Grice e Scalfari: la ragione conversazionale e l’implicatura
di Teseo – Roma fascista – scuola romana – la scuola i Civitavecchia -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Civitavecchia).
Filosofo romano. Filosofo lazio. Filosofo italiano. Civitavecchia. Roma, Lazio.
Considerato, anche dai suoi avversari, uno dei più grandi filosofi italiani. Professore,
contribuì, con altri, a fondare il settimanale “L’Espresso” ed è fondatore del
quotidiano “La Repubblica.” I campi principali dell'analisi di S. sono
l'economia e la politica. La sua ispirazione politica è socialista liberale,
azionista e radicale. Punti forti dei suoi articoli recenti sono la laicità, la
questione morale, la filosofia. Frequenta il liceo Mamiani di Roma -- è a
Sanremo (dove la famiglia, di origini calabresi, si era trasferita
temporaneamente, essendo il padre direttore artistico del casinò) che completa
gli studi liceali, al liceo classico Cassini, avendo come compagno di banco CALVINO.
Sentimentalmente legato a S. Rossetti, già segretaria di redazione de
L'Espresso (e poi di Repubblica), che sposerà dopo la scomparsa della moglie
Simonetta. -- è ateo. Tra le suoi esperienze c'è “Roma Fascista” --
organo del Gruppo Fascista. Collabora con riviste e periodici legati al
fascismo, come “Nuovo Occidente”. Nominato caporedattore di “Roma Fascista”,
pubblica una serie di corsivi sulla prima pagina in cui lancia generiche accuse
verso speculazioni da parte di gerarchi del Partito Nazionale Fascista sulla
costruzione dell'EUR. Questi saggi portarono alla sua espulsione dai GUF. Di
fronte al gerarca, intenzionato a perseguire gli speculatori, aveva ammesso
come i suoi corsivi fossero basati su voci generiche. Si l’accusa poi di essere
un imboscato, e lo prese materialmente per il ero strappandogli le mostrine
dalla divisa del partito. Dopo la fine della seconda guerra mondiale entra
in contatto con il Partito Liberale Italiano. Diventa collaboratore a Il Mondo
e L'Europeo, di PANNUNZIO e BENEDETTI. Licenziato dalla BNL per una serie di
articoli sulla Federconsorzi non graditi alla direzione. Partecipa
all'atto di fondazione del Partito Radicale. Nello stesso anno nasce il
settimanale L'Espresso: è direttore amministrativo e scrive articoli di economia.
Somma la carica di direttore responsabile de L'Espresso a quella di direttore
amministrativo. Il settimanale arriva in cinque anni a superare il milione di
copie vendute. Il successo giornalistico si fuse con il piglio imprenditoriale,
dato che continuò a gestire anche la
parte organizzativa e amministrativa. Pubblica insieme l'inchiesta sul SIFAR che fa conoscere il
tentativo di colpo di stato chiamato piano Solo. Lorenzo li querela e i due
giornalisti vengono condannati rispettivamente a 15 e a 14 mesi di reclusione,
malgrado la richiesta di assoluzione fatta da V. Occorsio, che era riuscito a
leggere gli incartamenti integrali prima che il governo ponesse il segreto di
Stato. Lui e Jannuzzi evitano il carcere grazie all'immunità parlamentare
loro offerta dal Partito Socialista Italiano: alle elezioni politiche viene
eletto deputato, come indipendente, nelle liste del PSI, segreteria Mancini,
mentre Jannuzzi diviene senatore. Eletto sia nella circoscrizione di Torino che
in quella di Milano, opta per la seconda e aderisce al gruppo del PSI. Resta deputato.
Dopo la candidatura al Parlamento, aveva lasciato la direzione de
L'Espresso. Sottoscrive la lettera aperta a L'Espresso contro il
commissario Calabresi. Nel, dopo 45 anni, ammette che "quella firma era
stata un errore. In quegli anni critica accanitamente le manovre di
Cefis, prima presidente dell'ENI e poi di Montedison, appoggiando spesso chi
gli si opponeva; tra questi vi fu Sindona nel suo scontro con Mediobanca per il
controllo di Bastogi. Soprattutto contro Cefis è indirizzato il celebre
libro-inchiesta pubblicato da Scalfari e da Turani, Razza padrona.
Fondazione e direzione de la Repubblica. Dopo aver già tentato inutilmente di
varare un quotidiano insieme a Montanelli, che aveva respinto la proposta
definendola piuttosto azzardata, fonda il quotidiano la Repubblica, che debutta
nelle edicole il 14 gennaio di quell'anno. L'operazione, attuata con il Gruppo
L'Espresso e la Mondadori, apre una nuova pagina del giornalismo. Il quotidiano
romano, sotto la sua direzione, compie in pochissimi anni una scalata
imponente, diventando per lungo tempo il principale giornale italiano per
tiratura. L'assetto proprietario registra negli anni ottanta
consolidamenti della posizione dello stesso S. e l'ingresso di Benedetti,
nonché un vano tentativo di acquisizione da parte di Berlusconi in occasione
della scalata del titolo Mondadori Editore, finito con il lodo Mondadori,
resosi necessario a causa del fatto che (come accertato dalla magistratura in
seguito) Berlusconi, a capo della Fininvest, aveva corrotto uno dei tre giudici
per averelusione, malgrado la richiesta di assoluzione fatta da Occorsio, che
era riuscito a leggere gli incartamenti integrali prima che il governo ponesse
il segreto di stato. S. e Jannuzzi evitano il carcere grazie all'immunità
parlamentare loro offerta dal Partito Socialista : alle elezioni politiche S.
viene eletto deputato, come indipendente, nelle liste del PSI, segreteria
Mancini, mentre Jannuzzi diviene senatore. Stato eletto sia nella
circoscrizione di Torino che in quella di Milano, opta per la seconda e
aderisce al gruppo del PSI. Resta deputato. Dopo la candidatura al Parlamento,
aveva lasciato la direzione de L'Espresso. Sottoscrive la lettera aperta a
L'Espresso contro il commissario Calabresi. Ammette che "quella firma era
stata un errore". In quegli anni critica accanitamente le manovre di
Cefis, prima presidente dell'ENI e poi di Montedison, appoggiando spesso chi
gli si opponeva; tra questi vi fu Sindona nel suo scontro con Mediobanca per il
controllo di Bastogi. Soprattutto contro Cefis è indirizzato il celebre
libro-inchiesta pubblicato da S. e da Turani, “Razza padrona”. Fondazione e
direzione de la Repubblica. Dopo aver già tentato inutilmente di varare un
quotidiano insieme a Montanelli, che aveva respinto la proposta definendola
piuttosto azzardata, Scalfari fonda il quotidiano la Repubblica, che debutta
nelle edicole. L'operazione, attuata con il Gruppo L'Espresso e la
Mondadori apre una nuova pagina del
giornalismo italiano. Il quotidiano romano, sotto la sua direzione, compie in
pochissimi anni una scalata imponente, diventando per lungo tempo il principale
giornale italiano per tiratura. L'assetto proprietario registra negli
anni ottanta consolidamenti della posizione dello stesso S. e l'ingresso di
Benedetti, nonché un vano tentativo di acquisizione da parte di Berlusconi in
occasione della "scalata" del titolo Mondadori, finito con il
"lodo Mondadori", resosi necessario a causa del fatto che (come
accertato dalla magistratura in seguito) Berlusconi, a capo della Fininvest, aveva
corrotto uno dei tre giudici per avereun pronunciamento favorevole nella
disputa con Benedetti per il controllo della Mondadori: tale accordo fu
fortemente voluto daAndreotti, grazie all'intermediazione di Ciarrapico. Sotto
la guida di S. "Repubblica" apre il filone investigativo sul caso
Enimont, che dopo due anni verrà in buona parte confermato dall'inchiesta di
"Mani pulite". Contro Craxi, a differenza che con Spadolini e
Mita, S. s'era speso sin dall'inizio del decennio precedente, considerandolo
l'archetipo della questione morale contro cui si scagliava l'anima della
sinistra rappresentata da Berlinguer. Di questi invece elogiò lo
"strappo" con l'Unione Sovietica in occasione del golpe polacco, pur
restando essenzialmente estraneo alla tradizione comunista e rimanendo su
posizioni legate all'intellettualità laica e alla tecnocrazia. In tal senso
vanno lette alcune sue importanti iniziative, tutte sostenute per il tramite di
"Repubblica": sponsorizza il "governo del Presidente",
candidandovi il governatore della Banca d'Italia Ciampi; indica al presidente
Scalfaro il commissario PSI a Milano Amato come viatico per la sua scelta a
premier. Apprezza Rossi come commissario delle aziende travolte nel turbine di
Tangentopoli. incomincia, dapprima in solitaria, la sua ventennale battaglia
contro Berlusconi. Sconfitto Sgarbi, è il primo a percepire e ad avvertire il
pubblico circa la potenziale pericolosità di Grillo -- è il primo a preconizzare una possibile,
futura alleanza fra Renzi e Salvini. Ritiro dalla direzione de la
Repubblica Scalfari, padre del quotidiano la Repubblica e della sua ascesa
editoriale e politico-culturale, abbandona il ruolo di direttore, dopo che già
da tempo aveva ceduto, insieme a Caracciolo, la proprietà a Benedetti; gli
subentra Mauro. Non scompare dalla testata del giornale, poiché continua a
svolgere il ruolo di editorialista dell'edizione domenicale. I suoi editoriali
sono entrati oramai nella consuetudine del giornale, tanto da essere
soprannominatianche per la loro lunghezza"la messa cantata della
domenica" Cura altresì una rubrica su L'Espresso (Il vetro soffiato).
Venerdì di Repubblica annuncia di voler abbandonare dopo l'estate la sua
storica rubrica Scalfari risponde, ringraziando i lettori per l'affetto
ricevuto e gli stimoli da loro pervenuti per le sue riflessioni. Gli subentra
Michele Serra. Su RaiSat Extra è andato in onda per qualche tempo, ogni
giovedì, un programma dal titolo La Scalfittura, in cui Scalfari teneva
colloqui politici. Le sue "interviste" con Francesco hanno causato
per due volte la smentita da parte della sala stampa vaticana in relazione alle
parole attribuite da al Pontefice. S. ha ribattuto di aver scritto virgolettati
come se fossero usciti dalla bocca del Papa, senza aver preso appunti o
registrato durante i colloqui, sostenendo che quello era stato il suo metodo di
lavoro per quasi cinquant'anni. il Vaticano ha smentito un’altra intervista di
S. a papa Francesco, a seguito della pubblicazione di un suo articolo su
Repubblica, negando che Francesco l’avesse rilasciato un’intervista sostenendo
che il contenuto dell’articolo fosse il frutto di una sua ricostruzione. Ciononostante,
Francesco continua periodicamente a concederegli interviste esclusive. Riceve varie
onorificenze. Premio Trento per "Una vita dedicata al giornalismo",
il "Premio Ischia" alla carriera, il Premio Guidarello al giornalismo
d'autore e, di recente, il Premio Saint-Vincent -- è stato nominato Cavaliere
di gran croce dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro mentre ha ricevuto una delle più prestigiose
onorificenze della Repubblica francese diventando Cavaliere della Legione
d'onore (successivamente è stato promosso ufficiale). Premio Viareggio. Altri saggi:
Petrolio in gabbia (Bari, Laterza), I padroni della città (Bari, Laterza); “Le
baronie elettriche” (Bari, Laterza); “Rapporto sul capitalismo, Bari, Laterza, Il
potere economico, Bari, Laterza); “Storia segreta dell'industria elettrica,
Bari, Laterza); “L'autunno della Repubblica. La mappa del potere in Italia,
Milano, Etas Kompass, Il caso Mattei. Un
corsaro al servizio della repubblica, Bologna, Cappelli, Razza padrona. Storia
della borghesia di Stato, Milano, Feltrinelli, Interviste ai potenti, Milano, Mondadori,
Come andremo a incominciare?, Milano, Rizzoli, L'anno di Craxi o di Berlinguer?,
Milano, Mondadori, La sera andavamo in Via Veneto. Storia di un gruppo dal
Mondo alla Repubblica, Milano, Mondadori Collana Super ET, Torino, Einaudi, Incontro
con Io, Milano, Rizzoli, Collana ET Scrittori, Torino, Einaudi, Diderot, Il
sogno di d'Alembert seguito da Il sogno di una rosa, Collana La memoria,
Palermo, Sellerio; Alla ricerca della morale perduta, Milano, Rizzoli, Collana
ET Scrittori, Torino, Einaudi; “Il labirinto, Milano, Rizzoli, Collana
Supercoralli, Torino, Einaudi; “L’Illuminismo”, Roma, Laterza, La ruga sulla
fronte, Milano, Rizzoli, Collana ET Scrittori, Torino, Einaudi, Roma, la Repubblica, Dibattito sul laicismo, Roma, La Biblioteca di
Repubblica, L'uomo che non crede in Dio,
Collana Supercoralli, Torino, Einaudi, Per l'alto mare aperto. La modernità e
il pensiero danzante, Collana Supercoralli, Torino, Einaudi, Scuote l'anima mia
Eros, Collana Supercoralli, Torino, Einaudi, Berlinguer, La questione morale.
La storica intervista, Reggio Emilia, Aliberti, Prefazione di Luca Telese,
Aliberti,. Vito Mancuso-S., Conversazioni con Carlo Maria Martini, Collana
Campo dei fiori, Roma, Fazi, La passione dell'etica. Cannatà, Collezione I
Meridiani, Milano, Mondadori, Francesco-S., Dialogo tra credenti e non credenti”
(Torino, Einaudi); L'amore, la sfida, il destino. Il tavolo dove si gioca il
senso della vita, Collana Supercoralli, Torino, Einaudi, Racconto
autobigrafico, Collana Passaggi, Torino, Einaudi, L'allegria, il pianto, la
vita, Collana Supercoralli, Torino, Einaudi, L'ora del blu, Torino Einaudi, Il
Dio unico e la società moderna. Incontri con Francesco e Martini, Torino, Einaudi,
libero quotidiano, libero quotidiano news commenti-e-opinioni Vittorio feltri ritratto
fuori classe_re giornalisti diversi.html. ilfoglio, il foglio uffa news
benvenuti al-grand-hotel-scalfari-splendida-vista sul secolo-di-carta- la7,
la7/dimartedi/video/ da-montanelli-e-scalfari-ho-imparato-che-bisogna-scrivere-per-farsi-capire-marco-travaglio
Angelo Cannatà, S. e il suo tempo, Mimesis, diviso in quattro capitoli: la
Politica, l'Arte, la Religione, LA FILOSOFIA.
Scheda sul storico della Camera
dei deputati, su storia.camera. Sull'amicizia tra Scalfari e Calvino leggiamo. Caro
Eugenio, le tue lettere sono come manate sulla schiena e io ne ho bisogno di
manate sulla schiena, specie di questi tempi. Mi viene l'acquolina in bocca
pensando alle ghiotte discussioni che faremo quando ci ritroveremo
insieme", cfr. Cannatà “S. e il suo tempo", Mimesis, Guzzanti, Guzzanti vs De Benedetti. Faccia a
faccia fra un gran editore e un giornalista scomodo, Aliberti. Cfr. Corriere
della Sera, La Repubblica: Serri, I
redenti. Gli intellettuali che vissero due volte, Milano, Corbaccio, “Ero
fascista e felice”, intervista, Il Foglio, pasqualericcio. Nel corso
dell'inchiesta riferisce di un colloquio avuto conAurigo. Mi disse che gli
ordini (le disposizioni relative al 'Piano Solo') contemplavano anche l'ipotesi
di una eventuale resistenza da parte del prefetto (gli ordini dicevano che
bisognava mettere il prefetto, qualora avesse resistito a questa iniziativa dei
carabinieri, in condizioni di non nuocere". Fonte: A. Cannatà, Mimesis,
Calabresi e quella firma, su repubblica. Tamburini, Un siciliano a Milano,
Longanesi, da ultimo citato da Bortoli su corriere della sera attacchi corriere
F. Recanatesi, La mattina andavamo in piazza Indipendenza, Milano, Cairo, e Mazzuca, Penne al vetriolo, Bologna,
Minerva, Nei cui confronti Caracciolo e
Benedetti dicono che ebbe un innamoramento, in seguito non più condiviso dallo
stesso editore della Repubblica che ormai non lo considerava "un grande
politico": intervista alla Stampa. Scrive S.: Gelli è Belfagor, il
messaggero del diavolo; ma il diavolo, cioè Belzebù, chi è? Belzebù è, in una
certa misura, lo stesso partito socialista, elemento importante di quel quadro
politico e di quella inamovibilità". Cannatà, Mimesis, Caro Craxi tu lo
sai chi è Belzebù, Repubblica le
invasioni barbariche Voto Renzi perché l'avversario è Grillo, you tube.com, youtube
Rep, su rep.repubblica. Mauro dal pulpito di Repubblica officia la democrazia e
aspira a diventare papa, Panorama. "Le interviste vanno comunque
reinterpretate", su youtube.com. ll
Vaticano ha smentito un’altra intervista di S. a papa Francesco, sIl Vaticano
smentisce S. che fa dire al Papa che l'inferno non esiste, su il messaggero.
Rep, su rep.repubblica. 1º marzo. Premio
Viareggio, su repubblica Dettaglio Sito del Quirinale: dettaglio decorato.,
Quirinale: C. Mauri, Il cittadino, Milano,
SugarCo, G. Perna, una vita per il potere, Milano, Leonardo, Cannatà, S. e il
suo tempo, Milano-Udine, Mimesis, Bucci,
L'intellettuale dilettante, Roma, Dante Alighieri, Pansa, La Repubblica di
Barbapapà, Milano, Rcs Libri, Valentini, La Repubblica tradita, Roma, Paper First,
Recanatesi, La mattina andavamo in
piazza Indipendenza, Milano, Cairo Editore, Mazzuca, Penne al vetriolo. I
grandi giornalisti raccontano la Prima Repubblica, Bologna, Minerva, La
Repubblica Treccani Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
L'Espresso. Eugenio Scalfari. Scalfari. Keywords: l’implicatura di Teseo, il
labirinto, la filosofia. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Scalfari” – The
Swimming-Pool Library.
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