Grice e Pozza: l’implicatura conversazionale –
filosofia italiana – Luigi Speranza (Taranto).
Filosofo italiano. Grice: “I like
Pozza; he uses ‘pragmatic’ quite a bit, by which he means Grice, of course!” Durante
gli studi al liceo di Taranto, Tommaso, un insegnante di matematica di stile
tradizionale gli stimola il gusto per i problemi matematici e per l'eleganza formale
delle dimostrazioni. Studia a Bari dove si laurea con una tesi su SERRA (si
veda) avendo come relatore Vallone. Coniuga l'amore per i sistemi formali con
l'amore per Leopardi, Carducci -- maestro di Serra -- e Annunzio -- e tra i
classici predilisse Tasso e Vita nuova di Alighieri. Studia a Bari -- sotto
Landi -- Pisa, e quindi metodi formali a Milano. Una svolta nella sua carriera filosofica
è segnata dalla partecipazione agl’incontri di S. Giuseppe organizzati a Torino
da BOBBIO. A partire da qui sviluppa idee in filosofia del diritto, specie –
ovviamente -- su Kelsen, e sulla formalizzazione della logica deontica con
particolare attenzione all'assiomatizzazione dei principi di una teoria
generale del diritto in collaborazione con Ferrajoli per i suoi “PRINCIPIA IVRIS”. Organizza
a Taranto gl’incontri Info IVRE TARAS, logica informatica e diritto, al quale
partecipano alcune delle figure più rappresentative del diritto, dell'informatica
e della logica, tra cui Martino, Ferrajoli, Conte, Busa, Comanducci, Jori,
Filipponio, Elmi, Guastini, e Sartor. Insegna a Taranto, mantenendosi scientificamente
attivo e partecipando a conferenze di società filosofiche italiane -- specialmente
la Società italiana di logica e filosofia della scienza e la Società italiana di
filosofia analitica, dal convegno nazionale fino al convegno di Genova. Insegna
a Lecce. Tra le principali influenze nei suoi studi di linguistica e semiotica
testuale vi sono quella di Petöfi.
Insegna a Verona, Padova, Bolzano e, per le sue lezioni di logica deontica, a Petöfi
e Kelsen. L’influenza maggiore viene dalle grandi opere di Frege, Russell e Carnap,
ai cui dedica uno studio, con
particolare attenzione alla visione filosofica. Pubblica un contributo di
sapore positivista, discutendo e formalizzando alcune argomentazioni in fisica
quantistica. Un legame tra i suoi interessi in linguistica e il suo lavoro in
logica formale è dato dalla sua teoria formale degl’atti linguistici basata su
una connessione originale tra logica intuizionistica, usata per gl’atti
linguistici assertori, e logica classica, usata per i contenuti proposizionali.
Presentando la sua teoria di una formalizzazione della “pragmatica,” define un
modello Frege-Reichenbach-Stenius per il trattamento formale dell’asserzione,
mostrando che il problema principale di questa teoria è la limitazione
introdotta da Frege -- e accettata da Dummett -- per cui il segno di asserzione
si può usare solo per formule elementari assertorici. Ma, come molti filosofi sostengono,
esistono atti linguistici composti. Per permettere il trattamento di un atto
linguistici composto o molti-modale e ovviare alla limitazione del modello Frege-Reichenbach-Stenius,
introduce un connettivo pragmatico che permette la costruzione di una formula
assertiva complessa. Il contenuto della formula assertiva è dato
dall'interpretazione classica e dai connettivi vero-funzionali. Il connettivo pragmatico,
fra DUE atti linguistici assertori semplice in uno complesso, ha invece una interpretazione intuizionistica.
Il connetivo pragmatico non ha cioè un valore di verità – o sattisfazione
fatica -- ma un valore di giustificazione. In fatti, un atto assertivo non è,
in quanto *atto*, vero o falso, ma può essere “giustificato” o non
giustificato. In questo modo, il sistema formale distingue l'asseribilità di un
atto assertorio dal valore di verità della proposizione asserita. Oltre a
spiegare l'irriducibilità del segno fregeano di asserzione a un trattamento in
termini di logica classica e introdurre una fondazione formale della teoria dell’atto
linguistico, dà anche una soluzione originale del problema della compatibilità
tra logica classica (Grice) e logica non-classica (Strawson) o
intuizionista. A questo studio seguono
altri sulla logica erotetica, deontica, e sub-strutturale. La sua
filosofia suscita interesse in diversi campi, dalla filosofia del linguaggio
alla filosofia della fisica alla logica e all'informatica -- specie a partire dalla
sua collaborazione con Bellin. Alla sua teoria formale della “pragmatica,” oltre
ai saggi di Anderson e Ranalter è dedicato un numero di Fondamenta
Informaticae. La sua influenza si estende così oltre che alla filosofia della
fisica e alla filosofia del linguaggio anche alla logica e all'informatica,
specie con convegni in suo onore organizzati a Verona. Ricordi di personalità
internazionali e di amici sono raccolti in suo onore. Altre saggi: “Un'interpretazione
pragmatica della logica proposizionale intuizionistica”; “Problemi fondazionali
nella teoria del significato (Olschki, Firenze); “Una fondazione pragmatica
della logica delle domande”; “Parlare di niente”; “Termini singolari non
denotanti e atti illocutori”; “Idee”; “Una
logica pragmatica per la concezione espressiva delle norme”; “Logica delle norme” (S.E.U., Pisa); “Il
problema di Gettier: osservazioni su giustificazione, prova e probabilità”
(SIFA, Genoa); “Come distinguere scienza e non-scienza”; “Verificabilità,
falsificabilità e confermabilità bayesiana” (Carocci, Ferrajoli); Principia
juris. Teoria del diritto e della democrazia.
La sintassi del diritto” (Bari: Laterza). Carlo Dalla Pozza. Carlo
Pozza. Pozza. Keywords: Grice. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Pozza”.
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