Grice e Rabirio – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Garden.
Criticised by Cicerone for oversimplifying the school’s doctrines in order to
reach a wider audience.
Grice e Raimondi – il gatto persiano – filosofia
italiana – Luigi Speranza (Napoli). Filosofo Italiano. Figlio del cremonese
Alessandro. Insegna a Roma, contribusce alla rinascita dell’idealismo
contro i parepatetici, che dominano la filosofia. Pubblica la Data di Euclide. Le
coniche di Apollonio di Perga. Autore di molti commentari, specialmente su
alcuni libri della Synagoge, nota anche come Collectiones mathematicae, di
Pappo di Alessandria e sui trattati di Archimede. Membro dell'accademia fondata
da Aldobrandini, nipote di Clemente VIII. -- è celebre soprattutto per essere
stato il primo direttore scientifico della Stamperia orientale medicea, o
Typographia Medicea linguarum externarum, fondata a Roma da Ferdinando de' Medici.
L'attività principale svolta dalla stamperia e, con l'appoggio di Gregorio
XIII, la pubblicazione di saggi nelle per favorire la diffusione delle missioni
cattoliche in Oriente. Forma un gruppo di ricerca costituito da Vecchietti, inviato pontificio ad Alessandria d'Egitto e
in Persia, dal fratello Gerolamo, da P. Orsino di Costantinopoli, neo-fita
ebreo convertito, e di Tommaso Terracina. In un periodo in cui Roma intrattene
buone relazioni diplomatiche con la dinastia Safavide, al potere in Persia essi riuscirono a recuperare diversi
manoscritti della Bibbia in lingue orientali. Sono portati a Roma più di una
ventina di testi biblici ebraici e giudeo-persiani, tra cui i libri del
Pentateuco, tra i pochi sopravvissuti ai giorni nostri. La tipografia si trasfere
a Firenze, in conseguenza dell'elezione di Ferdinando a Granduca di Toscana. E avviata
la stampa delle opere. Sono pubblicate dapprima una Grammatica ebraica e una Grammatica
caldea. Seguirono: una edizione arabo dei Vangeli, di cui furono tirate tremila
copie; un compendio del Libro di Ruggero di al-Idrisi; Il canone della medicina di Avicenna. Ill
Granduca gli vende la Stamperia, chi a
sua volta la cedette al figlio di Ferdinando, Cosimo II, salito al trono. La Stamperia
chiuse poiché la realizzazione di volumi nelle lingue orientali non si e rivelata
economicamente conveniente. Uno degli ultimi saggi pubblicati fu una grammatica
araba intitolata “Liber Tasriphi”. Il suo grande progetto, he egli
peraltro non riuscì a realizzare, fu quello di pubblicare una Bibbia poliglotta
comprendente le sei lingue principali del cristianesimo orientale: siriaco,
armeno, copto, ge'ez, arabo e persiano. I manoscritti appartenuti alla stamperia
orientale medicea sono disseminati in diverse istituzioni: la Biblioteca
Medicea Laurenziana di Firenze, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, la
Biblioteca apostolica vaticana, la Biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III
di Napoli, la Biblioteca nazionale Marciana di Venezia. Giovanni Battista Vecchietti,
su iliesi.cnr. L'editoria del Principe,
ovvero la stampa ufficiale delle istituzioni laiche e religiose. Per la
dedicazione al re Ruggero II di Sicilia.
Tipografia Medicea Orientale, su thesaurus.cerl.org. A. Piemontese,
La Grammatica persiana, K. Bibas, La Stamperia medicea orientale, in, Un
Maestro insolito, Firenze, Vallecchi); Dizionario biografico degli italiani,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Liber Tasriphi compositio est Senis Alemami: Traditur in eo compendiosa
notitia coniugationum verbi Arabici, Roma, Medicae, Biblioteca Nazionale
Centrale di Firenze, manoscritti persiana. Giovan Battista Raimondi. Giambattista
Raimondi. Raimondi. Raimondi. Keywords: il gatto persiano. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Raimondi” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Raio – ermeneutica dell’io e del tu – filosofia
italiana – Luigi Speranza (Napoli).
Filosofo italiano. filosofo. Insegna
a Napoli. Si occupa in particolare dell'ermeneutica. Saggi: “Antinomia e
allegoria”; “Il carattere di chiave”, “Ermeneutica del simbolo” (Napoli,
Liguori); “Il simbolismo tedesco. Kant Cassirer Szondi” (Napoli, Bibliopolis); “Conoscenza,
concetto, cultura” (Firenze, La Nuova Italia); “Metafisica delle forme
simboliche” (Milano, Sansoni); L'io, il tu e l'Es. Saggio sulla
"Metafisica delle forme simboliche" (Macerata, Quodlibet); Rivista
"Studi filosofici". Giulio
Raio. Raio. Keywords: ermeneutica dell’io e del tu, Szondi -- Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Raio” – The
Swimming-Pool Library
Grice e Raulica – l’implicatura del
barone di Raulica -- l’origine dell’idee – il fondamento della certezza –
filosofia italiana – filosofia siciliana – filosofia sicula -- Luigi Speranza (Palermo). Filosofo Italiano Essential
Italian philosopher. Grice: “Italian philosophers can be fun: there’s ventura,
and there’s Bonaventura, who was actually fidanza, i.e. fidence, as in
confidence.” Filosofo.
Noto per il suo sostegno alla causa della rivoluzione siciliana. Figlio di
Paolo Ventura, barone di Raulica, avvocato e consigliere della Suprema Corte di
Giustizia del Regno di Sicilia e di Caterina Platinelli, studia a Palermo. Insegna
a Roma. Si distinse come apologeta, scrittore e predicatore, soprattutto grazie
alla sua "Orazione funebre di Pio VII. La sua carriera da filosofo inizia
come esponente della corrente contro-rivoluzionaria. Teatino. Intraprese
l'attività di predicatore. La sua eloquenza, sebbene a volte esagerata e
prolissa, e veemente e diretta ed ottenne grande fama. Con l'elezione di Pio IX
al soglio pontificio, acquisì un ruolo politicamente prominente. Sostenne la
legittimità storica e giuridica della rivoluzione siciliana. Auspica la ri-fondazione
del Regno di Sicilia indipendente all'interno di una con-federazione italiana
di stati sovrani. Ministro pleni-potenziario e rappresentante del governo
siciliano a Roma. La sua posizione a
Roma divenne delicata per via della proclamazione della repubblica romana e dell'esilio di Pio IX. Rifiuta l'offerta di
un seggio all'assemblea costituente, maoltre ad invocare la separazione tra
potere temporale e spirituale riconosce la repubblica romana a nome del governo
rivoluzionario di Palermo. Saggi: “La scuola de' miracoli: ovvero, Omilie sopra
le principali opere della potenza e della grazia di Gesù Cristo, figliuolo di
Dio e Salvatore del mondo”; “Il tesoro nascosto: ovvero, Omilie sopra la
passione del Nostro Signor Gesù Cristo”; La Madre di Dio, madre degli uomini: ovvero,
Spiegazione del mistero della SS. Vergine a piè della croce”; “Le bellezze
della fede ne' misteri dell' Epifania: ovvero, La felicità di credere in Cristo
e di appartenere alla vera chiesa”; “I disegni della divina misericordia sopra
le Americhe: panegirico in onore di Martino de Porres, terziario professo
dell'ordine de' predicatori”; “Il potere
politico”; “Saggio sul potere pubblico, o esposizione della legge naturali
dell'ordine sociale”; “Dello spirito della rivoluzione e dei mezzi di farla
terminare”; “La ragione filosofica”; “La tradizione e i semi-pelagiani della
filosofia: ossia, Il semi-razionalismo svelato”; “Saggio sull'origine delle
idee e sul fondamento della certezza”; “Della falsa filosofia”; “Nuove omelie
sulle donne del Vangelo”; “Corso di filosofia: ossia, Restaurazione della filosofia”; “Sopra una Camera di Pari
nello stato pontificio”; “La questione sicula sciolta nel vero interesse della
Sicilia, Napoli e dell'Italia”; “Memoria pel riconoscimento della Sicilia come
stato sovrano ed indipendente”; “Menzogne diplomatiche, ovvero esame dei
pretesi diritti che s'invocano del gabinetto di Napoli nella questione sicula”;
“Discorso funebre pei morti di Vienna la religione e la libertà”; “Raccolta di
elogi funebri e lettere necrologiche; Il pensiero politico d'ispirazione
cristiana dell'Ottocento. Atti del seminario Erice, E. Guccione, Firenze.
Andreu F. Gioacchino Ventura: Saggio Biografico, "Regnum Dei",
Bergamaschi G., Padre Gioacchino Ventura: fra tradizionalismo e neotomismo,
Milano, Cremona Casoli G., Un illustre siciliano”; "Rassegna Storica del
Risorgimento", Cultrera P., Generale dell'ordine dei Teatini, Palermo); Giurintano
C., Aspetti del pensiero politico nel "De jure publico ecclesiastico";
Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Palermo, Guccione E., Democrazia.
Murri, Sturzo e le critiche di Gobetti, Palermo-Sao-Paulo, Ila-Palma, Guccione
E., Alle radici della democrazia” Palermo); Guccione E., Un omaggio clandestine;
in "Nuova Antologia", Pastori
P., “La rivoluzione napoletana in "Rassegna Siciliana di Storia e
Cultura", S. Romano, La vita e il pensiero politico, Treccani Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. Regione Siciliana. Martinucci P., Istituto Storico
dell’Insorgenza e per l’Identità Nazionale. Gioacchino Ventura dei baroni di
Raulica, Gioacchino Ventura Da Raulica. Gioacchino Ventura di Raulica. Raulica.
Keywords: l’origine dell’idee – il fondamento della certezza, la legge naturale
dell’ordine sociale, la sicilia come stato sovrano ed independente. Refs.: The
H. P. Grice Papers, Bancroft MS – Luigi Speranza, “Grice e Raulica” – The
Swimming-Pool Library, Villa Spearnza, Liguria.
Grice e Reale – erote demone mediatore – il gioco delle
maschere nel convito – filosofia italiana – Luigi Speranza (Candia Lomellina). Filosofo italiano. Ho la ferma
convinzione che Platone e il più grande filosofo in assoluto comparso sulla
terra, e che il compito di chi lo vuole comprendere e fare comprendere agli
altri, pur avvicinandosi sempre di più alla verità, non può mai avere fine”.
Studia a Casale Monferrato e Milano sotto Olgiati. Insegna a Parma e Milano.
Fonda il Centro di ricerche di Metafisica. La sua tesi di fondo è la
seguente: la filosofia greca ha creato quelle categorie e quel peculiare modo
di pensare che hanno consentito la nascita e lo sviluppo della scienza e della
tecnica dell'Occidente. I suoi interessi spaziano lungo tutto l'arco del
pensiero antico pagano e cristiano, e i suoi contributi di maggior rilievo
hanno toccato via via Aristotele, Platone, Plotino, Socrate e Agostino. Studia ognuno
di questi autori andando, in un certo senso, contro corrente e inaugurandone una
lettura nuova. La ri-lettura che da di Aristotele contesta
l'interpretazione di Jaeger, secondo il quale gli scritti aristotelici
seguirebbero positivisticamente un andamento storico-genetico che partirebbe
dalla teologia, passerebbe per la metafisica, per approdare infine alla
scienza; Reale ha sostenuto invece la fondamentale unità del pensiero
metafisico dello Stagirita. Ne La Filosofia antica, mette in evidenza
come il pensiero di Teofrasto si diffuse per l'aspetto scientifico con
un'ampiezza del tutto paragonabile a quella del maestro Aristotele, rivelando
però uno scarso spessore nella speculazione filosofica. Da Stratone in poi, ciò
provocò un ripiegamento della scuola peripatetica verso l'ambito della fisica e
delle scienze empiriche. Per quel che riguarda Platone, importando in
Italia gli studi della scuola platonica di Tubinga, ha messo in crisi
l'interpretazione romantica di Platone stesso, che risale a Schleiermacher, e
ha voluto rivalutare il senso e la portata delle dottrine non scritt, vale a
dire gli insegnamenti che Platone ha tenuto solo oralmente all'interno
dell'Accademia e che conosciamo dalle testimonianze dei discepoli. In questo
senso, Platone risulterebbe essere il testimone e l'interprete più geniale di
quel peculiare momento della civiltà che passa dalla cultura dell'oralità a
quella della scrittura. Negli studi su Plotino, contesta la tesi di fondo
di Zeller che vede nel grande neoplatonico il principale teorico del panteismo
e dell'immanentismo. Al contrario rilegge Plotino come il campione della
trascendenza metafisica dell'Uno. L'interpretazione che ha dato di
Socrate, analogamente, si propone di risolvere le aporie della cosiddetta
questione socratica, entrata in un vicolo cieco dopo gli studi di O. Gigon,
secondo cui di Socrate non possiamo sapere nulla con certezza. Inaugura,
invece, un nuovo modo di interpretare Socrate, non solo cercando di risolvere
dall'interno le testimonianze contraddittorie degli allievi, ma soprattutto
guardando al contesto della filosofia italica prima di Socrate e dopo Socrate:
in questo modo, balzerebbe agli occhi la scoperta socratica del concetto di
animo o anima come essenza e nucleo pensante dell'uomo. Socrate dice che
il compito dell'uomo è la cura dell'anima: la psicoterapia, potremmo dire. Che
poi oggi l'animo e interpretata in un altro senso, questo è relativamente
importante. Socrate per esempio non si pronuncial sull'immortalità dell'anima,
perché non ha ancora gli elementi per farlo, elementi che solo con Platone
emergeranno. Ma, nonostante ancora oggi si pensa che l'essenza dell'uomo sia l’animo.
Molti, sbagliando, ritengono che l’animo e una creazione semitica: è
sbagliatissimo. Per certi aspetti il concetto di animo e di immortalità
dell'animo è contrario alla dottrina semitica che parla invece di risurrezione
dei corpi degl’uomini. Che poi i primi pensatori della patristica utilizzano
categorie della filosofia antica, e che quindi il suo apparato concettuale sia
in parte basato sulla filosofia antica non deve far dimenticare che il concetto
dell’animo è una concezione aria. L'Occidente viene da qui. Infine, per quanto
riguarda all’africano Agostino, tende a
ricollocarlo nel contesto neoplatonico
dell’antichità e quindi nel momento dell'impatto del dell’ebraismo con filosofia
aria italica cercando di scrostarlo di tutte le successive interpretazioni
dell'agostinismo medioevale. Ritiene, poi, che la cifra spirituale che
caratterizza la filosofia d’Occidente sia costituita dalla filosofia italica. È
stato infatti il logos a caratterizzare le due componenti essenziali della
filosofia d’Occidentre e precisamente a fornire gli strumenti concettuali per
elaborare l’ebraismo, dando luogo, così, a quella peculiare mentalità da cui
sono scaturite la scienza e la tecnica. Ma se la cultura d’non si capisce senza
la filosofia aria degl’italici, questa a sua volta non si capisce senza la
metafisica come studio dei veliani dell’unità dell'essere. Il lavoro che
svolge, studiando i filosofi italici, vuole anche servire a un confronto fra la
metafisica antica e quella moderna. La preferenza che accorda a Platone dipende
dal fatto che il filosofo ateniese è, con la seconda navigazione di cui parla
nel Fedone, il creatore di questa problematica. Si fa così portavoce di un
meditato ritorno alle radici della nostra cultura attraverso la riproposta dei
classici filosofi italici. E in sintonia con la Scuola di Tubingarinnova
l'interpretazione, mettendo in luce la primaria importanza delle dottrine non
scritte di cui riferiscono gli allievi di Platone stesso (Aristotele in
primis). In “Per una interpretazione di Platone” fa affiorare l'immagine
di un Platone diverso, un Platone orale e in certo senso dogmatico. Del resto,
non è forse Platone stesso (ad esempio, nella Lettera VII) a garantirci che la
sua filosofia dev'essere ricercata altrove rispetto agli scritti? Lo stesso
corpus degli scritti platonici, giuntoci nella sua interezza (circostanza,
questa, unica nella storiografia della filosofia antica), non presenta, invero,
quell'unità sistematica che ci si dovrebbe attendere, il che, ancora una volta,
depone a favore della tesi secondo cui Platone cerca altrove, e precisamente
nelle dottrine non scritte. Studia anche la metafisica di Aristotele,
smaschererebbe la tesi fatta valere da Jaeger, secondo cui l'opera non presenta
un'unitarietà ma sarebbe piuttosto una sorta di zibaldone filosofico -- e, in
particolare, il libro XII risalir ebbein forza del suo spiccato interesse
teologico alla giovinezza dello Stagirita. Lungi dal risolversi in un coacervo
di scritti risalenti a differenti epoche e contesti, la Metafisica di
Aristotele rileva Reale è profondamente unitaria. Al centro c'è la definizione
della metafisica come scienza della causa e del principio, dell'essere in
quanto tale, della sostanza, dei dei e della verità. In “La saggezza antica”
sostiene che tutti i mali di cui soffre l'uomo d'oggi hanno proprio nel
nichilismo la loro radice e che «un'energicquesti mali implicherebbe il loro
sradicamento, ossia la vittoria sul nichilismo, mediante il recupero di un
ideale e di un valore supremo, e il superamento dell'ateismo. Ma quello che
egli propone non è affatto un ritorno a-critico a certe idee della antica
filosofia italica, ma l'assimilazione e la fruizione di alcuni messaggi della
saggezza antica, che, se ben recepiti e meditati, possono, se non guarire,
almeno lenire i mali degl’uomini, corrodendo le radici da cui derivano. In una
siffatta prospettiva, può acquistare un valore eminentemente filosofico anche la
filosofia in lingua Latina in Seneca, a suo parere ingiustamente trascurato da
una lunga tradizione che non gli avrebbe riconosciuto alcuna cittadinanza
filosofica, per il mero fatto di avere nato in una lontana provincial romana.
In “La terapia dell'anima” (Bompiani, Milano) riprende, ancora una volta,
l'idea che la filosofia degli antichi in questo caso, quella di Seneca puo
costituire un 'farmaco' per l'animo dilaniato degl’uomini. Oltre al campo
specifico della filosofia anticasi occupa a vario titolo anche della storia
della filosofia generale: per esempio, nella stesura del noto Manuale di
filosofia per i licei edito dalla Scuola oltre alla direzione delle collane
filosofiche Classici della filosofia, Testi a fronte della Bompiani e I
Filosofi per Laterza. Oltre a questo, i suoi principali scritti sono: “
Il concetto di filosofia prima e l'unità della Metafisica di Aristotele” (Vita
e Pensiero, Milano); “Aristotele” (Laterza, Bari); Storia della filosofia
antica, Vita e Pensiero, Milano); “Il
pensiero occidentale dalle origini (Scuola, Brescia); Per una nuova
interpretazione di Platone” (CUSL, Milano); “Proclo” Laterza, Bari); “Filosofia
antica, Jaca, Milano); “Saggezza antica, Cortina, Milano); “Eros demone
mediatore. Il gioco delle maschere nel "Simposio" di Platone” (Rizzoli,
Milano); “Platone. Alla ricerca della sapienza segreta” (Rizzoli, Milano, Bompiani,
Milano, La nave di Teseo, Milano); “La Metafisica di Aristotele” (Laterza, Bari);
Raffaello: La "Disputa", Rusconi, Milano); “Corpo, anima e salute. Il
concetto di uomo" (Collana Scienza e Idee, Cortina, Milano); “Socrate.
Alla scoperta della sapienza umana” (Rizzoli, Milano); “Il pensiero antico,
Vita e Pensiero, Milano); ““Radici culturali e spirituali dell'Europa” (Cortina,
Milano); “Storia della filosofia romana” (Bompiani, Milano, Collana Il pensiero
occidentale, Bompiani); “Valori dimenticati dell'Occidente” (Bompiani, Milano);
“ L'arte di Riccardo Muti e la Musa platonica” (Bompiani, Milano); “Agostino” (Bompiani,
Milano); “Wojtyla un pellegrino dell'assoluto” (Bompiani, Milano); “Auto-testimonianze
e rimandi dei Dialoghi di Platone alle dottrine non scritte" (Bompiani,
Milano); “Storia del pensiero filosofico” (Scuola, Brescia); “Salvare la scuola
nell'era digitale” (Brescia, Scuola); “Responsabilità della vita. Un confronto
fra un credente e un non credente” (Milano, Bompiani); “Mi sono innamorato
della filosofia” (Milano, Bompiani); “Romanino e la «Sistina dei poveri» a
Pisogne” (Milano, Bompiani); “Cento anni di filosofia. Da Nietzsche ai nostri
giorni” (Scuola, Brescia); Introduzione, traduzione e commentario della
Metafisica di Aristotele, su archive.org, Bompiani, Traduzioni e commenti Reale
ha tradotto in italiano e commentato molte opere di Platone, di Aristotele e di
Plotino (la sua nuova edizione delle Enneadi è stata pubblicata nella collana "I Meridiani" della Mondadori.
Pubblica per Bompiani il poderoso volume I presocratici, da lui presentato come
la prima traduzione integrale. Nonostante in Italia ne fosse già uscita una
traduzione da Giannantoni edita da Laterza. Sostene la presenza di lacune e
manomissioni nel Giannantoni, lacune e manomissioni che sarebbero dovute, a
parere di Reale, all'ossequio all'ideologia e all'egemonia culturale marxista, secondo
cui in quel periodo gl’intellettuali di area comunista dominano la scena in
campo editoriale. Canfora, in risposta alle accuse di Reale, sostene la natura
pubblicitaria e l'inconsistenza del ragionamento. Si sostene che, se influenza
c'è stata nel Giannantoni, essa è stata di matrice idealistica, hegeliana e
crociana. Qualsiasi omissione è da evitare, specie se non è segnalata nel testo.
Con riguardo alla presunta irrilevanza di taluni tagli operati da Giannantoni
sottolinea come i capretti a volte segnano la storia della filosofia più di
alcuni filosofi e togliere questi animali dai frammenti, così come far sparire
dei cavolfiori, si tasformarsi in una censura. Di Seneca, cura le opere in
"Seneca. Tutti gli scritti". Interprete di Platone, La Stampa, Ripensando
Platone e il Platonismo” (Milano, Vita e Pensiero). Dimostra la profonda unità
concettuale di questi saggi di filosofia prima, mettendo in luce come Jaeger e
condizionato dal positivismo e dalla teoria dell'evoluzione della cultura
secondo le tre tappe di teologia-metafisica-scienza. Il concetto di filosofia
prima e l'unità della "Metafisica" di Aristotele” (Milano, Bompiani);
Storia della filosofia antica. La fondazione della botanica e il suo guadagno
essenziale. Verso una nuova immagine di Platone, Milano, Vita e Pensiero, Cfr.,
in particolare, Il paradigma romantico nell'interpretazione di Platone, di H. Krämer,
Napoli, La filosofia antica, Milano, Jaca. Ha ragione, bisogna imparare ad
accettare la morte, Corriere della Sera.
Il concetto di filosofia prima e l'unità della metafisica di Aristotele,
Milano, Vita e Pensiero ,La filosofia di Seneca come terapia dei mali
dell'anima, Milano, Bompiani, In memoriam. Pur riconoscendo a Giannantoni una
statura di studioso di prim'ordine, sostiene che molti marxisti non presentano
talune cose nella loro effettiva realtà. Pur non potendosi parlare di
complotto, nel testo di Laterza curato da Giannantoni mancano in un'edizione
chiamata l'unica integrale italiana decine e decine di passi che elenco in 4
pagine all'inizio della mia traduzione dei veliani e crotonensi. Ci sono
inoltre indebite aggiunte assenti nell'originale. Una raccolta di tal fatta,
nata assemblando anche vecchie versioni e tagliando pure molte note di queste
ultime, ha l'effetto di svuotare le idee forti di codesti filosofi. Svuotare,
ironizzare, occupare uno spazio e toglierlo ad altri, evitare un vero confronto.
Ecco la vecchia tattica che rimane ancora molto viva. Naturalmente, sul piano
pubblicitario, si comprende la auto-esaltazione. La mia traduzione è più
completa della tua, come il mio bucato è più bianco del tuo. Ma anche la
pubblicità bisogna saperla fare. Ci sono lauree brevi da poco istituite in
proposito. Particolarmente inconsistente appare il ragionamento. Eccolo nella
sintesi fornita dal suo intervistator. Giannantoni e molto bravo, e questo lo
sapevamo anche senza il supporto di Reale, Laterza è innocente del sopra
menzionato reato ideologico. La colpa è della penetrazione comunista. Sembra
quasi di sognare. Ma questa è la caricatura dell'antica cantilena sui comunisti
padroni dell'editoria italiana. Per confutare questa sciocchezza Bobbio si
limita a trascrivere i titoli del catalogo Einaudi. E infatti come negare
l'affiliazione bolscevica di Bobbio? Che pena. Si fa riferimento all'osservazione
secondo la quale le omissioni di Giannantoni riguardano aspetti poco
rilevanti per un marxista come il frammento 23 di Orfeo -- un mal-ridotto
frustulo papiraceo in cui si fa cenno ad un rituale misterico. Queste, e
consimili, sono le omissioni rimproverate dal neo-presocratico Reale. Sembrra
del tutto irrilevante sapere se Kant, quando scrive la Critica della ragion
pratica, mangia capretto o una particolare minestra. Alla storia della
filosofia questo poco interessi. Ma sapere se un *orfico* mangia capretto e significativo
dal punto di vista filosofico. Se l’orfico s’astene, allora e vegetariano e,
come tale, non ha condiviso la ritualistica italica in cui si consumeno le
carni offerte ai dei e si lasciano ai dei gl’aromi per segnare la distanza tra gl’uomini
e i dei. In sostanza, l’orfico crede, evitando il capretto, in una filosofia in
cui gl’uomini e i dei sono legati. Non è un capretto né una vacca quello che
manca in Giannantoni. Mancano in un'edizione chiamata l'unica integrale decine
e decine di passi che elenco in 4 pagine all'inizio della mia traduzione dei
Presocratici. Ci sono inoltre indebite aggiunte assenti nell'originale. Una
raccolta di tal fatta, nata assemblando anche vecchie versioni e tagliando pure
molte note di queste ultime, ha l'effetto di svuotare le idee forti di codesti
autori. Svuotare, ironizzare, occupare uno spazio e toglierlo ad altri, evitare
un vero confronto. Ecco la vecchia tattica che rimane ancora molto viva. Laudatio.
Roberto Radice, Claudio Tiengo, Seconda navigazione. Omaggio, Vita e Pensiero,
Milano); G. Grampa, "Ritornare a Crotone: intervista a sulla sua «Storia
della filosofia antica»", Vita e Pensiero. RDizionario di filosofia,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Il mio Platone bocciato. Il cattolico
amico di Platone. Critico il Platone di Reale il marxismo non c'entra. La
dittatura culturale del marxismo, in Corriere della Sera, Treccani Storia della
filosofia antica. Dalle origini a Socrate. Ospitato su gianfrancobertagni.
Giovanni Reale, Storia della filosofia antica. Platone e Aristotele. Storia
della filosofia antica. I sistemi dell'Età ellenistica. Giovanni Reale. Reale.
Keywords: Crotone, Velia, Crotonensi, la scuola di Crotone, la scuola di Velia,
I veliani, Parmenide, Girgentu – filosofia siciliana – magna Grecia non e
Sicilia --. I confine della magna Grecia – filosofia italica, filosofia
italiana – la filosofia nella peninsula italiana in eta anticha – filosofia
Latina, filosofia romana. Catalogo di Nome di Filosofi Italici, il poema di
Parmenide, il poema di Girgentu, il poema di Velia, la porta rossa di Velia,
Zenone di Velia, Filolao di Taranto, Gorgia di Lentini, Archita di Taranto,
studi degl’antichi italici da I romani, Etruria e Magna Grecia, le radice
etrusche della filosofia romana, fisiologia, teoria dela natura, uomo, la
moralia, la colloquenza o dialettica. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Reale” –
The Swimming-Pool Library.
Grice e Reghini – implicatura – il numero sacro
crotonense – e il simbolismo duodecimale del fascio littorio -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Firenze).
Filosofo italiano. Grice: “It’s difficult to call Reghini a philosopher; yes,
he was interested in Pythagoras – but to what extent can, in spite of Russell,
number GROUND a whole philosophy?” Studia a Pisa.
Insegna a Roma. Promotore del Crotoensismo, e affiliato a vari gruppi dell'esoterismo
italiano. Entra nella Società Teosofica e ne fonda la sezione romana. Più
tardi, fonda a Palermo la Biblioteca Teosofica-Filosofica. E iniziato al Rito
di Memphis di Palermo, rito massonico di supposta origine egizia ed entra a
Firenze nella loggia Lucifero, dipendente dal Grande Oriente d'Italia. Ha una
breve adesione al martinismo papusiano, che in Italia e diretto da Sacchi,
verso le carenze della cui maestranza e pubblicistica apporta una demolizione
magistrale. E chiamato d’Armentano, che lo avvia allo studio della scuola di
Crotone. Entra nel Supremo Consiglio Universale del Rito filosofico italiano,
dal quale però si dimise, non ha infatti un'alta opinione dello stato della
massoneria in Italia. Insignito del 33° e massimo grado del Rito Scozzese
Antico e Accettato, entra a far parte come membro effettivo del Supremo
Consiglio d'Italia, di cui e Gran cancelliere e Segretario generale. Gli
anni della Grande Guerra vedeno discepoli e maestri della Schola Italica Pitagorica
partire volontari per il fronte. Non rimase inerte innanzi al sorgere dell’istanze
interventiste. Partecipa attivamente alla manifestazione romana del maggio,
culminata in Campidoglio, tesa ad ottenere la dichiarazione di guerra. Accolto
nell'Accademia Militare di Torino come allievo ufficiale del Genio parte volontario
per il fronte, ottenendo sul campo il grado di capitano del Genio. Lui ed
il suo maestro Armentano creano a Roma l'Associazione Pitagorica, che riprende
le fila di precedenti esperienze e si richiama operativamente al sodalizio
pitagorico. Fonda e anima varie riviste, con interventi sagaci e ricchi di
dottrina; scrisse sul papiniano “Leonardo”, dando vita ad “Atanór, Ignis, e UR,
con Colazza, Evola come direttore,
Parise, ed Onofri. Contrasti d'idee e caratteriali prevalser nel rapporto di
collaborazione fra lui ed Evola, provoca la scelta evoliana di allontanamento
di questi, assieme a Parise, dalla rivista “UR” (rivista sórta a esprimere al
pubblico della cultura italiana l'intento dell'occulto Gruppo di Ur; dove il
Maestro fiorentino pubblica con l'eteronimo di Pietro Negri. E se ne ebbero
anche strascichi giudiziari. Infatti Evola tenta di farlo incriminare per
affiliazione massonica (affiliazione che costituiva reato dopo l'imposizione di
scioglimento dell’associazioni segrete decretata dal regime fascista. Ma il
potere giudiziario opta infine per un accordo tra i due onde evitare uno scandalo.
Per via del condizionamento repressivo fascista vòlto all'emarginazione di
tanti esponenti dell'esoterismo italiano (Armentano parte per il Brasile),
ormai isolato si ritira dalle attività pubbliche e a Budrio si dedica
all'insegnamento nel Circolo Quirico Filopanti”, alla meditazionein chiave
pitagorica delle scienze matematiche. Ottenne tuttavia
riconoscimenti dei Lincei e
dall'Accademia d'Italia, per la sua opera sulla restituzione della geometria
pitagorica. Il Crepuscolo dei Filosofi regalato dal suo autore, Papini
all’amico Arturo al suo ingresso nella loggia fiorentina ‘Lucifero.” Nel
frontespizio una dedica ad inchiostro, scolorito dal tempo, Al fratello Reghini
il suo G Papini, in Reghini, pitagorico, su ilmanifesto Rito filosofico italiano, Del Massa, “Pagine
esoteriche” (Finestra, Trento). In questa qualità firma il decreto del suo
scioglimento (riprodotto in: L. Sessa, I sovrani grandi commendatori e storia
del supremo consiglio d'Italia del Rito scozzese antico ed accettato, Palazzo
Giustiniani (Bastogi, Foggia), in seguito all'approvazione alla Camera dei
deputati del progetto di legge sulla disciplina delle associazioni, presentato
da Mussolini, mirante allo scioglimento della massoneria. Iacovella, "Il barone
e il pitagorico”, Vie della Tradizione, Cfr. la recensione fatta ne da Guénon.
Altri saggi: ““Parola sacra e parola di passo dei gradi”; “Il mistero massonico”
(Atanor, Roma); “Geometria pitagorica” (Basilisco, Genova); “Il numero sacro nella
tradizione pitagorica”; “Il numero sacro e la geometria pitagorica”; Il fascio littorio, ovvero il simbolismo
duodecimale”; “Il fascio etrusco” (Basilisco, Genova); “Il numero sacro nella
tradizione crotonese” (Ignis, Roma); “Del Numero”; PrologoAssociazione
culturale Ignis, Del Numero; Dell'equazione indeterminata di secondo grado con
due incognite” (Archè/pizeta); “Della soluzione dell'equazione di tipo Pell
x2-Dy2=B e del loro numero” (Archè/pizeta);“Il numero triangolare, il numero quadrato,
il numero piramidale a base triangolare,
il numero piramidale a base quadrata” (Archè/pizeta); “Dizionario Filologico” (Associazione
culturale Ignis"), Cagliostro, ("Associazione culturale Ignis"),
“Considerazioni sul rituale dell'apprendista libero muratore” (Phoenix,
Genova); “Paganesimo, Scuola di Crotone, Massoneria” (Mantinea, Furnari,
Messina); “Per la restituzione della massoneria crotonense italica (Raffaelli,
Rimini); “La tradizione crotonense massonica” (Melita, Genova); “Trascendenza di spazio e tempo”, Mondo
Occulto (Napoli, ASEQ). Cura “De occulta philosophia” di C. Agrippa (Fidi, Milano);
I Dioscuri, Genova; La Sapienza pagana e
pitagorica (La Cittadella. I Libri del Graal. Geminello Alvi, Reghini, il
massone pitagorico che ama la guerra, Corriere della Sera, R. Paradisi, Il pitagorico
che sogna l’impero, L’Indipendente, N. Luca, "Un intellettuale neo-pitagorico
tra massoneria e fascismo" (Atanòr, Roma); Parise, "Nota sulla vita
di A. Reghini", in calce a “Considerazioni sul rituale dell'apprendista
libero muratore” (Phoenix, Genova); R. Sestito, “Il figlio del sole” (Ancona,
Associazione Culturale Ignis); Via romana agli Dei Amedeo Rocco Armentano, Evola Parise, Schiavone, a metà strada tra fascismo e massoneria, su archiviostorico.info.
Centro De GiorgiScuola Normale Superiore di Pisa, Breve biografia su
mathematica. Boni, Omaggio su rito simbolico; Un pitagorico dei nostri tempi; N.
Bizzi, La Tradizione occidentale. Grandi massoni. Illustre matematico e anti-fascista
-- grande oriente. Pitagorico, su ilmanifesto. Arturo Reghini. Reghini.
Keywords: implicature, il fascio etrusco, scuola di Crotone, il fascio
littorio, simbolismo duodecimale. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Reghini” –
The Swimming-Pool Library.
Grice e Regina – uomini complementari – potenza e
valore – filosofia italiana – Luigi Speranza (Sabbioneta). Filosofo italiano. Grice: “When Urmson said that for Prichard,
duty cashed out in interest, he was right! But we must wait for Regina to
emphasise Kierkegaard’s punning on interest – which literally means, ‘being in
between’! The interesting (sic) thing is that Kierkegaard exploits the old
Roman aequi-vocation between the alethic (being in between) and the practical
(Prichard, ‘duty as interest’). Studia a Milano sotto Severino, laureandosi con
una tesi su Lavelle e Heidegger. Insegna
a Macerata, Verona, e Cagliari. Progetto «Tempus», relativo all'organizzazione
presso l'Sarajevo e Mostar di un master sulla tolleranza religiosa.. “Ripresa,
pentimento, perdono», Verona); L'essere umano come rapporto. L'antropologia filosofica
e teologica di Kierkegaard”; Forum, Conferenza Episcopale Italiana, Progetto
culturale della Chiesa. Insegna a Verona. Si basa su Kierkegaard, Nietzsche e
Heidegger (“the greatest living philosopher” – Grice). In Heidegger evidenzia
l'importanza del ruolo sapienziale assegnato alla finitezza dell'uomo. In Kierkegaard vede invece da cui partire per
costruire una ontologia e una antropologia basate su una concezione
dell'essere: l'esse come inter-esse. L'essere come inter-esse -- nella doppia
valenza ontologica ed etica) pone il pensante in rapporto con un'ulteriorità
che, nel trascenderlo, ne accentua e personalizza il differire. La metafisica fondata
sull’inter-esse cessa di essere onto-teologia, ossia nient'altro che proiezione
idolatrica della logica umana. Sarajevo;
“Dal nichilismo alla dignità dell'uomo” (Vita e Pensiero, Milano); “Esistenza e
sacro” (Morcelliana, Brescia); “L'arte dell'esistere” (Morcelliana, Brescia, L.
Romera, “Acta Philosophica”, recensione a U. Noi eredi dei cristiani e dei Greci
(Poligrafo, Padova). Il termine è stato acquisito da Heidegger; “Gesù e la filosofia” (Morcelliana,
Brescia); “L'uomo complementare. Potenza e valore” (Morcelliana, Brescia);
“Servire l'essere” (Morcelliana, Brescia); “La differenza viva: per una nuova
concettualità” (Sentiero, Verona); “Noi eredi dei Greci” (Il Poligrafo, Padova);
“La soglia della fede: la domanda su Dio” (Studium, Roma); “L'arte
dell'esistere” (Morcelliana, Brescia). Umberto Regina. Regina. Keywords: uomini
complementari – potenza e valore, essere ed interesse, esse ed interesse,
Prichard, duty and interest, Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Regina” – The
Swimming-Pool Library.
Grice e Renier – implicatura – filosofia italiana –
Luigi Speranza (Treviso). Filosofo
italiano. Essential Italian philosopher. Da antica famiglia patrizia veneziana figlio
di Luigi e Fanny Venturi. Studia in Camerino, Urbino, ed Ancona, sempre
seguendo gli spostamenti del padre, magistrato. Studia a Bologna, sotto Carducci,
Torino, e Firenze, sotto Bartoli. Insegna a Torino. Fonda il Giornale storico della
litteratura e la filosofia italiana, «profondendovi, negli studi particolari,
nelle rassegne, negli annunci analitici e in un ricchissimo notiziario, un vero
inesauribile tesoro di cultura, di notizie, di rilievi. Cura importanti
edizioni critiche e monografie. I suoi saggi critici spaziano attraverso tutta
la letteratura e la filosofia italiana. Atre opere: “Il tipo estetico della
donna nel Medio Evo” (Ancona, Morelli); Isabella d'Este Gonzaga” (Roma,
Vercellini); “Mantova e Urbino” (Torino, Roux); La cultura e le relazioni
letterarie d'Isabella d'Este Gonzaga (Torino, Loescher); “Svaghi critici” (Bari,
Laterza); A. Luzio, Rodolfo Renier, La coltura e le relazioni letterarie di
Isabella d'Este Gonzaga, Sylvestre Bonnard). L. Vendittis, Letteratura
italiana. I critici, Milano, Marzorati, U.
Renda, P. Operti, Dizionario storico della letteratura italiana (Torino,
Paravia); Letteratura italiana. Gli Autori,
Torino, Einaudi. Dizionario biografico degli italiani, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. Rodolfo
Renier. Renier. Keywords. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Renier” – The
Swimming-Pool Library.
Grice e Rensi – implicatura – filosofia italiana. Luigi
Speranza (Villafranca di Verona).
Filosofo Italiano . Grice: “Only in Italy a philosopher gets his obituary when
he is alive!” Studia a Verona, Padova, e Roma.
Insegna a Genova. Iscrittosi al Partito Socialista Italiano, si reca a Milano per assumere la direzione del giornale
La lotta di classe, collaborando assiduamente anche alla turatiana Critica
Sociale e alla Rivista popolare. A seguito delle misure repressive adottate dal
governo e per sfuggire alla condanna del Tribunale Militare per aver preso
parte ai moti operai milanesi, stroncati dall'esercito con la strage del
generale sabaudo Fiorenzo a Beccaris, e costretto a cercare rifugio in
Svizzera. Frutto dell'esperienza ticinese e la pubblicazione de “Gl’Anciens
Régimes e la democrazia diretta” (Colombi, Roma) in cui difende il principio
della democrazia diretta del sistema istituzionale federalista. Collabora con
numerosi articoli ai fogli radicali Il Dovere di Bellinzona, la Gazzetta
Ticinese e L'Azione di Lugano, nonché alla rivista socialista e pacifista
Coenobium. Rientra in Italia per stabilirsi a Verona dedicandosi alla
filosofia. A seguito della campagna libica, vi fu la rottura col partito
socialista, poiché si era schierato con
l'interventismo di L. Bissolati. Pubblica “Il fondamento filosofico del diritto”
(Petremolese, Piacenza). Altri due volume, “Formalismo e a-moralismo giuridico”
(Cabianca, Verona) e “La trascendenza: studio sul problema morale” (Bocca,
Torino), ove sviluppa un idealismo trascendente. Insegna a Bologna, Ferrara,
Firenze, Messina. L'esperienza della grande guerra manda in crisi la sue
convinzione idealistica, conducendolo verso lo scetticismo, la cui prima
formulazione sono i “Lineamenti di filosofia scettica” (Zanichelli, Bologna). Sostene
che la guerra distrue la fede ottimistica nell'universalità della ragione,
sostituendola con lo spettacolo tragico della sua pluri-versalità, vale a dire
dell'irriducibile conflittualità dei diversi punti di vista. Espose nella “Filosofia
dell'autorità” (Sandron, Palermo) la traduzione politica di questa concezione.
Poiché tutti i punti di vista politici sono sullo stesso piano, quello che anda
al potere lo fa con un atto di forza, tacitando tutti gli altri punti di
vista. In questo saggio si è scorta una prima giustificazione
dell'autoritarismo fascista. Tuttavia, dopo una prima simpatia per il
fascismo, ne divenne un fiero avversario quando Mussolini con metodi anti-democratici
comincia a perseguire il disegno dittatoriale. Sottoscrisse il Manifesto degli
intellettuali anti-fascisti di Croce, pagando questa scelta con la sospensione,
dalla cattedra di filosofia a'Genova. Arrestato
e rinchiuso in carcere. Solo un abile stratagemma escogitato dall'amico e
collega Sella, che pubblica sul Corriere della Sera il necrologio del filosofo,
diffondendo così la falsa notizia della sua morte, indusse il duce a rimetterlo
prontamente in libertà. Il dittatore teme l'ondata di sdegno sollevatasi per i
metodi oppressivi del regime. Per la sua coerenza agli ideali di libertà, sube
il definitivo allontanamento dalla cattedra e, fino alla sua scomparsa,
comandato, da vigilato speciale, presso il centro bibliografico dell'ateneo
genovese, per la compilazione della biografia ligure. Nonostante il doloroso
distacco dalla scuola dove aveva insegnato per diciassette anni, continua la
sua attività filosofica e collaborando al quotidiano socialista genovese Il
Lavoro, l'unico foglio che accoglie testi di personalità che non hanno fatto
atto di sottomissione al fascismo. Ricoverato al Ospedale Galliera mentre
infuria il bombardamento della flotta
inglese sulla città, per essere operato d'urgenza. Tuttavia l'azione militare
danneggia alcune sale dell'edificio e i medici doveno rinviare l'intervento,
una fatalità che non lascia scampo a Rensi. Ai funerali pochi amici ed ex allievi
poterono seguire per breve tratto il carro funebre. La polizia, che vieta
quest'ultimo devoto omaggio, disperse il funerale, schedando alcuni discepoli.
Rensi, anche morto, tura il potere. Sulla tomba nel Cimitero monumentale di
Staglieno un'epigrafe riassume uno stile di vita ed esprime il suo dissenso, la
sua resistenza e indipendenza intellettuale. Etsi omnes, non ego. Anche se
tutti, non io. La sua filosofia si è sviluppata dopo l'approdo allo scetticismo in direzione
del realismo e del materialismo critico. Un realismo materialistico quindi, che
considera derivato, con una certa libertà interpretative, dal criticismo. Arrriva
ad ipotizzare che Kant puo pensare alla "cosa in sé" come a una più
nascosta essenza materiale delle cose stesse. La sua filosofia non e
esente da paradossi concettuali e da mutamenti continui che lo hanno portato a
cadere in alcune contraddizioni e incoerenze. Ma va anche considerato che al di
sopra di esse a dominare è comunque un forte pessimismo, che non è solo esistenziale,
ma anche gnoseologico. Sia il mondo, sia la mente umana sono
irrazionali. Ma supponiamo che un tale fatto esteriore ai nostri orologi,
destinato al controllo di questi, non esistesse, e che i nostri orologi
continuassero a discordare. Come potremmo allora, in mancanza di quel fatto
esteriore obbiettivo e nel discordare dei singoli nostri orologi, conoscere
l’ora che è? Ora questo è appunto il caso delle nostre ragioni. Non c’è
l’oggetto esterno ad esse, l’esterno modulo-ragione, su cui controllarle e che
le giudichi, ed esse discordano tra di loro. Come conoscere l’ora che è della
ragione? Per esempio egli ha sostenuto che siccome la filosofia ha una storia
che si snoda nel tempo, ciò significa che un pensiero vero e unico non può
esistere e che perciò nel suo procedere ed evolvere essa nega continuamente sé
stessa. Contro l'idealismo di Gentile allora imperante, che considerala storia
una realizzazione progressiva dello spirito e della ragione, ha una visione
negativa della storia, come assurdo, caso e vana ripetizione. C'è storia
dunque perché ogni presente, ossia la realtà, è sempre falsa, assurda e
cattiva, e perciò si vuol venirne fuori, passare ad altro, quel passare ad
altro in cui, unicamente, la storia consiste. C'è storia, insomma, l'umanità
corre nella storia, per la medesima ragione per cui corre un uomo che posa i
piedi su di un sentiero cosparso di spine o di carboni ardenti. La sua critica
della religione si sviluppa poi in un'aperta apologia dell'ateismo. Sembra
quasi di poter cogliere uno dei tratti dell'ateismo in un saggio Sopra lo amore
di Ficino. Ficino proponeva una visione
dell'amore come amore eterno che ritorna come desiderio di ogni grado
ontologico di ritornare al bene e al Tutto. Propone una nuova interpretazione
di questa tipica teologia platonica, vedendo nell'amore ipotizzato da Ficino in
realtà un preludio a quelle che diventeranno due tra le più influenti correnti
filosofiche: l'idealismo e il volontarismo. L'amore come totalità dei diversi,
o come volontà nelle vesti di matrice essenziale del tutto, mette da parte il
bisogno dell’amore trascendete e sussurra l'ipotesi di un ateismo, forse
professato tra le righe dai più celebri filosofi. Filosofo profondamente
problematico e inquieto, fine però per approdare a un forte pessimismo
ontologico ed esistenziale, che lo spinse verso derive spiritualistiche, forse
latenti nelle sue riflessioni fin dalle origini nelle “Lettere spirituali”. In
quest'opera, come anche nell “La morale come pazzia” (Guanda, Modena) delinea
una sorta di mistica dei valori e un'etica concepita come l'azzardo dell'uomo
che scommette sul bene in un universo cieco e indifferente. Nella sua “Autobiografia
intellettuale” suddivide in tre periodi la sua evoluzione: un primo misticismo
idealistico, un secondo relativismo scettico materialistico e ateo, un terzo
misticismo spiritualistico come ultimo approdo del suo pensiero. Il primo
e un misticismo di tipo platonico, in cui sono presenti anche elementi di San
Paolo e di Malebranche. Scrive “Le Antinomie dello spirito” (Petremolese,
Piacenza); “Sic et Non -- Metafisica e poesia” (Romaa, Roma); “La trascendenza.
Studio sul pensiero morale”. Il secondo nasce dal suo sconcerto di fronte alle
violenze della grande guerra e lo porta alla negazione di qualsiasi razionalità
della realtà. Pensa infatti che se gl’uomini ricorrono sistematicamente alla
violenza per risolvere i loro conflitti questo significa che la ragione in sé
non esiste, e che si tratta dell'illusione dell'uomo di pensare che si possa
dare ordine al caos. L'irrazionalità della realtà si trova espressa in “Lineamenti
di filosofia scettica”; “La filosofia dell'autorità”; “La scepsi estetica”
(Zanichelli, Bologna); “Polemiche anti-dogmatiche” (Zanichelli, Bologna); “Interiora
rerum – la filosofia dell’assurdo” (Milano, Unitas); “Realismo” (Milano,
Unitas); “Apologia dell'ateismo” (Formiggini, Roma); e “Le aporie della
religione”. Il secondo periodo è altresì caratterizzato da un avvicinamento al
positivismo materialistico e dal rifiuto dell'idealismo di Croce e di Gentile.
In esso va registrata anche una rivisitazione del panteismo di Spinoza, che
interpreta alla maniera dei teologi, quindi come ateistico perché avrebbe
negato il Dio personalizzato dei monoteismi. Pensa anche di realizzareuna
sintesi di scetticismo e realismo perché se solo la scepsi è il modo reale e
utile di porsi di fronte al mondo, essa è anche l'unica verità possibile. Si
tratta anche del momento di punta del nichilismo, perché si afferma che siccome
l'unica cosa certa e stabile è la morte, ed essa è il nulla, solo il nulla
possiede una verità. Prevale una forma di misticismo che non sorge, però,
improvvisamente, essendo già chiaramente presente nelle opere maggiormente
influenzate dallo scetticismo. Quest'ultimo fu, infatti, sempre sollecitato da
un'innata, profonda religiosità, sicché non stupisce che il filosofo si apra
alla voce del divino, poiché cerca nella negazione assoluta un criterio
positivo che consenta la negazione stessa. A questo periodo appartengono: “Critica
della morale”; "Critica dell'amore e del lavoro”; “Paradossi di estetica e
dialoghi dei morti” (Corbaccio, Milano); “Frammenti di una filosofia del dolore
e dell’errore, del male e della morte” (Guanda, Modena); “La filosofia
dell'assurdo” e “Gorgia -- Autobiografia intellettuale – la mia filosofia –
testamento filosofico” (Corbaccio, Milano). Isolato in vita nel mondo
filosofico italiano, nel quale domina l'idealismo crociano-gentiliano, trova la
comprensione di pochi intellettuali a lui affini. È stato quest'ultimo a creare
la formula dello scettico credente, che in forme diverse ha dominato i pochi
studi sul suo pensiero. Oggi ha trovato la collocazione nell'ambito del
nichilismo.. Per alcuni tale collocazione resta comunque riduttiva
rispetto alla vastità della sua filosofia, che andrebbe ancora approfondito. La
trascuratezza nei suoi confronti sta nel fatto che la cultura italiana è stata
a tutto il XX secolo dominata dall'idealismo e dall'esistenzialismo. Legato
alla cultura socialista, si caratterizza per una certa dose di eclettismo e per
una forte componente umanitaria, distante dal materialismo storico marxiano e
riconducibile, più agilmente, nel novero dei pensatori vicini al socialismo
utopista. Se durante l'attività politica in Italia aderisce all'idea della
lotta di classe, l'esperienza svizzera lo porta a riconsiderare tale concezione
dei rapporti di forza nella storia, ridimensionandone la portata. Infatti,
l'antagonismo tra proletariato e borghesia e circoscrivibile ad alcune realtà
contingenti e non costituirebbe un'invariante delle relazioni socio-politiche. E
se, da un lato, il suo realismo politico lo porta ad apprezzare le teorie elitistiche
del conservatore G. Mosca, dall'altro, la matrice umanitaria e socialista
emerge nell'esaltazione degli istituti della democrazia diretta,
caratterizzanti il sistema costituzionale americano e quello svizzero,
considerati come gli unici in grado di far emergere la volontà popolare e di
permettere l'emancipazione delle classi lavoratrici. L'elogio ai regimi
federalisti appena citati, e il contingente recupero di Cattaneo sono
sintomatici di un altro aspetto del suo orizzonte culturale: la feroce critica
dell'istituto monarchico (tanto nell'accezione assolutista, quanto in quella
temperata del costituzionalismo borghese ottocentesco), appannaggio di una
vicinanza con il programma del Partito Repubblicano Italiano. Mostra un
pessimismo storico verso il Risorgimento, la disapprovazione intransingente del
ruolo, ritenuto ambiguo e ostile al riscatto sociale del proletariato, della
casa regnante dei Savoia e l'appartenenza alla Massoneria. Influenze
"Atomi e vuoto e il Divino in me", queste parole di Rensi hanno
ispirato M. Lobaccaro nella composizione
della canzone Rosa di Turi dei Radiodervish. Altri saggi: “Una Repubblica
italiana: il Canton Ticino, "Critica sociale", Milano), “L'immoralismo
di Nietzsche” (Carlini, Genova); “Il genio etico ed altri saggi” (Laterza, Bari);
“Sulla risarcibilità del danno morale” (Cooperativa,Verona); “L’istinto morale”,
Riuniti, Bologna); “L'orma di Protagora” (Treves, Milano); “Principi di
politica impopolare” (Zanichelli, Bologna); “Introduzione alla scepsi etica” (Perrella,
Napoli); “Teoria e pratica della reazione politica” (Stampa, Milano); “L'amore
e il lavoro nella concezione scettica” (Unitas, Milano); “Dove va il mondo?,
«Inchiesta fra gli scrittori italiani», Libreria Politica Moderna, Roma); “L'irrazionale,
il lavoro, l'amore” (Unitas, Milano); "Terapia dell'ateismo" (Castelvecchi,
Roma); “Apologia dello scetticismo” (Formiggini,
Roma); “Autorità e libertà: le colpe della filosofia” (Politica, Roma); “Il
materialismo critico” (Sociale, Milano); “Spinoza” (Formiggini, Roma); “Scheggie:
pagine di un diario intimo” (Bibl. Ed., Rieti); “Cicute: dal diario di un
filosofo” (Atanòr, Todi); “Impronte: pagine di un diario” (Italia, Genova); “Raffigurazioni
-- schizzi di uomini e di dottrine” (Guanda, Modena); “Le aporie della religione”
(Etna, Catania); “Sguardi: pagine di un diario” (Laziale, Roma); “Passato,
presente, future” (Cogliati, Milano); “Motivi spirituali platonici” (Gilardi, Milano);
“Scolii: pagine di un diario” (Montes, Torino); “Vite parallele di filosofi:
Platone e Cicerone” (Guida, Napoli); “Critica della morale” (Etna, Catania); “Figure
di filosofi: Ardigò e Gorgia” (Guida, Napoli); “Poemetti in prosa e in verso” (Ist.,
Milano); "La morale come stato d'eccezione?" (Castelvecchi, Roma); “Trasea,
contro la tirannia” (Oglio, Milano); “Lettere spirituali” (Bocca, Milano); “Sale
della vita -- saggi filosofici” (Oglio, Milano); “La religione -- spirito
religioso, misticismo e ateismo” (Sentieri Meridiani, Foggia); “Contro il
lavoro -- sggio sull'attività più odiata dall'uomo” (Gwynplaine, Camerano); “Le ragioni dell'irrazionalismo” (Orthotes, Napoli);
“Su Leopardi” (Bruni, Torino). – “L'Intellettuale Dissidente, Pastorino, Uomini
e idee della Massoneria. La Massoneria nella storia d'Italia, Roma, Atanor sub
voce. (in ordine cronologico), Giuseppe
Rensi, Istituto di Studi filosofici,
Roma); M. Untersteiner, Interprete del
pensiero antico, Bocca, Milano); La scepsi estetica (Zanichelli, Bologna); N. Cuneo,
Conti e C., Cuneo); Un moralista, Italia, Raffaele Resta, SIAG, Genova); A.
Poggi (Azzoguidi, Bologna); “Il problema generale della giustizia e della
giustizia penale” (Vallardi, Milano); P. Rossi, “L’deale di Giustizia” (Bocca,
Milano); E. Buonaiuti, “Lo scettico credente” (Partenia, Roma); C. Mignone, “Leopardi
e Pascal” (Corbaccio, Milano); P. Nonis, La scepsi etica, Studium, Roma, G. Morra,;
Lauretta Rensi, Scetticismo e misticismo nel pensiero di Rensi, Ciranna,
Siracusa, F. Tecchiati, Alla "Mostra internazionale del libro
filosofico", La Voce di Calabria, Palmi, R. Bassanesi, La coscienza
tragica” Filosofia, Torino); E. Alpino, La collaborazione di Rensi alla rivista
"Pietre", Marzorati, Milano); Girolamo De Liguori, Lo scetticismo
giuridico” (Giuffrè, Milano); A. Noce, "Tra Leopardi e Pascal, ovvero
l'auto-critica dell'ateismo negativo", in Una giornata rensiana,
Marzorati, Milano, M. Sciacca, Una
giornata rensiana” (Marzorati, Milano); G. Perano, Il problema della verità
nello scetticismo di Rensi” (Lateranense, Roma); E. Mas, Tra democrazia e anti-democrazia”
(Bulzoni, Roma); A. Santucci, Un irregolare:
Tendenze della filosofia italiana nell'età del fascismo, O. Pompeo, Faracovi,
Belforte, Livorno); G. Rognini, “Dal positivismo al realismo” (Benucci, Perugia);
L'inquieto esistere” (EffeEmmeEnne, Genova); F. Boriani, La questione morale
nel positivismo” (Melusina, Roma); U. Silva, “La ribellione filosofica” (Genova,
G. Liguori); Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo. La coerenza critica, Il
sentiero dei perplessi. Scetticismo, nichilismo e critica della religione in
Italia da Nietzsche a Pirandello, La Città del Sole, Napoli, Willy Gianinazzi,
Intellettuali in bilico, Milano, Ed. Unicopli, Nicola Emery, Lo sguardo di
Sisifo: Giuseppe Rensi e la via italiana alla filosofia della crisi: con una
nuova rensiana, Marzorati, Settimo
Milanese, 1Francesco Mancuso, Tra democrazia e fascismo, Aracne, Roma, P. Serra,
Tra dissoluzione del socialismo e formazione dell'alternativa nazionalista” (Angeli,
Milano); F. Meroi (Olschki, Firenze); “L’eloquenza del nichilismo, SEAM,
Formello); G. Pezzino, Scacco alla ragione” (C.U.E.M.C., Catania); “A. Castelli,
Un modello di Repubblica; la politica e la Svizzera (Mondadori, Milano); N.
Greco, politica, autorità, storia, Viaggi d icarta, Palermo); P. Serra, “La
rivolta contro il reale, Città Aperta, Enna); A. Montano, “Ethica ed etiche” (Napoli); G. Barbuto,
Nichilismo e stato totalitario: libertà e autorità” (Guida, Napoli); M. Greco, la
filosofia morale, Viaggidicarta, Palermo, F. Mancuso; A. Montano,
Irrazionalismo e impoliticità Rubbettino Editore, Soveria Mannelli, F. Meroi, filosofia
e religione nel primo Novecento, Edizioni di storia e letteratura, Roma). D. Lobagueira, Documenti, Trento); Armando Mascolo, Il corso
infernale della storia. L'influenza di Schopenhauer nella filosofa, in F.
Ciracì, D. Fazio, Schopenhauer in Italia, Lecce, Pensa MultiMedia, R. Bruni, “Il
leopardismo filosofico” (Firenze, Le Lettere); “Filosofo della storia, Firenze,
Le Lettere,.E. Bignami E. Buonaiuti B. Croce A. Ghisleri Manifesto degli intellettuali
antifascisti Ad. Tilgher (Treccani Dizionario biografico degli italiani,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Il contributo italiano alla storia del
Pensiero: Filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana,. Rensi, il filosofo
dimenticato. scomodo nichilista di Franco Volpi l'"irregolare" di
Orazio Martinetti. Giuseppe Rensi. Rensi. Keywords: filosofia dell’autorita,
autorita e liberta, Gorgia, Gorgia ed Ardigo, Santucci, Tendenze della
filosofia italiana nell’eta del fascismo, Gentile, necrologio, Ardigo, Platone,
Cicerone, Ficino, Bradley, Bosanquet, diritto e forza, filosofia della storia,
Gogia, Elea, Velia, Elea ed Efeso, Gorgia. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e
Rensi” – The Swimming-Pool Library.
Ressibio – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Metaponto). Filosofo italiano. A
Pythagorean cited by Gamblico.
Grice e Resta – della fiducia – filosofia italiana –
Luigi Speranza (Bari). Filosofo
Italiano. Grice: “I like Resta; I was reading a book on golf that the Italians
define, as I would cricket, as the game of ‘fiducia,’ so it is nice to see that
Resta has tried to formulate some ‘rules,’ as we would call them, for trust.
The cover of the essay is especially fascinating, as it depicts two acrobats on
a circus ring. Where ‘fiducia’ becomes a matter of life and death – or a vital
evolutionary tract, if often ‘ciecco,’ as Resta puts it. His research reminds
me of Warnock on ‘trust’ in “The object of morality.” Essential Italian philosopher. Filosofo. Nominato
Alfiere del Lavoro. Studia a Bari.
Insegna a Bari e Roma. Dirige il Seminario sulla cultura giuridica della
Fondazione Basso-Issoco, nonché delle riviste "Sociologia del
Diritto" e "Politica del Diritto". Spazia dai temi classici della filosofia dfino a temi
di particolare attualità quali quelli riguardanti l'infanzia, i diritti dei
minori e il bio-diritto. Particolarmente interessanti sono i saggi nei quali
indaga sul significato e sui risvolti giuridici del concetto di
"farmaco" come anti-doto necessario alla violenza. Saggi: “Conflitto
e giustizia” (Bari, De Donato); “Diritto e sistema politico” (Torino, Loescher);
“L' ambiguo diritto” (Milano, Angeli); “Poteri e diritti, Torino, Giappichelli);
“La certezza e la Speranza -- diritto e violenza” (Roma, Laterza). Le stelle e
le masserizie. Paradigmi dell'osservatore” (Roma, Laterza); “L'infanzia ferita”
(Bari, Laterza); “Il diritto fraterno” (Bari, Laterza); “Diritto vivente” (Bari,
Laterza); “Le regole della fiducia” (Bari, Laterza); biodiritto. Eligio Resta. Resta.
Keywords: della fiducia. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Resta” – The
Swimming-Pool Library.
Grice e Restaino – Antonino e compagnia – filosofia
italiana – Luigi Speranza (Alghero). Filosofo
Italiano. Grice: “Only in Italy, a philosopher writes on cartoons!” Filosofo. Studia
e insegna a Cagliari e Roma. Studia la storia della filosofia e dell'estetica. Il suo saggio forse più noto
è una “Storia del fumetto: da Yellow Kid ai manga” (POMBA, Torino) che non ha
mancato anche di suscitare alcune polemiche, fino al punto che un gruppo di
appassionati di fumetti ha lanciato una petizione chiedendo alla casa editrice
il ritiro del saggio, accusato di contenere gravi lacune ed errori. Ettore Gabrielli, Petizione contro l’POMBA
per il libro Storia del Fumetto, Lo Spazio Bianco, Andrea Plazzi, Il fantasma
del fumetto, in il Mulino, Bologna, Mulino. La fortuna di Comte, Comte
sansimoniano, in Rivista critica di storia della filosofia, Comte scienziato, Comte
filosofo, Mill e la cultura filosofica, La Nuova Italia, Firenze, Mill: Scritti
scelti, Principato, Milano, Scetticismo e senso comune” (Laterza, Bari); Hume,
Riuniti, Roma, Filosofia e post-filosofia” (Angeli, Milano); Storia
dell'estetica” (Pomba, Torino); “Storia della filosofia, fondata da Abbagnano,
in collaborazione con Fornero e Antiseri, La filosofia contemporanea, Pomba,
Torino); La filosofia anglo-americana, in La Filosofia della seconda metà del
Novecento, G. Paganini, Piccin-Vallardi, Padova, Storia della filosofia, Pomba
Libreria, Torino, La Rivoluzione Moderna. Vicende della cultura tra Otto e
Novecento, Salerno, Roma); Giovanni Franco Restaino. Restaino. Keywords:
Antonino e compagnia. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Restaino” – The
Swimming-Pool Library.
Grice e Ricordi – essere per amore – filosofia
italiana. Luigi Speranza (Milano).
Filosofo italiano. Se è vero che Shakespeare ha "inventato
l'umanità", è altrettanto vero che egli l'ha poi divisa, il più delle
volte, tra due grandi generi di rappresentanti: e questi passano davvero per le
categorie dei platonici e degli aristotelici. Filosofo. Figlio di Ferruccio
Merk Ricordi, in arte Teddy Reno e la produttrice e distributrice cinematografica
Vania Protti. Studia a Roma e Napoli. Studia l’ermeneutica. Debuttato con Ronconi,
con il quale ha lavorato nei primi anni della carriera. Attore con Stoppa,
Lavia, e Filippo. Inizia la carriera registica che lo ha visto spesso anche
interprete nei propri allestimenti. Questi sono stati salutati sempre da un
forte e caloroso successo di critica e pubblico. Si dedicato a Shakespeare,
alla drammaturgia antica, al teatro tedesco dell'età romantica, ma anche e
costantemente ai contemporanei introducendo autori come Rohmer, Amann, Norén. Si ricordano Medea e Fedra di Seneca, Trio in
mi bemolle di Rohmer e Dopo la festa di J. Amann, Anfitrione di H. Kleist e Don
Giovanni e Faust di C. Grabbe, “Canti nel deserto” e Gli inganni dell'infinito
di G. Leopardi, “Le ceneri di Roma e Orgia di Pasolini, Creditori di A. Strindberg
e Demoni di L. Norén, Romeo e Giulietta, Macbeth e Amleto di Shakespeare, Lame
e Nerone di G. Manfridi. Pubblicat su Leopardi, Shakespeare, Schiller e il
concetto di teatralità: “Lo spettacolo del nulla” (Bulzoni) e Essere e libertà
(Bulzoni). Pubblica"Le mani sulla cultura" (Gremese), una denuncia
assai netta dell'egemonia storica della sinistra sulle arti, che si ravvisa in
modo particolare nel "Teatro politico" del Novecento. Direttore del
Teatro Stabile d'Abruzzo a L'Aquila; inaugurando il corso di questo importante
Teatro ha diretto e interpretato Edipo Re di Sofocle e Anfitrione di Kleist, e
insieme dedicato vari incontri al Teatro di Poesia. Consigliere di amministrazione del Teatro di
Roma. Collabora a Liberal, per le cui
edizioni pubblicato il saggio "Ideologia di Amleto” (Liberal). Pubblica
"Shakespeare filosofo dell'essere" (Milano, Mimesis), saggio che si
riassume nella tematica di una nuova “Filosofia del dramma”. Questo saggio
rappresenta il sui progetto dedicato alla drammaturgia esistenzialista. Pubblica
"Filosofia del bacio" (Mimesi), e "Pasolini filosofo della
libertà" (Mimesis). Pubblica il suo saggio teoretico più rilevante,
"L'essere per l'amore" (Mimesis).
Dante per Roma e nel mondo. Inizia un Progetto filosofico su Alighieri. -saggistico
ma anche teatrale e comunicativo, che vorrà sostenere fino al centenario della
morte del Poeta. Inizia quindi nell'estate
con la rassegna "Dante per Roma", con la lettura in luoghi
significativi della "Città Eterna" -- Mausoleo di Cecilia Metella,
Arco di Giano, Terme di Caracalla e Terme di Diocleziano -- di sette Canti
dell'Inferno. Realizza un primo documentario per Rai5. La rassegna si chiude on
la lettura di sette Canti del Paradiso, ricevendo il plauso della critica e
grande riscontro dal pubblico. Pubblica “Filosofia
della Commedia di Aligheri,” dedicato alla cantica dell'Inferno. “Il grande
teatro shakespeariano” (Mimesis); “Filosofia della Commedia di Dante. L’Inferno
– Il Purgatorio ” (Mimesis) “Dante per Roma: Inferno” Rai; La grande magia di
Dante può essere capita soltanto ascoltandola a viva voce", in Spettacol iLa
Repubblica. Intervista di Grattarola. Franco Ricordi. Ricordi. Keywords: essere
per amore. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Ricordi” – The Swimming-Pool
Library.
Grice e Righetti – la ragione ecologica, o l’etica
dello spazio filosofia italiana -- Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Si concentra soprattutto sui
temi dell’estetica. Fonda “La Stanza Rossa” sull rapporto arte-comunicazione. Affianca
alle ricerche precedenti altri filoni di indagine, volti prevalentemente
all’ambito della riflessione meta-etica.. Studia l’ecologia. Pubblica «Iride»,
«Dianoia» e «Millepiani». Ecoinciviltà.
La ragione ecologica spiegata all’umanità civile” (Mucchi, Modena); “La ragione
ecologica: intorno all’etica dello spazio” (Mucchi, Modena); “Etica dello
spazio -- per una critica ecologica al principio della temporalità” (Mimesis,
Milano); “Dall’assenza d’opera all’estetica dell’esistenza” (Mucchi, Modena); “Forme
della “verità”: follia, linguaggio, potere, cura di sé” (Liguori, Napoli); “La
fantasia e il potere” (Mucchi, Modena); “La Stanza Rossa. Trasversalità
artistica” (Costa, Milano); “Soggetto e identità. Il rapporto anima-corpo”
(Mucchi, Modena). Cf. Grice, “From the banal to the bizarre: method in
philosophical psychology.” Stefano Righetti. Righetti. Keywords: la ragione
ecologica, o l’etica dello spazio, linguaggio, la pietra di bismantova. Refs.:
Luigi Speranza, “Grice e Righetti” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Rignano – filosofia italiana – filosofia
fascista – filosofia italo-giudea -- Luigi Speranza (Livorno). FIlosofo italiano. Grice: “I love Rignano, but
I would not consider him a philosopher, in that he never attended a course on
philosophy!” Figlio di Giacomo e Fortunata Tedesco. Studia a Pisa e Torino. Laureato,
si interessò subito ai problemi filosofici collegati alla ricerca scientifica.
Fondatore della Rivista di Scienza. Fonda a Bologna “Rivista di Scienza per Zanichelli.
La rivista assunse il nuovo titolo di “Rivista di sintesi scientifica.” (cf.
Grice on einheit der wissenschaft). La rivista nasce con il proposito di
opporsi alla eccessiva specializzazione a cui era giunta la ricerca scientifica
danneggiata per questo da criteri troppo specifici e restrittivi. Gli fondatori, e in particolare Rignano, si
proponevano di superare il particolarismo delle scienze per una visione più
estesa gettando un ponte fra cultura umanistica e quella scientifica ed
elaborando una "sintesi" (o unita o continuita) tra le scienze della
natura e le scienze dell'uomo. In questo
modo la filosofia, libera da legami nei confronti dei sistemi prefissati,
poteva dedicarsi a promuovere la coordinazione del lavoro, la critica dei metodi
e delle teorie, e ad impostare in modo più ampio i problemi delle teorie. Nei
numerosi saggi che pubblica su “La rivista de sintesi scientifica” ebbe modo di
mettere in rilievo le sue capacità di divulgatore e di condurre i suoi studi in
completa autonomia dal mondo accademico ufficiale elaborando la sua conceziomei
filosofica ispirate soprattutto dalla corrente positivistica. Chiese a Freud
un'esposizione della psicoanalisi con le indicazioni di quali rami del sapere
potessero essere interessati alle teorie e all'esperienze psicoanalitiche.
Freud scrive “Das Interesse an der Psychoanalyse” che fu pubblicato in due
puntate sulla rivista. Si interessò di psicologia e biologia ed è noto
soprattutto per la sua ipotesi della "proprietà mnemonica" secondo la
quale la sostanza vivente sarebbe in grado di "ricordare" le
condizioni fisiologiche delle iniziali situazioni fisiche determinate
dall'ambiente esterno e quindi di riprodurle nel prosieguo della vita
biologica. Questa sua teoria consentiva
a lui di operare nella biologia un compromesso tra una visione meccanicistica
della realtà naturale e una finalistica, vitalistica. Per il meccanicismo
infatti non è possibile pensare che nell'ambito degli organismi viventi vi sia
il proposito immanente di conseguire una finalità ma d'altra parte è innegabile
he nel mondo organico sia presente una sorta di teleo-nomia particolare per
ogni essere vivente tale da giustificare l'idea che, durante il periodo di
adattamento all'ambiente, questi conservi una specie di traccia fisica
mnemonica persistente e trasferibile ereditariamente. Si interessa anche di
filosofia della psicologia – o psicologia filosofica -- ma quando intese indicare lo statuto
epistemologico della teoria psicologica, il tipo di scientificità che ad essa
competeva, in modo da definire i rapporti con la scienza naturale da una parte
e con quella umana dall'altra, si orientò verso soluzioni “intermedie”, che
spesso complicavano più che risolvere i problemi" Coerentemente al suo programma di
sintetizzare opposti sistemi, elaborò anche una concezione economica di tipo socialista
marxista che fosse in accordo con il liberismo. Altre saggi: “Per una riforma
socialista del diritto successorio” (Bologna, Zanichelli); “Di un socialismo in accordo colla dottrina
economica liberale” (Torino, Bocca); “Sulla trasmissibilità dei caratteri
acquisiti: ipootesi d'una centro-epigenesi” (Bologna, Zanichelli); “L'adattamento
funzionale e la teleologia psico-fisica” (Bologna: Zanichelli); “Che cos'è la
co-scienza?” (Bologna, Zanichelli); “Il fenomeno religioso” (Bologna,
Zanichelli); “Il socialismo” (Bologna, Zanichelli); “Dell'attenzione: Contrasto
affettivo e unità di co-scienza” (Bologna, Zanichelli); “Dell'origine e natura
mnemonica delle tendenze affettive” (Bologna, Zanichelli); “Per accrescere
diffusione ed efficacia alle università popolari” (Milano, Compositrice); “La
vera funzione delle università popolari” (Roma, Antologia); “Vividità e
connessione” (Bologna, Zanichelli); “L'evoluzione del ragionamento” (Bologna,
Zanichelli); Il nuovo programma dell'Un. pop. milanese: primo anno
d'esperimento, Como, Cooperativa comense A. Bari, Le forme superiori del
ragionamento” (Bologna, Zanichelli); “Democrazia e fascismo” (Milano, Alpes). “Dizionario
di filosofia, Treccani Dizionario biografico degli italiani, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. Eugenio Rignano. Rignano. Keywords: diritto
successorio, vitalismo, democrazia e fascismo, liberismo, liberalismo,
socialismo, “Scientia”, filosofia italo-giudea -- Refs.: Luigi Speranza, “Grice
e Rignano” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Rigobello – l’allargamento interpersonale della
razionale – filosofia italiana. By Luigi Speranza (Badia Polesine). Filosofo italiano. “Il nostro rapporto con gli altri deve sempre farci essere
un interrogativo per loro.” Fra i principali rappresentanti italiani del
personalismo. Dopo gli studi liceali, all'Padova conseguì dapprima la laurea in
filosofia, quale allievo di Stefanini e Padovani. Insegna a Padova, Perugia e
Roma. Spazia dalla metafisica, all'etica e la filosofia politica, alla storiografia.
Collaboratore a Studium. Ripensa il personalismo partendo dal presupposto
per cui esso, potendo anche costituire un possibile complemento integrativo ed
estensivo alla metafisica non potesse comunque considerarsi una dottrina
filosofica definita bensì una posizione che mettesse in primo piano il concetto
di "persona" (cf. Strawson, “Il concetto di persona”). Il
personalismo non e in contraddizione con la metafisica bensì ne poteva costituire un proficuo
ampliamento psicologico, etico, antropologico. Il suo contributo più originale
consiste, quindi, nel "personificare" (proprio per il tramite del
personalismo) la ragione metafisica attraverso quel processo di integrazione
sopra invocato fra l’esistenzialismo e la filosofia classica. Ri-esamina nel
suo evolversi, nonché compara criticamente e storicamente, il concetto di “persona”
alla luce della storia della filosofia fino ad arrivare alla filosofia greca e
romana chiamando in causa anche l'ermeneutica, la filosofia morale e la sua
storia. Ne risulta, quindi, che il concetto di “persona” deve anzitutto essere
inteso in un senso giuridico. Non deve essere confuso con quello derivante dal
concetto di esistenza della filosofia esistenzialistica, che nega la
possibilità che le persone possamp governare la loro vita, in quanto ritenute
prive di auto-dominio. Infine, le persone, pur nella sua reale concretezza, non
e una sostanza. Tutto ciò ha costituito una delle tematiche principali in cui
s'è venuta a delinearsi la sua filosofia, la persona e l’interpretazione".
La seconda tematica della sua attività di ricerca scaturisce dagli
insegnamenti, per certi versi antitetici fra loro, dei due suoi maestri, ovvero
quelli di Stefanini, grazie ai quali egli individua un primo polo di
convergenza delle sue riflessioni filosofiche attorno alla nozione
fenomenologica di un “mondo della vita”, e quelli di Padovani, incentrati sulla
metafisica tradizionale e ruotanti attorno alla nozione di trascendenza con i
suoi limiti. Ogni altra questione filosofica sembra snodarsi o essere compresa
fra questi due poli di convergenza che egli sintetizza nella trascendenza, la legge
morale, e il mondo della vita". Altro ambito tematico apre la
prospettiva personalistica al dialogo col mondo moderno e contemporaneo, con
l'etica, la politica, la religione, puntualizzando in particolare la sua
valenza etica e politica nell'analisi della realtà sociale in cui le persone viveno
ed agisce, nonché esprime il suo dissenso non su basi ideologiche ma come
critica del sistema dominante. Questo tematica puo quindi chiamarsi "in
dialogo con il mondo contemporaneo". Come esponente di punta del
personalismo italiano, storicamente rappresentato da Stefanini, Carlini, Sciacca e Pareyson, rivolvela sua attenzione
ad una ri-visitazione originale del personalismo comparato con l'etica e la
politica, grazie a cui è emersa, oltre alla limitatezza della dimensione
trascendentale, sia quella rilevanza civica assunta dalla persona umana come
testimone della sua epoca che la sua responsabilità di cittadini. Mette in
evidenza come il personalismo si distingua nella critica mossa al sistema
idealista, che non ha attecchito nella filosofia d'oltralpe. Riprende le e
tematiche più tipiche della struttura delle persone umane e le relative
implicazioni metafisiche in “Prossimità e ulteriorità” (Rubbettino). Inoltre,
da sempre interessato anche all'ermeneutica pubblica “L'apriori ermeneutico” ((Rubbettino). Altre
saggi: “Oltre lo storicismo” (Studium); “Ricchezza e povertà della metafisica
classica” (Humanitas); “Il problematicismo di Spirito come empirismo
coscienziale assoluto: note sul significato del nostro tempo, in Rassegna di
Umanesimo e antropocentrismo; La disponibilità come abito etico del rapporto
autorità-libertà, Istituto editoriale del Mezzogiorno, Napoli, Kant e
l'indirizzo idealistico, Il problema del linguaggio storiografico, Perugia, “Condizionamenti
socio-logici e linguaggio morale” in Sociologia e filosofia,. Socrate e la
formazione dell'uomo politico, in Civitas, Esperienza di fede e struttura del sapere, Studium,
Croce, perché possiamo e non possiamo dirci crociani, Coscienza. Mensile del
movimento ecclesiale di impegno culturale, La riflessione sull'etica, Etica
oggi: comportamenti collettivi e modelli culturali, A. Re e A, Poppi,
Fondazione Lanza & Gregoriana, Roma, Il tempo nello spiritualismo, Il concetto di
tempo. Società filosofica italiana, Caserta, Giovanni Casertano, Loffredo,
Napoli, “Persona, trascendentale, ermeneutica” in Filosofi italiani contemporanei,
G. Riconda e C. Ciancio, Mursia, Milano); La storia nella coscienza della gioventù,
AVE, Roma); L'intellettualismo in Platone (Liviana Editrice, Padova); Platone, Senofonte,
Aristotele: il messaggio di Socrate” (La Scuola, Brescia); “Introduzione di una
logica del personalismo, Quaderni dell'Istituto di Pedagogia dell'Padova, Liviana
Editrice, Padova, L'itinerario speculativo dell'umanesimo contemporaneo,
Quaderni dell'Istituto di Pedagogia dell'Padova, Liviana Editrice, Padova); L'educazione
umanistica e la persona. Saggio di una filosofia dell'insegnamento umanistico”
(Scuola, Brescia); “Determinazione ed ulteriorità nel Kant pre-critico” (U. Silva,
Milano-Genova); “I limiti del trascendentale in Kant” (Silva, Milano); “La
certezza morale, lfilosofia morale tenute all'Perugia nell'A.A. 1CLEUP, Perugia);
“Legge morale e mondo della vita” (Abete, Roma); La morale radicale” (Perugia,
Perugia); “Struttura e significato” (Garangola, Padova); “Antropologia”
(Antenore, Padova); “Modelli storiografici di morale” (Frama Sud, Chiaravalle
Centrale); “Ricerche sul trascendentale kantiano” (Antenore, Padova); “Dal
romanticismo al positivismo” (Marzorati, Milano); “Il regno dei fini” (Bulzoni,
Roma); “Il personalismo” (Città Nuova, Roma); “L'impegno ontologico” (Armando,
Roma); “Il futuro della libertà” (Studium, Roma); “Politica e promozione umana”
(Scuola, Brescia); “Perché la filosofia” (La Scuola, Brescia); “Studi di
ermeneutica” (Città Nuova, Roma); “Verso una nuova didattica della storia”
(Sei, Torino); “Persona e norma nell'esperienza morale” (Japadre, L'Aquila); “Certezza
morale ed esperienza religiosa” (Vaticana, Vaticano); “Kant. Che cosa posso
sperare” (Studium, Roma); “Lessico della persona umana” (Studium, Roma);
“L'immortalità dell'anima” (La Scuola, Brescia); “Soggetto e persona: ricerche
sull'autenticità dell'esperienza morale” (Anicia, Roma); “Autenticità nella
differenza” (Studium, Roma); “Attualità della lettera ai Romani” (AVE, Roma); “Dio
oltre i saperi. Tra teologia e filosofia” (San Paolo, Milano); “Interiorità e
comunità. Esperienze di ricerca in filosofia, Studium, Roma, Oltre il
trascendentale, Pubblicazioni della Fondazione "Ugo Spirito", Roma, L'altro,
l'estraneo, la persona, Città Nuova Editrice, Roma, La persona e le sue immagini, Città Nuova
Editrice, Roma, L'estraneità interiore, Studium, Roma, Le avventure del
trascendentale. Contributi al LV Convegno del Centro studi filosofici di
Gallarate, Rosenberg, Torino); “Umanità e moralità” (Studium, Roma); “Immanenza
metodica e trascendenza regolativa” (Studium, Roma); “L'apriori ermeneutico:
domanda di senso e condizione umana” (Rubbettino, Soveria Mannelli); “Prossimità
e ulteriorità: una ricerca ontologica per una filosofia prima” (Rubbettino
Editore, Soveria Mannelli); “L'insuperabile singolarità dell'avventura umana:
dalla determinazione completa alla rottura metodologica” (Ramo, Rapallo); “Vita
e ricerca. Il senso dell'impegno filosofico, intervista L. Alici” (La Scuola,
Brescia); “L'intenzionalità rovesciata: dalle forme della cultura all'originari”
(Rubbettino, Soveria Mannelli); “Struttura ed evento: tempo di vivere, tempo di
dare testimonianza alla vita, la vita come testimonianza” (Rubbettino, Soveria
Mannelli); “Dalla pluralità delle ermeneutiche all'allargamento della
razionalità” (Rubbettino, Soveria Mannelli); “Ciascuno di noi nell'incontro con
l'altro deve essere tale da suscitare curiosità e interesse di conoscenza reciproca
(Presentazione a Alici, Grassi, Salmeri, Vinti (Studium); “La filosofia come
testimonianza, Rivista bimestrale, Studium, Roma. Berti ebbe per qualche mese Rigobello
come docente supplente di filosofia quando era ancora studente liceale. Cfr. E.
Berti, "Origini del pensiero di Rigobello", in: Alici, Grassi,
Salmeri e Vinti, “La filosofia come testimonianza” (Studium. Cfr. Berti, "Origini
del pensiero", in Alici, Grassi, Salmeri, Vinti, La filosofia come testimonianza,
Studium, Roma,,Cfr. pure il contributo di Borghesi, "La dialettica tra
struttura e significato", nella stessa collectanea. Oltre quelli delle Parti II e III, si vedano
soprattutto i vari contributi presenti nella Parte I della collectanea in suo
onore: Alici, Grassi, Salmeri, Vinti, la filosofia come testimonianza, Studium, Roma, Cfr. Alici, Grassi, Salmeri, Vinti,
cit. Cfr. i vari contributi presenti
nella miscellanea: Estraneità interiore
e testimonianza. Studi in onore, A. Pieretti, ESI-Edizioni Scientifiche Italiane,
Perugia); Cfr. pure "Biografia, pensiero e opere", Bollettino della
Società Filosofica Italiana nella
rubrica Filosofi allo Specchio, Cfr.
Alici, Grassi, Salmeri, Vinti, cit. Per
questi aspetti centrali del pensiero, si vedano soprattutto i contributi
presenti nella prima parte della collectanea in suo onore: L. Alici, O. Grassi,
G. Salmeri e C. Vinti, La filosofia come testimonianza, Studium, Cfr. L. Alici,
O. Grassi, G. Salmeri e C. Vinti, Ricordo, Umanità e moralità, in Dialegesthai.
Rivista telematica di filosofia, In memoriam: In ricordo straneità interiore e
testimonianza. Studi in onore, A. Pieretti, Scientifiche Italiane,
Napoli-Perugia, L. Alici, O. Grassi, G. Salmeri e C. Vinti, Rigobello, la
filosofia come testimonianza, giornate-studio in suo onore, evento organizzato
a Perugia in collaborazione con l'Roma Tor Vergata e la LUMSA, Perugia/Roma, i
cui atti sono stati pubblicati, Alici, Grassi, Salmeri e Vinti, Studium, G.Dotto, Enciclopedia filosofica,
Bompiani, Milano, E. Baccarini, Passione dell'originario: fenomenologia ed
ermeneutica dell'esperienza religiosa, studi in onore” (Studium, Roma). Vita e
ricerca. Il senso dell'impegno filosofico (Interviste), L. Alici recensione di
G. Din, Padova. Video di un'intervista a cura di Valentini, fatta a Roma - Armando Rigobello. Rigobello. Keywords:
l’allargamento del razionale, ‘struttura e significato’, il regno dei fini,
comunita, Grice on human vs. person, Strawson, the concept of the person, Ayer,
the concept of a person. In personam, persona sui iure, persona populum
(Cicero). Refs.: Luigi Speranza, “Grice
e Rigobello” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Rimini – il significato totale – filosofia
italiana -- Luigi Speranza (Rimini).
Filosofo italiano. Il primo a conciliare gli sviluppi delle idee di Occam ed Aureolo.
Questa sua sintesi ha un impatto duraturo. Insegna a Bologna, Padova e Perugia,
e Rimini. Da lezioni sulle Sentenze di Lombardo. Oltre alla sua opera
principale, il Commento alle Sentenze di Lombardo scrive diversi trattati, tra
cui: “De usura,” “ De quatuor virtutibus cardinalibus” – cf. Grice, philosophy,
like virtue, is entire -- e un estratto
del commento alle sentenze, il “De intentione et remissione formarum,” un’appendice
sulla IV distinctio del I libro del Commento alle Sentenze, una Tabula super
epistolis B. Augustin. Mnifesta una certa attitudine sincretistica tra gli
sviluppi d’Occam ed Aureolo. Mostra analoga tendenza anche nella ri-costruzione
e dell'analisi del processo della percezione animale e unama e il conoscere
umano, nelle quali si fondono in maniera originale elementi etero-genei desunti
da Aristotele, Agostino e Ockham. Causa un grave fraintendimento della sua
filosofia, è qualificato come tortor infantium (torturatore dei bambini), per
la supposizione di aver condannato alle pene eterne i bambini che muoiono senza
il battesimo. In realtà espone tale dottrina senza pronunciarsi. Talvolta è
indicato quale antesignano dei nominalisti. Altre saggi: “Gregorii Lettura
super Primum et Secundum Sententiarum”; “De imprestanciis venetorum”. L.
Mazzali, E. Gori, Manuale di Filosofia Medievale, Dizionario biografico degli
italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Dizionario di filosofia, Gregorius
Ariminensis. Gregorio da Rimini. Rimini. Keywords: complesso significabile,
semplice, complesso, animale, pane, l’animale percezione del pane, Socrate is
seated, truth-functionality, scuola italiana, scuola di Bologna, studi generali
in Italia, studio di Rimini. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rimini” – The
Swimming-Pool Library.
Grice e Rinaldini – filosofia italiana. By Luigi
Speranza (Ancona). Filosofo italiano. Nato in una
famiglia aristocratica originaria di Siena, studia a Bologna. Aservizio di Urbano VIII, ottenne da Barberini, nipote del
Papa, la supervisione delle fortezze di Ferrara, Bondeno e Comacchio. Insegna a
Pisa. Amico di Galilei e Borelli, il quale lo soprannomina Simplicio per la
sostanziale fedeltà all'aristotelismo tradizionale. E in corrispondenza. Uno
dei soci fondatori dell'Accademia del Cimento. Tuttavia ha numerose
controversie con i suoi amici e con Redi e Ruberti. Nonostante il conformismo, si
oppone alla teoria della virtù zoo-genetica delle piante, sostenuta dagl’altri
accademici del Cimento, precedendo Malpighi con l'ipotesi che anche gl’insetti
delle galle nascessero da uova deposte da individui della stessa specie. Insegna a Padova. Saggi: “Philosophia rationalis,
atque entità naturalis.” Un'altra delle sue glorie è la sua proposta di scala
termo-metrica utilizzando come riferimento fisso il congelamento e
l’ebollizione dell'acqua all'ordinaria pressione atmosferica. Ppropone di
dividere l'intervallo in 12 gradi. Altre saggi: “Opus algebricum” (Ancona, Salvioni);
“Opus mathematicum” (Bologna, Dozza); “Mathematica italiana”; “Geometra promotus”
(Padova, Frambotti); “Ars analytica mathematum” (Firenze, Cocchini); “Ars analytica
mathematum” (Padova, Pietro Maria Frambotto); “De resolutione atque
compositione mathematica” (Padova, Frambotti); “Philosophia rationalis,
naturalis, atque moralis opus in quo praesertim physica vniuersa ex accuratis
naturalium effectuum observationibus deducta et ubi rei natura patitur
geometrice demonstrata exhibetur” (Padova, Frambotti); “Ad artem quam ipse
conscripsit mathematum analyticam paralipomena” (Padova, Frambotti); “Commercium
epistolicum (Padova, Frambotti). Redi scienziato e poeta alla corte dei Medici,
Lo sviluppo delle ricerche sulle galle, F. Redi scienziato e poeta alla corte dei
Medici C. Pighetti, Il vuoto e la quiete: scienza e
mistica: E. Cornaro e C. Rinaldini, Milano: Angeli); Dizionario biografico
degli italiani, Roma, Treccani Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Museo Galileo di Firenze. Carlo Renaldini.
Carlo Rinaldini. Rinaldini. Keywords: cimento, cimentare, provando e
riprovando, del Cimento, filosofia naturale, filosofia razionale, Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Rinaldini” – The Swimming-Pool Library.
Rindaco – Roma – filosofia italiana –
Luigi Speranza (Lucania). Filosofo italiano. A
Pythagorean, cited by Giamblico. Giamblico sometimes spells his name “Bindaco.”
Grice e Riondato – il metodo dell’etologia –
filosofia italiana. Luigi Speranza (Padova).
Filosofo italiano. Studia a Padova sotto Stefanini, Ferrabino, Padovani e Diano.
Studia l’Aristotele neo-latino. Uno dei
galileiani. Ezio Riodato. Riondato. Keywords: il metodo dell’etologia, morale,
morale classica, Aristotele neo-latino, Epitteto, l’enuniciazione,
dell’interpretazione in Aristotele, crisi, metafisica e scienza in Aristotele. Refs.:
Luigi Speranza, “Grice e Riondato” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Riverso – la forma del segno – filosofia
italiana (Napoli). Filosofo italiano. Studia
a Napoli. Insegna a Salerno e Napoli. Ha spaziato dalla filosofia critica ed
analitica, alla logica formale, è stato esperto in problemi di linguistica, di
filosofia delle scienze e delle culture. Altri saggi Colpa e giustificazione
nella reazione anti-immanentistica del "Roemerbrief" barthiano, Teologia
esistenzialistica, La costruzione interpretativa del mondo, L’epistemologia
genetica, Metafisica e scientismo, Filosofia e analisi del linguaggio, Dalla
magia alla scienza, Conoscenza e metodo nel sensismo degl'ideologi, L’esperienza
estetica, la filosofia d’Occidente, Corso
di storia della filosofia, Natura e logo, La razionalizzazione dell'esperienza,
La filosofia analitica, La filosofia, Individuo, società e cultura. La psicologia del
processo culturale, L’immagine dell'Universo. Astronomia e ideologia, Il
pragmatismo, La spiritualità, Il linguaggio nella filosofia romana antica, Democrazia,
iso-nomia e stato, Una corrente
filosofica; riferimento e struttura; Il problema logico-analitico in Strawson, Democrazia
e gioco maggioritario, Filosofia del tempo, La civilta e lo stato; Alle origini del pensiero
politico, La carica dell'elettrone, Esperienza e riflessione, Forma culturale e
paradigma umano; Le tappe del pensiero filosofico nella cultura d’Occidente, Paradigmi
umano e educazione, Filosofia del linguaggio, Dalla forma al significato, Cose
e parole, Come Bruno inizia a parlare: Diario di una maestra di sostegno, La
rimozione dell'eros nel giansenismo, Civiltà, libertà e mercato nella città italica
antica. (Roma). Un viaggio al centro dell'immaginario religioso e mistico che
ha influenzato l'umanità, morale e
dottrina, Cogitata et scripta, Filosofo
del linguaggio, La Tribuna. Semiosi iconica e comprensione della Terra.
Emanuele Riverso. Riverso. Keywords: la forma del segno, la tappa, le tappe,
riferimento, ri-ferire, vico, animale raggionavole, magia e scienza, Giordano
Bruno. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Riverso” – The Swimming-Pool Library.
Roccoto
be identified.
Grice e Rodano: immunità e comunità – filosofia
italiana – i comunisti – Luigi Speranza (Roma).
Filosofo Italiano . Fondatore del “catto-comunismo.” E tra i fondatori del Movimento dei Cattolici
Comunisti, poi Sinistra Cristiana. Studia a Roma. Frequenta la “Scaletta”. Milita
nell'Azione Cattolica e nella FUCI, allora presieduta da Moro. Entra in
contatto e collabora con anti-fascisti d'ispirazione cattolica (Ossicini,
Pecoraro, Tatò e altri), comunista (P. Bufalini, A. Amendola, P. Ingrao, L.
Radice e altri), del Partito d'Azione e liberali (U. Malfa, P. Solari, M. Fiorentino
fra gl’altri). Partecipa al Movimento dei Cattolici Anti-Fascisti. Con
Ossicini e Pecoraro tra i promotori e dirigenti del “Partito Co-Operativista
Sin-Archico” (poi “Partito Comunista Cristiano”) e ne redige i principali
documenti. Fa parte, con Alicata e Ingrao, del triumvirato dirigente le due
distinte organizzazioni clandestine, comunista e comunista cristiana. Scrive
saggi sull’Osservatore Romano. Arrestato dalla polizia fascista in una generale
retata dei militanti del partito comunista cristiano, e deferito al tribunale speciale
con altri suoi dirigenti. Il processo non ha luogo per la caduta del fascismo e
tutti vengono liberati poco dopo. Nel periodo badogliano ha intensi scambi
d'idee con i compagni di partito e altre personalità anti-fasciste sulla linea
da seguire. Stringe amicizia con Luca e Pintor. Collabora al “Lavoro”, diretto
da Alicata (comunista), Vernocchi (socialista) e Gaudenti (cattolico). Sotto
l'occupazione nazista di Roma fonda il “Movimento dei Cattolici Comunisti” e ne
redige i documenti teorico-politici; scrive articoli sui 14 numeri usciti alla
macchia di Voce Operaia, organo dello stesso movimento dei cattolici comunisti.
Liberata Roma, il movimento di cattolici comunisti prende il nome di Partito
della Sinistra Cristiana. Vi confluiscono i cristiano-sociali di G. Bruni. Vi
partecipano anche Fe. Balbo, Sacconi, Barca, Amico, Chiesa, Valente, Mira,
Tatò, Tedesco, Parrelli, Tranquilli, Rinaldini. Stringe un rapporto di amicizia
e collaborazione (che non sarà privo di momenti di dissenso critico) con Togliatti.
Su Voce Operaia, pubblicata adesso legalmente, scrive numerosi saggi. In
quattro di essi sostiene la prosecuzione dell'IRI e ciò segna l'inizio della
sua amicizia con R. Mattioli. S'incontrano,
a casa di Rodano e con la sua mediazione, Togliatti e G. Luca, primo, cauto
sondaggio reciproco tra mondo cattolico e movimento comunista italiano. A
conclusione di un congresso straordinario, il partito della sinistra cristiana si
scioglie. Sostiene, con argomentato vigore, che non è più utile una formazione
cattolica di sinistra, poiché incombe alla classe operaia nel suo insieme e
perciò al partito comunista italiano il compito di affrontare la questione
cattolica, superando le pre-giudiziali a-teistiche e del dogmatismo marxista.
Si adopera perciò per ottenere modifiche nello statuto del partito comuista
italiano, che consentano l'iscrizione e la militanza in esso indipendentemente
dalle convinzioni ideo-logiche e religiose, modifiche che saranno adottate dal partito
comunista italiano nel suo congresso. Entrato nel partito comunista italiano, scrive su periodici ufficiali di tale
partito o ad esso vicini. Particolarmente numerosi i suoi saggi su Rinascita. Vi
ha largo spazio l'invito ai cattolici a lavorare in politica e nelle altre
dimensione della storia comune degli uomini in spirito di laicità, evitando
quindi improprie commistioni con la fede religiosa. Questa posizione approfondita
nel corso di tutta la sua opera ed essenziale per comprenderla contrasta con la
linea della Chiesa di Pio XII, che coglie l'occasione di due suoi saggii sulla
condizione economica del clero (Rinascita) per comminargli l'interdetto dai
sacramenti, accusandolo di fomentare la lotta di classe all'interno delle
gerarchie (L'interdetto e tolto sotto Giovanni XXIII). Cura i saggi politici di
“Lo Spettatore Italiano”. Scrive sul Dibattito Politico, diretto da M. Melloni
e U. Bartesaghi, teso a una difficile mediazione tra le posizioni politiche del
mondo cattolico e di quello comunista e socialista, nel distinto riconoscimento
dei rispettivi valori e motivi ideali. Vi collaborano tra gli altri G.
Chiarante, Magri, Baduel, Salzano. Durante il pontificato di Giovanni
XXIII opera, tramite Togliatti, per la trasmissione ai dirigenti della
proposta, primo, cauto sondaggio reciproco tra mondo cattolico e movimento
comunista italiano. A conclusione di un congresso straordinario, il PSC
si scioglie. Rodano sostiene, con argomentato vigore, che non è più utile una
formazione cattolica di sinistra, poiché incombe alla classe operaia nel suo
insieme e perciò al PCI il compito di affrontare accolta, di uno scambio di
messaggi in occasione del compleanno di
papa Roncalli. L'iniziativa sarà il primo segno di disgelo tra URSS e Santa
Sede. Si svolge un serrato dialogo tra Rodano e Augusto Del Noce, che mette in
chiaro la diversità delle rispettive posizioni. Fonda, con C. Napoleoni, La
Rivista trimestrale, affrontando nodi teorici e politici di fondo. Ancora con
Napoleoni, e con Michele Ranchetti, dirige la Scuola Italiana di Scienze
Politiche ed Economiche, rivolta a militanti
del movimento dell'epoca. Collabora alla rivista “Settegiorni”, diretta da
Ruggero Orfei e Piero Pratesi, in cui fra l'altro scrive una serie di
interventi d'intensa riflessione teologica, le Lettere dalla Valnerina.
Chiusasi l'esperienza della Rivista Trimestrale, Rodano scrive sui Quaderni
della Rivista Trimestrale, diretti da M. Reale, cui collaborano, insieme a F.
Sacconi, E. Salzano, V. Tranquilli, G. Gasparotti, F. Rinaldini, M. Reale, R.
Agata, C. Vincenti, A. Montebugnoli, P. Padoan, S. Sacconi, A. Zevi, Giaime e
Giorgio Rodano, e altri. Lo si considera l'esponente più autorevole del
“catto-comunismo”: "i rapporti di Rodano con il mondo cattolico sono stati
indagati a fondo. Quelli con Togliatti (che furono rapporti personali assai
intensi) assai poco, come quelli con Berlinguer (all'Istituto Gramsci si
conservano tre vaste memorie che scrive per Berlinguer), anche se il rapporto
stretto di questi con A. Tatò è sufficiente a delinearne
l'influenza". Nella stagione del compromesso storico proposto da E.
Berlinguer e oggetto prima di attenzione, poi di cauta convergenza da parte di
A. Moro, Rodano elabora i fondamenti teorici di una politica diretta a non
ridurre l'incontro tra le grandi forze storiche del comunismo, del socialismo e
del cattolicesimo democratico a una mera operazione di governo, ma a farne una
strategia di lungo periodo di trasformazione della società. Quella stagione e
quelle prospettive vengono improvvisamente troncate dall'assassinio di Moro.
S'intensificano, all'epoca, i suoi contatti personali con esponenti del PCI,
del PSI, della DC e di altri partiti (La Malfa, Malagodi, Visentini), su
problemi politici a breve e lungo termine. Pubblica alcuni libri, scrive
articoli su vari periodici e sul quotidiano Paese Sera, quasi settimanalmente. Altre
saggi: “Sulla politica dei comunisti” (Boringhieri, Torino); “Questione demo-cristiana
e compromesso storico” (Riuniti, Roma), “Lenin da ideologia a lezione”
(Stampatori, Torino); “Lettere dalla Valnerina” (P. Pratesi, La Locusta,
Vicenza); “Lezioni di storia possibile (V. Tranquilli e G.Tassani, Marietti,
Genova); “Lezioni su servo e signore” (V. Tranquilli, Riuniti, Roma); “Cattolici
e laicità della politica” (V. Tranquilli, Riuniti, Roma); “Cristianesimo e
società opulenta” (M. Mustè, Ed. di Storia e letteratura, Roma) Saggi sono
spubblicati in numerosi periodici e quotidiani, tra i quali l'Osservatore
Romano, Primato, Voce Operaia Rinascita
Il Politecnico, Unità, Vie nuove, Società, Cultura e realtà, Lo Spettatore
Italiano, Il Contemporaneo, Il Dibattito Politico, Argomenti, La Rivista
Trimestrale, Settegiorni, Quaderni della Rivista Trimestrale, Paese Sera, Città
Futura, Nuova Società, e Il Regno. I saggi più importanti, pubblicati sulla
Rivista Trimestrale e sui successivi Quaderni, sono “Risorgimento e democrazia,
Il processo di formazione della società opulenta”; “Il pensiero cattolico di
fronte alla società opulenta”; “Egemonia riformista ed egemonia rivoluzionaria”;
“Nota sul concetto di rivoluzione”; “Significato e prospettive di una tregua
salariale; “Il centro-sinistra e la situazione del paese”; “Marx, A proposito
del convegno delle ACLI a Vallombrosa”; “Su alcune questioni sollevate dal
movimento studentesco; “Con Dopo Praga: considerazioni politiche sulla storia
del movimento operaio, A proposito dell'autunno caldo”; “Considerazioni sulla
dialettica sociale dell'opulenza”; “La peculiarità del partito comunista
italiano”; “Dopo il congresso del partito comunista italiano: il nodo al
pettine”, “I germi di comunismo”; “La questione demo-cristiana”; “La proposta
del compromesso storico”; “Dopo la morte di Mao Tse-tung: la lezione di una
grande esperienza (con V. Tranquilli); “Considerazioni sulla strategia dei
comunisti italiani”; “Egemonia e libertà delle opinioni”; “Considerazioni sui
fenomeni di eversione giovanilistica”; “La politica come assoluto”; “Note sulla
questione giovanile”; “La giovinezza, specificità umana e condizione storica Dopo
la lettera di Berlinguer al vescovo di Ivrea: laicità e ideologie”; “Alla
radice della crisi”; “L'incompatibilità tra capitalismo e democrazia”; “È
possibile una soluzione reazionaria?” “Idee e strumenti della manovra
reazionaria”; “Roluzione”; “Filosofia della storia”; Rivoluzione in Occidente e
rapporto con l'URSS, Il senso di una
grande lezione: per una lettura critica di Lenin”; “Per un bilancio del
compromesso storico”; “Innovazione e continuità”; “Contratti e costo del
lavoro: imprese e sindacati, partiti e istituzioni”; “La chiesa di fronte al
problema della pace”. P. Craveri, Una
critica pregnante, in Mondoperaio, Teorico del compromesso storico Archiviolastamp.
Noce: Lettera a F. Rodano (lRegno-attualità,); Maria Lisa Cinciari: Cattolici
comunisti (in Enciclopedia dell'anti-fascismo e della resistenza, Milano); L. Bedeschi:
Cattolici e comunisti (Feltrinelli, Milano); M. Cocchi, P. Montesi: Per una
storia della Sinistra cristiana (Coines, Roma), Casula: Cattolici-comunisti e
Sinistra cristiana (Il Mulino, Bologna); G. Tassani: Alle origini del compromesso
storico (EDB, Bologna); G. Ruggieri, R. Albani: Cattolici comunisti?
(Queriniana, Brescia); M. Repetto: Il movimento dei cattolici comunisti:
problemi storici e politici (in Quaderni della Rivista Trimestrale);: Ricordo, F.
Broglio, "Un cristiano nella sinistra", in "Nuova
Antologia", G. Giannantoni, M. Alema, P. Ingrao: Dibattito in Rivista Trimestrale,
Nuovo Spettatore Italiano, G. Bella: “Lo Spettatore Italiano” (Morcelliana,
Brescia); M. Papini: Tra storia e profezia: la lezione dei cattolici comunisti
(Univ., Roma); E. Landolfi, Rodano, La rivoluzione in Occidente, Palermo, Ila
Palma, M. Raimondo: solitudine e realismo del comunista cattolico (Galzerano,
Salerno); M. Tronti: Una riflessione, (in Rivista Trimestralen. M. Manacorda: lettore
di Marx in Critica marxista, C. Napoleoni, Cercate ancora, Ed. Riuniti, R.
Valle); C. Napoleoni, Teoria politica, A. Noce: Il comunista (Rusconi, Milano);
V. Tranquilli: Fede cattolica e laicità della politica (in Teoria Politica); V. Tranquilli: Realtà
storica e problemi teorici della democrazia
(in Bailamme,.M. Reale: Sulla laicità. Considerazioni intorno alle
relazioni fra atei e credenti (in Novecento, R. Bellofiore: Pensare il proprio
tempo. Il dilemma della laicità in Claudio Napoleoni (in Per un nuovo dizionario della politica,
Ed. Riuniti, Roma, L. Capuccelli); M. Lucente: La riflessione teorica di Rodano
dalla Sinistra Cristiana alla “Rivista Trimestrale” (Tesi di laurea in scienze
politiche, Milano); Istituto Gramsci: Convegno commemorativo di Rodano, Roma),
M. Mustè, “Critica delle ideologie e ricerca della laicità” (Mulino); R.
Albani: La storia comune degli uomini. Rileggendo Rodano (in Testimonianze, M. Papini:
La formazione di un giovane cattolico nella seconda metà degli anni Trenta: Tra
la Congregazione mariana “La Scaletta” e il liceo “Visconti” (in Cristianesimo
e storia, V. Possenti: Cattolicesimo e modernità. Balbo, Noce, Rodano (Milano, M.
Mustè: Fra Del Noce e Rodano: il dibattito sulla società opulenta, La Cultura,
M. Mustè: Rodano: laicità, democrazia, società del superfluo (Studium, Roma). "Cristianesimo
e società opulenta", a cura e con introduzione di Marcello Mustè (Edizioni
di Storia e Letteratura, Roma, V. Parlato: L'utopia in Manifesto, E. Melchionda:
Gli anni di Rodano (in Aprile, Gabriele
De Rosa, "Franco Rodano; il cristianesimo e la società
opulenta", in "Ricerche di storia sociale e religiosa", anno G. Chiarante:
Tra De Gasperi e Togliatti. Memorie (Carocci, Roma; M. Pandolfelli: Marxismo, Scienze
politiche, Roma. S.d.). G.Tassani:"Il Belpaese dei Cattolici",
Cantagalli,"La traccia e la prospettiva teorica di Rodano". R. Moro. FRodano e la storia
del 'partito cattolico' in Italia", in A. Botti, Storia ed esperienza
religiosa. Urbino, Quattro Venti, Hanno detto di lui: la sua vita testimonia,
in modo esemplare, quanto possa essere forte, nell’uomo, la dedizione
all’impegno intellettuale e ai grandi ideali, tra i quali la politica intesa
nel senso più nobile e più alto dell’accezione. Portatore d’una fede religiosa
profondamente sentita e sofferta, ha avuto costantemente con sé il dantesco
“angelo della solitudine”: durante l’intera sua vita, infatti, mai si è
sottratto al rovello e al dubbio; mai ha preferito la comoda via dei pigri,
degli opportunisti e dei neutrali. La sua prima “scelta di campo” nell’Italia
divisa in due, fu doppiamente
coraggiosa: la resistenza al nazi-fascismo ed il tentativo di conciliare nel
Movimento dei cattolici comunisti i valori della tradizione cristiana e
cattolica con quelli della rivoluzione d’ottobre. E così continuò senza paura e
con sacrificio personale in tutti questi anni promuovendo con le sue tesi, tra
consensi e dissensi, un continuo dibattito. La sua “inquietudine” fu, dunque,
sincera e feconda, sorretta da uno spirito virile, ma al fondo sensibile ed
umanissimo. Certamente sarà ricordato dallo storico del futuro con queste sue
peculiarità di intellettuale originale, pugnace e coraggioso. In questo modo
l’ho visto e conosciuto, e così rimarrà per sempre nella mia memoria. S. Pertini,
Quaderni della Rivista Trimestrale,. “ritengo che la sua vita e la sua opera
abbiano fornito una prova concreta e significativa della validità di due
principi che egli ha serenamente professato e praticato e che, anche con il suo
personale contributo, sono acquisiti al patrimonio teorico e ideale del Partito
comunista. Il primo è la distinzione e l’autonomia reciproca della politica e
della fede religiosa (o della convinzione filosofica o del “credo” ideologico).
Il secondo è l’affermazionefatta da Togliatti, formulata in una tesi approvata
dal X congresso del partito e sviluppata poi nelle tesi del XV congressosecondo
la quale un cristianesimo genuinamente vissuto non soltanto non si oppone, ma è
anche in grado di sollecitare un’azione che può contribuire alla battaglia per
la costruzione di una società più umana, più libera e più giusta di quella
capitalista. E. Berlinguer, Quaderni della Rivista Trimestrale. C’era nella sua
avversione al misticismo, all’indistinto, all’anarchismo, una grande lezione di
umanesimo storico e costruttivo. La drammaticità con cui sentiva i rischi di un
capovolgimento della democraziavissuta nei suoi angusti limiti democraticisticiin
corporativismo e in anarchia, e, quindi, la possibilità di una replica
autoritaria, è tuttora inscritta nella nostra vita quotidiana, nella fase che
stiamo attraversando. Bene: distinguere per collegare; stabilire i confini del
campo di ciascuno, da cui discende l’autonomia della politica dalla religione e
dalle ideologie. Per questo ritengo che occorra respingere le sollecitazioni di
quanti pensano di poter rimuovere la questione di fondo posta da Rodano. Quella
questione oggi riguarda, a mio avviso, il confine mobile tra progresso e
conservazione” A. Occhetto, Quaderni della Rivista Trimestrale, Per chi ha seguito,
anche talvolta dissentendo, il pensiero di Rodano e lo ha spesso messo a
confronto con la visione di Moro, appare chiaro che gli insegnamento di Rodano
come quelli di A. Moro non hanno solo valore per la ricostruzione storica di
una fase politica conclusa, ma hanno invece valore e significato come guida per
la costruzione di un processo di allargamento della democrazia, di sviluppo e
di confronto e di un dialogo che sono ancora più che mai attuali, perché
attuali e non risolti sono i grandi problemi nazionali che richiedono sì
maggioranze e governi più efficaci e risoluti, ma anche un più largo consenso
popolare da realizzarsi col confronto, col dialogo, con la partecipazione, sia
pure a vario titolo, ad un unico disegno di tutte le forze politiche
rappresentative dell’intera realtà popolare. G. Galloni, Quaderni della Rivista
Trimestrale, “benché creda che la storia sia opera di molti, e non di singole
personalità pur spiccatissime, ho sempre ritenuto che il ruolo esercitato da
Rodano nella vicenda italiana di questi decenni sia stato assolutamente fuori
del comune, e portatore di cambiamento come a pochissimi altri è stato dato.
Ciò dico soprattutto in riferimento alla storia e alle trasformazioni del
partito comunista italiano, nei cui confronti Rodano ha esercitato una funzione
liberatrice e maieutica che, se non temessi di far torto alla complessità del
processo di un grande movimento di massa e agli innumerevoli apporti di cui
esso è sostanziato, non esiterei a definire demiurgica.» R. Valle, Quaderni
della Rivista Trimestrale. Lasciamo ad altri le banalità sul consigliere del principe
o sul consulente per i rapporti con il mondo cattolico o con il Vaticano.
Togliatti ne fu attratto e interessato certo, anche perché l’esperienza di
Rodano, le sue riflessioni, le sue frequentazioni arricchivano il Partito di
qualcosa che altrimenti non sarebbe venuto. Forse qualcosa di analogo era stato
per Gramsci e per Togliatti l’incontro con Godetti. Che conoscesse e stimasse Ottavini,
che fosse intimo di Luca, non era importante perché ciò rappresentava un
“canale”. E iuttosto decisivo che un giovane così ascoltasse e parlasse, che si
trovasse a casa sua tra i comunisti, che per farlo soffrisse fino alla
persecuzione vaticana, riuscendo sempre ad essere fedele nel senso più pieno
del termine. G. Paietta, Quaderni della Rivista Trimestrale. Rrimane uno dei
pochi uomini la cuia filosofia rende possibile l’appellativo di femminista
anche per un appartenente al sesso maschile. La sua continua attenzione dalla
questione femminile derivava, certo, da una molteplicità di circostanze. Vi
influiva la ricerca su quello che egli stesso define il processo di
umanizzazione dell’uomo, nel cui quadro la liberazione della donna costitusce
ben più di una semplice componente o misura, ma piuttosto una delle condizioni
decisive per una reale, generale fuoruscita dall’alienazione e dallo
sfruttamento umano. Oggi più d’uno ambirebbe, revanchisticamente, a considerare
conclusa la stagione femminista. E invece il vero problema per le donne, per la
democrazia, per il mutamento, è la perpetuazione e il saldo attestarsi a un
livello superiore del femminismo. Per questo il messaggio che può ben a ragione
essere definito femminista nell’accezione più onnicomprensiva ed elevata,
risulta tuttora rivolto alla speranza e soprattutto all’impegno: quell’impegno
per cui egli ha consumato generosamente, e certo positivamente anche per la
causa femminile, tutta intiera la sua vita. G. Tedesco, Quaderni della Rivista
Trimestrale. Il mio primo interrogativo riguarda le scelte politiche che egli
ha fatto, ponendosi come cattolico in contrasto con alcune direttive
ecclesiastiche. Dove ha trovato forza e serenità, pur con sofferenza, per
queste opzioni non rinunciando alla sua fede e alla sua appartenenza
ecclesiale, sempre professata? Non ho trovato altra risposta che la sua fede
teologale. La fede di Franco non era credenza dottrinale, magari utilizzata
ideologicamente, o sottomissione alla gerarchia che poi si muta in ribellione;
era adesione cosciente e ferma a Dio che si è rivelato in Gesù Cristo, ancora
vivente nella Chiesa. Questa fede comporta quel “sensus fidei” (ne ha parlato
il Vaticano II nella Lumen Gentium) che diventa giudizio pratico nelle concrete
situazioni per scelte che siano conformi alla volontà di Dio. È il
discernimento di cui parla san Paolo nella Lettera ai Romani (12, 2) e che
tanta parte ha nella dottrina spirituale cristiana. D. Torre, Quaderni della
Rivista Trimestrale, Il rapporto con la chiesa, sia come comunità di fede che
come istituzione, senza mediazioni di un partito cattolico rappresentava per
Rodano un’occasione e una garanzia per depurare il movimento comunista non solo
dall’ateismo scientista, ma anche di una visione totalizzante della rivoluzione
politica e sociale. Il mito del regno dei cieli sulla terra e di una storia
senza alienazioni. Corrispettivamente il movimento comunista e il portatore
necessario di una trasformazione della società che non si presentasse come
inveramento e compimento della razionalità illuministica, della rivoluzione
borghese, ma anche e soprattutto come loro rovesciamento dialettico, e perciò
offre un fondamento storico e materiale ad un mondo in cui le persone diventano
centro e misura, liberate dalla rei-ficazione capitalistica, e perciò stesso
base reale di un pieno sviluppo di un cristianesimo, non integralista, ma
consapevole, diffuso, praticabile. L. Magri. E. Melchionda, in "Aprile",
Dall'utopia alla secolarizzazione, G. Vassallo, Il consigliere di Berlinguer
che ama la Contro-Riforma. Giornalista politico
P. Franchi, Corriere della Sera, Archivio storico. Treccani L'Enciclopedia
italiana". Franco Rodano. Rodano. Keywords: immunità e comunità –
filosofia italiana – i comunisti, il laico, democrazia, revoluzione, lotta di
classe, societa opulenta, peculiarita dei comunisti italiani, anti-fascismo,
arrestato dai fascisti. Refs.: Luigi Speranza, “Grice
e Rodano” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Rodippo – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Crotone). Filosofo italiano. A
Pythagorean, cited by Giamblico.
Rogatiano – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. A senator whose
tutor was Plotino. He credited Plotino for helping him realise the importance
of leading a frugal existence. He himself fasted every other day – to which he
attributed his recovery from gout.
Rogo – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Tertilio Rogo –
a pupil of Philone at Rome.
Grice e Romagnosi – filosofia
italiana -- Luigi Speranza
(Salsomaggiore Terme). Filosofo Italiano. Important Italian philosopher. L'etica,
la politica ed il diritto si possono bensì distinguere, ma non disgiungere. Non
esiste un'etica pratica, se non mediante le buone leggi e le buone
amministrazioni. Figlio di Bernardino e Marianna Trompelli, studia a Piacenza e
Parma. Insegna a Parma e Pavia. Membro "Società letteraria di
Piacenza" dove legge i suoi saggi: “Discorso sull'amore considerato come
motore precipuo della legislazione”; “Discorso sullo stato politico della
nazione italiana”; “L’opinione pubblica. Uno degl’Ortolani. Pubblica la “Genesi
del diritto penale”; Cosa è eguaglianza e, Cosa è libertà; Primo avviso al
popolo, che mostrano simpatie rivoluzionarie. Il suo incarico gli procura
contrasti con il principe di Trento, il conte Pietro Vigilio Thun. Questi gli
concede comunque il titolo di consigliere aulico d'onore. Schiere contro i
principi della rivoluzione francese. Accusato di giacobinismo, è incarcerato a
Innsbruck. Scrive “Delle leggi dell'umana perfettibilità per servire ai
progressi delle scienze e delle arti”. Scopre gli effetti magnetici
dell'elettricità. Romagnosi anticipato la scoperta dell'elettromagnetismo. Pubblica
“Quale e il governo più adatto a perfezionare la legislazione civili”.Fonda il
Giornale di giurisprudenza universale. Pubblica le Istituzioni di Diritto
amministrativo e Della costituzione di una monarchia costituzionale
rappresentativa. Rerduna intorno a Milano una scuola alla quale si formarono
alcuni dei nomi più illustri del Risorgimento italiano: G. Ferrari, C. Cattaneo,
C. Cantù, e Defendente e G. Sacchi. Collabora alla Biblioteca Italiana. Pubblica
l’Assunto primo della scienza del diritto naturale. E arrestato e incarcerato a
Venezia con l'accusa di partecipazione alla congiura ordita da S. Pellico, P.
Maroncelli e F. Confalonieri. Pubblica Dell'insegnamento primitivo delle
matematiche e Della condotta delle acque. Pubblica le Istituzioni di civile filosofia
ossia di Giurisprudenza Teorica. Dirige gl’Annali Universali di Statistica Tra i maggiori filosofi italiani, nel
rinnovamento del pensiero giuridico italiano richiesto dalla necessità di
codificare i nuovi interessi delle classi borghesi emersi con la Rivoluzione
francese e consolidati nel successivo Codice napoleonico, è legata alla
fondazione di una nuova scienza del diritto pubblico, penale e amministrativo,
con uno spirito scientifico settecentesco illuministicamente volto
all'unificazione delle scienze giuridiche, naturali e morali. Studia pertanto
la vita sociale nelle sue componenti storiche, giuridiche, politiche,
economiche e morali. Considera l'uomo nelle forme della sua esistenza storica,
nei modi in cui concretamente pensa e agisce in un contesto sociale determinato.
In questo modo lo studio della storia rivela lo sviluppo dell'incivilimento
umano. Nella “Genesi del diritto penale”, opera che gli dette notevole
fama e non solo in Italia, riprendendo tesi di Beccaria, pone i problemi
dell'utilità della punizione, della natura della colpa e del diritto. Dà una
giustificazione razionale della società che gli appare un'unione necessaria tra
gli uomini, dialetticamente rapportati nel rispetto di una disciplina
condivisa. L'uomo è lo stesso sia nello stato di natura che in quello di
società, malgrado le diversità delle forme sociali. Pertanto gli uomini hanno
un diritto di socialità importante e sacro, quanto quello della conservazione
di se stesso. La società è per lui l'unico stato naturale dell'uomo,
respingendo così la dottrina di uno stato di natura anteriore allo stato
sociale. Il cosiddetto stato di natura è solo un diverso stato sociale nella
storia dell'umanità. Nell'Introduzione allo studio del diritto pubblico
universale, premesso che ogni complesso giuridico di basarsi sul bisogno della
comunità, sostiene che lo scopo del diritto e il rafforzamento delle strutture
civili e politiche della società. Nell'Assunto primo della scienza del
diritto naturale, riprende temi già sviluppati nella Genesi del diritto. Sostiene
che nella natura è tanto il principio di individualità quanto quello di
socialità e pertanto lo sviluppo umano avviene naturalmente verso uno stato di
società, l'unico in cui si sviluppa l'incivilimento - termine ricorrente nei
suoi scritti - un continuo processo verso stadi più avanzati di perfezionamento
morale, civile, economico e politico. E ancora nel Dell'indole e dei
fattori dell'incivilimento, con esempio del suo risorgimento in Italia si pone
il problema di quale sia il motore del progresso umano nella storia: la tesi è
che la società umana è l'organismo fattore di progresso, essendo in sé dotata
di forze agenti in particolari condizioni storiche e ambientali. Lo sviluppo
civile, suddiviso dal Romagnosi in quattro periodo, l'epoca del senso e
dell'istinto, l'epoca della fantasia e delle passioni, l'epoca della ragione e
dell'interesse personale e l'epoca della previdenza e della socialità, vede un
costante trasferimento, agl’organismi pubblici rappresentativi, delle funzioni
sociali come se la natura si trasferisse progressivamente nella funzione
rappresentativa. Il punto d'arrivo della civiltà è una forma sociale in cui
prevalgono la proprietà e il sapere. Tale processo non è lineare. Il diritto
romano si afferma in condizioni civili arretrate. Ma, come una macchina i cui
meccanismi migliorano nel tempo, la sua azione progressivamente perfezionata fa
sorgere dal fondo delle potenze attive un sempre nuovo modo di riazioni e
quindi di effetti variati. L'incivilimento appare così una cosa complessa risultante
di molti elementi e da molti rapporti formanti una vera finale unità simile a
quella di una macchina, la quale scindere non si può senza annientarla. Il
motore di siffatta macchina è il commercio, sviluppato a sua volta dal
progresso dello stato sociale. Guardando allo sviluppo storico nazionale,
vede nel Medioevo l'epoca in cui la città diviene luogo di aggregazione di
possidenti, artisti, commercianti e dotti, favorendo le condizioni per la
nascita dello stato italiano anche se ai comuni medievali manca uno spirito politico
nazionale perché presero la strada dal ramo industriale e commerciale per
giungere al territoriale. Essi dunque ripigliarono l'incivilimento in ordine
inverso. In quest'ordine trovarono i più gravi ostacoli avendo dovuto separare
la professione delle armi da quella delle arti e della mercatura. Per questo
bisogna sempre porsi il problema di un corretto modo di sviluppo e ora, nella
società industriale, l'incivilimento è una continua disposizione delle cose e
delle forze della natura pre-ordinata dalla mente ed eseguita dall'energia
dell'uomo in quanto tale disposizione produce una colta e soddisfacente
convivenza. Nella Collezione degli articoli di economia politica e
statistica civile si trova espressa la fiducia nella sviluppo capitalistico e
nella libera concorrenza economica, difesa contro le tesi del Sismondi che vede
nello sviluppo industriale una spaventosa sofferenza in parecchie classi della
popolazione. I poteri pubblici fano rispettare le corrette regole della libertà
di con-correnza, cosa che non avviene in Inghilterra dove ora si favorisce il
popolo contro i mercanti, ora i possidenti e i mercanti contro il popolo e
intanto si applica ancora il protezionismo. E inoltre un paese in cui non si
applica il diritto romano, fonte di equità civile. La mentalità empirica degl’inglesi
non consente loro di pre-vedere ma solo di constatare i fatti. Polemizza
col Saint-Simon, dottrinario che ostacola la libera con-correnza, assegna ogni
ramo d'industria a guisa di privilegio personale, favorisce il popolo
miserabile contro i produttori e abolire il diritto di eredità. I
saintsimoniani vogliono far lavorare e poi lavorare senza dirmi il perché.
Progresso non è che lavoro. Questo è l'ultimo termine, questo è il premio. L'uomo,
secondo Saint–Simon, dovrebbe sempre progredire lavorando con una indefinita
vista e senza stimolo. Ma voler far progredire l'industria e il commercio col
togliere la possidenza è come voler far crescere i rami col distruggere il
tronco. La proprietà ha un carattere naturale e, come la natura è la base di
ogni società, negare la proprietà significa distruggere ogni possibilità di
convivenza civile. Partendo dalla sua vasta esperienza giurisprudenziale
e politica, auspica una nuova forma di filosofia civile, che studia le forme e
condizioni dell'incivilimento storico della nazione italiana, scoprendo la
legge massima e unica delle vicende politiche, sociali e culturali dei
popoli. Riguardo al problema gnoseologico, per Romagnosi la conoscenza
proviene dai sensi ma la sensazione non è di per sé ancora conoscenza, la quale
si ottiene solo quando l'intelletto ordina e interpreta le sensazioni secondo
proprie categorie, definite logìe, con cui diamo segnature razionali alle
segnature positive. Chiama compotenza questa mutua concorrenza di sensazioni
provenienti dall'esterno e di elaborazione della nostra mente. Le logìe
non sono idee già formate nel momento della nostra nascita, ma a loro volta
sono il risultato della riflessione operata sull'esperienza empirica. Sono
dunque a posteriori rispetto alle sensazioni passate e a priori rispetto alle
sensazioni attuali. Pertanto la conoscenza è in definitiva un a posteriori con
un contenuto base empirico. Ma cosa conosciamo in realtà? I sensi non
danno conoscenza delle cose in sé, ma di ciò che percepiamo delle cose. Conosciamo
la rappresentazione che ci formiamo della cosa. Se il fenomeno non e copie
esatta del reale, tuttavia e UN SEGNO a cui corrisponde in natura un’essere
reale. Pertanto, una cosa esiste fuori di noi, non e una creazione di un io
trascendentale. Non essendoci evidentemente posto per una metafisica
nella sua costruzione filosofica, e attaccato dagl’spiritualisti e in
particolare da Serbati. Può a buon diritto essere considerato il precursore del
positivismo italiano. Considera la contrapposizione di classico e
romantico – nata nell'immediatezza della restaurazione e trascinatasi per oltre
un ventennio con implicazioni letterarie, linguistiche e anche politiche - come
impropria. Cerca di dare una soluzione alla controversia attraverso la sua
concezione ilichiastica, cioè relativa al tempo, della letteratura, secondo la
quale la filosofia e consone all'età e al gusto del popolo italiano, e suggere
che le opere contemporanee dovessero corrispondere sempre al pensiero moderno
di un popolo. L'ilichiastismo si rifà in sostanza alle sue concezioni sulla
formazione della civiltà. Così espose la sua dottrina in Della Poesia,
considerata rispetto alle diverse età della nazione italiana. Sei tu romantico?
Signor no. Sei tu classico? Signor no. Che cosa dunque sei? Sono “ilichiastico”,
se vuoi che te lo dica in greco, cioè adattato alle età. Misericordia! che
strana parola! spiegatemela ancor meglio, e ditemi perché ne facciate uso, e
quale sia la vostra pretensione. La parola “ilichiastico” che vi ferisce
l'orecchio è tratta dal greco, e corrisponde al latino “aevum”, “aevitas”, e
per sincope, “aetas”, “eta,” la quale indica un certo periodo di tempo, e in un
più largo senso, il corso del tempo. Col denominarmi pertanto “ilichiastico,”
io intendo tanto di riconoscere in fatto una filosofia relativa all’età, nelle
quali si sono ri-trovato e si trovera il
popolo italiano, quanto di professare principj, i quali sieno indipendenti da
fittizie istituzioni, per non rispettare altre leggi che quelle del gusto,
della ragione e della morale. Ma la
divisione di romantico e classico, voi mi direte, non è dessa forse più
speciale? Eccovi le mie risposte. O voi volete far uso di queste due parole,
‘classico’ e ‘romantico,’ per indicare nudamente il tempo, o volete usarne per
contrassegnare il *carattere* della filosofia nelle diverse età. Se il primo,
io vi dico essere strano il denominare ‘classica’ la filosofia antica, e filosofia
romantica la media e moderna. L’eta antica (palio-evo), l’eta media (medio-evo),
e l’eta moderna (neo-evo), sono fra loro distinti non da una divisione
artificiale e di convenzione, ma da una effettiva rivoluzione. Se poi volete
adoperare le parole di ‘classico’ e di ‘romantico’ per contrassegnare il
carattere della filosofia italiana nelle diverse età, a me pare che usiate di
una denominazione impropria. Quando piacesse di contrassegnare la filosofia coi
caratteri delle tre diverse età (paleo-evo, medio-evo, neo-evo), parmi che
dividere si potrebbe in filosofia eroica (filosofia antica), teocratica
(filosofia del medio-evo), e civile (neo-evo, moderna eta). Questi caratteri
hanno successivamente dominato tanto nella prima coltura, che fu sommersa dalle
nordiche invasion dei barbari longobardi, quanto nella seconda coltura, che fu
ravvivata e proseguita fin qui. Questi caratteri non esistettero mai puri, ma
sempre mescolati. Dall'essere l'uno o l'altro predominante si determina il
genere, al quale appartiene l'una o l'altra produzione filosofica. Vengo ora
alla domanda che mi faceste, se io classico o romantic. E ponendo mente
soltanto allo spirito di essa, torno a rispondervi che io non sono (né voglio
essere) né romantico, né classico, ma adattato alla mia eta, ed al bisogno della ragione, del
gusto e della morale. Ditemi in primo luogo. Se io fossi nobile ricco, mi
condannereste voi perché io non voglia professarmi o popolano grasso, o nobile
pitocco? Alla peggio, potreste tacciarmi di orgoglio, ma non di stravaganza. Ecco
il caso di un buon italiano in fatto di filosofia. Volere che un filosofo italiano
sia tutto classico, egli è lo stesso che volere taluno occupato esclusivamente
a copiare diplomi, a tessere alberi genealogici, a vestire all'antica, a
descrivere o ad imitare gli avanzi di medaglie, di vasi, d'intagli e di
armature, e di altre anticaglie, trascurando la coltura attuale delle sue
terre, l'abbellimento moderno della sua casa, l'educazione odierna della sua
figliuolanza. Volere poi che il filosofo italiano sia affatto romantico, è
volere ch'egli abiuri la propria origine, ripudj l'eredità de' suoi maggiori
per attenersi soltanto a nuove rimembranze specialmente germaniche. Voi mi
domanderete se possa esistere questo terzo genere, il quale non sia né classico
né romantico? Domandarmi se possa esistere è domandarmi se possa esistere una
maniera di vestire, di fabbricare, di “con-versare”, di scrivere, che non sia
né antica, né media, né moderna. La risposta è fatta dalla semplice posizione
della quistione. Ma questo terzo genere e desso preferibile ai conosciuti fra
noi. Per soddisfarvi anche su tale domanda osservo primamente che qui non si
tratta più di qualità, bensì di bellezza o di convenienza. In secondo luogo,
che questa quistione non può essere decisa che coll'opera della filosofia del
gusto, e soprattutto colla cognizione tanto dell'influenza dell'incivilimento
sulla filosofia, quanto degli uffizj della filosofia a pro
dell'incivilimento. Non è mia intenzione di tentare questo pelago. Osservo
soltanto che questo terzo genere non può essere indefinito. E necessariamente il
frutto naturale dell'età nella quale noi ci troviamo, e si troveranno pure i
nostri posteri. Noi dunque non dobbiamo sull'ali della metafisica errare senza
posa nel caos dell'idealismo, per cogliere qua e là l’ idea archetipo di questo
genere. Dobbiamo invece seguire la catena degli avvenimenti, dai quali nella
nostra età, essendo stata introdotta una data maniera di sentire, di produrre,
e quindi di gustare e di propagare il bello, ne nacque un dato genere, il quale
si poté dire perciò un frutto di stagione di nostra età. Per quanto vogliamo
sottrarci dalla corrente, per quanto tentiamo di sollevarci al di sopra dell’ignoranza
e del mal gusto comune, noi saremo eternamente figli del tempo e del luogo in
cui viviamo. Il secolo posteriore riceve per una necessaria figliazione la sua
impronta dal secolo anteriore. E tutto ciò derivando primariamente dall'impero
della natura che opera nel tempo e nel luogo, ne verrà che il carattere filosofico,
comunque indipendente dalle vecchie regole dell'arte, perché flessibile,
progressivo, innovato dalla forza stessa della natura, e necessariamente
determinato, come è determinato il carattere degl’animali e delle piante, che
dallo stato selvaggio vengono trasportate allo stato domestico. Posto
tutto ciò, l'arbitrario nel carattere della filosofia cessa di per sé. Si puo allora
disputare bensì se il bello ideale coincide o no col bello volgare; se il gusto
corrente possa essere più elevato, più puro, più esteso; ma non si potrà più
disputare se le sorgenti di questo bello debbano essere la mitologia pagana
piuttosto che i fantasmi cristiani, i costumi cavallereschi piuttosto che gl’eroici,
le querce, i monti o i castelli gotici, piuttosto che gli archi trionfali, le
are e i templi romani. Il carattere attuale sarà determinato dall'età attuale e
dalla località. Vale a dire dal genio nazionale italiano eccitato e modificato
dalle attuali circostanze, il complesso delle quali forma parte di quella suprema
economia, colla quale la natura governa le nazioni della terra… Finisco
quest'articolo col pregare i miei concittadini a non voler imitare le
femminette di provincia in fatto di mode, e ad informarsi ben bene degli usi
della capitale. Leggano gli scritti teoretici, e soprattutto le produzioni
della filosofia settentrionale, e di leggieri si accorgeranno che se havvi in
essa qualche pizzo di romantica poesia, niuno si è mai avvisato né per teoria
né per pratica di essere né esclusivamente romantico né esclusivamente classico
nel senso che si dà ora abusivamente a queste denominazioni. Troveranno anzi
essersi trattati argomenti, e fatto uso di similitudini e di allusioni
mitologiche anche in un modo, che niun latino o romano o italiano antico
meridionale si sarebbe permesso. Il solo libro dell'Alemagna della signora di
Staël ne offre parecchi esempi. Il pretendere poi presso di noi il
dominio esclusivo classico, egli è lo stesso che volere una poesia italiana
morta, come una lingua italiana morta. Quando il tribunale del tempo decreta
questa pretensione, io parlo con coloro che la promossero. Durante il periodo
del Regno italico, e niziato massone nella Loggia "Reale Giuseppina"
di Milano, di cui fu in seguito Oratore e Maestro Venerabile. Fu Grande Esperto
all'atto della fondazione del Grande Oriente d'Italia, esponente di primo piano
della Massoneria di Palazzo Giustiniani, Grande Oratore aggiunto del Grande
Oriente d'Italia e in questa funzione autore di vari discorsi massonici. Saggi:
Genesi del diritto penale; Che cos'è uguaglianza; Che cos'è libertà,
Introduzione allo studio del diritto pubblico universale; Principi fondamentali
di diritto amministrativo, Della
costituzione di una monarchia nazionale rappresentativa, Dell'insegnamento
primitivo delle matematiche, Della condotta delle acque, Che cos'è la mente
sana?, Della suprema economia dell'umano sapere in relazione alla mente sana,
Suprema economia dell'umano sapere, Della ragion civile delle acque nella
rurale economia, Vedute fondamentali sull'arte logica, Dell'indole e dei
fattori dell'incivilimento con esempio del suo risorgimento in Italia,
Collezione degli articoli di economia politica e statistica e civile, Opere,
con annotazioni di Alessandro De Giorgi, vol. 1, Milano, Perelli e Mariani, Opere,
Milano, Perelli e Mariani, La scienza delle costituzioni, I Discorsi Libero-Muratori, L'Acacia
Massonica, Scritti filosofici, Milano, Ceschina, Scritti filosofici, Firenze,
Le Monnier); S. Stringari, Romagnosi fisico; F. Lanchester, Romagnosi costituzionalista,
Giornale di storia costituzionale, Macerata: EUM-Edizioni Università di
Macerata, V. Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Mimesis-Erasmo,
Milano-Roma); Studi in onore, Milano, Giuffrè, Per conoscere Romagnosi, Milano,
Unicopli, E.A. Albertoni, La vita degli Stati e l'incivilimento dei popoli nel
pensiero politico di Gian Domenico Romagnosi, Milano, Dott. A. Giuffrè Editore,
1979. Italo Mereu, L'antropologia dell'incivilimento in G.D. Romagnosi e C.
Cattaneo, Piacen za, Pubblicazioni della Banca di Piacenza, Elio Palombi,
Introduzione alla Genesi del Diritto penale (Milano, Ipsoa, A. Tarantino,
Natura delle cose e società civile. Rosmini e Romagnosi, Roma, Edizioni
Studium, Treccani Dizionario di storia, Dizionario di filosofia, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, L'Unificazione, Dizionario biografico degli
italiani, Il contributo italiano alla storia del Pensiero. Gian Domenico
Romagnosi. Romagnosi. Keywords: scienza simbolica, scienza simbolica
degl’antichi romani, il vico di Romagnosi, la terza Roma, la prima Roma, la
prima eta, la terza eta, la logica di Genovese, la matematica, Sacchi,
Cattaneo, incivilamento, gl’italiani, la nazione italiana. Refs.: Luigi Speranza, "Grice e Romagnosi,"
per il Club Anglo-Italiano, The Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria,
Italia.
Romanoto be identified.
Grice e Roncaglia – alla palestra – filosofia italiana
– Luigi Speranza (Roma). Filosofo
Italiano. Studia a Roma e Firenze sotto Gregory e Maierù. Insegna a Tuscia e Roma.
Si dedica alla storia logica fra il Medioevo e Leibniz. Altri saggi: “Intero e
frammentazione” (Roma, Laterza,). Rivista di filosofia dell'intelligenza
artificiale e scienze cognitive; “Palaestra Rationis. Discussioni su natura
della copula e modalità” (Firenze: Olschki); Università Roma Tre. Dimissioni
organi consultivi MiBACT. Note a margine del concorso per 500 funzionari del
Ministero Beni Culturali: mezzo bibliotecario per ogni biblioteca? E la tutela
di libri e manoscritti chi la fa? Tuscia. Gino Roncaglia. Roncaglia. Keywords:
palestra. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Roncaglia” – The Swimming-Pool
Library.
Grice e Ronchi – filosofia della comunicazione –
filosofia italiana – By Luigi Speranza (Forlì). Filosofo Italiano. Si laurea a Bologna e conseguito il
dottorato a Milano sotto Sini. Insegna all’Aquila. Dirige “Filosofia al
presente” per Textus, di L’Aquila e “Canone Minore” per Mimesis Edizioni di
Milano, cirige la scuola di filosofia Praxis a Forlì. Si dedica alla
passione (“Sapere passionale”, Spirali, Milano) e alla questione della
comunicazione intesa filosoficamente come partecipazione alla verità e
fondamento ontologico della stessa pratica filosofica (“Teoria critica della
comunicazione: dal modello veicolare al modello conversativo” Mondatori, Milano,
-- Grice: “I like ‘conversativo.”Almost a Spoonerism for ‘conservative’!” --; “Filosofia
della comunicazione. Il mondo come resto e come teo-gonia” (Boringheri,
Torino). Propone una revisione del
modello veicolare o standard della comunicazione e una critica al paradigma
linguistico del vivente. Al problema della raffigurazione e al suo rapporto col
dicibile nel pensiero occidentale antico, moderno e contemporaneo è invece
dedicato “Il bastardo: figurazione dell’invisibile e comunicazione indiretta”
(Marinotti, Milano). Grice: “This shows a distinction between ‘ingelese
italianato.’ To call indirect communication bastard would be a bit too much at
Oxford!” --. Grazie ai suoi studi su Bergson si è segnalato come una voce
significativa della cosiddetta “Bergson renaissance”. – cf. Grice, “Speranza e
la cosidddetta “Grice renaissance””. In “L’interpretazione” (Marietti, Genova)
e “Una sintesi” (Marinotti, Milano)
guarda a Bergson come a un filosofo in grado di dare risposta a questioni
tuttora aperte del dibattito filosofico. Bergson non è un filosofo
irrazionalista, spiritualista, ostile alla scienza e ai suoi metodi. Per lui la
filosofia è un metodo rigorosamente empirista, che consente la massima
precisione possibile nella descrizione dei fenomeni. Bergson è anzi il filosofo
che cerca di emancipare la scienza da quanto di “metafisico” era ancora
inconsapevolmente presente nelle sue pratiche. Con le sue celebri nozioni di
“durata” e di “memoria” (cfr. Grice, “Personal identity: my debt to Bergson”) ha costruito un nuovo modello di
intelligibilità del divenire, alternativo a quello aristotelico, in grado
finalmente di spiegare, senza riduzionismi, il “vivente” quale e descritto
dalla biologia evoluzionista. Il pensiero bergsoniano è presentato come
uno snodo essenziale della filosofia del Novecento. La sua dirompente attualità
è mostrata attraverso un confronto sistematico con la fenomenologia,
l’esistenzialismo, l’ermeneutica, il pensiero della differenza e
l'epistemologia della complessità. Al tempo stesso però, Bergson è ricollocato dall’interno della
tradizione filosofica occidentale, come un capitolo, tra i più alti,
dell’indagine filosofica sulla natura: un capitolo che continua l’opera di quei
filosofi e di quei teologi che, dai neoplatonici a Cusano fino a Grice e Gentile,
hanno provato a pensare la natura come vita vivente e come divinità
immanente. Impegnato in una definizione e riabilitazione del filosofico
contro il pericolo della sua dismissione (“Come fare: per una resistenza
filosofica”, Feltrinelli, Milano), proprio grazie al confronto con Bergson e ai
filosofi “amici” di quest’ultimo (Grice, and Grice’s immediate sources: Gallie
and Broad), define la sua posizione
filosofica inscrivendola in una costellazione ben precisa, ancorché minoritaria
(“Canone minore: verso una filosofia della natura”, Feltrinelli, Milano).
Empirismo radicale, realismo speculativo e “pragmatica” “trascendentale” sono
le definizioni che, più di altre, esprimono il senso e la direzione della sua
ricerca, improntata com'è a criticare quella che chiama “la linea maggiore
della filosofia” e che definisce dualistica, soggettivistica e antropo-centrica.
In una parola: moderna. Da Kant sino a Derrida, la filosofia è stata
infatti caratterizzata dal primato accordato alla finitudine, alla contingenza,
all'intenzionalità griceiana, alla negazione e al linguaggio e la semiotica. La
filosofia di questa linea maggiore è, in fondo, un’antropo-logia cui oppone una
filosofia del processo radicalmente monista e immanentista che contesta la tesi
dell' "eccezione umana" e che non pone come apriori il principio
della correlazione soggetto-mondo (anche nella versione offertane
dall'ermeneutica e dalla fenomenologia). Alla svolta trascendentale kantiana è
opposta quella cosmologica whiteheadiana e, al dispositivo aristotelico
potenza/atto, dispositivo insufficiente a cogliere la natura naturans, la
nozione di gentiliana di “actus purus”. La linea minore della filosofia è,
infatti, anche e soprattutto una linea megarica che, alla potenza
logico-linguistica e umana troppo umana dei contrari, sostituisce una potenza
che non può non esercitarsi (sia essa quella dell’Uno di Plotino, della
sostanza di Spinoza o della durata di Bergson). La filosofia della linea minore
è una filosofia del processo (categoria che oppone all’aristotelica Kinesis)
che, pur confutando il nulla e il possibile come pseudo-problemi, non sacrifica
il carattere creativo e dinamico del reale. Il problema filosofico del rapporto
uno-moltida sempre al centro della riflessione cioè risolto nei termini di una
co-generazione reciproca fra i differenti per natura, in cui questa differenza
non di grado tra il principio e il principiato funziona come causa
dell’immediato essere uno dei molti ed esser molti dell’uno, ossia come la
causa di quella unità cangiante di tutte le cose che chiama “immanenza assoluta”. Altri
saggi: Luogo comune. Verso un'etica della scrittura (Bocconi) La scrittura
della verità. Per una genealogia della teoria (Jaca, Milano); – modello conversativo. Grice: “As I say, I
like ‘conversativo;’ perhaps I should adopt it! ‘conversative,’ rather than the
pompous ‘conversational’!). Liberopensiero. Lessico filosofico della contemporaneità
(Fandango, Roma); Brecht. Introduzione alla filosofia (et al., Correggio )
Zombie outbreak: la filosofia e i morti-viventi (Textus, L'Aquila ); Credere
nel reale (Feltrinelli, Milano); Dispositivi (Orthotes, Napoli) -- realismo speculativo,
Sini, Gentile. Ronchi. Keywords: filosofia della comunicazione, immanenza, in
defense of the minor league, natura naturans, Gentile, atto puro. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Ronchi” – The Swimming-Pool Library.
Grice
e Rosandro – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. A philosopher who became an
acquaintance of Elio Aristide.
Rosatti Marcello
vitali rosatti --
Grice e Rosselli – il veintennio
fascista – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo. Important Italian philosopher. There
is a Rosselli Circle in Rome. Fu il teorico del "socialismo
liberale", un socialismo riformista non marxista direttamente ispirato dal
laburismo britannico e dalla tradizione storico-politica, italiana e non, del
radicalismo liberale e libertario. Fondò a Firenze il foglio clandestino Non
Mollare e nel 1926, insieme al socialista Pietro Nenni, la rivista milanese Il
Quarto Stato. Fonda il movimento antifascista Giustizia e Libertà, che combatté
per la Repubblica nella Guerra civile spagnola, all'interno della Colonna
Italiana Rosselli, costituita assieme agli anarchici. Ucciso in Francia insieme
con il fratello Nello da assassini legati al regime fascista. Da un'agiata
famiglia, figlio del livornese Giuseppe Emanuele "Joe" Rosselli e
della veneziana Amelia Pincherle, sorella di C. Pincherle, architetto e
pittore, oltreché padre dello scrittore A. Moravia. Sia la famiglia paterna che
quella materna, fermamente legate agli ideali repubblicani e mazziniani, erano
state politicamente attive, avendo partecipato alle vicende del Risorgimento
italiano: Pellegrino Rosselli, tra l'altro zio della futura moglie di Ernesto
Nathan (Sindaco di Roma), fu un seguace e stretto collaboratore di Giuseppe
Mazzini nei suoi ultimi anni di vita (morì difatti in clandestinità nella sua
casa pisana) ed un Pincherle fu nominato ministro durante la breve esperienza
della Repubblica di San Marco, instauratasi nel Triveneto a seguito d'una
massiccia insurrezione anti-asburgica guidata da D. Manin e N. Tommaseo.
I Rosselli avevano abitato per un considerevole periodo a Vienna, dove Giuseppe
Emanuele studia composizione musicale e dove e nato il primogenito Aldo
Sabatino. In seguito, si trasferirono a Roma, dove il padre, rinunciando alle
sue aspirazioni artistiche, si dedica alla vita mondana, mentre la madre
ottenne dei discreti successi come autrice di drammi teatrali. Qui, dopo la
propria nascita, venne alla luce Sabatino Enrico "Nello". I due
coniugi si separarono. Le condizioni economiche della famiglia hanno subito un
grave tracollo a causa della leggerezza del padre. Amelia si trasferì con i
suoi tre figli a Firenze, dove frequentarono le scuole. Mostra in quel periodo
poco interesse per gli studi e la madre lo ritira dal ginnasio, facendogli
frequentare la scuola tecnica. L'entrata in guerra dell'Italia fu accolta con
entusiasmo dai Rosselli, decisamente interventisti. Il fratello Aldo e
arruolato come ufficiale di fanteria e muore in combattimento ricevendo una
medaglia d'argento alla memoria. Collabora al foglio di propaganda «Noi
giovani», fondato da Nello, anche se l'editoriale Il nostro programma, che apre
in gennaio il primo numero del giornale, e redatto con buone probabilità. Il
manifesto, che l'ingenuità di due ragazzi indirizza verso una fiduciosa
speranza in un mondo migliore, propone sin da allora alcuni tratti fondamentali
della sua personalità, ossia un amore incondizionato per l'umanità e la spinta
all'azione nel solco dello spirito mazziniano, che lo inserisce nel filone
dell'interventismo democratico. Per «Noi giovani», licenza i primi articoli,
uno sulla rivoluzione russa, il secondo sull'entrata in guerra degli Stati
Uniti. Il primo saggio, “Libera Russia”, esalta il risveglio del paese di
Gorkij, Tolstoj e Dostoevskij, supremi interpreti di un rinnovamento in atto
già dal secolo precedente, per cui la rivoluzione non e che il punto culminante
di una lunga preparazione all'avvento di una società più giusta. Vi e tutta una
massa che sale lentamente, inesorabilmente. La marcia si puo ritardare ma non
impedire. Dei recentissimi eventi, inoltre, viene esaltata la componente
pacifica, la loro attuazione relativamente non violenta. Il saggio Wilson
mostra tutta la fiducia nutrita per l'uomo che definì il conflitto come “a war
to end wars” (una guerra per porre fine
alle guerre), uno slogan che rappresenta bene le sue speranze di e di tutta la
famiglia Rosselli. E chiamato alle armi. Frequenta a Caserta il corso
allievi ufficiali e venne assegnato a un battaglione di alpini in Valtellina.
La guerra finisce senza che egli avesse dovuto sottomettersi al battesimo del
fuoco e venne congedato col grado di tenente. Il contatto con militari e molto
importante per lui. Apprezza la massa furon posti in grado di comprendere tante
cose che sarebbero loro certamente sfuggite nel loro isolamento di classe o di
professione. Diplomatosi all'Istituto tecnico, si iscrive a Firenze al corso di
Scienze sociali, laureandosi a pieni voti con una tesi sul sindacalismo e si
prepara a sostenere anche gli esami di maturità classica per ottenere il
diritto di frequentare altri corsi universitari. Tramite il fratello Nello
conosce G. Salvemini, professore a Firenze, che e da allora un costante punto
di riferimento per entrambi i fratelli. Gli fa rivedere il suo saggio sul
sindacalismo rivoluzionarioi, chei giudica non un saggio critico, equilibrato,
sostanzioso, ma in essa e incapsulata un'idea fondamentale: la ricerca di un
socialismo che fa sua la dottrina liberale e non la ripudiasse. Savvicina al
Partito Socialista Italiano, simpatizzando, in contrapposizione all'allora
maggioritaria corrente massimalista di G. Serrati, per quella riformista di F. Turati,
che egli ha poi modo di conoscere personalmente a Livorno durante lo
svolgimento del Congresso del Partito, che sance la definitiva scissione
dell'ala di sinistra interna filo-bolscevica che prenderà il nome di Partito Comunista
d'Italia, e scrive svariati articoli per “Critica Sociale”. Mussolini sale al
potere. I riformisti di Turati sono espulsi dal Partito Socialista Italiano. Si
trasfere a Torino, dove frequenta il gruppo della “Rivoluzione liberale», in
quel momento fortemente impegnata in senso anti-fascista, e con la quale incomincia
a collaborare. Conosce G. Matteotti, del “Partito Socialista Unitario”, nel
quale erano confluiti P. Gobetti e la componente riformista espulsa dal Partitot
Socialista Italiano. E. Rossi. A Firenze, il gruppo dei socialisti
liberali che si raccoglie intorno alla figura carismatica di Salvemini inaugura
il Circolo di Cultura. Oltre ai Rosselli vi sono P. Calamandrei, E. Finzi, G.
Frontali, P. Jahier, L. Limentani, A. Niccoli ed E. Rossi. Gli ex-combattenti
del circolo adereno all'associazione anti-fascista “Italia libera”. Si laurea a
Siena, con “Prime linee di una teoria economica dei sindacati operai” e parte
per Londra, stimolato dal desiderio di conoscere la capitale del laburismo, di
seguire i seminari dei Fabiani e di assistere, a Plymouth, al congresso delle
unioni operaie. A Londra vi e anche Salvemini, che tene un corso sulla storia
della politica estera italiana al King's. Tornato in Italia grazie anche
ai buoni uffici di Salvemini, si impiega come assistente volontario a Milano. Prosegue
la sua collaborazione a “Critica Sociale” di Turati. Vi pubblica un articolo,
invitando il Partito socialista a rompere con il marxismo, che giudicava
espressione di cieco e tortuoso dogmatismo, per mettersi piuttosto sulla linea
di un sano empirismo all'inglese. Collabora con la rivista del Partito
Socialista Unitario, «Libertà», scrivendo proprio un saggio sul movimento
laburista inglese. Dopo il delitto Matteotti s'iscrisse al Partito Socialista
Unitario. Spera invano che in Italia si costituisse una seria opposizione anti-fascista
moderata in grado di offrire un'alternativa politica alla borghesia che guarda
con simpatia al fascismo: una di queste avrebbe potuto essere l'Unione
democratica nazionale di G. Amendola, alla quale adere il fratello Nello. D’Inghilterra
invia al giornale del Partito Socialista Unitario la «Giustizia», le
corrispondenze sull'evolversi della situazione politica inglese, successiva
alla vittoria elettorale dei conservatori e alla rottura dell'alleanza tra
laburisti e liberali. E pessimista sulle condizioni politiche dell'Italia.
La secessione aventiniana non produce effetti, con i suoi sterili tentativi di
accordo con il re, con i generali e i fascisti dissidenti. Del resto i fascisti
stano re-agendo e lo dimostrano anche devastando il Circolo di Cultura di
Salvemini che, come non basta, venne chiuso dal prefetto con una singolare
motivazione. L sua attività provoca il giusto risentimento del partito dominante.
Lasciato l'incarico a Milano, insegna a Genova. Scrisse a Salvemini. Forse non ha
apparentemente alcuna positiva efficacia, ma io sento che abbiamo da assolvere
una grande funzione, dando esempi di carattere e di forza morale alla
generazione che viene dopo di noi. Appare così con la collaborazione di E. Rossi,
G. Salvemini, P. Calamandrei, N. Traquandi, D. Vannucci e di Nello Rosselli,
che ne ha proposto il nome, il foglio clandestino “Non Mollare”. Alcuni
redattori della rivista Non Mollare sono N.Traquandi, T. Ramorino, C. Rosselli,
E. Rossi, L. Emery, N. Rosselli. La denuncia di un tipografo provoca la
repressione e la dispersione di alcuni tra i redattori del foglio. E. Rossi
riusce a fuggire a Parigi, il Vannucci in Brasile, Salvemini e arrestato a Roma
e denunciato per vilipendio del governo fascista. In attesa del processo, messo
in libertà provvisoria, a causa delle minacce dei fascisti, a passò la notte a
Firenze, in casa dei Rosselli, che non sono ancora fra i sospettati. Gli squadristi
però, venuti a conoscenza del fatto, devastano l'abitazione il giorno dopo.
Scrive Rosselli a G. Ansaldo. Io sono di ottimo umore e l'altra sera ho financo
bevuto alla distruzione compiuta! Se i signori fascisti non hanno altri
moccoli, possono andare a dormire. Aspetteranno a lungo la mia rinuncia alla
lotta. Ormai preso di mira dai fascisti, e aggredito a Genova mentre si recava
all'Università e poi disturbato durante la sua lezione, con la richiesta del
suo allontanamento. Si attiva infine lo stesso Ministro dell'economia, G
Belluzzo, che chiese il suo licenziamento. A questo punto, prefere
dimettersi. Pochi giorni dopo, ia Firenze, sposò con rito civile Marion
Catherine Cave, una laburista venuta a Firenze a insegnare nel British
Institute, conosciuta da Rosselli al Circolo della Cultura
salveminiano. Lapide commemorativa: «In via Ancona 2 vive il martire
antifascista e qui ebbe sede la redazione del Quarto Stato rivista socialista a
difesa della libertà e della democrazia. I due sposi viveno a Milano, dove fonda
con P. Nenni la rivista «Il Quarto Stato. La rivista ha vita breve, venendo
chiusa con l'entrata in vigore della legge sui provvedimenti per la difesa
dello stato fascista italiano. Scopo della pubblicazione e il tentativo di
rappresentare un punto d'incontro di tutte le forze socialiste e di sviluppare
temi di politica culturale al cui centro e il perfezionamento degl’uomini e
l'elevamento della vita dei cittadini. Con C. Treves e G. Saragat costitue
un triumvirato che, costitue clandestinamente il Partito Socialista dei
Lavoratori Italiani, che prese il posto del Partito Socialista Unitario,
sciolto d'imperio dal regime fascista a causa del fallito attentato a Mussolini
da parte del suo iscritto T. Zaniboni. L. Bova, Filippo Turati, Carlo Rosselli,
Sandro Pertini e Ferruccio Parri a Calvi in Corsica dopo la fuga in motoscafo
da Savona. Oganizza con I. Oxilia, S. Pertini e F. Parri l'espatrio di F.
Turati a Calvi in Corsica, con un motoscafo partito da Savona. Mentre Turati,
Pertini e Oxilia proseguirono per Nizza, Parri e Rosselli, ritornati con il
motoscafo a Marina di Carrara, sono arrestati, nonostante tentassero di
sostenere di essere reduci da una gita di piacere. E accusato anche di
aver favorito la fuga di G. Ansaldo, di C. Silvestri, di C. Treves e di G. Saragat.
Venne detenuto nelle carceri di Como poi
inviato al confino di Lipari in attesa del processo. Quando e ricondotto
da Lipari a Savona per essere processato, nell'isola siciliana giunge il
fratello Nello, condannato a 5 anni di confino. Al processo si difese
attaccando il regime fascista. Il responsabile primo e unico, che la coscienza
degli uomini liberi incrimina è il fascismo che con la legge del bastone,
strumento della sua potenza e della sua nemesi, inchioda in servitù milioni di
cittadini, gettandoli nella tragica alternativa della supina acquiescenza o
della fame o dell'esilio. La sentenza, rispetto alle previsioni, e mite: dieci
mesi di reclusione e, avendone già scontati otto, avrebbe potuto essere presto
libero. Ma le nuove leggi speciali permisero alla polizia di infliggergli altri
3 anni di confino da scontare a Lipari. La vita al confino trascorrecon le
letture di Benedetto Croce, di Rodolfo Mondolfo, dell'epistolario di Marx ed
Engels e di Imanuele Kant. Intanto, si prepara la fuga, che venne
organizzata dall'amico di Salvemini A. Tarchiani. Evase da Lipari con F.
Nitti ed E. Lussu, con un motoscafo guidato dall'amico Italo Oxilia diretto in
Tunisia, da cui poi i fuggiaschi raggiunsero la Francia. F. Nitti
narra l'avventurosa evasione in “Le
nostre prigioni e la nostra evasione”, mentre Rosselli racconta le vicende del
confino e dell'evasione in “Fuga in quattro tempi”. A Parigi, con Lussu, Nitti,
e un gruppo di fuoriusciti organizzati da Salvemini, e fra i fondatori del
movimento anti-fascista "Giustizia e Libertà". :Giustizia e Liberta” pubblica
diversi numeri della rivista e dei quaderni omonimi ed e attiva nell'organizzazione di diverse azioni
dimostrative, tra cui il volo sopra Milano di Bassanesi. Critica appassionatamente
il marxismo ortodosso, colonna portante della stragrande maggioranza dei vari
schieramenti politici socialisti. Il socialismo liberale propugnato da lui si
caratterizza quale una creativa sintesi della tradizione del marxismo
revisionista, democratico e riformista (quello, tra gli altri, di Bernstein, W.
Sombart, Turati e Treves), ed il socialismo non marxista, libertario e de-centralista
(come quello di F. Merlino, Salvemini, G. Cole, R. Tawney e O. Jászi). Attacca dirompente contro lo stalinismo della
Terza Internazionale che, con la formula del socialfascismo accomuna socialdemocrazia, liberalismo borghese e
fascismo. Non stupisce perciò che uno fra i più importanti stalinisti, P.Togliatti,
define il socialismo liberale un
"magro libello anti-socialista" e Rosselli un ideologo reazionario
che nessuna cosa lega alla classe operaia. Giustizia e Libertà adere alla Concentrazione Anti-Fascista, unione di
tutte le forze anti-fasciste non comuniste (repubblicani, socialisti, CGL) che
intende promuovere e coordinare ogni possibile azione di lotta al fascismo. Pubblica
i "Quaderni di Giustizia e Libertà". Dopo l'avvento del nazismo
in Germania Giustizia e Liberta sostenne la necessità di una rivoluzione
preventiva per rovesciare i regimi fascista e nazista prima che questi
portassero a una nuova tragica guerra, che a Giustizia e Liberta sembra l'inevitabile
destino dei due regimi. Bandiera della Colonna Italiana, nota anche come
Centuria Giustizia e Libertà, che sostenne i repubblicani nella guerra civile
spagnola. Scoppie in Spagna la guerra civile tra i rivoltosi dell'esercito
filo-monarchico, che effettuarono un colpo di stato, e il legittimo governo
repubblicano del Fronte Popolare di ispirazione marxista. E subito attivo nel
sostegno alle forze repubblicane, criticando l'immobilismo di Francia e
Inghilterra. Fascisti e nazisti aiutano F. Franco con uomini e armi agli
insorti. Combatte la sua prima battaglia. Cerca poi di costituire un vero
e proprio battaglione (intitolato a G. Matteotti). La prima formazione
italiana, che prende poi, dopo l'uccisione dei due fratelli, il nome di Colonna
Italiana Rosselli, annovera tra i 50 e i 150 uomini, reclutati fra gli esuli
italiani in Francia dal movimento Giustizia e Libertà e dal Comitato Anarchico
Italiano. Tra questi c'erano anche gli anarchici U. Marzocchi e C. Berneri. U.
Marzocchi scrive sulla comune esperienza antifascista di anarchici e di
militanti di Giustizia e Libertà, "Carlo Rosselli e gli
anarchici". In un discorso, pronuncia la frase che poi diverrà il
motto degli antifascisti italiani: "Oggi qui, domani in Italia". È
con questa speranza segreta che siamo accorsi in Ispagna. Oggi qui, domani in
Italia. Fratelli, compagni italiani, ascoltate. È un volontario italiano che vi
parla dalla Radio. Non prestate fede alle notizie bugiarde della stampa
fascista, che dipinge i rivoluzionari come orde di pazzi sanguinari alla
vigilia della sconfitta. A contrasti con gl’anarchici si dimette da comandante
della Colonna e fonda il battaglione Matteotti. Soggiorna a
Bagnoles-de-l'Orne per delle cure termali, dove fu raggiunto dal fratello. Sono
uccisi da una squadra di cagoulards, miliziani della Cagoule, formazione
eversiva di destra francese, su mandato, forse, dei servizi segreti fascisti e
di G. Ciano. Con un pretesto sono fatti scendere dall'automobile, poi colpiti
da raffiche di pistola. Carlo muore sul colpo, Nello (colpito per primo) venne
finito con un'arma da taglio.. I corpi vennero trovati due giorni dopo. I
colpevoli, dopo numerosi processi, riusciranno quasi tutti a essere
prosciolti. Sono sepolti nel cimitero monumentale parigino del Père
Lachaise. I familiari ne traslarono le salme in Italia, a Trespiano. Salvemini
tenne il discorso commemorativo alla presenza del presidente della Repubblica. La
tomba riporta il simbolo della spada di fiamma, emblema di GL, e l'epitaffio
scritto da Calamandrei. Giustizia e liberta. Per questo morirono per questo
vivono. L'unico suo saggio pubblicato mentre era in vita è
"Socialismo liberale", scritto durante il confino a Lipari, in una
situazione di semi-prigionia. Questo saggio si pone in una posizione eretica
rispetto ai partiti della sinistra italiana del suo tempo -- per i quali Il
Capitale di Marx, variamente interpretato, era ancora considerato come la
Bibbia. Indubbiamente è presente l'influsso del laburismo inglese, da lui ben
conosciuto. In seguito ai successi elettorali del partito laburista, Rosselli
era infatti convinto che l'insieme delle regole della democrazia liberale
fossero essenziali non solo per raggiungere il socialismo, ma anche per la sua
concreta realizzazione (mentre nella tattica leninista queste regole, una volta
preso il potere, debbono essere accantonate): pertanto, la sintesi del pensiero
rosselliano è: "il liberalismo come metodo, il socialismo come
fine". C. Pisacane, L'idea di rivoluzione propria della dottrina
marxista era fondata sulla concezione della dittatura del proletariato (che, in
realtà, già ai tempi di Rosselli si sta traducendo, in Unione Sovietica, nella
dittatura del vertice di un solo partito). Essa viene respinta da Rosselli, a
favore di una rivoluzione che, come si nota nel programma di GL, è un sistema
coerente di riforme strutturali mirate alla costruzione di un sistema
socialista che non rinnega, ma anzi esalta, la libertà individuale e
associativa. Nella riflessione degli ultimi anni, Rosselli, alla luce dell'esperienza
spagnola (difesa dell'organizzazione sociale di Barcellona compiuta dagli
anarchici durante la guerra civile) e dell'avanzata del nazismo, radicalizza le
sue posizioni libertarie. Rosselli, influenzato dalle idee di Mazzini e
di Carlo Pisacane, propugna il socialismo liberale: il fine è il socialismo, il
metodo il liberalismo, un metodo che garantisce la democrazia e l'autogoverno
dei cittadini. Il liberalismo deve svolgere una funzione democratica, il
"metodo liberale" è il complesso di regole del gioco che tutte le
parti in lotta si impegnano a rispettare, regole dirette ad assicurare la
pacifica convivenza dei cittadini, delle classi, degli Stati, a contenere le
lotte (peraltro desiderabili se limitate). La violenza è giustificabile come
risposta ad altra violenza (per questo era giusta la lotta contro il franchismo
e sarebbe stata auspicabile in Italia una rivoluzione violenta in risposta al
fascismo); il socialismo è una logica conclusione del liberalismo: socialismo
significa libertà per tutti. Rosselli ha fiducia che la classe del futuro sarà
la classe proletaria, la borghesia deve fare da guida al proletariato: il fine
è la libertà per tutte le classi. Archivio Rosselli Bio, su archiviorosselli.
N. Tranfaglia, Dall'interventismo a
Giustizia e Libertà, Bari, Laterza, Il
Circolo di Cultura fu rifondato a liberazione di Firenze appena avvenuta, per
iniziativa del Partito d'Azione e dei soci superstiti e intitolato ai Fratelli
Rosselli. Assunse così il nome di Circolo di Cultura Politica Fratelli Rosselli.
La sua prima manifestazione fu presieduta da P. Calamandrei. Con questo nome è
tuttora operante a Firenze. Con decreto del Presidente della Repubblica è stata
costituita ed eretta in Ente Morale la Fondazione Circolo Rosselli per sostenerne
l'attività. A. Martino: Fuorusciti e
confinati dopo l'espatrio clandestino di Filippo Turati nelle carte della R.
Questura di Savona in Atti e Memorie della Società Savonese di Storia Patria,
Savona, e Pertini e altri socialisti savonesi nelle carte della R.Questura,
Gruppo editoriale L'espresso, Roma. Commissione di Milano, ordinanza contro lui
(“Intensa attività antifascista; tra gli ideatori del giornale clandestino Non
Mollare uscito a Firenze. Favoreggiamento nell'espatrio di Turati e Pertini”).
In: A. Pont, S. Carolini, L'Italia al confine, Le ordinanze di assegnazione al
confino emesse dalle Commissioni provinciali, Milano, ANPPIA, La Pietra, Cfr. Commissione di Firenze, ordinanza contro
N. Rosselli (“Attività antifascista”). In: A. Pont, S. Carolini, L'Italia al
confino Le ordinanze di assegnazione al
confino emesse dalle Commissioni provinciali, Milano, ANPPIA, La Pietra, Cfr. La storia
sotto inchiesta: Fuga da Lipari, un esilio per la liberta trasmesso da Rai
Storia. Il discorso di Rosselli su Romacivica.net in. G.
Fiori, Casa Rosselli, Einaudi); M. Franzinelli, “Il delitto Rosselli”; “Anatomia
di un omicidio politico, Mondadori, Milano). Altre saggi: “Oggi in Spagna,
domani in Italia” (Einaudi, Torino); “Scritti politici e autobiografici (Polis,
Napoli, Z. Ciuffoletti e V. Caciulli (Lacaita, Manduria); Lettere G. Salvemini,
N. Tranfaglia, «Annali della Fondazione Luigi Einaudi, Torino); “Socialismo
liberale” (Einaudi); Il Quarto Stato» di P. Nenni e Rosselli, D. Zucàro,
SugarCo, Milano, Epistolario familiar, iSugarCo, Milano); Socialismo liberale,
J. Rosselli (Einaudi, Torino); Socialismo liberale, J. Rosselli, introduzione e
commento di N. Bobbio, «Attualità del socialismo liberale» e «Tradizione ed
eredità del liberalsocialismo», Einaudi Tascabili. Saggi, 1Scritti dell'esilio.
I. «Giustizia e libertà» e la concentrazione antifascista Costanzo Casucci,
Collana Opere scelte” (Einaudi, Torino); “Scritti politici, Z. Ciuffoletti e P.
Bagnoli, Guida, Napoli, -- una grossa anteprima del libri consultabile in rete.
Scritti dell'esilio. Lo scioglimento della concentrazione antifascista, C. Casucci,
Einaudi, Torino; Liberalismo socialista e socialismo liberale, N. Terraciano
(Galzerano, Casalvelino Scalo), Giustizia e libertà, Giuliana Limiti e Mario di
Napoli, prefazione di Pietro Larizza, Roma, con la tesi sul sindacalismo (Firenze).
Scritti scelti, G. Furiozzi, “Quaderni del Circolo Rosselli”, Alinea Editrice,
Firenze); G. Salvemini, Scritti Vari", G. Agosti e A. Garrone,
Feltrinelli, Milano, Opere scelte, Cultura e società nella formazione, buona
anteprima del pensiero di Salvemini con i rapporti e la grangia politica
correlata R. Gremmo "Alla Cagoule" Silenzi e segreti d'un oscuro
delitto politico. Storia Ribelle, Biella. A. Garosci, "Vita di Carlo
Rosselli", U, Roma, Giustizia e Libertà, A. Levi, "Ricordi” La Nuova
Italia, Firenze («Quaderni del Ponte»). S. Merli, "Il dibattito socialista
sotto il fascismo. Lettere di R. Morandi, Rivista storica del socialismo», ricompreso
in Id., "Fronte antifascista e politica di classe. Socialisti e comunisti
in Italia, De Donato, Bari, Movimento
operaio; N. Tranfaglia, "Dall'interventismo all'antifascismo",
«Dialoghi del XX», Cfr. il n. 8. informazioni su volume "Rosselli e
l'Aventino: l'eredità di Giacomo Matteotti", «Il movimento di liberazione
in Italia», Cfr. stralcio di "L’Aventino. L'opposizione diventava per la prima
volta opposizione, minoranza; come minoranza, avrebbe potuto darsi una
psicologia virile, d'attacco. Ma aveva troppi ex nelle sue file, era troppo
appesantita da uomini che avevano gustato le gioie del potere e della
popolarità.» «Fu questo il miracolismo dell'Aventino. Credere di poter
vincere con le armi legali l'avversario che ha già vinto sul terreno della
forza. Pregustare le gioie del trionfo mentre si riceve la botta più dura. Evitare
tutti i problemi. Gobetti dice. L’Aventino ha un mito, il mito della
cautela" -- sperando che la borghesia dimentichi Quanto alle masse
popolari, che si mostravano nei primi giorni in stato di effervescenza, guai a
chi avesse tentato metterle in movimento! Solo i comunisti e le minoranze
giovani chiesero lo sciopero generale. Ma le opposizioni non vollero, per non
spaventare la borghesia e il sovrano. Carlo Rosselli dall'interventismo a
«Giustizia e Libertà»" (Laterza, Bari, Biblioteca di cultura moderna); in
appendice: scritti di Carlo Rosselli e Lettera di Carlo Rosselli a P. Nenni; "Dal
processo di Savona alla fondazione di Gustizia e Liberta, Le fonti di
«Socialismo liberale»", «Il movimento di liberazione in Italia», M. Lolli, "Alcuni appunti per una lettura
del «Socialismo liberale» di Rosselli", «Il pensiero politico», Santi
Fedele, "Lo «Schema di programma» di «Giustizia e Libertà», Belfagor, P. Bagnoli,
"L'esperienza liberale di Carlo Rosselli,, Italia Contemporanea, L'antifascismo
rivoluzionario dei «Quaderni di Giustizia e Libertà»", «Ricerche Storiche»,
Santi Fedele, "Storia della concentrazione anti-fascista prefazione di N. Tranfaglia, Feltrinelli, Milano); M. Garbari,
"I «vinti» della Resistenza. Nel quarantesimo del sacrificio di Carlo e
Nello Rosselli", «Studi Trentini di Scienze Storiche», a"«Quarto
Stato» di Pietro Nenni e Rosselli", Tavola rotonda fra R. Bauer, U.
Grimaldi, G. Spadolini, D. Zucàro, «Critica Sociale», L. Valiani, "Il
pensiero e l'azione”, Nuova Antologia, N. Tranfaglia, "L'anti-fascismo",
«Mondo Operaio», R. Vivarelli, "Gaetano Salvemini", «Il pensiero
politico», Poi compreso Giovanni Spadolini, "Carlo Rosselli nella lotta
per la libertà", con lettere tra Egidio Reale e Carlo Rosselli, «Nuova
Antologia», A. Colombo, "Carlo
Rosselli e il «Quarto Stato»", «Nord e Sud», "Giustizia e Libertà
nella lotta antifascista e nella storia d'Italia", Atti del convegno
internazionale organizzato a Firenze dall'Istituto storico della Resistenza in
Toscana, dalla Giunta regionale toscana, dal Comune di Firenze, dalla Provincia
di Firenze, La Nuova Italia, Firenze); R. Bauer, "Carlo Rosselli e la nascita di GL
in Italia". J. Petersen, "Giustizia e Libertà in Germania".
Pierre Guillen, "La risonanza in Francia dell'azione di GL e
dell'assassinio dei Rosselli". F. Rosengarten, "Carlo Rosselli e
Silvio Trentin, teorici della rivoluzione italiana". M. Salvadori,
"Giellisti e loro amici degli Stati Uniti durante la seconda guerra
mondiale". Santi Fedele, "Giellisti e socialisti dalla fondazione di
GL alla politica dei fronti popolari". Pier Giorgio Zunino,
"Giustizia e Libertà e i cattolici". A. Garosci, "Le diverse
fasi dell'intervento di Giustizia e Libertà; U. Marzocchi, “Gli’anarchici";
citazione sottostante da un articolo di U. Finetti «Infatti considera una
barbarie le stragi di anarchici in Catalogna, tra cui l'uccisione di C. Berneri,
l'anarchico che lo affiancava nella guida della Prima colonna italiana formata
da tremila anti-fascisti, i primi accorsi” e si ricorda, nel prosieguo, anche
la ferma presa di posizione delle Brigate partigiane di Giustizia e Libertà
quando E. Canzi e rimosso da comandante unico della XIII zona operante nel
piacentino e grazie a questa presa di posizione e reintegrato dopo un breve
arresto. Le Brigate partigiane di Giustizia e Libertà sono in gran parte influenzate dal pensiero di
Rosselli. U. Tommasini, "Testimonianza -- L'eredità di Giustizia e Libertà". M. Piane,
"Rapporti tra socialismo liberale e liberalsocialismo". T. Codignola,
“Giustizia e Liberta e Partito d'azione". N. Tranfaglia, "C. Rosselli",
in "Il movimento operaio italiano; “Dizionario biografico", F. Andreucci
e T. Detti, Editori, Roma, A. Colombo,
"C. Rosselli e il socialismo liberale",
«Il Politico», P. Bagnoli, "Di un dissidio in «Giustizia e Libertà».
Lettere di M. Levi, R. Giua, N. Chiaromonte, A. Garosci «Mezzosecolo», n. 3, Centro studi Piero
Gobetti, Istituto Storico della Resistenza in Piemonte, Archivio Nazionale
Cinematografico della Resistenza, Annali 1Luigi Cirillo, "Il socialismo",
Fasano, Cosenza); E. Lussu,
"Lettere e altri scritti di
«Giustizia e Libertà»", M. Brigaglia, Editrice Libreria Dessì, Sassari.informazioni
su Storia della Sardegna di Manlio Brigaglia, son presenti correlazioni fra i
succitati personaggi. "Le componenti mazziniana e cattaneanea in Salvemini
e nei Rosselli. G. Belloni", Convegno, Domus Mazziniana, Pisa. Arti
Grafiche Pacini & Mariotti, Pisa, Comprende: A. Colombo, "Il «Quarto
Stato»" A. Varni, "Derivazioni mazziniane nella concezione sindacalista
di Carlo Rosselli", Lucio Ceva, "Aspetti politici dell'azione di
Carlo Rosselli in Spagna", G.
Tramarollo, "Rosselli e la gioventù del regime", Paolo Bagnoli, "Il revisionismo
rosselliano", in "Guida alla storia del PSI. La ripresa del pensiero
socialista tra eresia e tradizione", M. Talluri, «Quaderni del Circolo
Rosselli», Giuseppe Galasso, "La democrazia da Cattaneo a Rosselli",
Le Monnier, Firenze («Quaderni di storia», A. Rosselli, Una tragedia italiana" (Bompiani,
Milano); F. Kostner, "Carlo Rosselli e il suo socialismo liberale",
Lalli, Poggibonsi, Linee politiche; P. Bagnoli, "Tra pensiero politico e
azione", Passigli, Firenze, A. Colombo, "Carlo Rosselli e il socialismo
liberale", in "Padri della patria. Protagonisti e testimoni di
un'altra Italia", FrancoAngeli, Milano, («Ricerche storiche» ). Franco
Invernici, "L'alternativa di «Giustizia e Libertà». Economia e politica
nei progetti del gruppo di Carlo Rosselli", Angeli, Milano («Studi e
ricerche storiche»). L. Valiani, "Da Mazzini alla lotta di
liberazione", «Nuova Antologia», D. Scacchi, A. Colombo, presentazione di G. Spadolini,
Casagrande, Lugano, («Quaderni europei»,
I). R. Vivarelli, "Le ragioni di un comune impegno. Ricordando Gaetano
Salvemini, Carlo e Nello Rosselli, E. Rossi", «Rivista Storica Italiana», G. Spadolini,
"Carlo e Nello Rosselli. Le radici mazziniane del loro pensiero",
Passigli, Firenze, 1 («Letture Rosselli», 2). C. Malandrino, "Socialismo e
libertà. Autonomie, federalismo, Europa da Rosselli a Silone" (Angeli,
Milano); F. Bandini, "Il cono d'ombra. Chi armò la mano degli assassini
dei fratelli Rosselli", SugarCo, Milano, Arturo Colombo, "I Rosselli,
due guardiani per l'albero della libertà",, "Voci e volti della
democrazia. Cultura e impegno civile da Gobetti a Bauer", Le Monnier,
Firenze («Quaderni di storia»), Nel nome dei Rosselli. Quaderni del Circolo
Rosselli», Angeli, Milano, G. Muzzi.
"A più voci, G. Arfé, C. Casucci, A. Garosci, F. Malgeri, L. Rapone,
Scritti dell'esilio", Il Ponte, Il carteggio dei Rosselli con Carlo
Silvestri", G. Gabrielli, «Storia Contemporanea», Santi Fedele, "E
verrà un'altra Italia. Politica e cultura nei «Quaderni di Giustizia e
Libertà»" (Angeli, Milano, Collana di Fondazione di studi storici F. Turati);
Z. Ciuffoletti, Il mito della rivoluzione russa e il comunismo", in
"Socialismo e Comunismo, Il Ponte, Paolo
Bagnoli, "La lezione rosselliana, La nuova storia. Politica e cultura alla
ricerca del socialismo liberale, Festina Lente, FNicola Tranfaglia, "Sul
socialismo liberale"; "Dilemmi del liberalsocialismo", M.
Bovero, V. Mura, F. Sbarberi, La Nuova Italia, Roma, («Studi Superiori, Scienze Sociali»). Atti del convegno
"Liberalsocialismo: ossimoro o sintesi?", organizzato ad Alghero Dipartimento
di Economia istituzioni e società dell'Università Sassari. -- fu pubblicato il
primo numero di “Libertà”, periodico legato all'ala socialista del movimento
antifascista, il sottotitolo fu la frase di Marx ed Engels: Alla società
borghese, con le sue classi e con i suoi antagonismi di classe, subentrerà
un'associazione nella quale il libero sviluppo di ciascuno sarà la condizione
del libero sviluppo di tutti e, su invito C. Treves, R. Mondolfo e A. Levi,
Rosselli scrive un articolo “Il partito del lavoro in Inghilterra” che fu
pubblicato sul numero tre in cui Rosselli riafferma una parte del suo pensiero
del periodo. Il partito laburista in base agli elementi che lo compongono può
definirsi come una federazione di gruppi economici e di gruppi politici. In
realtà è l'organizzazione politica federativa ed associativa del movimento
operaio più vecchio e potente del mondo.» S. Suppa, "Note su Carlo
Rosselli: temi per due tradizioni", in I volume "dilemmi del liberalsocialismo,
Del Puppo D., Il Quarto Stato, L'attualità di Carlo Rosselli e del socialismo
liberale. Dialoghi tra: G. Bosetti, V. Foa, S. Maffettone, E. Marzo, N. Tranfaglia,
Supplemento a di Croce Via, Edizioni Italiane, Napoli, Atti del dibattito svoltosi
a Napoli in occasione della
presentazione italiana del volume "Liberal socialism", lavoro di
Nadia Urbinati, tradotto da William McCuaig, Princeton University Press,
Princenton Nadia Urbinati, "La democrazia come fede comune", «il
Vieusseux», P. Bagnoli, Rosselli, "Piero Gobetti e la rivoluzione
democratica. Uomini e idee tra liberalismo e socialismo", La Nuova Italia,
Firenze («Biblioteca di Storia», 55). Costanzo Casucci, "La caratteristica
", con un vademecum, «Belfagor», Simone Visciola, Giuseppe Limone, "I
Rosselli. Eresia creativa, eredità originale", Napoli, Guida, Piero
Graglia, "Unità europea e federalismo. Da Giustizia e Libertà ad Altiero
Spinelli", il Mulino, Bologna) "Il dibattito europeista e federalista
in «Giustizia e Libertà»", «Storia Contemporanea», Lisetto D., Le élites.
Una teoria tra l'elitismo democratico e la democrazia partecipativa",
«Scienza & Politica», Pagine scelte di economia, S. Visciola e A.De
Ruggiero, Firenze, Le Monnier, Salvo
Mastellone, "Il partito politico nel socialismo liberale «Il pensiero
politico», Gianbiagio Furlozzi, "Carlo Rosselli e G. Sorel", «Il
pensiero politico», L'eredità democratica da Bignami a Rosselli", Angeli,
Milano, Salvo Mastellone, La rivoluzione
liberale del socialismo»". Con scritti e documenti inediti. Olschki, Son
riportati testi pubblicati da Carlo Rosselli non inseriti nel I delle «Opere scelte». "Rosselli.
Dizionario delle idee", S. Bucchi, Riuniti, gennaio Antonio Martino,
Pertini e altri socialisti savonesi nelle carte della R. Questura, Roma, Gruppo
editoriale L'espresso, Mimmo Franzinelli, "Il delitto Rosselli. Anatomia
di un omicidio politico", Mondadori, Milano Diego Dilettoso, "La Parigi e La Francia
di C. Rosselli. Sulle orme di un umanista in esilio", Biblion, Milano. P. Bagnoli.
Il socialismo delle libertà. Polistampa, Milano, P. Bagnoli. Socialismo, giustizia e libertà.
Biblion, Milano, Treccani Dizionario biografico degli italiani, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. G. Iacchini,
Socialismo liberale ma... vero!, dMovimento Radical Socialista 55esima brigata
Garibaldi. Archivio dei Rosselli. I fratelli Rosselli, genesi di un delitto
impunito. C. Berneri. Vite parallele di Massimo Ortalli (da "Umanità
Nova" Fondazione Rosselli, Centro di ricerca, Circolo Rosselli Firenze, "Gaetano Pecora" Socialista e
liberale.Bilancio critico di un grande italiano, su politicamagazine. Valdo
Spini, "Perché i Rosselli parlano ancora a questa Italia", sul sito
repubblica. Carlo Alberto Rosselli. Keywords: sindacalismo, sindacalismo
revoluzionario, laburismo, partito laburista, I fabiani, Mill, Bonini,
liberalismo, sindacato, sindicato nella storia italiana, sindacato in Roma
antica. Refs.: Luigi Speranza, “Rosselli e
Grice,” per il Club Anglo-Italiano, The Swimming-Pool Library, Villa Grice,
Liguria, Italia. Rosselli.
Rosselli – il veintennio fascista – filosofia italiana
– Luigi Speranza (Roma).
Filosofo italiano. Ucciso da assassini legati al regime fascista. Figlio del
livornese Giuseppe Emanuele e della veneziana Amelia Pincherle, sorella di
Carlo, architetto e pittore, oltreché padre dello scrittore Alberto Moravia.
Sia la famiglia paterna che quella maternafermamente legate agli ideali repubblicani
e mazziniani, sono stati politicamente attive, avendo partecipato alle vicende
del Risorgimento italiano: Pellegrino Rosselli, tra l'altro zio della futura
moglie di E. Nathan, sindaco di Roma, e un seguace e stretto collaboratore di Mazzini
ed un Pincherle e nominato ministro nella Repubblica di San Marco, instauratasi
nel Triveneto a seguito d'una massiccia insurrezione anti-asburgica guidata da
D. Manin e N. Tommaseo. Diresse iil mensile Noi. Discusse con Salvemini la
tesi di laurea su “Mazzini e il movimento operaio”. Pubblica numerosi articoli
su riviste storiche italiane e il saggio “Mazzini e Bakunin”. Pubblica il saggio “Pisacane nel Risorgimento
italiano”. La raccolta dei suoi “Saggi
sul Risorgimento italiano e altri scritti”, pubblicata da Einaudi. Inizia
giovane a far politica e fu col fratello tra i fondatori del giornale "Noi
giovani". Col fratello e con P. Calamandrei, e col patrocinio di G.
Salvemini, fonda il Circolo di Cultura, chiuso dai fascisti. Fa parte dei
fondatori del gruppo fiorentino di Italia libera, fra cui, oltre al fratello, E.
Bocci, L. Rochat, D. Vannucci, N. Traquandi. Adere alla fondazione dell'Unione
nazionale delle forze liberali e democratiche promossa da G. Amendola, e partecipa
alla fondazione del primo giornale antifascista clandestine, “Non Mollare”. Arrestato
e condannato a 5 anni di confino a Ustica. Rilasciato, venne nuovamente
arrestato e condannato a 5 anni di confino a Ustica e Ponza, dopo la fuga da
Lipari del fratello. Ottenne, su intercessione di G. Volpe (probabilmente in
buona fede) il passaporto, con una sollecitudine che ad alcuni amici, tra cui P.
Calamandrei, parve sospetta e motivata dal fine di arrivare attraverso lui al
rifugio del suo fratello. Assassinato a Bagnoles-de-l'Orne da una squadra di
cagoulards, miliziani della Cagoule, formazione eversiva di destra su mandato,
forse, dei servizi segreti fascisti e di G. Ciano. Con un pretesto vengono
fatti scendere dall'automobile, poi colpiti da raffiche di pistola. Carlo muore
sul colpo, Nello (colpito per primo) viene finito con un'arma da taglio. I
corpi vengono trovati due giorni dopo. I colpevoli, dopo numerosi processi,
riusciranno quasi tutti ad essere prosciolti. Commissione di Firenze,
ordinanza contro Rosselli (“Attività antifascista”). In: A. Pont, L'Italia al confine, Le ordinanze di
assegnazione al confino emesse dalle Commissioni provinciali, Milano (ANPPIA/La
Pietra), Ustica celebra la libertà dei
Rosselli, profilo di G. Volpe, profile nel sistema informatico dell'Archivio di
stato di Firenze. G. Fiori, Casa Rosselli, Einaudi, M. Franzinelli, Il delitto
Rosselli. Anatomia di un omicidio politico” (Mondadori, Milano. Opere: “Saggi
sul Risorgimento e altri scritti” (Torino, Einaudi); “Inghilterra e regno di
Sardegna” (Torino, Einaudi); “Mazzini e Bakunin -- dodici anni di movimento
operaio in Italia” ( Torino, Einaudi); “Carlo Pisacane nel Risorgimento
italiano” (Torino, Einaudi); Z. Ciuffoletti, “Un filosofo sotto il fascismo.
Lettere e scritti vari” (Firenze, La Nuova Italia); A. Colombo, I colori della
libertà fra storia, arte e politica” (Milano, Angeli); G. Belardelli (Catanzaro,
Rubettino); S.Visciola, “La Scuola di storia moderna e contemporanea. La prima
fase della ricerca di storia diplomatica, in Politica, valori e idealità, Maestri
dell'Italia civile, L. Rossi, Roma, Carocci, S. Visciola, “Soi
"maestri". Il rinnovamento della storiografia italiana fra le due
guerre, in I Rosselli: eresia creativa eredità originale, S. Visciola e G.
Limone, Guida, Napoli, S. Visciola, Uno filosofo salla ricerca della libertà in
tempi difficili. Appunti sparsi per una biografia complessiva ancora da
scrivere, in I fratelli Rosselli. L'antifascismo e l'esilio, A. Giacone ed E.
Vial, Roma, Carocci,, G. Tramarollo, “Tra
mazzinianesimo e socialismo”, G. Belardelli,
Un filosofo antifascista” (Passigli, Firenze, («Il filo rosso»). Il carteggio di i Rosselli
con C. Silvestri, G. Gabrielli, Storia, M. Franzinelli, “Il delitto Rosselli --
Anatomia di un omicidio politico” (Mondadori, Milano). Treccani Dizionario di
storia, Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana. Sabatino Enrico Nello Rosselli. Nello
Rosselli. Rosselli. Keywords: risorgimento, Mazzini, operaismo, movimento
operaio, risorgimento italiano. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rosselli” – The
Swimming-Pool Library.
Grice e Rosselli – apologeticus – implicature cucullate
-- filosofia italiana – Luigi Speranza
(Gimiliano). Filosofo italiano. Far dobbiamo onorevole menzione di lui,
letterato insigne del suo tempo e filosofo di grido, Cattedratico in Napoli ed
in Salerno; il quale, a dir del Barrio, partitosi pel genio di visitare
l'Africa, e ucciso dal proprio schiavo. Della famiglia di cui è stata la madre
del celeberrimo G. Scorza, matematico distintissimo, istruttore, autore di
merito, ed illustratore della scienza per metodi ed invenzioni, morto non ha
guari in Napoli. Conchiudendo adunque, pare non dubbio essere stato il Nifo
calabrese di origine, ed avere avuto tra noi i primi rudimenti di letteratura,
tali da avergli dato a vivere. Dal contesto di scrittori calabresi,
contemporanei alcuni, e vivuti altri dopo breve tempo della morte di lui, a cui
noto veniva per recente tradizione, chiaramente se ne rivela il vero. Dscepolo
del celebre Nifo, per la sua dottrina e prescelto a leggere filosofia per più
anni a Salerno. Saggi: “Apologeticus adversus cucullatos Philosophiae
declamatio ad Leonem X Oratio habita Patavi in principio suarum disputationum;
“De propositione de inesse secundum Aristotelis mentem libellu; “Universalia
Porphiriana” (Calabria, Le biografie degli uomini illustri delle Calabrie, L.
Accattatis, Di questo filosofo si occupano nei loro studi, tra gli altri,
Zambelli e De Franco. "Rosselli di Gimigliano. Dalle origini a noi"
(O/esse) che ricostruisce la sua vita e le sue opera. Dizionario biografico
degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Tiberio Russiliano-Sesto.
Tiberio Rosselli. Rosselli. Keywords: apologeticus, adversus cucullatos
philosophiae; de propositione de inesse, universalia porphiriana. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rosselli” –
The Swimming-Pool Library.
Grice e Rossetti – filosofia italiana – Luigi Speranza (Vasto). Filosofia italiana. Grice: “A philosopher can
also discover a ‘antro di pipistrelle.”” Filosofo, illuminista poliedrico,
poeta estemporaneo, tragediografo, archeologo e speleologo, da Martuscelli. Figlio
di Nicola Rossetti e Maria Francesca Pietrocòla. Studia a Napoli e Roma. Si
trasfere a Elba. Ceelbra la liberazione del Granducato di Toscana con il canto estemporaneo“La
superbia dei Galli punita” (Firenze, Gio). Si sposta in Sardegna, sotto la
protezione del viceré Carlo Felice. A Sassari compose e rappresenta la tragedia
“Morte di San Gavino” (Oristano, Arborense). Si sposta in Provenza, a Nizza,
dove scopre la piramide di Falicon, che gli ispira un poemetto in 165 ottave, “La
grotta di Monte-Calvo” (Parma). In seguito, si trasfere a Torino, dove conosce
Caluso, e si stabilisce a Parma. Inizia a dirigere “Il Taro”. Altri opera. In
occasione d'essere l'augusto imperator de' francesi Napoleone I coronato re
d'Italia. Cantata (Parma, Luigi); La note” (Parma, Paganino); “Alla tomba di
Hoffsteder” (Parma, Luigi); “Ode Saffica” (Parma, Giuseppe Paganino); “Le nozze
d’Esculapio De Cinque” (Lanciano, Carabba); “Annibale in Capua (Napoli,
Flautina); A. Lombardi, Storia della
letteratura italiana” (Venezia); F. Andreola, Biografia degli uomini illustri del
regno di Napoli, N. Gervasi, La famiglia Pietrocola di Vasto; L. Spadaccini,
Rossetti e le sue battaglie per la libertà”; Rossetti e quei versi ispirati
dalla cacciata dei francesi, G. Catania, Rossetti e la grotta del monte Calvo, E.
Mugoni, Il fratello perduto, in Studi medievali e moderni. Nei panni dello
speleologo ante litteram, si avventura in una cavità del monte Calvo, scoprendo
nelle viscere della terra un antro, che ama definire fascinoso ed insieme
orribile. Ne celebra la scoperta con la pubblicazione di un poemetto di 165
ottave, “La grotta del monte Calvo”; dato alle stampe a Torino, per i tipi di
Domenico Pane, Parma. A Pezzana subentra nella direzione. Si mostra più attento
alle notizie scientifiche e contribue ad introdurre nel periodico notizie
leggere, come favole e indovinelli che il più delle volte incensano il nome di
Napoleone. Con la sua direzionei supplementi al periodico, da semplici elenchi
riguardanti le vendite per espropriazioni forzate, si trasformamo in pagine che
arricchiscono i contenuti culturali e di svago della testata. L. Marchesani,
Storia di Vasto, Apruzzo Citeriore, Napoli, Torchi dell'Osservatore Medico, retro
copertina di P. Spadaccini, “Rossetti e la Grotta di Monte Calvo: tra mistero e
leggenda, Lanciano, Il torcoliere, D. Martuscelli. Saggi: “Opere” (Parma, Paganino);
“Ai liberatori dell'Italia. Ode di Tavanti; Chiari nella Condotta, L. Anelli,
Ricordi di storia vastese, Arte della stampa, G. Oliva, “Abum di famiglia:
documenti, testimonianze, immagini” (Lanciano, Carabba); P. Spadaccini, Rossetti
e la grotta del monte Calvo: tra mistero e leggenda”; Lanciano, IL torcoliere, Eleonora
Mugoni, Il fratello perduto: Gabriele e Domenico Rossetti, in Studi medievali e
moderni. Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana. Domenico Rossetti. Rossetti. Keywords: il fratello perduto, la Dora,
L’Emonia. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rossetti” – The Swimming-Pool
Library.
Grice e Rossi – filosofia italiana – la volonta e la
temperanza -- Luigi Speranza (Appignano
del Tronto). Filosofo italiano. Grice: “Rossi touches many Griciean points:
universalia, strength of will, and etc. – he also commented, like I did, on
Aristotle’s metaphysics.” Attivo filosofo fra Aureolo
e Rimini, dalla parte di Occam e Cesena, e oppositore di Giovanni XXII, nelle
dispute dei fraticelli, che portarono alla sua espulsione dall'ordine. Ha idee
innovative e spesso influenti in teologia filosofica, filosofia naturale,
metafisica e teoria politica. Soprannominato come "doctor
succinctus" e "doctor praefulgidus", come osservabile dalle
iscrizioni su uno degli affreschi del convento di Bolzano, e studiato e
commentato soprattutto per alcune tesi risalenti del suo Commento alle Sentenze,
i Libri Quattuor Sententiarum dichiarazioni autorevoli sui passi biblici che
l'opera riune di Lombardo. Le sue vedute contribuiscono all'evoluzione della
filosofia basso-medievale. Appignano del Tronto fa parte all'epoca della
Marca di Anconada. Nacque da una famiglia con il nome di Rossi (Rubeus). Studia
sotto Duns Scoto. Insegna a Perugia. Sottoscrive la risoluzione con la quale viene
dichiarata lecita la tesi secondo la quale Cristo e gli apostoli non mai possedeno
beni. Prende parte attiva alle lotte interne riguardanti la povertà che
divide l'ordine. Insieme a Michele da Cesena, Occam e Bonagrazia di Bergamo,
sostenne una regola di assoluta povertà per i successori di Cristo e per la
chiesa. Si ribella a Giovanni XXII, sostenendo il suo avversario, l'imperatore
Ludovico. I francescani che rifiutano la condanna della critica dei frati
minori della bolla Cum inter nonnullos di Giovanni XXII sono accusati di
eresia. Questo avvicina l'ordine allo schieramento anti-papale rappresentato da
Ludovico. Questi era divenuto ostile a Roma dopo che Roma rifiuta la conferma e
l'incoronazione come imperatore dopo l'elezione a re di Germania, preferendogli
Federico I. Ludovico scomunicato, rispose con un Appello. Con esso Roma fra
l'altro, viene accusato di eresia, quindi delegittimato per la sua presa di
posizione nella disputa sulla povertà. Lo scontro divenne acceso, la
conciliazione di Cesena al capitolo di
Lione falle. Cesena venne convocato e trattenuto ad Avignone insieme a
Bonagrazia da Bergamo ed Occam. Rossi come lector nello Studium generale
dell'Ordine, sottoscrive una protesta redatta da Cesena contro l'operato di Giovanni XXII. Ludovico i
giunge in Italia, prende la corona imperial. Dichiarato deposto Giovanni XXII.
Nomina Pietro da Corbara, con il nome di Niccolò V. Scomunicato da
Giovanni XXII, Rossi decide di raggiungere, fuggendo, Ludovico a Pisa con i
suoi con-fratelli prigionieri. Ancora una volta si ribella per protestare contro
la sua scomunica. A Pisa i quattro pubblicano un documento, l'”Appellatio
maior”, nel quale Giovanni XXII e dichiarato eretico per la sua posizione nella
questione della povertà. Lui e i suoi compagni andano però perdendo le simpatie
all'interno dell'Ordine. Il tentativo di Cesena di impedire lo svolgimento
del capitolo generale convocato a Parigi falle, mentre la riunione dell'Ordine
conferma la scomunica di Cesena ed elesse, quale nuovo ministro generale Guiral
Ot, ovvero Geraldo di Oddone, favorevole alla Curia. Lui e i suoi compagni
sono condannati ed e formalmente confermata la loro scomunica. Rossi ispira la
protesta espressa nelle “Allegationes religiosorum virorum”, che dichiara
invalida la deposizione di Cesena e l'elezione di Oddone, per l'esclusione di
metà degli aventi diritto alla partecipazione al capitolo. I quattro
francescani, con Marsilio da Padova, entrano a far parte della curia di
Ludovico. Con lui, raggiunsero Monaco di iera, ove si stabilirono nel convento.
Perseguitato dalle autorità ecclesiastiche in Italia, fa una ritrattazione
formale (che doveva servire da esempio per tutti i dissidenti successivi) e si
riconcilia con la chiesa e con l'ordine. Nel Improbatio, si concentra sulla
determinazione di quando e dove i diritti di proprietà hanno origine per
sostenere la convinzione che Cristo vive in povertà assoluta. Distingue tra due
tipi di proprietà: la proprietà prima della caduta di Adamo, e la proprietà
dopo. La proprietà prima della caduta di Adamo, nota anche come la proprietà
dello stato pre-lapsario, momento in cui tutte le creature di Dio si
rallegrarono nella felicità, sono profondamente collegati tra loro, e condivisa
nella creazione di Dio. La proprietà dopo la caduta d’Adamo è stata causata dal
primo peccato d’Adamo, rendendo la questione del “diritto di proprietà” distintamente
umana. Giovanni XII nega che l'origine della proprietà era legato agl’esseri
umani, sostenendo che e il peccato d’Adamo in sé ad esserne la causa. Rossi
convene che, senza peccato non ci sarebbero il diritto di proprietà. Tuttavia,
il peccato non porta immediatamente al concetto di “diritto di proprietà”. Sostenne
che la legge umana è responsabile della formazione del concetto di “diritto di
proprietà” non la legge divina. Usa la storia di Caino e Abele, citando volontà
corrotta di Caino per sostenere la sua convinzione. Fiorirono una serie di
studi nel contesto della filosofia naturale in relazione alla dottrina
aristotelica del movimento applicata al moto del proiettile. Per Aristotele un corpo
inanimato si muove spontaneamente verso il loro luogo naturale. Un corpo in
movimento deve alla presenza continua, e per contatto, di un motore che dirige
il corpo verso un’altra direzione. Già Giovanni Filopono mosso logiche obiezioni
a questa dottrina. Con la definizione di
un “impeto”, la discussione prosegue, ripresa d’Aquino. Solo con Rossi si
giunse a conclusione. La sua teoria sul moto del proiettile o moto para-bolico,
indicato come virtus de-relicta (forza rimanente), è descritta nelle sezioni di
suoi commenti sulle Sentenze che spiegano la consacrazione dell'Eucarestia, in
una quaestio sull’efficacia dei sacramenti. Il moto di un corpo è causato da
una forza lasciata dal corpo che agiva su di essa forza, quella forza residua
impressa al proiettile durante il lancio. A differenza della teoria
dell'inerzia che ha lo scopo di spiegare solo il fenomeno naturale, la sua teoria
della virtu de-re-licta è una spiegazione che include i fenomeni naturali e
sopra-naturali. Questa virtu “derelicta” spiega diversi tipi di moto perpetuo e
finite ed è destinato a tener conto delle variazioni innaturali. Gli elementi
chiave della de-re-licta virtu includono: Un corpo viene messo in moto da
un altro corpo, che lascia la forza rimanente in corpo in movimento. All'inizio
di un dato movimento, la ‘de-re-licta’ virtu puo lavorare con o contro la
naturale disposizione del corpo in movimento. Se funziona *contro* il corpo in
movimento, la virtus derelicta si dissipa ed eventualmente lascia il corpo,
cessando il moto. Se funziona *con* il corpo in movimento, la virtus derelicta
rimane nel corpo, provocando il potenziale moto perpetuo. Ci sono stati diversi
filosofi prima del suo tempo, come ad esempio Richard Rufus di Cornovaglia che sembrano
disporre già di versioni della “virtus derelicta”. Quindi non è chiaro se
questa teoria sia veramente originta autonomamente da lui. Tuttavia, filosofi
come Buridano e Odonis utilizzano la teoria di Rossi per affinare i propri
concetti di virtus derelicta, confermando che gioca un ruolo chiave
nell'evoluzione della filosofia sulla fisica. Nel secondo libro dei Commentari
sulle Sentenze, si focalizza su come la volontà potrebbe agire contro la
ragione con conseguente colpevolezza morale. Se la volontà potrebbe o agire
prima, o contro giudizio razionale. La volontà è la causa dell'azione. Dopo che
l’agente elabora un giudizio, la sua volontà decide di agire sia in conformità
con tale giudizio o *contro* di esso. La volontà e il termine medio tra
giudizio e azione. Senza di volonta, il giudizio richiederebbe un'azione,
negando il concetto di libero arbitrio e colpevolezza morale. Inoltre, la
volontà dell’agente è sotto una legge che *obbliga* a compiere un atto buono.
Senza questo impegno non ci sarebbe peccato, o colpevolezza morale. Per
rispondere a come la volontà dell’agente puo andare contro tale obbligo,
distingue tra l’atto apprensivo e l’atto gidicativio. L’atto apprensivo è
necessario per far funzionare la volontà. L’atto apprensivo è frutto della cognizione
intellettuali e del giudizio. L’atto giudicativo è formato dalla *conoscenza* più
complessa in cui il ragionamento si applica giudiziosamente. La volontà non
richiede un atto giudicativo da eseguire. Ciò spiega come gl’esseri umani sono
in grado di peccare. La volontà non dipende da un giudizio *razionale*. Per
evitare l'obiezione che il giudizio è necessario per il ragionamento e non può
essere ignorato nel processo deliberativo, offre un'ulteriore distinzione tra *conoscenza*
apprensiva e *conoscenza* giudicativa, e due tipi di giudizi riflettenti
razionali. Queste distinzioni consentono un giudizio da selezionare su un'altra
causa della forza che riceve da essere *selezionato* dalla volontà. Altri
saggi: “Improbatio contra libellum Domini Johannis qui incipit Quia vir
reprobus, una confutazione alla bolla papale di Giovanni XII. Quodlibet cum
quaestionibus selectis ex commentario in librum Sententiarum. Affronta i
principali temi: le relazioni delle persone divine all'interno della trinità e
il rapporto tra il creatore e il mondo, la libertà di dio nel creare, la pre-scienza
divina e la pre-destinazione alla salvezza. “Sententia et compilatio super
libros Physicorum Aristotelis Quaestiones praeambulae et Prologus” -- Riflette
sullo statuto scientifico della teologia e della metafisica. Distingue primi
libri prima ad decimam Questes super metaphysicam. Repertorium biblicum Medii
Aevi, IMatriti Visita triennale di O. Civelli, Picenum seraphicum, A. Ratisbona,
Chronica de ducibus ariae, G. Leidinger, in Mon. Germ. Hist., M. Firenze,
Compendium chronicarum fratrum minorum, in Arch. franc. hist., A. Emmen, in
Lex. fA. Heysse, Descriptio codicis Bibliothecae Laurentianae Florentinae S.
Crucis, Plut. A. Heysse, Duo documenta de polemica inter Gerardum Oddonem et
Michaelem de Caesena, Perpiniani, Monachii, in Arch. franc. hist., A. Pompei, Enciclopedia
filosofica, Venezia, cfr. anche impeto, A. Possevino, Apparatus sacer, Venezia;
A. Tabarroni, Paupertas Christi et apostolorum. L'ideale francescano in
discussione Roma A. Teetaert, Deus et homo ad mentem I. Duns Scoti. Acta
Congressus scotistici Vindobonae, Roma; C. Dolcini, “Crisi di poteri e politologia
in crisi” (Bologna); “C. Dolcini, Il pensiero politico di Michele da Cesena, Faenza, Roma C.Schabel, Il determinismo,
Picenum Seraphicum. C. Schabel, “La virtus derelicta e il contesto del suo sviluppo”
in C. Schabel, “La dottrina sulla predestinazione di Rossi,” Picenum Seraphicum,
F. Giambonini, Giovanni dalle Celle, L. Marsili, Lettere, Firenze, Repertorium
Commentariorumin Sententias Petri Lombardi, F. Tinivella, Enciclopedia
cattolica, Vaticano, F. Gonzaga, De origine seraphicae Religionis franciscanae,
G. Cantalamessa Carboni, Memorie intorno i letterati e gli artisti della città
di Ascoli nel Piceno, Ascoli, G. Mazzuchelli, Gli scrittori d'Italia, Brescia,
G. Sbaraglia, Scrittori francescani piceni; G. Sbaraglia, Supplementum et
castigatio ad Scriptores trium Ordinum S. Francisci, Roma; I.A. Fabricius,
Bibliotheca Latina mediae et infimae aetatis, Firenze; L. Wadding, Annales minorum,
Quaracchi, L. Wadding, Scriptores Ordinis Minorum quibus accessit syllabus
illorum qui ex eodem Ordine pro fide Christi fortiter occubuerunt, priores
atramento, posteriores sanguin. christianam religionem asseruerunt, recensuit
Fr. Lucas Waddingus ejusdem Instituti Theologus, ex Typographia Francisci
Alberti Tani, Roma, Ludger Meier, De
schola franciscana Erfordiensi. N. Glassberger, Chronica, in Analecta
franciscana, II, Ad Claras Aquas; N. Schneider, N. Mariani, “Francisci de
Marchia sive de Esculo, Quodlibet cum quaestionibus selectis ex commentario in
librum Sententiarum, Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata; N. Mariani, Francisci
de Marchia sive de Esculo, Sententia et compilatio super libros Physicorum
Aristotelis, Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata; N. Mariani, Due
Sermoni, Archivum Franciscanum Historicum Nazareno Mariani, Francesco di Appignano
OFM, Contestazione, Appignano del Tronto, Nazareno Mariani, Francisci de
Esculo, OFM, Improbatio contra libellum Domini Johannis qui incipit Quia vir
reprobus, ed. (= Spicilegium Bonaventurianum) Grottaferrata; N. Mariani,
Francisci de Marchia, “Quaestiones super Metaphysicam”; Spicilegium
Bonaventurianum), Grottaferrata; N. Mariani, Francisci de Marchia sive de
Esculo, “Commentarius in IV libros Sententiarum Petri Lombardi”; “Distinctiones
primi libri a prima ad decimam”; Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata; N.
Mariani, Francisci de Marchia sive de
Esculo, “Commentarius in IV libros Sententiarum Petri Lombardi; “Distinctiones
primi libri a undecima ad vigesimam octavam, Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata,
N. Mariani, Francisci de Marchia sive de Esculo, Commentarius in IV libros
Sententiarum Petri Lombardi. Distinctiones primi libri a vigesima noa ad
quadragesimam octavam, Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata); N. Mariani,
Francisci de Marchia sive de Esculo, “Commentarius in IV libros Sententiarum
Petri Lombardi”; “Quaestiones praeambulae et Prologus, Spicilegium Bonaventurianum,
Grottaferrata); N. Mariani, Franciscus de Esculo, “Improbatio”, Grottaferrata);
N. Mariani, “Questioni sulla metafisica”, Spicilegium Bonaventurianum, Grottaferrata;
N. Minorita, Chronica. Cividali, Il beato G. dalle Celle, in Mem. dell'Accad. dei
Lincei, Gauchat, Cardinal Bertrand de Turre, Ord. min.
conc. "Quaestiones in
Metaphysicam", F. Serino. Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma, R.
Lambertini, “La proprietà di Adamo”; “Stato d'innocenza ed origine del dominium
nel Commento alle Sentenze e nell'”Improbatio” di F. d'Ascoli, in Bull.
dell'Ist. stor. ital. per il Medio Evo, IC R.F. Bennett, H. Offler, Guillelmi de Ockham
Opera politica, Mancunii S. Baluze G.D. Mansi, Miscellanea novo ordine digesta,
Lucae S. Cipriani, Dizionario ecclesiastico (Torino); Collectanea franciscana, T.
Nani, W. Duba, D. Carron, G. Etzkorn, “Francisci de Marchia, “Quaestiones in
secundum librum Sententiarum”, Reportatio, Quaestiones, Leuven; W. Eckermann, Hugolini de Urbe Veteri
Commentarius in quattuor libros Sententiarum. Francesco d'Ascoli, Francesco della Marchia,
Francesco d'Appignano, Francisco de Esculo, Franciscus Pignano, Franciscus
Rubeus, Francesco Rossi, Schneider, A proposito della teoria dell'mpetus nella
filosofia della natura. G. Sbaraglia, Supplementum et castigatio ad scriptores
trium ordinum S. Francisci a Waddingo aliisve descriptos; cum adnotationibus ad
Syllabum matyrum eorundem ordinum, S. Michaelis ad ripam apud Linum Contedini,
Roma, L. Wadding, Scriptores Ordinis minorum, Roma, Napoli, Biblioteca Nazionale.
Explicit fratris Francisci de Marchia super primum Sententiarum secundum
reportationem factam sub eo tempore, quo legit Sententias Parisius anno Domini;
Commento ai primi sette libri della “Metaphysica” di Aristotele, N. Minorita,
Cronaca, G. Pamiers, Quodlibet “Acta,
gesta et facta fuerunt praedicta coram religiosis et honestis viris, fratribus
Ordinis Minorum”, Francisco de Esculo, in sacra theologia doctore et lectore
tunc in conventu Fratrum Minorum de Avenione. M. Lambert, Povertà francescana; La dottrina dell'assoluta povertà di Cristo e
degli apostoli nell'Ordine francescano, Biblioteca Francescana, Cf. MS Firenze,
Biblioteca Laurenziana, Santa Croce, pluteo, sinistra, Appellatio maior, N. Minorita, Chronica. Cui
appellationi et provocationi incontinenti adhaeserunt et eam approerunt
religiosi viri frater Franciscus de Esculo, doctor in sacra pagina. F.
d'Ascoli, Occam, Enrico di Talheim e Bonagrazia da Bergamo, Allegationes
religiosorum virorum, Baluze-Mansi in Miscellanea, Lucca e dallo Eubel in
Bullarium Franciscanum, Roma, R.
Lambertini, “Rossi e Occam: alcuni aspetti di un rapporto non facile, Convegno su
Francesco d'Appignano; Jesi, Terra dei Fioretti; Lambertini, F. d'Appignano ed Occam: alcuni
aspetti di un rapporto non facile in AConvegno su F. d'Appignano; Jesi,
Edizione Terra dei Fioretti; G.
Filipono, Commentari alle opere di Aristotele, “Sulla generazione e corruzione”;
“Sull'anima”; “Analitici primi”; “Analitici secondi”; “Le Categorie, Fisica,
Meteorologia Fabio Zanin, Francis of
Marchia, Virtus Derelicta. -- "How is Strength of the Will Possible? (cfr.
H. P. Grice, “I’ll show Davidson how continentia and temperantia are
POSSIBLE!”). Dopo la grande edizione critica di N. Mariani, Grottaferrata, Dizionario
biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Centro Studi
Francesco d'Appignano. Francesco Rossi della Marca. Rossi. Keywords:
continentia, temperanza, giudizio, giudicazione, volonta, volere, atto
apprensivo, appresione, atto giudicativo, conoscenza apprensiva, conoscenza
giudicativa, decisione, libero arbitrio, colpavolezza morale, agire l’atto
buono, possibilita della colpavolezza morale, la legge, la volonta sotto la
legge, giudizio razionale, agire razionale, ragionamento, conclusione,
sillogismo pratico, elezione, la caduta d’Adamo, la teoria dell’elezione e la
deliberazione, i peripatetici, virtus de-re-licta, teoria del moto, moto
perpetuo, virtus contro il corpo, virtus con il corpo, volonta con il giudizio,
volonta contro il giudizio. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Rossi” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Rossi – l’implicatura di Lucrezio – filosofia
italiana -- Luigi Speranza (San Giorgio
la Montagna). Filosofo italiano. "il più grande e puro metafisico"
nelle parole di Vico. Vive a Montefusco. Studia a Napoli. Scrive diverse saggi
tra cui il più importante rimane Della mente sovrana del mondo. Altri aggi: Considerazioni di alcuni misteri
divini, raccolti in tre dialoghi, Dell'animo dell'uomo, Dizionario biografico degli italiani,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Tommaso Rossi. Rossi. Keywords:
implicature moderna, argumenti contro Lucrezio, Lucrezio, De rerum natura,
animi degl’uomini, anime degl’uomini, animo/anima, corpi degl’uomini, corpi
degl’animali, degl’affetti degl’uomini, il senso, il moto, i corpuscoli.
Ossessione con Lucrezio come filosofo romano. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rossi” – The
Swimming-Pool Library.
Grice e Rossi – lo storicismo – filosofia italiana –
Luigi Speranza (Torino). Filosofo
italiano. Studia a Torino sotto Abbagnano,
Napoli, e Milano. Insegna a Cagliari e Torino. Studia lo storicismo,
l’illuminismo, e il positivismo. Saggi: “Lo storicismo” (Einaudi, Torino); “Storia
e storicismo” (Lerici, Milano); “La storiografia Saggiatore, Milano); “Oltre lo
storicismo (Saggiatore, Milano); “Storia della filosofia”, Treccani Enciclopedie
on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Cf. Grice, “Speranza e l’opera di
Grice in Italia.” Rossi. Keywords: lo storicismo, la critica della ragione
storica, la storia della filosofia – l’antichita – filosofia romana, filosofia
antica, gl’antichi, la filosofia romana, filosofia italica – indice al volume
‘L’antichita’ nella ‘Storia della filosofia” – “L’antichita” – storiografia
filosofica – l’origine della filosofia italica, l’origine della filosofia
romana. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rossi” – The Swimming-Pool Library.
Grice e
Rossi – l’implicatura di Vico – filosofia italiana – Luigi Speranza (Urbino).
Filosofo italiano. Studia ad Ancona,
Bologna, e Firenze sotto Garin. Insegna a Città di Castello e Milano. Lavora
all'Enciclopedia dei ragazzi presso la casa editrice Mondadori. Insegna a
Cagliari, Bologna, e Firenze. Si occupa di storia della filosofia e della
scienza, con particolare riguardo al Cinquecento e al Seicento, pubblicando
saggi. Cura edizioni di diversi autori, tra i quali Cattaneo (Mondadori) e Vico
(Rizzoli). Le collaborazioni con giornali vanno dalla rubrica "Scienza e
filosofia" sul settimanale Panorama alla rubrica "Storia delle
idee" per il supplemento culturale La Domenica del quotidiano Il Sole 24
ore. Della "rivoluzione scientifica" sostiene che la scienza vive un
vero e proprio mutamento di paradigma. Il carattere rivoluzionario dei
mutamenti nel modo di fare scienza avvenuti all'epoca di Galilei grazie a una
serie di fattori: la visione della natura, non più divisa tra corpi naturali e
"artificiali", la dimensione continentale (e, in prospettiva,
mondiale) della cultura scientifica, l'autonomia da Roma, la pubblicità dei
risultati. Un'altra importante novità e costituita dal formarsi di un'autonoma
comunità scientifica, "una sorta di autonoma Repubblica della Scienza dove
non esiste l'ipse dixit". Si dedica al tema della memoria, in chiave
filosofica e storica, in “Il passato, la memoria, l'oblio”. Analizza e denuncia
l'esistenza di diverse forme di "ostilità alla scienza" (il
"primitivismo" e l'"anti-scienza") che, come forma di
reazione allo sviluppo tecnologico e industriale, propugnano come soluzione di
tutti i mali il ritorno a un mondo pre-moderno idealizzato e il rifiuto della
razionalità. Socio corrispondente dell'Accademia Pontaniana di Napoli. Dei
lincei. Saggi: “Acocio” (Milano, Bocca); “Favole antiche” (Milano, Bocca); “Dalla
magia alla scienza” (Bari, Laterza); “Clavis Universalis: arti della memoria e
logica combinatoria” (Milano, Napoli, R. Ricciardi); “I filosofi e le machine”
(Milano, Feltrinelli); “Galilei” (Roma-Milano, CEI-Compagnia Edizioni
Internazionali, “Il pensiero di Galilei: una antologia dagli scritti, Torino,
Loescher); “Le sterminate antichità: studi vichiani” (Pisa, Nistri-Lischi); “Storia
e filosofia: saggi sulla storiografia filosofica, Torino, Einaudi); “Aspetti
della rivoluzione scientifica, Napoli, A. Morano); “La rivoluzione scientifica”
(Torino, Loescher, Pisa, Edizioni ETS,
“Immagini della scienza,” Roma, Editori Riuniti); “I segni del tempo: Storia
della nazione italiana in Vico” Milano, Feltrinelli); “I ragni e le formiche:
un'apologia della storia della scienza,” Bologna, Il Mulino); “Storia della
scienza,” Torino, Pomba, “La scienza e la filosofia dei moderni: aspetti della
rivoluzione scientifica,” Torino, Boringhieri, “Paragone degli ingegni moderni
e post-moderni,”Bologna, Il Mulino, “Il passato, la memoria, l'oblio: sei saggi
di storia delle idee” (Bologna, Mulino); “La filosofia,” Torino, Pomba,
“Naufragi senza spettatore: l'idea di progresso,” Bologna, Il Mulino, “La
nascita della scienza” Roma, Laterza, “Le sterminate antichità e nuovi saggi
vichiani,” Scandicci, La Nuova Italia, “Un altro presente: saggi sulla storia
della filosofia,” Bologna, Il Mulino); “Bambini, sogni, furori: tre lezioni di
storia delle idee, Milano, Feltrinelli); “Il tempo dei maghi: Rinascimento e
modernità, Milano, R. Cortina, Speranze, Bologna, Il Mulino, Mangiare, Bologna,
Il Mulino, Un breve viaggio e altre
storie: le guerre, gli uomini, la memoria (Milano, Cortina); saggi in onore di
Paolo Rossi, Antonello La Vergata e Alessandro Pagnini, Nuova Italia, Firenze,
Segni e percorsi della modernità: saggi in onore, F. Abbri e M. Segala,
Dipartimento di Studi Filosofici dell'Siena, Antonio Rainone, «Rossi
Monti, Paolo» in Enciclopedia ItalianaVI Appendice, Roma, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, Ferdinando Abbri, Nuncius, Dizionario di filosofia,
Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Un maestro, Pisa, Edizioni della
Normale, Tra Banfi e Garin: la formazione, in Rivista di filosofia, Treccani Enciclopedia
Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Dizionario biografico degli
italiani, Enciclopedia multimediale RAI delle scienze filosofiche -- Per una
scienza libera, intervista. Storia Moderna, : memoria e reminiscenza, sul RAI Filosofia, su filosofia.rai. Il Fondo
Rossi nella biblioteca del Museo Galileo. Paolo Rossi. Paolo Rossi Monti.
Monti. Keywords: Cattaneo, Aconzio, Vico, Galilei, nato Paolo Rossi, adottato
dalla zia materna, Monti, Vico, Vinci, Garin, Banfi, la storia della nazione
italiana, Vico e la storia della nazione italiana, favola antica, dalla magia
alla scienza, bruno. – Refs. Luigi
Speranza, “Grice e Rossi: l’implicatura di Vico” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Rosso – filosofia siciliana – filosofia
italiana – Luigi Speranza (Corleone).
Flosofo italiano. Vive a Palermo. Scrive tre saggi. Il primo e “Varie cose
notabili occorse in Palermo ed in Sicilia”. Il secondo e “Descrizione di tutti
i Luoghi Sacri della felice Città di Palermo”. Descrive le chiese di Palermo.
Questo saggio e ricordato in vari altri saggi. Il terzo saggio e “Diario Palermitano”.
Il comune di Palermo gli dedica una via.
Biblioteca storica e letteraria di Sicilia: Mira/bibl Siciliana. D.
Ciccarelli e M. Valenza, La Sicilia e l'Immacolata: non solo 150 anni. Atti del
convegno, T. Pugliatti, Pittura del Cinquecento in Sicilia, Electa, pagine Roma. Istituto di studi bizantini e neo-ellenici,
Rivista di studi bizantini e neo-ellenici. G. Marzo, Biblioteca storica e
letteraria di Sicilia: Opere storiche inedite. Valerio Rosso. Rosso. Keywords:
filosofia siciliana, filosofia italiana. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rosso”
– The Swimming-Pool Library.
Grice e Rota – la lavagna del grupo
di giocco – filosofia italiana – Luigi Speranza (Vigevano). Filosofo italiano. Italian philosopher. Grice:
“Many Italian philosophers would not consider Rota an Italian philosopher
seeing that he earned his maximal degree without (not within) Italy! And right
they would, too!” Saggi: “Pensieri discreti” (Garzanti). Dizionario biografico
degl’italini. F. Palombi, “La stella e l’intero – la ricercar di Rota tra
matematica e fenomenologia” (Boringhieri); D. Senato, “Matematico e filosofo”
(Springer)Gian-Carlo Rota. Rota. Aune: “I left the play group when I
realised that Grice could care less about blackboards!” -- Keywords: il primate
dell’identita, Whitehead, fenomenologia, Husserl, Heidegger, tra fenomenologia
e matematica, la stella e l’intero, discrezione, indiscrezioni, combinatoria e
filosofia, la lavagna del gruppo di giocco. Refs.:
Luigi Speranza, "Grice e Rota," per il Club Anglo-Italiano, The
Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria, Italia.
Grice e Rotondi – Roma antica –
filosofia italiana. – Luigi Speranza (Vicovaro). Filosofo
Italiano. I primi anni di attività della sua “libreria delle occasione” sono
piuttosto travagliati in quanto le autorità fasciste, infastidite dalla
tipologia eterodossa dei testi in vendita, operano diversi sequestri e
infliggono sanzioni. Costretto a chiudere la libreria per evitare il richiamo
alle armi della Repubblica Sociale Italiana. Considerato disertore, si rifugia
con la famiglia a Vicovaro. Individuato in seguito ad una delazione, riesce
fortunosamente a sfuggire alla cattura e si allontana verso le montagne che
circondano il paese, inseguito dappresso da Tedeschi. Disperando di potersi
salvare, si nasconde nei pressi di una casa abbandonata, popolarmente ritenuta
abitata dagli spirit e qui avviene
l'evento fondamentale sopra descritto che cambierà la sua vita e le sue
convinzioni, aprendolo alla conoscenza del mondo spirituale. Improvvisamente ha
una visione folgorante nel Cielo. Sedetti a contemplare la scena. Una catena di
globi luminosi dall'alto scendevano fin giù, penetravano nella terra, poi altri
che risalivano e poi ridiscendevano come per riunirsi in un misterioso
convegno. Si sentivano delle voci indistinte. Si trattiene ad osservare tale
spettacolo misterioso salvandosi, in questo modo, dal rastrellamento in corso
nel vicino paese di Roccagiovine. Questo primo decisivo contatto con il paranormale raccontato in "Il protettore
invisibile". Tale evento rappresenterà l'inizio del suo studio e del suo
interesse nei confronti dell'esoterismo e della spiritualità. Pubblica massime,
proverbi e aforismi di Roma antica. Dà alle stampe “L’arte del silenzio e l’uso
della parola”, un originale e lungimirante saggio il cui intento si manifesta
già dalla dedica, firmato con lo pseudonimo di Vico di Varo, derivato
chiaramente dal suo paese natale. Viene incaricato di redigere un opuscolo
commemorativo in occasione dell'inaugurazione in Vicovaro del Monumento in
onore delle vittime della strage nazista delle Pratarelle. Svolge una funzione
di aggregazione e catalizzazione culturale in anni difficili in cui certi
ambiti di studio venivano guardati con sospetto, quando non con manifesta
ostilità. Partecipa e svolge un ruolo tutt'altro che secondario nel
Cerchio Firenze, una delle più importanti esperienze para-psicologiche collettive
italiane. Lui la sua libreria, sono
ormai un punto di riferimento di tutto un mondo culturale in espansione e finalmente
libero da ogni censura. Pubblica titoli
presso diverse case editrici (Mediterranee, Astrolabio, Sugarco, S.A.S.),
firmandoli oltre che con il suo vero nome con il pseudonimo ‘Amadeus Voldben’,
acronimo di “Volontario del Bene”. Tale nome d’arte sta ad indicare la missione
che si e prefisso e che delinea nel libriccino “I volontari del bene”, vera e
propria bibbia per tutti coloro che si riconoscono nel progetto di diffusione
del bene. Oltre al valore intrinseco
degli scritti, sono le riunioni e la sua stessa presenza in libreria a
suscitare curiosità e interesse presso un pubblico molto ampio che vede in lui una
guida spirituale in grado di fornire suggerimenti mai banali e, da educatore,
sempre comprensibili. Dietro la sua apparente severità, che è semplicemente
rifiuto della superficialità, traspare la disponibilità e l'umanità,
accessibili a chiunque si sforzi di varcare il civico 82 di via Merulana. Si
caratterizza da una produzione culturale ed una serena consapevolezza. Regala
gemme di saggezza e consigli. Oltre ai testi pubblicati lascia altri scritti,
alcuni pronti per la stampa altri bisognosi di revisione, che vengono
pubblicati da i quali si sono impegnati a proseguire l'attività in libreria,
mantenendosi fedeli all'impostazione originaria da lui delineata. La libreria
riceve il riconoscimento di "negozio storico" da parte del Comune di
Roma. Opere: Saggezza ” (I della collana Le Perle, ristampato da
Astrolabio. L'arte del silenzio e l'uso della parola, ristampato dalla Libreria
Rotondi; Saggezza di Roma antica, collana Le Perle). Saggezza dell'antica
Grecia, collana Le Perle). Amore e saggezza nel pensiero, collana Le Perle). Il giardino della saggezza,
collana Le Perle). “Dopo Nostradamus: le grandi profezie sul futuro dell'umanità”
(Mediterranee); “Un'arte di vivere: via segreta alla serenità” (Mediterranee);
“La coppa d'oro: insegnamenti dei maestri, fonte di luce e di energia, SAS; Le
influenze negative: come neutralizzarle, SugarCo,, Il protettore invisibile: la guida che ci
aiuta nei momenti difficili della vita, Mediterranee, La voce misteriosa,
Astrolabio; Lo scopo e il significato della vita: perché si nasce, perché si
vive, perché si muore, Mediterranee, I prodigi del pensiero positivo: il suo
potere e la sua azione a distanza, Mediterranee, Il destino nella vita
dell'uomo, Mediterranee, La re-incarnazione: verità antica e moderna,
Mediterranee, La potenza del creder e la gioia d'amare: i prodigi della fede e
dell'amore, Mediterranee, Una luce nel tuo
dolore, Mediterranee); “Guida alla padronanza di sé, Mediterranee, La magica
potenza della preghiera, Mediterranee); La chiave della vita, Mediterranee, La presenza divina in noi, Mediterranee, Le
leggi del pensiero: l'energia mentale e l'azione della volontà, Mediterranee);
Le grandi profezie sul futuro dell'umanità, Mediterranee. La potenza creatrice
del pensiero, Mediterranee, Pensieri per una vita serena, Mediterranee); “Ricordo
dei nostri martiri. Commemorazione in occasione dell'inaugurazione del
monumento ai martiri delle PratarelleVicovaro, Tipografia Seti, Roma); “I
Volontari del Bene” (Libreria Rotondi Editrice, Roma); “Reincarnazione e
fanciulli prodigio, Mediterranee, Roma, La reincarnazione: verità antica e moderna,
Mediterranee); “La voce misteriosa”; “Le perle”. L’arte del silenzio e l’uso
della parola. La Libreria Rotondi è segnalata in molte pubblicazioni, tra cui
la Guida ragionata alle librerie antiquarie e d'occasione d'Italia, C. Messina,
Roma); A. Voldben, Il protettore invisibile, Edizioni Mediterranee, Roma, La sua partecipazione agli incontri del
Cerchio Firenze 77 è ricordata in “Oltre l'illusione, Roma, Mediterranee, e “Oltre
il silenzio” L. Campani Setti, Roma, Mediterranee). Dopo Nostradamus, I prodigi
del pensiero positivo, Le influenze negative, Il protettore invisibile: Molte persone
si rivolgevano a Rotondi per ricevere consigli. Una testimonianza letteraria di
questa consuetudine si trova nel romanzo di Giovetti Weimar per sempre (Mediterranee, Roma)
in cui il personaggio si reca presso la Libreria delle Occasioni per ricevere
suggerimenti su questioni spirituali e libri. Libreria Rotondi, Libreria delle
Occasioni (La libreria fondata da Rotondi) La piccola miniera (da Il Corriere
della Sera) Il libraio di via Merulana e i globi luminosi (da La Repubblica)
Cerchio Firenze (Esperienza
parapsicologica collettiva) Andiamo alla scoperta (da La Piazza di Castel
Madama. ‘Vico di Varo’. Amedeo Rotondi.
Rotondi. Keywords: Roma antica, antica Roma, le perle, Vicovaro, filosofia
fascista, il veintennio fascista. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rotondi” –
The Swimming-Pool Library.
Grice e Rovatti – i giocchi e
gl’uomini – filosofia italiana – Luigi Speranza (Modena). Filosofo italiano. Grice: “I do not know any
other philosopher other than me or Austin who, like Rovatti, is obsessed wiith
the concept of a ‘game’!” Studia fenomenologia a Milano con Paci. Insegna a
Trieste. Si occupa dei rapporti tra fenomenologia e marxismo pubblicando “Critica
e scientificità in Marx” e poi focalizzando in vari saggi il tema dei bisogni
con riferimento anche alla psicoanalisi. Le questioni concernenti il “pensiero
debole” diventano il punto di partenza di “La posta in gioco”; “Abitare la
distanza”, “Il paiolo bucato”; “La follia in poche parole”; “ L'esercizio del
silenzio” Possiamo addomesticare l'altro?”; “Inattualità del pensiero debole”. Queste
questioni riguardano soprattutto la possibilità di una «logica paradossale» e
si articolano intorno ai temi del gioco, dell'ascolto e dell'alterità, tutti
collegati alla questione della soggetto. Saggio su Paci. Dalla filosofia
del gioco nascono anche “Per gioco”; “La scuola dei giochi” (Bompiani, Milano);
“Il gioco di Wittgenstein” (EUT, Trieste). Si interessa alla consulenza
filosofica, con “La filosofia può curare? La consulenza filosofica in
questione” (Cortina, Milano). Altre saggi: “Il coraggio della filosofia” in «aut
aut». Tiene una rubrica sul quotidiano "Il Piccolo" di Trieste,
“Etica minima”. Racoglie "scritti corsari" (cfr. Pasolini) in vari saggi:
“Etica minima – saggi quasi corsair sull’anomalia italiana” (Cortina, Milano);“Noi,
i barbari – la sottocultura dominante” (Cortina, Milano); “Un velo di sobrietà”
(Saggiatore, Milano); “Accanto a una sensibile sintonia”. Si manifesta nella
sua filosofia una particolare attenzione sul rapporto tra potere e sapere; “Gli
egosauri” (Elèuthera, Milano); “Le nostre oscillazioni” (Collana Edizioni alpha
beta Verlag, Merano); “L’intellettuale riluttante, Elèuthera, Milano); “Restituire
la soggettività. Lezioni sul pensiero di Basaglia, alphabeta, Merano); “Inattualità
del pensiero debole” (Forum, Udine); “La posta in gioco: il soggetto” (Bompiani,
Milano); “Consulente e filosofo. Osservatorio critico sulle pratiche
filosofiche” (Mimesis, Milano). “Possiamo addomesticare l'altro? La condizione
globale” (Forum, Udine); “Abitare la distanza. Per una pratica della filosofia”
(Feltrinelli, Milano); “Scenari dell'alterità, Bompiani, Milano); “Il decline
della luce” (Marietti, Genova); L'università senza condizione” (Cortina, Milano);
“La follia in poche parole” (Bompiani, Milano); “Fare la differenza” (Triennale
di Milano, Milano); “Il paiolo bucato. La nostra condizione paradossale” (Cortina,
Milano); “Introduzione alla filosofia contemporanea, Bompiani, Milano); “Lettere
dall'università, Filema, Napoli); “Per gioco: piccolo manuale dell'esperienza
ludica” (Cortina, Milano); “Trasformazioni del soggetto: un itinerario
filosofico” (Poligrafo, Padova); “Dizionario dei filosofi contemporanei,
Bompiani, Milano); “Elogio del pudore. Per un pensiero debole” (Feltrinelli,
Milano Intorno); “Il pensiero debole” (Feltrinelli, Milano); “Bisogni e teoria
marxista” (Mazzotta, Milano); “Critica e scientificità in Marx: per una lettura
fenomenologica di Marx e una critica del marxismo di Althusser (Feltrinelli,
Milano); “La dialettica del processo” (il
Saggiatore, Milano). aut aut. Pier Aldo Rovatti: il pensiero debole, sul RAI Filosofia, su filosofia.rai. Pier Aldo
Rovatti. Rovatti. Keywords: i giocchi e gl’uomini --. Refs.: Luigi Speranza,
“Grice e Rovatti” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Rovella – Querce –
filosofia siciliana. Filosofia italiana – Luigi Speranza. (Palazzolo Acreide). Filosofo italiano. Appartene
ad una famiglia contadina. Studia a Ispica e Catania sotto Carbonara con un
saggio di estetica, sul rapporto fra contenuto o materia e forma. Insegna a Noto
e Palazzolo.Pubblica “L'uomo” (Giannini, Napol). In una serrata discussion affronta
la metafisica ed espone il suo convincimento che la ricerca senza condizioni,
attraverso l'intelligenza attiva e creatrice può aprire all'uomo orizzonti
creativi, seppur rischiosi. La metafisica imprigiona in schemi rigidi e
vincolanti. Pervenire all'autocoscienza è il compito più degno degl’uomini, che
pur problematico in sé non rimaneno imprigionati nel problematicismo. Altre
opera: “Deneb” (Caltanissetta, Roma), romanzo filosofico che narra la pulsione
verso l'oltre, attenuando, così, la precedente critica verso la metafisica e
aprendo verso il mistero che comporta il confronto con tre donne che
rappresentano tre volti diversi della verità. La stella “Deneb” è metafora
della pulsione verso l'alto. Abbondano i riferimenti autobiografici da cui
emerge l'attaccamento alla casa natia, che non abbandona, alla famiglia e
soprattutto ad un modello di vita contadina morigerata e sobria. Lo stile è
affabulante. L'autocoscienza e il trionfo della morte in Gentile in Il pensiero di Gentile (Enciclopedia
Italiana, Roma). Qui si esamina il momento finale della vicenda umana e
filosofica di Gentile alla cuia filosofia e sempre legato. “L'errore del
cerchio” (Siracusa). Predomina il colloquio interiore, lo scavo nella coscienza
e nella memoria. Procede come un giallo. Un tema attraversa gli avvenimenti, la
libertà e la necessità di un suo contenimento. “La fattoria delle querce” (Caruso,
Siracusa). L’epopea della famiglia siciliana Capobianco, governata da una donna
e sviluppata attraverso un intrigo di personaggi e di vicende. I discendenti
Capobianco sono identici agli ante-nati, e la ricerca della genealogia è il
problema più assillante per i personaggi. Il mito dell'eterno ritorno
dell'identico li e caro. Rimane sempre legato ai miti. Fisiognomica,
astrologia, venti, odori e turbamenti fanno di questa opera un esempio di
scrittura immaginifica e personale. Filosofia di non di facile consume traccia
una “Imago Siciliae”. Nella stessa aura de La fattoria sono scritti i
racconti. Cambia di nuovo argomento, inizia quella che lui chiama “la fase
cristica”, in cui la figura di Cristo e il rapporto fra le religioni sono il
tema dominante. “L'ora del destino, dramma in due atti” (Accademia
Casentinese di Lettere, Arti, Scienze ed economia, Castello di Borgo alla
Collina, Arezzo, L'Ora in persona di una
donna consola il crocifisso che muore quando una congiuntura astrale perviene
al suo compimento. In “Vita di Gesù” (Prospettive d'Arte, Milano) Gesù è
visto nella sua umanità. La narrazione segue lo sviluppo dei vangeli sinottici,
con qualche incursione negli apocrifi. L'autore, che pur ne ha le competenze,si
tiene lontano dalle problematiche gesuologiche e cristologiche. Vuole narrare
un Gesù “così come parla al cuore”. L'Angelo e il Re, con prefazione di Pazzi
per i tipi di Palomar Bari.I nove mesi di gravidanza di Maria vergine sono
narrati con un andamento che si mescola di esoterismo e sapienza umana. Maria
spesso, nel mistero del suo concepimento, nella sua realtà quotidiana, vive le
vicende del suo quartiere, con le sue amiche, con qualche momento di gioia
esaltata e prorompente, con un tratto zingaresco. Attratto da zingari e
vagabondi di passaggio, come incarnazione di una libertà che abbiamo
smarrita. “Le Madri” (Utopia, Chiaramonte Gulfi). Vi si sente l'eco di J.
Bachofen. Breve raro capolavoro, pieno di mistero e poesia, di un potere magico;
“Asvamedha” (Utopia, Chiaramonte Gulfi) raccoglie racconti; “Inizio d'amore” (Studi
Acrensi, Palazzolo Acreide) raccoglie altri racconti che l'autore pubblicò in
varie riviste letterarie nazionali, a cura dell'Istituto Studi Acrensi
Palazzolo Acreide. I racconti, dice l'autore, vivono nell'aura dei romanzi di
questo periodo. “La vigna di Nabot, dramma in quattro quadri” (Associazione
Amici di G. Rovella, Palazzolo Acreide) narra le vicende del ersonaggio che
incontriamo nel primo libro dei Re Cap. 21. La prepotenza dei potenti e la
sacralità della terra dei padri sono il filo conduttore del dramma. Nabot muore
per una questione di coerenza. E. Scuderi, La fattoria delle Querce, in Le
Ragioni critiche, G. Menichelli in Esperienze letterarie, R. Jacobbi, Il miracolo Deneb, in Arenaria,
Palermo, V. Vettori, Il miracolo di Deneb e le profezie di Ruggero, Arenaria, Monachino
Ester, Considerazioni su un romanzo di Rovella, in Le Ragioni critiche,
Catania, E. Messina, Dal bagolaro alla sequoia” (Romeo, Siracusa); E. Messina,
Alle radici del pensiero. La presenza dei suoi maestri” (Romeo, Siracusa). Giuseppe
Rovella. Rovella. Keywords: romanzo filosofico, querce. Refs.: Luigi Speranza,
“Grice e Rovella” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Rovere – filosofia italiana – Luigi Speranza (Pesaro). Filosofo Italiano. Essential Italian
philosopher. The family originates in Albisola, Savona, Liguria. Filosofo. Il
giure civile del popolo italiano ha nel testo delle leggi positive e speciali
autorità sufficiente da soddisfare la giustizia ordinaria e da risolvere i
dubii e acquetare le controversie intorno agli interessi e agli ufficii d'ogni
privato cittadino. Di quindi nasce che possono alcuni curiali riuscire
segnalati e famosi al mondo con la sola abilità del pronto ricordare, dell'
acuto distinguere e dell'interpretare acconcio e discreto. Al giure delle genti
occorre, invece, assai di frequente la discussione delle verità astratte.
Perocché esso è indipendente e superiore all'autorità delle sopra citate leggi.
Ssi connette immediatamente al giure naturale che è al tutto razionale e speculative.
Spesso gli è forza di riandar col pensiero sulle fondamenta medesime
dell'ordine sociale umano, e spesso altresì non rinviene modo migliore per
risolvere i dubii e acquetare le discrepanze fuor che indagare i grandi
pronunziati della ragione perpetua del diritto, chiariti, dedotti e applicati
mercé della scienza. Poco importa se i metafisici si bisticciano. Ma non
va senza danno del genere umano il discordare e il traviare de' pubblicisti. E
già si disse che il fine criterio degli uomini illuminati coglie il certo e il
sodo della scienza, ma non la crea e non l'ordina. La demenza degli uonini fa
talvolta scandalosa la verità. Laonde ella ebbe a pronunziare di se medesima:
non venni a recare la pace in mezzo di voi, sibbene la spada. Lo stato essere
certa congregazione di famiglie la qual provvede con leggi e con tribunali al
bene proprio e alla propria tutela; tanto che sieno competentemente adempiuti i
fini generali della socialità e i particolari di essa congregazione. Lo stato italiano
non esiste per la contiguità sola delle terre e delle abitazioni, ma per certo
congiungimento e unità delle menti e degli animi degl’italiani.Il che
riconosciuto e fermato, se ne ritrae ciò che pel diritto è primo principio ed assioma, non potersi da
niuno e sotto niuna ragione arrogare la facoltà di offendere e menomare
l'autonomia interna ed esterna dello stato italiano insino a tanto che questo
non provoca gli altri ad assalirlo con giusta guerra. Ed eziandio in tal caso è
lecito di occupare temporalmente il suo territorio e dominare il suo popolo nei
limiti della difesa e dell'equo rifacimento dei danni. L'uomo individuo può nel
servaggio e nelle catene serbare con isforzo la libertà dello spirito e
compiere in altro modo e sotto altre condizioni certa eroica purgazione e certo
mirabile perfezionamento della sua parte interiore e immortale. Ma ciò è
impossibile all’intero popolo italiano, il quale nel servaggio di necessità si
corrompe ed abbietta, e quindi Gravina chiama assai giustamente la libertà della
nazione italiana sacrosanta cosa e di giure divino. L'anima non è vendibile e
non è nostra, dicevano i teologanti per dimostrare da più parti la iniquità del
contratto. E neppure la libertà è vendibile; e se l'usarla e abusarla è nostro,
non è tale la facoltà e il principio infuso da Dio con l'alito suo divino e che
al dire di Omero vale una mezza anima. Lo stato italiano possiede onninamente
se stesso. Niuno fuori di lui può attribuirsene la padronanza. Quindi il popolo
italiano o vivono in se od in altri; cioè a dire, o provedono ai propri fini
con leggi e ordini propri e componendo un individuo vero e perfetto della
universa famiglia umana. Ovvero entrano a parte d'altra maggior comunanza con
ugualità di diritto e d'ufficio, come quelle riviere che ne' più larghi e reali
fiumi confondono le acque e perdono il nome. Questa è la generale e astratta
dottrina che danno la ragione e la scienza. La patria italiana, impertanto,
significa quella contrada e quella congregazione di uomini a cui ciascuno degli
abitanti e ciascuno dei congregati sentesi legato per tutti i doveri,
gl'istinti, i diritti, le speranze e gli affetti del vivere comune. La patria italiana,
considerata nella sua morale e profonda significazione, è il compiuto sodamento
di ciascuno verso di tutti e di tutti verso ciascuno. Se la patria italiana non
ha debito né possibilità di nudrire del suo ogni giorno tutti i suoi indigenti,
spietata cosa sarebbe inibire a questi di procacciarsi altrove la sussistenza. Prediletta
opera delle mani di Dio e la nazione italiana. La nazione italiana è pura,
domandano essi, e tutta omogenea. Questo e il puro principio della nazionalità
italiana. Lo Stato italiano, dipendente come si sia da un altro non è, a
propriamente parlare, autonomo. E e perciò, a rigore di definizione, neppure la
denominazione di Stato italiano gli si compete. I prìncipi non sono, del certo,
scelti da Dio immediatamente, ma sono da Dio immediatamente investiti della sovranità
italiana. Il popolo italiano indica l'uomo a cui vuole obbedire e in quell'uomo
è subito la pienezza della sovranità italiana che da Dio gli proviene. Perocché
come da Dio è istituito il fine della socievole comunanza, così è istituito il
mezzo nella autorità del comando. È sicuro che nella lunghezza dei secoli le
volontà e i giudizi umani si accostano all'assoluto del bene sociale, quanto
che la via che viene trascorsa non procede diritta e spedita ma declina e torce
continuo fra molti errori e molte misere concussioni. La libertà della nazione
italiana, essendo naturale ed essenziale agli uomini e necessaria concomitanza
d'ogni bontà, è doveroso per tutti il serbarla integra nella sostanza. E
perciò, né il privato individuo si può vendere ad altro privato, né tutto il
corpo de' cittadini assoggettarsi pienamente e perpetuamente al dominio d’altra
nazione. Poco o nessun valore ha il dissentimento dei piccioli e deboli, quando
anche piglino ardire di esprimerlo; e chi investiga la storia dell’antica Roma,
ritrova che delle proteste loro giacciono grandi fasci dimenticati negli
archivi delle Cancellerie.Dacché siete i più forti, correte poco rischio di
vivere ex lege alla maniera dei Ciclopi. Ma confessare il diritto e contro il
diritto procedere, non è conceduto a nessuno. E parlavano meglio quegli
Ateniesi che alle querele dei Milesi rispondevano senza sturbarsi. Il diritto è
cosa pei deboli e non già pei forti e pei valorosi. Il popolo italiano è
autonomo. Con altri vocaboli, lo stato italiano, vero è libero ed inviolabile.E
la patria italiana, nel significato morale e politico, è sinonimo di stato
italiano -- in quanto questo compone uno stretto e nativo consorzio in cui
ciascun cittadino ha debito e desiderio insieme di effettuare il grado massimo
di unimento sociale e civile. S'incominci
dall'avvisare chi sono costoro che si querelano della libertà dello stato
italiano e ne temono danni così spaventevoli. Costoro sono i medesimi da cui si
alzano lagni e rimproveri cotidiani per qualunque libertà, eccetto la propria
loro. Vogliono limitare la stampa, limitare la libera concorrenza, limitare il
parlamento e in fine ogni cosa col pretesto volgare ed ovvio che il parlamento,
il commercio, la stampa abusano di loro facoltà e trasvanno più d'una volta e
in più cose. La volontà umana, dite, è corrotta e inchinevole al male. Può
darsi. Ma privata di libertà so che depravasi molto di più e i padroni non meno
che i servi. Non è lecito agli uomini di esercitare nessun diritto qualora
difettino pienamente delle facoltà e dei mezzi correlativi. Perciò il
fanciullo, il mentecatto, l'idiota cade naturalmente sotto l'altrui tutela, e
per ciò medesimo la parte meno educata del volgo ed offesa di troppa ignoranza,
o posta in condizione troppo servile, non ha nel generale facoltà e mezzi
proporziod esercitare diritti politici. DEsaminato il fine del viver comune,
fatta rassegna d'alcuni principii direttivi, più bisognevoli al nostro intento
e poco o nulla noti agl’ntichi romani, segue senza più che noi trapassiamo a
contemplare l'ottimo ordinamento civile. Cosi noi delineeremo qnalche fattezza
dell'incivilimento umano, contemplandolo nella natura primitiva ed universale
del popolo italiano, ed avvisandoci di non iscambiare l'alterato e il mutabile
col permanente ed inalterato; e per converso, di non dar nome d'errore
emendabile e di accidente transitorio a ciò che appartiene alle condizioni
salde e durevoli della comunanza civile. Chè nel primo difetto cadono i troppo
retrivi ed i pusillanimi; nel secondo, i novatori audaci e leggeri. Gl’antichi
romano con molto senno incominciano dall'insegnar quello che spetta al buono
stato della famiglia, perché della comunanza umana l'individuo compiuto non è
lo scapolo, ma l'ammogliato con prole o vogliam dire la famiglia, rimossa la
quale non rimane intermezzo alcuno che tempri l'amor proprio e la fiera e violenta
natura nostra. L'organizzazione tanto è
più eccellente quanto meno cede alle esterne azioni ed impressioni ed anzi
modifica con maggior efficacia ed appropria a sé quelle azioni. È da confessare che un gran trovato fece lo
spirito umano e giovevole soprammodo alla prosperità del viver sociale, quando
mise in atto quello che fu domandato governo rappresentativo o parlamentare. Se
dirai: carattere della nazione italiana è la continuità e circoscrizione del
suolo d’Italia. E la nazione e nella lingua, la letteratura e le arti. Se le
origini e la schiatta; le colonie sono tal membro e così vivace del corpo della
patria onde uscirono, da non potersene mai dispiccare, e la guerra americana fu
dalla banda dei sollevati iniqua e parricida. Gran questione poi insorge sulle
genti di confine, le quali compongonsi il più delle volte di schiatte anfibie,
a cosi chiamarle. Quindi noi vogliamo, per via d'esempio, i Nizzardi essere
italiani e i Francesi li fanno dei loro. La compagnia civile comincia là
solamente dove gli animi si accostano, e sorge desiderio di regolato e comune
operare. La giustizia apre e chiude i congressi degli Dei, non quelli degli
uomini. La voce “nazione italiana” nel suo peculiare e pieno significato vuol
dire unimento e società d'uomini che la natura stessa con le sue mani à fatta e
costituita mediante il sangue e la singolarità delle condizioni interiori ed
estrinseche. Per talché quella società distinguesi da tutte le altre per tutti
gli essenziali caratteri che possono diversificare le genti in fra loro, come
la schiatta, la lingua, l'indole, il territorio, le tradizioni, le arti, i
costumi. “Nazione italiana” vuol significare certo novero di genti per
comunanza di sangue, conformità di genio, medesimezza di linguaggio atte e
preordinate alla massima unione sociale. (Lo
stipite umano è ordinato esso pure a spandere discosto da sé le propagini e i
semi; e ogni germe nuovo dee nudrirsi del terreno ove cade, non del tronco da
cui si origina. Sieno rese grazie publicamente da tutta l'Italia a voi, o
Valdesi, che l'antica madre mai non avete voluto e potuto odiare e sconoscere
insino al giorno glorioso che fu da Dio coronata la vostra costanza, e un patto
comune di libertà vi riconciliava con gli emendati persecutori. S'io credessi quelle armi che assiepano il
Foro, dice Cicerone, starsene qui a minacciare e non a proteggere, cederei al
tempo e mi terrei silenzioso. Ma il fatto fu che quelle armi nel Foro
inducevano per se sole una fiera minaccia, tanto che Cicerone parla poco e
male, e la paura ammazza l'eloquenza. Dal riscontro, per tanto, di tutte le
storie, senza timore mai d'eccezione, e più ancora dalla ripugnanza intima di
certi termini, quali sono felicità a servitù, spontaneità e costrizione,
ricavasi questa assoluta sentenza che tra le nazioni civili il governo straniero
non può vantarsi mai né della legittimità interiore, né della esteriore che
emana dall'assentimento espresso o tacito delle popolazioni. Non può aver luogo
prescrizione, dove i diritti innati o fondamentali dell'uomo ricevono
sostanziale ingiuria ed offesa; e di si fatti è per appunto la indipendenza o
dimezzata o distrutta. Ogni cosa nell'uomo è principiata dalla natura e poi
dalla ragione e dall'arte è compiuta.Voi stesso l'avete udito? Poerio: E come
nò, se rinchiuso era con lui in una prigione medesima? Pignatelli: E fu la
vigilia della sua morte? Poerio: Appunto fu la vigilia. Sapete che valica la
mezzanotte, una voce improvvisa e sepolcrale veramente rompevane il sonno
chiamando forte per nome alcuno di noi; e quella chiamata voleva dire: vieni,
ti aspetta il carnefice. La notte pertanto che seguitò quel mirabil discorso di
M. Pagano gli sgherri gridarono il nome suo, e fu menato al patibolo.
Pignatelli: Stava per mezzo a voi quell'omerica figura del conte di Ruvo?
Poerio: Nò, ma in Castello dell'Uovo insieme con altri uffiziali e con
l'intrepido Mantonè. Nel Castel Nuovo e in quella carcere proprio dove era F. Pagano,
stava il fratel vostro maggiore, principe di Strangoli, stava io, il Conforti,
Cirillo, Granali, Eusebio Palmieri, Vincenzo Russo e due giovinetti amorevoli e
cari, cioè l'ultimo figliuolo dello Spanò ed un marchese di Genzano, bello come
l'Appollino e di cui sentiva il Pagano particolare compassione. V'à una
cagione suprema di tutte le cose, cagione assoluta e però insofferente di limiti
e incapace d'aumento e di defficienza. Ma se niun difetto può stare in lei,
ella è il bene infinito e comprende infinitamente ogni specie di bene. Ciò
posto, la cagione suprema è altresì infinita bontà che raggia il bene fuor di
sé stessa e ne riempie la creazione ed ogni ente se ne satura, a dir così, per
quanto fu fatto capace. Tale contenenza di bene è poi sempre difettiva perché
sempre è finita. Di quindi si origina il male. Non si chieda dunque perché Dio
è permettitore del male, ma chiedasi in quella vece perché piacque a Dio, oltre
all'infinito, che sussistesse pure il finito. (Se il vivere nostro presente
fosse condito di molto diletto e noi incapaci di conoscere e desiderare con
ismania istintiva l'eternità, forse potrebbesi giudicare senza paradosso aver
noi sortito quella porzioncella sola e frammento di beatitudine, brevissima ma
sincera e inconsapevole della propria caducità. (p. Col presupposto della
immortalità, bene avvertiva il Bruno, alcun desiderio naturale non è indarno e
alcuna lacrima non cade senza conforto. Con la immortalità non è affetto
generoso perduto, non ferita dell'animo a cui non si apparecchi altrove copioso
balsamo. Per entro il corso interminato e magnifico de'nostri destini, ogni
male vien riparato, ogni speranza risorge, ogni bellezza rifiorisce, ogni
felicità si rinnova e giganteggia ne'secoli. Poerio: Quando fosse possibile
strappare dal cuor dell'uomo il concetto e la speranza della immortalità, il
consorzio civile medesimo pericolerebbe di sciogliersi e i piaceri e le utilità
stesse della vita presente verrebbero gran parte impedite o affatto levate di
mezzo. I dotti e i legisti barbareggiavano sempre peggio, e pareva in loro una
sorta di necessità tramutata in diritto, e niun discepolo mai se ne querelava;
e le lettere cadevano in tale grettezza, che nelle prose del Giordani si
appuntavano parecchie mende di stile, ma nessuno accusava la tenuità dei
concetti e la critica angusta e slombata. Il Colletta era stimato dai più uno
storico sovrano e poco meno che un Tacito redivivo, ed altri istituivano
paragone tra il Guicciardini e il Botta, tra il Goldoni ed Alberto Nota. Tale
il gusto e il criterio comune. Pochi grandi intelletti non mancavano neppure a
quei giorni. Basti ricordare Bartolini nella scultura; Leopardi e Niccolini
nella poetica; Rossini, Bellini, Donizetti nella musica. In Italia scemando il
sapere e la potenza meditativa, crebbe l'amore spasimato ed irragionevole della
bellezza dell'abito esterno, lasciando a digiuno la mente e poco nudriti e mal
governati gli affetti. Letteratura vasta, soda e ben definita, e parimente
larghe scuole e ben tratteggiate e scolpite mancano alla patria nostra da quasi
tre secoli e piuttosto ne abbiamo avuto cenni e frammenti, e ogni cosa a pezzi,
a sbalzi e a modo d'assaggio. Miei degni signori, il cibo che v'apparecchio è
scarso, scondito e di povera mensa, ma è letteratura e non metafisica. Non
appena l'esilio mi astrinse a lasciare l'Italia e fui spettatore d'altro ordine
di civiltà e uditore d'altri maestri, subito mi si aprì dentro l'animo l'occhio
doloroso della coscienza, ed ebbi della mia ignoranza una paura ed una vergogna
da non credere. Per giudicare alla prima prima che tutto è vecchio e trito in
un libro convien sapere dell'autore se nel generale à l'abito di pensar di suo
capo. Ed egli evoca nuovi spiriti di più sublime natura, i quali entrano a uno
a uno dentro la torre. Spirito del mare. Che vuoi? Barone. Sapere l'essenza del
bene e la fonte della felicità. Spirito del mare. Perché lo chiedi al mare?
Barone. Perché tu sai o puoi sapere ogni cosa; tu nei silenzj della notte tieni
misteriosi colloquj con la luna e con le stelle che in te si riflettono; e tu
pur ricevi nell ' ampio tuo seno i fiumi tutti del mondo, i quali ti raccontano
le geste antiche dei popoli e le più antiche vicende dei continenti per mezzo a
cui essi fluiscono senza posa. Spirito del mare. lo non so nulla (sparisce).
Barone. Che tu venga malmenato in eterno dallo spirito delle procelle, e che i
tuoi membri immortali sieno rotti e squarciati mai sempre dalle taglienti
creste degli ardui scogli. La coda del cavallo bianco dell' Apocalisse.
Che vuoi? Barone. Sapere in che consiste il bene, e dove è la fonte della
felicità. La coda. Perché lo chiedi a me? Barone. Tu sai la fine ultima delle
cose, e tu comparirai poco innanzi della consumazione del secolo. La coda.
Quando io comparirò, io ondeggerò nelle sfere, simile alla caduta del Niagara e
più tremenda della coda delle comete. Ogni mio crine rinserra un destino; e
ogni mio moto è un cenno di oracolo; ò trascorsi tutti i cieli di Tolomeo e i
cieli di Galileo e i cieli di Herschel; ò lambita con la mia criniera la faccia
delle stelle, e l'ò distesa sulle penne de' turbini; molte cose ò conosciute,
ma non quel che tu cerchi: io non so nulla (sparisce). Dagli Arabi si travasò
il mal gusto ne' Catalani e ne' Provenzali, e una vena non troppo scarsa ne fu
derivata ne' primi nostri verseggiatori. Dante egli pure non se ne astenne
affatto; e noi peniamo a credere che a quel genio sovrano venisse scritta la
canzone lambiccatissima della Pietra. Sa ognuno che nel seicento, con lo
scadere dell' arte, ricomparvero quelle freddure e mattie, e ogni cosa fu piena
di acrostici, d'anagrammi, d'allitterazioni e altrettali sciempiezze. Ma per
buona ventura cotesta sorta vanissima di pedanteria non sembra ai moderni
pericolosa; e dico ai moderni italiani, perché appresso gli stranieri non ne
mancano esempj; e molti anno letto in un vivente poeta francese di gran nomea
certi capricci di metri e di rime i quali dimostrano come in lui siensi venuti
rinnovando tutti gli umori e le vertigini dei seicentisti. E nemmanco ci pare
immune dalle stranezze di cui parliamo quel concepimento del Goethe di ordire
la tragedia del Fausto con questa singolar legge che ogni scena fosse dettata
in metro diverso ed una altresì in nuda prosa, onde potesse affermarsi che
niuna maniera del verseggiare ed anzi dello scrivere umano (per quanto ne è
capace il tedesco idioma) mancasse a quel dramma; nuova maniera e poco assai
naturale e graziosa di porgere idea e figura del panteismo. Non può né deve il
poeta scompagnarsi mai troppo dalle opinioni e dai sentimenti comuni dell'età
sua; chè da questi principalmente è suscitato l'estro di lui, con questi
accende e innamora le moltitudini. D'ogni altro pensiero ed affetto, ove li
possieda e li senta egli solo, avrà pochi intenditori, pochissimi lodatori; e
la favella delle Muse langue e muor sulle labbra se non suona ad orecchie
benevole e a cuori profondamente commossi. In Inghilterra il Milton fierissimo
repubblicano e segretario eloquente del gran Cromvello, à quasi sempre poetato
di cose mistiche e teologiche e nulla v'à di politico, nulla d'inglese e di
patrio, né nel Paradiso perduto, né in altri suoi canti. Riuscirà sempre a
gloria grande e invidiata d'Italia che la Gerusalemme del Tasso compaja tanto
più bella e mirabile quanto più in lei si contempla e considera intentivamente
la perfezione del tutto. Certo, il Valvasone è meno forbito ed armonioso del
Tansillo, meno fluido del Tasso seniore, meno corretto, proprio e limato de'
più corretti e limati rimatori toscani; ma non per ciò si capisce come questa
minor perfezione di forma, abbia potuto oscurare nel giudicio de' raccoglitori
e de' critici il gran merito dell'invenzione. Che il Milton siasi giovato dell'
Angeleide non so, quantunque fra i due poemi si vengan trovando molti e
singolari riscontri che non è facile a credere casuali; ma questo io so bene
che a rispetto della guerra degli angeli episodicamente introdotta nel Paradiso
perduto, il Valvasone non perde nulla ad esser letto dopo l'Inglese e con
quello essere paragonato; il che non avviene del sicuro né per l' Adamo
dell'Andreini né per la Strage degl'Innocenti del cavaliere Marino, due
componimenti che dicesi aver suggerito a Milton parecchi pensieri e l'ideal grandezza
del suo Lucifero. L'ingegno poetico, in versificare ciascuno di quei subbietti,
tende a spiegare una novità, un' altezza e una leggiadria suprema di concetto,
di sentimento, di fantasia e di stile. Dove mancasse l'una di tali eccellenze,
l'arte sarebbe difettosa e quindi increscevole. Ci venne osservato (cosa che
per addietro non ben sapevamo) la critica letteraria incominciata in Italia con
Dante essere morta col Tasso e gli amici suoi; e come cadde con quel mirabile
intelletto la nostra primazia nel ministero delle Muse, così venne meno la
filosofia estetica; e il nuovo dell' arte non fu capito, l'antico fu dalla
pedanteria svisato e agghiadato. L'arte critica antica ebbe ultimi promulgatori
due grandi ingegni, il Muratori e il Gravina. Della critica nata dipoi con le
nuove speculazioni e con le nuove forme di poesia, non conosciamo in Italia
alcun degno scrittore e rappresentatore. Dopo Omero nessun poeta, per mio
giudicio, può alzarsi a competere con l'Alighieri, salvo Guglielmo Shakspeare,
gloria massima dell'Inghilterra. E per fermo, ne' drammi di lui l'animo e la
vita umana vengon ritratti così al vero e scandagliati e disaminati così nel
profondo, che mai nol saranno di più. Ma le condizioni peculiari della
drammatica e l'indole propria degl' ingegni settentrionali impedirono a
Shakspeare di raggiungere quella perfetta unione sì delle diverse materie
poetiche e sì di tutte l'eccellenze e prerogative onde facciamo discorso. E
veramente nelle composizioni sue la religione si mostra sol di lontano e molto
di rado; e tra le specie differenti e delicatissime d'amore ivi entro
significate, manca quella eccelsa e spiritualissima di cui si scaldò l'amante
di Beatrice. Il poeta è dall'ispirazione allacciato e padroneggiato sì forte, da
non saper bene sottomettersi all'arte ed alla meditazione. Il troppo
incivilirsi dei popoli aumentando di soverchio l'osservazione e la critica e
affinandovisi l'arte ogni giorno di più per effetto medesimo dell' esercizio e
dell' esperienza e per desiderio di novità, mena il poeta a scordar forse
troppo l'aurea semplicità degli antichi, il sincero aspetto della natura e i
veri e spontanei moti dell'animo. Il compiuto e l'ottimo della poesia consiste
in racchiudere dentro ai poemi con vaga e proporzionata unità di composizione
tutto quanto il visibile ed il pensabile umano per ciò che in ambedue è più
bello e più commovente. Consiste inoltre nel figurare e ritrarre cotesto
subbietto amplissimo e universale con la maggior novità e la maggiore sublimità
e leggiadria di concepimento, di fantasia, d'affetto e d'elocuzione che sia
fattibile di conseguire. Laonde poi il concepimento, così nel complesso come
nelle sentenze particolari, dee riuscir succoso, vario ed inaspettato e pieno
di recondita dottrina e saggezza; l'affetto dee correre, quanto è possibile,
per tutti i gradi e le differenze, e toccare il sommo della tenerezza e
commiserazione e il sommo della terribilità. Tasso, anima pia e generosa, ma in
cui (non so dir come) nulla v'era di popolare. Quindi egli s'infervorò della
maestà teocratica dei pontefici e aderì alla nuova cavalleria cortigiana e
feudale; quindi pure accettò con zelo e con osservanza scrupolosa l' ortodossia
cattolica, e nella vita intellettuale quanto nella civile, fu dall' autorità
dei metodi e degli esempj signoreggiato. Da ciò prese nudrimento e moto il
divino estro suo e uscirono le maraviglie della Gerusalemme. Nel Tasso poi sono
tutti i pregi e tutta quanta la luce e magnificenza della poesia classica, e
spiccano altresì in lui alcuni attributi speciali del genio italiano in ordine
al bello. In perpetuo si ammirerà nella Liberata ciò che l'arte, i precetti, l'erudizione
e la scienza possono fare, ajutati e avvivati da una stupenda natura poetica. L'Ariosto
significa la commedia umana quale la veggiamo rappresentarsi nel mondo, laddove
Dante fece primo subbietto suo il soprammondano, e in esso figurò e simboleggiò
le cose terrene. E come il gran Fiorentino nelle fogge variatissime de'
tormenti e delle espiazioni dipinse i variatissimi aspetti delle indoli e delle
passioni, il simile adempiva l'Ariosto sotto il velo dei portenti magici e
delle strane avventure. Ma certo qual narrazione di fatti umani riuscirà più
vasta, più immaginosa e più moltiforme di quella dell' Orlando furioso? Quivi
sono guerre tra più nazioni, nascimenti e ruine di molti regni, conflitto
sanguinoso di religione e di culto, infinita diversità e singolarità di
costumi, e tutto il Ponente e il Levante offrono larga scena e strepitoso
teatro a cotali imprese e catastrofi. Quivi sono dipinte la vita privata e la
pubblica, le corti e le capanne, i castelli ed i romitaggi; quivi s'intrecciano
gradevolmente la cronica, la novella e la storia, e ciò che il dramma à di
patetico, l'epopeia di maestoso, il romanzo di fantastico. Non credo che in
veruna straniera letteratura possa come nella nostra volgare annoverarsi una
sequela così sterminata di poemi eroici e di romanzeschi, parecchj de' quali
brillerebbero di gran luce, ove fossero soli e non li soverchiasse la troppa
chiarezza di Dante, dell'Ariosto e del Tasso. Né reputo presontuoso il dire
che, per esempio, la Croce racquistata del Bracciolini o il Conquisto di
Granata di Girolamo Graziane sostengono bene assai il paragone o con l'Araucana
dell' Ercilla o coi medesimi Lusiadi di Luís Vaz de Camões ai quali ànno
accresciuta non poca fama le sventure e le virtù del poeta; e per simile, io
giudico che l' Amadigi del Tasso il vecchio o l'Orlando innamorato del Berni,
non temono di gareggiare con la Regina Fata di Spenser e con quanto di meglio
in tal genere ànno prodotto l'altre nazioni. Ma non è da tacere che in quasi
tutti questi nostri poemi riconoscesi agevolmente l'uno o l'altro dei tipi che
nel Furioso e nella Gerusalemme ricevettero perfezione, ed a cui poca giunta di
novità e poche profonde mutazioni si fecero dagl'ingegni posteriori; e ne'
poemi eroici singolarmente a niuno è riuscito di ben cantare i difetti del
Tasso, molti in quel cambio li esagerarono. Scusabile mi si fa Marino e
scusabili gl'Italiani, quand'io considero lo stato di lor nazione sotto il
crudele dominio degli Spagnuoli, e fieramente mi sdegno con questi medesimi che
nella patria loro ancor sì potente e sì fortunata, plaudivano a que' delirj e
incensavano il Gongora, meno ingegnoso assai del Marino e di lui più strano e
affettato. In fine, gioverà il ricordare che all'Italia serva, scaduta e
dilapidata, rimaneva pur tanto ancora di prevalenza intellettuale appresso
l'altre nazioni che de' trionfi più insigni e delle lodi più sperticate del
cavalier Marino furono autori i Francesi; e per lungo tempo assai nessuno de'
lor poeti seppe al tutto purgarsi della letteraria corruzione venuta d'oltre
Alpe; testimonio lo stesso Cornelio, alto e robustissimo ingegno, ma nel cui
stile nondimeno avria dovuto il Boileau ritrovare assai spesso di quel medesimo
talco del quale parevangli luccicare i versi del Tasso. Dal Marino incominciò a
propagarsi nel mondo una poesia fantastica e meramente coloritrice, la quale
cerca l'arte solo per l'arte, fassi specchio indifferente al falso ed al vero,
alle cose buone ed alle malvage, alle vane e giocose come alle grandi e instruttive;
sente tutti gli affetti e nessuno con profondità, e nell'essere suo naturale od
abituale, canta di Adone, come di Erode e così delle favole greche come delle
bibliche narrazioni] Fiorirono in tale intervallo tre ingegni eminenti che
forse mantennero alla lirica nostra una spiccata maggioranza su quella d'altre
nazioni. Ognuno, io penso, à nominato ad una con me il Chiabrera, il Filicaja
ed il Guidi. Dal solo Chiabrera fu l'Italia regalata di tre nuove corone
poetiche; mercechè veramente nelle sue mani nacque e grandeggiò prima la
canzone pindarica, poi la canzone anacreontica e infine il sermone oraziano; né
mal s' apporrebbe colui che attribuisse al Chiabrera eziandio la rinnovazione
del Ditirambo. Il Filicaja venne a tempi ancora più disavventurati, e quando
più non era possibile discoprire ne' suoi Fiorentini un segno e un vestigio
pure dell'antica fierezza repubblicana. Ma il senso del bene morale e la pietà
religiosa fervevano così profondi nell'animo suo che bastarono a farlo poeta. Mai
né in questa nostra patria, né fuori sonosi udite canzoni così ben temperate di
splendore pindarico e di maestà scritturale come quelle del Filicaja. Nel Guidi
allato a concetti ed a sentimenti spesso comuni e rettorici, splende una forma
non superabile di novità, di bellezza e magnificenza. Certo, se ad Alessandro
Guidi fosse toccato di vivere in seno di una nazione forte e gloriosa, non
ostante la poca fecondità e vastità di pensieri, io non so bene a qual grado di
eccellenza non sarebbe salita la lirica sua; perché costui propriamente sortì
da natura Yos magna sonaturum, e ce ne porge sicura caparra la sua canzone alla
Fortuna. A me sonerà sempre caro ed insigne il nome di Alfonso Varano, perché
da lui segnatamente, a quello che io giudico, s'iniziò il corso della poesia
moderna italiana; e forse la patria non gli si mostra ricordevole e grata
quanto dovrebbe. Chi trovasse non poca similitudine tra la mente del Varano e
quella del Young, credo che male non si apporrebbe. Anime pie e stoiche
ambidue, e dischiuse non pertanto agli affetti gentili, diffondono ne' lor
versi un religioso terrore e un' ascetica melanconia che nell'Inglese riescono
cupi, inconsolati e monotoni, e nell'Italiano s'allegrano spesso alla vista del
nostro bel sole, e dai pensieri del sepolcro volano con gran fede alla pace e
serenità della gloria immortale. Varano poi insieme col Gozzi restituì alla
Divina Commedia il debito culto; il Gozzi con li scritti polemici, egli con la
virtù dell' esempio; ed ebbe arbitrio di dire a Dante ciò che questi a Virgilio:
Tu séi lo mio maestro e il mio autore. Se non che il cantore delle Visioni
chiuse e conchiuse l'intero universo nel sentimento della pietà e nei misteri
del dogma, e non ben seppe imitare del suo modello la nervosa brevità e
parsimonia, la varietà inesauribile e la peregrina eleganza. Se taluno dei suoi
piuttosto scarsi scolari volle talora celebrare in Rovere. l'ultimo anello
della catena che dal Galluppi si continua in Rosmini e Gioberti, unanime e il
consenso dei suoi maggiori contemporanei e dei posteri nell'affermare il valore
pressoché nullo della sua vasta produzione filosofica. Rosmini e più scolastico,
Rovere più civile. Quello quasi sterile in politica, questo molto feconda,
risolvendo i problemi più ardui e interessanti della vita sociale. Quello fu
timido, questo coraggiosa; quello arriva a rifiutare sul terreno pratico
le-conseguenze de' suoi principii per un pregiudizioso rispetto di casta non
evitando il disonore di una ritirata e la deformità del sofisma; Rovere, per lo
contrario tutta intrepido si sostenne colla gloria di una vittoria, colla
dignità di una rigorosa coerenza, e colla bellezza di una vera argomentazione.
Rosmini in un bel momento di sua ragione scrive stupende pagine sulla riforma
del clero; poi ha la debolezza di ritirarle, impaurito dalle minaccia
dell'Indice. Rovere è oggi quel che era ne' primi giorni della sua vita
pubblica, e non sa temere altro autorevole indice che quello del buon senso.
Nel suo saggio, intitolalo Di un nuovo diritto europeo, si ammira il coraggio
della coscienza di un filosofo, e la prudenza d'un uomo di Stato. Riguardo poi
ai pregi della forma, Rosmini fu semplicemente filosofo, Mamiani un
filosofo-oratore; nel primo spicca la pura meditazione, nel secondo si unisce
il genio che feconda il deserto delle speculazioni metafisiche, delle avanzate
astrazioni. In Rosmini vi ha una ricchezza povera, cioè una stiracchiatura di
poche idee in molte parole, quasi diffidi della memoria, e dell'abilità del
lettore. In Rovere vi ha una povertà ricca, cioè molte idee in poche parole; il
che appaga l'amor proprio del lettore, e ne fa liete tutte le potenze della
ritentiva e della ragione. “D'un nuovo diritto europeo” (Scolastica, Torino); “Dell'ottima
congregazione umana e del principio di nazionalità italiana” (Subalpina,
Torino); Pagano, ovvero, della immortalità, Dai Torchi della Signora De Lacombe”;
“Prose letterarie” (Barbera, Firenze). Terenzio Mamiani della Rovere. Rovere.
Keywords: confessioni di un metafisico, il rinnovamento della filosofia antica
italiana, vico, cuoco. Refs.: Luigi Speranza,
"Grice e della Rovere," per il Club Anglo-Italiano, The Swimming-Pool
Library, Villa Grice, Liguria, Italia.
Grice e Rubellio – Roma
– filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Rubellio Plauto. Porch. Related
by marriage to Tiberio. Perceived as a threat by Nerone, he was sent to Asia
where he was killed. He was a friend of Coerano and Musonio Rufo.
Grice e Ruberti – la natura abhorre il
vuoto – la tromba di Gabriele -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Pideura). Filosofo Italiano. Figlio di
Gaspare, originario di Bertinoro e tessitore. Studia a Faenza e Roma sotto B.
Castelli. Srive a Galilei una lettera di risposta a sue richieste a Castelli,
che assente in quei giorni aveva lasciato allo studente il compito di
segretario. In tale lettera colse l'occasione per presentarsigli, che egli
ammira grandemente. Il vivere da vicino le vicende del processo a Galileo gl’indusse
a dedicarsi più strettamente alla matematica nonostante padroneggiasse gli
strumenti teorici e fosse un abile costruttore di cannocchiali. Divenne segretario di G. Ciampoli, un intellettuale
devoto a Galileo, che segue nei suoi incarichi governativi nelle Marche e
nell'Umbria. Castelli presenta a Galilei il saggio di Roberti, “De motu gravium”
suggerendogli di impiegarlo come discepolo e assistente. Così e e divenne
assistente di Galileo e su domanda e insistenza di Galilei si trasferì nella
sua abitazione. Alla morte di Galilei, Ferdinando II gli nomina matematico
del Granducato di Toscana. Studia geometria, dove anticipa il calcolo infinitesimale.
Si dedica alla fisica, studiando il moto dei gravi e dei fluidi e approfonde
l'ottica. Possede un laboratorio nel quale realizza egli stesso lenti e
telescopi. Si dedica anche allo studio dei fluidi, giungendo ad inventare il
barometro a mercurio chiamato "tubo di Torricelli" o "tubo da
vuoto”. Tale invenzione si basa nella misurazione della pressione atmosferica
attraverso l'uso di questo tubo che, proprio sotto la spinta di tale pressione,
viene riempito dal mercurio fino all'altezza costante di 760 mm (esperimento
effettuato sul livello del mare). Proprio da questa invenzione nasce l'unità di
misura della pressione "millimetri di mercurio" (mmHg) e
l'uguaglianza: 1 Atm = 760 mmHg (la pressione di un'atmosfera corrisponde a 760
millimetri di mercurio). Pubblica “Opera Geo-Metrica”, della quale “De motu
gravium” costituisce la seconda parte. Si dice faentino e tale era
considerato dalle persone che lo conoscevano, ma le ricerche compiute già
subito dopo la sua morte nei registri battesimali di Faenza non ebbero esito.
Ciò da adito ad un secolare dibattito, durante il quale varie altre località
romagnole rivendicarono l'onore di avergli dato i natali. Rossini ricostrusce
l'albero genealogico della famiglia, originaria di Pideura, nel contado
faentino, risalendo di due secoli oltre la nascita di Ruberti. Bertoni, del
liceo che da Ruberti prende nome, trova nel registro dei battezzati della
Basilica di San Pietro in Vaticano il suo atto di battesimo. Ciò che trae in
inganno i filosofi e il fatto che Ruberti assume il cognomen Torricelli della
madre anziché del padre. Si sa che il nome del padre e Gaspare. Pertanto, si
cercano notizie di un inesistente Gaspare Torricelli. Viceversa, si hanno
notizie di una Giacoma Torricelli e si riteneva che fosse la zia paterna. E
invece la madre. La lettera a Galilei, conservata alla Biblioteca Nazionale di
Firenze fra i Manoscritti Galileiani, è il primo documento nel suo carteggio. Rappresenta
un documento fondamentale per studiare la vita e l'opera dello scienziato
faentino. Descrive la propria formazione scientifica. Si dichiara a conoscenza
dei fatti che portano a breve alla condanna di Galilei e dichiara la propria
'fede' galileiana. Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Col.mo Nella absenza
del Rev.mo Padre Matematico di N. Sig.re, sono restato io; humilissimo suo
discepolo e servitore, con l'honor di suo secretario. Fra le lettere del quale
havendo io letta quella di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma, a lei ne accuso,
conforme l'ordine datomi, la ricevuta, e a lui Rev.mo ne do parte in compendio.
Potrei nondimeno io medesimo assicurar V. S. che il Padre Abbate in ogni
occasione, e con il Maestro di Sacro Palazzo e con i compagni di quello e con
altri prelati ancora, ha sempre procurato di sostenere in piedi li Dialoghi di
lei Ecc.ma, e credo che sia stato causa che non si è fatta precipitosa
resolutione. Io sono pienissimamente informato d'ogni cosa. Sono di
professione matematico, ben che giovane, scolaro del Padre R.mo di 6 anni, e
duoi altri havevo prima studiato da me solo sotto la disciplina dei Gesuiti.
Son stato il primo che in casa del Padre Abbate, et anco in Roma, ho studiato
minutissimamente e continuamente sino al presente giorno il libro di V. S., con
quel gusto che ella si puol imaginare che habbia havuto uno che, già havendo
assai bene praticata tutta la geometria, Apollonio, Archimede, Teodosio, et che
havendo studiato Tolomeo et visto quasi ogni cosa del Ticone, del Keplero e del
Longomontano, finalmente adhere, sforzato dalle molte congruenze, al Copernico,
ed era di professione e di setta galileista. Il Padre Grienbergiero, che
è molto mio, confessa che il libro di V. S. gli da gusto grandissimo e che ci
sono molte belle cose, ma che l'opinione non la loda, e se ben pare che sia,
non la tien per vera. Il Padre Scheiner, quando gliene ho parlato, l'ha lodato,
crollando la testa. Dice anco che si stracca nel leggerlo per le molte
disgressioni. Io gli ricordo le medesme scuse e diffese che V. S. in più lochi
va intessendo. Finalmente dice che V. S. si porta male con lui, e non ne vol
parlare. Del resto io mi stimo fortunatissimo in questo, d'esser nato in
un secolo nel quale ho potuto conoscere et riverir con lettere un Galileo, cioè
un oracolo della natura, et honorarmi della padronanza et disciplina d'un
Ciampoli, mio amorevolissimo signore, eccesso di meraviglia, o se adopri la
penna o la lingua o l'ingegno. Haverà quanto prima il Padre R.mo la carissima
di V. S., e le risponderà. Intanto V. S. Ecc.ma mi fa degno, ben che inetto,
d'esser nel numero de' servi suoi e de' seguaci del vero; che già so che il
Padre R.mo, o a bocca o per lettere me gli haverà altre volte offerito per
tale. E per fine a V. S. faccio con ogni maggior affetto riverenza. Roma,
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma Sig.r Gall. Gal. La lettura approfondita delle “Due
nuove scienze” di Galilei dei cui ultimi capitoli segue direttamente la stesura
ad Arcetri, gli ha suggerito molti sviluppi dei principi della meccanica ivi stabiliti.
Tali sviluppi sono esposti nel trattato dal titolo “De motu gravium”. Nell’ “Opera
Geometrica” conceve il principio del
barometro, costruendo quello che ora è chiamato tubo di Torricelli e
individuando il "vuoto torricelliano". Con Viviani dimostra che il
vuoto esiste in natura e che l'aria ha un peso ponendo quindi fine alle
millenarie discussioni filosofiche sull'horror vacui. Un'unità di misura della
pressione è stata chiamata Torr in suo onore e corrisponde a millimetri di mercurio.
L'unità di misura del Sistema Internazionale è invece il pascal, in onore di un
altro illustre fisico Blaise Pascal, che fa fiorire numerose ricerche
sperimentali dalla estesa e definitiva teoria della pressione atmosferica
descritta da Torricelli. La parola “barometro” coniata da R. Boyle è oggi
quasi sempre associata al nome di Torricelli che risulta quindi fra i più
celebri scienziati italiani nella storia. Essendo in diretto contatto con
Cavalieri inizia a lavorare con la Geometria degli indivisibili e ben presto
supera, secondo lo stesso Cavalieri, il suo maestro. E abilissimo
nell'utilizzarne le tecniche, cioè il metodo degli indivisibili, come anche il
metodo d'esaustione, che e in uso presso gl’antichi, fra tutti il grande
Archimede, di cui e entusiasta ammiratore. A lui dobbiamo la riscoperta del
matematico siracusano. Per il gusto di imitare i classici, dimostra in 21
modi diversi un teorema di Archimede: 11 con il metodo d'esaustione, 10 con il
metodo degli indivisibili. Spesso i risultati ottenuti con la geometria
degli indivisibili venneno poi confermati con altre dimostrazioni, a causa
della controversia sulla loro fondatezza. Il fatto interessante è che lo
stesso Archimede elabora una sorta di geometria degli indivisibili, ma non la
ritiene rigorosa, e perciò dimostra sempre i suoi risultati con il metodo
d'esaustione. Tutto ciò si è scoperto quando si scopre un palinsesto con
un'opera sconosciuta di Archimede, il Metodo meccanico, nel quale espone questi
procedimenti. -- è famoso per la scoperta del solido di rotazione
infinitamente lungo detto “la tromba di Gabriele”, da lui chiamato "solido
iperbolico acutissimo", avente l'area della superficie infinita, ma il
volume finito. La tromba di Gabriele e considerato per molto tempo un paradosso
"incredibile" per molti, incluso lui stesso, che cerca diverse
spiegazioni alternative, anche perché l'idea di un secchio che è possibile
riempire di vernice, ma impossibile da pitturare è senz'altro singolare. Il
solido in questione ha scatenato un'aspra controversia sulla natura
dell'infinito, che ha coinvolto anche il filosofo T. Hobbes. In questa disputa
alcuni sostenneno che il solido conduce all'idea di un infinito completo. -- è
stato pioniere nel settore delle serie infinite. In “De dimensione parabolae"
considera una successione decrescente di termini positivi {{0},{1},{2}} e
mostra che la corrispondente serie tele-scopica {{0}{1})+{1}{2})+}converge
necessariamente a {{0}-L{0}-L}, dove “L” denota il limite della successione. In
questo modo riuscw a dare una dimostrazione dell’espressione per la somma della
serie geometrica. A Faenza, è presente una statua (ubicata di fronte alla
chiesa di San Francesco) che lo raffigura con in mano un barometro a mercurio
(curiosità sulle proporzioni: l'altezza del barometro è inferiore a quella
reale, che deve essere di almeno 76 cm. Per la storia della scoperta della sua vera
origine vedi anche Registrazione del convegno per il quarto centenario della
nascita, M. Fidio, C. Gandolfi,
Idraulici italiani, Biblioteca Europea di Informazione Cultura.In questa
sperimentazione venne preceduto di qualche anno da G. Berti, che conduce un
esperimento barometrico utilizzando acqua anziché mercurio. Cfr. L'esperimento
di Berti, realizzato a Roma Moon: Torricelli
G. Rossini, Convegno di studi
torricelliani in occasione dell’anniversario della nascita, Faenza, Lega, G. Bertoni,
La sua faentinità e il suo vero luogo di nascita, in Studi e ricerche del Liceo
Torricelli, Faenza, Ragazzini, F. Toscano, L'erede di Galileo. Vita breve e
mirabile, Milano, Sironi).A .Alexander, Infinitamente piccoli. La teoria
matematica alla base del mondo moderno, Torino, Codice edizioni, Barometro di Torricelli, Equazione di
Torricelli, Legge di Torricelli Torr, Tromba di Torricelli, Treccan Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. Crusca.
Evangelista Torricelli, Il contributo italiano alla storia del Pensiero:
Scienze, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Museo della Storia della Scienza,
Firenze. Evangelista Torricelli Ruberti. Keywords. Refs.: Luigi Speranza,
“Grice e Ruberti” – The Swimming-Pool Library
Grice e Rucellai – gl’amori di
Linceo – filosofia imperfetta -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Firenze). Filosofo. Crusca. Discepolo
di Galilee e in certa guisa il
depositario e spositore delle opinioni metafìsiche professate dal suo maestro.
Di più: in cui la scuola di Galilei ha uno dei maggiori lumi. Afferma di essere
amico e confidente di Galilei ma ciò non corrisponde al vero. In verità si
incontrano solo una volta quando e suo ospite nella villa di Arcetri. Men che
meno e suo studente. Quanto poi alla metafisica di Galilei, i dialoghi filosofici
parlano da soli. Quando comincia a
comporre i dialoghi presero persino a chiamarlo "il nostro sapientissimo
Socrate". Ma anche questa era una bufala. Il fatto è ogni volta che
compone un dialogo, ama recitarlo al suo palazzo davanti a un pubblico scelto
di personaggi del bel mondo fiorentino. Che al suo palazzo, uno dei più ricche
di Firenze, si mangia e e beve gratis. Quindi più dialoghi recitav, più si
gozzoviglia. Per questo lo incitano a continuare. La verità è che in filosofia non vuole, non
segue la ragione. Chiudendo gl’occhi alla scienza, in qualunque punto, non dice
nero né bianco. Altro che discepolo di Galilei anche se a Firenze, a questa
panzana, ci credeno in molti. Non è un
caso dunque se i dialoghi sono pubblicati non per meriti filosofici ma
linguistici. I dialoghi sono citati dal vocabolario della Crusca ed ottimo
avviso e il farne spoglio abbondante perché la loro favella è veramente d'oro
e, se lo stile procede talvolta prolisso, è sempre chiarissimo ed elegante e à gran
ricchezza di voci e frasi convenienti agli studj speculativi. Forse è proprio per la sua grande abilità nel
farsi credere che, nel Granducato, la sua stella sembra non tramontare mai. Ambasciatore
toscano prima presso Ladislao IV e poi lFerdinando III. Intendente della
Biblioteca Laurenziana. Tutore di Francesco Maria. Acclamato Priore dell'Accademia
della Crusca con l’alias di “Imperfetto” Strano perché lui, invece, e un
perfetto: un perfetto bugiardo. Altre saggi: “Descrizione della presa d'Argo e
de gl’amori di Linceo con Hipermestra”; Opuscoli inediti di celebri autori
toscani, Prose e rime inedite di Rucellai Tommaso Buonaventura, Degl’officii
per la società umana”; “Della provvidenza”; “Della morale”, Crusca. Orazio
Ricasoli-Rucellai. Ruscellai. Keywords: gl’amori di Linceo --. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Rucellai”
Grice e Ruffolo – il possibilismo --
filosofia italiana – Luigi Speranza (Cosenza). Filosofo Italiano.Torna
a Roma dal fronte della campagna greco-albanese della seconda guerra decorato
con quattro medaglie al valore per diverse intrepide azioni contro il nemico,
in cui e ferito con arma da fuoco trapassante il petto. Organizza in seno al
ministero dell'interno una cellula di resistenza partigiana, che gli vale
l'attestazione di partigiano combattente e una medaglia di bronzo al valore partigiano.
Per via della delazione di un componente del gruppo di resistenza e arrestato
dalla banda Pollastrini-Koch e incarcerato alla pensione Jaccarino in via
Romagna. Trasferito in Regina Coeli condivide la cella con Pintor e Salinari discutendo
del dopo liberazione. Trasferito a via Tasso e interrogato da Kappler. L'iniziale
sentenza di morte e commutata in deportazione. Qualche ora prima
dell'ingresso degl’alleati in Roma, all'abbandono di Roma da parte dei tedeschi,
usce dal carcere insieme per essere avviato su uno dei trei torpedoni in attesa
a Piazza San Giovanni per essere deportato in Germania. Un quarto torpedone e
invece quello destinato all'eccidio di La Storta dove e ucciso Buozzi. Lee SS
gli impedeno il suo proposito di salire proprio sul quarto torpedone, scostato
dagl’altri, avvalorando la tesi che l'eccidio e pre-meditato e non una reazione
impulsiva del comandante. Costretto a salire su uno dei restanti tre torpedoni,
si getta mentre il convoglio e in marcia. Riusce a far perdere le tracce e a
liberarsi nonostante le SS avessero fermato il convoglio e lo insegueno nella
campagna nei pressi di Ficulle. Dell’arresto e prigionia da conto in "Roma
-- storia della mia cattura e fuga dalle SS [dai nazisiti]" (Roma). Al
termine della guerra, ha la carriera di notaio a Grosseto. Uomo colto,
conversatore brillante con battute spesso umoristiche. In occasione della
trasmissione "Testimoni oculari" di S. Zavoli, circa la detenzione a
Via Tasso, venne intervistato il fratello Sergio. La sua condizione di
laringectomizzato per il tumore alle corde vocali, e probabile causa della mancata
intervista. Tuttavia non è citato nella trasmissione, in quanto il
fratello omise di nominarlo nell'intervista, causando uno spiacevole dissapore
familiare, tenuto conto delle drammatiche e indimenticabili circostanze di quei
momenti vissuti insieme. Amico e intrattenne corrispondenza tra gli altri,
con Orlando, Levi, Ragghianti, I.
Baldini, A. Trombadori, F. Valeri, M.
Morante, C. Cassola, M. Melloni (Fortebraccio), A. Guercio, A.
Ripellino, F. Gabrielli, e M. Stern. Notevole la mole dei suoi saggi e il
cui interesse di pensiero, investe gli argomenti più disparati. Altri saggi: “La
Cosmologica” (Roma, Signorelli), opera poetico-filosofica. Fonda la “metafisica
possibilista” basata sulla teoria della relatività generale e della fisica dei
quanti; "America come pretesto" (Roma, Ventaglio); "Il
possibilismo: suggerimento filosofico eutimistico-terapeutico” (Roma, Mancosu);
"Guazzabuglio"; “Quadri di una esposizione” (Roma, Barone); “Guazzabuglio”
(Roma, Croce);“Oltre gl’ali di Icaro” (Roma, C. Mancosu). Nicola Ruffolo.
Ruffolo. Keywords: Icaro, Cosmologica, possibilismo, guazzagublio, lo specchio
del diavolo. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Ruffolo” – The Swimming-Pool
Library.
Rufino – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Aquileia).
Filosofo italiano. Tirannio Rufino – He commented some treatises by Origen.
Grice e Rufo – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma).
Filosofo Italiano. Publio Rutilio Rufo. Scolaro di Panezio di Rodi. Combatte
sotto Numanzia agl’ordini d’Emiliano Scipione come "tribunus militum"
ed e pretore urbano. Al pari di Mario, Rufo segue come legato Quinto
Metello nella guerra contro Giugurta. Quando Mario, quale console, assunse il
comando dell’esercito, Rufo ritorna a Roma. Console. Rufo segue l’amico
Marco Scevola l’Augure nel suo pro-consolato d’Asia. Condannato ingiustamente
per accuse di nemici che si e procurato con la sua rigida onestà, Rufo vive da
prima a Mitilene e poi a Smirne, e rifiuta l'invito di Silla di accompagnarlo a
Roma. Cicerone conosce Rufo a Smirne. A Smirne, Rufo scrive un "De vita
sua" e una storia di Roma. E oratore. I suoi discorsi hanno per la
loro aridità impronta stoica. Coltiva gli studi giuridici. Publio Rutilio
Rufo militari romani e politici romani. Console della Repubblica romana. Publius.
Muore a Smirne Gens: Rutilia Console. Publius Rutilius Rufus. Militare,
politico e storico romano. Comincia la sua carriera militare al seguito d’Emiliano
Scipione Africano minore, nella guerra in Spagna. Rufo e legato di Quinto
Cecilio Metello Numidico, proprio nel corso della guerra contro Giugurta,
durante la quale, fra i sottoposti di Metello, vi era anche Gaio Mario. Si
distinse nella battaglia del Muthul, nel corso della quale fronteggia un
attacco di Bomilcare e organizza la cattura o il ferimento della maggior parte
degli elefanti da guerra numidici. Eletto console, avendo come collega Gneo
Mallio Massimo, il quale arriva secondo all'elezione. Le sue iniziative
principali riguardarono la disciplina militare e l'introduzione di un migliore
sistema di addestramento delle truppe. Legato di Quinto Mucio Scevola
L’augure, governatore della provincia d'Asia. Aiutando il suo superiore nei
suoi sforzi di proteggere i provinciali dalle malversazioni dei pubblicani,
Rufo si guadagna l'inimicizia dell'ordine equestre, al quale i pubblicani appunto
appartenevano. Venne citato in giudizio con la grave accusa di estorsione ai
danni di quegli stessi provinciali che lui aveva fatto tutto il possibile per
proteggere. L'accusa era sfacciatamente falsa ma, poiché le giurie della
quaestio de repetundis (il tribunale preposto al giudizio dei governatori e
amministratori provinciali accusati di ruberie) a quel tempo sono scelte fra i
cavalieri, la sua condanna era cosa certa, a causa del risentimento che essi
provavano per lui. Rufo e difeso da suo nipote Gaio Aurelio Cotta, e accetta il
verdetto con la rassegnazione che si addiceva a uno stoico e allievo di Panezio
quale era lui. Rufo si ritira a vita privata dapprima a Mitilene e poi a
Smirne, dove trascorse il resto della sua vita -- forse un atto di sfida nei
confronti dei suoi persecutori. E infatti accolto con tutti gli onori nella
medesima città nella quale, secondo i suoi accusatori, si era comportato da
funzionario corrotto -- e dove Cicerone lo incontra non più tardi. Sebbene
invitato da Lucio Cornelio Silla a fare ritorno a Roma, Rufo declina
l'invito. Durante il suo soggiorno a Smirne, Rufo scrive la propria
autobiografia e una storia di Roma. Rufo ha infatti una profonda conoscenza
della letteratura ma anche del diritto, e scrive dei trattati giuridici, dei
quali alcuni frammenti sono citati nel “Digesto.” Rutìlio Rufo, Publio, su
Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Modifica su Wikidata Arnaldo Momigliano, RUTILIO RUFO, Publio, in Enciclopedia
Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936. Rutilio Rufo, Publio, in
Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010. Rutìlio Rufo,
Pùblio, su sapere.it, De Agostini. Publius Rutilius Rufus / Rutilius Rufus, su
Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc. Opere di Publio Rutilio
Rufo, su PHI Latin Texts, Packard Humanities Institute. Predecessore Console
romano Successore Quinto Servilio Cepione e Gaio Atilio Serrano(105 a.C.) con
Gneo Mallio MassimoGaio Flavio Fimbria e Gaio Mario IIV · D · M Storici romani .
Portale Antica Roma Portale Biografie Categorie: Militari romani Politici
romani Storici romani Militari Storici Nati a Roma Morti a Smirne Consoli
repubblicani romani Rutilii Stoici[altre] PUBLIUS RUTILIUS RUFUS, who came
after Brutus, was first Tribune of the people, then Consul, A. U. C. 648; and
subse quently Proconsul of Asia. His ancestors had been both Censors and
Consuls. All that is related of him is, that he was in high esteem with
Augustus, who supported all his own plans by the reasonings of this great
lawyer. Wise Romans. To the list of wise men recognised by the Greeks the
Romans were proud to add other names from their own history, thereby
associating their philosophic principles with patriotic pride. From their
mythology Aeneas was selected, the man who crushes his desires that he may
loyally cooperate with the destiny of his people; from the times of the
republic Scipio Africanus minor and his gentle companion Laelius; whilst in
Publius Rutilius Rufus a Roman could be found who, like Socrates, would not
when on his trial consent to any other defence than a plain statement of the
facts, in which he neither exaggerated his own merits nor made any plea for
mercy. Nam cum esset ille vir [P. Rutilius Rufus] exemplum, ut scitis,
innocentiae, cumque illo nemo neque integrior esset in civitate neque sanctior,
non modo supplex iudicibus esse noluit, sed ne ornatius quidem aut liberius
causam dici suam, quam simplex ratio veritatis ferebat' Cic. de Or. i 53, 229;
cf. Sen. Dial. i 3, 4 and 7; and see further, § 430.
Grice e Ruggiero – romolo e remo –
filosofia meridionale -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Napoli).
Filosofo Italiano. Nato alla fazione di
Bruciano, fiiglio di Eugenio e di
Filomena d'Aiello. Scrive “Critica del concetto di cultura”, cui Croce
rimprovera la mancata distinzione tra “cultura” e “falsa cultura”. Idealista,
senza aderire all'attualismo di Gentile. Liberale, pur non risparmiando
critiche alla classe politica espressa dal Partito liberale. Insegna a Messina
e Roma. Avendo aderito all'idealismo con Gentile, la sua rivendicazione dei
valori del liberalismo lo rese un esponente di spicco dell'opposizione al
fascismo. Per non perdere la cattedra presta il giuramento di fedeltà al
fascismo. Autore, tra le altre opere, di una imponente Storia della filosofia e di una Storia del liberalism. Socio degl’Esploratori
Italiani. Indaga nella storia della filosofia romana la potenza di libertà
costruttrice del mondo degl’uomini, e, auspicando in tempi oscuri il ritorno
alla ragione, e ad Italia maestro ed apostolo di fede nell'umanità. Saggi: Storia della filosofia,” “La filosofia
greca'” Bari, Laterza); “Cristianesimo, Bari, Laterza); “Rinascimento, riforma
e controriforma, Bari, Laterza); La filosofia moderna. Cartesianismo (Bari,
Laterza); L’Illuminismo, Bari, Laterza); Da Vico a Kant, Bari, Laterza); L'età
del Romanticismo, Bari, Laterza); Hegel, Bari, Laterza); La filosofia contemporanea,
Bari, Laterza); Critica del concetto di cultura, Catania, Battia; La filosofia
contemporanea, Bari, Laterza, Il
pensiero politico italiano meridionale (Bari, Laterza); L'impero britannico
dopo la guerra, Firenze, Vallecchi, “Storia del liberalismo” (Bari, Laterza, La
filosofia contemporanea” (Bari, Laterza); “Filosofi del Novecento” (Bari,
Laterza); “L'esistenzialismo” (Bari, Laterza); “Scritti politici, R. De Felice,
Bologna, Cappelli, La libertà, F.
Mancuso, Napoli, Guida); Lettere a Croce (Bologna, Mulino); B. Croce, La
Critica, I filosofi che dissero "NO" al Duce, in La Repubblica, Un
ritratto filosofico, Napoli, Società editrice); L'impegno di un liberale” “Tra filosofia
e politica, Firenze, Monnier); Treccani, Dizionario biografico degli italiani,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
M. Griffo, La coscienza critica del liberalismo; V. Sgambati, Tra ethos
e pathos. Guido De Ruggiero. De Ruggiero. Ruggiero. Keywords. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Ruggiero” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Rusca – filosofia italiana – apollo liceo –
licio – liceo – I viali dei Giardini dell’apollo licio – liceo – Apollo in
riposo -- Luigi Speranza (Venezia). Filosofo
Italiano. Studia filosofia. Vicario generale di Padova della Congregazione del
Sant'Uffizio. Ricopre quindi il ruolo di Inquisitore. Scrive “Syllogistica
methodus” ; “De caelesti substantia”; “De fabulis palaestini stagni ad aures
Aristotelis peripateticorum principis e l' Epitome theologica”. Vescovo di
Caorle. Uno dei presuli che più si spese per le necessità della sua diocesi. È
infatti ricordato per gli imponenti restauri della cattedrale che volle fossero
eseguiti per salvare l'edificio dall'imminente rovina. Durante questi restauri
ricopre il soffitto della cattedrale con stucchi e diede all'edificio una
struttura barocca. La riconsacrarla, apponendo alle pareti dodici croci in
cotto, tuttora conservate. Inoltre fa completare la realizzazione dei nuovi
reliquiari per le insigne reliquie dei santi patroni (Stefano protomartire,
Margherita di Antiochia e Gilberto di Sempringham) e provvide al rinforzo della
struttura del campanile. Al completamento di tutti i lavori, volle che alle
solenni celebrazioni presenziassero musici provenienti da Venezia. A memoria di
tutto ciò, resta la lapide, ora affisse alla parete sinistra del duomo. D.
O.M. LÆVITÆ STEPHANO PROTOMARTYRI FR·PETRVS MARTYR RVSCA EPVSCONSECRAVITMARINO
VIZZAMANO PRÆTORE M·D·C·L·XV·III CAL SEP· -- A Dio ottimo massimo al levita
Stefano proto-martire fra' P. Rusca vescovo consacra essendo podestà M. Vizzamano.
Ricordato per la sua premura nel risollevare le sorti economiche. Ripristina la mensa episcopale e provvide al
sostentamento dei sacerdoti istituendone la confraternita. Si adopera per
correggere i comportamenti dei fedeli e dei sacerdoti stessi. Fa erigere nella
cattedrale un altare dedicato a Sant'Antonio di Padova. In Duomo a Caorle resta
la pala d'altare del Santo con la lapide, affissa alla parete destra dove sorgeva
l'altare, che recita: ILL.MI ET RMI EPI CAPRVLEN. VNAM MISSAM LECTAM QVOTIDIE,
ET DVAS CANTATAS QVOLIBET MENSE AD HOC ALTARE S. ANTONII CELEBRARI CVRANTO
TENENTVR VT IN ACTIS D. OCTAVII RODVLPHI NOT. VEN. DIEI XIV MENSIS IAN. MDCLXXI
AB INCAR. FR. PETRVS MARTYR RVSCA EPVS CAPRVLEN. EREXIT VNIVIT DISPOSVIT. Illustrissimi
e reverendissimi vescovi caprulensi, abbiate cura che una messa letta
quotidiana e due cantate in qualsivoglia mese siano celebrate a questo altare
di S. Antonio, ne sono tenuti come dagli atti del signor Ottavio Rodolfo notaio
veneziano del giorno 14 mese di gennaio 1671 dall'Incarnazione. Fra' Pietro
Martire Rusca vescovo di Caorle eresse, unì, dispose. Consacra la chiesa di
Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia. R. Rusca, Il Rusco, overo
dell'historia della famiglia Rusca, N. Marta, Venezia, Bonaventura Perissuti,
Notizie divote ed erudite intorno alla Vita ed all' insigne Basilica di S. Antonio
di Padova, Padova, Flaminio Corner,
Notizie storiche delle chiese e monasteri di Venezia, e di Torcello, G. Manfrè,
Padova, G. Sbaraglia, Supplementum et castigatio ad scriptores trium ordinum S.
Francisci, S. Michaelis ad ripam apud Linum Contedini, Roma. T. Bottani, Saggio di Storia della Città di
Caorle, Bernardi, Venezia, G. Musolino, Storia di Caorle, La Tipografica,
Venezia, Paolo Francesco Gusso e R. Candiago Gandolfo, Caorle Sacra, Marcianum
Press, Venezia, F. Ughelli, Italia sacra sive de episcopis
Italiæ, et insularum adjacentium. Pietro Martire Rusca. Rusca. Keywords:
“Syllogistica methodus”, “Aures Aristotelis peripateticorum principis”; “Defensionem
Vestigationum Peripateticum”, il liceo fuori dal liceo. Refs.: Luigi Speranza,
“Grice e Rusca” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Rusconi – attacco e contrattacco – la
romanitas di Tertuliano -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Meda). Filosofo italiano. Insegna a Trento e Torino.
“La teoria critica della società” -- Istituto storico italo-germanico. Altre saggi:
“Crisi di sistema e sconfitta operaia” (Einaudi); “Scambio, minaccia, decisione”;
“Sociologia politica (Mulino); Se cessiamo di essere una nazione (Mulino), in
cui ripercorre il dibattito sul concetto di nazione – “la nazione italiana”; Resistenza
e post-fascismo (Il Mulino); “Come se Dio non ci fosse” (Einaudi), “Italia – lo
stato di potenza, la potenza civile (Einaudi) Cefalonia. Quando gli italiani si
battono (Gli struzzi Einaudi); “L'azzardo”
(Mulino); “Cavour: fra liberalismo e cesarismo (Il Mulino); “Cosa resta”
(Laterza ); “Seduzione” (Feltrinelli ); “Attacco” (Mulino). Gian Enrico
Rusconi. Rusconi. Keywords: romanita, italianita, il concetto di nazione in
Hegel, “God save the queen” – the national anthem – l’inno nazionale -- Refs.:
Luigi Speranza, “Grice e Rusconi” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Rustico – Roma – filosofia
italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo
italiano. Quinto Giunio Rustico. Porch. A friend of Antonino. According to
Antonino, Rustico taught him, amongst other tings, the importance of both
characterd development and careful study. He also introduced him to the
writings of a former slave by the name of Epitteto. Rustico taught law and
presided over the trial of Giustino detto il Martire – condemning him to death.
Grice e Ruta – corpori sani – l’intersoggetivo e la
psiche sociale – filosofia fascista – filosofia meridionale -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Belmonte
Castello). Filosofo italiano. Insegna a Napoli. Conosce e frequenta Croce. Sviluppa
una filosofia in armonia con l'ideologia del regime fascista. Saggi: “Il gusto
d'amare” (Millennium); “Insaniapoli” (Campus); “Il segreto di Partenope” (Napoli,
Millennium);“L’inter-soggetivo e la psiche sociale” (Milano, Sandron); “Il ritorno
del genio di Vico” (Bari); “Politica e ideologia” (Milano, Corbaccio); “La
necessità storica dell'Italia nuova” (Napoli); “Diario e lettere” (Bari); “La
nascita della tragedia ovvero Ellenismo e pessimismo” (Bari). Enrico Ruta.
Ruta. Keywords: l’intersoggetivo e la psiche sociale, corpori sani, il concetto
di necessita storica in hegel – il concetto del sociale – il carattere del
popolo italiano, lo stato italiano – la missione del popolo italiano – la
patria italiana. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Ruta” – The Swimming-Pool
Library.
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