle lettere
come ne'gran maneggi dd mondo . Senatore di Milano, e di lui fi ftt\n
molto Cftiio Quinto da etri f &tto g^glUUtOie^ Siena, e Paolo Terzo, che
ffcmprc vago di tirare alle fiiprc* mecrandczzc i vMent'huomini , nel 1^44.
allidicianouc di Dcccmb. lo fccc^ Carainale,eirendoli molto auanti morta la
moglie , e i poi da Giulio Terzo latto Vedono di Cremona . Fd in grande opinione
di giungere al Pontcficato i come quelli
che haueuadato certezza gl'animi
>de gli hoomini della prudcn- che nel
Conciane di Giulio fi tcnrK? per Roma per coCi ccrta,ch'cglt fulfe ftatocletto
Ptcfice,ond, come in qucftt rumori veg^*^ lag baifF^aiSlfiBi^^ Digitized by
Google corrieri. igitbigenaane d vn luocolo altro l'autfo a Pcru^ia,MMuMMMi
- IWlai'ftudio Papa Gregorio, c il
Barone Aio fratello , gli iti da vn coricorfo p
'v,'! *i .. palare pofU a ficco la ciTa. Hor la madre di Gregorio Tu de'
Vifconti. Egli na- . f H'i cqueagU vndicidiFebraiond i55f.cnac che per cflfcrc
molto piccolo Io to-r* ' *^ ' ** oeuano in vna culla fatta foggia di fcattola , e di lana , e di
bumbagio Jo fi- * ^fciauano difendendolo in calmAaiera dalle ingi rie deli
aere e facendo > che iarfbo calore
luiiariie fcrtificm t mifl in vn cmo siodu dri oiulcbt per* fettione.y elio
lidi ventre matemoifc vi fuiTe pi tempo ftato haurcbo confegul- to. Hor
Gregorio ft\ poi notrito , & alleuato , come all i nobilt fua fi rir clkiedcua.
Fu mandato Audio Perugia > & . Padoua , dout Audio
leggi , dTe It tloctor > fatto Vfcoud di Cremona da Pio V nel 15^. nel
tfClLl. ted al Concilio , & vi giunfe il Maited) fanto , eif Imprimo Vef*
cpMo , che entrafTc in Trento , & in tre anni , che vi dimor piacque molto
Gre- gorio quei padri fi perch'era di
dolce conuerfationc , come ancora perche ol- tflsaUa facolt legale haueaqualchccognitione di altre fetente.
Plinti nume*, radi quei Prelati che
tennero che la refidcnza fulfe de ture diuino , f finora^ tempi di Pio Quarto
in prcdicamento di giungere a! Cardinalato, h qu.il jiran- dezza finalmente nel
1583. a'dodici di Decembre confcgu da Gregorio XIII. in quella promotione di
dicianoue Cardiaaii della quale fino
quclt'horaoe fono jtufciti tr Pontefici >rvno immediatamente dietro
all'altro fueoedtedA^ tVcHk nfepoi h Roma
prendere il Cappello , pcrcioch'egli era in C^i cmona , quando fi fatto
Cardinale , c con la fiianuraanit , egcntilccortcil w'.crrc molta fodivi
fittione quella Corte . Vi fi ferm poco
> e torn al fuo Vcite;uato, c ic bene al- tre voke venne poi Roma > Tempre nondimeno vi fece poca
dtmoni- pei^^ fere aflfai rpefTo
alquanto indirpofto di radointenieniuaa'Co ciftori i;li al- tri atti publici . Hor finalmente
cflTcndo morto VrbaiK) VII l u alJi 5. di Dc- ccmb. il Marted mattin.1 buon'hora, nella vigil. della feda del io
nome , crea-' toPoikteficc , e pM'inemria di. volle Gregorio Decimoquarto noni
arfi . Qucfto Conciane , in cui fi (Gregorio
tinti frand za aiTonto^per.la moltitudine dc'foggeti molto meritcuoli
del. Pontificato , che , 7 fiiraibiintomo IMcx:^ per il numero de'Capi ch'eran Tel v^fKr h lunshcEza , _ '^^ [ i
deiJkmpo che dur CQRckue(^eT quafi due mefi,fe bene prima,che fichi delTeiI
Conciane era vniuerfa opinionc,chc fi doucflc in due giorni tei minare, Coci,ac
nel credeadqfi che fuiTcro i Padri vniti in cl;^cre Vanta Scucr ina , pcri per
queftc cole dunque era fegnalato qucfto Coa- ' ^ , claue & oltre eiaraao^varcgnalato per la inafpenau
)4vMita morte d|^^"*^ ^ Vrbano , che faccua , che niente i Cardinali
haiieuano potuto pcnfare allaj^ Creaiione del nuouo Papa . Et per il gran
numero de 'Cardin.ili , ch'erano in.^ Conclaue , che furono cnquanOquattro ,
cio p, ne entrarono gli otto di ; n .
gttob. che era il giorno iRaf||ito ci e
due ne vennero poi , cioAuflria 9 e >'J aerano . Era parte di queft flati
creati da Pio Quarto > altri da Pio Quinto , G^claie** Harte da Gregorio
Decimoterzo, altri da Sifto Quinto , ^ vno da Giulio Ter- pre fi (erri di |Q)
ch'era iCj|rd.>imQnj;elli F anche ^u;fto Conclaue fegnalato tra^
nouc,i;i^. Santi .d)pi4k aecini|d!anni ii^j^u ne fieno ilati fatti mai s per le cofe
^hc-V^^emi bbiamo hora dettjt come per gli accidenti , che vi corfero ,
che furono affai .
f^nelfi^Bc^Pap^fivcdfMaaq. iior^ il pre^t^C oncia- JDigitized by Google
G A m O O-k t 0 KfVf T ,u.utflw*tfllilI*iiO**'lfe cinque W iJfcirtrfi, dinotte
ft-v fi fcccJo^H ofhiarkiJntimi McffadeU^ Ccnclaar.& Spirito finto, entrano
proccflionahncntc i Ordinili, nondimeno per tutto OJcbefb- ^' - ' - '
fi' i toro propo' Stingau.^^ oftic',
rendoH aliiAiattina di far l'adorationc, vi fi trou mincaoBt di alcuni VCS >
clic prima vi erano . Si offerua che per Io pi
accaduto Jie'ConcIwi 9 '^i^^ * quando
Hate in clTcrc il debito numero de' voti , tr, quattro da vantaggio e non s*c venuto f ubi
to alla cfceutione del fatto > vi s' trouato poi numero mi- nore di quejlo f
fihe ilrichiedeua , perche il tempo ne ccnfumou femore : ms '
ftli!R!aiKOA4iumefOjiiMltomaggiur di quello ch'd neceCfaro lChonL^ ' ancorphe f fiapofto tempo di
mc2zo,nondimeno ,^riufcito il ncgotio , perche " il tempo non ne confuma
tanta , chc'l numero , che foprauanza non fu badante' alla crcatione del Papa ,
fi comc/uccelfe ad Vrb?ino Settimo , che'l dare tempo alla ili oraiciqp
diligenza accompagnata con buon.zelo piace
JDio , che fi vfi fcniprc . li gior> no , che fcgu f maneggi molto
dal Sforza , e da Mont'Aito la pratica di man* dou Ordinale nel verodi molta
dottrina , integra yitat fimvd jDoftumi , au- iieJuta prudenza , c praticn
nella Corte.di Roma : ma per nuncanz a d'alcuni H CirJInale Ppchi voti non
forti il fatto Aio . Non vi mincauano di
quelli , che con Moodottl . grand'ardorc , e valor c portauano innanzi A
Idobrandiao huomo letterat^bno, e prattfco nc'maneggi del inondo , e
chcflelUlmtfonecU Pollonia hauea; dato . ^ . buon faggio dellaprudcn/a fui , c
fi crede , che le fi vfaui maggior prcftczia-^ , c fi confidaua in alcuni altri
, ch'h.iurebbonp fauorito il negotio , nuicua Pon- teiice, fe bene nel vero, c di tanto fenile
prudenza quel Cardinale , che prin* - cipdnentetirauaatianHUnegotiodi
Aldobrandlno^chefo ' CfciitAMD indurre
crcvlcre clieiiamancatod vfar preftezza , di farakr^couiie- kaadio. ccCTaria per
condurrei lieto fine il tutto. Hor comunque fi fulTe il ncgotio al dcomc
tcrzincdaJlVna, ne dallakia part .nfpctti, " ^^^^inalc dcfidcrati , e
quefti furono San Giorgio , Sans, Kufticucci, A i .igooa,*>a rnano, Lancillotti , 8c Alano : ma in poca d'hora fi
viddc no.j menu elT^j c imia^cnoJe - il calo loro di quelJo,che fi
fuflequeJlodiqual fi voglia. tro, per rinto primi pcnfieri , poich trouarono
impolEbili i fecondi , ri;> )i'crp i^lanimi . Si era pi volte con molta
deprezza , e vehcnienza procurato da'Spagnuolf di fr Papi Pa- JcotCo",
Cardinale di molta virt , molto vaiore, e molto merito i in fomm*^ ripieno di
quelle q^uilit, che fi hanno a rich'ederc in quelli, clic'J manto di Pie- tro
dcuono hauer inrornorma il cafo fuo fi vedea intricato per hauer alcuni Car-
dinali contrari), con rutto ci poco manc vna mattina, che nonriu/ciffc Pon-
tefice, anzi cofi fi tcncua ficuro da molti in Conclaue, che alcuni Conclauili
po- Icro in conferua gl'argcti.A: altre robbc di pi pregio de 'loro Signori,e
per Ro' ma cofi fi tcneua certa la fua cfaltationic , che in moiti lughi erano
polte l'armi -fuc con le chiaui,c Regno PtificiojC s'erano anche in molte bande
i'pediti Cor- rieri portare Ja noucJla
di quella alTuntione . lira grandilfimo popolo concor- fo S. Pietro , per veder il naouo Papa i che pi
? nella Chicfa di S. Pietro , do- ue fi coftuma, che'l Pap difcenda fubito
dopio la fua creatione,era apparecchia- to ogni cofa , ch'alia follenit di
qucftoacto fi ri chiede, i Canonici col rima- nente di quel Clero ftauano in
airctto,afpcttindo,pcr riceuerlo. ElTendo dunque la mattina finitala Me(ra,i
Cardinali fi pofero fare lo Scrotinio,e
Paleotto heb- bc diecifette voti nello fcrotinio,e poi fi venne dare gl'Accefiijil che fin quel iomo non s'era fatto ancora , & il
primo ad accedere f Gefuald , c poi fc^ui- tarono di mano in mano gli
altri,intanro che fi giunfe al numero di quattordici, e ftandofi vn poco , n
credendofi per quefta dimora elfcrui altro AcccflTo^dcttc il decimoquarto
Simoncelli , onde erano in tutto trentadue voti . Dicono che ^e vi era vn
'altro voto riufciua egli Papia ficuramentc i percioche v'erano di quelli, che
ha ucuariopromelTo di dare il t ri ge firn ocju arto, & il trigefimoquin-
to, a'c^uali aggi ungendo il voto di fcftelfo, fi veniuano a'farc trentafei
voti i ch'era il numero necclTario alla elettione del Pontefice. Si Aette cofi
vn poco di tempo afpettandofi nuouo Acceffo i ma non venendo altro, fi Icuarono
in f>icdi alcuni Cardn:^li , e fecero aprire la porta della Cappella , douc
fi faceua 6 Scrotinio, ilqualc, cofi fi termin , con tutto ci la pratica di
Paleotto and auanti la fera per veder fe nel Scrotiinio della mattina fegucnte
fipo- teuano guadagnare due voti mancanti . Si era pi volte penfato , e tratta-
II CarJ.San^ to del Cardinale Santi quattro, perfon , che per vna
fingolariffima , ^^^tiquaiuo, profonda dottrina non folo nelle leggi
Imperatorie, e Pontificie : ma nello cofe di Thcologia, & altre facolt, per
eflfcre practico della Corte diRo- Ina, come quelli, che v' ftato
cinqiiant'anni in circa, e per cfifer giiafi in>j tutte le Congrecationi
interuenuto, e per cflferc vniuerfale parere de gli huomi- h faui; , che habbia
tanta cognitionc dclli cofe di Slati , tjuanto altra perfona fi fui i noftri
tempi , in fomma per eflfere d'intelletto marauiliofo , quanto fi pdf- fa il pi
i e di aita , e di coftumi degni , & Santi i in maniera tiraua fc grani- mi del popolo , e de i Cardinali ,
che niuno era , che non credcfTe quefta e/ferc una ottima elettiorie , e fi
pcnfaui in Conclaue da molti, che infaJibilmentej nuioirePapa, tanto pi che gran
parte de gl'aldi c|;e lUuenano cagione
di Digitized by Google fo R S G O a I O XIV. |ifmiiderifivlciimefdtifl :
fiMTd,chcpcrg!uftHlinioiiogiudlQi ' per gualche alto Ilio lcrcco gli haiica ad
altro tempo qudb grandesza riferba* ta^ lece che hora non lui : ma il Cardinale
di Cremona , pcrfona di buone lette- re
e di piacenolinma natura &
Tanta vita fulTe eletto Pontefice* Il Cardi* C^M^m Al naie Mont'alto dunque ,
che haueua gratidifllmo feguito s perctodi haueua in* clwSamm* torno a ventiibi
voti delle iUecreatUft, molTe principalmente alla Tua affuntio- elMoPapa,e ne
> & il marted fera alli quattro di Decembrc , and alla Camera del Cardi-
naie di Cremona , e trouatolo inginocchioni a fare Oratione a Dio> li diife ehm la mattina icguentc farebbe fbto ektto
Pontefice pregandolo poi Mont'alto
tWtoqodlo ) che a tanta elettionc IblTe mcftieri , la mattina lo and a troua-
feabucxfhora , e facendolo Icnrrre , Se veftire in fretta , fopragi ungendo
Sfor- za molto dcftro 9 e fcrucntc nelle Tue attioni , lo conduCfcro con fette
altri Car* :^inali 9 che v'erano concorfi in Cappella douc fi fece lo fcrotinio , a voti aper-
ti fu egli eletto Pootefice datarti ,
tVegliil fuovotolo diede al Decano 9 Se poi fi fece radoratiooe con altre
iblitc cerimonie. Subito , ch'egli a tanta-? grandezza fi vddc ^unto 9 fi meffe
a fpendcrc largamente . Don adunque ad vna gran parte de i Cardinali mille
feudi per ciafchcduno , dicendoellcre CT k ipei , ck*e|IlnohaiieuanofattcinCo(iclaue
. Fece anche akuoi doni a oghi ptf . Ordino , che la fua famiglia veftxiTe
nobile , e fontuoftmentc . Con- cclie certi vffici; Roma , che gli haueua Iellati Sifto . Il
giorno, che fcgii alfa fua adiintrone fi cominci a fcntiie indi(poilo>o pure
per meglio dire continu la (lamdifpofitioae
onde non dette andienxa nea CardintU
n ad Ambo&j^ tori di Prcffcipi . Si coron poi il Sabbato iguente ,
cio alli otto di Decemln nel giorno della Gloriorjfs.Vcrgrnc Marra , nel qual
atto aflfai fpcflfo rifcjfi coma era luo naturale vfo* e continuamente con g^
applaudettc a quelli > che a con- feruafelabbondanzaadaltavoce lopregauono.
i>op^acaronatfone , rtor> tiato , che fu alle fuc ftanze , fece vn poco
d'oratione ausimi al fantiflnio Cnh cifUTo , la qual giunta al fuo fine , fi
volt a'circonf^anti , e diffc. Kingratia- mo Iddio , che con tanti honori , e
rruerenzc , ch'hoggi fi fono fatte intorno al- la per fsna noftra , non perd ne
Icntiamo iofuperbiti 9 n imiaghtti della gloria aiondana . Il giorno feguentc ,
clief la Domenica > dfendo Cappella per l'Au- uento, la qnal fi fece in S-
Pietro , non vi fi trou prefcnte , fcntendofi mdifpofto per la fatica fatta il
giorno alianti nella fua coronationc la
qiril cerimonia , che fuol durar quattro, e cinque bore. Alli tredici il giorno
d Santa Lucia nd dop praiiu> a prender fl pofltfo a & Glooannr Lateraao.
Furono le ftrada nobilmente apparare , 9c egli con ridente , e lieto volto
dette a tutti piena fod5- lttionc i ma molti fi marauigliauano, non effendo
vfanza di veder cotal rifo ne - graui volti de i Pontefici . Fece per quel
gi(iacreicer aGai ilpane , de elTcre copia da per tutto. Gli haaetnno i Romani
in Campidgffodrnato -vnraic^ trionfile , il qual , perche and a prenderti
pofTeffopi tofio di quello cheii credeua > non f intieramente finito . In
varie paiti di qiK-fto arco fi Ieg/eaano di varie ycc belle cofe. Dalia banda
adimque , che riguardala piazza degl'Ai* tkri
era ibrtcointJi maniei. ( Gre^orhJOK k igrezU ^-feliet PenftV fcatuf
itujpkta , prifiikt murteta , dr beneficia Capitato teflituHa , ciuttatem
0gefiat y aiq%te annona labwante opportuna liberaitate fubtenatam Infignibus
nnrtutibur s. P, ^, JR, ) Dalla banda ^ che riguarda il Campidpglio erano queft
parole . ( Opthm Ftime^ Ottf^rh JOy, Vin^ Muuffti 06 ineunte rtMt fer graduf
-vete fapienUt , Pretttif , kemtfisentiit , Cttettttumque x/frtntum a
jipojiolic fafigif glofriam , r maiejiatem emHo . Ob f auffa Augttjtqut Vrin-^
mttus inila , dr non dubUm fpem rernm maxin$arnm KeipnUicit Chtijiiantt miMmm
S*F,^1L Fomkem tmmpbmUm in CspitoHo fro umpon exikams, ) .Vi ima ptfln varie
parti dell'arco 6iiici vtfj)dctti dtUaSoIciii^M; - ^' "' ' ' ' . " ' " ite
Digiiized by Google O- R E /9 O -il a
Roma queilofuo nipote , m9iTii&ii|litu9cht giorni, n ti Papa volfe ^edi re
ncgotio ilcuno, che di momento falle nnch'cgli non giutifc . A gl'otto j
Gcnnat01561.il Papi publicvn Giubileo, acciochc fi piL^j.-fciadu) , che
Giubi!copai jli dclTcfapere > epqtcrc a reggere il Pontificato , & il
giorno, che icguj and bl.cato da^ :gli in pcrlooa fama Maria Maggiore a poruerlo, a gli fei di
Marzo in Mcr- (fc^.x.C6 iLord 9 cre quattro Cardinali , cio Parauicino , ch'era
Nuncioa'Siiiirt del Duca di Parma. Dop ci non paf-io troppo di rcmpoydl'egU
da.o lai l'i- moKc, ^jflil^^f , ^ -'i wviav ^'lUI^AAkA y rllJ"3'lft JMd
gHdettcprima , che lo nirindalfc in 1 r.u)ci, moglie la ngliunh del Principe
tcMarcixaa cji Malfa , ilqualcparcta^auanti,,.ch'c^lifufle ftato cicrto
Pontchcc s'era aKohIoPic. uciato , e quaf conchtufotiM^ttqfjMlM^infOrDttca di
Monte iVl ircianOs ^ olomini c che per effer Aito f itto morire definii
J>i|a 4^ Alfonfo Piccoioiiiyyi !'*' * ribello fuo , e della Chiefa , le
ricdeua per via di confifcuionc quello ft.uo , 4c dicono , che potca cg/i
quello , cheglia^radiuafirnc. ^.ViJto AJibnih? ucafino atcmpi diGrcgoribXiV.
tranaglu^ti^Ioftato Lcciciamco, hauaido ^ratifcgiiito di banditi, che
danncggiauanHftlxnentc ogni cofi^ eifoodpoi interceduto per lui d i alcuni
Prencipi , il Papa come benigni/Tino^ft^don r e 1) rinKlTc ncllVitimo anno di
Siilo CVLnto : poi Alfono venendo fn rotta col gran Duca di 1-iorcnza, di nuouo
fi pule in efiJio danneggiando con la ccir.np 1- '
gniaiUmlttalnibanditidouunqucp(>tea',.ncHt:Se4evaciifle , chcicgui poi
4i$^> cdi Vrbano,cfrcndodaqucllidclgraif Jl>llttitemt,f^ Campagna di Roma
, doue fece grandifi.'mi danni , manim-'.JnLnr'j r/c.-rau, ru*' l)ando ,
brngiando , eguaftandomolto , mandando
chiciici c p.uironl dc'- $iU fc noq Yokuano , cl^c in tutto fi brugffc
ogni coft , varjc ibm.nc di dana. le ,aa altri mente , nu aicuni ai qucui pia
dettero , cUc niun'altro ; percfocheJ gli danneggi in maniera Iccofc loro , che
molto p u danno li fa , che Te i' da- paro richiefto loro haucifero pagato .
Eflclido pM crtt Gregorio Papa Jo di- Ricaccio con l'aiuKi di quclh del Duca di
Fiorenza , e finalmente nel mcfc di Oen- ^ naio dell 591. la da quelli del gran
Duca prePi, e poi in F io re nza'fa fatto mori^ re. Era AUonlo giouane ,
robufto , e fiero , difpe^fto a foiri i c lam , fctc , cil io , ? , j
tf^li*^?*??' J'I? ^^'^"O'.fcp^ci amato grandemente , era tanto pra ico dello
Suto della Chicfa , e d'artri luoghi luiprdTo., cWcracofadif- ficihnma il
giungerlo , e gjutito prcrenderJo,ondc alcune volteitiufi circond fcampo dalle
mani dcTuoi nemici , &lui il giun-cre altri , e prendere a.icur mfacUc. Era
valorofo nel combattere , fi come per ordinario imo tutti i
liindui.perciochcil>anditi combflMdfte per fciteraegrUti i per lo pi combat-
^ tonopcr altri , e non fi pu du e quanto dia forza-all'hiionio iFcombattere
perla S^tlESl fidate di le , e delle co/e lue , cv: non per quella dairri ,
oltre ci i banditi temono ro.T^^Z pcggio,che morire, m b attagluLonde
combattoiic, con ogni ardire,poco curan- Umcme. doQueUamortc, o ouellc lente
per timore di peggio , eh t d elfcr prefl viui;raa A altri 1 1 pcgeio , che
poffonotemerc , e l'clfere i ui 'zlx , e morrf fonde l^occa- la^L'jflLKf^m^^
prj'j: / -iX^iv c'j. .T^ Lilio? v . 1 .1 ^a^^; ^ a;&4^^ -^^^ Digitized by
Google 4i G R E ap* nobiliflmamcnte in San Marco il Duca di Ferrara , che in
quel giorno venne ucrc^ k alia^ ftna^ Oar 'StUMS^^TrranTc'pc'rche parca, eie la
bolla di Pio Quinto, he non alte- nandhhonh ^cc/r/^, gli fulfc contraria : il
Papa fopra ci coftitu vna Con- creeatione di tredici Cardinali , tre dei quali
erano Ve fcot, fette preti , ette Diaconi . Hora qucfti Cardinali fecero in
piena Congrcgatitmc cnrratr tuttt l'AuuocatidcIDiica,!! quali difrcro,chc la
bolla d Pio Quimo s'intcndcua delle cofc , ch'erano ricadute : ma non di quelle
, le quali non erano ricadute^ alla Chicfa, come non era |=crrara,i Cardinali
haucndo veduto matoramcrtte Ucofa.che detCTminaroilo, che la bolla , gli era
contraria in rutto, e chc_^ aPPaduachiaramenTC intendere la bolla, C
rtrfo//fr,dr dedoiue7.its, fomialiante
clTcndo richieda la Rota del fiio parere , deternin ancr.r'. ^^l Papa maU-
paoain vn Condftoro parl alquanto di quello particolare del D^"^ rna aSk '
toTncgotio non fi determin mal. P^odop^ '"l^T
*"***^-'Sincirca.doplamalartiaafclPjWitcficeil buca ncandCapraroIa,douo
ffendo alquanti giorni dimorato, ncYuoi ftati ^^ce ritrno. Ajrimaloiirapa alli
12. di Settembre , e la fua malatia era febre continua , con , il l"alC-^
era nato da continui, & vthemer.ti premiti, che per vi mire lotbrtaoanofirc
U male della pictt-a l DI ooMl male and egli peggiorando tuttauta , intanto che
U trinefimo Giorno di Settembre fi credette da tutti , ch'ci monflTc , c parcua
,chc ftcffc per fpirare . l u mandato
chiamar il Cardinal Gaetano per rompere, co- me n coftilma lancilo pi
fcato. io , e mentre , ch'in palazro ft?l alp.ttando. chc^ vcnilTc i auuifo,
ch'il Papa f-iflc pa&to, vernicia nuona ,ch era migliorato.o ofi il Papa di
giorno in giorno , aiOrdi hora in ihora fi crcdcua da t urti , chc^
niiiflfl.aciaffimamentenclIVnd , nel decimoquarto ,.^V altri giorni fimili,
T^^rVhranein ,chc in fede vacante fi trouanoefllr Conleruatori , oucroCapo. Xi
^oo fin,che fi fa il nuouo Papa molta auttoritV. * vtfHt n(cffijfida- voleuanoi
vecchi CoiiJraatori,eOporiom, dare il luogo a nuoui,ch cntraui- Ail orimo
d'Ottobre^ deporre i loro ftcndardi : Onde v fu moka contcfa , mi 'ffloitc li
dcpoferopurc" Il Venerd , che fa a'auattro f /"^^ij: ^^^^^ rmrc
tutti Cardinali fc, eprima Ji rtngraiio, del grado del
Ptntlficato, che S haueuanodato,enfc6 cffo haueffe m qudche fn^mancato.
incolpando la grandezza, della fua contmua infei-mith, e la fo-
.SrtSSdaitfaVn^oti), & gli prcg:\ IcA^ere prcfto dopo h lua mone viu| Wk^,
e degno Pontefice : gli raccommando il Cardinal .^^ondrato, e eh altrt . ' - , _ j-/: :^..^i.Ki;/-A tma Mlaln
rnlifermitfont: dt Olitila idde ftata faita molti mcfi prima . ^ ' t".
,7,- , \.:rArA CMgitized by Google G R E G O R I O X I V.
6^t morire, c che f intimata la Congrcgationc de'Cardinal, che fi fuolc
intimare. > iubitamcntc ,chc morto il Papaie tutti quei di S-Marco all'hora
finirtno d'iii- ticramentc Tgombrare ,haucndo( cofi era certa ciedcnza io tutti
, che il Pap-^ morirtc ) cominciato ci
fare aJcuni giorni prima s'andauano per
Roma coii l'armi , come fcfoflfe ftata fede vacante, contuttoci fuori
deU'opinionc de i IVkdict miglioraua
Andaua il Papa da queAa fiera malattia confumaudufi poco, poco, onde era cofa miserabile il vedere gii
Aenti , ch'ci patiua , forfri" 4ifl nondimeno il tutto con Chriftianiflfma
paticnza, ma finaltncntc , dop s lungo menare mor il Marted notte , tr le fei ,
e rctrc hore , a'i ^.d'Ottijbi e cf- fcndo fino
fei volte in detti malattia , di s pochi giorni giunto fino ali' viti mo
paifo della morte . F aperto e git
trouarono vna pietra di due oncie e
Santa itientc, c d'innoccntilfima vita . IVlangiauapoco, e beiie- ua
fobriamcnrc che i Medici lo configliauano
bere vn poco di pi per finit iiia^ Bcucua pochilfimo.vino, e fino al
diciottcfimo anno dell'et fua bcuctce ccfujr pura continuamente >. il che
vogliono elferc ftato in parte cau della.^ generai kme della faa piora :
pcrciochenon mai acqua s netta , che non
faccia alquanto di cfcrcmcnto torreftrc ilchcageuolmente fi conuertc in pietra
io al-r . ^ noh nuoter fare ' C. Si 1 di
Google 'G? R r c o R I O' )t rv. ' 4 on hatttfre^f stAreini iifeiM
ftreaui compiflfonc , c q iiali,che'nc'jfuturi fcf* Jiiranno, cinpatiraniK)
ancora cocaiith mii^rn I.'vno dunque 'di qucftift> vna carcftia
tanto grAndc, che ii Koma, ^ in alcune altre Citt ancora pit di trenta fciidi il nibbio giunfc il
grano,e maffinamente fuori delJa Citt , riwrdifamev e'Ibrono malti nelle
campagne trouati morti, con l'herba in boccA , n alcuna cofa era ^ cattiua , e
di s mal- Carcftia gra u'^gio ftpore ,che i poueri non mangiaffero, giHt di
buona, c faporica. In Ro- tte in Roma , ma douc li concori ddle genti era grande il Papa fece di larghe el6monne,cot mt ttaua.
gj^c parimente allargarono la mano io foccorib altrui . I Padri del Giesd
mt^ nano conftituito vn luogo, doue
cibauatlo del cominiio di molta gente di cibi corporah , e Tpi rituali infieme
, e li ioccorreuano di quanto al roooteatmento io ita era ineftieri .
Coii>iiiitc qttelit-pr]illofrf,i^ 3ltpe,he forono Mb'a, H Hoim hu>
atcanipermancamentodiciDo. Si ftceflpanc di i^ucydt mglio > e di>oi>
pefHmo ef 2o, e d'altre cofofimil . Nel principio di Quarefima fi cominci in
Roma da- Qaioefivem deoa riftefib prezzo : ma fiiiiaiente poi per gratta del
Signor Iddio^ .al nuouo raccolta ce fv si horr i bile fbme. Concefic il
Pontefice per rouuenia[>ato de'ptr neri , che per quella Quarcfima fi
mangiafTc la carne , onde fi tagliava perla por ucrt in vari; luogld carne di
Kufak Si vendette in quefta penin-ia
dlfpnrari fc le 9 fticccire!|b qireftitempf Toem mpofc U primomaJe
deila:cai^ftiaifil vnt gran mortalit . Moriiiano graui febitconpecccchie , c iufVi , e per
ordina- rio era il male neMa tefta , onde (][uafi tutd gliammaiati
frenctiea!iiano:>> ottoyo dicci, opochi pi giorni termhiauanola vita
loroSoleuanorffUrttD col trarre Angue delia vena della ieltych' nelbraccio , e
da akreveiian^lie>jb8)ie|proii poi V e la peflhna qualf dtl tmsmaitim
|iervfMfwriibdv1ubbtMM4e0 ta. F ^oefto morbo neirVmbria,ncnaTorcana,oeUa
Romai^ieiiella LombK' dia, ^ in alcum altri pochi hic^hi , pure di effa Italia
. Morirono di cotale mate perfonc d'ogni et, e maftioiamemc huomint da u^ta
Aoinquanc anni . Pau^ XKttxtQ , che pochffiine.domiemiK*o mrt .'iaaicnnt
Ctftelfi dett*yinbna morirono. qwftmK
,/&in molte Ckt molte iuniglie imicre finirono i gioint ramTpct loro.
Vogliono, che m Roma medefima dall'Agoftadcl i59a fino all'Agofto India* del
X59i. pi di icffanta mila pcrfone fieno morte. Comi ne i poi ecCwesi^' na calamit del mefc di Luglio >
& and tuttauia mancanday intanto > che Soc^ tetntMrequaifi fmne mdritia
olcino > oon ftiuto d^ diaineratia ys' andato poi Tempre 4ftbene in megliai
ocYde adei&y Digitized by
Google N *K O C S K T I O f :i N N O C B
N t I O IX. P O N T. CCXXXUL E pcrfona alcuna gtunl mai al Pontificato di Roma
, che fuflfc defidcrataj da tutti, certamente
ftato Innoccntio Nono, per prim.i chiamato Gio- uan Antonio Fachinctci
> Cardinale di Santi Qi^attro > pcrciochc cofi cra_^ coiiofdtitodatutti,e
commendata da valent'huomint la dottrina Tua, s nelle leggi ciuili, come ancora
nella facra Teologia, & in alcune altre lodciioli fa- colt, cofi chiara la
bont, integrit della vita , cefi man'fefla L pratrica_3 delle cofc di Koma,cofi
nota la inteiligen7a, ch'egli haiicua di ^ran maneggi del JVlondo in fomma cofi
aperti l tutti ifuoi degni, e fanti penncii
che fi poteiia^ ipcrtie^ tener ricuro,ch'ei doucfl riufcre vn
valente,ifc ottimo Prcpet d il Je tante calamit di quefti tempi
haiicuatOcftrcmo biiogno ma all'alto giudic io di portemelo folamcnte, e
poi le ritrarlo. Nacque quello Pontefice
in Bolo fina alh^za. ,i Luglio del 1519. fuo padre fi nom Antonio , e la madre
Francc- ica >ch*cnDo nati in Graiiegni, luogo di Nauarra. Fui oeYuoi anni
puerili im- piegato mi quelli fndij, chea quella et conucn^ono , e poi
datofi gli ftudii acllcicggi, vi fece
lode u oli progrefi , onde alli vndcci di Marzo del 154/?. fi dottoro, non
molto dop fe ne venne Roma,c tuttofi
diipoie aYcriiuM del .Cardinal Famaic, da etri in procedo di tempo f mandato
Vicario in Auigno- n,doue dimorato prc^
quattro anni , fe ne tom ^oma c poi and
Par- ma, & v'amminiftio le cofc di quei Signori F.rnefi,e pofcia da
Pio Quarto f fatto Vefcouo di Kjcaftro in Calabria. 11 f il primo VVfcouo . che
iactlTc qtiel Pontefice. Nel and al Concilio di Irento, e vi dimoUr dottrina, e
prudenza, e vero zelo di religione, e nel 1^66, f mandato da Pio V.Nuncio Venetia . Quiui fci anni , e da vantaggio vi
rifedctte, e dettcgrandilGmo fag- gio del valor(ruo ne'mancggi, che con
cuanoall'hori di quell i gloriofa lega con- tra li Turcojrr il Pontcfice,Rc
Cattolico, \'cnctiani,chc fi conchiufc all ho-
Ji(f/P/'m^^""0'^GregnrioXIII.firitornRoma,e poife n'andalla^ fua
Chicfa di Nicaftro , quiui dimorato alquanto di tempo , tenendo Icmpre in buoni
efercitij impiegato il luo gregge , f richiamato 1( (.ma da Gregorio , c ? .
i^^^J-fu fatto Patriarca di Gierulalcm,hauendo prima liberamente In mano del
Pontefice nfegnato il Vefcouado di Wcaftro. F ancora pofto tr i Prela- ti delfa
facra ConfuIta,& anche tr quelli del Sant'Oftcio della Inquifitione^-. che
fono gradi, che fogliono da rfi aprimi Prelati della Corte Romana. Sin ancora
di lui Gregorio molto nelle cofe della Signatura , eac- rro III buo- 01 Gnu>
cocw crttoappref* fo tutti perle fuc tue Qaa* liti. Atrroni i*ln noccntioIX..
iiijianzi ilpa pan* uiyiiized by Google dinalatp col titolo d Santi Quattro:
intei;ucnne poigeUe TQsdfCitt^ Congngi^ tioni rotto Grceoiio.ma da Sifto V.fd
Icujto ddl.i'Scgnafura inficmc coM Cardi- nal di S-Marccllo, che poi f Papa
Vrbano VII. ndh icde vacante del qual corfc gran riichio di eiTcr Papa. . Sotto
il Ponficato di Gregorio XIII. amminiftr egli in grao4*ffima ptite le pft dcfla
Stgnattirt , pere iochc Gregorio per eflcr per lo pi indifpofto , non vi potcu
, come fi cofiima, intenienii-e, onde haueiu ripoflo quafi Ja cura del tutto in
Santi ( "Quattro , e finalmcnrc , cniiido morto Gregorio XIII. f fenza veruna
difficolt^ e con voto vniuci iaie di tutto il Tacro Colie^tQ due di dop e
^c^^zra infieme, e rdane in vao le parti principa- liflime, clic nel Collegio
fi troiuno hora, c i o, q ucHa de gl i Jftpacn noli, che tan- no conto clTcr di
29.CirdinaH , c l'altra di Mont'Alto , che fi ftimi elfere di pi! di verni .
.Onde dalla intiera ynione di amcndue ne rifiilta vn numero . che non
cloballeii^9adifi>tierchio quelIo> che per eleggere il Papac di me-*
fteri, e di qu) nacqucche fe ben in qtiefto Conciane vi erano da fedijci
foggcrt Papali , di niuno fi pirJ , non che fi trattale punto per famelo
riufcir rVmt^r te : e prima chescntrafTc in Conciane era non
foIode'C'i"d:naIi , ma de gli a!m Mifta Papt- ancora vniuerfal opinione ,
che Santi Quattro ne doueffe clfer tanta
grandezza Itcade dicadeiiatc. f^comiiiciato omKilgiornofcguentefopraqueAo
pareli colare deirabtxondanza f^ce la Congrega tiooe 9 & ordin, che tutti i
Baroni di Roma portafsero t grani entro alla Citt , e command Monfiguor Vitelli, Prefetto dell'Annona ,
ch|efegti]i isc con ogni rigore . La J)omenica , che fcgui > che fVdne di
Kouembr ti\ coronato , non voUc egli far cotal atto fopra le fca- ledi S.Pietro
, come fi vfaua prima,ma in vna loggia , che riguarda fopra dette fcalc , nel
che fi ipcR- da mille Tcudi meno di quello , che altre volte c flato folito
Prouificnc ^ Ipcndcrfi . Il giorno , che fiilscgu poi , fece il jprtmo
Conciftoro, in cui fi ren- fauadal Pa- dgratie a.Cardinali , dell'alto grado
del Pontincato , che gli haueano dato, e MMt l'ab" ai& alcune coi
attfnenti al gpiimio ch'egli s'era propoAo di fere. SI lafci an* che intendere
di volere , che fempre rfmaneise vna buona fomma d oro in Ca ftello , per certi
cftrcmi bifogni , che pofsono accadere alla Santa Sede , & po- poli . Q ucllo pcnfiero fommamente degno da lodarfsperctoche tutt i i
Regnit / e gllmperi j, e k Republtclfee bene ordinate hamo per yltiineneceffit)
, che po^ ' fon anuenire confrnatoalcima
fomma d'oro elaRepublica di Roma , cne
il vero ritratto del buon goucrnociuile, haueua, come dice Tito
I-iuio,ficir- crario vna parte pi fecreta
e pi nafcofta dall'altre , nella quale la vigefiraa_j> parte di tutte
l'entrate della Republica vifiriponeua, dal quale luogo non fi poteiu in giiifa
veriou j fe noo ne'pia gSttti > e tcmpefiofi tempi dalla Repilbl!-
Digitized*by Google r M N O C E N T 1 O I 4i ca frAmc vn la qual tardanza nafceua d dalla Aia
compleffiooe malinconica , la qual perft fieffa inchina ad eflTerc^ lattenuto
chiunque la polTede , ) come perche haueua viuuto molti annitperdo;- che come
dice Arinotele , ( Longnamtar , dr fpaiium -y^ 'vniufcuru/que an- mum
reprimit,) il quale animo rimeuo fa tardo , cauto , e circo^eeto altrui. Ho-
raper la fuamorte , evacata laide vn mefe , e vn giorno . Quefta fede vacKi^ te
, come anche quella di Gr^oriorlQVi-e quella di Vrbano VIL equella di Sb fto
V. fiata quietiflma , e iimza veruno
rumore , e quafi fcnza vna minima cT- fufione di fangue , della qual cofa
crediamo noi cficrne le ragioni : primiera^ mence perche viue ancora ne gli
animi di moki vn certo timore per haner ve* Auto 9 clMf nel Pontiicato di Srfto
anche quei , che per molti anni aanti haiie Uanofparibilfangue altrui , fono
fiati cafiigati , e hanno ijparfo il proprio forr^ glie oltre ci non
cofa veruna , che faccia tanto quieti , e rimcfi gli huomini quanto la
mancanza del pane onde la careiiia , ch e corl , e corre ancora to^ glie ogni
penfier di difirordia , e di rumore* ApprclliErhmortality ch'tatl^ pervn'anno,
e da vantaggio , oltre chi luati via inald che per e(fere nel fu- rore della
giouenti , e dclTotio , haurebbono agcuolmente in quefte occafioni o- prato
molto di male . Ha fatto anche , che quei , che fono rimafi y fieno in guii*
taleaCBitti , e per haiiere vedutoli Daffato morbo, e per hauer perduto cHflioi''
; gani , e pieni di pi artifici], che quafi fuifero in tutta Italia l'altre due
naui noff ^ EnKtaranOfmarifloiaferoin parteofift,equcft'annodel
ic^dueeltrecafedf prillati fi ibmxin Roma l>rucciaie quafi intseramerite e
non ioloRofiM^m Inoglki dltalia ibAoftaciiD queft'aono traoagliati da
varijiKendi^* Pin qui hd fcritto Antonio Ckarelli, Qnanfo poi alle Promotionl
de 'Cardinali , fotti da Innocentio , egli vna fola fper Ja breuit del fuo
Pontifkatp >ne fece , kqual fd di due foggetti aitai rarijC- loifiolriryO
ojfca;^ d^ ji^ / Vedici q^ apj^uDC^siifWiEi^ Digitized by Google C L E M E N T E V I r r. a fi- le altre fonr
uofc rbrichCjcrettoda'Rontt- ni , fi edificato alla Dea Porruni vn Tempio di
marauigliofa bellezza, dal qna- otte nacque le ella prendendo U nome ftaca fempre Fano chiamata . Onde anche Pom-
'^^P* Cicmi ponioColaania Faneftre lanomma'. Seadtroqiieefiapcrta] ragione,
eper altre lue dotU qualit merita di efecre da ogni buonoScrittore celebrata,-
fcnza dub- bio verunt^pcr haucr ella vn tanto Pontefice , come qiiello, di cui prc io hora ( adinftan2:a di
vn noftro amico ) affunto habbiamola vita di dcfcrinc! c,cof! fe- iccmcnic al
Mondo partorito, c in lucd mandato, trouafi digniilnu di ogni lo- de.Mafame
egli nato in detta Citt fia,lodetmiicremobremefflente,comincil- . dodaila fOa
Fami^lia,la quale effendo,c per antichit, c per illuflrezza di fangu vna dtllc
pili nobiliychc fulTe gi otranra,e pi anni nella Citt di Fiorenza, me- rita eh
in tal luogo andiamo toccando alquanto delia fua orgine. Dicef adunqi che
finodil tempo de'Longobardi , gi nule anni in cirva^flendo capitiranlu
Tofcaiitvn'hiiomogrande,e potente,chiaifMto Hilebrando, ouero Hildebradi- aoyda
quefti vogliono habbia hauurola orginc^f il nome laFamiglia di quefto |BUtt
Pontefice HUdcbraodioa^ aoim pi conMiWMCineate
deiia^ Aidbbran- ' dia Digitized by Googl JSdina ^ Gioitaii.Vlllini.(bUc
Croiifclje antichi t:i,) e tri le lamiglie p- polari fi annoucraeono i imperche
a] vafore , Se auttorit loro bene fpeflb per mraiml cognome HHdehrandtocf. Ma
pi anricaf erigi ne hauer quefto cogno medi fopra fi dimoflrito . .Van Pietro Igneo coetaneo
del c coti . gran diligenza , e
rpicaiore tratt i'ua SaiUit >c .U Cprce , che di nunq ioL> mano vemtia
apprellb F quefiohupmordi mblta* pnet
CKl'ifttacia' e itinorl iantanieofcraQooi4n- la notte del Natale dek Sigiiorev
lafciando di fc vn fi- gliuolo, nominato Silueftro,qiuI fi troua efserc tafo
irr Fiorenza del Confc- ' glio dc'Signori l'anno 1469 Quefti hebbcpi
figliuoli,& il primogenito fi chia- mPietrcchc allo fludio delle Leggi
attiefe/; lede trSignori l'anno lUi.Di quc'r iloPiecronacqueroIHtppoyqiurnebbe
breuc vitale Silueflrovcae f il Pa^ . drc di Papa Clemente . Hora per dardi
qucfto che hebbe s fortunato' figliuo- lor vn poco pi piena notitia egli le veftioia paterne fegucndo fotto la
difci- plinadi Filippo Dccio celebre profcfsor di Legge mcnire che in Pii
>^: ui Fiorenza kggeua,diacnneecdtmttlIinAp Gitii^oiijlultoretanfiD' di
iiggio re ccceUema , quanto che alla fdema Legale cqv^ugifc molta- doquanzt^ g
4.cognttioncdi Delle lettere, oltrech fi fcorgeua in lui vn'animo reWo> e
libe- ro , v"^ al trattamento delle cofc politiche naturalmente accomodata
. Perle qua* , il^ qualit U RjBSubUca ioraciiu lo elcise per fug Seoeurip c
fcraieac .... . ... ^ " . Digitized by Google C JL E M N T VI
IX r* quei tmpi die Ufitmamente dop il 1
5 27. h liberti co 1 Medici contraftt- Hi: jondectedefi perquisii ffari refo
lorSilucnro rofpetto, c tenuto per hwh BU> d facttone contrarla; poich
rientr in quel Dominio il Duca Alefrandro del l'annoi 5 ^hebberl bando dalla
Patri a con confifcationc di tutti i fuoi beni . ^*,JJ^'J,* p il iuo
confino Faenza , il quale egli i
ompcndo and vago per diucrfc parti
fi(cane^de dltaHft} epoldie It ftoia e uio ylort lorcndciia ^ tutti i I^incl pi
dcfiderabi- i fuoi beni . k quando ad
vno , quando all'altro trasferendoli, fece
pi copia dclf opera., c del configliofuo . F egli Configlicro del Duca
Alfonfo in Ferrara , e di Gui* Ctricliiha.' dobaldoDuca d'Vrbinoin vari/
tcpi.di QuelU ancora f Auditor^enerale. Go- '1^,"''^'"' ,
iiciiiltjpMdelttCiit4iF8fioinliMfo MC^ Accoltmimoi^^^. nel {^j^iH ^ fftoai'am
> e goueriiabaiiend o generato il figliuolo* che H Pontefice
di cui al Frcfmte b vita fcriuiano, fa moglie lo venne partorire l'anno fcgucntc a'i4 imponendogli
il facro tonte del Batteiimp di HipPolito il nome> . Liber quella Cir da molti
perigli a*iACeHhe d^orilet me era da quellil# grandettlente amato , temuto , c
ftioiato . Stette del if^y. l^eegmiematorc a-
. . Bologna nc'principij di Papa Paolo III. e f dal medcfimo ne gli
yltimi anni Jcl i fuo Pontificato lenza fua faputa Ipontaneamentc afcritto nel
numero de gli Au- ja,o' concu uocaii Conciftoriali , e chiamato Roma : douc efercitando con fomma lodc^j*
ftjotMlc ^ d'integrit > e di dottrina l'Auuocattone ,lcu gran grdo apprcHTo
la Corte c^Amm. fuori : onde dal R di Francia hcbbc titolo del Tuo C
onfiglicro,e da altri Princi* pi in dhierfi carichi di gran momento jfil
adoperato; poich era d quelli iiiu gran conto,e ftima tenuto. Si fcru di lui
Papa Paolo I V. per vno dcTuprcmi con- lultori nel fnancggiodeltaienra contri
jHlliiperialicoinediikioftra l'Adrhno nella fua HiAoria.
Lafciapofteridtucnebeliilfime opere del fuo v iuace inge- gno, delle quali
parte fono in luce, e parte fcrifte mano nella libraria di Pietro LcC n^t
Cardinale Aldobrandino ai prelcnte l confcriiano . La moglie fua ^ madre di
madre di eie quefio gran Pontefice, che Ldli chiaitaatta , defla Famiglia Deti
,puraoch^elIa - dice nella Greca,e nella
Latina fauclla fuflTcdi maniera perito , c dotto , che arrc- cau a di fe
ammirationc non picciola , e fperanza grande di aiccnder maggior grado , fe U Parca iK>n gli
tiaCiofi prcfloit wddfti vit9 : pokhemom ^ Digitized by LiOOgle .C t B M J5 N T
fi : V I ITB fendo ftf ro dal meddlmo Pio V. dsHt Segretirit hononto. VmMMabM?
re t anch'egli degno di fode^poichetrouiuafi nella (pcrienza deWneggi,ft aC^
fari importanti cofi ben fondato . e di tal prudenza adomo l'animo haueua , che
ogn'vnoloammiraua. Se adunque il Padre la Madre, & i predetti fratelli di
queftonoftro Sommo Pontefice turooo di coli rare fingolari qualit dotati biibgna per confeguenza affermare >
ch'egli non nfeioK i o menu vgual ma SI
bene fuperiore tutti loro in viri ftato
fia , per la compita , in tutte le fuc /
^. / c^^^ J^fi^ /Ll^^ /..- ^1
r>^^.>._ /V 1 i_ i- ; I. ui lo fplendor di quelli h egli con quefto fuo
nuouo > & affai pi rilucente 41 Clemente maniera accrefciuto,&
aumentato, cne durer in eterno. Hor chianuto che fino da I laoi fu quello fuo
Padre da Papa Paolo III. come di fopra fi
tocco , Roma , feco irimi anoi
j^^^e Hippolttocon gli altri (Ud figliuoli cdufle. EteOcrdciaido quiul,coni aSe
fcMi dclto,rAuuocatione Conciftorialc,faceua i figliuoli allo fiudio delle
belle lec* della fttSI tcrc attendere, non perdonando fpefa alcuna , perche virtuofi, eletterati
diue giaadczsa . niffcro : Ma Hippoiito fino da'primi anni dell et fua parcua
ad vn certo modo $ che diuenir grande doueffe poich attendendo egli oo tuctolo
(iiiriroall*acmil^ ' ' Ho delle humane lcttcre>in quelle fece in brcue
^fofitto tale,che Akfljndro refe, Cardinale, di lomnia autorit, ilquale amaua
molto fuo Padre, veduta pi fiate la buona indole del 6gIiuolo,cprcuedendo molto
bene la riufcita^ch'ei col tempo far douea, non cefs mai di euortarlo &
infiammarlo gli ftudij c tutto lo
fpirito,affine, che il buon concetto, che di lui partorito hauea,venine fortir
quel fincchc qucfta fua indole s buona di confcguir gli promcttea. Attefo adu-
quc ch'egli hcbbc baftanza in Roma alle
lettere humane,ri trasfer alla Citt d ferrara : doue haucndo vn tempo l'animo
allo Audio delle Leggi applicato, c_> facto il fimilepofda non folamence
nella Citt di Bologna fotto la DocrrM e difciplina diOabriele Paleoto celebre
Giurecfulto,che poi fi Audittor dt Ro ta,CardinaIe,edi cflTa Cirt
Arciucfcouo,ma all'hora trouauafi quiui Lettor pu- blico di Leggiima ancora in
Padoua,douc il maggior cori deTuoi ftudi fece,dt> tienne egli in dette Leggi
cofi intendteiC fputo^lie roeiiute pofcia in R orna le infegne del Dottorato ,
quindi partcndofi per diuerfe Citt d'Italia fc ne and, e volle anche in Ilpagna
rrasferirfi , alfine che col trattare con diuerfe n.itioni , o con l'afcoltarc
in diuerfe taniole ScuoIe,c Citf huomini,in tutte le fcienze pcri-
tilfimijveniffepcr via $} buona anche in maggiui cognitione delle Lcggi,confor-
nse appunto al dcnderiograndtffimOfCh'cgli haueua^adacquifarlc. Confamm vn
buono fpatio di tempo in tal viaggio , & acquiftata pcrdtncrfi hioghi vna-
fulfcicnte cognitione di elfc Lcg^i ,edialtrehonorate protelToni , riri ,
coftu- jni ,e vfanze huraanc , deliber di tornarfcne in Italia , e cofi
giunto Roma..^ 3tto il Pontificato di
Pio Papa V. e tornato , che Silueftpo fuo padfcfe nc^ : " era^i all'altra
vitapafTatOjnc finti perci da vna parte quel dolore, che como figliuolo era
tenuto a fcniirc , ma dall'altra fi rallegr molto quando intcfc , che nel
Pontificato di Paolo Papa in. era ftato detto iiio padre ad elfo Pio^ratiffi-
mo , onde fperaua , e per la memoria fua , e per le buone , f;';;;^^^^^^^^ iJCr confermarla Lega, gi
farla ir d loro centra i Turchi ,c per infiammar p,,^^,^,^^ , quei Principi
alla oppugnaiion loro, c per le altre ragioni , tutte (pcttanti alla-jj scm
Franca Chicf: , & alla Rcligion Cattolica, volle Pio, che fra elaltri PrcUi
, eh egli col Legato in quelle pirti mandaua , vi fuffe anche Hippolito
Aldobrandino , - Alcaudrj rilouale v andcomc Segretario, hcbbc la ziftradi tal
Legationc ;acciochc_> ' - ' - - il Pontefice rc- conccputa haueA_,
...x,.,.,^ . w .V - Li dal Pontefice
cara-r mcnVeabbraTcia\o,^r^^^^^^^ d'Auditore con molta prtiden; 2a , e con
fomma equit attendendo , moftrom nel dar le fentcnzc fcmpre mcor- j-otto :
tflcrcitando vn tal ofticionon folo quel brcue tempo poi di Papato , che viflc
Pio V. ma ancora tutto quello di Gregorio XIII. onde hcLbc tempo fufh-
cicntcdifarficonorccreindetto carico per loggetto erquiritoje raro, e di ac
Suiftarfi infiniti lode prelTo tutti, e rpecialmcnteprefro quella Corte . Morto
Ircgorio XIII. e creato in fuo luogo Siilo V. comincio qucfto Pontefice a pre*
ualerfi,dcl valor fuo:onde al Carico di Datano deputatolo , e conofciutolo di
al- cicn>iic to valore per le fegnalatiflime virt, che icorgcua fiorir m lui
, volh nella prima cicato Cardi promotione, ch'egli fece d'otto Card, l'anno
del Signore 1585. e primo delfuo n^ cda Sift* Pontificato, a'iS. di Dccemb. in
quel numero alcriuerlo , ani-oucTarJo. Di ^^'f^i^S cotanta dignit
conferila^>!i ne fcnt quella Corre , c tutta Roma inficmc , infi- ^^^^^^
nito piacere/: contenro.Crcatq Card.co'l Tiiolci di S Panc. ato,iv poi l'anno
fc- Pucntc nel mele di Giugno eletto dal Pontefice uwTimo Pemtcntiero in luogo
di ilippo Card. Buoncompagno , N'iiJotc gi di Grcgor. XUI. chv' mori a 17. del
detto Mele del i56.in et di ^8. anni : quai Cirico trouaf per certo import in-
tijfimo , e folito darfi folo ad
auomi.ii di valore, c nelle letterc peritimmi . L'- anno porcia,chc fegui
,deir87. efTeiido occcriu la morte di Stefano HattMi , Prin- cipe di
Tranniuana,eRdi Pollonia , moki Prencpv ad vn tal regno afpirauar . ... . t . X
r -"''^')poIi,fi diufero fi^- i per loro R Prencip*_^ ^ dato hiif^a- no
loro 'dTrc , che prender la corona del
regno vcniffcro. Fait: amendue quefti Signori della loro elettioneconfapeiioli,
e poftofi con buon numero di genti in viaggio per prendere il polTeiro i
preualfe molto U fattionc , ch'eletto il Prencipcdi Suctia hauca ; onde occorfc
, che Maffiaiili'ano d'Aiiftria , dop dit iierfe Icaramuccic fatte con le Aie
genti , per tentarfi di prender per forza il pof-, fefso , ( come pieno tutto qucfto iecefso fi f roua di lopra
nella Vita di Sifto V, inoho dilfuramcntc , c con molta diligenza dal CicarUli
defcritto ) diiJcnne del clemente graii Cancelliere di Pollonia prigione.Per la
cui prigionia,e per le cinih difcor- ^ .^^^^ ^cg- die predette , nate fr quel
popoli , e pi per l'odio , ch'era in tal occafionc nato , [ojn polouv fra I
detti Prencipfjinoiso il Sommo Pontefice, deliber per rimediar cofi grai . ia S^iW V* pericoli , che
ibpra{lau;;no alla Rcpublica Chriaiana , di mandar vn Legato de Utcrc in quelle
paiti si perche vcnifsc rid.ir Maffimiliano in liberta i si aiKor per
fedar lediicordie antcfcrittcriducendo in qiiicte,c rranquillit quei popoli.^
Roti , che fu poi Cardinale , creato da Clemente , duenne , col Io mando ,;
affi- ne che con l aiittorit Apoftolica amplilTxma , che gli diede , e con la
infinita^^ Aia nrudenza, e deprezza vcnifsc
mandar ad effetto negotio tanto importan-, ^ te, quanto era qucfto i
trattandofi non folo )a falutc di quel regfio contempo-; ia|e,c9me fpimu^ima
wic llionow riuerenza ycvJTo il Sommo Ponti;ficc,e Ta' d by Google e i E M w T ;e itvi in. . ' Slmile Apooil;.
A'cefehcdfto drb'uoti voglia , e prefe cdn rDoci pfonlc^ la vn tal C2r!co tt
Cardioalc . non gri perche troppo egli telh propria vilt ii fidaffc i ma perche
haueua d gi nella forfvma cleAienza di Dio , e nelle nr3ti che quella
uiaLcgatianeMueife'.^fortir intanto daluidendcrac itne ; come zpuntb
auuenne tmperoche fenz^ tardttcr molto ,
f^ne^ol dW Hippohtoi aue fbto, che periicnnc,cominci conPntolta
dcftrcZra,epTuden* 'Ha a maneggiar iInegotio>& bora con l'Imperatore
Ktdolfo,hora con ^igifmon' do parIando> & horacon altri molti , fopra
tal negot io deputati > e priuatamen-
te,ep(ibUcamcntefelI'CongrcgadonrdiBoemta: 9 emKefuteonfo! con la fomnva indullria, & auueduto per
itk>>f con vnitieifalecontememdi aHibeleparHcnehinfttil po^ poli di
Pollonla, c qiilli di cafa d'Auftra vna buon; pace-, atiflMOldolifimS^ trh
Ma(Tmilfano,chc f fiibito ri]afciato& il RSigifnondojconpffomteflTacer* ta
di effo MaflTimnianodi non prete/iderc mai pit\ in alcun tempo tn virt delU
paflata elettrone il Reame in PoUonia , ne anche in cafo che fcgoHfe la morte ^
- di detto Sigirmondo* come pur artche
di fopra molto minutamente le|i:ge 9 v *' ' Ridotto vn ranronegolio a compir,
eptffctto fine >fpedj fubito il Legato Cin* ^iiimbia?;^^ thio P'iVvvo Tuo
Nipote d i parte d*vna fua Sorella-, che fecoinquelle parti corh dotto hauca
> aiouane d'ottima indole , e d'incredibile dottrinale pru4cn2a,che
Jj^"''^*'^ poi crcatoJTd Cardftle hebbe A'AldbWandfacrircogiiomtnc , e
h^ftH * htrt Cardinal SaaGcorgio fi
chiama , Io fpcd , dicc^oo lettere'verro'Romftr pcf dar cnto al Papa del
mcceffo del negoto, coti felicemente rnfcito . Si parti Cinthio, & in capo
a dodici giorni giunto a Roma , rec al Pontefice la tanto dX lui appettata >
e bramata nuoua . Si meirepofcia di l a pochi giohni anche It^ dkqnei Padri
riceuuto . Hiaeua il "Pa]?: ntoo li Palaizo , che hora ini vede > il
(luale era ftato pochi giomf tonanti - chl Cirdihl gfongelle > ibmiko^
Qajnli a^dutTBttltUh!p tfPe^ gHudinza lUUflet onde fU egUiquelld', a cui dat
{tBih cfIb'PaIazt chi vn'alcro Papi , fecondo h loro inclinitione > onde
nacque ctiamdio, che rclcitione del nuoiio Pontefice non due foli giorni , come
quella d'Innocentio niA molti
fidififerifTe , e prolongafTe , come appunto au- iienne. Fomiti adunque , che
furono i predetti giorni alle clTcquic deputati , (i congregarono i Cardinali
in San Pietro : douc celebrata la McfTa dello Spirito Santo , e recitata dal Vcfcono
di Tra la Orationc > ( De elicendo Summo Poif tificei ) fe
ncandaronoa'ic.diGennaiodcl i59i.daS. Pictroin Conclauc pro- ccllonalmentc, co'
Cantori a uanti , cantando l'Hinno. ( ken cteaior spirSM , ) cinquantadue
Cardinali,chc furono,Giclualdo, Aragona, Colonna, Como, Ve- Cardinali
rona.PalcottcsAlcifandrino, Alremps , Madruccio , Sans , Sant^Scuerina , Rufti-
chVi t arono cuccio,Simonccllo4>zza,Fioren2a,Canano,Saluiati , iMondoii ,
Radziuil , Ter- lu Conclauc ftDano,Afcanio,Colonna,Ik>rromco, Cu fano,
Monte, Pcpoli, Farncfe,Acquaui- ua, Piatta , Santi quattro . Entrati tutti in
Cappella Paolina , fecero iui dcuotc orationi , &vfciti , altri nelle loro
angufte ftanzc, c celle in Concliue rimafc- ro , altri fuori a pranfo alle loro
habitationi andarono. Fu quella giornata per certoalfai moietta , e laboriofa ,
e ci per la gran frequenza di pcrfone , che con- correuanovifitarei Cardinali.
Ma niuno di elfi pi dalle vifite molcftato fi trouaua , che'l Cardinale Santa
Scuerina i poich'era fparfa per tutta Roma.^ certa voce , ch'egli la mattina
fcguente elfcr douclTc Papa eletto , ma dette vi- fiteeranofenza dubbio per il
pt&i, non per tltra ragione , cofi frequentate, che perche nel tempo delle
profperit.l ciafcuno fuolc, per antico coftume , moftrarfi amico , &' :r.
'*'*'o!c . V .i.u te , che vna tal voce fparfii per Roma , era-* cominuncT.'. l
i*endo certo ogn'vno, che'l Cardinal Mont' Alto era r^jrJina! in Conclauc
cntiAuo con ferma rifolutionc di far Papa Santa Scuerina , ma non fi Mom*Alto
fapcuagi, che in cafo, ch'egli non potcffe haucrlo , rcnelTefccretimentcneir-
entr in Co. animo , di procurar con tutte le fuctorzc , ch'erano maggiori di
qualunque al- claucic fer- ir Cardinale , di hauerc vna delle fue creature,
haucndola miraprincipalc^/ "^Vf^r pT nel Cardinale Aldobrandino , come pi
vniuerfale di tutte per la lua buona na- ,1 Cardi-* tura , per le fue fingolar
virt , e per la pronta nclinationc , che il Collegio ,ul$iu$c-. tutto hauena
nei paflfatiConclaui dimoftrato verfo la pcrfoiu fua . Tent a- ca.; dunque
Mont'Alto la prima fiata , che f la mattina fcgucnfe , & altre fiate ancora
di crear Santa Seuerina Papa j ma in tutte vi trou fcmprc impedimenti ari) , e
ftrauaganti , in modo , che troppo lungo farebbe il volcr.'i raccontare^.
Haueua Santa Seuerina fenza dubbio molti Cardinali fauorcuoli , c pochi ali-
incontro erano qnclli cheloefcUideuano \
ma quefti pochi erano vaimcnte v- Uiti , chcnonfividdemaiin Conchue vnionc s
retta , & era cofa per certo marauigliofa , & incredibile a vedere, che
i Parenti iftefll dinentiffero vno dall - altro ,
imperciocheRufticuccioerafauorcuoIc , Alelfandrino contrario i Co- lonna il
giouinc adhcri ua , ( fe ben poi fi ritir ) Colonna il vecchio , lo abbor- riua
. Vi erano anche alcune creature , che da'loro Capi difcordauano , poich il
Cardinal Farneie , ch'era del Cardinale Sfondraco creatura , concorreua co I
fuo voto infauordi Santa Scuerina , ma Sfondrato fuo capo non affcntiua , U
Cardinali Afcoli , e Borromeo , ch'erano creature del Cardinal Mont Alto dif- fentiuano
da efTo Mont'Alto loro capo , percioch'egli voleua Santa Seiiertna, ma
2ueIliloefcludeuano. H ftupcnda coia ancora f , che fe bene eh elei udenti di^
anta Scucri na fapeuano non tlfcre io numero tanti , che baltalcro per 1 v
fclu- cw^ing^i fione ( poich non paffauano il numero di fedeci, v\ erano qiicft
, Arogina , Co- cfclu-irrti-di lonna,Cc)mo, Paleotto, AielTandrino, Alremps,
Canano, MondriU.J.nnctllot- santa aca... to , AlcoU , Sforza , Sfondrato, P
arauici.io , Borromeo, Aquauiua, c Plat- ta , ; twcauia non fi fpaucnurono
gia^^Ai , dicendo , Dommus f^ou^^^t . ^ Google Ilic e li K r :vrt E per fudauano , & tnllcluafiytttk i
CohclttUcdi(bl*cqife loroincftrcmontii!Bi'cmpo di radurr'vna congrcg*- : tjonc
nficmc , come difegnaiiano , c ci perche dubitauatio molro , chc mcntrc^ dTi
occupati fuflfcro fn ridurla , Se in confukarc quello che tar fi douctte, i*^
toartc fauoreuolc di Santa Seuerina lo crtJilc Papi . Iti &mMAt6aq^Mpgemmm
Sactto,intuttcle fiate, che qucfta parte crear io voloittno Papa va nj imped -:
Ihenti , e quelli per certo molto ftrniaganti , & iiifoliti , pirte di loro
cagionati rema dubbio erano da gl'efcludentt, che hora con romori.hcfacwi
protetti cer*. s . ;t cauano difturbarc
Idettionc , che far volcuano dilu gl'lncwdiw.^ parte aort> . : che
proedcnancydIItconfti(ioiie,tlicper ci nafccua trelu i peroioclic auuof; litiit>cliel|dmiiOli trouauano mai la v i
i di far l'adorationc , hora prcrtdcuanq
' * ' non vna,ma piti fiate
errore nel numerar i voti i cofa che veramente diale poi. " da credere,
chegiid4Piodatofutfc,acomeappuBtohcb!direUffolo^ ciouanne , il quale iMiiendo
vedntefeaattcoiiBifiani ,8fa errori naa, fi Uftid perche non dato da Dio. E veramente, cho uenerempre f^
pi,^ ^Itro , che ci credere i poich in clcttionc di tanta importanza v m-
loSpirMoIan ^^J.^^^cnc Tempre lo Spirito Santo, fenza il cui valore , &
ilpiratio^ cU^j^ U pu fenza alcun dubbio fare . Non fi dcue per vna tal eot ad
Sam -dsSmdM 6mtl9euerinftttHtAure9Cfendoftatorempre Prelato di iommamtcgnt ^edt
ottime qualit adomo , e per ci giudicato dcgnilfimo del Pontificato i ma
bene qualche occulto llifterio di Dio,
al cui valore conuicnc humiliarflferoprc. . .; - Mi dop , che vfcicofii Colonna
> gl'i ncludenti , che rimafi erano al numero f ' di 3txhe di f . venluaiioad efferlii diuetww
pcifciri,ac^ .w . tioneper via di Scrutinio puUfoo.gtt^che per elfer rimafi del
voto del Colon* na prilli non la potcuano per via d'aooratione fare : perche
non palfando eglino ' il numero di non poteua SaoU Seueiina per via d'adora^ioac
adorar {Q ttcHix ! . fnartbeneperviad'detdooe Acqua vi- tu tSfondrato, e Buromeo i|iinti da AltuittiStCaaiiiictarono buflre , Se
far tanto ftrepito alla detta porta, che quei di dentro, per Icuare
tutti gl'ini 'COBuenienu,che nafcer potcuano , gliela fecero aprire. Q.'*ndo
Sforza, & ^Acquauiua aperta k viddcro, proteftarono di nullit, e di
violenza s'ella ar pcmnoafiteneua )ipolche al ciriiiMk.'hfo iimicndceuaiio che
vn r *fer2a4lbi libert dt Cardinali . Onde qil ( Sime Umenpr^eiuMciopriorir meteeUihnir:)
imptrtlCCOf^' Utili voti , ch'egli in tale Scrutinio hebbe in fuofauorc,
trouarono , che non patfaiunoilnumerodiiS.econgliacceilidi Pinelli > e di
Mont'Alto I $o. di ounkra * chemaocauano 4. voci , K quali oo qudOo di elTo Smu
Seul'fna era- Sanet Sene: BD )5> che collo Scmrimo puUtcohtucmno fatto
Tdettloii perfetta Quanto rma pade
rincrebbe i fuoi fautori , e quanto
all'incontro piacque i contrari; ,
oj^n'v no jft^"* c quello , che vedendoli Santa Scuerina in quelto gran
cani- po di aum e disfauori , non fi
turb mai , ma moftr fempre tanta conipCK lltione > emoderatione di animo , e
cofi inuicto , c generofo fpirito , che fi come per aura feconda non fi inalz
mai , cofi non fi fmarr punto per la contraria- * orni accett il tutto dalla mano
di Dio come per il meglio della fua lalute . Non fdi per qtieftoMaiit^Alto4i
contintiar con tutto lo Ipirito la pratica per Santa $cuerina i ma non hebbe
mai gratta di poterla al defiato fine condurre : il per* ' ' che vedutala all'
vltimo del tutto difperata , per la forte coftanza de gliclclu- * denti > i
quali chiaramente fi lafciauano intendere , che non fi rimouv-rcbbono mai
dall'efclufionedi Santa Sellerina; e d non gi per vcruntforte di odio , che . .
, .gKportalTero
opcrchefcorgclTeroinluialcundiffetto , effendo Cardinale di Ji ifc'icl^
molto merito , e virt , e dcTidcrato per Papa da'Prcncipi , ma per diurna aa,
ifpiratione , come diccuano , cominci a pcnfarfopra altri foggcrti , fpc- .' ^
cialmente fopra Aldobrandino : penfiero nato in lui > come di lopra s detto , Mom^fco inoanti che in Conciane
entrilA % ma impre tenuto fcreto quando per e Palcotto . Si fecero pofcia molti
tentati ' -"^ ' } uf per Colonna il vecchio. F anche diiborfo dentro 9 e
fuori del ConcUuc-,chc Rufticuccio co'l contratto d'altri potcffe facilmente
colpire mail difcorfonon hebbe alfhora
luogo , nO tampoco la denominatione , il predicamento , Se i tcn- . ti-ro
tatiui predetti . Laonde vedendo gli Efcludentt , che Aiadruccionon potcua ,
pouf.e nomi per le oppofitioni delle creature di Mont'Alto de* Vcnetiani , e
Tofcani ,fpun- nacialPon- tar auanti * 9c appreflb PalottO 9 e Crno eifer dal
ootrailo di Mont* A ho ri^* tGcasoi buttati i e Colonna con tante fperanze di
aiuti non haucr potuto elcuarfi , e con^ fjdcrando perii medefimi rifpetti non
ci rcftnr luogo per Saluiati , ne per Vero- na , ne per iVlondou , tuttf tre
foggettirari e del Pontificato degnilTmi
con- liberarono di mandar dire a Mont'^lro
che ogni volta >chegli fi rilbluelfe di iodi che infino da principio
conceputo nell'animo ha- ea chtra di
creare , come pi innanti s* tocco , Aldobrandino Papa Perd accettando con |n*an prontezza la
propofta , de infiemc i I configlio , e TaiutOyche fu offcriuano , ri fpofe
loro, che non conofcendo ft le fae
creature il pi riufci- i ile del Cardinal Aldobrandino per le ic dignilfimc
qualit > e perla molta fti- - ma , che della perfona , ccosi . * Tt in *
uiyiiizea by GoogI ^ raoofOimn'arglt.rMriial
ocmteW^egarmoltopekfUfu rilute , faciMbi di tal fopgcrto clcttione , c
Io prcponeua loro . I-iteia h propofla di vn ni fog- gctto , f i da loro
fcmiTiamentc lodata ; onde pe r fcgno d ci 1j loro contentez- za, lH:
ailcgrezzi abbracciatolo , gli dilTcro
che con ogni modeltia fi maneg* giiflTc la pitrfcft Aia ; acrocbe
gl'altri , e fpttcalma^ Mtdrnceid! tiirinA* gnaffcro . Cominci Moni'Alco far la pratici. > e -ctjnnnunicata qudU
fita rf- foluttonc di crcir Aldobrandino
Papa , prima con raoltedcllcfue creature , e poi con IVladruc i ),q nelle
trouiubico dilpoftiffime,per aiutare il felice fuccc^ ' ' fo: ma qucfti dop
moftrtto foglio ilfvdtr|iir*3lentici4,rifao^^^^ be prima fi>pra,e poi gli
darcbbe.riroI irione.Hori dop hiucr Madruccio mol- to ben pcniato loprac
qualit^,c fopra la vita d'Aldobrandino, e quelle ottime, c qiicfa intcq rrima
in ogni Tua parte trouata , fi difpofc anch'egli di voflcrlo ; e dop haucr ci
anche co i Card nali fuoiamoruioli participato , & jnlorapari-
fnentelamcdefimatittittdi^oritione >pmtm^roim deilf44>Ura\lii0 papa in Con- giorni , che
tanto dur la pratica , la rifolurionc a MonfAllOt Jieeli f ibpn cliueda w modo
grata . f l per certo per cofa notabile notato , che fapendo Aldolrandaio
*aIco. detto tempo la pratica per lui , &l elTcr tutti i Cardinali diTpofti
di tauo- rirlo , non fi vcdeue mai in lui alcuna lotte df rffewi?meim> , and
pia ttttt A Hf{* raflfe , e da talioccaflonidi fua grandezza fuggiflfe. Hot
tronandof anche 9 C iclo ifclTo da tutte le f):rti fercro , &' ad vna cof
Tanta imprcf} fatUTCUole, '^no a';c. di Gctnnaro dei 1592. circa le 19. horc ,
Mont'AIco pnbl'c in C')ncla- 5Slo eiw*-
^ 'dobrandino era Papa i onde congregati inficme Maad'-uccio , Mont*-
Sctaro. " Alto , gli Efcltidcnt > Vcncdan , e Toican,
fen'andarowe^ntcafntfifreallii fiM EleitioncHc cella arallegrarfi d q uefta
fila (anta elei riijne. Vdfta vna r^inr? nuoua d'AIAl*- Pap*fattco brandrino ,
tu mirabil cofa veramente a vedere , che n? dal \ i,Ur^ , n d,\ Gt':.i af^
ynblico Sctu ^^^^ cfterior e fi icorgefle in lui pur vn minimo cj?m> di
mutarionc, n di aliera- iittoifempia tionc,chc f M^ra duBfcovn
tcftimomochlartrdcl'ibobn c6poAo,emAdem rcdcl Ponto aii!ino>e di non huuer
procurato , n forfc anche prni uo al Pontificato. I euat> fice lo adunque
dall i cclh,nella C appella Paolina Io condnflero,dfHiv Tuf'tt t\> impcroche
prcf.nratifi , come far fop'ioiio lopl*- Maelh-i del- cletrionc i iVjaelri
delle cerimonie auanti fua Beatitudine , per intendere , e ro- te cerbnooic
garfi , s'ella PeletHone , fiitta dalla perina fui Sommo Pontefice , accettaaa
1 chiedono 1 ^ f,milc interrogai ione il Santo Pontefice non rifpofe parolaina
rrouandf^fi in_ "d^lfaua tictta C-ppella con la faccia vcrfo l'Altare
inginocchiato, e da gli occhi get- tando copiofe lagrime , non nrdiua di
riiponderc a'Maeftii ; ij perche moifi iC;irdita litui vicini , rirpoferopcrhii edi(rePo,s))St , che accetta* TMacdifl*e : To
Stipar Dio> che vedi fi citer gli baomini e che a te fono palefi , e
prefenti tutti i fucceffi fitiiri, fc l'efertione che h')ra di me fi fatta di tuo Vicario in terra , non h-i da
eflfcr fatta a gloria , e ieruiciotu09& a faiute di tutti i Fedeli, fa , ti
prego, ch(i( Lingua m:/t ad hi^ uat fauciistf meir. ) Se anco ttt Tedi, che
poflfa eiiere in qualchepr^e vtile al tuo fantoNom^, \' alla tua fanta Chiefa ,
10 in virt d;l tuo aiuto accetto quanto alla tuadiuina Macft piace far di me
humil tuo feruo . Preftato, ch'egli hcHbe con tali parcile, piene di profonda
humilt , il confenlo, f^ibitof degli h \btti pQnci/cali vdlito , e pollo
ia^^dia 9 f da cucci iCaidinaiicua foaiou icciiia ' ^ ador- Digitized by Google 'C con cut volcua eflfer chiamato, ditTc^ ^^le
4^ CLEMENTE haucuttUMoOf eletto. j>crci>rfciie4lwi ftume net di raJ nome
furono, per Ck-mcnrcOttauo fi te cgh chiamare . Fu p )! por- rtafo in Jsi.
Pietro , e dalli Caiionici ili quelli Chic , che lo vennero fecondo il ^^Uq ad
incontrare lotto il Portico, l con le loUcc ccrcmonic ricciuito c ton Antifona.
[ Jcc^iKmertimmfgmiri ^ *^0ai^/yrpUpihi^^^ fli::ftf,T^ J lutato. Entrati
porciainCiiic|^',cantando#l|fceuni^, Parole di JMfani il l'mto Pontefice ad
inginocchiarfi uiinti TAItarc del Sanririlmo Sa- granlecfem iUteuo , c dop
fatte q uiui deuotillimc orationi , fa nella Capella de n r i A - ^^'"^
'^"'^ **** da Cardinali adorato. Ma !nn*nUchcS. Pietro portato fiiffe,
erafi fpaf3LL> iania per Roma della fuj crcatione ; onde da ogni band i
correndo il Popolo Vederlo , non fi
tiaua di benedire , e lodare il Sip^nor Dio , che degp.ito U fiilTc concedergli
vn co' buono,e fanto P.iftorc . Ile egli d'infinita carit ripieno non ii
il^nc^ia di dar tutti la Tua lanra
bcneditione c facciido'lc> o legno o(^ic|K> 4i fargli giuftfria , di
p'-ocurarlc abbondanza , e la l ilutc delle anime y fqiS- ^ JU retta re molto
li eri, e contenti. Condottolo pHcia nelle Pontificali ft in z*=- 5 4adVaUcano,
voile la mattina fegucnteconfellarri, e cofi mandato chiama* fiBHMMre Gioan Francefcc^ Beadioi
della Vallicelkytfll'ert il (liconfeflTo- M fi cnfelT , e poi celebr la Tanta
Mcffa > come ogni giorno h fatto cori foni- 4I1a deuotione mentre f
Pontefice . N fono da tacerfi ad efempio, ^'c eilifica- .JiounoAfak-Daroie,
cheeiidiiTc al ConfelTore, qiuli furono, che pregaffc XHltMrdiNMMl^bMfic^^
Rufcux: quel feruitio, e frutto fi richtcdeua nella fuiTaata CWfiiiir^
dc^atfe^UMtocpr^ gta. Dalie quali parole, fi e comprcfo chiaramente che l'anino
y & li fitt ' i no era , non di regnare , ma di leruire , e di giouarc ,
conforme allii_j ^lionaintcntionc di tutti i Pontefici. DicdcA adunque nei
principio di quefto Vcfcouodi ^uo Pontificato penir priiDierameaK fispriflocMb
delucidimela fapcndo, Vucrbo fpe- ^hc da quelle per li trauagli di gran momento
, che arrccauin^f|^iidllno '^'^r''^'^*^ lenza dubbio le pi importanti
aitcrationi della Rcpublica Chnftiana . Non.'" ctard duaqoc punto ma fu b ito deliberando aOolutamente di
mandar iii_! mm^^pM jpmxkM IMuo^di. va^e , clefle , e fpcdi quella volila 41
Y^fcouo di Viterbo commi lindi ii^K ,
Federigo Sanuto , fogctti veramente principalilfimi . l poi gran difpiaccrc , c
|a(ilit^kouiiQi^4eBU>i^^ tutta, sia dA Pwau uiyiiized by Google 4o CXEMTINTnvlIl.
tutto 11 ChrftUnefimo tnfieme , qitafidain qiiri (tenipi f v^tt la mlMbrinA
nuoua della morte di Alcffandro DucAdt Parma Prncipe non- mm per efqui' fita
bont di coftiimi , che per fiiprcmo , c compitiffimo valor militare , glorio-
lI&mo,edeenodieircrglianticht Fabii,e Sciptoni antepofto. Et gran.
.-sigtone monr il Pontefice intimc gran dolore y^confideraado la rauimma-
pevdica fatta da Santa Chiefa di vncofirarofe compito ibocampione, maffi* me
nella diftnitttone , ( alla quale p ircua , ch'egli nato fufl*e , ) de gli
Hcretici , nemici capiialinimi di cfTa Santa Chiefa, e del nome veramente
Chrifttano. Spiacque altres ncKi Doco al Potttcficc l'acerba mone di Alfonfo
Gonzaga Si- gnor di GifielgiufredOrChe da certi alfaiSni afTalito mentre vn
giorno foprl ponticello rimiraua per Tuo diporto vna certa fua pcfchten , f
crudelc_^ ^ e innumanamente vccifo . Di tal ina vccifione fi dubit, che Ridolfo
M.ircheft di Cailiglione > figliuolo di vn Tuo fratello , ne fuflfc ftata la
cantone , poh he non haiiendo figliuoli mafi:ht > ma vns fola figliuola,
dicenafi che per intere{& di fucceflQae e^i haucfle vna tal inmuiiit fatta
cfequir conl*:^ fuo Zio . Non fi fcppe pero mai di fermo , ch'egli ftato ne
foflc la cagione^ anzi col far formar
proccflo ncTuoi domini; , e col moftrar palelementc^ dolor grandiffmo d vn
tanto cafo , venne il Marchei fopir in
buona^ parte il forpetto* che li haueua
di lui Tuttaula tramferttoA Caftelgiu- Iredo eoo groffo numero di ^cnte ;
di quello , come di cofa propria lui
pcfr fiicccffione douuta, di fjtto fi impadron, e perche haucua gii tatto
pcnfie^ JTO di maritar k figliuola di Aio Zio con certa quantit di dote che_j troppanon Icr^Rmafle > per sbrigarfi
di Iei,eriniaeraflbluto padranedef tue to > fpedi pereto il Pontefice col
Settimio Borfieri Veicouo di Alei&no In W0^ glia9e pot di Cifalc di
Monferrato , Prelato ne 'maneggi del mondo di ftimato valore , con commiffionc
, che douefse con bel modo veder di pigliar di mano al Marchefc la detta
figliuola fua Cugina , ^ inficmc la madre di let. Trasferito^ col il Vefeouo^
hebbe molto che fare perfuadere il
Marcheic hCdir 9 cht^ auefte Donne f.-
ne andaffero libere dalle fuemaniituttauia fcppc egli con tanta deftrez7a,e
prudenza maneggiar qucfto negotioco'l mettergli innanzi gli occhi diucrfi
inconuenienti >che nafcer potcuino , q uando egli luojgefto e contrae volere la liberi r& il grado della
figliuola, tentato liaadlecQneniiD'fli>
mapercoIpa,cncglrgcnadichihdtfndeiia,fene cadH melbhinorCo- jnc contumace in
ifcommunicain pot in fine fchifare la morte; poich lV.n macerati della fetta
Luterana fatta anch'- eglino elettionc
di vn giouincttodi 15. anni > nominato Gioangiorgiode'Map' ciefi di
Brandeboreo > di fetta Lmcrana ancilfeflb : il forche naque tr di lon ^ tale
contrafto, che il Cardinale f ccrftretto di ricorrere all^ararijonde an cife
chiefe il fauore del Pontefice , riquale ,e con !fGrittura,e con mcff non maa f
di goim io ^uontopot alia qmU di^Caooiki*^ acacie perci vna guer4^ Digitized by
Google C V E M E N T n VITI. t non pictiola , che dur q miche tempo , non fcnza
Qualche Tpargmento di fan- gue da vna , c dall'altra parte , dop la quale
accordatifi per opera dello Impe- ratore fi termin il contrailo tri di loro , e
fi pofcro gi l'armi . Hebbc ancho Ogiae dd- in qiiefti tempi origine la lunga ,
e fanguinofa guerra Tcirchefca ncH'Vnghcria, t nata da d^ucrfc cagioni , ma
principalmente , perche il Turco dcfidcraua gran- / Vu^bctit demente fotto
protetto di voler vendicirfi dell'ingiurie riccuutc da Vfcochi , uiilcgoodd abbaifar
, e fminuir le forze dell'Imperio Occidentale . E per fr i molti luo- Tutco
nc(cc 5 hi di cfTo Imperio ch'egli
nell'animo difegnato hauca di prender, & impa- ronirfi, era la Citt di
Segna, fituata al mare, da i confini dell Iftria non gua- . ridifcofta , doue
giudicaua per la commodit del mare porui ferma fede per il auntenimcnto della
guerra ; ma fii ella dall'Imperadore munita , e prcfidiata_> , co'Imandarui
parecchie compagnie di Tedefchi ; c fi in ci anche dal Papa aiutata , che vt
mand foccorfo di qualche quantit di danaro : onde il dircgno del Turco riufc
del tutto vano , per quella imprcfa.Cominciarono poi ad agra- iiarc non poco
l'animo del Pontefice gli affari , e le cure publiche i poich da^ ynt parte gli
inuecchiati mali , che procede ano dall'Hcrefc in Fiandra , lo mo- Icftauano
molto, e dall'altra non poco lo affligeiia la rouina, che manifcfta- jnentc
minacciauano le armi Turchefchc alle cole dell'Imperio ; di modo chej
adoperando la molta fua prudenza , con nuelia procur di gioiiar douunquc fa .
j, c ccuabifognoi mandando Quel foccorfo di danari, che conofceua conucnicnte
uoa intento per 11 foftegno delle forze di quei Principi Chriaiani, che alla
dcprcffion de'nc- alla cUupa- mici di Santa Chiefa, cos Hcretici , come
Pagani,haucuano l'animo inuoito, c^: J*?" ^'^ciio applicato. Vi era fra
quefti il Duca di Sauoia , ilqualc attendendo con tutte le
""^"''^ ' 4or2e Aie alla eftirpation de gli Hcretici , A: difender quelle fuc frontiere dalle . - armi Ioro,fece intender fua Santit effer grande in lui il zelo della
piet Chri- traSuno" IP A u nnffrati del danaro mandatogli. Cra in quefti
tempi riralia molto l'Ita- ;neil Abruzzo, e nella Marca d'Ancona non lieucmentc
afflitta daTuorulciti, hancH'abru .dequaIipureloSciarrafopranominato,cconIui
Battiftcla fuo comp3ffno,cra. -noi Capi . Onde il Papa per rimediarui . mand di
nuouo Gio: Francefco Al- JJ;.'" "* dobrandmofuo Nipote, con 700:
Caualli Italiani, & viia compagnia di Alba- ncfi contradi loro , &
effendo il detto Sciarra con tutti i fnoi farinelli dal detto Aldobrandino pi
volte flato rotto,e meflfo in fuga, fi sbadarono per ci gli fcc- Jerati,c
perche finilfero di eflinguerfi da fe flefl co fraudo fcambicuolc, ammaz-
zandofi l'vn l'altro, il Papa conccffe l'indulto, il che f cagione, che fr gli
altri . Jo Sciarra, e quattro dc'fuoi pi
congiomi moriffero , poich da Battirtclla__> ^Ji" predetto, e da alcuni
altri fuoi compagni furono vccifi . Prcmcuano per certo tip^t^Tt^c jnolto 1
animo di fua Beatitudine le predette cofc , rna molto pi Io trauagliaua- feo di
Fir aio 1 varij fuccefli della Chriftianit , A: in particolare di Francia ,
doue co'J fa- "'"^ . or fuo fi
maneggiaua la clettione d'vn nuouo Re , che Cattolico fuffe , & atto foftener legitimamcnte il pefo di quel
Chriftianiffimo Regno: hauendo fua San- Pnoapf cSf" tit fermamente
deliberato nell'animo di metter ogni fuo potere , vfar tutta icgati.pcr ,fiia
auttorit , come fece, perche di quella Corona ha ueua il R Henrico di ^"
Zetetico. Jsauan a , per efTer Herctico refaffc nulla . Arrecaua dall'altra
parte vna tal dc- Jiberationedcl Pontefice infinita noia, e molcflia i Principi Cattolici , cht_^ .lauoriuano il
partito di Henrico, e fpecialmente il Marefcial di Bironc, chegi ^J"'onc , fatta al Re , haucua con
potentiflmc ragioni indotto quello . , dichiararfi Cattolico, onde conofcendo
eglino manifeflamcntc, che non cffct- S. fo^' luandofi cotal clettione, farebbe
nata la total rouina di quel Regno , per le diui- duo i Ru.Vi Itom gagliardimme
, che fuccediite furono de'popoli, per mandarono al Pon- non pu oc- tefice il
Marchefe di Pixany per dargli contodi quello fatto, e prcgarlo, muo- uerfi
dalla propofladelibcrationc : poich il Re- era in procinto d dichiararfi
Cattolico,& vbbidicnte figliuolo di Santa Chiefa . Ma no folo non volle il
Papa IS5liUioEc vd;rJ9,ma ne anche pcrmciicr,jch nello Smodella Chiefa
cntraffc. Si t.attcq- dcfia/uco. Te 5 n'egH ' Google dal ^ ^LE.M'Elf Trip
n*eg]t perci lopffo tempo iaiiiMrfrX^Stcl ntHf^eif do pur vit ef^Mi ftguir q
uinco It tt Aviuidm gfi commectQua^ lu perche*] Papa non volle mai conccdcrigi
licenza come n anco.acconfcntJ la ve* Al
Oardina! nuta a Roma del CartLGondi, per cflr faoortaol 4el , fc ben hauca fpar
fa fi- S"^flo1^ di voler vcnfr io Italia , non per trattar come promcflfo hauca , n parlar andar a^Ro*
coxi Cm Beatitudine in fauor dop U morte del Duca di Panna i e ci anche per*
cheli oegocio preiolfntea Ai Merfii pi^a , e le genti ertfiibandate perii
Principe il magjgior parte: il eie diede a gli Heretici occafione dt far giran
progrei^Con di^ Bauirra riec fpiciaccr infinito del Pontcfice.Riceu poi Aia
Santit con grande honore in Ro^ Nicodal Pa- j] principe di Rauiera , che fc era
in queiH tempi in Italia venuto per vifitar St hflfSrf" i-ovGto e di Roma i fanti luoghi i hauendo per prima
fatta fua Beatitudine di ralCbavcmmconfapt-uole , mentre pur'ancora ^li altri
due FrttcIKin Italia^ dimorauano; onde anche gli mand Tua Santit, prima che d
latiter fi partiiTe per vn fao Camcrier fcgrcto,il CapelIo,c lo Stocco
benedetto . Nel ritomopo^ ' ' ch'egli nella fine dell'anQo infiemc co'FraceUi a
cafa fece ^ allegrena^al Papa Tauuifo ,
cb'hebbe di due non picciolo vittorie
hauute da Chriftiani contra'Turchi nelTVngarlajpoi che erafi di gi in
Coftantinopoli , & in Buda publicata dal Turco la guerra contra
laCafad'Auftria , e gli eferc iti d'ambe le parti erano gi in campagna andati :
per le quali vittorie fobito il Santiflmo Pontefice refa i Dio qittfle doaute
gra e con k fpiricuali di dargli quell aiuto che po^bil fuil, non ma-
AfcanioZa. canebbeiiiJi..$ped)tnconi pr Tfpagna , pfkML- Aki^ Tntirhji
Lueelieft 'farini (fedi- huomo di
fpcriensia molta m tai maneggi, pofdiMonfigror Borghefc Auditor vointfcasca di
Camera > che il prcfenrc Pontefice
Paolo V^. commettendo loro , che trattar cai ^pa . con quella Corona prima
doucflfero circa gli aiuti, che a^l'/mperatoie fi doueua- BftrSlS au ^"
guerra cos grande , indi confidcrtr bene fopra t rfmed'j , che buoni, e fnf-
Sltor di W fitienii conofciuti fuflfcro a conifttilitione. e mantenimento deie
cofc dc'CoHe- iTkcta li>idito gati in Frinci i , e di altre cole aricra di
non picciolo momento per la fa Iute del- kilfpagnau-* h Chriftiani t . Hauuto
pofcia auuifo, chef*! R Henrico riconolciiitofi del fuo djiPoht.R paflfatto
errore, edichiaratofi,comediropraridtocco,Cattolico>haueuapro Caaollcoct c
urato d Ottener dali}ilBVfcoilt in Francia raflblaHone & hanruala anclie iieocl'aa.)lu conforme
al defklero4UOttenuta : ne fent gran difpiaccrc, poich dubitaua uooe da'Vc- che
quefta ftia conucrfinenon vera,e i-calcma finta , e fimulata fufle H per rcn-
fornii . ddU (icr certa Aia Beatitudine della realt di quefto fatto , volle il
R fpcdir Lodoui- ff^a^ co Gonzaga , Duirad*NineRiibiralcidiRoaeoRm. iiial(teii
> fcffaibd- * > la , (fhe per breuit tralafcaili'> per vele^di
addolcir l'animo del Papa , a c^ V nofcer h vci it di quefta fua conuerfrone ;
ma perche la rifolutione di Clemente ' - haucua nell'animo fuo prcfi fcrmidma
radice in non voler acconfcntir, ch'egflf , pcreircrHcreticodiucniiTe R d*vn
tanto Regno , per il Duca di qneftafila ^* AmbafctattJVcdcndo non poter frutto
lcimo cogliere , etfendogK per molici / * 'i^orni vietata dal Papa
l'audienzadefidcrata , deliber di fargli vna fuppHea j.."-' apprefentare (
che pur anch'olla per breuit viene tralafciata da noi )co'Jme2- ' ' -
zgddlaiuale AafddilPapape%idacaGgn^ Digitized by Google CLEMENTE V 1 1 r. ' 96^
-mandato dtr Hcnrico aiuHcnza, ma nel trattar vn tanto ncgotio propofe il _
lo^o^l^^ Pontefice alcune conditioni, le quali furono cagione, che pcrall'hora
nulla fi d^N^crI conchiudcife. Faceuano intanto gl'Impeiiali ncU'Vngheria
contra i Turchi f pedino dal gran piogrcCQ i onde il Pontefice nioftraua Tempre
fcnrirnegran contento, 8( Kch-oaii^ allegrezza , e ne rcndcua le douutc gratie Dio. Ma vedendo il Duca di Ne- ners
fopranominatonon hauer mai potuto dopd vna lunga dimora in Romi_* ottener da
Tua }3caiitudine quanto defideraua psir il fuo R, deliber di partir- ai,c
tornarfenein Francia, se ben mal fodisfatto; lafciando per al
Pontcfichauendoliclladi gi dcltirvati pr:r l'V'ngaria, per ouuiar all'int-
minente pericolo , che minaccia uano le armi Turchefche in quelle parti . Fece
adunque prouifionenon piccioJa per mand-arui danari , c per richiefe da*
Signori Vcnctiani ,c dal gran Duca,c ottenne , che potenfe far rifcuorerc le
de^ cime del Clero de'ioro Sta ti, per poterfcne contra i nemici di
Chriftofcruire . Riccuc in tal tempo, o poco primi il Papa,& accarezz
pacernamentc alcuni Ambifciatori mandati da diuerfi Principi Cattolici, renderle in nome loro Ar^t^r-i^t^ la folita
obbedienza . Et eflfcndo ricercato dal K di Poi Ionia , per vn fuo ridi diuwft
Ambafciatore tal effetto mandato, che gli piacdDfe di volerne! numero de'
PrinupjOtt- Santiafcriucrcvn Beato Giacinto Pollacco, compagno gi di San
])omenico , toiici Ro- fi content Cfe
ben occupaciffimo fi trouaua in cariti ,e cos graui affari di Santa ** Chicfa)
di compiacer il R: onde concitato prima il tutto maturamente co' Cardinali,
cco'Patriarchi , Arciucfcoui, Vclcoui , e con quanti altri Prelati di confideratione
, che in Roma all'hora fi trouauano,;^^ efaminatobcne vn tane^
negotioinConciftoropublicojCircalc aftfoni,(rflfumi, i miracolile ogn? altro pi
degno particolare della vira di effb Beato,le quaji tutte cofc furono coi vna
elcgante,e dotta Oratione da Cino Campano , Auuocato Conciftorialc mol- to
i>en dichiarate in cffo Conciftoro , venne il Pontefice Canoni zare il detto Caoonfzi. Beato in S.
Pietro con qucUe folenni cerimonie , folite
f.irfi in fimili occasioni
dichiarando, definendo, cdetermtnandoSanto, e da dtnicrfi nel Catalogo
de' ^""ntodeU* Santi fcriucre il predetto Beato- dell ordine de'Padri
Predicatori , con ordinc^^ p^^iT ' fprcffo , che fi doucflfe vniucrfal mente
della Chcfa ogni anno celebrare con_^ f f Cli Itati luoi, come l'honor di Santa
Chiefa dalle armi de gl'Infedeli, e de gli Ga^^ArciS Herciici : e per cffcndo
fiato irf Ifpagna lafciato pi di vn milioi di feudi dal kwii To Cardinale
Arciuefcouodi Toledo , ( che in quell'anno fe ne era morte venuto) 'tio.k (uoi p^r effer tutto in opere
pie diq>enfito i Chiefc con iftanza il Re dal Pontefice , '^^^J' ^ che gh
piacefiTe dichiarare , poterfi da lui vn tal denaro in vfo di quelle pie , c r/
disSlS importanti guerre impiegai-e. Il Papa ^ tal richieda rifpofc volcrui
prima far ti Pap^.^*^ ^opra vna matura deliberatiorifc i tuctauia compiacque
tofio quella Macftik G/o.Fraoce-
ilcjraltra cofa richicfta^che f la confermationc del Cardinal Alberto d Au-
fcoAldobra- ria, da lei nominato, in fucceffore del" morto Arciuefcouo.
Sped anche a^ij"^ "'PJ^ quella Coite Giouan Francefco Aldobrandino ,
fuo hipote con ordine , che pTljhlarlfi i
' ' Tt 't," v^i.i. , w Via Jit-i VllcajJI Biuta ipinto con furore
vcrfo il Sacerdote , che in mano Io portaua , auuentolfi , e con vn pugno
percoflfc in modo nel tabernacolo dentro, di cui il Sacramento cra,chc iQpeKati
i chrftalli della cuftodia , a terra mand il tabernacolo , ma rimafc_# per
miracDlofamentc il Sacramento art'atto illcfo . F prcfo incontinente lo
federato, e perche pi che mai nella fiia bcftial pertinacia , fenza moftrar
fcgno .veruno di pentimento perfiftetia , f fatto di ordine di lua Santit
publicamen te morire, rimanendo vi uo concimato dal fuoco, lira di gi paflfato
vn'an- no,chc'lDucadi Niucrsfcncera( come fi
di fopra tocco ) da Roma partito, & in Francia tornato , fcnzahauer
potuto per il Re Hcririco fuo Signore otte- ner d.i faa licatitudinc quello
> pcrcui fpccialmcntc era ftato da quella Coro- Dimandato , quando non
elTcndofipciGi il detto R punto fmarrito , delibe- r di tornar di nuouo a
chieder da fua Santit la confermati onc della fua affo- lutionc , & a
Drcgarli di volcrfi degnare di liceuerlo , conforme al pi che mai ardente
dcfdcrio fuo , come riuurentc , & humilc figliu')lo , nel facro grem- bo di
Santa Chiefi . Chiam per tanto Giacomo Dauid , Signor di Perona_ , huomo affai
dcftro , auueduto ( che poi ncliVltima promorionc dcTard. '"critto da
queftoPo.nr. in til numero , tuctauia viue ) e gli commife vna s
"'"Lrolfi"!^ importante Ambafciata , & egli torto Romatrasfcritofn , cominci con s de-
maiHatod2 ftra , e fopra tutto humilc maniera ( come quello , che ben conolccua
la natura.^ He ntico della cauli > e i'intention del Pontefice ) aguidarvn
tanto ncgotio, che entra- * ^'"** to priuatamcnte , e fenza pompa in Roma
il 17. di Luglio , ^' andatofeno con molta fommiflionc , ^ humilr
adapprefentarfi innanzi al Papa , & a ba- ciargli il piede, fcppe cofi bene
introdurr'il ncgotio , che Icopcrta con viut_^ ragionila vera , c rcal
conuerfione del fuo Re , c fatta di ci a fua Beatitudine indubitata fede , come
quello, che per lo fpatio di fci continui mcfi iftrutto Io haueua ne'dogmi
della vera Fede , e Religione , hebbe grafia finalmente nella.^ feconda priuata
audienza , ch'hebbc dal Papa , di poter trattarne anche co'- Cardinali , c tanto
pi volentieri fua Santit ci al Peroua concciTe, quanto che dalla lettera di
credenza , prcfentatalc da lui in nome del R , hauca ella veduto , e letto ,
raoftrar il detto R vna grandiflfma coftanza in pcrfcuenrc nel dcfiderio di
entrar in gratia fua , e di tutta la fanta Chiefa Cattolica Roma- na. Fece vna gran confiderarione il
Pontefice fopra la fomma di qucfto nego- tio , c conofcendo di quanta
importanza fi fuflfe , per non volle pi il configlio di alcuni pochi , come
fatto hauca , ma di tutto il facro Collegio dc'Cardinali haucrc i i quali,
chiamati vn giorno a Conciftoro, furono da lui ammoniti a vo- ler far fopra ci
vna matura confidcraiione , c fenza haucr alcun riguardo o rifpctto a qualunque
Principe temporale , dirui liberamente il parer loro , poi- che deliberato
hauca di afcoltarli priuatamcnte in camera due la mattina & vnodoppranfo.
II che mandato in pochi giorni ad elTccuiiono, f giudicato e terminato dal
Pontefice ( polche hauciu pi di due terzi devoti de i Cardina' li trouati f auoreuoli
( douerfi il R affolucrc ,c ribenidire , tanto pi conofcen- do chiaramente ci
clTcrc pi profitteuole alia Chiefa , falla Santa Sede Apo- ftolica .
Mdchberopofcia del giorno, m cui far fi douea la cerimonia della Ri-
bcnediifionc, cofiaii7. diSettem^^^^ 1595. che venne a cadere in Dome- .^^^ii^
mca , il Papa dopo celebrata ch'hebbe la fama Meffa , fi transfer nel Porti
" dcliu co di S. Pietro , douc era dal facro Collegio d.'Cardinali afpmatf
, e Sui^^^^^^^ "'"^ ta li predetta cerimonia ( che troppo lungo fora
il raccontarla ) conleconue* nienti , cneccOane circonftanzc , come in fimili
occafioni far fi fimi/ iTnirp ribcncdi, & reiUtuncJfirebod^_UaS.ChiciKcnu^
; S Digitized by Google 0$ c f-v E N 7E ;n t nvrip ftolic il dtttOjR^ itfmr.copdttfom
c pcnircnza r&lutiie , cheper fiMlM: .. fi traJafcJno in qucft^Iuogo.
C^cftc condii ioni , lette che furono ilal Procii^- ratorc cici fao^ O/ficio ,
furono dil PertMia vdite con atccntionc , & accettate ^ ' ^ t giur^ per
VoSCeruuzx, promettendo che! Rle
faattfebbe fr Kmpo cona9^ niente ratificate , emiMNlatone l
foarBeatktiiKnrinifallco jftruMMi>, l omKtm f il rutto efifcquito con
infinita fodisfattione , c*^ incrcdM allegreizadei Re^- CacdimiIGie e di tutto
quel Re^no . ElTcndo poi vacati iaqucft temj>i gli Arciuefcouaei di ffutdo
crea. Napuii , e di Mcllina., ^leiiodi
Napoli l daPcmtcfkeLii Cardioal CiicfuaJd^ o!!di'Nrpii^ penciuiiMiBnegii per
Vefcoiu del Aue et fua pid tofto bilobo alkatamcoto^^ che di mioua , e graue
faticai' U Rofc a Venuti A Roma due
V'couldeJJ.iKofi:ia,chielero nome dcUoroMctropoIi' Roma, jtaoo , e di tutti gli
altri Vefi:ciuji* di qiitUa.ii>rouiacia dai Pontefice, che gli pia cefl
ltaiettergHjH*4iAEi^Di4i^^ ^...o^ * maiido Roma vn 'Oratore , il quale ,
riccuto ccjn la folita henig^t^cclemeiD Zad.vf^ia!beariciuliiK>iitusif
R^iafBBeQocoo^iiioro, dicendo, clic tuttala^ cagione , per la quale non; hatica
fino ll'hora potuto alle promeife fatte fodis^ re ,noa era da altro
derittatSyiieda'igraui , ^ infmtti afttri, ita^tfmH fi trot ua inuolto f>er
la guerra , ch'egli di necefTti f\r douci
difcfa , c conlruariono" del fuo Rcj^no . Ne m.ind poco fono eglino
quanto dal l^t f loro impofto conforme appunto al defiderio r^ h konorMo ^ , di
frte , che talfcfice raaadatogi i all'iocontra ra Lxgaso in frane fik d^R inc- ,1, Parigi con folenae poiiipa
introDnDyC (bri iimagnifica ,t honorfeooliaiitt 4ttotliDCMi . jrjceuuto. La
fonwn di tal legationc cnnreneiia , che ad eiXb R efporre , e fco* prir doucflc
la molta tcneiKjlenza del Pontefice verfo fa fira per(bna, che lo do- ttee alla
pace co 1 R di Spamu esortare , e quello nella Cattolica fede ftabili*'
i^yfiUip&impreLB|wrtnoiraril l di 0ilMQripiciMtagiato i L^aroy voile il
Rfinocol trasferirfiA uitri eoo grand'honore riceuutolo , banchetollo
regiamente . Ma perche in Pa- rigi pociop diede principtodi nuouo la peftc farfifeotire perci il R , il 'v '^
Parti)mcnto,il Legato ApoftoTico^ tutta la Corte regia, tafcilxsr Piirigf, fc
ne gi>; - i : fcfi^ett>mmotii ra*^ f**^ " ionamcnti.Hautttanuoiiail
Pontefice quefti tempi, che Sigifmondo
Batteri fncipe di Tranfiluania lcuaiofi,& efftcaclfinrka catfadi Digitized
by Google 0 TE E H S K T B V 1 1 D ^ Turco pffc farmi , e f r k ltcc iraprefe
fatte da lui, in vn fatto A'imc vinto e fupcrato con infinito fuo yaloic
Sin4o.lAtt.\, Generale dcirefercito Turchcfco, VttlJc vn tanto fuo vaJorc
rimunerare, e cofiipeditogli voNuncio, per quello il CappcHoJa Spada
coniorata.e certa fomfiu di dcnftroJpromeflgJi gi per quc- fta gueri a,gli mand
. Spedi anche in PoJIonia vn fuo Legato,chc fa il Cardinal Gactancpcr mdur
gl'animi di quelle genti aJla coUcgatione con nmp.contra il Turco i poich pcriiiafione d;akuni Capi, e fpccialmente di
Giouanni Zamo- Kj-^.r^ j^i cio, gran Cancellicr,chc co Tuidbu, t con Tartari
tenuta haucua certa intelli- Paw Vn Tti- genza erano non la farcinchaati . Pat l'Italia J anno 96
gran penuria di grano, filuania. nde il Pontefice prouedcndoui , fece iftanza
al R di Spagna , che viporeOc:^ da'fuoi Stati farne condurre , fi come fece . F
fpcdito in quefto tempo dalla* Corte deli "Imperatore vn Corriero cor Jet
cere ,diriate Sua SantitiUc quali,
Gard.Gjicta. di quanto era ftato ella guerra coitra Turchi l'Eflaiic paflata
operato , de daua- " fjo conto . U che haucDdoJc apporr aro qualche noia
per li danni riceuiiti da- ' Chriftiani , e douendoui moko bene penlar fopra
.per dargli in cofigran gucr- j-a qucHaiuto i che conofccuafi iiectlTtriD
qonoenicnte , lollccttaua con tutto lo fbirito vna tal cofa , & perhauendo
due , etrc vwitc chiamato ConciAoroi, fu finalmente conforme alia
fuaintcntione, e volont deliberato , che
tempo uuouo mandar detta guerra
fi doiicirc vn groOb numero di combattenti , par- afi Ipefc dd Pontefice , epaite ibefc di altri Prcncipi , con patto per , che
I'- jmpcr.contentarfidouefle, che diuitd qucfti Capitano Generale
vnltaJiana . * Ma venuto alJorccchic dd
Pontefice , che molti Italiani con titolo di Mercatanti fitrastenuano in
Germania , e quiui non fohmcare con eli eretici conuerfauano , ma ancoi a fi
Jaiciauano da quelli di hercfia infettar^
-c macchiare, onde incorreuanop)ifinalmenic nella loro fetta, e
diueniuaao anch'cglino Hcretici, fubito il vigiJantifSmo Paftorc ad vn tanto
inconuenicntc Onro,. ^.1 VI trono quel rimedio, che necelfarioera. Fece per
tanto alcuni decreti fopra K Fr.' ci molto faluti feri per la falute di quelle
aninnc, i quali pei- brcuit.\ qui fi tra- 'aKwna. lafciano pero di dire , che
mandatili al fuo Nuncio in Praga , furono quiui a'ii. di Gennaio del 1 597.
fopra yn pulpito al popolo letti , e publicati . A i duc-po- fcia di Febraio ui
giorno di Domenica,ctlebrando fua IJcatitudinc h fnta Alef- fa fecondo Ivlo
ordinano, prego ipecialmente in detto facrificio Iddio perii fehce auuenimcnto
delle cofe , che fi haueuano da trattare nelle Congregai ioni Radunanze, che m
Germania fifaceano, e volle che tutta la fua faniiclia fi communtcafle . Fu
mandato in tanto , e fpcdito dal Re di Francia per Roma^ rn Legato,
ch'entratofene in quella con pompa, e bellifima compacnii fr\ il Patriarca
Coftantinopolitano , & il Signor d Ambruno , and il d. lemiente baciari
piedi ;\fiia Santit, e con vnalunga , ^ elegante orationc le fcopr il riucrentc
affetto del Re vcrfo quel a , e verfo la fanta Sede i rendendo ;\ nom^j,
djfuaiMaeftaallvna, A: ali altra la douuta obbedienza. Riccu il. Pontefice eia
Corte Romani per molto grata qucfta Icgationc j e per da lui f ali An>
Rofl>cne- bafciatore mofima ogni forte di benignit , & affetto i
trattando con ogni ho '""/,**'" : noreuoiczza poffibile Haueua
il Papa fecondo il folito vfo e coftumc nella!. Z^r' quarta Domenica di
aiadragcfima benedire alcune' R ole doro,] foli re m-m- l'ctcc X darfi da lui donare
qualche Pccncipe Chriftlano : onde elfendoP l'in oucfti
^=^c"'^"ni tempi alle orecchi pcruenuti i ricchi . fpJcndidi
,epompofi preparamefiti che il' in Vcnetia di br^ue far fi douenano per la
Coronarione ddl Sercnifllmal! Pnncipcffa di cffa Citti, chiamata Morefina
Morcfim , moglie di Marino Grimani , due anni mnanti Doge di Vcnctia creato ,
fi Compiacque fua Beat itu dine di honorare la per/ona^diici con fimil dono-
Eletto adunque per portar- , , eliclo fino
V enetia vn fuo fcgtcto Cameriere , chiamalo Claudio Crota , quel- m,
^r"**^** C>fpcd, aqueMa voha ; doue giunto a'M.di Maggio giorno appunto
iS.m i Sp"" ' " quello delia Coronationc , pnrfcot i nome filo
fa sCo bcnodLtta alla L\3 Digitized by Google c:n B u M H t m smt
g\T&tttntStttti^Thiah'diSm Marco con non plcdoU ttsmKii erfinda nie , il
eorno fteiTodt detto mcTe , dop vnt (bienne MelTa , cantiti Pontificai* mente
di Monfign.Gritiano VercouocfAmeHa
Nitncio di iUa Beatitudine^ prdTo quefti Sercntffimi Repubiici ,
cuiferidiiimonoiper Diacono alla oualo Mn iblodlijiiiO Ita0e filo Marito con
cim fei'ConnMltspheere e contentezza d'animo riceuuta rendendo a fiu Bcatitu ' ; dine infinite tratte
dVn tanto dono, e dell'affetto infenie non picciolo che ilia ; , Santit s^ra
deenaca eoa fimil occafione moftrarc con tanto a lei . oiianto a^ .; . . latta
U dcica Republica^ Part pofcia dltalia in quelli tempi TAfdobrmd^
iiocaD^iltomilacoaibanenii t^ne il Bonteioe
dr altri Prencipi Italiani di- loro (Spontaneo volere airCmperatore per
(ho aiuto eontra le forze Turchefche *^ ' fiiandauano , come s' tocco (opra da
noi : non tralafdando di dire in c^uefto luo* ffOfCbe.tra^eritofi in queUe
parti con queftoefcrcf tOtCmoilratof pili fiate cofl "vakNrdfqiic^o
d'animo forte & nuitto fece quella
fegnalataimprci^ di Sui gonia j e di Viferado
pigliandola valorofamente daHe nemiche mani ; m|g^ ua che inrefapoidal Pontence, apportogl!
infinito contento , Se alle^reeza^ ^ ^ a tuua la Chrfttanit infierae Preuedoido po(cia fua Beatitudine con itr mltaitaaftradenai'graiiiBalitf
ffe-anand^raM JtaauBmrdoaemiQrMlK
gVieita f coi molto grandecraitt tal tempo fr le Corone di Francia , e diSptc
0ia edefiderando per benefici o della Chrftiinit , ch'elleno horaimai depo
Kcflero l'armi , & iruieme fi padficatTera
volle ad vna tanta^impcefit dar .ma fkacnlide ^ipi^* * douc giunto , cominci con eran pnMenza,e
deftso^ Icancia per a maneggiar vn tanto negotio , e hora parlando co'lGardinal
Alberto ee'tti oucl ncral dell'elercito Spagnuolo , e hora
conl'iftelfoRdHenrico , non lafci in :IL,cqla tuttaquella citate di tentar ogni
via poffibtle i perche depofte da vna parte , ie ii^pigw* dall'altra
l'armi vcniflfero le differenze , &
i contrari di quelli R a termi- iiar(i felicemente . E perche conofccua , ^hc
da Dioiblo l'cffettuationc d'vna tanta pace allettar fi doucua > per fua
Santit fece in Roma^nel mefe di Luglio di cfbm'annojptiblicart m ^tuUko >
jche poi maad nelBdgiodclli'I^inu e Ctfd aiFio- per tutto iliChriftianeitooi
alfiae che gl'huomini*diiieiNiti con s efficace mezo lenza Lega- alla Diuina
Maeft grati , potefTeto pi facilmente da quella ottener grati.i , che in quella
pace > ia quale il mondo dare non potcua
venilie ad afiettuarii tr quelle i^^l Corone , conforme al graudilfimo
defidero Tuo* per (lviBre'beneficiftidi tutu qaeliS.t!! laChriftianit* Non
mancaua il predetto Padre Qennaledivfii^ogm diligeo- qwcllodispa 23 per far
fegur la tanto defiderita pace fr le fopranominate Corone , quanto gM^ficomc
hauciido il Pontefice deliberato di mandar in quelle parti anche vn
JjCgato tal -effetto eleffc a (imil carico AIcfTandro de'Medici
> Cardinale di Fiorenza > chsc Aoicia mocto Clemente dIticiKieFMNdwe ,
coma a ibc^Juogo dirafii', decol- l trasfcritofi, Toppe s bea negndare materia
s importante, che in brcue ne con- chiufc la bramata pace , per la quale fi
fecero per tutta la Chriftianit gran fcgni di allegrezza ^ e fpecialmente in
Koma & in Ferrara douc appunto fua Bea c di tanta contenieaza
ripiena * che nulla pilli eflcndollmaffiiiia* mente ella affctjuataco'l mezo di
lei : onde a gran ragione ojgnVno alFhora rc- ic alla Mac(^ Diuina gratie
immortali, & al Papa infinite lodicome Auton re di vn tanto bene. Mandarono
pofcia tutte due quelle conine Ambafinaton a rallegrarfi col Papa & ringratiarlo molto di cofi tcHce
atiewMent 9 procai 4iito da lui j e volle quella di Francia fcHucrgli di
proprio pugno vna lettera alTai bella , che qui non poniamo per breuit > fi
come per riftcfu ragione anco fralafciamo di fpiegare di quefto luogo i
capitoli della detu pace conchiufi c fewtipcrfidepucatf dfttnlM^wCp^ t- ^^^
Digitized by Google CLEMENTE Vili. 66^ ^cio vrriucrfalc di tutto il
Chriftianefimo i i quali capitoli , che fono al numero di ^2. fi poflTono
vedere in altro luogo ftanipati con quello tirolo,capitoli, & c- ditiotii
della perpetua pace, e confcdcrationc ftabilira frh gli AltiUimi , e Po- tenti
iTimi Prenci pi , HenricoIV.pcr la Dio gratia K di Francia, e di Nauar-
ra,ChriftianiffimaA' Filippo Il.pcr Diogratia( altre si ; delle Spigne Cat-
tolico. Tradotti dali'Origtnal Francefe , liimpato in Parigi . Ma innanzi , che
conchiufa la detta pace fulfc, venne
Morte a'28. di Ottobre dell'anno 1597* Altbnfo Ir. l-ftenfc > vitimo
Duca di Ferrara , la qual nuoua effcndo all'oacchic del Pontefice pcrucnuta,
ffubitoUia Beatitudine chianar Conciftoro , nel quale , dichiai a'Ordioali clTer la morte di detto Duca ,la
Citt di Ferrara-? , e lo Stato fuo deu jluto alla Santa Sede Apoftolica. Mi
tenendo poi auuiib iJ ,,p- Papa , che Don Ccfare da Eftc , hcrede teftamentario
dciriftertb Duca , f no i/ gacrVa era
entrato in polIcXfo d.-lla Citt , e Ducato , con hauernc di quello prela h co-
d. Ccfarcda rena, e penfaua di defenderlo, bilbgnando, con l'armi ; fua
Ueatituiinc riikifo Eftc per ii iorno, che vn tal auuifo hebbe,Jeliber di mouc
ri i contro n folo le torzc ipi- l^"ca di r- rituali.ma le temperali
ancor.i,e di far ogni polbilc,perehe la Chicla rihauefse, eia Citt, e lo ftatopredwLCa>che di
ragionccra fuo. Fece per tanto veder le pre- tenfioni di Don Ceiai e, e
co.iofcer la caufa giuridicamente, e lenza perder pun- to di tempo diede ordmc,
clic fufsc mefso itificmu vn'efsercito di 25. mila Fanti , & tre mila
Caualli ,cpcr i'aisenza del Sig. Gio la i Francelco Aldobrandino , da Ooi di
fopra nominito, qual come dicemniorfi troiuua in quello tempo in Vn- gheria ,
chianuto le il Cirdin.il Aldobrandino
fuo Nij>ote , gli diede la cura , ai vn tanto negotio, commettendogli, che
doucfsc pi torto, che fufse po^Tibilc, congregar infume quello efcrcito per I
imprefa foprafcritta Abbracci pron-
tamente , c con molto ardore il Cardinale quello carico , n.l che ponendo tutto
lo fpirito , venne ad vfar vna tale , e tanta follecitudine nel far raccor la
gente , c proueder le cole necelsarie per la gucrra^che in meno di due mefi dop
la parti- u fua di lloma,hebbe l'cfercito in punto Rimcni,auc hauca de gi ordinata la mafsa. F
di gran marauiglia per certo molti, che
il Cardinale hauefsc in_3 cofi brcue tempo potuto fare vn'cfercito cofi grande
> ma pi , che ad ogni altro paruc CI imponbile DonCefare^ poich non haurcbbe mai pcnuto
didoucr apettarfi contro vn tale sforzo , ne cofi prefto : per cominciando a-?
penfarc a'cafi fuof , deliber di proponcr al Papa qualche honcfta conuentio- nc
i c fc ben prima hauea per diuerfi fuoi Miniilri Roma trattato fopra vn_ tanto negotio ,
proponendo partiti ( che poi erano dal Papa riputati poco ra gioncuoii)non per
altri,chc per metter la cofa in negotio? e dar tempo al tempo tuttauia non ccls
di fpedir > e pi volte,nuoua gente al Pontefice con men dare conditioni ,
per veder di ottener in qualche via il fuo intento . Ma non hebbe stommani^ mai
pj atia il poucro Sig.d poterlo ottenere > il ptr. he vedendo cfscrli tutti
i di- ca cntr_jr fcgni fuoi del tutto riulciti vani, fi andaua pur imaginando
qualclie nuouo par- t)o" Ce^o? tito per effettuar quanto deftderaua ,
quando efscndogli fopragiunta contro vna ^
fcominunica formrdabilcche f attaccata in Ferrara in diuerfi luoghi fe
volt negotiare co'l C ird.prcdctto ; il
quale, co'l moilrar D.Cefare d'hauer
ficura- Ferrara per mezo della forza dello fuo cferciio, e di quella, che
tuttauia pi andaua preparando anco fuori dTtaliayc co'l dar poco tempo
aU'illelTo D.Ccia- re di penfarc. ^ ad altri di turbar il trattato, lo llrinfe
di maniera, non lafcianda ni.ii le pr.uifioni della guerra,anzi affrettandone
ogn*hora pi, che in pochill- mi gionu^ag;giiiteui anche efficaci ragioni per
mouer la piet di eModena ddleqiuH dcc'f&pooo'a|ipveflb dallo
Imperatore mat Aito, e creato Duca, e Prencipede]l*IfiipcrioRonxmo
DeliberporciailSav* to Pontefice di trasfcrirfi
FcjTara anch'cglt > onde fatto poner ^llordine qan^ to nccefTario
conobbe per tal viaggio, fcvn giorno, che f di Domenica, ^ duodccitno d'Aprile
^partir innanti il SantilEnio ^acraiikcnto ( come cofim de'Pontcfid f. quando in qualche
viag^toH pdngoiiio')^ egli il d iguenl^l dop celebrata la Santa MelTa.
nell'Alter maggiore de'SS^ Apoifo!i,con Tinteli iientode'Cardiaali,depofei
paramenti, preii la Mozrctta , c Stola s'inginoo chi sai Faidilirorio auanci il
detto Altare > & iui ad alta voce intonata T'Aliti fona C itf4M Mer , > e detti i Wrlcri , e le
Ontmiit volle primi il perdl^ no prendere in San Pietro, e vrdtofoe pafcta
^pier laptofCl di S. Maria della^- Fcbrevcrfo Campo Santo, ini mont in Lcttica,
e fc ne andcHno Porta An* gelici , accompagnata di'Cardinaii , Como ,
Sauli Afcoli , Matrei , Acquaui- iia
Popoli , e Pret . Allaqual Porta Tua Santit , fatti volure li Lettica^dicci^ la
benedituonei4etti Cardinali, li quaU tomati ^etro,regii poit!tLi0 viaggio, qual
breueiaente, defcriuendo , fu in tal modo . Se ne andaciapsim di tutti la
cauaJcata de 'Carriaggi , por fcguiuano le Lcttichc,e le Chinec di Noftro
Signore menate a ' ^ -_
fio le Valip0 i' teSaiitia 1 Trombette;] gr Archibugi, , yUuf^tl compagn fua
Santit fino pailato Ponte Molle , poi il Crocifero con la Croce4 ^^^^'"^ e
dietro veniui NoftroSign ore nella Lettica rveniuano poi dlttFO'Mlapn 1 ^
toMakcon le oobfdle , oueroparalbli , i CardiMliBironio , ArgonoMa' te, c San
Giorgio, con altri Prelati, che lo f(te!ttUMHXcUsfbce il fimile CtaitCaftcUana,
k. fegucuic Nami 5 l'altra Temi i
Taltri Spoletti: la feguente Foligno ; . , raltri po! , chef di Domenica, Camerino , douc il Cardinale di elfo luogo
IIPaMlo^ I(^ rceuipIendi(lunamcnte, fi'Come fece il d fcgucntc Macerati il Cardii 2St'JuU ^ Colenza , douc
per iftracchezza del viaggio ripofolG fino tutto il Mer* i--_/*^ tOrtIK Sene
and poi vcrfo Loreto, oiic gionfc Gioucd ftra,c vi ftctc fin4 alla Domenica ,
dicendoui Mcfla ogni mattina nella Santa Cafa, &c commttni- eandoui molti
con grandidma deuotione . Si pirt pofcii in detta Domenica- cr Ancona,
lafcia4ido alia detta Santa Cali in dono vai bciliflima Croce con*
iiC4nde!iri^d*ai9Hiioiedue gamfae medefiinamcttce d'argenta miificcie , e mille
Scudi , co't PiraiiieiKorlccbiiimoyCo'l quale la Santit fi dal |>tpa caramant aM>Mcciato ,
faccndoutn per la ftia venuta molta: ftita
& allA- ..grezza. Mcrcord poi celebr fin Santit.i Meffa piana nel
Domo, e volle in- mncniral Vefpro folennc della Vigili.i dell'Afecnfione : dop
il qule molti . - J^Of^dinali } ^i^fi ^li^ati ^ e |^i^oii p^r i^^^Aciuae ^e
iohuio fi compiicquero Digitized by Google et E ME NT E VI ir. Sr hWnn le
Galere dc'Signori Venetiini , che in qtid Porro all'hora fi trouauano i numero
di tre, fra le quali v'era la Capiranca del Golfo col F.m,goucrnatt Antonio
Giuftiniano, che poi fuaBeatiudinc volle crearlo Cauallicro, dor Dandogli
vnagroffa Catena d'oro, con vna medaglia del fuo impronto. Gio- ved mattina
giorno dell 'Afccnfione fi fece Cappella nel Domo , douc intcr- uenne fua
Santit alla Mcffa maggiore con 15. Cardinali. Sipart poi il Sancii- fimo
SacramentopcrSinigaglia,nellaqual citt il d fegucnte gitmfe anche il Pontefice,
offendo ouiui dal Duca d'Vrbino con fplcndidiffimi apparati ri- Annto.
DaSinigaglia fi trasferi Fano, citt
^dowe ( come fi crocco nel prin- cipio ) egli nacqnc, e rinacque, e vi fu
parimente congran fcfte allc^rez- 9ertccuuto;equiu alloggiatofcnc il Sabbato
fera, ne and la mattina dietro Pcfaro; indi , dop le fiipcrbiffime accodi icnze
, e riccuimcnti nobiliffimi , c ricchiflmi fattagli da quel Duca , arriu il
Lunedi fera Rimini , douc il Duci Ai
Modena fu baciargli il piede pofcia il
Marted mattina giunfe al Ccfen** tfco , e U fera Rauenna : pafTando pofcia il Mcrcod feguente
per le Terre_# di Bacnacauallo, I,ugo,eCodignoIa,il Gioucd giunfe
finalmente S. Giop- gio , C hiefa poco
d.i Ferrara difcofta , con bclliflimo Conucnto , habitato da - l'adri Monaci
della CongregatioiK di Monte Oliiieto, clTcndo quiui la matti- na di detto
giorno prima arriuato il Santiffimo Sacramento, incontrato vn_^ miglio da detta
Chiefa lontano , da tutto il Clero , Religione , e Coifratemit di l erraracon
fomma riuercn2a,e deuntione. Quiui adunque giunta faa_^ Santiti circa le 23.
bore , entr prima in Chiefa ,fana oratione a] Santiflmo Sa- cramento, fi ritir
nel Conuento alle fue ftanzc preparate , che fono appunto le Tuedefime, nelle
ouali gi alloggiato haiica Papa Clemente VII. di felice me- moria . 11 V enerd
fegucnte fi mcffe all'ordine quanto era neceffario per lar l'en- trata in
Ferrara ; iV clfcndoftata aperta di nuouo la Porta , che appunto chia^ mata di San Giorgio, per cffer ella
dirimpetto alla predetta Chiefa, circa_> Fhora 21. fi trasfer il Papa fino
ad vna certa Stanza ,fabricata di tauolc,i predella '*orta , e da lei poco
difcofta ; tk in qaefta ftanza vcftitofi Pontificai- Ord/nedcllt mente fi
cominci l'ingrcfTo folcnne in Ferrara con quell'ordine . Andauano in- folennc
en- nanzi i carriaggi di fua Beatitudine, cio 8y. muli, fopra ciafcuno dc'auali
era "*f* ftcu-* vna cope rta di panno roflfo con l'arme di fua Santit .
Seguiiiano poi due Cor- rieri , la C ompagnia d'Aichibu^gieriicatialIodel
Mantica ; la Compagnia di lancic del Mrxtica ; la Compagnia di lancie del
Monaldcfchi ; quella di lancie del Hiit'alo; quella d Archibiiggicri del
Tacobaccio , e quella di lancie dell'Or- fino. Dopquefli fcgutuano le valiglc
de'Card. al numero 27. i^- altrettanti Mazzieri de i C aid. con le loro mazze,
che pofauano fopra gl'arcioni delle Sci- le: due valigie Pontificali n. Chinee
bianche di fiia Santit con bellilTmt for* nimenti , le quali erano menate mano da 11. Parafranicri ; due Feiiche di
vel- luto crcmefino ; vna ^cdia del medcfinin velluto , portata da quattro
Parafrc- nicri . Seguiuano appreffo i Trombetti
cauallr. i Caudatarri dc'Cardinali
i Scudieri di NoftroSignore,i Camerieri extra muros; tre Auuocati
Concrto- riali ; i CippcIUn fccreti i molti nobili F-crrarefi , Ik altri
foraflieri nobililL mamente vcftiti con ricche liurce, tV belli cauaDi : alcuni
Bareni Romani tre Auditori d: Rota ,i
Camerieri Secreti , rAmbaiciatorc di Hologna , folo ireAmbafciatori ,df
Fr:inci,di Vcnetia , e di Sauoia a? pan* }. ice quello di Francia in mc7o,
niello di Vcnetia man dcftra ,c'
oucllodi Sauoia man_> finiflra .
Dietrt> nucfli andauano fei trombcrtr di ^'oftro Sig7orc cauilJo j tut- ti i Preti, e Monfgnor Vcfcouo
d Ferrara . piedi i i Mi77icri di fua Sentiti con le loro mazze d'argento caualh due d virga rubea: il C ro cifero coiu
la Croce di fua Santit ; Due Chierici della Capelajdi Sua FeatitiuiinccorL- due
lanternoni : fcguiua poi il Saiitiifinio Sacramento , quai'era fopri 1 fella-*
di Google ^p, CLEMENTE TtZ: di vna bclHffimi Ghinea bianca in vDacaiTecta
coperta di Broccato d'or fcW vnBaldachinodirafobiancocoaltoicadiiirfcfiiMiSa^^
U qu?Jcra MTOfoda dodici Sacerdoti. Dietro al Suitiffimo Sacramento andaua il
Sa* Siib , poi i Cardintli al numero di 27.
caiiallo sd le mule Pontificali , e dopd quefti il Tcforicro generale,
Se vn Parafrcnicro di Npftro Signore con vii-^ baccilc d'argento , nel qoal
erano le chiaid dtepartt ddlt ^tt. che MGia- dice de'Sauii erano ftate
prcTenttte Iba Santit ndlifodetta ftuta
douefi veft Pwtificalmentc- Scgiiiuano poi 30. Paggi, parte de'quah crino
nobili, c> parte gcntirhuomini priuati delli Citt, vcftiti tutti di teli
d'argento coa- Kitte di velato negro , eoa treccie guarnite di roTette d'oro ,
perle , e giojcj k on cappotti di v3itto# ttiniri 4*argcnto, e foderati
delltnedefinutela^* QOC0lfilK d'oro I ccoo/^ade e pugnali co i finimenti
inargentati tutu a-> ibd proprie di dafctmo. Vcniua poi Noftro Signore
veftito Poniificalmente xofrcEno in tcfta di valore dimezo milione d'oro ,
portato fopra vna jfedia^ 4aotto Parajtrcnicri . i quali Imimh le loro foUte
ymnBk, fotto vn Baldac- chino di Broccato d oro col fronde roffo , e qucfto era
portato da i Dottori del- la Ctt. Intorno fua Santit erano altri Parafrenieri,
e dalle bande andaua- la folita guardia de'Sui zzcri . Dietro fua Beatitudine
erano alcuni Patriarchi , Arciupfcoui, Vefcoui, ^ altri PrtlaHalnameroai
?a ctuaUo 1 kmtilc^ Poadficalmente >
e procedendo con quefto ordine entrarono per It ibdetta por- ta noua di S.Giorgio
, fopra la qual'era ftata fatta dalla Citt vn'arma di fua fica- ttudine, e
dallapartgdeftra vieranole arme del Card. Aldobrandino, e di Gio.Franccfco
AJdobraad.e dalla finiili a quelle del Card. S. Gor. delia Cia
4iFtffara,coBCfmIfiItliiiefettoladettaarma,chcquritriIttfcit. *
SiMftUliiaBMtitudine nelli Citt ,]Vlonfignor Theoforiero generale comm- ' ci
gettare al popolo de i danari rutti i
cantoni delle ftrade, per douc pafs fua Santit, leggali erano tutte addobbactc
con panni, razzi, e cori d'oro, ^ altre upezzarie , e di uerfi quadri di piuura
, (k dfofiacftie ch'enn ornate^
Aitappetti, e drappi, era concori gran quantit di Dame, & altre Donnea*
coli della Citt,comc foraftiere,che faccuano belliffima vifta. Giunta fua
Santi- t nel Domo, fj ginocchio auanti il Santiflimo Sacramento , e fattaui
lun^ ora* tioneUl fpccli con le folitc ccrcmonic gl'Habiti Pontificali, c fe ne
and in Co ftdio al pio aUoggiameiito 1 ri pofarri.Hora trattenutofi il S.
Pontefice In qiieAc Citt con Ibmma contenrc7za dcll'inimo fuo fino al Dicembre
venturo , molte Cofc fra qucfto tempo siiucnncro di memoria degne e fr.\ le
altre, li p.\cc fc^ guita ( come tocco fopra habbiamo) tr le due Corofie di I
rancia , e Sparii.!, per opera , di AttBoiritudinef la qqale ner ci fece quiui
fegnt firaordinani di allegrezza, e quei due Sponialitij cofi famofitr il R di
Spagna , e Margarita d'Auftria,SorelUdeirArciduca Ferdinando e tr l'Arciduca Alberto d'Au- fttii., gi
Cardinale, con la Infante di Spagna , nominata lbella Clara uge nia. Sorella
del predetto R, fatti peramiodidPcniefice. Percioche haoen- do il R Pilippo II.
fatto gi trattare , e coochioderek Nozze tr il Prencipe fuo figliuolo, e la
predetta Margarita, hauea ancora mandato
Icuarla.^, per in Ifpagna condurla } ma fr tanto venutolirnc il poucro
R morte , innan* * i ancora , ^ella fi
potclTePur metter all'ordine per parti rfi, & in viaggio porfi , il detto
Prencipe filo aglio , fuccediitonel paterno re^no , f dop paC^ So certo tempo
del tutto , per la detta morte celebrato, eh ella di nuouo Ie- ttata , e
condotta in Ifpagna laflfc , fecondo ch'ordinato gi hauea il Padre , p cr
pigliarfcla per con forte . In quefto tempo adunque trouandofi , come di fopra
im hahoitfiio. Papa Clemente in Ferrara volle la Regina in quello tu o via^o
(ino alla detu Citt trasferirfi per vedere, e riuerire Sua Beatitudine ,
Ibcondo appunto era la mente del Re, dal quale haueuahauuto ordin , f^moiv^Ct
cc|s^^^M*flf^^ftSPM' ^fafc Ftftitaiipcr tui Digitized by Google 1 CLEMCNTEVriI.
67^ toclladaCritoEconnobiliffima compagnia , haucndo Ceco l'Arciduchcrsi.^
fuaMadrCjConl'Arciduca Alberto filo Zio, & il Gran Contcftabilc Goucrna-
tor^ di Milano, oltre altri Signori titolati di gran conto, e vna Principcffaj
Tcdefca , e trasferirafi nel n\cle di Nouembre per lo Stato dc Signori
Venctiant f da'quali fi ctfa come appunto richiedcua la uia grandezza , c macHh
, fplcndi- diffimamente trattata ) fino
Ferrara entr nella citt a'13. del predetto MqCzj circtleii. horc, incontrata,
e riccuuta d'ordine di fua Santit dal Sacro Col- legio de'Cardinali poco fuori
della citt in yno alloggiamento, iui
pofta di legnami con addobuamcnti ricchiiTirai fabricato } doue dop
hauer co'l Cardi- mi de'Medici parlato , e compito > fi da tutti falutata ,
e tolta pofcia nel mczo dai Cardinali Sforza, e Mont alto fe ne entr, come
detto habbiamo, nella^^ citt , con incredibile concorfo di gente , e fc ne and
quella fera iftclTa baciar iptcdi del
Pontefice , prima ella , poi l'Arciduchcffa i dietro quella l Arciduci
vjljiJiJ^J Alberto predetto; alla qual Regina di Noftro Signore fi degn
picgarfi i ^ hacuipicdi dettele alcune parole, le diede in fine la fua
Bcncdittione . Venuto il giorno , al Papaia^ che fdlDomenica, nel quale fua
Beatitudine deliberato hauca di feria ceri- Fciitta, monia dello
SponfaHto,comp.iriic la Regina ricchilfimamtntc adornata da Spo. fa, 6c entrata
nella Chiefa Cattedrale , ch'era fiipcrbiflmancnte apparata, quiui facon quella
folcnnit di cerimonie, che ognVno pu giudicar, per mano di Regina HI fua Santit
dal fopra nominato Arciduca Alberto nome
del Cattolico R Fi- ,,wf"La'in' lippe UT. fpofata, fpofando pofcia il
mcdefimo Arciduca l'Ambafciatorc.^ Ferrara pfr dtSp3gna,anome della fufietia
Infante Sorella del me Jefimo Re , che come fi mmo dz detto, ha ueaeflfo Arciduca prcfa per moglie,
lcofi efTtttUronfi qi:cfti M- l'onr. trimonijs eccelfi con incredibile applaufo
, e giubilo da ngnt parte , e con con- corfo marauigliofo di gente quafi di
tutta Italia . Se ne parti po la ia 'Icijin.'L-j verfo Manroua,riccuuta da quel
Duci fplcndidamentc , Cv' indi a! fuo .qgio s'- incamin. Tra tanto il Pontefice
fatto poner all'ordine quanto fi conueniu i , per II Papa f i a partirfi di
Ferrara anch'egli , c far Roma ritomo,
s'inui quella voltai Roma luof dop la
dimora di otto mefi fatta in Ferrara , lafciando quei Popoli , nuoui fuoi
fudditi , molti fcgni di amorcuolerza , e benignit , e raccomandandoli con
caldo affetto al Cardinal S. Clemente , che
quel gouerno lalciato hauca . Parti- tofi di Ferrara, volle in queftofuo
ritorno per liologna palfarc ; oue riceuuto, con grandiflmo trionfo,c quiui per
tre giorni fcrmatof,prcfe pofcia verfo Ro- ma ilfuo viaggio . Giunto Roma afTii
lieto, e contento per il felice acquifto di vn tanto Ducato , ecco che vn
trauagliq molto grande li fopragiu ige,chegli fc in mcftiiia , e dolore la
Ictitia cangiare ; imperochc d l pochi
giorni, chtj fUa'20, di Decembre,romprcndo il Teucre all'improuift) con
{2|rand'einpito i termini del fuo Ietto, venne ad inonda ria Citt, e tutto il
fuo 1 erri torio di s inonJations fatta maniera , che p>ochi per iJ vero
furono quelli , che quindi non ne riccnef- del Tenzte (cronotabilidmo danno ,e
non folo nelle facolt ,e nc'podcri , ma ancora nelle Roma eoo rroprie vite,
reftando molti affogati, e fommerfi. Apport vn tale accidente chfardouca per la prepaiationc dk ::t:.ie t
Vf il 5 Utfpw' nti Glubiko , die vi fi
cdebr^r KyawibiiBj#^>ypeflfar>ift|l nitte'qudue-prouifiofii) che cono&eaa
nccefTaric p&r h cclcbr'atioat di tnfo # s cdebrcc famofo;ri diede prima
con tutto lo fp'Hro tener, e ceniferuar
buon* pace tra'Pitncipi Chriiiiani, e nwUHmc ita qucfto fTlibii i dell'Anno Su^
toM mand detti Principi , inutindolt
coTuo popoli k venlce-. Roma per I ocquifto di vn tanto Tcforo comc
ciuello4Ua.>xraidtttcdi^e jkopricAnim^ Foipttiati amttiofi^c ^deuoti
ccnccnl -che .fn .dettc 5!UeiI'Saihl9
i'onfcficc V! are,hdgtdtc3toi>cnc, il porre quhfottoalcnni capi pfincipalt,
iri_ qucOi noftra lingua tradctcij acci fi regga quanto >n \ fofTe la mcrte
dell'otti" ino Paftore,e benigniamo Padre noftro^e qujpto graadc il duetto
.deUaiftiU|4| 4rf gregge^ Atcommdlbic jqpo yidli; : .::.}.
.r>!^'ioitoitiIifcdcUdiChrifto,chcIeggcraDnoI(f.pcfcfl^ laiadal
popolcChriftiano con tanto piacere dcfidcratoichie- delSantilEtioGii!* bileo, e
dopi! partodclla Hcata Ccnetrice di Dio , c fcmpra VergineMarla , il Milk
feiccnto, et m tantaivia^io/ allegrezza
, e coocorio ced&hqfi^'.$ksA Cftt t celdirarfl recondv fftoHto,qiMinto che
ne viooft^-vili 9t dBtmm* te rapprcfentta la ini primi originetpolchcspcr le
traditknramicfac^ Anilchitii.& niin7A dc'mag(^toH,habblamo, c he dalla
Chiefa Romana grandi indulgenze, ^ AfluAuca* rcT'jJ^'onc de peccati
(iconced^uano quelli, che in ogni iecolo, che n fini ua in oMMiKo. ^^^^ annii
vet^iuano RomtJl vifitarleCItidfdc i
Santi ApoftoltPiotro Paolo. t acciochc vn.'. vfanzi tale , come vano,cgcmiiefco
rtto^unlkf^iwk cltffc dal Mondo j ]>oir; l itio 8. noftro Prcdcceffore la
volfe per la cefctv27add Vero> & ad eterni m: noi ia confermare con vn
Aio decreto Apoftolico j con tut* to 9 chepoi
pi corti termini l'habbiano ridotta altri $QmmiPoutc&ci>clic^
pure fono llati Phedcceflfor noftri . Et tnuero ,fon fcnza mifterio , c diuina
dirpofitione fi fitto f cbt -111 ^Wftci
. Iiinghiifimoipatiodclla vita
hiimani, che in ogni fccoJofinifcc fi faceCfe memo* ria di aiK grnl>eneficio^atco da
I>to^gli huomiiii^ quando c^ik guiia di ftOie fi et. fle di gttilHtirda
tChioftfi VirmriR'^a , per Hknitiiirr ^ b m6ittdtm^6im l^" '"R?- ^
tltttHlmo ifl'o; c di ^ttftt>ten'>;hrcio la memoria tii mun'altroloooibifekibnfKbfl
g* A^tabt. (-He , d >ue iV h' rocca , c l'albergo della
ReligiofcChrifttana.c douetUttlf * ludditi , coir>- figli ad vn Pidrc,e come
pecorelle ad vn l^ore , concorro* do alla ft^dia di Pietro, alla ferma Pietra
xlella fede^ che ^iaalai.o pes lo -coo^ tinio coribdei feeti;n per EWtMk
^'tempi muMIfritooiufi , eAniod> mfl Odile vn foII^^Aare > e d'vna
foliitide il vero fpldndore , ecn vn legame ^ . d'amore tiitt le mdmWa
congiunte fottod' vaiolo capo. Vedano finalmente^ nell'vnit ddUC.hteia Romana
con qualibtoinit,e reiigiofie fi cekbri a'ccfliT pKidi vtf arni , b Jrmmsnte
Santo 1 pud- enni^mi- Q2i4k> anno dimn ^fVeVche cAtgiooe domandiamo Santo ,
Se anno del Signore >i!^ anno adopin viiocaro , 'JJi: ;
rc'dellar.iIatcCjiesChrfto, figliuol di Do, che dall eterno Padre con ogni
colmo di ^riie,^diS^toSaa^^ miadaco i ( J^ri tittti^f4$f^f fffSH^ Digitized by
Googl T/ E ivr n N T E v^iM. t-n Sre captiuis induheniini , cl.trjis
ap::ritionem , r^r ttnrtkm pt.tcaBikvx Dotti- no . ) Noi ancora , che le bene
indegni , teniamo il luogo di Chrifto in terra, co fi difponendo egli da
qiicft'alto luogo della .Sent n.lh , e guardia Apoftolica , a tutti voi fedeli
di Chrifto amunciarno , e publicaiamojC orckichiamo, ]ucIV4n- n iftv fTo del
Giubileo, anno di vera penitenza, & ancori di giubilo,vS: aJlcgicz- Ki
fpirirualc . VL^trchc^CbaritiirChri/li y pr quo Ugaiione funajft^uf aH ommf
gtnter -, vrgei ^^q^^^ ^ iior,)c il 7e!o- dell'animo ci co.ifuma il
cuorccffortian^e preghiamo tutti per il piai. 68.' fancuc rpiffo di Gics.i
Chrifto,pcr la venuta di lui nel giorno del giudicio , che Hcur.ia.. in qucitf
ronti.:) 3arf icolarmente del Giubileo .^Connertaiur 'vnt$fquirnifeT:ofT e/i Do
nn- s , r'o- mulie mifcricofdU co- Ha,. j j. pr^/iaiiiir fttpe- maliiiam ; ) E?
mentre , per obliio dcHofficio noflro Paftoralc , i. Tnn. i. con allegrezza
chiamiamo , c inuitiamo i figliuoli noftri canrtimi diChriflo , loci.*,
l'Imperatore eletto , il R , e Prencipi Cattolici , e tutti i ftdeli di Chrifto
in 2ual fi voglia parte del mondo remotirfma , che ftiano alla Santa , c
Cfocon- ifllma folenntt del f Giubileo , nello llcflTo tempo fumo da vn
gr.Tndiflirno do- lorctrafitt , confidcrando quanti popoli dcll'vn ione , e
participatione co ila Chicfa Cattolica
, poiclie cooteneodo eglino molte
attiooi fic efempi SaiHi^Iimi , dati
FooteficetntaraaQo, ptftDpio,cbaiimoLcwMfatleitaMecei^ in & ftetfo l'animo
(ad imitation di efTo Pontefice) alle buone,e Tante operat ion^ Nome di
Pf" 'o cqutfto dcirctcma beati tudine,e gloria del Paradifo . Per per dar
prin- GiolNleo (he cipio S Qobil
fojggetto diremo prima,che Iddio cflendo di ogni noftro beno NwW.
pidiiioifidlabranofo,acciocheinnoirirnouirpdro b nailorii di(|iieIU eterna
gloria^ infiniu abbondanza di ogni benejClic nell'altra iti 4^ram% hs
voliitoyche con varie folennit rhonoriamo in tcrra,e con quefta particolarmen-
te di vn'anno intiero , che Giubileo fi domanda ; perche (c miriamo la voce
iic-, brea , lubal , che vuol djre germogliar , e produrre , ci dimoftra
Tabboodansa i*ognt bene nell'altra vita , e f cotSideriamo la voce Latnm >0r
ancora la noAw' chi non s, che Giubileo fignifca il colmo di tutti i contenti
allegrezze ? cofe tutte , che non di quello , ma fono proprie dello ftato di
quella fcmpiteroa -vita del Ciclo. Ma troppo lungo farei > s'io volelfi
aoportar in quello luogo quello > cne egregiamente ne icne dei GiaUIeo
ddrAnnoSaMo. il Ptac iroo \nttirOpcra Aia , intitolata . I
TcforinalcoflineirAima Citt di Roma i poich oltre 1 efpofuion predetta di
quefto noHK , ouer vocabolo Giubileo , moftra , e dichiara ouimamente , quale
fiata fu la Aia prima origine due fpreflo quegli tnk. ij. anttcht Padri dd
Teftamento Vecchio quando Udio,volndoiifli^i^ I0L6. rbi de pi che ne glj altri
honorato da loro^difle quelle parok > che dllAiicico'a^if. jj*"* Capi
fi leggono . ( NutneraJ'ir quoque iibifptem hebdomadat annotum , idejl ffp ,
qu^e fimulfaciunt mnnos 49. r clangti buccina menfefeptimo , f & il modo
> co'l quale clG Padri cc lebrauano vn tal anno , laprima iAitutione Aia
nella Cjhicfa di Dio, che fu fot* Co iionifatio Vili, le varie rifisrme
fue fatte poi da altri Pontefici le cerimo- nie dM il vlinoneU'aprir> e ftrm l Porte Sm AU
Papa aitrecoft iime k quali oiklciando
io per btcdt riMMidole ad dfer lette
neB4^ predetta opera , vengo alla deicrittionc di quanto propofto ho di
fcrinere circa queft' Anno veramente Santo, e BoKdetto- prima dir, che fatte fare dal M^ro Clemente
> ccuneji gi detto di fupi a, le coouenienti, e opportune j>ro* liiftoot
per vn canto Affino e venutala vieilit di letale, nella quale Ib^iond dop
Veibro aprire con ceremonia H deuota,c pia C pur affai bene , e minuti'- ^ ^
ffiente dal Pancirolo predetto dcfcrtta) le Porte Sante, occorfc, che fua
Beati- . 'Ai - fudine f da'foliii dolori di clragra^ e podagra, a'quali era
molto foggetta^ ibpragiunta iJ che fa cnglonc^dwnis ttlccrattonia Circoncifione
giorno di in SUnefiro > dilTerta . Non per tale i mpedimcnto trattenne
alcuno , che principio non defle vifitar
le quattro Chiefc , poich comnciaronA cileno
frequentare grandemente dal popolo , per conicguire il premio ,
ciolindul^caza di colpa , e di pena . Venuto il giorno di S.SuaeftfG^ si
coij^rcgarono tutti i Cardinali , Arciuefcoai , Prelati Ambafciatorittt^ la Corte Roouna , con tutte le R.cligiooi ,
Compagnie > e Clero di Roma , al IloroPalazto & fornito il Vei])ro, che f folennemente
celebrato , auuia- , ^sn(i tutti proceilqQaliQcntevcrfo San Pietro.
Eraportauinfine fopra vna^ X
|fekfinBeatitudine>|Mi!ii6calaienteveftita>hqiiakte Y( ma con fatica non
^a per la moltitudine ddk genti concorfe
vedere > tutta la Piazza di San Phetro i nel cui porticak entrata ,
& verfo la porta fanta-> ^1 oyMi
Parata era la fede Pontificale , auuiataA , innanzi qudla , fect> " / > x"" ' **** f Digitized by Google CLEMENTE Viti. 9t}
foltte denotc , c fante cerimonie la detta fanta Porta i apportando vn tal uto
in- credibile allegrezza, deuotionc , e confolaiionc fpiritualc tutti queVii > cho J***"* prefcnii fi
trouauano, e fpecialmentc a'Foraftieri , de i quali ve ncera grarL_9
t""*dil numero . Furono anche ad vn mcdefimo tempo k altre tre Porte
Sante aperte j [Iqjkc&kc . quella della Chiefa di S- Paolo dal Cardinal
Giefualio j quella di S. Gioiianni Latcrano dal Cirdinal Colonna i c quella di
Santa Maria Maggiore dal Car- ^ dinal Piiiello pur di ordine di fua Santit j
eltcndofi ogni vno di detti Cardina- li con groffa comitiua di Gentil'huomini
trasferito dette Chicle, vcftiti pur
anch'cgl ino alla Pontificale, per far la detta cerimonia j trouandouifi in
quefti luoghi ajcoragrandlUmo numero di genti, che reftarono parimente di
giubi- lo, e di guftolpiritinle ripiene, ccoiifolate. F. f cola per certo
ammirabile, che in tanta moltitudine di pcrfone , concorfe in tutti i quattro
luoghi predet ti , non vi fia nato pur vn minimo rumore , alcun inconueniente ,
o fcandalo al- cuno ; ma il tutto fia con amore, con pace, c con cariti
Chriftiana palTato . Furono numerati in tal giorno intorno a 5700. Pellegriui ,
la maggior parte de'- Quali f dalla Compagnia dclUSantilfima Trinit alloggiati,
dalli quale poi li diede albergo tanto
grotTo numero di genti , come pi baffo
fi narrer . Et acciochc tutti rimancITero compitamente confolati delle gratie ,
e dcuo* ton, che per tutta Roma fi trouauano , e hauefTcro ogni commodi t per
po- . ter confeguir il Sanciflimo Giubileo, fi prima ordinato ttitti i Rettori , Q_y l^liniitri, tutti i Priori, e Giurdiani di Chicfc ,
Oratori , e Compagnie , & altri Luoghi pi/ , che tener aperte douclfcro per
tutto l'Anno Santo non fol.i- ijiente tuCrtiJe diuotc cmiracolofeluiagini , ma
ancora tutti i luoghi , oue rin* chi ufe foglioni: tenere le fante Reliquie j c
ci perche fi poteflfero ad ogni hora Boftrare a'Pcrcgrini Foraftieri ad ogni
loro beneplacito, fi come felTcquiro con ogni forte di amoreuolezza , e carit .
Dicdefi dell'altro canto compita fo- dsfattionc
ciafchcduno circa il poter efcrcitarc , continuare, e frequentare H
SantifT-Sacramenti di Confefnone,e di Communionci eflfcndo ftati nella Chlcfa
di S.Pietro oltre i 11. Penitcnticri ordinari) aggionti altri venti, che del
conti- nuo ftauano ad vdir le Confeffioni , le quali erano cos frequenti, che
non poteHt do eglino fupplirc , vedeuafi molti Padri Maertri Theologhi di
diuerlc Re- ligioni ad aiutar opera s fanta,e piajdi modo che fpelliflime volte
furono in det- ta Chiefa numerati fino cinquanta Confcfforii onde ciafcuno,
fenza fcntire pun- to d'incommodit in trattenerfi , potcua con molta ficilit ,
e con piena fu* contentezza effettuare lafuafanta, c deuota ConfelTonc. II
fimvle faceuano quelli , che haueuano cafi rilcruati ; impcroche fc in altri
tempi fi pena molto ad hauer di cd l'alTolutione , in queft^anno
lafacraPenitentiaria le daua , ^9 conccdeuacon fubita , e prefa fpeditione tutti quelli , che ricorit:uano do- mandarla. Ma non folamente in San Pietro
fi accrebbe il numero de'Peniten- tieri, ma nelle tre Chicfe ancora
fopranominatc , 6c in ogni altra Chiefa di Roma > impcroche in San
GiouanniLaterano vi affifteuano giornalmente 40. Confeffori i in San Paolo
extra muros 24. in Santa Maria Maggiore altri 24. il-# Araceli de Frati
Zoccolanti 34. nella Minerua dc'Frati in San Domenico, 20 in Sant'Agoftino 24.
in Santi Apoftoli de'Fraii Conucntuali di S- Frane eleo 24. in Santa Maria
Trafpontina de'Frati Carmelitani 12. in quella de'Padri Giefui- ti 20. & in
fomma furono in tutte le Chiefc collegiate , Parochie, Compagnie, Hofpitali ,
ik altri Luoghi pi; Sacerdoti , che attendeuano con tal ordine , diligenza alle
ConfelHoni, che ad ogni hora, & in ogni tempo ciafcun peni- tente riceuer
poteua fodisfaitione , c compilo guftoipiritualc. I due primi Mefi di e
diipenfandoloro il po^ teric^ifitare incuique giorni , & il
uyvno^nrdjied in otto, itiqafok &
tre, fecndo'roc'eofrenza ve fecondo ricrcaula'oualit delle perfonVctie OrJinc
San* impedimento non poteiiano , fecondo diccua lapBoIIa , vifi^arlc . F,
febenetutre u'*' gratie , Priuiicgi , indulgenze > e pcrdoiian zc erano
nelle 46. Chiefc ridotte s {^^^'J^nuMadliiiencrvenulSii la^ Sanca Quadragefima,
fi compiaciuta fua Peatitudioe,
k&kl^. come intentiffima alla falute dclTuo Grcge , di conceder , che
fuflTcro ancho le Chiefe delle folite Stationi vifitate , dando ordine , che h
fimi! diiiotion yn giorno gli huomini ,
l'altro le donne vi andaffcro il che f j cf^qn-to, e fi efc* ouir
pcrfemprc jcflndo vn tal'ordine molto
projpofiro , per fcliifar gli fcan;- dalf > che nafceribglino in
finvilf^oe^fioni; e per e aptrft , che quefta prcK tiifionc,'& ordine l
fatto da fua Santit , t'fe iflituitonon queft'anno i lua pri- ma, cio il terzo
d?l fuo Pontificato . Tali adiinoue ftatc fouo le prouifiont fper- tarci
airaBma,i).alcre maggiori di quelle defiderar fi potcuano.^ Quanto poi l quelle
.fpettanti'a! corpo',-c6eiii*Hofpttt1tt'^ in ainorfhtrnocoftfiiEkeiii no flTMio
per certo grandiflfme i imprchc il Papa fatto preparare il Palano . in
Borgo", e fornitolo in molta abbondanza di quanto facca bifogno cos quan-
. to al vitto , come qu into ad ogni Ine di commodit di albergo, f dar quiui
ricctto tulli ifVeicoui, Prelati, Abbati, Sacerdoti, Religion, Chierici, iSc'
altrcperfoncEcdefiaftichforaftieredr'tutte lenationi , che vi concdrfuno'
ad'albcrgo ; il quale fi daua ciafcUno
per dieci giorni, con tanta iruiti, Iplcn*' Hi-ni'ri dezza , e carit , che
maggiore defiderar non fi potcua". Ma ammirabile fopi-a- gran iir$ima>
modf) fu la humiitche mollr ipclfilllme fiate fuaikatitudint; in tal lugoipot-
' 4i ifuiMi, che trasferitauiifi pi V0lter,nan foto fr compiaceu'di confoSai*
cn la'ifatpreftii- za qutt Religiofr Pellegrini , ma ancori volle con
IellK.propre mani ferulrli*,' iauar loro i piedi , come pili baffo diralTIi cofa che apportaua loro tale ,
e tao-* ta diuotionc, tS: cdifieatione di fpirito, che moki vcdeuahfi bene
fpelfo di tene- rezza, e di giubilo fpiritual
piangere, Icrtr^cndo in perfona s grande , e ^ ftiblime h umilt tanto
pt-ofonda , degna d 'infinita^mmiratione . Hof le perlb-' ne Ecckfiaftiche ,
che furono in tal luo^jo albergate , afccfcrq fi^no a|-nimicro di quattro mila
. Quelle poi ch'hebbero dalla Comp.igna della SantifCma Trini*' ta iftituitafpccialniente
pcrrcfcrcicio delie opere di pi6t,e di mifericordia, fu> tono ni dgrolTo
humero, che in tutto rAonoVUcdfe rc^ Jfc aftrergopr tre Heictici
in^&'^^P^!.^^^^^"'^^"^^'''^^ dttgehtove ittaata mila Pcffigrrhi,^
a 24$. cogniti Ro compagnie Forarti ere , il cui numero di
perfoncafcendcuaahch'egli V 54600; jna hnoatia E vi furono tra cll Pellegrini
alcuni Heretici incogniti , tr i quali alcuni Prin- o alle tere cipi d'Afemagna
, che vennero slper veder Koma , come pei^Vcdcr'co'l pi-oprio 'cL I ' occhio il
Papa con ledcuotc, eiaotepcntionifue* e dc'Prelati Ecclefiaftcif no cauoau^
^^H^ ^^^^y^ ^ ^ ^^jl^ ^j^^^ infinite opere pie , e finte , che veddcru farfi
per tutta* Roma in tal tempo , moffi, rinontiaronoallc Hcrcfic , e fi
conuertirono alla- fanti Fede Cattolica - Nce dapalTar con filentioqucllo, che
occorfe miraco- ... , - lo&iiMfite circa. ]! proiiiooe dei
vitoriatfbefto'finto' Lugo, vn giorno di Jf2JJ**J Venerd del mefc d ci* fi\ ,
che clTcndoui all'im- . torfo vAo- ptouifoin tal'hora fopragiiinte intorno quattromila pcrfonc, per le quali non erano
altrimenti fatte le neceffarie prouifioni furono in vno ifttc vedute coni-
parire in doiariuo tante fome di pane r tanti barili di' vinoVtantf'iUmni ,
ogli , aceto, & altre coi mangiatine, che furono foprabbondinza baftcuoli ci* bar delle genti, ne donde mandato luffe
tal prouifionc , fi pot fapcr mai, che fi cofa ammirabile. Al goiierno di
qucrto nto Luogo erano , e fono i princi-' y li Nobili iContani) & ancorch
vi fu(fc all'hora da quelli molto bene 1 i be* l^l^oocofKMiprpueduco
diftribuendo tiidiclfiy c tri gli altri fntelltdl dcfi*- Digitized by Googl( C
L E M E N T E V 1 1 r. 679 ^ctta compagnia i carichi , A: vfficij :
nondimeno ftata cflfa compagnata anche
grandemente fauorita, aiutata ,fouiicnuia da tutta h NobiJt , Corte ,c Pop- lo
di Roma . La fertitpoi , che quiui faceuano con le proprie pcrfonc gl'huo-
t^UcKaJ^* mini grandi a'Pellegrini,arrccaua lenza dubbio grandillimo ftuporc,
& a'itre- lanta cdificaiionc gi'albergati ; impcrochc vi fi vedeuano fcruirc con tanta humilti, c carit non
Iblamente tutti i principali Gcntil'huomini Romani, tutti i Signori, MarchcfiiC
Conti a e Ducni, che in Roma fi trouauano, ma_j tutti i Prelati , cio Abbati ,
Vcfcoui , Ai ciuefcoui , Patriarchi , Cardinali , &c il Papa ftefTo, il
aualemolte volte volle andarui per attendere
cos degno , hu- inile, Trouandofi San Bonanentura di cfla Guardiano ,
quando fpeciahnentc v'era tr lei, &altrcCompagnic della citt iiata certa
difcordia circa a preceden- za,^ il porta? dcirinlcraia , le f per diuina
riuelatione mutatoilnomo > imperoche apparendo la B. Vergine vn giorno in
vifionc al detto Santo, gli f da Iti moftrata , e data rinfegna con vna Croce
in mezzo di colorbianco, ^ turchino, ordinandogli , che douclTe quella per l'auuenire
chiamare la Compa- gnia del Confalonc, fotto il titolo, nome, cftendardo della
Madonni Santiffi' ma,fi coraef fatto. Si efcrcita ella grandemeate nelle opere,
pie cfpccialmcntc in maritar ogni annopoucrc Zitelle, e in rifcatar fpcUc fiate
i poueri Schiaiii dalle mani , e fcruit de'Turchi , & Infedeli . La
Compagnia dello Spirito San- to della natione del Regno di Napoli h dato
albergo qyeft'anno quindici Compagnie Forafticre in numero di perfon.; circa
?coa& pn di 700 poueri Sacerdoti , e
chierici di detto Regno per tregiorni
cialcuno Et hebbe d . det- te Compagnie per donatiuo feudi 500. Quella
chiamata della Morte ha alber- gato trentaquattro Como.ignic in numero di 4000.
perfonejil donatiuo f di 500. feudi- Quella della Madonna del Pianto diede albergo
h dodici Compa- gnie in numero di J400.pcrfonc, il donatiuo f di feudi 6oo. ; .
ella del Santilfi- nmo Sacranaento di San Pietro in Vaticano ad otto Compagnie
, in numero di 1200. perfone > donatiuo feudi ^oo. Quella del Santiffimo
Sacramento di San> Lorenzo in Dimafo ventiquattro Compagnie in numero di
pcrfonc 2600. Do- natiuo fcudi ^60. Quella di "Sin Rocco ventidue Compagnie in numero di 2}oo.
Donatiuo feudi 200 Quella di Giouanni dcTiorcntini dodici Com- pagnie in numero di i?oo.
Donatiuo250. feudi . Qj^clla di Santa Catarina djL Siena della Natione
Scnefe vcntifei Compagnie in numero di
?2oa Donatiuo 560. feudi. Quella del Santiffimo Sacramento in San Giacomo
fcoffa caualli 18. Compagnie in numero
di iioo. Donatiuo 200, feudi . Quella della Madonna di Loreto dcTornari ad otto
Compagnie in numero di miilc perfone. Dona- tiuo 160. feudi . Molte altre
Compagnie Forafticre vennero Roma, che
fi p' C* fero Palazzo , o cafa , e fi procurarono le fpefe loro bcncpiaciro . deucii fa- pere, che ogni
Compagnia Forafticra f da fua Beatitudine dii^oenfata di po- Vv 4 icf litized
by Google ^CLBMlirTB VII tei
proccfiionilmente vaafol volta vifitare le quattfx CMei^E dtfcifaia (ti dTc
Itebbcttratit 41 iMuer laAofi Bmcdirtione del Papa^ nel cortile grande o Teatro
di Beluedere nel Sacro Palazzo Vaticano > compiacendofi Noftro Si* gnoi'C di
benedirle tutte con affetto grande di patema benetiolenza. Volle anche mofVrare
particolar fegno di amoreuolezza alla Nacionc FioreDtiaa dalliL^ quale eglidiftcndettt i haumdoteo
incitar nel Sacro Mmovnt Ielle con^ pngnii: , venuta da Fiorenza di S.
benedetto Bianco aUt qiieJe l dar da
man- giare Ipiendidamente , e volletntcrueniruiperfonalmcnte, aferuirla. Lacon^
correnza di tutte le Compagnie Forefticrc
ftau in tal Anno tanto grande , che non fi ?iddc mai ( dicono ) la
maggiore ne^l altri Anni Santi a dietro : c fve* duta in tutti grandifsima
deuotione di dii^ipline df pellefrnag[i
9 di digiimi di donatiui , tk cicmofine
, e di altre opere pie , tutte concernenti la falute dell - Numero del anima.
Il numero di effe afccnde fino ad 8^7. quello delle perfone fino a cento k
c6pgnie mila* c ( bene il nominarle a Compagnia per Compagnia irebbc giudicata
fineniercve (^atioppolnnga, e tedtoli liabbaniotuttauiaMuto4alcane venmcdii^
nate a Rnma ^^^^^ ^ ^ luoghi principali
fame in quefto luogo mentione j narrando i no^ i'Auaoiato. tubili
fucccfei loro , e la particolar deuotione , co'Miftcrij> cU ciafchedunadl
effe proccrsionalmcnte rapprefentauano . Le prime notabiit^uroao le 14. Com-
pagnie della citt dell'Aquila , le quali in giorno di Domenica iccero vna
folcnl niSma entrata , e da Santa Maria delle Terme Dfodettane
proceisionalmentc andarono fino a San Pietro in Vaticano . Quelle oltre 11
bell'ordine , checnnti Refurrctiione , 6c Alcenfione di Giefu Chrifto Signor
noftro , con tutti gli Apoftoli 9 e Martiri fuoi ; il che fu di gran piacere a
tutta Roma per fimil dcootiene : e ^bental'entrauift di notte ti concorltuttattia per leftrado e vederla
infinito numero di gente cos Romana , come foreftiera che vi A trouaua per l'Anno Santo. La terza
notabile f quella , che venne d:illa_ Citt^ di Velletri ,la quale diuifa in
otto Compagnie comprcndeua tutte le Reii gioni , Clero , Popolo , e Magiftratodi
cflCtttMa quale hauendo tre &pn n>- Danzi mandato vn donatioonoubile
alla Compagnia della Santiffima Triniti . cio 5a rabbia di grano , ilC barilli
di vino , 150. fomc di legna , 4. ba- rilii di oglo ^ & 6. di aceto , fece
vna beila 1 e deuoca entrata , dal palazzo, di San Giouanni Laterano fino a San
Pietro* Il numero delle peribneaiben detta a 5000^ e aUo^ffiiarono tutte a loro
fpefe nel ibddetto Palazzo di San Giouanni Laterano. La Quarta f del Popolo ,
Clero, e Magiftrato dclLi Cit- t di Tiuoli , che con belifsimo ordine anch'ella
, e con gran deuotione fccc^ lafiiaentrau 1 alloegiando a S. Maria Maggiore in
alcune cafc > e facendofi le fiele a ua ibdiafttnSBe $ e benepl aci to con p ro u i fione fatta pc r la v ic inanza
di orna. Le Compagnie pofcia della Terra di S. Cincfio nella Marca^che furono .
cinque,f ecero cos Slcnne,e dletteuole cntrata,che in ouel giorno perle ftradc
, . doue paffauano t non fi potcua a gran fatica ftarc , per la molta ^ente
concorfa a vedcricPortaaano quefte in perme iue quafi tuttt i Mifieri/,Fieure,
e ftttidel Vecchio f e Nuouo Teftamento^cominciando dalla creationc del MondojC
dclf- huomo fino alla Natiuit di Chrifto , con tutti i Profeti , e Sibille , e
dalla detta ^^atiiiit fino aUa fu Afecnfionc : rapptcintaodo appreffoidm
Miftcrij di ' " ' ' Chri; ' Digitized by Google C L t M E >^ T V ! I f. m ChnftoqiJelli ancor Iella Madonna
SantifTima fua Madre, con tutti gli Apofto- li,Martiri,Confcirori, V^crgini, 5^
altri Santi , che f infititogufto rpirituaic ^ tutti quelli,che concorfi erano
in gran nunero per vederle. CIi Holpitali anco- ra delle Nationi diedero
albergo fclTantatre nila poucri
Pclicgrini mendican- ti. Qvcfto di San L'uigi de'Franccfi 12000. quello di S. Giacomo dc'Spagnuoli 10000. quelli deTcdefchi, e Germani Santa Maria dell'Anima ad 8ooo.qucI lo
dc'Fiammenghi 6000. quello di
Sant'Antonio de'Portoghefi 4ooa quel-
Numero Jode'Genoliefil ^000. quel del Letterato
4000. quello di Trate Albertino a_^- 1. rerfoncan Porta Angelica in
Borgo , che andaua gridando , Facciamo bene mentre haue- ' Roni mo tempo , i duccnto mila perfoue Forcftiere, onde fua
Santit di piaccuolc ammirationc_^ ripiena , e per l'allcerezza , che fintiua,
piangendo, diede tutti in tal mat- tina,
dopo la ccIcDration folennc della Tanta MclTajIa generale, e Tanta bc- nedirion
fua , con la Indulgenza plenaria , e rcmiffionc dc'peccaii, il che fece anche
ne 'giorni foicnni dcirAlcenfionc , della Pcntccoftc , e del Sacratiflmo Corpo
di Noflro Signore non minor numero di
gente , le quali tutte heb- bcro albergo, come fopra s narrato. C^nde per
gratia di Dio , e bont gran- de del fommo Paflore , che fatte far hatiea,comc
fi detto, gigliardiiTmc^ prouifioni , e
per la diligenza grande , che vfarono i Minirtri , ci deputati , non manc mai ad alcuno vitto
ncctffario. F:ra in cotal tempo Roma di ho- fpitalif,e di carit tutta ripiena.
Urano i Forcftieri, e le famiglie intiere di loro cos ben vedute , e trattate ,
c con tanto amore, e carit chrifliana da* Gcntirhuomini Romani , e perfone
particolari riceuutc in albergo , abbrac- ciate, & accarezzate , che per
tenerezza , e dcuotionc di fpirito gli albergati piangeuano, ne mai i detti
Gentil huomini fi ftancauano in vfarogni maniera-* di benignit vcrfo quelli,
vedendoli con tanta deuotione concorrer da lon- tani p.icfi , e luoghi , R oma , per l'acquifto della falute delle
lor'anime . Ma di quanta efemplarit in tutte le fante , e buone opere fiato fia
in quello Santiflnio Anno il Sommo Pontefice noftro,non fi potrebbe per certo
con la viua v'occ_j non che con penna , ifprimcrc j impcrochc , oltre lo andar
egli fleffo con la pr- Attieni del pria prefenza . vifitarc , ik confolare negli Hofpitali in Roma diuerfe
Conrpa- ppa neil'an gnicdipoueri Pellegrini mendicanti, oltre il degnarfi fcruirli , come fi detto no fimo di di fopra,c le propnc mani
oltre Io effcrc Rato j)arecchic fiate i giorni intieri ad t"nmo ^^^ vdir
le confeflioni di quei , (fcnza alcuna cccettione ) che da lui confdlaf fi vo-
^'^mpio icuanoi (nel che f ancor da dincrfi Cardinali irritaro, /oltre Io haucr
voluto que!li cos fanta , foleua^ il buon PA\orc far venirrcco i due Cardinali
fuoi Nipoti , Aldobrandino, eSttodi tempo deootifOme orfon al Signoiv per h
ftlt^ te del Genere humano , e per Teflaltatione di Santa Ghiera . Ne da .tacerf quantit delle elemofinc , ch'ei fece
, & all'Hofpitale della Triniti, ad altri luoghi pi) per Roma, facendone
ogni giorno difpcnfare^c dare a i poueri da'fuol fecrcti e publici elemosinieri , &: egli ftelTo
nell'andare a dette Chiefe difpenla- ua quelle a'poutr eoa le proprie mani ,
gettando loro a chi feudi jd'oro ^ chi
teftoni , a chi giuli; fecondo conofceua , & vedeua il bifogno>e
dicono ch tat-* ^ ^ tel'clcmorinedifpcnfarc
. c fatte difpenfar da lui in queft annosi fccrcri , coma V^'^Jr puhiiche
paflino il numero di trecento nila/cucU.Fauori poi il Pontefice no oo*
fattcd^ co'l concedere , ediipenfar
a'prq^ , .^tntercciluNlltOfti clTe , che andati ciascuna di quelle vna fol
volta proceHlonalmente alle {Jrc^ dette quattroi[:hicrc,edueyolte poi
feparatamenteciafcunoaruo beneplacito, potcHc il Santillmo Giubileo confcguire
. pallori di cotal graia parimaitl4i . Nationcpr^njOfi(e> le la Spagnuola ,
& il Capitolo > & il Clero , cosi di S. Gio uanni Laterano , come di
S. Maria Maggiore , c moire altre Chiefe Collegiate , con facolt apprcffo di
poter ciafcuno liberar vn'aniraa dal Pur^a or*o. Ilfimi'* le fece anch'alia
Compagnia del Suffr^io , fondata , & iftituita ffKcialmento per joisicrcltio delle Orationf a benendo delle anline del Purgatorio - La
me* defima gratla ffceiierono^nchedue altre Con^agnic> cio quella
dlelS^nttfTmo Rofario , che la ottenne ad iftanza di vna fua Cognata , Moglie
di vn fuo fratel- lo , e Madre del Cardinal Aldobrandino > nominata Flaminia
, ch'era di efli^ Compagnia Priora , e quella , che viene chiamata delle
Stimate di Franccfco t modernamente evetta . Nc da paffarc con filentio quello
, che nel tempo di qucfio Santo Anno fi fece . poich fatte da Sua Beatitudine
prohibire affatto tutte le feftc , cos di mafchcrate, come di balli , e fuoni
immodeili , c ogni altra ricrcationc mondana , che prender in fimil;tempo fuole
il Popolo, e fatto por da parteil. correre de i foliti Pali) f cheiblo alfe deoorioni 9 allafalute delle ai^Sie fi attendelTc . 12
f notabile non poco , e degna rifolutionc lo hauere la Domenica della
Quinquaecfima, dettadi CarneuaTc cfpofta nella Chielde'Pa- dri Qiefuiti Jla
Oratione deije XL. Hore> che dur fino a tutto il marted di Car- iwiiale*
ella ppflU In vero cn aflai denoto , fonttiofo
-e fpisndf do apparato e concorfo
molto grande di pie , e deuotc perfonc . Scntiuanfiquiui del conti- nuo
dottiffimi Sermoni , fatti da diuerfi Cardinali , &: altri Prelati >
onde vi con correda tutta Ronia e molte
Compagnie vi andauano proccflionalmente
far oratione. Finalmnte venuto il fine di quello Santifsimo Anno t &
volendo , Sua Beatitudine ferar le Sante Porte
auuenne jche tre gtomi aoanti la
Vir ' gilia di Natale f ella di nuouo ,
come Tanno innanzi , dafiblito male di chira- . gra , c podagra a(ralita,in
modo.tale,che perci il ferrar di quelle f prorogato, e ' diifcrito fino alli 1
5 . di Gennaio del feguentc Anno 1 6oi , del qual giorno > che fu di
Sabbato* fatti da lei a tale efttio
chiamare e congregare tutti t Cardi-
iiaU,PstnttcliiAicitieicoiii| Vefcgjii Abbati conomilCfero Rdlsio- Digitized by Google CLEMENTE Vili.
68/ li , c Compagnie di Roo*,.i , f quella di S. Pietro da fua Santit , e le
altre tre da Force Same tre Cardinali con le folate ccremonie , ^ orationi in
vn medefimo tempo ferrare, chi jdfi dl echiule , concorrcnioui marauigliofamentc
vn numero grande di gente , c finita tal cerimonia, , diede il Bcatilfimo
Pontefice a circoftanri la fua tanta bc- ncditiionc con l'indulgenza plenaria
folita , e cosi f datto a quello Santo An- no > tante ^atc da noi di fopra
nominato , feciliffimo fine , conforme alla infor- matione, dataci , s come in
principio detto habbiamo : la qual informai ion_9 fcben ^urcua anoiquandoci f
data , ch'ella in qualche parte cofc hipcrbo- lichc conteneffc , c forf parer
al Lettore ancora tale , tuttauia cifiamoaf- iiairati della verit , onde la
giudichiamo degna d'elTerle preftata intiera. f'rfdc e da noi , e da chiunque
la legger , non contenendo il dilcorfo , fat- to da noi di fopra , fecondo la
detta informationc , n ancor vn i terza par- te di quanto ne ferine il Padre
Riera Giefuita dell'altro Anno Santo p-itfa- to > dcfcriucndo ci minuti^ma
> e fedelisimamente in vn libro , quanto occorfe di memorabile in detto Anno
, ilquale libro tradotto prima di La- tino in Francefe , e poi di Francefc in
Italiano , v per le mani di chiun- que fi diletta , e prende gulo di fimil
lettura , con tal Titolo . Hiftorii vtiliflima , e dilettcuoliifima delle cofe
memorabili , palTate nell'Alma Cit- t di Roma l'Anno del Gran Giubileo M. D. L
X X V. Gregorio XIII. Sommo Pontefice > Stampata in Macerata M. D. L X X X.
Ma mentre^ che Roma fi trouaua in tal tempo tutta nelle fante opere inuolta , e
corL* tutto lo fpirito alle deuotioni intenta , feguirono le conclufioni di
dueMa- trimonij principaliifimi ; il primo f trii Duca di Parma , e Margarita-*
Aldobrandini , Nipote di fua Santit , che f pofcia con folcnni feftc , &
alle- ^retc , e con non picciolo contento , e fodisfattione di Sua Beatitudine
celebra- to i l'altro fegu tr il R ChriftianilTimo , e la PrincipclTa Maria
de'Mcdici > fi- gliuola gi di Francclco gran Duca di 1 lorenza, e Nipote del
prefente gran Du- ca Ferdinando. N palTar gi con fiicntio vogliamo in quefto
luoigo l'andata che . purindetioAnnoa
Roma fece il Vice Re di Napoli , ilquale hauen do l'animo' di Religione pieno ,
e dcfiderando anch'egli vn si ricco tcforo fpirituale ottcne- mi fcgui l'-
rc,partendofi da detta Citt , co'principaTi Signori Duchi , Marchcfi , e
Princi- Anno Santo, pidiquefRegno,cconlaniaegiorpartediqucHaNobilt,fece( come
Amba 'cc Rdi iciatore ancora della Corona di Spagna,laquale mandato lo hauea,
comenuouo Napoli aRo- Kc renderai Papa la folita vbbidicnza ) l'entrata in Roma
, publica , e folcn- Jj^jo, * ne i cffcndo ftato incontrato , &
accompagnato da molti principali Signori del- la corte Romana , ilche si per la
griuita de'Perfonaggi , s anche per li ric- chilsimi , fuperbiisimi , e
prcggiatjfsimi veftiti,e caualii,refc per certo vna afai nobile , va^a , e
leggiadra vilt . Vi fi trattenne egli con tutta la fua compagnia per almianti
giorni in Roma onde f anche da tutti quei Signori della Corte molto honoreuolmc
te trattato . Occorfe anche in qucfti tcpi,che fi rinou quel- la differenza
noko importante tr il R di Francia , e il Duca di Sauoia fopra il Marchcfato di
Saluzzo , la quale pur al fine ( fe ben cop molta difficolt ) ii per opter del
Sommo Pontefice fopita in tal modaDeuefi adunque fapcre, che efs- do ftata la
detta differenza rimcffa ( de iure , e defado) nel Pont, fino quando fc-' gw tr
il prefente Rdi Francia , c'I Re morto di Spagna la Pace , nella qiia-'|,
rt>j- p - le vi f anche il predetto Duca di Sauoia comprefo , e
incaminandofi auanti fua Ju ml>u Beati^iidinc la lite, trattarono fr tanto
cflTo R , e Duca di trotiarfi perfonal-gucrt* alUu mente hificme , giudicando l'vno
, e l'altro in tal modo poterfi pi facilmente " ^' Sauou per fe nicdefimi
accordare . Trasfcritofi per tanto il Ducain Francia, l*^' abboc- f f ^'f ^
catofi co'l R pi fiate , fi compbfer finalmente infieme , ma con nuoue condi-
pl^P*" tioni,tr le quali vieraqueft^che'lDUcareftituirdouefireal R il
predetto Mar- ' chefato di Saluzzo. Ma quella cppfitione non dur troppo; perci
che rirorna- Oigis, il Ducaa'fuui Stati,fc iotcdcr al R , ch'egli non voleua pi
leAituirgli il Mot- Digitized by Google CLEMENTE Vivt Marchefaroiapportuido perfua ragione, celi
fnmeUr cenino di afknar qoeff^ &ccordo,chc lacco hauea mentre era nelle
aJcrui forze.Il jJrincdtro intefo ci alter grandemente, e neg fubito di voler
pi anch'eglt a Jempirc alcune cdi tioQ>che
lui fpettauano. Il perche nitatr di loro difcr^^nza , e rottura mig^
gtoretcominciarono minicaarfi di
gtierra.II che non prma f g.iunceall*oroa che del Papa , che fubito fped alIVno
, c all'altro PrcncipcflPatn-^rctdl Co^ Miiiwncgotiodadoperalte, non pot
elTequii id L^uu^id,^ i^uia vwtvn.^^^v^. tefice > onde fi ruppe tr em U
guerra U qu il cofa intcfa dal Papa ,
diede iu'bito Oidtne, che chianutofuiTc il Sacro Conciftoro de'Cardinali , nel
quale dato Air conto di vn tal facto > per hauer poi in Camera il p.ircre di
ciafcun di e(fi , intof ' no alle pi'ouifionic rimedi) opportuni , che pigliar
fi doueiTcro deliber, dop nr a;.t ^'l^bDcO parere di
daTcmolbQricoydiimiMArfl^tiddectPra^ JjjJg|^*^Epcrchc fi troum fila Beatitudine
ha ucrprooicl^^ R di Frincia predetto mo ckttD > di deputare alla
celcbratione delle fue Nozze vno de'Cardinali Tuoi Nipoti , per ntui^mo-' ci ad
ambedue quefte Legationi elelTc , e deput il Ordinale Aldobiandioo * il quale fe ben'era il cuor 'inuemo con
fixddi eccelfiui , e conofceot vat^ tal-impreiSi edcr molte , c grauiflime
difficolt ripiena , l'accett nondimeno prontamente , e poftofi fubito in
viaggio verfo Fiorenza , mi con haiicr il Ma4 trimonio di quella PrincipcCfa
co'l detto R celebrato, fi fped delia primx^ * llegationci pofciafcnzaperdcr
tempo feguitando in grandtilima dilieenzo il iuo camino , arriu Tortona
oue fi troiitaino l predetto Duci di Sauota c'I Conte di Fuences i quali feppe cos ben perfuadere , che non
foto al deflde* rio della pace li molte, ma da em ottenne ancor facolt di
ftringcne col R lo facetrFii scordo ( quando in altra maniera non fi pocelTe )
con la relUcucione di Saluz* ia , e saiioi zo>On4ecoa quefto buon
fondaineitto e pegnoin mano lU douer vii
tintone Iter oprr^ gotioi&]cefnccondttrrcarriiiatodalR di Francia,
cominci trattar an* elCasd. Al- ^-^^
(^co con tal dcftrczza,e prudcnza,che finalmente dop molte fatiche , ftipip
SoccocTa'^i lvna pace flabiie,c ferma nella maniera , che fi veduto > con (bdis&ttione di fapa
oModa. mibe le parti i effendo rimafto Salozzo al Duca , com'egli punto >
e'I R Catto* I alTIapi. lieo dcfiderdua , e fodisfattofi al Chriftianefimo con
la ricompfnft di tl^ri luo- ghi verfo la Francia. Il che fcgu con incredibil
allegrezza, e contentezza del Pontefice,e
con altrettanta lode del Card, che condaffc ncgotio cos importante quel buonore felice fincych'era da tutti
dcfidcrato . Fauori in oltre S.Bcatitudi- ne di buon foccorfe di danari in
qoelH medefimt tempi lo Imjper. per la ^em 9 gi tocca di fopra , contra i
Turchi , ^ hebbe cos) 'OQ^e u prefiargli aiutor che deliber di mandarli l'anno
fcguente ancora , fi come fece t otto* mila fanti fHattt d co'l fuo ibldo fotto pur la coodotu e commando dei Generale Giouan Fran- Gio,
prmcc cel^ Aldobrandino Aio Nipote che vi f parimente due altre fiate ed mede**
Ico hUobti C\mo carico , come s* tocco di ibpra , V erano di gi in Italia
tornato JJ^r^jf** l'vlttma fiata , ficcndo in quello ritono il fuo pAfsageio
per Venctia doue Io vc- demiiK),honorato,& accarezzato fopr modo da q
iicfti Eccellcntiflrmi Signori jiAa noi)
hcbbe ^ratia il pouero Signore , dop andatofene quell'altra fiata in^ quelle
parti , dt fari pid ritomo } imperociie mentre
che in quei luoghi ftce>' uanfi tra il Campo Imperiale , e quello
deTurchi molte fattioni , e mentre cK"" egli fi trouaiia ali'afTedi
di Canifea fegli da vna infermit s graue fopragiiin- to > che in pochi
giorni gli U la morte, laquale ie non i^uiua cosi prcho,ienza^ . 4ttbbioefpugnaua
egli la detta Citt. Larnuotia della (ha morte apportal Papa infinito dolore e
lo moftr in effetto, qiundo , vedendo non vi eiser altro rime- dio, che piegar
Iddio per l'anima fiM , diede ordine, che iti molte Chiefe di Roma fuiseroper
certi giorni celebrate le fue efsequie ,fi come di fatto ancora per molte altre
Citt da d^jivfi Prelibi creile e ijpc c
ne fummo prefcnti noi . A rrec anche non picciol dolore alla Citt^ tutta d
Vcnetia la morte , che fe^u in quelli tempi di Lorenzo Priuli Patriarca
,qiuttro anni innmzi , opocopt , creato da qucfto Lo,jxo Pfhi roniefice
Cardinal di Santa Chiela , nella feconda promotione , ch'ei fece di 6. u
Patriarca Cardinali > (ri i quali tV il prc(ot: Sommo Pontefice Paolo V. per
la cui mor- di Vcnetia.ac te effcndo ftaro il giorno dietro per fuo Siicccflbre
nel Patriarchato eletto , e no- minato da qucfto Lcccllentiffimo Senato ,
Matteo Zane Caualierc , che fitroua- Ccnfrio- ua all'hori Configlicre , dignit
principale in qucfta Scrcnifs. Republica/i traf- ne , del Pa- fcr pofcia fino a
Ronu , doue era con gran defidcrio d.\l Papa aipcttato ; ilqua- trjai'ca diVe-
le intefc le rare qualit di quefto foggctto, volle eoa Icgnalato , c
ftraordinario fauore di propria mano
ordinarlo , e confecrarlo : e dopraoftratogl di jerfi fc- gni di paterno
t\lfctto , verfo lui , verfola Rcpublica , della qulc nctc- neuaparticolar
profettio;ic , diedcgli licenza, ch'a Vcnetia , le ne tornitrc , fi come fece
nel mcfe di Dccemb. doue giunto >prefe appunto nel giorno di S. Sil-
iicftro, vltimo dell'anno j6oi. con le fol ite folennifcfte , e cerimonie il
pofTcro del Patriarcato. Eteffendonatoin quefti tempi tra il Duca di Modem,
& i Lu- chcfi vn g.igliardo contrailo , c rumore i il Papi , defidcrofo
fcmpre della pace , c quiete vi fi trama fife, e/rortandol'vua parte , e
l'altra a dcpor le armi , di gii S'^'oom di prcfc , a picificarfi infiemc , per
non tirar Qualche guerra importante in Ita- Modena,^ lia. Lapaccfcgu veramente
conforme al defiderio del Pontefice } ma per do- LucchcG. pfuccelTero de ambe
le parti diucrfc fatcio li di perdite, e Ji acquifti,con qual- G'cjuiii fi- che
rpargiinento di fingue. nflfe'idopoiilKcChriftia iifnmo da Sua Beatitih d3 duic
ricercato , ad elfcr contento di vaici- nella Francia , i Padri Gicfuiti , da
lui R ad ifttn- gi per certe cagioni fcacciati , rimettere , fi difpofe il K di
volerla gratificare , za del Papa . onde ad iftanzafua fitta loro gratia , che
potclfcro tornar ad hibitarui , rcfti- Accidente tu a quelli , ma con alcune
conditioni , i luoghi , che primi pofTedeuiiio. Nac- f*"^ qucro in tanto
diucrfimoriui inltalta , che arrecciroioforpctto non picciolo a "enSiTo
ani Principi di quella : onde il Papa (r\ gli altri temendo di qualche
improuifo tu- modclPapa, multo , ordin , che nel fuo Stato decrittc noltc bande
di folditi a ciuillo , & a piedi f urter , per valerfcne di quelle tofto in
ogni occorrente bifogno . per- che
l'Imperatore trouauafi di nuouo hauer vo gran bifogno di danari per la guerra
contra i Turchi , pi fiate da noi di fopra nominata per il Santo Pontefice non volendo mai
mincare di aiutarlo , torn di nuouo a mandargli foccorfo affai competente di d
inari , che furono cento mila feudi , &a quella Maeft fopramodo grati . Ma
mentre che'I buon Pontefice era tutto intento al ben publico,c come Ottimo
Paftorc inuigilaua con tuttolofpirito, e forze fuc allafalutocternadelGrcgcdi
Chrifto , che ftato era alla fua cura , c cuftodia^ della Maeft Diuinacommclfo
, fi come fatto hauea in tutto il tempo del fuo Pontificato, che fi pu dire fia
ftaio fcmpre finoa quefti tempi fclicilfiiiio ; ecco che vn nuouo accidente di
fomino momentogli fopragiunfe,che forf f cagio- ne dcH'originc del male , che
due tre mefi dop Talul , c gli die la
mort^ : imperochj alteratofi egli grandemente contra la pcrfona del Cardinal
Famefc , Scrhauer'ellanonfolamente , dicono , fomentati ma ancora in luogo ficuro allo fdcgno di elfo
Pontefice polli alcuni Gcntil'huomini fuoi Cortegiani , per hauer eglino fotto
l'ombra fua non folo offefi i Miniftri di Guftitia , ma ancora hberato d ille
lor mani vno , ch*clfi prigione , per certo cafo lieue , anzi , dicono^ per
fempl ice debito ciuile , condur voleuano , qual fi era fugcndoncl Palazzo 4cl
Cardinale ri coierato , haueua |>cr ci Sua Santit fermamente nell'animo
ftabiiito di voleri detti Gentil'huofnin nelle mani,c far che la Corte
proccdcfi Scontra di loro , con animo apprertb di far ancora coll'i ftelTo
Cardinale vn ga- gliardo rifcntimcntojfl perche vedendo il Cardinale elTer
buona cofa il fuggire^ maffimeiaqucftipriiiuiittUt Q
fdc^g^aadeawt^&^nbuoiinuaerodpo|^oio, e. di Spagnuoli fpedsIacMrt die in ftocOft
fi frtsoinmo i )la ^m col vdita lial P$r |j vie pi l ncccfc in lui lo
fiicgnft c voleua ad^^i modo hauerli tut
nel* ' jj ^ le forze , fe il Duca di Parma y marito della fui Nipote , c
fratello dtl prcdcCt# y^il Koin^ Cardinale , intefo fimil accidente , non fuffc tofto sii la poik llonaa U'asfcffli- placa loi'te-
to>.eprierentatofi alianti dtiui ,non lohaiiellecoo
deftrctza^eiriqcffforejnanltn gao delP^^fc3 ercoTJ.fauor grmileafKrar^iiel R
CattoUco> per meiodcl Cua Antbaic* torc , placato Furono adunque del ) ^tica in cotai modo con
vn general perdo- no dtl buon Rontcficc tutti quefti rumori acchetati } onde ne
(enti Roma tuiM Arcmcfroua vnincrcdbile piacere. Dop ^efto chiamar il Papa Roma daTOaC^w- rovi. r > ^airoldttiU
volkriJhe alU-gMArdia di alcuni luflg^ delk Cin tSMndftf^ lAChC'^S
^^'"^ eflfendo vacato T A
rciuelcouato di Rauenna di fommo momento, riobfin ^iio i'> -oiifti f fi come ancora fatto hauea per innanzi del
Camerlengato di Santa da! 4*4(4. Chie vacato per la morte del Cardinal Caetano,
al Cardinal Pi^t^Qj^Uk)* brandiOkfiioNip0tepiU volttdi ropradMoimn^^ \ ' . na
ne gli virimi didi Gmao dall'Anno kSo^. con affat rpeciait Titoli di riue* , .
* derc,c di riordinare in molte cofc Io Stato Lcclcfuftico, fe ne andana
dalk_> - Citt fadditeraccoglierKlo il
frutto di quella gloria, che meritauaia fua gratin , ' * dittsnn aiitcort y con
animo anche di prender innanzi che KoSM
iictwt rcon ^^r ^wkinnniprTaxhaaio^^ vna gagliaid donuulfone dihmnoriycaminatia
in vo pericolo grande della v itj. Quella nuoua apport per certo al Cardinale
vn'cftrcmo dolorci pur ftitofcne due giorni per- gcflb del ritomo, lu
dctermiofinalmentc , e fipol in viaggi verib Rom u^ oue giopto
eritiouMogIRgpiM'tfoppotirao c^oanta per il CSorriero Intel bnntfino
l'jKiea,coniiast pfociiMtchcdirfcro tutti quei rimeda^che toouar C\ poCcua-
fioaa ogni no buon7,pcr farli la prifttna falute ricuperare , pi'ouati ,
raccomandandolo fpe- timedio per cialmcajte con le fuc,c dc'Luochi pij orationi
alia Meft Diuina - Ma non acj U (MkW ei kiendoaBi quello Signore por ouanu diligenza vfata haueife , potuto
ero* Wr^ioonOf coerihaiicrlaAliiivgltfiadbi) e ci lum tanto per la
infermit ^veramente era molto grane,
quanto perche giunto hormii er.i il fine della fua vita , fi ccwfort nel
Signore , rtccuendo il tutto dalla fu Santa mano . Hor trouandofi il S^nto
Pontefice in tale in&roiic rendcoa del continuo grati e al Signor 0i con
c^ai a&ttodiiptrttoii MficomiuidftMattktetilfiDiltaBftrir' cordia
,.recitaiido Salml^e dicendo altrsiiie deuociistaMOtadBBi eoo fotnma-> piet
,ere]i^ane. E vedendo ogni giorno andar fempr- mancando , fece coti Il Alpa mao
ogni forte di deiiotioae , e di hoiqtitturte quelle picpar atioo che alla dutc dMio Arciuefcono da Auignone ,prete C^d,tt,di S.
Bartolomeo nelflfola . Ottauo a andini , Fiorentino , Arciuefcdi Fermo , prete
Catd.iitM S,S alina . Francefco Cornato , Fenetiano ^FeCcouQ gi di Xreuigi ,
prete Card.tit.di S,Marti' no ne i /Aonti , Donno Avna Vecars de Giuri ,
Francefe,Monaco delTordim di S.henede tio,V$fco tio Lajfomenfe i prete
Card.tit.di S.-., fancefro ^S'.Gor^ de'i Franceffo S.Giorgto d^'Conti di
hlandraia di Cafal Vefcouo Aqiunfi^preie Card* iit,/}i S.Clemetfte . C amilo i
oro lyefe ^Romano, Audi or Generale deUa Camera Apojoiica del Hume to di S.h
ufebio , hora Sommo Pontefice co'l non* di Paolo V. '^ytefar^^'j^afOnf de / ara
Sora,Citta nel trgm di Napoli ProtOKOtario Apqpolito del numero de'Panicip.tnti
, prete Card.tit.di SS. Nereo , dr Ar thiUeo , Leremp Bianchetti , holognefe ,
Auditor di Rota ,prete Card, tit.di S, Lorenzfi in Palijperna . Frauce/^o
Muxita d'Aula, Sp/^nitolo , prete Card.titMS.Stiuefiro . Ferdinando Ninno da
Gueuara Toletano , Spagnuolo , prete Ca rd.ttt.diS,Bagio deW Anello. Bario
lomeo Cejis , Romano , Diacono Card.tit.di S. Maria in Por.'ico . . v Francefo
Montica da Porderme , Trra dli^fimritdrl Friuli, Auditor di Ro-
ta,t>iac.Card.iit.di S.Adriano. , , Vomt>eio Argoni , Romano , Auditor di
Rvta, 'Qiacono Cmd, tiu d 'i S, Maria in jfquire^ " . .. .> . . . ' t Ah- Digitized by Googl m
CttmMBlTTB vitti ' jindres PtreUids MMAhn
JMmtm Cmd^^. di Msns in Vtmeiucu * * NElIi terza Ordimttkne > fatta
a'rS. di Decembre dciriAdTo aimQ&.ni cre vn folo , che fu Filippo Vuilielmo fi^lolad-Dacai Binm Vefcouo K.aci(poncDfe , prete Card. ttt. di
S... NElla quarta, fatta del99. a'$. di Manol'anno vi/, dd Aio PoALne cre xiif
cioix.pitdsctv;]>fiKi9dteAM. . .) ../ Bernardo de Rox^ar , Sffgntioo prete
Cmd. Hi, di S,.., Jfonfo fyboHU^lMMefeyPreUGmdjis^S. Gi%umm ama Vnam LOsmJimi .
AmMld Voffato Francefe , preU Card, tit. d^S* St^ha, Prancefc^Muriflano ,
Spagnuolo i^' tfriwM di
S'ettembvannojdj. del fuo^onc^ne at vn folo , che fu Silueftro ,
AIdobrandino,fuo NipomMot^KloaLjX$fm Card. tit. detto il Card. S. Cefareo tit.
di S. Cefarea. > NElla fefta , & vltima , fatta del i6o^t^'s. di G ugno, anno xiif.del Aio Pont, ne cre xviij.
cio xv j. Preti , 9c Diaconi , quali furono. . Striano Olimmo
Mm(^9ffm$^FtiifimMdijH^idi0if^ i:md^Uk4iS. Salmatore, Jhmimit Gimna/io ,
Bolwnefe ArciuefconoSipn^ino , prete
Card, tiU di Sm JhMi XpdH , Spa9miSktAMhi^t9m9di Bmget ^frt Cmmt^^iS*: FUtfpo
SpfttUi , Hi^oUtm^y JbM^HmVti^HitM ChM^di^Omm^^ fitH^ Card, lit, di S, Carlo di
Conti , Romano , Vefccuo di Ancona , preti Card, tit. di S, *
MmtoMarKjcottufchiy P9Bano,yefcoiiodrCfimamm;twteCjnUlft, dlSm- ' Cmh Madrux3S
> Germano , Vefcouo di T rento ,peeteO0tdL tit. di ". Giacomo Dauit , di Verona , FfoiMif Vefcouo
Ebroicenjh , prete Card. tit. di S-, Jnnoceniio del Bufalo , Romano , Vefcouo
di Camerino , prete Card, tit. di S ' Giacomo Sannefioy eMia Aiarea Anconitana
, Proioctario.Appfiotico > fnU C0id Ut, di S, Stefano k Otkwmlo^' Erminio
ValetaidaTtta^r ria Trafpontinri, Citlamo Agucchio % Eoio^nej , Prior
deffA^kik^tit di SfitiiOifrete Cmd, iu US, Fktrtt in VheoUh Girolamo Panfili o
, Rmik . Biagio dell' Anello, . Ferdinando T tomma^MUanefe , Gomernatore di
Rmns 9 peU Cmd tit, diS,Sih foHo. - >
. . ^ F. Anfelmo Aimgio , mMutiptU^ CefmmtpmM.^ASm?inmm Aionte Am eo,
Giouanni Do ria Genouefe , Diac. Card, tit, di S, Cmto E man l Pio , ftrrmcfe .
l>iac. Card. tit. di T. I^ol in Careno TnBU. - . - ^fiCX ' - Digitized by
Google L E O M S XI lEONE XI. PONT. CCXXXVL ' Ctmod^itoKiitpmod'AttUie. . t*
i', .... , fi e icmprc per ogni via fcopcrto il
noftro Son> ,.iino Pontefice Leone XI. di cui al prcfentc i'alfuota prcC
lubbiamo di fcrtierfeyita', c che ci fia.vcro Io diiiioftriiO'chkfaite la Origmej Orirfw Pi: elaParmdilu,mapitiictifHiml
, eie infirThcdotr cpruatt , 0(^ cenza ,t lue eie per proue^Mo^d Volgo Wne 9
chiamata ( cagione il Aio natofjpknbre, Ut Mj, vaghezza ) la bella Fiorenza :
ma ancora per hauer ella del contihuo generato huomini di fommo ingegno, c di
profonda dottrina , c di ogni lodeuole qualit ornati i ma fc finalmente lo
miriamo quanto a i coftumi ik alle doti
dell'animo /uo , non dabbn alcuno , ma
ben co chiara come il Sole^tieUi eflre Itati te tutto ti tempo di Aia vita
irniocentifnmi , 9c angelici, c qucAc iprj^modo rare,e iingolari^di modo che fi
pu veramente dire, che in lui riluceuano tutte le viin a jguifa di I iluccnti
gemme in finiiCmo oro legate. TraJaicto poi di fcriuerc dcU'- tnabilt , del Aio
dii'correrc ydclla benignit deKuoprocedere^eUa maeiU del- la Aiapi cfcnza , e
della foaoit della Aia biion 9 e gntilifiSma natura t P^tcto-Q^i^g j^^-^ che fu
egli per tali qunlit^ ancora cofi riguardeuole al mondo , che non ma-q^i^BoH^ ' vaniglia , s'egli c ftato da
Dio , c da quel Sacro Collegio conofi;iuto dcgnifllmo del Pontificato . Hor
nato qucfto Pontefice in detta Citt di Fiorenza- " TAnno di noilra il me
15 J 5. gli fd dal Padve Aio che
Ottaiuano fi chiamala al Sacro fonte il
nome d'AIelTandro importo : pofcia allcuatolocon quelle msH nierc nobili , che
conofceu.^ richieder la illuftrezza della fua famiglia, fc> ch'el.
diucnnc(con)e s' tocco di fopra ) di cofi rare qualit adorno yche non cgfi toih
d ec conuenioicepenieniito , iiebbe di Pilloia il VdbooaCo ^ ndi rArei-' ' ^, Mefcoiuto della Patria con
fommo contento Se allegrezza di tutta
quella-* Jx^^^ Citt , e fuo Dominio ancora . TraLifcio i>ot di raccontare
con quanta reJtgio- ^ichcrjM)ft ,,t nMp^Vwfon^ tf9 x.'E o^w E :xl ntfcfte :
oniie non ia ntirauigit^rfl pumaylepoC fuMMf'Con maggior chares^ . L lutto
ifmonilo rnfrarc dil Sonimo Pcntcftcc , c Signor Noftro Pipa Crcg. XIII. di
felice memoria prcffo il quale rrouindofi egli per nome del Gran Duca ^^Td'c'*
Franccico Oratore l'anno i jSj.vcnnc in bl Icgationc fGopriF eoH bene fu4-# IO
iiifi.pro BettittAilne il fuogran valore , che itclla Sett^uu
promeCMBcdi'dki ftce ia^ aoctone de* dett(>anno,di xix Cardtnal wiel mele di
DccemSrc, fu per le alte,e (tngolari vir* Od- moko r di quello foggctto
sforzata ad arcriuerlo,&: annouerarlotn quelloveramen* We te (acro, e
venerando numero . N paflfar gi; (ileotio in aucfto luogo voglio draccomaf
psroDfilNieiabikqiieUcir>clie tti- iettar PrpiiiDtiafie,auubnner
ciiliCheinfciTuronodal> Papa fcielti , e promofli foggettt cefi rari ede-
fii , che quattro di Foro dtuennero Sommi Pontefici , c qiicBi furono ,
com^_> ben notto- tutti* i Cardinali Ci^ilagna>Sfuodraco , Santi quattro
e Fioren-^ za ^il prnxocO^ln^oif di VdMBOviMlftcfMtda^Crc^c^^ srf^. f^tradTniKW
centto ii^eVldmo4iqiie|k>-nofiko'Leonexi. Gli aln-i (citta; djHbbio eraivy
an* ch'eelino per la maggiorprartc fo|getti Papabili > perci che vi' era fra
loro il Cardinal della 7 orrcVefcouo di Ccneda,ch; farebbe fcnza fallo riufcito
Ha-; pa in luogodi Si Ao V. fe Roma Ti
fufft Bt tien^a trasferito , come pieno
di iopra.nel& vita di SiAo dal Ciccarelli dcfcritta , pienamente^ filgj^e .
Vi erancy in oltre iCar difiali Salutati , Canano > Verona , JBoIognetto ,
Arrrgonc , e TLltV cillono ,foggctti molto degni del Pontificato : Onde fi pu
bene con verit iirc,chequti S. Ponccfce habbiaall'hora fatta* voa* fantiilinu e
dignilhina::^ ]%aiimdoiic ,x q ua0ciTtlcrvn6intnaridd' Vic&HfrcantelBlp)ikla
fiia\' f fda.eiro tCc che accompagnato da vna frequente comittua di No*
ftOnFraiictftyftiicera'Kcanrinodo verameme nuotuy,drnilblto i R^di " Iritticia , for&dlla citt
non poche nuglix vfcico ad incon(tal*Io
molto cara^ Qaiel M^t GMronrir^biic reftira iTprtdflCCo Kegnofiorcnt i
(fimo eie lictffimo . Tornato liffimeditto fncpofciaCpcr haiier fmprcfa tanto
grande felice finecondotta) Roma tut- 1 to colmo di gloria, fil dal
Pontefice cariflimaaieate abbracciato icpofciadepu. tatDcUliiifopraUCongregattonede'Vefcoui.
Fcgli fcmprcper Padre fapi-' pudmavtnaao ErajncllSofiiBiHW^edlli|^ii^ to:
nefdir laxfua opiniojeTibero i nel propofito colante : rircneui il grado , e
la. dignit Ordinalita con quella riputatione , e maefi , che fi conueniua .
Er_^ qgli lo fpkndore della Corte. Teneua famiglia molto hoooreuoie, e di
perionc mcerate matat > Jft c^uttfiitts arcun dubbio gi i fono pofcta ftat
baoniftcsamaiHt ti tanta gmiezzae,
qonto quella del Rapato pcrucni'rc i
finperodir co la nobil maniera deloro coftumi andauano eglino la bcneuoknza
popolauv per lui acquiaando ; faceitano germogliare le iperanze & in
confcquenieL^ Tdefiderii n'petti da ofip>*Vllodi dottcr); vn- giomo^
coofenifmdt Itti qwlMk Digitized by Google . . - - E N E X. . Egli poiiTinfrc, che f Cardinale
rare volte ragion con cliltri rardmi. li , die non mollraffe , e ngnificiTTe
lom ci i rpiaccrgU^molTo ir4inc le "ji fjc tnann^i rcffemination, verfo i
Parenti fje doppiezze . "i v IiSa de Cardinali, & i fuperbi
trattamenti deJfccoJopaffato . Si haueua qu.ftata 1 aura popolare con le Tpefe
immoderatc , che fatte hauca nella &.na tri carichi diucrfi. Faceta di
uerfe groir^ rpcfcinfabricaTepcr lo pi nc'luoghi Sacri, ^ ctianidio ne
er^ltrui, iV! r^.'^' defi-Honore della Sincerit elTendo ho^'a^^ giu^^^^^ tempo,
eh egli Pianto colmo di gloria peruenirdoueua, venuto morte CIc- mente 1 anno 1605.^-5. di
JVlarzoycome di fopra tocco , e fomiti i
giorni alT clTcquie deputati, ne quah molto bene fi fcopr la dilpofitione de
gl'animi di ciafcuno , eh erano per ,J vero alTai diuerfi j impcroche , e da
timorf, e da fpc- ranie .e da reciproche pertinacie erano combattuti entrarono per la elcttione del nuouo
Pontefice, con (olite cerimonie nel facro Conclauc a'i^del predetto ^'r' vm'^'J
IV.chc f Como, Decano del CoMee io-quattro i ;.?^A^p" n' ,Gioiora
.Verona .Sforza ; vn^ci ^i Sifto, che furono
Pii^Ilo,Alco]i,Gallo,Saiili,Pallotta.Camcrno,]Vlontcibaro,Giufti- Tn?.?J^ n/
f/'r* MpnfAIto: cinqnc di Gregorio XI V.cio S.Cecilia, Card. ch-. Aquaviua.
Piatto, Paramano, rarnefc : vno dTnnocentio, chefSantiquat- ""ono
.n-. tro . fuo Nipote , e irentaotto di Clemente, che furono Aldobrandino,
Tarru- Corcituo IO . Bandino, Giurs
S.CIemcntc.Borgtfe.Baronio.Bianchctto.AuilaAhntfca, ^^'/'*** Arrigone, Beu.l
aerila. Vifconte, Tofca, S. Marcello, BclJarminio, S^rdo Sera- '^"^^ '
fino, Spinelli, Conti. Madruzzo. Perona, Btifiiilo, Delfino. Sennefio, Valenti
, & r ft? DrH T^'^ Sant Eufebio, Monopoli, S.G iorgio. cks Pere^ ,
5".? P^5'.' Cefareo .Dona. Pio : 1,
quali fecondo il folitocantata la MelfaJ SSiT' V ^c^^"^'' .diedero guel
giorno giuramento di fedelt al Pop.Rom.& flT^lati,.'^ a'Signori ciiftodidel
Omclaucie dop adempite alcune funtioni or- dinancritiraronfi tutt alle proprie
Cclksattendcndo riceuere fino alle 8.
horc di notte le vifite, e le racommandjtioni de grAmb.ifc. de Prencipi . 1 a
mattina Icgueritecommunicatifi tutti per mano del Decano fecero il primo
fcrutinio , -ilqualcerada tutti con fnmmodcfiderioarpcttaio, flmando douer
conqiiel- Jo fcopnr oue pili penderTcro gl'animi . Ma non vi f alcimo . che
hanctTc nu- CarJinalBt- Jnerodi voti di alcuna confidci
JtionejpcrciocheBellarminio con haucrncfo- ^tnomol lamcnte riportati vndici .
fii ilprimohonoratoai tutti , hauendone hauuti Ha-
"Z^""^*"* roniofolamentcono, e ciAfamo de gl'altri meno.
Finalmente : edopmolti* ' fermimi fatti,ntquali poi fcmpre Baronio, per cffcr
port.to dall'Aldobrandino fuoCapo,crnaiuttigraItrijiiperiorc, hauendone hauuti
pi fiate :;au U. fenza poter mai giungere .^ i due terzi, per la gagliarda efclufiont
, che cli fa- ccua la parte contraria, fa cominciata la pra^ Fiorenza dal C
ardmalGioioia , il quale Teppe cofibcneqoclla guidare, che in fS^'/' ^rcue la
condulfe , le ben con qu.ilchedifficolt , al defiderato fine. Il primo tpSl
giorno adunque d Aprile volle Iddio, che fuffe il Vicario interra creato i im-
' peroche troimi c'hcLbe Gioiofa gfanimi de 'Cardinali difpoftiflimi , e
rpccial- mente quello dell Aldobrandino . fcnza ilqualc nulla far fi poteua :
fi auuiarono alla Camcia di Fiorenza , e Io falutarono Pontefice Romano.
Condottolo po- fciain Cappella Paolina , quiui con aperto fcrutinio lo clclfcro
, x'V: adorarono ter Papa, Paler poi il nome, con cui volcuaeffcr chiamato, e
diffc, che di cone fi haueiia il nome eletto . Trouauafi nll'hora egli d'anni
70. in circa : era di afpetto belliflmo , di parole jraui , di .compleflonc
robiifa, non patendo di altro- che tal volta di dolori colici : era grnnde
amatore de'virtuofi , di animogi-ande, egcncrofo ; era poi, e zelantiOimo della
Religione, &r amo- reuolc dc'poueri . Hor dfcndo da quel Conclauc nato fi
bello, e fi gloriofjfcar- xo^ in quella fera appunto del primo Vcfpro di S.
Franccfco di Paola, can^za- Xx 2 to Digitized by Google ^ X:X ONU X f. to da
L'coneX per intercfflftiie forft del bie^efimo SarttoVvlklldotcfilfiaaf
Intemionc aj Mondo, che la caopd creato alcuna
alterationeiiMifnoilr&rs:>iML> DO dfIJJJ'
femprecoiifiniedelimalbdczia , c raacfVi difcorrcfsc palcfcmcntccoiicttti
, ofiniQ* -parole veramente Papali v Si
lafci intender di non voler cofa alcuna per lTiG voler ingrandir! parenti pi
dell'honcfto, non voler farfi il Siiccefsore 9 non.^ volcr-crear C^rditMli* che
noi fiano , e che non poITano ritlfJr degni del V%* . ipaMTftakreoilbdttt
chdportlppofc^riiianolacandidezz cfinceritl 'dth fua ottimaj^^rfistiisinia
mente : Conferm le proni fioni de'Prcdf cetfori
tutti : Conferm le Lcgationi , nelk quali voJeua, che haUcfscrogufto,
&tuto rit; Conferm atCardDai Setafao vn'Abbatia di ^tofcudi in Lorena ,
cJ^jgli. diede Papa Clemente d fine ddfa te vlcaiimdcom pot hmt la4rpeinc
Cooefse ancor al Cardinal Dona vna buona vacanza in Ifpagna , liber3>di pewi
fione . Diede dicci mila feudi a'ConcIauifti,cconcefic loro tutte le vacanze
dc*- toiefci} da 200 folcii in gi lucceise in Sede vacante . Prafef^ di Toler
efaerc di ita parola. ProtnefotfudieBKfktlttii. OirdiiiaHvTHln cuore rhonor
fuo,nbn>prapcidixtog^ oolb contra la confdenzii, nel refto thie '.-^'h
" defscro gr itie allegramente,' che tutte otterrebboiiorvolendo egli
ftimar iauorc . ->i il beneficiarli
quanto piibootcua. Oonal Card.S. Giorgiola Pcnitenciarc la ' ' Tefaurcria
generale all'Abbate fuppoai. Dichiar Oatari il Card. AT|oaei Ofcrtt il
Goucrnator di'Ronia')BStdiede il baftae^icttlkk>gli che amm fftrafsc la
giuftitiij tutti, m i dolccmcnte,e fenza rigore. Libero le Prouincic dalle
iiTi})otioni,chc viti maincnte furono mcffe per li Soldati di Clcmcn.VIIl^
ratia,chc per cifcrc importante ptcua riferbarii di farla tempo tutto il Co& fegio InficmeyOKem i popK ftoO : ma volle in ciKonorobil
Cardinal GtU* lodandc^o ,ch la prima gratia da lui riuato beneficio . In qucfto
bollore di iperarze , in quefta pioggia di gratic , fi confum quafi tutu quella
notte la mattina rcgucntc alle x. horc in circa, cho fi giorno di Abbate
trttorcaaSafSaiiiii in SwMecro^ doBcii lccedi4Uioiio iecundoiliblito, la iconda
adoratione , e le al'rc confuece cerimonie ; dop le quali ella fi ne lal alle
fuc ftanze , c i Cardinali fe ne tornarona i lor palaz- v / zi npolarfi
daikcante fatichete inquicaidioiAacitGnel Conclaue.^ Hapeua_^ . L nominato
Akffandro Medici, nglio dVviuo fratello > detto Amarddtto, il quale
Alcffandro haucua vaH4>liu()lodi anni sandminatoOttauiino, nffledcl Padre
del Pontificc : onde fi credcua , che qucltp figliuolo douclfc il Aio Cap- pello
hauerc. FcceJntendere tutti i Tuoi
Seruitbrr ir i quali pifauorito,^ amato era il fuo Maeflro di Camera , che non
vdclfcro le gratie , ma chcfiet *
.tr" rcfto viuertero , c vcfti(fcrofplaiddamente : qucft'cffctto don loro 15". ^ / "
mila feudi : acci potclfcru mcttcrfi all'ordine . Voleua , the in Palazzo li .
^v. * delTero le porti : come fi f iceua al tem^odi Grcg. XIII. e Cofi ancor le
elcmoft* ne VoIetsa,che tutte le ftanze del Palazzo^fieiTero riccamente
addoMiire Vd- kua, che quando la Santit fua caualciua vi caualcaftro con lei
i|nche Bmr i, e Titolati di Roma,
dicendo, che per decoro, c grandezza del Papacon- ucniua cofi fare . Voleua ,
che 1 luoi camerieri d'honore tuifcro tiuti Stgnori,e KobUi della prima Cla&r:
ftcciochc pocefiero tener liufce ; 0 outadi^re : e gi Ixaucua prcfo quell'effetto l'Abbate Frangipane , e vnadi
fa "Ma flkni.* H$h ucuaordbato, chcfifaccserocomcfe6cquito 7aliurec di
rafo bianco per altri tanti Parafi cnierip refi da'^ardinali , ik Ambafciatori
. In fonuna haucin l'animo da yr,e real PreUrpe. Pramife al popolo Romano ,
& tutto il Chi
Aianefinoinfiemcinqueilo fuo Pontificatovnfecolo d'oro. Per quelli, & ahtf
fcgni, che diede della fomma bont , & integrit fua nel prihcipio di qucfto
ftlk il polmone alquanto guafto . La fera s le 24. hore fi\ portato a Palazzo
nella Cappella di Sido, - Aprile,in S. Pietroiaccioche o^'vno potcflTc il piede
bafciargli f.condo il coft li- me . Haueuano tutti i Prencipi della
Chriftianitn deliberato di mandar icondo' il folito vfo , a rallcgrarfi di qucftafcliciirima
alTuntion fua al Pontificato , fr gl'altri la SerenilTmaRcpublica di Vcnetia ,
che ne fcntiua infinito conten- to , &: allegrezza , ne haueiu perci otto
giorni dop la fua creationc i quattro foliti Anibafciatori eletti , ma non vi poterono
andare , perla prcfta^, e quafi im- proijifa infermit predetta , che Io Icu di
vita , non hauendo potuto n anche il fuo Cappello conferire al fopranominato
Ottauiano fuo pronipote , n alcun al- tra Dignit ad alcuno de'fuoi : ondcmen
potei eglifaralcun Conciftoroqu in terra co'Cardnali , haucndofi riferbato di
farla l $ in Cielo co'Beati , co'quali gode al prefcntc eterna gloria . Vac la
fede Pontificia dop di lui giorni 19. SEGVE LAVITADIPA oTr~^VTN~f~C) fcritta in
Latino dal M. R. P. F. Abrahamo Bzouio dell'Ordine^ de' Predicatori
Hiftoriografo : Tradotta dal K.F.F. Luigi Bariolom- mci Lucchef Theologo
Dominicano. PAOLO V. PONT. CCXXXVII. Creato del I ^05. a 1 5. di Maggio . p
Aolo V. chiamato prima Camillo Borghcfi , hebbe gl antenati fuof chia- ri nel Teatro
del mondo per gfhonorati carichi militari , che nell antica Citt di Siena ,
cfercuaroao wn molto vulc di iudia R epubhca . Priiw Coronatione di Leone.
Morte d Leone, Digitized by Google 9f * PAOLO V. dc'quali , ( per cominciar da
gli vhim , ) f Agoftino Borghcfi Tuo terzo iwdi lo. Quelli nel pa (fal fccolo ,
f (Lilla. Rcpublica di Siena mandato Capi Udo. Qeocrale > eoo auccoric
alTolutj contro l Fii^rencini i donde tanta gloria ne rf*^ port > che da i
Coocitcadftil tutti in fegno di grac tu-
liite Padre liberatore della Patria fu fcmprc chiamato.
Vt fi ancora va'airro Agoftino foriere di Sigifmondo Imperatore nel fuo
viaggio Roma , em.>ltovla lai amato,
perii buona (eruit che in taro(;ca(lone riccuuto ne aautiua. Aqucfb s'aggiunrcr
Eufebio t c ^laftlo Borghcfi > ambidue al fuo tcmpK> va1ok)(t in gtterra
: ThonofT de quali notabilmente accreb|>e con Ja ciuilc i. e oulttar
prudenza Galgandfior^it ghcfi eletto prima dalla fua Patria , Capitanti contro
Alfo'ifo K di Aragoni^ cd^ Napoli.e poi mmdato Ambalciatoi'e airiieffopcr
conc-h{iideme,con arbi- trio di Cai ifto Terzo y la pacealla Citt di Siena ;
&c all'Italia tutta. Non_^ punto inferiore I qoefti da ftimarf GW. Baftiila Borghefl , cos per
hauer U4 Dcrato conia fortezza , e valor fuo la Citt di Volterra diTuot nimici
capi- tali , Thcaldo>e Donato, come per hauer difefa Roma , ncllVitimo
aflfedio, coh confilio c con la libavo ;
fcnza, iaiciar'indietro cpa ch^ per Hctirezza ddW^ Sadk Appllolica nepiiraria g
udiofi^: 0 Net madcd i^tttSc amiglia gKiruUOL^ n chi ^Itonori di giierrarecaiTc^jfmdoie
didottnoaJkj^^ pfoicne finoi;)Q/. giurift famofi In cua fi vengono annoucrando
, de 'quali alcune rifpofte di moi^ t4 filma nella memoria, e ruano de
i>oici ancora fi cofiferuana. Frquefti ven- gono da grautori nominati,
Pietro Brghdi ohe tn tepo di Leone Decimo elcr>'i CftlodeuoliiKiitedel
CampidogUaUUtgidtSciSitona, e con prudenza feiH' 7a paragone , reconcili lo
fdegnato Paitcfice coit fa Citt di Siena. AlcC-^ Tandro liorghcfi f giudice
Pontificio Tempre incorrtto in Bologna , ed iir ? .Ancona , Nicol BcK^ghefi
Caualliere di fpron d'oro g Oc huomo aflai Religiofc^*
li^rifleekgAnteiiieiicriffazzfooi filorioffe^ molti Santi ^. e ilogobronotte l
vit^ ta di Santa Catterina da Siena ; la qual Santa vi h chi a^ni eflr nata:
del TUt^ famiglia Borghcfe,e di ci non molto tempo dietro nel Cmifcrio di S.Dome- nico m detta
Citt chiarillmi indizi cllcrfi. ritrouati . Marcantonio Borghe-
fr>PadredfPaoraPionitficfftJcgifbfatnoib.etiDft>perlap[rudeiiza , e bon^
ti Aiafttmatoda Paolo che dct Tuo configlio ||^ del contiAUa fi valfc : e
l'iftcflbhonorc terno quefto
grtitjd'hpmo , altrr7. Sommi Pontin- ct , a'qualt , & al mondo tutta
doppohaiier dato gran faggio del vafor fuo t arriueHr Decano de
^rauiioccatiConcidoritli yc per publico grido I^re
ProtcttcM-edepoufenfiLiKHpitna^r Hot da queilrIbefoIltoRtr, ei? da Flaminia de
g' AHili Donna ,' che alla nobilt del fanguc rec vaghezza.^ con lor rplcndor de
coftumi , verttie nafctfre in Roma Camillo Borghefi , l'ani no di Qoftra ilute i^z.,
a'i7. di Settembre . Nata quefta gran figliuo- lo r ^ al ftm fblic^
b[|trezz|Ea|^ darparenti'aflitxvor fior quei primi anni con degni ip^uiiit dei
fartgut,iii c doppo haMer^ttftfoWell'et
pi ver- de allo ftudi'o d^l!;rlftc Ifttir y applic l'anin^.QiMor all'acquifto
cU Jc leggi nella Citt - Perugia f la qualp. per* tfKt non- meno albergcy di
fetenze che foeceJtcJ d'iiooorati
coftumi , lo, refe ili, brouc valente gi- jifta y edhuomi?tc|^r^mo : stchedilui
ch'cdr doueidlWaj^MellaOirl' Aiant , Pontefice della Chicfa, , fi verific ci
che drvQ'IaofirUtoro 9 diffe Giulio CpitoUno. Imperoehe fd di gra^ prcfeajca,
nobile' di volto r pcUegrHo d"^ng>:^IlOxmanf^P50l^c co , or^jiaio
it^trnd^^ fobrio , gene- re^ r e tale in toimtu^.aie^ Iwoa^ di qiicfto a'ii!^Iifi|ri.
, delle paflte tdiucnfua paragonrDf alBtbile con gv^^tijWf9$^^pQi>^^
rtffyrf"'' tO, ma lenza mganno j amatordelgiufto mi lontanorSl ngarcv IScnignocon
*t>ttiErand^ i^penfieri , e fiaalixKntc^yi^^ 4c^adio^e^ jpl^^ i^^l^iap.'*'
Digitized by Google P A O L O V; (5^ yIrtilY indauatccoftando volle Dio,
chcpafTafTe per molti ordini di minori dignit ; accioc he dal mondo
turtoconofci uro, acquiftalTcil Pontificato per ftma . prima di ottenerlo per
Adorationc. Oide fatto Rifcrendario di ambc- liuc le regnatnrc , oltre alla
prudenza fingohre , moftrd anco molta piet nel fa- oorire le caufcde'poueri .
Nefii minore l'efcmpio, che diede al Clero di Santa Maria Maggiore mentre fu
Vicario di detta Chiela , cosi ocirafliftere
gl'Vflfi- tij, come nella purit della vita , c frequenza de'Sacramenii .
Mandato di poi Bologna Vicelcgato del
Cardinal Montako, in tempi rumultuofidi fedia-* vacante per le morti di Sifto
V.^ Vrbano VII. goucrn quella Citt ( non. inferiore qwal'altra fi fia per Religione , per lettere ) con ordini , & efempi
fantiilmi, non fi valendo altramente della potenza per ag^rauare, m procac-
ciando la pace de'Popoli & al
publico bene , ogni coniglio , & ogni opera in- caminando.
Mentrecoslgouernaua quella Citt Al da Urcgorio XIV. richia- mato Roma, e fatto Audixorc delia Camera , con
laqual dignit quanto ha- ucua , acquiftato di honorc , tanto procur di
auuanzarfi con operare virtuo- famente ; n f per auuentura alcuno , che net
dare ciascuno il fuo dritto lo iuperaffe
; in guifatalc che il timore della poteft ,
la fperanza del premio, non mai dal retto fcntiero della Giuftitia
traportare li por effe ro . Alandato Nuntio con autorit di Legato de Taterc da
Clemente Vili. Tilippo II per chiedergli aiuti , cos per la guerra di Ridolfo
II. Imperatore contro i Turchi , come per foccorrere i Cattolici di Francia
contro gl'Vgonotti, e per altri nego- zi grauifGmi della Chiefa, Ia(ci inquei
Regni cos gran fama del valor ni che Filippo III. fin da quel tempo gli reft
atfezzionato , quafi antiucdendclo Padre, e Paftor fuo. Ma non fii folamcnte
caro a'R, ed gl'Imperatori , impercioche
Clemente Vili, arbitro eccellente degl'humani ingegni , rcft d maniera appagato
del fuo negotare in quefta Nantiatura , che ai fuo ritomo da Spagna lo fece
Cardinale del titolo di S. Eufebioa'iy.di Giugno del 1596. dichiarandolo ancora
fuo Vicario. Pollo in s fatta maniera nel mezo di gra uidimi ncgozi.non d
credibile \ con quanta facilit , con qual'efempio , ctandio ne'pi difficili
affari giudice incorrotto, nimico di doni , amico del vero >fpcc* chiodi
Religione, Idea delia modeftia,c viuo efempio di Santit ne gli occhi di Roma,e
del mondo fi dimoraCTe.Con quella maniera di viiiere,hauendofi acqu!- Hatonome
di ottimo Cardinale , come quegli, che hauea dato alla Chiefa efem- pi di rara
virt fr tanti chiari lumi del facro Collegio , non vi f chi di lui fof- fc
giudicato pi atto confolare il mondo
afflitto , per l'inafpettata , e troppo fubita morte del gran Pontefice Leone
XI. Parcua veramente non ben maturai l'et per s alto grado > ed egli
medefimo fatto imitatore della modeAia d'vn*- huomo fanto celebrato da
S.Girolamo, che fcrilTc ad Eliodoro, rifuggiua il pe- fo come ineguale alle
forze, c troppo anticipato per gl'anni : m quanto pii\ voleua dichiarafctK
lontano , tanto fi rendeua maggiormente capace , c degno del Pontificato.
Impcrochc , non lafciuano gl'elettori di confiderare, che al mancamento delTct
fi opponcua la condittonc del fangue } non tanto alto , che rccaffe ipaucnto di
nuouapotenza : ne cosi mediocre , che non promettclfc ogni nobile azzione.
Stabiliuan quello per il merito de gl'antenati Tuoi , n n lola- mentc con la
Citt di Sienji,c con il rimanente della Torcana,m eiiandiocon la Chiefa Santa ,
Ijjeciaimcnte per haucr faticato moltocontro i Ghibellini, per lo che haucuano
meritato l'Aquila con il Drago Guelfico,pcr arme della famglia loro . Ne vi
mancarono difufati fegni per confermarne ciafcunr nel fuo propo- nimento :
conciofia cofi che doppo la morte di Papa Leone, difcorrendofi fri t Cardinali
del Pontificato, partim vn'Aquila dal Palazzo del Duca Altcmps , 8c inalzati
lofi vclnccmcnte volo doppo elferfi per
buona pezza raggirata per T- aria, vc. ie calarfi fopra il Drago, arme di
Gregorio XIII. Polla nella tor- tezza del CiftclS. Angelo formando di quello, c
di fc IVcfla l -rmcdel Cardi- Xx 4 iwl 4fy WfArO.%rO'^ mi BorglMifeiiltileae
aljpiitr dicTctSM Mce auearioWteMltfecatc^ ; Laonde il giorno id.df Maggio che
( in Luned dcll'adno 1^5- proccdendofi dal facro Collegio all'ciczzionc f
creato & adorato da tutti Sommo Pontefice foccodofi chi^aT
PaploiV^pocoaMiciTo Ili 19. di MifigiQ (Ad dello Spirt- c finto, a quando y
ctcfatife. fiflrmwnf ut f Jfe pofto il Bu! Wpglifictte j t do*^ poi la melTadii
Cardinal Sfqfti^^MpllCOno augttratn(/' e delle virt nnouerate da^ luitcomc
ncccfTaric in vn ilanto Paftore,e conformare le azioni con l'amato nome di
Padrc,in guifa tale,che la Vcdoua Chiefa, ricorrendo al feno di lui in ficura
11" bert.c libera ficurczza/i ricourafsc; fi vdiuano per canto>e fi
vedcuano rcplici- re in voce,cfci'iui nelk mura ir miUc f(^> d,i (opc^pu^i
allcgtcz^a. ^uei vei-n ^'HcM^uO* . 1 .I'.' ); i -efanze furano parimente
accompagntt da chiare dimoflrattoni d'allegrezza vniuerfale in tutta la
Chriftianit, perche iion s tofto hebbc
il Pontefice dato auuifo della fua afsuntione , c publicaro il fo* lito
Giubileo j per chieder' aiuti alla hm. diuina nd Pontificato > che furono
moltiplicate orationi pi caUein tutto'] mondo per > c confcrusH tionc . Ne
molto di tempo vi corfc., che comparucro a'picdi fuoi Ambafciatori da'Rc, e
Principi non foJamcntc Chriftiani , m ctiantiio4a altri potentati po* ftt fuori
dclgrembo della Chicii i quali tutti doppo le douuteconeratulationii
epubHche delle PFuinctc de'pojaoli , edi
ogni Kn*o haucre , celebrauano > e final Ciero9 cori nuoi ma meritati titoli
inalzauano la pcrfonSL^ di Paolo, ik adorauano il Vicario di Chrifto,
acclamandolo non folamcnrc hcrc- de di quel foglio.diuino, m delle virtudi
ancora ,chc per degnamente rifcderui necersarie vi Tonp A quefte ^ra^nze di fc conccpute , volendo
egli cojrrifpofvr deic, dal diuinctdtotolirincominciamcntoi e vedendo la
nrcdiSt coniimi^ de gl'aiuti diuini ilcoftume lodcuole di farfi in certi giorni
per tutto l'anno nclf le Chiefe di Koma l'orationc di 40. hore introdotto gii
da Clemente Vili, con perpetuo decreto flabi l . Ut auanzandofiin iomiglianti
pcnficiiipcrdar va. vjuoelmpio a'Cardinali , d ingrandire Jc Chiefe de'titoli
loro > d rl manente del popolo di folleuar l\ poucrt di moire Chicfc di Roma
, fece detcrminatione di feguire l'edificio di J>. Pietro in \\;ticano
cominciato gi da Giulio 11. e molto accraciutodaGregorio XIII. e Silio V, Ne li
parendo balfeuulm^te magiiifico tl diCegijo'ibpra d latto prima da
Bradamante 9 poi dal Buonarrono, doppo
hauerelopra civdito 1 pareri del facro CoHe^ gio, fece gettare terra la antica, e gi rouinofa Rnfllica
fabricata daCoftan; tino in honore del medefuno Apoftolo,e da fe ftebo
includendo tutto il fito della disfatta Chiefii ia vn diicgno vaftiflimo ,
fabric da'fondamenti il ri- inancntedi quel lcro tempio , dal primo ingrefso
fin'alla Cappella Grego- nJUia ; edi pi edific il Coro, ia Sagreftia , molte
Cappelle , vnporticalc^ auanct alla Chiefa , e fopra di auello vna loggia per
benedire il popolo Adorn ancorala Chiefa
al di dentro , e l'antiporto di efs^, con vojtc bel- Hfliiiie di ftucco
riccamente dorate : nelle qaalH con molu vaghezza fi ve- dono fcolpite l
azzioni pi degne de'Prencipi de gli ApoAoli j c pi H baf-* lo alcune azziom di
Pontifici SantifTimi . Colloc poi per dar compimento al- laluperba fronte di
qucftomarauiglioio cdifizio , nella fuacimijc Ibtue di Sariao , e dcBcAtt
Appftoli^ JSclmcwQ dcIU Chitu, aj?ci;fe pel pauinicu. . ... " io Digitized
by Google to h venrand* tmba ouc fi
adorano i corpi di S. Pietro, e S. Paolo , dctte_> la confcffionc dclli
Apoftoii. La circond ancora intomo con belliffimc^ colonnette huoratc in
diafpro. Vi fabric vna fcala per fccndcnii di nurmo finindmo. Copr tutto il
muro per entro con armi , & altri ornamenti di pie- tre pretiofilTme , c
con rifteflTc orn tutto il pauimcnto di tarfia. Fcceui pa- rimcntc nel mezzo
vna gratella di bronzo dorato , pofta come port.i Ir ditf ric- che colonne : c
da i fianchi di ciafcuna colloc in due nicchie le Uatac di metal- lo dorate
dc'gloriofi Apoftoii Pietro , c Paolo. Donoui in oltre vna lampade d'argento di
gran prezzo, perche vi ardeflfc nel mezzo di altre quattro mino- ri nc^i orni
te ftiui e per dirla in vna parola , hi
con tal mngnificenza hono- ratoilluogodiqucftifantaconfelfione, che h pena fi
pu im.iginare col pen- ficro, da chi non l'h^ veduto in cffcitD. H.^ pai
iincntc con nuojt lorftte ador- nato la Chiefa ibtterranea, in cui fi ripouno i
corpi di molti Santi^ c fattoui due entrate , |'vna dalla parte del depofito di
Paolo III. c l'altra dalla colonna , alla_> quale il benedetto Chrifto
appoggiato nel tem^iio di Salomone prcdic.& infc. rito hi con ordine
bcllilTmo ne i muri di quefto luogo iftclfo tutte le Imagini , e memorie facre
della Chiefa vecchia , fabricando di pi vn dtpofito per l'offa di quelli tutti,
che fono morti con opinione di lantir: i corpi de quali fi erano canati
dc'proprij fcpolcri ,per occuparfi il fico loro dalla nuou.i Chiefa. Ha pa-
rimente efpoilo al culto dcYedeli , vn'imagincmiracolofa della madre di Dio? U
ciuale efleodogi nel portico della Chiefa vecchia da ficrilega mano percofia
pclla faccia, fi dice per traditionc antica, che gett vifibilmentc il
fangu:^ Quiui pure fon ftati da lui
fatti dipingere molti miracoli fcguiti nella Chiefa.: vecchia, altri operati
da'gloriofi Pontefici Elcutherio, Ignio, Giouanni I. Sifto 1. Anacletto, &
Lino, i corpi de'quali quiui fi ripoiano. J)i oidinc fuo fi fono trafportate
dalla Sagrcftia alle Capelle pai ticoh' i della nuoua Bafi- lica le fiere
ofTade'Sanii Apoftoii, Simone, c Taddeo di S. GrcgorioMigno."* Leone
1.2.3.4. e 9. Petronilla, c Gio: Chrifoftomo, J^\ alla piazza dalla parte del
palazzo la nauieella di S. Pietro, lauorata in Molaico dal f.imofo Giotto,
cauata intiera dalle rouine della Chief vecchia, aggiugnendogli vaghezza^ con
faruifotto vna fonte, che per commodit de'paflaggicrt l'pargc copiofi- mcntc
l'acqua con cinque trombe . I-euate prima le fcaJe vecchie , e con nuoui ^
radini f\ciiitata la falita S. Pietro, fi fono da lui fitte ripulire , &
ornare Ic^ atue de'Prcncipi del Senato Apoftolico poftcgii da Pio II. h i
fianchi di que-' ftc fcaic , e riporre nel luogo ifteffo nome del detto Portrcfice ; egli M in olire
fibricato fcale magnifiche di marmo Tiburtino per fccndcre d.il Pahzzt) Pa-
pale in S. Pietro , e collocato in Taccia della prima fcala vna bellilfima
ftatua di marmo delI'iftclTo S. Pietro. Con pari magnificenza fi e dichiarata
di quefto ran I^ontcficc l'altezza de'fuoi pcnfieri , in ordine al culto diuino
, nelia Hafi- ca Liberiana, detta Santa Maria Maggiore ; conciofia cola che
quiui hibbia reftaurato il Campanile p-rcolfo dilla faetta, copertolo di
piombo, ef:ittou rifondere, "ic accrefccre vna gran Campana j Alla
finiftra della porta maggio- re habbia fabbricato vn choro , tk vni Sigrcftia
belliiliina , e fopra dt tffA fatto ftanzc commodilfime per i Canonici . Mi
^ucl,chc aiianza ogni vafto peti- ifiero hi edificaro,e confacrafo in honorc
della Vergine A'^flunti, in qiicft Chic- fa ifteffa , la Capella Horghefiana :
fabbrica vcrameirte c che quefto
degnamente parago- par Digitized by Google 7 Tei braccia d'argento di liuld
dincrfi prezzate mile ducento feudi aa
conona temperata di gioie prezzata dodici mila feudi , vn Calice d'oro ornato d
diamanti fmcral- di > rubini , e
zaffiri prezzato 800. feudi , & altri ornamenti tutti ricchii^ fimi, e di
prezzo incAimabiic Nh voluto quefto
Santo Pontefice j che in^ luogo CON ficroylifliiacllidiladafe ogni
gionioIdcUo.Ondf quello ettf^ to t
faauut inftitiiito vn Collegio di Acerdoti, che 0^2 Sabbato vi cantino Litanie ;
& finalmente proucduto aucfta Cappella di ogni forte di minirtri , V
ciafcunoalTegnatorejdite particolari, autenticando il tutto con breue fpe per
lagrindezza delle col tatM In hOBore di lei ^ fece drizzare nella piazaal
dirimpertodella porta maggiore di qucfa Chtefi
vna Colonna d'altezza itupcndajjcauata dalle rouine del Tempio della
pace, e ibpra vi fece porre vnag^deiUtua della iicatiis. Vergine col figlio in
braccio di bronzo iodrato cooupecudo
Indulgenza di ^ Mii etime quarantene k ?[uaIfiuogIia , che qutiii adorando la
nudrcdi Dio vi faceffe oratione . Nella^ iccia della bafe di qu f>i colonna
fi vedono fcrittc qucftc parole. (PayfurK i'oniif'^ ^ wld^*mMt t.;.n..i4nam
y/f^ns magnifccHiiit mouumemttm informi Jttu ok dtiSm^ HgUfitimqff9ysx kmm/mihm
umfU nmr, quod V^fajimmt Augujh io de luAcit tiHmph 9^ 'Rtipuhlict ftatu
cotmto^ p4 kamexAi , in hmit ' JpleHdif///imam Sedem , ad B/^lic^e loertarne
aecvttm augendiim fuo iitClu r^psf- latun fi^jr pfiflino Jtori refitHiam
^Jitatiffinne yr^ititx cuiur infcerihus- Prn- c*p 'uetg pacis genitut efl
,domtm deiUti jlenstm ttHfdem f^irginii fMuam fafiigio mpofmt, ^ , -O Volle
ancora Paolo V. Iifciarecm na ricordanza della fja dtuozione ver/o la Vergine
nel Palazzo di monte caualloda lui in gran parte onato,'^: accrcfciuiol che
quiui pai iinente edific da'fondamenti voa Cappella in hunore dciriftcfb
Verginc,chep;r la graiidezza,e maeftciaHel lauoro non cede pomi ella prima^' di
magni fccnza ^ . ErclTc in oltre quefto Santo Pontefice Altari ricchiffimi di
pietre pretiof af^ le S. Vergini Agnefe , & Tlmcrcntiana nelle Chiefe loro
fuori di Koma, e ri pofc i corpi ilu*n'ifteflG in caff d'argento di valore di
feudi cinquemila. Fece lauorarc. vna mitrta Papale bellifs. ricca di
dianianti,e d'oro, prezzata feudi fettantamillV Mand doni fuperbiCfimi alla
Saita Caia di Loreto} Don ilfito a'Monaci di Canialdoli per far vn
romitorio Frafcati : efort il Cardinal
Ikir^hefc Tuo nipote di forell|ichereftauraircalendidaaientela cadente Chicfa
di S. Scba-
iliano>&arricchiflUQl|teldiS. Grifo^iiocon queUa (biScta^che
ho?gt- rc diSanFranccico. Oltre all'incitare i fcdeh vifitarc le 7. Chicfcdi
Koma , conni viuocfcmpio fuo; volle anche fprortarli ^ qucfta diuotione con
augii- S mcnrarloroifcioridelllndLiIgcnze. Donde fi vidde crefccrc non
folamcntej U Oiuotiont ycrfo.i, Sanc i^m-la- frequenza ancora^ dciU fant*
communio- uigitized by Google ne ranco che fi introduce il coftume di vtfiOMfe
Clik^proefflionalmente , far le communioni Generali, nelle quali fiiron vedute
tal'hora in Chierc di Rc^ Hl^ion communicarf fino SamiJapcrfonc . Tanto era potente
J'efempio,& il zelo di queflo glorioro Poiicefice:iJqu.ile intento non meno
al publico bene di fmtt la ChicA , che al priuato tSh fmi^lh aomctici , e M
pihs to Aio , gc^n fcmpre di vcderf intomolniomim,che fulTcro vini i|>ecchi
di religine c piet- E le alcuno ne haucffe conofciuto manchcuolc di
quc]la,doppo !a douU' tariprenfionc, ccaftigo,
iodircacciauaimmaoikicnccdtCorce. tpoigran- UEm la diligenza che egli vsnel
Clero tutto y fw*rellgii^ particolarmeti-^
te procacciando fifli^ che quanto di quelli la proiffione era pi degna , tan-
to rirplcnderte maggtormcntc in loro rdempio aelfa vin . Diede pero di nneftt
il carico in Roma, al Cardinal Meliino Aio Vicario , conofccndolo nolto oenc
per foggetto da prouocare al benecon Tintegritii della vita , non meno che da_^
jitenere dal male r Cleto, Clemente, fifceiferovn Senato A poftolico di fcttt
> per con^glieri ne'negozt pi graui^ chiamati poi dal mondo Cardinali ,
cotlviiBO confglioy'iSc a(Iiftenzade'qualila.iuiiieeila di Pietro femore ( . .
toumata e refa ficura , cre fiicccflluamcnte 60. Cardinali in luo^o ai
queK f, che alla giornata andauano morendo . Primo fr quefti fa Scipione Caffa-
rclii fuo nipote di forelia , alouaie diede il cQgnomq della famiglia horghcfe,
& hanendolo prima fiie l^eC
MeiiUfo ftodto aUcuato reKgfoamante,ro voi* ; (6 poi lel
Pontificato cooie interprete della fiiaihente, mezzano delle grati o 9^ c
aiutante ne'negozi pid ^raui della Chiefa ; prcmcffc dipoi quefta tfterta di- ' Snit\ huomini di
ogmnationc fegnalatiflmi ;e molto efperimcntaci in feruitit>- ella Chiefa f
la mag^or parte de'qualifuronoilliillri di fangue, e Dottori in l^ge , in Theologia , l'integrit , e valoi* di quefti
fu da u cortofciuta col ' proprio giuditio offfftifictta
daHciaioooniandatioat'di dtacrfi> 1 notti Im * Zofili fegucad.. ' Ag^iiM
Settembre 160^, 1 Lodouko Totrer Romano , Arciuefcdi AIonreaU.,C.ih.di
S.Panerath 5 Hot Si io SpinoiatieiuauC* Arci*di Gemus ,P,C.titM S,Jsuio
dtil^AiuUo tii^di S.Pietro
Afyntorfo 5 Bartohmfo Ferratno
Rom^Vefcd' Amelia, V/7.mor fenzji hauet titolo , *. ^ 6 GioGar-^a
A4clliniRomam>9AfcUufMRod9^n9oimSfagtUtP'C,iSS^ quattro CaroMOii , * t 7
fiomfat9 ' . . i MarcsUo tanti
Rom.AMdttr della Camera P,C.tituii S/jinacp^t lulhta i '. .1
fiJ^4iih4itgitHm.Citric di Camera. D.C. M.diS.Gi^ . v ; jflOuiiDiCtmbre del
l6orj, ' . XO Pfncefco Ptfgati^ Tedofeo yffcimefctmc di
Strigmia, CanttUkf ^Fi^gmAr^ . Card.Jt.diS.m il Francerc Mmf^Cm Ptmctfi V^fmi^
di Cimmmtr, T^Cmd^Uki Sm Califfo. ' "
- - Digitized by Google 15 Maurxjo figliuolo cUl Dca di
S,tuoMj^C'JkJ%SEfifiacho. H^nduatdo Qon^i^lio4el di Alm^^uoMS^MariM in Dom^nkd,
iolomeo air^ola, ' ' .
Mrifictf^trai^jlim^M^iitfi^^iSs^^ . 17 Gio.'BatiiJla LfiaiS^mftHtkVtftydl
MUio.l^.Cjit.di S. SiJIo in 'via Appio i
> ' l S Lanfranco AHigimi Psrfioa^ Segretario di S.Santitd.P.Ctuti S^atjh
#.* , , l^l^giCa^HilP9rentinoTeJorierodclUCameraJ^XidiS*Agat^ ^ " . . Aii.,dAc;(^tQdf^li6\u , . .
.. .. 20 Vedo Caraffa NapotitaM
Arciuojtotn^i J>sm4^ Hmi^do in Spdgnaprttecmd tiudiS.Gio.r Paolo nel
AdoCelio . ' * - TX Domenico
i(i^(iWfA*^^MOMJ^^^ mdHf(*d^MnMni^ de'Monsi, " . , eie me file . ' , * J J FiHfpo Filonardi Jifiman^
yefc^Aauino.P.C.iit,diS,/kfaYa del Popolo . 24 Pietro Paolo C refcentio Romano
Auditor delia Camera^prete cariLtituU SSNtwi li Metello BichiSenefe Vefconodi
Sanayprtie card.tit.dl S.Aleffio . 25 GJac. Serra Genoffefe T eforiero della Camcra.P.C/.it.di
S.Gioro.ij; Velabr. ' . ?7 F.ApoJiitto Gal^mifioda erxjgeUaGetur^ di S,DomenicoJpreie
cardMudiS *B HoraiioJLj$HCfll^Smi^att Auditor d^Ruota.P.C.tt.diS.Saluador, ,
i " -9 Gafpato Borgia Spagnuolo
Canonico di T oledc.P.C.tit.di S.Croce in leruf, 3 F,tt lice Gemini
AfcolanOyProcuratorGeneraU d* France/eauicouMnt^aii^ptel4 ' i . cardatici
S.Girolamo de* Sfhiauoni ' * . ,
,F%4ilh(9mredeli6^^, ^ . . , iJi Francefio y^ndraminQ^^emfino^0fti^tfesdi
Fltif^^ - ante Fortam Lati f^an. :. . .'*.. - f 5a Lodovico
Qhif4*f/^Hj^e'Arciueftot:o Re jnenfeyiit,di.S.^. ... ^ ^ ^ifrp f^MdiniWioMmiHoJYtoMo
di Mntepideado Nmizio in PrMeihfreii , cardniudiS^udcniiana. ^4 'Tiberio Aiuti
Romano Fefc.di yiierbojpreie c/:rd.tit. di S. Prifca. \ 5 Gairifl T rtiffio,
Spagnuolo Archidiacono di Taliaftera^.CtiU di S, Panerai^ , BatdffifSandoHal
SpagnuoloDatM Toedo^ett crJttJi '3 7 G tulio Sangui 1Uiif0ifffg46mU^ RtfiftndMi
miidm.UJignature^f9U cmdJ ^ titfdi S.Sabina, : , 38 C aria Midi ii^folq del
Gran Duca eli T ofcaHAX>.C.di S. Maria in Dom, , 39 . AUJIandro Orjtno
Romauo^Abbate DiaccardMt^ S.Ai,in Cofmedin, ^ yincenz^QonKi^aJfgliuolo
dclDucadi Manioua.iit,diS^ gUFtnmtf*jcmfi9i9diCM S.Gio,PortMLatimM, *^ - ' ' . .
. i ' i>J- 54 PiM KOhr rmtHnio
AH^JtmmjM CtOki 9. C. io * Al quale>ricordaniro( iempre,doucua render conto
d'ogni ani ma ricomprata co! fi! preciofo fangoe, lr.mif\a di Rgen^a di
procedere alle Chicfc particf)lari,paftori,c Vefcou dotti, e dt fahtJ vira
promo- uendo quefto effetto mclti R(
ligiofi tal dignit. ci la douuta cttr ra
in Roma alCardhMliboVicifto , fuori di Roma HVjefecnll^ltticolari re plicandogli Tempre , che mantencffcroin
ofTcruanza le conftitutioni de'Con- cilij > c gl'ordini de'Sommi Pontefici
intorno alla vita clericale. Procur an- cora , che nelle Kcliguni ftconicruaiTe
^ o fi rinouail): roifcruanza regolarcj conforme dlf ftatflti dMdafcuna . V.
pero fece eleggei^ , 01 dfcde lat fleflo tutti .Prdxd'i vtu cfemptur e pr A O L O V. 705 fon ri procuralTcro
ficurezzc , faiiori per via di iecolari
, che ninna Donna di jualfiuoglia condizione fotro qualfiaoiglia prctefto
potcfife entrare ne'monafteri ctiandiodi monache > che non fi potcflcro
citare Kdi^iofi , fe non a'Prclaci , d Coofcruatori loro . Difpcrw ancora
icfori grandilUmi d'induleenze a chiunque prendere 1 h!:^ito di qualche
R.eIigionc, iacflfa facclTc profenionco fi pentil& nel punto delia morte
delle file colpe , cclcbrafTe la prima metfa
o andafft B predicare , & infegnarc in paefi d'infedeli . Liber i
Carmelitani icalzi , co- me in confeguenza tutti gl'altri mendicanti ,
dallobbligo di pagare la quan- ta funerale
e fopra ci dichiar il decreto del Concilio di Trento , fi come fece in
tutte l'altre conftitutionipregiudicialia'Reli^iofi. Determin ir tempo de'-
Capitoli > e la durazione de'Generali delle Religioni . Ridulfc in vn corpo
alcu- ne Congregazioni feparate , ne lafci indietro beneficio alcuno con il
^ualc po- tefTe obbligare IRelrgiofi a faticare nella Vigna del Signore.
Riformato di taf forte il clero fccolarc , e regolare , dicdefi ailabiUrc ,
dif- fondere , e difendere la fede . E conofcendoegli per tanto , che San
Tonrtafo-d'- Aquino era vii viuo Sole , chedifcacciaua icnubi dell'herefie , e
ncilhifirnualx Chiefa tutta , e fede Cattolica con il lume diuino della variet
, volle autentica- re con nuoui titoli la Aia dottrina , e confermar gl'honori
datigli da Clemente Vili, nella Citt di Napoli , per inuitar con quetti mezzi
ciaicimo al puro fon- te della dottrina Angelica , con laqualc ficftinfjuc la
fttc dc'fedeli , e fi fom:- mcrge> e confonde ogni nimico del nome Chrifiano
. Conformemente ancora la dottrina di quefto Santo , ridulTc in compendio la
dottrina Chriftiana, ordinan- do , che in ciaicun giorno di fefta ,
s'infegnaffc a'fanciulli ncriie Chici paro- chiili . E fottoquefto titolo
inftituira vna Congrcgatione in S. Pietro, chiamol- It Archiconfrateniiti ,
acci fcruirtc d'cfcmpio tutte 1 altre Chiefe del mon- do in quefto fanto
efcrcitio. Lrefle , e conferm le fcuole pie , doue s'infegna a*- poueri.
Conferm, e don priuilegi al Collegio di San Girolamo fondato pochi anni a
dietro in Roma dal Cardinal Mittei p;;ripoueri , che voglian ftud iarc
fcrittura; Canoni. L'ifteflfo fece con Io ftudw Generale di Padcborna in Gcrm.
eretto da Teodoro Velcouodi quella citt.\,c Prencipc dell'Imperio. Ordin cIk in
tutti li ftudi delle Religioni, s'iniegnaffero le tre lingue Greca>Hcbrca,e
Lati- na f che in tutti li ftudi maggiori ancor l'Arabica , efpcrimcntandofi
del conti- nuo la necclfit di quefte lingue nella Chiefa>attfochc la maggior
parte degl'In- fedeli le vfa > le
intendeifingolarmente in quefti tempi , nc'quali rhcrefia libe- ramente trionfa
nelle parti Settentrionali , e pare , che l'inimico infernale hab- bia per onta
armato quelle tre lingue pi facre contro il nome diuino . Volendo aiutare i
Padri Cannelitani fcalzi nel fanto zelo di ingrandire i confini della
Chriftiana Religione fond loro di proprio moto fcminario Monte cauallo
accioche in cflo attendcITL-i o allo ftudio delle linguc,e delle
controucrfie per ef- fonder gl bcrcticij nutriti quiui con dilciplina pi
rigorofa foflferopoi fccdo U volont de'luperiori mandati in paefi d'infedeli ,
per purgare , &: accrefcero la vigna di fanta Chiefa. Eifendo i oltre
informato dal R Cattolico, che_> dalla prohi bit ione fatta , che
niunnpotcrtc palTare all'Indie , alla Citt d Goafc non per Portogallo , nevcniua
impedito in gran parte frutto della^ lanta predicazione , per toglicr'ogni
impedimento , e dar'adito libero al pa* ne del/1 piroUdi Dio per quei popoli
agnati , diede facolt affoluta a nutf
capi di, He Religioni , che potcdero incaminare per qual fi voglia via
chiun- que gtudicaflcro attoairindie , al Giappone , d ad altri paefi. Sentendo
poi *ppreffo f che alcuni Religiofi mandati a quefto ctfetto a quella volta
da'lorcjl Superiori , andaiianfi trattaiendo in diuerfi luoghi , o fi fcrmauano
altroiie,co danno grauilfimo di quelle anime; comand fotto pena di
fcommunica,che niu- o poteffe prender altro camino , o fcrmarfi in altroluogo ,
doue non foflfe man-' dato da'iuperiori
Doppo hAUcc fatto uiulcc leggi e
prcibiziosu# acci quello^ dcrcizio clh Tanta predicaziootSigllDfisdcli
fifiraticaife non eo oAcA Dtf fn eoa Hnccrt , e purit ,ncafnfn numero grande Ai
Religioni d'ogni force nell'Indie Orientali 9 & Occidenuli , Vltimamencc
mand u regno del Con- go dodici PP. Cippuccini
tinti infigni in lettere , & in bont di iHciT^ccid Cbe quiui colti
uaiieeo la fede* Aiut gnannente il P. Matteo Hicerio Gefiit' ^ , che faticaua
frutruoiineiite in Sina condonando quei
popoli certi rigori de'Canooi , c fondando ^niuf vna belli/lima libraria , come
per teftimonto delia lede Cattolica da loro riceuuta. N reft punto defraudato
delio fpcraco frut- to lilBperocheiPP.ilelhCmpa^ia, doppo huwrlD dtiierH luoghi
acqui* ftato molte cofe coniiertirono
de'Sinefi gran numero di gente anche de
no- bili , e della Parte Regti i tmto che qnclla nuoua Chicfe hormai lafciate
iafcie puerili , hauea birognoiii Pallori pi grandi , e dr Vcfcauo . Inftitu
per Papt Paolo PArciueftoao di Goi Il
Veicaoa Cooclneni^ Ma^aenfiu
Sctienfe,Mae Vtftfoql diuerft. . Simiglianti frutti riport da altre
perfonc e oscCi i imperoche vn-altro Pa drc della Compatta rdufle al grembo Se
obbedienza della Chiefa. Eli-a. Patriarca di BabWonia>dk ilP. Andrea
I.auicio> fece l'iftelTo con Demetrio Duca di Mofcoiria . l fc non fi fofTc
interpola l'iniHdia deirinfcrno , haurebbe icnza fallo conucrtito alla fede
tutto quel paefc . Dc'Pidrt di San Domenico i^ra Matteo Eraimo Arciucfcouo di
Naziuan. P. F. Agoftino Armeno. P. R ^o]0 Maria Cittadini Italtano-f altri v
{nficmecol P. F. Banigpo da ^iatL Michele Romano,& altri P.P. Carmelitani
fcalzi mandati in Perfia, non fo- lamcntc coniicrtirono alla fede gran nimicro^
di hcretici , e (cifmatici , n V- iftcflbPatriarca d'Armenia Mdchiicdcco l
idulTcro all'obbedienza dei V'ica- jriodiChiiao.&pcrAiafionekMiOailRi di
Perfia diede adito Ubero gl- dSarciii
ChrAiaas ne ixiot ngoi 9.e and AnbalUafeosiaL Sommo. Pom- fice. De PP. F
ranccfcani Olferuanti P. Fr. Lodouico Sotclo pcrfuaic af R di V jtt nel
Giappone , die mandalfe Ambafoiatoire
Paolo V. per il quale confeiTai^ 4t2 verit de i dogmi CittoUd
,proteiai|do ch'eglino ran degni di eilr ri^ ceuutiyfl che volentieri haurebbe
effettuato flircagioni vrgenti non l'haucffcro da ci fare prcfcntamcnte
ritenuto , m che Per- li contentaux , che nel fuo re* no fi
manaafreroFrancefcani per piantar ui liberamente la fede , e che ouiui ri-
wdfetbvnPrelatorcon auctori Pontificia , promettCBdo ancora di aaHognl aiuto
per edificarui monaftcriA aifegnarli cntrate. bcnefcia,& accrefcimento
della Chriftiann Rdigjonc, N au fi deue hfciar di dire l'occafione, per la
quale J'ifieifo Patriarca de'Caidei Nenoriani-
mouofl ad humiliai-il,.e rcodr'obbe 4leafet.PttoloV. . ^
Audame dunque ( cesi difponendoh diuiiia bont )clie frh. pmierr a^aff lau'Papa Paolo t piedi l'anno
primo del (UoPontificaro nel Gioued fanto , vF furono due Caldtc, vno
monacoyl'aitro laico giunti anabidue
poco innanzi Roma per vrfir ire le
reliquie de'Sanri Apoftolifhor quefti ritornando a_* iuotempoinquci
p4cfiraccoatarono ad Elia Patriarca di Babbiionia fottcy la cui
obbcdienzarviueuanole dimoflrationi di paterno affetto, e gl 'amo reuolt
trattamenti, che dal Romno Pontefice riceuuto haucuano , e prefciitandoglr
aicuntdonaciiit w noipe con il libro
dcUa profeffione delia fc,d)e Cattolica , fl- 9^ofk il AMituca-dr itielU
fignifisMni d'amore verib di i e cte^liuMiti fiioi ^ tiped AvbhorAmbifciatort
pertvnder'^cigratieal Sonimo Pontefice, & rv*i Conofccrio come Padre , e
Signore, con protetirgli h douuta obbedicn7.i_^ * Conci foffecoi^chc egli piofdfaflTc
di conucnire in tuttonella feilic della Chio 1^ Romana ^atteio che i Caldei;
affermano indubitatamente > che l, Se^a di lMkyil ^ ftfttatt ac,^ Wgytfo ^ ^
^ Apc^loika i a beat i* i* ' A** Digitized by GoogI Clero , e Popolo ,
congregati tutti Concilio nella Citt di
Amed e riccuurc le Ictrcix; con i dogmi
, cprofefione della vera fede , vennero tutti al grembo della Chiefa ^ c per
fentenza del Concilio detcftarono tutti gl'errori , promettendo , che fc
ritenefferocofa > che nort ptacefTe alla Sede Apoftolica l farebbono in
tutto emendati, fecondo la dcterminatione di quella. E cos fi fottolcrifTcro
con il Patriarca tutti g* Arciuefcoui , e Vefcoui . In fegno poi di gratitudine
, e di olfcruanza , finito che il Concilio , cant il pi vecchio Arciucfcouo in
lode di Papa Paolo vn Poema bcUi(Im(
fecondo lo ftflc de'Caldei , honorandolo con titoli di uerfi , e
celebrandola virt , e Santit fua , con affomigliarlo fcmprc al Soie. Non fi
pongono hora in que- lla lingua , quei verfi
perche pcnderebbono tutta la vaghezza , c l'artifi- ci loro : Oltre a quefto
fecero in certo giorno folennc pubbliche oration per lui . Poco dipoi
Melchfcdccho Patriarca de gl'Arneni mand egli an- cora Ambafci.itorc Paolo Quinto , Z.iccharia Vartabid , famofo
Pre dicatore , in vna fua lettera Io chiam ^cor'egli per varie fimilitt^ Yy
diai P A O l; Ol V.
iAir&ilrjibfefcfiMI in Aic-BaSit i'^tttH itcifiofcH^ wtm^ lrzios di amore
fingolariflui . Kiceuutc qucfte kttdr il ^ooteAco tratt corfe&meiite Zaccaria i e tk darli
rii'polla fece vtia pater i ri pren- toie al Patriarca : efrtandolo che ncli'auucntrc > ponea Tacqua nel vho
da onfacrarfi ; fi -aftfneflre di aggiungcsre al Santo Trifagio > qnielle
vpalolcr ( fMt crucifixur e fi pr noix i
> tofitoicriuede al Concilio CaloD- ^oneofe i profelTille la form ila. della
fde mandatili in lingua Arabtcajf .>afcendere con diligenza alla lettura
ds'Sanri Cu.cilij c nelle coie dubie
j'tcorretfe ienopre alla determin^itione della Chieda Romana Li nund^ io oltre per an m oroee d*o con vna
particella dd. J^io 4idlai croate - 4i Chriiio ) e molte vefti , e paramenti
facerdotali , proiaetoendogli di f ire eoa* ttnuamenre orationt per lui > e
per a ue' Popoli niui , e porgerai ogni aiuto . Le : raccomiiuadancsHraperkncre
caldAnaenceai Kc di Perdi tnfieme con
tutti i Chrftiaoid'Arflieala. iSeguipereIdcoftATntsanfijctda ibU.Vm , e qoBlo
Patriarca d&^att doppo tre-aaoi torn
di nuouo a tamAutt a Komi rifletto : Zaccharta a rendergli obbedicnra ?
iiciahofgidrta qu-ftogran R , fi diede Papa Pao- k>aprouocare Luigi XIU.
quaQ nuouo Uauid co^itro i Giganti potentitiimi de gl'hererici eol.fnBic>dfdnJtix)
Niiiicta&^lMreaVbald& da. liti
pacoap* prelIb cneafoCardmale, conduflfe fdicQOisate al defideraco'fiiMf negozi
impor* tieciffimi. Intpercf9> che il Nuncio degno Nipote di Leone Xi. ad
inllan- SdelPapa ritenriecon ragioni e(&cactfItrEie il K.e Arrigo > che
era difpoHo' t^preparatia fott|>certo
preeeftofoldati psr -mancar in Fiandra , cofa che jotetiafic21fnentofniii,eon
altre cenfure . EiTendoIi appreflb venu ti all'orecchie i danai grandi, che
minacdaua il Tur* Co all' Vngarta& 1 tutta la Chrillianic > attefo che
oltre all'efercito numcroiflH flMgCehflilifiirnatOtCfaaiittaeodamoki
ribeiltChriftiam gi contro RidoI* Iblmperitoreciettyinmodotiie ,
cheerafiaccefone'pacfl foggetti all'Imperio Romano vn fuoco s erande,che recaua
giuftiifinio timore dell vtima rouina^ i per domandav'atuto dal Cielo in cos
graue bligno ordin che ft faceflero ort4 tioiilM^idwmlleChiikpitotpt^ cgM Aefo
oadouiilpieai cc44^cro epopolo Romano
publicando ancora iquefto 6iie Giiitleo vhi- nerile per tutto
tln>ondot&in?ltiioinaMaUTmPtto tre irihfoMati ^e della Chieia. Doppo
haucr proiRiifto 9 oonefi dcno^ con
aiuti fi>irciiaUettinporali aT ^ognideinaipenii* fi diede mcfiimiiv ordine la 4oUatefca della
C&idk^ per nauerla pronta , e fpedita in ogni occorrenza ; ordin che l
mimei ralfero molo tutti i Aidditi dello ftatoEcclciiaftico atti portar'armc : rino n l'armeria > fece
alcune Icgg i , c conceiTe eiozioni , e priuiicgi grandi a'iolda* ^. iddio Aito
deHaChiefa. EfTendofipopcr maUgnia di alcuni Baroni d'Vn> gara accefo- graue
diicordia tr llmperatore Ridolfo , & il fratello Mato tia Arciduca
d'Anftria , per rimediare il Pontefice
quello inconucnicnrc^* vi mand
Legato il Cardinal Mellino 9 daiqualef cooclufa la pace fra li idc^ (DUlfiaidUi
f6c ouniaco al pericolo
dmienuraftaiatalli. CfanAiaM Religio* ne '
NonstoftofiifpentoqucftfucOfChefcneacccfc vn maggiore inIraIia-> tri
Emanuello Duca di Sauoia , c Ferdniando Duca di Mantoua,doue il Re Cat>
colico armatofi per la pacc,diuentfiibitoprte principale della guerra . A que
fio parimente intento a rimediare il Pontence , vi mand prima TAbbate Maffi-.
mi : poi Giulio Sauellit e poi Alellndro Ludouifio Arciuefcouo di Bologna^*
creato apprclTo Cardinale ,^^hoggi Sommo Pontefice : perla prudenza, e de-
ftrezca dd quale furon depofteranni da ambe le p-tiieuatc le liti, e rcnduta la
ddidtiMiltpaoeaU'Itaalia* : - ' . N qui fi deue tralaiciar ff dt dire cic he
racconta vn Padre Pcnitentiefgi& Pietro di hauer vdito in confezione
dall'iftelfo gentil'huomo , alqunlc occorfe i vn cal miracolofo& quefto. Che vn'iuiomo nobile, natiuo in pacft
confnanti gl'hereti ctthatwaa perdoto il
ftntire Ciiriftiafiaiiiente dell'autorit Pontificia tBouandofi in Romapreinte mentre celebraua la
meffa il Papa nella Chtefa di Santa Maria maggiore per i bifo^i prcfenr della
Chiefa , nell'atro di eleuare i. corpo,e fanguc di Chrirto.viddc inalzato da terra
il Pontefice , Se ambedue Ic^ fpecie facrameiitali rilpleodeati come Soli, con
i raggi cos lucenti > che li abba gliauanolaviAaidachefpaiMWi laici'fermr
flio>eHeKoi ne toratil^ Patria. Stabilita la libert della Chiefa applic
l'animo all'ingrandimento di Ro ma , e dellaScde ApoftoUca : onde conferm
, per meglio dire , rnou l'ordi -
neg^ttada pio V. di non alicnarfii iofeudarfi i beai della Chiei -, man'*^ '
' ' . " de Digitized by Google !> A O L O V. 709
do Legati algoiicrno dello ftatoEccIcfiaftico Ordinali integerrimi , e per
afll- curarei Aidditi totalmente d^ogniaggraiiioinftini vna Congregatione detta
de Bono Regimine . Contro quelli, che ardi fiero di frodare, n tener fi l'cnna-
te della Camera Apoftolic conferm gl'ordini dc'fuoi anteccfTori. Moder
> rinou fecondo il bi fogno le
ragioni , e leggi del ffco . La fignatura dcllt* gratta, alla quale interueniua
di continuo, lu ridotto alli termini della figna- tura diGiuftitia > quanto
appartiene al non fare ,0 non concedere Ic gratic prc- f giudiziale al terzo :
^i che era in quello fi rigido , che per nifTuno rifpettisvo- eua conceder le
grane , che portalfcro fcco qualche fumo d iniquiti . AH* fignatura di giuftitia diede Prefetto, altro
fe. Cardinale Barberino ; della cui integrit , innocenza , iJi il zelo di
giuftitia ha hauuto informationc", parte dal- la propria ifpcrienza ,
parte del publico grido , nonfolodi Francia, donc { gi Nunzio ne folo di Bologna, douc fU Legato; ma di
tutta Koma, e di tanti forcftieri di tutto il mondo, che l'hanno praticato .
Riform tutti i Tri- bunali con far nuoui ordini
ciafchcduno miniftro, fingolarmentc a'Prcfctti delle fegnature, al
Camarlingo, al Vicario, c Gouernatore di Roma, all'- Auditor della Cimer, gl'Auditori di Ruota, gl'Vrttiali di Campido* glio, a*Giudici
Ctuil,ecriminili, & al rimanente de gl'Vitziili di Roma. Conferu Icmprc
intatta l'autorit dc'Prclati delle Religioni , rimettendo fcni- prc alla
prudenza loro tutti i ncrgozi , e caiifeiic'Rciigiofi , e cosi mantenne la_5
pace , e la ftima di effe Rcligio:ii . Sminu certe autorit ,chc haueuono i Car-
dinali con poco vtilc della Chicfa . Dichiar qual folTc l'autorit de! Vicario
Tuo, e dell'Auditor della Camera. Honorcon diuerfi priuilegi , Arciprete della
Bafilica Laterancnfc , i Camerieri Segrctti , c tutta la famiglia Papale , con
altri V^riziali . Don le fpoglie al Clero Romano : fece molte ;ra7e , e conccf-
fcelnzioni a'miniftri dell'Annona, & ad altri intendenti d'agricoltura, e
con- fcruationc de'grani } onde in tutto il Pontificato di Paolo f abbondanza
di ogni bene in Roma , in tutto lo ftato della Chiefa - Volendo in oltre
prouuedere alle comodit di Roma , e deToreftieri , che ia gran numero vi
multiplicarono nel tempo del fuo Pontificato e Vedendo, che il pericolo di
Naui^are il Teucre^cr l'oppofitioncdi Lcbeccio , e Si rocco nello sboccare in
mare impcdiua alla Citt di Rofna gran parte delle vettoua- glic, fece quello
che altri Pontefici fpauentati dalla grauezza della fpefa haue^ nano ben
dcfegnato > m non mai conchiufo di fare , e per leuar ogni pericolo alla
nauigatione , cau vn fofCo dalla parte deftra del Teucre verfo ponente fino al
mare , aflicurando la bocca di quello con traui grandinimi , e cos con queftat
opera veramente degai di lui afficur quelpaffo, e ne cagion Roma vn' abbondanza continuai dalla quale
inuititi gl'huomini , vennero in tanta copia ad h.ibitarui, maimc quando il
Papa fminu: notabilmente la grauezza delle gabelle antiche . Prouandofi poi in
oltre per continua efperienza, che le fre- quenti Korferic dc'Corfali rcndeuano
fpaucntofa la nauigatione del mar'Mcdi- terranco, attefochei vafcelli, che
veniuano verfo Roma da Ponente, non^ haueuono, ne porto, nel uo^o ouc rie ourar
fi fic uri , riedific Paulo Quinto da'fondamentiii portodi CiuitaucccKia,
tabbricatogi da Traiano Impera- tore, c poi rouinato , c mal ficiiro facendoui fepra vna fortezza , che lo di-
fende da venti c da'ncmici, donde fi fcuoprono 1 palTeggier , e vi ft conti-
nuamente il fuoco per commodit di quei , che portano vettouagita di Campa- gna
in Roma fece da'fondamenti vn ponte fopra il fiume di Ccperano, gi edi-'
itcatoui dall'Impcrator'Antonio , e poi caduto per l'ingiuria de tempi .
Rafciu-r g le paludi circonuicinc di Cepcrano ivi aprile ftradc, e vi
fabnchofpizii tanto che da quella parte ancora fece comodo il pafla^gio per k
cofe neceflarie alia Citt di Roma . Kioou pai ixneote vn ponte loumofo , (uovi
di porta Sala- fw y pa fbbricUo dft- KArtlt* ]4imict> , acci che fii
agettoUlTe h venuta viiicri di Sabina, e di Abruzzo. Per l'i ildlb fine pjftgBito ftra^ di Tiuo- !i difrafcati, c d'altri luoghi circoftanti .
Inftitur per commodit dc'poucfi vn monte di farina , acci cik quiiii ciafcuno
fi prouedcffe conforme alia poP- fibilit, e con minor fpe(a fi facefTc ilpanein
iUa cala . Diede grand'occafiont di iftenerfila vitafaticando tutti viandanti , e poueri fbramfi ^imemre rron contento
degl'edifici (acri , ddk fortezze fabbricate in mare dc'portt , ri- Bouati, fortificati , d- ponci , delle
paludi afciiittc-, e dc'laos^hi icoffT appia- nati > impieg vq^ quantica
inctcdibiic didaiara maUcciabrichc , che per la. c diano occafioni a'popoli che
vcranrtodi dubitare , fc nc'lcri ,
l>ur negl'al- tri cdifizi pi fi fia immortalata la magnificenza di
Paolo. N f qucfto Pon- tehcc intano alk labbrichc per aggrauar con tA'occa6ooei
piMK^i Cbn nuoue gabcl le y ne per vffeqret^ ywlmpiiicgata la pMbft il|Kf raUeuarectrf profi* te > c larghe
mercedi le a^^eaetcffic ^icon tal'ccafiioe .riamar Koma di mat- toni , e l
ibbncarU di marmo. Narrano qucfto
propofk alcuni , e tr gl'al- ari Ci: titiirtaCoftagut iniiftro di cafa del Papa
, e confepeiiole dche fabbriqiffmcim'follccitiidiQe ,e dUigenUi^ donare qualunque fpifa , acciochela poucrt >
faticando , fi procacciauc_> honcftamcntc il vitto . Reiftaur a qucfto fine
il Palazzo Vaticano dalla part^-* di mczzagionia vqri'o lapiazza di;Sk Pietro i
rinou d'eTo Pahzzo h portai iTuggiore r
e ropra. 4i efldkfbbrid viiCaiiloaiitlecoft l'teofo.* Pece vn pott^ co per la
pnrna hmr^^ Sulzzer- >. de quali accrebbe ^rmcnte l'arm- ri.i , cdinc vn
ballione ih volta dalla parte cIlI PaLizTO , che ril^uarda pnfc^r S. Angelo ^
per reprimere i tumulti , e folicuvizioni del pppoio. ingrandii Cappella.
Paolina di Palazzo i. RidulTe ad vfo pi comodo* le ftanle ddf ^pa^r con
accrefcere Te camere -, trasfer la Dataria in altra pftjtr, eflScndofi
occupato* il fuo 11 ioga antico dalla fabbrica di Sin Pietro ; fece nuoue
ft^nze in luogo di* uerfo per lafcgrctaria. ApoftolicA ; Accrebbe
marauij^iiofamente la vaghezzn del Giardino Papale coii abbondanza d'acque per
V7Jiugliacondote con groff* ^efa fin da BracfliiMiov tr^ l'akfc/iMilt tutte MftffiK ,>
ctefobbricd r vfMii> ne vede nel Theatro dal mezzo d vn gran Iago ^ che.
gettttf acqua- ben' zo^ bracciarinalto , & vr^'altra nella piazza. di San
Pietro la quale gettando in_ alto con impeto grande quafi vn monte d'acquivche
poi ricade al baflinguti di vaga , e copiofa pioggia , f porta:9-iiito- 1 'e*
lacoccnacdira^rtlMmiiim del mondo . Prouiddc parimente cofti^de graut/InttgiM
copta diicqnev edi' ibnti belliflme a gl'habitatori di Borgo', e di
Trafttuerc vV' al rinuncntt del- la Citt
.s che panie portato Roma vn dcfidcrato
diluuio. Oltre allc^ Cofe dette accrebbe Paolo V. notabUmentc il Pal,azzodi
IVlontccauallo gi cOr mliiciato da^fiuMantecefTorp^ sfiuggife llaMKMciua
drtVtcieaRri bbri* candoui dalla parte di Leiunte di mezzogtotiio e di Ponente dmerfe flfanze capaciffmc per i
Papi , c per la Ruota , e per il rimanente dilla numcrofifima famiglia del
Papa vi iafci nei mezzo- Icxfpozto di:
vn cortile cffiaciflimo e ^bbrcoui
adaitavin Cap|>e]|a > doue i BvmM jmIfimMWmMc priinta^^ Qicnce . Ingrand
^ora.q!^ttfta^adino: ^ el'dimajeaMMIiir fiM i Apil in nanzt al Palazzo vnagran piazza , gcttand
calne in terra cdfi&i magnici* ^ > e facendo pili agcuok la faiita :
Adirisz > apii > d -fiscepoilaighe vc'la-^ 4vicd con (lciate molte (tradc
di RMM ^ o chiuiftMilorOB,. ct-ftreote e
tr ^irela via dalU porta del Popolo^ (n' ponte fltottrs r e ptx^ ld^ sIa
dell'acque in ^uel lug^. fece vna ni^oiu piazza molt Digitized by Google ! A O
X'O^VI Ttf ifriMKliQlt 4tlkmcfaU per tiporuLk legna , e Jactreond iSMirU t ne
(Tegn raK^allo#edil4MndiaM|L Port jrand'y^ CMAi ItomL^ ipooisarommadare
,^Iargar >efaiHHJlic1c chiauiche ,per le quali fgorgano la .TcUcreTacqne
aeJln Citt? che nc^temp dietro hanno eagtonito infcttiono qcU'aria ,
conaprircJaftricarcDieJciarc^ incrandircidiiitcamcnte,karad. H4 poBo in
JbdJiaimai>rofpeMiua h pod&tatefil Mi iMMi|leiii2 di BmtdM- ilMIS
Francdco. Hrifatto dtliaiiil liiiiMWI>J^liafriiffiUlb^B^ Conncrtitcc l'h
podc in JioU . Per riprimcrcJ'inondatioaidcI Teucre, li hi fatto nettare il
letto e douc Wqgnaco ne l'h itco maggiore i &
fa'fuoiuto per altra vii moltc'acquo > ckiMiitiando in elfo lo iaccuan pid
grande. Per aflkurare , e ftabiRre in &c* magna, e nella Marca il dominio
della Chiefai h compito la fortexxa , hc_i^ gii hiuca cominciata in torara
Clemente Vifl. e per procurare la com- >Qdita,^ bU^udanza .del paeic fabbric
nuoui xirgtni al P , facendo Air jntftti^^ loftato diPerrara ,idt Aaiienna
>edf Bologna^ iSento in quello modo allanticoicoftumc , di applicai-e le
ricchezze priuate^ ^ ornamento publico della Citt , moffc iii-atclii Cuoi il
Cardinal Nipote l bbricar quel gran Palazzo dclUCafaBorghefe in campo Marzo eoa
duc_# ^flklupcrmak^eteUffim di Porta Pind^^
naFrafcatinelCcUeychainatoMoodragonei dal qiiarefempio fpenti mlti Cardinali ,
c Signori , fi diedero tutti fabricar
magnifici edjfizi , tanti cb^ fi calcuUiicl Pooeificato fi z accrfiiduto Koma.quafi vna terza parte di :NeIIe
qaali*ttioni felicne degne di o^i gran Pontefice etnttc indrz- 7ate
all'ornamento , al comodo della Citt , e
principalmente al fouucni- mento , e foccorfo dc'poueri, per li quali h
procurato non folo abbondanza per tutto il Tuo Pontificato , m ctiandio
prouedendo airauucnire > lafci
'-mrendo : il grano faffidente per tre anni : e CCCCC. M. fcuMd'ofoinj
Caftello > non ferm la ^grandezza . de'fuoi rilcuati pcnfcri oueAo J^iolb
Pontefice i m rdinenuto Emulo di Ccfare Augufto , del R Tolomeo, di !
Luculiq . di -aitri jgcntiii > e.
latto imitaxoi^e dd Aio anteceiTore Nicol : Wle librarie comodo deVirtuofi , accrebbe anch' celi di
fabnche , o di libri notabilmente la libraria Vaticana . Qnal'ella li folTe in
tempo di Papa Clemente Vili. Vcdafi da vn libro , che in quefta materia ne
fcrif Monfignor Angelo HoctfA Vlcoiio>;dl Tagafte -, e quindi l ibf^ier 9
'tlie Paolo Quinta Tn ingrandita di fotte , che non pare fia reftato luo- ad
altri , o di accrcfcerla , di ornarla pi
-nobilmente ^ conciofia-* '^ce^ i oltre al numero grande aggiuntoui di libri
manufcritti > c llampa- -li iGred * Latini , Hel-ei , & Arabks* L'Ji
arricchita ancora di vn'Arw ^oyuio ApoiloHco i nel quale h racchttifo k pi
recondite memorie di quella Santa Sede , che auan prima fparfc in luoghi
diucrfi ; facendo di- pingere di fopra fr gl'archi delle volte , li flati
poffcduti , prctcfi de iure dalla^Chiefa
Romana , & ciaicuna pittura
aggiungendo le parolo - per dichiftiatioDe di d* Rinou quefte memortc Papa Paolo acdechc^ lipprefaitandofi cl'occlii del mondo la grandezza dello flato
Eccleliaftt-? o vcnifTc commenaau la piet di qadii lagnatoti U.d e
Frendpi def' Ihcoli paiTati. ' r-r .1 -J^ i , - r' il .Ir. .^ ; .i ij; ? ^ iiJSoD f gi punto
jniinrclamnideczt olie
tnnlIfiicllolHmefice'nell*' ingrandire , e procurare di condurre fine la fabrica delia Sapienza di Ro- ma ,
con obligarui ancora talaffetto alcune
gabelle delia Sede Apoftnli- ca i. iAuicarui eoo sttrcedi Se Jionorir huonini fanaofi , ad infegnarc a*
'1 .... .... 4 ^ ' ^ * . . . . . . .
C". . .. 'Yy, ^ CiOr Digitized by
Google jCiolunetti di beIltn|gegiio
a'quali imnciuano le commodtc d ftiMUare) furoo dt lui
uttd col denaro > o pe|H m^16ikgii * doNe I pbK* he fpefe fofTo loro
inlegnato Le zitelle da marito , cEe non bauetton-#' .dote d proprio fitron da lui fouDenute con buone fonune 4i:
denari , ac ic;j6 che il mancameoco de'bea di for^a non vApi lonreoa occuiea^ .ydensfl ipi pregM
tdbci DiiriUtta. i'||iiiH o6m mo^'itnimctfh 10 mila (cud & ogni vola che ioiiw per Hoiatrc il die non di rado
nuiieniua ) dlCpetm Itmofnc chiunque
s'aflfacciaua . Autaua poi ho^^ con denari , hor con grano & altre volte con vcftimenti la miferia
de gli*' .^onorati Cittadini , che per eftrcfiM rvetgognt coUeraainbin fikifflo
rtn* Iguftie della pouert. I foraftieri etiandio che fiig^iuano da luoghi diuer* 11 h pratica
, c la perfecutionc de gl'hcretici cran da lui foftcniitiin Roma con entrate
annuali , acci e(& perieucrairero ncll'intcgric delia fede ; fiiuno giamai
fi partiifc da lui icoiifolato . Lo fplcndore , e magnificenza che vs quefto Pontcficenel rcetiere
peribniAgi Illuftri , che da lui eroMMttOg* giati , f femprc Regio , c degno
dell'animo mo . Tratt lempre btnignamcnte gli A mbaiciaioii de Princpi, &
ndififcrentcmente tutti quelli , che andauano da lui j.o per noeozi , o per
i'uppliche , fi che ciafcuno domandando cofcgiuftej
poteuareftaHiftairodioCicnncrequtiiio defidcnitu. E tarhora nefpm il- coni cofa
lofaceua con tanta foani^ ^taonxo non gi^ di non volere ' chcnon v'era l'vtilit
di chi domandaua, acci oche oncgafTcoconccdeffe ogn" vnp da lui fipartiuat
contento, Doue.poiri foHe trattato di gfufticia,(i tras. formatta nella legge i
(cfTa , per eflcre come ella e , vguate con tutti yC inofthnil non meno Padre
amoreuolenefhtipgnivclic Tenero giudice' aeUitttri. Hebbe da Iddio
notabildeftrczza nel toglier le diflTenfioiiCjnel procurar lap^cc , nel
remcdiarca'pcricoli. F grato nella fauclla, grane, e confiderato nelle rifpo-
iic i Teucro nelle fentenzc m fcnza
afprezza , rigido ne'giudizi , mi fenza cru* deit :c {tanto hcbbc di
fDoderatione nel caftigare>che gl'ifteifi deliiiqiienti fi accorgcuanoi vizi
jcnongl'huomini da lui cflfcr puniti. D'onde per tutto il tempo del filo
Pontificatola nobiIt,\ di Roma, cdi tutto lo lUto Lcclcfiaftico Aetcc quieta :
folo per r iuercnza , e riipetto di non offendere vna fi temperata-
"dniciisa con la ^i uftitia sballa quale crtfoetia faiitiDrftk laAauale*
venerabf; )e 9e piaceuole lui , baftahte
per freno qualfiuoglia huomo : ancorch
noaJ ilhaucffi. innguinato lemant ncifanguc di nobile, ne fi haucftc fatto te
more per quello feiticro i Come Padre poi vniucrfak , che tut indifferentemente li confceua
ofaialigato f\ auanz con lionorata lode
h iSipcrate ancora Indinattont leggi di natura
mentre pofto nel mctto'di graAiffimi negozi primafpediua quelli deTorcftieri
, e della gente pi baffa , anteponendo il pi delle volte, li ilranieri, e non
conofcuti gi amici a'Ccradini .
Ettal'cf- ietto >haucua ordinato a'Camerier che prima introducclTcro
all'audienza^ la gente pi vile. Bench egli , come dalle cofe dette fi
piidfacilinentecom che pareua volere penetrare le ragioni di d clw li dcfse
alla ginftitia il fuo dritto . Con quelli mezzi conferu egli la pace , e fi
refe non meno amabile al popo-^ lonelconirtiafe b giuftitb mdorrotta, che nd
trattare daftono con amior ftrationt di piaceuolem : difcfc le caufc de'poaer ,
e.de'popilU faftenne la mae* S\ del fiipretno Tribunale , e tronc le vie ad
ogni attione indegna furon da lui gaftigati i fcditofi , gli afsilUm , i
micidiali , monetari , i falfar > &c altri , huo- mini f c miniftro , e
cos li vciiua fatto di rtimarfi indegno dcll'oftcio , c di ogni lode. A
vn'hiftorico , cheli diceua di voler fcriuerc le atrioni del Aio Ponti- ficato
gi trafcorfo all'anno dccimoquartOjrifpofc lagrimando ,non hauctc , che
fcriuere , perche non habbiamo fatto alcuna cofa degna di cflerc Tcritta . Ac-
ccndcuafi al difprezzodi fc mcdcfimo,e del mondo, con il legger continuamen- te
liberi fpirituali , de'qu.ili teneuaeran quantit nella Camera , oucdormiuJ, con
la mcditationc della morte , c l'cfercitio della Tanta orationc. Per tener viua
nella mente la memoria della morte ,vi(rana ipefTe volte il fcpolcro , chc>
fiera edificato: e quindi apprendcua mille ammacflr:nenti di virt, lira orna-
to qucrto Santo Pontefice della Virginit conleruita da lui con fommo rtudio in
tutta la vita, con odio perpetuo di ogni fozzura, ctiandiodi parole
fconcC-i? Vcniua in lui accompagnata
qucfta pretiofa gioia , dalla fantir della vita_!> , dall'integrit
dc'coftumi , dalla comptjfitionc , c modertia di tutta In pei lbna i in modo
tale che molti de'paflati Pontefici li
refe vguile , e buon numc'ro cfli fi lafci in dietro. Rcndeualo in oltre
riguardeuole , c degno di fjuclla fcdia
, la candidezza del cuore > la fincerit della mente , qucH'humiitc profon-
da , quell'allegrezza della faccia , quella fc lenit di fronte , la benignit
Ji_> fomma , la grauit , la cortcfia , la liberalit , la magnificenza , e
mille altri eccel- lenti virt , che fi richiedono in vn Pontefice grande .
Ncqui fi deue tacere quel culto di Dio , quel zelo della giurtitia , quel defi-
dcrio lei ben pubJico , quell'animo incorrotto , &: infaticabile di quefto
San- to Pontefice , non hiucndo mai ripolat() in ttiita la vita , huea
conferuato di maniera l'antico vigore in j6. annidi Pontificato , godendo
Tempre intiera fa- lit , che non era giamai mancato , ( vna fol volta ) dalle
fnntioni ordinane > anzi era femprc primo di tutti a comparirui. Haucua
acq'.iltato ctiaodio np- prcffogl'heretici tanta gran riuerenza , &
opinione , che alcuni di loro dice- nano, ch'era tornato al mondo Pio Quinto :
e che JJio voleualafciar'ofitiAti i Cattolici , haucndo dato loro Pcntcfice cos
fanto . Auucnnc per , che elTendo venuto di Germania vn Principe herctico per
veder la Citt di Roma, entr in defidcrio di parlare ai Pontefice , e doppo
elTer rtato pcrpkllo fi a queftodcfi- derio . & il penficro d non voler
badar il piede , e quella CrcKe, che fn fopra li piedi del Papa , finalmente
fece rifolutione di inginocchiarfi
bacciarla fen za fintione alcuna . Non fi torto hcbbc mirato il
Pon'cficc in faccia , che cadde terra
quafi nuouoSauIo , proftratoda quella macft , fcpzn poterfi (ficcare. da quei m
piedi , e coniol \io poi dalla foauit delie oarole di lui , f. ne ritor- n con
propofito fermiJmo di venire al grembo della Chieli , lafciandnnc "
illuftreefempionon folamc/tca'Cattolici
m inuitandoail.i vera fede . gii Tuoi vaflfalli, & altri hercuci di
Germania . Vn'altro nobile Inglcfe CalumjftA , . ' curio- Digitized by Google
curiorodi/apere^ vetmenrey PiDntefcecr4qiieiriMAot\cl^ fi diceftft frhcrerici,
le ne venne auanti al Papa per parlargli , ne prima hcbbc fiffaco
p^c^iiovcriblui, ^heiovcddjevotratcajiijpleodacutto4ii raggi lucenti s fxle
lafeiato per qiQ6ftrViibgrffRid dtCluiDP MuamU nUgioCtmtfi^H ^ erra fede . Se
bene per tantoxOllfi4rai jc^aelb gloriafo Paftore che i ]uil* ghczza della vira
, li multfplicauaoccafioni di operare virtuoTamtte > accar- gcndofi ^r
do^akum indizi chciftajuuicQauaAl:fiio
teianiac canjnifOD inr .trepi4o >(C
con fperayifca ^rsm deU lu tenne ioncaoo
il iimrMKVJl laoitt^. H per afTicurarfi di ft4r vigilante, onde non folTecolco
aU'inaproutfo* cominci pi ddi'vfato ,
frequentare il luogo della Tua fcpoltura le Bafilir che, c memorie, dc'Sanci, alle
quali haueua recato qualche ornamento > acci che eill li l'oiTcro in aiuto
nel Aio maggior bifogno. li giorno di Sanu Agncfe^ martinc ie n'avi lUCkicfa
di^dctu Santa fuori di >R. dove Inlionor di ki hauca fabricaro vn richiffimo
altare. Il giorno innanzi hauea vifitato IcJ frotte con la Chiela di San
Scbaftiano . Altro giorno and vifitar il
luogo ella crocifjlofac di San Pietro Apofiolo, e tre giorni priioa eira fUto
nella fua Xi^pedladfSmtaMgmMa^ioreadun^t|tttriU vificam tdoifruofcpoJcro. La
Dorteoicticgaente giorno 24.'cna pote6nirc laMe(ra, Dipoi clTcndo^aggFauato
dall'et e dalle fatiche, .iu foprapreib da vn krargo leggiero , de uubemnt di y
gioiiyflrslf.diGcnni^ ioiialcz^e 24.hore, nel tnuao d'mchorodi Rdigioli -prdcnte boona- parte del lacrorColIcgio
,fcn7a vn minimo motodi dolore , di
fpaocnto, qod^ la anima glcrioia colma
di tanti meriti f ne y ol , come fc dormiffc placida* mente . Hauendo prima
riceuuto eoo fomma dcuotione , tutti i facraitKnti > recitato la prqfeincNwddIalede i iemprcda (
rlpondcndoal faccrdotc , cheli daua rcftrcini vntionc i & gli altri circolanti, da'qiiali li venia
ricordat che fi conti irmalTc con la volont del Signore , replicaua fofpirando
al Cido- ( Cupio didolui, tSe dlfcfCUixiChriilo^ ) llfTendo vUioumentc giuntoil
tcrnt , iiediftiavita^dcppohaiier^eciaKnmerdoteJ'oiitibne ( .DefnuU fu^fitmmt
Dcrtiim JhmfcT firsina htttntdetatj^ )can qiiel che i^ue , effo r il^Gie* Ameik
E mentre vn altro de circoftanti replicano il verfo ( RcQtdMreUfuVie quod fuM
aiif4if*f'v4e fofpirando dal pi profondo del cuore, & alzando al Ciclo vna
mano , quafi che raccomandaTe il ilio fpirto al Creatore t and goder^_> lagloriA fhe fi eraacqtifilata
con tante fitiche, vro-4lcftaur4to^e del fccolo d'oro, fotto il cui goiicrno
fioriiia la 11cH{mo:ic , l'innocenza , la fantiti , la fede, le leggi la dottrina , e dalla dottrina poi ia
giuftitia , c la pace , d^UIa oace , l'- abbondanza df ogni bene l'pirttuale ,
e temporale c da qucfta, la felicita d i
K o che racchiufe in fe I cccet* Icntemolti pafiOiti Pontefici, & in
partichtryieftoaii^ , mero di Quinto, impcrocherapprefentj ' i ' Bonifacio nel
culto delle Unte Reliquie - . CyiouannI
nella manfiwtfidiiie , e piaoeuolcm ; Stefano ncIlaClcmcnza,e.mDdencifloe*. ^\
. Icone nella coinpofitionCjC candidezza
ddl'iOim*-' , .. i i Jicne i^tfonelia ^iuftitia,cnclla grauic. .
- Gregorio nel zeio conferuar
l'autorit / ' > * : . ' -
JnnoceotioneHadottrtoa'^enel giudicio. ^ . * , Adriar:o nella
confcrnitionc della libert ccclefiaftica Cclcftino nclh Saltiti , c parit della
vita . ^ ., Clemente ncija pratica delle
leggi , e conftitutioni Vrbanond
procuiarliloirde popoli Qrkniali r Akllndi'QDdl*iiitefFi4 cfincerit. - '"^ "Ma Digitized by Google P A O
L O V. jt^ . Martirio nella vigilanza iiiiorno alUconferaatio.ie deUo ftaro
Ucclcfiaftico e della Citt.. Nicolao
nclf amare ivirtuofi . PioncltkfiJcnodifradicarcrhcrcfie, foggiog ir c i
Turchi, c propagar la fanta tede , ' Siftnnclh magninimiti^ ,magnificcnzi ,c
feliciti dcTaoi tempi . " NcirciV^utc > che glfcclcbr il facro Collegio
in V.uicano fu fatta in fiia Io- ^^cvn'orazionc funer. ile da eloquente dicitore,
e li fjron appicatf gi'tlogtf^ ' che vengono dati neJa fcrtttura Simone figlio di 0ia con verificare , chc_^
Pao'o Uiiinto, fi quel gran laceidotc , che in via fua (fufful/^i domum , ) con
le parole , che feguono nel tefto . Vi fife Paolo og.anni , quattro mcfi , c i
i.giorni nel Pontificato i^anni , S.mc- it e II. giorni . Il Clero di Santi
Maria Maggiore gl'creflfe vna ftatua pcr^graticudine mentre' egli era ancor vi mnte . ' r/Annorfcgutitc
a'So.di Gennaio aperto il dcpofito ,c l'arca di Piombo, nella quale era
dcpofitato il cfirpo di Paolo Quinto fi trou intero fcnza minimo fe- gno di
corruzzione . f/iftclTogiomo f folenncmentc da tutto il Clero l'ecola- re,c
Ke^olarc, O^f dalle Co;ifr \ti ie trasferito da S.Pietro in S.Maria
Maggiorc__> con mille torce, le aualportorno orfanelli ,& altri
figliuoli accompagnandola procellionc la Caualcatiordinaria della famiglia dc^
Papa , e de'Prelati afllften- li i Doue poi il giorno feguente interucnnc tutto
il Collegio dclli Signori Car- dinali , e Prelati alle fontuofiflime cfequie ,
eflcndofi fatto in dcttaChiefa vrL_> gran Citafarco. II Cardinal Borghefe in
tal giorno oltre l'altre grandilfimo clemofine diede la dote di cinquata feudi
per ciafcuna da maritarfi alle cinquan- ta Zittelle, e duplicalo quelle ,che fmo entrate firfi Religiofc. Doppo la fepoltnra glintagli
irono il feguente Epitaffio . -"srAVLys
Ad tnfigncT auofque honorer gradvmfecit . ' Banonif . Pro tegato
prtefuit moY d Gregorio XUT. Caufaruff Cdm.ApoJ}.Auditor,CreaiHf y /r Ctem.VlU.ad Philip- pam n.Hfpanorum Regem de
grai*[JimuT rebus legaittr. In ampltjjimnm ordinem cooptatus , intet generale t
InquiJiloreF aafcripiuf . itVrbit Vicarius tledius , cum omnes ianiorum .
munerum parte T . Summa cum laude obiuiffet ad Sum mum Pontifieatum Leo- ne
XI. viitir erepto . FlotenT'adhuc retate
incredibili patrum confenfu eueduf ej . Cumque ifigili Collie itudine
fecuritaiem , annome copiafn lulitiam , cb* quietem populis Bccle/iajicae
dOiioniT . ' Concordiam 'veroyir pacem 'vniuerfo Chrifiiano orbi femperprtefliiijlet
: ^ keligonem fummant ptetate colui ffi"^ yrbemmagnificentiffimis
edifcyiornajsef yOtfue' ^ Omnium lArtuium oficifs aditum Jibi ad immortalitatem
aperufSet'. mortalibiir rapiurgraue
cuniis fui dejtdertum telie^it jSW s
Poniificaiu aytjior x*v. mt^tf oHo diet xiyX)b*ft ann^ -Z. Jalutj i^ii,dit XX
viti* Unuarij A Cr Digitizcu v^oogle C R
E C O R. f O X V. jif parimente gli fcruiffe per primo taglione alla
Pontificaraltem . Poi da Cle- mente \ail. eletto Referendario delVna , c
dell'altra fgnatura ,gli fCi impoao, checfercitaffe le caufc ciuili in luogo
del Cardinal RuaTcuccio , e del Vicario Pontificale, & alle volte ancora il
carico di Vicegercnrc : dop f afcrifto al confortio de'Priori della Romana Rotta
, il qual officio gi per .luanti cento , c anquanta anni Lodouico Lodoiiifionon
fenza gran lode d'integrit , e prudcn- " "i"eua retto , &
amniiniftrato. Daquefto medcfimo Pontefice inficm-^^ con Maffeo Barberino
Clerico della Camera Apoftolica.all'hora gloriofo coni- Sagnodi quell'officio,
poi fortunato fuccelTorc nella fuprema dignit, fu de- inato a Bencuento , oue
cftirpando le radici di tumultuofc dircord'c natc_^ ir li Pontificali, cRegi;
Miniftri , acquictcon marauiglioia accortezza-? ogni rumore di controuerfa
volont. Finalmente da Paolo Quinto eletto Ar- ciucrcouo della fua Patria,
Bologna, eflendofi fturbita la pace per la guerra, ir il Re di Spagna, & il
Duca diSauoia, fu iu^ iiuiijto pcrmc/z:ood5;.l_j ace, non mancando quel valore, che haueua premoftrnto auanti
appreflTo ombardi ,eSuizzcri, c perci il Pontefice premiando la d'" lui
fatica , crcol- JoC-ardinalenellannodinoftra falute 1616. Achetati i rumoii
d'Ualii drizz Il viaggio verfo Roma , c riccuuto il facro Cappello , torto
part'!:i per Hologni con penficro di reggere il fuo Arciuefcouato , douc tanto
dimor , /ino cht3 morto Paolo Quinto nel Conclaue , che per crear nuouo Papa Ci
fece , col com- xnunefuff^afflor^l MiffP norf.' *.^;a^i^ i.-. A. , . ^ . , , vivai iKll^Ul) 'AUA II ICC mune
fuffragio di tutte Je parti , e ci al ficuro per diuino decreto, dophfc- conda
ragunanza de Cardmali,f dichiarato Romano Pontefice a i i .di Febraro del
i^2i.cJegendofi II nome di Greg. XV. Dop alquanti giorni riceuuta la Mi- tra,c
Corona PontificaIe,e fotta I entrata corpoOTeffo di Farerano,non fenza p ri-
de,e giulmo aplaufo del popolo Romano,che promet teafi vn nuono Greg. X IH. non
tanto nel nome , e Patria; quanto nella benigna, c piaceuole natura , rfuolfe ,
1 animo al gouemo,e maneggio della Chriftiana Rcpublica.Da pochi in vn iftcf-
nuf^J'h "1? ' ' ^ quelli grani negoci; furono prefi da trattarfi in pi
)iioL'hT,i.i K r'*^ n '
"^"^"^ confider il numero , e l'importanza de gl'affari
porti fine * ^""^""'^
Pf"^i terminare non l'n ifpatio f^Ai^fn ?rrr ''""J-V"^^
^P^"^ "J^ ^orfo di tanti lurtri . Non ti curar , ne prender
&fttdio Lettore di fcrutmiar, feinqucrti vffici; uell'intraprtnderli fi h
iVlt di- moftiatomolro pronto, opur nel profeguirli molto coftante, dgli
habbtcon J^l fortunata meta ridotti : perche neirir.ilia
principalmente sfor/nffi raf- frenar, & eftirpare gli rancori nati nella
Valle Telina fr le turbe popob.ri, ncl- )i qua I rumor, infraporti s'erano li R
di Francia , e Spaana , che fc qSert no.u, re L'^PerV?^ThV^^ certo farebbonfi
tramutati in EaVban , inUnuem'^^ ciffcheduno .M^^^^^^ ^V"^' allontanando
da tali cofe gl'animi Regij, riduccndo nr h Jln-, 'r "'^ "^"^ '
^^O'-^^'- che deporta la me.
T(f^tf^L^-T'\ '.'P8J''^^^^g"crracontragliBataui, e l'altro, che po- ni^U
dno Z^'^f "'"^"^"^^ de grherctici,chc nella Fracia
eranodiffufi , le quali due cofc confegu, con fomm'honore della fua prudcza, ed
vtile de gfiftef- li Regi. Perche riftnrat. da ambe le parti gl'eferciti ,
& il Rdi Francia fogch - f fta'o're^ft'ct r:?^^ ^^"^ ' '
^""''^'- V4'^^ coira;renderfi , debell con in u- d fa preftczza poco
meno , che rutti Ji rubclli : e l'infegne de'Spagnuoli nel Bel- gio per k
rapportate vittorie, maflimc in quei tempi , fuRmo con maegior alle- grezza
ipiegg.te Ma rauogliendofi anco?a pl animi alla difcoXT|u S D m- all'ho? ?h'?''
'''T'' ^""^ P^'^"' cofpTrando
querta conditione tutte le fn^fr f.rr. rimedi j.Per il che cgran Sor J?n
T r^f .?-r'"n Pj^r ? '"'"''^ riputationc , e mandato iui il
fratello MoratioLodouifioDucadil ianoconnumerofa fquadra di fbldatcfca occuD
que le Rocche , e fortificolle con gli aiuti , e prefiZ;, vietando
l'inconuen'en^e^ CU ali hoi a vi fopraftaua , Qu.ifi ncll'irtcfro tempo porfc
aiuti Ferdinando Im- pera- jiZ Q B. p G
Q a t a paratore &e nella Germania contro li ribeUf herrttd guerr;8g?atii,
s^oii&pf coTfcxdt foWatcfca, come col fomminiftrarli ogni mcfc gran quantit
di danaro: c fu cagione, c^e ma^iorraente fi vniisela Ic^a de'Prencipi
Cattolici t^cmu- oi,quaUconlnoc6sibile>ecoinmune hatta^ia incaJzafscro il
nemico, danddtn ti tributo ogni 9idb|ier uib-iuirio & vfo dt d . Procur con ogni forzai
tnfiiF ticibilmcnte^onnon pocaivtilit#& intcrefse ddChriftiancfmodoucrfi
l'Impe; rial Scttemuirato,e la poteft di dar il
votondJacrcatiQnftdcIJ'Imp.trasfenro rxlla pcrfona di Mailimiiiano I>uca di
iUviera^ dei f^uak p^rla ribeUtone crsu iiinaAoprtuoilPaJatiiio4riRnD.
^uisiUlJknnzP^iaatL mmtMd Gregorio pcrcagion di quello beneficio, condotta
uiRomamon fenza gran^ ipefa . JVlanon rcftdi liuolger il pcnfiero Pallonia, onde diede Sigifmondo , R certo danaro , &
acquij^olli l'aiuto d'altri perche
s'inuiaise a'danni del gran Signore deTurcki,dKmfftaccQfofen*aiidiaiiapec quei
paefi om nuiM* lofoihiolo di combattenti
e poco manc , che Cm perfaafiooi^
nab ftrngei^ fero in lega fra loro i Prenci pi Chriftiani cojitro'l commtinc
tniiinco>fch vitto- ria da'nollri ottenuta , e la pace , che f improuifa , ^
iftantanea mon hauefie an- nullato il negotio.. AJi'hor^i i:Qn joonxaiiior dcdu
volfe gl'occhi in Sauoia,t(rar^ t^o il Duca , elle feniendolIddltXOiQflKKifti
del tempo nd cjuale le gficrft intraprefe
per il mondo tutto ad augumento della Cattcutca Religione fortiuv norelicilTmi
progreflf , e fini,debcllaire Gcneiianido principale d'Herctici. Vs moltearti,c
varie maniere inueot 4 perche'] ritanico regno fi riduccffc all'- SCcmvm della
vera {jcgge . 5for^ofl,pctvhe MarcoAntocfio t Dominia Ve icouo Apoftata, ilqual
temerario osicnHmiocoiitio la Romana > & ApoAdli ca Sede mokftarla ,
s'auurdelTc del fiio errore , e da quell'libla fi laftaffc , con paterna
clemenza (condannando egli le cofc contenute nel fuolil ict hc gi
haueuapoAoalleStampeyperdonsundele il fallo coanu:ilb,riceuerlo in^ fratia ,
mantenendolo fife fpei in Roma . per ctouare M*wttm^9k de*Fc eli determin alquanti
Cardinali , appoftandoli Tanpualc entrata ,^ emolu- mento, perche co'confc^li
procuralTcro la propagatione della fede. Inltru la fefta de'ctnQUc Santi , i
quali a'n di Marzo dell'anno i6ii. canoniz, cio Santo Ignatio Radiose Fondatore
della Compagnia del Gies^ San FraAcefo Xaucrio fuo compagno, & Apoftolo
dell'Indie , San pi lippo Neri Capo , & Jm llitiitore dell'Oratorio ;
Sant'Ifidoro Agricoltore} e S.Tertfa Madre delle Ca^ melicane Tcalze,
FioAlavenic egli di proprio pugno compofc vna Bolla circa^ l'eettione fccrcta
de*Pontcfici , ( che f pieno
perrcnderlilb fimna mmurtalt il di lui oomc,c fatti)da ciancino dafiata,
intrapmda moltiedanunopofla-^ al bramato fine ; laqualc , come era (iato
decretato da Grcg. cofi Vrbano VITI, fuo IiiccciTiirejfi come l'hauciia con la
fua clettione approuata ,dop quella con g articolar decreto
confcrmolla,accioche (lacoia pfu,che certa l'encomio dVno qomn chiaro fi per la
porpora , come per li menti , ch'ambi i Poli della Cini- ftiana Chicfa fiano
ftati a(roJati,e ftabiliti da Greg.XV. r\ no nella CermantJU, con trasferire (
come di lopr dicemmo ) U potcf di dar'il
voto nella creattonc Imperiale dall herctico Prcncipe nella periona del
ChriftianiirimoU'alrro in Ro- nu^topinpofta la legge, e maniera di crearli
Romano fBOtelice da che per l'aitueatre putedero li Cardina li fcoi^rc, clTer
in fno potere, e balia vna cola di tanto momento, fcnza ch'altri foffcrr, o
potcfferoelTerammcrri . Ne perci quelli penferi di non poco rilieuo punto lo
difturbauano dal go- uer.io publicoicome all'horamaffimc f chiaro, e palefe,
mentre contro l'intem pric de'^empt con maggior vigilanza polEbife dtfcfe , e
ibUcu la Ci tt^ di R o I9ach'cra fomrn unente trauigiiata da gran penuria di
vetrouaglia,e da grauilT- mcindiipofitioai d'infermit , con l'abbondanza del
frumento , ragunato da al- tre parLi,c compartito con minor prezzo di
(iQello,ch'cra coniprato, e mantcnu>
tctecafc45'poucreilicogrcodoklogonttdite Aiifnigandrif col dbo protie*>
" dea- * Digitizd by Google
GREGORIO XV. 719' Jcmloli di ftinza ,e di luouo hofpitale per rinfcrmi , .S:
aln i fiuili hnfpij , ]t quali ibfcncui coJprtprio Aio danaro . Scmpr. fino
Ja'principij del Ajo Pu\- Tcficato confantt non intera , ma con inairra
coftan^j d'animo vigor* )k), taiTo attcferl fimilt.C^ altre cure del l'officio
PartoraIc,ct\c fc bene vera opinione, che ci prefto morir doucHe; non lafci per
mai ne di dar'aiidicnza , ne d'operar, qinnto
lui fi afpettaiia . Pais di v ita dil Monte Quirinale a'Campi tlifi
della Cclcfte GierUfalemmc ,comc piamente fi pu credere , ali'iior che gloriiifo
ha- incUco,miciIentc,c tenue di natura , e per le continue , c non celTanti
fatiche in- deboli to^effendo intepi -lito il calore vitale, e quafi confumato
auanti ]'et-m4_- l'animo f reale , JV: coraggiofo , & l'ingegno vmacc, c
fornito d'ogni 'c'^ nza^, grincip ilmentc delle Leggi, alle quali attefe piii ,
che all'alcrc, fn cui r n^^ : col udio,e con la natura s'auanz,che f ragione ftimato degno d annoiiirrarfi fr i
primi profeffori di quell'Arte, che in qucfto fcolo fingolari crcdcnfi : l qual
cofa ne i Tuoi fcritti , e ne'volumi tramandati a'paftori Ufci tcflimonego ir
{_ Rcgg h Sede Apoftolica anni due , mcfi...giorni...,*Vac dop ia fua morte laJ
Sedia di S- Pietro giorni 20. H-i crea 0 quefo Papa in quaUro pfomoiioni undeci
Cardinali^otto Preti e tre Dia- cons^he fatto gli feguenti . ' A'i^.di Febraro
del l6l\. Loiouico Lodouifto Bolovneftyfigliuolo difuofratelh.prete Card, di
Santa Maria T rafponttnay che fu pofcia Picee ance Itiero col ti fola d San
Lorenzo in D amaro yTi q.d" Aorile dello fleff anno. Antonio Cattano
Romano ArciuefcouQ di Capua.preie card. di Santa Pudentiana Francefco Sacrati
herrmefe Arciuefcouo di Damafco,prete Card.di San MaiHo in JMerulanc, Franceflo
Bttoncompagno Ornano , Nfpoie di Srtgoro XIU, Vefcow di Fermo srd,di S,EuJiachQ, Hiopolito Aldobrandino
RomsniAi^ate^rontpTte dtChfHntermj>ac\cdrdJ S Alarla Nuoua* A'tl, di LmoHo
dei 16110 Lucio Sanfe merino Napolitano, Arcimfiotto di Salerno, Prete card, d
San Siefan9 ifel Monte CeUo * . Alare* AntotmoGoxjtdino Boiognefedtrete card,
di S.Eufehio, - ' " , ' A*f , di SetUmfre deiranno fopradetto, , '" '
' C^nodiTorrer Romanoy Arciuefcouo
d'Andrinopolijprete card,dSjPancratio, Jtmandofiuero Armando Gi(MaPiefcr de
Rscheleu Francefej Fejouo JLucionen/i Card, ^
Ottamio Rodolfi Fiorentino, Vtfc, Arianenfe cardMS Ajgnefe in Agnonit
jifonfoda la^ueua Spagmtohfiim, i uiyij^LJ Ly Google VRBANO Vili. yRB4No Vili.
PONT, ccxxxix: LA Barberina gente gi cento luftri adietro fino qaefto icolo fior nella^ ScmfoncanaKegublica
per chiarii&raa teftimonianza di ci hauiica . Se- mifonte fituato nel mczo
di Fiorenza j c Siena era lontano dal CaAdte Barberi IO meno di due miglia.
Qiiello dop Taffcdio di due anni per tradimcar topr. idi'Forcntini,
edmfiemediftructo, molte famiglie ( non per ncll*- iitcff umpo ) elc^endofi per
ianza Fiorenza > iui f ne andomo : ir quefie ri- ttouonSlaHarberina, la
quale tofto-^ ini fennoffi, f tnnoueMtt ft lu ^rincinal 'tobilt . Douendo io
dunque rammemorare in poche parole alcune cofe circa Vrbano Pontefice , Aimo
non douerii raccontare tutte le imprefe_? ' de*maggiori di quella gente : ma
tralafciate le altre cofe , cominciar^ da Anto- Ao fratello di Carlo i Aqo dI
Poot^B^ei Ometto Antonio per integriti , fa* condia , prudenza , e per l'amore
verfo la Patria Illiiftre , e famofiMmdandofe- ne RomA, & habitandoiui inficmccon
la famiglia ( h detto con la fami- glia, perche hebbcoccafione di
vcnirfene Roma ) chiamato Francefco Ni-
~ pot figlio di Carlo f , applicollo ad
efercit j degni d'vn Gentiihuomo . i infigne Francefco per la maturezza
d'ingegno, cperlapnidMt'^ c&odo addottrinato nelle leggi , f fatto
Referendario d'ambe le fignature,& i*nfiemc_> | effcndo huomo di ungolar
valor f eletto fcttimoPrctonotarionelb Corte Romana . Raffacl fuo fratello
fiucrrcfiffl coraggiofa , e prudentemente nella ' fiandra . II Marcfacfe
Vitteli ierutm dddi lai ne i pili importanti affari delku Sierra. Antonio Padre
di Maffeo quale la Chriftianiii tutta aiitoift Mini ftrator^eLuogotencnrc della
potell di Chriilo nella Sede di S. Pietro non- toQod folo per vna loia lode ,
nu oer la prudenza (pecialmentc > e non comune | fccegriti I la di cui mogUe
Camilla Barbtdoro Fiorentina , femina principale | Ir le nobili , chiara perla
bene uoleitta verfo il marito > per l'amor verifb 1 fi* gliuol , t per i 1
zelo di Religione , partor in Fiorenza mSeo nell'anno 15^ 1 ci diede al
beneficio del Mondo tutto 1 il quale poflo nel terzo anno delia^ '
pueritiarei^priuato del Padre ; e poco foggacqiic alla materna tutela poi* che
appena vfcito dalla et puerile fu chiamato i ft da Franccfto Protooota^ rio
de*Participant! fiio Zio tn Roma , e crebbe fotto h di lui cura . EfTcrc ira-
to nelle belle lettere, c nel Collegio Romano, hauendo attefo alli fudiit
Xotica, e di Filofofia , dedicofli quel
delle leggi , nelle quali in Pifi^ ^(mcioroa. TaatqaxtcfHaOUlif^Ij^ S^, e
Fgtikk fcru^^. F ' p :Ci)dopo prcpodo
algouernodi Fano } finalmente decorato della dignit di Protoi dia- rio della
Corte Rogiana . Inftirara, come conucniua , efkndo egli Pvotono- tario,
fcrifTcrhiftoricdeMatrimonij fr Filippo Terzo, R Catco;ic mentre procur forza perfuafio- ni, chela Piramide foffe
rouinata , e la Compagnia de'Gefuiti rimcffa in.* Francia, ^V: il R diuent
magnanimo, manifef l'innocenza d'alcuni dell_^ ftefTa Compagnia col chiaro
testimonio dell'abbattuta Piramide ; e tutti duo s'ercffero vn'aguglia , per
cos dire, dVn'eterna gloria , e fama : con chc_> cglis'intracciauala ftrada
a Cardinaliti) honori . Nell'anno 1605. a'ii. di Set- tembrcancor lontano f da
Paolo Quinto integerrimo Pontefice in tempi tanto torbulenii creato Cardinale ,
& a'^o. di Ottobre parlitofi dall'Ambafciaria di Francia riceu il Cappello
Roffo col titolo di fan Pietro al Monte dOro, e rnelIo a'iz.di Noucmbre, il
qual titolo tramur in Sant'Onofrio fan- no 1610 a*^. di Marzo. Morto, che f
Alfonfo Vifcontc Vefcouo di Spo- leti , Paolo leu Maffeo Cardinale Barberino il carico della
Chiefa-# Nazarena, & impofeli la cura di quella di Spoleti nell'anno 1610.
a'27,di Ottobre . Egli la rcflfc con grand'accuraiezza , vifit la fua Diocefi ,
Se pigli per compagno della paftoral cura Raffaello Inuitato PrefidcntL-^ Zante
^ ornato di fingoir hoAt e chiaxg^ y^
zc^ 4eII'animc , o Dig Google fti V R B A N O V I I r. c pratico d^^ottj Ecclcfiaftici
. Fu vigilante giudicarle caufe della
Gi- IHtia , porgali ftrapregli iit! del-fuo patrocinto aTrancefcatii ,
liqaaKan* cor'ia Francia , priachefotfcairacroConciftoro de t Porporati ameuo
> di. fcfe. Nell'anno iri. a'3. d*Agofto Paolo , informato baftanza dcHa'fua-> dottrina , integrit ,
prudenza , e gentilezza , fegnollo fucceflfore fuor del di lui ecnfero > e
lontano da ci a Benedetto luftinianohuomo di fngolariilime qua ^, t illuftrato
, Legato di Bologna il qual carico,
arduo per nonftrafcagraa lde cfTercit, e
Rruiffi nella Vicclegatura di Lorenzo Magalotto per il guei^ no di quella
nobilififma Citt . Se poi dcfidert vn Aggio, o figura della fua per- fezione
> ti adcurarano di cieoloro , che hanno letto li fuoi verfi pieni di K.e'
Ifeione, oue pocoauantt del fine leggerai vna Peefia ripiena d . pietoib
effetto^ cne (kio li petti marmorei ammollirebbe . Propanerocci ancora vna
fontuoft^ Cappella da lui eretta , c di macnifichi addobbamenti guarnita nella
Chieft di Sant'Adriano ad honorc della Vergine , fe a cafo leggelti quell'Ode
> in cui aCeriti:e ellr dannofii Tadulatione , Centi dubbio t'indurrai
all'odio d*vn taf milruofo portento, 8c tnfietne ^inchinerai all'affoct04i vna
tal virtti > mentre ti porrai a confiderarc con attentionc il fuo modo , e
metodo delfortarc . Tra- lascio ad altri la cura di fcriiicrc arca le Congreg.uioni
dc'Cardinali nelle qualf .gi Cardinale, fu aggregato dall'Autorit Pontificale.
Dop queile cofe eran(t '^ celebrati perla morte di Cregor XV. gli fanerali per
Tpatio di none gior- rtt , & haucua con ftile condo, e ben comporto
difcorfo fecondo infeme di fa- le , c di dotnin i honornndo gli effcquij
deli'cftinto Ptwtefice , Damiano Strada
il Collegio de gli ilcclcfiatici Senatori haueachieilo l'aita dello
Spirito Sto ncirincmentofacrifico,quado dpo hatier'orato con infigne
eloauftaGiouitrf CiamfloH circa l'elettione del Pontefice cfftiKlo trafcorfo
rvnaccimo giorno della morte di Gregorio entrarono in Cchiic dt Vaticano c
animo di cllcquir il ftatuto intorno alT'clcttionc Pontificia dal medemo
Pontefice decretato. Erano alquanto diicordanti nel parere i Cardinali i ma
finalmente inftrutti dal fupcrno Confeglio nel giorno di Domenica celebre per
la folennic della Trasfiguratto* ne , la mattirta con vnanime parere concorfero
nell'elettiohe del Cardinale Bar- berino per il carico dell'Imperio
vniuerfale,poichc Io fcorgeano mat ir per c6' kgUo, graue per ben eccelfo
ingegnose robuilo per la nerboruta lena del corpc^ & a quefti Utaftti veti
de i Cardinali eranfi vnitt quelK del popolo . Erano' prt^ fenti alicrutinto pi
di cinquanta Cardinali, molti de'quali eleflfero il Pontefice Maffeo con la
fottofcrittionede'voti , perche la maniera d'clcgger'il Pontefice non haueua
concelfo tempo di conciliarfi i voti ; La douc cffcndoui nel nume- rare
ifxififragij mancato vnofenzafapcre come > rinouaronola ballottatione^
ftn^ che alcuno fi fcotail dal prillino
parere . Cinquanta furonr^ quelli , chb co 1 votiloeflTaltarono al Pontificale
honore, il che apr , c pales con chiaro te- ilimonlo , e la virt , valore di
chi f eletto , & infcmc la coflnza dtl fu- prcmo Sonato. Onde publicato per
Pontefice il Cai dinak Barberino, gio ,j)er allegria la Citt ed inte(bil nome d*Vrbanocon doppia feftaie
contento tnon^ f. Il Pontefice dopofattalafcieJta del nome ,
parueche/rdichtaraflc fpeciale Padre cortcfc , pijceiiole non tanto nc'coftunii
, quanto nel nome. Nelme- ^iefmo giorno condotto in Vaticano sii i'hore venti
vcnerollocon lieti, e fcftiui ilu ti il popolo. Odetto Principe poi
verfopouercllifplendido , iblleu dalUl oecdlit quei mendichi , con mandarli
alle proprie fbmze molti danari . Equ) ippi , o lettore , che in ouel giorno fi
vuldc vinto dalle fquadre CattolT- chc quel f^lfo VcTcouo Albcrftatcnfe ,
inficmc di Germania fcacciato, nei quaHcd^tte nel trono di Pietro il vero
Vefcoiio , e fingola ri Plinio tutelate^ , e difenire deHa Chriftlana
Religione. Ma tr qnefte felicit non ceftd la tnfie* Illa C^inicula di
machinaredilaftn a rouina dei mortali , perche per li foppor'- taii Incomodine!
concltue amtilaronfi alcuni Cardinali , iS: ancor l'ifteffo Pon- y K B A N a V
I I L 71 j bri > apport grand*affanno alla corte , & al popolo onde fil i mcftici i , che la incoi onarione
lolTc differita . Ma V'rbano , che dcfiaua il fine del tutto , comand,che fi
douclTc fare il giorno di S. Michiclc,cioc a'i9. di Scttembrc,pcr- chc hat'.eua
in fingolar vcncraiionc , qucfto fanto Spirto, quale conofceua primo
^fra'ScrafinijCapitano delle Iquadre cclcfti/: difenfoie della Chicfa , e del
Sommo "^Pontefice: per il che fece fare la di lui imagine lauorata a
mofaico nella hafilica^ di San Pietro apprcffo l'altare, di S PctroniJla>
fecefi anchegli fcolpire in bronzo inginocchiato auanti q ue!lo,con qucftc
parole , ( Te Aiane^Te f^efpere) . Jn quel piorno Alelfandro d'ilflc Diacono
Cardinale di S. Maria in Via Lata , auanti la Bafilica di S. Pietro in
Sifto,comc vfanza,coron col triplicato
Diadema il con- ualefcente Pontefice, non per fcgno d'hereditario honore, ma
per tcftimonianza, mercede delle
precedenti virt replicando perci il popolo gli applaiifi ,& al- legrezze.
Oltre di qucfti efprcff argomenti di contento.iltri ne f oi fc il Senatore
Popolo Romano per l'clettionc de! Pontefice, tSi: erettoli vn'arco trifilc nel
Ca- pidoglio,chc s'alhigaua dal Vaticano fino in Laterano , fece difmoftracions
delle di lui virticirca la qual cofa eloquentcmcte tratt Agoft. Mafcardi nel
libretto intitolato, le Pompe del Campidoglio,^!: infieme raccont le
Ifcrittioni.Ncl mc- defimo anno in giorno di Domenica a' 19- di Noucmbrc Vrbano
riuerito in ben ordinata Caualcata di Cardinali,Prclati,c Principali,e da altri
nobili einuincttt, che piedi
feguitaua!io,ornato col iacro diadema , con le fencftrelle della lettici
fpalancatc,come porta rvfanz3,s'inui
Laterano,efrendo guarnite a merauiglU le ftradc, c ritrouandofi
Ipcttatore di ci gran corfo di popolo,oue pofta a fine U cerimonia fece dono
della Pri ficai bencdiiiione al popolo.Lc quali cofc c for- tunato cfito
compiute Vrbano Vili, l'anno iftclTo 1 62 ^ a'ji. d'Ottobre confer- m il
decreto di Pio P. circa il non leuarc le Citt alla Chiefa . Ne'principij del
Ponteficato inftitu la pia vfanza delle quaranta hore da celebrarfi li giorni
Aler- corc , Venere , c Sabbato.nelle Bafiliche di Laierano,di Vaticano, e di
S. Maria al Prefepe, in due altre Chicle per tutto il ftato^oggctto alla Romana
giurifdit- tione ,per cffortare la diuina clcmcnza,deiraiuro della quale qucfto
pio Pteficc dcfiofi(nmo.D{edc il l'acro
Cappello d Agoftino Spinola(Crcatu gi Cardina- le da Paolo V ) nel
publicoConciftoro nel Vaticano.* auido della propagatio- nedcllal ede Tanta ,
edell'aumento dell'honore diuinoinftitu vnpio Ordine^? della Chrirtiana Militia
col titolo della Conccttione fotto la Regola di S. 1 ran- cefco,e fotto il
patrocinio de'Sati Michiele,e Bafilio.IIt accioche il fpldorc Ec- clcfiaftiro
principalmte in Roma, come primo luogo della Chrirtiana Religio- ne vi pi nell'accrefcimento 5'auanzafre,comad,che
tutte le ChiclCjC Monafte- rij s d'huomini.come di dne,Hofpedali,Collegij ,i
eflortando di cuo- re li Capi di Religioni,che ripigliailcro il primo modo di
viuere, anticipalo U vifita Apoftolica , & egli in perfona intrapole
l'officio di vifiiare le Chicle Pa- triarcali, e come defideraua , haurebbe
vifitato le altre , mentre non l'haueflcro occupato gl'importantiiTlmi affari
del Ponteficato : in ciaiccduna leniniana poi volle rclatione di tuttv> ci ,
che in quella s'era oprato , circa il vifitare , e tutta viaprocora^che fijno
ridotte a fiic quelle coie,ch* quefto propofi co apparten- gono. Il
medefimodcfiderio della falute dwH'anime fuegliin lui il pcfiero circi la
refidenza de'Vefcouiipcrilche nel Conciftoro apport vn grauillimo difcorfo
fpcttante alla refidenza loro , & in tal guil incominci a fauellare
a'Cardinal Prefidenti a quelle Chiefcjche hanno la rtfidza. Per rimediare al
fcropoln della ofcicnza^ehe quella inquietir pottffe,vogliamo,coine ftiniamo
conucnictcau- Zz 2 uilar- 7M V R B A M o vnr. iiifariii, che li Cardinali
Vcfcoui,in ci non Tono differenti dalli altri Vcfcou. . che a quelli non gioita
ci,clMdirfifuotcilo^^Mifil Poiicfice;perche ctdl chfariflmo,eheii6i:infnodo
alcuno non tokriamoqutflo.'NdlVHioofnedefmo diuolg vna legge cntro H Vcfcoui ,
che malamente promoueano alcuno gli
ordini A' infiemc contro quellicc in tdgulla erano ordinati . Beatific ancora
il Beato Andrea Aucllino Sacerdte delFOrdine de*Chierici Regolari nell'anno Io
Il.cclebrarc il giubileo . Vrbano acccfo di carit , publicata la Bolla
nell'anno ' i624.a*2K. d'Aprile propofe alU Chriftianit il grande teforodi
tanto vIicl- to colpo di magli apr,& entrando incominci queil'Hiivio folito
coniar/ nc!V alegrezzc,(/ e Deum taudamks,) portando nella delira mano la
Croce, e nella fi- niftrala ctMcla^l cera
Eramii prefenti quefte fiintfonl
gli Oratori della Ve- iMtiana RcpuWica , il Principe di Pollonia Vladislo
trionfatore della Maomct- tana rchatta,figlo dell'inuittiflmo Re di Pollonia
Sigtfmondo.alquale il Ponte, fice dopo hauer fattole douutc accoglienze , nel
Palaggio di Vaticano apprett lecofenecetTariead vna Regia Maeftl.^orgean(ida
ambile parti della S. poi ta '4ae medaglie alPho-a ft imiiare non ilMxe vgualm.'nte.'perothe
nell'vna conte* neanfi queftc parole ; credturfirte macula. ) e nell'altra
variauafi in qucfti^ guifa , ( Ho^mnihHT lorne 'voUn^aiir . ) A'19. Gennaro
Vrbano nell'anticamera- Pootificalc diede la fp^darV il Cappello co.ifecrato
nella notte della Natiuit di Chttftoal inedeilM Vadiilao , inilitandolo banchetto nella fala del CAndfto-
fo:dupoUqual conaitointrod otti huomini pcritiflmi di mufica , perche^ai
armonici cocenti folL'aaflfcro gli animi;ilqiial ftato,che f in Roma alcitn'f
stor- ni carico di facri doni partii(lllai>eftieiixa , tl Pontefice decrt^
ctefime anno- iierata la Chiefa di S. Marta in Trafteuere fr le quattro
ordinarle^ vifitarfi nel tempo iti Giubilcojin luo^o di quella di S. Paolo fuor
del le mura fi che %y, Febr. vifita idi
le quattro Chicfe con alcuni Cardinali entr perla porta mag giore della ftcf a
Chtefa . A'i^ pof romorcggiando fri loro quelli della Valica Tellina dichiar il
Cardinal Barberino ducono S. Agata per Legato Tuo e Ofelia fede Apoftolif
X latere alli R, c Principi , accioche
attendeflfe all'aquictationc di tali tumulti , il qual douendofi partire riceu
la bc ned itt ione dal Pontefice ; e dopo pafiUci fiU oi^ij di con^ratulacigac
li Cv(l. muUo i'co6pft^arono a l la V 11
B A M O V I I r. 755 0Ortt Angelica. In tanto il Pontefice mand alianti in
Francia Bernardino Naro Vjcntirhuomo Romano : mentre ancora il Legato feguitaua
il viaggio al K d Frane ia,haucndo intcfo, che tra li confini di Genoua,c
Lomb^irdiaerano nppa> recchiate l'armi per far gran Araggc da ambe le parti,
iniii lettere piene di pie- l,e prudenza a'Patriarcl, Arciueicoui, &
Vefcoui della Chicfa Catcolica, per- che cu l'orationi fatte fare da'loro
fuddici procuraflfero di placare l'irritato fde- gno della diuina vendetta .
Nel mefc d'Aprile pariitofi dalla Bafilica Vaticani vcrfoqiiella di S.IVIaria
in Trafeucrc fen and piedi fcguitodal Clero Rom.t- iiOyda ciafciina Rcligione,e
dal fcnato,perchc diiiotcc fiipplichcuole conciliarf anhelaua l'aita della
pietofa deftra Iddif>,e cos ccclTe l'uK-ftimabile icforo del- l'Indulgenze
dell'anno Santo chi con digiuni
abbattetia i viti>vtrttando le prc
Tignate Chicfc. Il giorno poi della fella della SanriflTima Trinit
,ediS.Vrbano Papa e Martire canoniz la B.Hlilabctta Reina di PortogalloJn
qucfto mentre il Card Barbcrino ftando in Parigi per trattarla pacc,mand la
rofa d'oro Ma- ria Henrichctta Reina
d'Inghilterra, & infieme le inui le lettere del Por.tcfico
lcrittcdiRmafottoildi ^adi Maggio . Nelmefepoi di Luglio il Duca d'Ai- cal
chiaro per nobilt , e dottrina , Ambafciatore di Tilippol V. R Cattolico
proteft obbedienza intiera nome del R
nella fcala Regia , in tal'occafionc Bartolom.di Caftro canonico della Chicfa
di Burgos fece vn difcorfo al conci- lloro,oue erano radunati 2 /.Cardinali,e
gli Oratori Ccrarci,Franccri A Vtnctia- ni.Eflendo pofcia gi trafcorfi circa
giorni 50 dalla fua crcationc in Pontcficc,il f|rimo giorno di Nouembrc
notiflimo per Ja foicnnit comune dc'Saii nella Ba- jlica di Laterano infieme co'Cardin.aflft
alla meflfa, dop la aualc bencdi tutta quciJa moltitudine di popolo.chc
fcguitatoThaueaiconccdenao infcme il Giu- bileo
ciafcuno,che vifit^fTc in quel giorno la Chiefa di S.Bibiana.o pure
dura- te l'ottaua d'ogni SS. quelli,chc vifitaflfero le 4. Chiefc. Sofpinio da
sato zelo ri- llor,dt orn la Chicfa di S.Bibiana deftinadoui Saccrdoti,chc
douefTcro iui ce- lebrar ogni giornojc porgerli il debito emolumto.A'8.di
Noucb.conad Vr- bano, che Ja Chicfa di S.Bonaiieniura de'Padri Cappuccini folTc
adornata tutr co i miracoli del B.Felice da CantaJicefdop haiierJo dichiarato
nel numero de' Beati) dipinti da Eccellente pittore. A'io.e i^.vifit l'iftcfTo
Pontefice le Chiefc determinate con apportar grand'effempio di fanta diuotionc
, il che fece altro volte q nell'anno
fteflb. Vifit ancora 3*25. rHofpitale della Santiflma Triniti con li Cardinali
l.odouifo.Ant.Balberino,MagaJotto,Aldobrandino,c S. Gior- gio,e lau
a'Pellegrini i piedi,bcnedila menfa,c don
quel luogo gr.in tefori di celefli, e terrene ricchezze. In tanto leuato
il dubio della pcftikntia il Pontefice rinou la foicnnit della fanta porta
nella Chiefa di S. Paolo nella via Ofticnfc . ^ccolfecortefimmamcntenel Palagio
Vaticano Leopoldo Arciduca d'Aullria fratellodiFerdinandoImperatore
infigneperlabont de i coftuini venuto da J^iorcnza , e Loreto Roma , & a'i .?.Dccombrc nella Capella
Pontificale ammi- Jiiftro non folo lui ,
ma c|ik11 ancora , che in fua compagnia
erano venuti , il pane facramcntato , e compiuta la Meflfa diede baciare il lacro piede gl'altri . A'17. di Decemb. benigno riceuc il
Card.Barberino, ch'era venuto dall'Amba- fciaria di Fi anci.vl quale era ftato
dal R cortefilfimamcnte trattato , v\ a':o. fe- ce l'entrata
feguitoda'Cardinali dalla Chicfa di Santa Maria del Popolo fino in San Pietro
nei conciftoro nella fala de'Duchi , come porta l'antica vfanza . A'- 23. poi
hauendo inuitato banchettar fcco
Leopoldo in Vaticano nella fila. dclfegretoconciftoro, dopo la lettionc delle
facre hiftorie, fece cantare alcu- ne Canzonette ipirituali da'Mufici prcfcnti.
Finalmente a'24. Dcccmbrc co- mand, che fi chiudelTcro le porte di San Gio:
Laterano, di S.Maria Maggiore, cdi S-Paolo da'Lcgati , che Ihaucano aperte; e
finito Vefpero, egli in per foni s'inui per ferrare la porta della Bafilica
Vaticana, e nel far ci mife egli I.x- prima pietra, e cos pofe fine alla
facraccrcmonia. Fi prcfcnte tutto quefto
Leopoldo , il quale a'3 a honorato di molti doni dal Poorcficc partilll di Roma
Iz i per bigitized by Google 'V4 yt K B X: m fk WKV j lonh poich prolongil
reeipo per Tacqui Ao di oueUo finojlpriMdf GeoniiK ro. Oltre di ciQ dtiutf
auucrttre > che in tutto quell'anno continuo prucdd con qgni tpgeniiif H
Pontefice di albcjKo per Vercotii^ ijKtmdod iquali non -Tuf*. l^i^m^oimfrKidi
dldaiMfbfndtilinoiRonM pe^Aa.dtliDtktK>t>ueglrer.i ||]j>(nl*cat(0 il
vito:=e ftimauipoco ohulla,!! farcofe diftgranrnsnflMninu^^ian- ccfcopoi
Barberino inn accii^ndo la ftrada dcJ zrio clTcndoiMli Protettore df- Gr(?ci,e
i qiieIJi di Scom fece af^recchiarc le ilanze per rnibitittone d tutti qu^i che
delle dette nationi vcniuanoin quel tempo
Roma , appoilandoli an cora-certoiMMicrodiftrancl* Ndl'uino feguente il
PontcfcciiuppHcato da_ Filippo A.R^ Cattolico per mezzo di lettere l'critte di
proprio pugno, mand il Cardinale mcdcfimo fuo Kipolc, per-chc leualTe al facro
fate vna figlia del me- defimo K in vece delia Pontificia prdiaiza : oltre
qiicito lo d chiaro fuo Leg^ td Latwe flll -Iinperaioitk Sj^^nUicli^ A: M
Mocipi perMiMM-ncgi^ tifdeirEocleiiiiAtoiMerdfe^ HebbelUliin pridcipalmcnte di
metter li pSct fr il Re d i Spagna , e Francia ,c la raccomando in piiticolare
at Nipote, ilqtia- le l'hebbe lenipre
cuore , e nelpenfero. Pocodopo fece Cardmalt dodici huomin (ngolarifGmi
degni per certo del CardinaKtio boiMMV. A'Cardinil Zaccfata , de Marquemont ,
Spinola., Caualerio , e Bifcia , i ouali erano in R fto, fcguito da Monfignor
Vidoni principal tefortero pontificio poco dop fatto Cardinale , ^ in quefto
mentre vifto il teforo inficmc con l'edificio da^ lui ampliAcato , auanti il
quale iiio cenno f fatta pi azza libera , e ^^ttofa IndcrBcomand,* ohe fi fanonUCe in Roma, flc
Ancona ' gran anantir^d'Ar- tigHoilei di&i deUoAato Ecdefaftco . And vifitare le fette Chiefe di Ro* . ma
accompagnato in caroZ2a da'Cardinali Pio , Saucllo , de Torres , Sant^no-
frio,Magolutto>Cietanobian^iito, San Clemente, SanXiioro, Bi^cia^.
NntnaocAOSflfl 4ficoiftpti^hreqiieik>^ren4btdKrol del ^iiNMU' Giiibi ieo
LodoutcoJP^t Francia . Diede iHSapeHal Ordinile FdcritoO{>>iiaro Vcfcouo
di Berg.imo nella filh del pifazzn UulHnale , il qual le n'era venuto Roma a'i ^.d'Apri le. Arichitfta poi d'\
rbano fumo transjatatc le reliquie di S. Gio: Chriroftomo dalla facriila di S.
lictro nella Cappellideirhorologio della BMltfiaM.Olk&, paitiicella delie
cui Rjeiteime i^ riccu perfeiia^o> ilquale , oltre la chiarezza della
parenteila col Somm Pontcf era refo commendabile dalla bont della vita , dalla
piet , modeftia , ^ altre rare qualit : Le quali cofc non han foloper fcopo
d'allcttare, & e rad** dolcire IVdtto, come' lontane dairadulationi; ma acci
oche li poAeri poHinCP folkuarfi coli'akm cflfimpliD^il'acqtiifto dctia virt.
meottc ibno -tlRmacftra? ^^^''i^^jg^^m il t Aiti|tftpMiigi; Digitizd by Google
V iR B A N O V I 1 T. ' 72 7 nttiSantifnma della Trinit leualfacro fonte
bAttiimalc l'Infante Maria Lu* genia , figlia del Kc nome del Pontefice battezzaodoJa il Cardinale
Zapat^^^ Gouernator della Chiefa di Toledo . Dop qucft.> elTendofi intefa la
rotti , che hebbe Tefercito del Contedi Mansfcltda'CattoIici in Germania ,
Vrbano fc n and con 17. Cardinali Germani
Santa Maria dcll Anima per celebrare la_> Mi'fTa , e per offerire le
donate gratieall'eccelfa Maeft del Sourano iMotorc_^ . Poco dop quefto ,
eflfendo flato debellato il Kc di Dania dal Conte (iio:de Tir li , fece il
medcfinio nella ftcCi CliieU difcorrcndo ancora co Cardiaali cirra U cura delle
Chiaui del fecreto Telom . Nella Fella di San Bonaueutura Dottor*
XLcclefaftico>cflcndori rincominciata la folennit> la qual Siilo
V,haucainfti- tuito , ritrouofn prefcnte alla Mcfla nella Balilica de'SS.
Apoftoli il Concrftoro de 'Cardinali per comandamento del Potefice . Dop
alquanti i;iorni (lim bene fui Santit doucrfi vifitare le Chiefc dclli SS.
Apoftoli da fei Ordinali , V efcot ui,ciocdaqudd'Oaia,Portiiefc,&:c. vfnza de gl'altri Vefcoui,e Prelati , Fece
dono del pallio al Cardinale Bandino Vefcouod'Oftia nella iia Capclia- il quale
in vn'altraoccarionehaueiConceCfo al Cardinale di Monte. Nel giof no4. di
Ottobre confecrato San Francefco pofc la
pi ima pietra dcih Chiefa_-* dc'Cappuccint nella Citt. Le medaglie a/fifTc alla
prima tacciata della Chicli contcneuano l'imagine Pontificale con qucfte parole
, ( FraMur FUI. Pont.Max yfnwo 4.) nell'altra facciata poi teneuano impreCTe
qucfte lettere 3( I:ccle/ia , Vifg, Concep, primo ado lapida Al. DCXXJ'l.)lect
Vrbano fuc fpefc il principa! altare di
quclta Chiefa (haueiido dato in dono racqua>e'l tciTcno atto per 1'-
cdificirione a Frati il CardinalSan Onofrio ) Accolfc faftofamente nel publico
conciftoroqu^ifi ritornata colomba di No,&
guifo-di Noncio di cura r^acc incardinale Barberino Apoftolico Legato in
Spagna , dalla quale facca rivrno dopacquietatii romorttragli due Potentiirimi
Re, e nello flcffo giorno agii greg al Cardinalitio Collegio Giulio Sacchetti
ritornato da quirllo ftcIo paele in Koma. Oltre quefto haucad pofto fine il colmo della Chiefa d Santa Bibiana,
fece trasferire l Corpi della ftefTa Martire, e delle Sante De mctria , e
Dafrofa , dalla Bafilica Liberiana., oue emno ftati condotti. Poco dop con
ognifolennc pompa confcgr il tempio Vaticano , eretto da Coftan- tino Magno ,
ridotto poi dalla liberalit de'Sommi Pontefici in vaftiflima fon ina . VoLu di
pi , che fofTc dipefo leuato l'altare fabricato da Clcm. VIZI, per cffcr ftuo
da lui confegi ato . Furonuraflftenti ii. Card, con gran numero d- huomini
Ecclcfiafticijdi fei Card. Vefcoui tre furono prcfenti, elTcTido lontani li
altri : Albanefe, Preneftioo,c Sabino , furono adiutori m tal ncgotio al
Pontcf. & in luogo del Carilinale dX )ftia,del Prtuenfc, e del Tiifculano feruirono
li Card. Lanti,Lcnio ,e Sauello. Jl primo d di Marzo, il Pontcf. diede parte
a'Cardi- joali, che ilncgotio della \' alle Telina s'era felicemente acchetato,
ch'erano ftaci confe^natigli Forti
Torquato de 'Conti Capitano delle fqiudre Ecclc- fiaftichc( il quale gli
hauea dati in mano a'Miniftn di Francia, e Spagna da.- foianarfi fatto ) e tra Taltrc profer quefte parole
degne inucro da confderar* il. Pur vna volta di comune confcnfo de'duc Kc s'
ftabilitala pace, & hab- biamo fatto ogni noftropotcrc,accioche la Chiefa
non pati fca qualche difag- o,& inconueniente.. Tcftimonici-anno il tutto
gl'iftcUi K,elo conofce Io 5 le lette Chiefe di Roim , ccl^ fcri per h
concorrenza del Popolo > infieine conquella di fanta Maria dalla Vit~ toria.
Nell'accio i^aS.efilendo da rtniedio per l'acquift ageuote delUforrunora futura
iaunortalir.fn''' tttaronfl boi la Domenica prima d QuarcTim alla Chieda
Vaticana di Sifto co'- Cardinali per alUfter alla 9 foUeiiando il Duca la Coda
della Pontifcia Co- pnucfte 9 i^i fprelhitelnfr^iaftolr'CMifiali Sai Cl^^ e
Santo Eufe^ bio 9 tSe irili Ieri 9 il che finitariocanni dft Vrbano la RoTa
d'oro a't^. f ne pai^ ti di Roma . Morto tri quefto mentre Vicento , che f Duca
di Manto.i ( a no- me del qiule il Marcheft Sigirmondo Gonuga hauea gi tempo
promeifa l'ob^ bedicnza/ri molTe in Mooftri^to viNA
f^iglioigueiTiioauaddglircettTf Orto Gonzaga . II Pontefice defiofiffimo dlia
tranc}uillrt della Pace b'deP-
vntucrrv'tile dcirvniuerib , mand Ambafciatori eftraordinarij all'Imperato- re
, A: Cattolica Macft di Spagna , concedendo vn jgnibilco comune per mez- zo di
pie lettere , & a ia. celebrata la meflfa nelh Bafilica Vaticana di Pietro
aB'Alcaid delia Pic a piedi (e n'and co'Cardinalt , & Ambaibiatori de'Prcii
dpi alk'Chiefo di San Spirito . A i 7. vifit le Terte Chiefe , c pochi giorni
do^ p di nuouovifitqudie di Vaticano , e di San Spirito, doplaqyal cofafcne
ricouer noi Quirinale palazzo.. Nel mefc di Maggio elcfle Vefcouo di Ferrai
rail CrdiUd Magaloico. Nd ae^b di Luglio re&urd U CdiA jxniBiitiinL^ delle
dlMUHMKtta via detta volgarmente Longaria^^he RaufcfMr ^^nere, in ciif fi
foftcatauiBO quelle , che vfciuano dal Ictamaro della dishoneft , mentre che l
diede per Procuratore il Cardinale San Sifto Cre Ciou. Battila Palotta C hora
Romano Cardinale; AiciaefiwoJiTheflalwtica , & Nuncio ordiuario
apprelTolaMaeft Imperatoria. A'9. Aprile nella vifita delle fette ChieitvI So
anco il BattifteriodiLaterano , il cui volto hauea ftto artifciotfa^ito
lauorare,e tutt 'hors pur follecitaua,che fuflc guarnito di marmi di
diueriTol$^ re il giorno fcguente fe
n'and jpec la rotonda iommit del Vaticano al rtcettaS ^ki^oueifiinferba
tlSudario c6ttviiitiainai liteflghar te^dk fuppl)^ fitil jUniffcio^lic martt:^:
e quella crocetta veft) dVgentOr^ non potclfcro effcr amnieffi airipifcopalc
faftigio, che n potclfcro per indilpofitionc di malattia foflfrjre vna tal
carica, nel che no priuilcgtn pu- re li Card. ancorch fe alcuno foffc per
auutura Vefcouo Portucfc, & impedito da nformft:\,li fdffc lecito afpirare
al ^oocmo della Chicfad'Oltia.Ncl mefc d'- Ottobre dichiar Beato il feruo
dlddio Cactano Thienco Fondatore della C- jgrcgatione de'Chierici Kcgolari
Theatini,e concelTe, che potciTe fopra li altari come tale elTcr ri(ieriro,iJ^
honorato-c nello ftcflb anno del i6ic) del mefc d'Apri- le haiiea porto ,
aggregato al confortio de'Sanri il Ik.to Andrea Corfmo i Fiorenza dell'Ordine
dc'Carmclita li Vele. Fefulano. Nel mefc poi di Noucm- brc fece alcuni
Card.dclli quali poco dopo rrattcrie lntemlo foi^raftare gran_3 fciagurcdi
peftilc2a,e penuria di vettoujglia accopiata dalli tumulti di guerrie- ra
difcordia, rouina della Chrirtianir tiitta,manck> vnVniiicrfalc giubileo. Di
pi decret, che S. Kocco folTe tenuto Santo, e che come tale fofl? celebrata in fnonomc la me(ra,e
rcdtato il diuinoOflfcia. Nell'anno 16^0. infuriato Marte f\ \ fti-epttofi
rancori di fanguinolenta battaglia,mandil Pontef. Gio: Giacomo PanciroUo
Ambafciatore , perche pn .curando tentale di feminar la pace i poco dopocoftui
inuiil nipote pi giouanc Anton.Card.Barbcrino Leeato Laterc tutta I fta'ia,: inuioll Bolog:u,d! qui poi
nella Lombardia^ ir. Sauoia per ficruarce (radicare la poftaza d'incrudelita
dilcorriia, fc mai fofsc ftito permef. fo dalla poflabiht.Vfen cflfaltato Ant
Card.col titolo di ltbcrale,c di pid vr cer- to Sfgn.huomomaturo,cgrauc di
qucllcti notabile di nafcita, fcriuendo da Mi- lano Roma dmolgo quel maturofo feno,e prudenza ,
che colfefpericnza hauea in queftoPrencipc fcorto.Ma non mi permette efser
troppo proliTso la propofta breuit , ondclafcio di raccontare come Vrbano
hauado con maggiori prefidii dtnuouo fortificata la Rocca mia in Roma Ih vie
pia refa ft a bile , e forte ij che vienpalefato dalle monete allhora ftampate,
nelle quali rilegge ( Jnfirua
Muniut^VerfeBa ,)comt egli h eretto in pochi mcfi nella campagna di Bologna vn
forte ftupore prcfidiaiojdetto Vrbano, per difender, e mantenere lo Rato Ec-
clcfiaftico : che con nuoue fortificitioni h;i refa inuincibilc la fortezza di
Ferra- ra.e la citt.\ medcma: & che al Palazzo Quirinale h aggiunti nuoui
edificii , er- fcndo \ tutela delli horri aire , e forti muraglie . GuamT
ancora vn'Arfcnalc nel ancano di tanti iftrumenti guerrieri , quanti foflfcro \
fufficienza per arnarc * pi di quattro legioni di foldati, e di gran numero
d'artiglierie di non lieue mo- mento per la grandcZ2a,e finezza loro . Ampli la
libraria di Vaticano di volumi greci di gran prezzo fermi a manaH fabricato vn
fupcrbo palagio per habita- tione dell omani Pontefici in CaftclJo Gandolfo . N
qui fi ferm il magnanimo coraggTo di quefto pieiofo Pontcf. perche diiicnendo
mai fcmpre pi magnani^ "^f ?,\^PI^^!^^; ^ vii codardia i inoltr l'aquilino
fguardo ad oore pi fubli- nii,.V ilIuftn.Ondeper venire alla pratica dopo la
fpeculatfone.ouefi Srmaua il fuo pcnf.ero
beneficio publico.dirizz la fcola Romana, chiamata c nome di
Sapiza.accrefccndoli gli orT*mcntj,e ] ampiezza . Parimente dcuefi annouerarc
fra le opre d Vrban. la Chief nrnaitani la pkj.npn perdono a 4>ela
alcun^perchc questo male non s'introduc^fTc in RonuilhWW.fil6crc
preghtercmitWiChiefa^ S. Koccchc ma^latp vftii>lndl: lEftituir alla Ghiera
dopo la fua morte lo ftatod Vrbtno.che aluitto^h^rpr^ toogni principiQidi
dircordi?>^ft ipqa?ichit Kmpo hauefT e^pottttoj?dtojtgg H:rQvcni|toStta
.JVloiM..&WBriitf^ Ics dall'Infnta , chela vifit ^ Si fcmprt Ficconpagac^.
ST ^uauano li mjniiUi di Spaglia ckep tal acciiUntft l(&ur^ loro (br
meioneerc , oUrc laltre , che dairArmc di tanti nemici ^^'^i S*"!?"
^^.cominciarono dubitare,che le forze
Auftriache ft^knonfolTcrofo^^^ ti ali J rcnacnza : e pcrdipcdiromx al^ i^pv
prima, il Ctfgegnandocrindi> uty-uk-- Digtiz^ by Google V -R. B A N O V f M.
731 il Cardinal Borgia in vn Conciftorcdoiw pirl con tanta partialiti
dcgl'intercf- C di .Soagna, & con/improucri tant lt al Pontefice, che f
quefto, a(iretto ri- prentierio , &
obligarlo a moderar Je fue voci ... Dop quello venne Roma il Duca di Crequ Ambnfciator d'obbcdicza
per la Corona di Francia,douc perche f riceuuto ccn diinoftrationi n
ordin3rie,cV perche viddcro, che egli prolungaua iui di-fouerchio la fua
dimora, ingelofiti li 5j;)agnuoli,& parendo ioroUrctta dipendenza quello ,
ch'era effetto di nagnani- 0 > j& d'Amore paterno , fi rifoliero di
farnuoua ritoccata al Pontefice > de tentar d intc recarlo non folo nella
guerra dAIcmagua ma difporlo ancora z
diucrtir il Re diFrancia daJraHftcnza de i proteftanti contro cm fomniiniftra-
ta . Elcffcro qucfto fine il Vefcouo di Cordoua,e'l
Signor Gio: di Chiamazzei foggerti di finitimo intelletto,! quali venuti di
Spagna Roma, & fatto capo c6 i
Cardin/ili Spinola , Laquctia Borgia,
&r col MarcQcfc di Calici Rodrigo Ani; .->afcidtor ordinario del
Cattolico , & tr loro fottilmcntccfaminati li correnti negotij , vennero in
communc fcntimcnto d'inftareil Pontefice non folodi aiuto di dciiaroun ci che
pi loro premeua,di diftorre i Fracefi dalla protcriionc do gli Eretici.
FTAmbafciataelpofta con qiicftotcnorc,&f fomentata da effici ci/fimo
patrocinio di parteggi.ini di Spagna M ne riporr la rifoliilionc folo colma di
complimenti,^' ricca di fcufc , pofciache non compiendo al Pontefice come Prencipe tennporale maggior grandezza
nclli Spa^nuoli fuoi vicini,e mol- to pretendti nella (Torte di Roma,non potcua
n anco rifoluerfi a fomtar la lo- ro poffanza fenza dcfcapito non licue dello
ftatoEcclcTiaftico, che per ogni biior na politica ragione richiede vicini
inferiori, e non pi potenti. Aggiongciiafi
ci non ofTcndcrri da gli Eretici gli Cattolici nella conlcionza , mi
continua rfi It guerra per folo interelTe di ftato,non per Zelo di Religione ,
Quindi ne nacque, che gli aiuti furono pi torto grandi in apparenza , che in
elTcnza , merc , che non f molto confidcrabile la quantit del danaro , che f
loro fomminiflrato i ottennero per oltre di quello , le decime de'bcni ti
cclefiaftici fopra la Sicilia, Sardegna,PortogaIlo,& altre parti, dalle
quali fi faccua conto poterne cfl eftrar. re vn mtzo millionc di feudi .
Dall'iftanza poi contro Francia furono affoluta.* mente ,
conlegitimefcufelicentiati , poicia che la preuidcnza del Pontefice fece loro
vedere toccar con mann , che bifrcnauaandarcon gran riguardo, & con mol ta
circonfpcttionc nel trattar con quel Re . F fcguita l'ambafciara del Duca di
Crequ da vn altra di non infcrior pom- pa del Pallatino Gcorgio Ofelisk
fo^gcttogran Pollacco , che venne render
obbedienza al Papa per Vladislao Re di Polonia , nella quale fi viddc il lommo
delle pompe della Corte dell Ambafciatorc , &rcftrcmo della iplendidczza
nel Pontefice. In quefti tempi promoffc Vrbano al Cardinalato Ccfare Monti Milancfe
Pa- triarca d'Antiochia , c ArciucfcGUo di Milano Nontio ordinario in Spagna i,
Ceriaco Rocci Romano Arciuefcouodi Patrazzo , Nonto ordinario prcfto all'**
ImpcratorciAlelTandro Biechi Scnefe Vefcouo di Carpcntras Ntio ordinario al
Redi Francia , Franccfco Maria Brancaccio Napolitano Vefcouo diCapuccio Odorico
Carpegna d'Vrbino Vefcouo di Gubbio; Steflfano Durazzo Gcnwucfc Protonotario
Apoftolico,llefcrendario deirvna,!^: dell'altra fognatura , & Tcfon fiere
Generale del Papa; Agoftin (Greggio gran elcmofinicre,& Thcologo di fua
Santitii,^ Benedetto Baldefchi Perugino Auditor di Rota ; Tutti foggctti chia-\
ri per virt , & mcrireuoli per integrit di vita, di cofttimi .
Nell'amminiflrar la eiuftitia fi moftr femprc ^'rbano intrepido non reftando'
dall'efccutione di quella per portar rifpetto forte alcuna di pcrfonc , nel
che. 1 particolarmente f molto confidcrabile quel cafo , ch'auuenne circa il
Signor di Kouuraij Cauallerizzo dcU'Ambofciator di Francia in Roma , h.iucua
qutfli ra- pito alla giuftitia, mentre vcniiia condotto alla Galera , vn tal
arteggiano , che tene Digitized by Google pi B A II X> , V I I L iff ,
pionijto di Marquemont , Vtancifs > Atciuefc, di ltmp9gU Auditor
diRatUtjCmdp della SantifJmaTrinit nel Monte Pincio, . JBrneffo Adalberto di
Hat oc Germano , Ardue fcouo d "Praga Card., JBernMrditioSfuU4i
BrlfigketU^Areimtft. Damiatenfeytntio A^flolieo inPfnf eia jr Chierico di
Camera ^pC,4iSS$efam^l /^onte Celio, JLaudiuo X occhia Genou. Fed, di Monte
fHafC9$U Maeffro di cafmtiFwfM $.f M NMntioapr^olaSereniffimaRth'^fCmlistp*t,di
BerUnteroCmBolognife^eJiamMhm RmetMoMbfrtni^ftMJhodtKd^^^ v \ditko
Camswf^enetiano tfnfn Phor di Cipro , C hierico di Cam, Vejcdi Berpamo^ jf
porda Patriarca di f^e netta , p.c, \Ji S. Maria Trafpontina ^e^ot di San
Marco, maio Sacchetti Fiorentino tVefcottodi Grm$ina > Notuio tH^o/Mteo in
SpagHS p poi re/toModiPAno^cdiS^SttfoMnh vv.f , , v,. Ci: DomenieoSphfkifGtmotufe A/td^ OMenae
delke Cmui^ap, e, di S. Cecili^\ Giacomo Canaliero Romano , Vatario , tr
Aitditot di Reta ^p. e. di S^-Enfebio, ^
Z^lio h ifcia Kom. Dee, d'OierieidGamei^ ^iae* c.^^SSFito , e Modefio^ . v> Identico di
Gmfman,HaioJ^^ioM^iAlertkfidii:i^ .
A^oi:ii^ofiodel i6ij . - . Vkoid franeefcofratello detDuemdi'Lorena
yVefiotto Ttillenfep, e. .. Girolamo Udont Cremonefe^T eforXener.del P apa ,
diac, , de'SS.S^attro Coronati. JldartioGineiti da f^eletri. Referendario delf
una , e f altra gnatmra p 9 Ji4asfirodi
eafadelPapa,diie,eldiWiAf^)hif^V*'>rk'-^ . .o^ r JT^xiK FMcfo rerofpi Romano
^1^Ummefkm0^M^f'^ di S. Maria dellaPace. " \" ' ^ 7" Eoidio Aihmatio Sp/^nnohAreid. di f^prtfta
nella Aietrop^ di.BmreOT fp^e, Pietro eruilio Francefe Fondttof , e Rettore
della Congreomtione delfOratorio del Signor Nojho GUsm Oh^Ufmtidt p, c.
pr^omoru ^ejandro Cef^ino de^DnehUdi cittnnoua Romancf Referendario deirxmd^tdk
^^^mmma^tCbitfUodi'eainerayiiiae^c.diS, Aiariain1>meitM,'- ' ^i *.,
.Ay.diPotraf9dell4l2, rio dcW-vna , e dalfdtrsSiimttufdt diaeltaed^i SwMmtsinAqtmo,
"i-v )\V Girolamo CoUnMaRomm /ubate di S, Maria ,diac c, lijitiW J-^^^.t'
A'9.diNouembredeli62^ ^''^^^i^^^f^^^^"'^^ C io: B attilla Pt^tio Romano
Patriarca Antiocheno , AuiUmmit^ , ^i&atfro fioUeo tn Spagna , p. c, di S.
Eufebio, Ci: Francefco dt 'ContiGnid^ da Bagno in Romagna , ArcoiftomPemaM tffiffimm
dsCeruia , e Nor.tio in Francia prete Card, di S.Ai^^' IJ di lopradcito cre
anco gli feguenti * \ " Pittro
Paxjfnano f^ngaro Arciuefcow di Strigonia , i^Pvimatd^^titgma ffnto card, di
S.Girolamo de*Schiauj>n. Antonio Santacroce Romano Amtt0/c$modiSmtiaNmtioiPolomap ffiU cmd
de'SS.MereOprAcbileo. Ciriaco Rocdo Ardmefemto-iVatratsfst'Romatio ifrete card,
di S.^ ' Alfonfo Lodokico -iuplefjitde Richelie Framctfe ^Arcittef di Lio,
Ceriq^p, c* Ci: Battila P a! lotta Romano ^ ArciatfeomT^aiomctifftNmUoapprtfptfh^ptrh
tare , prete Card, di S. Si lue /ir. Auditor Generale . tp. c.di S, Saluator tn
Lauro. Thi'odoro Prene Triuuliio A^loMeJ ^ProUmoUttio A^oftoiieo$ Chierico di
Game* a , diac* Card* di S, Ce Cario, Cefo: Digitized by Google sj .Vi l/B CU N
O aV,l IX A. 20. Decembte dei 16^ 2. Ci: Metto frstelio del R di Poloni^^,
f^ejc^i Cracouia , Diac Card, di S^AUriirn yiquiro, Fr/tncefco Maria Btancac.
Nipoti t. re redi Capaccio , ptete CmdUU*JQLAf^^ . AlejandtO Bichio Sene/e , f
'ej couo di Carpentrar , prete Card
Ulderico de Comi di Catpegna Ve^com dy^u^Q ,preie Catd^di S,Anafiafia^ '
Stefano Qm'M cb* pemm jbtJHnoOte^io
Afciuefcuodi beneuentOypteteCatdM\SiJlom jRmUm JfUdfJibe.Ptri^imo , Diac.CardJi
SS.Fito , # Adod^Q . ' ' ' A'i Decemte del 1641. ' Francefco MmU MtMbimiitt
Fforgmino, PatrUrcs CJiintinopoihmio^ e Fffi^ di Ferrara , prete Cdrd., \ '
yffcanio Filomit/tyio Napolitano
Atciuefcouo di Napoli ^ptete Card.,,, Aiarc Antonia ra^adino f'emtiano
Vefcouo di l iicnxa , prete Card,.,, , OU4*tian Raggio Genouejk MuiiUkt
Generale della Camera , prete Qatd^^l . Pier Uowtto Ce/$o JUm^uoToJ^tikt
Geimdio del Papa , prete emd^^^ GiroUmo Ferofpi Tiomano , anditot di Rota
ypteie card FJ^e$w Maculano da Fiienxj^olanel PiaceMtMO,deM^Qrditie
de*Pred$cMr$JUgii ' ftfdelfacroPalaj^fpre^e card,.,, ... Wfsneefco Peretta
Rwumo At9M^ ypteu.cmdm^ OMdQGabrielli
Romano 'tdecMUMCatAer a ApoJlo\icM^d^*t^di^ Giulio Maxz^>rini ^Romano ,
Refetendarto demteumh h Sjignmm9 dit^d%^% Virginio Orjino Romano Abkaie diac.catd.*,, Rainaldo da tjle fratello del
Duca di Modena ydiaccard^. . ' ' ' ' . A'i^JLugHodel 16^^, Gio:Giacomo Panzjroo
Ro/nano Nunzio in Spagnu card,.,, paufto Po't Spoli, ano Prcfci.o del Palaxji^
Apoflolico cardm l^lto Falconier Fiorentino Aniue rono di beb cardm Gafpato .latte Romano tmtio ali
Imperatore eard JSofareFacbinu Jiolo^nefe fu Noniio in Sprona cmdttm ^ Girolamo Gtimaldi Genouefe Num io in
FtteeiUmm Carlo Rojfetii F errate fe Nimtio in Colomis , Gio: xi attifia Alteri Romano .... MmioTeodohtttmmio . ftmcefco kapacciolo Romano,,,, t Fr ance
/co Adriano deUi Matck^di CetUt ds MnfU f egide H^ , Vicenx^ CoJiiifeJ Genon^ , . , Gio: Stefano
GondiGenoueJi,^' . ^'Psphm^RondmdetkKukdfi^^ - i AmgehGioedteCmefino,... ' f:
lo /lejo anno nel me/^di Dicembre creo \ Il Signor di Volante Francefe,,.,
pPUreGio:4UptgoSpa^HMotoGefidtdZdttarPrkHtrhd9jtm^ Digitized by Google L E V I
T E ... . . ly I N N O G E N T I ,0 X;
^ALESSANDRO Vii. REGNANTE- Fino All'Anno M.D.CLXIII. . ^. ' ' Scine dal CauaiUer
AH TONIO &AGATTA. j. ' INNOCENTIO X. P O N T^; C C X L. ; '
Crcatodcii644,a'x5.diScttciiibcc. . . i L A Famigtlta Pamphilia trae cos
profonde le fueradici dilf antidiit f cl . fe non vi IbfTc il fo
iJ.-^.nicnrotlcpt rinomati Scrittori potrebbe certami* | te dubitarfi ,
che foflfc la uu Origine tauoloHi , fauoiegiaffcroquclli , PampHlIl -che l haiioo
dclcritta i chiaramente vedendofi , ch'ella difccnde da Pamphiio inGrecia.
derono Icprimc cariche , c gi'hoiiori pi infigni di Confolati , Preture , lega-
public Ro- .tioni , e Gcnralatl fino > che dfftratta quella tamo potenza da'
Barbari parti- ojaiu. ' pipando anch c(T delle communi giattiire , abbandonando
la Patria il rioourotv .no ir i Franchi siile riuc del Reno. Ma perche non noftro profjonimento nelbi di
ritelTercdinuouorHirtoriadiqucft cafa, parendoci di haucrlo baftciol-
^'^*'J*J**sf' mente fopplito nel racconto della mcdcfima fatto da noi nel
noftro TEATRO lIr^io/r .VENETO. paleremo h defcriucr fcmplicemente in compendio
la Vita-^ ncinmpwio dlnoocentib X. Pontefice Ottimo Mafiimo, nel che pure
rifoluiamo di ca^AomMio minare con tutta fobricti, per non moltiplicare ci, che
viene fcritto in_3 qucfto propofitp dal Catulier Girolamo Hrufoni , hauend'cgli
iftcfo con ac-, canata 4iftii)tioo^ la Viiadiqucfto Poatcficc nel fiipplemento
alle Aie Hiftoria dTtaltai Prima di pailrnoiidiaieiK>> quanto
faabbianK)prcfb m atfudto ftt*t jttiaBaf) proprio di non trafcorrere tutto
fotto flcntio > itia di dar vn breiic^ tocco di qualche attioncHcroica
d'alcuno de i moki pcrfonaggi confpicui d quella caia, acci fi veda quanto in
ogni tempo ne fu ftata ferace i e bene
andiamo fcanfandq i (ccoit pi remoti* e ci accolHafno a'pii) vicini , qticfti
non per tanto principiano dal Jtoi. all'hora
chi&CQQ la venuta tn_* Italia di .C^lo Magpo ci^inatqi^ JUqM Xcoo jQ^ttyitittic
fra i pria. D^izedby Google fit INNOCENTIO X. 1 konm fa^ ctpitt del ibo fmito
Amaniio Ptftif^itt Nbblle Gauallfere'delfa Prandt^ j l'alia con^ Oficntale
kipggid)' detti f rancona il ^foale
lafciato-dalllmperatore al Tuo C*tlo Ma^ Htomo in Francia nella Citt Hi Gubbio
k inflgnitolo col titolo di Conte , Ilo- ' i forr rJi^T """atolo
con i Gigli neirArma > ed arricctiitolo col donatiuo di molti Ca- i 5i fcioM
in ftcll > venne comprobar nmperatbic U ftima , che faceua delle di lui rt
^Mwifi/ot- che fil fuo proniprer Pietre primo. > il qualfe del:
l^geccni t dbquanta^ g^iifl^gn. Grifolmo
nelle cofc di Gubbio nominato per Conte % echefiiprin- cipaliffimo Autore , che
quella Citt rouinat i nell anno noiiecento , e dtci- fette di gli Vnghcri
chiamati in Italia dal jyiarchcfe Alberic di Ticana- fi redificatfe doue al
prefente Ci Vedff-aOef41dddePMbnce tginio. Di Pietro nacque Lodolfo , che
abbandoaando le pompe del Mondo fi ritir alla foli* tudine dell'Erenionrfnowccnto
, e fenttantatei: doTcfqirdrjh Congrcgationc di fonte Auellana detta ancora
della Colomba d^lf Arma deirinlti tutore > ' che ne venne altreii chiamato
il Colombino. Qucfla Coi^regacione t' nel | 1002* conftrmari i Siliftftro
Siicondo / ed LoSoHb dcriDilie e nooo ! efortato ed aftvatter di Sergio QuartQ conuenne
accettar^ il Vefcouado del- la fua Patria offertogli dal popolo , e dal Clero ;
fe ben poi fe ne fotraffc con la rinuncia , che gli fii admclTa da Benedetto
Otiauo bramand'cgli di ri- tornare alla quiete del Romitaggio . Mor nel mille ,
e quarantafette , \ viene da i fedeli riuerita > come di Beato la fua
memoria. Di Pamphi Ho fc- i condo fratello del eato Lodoifo nacque il Conte
Guido , che del mille, e quaranranoiic conferm a'Canonici di S. Mariano la
donationc fatta loro ddl Conte Pietro fuo Auolo > e da Amanzio e Pamphilio primo Tuoi Antena- ' ti del
CaftelTo delle Valle . Del Conte Guido nacquero Pietroi dr Alber- IO Signori di
Colle Pamphilio di Vette , d
Monce/|>ecchto di Serra- petrota , di
Calfo , di Valpona , e d*ltrr Cartelli ; qucft'Albcrro don nel- l'anno mille ,
e ottantafctte alla Cattedrale di Gubbto la portione cho poiTedeuanel Caftello di Montefpecchto e
neluoghi di Cla^none, e Pacerg^ fRy con
due parti della Chieidi San Sauino . Nell'anno poi mille , e nooift taotto fi
frollarono ambidue quefti fratelli con Brunone Signor di Valpono- loro parente
della ftelTa Famiglia nella Ciuerra Santa co i Soldati Gubbini > che in
numero di looo. palfaruno con Gocifredo Buglione militare nelU Paleftihe > ed In quefta
occafone apunto fU aggiunto perdoiiodiGoiifredo adlArma Pamphilia t Raftello.
Del mille > cento > e vinunoue nel meliti di Decembre Lodolfino Pamphilio
don alli Canonici di San Mariano tutto
quello , che fc gli apparicneua dentro , e fuori del Caftello della
ferra i c__J> cofi fece di alcune altre Ville nel mille > cento > e
cinotrantadue il Cositi Guido Secondo i Comepure la onceiTsiPiinphiHa figliuola
di quello Conte Guido don nel mille , cento , e nonantaquittro alla Chiefa di
San Spirito di Pefaro molti beni , come fc ritto da Monfignor Benedetto Leoni
Vefcouo d'- Arcadi^ oell'oiiginc de'Crocifert al foglio fetttmo > E lo
fteiTo fece il Cpnte UmrIo fuo Nif^te
ndebfuidino Abbate di Sa Bartofomco di PctroiiL e diSu Donato di Pulpiano. Nel tnille >
ducento , e quarantanouc Gioiun ni , e Lodolfodi Caliiolo Pamphilio infemc col
Conte nulgarelli , ed altri il* Cauallieri morirono in Afia combattendo Contro
gl'Infedeli militando nclK- Eflrcito di San Lodouico nono R di Francia .
Lodolfo > Giouanni e Mat- ePamphili)
furono condpttier d'huomini d'tnnend Regnodt Napoli .Gtap corno figliuolo
d'Amuiotioiicl mille , ducento , e ottanta fd Ambafciator^^ d kiMia m
Moraza che i Miaiftit Poofitficij
preceadeuano di '* " IcuA- "
Digitized jjy Google INNOCENTIOX. 7^ Icuare della fiaGiurifdittone le Terre
della Pergola, e di Cangiano; e' li Ca- Hellidi Coftacdano, c di Serra
Sant'Abondio gi edificate da'Gubbini . Del mille, trcccpt'i, c treiitaquatlru,
Andrea di Pietro d'Araantio foggetto let- tcratiffimo fu famigliare , c Configlierc
de t R di Vnghera Carlo , Norberto
nCamilkiviiieoceyGio:BtcttftibclwfiTfinocentto7C.AK^^
qaUimornmogioiiaiinf ,ePriidentia,ed Agata Monachejln Pamphilio cna>
'peggarono condittoni corrilpondcnti alla tua nafciia ; fcn ne 'primi anni
della lUa ^iouent nella Corte del Gran Duca I crdinando , e Gran Oticheffa
Chrifti- na di Lorena , e ritirato^ poi
Roma quiui quietamente gode degl'honori del Capidoglio al paro delle
famglie pia ^randi,comhaueano praticato i Tuoi An- tenati . Hcbbc di Donna
Olimpia Maidalchini della nobil famiglia dc'Saluucci di Perugia al
prcfcntecftinta,chc fu Prcncipcflfidi S. Martino dop la creatione del Cognato
al Pomiiicato oltre il Prcncipe D.Camiilo Donna AdarA^eJ^ODiu Cottana maritate
neTPreiicjpi ^uilinlano > c i jirWlilCo" Alni def n- Ci tfrarebbe
fordiae pro&g^r la (mt incamiiM^a
col continuar neHa Viti IO rilwtfto dlnnoc.ma perche anco l'altro ramo della
famiglia nmafto in Gubbioh hauixr in Gubbio^ Joi fuoi leggerti qualificati
dobbiamo di quelli pin-e per non defraudargli del- Thonorc/:hL fw gli couuicnc
farne*fe ben di palTaggiu la mtione,che nKritano t che per riptglraremo da
Federico figliuolo del Co> Pietro, il quale dop moire cariche foftcnutc
nella Citta,c nella Prouincia, f deputato della fua Patria Lo- renzo dc'Mcdici dichiarato da Leon X.
nuouo Duca d'V'rbino l'anno 1 5 16. do- p la morte del quale mandato
Ambafciatore al medefiiivo Pontefice fu riceuu to dal Cardini! Bembo Segretario
4el Par* ^ojvacchio mfo ccm termini di molto riipcrto , e con hifinita (Cordialit
. D**FffiiieU di Federigo nacnueroil Colonello Pier rrancefco,c Gio:Battilla,
che morirono combattendo iHll'arma- ta della lega coner il Turco l'anno 1 571.
Romondo, che fi trou nella medefmia mandato da Guidobaldo Duca d'Vrbno ad
afiifterc alla pci^ona del Prcncipe^ Francefco Maria fuo figli uoloj Orfola
Monaca di S. Chiara che fd vna deilc^ fond Urici del MoiTnftcro delle Vercini
col titolo del Saluatore in Camerino > t iGiuiio Cciareichc fi trattenne per
lungo coi fo d'anni rplcndidamcntc in Ro ma per 1 amicitia hauuca eoa Amia i
Mcmorans Gran ContciUbile di Frane ia^ ftmito in mdtaftimadcqtfellaiia^oiMr. Di
Giulio Celrr acque nel 157^* il CavialicrGiroIanio che milit caii44Jtrf (uo
fratelli in Piemonte in feruigio* del R cattolico, cviuetuttauia la memoria del
coraggio da Ini dimoftrato iru KiOma^c uando aggredito folo da logge tto grande
Nipote d' Ambafciator Regio aPCCompagnato ^Tdtect fferfone , non folo fi
ributtdrma fibr il principale > vccift tr di quelli deliguito^cig il
rimanenterfd fuo fratello Francefco M^ria Ca- uallicr di IMviita, c Goucmatnrc
d'vna Galea della fua KcHgitjne , Sarcentc mag- Suor earfti- Leuantt,eMaftro ai
campo dcIIVltimo Duca d'V rbino . Hora quellar kt^iSc1lt Stipite eh'
udeifuoiperiodu'iiChriftoforo viucnte, che nei pQtutficatodlD-t Aocenciof
Capitano dcUa a Gaardia,c di prefence nella patFa.la>qiMCe folte* naido il
porto corrifpondente alla nobilt deYuoi Natali . Polrcbbcfi dir niedcfimjnicote
alcuna co de'parcntadi della famiglia PanW phLlia>c dimoftrar le c^onciooi^he
h hauatu ne tempi andati cori i Guelfo^ if t delfangtie i Baafrra. e Saflbnta ;
con li BeatiuogU origihatt daHtmf>eradl ^"^^Sncui : con li Conti di
Moirtefeltro ed'VrbiQoxcmf gli Azzoni di Monfcrafoe ' con gli Conti Guidi
propagati da Ottone il grande : con gli Acquaiiiua , Ga^ briclli, Signori di
Scagnano > Conti reali ,Spadalunga , Conti di Rumena , ^ altri e ne'pi
moderni con li Cib , Matrci , Borgia 1 del Buffalo , Giuftiniano'*
Aldobrand}ni,Ludouiri,BQrgbefiOrrini,Truul2iSforza Viicoiui, Gon:^ga*di iCttf^fiUOKpvatfida'Prfmcipf
diStiiMttKiyCttttcwUyCtti^ Digitized by Google INNOCNTXO X: ifi ^clis Torres
,SaueIIi Barberni , e Chif i : e cos ancoddlillirettt attinenza, che pafTa con
le Sercnifmf- CUe Farncfc,Mcdici,Iftt,Sauoia:ft non fofriin'hormai xiluJiiti di
trafcurarogn oitracofa^c di dar principio alla V'icad'Innoccntia. ' ,
NacQu'tgli aTcCcedt Mae^iode]iy74 di CaiwlIloPamphilio, e di Flaminia
Wafcfcorrorato , Saacdaei* d^on Ja fcorta della quale aiiuan/acofi al poHo
d'Auuocato Conciitorialc , f tiene ifNri da Clemente OtcauocTMto Auditor di
Rota, volendo, che occuptlfe il ('ooPeoo* luogo vacato per II promotione alla
porpora del Cardinal Girolamo fuo Zio . "'oggipcs. Conorciutalafuahabilit,
c lafua lu/ficicnza da Gregorio XV.lodcftinncI ^,(40,^! . primoaanodcl fuo
Pontificato Nuntio Napoli i
trapellatancoueila cognt- Ce Aodicof tioDC ancoad Vrbno Vili. Succcflbre
di Paulo V. riccniamolb alla corte per impiegarlo in maneggi pi grandi . Lo
inui pcj- tanto ih Francia col Cardinal ktII^i""** . Franccfco Barberino
Kio Nipote Legato h quella Corona , p^r gli affari di Val- ** tellina,
appogiandoli non foloh carica di Datario, ma quelli infieme di primo ^
IVlinilro della Legatione, dalia quale ritornatolo infign dei titolo di
Patriarca pnmoinmi- 4'Antiochtiiid:l[HMIratoiie del gradi mento per lo far)
fructuofo impiego . ftraddCari. Ifpcdito di mioiio aiIi|pa|R)col medefmo
Cardinal Barberino, c con la fcfTa B:>ib:nHo le carica di Data rio continiS
far p^impi delun prctiofi talenti , onde mcrir nella partenza del Cardinale di
rinl*ncr'alla refidcnza di Nuncio ordinario in^ patriaia d qucIU Corte, 'doue;
li- poitd4Ciflif$iis^ e del Papa, e del Antiochia . Kct che ne ricaundhibl
applauf, e lodi>ma auuantaggi di gradi, e di fortune, Ottino col clTcndo da
Vrbano creato Cardinale allt 5o.d'.Agf fto i627.quantunqiicnonfofrc puhlicato
prima del 1 629.Toi-nato Roma n'hebbc il
capello nel publico Con cifioroa'^. di Luglio del i6^o. dop, che f eletto
Prefetto dell'Immunit Le- Crcc Car- dcfiaftica, poi di quella del Sacro Concilio
di Trento, e finalmente vno dc-dmaie fiiprcmi Inquiftori gcncril i del
Sant'offitio , e Protrctor del lUi^nr) Jt Polonia ; "^J cariche tutte
cflcrcitate da lui con grauit, e rigore di coftumi corriipo -denti all'altezza del perfonaggio che rapprefentaua
, e che gli mercarono d illa Cor- te* e da'popoli le pi nSm liillpnilonl , ed i
prenuncij delle maggiori efTal^ tationi i eiiendo grimpieghi gf aMi la
vefMjuie, colla quale fi bilanciano retta*, mente le attitudini de gli nuomini
fingolar . Morto Vrbano Ottauo l'aono 1644. a'29. di Luglio fi fece il giorno
fegucnta la prima Congregai ione neflimlenelpalaczodiSan Pietro, douc D.Tadco
Bar- be ri 00 anidi ^porrci I badotie e carica di Generale di Santa Chieia ,
chccli parere, e I approtiv lionc di
quel congrcfTo . Si fecero in tanto le folit'efrcquie al defonto Pontefice V .
dop le quali a'9. d'AgoUo entrarono li Cardinali in Conciane, e tutto i! giorno
\ -m fino pafTata la meza notte fi coiifum in ncgotiationi,cofi fr li
Porporati, come ionfe alli 8.il Cont di
Sirucllal: ^xi^til desinato Anibafciatorc, il quale non manc di negotiarc
quinto pot adcfclu- * ' fionc del Cardinale Sacchetti, che i Barberini teneuano
quafi ficiu o di poter far' Papa il giorno fcguente llante la loro grofla
fattionc . Nel ferrarf del Conclaue li Barberini fi ruppero col Duca Stuello
Mircfciallo dello ftcffo Conclaue pre- tendendo efT,chc D.Tadeo tcncfT: le
chiaui come Prefetto di Rona, co^i p:; , che non poterono fpontarc.Il giorno fcguente,
che fa alli 10 fi chiufc , e fc t ene per la BoUaiidooeua Tubito entrare nel
primo Scmtinio^n fi fe^c p .re he n e r a -
Aaa 2 anco-' Digitized by Google
.740 T N N O C H N T I O .% ancora fornir la claufura,e fi diede folo principio
h fame vno alla Ceni nel qi^ le l'Albcrnoz fegutto dalli fua fattione , ch'era
di 14. Cardinali fece tanto , che non ri ufc alli Barberini d'vfcirne come
pcnluano col Papa fatto . Qiicfta (at- ' donc Spjgniiola lui* fenipre i voti
aJli Ordinali del Cnll^to vcchfo^ dsP i
erano Lanti, Cenino, Crefcentio, Capponi, Bentiuog io, e Roma > dal eW
vedendo i Barberini di non potere fpuntar nella creationc di Sacchetti procu-
rarono di fare Fiorenzuola i ma per non hauer quelli applaufo alcuno nel Coaj
ciane defiftcrono f anzi hfatdoncFranceft non lo volte ammefrere comepoc# grato
al Cardinal Mazzarino cf parimente iii:Iiifi|iublieaniente dal Cardi- nal
Montalto con particohr difgufto dell'Albemox , pc-che fcnz'haucr detta
cos'aldina lui Capo della fattione
s'hauelfe fatto lecito d'ck ludcr vno,che an-; Cora non fapcua fe veniflc
rcgcrto , onero approuato dalia Corona di Spagna-^ Furono pofcia poft in tapeto
li Cardinali Altieri , Monti e Filomarno
, mt^ Vien nomi- fcnza fondamento j Cenino s'appro^^mpid'ogn'vnodi qucfti alla
buona^ ficato " fortuni ; ma prcualfo lo qppofitoni dc'Barbcrini .
Kominatofi finalmente^ LoMcuVa , fe Pamphilio egli con grandiflima moderatione
ricus d'eiTcre propoito , fe non Bonionomt Io vcniuadaiCardinirAntonio che gli
haucua per fuoi fini procurata TeiUa* il
Cardi fjua da Francia , che ( neglette
l'ombre di qualche di fgnfto pafTaro ) haiiendoi Bithcr/uo ' acconfcntito
Antonin pei Aiafo ancora dal Cardinal Franccfco fuo fratello an^i- V'aceonfcn-
cilTmodt Pamphilio,eda Panzirolo (non o(l^ti le oppoficioni d.'akunt Cardi- te
il Card, nal i Francefi ) tralf ad appronar le fue rifoliittoni il Marchefe di
San Scamon Antonio . per mezo del Cardinal Tebdoli f e del Marchefe di Saa Vito
fuo fratello , e.H E Tjco'cjctto venne alla fua elett ione con applaufo
vniuerfale del Sacro Collegio > e i tutta Smembro Chriftianit Catolica li
15. di Settembre hauendo alfunto il nome d'innocen- 1644, tio X. per rinouar la
memoria di Papa Innoccntio Vili, di cafa Cy b parente > c benefattore della
fua Famiglia, Mo .' ito fopra ci daIl*fflbafciatore alla corte acconfentito
alla flit elTaltattono i che per degradato per riputatione della Coronali
CardinaFAntonio della^ protcttione di Fr.incia , priuato della gratia reale il
Card inai Tcodoli i e'I ]\lir- chcfc di S.Vito fuo fratello , e richiamato in
Francia render conto del fuo pr* cedere
il Marchefe di S. Sciamon pratic nel rimanente ogn'atto d offequio c di ftinna verfo II perfona , e cafa del
nuouo Pontefice . Occorfw fibiu) eletto il Pap,i,che il Duca Federico Sauelli
Ambafciatorc Cc- Naice diffe^ farce pens di rimettere gli Ambafciatori delle
Corone nel privino luogo fou- ..ipotc Imperacoie. ^^ij^rc vltimo Duca
d'Vrbir>o;onde ne tetine perci propofito con FAmbafcia- SpaSS^if t'^rc di
Fraicia , il quale concorfi nelle opinioni del Cefareo , fe bene non pot c.oD.Tadco
nfiftcrlo per le indirpofitioni, cfe li fopragiiiniro Confer j>cr quello Acf- Prcfctco di fo
negotio col Conte Si r ucl la A mbafc iator Catolico i e rcroiid in lui la
mede- Roma, firna difpofit^^nc ; c poi
in S. Ptetroa riceuerui le confuete adorationi . Non tralalciarono li Ambt*'
Ifcatori in quelle ducoccafioni di pregiudicare quanto f loro po^bile alla^
precedenza del Prefetto cos nell'affiftenza alla funtione, come nel viaggio ,
nell'andata, c nel ritorno > come altres non mancarono i Cardinali Barbe-
rini didifenderla tatto potere $ ma
oblig^ti H Ambafciatori e D. Tadciv dal Pontefice ritiraHi refid per alThm quelbpinitondccsro*
ce f poi. da Digitized by Google ir N N o c n N T r o x: f4r jjff'*t lui
terminato fauore dclli Ambifciatori ,
ammettendo non per tanto il Prc- (auoic^Jg? letto \ protcftar delle Aie ragioni
. ^ Aiubarciaco* TciTiinato qutftodifturbo fi venne alla Coronationc del Paoni
giorno di S. n. rranccfco,e perche era Gran tempo, che Roma non hiucua veduto
vn Pontefice ):S^'^ natiuo Romano sefpreUc rutta in acchmationi di
giubilo, Congtegaiio dichi.lrandofi il
Papa,che vi farebbe flato il luogo anco per D-Tadeo perche a' uc i>cr
icui Prencipi Nipoti de'Pontefici,
defonri, viuente era douuto,roftcnendo elli per ''","f,'*!^* altro lo
fplcndorc , e decoro de'Prcncipi Grandi . " .udcol? , Applicatofi poi il
Pontefice all'occorrenze della fua carica diede gl'ordini jicccfTarij per lo
sbandamento delle miiitie ftraordinarie dallo flato I cclclafti- Picucifc D,
xo,folIeu i popoli dalle Gabelle pi graui.-lc quali di tanto hauenano rcfo
ef.ui- Camillo Gc- fto l'Erario Apoflolico, che ne'primi mefi conuennc dal
proprio Patrimonio ri p '(f'n''" j' trarrteli aiuti al mantenimento del
nuouo Stato, e riform le fpefc , riduccndo 5.'' Angelo li la propria tauola
alla quinta delle cinque parti , folito
confumare nella Cafa^j cimitimaui . patcrna,introduccndo da per tutto la
quictejl'ordine , e la conucnienza . Dimo- Conicima a Ar ogni maggior premura
per h concordia friPiencipi Chriflianiiordin vna u^^'^'^r^,""*
Congrcgatione per la rcuifione de conti della Camera indebitata di molti mil-
pacioni d'Vc lioniidichiar GeneralifTmo di S. Chicfa il Prencipe D.Camiflo; al
Ginftiniani bino . c'ci-a diede il gouemo di Caflcl di S.Ancclo ; a'Cardinali
HarbcHni conferm le lega- lugnnc . tioni d'V'rbino,e d'Auignonc i ed ordin
publichc , epriuatcOrationi per lo Oidmapubli . biJon'ind rizzo del
Pontificato.fcriuendo a'Patriarchi,Arciucrcoui,e Vcfcoui del '^cOiacioni
.Chriflianefimo, eccitandoli pregar Dio
per quefl'ottimo fine . indriiwdc! Fr i primi ncgoiij pi confpicui , che
caderono fotto la fua prudcnti(Tma_5 l'omihcato. dircttione vno fu quello della
rcmiflionc nella Sala regia dell'antico Llogio, Kuiducuc nel quale fi ricordaua
il meritodclla ScrcniffimaRepublica di Vcnetia per la d- "^''f, j^'^^^ fc6
prcftata ad Aleflandro III. Sommo Pontefice contro Federico HarbarofT*^ f ^^J^
.Impcratorc,aJterato fin dal i6Ue pofcia intieramcte abbolito da Papa Vrbano,
SMjVcnccu da che s'erano originate molte amarezze tra la Republica, e la Corte
di Roma i Icuato onde volendo Innoccntio rimmcttereil
tuttonelhpriflinaquiete,reftitu d'im- Vrbano. nrouifo nella SaU regia l'Flogio
nella forma,ch'era prima; il che refe obb'gato il nc^'!f '"^^^ Senato
Veneto corri fponder Sua Santit con
altictanta gratitudine, dccre- pcrci^UNo tando,immanrencnie riccuutol'auifo,la
Nobilt Veneta al Prencipe D.Camillo, biUi Veneta ed .^tuttala fua Difcendcnza,
di rpenfando la legge prefa pochi anni auanti , che ^' Prcncipc obligaua fame la r ichicfla > ed eleggendo oltre li
qiiattr Ambafciat. deflinatiii ?,* ^^"^''jP per 1 obedienza anco'I Procur. Angelo
Contarini ftraordinario ringratiarlo .
di'cc"?cn- 1 Il giorno dop la refiturione di quefl'Elogio, prommoffe il
Papa alla porpo- ht elegge "ol ra il Prencipe GiorCarlo de'Medici,e D
Camillo fuo Nipotcriferbadofi in pet- "c li quattro toMfignor
Cecchinijrelctiionc del primo f per impulfodi gratitudine verfo Ambafciuto- 'a
Cafa di Tofcana,quelIa del fecondo per efTaudire le inflanze di molti Prcipi,
" f t ^^articolarmente con oggetto di madarlo legato alle CoroneUc bene
refe fordc oHin in *i' A a a 3 le tingraiiado, GoogI 74* INNOCENTIO ?C; Cardina-
lcorecchtede'1'raicipi al Tuono di quella pace, che tidtodeA^riUi per bencti^'
le il Pirnci- ci del Chriftiandimot ammife il Coniglio dd KOUtolico,!! qtial;
etto li vo^ '5^^' delOaaie#0|PMttgiiriniaftrIanecefl[c d'accafarlo per lo
roftcotunento D cmik> cA proprUf 4mg!tiuniahm tuo Nepc^e , che Dio gli hh
conceda . - tiferbtndoi Fcce dop la
ictoftda prooMtioHe de'Cirdinali al timiiero di otto , tri in pecco iquiK il Cecchino , che haueuanella|>rma
ritenuto in petto i come publicd ^^SS** ^ pochi mefi Franccfco Maria Famcfc
fratello del Duca Odoardodt n5SJiJildI? Parma i c perche con l'occafionc
de'Ordinali Prencipi nafceua qualcho Cardili dei dilparcrcpcr glicicoli >
ordin che fr i Cardinali ancorch nsit
Prencipi t t Siana cio^ quanro della Rcpublica di Vcnetia , tr di quella di
Luca , tr delK re i4f. a'4 Cantoni Cattolici , c due detta ftelteienedl MtHa
,lla qi]etJtnD i cf die- iicnxa. de fcueriflimi rdifli per rimediar non pochi dUordini fegultf neff'emergcnBc
Daiwiaila p-jflfafc j p^cc anco creiccrc il pane per follicuo dc'poueri , e
Icii ii nwr MalJf^dtto iella Gabella del macinato , d'auuonuflgio non
permettendo Tane urti a in cui al ruico. haucua trouato la Sede Apoftolica.,
alli^ quale per Ja morte de) Conte" Stgif- Lo fted fi mondo Malatefta riun
li CafeJli di S. Gio: in GaUiea Mattino
inConuerfe- OBhVcM tQ ^ Stigaria , Ciola , SogHano altri ; e conferm le coftitutioni de'Papi
Softicnc in prcdcccffori di non alienar luoghi dclkCiiiai^^ediiCCinieruare i
denari ^he (l Aberta *|| ritrouiuano nel CaftcUo.S. Angelo.. 0 : i . .a/ !
-v.ii l-^.l.* fMM* de*' Kaci|iielD
^ueftt femp i inconUoncnitt HBCkfiderabl^ in R omi : ^ caufa dtll^ Otrohei.
Agentcdl Portogallo , in cui moftrTiinocentioIa fuainflcfTbile coAanza , nll
SiU^tT portar il ri .petto douut'i Santa **'edc,ed alla Aia digiti : Mentre
andai S!to dd Nicol Monter Deputato dei Ciuro^i Poriogaiio n dia jCortc
Rom-pafTcg^ ctecodi Per do in carrizzatfaiaealt>d4UfieBelUpetta
veimcda-buMi^^ tesine te armari d'arcobugi > e fpadd impniutiaroentSe
afTalito-, con la morte dcIAiO .. Maftro d" c -Il , faliurtJoh egli per
indtiOria , e fedelt del fuoocchicre , che ... ' lalrandf) A tcnrxrabbricci
po4-tandoioJn.ichc quefto culpo proueniflb da! Conte di Siruela Ambaiciatore di
$p9* Conte di Su. gazi per lo chcritTpuatofi altamente offeib ii Pontefice di
quefto accidente^, ucla Amba* ^(^^ rurbauala6iaUBtc) ed ofifuidcUa la iua
dignit ne fcriik congrandil^ i^it^'^^''
iniv fentimooibjliEitolicoy!bitelbli kSSSdcU VigeuanofatiadagKSpagfluoU ,.che
l'amigeuinoper^h jPr/j;^;^^ iraiiagli della Chriftianii : non rcftandocon
notabile promdenza , c dellci ita p^^^^ di ai nur con ordine , e celerit
incfplicibili le Irontrerc dello rtato J^cdenaft- tmfmc co di buone foUiitelche
fotto la diretiion,e commando del Prencipe ]>. C amillo P^^ '"J fuo
nipote , il quale ff^lcui dire , che per h qu icte d Icilia haucrcbbc femprc^/
^^J^,';;;^ confccrarotuttofeileflrojoodc intutte le contingenze piudifhcili
moftro intre- ^^^^^ ^ j^o. ' pidezza , ik: accorgimento dadefiderarfi anco
nelli pi efperti Generali d ctter- . enrllo citi s che il Papa ne rifiaffcla
quiete: lo ftatoEcclcfiaftico la fua ficurczzsu , Siaio -la'paj bench cos
vicine hauciTc l arm.ie ne recarono fodistte le Colone , c\i Prcn- tcgiani di
cipi ,e Potentiti d Europa . Capit in qucHo mentre Roma D. Gio. Alfonfo ^"J^;^,, Enriquez Almirantc
di Caftiglia Ambaicjatore dobedienza nome
del KC ^^5,^^^^^^!,^ Cattolicoin haueua egli lafciato intendere non (blamente
di non voler vilitare il Staio Ecclc- Cardinal di Ette Pretettore di Franciai
ma n meno di fermare la fua carrozza? fuiheo fouo per riuerirlo,quando
l'haueflfe incontrato i onde diede motiuo al Cardin.Ue,che ij^j^**^^ nutrifce
ipiriti generofi, e fublimi vguaJi alla fua alta conditione di pcnfar poco p
Camillo, alle vifite dell 'Almirantc ima di voler ben conleiuar inufolatoii
rifpetro do chfcondotti u uto alla fua propria per fona, & alla dignit del
S,icro collegio; s che com- ilCarain.U* parlo in Roma l'Almirante , e
cominciando caminarc con grandifTimo
feguito f^^f'^^^^ di gente armata , con altre tanto , e molto maggiore fi lalcio
veder immediate 1 j^* Cardinale , da che correua rifchiodi andar tutta Roma
fofl opra , quando il AKgmrtito Pontefice con la fua fourafina prudenza, non
haueCfe ritrouato; come fece > 1 dalPumcficc temperamenti aeeiuftati,
quietando i difgufti feguiti con reciproca fodisfattio- cu! mewdcl ne , mterponenToui
l'opera , e la defteriti del prencipe Pamphilio , che anco in j;;n^,p Pa, qucfta contingenza fece fpccare
li virt della fua riguardeuolc attiiiit. In- jjfgu. forf di quefli giorni
ancora Napoli vn'altro emergentcche
perturbo 1 animo ft ^ Napoli del Pontenfice, perche eflfcndo rifuggito certa
perfona publica dalle nuni del tri il Vicer, Bargello in cafa di Monfignore
Altieri nuntio del Papa , prc-tefc il Vice R di * Nuncio hauei lo in fuo potere, inuiando per
ci due compagnie di foldati nella mede- f^c perci fima habitationc del Nuntio,
t quali non trouato'l delinquente maltrattarono al- ^^f^or. qua! cuni fuoi
domcftici conducendoli prigionirdi che fdegnato il Nuntro fcommu- che patente
nic immantenente tutti i complici di foniigliante misfatto ; e raguagliatonc il
diCoIdaiefca PapaCfempre rifoluto di mantener'inuiohbile la propria dignit
)c.igion,cho ingclofito di COSI fatto DrocedimcntodaCfe fuori qualche patente
di foldatefca . In tanto per compiacer alle iftanze della corona di Fr3ncia,e
riamicare alla Cor- te di Roma il R di Polonia tralTe queft'anno il Papa
de'Gicfuiti Prencipe Cafi- miro fuo FratelIo,e lo infign della porpora . Pubhc
anco in quefti ftelfi giorni vna boIla,con la quale prohibiui a'Cardinali il
partirfi da Koma fcnza licenza-* del Pontefice-.e riccuc Iplcndidamcnte il Duca
d'Arcos, che pafsaua Vice R Napoli . Principi quell'anno medefimo fnnocentiola
nuoua fabrica della Bafi^ lica Lateranenfcperlaqualcfi viddcla medaglia con
l'effigie del Papa,criftci- fa Bafilica, con le lettere ( Decor Domur Domini
con nuouo,e ben'intefo orna- mento di mai mi abbell la Vaticana ,
riducendola pcrfettione dop ! continuo
lauoro di cent'anni,c ne fece imprimer U medaglia con lettere Sacel'
iisin/tsniiir. ) Ampli ancol'antico foro Agonale facendoui alzare la maraut-
gliofa fontana, e Guglia , inuentionc del famofo Cau. Bcmino, nella quale-
occafione ftamp la medaglia conia luaTefta , la piazza, la Guglia , e fontana
con lettere ( jiHio Aqua Virgine Agonaliuw cruore:) oltre le quali {abrichc
fuperbc crefse pure vn'aJtra fontana nel cortile del palazzo Pontifiao ,
edYnmaeaofopaURonclCampiivgliopcrcowmodo di quc^Magiftratu^alli ^ Aaa 4 quali uigiiized by Google Pontefice ae
INNNOCENTIOT. . - . . quali come buon cittadino rnou, exi accrcfcc gli loro
antichi pri uileg . Ji s!ciiul!c di fcguente anno 1647. che f ferace di
ftrauaganze per le riuoluiiont in paf Mapoli . fc ticolarc di Sicilia, e di
Napoli il Papa hebbeoccafionc di fare fpiccare il Tao guiir l'j'nno
eiquiftiHimogiuditio quando fprezzati i poco cauri configli d ampliare la^ ii49
Mode, gturifdittionc temporale della CKiefancl regno di Napoli, fi port con
pruden- raiione del pooderationc ringolari,non ilonon applicandoui: ma s le
rimoftranze del ipoie aiatando gli SpagnuoMi Haiperarfe, e Iborfimdii
quell'effetto trenta milk doppie al Conte di Ognate elettoui Vice R , c
permettendogli Icuata de i ibldati per c|ueft'impreic nello ftato
Eccleriafticcal quale fi riunirono bene ir_9 iicfti tempi giuridicamente per la
morte del Duca di Fuluio dalla ComiaCa- ion del lago^ li OAeiH di
ftiikMola,FatfiichinokPaNernoGimbaiiOkCafiCft* inaVa(iao,Badia Giggiol Fratta vecchia , Pecrignano Puteolo , fa maggiore , Gugcllo Pietie maggiore
, e Porto con li caftelli di caftcl mag- iore , e RcpafT : e riacqutft altres
la Santa fede per la morte di Malatefta. j>]ione le terre di Bettna ,
Canaria , Colle Maggio, Limignano , caftel hO' Collcazzonee Scafignano.
Allfrruoltedi Napoli , e Sicilia s'aggiunf^^^ per concomitanza anco quella di
Fermo citt principale della Marca d' Anco- na pretcfto dell'Annona, che
prctcndeuano li Firmani mal diretta, e coiu* ter prGgiudicio mal guidata da
Monfg. Vberto Maria Vifconte Vice Goucrna* tore i onde inaTpriti contro quefto
penero Prelato q uegli animi efferati tocc i lui di prouar le furia dVna
ingiuftiffima barbarie rimanendo mtfcra
mente trit- cidato > ed il (ho cadauere (tralinato per le ftrade : Sdegnato
pc r giuft amentej il Poauficc da cos cruda immanit , fped al cafttgo
dc'ieattioi Monfgnor Imperiali hora Cardinale >acoDmpagnandolo con vn
feguitb di taoo. ^
jtOObOnialliibltoladircttione del Conte Dauid Vidman^ Sargente Generale dt ,
battaglia , e del tenente Generale della caualleria Maurcllii All'arriuo
de'quili prcfala Marchia i Complici , non s'effettu la Giufiitia , che in
alcuni pochi che non hebbero ing^no di
ben fluarf rimanendo nel refto acquetata
ogni turbolenza medianteJe buone commiffioni dd Papa , e la prudente
cffecutioo^ del commiffario Imperiali .-Dcpofcqueft'anno il capello
Cardinalitio il Car^ dinalc Pamphilio facendone rinuncia in Conciftoro per mczo
di Monfgnor Anguiciola e ciper poterf
accalarfi . come ne veniua configliato dal R Cac- tolkOfCon Donna01ipia
AMobraulnaPrinripeiEi di Rmno Vedoua dd DefofidoMPreiKipe Don Paolo
]k>rghere9aipotedd Duca di Parim^ diCIc- . J*'jjV*fJ'Jf mente Vili, la
fteffa rinuncia fece pochi mef Iteti dal Pie! P^i^^'^"cipeCarimiro di
Polonia dcftioato dalla fortuna veftt
rridcl tito- dpr D. Ca- lodi R di Suetia,c poi di Polonia rcadmiperheredit,c
per elcttonc nella fila jnitlo,per ac pcrfona
per la moresche poco dop rucccflc d el R Vladislao fbo frate!Io>Non
nlroSHif ^1 Scord m tanto Innocentio i bifogni della Republica di Venetta,alla
quale AIdol>ran!i* Profcis femprc vna particolare prcdilcttione,come altres
h fcmprc moftrata, na Soceotfi e continua il Prencijpe Tuo nipote per il
configlio fi mandarono di foccorfd^ perche come defkkraua ilPapa
effcrorconofciuto per padre commune, eoa andaua leuando tutte l'occafioni , che
poteuano farlo non conofcer indlfercnte , che per eflfendof nellVltima^ * '
pramotbnc dc Cardinali chiamita poco fodisfatta la Francia per non eflmi fta to
comprefo Fi a michele Mazzirini fratello del Cardiaile airhoraAibftrodi di
quella Monarchia , lo v'ioclufc con altri cinqiK? decorati della porpora V7.d*-
Oltobre,fr'quali Chriftoforo Vidma dc'Cooci d Ortein^rgoPatrtio Ven;:t 5
irateilo del Conte Dauide, che poc'anzi iiauemo niemottato. Coyote poi S*
Pcnteficeneli'indennit della Cniefadifaprou gli articoli della pace dXDfna- V .
. "aie Digitized by Google I N N O
C E N T I O X. W *4i. alle perfonc , e ragioni Ecclcfiafticc, c tutto cariti
foccorrc abbo:dantcmcntc_^ PoiicritKlla U poucrti nella carcftia quell'anno ,
prouedendodi ogni Prouincia , ben che carcftiaab- remota i grani in tant9
abbondanza , che il pane in vece di miniiirfi tu accfe- vcndicarVn'iniuIto cosi grande fitto nella
pcrfona di vn X'efcouo alITcclefia- apcnaguci- flica dignit , fpcd le truppe
Pontificie fotto la condotta dc'ConttDauid Vid- "^'^ j^, qy^jg man , e
Girolamo Gabrieli in quello ftito, doue nr)n folamentc vi fecero tutto il
inuadcil P- male poffibileimi fi mifero
capo fiotto alla medefima Citt di Caftro,Ia cui per- tcficc Io Sta. dita
premendo molto al Duca 9 vi ipinfc,ma fcnza fortuna , vn foccorfo,che reft w
Ir"*!^^?' tagliato \ pezzi nel Boln^ntfejond. obligato il cnnnJ ante dalla
necelTt ren- ' derrj> f pofcia quella
Citt dillrutta d'ordine del Papa,non rimanendoui di Ci- prociira il ftro,chc il
nome in vni Colonna con quefta infcrittione,che dicc(Q2. fi Caftro) ouca di
iibe- Maio qucft'annoil rccfice ilCard.Ludouifio Arciucfcdi Hologna in
quilitidi rarli con m Legato Latere Milano, complimentare con Alaria Anna figlia
dell'I np. Fer- dinando III. che paOfaua in Ifpagna ad accafarfi col K C
itolico , la quale corri- toToezS!*" fpondcdo queft'honoi c con alrretanta
benignit prima di partire da Milano de- Ondcfi tcn. rfii " ~ blicando il
Giubileo per l'anno 1650 e fe ne viddc la medaglia con le lettere^ Car linalej
{Oftium Cccli apertum in /tfrr/V,)fcuando in qucfta congiutura la Gabella di 6.
Gi Lu louifio lij per rubbio di grano di macinatura,c per fouuenimenco a'poueri
aflfegnando il Legato Mi diritto delle
componcndc , che afccndeua molti migliara
di .Scuti ; e terminato '^."^ ^ {joicia felicemente l'anno Santo ferr in
San Pietro la Porta Santa , poncndrtui Rcgia"di A prima pietra con le
lettere ( Landent in Fortir opera eiur.) Dichiar anco Car- Sp^na. dinalc
D.Antonio d'Aragona Spignuolo , c poco dop Camillo Aftalli , che Apre la
por-" aggreg alla famiglia Pamph'Ii i,fc ben pofcia ne lo rimofife poco
guftato dc'fuoi ^anta per portamenti , e della fua pjca hibilit al gouerno .
Intento poi il Pontefice con Jj^ Giubi'cp tutta la premura maggiore alla
propagationc dcirp.iiangclio, ne confegii mira- ^jj^to f""^ bilmentcl
intcnto coi mezodc'PadriCjiefuiti nel Congo, ncll'Ifola di Goa, nel Icjanlo l
Tunchino, e nella China e fecondando
Iddio quefta zelante applicationc del Gabcladirei Pontefice nel feriiitio della
fede Catolica , gli permife , che nella Germania s'ac- p'"''l '"^ crefcelfero
molti fedeli di gran fangue alli verido^jmi di Koma> e particolarmc-
cJnatur^'"* teche fi principialfc
diiporre la Regina di Suetia ad abbandonare il Lutcranf- Terminato mo ,
come ne ademp poi intieramente tutte le parti nel Pontificato del fuo fuc-
l'anno chi- ccffore hora regnante > ed in quefti tempi maggior incremento della Religio- Po"*
ne conferm anco rinftitutione de'Chlerici regolari della Dottrina Chriftiana
^"^V gi principiata da Cefare Bus Auignonefe. AppIim alla Nel 16^1. fatta
nuoua promotione di x. Card, v'infer fra gl'altri Fabio Chigi propaRatk- hora
Som. Pontefice j e qucft'anno principi il Prencipe D. Camillo fuo Nipote ne
dcH'Eui; gloria etema del fuo nomc,e di
quello della fua cafa la fabrica del famofo l em- pio di S. Agnefc in Piazza
Naona , poneidoui la primi pietra D. Gio; Barriftn^j conilo m di* . . I N N O C
E N T I O X. CardinalcO. Chtefa Con lettere [ Diute Agneti yroiui , c5r Mariyri
Sacittm . ] Aiuomo d|- Succcflc qiieft'anno in Trancia la prigionia del
Cardinal di Rttz , che ditxlo Aragona^ j j^j^j^^ materia di difgufto, e di
difcorfo h Roma,comc lo fece altres il rifiuto i6fo. e iA. fatto da quella
Corte di MonfignorCorfini fpcditoui Nuncio dal Papa in liuj- Haiu a* ij. go di
Mofig. Bagni. Sort la prima per gli tentatiui fatti dal Retz per attcrir la
Settembre^ fortuna del Card.Maizarini, per le turbolenze commolTe nella e fi ri un anco la Cafi Pamphilia-* Caft Prhi
^)]^ Barberina , la quale ne i primi .inni del Poncifkato d'Innucentio haucua.^
brrmi' " icorfo q ualche borafca,conchuddofi Tanno fegucnte Matrimonio tra
D. Maf- Ific miiiu. feo Barberino all'hora AbatcSc vnaPronipotc del Papa, in
riguardo delle q^uali de t cfliu Ni)Z7e f i promiofTo al Cardinalato il
Prencipc di Pcrcftrna, che rinunci la rafcnr -^). pnmo.^enitura fi ucllo Spofo , e riportarono i Barberini
dalla buona gratittt- l'ci )u c.if-- jincdwl Pontefice ogni auantaggio ,&
atteftato magfiiore con tutte le gratin
alC-T^^ina che itppL-ro Jimi :dare, moli andu Sua Santit con pienezza di
ftiraa lanetta U. I rcci. c vc j-r ) il C - Ji vile Francefco,c tutta la fia
Caia,e facendo conofc ere,. che i traua- arcriii fumno mtzi fcielii per render
quieto vn Popolo mal difpo> s'xi au)?: T(. j vcrio di tK , e ch'egli haueua
operaio da Padre pru;lentc>e non da Prencipc nuitc a*!a pii rigoroio : o iJc
riflTort i perci tot.ilnwnte la Cafa Barberin., (^abihn maggior- ili
>-piiitii:j mente nelle prijntt.re fortune aJl'accafamcnto della
PrencipeltaLucrctia nel Da- Ilo fpofo . ca I-rancefco ? j Cornelio lanfenio
Vefcouo d'Ipri i fcgUAci del quale fi
auuanzauano gran .chc f
l'vltimaPromotionenouc benemeriti fo^- lo Regti 't getti: 0:^ aunanzandoglt
verfo il fine prefcritto alla fua humanit , tenne Conci- NapoH. e tv: ftoro,nel
quale apcrfc la bocca al Cardinal di Retz , acci jpotelfe dop la di lui ntch f
I 1 entrar in Conci auendt mancandoli fcmpre pi le torze del corpo,coma oac\
pie* altrctintovigorofe fi CtMifcruauano quelle dello fpirito,fece conuocare
ilSu^-o PC Pam Colleeio, epcrche f auniTaro d'and.ire Palazzo ,.nf>n da'Curfoi i com' foiito
philio . da Gentil'huomini del Prencipc JXCamillo, tVi creduto che foite per
voler j far Oirdinale il Duci di Carpncto Primogenito di effoPrcipc:ma come
Que* f imSIJ'r'iti l non h^K altra miramai^chc il folo fcruigio della Santa
Scde,cofi non hebbc CM4.iWtlli, >* " Digitized by Google iftr oggetto,
ne altro opr foio, che in quelfo ocealkme fi riooaafl l'vib de gli Bikttt
Foncefcichc roJeuano depoft&rc gli vltiml fiati aClMrafifa^Tj(g|hipffi|o>4i Mj|e carceri ,
e la redifica- done di altre ntu^HdGittc da Tmoc^tiaietti SM^Mp^a^iicpl Palazzo
di ^ l , c d'Architcthtra ftmiatlfflma; ' Fanno Santo,
contrtbUttQCoaQuamqCfntpmU di riparo d'v n'immuien- i te carcftiaiaiuii
dat5iiWWriTfi0 malta,at:atQ3k altri,cnon volle di tanta fomma fame akhna ^tione
,'C9iSieftiirebbc potuto fare eoo relTem- pio degli Anteceifori a'ftioi
parcltj#jk'qUtli tutto il FontiHcafocooiftrcttii^ . lima man&hauca
compartito I fktm ittort , |n iiiodo> ^he calcoiandofi da chi informato de grintercm della Camera Apaftolica
, che , obligate rcntr:itc dello Stato Ecclcfiaftico al pagamento dc'dvbiti
Camerali , Innoccntionai Iwucndp pofto mano
Gabelle , o h reduttione t&'Monii , fi ritrarr > che quefto
Ponteli* in vfo nei tempi 4ndati. Wiocc'
/c.jim -, lof.: , ^ ^ V J#foa^fti^4wraalta ,e mgeoA J*tdiiltani^ Intelletto
Eeddl-aiu- r^l di tutta imcgrt, efufficienzftiFtpJWtlelbenficarglihuomini
mcntc- uoli : prodigo nel donare.c pj;cmiar gli virtuofi, rcli^iofiaimo nelle
cole diui- , nc,c pnidentiffimo nelle
humane , cflfcudp^poi ftati wsi modello nelle materie^
tattincntiallafuacafa,cbcmatpcrt!ireilictrcvllfedllafctar, che fi puWicai^
p,ra.giiHo* -^fcrokiHoricdellxmedefima. . ... . ^ >^ p la u*^ Digitized by
Google -1 SuodepoGto io S. Pietra Sue memo- eie io dtnerfi lochi ^ Ro* ma, e
dello tto 74 fNNOCEI^TfO %r tato da Moale CauUlo al Vaicano d Iettici , fuori
ddla q/al i tRendtiian piedi copettt di
fottU velo , in tempo che dal Cielo
dilttuiaua vna denfiOmar pioggia , non folTero oflfefi , n il Velo , n le Vefti
, n pur da vna gocciola d'ac qua come
altres le faci che l'tccooipagnauano mii
s'eftinfero i i Veoct , e di Turbini che
le contrariauaao Ripofano le fue ceneri
nella. Bafilica di S Pietro , doUendof tni()>ortare ncll- infigne Tempio di
S. A^efc, doue dalla Regia munificenzi del Prencipc D.Ca milTo fuo Nipote gli
viene apparecchiato vn Superbo Sepolcro di Bronzo do* rato; e la Tua memoria
viene venerata in molti luoghi di Roma, e deUo Stato clcftaftico con
iftrittiom e Staitie e particolarmente dal Senato , e popolo
Romano con vna Statua di bronzo nel Campidoglio animato dall'Elogio , che fegue
: oltre il quale n'aggiunferovn'altro Bella fianiadcIl'Audienzadelli Cor-
feruator che comproba maggiormente il
merito acquifUto con loro da Inno- cencio* - . _ . ; ' Elogio e\M 5tua io Ci
rigoglio Alci* Elogio nella Stanza di 4udicnta delli Coofcr- oatoci. Innocentio
Decimo Pamphylo Pontifici Optitno Maximo Ob Capitolium , & Agonale Forum
Acdibus , Foniibus , &: Agonale Forum Ob Principcs Bafilicas
Magnificentiuim Inftauratas Ob inuc^am difficile tempore Annonam
Ecclcfiafticamdignitatcm fclicitcr vindicatam Diuturna? quieti breui fiello
confultum Publicam Viilitatem ; Abfque publico onere procuratam Fa$ , lufq.
vbiq. Scruaium S. P. Q. R. Romano Principi meriti/limo Poluit . II. Innocenti
Decimo Pamphylo Romano P. O. M. ,
QuipoftreftitutamVrbisConferuatoribusdiuintermiiTara Adfdendi Pontificio Solio
prerogatiuam Capitolium Aedibus ad dcxteram
fc magnificentillm extrudis Adaudum inuifere
SuafcentisMa^iftratusrecognofcerc '* Principis maieftati,ciui$ ac Par enus
mirccre humanitatcn Dignatus cft Vt raro Pontifici* bcnignitatis exemplo
Pofteritas quoq. gauderet S. P. Q^R. Monumcmum pofiu> Anao M, p C L I V,
tu" i i 't Fio- Digitizet by Google -INNpCENTlDXr m Fiorirono nel fuo
Pontificato in Roma , e nello Stato Ecclcfiaftico aiucrfi Ict- HuomiaiTec
tcrati molto celebri alcuni anco viiienti , che hanno decorato,c decorano il
no- . che ftro fccolo co iparti dc'loro nobiliffimi ingegni , i nomi ^^[quali
jjjW>lamo vo- f luto, che fi vcno in quelhinoftra piccola fitte per
e*itfinM;#rroi ^*rr^ 53. Gi: Jiattifla Spada Liicchejit 34. Profpero Caff
avelli Romano . l 9f% d'Vf buio la Rquerc d' oro > che in^iurt poi con
l'Arma della fua C\ a i Vn ' Digitized by Google ALESSANDRO VII, 751
VnOminccdvnChriftofforoComenditori di Fano per 1.1 Religione di Mal- . - t3i Vn'ratio , vnCarlo,^: vn Girolamo
Caujlltcridciriftcfla Religione Vn Pundolfo Vefcouodi Cauaglioni , vn' A
goftino Canali icr di S. Stcflfanoicd VO- slm> Agoftino finalmenrc , caro
non meno a'Pontcfci , che a'Kc^.i > il quale eoo pomp.i , c fafto pari alle
ricchezze,e fuperiori alio Stato di Gcntil'huomo prilla- to foftennc di
Prencipe l'animo , e la Magnificenza , come l'atteflano le Fabriche infigni da
lui lafciarc, le Chicfe dotate , gli Altari cretti , 1 Oro proful , le Cene
fiipcrbe, il gridoni RoaiayerapplaurodlMUayChccoiiAiuifliicor Timlaiiie* mora
di cos gran Pcrfonaggie . ...
" Applicato da'Genitori
allo ftudio coltiu Fabio di maniera la lingua latina r che f la refe famiIiare,qiianlo
la Materna e pochi meglio di lui hanno
profitar Co nel metro latino,come Io atteftano gllmi gli Epigrammi , k Ode,e k Elegif Smi SiimU .
Chlkcompoili da lui nella Aia Giouent. Preifi poi per foUieuo dell'animo Is
cognitione dell'Hiftoria j e deirEruditionc fe ne impofifcrs di modo,chc pochi
Antiquarij,Cofmografi, Genealogici polfenoreniterli lrontc,godendo vn do- no cosi perftto di
memoriache non conobbe mai obltuioii dop, che vna voL tairaiiuliddneU'archtttio
dell'animo ci che haueti3 tkittot-wkq^ Maael- AiU) pi graui di Filofofia, di
legge, e di Teologia , come ne ottenne Iclaurect co^ ne confrgu nelle pubHdkB
Scok ieura ogni aler Tuo concorreoct 9 glorloir mente il vanto* ' ' ^
ImpaflfelTato di qaefte Scienz e portoffi
Roma, doiie aifunte l'habito Prelati AOmie l*ha tio,ccooofciutf da Vfbino Vili, i fuoi
talenti (UblimilodcHin Viccicgato Fcrrara , doue all'hora era fofpetco di peftc
, e furono cos prudenti le fue prcui- Jj dcnzc, e cos aggiuflaci i Tuoi
configli , che ne reil quella Citt aflciiraca , non fcnank pftantc > che
l'aUre conuicine folTero dalla medefima trauagliatc , ed opprefTe . -
0opdrimpicgodiFerrarapafsInquiritorc Malta^equiirihebbepu inqnifitoie i tui per
far couofcere il fuo valore , nati dalle diflfcrcnzc , che vcriiuano trX
q.'*^'n^"a Scr corrfbondere alla ftima fatta di lui , fecciluc ioli
giorni proprie fpe- t entra la Gente di
Lena , che gli bilbgnaua per ficurczza della Citta , e dd Conciane , douc
terminate le conibeteeirequfea]DcfontoInnocentioeatn>9 il Sacro Collegio co
i debiti riti , nuTOcrofo di 61. Cardinali , che gi fi trcuaua^ no in Roma
* i quali Te ne accrebbero in pochi
giorni altri4 che ibpraueDDetO dop la claijfura dalle Patrie , e ReHdcnzc loro
. La lunga a^ont del predefonto Pontefice , che dvtx per dodcci giorni , I cV
il non lalciar cjjlt Cardinnic Kepoic , che poteffe > com' folito eoo 1: . .
.iiruirf Caoo di fattionc delle fue creature , fc ben f cagione , chcqucfte .V
. iVnite ne forma/fero vna col titolo di
fattione di Dio , Squadrone volante con
eff^rdlk dichiaratfone di voler foftentar virilmente la libert degli iHec-v
i . ipri
e con ferma riffoluttione d'impimrfl concordemente per eAnare vn ' foggctto , in cui pien mcnte concorrefie
tutto il merito > non per tanto pai^ s ogni cofa con l'intelligenza del
Pi-encipc Pamphilio , che m qucfta oc- correnza f:ce le parti , cos bene , come
fc foffe ftato Cardinale capo dcilA Jptiione Pamphfliana Fra i Cardinali,
ch'erano m miglior concetto per fcruitio di Santa Chieft_i f conofccua il
Cardinal Chigi, vcrfodi cui'eran riuoltc tutte le b rame del Prcn-) * cipc
Nipote d'Innocentio, non meno per la fama, che per tutto riffuonaua dell''
esemplare fua Vira edeUa fua
intelligenza , maflmc de gli affari i^ranieri , di che v'era all'horagran
bisogno per ftmicio Iella Sede Apoftolica in riguardo alla pace fr^ le dne
Coroncma perche di quefto modo gli parcua di conformar- li all'atrentione ,
chchaucua hauutoil Zio , il quale t lama , che di (correndo aa volta con Chigi
, e col Cardinale Azzolino ambiduc fuoi Segretari; di Sca-
feiopral*eletrfonedel di lui (iiccetToie , li frmafife Innocentio guardar artcn tamente , e con faccia ridente
Chigif fc^gliignendo , non ne parliamo pi , che Dio proueder alla fua Chicfa ,
e veramente quafi folti- prcfr:.go della di lui fu- tura fiicccffione al
Pontificato li confe^n prima del iuoroorirqalcuiuiireui concernenti lo
ftabllimenro degli affari della fua Cafa . Moire nondimeno erano le diflicolt ,
che interueniuaoo neircffakatif ne di Ch:gi,chc parrorirmo anco nnn poche difcordice
16ghez2e,poichc fi dinc,che ^ Cardinal de t Medici Capo dcJIa fattione
Spignuola , non hcbbe troppo pera- mro df concorrer nella fua pcrfoni, e che la
fattione altres del Cardin.ii iiarbc- snon'era anch'erta per molti riguardi
lonrana; ma Dio f che cantina con vie io penetrabili dal baOb giudicio degU
huomini le voi improuifanicntc dop otti- Creato 5om. g")rni di Conciane ,
onde accp ignara a qucfte l'lrra dello Squadrone volan- foajcfice al^
J^'^.^ragi imbcuuta dcTcnfimcnti del Pr^^ncipc Pamphilio, ilquale fauor d ?. 4" Affile Chigi conrribuiua
tutta l'oocra fua fu ftabilita l'adoratione di queilo Card, in^ w Scm.|\tc alU
7. d'Aprile con caauabbMkUaza divo chec
coftaatq Digitized by GoogI ALESSANDRO Vii; opinione , che da $oa aimi in qu
mun'iltro Pap fia flato eletta c6n applaufo maggiore . Qui non fi pu di meno di
non rifletter all'impa reggi abile modeftia del nuo* uo Pontefice, che non folo
adoper mezo alcuno per arriuarc al Soglio di Pie- tro ma fece di tutto per attraucrfamc , de
impedirne l'effetto onde la notte della
(ra t che f concUil'o , non fece altro , che raccomandarf h Dio , Se andare
dicendo ( Si fieri pot^Jl tranfeat me
Calix ijie,) c pregare gli Cardinali
non_ imporgli s grauepcfo,al quale finalmente conucnnc foggiacere pi
pervbbi- dire gli decreti del Ciclo ,
che j>cr propria volont . Gli Ambaiciatori de*Prendpi intefa la fua eletti
one corfero fubiro al Concia* We gi^ aperto , e portatouiH ancora il Prencipe
Pamphilio ador col bacio del piede la Santit Sua , con altretanto giubilo
rallegrandofi feco .quanto , che ha- ueua egli ottenuto l'intento cui ai
continuo s era indrizzato colpcnfiero, e con l'opere ) 'ed l Papa dop haaerlo
accolto con tenerezza e con el|reftiaiie
. , di ftima e di gratitudine verfo la Caf^e Perfona Aia.c diCcorCli con molta
coft- .. fidcnza , gl'impofc , che
continuiflc la carica di Cenerai di Santa Chicfh , come j effettu per Qualche
tempo > cifendo molto ben'iArutto dell'accortezza > gene- rofit , e giudi
rio ringoiare dlmoftrato dal Pricipe nel Pontlfictto'del Zi , e nella Sede
vacante , nel lungo corfo della quale che per ordinario (Uol riufcire ripieno
di fanguinofe , e funcftc Tragedie haueua il Prencipe mantenute le cofc in
tanta quietezza , che altro fangue , non fi era veduto fpargere , che quello di
' - i vn foldato , facriicato non
aTdcgni priuiti, ma alla Giuftitia per haucrc trop- " - - ? po
temerariamente perduto il rifpctto aTuoi Capitani . "ir j -' Seguita la
folita adorarionc dclSacro Collegio nella Capella Palatina del Va-
^?7"di**^* ticanofu portato baffo
lolcnncmcnte il Pontefice nella Chicfa di San Pietro ft/atijopo^ per collocarlo
su l'Aitar maggiore per la feconda publica adorationc > ma egli adUocionc ai
con tratto di grandi^itla humtlt nonsil TAltare ; ma a'piedi di quello vmle
PMoficacOb cffcrc collocato tenendo continuamente vn Crocififfo abbracciato , e
chiamane dfjl indegno di federe in vn luogo douc haucuano fcduto i Pontefici
tnpnfTui ; quindi tornato nelle proprie ianzc t la prima actione > che fece
, ed il primo or'* dine 9 che d lede f chefifabricaffc vna calfe di cipreflb
coperti di piombo acci feruiffe di
ricoucroal proprio CadauerodopO morte , facend^ifcla mette- re fotto il letto ,
acci gli rifuegliaffc tr^ quelle grandezze , la memoria dell^^ humancmifcric.
Command,chefoffccfpoita in molte Olicfel C'rationc_> delle 40. hore per
impetrare ibrza, e fpirlto da DIo'da portarfi in quella gran carica fecondo il
fuo cuore . Ordin , che fi vcndeffe tutta TArgentaria , ch'ha- ^ ueua da
Cardinale, e ne foffc diftribuitoil prezzo
diuerfi luoghi pt j . Liberd tutti i priggioni per cauia criminale
fuorch in pena di vita e cosi li
Debitori ciuili da feudi in giui onde il fuo ingrcffoal Pontificato fu ripieno
d'accia* mationi , e di bcnedittipni vntuenfali Alli a8. d'Api ile f.i
coronato, calli 9. di Maggio prcfe il poffeffo in SanGio: 5iu Corona' Latcrano
, affumendo il nome di AlelTandro in ri.^uardo di Papa Aleffandro III. fj!|c5
fuo Concittadino; e cinque giorni dop public vn Giubileo ri tutto il Cfari-
puWicafn^ ftianeitmo Dimoftrd fin dal
principio haiier fifii tatti i fuoi pcnfcri
trattar Giubileo, la Pace fr le Corone con difftgno d vnirfi contro il
communc nemico; a'd.inni soccorre la dei e di l
fruffcJlcs > douc in ordine alla rifTo* liuioncpreionotnvlta
d'Innocentio di riconoibere i ver? dogmi della fede fitftolict ne fece AQcecmgm la prolfiioQe nella Camera
dell' Arcidn- . Bbb ca Digitized by Google 7che forano bciMgnamtntr gradite dal
Pootefice >il quale per vnlle per edi ^catione maggiore della Chriftianii ,
che facefse publrcamcntc la proteP> fionc del Catolichifmo i che alfent prontamente la Regina fcicgliendo
qucil'cUctto la Citt d'Iolpiuch douc chiufe gloiioiamente il periodo cos degna rlflfoltttloiic. T Terminata
queftafumQoepafs la Regina dalla Gennania in Italia, femi^ ta , e trattata
regalmente in ogni luogo, cmaflmenello Srato Fcclcfiiftico, e di U pcrucnuta
Koma vi fu riceuutacon applaufo indicibile, prima come ia- Cogntta } poi di
l due giorni con caualcata loknnc ,
n'IiV Re- ' ^"'"^ inicogniia ft\ incriDdotta dal Pontefice , gionta
ncll- irna d' Sue' Anticamera Powificia , le f aperta tutta la porta , che cos
nette infino, cheli tia . che ha- trattcniiecon Sua Sanlit,la quale adorata con
le follie uenuflelfioni , e riceuuta eoa abiura- ^ bcio dsl 4>iede e della mano benignamente follcu la Regina ,
che fi pefe coti LuierjP ^d^efoUM
vAScggio reale colctilcnio* crappoegiodi velato cremeiino or- ^dop con uro font
uofamtntc d'oro . Il giorno apprelfo vifitonoouamcnte Sua Santit col
iiceutmento quak fi trAttenne forf vn'hora
pcM-te aperte , e'I Papn le rcfcia vifita ncTiioi foicnne , c
appartaraentofe alla Tcfta , alliftteo da diuerfi Cauallieri fuoi Camc- ' in j ' ratCs e dai Comniandanii di quella
Soldatelca^ la quale fmontata la Regina-
onteficc furono vna Carrozza , Letica, Sedia, eChtnei's Era la Carros-
i* jMtutta d'argento con Statue, Figurine, intagli llcifliprerc
mifterofc,d'iii- entionedcl Caualier Bcmino , con la fdra , c la coperta di
vcluto di color ca- lette , tirata da fci Corficri Leardi coi finiment i dello
ftclTo drappo : come pUre del medcfimo erario adomi i Cocchieri , la Letica , c
la Sedia , e le coperte de i ^Muli 9C della Chinca , il tutto tcmpcibto di
Brocche mallccie d'atgmtOy Se ornato da diuerfi lauori fiiperbi dello fieflb
metallo . F regalata anco dal Prencipc Pamphilio di vn belliflmo Carrozzino, e
f fcruita regiamente per dicci giorni continui nel Cameuale di quell'Anno dal
detto Prencipe noi fuo Palazzo al corib-> doiir nr Toa nocterfi ereM con
bcninciBrs Arclumiira VMi^ perbilCma loggia tutta di criftallo pofia oro , che ptmdeuanellar ftrada tutta ' Il
longhezza del Palazzo , ^ arriuaua allifommit de'te tti e fi rccitomo ogni * '
^omo varij prammi in Mufica, facendo ^ua Macitiiimarmgolare di ^uel Prtac i pe
, con nobiJiflme atteftatlonf . i ; . t Mentre godeua qu ietamcntc la Regina^
Stieci&gif honori prtpuutglU c le Ki^^Te del dclitie di Roma , il Re Carlo
Guftauo Tuo parente , e SuccefTorc tcneiii crw le^ R Carla fuc armi il Mondo in
moto , mfnacciando per ifcopo de i fuoi bellici furori la Gdtmto di Polonia, il
chcdiede motiuo al Pontefice d imiiare al R Odmiroqualchc fo- **** uegno di
denaro, e di (bllecitare altri Principi al fuo foccorl, premendo alla j^ti
Santit Sua per gli riguardi della Chriftianit.\ , alpari della guerra dcr
Turco, p^pa f qucfta mora dello Succo. Dimoftr la mcicriui.i vigilanza,
elofteffo zel* auelR. AlpflCapd^o nel procurare con Breui ipandatial Duca di
Molana Generale di r^ Firan&>pcfcbe ddGMTe diKTattatoD dl ValemdlGamedi
PienfaMa- gna Goueniatx>Fe d| Milail*^ jXiarK tumintioducell pi Alcflianni
in Italia > jS^GMer^
es'vnrflrcroambtduc nei fcntimcnti della concordia f le bne ri ut ci in ari le
il naroTcli Mi tentatiuoyeiTcndoi e 1 vna parte, elaltra troppo impcgnau nella
Guerra i onde iauopcc u cad ^o dop quella Ct'cti nelle mani dd Duca , e
rcflbronodi til modo fin- 9 e Don 1 lauio > c Don Agoftino Tuoi Nepoti, gli ftefl aifi- e Nipoti di gnando le cariche
priiicijMlIf che foglia diftribiiire la Sansa Sede, rceuendo Snt solici .
inficmc ti Coottmendator BicUalttofuo Nipote Ainbaiduotcd'obbe4ienu> della
Religione d Malta . Peftc di 5ar- jv^^j cominciamcPto di quell'Anno fi fece
intire nelllfola di SardcflM^ dc^na.e Na oualche principio di Conca^ooe che pdbu
Napoli fi cangi In vnalirii* Traiportata nmaPcAc* la quale dcfol Vi.
gran parte d| quella poplatiffima Citt, O iHoma di quel Floridtffimo Regno;
allargandof ancora in molte parti d'Jrrt.iHa_?, & in Roma ftefla, non
cifcndo ftatc badanti ad cfentarla da cos grauc flagel- lo le pieucntioni
maggiori del Pontefice i che vi fi applic col (olito fcruo- re del Aio zelo.
Diede cauik qpeftt-fiinefta influenza
difordine grane, che Tumulto di fcnon folTu ftatoi'mmcdiatcmcntc
rcprcffo dalla vigilanza del Papa potcua_9 Scittiioiiac partorire dilconcio
grande cfi che vno ftiiolo numcroro di Seriiidori di y>fMO' dal baflfaLega,
che liccntiati dai Padroni, non fapcndo di che fi viuerei emaf Foiicc|we,
rixitiandofi rndifofi nel reclncodi Trafteiiere fabrcato ne i primi ^ Ipcttt
dicontaggioj incominci macchinare qualche
nouit, per ibHear- fi dalle mifcric; m come, qucft'afTare fifuppl con facHit
dal Pontefice?, altrettanto diiturbo gli arrecc il progrelfo delia peililcn za
medefuna > chc^ appicciata ndiedntofteflb di Trafieuere venne poco, poco,
dilatarfl pe r tutta laCtt^, continuando con vario corib fino alla fine di
quell'anno che nel fegifcnte andoflS lentamente annichilando, facendofi
grandemente co- . - . noicere in cos' grane occafione, la piet , la carit, e la
prudenza di Sua San che non perdon
fatica , c fpefa , per folleuo del popolo , e della pouer- Mone deli t.
Tr quede prime apprenfioni, di Contaggio manc di morte ordinaria^' infanta di
Sa l'Infanta d Sauoia , che fi trattcncua in quella Corre , nel cui petto
hauendo fac- to breccia grande di ramarico le fluttuaiioni , che agitauano la
Chriftianit , (gUSuti della ia Cala particolarmente, non bad folleuarla il
foggior- no di Tei mefi nella delitiofa Villa di BeluedereFrafcati, regiamente
uruiCt ... pier meto derifuot Minlftri dal Prfencipe PampUlio^ onde conueane
cete al ' proprio fato. .Speditone . Spedito quelli giorni Alel&ndro i
confiat dello Stato Ecclefiaftico qual di Soldato, chenomeiod! fiildaiefitt
Ibprala fimtddh callata deiTedeibhi in Italu^ fudd'i s ' per infeflare gli
Stati del Duca di Modanafottopofto da Cefare al bando Im- w> MeSt periale,
per non hauer voluto obbedirei ifuoi Monitori/ difepararfi dalla^ ilico.
collegationc di Francia, e di defiilere dalle inuafioni dello Stato di
Milano, Ruluoe 1 ^ hauendo ridotto anco
in apparenza qualche buon termine i
trattati delia^ fcuun termi, pa^e f^ leCoroDC , 8c i di^uiti nati con la
Francia , dcftin Nunci; Straordi^ Scila "rJS ''^'^ Corone li Monlignori
Piccolomint, e Bonelli , quello Segretario fc k Coro i Memoriali in Franda , e
qiicfto Goucrnatorc di Roma in Ilpagna ; Ed in^ se t c gli quell'Annomcdcfimo,
inerendo alle intcntioni^ia prncmiatcdall'antecelTo* Aeltgioiiide Stato
crociferi . t . Manc ed fudetto Tempo Don Gkmaont Quarto R di PortcalIo e eoa di s. Spinto, gli auififliq tacila
morte hebbe il Sof fuo AmbafciatorelMtHrte dafla RegtmL^ hKPSiaS- ditornarfene
in Patria , fe bcnecgli fi ferm qualche poco di tempo ancora_ callo c par-
Ronia per vedere fe gii riulciua di Puntare,
la lua admiisionc, almeno Knza*
dell'- di cotiLeguirela proni fionc alle Chiefc ai ouci Regni, che nondimeno
riufci Atnbvciato. in dam per grimpcdimentt fra^ofti dalla Corona di Spagna
alle buone q- Mk tention del Pontcnceioode parli finalmeiiKe HniAhauor
potucaopcrarc coflt .{IcMoa di buono*
Cooper Digitized by Google ALES^SAHDUO VIL ^ Coliper in quefti giorni
efficacemente AleiTandro perla rtftifutionc della ^di?Gie(b Compagniadi Giesn
nello Stato Veneto, e ne ottenne dal Sen.ito finoiictiTi- riiKlIoSaua niamcnte
l'effetto, elTendo feguito il loro riftabilimento nel principio dell*- Veneto.
Anno mille, fcicento, c cinciiiantafcttc . Ceflato quefto medefimo aino l'in-
ftiCo contagiofoinRoina 9 cne continu per qualche mefe ancora nello Stato ^
gom^ Ecckfiafticoj fi ripigli nel principio di Settembre il corfo interrotto
delle aalUPcAe* . Prediche per tutte le Chicle di Kom. i e fi port il Papa nel
giorno della Nati- uit cUi VcrgioQ con immerofa cauaicata de i Cardinali , c
Prcncipi alia Ma- Nozze d*' donna dd Popolo noWliaence apparata^ com'erano
altres tutte le Aride ) ren- D. AgoOino
dcrc Tolnni gracie Dio d quefta
Uberatione . Chig, con i Il fcgucntc mille, fticento, e cinquantotto riufc Romi fcftofo perle ? BorelSr Nozze di Don
A^oftino Chigi Nipote di Sua Santit dichiarato Prencipe di Ritfohition* Famefe,
con la Prtncipeflfa lior^hcfc ; e far memorabile per la coftanza etimo dd
Senato^ ftrata dal Senato Veneto nella nflTolutionc prefa con tutti i Voti di
continuare Veneto di laGuerra Con l'Ottomano , il quale dop il corfo di tanti
anni d'inai ufi ii-l-s .veffationc , fe ben parcua ,chc lafciaffe Jf)erare
qualche fcintilla di pace , tra_? -furco. per accoiupagnaca da cosi
diiauuantagiofe condicioni , che la faceuano riufcr serimenci d
|>cggioddkGiienramedeluna}andeii Pontefice intefo CQS) magnanimo pro-C>ubilo
ptc poni mento, ne diede parte con molte lodi, e con fcntimcnti di
eftraordinario '^^ Po- giubilo a! Sacro Collegio, concedendo alla Repubiica
vnalcuata li fl^affro " mille fanti nello Scaco Ecclefiadicoi come la Cafa
Barberina , & altri Cardi- u Hepubti- nali , e Signori Romani
concorfejpokCon qualche aioco ad vn'opra cos giufta^ ; ca. Leuita di e
parcicolarmentc il Prencipe Pamphilio , che armoipropric fpefc il Vafcello
f*"*' Sacrifciodi AbraamOpttaniatoWCoUoQeUoCiTadinp Vc^^ ^fla^^Re^ rimcntato
Soldato . ublicad*^ Hcbbe l'Anno mille > fcicento c cinquantanouc qualche
follieuo l'Italia^ diuetfi.cptr per la pace del Duca di . Modana con la Corona
di Spagna , c per la pace fr le cKottrmeoce Corone in quanto s'apparCenoi|alIe
cofe d'Italia m in quefta publica quie
^l Pncip te inforfe qualche prillata turbocnzi in Venctia tr l'Arcfucfcouo
d'Amoru- "JJ^J, no Ambafciatorc Araordinariodcl Re di Francia, e
iVlonfij'nor AJtouiti Nun- PacedetOa. ci Ap6ituHco > perche elibndo capicaco
rArciuefcouo alPydicnza del Pren- etili Ma4a- cipe -, enellcfuntioni publiche
col Rochettofcopcrto; mentre il Nuncio vi comparifcc con h mmtellinaj cagion,
che il mclefimo per non pregiiidt- c^jj^"* carfi tralafciaflTc di ordine
di Roma di vederfi con elfo nelle publiche ftintio- Oi^Ufti tri ni.
AncoinRomaqueftepiiurcdiffcnfioni fecero vederfi i altre caufate per
l'Arcmcfco- vn palchetto di coinedia tra il Contcftabilc Colonna , il Ciualicr
Ghia- o {rudcnza del Cardinal Chigi; ed altre per la pretenfionc del Duca di
Mera "foin^eiS. a lucccduto al fratello nel Ouc.uo di Bracciano d' elTen:
trattato d' Alccz- ci* ti69f qucftc controuerfic promtilgatTe decreto, che nclfun Prencip'c_? 1 canmlie Vaffallo della
Chiefa fi daffe dell'Altezza, fuori, che al Duca di Parm-Lj . chiaiT^ F tentato
anco i mi indarno i dalla Corte di Spagna con ofliclj prelfinti del Duca L fauore del Cardinale Aftalli ,
perche Sua Santit annullaflTc , modcraf
^ Ncrui^ fc il Brcuc d' Tnnoccntio Decimo quando per la fii.i inhibilit. lo
priu ,conUbacQ- non folo del poAodi Nipocc>e di Cardinal Padrone>in di
molti Bencficij c- oeu^^ll^dcl clefiaftici. Pceficc cir-. Intento pofcia
Alenandro * all'abbellimento della Citt continu oltro ca il titolo di alla
fupcrba fabrica de'portici di San Pietro , ad accrcfccrc in altri luochi
Jl!^"- delh mcdefimi varij ornamenti di ftrade publiche, dando anco
principio D{J,jp^n* Ciuit vecchia alla fabrica dVnArfenale . Succede in quefto
ten:>po qualche fauoredcl dTconcio
Napoli tri Minifiri rcgij e quelli dell'Arcincfcouo Cardinale Car. Aftalli. Bbb
a Filch Digitized by Google fitioed ^ ALESSANDRO VIL vo' Arfeoalc Fil^m^rjno
per certe cffecutioni di Giuditta, o vedutane la caiifa ^ Ronaf pe- Ouioft*-
fto in filenrio Ogni cofi con fodisf.irtione delle parti . Anco l'ermo nacqucJ hia. qualche diiordinc per
l'admilTonc di niioui ft)ggctti N'obiii in uitl Configlio > fioop Filo-
vcnnc4aalcuni fuoiSeruidori impedita mi ritornatoui di nuouo il Bargello
Afuoaco connn* fbcero fr di loro diuerfe conucnticolc,c rcduttioni di gente
armata , e mentre fi tcmeu* di qualche difconcio notabile nella Citt fi venne
con la frappofitione dell'Ama baieiatore di Vtiiietla att'aggiuftamento ,
efTendofi capitolaco , cMek Corto HereRe di haurcbbeHceiltltok9kildaieifea,e
che il Cardinale hailrcbbe mandato fuori ^Sn***?** l Roroa cinque pcrfonej come
clTegu : hauendo hauuto da Palazzo il palfa^ aiMiiaocie, porto per tutto lo
Stato EcckTiaftico; furono parimente litomati in gratta al y66t ^^^"^
Edigliati i concclTo vn'Indulto generale quelli , che s andarono ad offer' Arriu3
del ^ Cardinale ; leuato dalla carica fi Goveniatore ( e coUocat in Aio luegil
Matchctc Cardinarimpcriali . F ben grawc il difturbo, che dieicro al Pontefice
Therc- Macccilpcdi fic abbomineuoli diffcminate da Francefco B clic ne iu dal
Tribunale Supremo dell Inqutfit ione Generale non fola* vlufu i'o' tnenie
condannato come Eretico Mabbrucciatah ftu Statua come peffimo Ercfia rea.
Epcclomf Cap't in quefti tempi Roma
fpecHtoui dall'Imperatore il Marchefe Lui* la di vM g Marre i ricercar foccorfi al Pontefice nella Guerra
contro il Turco in Vnga* Jjff Haperglimotidi TranliluaTiia, che lo fouuennc di
buona fomma di denaro Jblciekcnlia ^
pitKUf aoco d vfiip jn lega i Plrenc^Cattolioi
bench non fortiiie l'effim 4draw,
dcfderatoperIadtuerritdegiInterclfi,edetfinidei Prcncipi. Anco il Te- ucre fece
vna notabile elcrefcen/a con danno grande della Citt nella quale oc- JeRc per
la correnzaipiccremprepilapict^e la prouidcnza d'AlclTandro nel ibllcua-
"n^'[^ inentddeliecilf miti deYuoi popoli, vc^cfidtaiigiate poi te trftene
in con* Irancia* ^' fo^***"" ^^^^^ ^^^^ celebratefi in Roma per la
Nacita etc Delfino di Francia * 1661. neiringrcflfo dell'anno 1661. la
Heatificationc del Vefcouo di Gineura , Bfeatificaio* Monngnor Salcs } e poco
dop il riceuimento i;l Principe Carlo di Lorena ri- tte del Vefco corfo dal
Pontefice por l'occorrenze della fua Caijc bench incognito f tratu- ttoiiGian-
to regiamente da Sua^antit, il quale pafs anco col mezodelAio Nuncioia^ RmbiuCo
FranciaefiRcnciffimt v/fitij con cjuella Cortina, acci che ^ non reftalTc il
detto delPfcncipc Prenci pe dilcredato degli Stati della Lorc.ia alienatili dal
Zio. Gio.ife anco in Catto li Lo- Roma ilDuca di Criqui fpediiodal Re di
Francia Ambaiciatorc itraordinaro Kna . per vari 4nfcpefltdells Coronale d'altri
Prcndpifiioi Alliati 1 ro prima cbe fi ija^^^C ' vcnilfrf cbnclufionc alcuna
di quefti negoliati nacque certa ueioncfr alcu*' qui^Amba' Seruidori biffi di
Cifa deirAmbaiciatorc , e Soldati Corfi , che ftauano quar- iciauMcftra-
tierati in quella vicinaoza.nelU quale rert morto vn Soldato Corfo > per lo
che ofdinario di inuipcriti gli altri fuot Nationali corfcro armata mn >
alla C dcirAmba- pancia . fdatore fparando diuerl archibu^tite verfo lui
medefimo aflacciatof quefto tabie i
rumore alle fcneftre . Dop, che tncontrata l'Ambaiciatricc , che ritomauai
J?anct(i . c eafi in Carrozzi, verfo di lei ancora fpararono molte archi
buffiate , per le qiwr Cotfi U rimal'ero
alcuni fci iti , e morto vn Paggio y che 0Aeua alla portclJa .1 ' - ^ . SVP- Digitized by Google
ALESSANDRO VII. SV PPL EMENTO ALLA VITA DI PAPA Altflsuidffo Strano
tnccodUdi'HiOoria a lcaliaX' uoia. ' . .:- ' ^. . . Intanto il papa per fddtnat ti
CarainarinpcrtiiKjais enan; del fttto Taf- lUni iopra di ieie deputata vna
Cangrgatioae dlCardtnali per dircnterc il i- toinvia politica ne depirtvn'iltri
di Prelati, perche h vcntilalfcro per via Grminalc. E perche il Duc Cciarini c
altri Baroui Konuni ^ucuano dimoer- fo qualche partiaitc verforAmbalbiatnre,
htano^crcn^ mandati gii^sbirri caia del DucaeConKmlIiiri)ne' Tuoi eredi >
cmttochennnvi trouafTcro nulla Criofcia Monfignor Ralponi con tacok concertata
con Mongnore di Burlemonte Auditor e del
Sacro Colkggio pelh perfona ad Cardinale Imperiali, eoa** tro il ouale
Brncipalmentc zr&m Io fdcgiio Regio ; efttn Legato ifi Fraci& II
Cirdiaal Chigi Tuo Nipote^ kadad cffolmpci lali ilGoucmo di K. ma- creandolo
Legato della Marca ; e poi veduto che ii R non fi tmpag iiTv- di cos onorata
Kilegazionc^pruollo anche di queftji carica, e mandullo Genoua
doue troui^lc inftanze del R nuoui incontri e dirguftt . Ncmi manc il
Sa- cro Collegio di feriuere al R fauorcdel Cardinale > mi fc:p|ie Sua
jViieft fchermirncos bene da qucfto colpo, che fi ebbe molto di tr.iiMgiiarc ,
ounndo fi venne da douero ali'aggiuftamcnto di qucfte differenze . In e vi riltabiii il culto della vera fede.
Allettato il Pontefice da qtiefta pktt del R, f>H fpednel iiioHtoftio Parigi
vn nuouo Brepe permezo dell'Ambafci ito* di \ cnctia. Eramifto di lode della
Aia piet, in auereeftc-minato di Doncherchcn il culto Eretico, di condo^icnza
(opra, la morte della picctola Madama figlia del R, e di propria
giuftiiicazione nmoftrando StiaMaeit
quanto auefle operato fin*a)lora per tenderlo ibdisfatto della riceuuta offeia
nel fuAmbaTciatorc. Ma perche non vi era tutto quello, chCdefideraua il R
intorno al Cardinale Imperiali, & Don Mario j e nijdriiia Sua Macft qualche
dfgufto degli onori fatti dal Papa al Prencipe Carlo di Lorena fuggito aUora di
Francia pernonaccon Tenti re alla veodittdiqueUoAaloalRtnonptodulIqticfto&eueirfrottodfideratoda
Sua Beatitudine e procurato dairAmbafciatore . Sul principio nondimeno
dell'anno Icguente i6re infic- u Booiuci j^^j. ^Q,^ Michiele d'Iniuerta
Refidente di Spagna , Monlgnor Rafpoii per
la parte di Roma . c il Duca di Criqn per quella di Francia .
V*intcrucnnero narimente li Refidenti di Modana e Parma , e dodici Confoli di
Auignonc pe - le eincrgenze e intcrefn de'loro principali . Le pretenfioni
della Francia erano con poca mutazione quelle ilcffe ,chc aucua il Duca di
Criqu propoAe San. : Quirico nella
Tofi;ana. L'andanrin Francia del Cardinal Chigi ; la Rclegazio- .ne fuori di
Roma di Don Mario j TeiigUo perpetuo da Roma e dallo StatoEc- irciieieper nuouc
conucnienze che ve Tobligt- l'.ano ; c perfiftcua iJ Papi di non poter tare
quefto paffo , preeiudfcio dclla_* Santa
Sede, c contro le Bolle de Tuoi Predeccffoii . Ne trouatou allora modo di Che
ti di." ridurre concordia le parti,
f difciolfe finalmente il congt cfTo fenza- coaclufio- ^co&c, neakuna.
' Troppo erano ancom gii animi
cfrcerbati ; c le jnclinaxionf di Romi ippart- nano troppo contrarie al genio
della Francia i oltre ncH'crtcrc 1 vno dc'Plcnipo- tenz iati j parte offefac
intcrclTata. Inunco vennero fcacciati d Auignone coi Vicelegato lafcart catti
gli altri Mfniftri del Pontefice r a il Mamemod^Ahr dichiardconfuo decreto
quello StJto incorporato alIaProucnJa, edcaolocd alla Corona j il Prefidente
del Parlamento ne prefe il pofTefib , e il Re vi dcftin Gouernaiori e ne rifcoffe da'popoli il giuramento di
fedaltb Ne di ci con- tento (pedi in Italia diueH Capi da Guerra, cMinlM
4iSfato> per concerta- re'i Quartieri alle fiic Truppe negli Stati di
'Modini e Parma, e ipaffo per quelli tli Genoiia c di Milano . RiuCc grauilfimo
Roma quefto incameramen- to di A uignonc, e tanto pi che venne accompagnato da
molte fcritture, che porgcuA'io gli antichi e i moderni andamenti de Pontefici
. Ma perche quefto impcgnr ri ufclua oltremodo pregiudfciale alla Chriftiantt
perii guerra actfif {a in quei giorni dal Turco ncir\'nehcrta,c turbaua la
quiete d'Italia , nell^ ' , . j fjualc
tcncuano tanto intcrclTc la Monarchia di Spagna , e la Rcpublica di Ve- nctia i
e gucfta con nuoui olficij Roma e Parigi , e quella con gli o/hcij col jft V e
con ieptrovifte Cl l'arca , che non aggtalbndtid fii Arebbe vhlCa con 'Francia
a'flioi danni introdu(tero.iHiouc pratiche di aggiuftamesio. E cos il* R di Francia
mand Monfignore di Bourlemont , ( che fi
mrrencui allra Fircnze)nuoua
Plenipotenza di conchiudere il Trattato gi di ipofto al Ponte Buonuicino,con
lainclufionc di Caftro% econdizionc^ che perii ventidue d Febraio dneffc aucr
compimento > che vi pisimclfc in guTa il R che qucfta di- icamerazione
tnueme con la conceffione del nuouo termine al Duca di Parma per ricupcrarloidoucffecffettuarfi
prima del cambiodclle ratificazioni. Ri- dcttifi adunque Pilli Monfgnor Rafponi perla parte dtl Papa ,
e Monfi^norc di Bourlemont per mielJa di -rartciai vennero in oochi giorni conchiudero* qseilo-che era gii AabilttfM e
fi drizzerebbe vna Piramide con . vna [nfcrizione dinotante quefta fentcnza
contro di elTa. Hlubito giunto il Cirdinal Legato in F rane iac complico col R
auerebbe Sua lyiacft fatto rcfti- cuir'Auigiioneai[aCine& Fatto Digitized by Google ' A I: E S S A N Q
R O VII* . Fatto cmifkato dalle parti rimiJeaggiiUl*mento Don M*rio fi
ritiri Cb^rin^ nel K.e^no di Napoli >
c il Cardioai Chigi porco^ eoa nobile accompagnamea- isifiia. codi
PrekddiGKiuUkrttnFiandasdfNKfiiHccuiitooon graoillumi kono- ri per tutto il
Re^iO t a FontandUoCdou fog^'omaua il R ) incontrato 4d uc leghe dal Conte d Are urt Grande
lcudiercd.1 Francia, e poi dal Duca di ,\' ' Orleans con le guardie Regie dando
Sua Emiaetiza fcmpre la mano in ogni .: . . luogo.
AucndopotrodtsfaCta.allcceucnienzcdcirAccorcUitodi Pifa Ritrat* t cnuto dal R
con grande (ingolariti . Dop che fece la Tua folennc entrata i Parigi , con
tanto applaufo e concorfo de popoli , che la fua andata in Francia^ per
larisfarc al R fu vna fpccie di Trionfo per cffo ; e con grande auuantaggio
ancora per la Chiefa Romana.B' vero,chc il R fi fcru di quella occafone per
cbioiere kiifie gratie che n aueua mai pociico cfeg^uire da due Pfliefict
trapaf- fati,e le ottenne. Dop l'arriuo del Cardinal Legato giunfc anche Parigi il Car- dinarimpcriaJe^c diede erib
pure tanta fodisfationcalRchcfcrilTc in Tua lode fauorc ili Caj-loiUo.fratclo alla Rcpabiica
di C>noua perche foffe liberato daU'eriglio,oiiiriiia per qucfteotMurgcngc
oondanmtOt comefiicceire. Nel medcdmo tempo che amiaronoquefti Cardinali in
Francia ripaflTarono Rona il Duca di Criqu eli Cardinali d'Eftc e Maidalchino.
H bcnchc da_> prima rAmbalciacorc fi dichiaraifc di non voler trattare con
alciuii Cardinali , che f erano molVratiauuerfi al partito di Francia rimafero
nondimeno anc ho T nu ^^^^^ dt^ufti
ageuolmentefopiti . Tornato poi anche
Roma il Cardinal ifj^ Chigi amireggiola confolatione del fuo felice
ritorno l'impegno di S. Eminen- za col R nell'animo del Pontefice i M
acsonieutgi groppo io fretta alle gjnfk fhieftcepretcic dafuaJVlaeft. . Capit prima in ItiJii Donifdt Cefim fl GopiLesl per cl^^ ce le
Truppe , che pid non gli bifognauano per andarfcnc neirVngheria coMEb il Turco
; Ma effcndo Ilare quefte foldatclchc improui fa mente sbandate per molti c
importanti moti ui di conacnienza c di ftatoi ne volendo il Pontefice^ nancarc
in quantoa ( alU aula publica inpofe fopra 1 bcw' Ecclcdaiici dell' ' Italia (
trattone ij Dominio Veneto^ ynaDecima di ici per cfialo , che rimc^ in pi
volte Vienna mont fcttecentomila talari , oltre centomila feudi
, che furono raccolti dall'ArciiUefcouo di Milano e rimeffi pari mente in
quella Citt per mezodcj Nuntio di VenetiaiiiQU.auemio voluto qutd Oouerno che
prima palTallcroRoma. \U6. Segu nel principio di qucfto annohpromotione di fci
fo^gctti al Cardinal ito Promotione Monfignor Carata Nuntio Ccfarc , Monfig. Bonelli Nuntio di
SpagnaiMonfig. 4tCatduali. i>iccoIomini liyito Nuptio in Francia,Monfig.
i^oncompagno Maggiordomo del Pontcficeil* Abbate SaueUi, e Monfignor Cm
Alidifiocdr Rotau&U fine poi del- f *r;iiii1oj)filU.QOCte (Ic'quindici di
Decembtf CooitMi' iefcarii. vedere vna^ Comcrama Cometa con grand ilima coda
vcrfo ponente Tramontana non molto rifpleh- umgliuia . jj^^mc . c f, vedeua
circa le otto; bore > e nel fpatiodi cinque f andaua abbaffan- do . Sul fine
del mcfe perdd molto del luo fplendore , e fui principio di Gcnio ' ruoltd la
coda ycrforOrieQCe e and femprc declinando pid
oaflb fi cho nel principio di
Fcbraroau.na il moto pi tardone pi fi vide. Bcn' vcr,c1ic alli 6. di Aprile
apparuc di nuouo qucft j , altra Cometa , perche era pi rif- pkndente
>c appariua pi tarda > e fi vide fino alli quatordici nella midcfima^
pofitiiraKhe pofcia alzatali fino alti dicianoni fi reftriiifeiir k mrti e
diiparuc* aueodo ^uet a pparicioDt dato lunga materia di dilborfi > e di
contronerficil i moderni Aftro'oghi . Frano tornati in virt dell' Accordato di
Pila lotto il Dominio della Chiela Kneoafolle. gU Auignonefiimaleproceduredcl
goucrno,e fuggcftioned'hiM mini lcino-- uation
che ritornato a quella Citt con le conditioni accordate fauor delU Chfefiiean loglio dfiT TurbMoH
della publica truiquaiic fi MaOt ^UdltCtc Stato alla pntfna. obbedienza c
quiete . Ma appena rranoiillato quefto torbido rirorfe nuouo Crepito Parig^i tra il R , e il Nimzio Apoftolico
Moiifignor Roberti. Poi- lacfitro dcV che haucndo ilNuntio pubiicato vn'editto
alle ftampc contro li lanfomilH o per attretmerfemScaeMMclwai^
s*mieold Nuntlo Apoftolico iiRt dcri flaridi Francia.Nouit,che^angeiido nel
viuo dirintereflt di ftato mentre nalJa hanno i R di Francia di pi Ipaucnteuole
alla loro founuiit i cht . ; , ^ . il nome e la poffanza dcjgli flati > non
contenta la Corte d'aucroe iatto dogMaOB . ' afprilfimc col Nunzio tccc
lacerare publicamcntc quegli Cotteti. Qmfi ^pib Rioni fi agitarono pure
qucft'anno in Francia per auer la Sorbona fcritto contro Vn libro , e vna bolla
delta ifalHbili t del Papa c della potcft de' Concilif , tota fenfi che oltre
airefTcrc giudicati erronei da tuttele vniucrfit Cattoliche fiioH di Francia ,
parue anche all'afTemblca di quei Vefcoui faocqlu Poticoife
che lD fi i^hnife con elTa la (Irada ad ogni akro paffotche fi
pretendere di faro dalla CorteKliiiii Al qoetto eanir gente. " . ' ^ Nell'anno fcguetc del 1666. fece il
Pontefice ]a promozione d'altri (H Caixitna- li. Nini Maggiordomo del Papa,
Conti Cioucrnatore di Roma Ramponi Se ptoi^ottne P*ctarlodeliaConfiilta,Paluz2oAtid2tor
della Cmett^C&ffitti Tefrlet,e dtcaiuaii itta Arciuefcouo di Milano e
venne morte il Prencipe Don Cimillo l^ani^
lio Nipote di Papa Innoccnzio Decimoic ftato eflTo pure vn tcpo Cardimi Re-
gnante i i CardinaH di Tofcaiia , Filomari li, Fraiicioiti,e Colonna cflfendo
queft' Wtcmomicaroal Fmak m6tre accompagaaua la infanta di Spagna Marghedea, e
nuoua Impcratrice Marito . A cau pure di c|iieft Vemita dt S^M. in ItaliA fcgu
qiulchc fconcerto tra la Corte di Roma e gli Spagnuolijpoiche aueiid il Papa
dcftinato fuo Legato i Latere per complire con la M.S. ii Cardinal Chigi; li
Icus S. iiminenza dall'andarui per le indifpoficioni di Tua Santit , che face*'
ano dubitare della Aia vica.Si preiefe |erd da Palazzo di mandate vo'alf ro
Car> dinalc in Tua vcOSie (pedi S. B. (opra Ct vn Breue alla Imperatrice ,
che fi fcus dali'accctiarlo,dicendo che ci dipendeua dilla Regina fua Madre
alla quale chela grauezza del male non
folamentcfUhttaiia iUa colbnza nelhL* delK>lez- Digitized by Google "A
It 7onie* Hidt moftr vn gnndrpiacere di non attere nel corro di dodici anni
Teruto al- JaChtel di Dio, come doucuaj efece altre efprelfioni dclli fua bont.
II Siorno di Pafqua volle il Papa dare l'vldma benedizione al popolo ; ma
cfTen- ofi prima trattenuto lungamente
difcorrerc di materie importanti col Caf- iliitti aEAe ; g[K comienne
appena terminatatiuefU farnsioneficolcarli inicni^ bfantequafi finito.
IlMerqord apprelfo aggrauolloin guiii male, chcf data la fua vita per difperata
, e la fera fcguente peggior con dolori cosi accr- ',t bi, che le fue grida
aucrebboqoimpietofjco le pietre Alle quattro horc adun- qae fi fece intendere
al S^rp Collcggio di trouarfi la mattina fu l'Alba Paiaz* tOseauendo Sua Beatitudine trauagl
iato tutta la notte, alle ottohore fi com- rouhic , e alle dieci entrari nelle
fuc ftanzc i Cardinali fece lorovnbrcuc di- fcorfojdimoftrando, che anche le
grandezze Pontificali erano foggcitc a]la_j morte. Il che riufciua tanto pili
confiderabile nella fua perfona per li emer- ^ttidi.co^limae atroce iniirnitt
cheTaiicua trauagliato. Coieipcfdo- no delle colpe ,che auelTe psr auucntura
commclTc ne! Tuo Goucrno, e gli efor- t finalmente creare vn Papa , che potelTe correggere i
fuoi falli , terminando ' il uo ragionamento con tanto .affetto , e Tpir ito
che traife dagli occhi di molti ^ k lagrime . Da quel giorno fino aUa fine d'Aprile
and dicendo il male muta- Sipm cos violenti , che alli io. fttofi chiamare il
Cardinal Nini parl feco lun- gamente AJclf andr di affari di Stato , e voleua
che i Cardinali Legati andaffe- ro a i loro Goiicrni . Ma quel giorno che
apparuc cos bello nel mattino, can- |tiatQ.faccia diuenne cofi ofcuro per li
dolori , che nuouamentc forprefcro Sua 5'Mlltdkchre^rc' affitto ogni iperanza
conceputa della Aufalute. Compar- nero intanto alla Corte il Marchefc di
Aftorga Ambafciatore di Spagnai eli Cardinali Delfino e Vandomo ; che accolti
all Vdienza d i Sua Beatitudine alli quindici di Maggio con molta franchezza ,
e con dtfcorfi pi franchi parcua , che in certa maniera brittaffe la morte,
perche non ardine di attaccarlo. Ma tornato
peggiorare il Mercord fc^uenic , c fopragi untagli il giorno appreffo la
fcbrc , il Sabbato mattina ne perde la parola ; e nel fare della fera caduto
in_5 agonia con jli occhi riuolti al Ciclo, fpir l'anima fu le ventidue hore
della Mone Pa Dominica alli ai. di Maajjio allftito da quafi tutto il Sacro
Collegllo di et di a iUeffan iflanta
none anni 9 e docuci ^nni , vn me e ldici giorni di Pontificato^ iroScttinMi ^
dtucrfc Promozioni cre i^letifndro trenta otto Cardinali. Tlauo Chigi Ser.efe .
Giulio RojMio^ da Fiftoia. Scipione ifBki Senefe , . GtroismQ Farneft fovurni ^ Digitized by GoQgle AL:5SANDB.O Vii; ^ ,
Nitl Mtrtbefe di Bd^ml Xm^pmoh^ Cirolamo Boradfi Liucbejk Antonio Bichi Sene/i . francefco Paolucci da
Forl . . Sj9^PsllaMciw>naetmiwfl ' . i ' . . : .1 Ckrlt AM MUrUfe : Volunnio BdHdineill Senefe
, Francefco Gugltelmo di B anitra VtfiWQ di RotifiOMl TifFidonrCrmHOH$fi. Gregorio Barbarico Venezimoi Taf quale di
Aragona Spagnuo^i ' ' ' Odoardo Vecchiarelli Reatino, * ' l Giacomo Pranzane Genaue/e . , > j
Caraffa Napolitano ' . , Boneli Romano, ^ ' . \ Ficcolomini Sen^ .
Boneompagn^'BologneJ l J^ni Senye, Rafponi da Kauewmm* * Conti Romano. ' ... t
.\ Paltmxf Rotnmo^; Corjtni fiorentino .
* ' Lilia Milanefe , , ........ ' SaueUi Romano ' ' . ' Celjf Xomaito , ' ^ . -
Carlo Roberti Romano Vitalizino Vifconii Milanefe l , ' ... -i Giulio Spinola Genoue^e . , . , ^ Inco Caraccioio Napolitano . r ' . Giwanni "Oclfino Kenetiano Gmidobaldo di T hum Tede/co^ Lodouico di
Vandomo Francefe. . , . JLodouico di
Moncada Spa^nitolol Quanto poi babbi a operato la pia munificenza di qucfto
Sommo Pontcfi- Etftbrirfj ce ncirabbcllimcnto delia Citt di Roma, il dimoftrano
al Mondo le fabriche ?"2JSi! didifegno, e difpcfapi, che regia, quali fono
i Portici > colonnati attor- 'uflilSIfS
no la Piazza di San Pietro. La Chiefa^ c Cortile della Sapienza fatta pia mae-
ui? io,, ftofa , e rinouata . La Chtcft della Pace parimente rinouata con vn
bclliffimQ fottoporrico in formi di Teatro. La Chiefa della Rotondi pofta in
Ifola, ha* uendo atterrato tutte le cafc, che ricopriiiano cos famofa rclicjuia
delle anti- chit Romane. La Chicli della Madonna del Popolo riabbellita infieme
con la Porta detra pure dei Popolo } nella cui Piazza drzzanfi oggi due
Chiel^coii bclliffma, ed eguale Architettura, Tvoa fottorintitolatione della
Madonna dc'M'V^coli , e l'altra delh Madonna di Monte Santo . H pofcia
rabbellite, c rag^iullatclcflradepi nobili della Citt* e quella principalmente
dei Cor* IbTreuandone l'Arco dt Portogallo , & in Piazza Colonna che
corril^ondc nel-^ hmededmillrada fabricando il Palazzo di Cafa Chigi. H
atterrato molte Ifolettc , c cafc , e fpianato li padiglioni , ^ i muriccioli
per allargarle com- modo de'pafTaggieri
, e delle carrozze. Come pure h l'atto racconciare, 5c. abbellire le mura della
Citt infeme con la Sepoltura di CaioCcftio. Oltre I ci b molto aggrandito 11
Palazzo al Quirinale con fa^ricarui vna couno^ Digitized by GoogI Cardintik l'allauictno e il Spirato Papa Alcffandro Settimo, c
tenute le folitc Congregazioni dilSjh^ ero Collcggto , e afcoltati in quelle
gli AmbAfctatori JcTrcncipi , con- formate le cariche i i Signori Chigi e
a'iMiniftri del Goiicrno e della Cit- t, e deputati i Cardinali Barberino ,
Grimo , ed Hlle aJIafabrica dtl Condaucvi entraronoi Ordinali allt due di
Gitigno* alK quattropat U** altra vita
il Cardinale Sforza Pallauicino feguitatof giorno apprciuvdal Car- dinale
Volunnio Bandinclli . Quello famolo per le opere dell'ingegno , e per
l'amicizia del Papa delonto , e quedopcr la di^ehd^Qza daJUcafa di Papji.A\eir
Andro Terzo Ponte&t d gloriofa rimembranza . Dopo vn mefc di Sede va*
cantere didotco giorni di Conciane fuanitelc pratticne introdotte per altri
Soggetti, e concorrendo nella pcrfona del Cardinale Giulio Rorpigliofi la fat-
tionc Spagnuola^ Francelie,c Barberina
vi concorfe la Chigiarda altres } c ven- ne con pienczn ai
Voti,cconapplaiifo vniucrfalc dc'popoli creato Pontefice e alTunfc il nome d
CfemcnteNono molto ag,giuftato alla ingenuiti del filo Spirito , alla placidviZza
dc'fuoi coftumi , e alla Timi acquiftati da erto in riittej le cariche
eicrcitate in fcruigio di Santa Chicfa, di Prelato c Miniflro difintc- refiato
c generolb . Venne per accelerata quella cjcttione oltre il merito dcl- mietto , e dalle
pai^oFart emer^nze dono S^ato EccteiTaftfco
( ellndo in- ibrte fblletiaziont in Perugia, i\in altri luoghi contro
itCoiienioedenc ^ VnnicrriH corrttngcnzc della Chriftiantt\ tutta fconuolta e
per Tattaccadi Can- di^cOn tutte le forze Ottomane e per la Guerra mofTa)
Fiandra dal R di K-ncfe alla Spagna. E in fitti Sua Bvafrnidine.fl^toC^dichlaH^congl
Aoi- baicfattiridelfcdue Corone di vorcrfi interporre all'aggittnamenio dei le
loro djffei'enze, c afciir l'Ambafciato' c di Vcnctia dVna pronta affincn7a
all^^j Rcpublica nc'fiioi btfogni Mofti parimente e animo grato, e pi udenzi_p-
eiquifita nella eltttionc dc'Minftri , a uendo fub ita dopo la ftiacfalntfone
di- cftiaratoSegrctariadI Statoli Cardinale Azrolini, eDafario il Card inai
Ottobono i s per la loro fuiHci'snza nc*maiicggi p'iblici , come per t Iferfi
viiit mnte adoperaci nel Co'clauc perla felice conclusione di cos
imporcAnte> a^c . 'Suo Maitro ai Camera, dichiar Monfignor Altieri , e
conferm Secre- tano Digitized by Google cL E M n N T c rx: - 7^7 tiriode'Rrcui
a'Prcndpi Monflgnor Ncrti Arciucicouo di Fforcnta > e diede infomma ne primi
momenti della fua dignit cfllarilflm faggi di doutr'cflcr quello che li vidde nelle oprcIVencipe fauto
,gcncrofo , magnanimo , cle men- te c pio. A'ftioi Congiunti comparii Roma , diede fecondo IVfo , k cari- che
militari di Generali di Santa Chiefa cdclle Calce, le Gu.irdc Pontiflcic, C la
Caftellania di Sant'Ange Io ima raccomand loro con feucra efortaiionc di
ponftion Mario Chigi e Don- aaHereoice fua ConP:)rte, perche di pari pafTo
camminauano fra'Mortaii le iBoMt% eie gioie , le proiperr e* i caR atraeHI;- Nd
rimanente intemo il Pomeficeal foccorfodi Candia, ealfollieiio della
Chrtftianit, e (pedi genti alferuigio della Republica fotto il comando di Muzio
Mattei , pcofcndo in- icmch pi vini impgni perla futura campagna > e rinou cos
caldamciucgli offici) fri le Corone, che la Spagna concorfe ncYiiot voleri ,
evi condifccfc allafineancbelaiFranofa, perche fi vcniffc tratftitodi
aggiuftamento . Per loqoale aucndn nominer la Regina Cattolica diucrf luoghi
cPcrfonoggi, effcndo da per tutto inibrre difficolt infupcrabili , fi venne
finalmente da vna. parte , e dall'altra alla nomina di Aquifgrana, pCr qucfto
congrcHo, al quale . deftin il I^onitfict ilio Legato Monflgnor Frandoiti
Nunzio nella Germanici Baffae a'Prencip del Reno . Era pur dianzi inforta
differenza affai grauetrla Corte di RomacilSena- tadi Milano; poich a uendo i
Canonici della Scala maltrattato vn Curfbrc ddi'ArciiieftoQo t Airanichf
amari Roma quattro di loro col
'J'reuofto e due Chierici i render conto di cos fitto infiiko. Ma impedita loro
dal Senato l'- andata tn pena della Regia indignazione, della priuazionc
d.'l'enefici j , e di rpoi laJliortc di Papa Aleffandroi qnefttf concerti' bont
del nuoiio Pontefice raddolciti e compoflti . - Ad altro pi non pcnfando il
Sommo Pontefice che al follicuo dc'Sudditi ***** c gli auuaotaggi della
Chrtftianitieftinfe nell'anno fegucncc alcune gabelle ..^ Roma cn aggmmr f medefimo d'vn millione
di debiti h qticfta cagine perche
mawcaua il danaro, per foccorrere, come defideraua , la Republica Rcfefoiii
diVcnetia per le emargcnzc diCaidia, venne alla rifoluzione ditnin;?ucr(!
cniute dil alcune Kcli^ioai che appariuano non tanto nccclfaric alla
Chicik^ Fapa. icondo Digitized by Google
96 C^EMENTB IX;^ fecondo II d2c;gpo gi tncomiocultt-da limo(*iemio
'eprorcguitod Ateflas^ di o funi PrcdecefTon , e furono quelle dc'Canunici .di
San Gergie in AIga# dc'Gcruati ,c di San Girolamo di Ficfolc . E ci facendo
permifc alJa Rcpii- bJicadi valcrfi del danaro che foITe raccolto dalla vendica de i loro Beni
eGftenti nel uo Dominio ndK correnti,
biiogni . Penfiuia verimente il Ponte- fice con quefiaoccafione di
rpuntarecenURepublica rabolizioii dTalttno Leggi di poco giifto alla Corte
Ronana ; ma fuan il tcntatino; perche paruc azione inopportuna, chefivolelle
altri feruire del trau agi io, che l'agi tana- per condurla douc non poteua
piegarH fecondo i fondamenti del proprio go- uerno. Lunghe controuerfic
ioforfero per la cftnzfonc di cuefte Religioni Damme jj-^ nicdefima Corte di
Roma e i Goucmi di Napoli e di Milano; pei che
Napoh^J^ Napoli non fi vokiia permettere , che de' Conuenti fopprefl fi
forraalTcro MiUoo. ' Commende da eCTc re diipenlatc ad arbitrio della Corte
e Milano fi preten* deuachei aiedcfuni
Conuenti, comedi Regia fondazione non fi potefTero fupprimcrc fen/a il Regio
confcnfo , ne toccalfc punto all'Arciuticouo Tinge* firn in quefta cauf' come
Delegato Pontificio: e andarono cos
lungo qne-. ili intrichi, che Roma fulmino lafcomunica contro il Prouofto
della Scalai per auere impedito con mano Regia al medefimo Arciuefcouo
lacfecuzio- ne degli ordini Pontificii ,
ne fino alla creazione del nuouo Pontefice Cle- mente Decimo fi fopitono
affatto iiniU coocrouerile neU'voaye neli'altnL^ parte. Si era il Pontefice C
come dianzi fidiilci^ intronaeiro per la pace fhi le duc^ Corone, e fender
intimato il congreflo della Pace in Aquifgrana: e il R di Francia , bench fi
fofTc gi.^ impegnato con gli Stati d'Olanda per farla , quan- do gli aueffcro
ottenuto dalla Spagna, il poflfelTo
delle Piazze conquiftate.!^ il cambio
cquiuaicnte; magnificando nondimeno di venire
quefto accordo per folamente compiacere ai Papa cbniq u molte grazie da
elfo di graodiflimo rilieuo. A che per li laicaua portare il Pontefice dal
defidtrio ancora d'in- durre il Re dare
poderofi foccorfi alla Rcpublica Veneta per la liberazione di Candia, che era
allora Tvnico oggetto de'fuoi penficri . SuccelTc intanto la Morte de* oftorte
de'Cardnali Pallotu, e Farnefe due de'pi principAK ornamenti del Car liliali
Sacro Colleggio ; e bench difeguali di naicita e di talenti , d'eguale
riputatio- Pallotta , c ne e fima ; r non inquanto parcua , che preualclTc di
dignit Farnercpcr cflTc- 4tndc. j-c natoper l e pinionc Vniucrfale de'Prcncipi
, c per l'applaufo del Sacro Col- leggio fHmato in primo luogo degno del
Pontincato* dtippDcon vna Ibla^ Promozione il Pontefice quefta mancanza, aucndo portato alla
medefima^ EPjng>*io Dignit il Prcncipc I copoldo de'Mcdici . C rcicendo poi
di continuo ne bi- "l?fenr'o"' ffigni di Candia il de fiderio nel
Pontefice di folieuarladall'opprcflone, chc_* SSdc Medu patiuacon l'occafionc
di fpedire Nimzto Bruifclles l'AblMtc Airoldi, g*, d . impofe infi.mt di
procurare da'Prcocipi Cattolici di Germania qualche loc* corfo r\ quefta comune
neceffit , e gli riufc di portare ad v n opra di tantt.^ conucnier.za , il Duca
lilcvt diBauiera, il Vefcouo di Argentina, e qual- che altro de'Prencipi del
Reno. Diede molto dapeniare ancora Sua
Bcati- Cmergenze tudine femcrgente grauifsimo del Matrimonio fcguito tri il
Prcncipc Doni* di Ponofil- Pietro di
Portogallo, e l.i Regina fua Cognata, e moglie del RcDonAIfonfo lo fuo Fratello
i Che degradato dalla Corona per caufe note , dal Parlamento del Regno, venne
anche da Commififarij ci deoutati dichiarato nullo ii luo Matrimonio perche non
mai confumato dal Ree per altre conitenienze e ri- guardi. Seguili fecondo
Maritaggio della Regina colPrcndpc flioCo?,na- tocon difpenfa del Cardinal di
Vandomo dichiar^ito dal Papa per due incfi legato Laterc in Francia per tenere in luo nome Battefimoii Delfino . Sopra che inforte
diu^fc dimcoltiie'&rupoli vcnoe dal Piencipe ipedito . r. Rouu . I Digitized by Google CLEMENTE
IX: ^ Hona il Pa^re Ville GdUita Cnflffore della Regint e dtt Cardinale vn. Ibo Gcntiihuomo >
edopolunalii dibattimenti nella Ccxigregazioncfopra ci ordinata dal Papa, venne
da Sua Beatitudine confermato; gii che tro- uandofi la Regina grauida di alcuni
rocO , era di.ncccfstc , non che di conue- nienza il toglt erne ogni fofpetto ,
non che difetto > che auefl potuto caderui dinullit. Anchcnella vicina
Cafliglia inforti grauiTsimi torbidi tr^TIn EdiCMU- quifitor Generale,
cConfefTorc delia Regina Cattolica, cDonGiouanni d'Auftria furono finalmente
fopiti per l'aiittorit del Pontefice eoa rioter- ucnto del Tuo N unzio quella Corte Federico Borromeo . Capitarono
queft'anno in Candia le Galee Pontificie e Maltcfiibctolt^ condotta del
Generale Fr Vincenzo Rorpigliofi Nipote del Pontefice} ma non auendo condotto
che gente badante per la difcfa dc'propri j Legni non.* pot sbarcare che poche
genti in ibccorfo della Piazza afTediata. Vi capit occocfiia^ ancora il
MarchcieFrancefco ViOt nuouo Arsente Oenerale delle Truppe Cmm Pontifcie , e
vennero quelle accreTciiite dalle genti della Chtefa leuatc di fuo ordine dalli
Dalmazia. Morto pofcta in quella difcfa il Marchcfegli fece il Papa celebrare
folenni efeauic m Santa Maria Maggiore . come aueua ordi- nato pure Mutio Mattei luo Antecelfore , e morto anch
elfo glorofamcn' te in quella Piazza. Auendo poi Sua Beatitudine concedute
alcune nuoue frazie al R di Francia, ;ie ottenne in ifcaitbio di leuar la
Piramide, cla_ nfcrizione piantata contro la Nazione dc'Corfi nel fuo Vecchio
(Quartiere in ordine al Trattato di Fifa che per quella, e per altre eccettiont
venne Jnafi de! tutto annichilato. AITIncontro concdTe il
PapaaTrancefi&oolt ikuar quella Croce che
tempo di Clemente Ottauo fii drizzauauanti hChiefadi Sant'Antonio in
memoria della conuerfioncdi Arrigo Q-arto- _^ Vtme poi dal Pontefice
Beatificata la Scrua di Dio Rofa di Lima nerPcri jJftSlr*^ KaligioiDomincana, e
auendo ordinato, chefttirafleauantila Canoniza- ; , che fi comp nell'anno
feguente del Beato Pietro di Alcantara , e della Beata Maddalena de'Pazzt }pcr
le quali emergenze tutta la Chrifttanit Cat- tolica celebr folennifsimc felle ;
e il videro altres da per tutto con relempio di Roma diuote procelsioni , e
altre opere di piet per implorare l'aiuto D^* Ino al foccorib di Candia , e per
la elezione dWn RCattoUconella Polo- aia per auere il R Cafimiro Coarto rinunziato
it>ontaneamentc qudla Corona . E venne ncll' anno feguente eletto con
inopinata rifoluzione di 2 uei Popoli il Prencipe Michiclc Vurnouuicfche Zbaras
difcendente per ritcalinea da Coribut Fratello di lagellone ) chediCran Duca di
Lttuania ffanoRdI Polonia. Intanto defidcfando il Pontefice di confeguir la
gloria della liberazione di Candia ne ottenne dal Rdi Francia vnpoderofo
foccorfo fotto le infc- gne di Santa Chicfa . Per Io che , oltre moke altre eratie > che l quello fi- ne
concede Sua Maett port alla Poi]^ora
Ordinantia l'AI]tete Duca d- ciHoti Albret Fratello del Duca ai Buglione,
Signore Giouine d'anni , madifceka d'Aibret , e letteratura, e (lato principale
Minidro della Conuerfione alla Fede Catto- PoccsMne. licadelMarcfciallodiTureDa
Tuo Zio. PromolTe Clemente con quella oc- ^* cafione alla Porport bcIk Don
Luigi Portocarrero Canonico di Toledo nominato dalla ResMuOttolicai bench
allori ()cr li difgufli, chevertiua- notrRomaeSpagnafufecontroucrfie
Ecclcfiaftiche di Napoli e di Mila- no ,eper altri incontri fe lo riferbaffe in
petto. Perlo che inforfero graui differenze ancora tr Cefare e Roma i
pretendendo Sua Macfl , che douclTc Il Pontefice promuouere anche il
Peribnageio da fe nominato. Ma limo- Arando in contrario la Corte Romina, chetolTero
i Papi inpofTelTo di far toUMCioiicdi CfiH'f^M in f fiordo Alle due Corone
fenza melcolarui le Digiiized by Google 770 CLEMENTE IX. conoenienze di altri
Monarchi 9 ediequefta non foffe promozione /moti a'Prcncipi , perche Vcncta ,
Portogallo , e Polonia altres aucrcbbono potu- to nudrirc la mcdcfima
pretenfionc, cafcla pratica venendo oltre acci ditiicoltata fimile
ibdisfazione Ccfare dalla concorrenza
alla medefima Di- gnidk del Prencipe di Mofpeig col Marchefe di Baden .
Difeoocio Tra qucfti emergenti, che crebbero con le cure fouerchic le
indifpofitio- tn Gcnoua ni del Pontefice , non f picciola parte deTuo difgufti
il difordinc inforto c Roma* Genoua per
auerc quella Kepublicha licenziato con Ibnne improprie dallo Stato
rinquifitore. Ma dopo lunghi dibattimODCi datofi dalla Republci ibdisf izionc a
Sua Beatitudine con richiamarlo ermeirerloncl fuo grado f il diede fine fomigliantedifturbo. E il Pontefice
proucdiito qualche tem- po d'altro pofto rinquifitore , applic l'animo alla
conclufionc del Mari- taggio tr Donna Maria Pallauicini, e Don Gio: Battifta
Rorpigliofi fuo Nipote . Ma le allegrezze di queftc Nozze veonero funeftace
dalla mortc_^ del Pontefice, effendo capitata laSpofa Roma nd tempo appunto,
che egli confumgli vltimi fpiriti della Vita. Aggiunto alle altre atlTizioni
del Gouerno > e delle proprie indilpofiziooi il diluito grauiillmo della
perdita diCandiaaggrauatadaUafiuna finiiln, che flagellatiacoole accufe dimane
camentiineicufabilt la condotta di quelli, a'quali aueiM egli conceduto pid di
quello che forf non conucniua per obligarli
cooperare degnamente a fargli confeguire il fine bramato della fua
preferuazionc > egli ne perde con la quiete dell'animo anche il fonno degli
occhi. Onde la fera JelliaS. di Nouembre nella quale f portato alla fepoltura
il Cadaucredel CardiniH Mlom dd X>ongh foprauuennero Sua Beatitudine nuoui accidenti e deliqui)
con. SmmtS^ difcnteria cagionata da mancanza d caler naturale. Perlaqual cofa
volle ' la feguentc mattina comunicarfi per Viatico. Su le diciafette horc
auendo i Medici itto giudicio dal Aio polfo, checomefie percolo dimmrire da
vn'hora all'altra , ne auuifarono il Cardinale Rofpigliofi . Che entrato fu*
bito dal Pontefice l'auuert dell'imminento pericolo j ed egli tutto intrepi- do
comand , che s'intimafscil Conciftoro fegreto, come fcgu alle vcnt'vn'- hora.
Nel quale dopo di auere efortato il Sacro Collcggio poftcrgarc tutti! ricetti humani per eleggere
vn buon Pontefice, che riparasse i fuot Promoifonc difetti , e goucmafse bene
la Chicfa di Dio; dichiar in primo luogo Car- diCUuuh' jiinale il Portocarrero,
gi rifcrbato in petto, e poi venuto
niioua Promo- zione cre fette Cardinali Altieri Maftrodi Camera Nerli
Segretario dc- Breut Prendpi Pallauicino
Decano d*Cliierci di Camera , Cerri De- cano della Ruota, BonaccorfiTeforier
Generale , Acciaioli Auditor Gene- rale della Camera e il Padre Bona Picmontefe
Abbate di San Bernardo I quali tutti
dopo il Conciftoro condotti' Sua Beatitudine dal Cardinal N ipote , mife loro
di propria mano la Berctta in capo . Auendo poi di fpoilo X in altri Prelati
delle cariche Vacanti dichiarLegati di Bologna , Ferrara* e Vrbiho li nuoui
Cardinali Pallauicino, Acciaioli, e Cerri efcnza rimet- tere punto della folita
intrepidezza, ficondulTe, bench aggrauato da di- Morte di Pa. ^> quali cbek
fua condotta. folTc accompagnata da vna profonda fimiilazioni^ .' Chequando
pure foffe fiata vera, non fi accorgono, che in vece di biafi- niajrloil
commendano mentre io va PjrcncijpG vii
bcngiande il ipei- Digitized by Goojlle CLMKT IX. 9^ regolare in guiTa le
proprie azioni ; che fecondandole contingnze de'tenW pi c delle occafioni non
manchi alle conuenicnte del proprio grado > e fi coninii nella eilinuzignc
dcTuddi e mU bxoai incdukenza coFieo-
cificteai. ' ' is--.
CardiaatiAroaififfidfkpapaCtgu^ J^ofpiglio/t dsPiftms; Sigifmondo Chtgi Stmfim
Leopoldo de' AUdici , J>ucs dAlbtet di Buglione Ftancefe J}o Zjdgi
FortocMTterQ SpMg$mh^ Smith Altieri JBmmm, inerii Fiorentino . Pallauicino
Genoit^4 Cerri Rottumo, MoBumfi Mmbiggian l JttdoH Firemi$io ^ % a CES ^
CLEMENTE X CI.fiMfiNT X. PONTEFICE CCXUII. Tinm dM l^fimk ettdU del S^ Cmlitr
DOucndoH parlare della Pcrfona dVn Pontefice viuentee R(^Din* te ( che
Diolimeunenceconfenu alla (ha Chieik ) ne doari baftft> re di atcennar
breuemente alcune azioni fuccefl pi
menora- bili del fuo Pontificato . Inforte dopo la morte d Clcmcntc^^ Nono
lunghe , e graui differenze tr le fazioni che fomuuano il Cod- xlaueper la
elezione del fuccdrore ; dopo aiuttro meit e venti gionit fi vnirono finalmente
le pi prmcip.^li ir vn lolo confenfo
portando co'- loro Voti concordi alla fuprcma dignit di Vicario di
Chrifto il Cardi- SlezoDc ii naie Emilio Altieri pur dianzi decorato della
porpora dal dcfonto Pontc- Fapa Qe* ficc ,
riuercnza del quale aflTunl il nome di Clemente Decimo molto ade- Mf X.
qnatoanch'dlb alla placidezza del Cito buon genio e tUa integrit deTtioi coflumt > nella Aia
grauc , ma vigor ofa et di forf ottanta anni . La prima^ a Federico Borroitvo
Milanefe Patriarca di AklTaiidria, c5egrctario di Sta- io# Camillo de' ftUffimt
Ksmao Pavjtfca di Gteruikmme > e Maara di Digitized by Goo^Ie CLMNT^ Vft
diCam^ di Stl& Beatitudine , e Gifparo Orpegra parimnte Romano A>
ciuefcouo di Nicca , Auditor di Rota e Datario del Papa . Durante il Cn-
claucpafi all'altra vita il Cardinal d'Elei, e dopo la elezione del Papa il
^f."* BaJy Don Camillo Rofpigliofi Ffatetlo del Pontefice trapaifato,
Sieoore cdioai i^- akUlo pio, e generoso 9 e pianto da'popoli, c dalla poueri
in particolare Tra gli Ambafctatori di obbedienza di Tofcana e di Sauoia il
Marchefe -Riccardi , e il Conte di Lucerna
caufadi puntigli di precedenza feguiro- no molti contraAi rilchio
d'infanguini^-ri fra di loro, auendo vnapartee rtkraetiDMitMCo per h Cini con
iguko di gente armata. Ma quietati dalla auttorit del Pontefice quedi rumori,
rimafe Tvno e l'altro fenza mai abboccarfi infiemc nella folita prerenfione,
cpuniiglio} Tofcana di pariti in ogni conto, Sauoia di precedenza. Fece pure la
Tua folenn e entrata ia^ Roma il Con del Prado Primo Ambafciatore di Portogallo
dopo la pace conchiui tra ]ji Spagna e quella Corona; e and primo Nunzio Lisbnu 'MonfignorRauizza dopo dw tonno
Ibparattk dificolt dievertiuttiQ tra l'vna e l'altra Corte . Manc di vita il
Gran Duca di Tofcana Ferdinando Secondo, e gli iuccef- ftO^mo Tttio filo
Figliuolo Primogcnllol cnelTiroloe b altre parti .deflA Gtrmoia iirguironogran
terremoti , e inondazioni d*acque > tatall .orefagi] d*Biioni mti di Goflm r
che iMiino dopo icoouolia quafi tutu r uropa . Neiranno fegueote del 1671. fi
port 1^ Roma con nobiliffmo accompa- Snamcnto Don Pietro di Aragona Vieerdi
Napoli Atntafciatorc d'obbe- ^^'^"^ ienza della Regma Cattolica, e
vennero morte quattro Cardinali G i net
-JjJgJJ^^^ ti Vicario del Papa > Antonio Barberino Arciuefcouo di Rem , e
Prefetto o pagniA dt Gics Arciuefcouo di EdeflTa e Ambafciatore della Regina-*
Cattolica in quella Corte. Segu Maritaggio tri il Duca di Anticoli de'- pootF-
Digitized by Google 774 CLEMENTE X. Pontificio. Venne il P.ipi aHa Beatificazione
di Pai^a Pio Quinto dell'Or* ftoQuinto dine de'Prcdicatori centi aiit'i dopo la
iUa morte eia abiurato in Roma^ ltci8eaio* j| fy^^Q Erefiarca Borri prefo ntgli
Stati diCeftie cnkaodaco da Sttftu MaeA^ all'obbedienza del Pontefice.
Inforfcro differenze caoA di prc- -
ceden7i tr i il Generale di Santa Chiefa Don Gafparo Altieri , e il Com mcnd
itor f:ichi Ambalciatorc dei Gran Duca di Tofcana , che vennero ^ nel pi il.
ci|)iu deiranno fcgucnte con recproca fodisfaz ione ddk Parti ag- gi ufi
ite t'aaor d Tofcana, e riicccfTe
parimente cafo Arano, e Inilfitaio ^rfcrdf ti ferito di are hi bugiata
Monfignor Patriarca Altouiti, mentre d notte tempo romana alle proprie ftanzc .
Per Io che furono publicate Ccnfn- rc, e pene orribiii contro i delinquenti fcnza
per eiTern ancora liquida* Terremoto to il ratto fuor che ptr coogcirara . Se^
oc' giorni della Steccfanana^ ii Rinmu. Santa Terremoto in R f min i con la
mina di Chiefe > e cafe , e morte di iliol* te pcrfoDC > come pure , ma
non con tanto danno in altre Citt d'Italia i concorre la piet del Pontefice al
fuo l'oiiieuo con aflegnamento di danaro Guerra in e d'altro. LlTendo pure
inforta guerra affai graue in Italia tril Duca di l^>a Sauoia > e la
Republica di Gcnoua , non manco Sua BcaHtudine d'intcrpor* . . re i fuoi
Paterni olii ci j per raggiiiftamcnro, che venne poi dalla media Soltozoni
ztoncdcl U di Francia compito. Nella Sicilia, cmallmc inMeffina->, lapidila,
g Trapani fcguirono molte follcua^oni popolari; che furono opportuna- mente rcprene
e quietate 'da quel Vicer Prencipe di Ligov . Procnrd f mt in vano ) il
Pontefice di ritirare l'Elertor di Colonia eilVcfcouo di fAuor ' ' fcr ci
il/mpcgnarfi nella Guerra mo(fa dalla Francia, e dallTnehiliernL^ agli Stati di
Olanda; da che fi prefa^iuano quei torbidi, chenanno poi fconuolta la pace
Generale della Chriftiantt. Non manc altres di procu- rare c per fe uelTo , e
per mezo di fuoi Nunzij ordinario e firaordinario la^ E netta Po- quiete della
Polonia j douc erano inforti rumori grandi per la alienazione^ di Moiifignor
Primate, del Gran Generale Subiefchi e di altri Grandi dal KMichieJc che
hnalmentc compofti moflc i'Efercito
Polacco contro i Turchi clianuti da'-QoAcchi Ribelli , e dalla propria
ambisione a i dan- ni del Regno. Ma troppo tarda fu qucfta mona aiendo
ilPrimoVi/lre^ occupalo Caminiez e quafi tutta la Podoliaj Onde per arredare il
corfo cos fatta iiu) -(dazione
conchiufcroi Deputati Regijvna Pace prouifiona- Jeciuintggiou alla Republica:
Effcndoi intanto aggiuftato co Polacchi . e riunito con e dispens nd Mauimooio
dei Duca di ' Yorch Digitized by Google ^ ^ CLEMENTE X: ff^ Torch con la
Pnncipcffa Leonora da Ette ^nf*ff\i'^ t\^_ .1 dan3 . Pais Roma vn' Tnin-nm Xl M.r.*!:.?^*!^*? P"*
4 Mo e rnn nffnX^ ^.^l^'j- ^ JPvr **>ccorii alla Polonia centra il
Turrn Mofcoiuta w pr.e parti inundok
gmfT. rimcffc df^STMS?.*^ . "^ prie
parti inuiandolc gmffV rimcffc di rSfr,??* ""^ne k Pro- . II i ma
mquanto 'titoli j,i ^.' vJ Clero d Ita
dir rer.r73i ;y;itTo""prtrMS:iaW C^*"p^a" fodfclixion;
^ V""' t K fenza Icrrcrc , da
qucJIa Corte i come Vh!^ n^r Pcrchc_^ ^ ^ tamenro egualmente nobile , e conefe
PaVamn^?i? "f?*?^ ^ \ Padri Doniinicani con lettere dri n ! a! .J^^res k
Roma duo ^ Coccmo e di altre Piazze importanti cfrenJAf. on J K" tranHato *
f Mathofab 9 Lamech to Noe il Dilanio 21 14 Sem Arfiucatb QltlMUI Sila Leu
Caath Amiam ^3 Ucobdec^^Uf^* a^lHcbcr ^ dal j^ual gii 3 26 Falce 171 RngAti 28
19 Scrucli Ncchcz %X Abrthamtl^Cteon- ciloiie* ' ' aalfaac ^|iicob irbi0i oeHIKifcio. z MoiscLcuIia primo Capita-
j no.' 2 lofucErralmTa, Capitano. Chiirnn ra(ath;)i:i RcdiMcfo- potamia
Tiranno. , Orboniel ludara piikdaGfa-
dice . Eglon Re di Moib , Ti'ranno. AodBcniam ca fecondo Gfu- drcc. Samcgat Ben
;amita , Giudice, labin Redi Canalian Tiranno !Barnch Ncfralimira A'Dcbora
Eframaia , Giudici. MadjaaXiradho .. . . 7 Gedeone MananfIra,Gt(Klicc. S
Ahiinclcch MmafTta. 9jTi)rU Ifaciiarica > Giudice, tojlabtr Manafiita %
Giudice.' Ammon Tiranno. 1 1 Icfrc Manar;ita , Giudice. 12 AbciTan Iitdaita t
Giudice. I % I Ahia'on Zabulonita , Giu4ice. 14 Abdon EtVaimita , Giudice. |I
Filiftci Tiranni. 15 Sanfon Dmita > Giudice. 16 HcliLcuia Sacerdote, cGiu- I
kc. ! 1 7 Samuel Framita , Giudice.^ 18 Saul Deniamita pricBO^v
ly^DauiIudaiuKc. | '[ 8 I Aaron Leu ira
pri- mo Pontefice Maf- fmo. Eleazac Pontefice Iihamai. FincesPom^fic^i *
^ r Abi&ePiil^ Bocci Pomeiifie. Oz Ponrctcq. ^ ^ji^yiil'n ItasH^lt^ll^L- '
Meiacotb ^oQtc- ce. " ^ Amaria Pontefici* *4 16 28 i9 50 luda ' PFiarej
Aram AmiiMif. 49k V Na4iba 31 3 1 I i Salnion jio HcliPonrefic. ! 2 1 Aciutob
Ponce fce . 33 22^AbiiielKh Pomcfi-I i ce. I J3 1 Abiatar Pooic^c^.^^ j j no
lor nemico . ^ L.Martiao F.di L.e di C.N. Ccnfo- rino. C.Ciaudio F.di C.Sab:no.
Appio Claudio FdiC. e diAp. N. Fulcro. C.Norbano F^i CRauio. 23 '4 [.,, Fabio
Proconfolc delusoria T, gj^^ DidioSaxof fatto Legato della Socia da M. Antonio
Trimuiro per confliiuir la Republ. . . -
cdclSacerdoiio f me- nato prigione nella Parthia. Antigono Aflamoneo figliuolo
di Ariftobolo creato vj.Rc dc'Giu dei ,
e fummo Sacerdote da'Par- thi , e regn tre anni . P.Vctidio F.di
P.Bairo.Legaio, ma- ^ijz dato da M.Antonio in Scria > vc- cife L-ibieno ,
fcacci i Pafibidi Soria,c ricuper le prouincic,chc haucuano quei Datbari
occupate. P.VcntidioF.di P.Baffo , vccile Pa- coro figliuolo d'Orode Rdc'Par
thi,e trionfo dc'Parthi in Roma . e.Sofio F. di C. e di T. N. f creato da
M.Antonio TriumuircLega- to della Sor i.i
L'hcbdoro.ida Ixj. di Danielle. L'Anno Sabbaiario ccxxiij.da lofue . Giofeffo
nel lib. IV. al i.cap ^ 6171 Digitized by Google Anni Anni isio dcir-
ECCLESIASTICA. 717 7XS 7V 710 fii 7*1 714 rio. 6 Confili, & Jmp. Ami del
Rcj't9 . Republ .d^ Giudei . Amui
M.ViTpanio F.di L.Agnppa, L>Caiunio F.di L.Gaiio. LGcllio F.di L. c d.- L.N.
PublieoIa| N.Cocccio F.di M. Ncrua. c. Gfcrurakm jimcicicryo, nel pro- prio
giorno dc'digiiini , f prrl'a A 4 cl.VRom.in/ condotti d.i C. Sofio Pf oc .c
dal R Hcrode,^ A 1 1 rigo no,chc fc li cr.i arrefo f \qci(o . Hcrodc primo R dc'Gitjdcl che non
f del fangiic Rrgio di Gi da , regn anni x XX vi/. Aninello , Lcuita Babilonio
, il pri- mo, che non rra del fanguc Pon- tificale,f da Hcrode creato fom mo
Pontefice dc'GiuJci . M.Antonio figl. di M. Tnunuiiro ^^75 propofto al
Lciiante. L.Mun.icio. ' F.di L.PIanco Legato della Soria. M. Emilio Lepido
Triimiuiro f sforzito da Or tauano fuo compa- gno rinonciarc il Triumuirato , g L.Cornificio
F.di L, Nipote. ScxPompco F.di Sex. Nipote. M ntonto F.di M.N.Nipotc i j.
L.ScribonioF.di L. Libonc- IQ C. Giulio F. di C. Cefare Otcaaia na ij. L.Volcar.F.diL.cdiQ.N-TiiIlio. II 11
ODomitio.F.diL,cdi Cn. N. Eno- barbo. OSofio F.di C.T. Nipote. Giulio F. di C.
Cefare 0:tauia- ^ no iij. M.Valero F.di M. e di M. N. Mcf- fala Cstruino. 5 6
Ariftobolo fig.d'AlcflandrOjC nipo- te d'Antigono, f creato da! Re Herodc lommo
Sacerdote de* | Gittdrijhaucndone prinato Ana-j _nelo il primo anco del fuo
Pont. Eflendo flato vccifo Arinobolo, f fatto di nuouo da Herode fommo ,
Pontefice Ananello Leuita. 6377 6278 L.Calfurnio F.di L.di M.N. Bibolo legato
della Soria- L'Hcbdom.1 -la Ixxij. L'anno Sabba- tico ccxxiiif. 6:80 Hircano gi
fommo Pontefice de*-, Giudici^rilafsato da'Parthi veci-, fo da Hcrode. C.Giulio
CcfnrcO:rauianDlMmp.dc*Romaai,haucdo vinto M, Antonio fuo collega nel
Tfiiunu'MtOjapprlTo Atrio il fecondo giorno di Settembre tco- nefjlola Romina
Rcp.c nomediPrincipg.anni xlti|.Mefi xi.c giorni xvij. Anno del Giubileo il xxxij.dal pri- mo inftituiro da Mois . 8
Capidio creato da Cefare Legato della S'jria , dapoi , ch'egli hcbbc fupcraco
M.Antonio . C.Giulio Cefare Qcf;aiiia IO L'Imperatore Ccfare Octauiano vij j|
che io qucAa digac f chiamato AuguRo. M.VirpaDoF.di L. Agrippa iij.
JL*Iiiiperatot Ccfare Oitauiano Au. fiuAo viii. T^tarilio F.drr.c di T.N7rauro
ii. Llmpetacor GeCOtraaano Augu- ro ix. M.Iudo F.di D.C di M.N.Silano,
L*linp.Ccf.OctauianoAii.x C.N^cbaiiolig^i. 15 16 17 18 19 20 L.Domitio
gl.diCD.edi L.N.Eno- barbo. P.CofiKlioc4t P.edi P.N.Scipio. ne M. Liuio fel.di
L. Drufo Libonc. L. Calfurnio lgi, di L. e di L. N. Pi- ' fofleCe/biM'no* 22
L'HebdomadaMij. ranno Sabbiti- coccxxvi> NLLidoofiglinolodi McdMN. Cralfo.
Co. Coroelio figl. di Co. Lcntulo Augure. Ti. Claudio fiel. di Ti. c di J.N.Nc*
ione il qnalf poi chramaro Tib. Ccfarc Augufto. P.QSMttilio^gUdi Sex, Varouc.
24 Nacque quell'anno a gli orto di' Set tembic la Bcatiflima Vergine Maria
Madre di Dio , in Nazaret di Gali lea , della Trib di Giuda , il cai Pa dee f
Gioachino > la Madre Anoa. 15 ^Valerio fig.di M.e di M.N.Mcf-i ^5 * fala Barbaro EtI iano. P. iSiilpitio
llgUoolo di P.edI P. N. V . Qgindo* 22
Paolo Fabio figU di (J^c di Q. N. 7 MaflTmo. Q_Elio figl.di Tuberone. lulio
Antonio fg^iM. Ti ium viro ^rdiM.Nipote.1 QJWo figl.4i Q. di. N. Manjmoj
Africano.' Nerone Claudio F. di Tib. e di TibJ 29 N. Drufo Gcrmnnico.l
T.'Qajotio figl.di T.CrifpihoSul'i Awi dei Mia. do. 6%9^ 629S Tico . Legato di Soria* N(nnlnS.Ijuca quello
Quicinonel a.^^e) ftio oap^lid. 6197 6is9 6300 pittano. 5 4 C Manio figl df L.
e di L. N. Cen* fotino.' CAfinioF.diC.ccliCii.N. Gallo.! L' H c bdonuda Ixv.
l'anno Sabbatici. ^3^3 1 o^xvij. Tit.Ciaiidioligl.di Ti^di T.N. Ne roncii. 31
Co. Calpucnio F. di C1I. e di Cn. N. 1 Pifcnij.1 ~ :: : l CScnno F.di C.CN.
Sarornir.o. P. Volnmnia Legan' di Scria. 63 Oi 6303 5304 D. I.di Digiti^cG by
Ljcjv.wil IO CRONOLOGIA. Confili i& Injptr. jinm dtl Regno Republ.
dt'Ciudei. Ami del mon > 4' M.&$fbfig.diQ;ediM.N.Lepido a
NaCQueSar.Giouanni Enangclifa, il nomo Signor GiesChriflo f ri- portato
d'Egitto in Galilea. Elc izapo figlio di Simone Boero Pontefice e
d.jAichclaocre.ito VII. Pdntefice de i Giudei > hauciidone prouaco il
fratello. ^ Aoni di do* lefu figl. di
Sia v ij.fommo Pontefi- ce dei Giudei, priuato.
; L'Hcbioiuada di Daniel. Ixvi|. l'an- no SabbdMrio CC1J(X. 5 6 7 t 9
Ioazaro F. di Simone Bocto Ponte- fice, P^KUcficede i Giudei , priuato! I*
dionotto. ^' j *^ 1 c^ ^ P.Sulpitio F.
di P. e di P. N.Qiiiridb' Leg.ito della Sorta. Archelao c priuaro del Regno da
Augiiflo> e Confinato in Vienna i Francia , e la Giudea aggionta alla Scria,
della quale f fi primo proCU- raior C Caponiq due ani. , ^ II IlfancfolloGies
dirputa coi tori nel Teqi(}io% la Anano , altrimenrc Hnnna figl. di SethiJx.
Pontefice de 1 Qiudci t.^co da Quirino , tenne il PoBufiuo xx. anniPriuita
Digitized by Google Inni kil*. mpe io. 4 22 CRONOLOGIA^ Ti.G.ul.fie.diTi".N.d'AuguftoGer-, i
iL'Hcbdomanalxv/i L'anno * / ( -Oli* mtnico Ccfarc. ne. C.SHiofig.di P.P. Wip
43 L.Muna(io fg^oi Le di L. c N.Phn- Tlpotc. !an- co. 'Scz.PoRipee figliuolo di
Sei. Set, .44 i Nipote. Sex. Apuleio figliuolo di Sex. Sex Njpocc
Sdbbaticoccxxx. QJCccilio F. di Odi QJV. Metello, eretico Sillano , Lcgaio
nclln Soria. M. Ambmio fecondo pcocurator deU% Gtndea anni ir della Giudea anni
IX. ido pcocjiratoi ' . . . . Aonio Rufo III. procliiacoj
Qucftoannoa'xtxdiAgoftonodrilDptiitoieGefite ' , ; . Aogoflo; TJIB. G I V L I O
figKuolo di Augiifto , N, di C.Cef.Cefare Augufto^Gcr- manicojmpi: raiorf iij.
del popolo Romano. Impet ^
annixX!Hj.iiicfivi*gioraixX7. Drofo
Giulio fgUdTi. AiigU-Rdi Orrau.Ai]gafto,Ccrare. C J>loibano Ce di C. N.
Flac- co. r. Statino fig.di T.e di T. N.fiiina Tnuro. ttSctibonio ^ di L.e di
IM Libo s CCeliofi:^i.diC. Rufo. L.Poaiponio fig.di Le di L.N. Fiac- cai I M.
Va kr io Grato iiij^upcyaiiOC i.d'Otia. Aug.Germanico Cefarc. C.Calpurnio'^euii
Cn.N.di Co.Pi' rone,Lega to dSa Soria. Gcranaw Ccfiue piqpoio ali- M.liHii
r)-.r L'anno S! b uicoCH8.u::i j li;' -." Qwc5o inhbilNoftr %not Gies
Prfifl&'S' nel diordafto batrczarc di Siri i * f I 5 ElBMacofig'. Aliano
Ponr.xj.fon- mo ponr H l G u ician. i .
'^'j'i;'' - 6 Hccodc Tcicacca della GaU14a fec^ noiM:ace flcafO^lSioiaui
B^iiiO^ ape* Digitized by Google Ct).Uumjcio F.iii L. c di Cn.N Eoo- batbo. A
Vifcllio figl. di Cedi Ser.N. Ser. ^ulp't'afg!. di C- 1 ^ St r. N. Gdilbi ,
l'Iqii.il f poi c letto AM?;:rto , L. Corn U.TO. ntcfi- I.pri- 'fto. loUSo
Caifns xiij. ToiDmo ponicC to. I Fine della^bx. jHcbdoniadadi Da- ' infellc. ^
L'anno S3bb.T::ir o ccxxxn|.dli^|fi- I, w Quedo anno alli 2 ^. di Marzo lu
dx)dfiflb 4 oc^o Signore^ > Giciu Chnilo , figliuolo dr02e>/ :il tenM^4i
i^Mcic dC* morte. ^ 11 SignornoftroGiefuChrifto afccfe in cielo il
qnidrag^f*Tio giorno dopo la Refurrertione, & il quinquagefoo mand lo Spi-|
rito iantonegli Apodol . Lafci dodici poftoli , ittaoudue difccpoli, c pi di
cinquecento fratelli . . , San Simon
Pietro Cephas , fi jliuo lo di GJouanni Qalilcp , di Beih(a?da , difcepoli di
G'elu Chrifto , conftituito da lui Prcn-
cipcdegl Aportoli, primo Vefroiio de i Chriil[ani>rbiIL l Chirfi dopo la
inoi te di Chriftoanni XXXI V. mcfi H I. e giorni I^V, Fu- rono in flituitit
fette Diaconi, e .San Stefano f lapidato. ' Giacomo Gitifto , qual f
aocGLchiamaco. , e Minore 9 e fra- tello del Signore , Se Oblias , cfo muro , e
Nazareo 5 cioSanio , ^ghuolo d'A lieo 5 e di Maria Clcofe , fratello di Giuda
Ta(ico,or- dinaco dagli Apoftoli primo y cTcouo di GicruileiD , fedcttf aa-
niXXX i I . . ....V >. -.. . rado
Digitized by Google Ann' I AnnT ' tee 1,. B s f A s T I c itr , m ly t. ili
X.VicdlioF.diP.e > . ti ib' FiW'iM^PlMltof e'di Q. N.^ 9 | PauIo Apoftolo ,
che fi chiamaua_ I & alla Sona. , 1
r .M. Senili^ impecann iij.
mcfix.^orniix. ^,1 . I A^rippa figi d'Arifobolo , Ncp. de' (primo HerMlc
dichiarato R d^ C.r G ^ A C. Giulio
prnffp. d'Orrauitno Aug. Celare Augufo Germanico iii. ^a- ^'-Tip^gi;iiJliA|iWk^ . ...y
C|iierdiOeQti1ivciiallale^) lio Centurione Gcndfe. | ^ |L* Anno Sabba tario
ccxxxiv. Saulo 4^ hebbc in Tarfo (juelle rcuclarieni di- ine , delle quali
parla nella x. a Cor. al c. 1 2. e da Barnaba (ik oeiMi dt^ Tarfo in Antiochia.
S. Matibco Apoftolo,& Euangcli- Ha prima d'ogn'alcro fcriflc TEttan- geijo
io linfua Hebre. Pontio Pilato
condcnnaio per le cHorfiont fatte io Gii^ifa^ f'ffcilfeW fua mano. -.Il i li
ony' n i
i C.Giulio Cefarc
Attguflo.Grmani- .1 '-mr* .-i.i*! . c j : In Antiochia fi conucrtirono moki
alla ftifcrdi Qxno per le prcdicatio- nf di Saulo et^oiiba, cqunii i Difcc
polrii dSSSda^ rcfaUnar ChriAiani. Qiwfto anno alli 24. di Gennaio C. Cefarc
Augufto Caligola fu ammazzate. TL CLAVDIO. di
DruroCcfare,AogiifioGerinaiucoV.lB^ror imper anni xiij. mc v iij. e giorni xx.
i ;.i .. oj'n!.i,/\ l'i' r.Claodfo
ficUdi Druro Cr^Aog. Gcimanico i j. _ Itoa figl. d^AtSflobolo N. di He^ rode fu
da Oaudio fatto R d tntt* Giudea , e regn anni v. San Giacomo di Zcbcdco ,
detto Maggiore fratello di San Giouanni ApofoM^dU R ^|yjtlMiiiaiCe(tfc Aogufto
Germa ' nico ir. ^ fi! " .4^ le-
Ta^ro. .Ci Anoo deiU Oica , delqaalpirU 5. Simo Pf^ioVefeoua^i'BkoOei
Chciftiaoi , li xxiij. di Gennaio en- tr U prima volta in R orna , e fcdet- te
nel Pontificato Romano anni BionTfigU^^^^ cede i Giudei priuato. S. Apollinare
f mandato da S-Pic Ito Velcouo di Rauenna> fedcoetii- iit.xxi:.. Atti
M.ScatilioConiina ' | P. Vn1etiolli.di L. ACarko IL I 1'. K : Ti.CItudio Cefare
Aiigufto Germa-. nico iv.l LyiMli i^^ # P.
dl teiij. Mono n Re Agrippa , Herode fuo fratcll Disafia d Clacidc, od
mon- te Lb.mo, ottenne daClaudioTau- tborit di eleggere i Pontefici . CCamo
figWi Ce tfTCNXongino LegatodelU Giudea. Saulo, e Barnaba parlandofidi An-
tiocUia > predicarono la parola di Dio alle genti & htoendo colitini*toal-er tMSlWO di
Claudio > che diicacciaHa rutti gli Hcbrei di Ro- m t e fa preicnce alla
morte della B. yiergioe Maria, laaual mdriqucft*. alino alli XV d*Ag|Bto \ 4f
4? L'Anno Sabtatarto ccxxv. Il Concilio Gierorolimiranosiielqaa* le f Icuata la
Circoncifonc . S. Paulo inftituico in
Aniiochia A- poto iftUegfloit S|PiBnoYeaM In Anthiochia , ceft^faiCbltfr^ fette
anni. Eiiendo (ata aObnta la D. Vergine iu Celo, S. GiouaDfii EuangeUOaaMl
mEfefo. A.VifeJ^ Digitized by Go w .. I c K o N O E aro I 4'. Anni I '
/ I mifiu *Ro dell'. ^ I M?* {A , C.Pompeo F. di C. 'ir. 03 804 no.
9 A. V.tclho F.df L. e di Pja.1l^l f poi clcrco Auguro. L.VipraniOr Poblicola.
Loneino. 121 no. Leto. ^ .D.AntmiF.^ro.^9rCN.Veio. iiL SrrrUo i!ig).ill
M^T^di---..V;li no. '4 Q- Afin-oRdiMi' V" ' Marcello. . Mir-Aciiiok
^Qciola. ; Anania rrggeu^iao a quello
cempotlc^ Chicfe. T. Vtntidio Quadrato > Legato della &oria. ....
Antonio felice x* procuraior I della Giudea. lonrtaxxj. iomnio Pontefice de^^ I
Giudei priuato. ' . S Paolo vi da Corinto in Efe/o* ^Filippo Apof\)o3kMM6k^ f
croccfflTo ifi Hier.ipo!i dell'Afta. Intorno a qucfti te Pipi S. Luca Ao-
tiocliciK. (cridc i'E'inn^t lio. . |S. Paolo riioin da LtcloinMacc dpnia c (lette Vhmctno in Con'nto. S. Pnulo
rirornda Corinto rn So ria, f prefo in Gicrur-ilrni daGiu- dci , c tu dar legai
o n Fc.'fcc procu- ratore, dal qual tu tcoucoduca^oi prigione. ~
L*aiMo^barac4P.cMiiif^. 5} i annoXi* Qaudio Ccfiirc Auguao mori aili xiiu
d'Onobcd > ' L'Impctator NeroDcClMu|i0 W di Claudio , Cefare , Auguflo,
Gcrma- tikmiif^m^AioTc imper anni xiij.nicfivj|. P - . -
^ \ t egiptoi xxviij. ^ , 'f fr t . T V-m-
1 54 55 (Mi.' Nerone Digitized by Googl Ann di Ko ma. 808 810 Sri 81 13
S14 Anni del 'e I:i ouc licite prigione due / anni. ^ Nerone Claudio Ccfare
Angurto . Germanico III. ,M. Vaiciiofigl.diM c di M.N.Mcf- ' falla. i.Ppolo
flanJo m Roma in prigione, * , |>redicaua Chriftn , econ tprtoic ammacftraua
le ChieiV. s. Luca (VriiTc gli Aiiidegl'Apoilo- 1 1 ^ C.Vifpano F.di C.
Publicola.l 10 S. P.juto liberato di prigione , (qv.x\^ Aproniano, C. Fccio Fdi
L.e di C JV.Capironc. l'Italia storn in Leuanitsoiic lu' ucndo riparate le
Chicle dilat la l ! dottrina di Chrifl(\ i 6 L'Imp.Ncronc.Calud Cef. Augua. ,
" Gn.Domitio Cor buio ] reato di So- a* Germanico IV. CoITo Cornelio
ff^liolo di Cnffb, e di CoOb N. Lcntuio. 7 C. Cefo aie. Peto. ^T. Petronio.
F.di T. Siakino Turpi - liao. ria . lofctfo figlio ni Cabo Simo ne Pont, xxiii.
Pontefice dc'Giu- dci , priuato . 12 L'Anno Sibbatarioccxxxvii. jlmornoaqucfti
tempi s. Andr.Apo j (ioi. fu crocifiO in Patra d* Acaia '1 6% P.Maiio, Google
IO C O N O LOCI A Confoli , & Jmp. Anni dtl Regno . Ref. dt* Giudei e di Chnfto . P.Mano . Olfo.
L.AfimoF.diG.N.Gatte. S. Barnaba Apoflolo f vccifo intor- no a qucfti tempi.
Tito , c Timoteo principali difcepoli di S. Paulo . T.Virpinio C.McmiuFAliC
Ruffo Regolo. P.Si;oF.diP.N. Nccua Giulio. Attico VcflDO. C.Suctenio LPoncio
Piullno. Tclcfino. L. Fonteio F.di L.c di CN. Capitone CGiuli . KuiTo. 13 14
C.Lccamo Baffo ij M. Licinio. F. di hi* di M-N-CraOb Frugi, l6 17 18 Albino
xij. procurator della Giudea' Anano luniorc figl.di Anano Poni' xxiv. fommo
Pontefice de Giudei per nnef iit. leui f^l. di Daraneo xzv. Pontcf. de Giudei
priuato . Effendo flato vccifo >n Gierufaleni Giacomo d'Alfeo GiuRo 9 che fu
derro Giacomo Minore e fratello del
Sign. Vefcouo di quefta citt, li fucceffe Simone figl.di Clcofe, che f Vefcouo
anni xlvj. Et in Aleffandria effondo ftato vcci- fo S. Marco Eiiangciirta , li
fuccef- fe Anfano , clic tenne l'Epifcopato annixxij* loso figt. d
GamaliclIcxxvj. Pontcf, de Giudei p^^iuato . Simon Cintneo > c lud i Taddeo
A- pofl.foronr vccffi in Perfia. ... Celilo Gallo Legato della Sorit. Cefi IO
Floro procutator della Giudea . Nerone cominci a perfcguitar \ ChriAiani.
Marthu t^l. di Theofilo xxvjj.PoDC. de* G inde l,priuaro, Seneca f vccifo da
Nerone . S.Maith'a Aponolof vccifo. LA GVERRA GIVDAICA . Incrudelendo Nerone
centra li chri- fliani, S.Pieiro, V^(a>U(Hl'Attiochia per anni s. ' " ' fu vccifo. " f tlnperilttl M. Saluto
figliuolo df L. e di M. N. O T T I O N E , Ceratt Ao^ttfto vili. Imperatore, imper meli e, . ^
cgiorD cinque. Qadloiuifia1eflb.am iKi, d'Aprile, llmi^^^ \ M Vvcciidifaamaiio A. V 1 T E L 1 0 figliuolo
di L e diP^t^GgeanicoIroj^ra^e . .
cgiaiai.cjiafyir. i h.io i ' L'iftcffoanjQoallii4.diDcccmbrcYitenioIn^rator ,\
'\ ' - ft vccifo. " t*Imp.Ccf. T. Fhuio F. o'i T. N. V E S P A S I A N O
Angutio x. Ipp. del Popolo Rpoiano itiapa aoBi c ic l-'Imp. CcLT. flauio VcfpafianO| .Augaftoi).
ai Ti.llMpfarff 4iAmilftO Cerare Ve. ri; ^pollano. L*Irop. CcCT.f tefiWp.
Aug.lij. Cecdofig;dllSre4il4eM.Ner. ua. Il fflaKft poi chiamato Augufto* _ a
TicoCcfare legaco delta Scria. Glcrufalem dittnun , il Tempii abbruciato alli^.
di Scfcnl : e . , . .PoiPpcipColljSfia jiilcuor della Soria. . . .... Tereniio
jBLuflb PccfidenedeK .... Pctili CtocahH MiUmc della O'udea. CCcfennio Peto
legato della Scria. ... Ucilio gaOb P^jWtoCgoaea^ l.impc* Digitized by Google
1% .c :r or N :ljo srl a Vhip. Cef. T. FtaBio Verpafano Augufto iv. T. Ccf.
/igl. Au. ^ Vcfpiaao i). T. Fia. igl. TAttguft Domitiano Ccfareij. Valerio gA
M.e di M. N. Me falno. L!mp.Ccf.T.H.Vefp. Ang.V. r.Ger.figl.d>Aug.VefpaaaoQ
i> L'Imp.Ccr.T. Fi. VcrpaQaoo Augu Intorno a qucft tempi S. Banbolo tnco Apoftolo,cU'
l'iftcflb, che Na- tanacl , predicando Ciin'fo a'Perfia- ni> fi fcorcicaro e
decapitato. , ^ 7 Flaoio Stilla Procurator della Giudea . Aucrito
Arciuefcouo'di Ravenna, fucccCTe a Saot'ApoUiaare ^cdettf anni i6. S. lodia. - r Apo(loIo f vccifo iiu 74 71 Anno Sibbatario
cric vxfr, " n, equrKtFfiiie il rei jalileamor
L*lmp^J>f.T.Fl.VcrpaGan.Aue .vii r.Ccr.figi.d4 yc^4^ 7 , A,""' I Ali; xxiij. di Seticbre
s!cinn& Pa- ^ pa mori in r rTl io.La fede non vac . San Cleto fi.^l.d'Em il
l'ano. Romano Quarto nell'ordine degli Epifcopidi Roma, a^i?ioiiroiri Lido malftooii^ do dor S.Pietro Apoftolo, Pontefi*
ce dc'Chn(iiini^cM$!Dni^mt v.giornii"' ^ Jlmp.T Fl.Vcfp. - Au^.vfii.
r.Cer.figl.d'Au^u(fo. Vcipai.vj. I Dion'fio Arcopagita, Vcfcouo d'A- thcncu*^
Apoftolo dflln Francia^ ..CcfonioCunamoiio Vero 2.CornelioPnTco. i
/Imp.T.FI.VcTpifiatio Aug.fx. r.Ccrare figU^AugaOA VcTpafiano 3
QgdRaaimimxnj.di-Gi|{bomodV^ I L'Ifl^ator TITO Ccfa re figl. di Vcfpafiano,
Verpafano Auguflb , , Jf)I'npww imper anni ij. meli ij. giorni XX. .-i : . Inif'.ruCcl. ycifial. AuEiifto
viii. I.nte%fc^9e^a&rQ Dckhl' liaoo Ceiacc vii. 4 .1.4, j Mf nnndr %i
Confeli > /wpf r. Jinni dil Pontificate, Rcp. ChnfiianM. 34 a Sex. Annio.
Siluano. T.Annio Veto Poli looc. f Quell'anno ali! xiij. di Settembre mori Tito
Imperatore. L'Impcrator CefArc figliuolo di VcfpaGano T. Flauo D O M I T I A N
O Aug. Germanico , xij. Imperator del Popolo Romano > imper anni xv. e
giorni vj. JJ X L. Imp. Cef. T. FI.
Domitiano Au-] guft.viij. T.Flauio figWi T.C di T.N. Sabino. 6 L'anno
Sabbatario ccxU % L'fmp.T.Fl.Domitiano Augufto ix. T VinyJnlo IvUuO. I V.
Allixxvj. d'Aprile S. Cleto Papa f vccifo, vac la fede ("ette giorni S.
Anacleto F. d'Antioco Aihenicfc , Greco > ordinato Prete della Tanta.^
Romana Chic/a da San Pietro Ape- Itolo V. Ponret. Komano,crcato nllt quattro di
Maggio i fedctie anni xij. mefi ij. giorni xx. 3 L'Itnp. Cef. Fi. Domitiano.
Aii^.x. Appio lunio. Sabino. 1 i S38 4 l. L'Irap.FI.Domir.Aug.Germ.xj. Aui%lio
F. di T. Fuluo. 3 Albino terzo Vcfcouo Alcffandrino anni xiij. 3 5
L'Imp.Ccr.DcAnt. Gcrm. Augii.xij. Scr.Cornelio figl.di Cedi P.N. Do- labclla. 4
L'Imp.Ccf.Fb. Dom. Gcr.AiiR,xii;. 1 A.Volufio figLdi QjC di L.lsLSatur- 1 nino.
5 Arditi^ e Damtttllaoonfi*] nati , e
poi maitiriiari. Caio Romano ten Vcfcouo
d 1 Scx.Pompco ....Cornelio 14 Collega. II , Incorno aqucfto tempo ShGiouanni
Piico. " fi.-.wi*i:.:-.u -I. A L. Nooi Px di M. N. Afpreno Torquato.
M.Acicino Ocmeme. L'Imp.Cef.Domir. Aug-Gcrm. xvij. T.FlaiuoF.diT. edi
T.N.acin(e. 15 CFulufo Valente. CADt>ftk> figl.diL.cdi CM* Vto. li
Eoangelifta fcri0bPEpillole^l*Apo 94
cali (Te. VI. I il 2 5. Aaadeio Papa fu vcclfo alli ziij.d! Loetioi,V4C la fed
gorn xii;. ! S.Eaarifto F.di loda d
Bethleem,! Siro , Sco Pont. Roaiano,fii creato allxxvii.di Luglio, tfGdecKWii
xtii.incfiiij. fi {96 Qaefto anno alli i8t . . . . Germ. DacicoPactko
xivJmperatortimpcr anni ij^ .
iacfi^egtoigrfi5. , ' 97. 99 f Sofio Digitizd by Google ECCLESIAST ICA. T ? 5
54 t5S ir 5 Impe no. ,C.Sofio A.Cornclto SenfciQneii> ! Palma. ^ t'hnpb
Neroa Traiano At i g . Gcr- . ' . manico iv, iM.Cornclio Fronfonc 5 .Elcocad'o il). AraiilffBOUO di
Ra- L'Imp. Ncrua Tiaiano Aug. Ger- man/co i ij. / .7 I T 5 C^ofio 'i^'
\^,,^_Oiccicne j'ij. 6 7 8 L'Irap.Ccf. Nci;ua Telano AuguftJ ^ :GctaitDico V.
^^PP'Q MaiTtmoO. 7 .PJ^erun T.Iuiio A.Iiilio Suranoij' Marcello Candido ) j,
Qu.idraroij.; * *r P - 1 / . w>.F
CredI IO II J3 iicnna ,nnni ii. Sin Giouaani Hua^eelfia mori in Efcfo. ; La terza pcrrcciitionc contra i Ciri-
ftianf,ncna qual furono- vccifi jq Ro maperChr:fto , Quirino conia fi- gliuola
Balbilia,Suplitio,Scrui|iano , Foca,Vfeoii94i iOKtottS^ aOat, Bailidc Sacwoino
Antiocheno IcOandroo Ifidofo fig. di faniide hcrctici. ' A- i I f Scoccoic iv.| Il t - ^ ^
I , _ * . 1 . / .}M A.Cornclio A.
Caiuiiio Palma ii TnUoij. Papia Vcfcono I J cropol?rano,aud- rorc di S.
Giouaiint ApoAo fil creato fommo Pon^c/cc alliv. di Nooembre, c (tdetic ^nni 7.
mcfi 5. egterni i^.
Primo,v.YeftIAlcffimi^ia,aii^ ni 12. ^
Simeone f^Ldi Ciecfe, Ycfeouo di GilbhlfWlMbe fo^rotui del mai.
trio>al qualioccefife luAcMfflDO W Ignatio Vc(cottO Antiocfae ' li Digitized
by Coogle Ami anni z. 118 L'Imp.Ccf.
Traiano Adriano Angu. Ti. Claudio &gl di T. Fufco 5 al ina- torc .fi Coogle
Aaak ' ff 7* 77 ! L' QJunio. anoAn-, Raflfico. C.Catilio Scoer. T. Aurelio
figl.di T.C di T.N.Fuluo Vefco
iiod*Alcflandti.i,anni ii. } Matrhiari.ydcoQO(ittienifiIcii ' anni i. "
i'Mr,~"iit MAcfliofifUiM CCrndio ? ' Ariiola. Q^Arrio CVcranio Pctino
Aprontano. M.AciliofijU94A|4.. Glabr ione. CBciicij^ , f .Torquato. l t..:-
Atan Papafilvc* aTcVac ia tedia g.orni ^ : i SaoTelesforofigl.d'A'naeoma, tf
prete f creato Papa alti ^.d'Aprilct redetfc anni lo.mcfi ^ giorni 28. ludo ij.
Vclcouo di Gictt^falcta an- ni x., ' l^i.i.'.! Cafldr^; Arciaefeeoo di Rancn na
apni 5. LeuTi^ydcQ^ CieftilSefl|h ni a.
Aquil Ponrco hcrcrico , Secondo ncerprci|^^4^ l^^dcUa Sacra Ter 1 1. tura. ^ '
' ' ' ' ' Cornelio v. Vcrcouo Aiuiochcno anni j. ,
;.';in .rp I 1 Efnyhn-xiij. Ycftouodi Groiralein, G a 5cx' Digitized by Google
tko deli* f 28 C R O N O L a G r A no. 8^ 14 16 te $87 17 Seno Aa^orioo
Seutfriano IttlioSfllano Sfenna. C.Iulio6cruHio Vrloilcruuao Cvibioluaenco Vero
6 7 Pompeiano Luperco j8 iL.liiIiofi^l.Jj Acuco Ajiliano , Procttlo
vf.AtciiefeoiiiidtKAuea- aa>aQiii x.
l'I GiofcCfc xiii), VcTcoiio diG{mr-
|!cm anni r. I ud i X V. Vdcouo di G^uratemiao^lf ni 2. I .1 19 l.
Ceronio figl.di L.c diL.N.Co!n" modo Vero, fi nml fu poi Imperar, Sex.
Vctulcno Ciuica Pompeiano IO II 990 $91
L. Elio figl. di Adriano Augii. Vero Celare ij. 20 P-CdiofigWa. di P. Balbino
Vi bai ho Pio. Sulpi'cfo Quintio Negro Camerino Qui ai XV. Ve'fcotiifdrono tutu
del popoloG u ire . Gctuiio , c
Simforora eon fcrrc figli- uoJi , ti*
Aquilc.i , i di Picce creato Papa alli xv. di Gcn- naio..fedann4. Valcnr.no Eg
ti :o,& i fuoi discepoli Marcci.BaffoTo'onico ,Coar^'
Ibt&Heiaclioachertfici. i 9 Vero*; jSi X.Qn niilio .'ir 'ii j Gordiano, |Se.Quintii;o MaffmO)
" IScx. AciliO figlio di Marco G^ibrio- 1 Vociano* Bacchio lufino ,
Filolo/o ChriAii no, marrire l'IHiftr^ctflRsNaflai cofe , e principalmente dae
Apologie iti tauorde'Qu:iftiam#i U 17 1; Publio xviii.Veicotto di GiecufaUm
annf 1. Mallitno XIX. VclcouudiG ICTOtMUli 4. "r S. Pio Pip
liillanonrMyrVefcoiioiliGi^a-.| ij8 lcm,ancu i. Simaco xxiij. Vefcooo
diGifiu(a't,l59 lem anali. 1 ^ Caio xxiv. Vcrcovo di Gieca0dcm ij anni i*
luliacoiiijrxxv. ViitjaiMQi Qicruia- lein%aDai5. 161 Celare iij.' IO jUEIio
Aardio figlio. d'Anton. Pio , ^ Celare ij> Bardcfanc Mcfopotamio , Rhodo i^a
Afitno-t btieminidott fcsiifeio cooira M^rpooe faetecfeo . Qicftoanaoalii vi|. ili Marzo moti Antonio
Ali >;uflo Pio . Liroperator Cef. Ti?!, di Antonio Pio , M A VRELIO Antonio
A ag. &L.BO Vero ANTONINO Aug. Kvii.c xviij.Imperatori dei Pc^lo
Jlotinoimpetaronoincomoaix.aiuui MaM*Aiilom ' Va Ruflico. jSam' Aniceto Papa
ori alU 17. d*- lAprjlcVacU (cdc gi'oini Ir3* xiii. San Concord io SoceairJ^di
Con- I jflocdio da Food! fiikcienoPapail
primo di Maggio > e ledette |oiu 71 |cfiitfifnii8. J x6j Digitized by Google
= ^-^
lUtt.^ Inipc Ciifilis^ Imfir, ^//tti del Pontif cote, Rcfuh.ChrtfitArth
. . rio. , 917 f 1 911 Anni Ai ifto. 4 :
Clllllio L.GoifbeU '^ftore tri II 5 .>5
M Gauto Orfico I wit
MiiriiMtto iaudio Apohinare Hiciopolat u
3 ! c Mei i co Sardcnfc VelicouiMiUomi-
' ni dotti. Capitone xxvj/VcfcoQodi Gieruia- jlem , inni 3. Q^cruilio UFutM
Prudente Poilione r.Vinidiou .1-1 Quadrato Taolo MMcano Tati.iiio Siro
licrcticcilfil eguale i lic. rciiic^liBCraiti, 0^: iluoidifcc- poii Seuero'0c
Antooio ficliiilo di Birt*fio^_ g La quarta pcrfeciitionc ctra TChri- tfliani,
nella qual fu vcc lo Policarpo Vcfcouodj Smirna . Fii nirai cr-idclc mitoBn , M
Francia , IO A Oa. A.^rippino ouero Agnppi vij. Vc- (couo AlcHandrino, anti i
a. M a Oiiio X X V ij. Vcfcoup di ^i^nifa* lem,anni 3. S {TcoHiovij.
YcfcioiioAacMeno , ! finti; ^ J Sofio
. ' ^nTco Q.Celi Apnjiinarr ' ! anni 8. (jjjy^cflo onno inori L. Aurelio Vero
AugnOo . 165 167 16I I Ti 20 Aurelio 9H ti Scucro Ce f ego ; Claro ,S.SqteVo
Papa mori alli xxvui'Apri- *7*. . l1p^Vacla (cdciriorniar. I ' . Srcnoi la
(cdcgiorni 2r. . | xi'v. S.AbnndtoElcuthcro F.d*ilW).;.> - hrfirort'a
d*alconi popoli della Boc.
nita,cli(amati QuadcKfl Marcdmani 'guajorrcnne per le pre ghiere , zhc
fecero Dio lolda ti CUriflian'.
Dacboviii. Atciucicouo di lUocn- naanni 10. ' . ^ >^ -i u^iji.-L-o Ly Google
C fi O N O L O G 1 A Confoli i& Imp' jinniddfonttficato, Ref.Chr^iaitd,
Anni di Cnlfumio M.Saluio pirone luliano T.Virrnfio Pallioncii.| M.FI-inio
fi:l.cii Mnrco Apro li. V.ilcnTc xxi'x. Vefcouo di Gicrufa- lemannii. S-maco
S.imaricano be- rci ico Ebionco 9 terto dopo i fet- tanta inrcrprcn* ,
interprete dclit# Scrittura facra. I7 Diilchtano XXX. Vefcouo di Gieru-
faleinanni r. L'imp.Ccl L.Elio Aurei io,C O M M O D O, Antonino , F. di Marco
Augnfto, Pfo Felice, Ai!gufto,f fial padre tolto per compagno deiritnperio alli
xxvii. di Noncmhre ,-5 Gieru(a- ' ! ' }' TOO PottfcwteVefeenodiEfcfoy Thcofi^i^
5 lodiCcrarca,PalmWfto,Mlo.pr^5 ' ittiiniilluftri. o.urTT V L'Imp. Ccf. Mt C()qamodo Antoni- ^ no
Aue.vij. P. HelHfo figl. iIKK'l^tfrt /j. chela poi Inoerator ^
Dunerri^fcSod'AlcflTandtia, ^91 ,,,'ann43. jSerapione
ix-Ycfcouod*An.iiochia janni 21.
Thcodi^Corriano i^, i loi difccpoll Afclepiodoro Hcr' mopiio , ArolloniUtf cThcodpro Mcniacio , Ui^auQu^u, : . . K . -
^ 8 Paniiieoo rettoreidHla Scola Alcf-Il^j jfanrfrina , c Clemente A ^
u.mdiino fiiodifccfoln , c iiiccc floic.iiuotnini doctiiTimi : Bachilo Vcrcouo
ai Co- tti Quefio Digitizca by Cc)O^Il i4 i^miMnithifir. ^m^mfiem: cpulChiHM
HL, 1 s?** LlmpaBtfor CeC P. HEtVia figl iuolo di P. PMnice Aittiifto .
xO^fSHMircfel Po|K>JoKinaiieiinQ nlPilij- giocai iIsfTi. , t a^mm Ce M:
DkIio figliuold di M. Commodo SeoMiVLIiUSIO Aaiuao xxi.iinpcr4tor , imper meii
if^ ^^w fXmpcrator Ccf. L. Scptimo figliuolo iiica viij. giorni iij. L'nifX^ jlfc^liio ScttoA^
D. Clodio Ccioniq 5^pijnK)^Albno . ~:
'- ^ CcTare ii. LFlaujo ni*. 1 n.,. Tcriulio /; i) , . ClWcnrc.
LDoinitio Dcftroii Ap.ClaudiO TMrerann IO F. AietU^|^tvT. Artcmpne hcr^^i^. 4-
>5 97 S;worPapa mori aih xjwiijTdi ins Luglio . Vac la fede giorni fa. ^ S.
Habundio 21cfcrino f. di Habim- lio Romano, ft crealo Papn alli ix. d^Agoflo,
telette aimt apgomi 17. ^ . Ti cita- 99 Digitized by Google Anni AofH l Loiiano ^ Gc^tiano 3 II Agabito X.
Acciucfcouodii^acflf na aom 2^ j- Mcn.i CuQ9droo"Tc vi. Vef(oao4i 1 r
1 t - -
1 ^Pomponio RaATo . ^ ^ ^ "' ' C^tk>annoam4.ci^brafo^fforfl'?mp^
Aueuaoxxiii.IiupcratowielP&poloRornaao, laipcr. I: - ^ ^ anni vi.mcfi ii.ginroi , ^ ^ , - ^ ^
Oo. loi t, aoi 205 207 ao8 2ZO Sl2
Ki.PompciO'Rcli'Mfc ' Ajpro 16. Afclepiadc K.iVefcoqp.d*Aoi*obia anni 6. '
Alcdandro xxpcv.Vcfcouo di Qicm falein,aoni* "dueftannoaUixxv.di FrcbaioC
vccifoGcra il qaalcuaa ^ ImpcraforcolfrawltoAmomoo. Digitized by Google dell'
no. CRONOLOGIA L'Imp. Cc{. M. Aurelio Ancenlno ugaftoiv. P. OU figU d P. c di
P. NMbino Si i io "^ -i Mcflala. Emilio 4 jAnicio - Q.Aquiiio Sabnoij. ^
Scx.Ccrnelio Fa) PbAaMmA . Btuiio 17 18 19 il S.ZtfctinuPipatnora'xKvjtdi ^
Agolio, vacala fede giorni S. Domenico CaliAoF.diDomiiIo Roiano f Creato Papa
alli ij. di Settembre , ledei amu T* mci giorai 15. Prc/enrf Clgflto Atinoani!s.d*Aprfle Aurelio
Antonino; Aogufloj.! Sacerdote Llmp. CeC M. Aorelto Antonino Auguftoiii. Ibi
Amdtp Eotiebiafio Gomaxon i AnRo Ondi Graro Scici Paa)iTichio hiioixo con
folate, Sini- 2Q U\o 4 pl'cioScnator , con le lor &inii;lic , ^ |.Calcpo-
-ie.;3tvijj S.Cah'fto Ptpa allf xiV.di Ottobre fu vcciro.Vac la fede giorai 6,
SaAt' Vrbano F.di PonctaiMs'Ktes^ no , f creato Ponrcficcaliixxj.d*^
OccobFi(B(kue4uuii7aidl7.gior- ni 5. ^^.jC^)|e(l*anno alU ix. di Mapto ((i
vccifo ADtonino Eliogabalo Auguro . L'ite*. CenF.dcll'Imp. Antonino, Aurelio
Scucro A L E S S A N D RQ,Pio> . Felice,
Augal)oxxvj.Iniperatoicn^r^ooiX3^iorni^. .Papicio MafTmo liano i 4 5 6 7 8 IO
iz Claudio luliano Ctirpino , . .1. ' L.TurpilioF.di L. M.Mecio Deliro Ruffo
L*Irop.CfJA.Aurcl9Seucro Alef- ^'^ " ialino Aug.ij. CQumriIio . . . tocllo
TCclio fig.d.' P.e df P.N^Ibiil0 ij Ilqiial f poi Imperatore. M. C'odio
Puppicno Maflmo . Il qual f poi Imperatore* Vedo ' Modefto Probo L*Imp.Ger.M.
Aar. Sen. Afeflandro AMano. lulo Lupo. MatBroo XIX. X Sant'Vrbano Pnpa allf
xxv.di Mag- io tu vccifo . Vac la ft deg'orm 5. Calfarai Pmiano F. di Cilfur-
nio Roraho,r crcaiof^aa'sviii. di Giugno
fcdcueann5.Risfi 5. Marcellino x*. AcciuefGOUodi Ra> ucnDa>anni
51. .rr^u. ti. Guidi. HI Hi Digitized by Google 3 C R O N 6 L G I A. Cmifili^&Mftr. JtmiilFmHpm$^
MifiJCbir^im. ' MafTmofj. 3uidio ^ ' .
Paterno Vrbano Maflmo Vrbano L-Catilo
Snierp u Ra^ooief* di L. Vijatjo Qu S. Pcntiano Papa mori m'iLi , IBL 6
]Nr)tierht5.VacJafedcgornj|. 5. Antcro F. di Romute Greco fii crciaco Papa alii
xti.i Noucmb. (e- 4ftTf mFB 1-gtO *-
ai2r* IX. ^34 Us jQue'flo amioaUxyiil. d^ttaha fii fcdTo rinperator
Atcflii^ioAQgpifls^^ t:Im^CeCC^iulto M ANSIMINO erfnancoPio,Fclice xxvii.
^tltppgratorcimpq:annifi.mcu . . . giorni L'Imp. CeT.X;~Gruno Maliilno G.GUK
Africano. P-Titio Pcrperuo. LOciinio Ruft'co Gorncliano CMicraiCbri- La fcfta
tafani. j S. Antere Papa (vcdfo x\U dacd'r^^7 Gennaio. Vac la fcdc giorni 6. S.
mf:lbP.di' Fabio , Romano, f creato Papa alli dietdfCilaii^lc^ I Qu^o.ttnn i
iific'me vn'aono , M.VIpio Crinuo.l i t ^ ^ : J C^Jt^ofigUt Proculo PoiRitno.l
* ( ^ ^ .^'^bo anno ... . di f^iugno Balbino , e Pupcno Imperatori furono vccFl
' ^^'4mpCi(P^i^4iGoBd^ano, M. Anton no Gordiano,Pio,l|ice,AogBfltb ' " '
inapci intoino (ci anni . Llrop. Cer. M.
Antonio Gordiano Oiioor.:/:!- -n - AlignHo. Vcttio VcTMflo. L*Iiiip,CAI.AniODio
Gordiano Au T 19 A*" Anni diRo dcir- ma. l.npc rio. 99S 99 997 998 looo
100 J 1002 1003 5 6 Co^faU . & Imptr. Anni del Fannie aio. Rcjfub.
ChnJisA4, 4 5 C. Aufdio Vcnio Akc. C. A fimo Pretcfta 0. 7 i C. Tulio Emilio
Arriano Pappo. Fiiluio Erailianoi Peregrino. g Sino^ io. f iladertia d'Arabia
coo- tra fhcrcGa di Berillo Vefcouo di Boftrone,il qual per opera di Orige- ne
s'emend. L'iicccfiade gli HeUbeiaiii in Ara' bia. QucRo anno .... di Marzo fu
vccifo Giordano Impcrarorc Aiigufto. LTmp.Cef.M.Iuh'o Filippo Pio Felice
Augaf^o.impcr col figliuolo Filippo CeCarc , & Aiiguao , anni 5. mefi . . .
giorni . . . - Anm di Chri- Qu. 24} -14 245 L'Imp.Cef M.Iulio Filippo Aug. 10
Tt.Fabio Titiano. 999 3 Brucfio Prcfentc. Nammio Albino 1, 4lupV.
Gn.Mcf.Quini.Tr?iiaoo De- ci Aug.ijk AnaioMalfinko G^aco. dc'ChrijLi xxg. I ILa
Settima pcr/i5cutionc ftiani. I S.fabiai Papa allixx. di Gennaio, T vcci(o .
Vac la fede mcG j. gior- ni II. ' S. Cornelio F. di Gaftigo Romano , di Prete
fu creato Papa a'ia. di Lu- glio,fcdcttc anni a. taeQ 2. giorni L'Imp.
Digitized by Google 4* CRONOLOGIA L'Imp.Ccr.Cn.Mcf.Quin. Tra, De- ci Aug.iij.
QJ4crenioEtruIo Dccio Ce fare. Nouat l'ano Romano, di Prete fjcr Se il ma
creato Antipapa comrn Cor.j nclic),fcdctrc mioino a fci anni Quc. flo f il
primo Scirraa nella Chicfai Romana. Si fecero due Sinodi in Africa con-? ra Noiiaro hcreiico. Queft'anno .... i due
Deci j,padre,c figliuolo Imperatori furono vcc ifl. Grimpcracori Cef.iri
C.Vibio Trcboniflno Gallo.c C. Vibio VItGano,Pij, Fc- lici Augufli , imperarono
anni j. mcfi 6. giorni .... Anni i Ckik fio. Si fcct ro tre Ccccil/j, due in
Roma, l'vno comra Nouato hcretico, ."al- tro dc'crduii dalla fede; il
terzo in Artiochia con^a i Nouatiani. L'Imper.Cer, C. Vibio Trcbonian o xxii
Gallo Aug.ii. -'Irap(.Ccf.CVibK).F.d'Aug. Volu. iano Aug. ;lmp. Cer. C.Vb?o.r.
di Augoflo * Volufiano Aug.ij' 1. Valerio Ma Aimo Fr*bio xiy. Vc/icouo
d'Antiochia, an- ni I. Miniabanne xxxvj. Vefcouo di Gicriifalcm,anni 14. S
Cornelio Papa alli xiv.diSeiiemb. t vccircV-ic la fedcmcf i.jior.j. Mentre dur
la fede vacanrc'fi fece j in Roma vn Sinodo della caufadc*- cadufi dalla fede.
S. Lucio F.di Porfirio Romano , f creato Papa alli XX. di Noucmb. fc- dctieann
i.mefi 3. giorni 13. Dcmcirio xv. Vefcouo Antiocheno inni 7. Concili) due
Cartagfne/ , vno di ri- battezzare gli herctici, l'altro di bar lizzare i
fanciulli . Itcm due altri in Afia y il primo in Iconio di Ucaonla il fecondo
in Smada di Frigia del modo d'accettar gl*hereiici , che fi pentono. 53 .T * ^^^^
vccifi Gallo , e Volufiano Impcratort. i Imp.Crlf.P. Aurelio Licinio Veleno
Va!cTano,e P.Aurelio Licinio Gnilieno , P j^Fclici, Augufli, imperarono anni 7.
'Irop.Cef.P.Licinio Valeriane Au, . ~ '
* ?[Ufto i L 'Im|i,Cer.PAiircKoGaIlicjBo Au- ufto. XXIV. ^5* S. LucioPapaafli
4.^1 Marzo fj vc- d(o. Vac la lede mefi i. giorni 5. S. Inlfo Stefano F.di
Tulio Romano, 155 d'Arcbidiacono f creme Papa allii ^ d'Aprile, fcdette
ornii.incfi 3.' giorni 25. iS^noHo Africano centra BaClIdc Aftinicenfe, e
Marciale Emcxiten- fe^^Vclcoui caduti. | L'Ito p Digitized by Google 9^nnt Anni
1 diRo dell' I ma. !?= tto. I zoo8 * E C C L E St A 'S T I C ni. Confoli ,
& Imp, jinni dl PonttfcMtQ: Rep. Chrfiituta, L'Imp.CcCP.Aurclio VnIcrJano
Au. z Paulo Thebeo,Hal qual dfpS. G'o gufto lij. [uanni Bnt/ft3,fi cominci
primicr.i- L'Imp.Ccf.r. Aarclio Gallieno Au- [mente ad labirar l'Eremo , prj p
lu- guflo ij. ra della pcrfcciuione
s'afcofc in vn grandiflfmo dcfcrro dell'Egitto, ouc viflc intorno a
cent'anni. 1 toxo M. Valerio M.Elio Anni
di rhri- Ma Timo 3 s. Stefano Papafi vccifo alli 2. d'A 4'-57 Clabrio. IgoOcVac
la fede mefi r. jrorni i li ^ |sart Sirto II. luniore F. di F iorofcl *^^*'
Athenicfe,Grcco , f e rcaio PapaaU Il XV. di Settembre, fedctte anni ij me fi
10. giorni 23. L'Imp.Cel.Pub. Lic. Valcriatio Au- I gurto iv. X'Imp. Ccf.
Licinio Gallieno Augu- ilo iij. A. Aurelio Mcmmio Pomponio Fufco Bafl IO12 I
Fulttio Pomponio Emiliano BaGo ijr 1011 j 7 1 L.Cornelio 5cr>l.iTe fj. Nocto
, c SabeHio lcrtifci, da i qua ti la hcrcfia Sahbclliani , o Painpaf- fiana .
... :! -p . . ; 1 sanSirto 1 1. Papa,f vccffo alU .d'J Agofto , vac la fede
mefl x i. S tlrono vccifi con lui San Lorenzo. Arcliidiacono, quattro Diaconi,
dticSoddacofii. > Paulo Samoffftano lierctico xvi . Ve- jfcouod'AntiocbTa,
redatte orini xi. |5an Dionifio Monaco, fu creato Pa- pa nlli xxi). di Luglio ,
(cdcttc anni IO. ncfj 5. giorni5. 15^ uor ^'59 :6o .... ; ' (
QucQ'anno -i. y'^lcrianougafto vrnaaifc'barragUad! \ 1 PtfrfianijJ fuito
prigioQc. I i 1 P'L'Cinio figl.d. P.Ga!:icno,Pio,F-lfcc, Au,-u(o,con Valcriano
luniorc Tuo Jratcilo , c Gallieno (no fjgi. Ccfari , imper anni viti. lou 10X6 'xo L'Imp. Ccf. P. Licinio Gallieno Au-
guro iv- Pctronio Voi ti fi ano L'Imp. Ccf. P. Licinio GailicJio Au- gii ft.jv.
Ap.Potnpcio Fanrtino N:potc VcfcouG Egitrio hcrciico, A qiral f rinoiiaia
l'hcrcfia dc'- Chiliarvi. Vittorino Vefcouo di Poifcr5,c Zc- none
Veroacfc,huomni dotti. Nummio w ^ r^^'^'" li qual confut
i'iicrcricoSamofatc- no . Trifone prete Mefopotamio fcriflc,^7J centra Manetc
herefia rea. Timaco xviiV. Vefcouo d'Antiochia anni 6. i74 Digitized by Google
if an! * Anirf diRo dell'- nu. Impc no. / E C C L E S I A S Y I C A. 1028 X
Z02p 1030 103 r 1032 103 J 1034 3 4 5 6 .1035 J 41 , 0- Imf, Attiti del
fontificato . Ripn^. Chrflinna . L'Impcr.CefJ-.Domitio Aureliano} S. Felice
VupK f vcc/( xxxj. d{ Aug.iij.. xxvij Maggio. Vac la fcHc giorni 5. L*Anoono
Marcellino ' L*Iit)pcr. Cef.L.Dominino Aurclia- ' no Aug.ij. CGmiio
C'ipitolino. S.E^iichiano F di Matfim dal^una I Tofcano , f cicaco Papa alji
5.di* ^Giugno > fcdciic anni 8. mcfi Ir.d 4 ' - ' ~
> I V' . >- . ^ I
Qncft'anno cnTc ndo ftato vc(;ifo Aur. alli xiix. di Gennaio , fu
l'imcrrcg^od'g mcfiX'Inip.Ccr.M.Claiidio Tacito Pio, Felice Augufo, creato Im-^
pcraeorc,allf X'xv.diSericmbrcimpcr v|.n)c(j,c giorni xf.'!'.^ pera .L'Impcr.
M.Claudio Taciro Aug.ij.f Fuluio Emiliano.] Qucft'anno alli xii). d'Aprile mori
Tacito Imperatore . L'rrap.Ce{.M.CIaudo Annio Floriano, Pio, Felice,
Augiino,impcrinefi i i.e giorni 20. e l'iflclfo anno f vccilo alliiii.di
Lugliouj.). L'Imp. Ce. M. Aurelio Valerio P R O B O , Pio , Felice , Augtrf? ,
imper anni 5. mcfi iv- 4 di ehri- 276 77 . 1 L'Tmp. Ccf. M. Auf .Probo Aug,i/j.
M. Furio Lupo. L'Imp. Ccl. M. Aui.Probo Aug.ii;. 0inio Paterno, ^unio Mrdaia.
Gtaio . ; L'Imp. Ccl. M Aur. Probo Aug.iv. C.Iunio Tibcf iaoo . Ut Mancs
PcrCano htrecico ^ dal(|ual] 5 gli Iicf etici Manichei 1 279 CiriHo xix,
Vclcouo Antiocheno ' ^ anni XX. 'liSft ' E)ororlieo prete Am ioclieno , huo- 7
mo dotto. L'Imp. Cef. M. Aur. Probo Aug. v. g Pomponio Vi riurino . Qucft'anno
alli ij. di Nouerabre fii vccHo Probo Imperatore . L'Imp. Cer.;M. Aurelio
Manlio Aureliano , Pio , Felice , Augufio imper infiemc co' figliuoli Carino ,
e NumerianoCtlari anni i. 28; 2?A L'Imp.Ccf.M. Aurelio Caro Aug. / M.Auiclio
figliu.d'Auguflo, Latino iThcona xxvij. Veicouod'Akffao- 9 dria anni 16.
S.Eufichiano Papa f vccifo alli 8.di Decen brc. Vac la fede giorni 8. xxx.
S.C440 F.di Caio da 5nlona,Dalma- tino , f crcatt> Papa alli 16. di De-
ccrrrb. fcdctic an.i i.mef 4.giorni 6. Seuero xij. Velcouo di Raucnna,an- ni
65. Qi2cft'anno..,.Caro Auguflo mori . Gi'Imp.Ccf.M.Anrelio, Carino, e
M.Aurclio Nutneriano,Pij,Fclicf, AugnfK, imperarono, anni r.meC,... L'Imp.
Digitized by Google Anni idi Ro 14 . .1037 Ajini deli' Impe no. 44 CRONOLOGIA 1038 3 Co/ffoli
t & Imp. Anni del TotttificMto, Rtfuy,Chri^imM , l.'Jmp.Ccr.M.Aarcl.Carino
Augu- rto iy L'Inip. Cc(.M. Aurelio Namcriano ; Augul\oij. Qucft'anno circndo
flato vccifo Numcriano Augufto > f alli xrj.d*Apcik
gcidacoIrnpcratocDioclcciaao . L'Imp.Cc/.CAurdio Valerio Dioclctiano louio,
Pio, Felice, Augu- fto , Imper anni xx. , Mcletio Vefcouo di Ponto detto Mc| 2
I le Artico, per la fua dolce cloqu 1185 Ami di . fto 284
L'Irap.Cef.C.Aiir.DIocletfano Au- gufto i]. Arltobolo x3,Euiebio , &
Anatolio Vefcoui di Laodicca, Pietro prete Aleffan- drino,e Panfilio Loadiceno
prete Cclaricnfc , huomini dortiffimi . M.IunioPrifciliano MafTmo Ij. Vctio
Aquilino L*Imp.Cer.M.Aur.Val.ManfminianoHcrculeo,PIo,FelIcc.Augufto,toUo per
compagno ncll'Inipero da Diocletiano AuguUo. " 1 r. - '4 L*Imp. Cef.
C.Valerio Diocletiano Augnflo ii). L'Imp. Cef.M. Aurelio Maiimiano Auguftoij.
it40 5 M.Aurelio Pomponio Maflmoij. lanuario 1041 6 Annio L.R.agonro BaIFo
Quntiano 1041 7 L'Impcr. Ccf. C. Vai. Diocletiano Augufto ii).
L'Imp.Cef.M.Val.M-immiano Au- guro iij. 1043 8 Ciumu F.di C. Tiberio no Dio
!\I44 9 Affranio M.Aurejio Anniballino Afclcpiodoro 5 6 Ut: 1045. IO 2046 II
104: L6 II J Augufto V. L'Imp. Cc^.M. Aurelio Mafnniiano Augufl.iv. Fl.Valerio
Coftantio Nob.'Ccf. C. Gilerio Valerio Maflminiano Nob.Ccr. Nummio Aqoo
Coroelio 8 IO II ProthsGo Cittadino,*: viij.VefcouO di Milano, Cedette anni ix.
290 Fl.ConftuntioiGalctio MaOmiano, chiamati Ccf.iri . Tufco Anulino 291* *
L'Imp. 194 GoogU E C C L E SI ASTICA. idi' ! aip: IO. 43r l 14 16 18 19 20 X
Anni dU Pontificato. Rep. CJjnjiaHA, Limp. Ccf.C. Valerio Dioclcciano Aue:u1\o
vi, FI. ValciioCoftantina \ Ccbrciu L'Imp.Ccf.M.Aur.Maffimimo Aa- C.Galcrio
Valerio Mafs. CclArc ij. Anicio Fau(\oij. Seucro Gallo. L'Imp.Ccl.C.Aur.
Diocletiano Au- guro vii. L'Im.Cc(.M.Aur. Mafsmiano Au- guflo vii. Fl.Valcrio
Coftuuio Ccfarc iij. C. Galcrio Valerio Mafsimiano Ce- lare iij. Poftumio
Titiano ij. Fl.Popitio Ncpoiinno Fl.Valcrio Coftanc.'o Cci.iv. C. Galcrio
Valerio Mafsiiiifano Cc- farc iv. xxx. . I L'Imp. Ccf. C. Aurelio Diocletiano
Augiifto rii], L'Imp.Ccf, M. Aurelio Mafsinii.ino Aii^ufto vij. L'Imp. Ccf. C.
Valerio Diocletiano Au^arto l'x. L'Imp. Cef.M' Valerio Ms l s 'm ia no AuguUo
viij. San Caio Papa vccifo a!li xxij.
n'- Aprile, vacia fede incfi 2. e r S. s. Marcellino figl.di Proietto Roma no,
f creato Papa il primo di Lv)- gliorcdettc an. 7. nicfi 9. gior.26. Libda
xxxviij. Vcrcouo di Gicrufa- lem>arini Arnobio famofo Rcrore,ilqiul fcrif fc
fcrte libri contra Gentili. Pietro martire xvfj.Vcfcouod'Aler- landria,anni 1
2, Tirannie XX. Vefcouodi Antiochia anni 13. Fiermoxxxix. Vefcouo dG^ierufa-
lcmannii4. Pierro,Dorottbeo,Gor.^onio,diicFe liei, Adautto,Scrgio,Bacco, Virale
AgricolajCafsiano, Albano, Qui- rino, RomanojScbaH iano,Panta- leonc, Vicenzo,
McnaCofma, Damiano, Mauritioc vnx Icg'o ncdiTcbani, Ciro, Giouanni ,
Chrifogono,Cucu fante , Carpo- foro, Abidio,Ciriaco, Fclicq,For- tunato,
Archileo , & infiniti altri martiri, ycciG fotrp Dioclcrino. I ' Vi i(.'U'
Ddniatio > qual lu poi chiamato Ccfare M.Aurelio Zcnoflo L,Ranio
F.diL. Optato M.Iunio Cifonio N'Comaco , A n le io FauAu Paul ino luniorc .
Flaujo Valerio C.Ccfonio Coflantino Albino 16 17 18 19 Anni di Chci. ft.
Queft'anno Birantio iclUuraia, fic
ampliata dall'I npcraior Cotianti- no, e chiamata CoUantinopoli nuofu
dcdicataalli xj.cJi M Jg. f-'^ huu-thio Vclcouo Antiocheno f sforzalo riQuiicurc il Vclcouaco da vn Concilio
AniKKiUcno di Ve* 3)2 fcouiArriani . Vaco la lede Antio- chena anni 8. Eubilio
hcrcrico Amano di Vclco- uo di Cefarca di Capadocia f da gli Arriani dcfignaro
Vdcouo d" Antio chia XXV.&: cOendo poco dop mor- to f f fatto in Ilio
luuco , Eufcblo di Panfilo , Vclctfuo CcTarienfc , qual non volfc accctar
quella tJcitione . 35 20 4? ? 31 Miilimo iij.di Vcfcouo Diofpolita- io f facto
Vclcouo xl. di Gierufa- lem, anni if. Eufronio Prere Ccfaricnfe xxvj. Vclcouo
Antioclitno , heretico Ar- riano anni 7. S. Silucftro Papa mor rvliimod
Dcccnibrc. Vac la fede ^;iorni 15. Il Sinodo de gli Arriani cominciato in Tiro
e finito in Gicrufalcracon- ira Aihanafio. Fl.Popillo Nepotiano. ri P. S. Marco
figlio di PnTco Romano, Facundo.'xxxv di Diacono f creato Papa allj xv j.di
Gennaio , (c.kttc mc-fi S.gioini 21. 33^ mor a Ili vij.d'Oiiobre. Vac la fcdci
giorn'" 20. J S.Giulio fie.diRuftico Romano, dij D acofo tii creato Pepa
alli27. dij Nouembre , ledette anni 16 nif (i J. giorni 16. T.Fabio Dettano
Feliciano IXXTI Qnrft'anno alli xx*. di Maegio mor Tlmper. CoftantinoMafTmo
Angufto. }3? Grimp.Cef.Fl.Valcrio Coflantinr IiiivorcFI.Iulio CoftaniinL.
Iiinlor,&: Fi.y.ilcrio Coftanrc, Pii,Fcl'ci, Aiigufti.impcrarono per ne
anni infieme, dop Coftantio, e Coflanie anni lo.e CQltantc in turco anni 25.
mefi 5. giorni - ^^^^ Google Vnni Idl'- .nipc iiu. G 0 N O L O G I a; C oM ^ O-
Imp- jnnidci TontificMo . Repuh, ChriftisoM . Vrfo. Polemio . L'Imp. Cef. Fi.
luiioCoAamo Au- guft.ij. L'Imp.Ccf.Fl.Valcrio Coflantc Au- ' ' > Fl.Scpumto
Acendino L. Aradio figlio di Q-Rufino Vale- rio Proculo . QucAo anno fu
vccfoCoftantino lun.IfTipcracoic iti. Antonio Celio Marcellino. Probino. Eufcbio
EdcCTeno di McfopoMmia xx;. Vcfcouo d* AlctTandria , eletto ^ nello Scifina da
gli Arrianicontra Aihanafio , non ne prelc il poffcffo , in fuo luogo ncj
Concilio Antioche, no f creato da gli iftcfl Arriahi Gregorio Arciano >
chefedcttcaR' ni 1. Bafilio AnciMno.Eufcbio Snmofcta. no > Eu]cbiij Emifcno
Leontio Tri- polirano Vefcoui, hnomini dort flf- n^i . luuenco Prete
SpaQuolo,Poe- taChriOiano. Amerio Sof(la,dal qual l'hcrefia Af- teriana . Audeo
Siro dal quii rbecefia de gli Antopoformiti . Al fto. l* Morto Alcffandrino
primo Vtico. uo di Cofljntinopolt , fii creato Vt fcouo Paulo Martire
TheflTali'Dicen. (c Macedone Homoufiano, di Prete delia Chicfa
CoHantinopolitaiu ; i|ual fedette mefi due , c ne f priuo datrimpciar. CoHanto
, e fatto in fuo \oco EufeboSiro che di
Vc- fcouo Beritio et ftato fatto Vcfco- uo Nicomedienfe , heretco Arria- no ,
il qual ledette anni I. dal qual l'hcrefiaEufcbiana. Dionifo xj. Vclcouo di
Milanoan- ni 14. Eufronio Capadoccxxvij Vcfcouo d'Antiochia Arrianu,anni i.
Mono Eu (e bio Vcfcouo Coflani ino polifanis furono nello Scrfma crea- li due
Vefcoui, Paulo Conftfforcdi ^ nuL'Uodag iHomouriani,& Macc- donio
Pneiimaccmaco da gli Ar- liani, ch'era Diacono d*cffa Chicfa Coftantinopolitana
. L quali fcccra la lor refidcnza /cparaiamcntc in_-i ConantinDpo|i\antii
5.mcfi 6. Nfc^couc da Macedonio i'hercfia Se- miariatiiaiir-iDcnte Macedonia
al-* irinitntedc' Piuumatomachi . Rb.cido Arriapo xxvij.Velcouo An. lichent),
anni 3. Due Sinodi degli Ariani in Antio- chia ,41-prime perdiftrugger la fede
Kiccna , nel qua! furon fatti ixiv. Canoni , il iecoiido contra Aiha- 4iaIo .
L'Imp. " Google ECCLESIASTICA. di Ro ma . 10^4 Ann' del,' la pc no 51 109S
1996 1097 IO II noi '3 i! Con foli y & iMpcr, Anni dei FontificMOr Re pubi
Chrijliana, L'Imp. Ccf. FI. lulio Coftantio Au- gufo i: j. L'Imp.Ccf.FKValrrio
Coflanrc Aa- M. Mecjo Memmio Fatiio F. d M. Placido FI. PiGdio Romulo Domctio
Leoncio* SaluAo. Ccfomo Rufo. Amando Albino Dop il Confolato di* Amnnro, e d
Ccfonio Rufio Albino Fl.Rufino, Fl.Eurcbio Fl.Filippo. FKSalica. VI pio
Limonio. Fabio Caculino Filoniano. 1 8 IO iz 1% Giorgio Capadocchcrciico Ariano
nnonciado GrcgDrio>f crealo xxiiV Vcfcouod'Alcliindria nello Sci/nii centra
Atanafio fcdctcc anni 20.! Il Sinodo
Romano , ncl t^ual faroni rcftituiti nella lor dignii i Vcrcom* cacciati dagli
Ai'iaiu, ^ 7 Mor Paolo Thcbco Egittio , primc^ Eremita. La Herefia dc'Duliani
prodotta dal- la Ariana. Stefano Libico Arriano xxv. Vcfco- uod*Aniioclia,anni
3. Lucifero Vcfcouo Caralirano , dal qual la fetta , o Scifitia dc'tuoifc- ri a
ni. Sihdo degli Arrianiin Anticchia nel qual f da cfsi fatta vna nuoua^ forma
della fede. Il Sinodo Colon iehfc, Marccflo Vc- fcouo di Ancira di Galatia , e
Forino diSiimo, da i quali la herefid Mar- celiiann^c Fou'ana. Lcrio Frigio
eunuco Arriano, xxx; Vcfcouo d'Antiochia , di prete d detta Chicfa , fcdcneanni
i Il S'nodo magno Sardiccnf^t rtelliL- caufa der Vefco AtaiAalio' , nel qua!
ftjron fatti xxi. Canoni. I! S nodo di Gicruialeaj per il Ve fcouo At.inafio, I
Il S'\t\qAo Aleflondrino conuocato da Atanafio Vefcouo, Agabjfo ii, Vcfcouo
xui. (Jf Rjucn- naanni i. Acaiio Vcfcouo Cefarienrc,dak]ual
jgrAcatiani,PatrofiloSciropolicano, Gcorgio Laod ceno , Marco Are- ihufio,
Epitetto Corinriiio, Auxcn- lio Milanefc , tutti Vefcoui herctici Arriani. Erio
hcretico,dal qual l'Iic- rcda Eriann. Librio ii. xiv. Vefcouo di Rauenna anni
Sergio. ' Google ' r Anni ""iddi,. ,Impc rio. yi C K O N O L_0
G^_I__A CMfoJi^&Imfcr.- . ' ^nnidelPontificMto, Re f.Ckr intanai di ao. i
Sergio. .N'groniano. Qiicft'anno di M.irzo f vccifo 1'- Inipcraior Coftanic.
FI.Magunr Imp. Augnflo , cffcndo fla:o vccifo Cortame , occup Pini- pen'o
d'Occidente anni 3. c mcil 6. 3 15 Dof
.1 Conroiaio di Sergio , c Ne-; '5 groniano. 4 16
L'Imp.Ccl.FI.IiilioCortantino Au- 16 gufto V. Fi. Cotantio Gaio Nob. Celare. 17
L'Imp.Cci.Fi. lulio CoHamino Au- xvii ! gufto vi. FI. Coftantio Gallo Ccfarc i.
Paulo martire Vcrcouo HompuGa- ' 35*'- nodi Cortantinopol i,f fcacciatcfc,
vcciro , c Macedonio flo occup quella fede anni 20. Hcraclio xl.
Vefcouo^iGicrufalcm dop alquanti incf aflrctto dal SiMaIco, Paladii
nio/iachiifurtri. Probo ij. XV. Ve/coUQ di Raucnna , anni 10. Hilario di
Pojtiers , Paolino Trcui-j35* renre,Eufcb('o Vercelicnfc, Dionito Alfacnfc ,
Vclcoui . Efien NiCbcn'> , lulio Filmico, Materno, bucmini dorrilJmi. ,0
L*Imp FLIulio Cortantio Aug. vii. Fl.Coaintino Gallo Nob.Ccfarc iii. 7. 19
FI.Arbctio Mauorrio Lolliano. luliano fu chiamato Cefare. 20 LImp. Cef. FI.
lalio Coftantio An - cufto vili. Fi.ClaHdio luliano NobXIeicc. S.iuiio Papa
mori alii xij.d*Ago&o Vac la fede giorni 25. , ^ - ' S.Liberio fig.d'Aug.
Romano di Dia cono f creato Papa alti viij.di Mag- giojledetrcanni i mefi
4,gior. 17. Ccomaiio Vefcouo d'A^uileia, anni 3g- La decima perfccutione fatta
da gli 354 Arriani. Il Sinodo Milnnefe contra Atbana- (o Vefcouo AlclFandrino.
Au xeni io Cappadocc xiij Vefcouo di Mil;mo,anni 16. S.JLibcrio Papa f manda.o
in cfilio da Cofi ntio IiTspcra'iOre. Felice iuniore fg. di Anaflafio, Ro-
mano>di Archidiaconoeffcndo fcnc- ciaio Libcrio> nello Scifma f creato
Papa^ iedccte contra L'bcrio anni IO- nicf 3. giorni 1 1. Scifma fecondo nella
Ciilcfa Roma- na fra Libcrio,c Felice. 455 li S:iit>do Ancirano.
Porc-niiano,dal qual l'hercfia dc^Po- leniinni. 1 Tropici hcrctici. ^| 35f
Digitized by GoQgle AbttI 1 Ann ai Ro adi* (mpe no . E CL
SL.I A S T ICA 21 2^ VlmfS^^i^MiViO Conanrio Augufto IX. Flf CUi^dio
J^uliano Nobil Cela- - - Jw. ; Dariino . NcntloC3eMlei ...i i -C mi lEilfc-b'o.
;i. 2. ''. 2j Hpaiio.. (Il Sinodo Arimincnfen Roncn* ce V eqttcUodiSckafcta'in
LcN uanic, congregari da gPArria - fili lllj 5 L*Impcr4Ckf.FLluho Codnnrio
Augudox. FI. CUudioiuUano Nobil. Cefa- .i..r . iciij. 11, ir FI.Tauro. ~ Fl.Florcntio . FuroD celebrati quello tem pO I Sinodi di PoDtico.Gagicn.
fcMilicinGofe ic ikenw Aq- tiCbOBQ f S. Tiberio P ipa nchiatnatiKlal l'cftlio,
torn i Roma . S.Antonio Monaco,Egittio,rao- r, dalqual hebbc principio l'-
ordine MOoaAicQia gC(Q . EudoOo Cilice ^llt Preuiocia Eufratenfe, Arrano di
Vcfco- uo di Germanica di Soria , tii fatto XXX. Vcfcouod'Auiioo Ali Ckri fto;
i57 Scaciiro Eudofio xxxi. Vefcoo Antiocheno, t t.itto Aniano, prete di
decraChicfa , il qual 359 dop 'quattro pncCi f sforzato a nnonciaiji^ e f tiMmd4taio Eudtio empio C lice, della Pro
, uinciaEiifrar^nre, Arrinno, di' Vcfcouo Antioclicno t tJtto V. Vcfcouo
Con.iiuinopolita- 3^ I DO fcdette anni
io. iScacci'aio An tane VefcDuo An- tiocf^t-n Mcler io", che f pri- ma VtfcouoScbaflcnljCj.epoi
di Berrca di Siria, fu fatto xxxii Vclcouo di Antiochia , di Ar- riaqo fc^e Cai
t elico Ho- mooliariOtiedette amt^s/ . ' Ma da gli hcrcttc Arrianm* fatto
Antiocheno Vefcouo nello Scir!nr,En70'o Diacono! della C h 1 d a A I c (T.i
ndriu^ qualicdv-tte anni l^,- -' ono Ciicrgiu Cai^pndocc , Vcfcouo di
A'cn.mdtia t vccifo pctvn tumulto del popolo. 1^' Due Sinodi Antiocbetil %-9ha^
gliAcatianI,ix.deslriiMa- ni . Florcnrlo xvi. Vcfqquo lii. iLi^ uenna,anmjj.
4^"^ Quell'Anno nlliiil.di Noucmbrcmorl Coft.intino Irrperattjiet .T
^"5? A vccif Gallo , e Volufiano
Imperatori. W Imp.CeJ.P. Aurelio Licinio Veleno VIeTano,c P.Aurelio Lxinio
Gnllicno , Pij,Fclici\ Auguflf, imperarono anni 7. Irop.Ce/.P.Licinio Valeriano
Au- gufto ij. tnip^Cc/.PAurcUoGa]Iicjao Au- XXiV. S. Lucio Papa a)l 4. Maczo f
vc- cifo. Vac la lede rrefi i. giorni 5. | S. Inlfo Stefano F.di lulio Romano,
255 d'Archidiacono f creato Papa allii ^ d'Aprile , fcdette orni 2. incfi 3* '
giorni 25. Il Sinodo Africano centra BaClidc Aftwnicenfc, e Marciale Emcxiten-
rej^Vclcoui caduti. j L'Ira p. Digitized by Coof^Ie E c c L E s r A s rics. , I
1 Anni Anni 1 dtRo quattro Diaconi ,
dueSoddiacoai. > Paulo Samofctano berctico xvi .Vi r' 1 ; j _^ Qucfl'anno ....
V?lcrianoAugufto vinta in battaglia dal \ Pffrfiani^i fatto prigione. P.Licinio
figl.di P.Ga!:icno,Pio,Frl ice, Aii.^aao,con Valcriano luniorc Tuo fratello , c
Ganni ^i. Mcrocic Cittadiuo, c vij. Vcfcouo d Milano,anni az. %66 k57 Maflmo, c
Tito Bofleni in Arabia Firmillano in Ccfarca di Capadocia Archelao jn
Mefoporaraia , Teodo- ro, & Arenodoro in PontOiHclerio in Tarfo di dlicia)
Vefcoui, huonsi ni Illunri(Tmi. Il Sinodo Romano nella caufa di Dionifio
Vcrcouo di Con'ofo, Queft'anno alli xvj-di Marzo f vccifo Gallicno,Augufto col
fratelloi eco*figliuoii . L*Irop.Ccf.M. Aurelio Flauio Claudio Pio Felice
Augufto, Imper anni i- mefi x. giorni xv. 169 V lmp.Cc(.M. Aurei io Claudio Au-
10 gufto il. Ouino Paterno Flauio Fario l Aoiiochiano Orfitg^ L'altro Sinodo
Antiocheno coner '270 l'iftcflb Paulo Samofeianojbcretico. San Dionifio Papa
mori alli xxvi. di Dccembrc. Vac la lede giorni 5. xxvfi Domno figl.di
Denlctriano,Vcfco-',*7l ^rnt9^ ^ uo xvii. Vcrcouo d'Antiochia , anni 3. Felice
fig. di Coftanzo eletto Papa il i.diGennaio,fcdciican. 4.mcfi 5. Queft'anno
alli iv. di Febraio vr\Qi\ Claudio Imperatore . L'Imp.Ccf.\LAuw:lQQuintilio ,
Pio, Felice, Aug.impcr giorni 17. & alli XX. di detto mefe fu vccifo.
L'Iaip. Ccf. L.Dotmtio Aurelio Valerio Aureliano , Pio , Fehcc Augufto, imper
anni iv. mefi xi. giorni 7. Pomponio Aureliano. Bailo. Quieto. Valdumiano
M.Oaudio Tacito.chc f poi Impe raiore. M.MccioMcraraioBalbutio. Pun'o
Placidiano. Fior Malchieno prete Antiocheno, 17* il qual
confnii'hcrciicoSaraofaie- no Trifone prete Mcfopotamio fcriffc,^7J contra
Manete bere Ga rea. Timaco xvii Vc(couo d'Antiochia anni 6. 74 ilfiiil ' Anfrf
di Ro dcll'- ma . Impe i no. ecclesiastica: 1029 ConfoU , 0" Jmf, Armi dtl
Pontificato , ' J^ipitk Chrtftiana . , 01 L'Impcr.CcftL.Domiiio Aureliano} S.
Fclcc Papa vccikiall xxxj. d Aug.iij. - xxvi j Maggio. Vac la ferie giorni 5.
LtAnDonio Marcellino S.Euiichiano F di MatfuH daX.un; To/cano , f cicaco
Papaallij.d ^Giugno > fedente anni 8. mcfi ^.di 4 L'Ifwpcr. CcCLDommino
Aurelia- no Aug.ii. C.Giulio Capitolino.' . ! 1 . M > : 1
* Qiieft'anno efTcndo ftato
vc(;ifo Aur. alli xxix.di Gennaio , fu l'intcrfcg^od'i mefi.L'IiDp.Ccf.M.
Claudio Taciro Pio, Felice AuguHo, creato Imi peratorc,allixxv.diScrtcmbrc,impcrvj.mcii,cgioiiuxqp.'ir.^
L'Impcr. M.Claudio Taciro Aug.ij.r .1 1 - Fuiuio Emiliano.! Queft'anno alli
xii;.d'Aprile mori Tacilo Imperatore . L'rmp.CeL M.Claudio Annio Doriano, Pio,
Fc'icc, Augnrto,impermcfi I i.c giorni 20. e riHeifo anno f vccifo ailiiii.di
Luglio. L'Imp. Cci. M. Aurelio Valerio P R ODO, Pio, Felice , Auguro, imper
anni 5. mcfi iv- , 1030 2 L'Imp. Ccf. M.Aur.ProboAug.iij. M. Furio Lupo. L'Imp.
Cc(. M. Aui. Probo Aug.ii). O.Mnio Paterno. 1 1031 3 1032 ^ ^unio Alrdaia,
Gt.iio . L'Imp. Cc(. M. Aur. Probo Aujj.iv. 5 C.Iunio Tibcriaoo, L'Imp. Cef. M.
Aur. Probo Aug. v. Pomponio Vitiurino . I 1034 6 5 6 7 2 Mancs Pcrfiano hcretico
, dalqua gli Iieretici Manichei i - CirHo xix Vcfcouo Antiocheno. ,anni xx. .
T - (
Dorothco prete Antiocheno , huo, modocto. Qucft'annoalli ij. di Noucmbrc
fii vccifo Probo Imperatore. L'Imp. Ccf.^M. Aurelio Manlio Aureliano , Pio >
Felice , Auguflo Tmpcr infiemc co' figliuoli Carino , e NuiuerianoCtlari anni
r. L'Imp.Cef.M.Aurejio Caro Aug, ; M.Aurelio figliu.d 'Auguflo, Latino Ccf.
Theona xxvij. Vclcouod'AUfTan driaanni 16. S.Eutichiano Papa f vccifo alli 8.d
^ , Deccn brc. Vac la lede giorni 8. ^ xxix.jS.C4oF.diCaio da5alona,Dalma' \
OA tino , f creati>Papaalli 16. diDe-
/ ccmb. fedctie ah.2i.mef4.giorni 6' Seuero xij. Vcfcouo di Raucnnajan- ivi 65.
Qiicft'anno... .Caro Auguflo mor . Gi*Imp.Cef.M.Anrelio, Carino, e M. Aurelio
Numcriano,Pii,FcIici', - Auguft,
imperafono, anni i.meC,,.. D a L/'iyi.iwL, j 1 L'Imp. y Google AJinl ad.' Impe-
cio. 44 C R O N O L O G I A Confoti , & Imf, jinni del TontificMto .
RtftikChri/HiMM . L'imp.Ccf.M. Aurcl.Carino Augu- ro iy L'Inip. Ccf.M.AurcIio
Natncciano Augul\o ij. Qiictt'anno cOcndo ftaco vccifo Numcriano Augufto >
fu alU xx> Adianafin con tre figlie. Lucia Anila, e molte altre donne
patirono 1 * * il mardno. L'Imp.C FI. Va.crio Coftaniio Au- guiU) V). L'Imp.
Ccl". C. Galtrio MACTmiano Augudo vj. 3
* OacH'annoalIi xxv.dl Luglio mori rimp.Coft.inrino Augufto . 1
L1mp.Of.figl.dcll'ImpCoftan io,FLVaIcr/o COSTANTINO MaCfimo Pio, "
FcUccAug.impcranni xxx.mcfi ix-giorni xxvi). ^L Aurelio Maflcntio,c C. Galcrio
Mallmino furon chiamati Imperatori. A di Chci- (io. 3o4 L'Impcr.Cci.Fl.ValcrioCoftantino
4 Painutio Monaco, e YciccuoEgit- Augufto- u'o. M.Aureho Valerio MaflTimiano
xj. L'Imp.CcLGGalcrio Mammiano,^ AuguHo vij C Aurelio Valerio Dioclct ano x.
Dop il Confolaio diMairmiano Aiigufto vij. edIDioclctiano x. i.Dopil Cenfolatodi
MafTmia- noAug.vij. 5 6 Mclctio Ve fcouo Egitcio > dal quale rherefia
c'Mcliiani. Licio fu chiamato Augufto. L'Imper.Cef. C. Galcrio Mafsimia- no
Aug.viij L'Imp.Ccf. C.Aurelio Valerio Lici- nio Aug, Queft'anno mori Galcrio
Im- peratore. 307 309 310 .. ;s.Marcel|o Papa mor alli xvi.di Gf- naio .Vac la
fede giorni xx- S.Eulcbio figi.di Medico, Greco, fu creato Papa alli vi. di
Ftbraio, fedct- ^ te anni i, oiefi 7. giorni 27. 2 iS.Eufcbio Papa mori alli
13.d*Otto- jrt Ibre. Vnc la fede giorni 7. xxxii 's.Milt ladc Afi icano,di
Prete fu crea- to Papa alli Z r.d*Oiiobrc,fcdcitc an- ni 3 mcfi 2*
Donaio,dalqual nacque ThereCa de' Donatini, dc'C rcumcilioni, dc'Par- menuni,e
dc'Petil3ni,qual f cero- battuta da S, Agoftino. Materno cittadino e ix. Vefcouo di Milano,anni 1 2. L'Imp.C.Fl.
Valerio Coftantino Au. guflo ij. L'Imp. Crf. C. Aurelio Licinio Au- guro ij.
Queft'annof vccifo MalTcntioi Imperatore. Act?il)tcvn. Vefcouo AlcCTandrino,
anri^. Scifma dc'DoniaiiAi in Africa. 3" L'Imp. uiyij^Lj Ly Google 4
Afilli Anni ^tko dcir Inope rio* ECCLESIASTI C A. 47 X067 xo 11 II 13 14
confili , CP /iwf . jinuitl Pcntifictfo . -Repw^. ChnfliMna . L*Imp. Ccf. Fi.
Valerio Coftantino Aug.ij. L'Imp. Cc(. C. Aurelio Licinio Au- gii fto iij.
Qucfto anno mor Maffimiano AugutjU). C. Ccfonio Rufio Voi ufi a no Aninno
Crifpo, e Coflantino luniorc fgl. di Coftantino Auguflo , c Licinio lu- niore
fgl. di Licinio Aug. furono creati Cefari. |Viulc, Viraiioxxj.Vclcouod-An' I
iiochia,annt 5. 1 I II Sinoiio Ei bcttino in Spagna , nel Iqual furono tncci
Ixxx.Cnnoni. II Sinodo Romano nella caufa di Ccciliano,Vc f :ouo di Cai taginc
. Il primo d'Arli, nciqual furono fatti xxxiij.CandniA' Il C^rtaginefc nel. la
caula di Ccciiiano Vcfcouo . 3 XXXV L'ImpcT.Cef.FI.Valcro Conaniino Aug.iv. L*Imp.
Ccf. C. Valerio Licinio A u- guftoiv. FI Rufino Cefonio Cecina Sabino Q^Araciio
Rufo Valerio Ptoculo . Oliuio Sepcimio Gallicano DaOb L'Imp.Ccf.C.Aurelio
Licinio Au.v. FI. Valerio fgl. d'Aug.Crifpo Nob. Celare 3 L'Imp.Ccf.FI.Val.Ccnnntino AiJg. V.C.
Valerio F.d'Aug.Licinio Innio. re Nob. Celare. L'Imp.
Cef.FI.Val.Coflant.Ang.vi- Fl.Valctio Coflantino lunio t Nob Ccfarc Macario xl.
Vcfcouo di Gierufalem, anni XX. S. MiUi.idc Papa mor alli x.di De- ; ccmbre.Vac
la ede giorni 17. S.Silueflro figliuolo di Rufino Ro- mano,di prete ( creato
xxxiv.Pon- teficede'Chri(iianialli xxviij.di De. ccmbrc, ledette anni 21.
giorni 4. Il Sinodo fecondo d'Ari i,nclquai fu- ron fatti xxxvii. Canoni, Il
Sinodo Ancirano,nel qua! fi fece- ro xxxiv. Canoni,&: il Neocefarien- (c
rr' qual fi fecero xiii. Canoni . A .isatidro fu ord-naro V( itouc B'zantio in
luoco d: Hetrcifanc , la- qual citt fu poi chir.maia Coflanii- nopolijfcdcitc
anni 25. Alcfsandro xix.Vcfcouo,d*Alcfsan di 11,3 uni 7. Filogonio xxii.
Vcfcouo d*Antio- chia anni 5. L. Celio Larranrio Frmianoprccct* (ore di Crilpo
Celare ' D 4 Fl.Va- Google r 48 ) : C R
O LO C^A FI. Valcr.fgUi Aug.Cciip.Nob.Cc. fare i. Fi. Valerio lglo di
Aug.Coftanciao Cefareii. Flauio Petronio Ani CIO Acilto FUIunio Pfobiano
luliano Scucro Rufino FI. Valer. Crifpo Nobilirfimo Ccfa- TC ili. FI.
Vl.Coftacio lan J^obX^efare I j Licinio Aug.sforzato riouaci l'I nv^ I pcrio.
Hermuio ScfatonicovTherdeAo Tei- iauV marcici vcciii (nttmLicmioit' IO
M.IanioCf Ionio Nicomaco Ancio F^Jiifto Paulino P. Publilio Ccfonio luliano
Camc- nio, II L tcinto Imp. v mto tn battaglia
ha- ucndo rinciato l'Imperio m vccifo. CoftantioF.diCoftantino Augu.fi
cliiamaco Gdfacc . 4 . . L'Imp. Cef. FI. Cofanrino Aue.vi). F) lulio f di AuguX^fliantio Nob. FI. Valer io Fi.
Valerio CoHanr'no MafTnio Barilio FI. Magno Fabio lariu.in'o Info
L'Impcr,(^ejU^ Valerio Conantino Aug.viij. Fi. Valerlo figl. di A ugu. Cenammo
UnioreCer.;ij. 12 Paulino zsii;.Vcrctte4'AnUaclMa,r anni c. T 1>J Eufiacch
Cicco s. Vdcono di Mi-| La fede Antiociiena Acue m'aano fcozaYacoofp.'^ :* , r.
Arrio prece AlelTandrinQhercfiarca dal qualhcbbcpc^ioet'JKHilliAc- Il primor
Sfiiodo vniuerfale Nceno numcrofi/nnio,dicccxvii).Vcrcoui, 3*5 raccolio del
incic d'Aprile conira lei beftcmiied'Arrio
nel qual furono 1 fam'lxzxiv.CaiKNi^ ^ [ f>i tol Eunachio Siditc di
Panfilia di Vcfco uo di Bi'tbca di Siria fdfatCQXxiv. Vcfcouo d'Antiochia, anni
7, Adianafio xx. Vclcuuo AieUandriso anni a6. ^- - ~-^T D^ie SinM ftno farti iti Rotonda
PkpaSilHcaroV tre* qmtiMkii mata la vera frd^ NiseiNl tcjE^ gUni Canoni ,
^voj'X. Eufebio di Panfilo V^.-CETarren- fc , lacomo , N'Tibcno, Afclena Ga-i
zcnfCNicoi MircnzcOfio Cbtd leale Vcicoui cbiarifliini ^ J( 13 15 L'hcTcfia de* Qijarradcom nata nel
Concilio N ceno. Il terzo ma rrzo Sinodo congregato in RtO- 1 daPapaSiluearo. '
V ^ ti ' Mcnofjntc EfcfincAthanafio Ana zarbC(),Vrr.uJO Sicidonienfe,Valcn,
52^, ccMurfjcnic, Tbeona Marroa|:9eno|^ j Secondo di Piolomafda
ccdoneofciVercotti L;iy^uu by Google P. Impe . f ECCLESIASTICA. 4P I0t4 5 2#
OnidiGalicano. L.Aurdio Simaco 2oS Annio Alabio Baffo Egidio. Oamio Mccilto
Pacatiano Hilariaoo 16 17 18 FI, Valerio , Dciraatio , qual lu poi chiamato
Ccfare M.Aurclio Zcnoflo L.Ranfo F.diL. Oprato M.Iuniu Cifonio N'Conuco .
Anicio Fautio Paul ino luniore . 15 Qucft'anno Bifantio rcitaura 12, c ampliata dall'I npcrator
CoOanii- no, e chiamala Codanc/nopoli nuo ua Roma,fu dcdicataalli xj.Ji M Jg.
huiuchio Vticouo Ani ochrnof sforzato
riouncurc il Vclcouato da vn Concilio Antiv>chciio di Ve-
fcouiArriani . Yacoiaicdc Ant/o- cbenannni 8. Eubilio hcrctico Amano di Vclco-
uo di Ccfarea di Capadocia f da gli Arrianidcfignato Vdcouod'Antio chia
XXV.& cOcndo poco dop mor- to , f fatto in ILIO luoco , Eufcbio di Panfilo
, Vdcttuo Ccfaticnfc , qual non volfc accettar quella cleaionc . Flauio Valerio
C.Cefonio Cofantino Albino 20 31 Midlnio iij.di Vcfcouo Diofpolira- i. f fatto
Vclcouoxl.diGiCtufa- Jcm, anni i^, Eufronio P.-cre Cefarienfc xxv|. Vcicouo
Antioclicno , hcretico Ar- rianoannij. S, Silucflro Papa mor l'viiimodi
Dcccnbrc. Vac la fede giorni 15. Il Sinodo de gli Arriani cominciato IR Tiro, e
finito in Gicrufalcm con- ti a Adiatinfio . FI.PoplIo Nepotiano. S. Marco
fic;lio di PnTco Romano, Facundo.jxxxv di Diacono Tu creato Papa alli xvj.di
Gennaio , (cJcttcmtfi S.giorm 2i. I [ I mori alli vij.cJ'Oitobre. Vat la lede ^
giorn'20. S.Giulio fig.dt Ruftico Romano, d /^.^ txiTj D acono tu creato Pepa
alliiy.di i che redcite an- ni I. Baftio Ancirano^Eufcbio S.imofett. no ,
Euicbio hmiktOf Leoniio Trt- polirano Vefcoui, huomini dote flf- tifi . luuenco
Prete SpagnuolcPoe- laChriftiano. Aderio Sofi(la,dal qual l*here6a Af- teriana
. Audeo Siro dal qual Pbetefiadegl A ncopo formici . di Ckr. 3ia Morto
Aleffandrino primo Vcico. uo di CoHanrinopoh
fu creato Ve fcouo Paulo Martire Thcffalcnicen. fc Macedone Homoufano,
di Prete delia Cbiefa CoHantinopolitana ; qual fedeite nnefi due , e ne f priuo
dairimpeiar. CoHantio , e fatto in fuo \oco EufcboSiro t che di Ve- fcouo
Beritio era flato fatto Vefco- uo Niconiedienfe , hercrico Arria- no , il qual
Icdme anni I. dal qual l'hcrcGa Eufebiana . Dionifo xj.Vefcouo di Milanotan- ni
14. Eufronio Capadoccxxvij Vefcouo d'Antiochia Arrianu,anni i. Morto Eulcbio
Vefcouo CoHantino polifams furono nello Sciamo crea- li due Vefcoui, Paulo
Confcfforc,di ^ nuouo da g i Homouriani,& Macc- P^- donio Pneumaccmaco da
gli Ar- liani , ch'cr.1 Diacono d'cflfa Chicfa Coftantinopolitana . Li quali
ftccM) la lor rcfidcnza (c paratamente in ^ Collant incpoli,anni j.mcfi 6.
NtiCQue da Macedonio i'hercfia Se-. miar/atii,alir.mcnt6 Macedonia al-
trimcncedc' Piuumatotnachi . Clacido Arrianoxxv/j.Vtlcouo An. lichent), anni 5.
Due Sinodi degli Ariani in Antio- chia ,*i prime perfflruggcr la fede Niccna ,
nel qual furon fatti *xiv. Canoni , il lecoido coner Aiha- nafio . L'Imp. Google ECCLESIASTICA. Atfit a nn* di
Ro nu . I u pc no 6 ti. . 7 S 1097 IO 099 li Confali y & htftr. Anni
d el ontificAi 9 , RepuhL Chriflta na. L'Imp. Ccf. FJ. lulio Coaantio Au- gufo
i: j. L'Imp.Ccf.Fl. Valerio Coftanre Au- guro ii. t M. Mec io Memmio Faoio F. d
M. Placido FI. PiGdio Romulo Domciio Leon ci. Salulio. Ccfonio Rufo. Amanrio
Albino Dop n Confolato di Amanrio, c di Ccfonio Rufio Albino FI.Rufno,
Fl.Eufcbio FI. Filippo, Fi .Salica, Vipio Limonio. Fabio Csuulino Filoniano 6 I
Giorgio Capadocf hcrciico Ariano I nnonciado Grcgorio>f creiate xxii,
Vcfcouad'AlcUandria nello Scilnii coner AtanaQo
fcdctrc anni io.' Il Sinodo Romano ) nclt^aal furoni rcftiiuiii nella
lor dignit i Vcfcoiji cacciali da gii Ariaa , IO II li 8 Mori Paolo
ThcbcoEgittio , J)rimo Eremita. La HtTcfia dc'Duliani prodotta dal- la Ariana.
Stefano Libico Arriano xxv. Vcfco- uod'Aniiochia,anni 3. Lucifero Vefcouo
Caralirano , dal qual la fetta , o Scifitia dt'Liipifc- riant. Sifido degli
ArriariliA Antiochia nel qual fu da efsi fatta vna nuoua-rf forma della fede, ^
' ' .III I I IlSinodoCoioniehfc, Marcclo V fcouo di Ancira di Galacia , e
potino diSiimo, da i qulila hercG Mar- celliann^c Fotiana. _ - 1 1 Leiio Frigio eunuco Arriano, xxx* Vefcouo
d'Antiochia , di prete d* detta Chicfa , fcderrc anni 1 Il S nodo magno
Sardicenfi^ flelliLL caufa dt\ Vcfco Atafia'fio , ne! qual fnron fatti xxi.
Canoni. ,11 S'nodo di Gicrulalcm per il Ve i'couo At-inafio, Il Sinodo
Aleffandriiro ponuocato da Aianafio Vefcouo. Agabiro ii, Vefcouo Xiii, i Raucn-
naanni i, . L Acatio Vefcouo
Ccfaricnrc,dak]u.il grAcatiani>ParrofloSciropolicano, Georgo Laod ceno ,
Marco Are- ihufio, Epitctto Corinthio, Auren- lio Milancfc , tutti Vefcoui berctici
Arriani. Erio lcretico,dal qual l'hc- rcfaEriann. Librio ii. xiv. Vefcouo di
Rauenna aD0i3^^ Sergio Google ri9. ai aa mi 23 tua H 5 I ARfti di.
L'^mJDJ^Ci^C^. fi Julio CoOantio Augulto ix. FI* Gaudio Jluliao N()bil Cela-
barfano;' NmifoGeceatei' Eufebio. 2^" . ' Hipatio^ . fi "f^'^i^t
iKf'/.T- Il Sinodo Ariminenfbin Ronen* te V cqurUod Selcuca in Le ..HaacCf
congregari da gl'Arria L*lmpcr;jCel.FLluHo Coflanrio Augudo X. FI.
CUudioIuliano Nobil. Ccfa- FI.Taur. Fi.Flrenro. Furono celebrati a quello tem-
po Sinodi di PoDtcOtGagicn. fc, M i l ir
incnfc, & il terzo An- tiochcoQ. i S. Tiberio P ipA richianiaiodal-
rcfiliOjiorii i Roma . S.Antonio Monacu,Egittio,rao ri , dalqual bcbbc
principio 1'- Eudolo Cilce della Prouocia Eufratcnfc, Arriano di Vcfco nodi
Germanica di Soria , tVi fatto XXX. Vclcouod'Auiio- cbla^^nii.,.. . i Scaciiro
Eudofo xxxi. Vcfcouo Antiocheno, t tatto Anfano, prete di detta Cbiefa , il
qual dop quattro ihefi^^sibn^to a rinonctaM
e A Imui^to^fo 557 358 l- A IL S9 Eudofiormp-n C lice, della Pro- uincia
Entrare nic, Arrinno, di Vefcuuo Antiocheno Ili tJito V.
VefcouoCoflaiuinopoliia- 3^ no , fedcne anni 10 Scacc'.-to An iano Veri;ouo An-
tiocHv-n \ Mcler 'o, che f pri- ma Vcfconoiebaflc nlc , c poi i Bcrrca di
Siria,fu fatte xxxii Vcicouo di An;io;.hia, di Ar- riaoa fere Cattolico Ho- nioufianotfedette annf. '
/ 1 M\ da gli hcrctici Arriannf fi!^ fatto Antiocheno Vefcouo nello
Scihn.'jEnzoio Diacono! della Chi:fa AicfTandrina p i\i qualfedette anni le^. ' ^ Ciicr^v) Carpndocc , Vclcouo di
A'cU.ina-. a f vcciio pcrvn tumulto dw Ipopolo. 1^* Due Sinodi Antiocheni
^-fhjt gli AcatianI yi\%. fit^iktt' ni . Fiorcnrio xvi. Vcfiooiio di &a-
uenna , anni j^'pmK^fvT I Quell'anno allifii.di Noucmbremor Coftintino
Iinpcratdwl L'InipC4:atotCcCFi.Clniidio Inliano, Pio, I-dicg, A'*g*Vriimptt^ .
, V/ /anui I . me fi 7. giorni 17. Fi,yfe 1 1 T^iy^uu Ly Google- (1-lM mcrtmo.
; Fi.Ntuiaa . Il tnodo AlcfTandnnoda Atba* naio Vcfcouo. A Iquanii Sinodi de i
Macedonia^ ni. IO L'Imp, Ccf. FI. Claudio luliano I Lucio Arriano di Vcfcouo Sa
mofatcnfe f fatto xxiv, Velcouo di Alcflfandris, nello Scifraa con- rra
Athanafio Se i Tuoi fucccffo risedette anni 19. Pauiino ii. Homoufiano,di prete
della Chiefa Antiochena f fatto Vcfcouo Antiocheno da i Catto- lici nello
ftifmacontraMcletio > 6c Euzoiojfedettcanni 27, Aug.iv. Secondo Saluftio
Pionioto . f II Il Sinodo Maumcno in Paleftina. Il Sinodi Antiochcnu,&
Ateflan- Idfino de gli Homoufiani . jlouinianojdal quai l'hercla loUt- i jniana
. .r^^il''^'^"^ f ammazzato luliano Imperatore. L Iinp.Cc[.Fi.IounianQ,
Pio,^Fclicc,Augufto,imper mcG y.giorm L'IiTjp.Ccf.Fi.IouinianoAuj?.
Fl.Vartoniano figi.di Aug.Nobi-| Jirs.Putco.i 12 impero mcu ^.giorni 22, Agcllo
Marciano, & Accfio,Vc^ LsLQui de' Nouatiaoi... Hcracieo iiiXiiv.Vcfcouo di
Gie- nifalem > creato da gli Arriani nello fcifnit contra Cirillo,fcdcc.
tcalcjuanti raefi . jll Sinodo Laodiceno>neI qtial fu- wu. ^, , 'ron fatti
lix.c.i noni . w i^iOuoro ivioniico
L'Imp.Ccf. Fl.Vaicntiniano Au- gii ft.iv. L'Impcr. Cef. FI. Valente Augu-
ftoiv. j 7 " [1 Smodo Valentino in Francia. Anni lei Ponte fi ce. iL*Imp.
Digitized by Google 5^ it rit i O N- O LOGIA fyferi$itOrkffti. jtmtdtlfmific*.
Imt^OmdMtH^ L'ItnpuCcf. FI. Gradano Av^u; FlqliitioV.C iV. ii'j. c di Eauitio
Y> . L lmp-C^^-F Valente Aug.v. Llmp. Ccf, Fi. VglcDuniano lu- I
r.v.Vwi" ^'^'l iffloneAug. L'Iinp.Cc-r. n. Gratiano Aug. iv.
Fi,Meroba^eV.C !L*lmp.Ccr.Fl. Valente Aug.v. L*Ii|i.Cer. pU.VaJcntmiano la-
niere Aug.f j. Qucftoanno alli 9. d'Agofto vccifo Valerne Inipc- * tatrc. CratMno IcnperaBce rcflB rim DAIoni
Magda Poeoip^^aV- ^ Io. Q^lodio Hccmo^caiano Oli- L'Imp.Ccf J!I.Tjepdofio
fielmo- lo d f P. Nl C(9^io Au^ufto a i l 1 1 6, 8 tio Athco siroidc Eunomio
Ca. padoce , da \ quali gli hcret*cl ctiani* J5' Eunoiniani> aUrnmcn- le y
Anomei , i Tlieofroniani , gli Eunomoirofroniini , gli Euii- chianu& gli
EunomocicliiaAi. Liberto ii). x vi). Vcfcouodl iU- ucnnaanni4. Qu^Qo anno alli
17, d Noacro* brc mo Vaitntiniano Inip. L'Imp.Ctf.Fl. Grniiaro figl.diP.
Aiigiirt ,c rimpcr. Cc(. Valcnti- niann luoiorcPicFclicc, Au^a- fko >
mperaroBo iofitfne amii 7. imefi f, c
giorni 9. . borothco ArriaoDXXxv^ acato Vefcouo d'Antiochia nello Scia- ma dop
Euzoio coner llele- tiojc Paulnojfedetrc
nnn tOb LTipp.Cef.FI. Gratiano Ang.v.! \ 5 Iliap.Cci. fi.TbcodoAo Augu.| y Anni
* Afini del di. Poole Ottip ficc. fto. 8 374w zo agi Vlfila Vcfcouo de i Godi
tore delle lettere Gothicr. Mofc Vcfcouo dciSaracini Eauopio Monaco biiloricc Yimoiheo Cattolico
dop Pie- tro ij. fuo fratello fcreacoxxv. Vcfcciio di AlciTandria , nello
Scifma centra Lucio Arrianojfe- dette anni 7. PrfdlHano Spa- anuolo,dal
qualjj^bmSa pint:: killianiti. Vi io xyij. Vcfcouo di iRjocooa anni 20,^ ' .io: t Grcgorfo Cappadoce ,
Thcolo- go , Vefcouo N^zianzencadmi- niliatorc per i Cattolici del Vc- icouato
di Co(aminopol9fcdctte vn*anno i& alquanti nfefif : Apollinare Laodiceno ,
dal qua! b hcrrHa de gli Apollinarilli . La hcrcfia de* Meirniani propagata
da'Mon'nnifti , pani della qual f(irHi Eufemici yi Marciriani > i Larmaani.
13 Dt-mofilo Coftantinopolitano , Lucio Alcflandrino^iilario Cie-
rofolMjitiyeaSkri nunciarono i Vcfcouati. ( li 9 37^ 12 p7 47^ 3to Digiiizea by
v^oo^k t Ani Anni ' de i* ^Ro impc no. E C C L I^A^S TU imper cui It^idrc r F'.Ricimer. L'rmpiCeCn.Ata4AiiniAo, ! 8 Il
fecondo sinodo vniucrfajc Co- (antincpolimno d Ve fco'!* .10. contra Maccdoiiu ) chclcck.iiit male
dello sp*ritorantO)V furoh* fatti vij.Canon* , nel qua! Hatien doC\ fcacciato
Mafftmo vturpito- rc de lande ortanfinopolfi.mi , f f-trodi M \t:gi" l'I
Tuo x.V. ico. uo Nettario da Tat fo,Cil;cc,huo ma fenaiorto, c diser all'bora
PrrAr#^Ci4NiJteipoliL^icp^ e Catecumeno,itqiialfhdttcen- ni ly.mcfi 4. giorni .
. . Fnuiano MomonGoie di prete ffatio xxxvij. Vcrcxnio tl'An- liochi da i
Meliiani t)clio ^cMina coRcra^ Paalifiq
e Doroibeo ; Te- dette anni 34* Anni del Fce- fi ce. 0 15 Ali d Ch 1%:
fi Sinodo Romano contra Apo\4 linario,enel qual furono Cf nf; r marec
cofcconclufc ne! (tcn do Sinc-fo vniucrfalc C ful.yjp XXx'x, Pnnrcficc de'
Cluii^iani a n no,r fcdrrte d cbV era durato 30. anni* Giouanni \\. cognominato
Nipo- te xlvi. Vcrcouodi Gierufalen)) anni 29. 8 Augnflino Vcfcouo d'Aquilcia,
anni 19. Queft* anno Ili xv j. di Maggio Valentiano luniorc f vccifo. FI.
Eugenio Imperatore in Occi- dente , imper anni 2. mcfi 4, giorni i). 3 37 388
3^^ 3Po 191 8 '391 395 Fl.EugcnioImperai.f vccifo alli jq 3^^ vi. di Settembre,
| L*Imp.Cef.FI. Honori Augiifto imper nell'Occidente anni 28. meli II. giorni
10. creato dal Pa drc alli XV. di Settembre. ScxT E C C t *frS>riCA. J9 1147
IZ50 Amcio FulTScx. Hcrraot- Oucll'anno alli xvii. diGcnift9* ^ jUM^ TUcodoCo
Iinp . rntorc . L'Imp. Cd. FI. Arcadie fiftliuolo di Augtfto , inipf*Oiini
L'Imp. ref.Fl.Arcndio Aiig.iv. L'lmp.Cef.f UH^ti^^i^ Aug-ui., Flauio Ccfarfo
1149 5 I Sinodi diTurDa> e di Gapu*
Prudcntio Spagnttol9 foctti^ Chriftian . Simpliciano Vefcouo di Milano
S.Gcroniroo Dalmttiano,c Rm- finod'AquiltJ^ceii. Hduidio beretko > dal qual
gii Antdicomaricani. Dorocbeo hcrctico , dal qual i Pu!icrinnt , oGo-h'ani.
Celiori- diani, Mcliniani, Pduiciani,c Si- macbiaui bcL'ciu - tdicfr ri Vi^ilamo hettio inimico del- ie
reliquie , cMAi(qud/c(^i SaoGicconiAO, f.t.
a iNcdario Vcfc^uo di CoC.nnti- 1 popoli mor r.Ui' xx vii. 'L\ Scucm-
brc.Vac ia fcdctnctf 5. DueSfMxiiCariaginttr, Se il icc^ zo , nel qiMl fif
cccro siiz.Caiio* n;,ac il quarto. I Vimp. Ccf. PI.HWteAug .^v 4 fLBiilicMM^'
Il Sinodo Cartagincfc dcito il qu ano, ncl FI. Digitized by Google fo
CRONOLOGIA 111 II Ai* npc> j. Imperio d'Orteme , ulfimdetArrpgH,
hnftriod'Occ'uUntt, Ponte ficc. dui. tto. 6 FLbtiliconc V.C. Fl.Valcriano .
Vcncrio xv Vcfcouo di Milano anni 6. 6 1
1 Il Sinodo di Cipro , focto il Vc- fcouo pifanio,qucilo d'A.cQan* dria coner
Origene , & iJ primo di Toledo ouc 0
fecero 30.Ca- noni . % 7 Ragonio Vincenrio Ccifo , Fl.Flauiica. 7 / Anaiiaiio
Papa mori alli xxvij. d'ApriJe > Vac la lede giorni 10. S.lnnocen(io
figliuolo d'Inaoc ci, Albano, di Dincono f crea- to Papa alli 8. di Maggio
fcdetrc inni 1 3 .mei] x^giorni 2 1. Xij. I 8
L'ImpCef.FI.Arcad'o Aug.v L*Imp.Ccf.Fl.Honono Aug.r. L'Imp. CcL FI.Thcodofio
lume- re Pio, Felice Aiigufto,crearo dal padre alli l.di Gennaio imper con eflb
anni 6. mcf 2.giorQi 1 5. i Li Sinodi
Coftantinopoiicano e Calccdoncnlc coner
Giouanni Chrifoftomo , & iIMclcuitano contra Pelagio, nel qua! 0 fecero X X
x.Canoni , & il Palesino in Oriente contra i Pelagtani , McHcbio Monacho
(cricterc il]u4 Ore. Antiocho Vefcouo di Tolomaida Aiarura in Mcfoporanii^,,
Aure- lio di Cartagine, fic indoro Prete AletTandrino, e Smc(u Cireneo 9
huom'ni doctiffmi . 2 401 9 L'Imp. Cc(. FI.TlicudofioIunio- rcAugufto.
Fl.Rumorido. 9 . Due Sinodi in
Coftantinopol' contra Giouan Chrifonomo . Pelagio B' itone Monaco,dalqutl
l'heiefia de* Ptlagiani , & i luoi compagni luliano , Cckfio, & Anfano .
3 IO L'Imp. Cef. FI. Honorio Aug-vi* Fl.Ariftcncto. IO S. Gionanni Chrifodumu
aili 20. di Giugno tu fcacciaro dallo E.pi- icopaio , Vac la fede giorni 6.
Arlatio fratello di Nc^iario da Tarfo.Cilice fi riduflcroad hnbitar ncHc
lagitne, ouc adeffo c Venctia. ^ * Sino.ji-! Cnrtatiincfe,& il Ceba- rififrcnfe
in Africa^on^ta li Do- jnatifti . Porfir o xxxviij. Vcfcouo d'An- Uioc iv'a, ft
date anni ?. Sinodo inCiifd Numidia con- tri
Doraifii . Marcrniano xvij. Vcfcouo di M - Unojanni 3. 21 IO 1 1 12 15
Anni del* no. 6i CRONOLOGIA. ZI 15 Jmftrio d'Oriente . jinni deW Imperio .
Jmp.d'Occi dente . L'inipcr. Ccl. Fi.Thcodofio lan. A 11 g. vi/. luDo Quarto
Palladio L'Imp. Ccf. FI. Honorio Au.xi, FLCtifantio hnomo clarii s.ii. LTmp.
Ccf. FI.Honorio Ang.xn. L'impcr. CcC FlThcodolo lun. Auj;.viii. Fl.Monaxio,
F.Plinta. Gliccrio Cittadino % cxviiVc* Icouo di Milano , L'Impcr, Ccf.
RThcodofio lun. Aug.ix. Fl.CoftantioCcrarciii. Il quarto Scilnia nella Ghiere^
Romana. FI. Agricola. H FLEuliachio. L'Imp.Ccf.Fl.Honorio Aug.xiii.
L'Iinp.Ccf.Fl.Tkcodono lanio- re Aug.z. Ann^ Acmi dcifi di tciice> Cbri* 22
3 Santo Innoccmio Papa mori alli xxvii;. di Luglio , va4: la kds giorni aa. San
Zofimo figl.d'Abraham x^ Ctiarca di Cappadocia , Greco , Afiaiico , di Prete t
creato Papa alli xx.'1*Anelqual Ci fecero xx. Canoni. Manmo Vcfcouo
d'Aquileia^, anni 18, Ciouanni i, Vefcouo xx. di Ra- OCnna>anni 15. S.Zofmo
Papa mori atti XXV. di * J Dee embrc. Vac la fede giorni 1. S. Bontfjcio
figliuoio di locondo Prere,Romanodi Prerc f detto Papa alli xxviij.
diDecembrc,! (edetic anni 3. mefi ^.gioriu 28 41 xlij. 26 ^7 28 Enialio Romano,
Archidiacono, del S. R. C. f creato Papa nello Scidna contra Bonifacio ,
fedette mefi 3. giorni 7. sforzatarecDtc rinunci alli z. Aprile Theodoro Ix. Vcfcouo d' A nr io- chia, anni
4. Acacio AmidenOtC Pauiine No- iatv> , huomini di msrauigiiofa piet,
Zenobio Fiorentino , Pe- tronio Doiognefe , Eucbcrio di Leone # Vefcoui buomini
(ancif- fimi. Il Sinodo diHipponc , fatro da S.A,Joftino contragli Arriani .
Filaftro Vcfcouo di Brcfcia e Buriodi
Turonc* Kufino 417 41* 3 xliij. 41$ I 4Q z 4*t 3 4** Digitized by Google A% fi
ii^o Anni! 1175 E C C t E S I A S T I C A. /w^i* d'Oritntt, jinni il flt
Imperio, Imperio d'Occidente, lAnni ' de? Prc fice. Pi.Alclepodoro. IO
MatiiDiano. 217^ 1177 17 18 Fi. Cattino, i Fi.Vcltorc. i 19 L'Imp.Ccf.FI.
Thcod. lun. Aug VI. FI. Placido Valcniiniano Nob. Cefarc. laucnalc xlvj.
Vefcouo di Gic- rufalciTiianni 39. 1119 1180 20 li L'Imp. Ccf. FI. Thcodoro
lun. Augufto xij. L'Irap.Ccf. FI. Placido Valenti- niano Aug.ij FI.Hicrio.
Fl.Ardabuno. Pai lidio, c Patrio Vcrcouodi Scotia. F.fclicc, Fi. Tauro. U%1 22
ZI82 13 Fl.FIoreito- F.Oionifio. Honoriolmp- moiiallixv.d'A' S. Bonifacio P.ipa
mor alli xv. d* Onobrc , vac la fede giorni 9. S. Cclcllino figliuolo di Prifco
Romano di Diacono f crcatoi Pupa alli 4. di Noutmbrejcdcitc' anni S.mcC
j.giotni ^ Fi. Giouanni occup Tlmpcrio d Occidencc. xlir. LTmp. Ccf. FI.
Thcodofio lun. An^.xiij. L'Imp. Ccf. FI. Pladdo . Valcnr, Aug.iij. I Giouanni
Grammatico xli. Ve- fcouo d'AiitiocUia,anni i8* iAlli 10. d'Ottobre mori Attico
Vefcouo di Coftantinopoli, vac lafcdcmefi 4.giorni 17. L'Imp.Ccf. Fl.Piac do
Valcml- n'ano Pio Felice , Augurto , f
.creato Impelatomi ij 15. d'Ono- bre.impcr anni 29. mefi 5. gior- 'ni 2? ' Silinnio
di Prete f creato xliv. Vefcouo di Conantiorpoli rvlri- mod'
Fcbraio.fcderteanni i. me- fi 9. giorni 25, Laiaro Ciitadino>c xix. Vefcouq
di Mil-ino,arn'' a. ^ Moli Sifiano. Vclcc>ii Mo- naco. lanuario Vcfcouo
d*Aquileia)an. ni 5, ^ ^ , ^ Il Concilio
di Reggio di Roma- gna,e quello di Gierufakm . Dmc Sinodi, in Roma foits Papa
Sifto. L'Irop. xlv. 43 433 3 434 435 5 43^ 6 437 43I 8 .439 I Digitized by Google Mnf ? Anni f ai Ro le
li* ma. Unipe no. E C C L E S I A S T I C A. 45 Imperio ftOrieme. ulnni
dell'Imperia, Imperio d'Occidente, ad P5:: ficc. Sl9^i 35 L'Imp.Ccf.F!.PIacid.
Valcnrlnia- iW 34 FUABatolio. X97 3L'Iinp.Ccr.FI.Plac. Valcntiniano ^ 1 Au^.vj.
Fl.Nooio. .1198 9 F^EtJoVC.iij. Q. Aurelio Simmaco. An Falronio Probo Alipio. ^
FI.Ardabuno. laoo 41 RiifioPrcteftatoPofluraiano. FKZenonc. IOI 4 ^ Turcnio
Secondo Afteno. ^Fl.Protogcnc. 'MifDnfjo xli/j. Vefcouo d'Antlo- chia,anni 5.
Il Sinodo di Beriti.i. Niccio VcfcoMo d'Aqiiilcia, anni 22. 15 16 17 18 19 20
21 22 i3 24 san S fto ij. Papa mori 28. Hi xlvi. Mai 20, vac I.1 lede me. fi r,g
13. stn Leone il Magno fi^^i uolo di Quinriano, Romano > di D'a-j X cono f
creato Papa alli II. di Maggio >(cdc[ie anni ao.mcfi li. giorni V I Il
Sinodo Araufcano I. nel qual fi fecero xviij. Canon". Domm> , Domnio xli). Vcfco- no d'Ann'ochi.i,anni 7.
Il Sinodo Valenfc. Il fecondo Sinodo Aranficano ne"' on^I fi fecero xxv.
Canoni. Il inouo Ui Carpenuas. Theodorcto Cirtepo nobilinimo Scrittore,
BafMindi Scieucin in, IfauriaMcmnonc di Efcfo Eiu fcbio di Dorilco, Gcrrnano An
i i fi o d o r t n ( c , V ef c ( 1 u i t a 1 il o fi . Flauiano xviij. Vck. d-
Collanti- nopoli, fede tre anni Secondo Vefcouo d'AquIIcia anni 3. Diofcoro xxix.Vefcouo Aledan-
drino,anni 4. Il S'Hcdo CoflantinopoliiaEO con ti a Furicho. Ibts di Mcfoprcim-aiVcfcouo
di Edella,c Quodi.ultdcus di Cai tagine. Il S:nodo Coflantiropolit.ino contia
Eutichio , ixhinmnto in Trullo. Il fecondo Sinodo L:ifroc*na!r di Eftfo, nel
qual FAniano Ve- fcouo di Collantinrpolf , Domni Vefcouo d'Antiodiia furono
priui del facerdorio ^ e mandali in cfii io. Anaiolio xix.VtfconodiCoftnn- linc
polt,di prete, ^ Apocbr/fa' rio Alcllandiino, icdetcc an.9.' L'Irop. 4 5 8
Google Vcfcouo xxx. chefedettc anni 6.
Leone xxi;, Vcfcouo di Rauenni anni a. ti t Fl.Hcrculano. Fl.Afpocatio. a? Il
Sinodo AlcUandtinoconira gii Eutichiani. Profpctto Aquitiaoo Vefcouo di Regno.
L'hcrefia de grAcefali e de gii Armeni.
1 iFI.Opilio. FI.Vincoloni 17. L'Inp. Ccf.FI. Leone Angnfto. Vliur. Ccr.Fl.lul,
Valerio Maio- i4no,Aug, Fl.Ricimer, Il Pairitio* FI.M'^no, pi. Apollonio,
Bcnfgno , B^nrio xxij.Vcfcouo ilj
Milano, anni. I Queft'anno alli xvir. diMareo Valcniiniano Augudo f vcci- 30
fo. L'Imp.Cef.FI.Anicio Augufl.xv, Impcraror deirOccidentc impc- ri)icf
a.^iorni 27. L'i^ielTo anno cflcndo ftaro veci* fo alii j 2.di G'Ugno MarTmo
Ini. pcratorc , f l'interregno di gior- ' ni 28. L'Imp.Cef.FI.Mecilio Auio Au,
giido xvj.Impcratore(i*Occidcn, fc, imper mefi io.iorni K. Auito Imperatore
rinunci l'Ini pcrio alli 17 di M^^gio > e f l*in- ierregnodi meli io.c
giorni 15. LTmp. Cef.Fl.Iiilio Valerio Ma - loriano Aug.xvi-.lmperaior dell'
Occidente imper aoui 4. mcfi 4 kjiorni z, Proterio Vefcouo Alcflandrino f
^ckbdal popolo* Tinioiheo li. Vefcouo d'A'cffan. dria xxx'. creatoeo Ba(il)0
Salo, fac iolo XXX Vefcouo d'AJcflfan dria, anni 22. Il Sinodo Venetico LmpT i
f Anni Inspe- no. 1^8 CRONOLOGIA Jmferio d Oriente , u^fini del t Imperio .
Imperio d'Occidente . Fi.Scucrino . Fl.Dagalaifo, liSiQOdodiTuronc
iL'Imp.Ccf.FI.Lconc Ang.ii. L'Imp. C ci.Fi. Vibiu Seucro Au- gutlo . Cccinn I
DccioBaJio Felice. Fi.V;biano. IF'.Ruftico. , F' A'icio OUbri'o. iFi.Hcrmctico,
jFl. Bafilico > che f poi Impera* tore. L'Imp.Ccl.Fl.Lcone A ngSii Ti.Fabio
Ti nano. Fl.Prulco . FI.Giouanni. Pietro ii.Gnafco, f fitto d prete
xlvii.Vt^couo An(Qchcno,(cdct. re alquanti mcfi, c rinunci>onde f fatto in
Tuo luogo , Giuliano xlviiiVcicouo,chc fedcuc anni 6 L*Imp.Fl.Anthcmio Aug.ij.
f fcnza compagno . FI.Marciano. Ft. Zenone , che f poi Impera* tore -S. Leone Papa mori allIxi.d'A lprile,vac la
lede giorni 7. S. Hilario figliuolo di Crifpno, jSardo,di Diacono f Creato Pa-
pa ali: i9.d'Aprite , fcdettcann l.mcfi 3 giorni io. EiTcndo Itato allretto
l'Impera- core M storiano a rinunciar l'Im- pcrioalli 5. d*AgofO)f poi Tubi- to
vccilOjC f l'inierregiio di mc- 3.
giorni 6. Lmp.Cc(.Fl. Vibio Scuero, Pio, Felice^ Auguftoxviii, Imperatoj
dell'Occidente imper anni 3. oncC
S.eiorni 28. Scuerino Vcfcouo rinunci l'imperio. L'Imp. Ccl. FI. lui io Nipote,
Pip, Fcl. Augufto , xxii. Imp. dell- Occidcnie.impcianni i.mcO 2. g orni 4.
Eulebio Velcouo della Chiefaj Carr liagincfc , c b'cia flato 24. anni Jenza Vt
(cono. Cercale Vcfcouo di Cartella in Africa cSalonio di Vienna. L*Imp.Nipo;ea'
28.di Agoflo ri-' i nur.ci l'Imperio. Fu l'interre- gno d'Occidente di mcfi 2,
giorni 3. L'Imp.Ccf.Fl.Momillo Aiiguflo- lo,PioFcl.Pcrpctuo Aiig.xxiii. Imp.
imper mef 9. giorni 24. creato l'vir.d'Oitob. Timotbeo ii. Helluro , occupa di
nouolafedc Alcfl'Andrina,an.| -L'Imp. 8 Google c R o N 0 L o gi; ImftTHf
itOriintt . jSnnidtWlm^erU], lmf. di nuouoi imper anm' x v. Pietro Gncfo
Vcfcouo Antio- cheno di nuouO)mef . . . Calendio Iv. Vefcoao Antiochc- no^anni
3. Aniciu FauUo . Senza Collega Salutilo liij. Vcfcouo di G crafa- km,anni 8. 3
4 5 6 Qucfto annoalliaJ.d'AgoftoIo Imperator Auguftolo sforzato dalRcOioacrc ,
rioimcilo Imperio , e per cccxxv. aini (lette Toccidcnte Tcnzi Impe- ratore ,
l'anno DXXII. da Caio GimIo Ccfarc . Fl.Odacrc Heruclo primo R de* Gorhi in
Italia, regn anni itf. mefi 6.eiorni a. Pierro iij.Magno xxxij. Vcrcouo
d'AIeffandria , Tedettc nello Scifma mefe i, rinunci . Timoihcoiij. Leuco ,
dinuouo Vefcouo d'Aleffandria, fedettc anni ^. Anni del p ttfice III AtuA. 5 di
Giouanni ii. Ij. Vcfcouo d'Antio chia,rinunci . Stefano ij. lii. Vcfcouo
d'Antio. chia anni a. Del qual ancor fl t rouaiio Epifto. leelegantiflme.
Sinodo Apollinare degli Alueni in Guafcognia , e Lupo di Troia di Cimpagna,
Vefcoui. Stefano iii. liii. Vcfcouo d'Antio chia,fiuni Mattino Iii. Vefcouo di
Gicrufa- Icm.anni 2. Giouanni di Ta laida Ta benne- fiora , di prete creato
Vefcouo AlcfTandrino xxxiii.mef? . Pietro Morto
fcacciato Giouan ni, dinuouo Vclcouo Alcilan drinoann4. Mori S.
Simplicio Papaalli i i.d Marzo. Vac la fede giorni f>. San Felice iLIuniorc
, detto iii.fi gliuolo di Felice prete Cardi- nale, Romano, f errar o Papa alli
^.di Marzo, fedette arni 9 mcfj aggiorni 17. ' iT 47 IO li 479 n 489 t 15 xlix.
z Digitized by Google Anni Anni li Po cW XDa. .Impc rio. 2236 21 1237 12
ECCLESIASTICA. 1238 213^ 2240 1241 71 fi Ann Imfiri ttOriemii^ Anni dtlt
Im^trio. Jmfcri d Occidtnte, del Ptc fice. Il Re dc'Goiin Thcodotico A m male
Fl.Vcnantio Dccia Q. AarcliQ F. di CLSimac o fcnz:. collega- 13 25 1$ Cecina
Mauio Decio* FI.Longhino. Anicio Manlio Scucrno Boctio V.C.fcnza collega
Claudio lulio EdcHo Dinamio. FI.Sifdfo. Anitfio Probino. Eufcbio Cronio. 2242
27 j Anicio Fauflo luntore. Fi Longino K43 1)44 Fi. Olibrio luniorc ("cnza
collega Zenone Imperator mori alii 6. di Aprile. L'Imp.Cef FI. Anaftafio
D'ofco- rit>Pio Felice, ugnftoxvi, Imp.dcll'Oficnicanni 27.me fi 3. giorni
3. L'Imp. Ccf. Fi. Anaftafio Augu- no. Fi.Ruffino. l 1H5 3 Dec e Albino Eufcbio
Cronio tj. r J JO IZ 12 15 16 Due Smodi in Roma netta caufa d* Acatio Vcfcouo
di Coftanii- nopoli. Flauita di prete xxij. Vcfcouo di Cof}anrinopoli,mefi 3.
Eufcmo di prete xxiij. Vcfcouo di Alc(fandria , anni io. Atlianarto ij. xxiv.
Vcfcouo di Alcfrandnaaiini 10. Pietro ij. Giiafco la terza voltt^ Vcfcouo
d'Antiochia,anni 3. Il Sinodo Romano. Epifanio Vcfcouo di Pnia buo- mo faniifllmo. Palladio Iv.Vcfcouo
d'Antiochia anni 10. Helia li V. Vefcouo di Gicrufalcm anni 33. Fulgentio
Cartaginefc Vcfcouo Turpcnfeliuomo dottifTmo. Lorenzo Cittadino,c Vcfcouo di
Milano, anni 12. S. Felice i). Papa mor tlli 25. di Ft br. Vac la fcdia giorni
5. S. Gelafo figl.dcl Vefcouo Vale- rio, Africano, quinquagefmo Vcfcouo
de'Chrifiani,f crea loalli j i.dt Marzo,fed:itcan n4.mcfi ^.giorni iCt
Theodorico Aa^alo fecondo R Jc'Gothi in Itali.1 , regn anni 32. mcfi
6.folo,comincf a re- gnare alli 5. di Marzo , bauen eira n Papa 3*27. di
Nv^iKmbrcft dette anni i.mcfi 2. giorni 2^ *lcl di 'outc chri- jfto. 3 494 4
495 Senza Collega. Aug.ij. DecioP'lladio. Giouanni Scitba. Fiiron farti Tette
Concilij nello Scifma V. della Cbicfb Rotua- na , Vno /n Rauenna alla pre-
fcnza del R Thcodorico, e Tei in Roma il primo quefto an- noigli altri
^lianmrf^utDii. i ) Fi-CioiianniGibo. FLAfclcpio Maiccl.ino Vcfcouo
d*AquiIc>*a. anni 1 6- Fl.Patritio. PI.Ffipatio, Riifo Magno Faulo Auienno
Seniore* Fl.Pompeo. RufioMagJK) Fauflo Anfctmo^, iuniocc. Fi-Probo.
FI.D^xccra:o. Fl.Volufiano. Fi Ccihco FauHo d'Abbate Linnenrc f'fai- to Vclcouo
di Reggio. t f Anaflafio i j. pipa moi .
Ih 19. di Noucnibrc. Vac la fede gior- ni 2. S-CtIioSjininaco F. di Fortunato
Sardo, fu creato Papa alli 21. di Noiicmbrcfcdeitc anni 15. mcfj 7. giorni 28.
Lorenzo Romano di prete fu crealo Papa nello Scifma con- ila Simrn.ico , Udcuc
aiini i. me fi... giorni.... S fcnza Collega IO II 12 Lorenzo Antipapa
rinonci^c i fallo VcKouo di Ne ce ra. Efau-ano ij.lvi.Vefcouo d'Antio- chia,anni
13. j ii Te. zo^equarro Sirido Rocia- no Joxu) Siinijiaco P.ipa. Il Quinto
Sinodo Romano fot I lo Simmaco. Ferrado Diacono Cartaginefc. Aurelio XX
v.Arciucfcouo di Ra- ucnna,anni u. Fi.Man* 5 45^ li. lii. ' ,497 a 49S I 499 2
500 3 yoi 4 50 5 503 6 Digitized by Google A ECCLESIASTICA. ,Atin ''to 'dell'
Irapc no . J5 'FI^ManlfoThcodoro.i imperi d'Oriente . ^/tni de If Imperio .
Imperio d'Occidente 7i (^'i Anni FI. Sab'n l'ano. j2j8 6 'Fl.Mcirnlla . I '
Fl.Aicobind*. 1260 12^7 l^S9 ij X'Imp. Crf.FI. ARiaafio D coro Vcnamio Dcco .
13 'Gioiunni lij. xxxvj. Vcfcouo d' Alcirandn'a , nnn! 2. Il iiinodo Agaiheni'e
di Francia '^ nella Pruuincia di Narbona , nel qiial fi fcccto xxj.canoni .
Baffio Vcnantio Decio laniere- RCclcrc, jp 'Importuno Dccio. Senza colletta .
Anicio M anlio Scuccino Boccio . Fl.Eutharico . 15 17 Ponte flcc. Il Sinodo
Ftordcnfc in Spaglia > nel qua! fi fecero xvj. Canoni - ^. .
Il Sinoilo di Valenza in Spagna ntl qual fi fecero vj.Canon . IO 1 1 1263 21
Felice Gallo. Sccond.Bo. jl$4 ^ M.P-'nlo. ^ FI.Mufchiano lij jr' lAniciO Probo.
'^ Fi.Cicmcntino . Euftorgio ij. XX vj. Vcfcouo di Milano. Il Concilio
Sidonenlc in Siria,nc'] 18 f qua! f Pfefiae Enea Vcfcu 110 Hicropolirano , e
Soior.'co cc- faricnlc,Vefcauo hcrccici . 15? 21 i5 M. Aurelio CafTiodoro
Senatore V.C. Senza ccllc^a. Gieuanni ij. Vrfcouo Iv. df Gic* ru falera ,
fcdetrc anni 13. ^ Fl-Florentr^ . Fl.An:hcmro.\ V I Timoiheo Theopafchira , di
prc te,ccuftodcdc'vnfi della Cliio- fa Coftantinopolitana, f facto XXV. Vcfcouo
di Cofiantinopc- li, d I Fraina di Campagna f crcaro Papa a' 2o.di tugio,fc-
dertC anni p.giorni 18. Il SiiKvlf) d'HencJea. Il Sinodo cTi Roma fotto Papa I
Hormifda . '~ F FI' ^4 15 22 26 liii. Google 74 CRONOLOGIA Jr?:perio d*Ortente,
jinni diW Imperia, Imperio d'Occidenti, Anhi lei Pome Anni di ChrI. fi
PiciroV.C. Scnz2 collega. L'Imp.Ccf.Fl.Anaflafio Dofco- I roAug.iv.
iFI.Agapi'to. Fi M '^^no. Fl.Florcnto. L'Itnp.FI. Anaftafioraor alji' jo. d
Luglio, in luogo del qualfu fn I to . L'Tmpcr. Cef. FI. An-c o luflino P)0,Fc
ree Aiig.xv jj.Imn.H'Oric- tc, imper anni 9.C giorni 28. 34 jDiofcoro i|.
Vcfccuo xxxvij.d I AkfT. ndriavAnni 7. . Il Sinodo d/Tc r dna, nelqual fi
fecero x. Canoni, 25 Il Sinodo GcTurjdcfc , aci qual fecero X. Canoni. 16 Gtouanni i) Baulide Cappadoct pretese Sircello della Chieta Co-
faniinopolirana , f farro dicfla xxvi. Vercouo,iedecre anni 2. I! Smodo Cef.
Arguftano in Spa- gna,ntl qual furono falli v*ii.0a- noni,& il
CofantiDopolitaoc. L'Imp.Cef.FIJnrt'no Auguflo. fl.EUihario Cilica,V.C. ^7
Paulo II. VtfcoDO Antiocheno Ivij.creaio di' Settembre rinonci vclontorinmcnte.
II Secondo Sinodo de'Vefcoui di Siiia. Fi.Ruftico. Fl.Viialiano.V.C. Epifanio
di prete della Chicfa^ CoOantinopolitana creato Ve- fcouoxxvi;. fcdctteapni 14.
Eufrafio lix, Vcfcouo Anuochc- FI. Valerio. Fl.Iiininiano^chefij pof Imp.
Daciocittadino.e xxvij. Vcfcouo di Miiano,anni 40. Q^Anrelio Aiiicio Siniaco V.
C. Anicio Manlio Seucrino Bocfio V.C ij.; 30 Fi. Anicio Ma fTmo. i Senza
compagno^! rimotheo iij^Vefcouo xx)tviij.di /Vlc'irandria,anni 17^ \ San
Hormifda Papa mor all 6. d'AgoPo . Vac la fede giorni 5. s.Giouanni figl.di
Coftanzo,To- (cano , di prete lirolato di S. Pa- macliotf creaK> Papa all
ix.d'- Agot^o , fcdcitc anni 2- mefi 9 giorni i^. w Impcr, Ccf, FI. Anicio
luftino Aug.ij. "1 .Optilo. 3 fVnicio Probo luniorc. 'KFiloxeno. 1 33
ficc. |fto. 1 517 51* 5 5x9 6 520 7 5! 9 51} Jiv. I I Ani- Google c e C>L E
S I A S T I C A. ir Anni! do. 1280 * I281
TI 4 Senza compagno* j fitodo ftto O^prcTo d il terre- 1 motoEiitVafio
Vclcoiio Amio. chuo , li fucccdctic il )x. Vc- fcouoEufraimio , di Prefetto
ch'egli era dcli'Oricntc fcdei* te anni
18. Macedonio Vcfcouod'Aquileu 34 FlMaird. ' Senza cpUcga* L'Imp. Anic.
luOlaafiiari A pr^- ,niod.Agorto. L*Imp.Cci. Fi. Anicio luftiniano P;q Felice
Aug. xviij. Impera w4'Qn>nrg ^ anni* wcfi 3. iporni 11.' ''
L'Imper&CTt.AnjiptQluS^a^ Senxa cpltega Aug. j. Cecina Mauro Oeciofiafi ho
la- niorc. Senza collega. Poff n m '0 Fa mpadio J3> SU Giouanni Papa mori
alli xxvij. di Maggio. Vac la fede giorni 6. S.RufticoAgapeto, figliuolo di'
Gordiano , prete, di Archidia-. 'viii,| 534 cono fii creato Papa alli 3. dij
Giugnojfedct.mefi z.gor.i^. Il Sinodo Coftantinopoh'tano , Theodanato Amalo
iij. R d'Ita- lia. Regn anni 2.mc0...gior*- n.. 535 Santo Agapcto Papa mori in
Co naniinopoli alli xxj.di Maggio* Vac; la lede mct i. giorni 28. San Celio
Silucrio figliuolo di Papa Homifda , di Campagna di Rona,di Subdiacono fVat- to
Papa alli 2o.di LugIio,c con. fccrato alli 16. di Dcccmb. fc- dette anni i.mcfi
icgior.y. San Silucrio Papa alli xxvj. di Maggio f fcacciatodal Papa- to , e
relegato . Vac la fede giorni I. Vigilio figliuolo di G*ounn,Ro.
manojd'Archidiacono f crea. IO Ix. Vefcouo de* Chriaiani alli 27.di Maggio,e
confecrato alli 14. di Giugno fcdciteanni iS.mcfi 7. giorni 15. VITIGE v.Re
d'itajia, e de' Go- thi,regnanniiv. San Siluerio Pnpa moiinefilio alli 20. d
Giugno. Fi. Ix. I 537 - .53 i^iyij^Lj Ly Google Anni Anni T7 ^ Potati FI, AfpiaiEgittjQ FI Ittftiaa^.di
Germano V.C. jSjil^ collega. Dop tWrtWtiB Ba(iii> .f*' IcififDrV.C.
Vrfici'Qo xxvi> Arctnrfcouo di Itf tTftrcondcj dop il confolato di* I I
F.jlfaGlio lunere V.C _ 17 ,11 wo dop il ConfolatJhSiFL .1 . I * Pallilo
IUD.VX:. l%97 iZ 4, .j, ,. I II quarto
do^ il confolato d^FI. I , BafiloIiinfotr^V^, Virtorc XX VII j. Arciudfiup 4i'
Raucnna aoni Il qumto dop *1 ||"irrrtimo,&c I- KM ''^li I ./i L'otraoddopflelD 1501 2S J 1 nopo dop
6fC. "^f^^^'^ . 0 decimo dop 3 4 Il terzo Sinodo in OritenSy ouc fi Oaianico
xxx;x.Ve(oito d'Alcf' r.iit^r n,anni I. Thtodulo xl. VefcouG d'Akf- (aady ccefo
Bclb Scifmaw Ildonando vi. fk^ dc^Goci in | la ^ larf gaanai l'.roefi .^
Aran'Co Rogo vi;. R de'Goui , mpfi 3. & alcooiglornf. Paulo xli* Vefcouo
Alelliwuinoo me fi 4. TOTlLA Baduillavnj, Rdcf Gotti regn if^ lul io;prDP .
a'ii.aniu. ' S.Benedtto dal qaaJ bcbifd
dili- gine l'ocdioe MonaHico iiL^ Cafino. 5 ,4 2 3 H Zoilo xlij.Vcicouo
Alefljiodrioo^ anni 7. |. Uernio iij^ Vclcoao Izi^d'Aotioi^ eh a,nnni 14. ^^^^
Il Concrtrt IM^^iil^iiii^W R Tlicodobarto,. Magno c!rtai^inD,c x^viiiVefco no
di Mijnno , enfcndo flato fcncciato Daqioda'Goui > Ut* ' dette anni ^. 7 8 7
9 M.i(TIiiiiano xxix. ArciucfcouO di Rnuenna,anni i j. Maccario ij.Vvic^
uaiw^-diCficf rulalcmandop&c 3^ Il xviij.dopo &c. 33 jll XIX. dop gcc.
' Il XX. dop dv?,M( pfutilcno,&: il Gic- 5 7 8 9 Vigli io Papa mori alli
io.dGc* naio , vac ia fede mcfi 3. e p'crnl 5. Pel.. r"o hgliiiclo d
G'ouanni Vi- c ai '.1 n o , R um a n (), d i A re 1 1 id in cono fii creato Papa alli j. c c 4crtoal)i
itf.d'Aqrilcfedettc anni 3. mefl ic. e giorni iS. Il Sinodo di Parigi ouc 0 fecero vi'ii. Canoni. Il fecondo Sinodo
di Parigi. AnafaHo Ix:i. Vercpoo di An- tiochia 9 anni 22. Asnc'o XXX
Arciuefcouo di Ra u(;)iiaanQi 13. - ai Pome fice. 16 5J 17 iS 19 551 554^ 55^ I
1556 IO II Pelagio Papa mori al fct 4.di Mar- zo;vac la fede mfi 2.^iori2.
Gioiinnni iij Care '{ioo figliuola d' Ar -'Hilio , Rumano, errato P.ip, .'tilt
j. (ii G.Ui^no , ccon- rcc r.iio ajii 17 (i! Luglio icdet- tc anni ly^ioin l.
IMPE- 4 I 5. J57 560. 5^^ r '.ri' 562 Digitized by Google IMI 'iti Iinpe ho. 3
E C C L E S I A S T I C A: 7 5^ 568 570 571 57 173 7 8 lJ4P^iO. dcirOhcmc.
xxiv.dopicc ; Qocfloanooa* i^.d'Agoftomo- tiliiftiaiBO linf cncpic L'Impcr. Ccl. Fi. AnicioIuft.nQ luniore , Pjo
, Fcl.Aueuft.xix.! cioE> CcMiiCiB il Ma^DO, Imper.dcirOttcntc , jmpei noi
lo.tmcf) I o. giorni ao* HoMrtto C^^lno
e Vefcotto GiouAnoiiv.Vcfcoua AU-fi'andri- no xliv^nni.y. ' . Eoaachi
tMa>UO Scliii^^ di GiMirfdkftiiahci^ . 8 PONTEFICI Romaaif flaccET R'de
^Longobardi Giomnnl jij.Scobft)Co
Siroda_> S:rii7iio Caflclio diCinegaca della prouuicia d'Antiochia t di
prete Anriocbeo'fi^ 6tco xxsj. Vcrcoiio diCdlltotino polfed.an.i;. Aanf del Re
fn. del .ong. lo tu* ii. Interno a quelli icmpt it ic^aro n gli berctici
MooOtbeic . ^uxano ciliadino e
xM.)C^rco- 1 Longobardi a (fai taro no l'Italia* la Cjua) pv (fcd. {tu pcrccv).
anni . Et il loi pr iio Re in It^af Alboiiip figl.d'Audoi- ifo^h rcf)^ anni
jancfi . Gregcrio monaco ixiij. Vcfcoiio An'iochcno> anni x^.luucndo
cinonciacQ Anaftalp . Froato xszii.VcrcoiiodrMilaBo anni i. PSccro uj.
Arciuefc. xxxj. di Ra- aeniiaaiiiU4. IO Merco Naricce R Longino Fa- ir
irfisranft^fiffidd^ri lia che rener fiata occupaiai da i Lrn^^cb.irdi , per
romei dcli'Impcratorc di Coliartl-j nopoit , concicolodiElfaica ponendo la Tua
fcdein Rmea-i nae gonern anni 1 5* li Sinodo fecondo di Turonei Tgpc fi fccqp
jvi.Cmio#v^ II 12 Alboino Re de* Longobardi f vcci(o in Vccpna^^^iiptijinodi
Ottobre. ClcTC i|. R de-' Longobardi vl^ I(Alia>anni i.mcfi 6. ' ' T
EiTcndo fiato vcciio il Re Cictc , ficitco i Longobardi io. anni fenza Re .
Probinoycttl^uiicia , an.i. F 4 U)ms- Digitized by Google c'. Im fio. CRONO
logia: -PC Imperio dVnenrt, Jlms dtl FmtMm. BJIirchi,K L^, io II G iou a n n I
i V. Romano.xxxij.Ar^' ciucfcouo di Raucnna an. 20. fHelit Vc(co. d*Aqtiilct tnmit.
5 Giouanniiij. Papa mori tlli 13. di Luglio . Vico U fede mcfi IO. giorni 3.
S.Bcacdctto Bono(o F.di Bonifa- xliii. iurtino luniorc mor allii. d*dc- lobrc .
L'Imp. Ccf. Tiberio Antcio Co- ft a n r ino Pio , Fel ice , A u f . X X. Impcr.
de* Romani in Oriente dop Coflantino, imper anni 6. mcfi lo.giorniS. Hulog.G
xIv^VefcouQ Alcflfandri. no>anni 17. G'ouanni iv. monncodel mona- flcrlodc
o|'Arccni(i , lix.Ve- fcouo di Gicrulalcm (edan.i 3 Ixiv. Giouanni iV.
cognominato fcia- natore , di Diacond f fatto xxxii. Ve(couodiG)ftaniino- poli,
fedctieanni i^?, 1 Lorenzo ii, Vcfccuo xxx di Mi- ^ lanormni 12. ci , Romano ,
fu creato Papa alli 17. di Maggio confecrato alli lA Giugno,fedettc anni 4.
incfia.giorni Eutichio Vercouo~Conantino. poiitanoreftituito , fcdcticdi nuQUo
anni \ S. Benedetto Papa mori alli 29.di Luglio . Vac la Cede meli j. giorni
IO. S. Pelagio ii.Iuniore figl.di Vinf- gildo, Romano f eletto Papa alli 1 i.di
Nouembrc , cconfe* craio rvliimo d deiiomcrC) rcdct,anni io.meri a.gior.29. Il
Sinodo di Grao,nel qual fi iraf- fcr il Pafriarcatod'Aquilcia_^ inGtao. Il
S'aodo nrniacenre,& il Cab- ioncnfe in Francia . S.Miuro dilccpolo di
S.Bencdct- to,porr l'ordine monaft.'co di, l dall'alpi , ouc ^ propag
grandemente. L'bc- Annlf ed IO ti Digitized by Google Anni Mi] diRa dea*- B C C L E S I A5 T IC A. Il di
Ra dell'. I ji^Vf rfT^- ,;^MfmHfi^^* SSm.^U&* 534 5t7 58S 589 1^0 d'
Agofto plmp. Ccf.T.Fl.Mauntio , Pio Felice Aug.xx.lmpcrator dell* Oriente, f
cotonato da G?o: if.Pacnarai dfCoaOCfUOpoI i| inpcf anni |6. rocfi 3. gtor- F
fufcitaia l'iicrcfia dc'Saducei^ che ncgauano la Rfforrcii>- -De de' Morrf
,etfa Pietro Vef- .COQO de g' Aparocni quella de gi* Annabactilti , L AkOiui* diiadcgl'Ammi Giorgio , e Theodofio
preti Co" ilaociJiopoitf aoiybcicuci . 5 II Sinodo Coflamkiopolunoi Ili)
j.S modo MiCtreoneofeiGallo eColonibiMkeiiadiclim rooome. Fl.Aatore figl.di
Clefc, iij.Rdc* Longobtf4i tcgDaimi 5^pe- liSiDodoMatirconenre oucO liccciosi>0onianni 10. Anaflafio ii.xiV.VcTcoaod'Aii
tj'ochia,anR 12. . Agilulfo JLongobardOtnello Scif- ma contea Dcnfdedit ,
creato Vcfcouo di Milano dop al quanti meli rinunci zo I Sinodi, diLioM CiiFtMHi eoo A Loof.
atiUfiaacia* Coftantio cittadino, e xxxii.Ar- ciucfcouo di Milano fatto di
Diacono ; fcdette anni 7. con- iyjacoHo i icacice anni 7. Il Sinodo, di Toledo,
nel qual ri- cercandoli il R Ricardo , fu fcaciata da Spagna l'hercfa^ Arrianae
ouella d *Hi (pali . Domenico Vercouo di Canagi- ne buomo fanro . Sinodo
RoBMuio^fctodS.Gie- forioPap. AuguHino Romano, monaco, Arciuercouodi
Canturia.Pau- lino Ae i fooi coinpagni,Mel n unVaSto^ Laarenzio>mooaci ' FI.
GaJlini col Patricio V. C Bf- /arca anni 4. Ifidoro Vckouo d'HilpaU buo'
modotttflinio. Il Sinodo Mctcnfe. Dcvs dedit
Ocodatodi Diaco- no f fatto xxxv.Arciucfccup di Milano , anni
iS.confecma' to da S> Gregorio Papa> Ma uncid* 'I 21 22 n Digiiized by
Google iKo A mi Impe rio. 19 ECCLESIASTICA. 8j 64 ^5 5 09 Anni del Re KiMXie
Maocirfa Imperarle alti l8. aisforzato l'Imperio alti 24. f vccifo con la
moglie ,co'(gliu(^i. L'Imp.Ccf.F.Foca P-F. Aiigufto xzni.Imp. d'Oriente
coronato da Ciriaco Patriarca Colanti- nopoltianofimpti anni S*inc fi 4* giorni
9. L'hcrcfia de Menothcliti , de i' Thcoparchirt de'Cnginzarj >
troaatcdaGioaanni Filopono Giamniauco. 13 ni 8. Ifacio, Ificlo Ixf. Vcfcouo di Gicrura!cm,2nni 8. Il
Sinodo Anglicano* T Thcodofio , Tlcodoro Scribo xlvi. VcfcouQ di Aldiandria > anni 7. li
Siii^o RomanotfbnoBonffa- doiij. Papa. ixvij jSan Gregorio Papa moialli 12* di
Matzo.Vac iarcdc mcfi y giorni 19. Sabiniano , fidruolo di Buono ToTcatio di
Di^con fu cusco Papali i.di'Sencmbre ,c con- fecratoalU J5.fcdct(e rocfi 5*
giorni 29. ixvij Sabiniano Papa mor a*/p. di Fc- braio.Vac la fede giorni i.
Bonifacio iij.ftgliuolo di Giouan- ni Cattadeci,Romano,di pre- te Cardinale f
creato Papa , e confeatoalliii.diFcbraJo ^ fcdcttc meG S.giorni 3 ;.c mo- ri
.Vi 2. di Nouembrc. Vac.U fede nuTi 9. giorni 15. 5 Giouanni iij. da Clanfe
xxxiv. Arcjuc-rcouodi Raucnna , an. ni 24. Ixvij Bonifacio iv.figliuolo
diGiouan- ni Medico , Marfo , di prete- Cardinale f creato Papt,c c- fccrato
a'aS. d Settembre , fe- de tic anni 5. meli 8. giorni 12. Tomafo Diacono , e
Sacrcfano dellt Cbtefa Coflannnopolita- na xxxvi. Vefcooo di CoAan- Sergio Siro
lacobrta diDiacono fa fatto XXXV. Vcfcouo df Co ftaniinopoli, heretico Mono-
ti\clita,fednic anni 23, Finfiniirau Tfatccfia dc'MoBO- thdici. 11 Sinodo
LuccafeinSpa^oa. 16 17 anni I(N Foca Impcrator fu vcciTo aili 24. di Febraio.
L'Impcr.Ccf.F. Hcracleo , Pio , Felice , Auguft. XXIV. Impera cor dell'Oriente,
coronato da Sergio Patriarca > imper anni 30* m9& i. Fi. Hcracleo
Cotaniino fu dal padre chiamalo Impcratora i 27, di Marzo, imper con elio anni
27. mefi 1, 3 Zscharla lxij Vefcouo di Gieru* ralem,anoi 10. Il Sinodo Romana
Et il fracareo(c in Spagna, oue d fecero X. Canoni, Gregorio ixv. Vefcouo
Aniio- cbeno,aniii if. Giouaani Vefcouc d*Aquileia > annii). Candidiano
j^rimo Patriarca d Grao anni ..^ FI.Giouanni Lcmigio V.CVXf- farca della
ItaJia^anni 4. deIRe Kode Long aa i 1 Sinodo M^tilconcni'c, | Bonifacio iv.
Papa mor alli 8. di . ' Maggio . Vac la fede meli y giorni II. Dcul'dcdi(
^gtt'uolo di Stefano So(idiacono, Romano di prete litolato di San Pamniachio f
creato Papa alli... e conrecraio, alli f .di Ottobre, fedeicc anni 3. giorni
j^, FI. Aduanaldo figliuolo di Agi- lui fo V, R dc'longobardi, re. gn anni 10.
Il Sinodo Aniifiodorcnfe,vi Q fe ccroxlv. Canoni, GDunnni Effarca di
Raucnn.i,yc cifoda vn fiimulto popolar^. FCEleuiJjcro Pa^c tio,C'*bic uJano
dell'Imptraxor, vi.EiTirca d'- Itaiiatanni 3, Dc'iirjdit P.ijia mori alli Vii},
di Nououbre . Vac la fede nicO I. giorni j^. Bofiif:icio v.Napol frano
fifjIiiTo'o di G'ouanni, f creato Papa,C confccrato a'i4. di Deccmbre, entrando
Tanoo, fcdeitcanni 5. mc( IO, Epifa* 3 ^4 5 Digitized by Google B- G C I. B'S i
A 5 T I C A.' cconfccratoa'y. di
Noucmbrc, ledette anni la. meli II. giorni 7.
X " ' 1 . . 2 Scacciaro Adaiialdo v. Re de*) Lgobardiif
f acro il vi.tor R Fl.Anoaldo > che regn anni 22. # j
#. m 5 Primogenito Aretino
Tofcano Patriarca diCiiap j v. i, Auftcrio xxxW~Aicoefcouo di [Milano, anni 27.
6 .
1 Oro xlix. VdcoMo d^AldSuidria , anni 1 d. 7 ^Datafio ni. Herccico
lacobita iX vi V cicviiv anni i. 8 Bono
XXXV. ArcuelcouodiRa^ ixexuiaaQA29f
fi. .. , 9 li S nodoiv.diTotedo|e#f* cctolxxiv.Canoiii. _ * ' Pirro di
prete , & Economo della Chicfa Coflatinopolitana XXX vi.Vcfcouod
Coftaniinopol . MonocheUra fcdene atin 1 x. Modcfto Ixiv. Vefcoao di Giera- 1
rale[n,anni a. IO \ ; 5 7 8 IP X 4 5 11
SI * 9 Digitized by Google CRONOLOGIA i3 16 ^9 30 3t Imperia d'Oriente . ^;rm
pgnt. BfftrchhR de' Uns. ^oltonio di nuouo Vclcou di Gierufalcm^anni 1. uion
prtric Alcffandria, c i'Egjt- to da'Saracinijguidati da Hao- inaro. Gicruulcin
, Damaico, &: vn gran parte del la Sona, f ur tolte alli Rom ini da*
Saracini, gui- dati da Haomaro. La rucccfTonc de Vcfcoui di' G."e,
ruraleni da qui /mpoi ofcura I i
Maruniano Vcfcoyo di Aquilcia. I anni 13 12 Il Sinodo Hifpalcnfc in Spagna Antiochia , & il rcrto della Soria *^
occupata ia'Sancini. Il Sinodo Gictoroiimicano
f 3 Honorio Papa nior alli i j.d'Ot- cobre>Vac la fede anni i.mefi
y.giorni i8 mcfi .... Felice Vcicouo di A-; quilegiaanni 14. Il Ictrimo Sinodo
di Toledo, vi iti fecero vi. Canoni. e Ixxv. 2 Theodoro Papa mori alli 24. d
Maggio. Vac la fede meli r. giorni 21.
S. Marrino figliuolo di Fabricio da
Todi Tofcano , f creato Papa alli 6. di
Luglio, e confa- craro alli 1 5 di ocircmbre , le- deue anni 6. mefi 4. giorni
7. Mauro xxxvi. Arciucfcouo di Rnuenna anni 24. 2 I Non fi s, chi fuflfc
Vcfcouo di Alexandria dop Pie tro, Maccario Hcrctico Monoihclita Ixvij. Vcicouo
Antiocheno , anni 31 Olimpio Parricio V. C. cubicula- rio deirimpcraiore,ix.
EfTarca d'I(alia,anni 3. Il Sinodo in Spagna contra i Mo- noihclici. del K
gnofi Long 10 ZI II 13 Pietro di nuouo Patriarca di Co- ftan(inopoli,ledeitc
mefi 4. Pietro xxxviij. Patriarca di Co. Auniinopolijaoni 2.mcO 3. FI. Hcriclio
Coft.:ntino v. Poga- ' nato , di Marzo fi dal padre . . chiamalo Impcraiorc. I
I I FI Rodoaldo figliuolo diRota- ro,viij,R de i Longobardi,an. ni 4.giorni 7.
Il Sinodo Romano contrai Mo- norheliti. San Mariir.o Papa mor alli i i.di
Noucmbre. Vac la fede mefj 5. giorni 28. Theodoro Calliopa patririo. V. C. di
nuouo Earca d'Italia , ami 34. Eugenio figliuolo di Rufiniaoo , RomanoJ creato
P3pa,e c6- fccratoalli io.d*Agoflo,fedet. te anni 2. meQ 9, giorni 24. Tomafo 8
IO XI 12 13 d by Google Anni dell'- Impc no. 00 ^> WK V/ LOGIA Anni Ptc-
Impir io ^Oriente, Anni dclC Imperio Jmper9d'Occidtnt. 16 "T^i^mifV TT rli
r^5/"rtrrt ^ fura filacof fatto xxxix. Vcrcouo di Cuftantinopol)\anni f8.
Fonc xxxvij. Vcrcouo di Milano anni 3. Il Sinodo vili, di Toledo .. vi fi fc
cero xij. Ca-^oni, Effcndo ftato vccifo Rodoaldof creato ix. Re de* Longobardi
Fl.Ariberto figl.di Gundualdo, chr re^n anni^. I il ^ 3 izzvii ^lan. 14 mtfi
^.ciorni 29. 2 s 17 1 t Il Sinod*' Cabiloncnfc di Clia- lons m Fi ancia, &
il x. di To- Icdo.ouc fi fecero xvij.Canon. - 1
Il Siodo X. di Toledo i fi fecero vi). Canoni, vjlo.* tiono ^ VjMiHaino
V XXX viij. VcfconodiM.'lancanni IO. 4 IP 20 L'i licrcfa de Carurgici. 3
Giouanni IlLVcfcoue di A4uilc- ia,anni 10. 6 4 22 7 22 5 6 Tlcodoro Ci! ice da
Tarfo, Arci ucfcouo CAniuaricnfeJiuoino dotrirTnip. 8 7 li Sinodo Bi iranico
della contro- ucrfia della Pjfqua. P \ ^3 8 FI- Gundeberto,c FI. Pertariio fi-
gliuolo del R Ariber:o, regna ronninfieme anni i.e mcfi 5. I ^4 P Vcc.fo
Gundcbrrro, efcacciato Pcriar'tcFl.Grimorildo fg'. di Aricoai UiCAoi
dencuento f xi. R dc'Longobardi >
qual regn anni 9. z i 20 IX 12 2 ( 1 1 I Cotlaott' Imperatore fu vcdfo al- h
23, di Lugho, L'Imp. Cci.Fl. Hcrnclio Cofaiw. V. Progaruito , P:o , Fcl. Aug.
Imp. 28. imper anni 16. mcG 7. gl'or ni. Ccfarco Vefcooo di Arli Mona- co
LirinenA. 4r omo do? t Antonino xxx'x. Arciuelcouo di Milano,annf i-mcfi 6. 4
Pietro Vctc. d'Aqu'I nnni 1 3. Col ! - mano Inglefe,Vefc,di Lindifarnc^ ^ 1
Maoc- ' Google E C C L E S I A S T I C^A. 9 Anni dtU.. Impe lio . 4 8 II 12
lm^riofCOricnt, ^nni del Pontificato , Re f uhi d'Occident,
iMfMirtcilioxI.Arciucrcouodi Mi. iaiOtincCi 4* Reparato xxxvij. Arcmcfconodi
RaucQna>anni j . 5 6 13 I Amplio xlj- ArciuclcQuu u. Giouanni xl. Vclcoiio
di Coltan- ti'nopoli > fcdcttc anni 4. . fi no :b 3 4 Vitalino Papa mori a'
i7.diGcft' n A io, vac !a ict ne fi 2. gr. 4* Adeodato 6gliiiolo di li^ianop
Romano, MonAC, di farete Cardinale f creato Papa , t confecraco agli iLdiAprilc
fcdcifc anni 4. mefi 2. gior. i ^ li Sinodo HccndfotJifliij[) In- ghil terra .
li Sinodo xj.diTolcd , ^ il iij Bracarcnfe detta hoggi Braga Coftancno di
Diacono f fatto xl;. Vcfcouo di Coftaniinopo Ji,anni i.mefi i i.gorniy. fi
Smodo Briianico jAd/amfor- diano . 5 Ixxix ; Ixxx. Haribaldo dgl.di Grimoaldo,
xij. Rcdt Longobardi , mcfi ;.cf- fcndo fanciullo f dal Re Per- larito cacciato
del RcgiK) . Prciarit xiij.R de' Longobardi ta icconda volta regn ann. 1 8*
Adeodato Papa mor lli 16. \ Giugno. Vac la fede 01.4.^.6. Domniot Domno,
figl.di Mau- ritio , Romaf o , f conkcraro Papa alli 2- di Nouembrc , fc- dcttc
anni 2. mcC 5. giorni la Teodoro xxxvjii, A^ucfcouo d Raiienna,anni ir.
Manfiieto xli). Arciuelcouo di Milano>annj 9. TlicodoroOrthodoxo , di prete
Guardiano de' va fi facri,f fat- to xlij.Vefcouodi Cortamino- poli ,
fcdetrcanni i.mefi 5. Il Santo, vniucr (al Sinodo fc- fto , il terzo fatto in
Coflaiiti - nopoli dicccxc. Vrrcouicon- ifa^rhf retici Moootbcliii . Dofnnio
Papa mori alli 10, d A- prilc, vac la fede mefi 2.?.28i Agatone fi?!, di
Panonio Paler- mitano di Sidlia , Monaco, ixxx. Pontefice de* Chrift /ani , f
creato di prete Cardinale , c coiilcraroalli l.di Luglio,fc- I dette anni
s^mcfi ^. I Sinodi il Rom-inofotto Papa_j Agatone il Gillicano,^c ilBii- lanico
Hcdiieidcnic, Theiofanc Monaco , di prete del Monalto'o i\\ Boia in Sii il fa ,
creato Ix Vili. Vc/c. A liiochcuo nel 6. Sinodo viiiucrfal anni 5. Il Sinodo xii.
di Toledo , vi (i fe- cero xil Canoni. Anni dclR uerfale di Coftanrinopoli , e
vi ( fecero cii.Canoni . Benedetto i I Papa mor a' 1 5. di Maggio , vac la Cede
roefi I. giorni 9. Giouanni v. figliuolo di Ciriaco Siro paolo iv. d Laico , c
Secretano dch'Imp.xliij. Patriarca di Co^ faniinopoli , ledette anni 7. .
Bcncdctro xliij. Arciucfcouo i Mlano,anni 47. 688 3 4 1- 5 7 ( 94 *t 9 IO J 1^98 3 Gono Papa moti alli
ii. diSer- tenlyrc , Vac la fede mcfi a. giorni 23, Tbcodo^o pTCtc , e Pafqualc
A^r- chidi.icorcdtna santa Rnina- na ChiefePonre/cI creati ncl^ lo fcifma(chc
fai! norin)i& ha- ucndo l'vno>c l'altro rinuncia- to f fatto Papa alli
18. di Dc- ccmbrc. xnv, Sergio figliaolc di Tiberio * An- tiochia di Siria ,
nato in Paler- mo di Sicilia, di prete Ordina- le titolato di Santa Sufarra , e
fconfecrato alli 25. di dcao mcfcfedcitcanni 15. tnefi 8. giorni 2j.
GioiianniPlatina,aUrimenrc PI^. tone. V. G.x.EffarcadUtalia, anni I
^rnlaiioxxxix. Arciuefccmodi 14 Raucana,aODt J4. j_ -.1 In qiieRi tempi furono
celebrati ; ire Sinodi in Toledo , il xiv. il j XV.il XV i. Coftaniinopoh\anni
12, lulliniano lnpcrar. tdiL\?l{o sforzato
ritninciar Tlmpe- rio,c mandato in c/lio. Limp-Ccf.Fl. Lcont io,
PiOjFcli- ce, Aug.xxjt.lirjp.dcirOricmc anni 3. mt-fi ... giorni 4 ^ PI.
Ghumberto figliuolo di Per- tarito xiv. Re dc'Longobardi> anni 12. 7
.Vilfridio Inglcfc > VefcouoLin- disfarneCe, &:AdhelcrmoSe- hirchunenfe,
buomini doitiT" fimi . 3 9 7 j8 I l'i Sitiodo Nidenfe in Inghilterra. IX
~" ' 3 4 Anni dell Impc rio , 92 ^ R O N O L O G I A Imperio d'Orienti .
dil Ponteficdt . Xif. itQctUMti . ddUe (DO. FI. Leoncro Aoguflo , diLuglio 12 F
aftrcito a rinunciar l'Impe- rio. L'Impcr.Ccr.Tibcn'o Apfimaro ,
Po,Fci/cc,Aueuao, xxxi. Im- pcratorc dell'Oriente, intorno {cete anni. 13 14 5 6 Morto Alcflandro ij.
Vcfcouodi Aocjochia,ftctte quella Chicfa 4o.annifcnza Vc(couo, pro-i^"^
hibendo i Saracini , ch'erano patroni,la clcrtionc. Il Sinodo d'AqailciJi.
Sergio PaplTmorl alli OTScn icmbre , vac la fede mefi i, giorni 20. Giouannivi.
Greco figliuolo di Petronio , f creato Papa alli 19. d'Ottobre , e confccrato
a' 30. fcdettc aBni 3. mefi 2. gior- ni 3. 2 3 hucxvl I Thortlato Pacritio V. C
cubicu- lario dcirimp.xi. Effarca d'Ita- lia,3nni 8. Felice xl. Arciucfcouo di
Rauen- na,ann! 16. [Tiberio Imperator intomo 1^ Caicndc d'AgoHo rinunci I'-
Imperio,c f vccifo. L'Imp.Ccr.Fl. Heraclco Inainia- no,Pio,Felicc,Au.i;iifto,di
nuo uo imper anni .giomi... Il Sinodo Inglefe. Gioiianni vi. Papa mori aM7~ di
Gennaio , vac la fede mefi 1. giorni 18- Giouanni vij.figliuolo di Platone
Greco, di Diacono Cardinale di santa Maria Niioua,f crea- to Papa , e
confecrato il primo di Mirzo , fedette anni 2. mefi 7. giorni 17. Luithbcrto
figliuolo di Gombcr- toxv. Rdc'Longebardi, meH 8. fu fcacciato del Regno , &
vccifo. Ragumbcrto figliuolo di Gundi- berto, e nipote d ci R Ariber- fo,xvi. R
de' Longobardi mc- /M' FI. Aribcrto luniorc figliuolo di'
Rigiimbcrto,xvij.Rcdc'I.on-' gobardi,anni 12. Ciro prete, Monaco , 6.'
Abbate imper anni i.roefi 9.giorni7. ^1
primo Sinodo Colantinopoii* uno-contra ic imagini . Il primo Smodo Romano infa-
uor delle imagioi Filippjco Imperatore faOretto
rinuticiarioiiiiperio alli ao^ di Giugno. L*Iinp.Ccr.FI.Archcmio Aoafta-
Q Pio,Felice,Augu(io. xxxiii. Iinperacore aooi LineG a. Ibernano confedote di
Vcicouo di Cizicof fatto XLVIILPa. tr iarca d i Collant in opo li il pri. ino
d'A^oQo , fcdc^ip ^^im 14. efi^.gioraij. 6 Giouamii vii. Papa mor a'iy.d
Ottobre , la fede non vac . Sil'inno figliiioiodi GiouannsSi- re, a i I g.
d'Ottobre f creaco Papa , & 8*23. confacraro ie- dette giorni 20. mor a*i6,
di Nou # xc. I Coftancino Papa mori alii
11. di Fcbraio, vac U fedemefi ! giorni IO. Gregorio ijjunore, Ro.figli'uo- le
di Marcello di Diacono Car dinaie fu creaco xc* Vcftoiio e confecraro alli
ai.fedetccao ni J4.mc( io.giorn22. Il Sinodo Romano fecondo per le imagini, vi
fi fecero xvi.Ca* nooi. Theodofio Imperator sfbrzaco n'n litigi l'IaiDet&i alli 12* di Marzo.
L'Imp.Ccf.Fl. Leone iij.P.F. Au- guro xxxv.Impcrator , ixnpc* r aani 24.. meli
a. gtoini % * Glbiiaiiiil V. AfcfiitffisonA zL di ^^^^1(1^^1^^^^^ ^ ^kon^ ^^^^^
* 3 bardi: regn meH 3. Luitprando figliuolo diAfpran* do xix. R de'Longobanli
ra gQaoaiaj.ine(l7. 4 f^/>Hanrinr> vi C^oorAntnOtf?I uolodcll'Imperator
Leone, dats^adrcalH aH.d' Aprile chia- nai Imperac^r &, Imper con
lolaoiK'ftt* meii ' 5 _ da San Bonifacio AtciucfcouQ di MagoQza, T)(*rrrkn9^^ fjffrAHfMi. Rr^iirano.
inAautator,0: Abbate del Mo. naftcrto Ca^ nate,rotto iiqual fi fecero Monaci.
Carlo Ma-j ^0 Re di Francia t Kachil,
Rdc'LongobaidU | 7 Reda Monaco Anelo
Saxo co* EnominMO Venerabile * & 1*
fiioi difocpoli Bencdert. Bi- fcopic^Fdice, Merco, Ceiofri- do,0ernictoKfooacit
hnomnM doiKiOijlli f Anaf diRo I J 1% 3
Digitized by Google Anni di Ckri- AOB ddl'- Impc* no. 7H ^ t 9 IO II 12 # ^ 730
14 E C C L E SIASTlCAv Anni del del
tmfirktOrimi. AmMfmnifiiM. Jtiftt.d'etadtmf rV Il Sinodo Orientate in
Sirfa>con- gregato per opera di Giouan ni DanaafccDO in fauore delle
maj^ini. IO II m xs 13 ^ H Germano Patriarca Cottan'.uo- ^5 politano fu
sforzato i rinun- ciare a*7. di Gennaio
Vac la fecte tierni f5. A9altaiio di preteeSinccllo,bc^ ^eiico
Iconomaco, f creato xl x. Patriarca di Coftantino- poli a'oa. di Gronaio *
fcJcuc anni 24. . Miai4S. Paolo Patriiio ziii. Ellarca d'Ica- liaaonia*
Fl.istcbo ^acrtb V.C*Eflarca aty.d'liaita , anni 24. Il SinctUL Rof^i-TOf' ,
celebrato aa r Gicgorio jjj. p.i ic imagini . FrttniQto Vcfcot^di Mets >
Nthclino Atdueiicoiio Cao- (uarieofe 9 baomini dotti II Sinodo CoftantinopoHuno cootrateimagini. 8
f lo II II 73 16 733. 17 73* alli 5 -d;
Marzo, e C( nfccratoa li 1 8. fede'ie 400i lo.nuli 8 gic mi 24. 4 2 il >i-
.0'ic Aupi'll ino , farro da S. ikiniiacio Atcucicouoj l 4 5 7" San Bonifacio ArctcTcouG i.di
Maf^untin liuomodoiiiaiDO i c iaDtinrimo
. 8 9 Vicark) pfei.^ Arclefioto di Vienna. 16 7 18 19 20 ax 22 *3 Digitized by
Google G R ~h[ O L O G I "A imfiri$tOrkm. AtmMfmiifiem. * ieisM^di prete
Card. ' f creato Papa li i. di Deccoif bre r iUi t), fMofccrafo , fcdecctt Mni
i mefi ^.gicMriii \ichr\o
iv.Ixx.VecoiiodlAatN>. cbia anni t Il
Sinodo Romanotod qual fi fe- cero xjv. Canoni . Il Smodo Gaiiicaoo folto Qurlo
Magno. ;^fiQOM..Pacriarca AidMdrioo.
Hildebrando xx. R de i Loogo- ""Ci ' *^*"a > III
icacciatodei Regno poco dopia ax>rtc dd ' padre .X Racliis fiKuoIo di
Reroooe xxi. R dcLol^obttdaiiiiij.ine- hcofilato Ixx. Patriarca Aouo-
chenOiaoni7, 4 Il Sinodo Jlrun> io
Gitone- fco. IhSmodo JLiniieiife io
Fraocik * i 5 *
:rgio xiii. Arcjucfcouo di Ra i uenoa>anQ 22. . j ^ 7 Ciitirpcrto
Magefeflo Vcfcouo Hcrcfordcnie ' o o A
lO u! fo xxii.Rc dc'Lonobardi* anni 7. Natale xiv.Arcjuercoao di Mila*
notaBiija.iiieG2. 9 K>neiv. figliuolo deiriaipcra - torCodanDflH fu dat padre chiamato Imperatore alli 6. di
Giti7 la 5 17 ECCttB SI ASTICA 9j 2kari^|Ni mori alli lyM Mar idij.;^ TO vac la
|cdc |om 8* Stabile alfi Arciuefcouo di Mi lanooii2.iQcd|. bftant^no iLMnaccU
uo di Sileo 5o.Patnarca di ^o. flanu'nopoli , herccico cono* maco , iedcne anni
la., Leto xiviii. Ardae(GOiiodtMil & il Tuo di- fcrpolo . El'fando Vcfcnwo
di Toledo. Chriftoforo Oamiato , Vefcouo ii.^r Vcncria , anni 17. 19 20 21 ili
Sinodo Romano GionannI .. . Patriarca di Gctu- falctn. *^ Il S'nodo di
Prancfort centra la iierefia Felicnnn . I *3 A i creato Papa alli a.di
Dcccmb.il gior- no proprio, che nari Amilo, & il gOtmitgaerM f confe- orato
, fcdecte anni 20. mefi 5. gfeimi li . ^7 1 ^ -4 ]^ _ Coftant-no vi).
Imperatore fa fl retto da IuQw lua Madceatle porre lo Inpetiail.d*Ag>
IffoiM^FcIice, Augiifta, tenne Timperio 'OricummfttkS* mefivsioiaii. Pietro
Cittadioo,c i'Arciucfcouo di Milano. 4 5 L'ANNO della Natittit di
ChrilUDCCCI.nell'cntTtrdcII'anno.U VJgOit j Na-l L ANNO d^l^J^Namuu^^ dalpof do
Romane c pregato dal Clero i Anni del Ponte Sd?Roma...rpcr i luoi egrcg-|
meriti rcrfo il non)c C hnit.ano.e U Roman^edc R di Franca , c dc'Lu.igobardi,
& ontolA lo coiUecrd A^WUM'' Anho ' Wk^S^k^ut felMliflmpetaiorc dop Tlmpc
no di Auguno. c (abiio fat- popolo RoiDaoo in qu clic raro le. ' . AQttloMagno
Iniperarorc,Cefarc Auguno,Pija]mo,P:ificO' ' ' ~ ^"^ creato da Dio, Vita, c Vittoria. ^ ^
. Fermatofi Carlo in Roma quattro mefi , part li 24. d'AprHe di ritorno in
FraiK4a,pc^'fiR!to^b}.orabardia, lafciando in varij luoghi conti- ri^aittmert^^
fuoi Baroni , e Caualia f A cmanni ,e ' Franccd>er oSfetiiarc gli acqaiai
delle Prouincic tolte a Loiiqobar- - di , fra quali fiirono vn Vnrnno in
Lombardin,'ia cui 1 V arani di Carne- ^ Tino traOcro rorigine-,Gil.bcrto .n
Parma, (a di' Corrc^P'O , Amanzio ,
Amanzo in Gubbio Autore ftntOll^qei- la fam.eiia dc'Conii Pam^luti)
Nobikp.&ualicrc Alemanno dcll^' pitano hranccic m r irenE*: , ^ vj^-. . , ^ - de Conti Uufi ytS9f^Sc^^iaq
nel ^ug,&^ltl/l!pUu^ vatic Cu Vrbano Veicolo d' Aquilia ao-, JJPJ:
L^Imp-CeflCarlo Magno,Pio,Fc _: - .-V V- to a Uc. Aup^ dof^ lo inrcrrccno. 1
Anni deH' ImPtrio Romon. 80X fu ni, 5 lOccid iic. Aug* Jop lo inrcrrc^no , rio
d' primo Imp.d'Occidentcimpc- Onci V
-j^mci^i^^iorni^^l 4 Il Digitized
by Googk G I A nni :e. I f C Ri O N 0 L O li Sinodo BauaricoBrilizburgcn^ 8 1 1
Si nodo Hnlcn (e. 9 . Mafff mio Vcfcouo di Aqudcia , 11 anni 15* ji Nonngo
Vcfcouo di Vercelli. 11 Sinodo d'Aqufgrana. Rdtido Vefcono di Vcrdna. 15 16 Il
Sinodo Trib r ICQ ic. 17 II Sinodo nella villa di Thcodo ne. 3 4 5 6 leene
Angufla fafrcita riu. ti;jr I 'Imp.il i.di Noucir.b. Gl'Imperatori Ccf.
Niccforo > di' Sraurntio Auguro xxxix. e xl* dal MagDo Cofaniino Angu-
fto.Imp. dell'Oriente, impera- rono anni 8 mefi S.gioin/ 26. Imre) l ti *i
Ori-. Tarado Paiiiarca di L.oitaiaino^ poli mori alli ly.di Ftbraio.Va c la
iciie mcfi i.giorni 2 . Niceforo Monaco Sccretario , fu creato liv.Patriarca di
Coftan- tinopoli,alli xa.d*Aptiic,rcdcc- te anni 9. I 2 3 4 7 Valerio
xivij.Areiucfcouodi Ra- I ucnna,anfni 5. s 18 19 Il Sinodo di Maguntla, ouc fi
fe- cero Ivi. Canoni, in Rcms, Canoni xliv. In Tur fu crealo C' nttfimo Vcfi
duo de i ir'ftiant alli 28. di Gcnna- io, e con(ecratt) il primo di Fc bra o
> fcdettc anni 7. mc 3. giorni 17. Fortunato Patriarca di Grao , Turpino,
& Hicmato Vcfcoui di Rcms. Andrea Vffceuo d'Aquilcia, an- ni 10. Lotorio
figliuolo di Ludouico Pio,f in Roma, in San Pietro olii 5.d'Aprilc,il giorno di
Paf- qua coronato da Paf a Pafqua- iTbeodoro Cafcnrc M fTfcno Dronimo
{(conoraaco iv. Pa triarcadiCoilaniinopoii, an- ni 6. 5 8 lo Ludouico P.OjImf
eratoTC f co- ronato in Rcmsdnl Pontefice Sicf inoiv.alli 29.^*Oirobre . Il
Smodo d'Aquilgtnua,ncl qua* le fi fecero cxlv. Canoni . Anni de l l'- Ini pc
riod*. Oiicn te. Mathcdio , Illirico, e Ciiillo Ve- fcoui de i Schiauoni ^ c di
Po- loni. Doi ter i. Claudio Vcfcouo di Turino, he- rcticx Iconormco , crmtra
.1- quaic Icrilfc Iona Vcfcouo di Orlicns . Pertinace xlix. Artiucfccuo di
Rauenna,anni 18. Leon V. Impcr. f vccifo nel fine dell'anno. L'Imper.
Cel.Mcklid lun. Balbo pio , Fel ce , AiguOo imper, anni S.mcH p.giorn! 7.
Antiuiio Caflmiaic d' Vcfcouo di Stlco Ivi. Patriarca di Co- lUn linopuli, fede
tE anni 13. A'^f"rio Vcfcouo Amburrnfc , huonodorto,& i luoidiftepa.
li , e fuccefl"ori , Rombcrto, \k Adalgatio, Vcfcoui . Pafqi:a- 7 8 104
CRONOLOGIA Ipl bcc Tontefici. jnni dell* Imperio d'Occidente . Jmp.RofHam .
P..lqua!c , Papa oioi alli 14. di Maggio. Vac la lede giorni 4. Eugenio i).
Iiiniore figliuolo di Bocmondo, Romano,di Arci- prete Cardinale , tit.di Tanta
Sab na , fu creato Papa alli 19* di Maggio, 6c alli ii.f confa- crato V^cdciic
anni 3. mcfi 6. giorni 24. Zzamo Romano , nello fcifma ( che r il xij. ) f
crcaro Ami- ppavonti a Eugenio , e poco dop licpofto , II i Eugenio i;. Papa
mor alli n.di Dccembrc . Vac la fede gior- ni. ' Valentino, A re h. 'diacono
Car- . I dinaie, f creato Papa alli 14. di Dccembrc , cconlecraco il giorno
leguctnT > Cedette mtfi 1. giorni IO. Valentino Papa mor ali ii. Gennaio .
Vac la fedr gior. 3. ciij. Gregorio iv. figliuolo di Giouan- ni Romano di prete
Cardina- le tit.di S.M irco.f creato Pa- pa alli i^.di Gennaio , fedciie anni
16. 12 13 i4 il Sinodo Vormatienfc . Anfcimo Cittadino, eli). Arcioc- fcouo di
Milano , anni 5. dell* lirpcl no (1* Orica te
5 Eugcfifo Abbate Lob.cnfc An- gclomo Monaco Lcxouienfc , Imominidoiii.
16 4 I Sinodi di Mcguntia , e d'Aquil" grana . Bono liij. AtciucfcoUG d
Milano armi 4. II Sinodo di Aqtaifgrana. ^ Vcnantio Vcfcouod'AqililcA-j 18 anni
2 3 Ama!arIo Vcfcouo Trcuircnfc dcuo
hoggi di Trcues . 8 MicbcJ Balbo Imperatore mori il primo d'Oiiobrc. |
L'Imr.Ccf.ri.Tcofilo,Pio,rd>cc Augufto, imper anni in^ieU 5. giorni 20. 17
19 20 Angilberio Cittadino, clv.Ar- ciuefcouo di Milano > anni x. meli a. ~
D 3 4 di dui 34 3 7 38 j 3^ Hcl 8 9 IO 21 II E C C L ESI ASTICA, fo$ > ^ ~~'
: .Anni" rio d* % t j "j*uton { VI. prcrc Sfnerifik>te , e
^5" Il SinoJo di Mi^untin. Ang ibcTto I]. Cittadino, c Iv. Ar- ciiicfcoiio
di M'hno.ann 55, I' Sinodo Gallicano. Iona Vcrcouo di Orlicns, huome
dofioyi*Grcco Se in Latino. S-nccIlo Ivii. Parn.irca di Co. flant !nonaani li..
^3 24 5 iTSi nodo di Rcnjf. , ^ Lupo feruato Verctio Tbear* censir. Rabano
Mauro. Vcfcouo di Ma- guntia. Hamone Anglofago , biioilfii dortifnmt\difccpoli
d'^ctifno. 15 Mcihodio Hotnolcgera)zii}.'t^a iriarca i Coflantin^n fc- dee (c aani 4. meli ^ i6 1 t t . ne* 8 9 10 16 |Grcgorio i Papa mot-M . ' d i
Gennaro vac la fede p'or* ni 15. civ.
jScrgo ij.Iuniorc fiolinolo di Ser- gio Roui3rH>.d*Arciprcrc Car- dinale
tir, di E' juicio , fi creato Pap-ialli ro. diFebniio.fedcitc anni ;.mcfi
2.gtorni'^. Agnino Vcipuodiyerona. 4 5 n'Ii 2o.di Giugno.
L'Iinp.Of.LoThario^Pio, Felice , Aiiguflo jij. Imperatore dcll'- Occidence ,
imper anni 15. 'TV fi sfornilo. Orlo Orleolo Veibouo iv. di Ve \netia,aiiia. ^
4 1 fieleiro Papa alll 13. di Luglio , c
con feci aio alli 29. di Sctrembre , fcdcticanni 2. niefi 5. giorni i^.
AnaOnfio prete Romano, elio fc'Tmi (
clic tu il xii). ) creato Papa contra Bcnedcuo ii j. po- co dop rinunci. ' 16
Lotario Imperirorc modaliiio. di Setti mb e. L'Imp.Cef. Lodouicai|.Iuniorc, Pio
Felice, AuguIlo,iv. Impera- tore dell'Occidente,impcr aa. ni , 19. mcfi
io*gioini..r G onanni viij. c Uj. Arciucfcoua di R3aenna,anni}3. I 2 Benedetto
f j. Papa mori alli 8. di Aprite. Vac la fede giorni f 5, Nicolaohg'iu. di
Teodoro Ro- mano di DiaconoCird fucrca to Papa alli 14, d'Aprilcfedcc- le anni
9. meli 6. giorni 20. ' 1 1 Valperro, Vefcnuo d*Aqailc y anni 16, li Sinodo di
MagumU. VldcricoVefcouo di Aufpuro. Belt ramo M ^n.^co , e prete, Nat- to,c
Thioto Monaci,& Abbi- ti Fuldcnfi huomini dotti (Timi, 1 4 9 IO II 12 5 16 17 j8 Google Anni AqsI i ad P
Chn - tcfice. Ao. 564 I 26$ S66 3 4 ECCLESIA S TI C a: Pontefici . ^ttm
deU'Im^tric ^^ccidenti . /mp. Rmatti . Hotlierio Vcfcouo di Verona Il Sinodo Romano nella cauf a di Giouanni
Arciucicouo di Ra 1 fi Romano. 8 9 Il Sinodo Romano & il France- fc. 8 9 IO
II , idei! (rio |Ori te. 1 D omcnico Badoaro vi. Vcfcouo di Vcie(iaaDni iz.
FotioScnator Laico fcacciaro Ignacio, f
ere IO Ix. Patriarca di Coftanrinopoh* , fcd, anni 7. Il Siaodo
Coiiantiuopoliiano Vn'altro Sinodo
Cdflantrnopoli- rano . f Nicolao Papa mor alli 15. di Nouerabrcvaclafcdegio.y.
- _ _,. ^. ^ IO Adriano i..IuniorcRomano,F.di L Impcr.Cci.Baflio, P.o, FcUcc,
Michel iv.laipctaror f ammaz- zaroa* 23. Giouanni Daco-, M no della fede Apoft.
^Hinc- maro Vefcouodi Lion ) hiio- mini dotti . Aug. imper anni 19, nicfi io.
giorn' 7. Il Sinodo Coflaniinopoliiano . Lodmiico Tmp.f in Roma coro, nato di
Papa Adriano il gior- no della Pcnrecofte , nclla_j. Ch'efa diS.Pieiro. Il
Smodo Hi Cnterrif . I/Vdriano li. Papa mor il prmo di Noucmbre , vac la fede
mcfi I i.oirrn-'i2. Ci manni v'ii. F. diGnndoR- m-inoidi Arch'di.icono Card, f
CI caro Papa alli r4.Deccm- brcifcdctte anni icgiorni 2. 15 16 17 il Sanro ,
& vniiWf fale Sinodo di Coflantinopoli, il >v.dr Vcfco- ui ccc.conrra
Fot io occupa tor del Patriarcato-di Coflin:ino- poli, nel qiial rinunciando
cflTa Fotio tornato in itdia Igna- tio,
che n'era flato fcacciaro> c fedette anni 7. TaioTado, detto il Sapiente ^
Ivi. Atciucfc.di Ml.(cdanni 6' 24 5 H 2 Aufper- Google CRONOLOGIA nni ice.
Pontifici ^mfi deli* Imf trio
d'Occidente . Jmp- Rcmuni . Aufpcrto Crtadfno , c Ivi/. Arci- ucrcouo di Milano
anni i Carlo iii.Imp.f coronato in Ro. m4 in fan Pietro da Papi Gio- uanni
viii. il giorno di Natale , principio d'anno . 18 19 20 Il Sinodo PoniigoQclc
in Fran- cia. Ludouico iii. Imp.f coronato in Troia di Ciampagna di Fran-
cia,alli y.di Scttembrcda Papa Giouanni xiii. 8 Romano I ili. ArciucfcouG di
Ra- ucnna,anni io. li Sinodo Macrcafe . - f AkihI dell*. Impe rio d Graffo
Fa^d^iii.Vcfcotto^Vl- 2^^^ 7 8 netia lanni i6. Orlo iii. Iinper. in lan Pietro
di Roma ) da Papa Giouanni vii. f coronato il giorno di Nata- Iccntrando l'anno
. lo ex. Giouanni vii Papa mori alli 15. di Dcccmbrc vac lafcd^^ giorni 5.
Marino figlinolo di Palombo prc te Calcfano i da Montcfiafco* n, di Diacono
Card, fu creato ex. Vcfcouo de' Clriftiani alti 19. di Dc'Ct mb. c conlccraro
il gior. di Natale, (ed.an.i.mc.I. -l'i s n Ludouico li. Imperatormor) in-
torno alle Caicndc d'Agofo. L'Imp. Ccr.Carlo ii.Iuniorc Cal- uo,
Pio,Felice,AuguOo,v.lm- perator deirOccidente,inipcr anni a.mcfi z.giorni^.. Il
Sinodo Vcrmctcnfc in Fran- cia. Il Sinodo par in Francia appreffo Aciniaro .
Carlo li. lmy\ mor alli l, d'Ot- tobre . L'Imp. Cef. Ludouico ni Baldo pio. Felice,
Aug.Impcrator dell'Occidcnrcimpcr anni i. mefi 6.giorsi 5. Adunato vn' Altro
Sinodo in Co- fantinopoli cGfendo morto Ignatio
f tornato la dignit Patr;arcale
Fotio, che rcdccce anni 9. IO ZI Il Sinodo di Troia in Ciampagna in
Francia . 12 Ludouico iii.Impcrator mori ali ii.d' Aprile . L'Imp.Cef.Carlo
iii.Craffo, Pio,) '3 Felice, Aug.vil.Imp.dell'Occi- dente , imper anni S.mef 7.
Theo- 16 Digitized by Google Anni Aqq di del Chri- PoDK (lo. fice. cx.
ECCLESIASTICA. 109 885 Pontefici Jinni dclflmp.dVccidcnte. Imf.Romsnu
Thcofitato Arciucfcouo dc'Bul- gari,chc fcriffc lopra gli Euan- g''j- - Marino
Papa mor alli 1 8.di Gcn naio , vac la lede giorni 2. Adriano iii. Rom.
chiamato pri- ma Agapito, figlino! di Bene- detto , f creato P ipa alli l i.di
Gennaio , & alli ifi.confecrato fed.inni i.mcfi tj.giorni 19. \ S86 ..
Adriano iij. Papa mor alli 8. di Maggio, vac la lede giorni 5. Stefano vi.dctto
y. Romano, Ba- filio, figliaolo d'Adriano, f creatoPapa alli 13. di Maggio
fcdertc .inni 6. giorni g. Stefano figliuolo di Ballio Impc- rator , xl. Pai
riarca di Coftan- tinopoli . 887 888 2^9 S90 891 8 3 II Sinodo di Colonia , vi
fi fecero vi.Capiioli. Berengario Duca del Friuli occu' p del mele di Gennaio
l'Im- perio ci'Iralia contra Arnulfo Imperator ,ciegnanni6. Il Sinodo Ji
Maguntia, vi fi fece- ro XX' V. Capito li. ^ Domenico Vblarclla lii. Arciue-
l'couo i Rauenna > anni 9. Remigio Vcfcouo Anufiodoren- fe. Federico di
Patriarca d'AquilcIa, anni 13. Anni dcll.l mpe rio. d* 17 r8 19 Stefano v. Papa
mor alli 21. di Magiio, vac la ( c fiijliuoio di; Leone Vcfcoiio di Porto, f' I
creatoPapa alli 27.d: Maggio, fcdctteanni4.mcl 6.gior.i8. Bafilio Imperator mor
il primo di Marzo in Coftaniinopoli . L'Imp.Cef.FI.Lcone vi. Porfiru-
gcnitOjPio, Felice, A ugufo, im I per anni aa.mcfi 3.giorn4. Carlo iii.
Imperator , sforzato ri- nimci l'Imperio alli io. d Noucmbre .
L'Itnp.Cef.Arnolfo ,Pio, Felice,! Aiigufto vili. Imperator d'Oc-! cidencc ,
imper anni 12. mcf I. giorni 19. Guido Duca di Spoleri occup 1*-^ Imperio
d'Italia contra Btren-^j gario , e lo tenneann: 6. ' Anfelmo ii. Iviij.
Arciucfcouo di Milano, anni 14. ' Il Conc.di Rtuen.lxxiv.Vrfcou. GiouannI
ij.Sanudo ix. Vefcouo di Vcnciia , anni 2. Guido R6 d'Italia coronato irL,'
Roiaa Imperator da P.ipa Ste-j fano v.alli 2i,di Fcbraio. Sergio iii. F.di
Benedetto Roma- no nello Scifma,fchc f il xiii J contra Formofo,f creato An-
tipapa di Diacono , Cardinale, ma dop, e f rilega' o. 1 Giouanni iii
i.Aucniuraro, x.Vc fcouo di Vcncta , anni 27. ^^^^^^ ^ ' m m
H 3. Franco Google jW R t> s o: 1 Or GI ^nniff =' fic. TontfcV.
jinmdeirhri^m9, Im^, Romani, Anni 1 II icii'- Impc. d'Ufi cnie . Franco Vcfcouo
di L'Cgc. 5 7 3 6 A n ton io i i,Ca u Ica 5 1 X i i. Pa r r I a r ca di
Coflantinopoli, anni S. 8 4 7 Lamberto F. di Guidone, cflTcBdo morto il padre,
Impcratord'- Italiacontra Dcrcngar.o f da Papa Formofo coronato in_j Roma ,
imper anni 5, | 9 5 Forroofo Papa mor alli i^.di De ccmbre. Vac la fede giorni
^. Bonifacio vi.F.d* Adriano Vclco- uo Romano , fu crear Papa alli ly.di Dcccnbrc
fcdcirc^ gior. i5.mor Tvliimo di De- ccmbre vaco la irac giorni 5. 8 Arnolfo
Iinperaior fu coion.uo in S. Pietro di Roma da Papa . Formofo. IO :xv. Stefano
vii.derto vi.F.di Giouan- ni prete , Romano di Vcfcouo d' Anagni , f creato
Papa alli 1 6.di Gennaio , fcdcttc anni i. mcfi z.giorni 29. 9 Il Sinodo
Triburienfc , ouc fi fc cero Ivii.Canoni. :xv. 2 :xvij Stefano vi. Papa n.ori
alli 24. di Marzo , vac la fede, giorni 3. Romano figl.di Coftaniino . che i\X
fratello di Papa Martino , Galcfiano ,di Monic fiafconc f creato Papa alli 28.
di Mar tJQ fcdcttc nu fi 4.gior.i ^.mor alli i^.d'Agofto, vac la fede vn
giorno, Theodoro u'.IoniorcF.di Torio, Romano , f creato Papa alli 20.d'
Agofto,fedcnte giorni 20. mor ai li 9.di Settembre , vac la fede vn giorno .
Giouanni ix. F diRampoaldo,da Tiuoli , monaco , di Diacono, Cardinale f creato
Papa alli 1 1. di Setrerabre , fcdcttc anni 2.giorni ij. 10 Sergio iii.F.di
Bencdc:tto,Roma- no nello fcifma contra Gio- uanni ix. f di nuouo creato Papa,f
sforzato iQunciar,c mandato io cfiio .
12 I 1 1 II Giouanni ix. Arciuefcouo Iv.di Raucnna , anni 6. Anni ? Almi di lei
CKri-|p6nt. ftu. 99 E c e L E 5 I A S>T I C A. w Pontefici. jinmdfll'Im^.d:
Occidente. ^ Imp. RoMam , - i 900 901 901 SOI Gioiiann X. Papa mori al l 15. di'
Settembre, vac la lede vn giorno, Bctcdc; rn tiufigiiuclo, di Mamoi lo
Komano,tii ctcacu Papa alli' 24. di Sctrcnibic , fcdcueanni 22 Lodouico
Impcrator d'Iralia fu cotonato ii. San l'iciro di Ro- ma da Papa Benedetto iii.
cxx. ICXXt Hatco Arciucfcouo di Magun j lia ,huomoclarifl[>mo. ^ j Benedetto
iv. Papa mor agli 8.di ; I Aprile, vac la Tede giorni 1 6. Leone v.dalla villa
di Priapa , del territorio Ardeatino nel La tio, cxx.Ponteficc dt'Chriflia- ni
t creato alli 15. d'Aprile , e dop liaucr fcduto giorni ^o. fu sforzato, deporre tal di- gnit alli 24.di Maggio.
Chrfftoforo tgliuolo di Leone - Romano, di prete Cardinale tit.'li S-Damafo , f
creato Pa- pa a' 15. di Maggio,fedette me- fi J.C sforzato rinunci a'a. di
Deccmbre . cxxir Sergio iii. figliuolo d/ Benedetto , Romano de'Conti dTufcoloJ
di prete della S.R. C. f creato] Papa il giorno di Natale ritllc^i entrar
dell'anno, fedetteannl 7.mcfi 3,giorni 1 6. 905 506 S07 Si fecero due Sinodi in
Roma,. Arnolfo Imper^ior mori alli 29, di Noucmbrc. Cefarc Lodouico v. Re
de'Ro- mani , .figlio d'Arnolfo Impe- rator, regn in Occidente anni 12.
L'Impcr. Ccf. Lodouico iv. Pio , Felice , Augifto figliuolo di Bofonc R della
Proucnza,Rc d'Italia , imper anni 5. Anni dcU'- rlod\ jOrica te. 14 Nicol
Miftico Ixiii. Patriarca di Coflantinopoli.- 'Candufto Cittadino, e lix.Arc- 3
I ucfcoiio di Milano, anni 3. ^ EuthimioSinccilo, Ixii.Patiiarca d
CQ^antinopoli > anai 5. Lodouico Impcrator d'Itali sforzaiodal R
Bcrengario,ri- lumci , c f priuatodcl regno e de gl'occhi . Pietro
iv.Arciuefcouo Ivi.diRa- ucnna>anm 2. 16 g Andrea Cittadino . c Ix. Arciuc [
fcouo di Milano , anni Giouanni x. Arciuefcouo Ivii. di Railcnnaanni 9. H 4
Nico- Digitized by Google 112 I Ami de!P0 ceficc. CRONOLOGIA f Anrrij Tomtfici,
^nnidtlNm^erhd'Occidiitt. Imp- J^cm^tui , ii^JpV. irio d", Orieo Nicol d
nuouo Par riarca di CofantiDopoii , anni 13. Yrfo Vefcouo d*Aquilcia > anni
^3- rnO. Giouanni viij. di Vcfccuo df Bo- k>gna , Arciucfcouo Iviij. di
Raucnna , che f poi Pap^ Giouanni x. CUV. Sergio ii j'Papa mor a'^ul'Aprils vac
la fede giorni 4 . Anaftafio iij. figliuolo di Luciano Romano > fu creato
Papa alli X5.d' Aprile fcdettc anni 2,m: I. giorni 12 Anatlafio Papa mori alli
4.di Gi gno > VAC la Tede giorni 2. Land figliuolo di Tano , Sabino f creato
Papa alh* 6,i Giugno fcdettc mcfi 6. giorni 22. mori alli 26. di Dcccmbre, ^ ,
vacia fede giorni 26 Giouanni x. figliuolo di Giouan- ni , H Raoenoa ,
Arcinefcouo di Raucnna, f creato Papa alli 24.di Get>naio>redet:e anni
14. mcfi 3.giorni 16. Regino Abbate Prumienfe , hi- iiotico Il Sinodo Altaimcnfc nella villa di
Rctra Rathodo Vefcouo di Madcich
{>uorrK> dono . Egidio Vclcouo Tofcolano Lega IO de ila Sede Apo(iolica,cuer
ti i PoUaclii alia feda di CliiiHo* IO IZ 12 3 Leone v.Impcrator mori alli 4.di
/ugno . Grimpcraiori Cef.Alcflandro, e Coflantino viij.Porfirogeniio, Pij>
Felici Augafti imperarono infieme, anni i.mefi 2. Alcflandro Imperator mori in-
torno al principio di Luglio. L'Imp.Ccf.Coltaniino Por- frogcnito , figliuolo
di Bilio Imperator > impeto anni }2* mcfi 2. LodoHco Cefarc mori il mefc di
Dcccmbrc , Ath Ixi, Arciucfcouo di MiJano anni 13. Ccfara Corrado , Re diGerma-
nia regn anni 7.mefi 6. La cougregationc Quniaccnfe drSanfcocdctto hcbbe princi
da Ouon^^ Mufchio . Berengario Imperator dltalia f coivnanD in San Pietro di Ro
anni 9. Lorenzo TimensDeum, Mona- co bianco xl.Veicouodi Vene- tia>annii?. T
r' ECCLBSIAST re A. [iti di c Chri. 1 Ilo. Anifi lei Punt. Ponttfict .
./rw^> JntpM ucciatmt . /#fpp. ttom^ni . Anni dclr. Iropc. riod'. Ohcn ce.
la 919 6 Ridolfo Monaco Fiauiacenrc> Thcologo . r Cerrado Ri mori intrno alle Calendc di
Luglio . Hcnrico Auccps , Re di Ger- mania > regn anni 17. 921 13 7 S Il
Sinodo Dingclfincnfc in Bar- barla . 14 9 Rodolfo Borgognone Rd*Iia- ita creato
Impcraior contrae tlr/>no '3r chinmatii Imperatori, imperai ono infic-
meann" 26. Stefano i'.iii Mwf topo! ita d'Ama uaJxv.Pa ' larcadi CoHaniio-
nopoli ariii 3. X5 IO Garibcrto Ixii. Arciucfcouo di Milano > anni 2.
Berengario Impcraior , f am- mazzaio, in verona intorno alle CalendcdiDccembrc.
16 924 I T Pietro V. Bologncfc lix. Arciuc- fcouo di Raucnna > anni 48. 6
Stefano, e Cofanirno Romani , fglruoli di LccapinO) chiamati Im^ratori . 17 12
Lambcrro IkI. ArciucCcoup d Milanno^annip. 7 8 Trifone monaco , Ixvi. Patriarca
1 di Cofantinopoli anni 6. i8 -Al 926 13 Rodolfo Borgognone, Re d'Ita- lia
rinunci. Hugo Re d'Italia , di Conte ,d'- Arli , regn anni 20. 19 14 Il
Concilio Disbcrgcnfc in Ger- mania. 9 20 928 I CXZTI4 Giouanni x. Papa mori
alli 7. di Aprile, vac la Arde giorni 2. Leone vi.figliuolo di Chriftofro
Primoccrio della fama Roma- na Chicfa ; Romano f creato Papa alli 9.d'Aprile
fcdetrc me fi 6.giorni r 5. e mor alli 23. di Otrobrtf% vac la fede ?iorni !
Srcfano viii. dcio vii. figliuolo di Thcodemondo Romano f creato Papa a'24.d*Oitobrc,fe-
dettcannia.mef i. giorni 15* IO IX ; * 11 3^9 1 Rarherio Fiamengo , Monaco
Lobienfc, Vefcouo di Veroni, che ferine coner rUere0e dv qucUi tempi 1 &e(au Digitized by Google Anni del Poote
(ice. Itsvll vC R O N 0 UQ C I A Tontefici
^nnidill'Jmftrio dficff^iifte ^ Jmi* Sccfaoo ti).Papa moti alU'S.dt De
ccmbre. VAc&lafcde giorni 2. Giouanni xi.Romi^KHde i Centi TofcoUn ( creato Papa ali i 1 1. di Dcccmbrc ,
fcdciic anni 12 k dei. 0 d*- 1 Once ( %
% *3 r ^ ThcofiIatofigliuoIo'dcirimpcra| 14 i ror Romano Lcc.ipcno. 1 viij.
Patriarca di Coltancinopoli fcdcttc anni
2 ^ Lupoii.Vcicouod*Aquiicia,ann. H Lorariof cljfamaro dalpadrc-* 9^ '
Huo,Rcd'Iralii. Giouanni xi. Papa mor ali! 25. Il Concilio Erfordicnlc in Thu-
2 3 4 d'Octobrc . Vac la lede v 5 giorno .'*f%.i.." Leoiic''Ti. Rodumo
> i r^to Papa allt a7.d'Ocrobre,(edeccc TtVL anni 3.mcn .glorni i-. '5
.Hilduino,Monaco Ftaccfc, Ixiv. Arciuclcouodi Milano anni 6 17 Domenico \u Moro
xii. Vtltouo- ~4iyciietiaianiu;ow 1 .";!;t^;. xxx. r Leone viij.Papa
mori" alli 6. d> Maggio . Vac la fede meli i. Sicfano ix..dcuo viii.
Koroano > cxxx. VeftoiK>de i Chrlftianiv fcreatoatlt 7. drGiu^no , Te-
dette anni 3.. mefi 4. giorni 15, . nngia. 07 4 Hcnrico R di
GttOAanii&iiiri alli 2.di Luglio . L'Imp. Ccf.ihonc Magno, Pio Felice
Augufto,pr imo di Gcr- ' RAhia che TiaueiTe la d]2nit Imperiale de'Romani in
Occi-^ dente, imper anni 30. mefi i. giorni 6 5 ik 1 2 29 ArdericoOtcadnOf 6c
Ixv. Ar ciuefcouo i MiUno , anni 8 . Gifciberco Monaco>Iogle(i9hao modouidmo.
nzeirredoVeGoiiaa'A>)(>i.ei%. -fSh anni 23- - vi e, Star il 33 -V 34
uijuuuii Ly Google E C C L E S 4 A S f rC*A. lf Anni' Anni di \ ad Cbri-: Ponte
ito. Ato, 9^2 943 4 FMtifi0h jinnid4il'jmferi9kd (kcitefiu. Jmp Rimetti.
Stefano vili, pipi mori alli ir . drt Ottobre, V4C U rede gjotnk'. Marino i.
luoiore Rimiiac^ i creato Papa, il primo giorno dMouembre, fcdette anni 3* mcfi
6.gionii i4v 944 9^6 'cxnil I 947 5>48 94P ^ Il Sinodo di Bona in Germania ,
nella diocef di .Coig^iia di . Vcrcoui
xj^ii* ' , 8 Marino ii. Papa movi alli^ 14. di - "Maggio, vac ta fede
giorni 5, Agapito il. iuoiore. Romano > t | creato Pifa alti iS.di M:iggio|
fedette anni ^.nMfi 7*gtr.io. 9 IO II Anhi dcfi- Impe- rio d^ OliCD te. 35 3*
J7 Alamano Cittadino, e Ixvi. Arci- uefcouo di Milano. Il Sinodo IngHcomcnfc
ii^^^Gcr- man'a sOx Vcfcoui xxxiii- ManafTc Franccfc parente di Lo rhaiio Re
d'Itali 3,d'Arciucrco uo d'Arli f fatto Ixvii.Arciuer fcGuo di Milano >
nello fciCma coner AUraano anni IO. 950 5
951 6 95 7 Adelago Arciuefcouo Brcmenre Legato della Sede ApoAolicat
huomo dotti d tno . 953 Mnrto Alamanno f eletto Val- bctto Ix vii i.
Arciuefcouo di Mi lano contea Manale > fcdcuc anni i8. t xa II t5 16 17 iS
stii.Ye^ df Vtneti> anni Romano Lecapei pofc l'Imperio. Siefiulo
eCoftanctnoix Impe- ratori, sforziti riirondaroiio lo Impecio MoriLothario
Rd*ltatia. Berengario ij. iuniore , R d'Ita- lia , regn col figUiiolo Adcl
berio anm4. Il Concilio 4',^lDgiiAAV^f* . icoui/ 40 41 4 43 44 45 4^ Srnn o
Diyiiizea by Google. Anail del I Ponte ti6 CRONOLOGIA n 19 lo j Bruno fratello
d'Oilioiic Magno ao Impcraior , Arciucfcouo di Colonia , huomo ciarifllmo Agapito il. Papa mori alliiy. di Dcccmbrc,
ncll'cnirar dcll'an-' no , vac la (edc giorni 1 2. Infili Giouanni xiRomanj
,Ottauia- ncdc'Cci Tofcolanijfigliuolij d'Alberico, Prcncipc Roma-| no ,di
Diacono Cardinale , fii: creato Papa al l ^ Monaci InglcfijTlicologi illu- ri .
8 KXiV Ncll'cnirar di quertoanno, alli aj.diDccembrc, il giorno del Natale di
Chrifto , Ochonc^ Impcrator^ fu coronaro in S. Pietro di Roma da Papa Gio-
uanni xii. G'ouanaixii. Papa alli 6. di Dc^ cembre, fi) nel Concilio Ro- mano
ptiuato del Pontificato , & in fuo luogo . f fatto Papa in detto giorno.
Leone viii.Romano, figliuolo di Giouannf,Theforier maggior diTheforiermagijior , della ^ Santa Romana
Chicra,f crea- to Papa alli .di Dcccmbrc^, fedcttcanni i.mefi tre , c gior ni
12. 24 55 i6 ^7 28 Policuto cunuco,Monaco Jxviii. ?J Aniti dcll. Impe-i riod*.
OricD Patriarca di Coaaotinopoli (ed CI te anni 17. OddoScuero Dunftano, &
Afri- co Monaci, vno dopJ'alcro Arciucfeono di Cantun h uomini dot tiflSmi. 47
48 22 'Il Sinodo di Rnucnna . il Concilio Inghelcimenfe , di xvi.Vcfcoui .
Coftantino viij. Porfirogcnito mozi intorno alle Calcnde di Agofio . L'Impcr.
Ccf. FI. Romano , iii. Porfirogeniro, Pio,fclicc, Au- guro imper anni 2. Il
Sinodo Romano foc(o Ottone Imperatore , 49 50 54 55 G'o' UiyKi^L.^ Ly Google nn
' Anni di dclp ccAcc 5 971 97* Ei3L luogo. 2^ Benedetto v. Romano, d Diaco- no
Cardinaic,ncllo f cjrma(chc i il xvij.) conira Leone vi)). ct^tOMcipa'^aiii J4
liMa^ ^ gio fierte meli i.giorai ' r
ifontto rinunci aJl a|. di [ GiiigQOc cdcfaco
iLeone vii. Papa mori aili 17. di Marzo, vac la fede m.R.g.zi. Ciooanni
xiii. Romano rgjiuulo tiGiouanni Vcicouo, di Vef- couo drNarni f crcacQ Papa
alli 2.d*OtobreMCtftftr($, mefi 1 1 g! mi 5. RonMUiaii^.Imp.inor in CoUan
tinopoii il ncfc di Loglio. L Ifnp.Ccf.Nicefero, Pio,Pef^, Auguflo , imper
an.6.mcfi 9. Rodoardo Pauiatcad'Aquileia anni 33. Berengario Rcd'lralla
/sforzato rinunci.c tu raadat(i in clilio'. pucpMidJij RoroaniyVDo rotto
09uaimUii4'alcro foctoiLeo- itti] no Ori 30 t 31 3* II Sinodo Romano . ^ '
Otih.X}dr.F).Giouanni ZimciTo Pio,Fditi^/AuguftO, c fantiflfjaio.. 5 6 hS
R.idulfo Flauiaccr.R* , Monaco Fu}tnle,l)nonio dotiiflmo . 8 Rofuita, Monaca
del monaflcrio G indcifrimcnie , dotta nella lingua Greca , e nelh Linna ,
fcriUc molte ccfc in lingua,^ Latina . Odo ii.Magadizzo; xv.Vtfcouo di
Venciia,annl i i. 7 S IO Ofhonc Magno Itnpcrator mori alli 7. Maggio . L'Imp.
CefrOihone il. luniorc , Pio, Felice, A neufto, ii.Impcr . Germano del l'Oc
cidcnte, im- per anni io. mefi 7. giorni 2. Antonio iii.Studiro, Ixx. Patriar-
ca di CotantinopoJi, anni 6. Gottfrcdo ixx. Arciucfcouo di Milano^anni 15.
Scifma xvi{,nclla Romana Cbic- fa, fiSon.faiio vii. Bencdcrto vii.cGiouanni
xiv. I Concili! Vinronienfe , &:CaI- uenfe in Inghilterra , & il Co-
ftantinopolitano . I Anni Impe. noi. Orica ce . 5 Giouann Zlmenc Impcrator moli
di Luglio in Cofantino- poli. G I ' Impera 01 i Cd. Fi.Bafilio lu- nioie,
CoHaniinox. Porfiro- geniri, Pif, Fclici,Augiifli,Im- rt radono inficnie anni
49. me- li 4. Nicniao ii.Crif*:4^f gi Ixxi.Patri- arcadiCoIlaiitim'poli ann.15.
Erardo 3 4 Google T I G A-. tV9 Anni Ami di VI Ckr .ice. 8 } 9 ^4 09s cix. l ^
B C C t E4 I ^' ' Ani Erardo ^follaco Loneburgcnfe ^ Dottore
itiuftrc. GfosilifiLxL Arciuefcouo Ixi.di Benedetto vi> Paaa moEtiSlli io.
diLuglittiraoklnieiKMii 5* GiouaoiMxtv. Paucfc, Pietro Vc- fcouo di Pallia , di
Diacono CarJinnlc , f creato l'api, alli i6. di Lu^.io,fcdcc{c oici 8. II !
Othone ij. Imp'crtof moti inM Roma alti 7 d Pea fnbrc. L'iinpcr. Ccr O bone
i:j.P'o,Fc- licc, Au2;'jIo, II j dcGcrn>ani, luipcr.iior di ll'Occidcntc,
ini- pcr jknni ij.mci i.j^otni 14. ' -.^i ; ( i ' . r. 6 1 'li' - .1 : . li I 3 Ciouanni xiv. Papa mori aiii 16, .
di Marco non vac li iiede. . BR|lido vij. Romano , prcfe d/l nuouo per forza il
Puoccfcato lo tenne tnefi 4. giorni 6.e mo ri alli 2 i.di Lugiio,vac Ja fede
giorni IO. CSbuitiini XV. Romano ,
fgliaolo d i Leone prete , czl Vefcpuo de C bri in n 1 f c reato l'I pr t- mo
i:i>r. crAi^oflo fedcircfttip p.^TicH .giorni la Abbo Monaco
FloriacenfesilUt^ Are Theojogo. Cxigerio Abbate Lobienrc^ Tfaeologo. 5 Landolfo ij. Scrofato Carcano I figlinolo di Bonicione,Citra li-
no^e Ixx. Arcilurfcoiio di Mila-* no>aoQ^ 4 5 vii;..' - ' II'"" 1
ri : . H. *a '.s .ri". i > .JiuiCI Domenico iv. Badoaro , xvi.Ve- 1
kooodi VcnctMiuttt. ro. XI X3 X4 15 6 i Digitized by Google IIConcilfodiTIcms
ncll.i caufa del l'ili elfo A; noifo , nciquai J - -fecero iv.Ctptcoii' IO II
Gioiinnnl XV. Pnpn inori nlii io. ... di Fcbi'.vac la kdc vn gior,
""l'.te;oiiaon XV. Rumano F. di Ru ( co fu creaco Papa alti 1 1. di
Fcbvaiij, Icilcttemifi femori alii 9. di Giugno vara Ulede Gregorio v.di
saifonia Germnno, fi^Ul'Oihonedeliacittdi Va. gi 4i prece f facto Papa alU 1 6.d Giugno,CedcCR
uutJOK ..fi X.ginrni . r no! fo Arciaco Cindfno^ Ixxii j Archi liacono di
Milano , nnni' i^.f rK-llo kifma centra Gre- gorio V. creato Ponicf.rinci. Il
Sinodo Romano > per IcuaT lo iciTm. Sifinnio ij.lxxi'j. Parn'arcodiC
(tan(inopoli>nnoi GQiUD.iij.Velld*Aqiii1eia an.19 Geicbcrto Francefe Ixtf.
Arctoe-;| fcono di Rauenna , anni ! c' ( poi Papa Si iueftro. Gionanni xvij.
Greco Arnolfo che di Vcrcouu Piace nn'no era Haro/acto Arciu di M sano f. nello
rciTinact.nGrcg. (che fu ' u1 xtx,^cteatcvAKfapaiflrk'fne i
Ycesfoneacod'OilMMielmp. rtnunc' il Paguro, e can arigli gl'occhi fu ctinato in
Gcrma. fi Sinodo Romano , nelqual f prillato Giouanni xvij. II Sinodo in. di
Rema nella caiifii detfArcfocfcono "Arnolfo. i OtkMie il j; Imp fuviDoiooMO da Papa Grcg.
v. in San Pietro di Roma ti giorno della Penteco- Ae,cl)c fu alii ^.di Giusno.
3 3 3 Gregorio V. Papa mori alii 18. dij |^ Febr.Vacla fede meli 8 g.15.:
Silucflro ji. Inniorc Guorconc, Francclc, G-(cbcrto monaco delCcnobic
Flonaccnfc, Ab- bate boltenfe
d'Arcittcfcouo' {ffimadiJUois.
poi di Ra- una,f creato Papa il i.di No. iicmb.icd.an4.aic{ 6. gior. 11.
14 Eulogio , onero Sergio Monaco , 1 6c Abbate del monaflcrio Ma- I nael tattiij.
Patriarca di Co- t **flamn0po1iVaifn2a Neomoto Uiii. Acdi^lcptio di Viett}.
QuintiiiaUfl vi.Vcfco- nodi Venerfa , annf ^. norfFulbetco'Velca Catto-
Federico lijv. Arcimft^ ^ R^^ut-nna^ann' 13. C^^ rm Pipa SiHieflro la regola
che il B. L dolio Pamphlfo ha uruadato a*rtioi Mimacidella cff evalione di fotc
Aociiaoa. , RaocaiubaDiu}. 17 7 t9 19 20 21 aa *4 Otbone iij. Imp. mori alii
21. di 25 ' Gennaio* L'Imp.Ccf.Ficrco Tun'crc,Oaa dio Pio,Fcl.Ag.iv.dc*Ganni 1 1. IO Sergio iv.
Papa mori alli 29. di ^IJggio, vac la fede giorni S. Bcnc.ieiCD vii.dctto
viii.Rom.dc' Conti Tofcol. l'glio diGreg. lU LlC aiL> i iipa u y
OMj'UL^it dette 2niii 1 1. ni^(i R o'nrn
>. i Ammifc la rinuncia tJci Vercoua do di G ibbio al D. Lodolfo Pamphilio
perche potclTc ri- tornare, come fcce,air tremo. 12 fxi da S. Romualdo
inrtiiuita in Italia la Congregationc de i Camaldolcnf . 13 Henrico Imp. fii
coronrrto nella Gliiefa di S. Pietro i Roma_^ da Papa Benedetto viij. il d di
Pafquajchc t alli 2 j.d' Aprile. i4 Arnaldo Ixv.ArciucJcopo di Ka- uennaanoi 5.
15 16 Pepo Germano Patriarca d'A- quikia, di cancellierodcll'Im-
pcr.Henrico,fcdcttc anni 26. Henrico Ixxii. ]. A:ciue(couo di Milanu,anni 3. Il
Sinodo di Aquifgrana . Anni Icll* ri. d*l Or ;CIl ce . 37 38 39 II" Google
ni CRONOLOGIA Afin ldcJP tcfcc 's Pontefici
^nut deU Imperio d Occidente, Jmp. Romani. Anni 74, Patriarca Coftantinopolitano, anni] 6.
Oricn ce. 4X 7 iS 8 )urc3iQO vcicuuu T
vac la fede vn giorno . Giouanoi xx.Romanoc fratello di 1 apa
i>encucrio vii). lu ai vcfcouo di Porro fatto Pnpi_^ l'vltimo di
Febraio,fcdeitc an- ni S.me09.giorni9' Die conciiii quello di Bambcrg, e quello
di Francofort . X Henrico Iropcrator alli 23.di Lu. elio . LTmp. Cef.Corrado
luniore Sa- liquo. Felice, Auguftov. dei Germani , Imperaior dell'Oc- cidente ,
imper anni 14% mcfl icgiorni 22. 48 1 % 49 1
EHendo morto Ballio luniore intorno alle Calcndc d'Otto- bre ,
l'Imperator CcCareCo- flantino , x. Auguflo , Imper Colo ann2meG xi. SO { 4
Corr.ido IropcratoT fu coronato in Roma nella Chiefa di San nr^'frr^ #-l 1
n^r\t ^^irM1iitoc no .^!|e^'pl^rtdcd'^l^7n, L'Iaip. Crf. M chc i i v. l'aflago
, p!0 , Ff'ieC , Au culli) , nf^ r con 1.1 moglie Zoe Augufla aaoi 6, rocfi 6,
1 15 Conrado Imperacor moria'4.(|i Giugno. ; L'Imp*Ctr,Hcnrico i;.Nigro Vto'
FclicCf AifgaDo vi. Imprraior . Germano in Occidentet jrope-i \ , ,\ r appi
I7.mcfi4 giorni I a Bnuoo Digitized by Google e 124 C a O N OiL OiCjI A Bruno
V'ciCwao d' Miaburg Hcrbipolcnlc,
Tlia^log . Marmino Con;ia:'o Monaco > hiUorico,e Maucmacico. Eberardo
Germano Patriarca d'- Aquilcia>anni 7. XI a DomenTco Gradli*j{0zx,yo I
fcouodi Vcnccui,aniii 19. Concilio Ntionak in Vcnetia nella C'iicia di San
Mirco. 3 M chele iv, rinonci l'imperio il 1 mefcd'Agofto. L'Imp. Gel. Micbelp
V. Calaf;^ic Pio Felice Augafte eoo >
la mo^^l'c Zoe Aagofta impcri n]c4.j|;iorDy. 4 ^L'li"p'^ann^ i^. I Anni
dell' irnpc r o 4 Benedetto ix. f pr'uo
del Ponte- , ficaco aUi 12. di Gennaio. S;!ucrtro iij. Roma 10 , Gtouannii
fig!. di Lorenzo , Vdcouo Sa- bino, nello Icilii'ia coraiaBj- ncdctto ix. f
cre.-iio P ipa 21. di Gennaio, fcdcirc me fi i. \ giorni 1 9. rinun'ci alli
1 i Marzo- Gregorio vi.
Ro;nino,G:ouanni| Grattano , fig. d i'ictro Leone' Arc'prere di San G oinnni
nii-t ic poi fam L 4ti(ianj rinoncian- do Be VcfcGUo di Gubbio. ti A ani dell'- tmpt Ilo 1050 J051 Damafo iLdi
BauitratGcrmaio Poppo Bagnario , Vcfcoun di Brixina , Ki creato Papa in Po-
Icta di Germania, c consacrato in Roma alli 17. di Luglio > fc- dctcc eiocni
ag.mori io Prcne- He alli 8.fi'Aoflo>?ac]t fede ne(tugionu3. Leone
ix.France(c,Bruno, Conte di DafpurR. fgl. d'Huponc , Vcfcouo Tullcfe in Fiandra
, crealo Papa io FriiDga di Baio ria,e coWWI di RcU Ha S. Pietro Alli ia.di
Febraio, fe> detto aiifii jm ;kgior A Due Concili) , vno in Roma in Laicrano
, l'altro in Vercelli) nei quali vna volta
e due f daniuua llieccfii di Berenga- rio dclfacrafneotodcU'Bttcha
fiftiib 11 Sinodo Lareranenfc in Roma. Haimone In^ei c ^bcgkyo 9 1 Hunfrcdo Germano di Canccl-
licrodi Henrico iij.Tmp. Ixviij. AcciiKfcouo di KaucnAa>anni 6. . 20 12 13 n
CondUo dTMaiEnrg. .'7 ZI Hcbcrardo
Germano P^tciifca di Aqutleiaanni 17. Quattro Conci! ij , il Latcrancnre in
Roma,ii Pauefc in Lombar dia t il Remenfe in Francia^ > H IftiQffoiida in Germania
a^efNciKi dft Fafa IxsDoc ifek V Michel Cendatf^ksvk'Pacrftica di
CoftanciiiopoIi>ajini 8. H^rico Ixix. ArciueteMO- di &aiicaoaijuuu I I
TooMfo IO L;iyiJ^LLi by Google t 26 C R O NO X O G r A Pontefici.
j4ftiUll*Imperio d'OcciUate . /mp. Rcmani, Anrii dell..', :na(o VcfccHio
Ortagincfc > .cone Acn'dano, Primate de i 'Ulgari , Niccio Pccrorato ,
ionaco, Siuditc Greco huo- limi iJlunri. inodo Larcrancnfc m Roma dcbrato da
Papa Leone. ne Papa mori all ip.d'Aprilc ac U lede iic/i i i.giorni 24. ore ).
luniore, Sueiio Ger lano, Gcberardo , Contedi )aibc Arduig. Vefcouo di Er- ant,
fu creato Papa in Magi- a , e confecraio in Roma alli j.d'Aprile/cdcctc anni
2.inc- 3. giorni 17. roDamf.inodi Monaco Ve ouo d'Ofti'arLanfranco d*Ab Ite
CondonicnfcArciucrco 0 di Caiiiaria , Anfclmo Mo aco Remcnfe , h uomini dot-
n[lmT,efantifnmi. onciliodi Tiironc , il terzo jnira Berengario. ore ii. Papa
moffaHizS. di tiglio, vac la fede giorni 4. mo x.detto ix di Lorcn2,Fr- fc,
Federico fii^liuolodi^o- :!ofe,DucadiLorea,di Ar- lidiaconOjCCanccMicro Ab* ktc
Caffiaatc , poi prete Car- nale^tir.di San Crifogono, fu cato Papa alli
i.d*Agofto,fe- ;ttc oiefi 7.gIor.28. 14 Vmbcrio Monaco Vefcouo.Car^ dinaledi
Santa Rufinn, Theo- logcLegato in Co(hniinopo- 1j 16 18 etite. II 17 L'Imp.
Coftantino Monomaco mor fri le CaJendcdi
Decem- bre. Theodor^ Angufa tenne l'Impe- rio d'Orienie.anni i-mefi 9. Il
Concilio fatto in Fiorcnzr di Vcfcoui Italiani. Theodora Augnfta mor fri le
Calcndc di Settembre. L'Imper.Ccf.n Michel vi.Senio. re, Sirac lotico, Pi.i,
Felice Au guflo imper anni I. Hnrico i|.lmpcraior mor alli 5. I d'Ottobre. L' I
m pe r . C e f.Henr ico ii i. Se n ior c Pio,Fclice,Augufto,vn'. Impe- raior
Germano dell'Occiden- te imper anni j^g, mcQ io. giorni i. Rinunciando fri Jc
Calende di SeicemHre Mietitele vi, L*Imper. Ccf-IfaacioComneno, Pio, Felice ,
AuguAo , imper anni 2. mef 1. Osberto Inglcfc Monaco buomo douifliimo. 12 13 .2
AoQ^ Aaoj Ilo, J. 1059 )06x clviij 1052 d by Google Anni' Anoi ^'X i d9 . xo;8 ^fi^U fede giorni ^.
Benedetto ix. dctio x. Romano t Giouanni Mmc ode' Conti d Turculanojfigliuolo
di Guido. fie>Ycicoao di Vcllecii,f ci ci- to da Laici contra POrdine de*
Canoni alli i5.d'Aprle9rcdcc- tccnefi^.gionuao zo5o Benedetto x. f
aftrctto depor- re il Papero aili X4.dr
Domenico vi.Gradeni'goxxl.Ve- icguo df VcnctiataMii 2o6i Ruteno Guifctirdo ,
Dota di Normandia, f da Papa Nico- l infliittico primo Duca di Calabria, c di
Puglia. II Si >iouo U(ioiAiofaadaPapa 1061 n Sinodo Lzmtmoth^tkhrwi 1 di
Nicol il. jNiCOi li. mori alli 3. di Luglio vac la fede mefi 2.^101 m 2^.
^ly^i-jlAicflandro ii.Iuniorcda Mi .ino," ^ Anielmo Bad.'g.o ,|figliuoio
di] Anfclmo Vcicoiio.di Lqca f' creato Papa. i'irUifliP d tembr,^fcNlj(lot il.
meli 6. giorni 22. rrdTrt? de* Canonici Regolari di Unto Agoflino , fda P ipa
A'; iTin Ir ii. refi Vv'm in Ro- ma >
Lucca in Sa i-ridiaoo Berehgario
da Tron, Arcbtda cono Andcgaucfc, f il ptitoot che fufcit la hcrcfia coner la
diuina Eucliarillia , la qual ef- fondo gi (Uta dannata, hanno tempi noQri rcltiiuita>accre- (ciuxty c
dilaiaca^Zuttinclig E- colaiipadio 9 e Caliuno. Cofiantino iiuLichudc,di Proto-
ucftiario Ixxvii. Patriarca di CoftantiH'^poli anni 4..mcfi 6. Il Sinodo di Sucri
coner Bene- ^detiox. Il Sinodo Albernarcn/e. Il gran Sinodo Latcrinainre , nel
qua; l fece il Can(ne della c- Icitionc del Papa E Berenga- rio hercticn fi ab
uro iell'ci ro- rc intorno al Sacramento . Ifaacio Imperaror depofe volon-
tariamente riinpcrio,^ fil fac- to to Clio Niooe , L*Impcr.
Ccf.FtiCDftaiitinoxii. Duca pio , Felice , Ai^^uHo creato neil'entrar dell'anno
il g'ornn di Natale imper anni 7.nufi^.
. .. Honoro j'j Iimiei ^at^arnu C.idolo , Vclcoiio di P irma , ndiu fcifma ,
(che f il xx.^ f, fat o Antipapa corura A eli n- dro ij. ledette ant^i j. mci f iorni... n Snodo drMlaoo i
; I > ? i ' in 11 Sinodo
Lateranenfe ^ acJflUa] fdannaH^Gadolp* T4 tr Digitized by Google ^98 C R N L O
t r A Tntefici. ^nnidelNm^ttOccidentt. Imf.Rmmi. nodo Maocuanopcricuarlo iTina
. 8 ^onc. Vintonicnfc inJnghil- Tra . Giouanni viXifilno , di Tubi- fonda ,
Monaco del Montc^ Olimpo , Ixx vili. Patriarci di Coftancinopoli,aQni ii.
cngario Patriarca d'Aquilcia io II Sinodo Triburicnfc . ini 2. dolo Antipapa
mor. niicil io Generale di Melfi, reo Monaco Cllinatc, Arci- rfcouo di Salerno
, Thcolo- ),c poeta . oncilioMilancfc, ZI L'Imp. Coftantino xii. morilli 7di
Luglio . Eudofia Pia .Felice Augufta, fua moglic,fmpercr n quattro fi gliuoli
Ceri, meli y.giotni ardo Germano, diCanccl- rrcdell'Imp. Hcnrico iii. Pa- iarca
d'AquiIcia,ann9. oncilioLaceranenfe. 12 L'Imp. Ccfar.FI.Rom.v. Dioge- ne, Pio,
Felice, Augafto creato alli 13. di Gennaio, imper con Eudofia Aiigufla Tua
raoglic , e co'quattro Cef-^ri Tuoi Figlia, rtri , figliuoli di Coftanrino xii.
Anni 2 tmcn T.^inrn] ? odo d Ma^untia -, Ito Correggio da Parma_^ , X.
Arciuefcouo diRaucnna mi icche fu poi Antipapa di lementc. 14 Hanno
ArciuefcouoJi CoTonia & Anfclmo di Cantuaria,huo mini preclarifTmi.
Domenico xii. Contarini xxii. Vcfcouodi Vcnctia , anni 22. lodo di Mngumia .
rico,e Corta ni/no Africano, onachi Caflinari , luiomini ttiflimi . 15 Romano
Imperator fu adrctco a deporre ITnperio fra le Calen- de d'Ottobre .
L'Imper.Cer.FLMichel vii.Duca Parapinacio , Pio , Felice, Au- gafto,impcr annj
6.mefi 6. Uro inodo LarerancnTcT" do Gallicano conira i Simo- lei. l6 il
noi di Anni dclP Chri.,R&cc E c e L E S I A S T 1 C A; tip Pontefici.
AnnidtWlmptriottOccidcntt , Jmp. Romani, clix. 1075 AlcfTandro ii. Papa mori
alli 22. f ( d"Apnlc,la fede non vac . Gregorio vii. da Saona di Tofca na
Ildebrando figli, di Bonifa Ci Monaco Flaniacenfc d*- Arcbidtacono della S. R. Q f creato Pipa
aili 22. d'Aprile, c confecrato alli 29. di Giu- gno , federtcanni iz. mcfi z.
giorni 5' I li primo Sinodo LircranenfCtCc- Itbrato fotto Gregorio vii.
Vc'aitro Sinodo d'Erfurt centra i chierici
c'haucuano moglie . 17 1075 Il fecondo Sinodo Lateranenfe Cofm* Monaco
Ixxix.Pairiar- ca di CoAancinopoli , anni 5 mcfi 9' 18 Il Concilio Generale
Laccrancn- Go(rifrcdo fcacciato Guidonc.fu facto ixxvi.Arciueicouo di Mi- lano
nello fcifma fedctce anni 3- Il Sinodo d'Erfurdc , in Germa- nia. tir ne Ol
,ic. Coflantlo xiij. Duca , chiatnaro Impcr. dal padre Michele vii. imper anni
7. col padre anni Il Sinodo di Magline ia . Ciriaco ArLiuclcouo di Cartagi- Ip
ne , che pat molto per la fede di ChnHo . Pietro igneo, Fio- rentino,Monaco di
Valle Om- brofa , Vcicoiio Cardinale Al- bano,chiaro per i miracoli. Vc- nerico
Vticouo di Vercelli Germano huominiin
qucfti tempi famofi . La congrcgationc de'Gradamon. ' refi in Francia ,
inftituitadal ^ Beato Stefano . I II Concilio de fcifmaiici di Vor- I matia .
II 3. Sinodo Latcrancnfcnel qua! il Papa fcoramunic l'Impera ter Hcnrico . 20 I
Hcnrico Germano Vcfcouo , di '^77 5 Aquilcia d'Archidiacouo fc' dette anni 6,
ThcobaMo, Thcoldo Caflcllio- nc citradjno,& Ixxvii As ciuc- fcouo
diMilanovinnP. I Principi dcli'Imper. fecero vna congrcgationc in Oppcnretm . j
II Sinodo dc'fcilmatici in Pauia . Il Concilio Triburcnrc per rime* dia re allo
fcifma, che foprada- Fin qui fcriflfe Lamberto Scafna- burgcnfe ni Ila
^Cronologia di Germania . 21 Rodolfo Duca di 'Biuieraf di- 1 chiarate
Imper.conrra Hcnri- I co iii.impcr, anni 3.mcri 6, Due Digitized by Google lio
CRONOLOGIA PomrficL ^nmdeiVJmpr9. mf.Romtm. (elio Sinodo Laicrancnlc . vi).
Shjodo L 'icrancnfc , nel quai t' di nnoiio fcummuni- c.io riinp. Hrntico .
!lcmc nif c^a Pariijj , Gibe rto Con gin , A'.cuidLOUodj Ra r.cnn.i nello
(cilna conrra.^ Gic:orio vj f; C( caro Papa, in Brix ria per tn ior di He r co
Imprr.ali 25 .ti. Giugnojkiici- tcanni 21. nftraihio ij. H' iiiico Monnco
Giridtnic , Ixxx. Prnarcadi Cflnnri[irpol:,aniii ^. .'uCiauo Sinodo Laicrancnfc
. \n Telmo Vcfccuodi Lucci, Col. lei lorc de' Canoni , c Thcolo- Via' iano
ScorrjM'^n.ico Foidcn. le, liinorico,c M.Khcman'co , (I Sinodo ix. Laicinntnlc.
[1 '^ii'odo EHiiccnfc. LIcmcncc i). Anripnpa t conlC Ciato al!ia4. diMaizo.
rridcTico ij. Gcrnuino Patr'arca (l'Aquiki.i, Anni r. AnfJmo Rluvii,Cittadino,
c ixxviii.A^Ciucicouodi Mila- r*->,nnni 8. Il CnoJo Romane iic rciTma[ici .
22 tue Sinodi Latcrjucnfi iliv. & il V. nclqiia! Jurono fcoiTmu- ntoci
multi Vcicouircmaii- ci , evi fi fece vna legge , che i Principi laici non
haucdcro ainciid a "cuna di conferire le d.'gMu evclcrfulh'che , dicha-
raiido icommunicati quelli , clic* altranicnic fjcclTco . 25 26 27 28 L'Insp.
Michel viii.Duca, sforz^ir IO rinunci l'Imperio alii 7^1*- L'Isip. Ccf.
Cofiancino xm. Du ca c Niccfuro iti.
Bocom'ate , Pii, Felici, Aug, imperarono in- (cme anni j.giorni 7. 1 Alni dell-. Impc Ilo d'Ori ente. Emiliano
Patriarca d*Antiochfa aiqual 1UCCC0C NzaM* depofcro l'Impe- rio il primo
d'Affile . L'Imper. AlcnTo Comrno , F, d'Ihacio Imp Pio, Ft litc, Au- gufo
iii^pct anni ^y.me^ giorni y L*In)p. Henrico iii. Aup.fi coro- n.iic in Roma
nella Cliicfa di fan Pietro, il giorro rir.di Sita Cc- cili3,clx. V c icoHO de
1 C hnft la- Bi,uc reato alii 24.rit M iggio, c confecrato l'anno liegute in
Capaaili 13. dMagg o , f dette Inai i.fpcfi 3. giorni 108$ cUj* 1 1089 6 7
Vittof ili. Papa mor a!li 16. di Settembre^ V4C Ufcdcfu^G fiotti 23. Dcuidffdir
prece Cardi nalc,tir. di ^ Mci^iidofii, e CbDbttorc de CaiKmicde0aflici; Vibano
ii.Iun'ore , Franccfc Gi- tone figliuolo di M lonc , da Rcms , Mon.ico
Climiaccnfc, di Vcitouod'Oiba , i creato Pa|>ta*ti.d Marzo , fcdcttc Mifli;
meli 4. giorni 1$. li SinodlodiTrofoin Pt^'t^Bclr^ braro da Papa Vrbanoi v Itfo Vcfcouo y arnorfnfe Qdjlitm torc de I
Canoni , & Ai^^dmo Arciiirrcouo di Cancaur^ot tr>ThcologO, ^2 )3 35
Vittore Ulf i^foe dm Cmiem il Capu4Q4PP , 1
, i^JiUi , Dodequfno Abbate df
San Oifi- bodo, che ruppi i^CuAMM^l'* li jL'ordIi Digitizet by Google 1^2
CRONOLOGIA Tontefic . ^nni dell' Jmyr io d'Occidente . Im^, Rom. L'ordine
dtTrati di Sa'*Antonjo da Vienna , fotro la Regola di San *Agofjro , f.i
inft/niiroda Gaftonc.cda G rondo Gcntii'- huomini (i Vfctina, Il Smodo d.
GiinlInlla d: Lombar. di'a raccolto Ja Papa Vrbano. Due S nodi generali,
vnoj'nlra"- lia n P/accnza,craltroin Fia- cia Ili Cb'aramontc , per la n-
rnpcTfltione di Terra Santa. Il SinoJti gcncraJc in Roma, ncl- Ja Orda di' S
Pie ir. I Anni nod*. 15 41 4i 4; F fatta da Chrin'an* d'Occiden- te l'tmprcfa
coner i Saracni OiicntaIi,& alli 13. di' Giugno fu da cff prcla Antiochia
ef- fendo lor capo Gortifredo Bo glioncr D ncOa G.'ouann Pa- triarci Greco.
Sirirroiiaronoin qncHa Tpedii io- ne ftgl^al(riA'b^^fo, Pietro, c Brnnonf
Pampliiijjcon mille foldati Gubbini. Vf bano ij.Papa mor a'19. di Lu- glio. Vac
la fede giorni' 74. Pafijual Secondo da B:eda Tolca- no , Rainicro figliuolo di
Crc- fcentio Monaco Cluniaccnfe , prete Card, tic di .S.Clcmcnrc, fu creato
Papaalli ij.d'Agofto cconfccraio i! giorno fcgucnte fcdctte anni 17. mcfi i .
gior.^. . Bernardo Valentino Francefc, j. Patriarca Larino.in Antiochia, che
era prima Vcfcouo Arra- fenfejfcdettcanni 35. Crofolaucoucr Chn Yolao d Ve-
fcouo**, Ixxxi^Arciue/rouodi Miiano,aiin9. Clemente n). Antipapa mori il 45
mcfc di Settembre , e fu in fuo luogo fatto Alberto. Atdlano,t che fcdcuc mcfi
4. giorni.... Anftlmo Jv.ValunGorc , Cittadi- no,elxxx. Arciucfcouo di Mi-
lano^aani ^* 44 Tkco- 4 16 17 La Congrcgationc Ciftercienfc 18 di S. Benedetto
, fu inftituM in Francia dal Beato Robcrrl? Il Concilio dc'fcii'maa'ci ixx Ro-
ma. Alli 5. di Luglio Gicrufalem fu ,^ prc fa da Chn'niani, e ne f far- IO
primo R il DucaGotiifrc- do BogL'one. Simeone Greco Patriarca rinun- ci , e vac
vjuclla lede mcfi 5. giorni 15. Prefa Gicrufalem vi f fntro il prii ^ mo
Patriarca Latino Daterro Arcluefcouo diPiCa, *lprimq giorBo di Gennaio, e
ledette anni 3.rnc(j3.gioiJu.. Oibone Ixx. Arciuefcouo di Ra- Mcnna,anDi 22. I
ir Aooi' Abo d ad Chri. Ponte f ito. Ete. \ E C C L BSTAjSTI G Pontefici*
Annidili* Jmf*itOccidettte. Jnp.Ron:an X202. 3 Thcodorico Romano , fi dio fc if
ma creato Ani i p apa , fcdct- temcfi 5. giorni 15. Silucflro ii;.RonTino
Mi^.nol- fo , Abb:i*c...fLi creato Antip.v pa ne!U) rcifma > poco dopo rinunci . 46 , Il gran Concilio
Larcrancnfc tat- to i\ Papa Parqiia'c ij.di tutti i Vcfcoii; dcIl'Occidt u.c.
Sigi berr Monaco Gtriibfnccnrc Scriccorc delie Croniche. ) Anni dell* no V Onc
22 IIO3 noi f Ilo; 1x06 j IlConcil'odi F'orcnza t'atio da Papa Palqualc 1)4 6
^'^ Ebrcmarn di prcrc , Patriarca ij, I di Gitrufalcm,anni 4, 49 y La gnn Dieta
dii]. Bironidcl- ri:Tipcrio in Mvt:iint:V > oue l'Impcrator fkiir co iv/
pri- llo dcll*Imp. c fatto m (uo luo- CO Henricov. Tuo fii^I ionio j Furono
abbrurciati gli ofT di G;- bcrro gi Clemente iij. Anr - parri. Il Conc'I/o
gcncrnle di G'.KtHa^ su la riua del PtConnocaro Parqualcji. nrlqiial Hconfc
marono gf'a rr' d Gregorio vi; 1x07 8 cdi Vrbano ij. IZ08^ 9 1109 IO ZXIO ti Si
fece da Pipa Pafquaie ti Con cilio df Treca in Fmrc'a detta hora Troia in
Ctampagna. Il Sinodo di l^cncncr.to , fu t'aito di Pnp.i P.ifiiua'c ii,
Gfoidano de i Cap'tnn: di' Cj 'wn , di Scprio,Cii tadino , txxx '. Arciuercouo
di Milano , nn. 9. XIII 1 2 Giouannj viij. Agapiio,d. D aco- no Ixxvij. Patriarca
di CoAan* tiaopoli>anni 24. L'Imp.Hcnrico mor q Licgc si li 19. {\ci.
L'Imp.Cci. I nricoiv. Iim'orc , Pio,Flice,Augtfto,vi j.hiipc- ratord jil'Ov
cidcnfc \ fu creato il gi irno di Natile nt l 'e ntrar d e I '.1 1 1 n r. , :
mpcr anni 1 8.mefi ^.giOini 15. '^3 H 26 Giliciitno Fr.-j.co, Francpfc , d' Are
iuc:couo d Ai !i iv.pirr ar- ca d' Gicru/aicm , ledette anni 4. m: l... 2X12 12
II gran S'nodo Later.-incnf'c , nclj ; c]iinl il Pipa n'iioc i priiiilcgi >'
conce fR ncr t'orza ali'Iiupeta-j lorHciuico. 1 Hcnrico iv, Impcraior lucoro7
nato in San Pietro di Roma da, P paPafiiualcalli 22. d Apri-! k.l:: l ffce !a
paccfrail Papati e l'impcraiorc. | Aniolfo, Malcorona d' Arehidia-" cono,
li]. P.uiiarca di Gicrufa*! lcin,ann) 7. j Hieremia Ixxiij* Arciucfcouo dij
Rauenna,anni6. 27 28 31 3* Glicrar- Digitized by Google J4 e o N o t o oM A Gherardo da Pnmerraco .fjl
dell' Attftra.Germaao PacrjM. ca di Aquileia , anni 2, Il Sinodi di
Bi^TtcLi.^nro ,ccNigirt" gato da Papa Parquaic Il Sfnodo d Ceperano l'n
Cam- pagna di' Roma,facco dall'iftcf- fo Pontefice Il Sinodo di Troia in Pog!
la , fac to dall'iftcnTo Papa, Mattilde. quella grandc,e famofa ConieflTa
moi,larciando hcrc- dc Ai totro il Alo ^ran ftato la. Sanca Romana Cbicla. Il
gran Sinodo Larergnenfe. I ti Sinodo di Bencuemo latioda PapAPaTqualf Pafqualc j. Papa mori a' ai. df Gennaio vac la fede gior. Gelafio Secondo Iunior^ ,
da Ca* icra,Giouanni figliuolo d. Crr- fcenti'o , Monaco del M(jntc Cadlno , di
Diacono Cardina- le , e prime cancelliere f crea- to Papa a*vtmicihqiie di Gen-
naio , confactato il primo d Marzo>redette800i gior- ni cinque. Grcgo' !0
viij. Spa.j^nuolo , Mau. titfo;Oardino, Arciucfcouo di Braca,nel!o fciroia(llie
A il Vi. gcfimorecondo)coiirra Gclafio Secondo, erearo Antipapa del mdid'Apriic,
rcdecceannij. 8 dell*. Impe no Ori 3S IO .1 (' 35 XI II */ 13 Honorio daX^rre
de' Capitani Vifdomini, rdpretr della gr Chicfa , e Ciltadinn Milancfc ,
Ixxxiij. AcciiicfcouodJi Milano anni 6. Alerro Impcrator raora'is. di Agofto^ ^
L'ImnrlCtef. Gfblianui Itinicnd Comncno, Pie, Felice, Augu- ro, figliuolo di
Aicn[o,toipcr6 min: 24.mcfi K. giorni.... Guai imondoda Aimicns . Fr.in- ccfc ,
V. Pairiaica di Gitiuu- ifmiannr ii^ ' Il Conc'Iio di Viehnk olebtiico da Papa
GclaGo ij. Guai crio lxx"v. Arciacrcono di Haucnna^aoii 26. 5^ 37 38
Gc!afki Digitized by Google f^l Anni' ecclesiastica: 1^5 dxiV ixaoc GcUHo li.
P:jpa mori alliip. di Fcbraiojvac la kdc giorni i. Calino ii.Iuniorc ,
fioigognooc > Gttidb lgUt Cugi ielmo Con*, te di Borgogna At cucrcouo di 14
Vienna , fu creato Pupa il pri mo di Fcbr.iro,c confccrato a) li i4.d*Otiobrc,
fcdcucaooij mcfl icgierni 23. Due Concili; , queidi Colonia, c quel di
Fritcftard 1 fatti di Vcf- coui Germani da Cononc VcfcouQ di Prcncflc >
Legato de! la Sede Apcflolica . Il gran Concilio di Rcms con- gregato di
qsattfoccnco Yen- iltxia Hsf Ctnooki Regolari Premonratenfi di Tanto Ago- ftino
, inftituito in Francia da Horiberro VcTcooo Ptfthei nopolirano . xux X112
Gregorio vili. Antipapi sforzato rinunci , c f riachiu(o in vn Monaflerio. Il
Concilio Laccwciirc pei Iciiar lo fcifma . Si fece la pace fril'Imperacor &
.11 Papa, IboQcii;oLatctaiieQfe;;il mag. gior di quanti' n fnron fani mai di
qua fi mille fra Vefcoui, & Abbati nel qual G coofec* m^iapacc cdeaAica CaliAo u. pjpa nori allt 13. di Decembrcvacla
fede gior. r. Honorio ii.Bolognerr,Lmbci roi elmr Fagnano, Vefcouo Onienfci f
creato Papa alli 14. di De-* ceaabre e
coronato alli 2 1. Te- dette nflf5.afieii a.giorni 3. Celeftno iLRMtno
Thaobjiido fiaccapeto , prete tt. di fanta Ann(a(ia>f creato per fcifina;'
ma rinunci rifleilo giorno 9! ^ c^tcrcjto, I ^ M ^ ; '5 16 17 z8 In quefto tempo furono inf frui-
ti , renituiti, &nmpiia(iin Giaufalem quattro oidini di Caaallieri, de gli
Hofpitaiarii che furono detti , di fan Gi' uanni , e di Rodi , da vn certo
Gerardo y dc*TerapIariida_ Vgone,cda Gottifrcdo,di Tan- ta Maria de i
Thcutonici da Germani , edifanLazaroin- llituice gi molto prima da fan fonilo.
L*ordinc de' Cauallieri diCala- traua in Spagna , mOituitoda Santio Re di
jSj)^iia . S.BemaKlodBorgogn3,Fraooe- fcMonacO) CiAercknre gride Abbate di
Chiaraualle,e(iendo ftato defgnato Arciuefcouo di Milano, non lo volfc
accettar, e fi\ fatto in iuo luoco Anielmo V .Pu(lerh,lxxxiv, Arciuefcouo di
Mlkm fcdetie anni ton IP lionorio pret^
A.ugufludinenie , iH Andon* huomo dotto^ft hi- ftorico cgrego,e Ruberto Ab-
bate Tu cicnfe Tbeologo^ o-> I irono in quefli tempi . Lo fcifma xxiii. ndU
Quefa Ro* mana. Digitized by Google Anni cclicc. 13* CRONOLOGIA Ani Voniefci.
^fwi4ciNmptrio d'Occidente . Jm^.Rcmani. 'im'i'
- ' f ^ Pcrc^r.r.o P.tirca d'Aquilcia ,[ ECTcndo morto
Hen7.coiv.Impr.',e''' I 20 ratore,f l'Interregno dimcfi; Virai Michele , xxir.
Vcfcouo d Vcnctia , ann/6. Il Concilio fatto da Hcaticoii. in TroA di Puglia .
:lxvi 5 Honorio ii. Papa niorialli i6. di 5 Fcbi aio, vac L fede |;Iorni y.
Innoccnrioil.RomnnojGregorio fgliuoio di GiouaR Guidone, di primo Diacono
dc'Cardina- li, fu creato Papa alli 17. di Fe- btaiccconfccrato la Domcni.
carcguenic , fcdeiic anni 13. mcG 7 giorni S. Due Concili', qut! Pifa,? quel di Chiraaioiiiein TipnciaiCc-
Icbraii da lunoccntio ii.contra Anacleto ii. Il parlamento farro in Scampifa da
Lodouico Redi Frane 4_-^ per caufa dello le Taia . Il Sinodo di Litgc fatto da
Inno- ccnto ij. ai qiial finou ptc- fcntc l'Imperaior Lotario . Il Conc iiiv
generale di Rcais,dc* Vcfcoui Oltiamcntani
3 Rodolfo de DnmfruntCcnoma- ncnfc , Francelc , ii. Patriarca Latino
d'Aoiiochia>an.4.ni ... 3. giorni 2"? L'Imp.Lotario Iuniore,Pjo,FclI-
cc, Augullo ixJmperator Ger- mano d'Occidente , creato alli
i^.Settcmbrcimpcranni i^.mcfi 1. giorni 21. 3 Siefanoda CiartrcsFrancefcAb bate
di S. GiouannI della Valld Ciatrcs vi. Patriarca di Gicru falcm, anni i T.
Anacleto ii. Romano , Pietro di Picrk-one, di prcrc,tir,diS.Ca- lifto nello
fcifma (che f il 24.^ fu creato contra Innocentio ii. alli i^.d'Aprilc ,
ecojfccrato la k-iiucnic Domenica ,fcdcttc anni 7.mcf p.giorni.... Gugl.'clmo
Mcchinicnfc , Fia- mcngo di priore del fanto Se- polcro vi . Patriarca di
Gicru- falcm , fcdettc anni 15. Ruggiero Normando , Duca di Puglia, e di
Calabria, c Conte di Sicilia , f in Bencucnto alli 27.di Settembre ornato di
tito- lo di R da Anacleto ii. San Bernardo Monaco Ciilcr- ^ cicnfc, Abbate di
ChiarauaUc, & Vgo de fanto Vittore,prete, ^' Mon aco , huoniini-dottifll-|
mi , ^ fanti (Timi . "Bonifacio Falllero, xxv.Vcfcouo di Vcnctia,anni9. 8
lo II 12 l 14 Diqi'izcd by Google di Chru 2133 e C C L E S I A S T I C a: 137
Anni del Pcc fico. 1134 5 n5 XI37 s II3S II39 IC II4I 21 I II42 13 PmeficL
Annidcll' Imperio et O cadente. Jmp, Romani, Il Concilio generale m Fifa d,
tutti i Vcfcoui del Ponente. Alberico del Limofin Francefc , di Soddiacono , c
Decano del - la gr^n Chicfa, iii. Patriarca d* An[iochia>anB 50. I Anacleto
li. Antipapa ^ mor del I mefc di Gennaio , c f facto in i Tuo luoco. Viiror
iv.Romano,Grcgof io pre- te Cardinalcjtic.de i santi Apo- ftoii , che fcdettc
mcG 5. c poi volontariamente rinunci al- ii 29. di Deccmbre, e cof fi dctc fine
al 24. Scilma della Romina Chicfa. Il i^ran iinodo in 5an G:ouanni Laternno di
Roma , Vefcoui, & Abbati quafi mille, nel qiial| n annullarono gii aiti di
Ana cicco ij. Il Pontefice conferm il regno di Sicilia a Ruggiero, Il Concilio
gencrlc di Piacenza^ 8 di tutti i Vcrcoui d'Italia. Lotario f coronilo Imperator
in Roma in S. Giouanni Lace- rano da Papa Innoccntio ii. a'- 6. di Luglio. IO 1
Anni Iddi,, d'Ori ente. Roboaldo di Vcfcouodi Alba , 1 XXV. Arciueicouo di
Milano y fcdecteanni io. Leone Gipro> ouero StipitOfiCi Ixxxiij. Patriarca
di CoHanu- nopoIi>anni9. II Z2 J3 Lotario Imperator mori alli 3. d I
Deccmbre. Fii rintcrrcgno i meli quattro. Cefare Corrado iv. R de Ro- mani
x.crcato il primo d'Apri- le,regn acni i z.mcij 10. gior^ ni 15. Giouanni
iv.Polani,xxvj. Vefco- uo di Vcnaia,anni 38- L'Ord ine de* Carmelitani f re-
fti cuiro,c riformato da Aimc* rico Malofaida , Patriarca di Antiochia , e
Legato Aportoli- co oltra il mare nd More Car- melo della Soria , primo Prio-
re dc'quali f Frate Bertoldo, liuomo fanto. 23 I Inno- a4 Digitized by Gooolc
Annr .ci ClC hcc. XVU J ii8 CRONOLOGIA Pontifici. jinm dell' Iwf. d'Occidenti.
Jmp.RomanL Iiiru>ccii:io j). Papa mor ali/ 24. d. Sciicnib. Vatia IcJc gior-
ni I. Cclcltino fj. da Ci'tr di Cartello, g
dctt.i T/fcrno,Torcano,M. Gmdonc,d; Prete nr.dt Saii_j Marco f crealo
P.-.paalli 25. di Set rcmbre , e confacrat alli 26.rcde(e meG 5.gior.i3. Vberto
P/rcuano , Cittadino , vS: Arciuc/ceuo Ixxxvi. di Mila- no, anni 25.
cifiu'Cc!cninoii. Papa mori ali! S. di ' f Mir 20. Vac la fede giorni 2.
;Luc.'o i. Boiogncre , Gherardo , Cacc. anemico , Canonico re- gt iare, di
prete di S .nra Cro- ce in Gieiufalem,fri creato Pa- pa alii
i2.diMarzo,cconracra- loh Pgacnic Domenica > fc dette mefi 11. giorni 14. I
Lucio ij. Papa mor alli 25. di Fc braio.Vac la fede piotnf I, Eugenio iij.
Pifacko Pierro Ber- nardo dai Caflcllo di Mte ma gno. Abbate, del Monaflcrio
delle ire fonti, f creato Papa alli 27. di Febraio, e con fac ra- to alli 4.d{
MarzO}(cdcttcanai S.vac 4.gior.i2. Eugenio iij. Pipa fec in Parigi vna gran
Congregatione di Vefcoui , per la caufa della Fe- de di Gilberto Porctano Vc-
fcouodi Poiiierj, 11 Concilio Generale di Rcms fatto da Papa Eugenio iij. S II
Giouanni Imperatore d i Coflan* tinopoli , inori del nicfc di Aprile. L'I.Tip.
Cef. Manuel Comneno Porfirogcniio,Pio, Fclicc,Au- guflo imper anni 37. mefi y,
gickrni... Michel luniore Oxite , monaco del Mcnafttrio Acuto , Ixxxij.
Patriarca di Gonantinopoli , anni 4. mefi . t rinunci. Vn certo Arnaldo da
Brefcia , il primo in Occidente, cbclcu vna herefia , che indcboiifce rauthofitdcl
Pontefice Ro mano. Mois da Vercelli Ixxv. Arciuc icouo di Rauenna anni io. Il
Patriarca de gli Armeni , chia- mato Catholico , in Viterbo venne alla
obedicnza del Ro- mano Pontefice. Alcl)ero di Arciuefcouo di Tiro ,
viij.Patriarca Latino in Gieru- falem , fedctte anai j i. c gior* sii... ^
Cofma ij. Eginccd Muco di Dia cono Ixxxv. Pati l'arca diC- flantin>poli,
fcdetce mefi e rinuDcit ^ Nicol iij. Muzalio , Ixxxvi. Pa- triarca di
Coflamiiiopoli an* ni i. Ann (Trip no i Ori RomMtt . ^^^^^ enie Alquante
congrcgarionidi Vcf- coiil.farcc da Papa Eugenio iij. l% I in Francia 8 Oihonc Vcfcouo Friangcnfc, hi- dorico .
Eugenio iij. Papa mor alli viij.d Cixx. Luglio. Vac la fede giorni I.
|Anafla(5oiv.Romano, Corrado, di Subarra , F. di Bcncdcrio Cano>tco
Rcgularc, ci XX. Ve- di Vcfc.Sabino, f crealo VcT- couo de i Chrifliani a' 10.
di Luglio, fedectcanni i.mcri4. giorni 14. 2x54 "55 1x56 XIJ7 1158
Anaftaio iv.mori a' 2. di Dcccm- brc . Vac la fede eiorni i. clxx Adriano
iv.lnglcfc, Nicol Brc- chrpcrarc BatorticnfcCanoni- co rceolare,d'Abbatc di
S.Ru- fo di Valenza , f Vefcc^uo Al- bano,& indi f creato Papa,al- li 5.di
Dcccmbrc , e confacra- icfcdettc anni4.mcfi S.gior- ni 28. Federigo Imperatore
f corona to da Papa Adriano iv. in San Pietro di. Roma alli i8.di Giu- gno. 3 4
Goiiifredo Patriarca d'Aquilcia nnni32. GuidoCoiuedtBInnderate, Mi- In ncfc
Ixxvii. Arciucfcouo di Rsucnnn }aani 12. 13 S Tbeodofio ii.lxxxvii.Patrjarca d
CoQantinopoIi > anni 2. Ccfaic Corrndo mori alli 15. di Fcbraio . Dur rinictregno,
giorni 17. L'impcrator Ccf. Federico Bar- baroff.i , Vl Chic r'co Thcolcgo Il gran Conci) io di Taronefn^ Franc;*a,
celebrato da Papa Al- Icirindro ili. di Vcfcoui c). c di Abbaii ecce, * Vittore
iii. Anripapa mori cf fatto in fuo Ili
aco . Pafqualc iii.da Cu ma Guidone di
picie Cardinale , lit.diSan Caligo Ir le Calende di Mag. gio , nello rcifma
contri Akf- landro iii;fedc(tc ani ^f^e^M* gtornL.. Rolteno L'oconienfc in
Inghil- terra , G:ouann di Cfantrcs, Vcfcou , P.cfru Archidiacono
dtBies>Thcplogi. Gridino da Sola , onero Vahiafo- rio,prctc Cardinale delia
San- ta Romana Cbi^fa tir.di San- ta Sabina , e Legato della Sede Apoft.
Cittadino , Arciucf- COUP 87di Milano anni 5. 8 lo IX 12 13 14 17 ddl*. |Injp
fu I fatto in fuo luoco . Califto Hi Ongaiio , Giouanni Monaco, & Abbate
Siiumicn- fc di Vclcbuo Tofcolanojcrca to nello Scilma centra Alef- fandro iii.
fcdcttc anniy.mcfi ^.gioinf .. 4170 II 1171 II7 173 2174 II 13 14 15 La
cnngrcgatlonc de glHumi- ltaci>in{luiia da fuorofciti Mi. lancl . Gherardo
Ixzviij. Arciucfcouo di Raucnna,anQ 12. Algifio Pirouano } diCamiliarca della
Gb/cfa maggior.lxxxviii. Arciucfcoao diMtlanO}anni 8 1175 16 AleiTaudro iii.
Papa venne a Vc- ' netia , cacciato dalle armi del- rimperator Federico Barba-
roffa. 1177 18 II78 19 1179 IO Vincono i Venetiani l'armata^ dell'Imperatore
col Papa, f egli rimeffo in fedia dal Valor Vcnetiano . 18 19 20 21 22 ^3 *4 25
Innocentio iii.cbiamato Primat' ^6 Land , nello Scifma contra.^ AleOandro Uh f
creato Papa , c poco dop rinunci , Se heb- bcac lo fcifma. i7 28 L'ordine de i
Crucifcri inftituito riformato da
Gherardo,Prio re di Santa Maria in Bologna , d ordine di Papa Alcflandro IIL
che dette la regola del mo- do del viucrc aUi Frati di detto Ordine, Anni dell'
Impe. rio d'. Orien te . 17 L'ordine della roilitia di San Gia- como de Spata ,
dell'Ordine di Sam'Agofiino , infticaitoin-rf Spagna da Pietro di Ferdinan do. Hugo Hcteriano , Leone Tof ca- 3 2 no,
interprete delle Ictcert_^l Greche di Manuele Imperato re. Echebcrio Abbate di
San Fiorino , Theologi . Charito xci.Patriarca di Corta n- ripopoli,
fedetteanni x.mcn 2. giorni ... Theodofio ii. Magno xcii. Pa- triarca di
CoHantinopolif anni 6. rinunci. Vna gran Congregatione faii4-rf inVenetia, ouc
ficonclufela pace fd il Papa , e l'Imperat. Vitale li. Michel xxvij. Vefcouo di
Venecia , anni 1 3. K 3 l\ 14* C R O N O L O G I A I Aonil- clpl cUcc
Tontefici, jitttdtWJmftriod'Occfitt . Imp.RMriMtti 21 12 Il gran Concilio
generale Lacera- ncnfe di cclxxx. Vercoui . Hcraclcodi Atciucfcouo diCc- farea
, x. Patriarca Laiifio di Gierufaiea) reato alli lyi Ottobre > fedetce acni
24. Aleffandroii.Papa mori alli 27. d*Agofto > vac h fede giiir. i- Lucro
ili. da Lucca , Torcano , Vbiido AluciQgoio, tgiiuolo di Bocingiiinta > di
Vcrcouo di On/a f creato Papa alli 29. di Agofto, cconfacraro il dife- guencc ,
fedctte anni 4. mefi 2. giorni 28. Pietro Comeftorc Autore della hidoria
ScolaQica non va- c la tede .
VrbancTiii. Milancfc , Lamberto Criucllo , figl. di Giouanni , di
Arciiicfcoiiodi Mil ino tVi crea tu Papa alli aj.dNouctnbfc, ccoofacratoalli
29.redetrcan- ni i.mefi lo'.giorni 25. 29 30 3t 3 33 34 1 Ncol V. altrimenti
Ncera rnon | dano Sacellarlo della Chic fa ; 35 di maggiore. Patriarca xciv
Coftant inope li , anni 6 meli ^.liiumci f ManucUmpcraior mor alti Ortobrc. 1
L'Imp.Gef. Atcflo Comncno Fu niorc Corfirogcnito> tgliuolo di
Manueb,Pio,Fclicc Augu- ro > anni 3. giorni ... Gottifredo da Viccrbo
hiflorico. Lamberto Crmello , Cittadino , 6^ Ixxxix. Arciuc(couo di Mi- lano,
anni 5. che t poi Papa^ Vrbano iii. Gherardo ii. Arciucfcouo Ixx ix, di
K.aucnna,anni^. Ale/Ho Imp.f vccifo del mefc d' Ottobre. L'Inp.Ccr.Andronico
Comoc- no,Pio,Felice, Augufto, impe- r anni i.mefi z.giorni ... Leonico
Patriarca di Gicrufalem Greco. Andronico Imperatore alli 12. di Settembre >
sforzato rinunci l'Imperio . L'Imp.Cef.Ifaact(> Angelo, Pio, Felice ,
Augutlo , imper anni 9.mef 7. Throdoro RaMamo , Greco , Pa- triarca d'Antiochia
/ilqnalciU hUh molti Conc.c le Scolie. M doneCardancio di Arciprete dcHa
ChicfamaggiGrc Vcfco- uo di TurfnOjC poi xC.Artuc- icQUo dMilano , aooi 8. . -
. Yrbano, Anni ict.pb rio d* Oiicn 38 .
Digitizcd by Google E C C L E S I A S T I C A. 14^ Anni ; Anni di I del Chri-
Poiite f(o. 1187 I1S8 fice* a cxxv clxzri I Pontifici, ^nmdeltlmp.dOccAtfite.
Imf.Romtm 1190 Vrbano iii. Papa inori I9*li Ottobre^ vac la ld^^iorni i.
Gregorio wiu. da Bcnaicnto, Al- berto Spanacliioncaltramcntc dc'Mora,dtprcTc
Cardinale , tir. di Santa Lucina, e Canccl lieio f crealo Papa alli 20. di
Ottobre, c conlacraio a!li 25. fedctcc racG i. giorni 27. mori alli i6.di
Dccenibrc, vac fede giorni 20. Clctnctc iii.Rom3no,P3ulo Sco- lare , figliuolo
di Giouanni , di Cardinale Vcrccuo di Prcnc- ie, f creato Papa, e conlacra-
to,a)h>.di Gennaio, ledette anni 9. meli 2.giorni 20. Vofalico Patriarca di
Aquilcia , anni 10. Guillelmo Canrinro !xxx. Arci- ucfCGUO di Kaucritia,anni 1
1. Clemente iii. P.ipa mori a' 25. di M.uio, vnc la fede eforni 3.
Cclcttinoiii. Romano, Incinto, Bobo, di primo Diacono Car- dinnlc dtlla Cbiefa
diS. Maria inCormcdin, fii crcaroPapa alli 29 .di Marzo, cconfacraro alli
i4.d'Apfilc, Tcdettcanni. mefi 9.giorni 11. 1192 1193 V berr il. Tcrraco , di
Arciprete di Monza, xci. Arcjucfcouodi Milano , anni 2.mcii 9. 36 37 ; 3S Sieruralemf tolta a'Chrifiani da i
Saracini , condotti dal Sa- ladino Soldano diEgitto . R odo I fo il ij. I^a^r iai ca La tino d t
Antiochia , fedctic anni 33. Anni dell* jlmpe ' ria d* Orit Federico B^i
barofla , mori a'i i . Giugno . L'Imp.Ccf.Henrico vi.Pio, Feli- ce , Augiifo ,
xij. Impcr. Ger- mano d'Occidente,impct an- ni 8.mc/i 3.giorui 16. Henrici^-vi.
Idiperaicr f coro- nato in Roma , ntlla Chiefa di S. Pietro da Papa Cckamo iii.
alli 1 5.d'Aprj|t, Filippo Caffolo xxviii. Vefcuo di Vcnetia , anni 9. Lcontio
Monaco xcv. Patriarca di Coftantinopoii , anni i.ri- nimci. - " ~ - ^
Dofifheo tgliui lo di Viticlino, Vcnctiano,Monaco Stuaire,di Patriarca di
Gierufal ,Grecoy f fairo xcv (.Patriarca di Con- flaaiinopoli , anni i.
rinunci. K 4 Filippo Google Anni lei *ootc ice. i44 C RONOLOGIA fontejU.
AHni4inm^d'0cc'uUHU. Imp.Rom, Filippo Lampugnano Prandolo- no,Ciiiadino
cxcij.Arciucfcc- uodiMiianOfanni 3. Cclcrtino iij. Pnpn moti alli 8. di
Gcnna.La fede non vac. :lxx. Innoccmio iij.d'Anagn/, Lotario ly , tigliuolodi
Tranfimondo dei CtidiStgnadi Diacono,Car. dioale di San Sergio , c B f co , f
creato Papa agl'S.di Genna- io, cconlecrat alliii.diFc- braio, fedctte anni 18.
mcfi 6. giorn:^. Giouanni a. Cnmatcrnoxcviij. Patriarca di Coftaniinopoli ,
anni 5. Peregrino ij.Parriarca d'Aquilcia , anni iv. Vbcrio iij.Pirouano di
prete ordi. nario della Chiefa maggiore , prete Cardinale delia (anta Ro mana
Chiefajxciij Arciucfcg- uo di Milano,anni jj Li congregar ione de gii Humi-
liati fii confermata. Marco Nicola xxix.Vefcouo di Venc[iatanni35 L'ordine de
gli Hofpitalarij diS. Spirito cominci a queAi(cm* pi io Roma. I Alberto Ixxxi.
Arciucfcouo di 1 Raaenna,anni 6. l Gregorio i/. X i/il ino Trapeznn- rio
cuftodc de i vafi facri, xcvi. Patriarca di Coftantinopoti anni 7. Ifacio
Imperatore diCoItancncH polijsforzaio rinunci. L'Imper.Cef. Alcffo iv. Angelo,
Pio , Felice , Augufto , imper anni S.mcfi '^^.giowi 10. Ano; dell*. Impe.
riod** OriCt 9 Hcnrico r .Imperatore moi i }*vl- limo di Sciicmbre,e f lo inicr
regno di mcfi 8.e giorni 6. I Ccf.Filippo Re dr'Romaiii.crea- to alli 8.di
Marzo , regn anni 9.mcfi 5.giorni 15. L*Imp.Cef.Oihone iv.Pio,Felicc Auguflo,
nello fcifma coner Filippo, chiamato Re de i Ro- mani, nel mefe di Marzo , im-
per anni xx.mcfi 2^ alquan ti giorni. Helinando Monaco di Monte Freda , H:ftorico
, Giouanni Theologo Parifienfe, huomioi chiari. 8 Vruo!- Alni f Anni di del
Chti- ' P6c Ho. fice. ECCLESIASTI C'A:^
AuBi Iddi*- I I HO [ : ; >^'
>- - 'OtiCt Alcfljoiv. Impcraiorm sfoizaco
i Pontefici. Anni dclNwfd'Oecidem. Jwp.Romarti, iVnuolfchcro fermano
Patriarca d'AquileiafcdciccanoI 16. I4l 7 Tomafo Moro Vcnctiano,primo Patriarca
Latino d CoQanti' nopol Prcfa Coftantinopol da i Latini alli f i.d'Aprlc, prcfc
in Afta il titolo dcirimperio. L'Inif .Ccr.Fl.TICodoro Lafcaro Augu(lo,qual
imper anni 18. 8 liO^; Z208 IO II L'Ordine dtr'Prcdicatori f ce minciaro da San
Domenico. Hauendo Alberto l\uriarca di G'crufalcm fcritta )a Rcg(>Ia-.>
dc'Frati Carmelitani, t qucflo OrdiBC reftituiio , c riformato rotto il prior
General fr Ber- toldo ij. M'chiel iv. Autoriano, dop la morte di Gioiiantii
Camatero, f da Greci nello fcilma contra Tomafo Latino, creato Patriar ca di
Coftantinopoli xcix. fc- dcitein Afiaanni 3.mcfi 6. SI cominci qucflo anno in
Re- 1 ma l'Ordine della SantifT)ma Trinit , per lo lifcaiio de i Schiaui. rinunciar l'Imperio alli ao. di Luglio.
L'Impcr. Cef. AleflTo iv. Angelo Porftrogcnito , Pio,Fc|ice Au- guro, impct
mcfi 6. giorni 8, AlcfTo iv.Impcrator fii vccifo al- li aS.di Gennaio.
L'Inipcr.Cef. AlcfHo Duca Mar- zuftb, imper dop rvccifione d Alcflio iv.mcfi
i.cgior. 16. e f sforz3to-^riaonciarc,& vc- cifo alli r 2. d'Aprite,
da'Vcnc- lianijc da'Franccfi,e f l'Inter- regno d'vn mefc, c g:orn4. L'IiTP'
Cef BaldonincPio, Feli- ce Auguflo, primo Itipcraior Latino in Orienic,f creato
a*- 1 6.di Maggiojimpcr mefi 1 1. Alberto Vcfcouo di Vercelli xi. Patriarca di
Gicrufalccn ) anni 23. Baldouinolmpcraror falll i5.d' Aprile vinto in
Battaglia, e fat- to prigione da Giouanni Mifo, Capitano de'Sciti e l'anno fc- gucnte f vccifo, per la cui pri.
gionia f l'Interregno d'vn an. no,cmen4. ^ L*Imp.Cef.Henrico, Pio, Felice , I
Augufto , i> Impera tor Latino' in Oncnrc,f creato alli I4.di, Agoflo,impct
anni 19. Egidio Ixxxij.Arciucfeouo di Ra- uennaiftnnii. IO lEflendo flato
vcc/fo alli 22. di Giugno Filippo Ccfare , regn folo Oihonc iv. yhaldo Ixxxiij.
ArcucfcGUo di Rauenna,anni7. Anni di Chii- Anni del Honce 14^ CRONOLOGIA
Pontefici . Anni dtil*Jrftferio dOccidtnti . Im^. RonufM . fto. Ificc. V 1209'
12 L'Ordine dc'M inori fi principi ' da San Francclco . Ilio l mi 14 Ricardo,
oucr Gherardo da Scflb di Rcgicdi Vcicouodi Noua- ra ,c kgaro della Kdc Apofto-
lica in Lombardi,! , xciv. Arci-' uclcouo di MiUiuc. , mefi i. ( 1212 15 121J
iS 1214 17 I2r5 18 1216 19 1217 121 Il gran Concilio generale Latera. ncn("c
ui ecce. Velcoui . Picinino Ixxxiv.Arciucfcou* di Raucnna anni 2. Innoccnifo
iii. Papa mori al li 19. di Loglio , vac la lede gior. i. Honorio iii. Roman)
Cccio Sa- nello, figl.d'AmcfiCo , li prece cUiix. (^arjinalc , uc.di San Pamma-
chio , fu creato Papa Hi 1 8. di Luglio, e coniccrAroalli 24.fc- dette anni
lo.mcfi 8. L'Ordine de'PrcdiCatori inflirui- w di San Domenico , fu con-
fermato . Si conferm l'Ordine della Valle dc'fcoiari in Parigi. II 12 ^ Aifw
del.- no. d 0(honc iv. Imperarorc , f cor^ nato in S. Pietro di Roma da ' Papa
Innoccniio ii i.aili 1 1. d'- Ottobre . Oihonc iv.f fcommujiicato, c priuo
dell'Imperio da Papa In- n( centio iii. L*Imp.Cer.Fcderico ii. Roggiero P io,
Fet ice, A ' ^ gurt ,c r e a co al 1 i 13. di Decembre, imper anni 40. I
Hcnrico ii.SaJ tara, di G miliarca della Cliicla maggioi,Citiadi'- no, e
xcv.Ait uclcouo di Mi- lano > anni 20. Oilionc IV. tu ton ic lui il t- (o'cn
- ni cerimonie priuito d nnouo dcU'Impctioda Papa innotcn fio iii. Theodor iii.
Centefimo Pati iar ca Greco di CoHantinopoli anni 2. L'Ordine de gli Eremiti di
San-* Paolo primo Eie mira, inUicui- toinVfignria dal Beato Euic- bio da
Sctigunia. Madimo ii^de gli Act mitici. Pa- triarca di Culttrntinopoii , me- li
7- 7 L'Imp. Cef. Pietro , Pio , Felice , Antiurto iii. Imperaior L uino io in
Oriente, impero anni y. t Manuel Filol'ofo , cii.Pairiarca di Coftantinopoli,
anni 4.mefi 7. j Simeone Ixxxv. Auiacicouo di I Rauenni ,anni 11. ^ Oihonc gi
Impcrator mori alli I 27.d'Aprile. """""" T5eno!
- oogle Attili Anni di del Chri-i Fut. Ito. E C G L B S l A S T IC A. I47 r Tontefici . jintti dtll'Imp,d Occidenti .
Jwp. Romani . Bertoldo fglmolo dd Due di' Morauia, Germano,?* triarca
d'Aquilcia, di Arciiicl'coiiodil Colonia , fcdct ic anni 33. 1 Ilio 4 Germano
ii.Monaco.ciii.Pa triar ca Greco di Coftaniinopoli , fcdct te anni ly.meli 6. .
. ' Fil couformato l'Ordine de* Mi- nori , infticuito da San Fran- cefco . 13
Sanro ATironio da Padoa delt*or-j '4 8 9 dine dc'Minori Giordano di SalTonia , dcH'Ordrncde i Pre-
dicatoD>huomini doe fanti. jQ Honorio Pipa approu ia Re- I gola
dc'Carinciioni . Honorio Papa mor alTi x8. di ) Marzo vac la fede giorni i. cix. Gregorio
ix.d'Anagni> Vgolino, dc'Conri di Segna, di Vefcouo d'Oitia f crealo
clxxx.Ponte- fccdci Clfiftiani alii ao. di Marzo , e coronato il giorno
feguente , fedcttc anni Z4.me(l j.giorni 3. ^5 15 17 18 ,|RaajcrodaTodi,
priotdiSan-* 9 I Fridiano di Lucca,di Vicccan- celi icro della S.R.C. V. Patri-
arca Latino d' Antockia>rcdcr. te anni 20. zo n 12 ac!f- Impe Ile- d*. Orich
ic. 3 Federico ii.Impcrator fi corona- to in vSan Pietro di Roma da Vgolino
Vdcouo d'Oflia, Lcr gaio di Papa Honorio iii. ali! ai.di Noucmbrc .
LJMp.Cef.Rohcrro,Pio, Felice , Augiifto iv.In^pcTaior Laiino di Ccftaniinopoli^
imper an- ni 7. L'IiTjp.Cef.Fl.Giouanni ii. Dor- caJ,Pio,Fclice,A\ignllo.
Impe-; rator dc'Greci, in Afa incorno anni* 3 3. Tomafo in Capua , prete Cardi-
nale,tit.di S. Sabina, x'.Pat riar- ca Latinodr Gicru(alem dcfi- gnaio, non ne
prefc il pofTcflb, mor , e f fatto in fuo luoco.^ Roberio, chefcdcttc anni 12.
Theodorico Ixxxvi. Arciuefcouo di Rauenna , anni . L'Imp.Cef-Baldonino
iiVIarriorc Pio Felice, Augu fio v. Impera- tor Laiino di Coilantinopoli 1
imper anni 3 1. "~ GaiC 5 6 Digitized by Googl i Chri* fto. 3230 1231 delP
tefice. I4t CRONOLOGIA Tjmtefici
AtmidiWJmftrU d'Occidente. Jmy. RgmMni . Guiiliclmo Ruccjolino di Archi-
diacono, Ci[tadino,e xcy. Ar- ciucfcouo di Miiaoo , anni y . L'ordine, ouer
Congrcgationc de i Canonici Regolar di San Marco di Mantoua . 1232 6 "33 1234
8 J35 9 IO 1238 21 22 20 21 Gicrufalcm (n ricuparaia da Fe- derico
ii.Inipcrater . Amrf dell' Impc d'c5ri CMCC L'ordine de'Cauallicri diS.Ma- ria
della mercede, aliai, per ri- fcattodc'Schiaui, inftituitoin Barcellona da
Giacomo R d*, Aragona. L'ordine de'Cauallicri di Mon- lefia , nel Regno di
Valenza , dell'Ordine de'Ciftercienfi , fa inflicuico in quedi tempi . 22 3
2239' 13 J24#. 14 Mae(lro fr Leone Pcregro, aler menre Valiiaflbrc ,
dell'ordine dc'Minori,Theologo, Arciuc- _fceuo xcvij.di Milano,ann.i8. S'intim
il Concilio Generale in Roma;ina per la prigionia dc'-j Cardinali, e per la
morte del Papa non fi fece . ^4 26 28 29 30 Giacomo di Vitriaco , Giouann de
Abbatifiiilla , Hugo di San Caro,dell*Ordinc de i Predica - tori.Cardinali
della Santa Ro- mana Cliicfa,ccccllenti Thco- logi . Vitale iij. Michiel, xxx.
Vcfcouo di Venctia,anni z. Marco ii.Morefino, xxxi.Vefco- ^ UO di Veneua , anni
i6t ^clia Roberto da Reggio , di Vefcoiio di Brclcia vi.Arciue- fcouo Latino di
Antiochia-* , (edette anni 8. VIeihodioii.civ. Patriarca Greco di GoR-iminopoli
mefi 3. Manuel ii. cv. Patriarca Greco di Coftantino|.'oli, anni 14, Gre 6c ali
aS.confecrato. leiienoaiMii It. mcfi 5.giocn 14* Il CoocOio generale di Lione .
CefFiricQvl citato R dei Romani , eflcndone ftaro ! 35 ffinOtfiiHlicoii.
rcgnan.!.! 31 3 33 34 Belnacenfe Borgo- gBone , deirocdinede' pj^edi catoriTf
L'Ordine de i Ccueifer,gi aM>l- to prima^ipMlitociaco9faooiu ferinar. anni
14. - ' -^pii. ( IO. G'ouanni , c LodoUo
di CaliioI Pamphiiio , inficmc col Conte BulganeUttC altri ventidae Ca.
uallieri morirono in Afa c> > ' 36 37 1 Federico ij.Inipcrator f da Papa
Innoccntio iv.priuato dell'Im- perio > nel Concilio generale di Lione alli
21. di Giugno . Celare Guglielmo, cicaco Kc de' Romani contra Federico ij*re
gnanni^ Non fi tcdtta che fofle dc*LacD
Patriarca di Aatiocbia dop^ Hclia . 16 18 i I 20 Filippo Fontana, Femrefc, y.
Arciuclcouo di Rauenna an- ni 25. f i i ZI 40 Federico ii. Impcratoi mori alli
1 3 .d? Decemhib> nr : , 2% Gregorio
Mon;eiongo,da Ferra- ra, diprotonotario, e Legato Apodo! ico,pa^cca d'Aqui-
leia>anni t8ianmi6, I n ;} co i. Imp. R do^ Ronnani , re- j |. . :go annima
Giaettlifo Pan- taJeone , di Pauriarca di Giera- falem f creato Papa al li 29.
di Agofto>cconrccratoalli 4. di l.r giorni 4. 2263 Albcrco Magno , c S.
Tom-ifo di Aquino > dcll'oidinc de i Pre- dicatori , Theolo^i ccceUcnrir-
fimi. v\ Ocbonc il Magno Vircontc,prin cipc, xciij. Arciueicouodi Mi- UiKhaifi
)3 1264 2265 CXIX Vrbanoiv.Papa moralli i.diOt- tobre Vac ia fede meli 4. gtomfii; Ocracme fibi
MitiMMkAfaMe fc Guido GrofTo , figliuolo
di Fulcodio , di Vcfc. Sabino fcreaioPapaa'J. di Fcbraio, c conTacracoa'ax.
fedcccc aoni l.mefi 9.Etorai at. ^ ^ r.
I l , /iiii rliiirfirai a HeorkoVcfeoiMOftieiife, Dot- tor in Canonico 5. Bonaucn tur; dell'Ordine de i Miaori ,
Theologot Cardinale tWtLs &iau Ronm Cbiela, ~ i Arfcnio fairo di nuoao
Patriarca di CoIUniinopoli t riounci dop alqiitMtfMii.t > f 1 Gemano
iii.MonacO) di Mttro- polta di Adrianopoli,cviij.Pa- triarca di Co(Un(inopoIi>dop
vn'anno linone i. Giofcffo Vecchio , Mouaco del Monaflcrio di Monte Galcfo
cix.Patriarca di CoftancioopO - imp riod' OnCi % Fra Tomaie ii.di A&f^ ^
Lenci- noadi Acci xjy. Pacr2ai;c4 fl|n2 . ^ Ami* *^ Digitized by Google 15
CRONOLOGIA Pattaci AnmdtWJmp.(tOccidtnt4. Jmp,Rom4m, impe- rio d'i ZIcmcmc iv.
Papa mori all29. di NoBcmbr. vac la lede anni 2.mcI9.giorQ2. II ( Gualtiero
Agnuldei , xxxij. Vc- fcouo di Vcnctia,anni 4. 12 rilippo Duca di Carircs,fu
crea- to Patriarca di Aquilcia j ma non prefc ta dignit> vac quel, la fede
anni 4. T 5 *5 Gregorio x Piacentino, Thcaldo Vifconrc , di Archidiacono di
Licgc f creato Papa il primo di Scttemb, e coronato fanno fcguente alli 27, di
Marzo ,fe- dcicc aaoi ^.mcCi ^.c gior. 10. Tomafo Rairado xxxv.Vcfco- Modi
Vcnetia, alquanti giorni. Tomafoi) Franco xxxv. Vcrco- uedi Veociia^annii. Non
fi trouachi fuffc creato Pa- triarca di Gic'ruralem Latino dop Tomafo- Raimondo
Torrano Mlanefe Vcicou di Como Patriarca d* Aquileia,(cde[rc anni ij. 1 16 1
iCcfar Rodolfo ( creato Re dc*- Romanialli 12. d'Octobrcrc- gR anni 19, meli 1
i.gior. 19. Bonifatiodc'Rom da Parma^deK 1 POrdinc de' Predicatori , S9.
Arciuefcouo di RaucnBa,anfli Bartolomeo Querini , xxxvi.Vc Icouo di
Veneria,anui 8. Z Il Concilio ii. generale di Lione*. Ciouanni RcccoCartofilacc
nel- la Chicfa maggiore , che rcne- ua con i Laxini, ex. Patriarca di
Coftanunopoliyaniai lo.rinon- ci. Oxicn ce . Qiegotlo AnD{ fedette mcfi 5. giorni 2. mori alli 22* di
Giugno, vac la fede giorni 19. Adriano Quinto , Genoucfc,Oc- tobone Fl7fco,di
Diacono Car- dinale di 5ant' Adriano,f crea to Papa alli 12. di Luglio, fe-
dette mcfi i.gior.7.mor alli i8 d'Agoftcvac lo fede gior. 25. clzxz. douann
xx.detto xxj. di Lisbo*! ix. najPortuglicfc, Giouan Picfrol figliuolo di
Giuliano di Vc- fcouo Tufculano f creato Pa pa alli iJ.di Settembre, c coro-
nato alli 20. fcdcttc mcfi S. giorni 8. Giouanni xxi. mor alli 19. di Maggio,
vac la fede mcfi 6. giorni.^- Nicol iii. Romano, Giouanni Gaetano Vrfino,di
primo Dia. cono Cardinale di San Nicol in Carcere , cxc. Vcicouo de i
Cliriftiani , f creato alli 25. di Noucmbrc, e coronato alli 26. di
Dccemb-fedcttc anni 2.mcfi S.giorni 25?. Anni dell' Impc> tio d'. Orien ce.
18 cxc. 1 1278, 1279 I 2 Guillelmo Durando , Vcfcouo Mimatenfe, cognominato lo
Speculatore, dcrOrdinc de i Predicatori. J280 1281 ex ci. Nicol iij.Papa mori
alli 22. di j Agofto , vac la fede mefi 6. jMartino ii. detto iiii. da Turone
Francefc, Simone diBria, di prete Cardinale titolo di Santa Cecilia f creato
Papa alli 22. di Fcbraio, c confacraro alli 23. di Marzo, fcdciic anni 4. mefi
i.giorpi 7. ^ Marti- Google 114 C R O N O Tontefici, jinni dell* Imperio d'^ 9
20 IZ vlartino iv. Papa, mor alliip. Marzo, vac la lede giorni 4* ^Onorio iv-
Roinaiio, Giacomo primo Diacono Cardinale di Santa Maria in Colmcdin> f
creato Papa alH 2. di Aprile, c conl^crato P ipa al!i r 5.rcdcctc anni i.gforni
2. 12 Honorio Papa conferm l'Ordi- ne de'Carmelitani , e li dette il mantello
bianco. l-'Orfiine lip Ae i ^erii fu quedo fteATo Papa confccnu- to. 3 4 ^3 5
lonorio iv, mor alli 5. d'Apri- le , vac la fede mefi io. giorni 18. 14 J;col
iv. Afcolano , Maeftro Fra Gieronimo , di minirtro G-ncralc dell'Ordine de* Mi-
nori, VefcouoCirdinalcPrc- ncftinb , f creato Papa a'22.di Marzo jcconfacrato
2*14. fc- dette anni 4. mcfi i.glor. 14. Egidio Romano , dell'Ordine de gli
Eremitani di Santo Agofti- no, Pfior Generale , e prima Dottor in Parigi di
Tiicolo- gia,baomo raro i Arciucfcouo di Erfurdc. 6 16 7 8 17 A:hanafio Monaco
del Monaftc- rio Xcrolopo.di M^nte Gino
cxlj. Patriarci di Coftantino- poli,anQ 4.rinoncI. N'col ? I : t /
Google LOGIA OccidiHtc . Jmy RomMtti, Simon Moroalcri dicono Morc- finixxxv/j.
Vcfcouo di Vene lia , anni io. Anni dell.. I linpc I tio. d' Oriff. 1 4 lofefo
f di nuouo Parriarca di CoHantinopoii alquanti mei] , rinonci. Gregorio, o
Gergie Cpriotto Monaco , dell'Ordine de i Let- tori del Clero Imperiale , fu
creato cxi.Patriarca di Coftan. tinopoIi,e dop anni 6. meli 6, rinonci. Am
Uniti di del Chfi- Pat ECCLESIAST ICA. W4 1 I Rodolfo Ccf^ ixiori l'virimo di*
18 I * Seocoibr. Ftt rntme^no M mcfi 3^g^jortii7. Anni Qrien Nicole Papa mofi V
4 ii*Aprli fieoe-^ cxcv * dato CUkttmi > figllMio'di Licfredo di
prcteCardinalc , lit.di S.EquiriOjf creato Papa all' 2 f. di' Deccmbrc , e
confc^ craioalli i6.di Gcnnarofedct- tc anpi 8,incf ^.giurai i8. ^ ^nifacio
Wiooaferfii 1 Ord ' oede'Senii. Corrado Duca di Moni iie>^ l Tignato Patriarca d'Aquilcjt non
prclc la dignit , e fu fatto] in fuo Inoco , Pier re ii-Serra di
ArciuefcoiioCapuano^ODi j| mcfi io.giorni...
1 10 ZI |G:ouann! xi.Sozzrrpoiiic
M ?na- 1 co,cxiii.P4rriarca diCoAanu-) nopolifedeuc atol 6 Opvzo Ixxxlic.
ArciucfQouo 4i *| flaueooaaQm& . } * Rii(moFireBzoFri(nRcodLJ , Lacca xcix. AlcetaefQU9dil MilaiMrodctM)eaifM : f
Fcancilchino i Franchino da Parma c
Arcmefcdio di Mila no, annria*. "* " * Adolfo Impcraior fu ammazza-
to intorno alli i s.di Luglio . Ccf.Albcrtof creato Re de'Ro. Iiuuiiim2|.d
Luglio regn& 17 Google j6 CRONOLOGIA Pontefici. Anni dtlflmp.d'Occidtmi.
Jmf^RtmMni* PRIMO ANNO SANTO del Giubileo I Oihobono da Padooa, Patriarca
d'Aquilcia) anni 13. 2 AthanafioMotaco , di Nuouo Patriarca di Coftantinopoli,
anni 8. 3 Bonifacio viii. Papa moti alli 1 1. d*Ottobrc,vac la fcdegior.20
Benedetto ix. detto xi. da Trcui- fo,Macftro Fri Nicol Bocca- fino dcH'ordinc
de' Prcdicato- rHI Vcrcoiio Ofticnre fu crea to Papa a* 22. d'Otr.e corona- ro
alli 27.fedcrtc mefi 8.gior.6. 4 Giacomo iCoatarini xxxix. Vcf- couodi Vcnctia,
anni ar. Ramaldo Cicoreggio Milancie , xc. Arciuefcouo di Raucnna , anni ao.
Benedetto xi. Papa mori allr 7. d Luglio, vac la fede tiatfi IO. giorni 28. 5
Clcmwtc Y.di Borde/^aglia Gua- fcone,Raimon(lo Gocho,rgli - uolo di
Bcrtradod'Arciucfco. no di Bordegaglia , f create Papa alli 5.di Giugno, e
core- nato agli i i>oi iNoncmbre , le- dette anni .mefi lo.giotni 16. 6
Vgolino Malabranca , da Oruie- tcdcU'ordinc de* Frati di San- lAgoitmo,
Patriarca Latmo di Coliantinopoli . Alberto Ptdoano Agoftio An- #"nniranr
CW^C(\rr\c\ Ai \/Tfr~ WllllitllV/ > VJIn^WiiJU Utl Y liei boi Arciuefcouo di
Napolijdcl. riftefloordiac, Thcologi rari . Gioiianni Scoto , dell'ordine de*
Minori, Thcologo,e Filofofo . 7 S L'Ordine de Frati Eremiti di Snn Paolo primo
Eremita in Vnga- ria , folto la Regola di Santo Agoftino , f confermilo da
Gentile prete Cardinale Lega- to di Papa Clemente v. Caffonc, Gafofc Torriano,fi- eIuoIo di Mafcd . di
ordinario -ideila Cliicfa maggior ci. Arci- uefcouodi Milano , anni f. Qif fti
coron Hcwrico vii. Im- perator . 9 Alberto R de Romani,f vccifo il primo giorno
di Mnggio , ( rimcrrtgno mcfi 6. giorni 24. L'Imp.Ccf.Hcnr/co vii.Pio,Fcl i-
cc, Auguftojf creato Impera- tor dcirOccidentc alli 24. di Nouembrc , Regn anni
4. fncflr9. Ansi deh'. Impe- rio d*. Oriea te. 18 19 20 %l 22 23 24 26 II
Google E C C L E S I A S T I e A. Anni, Antit di del Po Chri. 'cefice. fio.
f3T0 23II 1312 ;3i 13 14; 1315 317 s Vontefici . Anni dell' Jntperio
d'Occidenti. Jmp. Romani Il Concilio generale di Vienna. Dance Aligero
Fiotcntino , huo* mo eccellente. Clemente V. Papa mor sili 10. d'Aprile. Vac la
lede anni mcfi 3.^^iorni 17. Morto Oihobono Patriarca di A^uileia. Vac quella
Tede an- ni 3. acfU I Giouanni xxi.drcio xxij.Catur- cenfe, Franccfc, Giacotio
Oi- (i Hgliuoio di Arnaldo , di Ve- fcouo di Porto f creato Papa ali 7. di
Agoftojcconfacrato alU5.di Settembre, fcdctic an- ni 18. mcQ 3. giorni zS.
Adi-tnafio Patriarca di ColUni- nopoli rinonci ,c vac quella fcdeanni a. Anni I
del. ! I.npc. dOri cuce . -27 Nife
Metropolita Cizigcno 114 Patriarca di Cfianiinopli , fedcttc anni 3. mefi 10. giorni
. . poi rinonci. Hcnrico vij. f coronato in Ro- ma , nella Bafilica Coftanii-
niana alli 29. di Giugno, da 1 Cardinali Legati di Papa Cle- mente V. Henrico
vij.Imperatorc mori al- l 2. d'Agofto . F l'Interre- gno di anni 1. mefi I. e
giorni 24. Ccf.Fcdcrico iij. d'Auftria.R de Romani , creato nello fcifma contra
Liidoaico Imperatore alli 18. di Nouembre , regn anni i ^ ncfi 2.giorni 27.
L'Impcr.Ccr.Ludouico liauaro, Pio , Felice , Augufto . creato nello fcifma
contra Folciico iij. Ccfarealli 18. di Nonom brc rogn anni 32. meli 10. giorni
24. HauendoNifo Patriarca diCo- Aantinopoli rinunciato . Vac quella fede anni
i. Giouanni xij. laffando )a moglie , c ferrandola in vn monafterio , f creato
cKv.Patriarca di Co- fantincipoli/cderie anni 4- Caffonc Torriano Milnnelc, di
Arciprete di Milano fPaif iar. cad'AquUcia, tncfiS. ' Pagano Torriano Milarcfc
, di Vefcouo di Padoua , Patriarca d'AquIleia anni 13. n Fu / Google CRONOLOGIA
I5 Anni! ^ ci 'orncf Pontefict. uinnldtU'Im^J^
Occidenti. Jn>p. Romani, tee. Fra Ricordo Antiniiano, Ricar- do di Canncdola
, dell'ordine de* Predicatori , Cit ladino , Se cii.Arciuefcouodi Milano,an- ni
1 5. n'noncf , e fu fatto Vc- fcouo di Nouara. I La Congrcj^ationc di Monte
Oli- uctto f inflituiia in Siena. Nicol di Lira, dell'Ordine de i Minori ,
Thcologo. iCcf. Federico i. vinto, io batta- glia , e prefo da Lodouico Ba
iiaro , Cefare f tenuto tre an- ni prigione. 7 8 10 it L'Ordine della militia
de i foldati di Giefu Chrirto , dell'ordine Ciftercicnfe ini imito in Por togalio
dal R Dionifio. Nicol V. da Rieti Pietro Reina- luiio de Gorbaro dell'oidiae de
i M nori , f creato Antipa- pa in Roma da Lodouico fa* uaro nello fcifma , (
che f il xxi. ) contra Giouannixxii. alli II. di Maggio, fedetic anni j.mcQ
^.giorni 14. Il Giouanni Andrea Boiognefc > egregio Giurifconfulto. S IO i4
15 ^ Anni Impe- rio d*, Oric 36 GcraOmo
Monaco del monafe- rio di Manganiocxvi. Patriar- ca di Codantinopoli ^ anni i.
mefi. . Efaia Monaco del monaAerio df
Monte Albo, cxvi. Patriarca eli CoOantinopoli anni 18.& alquanttmefi.
Almerico xcii. Arciucfcouo di Ratienna anni 9. Banholomeo ii. Qucrini xl. Ve-
fcouo di Vcnctia anni 2^ [Ludouico iv. Imperatore , f co tonato in San Pietro
io Roma> il giornodclla Pentecofic ,che f alti 27.di MaggIo,da Nicol
v.Antipapa. Guglielmo Okim ddl' Ordine de i Minori>Mdrfilio Padoano fautori
di Ludouico Imperato re, e nemici di Papa Giouanni. Nicol 37 S9 40 4 45 44 45
46 47 Digitized by Google E C C L B S 1 A S t I C Ai Anni I AiKti tS9 di Oirt-
fto. del 15 133)- 17 J334 '8 J335| 336, J337 1338 4 5 ftm^f . dell'
Jmf,itOccuitHti . /wp. Romutii Ncol
Antipapa sforzato,rinon- cia* 25.Agorto. Bertrando da SHn^cDde , della Diocele
di Ciaitcs , rranceie Dottore ncll'vna,
e l'altra Icg* gc. Auditor di Kota, Patriarca d'Aquilciaanni 17. 1 1 Federico
iv.Cerare, morialli 13. di Gennaro,& imper folo Lo- dovico Bauar 0 1
mperaiou . Landolfo CartuHano t buomo pio,c dot'o. Guido if Arciuefcouo xciy,
di Rauensaanai;. ]8 Andronico Palcologo Imperato, re mori. L'Imper. Cef.
Andronico Iiinio- re Palcologo , Pio, Felice, Au- gurto, Im^-erator
dall'Oriente \ impero anni 5^ G'ouanni Magno V/fconte , di
Vclcouo di Nouara, Principe, ccii). Arciuefcouo di Milano , anniai. 19
MheleCalcrgi Xlj.Vcfcouo di Vcnciia,anni 3. Francelco Michael Venen'ano, xcii;.
Arciuekuuo diRaucn- na,anni 9. Gionanni xxii.Papa , mori alli 4. di Dcccmbrc .
Vac la fcdc-/. giorni I y. | B-ncderto x. -^etro x j.da ToJofa, Frmccfc . G
acomo Pomerio M'>naco CiOtrcienfe ,
di prete Cardinale ,rir.di Santa Prifca, fu creato Papa alli 20. diUe- ccmbre ,
e coronato alli 3. di Gennaro , fcdette anni 7. meli 4.eiorni 6. 20 ZI Angelo
Delfino xlij. Velcouodi Vencria , anni 4. * Simon rIrCafTa , Gherardo Se- ncfc
, Hermano de Scildis , Si 'ivjiiv
tiiii'iicit) riciiiiLO 01 Vrininri.1 , dell'Ordine Eremi- ta tjo di S. Agoflino
Thcologi > eFiiofofi egregij. ^3 1 ) Anni deh. ln>P riod*. Oricn te. 48
49 5 4 5 Neot Google i4o C .O K O l 6 t
A N.tui ^k.^cfIni xliij. Vdcoiio 25 di Vrncua ^anm 9. Gionannrxiil. Aprine
cxvii/. Pa. inarca di Coflantinopoli , an- ni 15. -r--i.i Benedetto xij. Papa
mori aJli 25. t\ Aprile,. Vac labile tor- pi., , uemcntc vf.dcl Lcmofin , Fran-
crfc , Fra Pietro Monfln'o fgl. di Ruggiero , monaco di Mal- mente, di prete
Cardinale ce. Vcrcou de CfirfOiaQi.f crea. ' toam^.diMi^ggf6,eeoiiracra-
fotUuy.fedctTc jn. j 0 me fi 7, 27 Andronic mn. fmper. moHl '
Coftariiinofyoriili.diLuglid. L'Imperar. Ccf. Giouanniv.F.di Andronico
Pa^colo^o , c Gio- uanni vi.GaiKaguIeno , P.F. Aog. imperaroiioinfieme an- ni
J. , j J xcv. Arciuc'icouo di Raucn- na,ann 15. ^na crudeli ilima pcQe vniuer-
fale. Oliami V.Barboxliv.Veicouo di
Vcnetia . Nicol Canale Vcnetiano , xci v. Arciacfcouodi RauennaHUi*5 Vlmp, Cef,
Carlo iv. P, ^ ^ creato nllo SciYm^tfon^Zo douico Bauaro aH-'4U^i Lu- glio ,
imper aooi 33. meli 7.e giorni 14. Ludouico Bauaro Imperatore, mor al li ir. di
Ottobre , fu l'Interregno anni f. mcfi 3 girni aaflerciocbe la clcttio ne di
Carlo i|r, nonera accet ntadaj' - r4 Cefate Giunihero R de lUoia- ni , creato
nello SciTma contri Carlo iv. Imperatore a Ili 2. di f cbraio , regn me fi 6,
mori felle Calcndc di Agoflo . vT 'il Iti Diqitized ^^J^Io^Ie E ce LBSIASTICAJ
Anni ' Ani di i dei Chri- Ponce fco. Acct t3S 9 i W IO n;; ir ccj. ^ttfici.
^nideltJmp.d'Occidcntt. Jmp.Koman, 1353 I 1356 4 8 li fecondo anno Tanto del
Giubi- le. 5 6 tfcmcnte vj. Papa moiJ
alli 5. di Dcccmbrc, vac la fede gjomi II. Innoccntio vj.LctTtofin , Francc-
fcSccfano d'AIbcrtOjdi Vcfco- uo Oaicnfc,f acaro Papa alli xg.di Dcccmbrc , c
coronato ^li^ A Cm^0^rr^ 'inni A. tTIfll Om alli }0 ICuCllw anni y j^iorni 26. 7 Bartolo da SafTofcrrato , Baldo
Pcrufino, Giurifconfultilfimi,' fiorirono a qucfti tempi , Pietro Bcrcor io
Monaco>Filoro- iO)riiitorico)Vjiouanni Moro- ne dell'Ordine de i Minori ,
Teologo. S i^obcrto ViTcontc di
Arciprete della Chicfa maggiore civ.Ar- ciuefcouo di Milano t anni 7. 9 Carlo
iv. Imperatore f cororatol Ludouico Torriano Mtlancfc , Patriarca d'Aquilcia ,
anni 6. Ricfi 2 IO in S Pietro di Roma il di di Vii qua t che fu alli 5.
d'Aprile * na Pietro Vcfcouo Cardinale O- fticnlc , & Egidio prete Cardi-
nale > rit.di San Clcmcnte> Le- gati d'Innocentio vj.Papa . II -
12 Giouanni vj. Caniacuzcno, Im-
peratore di Goiiantinopoli , f sforzato da Giouanm Paleolo- go rinonciar rimpcrio,c Gio. uanni 2. Paleologo
figliuolo d'Andronico luniore . onflcdc Colo rimpcrio anni 27. 13 Paolo Fofeari
xlv. VcfcGuo di Vcnctia ,anni 20. li T 15 Calilio Monaco cxix. d Patriar- ca di
Coftantinopoli , annij. mcfi 6.giorni.... | AdiH dell*- Impe cio $ Guglielmo
if.Puftprl,f*? Arciere, te di Monza cv. Arciiielcrne di Milano , c Picriarca
Latino di Coftancinopoii,anni 19. Ort6c ar 'li* Innocenrio vj. Papamoralli ii.
di Stitcmbrc , vac la fcdc^ ginini 14. Vcbano v. Mimatcnfe , Franccfc Guglielmo
Cr ficco, figliuolo di Gf imaldo , Monaco, di Ab- bate d- S.Viitorc di Marfilia
fu Licaiu V apa afu.coofcrn)a(o . 30 - r Gregorio Digitized by Google Anni Anni
di I del Chii .Pout. fta 1371 1374 WS 4 5 Grcgorfo xfirfet Liiiio(hi,Frante fe
, Pietro Cnce di Bdfortc d primo Diacono Carilinalc di Santa Maria Nuoua, f
creato Papaall3o. d Dccembrc , e cfecrato alii 6. di Gennaio fc-^
dcttctimly.mcfi i. giorni 29^ .1 137^ Bnauemura PcraginodaPdott d^Gicruralcm de
gli Eremitani di Santo AgoAioo (^fidiHiilc Ttfoiogo raro. - dtlPOinc de i
CanrKli*tnni Gioii.ihni de! l'dinco dcirOr- dine de gli Hofpiralari j'Nicol de
Gorram dell'Ordine de Pcedcacon: Henricodp Lant ria vac la fede giorni i a. cciv VrVan vuKapoIano
, Bartolo- ^ -mto-P^rtgiMiio 9 anm^. Conatinopoli fcdctte anni 20 Filippe ij.di
A!cnconio,Francc[c, cIk dop tu VekouQ/Cardioa- letfrifojj^iriiaiQiigtfPa-
triarcird*Jc^ikra,ahni t^. Lo fc Ti m xxvij, il p; limilo Ji qn.inti (u(fcro
mii lu-Ha CfiicU Rofn4i^i|4oa]dui2^ui|p Carlo i V. Iinp^raioi mo alii 24*
dFtbraia Cefarc Vcnceslao Kef^MnsL nrregoaiicuiruSeiri^SSf 2^. 3 33 34 35 5 37
38 91 L'ocdiac 'le 1^4 CRONOLOGIA j Pontifici. jinni dtW Imperio ttOccidtntc,
Jmp^Romim, I L'ordine de i frati ETcmiranTdTS Oicronimo,innitui'to nel terri-
torio di Vrbanodal J3entoPie ero Gambacica da P/fj. Giacomo Magno Dolciano
dell*- ordine de prErcmiti di Santo Agoftino , Tlicoiogo. Giouanni vij.
Lorcdano > xlviij. Vefcouo di Vcneiia anni 5. Giouanni iv. figliuolo del
Duca di Moriuia,f creato Patriarca d'Aquileianelio icifma centra Fi lippo,fed
et te anni 7. Vrbano vi. Papa mori alli i j. di Ottobre, vac h fede gior. 17.
Bonifaiio ix Napolitano , Pietro Tomacello, di prete Card ina - le,rlr.di
sant'Anaftafiajf crea- to Papa alli 2. di Noucmbre , e confccraco alliii.rcdcue
anni i4.mcf 11. L'Anno ^'anio iij. del Giubilea 3 8 IO 21 14 Anni 'dea- 'mpe I
rio. d'J Onu 40 41 L'Imp.Cer.MAnucI ij.Paicologo, Pio ) Felice , AuguCto , in^i
anni 34. Cofmato Melioratc da Sulmona Cardinale, che f poi Papa In- nocentio
vij. Arciuefc. xcviij. di Rauenna,anni 15. Il iFranccfe Faliero xlix. Vefcouo
di Vcnctia,aaD 2. Leonardo Delfino J. Vefcouo d Venetia,anni 6. 4 43 3 4 7 t 9
IO Clcmcacc E G CLESIAST I C A, i anni S.mcfi 7.giorni 5. 14^ ^ L'Ordine de i
Canonici fcolari d i San Giorgrod* Alega di Vene- tia inf^iruirodal beato Lorcn-
zo luHiniano. f dell' In.ps no d'i OrienI ce
20 21 8 Calino iu Monaco , Patriarc_ cxxv. di Collantiuopoli > anni
13- 22 3 L^ordinc , congregai ione di S.
Saluacor di fogna , oucr de ScopctinijinftitiiJta da Stefano Scnefc dell'ordine
de gli Ere- nii tani d Sant'Agoflino 4 n
E C C i. E S I A S T C A. ' 6-t Anni
Ann! di del Chri- Pont fio. I40f 3 CCllj. 14x0 J4II 1412 J413 Tmefs
jiniiittilVlm^J'Occidente, Jmf.RomAn Il Concilio generale di Pifa > nel
qua!c,alli y.di Giugno,f Icua- to il PapAto a Gregorio xii.fic Benedetto xiij. rcifmaiici,e va- c la fede
giorni 20. Aleflandro v. di Candia, Fra Pie- iro FiUrgo dell'Ordine dc'Mi- neri
9 df prete Cardinale tir. de i sari xii.ApoftoIi,f creato Pa. . pa alli 7..di Luglio,
fede ite mcfi lo.glorni 2, La congregatione di Santa Giu- Hina, che f poi detta
CafTna^ te , inftituita da Lodouico Bar- bo Vcnetiano. Alcffandro v.P.ipa mor
al li 5. di Maggio. Vac la Tede giorni 15- Giouanni xxij.detto xxiij.Napoii
tano,BaIdaflar CoflTajdi Diaco no Cardinale di Sant'Eufa- chio f creato
P.ipaalli 19. di Maggio , e conkcrato alli 2^. fedctte anni 5. giorni 15. Il
Sinodo celebrato in Roma da Papa Giounnni xxiij. Bartolomeo Capra Cittadino , e
ex. Arciuefcouo di Milanotan- ni 25.Qucfto coron l'Impcra- tor Sigilmondo. * Antonio
ij. Pancerino da Porto grauaro, di Cargna ,
Friulo , Cardinale della Santa Roma- na Chiefa , Patriarca d'Aqui-
leia,anni 19. Antonio iij.da Ponte , Venetiano diVefcouodi Concordia , fi\
creato nello fcifma Patriarca di Aquileia,fedctte anni 6. 10 Fraccfco Zabarella
Giurifconful- I to Padouano; Giona Domeni- co Fiorentirto dell'Ordine do i
Predicatori e Pietro Vt^couo Cameracenfe
, Cardinali della Santa RomaRa Chxia, Gio- uanni Gerfon ,Theologi > Ni* col
de Clemangi. Giouanni Virconic ij. Cittod'lio, e cix. Arciuefcouo di Milano f
priuato in capo a due anni. Cefarc Roberto mor il primo di Giugno : F
l'Interregno di mcfi 3. giorni 19. Cef. lodoco f creato Re dc'Ro - mani alli
2o.di Settembre , re- gn mcfi 6. Tomafo Perondolo Ferrarefe c. Arciuefcouo di Raucnnatanni
55- Cefarc lodoco mor alti 20. di Maggio- LUmp.Cef.SigiTmondo, Pio, Fe- lice, A
ugu fio, f creato il mefe di Marzo, imper anni 26. mc- fi S.giorni... Coogle
Anni Vonic ficc. 5 C R O N O t ^ Xi i A rondici. ^mimiS^iimUmt. Jmp.JUm^^ no
d'- in CUui^zA Giouanni zxi/'. Pa^si runquclJo, Agoft/no Eremita. 5^ no ,
dell'Ordine dcJli Romiti } ! gnalati.
,. ftjtanoHts, c G eronimo da 1 i
dannati nel OAiiifbii^ ';fIRJCf?*} ' od nonc/ all'vltimo di Maculo . Vac 1.1
fede aniu a. ! , giorni lo. ' ^ Gregorio xij. Papa per mczodi va fuo
procuratore rinonci il Papato aIli2.diGtvgno. 2 j Marco ij. Land , l/j. VefcoUO
di Vcnctia,anni io. ^ 1 My i ino iij. J c to V Romano Od- cc ! ' ' ' ' ^^''
.1-, 4 5 Bene- Digitized by Googic Anni di Chri. fio. I4M Aoni Fonte 8
Benedetto xii. gi Papa mor di Settembre
e continuando lo fcifma , f fatto in fuo l uogo. Clemente vii j. Egidio
Muuione , Canonic di Bafcenniie^ fe dette fc.TraatiCO a: r ' 2 14 L'ordioe
dc'Monaci Eremiti di -^.Qeroninx>,re A ttulco m Ro- ma da Lupo Oliiieiano pel Monadcrio di Sani* Alefsio , Tono
lapropn'a Rci;olj,cauara daTcrii ti di S.Gc 1 onimo L'Anso Saneor.del^GiiiMeo*- \ Anni limpc zio
A' Z426 47 14:8 I42P 1430 IO li 11 i
Cfemcntc viij.Antipapa rinonci & iicbbc fine il xxvi. fcifma l'-
anno quin^ittgdl^ principio. ^ -, . J43
^gjjs Martino v.PapamorJ aDiacdi ' ' Febrao vacria fedt giorni la , Eugenio i
V. Vcnetiano, Gabriele CondolmicrojCanonico fcco- larc dcll'habfro Q-leftino di
S. Gcorgiod'AIcga di Vffnct3,di pcctcCardinalc , tir. di S. Cle- -MMMdQI)cFM
alli3.dk MztiOicomanSm ffife- detceamii t$mh$J0i^u ^ " ' ' Il Bcajyi
Lorczo Giuniniano liv. Vcfc5ao di Venetia , alquale l'anno i45i.f dato titolo
di Pach'arca ^OMot-IIWfilrit il PattiarOM^di Grao Vene- tia, vfffc anni iS.Vcfcouo-ilfc ti^uami
mcfi Patriarca 16 18 20 Francefco ii j.
Malipiero iiij. Ve teaodi VacE|y aQi^7 a. 21 jSi cornine^ j^CQCi4p alli5. di
Noucmbre , e coro- nato l'anno feguentc alli 2A\ Luglio , fcdetic anni ^.mcu 5.
giorni .... Ludouico iij.Mczarota Padoano> Cardinale della Santa Roma- na
Chiefa, Patriarca d* Aqui- lcia > anni Htico iij.da S. AluiGo,di Ve(co- uo
di Tortona , c Cittadino di Paula)Cxii,Arciiiercouo di Mi* lano,
ann9.CardiQalcdclla_^ Santa Romana Chiefa . 26 ^7 Francefco
Picciolpanb,Bo!ognc. fe cxi. Arciuc/couo di Milano , anni 8. Nicol , Siciliano
Abbate, & Ar- ciucfcouo di Palermo , Inter- prete dottiflmo delle leggi .
Il Biondo FJauio da Forl, lulori- cochiaridmo. ente. Sigifmondo Imperator mor
alli 9. di Dccembrc. F l'Interre- gno di giorni 12. Ccfarc Alberto luniorc,
d'Au-l Aria f creato Re de'Romaoil il primo di Gtnnaio , imper anni i.mcfi
^.gimi 2 1, . Alberto Re dc'Romani mori alli 27.de Ottobre.F rinccrrcgno inefi
a.^iorni 4. L'Imper.Cef. Federigo iii. d'Au- ftria figliuolo di Hemffto,Pio,
Felice Auguftojf creato il pri- mo di Gennaio, imper anni 53.mefi7.giorni 19^
Gregorio iij. Monaco Oi thodoxo cxxixJ'at riarca di Corta n tino, poli, anni
13. Matteo Palmenfc , Fiorentino , Cronografo, S.Antonio Arci- uefcouodi
Fiorenza, huomo dottiffimo dell'Oi dine dc'Prc- dica ior).Giuan ni d .1 Ca
piftra no dell'ordine dc^*Minon,buo nao
fantifijmo . EC CJL B SiliA S TIC A. Vlnn di Gui- tto. Anni dcIP cc&cc.
1443 '4 f c ' / 144* 16 J447 17 Il Concilio df Bafitca fi fisi . 3 4 ccxij
Birrolomco Roucrclla Fcrrarc- fc , CI. AiciucfcoJio di i^auen- na, anni 30.
iigcnio iv. Papa mor ali! 22. di Fcbraio. Vac la fede giorni Nicol da Snrzana
della Dioccrc di Liicca,Tomaro Luccano, fi- gliuolo di Bartolomeo Medico di
prete Cardinale, lir.di Santa Sufanna, f creato Papa alli 6. di Marzo, e
coronato alti iS. fedettc anniJ?.giorni 19. 1448 1449 Fdice . Antipapa rinunci
d*A- ^ ' prile > & bcbbe fine lo Scirma. xxvi/j. , 1450 145 1 1451 3 4 5
L* Anno Santo vi.del Gt ubileo . Matico Contarini ii. Patiiacca di Veoctia anni
la Beilarionc Greco,Crdin.ile dcl^ la Sara Romana Cliicla.pr mo dop la perdita
'^i Coftantino- poli j Patriarca Latino Coflan tinopolitano anni io. tieniudio .Scoladp . Patrfa^ Gteco
diCoftanrinopoU Anai deir Impe- rio d*.
Oricn te. 15 26 L'impcr Ccf.Coftantino xv. Pa- Icologo , figliuolo di Manuele
AuguQo, Po,Fclice Augufto , iaiper acli' Oriente incorno 7.anni* . l i a I 8 i. (jj; ' o-j 'V 'Oli/', .ir ' i
> IO II Nicol de Cufa Cardinale della Santa RooMiiaQticfa^Thco- logp Ciouanni
Vifconrc ii. f d mio uo fatto Arclucfcouo di Mila- no, fcdcttc anni 3. 12 13
Fedcr'co Impcrator, f cctonnio in S. Pietro ili Roma da Papa Nicol v\alli ly.di
iNIarzo. ^1 CoftanntiopoO',Hi pr^fa da i Tur. chi alli J 9.di Maggio , &
rini-j pcrator Ci^ftantino vccilo , & cofi Ip Imperio de / ChriftiirtI
he^befinc nc*0i1cnie . Mahinet Othomano figliuolo dAmoratc, cdi Mahoroetto Nep.
primo Imp. Turco dell'- Or'ente, imper dop prefa.- Co;\.int;nopoli , anni 18.
mcfi il.giorn:2j. Mi Ncol 4 5
.kji^jcl.by Google C:K O N O.L O G I A Nicol Amid l'ano Crcmoncre,di Vcfcouo di
Piacenza cxiij.Ar- cHcfcouo di MilaDOt anni i. . . ; ' 1 n "
- ' ...... Fri Gabriel Sforza , de ^l' Atten- aOii ua ^Uii^uoia> ucii
v/uidc deiFrtd Ercmitiit di Sinto Agoftno frateflodcl Duct^ FranceCco Sforza
cxiv. Arci- Qcfcooo di A^ilau t abo | 15 m Nicol V, Papa mor alli 24. di
Maggio. Vac la fede giorni Califto iiiidi Valenza, Spagnuolo /Mionio oorgia *
u. prece v^ar- dinnle, tic de i Snnti quattro Coronnti,f creato Papa a*gl'-
8.di Aprile, e coroBaco alli ao* fcdcttcanoi 3.mcfi4. 16 Ifidoro Cari is
Ruflano, Gnco Cardinale della Santa RomaiUl Ciijcra 1 huomo iliitatc . ' 4 t 1
17 * Carlo da Forl , M^oacOt de Ab
- baie di S.Cclfocxv.AcclBerco- iio di Milano
anni 4. 18 Calfioil, Papa mor ali/ 6. d'A* gofto > vac la fede giorni
r 2. Pio ii.Sencfc, Tofcana,Enea Sii- iitO 1 iccoiommi , nguiioio at Siluio, di
prete Cardinale di Santa Sabina fddrcato Papa^ all 29. d*Agofto, e coronato
alli i3.diSer{cmbrc fedctte an. ni 5.mef i i.giorni 27, 19 f . ' J . * ' * 0
9 . * La Congre^acione Maotuaoa. 20 Andrea Bondomicro iii. Patriar- ca di
Vcnctia , anni 5, 1 tfoiiunio iVioiMMlCZJQu*rcrnn" ca di Goftantnopoli.
^ff Finn ^Jar/lno la ItArl} Hmtm wl^tuiiv/ i>cliUiIIU 113 JrOKU yX^eiC*
rcndario del Papa cxv, Arci- iicfcoiiodi
Milano, anni 23* DopfCardii ale. Dionifio Riueli Gioiianni d'In- dagine,
Giacomo Kuitrodc , CactuCani^ Gcrinam>Ti)eo- logt eccellenti Aadir dell.-;
Po Digiti: Anni di Chri- Ilo. 2464 1465 Anni tf : f ccxv E C C L E S 1 A
S T. re A. .17? r> Id^Jp' Imoc. -
no , .1 ( .'.^ Ji Marco GoMliPi W W^To
Gregorio iv. Patcijrca dir Ve- netiaalquanrimen. G'o:Barozzi v. Patriarca di Ve
ncria alenami mcfi. Maffeo ij.GIitrardi, vi. Patriarca di Vcnc[ia Camaldolcnic
Car- dinale) anni 26. - Suneon Monaco cxxxijj.Pauiar ca d CoAaotim^oI ria,
deirOrdinc de iMifloK, Cardiiialc della Saflta Roroa- na Chic fa , Patriarca
il. Latino diCoUantinopoli>annj 2. ^ SI uiyiliz ed by Google 174 CRONOLOGIA
Pontifici, jitmiddtJmp.ttOccidtutt^ Jmp, Romani L'ordine de Minimi f jnftitu IO da Franccfco de Paula Ca
laurefc , e primieramente con- fermaco da Papa Sino iv. AmbrofioCoraro Generale
dell*^ ordine de gl'Eremiti di Sant*- Agoflino, Theologo ccccllcn* jc^^ L'Anno
Santo vij. del Giubileo. 34 urto iv.Ppa mori alti i z.d' Ago- no.Vae la fede
giorni 16. nnocentio viij. Genouefc della Liguria GiouanbattiHa Cib figliuolo
d'Aaron di prete Carj dinaie , tir^di Santa Lucina , f " creato Papa alli
29 4* Agofto,c coronato alti 12. di Settembre ffidencanni y.mcfi io.gior.a7. 35
Gicronimo Land , Venetiano , Arcinefcouo di Candia, iij. Pa- triarca Latino di
Cofantino- polianoi... 36 'ilafio Roacrella cij. Arciucfcp-' 37 uo di Rauenna.
Ami dell' - Impc. rio d- Orica te* 22 3 38 39 40 Maffimo Filorofo , Monaco ,
Pa- Tffarca cxxxiv. Greco di Co- ftantinopoli. 4* Mahoracte Inaperator de i
Tur- chi mori alli j.Maggo. Baiazctre Othomano ij. Impcra- .tor de'Turchi imper
anni gr. mefi i.giorQ2i. 4? 44 45: Qouanni. del P6ac ECCLESIAST lXa^_J^ I 4 8
ccxv I UJ. Giouanni Arcimbolo Cardina-|
le della Santa Romana Chicfa, 46 CicndM
tCxVf)] Atcioefto-:! ttodi Milano , anni 4, Ciitentfi^'Tritbcaiki t
Abbate Spanemnre,ScrictoKei|Mce, ! '
f'"'^ r:ir:>li t.\^^' .'^ 47 Il Papa pcrmcfrc , che fn N( nic- gia fi
potcffc dir Meila (cnza vino cffendojche il vincchc vi porra^fubiro per ilgrau fred- do diaenta
aceto Hermolao Barbaro , Vcnetiano ,
defignafi^MMea d'AqMle- la, non neprelf|>a'e(Ib> e f fitto in Tuo luoc .
Nicol Donaco > Ve^edano % c^> ette, nnni 14. ' fcdettc Innoccntio vii]. Papa
mor alli 23.di Luglio> vac la icdc gior- AlcflDdro da Valenza !Spa- gnuoloXodom'co Borgi.i) figli- uolo di
lofredo , di Vcicoiio Cardinale Portuenfc , f crea- to Papa alli i r.d*Agofto ,
e co- Clpfiatoalli^6, fedecte anni 1 1, 'A ! vi ^ 43 49 50 51 5 i3 54 Anni dcir- Orei Giouanni
Michele Venetiaoo Ordinate Celare
Maffimilinno d'Auftria, figliuolo di Federico iij. Impc- rator,defignato Re
dc'Roma- ni, alli l.di Fcbraro re^ncol ^ paUic aiioi 7. mcfi 6. giorni 4, ' Si** Guido Antonio Arcimboldofra' tei lo
del Cardinale^ 9c Arci ue- fcouo Giouanni*, cxviij. Arci- uefcouo di
Miiano>aoRi 9. Nifontc Monaco cxxxv.Patctaf^ CI di CoHanciiio^U. ' . ' ''fi
. ' > 5 6 20 di Cento, e vcnt/quatro mila fami- glie de Giudei, fucpno fcaccia-
12 lediSpajgna. J-^^^p ' Totnafcr'Doffakd^^HlWflKtt c> Venetittiit^^^tfiTr j
^ Federico iij, Iraperator , moti alli i9.d*Agofloi^ . Vlnp. Cer.
Mtt(lWieuM>d*Au- fina Pio Felice
AUgaflo im- ^anot a5.mefi4.giorni 25 j li M 4 Paolo i^ kj 1^-0 Google if C
RONOLOGIA lei tc ice. Pontefici, jinni dcW Inj^^ttOccidtntt. Im^.Romdn Antri '
dell'. Impe no d* 2 Paolo Giouio, c FiancefcoGuic- r-i rr) irri A 1 niirftfi
inno fidnnn principio alle hiftoiic loro , i 1 1 Vn grande cfcrcito di Francefi
, puidari 02. Carlo vii. loro l^ . aHali l'Italia e fcacciati gli Aragooidcl Regno di Napoli,
fc ne fece patrone . Orice '4 3 2 15 4 GicrotTmo Saiionarola Fcrrarcfc
dcirordinc dc'Prcdicatori>huO' mochiariflnio. 3 16 * 5 4 6 Hippolito da
hnc,e tratcWo d Ai- tonfo Duca di Ferrara , Cardi- nale della Santa Romana^
Chicraidcfign-^to Arciucfcouo I i^.di Milano , anni 23. 5 EtTcndo morto Carlo
viii. Rdi Plancia , lifucccflreLudouico Vii T~ii/*a H*f^rlf^n condunrela_* Tua
Crnica finoaqucnoan- no . Fin qui dura la hiflorla Vniuerfa- le di Marco
Antonio SsbrlJi- co,e da quefo anno dette pria cipio colui, che la fcgu IO Domenico Grimano , Veneiiano Cardinale
della Santa Roma- na Chiefa, Patriarca di Aqui- Iciai anni 16, L'Ordine de i
Minimi di S. Fran- cefco di Paula Calaurefc , f confcroiaro % 8c accrefciuto di
Priuilegi) ali! aS.di Luglio. I ZI 12 15 14 Marco Cornaro,Venctiano,Car. dinaie
delta Santa Romana^, Chiefa , Pacriaica V. Latino di ; Coflaqtinopoli , dop la
prcfa di quella Citt anni 12. F fatta vna gran Dieta de i prln. cipi
dell'Imperio in Fracofort . Scacciati i Franccfi dal Regno di Napoli, i
SpagnuoH coti la fcor- la d Ferdinando ConfaUio,che C chiam il gran Capitano
> oc- cuparono quel Regno . Piccardo hercrico , chcbcfteni- miaua conira
l'Auguftiffirna Euchareftia , f abbruccinio in Parigi, dal qual prefero il no-
me gli berecici Piccardi . Anni ; dell' tn-ife liad* Ocicn te Antonio Soriano ,
viij. Patriarca di Veoetia , anni 4. Vna grandifCma fediiione popo- Inrc in
Lisbona in Portogallo , centra iMarranni , di Giudei fatti Cbrifiani,
machcviue- uano ancora alla Hebraica . Ludou'co 24 15 26 ^7 Google 7 CRONOLOGIA PnteficL j4nm dell'Imperio 'Occidente . Jmp, Ronimi , Ludouico Contarini
ix. Patriarca di Vcnctia . Antonio ij.Contarinix. Patriar- ca di Vcoetia >
aani 6. Lega fatta di quaf rutti i Princi- pi Chriftiani in Fiandra , nella
citt di Carobrai cootra i Ve- Metiani . Effcndo morto Hcnrico'vij. R
d'Inghilterra , li fiicccflc Hca- rico vii^fuo figliuolo , noiif- , fimo per i
Cuoi fatti > buoni , c c attilli . 16 InCoftaniinopolif vn gran ter- remoto
. La guerra di (^uafi tutti iPrinci- pi Chrifliani centra i Venetia- ni, nella
quale cnfendo (bte ta- giiate a pezzi tutic le loro gCD* ti da guerrn in
Lombardia, ap- prcflb all'Adda fiume , furono cCTi Venctiani priut d quali
tutta terra ferma . 17 Tbcolipto Monaco Greco > 138. Patriarca di Conaotinopolj.
[] v^oncJiiat>oio eli l'ila ^ facto di ordine di Cefarc , c di Lodoui co R
di Francia , da alcuni Cardinali conira Giulio ij. iS L'ieta de rrincipi dell
imperio in Afparg. )i dette Principio al Concilio ge- nerale Lateranenfc. 1
Conciliabolo Pifano f tranf- ferito in Milano > & indi in^ Lione . ,a
crudcl rotta di Rauenna , do- p laqualc i Franccfi vincito- ri fumo fcacciat/
d'Italia dai Spagnuoli con lo aiuto de i Suizzcri . 19 Baiazetc Impenitor dei
Turchi, mor in vna villa di Tracia alli ij.di Giugno. Selim Othomano iv.
Imperato- re uc 1 1 urcui m v^oiiantino- poli , anni 17. mcQ 6. giorni i.
jiulio ij.Papa moralli ji.di Fe- bra ro . Vac la fede giozm 1 8. ^conc X.
Fiorentino Tofcano i Giouanni de Medici,
figliuolo di Lorenzo, di primo Diacono Cardinale di Taota Maria q-j Domenica,
fti creato Papaalli 3.di Marzo , econfecrato alli 19. fedette anni S.mefi 8.
gior- ni 20. 20 MafTJmiliano Maria Sforza, Du- ca di Milano , fcacciati i Fran-
ccfi,rihebbe Milano. La gtterra fri Hcnrico R d'In- ghilterra , c Lodouico R di
Francia . Allei dell'. I IiDpe tio I d'Ori ente* .1 In Anni di Chri- fto. 3314
Aniuf del Ponte ^ fice. E C C L E S I A)S TJCA: j^ 3 151^ 4 Pwttfiti
Annldtinmp.{tOctidnte- JMp.Rmmi In Victemberg, fi videro ere Soli. 21 Effendo
morto Ludouico xij. Rci d Francia il primo di Gennaio} li fucccflc nei regno.
Franccfco Valerio Tuo Genero , Duca d'An^oIcm , chiaro per molli ornamenti, e
dciraaimo c del corpo. (rendo morto Ferdinando Car- rolico Re di Spagna, li
fucccflc Orlo d'AuIliia Aio Nipote^ ^3 U CoAcilio Lateranenfe, nel qua) 0
fecero xijAfloni,f vltima. to , Se conficrmoto.. Martin Lucer di Saflbnia,Mona
co apoftatj,ad il pi ribaldo he refiarca di quanti mai fuffero , vn infieme
tutte quafilc bcfc mie de gl'antichi hcrctici, e fe- ce in Saffonia vna nuoua
herc- fa del fuo nome, dannofiflma alla Chrilliana Chiefa, lqiial fcorrcndo per
tutta PEuropa , f cagione di mali infiniti. M-iflfmiliano Imperator aois Papa
Leone dc'tumulti rufcita. ti da Lutero apoftata in Gcr- rnania , e lo preg che
vi rime- diaflc.Et il Papa fece citare Lu- tero a Roma a difefai. La guerra di
Sclim, Imperaror de Turchi con Ifmacl Sofi> Rd' Perfia. -And dcll> no d'
Orice 3 Francefi s'impatfonfcono di M lano, baucndo fatto prigione il Duca
Maflrailiano. La gran Dieta in Vienna, oue in terucnncco l'Imperatcr , e tre R,
quello d' Vngaria , quello di Pollonia>e quello di Boemia 24. SelimRdei
Turchi volt 1 fucrra da i Perfianicontra il oldano d'Egitto , & i Marna-
lacchi. Nicol Flifco Genoucfe , ciij. Ar* ciuefcouQ di Raucona, anni 8.
SelimRdc i Turchi, bauendo vinti , c vccifi in batraglia dac Soldani , &
cfinta la milicia de Mamalucchi, aggiunfc alfuo Imperio l'Egitto, e h Soria.Di
che fpaucQiaiofi Papa Leone fece foIcnnifTimc Proccfllon, & eflbrt per fuoi
Ambafcia- ri, huomini di gran conio,tutti i PrcDCipi Chriftiani alla con-
cordia, amctco da Giouanni Ecolampadio
Mo- naco Sfratato j Da c he nacque fr Lutero e Zuuiagip vna mortifera
difcordia. I Mafljmrliano Ce fare mori alli 1 I2.d( Gennaio. L'Imp. Cci. Carlo
V. d*Auftria , Pio Felice , Augufto , f creato alli 28. di Giugno, Regn anni
^S.mefig.giorni 74. Scfim Re de Turchi mori in^ Tracia , in vna villa detra^j
Chiurlo , del mefediSetiem- brc, di Nouembre. .oolimaRO Uchomano figliuolo di
Selim,iv.Rc de Turchi,fuc- ceffe al padrc,imper an.47. Leone x. Pipa con vn Tuo
bteue folennc , condann i dogmi di Lutero. Dall'hidra di Lutero > oltra le
hc- rcficdi Zuuinglio, vfc anche qucft'anno la (porchiflma fet- ta de gli
Anabatiifti, efTendone Auttorc vn certo Luterano , chiamato Nicol Stochio,quaI
f accrcfciuta dall'iftcflb Lute- ro, c dai Carlofladio. MaTo- mafo Miinccro ,
gi Prete, ab- iurato da Ila herefia di Lutero , grandemente l'inalz. 2 Carlo
Cefare pafiando di Spagna in Fiandra , f coronato Re dt Romani in Aquifgrana.
Hcnrico vii). Re d'Inghiltera fe- ce vn bellidimo libro contra le herefie di
Lutero , e per fu da Papa Leone chiamato di- Prnforc della fede Caiholica >
qtiefto libro hoggi fi troua nel- la libraria Vaticana , fcritto a penna ,
& fotcofcritto di mano propria del R. Hiaremia Monaco Greco,centc- fmo
trigelimonono Patriarca di Co(antinopoli> Hippolico ij. da fte , figliuolo
di Alfonfo Duca di Ferrara, defi- gnato cxx. Arciuefcouo di Mi lafio,anni... dbp.F Cardina- le della Sama
Romana Chiefa. t Milano Digitized by Coogle rmi di tto. 1%21 Anni del Font*
1522 ! Anni ccxsU. MiUno f colto i
Fcancd dal PoBtefke > da Ccfarc 9 9C da^ Sutzzcri collegati infenir . Leone
x. Papa mori aM i. di De- cembre . Vac U fede meli i* giorni 7. Gconio Fabro
ScabalcDre , Io- -docho Chlitoui'o : Siliicfiro Pricrio Macfro del Snero Pa-
lazzo>cbc fu ii prittio.che fcnT- Te coner Lutbcro>Thcoloj^i . Ptao
BoRiboiNicol MaOa.Gu * glielmo Bodeo, Agoftoo Sceu- chio>Iacoroo
Sadoleto,bttoini- tiidottUsim ccnUi At^riano vi. Olandcfc, fijiaolol di
Fiorcnzo,da Traicuo,Ciit; della Germaoia inferiore , di Prete Cardinale tir. di
S Pam- ! , asachio , ( crcaco Papa alti 9.' di GennAfo, ecort;nnto alli 12.' di
Sertcmb.rcdciic anni 1, meli S.giorni. Quello Pomefce fvcrnmcnte Italianojda
Renzan villa della Riuicra di Sal, del Brefciano: nia perclic and Gioucnerro in
OKindn , c vi tiene poi Tem- pre , fi Uicc ch'ei f di quei -|Wc(L Gcnoua fu
prefa, e facchcggiata dagriropcrialf. li Pnpa liauig di Spagna in Ita- lia.
Adriano vi. P^pi mori alli i4.di| Settembre. Vac lafcdcracfi 2. giorni 4^
Clemente vii. Fiorentino Tofca- no > Giulio de Medici figliuolo dGiuliono,
di prere Cardina- le, tir.di S.Tonufo > f creato , Papaalli ip.di Noucnibre,
e coronato ali! vemifei , fedecic anni zojnefi xagiorni7. La Dieta dei Principi
deirimpc- rioin Vorbiatia , allaqualc^ and folto la fede publica Ma^ tin
Luthcro , e con lui andato no i fuo; fcguaci, Giufo lonn , Prcpofto della
Chicfa di ogni Santi di Vitcmberf^Amidofto TbeolofO, cScurfcro Dottor di Legge
, ma Lutbero dop 1' haucr dette moire bcfem- mie, torn in Saflbnia fenza
haueDConclu/alapacc, perla qual ( ra venuto . Onde f j dal rimperacore Carlo
bandito. Cbririicrno Rdi Dania, cffen do caduto nella herefia Luthe rana, 6c
hauendofatre molte fcelcrit contra i ftioi fuddtti , f da efsi fcacciatodel
Regno . La Ifola di Rodi f toira da i Tur clii i i Caualicri Hofp/talari j ,
dop rhaucriaccniiuaflciMata g.mcG. Marino Grimano Venetiano , Cardinale della
Santa Roma- na Chicfa , Patriarca eli 4qui- leia , anni 23. LaDirpatafatrain
Tguri, fr Ciouanni Fabro, c&'fi poi VefcoiTO d Vienna, Dottore Catholico ,
e Zuuinglio, ^ Ecolampadio Sacrnmcnrarij , del Sacro fantofacrilcio dcU4 Mefla
F d onte ce. ifa .CUONaLOG I A, iFinftttu^ca ih Veneria la C^n- grcgaiionc de i
Chierici Re- golari Tcaiini da Gio:
Pietro Caraffa VcfcouoTcatnOjC da Gaetano da Tiene Vicentino ; c da Clcm. vii.f
conficrmaca Furono pubHcftti in
Rarisbona da Loreoso Campeggio Prete Cardinale e LegacodeUa Sede ApoOolica in
Germania xiufv. Capitoli per I /formare i diffoluti cofiumi , e la vica de i
Chierici di Germania . L*Anno Santo tx del Giubileo. Franccfco I. R di Frcia f
vin- to da gli Imperiali appreso Pa uia,c farro prigione f condot- to in Spagna
; di doue dop' due anni t libi.iato>haucndo pagato graa fomina di danari La Dffcordia (ti Latbero -e^a- uinglio .
Laditputa di B.ida fra i Cattolici ciSaci:amcQiari]. Roma f contra la fede
dcta^ , prcfa dallo cflTcrcito di Carlo V. guidato dal duca di Borbo- ne, Se
iafciiccentc meifa^ facco. c il Papa f aflbd&to nel Caftel- iD'SanfAo^t fi riftatc c#kidaaacj- ' 11 Concilio Prouinclalc Seno- nenfc nel
qual fi fecero xxiii. Cnp.toli conira gli errori di Luilcro , e xl.dclU
xifutmadc icodumt. Giicrre per la aropa Fame crudeufltmapcfte. 8 6 Egidio^t
Viterbo, gi dcIl'Ordi- ne iegiiErcmridi Sant'Ago - ^ftp> Cardinale della
S;inta_^ iComnm Clucfa , huomodoc- tinmo,famofj per la gloria^ del Predicare ,
per la otitia^ delle tre lngue , vi. Patriarca
Icilio di CoAaminopoh* . Accolto Cardinale Areti- no , ciii. Arciuefcoue
i Ra ucnna,anni8. Gicronimo Querini xi. Patriarca di Venctia , anni 30,
Sedicione^mddiaSiaa de i Vil- lani Anabattfti rufciraia da i Luthcranicol mezo
di Toma- fo Muncerojfcorfcper tutta la A'cmagna,e f finaimtntc op- prelfa qucQa
mortifera con- giura di^ltfanoRiinitnfcltei . Tutto qotfi il lic^^nodi Vngaria
f occupato da Turcbi,hauen- do cH V ccilo in battaglia il R di cfTa Ludouico .
Dieta di piia delle cofedcUa^ Religtone . Si Vidicro tre Soli - Filippo
figliuolo di Carlo V. Ceiatc nacque in
Spagna 20 Si vcddeco uc Soli in Tiguro
Unni i quali (nafcendo nuoue guerre ) fc ne partirono fenza hauer fairo
cohi alcuna. Finqui fcriflcro quelli ,clic fup plironola Cronica diEufibio
Panfilo, Gioiunn Echio , & Alberto Pj- eliio > huommi dotti , Scritrori
Catholci , piamcnie parlarono di quella vita. Il Papa , e l'Lnperarorc fi aboc-
carono a Buflcuo CafleUo del Territorio Pinccnrino. Gioiianni Redi Ponogailu
nio- ri , c li fucccirc Scbaiaoo fuo nipote.. InCrelpiooCaflcila xicl Sucfoo f
fece la pace fra Plmpcratorc, 5c il R di Francia. Bardiolumco Latomo , Giuri-
fconfnlto , e Reiloricoiegna lato
difenfoie della Religione caiholica. Tre Legati della fede Apoftotica Gic:
Maria di monte Vcfcouo di prencflc, Marcello Ccruino lit.di Santa Croce , che
furono poi Papi , e Reginaldo Polo Cardinali , mandati da Papa Paulo iij.
dettero princpio al Concilio di Trento.
;* 24 x5 27 Il reflo del Regno de Ongaria fl occupato da i Turchi
cffeodo per la morte del RGiouanni nata gucfra fra Ferdinando Ccfare , c
Solimano R Ann! dell' Impe.' .rOri Giouanni
Hotimeltcro Vicario Generale de gli AuguftiniaiM nella Ger mania, luiomo^otco e
Scrittore illuQre. Giacomo v.R di Scotia moren do fenza figliuoli mafclW la- fci heredc^Marfa fua figliuola picciola
fanciulla > che fi mari- t pr>i con Francefco fecondo Re di Francia. Si
linou la guerra fra l'Impera- tore, 6c Francefco Ri di Fran- cia. Hertnano
Arciucfcouo diCoIo- uia, cffcndo caduto nella bere- fia Lutherana, &'ftando
perti- nace nell'errore , fi da Papa Paulo iij- priuato della dignit
Sacerdotale Tanno Vn ceno Pietro Brullo Francefc , mandatoui da Argentina >
f il primo , che fparic il Veneno dell'Hercfia Zuuingliana ia Fiandra* Martino
Germano ^Venetiano Cardinale della Santa
Roma-' naChiefa , viij^Patriarca Lati- no diCoflantin.anni i.mefi 7, S
fufciratono grandiflme Scif* me fri i Liuherani , & Sacra- mentari jcffcndofi ferirti Libri dall'
vaa*ejdair altiafuiir* Ann; I Mi ^' di , Chri- Ronic ^ f mCU L fi $4 41$ 1 1 jJ Ai t i^tf ft* BccV'i '
I G'ouanni Crmino VSntiano jP^cf itrca d*Aquilei . li {T Manin Lutero
btrefiarca mori Jiiniorre qonfi fubitana . I Si cominc in Gcrmnni'a la 'pnrrra fri i'impcr. &: i
Prcncipi pr- cftmif. Onxiz il Papa mand , , tin Germania in aiuto deirirope- '
[ratorci (uoinepori , AlctTandro [Cardinale Lc5:ato,& il Duca Ot- l'tauio
cori binde c lcrtc di cauallc- :iai& di tj^nicr Iialiaoa. ^ EflTend motcf
rtcnricoTtdr '547 1 IJ Inghilterra , &Franccrco Re di, P ( 1548 Francia, li
facccltero i Inr figlino li , O leardo vjA I k"ni ico i /. 1. Concilio di
Ti CULO t' trani" fectuinBoloQa . , , , U Sinodo Dioccrano in Au- 14
^P^^K' vi fi fecero XXX iij.CJ^i^li ^ 3 in inarcri.i dell.i riforma . 1 Il
Concilio Prouincialcdi Trier i " nella Fiandra > oue fi (cccro tii !
Capiceli delia fiforiiia IV. Patriarctlifno di' CoHanrinopoli,ann4- Parlanicnro
fra 1 Carholici > Sc iLuthcrani p Fr.incoforr . ^iootjwfpritrc Piolo Giouio
I rti: C'olio Paflng-o , Vit^il Nomberga, M cliid Sinorfio^chej f poi Vcfcoiu)
di McrsbMrg.G'O-l iianni hh lo, Tcoiogi; auioridel libro laieriai. i. ^ *
"^'^ I l'fceftMIito^domarid Cefare , haiiehdo ntro prigione Giouan
Federico Duca di Saffo- nia & effendofrli arrcfo Filippo Lmdgrauiodi
HafTia. ^ ".' . f . t anni 16. 30
Fabio Col( Illa , Vclcow&'jfJl ; Auerra,x. Patriarca Lat jbpitrQ). ' j -
fantinopoli , nnrii 4. ' ^ La p era rie i Baroni dcii'Im^ perio in AiUpurf;.
)5ctue fio qu6o!ut,be fipgui- t il Sabellico^;
c fi d;^fccc perqucfto il Concilio di Tren- to. 34 35 Morto Odoardo v ).
R d'Inghil- terra , li fucccfle Maria dia To- rcila , Regina Catholica, che fi
marit con Filippo Re di Spa fina. 35 1 Si fece il fatto d'arme fra il Duca
MauritiodiSaflbnia,& Alber- to Duca di Brnndemburg , &: il Duca di
Saffonia vincitore vi . rcrt vccifo . , Filiberto Arcimboldo > Cittadi- no ,
ccxx. Arcuefcouo di Mi- lano. 34 La Religione ca'holica f lefii- tiiita a gl'I
nglefi per opera deL la Regina Maria , & ; Dottori hercrici furono
fcacciaii di tut- ta l'Ifola. Tom a fu Cromer , Arciuefcoiio di Canriiaria ,
hctctrcorelafTo f abbrucc .alo . Ranutio Farnefc Cardinale , di nuouo Patriarca
di Cefiami- nopolii anoi 12. Pietro Francefco Coniarini xij. Patriarca di
Yenctiajanni i. 35 Giulio iij. Papa mor nliia3.di Marzo, v.icla fede giorni 1
7. Marcello ivCcuiino , figliuolo di Ricatdo da Montepulciano Tx>fcano di prete Cardina'e, tir. di Tanta
Croce in Gierufa- lem , f creato Papn ali i 19. di Aprile , e conlacraro il
giorno fcguenre , fcdetre gior. i2.mo.| ri il primo di Migg-o , vac la fede g
01 ni 22. Piolo iii> NapolIt.ino , Gioiian, Pietro Car.ilT.i , ficlinolo di
G ouan Antonio , di Vcfcono Cardinale Olienfc , fictc.iro Pjpa alli i5.rii
Macchio , e con- facmto a!|i 16. ledciie ann4. mcfi a.gioriii 27. 37 loafuf
Greco , monaco , cxl.Pa* trial cadi Coftantinopoli . Vincrnzo Diedo, xiij.
Paitiarca di Vcnetia anni 5. Dieta in Augufta de i Prenclpi per conto della
Religione . Stanislao Hoflio, VckouoVar- mienfe \ Giouanni Gropcro ^ prepofto
di Bona , che poi fui Cardinali , Corrado Bruno, Pietro Cenilo , Scrittori ca
iholici. L'Iinpcraior Cirio V. rinonci i Tuoi Regni pnterri , & licredi-
tarij Filippo Tuo figliuolo. 56 D.iv'c /lyi.i, Atin) di Chti. fto. n C:C L s s
l A:S T I C A: 189 55 2 Daniel Barbaro Venetiano dec- co Patriarca d Aqutlca huo- mo dotto
& di Tanca vita. ^ corpi morti di Mattino Bucero, c di Paolo Figto
hcrcfiarchi fvirono abbruccjaci io loghil-, tetra. ' i^ilippu Arciiinro
Cittadino, rciucfcouQ di Milano. 222. ^559 ccxx 38 Goerra fri Paolo ip Papa, c
Fi- lippo Ri-iliSpagaa che dar 39 Si fc la paccfr if Pap^ , & il RdiSpngnn.
Parlamcnro in Vornniia , hora VuomcsfriCatholici, fic i Luterani. 5 Hcnrico
i> R di Francia f dif-| * gratiatamente vccifo in gio m >' A Iqual farceffe Fnnce-
fcofuofgliaolo. Paolo v. Papa'mri alli i8. di Ago(^o , vac la redcniefl4. giorni 7, Nella vacanza di queflo
Pontili- caco m Confcruatore fra gli
Ieri a quali fu appoggiata la.^ cura di Remai Paphilio Pan phili] Auo
d'Inooc.X. . Pio iv. MiianercGionan Ange- lo Medici, figl:iio!o di Bernar-
dino, di Prcrc Cardinale, tic. di' Santa Prirca,fu creato Papa al- li 2&,
di Decembre, ncll'cnctar MTanno , e coronalo alU 6. di Gennaio,
(cdetieanB5.niefi II. giorni 15. Carlo BorromeojCardinalc della Santa Romana
Chicfa, Arci- ucfc. cxxiij. di Milano, fedccte .noi Mjnefi Skgiomi ad* Fin qui
i Commentailjili Ludo- nlcoGiiicdanllBOw Carlo V, Impcrator voloniaria- nicmq t
per nuzo d'vn Aio Prociirator r(nonc> l'Impe- rio alli ia.di Marzo.
L'Iinperator Cef. Ferdinando di Auflria,Pio, Felice , Anguflo , haucnJo il
fratello Carlo ri- nunciato , imper anni 6. mcQ 4.giorni 1 3, Carlo v.Impcratr
dchiariitima memoria mori alli ir. diScr- tembrcncl Monarteriodc'Mo- naci G
cronomiani di S. ludo della Dioccfi di Toledo.
. ffendo moni la Regina Miria Catholica
e Reginald ) Polo Crd.-iale Legato , gli Inglc tirnarono a 1 primi
errori in don! dairauttorit de! !j loro
nuoii-1 Regina Ifabclla. Vnagrandifnma Dieta da i prin- cipi d'A'cmagni in
Atirpurg. Pace fra Hcnrico Re di Francia, e Filippo Re di Spagna, Sacramenrarij
per opera d'alcanij Baroni Francefi ; fi fcuoprono nel Regno di Fi ancia fotto
ili nome di Vgonotti. MoriFrancefco R di Francia lilaccefl Carlo ix. Tuo Ca- tella Giouanniij.
Triuifano, xiv.Pa* iriarcadi Yencciaaan ori- y Google ipo CRONOLOGfA
pontifici jirtoi ilell'Impirio d^f>ccidintt
. Imf. Romuni , L'Of iginc della guerra Cuilc in Francia , per cagioriC della
Re- ligione, nella quale fi ^ono fat- te, & fi fanno fino a quello tempo
cbc fiamo del 1561. in- fini[i atti di iiorr Si inau* ditacrudcK. Il Concilio
di Trento f richia mato la terza volta^ Vi furono Legati della Sede Apofiolicai
Cardinali delia fama Romana Chicfa huoinini dotti , e buo- ni. Giouanni Morene
, Vt fco- uoPrencfiino Hercolc Gon- zaga
Gieronimo Seripando 9 i;i Generale de gli Eremiti di Sant'Agoflino :
Stanislao Ho- fio; LudouicoSimonctta Ber- nardo Nauaicro>Scitico de Al*
tcmps. IlConc. di Trento effendouifi fatte XXV. Sedioni , fi vltim,c f
confermalo l'anno XX vi;Jo- p>chc fi dette principio. Molli Cotjcili)
Prouinciali , e Si- nodali in Icalia , & in Spagna fi fecero qucHo anno, per
01 dine del Concilio di Trento. Lorenzo Surio Cartufiano) che con diligenza hi
continuato la Ctcnica del N'uclcfo , per* Henne fino a quello annOk L*ord
*T>cde i canallicri di san La- zaru fu da P.ipa Pio iv.rcflirui- 10,5^
amplialo in Roma alli4. di Maggio -, per opera di Gian- nono Cafiiglionc Milanefc
1 Mncrtro di detto Ordine. Pio iv, P.ipa moti illi IO. diDc- I ccmbre. Vac U
lede gior.ij?. dell-.. 4 OtU euie. Giouanoi Caluiix) eTeodorico B-^z.i,hcrefiai figliuolo
deirimptraioie Fcr-] dinando, di R di Boemia fij creato in Francofcrt Re de
Romani, e Cefare alli 24. di Nouemb. e ncll'iftcffo luoco coronato regn col
padre an no I. mcfi 8. L'ordine de Ca- ualicri di Stefano Papanell'- Ifoja di
Elua infii:uiio daCof- mo de Medici Duca d Fioren- za, f confermato da P.ipa P
io iv* il i.di Fibraio. Guerra pi che da inimici foici- 44 lata nel Regno di
FrarKa per cto della Religione s'acquie- ta con l'acerba moire del Ca- iholico
Duca di Gliifa, huomo prcctarifTrtK). Mcirafjne Greco, Monaco, cxli. Patriarca
di Corta ntinopoli. Ferdinando Imperatore di pia_^ memorin mori in Vicniu aMi 2
5. di Luglio. L'Iiup.Ccf.MafTTmraiK) ij.Itftiio- re, di Auftria, Pio, Fdicc,
Per- petuo, Augudo delitic,^ atuo* re del Genere i)iMiiaao,iaapcr dop U morte
del paclrc anni ii.mefi...giornf... Scipione Rerlba , S'ciliano, Car- dinale
Mia S. RonvMw Chie^ fa , xi. Patriarca La tino di Co- Haniinopoli do^ la
perdira di qittirVmprrJo. fin qui icr i(k O^o6cio Pamiinio. 45 46 AGGIVN-
Google 0 Aimi -di Chri. fto. A G 9 I V N T A DEL R- M BARTOLOMEO PIQNICl DA
FANO. ' AMiCreiioIagia fiodeftiftka M. lXrf. fino al i. OC^ Anni ! del I Ponce
fice. I 1567 Pioir.dalBarca vflUiWeiiMi ad AlcflEindria detla PagKa Mi- f^* chele e.di ParloGhisIeri , dell*
ordine dc'Dotninicani, di Vcfco- 110 Hi Mondoui , & Cnrd.dclla S.
JRom.Cbida, lir.di S.Marin della Mincrua
f crcaio^apaa'y. ii jCenraifo i dt chteei^t y^fe- dcncatini 6.mefi
^.j^iorhi 16. Gicronirao Riiniciiccida F.ino Cardinale delia S.RorTUOaCbic*
fa,Iniomo chiariflmo. Il Regno del Giapon in India TomafiiHnlgoNicol,Sa dero,
Toniafo Efchin^irailtino Alleno, Tomafo, ScapIcno.Copo Teologi Ingkfi , EAiif
in Fiandra per la Caiholica Religione fcriJ uono comta gii hcretki d'Ingiiil- '
terra 1 ' DTpurn d Londra , prcfeotc la j Regina EliTabcrtn fri i Catholici
egli hcretictioue gli hcrctici con. uint! diUc rn io ni,t'eccro per tor- t u CI
c i Cattolici . I Dfeta in Augnflf de^ Prencipi, & delle Citt Franche
dcHaGcr- mania* cbiamaca dtti*Im|ieracoi Manriniltano IL per h guerra Turchcfca
. IXicfe fatte in PoflTonia , Bclr. Vkima d'^i BarotuOn sari del r AtCfdacaOtlo
per Piftefla Ca gione . Hcrefiade'Caluinifti fi fparge per h Fiandra & gran moti nel Duca di Fio* rcnza . Il Pontefice Pio V.
s'affiiica per vnire i Principi Cliriftiani c- tta il Turco . Fede di Chrirto
fi dilata grande- mente nell'Indie, effcndo ab- bracciata da moiri Re, c popo-
li di qnelic parti . pio V. conclude finalmente!.^ v Lega fri lui, il Re di
Spagna e i Vcnetiani > onde fi fi vna po- tentifsima armata , peroflatc alle
forze dei Turco. Pio V. Papa mori il i.di Maggio , vac la fede giorni 1 1.'
Gregorio xiij. Bolognefc , Vgo B'Joncompagno , figliuolo d- Cbriftoforojdi
Prete Cardina- le, tir. diSanSifio , f creato Papaalii i3.di Maggio,ecoro.
natofl'x5.'nffl giorno della Pc tecoOe , fedcitc anni I2.mcfi lo.giorni 27. Il
Ponr.Creg xti {.dcrrcgrofTa So- ma di danai ia( Redi Franca , acciochc poreffe
mantener la guerra contra gli Vgonotti, ^ clingucrc quella ria femcnz i S Il
Principe d'Orante va in Fiaa' l dra con groflb cflercito di Ale I mani .
Guerrc,c tumulti grandi in Fran eia , e nella Fiaadra per conto della Religione
. Rumore in Inghilierra,& in Sco- tta per la idefia cagione . . Difputa
frTrCaihelici , e gli Hc- rctici in Alrcbur di Sa (Ionia . Rotta data
agliHeretici in Tra- cia , con la morte del Principe diCondclor capo. iciim R
de' Turchi muouc^ guerra a Vcnetiani , c manda , le fue genti a prender Cipro .
Pace In Francia fra il Ri , dai principi Vgonotti . Egidio Burdino, huomo
catholi- ce, e gran dotto . Franccfco Baldouino Giurifcon- fultodottiflmo ,
lanciandola fetta diCaluino , c tornando alla ca^holica Religione , fco- perfc
le vergognofc cofc di Caluino fuo Mae(ro . I Turchi s'impatronifcono for ia del Regno di Cipri . Armata chriftiana
della Lega fi affronta con la TurchefcajC ne acquifta vna notabii vittoria! co
che liber venrimilla Scha- uichriftiani , ch'erano su l'ar- mata nemica .
Vccifionc grandifsiraa di hereti- ciin Francia. Hicrcmia cxlj. Patriarca di Co-
flantinopoli, Ignai io d'Antio- chia Germano di Giernfalem, c Silucnro di
AicflTandria . Gouanni M.ildonato Giefuira , c nelle difpuie , e nelle prediche
conuincc ii Caluinifti in Seda- no . Vcnetiani fanno la p?.cc con il IO I
Turco. Hcnr'cn frarclo del RcdiFran j eia eletto Re di Pollooia . MPd ,V E C
C'L E S I A S T I C A. Anni di Chri. 1574 r, Anni' adp6 tefice '575 Z57anni 15.
Cofmo de' Medici gran Duca xii Fiorenza mori, li fuccefTe Fra- cerco fuo
figliuolo , anni 12. t L'anno Sauro del Giubileo x). [Cominci la pcflc, che dur
an- clie l'anno fegute in alcune ci tc di Italia, Vcnctia Milano,e Trto Li
Francia trauagtiata da gran moti di lcrct ici. Cercano gli bcretici di Germa-
nia di tirar il Patriarca di Coftan- tinopoli. Se i Greci alla loro fetta, che
non folo non gl 'accett : ma fcriATc etiando contra di loro . Pnrlamto di Bles
di tutti li fat! della Francia, con li prcfcnza del Legat Apoft. fnttodal Re
per ri- mediar alle cofe della Rcligxone . Bologna f fatta Atciuefcoua- to dal
Pontefice Gregorio xiij. . La Francia grandemente traua- gliata dell'arme de
gli Vgonotti Sebaftiano R di Portogallo, c vccifo col fuo eflcrciro da i Mori
nel Regnodi Fez, alli 4.d' Agoflo Giacomo Bilio Pruneo , monaco diS. Michiel
dell'Eremo , Loren- zo Surio Cartufiano , Martino Cromer, Pietro CanificFran-
cefco Turriano,Giefuiii,Scrittori illuft ri , e Cattolici. Gregorio xiij. inrtitu
diucrii collegi) affegnadoli grolle entra tc,pcr folleuar le milcricdcTcac-
ciati di vane natlon , non folo in Romi : ma eiiandio in diucrfi al- tri luochi
della Chriftianiti . Sccfano Rdi Pollon.accertaile fuiti nel Ilio Regno, egli
fcdifi* jar in Pollon. vnaCIiicfa,e Mon. IO XI 12 I Turchi tolfcro la Goletta, "^.^^
iIRegno di Tunifi alli Chrifiani. J?'^ Selim R de' Turchi mori alJi, I5.di
DeccmbrC g Amorath Othomaao figliuolo di Selim, vj.Imperator dc'Turchi in
Conantinopoli,anni.... Ridolfo d'Auflria , figliuolo deirimperaror MafTmiliano
, eletto R dc'Romani in AuguHa Stefano Ditteri f da' Polachi eletto loro Re, e
coronato l'anno fcguente in Cracouia alli aj.di Aprile. Mafsimiliano Imp.mori
ali/...' L'Imp.Cef.Ridolfo d'Auftria, figliuolo dcirimp. Mafsimiliano R de*
Romani, Pio, Felice, Au- gufto , f eletto nella Dieta di Rat if bona alli...,
Nuoui tumulti in Fiandra , e guerra crudel de'Principi heretici ctra'] R di
Spagna lor Signofe. Giacomo Are. di Teucri ^ Gc- bardo Arc.di Colonia, &C
il Vefc. di Salburg,d'ordnedeirimp.rrac tano in Colonia co' CommifTarij del Re
Filippo di Spag.d*acquetar le crudel guerre della Fiadra , e di ridur quei
popoli alla vera relig. Chrifoforo BomcompagnoBo Iognefc,cviij. Arc.di Raucnna
. AleflTandro Farnefe Prcncipcdi Parma,Va!orofo capitano Gele- rai del R di
Spagna , in Fiandra , d molte rotte gliherccici , e prende molte delle loro
citt . Henrico iij. R di Francia fn- (ituifce l'ordine de i Cauallicri di San
Sf irito Google 8 194 C R O N. O L D . O
1 A \ -
. j_ TI CoQcilio RotnagcnTe in^ Fronda ftcq d Cr}p f^bond Cardiralc U4
fanti Romant^ Chicia, per accetCAT decreti ^t CondliQ di Tremo . Il f^cgno 4i
Par(qglb di b*W tio G rip niTce 00 ^tfclk> dt Spa- gna , dalqiialperxiio.
annicra itacodiuiTo. In Londra Emendo Gicfuif a
5hcrino molti altri huomtni noTj bili , cdoctifuc yccilpcciarcdr
iCiKiolica 10 li Il l'ontcficc Gregorio
xiij. pu-i blic la correttionc dell'anno j di fuo ordine faita. It Cardinale di
GUiCa fil al Concilio di Trento 4 Hcnrico iij.R^: di Francia, con jl'affiftenza
del Legato ApoftoJi- co fi in Parigi proccfljoni folca niniTie col Santifs.
SaciamerKo il che imitando molti popoli
dd /uo R.egno,veOiiif di ida bianca con Croci di legno in (palla ^ ca* minauano
procefstonalnititcdic* d * venti , e pi leghe . pregando Dio per la quiete del
Rc^gno , c per la eOintione delle hcrcGe. StDodo di Turonc per accetta^ il
CoociJ io di Trento . il Moki capi, Min s'Ori de gli he- retici,auedutifi del
lorertorc,Tor. narono miedi anni alla obedicn- za della Ccbolica.Rom^Chiera .
Francpfcjo Toledo Bc^ftcderro Percrioj
Fran,cr(co R hipraG e- fuIii,Thcologi^ FiJorofi Mniof . Francerco Pam'carcla
Milantfc Vcfcouod'AftiiMinor Ol'scruan. tc,do(to,e facondirsimoprCidica^! core
. I _ _ tpe Fil>>po R Ai Sfui^ni rimpz. f |arom dd Rcga o di Ponogaiio^j
;lcAccijw4i)iie Don Antoaio , ckc;' 4 ^l|K>po{o di Lisbona, e d'akuMi
,Ba>'oni era (lato eletto Ri . La Cathoiica Religione in Iaf tk" M noi i , di. Cacinale , (t(^ S G croniii>c
dt I i fdi&ooilMQMM Pa^ aHi 24^ grorni ^. Sifto V. fcommun'ca Hcnrjco Re di
Nauarra, &: fi &c a ^tlb** |i; fiiMK'ir^ i goicluti^aatifni Giefuiti. ^
Galparo Vfcontccxxiv. Aiti- uefcoiio di Milano. Cbriflofbro Clauo , Certnanol G
I efuiia , Martmatico lluflre. Diaco S(c!U , 6i Filippo D'ez 4 Minori Oiferuanti.
ToiDalo dd Ti Dglilo Domiuicano Thcolo^;^ Hcniico Henriquez Frdceicd UsttKH d raofce f;tbrlcfe , iStMU
\tc nrquerfoicr. Fr^^ncefco Gonzaga , MifTor Oireruancc , Baiilioicmeo Medi-
na, DonKmcano, MarcH^ Nauar- tScth\ 13 Il Pontefice Gregorio aiv, ma- da groffo
foccoi ib , c di danari , e di gente Iialiana aila Lega de 4 Prcncipi di
Francia cootraiiR di Nauarra Gfvgorio Dcc&noqnarto Papa mor a* 2 5.
dX)tiobrc. Vac la ra- de giorni i;. cxx' Innocenti Nono Ro'ognefe, .4V.3 Gionan
Antonio Facliincjti , di Ordinale,tir.di Santi QuattrO}f creato Papa
a*29.d*Ociobre)e co- ronalo 9iu di Nouembre, (cdetcr ^ mefi 2. giorni i.niori
a*3o.di De- cctnhrc in fin dcUlMino Vac
la rcdcine(i Henrico Quarto R di Nauar ra , fdft ilippcipi del Tangne Re* gio
accettato per Re di Francia , poich m lui perfuccefrionc rica- dcua il
Regno roa per eifcr egli heretico > e
perci priuo da] Pon- tefice di poter fuccedere , non f tccettato da molti Prccipi
Catho liei , ansi ntavoaLcgafrloro Valorofa mente lo combattono. Ludoiifco Carbone
, Stefano Guazzo,Ccrarc Baronio>doui& illufiri Scitton. Loienio Prioill
creato xv. Pa- triarca di Venetia y rifomia con fomma diligenza > e paterna
cari ci , & atfetro loflMatotefiaCbco di (quella citt. Cominci qucflo anno
per tut- ta Italia vn'hoiribil care Aia , che dur anche l'anno reguence.
Rodolfo Tu frignano Vefcouo c iUtt-
flrcScrirtorc. Lorenzo Maffa Sccretario del ia Signoria di Venetia , huoioo di
^rMidotcriDa>e bntt' dell* \mft. d'Ori ente . 15 Innocentio Nono Sommo P-
cefice dette gran fegni di fuprema bont, Icuando molte gramezze impoHe a'fuoi
fiiddiii , mettendo grande abbondanza in Renna > e quando il Mondo
arpctcatlt da hit grandidrno bene , morte lotoll^ con dolor vniucrfalc di tutto
il[ Chriftianefino j ma iaparcicolac della iuUa* eie-.- Diyiiizea by LaOCgle
Anni i Ckrt- Anni dcl|^ 1197 folico iMobrandino,4iMo di XX $liieftw di
Cardinale , tic. diSan^ l6 XV. Pttcraticc Sommo Penitentiercj ! fii creato Papa
a* 50. di Gcnnaio> e coronalo ali! la^M Ifcbraio . AleOandro timic Duca di
ParcBft^ Togoniuqimii tutu la Fia nd ra a i Re di Spagna, cflcndo paflato in
Francia in fccuitio della Lega vi re n fcro^ (Cfiriaio in Fiandra mori .
Raiouccio Xuccec^al, padre nel DiicatadiPiirma
e di Piaceoza. % . . Cario dil^rena detto da'Cat telici Velcoiio
d'Argcntina,con tra j'I sfMtMf^J^ff^^y ^ quella citt. no d' 3 I HqirlDO
Hemiqocs GiVIdita - I Francefco Ledcfm a GierMca.Lu* douico Molina
GicfuiuiyXbcpjii-^ g , e faraofi Scrittori . |. Turchi lanQogi;;m44Bno nella
Vngaria. . or; - ' Nejla. FrA%$i, s'inafprircona ogn'hora pi le guerre ciiu'li
% Sc il R tiene aiTc^ato Parigi. | QM)4ia icc^Mg^jlt&daU9fcACl Il R Hcnrico
manda il Duca diNiuersiRonu > pei riconci- liar fi col Papa. Il Dncri di
Parmt creato dal Pap.i Confiloniere di
S. Cliiefa . Nella Fiandra > dop la morte, del Duca Farnc(e,fannoli bere-
Cici moltj acauift i . ' ' ' ' . In VmahWdMtMilt garni Parigi , Licn? , &
molte altre groffc citt della Franci.i,( danno al R dop la fui conucrfionc, &
molti principiali Baroni tornano alla
fuaobbedienza . r ^ 1 enrico,e ferito d*vii toU tcllo in bocca da vn giouanetto
> allcuo de i Gieluici, onde ne fono efT fcacciati di Francia, vno di loro
appiccato , citgiouaoccto Cquartato viuo. Il Papa Canoniza S. Gtaeonio Poloao
dellOrdioede i ^ " cori* ( ' . r .
Palina fertezza principiata da 1 17 I Vcneciani,s i confini del Frili Tracrano i Parigini di Cfcav^ vn R Cattolico
in Francia . Hcnrico RdiNauarra, fi di- chtara Cattolico, & c dn alquanti]
Velcoui ribcncdccto ia San Dio- nigi . ^'-'-^^^^ ^ ' ' 18 Molte protiiociedct Giappgpp accet cano la
tede di Ch iOo . Si ti guerra alla (cof)Ctia tra il li^ di Fr? ne ia , c quel
di Spagna . . l'Tur(hip>glMiiioGilMr2tu^B Vngaria . L'Arciduca Erncfto
fuccefsor del Farncfe nella Fiandra , f di- ucrfc fattioni contra gli hcrct/ci
. Sigifmondo PrcftC/pp di Tran- filuania,
ribella dal Tiirco,& fi voiftecon rimpcratore ; xmmTwnMBin Paglia.
21 Digitized by Google II Paparibcfifdi'AreMR'Mcm ticn ivi d Francia^ ^i Ntow
ra & riconerliatolocn la thfcfa , li
4 il tirok) de' firi pfcd(*ccflbri nclKcgno di Ftancia, ondequafl inno il
Regno, eia in^^gjorpar* te de i B^jronJ tornano ali Tua obbedici^za . Il
Patriarca d'AlcfTodtfa, vie- ne alla obbe^tcnfa del Pontefice Romano,& i
Vcfcoui della Rof- fia fanno anco cfT) il fimile . Il Prcncipe Tranfiluano , da
molrcf-ercoffe Turchi . Il Papa manda
grofT aiuti di danari , e di gente airimperator. Paffa il Duca di Mantoua, cori
buone forze in fcruiiiodcirim^ pcracor, Manda il Papa vn Cardinale fuo Lcgaro
in Francia & vi ao cetrato dal R con
fomma alle grezza . Tornano i fiorire gli ftadij in Parigi . In Parigi , vno fi
finge eflcr Chrifto, & fatto morire
. Vn'alrro fi nomina figliuolo R Ga lo
ix. &c appiccato . Il Prrncipc di
Cnnde d*anni fette per opera del R^Cbriflia- nifsimn di Francia, e di Nauarri
ti fi Cattolico, & c;da lui dichia- ralo fuo fucceATore , quando non habb*a
figliuoli. I li Drdf^o famofo corfaro Tn- glefe , mori nel ritornare dall'In-
die Occidenuli . 19 10 Marin Gn'tnani > eletto Doge di Vcnetia iti laoeo del morto ! Cicogna . ..'J^.mi'
Strigona pfefrfa gllmperialf, con vccifionedi molti' Turchi . Continua la
guerra cri Fraicra c Spagna . Nella Fiandra (egutano ogni hot piie fartioni,tr
Spagnuoli , e Fiameoghi , effendoui andato Gouerrtatorc rArciduca Alberto
Cardinale . Amurath Imperaior deTurchi muore . Mclicmeiro fuo figliuolo , li
fuccede nell'Imperio . Don Antonio , dctro R di Portogallo , naori qucftoanno
in Parigi . dt\* Impt Orice, rrrv In Spagna , fi fciiopre vnVflcr quel
Carlo,che f gi fatto mori, re dal R fuo padre,c prcro>ndd luififaputo mai
altro Xc?cera PortiiRhefc Domini cano
dntiifsimo Theologo,c dili- gcntlis mo ferii iore,de le Genea- logie de i
Prcncipi , Il Caie t a no g' erandifsimo heret'co , ^ luirtmo Si gran con- io
ti^ma alla Ftde Cattolici le con le pred;clie,c fcritti la difende * dalle
falfe imputationi de gli he- retici . Molti A ni Anni Ac\ fli Ponte Chri- ficc.
K91 E OC L E S 1 A S T I C A> 199 Pomtfici, Aiuti (klVbnf.d'OC'tdcntt. Jm^^
Romani. Moiri f\ iru/piU hcrcrici,n fan- in) Calcolici in Parigi, c per tu tea
ia Frdcia>iiaiicationc dei Iot R . Il Duca di Fcrrar3,muorc len- za
figliuoli , c iiOa bercele Don Ce fare fuo nipote. Il Papa, licadcndo il Dacaroj di Ferrara alla
CUicfa, pcreflcrc' cfttnra la difceodcnzii Icgiuiraa idegli ()ent), incitm ia
fcomma nica Don Celare , ic ooo rcfii- |iiilfle itila CI >icfa quel Ducato.
I Manda il Papa, il Generale dei \ Frcefcani,
trattar pace tra Fra- ncia, e Spagna* che felice mcnie la conclude ,
rclliiucndo Spagna , quanto haiieua occupalo di Fran cia^in quella gucu^. Il
Turco paffa in pcrronain^ Vngaria > e daita vria rocca 1'- Impciiali prende ^gria. 3 Il Papa fatto
fare efcrcito , per pigliare Ferrara, fpaucni di mo do DCcfarc, che ririratofi
d'ac cordo nel fuo Ducato di Mode na, c di Rcgg50,gli cedetce Ferra ja,e ratti
iuoi Juoi^hf. 'Quabacondono Impcrator dei jGiapone, vi fa che vi fi pred:ch
;laItor'i incui ta diducentomigiia di Ioniche z- za,poco diOdccdai liti della
Tar iaria,vi G fermarono tra i ijliacc ;rc aiefi^ ;che mai videro il Si>lc
ina di continuo gli luccua la Lu- na, noobauendoilmododipafr far pi oUra tornarono al fine d quello anoo in Amllcrdanu
.'^} " : Gl'Iilperiaii ricuperino G'a^ uarino , i on I'^tk? dVn Capitane
Francefe, e fiinik)buoni piogTtfl centra Tinelli. Gliirlandi fi ribellano ^l'In glcfi, & aiutati da Spagna^jli dan
no molte percofle. Il Conte Maof ilio General, de gli flati ripiglia in Fiandra
aT' ; q u a n i i 1 aog h i, e fi d iucr fc f j 1 1 io, iicon Spagnuoli.
IPcrfiani, & i Tartari, s'vni icono dannidcl Turco^ L'Arciduca d'Auflrfa ,
rraua ^lia gl ftari del di Polonia. Il Prencipe dTrafiluania ma fodififatro
dall'lmperaior rinon- cia la Tranfiluania al Cardinal Bartori. Il Tenere allaga
tuui i luoghi bafif di Roa)a il d by Google 300 CRONOLOGIA 7 Anni del Ponte
ficc. 8 Pontefici. Anni dil^Jmf.ttOccidemt* Jm^RomurtH Il Hcnrico i v.di
Francia ri- . mette nel l'ontcccla contefa , che egli U col Duca di
Sauoia_^> idei MarchcTaro di Saluzzo. I Tratta l Re Gliriftianinfmo jCol
Papa d 'c flfer di fpen fato pi- gliar
moglic,rcpudiando la forcl. a del R luo predecc (rorc. Il R di Francia comanda)
che in tutti i luoghi de i Tuoi Hati fia riporto l'vlo delia Religione Cat-
tolica, comportando^ per fuggire ioconi cnienti maggiori ) che in alcuni fi
poOa cfercitare anco la Religione pretcnfa riformata. Si celebra in Roma l'Anno
Santo con gran concor fo, e diud- ijonc de i popoli Catroltci. Mandali Papa il
Cardinal Al- dcbrandino Tuo nipote
trattar la pace tra il R di Francia , Oc il Duca di Sauoia. il Papa
manda 6on foccorfo i di danari airimpera;orc. Il Re di Francjft muonc guerra al
Duca di Sauoia , c gli teglie al- cuniluoghi forti. Piglia il R Henrico per mo-
glie la Princ/pefla Maria , nipote del grjn Duca di Tofcana. Cafo pcncolofo
della vita fcor" re il Re di Scoria pe r iradimcnto gl'alcuni de i fuoi
Baroni. Il R di Pcrfia manda trattar
Lega co i Prcncipi della Chri Oianit. 1 Prencipi d'Italia entrano in gran
fofpetto per In gran maffa di genie da guerra , clic faceua il tonte di Fuentes
Gouernaiore di Milano in quello Oato. Seguita la guerra tra le genti del R
Poloio , & il Duca Carlo nella Suetia, & ancorch ne riace,nondimeno
faceiia- no grolTi apparecchi di guerra,^ indi fatte alcune fs trioni per hVn
garia vann a ali'aiTcdio di Canifla condotti da Hebrain Bafs : e qui f f vn
fatto d 'ari;ne tra loro,&gli Imperiali guidati dal Duca di Mercurio lor
Generale,cbcfiidi- uifo dalla notte
& gl'Imperiali difcordi i leuarono dall'imprefa & Caniffa and per trattato tl^ man
de'Turchi. Si fece fatto d'arme tr l'Arci- duca Alberto, & il Conte Mauri-
uo in Fiandra , & fu diflrutto l'- effercito dell'Arciduca , & cITo
n'vfci ferito. Il Scruiano f ououl tumulti in A(a conira li Turchi d vna nota
bll rotta Mahometto mandatoli comra dal
Turco, otidccfcfcojio grandemente i iuoi feguaci. Vno fi publica in
Venetiad'ef- fcr quel Don Sebaftiano Re di Portogallo , che f gi vccifo r^cl
fatto d'arme dai Mori , e pofto prigione da i Veneiiani, e poi ba- ditele prefo
di nuouo in Fiorenza e mandato Napoli
prigione. T^r^ Digitizc ' 1 (";(Kiqle Anni I Anni di I del Chii-iPooc.
Ilo. ECCLESIASTICA. 201 11 pontefici.
Anni dell' Im^uCOccidente, Jr/jp. Romani. Il Papa mand Qccoinill.i Italia ni
pagati in aiuto all'Impara torc Mor qucft'anno in Vcnetia iL Patriarca Lorenzo
Piiuli , e f eletto in Ilio luogo Matteo Za- ne 9 gentil'huomo moho ama- to per
la fiu rara bont , de per la Tua piaccuoli dima natura. Dop molti trattati) f
conclufe finalmente la pace ir il R di Francia* & il Ducadi Sauoia con la
reftitutione de i luoghi prcfi, eccedendo il Re al Duca tutte lepret:nfioni,chc
la co- rona hauen nel Marchcfaro di Saluzro,(X: haucndo all'incon- tro d \[
Duca , quanto egli pof- fedeua di lidal Rodano infie- mccon eflb fiume, Nelqual
tempo nacque al R vn figli-- uol mafchio della Regina Ma-| ria Tua moglie. Indi
haucndo il Re Chriflianinnio rinouata' l'antica Lcg.i con gli Suizzcri,'
fcopcrfe alcuni trattati, che fi' fsceur.no contra alcuni Tuoi luoghi , a che
prouedde cafti- gandogli auihori. L'Arciduca Ferdinando fcaccia
glihereticiditurroil io ftato Jddiftruggcgli Vfcocchi, che faceuarKD tanti
danni nel mare Adriarico. Il Prcrnc'pc G'o: Andrea Doria inette inficine vna
groflfa ar- mata d'ordine di I R Cattoli- co, per difirurtionc d'Algeri : ma
nei pi bello dei far l'/m- prefaglid impedita da vna^ gran fortuna uiaritima.
Mentre il Sommo Poniefic gouerna con fomma pacc_^ c giufitia i Tuoi fiati
d'Ita- lia , nella Fiandra crefcc- ua maggiorraemc la guer- 26 La perdita di
Canifia , propugna- colo tato iuiportaic de i Chri- fiani,sbigoii talmcrc
l'Impcr. ch'egli tcmdo di pcg!0,ricor(c per aiuto ctta i nemici comu- nica
tutti i Principi Chrifti'ani , c f da tutti fcccoifojC di dana- ri,c di gcte
pagar a, & particolar mente panfarod'I aliain Vnga- ria: il Duca Vincenzo
di Man- loua in perfona c elette com- pagnie di foldati a cauallo, c a piedi i
vn nipote del Papa , con' otto mila fanti, buone bande di foldati del Gran Duca
di Fio- renza . Di tutiquefti formato vn'eferciio dettero vna rotra a'
Turchi Se andarono il Duca di
MercuriojiJ^ gli altri tenia- re di ricuperar
Canifi^i : ma fi difcfero talmente i Tufchi,chc fopragiunti gli borridi
deli'in- uerno, futono aflretiiiChri- fifani a leuarfi deiraffedia con
(^randilTma perdita. I Tranfiluani fcacciano intanto il Batti , e richiamano
S^gfmon- do Bariori allor dominio :chc tornato in fiato , vi ricuperan- do i
luoghi tolti dal BaOi. II C:c Miuririo Gcn ralcde gli fiati d'Ola 'a piglia
alcuni Uio- chi dell' Afcid.AlbertoA' l'Ar- cidiica formato vn buono t iTer
cito v c elfo airafTedio d'Ol\ de luoco fortifimodegli flati. IlSeruiano
continua i fuoipro- grefii contra il Turco. Come anco facca iJ Duca Carle in
Suetia, Si fi vna congiura contra la Re- gina IngltTe , che fcopena , fo- no
c.ifiig.ui i congiurati;conrr.i laqualc pacano gli Spagnuoli in Irlanda.
L'Imper. rfccuc di nuouo S'gif- mondo Bttori in graiia,& ha ucndo ccn
valorofo , che prudente > concinuaua con ogni sforzo QiJcll'aflredioi&
all'incontro il Conte Maurilio pcrdiucrtirc gli Arciducali da qutirimprc- fa
> entr molto potete nel pae- fe dell'Arciduca , e poflo l'aHc- dioaGraue Tua
buona Citt > rhebbe finalmente a patti. Il Duca Carlo hauendo rifatto il
fuoiflercito in Suctia , diede VBa rotta
i Poloni, & s'impa- trondi nuouo di molte Citt. I Spagnuoli,c*haueuanocol
brac ci de i ribelli fa'ti gr progref- f in irlda, quello anno aflTalii da gli
Inglcfi, furono vinti,c fca ciatfd'Irianda,& nefi'iflcflTo te- po pafs
l'armnra Inglefc fo- pra il Regno di Portogallo , vi fecero gran danni,come
fecero altri lor va(felli, etiandpoti la fnq propria m'Iitia fi era follcuat a
, de con- u^nc acquietarlo c fuccedcrli Anni di Chri del Po! r 13 ro:(cce icor
moki buoni ordu ni 9 & viiitco da gli Amba- relatori di quali em iPl^Wtpi
Chriftianikcolari. Dop molte fatiionis'acquictaro-' no finalmente i rumoci
ch'era- nocriLucbcfi , ellOmif Modeot. il Perdano mtndqucfto anno prcfenii a i
Vcnciiani , a i quali| fid edcctiadio l'Autta Koladc' i Ragufci nel mare
Adriatico Le Galee di Malta mcfltoa^*' coLeptncoePacrafl > Qui niaritime del
Tacco. Piombino eaapaco da li Spa gnuol ^ Il R di Francia pctmdfef che Gicfuiti
tornalTcro td-^b^t nei Cuoi ftai il Papafemendo di qualche im prouifo tURinlto
in Italia fece defcriuerc molte bande di
fol- datiacauallo , & a piedi, per tutto il Tuo nato , ikeffendofi
fdeenatocol Cardinal Farmefe, pCflliMBW tf>MiMiaiiM>f' Ml i miniardelU
giu($iiia,era latta Roma foitofopra^fic in af me: macol fauorc del RcCa-
tolico, &:C()n l'intcmcnrodcl Duca di Parma fratello del Card.il Papa fi
plac^l*acque- t il prineiptatoiMl^re. Mand il Papa Centomila feudi all'Impera^
per fullkiiodcl- la guerra. Il Fuentcs f grolTo appareccbio di e(ue da guerra a
Milano V mM yemraooii Prrncipi d'-| Italiaialblpeno.de i Vcnetiani^ fortificano
megl't^ le lor C' i\ di Lombardi.! , il Fuentcs fi yn' forte confini de i Griloni ^1 per impedirgli il
palTo dapcnC' rrarneirlifcW , / . Il Ki di F^ranefai i tr|#gbato 10 r 4 la mone
d^akdni fuoi cai tepef forza dt molli danari dinribui- tili> Se poco dop
fece ec/andio vccidcre il proprio primegcoi to A alquante Suhane per r#r
Mtipdi^(cdi(|ftCo^ 2^icfoel Moiie entra col braccio 4cl Turco nella
Tranfikiania, e fc n'impatronifcc dell a in.ig- gior parte , m venuto ai tatto
d'arme col Valacco > cdac0b vinto&ve((iltK.i . Il BaAi ricupera TIoocJiiUJW Tranfilunia
Continua ralfedio d'Ortcnden ; & il Conte affcdia Bolduc. Le naui Olandcfi
trouano il paflb da ndare in Leuanic per m99 Tramontmi S*abbocatio i debutati
dcIPImpe* ratorc,& quei del Turco, per coiyliidct la pace tra loro. _
L'Imptraror cliian^n ilBaftiii.^ Vngaria per cpporlo a {Tur- chi, con carico di
Luogoiencte dell'Arciduca Mcca$ ^tinr telioSt cmerlr in Vagli eflcQ^oll'^tlMteo
diprcfcguit la guerra, hiucndob ci ef-, brtato per Tuo ambiiciatorc il Rdi
Pcrfi.iXabas, ilqualc ha- uendo roi ta guerra al Turco , haucua ricupejaia
Tauris & l;ri laodii occopacili da
Tur- chi, & facendo nUoui acqiiifti Al principio di qncOo anno mori
Mcliemct gran Tilt ce, e !i lue* celie Aconiath ino figliuolo di 15. anni, che
lub'to fptdilCi calacomr &PrrAlNrvC Ul^ Vngaria inui C(^n buono cf fercitoAlljpimo Vlfir, perla cui mrrtem
foflituito Melic- mctBfs, che f ne and air- aflcdiodi Siigonia, . BofLhain
lQott;;-ftiminr>r| Torchi efttti naiTfiffiIi c fattofencSigib. di gran parte
fece ribellare quei popo!i,Sc fai to gco0 cfcrciwd* Tu i c hi edi ~ ~ O i' da
alcuni DigitLzed by Google 2(34 CRONOLOGIA fntefici . jintti delNm^crio
tOccUenti. Jmp, Rommin da alcani irattati,chc fc li face- uano concia nei
proprio Rc# gno. Nonpotcndofi accordar la pace trarrata dall'Arciduca,& li
fla- ti d'Orlanda , fi guerreggia pi crudelmcte che mai, & il Con- ce
Maiiritio dop dar vna_ rotta a gli Arciducali, hebbc T- Efclufa affcdiara a
patti , & po- co dop fi diede ancoOflcndc allo Spinola. Pace fucccde tra il
R di Spagna & il R d'Inghilterra. Et
in Suetia continua la gucrrt^ tra il Duca Carlo , & il Re Po- lono. Appare
vna Cornetta in Italia. Clemente viij.Sommo Pontefice mori alli 4. Marzo , vac
la fede 24. giorni. Leone xi.^AlclT.indro Cardinal de'Mcdici &c Arciuefcouo
di Fiorenza , f eletto Papa il pri- mo giorno d'Aprile^fedettc Pa pa foli 27.
giorni . Vac la fede per la fua morte 19. giorni , & indi alli fedeci di
Maggio , il Card. Camillo Borghcfe Ro- mano f eletto Papa,clic fi pre- fe il
nome di Paolo V. ch'hora viue,& felicemente goucrna la Nauicclladi Pietro a
lui com- mcfTa. Mor ctiandio qncflo anno in Venctia il Patriarca Matteo ZanCjC
li f da i Signori Vcne- tiani eletto per fucccfrorr^^ Francefco Vendrnmino ,
Gen- tiriiuomo di vira integerrima , e di rara prudenza. Celebra la
Clirirtianit vn faniif- fimo Giubileo , mandatoli dal - la Santit di N.S\g' Il
Duci di Vrbino dop la fiefili- r di moiri anni liebbe pur que fio anno vn
figliolo mafcbio, otterwiodal S'g.pcr Ichieora- tioni , & per quelle de i
Tuoi fudditi. 29 ribelli , pafsneil*Vngariafu-| perorce prende Caffoulai 6c altri luoghi. Muore il Gran Duca \ Mofco-
nia , onde vi Succedono nioln tumulti. Prodigij TpaucnteiioH in Cofttn-
dnopoii. Adt InsM. d'Ori ente L'Imperatore accertato che il Turco
s'apparecchiaua dima- dare groffo effercito in Vnga- ria a fuoi danni , fece
anch'egli groffe prouifioni di gente dtL^ guerra per refifierli, chicden do
aiuto rutta la Chrifl/anit, & da
molti gli mandato foc- corfo.
IftuanBofcain fi fi del contnuo pi potente , & trauaglia infie- mecon
gl'infedeli, & co' ribel- li i luoghi dell'Imperio. Viene l'cricrcito
Turchcfco , & non eflcndogli Imperiali all'- ordine per potcrfcli opporre ,
affcdia Strigonia , & Th final- mente per trad memo del pro- prio prefid
io, Xi Abas diftrugge l'cflTcrciro del CigaU , &: s'impaironifce di moiri
luoghi. Nella F-andra non hauendo vo- luto li Stari ncctttnre la pace cffcrrali
dali'Arc'duca, fi con- linui la guerra , & cfTendo gli vni , e gli altri
molro groflf in Campagna , ne fncccdono di- ucrfc fatr ioni, nelle ciirali fi
fc- gr.ala molro Io Spinola Gene- rale delia Fi :'fia. AGGIVN' Dicji Ly Google
DEL REV. DON L AVR Alla Cronobgia Ecclefiaftkt
iW ^ ^ Bartolomeo D ionigi da, Fano , Dall'^im del' U T^tiuitdelSaluatcr
del Mondo. di Chr fio. 1^05 Anni Idclp tcficc l6o6 1. Fontifi. Anm
deWJmfatOccidentt . /mp. RonMni , PafsalPaltra vita il Doge Mnrin Grimani , c
li f f^dituiio iii^ quella dignii Leonardo Do- nato, che pcrtpolci aoni con mn
Ite tbdfr crii At^ fAlla Signora adoperato ne i mag- giori negotij della
Republica , neiquali diede fenipre tal fag- gio della Tua prudenza , &: va-
lore 9 che meritamente c (lato iiUlattto \ maggior grado d honore, che pofl
afcendere alcuno l YiM cosi (amofa Citt. Furono CaCptc le differeoze> cW-
erano naie tri Ltichfi c Mo- doncfi . La
Republica di Vcnerit Ge- neral d mare T IlUtfIrjisiino Signor Z. Bembo
Protihtor di 5. Marco. Il Cardinal Gioiola viene Vc- nctiapcr accommodar alcune dii^enzei che
vertj uano tra il Pa^> e Rcp.#V^tia . 30 Le Guerre del gran Duca diTo- Icana
fplanaror.o la Prcucfa , indi l'corrcndo per quei mari , tnconttarotid molti
varceUi Turchefchi che porcauano Coftantinopoli ;ran ricchez- ze ^ e fcacciatc
le guardie da Rodi ,che le faccuano la Tcor- ta>li prefcro tutti man (alua ^ erfccfai di preda ,fi ricpadol* Anni deU. Impe. TIO H' Oriei
Gli VDgberi, che folcuano fcruar ft& alTImpcratore fi vnlro- in^IBorchaiq,
. imi il ft^^' iv.i^ In Francia f calligalo liiMifig^ d Bori( no r la congiura
. Sf il Marifcia! Turono fugg in Germania, ilqual finalmente ottcnc il perdono
dal R. In Inghilterra Giacomo Re, fco- pr vn gran tradimento, che TomaroPemis
le haueua cr* dinato p come egli fece. 31 Ann* ddl'- Inpe. riod' In Mofcouia
Rulciani iirepjtaua no , perche Demetrio gri Du- ca haacua ni la fua guardia li
Tedcfclii, e n li fuoi fogge t:i , & alla fine fi folicuarono, c alii 26,
d'Aprile fu ammaziaio crudelmte Dcrocttioc gran]
numerodjPo!lacbi,&altiini!l'> iiiftri,paremi,& feraiiori fuoi*
Mofcouiti fecero vna dieta , Se clcffcro per Principe Bafilio IoannideGuifio. I
Turchi fotto nome di tregua fe. cero pruoua di pigliar Giauari- no: ma fcopei
ti furono ributa- ti,& ammazzaci. IlBofca hcbbe nelle mani la Cit- t di
ppeia,hanendola ridotta mangiar le
fcarpe per fame,e putti , e gli huomini tra loro . Il Bofcain fece tregua per
venti anni con PImperatore, iiquale la follecit per effcr aRrctto d.il Baisi
d'Aleppo. Il Tenaglia mandato dall'Arci- duca Alberto oltre il Reno per prender
qualche piazza.^, afTalitoda40.caualli IngleQ
appena falu . Lo Spinola tornato
di Spagna^ con gran fomma di danari an- d al l'a (Tedio di Locbem,chc fi refe a
patci,e cos fece di Grol. Il Turco fatto vn'eflTercito di fet- cantamila
perfone, lo mand contra il Bafs d'Aleppo , che venne ad jncontrarlo,e lo vin-
fc , e s'impatronl di Tripoli, c perfidiatala, fi moflc contra Damafo.Ma il
Baisi di Tripo- li , rigatto l'efercito, li fi oppo- fc,f di nuouo rotto, e
and' fotto la Metropoli di Scria, e prefola , fi foggiog tutta Ja prouincia .
Nella E C C L E S I A S Y t C a; 'Io? ' Afint'l Anni di ciel Chri. Poofe ito.
jficc. tSot, 4 Nella citt di Parigi ( tenne vn Concilio Generale , ne) cjaale
fi moderorno molte cofc pro- fane, che eccede uano i icicnini di Religione . In
Vcnctia fi fecero gran fcHi; ^ per il Principe di 5^uo^aJC fra- idIo,chc
andando i Manioua, per compir il Mairiaionio ir la maggior loro f(>rcHa,c
Fran- cefco Gonzaga f^iiijolo del Duca Vincenzo paiUiono per quella ci(r . Il
Re Cattolico f trrgiia d*oito mefi con l'Olande fi per Dpcr del R.P.Fr
Gioaanmi.commif- fario generale dc'Fraii di San Franccfco. Il Pontefice approu
l decreti di vn concilio Prou'nciale nobi- lifijmo, che fi celebr ne! Ia_^
Fiandra , per rcflaurar le cofe di qoei paefi
Si piiblic la tregua in Coltami- nopoli fatta con l'Imperatore) c cih f
con grande allegrezza dei Turchi. Impc rio * Orice, Il R di Pcrfia uiand Amba-}
fciatori al Balsd d'A -.ppo conj molle offeric, pci vn' fi a total
dcftruciiv^nc Ouo- mano . 31 3^ Nacque al Re di Fi iiici.-. /n^ figliuolo, chft
f Due;. i'O - licns , chirini-t. > qiu 1 d me Je- fimo>chc nacque Ducj
Aure- liano, ficunieful'altco^ktto il Delfino. Il mare fparfc in I^tgb/lrtrr.i
il^ modo , x:he fett ^rantilTmo danno in ognicofa, e fpaucnt tutti
horrjb^imente. In Pi Ionia riforgeuaho i fniiui dell'anno pacato ir i Nobili ,
che Yotcuano por nuoui confi- gli , e ngunanzc . Ma il R , che volea pace, e
dub'taiUdi euerra Ciuile, commandvn Ridtto in Varfouia nel prin- cpio del
mcfcdi GiugnojChia- mandoquei in cui pi con fi- dauano , ma quelli infuriati
af- faliton il R, che de fendendoli valorofa mente, com'era foli- io , li fconfiffe,
e fug, lafcian- do anche Parrai per la paura . DaqucAi tumulti di Pollooia^
Carlo di Suetia, prcfo animo occup nella Liuoniail forte , Vclafteten che \
refe fubito. In Roma f riceauto dal Papa amoreuolmentc il Contc_p V^oneTiromio
con fuamo glie c figliuoli ,chcbauea per la fede cattolica combattuto nella
Irlanda r 1 AIU ' / Google io8 CRONOLOGIA Aili ij.di Maggio fece S. Santit la
Canon izacioQc della Beata Fr&ijcefca Ponciana vcdoua nobile Ronaaiia,che fiori Vaut nodiaoftra
faiuto 1440. Il Re Eilippo 1 1 1. R di Spagna radun iigranconfigjio alliga del
mcfc di GcjDa 10 > c conu- c i Princpi del Regno di Ca- Caglia nella Cita di
Madrid acci fiiflc gruraro Re il fuo figfiuolo arr iu 3 co al l*ct di t re anni
, e fQfsc coronato , c pco Bunciato Redi Cartiglia . 3* \Aoi netta Francia
Carlo Terza Duca di Lothccingia . ?.daiofine qwft'anooalla gxan machina del
Ponte de moh'na-, li in Parigi , c ridotto a bel - 1 Kfsinsa pcrfetrionc> e
molt| mtiggiosc di quella, che era' L' Impera rrc ^er la morte di Sicaao
Bofcain , ricuper la pcouincia occupata da lui . Mori il Vcfcouo d'Argentina, c
Leopoldo fij creato in fuo loo- Ajsd dell' tto4* In Cipro alcuni della propria
Ifo- la,iiccordatin con li fiorentini, andarono air/mprefa di Fama-1 gofta ; ma
trouaodo gagliarda rciftenza, fattaui da Turchi di qua) liK)go , fi ritirorno,
per faqualfraudc Turchi ne fe- cero
giaudii'sfma vendetta , eoa tutte quei le crudelt, che feppcfo verfo
de'a>nlt>aai . Nella Scotia fu rirrouar vna ric- chifsima miner
d'Argento, la quale gi ottani'anni fu anche da altri fcoperra , e poi fnaaciia
per le guerre Cuili I Il Ri d'Inghilr. manda il Baro ne. Dclauorio per fondar
nuoud Colonia ne gli Vitimi confini^ delle Indie , nella Prouincia, chiamara
Vcnginia . ILuthcram fecero gran rumor, iieila Germania , perche li f,' teuaia
ki facoit. di prcdicacc Anni del Pcc- M 4 I Gran miracolo 9CCfffe mf U Botgo|Qa
-i f^iclie acctfofi il fuoco a cafo m vna Chicf a, s'- abbrucct ogni cora,c
rcfl fo- lo il Sancimmo SacraiDcmo iU Icfoi iQ ac^c due gioroijC mf n- ne il
tragMp^ and^VirSa- cerdote i qutlTAluieft labico fccfe il SantiflSm* Sacramento
fcnza , che da alcuno fufleri- mofla. ^
32 il Pag^ alui Pfn re, c Majnas Tuo fratello : c f conch'uiu, clic
Matrias godcf- fc il primo Lioeo dop Ccfare : chehid^' Ci n'ccr.Tto Ilcdcll'-
Vngaria , cIk: mancando la li- ' ~'iiM inifcolihft'th Ocfare % ' eflfo fuflc
noininaco hcrcdc del Rc- gnodiUoemia : ccheincon- tracambo cfTo habbia da cade-
re Ridolfo Imperatore il/ Conrado di Tirolo
con le Tur iiii iiiuiiiffini , . , ^ Giunge
RotQa vB'Aaafcjacorj 33 del R diPcrlk al Pontcfice,il quale nome de! fuo R giur! obbedienza alia Sama
Oiicfa Cai^olica. , . . icacio- ne dcianbr ten^d^^iii^ Federico Bbromc o,
(mccc^ alB. * Catto fuo Zio ncil'Arcmcfco- llJiaiSano .^^cff^WK- braria
famofirsinia atfarquale fece
prcndcci&ttonmit dt'^an^' Nacqi]toK>griildifpitfBrlAI'riv |ieiaiore,e
Matcia#fti6lilUc per quello, che s'era fiomASlk nel configliodFaaisift' ut; I
Popoli della Tranfluania pu bUoorono per fuo Piinci^ Gabriele Batntti^ iiqti.i
IH V . i.^ii j. - 1 1 r '
" 'i lDFiandnififo4>efero
l'arini pe tre roefi. Cofmo de'Medici Pfencipc, c fi . glioolo di FeriiiaaJo
gran^ Duca di Tofcana prefe in ma trroon io Mad alena d'Auflria per ilchc Ci
fecero in fiassnm . grandito^cfcAc^ . . Furono confirmati li capitoli del la
tregua per anni ii.dalRt -Ci w deracidtHlfaradra Digitized by Google Mor
quell'inno i/zran Duca^ Fcrdioando di Toiicana , che haucf regnato 12. anni,
ilqua- Ic quafi prdo^ della fua mor- te ,renonci iJ gouerno Co- dilo Tuo
figliuolo. Cofmo de*Medi'ci nominato le git imo fucccflbrc del pad re de- tti
wo, c iKi^dedi tutu la Tua giurifditioncc doppo riccuuto il goucrno , mefTc in
ordine l'- armata , che poco prima , non troppo fclicemcn re hauea ten- uta
l'imprcfa di f ama^ofta. t Signori Vcnctianraprirono vna nuooa ftrada al fiume
Brenta , che f beneficio , e perpetua
con(cruai ione del nobiliOJmo porco di malamoco . 33 li R Chriftianinrmo
faccou^ gcandinrinniapparari di guerra comandando i Tolda ti , c doucffcro
Marcali 'erra ad'ogni fuocenno , per mctterfi
vn'- imprcfamoltodiffctle, chcf
caufa di roTpetrarc molti Principi
, doue haueOc fcoc- carre quella
tempefta. Anni dell'- Impe- rio d*. Oricn ic. Nacque al R di Francia vna fi-
gliuola,pcr la cui nafcita fi fece per tutta la Francia grandi/l- cnc
allvgrcz2e . Haucuano gii afpcttato i princi- pali di Suc(ia due anni il R lo-
ro Sigifmdo R di Pollonia , e non volendo ricornare nega- uano eleggerlo, e
perche il go- uernatorc Carlo, zio del R craHato mal trattato nel l'afTc- dio
di Riga,citfi della Liuonia,. e fi rirwuaua molto afflino da varie , e diuerfe
infermit ; pe- r non hauendodii Ji frenafle , s'vnirono con Mofchouiti c- rra
il proprio Re loro naturale, che fatto vn potenti/Timo efcr- cTt , afscdj
Imolonfco , citt fortissima de i Mofcouiti , che erano tra Te ftcfsi diuerfi
per le clettioni del gran Duca.- qucft i inchinando i Demetrio, non occifo ,
com'era, ma nafcoflo: altri accoftandofi
Bafilio, c molli volendo Sigffniondo.Ma Sigifmondo intanto , dando P-
afsalro alla citci, la riduce c patri
ECCi-EJl astica; ftrx Ami i tefice l5xo IlPnpfl s'affaticaua con gran
fcr- uorc pertlir: fi conU*rma(sc, c
IbbiliYse vn^ general pace, e coocordia iii^taicl^ Cbri. Sa Carlo Boromeo
AkOnon* zaro qiicft*anno il mcfc di No ucmbre-da Papa Paolo V. con la maggior
f(pcaBft con indulgenza plenaria cIil
vificaua la Chiefa di S. Am hrcfio . li Pcnteficch !)rdinaro, che in ti.rti li
fudij fi dichiaiafscro : quattro lingue, Latina>G reca > Hetoiica&
Arabica, per faci- litar la conuerfioBC de gl'Infe^ deU. In Germania rucccfsero
nuoue difcordic per la morte del Du- ca di Clcuii, che manc fenza
figUuolt:perdie in Dac0 ce* (io di BrandcbnrehJl MathiO 6 e rpaii'btr il popolo
Tei millafioiBi. 34 doU? F corrclufa la Tregua per anni , dodici ir U flati di
Fiandra c'I Re Filippo, e publieau con fnoh lkgtcMoa '4; 'Tuo( ^ai
difcordia nacque in Alir^ ca tri due fra
tei li , cio Mule Sedano ,eMulcio Xeqi^OiAr chclVno, e l'altro aitribcna (e Qclso il gouernc ; cnd Vao Cancri
faltroj^K^'^V^ i t Mulcio XcquO|Cbc
baueuai tootoinaaiedc* &fser^ nahsn Ffsa^ Mao^CQ , & Ala racchia,
Pirounclieini||k>rtan4 timme , fu cacciato , e priuiat4 del Regno dal
fratello . ' Et egli imponana il Re l-iJip. po per i'imprcfa, & acquifto di
Al.ua ccliia luogo fortiflfimo della Morea,& molto dannofo alla Spa gna.Il
Rmeticinor- dine im'nrmata , e fottoilgo- uerno del Marche/c di S. Ger- mano
s'impatronifoe di Ala- raccUia , e d'vn'altra Citt . Il Marcliefcdi S. Germano
d a Muleio Xcquo ccr.to mila du- cali la fortcza d'Alarac- :
cIMimverjrMfiMioeu/an-* 1^ bl KkmtBihtsmmii la Regina chc taitri|{i[^lconit
ftconue- niui , Inqual f coronata dal Cardinal Gioiora,c ^;ur.itn Re gina da
tutti i Principi di rian- date eooie tale ricddoica i^* ' rig{ eoa ogni
ltoBsfosm d** allegrezza da quel popolo Digitized by Gooj?Ie Hit C R OTN O L O
G I A Hx Confermato il Papa rordinc di Cau.ll ieri , Viccnzo Gonza- ga Duca di Mantoua , gi in-
iii[Utio in lionorr , c memoria dclfangucdiCliriflo. Al!) 74. di Maggio in
giorno di. Venere t mentre le briglie de'-' caualli delia carrozza>che con-
duccua ti Re di Francia certi apparati faiii dal popolo, fer- mata la
carrozza,c occupati li cortcgiani per sbrigar le bri- glie , il R f affalraro
da Fran- cefco da Angele, liuomc Ple- beio , che molte- volte hauea
tcntanf^ueft'Impie/a , t qucft* occafionc cfpe: tara,& vrciio da vna
bottega falrrS in vn legno di qoridi di'eiro della carezza, e con vn coltello (
cr me fi cre- de) auiiclcnaro, pcrcofle due volte il R nel ventre, che in
quattro bore m^ui . E prcfo il air;tiore, f fatto, come egli
ineritaua,crudelnentc morire. Vili 15. di Maggio fu alla prcfen- ra del
parlamento gridato , e giurato per K Luigi XIU.c f dato il goiicrno del regno,
e delRcinfieme alla Regina^ madre di detto Luigi XIII. )rdin il Papa, che la
fefta di San Carlo Borromeo fi izcct^z , ci cclcbraffe alli 4,di Noucmbrc . 54
Mori qucft'nnno il Come di Foenrc* Goueinator di Mila- no , f in luogo fuo
mandato il ^ran Contcnabilc di CaHigl/a, la feconda volta . r Aiiiii eli-..
catc. Si publi cla pace tr il Re Ca- tholico Filippo terzo, c'i Duca Emanuele
di SiMOj'a , e fpo- fto fne alli rumori d'Italia . Nella Germania fi
continuauano pcn fieri di giierra,per li rumili, ti concitati dalli duchi di
Bran- dcburgh, e Neuburg : c la Re- gina di Francia, e Baroni gli mandano
alcune poche com- pagnie . Et il Conte Maurilio di Nffau gli concede buonif-
Cmoeferciio. Oper in modo il Papa , che re- ftoronofopiti alcuni dfparcri poco
prima nati rr l'Impera- tore , e Mattias fuo fratello . NVO. Digitized by
Google . - N V V A A G G I V N T A, DEL
GAV- ANtNIO BAGA" 4- Ccofk>g^i
Ecdefiaftica linai di Chr- AnniI del Pte 19 Compirfa Roma dal Vcfcouo 'di Limego Arabafcatorc d'-
obbcdicnia del nuouo Re di Portocallo al Papa
Centro- ^km% per caufi dcll'cftntro ne de i Monti Farne fi in Ro- mfe)da
che piccato il Duca for- tifica Caftro, ma in damo, ve ncndo ptcfo da
Papaliat ' 10 iLcga tri la
RcpublicadiVcne- tia , Gran Daca di Tofcanarf 1 Duca di Modena > c Duca di
Parfna,comir I B^HieriU' Vrcica del Duca
m Campagn.i con tre milaCaualli, che dop cflcr'andato vn pfzzo auanti ,
aftrctto dalla ncccfTit ritorna con le fuc genti diuifeinpic cole fquadrc per I
vi'adiPi- ftoiaie di Garfagoan l'n Lom- bardia Il Cardinil'Antonio Buberfnc
viene dichiarato dal Pontefice con amplilsima pored Lega- to di Romagna , d
Bolo/^na , e di FtffinieGenetil^irar ci*. Aitcrationc de* Venetlani per ha- ucr
i Pontificij piantata s le Riue del P
Figaraoloc Me- iaca dliicrfe fyaSfcwmty . w ; Incontr Dotabfl^'AiMeflb)iA^
Rotte ^tsif l ' VsfcoiiO drlA* mego Ambafciarorc di Porto gal!o,arsirtito dalie
genti dell'- Amb-ifciatoredi Francia , &: i Marchefe de ics Velcz Araba-
fciaiorc di Spagna,per lo quih RMorotto'^e vcAgon ftWc di uerfi ; onde irtene
dichiarau irregolare, catodi Icfa macftl il Lamego , che part fcnz; frutto
della fua Ambafciata d Roma. Digitized by Google tu CRONOLOGIA i . r
- u4nni dell'Imperio (tOccidtnte
. Pfcndpi collegati fanno alerai
legaort'cnfiua, Il Duca di Purina occupa il Bon- dcno,ela SceJlata. Giouanni da
Pclaro Cau. c Proc. di S.M uCq eJ atro Generale d^ Vcactiani contro i Papalini
cfcc dalla Badia con dieci mila fanti , c 2. rulla Caualli, e f di- uerfi
progrcfll . Mandino anco i Vcnctian il So* nator Nicol Delfino Prouc- ditor in
Polefioc verfo Ariano, t Comaccbio;c Marino Capei lo con buon numero di Galc-
rc,c di barche armate infeftar le
riuierc della Romagna . \nco il Duca di Modana cfce al- la Campagna, & il
Gran Duca mcdefimamenrc muoue dalle fue frontiere Teffcrcito numc- rofo di otto
mila combattenti , infettando anco la Spiaggia-. Romana eoa le galee Tofcane.
)onchiufionc della Pace tri li fudetti , con la rcflitutione de* lochi occupaci
da i Collegati alla S.Sede,e da qucOa al Duca di ParmadiCaftro , c di tutti gli
altri ben i con fiicatigli COSI mobili) Come immobili,diritti, & azzioni ;
& di ogni altro luogo prefoli in occaione del la rudecca guerra nnoccntio Decimo Pamphilfo RomanojCUiamato
prima G;o; Baitifta alli 15. di Sctr.1^44. )iferen2a tra gli Ambifciatori
dell'Imperatore , Francia , e Spagna , e D.Tadco Barberino Prefetto di Roma per
caufa di precedenza, terminata fauo- te
de gli Ambalciatori . 8 8 Paffaggio dd P fatto d*Papali- oi,che occupano va
forte fatto di'Venetianial LagofciiTo f e defolaiolo fabrcano due forti vno
contea raltro,fopra la dop. : pia()ctdie5ffiumt Marco Giultiniani Procur.eletco
Generale dalla Republ.in loco de) Pefaro , rende fegnalaco il fuo ingreffo alla
carica coii^ alcune faccioni militari . 1 Arriuo i /ctietia del Cardinale Bicbi
mediatore nome del Re ChriiianifTmo per
la pace cr ^li EcclefiaQici , & i Colle- gati ; Joue fi ricrouaua il Duca
di Modana 9 e poco dop vi giunfc anco quello di Parnia . Morte di Vrbano Vili,
fucceffa alli 29. di Luglio dop effere viuuto Anni feitanta fci in cir- ca , e
regnato nel foglio di Pie- tro anni Vlnt'vno m circa rc- flando vacante la Sede
mefi i. c giorni 17. poich li fu eletto per fucccdorc . Prencipe D. Camillo
Pamphilio' Nipote del Pontefice , creato General iOmo di SChicfa . 1 Rimmiflonc
fatta da Innoccntio' nella Sala regia dell'Elogio de|-[ la Republ. Veneta gi
leuato da Vrbino VII/. ondcq-icUa Republ. afcriuc ,ilJ.i /ua Nobil- t il
Prencipt Pjinphilio, con tutta la fua dilccndcnza . Attili aeu* Impe riod'
Dccrc to ^oni Add Hf Decreto del
Pontefice, che fi leui ia Corona dnirArma, c'I titolo d'Altezza > a'
Cardinali Prcn- cipi . . . . , AiMMti daliieiiD^fai&elfgo- neii Malta >
& * VencMn^ ir il Turco . Diucrfi Cartelli ritornati alla Chiefa per la_^
mone del Conce Si^iimoodo Malaccfla . t64tf| MottMMnnlRtaoefi e 5pa- gnuoir, per li* quali ^bmk^ muoiTce
IcfroniiercddlO&io Ecclefiaflico. | DiTconcio rr il Cardinale d'Erte
Protettore di Francia e l'Al- mifancedi
Caviglia Ambafcia. tore d'obbedienza del R Ca- tolico,agglv|^4llfl^'jH^ Ie
ragioni Ecclefiafticlie Jlgrcnflone fatta
dall' Ambafcia- tore di Spagna al Qcpmato del Clero di Portogallo, per Io che
viene riiiimoflb l'Ambarciaio- eeilatta carica,
G Morte di {X TaiMMMMnci Prefeci4i|Lma regMilkLi Francia* /. Prencipc Cafimiro di Polonia j
catiactf,da'Gieruici,c fatto Car ! dinaie. ' ^ Principio di fabriche fatte dal
Pontefice nella Ch'efa di San Gio: Lardano , in San Pietro, fontana in Piazza
Ninna , al tra nel Cortile di S. Pietro
e Palagli Campidoglio II 12
Depofifionc del Capello Cardi- nalitio fatta dal Picncipe Pam. philio per
accnrarficoo Don- na Olimpia Aldobcandina.^ PrfnctpefladiRoflrano. , Altra
dcpofitione fatta dalPi^n*- c ipe Ca n miro di Polon ia,crea. IO R per la morte
del fratello. Soccorfo di 2000. fanti mandato dal Poniefice alla Repubi, di
Venetia in Dalmatia fotto il comando del
Marcbefe Fede lieo Mirog|iedel Conce Ro- vaielli* I I T I . Morte violente data
da (Turchi ad Ibraim lor Imperatore , al quale fuccede Ecmet Tuo gli uolo in et
di fci anni Coa- Digitized by Google
CRONOLOGIA Anni dfll'lMp,ttOccidntf . Confcrmationc fatta dal Ponte- fice al
Duca di Parma della di- gnit di Confalonicrc di Santa (:h:c(a . D/fconcio grauc
col mcdcfimo principiato prima per caufe ci- uiii , c proilcgufco pofciaper
l'an.irsinamcf)(o Icguito nella ptrlonadcl Vefcouo diCafro Giubileo pei Tanno
San co . Propa.^itionc dell'Etnngelo col niczo dt'PP.Gitl aiti nel Con. go,
nctl'Iiola di Cu, nel Tun chnio , c ncila China . Molti Signori grandi della
Gcr- mania riconofcono i veri dog mi della fede Cattolica , Crcaiionc in Caxdinale
di Fabio Chigi bora Sjiffhio Pontefice. Principio della fabr ca del famo- fo
Tempio di S. Agnefc in.-^ Piazza Naona crciio dal Prcn- cipc Pamphilio.
Prigionia del Cardinal di Rctz Icguita in Francia . Zondannatione per
hcrctichcdi cinque propofi rioni i Corne- lio lanfcnio Vefcouo d'ipri . Il anco
del/opinion di coloro , li cjuali hiiicLiano fcritto cfferc S.Paofo vguale S.Pictro, an- co nella giuiifditionc ^orrc di Ferdinando Quarto Re de i Romani .
l6 18 Diftruttionc delia medefima Cic- ( ti fatta da gli Ecctefiaftici . 13
Paflaggio in Ilpagna di Maria* Anna figliuola delTImperat. ad accafarfi con
quel R . Spc- ditione del Cardinale Ludoui- do Legato Laierc compi i- mcotarJa M.lano . Anni dell' rio d Once Afcrittionc
alla famiglia Pam- philia di Camillo Aftalli , fat- to Cardinale , ^cammefloal
goui rno . Difpofitionc della Regina ChrL flina di Suetia , di abbandonar il
Lutctanefmo. Confermaiione dell'Inflirutionc dc'Ch etici regolari della Dot- 1
trina Chriftiana>principiata da Celare Bus Auignouefe . Rifiuto fatto da
quella Corona di Monfignoc Corfini fpcditoui Nuncio. PalTagg o quella Corte del Car- din.Antonio Barberino
dichia rato Grande Elcraofinicro di Francia . Riunione della Cafa Pamphilia>
con la Barberina . Matrimonio della Principeffa Lu. cretia Barberina col Duca
Fra cefco di Modana . It Prencipc Pamphilio fi la fnn- lionc di panari! tributo
per lo Regno di Napoli al Pontefice, come Ambafciatore de l Re di Spagna,
chcricfcefupcibifsi- ma Elciiionc di
Ferdinando IV. Re d'Vngaria,in Re de' Romani . Rimotione del CardinarAflalli
dal goucrno,comc infufficicie. Morte AoD? AaoI di del Chri- Ponte fto ficc. (
ecclesiastica: si? ^/Msi dtltJm^U ^Occidenti
Morrc d'Innoccntio X. feguita al li 7. di Gennaro del 1555. in et di
Scansi , cdortomefi, dop haucrfeduto nella Gate dradi PjaroX.ann3, mcfi ,c 23.
giorni ; al quale dop 80. giorni di Conclauc lucccdc . Alcflandro VII. Sanefc
chiamato prima Fabio Chigi , edcndo flato creaco con tutti i Voti alii y.d'Aprilcdel
1655. Confcrmatione di Generale di Santa Chicfa del Prcncipe Pamphilio.
Soccorfi dati al R di Polonja,in- fcftato da quello di Suetia . Pace d'Italia
procurata con Bre- ui fpediti al Duca di Modana Generale di Francia,^ al Con-
re di Fuenfaldagoa Goucrna- tore di Milano . Arriuo Roma del Signor di Lion Secretarlo di
Francia, per diocrfi affari di quella Corona. Et per accudire al riceuimento
dell'Ambafciatorc di Porto- gallo, che non bebbc cffetto . 3 Roma rcAa liberata
dalla Pefle . 1658 4 Canonizationcdcl B. Toratfodi Villanoua . Nozze ir D.
Agoftino Chigi Nipote del Pontefice dichiara- to Prencipcdi Farncfc, con la
Prencipefla Borghcfc . 19 to to il Publicationc d'vn Giubileo vni- uerfale .
Soccorro manda ro alla Republi- ca di Vcnetia contro il Turco , Riceuimento
della Regina Chri- fiina di Suerla in Roma , ha* ucndo abiurato il Luierancf-
mo , prima priuatamenre hl* Bruxelles, poi publicamcnic in Ifprucb . Arriuo
come (opra di D. Mario fratello di S. S. eletto Generale di S.Chiefa,e di
D.Flauio cD. Agoftino Tuoi Nepori . Pefte in Sardegna>Napoli,& Ro- ma ,
doue f danni notabili. SopprefTone delle Religioni de* Crociferi, di
S.Spirito,e d'altre piccole Congregationi , affo- gnando il Pontefice alla Re-
publica Venera l'entrate di quelle del Tuo Stato per la^ guerra contro il Turco
. Ritorno in quel Dominio delli PP. Giefuiti . , Morte di Ferdinando III. Impe-
f ratore,al quale fuccede , [Leopoldo Ignatio fuo figliuolo . Il Senato Veneto
rifoluedicon* rinuar nella Guerra contro il Turco , sbracciando qualche
trattato d'aggiu (lamento, co- me troppo difauuantagiofo . Soccorri dati alla
Repub.dal Pon. teficcdalla Cafa Barberina,dal Prencipe Pamphilio,& da altri
Cardinali,& altri Sig.Romani. P Dirparcd* Digitized by Googl CRONO LOGIA
jinni Jgir/mfcrU dVccUtntt . Uiiparcn an Vcnctia tri l'Arci- ucfcoiio d'Ambruno
Araba- iciacorc curaoraiaano dt rran. eia , c Monfignor Altoaiii Nuncio
Apoflolico per caufa del Rocchetto, che q ucgl i pot- caua rcopcrco nelle
pubh'cbe funtioni . Fabnca fupcrba de' Portici di S. Pietro principiata laj Pontef-
ccjch'abbollifcc la citt in mol- te parti delia medefima , e fi erigere anco
iCiuit Vecchia vn;Arrca4le. - 4 Kuniori in Roma per caufa di certa reientionc
tentata , vici- no al Palazzo del Card.di Efte; oudc ne viene leuato dalla ca-
rica il Goucrnatorc , e colloca- coui in Tuo loco il Cardie. Im* penali .
Herefie abbom incuoi i d Fran- cefco Borri Milanefe, condan- nate
dall'Inquifirioneche fece anco abbrucciarc lafuaftattta come refiarca Arriuo in Roma del Marchefc Lm\%1 Mirtei
mandato dall'- Imp. ricercar foccorfi contro il Turco che eli vengono fonlmiiiinratl dal Pontef. 5
Lega trattata tra Prencipi Catto* liei contro rOctomano j non riufcira .
Efcrcfccnza notabile del Teucre, eoa danno grande della Citt . Beatifcatione d
Monfignor Sa- Ics Vercouo^i Gincura - -
1 Arriuo del Duca di Criqu Am- bafciatore cftraordinano di Francia . Accidente
norabllc fucceCTo al medefmo , & alU DuchcfTa fua moglie . Anaif Inpel
riod'l Onet XI II 13 IL FINE. HVOVA Digitized N V O V A A G G I V N T h,^ . . ,
A L L A ' . . CkONOLOGI'ECCLESrASTIC Dal 1 66i&iQ al i
^74.Tratt dalle Hiftorc del Cau. Girolamo Brufon Anni di Chri- fio. Ansi de
Pire fici. XI Continuano Icdircoidierr Ro ' niacFr;incia. Auignone fi ribella
dalla Chiefa . Scntimenci perci delia corte di Roma . Si tratta Paghili
ftamenrcc cau- fa del Ducato di Cadr fi
rompe il CoogrcCTo . Naoui Eretici Adamiii reprefl in Francia . Morte de*
Cardinali Saccheiri> Marcbc(edi Bagni , P.encipc G o: Carlo de' Medici c 5an- doual. Anni diirimp.d'Occidenti,
Aggiuftamcnto tri Roma e Fia cia,c andata del Cardinal Chi gi Legato i Parigi ,
c poi ei Cardinal Imperiali. Diiarmode* Papalini , che doiic- uano paffarc in
Vn^her/a . Proraotione di molti Cardinal Caraffi Bonelii, Pccolomini,
BoncompigniiSaurlli e CclG . DTgafti ni Roma e Francia . Nuoua follcuatione di
Auigno ne. Torna Auignone all'obbedienza del Papa e vi entra il Viceicga ro con
Soldarefchc . Cardinale Orfino pa(Ia in Fran- cia . Incontro del Nunco col R di
Francia - Canonizazionedi Sat) Francfffco" Moti della Lorena e attacco , ^
prcfa dt Mirai fatta dal R di Francia , c nuuuo accordo col Duca Carlo .
Perdita c riprefa di Eaora in Por- togallo. NuL>ua Guerra de* Turchi rcll*
Vngheria per la pccfi d/XsJcy- cliailel e d'aUri luoghi . Moti d^armi ed
Congiure n ^ Polonia e Dtnim irca . Morte di Madama Chriftina di Francia
DachcfTa di Sauoia , c della DiichelFa di Patma Mar- gherita lua figlia. Morte
dell'Arciduca Carlo Fer- dinando d'Auflna. Fazioni in Dalmatia c Candita tri
Vcnciiani Turchi , Manda il Re di
Francia foccoifo Cefare Contro i Turchi
. Rotta de* mcilefimi in Vnghcria fui fiume Rab nella Stiria . | Tregua
conchiufa ir li du^^ I m per ij. I Ei fordia ricuperata dall'Elettor di' M.i
gonzi . Morte della DucheflTa diSaooia Francefcn di Borbone . Gran Prencipe di
Tofcana Vc- netia. Cometa marauigliofa .
Anni dell'. Impe rio d' Condotta del M.ircbefc Villa al fcTuigio de* Vcncti.ini
. Tradinficnro Tcopcrto ncU'Ar- mita Veneta.. Ambafciarorc di Cefarc alIa-#
Porta Octomana c della Porta Ce fare . |
Nuoue del Prencipe di Perfia , c P- 1 y ^ 0 a L >d3 oogle i^o C R O N O L O
G I Annidtltlmfm W Occidnti . diSalcs. Prctcnfioni fri Roma il Vicer di Napoli Inquifitort fcacciato da Manro- ua, viene d'ordine
dei Papa cc- flicuico A Roma muore il
Cardinal Franciocri , c il Prencipe Don Camillo Pampbilio Firenze il Cardinal di Tofcana 9 c al Finale
i 1 Card inai Colonna . Sono promoff al Cardinalato li j Monfignori Nini,
Conti, Raf- poni, pa]uzzi,Orfini,c Litta. ^ Anni dell leni 'apa Aleflandro
retriroo fatta la Promoticpoe di quattro Cardi- nali cU Dicbiarationc d'altri
quattro che fi baucua riferbati in petto,e furono Roberti,$pi. noia Vifconti , Caracciolo , Dolfino>
diThun> cdi Vando- mo , ini d viuerc nel fine di Maggio in et di 69. anni e
22. anni vn mcfe e 16. giorni d Po atifica ro. loriroQo parimente li Cardinali
VolunnioBandinelli, e Sforza Pai lauicino . )opo trenta giorni di fede va-
cante , diciotto di Conclauc fu eletto Pontefice il Cardi- nale Rofpigliofi da
Piftoia^ col nome di Cfcmcirc Nono , e fece Cardinali l*Abbarc_v Rorpigliof Tuo
Nipote , e Si- gifmondo Chigi . IO del Duca di Mantoua Carlo fecondo..^ ^ ^. .
^ i Battaglie e prefc di Piazze il- Portogallo. Mone del R Cattolico Filippo
quarto e fucccOona di Carlo fecondo luo figliuolo. Rumori CiuiJi nella Polonia Sbarco dell'Armata Veneta in Candia e fuoi
progred . Candia affcdiau dal Primo Vi- lre. Prefa di Vafcelli Turcbi fatu da*
Vcnctiani. Difconcio ir Modana c Manto- u aggiuftaio. L'Intanta Margarita di
Spagna Imperatrice Vienna. A Parigi
muore la Regino Anna d'Aurtria . Continuano i Rumori Ciuili nella Polonia
compofti final- mente con vna Araniftia ge- nerale. Candia fu
ftrcttadairefercitodel Primo Vifirc . In Venezia alli^.dApnlefi ter- remoto con
turbamento d*ac- Sua , c cos in Dalmatia douc Lagufi f qua disfatta con la mone
del Doge e di quaG tut ta la Nobilt , e patirono altre Citt di quella
Proiiincia . Segu la Pace ir Inghilterra e_5 Oianda,eil Rdi Francia mof- fc
l'armi contro la Spagna in Fiandra . Continu la guerra tra la Spa- gna ancora e
il Portogallo. Seguirono difcordic ancora tr ! SauoiaeGineura. Mor la Regina
Lodouica Ma- ria Gonzaga in Polonia , co- me pure il Prencipe Lubomi- fchij
nella (ua relegazione d*- Vratislauia. AueU' S J9 4 Di^^H by Google
ecclesiastica; m Anni Anni i de- Cht- Pon- fto. te fii. 2^ 2 1669 Anni
dell'Imperio eTOccidente Auendo il Papa fogprcffc le Re- ligioni d San Georgio
d'Al- ea y di San Girolamo di Fie- nile, cdc'Gefuati, pcrmifca'-
Vcnczianidifcruirfi del prez- zo dc'loro beni (tuaii nel loro Dominio nella
Guerra coner fi Turco . S*interpofe ali* aggiuthmeoto ir Francia e Spagna.
PromoQe al Cardinalato il Prea- cipc Leopoldo di Medici. D.-fpens nel
Maritaggio del Prencipc Reggente di Porto- gallo con la Regina fua Co- gnata.
Eircndofi abbrucciato il Palagio Imperiale i V>enna rimafe tr quelle rouinc illcfo vfV- pezzo di
legno della vera^ Croce , che fi aueua la Impe- ratrice Leonora fcordato nel-
le Tue rtanze . In memoria di che f da Sua^ MnelU inftitu.'to vn' Ordine Compagnia di Dame Cro- cifcre . Mnrte
de'Cardinali Pallotta , e Pamele . Aiicndo il Papa oltre il Porto- carrcro che*
fi aueua rifcrbato in peno nflh promozione del Cardinal d' B i^lonc , creato
fette air ri Cardinali, Altieri, Nerli , Pillamcino , Cerri , Br>naccorfi ,
Acciaioli ,c Bo- na; ed cffcndofi poco prima conchiulo marita e?io tra D. Gio:
Battift.1 dio Nipote e la Paihuicina
Nipote del Cardi- nale ;aggrauato da molte in- difpoGziont, e dal cordoglio
della perdita di Candia , per h di coi conferu.iz'onc aueua; tanto faticato ,
conAim gli virimi (ptriri della vita aili tre- dici di ecembrc, Don Pietro
Reggente di Porto- gallo mand il Conte del Pra IX 12 i Candia era tmcauia
affediata^ I daTurchi, c i Veneti ripor- tarono vna importante Vit- toria fui
Mare alla Frafchia . PalTarono in Candia molti Pr cipt , e Cauallieii Franccfi
( Venturieri [Si terminarono k
differenze tra Sauoia e Gineura* Si fece la pace tra Spagna j c Francia . II Re
Cafimiro C^rto di Polo nia rinunzi la Corona
Tra Inghilterra, Suesia, e Olan- da fi ftabili la Triplice Lega rer
opporfi i d/fceni della rancia nc'Pacfi
bafn . Il R Alfonfo Sefto di Portogal- lo fdepofio, ed eletto Reg Snre del
Regno il Prencipe . Pietro fuo fratello. Segu la Pace tra la Spagna , c
Portogallo ; e fcguirono ru- mori grandi in Spagna per le differenze di Don
Gio: d'Au- ftria c 1*1 noni fi tor Generale . Cefarec altri Prencipi dell'Im-
perio mandarono genti in-* feruigio de* Veneziani iii^ Candia . Bench la
Republica Veneta fpediffe in Candia molti con- uogli di Naui con numerofc
Soldatefchc; evi paffaflccoii grande foccorfo .'nuiato in- fianza del Papa , e con le Tue infegne
dal Re di Francia ; nondimeno partito quefto , fcofircita rendcrfi Tur- chi con la Pace concliiufa tra
la Republica e la Porta , ce- dendo in cambio il Vifire_9 Clida Con altre
Piazze di Dal- mizia . F eletto R di Polonia Michele Vuilnouiclchi , e Zbaras
di- fcendcnic da Prencipi lagel- loni, e non ammogliato nel- l'Arciduchcfla
Leonora d'Au- ftria. sr 11 Coogle 22)
CRONO L O G 1^ A domoAinb^kl^tore Roma aucndo'pnm^cpndocto il Re D. Alfon/o con
buon^cuHo- ' d/aallclfolc Terzere. liioiie qualcjic dir^iaccrc tri Minifir^Foxitficij e Reg/j Kapoli, c Milano per conto de' Bciu,4clJe
K^Jigiom.^ prcffe. Sc'L' u pure qualche rumore tri Roma ) c Gcnoua per auer
.qucfla licenziata VIn(^Uifi((>- re ; ma data fodisiaziQae al Pontefice e rimeOb Tliif ur- firore quictoffi il tuffo.
Mornl cJardinal di Thum Ar- ciuefcouc di Salzburgo Com- midario di Ccfarc alia
Diccji di Ratisibooa Oopo vn lungo
Concinne fii cleiro Sommo Ponrctcc /! Cardinale Altieri Romano in et dtMc
orcanca anni ; il, qua)ead0!6rif Raip-gliofi fra- ^^elfodc( Defomo PofMcfice ,
Fra g}i AwMdimi dIStueia , . r d Tolcana nMn diflb- nrrrzea caufad precedi nzi;
clic furono 3ggiu(laic ^l mente dal Papa - And^primo N if^zio L'sbonal i.;|lrl|[^n(i8;nor Rauizza dopp^g-
giuflfteie diflferenze ehc> v^^W^&liCam c Prco* 13 ^fmcln a vita
cclrfiiSict proueduci^^ai M d Mite Badie. Tumultu l'Olanda caufa del Pfcnciped'Orangcs> chevo iettano
aktuie Prooiocic ab- bacato , 6c altre. pofMlKO nella prirtina grandezza..! \.
Anche in Inghilterra nrorfcro diff erenze tra le due Camere del Parlamento che.
furono ageiuftatcdal Re. - Seguila Paoe irailPtktlnove il Duca di Lorena. ^
Sufcit la Francia nuoui torbidi in Fiandra ma furono quie- tati dalie protese
de^i Oiao- dell, tape Ori Inforfcio nuouc difocDzC tra Gjrnoua cSauoia . Molili
Gran Duca diTofcan Ferdinando Secondo SS
Mfic la Pace tra la Porta Otconinji la
Republicha Veneta , c inforgono nupue turbolenze nella Dalmazia cau(adc'Confini^ Si diicopre ncli' Vnghena
vna ' Cbn^iurzordita da quei Ma- gnatr coner Geire , per la quale vengono-
arrecati il Conte di Sdri noe altri- Sig|K>i ri principali . Anche nella
Molcouia fi follc- uarono i Tattari Tuddiii c altri Popoli contro il ChiQ
Duca.. Mori il R Federico Terzoi c gif fucccfTe nel la Corona di Dani marca il
Figlio Chriftiano V. Il R di Francia occup la Lore- nai e ti vn grande a r
maincii- tonciruoR^gno ij^ Srgni Hi ^PiMrm Sj^mt e In* I ghilrern anche di
m/U^U- \ nei Equinoziale- Nel Tirolo, c in altre parti di Gcrman'a fi vdirono
griii_>* icrreinori e ic^uirono
inoo- 4azip{u4itcquc ,. 22 Don Digitizedby Google Ani! A ani g c e
L E S r A S T I tjfe 1^71 1^71 DqX} Pietro d* Aragona Vicer diNapoiip.ida .1
Roma Ani- bafciarore d' obbedienza al Poiucficc. ^ Morte de' Cardinali Gncm' ,
c AoconioBaiberrio ViTcon- ti,c Celli. Furono canonizatf li Beati Fi- lippo
Brnizo , Francefco Bor- g^a , Lodouico Bdtrando , Caccano Ticne , e Ko di Sanu
Maria di Lima. / NaouedtffiRtnze lo GcbtaL per la laquifizione. Marchcfc
d'Aflorga Ambafcia- core di Spagna c Ulto Vicer di Napoli. Si rinuouano le coftituciOHi r. r/) iv : Morte del Cardinal Giberto
Borrqmeo,del Cardinal Man- I Cini del Cardinal Moacada I delCatdoMMESej r ^
Maritasi del Duca d'AotfcoK j Colonna conDona Taroi* I nia Altieri. la Citt di Colonia . E tra la Francia e
l'Olanda. Viaggio del R di Francia fa- rcita nuou0 gcloic nc'Ccnti- oatf, -r r
I puc^id Btioritoc^/tiinno- rio in obbedienza quella CTtt capitale ; cfTcndofi
prmia ag. giuffatifioi VeTcouo di i^i^i- Slfannleiio^zctd il Duca di
Mancoll' M FrincIpciTa di Guafialla, . *
/ ^ Continua la ^erra in Polonia contro i CoTacchi Ri'bcl li. E l'I Mofcouita
rimetcf: iii,.9b- bcdicnza i Tuoi. ' Mi Impo' riodr^ Onc- ce. i3 Li R di
Franciarc^Ingbilterr A ' colicgan' inficme c con l'H'ct- tordi Colonia e
Vcfcouo di Munftcr muouono guerra al- Iv^and*, ma virtoriofa hl^ MArb iiKUHh th
1a> ^Del- dria , Vrrccht ^ e l*Otirral con altre Piazze . Seguirono rumori
grandi nella Polonia contro ilRc^ che fi- nalmente fi aggiuftano-,e van- no-
^MtM il Turco 9 ma^ troppo tardi ptcHe'
occu pato ^ Caminictz con quafi iurta laj Podolia . Onde fi f vna PactI
Prouifionalc, e rua^taggioia perii Polacchi . Il Mofcouita fi aggiufta ^*Po
lacchi re ^rmmtiiitm. Ccfare e Brandcmb"*go nwnda no efcrcito a^^.etio
>eiwlla Vcsfalia. Solleuaz'i'nc in Meflflna > e ip alin luoghi di
Sicilia. Terremoto in Rititini con mei- M 4-^. upm Digitized by Google C R O N
O L O GJ_J[ ^ni delTImptrio dVccidtnte Il Papa promofTe al Cardinalato r Abbate
Felice Rofpigliofi folo j e prima in altra Priamo zionc Pietro Bafadonna Pro
curatore di San Marco Vcnc- Z!an)Milano , e per altre Citt d'Italia . Si deputa
vna Congregazione fopra la pretenfiono del Rdi Francia di difporrc de' beni
degli Orpitali fauore della Religione di
S. Lazaro . Si difpenfa il Maritaggio del Duca di Yorch con la Princi- pcffa
Leonora d*Eflc forclU del DucadiModana. Pfla
Roma vtx* Inaiato del Mofcouira per vru Lega > e Joccmrfi alla
Polonia coner fl Turco . Vi ptffaoo pm-c dae Padri Do- minicani Inuv^ti dal R
di Perfia . Manda il Papa foccorfo iJ dana- ri alla Polonia. 16 Annir ptcn- de
diuerfe Piazze . Ccfare , Spagna , e Olanda fan- no Lega lofieme , e Spagna
dichiara Guerra alla Fran- cia I
Collegati prendono Bona . Francia abbandona Vtrecbt9 e altre Piazze in Olanda.
I Polacchi aggiuflate le interne difcrdie rompono la Guerra al Turco , e
ottengono vna fegnalata Vittoria con la dif. fina di tutto il Campo Tur- ,
chefco . E intanto viene a morte il R Michele. Si fa Congrefso di Pace Col- nia ma con poco frutto. Congiura in
Lisbona , per la quale il Prencipe afsumc il ti- tolo di R. PeAe
ficriffraa Coftantinopoli e in tutta la
Turchia. Mori in Francia il Re Cafimiro di Polonia j c a Vienna l'Im- peratrice
Margherita d'Au- firia . Leopoldo Cefare fpofa in fecon- do luogo r
Arciduchefl^a Ciau diad'Auftria. II R di Francia ordina reprc- faglie contro i
Genouefi per cfserfl armato io quel Porto vn VafccUoOlandefe. Seguono gran
turbolenze e guerre tra i Mori dclU
Bdi-, n; FT karia E. 1. Bartolomeo Sacchi detto il Platina. Bartolomeo Sacchi. Keywords:
guerra/pace, Plinio. Sacchi.


No comments:
Post a Comment