Grice ed Orioli: l’implicatura conversazionale nella
logica della monarchia romana – i sette re – filosofia italiana – Luigi
Speranza (Vallerano). Filosofo italiano. Grice: “Only in Italy, a philosopher,
rather than a cricketer, is supposed to take part in a revolution and write a
book about his shire!” -- Fondatori della Repubblica Romana. “De' paragrandini
metallici” (Milano, Fondazione
Mansutti). Il padre, medico, lo condusse a Roma, dove si laureò brillantemente.
La professione non lo attraeva molto: lo troviamo, infatti, professore di
filosofia nei seminari e nei licei dell'Urbe. Da Roma si trasfere a Perugia,
dove si laureò. Insegnò a Bologna. Partecipò con gli allievi all'insurrezione
delle Romagne; successivamente fu eletto membro del governo provvisorio di
Bologna, che fu sciolto in seguito all'intervento militare dell'Austria.
Tentando di mettersi in salvo,salpò da Ancona diretto in Francia con un altro
centinaio di rivoluzionari; ma il brigantino Isotta sul quale viaggiava venne
catturato dall'allora capitano di vascello della marina austriaca Francesco
Bandiera (padre dei due famosi fratelli Attilio ed Emilio) e tutti i rivoluzionari
furono arrestati. Venne incarcerato a Venezia. Poco dopo venne liberato, forse
per mancanza di risultanze gravi sul suo conto.
Iniziò così l'errare, costretto a fuggire da terra in terra, inneggiando
sempre all'Italia unita. Fu professore di archeologia alla Sorbona. A Bruxelles
insegnò. Soggiornò anche a Corfù, dove tenne un corso dnell'università della
città. Quando Pio IX concesse
l'amnistia, poté tornare a Roma, dove tenne la cattedra di archeologia. Le sue
attitudini per il giornalismo non attesero molto per farsi notare, e così fondò
un periodico politico che ebbe però vita breve, La Bilancia. Fu eletto deputato al parlamento della
Repubblica Romana. Quando il governo pontificio fu restaurato, in
riconoscimenti dei suoi meriti, fu nominato consigliere di stato. Pubblica
molti saggi di filosofia. Tra i più famosi sono da menzionare “Dei sette re di
Roma e del cominciamento del consolato” (Firenze), “Intorno le epigrafi
italiane e l'arte di comporle” (Roma). Prese parte alla polemica sui sistemi di
prevenzione contro i fulmini e la grandine, che coinvolse anche Bellani,
Beltrami, Demongeri, Lapostolle, Normand, Majocchi, Contessi, Molossi, Nazari,
Richardot, Scaramelli, Tholard e Volta. Le compagnie assicurative usarono
questi studi per valutare rischi e premi per i campi agricoli. Riconoscimenti Il comune di Vallerano (VT) lo
ha onoratocon l'intitolazione di una delle vie principali del borgo antico,
quella del Teatro comunale, e con l'apposizione di una lapide commemorativa
sulla facciata della casa in cui lo scienziato nacque. A Viterbo un Istituto
Statale di Istruzione Superiore -che comprende il Liceo Artistico e diversi
indirizzi di Istituto Professionale, A. Ghisalberti, nella voce della
Enciclopedia Italiana, vedi, riporta queste date di nascita e morte, A. Ghisalberti,
Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Fondazione
Mansutti, Quaderni di sicurtà. Documenti di storia dell'assicurazione, M.
Bonomelli, schede bibliografiche di C. Di Battista, note critiche di F.
Mansutti. Milano: Electa, G. Polizzi,
Alla ricerca dello «specioso» e dell’«insolito». Leopardi, «Lettere Italiane», Dizionario
biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. --
rità assai leggieri, e, se grandemente non m'inganno, assai consentanei alla
ragione, de'quali ho stiinato aver bisogno, l'enunciazione de'puri fatti che
costruiscono l'istoria della dignità regale nella città de'sette colli, ha
dovuto essere da me corretta, e ridottasotto la forma seguente. Come lo
abbiamo già detto, la successione al trono, mai non appartenne in Roma a fi
gliuoli maschi de' re precedenti. Essa appartenne sempre a' generi loro, quando
ve n'ebbe di viventi (Numa, Servio, Tarquinio il Superbo). Lo sposo della figliuola
Maggiore fu a tutti gli altri preferito (Servio). Quando i generi erano morti,
la successione passa ai primogeniti del primo genero (Tullo Ostilio, secondo la
mia correzione della leggenda che lo concerne; Anco Marcio). Quando si tratta
di due re, in luogo di un solo, e di quella magistrature binaria ed a vita che
si surroga ne primi tempi alla dignità regia, parimente non si rinunzia a
queste medesime regole, e se non trovansi due generi che potessero elevarsi al
potere supremo, si'elevano egualmente a quello, secondo l'ordine legale due
figli di genero (Remo e Romolo; Bruto e Collatino). La figliastra del re fu equiparata
alla figlia nel dritto di dare il trono al marito, o aʼsuoi discendenti maschi,
in un tempo ,in cui probabilmente figlie proprie non esistevano (Tullo Osti). Quando
non v'ebbero, nè generi, nè figliuoli di generi, il trono passa a’nipoti che
s'a mò riguardare, in sì fatta contingenza, come legittimi eredi de’dritti
degli ascendenti loro (Tullo Ostilio, se si preferisce l'ipotesi , nella quale
egli è nipote d'una figlia di Romolo maritata ad Osto. Fuori della serie deʼre,
o de 'magistrali che ne tenner le veci, tra gli stessi pretendenti che, senza
ottenerla, dimandano la dignità suprema, uno di quelli, de' quali l'antichità ci
ha trasmesso la memoria, è stato ugualmenle un genero di re (Numa Marcio); due altri,
ne'quali' non ci è dato riconoscere questa qualità, non hanno dimandato il trono
per le vie legali ma cercarono d'ottenerlo con un delitto (i figliaoli d'Anco
); due di che solo si parla presso Plutar se si ricusi di considerare
1'Ersilia dalla quale discende, come figlia di Romolo, e se si rispetta la
tradizione, secondo la quale l'ultim re non è che il patrigno o al più ilpadre
adotetivo della seconda Ersilia. In un caso, nel quale il capo supremo non potè
far valere il dritto di successione alla sua dignità negl’eredi maschi delle
sue figliuole, ne in altro modo potè effettuare la trasmissione della suprema
autorità per via d'altre donne sue discendenti, almeno tramandò il suo grado
nell'erede necessario della moglie: Bruto rispetto a Lucrezio Tricipitino suo
successore nella pretura massima, o vogliam dire nel consolato. Quando non vi
furono eredi quali che si fossero di lato di donna, il trono, sempre messi in
non cale imaschi,ricadde in unapersona e slranea,cioènonlegatadipiirentelacolla
fami glia reale (Tarquinio Prisco). Quando, non ostante l'aversi eredi legit
timi per parte di donna,una persona estranea conseguì la dignità regia, ciò
avvenne contra il dritto, per la forza dell'armi: Tazio). Non altra è l'espression'
rigorosa de' fatti, cosi come sono riferiti dagl’antichi, o come io dovetti
correggerne la sostanza e l'enunciazione, secondo le regole di una critica, se
posso dirlo, in nessun modo 'temeraria.'Le mie autorità , i miei ragiovamenti ,
non sofferirono contraddi zióve ne’loro particolari, eme nechiamo felice. Si
volle 'solamente avvertirmi che nel mio si stema erano alcuni fatti dubbiosi, e
ricavati perconghiettura. stato . co: Voleso e Proculo,sono statiproposti
senza gran fattofermarsi sopra la proposizione; non hanno preso sul serio la lor
qualità di candidati, e sembrano'avervi rinunziato essi stessi; finalmen
tefurono messi innanzi inun tempo ,nel quale tutto che concerne le leggi
relative alla succes sione regia era evidentemente suggetto di contro versia ,
e dispuldvasi intorno alle basi stesse di questa parte della costituzione
organica dello Io risposta, ioviho presentato l'analisi, per così dire più
condensata, delle tradizioni; lebo prese da prima quali si leggono; mi sono per
'messo unicamente qualche volta. o. Spesso la successione al trono in Roma
s' è fatta contra ogni principio d'equità, d'utilità, e di convenienza
reciproca de' cittadini. Perchè (per qui contentarmi d' un solo esempio il
quale abbraccia un lungo periodo d'anui), non certamente a vantaggio del
partito latino, o di quel deʼ sabini, sotto la dinastia etrusca, la dignità
regia resta sempre nella fazion toscana. Grice: “Orioli philosophised on many
topics. To Italian philosophers, who are OBSESSED, during their unstable
political history, with political philosophy, his ‘research’ on the consulate
proves helpful. He notes that Romolo had no son – so who to succeed him? Other
than that, he was almost shot (Orioli, not Romolo) after trying to oppose what
he called the Roman theocrazy – or theocracia – For Orioli there are various
cracies: theocracia, democrazia, TIMOcrazia, and ARISTO-crazia. Francesco
Orioli. Orioli. Keywords: implicatura. Refs.: Luigi Speranza, “Grice ed Orioli”
– The Swimming-Pool Library.
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