Grice e Poli: l’implicatura conversazionale del pappagallo
di Locke– filosofia italiana. Luigi Speranza (Cremona).
Filosofo italiano. Si laurea a Bologna. Insegna a Milano e Padova. Pubblica il
saggio di “Filosofia elementare”, un eclettico sistema di empirismo e razionalismo. I
“Saggi di scienza politico-legali” considerano il diritto un insieme di scienza
in quanto trattano dei principi e di arte in quanto applicazione di un principio
giuridico nella valutazione dei singoli casi. Il diritto e un'espressione
provvidenziale. Si distingue in naturale e in positivo. Combatte il
positivismo negli “Studii di filosofia”, ri-vendicando la superiorità dello
spirito sulla materia. “Saggio filosofico sopra la scuola dei moderni
filosofi naturalisti -- coll'analisi dell'organo-logia, della cranio-logia,
della fisio-gnomia, della psico-logia comparata, e con una teoria delle idee e
de' sentimenti” (Milano); “Elementi di filosofia” (Napoli); “Elementi di
filosofia teoretica e morale” (Padova); “La filosofia elementare” (Milano); “La
scienza politico-legale” (Milano), “Filosofia” (Istituto Lombardo. Rendiconti);
“Studii di filosofia” (Istituto Lombardo); Rendi-conti, “Cenni su CORLEO (si
veda): il sistema della filosofia universale, ovvero la filosofia dell'identità”
(Istituto Lombardo); Rendi-conti, “La filosofia dell'incosciente”, Istituto
Lombardo. Memorie, Studi CANTONI, Studio della vita e delle opere. Milano, Filosofia
Istituto veneto di scienze, lettere ed arti. Dizionario biografico austriaco. Il
linguaggio, presidendo dale grandi controversie de’ filosofi intorno alla sua
origine e alla sua formazione, antro non è che il complesso de’ segni destinati
ad esprimere le nostre idee e i nostri sentimente. E comeche vari sono codesti
segni per la loro indole e per la loro origine, cosi varia è la specia del
linguaggio naturale -- ossie delle grida, dei gesti e dell’azione – e del
linguaggio artificiale -- ossia della parola e della scrituttura. Fra tutte le
opinioni, sembra incontrastabile, prima di tutto, che gl’animali hanni i segni
d’una specidie di linguaggio naturale nelle gride e nei moti. Ma questi signi
sono o incerti e inisignificanti. O quasi sempre dubii almameno per noi, senza
che sia in loro il potere di perfezionarli. In secondo luogo, è dimostrate che
gl’animali quantunque forniti dell’organo della loquella e dell’udito, come
anche della facultata di associare e d’imitare, non poterono mai giungere
all’invenzione del linguaggio veramente articolato, e cio per difetto senza
dubbio della facolta superior di della ragione. Sicche i pappagalli – come il
famoso riportato di Locke (Grice – si veda), che pur vanno ripetendo le voci
umana, non hanno, al pari delle scimie, ne’ loro gesti una vera connessione
mentale tra i suoni e le idee annessse, come il dimonstrano il loro parlare a
caso ne mai correlative alle domande nuove e straordinarie, e la loro
incapacita a ingrandire ed estendere il linguaggio gia appreso. In terzo luogo,
è sicuro che com’è impossibile che gl’animale reseano dell’uso d’un linguaggi
overamente articolato, non possedendo le idee astratte e generali delle quali
esso si compone, cosi riusicrebbe loro affatto inutile, non avendo bisogno di
espremiere tutti i nostri pensieri e tutti i nostri sentimenti. Baldassare
Poli. Poli. Keywords: naturalisti, organologia, craniologia, fisiognomia,
psicologia comparata. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Poli,” per il Club
Anglo-Italiano, The Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria.
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