Grice e Pessina: l’implicatura conversazionale
– filosofia italiana – Luigi Speranza (Napoli). Filosofo italiano. Studia a Napoli sotto GALLUPPI. Cura la
sua storia della filosofia. Di idee liberali, prende parte ai moti. Pubblica un
saggio sulla costituzione italiana che gli procura la persecuzione della polizia
e il carcere. Recluso nell’isola di S. Stefano, sposa la figlia di Settembrini.
Fugge dal regno, insegna a Bologna. Fonda “Il Filangieri”. Dei Lincei. Muore nella suo palazzo in via del Museo,
strada che prese in seguito il suo nome: Anche il palazzo dove visse. Aula a
lui intitolata. A lui è dedicato un busto
alla passeggiata del Pincio. Saggi “Che cosa e il diritto private?” (Napoli: Poligrafico);
“Procedura del diritto (Napoli, Jovene); “Il naturale e il giuridico – alla
regia di Napoli” (Napoli, Accademia Reale delle Scienze); Il piu privati dei
diritti (Napoli, Marghieri, Diritto e privacita (Napoli, Marghieri); Il privato
del diritto (Napoli, Marghieri); Che e private nel diritto privato? (Napoli: Marghieri);
“Il diritto privato” (Napoli: Priore); “Storia della filosofia” (Milano:
Silvestri); Treccani Dizionario biografico degl’italiani, Istituto
dell'Enciclopedia. La scuola italica venne fondata da
Pitagora che crea una filosofia matematica a CROTONE e TARANTO. L’anima,
secondo Pitagora, è un numero che si muove. L'armonia dell'anima, o la sua
rassomiglianza col divino costituisce la virtù; e la giustizia è l'equa
retribuzione. La scuola di VELIA svolge pienamente l'idealismo dei Crotonesi; e
la varietà, non negata da Pitagora, esclusivamente affermata dalla scuola
gionica, venne assorbita dell'unità da Senofane, trascurata interamente da
Parmenide – VELINO (si veda) -- , e negata da Zenone – VELIA (si veda) --, il
velino. Empedocle di GIRGENTI (si veda) ed Anassagora seguirono l'eclettismo,
ma il primo fu più proclive alla setta dei crotonesi, ed il secondo alla scuola
gionica. La scessi ha a fautori i sofisti I quali sorgeano da tutte le scuole. GORGIA
di di Lontino o LIONZO (si veda), discepolo di Empedocle di GIRGENTI (si veda),
è sofista, e tale era benanche Protagora, discepolo di Democrito. Ma questi non
pensano che a sedurre il popolo colle loro vane disputazioni e colla loro
effeminata eloquenza. Nulla possiamo dire della filosofia appo i romani
perocchè essi, rivolgendo il pensiero alle cose pubbliche, non poteano ri-concentrarsi
nella severa meditazione filosofica. Epperò, anche quando la filosofia del
dritto e la giurisprudenza fiorirono del romano impero, i giureconsulti non fanno
che freddamente seguire ora la filosofia dell’orto o del portico. E se alcuno
ci obbiettasse le opere di CICERONE, di Senеса, o di PLINIO, risponderemmo che
questi filosofi saranno sempre degni di venerazione de’ filosofi, ma che non
fondarono alcun sistema NUOVO. Neander, origine e sviluppamento de’ principali sistemi
gnostici. Walsch de gnosticorum systematis fonte Lewald de doctrina
gnosticorum. Olearii, De philos. eclectica. stitui. D. Italia. Anco
in Italia ebbe il sensualismo degl’adetti. Ma in alcuni è originale, in altri
una imitazione di Locke, di Gassendi, e di Condillac. Fra’primi possiamo
annoverare ZANOLLI, MURATORI, BIANCHI, e VERRI. Il primo di questi, 7 2 be spazio è la
relazione di due 'corpi di stanti l'uno dall'altro , che il tempo è la
successione o consistenza per gli es seri creati , e che la felicità rattrovasi
la scessi, tenta formare i principii più stabili dell'umana credenza, assegna
la sola probabilità alle idee morali, e riconosce che i sensi ci fanno aperti i
fenomeni esteroi ed il loro ordine successivo, ma non la natura della causa.
Kirwan sostenne che non possono aver luogo gl’esseri senza una causa, che lo
nello stato di piacere assoluto non-misto a veruna pena. Da ultimo, Young,
dettando un trattato sulla forza della testimonianza, la rinchiuse ne’ confini
della probabilità, e sostenne che essa è capace di un convincimento superiore
ad ogni altra esperienza, tentando la spiegazione di molti fenomeni
intellettuali colla dottrina sulla forza attrattiva delle idee, dimostra che
tutte le umane azioni si rifondono in semplici probabilità. MURATORI, che è il
solo curato fra’ filosofi ed il solo filosofo fra’ curati, indagando le forze
dell'umano intendimento, confuta la scessi mediante una morale poggiata su’ principii
della ragione e dell'amor proprio – cf. Grice, SELF-LOVE, OTHER-LOVE. BIANCHI
fa dipendere il piacere dalla cessazione del dolore.VERRI vuole che si fosse a’
suoi tempi effettuata la dottrina del sentimento o del senso morale. Fra’ secondi,
BALDINOTTI nega che si puo discoprire le essenze delle cose co’sensi o colla
riflessione ed ammise il principio che ogni nostra cognizione debb'esser di
fatto. Lo studio di Locke, dopo l'opera di BALDINOTTI attira in Italia molti
proseliti, fra'quali possiam nominare a cagion di onore SARTI, PAVESI, TETTONI,
CAPOCASALE, e BRIGANTI. Iovano molti filosofi, arversi per fede
a’principii del Lockianismo, cercarono bandirlo; egli vi avea radicato i suoi
profondi germi che si estesero insino all’aurora del secolo presente. Fra suoi
seguaci si distinsero SOAVE, TOMASO, e VALDASTRI. SOAVE, seguendo il sistema di
Locke sulle idee acquisite, riguarda l'idea come l'immagine degl’obbietti e
fonda la certezza sulle tre evidenze di Condillac. VALDASTRI fa derivare dalla
sensibilità tutte le nostre idee, trasse il criterio del vero dal senso intimo
e sostenne nulla esservi di vero in meta-fisica se non fondato sulla economia
del nostro essere. An co Rezzonico, Corniani e Prandi danno opera alla
propagazione del condillachismo. Ma gl’italiani, benchè sensualisti, non si
nabissano nelle funeste conseguenze del materialismo francese, perocchè risenteno
ancora l'influenza della vera e sapa filosofia, la quale mai è, che si
scompagni dalle verità che crediamo DIVINA. C. Italia. Giovenale, Magneni,
Rufini, e Miceli segueno l'idealismo ed hanno a scopo comune quello di
determinare l'ideale principio costitutivo delle cose. Ma Pino da a luce la sua
proto-logia che, quantunque tenuta in dispregio da’ sensualisti, pure non
lascia di onorare l'autore e la patria di lui. Questo saggio venne diretto ad
indagare il primo della verità de' principii e delle scienze, l'uno che in se
racchiude il principio delle scienze tutte. Egli con prove ingegnose e con
sottili ragionamenti dimostra che le parole non ànno il primo senso nelle umane
convenzioni, che esiste un primo, causa ed origine dell'umana intelligenza, che
il primo principio della ragione è divino. Law e Hutton sono i suoi più
forti sostenitori – Law negando ogni realtà obbiettiva alle idee di spazio e di
tempo; Hutton inclinando alle opinioni del celebre Berkeley. è strato all'uomo,
che le parole non sono [Borovshi, Notizia sulla vita e sul carattere di Kant; Jachman,
Lettere ad un amico in torno Kant - Wasianki, Emmanuele Kant negli ultimi anni della
sua vita.- Biografia di Emmanuele Kant. - Rink , Tratti della vita di Kant.
Bouterweck, Em. Kant. Rimembranze. Grohman, Alla memoria di Kant. Cousin,
Lezioni sulla filosofia di Kant -- versione italiana di F. Triochera con note
del BENEMERITO [B.] Galluppi -- Kant, Idee sulla maniera di apprezzare le forze
vive Principiorum metaphysicorum nova dilucidatio. Considerazioni
sull'ottimismo. Sogni di un uomo che vede gli spiriti] SEGNI DELL’IDEE, nè le
idee segni delle parole, che il primo pensiero dell'uomo è il mistero nel senso
dell'uno o primo, ovvero del divino; che l'analisi è la distinzione della
pluralità costituita dall'uno; e da ultimo che non già la dimostrazione
matematica, sibbene la scienza del primo è la ragione primitiva della scienza. Dietro
l'impulso di Premoli, dietro gli sforzi di qualche altra e università che cerca
difenderlo, il misticismo ha in Italia parecchi coltivatori, fra'quali si distinsero
FERRARI e LETI. FERRARI fa derivare la filosofia dalla rivelazione del divino, dalla
esperienza, e dalla ragione, ed assevera che il filosofo dove seguir laprima in
preferenza dell’altre. LETI, attenendosi ad un principio rivelato o positivo,
tenta fondare un sistema cosmologico sul “Genesi.” Epperò, secondo lui, tutte
le cose han principio dal divino, lapima si congiunge con uno spirito materiale
costituito come la vera forma delle cose materiali, e contenente la luce, l'acqua,
la terra, che sono volatili o fissi, e formano gl’altr’obbietti. Ma la
riforma conoscendo la propria fallacia ed illusione, De ti intese della
massime a divinità determinare derivare di S. ,edi le idee Tomuniaso gli Secco
che immediatamente attribu, segue facendo da, le però il divino [Rousseau,
Discorso sulla quistione se il risorgimento delle scienze e delle arti hanno
contribuito a depurare i costumi. Discorso sull'origine e su’ fondamenti della
ineguaglianza tra gl’uomini Lettere scritte dalla montagna; Del contratto
sociale o principii del dritto Politico; Emilio o dell’educazione; Jacobi, L'idealismo
ed il realismo Lettera a Fichte Alcune lettere contro Schelling Delle cose
divine, Romanzi filosofici - Introduzione alla filosofia. Koeppen Della
rivelazione considerata per rispetto alla filosofia di Kant e di Fichte
Trattati sull'arte di vivere; La dottrina di Schelling Sul fine della filosofia.
Guida per la logica. Saggio del Diritto naturale. Esposizione della natura della
filosofia. Filosofia del Cristianesimo. Politica secondo i principii dell’Accademia.
Teoria del Dritto secondo i principii di l’Accademia. Lettere ad un amico su'] C
C filosofica sperimentale preoccupa gli spiriti per lo studio degl’obbietti
sensibili; ed è questa appunto la ragione per cui le speculazioni del
misticismo non ven nero accolte e ridotte ad una dottrina generale. tori.
L'eclettismo ha de’ forti e valenti sostenitori. Ceva confuta Gassendi e
Cartesio; la celebre Agnesi, prevenendo il Cousin, dice non doversi aderire a
setta alcuna, ma scegliere tra le sentenze dei filosofi quelle che rispondono
alla esperienza ed alla ragione. Corsini insegna non doversi seguitare ne i
Cartesiani, nè il Lizio, ma le migliori opinioni di tutte le sette con una
specie d’eclettismo. S. 7. venne sostenuto da molti 'Glo [L'Empirismo –
Razionalismo] sofi, tra' quali si distinsero Luini, Gorini, Scarella, Ansaldi,Vico
Stellini, e Genovesi. LUINI si oppone all'armonia prestabilita di Leibnitz
accostandosi al pensiero della forma sostanziale [viene le categorie di
Kant, ammettendo nello spirito certe idee prime, e discer de la percezione
della convenienza o discrepanza di due idee dall'assenso dissenso a tale
percezione. Secondo lui, la mente umana non può comprendere come convenienti
due cose che re dell'anima, distingue nell'anima la sostanza 'le potenze i
modi, afferma che nel percepire un oggetto noi ci distinguiamo dall'atto della
percezione, che le potenze s'argomentano col ragionamento, che le forze sono
una certa condizionata esigenza delle sostanze, che colla filosofia è dato di
scoprire nell'anima una certa sovra-esistenza, e che il razionale non debbe
superare il fatto. Gorini, elevando la dottrina dell'associazione, considera
l'idea come semplice rappresentazione dell'oggetto, e sostenne il principio
logico che la cognizione intuitiva è composta di due idee e la dimostrativa di
tre. Scarella concilia il principio di contraddizione e quello della ragion
sufficiente, prepugnano fra loro, il principio della cognizione stà nel
predicato che chiaramente si vede convenire o disconvenire dal soggetto. Infine
egli distingue gl’errori secondo le facoltà dello spirito, divide la psicologia
in fenomenale e PSICOLOGIA RAZIONALE, classifica le facoltà, spiega i sogni con
certe continue commozioni cerebrali, distinguel'anima umana da quella de’ bruti,
indica due specie d'appetito, l'una sensitiva, l'altra razionale; ed ammette
l'anticipazione in noi di qualche cosa innata, che dicesi idea. Ansaldi
dimostra che il portico non è atto a diminuire i momenti di infelicità, confuta
l'uomo macchina di Mettrie, il principio dell'associazione di Hartley, distingue
il sentimento dalla sensazione; e provando che è impossibile dedurre il fisico
dal morale, che le facoltà dell'anima sono indipendenti da’principii dell
organismo, fonda il principio morale sopra una virtù costitutiva dell'ordine
invariabile delle cose, lontanandosi dall’Utcheson e dalla dottrina dell’amor
proprio – Grice: SELF-LOVE, OTHER-LOVE. Gerdil divide l’idee in idee di modi, di
sostanze, e di relazioni, pone il criterio del vero nell’osservazione e nella
esperienza regolate dalla ragione, dichiara l'idea dell'ente un idea di
formazione, pone il criterio morale in un naturale criterio diapprovazione, che
indipendentemente dalla considerazione e del proprio utile determina il
giudizio o dettame pratico in virtù di una certa e conosciuta legge di
convenienza – il principio di co-operazione -- di che l'uomo si compiace per
natura; fa consistere l'ordine nel rapporto comune fra molti oggetti, deduce
l'immaterialità dell'anima dalla diversità tra la sostanza pensante e qualunque
sostanza corporea, dall'impossibilità che la materia contenga la prima
origine del moto di sostanza e di modo; deduce l'esistenza del divino dalla
necessaria esistenza di qualchecosa ab eterno; pone per principio che le regole
della morale per condurre al buon fine dove trarsi dalla natura umana, e colloca
il fine o la e dalle nozioni. Egli si eleva ad un sistema empirico razionale
fondato sulla storia e sulla ragione, e getta le fondamenti della scienza dell'umanità.
Il suo metodo è ricavato dalla psicologia, dalla natura della scienza, e dal la
geometria, ed in esso la facoltà inventrice, o la facoltà certa del sapere è
preposta a quella dell'ordinare o comporre. Esso è l'analisi geometrica ben
diversa da quella di Condillac. VICO venne a ridurre la filologia ad una vera
forma di scienza e da ritrarre dalla mitolo [Il nostro celebre
concittadino VICO, conosciuto più a’ tempi nostri che a'suoi, più dagli stranieri
che dalla sua patria, scrive la scienza nuova, monumento di gloria italiana, in
cui egli avea indagato i principii filosofici della storia, precedendo di un
secolo le teorie di Hegel, e Cousin . per а gia starei felicità nel bene sommo,
o nell'amore divino. dire una vera storia; ei pose il meta-fisica,
che in sostanza è una vera teo-logia, si è di stabilire un vero appoggiato al
senso comune ed all'ordine eterno delle cose, qual è il divino. Da questo
priocipio VICO deduce che tutte le scienze emanano dal divino, rimangono
comude 3 una na velle; che e criterio del vero: nel senso cerca surrogare
il principio dell'autorità universale a quello della ragione individuale.
Questo senso comune di Vico è un giudizio senz’alcuna riflessione, comunemente
sentito da tutto un ordine, da tutto un popolo, da tutta nazione, o da tutto il
genere umano. Secondo VICO, il vero è diverso dal CERTO, inquantocchè quello è
riposto nella conformità della mente coll'ordine delle cose, e questo nella coscienza
sicura dal dubbio, quello fondasi sulla ragione, e questo sull'autorità. La
meta-fisica è quella che stabilisce l'ente e il vero, ed è legata
necessariamente alla religione romana cattolica. Lo scopo della sua , nel
divino, e tornano al divino solo; che il divino è l'infinito posse, nosse
, velle > ; corpo, contiene una virtù infinita di estensione che
va all'infinito, e che dipende dallo sforzo dell'universo; e che il conoscere
chiaro in meta-fisica è vizio, cosicchè approfitta in meta-fisica colui che si è
perduto nella meditazione di questa scienza. Nella sua Psicologia VICO
distingue la sostanza intelligente dalla corporea. Indi sostiene che quella è
l'anima ed ha la sua sede nel cuore, che
in essa esistono le facoltà della memoria, della fantasia, dell'umano arbitrio;
che la mente umana l'uomo è il posse, posse, nito, che tende all'infinito; che
l’Ea te è Dio, e le creature esistono per partecipazione; che la causa unica è
quella che per produrre l'effetto non abbi sogna d'altra; che l'essenza
consiste ia una indefinita virtù; che l'anima è diversa dal corpo e dalla
materia;che il 4 > 2 pe'pervi, che si danno gl’universali, o l’idee come forme
delle cose che queste sono create dal divino, e che l'anima distingue l'uomo
dalle bestie. Il non intende [VICO considera l'uomo come ente fioito
procedente dal divino, superiore agl’altri animeli per la ragione, e in cui
distinguesi la natura innocente dalla corrotta. L’uomo è naturalmente
socievole, onde in lui un LINGUAGGIO. La sua vita propria è quella che è
consentanea alla natura. A lui appartengono l'umanità o l'altrui
commiserazione, il desiderio dell'utile, il carattere d'una comune cognazione di
natura, l'istinto alla fede, il pudore, e infine la brama dell'onore. L'uomo
insomma è un essere costituito d'intelletto e di volontà, corrotto in entrambi
dagl’errori e dalle passioni, ma capace dello sforzo della mente al vero che
come equo bene è il giusto, conformità della mente all'ordine è l'onesto. La
giustizia, secondo VICO è la virtù universale. La virtù è la stessa ragione, e
distinguesi in prudenza, come, temperanza e fortezza; e causa della
società è l'onestà. Noi abbiamo verso il divino de’ doveri a soddisfare col
culto, senza onestà non può darsi società civile, la giustizia dev'essere
universale o architettonica, perchè uno è il divino. VICO nella sua Scienza
nuova parte dall'idea o cognizione del divino che illumina gl’uomini e tutto
dispone co'suoi ordini prestabiliti. A questa idea principale si rannodano le
seguenti. Questo mondo è diretto dalla provvidenza divina. Questo mondo civile
fatto dagl’uomini non è molto antico. In esso tutte le nazioni convengono sulla
religione, sul matrimonio solenne, e sulla sepoltura. Su questi surgeno le
nazioni più barbare. Tutte le nazioni percorrono III età: I età degli dei –
GIOVE, MARTE, QUIRINO --, II età degl’eroi – ENEA, ASCANIO, ROMOLO --, III età
degl’uomini – BRUTO, CICERONE, OTTAVIANO; III diverse lingue: I geroglifica, II
simbolica, III volgare – il latino. Le nazioni furo prima di natura cruda, indi
severa, quin di benigna, e poscia dilicala; la forma di governo è o teo-cratica
o è delle repubbliche democratiche o aristocratiche, o finalmente è quella
delle monarchie; formate le città nasco BO.le tras-migrazioni de’ popoli, ed il
dritto naturale delle genti. Cresciute le nazioni, l'equità civile rafforza il
dritto naturale. Tutto ciò dura finchè non sopravvengono delle grandi crisi per
mutare il mondo civile. Queste vicissitudini umane formano il corso e il
ricorso della nazione italiana nel quale si ravvisano III età, degli dei –
GIOVE, MARTE, QUIRINO – II degl’eroi – ENEA, ASCANAIO – ROMOLO; III degl’uomini
– BRUTO, GIULIO CESARE, OTTAVIANO; tre specie di natura: fantastica, eroica, e
intelligente; tre specie di costumi: religiosi, colerici, e officiosi; tre
specie di dritto naturale: divino, eroico, umano; tre specie di governo: I teocratico,
II aristocratico o III democratico, e monarchici; tre specie di lingue, I mentale,
II eroica e III di parlari articolati; tre specie di caratteri, geroglificii,
eroici e volgari, aleo VICO idea gli dini lesi doè nesto nė joni atri pri
-in SUI are ; elit 10 specie di giurisprudenza, divina, eroica, ed umana; tre
specie di autorità: divina, eroica ed umana; tre specie di giudizi: divini,
eroici, umani; tre specie di tempi: religiosi, eroici, e civili. Tutte queste
cose hanno apco un ricorso. Il corso e ricorso è fondato sul fatto. La storia
ideale non è propria de Romani , tre Tor oé Iri. del co ed ute ma
di tutto il mondo. La Scienza nuova si offre sotto gli aspetti di Te-ologia
ragionata, di filosofia, di storia delle umane idee, di critica filosofica, di storia
ideale eterna, di sistema del dritto. naturale e delle geộti, di scienza de’ principii
di storia universale. Questo grande uomo ha delle lodi e delle accuse, ma
sarebbe lungo e difficile il giudicarle per vedere se le une o le altre preponderano.
Epperò altro non facciamo che rimapere stupiti come intempi tantomeno
civilizzati de' nostri che si addimandano civilissimi l’Italia abbia dato alla
luce un ingegno sì 'straordinario e maraviglioso. La filosofia del VICO rimane
ignota per lungo tempo all'Europa. Ma ha anco ra de continuatori fra’ quali
vennero ad altissima rinomanza STELLINI e GENOVESI. STELLINI analizza le facoltà
umane, affermando che il bene o l'ottimo stato dell'anima dipende dalla
proporzione o dall'equilibrio di tutte, e fecede rivare la virtù
dall'equilibrio tra le facoltà e le affezioni umane. Nella sua opera sull'originee
su’ progressi de’costumi dimostra esservi tre epoche della natura umana, cioè
quella de’ sensi che servono all'animo, quella dell'animo che serve a’sensi, e quella
del mutuo commercio tra l'anima e i sensi. STELLINI integra, per dir così, la
filosofia vichiana , in quantocchè Vico cerca nella storia la morale delle
nazioni con quella degl’individui, e STELLINI fa la storia de costumi degl’individui
colla morale delle nazioni, comprendendo l'assoluta necessità di dedurre i
principii morali dalla natura delle cose che si offre spontanea alla nostra
contemplazione, dando una unità sistematica alla scienza della morale, e
riducendo la dottrina della virtù alla sola grandezza. FILANGIERI, PAGANO, ed
IEROCADES proseguino quasi in silenzio la via luminosamente segnata da VICO e
STELLINI, ma colui che si fa chiaro, e fra' Vichisti e tra gli’empirici razionali,
è GENOVESI, nostro concittadino. Egli nella sua meta-fisica sostiene che non
possiamo avere idee distinte intorno alla sostanza, che l'essenza consiste in
varie proprietà, e che si distingue in reale, nozionale e nominale. L'anima
secondo lui, è lo stesso subbietto pensante ed intelligente, ed è dotata
d'intelletto e di ragione della percezione, del giudizio e del raziocinio; per
ben filosofare è mestiere che si faccia uso di quelle idee che possiamo avere, che
la verità sia chiara ed evidente, mai il filosofo non il principio
dell’autorità e dell'arte critica, cità della mente umana e della estensione
della conoscenza. Secondo lui, la > 1 1 debbe scostarsi dalle dimostrazioni
stabilite se non quándo ci si presentano dell’obbiezioni. Egli dichiara
imperfetta la scienza teo-sofica e conchiude che ascendiamo al Verbo per via
della ragione. Segue il principio che rion sidapno nemmeno l’idee intellettuali
senza; un moto corrispondente nel cervello> ammette il principio del vero e
del falso il cui criterio è l'evidenza intelligibile sensuale e storica >
> . della capa ra umana morale è mossa dal conoscere la
natu in che trovansi due forze, l'una concentrica e l'altra diffusiva che
entrambe dalla morale devono esser di rette alla felicità. Scopo della morale è
quello di regolare e non distruggere l'uomo. La legge naturale è risposta de
dae precetti di attribuire i proprii diritti al divino a te ed agli altri, e di
fare tutto che conviene alla felicità del genere umano. Egli ripone la legge
morale nella ragione e distingue questa come facoltà calcolatrice dalla regola
che la governa e che consiste nel tenore dell'essenze e dei rapporti essenziali
delle cose ordinate, e per la quale v’ba un'obbligazione perfetta che è della
forza e della giustizia, ed un obbligazione imperfetta che è la legge
dell'umanità. Egli dimostra ancora che l'utile è il più bello indizio di una
legge generale che punisca o premii talune azioni, e che tutti i doveri si
riducono si a rispettare le palu rali proprietà di ciascuno che ad acquistar le
proprietà, perchè non s'invadano le proprietà di coloro i quali sono al
medesimo piano dell'universo con noi. GENOVESI non è un filosofo originale, ma
è originale pel suo metodo, per la sua chiarezza, per la sua critica; e se
talvolta si desidera in lui maggior ordine, maggior precisione, ciò nasce
appunto dalla difficoltà di riunire in un sol corpo l'intera filosofia
italiana. S all'immaginazione- De 2 Antropologia di Gorini-Luini, Meditazione
Ansaldi, Riflessioni sui mezzi di perfezionare la filosofia morale. Saggio in torno
traditione principiorum legisnaturalis- Elementa Logicae, Psychologiae, ac
Theologiae naturalis, auctore Scarella Gerd il., Anti Emilio o Riflessioni
sulla teoria e la pratica dell'educazione contro Rousseau. Piano degli Studii Logicae
Institutiones Storia delle sette de’ filosofi. Principii della morale cristiana.
Origine del senso morale. Memoria dell'ordine del divino e della immaterialità
delle nature intelligenti. Philosophicae Institutiones quibus Ethica seu
Philosophia practica continetur VICO: De nostri temporis studiorum ratione-
Dell'esistenza De antiquissima italorum sapientia. De uno uni versi juris
principio et fine uno liber unus. De Constantia jurisprudentis liberalter-
Principii di scienza nuova STELLINI: Ethices Opera omnia PAGANO, Saggi politici
Discorso sull'origine e natura della poesia. GENOVESI: Elementa metaphysicae. Elementorum
artis logico criticae. La Logica. Istituzioni di meta-fisica pe’ principianti. Diceosina
o sia Filosofia del giusto e dell'onesto. Per dar compimento alla esposizione
dell'attuale filosofia italiana e insieme allo svolgimento storico de'si stemi
filosofici non rimane che esporre lo stato della filosofia in Italia al secolo
presente. I filosofi italiani oggdì si dividono nelle V classi dei sensualisti,
degl’idealisti, de’ mistici, degl’eclettici e degl’empiristi razionalisti. La
tendenza della filosofia italiana al dì d'oggi è l'Empirismo Razionalismo
benchè si ravvisi qualche avanzo di sensismo, e som qualche
imitazione dell'idealismo alemanno non che del misticismo francese e del
eclettismo scozzese. È il chiarissimo Barone GALLUPI che, colla potenza della
sua dialettica, e colla severità del metodo analitico, rappresenta
eminentememente la filosofia in Italia, movendo guerra sì all'idealismo di Kant
che al sensualismo del Condillac. Noi per seguire l'ordine ideo-logico dei
diversi sistemi di filosofia esporremo pri mamente le dottrine degl'empirici.
Po scia verremo agl’idealisti, a’ mistici, ed agl’eclettici; e da ultimo agl’empiristi-Razionalisti.
POLI: Supplimenti al Manuale della Storia della filosofia di Tenneman. Gioberti:
Del Primato morale e civile degl'Italiani. I capi del sensualismo italiano nel
secolo presente sono Gioia, Romagnosi, e Lallebasque. GIOIA (si veda), fondando
la sua filosofia sul la ricerca de’fatti, non fa che mirare aduna scienza
popolare. Procedendo in tal modo egli trova tre facoltà fondamentali: la
sensazione, l'attenzione ed il raziocinio. Indaga l'origine delle sensazioni e
dell'istinto, ammise l’organizzazione e gli stimoli esterni come cause
dell'istinto, e spiega l'anomalia delle sensazioni, e le loro leggi, por gendo
un cenno storico sulle norme materiali che furono falsamente riguar date come
norme misuratrici della in telligenza. Riguardo a'prodotti intellet tuali e
morali , egli inclinò ad una i deologia fisiologica , che egli conchiude con
una teoria del piaceree del dolore, in cui considera il dolore come n o n
sempre proveniente da lesioni organiche, e il piacere come non sempre
effetto della cessazione del dolore , e stabilisce l'azione reale del piacere e
del dolore, e le loro sorgenti come inoti maggiori o minori del moto ordinario
delle fi bre. Poscia dimostra che essi influisco no sulla felicità, sulle
facoltà intellet tuali,sulle affezioni sociali, e sulle passioni ; e
rettificando le nozioni false sulla vita , mostra che le sensazioni u- nite
alla forza intellettuale cisvelano l'e sistenza del me e del fuor dime epro
ducono certe operazioni diverse dalle semplici sensazioni ; cpperò distingue la
sensazione dalla idea e dal giudizio. Nella filosofia morale, GIOIA dove
soggiacerealleconseguenzedelsuo si stema empirico ; ed infatti il suo prin
cipio è che la morale è la scienza della felicità, riponendo egli la felicità
dell'a vanzo delle sensazioni gradevoli su’mali; e che la virtù è una somma di
atti uti li disinteressati. Il sistema di GIOIA è erroneo e difettoso , perchè
tende a generalizzare il sensualismo, favorisce il sistema del piacere,
approssima l'ideologia alla fisica, analizza superficialmente ed inesattamente
i fenomeni psicologici, e deduce da un fatto incerto una teori ca o un
principio. Ma la comunicazio ne della scienza al popolo , una filoso fia
pratica e sociale, una mente vasta e perspieace, un giudizio avvalorato dalla
induzione ,una ammirabile chiarezza d'idee e di ragionamenti;ed una scelta
erudizione, sono le doti che se fossero andate disgiun
tedanonpochierroriavrebbero formato di Gioia un pensatore non mediocre. ROMAGNOSI
(si veda) segue, nel suo metodo, ne'suoi principii, e nelle suededuzioni, l'empirismo,
ma un'empirismo psicologico, da lui manifestato, cercando il principio del dritto
nale nelle relazioni appoggiate Pe all'es senza ed alle reali connessioni delle
co se, dimostrando che l'arte di governar la società deve riuscire l'ordine
morale di fatto perfezionato, e che nella spo sizione dell'ordine teoretico e
pratico debbe aver luogo la storia della natura umana e delle sue relazioni 3
nendosi la ricerca de'fenomeni e propo psicolo gici sperimentali , lasciando le
astruse indagini della metafisica psicologica. E gli definendo la psicologia ,
la dinamica dell'uomo interiore; stabilisce le tre funzioni psicologiche
del conoscere, del volere, e dell'eseguire , dichiara l'esi stenza del me e
degli altri corpi il cui carattere esclusivo è la pluralità di so stanze
compresa in un sol concetto ; e dimostra che le sensazioni sono i segni reali e
naturali cui in natura corrispon dono le cose e i modi di esseri reali che il
sentire è diverso dall'intendere che stà nel percepire l'essere e il fare delle
cose ; che il senso intimo è una facoltà occulta che unisce all'uno il
moltiplice , al semplice il complesso, che perciò è suo ufficio il conformare
gliatti psicologici che qualificano l'in tendere, il dettare un sentimento in
ogni giudizio , l'attrarre ciò che è ana logo e respingere ciò che ripugna ;
che laleggedell'umana intelligenzaè funzione in cui il senso dell'azione ri
cevuta e quello della reazione corrispo sta concorrono a produrre la percezio
ne dell'essere e del fare ideabile delle cose. Nulla,secondo lui,avvi d'innato
o a priori riguardo alle idee che tutte e una derivano dalla
sensazione combinata col la reazione o dalla competenza dell'Io combinata con
quella degli obbietti e sterni. Egli ripone il criterio del vero nel principio
di contraddizione , consi dera la causa come un non so che rac chiudente il
concetto d'una potenza pro duttrice di un atto o di un fatto; ne ga le idee
iunate pel principio che l'Io vedendo tutto in sè stesso non può di stinguere
dall'acquisito ciò che vi si rattrova d'innato; considera il valore della prova
nella certezza , e nel dubbio , e conchiude che lo stato esterno e sensibile
degli ele menti delle prove è fondamento univer sale e primitivo del loro
impero. La morale, secondo lui, stànel proporzionare la natura de' mezzi
secondo la speciale considerazione del fine. Il principio generale della sua
morale è l'ordine della perfezione , cheper leg ge di fatto reagisce su quello
della conservazione tanto coll'insegnare quan to col somministrareimezzi
delmiglior bilità , e nel dubbio nella proba Lallebasque congiunge alla
scienza del pensiere la filosofia naturale. Secondo [È comune opinione che sot
to il nome di Lallebasque tenga celato quello del caraliere BORRELLI:
essere umano; e che mira al benesse re all'utilità fisica o morale ed alla
umana felicità che costituiscono l'uomo attuale e le leggi naturali per cui
l'uo > mo , com 'essere perfettibile è tenuto a seguire l'ordine morale di
natura. E gli distinse l'incivilimento dalla civil ne pose le basi nella natura
nella religione, nell'agricoltura, nel governo, nella concorrenza; ed il prin
cipio nell'incivilimento sempre dativo. Una mente vasta, un ingegno acuto e
profondo ed una dialettica rigorosa formano tutti i suoi pregi; ma è in e
qualche modo oscuro e confuso , né fu tanto innovatore quanto lo predica rono i
suoi proseliti, e per l'empirismo da lui professato, e per le diffi coltà della
scienza, là; g
lui,lasensazioneèprimitiva, conti nuata, riprodotta ed aumentata; ed è
lo stesso che l'idea , tranne che questa si adopera più di frequente a signifi
care le funzionidell'intelletto. In quan to al giudizio, egli distingue quello
di occupazione da quello di attenzione;e riduce ogni giudizio a quello di diver
sità; considera il raziocinio come l'atto onde due idee producono un giudizio
per via d'una terza. Riguardo alla vo lontà egli sostiene che il calcolo voli
tivo e l'atto prelativo si risolvono in un giudizio di preferenza pel quale la
volontà sisviluppa come un'azionecon cui l'animo eccita i nostri organi a pro
cacciarci ciò che abbiam prescelto. In trattando della scienza etimologica, egli
ripartisce le lingue in radicali e produttive. Indaga l'origine delle parole e
le loro cause, che sono l'imitazione, il bisogno, il comodo, l'arbitrio. Riconosce
due mezzi per trovare le lingue radicali: la ricerca de'popoli che han
comunicato con quello per la cui lingua han luogo le indagini etimologiche,
e l'attignere dalla lingua derivata la noti zia di quelle che àn concorso a
formarla. Un luogo stuolo di empiristi tenne dietro a questi Àtre pensatori.
Gigli de finisce la filosofia la scienza di ciò che può conoscersi con esatte
osservazioni e con esperienze bene istituite. SAVIOLI è seguace di Locke e di
SOAVE. Troisi riconosce ne'sensi gli strumenti delle po stre prime idee.
MAZZARELLAriconosce l'attività e la sensibilità come proprietà costitutive
dell'essere semplice ;Bini dichiaratutte le idee provvenire all'ani ma col
mezzo de'sensi. PEZZI nega l'e sistenza delle appercezioni e delle idee
astratte. Accordino fadipendere tutte le facoltà dell'anima dalla sensibilità,
e riguarda l'uomo neiprimi momenti della sua esistenza come una tavola .rasa
ove non è impresso alcun carattere; MARA no distingue la percezione dall'idea e
preferiscel'analisi. ABBÀ fa dipendere le idee dal senso e dall'azione
dell'anima. ZELLI afferma che l'uomo riceve le losofico sulla coscienza. TESTA afferma
che il sentimento non può fallire al ve e che l'osservare la natura e fi -prime
idee per mezzo de'nervi ; Alberii dichiara pescibile tutto che esce dalla sfera
del mondo sensibile. PASSERI riconosce l'influenza del fisico sulla rettitu
dine delle nostre azionispirituali. SANCHEZ niega alla ragione la conoscenza
dell'assoluto e trae tutte le idee da' sensi. GATTI dichiara esser la
sensazione il risultamento di una conformazione spe ciale vivente. BONFADINI riconosce
il metodo induttivo come mezzo logico della verità, e spiega l'origine delle
idee coll'analisi e coll'astrazione. REGULEAS pretende nell'anima altro non
esservi che il sentire. BRUSCHELLI trae l'esistenza del mondo e del divino dall'osservazione
de' fatti che ne circondano. GRONES dichiara la metafisica la scienza delle
cose astratte conoscibili per mezzo dell'osservazione costante e delle esperienze
accurate. PIZZOLATO forma della filosofia una scienza fenomenical. BUTLURA poggia
il sapere ro, studiarne i fatti sono i soli mezzi sicuri d'ammaestramento.
BRADI riduce la certezza alla diretta cognizione del modo di essere speciale
degl’obbietti. FAGNANI fonda il suo sistema gloso-fico sul dinamismo e sulla sensibilità.
BRAGAZZI propone per facoltà d'apprendere l'osservazione de'fenomeni dello
spirito e per criterio del vero la verificazione. COSTA sostiene la memoria e
le altre facoltà a simiglianza della sensazione, ed ammette l'origine delle
idee generali e normali dall'idea individuale. FERRARI segue il principio
dell'associabilità interna e FELLETTI quello dell'utile umanitario. L'empirismo
venne applicato alla pedagogia da PASETTI, FONTANA, TOMMASEO, e RENZI, alla storia
da ROSSI, alla estetica da CICOGNARA e DELFICO, e dalla genealogia delle
scienze da PAMPHILIS, ROSSELLI, e FERRARESE, che riunisce tutti i rami delle
scienze a quella dell'uomo, seguendo il principio che in esse tutto è relativo a
noi. [e Gioia : Il nuovo Galateo ca Tavole Statistiche sofia ad uso delle
scuole Logica Statisti Elementi di filo Ideologia. Esercizio logico. Nuovo
prospetto delle scienze economiche. Del merito e delle ricompensa. Dell'ingiuria,
de'danni, e del soddisfacimento. Indole, estensione, e vantaggi della
Statistica ROMAGNOSI: Che cosa è mente sana? Indovinello massimo. Della suprema
economia dell'umano sapere. Vedute fondamentali sull'arte logica. Dell'insegnamento
primitivo delle matematiche. Assunto primo della scienza del dritto naturale. Introduzione
allo studio del dritto pubblico universale. Dell'indole e de'fattori dello
incivilimento. Biblicteca italiana. Vari articoli di filosofia. L'antica filosofia
morale. Genesi del dritto penale. Progetto del codice e della procedura penale.
LALLEBASQUE: Introduzio De alla filosofia naturale del pensiero la - - -
cu mo Fa il - - - cato su! si dal per Ista OS ette mali Fel en -ia oi. Eila,
alla . ea dal Fer àa cipii della Genealogia del pensiero. BORRELLI: Gia Troisi:
L'arte di ragionare. Istituzioni metafisiche. Mazzarel Intorno a'principii
dell'arte etimologica gli. Analisi delle idee la. Corso d'ideologia elementare.
BINI: Lezioni logico-metafisico-morali. PEZZI: Lezioni di filosofia della mente
e del cuore, riformata e dedotta dall'analisi dell'uomo. ACCORDINO: Elementi di
filosofia. Regole dell'arte logica. Marano ABBÀ: Elementa Lo Pringices et
Metaphysices. ZELLI: Elementi di metafisica. PUNGILEONI: Dell'udito vista. Alberic:
Del nescibile. Passeri: - e della Della natura umana socievole. Sanchez:
Influenza delle passioni sullo scibile umano. GATTI (si veda): Principii d'ideologia.
BERTOLLI: Idee sulla filosofia delle scienze morali e politiche. GERMANI: Dell'umana
perfezione. SCARAMUZZI: Esame analitico della facoltà di sentire. BONFADINI: Sulle
categorie di Kant. REGULEAS: Nuovo piano d'istruzione ideo-logica elementare.
BRUSCHELLI: Praelectiones elementares logico-metaphisicae. BUTTURA: La
coscienza logica. TESTA: Introduzio ne alla filosofia dell'affetto. Filosofia
dell’affetto. BRAVI: Teorica e Pratica del Probabile. FAGNANI: Storia naturale
della potenza umana. Elementi dell'arte logica. BALDINI: Cenni sopra un corso
di filosofia. RAMELLI: Prospetto degli studii filosofici nelle scuole comunali.
NESSI: Schizzo intorno i principii di ogni filosofia. OCHEDA: Filosofia degl’antichi.
GRONES: Ricerche metafisico-matematiche sulla lingua del calcolo. PIZZOLATO: Introduzione
allo studio della filosofia dello spirito umano. SAVIOLI: Institutiones
metaphysicae in Epitome redactae. ZANDONELLA: Elogio di Bacone. COSTA:Del modo
di comporre le idee. FERRARI: La mente di Romagnosi. FELLETTI: In torno ad
una nuova sintesi delle scienze. PASETTI: Sull'educazione fisico-morale. FONTANA:
Manuale per l'educazione umana. TOMMASEO: Scritti varii sull'educazione. RENZI:
Sull'indole de'ciechi. ROSSI: Studii storici. CICOGNARA: Ragionamenti su bello.
DELFICO: Pensieri sulla storia e sulla incertezza ed inutilità della medesima.
ricerche sul bello. PAMPHILIS: Genografia dello scibile considerato nella sua
unità d’utile e di fine. ROSSETTI: Dello scibile e del suo insegnamento.
FERRARESE: Saggio di una classificazione sopra le scienze del l'uomo fisico e
morale. Delle diverse specie di follte. Ricerche intorno all'origine
dell'istinto. Trattato della mòno-mania suicidia. Esame dello stato morale ed imputabile
de'solli mono-maniaci. Elementi di ito e dela. PASERI Paseri: Sanchez:In
- - umano Bertolli: 1 orali epolis perfezione- a facoltà di orie di Kant uzione
Praelectiones - Buttura : -latroduzio ilosofia tiia delPro e delap e logica-
del ideo orso dinilo spetto del ali- NESSI filosofia – e sula oduzione a GRONES
: lin - ee umano – in Epitome Bacone elletti . For :lo S 3. Non ostante il gran
numero di fautori che si procaccia l'empirismo, pure si avverte ilbisogno di
spiegare la natura umana non dall'esperienza, ma dalla subbiettività dell'uomo.
Epperò sorgeno i razionalisti a combat, il secondo affermando l'assoluta
necessità delle idee innate, o de principii apriori, ed il terzo annunziando
esser la filosofia una scienza degl’enti di ragione. LUSVERLI considera le
facoltà come COLUI il quale da una forma siste ! un potere di produrre
qualche effetto, dipendente dalla forza spirituale. DEFENDI riconosce ne'sordo
muti l'idea dell'ente in universale, e PARMA nel fondo di ogni esistenza rattrova
l'essere. CERESA afferma essersi im battuti nel vero coloro i quali riposero il
principio del conoscere nella pura subbiettività che è sola infinita,
spontanea, positiva, e tale che l'uomo per suo mezzo elabora la sua
obbiettività. o tere le tendenze empiriche; ed aspira rodo a spiegare i
problemi più difficili della filosofia; ma non si elevarono alle chimere ed
alle astrazioni del trascendentalismo alemanno. Maggi, Bianchetti, e Receveur
coltivarono il razionalismo pel suo lato obbiettivo. MAGGI cerca un sommo
archetipo logico e supremo, P 1aspira 1 dificili ronoale Trascen
ilBian: tempo , di spazio , di iriposero 0 ilha etiro, RECEVEUR an na scienza considera che tipolos afermando
ionate, 0 prodare Jalla fora nesont ersale; eld stenza rat essersi im pura
possibilità dell'essere medesimo. Secondo RECEVEUR, quest'idea è è innata, poichè
non proviene nè da'sensi nè dal sentimento dell'io, nè dalla riflessione; e da
essa derivado tutte le idee acquisite diforma e di materia , di sostanza. Egli
si propone di ricondurre la filosofia dell'intelletto sulla giusta via,
combattendo i sistemi che hanno perturbate le menti e disonorata la filosofia,
e stabilire un criterio saldo e irremovibile alla verità ed alla certezza.
SERBATI segue ilprincipio che l'idea unica ed innata si è quella dell'ente
nell'universale. Egli preferi che riducesi a’ due sce il suo metodo assiomi di
non assumere nella spiegazio ne de'fatti dello spirito umano, nè meno nè più di
quel che è necessario a spiegarli. Egli parte dal principio che l'uomo pulla
può pensare senza l'idea dell'ente; che quindi la qualità più generale delle
cose è l'esistenza nella pura suk 7 spontana I suo mez matica al razionalismo
si e SERBATI. Egli si di di essenza, di causa , rma siste moto, e di estensione. sso è il senti mento
intellettuale, l'intelletto medesimo. Ecco i punti principali della sua teoria.
L’anima ha due potenze originali: l'intelletto, che ha per obbietto essenziale la
forma e la sensibilità che è esterna se ha per obbietto un corpo, interna se ha
per obbietto l’io. La coscienza upisce la sensibilità all'intelletto con una
sintesi primitiva, il cui effetto è la ragione scorgendo i rapporti generali,
ed è la facoltà di giudicare congiungendo l'attributo al subbietto la
sensibilità esterna è tratta ad operare colla materia prima, e la ragione
produce le percezioni intellettive; donde la facoltà di generalizzare e la
libertà all'indefinito svolgimento delle facoltà dell'uomo. Egli distingue la
sensazione dalla percezione sensitiva, l'idea di una cosa dal giudizio sulla
sua sussistenza, la percezione sensitiva dalla intellettiva, un atto dello
spirito dall'avvertenza dell'atto. Finalmente dimostra che è impossibile che
l'uomo percepisca una cosa diversa da sè;
I che lo spirito comunica le sue proprie forze alle cose
percepite; che l'idea del l'essere è fonte e criterio del vero e genera la
cognizione de'corpi, di noi; del divino, ed anco la legge morale. Per tal modo
l'idea dell'ente è, secondo lui, il primo principio innato nella psicologia e
nell'ontologia, il criterio del vero e del certo nella logica, il principio
supremo del bene e del dovere nella m o rale. senti nedesi lasua Itoeso
chee le quattro idee di spazio , di tempo , rigio io огро, lacr eleto to| gene
CON Terce adal 0;he :cold acele Non rimane che dirqualche cosa in torno al
nostro concittadino COLECCHI, seguace in qualche modo della filosofia di Kant.
COLECCHI pone di sostanza , e di causa efficiente , colle quali espone le leggi
della ragione che egli dichiara comuni ad ogni sistema fi losofico.Il principio
del suo sistema è questo: l’io non potrebbe determinare la sua esistenza nel
tempo senza una esi stenza interna, dal quale deriva che la cagione movente la
sensibilità non può riponersi nello stesso me, cioè che il cel indef. uomo
berce 7atto atto. eche vario delle rappresentazioni nasce
all'occasione del di fuori che modifica il sen so; che la riunione del vario nello
spazio e nel tempo è opera della fantasia, è e quindi chel'unità sintetica
dell'oggetto nell'esperienza è un prodotto della fantasia di accordo con
l'intelligenza. Secondo lui, l'induzione fisica è diversa dall'induzione
matematica inquantocchè quella mena allo scetticismo e questa a cono scenze
necessarie ed universali; se il rap porto tra le idee è neeessario, le idee e i
termini di questo rapporto son tali anch'esse ; ogni nostra conoscenza in
comincia da'sensi , e passa da questi al la intelligenza. Riguardo alle leggi
della ragione egti sostiene che la ragione esi ge inogni esperienza come data
la to talità delle parti dello spazio e degli arti colideltempo non confondendo
quello che è con quello che appare,. lità delle parti del tutio dato nella
divisione, la totalità delle condizioni nella catena delle cause e degli
effetti, pro nunziando l'accordo delle due causalità la tota- della
natura e della libertà , il necessa rio nella serie de contingenti ed infine un
ente assoluto, dotato di tutte le possibili realtà, il divino. Nella morale, egli
sostiene che il principio della propria felicità non può elevarsi alla dignità
di legge morale, che le due idee del giusto e dell'ingiusto sono originarie e
non fattizie, e che le regole etiche, le quali dirigono l'uomo interno sopo
essenzialmente diverse dalle giuridiche che dirigono l'uomo esterno. Colecchi
non è solamente seguace del Kant; ma egli cerca armonizzare colla morale i
pensamenti del Vico sulla filosofia e sulla legislazione; anzi poichè le verità
del Kantismo eran sepolte nella scienza ila lica, Colecchi ha saputo
raccogliere un seme da'principii di questa per produrre novelli frutti e
contribuire allo a vanzamento delle filosofiche discipline. Receveur: Institutionum
philosophicarum elementa Maggi: Critica sistematico-univerle e guida alla
rigenerazione della filosofia. Bianchelti: Studii filosofici tuzioni logico
metafisiche. Lusverli: Isti Defendi: Sul dolore estetico e sull'entusiasmo,
ragionamento. Parma: Supplimenti sul sansimonismo. Serbati: Saggio sulla felicità.
Saggio sulla unità dell'educazione. Opuscoli filosofici. Saggio sull'origine delle
idee. Principii della scienza morale. Frammento di una storia dell'empietà pii
e leggi generali di medicina e filosofia speculativa, Colecchi: Quistioni filosofiche.
Ceresa: Princi.] Il sensualismo venne anco combattuto da taluni che, seguendo
l'esempio della scuola teologica Francese, si elevarono al misticismo e
fondarono la scuola de’ soprannaturalisti, che fanno prevalere la fede ed il
sentimento sulla riflessione e sulla ragione. Primo fra questi, Palmieri
attacca di fronte l'empirismo, mette in campo le idee innate come impressioni
permanenti e modifcazioni dello spirito, afferma che sonovi nello spirito delle
idee e delle impressioni non avvertite e la teologia hanno lo
stesso scopo, cercano un solo vero discutono gli stessi principii, esse non ponuo
essere due scienze. Mastrofini si vapta autore di una meta-fisica subli-
.attualmente che la ragione per giudi care debbe seguire certe basi e regole
impresse nell'anima; e ri-vendicando l'autorità de'libri sacri, confutando il
Kantismo e negando alla filosofia la facoltà di spiegare lo stato èdell'uomo
sostiene che tutti i suoi sistemi sono contraddizioni manifeste, e che il solo vero
è il soprannaturalismo che è l'unico, e non contraddittorio, quando anche la
ragione non potesse sentirne chiaramente l'evidenza. Manzoni stimando
incompiata la filosofia che anno gli uomini sul giusto e sull'ingiusto
indipendentemente dalla religione, e la distinzione tra la filosofa e la religione
come una imperfezione, si accosta al soprannaturalismo, sostenendo che la
filosofia morale va congiunta alla teologia, che la ragione naturale è
imperfetta, e che se la filosofia e. Il nome di Licinio Ventebranz è
anagrammatico ed é celato in esso quello di Albertini me in cui applica la
filosofia alla teologia; Ventenbranz predica una filosofia eclettico-cristiana;
Perolari Malmignati sostiene che la sola filosofia verissima è la morale
cristiana. Olivieri e Pasio sostengono una morale dedotta dalla ri-velazione.
Cesare Cantử dimostra che, dovendosi basare la giustizia positiva
sull'assoluta, non puo giammai mepare ad effetto questa sua condizione se non
colla religione positiva; che l'umanità è regolata dal divino, che il
linguaggio della parola è dato dal divino all'uomo e con esso tutte le idee
primitive di giustizia e di rettitudine morale. Parma pretende che ogni sistema
filosofico debba dipartirsi da un dato primitivo anteriore alla dimostrazione,
e che sola la filosofia religiosa assume tutti gl’elementi del materialismo,
dell'idealismo e dello scet Riccardi fa
consistere il difetto di ogni filosofia del vizio logico e morale di sostituire
la parola natura al divino; e pretende la scienza essere essenzialmente
religione, non potersi dar conto di alcuna cosa che risalendo al divino, la
filosofia non dover concludere contro i fatti della ri-velazione, la stessa
fisica esser falsa se a questa è opposta. Ventura cerca identificare la
filosofia alla ri-velazione. Secondo lui, la filosofia statutta nel metodo, il
fondamento della certezza è riposto nel senso comune, l'intelletto e la verità
costituiscono un tutto indissolvibile, l'uomo si rapporta al divino, la
convenienza dell'ente coll'intelletto forma ad un tempo il sommo vero ed il
sommo bene, l'uomo debbe conosce ticismo, epperò, secondo lui, la
teologia è un ingrandimento dell'umana ragione, o la scienza dell'umanità
illustrata da'più alti intelletti, la filosofia non è che la religione, essa
comprende la teo-logia, 1'etica, la logica e la fisica e debbe re Dio mos
[Gioberti è un sostenitore del misticismo. Egli cerca surrogare l'ontologia al
ta psicologia, e il metodo sintetico all'analitico; segue il dommatismo,
cercando dedurre ogni cosa con logica stretta e severa; unisce la filosofia
alla teo-logia, subordinando la prima alla seconda; e distinguendo la parte
razionale da quella che è superiore alla ragione, incomincia dal primo ente, in
relazione alla mente umana; e, dopo aver presentata una dottrina dell'assoluto
si intrattiene a mostrarne lo svolgimento in tutte le forme delle scienze umane
e divine. Secondo lui, la un tutte le sue parti decidere coll'autorità
generale. Intorno a Gioberti e mestiere leggere la nota di ROVERE (si veda)
SULĽ ONTOLOGIA E SUL METODO ed un articolo di Massari cui è titolo: CONSIDERAZIONI
SULL’INTRODUZIONE ALLO STUDIO DELLA FILOSOFIA propo DI GIOBERTI (Progresso).
V. de e combinati con essa formapo tre realtà indipendenti dallo spirito,
cioè una sostanza ed una causa prima moltiplicità di essenze e di sostanze, ed
un atto col quale l'ente si collega alle esistenze; il nostro pensiero intuisce
questa realtà con un atto semplice e simultaneo che precede ogni intuizione
particolare, e per cui mezzo l'intelletto percepisce leproprietà essenziali dell’ente
mercè la ri-velazione; l'idea non può addivenire obbietto di riflessione senza
la parola interna, quindi è necessario l'intervento del linguaggio per opera
della ragione; vi è gran differenza fra l'intuizione e la riflessione, fra il metodo
ontologico e il metodo psicologico, e d'accanto alle facoltà che a p > >
sizione. L’ente crea le esistenze è la formola ideale che comprende tutte le
nozioni dello spirito umano; ogni suo membro esprime una realtà obbiettiva
assoluta e necessaria nell'Ente, relativa e contingente delle esistenze; questi
due membri son legati dalla creazio una > e non ha lasciato di
cadere in molti gravi errori, specialmente quando egli prendono
l'intelligibile, avvidell'uomo un istinto che mira al sopra intelligibile senza
poterlo giammai conoscere. L'ente si offre al nostro pensiero come lecido e
tenebroso; e da ciò sorge il legame e strettissimo tra la filosofia e la
teologia tra’dogmi ri-velati e i razionali. Egli applica la sua formola ideale
a molti problemi di logica, d'ideologia, e di meta-fisica; prova la sua
fecondità e larghezza in lei rattrovando la ragione e la fonte del sapere;
imprende a delinear nela storia attraverso le opinioni, le credenze, e le rivoluzioni
de'popoli, ed a mostrare che dessa abbraccia la ragione di tutti sistemi
potevoli di filosofia. La sua filosofia offre il primo esempio di una meta-fisica
ortodossa, ma ardita ed originale; sicchè può dirsi aver egli tentato di
mostrare i legami tra la filosofia e la ri-velazione cattolica estimando il
progresso delle scienze sperimentali e lo svolgimento della civiltà
ma attaccando il metodo psicologico, afferma che esso e la cagione del mate e quando
sostituisce al metodo analitico il sintetico. È principio riconociuto da ogni
sana mente che l'analisi di per sè sola non può menare allo scoprimento della
verità; ma è falso che la sola sintesi si adatta a darci la nozione del vero.
L'unico metodo è quello di conciliare l'analisi alla sintesi; perocchè vi sono
delle idee che conoscia mo per mezzo della sola analisi, e delle altre che
conosciamo per mezzo della sola sintesi. E poi l'accagionare Cartesio di tutte
le dottrine materialiste palesa una immoderata avversione al psicologismo che
da alcuni si vuole esser l'ultimatum della filosofia, ma dal quale noi stimiamo
doversi partire per giungere al l'ontologia, alla conoscenza della legge che
regge il mondo sensibile ed il mondo soprassensibile. Del resto Gioberti
evitando ed il pan-teismo ed il " rialismo che nel secolo scorso ebbe lao
go, · rolar [Malmignati : Lezioni filosofiche. Parma: Sulle opere di
Gerbet. Supplimento sul Sansimonismo. Cantù: Notizia di Romagnosi. Riccardi: Lapratica de'buoni studi. Discorso sulla
filosofia. Ventura: De methodo philosophandi. Gioberti: Introduzione allo
studio della filosofia. Errori filosofici di Serbati. Teorica del
sovrannaturale filosofia estetica. Saggio sul bello e Principii di Del Primato
Morale e civile Lettera sulle dottrine filosofi degl’italiani co-politiche di Lamenoais.
parallogismo nel dedurre con ragionamenti a priori la scienza de' Gniti da
quella dell'infinito, non fa altro che proclamare la verità della ri-velazione cattolica.
Palmieri: Analisi ragionata de'sistemi e de' fondamenti dell'ateismo e della
incredulità. Manzoni: Osservazioni sulla morale cattolica. Mastrofini: Le usure
Olivieri: La filosofia morale. Pasio: Elementa philosophiae moralis cum notis. Albertini:
Discorso critico intorno a’ pregiudizii ed errori ed a'tanto disputati due
metodi d'insegnare le scienze astratte. Lo Spirito della Dialettica. Pe C C
- osserva che i sensualisti hanno preso una strada erronea occupandosi
della quistione sull'origine delle idee e mischiandola con quella sulla realtà
dell'umano sapere che essi non han conosciuto l'uomo che per le sole sensazioui
tralasciando l'analisi dell'essere interno, che non hanno avanzato la scienza, non
potendovi essere scienza Glosofica filosofica senza la cognizione dell'uomo
intelligente e morale; epperò cadde in errore coloro i quali lo annoverarono
tra'sensualisti. Il suo metodo è di ricercare tutto che i filosofi italiani
hanno scritto intorno ad esso .1
ida e de ta scien emo 1 oried -A Pour tosul Ro studi ala ra : tro 2 cibi
do, iïdi osofi civile che zione della scuola scozzese. Oltre Sebastiani e Corradini,
dobbiamo poverare S 5. Sonovi in Italia alcuni filosofi che si addano a
coltivare l'eclettismo tra questi ROVERE (si veda) e WINSPEARE (si veda) Winspeare.
Rovere, comparando, sceglien e fondendo i loro trattati, ecco l'ecletismo. Il
principio che egli accoglie è di esaminare non solo i fenomeni sensibili, ma gl’interni,
cioè i fatti e rigettare tutte le idee non comprovate dall'esperienza come
fatti esteroi, o incompiute per aver trascurato una di queste serie; e, secondo
lui, le ultime conclusioni della filosofia razionale debbono combaciare con le
opinioni del senso comune, quindi pos sono tacciarsi di false quelle teorie che
credono mostrare che il genere umano sia caduto in errore. Ora se tali sono i
principii e tale è il metodo degl’eclettici e degli scozzesi, e se la scuola
cui appartiene un autore debbesi rilevare dal metodo e dai principii, possia modire
che l'autore si approssima all'eclettismo della scuola scozzese. Veniamo ora al
le sue principali opinioni. La filoso > venne dagl’uomini cercata; ma questi
hanno mancato di buon metodo non serbando proporzioni tra’ diversi elementi che
costituiscono la natura; ne’ filosofi italiani ben meditati e specialmente nel
Galilei vi è il vero metodo sperimentale. ROVERE lo riduce ad un mezzo che ha
per fia esiste, della coscienza materia lo scibile, per fine il vero e lo
fa consistere nelle V arti: preparatoria, inventiva, induttiva, dimostrativa,
distributiva. Egli pone il criterio di certezza nell'intuizione immediata, o
meglio nell'identificazione dell'oggetto con noi, distingue nella conoscenza
l'atto di giudicare dall'oggetto giudicato, e cercando un legame tral'oggetto
el'idea, lo colloca ove l'ente si converte col vero ed il conoscitore si
identifica col cogoito; ammette l'intuizione immediata o l'atto di nostra mente
il quale conosce le proprie idee e le loro vicende voli attinenze, nonchè
l'intuizione mediata o l'atto di nostra mente, il quale per la certezza
assoluta dell'intuizione immediata prova in un modo assoluto l'esistenza delle
realtà estrinseche o i loro rapporti con lo spazio e col tempo; fonda la
certezza sulla duplice intuizione sul senso intimo e sul senso comune, nega che
i principii apodittici e gl’assiomi siano atti a dimostrazione o aspiegazione, fa
derivar la causa dalla' > SCO unde 1. Sofia che me èil ile to eria pos Bano
di 001 clet cer cu Idee Cati dal dire 2 SIDO 080 LIO SCO successione
delle esistenze e ripone il criterio del vero nella conversione del fatto
operata dalla intuizione creatrice la quale è un prodotto della nostra
spontaneità e mette capo al senso comune. L'ultimo che sia venuto in campo
a sostenere l'eclettismo scozzese è Winspeare in suoi Saggi di filosofia
intellettuale. Dalla prefazione ove egli fa manifesto il piano del lavoro si
rileva che egli è parteggiano della scuola scozzese, pero chè la difende dalle
accuse promosse contro di essa, e sostiene che seguirla svolgendo la è il solo
mezzo per far progredire la scienza filosofica. Winspeare vuole ristaurare un
sistema che egli stima più atto a far progredire quelle verità necessarie al
progresso dell'intelligenza ed alla osservanza della morale. Un simile
tentativo gli apporta sommo onore , perocchè lo à immaginato ed eseguito con
molto studio e coscienza. Nul l'altro possiam dire intorno a lui poichè è una
rapida rassegna delle dottrine filosofiche da’ Greci infino al XVIII se. colo ,
non si può dedurre un sistema formolato ne’ principii e delle sue conseguenze .
- che dal solo primo volume dell'opera , Corradini: Utilità della filosofia
Prospetto delle Lezioni di filosofia razionale Sebastiani: Novum Systema Ethices-
ROVERE: Del Rionovamento dell'antica filosofia in Italia. Lettere a SERBATI. Dell'Ontologia
e del metodo Lettere a Mancini intorno alla filosofia del Dritto ed all'origine
singolarmente del Dritto di punire. Winspeare: Saggi di filosofia intellettuale.
Blanch: Articoli due sul Winspeare nel Museo di Scienze e Lettere. Per dar
compimento alla filosofia italiana non rimane che esporre le opinioni di coloro
che si diedero all'Empirismo-Razionalismo. Tamburini confuta Holbach,
Condillac, e Kant; ri l' pose l'obbligazione morale del bisogno l'altra
su’limmiti di essa. Riguardo alla prima, abbattendo la scessi, egli prova
essere in noi reale la cognizione, esistere le facoltà intellettuali come cause
delle della perfezione che si appoggia all'umana natura, al senso
universale ed all'ordine naturale, si oppose alle dottrine dell'amor proprio e
dello interes combatte le opinioni di Condorcet sul progresso o meglio
sull'umana perfettibilità da lui circoscritta al reale, al possile, alla
storia, e considerata non come infinita, sibbene come progressiva; stazionarla,
e retrograda. 1 se, per opera di Galluppi che combattendo le opposte dottrine di
Condillac e di Kant , ne viene salutato a buon diritto il fondatore ed il sostenitore.
Egli incomincia dal proponersi lo scioglimento di due importanti quistioni, l'una
sulla realtà dell'umana conoscenza Pa. Gli sforzi del Tamburini prepararono la nuova
era della filosofia italiana, la quale sorse insieme
coll’Empirismo-Razionalismo per opera 2 305 US idee , e lo spirito
giungere al vero al lorchè dietro la testimonianza del senso intimo afferma ciò
che è e piega ciò che non è. Ecco perchè Galluppi appar tiene alla filosofia
moderna, alla scuola psicologica di Cartesio. Nell'analisi dei fenomeni
intellettuali egli ammette le verità primitive di esperienza interna contenenti
principii a priori ed a posteriori riconosce il principio dell'oggettività
della sensazione e della intuizione inmediata in quella; dimostra il passaggio
dalla regione del pensiero a quella dell'esistenza per mezzo del punto di
comunicazione tra la conoscenza intellettuale e la reale, pel quale egli
ammette l’idea universale come legge dello spirito derivante dalla sua
soggettività, la quale forma il giudizio analitico e si risolve in due ordini
di conoscenze: le une di esistenza e le altre di ragione, queste servendo di
base alle verità de dotte, e quelle supponendo l'applicazione delle verità
razionali a’ dati dell'esperienza. Secondo lui, benchè tutti i giudizii puri
sieco identici, pure lo spirito allarga la sfera delle sue conoscenze, ed il
raziocinio ci istruisce, perchè ordina e classifica le nostre conoscenze, e perchè
ci mena a conoscenze che 1 1 pon potremno avere senza di esso. Per mezzo della
causalità da una esistenza sperimentale ci eleviamo ad esistenze che tali non
sono; la sensibilità è esterna ed interna, questa percepisce il me e le sue
modificazioni, quella ci rivela l'esistenza del fuor di me e delle sue
modificazioni. Riguardo a’limiti delle nostre conoscenze egli cerca
determinarli dimostrando esserci ignote l'essenze delle cose, e la natura divina,
ed ignoto il modo onde le cause effettrici agiscono non che quello onde gl’esseri
producono in sè o in altri quelle date modificazioni. Il sistema delle facoltà
dello spirito introdotto da Galluppi ha per iscopo la ricerca delle facoltà
elementari; e queste sono la coscienza e la sensibilità che presentano allo
spirito gl’obbietti, l'analisi che li sepa la sintesi che li riunisce, il
desiderio, e la volontà che mossa da questo dirige le operazioni dell'analisi
della sintesi. L'illustre filosofo di Tropea professa le medesime teorie in
tutti i suoi saggi filosofici; se non che degl’elementi e nelle lezioni di
filosofia, poggiate sull'empirismo-razionalismo , segue il metodo analitico
procedendo dal noto all'ignoto. Egli divide la logica in pura o scienza delle
idee e mista o scienza di fatti seguendo il principio dell'identità progressiva
ed istruttiva, considerando come ufficio del ragionamento il rapnodare e
subordinare le nostre idee, dichiarando il sillogismo un'analisi del discorso, e
stimando molto importante l'entimema. Secondo lui, la religione naturale è
l'insieme delle verità che si possono provare per mezzo della ragione, che ci
svelano come dobbiamo pensare del divino, e de'suoi rapporti cogl’esseri creati.
La ragione ne insegna che il divino è eterno immutabile uno iqboito; la sua
eternità, non ha ra, e } successione fisica nè meta-fisica. La
relazione fra il divino e le creature è quello di causalità cioè tutte le
creature sono state create dal divino. L’esistenza di due principii eterni
dell'universo è assurda. Il male non ripugna alla bontà divina. L’esistenza
de'doveri ne vien manifestata dalla coscienza ed è una verità primitiva. Il
dovere non può definirsi per e, chè è una nozione semplice, un’azione
soggettiva che deriva dalla natura umana. Le verità morali sono necessarie ma
sintetiche. Il principio del dovere è distinto da quello dell'utile che gli è
subordinat. La massima: si giusto è primitiva. Il principio di BENEFICENZA non
basta a mostrarci i nostri doveri verso gl’altri. Noi abbiamo de'doveri non
solo verso gl’altri, ma verso il divino e *verso noi stessi* (amore proprio) ,
la filosofia ci manifesta l'immortalità dell'anima umana, il congiungimento
della felicità colla virtù, verità che vengono dimostrate dal premio della
virtùe della pena del vizio, verità provate dalla naturale indistruttibilità
dell'anima e dal desiderio costante negl’uomini di un bene supremo, rità
enunciate dalla ragione non solo ma anche dalla ri-velazione che è un'azione
immediata del divino sullo spirito umano con che il divino produce nello
spirito le conoscenze che vuol produrre, e la cui possibilità deriva dalla
semplice nozione dell'onnipotenza. Egli riponendo la legge morale nella retta
ragione che dirige la nostra volontà al nostro benessere seguendo il sistema
del dovere indipendente dall'utile, introducendo qualche cosa d'innato nella
morale ed ammettendo il dovere come un principio sintetico a priori, si eleva
dall'empirismo psicologico ad un ragionevole idealismo nella morale. Ecco le
principali opinioni professate dall'immortale Galluppi, cui va tanto debitrice
l'attuale filosofia italiana de’ suoi progressi, ed in cui non sappiamo se sia
maggiore l'elevatezza e l'acume d'ingegno o la forza e la potenza del
ragionamento. Molti altri filosofi dietro l'esempio del ve GALLUPPI pure
si addissero all’empirismo-Razionalismo. Tedeschi la forza dell'anima come unica
ed divisa, sostiene le idee assolute ed immutabili, distingue le idee io
riflesse o prodotte dall'astrazione, e spontanee o prodotte d’un intimo impulso
che de mena dal sensibile all'intelligibile sino alla cognizione della
sostanza. Zantedeschi presenta un sistema di facoltà de dotto dal percepire dal
sentire, e dal l'appetire intellettivo, sensuale, e razionale, considerando la
logica come quella scienza che dirigela facoltà conoscitiva a perfezionarsi,
stabilisce il metodo induttivo sulla causalità e l'analogia. La sua melafisica
è la dottrina dell'ente che s'accosta alla teoria del VICO e degl’antichi
italiani. Nella filosofia morale egli racchiude i principii delle azioni, come
la coscienza, la libera volontà, e la legge morale, ed il precetto comune. Quod
tibi non vis alio ne feceris. Mancino concepisce la filosofia come scienza
dello spirito uma considera in sul > / 311 S corpo ; la filosofia è la
scienza dello spirito umano in sè ed in tutte le sue relazioni. Per conoscere l'anima
è me stiere l'analisi che scompone il partico lare per ridurlo a principii
generali; la vila dell'anima stà nella cognizione-azio pe no, e ne deduce
uoa filosofia eclettica cioè equitativa e completa che accoglie il vero da per
ogni dove; epperò divide la filosofia in soggettiva cioè diretta a disaminare
le forze dell'iplendimento . ed oggettiva o diretta a disaminare gli obbietti della
conoscenza; rionega l’Empirismo ed il Razionalismo ; e conside ra le iee come
prodotte dalle sensazio ni, dalla coscienza, e dall'attività dello spirito e POLI
è uno de'più for ti propugnatori dell'Empirismo-Razionalismo. Secondo lui,
l'uomo consta di due elementi, anima che si riduce all'atto del giudizio o
idea-volizione-coscienza; conoscere pon è che giudicare e giudicare non è che
conoscere, ma il giudicare è il modo del conoscere e il conoscere è l'effetto
del giudicare, il giudizio non è una sintesi tra l'attributo ed il subbietto
perchè l'anima non ha forza sintetica potendo solo percepire e vedere, il
giudizio ha le sue applicazioni come il bello, il buono, il vero, le sue
perfezioni, che sono il buon senso, lo spirito, il gusto, l'ingegno, il carattere
l'istinto e le sue relazioni che sono i rapporti dell'anima coll'età col sesso,
coll'indole, colla fisonomia, col clima, col vitto, col sodoo, colle malattie o
colle altre circostanze. Il giudizio è un tutto composto ed un effetto che non
può sussistere senza parti componenti e senza facoltà generatrici, che sono
due: volontà-intelletto ed intelletto-volontà fondate sul principio di
simultanea in divisibilità; tutte le altre facoltà son modi empirici di queste
due facoltà primitive che colle loro leggi sono attributi dell'anima. Il giudizio
e le rispettive facoltà dell'intelletto e della volontà hanno per fattori
supremi l'oggettivo ed il soggettivo messi tra loro in rap >
donde il commercio del fisico col morale nell'uomo; la filosofia si Altri
Empiristi-Razionalisti non hanno pubblicate delle opere; ma il loro sistema
traspare da vari articoli di giornali e ragionamenti disparati. RICCI è amante
del metodo empirico-speculativo; porto, rannoda alla religione ed alla teo-logia
perocchè questi fattori dipendono dal divino; la vita dell'anima e il giudizio sono
oggetti limitati perfettibili; questo perfezionamento è dato come legge di
natura e come scopo all'anima ed alle sue facoltà, esso è riposto nel maggior
aumento ed equilibrio possibile delle facoltà dell'anima congiunto al maggior
grado possibile di scienza e di felicità, esso può ottenersi avendosi de’ mezzi
facili e corrispondenti che si riducono all'uso reiterato e frequente degli stessi
atti o delle stesse funzioni; quindi l'uomo perrendersi perfetto al maggior grado
deve operare e usare per quanto può delle proprie facoltà, secondo la loro
natura e la loro destinazione. Rivato limita il sapere filosofico e
e > cioè il pro filosofico, sostenendo che l'uomo dee tutto studiare e nel
mondo esterno e nello interno tutto riferire alla coscienza, Riccobelli si
accinge a combattere il Trascendentalismo di Kant sullo spazio e sul tempo;
Devincenzi pone per primo fondamento dell'ecletismo la cognizione perfetta di
tutte le filosofie e scegliere il vero da tutte; e per lui l'eclettismo è
quella modesta filosofia che nulla sprezzando esamina tutte le dottrine e segue
il vero ovunque il rinviene. Cusani sostiene che lo spirito umano ha due sole
vie nella ricerca del vero, cedimento empirico ed il razionale, che i principii
assoluti sono anteriori nel loro stato fenomenale, ma contempora nei nella loro
essenza alle idee necessarie, che la tendenza filosofica dev'essere l'Ontologia,
e che dovrebbesi elevare una metafisica sul fondamento psicologico degli
eclettici francesi e sul fondamento ontologico dei filosofi alemanni. Molti
altri recenti filo C Supplimenti al Manuale della Storia della filosofia di
Tennemann Ricci: Articoli sul Cousinismo (Antologia di Firenze), Rivato e sul +
sofi han coltivate le scienze filosofiche pel lato d'un tal sistema ma i limiti
di brevità che abbiamo imposti a poi stessi ci vietapo di noverarli. Tamburini:
Introduzione allo studio della filosofia morale. Elementa Juris Naturae Cenni
sulla perfettibilità dell'umana famiglia. Galluppi: Saggio sulla critica della
conoscenza. Filosofia della volontà. Lezioni di Logica e Metafisica. Elementi
di Filosofia. Lettere filosofiche sulle vicende della filosofia relativamente a’
principii delle umane conoscenze da Cartesio insino a Kant Introduzione allo studio
della Filosofia. Memoria sul sistema di Fichte o sul Razionalismo assoluto
l'idealismo Trascendentale di Kant Tedeschi: Sulla filosofia. Zantedeschi:
Elementi di Psicologia empirica, di Logica e Metafisica, e di Filosofia morale.
Mancino. Elementi di filosofia. Poli: Saggio filosofico sopra la scuola de’ moderni
filosofi naturalisti. Saggio di un corso
di filosofia. Primi elementi di filosofia. Intorno al vero e giusto spirito
filosofico. Riassum to sempre, identico stesso nell'India, nella Grecia nel
cadere del medio-evo, nella filosofia moderna, e nel l'attuale filosofia. del
Progresso. Gall è que gli che rappresenta eminentemente in Francia la filosofia
empirica spingendola sino al materialismo. Il razionalismo ha pochi adetti,
fra'quali la Baronessa de Stael; il misticismo ha de’seguaci; ma quegli che più
di tutti imprese a difenderlo si e Lamennais. L'eclettismo comprende gl’eclettici
propriamente detti o Cousinisti, gl’eclettici scozzesi, tra’ quali Jouffroy, e
i filosofi Storici che muovono tutti dal Guizot; cosicchè tre sono i grandi
campioni dell'ecletismo Cousin , Jouf ' In Francia la filosofia superando i
limiti dell'ideologia e della psicologia empirica , a malgrado alcuni avanzi di
sensualismo, ha cangiato la sua direzio ne ; ed ha dato luogo alle cinque scuo
le degli Empiristi, de'Razionalisti, dei Mistici, degli Ecletici, e de Filosofi
> profondità dell'Alemagna , si presenta una lotta di varii
sistemi.Qualche avanzo del sensualismo invalso nel secolo scorso as sume
l'originalità italiana; ma l'Idea lismo ben presto gli fa guerra benchè numeri
pochi seguai ; il misticismo non ha'che pochissimi coltivatori,e l'eclet
tissimo scozzese comincia ad introdur sinelleopere de'Filosofi italiani;
ma froy e Guizot. Il sansimonismo inva se i dominii delle scienze morali
e sociali ; ed a malgrado le sue stranezze attirò de'fautori, frà quali alcuni
sco standosene alquanto fondarono la filoso fia del progresso continuo, che è
addi venuta la filosofiapredominante in Fran cia ma che debbe esser posta in
accor do colla Religione Cristiana. Il fondatore del Sapsimonismo è
Saint-Simon; e Leroux è quegli che lo ha tra mutato nella filosofia del
progresso con tinuo. Nell'Italia , che è chiamata a tenere il giusto mezzo tra
la eccessiva superfi cialità della Francia e l'eccessiva 9
l'empirismo-razionalismo combatte tutti questi sistemi e viene a fondarsi
sulla ragione e sull'esperienza. Ogni sistema in Italia ha un grande ingegno
che lo difende. Romagnosi segue ilsensualismo Rosmini l'idealismo, Gioberti il
misticismo, Mamiani l'eclettismo scozzese e Galluppi l'Empirismo-Razionalismo.
Questo sistema, proprio de’filosofiitaliani, che è l'ultima espressione dello
svolgi mento della filosofia , debbe mirare ad una nuova formola più compiuta ,
e ten tare lo scioglimento de'più ardui pro blemi per mezzo dell'esperienza
combi nata colla ragione; esso abbisogna di un metodo e diun prịåcipio che spie
ghi il commercio de sensi colle idee del mondo esterno col mondo interno ; ed
al suo ampliamento contribuiscono non solo leversioni delle operestraniere, ma
anche altri lavori filosofici degli italiani che preparano una restaurazione
definiti va delle scienze filosofiche. Noi di que sto sistema abbiamo
lodevolmente par lato al cominciamento del nostro lavoro; e facciam voti perchè
tutti gli Italiani pensatori presenti ed avvenire di unanime consentimento siraccolgado
sotto una sola e medesima bandiera, sotto le inse goe
dell'Empirismo-Razionalismo, ricono scendo per loro capo e maestro
l'immortale filosofo di 'Tropea Pasquale GALLUPPI. Enrico Pessina. Pessina. Keywords: storiografia filosofica in Italia, la
storia della filosofia roman, Galluppi, diritto private. Refs.: Luigi Speranza,
“Grice e Pessina” – The Swimming-Pool Library.
No comments:
Post a Comment