Grice e Paolino: implicatura
conversazionale -- dizionario filosofico portatile per ginnasti -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Napoli). Filosofo italiano. Grice: “In
England, we have it easy: we have Oxford and we have Oxford. In Italy, small a
country as it is, they have Bologna, Bologna, Bologna, and Nappoli, Venezia,
Roma, etc.” Autore di quattro trattenimenti De' principj del dritto naturale,
stampati a Napoli presso Giovanni di Simone, di un supplemento al Dizionario
storico portatile di Ladvocat, ma è noto soprattutto per i due volumi della sua
Istoria dello studio di Napoli, uscita anch'essa dalla stamperia di Giovanni di
Simone. Si tratta della prima storia compiuta dell'Napoli, nella quale l'autore
dimostra con buoni argomenti (come ricorda Tiraboschi nella sua Storia della letteratura
italiana), che quello studio non fu veramente fondato da Federico II di Svevia,
ma, prima di lui, dai Normanni, benché questi non le dessero veramente forma di
università e non la onorassero dei privilegi che a tali corpi convengono, cosa
che invece fu fatta da Federico, che così meritò la fama di suo vero
fondatore. Opere: Giangiuseppe Origlia,
Istoria dello studio di Napoli, Torino,
Giovanni Di Simone, Girolamo Tiraboschi. Grice: “Paolino is a
quasi-contractualist. His contractualist treatise is very accessible. Man is
the political animal, so politics is in the essence. Polis means civil, so a
man who is not civil is not a man. Paolino analyses a contract – in general, and
then the social contract in particular. This sets him to analyise such duties
which are addressed to the other members of the civitas. Paolino was alo the
author of a dictionary of antiquities, which has the nice alphabetical touch
about it, if you are into a first
thought on Julius Caesar or Cicero! He also traced the stadium tradition
to the ‘gym,’ ‘nudare’ as he notes. And notes that it started in the cities
where such as Athens or Rome where the athletes needed a place to get undress
and practice. He mentions Plato’s Academy (after Hekademos) and Aristotle’s
Lycaeum, after the statue of Apollo Liceo, reposing after extercise. It is good
to call Platonists accademici and Aristotelians liceii then. The gyms were
particularly popular in Italy – even before the great expansion of the Latins
and Romans over other ethinicities. In the South of Italy especially, due to
the weather, it is more natural for an athlete to feel the need to get undress
as soon as possible, and philosophers followed.” -- D.
Di tutte adunque le società dei Mondo non fu ch'una ftetia l'origine , perchè
tut te,giusta ilvostro avviso, nonsìmisero inpiè, nèsi formarono, se non secondo
le diverse nécessità, e bisogne degl’uomini. Anzim in tutte altre sìsi ebbe un
istesso fine perchè non si risguardò ad altro, se non al commodo, e dutile commune
de socii. Ma quali sono le società particolari, che sarebbero statemainel Mondo
inufo,semante nuta si fofle ben falda, e stabile la società Universale (A )?
(A) Egli è fuor di dubbio, che gl’uomini, essendo tutti in obbligo, ed in
dovere d'amarsi u vicenda; el'unocomenon nato, per se medesimo, dovendo non che
al proprio anche all’altrui commodo badare, quando ciò tutto esattamente osservavano,
non venivano a comporre che una società universale inguisa che niundiefi considerarsene
potea aldi fuor. Quindi divero io non M. La 271 safidica l'Eineccio, il quale tutto scaglian,
dosicontro il Puffendorfio, che trattiavea, e deafai malamenge inferiti tutti gli
obblighi, e gl’umani doveri della società, soggiugneto, jto ch'era uom tenuto soddisfara
tuttiquegli che Uella ,ch'è la più vera, e la più saggia, Antichità del e
lasola infallibile maestra dell'umana GinnasioNa II. Cosa
fossero prudenza si lasciarono in dietro
di gran lunga ogni altra Nazione. Quindi, giustache scrive Dion Crisostomo agl’Alessandrini
sull'autorità d'Anacarside, non vi fu città della Grecia,che non avesse avuto
il suo Ginnasio. Questo solo basta di presente supporre per farci sicuramente
acredere, che Napoli Città oggi dall'eterna divina provvidenza
maravigliosamente fornitadi quanto in una ben nobile,e doviziosa potrebbe mai
l'uom brą mare ;e sopra tutte l'altre ben culte città dell'Europa, e per le
scienze,e per l'armi, e per lo Erano presso de Greci questi Ginnasj alcuni
grandi, ftatii Ginnasie magnifici edifizii con ampii portici, e stanze d'ogni
ca ondevenifer opacità, luoghi coverti,e scoverti, ombre, ed altrepref così
deti: eso che infinite comodità, ove la gioventù ammaestravasi qual fosse la
lor forma. Oppinio non meno nell'arte ginnica, che nelle scienze, e nelle
fa pari celebre gran trafficodi )essendostata, come tutti fuor versia
asseriscono, fondata diogni contro l'altre da Greci, ebbe anch'ella come della Grecia
il suo Ginnasio finda' suoi cominciamenti Infatti Strabone,che vise che a’ suoi
al tempo di OTTAVIANO, scrive, giorni questa città avea ancora tiche Greche
costumanze molte dell'an , come le Curie, le l'Efebeo,e altre dital Fratrie,
fatta. E con queste ha il Ginnasio. Né v'ha scrittore al tresì osi su questo
muover di buon senno, che ombra di dubbio e ne di coloro che arti liberali; onde
sotto uno stesso tetto venivano a c o m avuto il luogo prendersi, per così
dire, due diverse accademie proprio per le, e due Scuole, ribut ta varj, e
diversi generi di Scuole, cioè: quelle dell'arte ta comefavolo- bellica , e
quelle delle scienze, e delle belle lettere. E niodimoltiçe perchè a coloro, che
applicatierano alla Ginnica, e per lebri scritori. Io gran novero loro, e per
gli esercizi, che far doveano, come il corso, la lotta, il salto,il pancrazio, il
di Strab.1.s. fco, . “γύμνοω”, det idioma, senza aggiugnimento
d'altro, semplicemente O ti Ginnasj. Per la qual cosa alcuni nel progresso del tempo
non badando che al semplice suono del vocabolom con cui chiamavansi, li
credettero non per altro essere edificati, che per un tal mestiere: opi stati esi
prima , forse il primo, Craffo presso Cicero nione che porta la ne (2) , e tra
gli altri , che in questi ultimi secoli sostennero fi furono Mercuriale, e Pier
L a però avendo per certo, per quel, che ne scri sena. Noi Ginnica non fu pove
Galeno a Trafibolo, che l'arte sta in voga nella Grecia, che alquanto prima
dell'età di Platone, e che in Grecia, come manifestamen te fi ravvisa
nell'ingegnoso, ed ammirabile poema di visselungamente prima di quel cele
Omero, il qualee da molti celebri scrittori, come bre filosofante avanti lo
Lino, Filamone, Tamiride , e altri fioriti stesso Omero, furonvị le Scuole
delle belle lettere fi no da’primi tempi; stimiamo più ragionevole il credere,
che s'introdussero i giuochi Ginnici, ed Atle che dopo fatto , che amtici, I Greci
altro allor nonavessero pliare que’ medesimiedifizj, fattimolto tempo prima non
per altro fine, che per le Scuole, e chiamatigli per le ragioni, che testè
noiaccennammo, Ginnasj:poichè Crasso steso, il quale fu il primo, come disimo,
ed A2 inge sco, facea mestieri d'uno spazio maggiore, e asai più grande
diquello,che bisogna percoloro,che istrụi vansi nell'arti liberali, e venivano
per questo ad occupare buona parte di tali edifizii; erano questi dal modo, con
cui in es si faceansi quegli esercizj, cioè dalla voce greca yújrow , che tanto
vale quanto nudare , nel nostro e . Cic.l.2. de orat. Apud Anson.Vandal
differt. 8. de Gymnasiarcb. ingenuamente egli anche lo attesta, a metter
in campo un sentimento a questo del tutto opposto. Parlando del suo tempo dà
atutti a conoscere, che le pubbliche scuole delle scienze non era allora in
costume d'a prirsi in altro luogo, che ne' Ginnasi; e che per quanto egli si
studialle, non potea in niun modo fisar in cui queste erano colà state erette. Ego
alio modo interpreter (diceegli) quiprimum Palæstram e sedes deporticusetiamipsos,
Catulé, Grecos exercitationis, eg delectationis causa, non disputationis
invenisse arbitror; et sæculis multis ante Gymnasia inventa sunt, quam in his philosophi
garrirecæperunt; hocipsotem porecumomnia Gymnasia Philosophi teneant tamen eo
rum auditores discum audire, quam Philosophum malunt etc. Per verità non v'e ginnasio nella Grecia, in
cui non vi fossero queste Scuole; cosi leggiamo,che in Atene nel “Cinofarge”, il
quale fu un Ginnasio eretto molto prima del tempo di Platone, eran vi tra
l'altre Scuole, quelle della setta “cinica”, dalle quali egli anche forse ha il
nome, e nell'Accademia eravi l'uditorio di Platone (5) come nel Liceo quello
d'Aristotele. Anzi accolto, ovvero al di dentro d'alcuni celebri ginnasii trovavansi
non meno delle scuole, che delle famose, e celebri biblioteche; come sappiamo
diquello parimente in Atene, che avea dappresso la celebre biblioteca di
Pisistrato, rammentata da Girolamo, e da altri, e quello in Rodi, della cui
celebre Biblio Schol. Ariftoph. Pace Xenophont. In Hippar. Plutar. Symphofilovi11.
q. iv. Suid. Pauf. in Artic. Hieron.de Beat. Pompbil. martyr. ep. Ad Marcel.14.Gell.
l.vi.c.17. Lucian. adverfus indo&um. Pauliin Atricis. Ifidor.orig.hiv1.3. a
Р ерос (s) Suid. Pauf. in Attic. Schol. Ariftoph. ad Nubes ec. Ammon. vit. Aristot.
Plutarch. De exilio. CICERONE .q. TUSCULO. teca parla Ateneo; é per questa
stessa ragione forse, per cui sempre ai ginnasii accoppiavansi le scuole delle
lettere, troviamo che molti valenti uomini, e dotti scrittori applicarono in
molti luoghi delle lor opere questo vocabolo, a significar non altro, che
queste, quasi pereccellenza; essendo lo studio delle scienze molto più nobile,
e sublime di tutti gli esercizi ginnici. III.che h una con quello nello stesso
tempo le Scuole nide le Scuole Atben. Biblioth. l.1. dipnofoph.c.1. Senec. epift.76.
ut 0 1 , Supposto adunque pervero, come lo è infatti, Tenimonianza che Napoli, come
Città Greca, ha il suo Ginnasio fin di Seneca, e di da' suoi primi principi, egli
convien credere anchevero, tri autori Lati . di Napoli : delle belle lettere; senza
le quali nella Grecia, come Scienze che vi abbiam detto, non si formava Ginnasio;
e certamente s'insegnarono; di queste, di cui è solo or nostro assunto il
favellare ,vifiorirono. parlaSenecainuna suapistola, nellaquale,come dalle
parole ,che poco fa da noi fi allegarono di Crasso, con lui filagna presso
Cicerone di que'giovani, che al meglio delle lorlezioni lasciavano ilormaestri
nel le Scuole per correre frettoloji a veder il disco, la lotta, e gli altri ginnici
esercizi; così egli fiduole fortemente col suo LUCILI, che nelle scuole della
nostra città vistoavea farcerchio ai filofofi, giovani in nove romolto pochi al
paragone di quelli, che a calca tra ftullavansi nel Teatro, il quale, come egli
narra, era in questa Città non guari distante dello stesso ginnasio, Pudet
autem me generis humani -- scrive egli -- Quoties Scho lam intravi, prater
ipfum Theatrum Neapolitanum Il
fcis,transeundum eft, Metronactispetentibus domum lud quidem farctum est: hoc
ingenti studio , quis fit Pithaules bonus, judicatur. Habet tibicen quoque Græcus
du præco concursum:at in ilo loco,in STAL: quo ritur, inquovirbonusdiscitur,
paucissimisedent; & bi plerisque videntur nibil boni negotii babere , quod
agant, inepti cu inertes vocantur. i più nobili della Città non isdegnavano
neppur d'inviarviper tal finei propri figliuoli; poichèegliscrive, chepor
tatosi in Napoli con Antonio Giuliano, professor di rettorica udito vavea un giovinetto
molto riccocum utriusque lingua magistris -- per valerci delle stesse sue
parole 00 meditans, exercens ad caul'as Roma orandaselo quentia Latina facultatem.
Quanto alla Filosofia, la dottrina di Epicuro, la quale venne da'più dotti
dell' antichità ricevuta con applauso, e fu universalmente se guita da tutti
que'grandi uomini del tempo d'Ottaviano; era quella , che in queste medesime scuole
avea maggior voga; come par che si conobbe da una Iscrizione,che nel 1685.fi
rinvenne in un Cimiterio fco verto nella Valle della Sanità , non guari
distante da quella Chiesa sopra alcune urne,che state erano per quel che
n'appariva , di Epicurei. Poichè in alcune di quelle vedeası il nome di alcuni
celebri filosofanti di questa setta, scritti con Greci caratteri, e in alcune
altre con caratteri Latini leggevasi; manonbene, e oscuramente: E come
apprendiamo da Gellio, che fa anche di questo Ginnasio onorata memoranza vir
bonusque. 3 DELLA e fiori alquanto dopo Seneca; al suo tempo in queste Scuole
nell'istessa guisa, che in quelle del Ginnasio di Cartagine ramme morato da
molti Autori, s'istruivano I giovani non meno nelle scienze,chenellelingue; e I
più Salvion. Hieron. in Catbalog. Jone Proph.
Aug. conf. fc. Celan. Giorn.3. delle notizie di Nap. STALLIVS.GAIVS.SEDES
HAVRANVS.TVETVR EX EPICVREIO.GAVDI.VIGENTE CHORO Quindi tra' maestri , che in
tali Scuole insegnarono le lettere umane , e le lingue , fi conta Stazio
Papinio nativo di Silta, Città dell'Epiro, che fiorì circa al tem po
dell'Imperadore Domiziano; padre di Publio Stazio; il quale, come dal costui
poema fi ravvisa espose in queste Scuole l'opere de'più celebri poeti Greci,
come Omero, Esiodo, Teocrito, ed altri di questo genere; e tra coloro, che v'insegnarono
le scienze filosofiche, deve annoverarsi senza dubbio quel Metronatte,di cui,
come prima abbiam fatto vedere, fa motto Seneca; e fimorì molto giovine,che
glifu contemporaneo,co me questi medesimo attestainun'altra pistola diretta al
lo stesso fuo Lucilio;e febbene degli altrimaestri, e professori, che vi furono
in questi, o in altri più anti chi tempi,dato non ci siaora di tesser un ben
lungo,e distinto catalogo , poichè i lumi , e le memorie della Storia
totalmente ci mancano ; non però egli è certo , che essi furono tutti di tanto
sapere adorni,e di sì rara dottrina,che abbondando perciò laCittà digiovani let
terati venneellada’ Romani concordemente non con altro titolo chiamata , che di
dotta, e studiofa ; e così per tralasciar degli altri,che cið fecero Columella
in parlando di Napoli, non con altro epiteto nominol la>,che con questo:
Doftaque Parthenope, Sebethide roscida lympha. E'l medesimo fece anche Marziale
col seguente verso: bi di 00 .1 >1 li
al Papir. Star. flvar. s. epiced. inpatr. Senec. ep. Er Oras. Epod. Ad Canid. Sil.
Italib. Stor. Syluar. Ovid. Metamorpb. is. Napoli, quanto Illo Virgilium
me tempore dulcis alebat mente cari; ond'è,che niuna altra Città più della loro
Costantino. Sen.ritroviam nellaStoria, che avessero eglinofino nel cadi li, che
vogliomento dellor Imperio maggiormente frequentata; equel no, averTitalisopratuttolafrequentavano,se
vogliam prestarfe in rifateleScuo-de a Strabone che impiegavano ilpiù del lor
tem le,con allega re'inpruovailpo allostudio delle lettere,edelle scienze.
marmo,cheog Et quas d o &t a Neapolis creavit. Anzi Virgilio e
riguardo scienze Parthenope, studiisflorentem ignobilis oci. E tra perquelto
conto iNapoletani,e per laGin comebenrifletteil Bembo inunasua pistola, fu
mandato , e mantenuto da Augusto in questa Città a proprie spese per farvi i
suoi studj. E in fat ti nella prima Egloga de' Buccolici, scrit ti anche in
Napoli , egli riporta a' favori di quel Principe il suo Napoletano
ozio,cioè,studioconquelleparole:Deus nobis hæc otia fecit. E confessa nella
fine de'Georgici, che: che visicolei nica , la quale nel si. lor Ginnasio
esercitavano anche con vavanofofefta somma diligenza e con tutta la
magnificenza del Mon ta frequentata da'Romani;edo,divennero universalmente agli
stesiRomani somma anche dagl'Im peradori fino a gi fi conserva Quindi LUCILIO, che
fu ilprimo tra’Latini a scrive fopra la fontere delleSatire, non solo visse, ma
anche morir volle tra' .An nunziata;mo:Napoletani, comeattefta Quintiliano,e Cicerone,
il strato falso ; e quale v’ebbe anche un'abitazione e Virgilio, dicui di che
propriamente in efoabbiam favellato, Orazio, Livio, Marziale, Silio Italico -
fac cialimenzio --, Claudiano , e tutti gli altri tra gl’antichi , ne mar che
morapportatomercè dellor saperelasciaronoa'posteriillornome im in
cuilafenzamortale,abitarono inNapoli perpiù tempo; anzi dubbio fi parla delle
Scuole . molti Bemb. lett. 27. Strab.l.3.infin. Quintil. CICERONE ep. famil.
Crinit. de Poet. Latin. Philoftr. Icon. Sil. Ital. per 9 molti,come dal
Poeta Archia narra Cicerone brama rono
ben' anche di esservi ricevuti per Cittadini; cosa, che iGreci non erano molto
larghi a concedere;feb bene su ciò non tuttiusassero lastesa moderazione: Ma
non menode'privatiCittadiniRomani,visita rono questa nostra Città
glistesiImperadori ; poichè sal vo Celare, il quale, come scrisve CICERONE inalcun
tempo ebbe a sdegno i Napoletani, forse perchè infer matosi fra esi Pompeo
nelprincipio della lor guerra, gli mostrarono,come
scrivePlutarco,moltisegnid'af fezione, gli altri tutti fino a Costantino,
lebbero per le stese ragionianche molto cari: così che eglino molte
prerogativen'ottennero. Il perchè TITO, chesuccef se a Vespasiano circa l'anno
79.. dell'era Cristiana, essendo pe'violenti tremuoti accaduti al suo tempo , a
cagione di unobengrande incendio del Monte Vesuvio rovinati molti luoghi vicini
; e traquelli, come scrivonoalcuni de'noftri Storici,in Napoli anche il
Ginnasio: egli pose ogni studio per farlo con pubblico danajo ristorare: e
comunalmente fivuole, chediquestofattonefacciaanche oggi giorno una chiara, e
certa testimonianza quella Gre. eLatina Inscrizione, la qualetuttaviaravvisiamoin
questa città in un marmo elevato nel muro della Fonta na dell'Annunziata , ch'è
la seguente , riferita anche dal Grutero, non cheda tuttiinostri Istorici, li
quali vogliono, che in essa fi faccia parimente una espressa memoria
dellescuole, ch'esistevano nel Ginnasio. " 100 Jens 1 CI, 22 > 1
00 TO са, fuz a . B Cic. pro Archia. Ezechiel.
Spanhem. Orb. Roman. Cic. Ad Attic.l.10.
ep.11. Plutar.inPomp. V. l'Autor della Stor. Civil. Del Regn. lSueton.in Tit. cap.12.b.i.
Gruter. Infcript. oper. & locor. publicor. Capacc.ift. l. 1. c.18. Bened. di
Falco Antich. Di Nap.&c. TI -ΙΤΟΣ -ΚΑΙΣΑΡ ΕΣΠΑΣΙΑΝΟΣ: ΣΕΒΑΣΤΟΣ ΚΗΣ
ΕΞΟΥΣΙΑΣ ΤΟΙ OE TIIATOE TO :H :TEIMHTHE OETHEAE·TOT: TYMNASIAPXHEAE ΥΜΠΕΣΟΝΤΑ
•ΑΠΟΚΑΤΕΣΤΗΣΕΝ NI ·F ·VESPASIANVS ·A V G .COS.VIII.CENSOR.P. P. IBVS .CONLAPSA
·RESTITVIT Ma senza che quì noi ci distendiamo molto nepo co in far riflettere
agli abbagli, ed agli errori, che co munalmente han preso tutti nella sposizione
di questo marmo ; basta, che con qualche diligenza per uom si legga , per
dubitare se in esso si tratti del Ginnasio; o v ver più tosto dell'antiche
Terme , come più probabil cosa essercrediamo, nel fito delle quali eglifu trovato
; ed ; il numero delpiù,il quale si vede in esso adoperato a notare gli edifizj
rifatti per ordine di Tito ,par che troppo chiaramente lo ci additi ; nè per
qualunque ftu dio vi fi faccia, potrà mai scorgervisi parola, che colle Scuole,
o cogli esercizj letterarj abbia coerenza ; onde quanto su ciò fi dice sono
tutte pure,e prette immagi nazioni de'nostri; egli v'ha però un altro marmo
rife rito dal Capaccio, ove espressamente leggasi: SCHOLAM. CVM. STATVIS ET
IMAGINIBVS ORNAMENTISQVE. OMNIBVS SVA: IMPENSA FECIT Capacc. Ift. tom.I.h.1.6.18.
. E per .I. 11 E perverità ebberoi Greciin costume di adornardi
statue, e d'immagini ilor Ginnasj, con riporre quellede più celebri Atleti, ed icoloro,
che si erano più nella Ginnica refi immortali, ne’luoghi, ove l'arte esercitasi.
E quelle de’ gran FILOSOFI nelle Scuole; come del Ginnasio diTolommeo celebre
in Atene narra Pausania Per la qual cosa se non a Tito , sicuramente ad Adria
no , che nell'anno 117. dell'Era volgare successe nell Imperio a Trajano. Di quanto
narrasi in questo marmo convien darsi il vanto. Poichè questo Imperadore, come
scrive Sparziano inomnibus pæne
urbibus,com aliquid ædificavit,o ludosedidit:efucotantoamatoda'Na poletani, che
volontariamente lo elessero Demarco; ch' è quanto dire Pretore della lor
Repubblica. Come prug va il Reinesio
contro il Capaccio, ed altri,che cre dettero esser questo un
Magistrato:Greco;avendo avuto le colonie a fomiglianza diRoma parimente un
talMa giftrato. Orciðne fa chiaramente conoscere, che il Ginnasio, e le scuole
in NAPOLI sono ugualmente celebri di queste Scuo non meno prima, chedopo che
questa città fi: sottolefinoa Costan mise aldominio de Romani; poichè febbene i
Napole tanidall'anno diRoma,come sostienetraglial triil Reinefio finoad
Augufto, edanche molto tempo dopo, toltone il tributo, che pagano a’Romani, essendo
stati trattati da quelli con ogni piacevolezza,ed. amore ,e reputati amici
anzi, che soggetti ; fossero stati dopocircail tempo di Tito,o diVespasiano,se
si vuol credere al Caracciolo, ridotti in forma di Colonia, Paulin Attic. Cic.
De finib. Spart.in Adrian. Reinef. var. le&t. l.3.0.13. Lo Meliovariar, bection
6.3. 6.16 20 CO ) 210 eto 7h OV V. Continuazione CIT per col ied che cole :ftu.
onde magi 0 rife : e refi B 2 Cih e refi più soggetti,preso
avessero a dismettere gl’antichi greci inftituti. Tutta volta seguirono pur
eglino, come manifestamentedaquantoabbiam dettoappare,adeser citarsi nella
Ginnica , e tener te loro Scuole ben ordi nate ; con mantenervi ottimi
professori in ogni genere di scienze. Ma in quale regione della nostra città
situato esse le, e del Ginna-questo Ginnasio, molto'vario è il sentimento degli
Au tori. Alcuni credettero, che le Scuole state foffero ove nel corso degli
anni edificosi la Chiela di S.Andrea; non però questa oppinione quanto sia
folle, e vana di leggieri si mostra ; poichè o fi vuole, che queste scuole sono
divise dal GINNASIO. E ciò quanto sia lungi dal Summon. le cole che di sopra abbiam detto,bastante
mente lo appalesano; o fivuol credere,che queste era no , come in fatti
furono,accoppiate,ed unite, anzi in corporate con quello; e giammai si verrà a
mostrare esservi in tal luogo apparse vestigia di tali edifizj. E' ben vero,che
essisupposero laddove fuinappresso eret to ilCollegio de'RR.PadriGesuiti,vifossestatoun
altro Teatro, diverso da quello, che di sopra divisam mo; ma questo anche quanto
sia inverisimile, anzi impossibile chiaramente appare da quel che in tutti i
noftri İftoricisilegge; come dire: che Napoli a tempo parimente di Ruggiero
Normanno dopovarj, e diversiac crescimenti diedifizj, ediabitanti, nonera, che'una
Città molto picciola, etale,chefatta da quel Remi. surare, non li rinvenne il
fuo giro maggiore, che di pallil;onde ove:mai figurarvifi voglia notanti
diversi Teatri, e Ginnasi di quella magnificenza,ed a m piezza , ch'era solito
dagli antichi edificarsi, non po trem VI. Sito delle Scuo vero ,
tremmo mai concepire; senza che in sì picciolo spazio non vi farebbe
rimasto luogo per abitarvi. Seguente sillogismo. Appare eglidicono da
Platone,che: il luogo proprio per liGinnasj esserdebba ilmezzo della
Gittà:aveano questi, secondo gli antichi, il più dappresso leTerme; e come si deduce
da Stazio nelGinnasio de’ napoletani era vi un tempio dedicato ad Ercole. Orduppo
Ito, che in Napoli il Ginnasio occupasse questaregione, veniva egli ad aver
tutto ciò;perchè ella quafiil mez: zo occupava dell'antica Città;avea nel suo
distretto le chi IK er qual sopra tutti ik prese a difenderla, avendo
preso, a scrivere di questo GINNASIO, che per la morte sopraggiun tagli, non
potè terminare; fi appoggiano del tutto sul Altri all'incontro furono di
parere, che il Ginna fro occupasse propriamente quella regione della Città, la
quale per le Terme, ch'erano nelsuo distretto, chiamossi Termense; e si vede
anche dagl’antichi filosofi chia mata Erculense, come chiamola Gregorio nelle
fue pistole perloTempio,cheiviancheera inonor di Ercole oveoggièla Cappella detta
S. M. Ad Ercole e dopo fu chiamata,comeparimente or fichiama,di Forcella. Non
già come vogliono alcuni,ch'è troppo follia il credere dalla scuola di
Pittagora,che quivi era, la qualeavea per insegna la lettera biforcata Y ;ma si
bene , giusta che fu il sentimento de'più favj, da un antico Seggio, il quale
facea per avventura per sua im-. prela, quelta lettera, che finoggimiriamo scolpita
in un antico marmo sopra la porta della Chiesa Parrocchia ledi S.Maria a
Piazza; e diede ilnome a tutto il quartiere.Quegli,che'fifostengono inquesta
oppinione, come sivede da quel dotto libro, che Pier Lalena, 1 Gregor. Terme, Terme,
ed un Tempio ancora consecrato ad Ercole. Dunque, eglino conchiudono,deve
credersi di necessità, che questo così fosse. Pur tutta volta, posto che
Platone non parli di quel che in fatti costumavasi nella Grecia al fuo tempo,
ma soltanto di quel che bramava, che si costumasse. Poichè sappiamo per certo che
tutti i GINNASJ eretti erano fuora delle porte della Città, o a can to a quelle
, come lungamente pruova Meursio, e tutti gli altri, che dottamente hanno le
cose deGreci co'lo roscrittiillustrato;e perchèleTerme esser potevano, come
realmente sono anche in altri luoghi di Napoli, e cosi pure il Tempio in onor
di Ercole , il quale ove fifuppone accoppiato al Ginnafio,figurar non fideve
moltoampio,e magnifico, ma per ben picciolo,e come un nostro Oratorio, o
Cappella; nè creder, che questo fosse stato solo, ma con esso insieme
congiunti, o dentro lo stesso ben molti altridellamedesima
formaerettiinonordiMercurio,di Apollo,di Cupido, e di altro Dio di questo
genere, del Teatro, e Somma piazza. E per verità quiviiveg gonfi!
ancheoggienellecase, che diciamo dell'Anticaglia , e in tutta quella vicinanza,
ove dopo fu eret: to il Tempio in onor de'Principi degli Apostoli S. Pie tro ,
e Paolo infino al vicolo della Porta piccola della Chiesa della Vergine
Avvocata, volgarmente detta l'A nime del Purgatorio, infiniti pezzi d'opera
laterizia, e condo costume era di farsi universalmente da Greci ne' Ginnasj; devequestosentimentoanche
con tutta ragione: ributtarfi. più koNon pochi finalmente contesero, eforsecon
saldo giudizio,econ maggior fondamento,che ilGinna fio, e 'l Teatro stati
fossero in questa città in una stessa ,verso quella contrada, che anticamente
dicevasi saparte fe secolo, quella di Berito
e quella di Costantinopoli eretta teflandrini;te del pra Viil Celan. notiz.
di Nap. Giorn, 2.
V.Plutar.inopusc.viramepicur. non esse beatam.Strab.l.s.& Philostr.
in Po lemon.] Spartian. In Adrian, Sueton. in vit. Claud. Gronov. dissertat. de
Museo. Juftinian. Conftitut. Ad Anteceffores $.7.6 Dioclet. h.n.c.quietate
velprofeffione fe excufat.6 l.10.c.eod. V.l'Autor della Stor.Civile del Regnol.s.
dur NON Comunque però ciò sia, rientrando in nostro sentiero. Dopo che
Costantino trasfere la sede dell’imperio dele Scuolede nellanuova sua Città, non
vihadubbio, ch'egli, echedopotraj. Lita ove crediamo noi essere stato il
Ginnasio , viene ad essere per avven tura fuor delle mura, ovvero accanto a
quelle. Continuazione quelli, che lo seguirono, tralasciaffero perla
lorlonta-dpeolrl'taItmapelraifoe de nanza, di frequentar Napoli alla guisa, che
ilorante - Costantinopoli. ceffori avean fatto; e che perciò venne ella anche
me- Womenerico da no da’ private cittadini romani frequentata. Ma non per tempo
di NERONE questo il suo Ginnasio fcemò dipregio :erano allora in letani, eglio
an di marmi Orientali di una maravigliosa bellezza,in gui fa , che in niuna
altra parte di Napoli se ne rinvenga tanta copia ; e vi si discuoprono
parimente le vestigia d’alcuni edifizj, che pajono non aver fervito che per
leTerme. Questo sentimento vien confermato oltre modo non solo da quelche
scriveSeneca a Lucilio,che come di sopra abbiam riferito,suppone in fatti ilGin
nasioaccanto alTeatro;ma benanchedalcostume di già ricevuto nella Grecia, il quale
come testé da noi notossi, e d'erigere questi Ginnasj fuora , o vicino le 1
porte della Città; poichè comunque tra levarie op 0
pinionide'scrittorifisupponga, che fosseilsitodell' anticaNapoli,questo luogo
veramente Oriente le scienze in un molto sublime grado. Per tro-rientali, accre
varsi in molti luoghi delle famose Università degli Studj, etonelIV.eV. delle celebri Academie , di
cuiquella d’Alessandria Coʻ Leterati A stimonianza dal medesimo Costantino il
Grande portavano 10-fa Agostino bilito netrai Napo 3 ita qual
cosamoltidiquesti, ed egli altri Orientali soprattutto in questi tempi, ne'quali
trovandosi la Sede dell'Imperio in Costantinopoli; rela era la‘nostra Città a
quella fu bordinata , capitando continuamente in essa; questo gran cambiamento
delle cose non solo non apporta niuno im pedimento alla letteratura napoletana.
Ma moffii Na poletani dall'emulazione di superar gli Orientali , che è troppo
naturale tra gli uomini,egli è incredibilequarto maggiormente ella fosse venuta
ad accrescerli. Ciò tanto è vero, che anche nel V. secolofiori vano perciò in
queste Scuole mirabilmente le scienze; e vi fioriva soprattutto lo studio
dell'eloquenza, come attesta Agostino, che allora altresì ,vivea. Perchè
scrivendo egli contro gli. A. Paolino. Keywords: implicatura. Refs.:
Luigi Speranza, “Grice e Paolino” – The Swimming-Pool Library, Villa Speranza.
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