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Sunday, December 22, 2024

Grice e Roncaglia

  Nel parlare di e-book per la didattica, c'e un primo e fonda-  mentale quesito che occorre porsi: il formato 'libro elettronico' e  davvero adatto a veicolare contenuti didattici?   II libro a stampa, lo sappiamo bene, e ormai da secoli non solo  strumento per eccellenza di produzione e trasmissione culturale,  ma anche strumento didattico di primaria importanza: il concet-  to stesso di 'libro di testo' basta a ricordarcelo. I nostri modelli di  insegnamento sono figli della cultura del libro, e si tratta - a mio  awiso - di un'impronta della quale non debbono affatto vergo-  gnarsi.   II libro elettronico, che nasce per trasferire nel mondo dei  nuovi media e dei supporti digitali un'esperienza di lettura la piu  vicina possibile a quella del libro a stampa, sembra un candida-  to naturale a veicolare anche contenuti rivolti specificamente al  mondo della didattica e della formazione. E tuttavia, a mettere  almeno in parte in dubbio questa apparente certezza sono alcu-  ni dati di fatto che sarebbe sbagliato ignorare.   Innanzitutto, va considerato che esiste gia un vasto spettro di  strumenti informatici e multimediali nati come supporto alia     1 Una prima versione di questo intervento era apparsa nel maggio 2001 nell'am-  bito del forum di MediaMente dedicato ai libri elettronici  (tutti gli indirizzi Web citati nel corso dell'articolo  sono stati verificati l'ultima volta nell'ottobre 2003).     113     Libri elettronici. Pratiche della didattica e della ricerca   didattica. Si pud anzi affermare che il campo della didattica e  della formazione costituisce uno dei settori trainanti dell'editoria  multimediale. Ebbene, il punto di forza di questi strumenti che  viene piu spesso sottolineato e proprio la loro capacita di supe-  rare i limiti del libro a stampa in termini di interattivita, flessibi-  lita dei percorsi, ricchezza multimediale dei contenuti. Se il libro  elettronico si propone di fornire uno strumento di lettura diret-  tamente ispirato al modello del libro a stampa, non vi e il rischio  di riproporre attraverso di esso tipologie di contenuti e modelli di  organizzazione deH'informazione che il campo dell'editoria didat-  tica multimediale ha gia superato?   D'altro canto, e a parziale conferma di questi timori, si puo  osservare come i primi libri elettronici realizzati (mi riferisco qui  specificamente al formato e-book, owero a testi elettronici nati  per essere letti su 'lettori' portatili, dalle dimensioni e dal peso  simili a quelli di un normale libro a stampa) rientrino per lo piu  nei settori della letteratura e della saggistica: ambiti di produzio-  ne testuale tradizionalmente caratterizzati da un 'organizzazione  fortemente lineare deH'informazione, e da una decisa prevalenza  della scrittura rispetto ad altri codici comunicativi. Si tratta, non  a caso, dei settori che erano stati finora meno direttamente  influenzati dalla rivoluzione digitale, dato che la scomodita delle  interfacce di lettura (il monitor del computer) non era stata com-  pensata da immediati ed evidenti vantaggi nella fruizione dei  testi.   In buona sostanza, la situazione sembra quindi essere la  seguente: esiste gran copia di software e di strumenti didattici  multimediali - in una miriade di formati diversi, ma nella mag-  gior parte dei casi non in formato e-book - ed esiste ormai un   114     Gino Roncaglia, Quali ebook per la didattica?   certo numero di e-book, nella maggior parte dei casi non specifi-  camente pensati per la didattica.   Questa situazione impone qualche riflessione. A mio awiso,  potrebbe essere interpretata in due modi radicalmente diversi:   1. come testimonianza di una differenza insanabile fra il  modello di testualita proprio del libro e quello proprio di altre  forme di editoria elettronica orientate all'interattivita, all'iper-  testualita e alia multimedialita. Se si accetta questa prospet-  tiva, e si considera il formato e-book come specificamente  orientato verso testi fondamentalmente lineari e prevalente-  mente scritti, i libri elettronici conserveranno certo una pro-  pria e specifica utilita didattica, ma limitatamente alia realiz-  zazione di strumenti testuali abbastanza 'tradizionali'. Corsi  interattivi, test di autovalutazione, sussidi didattici multime-  diali continueranno ad essere costruiti utilizzando strumenti  diversi dal libro elettronico;   2. come testimonianza della relativa 'giovinezza' dei libri elet-  tronici, ancora limitati nelle proprie capacita e potenzialita  espressive. Se si accetta questa impostazione, l'orientamento  iniziale del formato e-book verso testi prevalentemente lineari  e 'poveri' in termini di interattivita e contenuti multimediali  dipendera sia dalla maggiore semplicita di tali modelli testua-  li, piu adatti alle prime sperimentazioni con strumenti ancora  tecnicamente immaturi, sia dal desiderio di estendere i van-  taggi della lettura elettronica a testi che, proprio per le loro  caratteristiche di linearita e basso contenuto multimediale,  erano rimasti ai margini della rivoluzione digitale. In questa  prospettiva, l'evoluzione futura potra portare a libri elettroni-  ci che, pur mantenendo con l'eredita della tradizione testuale   115     Libri elettronici. Pratiche della didattica e della ricerca   a stampa un legame piu stretto di quello proprio di altri set-  tori dell'editoria multimediale, presenteranno un contenuto  multimediale piu ricco, una maggiore interattivita e la possi-  bility di strutturare l'informazione in maniera piu complessa  e articolata.   La scelta fra queste prospettive dipende, come e owio, da due  questioni ancor piu radicali: da un lato, cosa si intenda per libro  elettronico; dall'altro, che livello di ricchezza multimediale, inte-  rattivita, complessita ipertestuale si consideri piu adatto a veico-  lare contenuti didattici.   Si tratta di temi che richiederebbero evidentemente una dis-  cussione piu articolata di quella possibile in questa sede. Mi limi-  tero ad avanzare al riguardo tre tesi, piuttosto generali ma non  per questo necessariamente condivisibili. Qualora siano condivi-  se, tali tesi indirizzano - per vie in parte diverse - verso la secon-  da delle prospettive sopra delineate.   La prima tesi e che, anche se il concetto di libro elettronico  dovrebbe assumere il libro a stampa come primo modello di orga-  nizzazione deH'informazione e di fruizione dei contenuti 2 , dovreb-  be pero nel contempo accettare di interpretare tale modello in  maniera flessibile e non rigida. In particolare, si dovrebbe accet-  tare la possibilitd (il che non implica owiamente la necessita) che  un libro elettronico comprenda, accanto a contenuti testuali,  anche contenuti grafici, sonori o filmati. Perche si continui a par-   2 Su questo tema, cfr. G. Roncaglia, Libri elettronici: problemi e prospettive, in  Bollettino AIB n. 4/2001, pp. 7-37, disponibile anche in rete all'indirizzo  , e  Id., II libro elettronico in biblioteca, Milano, Editrice Bibliografica, in corso di pub-  blicazione.   116     Gino Roncaglia, Quali ebook per la didattica?   lare di libro elettronico (e non di semplice e generico prodotto  multimediale) , tuttavia, il ruolo del testo dovrebbe restare fonda-  mentale, in particolare nel delineare il 'filo narrative-' dell'esposi-  zione, e gli strumenti offerti dal dispositivo di lettura dovrebbero  essere particolarmente orientati alia manipolazione testuale del-  l'informazione.   Analogamente, si dovrebbe accettare la possibilitd di una  strutturazione non lineare ma ipertestuale deH'informazione, e  dunque la possibile presenza di snodi e articolazioni esplicita-  mente interattivi, nei quali e richiesto l'intervento diretto del let-  tore per scegliere uno dei percorsi di lettura proposti dall'autore.   La seconda tesi e che - ferma restando la grande varieta di  tipologie e necessita didattiche, alia quale corrisponde una  (almeno) altrettanto ampia varieta di possibili soluzioni sul piano  delle modalita di articolazione deH'informazione e delle scelte di  interfaccia e di funzionalita offerte dai software didattici - il lavo-  ro didattico e formativo vada normalmente associato all'idea di  percorso, e dunque a un processo che, se non e necessariamen-  te lineare, e quantomeno orientato, ha punti di partenza, punti di  arrivo, tappe intermedie spesso obbligate. Cio implica che la  complessita ipertestuale tipica della maggior parte degli stru-  menti didattici (testi, ma anche corsi interattivi, strumenti di  autovalutazione ecc.) non possa essere di norma troppo elevata 3 .  Chi usa questi strumenti ha a disposizione alcune scelte, ma tali  scelte (a differenza di quanto puo accadere ad esempio nel caso   3 Sul concetto di complessita ipertestuale cfr. G. Roncaglia, Ipertesti e argomen-  tazione, in Le comunita virtucdi e i saperi umanistici, a cura di Paola Carbone e  Paolo Ferri, Mimesis, Milano, 1999, pp. 219-242.   117     Libri elettronici. Pratiche della didattica e della ricerca   dei giochi 4 ) sono disposte aH'interno di percorsi in larga parte  predeterminati, ed anzi accuratamente studiati da chi ha elabo-  rate) i contenuti del prodotto didattico.   Questo tipo di limitata complessita ipertestuale pud bene  associarsi a strumenti 'ibridi' che ereditino dal libro a stampa  una impostazione fondamentalmente lineare a livello di macro-  struttura, ma assorbano dalla lezione degli ipertesti la possibili-  ty di un'articolazione interna in percorsi differenziati in funzione  delle scelte (e dunque della preparazione, delle capacita, degli  interessi specifier) del singolo utente. Se i libri elettronici accet-  teranno questo allargamento di prospettiva, potranno rivelarsi  eccellenti strumenti didattici.   La terza tesi e ancor piu generale, per certi versi meno preci-  sa, e forse piu radicale. Ha a che fare con i dispositivi di lettura.  Sappiamo che - proprio come il termine libro' - l'espressione  'libro elettronico' puo essere utilizzato sia con riferimento al testo  e alle sue modalita di presentazione, owero a una componente  strettamente informazionale, sia con riferimento al dispositivo di  lettura, owero all'hardware utilizzato per leggere. Ebbene, riten-  go che anche nel parlare dei contenuti, della loro strutturazione  e delle loro tipologie, dovremmo prendere molto sul serio la com-  ponente rappresentata dall'interfaccia hardware. Si tratta a mio  awiso del campo piu delicato per l'affermazione dei libri elettro-     4 Non intendo qui negare la possibile utilita didattica dei giochi di simulazione,  della quale sono anzi un convinto sostenitore. Ritengo pero che i giochi di simu-  lazione rappresentino una tipologia piuttosto particolare di strumenti didattici, e  siano in grado di fornire i risultati migliori se integrati anche dall'uso di materiali  piu tradizionali.   118     Gino Roncaglia, Quali ebook per la didattica?   nici, e di quelle- nel quale - a fronte della 'perfezione ergonomica'  dei tradizionali libri a stampa - devono ancora essere fatti i mag-  giori progressi. E alle carenze delle interfacce hardware (oltre che  alia difficolta di individuare standard condivisi e politiche sem-  plici e funzionali di gestione dei diritti) che si deve a mio awiso  in primo luogo lo scarso successo conosciuto finora dai libri elet-  tronici 5 . Gli strumenti di lettura per libri elettronici che si affer-  meranno in future- potranno essere macchine strettamente dedi-  cate e monofunzionali, ma piu probabilmente saranno - e in  parte gia sono - strumenti che permetteranno di leggere libri  elettronici (auspicabilmente assegnando a tale funzione un'alta  priorita a livello di progettazione deH'interfaccia), ma che per-  metteranno anche di fare altre cose: ascoltare musica, telefona-  re, controllare la posta elettronica, e cosi via. Ora, credo che in  casi di questo genere la plurifunzionalita associata a un unico  strumento hardware abbia la tendenza a generare nuovi para-  digmi interpretativi 'ibridi' che fondono e intrecciano cio che in  origine era distinto. Dove in partenza si vedono funzionalita radi-  calmente diverse (libro elettronico, scrittura, navigazione in  Internet, ascolto della musica...), alia lunga si potranno vedere  aspetti e caratteristiche diverse di un unico strumento, al quale  si verranno ad associare connotazioni nuove. Se gli studenti uti-  lizzeranno, a scuola o all'universita, un unico dispositivo di let-  tura per leggere libri elettronici ma anche per ascoltare musica,  guardare un filmato o navigare in rete, il fattore decisivo non     5 Si veda al riguardo il capitolo dedicato ai libri elettronici in M. Calvo, F. Ciotti,  G. Roncaglia, M.A. Zela, Internet 2004, Laterza, Roma-Bari 2003, pp. 424-255, e  G. Roncaglia, II libro elettronico in biblioteca cit..   119     Libri elettronici. Pratiche della didattica e della ricerca   sara quale particolare componente software debba essere utiliz-  zata per 'leggere' un determinate) prodotto didattico, ma il sem-  plice fatto che quel particolare prodotto didattico possa essere  utilizzato su quel particolare lettore, su quel particolare stru-  mento hardware. Chiamare o no 'libro elettronico' (nel primo  significato, quello relativo al contenuto informativo e alia sua  articolazione) lo strumento didattico in questione potra rivelarsi  una questione almeno in parte nominalistica.   Cio non significa, si badi, che sia opportuno o anche solo pos-  sibile prescindere dalle questioni di definizione e di indirizzo,  limitandosi a delegare all'evoluzione tecnica la nascita dei nuovi  paradigmi di testualita (e di testualita didattica). Al contrario, la  lezione da trarre e a mio awiso che anche gli aspetti di evoluzio-  ne tecnologica, lo studio delle interfacce, l'organizzazione delle  funzionalita offerte dagli strumenti hardware, vadano studiati  con un'attenzione specifica, considerandone le ricadute sulle  forme di testualita e sui modem didattici. In altri termini: se  vogliamo (come vogliamo) che gli e-book siano uno strumento per  preservare e far crescere la cultura del testo, dobbiamo essere  noi a mettere i testi nella macchina, dobbiamo sapere che la  macchina modifichera i testi, e dobbiamo pensare che questo  processo puo essere studiato, interpretato, indirizzato.     120     La comunicazione nelle scienze biomediche  di Maurella Delia Seta     1. L'informazione nelle scienze biomediche   Preparare un intervento dedicate alle scienze biomediche nel-  l'ambito di un convegno dedicate al libro elettronico non e com-  pito facile. Infatti, mentre in altre discipline il libro elettronico si  e gia affermato come strumento per la diffusione delle conoscen-  ze, questa considerazione non e del tutto valida per l'ambito che  stiamo prendendo in esame. Nel settore della scienza e della tec-  nologia in generale, e in particolare per la medicina, la classica  monografia (a stampa o in formate elettronico), per quanta sem-  pre fonte insostituibile di conoscenza, non riveste l'importanza  che ha per altre discipline; l'aggiornamento in campo medico  awiene prevalentemente tramite altri canali, tra cui la consulta-  zione di articoli pubblicati su riviste e quello piu comune: la tem-  pestivita nell'aggiornamento dei dati e la necessita di una pron-  ta diffusione dei risultati privilegiano infatti l'articolo rispetto al  libro.   Prendendo spunto da questa considerazione, in questo lavoro  si esamineranno le principali tipologie di fonti informative in  ambito biomedico, soffermandosi in particolare su quelle in for-  mate elettronico e sulla loro diffusione in Internet.   Come primo punto e opportuno interrogarsi su chi ricerca  l'informazione medica in rete. Da una parte il medico o il ricer-  catore, dall'altra l'uomo della strada, il paziente o i suoi familia-   121     Libri elettronici. Pratiche della didattica e della ricerca   ri: le esigenze di queste due categorie di utenti sono diverse e  diverse sono le prospettive e le fonti a cui rivolgersi al momenta  di effettuare una ricerca.   Per quanta riguarda l'utente non specializzato, e stato calco-  lato che "ogni giorno nel mondo vengono condotte su Internet  dodici milioni di ricerche sui temi della salute, che il ventuno per  cento degli europei, prima di andare dal medico, consulta la rete,  che nei paesi occidentali il trentanove per cento dei malati di  cancro cerca informazioni online" 1 . E anche noto, pero, che la  ricerca di informazioni mediche in Internet non sempre riesce ad  ottenere i risultati desiderati. Benche la ricerca di notizie su  argomenti delicati come tutti quelli che coinvolgono la salute sia  una delle motivazioni che piu frequentemente spingono al colle-  gamento in rete 2 , la semplice immissione di un termine medico  in un motore di ricerca produce spesso un numero di citazioni  elevatissimo. Non sempre, come e noto ai navigatori Internet, cio  che piu potrebbe interessare compare tra i primi risultati, ed e  quindi inevitabile lo scorrimento di pagine e pagine prima di  riuscire a ritrovare informazioni valide e pertinenti. Come orien-  tarsi quindi nella scelta di risorse mediche, come giudicare quali  siano attendibili e come districarsi nel mare magnum del Web?  La necessita di strumenti di guida e orientamento e tanto piu   1 Riccardo Renzi, Internet e salute: come districarsi nella rete, in "Corriere Salute",  17 (2005), n. 10.   2 La medicina e anche l'argomento piu trattato nei media, nelle trasmissioni tele-  visive e nelle rubriche scientifiche dei quotidiani. Si veda, a questo proposito, B.  Montolli, Osservatorio permanente sulla comunicazione scientifica attraverso i  media, in "JCOM: Journal on science comunication", 1 (2002), n. 3,  .   122     Maurella Delia Seta, La comunicazione nelle scienze biomediche   sentita se consideriamo che la diffusione in rete deH'informazio-  ne nel settore della salute, rivolta sia al professionista che al cit-  tadino o al paziente, e la possibility di accedervi liberamente  costituiscono temi di grande interesse e molto discussi nel  decennio appena trascorso. Ogni responsabile di politica sanita-  ria si e ormai reso conto che rendere accessibile al grande pub-  blico l'informazione sulla salute e sui farmaci potrebbe da una  parte migliorare il livello di prestazioni del sistema sanitario, in  quanto un paziente ben informato stimola il medico all'aggiorna-  mento professionale; dall'altra garantire a lungo termine un  risparmio sui costi della spesa pubblica, in quanto un innalza-  mento nel livello delle conoscenze potrebbe influire su una  miglior utilizzazione dei farmaci, nonche indurre una maggiore  consapevolezza dell'importanza della prevenzione e dell'adozione  di stili di vita piu salutari. Si indicheranno quindi nelle pagine  seguenti alcune realizzazioni di metasiti, cioe di selezioni di risor-  se Internet affidabili e valutate secondo criteri di qualita, parti-  colarmente indirizzate verso l'utente non professionale.   Passando adesso ad esaminare l'altra tipologia di utenti, cosa  motiva il medico a ricercare informazioni su un determinate  argomento in rete? In genere, la preparazione di una relazione  scientifica o un intervento a un convegno, oppure la risoluzione  di un problema clinico strettamente correlato ad un paziente:  nell'ultimo caso la necessita di reperire informazioni attendibili  ed aggiornate e ancora piu impellente 3 .     3 Franco Bagagli, EBM e ricerca bibliografica in medicina generate, in "Societa ita-  liana di medicina generale", (2003), n. 2, .   123     Libri elettronici. Pratiche della didattica e della ricerca   Gia nel XIX secolo il moltiplicarsi del numero delle riviste  scientifiche rendeva difficoltoso l'aggiornamento del medico e del  ricercatore. Nascono in quel periodo i primi repertori di riviste,  tra cui il piu celebre e Vlndex Medicus, che inizia la pubblicazio-  ne nel 1879, grazie all'intuito del dottor John Shaw Billings,  responsabile dal 1865 della piccola biblioteca medica dell'ufficio  del Surgeon General of the Army, negli Stati Uniti. Fu lui infatti  che, dopo qualche anno di direzione, comincio a pubblicare un  catalogo della biblioteca e un indice periodico della letteratura  corrente (Index Catalog of the Library of the Surgeon General's  Office), prototipo del futuro Index Medicus, che corse peraltro il  rischio di cessare la pubblicazione gia dal volume 6, in quanto  con la morte del primo editore vennero a mancare i fondi neces-  sari. Fortunatamente venne trovato un nuovo editore e la pub-  blicazione pote continuare senza interruzioni, fino ai giorni  nostri, nonostante alcuni cambiamenti nel titolo e nella periodi-  cita 4 . Lo sviluppo della tecnologia informatica fece si che dal  1964 divenisse operativo il MEDLARS (Medical Literature  Analysis and Retrieval System), un sistema di analisi e di reperi-  mento della letteratura medica, che venne utilizzato, in un primo  momenta, essenzialmente per registrare su nastro e gestire i dati  relativi alia letteratura medica indicizzata per Vlndex Medicus,  che aveva raggiunto una dimensione tale da non poter essere piu  trattata con procedimenti manuali. Contemporaneamente il  sistema MEDLARS veniva usato a livello sperimentale per effet-     4 Per maggiori informazioni sulla storia deW'Index Medicus e sul PubMed si veda:  Adriana Dracos, Maurella Della Seta, Rosaria Cammarano, PUBMED: guida pra-  tica alia consultazione del Medline su Internet, Roma, Di Renzo Editore, 1999.   124     Maurella Delia Seta, La comunicazione nelle scienze biomediche 

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