Grice e Scupoli: la ragione conversazionale della lotta coll’angelo – la
lotta dell’angelo e il demonio – filosofia pugliese 00 filosofia italiana –
Luigi Speranza (Otranto). Filosofo italiano. Otranto,
Taranto, Puglia. Very important Italian philosopher. Entra nell'ordine dei teatini per ricevere gli ordini
sacri. Discepolo di Avellino, appartenente al suo stesso ordine. Risale
l'accusa di violazione della regola, per cui èarrestato per un anno e sospeso a
divinis. Per la sua assoluzione dove attendere quasi la morte. Intanto, sopporta
l'ingiusta accusa e la pena conseguente con umiltà e umanità. Il
combattimento spirituale. Con l’orazione porrai la spada in mano al divino,
perché combatta e vinca per te. La preghiera è dunque l’arma di tutte le
vittorie. Essa è la debolezza del divino e la forza dell’uomo perché il cuore
del Padre non sa negare nulla di buono ai suoi figli. “Il combattimento
spirituale – I V mezzi per raggiungere la perfezione” è un trattato di
strategia spirituale che conduce l'uomo alla perfezione. Scupoli indica *cinque*
mezzi per raggiungere la perfezione spirituale: sfiducia in sé, pienissima
confidenza in Dio, combattimento e uso metodico delle facoltà per correggere i
propri difetti, quindi per trionfare del demonio e per conquistare le virtù. Preghiera
e meditazione. Comunione. Spiritualità.
I L COMBATTIMENTO SPIRITUALE
DEL VENERABILE PADRE D. LORENZO
SCUPOLI Cherìco Regolare Teatino , Ki dotto in dieci Giorni DI ESERCIZI SPIRITUALI, Con un Accademia propria per ben eferci
• tarfi in quejlo Combattimento > e
per raccogliere da vanni Tevernini 'AUTnfegna della Provvidenza. Con Utenza de Superiori) e Privilegio . Digitized by Google pref azion e (
vita fìgnabat i e quefio è il
primo aVvcrtìniento che vi reco , Non bi- fogna poi f affare precipitofamente da
ut ali" altra confi der azióne 5 ma
fà duopo . an- zi di fermarfi con
profonda e feria medi- tazione y affine
di dar loro tempo .£ Opera- re fecondo
la loro virtù 5 imperciocché al dire di
Seneca : nihil tairi utile eft,quod irt
ttahfitu profìt ) e vuòl direi non v ef-
fe* co fa 3 per utile eh * ella fai la quale giovi prefa di fuga . Sopra tutto fa di
me- fieri , che a tutto vofiro potere
procuriate 'dì p affare dalla
meditazione Alla pràtica >
imperciocché febbene quejli efercizf compo- fti fieno di diverfe confi der azioni ? con
tut- to ciò non le chiamo meditazioni ^
ma efer- cizj 5 indifpénfabil co fa
offendo per apprc» fittarfene di pajfare
dalla confi derazione all azione i Io
confiderò i prefenti bi fogni dell 3
Anime j e f apèndo molto bene 9 che
molti valenti Uomini prima di me hanno
'■faticato non poco a vAnt aggio dell* intellet- to y e che quefta parte intellettuale - ha
con thè pienamente foddisfarfi nel
conofeìmento della verità in un prejf
oche infinito nume- ro di libri Afeetici
? di cui è pieno it Wn- doj Digitized by Googli do , rivolgo le mie maggiori premure
filli , 'volontà, come fili fi piu
debole, e , qu finti -fo e pojfio 3
fipprejlo i mezzi , per int ertene- re
quefifi potenza, incoft finte tra, i confini
del fiuo dovere .* procuro eziandio di pre- munirla contro le fialfie apparenze di
atte-, gli oggetti , che pojfono
-fidarla , ed impe- gnarla, nel
pernizìofio freg iamento di fine
pafifioni : fi qurfio fiine iftrurfco e difipongò coloro che [combattono in fiegreto , per
far foro conoficere gli àrtìfizj del
Demonio j fi perchè fiappiano la maniera
, con cui trioni fare con una genero fia
refifienza : Li portà . go finalmente in
iftato di combàtterà coli perfieveranzfi
contro le pfijfionì della Ipr anima,, e
contro gli abiti cattivi 5 è le mài* v
aggi e inclinazioni della lor carne : impèri
ciocche , fiebbenè ora fi àno ’efienti dall oh* .bligo di fieguitare Gesù Crifto nel combatti
"i mento di fina pajfiìone
efiponendoci alla, morte per amore di
luì, noti poffi amo pera difipenfiarci
dal dovere , che abbiamo , di refi fiere
ed opporci ai vìzj ed alle tentai zioni
, e di fiaticare e di combattere come in
uno Spirituale arringo per fiotto mettere
il corpo aliò fipirìto , è per rendere la nofir Anima interamente fioggetta a Dio . , La ritiratezza, e lo fiudio dì fie
mede-, fiimo ejfiendò ì più fiicuri
ripari, di cui u- : * fiar pojjìdmo per
sì genero fia imprefia , mi à *
tu- r Digitized by Google lufnigc , mio tarò lettori* che approverete
1 ti mto p enfi ero , dì recare al
Pubblico al- cune regole, che la lur.ga
pratica, ed ap- plicazione a quefio
eccellente libro delCom- • battimento
Spirituale mi hanno fatto cono- feere
infallibili , e neCeffarìe * ^* e primi
Secoli della Chiefa, ne* quali tutti i
Principi erano giurati nemici d’ una Pei
igiene ancor bambina , e le loro armi
impiegavano in perfeguìtarla , era duopo
rinforzare il coraggio de fedeli, fortificare in loro ccflanza, raffrenare il loro zelo
y W infiammare il fervore della lor
divo- >%Jcne, perchè intrepidi
fofieneffero e la pro- fonda de*
manigoldi , e tutti qué ' più cra- '
deli tormenti , a cui di fov ente erano efpo-
ftì k Ma d •perche quelle perfecuzìoni fono del tutto [vanite , da che la Religione
fa- '/ita in trono ivi regna gloriofa e
trionfan- do ove Ora più vìlìpefa e
combattuta , ci 'ritroviamo eftcfiì ad
altre battaglie , per le quali non cì
fono meno necejfarj la co- fi anz a, il
zelo, ed ri fervore de’ primiti- vi
Cripti ani, In luogo di que nemici at- *
ferrati e dij frutti, altri ne fono infortì in
Apparenza meno crudeli , ma in verità più fieri e pcnoizJefì . Li fedeli d* aliar a f
off ri- vano delie violenze efieriori ,
ma godevano bei loro interno una vera
pare', ogni cofa xkc /e cirxemav*} era
in tumulto, e loro mi - Digitized by Google •\«t
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minacci Ava, il totale eccidio > ^2^ g-#* 4 tumulti e mi ?icic de non -penetravano
fino alla loro anima 5 rie tampoco erano
capaci di perturbare quel dolce ripofo 3
dì cui go- devano dentro di fe me defimi
* Lì Fedeli del noftro tempo per lo
contrario godono la pace efieriore , ed
Ogni eflrinfèco obietto lo- ro non
dimofira e promette che profperità , è
ripofo } ma fojfrono la guerra interiore >
il loro nemico più crudele è dentro di lor 7 riedefi mi 3 v nel fondo del loro cuore
fen— tono turbolenze e tontrafti ajfaì
pia gagliar- di ^ e Ciiideli di quanti
ne pròv afferò i pri- mitivi fedeli
nelle loro pérf edizioni 5 di maniera
che ben può dìrfi con verità > che ia
Chic fa per fegui tata era piu felice della
Chìef a regnante ) che le adunanze 3 che al- lora fi facevano nelle Caverne e di notte
3 recavano affai pili di coniazione dì
quel- le 3 che ora fi fanno a chiaro
giorno } e nel- la magnificenza e
fplendore delle nofire Chìefe j chéìl
filentio dì quelle ìftforideva tiel loro
fpirito maggior gio/a e ùo^fiénte', di
quello noi ricaviamo dalle noftrpffiìufi-
che piu feelte ed eccellenti ; c finalmente js che i F afiori di que tempi erano béri fir
t gl or lofi. 3 perchè non aveano altro
lno& 0Vr pafeere 3 e comuni carfi
*//* /*, ’ (fre'im fuor che le
Catacombe, e lì Sepolcri y dì quello
fieno i P afiori d‘ oggidì per la ma- 3
f gnì- , gnificenza dei loro Palazzi
y e per é vantaggiofe j per lo contrario > la profperità di cui noi
godia- mo, ci nuoce > Egli è certo
> che de 3 fedeli affai meno ne
andarono allora eternamente perduti
fotto le calamità che foffrivano y di
quello \ora ne pèrifcano in mezzo alle
felicita i che pojfegonò l • «*\ - -
15 a tutto ciò voi ben vedete , 0 caro Let- . tore i che le Jlràde più agevoli e piane
non fono fempre le più fi cure, e che Ì
Anima j che prende à feguìtarle s
diviene per lo piti si negligente , e
difàttent a nel fuo cammi- nò i che fi pone
ad epui dente rifilò dì per - derfi t Vi
fono dellé calme pernizìofe e dan-
Hcvolii e delle paci f vantaggiofe ed infelir ci ; Quella Roma ,' che fi mantenni
glorìo- f a finoche ebbe nemici
firdnieri da combat- terti tofloche
tutti li ebbe' foggiogati e vìn- ti i fi
diftrujfe da f e me defi ma nella tal*
ha dèlia pace, e nel godi mento di fue yit- toriè : èd in fatti uvò de fuoi Cittadini
9 che ben di lontano vedeva il principio
dèl- ia fna dìfiruzìòne , così la
deplorava : Et patimur longx pacis mala
, l«- vior irmis . . ^ Allorché la corruzione d 3 una lunga
cai- rn a y e d 3 Una piu foda e cofani
e profferirà c a fi / 1
Digitized by Googl C afflile
per jedtirci, potremmo dire lo fi e f-
fo ì ma ciò non ballerebbe per garantirci dal danno j fa di me fieri difenderci
con coraggio , e refifiere alla forza di
quefie la- , fìnghiere tentazioni 3 e
quando non lo pof- fi amo fave per le
vie ordinarie, e che il mondo con
foverchìa forza ci fi opponga , è duopo
al lontanar ferie , e cercare la nofirS
fi carezza nella foli tu dine, e nel facro ri- tjip&*in una piccola Celiai Un Gabinetto
, uri Oratorio poffono effer di afilo a
coloro ; che fappiano fervirfene a tempo
e a dove- re, facendo loro gufare le
dolcezze degl* interni raccoglimenti e le
fante confola- zionì delle rìfieffiohì
fegrete \ Egli è ben convenevole e dover
ofo a coloro , che com- battono nel
Mondo per la lor perfezione ed eterna f
alate, £ allontanaci per qualche
intervallo di tempo dal campo, ove han- no tanto da combattere . Una ndvé fenza refpiro e interruzione efpofla ai flutti
del mare, ed agitata dà continue
temp'efie y vìfi bilmente fi rompe] e /
affonda in poco tempo . Fa duopo perciò
di quando in quan- do nafeonderfi in una
tranquilla e piace- vole folìtudine, e
fottrarfi dal tumulto p dai rumori del
Pdondo affine di rifarcufi dai danni f
off erti nelle efrinfeche occupa- zioni
, e nelle contefe che occorrono nel
commercio ; e nella converfazìone degli Uo* à 6 mi -
Digitized by Google •' ìnmi*
Per la qual cofa , mio caro Lettore^ ho
ricavati e ordinati quefii efercìzj , ed
ho rif aiuto ài dare al pubblico quefle tfiru- z.ioni , avvegnaché io fappia , eh 4 effe
fa* • fatino inutili alla maggior patte
degli Uo- mini 3 e che ben pòchi faranno
coloro che • vogliano leggere precetti y
che non votreb - “ bero praticare * A
quejii tali pero non è indjfiitta la mia
fatica « Per pf altri io m ' ilecerto 5
che avranno del piacere, da ciò , che a
fcrivere ìntraptendo > c che faranno
ben foddis fatti e contenti del mìo di fogno . di fvelare i mifieri del loro ritiro 3 e
ro- lleranno affai conflati 3 perchè io
addirti tl Colorò , che brameranno d*
cJJ ere del loro partito ì ì metzi pòr
btn condurft falla rne- defma firada
della perfezióne , in chi già eglino fi
fono felicemente incamminati • Quelli
che vorranno effere di quefio nume- ro
eletto } potranno fervìrfi di quefii efer -
cìzj y e u farne in tre differènti maniere y per il ritiro , per le confertrtzé , c per
la femplice lettura . Se per lo ritiro 5
conver- rà , che offervìno con+ef atezza
ciò , che ho accennato nella
introduzione . Se bramano di fare delle
conferenze } ne offervìno il metodo
nell* Accademia del Combattimen- to
Spirituale , che a quefio fine ho efpofla e
collocata al fine di quefii efercìzj * Se poi fono contenti della femplice lezione 5
ne . po- i
Digitized by Google . pottakno
' ancor S incogliere abbohdevol prò-*
fìtto , fempre che mandino ad effetto il con - figliò .di Seneca tefè accennato , impercioc
- che per cavar frutto dalle if razioni
, che fi contengono Ih quefo libro ,
bafla cb- nofcerle e intenderle * ma è
duopo altresì di fentirle e gufarle ,
perchè paffino dalla mente al cuore ,
poffederla altret- tanto colla volontà
, colf amore 5 ^ con C operai quanto con
la cognizione e- Razioci- nio, Prego ifl
antemente noflro Signor Gesù Criflo ,
»(?/ mentre , w/0 f/tro Lettore ,
andarete leggendo alcune di quefe ifiru-
zionì j egli ve ne faccia conofcere nel fon- do della vofir Anima la importanza e ne- ceffithi e vi riempia della fua grazia
per tfeguirle , acciò vi rendiate capace
di go- dere nel còrfo df una coflantè
perfeveranza quelle dolcezze , che fogli
ono gufare tutti coloro y che fanno ogni
sforzo per ac qui far le virtudi fino al
pieno lor cumulo , ed al poffedimentó
dell* immortale Corona • Quamvis in hac
vita ftrenue dirnice- mus > &
adjuvante Domina caterva» fioftium ,
quibus cireumfundimur } pro- fternamus;
tameng ab iis nolumus vin- ci 5 numquam
pugnare defìnamus , nec vincentes
fecuros faciant viriìiter defu- data jam
praelìa > fed magis follicitent
adverfariorum rediviva certamina 3 ac
fit. Digitized by Google f* * “* *.* ••.**'» fit> quia fecundum Scriptum Sacra?
fer- monem tota humaha vita tentatio
eft fuper terram^ tunc eft, tentatio
.finien- da, quando finitur & pugna
> & tunc eft fìniénda pugna >
quando poft hanp vitani fuccédit pugna?
fecura vigoria. ‘ ^ , . . ' | , -• 1 '
• • J' «y Pomerius libi i. de Vita Contemplato capi i. apud Di Profperum. „ > IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE
Ridotto in Efcrciz j : i , INTRODUZIONE Della Utilità di quejli 'Efercìzj , e
delle partì che li compongono • - *. 7 • •
N On sì torto Papa Eugenio fu in-
nalzato a quella fuprema digni-
tà ì la quale con le medemrie
.chiavi 3 che gli affida del Regno de
Cieli 3 gli apre qui in Terra la porta a
mille guife di follecitudini che il di-
voto S. Bernardo prefe in mano là pen-
ila per rapprefentargli T obbligo indif-
penfabile che gli correva) di ftar bene
avvertito perchè con un foverchio at-
tacco e follecitudine per le cole efte-
riori, non veniffe a perdere quanto di
grazia) e di virtù fi era acquiftato ne-
gli anni di fuà Monadica folitudine.
Ricordatevi ), gli diceva quèfto Santo
Uomo nei belliffimi libri della Cohfi-
derazioney che a quefto fine ci fcrifle,
e ad erto ha indirizzato , ricordatevi di ritornare in voi ftefib, io non dico già fem-
Digitized by Google
•igitized by Google •1
I L COMBATTIMENTO SPIRITUALE
DEL VENERABILE PADRE ». LORENZO
SCUPOLI • ‘ " * ' y J V. Cherico Regolare Teatino , Ridotto in dieci Giorni DI ESERCIZI SPIRITUALI, Con un Accademia fratria per ben efercì
- tarfì ìn yiieflo Combattimento , e per raccogliere da e/ueJH Efercìzj abbonda voi profitto , Opaja trafportata dalla Lingua Francefe ^ja|ta|®liana da un Sacerdote de' Regolari Teatini, f-; «S
Y:ii ** ** ** * ***
FgapZIA, MDCCL VI. ,
^pèl^p^^ovanni Tevernini '^AUTnfegna
della Provvidenza. Con Licenza de
Superiori, e Privilegio* Digitized by
Google prhf az io n e • I •
• » » \ vita fìgnabat : e
quejlo è il primo aVvértìriiento che vi
recO i Non bi- fogna poi pajfare
precipìtofamente da tifica all altra
confi der azióne > ma fd duopo. an-
zi di fermar fi con profonda e feria medi- tazione i affine di dar loro tempo d?
Opera- re fecondo la loro virtù j
imperciocché al dire di Seneca : nihil
tarli utile eft,quod in ttahfitu profili
e vuòl direi non v ef- fer coffa, per
utile cW ella fai la quale giovi prefa
di fuga . Sopra tutto fa di me- fieri)
che a tutto voftro potere procuriate di
pajfare dalla meditazione alla pràtica »
imperciocché febbene quejli efercizp cùmpo - fi fieno di diverfe confi Aerazioni) con
tut- to ciò non le chiamo meditazioni#
ma efer- cizj) indìfpénfabil coffa
effendo per appro- fittar fene di
pajfare dalla confi der azione all
azione i lo confiderò i prefenti bifogni
dell Anime $ e f apendo molto bene 9 che
molti valenti Uomini prima di me hanno
‘ faticato non poco a vantaggio dell’ intellet- to) e chè quejla pdrte intellettuale ha con thè pienamente foddisfarfi nel
conofiimento della verità in un
prejfoché infinito nume- ro di libri
Afeetici# di cui è pieno il MPn- do
3 I
do 5 rivolgo ìe mie maggiori premure allk , volontà come alla piu debole 3 e 5 quanti fo e pojfo 3 apprefto i mezzi ? per int
ertene- re quegl a potenza incollante
tra i confini del fuo dovere: procuro
eziandio di pre- munirla contro le [alfe
apparenze di que- gli oggetti 3 che
pojfono fidarla 3 ed impe- gnarla nel
pernìzìofo /regolamento di fu, e
paglioni : à qurjlo fine iftruifco e dif pongo coloro che combattono in fegreto 3 por
far loro conofcere gli cèrtìfizj del
Demonio i fi perchè / appiano la maniera
3 con cui. trioni fare con una genero fa
refìfienza : Li ponà . -go fintamente in
iftato di combàttere coti perfiveranza
contro le paggi onì della lor anima 3. e
contro gli abiti cattivi y .'e le mài*
vdggie inclinazioni della lor carne : impèri ciocché 3 [ebbene ora fiàno è finti dall *
bit* . bligo di figuitare Gesù Grifo
nel combàtti * . mento di fuà p a
fifone 3 efponendoci all à» morte per
amore 'da luì 3 noti fogfi amo pera,
difipenfarcì dal dovere 3 che abbiamo 3 di refifiere ed opporci ai vìzj ei alle
tenta* rioni 3 e di faticare e di
combattere come ! in uno fpirituàle
arringo per fittomettere il corpo allo
Spirito 3 e per rendere la nofif Anima
interamente Soggetta a Dio . , La
ritiratezza 3 e lo fiudio dì fe mede-
fimo ejfendò i più fi curi ripari 3 di cui u- * far 'pofitàmo per sì generofa imprefa 3
mi % # tu- Digitized by Google ; iu fingo , mìo e Arò Lettore* che
approverete il mio p enfierò , di recare
al Pubblico al- cune regole , che la
lunga pratica , ed ap- plicatone a
quefio eccellente libro del Com- -
battimento Spirituale mi hanno fatto cono -
fcere infallibili , e neCeffarie *
- Ne* primi Secoli della Ghie fa ,ne* quali "tutti i Principi erano giurati nemici
d’ una >> Religione ancor bambina
, e le loro armi ■impiegavano in
perfieguìtarla , era duopo rinforzare il
coraggio de fedeli , fortificare 4 A
loro cofianza , raffrenare il loro zelo >
*d infiammare il fervore della lor divo - gioite 3 perche intrepidi fofleneffero e la
pre- senza de manigoldi, e tutti que*
più cru- deli tormenti , acni di f
avente erano efipo- fii\ Ma dapoichè
quefte perfecuzioni fono del tutto fu
ani te , da che la Religione fa- llita
in trono ivi regna gtorìofa e trionfa»-
* te ove èra più vìlìpefa e combattuta , ci 'ritroviamo efpofli ad altre battaglie ,
per le quali non ci fono meno neceff'arj
la co- fi anz a 3 il Zelo , ed H fervore
d'e prìmìti- ' vi Crìfliani. In luogo di
que * nemici at- • 1 ■ ferrati e di
frutti, altri ne fono inforti in
Apparenza meno crudeli, ma in verità più
fieri e pernìzìofì i Li fedeli d* allora foffri- ■ 'vano delle violenze efieriori , ma
godevano Viel loro interno una vera pare
j ogni cofa ^the li circondava, era in
tumulto, e loto i Digitized by Googl r 1 ■
) minacciava il totale eccidio
> ma tutti qu» tumulti e min-acci e
non penetravano fino alla loro anima
> ne tampoco erano capaci di
perturbare quel dolce ripofo , di cui go-
devano dentro dì f e ni e defi mi • Li Le deli del nofiro tempo per lo contrario godono la
• * pace efteriore > ed Ogni
eflrinfécO obietto lo- ro non dìmofira e
promette che profperità > è ripofo j
ma foffrono t a guerra interiore > il
loro nemico più Crudele è dentro di lor
mede fi mi 3 v nel fondo del loro cuòre feri- rono turbolente e Contraili affai più
gagliar- di^ e ctudeli di quanti ne prov
afferò i pri- mitivi fedeli nelle loro
ptrfécUtioni j di maniera che ben può
dìrfi con verità 5 che ia Chiefa
perfeguìtata era piu felice della Chiefa
regnante J che le adunanze 3 che al-
lora fi facevano nelle Caverne e di notte > recavano affai piti di confolazìone di quel- le j che ora fi fanno a chiaro giorno 3 e
nel-, la magnificenza e fplendore delle
noflre Chiefe 3 che il filentio di
quelle ìpfpndeva nel loro fpirìto
maggior gioja e òcigjnte , di quello noi
ricaviamo dalle nofirpf pìufi- che piu
feelte ed eccellenti } c finalmente $
che i P afiorì di que tempi erano béri ptr t glori ofi 3 perchè non aveano altro ove . puf cere > e comunicar fi alla lor '
Greggia fuor che le Catacombe , e li
Sepolcri , dì quello fieno ì P afiorì d
J oggidì per La ma- ' • 3 5 gnì- Digitized by Google I
gnificetiza dei loro Palazzi, e per la fa- b limita del loro Trono 5 Le calamità 9
A* cui eran eglino per ogni dove
travagliati 9 erano ter loro utili, é
vantag giofe‘ y per lo contrario, la
profferita di cui noi godi a- . ino, ci
nuoce. Egli è certo , che de 3 fedeli
affai meno ne andarono allora eternamente perduti fitto le calamità che fojfrivano
9 di quello ora ne pèrìfcano in mezzo
alle felicità, che poffegonòi - * * ' V
* . XSa tutto ciò voi ben. vedete , 0
caro Let- , tore 3 che lèflrdde più
agevoli e piane non fono femprè le più
fi cure, e che £ Anima j che prende à
feguìtarle , diviene per lo piti sì
negligente , e dif attenta nel fuó cammi-
no , che fi póne ad elidente rifi co di per - derfi . Vi fono dellè calme pernizìofe e
dan- ncvolii e delle paci fvantaggiofe
ed infelì- ' \ci ; Quella Poma , che fi
mantenné glorio- fa finoche ebbe nemici
ftrdnieri da combat- terti tofiochè
tutti li ebbe' foggi ogati e vìn- ti ,
fi diftruffe da fe medefima nella cal-
ma dèlia pace , e nel godimento di fue vìt- toriè : èd in fatti unò de 3 fuoi Cittadini
, che ben di lontano vedeva il principio
dèl- ia fua dìftruzìóne , così la
deplorava: - -, Et patimur longr pacis
mala , f«- vior armis. . • , Allorché la corruzione d 3 una lunga
cal- ma, ed 3 Una piti fida e cofiante
profferita c afi /
f afflile per jedurci , potremmo dire lo fief- fo ’, ma ciò non baderebbe per garantirci dal danno ; fa di meflieri difenderci
con coraggio , e refi fi ere alla forza
di quefìe lu- Ringhiere tentazioni ', e
quando non lo pof- f amo fare per le vie
ordinarie , e che il mondo con foverchia
forza ci fi opponga , è duopò allontanar
fene , e cercare la nofira fi carezza
nella f olita dine , e nel facro ri -
tjip&’in una piccola Celiai Un Gabinetto y un Oratorio poffono effer di afilo ci coloro
-; che fappiano fervirfene a tempo e a
dove- re, facendo loro gufare le
dolcezze degl * interni raccoglimenti, e
le fante confata - zioni delle rìfic
fifoni > fegrete » Egli è ben
convenevole e doverofo a coloro , che com- battono nel Mondo per la lor perfezione
ed eterna f alate , d\ allontanar fi per
qualche intervallo di tempo dal campo,
ove han- no tanto da combattere . Una
nave fenza refpiro e interruzione
efpofla ai flutti del mare, ed agitata '
dà continue tempèfie 9 vifi bilmente fi
rompere / affonda in poco tempo. Fa
duopo perciò di quando in quan- do
nafeonderft in una tranquilla e piace-
vole folìtudine, e fottrarfi ..dal tumulto p dai rumori del Adendo f affine di
rifarcirfi dai danni f offerti nelle
eflrìnfeche occupar- zioni , è nelle
contefe , che occorrono nel commercio? e
nella convérf azione degli Uo * a 6 mi
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Digitized by Google - mìni*
Ver la qual co/a, mio caro Lettore* ho
ricavati e ordinati quefii eferciz j , ed
ho rifolutò di dare al pubblico quefie ìjiru- zioni, avvegnaché io /appi a , eh ' ef/e
/a* ' fanno inutili alla maggior patte
degli Uo- mini , e che ben pòchi faranno
coloro che •• vogliano leggere precetti
, che non votreb- ~ bero praticare * A
quefii tali pero non è indiruta la mìa
fatica* Per gl' altri io m - accerto j
che avranno del piacere, da ciò * che a
ferivate intraprendo , c che faranno ben
f oddì sfatti e contenti del mìo di fogno
di /velare i mi fi eri del loro ritiro , e rè- fileranno affai confai ati , perchè io
addirti a Colorò , chè brameranno d '
ejfere del loro partito , ì metzi pùr
bèn condurfi falla me- de/ ma firada
della perfezióne , in chi già eglino fi
fono felicemente ine ammirati . Quelli
che vorranno efiferé di quefio nume- ro
eletto 3 potranno fervirfi di quefii efer -
cìzj , e u farne in tre digerenti maniere ; per il ritiro, per le conferenze , e per
la femplice lettura . Se per lo ritiro ,
conver- rà , che offervìno con*efatezza
ciò , che ho accennato nella
introduzione . Se bramano di fare delle
conferenze , ne offervìno il metodo
nell' Accademia del Combattimene to
Spirituale , che a quefio fine ho efipofia e
collocata alfine di quefii efer cìzj . Se poi fono contenti , della femplice lezione ,
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potrahno 'ancóra raccògliere àbbonàevol prò-> fitto j fempre che mandino ad effetto il con
- figliò di Seneca teflè accennato ,
impercioc- ché per cavar frutto dalle i
frazioni , che fi contengono ih quefo
libro, non bafta cò- no feerie e
intenderle * ma è duopo altresì di
fenttrle e gufarle , perché paffino dalla
mente al cuore , affine di poffcderla altret- tanto colla volontà , coll * amore , è con
If opera j quanto con la cognizione e
lazi crà- nio, Prego ijl antemente
noflro Signor Gesù Grifi o , eh è nel
mentre , Lettore , andar et e leggendo
alcune di quefle i fini- zioni , egli ve
ne faccia conófcere nel fon- do della
voflr Anima la importanza e ne - ceffi
tà, c vi riempia della fua grazia per
ifeguirle , acciò vi rendiate capace di go- dere nel còrfo d * una cofani è perfeveranza quelle dolcezze 9 che foglìono gufare
tutti coloro y che fanno ogni sforzo per
ac qui far le virtudi fino al pieno lor
cumulo , ed al poffedimento dell'
immortale Corona . Quamvis in hac vita
Uremie dirrrice- mus , & adjuvante
Domino caterva» hoftium, quibus
circumfundimur, pro- fternamus; tameng
ab iis noliimus vin- ci? numquam pugnare
definamus 3 nec vincentes fecuros
facìant viriliter defe- data jam praelia
, fed magis foilicitent adveriariorum
rediviva certamina * ac /it j Digitized by Google ' fornii Pé? la qual cofa, mio tarò
Lettore, ho ricavati e ordinati quefii
efer cìzj , ed ho rifolutù di dare al
pubblico quefle ìfiru- ztoni, avvegnaché
io fappìa > eh* effe fa - • fanno
inutili alla maggior patte degli Uo-
mini , e che ben pòchi faranno coloro che v vogliano leggere precetti } che non
vorreb- bero prozie are * A quefii tali
pero non è in ditti t a la mia fatica*
Per gl* altri io rn ' Accerto ) che
avranno del piacere, dà ciò , che a
fetivete intraprendo y c che faranno ben
foddìs fatti e contenti del niìo di fogno
di fidare i mifieri del loro ritiro y e rè - fileranno afifai confai atl 3 perchè io
addirti a Colorò y chè brameranno d*
efif ere del loro partito y i mezzi pèr
btn condurfi furia me- defi ma firada
della perfezióne , in cui già eglino fi
fono felicemente incamminati . Stuelli
che vorranno efifere di quefio nume- ro
eletto y potranno fervìrfi di quefii efer -
cìzj , e ufarne in tre differènti maniere > per il ritiro , per le conferìxtzé , e per
la femplice lettura « Se per lo ritiro y
conver- rà, che ojfervinò con^efateZZa
ciò , che ho accennato nella
introduzione • Se bramano di fare delle
conferenze y ne ojfervino il metodo
nell* Accademia del Combattimen- to Spirituale
, che a quefio fine ho efpofia e
collocata alfine di quefii efer cìzj . Se poi fono contenti . della femplice lezione 3
ne po - Digitized by Google Ir
pótruhno ancóra raccògliere abbondevol prò-* fitto, fempre che mandino ad effetto il
con- figliò di Seneca te fi è accennato,
impercioc- ché per cavar frutto dalle
ifiruzioni , che fi contengono ih quefio
libro , non bafia Cò- no feerie e
intenderle , ma é duopo altresì di
fientirle e gufi arie, perchè p affino dalla
mente al cuore , affine di poffederla altret- tanto colla volontà, coll 3 amore , è con
C opera , quanto con la cognizione e
razioci- nio • Prego ifi antemente
nofiro Signor Gesù Crifio , che' nel
mentre, mio caro Lettore » andar et e
leggendo alcune di quefle ifiru- zioni ,
egli ve ne faccia conofcere nel fon- do
della vofir Anima la importanza e ne-
cejfità, e vi riempia della fua grazia per efeguirle , acciò vi rendiate capace di
go- dere nel còrfo di una cofiantè
perfeveranza quelle dolcezze, che foglìono
gufare tutti coloro , che fanno ogni
sforzo per acquifiar le virtudi fino al
pieno lor cumulo , ed al poffedimento
dell 3 immortale Corona . Quanivis in h
ac vita ftrenue dimice- mus , &
adjuvante Domino caterva» hoftium,
quibus circumfundimur, pro- fternamiis;
tamenfì ab iis nolumus vin- ci, numquam
pugnare defìnamus , nec vincente»
fecuros faciant viri ìiter defe- data
jatn praelìa , fed magis foilicitent
adveriariorum rediviva certamina , ac
Digitized by Google e . • . '
.. " • . . f . ^ , , ' „ iity quia
fecundum Scriptura® Sacra* fer- monem
tota huuiaiia . vita tentatio eft fupcr
terram* tunc eft. tentatio .finìen- da,
quando finitur & pugna $ & tunc
eft finiénda pugna > quando poft hanq
vitairi fucccdit pugna* fecura vigoria. r Pomerius lib. lì de Vita Contemplato capi i. apud D. ; Profperum. „ Digitized by Google IL COMBATTIM ENTO SPIRITUALE
Indotto in Eferciz; : t ì N T R ODUZIONE * » n
1z .al- meno qualche volta } abbiatevi
preferi- te fra gli altri , o fé volete
dopo gli altri, non vi abbandonate
interamente* ne Tempre alla vita attiva,
ma ferbate fe non la maggiore, almeno la
miglior porzione del volilo tempo per
medita- re voi in voi fleflb. Il configlio che S. Bernardo recò, a quello Santo Pontefice egli è quello medefimo, che immantinente avanzo a tutti coloro , che nodrifcono qualche brama della perfezione . Io li' eforto
di lafcrar qualche volta le brighe
degli affari, e dell* efteriori
occupazioni av- vegnaché buone e Sante,
per attende- re unicamente a fe medefimi
con una efatta ricerca, e con una feria
ponde- razione sì del loro interno ,
Come di tutte le cofe chè poflono'
giovare , è promuovere il loro
fpiritnale avanza- mento.' . • '■ Io so , che non fi fono Veduti già mai, come al dì d'oggi tanti e tante, die afpirano alia' perfezione ; ma , oh verità lagrimevole ! non fi 'è veduto giammai sì fcarfo il numero di quelli * che vi arrivano. Il Mondo tutto fi pò-’ ne a calca in cammino 1 , r ma ella' e cofa- ben degna di compalfione il ve- % der-
r Digitile d.e¥ti£ ptìfclà ì diverti andamenti ; gli. uni vanno troppo lentamente , gli altri per lo contrario corrono a precipizio ; quelli inciampano ad ogni palio, quel- li fanno delle cadute affai pericolofe e mortali é Vi fono di quelli > ai
quali manca ad Ogni momento la lena ed
il coraggio, e mólt* altri camminano
con tanta velocità Che al vederli
dirette , che fieno per compiete tutto
11 cam- mino nella prima giornata. Non
pochi vi fono che ritornano a dietro più
di quello avanzino di cammino , e
quali tutti vi fi accingono fenza virtù
e fcn- Zà condotta Sine virtù t e &
fine peritici ttrtis pugna. ( Judith . w
27. ) ( A dir tutto in una parola;
pochiffimi fo- no in quello cammino , i
quali teiigo- « no fìtto lo fguardo
avanti di fc mede- • fimi per evitare i
patti Cattivi 3 e le pie- tre
d'inciampo. x Se bramiamo di faper la
Cagione di sì deplorabil difòrdine,
batta che afcol- tiamo Ciò 3 che ce ne
dice lo Spirito Santo per bocca de fuoi
Proietti : Lct Terrei è per ogni dove
ridotta alt’ eftremtt defalcarne ( dice
Geremia 12. v. 14. ) perchè non vi è
ornai più alcuno , che entri tome fi
conviene in fc me defimo e fi confi-*
deri . Qfea non c addita «altra ragione I
«iella indignazione, e della Colffera di
Dio fopra gli uomini , fe non perchè
eglino hahno sbandita affatto dal Mon-
do la verità, e la feienza delle celedi
cofe ( ofee 4; v. i,.)j e prima di que-
lli due Profeti già il Savio avea dettò
(. Prov. 31; v. 17» ) , eh* egli era ben- difficile di ritrovare nel Mondo perfo- he y le quali attentamente confideralfe- ro la vera firada, che le potelfe con- durle, alla vera lor. Cafa ed abitazio- ne, che altro non è, fe non quella del Paradifo. , - ... ? • • , Uno dei più opportuni j ed efficàei rìmedj i che fi fieno ritrovati ad un sì perni zioio di Tordi ne, fi è quello , che in oggi è in grand’ufo non iolàiiiente negli Ordini Regolari più beri accodi^ ma ti ; rria ancora appreffo de’ Secolari, che nè ricavario maravigliofò profitto
> parlo di quel ritiro , che fi fa
uria ò due vòlte Tanno, dando
perlofpazio di dieci giorni in imaSanta
folitudine; ove non fi attende che ad
unà feria conlideràziòne dello datò
interiore in cui ciafcheduno ritrovali,
ed alla ricer- ti di tuttociò eh* è
neceljario pet fifla- re un fidema di
vita, che lia aggrade- vole a Dio; Egli
è quedò iritiro . * ifi tui T Animi
confiderà femitas fomyi Digitized by
Google il /u&y cì oè a dire, come
lo fpiegai’Au- chv tote della Crlolla
ordinaria y /ceretti con— on ! f c % \
entÌA > lo flato fuo interno j e tutto-
eiii ciò che può condurla al Cielo perla
uc- ftriada della perfezione. . 1t
tw > A fùe ho delineati quefli E-
'? ^ereizj fopra le regole ed i Precetti
io- del Còmbattimento Spirituale: So mol- le* to bene, che la maggior parte dei
Fe- n* deli fi fervono di quelli di S..
Ignazio o Fondatore della Compagnia di
Gesù , d i quali hanno per questo
effetto un' ef-. Acacia ammirabile, e
dopo i quali fem» a bra del tutto
inutile il proporne ài pub- m blicò dei
riuovi ; In fatti nòri può effer t che
bene, il ferv ircene, avanti aliiieriò ;
per una voltai imperciocché iò li giu-,
; dico effìcaciflìmi per gittare nell’ anima .i fondamenti più iòdi d’ima vera pie- tà 5 ma dopò mi dò a credere fi polla- no ufarè cori molto fruttò quelli , che ho cavati ( dal Combattimento Spirituale racchiudendo elfi tutti i maggióri
lecre- ti della vita Spirituale; Quelli
di S.I- griazio conducono F Anijna fino
alla pratica, e le dannò gran fòrza per
in- traprenderla; e quefli la
iftruifeonò, è le fervono di guidà, e di
fcorta ficura. nella pratica medefima:
Per laqiialcò- -fa iò non li ho ftefl in
formaci riiedi ; taziofie, ma a
foggia d’Efèrdzj , t di Confidsrazione,
che è quella appuntò, i che S*Bernardo
diftinguedallaContem- plaziorte; quella,
voglio direi che fi ferve del
raciocinio, e del difcotfo , e che è una
applicazione, che faTUomo i 1 della fua
ménte per conofcere una ve- rità
Criftiana ragionandovi , e decorren-
dovi foprl fida tanto, che io intellet-
to ne redi pienamente convinto > e la
volontà determinata a fare, o a foftri-
• re tuttocio , che polfa giovare al fuo
fpirituale avanzamento . Chiedo gran
Santo ci aflìcura nulla elfcrvi general-
mente sì utile come queftà conlìdera-
fcione, la quale con una certa preven-
zione piacevole e manfueta entra a par-
te della azione * formando il difegno
delle cofe, e in qualche modo faceiv-
dole prima di farle* La
confiderazione, fegue egli addire, c
ammirabile ne'fuoi effetti , efla puri-
fica la fua forbente , vale a dire , lo
fpirito da cui proviene, modera gl 1 af-
fetti, e corregge gli ecceffi 3 raddolci- fce i coftumi, e rende la vita vieppiù onefta, e regolata; ella mette in buon’ ordine ciò che è confufo , riunifce ciò che è feparato, raduna ciò che è dif- perfo , penetra le cofe più recondite e 1
nafcoSe* conofcc le vere , efamina le
verofimili , e difcuopre le finte , e ingan- natrici} ella è > che anticipatamente
me- dita le cole prima di farle , e le
rivede dopo che fon fatte, di manierachè
col di lei mezzo nulla vi rimane
neirAnima, che non fia corretto, fe
duopo v’abbi;* di correzione. Finalmente conchiude il S. Padre, che Jaconfiderazione è la dittandone di tutti
i vizj, e la Madre di tutte levirtudi in
un* Ànima che vi attenda con
perfeveranza ; dal che chiaramente fi
fcorge , qual’q quanto grande fia il
frutto , che fi può rac- cogliere da
quelli Èfercizj . • Ciò però, che loro
aggiunge ancora pili di autori tà e di
pefo , fi è , che in efiì con- tienfi il
Combattine Spirituale con tutte lefue
pratiche ed Finizioni, che fono le più
accertate, eie piu ficure per la vita
Spirituale • Il gloriofo S, Francefilo di Sa- ks ne fece Tempre tanto conto, che dir polliamo con verità , ch'egli abbia da
que- lle pratiche ricavata quella
fublime perfe- zione; , per cui in oggi
è venerato cotanto in tutto il Mondo
, Io l'ho ridotto in Efercizj, colici
atta- ché prefuppongo , che onel facro
ritiro, o fuori di lui nella Lettura dei
medefimi #oi ci eferciùamo collo Spirito
, come fe ‘ fpf- «
4 Digitized by Google foffimo nell* azione (letta , affinchè da
ur^ tale efercizio palliamo pofcia con
piu di ficurezza e di facilità alla
pratica . La Mo- rale Criftiana affai
più di quella d* Aritto- telé tutta (la
polla nell 1 azione , e la faen- za
delle Virtù non confitte già nella fpe-
culaziorte, ma nella pratica.
Tutti quelli Efercizj fono coìnpotti di
varie Confiderazioni , imperciocché io
non li ho già formati, perchè fi facciano in un Oratorio , o Ghiefa nella maniera
, che vi fi fa una Meditazione , ma
perchè fieno praticati in piccola Cella
, o in altro luogo folitariò, o
patteggiando , o feden- do per
confiderarli più attentamente, per
flirfi con quello mezzo più famigliari le ittruzioni,e le verità,che vi fi
contengono. CiafchedunaConfiderazioneè
feguita- ta dagli affetti , e da
proponimenti corrif- pondenti , e
adattati al (oggetto f imper- ciocchèin
quello ritiro non bifogna dar tutto alf
Intelletto , e pafcerelui folo, ma fa
duopo altresì, che la vplontà fi eferciti
co’fanti affetti , e che intraprenda gagliar- de rifoluzioni d’abbracciare, e di
prati- care quel bene, chef Intelletto
le averà difcoperto. . Dopo gli affetti , e le rifoluzioni vi
ho pollo il Colloquio, acciocché ficcome
la grazia di Gesù Crifto ci è
affolutamente ^accertarla per operare
il bene che ci fare- mo proporti >
cosi i noftri Efercizj non' fieno privi
del foccorfo dell' Orazione che fola può
ottenercela. ’ ■ 1 ’ 'Quefta ragione
medefima mi ha obbli- gato di porre al
principio diciafcuno efer- ciziol
frazione preparatoria , che ferve come
di Preludio . Ella ajuta a raccoglier-
ai > ed a fare le confiderazioni , che feguo- nocoirajuto delumi dello Spirito Santo. Al fine del quarto Eiercizio di ciafcun giorno vi ho aggiónta uff offerta a line d* impegnarci più fortemente nello adempi- mento dei buoni proponimenti che avre- mo fatti, non potendocene più difpenfa- re fenza una vergogno fa codardia , e
vii-, tà dopo d * efferci offerti 3 Dio
pronti per’ cfeguirli. • * v 1 Ed affinchè nulla manchi a quelli, che vorranno utilmente fervidi di querti
Efer- cizj 3 vi ho inferito alfine di
ciafcun gior- no un ragionamento , clic
può fervire per Eezione Spirituale.
Quelli dei primi fet- te giorni. fono
come altrettanti var j f oc -
corfiperincoraggire, edarci forza nella
noltra debolezza, quelli dei tre ultimi
giorni ci fomminìftreranno e additterano
le armi, che ci fono neceflarie in quefto Spirituale Combattimento . Finalmente in fine di ciafcun giorno ho no-
notato il frutto che il dee cavare dagli E- ' iercizj, che lo compongono, non che io non fappia molto bene non poterli ciò
de- terminare , sì perchè Iddio non
conduce tutte le anime per le medefime
vie e della ftefla paniera, sì perchè le
interne difpo- dizioni non meno , che li
bifogni c partii colari neceflìtà non
fono in tutti le medefi- lime 5 ma ciò
ho fatto unicamente per ac- comodarmi ai
meno Spirituali , e loroin- fegnare come
debbano raccogliere i frut- ti, che
potranno ricavare da quelli Efercizj.
> yi farebbe ancora da fare un altra cofa, cioè di notare le grazie, e i lumi, che
lì ricéveranno, nel decorfo di quelli
Eferci- zj , . Ma di ciò non fe ne è
potuto dare la norma, il perchè
tralafcio di farne paro- la, ballandomi
per ultimo d* avvertire quelli che
vorranno approfittarli di que- lli
Efercizj colle Conferenze, che olfer vi-
no il Metodo, che ne abbiamo preferito
nell Accademia del Combattimento Spi-
rituale, e quelli, che s* accontenteranno della femplice lettura , che li leggano at- tentamente, e con intenzione di cavane, / profitto, e Spirituale vantaggio, 1
• ) PRIMA GIORNATA. Della perfezione Crifiiana . Della
guer- ra , che dobbiamo fare alle
noltre paffioni, e delle cofe, che ci
fonp peceflarie in quella guerra. ESERCIZIO PfUMO. In che propriamente non confitte la Vita Spirituale , o perfezione Grifi ana%
1/ ORAZIONE PREPARATORIA.
Onetevi alla prefenzadiDio.
Adoratelo profondamente. •
Implorate T aflìftenza dello Spirito
Santo dicendo il Ve- ni Creator
&c. Fate un breve atto di
Contrizione 3 un atto di Diffidenza di
voi medefimi* e di Confidenza in
Dio. Un Atto di contraria volontà a
tut- te le detrazioni, e a tutto ciò,
che fia per accadervi nell’Orazione, e
che non verrà dallo Spìrito del
Signore. Accettate umilmente , e con
piena raflegnazione tutto ciò, che di
penofo sì al corpo, come allo Spirito fi
conv. A ■ Pì a ~ « ✓
Digitized by Google i 11
Combattimento^ Spirituale piacerà il
Signore di * permettervi , o ' di darvi
nell’Orazione, e unite la vo- glia
Orazione a quelle dì Gesù Crifto.
CONSIDERAZIONE L C Onfiderate,
che la Vita Spirituale, o fia la
perfezione Oriftiana non confitte già in
macerare il corpo con cilizj,
difcipline, vigilie, e digiuni ; in
recitare un gran numero d’ Orazio- ni
vocali, in fare lunghe Meditazioni , in
afcoltare più Mefle , in vifitare le
Chiefe, in frequentare i Sacramenti 5
nè tampoco confitte nel filenzio, nella
folitudine, nel ritiro, e, per dir tutto
in una parola , nell’ efatta ofifervanza
della difciplina regolare; imperciocché
in tutte quelle cofe fi può cercar fe
medefimo, ed allontanarli d^lja purez-
za dell’ intenzione , che è 1’ anima di
quella perfezione , e che può rendere
tutte quelle cofe utili, ed aggradevoli
a Dio. Ringraziate Dio di quelli
lumi, do- mandategli grazia d’
applicarvi a que- lle cofe citeriori con
purezza d’ inten- zione; proponete
d’elìer umile , e co- llante nella lor
pratica, e di non ricer- carvi giammai
il voltro piacere, efod- disfazione , ma
unicamente il piacere di Digitized by Googfe Del P. $cnpolt. , - $ di Dìo , c T adempimento del di lui fanto volere. Il Colloquio con voi medefimi , e col vollro buon Angelo Cuftode. Efa- ininatevi come, e con qual fine avete elercitate quelle citeriori
mortificazio- ni fino al giorno d’oggi.
Confondete- vi avanti a Dio, è
concertate col vo- ftro buon Angelo d’
rifarne piu lauta- mente in avvenire.
‘ CONSIDERAZIONE II. C Onfiderate, che tlitte le cofe fo- praccennate nella prima Oonfide- razione fono buonilfime, e fante in fe IlelTe, e fono mezzi prò prillimi perad- deftrarci nella vita fpi rituale , ed
ac- quiltarci il vero fpirito della
perfezio- ne Crilliana , purché ce ne
ferviamo con moderazione, e con un retto
fine. , Elleno giovano a coloro , che
inco- v minciano a battere la Itrada
della vita fpirituale , fe ne fanno ufo
contro la propria malizia, e per
fortificarli con- tro le proprie
debolezze, ed infermità dello fpirito ,
e ve le adoprano come armi, con cui
diffenderfi. dagli affalti > c
fuperare le tentazioni decloro nemici.
Servono altresì a quelli, che giàfo-
no innoltrati nella Pietà per acquilwre
‘ « il c ì 4
7 / Combattimento Spirituale jt vero Spirito
della Criftiana Perfe-# zione i
imperciocché s* eglino caftigano il'
loro corpo, lo fanno, perchè ha oìh
fefo' il Signore, e per tenerlo umilia-
to, e foggetto al fervizio di lui . Se
menano una vita Solitària , e olfervano
un rigorofo ITlenzìo, ciò e per fuggire
anche le più rimote, e menome occa-
fioni del peccato, e per converfare col-
lo Spirito in Cielo di^ maniera , cne
pollano dire ancor elfi col primitivi
Criftiani : La noftra conver fazione , i no- tivi più graditi trattenimenti fono nel
Cie* lo. Ad Philip. ?. v. 20. ) Se fono
affi* dui, ed iitancabili nel fervizio
di Dio, e nelle Opere di pietà, fe
applicata all Orazione , ed alla
Meditazione della Vita, e Paflìone di
Gesù Còllo, non è per le Spirituali
dolcezze , che vi af— faporano , ma per
meglio conolcere dall' una parte la
propria malizia , ed empietà , e dall
altra la Bonta^ fovra- grande, e la
Mifericordia di Dio, per infiammarli
iempre piu nell amore di luì s per
imparare ad odiare le lreM , e per
imitare noftro Signor Gesù Co- ito, e
feguirne le. adorabili pedate con un
perfetto difpreggio di le medefmu, e con
un efatta imitazione delle lue Viridi Se
finalmente frequentino ì Sacra- Digitized by Googlc JDel A Stufali* ’ f, Sacramenti, è per unirli più frettameli-*' . te a Dio, e per ottenere ogni giorno nuove forze per fuperare fe fteflì : in una parola elfi fanno tutte quelle cofe :on una grande purità d’ intenzione ; :ioè a dire , Tempre le fanno per la alaggi or gloria di Dio * e per adem- piere il di lui Tanto volere. Concepite una grande (lima di tutte 6 11 \ Comb finimento Spirituale ih fe ftefle, fono di fovente occafiona di rovina, e molto piu de peccati ffef- fi palefi e manifefti , a tutti coloro y £he le rifguardano come il fondamen- to della Criftiana perfezione , e delta vita fpì rituale : imperciocché ,
ficcome eglino ad altro più non fi
applicano , che alle medefime ; cosi
agevolmente trafcurano il loro interno ,
e non li danno alcun penfiero di
vegliare come dovrebbonoinceflantemente
fopra la lo- ro Anima. Quindi veggiamo ,
che in vece di raffrenare, e mortificare
le lo- rò palfioni , s’ abbandonano alle
loro naturali inclinazioni , e
riempionfi di mille illufioni. E allora
lo fpirito ma- ligno vergendoli fuori
del retto > e ve- ro cammino della
perfezione , non fo- lamente li lafcia
continuare in qudK eiercizj elleriori
con diletto , e confo- lazione, ma
ancora li inebria , e tt'ttt: li affoga
, fecondo la vanità decloro penfamenti,
nelle delizie d’unParadifò immaginario,
di maniera, che fono tal volta coftóro
creduti, e venerati come perfone
fregiate de’ doni, e grazie ftra--
ordinarie , benché ciò , che in effi di
più maravigliofo rifplende, non fiaper
ì ordinario, che un’ effetto del loro a-
mor propKo, ed una illufione dpi De*
* T r ino- I JD el P. Scupolt . 7 monio, il quale trasformali in Angela di luce per farli cadere con altrettan- to lor danno , quanto più alto nella perfezione eglino li danno a credere d 1 efler faliti . Umiliatevi alla prefenza di Dio • Ponderate il biiogno, che avete della grazia dello Spirito Santo per conoice- re le illulìoni dello Spirito maligno • Domandate a Dio una profonda umil- tà. AlTodatevi in una lineerà diffiden- za di voi medefimi, e in una perfetta confidenza in Dio. Il Colloquio. Efponetfe al voflro An- gelo Ctftode il buon defiderio , che avete di fervile a Dio, ed afpirare al- la perfezione , e pregatelo, che vi
guar- di ne’voftri fpi rituali efercizj
dagli in- ganni, ed illulìoni del
Demonio. * CONSIDERAZIONE IV. C Onlìderate, che coloro i quali ri- pongono principalmente in que- lle cofe citeriori lo fiato perfetta
dell* uomo fpirituale, hanno d'ordinario
del- ie imperfezioni incompatibili collo
Spi- rito del Signore ; eglino hanno
rocchio della mente offufeato , e
confederando le pròprie operazioni s'
attribuifeono delle virtù* che non
hanno, lo che li A4 rcn- Digitized by Google $ Il Combattimento Spirituale rende temerari, e fuperbi . Quindi no- drifcono foverchia ftima di fe > e 4
po- co, o nulla apprezzano gli altri , e
con- dannano le loro azioni con
incredibile temerità, e vogliono effiere
a loro pre- feriti in tutte le cofe.
Eglino, fono al- tresì fuor di mifura
amanti di fe me- defimi j e fopra tutto
della propria ri-, putazione, di cui fono
sì gelofi , che fe niente niente li
toccale in ella , conturbane e s'adirano
all' eccello . E- glino fanno fempre
loflelfo, per quan- to fi procuri, e fi
finga di volerli di- vertire da' loro
foliti efcrcizj j in una parola fono
oltre modo attaccati , e idolatri del
proprio giudizio , e della propria
volontà , ed eforbitantemente
affezionati a’ loro fenfi, ed alle creatu- re ; e. avvegnaché eternamente raflenv- fcrino umili, e modelli, nodrifeono pe-* rò irn fegreto orgoglio dentro dì fe , il' quale anche di troppo fi appalef* nelle oCcafioni. Il perchè certifiìma
co- fà è, che le loro divozioni danno
lo- ro piu forti fpinte alla rovina di
quel- lo farebbono i più enormi peccati
z conciofiaccbè un peccatore, che per
ta- le fi riconolce, più facilmente fi
coa- verte, e ritorna al ben fare di
quello* r.che è occulto,, e coperto dal
velo del-, Digitizec _
• Del P. Scapoli. $ , le virtù
apparenti , che Io fanno pre^ fumere
vanamente di fe defio. Deplorate la
cecità di quede povere . Anime 5 e lo
fiato pericolofo , in cui fon .
Ponderate quanto tutte quede k
imperfezioni fieno odiofe a Dio, e che
nafeono da un interno fec reto orgo-
glio; abbiatele in orrore , e concepite
un fanto amore per Y umiltà, che fola
pub garanti rvene , e fenza di cui non
vi pub efifere vera, e fodi virtù.
Il Colloquio con nodro Signor Ge-
sù Grido . Domandategli T umiltà del
cuore; pregatelo, eh 3 ] egli ve la -info- gni , giacché fembra fiali rifervato di ■ ond’
è , che per guarire quede anime sì
cieche, e aifa- o pure lafcia, eh' elleno cada- A S n
Digitized by Google lo II
Combattimento Spirituale *0 nelle
infamie , e che fieno efporte ad
orribili tentazioni ; e , ciò che an-
cor più è da temerli , e che ci debbe
fare adorare gl’ imperfcrutabili giudizj
di Dio, fi è, ch’egli permette talvol-
ta, ch’elleno cadano in enormi pecca-
ti 5 lo che è un rimedio ben eftremo ,
poiché Dio rerta offefo nel fuo onore > e fi può dire, eh’ ei fi lafcia
crocifig- gere di bel nuovo per falvare
quelle povere anime, e farle ravvedere
dell* accecamento , in cui fono. ; Concepite un fanto timor di Dio con la confiderazione di quelli fpavente vo- li caftighi, e fopra tutto alla pondera- zione del più terribile d’ ogni, altro , qual è l’ abbandonamelo a noi mede- limi, ed alle noftre fregolate paflioni
, e di fovente al funefto precipizio
ite* più enormi peccati . Domandate a
Dio, che vi dia piu torto ogn’ altro
cartigo, che quello . Proponete di
gittarei fon- damenti d’una profonda
umiltà per e- vitare gli uni, e gK
altri. Chiedete aì Signore la grazia di
fervido in fem- plicità di etiore. ' Il Colloquio con nortro Signor Ge- sù Córto come il precedeste. ESER-
Dfgitizcd by Gonfie Del P,
Sc'upolt, \t ESERCIZIO SECONDO. In che propriamente confi fi a la Vita
Spi- rituale , o la perfezione Crtfiiana
. , E* Orazione preparatoria come
la precedente. e la
ragione a Dio. .. ' . ( Rapporto
al noftró profumo ella ci comanda d J
amarlo come noi ftefli , di fervire con
carità, e con amore a co- loro, che ci
perfegiiitano , e ci fono ingrati^,
confiderandoli come Iftromèn- ti della
volontà ' di Dio per farci cre- feere
nella perfezione , e per operare la
noftra eterna falute. E appunto nel-
Digitize Dèi P. Scapoli * « I-J
« %ica* e fedele efecuzione di tutte
que* Ile cofe. Eccitatevi ad un lineerò
pen- timento, e concepite un’ardente
brama» d’abbracciare quella perfezione ,
e di praticare fedelmente tutto ciò a
cui ella vi obbliga rapporto a Dio , a
voi medefimi, e al v ollro
profilino. Il Colloquio con nollro
Signor Ge- sù Crifto , chiedendogli la
grazia di* formare il fiftema del voftro
vivere full’ elempio, ch’egli vi ha dato
nella pra- tica di tutte quelle virtudi
. Di inoltra- tegli un’ardente brama di
volerlo Imi- tare* ■ • * , • v CONSIDERAZIONE II. ■ C Onfìderate, che acciò tutte quelle cofe iervino a renderci veramen- te Spirituali, fa di meltieri, che le
fac- ciamo, non per qualche nollro utile
o particolare foddis fazione, ma
femplice- mente per la maggior gloria di
Dio , e perchè tale è il fuo divin
beneplaci- to, fenza fare giammai alcuna
riflellio- ne fopra il nollro interelfe,
o piacere . Concepite un gran delìderio
di que- lla purità d’intenzione, in cui
tutta la fedeltà d’ un’Anima Santa
principalmen- te Uà polla. Arroflìtevi
di prelentarvC a Dio? fe in yqì non rifcontrate
que- lla 14 11 Combattimento Spirituale fta fedeltà , feriza di cui non pottte comparire al fuo divino coSpetto , Se non colla taccia d 1 una infonribile te- merità . i
Il Colloquio col voflro buon Ange-
lo Cuftode. Trattate con elfo lui della
purità, o piu tolto della impurità del-
le Voftre intenzioni. Regolatevi a nor-
. ma della di lui fedeltà, che vi puòef-
fere dTin Efempio ben raro, e degno
d’ edere imitato. . ‘
CONSIDERAZIONE HI. C onfederate,
che tutte quelle prari- ' che devono
edere appoggiate ad una ferma
risoluzione , che dobbiam fa- re di non
rallentarli giammai ne’ noftri Efercizjj
mifurando tutto il noftfo Spi- rituale
profitto colla fermezza di que- llo buon
proponimento , riputandoci più , o meno
inoltrati a milura , che troveremo in
noi maggiore, o minore, 1 più debole ,
o piu forte , e collante quella
risoluzione . Quello fermo pro-
ponimento è quello» che forma i San-
ti qui in terra, ficcome la perfeveran-
za lì corona in Cielo, e da efla dipen-
de tutto il noflro avanzamento nella
Vita Spirituale. ' Eccitate in
voi quella ferma risolu- zione Digitized by Cftogle T)el P. Scupolt . ' I f z?one si neceffaria . Stabilite fopra di Jei tutta la condotta della voftra vita
• / Ordinate a lei tutti i voftri
Efercizj . Chiedetela .al Signore con
umiltà , e con perfeveranza .
Frequentate a que- llo fine i
Sacramenti. Procurate di rac- cogli ere
quello frutto dalle vólfre me-
ditazioni, dalle voffre lezioni Spiritua- li , e da tutti i voftri Efercizj .
Stabili- te quello buon proponimento
fopra una total diffidenza di voi
medefimi, e fo- pra una perfetta, e
piena confidenza in Dio, il quale non vi
negherà giammai il foccorfo delle fue
grazie par una co- fa, che vi è cotanto
necelfaria. Il Colloquio con noftro
Signor Ge- sù Grillo. Domandategli
quella rifolu- zione sì importante, e
generofa. Rap- prefentategli là volita
debolezza , e diffidando di Voi ftefli,
ponete tutta la voftra confidànza nell*
ajufo della fua grazia. 1 * ' • . . CONSIDERAZIONE IV. ’ \ g
C Onftderate quanto fia vantaggiofa
quella perfezione , che poc'anzi
abbiamo fpiegata: imperciocché calpe-
stare, o fia mortificare, non folamente
i noftri fregolati appetiti, ma eziandio » noftri menomi desideri ? egli è ben piu gra-
Digitized by Google 1 6 11
Corrtb attìmento Spirituale gradire a
Dio , che fe avendo delia coll** nivenza
per alcuno di erti, praticafliinor yoi
tutte le immaginabili àufterità * e
convertilfiino ancora un gran numerai
d 3 anime 5 conciofiacchè,fe noi confide-' riamo quelle due cofe in fé llefife , fc bene fia più gradevole a Dio la conP verfione dell’ Anime, che la mortifica- zione de' noftri defiderj di quella,
natu- ra, di cui parliamo; vuole
nondimeno»* che prima curiamo noi
medefimi , e li compiace piu di vederci
occupati in mortificare le noftre
paflìoni, che fe la- fciandofi Sedurre,
efignoreggiaredauna loia di effe , lo
ierviffimo in qualch’al- tra cola della
maggiore importanza.: Concepite un* àltiflima
ili ma di que- lla perfezione , e di
tutte le cofe r in cui ella confitte^ .
Eccitate in voi uit gran defiderio dì
applicarvici con grati, coraggio, e di
anteporre a tutte lè co- fe una sì Santa
imprefa . Offeritevi a Dio perciò.
. Il Colloquio con Gesù Orlilo, e
col vollro buon Angelo. Conferite con
lo- ro il v offro diffegno. Chiedete per
que- fto affare le grazie a quello
amabililfi- mo Salvatore, e la fua
affiftenza a que?> Ila guida
fedele. 1 ’ ESER- N \
Digitized by Google V Scapoli i ìf * *•
ÈS ERCIZI'O TERZO. T> onde nafca
in noi Iti netejfità. di cèm->
battere le nojlre pajfioni pergìngnere al-* la perfezione còlla pratica delle Virtù ° 1
rhi da e(Ti‘ la pace j ne pofliamO tar
con elfi la tregua lenza efporfi al dan-
nevole rifico d’una eterna fconhtta , e
fe volendo fuggire il Vizio e domare :
le noftre paifioni ci trattiamo con qual- che indulgenza, o le ci accordiamo il godimento di qualche terreno piacere, ancorché nulla vi ih di mortale , ma fedamente il peccato veniale, e legge- ro, non ci lufinghiamo , U p ier . r * radi Tempre più gagliarda e la vitto i
a, incerta ; per la qual cola bifoena
riiol- \erci di’ non perdonarla ad
alcuno d* , Digitized by Googk ' Del F. Scapoli . 1 1 yioftrl appetiti, e di sforzarci a
fupera- re tutti gli fregolati movimenti
delle noflre palfionì. Conliderate , che il noftro appetito fenlìtivo h il Teatro di quella guerra Spirituale, in cui liamo impegnati pel corfo intero della noftra vita. In que- llo appetito accadono le più frequenti battaglie, che abbiamo colle nollre paf- fioni ; in riguardo a lui accadono dei deboli lè cadute, e le vittorie depor- ti . Quello appetito è come un campo chiufo , in cui liam rinterrati fin dal primo momento del noltro nafcere, , e n’è imponìbile lo fcampo , e chi non è rifoluto di validamente difenderli , infallibilmente vi rella vinto 5 di ma- niera, che non Solamente fa di melliè- ri combattere, ma ancora o vincere , o morire per tempre, attefochè f elìto di quelle battaglie non può elfere,che il trionfo, o la morte eterna. Risolvetevi di fare di necelfità virtù veggendovi chiufo in un campo di bat- taglia sì perigliolo, come quello deli* appetito l'enlitivo . Eccitate dentro di voi un gran coraggio, e urta generoia rifoluzione di foitenere con fortezza quelle battaglie. Credete pure per cer- to > che le difficoltà , che rad
ombrano inm- 1 -
2i il Combattimento Sptrìtftale
ìnfuperabili , non fono credute tali fc
■ non fe dai codardi . Domandate a Dio
il fuo amore, che vi farà trionfare con
piacere di tutt’ i vizj. Quella
guerra è ben dolce, e foave, dice S.
Pier Grifologo , nella quale trionfiamo
di tutt’i vizj colle fole for- ze
d’amore. - Il Colloquio con Dio , alla
di cui prefenza dovete combattere.
Pregatelo ad efier fempre con voi nelle
voftre , battaglie, e tentazioni , affinchè
nella di lui virtù poifiate riportare
altrettante vittorie , quanti faranno
gli affalti , ed i combattimenti che
fofterrete. ESERCIZIO QUARTO. Delle cofe , che ci fono necejfurie in quefta guerra. V Orazione preparatoria al folito. CONSIDERAZIONE L C Onfiderate, che di cinque cofe ab- biane duopo in quella guerra Spi- rituale; d’una forte ruoliizione 5 d’ un gran coraggio; d’armi; di deftrezzaed • induftria ; e d’ ajuti . Convien
prender la forte rifoluzionq dalia
necellità del . ' no- Digitizec Del i\ Scupoll . 2? hoftro flato,, e condizione , che s'im- pegna in quello combattimento fenza che noi lo polliamo sfuggire. Bifogna ricavare il coraggio , e la forza per Combattere, e trionfare da una lineerà diffidenza di noi medefimi , e da una grande confidenza in Dio, vedendo per certo , eh’ egli è con noi nelle noltre battaglie per garantirci da qualunque danno , poiché abbiamo una perfetta confidenza nella fua potenza , nella iua bontà, e nella fua fapienza infinita; e poiché non entriamo in quello Mondo le non come in 411 campo chiufo , in cui bifogna neceffariamente combatte- re, dobbiamo perciò tener fempre pre- parato il noilro Spirito , e quali fotto I armi contro ogni folta d’ affalti , e e parimente camminar fempre armati per difenderci dagli ^attacchi de nollri nemici, imperciocché e dalla corruzio- ne di nollra debii natura, e dall'Invi- dia de Demonj , e dalla malizia degli tTomini altro piu afpettar non ci pof- lìamo, che continue forprefe. Dobbia- mo adunque camminar lempre ben mu- niti, ed armati come coloro, che viag- giano in paefe nemico. Le armi, che aver dobbiamo, fono la refillenza e la violenza . Quelle armi fono in vero pe- Digitized by Google *
a 4 U Combattimento Spirituale
fanti, e difficili a maneggiar/!, ma pu-
re fono affatto necefifarie. La
condotta, e la deftrezza imparar la
dobbiamo primieramente dall 5 efem- pió
di Gesù Grillo, poi da quello dei Santi,
che ci hanno preceduti in que- llo
Combattimento 5 e finalmente dai
precetti, che daremo , i quali forme-
ranno il principale Soggetto di quelli
Efercizj . Gli ajuti, e foccorfi
conviene atteri-» derli da Gesù Cri/lo ,
dalla Vergine di lui Madre, dal nollro
Angelo Cullode, e dai Santi , i quali
non ricufano di farfi tal volta
perfonalmente prefentì • alle nollre
battaglie . Potremo altresì cavarne dai
difcor/ì , che tengono il luogo di
Lezione Spirituale in ciafcun giorno di
quelli Efercizj. Ringraziate Dio di
quefti lumi . Chie- detegli le cinque
cofenecelfarie in que- lla guerra
Spirituale, ma principalmen- te il fuo
ajuto, e la fua alfillenza. Il
Colloquio con nollro Signor Gesù Grillo,
colla Vergine Santiflìma, e con il
vollro Angelo Cullode. Pregateli ad
afiiilervi ne voliti Combattimenti,
CON- _ Del P: S dipoli . *' zf* CONSIDERAZIONE II. ; ( A Onfiderate , che le prime armi, di ^ cui ufar dobbiamo quali in tutte le noftie battaglie fono, come poc’an- zi abbiamo detto, la Refìdetvza', e li Violenza, e che pe* adoprai jc con prof- pero riufeimento bifogna ufare le in-» duftrie feguenti . Allorché faremo combattuti daqiiak che pattfone violenta, la quale ci farà oracolo all’ adempimento della divina Volontà, bifognerà farle frónte con un atto della noftra Volontà contrario a quella pattfone, e procurare d’efeguire lenza dimora ciò , che Dio vuole da noi. Nella iftettfa maniera quando faro?» mo (limolati da qualche difordinata palone ad acconfentire a qualche pec- cato, farà duopo fare la mede/ima re- fi (lenza , e determinarci forteinente a non acconfentirvi giammai ; e fe noi vergiamo, che la tentazione continui, fara di m e di eri di ricorrere a Dio
con alcune orazioni brevi , e ferventi
per implorare il fuo ajuto. Che fe
fentia- ìno ancora dentro di noi qualche
lan- guidezza , converrà procurare di
fati- carci confederando , che 1’
acqualo del Regno de Cieli efigge grandi
sforzi* B ^ e che Digitized by Google 1,6 II Combattimento Spirituale e che fol tanto quelli, cne fanno vio- lenza a fe medeuini ed alle fue paf- fioni, T ottengono. Chefe la tentazio- ne è sì gagliarda di maniera , che ci troviamo come agonizanti nel perico- lofo conflitto, farà efpedicnte portarli collo Spirito a ritrovare Gesù nell'Or- to di Getfemani 1 e pregarlo a fortifi- care la nodra debolezza affine di pote- re con eflfo elclamare: Sia fatta la vo- Jlra Volontà , , e non la 'mìa. ( Match. z6* v.39.) Dopo tutto ciò bifognerà eoa diverfi atti- fottomettere la n olir a
vo- lontà a quella di Dio , e ftudiarci
di far ciafcun’atto con tanta efficacia,
fer- mezza, e rifoluzione, e con
un'inten- zione si pura, e retta , come
le tutta la noflra perfezione , tutto il
divin be- neplacito, tutto l'onore, ed
obbedien- za, che gli dobbiamo , polla
tolfe in ciafeuno di quelli atti. Sarà duopo ofiervare quelle induflrie non folamente nelle cole di gran ri- marco, ed importanza, ma altresì nel- le più leggiere . Non bifogna lafciar paflare giammai alcuna occafione per piccola, ch'ella Ila, di fare la volontà di Dio > imperciocché fe no.i gli
iìamo obbedienti, e fedeli nelle jùccofe
cole e più agevoli , egli ci d*R 'K
grazie rr * *>e! JP , Sditoli
» ed importanti . - P u •Rifolvéte di fervirvi di quette \nA„ Pentirvi T v Ced£r r ne! ' e Tentazioni * , ir J: v 1 d averne fin ad ora fW. c . mal ufo , e domandatene perdono a ftolfp" 0 ^^!.^^ 0 A . n g;Io Cu- e maneggiare quei? amTcon^nfd? ««««io invincibile. . ^ ^oblazione. Offeritevi a Din rW» “'ni ^’ afpÌrare ^ appiccandovi con gran coraggio ilb mortificazione delle, vofire paloni ed alla pratica -di tutte le cole TZ’ ù vecchi • a / P ° ,gliar vi de vaftri' • S e».™ 05 » per «veft->vi di . ' * / •
i 11 iezione Spirituale pel pri mo
Oiorno. °‘ l '?*?”’ » e d'IU
ri/i. Azione, che ci fono
neceffarie in qucjlo Combattimento spirituale»
Merchi fono indirìz- . tt r ìn P
T JP c S«J rc i in una Gner- a, c in
certe battaglie , in cui bifo- B -
— gna \+%
il Combattimento Spirituale gna
fpargere più lagrime, che fanguej c che
dall’altra parte il principal Ne- mico ,
, contro di cui abbiamo a cbm- battere,
e a trionfare, fiam noi mede-' fimi , di
maniera, che vinto , che lìa * éd
atterrato quelto domedico Nemico, tutti
gli altri, avvegnaché perni ci olìf-
fìmi , $i fattamente indeboliti rimango-
no, che fton fono quali più da temer-*
ili egli è certo, che abbiarn duopo d
uha forzale d’ un coraggio maggiore,
per- così dire, di quello d’Aldiandro,
e di Ce fare, fe bramiamo di riportar-
ne la Vittoria,; imperciocché , febbene
quedi Monarchi , e Valorofì Capitani
abbiano avuto tanto di for,za, e diva-
loie per foggiogare le Nazioni più bar-
bare, e più feroci , egli è certo pero,
che non ne hanno avuto abbadanza per
vincere ie medefìmi , perché^ dopo^ d
aver condotti in trionfo i Re prigio-
nieri , eglino fono, poi rimali fchiavi
delle loro pallioni , effendo ben più
malagevole quella Vittoria della ^con-
quida delle Provincie, e de’ Regni in-
La vendetta, o T ambizione obbliga-
vano quelli Conquidatori , a prender 1*
armi; ma qui la compunzione . e la,
penitenza ce le pongono nelle mani »
. ' • cw =9 / . . jv/.P. Scupoii. if Così ili vece cielfangue, ch’eglino
lpar- gevano , noi non abbiamo a
verfare che lagrime di contrizione : Io
che è di fo venie più difficile , che le
aveffi- 'ir.o a fpargere tutto ilfangue,
che ab- biami nelle vene. • Per quefla forza non intendiamo già quella» che e propria per .raffrenare L* audacia, ed il timore, ma intendiamo lina fòrza, o pure un Coraggio , che ci fa fuperare tutte le difficoltà , che pofliamo incontrare nel profeguimento della Vittoria fopra le noflre paffioni
, e nella pratica delle Virtù
Crifliane le quali fono per la maggior
parte d* Un’afpetto afpro 3 e difficile:
di manie- ra, che fenza edere animati da
un gran - coraggio, e forniti d’ lina
forza, invilir cibile non fapremmo farci
firada, for- paffando le difficoltà che
le circondano. Qucdo fetvirà per
difìngannare non pochi, che incominciano
la Vita Spiri- tuale , i quali leggendo
in certi libri di divozione le ( granai
coniolazioni , e Soavità, e dolcezze ,
che Rullano ta! Volta certe Anime, nel
principio dei lev ' ro efercizj,
credorio , che ; tutto . quefió Cammino
fìa coperto di fiori, ferizichc vi fìa
alcun travaglio, o fatica da io- flcnere
; ed appoggiati a quella J°ro . - B 3 *
°P ; ~ Digitized by Coogle $6 11 Combat ti mente Spirituale opinione non prendono le armi pef combattere * ma piuttofto fi pongono in gala, e fi difpongono, come fe do- vefiero celebrare le loro Nozze coli* Agnello; non riflettendo, che fe bene il pofiedimento della Virtù fia uno fia- to di pace ridondante di Spirituali de- lizie; la firada però, che vi ci condu- ce, è molto afpra, e difafirofa ; con- ciofiacchè fa di meftieri vincer prima il nofiro amor proprio , domar le no- fire pafiloni , e combattere contro di noi medeiìmi fin a tanto, che lo Spiri- to abbia acquifiato un fovrano domi- nio fovra tutti li noftri fregolati
appe- titi; lo che prefnppone una guerra
la più crudele , che immaginar ci
portia- mo; quindi ci abbifogna un
grandilli- mo coraggio, ed una forza
invincibile per Superare tutte le
ripugnanze della noftra inferma, e
guafta Natura, fino a che ci fia
ritifcito attignere T acqua de-
fìderabile della ciftema di Betlemme »
fenza che i noftri Nemici abbiano po-
tuto impedirci I* acceftb a quella fior-
gente di grazie; e poi dopo d’ averla
ottenuta , allorché ella fia già in no-
fho potere, dobbiamo, fe fiam fedeli
■privarfene, e forno un grato Sacrifizio
a Dio , applicando il nofiro cuore ai
tra- ' ~ Del P, Scapoli, $ t
j travagli, che precedono la virtù,
anzi * che alle dolcezze, ed alle
Confolàzio- ni, che o la feguono, oppur
Y accom- pagnano. Se bramiamo adunque di ben rulla- re in quello Spirituale Combattimento, e riportare ogni giorno delle nuove Vittorie fopra di noi medelìmi , ed i noftri fregolati appetiti/, conviene ar- marci d’un fommo coraggio, e d’una , rifoluzione ferma, collante , ed invin- cibile, e non ceder giammai, o dare a dietro per qualunque difficoltà , che polliamo incontrare. Dobbiamo imita- re coloro , che camminano contro la corrente d’ un fiume rapido , e violen- to, li quali fenza punto fc orarli
allor- ché l’impeto dell’ acque feco li
tragge, raddoppiano i loro sforzi, e
finalmen- te guadagnano la riva bramata
non o^' llante la refillenza, che le
correnti ac- que loro facevano > che
fe per mala forte addiviene, che tal
volta reftiam vinti , dobbiamo ben tolto
ripigliar nuove forze, nè rallentare
giammai dal noltro buon proponimento. Ah
! veg- giam pure non pochi, che fono
inllan- Cabili negli affari di quello
Mondo? di maniera che non v’ è
difficoltà > eh 9 non fpianino, non
oliacelo > che nou vin- Digitized by Google s
3 1 11 Combattimento Sf-ìrìtuaté
, Vìncano y ora con quanto più di r agio-* ne dobbiam noi dunque sforzarci , edt impegnarci in quelli fanti Efercizj ; i quali feco portano un travaglio molto minore, e una ricompenfa, che non c* fallace, nè Incerta, come quella , che promette il Mondo a’fuol Seguaci? Pe- netrati , e convinti da un tal. rifleflo armiamoci di quello invincibil corag- gio, c di queda invariabile rifoliizio- ne, che ci farà trionfare del noflro a- mor proprio , e nello dello tempo dì tutte le nodre paliioni , e inclinazioni A^zioie, e che ci condurrà al pofiedi- mento di tutte le Virtù , e in legni to de.l Regno de' Cieli , che è dentro di noi, giuda la frale del medeiìmo Gcr su Grido. ^ i v .• Biiogna però avvertire che quedo co- raggio , e queda risoluzione debbono* edere accompagnaci da una profonda- Umiltà, e da un Santo Timore, acciò non venidero inai a, farci cadere iris qualche l'egreta prelunzione di noi delìmìj imperciocché, f ebbene faci ne- ccdàrio di faticare con tutte le nodre, forze al confeguimcnto della Vittoria delle nodre paliioni, e fregolati appe- titi , dobbiam non di meno tarlo in maniera, che fperiamo di giugnere a que-
Google j _ „ Òei Pi ScUpoll • \ j ^ fcjuefta Gloria non per la nofira Virtù
? ed induftria, ma ,per la grazia di
Ge- sù Crifto, e per la Miiericordia di
Dio; imperciocché, còme atteOa Salomonp
* ( £ccl,p,v . ir. ) il premiò della
Corfa non (empre appartiene , e. vien
dato a quelli, che furono più veloci,
nel cor- 1 fo, nè la Vittoria ai più
forti , e io-' fondi i Per la qual Cola
dobbiamo pri- ora d'ogn altra cola
conoscere la no-; Itra debolezza, ed
umiliarci profonda? mente ,
presentandoci alla Maedà dì. Pio come
tanti fanciulli , ,che nulla* fanno, g
niente. poflònó, e lupplicatlcf» ad
arrichirci delle lue grazie per i me*
riti. di Gesù Crifta»; , ; .
-Non è però , che da noi s' abbia 1
languire in mia vile oziofità, ( Match»,
} b v * l ? 0 y hnpejciocchè non pofiumò*. lai va rei fe non col farci violenza , e col fuperare colla grazia del Signore, tutte ^difficoltà infuperabili dalla na- tura. L'Evangelio c’ infegna , non eì*> fervi, che una /brada ben angufta.v ter qual conduce al! eterna vita; Oh qnan~ tó ella * ftrettd qu.efta proda , dice Cri- fio, quanto fpìtiofa , e .quanto pochi*
fon quelli che cammìnan per ejfa ! (
Matth* 7. v. 14. ) Le feguenti parole
però fo- no ancor più terribili. Fato
tutti ì • - • ' * - A ■' + Digitized by Google 34 11 Combattimento Spirituale flrì sforzi per entrare per la porta
fret- ta, conciò fiacche molti poi
cercheranno ài entrarvi, ma noi potranno
. ( Lue . 13. v. 24. ) Egli non dice fol
tanto, Entrate , ma ancora, fate tutti
li sforzi per en- trarvi 5 lo che a
chiare note ci additta le repugnanze, le
battaglie , gli aflal- ti, che biiogna
foftenere^le difficoltà, le pene, le
contraddizioni , che vi s* incontrano, e
che non fi poflbrio sfug- gire* Egli è,
fuor di dubbio , necefTa— rio combattere
con tutto il coraggio , e con tutte le
forze contro gli frega- lati appetiti
della corrotta natura, con- tro i vizj,
e le paffioni del Corpo , e contro le
paifioni dell’ Animo . Bifogna altresì
fuperare un numero d* oftàcoli quaficchè
infinito 5 egli è duopo di vin- cere
ietti a punto dìmoftrarfi di vince- rei
bifogna farli fuperiore alle maldi-
cenze, alle calunnie, alle. derilioni, ai difpregi , alle perfecuzioni del Mondo? diffonderli da un copioio numero di tentazioni, d’artifizj, d’inganni, e di lacci, de' quali fi ferve il nolho comu- ne Nemico per forprenderci, ed atter- rarci, le gli riefeai fofrrire cori
corag- gio, fenza impazienza, e collera
> ma anzi con ariimo intrepido > e
tranquil- lo le awerfità , refiftere con
coftanza , Del P. Scupoli • 5 f e vigorofa Fermezza alle luflnghe del-» le ingannevoli profperit^ ; bifogna fi- nalmente, fe fia duopo, cavarli gli oc- chi, dice Crillo, tagliarli le mani , ed i piedi , cioè a dire , privarli , e
allon- tanarli dalle cofe, che ci fono
più ca- re, più necelfarie, più
congionte , al- lorché elleno ci
tolgono, o ci diminuì- » lcono la
libertà di attendere a Dio, e di
cercarlo con tutta la forza del no- Uro
Spirito. Quindi bifogna eflèrfeiq- pre
fuirarmi, e nella fatica, e annelare
incelTantemente a nuovi acquifti della
grazia di Gesù Crillo , affine di ripi-
gliare col mezzo di quelli foccorli la
lena, ed il vigore , che d va fcemam-
do in quelle battaglie. Che fe
vogliamo degli Efempli per animarci ad
una. fifpluzione sì genero?- fa , e
necelfaria per quella imprefa ,
ponghiamoci avanti gli occhi ciò, che
ìApollolo San. Paolo ci rammenta di
tanti Eroi di Santità , che ci han pre-
ceduto. Li Santi, die egli , hanpo di-
inoltrata la loro forza , ed invincibili
coftanza nella guerra dello Spirito , e
della Carne ; èglino hanno, fofferte con
intrepidezza le derilioni, le battiture * ■ le prigionie; fono fiati lapidati^
fegati per mezzo, travagliati eoa ogni
iorte $ 6 11 'Comhatt^mvnte
Spirituale dì perlecuzioni, altri di
loro fono (lati panati a fìl di ipada,
non pochi coper-, ti di pelli d J
agnelli, e di capre, eitre-s mamertte
poveri, afHitti , e anguftiati al
maggior legno, come fe fodero gen- te
indegna per lino di comparire nel mondo,
andavan raminghi quii e là pei? le
forefte, per i monti più fcofcefi,e E farem noi sì codardi , ed ingrati, che non ci rechiamo a Uretra noitro dovere d’imitare in qualche co- la quello , che ha (offerto tanto per Dorico vantaggio, e per darci «nefem- . ; C pio,
II Combatti™»” Spiritual* li**
rhe ben poffiam fegmtare? E foft F°’ tal
Capitano feguita• ro la S Uid ; .r - E
j ett j po tremnoi dii- 10 f ' U
Acaudate a quelle battaglie ^ i So P«
iupe'are tul> ori difficoltà , e
virilmente ihmtndo, non folamdnte porre
mi combatta ^ dir ta morte ai no- fuga, ma.® N _• inganniamo , di ftri Nemici * Non ci mg, e - t graziai quella pile f' u nefti al
nóftro Sottri Nemici lo™ s >
«^“ffariamen- bene, e r v *? |le ìa
morte o da una te feguir ne j j oro vita
e la parte, o dallalt a a m 0rte èla nb
t nottra morte, e w ftra vita per tempre, . muf. !.. n Tratto M prima Giorno . { • . ' Y
l effere i.‘“ urne in quello Combam-
luzione d ent «e J ^ cuore mento
S P'"- U ", finC era confidanza dx
fortificato da un- * « c ® pp i; C arvi ab- Dio; per te noi, la p»aca delle . nofl confi- fcol configl • spirituali, e leau- derando gU . ed altre cofé firmili fterità corporali, ed : al.^,^ £ i a . che come me&» P» by Google
bel P, Scapoli . $9 re le voftre
pacioni ,e per praticar^ piu agevolmente
le Virtù Cremane, ne avendo per elfe
alcun attacca di affe- zione, o
d’impegno, ma ufandone con una grande
libertà di Spirito ; Terzo , di
confervare una memoria particolare dei
vizj , ai quali fono foggetti colo- ro,
che affettano quelle cole efleriori, e
che vi li immergono con foverchio
attacco, -affinché quella reminifeenza vi faccia tempre guardare con orrore i lo- ro difetti, come pure il loro flato ,
che Dioabborrifce, ed il quale èfóggetto a fpaventevoli cadute . Qutirto di pra- ticare fedelmente tutto ciò, che avete ponderato nel fecondo Efercizio , e di regolare il voflro tenor di vita a nor- ma di ciò, che vi fi contiene , e che altresì avete rimarcato nella feconda Confiderazione del quarto Efercizio*. Quinto di prendere, per lo frutto della Lezione Spirituale , una collante rifa-, lozione Rappigliarvi con tutto l’impe- gno 4 sì generofo difegno, qual’ è, di combattere le volil e padroni con la
pra- tica delle Crifliane Virtudi. * * . * ' •
i Pine del primo Giorno* C a
SE- \ Digii
Google SECONDO oro RNO. Di due cofe, da chi dipende in gran • parte l’efito delle notti e vittorie
in quello Combattimento Spirituale >
che J fono la Diffidenza di noi
medefìmi , . c la Confidenza in Dio . '
; , . $ ‘ * « j . ESERCIZIO PRIMO. * ♦ •
_ Della, diffidenza di noi fiejfi.
L’Orazione preparatoria come nel
£rimo Elercizio dei primo Giorno
. - ' ^ ,1 ' / ' • CONSIDERAZIONE I. C Onfiderate, che la prima cola ne- ceffaria in quefta Guerra Spiritua- le per lo felice efito delle noftrc battaglie è una verace diffidenza di noi Retti. Quella acquiftar la polii amo con vari mezzi. Primieramente con una lin- eerà cognizione del* noftro nulla , e
del- la noftra debolezza , ed impotenza
al bene; tenendo per certo, che da noi medefimi fiamo un nulla, e nulla pol- - lìamo , incapaci eftendo di rare azio- ne alcuna , con cui meritarci la vita ctcy-
1 . \ X>el Scupoli. •
4* eterna) in . fecondo luogo coll
Orazio- ne, imperciocché eflendo quella
diffi- denza un dono di Dio, egli e ben
giu- fio, che glielo chiediamo , e per
ot- tenerlo bilogna prefentarci a lui
con le difpofìzioni feguenti. Fa duopo
per ' tanto, confederarcene affatto
privi , e credere, che non fiamo capaci
> di far- ne acquillo colla noftra
propria indu- Uria , ed avere una ferma
f^eranza di ottenerla dalla di lui Bontà
j e con quelle difpolìzioni dobbiamo
chieder- gliela con perfeveranza,
credendo fer- mamente, e fperando , ch a
egli Ce la darà, e che non ci lafciera
storniti a una virtù , che ci è sì
necelfaria , le gliela domandaremo come
ima cote, che gli è gradita , e che
richiede da Confondetevi alla presenza
di Dio per quella vollra prefunzione ,
ed in- terno orgoglio, cne conofcete , e
per quello, che non liete ancora giunto
a conoscere , e benché egli non v i fia palefe , credete pure, che avete ìlcuo- ie infetto di quello veleno . Intente quella Verità' da tante monelle, e lai- de azioni, c da tanti enormi peccati , che avete commetti, e datanti menti, incili cadete ogni giorno I- 3
Digitized by Go 4z ìl Comi
atti mento Spirituale dete a Dio la
cognizione di vói ftdfr li, e della
voftra fiacchezza , ed ìmpe-; tenza al
bene, e per confeguettzà una Santa
diffidenza delle voftfe forze , e a
queffeffetto difponetevi nella manie-
ra, che di fopra abbiamo accennata.
Il Colloquio col voftro Angelo Gl-»
Rode , acciò vi faccia vedere chiara-»
mente ciò, che fete, ciò che potete ±
e che non potete, e quindi in feguito
di quella cognizione vi raflbdiate. ili
una lineerà diffidenza di voi medefimu
/ Considerazione ir. : C
Onfiderate ancora gli altri mezzi
efficaciilimi per far 1 a- cquiftp di
quella Santa diffidenza , Vale a dire i
fondamenti, e ragioni, cheabbiamodi
diffidar di noi fteffi per le grandi de-t bolezze, e miferie , che fonò in noi tanto per patte del noftro Intelletto ,
è della noflra Volontà , quanto per
la gagliarda inclinazione, che abbiamo
al male j come altresì per lo gran mime
3 - ro de 5 nemici, co’quali abbiamo a
com- battere, fcaltri, e ripieni di
mille in- ganni, ed artificj
inconcepibili , al con- fronto de' quali
noi divenghiamo viej>- più novizi, e
inefperti ; e finalmente per le tante
inlìdie, che ci tendone 'è ' v . eia
r* Del ^P, Scuptlf f .^ t-i 4^ tiafcun paffo nei cammino .della Vini fino a proporci, e persuaderci il male fotto il manto della Virtù, e a trasfor- naarfi in Angeli di luce pe* ingannarci piu facilmente^ ed a villa di tutte q^ie
r ile ccfe ilabilitevj in juna lineerà
diffi- denza. di voi fte#/ . ,
v*> [ Un altro mezzo affai proprio
per acr £Uifl?re ben totto quella
diffidenza egli è da iiottra medefima
efperi^nza. Ogrfi qualunque volta ci
accade. un /incero difeernimento di
noi medefimi , della noftra debolezza
ed Impotenza al bene, e per^confeguenza la falutar diffidenza di poter far nulla di bene colle noftre fole forze, e pro- pria induftria; ma ch'egli è duopo al- tresì aver con erta una perfetta ccMifi—denzà
in Dio, e nel foccorfo della fax grazia*
v Confiderate, che noi portiamo
acqui- sire quella virtù con varj mezzi
. Il primo è Y Orazione, chiedendola a
Die* incelTantemente , e con le medefime
dii— pofizioni, con cui detto abbiamo di
do-t verglì dimandare la diffidenza di
noi Serti. Dico con perfeveranza ,
imper- ciocché non dobbiamo ceflare
giammai dai folpiri , e dal pianto fin'
a tanto > che non abbiam ritrovata
quella pre- ziosi perla, che ricerchiamo
. In fecon- - i ? do
' / Digitized by Cookie ,-.. v T)el JP. Scapoli. ■ 47
4© luogo portiamo farne acquìfto , atr-
tentamente ponderando colla fcorta del
lume della fede, la Potertea, la Bontà »
e la Sapienza infinita di Dio. La di. Imi potenza, a cui nulla v’è d 1 imponìbile* la bontà, che non avendo limiti nèmi- fura fa, ch’egli vedi fovra, e dentro dt noi abbondevolmente le fue grazie ; a la fua fapienza, la quale veglia conti- nuamente fovra i nomi bifogni , e la quale ben fa quando, e come egli deb- ba concederci quanto gli domandiamo. In terzo luogo ottener polliamo quella confidenza ricorrendo all’ infallibile ve- racità, e fedeltà della parola di Dio, e delle fuepromefle, avendo egli promef- fò il fuo a;uto a tutti quelli , che invo- cheranno umilmente il di lui Santo No- me. La Sacra Scrittura è piena di tefti- monJ : , e d’efemp/, i quali chiaramente ci dimortrano , e c’ afficurano , che di coloro, che hanno pienamente confida- to in Dio, niuno giammai èrimaftode- lufo , In quarto luogo ci può animare non poco ad una tal confidenza il
riflet- tere agli efim; , e preffocche
infiniti be- nefizi * die fino al giorno
d' oggi abbiam ricevuto dalla mano
liberale ai Dio, c la cura, che 4a dilui divina Provvide!^ za ha Tempre avuto, ed ha tutt 5 ora di ' . c i mi
*4S 11 Combattimento Spiritniite K
iiói 5 ma fopra tnttò bifognà fidar t e rimembranza de- fuoi benefizi ' ! del-
etó fifa IW^fcnw fopra £ ; l*
tofe Crifta. n “ infioi « * Gesiì ' Criff^°p e 0 r ^f 5 ?^”.°^° Signor
Gesii ce la persuada c ^n qU f 3 « - E'RAzrONÉ m Cy r n lt tiK Wfefa debbi quen* Dte. aS & ella fi OE,W r° aVere ^ ma, e Collant? Jam?- lem P^ e mr- corte dice S Piolo rt um ? cziandió > |ni °r
Santo Giobbe * OrtK r e J?. ire c °t
mi Condannerà JÌ, Ì° f fù . àG } u ^zU'
f«*pt c ncnTV^fSji‘%^ «a
condannata alfa mdnf ^ *Uva condotta a?
Aw?r -V . S 13 ve-* meno , % niente
di quefri eterni ella rf vi 1 * att 5^
a ’ r G ^e inf «lenza. b?fnin j- batt ?
la noftra confi, Pront^n. 8 " 3 d ’
ve «>me il penderò, e Prontamente
riderlo alla bontà in*. * . niu Digitized by Google A
$0 il Combattimento Spirituale
jiìta di Dio, ed ai meriti di Gesù Ori*
fto, a fomigìianza . di coloro, i quali , panando a guado impetuoso torrente , diverton lo fguardò dalla corrente , $ fiffolo tengono all* oppofta riva, affin- chè dalprecipitofo moto deìfacque ab- bagliati non rimangano privi di quella prefenza.di fpirito, e direzione , eh 5
è lor neceflaria per condurli a
falvàmento; così noi pure allora non ci
dobbiamo trattenere in confiderai noi
medefimi, $ molto meno i noftri peccati,
itiadob- biam follevare lo fguardoa Dio,
edap* poggiarci ai meriti infiniti del
fuo divi- no Unigenito; a dir tutto , in
tutte le noftre tentazioni efeguir
dobbiamo il configlio , che la caftità
fuggeriva a S. Àgoftino ( Aug. in Confi
). Gettatevi nelle braccia di Dio , e
non temete giammai, ch’egli fia per abbandonarvi, nè per lafciarvi cadere ; egli vi acco- glierà, egli avrà cura di voi , egli vi fortificherà; e fe nelle voftre
battaglie rileverete qualche ferita,
egli vi rifane- rà infallibilmente .
Guardiamoci adun- que lol tanto, giufta
la frafe dell 3 Apo- ftòlo, ( Heb, li.
v. i?. ) di non manca- re noi alla
grazia , imperciocché dalla parte di
Dio, fe noi avremo una perfet- ta
confidenza nella lua Mifericordia , la
■' ‘ fua “ i t
. ^ DelP, Scapoli. -, ? jrr iuà
graziale il fuo ajuto non ci man*
cheranno giammai : Rifolvete di
approfittarvi di quell* lumi i e di non
mancare giammai di confidenza in
qualunque eftremità pof- fiate
ritrovarvi , anzi di Tempre vieppiù
aumentarla^. Rifolvete di fegnaìarvi in
quella virtù ; e perche ella non fi può
acquifere fenza il foccorfo della gra-
zia^ fìccom e tutte r altre, accofttfmate-r vi di chiederla a Dio in tutte le voftre Orazioni nella maniera , che di fopra abbìam divifato - Il Colloquio coti noflró Signor Gesù Crifto, come T antecedente. • ESERCIZIO TERZO. ■! Za firada , e modo d 3 actjuìfiare ttttt
ajfìe* me la diffidenza di noi fiejfi^ e
la confidenza di Dio, i %
. ‘ ' E 1 Orazione preparatoria al
folito. t CONSIDERAZIONE I. * / *
€ Onfiderate, come quelle due virtù
fono neceflarie, a chi defidera d*
incamminarli nella via dello Spirito , e
far progredì nella perfezione , concio-
fiacche colla diffidenza egli efce come
fuoc fi 11 CèirtbdftttHefitó
Spirita ut é flior di fe fielTo
diffidando delle fue fbi> ze, e colla
confidenza in Dio, intrcrdu^ ce Dio
dentro di fe, tutto confidandoli nella
di lui Onnipotenza* e Bontà infi- nita.
Quefti fono i due primi palli, che
dobbiam tare, entrando nel travaglioso
cammino della Perfezione Criftiana , I" uno in dietro, l’altro avanti y quello
ci ritira, e ci allontana da noi fteffi
, £ dalla noltra debolezza 5 l’altro ci
ac co» fta a Dio , e ci difpóne a
ricevere le lue grazie, e gli dà campo d
J operare in noi grandi cofe. Confiderate, qualmente non podi; di coloro , che bramano d J avanzarti fui cammino della perfezione, quali lenza avvedertene, fi confidano in fe fieffi , c gli uni prefumono della perfpicacità del loro intelletto , gli altri del loro ottimo temperamento , quelli dei loro ltud; , erudizione , e dottrina , quelli della bontà del loro naturale , e della loro lodevole educazione , e coltura , ed altri ancora della lunga efperienza, e degli abiti delle virtùr di elfi acqui- fiate. Egli è vero, che tutte quelle co» le contri bui fccma alla virtù, ma fenza il foccorfo della grazia fono 1
interamen- te inutili, e bifogna
fiflfare quello pri- mo fondamenpale
principio come cer- tiffi- ; Digitizod by Goòglt’ . -V tet P. Scufòtt. 11 fiffitiid , £d^ infallibile , che né i
doni naturali^ nè gl’ acquifici per
eccellenti £Ìie fieno , ile i doni
gratuiti , nè la Scienza* nè la Santità
per grande che pofifa edere, nè F abito
di tutte le vir- tù confermato da una
non mai interrot- ta perle verarfza,
qtiand’ anche fofleeglt f>aflfato irl
natura, don fono capaci a Farci fare una
fola azione buorla, vin- cere una
tentazione, fcatifare il meno- mo danno,
e foftrire per puro afnor di Dio la
menoma afflizione, fe prima il tfóftro
Cuore non lia fortificato da urt
particolare ajùto, e fe il medefirtto Id- àio non Ci doni a quell* eftètto la fui grazia . In fatti quando i plà gran Sam ti, e illuminati non aveffero, che i
prò- prj lor lumi, e le fole naturali
forze del lorofpirito, e del loro
talento, ovve- ro le loro buorfe
abituazioni > la loto condotta non
potrebbe edere , che de- bole, ed
infelice* Quella è una verità
impOrtafltiffrrha , che dobbiamo impri-
mere nel piu intimo del nollro cuore ,
per quinci ff adicarrte quella occulta pre- funzione, che et è cotanto naturale, e per raffermarci in una perfetta
diffiden- za di noi fteflì * - Quanto pòi a Ciò, Che appartiene al- la confidenza , che dobbiai» avere in Dio*
$4 M Combattimento Spirituale
Dio, bifagna porre per mafllma fonda»
mentale, che egli è ugual mente facile*
yincere pochi o molti nemici, ,deboIi'ro ferite, e tutti i loro nemici
abbat- tuti, e vinti alloro piedi. 4 ..
• ... . i Rin~ Digitized by Googl •' Dèi & Scupoli. * h Ringraziate Dio di quefti lumi, e fat- tene buon ufo per raflodarvi in quede due fante virtudi^ eccitate in voi un gran defidefio d’ acqui darle , e
chiede- tele a Dio nella maniera , che
abbiam detto a . * Il Colloq uio col voftro buon Ange- lo. Domandategli i fuoi lumi , affinchè poliate penetrare nel più intimo del voftro cuore , jper togliervi tutto ciò
, che potefle edere Contrario a quelle
due virtù sì importanti, e neceflarie*
4 CONSIDERAZIONE It. J * • . A
€ Onfiderate un’ altro mezzo efficaci f~
limo per acquiliare tutt’ aflìeme la
diffidenza di noi defli , e la confidenza In Dio; ed è, che prima d’ intraprende-' xe alcuna cofa , fi a per domare alcuna delle nodre pallioni, fia per fare qual- che opera buona, facciamo gli atti fé- gnentif ^ • • . • ‘ Il primo fata di confiderare la nodra fiacchezza , e dabilirci in una fincera diffidenza di noi defiì; il fecondo dU al- zare la nodra mente a Dio ^confideran- do la fua potenza, la fila bontà,- la
fua Capienza infinita, prendendo quelle
di- vine perfezioni per k> fodegno
della no- fira confidenza, e fperando
con viva fe- de Dìgìtized by Googk $£ Il Combat ti fHenio Spirituali de neil’àjuto delia fua grazia. Il terzo d’indirizzare la noftra intenzione alla Ynnggior gloria di Dio, e per efeguire il di lui fanto volere » Se quelli atti precederanno le noftrè azioni , in poco tempo toglieremo dal noflro cuore que- lla occulta prefunzione, che di fovente s'àfconde, e s* invola alla Cognizione de’ più fpirituali , e la quale è di un continuo oliatolo alla grazia di Dio. Risolvete di feriamente applicarvi a quella ^pratica * Obbligatevi a qualche mortificazione quando in ella manche*^ rere.
Il Colloquio col vollró Angelo Cu-*
/lode cofne il precedente. *
ESERCIZIO QUAftTQ. t La maniera di cònofcere , fe operiamovi • rumente con una fine era diffidenza di noi ftejfii e con una intera confidenza in Dio 4 '
e .buceri fetta confidènza in n;
d ' que . fa Pe£ ludi’ occulto
orgogliosi £&%& no A J
] by LjOOQle ogle 11 Combattimento Spirituale fio il voftro cuore. Confederate ,, come in quelle del voli ro flette Medico, accio egli faccia in voi, e di voi tutto ciò, eòe vedrà più op- portuno per fvellere dal vollro cuòre guefto veleno, onde polliate più predo, e agevolmente acquiftare tfna lineerà
dif- fidenza di voi lfe(fi ? ei una
perfw con- fidenza in Dio* La lezione Spirituale, per !p Secondo Giorno. /. Della Grazia , che è il primo foce or
ft ne teff aria in quejlo Combatti* mento Spirituale . D Opo aver 1* Apoflolo S. Paolo nel- la fna Lettera a* Komani ampia7 , mente trattato della fiamma delle qoflre palfioni, e della noflfa carne, proroin- pe in quefle lamentevoli efclamazioni . Mifero eh * io fono ! fhi mi libererà -
dal -corpo di ytefla morte \ poi
rifponde a fe me- i Digitized by Del A Scapoli. medefimo in pochi accenti . La Grazia di Dio donatami per Gesù Crìfto . Con quefte parole dal corpo di qttejla morte
, non intende già lApoftoio di additarci queflo corpo, che è foggetto alla mor- te naturale, ma bensì quello, cheime- defimo chiama Corpo del peccato , qual' è il noftro depravato, e corrotto appeti- to, le di cui membra fono tutte le no- ftre paflìoni, e frcgolati defiderj , che ci portano al peccato . Ora quefto è
quel corpo , da cui come da un crudele
ti- ranno la grazia ci libera , e
difende . Ella raffrena la parte concu
pi feibile, af- finchè e (fa. non ci
faccia cadere nel pec- cato, e fortifica
T iralabile, acciò non rallenti, e non
fi fcoraggifcanellacqui* fio della virtù
j e perche tutte le pacio- ni naturali-,
che hanno la lor iuflìftenza in quefte
due inferiori potenze della noftr’anima
fono come altrettante aper- ture, per le
quali il Demonio ordinaria- mente s’
infinita nel noftro cuore, la gra- zia
pone a ciaicheduna delle fue porte una.
virtù infufa per afiìcurarci contro i
pericoli, che ci potrebbero derivare per
parte d’ alcuna dì quefte paflìoni. In tal maniera la grazia ci libera dalla tiran- nia del corpo del peccato, che è il no- ilro depravato appetito, d’onde procc- io dono
Dìgìtized by Google él 11
Combattimento spirituale dono tutt'i
noftri movimenti, e frego- lati defiderj
r contro de'quali dobbiamo combattere.
• Ciò è veramente ammirabile, ma lo è ben anche di più ciò, che quella mer defima grazia opera nella parte
iiiperio- Ire delf anima . Ella ripara,
e fortifica con modo maravigliofo tutte
le poten- te della parte fiiperiore ; .
ella rifchiar* l’intelletto, muove la
volontà , rifve- f lia la memoria,, e
fortifica il libero ar- itrio, e. fopra
tutto ciò, ella fa fogr giornale Iddio
ftefib nell 5 anima, affin- chè
facendovi fua dimora , egli la go- verni
, e la difenda , e fia prelente ne
.noftri combattimenti per combattae an-
cor egli dentro dì noi e con noi a no-
Uro vantaggio. .iddio Signore
fia in noi in due ma- niere ; colla
prefenza della fua divini- tà, e coi
mezzo ideila fua grazia; colla prima
egli è non fedamente in noi, ma in tutte
le cofe per Efiènza, per Prefen- za, e
per Potenza , riempiendo ogni luogo
colla fua immenfità , ed effendo colla
fua divinità sì intimamente nelle
Creature, che farebbe loro dmpoflìbile
di fuilìfiere, e confervarfi un fola mo-
mento, scegli non foffe in effe; il che
faceva dire a Sant 5 Agoftin© ; e perchè
». s.. ' mai Digitized • ^ Del P. Scapoli. „ . 4f> mai ió chieggo y o Signore ? che vot fce ridiate in me, quando io fletto non vi farei, fe voi già in me non fotte ? Nella feconda maniera egli non ritro- vali, che ne guitti , imperciocché ,
fic- co me afferma il medefimo Santo ,
Dio è per ogni dove colla fua divinità,
ma non già còlla fua grazia# ~ *■ Quefta grazia è una partìcipazione!. della natura divina, cioè- a dire , della • fua farttità , e della fua purità *
Con , quella partecipazione Tuomo viene
fpo- gliato dr fe medefimo , e rivettato
di Gesù Critto, e dalla battezza, che
trag- | ge dal vecchio Adamo, è
innalzato ad ( una dignità sr fubKrtte ,
che lo rende f partecipe della
rrtedefima natura divi- na, cioè a dire
della fantità, della ben- » , e della
purità di Dio y impercioc- ché la
grazia è una qualità Celette, che ha
quella ammirabile virtù di trasfor- mare
rUomq in Dio 1 di maniera , che fenza
lafciar d’eflèf uomo, partecipa , quanto
ne può effer capace , le virtù, e
perfezioni del medefimo Dio #
Quefta celette qualità è una forma fo-
vranaturale y e divina y che fa, cheTuo-
mo viva d’una vita fovranaturale, cioè
addire, cT una vita fomigliante ai prin^
ì cipio, da cui deriva: di maniera , ch& D i JT no—
* 4 ìl Cowh pimento Spirituale
1*1101130 , che è in grazia» vive di auc
vite, luna naturale, 1 altra fovranatu-
rale; a quello effetto egli e proceduto
di due forme, che fono come le due a-
nime di quefte due vite, e quelle due
forme fono l’anima, e la grazia. Dall
anima, ch’è la forma naturale , proce-
dono tutte le potenze , e tute’ ì fenti-
menti per mezzo de’ quali l’uomo vive
della vita naturale. Dalla grazia» che
la forma fovranaturale , derivano tutte
k virtù, e tutt’ì doni dello Spinto San-
to, per i quali l’uomo vive della vita
fovranaturale, coficchè ciò , che 1 ani-
ma è al corpo, la grazia e all anima, e
come dall’anima proviene tutta la bel-
lezza , tutto il vigore e la. robultezza
det corpo , così dalla grazia procede
tutta la beltà, il vigore, e la forza tut- ta dell’anima. La beltà, cilena grazia imprime nell anima, ella e si grande
> che non fi può concepir quanto barn
• Ella ci è rapprelentata nella Sacra
Scrit- tura fiotto i iimboli di preziofi
gioielli formati dalle mani dello
Spirito Santo, i quali rendono l’anima
si pei rettamen- te bella, e sì gradita
agli occhi di Dio, che nel tempo
medefimo, in cui ella n è adornata ,
egli T accoglie come ina figliuola, e
pe; fua Spofa. Quell infoilo Oigitized
by GÒOgle bri Pi Stuprili éf quei paludamenti di fallite, quella
veflfc ni giuftizia, quella corona, e
quei ric- chi gioielli , di cui parla il
Profeta Ifai a ( ifaù i6'V, io.), i
quali non fono ah* irò, che Jc virtù.
infide, e i'doni dello Spirito Santo* La
grazia, è il principio» e la forma di
tutt’i doni celelti, da lei provengono
tutte le virtù , e tutti gli abiti
fovranaturali , e in elfo lei fta po-
lla quella ftupenda bellezza, che rende
l 1 anima degna dell’ amore, t della com- piacenza del medefimo Iddio. Il primo effetto della grazia è di render l’anima perfettamente bella * e sì accetta agli occhi di Dio, ch’egli la tiene non fo-, lamente come fua figliuola, e fua fpofa* ficcome abbiam detto , ma di più come fuo tempio , e fuofoggiorno, e la
ricolma di mille grazie toftocchè la
vede arric- chita di quella divina
qualità. Per mezzo della grazia l’uomo
è co- lli tuito figliuolo di Dio, ed
erede del fuo regno ; egli è regiftrato
nel libro della Vita, a cui fono
aferitti li prede- ilinati; privilegio,
che Gesù Crino ac- cennò afuoi Apolidi
in quak,equan-^ to gran conto fi debba*
avere , allora quando ritornando eglino
tutti feftofi dal vedere, che per fino i
Demonj era- no Ioìq obbedienti nel di
lui nome, die~ Di de gg II Combattimento Spirituale loto quefta rifpofia» Non vi gloriate*? perchè i Demoni vi obbedì fc un* r ma che
i voflri nomi f eno ferini nè Cicli +
Imc. 1 04 . nr, 20.) La grazia
finalmente rende Suo* tt\o sì caro a
Dio, che tutte le azioni , ch'egli fa in
quefio» fiato , purché non fieno
peccamìhofe, gli fono gradite, e fono
meritorie della vita eterna, il che fi
debbe intendere noir folamente degli
atti vi mieli , ma ancora dei naturali ,
come fono il bere, il mangiare il dor-
mire r Imperciocché eifendoil loggetto
gradevole a Dio, tutto ciò, che Fa, c
che non. fix peccato,, non gli fa difpia- cere „
» Dalla grazfa nafee ancora tutto il vi-
gore, e la forza dell'anima; ella la ri-
fana, e la libera daUa fiacchezza, e de-
plorabile in fitrmità, in cui la teneva il peccato , e la ritorna in un perfetto
vi- gore, e in una: forza incomparabile
in tutte le fue potenze di maltiera ,«
che fi ritrova capace d' efercitare
tutte le fun- zioni della vita- fpi
rituale ^ Ella illumi- na T intelletto
,- e ’lo ammaefira di tutto dò, che
debbe fapere , e conofcere > muove la
volontà, e; tutte le potenze? della
parte inferiore a ciò, che debbo- no
operare ; le ipiana la firada del Cie-
lo, le raddolcire il giogo dei Signore*
, le Ifel P. Scapoli» ' 0 le rende foave, e leggiero ciò, die po' 1* addietro le era grave, e pefante, e
la fe correre nel cammino della
perfezio- ne* Finalmente non v* è dal
Mondo piu ammirevole cofa di Ciò, che la
grazia opera in un* anima. Effe la
trasforma y , la folleva, la
incoraggifce, le fa trala--' iiciare ì
perniziofi corami del uomo vec- chio, le
fa cangiare gli affetti, e ifuoi piaceri
> le- fa cercar con ardore ciò, che
prima abboniva, ed abborrrre ciò, che
ardentemente bramava ; le fa fembrar
dolce ciò, chele era amaro, e amaro
ciò, che le era piu grato. Egli è im-> potàbile a dirli qual gioj a le rechi,
qual pace le infonda, quat lumi le
comrmu- flichi per cortofcere la vanità
del- Mon- da* e il pregio ineftimabile
di quei be- ni fpi rituali, che ella
prima difpregiava cotanto. Finalmente
non fi può abba- ttala ridire qual forza
effe le dia per combattere, poiché la
rende invincibile a tutte le potenze
dell* inferno. Ciò però , che al noftro
proposta è da notarli fìngo burnente fi
è, che è pro- prio della grazia il
fortificare l anima per mezzo delle
virtù provenienti dalla medefima , le
quali fono Come altret- tanti capelli
di.Sanfone, ne* quali con- fitte non
follmente la bellezza, ma la" * -i
' for- v é$
Quella maraviglia fi dà a vedere in
molti e lerci zj della Vita fpi rituale , ina più chiaramente riiplende nel pentimen- to, emel dolor de* peccati, in cui que-. Ila inferiore parte della nollr* anima
di fovente vi lì interelfa cotanto, eh 1
ella, s* affligge, e fparge per quello
effetto più lagrime , che non farebbe
per tutte Je perdite piu rimarchevoli
dei Mondo *,• Da tutto ciò raccoglier
polliamo la neceilìtà> che abbiamo
della grazia in quello Spirituale
Combattimento i con* ciolìacchè , o
vogliamo combattere* Ue noltre pacioni,
e viziofe inclinazioni, 0 praticare gli
atti delle virtù loro oppo- rle per
acquiùarne gli abiti, o voglia- mo
finalmente godere del f.utno delle-
noflre vittorie, e vivere in una profon-
da pace colla perfetta unione con Diof
nulla di tutto ciò pofiiam fare fenza 1 * ajuto della grazia , colla quale pollia- mo tutto e fenza di cui non polii arr* cofa alcuna. • > . Per quello motivo, io eforto chiun- que vorrà cavar profitto da quelli eler- euj 7 di fare da principiò itf>a
buona Cne preparatoria 4 fojfco. c 'ONSID£RAziONE ì. ì lira J‘ npe S nat « «WJa necktà Ite P^Tbr’aS'a per ? ià *£ -piedi per « YQ-
«t 11 Comhuttmtmo Spi rimai f
Volontà,' e Kmmaginaz.one, «.iella che
muove lèapprttto fenfit.Vo ; egli e cer-
„„eftì due occhi fono 1. orino-
ftn comDatnmcnu ui LT ci deve
di'-fomma importanza ai uert '
iiiardareèt àù*$ non cadano m potere
tie'no-ìri. nemici -.mentre allora diipe- far- dovremmo della vittòmj Ringraziate Dio di queftì nini 1 ?
chie- detegli la grazia di poter
ioggettare Guelfe due facoltà : dèlia-
voftr atìima al fuo fervìggio- -
Pregatelo di non per- metter giammai v
eh fcffo s codino in pos- ter de’ v o(l
ri nemici, cioè a dire , che fieno
acciecati dalle ™$re pàtfom , o
ingannate dalle illufioni del I*momo .
CO ™CUn Angelo, Chiede . lo
Spirito Santo Efooi M&gfàgS
Santo Angelo il foccorfo delle
fpkazio^ccfo quefte dué potenrc foh
la voto' anima vi fervano utilmente ,in
tutt’ i voftri Combattimeli . . -,
CONSIDERAZIONE II. '/nonfideratev
; dknfvit to vyVff mem! 6 5 taragli d* «ri Nemici , i m ÌZ ÌTb^ 1 ^ V W .magnanimità , e ciò cL ri r*«j* piu fWiligiunti *■ D)o' 3 'chetile ifj- ipreggiare il amor df f
lcien° : ^ care r noftri
fregolati ■appetiti per deòo* Ji. Me
fieno- e iti eofe anche di S momento;
,-.è • te^mprefi^^S maggior lode * che
>1 prendere più Ch tàj e riportar
Attoria delle niif „S^ ròfe àftnate*'
-jn-?; z ^ t 7 ™ , P° . ,,f , II
Colloquio con lo Spirito^ Santo , C con
l 3 Angelo voftro Cuflode , come T
antecedente. ESERCIZIO SECONDO. % jCioy che bì fogna ojfervarc , acciocché
ih. nefiro Intelletto conofca le cofe
> fv t '»/*»/*• ■ ■ . '•> w com elle Jono 'veracemente . U'/> : * !•> s, i. - . ; ,r ■ r y ; L’Orazione preparatoria al folito.
,- CONSIDERAZIONE f. 1 • z • ' . ■ , J/^Onfiderate , che per conofcere le V*'- cofe quali fono in fe fteffe , egli è duopo tener la noRra Volontà libe- |ra, ed efente da qualunque affetto >
e attacco alle Creature j imperciocché-
, acciò .il noftro Intelletto:; le
polla, ben conofcere, e difeernere,
infogna» , . che le confideri, e le
difaminij prima , vi fi attacchi con
qual- che paffione .d’amore, o d-/ odio,
con- ciofìacchè e^li allora non è nè
preve- duto, nè.affafcinato , e gode
tutta la iua libertà > e tutto il fuo
lume ; ma- . > d le , V;' - A/ P.Setptlf*--; f t **J* Y° ont j Vi- h ? pe . r •'avanti
coi?o» e P° n ^rarlo con «no Spi- nto deputato coi lumi celefti della gS- e ddl^prazione , e febbenc da dì ineftieri offervar fedelmente qued o Me- todo riporto .a tutte le cofe, bìfogna pero offervarló anche Con maggior e- jattezza- riguarda alle buone, ed anche alle piu Spirituali epiu Sante; imper- ciocché per buona che d&- una cola , : r
‘ mo V ;d Ringraziate Dio di quelli
lumi ; Chie- detegli la grazia- di Far :
buon ufo di quelli falutari
ammaefhainenci , edi ©1- fer fedele nel
praticarli u Fate un co- llante
proponimento di' mantenere _ il V olito
cuore libero - da Jogui affetto^ sp*
verchlo alle ' Creature v acciocché nnon
refttate giammai ingannati nella xtima , che U® i®eèe#i * !J * D Il Collòquio coir noftro Signor Ge- . * ■>-> *rtr tv . 1 aK nnn to, de non 41 quello dell" amor iucr
, acciocché fiate fernpre ; liberi da
ogni attacco alle Creature , e in idato
di po- ter giudicare di tutte le cofe
feflza er- rore^ Implorate a quello
oggetto r at- jfiftenz* dello Spiato 1
Santo* Jn H a f .03135 13q 313U3J 3
«3101» ♦ 1 CON- « : \ bel A. ScHpoltn } " TV Considerazione: n. C On/ìderate eh egli é più malagevo- le rifanare dall'albagìa del Y Intel- letto , che da quella della Volontà $ -imperocché quelli» . che hanno I Orgo- Tho iolàmente nella Volontà poflono tal voica ritrovare il giudizio degli
al- : trx migliore del; iuo , ,e dalla
fommif- lio ne del Giudizio palfar
quindi a quel- la della Volontà 5 ma
colui, efie ha h ■Superbia nell
Intelletto, e il qualepre- fumé , che à
1 filo Gi udizio ih migliore rii io
degli altri , .come fi fóttomet- tera
alloro pareri, che non deputa co- si
buoni come lì fuoi Quelli , che ‘Piem
iono e gonfi di queA Orgoglio, rion
vogliono entrare giammai fìel fctU -
tirrtento degli altri , imperciocché non
f° nof “^ e S 1,no altra ragione la
Joro ieco portano una cieca ofti-
Juzientì m fohenere ia propria opini®-
V "P 0 a continuare oftinatanlente Del tnale incominciato : per dimoftrare, che intramefero con giudizio ciò, che prò- -ieguifcono Con perfeveranza* -» Conliderate quanto Importa. rimediar próntamente ad nn male sì dannalo. , prima che prenda : pó/TefFo noftro Cuore, e tenere per certo , che il ri- vd > > E 4 me- . io il Combattimento Spirituale medio più ficirfo fi è quello di fotto- metterci facilmente agli altrui fenti- meriti y è di diventare anche , per così dire, bolidi ed ìnienfati per amore di Dio, come gli Apofioli ed. i Santi han- no praticato al dir di S. Paolo ( i. ad GòK 4. 1/. io* ) 5 attelo che quefta
fiol- rezza vai più di j tutta la
Sapienza di Salomone. ,,
5>">r ncv ' :Fate cónto di
quelli infegnamenti . Rinunziate al
vofiro proprio Giudìzio; , amate di
ieguitare quello 1 degli altri ; abbiate
in orrore cgni^prefunzione di Spirito.
Sovvengavi', che 1 ’ Umiltà è ia
lovrana, e la direttrice del difcemi-
mento, e del Giudizio , che formar
dobbiamo dèlie cole , e cf\ tifa ha il
«potere d’ illuminarci fopra tutto ciò ,
.-che fi & in noi , e fuori di noi. Lo Spirito del Signore non ripofa che. l'o- pra gli umili , e vói non f avrete giam- mai, le. non fiate umile di cuore . ( ,
j il Colloquio con nofiro Signor
Ge- sù Cri fio •* Pregatelo , che
v" ìnfegni qucda Lezione, polche
egli ci ha co- mandato di ricorrere , e
indirizzarci a . lui , allorché dille ^-
.Imparate da me , che fon manfueto , ed
Umil dì cuore . ( Matth . 1 r. v. 19. ) + • « , • k * ESER- * '
Digitized by Google 1 -f «f»"': - .'' * S f' 1! .!'ì? • "?* Zuppiti t - ( ;£j ’v.t r C^j[>riER,2JQ. ; V tv Quanto firi,ne):eJJ' O ). . . i. Orazione preparatoria al folito. »?• ■ CONS IDER A ZTONE X. „ ^'? nfiderat ? t >; ? u » nt ?, fe
fpediente dì ' rrt-£r r ? a ™
ARWQlnttfkuo da ogni * £$ ci readiamo
del mtto ancata defle cofe. Spirituali ,
e ni mtt ° fi 0 ’ ?“ e P uo (etvire
alia no- itra mortificazione, ed al
noftro Spiri- tuale profitto. Per
Sfuggire un sigran ucn • c ^* i?‘ ^ uo
P° ollervare le cole J tlo f. na e »ere
come morti nella ri- fwn^ 1 T tte fj
cole, terrene,, non io- ‘ iamente.
rifguardo alle mutili e proibi- ma in
^H e ..^PPoitp, a quelle , che farie ?
erme ^ e> e c ^ e non >&#&. necef- ^ A augnare. al nóftro Spi- piu Stetti >, che ci farà poiiibiie, afrettando una Santa ftupicU»
! ta ed ignoranza di tutte quelle cofe
> «he non ci guidano a Dio» 1 " E 5 Le r '
li CoHn&tLtrìmerJo Spirituale _
> Le Novità f é-gfi. affaci del Mondo > per quanto grandi efll fieno , debbono^ dfere per ' 1 noi come fe non- vi iottero
» e fe mi grado il noftro
prbpómmentc* giungano ? quelle al noftro
orecchio* dobbiam {cacciarle ben lontano
da nor. ffrfogna eflfere mdko fobr; nei
ddi- derio & intendere di rfapete ,
ì^jfcae Celeftìr nuiraltro volendo
fapere » che Gesù èffitii voglio dire-,
la Ina Vite, e là fiia. ’ Morte Se tutto
il lo terremo lontano da R01 ’,
5°" per ìuoi veri Vogliono imparare nella M. flon ciò,' tKe bada ddiarè fé’ ft&ftr tutto flnmartente
non efìfendo per F ordinario, che amór
pro- prio, òhe òrgoglio , che inganno
del ^' Kifofvete di prévàlèrvt di qaefh
av 5 - Vifi molto
iàlutaiir'Sbandite^^ ftrà mente ogni
vana cunofitat Ca- pite' avversióne per
tutto ciò,, che v nimenro ai -l ? to, e dì flore in gtodja foP« Ari fenfì, acciò per effi nulla di pro- fano entri nella yoftr' Anima . Modera- te Ij vollra avidità per le còfe Splrt- 4
• . Ì)gl fiy Scapoli * ^ !- £U4I
i yvc , non bramate di fapere akr*
cofa,che Gesù Criftò,.. : v , . - */ l.. t y , Il Colloquio con Gesu.Crifto* Trat- tate con lui di tutte «quelle
cqfejcKier* detegliele cow uni profonda
umiltà , ed • urta piena confidenza
nella fui boa- U) e nel foccorfo della
fua Grazia* CONSIDERAZIONE II. /- C Qnfiderate , -che fie noi’ oflervere* remo fedelmente le Iftruzioni com- prefe nella ^precedente Confiderazione Scamperemo da molte infidie d^’ in- fernale Nemico . Quefto ficai tra Ser- pente accorgendoli, che coloro, iquar Ji sì applicano alla Vita Spirituale, fo- no pieni di buona volontà e animati da un fanto fervore , indirizza tutte lè Aie macchine -contro l 5 Intelletto , che procura di forprendere^pet renderfené Padrone, 0 quindi pofcia della volon- tà , al .quaf effetto fi fervè delle arti r* .. • * J UJ.tV'U li, f ieguentu \ 0 , , ■ > yi ff À T* é Ì . >*41 ff «?• -Egri fi trasforma ,m Angelo di luce. Voglio dire, che vainfinuandò dei peri- fieri, e^fentimenti fublinu , e pieni di airiofità principalmente a coloro , '
èné hanno un fiottile intelletto , che'
foij forniti di molte cognizioni, è che
fer no- naturalmente ambizfefi > tal
che ' irt- 04 11 Cofnbutttmenfd Spirituali fJntei'tenendoli eoa piacere in quefti
pen- sieri fublimi ,r ed eroici, ne
quali egli- no fi dannò a credere di
godere di Id- . dio , trascurino poi di
purgar il loro cuore * e d 5 applicarli
al conofci mento di fé ftefii x ed alla
mortificazione del- le loro paiììoni, e
così vengono a ea>- dere negl’
inganni dell 5 Orgoglio fpiri- tuale :
fi formano ufi 5 idolo dei loro
cernieri: fi perfuadòno di non aver Bi-
Jogno del coniglio d’ alcuno ; non con-
fultano, che il proprio peniamento , e
difpregglano la condotta degli altri ;
ciò* che li rende interamente incapaci
dei lumi-c.ekfii , e della grazia dello
Spirito Santo, il quale non poi a gì am-
mai in un'anima, che dia ripiena di pre-
funzione, e di orgoglio^ j • 1
■■ Umiliatevi r'e deliberate di commi-*
nare ne 5 vodri Efercizj per la dirada la più* umile , e la più Semplice ■:* che
vi farà poffibile -, fenza affettare •
gìamma i cofa alcuna ftraordinaria, o
forprenden-t te * Kifolvete d 5
applicarvi particolare mente alla
mortificazione delle voftre paifioni ,
ed alla cuftodia del voftra. cuore.
Rinunziate al vofteo particolare
giudizio, e a tutto ciòc che può fere o-i fiàcolo allo Spirito del Signore* il
qua- le non fi comunica fe non agli
umili.: . Il i
V '• ■' Del Pk 'Sttifbli-, w 8f ;
ìì ' Colloquio con noftro Signor Go* su
Criflo, il qual vuole,, che abbiamo la
femplicità de fanciulli > fe vogliamo
effe r capaci .delle fue grazie ,e perciò dille . Vi con f effe ->'\ervi glorifico
o, mìo grate ■Padre , perchè avete
nafcojle quefie cofe ai 'Sapienti dei
Mondo y e le drvete /velate 4$ fanciulli
( Matthé z»'v m z $ ..J *■ • . . • ; .. . b
* • * :* f .* * « v •’ i . a.". . i j-. . ‘i:u;i ESERCIZIO QUARTO# •* Coine fi debba raffrenare la vivacità, della nofira immaginazióne • V * imperciocché ficcome noi, non polliamo rapprefentarci le cofe
>; che per mezzo delle loro
immagini.,, per lo più addiviene, che.
in vece delT Immagine, che ricerchiamo,
ce ne fo** prayiene un numero, prefio
che infinito altre, cl^e non
ricerchiamo; e volen- do noi © palTare
dall' una ali’; altra ritornare a quella
: , che : ^abbandonami. mo> laiciar
quelb >.4» cui fiamo -Ofe r
cupa- ' Il Combmi*mnt&
Spiritual* ^ Cupariv-ne fiamo invertiti
da un inftni-* tà d’ altre* che ci rt
prefentano; d 1 on- de viene U - che .
febbene , ci rifolyiamo Coni tutta ià
fermezza portìbile di trat- tenere la
ntìftra immaginazione , che non corra
dietro ad una infinità di og g etti ,
pur ella iVaniice* e quando la
richiamiamo, ancor, ci fugge* Erta è si
incollante e Volubile * che di iovente
à noi s’ invola fenza prender còmimia-
toy a fomigiiariza d’ uno. {chiavo fug-
gitivo > appartandoli fenza, cheifappia-' mo la di lei venuta v Ella s’ arrefta a* tutto ciò y che gli fi para davanti , e
*• al fommo liberi e dirtìcilirtima a
do- marli v ed olt’recchè : ellà è per J
tc me-c defima ditpiefto cattivo
carattere , noi fovente fomentiamo • il
fuo capriccio colla: nortra negligenza
lanciandola ap-» pii Care a Slitto ciò *
che gE piace iferw za-aritegno alcuno ;
il che ci reca poi un’impercettìbile
danno i imperciocché . rapprefentando
ella pofcia all’ appetite* {enfiti vó
gli oggetti, di cui è ripiena y cagi ona
nella ■ noftr Anima un deplora-- bil
difordine col foltevamemo le.noftre
padroni , che ci portano al precipizio,
da cui’ egli èdirttcilifiìrnoe quali
imponibile avere fbampo fenza un
parricolar aiuto di Dio.: Efià fa. 'ancora. •Ad- " P £ S- v* - t>el P. Scapoli * « 8/ peggio , mentre ftimola 1* intelletto a veder quelli obbietti, e di fovente fe- ce* il conduce , e quelli non di rado vi tragge Ja volontà 5 onde poi nzfcono Innumerahili cadute, allorché quell' ul- tima potenza con una vii compiacenza da il iiio confenfo al movimento delle paflioni, che lolle vanii, e li
accendono alla villa di quelli oggetti
loro efibiti dall’ immaginazione*' * . '
-/ • \ ’ • Riempitevi di facro orrore e
mant* viglia in riflettendo al
lagrimevole fla- to a aii il peccato ha
ridotta! quell» facoltà della noftf
Anima v Nello flato : dell'Innocenza
ella formavi una gràrir. parte delle
delizie della vita umana h >, ma in
quello , a cui T ha condotta Db peccato,
ella n* & il Carnefice pià cru-
dele. Umiliateci avanti a Dda ^re ri- »
marcate la - neceflità , che avete ^ della » grazia per raffrenare la vivacità di
que- lla facoltà sì vagabonda ’
Rilofvetevì di praticare tutta la diligenza
potàbile per correggere i fuoi trafportl
, -a Ilo rin- tanandovi quanto potrete;
dalle cofe e- - lleriori, e fìando in
'guardia de 1 voflri fenile che fono' le
porte > per le quali ' ella riceve le
immagini, di cui è ripiena* ' Il
Colloquio, coi voftro . formare quella potenza della no^ flr’ Anima, acciò ella ferva al noflrd difegno, e non cada mai in potere del noflri. nemici . Primieramente bifogna Rifarla nella confiderazione delle colè’ neceflarie , e vietarle tutto il rimanen- te. Secondariamente egli è duopo du- rare una gran vigilanza, ed uà grandèj dìfcernimento per efeminare i penfierì,] che dobbiamo abbracciare > e quelli che rifiutare dobbiamo , affinché ricé-J vendo gli uni tenghiamo gli altri da] noi lontani . In terzo luogo >
comecché niente v’ è di più ferace >
nè di più prónto, nè che fcorra per più
luoghi quanto la noflra immaginazione, e
che in oltre quella fertilità, e quella
eflen- r fìone altro più non fanno, che
fonimi-, nilhrare materia alla
Rravaganza, e re-] care più vallo campo
a folli penfieri mentre per f ordinario
elfa non ha dc- y terminato oggetto,
attalch è quanto piu ' va lontano ,
tanto più fi fcofla dalla '* ' fiu
^ ,;.bel P, Scuf olu .fila, meta 5 Quindi fa di meftieri
pre- ferì verle i fuoi penfieri , e non
1 afe i ar- ie giammai la .libertà^ d*
andar vagan- do , altrimenti patterà
ella ben. predo dai buoni ai cattivi
oggetti f dal che ' ne feguirà , oltre
gl’ inconvenienti ac- cennati po
imperciocché, ficcome- aferma [Gerardo
de, Zulfania , egli è. imponìbile, che
uno Spirito vago, e •che. nop ha oggetto
alai no determina- to 9 a cui;
indirizzare i fqoi ,penfierir*i ed
applicarvifi con attenzione , non fi
muti iecpndo^ gli oggetti, che in gran
numero le gli prefentano, e che ira le
cofe edrinfeche-, che con. fuo piacere
lo circondano, egli non riceva Tempre ,
f impresone, di quelle, che gli il pre-
fentaion le prime > poiché , Jecondo jL r Ecclefiadico , ( EccL 3^^205, ^il.^nq- n lira cuore prende,, e agevolmente rice- ve Timprefiiòne V e la qualità delle fi-
, gure, che la nodra immaginazione
gli ra PPrefenta. :.p Fate conto di quefti infegnamenu ,«• Proponete d’approfittar vene, .e.
dismet- terli in pratica dando meno che
potre- te di libertà a queda fuggitiva,
cioè , alla vodra immaginazione' y la
qude non fa fabbricare, che delle
bizzarrie* c e che 6 1 / Combattimenti Spirituale _)t. thè farebbe anche i più Saggi
dfifb- . vente credere pazzia fe al di
fuori ap- -pariffe quanto ella va
difegnando al di dentro . i vr Jìl Colloquio coi volito buon Ange- lo ncome l’ antecedente*- * ; V -!> L’Obblazione> Offeritevi a Dio
con un Santo defìderio di mon applicare
il ~,Voflro intelletto i , e tutte le
potenze - della voflr’ Animai che a ciò
potrà fer- vavi per conofcerlo , e per
Conolcér -Voi ftefli , per antar lui ».
e per odiar yoi medelimi 5 e rinunziare
di buon «hiore a tutto ciò» che può
aduli rè -hi i-yoflra immaginazione , e
farvi dimen- ticare la presènza di Dio .
0. *, r» y.\ , r xrnbtu ivo , W iT, f ì
,"?/> ' :’Xa lezione spirituale
pel terzo a oa • ’jn-i».? o Giorno ^ L
, . ••*» .>*• *7 ^ Ò$ell(t
prefenz.a, di t>ià r ctì 'e un aUrif.l
*\ - poderoso foccorfo in quejtò Com^’ r ‘ J . . battimento spirituale , ì.'.ì % i'i •'/ a . .VPOloro» ch'entrano 1 in quello Com^ battimento rinforzati' dal foccorfo della grazia divina fonaafficuratì (
>:> w t ^ Il primo è di
richiamare alla me mo- rti» il penfiero
del la prefenza di Dio «Coi lume
naturale, prefupponendo que- -ffa gran •
verità dagli antichi ì Filofofi ben
conofciuta , cioè , che Iddio è > ih
Ogni luogo per effenza, per prefenza,
e per potenza w Iddio è 1* euere delle
•Cofe tutte , che fono V e talmente ert-
ile, che non può non efiflere ; egli è
un’eflere indipendente, e che ertile , e
fuflifle per fe mèdertmo, egli è il fon-
damento, e T appoggio di tutti gli en-
ti creati di maniera, che" lenza 'di lui ritornerebbero in quel nulla y d* onde furono da lui cavati y e in tal guifa ogli è in tutti gli enti per eflenza :
Vi è altresì per .prefenza* e per
cognizio- ne y imperocché ogni cofa gli
è pre- fente, sì il pattato , come f avvenire
. £ 2 . Il Combattimento
'Spirituale talmente che il tutto è
aperto, e nu to ciò, che fi muove, che
lenza di lui niuna cola muover fi
potrebbe; imper- ciocché , fe la Vita è
il principio del moto, Iddio è il
principio della vita * c del moto.
Qiie^a pret'enza è* del tut- to uni
veriale poiché per ella Dìo ^ preferite
in ogni luogo , e in tutte lo Creature
con il fuo Edere, e colla fui Portanza.
Egli è in’ Cielo, c nella. ter- ra^ con
le cofe fenfibili^ e con le iiP SenfibiU
, con le corporali ,-^e con lé
Spirituali ^ con le ragionevoli , e irraA gionevòliv LjEtSer di Dio, dice S.Bo- jiavenrara, è perfcttiflimo , ed immen- so Segb è al di dentro di tutte le co* Se Senza elfervi r inferrato; egli è : ‘al,
di fuori di tutte le cofe- Senza elTerne
-eS- clufo j egli è ai difopra -di tutte
leoc^ Se lenza elevazione , ed è al
diletto Senza abbaiamento . > li Secondo mòdo dì- prevalerci di quell 1 ajuto della prefenza di DioegU è tanto più nobile, edeccellentequan- ^oS lume fovranaturale è più perfec- ' to.
' ' Z>el Pi Scapoli è v \ \ ' 9 7
to> ed eccellente del. naturale ; effbde- : riva da un pentimento interno ** per mezzo di cui Iddio rifchiara la noffra Aiemoria, e vi diffonde uri raggio, che la fa ricordare di* fu a prefenza, ih
che fàffi con una Grazia preveniente ,
ov-- vero eccitante, a cui dobbiamo
fedele mente corrilpondere. Dobbiamo
altre-» 5Ì aver a cuòre di chiedere a
Dio con orazioni brevi * ma fervorofe ,
eh" egli c infpiri quella
rimembranza della f i ; a Santa!
prefenza, e dob biamo eflermoU tó
attenti, e fedeli in rispondere alle fue
.divine ispirazioni ^ .*o> ~ Queffe
due; pratiche rifguardano I 4 memoria $
ma vene ha un’ altra , che formafi colf
intelletto, il quale iliuftra* to
eifendo da un, lume fovranaturalef^ vede
con gli occhi -della, Fede *>ncbie
Dio infinito, ed immenlo . è per , ogni
dove 5 che le! cofe tutte fonò iflduKj
ed elfo in tutte le cofe> che come 1’
Anima dell' Uomo; , fatta a db lui forni- gliaiiza, ed immagine è tutta in tutto il Corpo da lei animato y. ;e tutta, in qualunque di lui parte, così egli ètltt* to in tutto 1- univerfo, e tutto in
(eia- ff una parte delFuniverfo *> V
iùtdlewo rifehiarato dal, lume della
fèdeconofee ancora un* alÈr») verità
^;CÌoò che Iddio T» t ~ non 94 11 Combattimentv Spirituale boij folamente ,è in ogni luogo' futfcft di noi,, ma-ch'eglie altresì intimarne»- K dentro: di ; noi »é ch'egli «.pene»*.; più,. che, l’acqua penetri la il fudeó il terrò 5 eh egli € piu L Ay»- xn% ideila . noftr Anima -, di quello
la; nfcd^iru noftr Anima ,tìa Ja^fonna,
e là}yit* del noftro corpo y t
principale mentenell Anima; Santa juin
-cui Iddio Ha prefente colla fra grazia
d una ma- m#A!fredabìley 'I° ho
camminato afr fai, dice S.Agoftina, come
Una peco- rella friarrita etteaidovio
Signore nel- le cofe citeriori ì e voi
fìete nel mio inter noi, JiQ: fatturato,
e corfo non pò-* co dietto voi fuori di
me, e volile— te fr mci-nii ion
raggirato’ perde lira-- de di qnedoi
,Mond© per cercarvi , vi JiPi imi
rittoVata, mentre non bifo- gna ceneare
al di fuori, ero , che m dentro. Quanto,
ho tardato mai ad a- marv i *. o
beltà.: antica* e tempre ; nuo-: va !
quanto ho differito, ad amarvi . voi
fete freme ,i edi idi vi cercava tuo n di, me > pendendomi dietro le bellezze da voi create y voi fete con -me , ed io
non* eira coq voi, perchè io ne. era
feparato per le cote* che pur non
farebbero teli- la di voic ri »
vnfo MpU ibafla perp? che a gettiamo
alla- * . ■* " pre- Digitiz
1 P^&nza diD^T^L ■ P
coll'intelletto; bifo°rta liemoru > e
volontà , che è L 3n Spirituale
còme 1* Aere immenfo : biiogna però
avvertire di fervirfi eoa prudeoza di
quefti {imboli. Iddio etfendo puri f lìmo Spirito viiol edere adorato ia ifpirito
> e verità, e quelle immagini
avvegna- ché conformi alla noftra
debolezza , fono ali* eftremo
fproporzionate alla Maeftà d’un Dio, la
di cui infinita na- tura non pub edere
concepita fotto al- cuna forma finita .
Quella ftrada dell' imaginazione è molto
foggetta alte iilufioni* ed a grandi
irriverenze ^ le non fi calca con
prudenza , e il me- glio fi è di
fervirfene meno , che n* polfibile. ' '
r Bifogna notare fopra quello ^ log
get- to, che non è già tanto una immagi- nazione quanto un atto ■ dell intelletto illuftrato dal lume della fede ilrappre- ientarfi Dio prelente nella fua ■ vilibile, e perfettifiìma immagine, qual e Gesù Òri fio, fia nella fua infanzia , fia
nella fm adolelcenza, fia nella fua età
per- fetta," che converta, quando
penante > c quando rilorto, e
glorificato alla de- lira del divin fuo
Padre; ma principal- mente di
figurartelo a noi vicino, co- me
ofTervatore oculato di tutti i noitri
diporti sì interni, come elterni» #
- Ewi ancora una maniera ettenorecU
... P or » Digitize Del P. Scapoli . • 97 porli alla prefenza di Dio, ed è quella di rimirare il Cielo j imperocché febbe- fie Dio ila in ogni luogo , con tutta ciò la Scrittura Santa in varj luoghi gli aflfegna il Cielo come fuo Trono $ da poiché noftro Signore vi è falito quella maniera di rimirare quello téli* plfimo log giorno per contemplarvelo , e così metterli alla prefenza di Dio , viene accompagnata da una grande foar vita, e dolcezza . Si racconta, che S. Ignazio Fondatore della Compagnia di .Gesù coftumava di portarli tal volta fui più alto piano di fua cafaper con- templarvi più a fuo bell'agio il Cielo, c che di là ritornando d' ordinario ef- clamava: oh quanto mi fembra vile , e /ordì da La Terra , mentre contemplo il Pielo\ •
Sopratutti però il più ficuro mezzo
per tenerci fempre alia prefenza di Dio
è di veder Dio in tutte le cofe,e tut-
te le cofe in Dio . Quella- pratica fi
può efeteitare in tutt’i tempi:. Dio ef-
fendo eterno a qual tempo non è egli
preferite ? Dio elfendo in ogni luogo ,
e riempiendo egli il Cielo è la Terra,
in qual diftretto non ritroverafli? Dob-
biamo vederlo in tutte le creature ^.,
poiché, Cccome abbiam detto , Dio è
E 1* 1 98 II Combattimento Spirituale la bafe, e X appoggio di tutti gli Enti# JLa prefenza di Dio alle Creature è la . cauta del loro eflfere , e fe da loro
11 fottraelfe per un folo momento ,
in quello medefirno iftante elleno
ritorne- rebbero al loro nulla.* Bifogna
ancora riguardarlo in tutte le azioni,
poiché egli è il primo agente, e il
principia* di o^ni azione mescolando Àl
fuo ge- nerale ed' universale concprfo
con tilt* to ciòcche ha azione o
movimento j? di maniera» che dobbiamo
confiderai . Iddio prefente ed agente In
tutte le co^ fe» ed è ben cieco, chi non
io vede ^ * Prefupofte quelle verità
confideda* mo J* obbligo, che abbiamo di
tenerci i ncelfantemen.te alla pire
Senza di DiÒ- fenza perderla giammai di
veduta, -rax con un Santo timore , con
un impetto v ed umiltà bèn degna d^Ila
fu* divina, Maefta. Quella era la
pratica del Pro* Seta Elia, che diceva a
ordinario Vìva Iddìo y alla di cui
prefenz.a io fot} fempre C f ?• J4* )»
Quella era quella del He Davide, come
Ben poflìarno ri- marcarlo in più luoghi
de uioi S almi, ma principalmente net
quintodeciino > ove dice quede belle
parple: 4* mi pro- poneva il Signore
avanti gli occhi j miei » perche egU è
fempre, meco , per Mfejtderjtfi , -
Idalla Digitize- Google
ina è i; o i ,
a r a»
•ofl cìs &
i ’i ì
I ■dalle caduti^' Lr ^ ..
99 ft«a f ei „pre la jfridcrl'i" quello Hiloloto, re -chi è difpollo à peccare confiderà, che vi: h un tbftimonid, .che lo Vede ; ngtl- t ariamoci alcuno ^ per cui abbiamo del ■> rispètto del - timore ,
rendiamocelo ■ preferite ,* affinchè
facìamo fantamente demolire più' decrete
azioni Gheipér quanto invifibile che dìa ? fe rnowra cofeienza, ella è tempre efpoftav e pa- lefe agli occhi di Dio? Colla ricordan- za della prelenza 'di Dio 1 Abbate Par- jptuzio cavò ■■ dal .lezzo* della
impurità ■ ^ d. ^ Tiel P+ Scttpelì • ’ l#f «fucila celebre Cortigiana Taìs , e la cangiò in una efìmia penitènte e S. Efrem ne liberò un’altra dalla medefi- ma infelicità nella Città di Edeffa. Noi non avremmo mai V ardir di peccare , dice S. Girolamo, fe rifletteflìmo >
che ciò faciamo avariti ginocchi di Dio
. Quefta prefenza adorabile» dice S,
Am- brogio , pone in fuga tutt’i vizj* ,
e et -dà una forza maravigliofa per
vincere le tentazioni. Giufeppe effondo
tentata dalla fua Padronale Sufanna dà 1
Vec» chioni impudichi , confederarono^
Iddio ©refente, ed ottennero la
vittoria^ El- la giova altresì
fommamente all’ acqui- fto delle virtù,
il loro fenderò ; che flutto è coperto
di fpine e di difficoltà, ‘tutto fi
ammanta di fiori alla prefenza di Dio.
Scrivendo' T Apertolo ai Crì- ftiani di
Filippi , ed efortandolin a pra- ticar
la modeftia *e le altre virtù al
Cofpetto degli Uomini , per obbligar-
gli con. maggior r efficacia fi ferve di
quefto motivo; Operate in tal manierAy
;( dice loro ) che la voflr a modeftia tt tutti gli • uomini fi a palefe imperciocché
il Signore' ì prefente r vicino (
Philip* 4. i $1 ).i riV>, > 5 tr
per aiutarci a vincere te tenta*- ^ioni
r per domare le ooftre palli oni > e
pe* farci praticare le virtù in modo
eroico r chi . non vede eflér ella unodcf più : poffenti , Toccarli y che dal Cielo
ri* cever-polìTamo in
queftoSpirimaleCom- battimento ? ed. oh’
che- gran motiva Banno mal di confolarfi
tutti coloro > #S .vi entrano !-
poiché' quello foccorfo yien loro
prometto dallo Spirito. Santo ih quafr
tutte le pagine della Sacra Scrit- tura
r Procuriamo adunque a tutto no * $ro
potete di renderci tamigliari ques- fìe
pratiche ufandone , or S E una ». f .orui*
altra per camminar Tempre alla prefen-" za di Dior AccolHimlamocI a confìde- railcr coperto lotto il velo delle Crea- trtrev per mezzo' di W egli ci guardar e vede - qoir fofamente le noftre
azioni, ina ancora i noftri penfieri, ,e
i piu 're- conditi' affetti del no(lro
cuore . Guar- dando noD QeatWey
avvezzandoci» ieparare il corporeo dallo
Spirituale ied a. vfcorgere Dio prefente
In efl*. ma. principalmente a‘
coi^Gderarlo.' den- tro di' noi lleiTì ,
e quando vorremo combattere alcuna dette
noftre pacio- ni* Q' fare
qualch’aluracofa, rendiamo- -cì
primieramente Iddio prefente in al-
icela: delle maniere poc'anzi acce»o*~ àéf^i'ScftfólK' K i&f fór e a lui indirizziamoci còti fervidi defìderj. i nrplorando il fuo- foccòrfo j i
è forno pur certi y che fe ci rendiamo'
fa^ migliare quella prefefrzà di DioV j
nóflr folamente riporteremo frequenti, e
fé- gridate vittorie^ fopra i' nóftri'
nemici \ ora non avremo più nè'
peiifieri* nè paf role y nè faremo
giammai ' alcun-aziol fle, che pòlfa
dilptacére' a‘ quella divi- na Madiat e
parimente da 'timemBran^ za . 4 della
fu* prefenza ci darà' la’ forza, ili
tempre confer varò in eftay e } la fa 1
milita sdi Ilare- al fuo cofpetto cori rive- renza, e timore *wìo&(ì**u orbi u.iq
rM. i.tir, vqnrd runa» nero 100 x.i:i
s , : • ■ ì i : r:H flutto det tetto
(Stortura ^ ./- .,j» o'-yf J» voftrl fenli-y acciò nullaen- tri per edi che polla occupar veramen- te la voftra’ immaginàzlone, o' intellet- to y o che polla fomentare le vòftrè ♦palfioni r appetiti K ik . ' . ferh i di offervare fedelmente la regola , eh’ è nella prima confiderazione del fer condo Eie rei zio per giudicar Tantamen- te del giullo. pregio delle cofe> e .
per feguitar volentieri » e- di. -buon
cuore i> fentimenti altrui. Settimo
di rendervi, famigliar! tutte le
differenti maniere' dt tenervi alla
potenza di Pio ^ .le quali fono notate,
e fpie|ate nella Lezione Spirituale,,
acciocché tal-, foccorfo non vi manchi
giammai in quello Spirituali k
Combattimento,. t.ó .* - . ci non obbqd
oiìnb in 7 rt Isn oq •V\:> .h>
0*!id O c O*V>tOV OltfOfTKAO.L tììg
v'\r r »s*nn*i tu* *o f .G *• v)i"^ « rni df
n:> ,?/•» * txu ib oiJro'Vi
'no line del terze Giorni ». « -i yrt ■ . 1 » ! i >Fgs rb db non 21 obwl. «>»b T>q *>• > tifi ili Jib
fró:i£i‘.q»v j-o •.( n , ti o ri mbir.
a* 1 • ... • •• b xrJH^V'- r. b ; jp.i{;h oniVJiù'b jiloq ‘ QUAR-
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\ *$■ -V-cer \ * Q u A r T O * fK!Mó e farle per imp^dH^" 1 VO
' j'ic, unente per piacere , e W» p^hi u „ ql fe Con,
Digilized by Google io£ Il
Combattiménto Spirituale Confondetevi,
riflettendo' quanto fia- te fiato fili’
ad ora lontano da quella, maniera
d’operare e da quella purità
d'intenzione. Fate proponimento di ef-
fer attento a dirizzare la voftra Inten-
zione in tutto do che Farete , nella,
maniera, che poc'anzi atete considera-
ta, fe non volete perdere il tempo, c-
render inutili le voftre azioni. t
t II Colloquio coll iloftro Signor Ge-
sù Crifio. Chiedete quefta purità dm-
aenzione; rinunziare nella di lui Santa
Prefenza ad ogn’ altro fine, ed a quar
lunque ricerca di voi ftefti , e fatelo?' con una grande" fincerità % , . ■ . ' \
‘ ^ CON S IDERAZiON E II, C onfiderete ,/quatft# £ grande là corruzione della noftra Naturai poiché ella è si inchinevole, e prodi- re a ricercare in qualunque ( cofa i
fuoi Vantaggi, e la fua propria
foddisfazlo^ ne anche- nelle cofe più
Sante o fpirlr tuali, di cor fi pafee
con eccello »co~ me d’ una ghiottoneria
, o vivanda.*. • fuo gitilo, il che.
interamente s oppone, allo Spirito di
Dio. Confiderete, quanto fia
Tagrimevoje quella corruzione ., elfendo
efiala ca- gione, che ancora quando ykn
pjopor fio Silfio vuole rnotivo £
ria, ma per h Drnnn, FrJ a 4tiajgla-
che vi ritrova, o perllW^T'^ »
«’• o Per altri avvMta4i“^L d on °-
rende, il c hé eiin’m. ? , fle at-
più mm £ rnlÌ^° Starno fa è toni
perfetta c l ll * * ? nro h co- cche
fino 5n deaerare l ‘ly 0 ^ f ?? , “ cn -
poffiamo eflere m? re ^? 10 , ^edefimo
^^ nati 4 alla fotti- quello
de»ìderio ■& in la fod*\f»£2ì _/
>,am .° -Pcr o^ettd ^nzichè la
Volotitì'd? njo ^,T V divm beneplacito
^ ? ^ «-&*' te I P ìu occulti mov
^> f M?mm- 11 Colloquio «e. Pregatela alnilmE" ^ ma Ver »
• c fd G in,tmzrvi m una cofa /
1 lo8 II C omb atti mente
Spirituale j necefforia , e in cui ella
è fiata fem* pre sì fedele. CONSIDERAZIONE III. C Onfiderate , che per evitare un* in- edia sì pernizioia bifogna oflèrvar .fedelmente la pratica feguente . Qual- lora lì prefenta alcuna cofa , che Dio Vuole da nói, prima di permettere al- la noftra Volontà d* abbracciarla, bilo- alzar la mente a Dio, e vedere s* J? fu a Volontà, che noi la vogliamo , ie poi volerla pel lolo fine del di lui onore, e della di lui gloria, e perchè egli la vuole. Bi fogna praticatelo
ftef- fo in ciòcche Dio non vuole, e
quan- do ci s* offre qualche Cofa di
quefta na- tura, non bifogna accordare
al noftro cuore di abborrirla , nè di
rigettarla , fe prima la mente non abbia
fatta la ’medefìma riflefiìone, e
laftdfa fommif- fione, ed avendo
conosciuto , che ciò non è di voler di
Dio, fa duopo non volerlo in alcun modo,
come /limolati e diretti dalla ‘Volontà
del medefimo Dio. Fate conto di quefta
pratica, pro- ponete d’ tifarla, e dì
rendervela fami- gliare. . . \ IL Colloquio col voftro Angelo Cu- ijtode. Pregatelo di graziarvi delle fue ìnfpi-
Digitized by Google V I
I f t
i I i
I 1 I
I I I
I I !
Del P. Scapoli. loj ispirazioni
, affine di non dimenticarvi mai d’una
pratica sì Tanta. s, CONSIDERAZIONE IV.
' , . . I , , » y* ' .• * ' V : C Onliderate, e fiate in guardia, per- chè gli aguati della nollra naturi* corrotta troppo fina in cercar Te mede- sima , Tono difficiliffimi a conofcerfì
5 imperciocché noi di fovente ci
lusin- ghiamo di avere quella purità
d’inten- zione, e di operare per un’
impulfo tut- to divino, e pure non è
così j mentre in verità non operiamo,
che pelnoflró amor proprio. Per evitar
quell’ insan- . 110 ci è duopo diffidar
di noi llelfi , flar bene fulla nollra
guàrdia , ed tifa- re una gran diligenza
in purificare ls nollra intenzione al
principio di tutte le noftre Opere, e
non intraprendere * ne lafciare giammai
cofa alcuna , fe non per quell’unico, e
puro fine della volontà, e beneplacito
di Dio. j Concepite un Tanto odio contro
voi fletto ; pregate nollro Signore, che
vi lciolga tutti i legami del volito
amor proprio , e che vì doni un cuor
fede- l e > ^ curante che della Tua
Gloria , c dell adempimento del Tuo
Tanto yo- Jere. Il Colloquio col vollro Angelo Saft- I
I i Ilo 11 Combattimento Spirituale to. Pregatélo, che vi difcuopra il vo- ftro amor proprio , e che lchianti da} voftro cuore ogni ricerca di voi me* defimi .
ESERCIZIO SECONDO,/
Continuazione del medefimo . ~ '
/ . Soggetto, Come fi debba metter in
pratica ciò , che ' detto abbiamo della
purità d’intenzione^ e del modo di
ottenerla da Dio * Y- ■ J . 1* Orazione preparatoria al folito.; CONSIDERAZIONE I. C Onfiderate come dobbiamo dipor- tarci per fare una pratica fedele di qaanto abbiam detto nel preceden- te El'ercizio. Nelle azioni di corta du- rata, fieno interne o efteriori, bafta
a- vere. virtualmente, o generalmente
que- llo puro motivo di piacere a Dio ,
e di fare la fua volontà; ma nelle
azio- ni di più lunga durata Infogna
attual- mente indirizzare la noftra
intenzione nel princìpio delle medefime
, e nel piOgrefifo innovarla di quando
in quan- do per confervarla Tempre retta
fino al fine, e per non cadere nelle
panie , e ' * ' / lao T
Del JP. Scupoli ? ni 1 » lacci
del noftro amor naturale, il qua- le
efiendo più portato a compiacere fe.
fletto, che Dio , di fovente ci diftrae \ daìioftri primi oggetti , e nc fofKtui- ice degli altri , che ci fanno cangiare il fine, attalchè ciò , che al principio abbiamo voluto per piacere a Dio , •pel progrefiò, e verfo il fine lo voglia- -jno per piacere a noi fletti . Fate ilio di quefte induzioni . Chie- dete a Dio la grazia d’ efler fedel nel -praticarle; pregatelo , che vi liberi
da -quefta lufinghiera pattfone , che ci
ar- •reca tanto {vantaggio . Rinunzi ate
ad ogni ricerca di vai medefimi. ( CONSIDERAZIONE II. . '• u I * / * * C Onfiderate ancora, che fe noi noti ittiamo bene in guardia in qiietto affare , a poco a poco e quali infenfi- bilmente e coi piedi della noftra cor- rotta Natura, ciò che li è cominciato con una retta intenzione > fi
continua, e poi fi compie Con molta
imperfezio- ne. In fatti noi abbiamo una
sì gran- de compiacenza perì noftri
parti, che ci dimentichiamo affatto del
diVin be- neplacito, il quale era il
fine della no- ftra imprefa , e la prima
intenzione , ‘ eoa la quale
incominciammo ad ope- G z
>rare, / Digitized by Google 1
t ** . IH II Combattimento
Spirituali! «•are , e ci attacchiamo sì
fortemente alla noltra propria
foddislazione , op- pure all’onore, ed
ai vantaggi, che ce ne provengono, che
fe addiviene, che liamo impediti dal
profeguimento dell* opera da qualche
infermità, o da qual- che creatura, che
ci li opponga, o da qualch’ altro
accidente , ne diventiamo tutti turbati
e metti , e non ci fo.tto- metriamo fe
non con grandiilìma pe- na , e con
violenza ad amare quelli ottacoli , che
Dio ci manda o ci per- mette, e ben
fovente . ancora ci lancia- mo
trafportare alle mormorazioni , e
impertinenti querele, per non dire, al-
le beftemmie . Il che fa vedere aliai
chiaro, quanto liamo lontani dalla pu-
rità d’ intenzione , con cui intrapren-
. demmo quella buon' Opera , e quanto
fortemente liamo poi attaccati alla no-
.ftra foddis fazione particolare > concio- lacchè colui, che fa tutte le fue azio- ni mollo dalla Volontà di Dio , e pei .folo motivo del fuo beneplacito, e del- ia fua Gloria, non vuole piuttofto una \cofa che T altra , e non la vuole , fe non in quanto ella piace a Dio, end- la maniera, e nel tempo, che glièpjù .aggradevole , rimanendo ugualmente contento d’ averla , e di non averla , aven- ...
/ 7 /
j Del P. Scapoli. ' TIf «vendo egli Tempre ciò , che brama , cioè ciò, che piace a Dio. Concepite un Sant’ odio contro voi ffceffi j abbiate orrore della
corruzione della (voftra natura j
rinunziate in pre- senza di Dio a
qualunque ricerca di voi medefimi :
domandategli un cuor fedele per non
amare in tutte le cofe , che la Sua
gloria , e 1* adempimento del fuo Santo
volere. » Il Colloquio colla Santiftìma
Vergi- ne, che fu sì fedele, e sì pura
in tutte le fue intenzioni . Pregatela
di purgare il voftro cuore da tutto ciò
, che fi op- pone a quefta fedeltà
. CONSIDERAZIONE III. C Onfiderate ciò, che v bifogna fare per avere quefta purità d* intenzione in tutte le noftre azioni. Egli è duopo ef~ Ser Tempre ftudioiàmente raccolti in noi lleflì, e ricordarci d* indirizzare la
no- ftra intenzione al principio di
tutte le noftre operazioni , come abbiam
detto di Topras e Te accade , che la
prefente diipofizione del noftro interno
ci porti ad abbracciar la Virtù per
isfuggire le pene dell* Inferno, o per
meritare il Pa- radiso, bifogna
ricordarci di farlo, per- chè taf è il
beneplacito di Dio, il qua- G 3 W Digitized by Google ii4 11 Combattimento Spiritante le defidera, che tutti gli Uomini fi
fai-* vino, e non vuole che alcuno di
loro perifca. Non dobbiamo mai
allontanar- ci da quello motivo, nè da
quello fine* ma a lui condurre tutti gli
altri, elferF* do egli di sì gran
merito, evalore, che un'azione pet
baila, e picciola, che fi a, fe fia
fatta con quella pura e retta in-
tenzione , che abbiamo poc' anzi fpiega-
ta, vale incomparabilmente piùdimolt*
altre della maggior importanza , che
fatte fieno fenza quello motivo f Bifio-
gna altresì chiedere a Dio quella purità
d' intenzione con perfeyeranza , e per
obbligarci a non {cordarcene giammai,
dobbiamo confiderare ciò , che Dio è
in fe llelfoj com'egli merita infinitamen- te d'elfer fervito, e onorato ; e li beni grandinimi, che abbiamo ricevuto dal- la iua liberalità pel folo motivo del
fuo amore, e, fe fia duopo bildgna
eften- dere quello penfiero confiderando
quan- to Iddio ci ha obbligati ,
onorati, ed amati nella Creazione, Creati
avendoci a fua immàgine, e fomiglianza ,
ed a~ vendòci fottopolle tutte le
creature; nel- la Redenzione, inviato
avendo non un Angelo, ma il filo unico
Figliuolo per ricattarci, non col prezzo
corruttibile dell' oro , e dell' argento
, ma col fuo V - pre- Digitized %
ì)el P, S dipoli . itf preziofó
Sangue , e con una morte u* Qualmente
crudele , che obbrobriofa * nella
cónfervazione , difendendoci ad ógni
momento da'nofoi Nemici , com- battendo
efio medefimo pel noi, e rin- forzandoci
nelle noftre debolezze col mezzo d'un
cibo tutto celelle, qual' è il di lui
Sacratiffimo Corpo , e prezio- lìlfimo
Sangue j daì che chiaramente lì fcorge
la Rima e il conto, eh'ei fa di noi, e f
amor che ci porta. Finalmente bilogna
aver Tempre m veduta l’ imma- gine de’
Tuoi benefizj, e confervare nel-' la
noftr anima un fentimento ben 1 alto , e
fublime della grandezza, e maefià dt
Dio, che merita un'onore, ed im’amo-»
re infinito, affinchè colpiti da tutte que- lle confiderazioni non operiamo pii*» che pel fuo amore, e per la fua gloria* Ringraziate Dìq di quelle cognizio- ni .Fate tutto il vollro teloro di quella purità d'intenzione. Chiedetela a Dici còn perfeveranza, e con una gran con- fidenza nella fua bontà , e nella fua mi- lericordia. Ponetevi di fovente a men- te quelli sì poflenti motivi poc' anzi
ac- cennati affine d' obbligarvi
efficacemen- te a quella purità
d'intenzione. Jl Colloquio con Dio .
Conferite cofi lui di quelli purità . d'
intenzione come V X3 \ 4 dell* le
Il6 11 Combattimento Spirituale
'dell* indù Uri a la più importante , e li piu neceffaria per ben nutrire in que- llo Combattimento Spirituale , e feftza la quale voi farefte uno ftordito, e un temerario a prefumere di venire alle prefe co’ v offri nemici, ESERCIZIO TERZO. £>elle due volontà, contrarie che fon*
im noìy e cu ale deprezza , e cautela
ufar dobbiamo nella guerra > che
hanno fra dì loro* L’Orazione preparatoria al folito. CONSIDERAZIONE L C Onfiderate, che vi fono in noi dae volontà , l’una è quella della ra- gione, Che perciò chiamali ragionevo- le, e fuperiore, e 1* altra è quella del ienfo, che li appella fenfuale, c infe- riore, e che indifferentemente lì elpri- me con quelli nomi di fenfo, di appe- tito, della carne, e di palfione^e leb- .Lene l’ una , e l’!altra n poffa dire
Vo- lontà y con tutto ciò, lìccome da’
ienU non Éamo colli tiriti neirelfer di
uomo, ma bensì dalla ragione , così non
dee dirli propriamente volere quando 1*
ap- petito fenfuale tende a qualche
ogget- to. Digitized by Google *
SSBB9I Del P. Scapoli * Il
7 to , ma {blamente quando il
ragione- vole vi acconfente; d’onde ne
viene , che tutta la nodra guerra fpirituale principalmente confale in ciò , che la volontà fuperiore, e ragionevole eden- dò fituata come in mezzo tra la volon- tà divina, eh’ è. al di fopra di lei 9 e la volontà inferiore, ch’è al di lotto, ella è perpetua piente combattuta dall* una, e dall’ altra , che fanno continui sforzi, per fottometterla , e tirarla al proprio partito. . Rinunziate per Tempre a queda vo- lontà lcnfuale , che vi è comune co’ Bruti . Defiderate ardentemente di
aflog- gettarla alla volontà ragionevole
, e quella a quella di Dio. Il Colloquio con nodro Signor Ge- sù Crifto . Proteftategli , che la Vodra maggior paflìone è di fargli un fagrid- zio di quede due volontà , e di non volerne aver mai altra, che la fua.. CONSIDERAZIONE II. C On/ìderate, che quella guerra non è di travaglio a coloro, che han- no di già fatto 1’ abito o nelle virtù , o ne’vizj , e che fono rifòlutidi peu- feverarvi, come lo ha egregiamente av- . vertitg S. Agodino , imperciocché gli • . g j. «ù . Digitized by Google tiS lì Combattimento Spiritual# fini agevolmente s’ accordano alia vo^ lontà divina, e gli altri alla fenfuale
: ma una gran pena, e gran combatti men- to fi prova maflimamente nel principio» quando fi propone di cangiar vita, e di /enotere il giogo della carne per con^ fervarfi all’amore, ed al fervizio di
Dio, principalmente quallora fi è
invecchiato v negli abiti cattivi, (e
peccaminofi s inrr- perciocehè i colpi
,\ che la volontà fu- peri ore riceve e
dall’alto e dal balio , cioè a dire,
dalla volontà di Dio , e dalla
inclinazione o volontà fenfuale > che
la combattono inceffantemente, fo- no sì
afpri, sì violenti, e fenfibili, che
un’anima è quali ridotta all’eftremo dal- le no; e, e dalle agonie, che l'offre. Dichiarate una guerra aperta a tutti i movimenti della voftra volontà fenfua- le, non vi feoraggite per le difficoltà
y che potete incontrare in facendole
refi- fienza; ailicuratevi , che quanto
più ge- nerofamente le refifterete, ella
vi reche- rà minore la pena. Il Colloquio colla Vergine Santifix- ma. Imperciocché febben’ ella non -ab- bia mai fofrèrti ’fomiglievoli combatti- menti , fa però la neceflità , che
abbia- mo della grazia di Dio per non
foccom- bervi. Pregatela ad affiltervi .
- w - '* e manca eziandio il cuore al
prefentarlì di quelli fieri nemici, i
quali poi ci ti- ranneggiano
crudelmente Chiedete a Dio una fanta
generalità , ed un coraggio invincibile
. Proteffate- Q % ‘ ' gli» ' ' « i
Digitized by Google lio II
tymbattimentò Spirituale /gii, che voV
bramate di fare una guer- ra aperta a
tutto ciò, che fi oppone al fuo Spirito,
e che partecipa della carne, e del
Sangue. Domandategli la grazia di non
consentire giammai a cofa, pne fia
contraria al voftro flato, e indegna di
que’illuftri nomi di^ Criftiano, o di
Religiofo, che tanto vi adomano*
Il Colloquio col voftro Santo Ange-
lo, affinch’egli fia con voi in tutte le
voftre difficoltà , e che vi ajuti , e vi ferva in tutti i voftri Combattimenti . CONSIDERAZIONE IV.; * ' • * .
C Onfiderate in conseguenza , quanto
grande è l’errore di alcuni, i qua-
li applicandoli alla vita Spirituale , ama- no fe lie Ili più di quello, che loro con- ' viene, benché in verità non Sappiano 1 arte di a marfi finceramente . Eglino
Scel- gono gli efercizj più confacenti
al loro gufto e talento, e lafciano
quelli , che mortificano perfettamente
le inclinazio- ni naturali, e le
paffioni {enfiti ve, con- tro le quali ,
a lar bene , fi dovrebbe volgere tutto
lo sforzo del combatti- * mento, non
ufando di tutti gli efercizj Spirituali
fe non quelli, che più fervo- no a sì
generofo difègno . 7 Abbiate
compalfione di quelle perio^ ne* v
» JDfc/ Stuprili • 12 r fte, le quali da fe medefime in cotal guifa s’ ingannano . Approfittatevi del loro errore , e rifolvete di non appli- carvi che agli efercizj , i quali faranno
. più atti a crocifiggere il voftro
amor proprio , e ad umiliare il voftr
orgo- glio . Il Colloquio col voftro 5 . Angelo . Domandategli, che vi rifchiari co’l'uoi x lumi, acciò ne'voftri efercizj non
fiate abbagliato da uno fpirito di
errore e d’illufione. . ESERCIZIO (QUARTO. La maniera di combattere centro ì movi
- menti de' fenfi , e gli atti che la
volere ta dee produrre per acquietare
gli abiti delle virtù . 4
L\Orazione preparatoria al folito.
C'ONS IDE RAZIONE I. * • . * *
, C Onfiderate come ci dobbiamo
con» durre,' e gli atti che dobbiam
fa- re allorché la n offra volontà
fuperiore e ragionevole è combattuta
dalla vo- lontà fenfuale da una parte, e
dalla di- vina dall'altra per ridurla al
fuo parti- to 5 imperciocché fe bramiamo
che la volontà divina prevalga in noi al
no» • ftrft Digitized by Google iti II Òombmimèruó Spirituale tiro appetito Senfitivo, dobbiamo ope- rare in quella maniera. Primieramente, quando damò aflall- rf e combattuti da alcuni movimenti inconfiderati del pravo appetito , biSo- gha tolto far loro una coraggiósa e va- lida rellltenza, affinchè la volontà Su- periore non vi acconfenta. In fecondo luogo cedati che frano quelti movimen*- - ti bifògna eccitarli di nuovo per
repri- merli più fortemente di prima,
ciò che biiogna far di b.el nuovo, e
rintuzzar- li non Solamente con forza,
ma altresì con Santo Sdégno e come
abbattendoli, Quefta pratica di
risvegliare in tal guiSa dentro di noi
le noftre particola- ri palfioni debb 1
edere olfervata contro tutti i noltri
Sregolati appetiti, eccetto nelle
tentazioni della carne, impercioC- ^chè.
Se vi è dell’ onore, , e della gloria J
in combattere, ve n* è di* più nel fare
una ritirata opportuna , quando cono-
• Sciamo che le noftre forze non Sono
uguali a quelle de noftri nemici . Ec-
cettuata adunque la padrone dell’impu-
rità, per tutte 1* altre egli è duopo di
loro opporre mille atti di rifiuti di Sde- gno dì avverinone ' e di orrore per im- pedire, che la noilra volontà Superiore non v’acconfenta > .e non abbandonare ni. giam-
• Jbel P. Sciipolì i 1 1$
giamtfiai II combattimento fe prima if
noftro nemico non fia interamente de-
bellato e vinto. La ragione
principale, che ci obbli- ga a
rifvegliare in cotal guila le noftre proprie
pacioni, è perchè può accade- re,- die
il Demonio accorgendoli della refiflenza
, che noi facciamo alle loro fre
fidatezze, fia per celfare dal folle-
varie in nói , ed anche allorché noi te
ecciteremo, egli farà tutto lo sforzo per acchetarle per paura , che con quello efercizio non venghiamo ad acquiftare T abito delle virtù loro óppòfte, o pure affinché vanamente crediamo, che i no- ftri vìzj fieno affatto elminti , quando non fono , che addormentati . Quella è la ragione , per cui io dico elfer bene di richiamare alla noftra memoria i penfie- rì, che cagionano in noi quelli movi- menti , di eccitarli , e di Combatterli
co- gl atti della parte ftiperiore più
gene- rofi di prima, procurando di
reprimerli interamente in mezzo
a’penfìeri, ed al- le ragioni, che li
hanno fatti nafcere , concependo per
effe un tanto fdegno ed orrore, fino ad
averle in abbominazio- ne : imperciocché
fe noi rintuzziamo una paflìone o un
vizio fenza odiarlo, t {blamente con una
generate intenzio- ne Il 4 11 Combattimento Spirituale ne di far bene, e di tenerci in pacepiut-
; tolto, che per un onrore /ingoiare
della j fua deformità, corriamo nfchio
d'efìfer fuperati e vinti in qualch’
altra occafio- ne . Notate di palTaggio
, che eccettuato Tempre il vizio
dell" impurità , contro cui non
dobbiamo combatter mai fe non
fuggendo. In terzo luogo, dopo avere
refpin- ti quelli alTalti violenti del
noltro der- pravato appetito bifogrìa
fare degli atti delle virtù contrarie a
quelli vizj $ per efempio, fe abbiamo
deiravveilìone a qualche perfona, che ci
travaglia, dob- biamo primieramente
defiderare d’ efler efercitati dalla
perfona medelimasfecon- > dariamente
bifogna proccurare di fenti- re della
gioja per i difpiaceri , eh’ ella ci
arreca, e prepararci a foffrirne ancor -
de’ maggiori. In terzo luogo, s* egli è
uccellano, bifogna pali are fino alla pra- tica d* alcuni atti citeriori verl'o
quella medefima perfona, tifando con
ella pa- ppié umili, e caritatevoli,
mollrandole - un cuore Tempre aperto , e
Tempre pron- to a fervirla in qualunque
occafione. H avvegnacchè Tentiamo nel
nollro intera no quelli atti sì deboli,
e sì languidi » che ci fembri di farli
contro la no [Ira volontà, non dobbiamo
con tutto ciq» Digitized by
Googli T)el P. Scupoli, llf lafciarli, o interromperli 5
imperciocché per quanto fiacchi effi
fieno» ci tengono aempre in lena di
combattere, e ci apro- no la llrada alla
vittoria nelle occafioni. Tutti quelli
atti debbono etfer frequen- ' ti, e
foefie fiate replicati, tanto gli atti
di refiitenza, di rifiuto, e d’av verdone, come gli atti della virtù contraria $
im- perciocché ci abbisognano più atti
buo- ni per formare un abito virtuofè,
che atti viziofi per acquiftarne un
cattivo , non efifendo quelli ficcome
quelli aiuta- ti dalla natura corrotta. Rifolvete d J elTer fedele in quelle
pra- tiche, concepitene Una grande
(lima, e bramate con ardore di farne ufo
. Di- chiarate una guerra aperta a tutti
i vo- flri fregolati appetiti, e febbene
non vi molellino, non ve ne fidate
punto, dif- fidate di voi lleffi, finché
avrete vita. Il Colloquio col voftro
buon Angelo, affinchè vi affilia co’fuoi
lumi, e non vi laici forprendere dalle
fottigliezze del voilro amor proprio, nè
dalle infi- die dello fpirito maligno. CONSIDERAZIONE H. C Onfiderate, chebifogna fare gli at- ti fovraccennati non folamente con- tro gli appetiti fregolati , e violenti
> ' che Digitized by Google ii 5 11 Combattimento 'Spirituale che fono li più Capaci d^ abbatterci $ ma ancora contro li più piccioli e de- 4 boli, aprendo quelli e facendo la {bra- da agli altri che generano poi gli abi- ti viziofi , e per la poca cura, che al- cuni hanno avuto di refiftere a quelli piccioli movimenti e di reprimerli do- po aver fuperati i maggiori ed i piu gagliardi d' un mede/imo vizio , è av- venuto loro, che quando meno vi pen- savano fi fono ritrovati più vivamente affaliti, e fono fiati alla per fine
fupe- rati e vinti con maggior danno e
con- fulìone di prima. Proponete di non la perdonare nep^ pure ad un folo deVofiri fregolati mo- vimenti, avvegnaché ciò fia in cofe leg- giere. Non rilparmiate a fatica per vin- cere voi ftefli anche nelle più picciole colei Animatevi a ciò colla confidera- zione, che iddio vuole quello da voi, e che facendolo farete cofa a lui mol- to grata. Paventate affai il
pregiudizio, che potete ricevere fedendo
a quelli piccioli movimenti. Il Colloquio col vóllro Santo Ange- lo, come il precedente « CÓN-
Digitized by Googl ScUpòli t
fi? - gons ider^zione tu . ■ ^'On/ìderate , che per riportare uni vittoria si importante e vantaggio fa . fopra i noftri Sregolati aonetfrf t duopo, non folamente rehiierc' ad efi’o lor° ? e metter in pratica turrefeL'é denti iftruzioni, ma ancora t.al voka rf fe cofc 6 ^ 1 edai ^elider,- del. la ne^iK h m Pe™eflfe fuor del- la necefljtaj imperciocché oltre il ™ fitto ineftimabile che ce ne verrà \f fio ci renderà più difpofti ancora
edabi" iia iuperàrci ne’rtotoi
Woliti ™ a, e quindi ci fortificherai
vieppfù e acqueremo un mezzo tutto
partii lare per vincere le tentazioni
fS-t mo molte lorp.efe dell'infernale
nemt CO, e faremo una cola gratinimi a
Dio Notate per conclufione di quefto
efock Zio, che , ficcome gli abiti de*
vizi (i ' producono colla frequente
repetizione chi rfvf Cl * v P lontà
Seriore allor- ché cede a movimenti
dell' inferiore cosi gh abiti delle
virtù fi formano col- a frequente
produzione degli atti dt ™ ede fi' n a
volontà allora, qua£ do ella fi conforma
agl'impulfi, ed alfe imprefliom di
quella di Dio. E cosi la flpftn volontà
non farà giammai vira- tuo-* Digitized by Google «a 8 11 Combattimento Spirituale «noia per quanto gagliarde fieno le m-A fpirazioni con cui Iddio la muove, snel- la non vi confente > e non farà
giammai propriamente viziola , per
quanto fien rigorofe le paflioni che la
combattono , s’eMinon cede loro, e non
foccombe a’ loro sforzi . . , Ringraziate Dio di quelle cognizio- ni. Proponete di approfittarvene , e di porle in pratica con la difcrezione ne- celfaria . Concepite un fanto odio di voi fteffi , che vi renderà tutte quelle pratiche facili, e piacevoli. Il Colloquio col vollro Santo Ange- lo . Pregatelo d’ illuminare fa voftra mente per conofcere quanto egli fia giu- fto che odiate voi fiefli , affinchè per quello mezzo rinunziate più facilmente alle cofe permeile non necelfarie, ofifer- vando Tempre le regole duna prudente e Tanta difcrezione . . L’Obblazione. Offeritevi a Dio con *un cuore contrito d’ edere fiato finora li pieno d’ amor proprio iiv-tutte le
co- fe, e d’aver piuttofio aderito a’
movi- . menti del vollro fregolato
appetito , e della voftra malvagia
inclinazione , che a quelli della fua
grazia e della Tua di- J vina volontà .
Offritegli il voftro cuore , ferito di
quefta contrizione, e chiedete- j nè
que- llo amore fenza la grazia. Le
potenze e le facoltà , con cui operiamo
natu- ralmente, preluppongono il noflro
ef- fere naturale; così l’amor di Dio,
per cui fìamo refi capaci d’ operare
fovra- naturalmente, prefuppone il
noflro: ef- fere fovranaturale , al
quale innalzati fìamo dalla grazia . Nulla
di meno per- chè la grazia fenza Y amor
di Dio fa- rebbe come un ente fpogliato
delle fue potenze , perciò molto più ci
retta a dire dell 3 amor di Dio , di
quello ab- biam detto della grazia,
poiché fenza quefto amore la grazia
medefìma non farebbe un foccorfo ma
foltanto una qualità fovranaturale, che
ci rendereb- be grati a Dio : Y entrare
però un tal guifa in quello fpirituale
arringo ., fa- rebbe come andare alla
guerra fenz ar- mi. Egli è l’amor di Dio
, die ci da forza, e coraggio; egli, che
cifomrni- nittra la defirezza, e che ci
fi vittorio/i di noi ftefil, delle
nollre paliioni, e di tutte le podeftà
infernali . Con quefto amore la grazia è
fempre vittoriofa ; egli produce nella
noftr’ anima gli abi- ti di T>el P. ScHpoli . tir' ! fi dì tutte le virtù per mezzo degli
at- ti eroici, che ci fa fare in mezzo
alle j maggiori difficoltà: in una
parola, egli è Tajuto più importante e
più efficace , l che dal Cielo ci
provenga per fiancheg- giare la noftra
debolezza, e foflcnerla nelle noftre
battaglie. I V amor di Dio è quella
forza e virtù i cdelie, che il Redentore
promife aYuoi dilcepoli allorché lo
Spirito Santo ( Lue, 4.V.9. ), eh’ è l 5
amor per eflfenza, dt- l fcefo foffe
l'ovra di eflì fiotto il fimbolo 1 di
fuoco. Egli è una forza e virtù, che 1
viene dal Cielo, ma sì grande, che in
qualche maniera è infinita. Coloro, che
1 ricevono nella lor anima lo Spirito San- ; to, ficcome hanno Dio in fe ftefli, co-
. sì hanno più di forza di tutte le cofe che fono inferiori a Dio , di maniera l che nè la carne nè il Mlondo nè tutte
le potenze infernali poifono fare cola
al- , cuna contro di loro . Il Dottore
Serafi- ; co S. Bonaventura ci affieura,
che l'a- j mor di Dio è tutta la forza
d’ un cuor \ generofo; quello amore,
dice il Santo, 1 non fa che fia tornar
addietro, egli non j teme punto i
pericoli, non fugge i tra- 1 vagli,,
intraprende^ le cofe più ardue e ;
malagevoli, e fotfire pazientemente tut-
t : tociò, chef offende: gli faepiano pur guer-
Digitized by Google Ifz 11
Combattimento Spirituale • guerra tutti
aflieme i vizj , le p affienii , 1 ed
anche i Demonj tutti ©onfpirino con- tro
di lui, che, s’ è vero amor di Dio, non
farà giammai fuperato e vinto. San Pier
Grifologo afferma, che que- llo amore
fa, che l’uomo trionfi. anche €on
piacere di tutte le tentazioni . Ama
Iddio, o mortale, dice quella bocca d*
oro, ma amalo perfettamente, affinchè
tu poffa fenza pena fuperare gli sforzi
de tuoi nemici. Ella è una maniera dì
combattere ben facile e foave, quella
di trionfare di tutti li vizj con le forze dell’ amore. In una parola, quell' amo- re è di una virtù sì divina, che, al dir di Bernardo Santo, egli ci rende facile, e gradevole tutto ciò, che vi è di piu aullero e difficile nella firada. della
per- fezione . Tra tutte le pafiìoni ,
dice S. Agoftino, il folo amore fi
vergogna dì dire , quefia cofa mi da
pena , perche ( eccone la ragione
affegnata dal Santo medefimo ) i
travagli non rincreicono punto, ma piacciono
a quelli che ama- no , mentre amando non
fi travaglia , o almeno non fi fente il
travaglio . . Alloca quando Gesù Criito
s incam- minò alla Croce, riguardò la
fua mor- te, e tutte le pene che la
dovevano pre- cedere, come un’evidente
tefhmoman- za I
, Del P. Scapoli. J ? ? za
dell’amore, ch’ei portava al divino fuo
Padre, e ftimolato da quello amo- re
ufcì dal Cenacolo, e andò ad incon-
trare i fuoi nemici 5 acciocché , difs’egli, - il Mondo conofc a eh* io amo il mio Padre
, forgete , e afri amo da quejlo luogo (
Joan. 14./V. 51. ). Quello amore di
Gesù Od- ilo fu sì grande ed eccelli vo,
cheTei> tulliano ha ardito d’
affermare .( Lib. de pat. ) , che 1’
amore fece foffrire ben molti tormenti a
quello divin Salvato- re più per
piacere, che per necelTità : e qual’
obbligo, dice quello grand’uo- mo ,
aveva egli mai d’ aggiugnere a quella
morte tante morti* a quello fup- | pii
zio tanti fupplizj, tante pene,etan- i
ti obbròbrj? Egli risponde, e conchiu-
de, che l’amore faceva provare a Ge-
sù Crillo una fpezie di piacere di pra-
ticare in eroica maniera tutte le più
eccelfe virtudi, la pazienza, l’umiltà > la manfuetudine in mezzo alla più or- ribile crudeltà, ed alla più ftravagante infamia, ch’abbia giammai faputo in- - ventare l’inferno. ... : ^ Che diremo noi dunque adelfo dell* | aiuto , che ci reca T amor di Dio in \ quello Combattimento Spirituale ? Se 1 .vogliamo faperne qualche cofa oltre
il > già detto, bifogna domandarlo a’
Mar- ! H tiri, j Digitized by Google , m II Combattimento Spiri/»*/* , riri e a tanti Santi che fi fono da fe medefimi più crudelmente martirizzati Hiedeumi p f a to f are tutti 1 re ha P prolun S ato ^ elfi .1 tù 3 oW ar la lor vita. Chiedete ?d°e(l chi ha° fatto loro (offrire
tanti ■travagli, ^^chU? £? «fi
cò,« ?r3fcs5:sfss fu famor diDia. lorpe - nulla r ^ v ^ n P p e ne nel loro amo- ° e Z n oC. fendono punto i loro ^ 5 7 /v> li ferirono i lì inumo • travagli, o fe U entono , GesùCrifto Siccome non f ?. r o - 10 g 0 infinita- fenza ritrovai *“.,*£*, prova- mente amab . non come un re, eh egli e all ami™ , carico pelante alle Tpahe d u ^ debole e fiacco debile penfamentodi ami
/»» / Digitized by Google Èel A Scupolt, * 13. jr ami ladio, fe l’amor fuo non ci fa tro- vare tutte le cofe dolci ed agevoli . O nuo Dio, (clamava il divoto S. Bernar- do, il fervizio, che vi rendo , appena dura un ora ! che fe è più lungo, l’amo- re non mi lafcia fentirlo. In verità, poiché quello foccorfo è sì grande e ficuro , noi avremmo gran tor- to d impegnarci in quello Spirituale Combattimento lenza prima fare tutt* i noirri sforzi per chiederlo, ed ottener- lo dal Cielo a noftro vantaggio. Vari tono 1 mezzi per acquietarlo. Il primo e di chiederlo a Dio con per- xeveranza. Quello mezzo è doppiamen- te efficace , perchè, oltre la virtù che ha I orazione d’ottenere ciò che diede, ella ci ra contrarre una lanta
famigliarì- ta coli Dio, il qual pure è
un mezzo prop rifilino per produrre in
noi quello amore in grado eminente. Un altro mezzo è di confiderare fa grandezza delle perfezioni , e degli at- tnbnti d, Dio, ciò eh' egli. è in fi
ftef- io, e ciò ch’egli è a noftro
rifguardo , perche una tal
confìderazione ce lo ren- e ? ln ?ggior
legno. ,» confiderare, qua! fia l efìer di Dio, quale la fua
poflanza,Ia lua lapienza, la lua bontà
5. ciò ché Dio Hi .ha Digitized by Google 116 11 Cotnvattìmentó Spirituale ha fatto per noi, e con qualamoré l*ha fatto 5 e ciò che farebbe ancor pronto 3 fare, fe vi fofle il bifogno; bilogna
fi- nalmente riflettere a ciò, che fa
cutt* i giorni per noi , e a ciò, che
preparato ci tiene dopo quella vita, fe
i ofl'ervare- mo i fuoi Commandamenti
con gran pu- rezza di cuore . I/efl'e nza di Dio è incomprenfibile al noftro Spirito : niuno può aire ciò ,
eh* egli è, le non egli malefimo , che
da fe folo fi comprende $ così niuno
lodif- fe giammai, fe non egli me deiimo
al- lorché rifpofe a Mosè : io fono
quello , che fono ( Ex.$.v. 14. )•
Quello nome gli è talmente proprio, che
non può edere adattato ad alcuna
Creatura, ne ai Prencipi della terra, nè
agli Angeli, nè agli Uomini, nè a tutto
il Mondo infieme, perchè tutto ciò che è
fuor di Dio non ha, che un* edere
partecipato, e non è, che un puro niente
in parago- ne di lui . . La Potenza di Dio ci è nota, epalele per le fue Opere. Tutto il potere di
tut- ti gli Uomini uniti infieme non
potreb- be fabbricare neppur una
picciola Ca- fetta fenza impiegarvi
Tinduftria degli - Artefici , li
materiali necelfarj , e un cerco numero
di giorni, e pure contat- to bel P, Seupoli* Ij7 to 'ciò la cofa non riefce per lo plrk fecondo il loro difegno, e rimane im- perfetta , e difettoia in piu manie- \ re ; laddove Iddio colla fua potenza ha creato dal nulla tutto quello grande TJmverfo in un illante , e ne può an- cora creare infiniti altri, e colla mede-
1 firn a facilità dillruggerlt , ed
annien- tarli . ^ j v • La Sapienza di Dio è im’abiflb, che Io Spirito umano non può penetrare • Egli è imponibile à qualunque mente creata di comprendere quanto grande» e profonda fia la fua Sapienza . Per
for- marne qualche idea balta, che
filtiamoi Io fguardo nelle opere dà lui
fatte fuo- ri di fe, nella ftruttura del
Cielo , e della Terra, nella varietà
delle cofe » che riempiono quello Mondo
, e vedrem- mo quanto Tincomprenfibile
Sapienza di quello divino Architetto vi
riiplenda d’una maniera ammirabile* Se
poi con- fi.derÌamo la vita degli
Uomini, la di- verfita degli accidenti,
le vicende del-, le cole , e che non
v" è diiordine si grande, che non
fia una condotta della fua aitiflìma
fapienza: e fe al di lcspra di tutto ciò
confideriama ancora i Mi- fieri della
nofira Redenzione, li ritro- veremo
ridondanti 4’ una sì profonda • - ~ Hi
br Digitized by Coogle Il Combnttlment 9 Spirituale fapienza, che alla villa di tutte quelle maraviglie non potremo trattenerci dal- lo fclamare ripieni di ftupore. Oh pro- fondità delle ricchezze della fapienza , e della icienza di Dio ! La Bontà di Dio, ficcome tutte 1* al- tre di lui perfezioni, è incomprenfibile in fe ftefia, e in ciò, che al di fuori
fi appalefa, è infinitamente ammirevole
- Ella fi diffonde in tutte le cofe , e
nul- • la vi ha nell’ Uni verfo, in cui
non fe ne poffa rimarcare qualche
traccia. La Crea- zione è un’ effetto
della Bontà di Dia > laconfervazione,
e il governo del Mon- do ne fono pure
effetti; e la noftra Re- denzione ci fa
conofcere ad evidenza , che quella bontà
è infinita; poiché el- la Io mode a
donarci il fuo proprio Fi- gliuolo per
noiho riicatto, e per noilro cibo. Per la Bontà di Dio ci baffi fapere , èlì'er ella tale e sì grande , che Iddio contemplando fe ffeflò nella lua eterni- tà, fenza che giammai fi rivolga; ad al- cuna Creatura, è infinitamente conten- to e beato fecóndo tutta la fua intermi- nabile capacità * Per infiammarci fempre più in quello amore, e per accendere quello divino fuoco rie rioffri cuori, bifogna
confide- • d* rare —I
De! P. Soup oli. xff rare ciò,
che è Dio a noftro rifguardo, cioè a
dire, ciò ch’egli ha fatto, e ciò i che
farebbe ancora pronto a fare in no>
Uro vantaggio fe folle duopo. Polliamo
conofcere quelle cofc colla confiderazio- i ne del benefizio della Creazione , e
ar*- i cora più con quello della
Redenzione. L’amore, concui egli ha
operata lano- lira falvezza , forpafla
in qualche ma- j niera l’infinito: il
prezzo di quella Re- denzione è
infinito, ma il fuo amore va ancora piu
avanti ; imperciocché egli vorrebbe
patire di più , e morire anco- ra più
volte , fe folle neceflfario per lat-
rarci. Dobbiamo confiderare,
quanto Iddio ' tutt’i giorni, e
inceffantemente fa per noi. Non v’è
momento, in cui l’Uo- i mo non riceva da
Dio nuovi benefizi ; imperciocché ad
ogni momento egli lo crea in qualche
maniera di nuovo con- i lavandolo, e
incellantemente lo ferve , delle fue
Creature m > il Cielo, l’Aria, la ,
Terra, il Mare, e quanto vi è neiruni- ,
Verfo non efillendo, che per ufo di lui.
Irr tutt’i giorni egli offerì fce lui la fua grazia richiamandolo dal male al bene, per guardarlo dal cadere nel peccato i
-, e quando vi fia caduto, gli efibilce
il , ino ajuto per rialzarlo, e per
impedire la Digitized by Google 140 11 Combattimento Spirituale la ricaduta. Egli lo afpetta, lo invita* e lo chiama a penitenza , e fe daddo- vero fi converte , la fua bontà è piu foliecita à donargli il perdono delle
lue colpe, di quello Ila egli fletto
pronto a riceverlo. Tutt i giorni gli
dona il fuo Figliuolo con tutt* i tefori
di fua 'Taflione, e della fua Cróce , e
gl* im- bandifce un banchetto nel Santo
Sacra- mento dell 5 Altare , che dura
fempre , ed è inccflàntemente fornito
dei fuo Sa- cratiflimo Corpo , e
preziólìlfimo San- gue. " ^ ^ Fa di meftieri principalmente con fi- derare l’eccelfo della bontà di Dio m fopportare li peccatori, e
nell’afpettar- li a penitenza, e per
vedere quella ma- raviglia nel fuo più
chiaro giorno- y è * da ponderarli, che
ficcome Iddio ama al fommo la virtù ,
Così odia Infinita- mente il vizio ; dal
che polliamo Infe- rire, quanto lia
grande la fila bontà , perocch’ella gli
fa folfrire il peccato- re , il qual
commette avanti agl* occhi luoi, ed alla
fua prefenza tanti enormi misfatti, e
non una fol volta, ma tan- te e tante
volte, che fono fenza nume- ro, e ciò
non ottante fembra, vi Ha un contratto
tra il peccatore e Dio a chi tralascierà
più pretto o il peccatore dT
often- Pici P» ScMpóli* 14
1 offendere, o Dio di perdpnare.
Certa* mente quella conlìderazione
debb’efpu- gnare il peccatore, e
convertirlo; che le noi fa, egli è ben
in uno dato de- plorabile, e v’è gran
motivo dì teme- re i giudizj
imperfcrutabili di Dio, di cui veggiamo
di fovente ufcire dei col- pi della fua
collera altrettanto piùfpa- ventevoli,
quanto più maravigliali , e
irrimediabili* . . Finalmente .
dobbiamo conliderare C10* che Dio ha
preparato nel Cielo dopo quella mortai
vita , non folamente a' fuoi fervi fedeli
, ma ancora a’ pecca- tori,, che a lui
li convertono* E qui mi trovo ben
imbarazzato per rton inter- ne dir
qualche cofa; imperciocché, chi potrà
mai comprendere , che 1 * Uomo abbia il
grand 1 onore d’elfere ammelfo tra i
commenfali di Dio , e che Dio medelìmo
lo ferva, e lo iazj della fua
Beatitudine? chi potrà immaginarli, che:
un’Anima entri nella gio;a del fuo Si-
gnore, e nel godimento dc’fuoiproprj
piaceri? E chi potrà concepire T amo-
re, che Dio porta a’ fuoi eletti, e Te-
nore, ch’egli fa loro nel Par.rdìfo , che S.Tommafo efprime con termini capa- ci di recare ammirazione a più fublicnK Serafini ? Il terzo vantaggio, dice que- llo
Digitized by Google i'4»’ Il
Combattimento Spirituale fio Santo
Dottore ( D. Thom. opufc. ►j. ), dopo
averne accennati due altri non meno
ammirevoli, confitte in ciò, che Dio
onnipotente s 3 abbatta: fino a quell: 3
eccetto d 3 umiltà verfo gli Ange- li, e
le Anime de Compreniofi, come , s'egli
folfe lchiayo di ciaicunodi loro in
particolare , e ciafcuno d 3 etti fotte
Dio di Dio medefimo. Dopo queft 3 ef-
prettioni non fo più che dire , . lo ftu- pore mi fa cadere dalla mano la pen- na, e mi fa coraggio a prender Tarmi per entrare in quello Combattimento Spirituale, ficuro della Vittoria, fe pia- ce alla bontà di Dio donarmi la fu* grafia, ed il fuo amore. > » . v »
Il Frutto del quarto Giorno . *
« I L frutto di quefto giorno debb 3
ette- re un fermo proponimento di
non operare, fe non con la maggiore
pu- rità d'intenzione, che vi farà
potàbi- le; di rinunziare alla voftra
propria vo- lontà, alla voftra
foddisfazione , ed a qualunque ricerca
di voi fletto; di nost operare in
avvenire, che per f impililo della
volontà di Dio ; di non fidarvi mai di
voi ftetto, e delle lottigliezze del
voftro amor proprio , e di bene Del
-P. Seti-poli . 14 J . {piegarvi avanti
a Dio indirizzando le voftre intenzioni
, oflfervando perciò la pratica toccata
nella terza confiderazio- ne del fecondo
efercizio j doifervare le i regole, che
abbiamo prelcritte in que- I ito
medèfimo efercizio per la retti tudi- i
ne delle vofre intenzioni ; di dichiarare
nna guerra aperta alla voflra volontà
j fenfitiva , e a tutti i voftri fregolati ap- I periti, e di combatterli nella maniera accennata nel quarto efercizio ; e per- chè le vittorie vi iì rendano più facili
, i di rinunziare ancora qualche volta
alle i cofe lecite non neceflàrie,
fempre con , direzione, benché fempre
con un fanto fervore per imitare vieppiù
noitro Si- gnor Gesù Crifto, il quale
non ha mai •voluto compiacere a fe
medefìmo giu- fta il teftimonio deir A
portolo . Final- , mente bifogna che
procuriate a tutto v o'fro potere di
cavare dalla Lezione -Spirituale il
frutto deliziófo dell* amor di Dio, ch J
è il più poflente , e ficuro ajuto che
venir ci porta Mal Cielo per trionfar
fenza pena di tutti i noftri mag- E
iori nemici, che fono le noftre frego-
ite paflìorti. r « : . - - '1, ‘
' ’ • F me del quarto , Giorno , 1 ' » v . e » > k - r * ^ \ QUIN-
144 QUINTO GIORNO- D’ alcune cautele, che ci fono necefla- rie in quello Spirituale Combattimento. ESERCIZIO PRIMO. . Come dobbiamo diportarci , quando là Volontà Superiore fembra vinta dall* Inferiore . , L’Orazione preparatoria al folito. CONSIDERAZIONE X. . ' »
C OnRderate, che nei Combattimen-
ti, che occorrono tra quelle due
Volontà che fono in noi, non di
rado fuccede > che ci fembra > , che la Superiore già Ria per darli vinta >
im- perciocché non fentiamo in lei un
cer- to volere efficace di refiftere
gagliarda- mente ai movimenti dell’
Inferiore j ma. non perciò bifogna
perderli d’animo., nè tenerli per vinti
, e lafciare di far reliftenza , poiché
Ramo fempre . vitto- ri oli e padronj
della Tentazione fin* a tantp, eh’
evidentemente non reggiamo di avervi
acconfentito : imperciocché , Recome la
noRra Volontà fuperiore non ha bilogno
del foccorfo degl’ inferiori appe- Del 1\ Scupolì. 14 5 appetiti per produrre i fuoi atti ,
così non può giammai eflfer coft retta
di lo- ro arrenderli qualora la
combattono > s’ ella non lo voglia j
avendola Iddio dotata d’ una libertà sì
perfetta , e duna tal forza, che febbehe
tutti gli appeti- ti della parte
inferiore, e tutt’iDemo- nj, c ruttò il
Mondo iniìeme congiuri- no e s’armino
contro di lei combatten- dola da ogni
parte, effapuò Tempre lo- ro mal grado
operare con tutta la li- bertà, che gli
conviene. Allorché dun- que ella è
aflalita con tanto vigore dal- la
fuggeftione dell’ Inferiore , o dalla
tentazione del Demonio , che ci pare,
ella ha come Toffoccata , ed oppreflfa
dalle loro violenze, bifogna tàr cuore,
e difenderli a tutto potere dicendo ar-
ditamente, nò , io non cedo punto ,
non vò in alcun modo acconfentire a
ciò, che mi è vietato j E come colui ,
che è alle prefc col Tuo Nemico Ten-
tando la Tua Spada impegnata sforzali
di Taltare addietro per difcioglierfi , e per dar nuovi colpii così noi dobbiamo procurare nei bolore di quefta tenzone di ritirarci un poco con un’atto di dif- fidenza di noi ftefll, riflettendo che
noi fi amo un nulla, e che niente
portiamo, e poi di lancio con un’ atto
di Confi- I dcn- !" ,
Ì 4 6 II Combattimento Spirituale
«lenza in Dio vibrare un colpo alla ten-
tazione, ed alla paflione nemica, dicen-
do, Signore ajutatemi 5 mio Dio iute
, itieco * - • ' Fate gran conto
di quelle induflrie , di quelle
iltruzioni . Pregate Dio , che
fortifichi la vollra Volontà affine di
réfiltere generofamente ai movimen- ti
ielle voflre padroni . Proponete di fare
con efficacia quelli atti dì refilten-
a, affinchè non abbiate alcun motivo
di dubitare del confenfo della vollra Vo- lontà .
Il Colloquio con noflro Signor Gesù
Collo . Elponeteglì le voftre debolezze,
e infermità, e pregatelo di fortificarvi
colla iua Grazia. ! ;
CONSIDERAZIONE II. I /^Onfiderate
un’altra maniera di pro- V> cedere in
quelli medefimi Combat- timenti, ed è di
chiamar E Intelletto in ajuto della
Volontà, quando il nemico ci da tempo,
confiderando diverfe veri- tà, alla
villa delle quali laVolontà pren- de
lena, e s’ anima contro i fuoi nemi- ci
; per efenipio , fe fiamo inveititi da
qualche perfecuzione o da qualche af-
flizione , e che fiamo sì fortemente com- -battuti dagli aflfaiti dell impazienza, che v • . Tìel P, Scupòli. l\7 ci veggiamo in procinto di perderci ,
bi- fogna procurare di fortificarci con
le confiderazioni feguenti ♦ Bifogna confiderare, fe abbiamo me- ritato ciò, che foffriamo , o fe gli ab- biamo data occafione, ben giufto emen- do, che fopportiamo pazientemente la ferita , che ci Eam fatti colle proprie mani . E fe ci pare di non averci per no- ftra colpa procacciato quello male , ri- volger dobbiamo il penfiero fopra i no- ftri peccati paflfati , che non abbiam an- cora feontati con una vara penitenza, e reggendo, chela bontà di Dio cangia per iua mifericordia la pena eterna, o temporale , che era loro dovuta nelllo* ferno, o nel Purgatorio, in una tribu- lazione affai leggiera Eccome quella , fotto cui gemmiamo, bifogna ricevere quello cambiamento di pena con piace- re, e rendimento di «grazie, Bifogna ancora riflettere, che non E entra in Cielo fe non per la porta Uret- ra dei difpreggì, delle adizioni, e del- le iofferenze, e che quand anche potef- Emo entrarvi per un altra più facile, la legge d'amore ci obbliga di non deE- derarlo, veggendo che il noftro buon Maellro, e con lui i Tuoi Eletti non vi fono andati fe non per un fenderò tutto la fe-
Digitized by Google 148 11
Combattimento Spirituale feminato dì
Croci , e tutto intralciato* di fpine.
% - Ciò però, che principalmente
dobbia- mo confiderare, e che deve aver
più di forza fopra di noi fi è la
Volontà di Dio , e il fuo beneplacito ,
confiderai do, che egli ha una
ammirabile com- piacenza, quando vede,
che noi foffria- mo qualche cofa
volontieri per amor fuo , e che
combattiamo generoiamente le noftre
paiìioni, dì maniera che quan- to più la
cofa ci fembrerà ingiufta © indegna ,
fia o riguardo alla perfona che ci offende,
o rapporto al modo , con cui ci offende
, e che perciò ella ci farà più
fenfibiie , e più difficile a fopportare
, tanto più faremo graditi a Dio amando,
e accarezzando in tutte Je cofe anche
più irragionevoli, ingiù- > He, e più
amare la ina fanta Volontà, e la
dilpofizione della fua Providenza fempre
adorabile , in cui le cole che fembrano
più confale e difguftofe han- no una
regola giullilfima, e un ordine
perfettiflìmo . . , Fate molta
ftima di quelle pratiche, e di quelli
infegnamenti ; procurate di renderveìi
famigliari per fervirvene nel- le
occafioni; chiedetene la grazia a no-
fao Signor Gesù Criftoj accoflumatevr
a n- Digitized Del P • Scapoli • 1 a ricevere il tutto dalla fua mano cori amore, e rendimento di grazie. Stima- te molto le mortificazioni, che vi man- derà e ricevetele come favori, e fegni •deir amor fuo. , Il Colloquio con nodro Signor Ge- sù Critìo . Pregatelo di donarvi il fuo Spirito facendovi parte della fua Cro- ce, e della l'uà Paflìone . Pregatelo di fortificarvi nella fua Grazia per poter- lo imitare, e feguire 1* efempio , eh’ egli vi ha dato. ESERCIZIO SECONDO. Z.a maniera di refijtere ni moti
/abitami delle noflre pajftont* L’Orazione preparatoria al folito. CONSIDERAZIONE I. C onfederate come dobbiamo dipor- tarci allora quando non fumo an- cora accoftumati a rintuzzare, o a fof- frire gli aflalti di alcune ingiurie , o contradizioni, che ci arrivano all’ inv penfata, Il mezzo più ficuro , e più proprio per accoftumarvici , e per libe- rarcene, lì è di procurare a prevedere quelle ingiurie, e quelle contradizioni, fi delìderarle prima , che arrivino, , e v . I 3 P oi Digitized by Google I
Ifo 11 Combattimento Spirituale
poi attenderle con uno fpirito prepa-
rato a fofrrire tutto ciò , che vi può ef- fere di più difguftolb , di più {prege- vole, e di più firn no , coniti valido
tem- pre nel noftro cuore un’ardente
brama di patire « Per ben prevedere
quelle in- giurie, e quelle
contradizioni bifogna conliderare il
noftro temperamento , la natura* e la
qualità delle noflre pallio- ni , le
perlone colle quali dobbiamo trattare, e
i luoghi che dobbiamo fre- quentare , e
le in var; incontri ci lo-» proggiugne
qualche cofa non prevedu- duta, la
brama, che abbiamo di pati- re , ci
fervirà di feudo ad ogni^ fortat
d’avvenimenti j conciofiachè finché farà
viva nel noftro cuore una tal brama ,
non faremo forprefi giammai da alcu-
na forca d’accidenti. Che fe, oltre gli
ajuti, che ricaveremo da quella prepa-
razione, vogliamo ancora qualche iftrttt- zione particolare per armatei contro quelle mozioni fubitanee e del tutto improvvife, non abbiamo che adofler- vare la pratica feguente. ^ « Primieramente , tollo che incomin- cieremo a fentire il primo alfalto dell* ingiuria o della avverfità , bifognerà efi’er fedeli, e rifolverci prontamente
a farci violenza, alzare il noftro fpi
rito & / - Dio Digitized by Coogk Del P. Scupolè, ijl Dìo mettendoci avanti gli occhi 1’ ag- gradimento, eh’ egli ha di vederci in tal maniera esercitati , e credere , eh’ egli è un eccedo della fila bontà, che cì manda quella picciola tribolazione, affinchè Sopportandola noi con umile raffegnazione al Suo Santo volere , iì f Poltro cuore a lui s’ uniica più ftretta- \ mente.
In Secondo luogo dopo aver confa
cerata la compiacenza che Dio ha, che
noi damo elercitati da quella tabula-
zione,. dobbiamo ritornar in noi lleffi,
e riprenderci di non elfer dati abba-
stanza pronti ad abbracciarla , dicendo
internamente, perchè hai tu della ri-
pugnanza a ricevere queltaCro ce, che
jl tuo Padre celelte t invia come un
pegnp del filo Amore? .
Finalmente bifogna rivolger lo Sguar-
do a un lato di quella mede/ìma Cro-
•ce dicendo 3 Oh Croce preparatami dal-'
Ja divina Previdenza, prima ch’io fol-
li! oh dolciffima Croce, che sì gradita
mi fei renduta da quella del divino a-,
more, t’accolgo, e t’abbraccio; io vo-
glio unirmi a te , ed offrirmi così a
quello, che colla Sua mi ha riscattato. Se accade , che ci Sentiamo feriti da -qualche colpo d’impazienza, non bifo- I 4 gna
? Digitized ifi 11 Coinbatt inferno Spirituale gna perciò tralasciare di fare quelli
at- ti il più prefto che ci farà
potàbile , diportandoci nella ftefTa
maniera , co- ni e fé ciò non folfe
flato , e come fe non avellano ceduto alla
noflra debo- lezza . Concepite un fanto, e generofó de- siderio di fare un facrifizio a Dio di ^quelli primi moti . Bramate d' dlere mortificato ed umiliato , e eonfervate fempre vivo ed ardente quello defide- rio nel voftro cuore . Applicatevi alla pratica di quelli tre atti , e non trala- fciate di farli ancorché non fiate fiato a Dio fedele nel fargli il facrifizio di qtiefti primi moti. Il Colloquio col voftro S. Angelo « Elponetegli il defiderio , che avete di fare quello facrifizio a Dio, e d'avere nel voftro cuore un 5 ardente brama di patire c d’elfere umiliato , che non s' eftingua giammai . Chiedetegli a quell» effetto il fuo ajuto. CONSIDERAZIONE II. C Onfiderate, che il più Sicuro rime- dio, che fi polla adoprare contro quelli primi moti è di sfuggire prc- - venti vamente, e con preftezzale occa- * fio-
\ Dignizod by Geniale T>el P. Scupolt 4 fiorii, o le cagioni del loro nafcimen- to: per cagion d’efempio, fe noi amia- mo qualche cofa con attacco, e c ac- corgiamo di cadere in unì improvvifa alterazione d’animo allorché incontria- mo qualche oftacolo a pofiederla; l’u- nico mezzo fi è di diftaccarcene , e di - moderare l’ adetto , che le portiamo • Che fe quella alterazione proviene da , un’ avverfione , o da odio di qualche perfona di forte che egli fia la cagio- ne, che le menóme azioni di leicidif- piacciano, e ci diano qualche moto o- gni qualunque volta o la veggiamo o a lei penfiamo , 1’ unico rimedio è di vincere quella avverfione, e di sforzar- ci ad amare malgrado la noftra repu- gnanza quella periona medefima , e di procurar che ci piaccia tutto ciò , ch a ella dice o fa, avvegnaché la fua ma- niera di parlare, o d’operare ci fembri afpra, e difobbligante. Fate gran conto di quello infegna- mento ficcome alfai falutare , ed effica- ce per porre la falce alla radice del voflro amor proprio. Bramate di mo- rire a tutto ciò che non è Dio. Pro- { >onete d’amare il vollro profilino
con e fue imperfezioni, e nonollante
tut- > S® ciò eh’ egli polla avere di
più dif- I ? gufi©- Digitized by If4 // Combattimento Spirituale •guliofo, e difobbligante . Rivivetevi ancora damarlo fino alla compiacenza per f amore di Dio. il Colloquio col V offro Angelo Cu- ffode, che vi ha dato, ed ogni giorno vj da un sì raro, ed ammirabile efem- pio di quefto amore nella voftra ftdla perfona , poiché egli vi ama cotanto non oftante le v offre imperfezioni, e
il Voftro infopportabile temperamento .
•• ESERCIZIO TERZO. ; DelU cuftodia dei fenji necejfarìjfima iti quefto Spirituale Combattimento . E 5 Orazione preparatoria al folito. CONSIDERAZIONE I. C Onfiderate, che i noffri fenfì fono come le porte , per le quali i no- ftri nemici entrano ordinariamente nel- le noftr’ Anime, ma che noi dobbiamo: procurare di guardarli in maniera, eh' eglino fervano per darvi 1* ingrefTo a Dio , acciò vi faccia la fua dimora ; » perciò bifogna ufare una particolar di-' ligenza per tenerli sì ben raccolti , e mortificati, che non permettiamo loro di attaccarli ad altro oggetto , che a . Dio, a ciò. che lui riguarda e il £u« ; - V - fer-
t Digitized by Google Del P. Scapoli . • • .. fcrvigioj tutto il rimanente elfendo
una, vana curiofità, che fa entrare per
eilì in gran numero i noftri Nemici nel
no- ftro Cuore , alcuni de'quali ci
attraver- fano la ftrada della
perfezione per im- pedirci il paifare
avanti , e farvi pro- gredì) 3 altri ci
ipogliano, e cirubbano e di ammirare le
fue per- T)e1 P. Scapoli. ^ 1Ì1 f perfezioni, godendo e compiacendoci di ciò, ch’egli è in fe medefimo e nel- le fue Creature. Così quando ci Tenti- remo allettati dalle diverfe bellezze y che rifplendono nelle Creature , parte- remo fubito alla confiderazione della Beltà fuprenla di Dio , e concepiremo Itti vivo» defiderio di vederlo, edipol- federlo . Ella è ancora un induftria tal volta più utile, e piu ficura, avvegna-^ chè del tutto oppofta, in veggendo li beltà delle Creature, difeoprirne il ma- ligno fpirito appiattato fotto quelle
ap- parenze , come un Serpente lotto bei fiori, per infettarci col fuo veleno. S. AgofHno nota, che il Demonio non s' appaga foltanto di rapprelentarci gli
og- getti fotto certe apparenze , perchè
o li abborriamo e fuggiamo, one
andia- mo in traccia per poflederli ; ma
di più, ch’egli fi frammil'chia e quali
s’incor- pora con alcuni di loro ,
affine dì ec- citare più ardentemente le
noftre paf- fioni alla fuga degli uni,
ed alla ricer- ca degli altri, quindi
eli’ è più ficura, ed opportuna cofa il
diftoglier ci da •tali oggetti, il
rifiutarli , e ringraziare Dio del
benefizio, che ci fa neldifco- • prirci
gl’ inganni dei noftrp nemico* s oppure
quallora ci fentiremo sinché per \
po* Die quando l’u- nione, che potremmo avere con Dio , o le fue Divine attrattive non ce n$ rendefl'ero capaci. Rilolvete efficacemente di condurvi In tal guii'a, e d’ufare quelle cautele. Deteflate la libertà, che data avete al voftri lenii lafciandoli correr fenza al- cun ritegno dietro i vani oggetti delle creature : Efaminate quanti peccati
ave-? te comefli con quella negligenza ,
9 quindi proponete di bel nuovod
appli- carvi a quelle pratiche, e di
condurvi con quelle diligenze. Il Colloquio con nollro Signor Ge- sù Grillo come l’antecedente : pregate*» lo , che vi faccia la grazia d' efler
fe- dele in queAe pratiche. CONSIDERAZIONE JH. éì C Onliderate in qual maniera dobbia- mo diportarci per governare i no- J ' * Ari’' 1 Digitized by Google • Del P. ScufoLi, li?. .Uri fenfi, e farne un fanto ufo nei
di- vertì accidenti, che ci poflono
occor- rere j come quando fiamo travagliati da qualche violento dolore, o quando patiamo il freddo, o il Caldo, oqual- ch’ altro difagio, bifogna alzar la
mena- te , ed il Cuore fino alla Volontà
9 ^ beneplacito di Dio , il quale fino
ab Eterno ha voluto, che in certo
tempo, e in certa occatìone , e con
certe cir- Coffanze {offriamo quella
pena, equin r di cavarne gli affetti di
rendimento di grazie, e di ra/fegnazione
al fuo Santo Volere* Bifogna offqrvare
lo ftefTo me» todo in tutti gli altri
incontri , ed ac- cidenti i come quando
il vento , o la ffagione ci recano incomodo
, o qual- lora fiamo berfagliati dai
turbini , e dal- le procelle. A dir
corto , bifogna in qualunque cofa effer
liberi , ,e diffama- ti da noi medefimi,
e conformarci con gioja al beneplacito
di Dio . Ecco la ' Volontà del mio Dio,
che amo infini- tamente ; a quella
volontà io debbo conformarmi ; ella debb
J effere il mio cibo, il mio nutrimento
, il mio palio, più deliziofo: fate,
Signore, tutto ciò^' che vi piacerà
della voflra miferabi le Creatura, e
degnatevi difporne comed*’, una cofa di
cui avete perfetto Dominio. ; ii
Fate 1 60 li Còmbattìmèntò
Spiritual^ Fate un particolar conto di
duella pratica , e procurate di
rendervefa fa- migliare. Accottimatevi a
ricevere o- gni cofa dalla mano di Dio
con rendi- mento di grazie . Ponete
tutta la votra compiacenza
nell’adempiere la fua Vo- lontà, e
bramate con un lineerò e ve- race
defiderio , eh’ ella lì Complica in Voi
. Ditegli fóvente : Sìa fatta , o SU
gnor e -y la vofira volontà in Terra come in Cielo.
Il Colloquio con noftro Signor Ge-
sti Crifto, il quale diceva, che fattele
fue delizie erano di tare la Volontà del
ftto Padre. Pregatelo a darvi la grazia
di poterlo imitare.
CONSIDERAZIONE IV. G On/iderate,
che per regolare perfet- tamente i noftri
fenfi bifogna guar- darci dal converfare
giammai colleOea- ture, o
dalifepararcene per impulfo d* amore o
d’odio verfo di loro, ma pel folo motivo
della Volontà di Dio, non le amando, nè
odiandole, nè ricercan- dole, nè
fuggendole, fe non perchè ta-* è il di lui
beneplacito . Prendete quella cautela
per un gran- didimo fegreto della Vita
Spirituale y e rendetevela famigliare.
-* n
*- Digitìzed by Google Bel P. Scupólì . l6l (■ ’ Il Colloquio con Gesù Crifto come il precedente- fcONSIDER AZIÓNE V. C onfidente, che quelle diligenze, e quelle pratiche non debbono elfer i già un’efercizio determinato, a cui
fia i duopo applicarci come ad una
occupa- zione particolare, ma che balla
averle alla mano per Servircene al
bifogno . Non v’è cofa, che piu ritardi
il nollro avanzamento nella Vita
Spirituale, quan- to il caricarci di
molti efercizj, avve- gnaché buoni ;
imperciocché quella va- rietà d’
efercizj non è per lo più , che .
un’imbarazzo di mente, un’inutile paf-
fatempo, e un’alimento, di cui lìpafce
con avidità il nollro amor proprio.
Notate bene quello inlegnamento ; dè-
li berate di non attaccarvi a cofa alcuna» iiiorchè alla mortificazione delle
vollre palfioni, all’adempimento della
volontà I di Dio , conservandovi libero
in ogni Sorta d’ efercizj, per
intraprenderli, o lafciarli fecondo farà
più a propofito i Il Colloquio col
vollro Angelo Cu- llode. Lafciatevi da
lui guidare intera- mente , e fiate
fedele in Seguitare i Suoi lumi,' e in
ubbidire alle Sue infpirazicr- jii.
Chiedete a Dio la grazia di difcer-*
lói, Il Combattimento Spirituale
fìerli , per difendervi dagl’inganni dello fpirito maligno, che fi trasforma in An- gelo di luce, e che ci fa di fovente in- traprendere cofe, che fervono più a di- ftruggere, che a ben formare il noftrg interno; a difiiparci, che a raccoglier- ci 3 a fiaccarci da Dio, che unirci a
lui* ESERCIZIO QUARTO. Le ìndujlrie per combatter » la e così quando ci da la fera non ci promette il mattino; e impiegare ogni momento della noltra vita fecondo il fuo beneplacito come fe egli folle lui- timo: tanto più, che Tappiamo di cer- to, ch’egli ce ne farà rendere unefat- tiflimo conto . Finalmente dobbiamo elfere sì folleciti del noftro avanzamen- to Spirituale , che dobbiamo aver per perduto quel giorno, in cui non avre- mo riportate più vittorie di noi mede- limi, delle nollre malvagie inclinazio- ni, e della noftra propria volontà, an- corché aveflimo terminati più affari im- portanti lfi mi . Eccitatevi di bel nuovo ad un 1 odio mor-
Digitized by Gooole Del ?.
Scapoli . 1 6 # mortale coltro la
negligenza . Anima- - tevi agli atti
delle virtù , ed alla pra- | tica d’ogni
forta di buone operazioni, ben veggendo
quanto Iddio le apprez- zi,^ quanto fi a
liberale in premiarle, i Siate avaro del
tempo. Eccitate in voi i altri affetti a
mifura , che vi Sentirete,' i modi dalla
confiderazione prefente. Il Colloquio
coi voflro S. Angelo i fecondo gli
affetti , e le risoluzioni , i che
poc’anzi avete concepite . Prega- i telo
a fortificarvi contro la volil a tepi-
dezza, e d’accendere dentro di voi un
fanto fervore, che vi renda infaticabi-
| li nel travaglio, e invincibili negli o- , flacoli . . ^ _ L’Obblazione , Prima d’ offerirvi a Dio, rapprelentateg.fi la voffra
fiachez- za, ed impotenza a refiftere
agli alfal- i ti delle vollre paflìoni ,
non Solamente ai primi loro movimenti ,
ma ancora agli altri anche minimi.
Confermatevi in una lineerà e verace
diffidenza di , voi fleti! , e in una
perfetta confidenza ! in Dio e neH’ajuto
della Sua grazia . In quella
diSpofìzione offeritevi a lui con una
Santa e generoSa risoluzione di fervido,
e di ufare tutt’i mezzi , che avete
ponderati nel primo , e nel fe- condo
efercizio. Offeritegli la mortifi- . K N
ca- ITO II Combattimento
Spirituale cazione de'voftri ienfi , e
chiedetegli la grazia di governarvi in
tal maniera, che nulla per mezzo loro
entri nel vo- ftro cuore, che pofla
nuocergli . Umi- liatevi avanti di lui
riandando colla mente le voftre pallate
negligenze. Do- mandategli la grazia «di
fare tutte k voftre azioni con tutte le
circoftanze del tempo, del luogo , e del
modo , che gli farà più grato.
Finalmente of- fritegli un cuore amante
della fatica , e di tutto ciò, che vi
farà più difficile. La Lezione
Spirituale per il Quinto Giorno, \ JD
eli* ardente amore verfo Gesù Grifo Si-
- •* gnor noftro-i e della vera divozione ai Mifterj della fu a vita , e della fu a
mor- te , con uri e fatta imitazione
delle fu e vtrtudì . Altro foccorfo ìmp
or tanti JJìrm per aiutarci in queflo
Spirituale Com - • battimento , i
("'Ant* Antonio , uno de più valenti O Capitani, che abbia combattuto lot- to le infegnc di Gesù Crifto, dopo un numero predo che infinito di battaglie, ed altrettante vittorie ben più
illultrie gloriofe di quelle d J
Aleflandro. e . di - „ ' ~ Ce- Del P, Scupoli • 17 T Cefare , e dopo la fperienza quali duri fecolo, volendo ammaeftrare i Tuoi di- fcepoli in quello Spirituale Combatti- mento, e trattando con effi dei mezzi 1 per rendervi!! invincibili , e per
trion- fare agevolmente non (blamente
della carne, e del mondo , ma eziandio
di 1 tutte le infernali potenze , diceva
loro in tutte le lue conferenze , che
erano come configli di guerra , che
teneva con effi ( S. Athan . in Vita S.
Anton . ) Credetemi fratelli * che il
Demonio pa- venta , e teme all 3 diremo
le vigilie , le orazioni, i digiuni , la
povertà vo- lontaria, una profonda
umiltà, una cor- diale compalfione delle
altrui calamità: ciò però, che gli reca
ancor più di ti- more fi è un ardente
amore % verfo Ge- sù Criflo; egli ne
rimane sì fpaventa- to , che un l'olo
fegno di Croce gli to- glie tutta la lua
forza, e lo fa vergo- gnofamente
fuggire. Ecco come quello gran Santo
parlava a’fuoi dilcepoli. In fatti egli
è certo, che il noflro amore 1 a Gesù
CriHo è d’una virtù incredibile, e che
in tutti gliEfercizj della Vita Spi-
rituale ne v’ha, ne può ritrovarli feudo
miglior di quello, di cui munir ci pol-
liamo contro gli fregolati movimenti
delle palfioni, e d’onde ricavar fi polla * v K 2 più
Digitized by Google \ji il
Combattimento Spiri tu di é più di
vigore, e di coftanza per pra- tica di
tutte le più fegnalate vi midi . Quell’
amore è un rimedio per ogni tor- ta di
mali , è una forgente , onde fcatu-
rifcono tutt’i beni, e tutte le grazie. Se bramiamo acquiftare una Vera cognizio- ne di Dio , ed una fcienza perfetta del- le cofe eterne; fe vogliamo riportare in poco tempo una piena vittoria fopra tutte le noftre pacioni , e giugnere al colmo di tutte le virtù; fe defìderiamo d’entrare in una fanta famigliarità , c dimeftichezza con Dio , e partecipare delle fue grazie, e de fuoi Sfavori, non abbiamo, che a distaccare il noftro cuo- re dall’amore delle creature, e
applicar- lo con ardore all’amore di
Gesù Crifto depredando tutti gli altri
oggetti, che fono fuori di lui . Se
finalmente aspiria- mola renderci degni
di tutti quelli fa- vori, e fpirituali
vantaggi, non abbia- mo, che a meditare
i facrofantì mifterj della fua vita , e
della fua morte con una fingolar
divozione , imprimendoli nel noftro
cuore con l’amore, ed espri- mendoli nel
noftro vivere, e nei noftri coftumi con
una fedele imitazione delle fue virtudi.
Qiiefto appunto fece San Bernardo nel
principio della fua Con- vezione,
com’egli confelTa di fe mede* fimo Digitized by G tutte le fue cognizioni* e tutto ciò,
chè acquillò di grazia, e di virtù per
avan- zarli nelia perfezione. Per accendere rje’noftri cuori un’ar- dente amore verfò Gesù Crillo, e per eccitare in noi una fingolar divozione ai mifterj della fitta vita , e della
fui morte, bifogna proccurare di
eompren-» dere i beni ineflimabili, che
accompa- gnano quell* amore, e quella
divozione* Egli medefimo ci dice in
poche parole tutto ciò, che fi può dire
delfimportan* / za di quell" amore
(Joam 14. v* 4. .22* 23. ) : Quello, che
mi amerà ^ farà a- mato dal mio Padre, e
da me ancori $ì, e per tal modo, che per
una fecreta influenza, del nollro amore
egli fi tro- verà fubìimato ad una
cognizione {pe- ri mentale, e ad un
guido ilraordinario delle mie dolcezze ,
per le quali me gh darò infallibilmente
a conofcere dentro il fuo cuore . Or che
può mai i nn’ anima defiderar di più
grande,, e 1 • , K $ \ che • «. .
Digitized by Google '174
Combattimento Spirituale .che non
dovremmo fare per meritarci fomiglianti
favori ? 'la divozione ai mifterj della
vita , e della morte di Gesù Critto è
fiata T occupazione di tutt i più grati
Santi , e ciò- che li ha arricchiti
de’tefori ìne- ttimabili di tutte le
virtù ^ Io cavo dal- le vifcere del mio
Salvatore, diceva il divoto S. Berila
rdo , tutto ciò che mi è neceffario per
{ottenere la mia debo- lezza ; imperciocché
quelle fono vifce- re di mifericordia,
ed io entro in que- llo fantuarid per le
porte delle facratc fue piaghe, da cui
ne iucchio il mele della divozióne , e
donde cavo un bal- latilo facrofanto ,
che m 5 infonde tutta Ja mia forza ne 1
miei combattimenti. Per accendere quell
1 amore ne 1 nottri cuori d’una maniera
del tutto maravi- gliofa bifogna
confìderare ciò , che Gesù Critto è in
fe fletto, o la perfe- zione del fuo
ettere* Gesù Critto è Dio, ed Uomo j
come Dio egli è amabile fovra ogni cofaj
e come Uòmo egli è sì altamente
innalzato dall 1 unione per- forale del
Verbo, che niente v 1 è dopo Dio cotanto
amabile come la fila uma- nità . In etta
unite infierii e ritro vanii tutte le
quattro forte di Ettere , e di
Comunicazione, che Dio può fare fuo*
, v c - ri dì », . Del P. Scupoll 0 17^ ti di fe, cioè Teffere naturale, Iefiere 'fovran attirale della grazia , quello
del- I la gloria e quello 'dell’unione
ipoftati- ca, o periodale adorazione, la lode, e l’ amore, lira* mando* ch’egli fia glorificato , onora- to, adorato, lodato, e amato da tutti: degli atti d’amore operativo, non coh- jtentandofi dei defider; , e di parole * ma ricercando tutte le maniere, e mez- t\ poflìbili di proccurar la fua gloria , ed il fuo onore , fino a fofFrire grandi travagli, e la morte medefima per a- tnor iuo ; degli atti d’ amore tenero , i fofpirando e languendo dietro a lui, « ardendo d’ una vivace brama d’ unirii intimamente a lui; degli atti d’ amore* di preferenza, preferendolo a tutte le cofe del Mondo , dicendo coll’ Apodo* lo ( Philip. v,7.S. ); Tutto ciojchtf altre volte apprezzai, ora immantirien* te lo dii prezzo , e lo tengo per uni cofa vile, ed. infame a confronto dell* amore del mio Salvatore Gesù Grillo^ degli atti d’ amore olfequiofo cammi- nando con un filiale timore alla fili fanta prefenza, e temendo più che ìi morte l’offenderlo e dilpiacergli in
qua-* Junque Cofa anche menoma; degli
atti d amore dolente , fia per compatir
le fue pene, fia per affli gerci qual’
ora ca* diamo in qualche fallo, o che
veggia-» jno, che non fi teme d’
offenderlo.. • li contrafegni più certi
d’ un vero f amo^ 178 lì Combattimento Spirituale amore verfo Gesù Crifto noftro fovra- no benefattore fono adunque la rive- renza, il rifpetto, la purità dmtenzio- n é, lo zelo della fua gloria, la conti- nua rimembranza di ciò, che ha fatto, e patito per noi 5 una gioja fenfibile , veggendo i frutti delle fue pene , e il fuo regno dilatato per tutta la terra fempre più florido 5 un fommo ramma- rico delle ofréfe, che gli fono fatte , ma fopra tutto una premura, ed impe- gno ftraordinario d’imitare la fua vita, e le fue virtù , fino a riveftirfi di
lui medefimo , come dice l’Apoffolo (
Rom. 3. v . 54.), il che non pofliam
fare fe non con una perfetta
imitazione* - Queflo punto è quello ,
che più im- porta al nodro diflegno ,
imperciocché fe in tutte le grandi
imprefe abbiam duopo d’ un efemplare ,
colla di cui fcoita poterci regolare ,
molto più bi- fogno ne abbiamo in quefta
» che in Ogn’ altra ; poiché fi tratta
del noftro avanzamento alla perfezione ,
dal che fumo obbligati a togliere tutto
ciò , che in noi ritrovali d J
imperfetto e di- fettolo, ed a fregiar
la noflr’ anima co- gli abiti delle
virtù per renderci in tut- to
fomiglianti a GesùCrifto. t Seneca
lafciò quefto configlio al fuo Lu- Digitized by Google Del P. Scapoli , 179 Mudilo ( JEp. 11. ): Bifogna aver
qual-*’ chedimo , l'opra la di cui vita
noi re- goliamo la noftra. Voi non
làprete e- mendare i voftri difetti
fenza avere lina perl'ona, che vi ierva
di regola . Sce- gliete per tanto un
Uomo , la di cui vita, e i di cui
maceramenti vj fie- no ugualmente
graditi , e vi tengan fempre avanti gli
occhi il fuo fpirito , e il fuo
fembiante; prendetelo pel mo- dello
della voftra vita e pel cenfore delle v
olire azioni . Lucilio avrebbe be- ne
avuto che fare , e da penare aliai per
ritrovare in tutto il Mondo quell* uomo,
ed anche per formar le ne un'idea; ma
noi abbiamo quello vantaggio in Gesù
Crifto, ch’egli è la noftra rego- la, e
l’efemplare fopra cui noi ci dob- biamo
(lampare: il che è tanto vero > che
tutto il noiho bene dipende dalla
conformità, che noi abbiamo con lui,
sì in quella, come nell' altra vita . Bi- fogna, che gli fìamo fomiglianti in que- lla vita nella fua umiltà , e nelle fue pene, fe vogliamo efifer fatti partecipi della lua fomiglianza nelle lue gran- dezze, c nella fua gloria nella vita av- venire .
Quella imitazione ha una proprietà
•tutu paiticolare: ella influifee una cer-. ’ . ta
l8o II Combattimento Spirituale
ta forza, e vigore in coloro, che vi li
applicano fedelmente per praticare le
virtù in modo eroico, il che fa abba-
stanza conofcere, di quale importanza
ella lìaj attefochè ciò, che abbiam det-
to dell amor di Gesù, e della divozio-
ne ai mite) della fua vita , e della
fua morte, lì manda ad effetto per que-
ita ftrada più che per ogni altra cofa,
ed egli medefìmo vi racchiude tutto
Ciò che da noi brama, di maniera che
non portiamo dimostrargli .il noltro a-
more, nè onorare di più i fuqi l'acro-
fanti mìfterj, che con una perfetta imi-
tazione della fua umiltà, della fua pa-
zienza, della fua ubbidienza, e di tut-
te T altre lue virtudi, che ha fatto ma-
Tavigliofamente rifplendere in quelti me- desimi miftcrj . Che fe alcuno dir vo- lelfe d’amare nortro Signor Gesù Cri-» |to fenza avere una particolare premu- ra d’ imitarlo , direi francamente , eh' egli è un bugiardo, un importare (./o**, a. v. 4 . ) j imperciocché fe T amore fa
, che Tamante lì fpogli de’ fuoi affetti
, 'de’fuoi penlìeri, delle fue
attuazioni per riveftirlì di quelle
dell’oggetto ama- to, come potremo
ioftenere , che noi amiamo Gesù Crirtó,
fe non rendiamo Je nortre operazioni il
più che ci lu. pot- Digitized by Cookie Del P. Scapoli. 181 potàbile fomiglianti alle fue, e, fe
può dirli, fe non ci trasformiamo in lui
fi- no a poter affermar colf Apottolo :
Io non vivo già , mt I eoli è Gesù
Cri/lo , che vive in tnc'j ( Gal» 2. v •
2. Che fe 1 dimore ci fa concepire un’
altitàma fti- ma delle azioni delia
perfona che amia- mo, come del fuo
difcorl'o , del fuo camminare , de"
fuòi getti , della fua converfazione ,
de’ fuoi andamenti fa- cendo, che quello
che ama, vi ritrovi un eftrema
compiacenza, e le giudichi perfette, e
degne d’eflere imitate ; egli e certo,
che non potremo dare prova più ficura
del noftro amore verfoGesu Crifto, e
della ttima, che facciamo del- le fue
virtudi > che coll’ imitarlo più
perfettamente , che da noi fi polla .
Quello , che dimora in Gesù Crifto , dice - il prediletto Dil'cepolo , cioè a dire , quello che.fi vanta damarlo , dee cammi- nare come egli ha camminato , e
feguitare con efatezza le fue pedate (
Joan. 2. v. 6 . ). Chi lo feguira in
tal guifa fedel- mente, e chi Tamerà in
tal maniera , 1 vedrà nafcere nel fuo
cammino gli a£ ! lori d’una infinità di
vittorie , che ri- - porterà di fe
medefimo, vedrà fpunta- re i fiori di
tutte le più belle virtudi, c gli Angeli
lo feguiranno per coglier- la gli»
\ Digitized by Googl tSfc 11 Combattimento Spirituale «li, per temergliene gloriofe corone , oppur anche egli dello fe ne fervirà per adornare f anima lu$ > e renderla degna di ricevere nuov , ^e^dieffat^noto^ ~ S dannofo io, finche non l’^ ito" « che ci tomo rifvCj Ci dobbiamo d effer in nn campoau^ fo con quella necellica o di. ?“£ t SSST 55 SE;‘ combattere, fempre pronta a dar q^ che colpo il
Salvatore 1 delle noto* auto co« la J-
Samiflima Madte > « S. Oiulcppe^
Google toé/ Pt Seupolli
igt Satìti Protettori con molte fchiere
d* Angeli , e fpezialmente il noftrò
An* gelo^ Cuftode; e dalla, parte del
noftrc» nemico, che è la pacione che
^voglia- mo combattere, il Principe
delle tene* bre con uri drappello di
Spiriti maligni ad alzare quella
paflione, o a fedurcf affinché gli
crediamo, e ci lafciamvin* cere dalle
fue lufìnghe , e dai loro in*
gannì. In tal miniera ìftruifi
doiritnciàr dob- biamo a combàttere con
le armi della diffidenza di noi fteffi
> e della confi* deriza in Dio,
dell" Orazione, delia re- fiftenza,
e della violenza, e provocare guelfa
malvagia inclinazione checi ila- mo
proporti di combattere, mettendo» la a
confronto ora con la refiifenza e la
violenza, ori con lo fdegfio e 1* o* dio
fino ad abborriria, e finalmente con gli
atti della virtù che rèoppofta,fca-
filandole contro di quando m quando
dei pelanti colpi per ucciderla $ e tut-
to ciò iolamente .per piacere a noftro
Signor Gesù Crifto, alla di cui prefen-
za combattiamo per la fila maggior glo-
ria. Apprezzate mólto quelli infeg-n*»
menti , proponete quali fieno i
penfieri , gradetti , che quella
pafiione eccita nella noltr Ani- ma 5 e
dopo averla fcóperta, e fcó per-» ti i
fuoi cattivi effetti , bifogna indiriz-
zare contro di efTa tutfi noltri sforzi*
e non aver mai nè pace nè tregua cori
^ sì dannofo nemico, finché non 1 abbia-
mo interamente àbbattutó, e vinto.
In fatti, fiibitò che ci faremo rifve-
gliati dal fonno e aperti avremo gli
occhi per vedere il giorno, immaginar
ci dobbiamo d’efier in un campo chiu-
fo con quella necefiità o di combatte-
re, o di vergognofamente morire. Bi-
fogna figurarci di veder il nemico, va-
le a dire , la pafiione che vogliamo
combattere, fempre pronta a darci qual-
che colpo mortale. Bifogna altresì im-
maginarci di vedere al nollro fianco il
Salvatore delle noftr* anime con la fu»
Santiffim* Madre > c $. Giuseppe , c i Sari-
Digi il .. t)et Pi Scupolli i$i , Sàrtti Prote trori con molte fchiere i* Angeli » e fpezialmente il noftrò An- gelo Curtode j e dalla parte del nortre* nemico, che è la pacione che ^voglia- mo combattere, il Principe delle tene* bre con un drappello di Spiriti maligni ad alzare quella paflìone, o a fedurd affinché gli crediamo, e ci Iafciam vin- cere dalle fue lulìnghe , e dai loro in* ' gannì.
t In tal maniera iftruifi dórtìinciàr dob- biamo a combattere con le armi dell» diffidenza di noi fteflì , e della confi.* deriza in Dio, dell" Orazione, della
re- firtenza, e della violenza, e
provocare «Juefta malvagia inclinazióne
dieci fia- mo proporti di combattere,
mettendo» la a confronto ora con la
refirtenza e la violenza, ora con lo
fdegflo ef o* dio fino ad abbonirla, e
finalmente con • gli atti della virtù
che l'èoppcd:a,fca* *- gliandòle contro
di quando m quando dei pefanti colpi per
ucciderla j e tot* to ciò fidamente .per
piacere a note» Signor Gesù Crifto, alla
di cui prefien- za combattiamo per la
fina maggior glo- ria. Apprezzate mólto
quefti infegna* menti proponete d* efief
fedele in ofi- fervarli , e ringraziate
Dio dei fumi , «nc vi ha conceduti per
ben condur» ir t Vi Digitìzed by Googk -c
1^2 11 Combattimento Spirituale
Vi in quello Spirituale Combattimento.
Il Colloquio col volilo buon' Ange-
lo, fìccome quello, che vi è flato da-
to per afliflervi in tutte le voflre bat- - taglie. Strignete con elfo lui una San- ta alleanza, afJìnchegli fìa iempre con voi, chiedetegli i fuoi lumi per Sco- prire gringanni de'voflri nemici. • ESERCIZIO SECONDO. ' Del primo nemico , che dob biamo com- battere 5 cti e il ncfcro amor proprio . * L’Orazione preparatoria al folito. CONSIDERAZIONE I. G Onfìderate, che per riportare in po- co tempo e con facilità un'intera vittoria di noi medefìmi e di tutte le noflre paflioni, e per liberarci dalla
lo- ro tirannia, bifogna primieramente
ap- plicarci a combattere il noitro amor proprio, e non cefTare di fargli guer- ra, finché non 1’ abbiamo interamente fòttomeflb. Se trafcuriamo quello ne- mico domeflico, le noflre vittorie fa- ranno diffìcili ed imperfette, molto ra- re e poco ficure , e non faremo mai alcun progreiro: laddove mortificato ei- fen-
* . v. j- Digitized by
Google Del P, Scapoli* 193 fendo l’amor proprio , tutte le nolìre paflìoni lo faranno ancor’ effe ben to- lto; conciofiachè effe tutte derivano da queft’ amore come dalla loro vera Ter- gente . Queff amore è come la radice di tutte le paffìoni, e tutte le
foftiene come la radice i fuoi rami; e
la ragio- ne li è, che dove regna 1 J
amore difor- dinato d’ alcuna cofa , vi
fi feorge al- tresì l’odio del fuo
contrario , e per conleguenza la brama
d’ averla , il ti- more di perderla, la
giojaquand e pre- fente, la triftezza
quand’ è fvanita , V anfietà quando lì
vede ili qualche pe- rìcolo, la collera
quando alcuno T’of- fende, finalmente
tutto il movimento dell’ altre paffìoni
fegue la traccia di quello, che le
conduce. Noi non bra- miamo, nè ci
compiacciamo d’ alcuna cofa, fe non in
quanto T amiamo ; e non odiamo nè
fuggiamo alcun’ogget- to, fe non in
quanto ci offende o nuo- ce a ciò che
amiamo: noi non ripon- ghiamo la noftra
fperanza, che nel bene da noi bramato; e
non ci abbandonia- mo alla difperazioue
fe non allorché le * difficoltà di
poffedere ciò , che amiamo, ci fembrano
inoperabili : e così vergia- mo
chiaramente, che l’amor proprio è la
forgentc di cujte le noffre paffìoni , V
. ed Digilized by Google Combdttimentb Spiritual è tà il principio di tutti i nòftri
difordiriu . QiielVàmore è sì pernici
ofo, che non v’ è fiato giammai
infortunio o ih Cielo tì in Terra, di
cui egli non (lattata la ca- gione; ed
ancora in oggi, fe fotte pof- Sbile a
quefta micidiale pafliohe d’ en- trare
in Cielo', etta ben tòfto cangiare!)- be
quella Celefte Gerufalemme in una
Babilonia di corìfuttone^Da ciò inferia-
mo qual debba effere il danno, che un
nemico sì pericolofp produce nelle no-
ftr’ Anime. Leviamo ìdmor proprio dal
Mondo, dice $. Bernardo , e le porte
dellTnferno faranno chitife almedefimo
iftante: fcacciamolo dalla* nofir’ Anima, e i noftri nemici faranno ben tofto de-* beliati, e vinti. Concepite un* odio mortale contro qilefto perriiziofo amor di voi fletto . Abbórrite i danni inconcepibili, ch’egli v’ha Cagionati finora. Proponete di far- gli guerra tutto il tempo di vottra
vita. Il Colloquio con rtoftro Signor
Gesù Griftó. Trattate cordialmente con
lui d’ una sì fanta rifoluzione, e
pregatelo a . fortificarvi colia l'uà
grafia» e col fuo Spirito per
eieguirk*. t ’ ^ . - / "CON- Digitized by Google Bel P* Scapoli • i$l Considera zione:il A^Orifiderate ciò, che bifogna fare per V> conofcere il noftro amor proprio
> imperciocché prende egli ogni forca
di forme, e fi traivefte in mille maniere
, e tal vòlta afcortddì con tanta
deprez- za, che i più fpìritnali nè
rimangono ingannati* Adunque per
difcernerlo,iti qualunque maniera egli
Ci affalga, bi^ fogna offervare la
fagliente regola^ Egli è duopo
confiderare attentamente' da qual
paflione ha preoccupata la noftra
volontà , cottciofiachè ella non è mai
fenz’ alcuna, che la predomini 5 econo-
fciuto dò, ch’ella ami ó che defìderi ,
dobbiamo efaminare, fe ciò che ama a
defìdera, fìa accompagnato dalla virtù,
€ conforme ai Commandamenti di Dio*
Se dia tripudia, o fi affligge, bifogna
riflettere, fe ciò è per Y amore di alcu- na cofa, che Dio vuole ; oppure per qualche attacco ch’ella àbbia a qualche Creatura, non già per veruna neceflità nè perchè ciò lìa il volere di Dio, ma per lo fuo proprio int erede, e per la fua foddisfaziorre: imperciocché fe quo- fto n’è il motivo, egli è evidente, che Y amor proprio è fautore principale di tutti quelli movimenti. Che fe gli affet- ti
1 1 96 11 Combattimento Spir
irli ette ti della noftra volontà fono
per la vir-* tù e per le cole, che
riguardano la vo- lontà di Dio, bifogna
di più confida* rare , s ella fi occupa
in quelli affetti perchè molla e fpinta
dalla volontà del medefimo Iddio ,
oppure da qualche motivo di compiacenza;
perchè di io- vente addiviene, che
molti, portati non fo da qual capriccio,
s'applicano a di- velle forte d'opere
buone, all' orazio ^ ne, ai digiuni ,
alla frequenza de Sa- cramenti , e ad
altre limili cofe . Ciò fi può conofcere
in due maniere 5 una , coirolfervare fe
nelle occafioni la no- ftra volontà
s’applica con indifferenza a qualunque
forta d’opere buone; l’al- tra, fe
quando vi fi frappongono e na- fcono
impedimenti ed oracoli , effa fi
cruccia, s’inquieta, e fi turba, oppure
fe ella fi compiace foverchiamente ,
quando le cofe le vanno a feconda del
fuo genio. Se ella opera come molla
dalla volontà di Dio , bifogna altresì
riflettere al fine per cui opera; perchè, fe il fine non è altro che il divin be- neplacito, va bene ; ma non però in. maniera, che ce ne poffiamo aflìcurare a pieno: Tanto è aftuto , e occulto 1* amore di noi fteffi nelle noftre opere buone, e YÌrtuofe azioni! laonde dob* ’ ' * ‘ bia- 1
Digitized by Google Del P.
Scapoli. 197 biamo Tempre temere , e
fofpettare d* lina cofa cotan to
difficile a conofcerfi . La più ficura
fi è , che dopo tutte le noftre migliori
azioni con una profon- da umiltà ci
percuotiamo il petto pre- gando Iddio,
che ci perdoni , e ci li- beri dall 1
amor di noi ftelfi dicendo col Publicano
: Mio Dìo perdonate a quefto povero
peccatore ( Lue. 12 . v. 13 . ^ Fate
gran conto di qtiefti mfegna- menti, e
rendeteveli famigliari . Deli- berate d’
efler fedele in offervarli , e
•obbligatevi a qualche mortificazione ,
quando li trafg rediate . Il
Colloquio con lo Spirito Santo * fenza
di cui non potrete mai difeerne- re gl’
inganni , e le aftuzie dell 1 amor
proprio, nè guardarvi dal fuo veleno*
CONSIDERAZIONE III. C Onfiderate
li mezzi più efficaci per vincere, e
domare un nemico sì perniciofo, come
quello di cui parliar- mo. Il primo è E
orazione : il fecon- do la purità
d’intenzione , dirigendola bene non
fidamente nel principio, ma «altresì nel
pi'ogrdfo delle noftre opera- zioni, e
facendo fovente degli atti di negazione
di qualunque ricerca di noi fteffi , e
della propria foddisfazione . Il
ter- • / il Combattimento Spiritual è terzo è di còrifideraré quanto la n
offri Volontà fi a attaccata a ciò , che
ama 3 che pretenda ella mai con que'o
at- tacco ed affetto, e qiiali fieno le
qua- lità delT oggetto che ama. A vero
di- re e fehza adularli, s'ell'è la
beltà, o la bontà, fe il piacere, o
l’utilità , o. l'onore - } allora alzar
dobbiamo la nò* lira mente a Dio, e d‘ r
e tra noi a noi ftefli : quai più
perfetta bellezza c bontà può mai ri
trovar fi di quella dt Dio, eh' è la
fonte d’ogni bene , e d* ogni perfezione
? e qual cola mai vi può edere piu utile
, più dilettevole * più decorofa, ed
onorevole dell' amare Iddio? poiché
l'Uomo in amandolo fl- trasforma in lui
rnedelimo, e in lui de- liziandoli lo
poffiede, e«divieneunme- defimo Spirito
con elfo lui* Finalmen- te bifogna
ponderare, che noi dobbia- mo a Dio folo
tutto il noftro amore * perch'egli ci ha
creati , egli ci ha re- denti, egli ci
ha obbligati, e Ci obbli- ga tutto
giorno Con un' infinità di Tem- pre novi
benefizj ; di maniera che in tutta la
eftenfione del noffro amore non abbiamo
con che foddisfàrc alla meno- ma delle
obbligazioni , Che a lui dob- biamo. Lo
ftdfo dóbbiam fare pel* in- durre il
noffro cuore a non odiare che . Del
Pi, Scapoli, 199 il peccato , e tutto
ciò , che ad elio conduce. Da quelle due
jxiffioni , amo- re, ed odio, nafeono
tutte le più bel-» le, ed importanti
occafioni per legna- larci in quefto
Spirituale Combattimen- to, e per
trionfare del noftro amor pro- prio, e
di tutte le nolìre malvagie in-
clinazioni . Concepite una
grande (lima di que- lle inftruzioni, e
rendetevele famiglia- . ri. Proponete
d’cfler fedele in iervir- vene.
Obbligatevi a qualche mortifica- _ zione
quando vi mancherete. Il Colloquio col
vodro Santo Ange- lo» Pregatelo ad
alfiftervi co' fuoi lu- mi, e Colle fue
ispirazioni, e ad effe- 1 re Tempre con
voi come il vedrò più fedel
Direttore. X. N ESERCIZIO TERZO. * -*■ V
Deir odio di noi fi e/fi , cti* è il mezzo pik efficace per mortificare il nofiro amor proprio , L’Orazione preparatoria al folitò» CONSIDERAZIONE L ^ C Onfìderate,\che noi abbiam duopo di tutta la nodra indudria per mortificare il nodro amor proprio , e porre nelle noftr Anime in luogo di lui un
Digitiz Google 200 11 Combattimento Spirituale un Santo odio di noi flelìi , delia no* flra carne, e dei nofiri appetiti.
Queft* odio in due cole principalmente
cond- ite. La prima in rifiutare,
fuggire, ed abborrire tutto ciò, eh' è
naturalmente, gradito, e dilettevole .
La feconda ili defiderare, ricercare ,
ed amare tutto ciò, eh’ è naturalmente
amaro , a afte-, ro, difpiacevole, ed
afflittivo . Per la prima bifogna fare
un fermo , e fodo proponimento di non
bramare , nè ac- cettare per noi nulla
di aggradevole di quanto defideriamo
naturalmente , fe non ciò che non
polliamo evitare di defiderare , e ciò
che non polliamo ri- fiutare lenza
offefa di Dio , o per lo meno fenza
incorrer la taccia d’ li- na^ lciocca e
itupida divozione e pie- tà, come fono
gli alimenti , le vefti- _ menta, il
dormire, e tutte T altre co fe
neceflarie . Bifogna però procurare di
prenderle con qualche ritrofia , e dif-
piacere, confiderando che i noftri pec-
cati ci obbligano di non averne alcu-
na compiacenza, fe non in quanto el-
la è la volontà di Dio, il qual vuole,
che tifiamo di quelle cofe alla necelfi-
tà. In fatti pofiiamo defiderarlec rice-
verle, purché ciò fia nella maniera or-
dinata da Dio, fenza però lufingarci ,
Digitized by Googl I Del P. Seupolt, lot- tò. ingannarci 3 conciofiachè il volere di Dio fi è, che le accettiamo in una certa qualità , e quantità giulla, e con- venevole al noftro bii'ogno. In quanti- tà 3 prendendo ciò, che ci è necefiàrio per mantenerci in forze, e in buona dif- pofizione per potere efercitare tutte le noftre funzioni sì fpirituali , come
cor- porali con quella moderazione però
di prenderne^ più tofto meno che fov er- chio 3 eifendo certo , che la natura fi contenta di poco, laddove la fenfuali- tà è inlàziabile. In qualità 3 procuran- do di rifiutare quanto è potàbile tutto ciò, che può folleticare la noftra fen- fualità, il nollro gufto, e il nollro ap- petito, eccetto cne allora, quando na duopo ajutare la noftra fiacchezza; ti- fando però in tutto una fama, e ragio- nevole difcreziene. S. Bonaventura di- ce l'opra quefto l'oggetto, che
lelperien- za congiunta ad una buona
volontà c* iftruifcono abbaftanza l'opra
di ciò : av- vegnaché fia fempre meglio
di nulla o- prare fenza il conliglio di
coloro , che ci governano. Per la feconda cola, in cui confifte quello Sant’Odio di noi ftcftì, bifogna altresì fare un collante proponimento di desiderare, di volere, t di accettare
tut- ti 1 /
Digitized by Google tòt lì
Combattimento Spirituale ti i travagli,
tutti i difgufti, tutti i di£* piaceri,
tutti i difpregi, e tutte le umi-
liazioni, che ci polfono avvenire, pur**
che ciò non fia contro la volontà di Dio, o con discapito fpirituale, o corporale* E* neceifario in tutte le cofe ufare una gran prudenza, e fervirfi di perfone dot- te,! e fperimentate, che abbiano lo Spi- rito di difcrezione per aiutarci col
loro Coniglio 5 imperciocché noi dobbiam
ef- fer in continuo timore d’efler
ingannati fotto T apparenza del bene ,
Di più quan- do effettivamente faremo
deprezzati , od oppreffi
dairindiferetezza, o dalla cat- tiva
volontà di alcuno , blfogna , che ne
godiamo, e lo riceviamo come un fìngolar
benefizio di Dio, e che amia- mo
cordialmente coloro , che ci perfe-
guitano e ci difprezzano, che preghia-
mo Dio per eflì , e che li confìderiamo
-Conte i nofhi migliori Amici. Per ad-
deftrarci piu facilmente in quefta prati- ca, non infogna fubito porli davanti a- gli occhi l 5 ingiuria, o la
perfecuzione facendo ogni sforzo per
rendercela ag- gradevole j perchè il
volerla accettare tutta ad un colpo,
quand’ella fi prefen- ta o è ben vicina,
farebbe troppo dif- ficile, quando non
foflìmogià prevenu- ti dalia grazia
dello Spirito Santo iquin* I dì Elei P, Scuffili . lo.?' di bìfogna regolari nella paniera iV- guente . Sq avvenga , che ci fu fatta qualche grande ingiuria, o che ci veg- liamo aliatiti da qualche perfecuzione fui timore, che la parte fuperiore non foccomba, mentre che la Ragione non è feraprq baitevolmentg valevole a trat-* tenerla {otto il fuo dominio, e che il Demonio non lafcia d’avvalerfi del fuo tempo per invertirci con qualche affai-; to ftraordìnario i bil'ogna procurare di farci violenza per allontanare , e
bandii re dalla poltra mente per qualche
tem-; po la rimembranza di quella
ingiuria , o di quella perfecuzione 5 e
in quello frattempo dobbiamo coplìderare
iTefo- ri infiniti della grazia, e del
merito a noi occulti, eccitando la
noftra Volom tà a bramarli ; E quando ci
fentiremo animati da un sì Tanto, e generofo
der* lideiio, potremo rivolgere il
nortrope#* ' fiero a quella ingiuria o
perfecuzione , confiderandola come un
mezzo neceffa^ rio. per acquetare.
quelli Telori inertima- bili,.e quinci
poi ci determinaremo co- raggiofamentc
ad accecarli non fola- mente lenza
ripugnanza , ma ancora con gìoja , ed
allegrezza di fpirito, e prim
cipalinente con rendimento di grazie.
Concepite un alta rtima di quelli am-
i mae- Oiaitized bv C 204 II Combattimento Spirituale maeftramenti . Defiderate di farne ufo , c di praticarli’ fedelmente. Chiedete a Dio quella virtù Eroica, il fanto odio di voi fteflì : chiedetela a Gesù Crifto , che ci ha Scoperto sì divinamente il luo pregio, e il bifogno, che ne abbiamo. Il Colloquio con nollro Signor Gesù Grillo. Pregatelo, che v’infpiri quella virtù, che è la micidiale di tutti i
vizj. ^CONSIDERAZIONE II. C Onlìderate, che per acqui Ilare que- llo fanf Odio di noi llellì bi fogna efcrcitarcì , in perfeguitare
inceflfante- mente gl’ innumerabili
movimenti de" nollri fregolati
appetiti , i quali c’ aflal- gono di
continuo. Fa di mellieri confi- derai
con molta attenzione fe le cofe, che
bramiamo , fieno conformi , o con-
trarie alla Volontà di Dio: fe conoscia-
mo, che gli fono contrarie, bil'ogna ri-
gettarle, e non volerle in alcun modo,
ancorché elleno fieno gradite, e dilet-
tevoli a" nollri lenii; efe veggiamo,che gli fieno conformi, bifogna abbracciar- le avegnachè ci rechino difgullo , e
dis- piacere , o che vi Sentiamo della
ripu- gnanza. Concepite un odio irreconciliabile contro i y offri appetiti, e Sregolati
mo- vi- >
Digitized by Google j Dei r. S
cupoli, tòf vìmentì » Bramate di
generofamente ab- bracciare tutto ciò,
che farà loro più contrario: applicatevi
collantemente a ciò per un motivo
d'amore verfo Dio , e perchè egli è
certo, elle voi farete in ciò una cola,
che gli farà gradinili ma . Il
Colloquio con Gesù Crifto . Efpo-*
netegli il voftro dilegno, e la voftrari- foluzìone, e nello ftelfo tempo feopri-
* tegli la voftra impotenza ad
efeguirlo fenza il foccorfo della fua
grazia . Do- mandategli quello foccorfo
con un cuo- re tutto pieno di confidenza
nella fua Bontà. CONSIDERAZIONE ni. t Onfiderate le ragioni, per cui dob- biamo odiare noi flelfi. La prima, - perchè Gesù Crifto ci ha infegnato,che non fi può elfere fuo Dilcepolo fenza odiare fe ftèlfo . Ls feconda, perchè tutto il rnale, e tutta la debolezza,
che in noi ritrovali, non deriva fe non
dal non odiare noi abbaftanza . La terza
, perchè difendo ftati ribelli a Dio,
egli è ben giufto e ragionevole, che
procu- riamo di dargli qualche
foddisfazione quanto la noftra debolezza
il permette, il che non polliamo far
meglio , che con la pratica di quell'
Eroica Virtù \ ' M U — v
Digitized by Google I ?
ìo 6 11 Combnttimtntc Spirituale
1,1 quarta, affinché la nollt Anima et-
fendo vuota d‘ amor proprio , Dio la
riempia della fua Santa dilezione; im-
perciocché quella bontà infinita vergen-
do il noftro cuore vuoto di quello di-
fordinato affetto , lo riempie» lubito
di fe medefimo, e del fuò amore : e
quella è la più forte ragione , che ci ob- bliga ad aver in odio tutt 1 noftn lre- golati appetiti, accioche regni in noi 1 amor fanto di Dio; e perche la noli» fiacchezza, e codardia non ci permetto- no di trattarci da noi medefimi troppo afpramente, dobbiamo bramare» ed ei- fer contenti d’ edere maltrattati ed in- giuriati dagli altri; attefo che 1
umilia- zione, la perfeciizione, e la
privazione delle cofe a noi piu care
fono come una fornace ardente, in cui la
noftr Amma è purgata dalla corruzione
dell amor proprio, che la infetta» e la
rende ina- bile a tutti gli atti di
virtù. . Ricavate da quelle ragioni una
nlo- luzione generofa d’ applicarvi con
tatto l'impegno, che vi fara godìbile,
all ac- quili» di quefto fant'Odio di
voi lledb. Proponete di fare
contìnuamente la guer- ra al voftro amor
proprio con la prati- ca di quefta fanta
virtù» che fara regna- re in yoì l’ amor
di Dio . Jà Diait %
Del Pt Scupóli. 26? 11 Colloquio
cori noftro Signor (Se- su Crifto, come
il precedente. Conti- nuate a pregarlo d
5 accordarvi la grazia, che gli chiedete
, e {congiuratelo per i meriti infiniti
del fuo prezi ofo Sangue * e della fua
morte, di approfittarvi de* fuoi
configli, e di odiarvi sì perfetta-
mente, che meritiate d efie r e nel nume- ro de fuoi Difcepoli. ESERCIZIO QUARTO. Della dìverfa maniera con cui bi fogna combattere il vizio dell* Impurità. L’Orazione preparatoria al folito. CONSIDERAZIONE I. C Onfiderate, che bifogna combatte- re il vizio dell 1 impurità d una ma- niera dei tutto particolare , e che per farlo con ordine bifogna aver riguardo a tre tempi : avanti che fiamo tentati ; quando fiamo tentati; e dopo la tenta- zione. Prima che fiamo tentati non bi- fogna combattere contro quello vizio , ma contro tutto ciò, che lo eccita, e lo rilveglia ; bifogna fuggire ogni
folta di convcrfazioni pericolofe, e da
quel- le, che non potremo evitare;
togliere tutte le azioni , e tutte le
parole d’adu- M a , la- io 8 11 Combattimento Spirituale lazione, di vanità, e di compiicenza, non vi dimorando fe non quanto la ne-. Cecità lo richiede, colla maggiore ri- ferva che ci farà potàbile , e con una gravità moderata \ e fe li debba con- verfare con Donne, tifar delle parole più tollo fecche che affettate Tempre però modeftamente, e con difcrezione, e civiltà.
Dobbiamo guardarci bene dal non
fidarci ancorché da più anni non rìfen-
tiqmo punto gli ftimoli della carne >
imperciocché quella infame inclinazio-
ne ha quello difingolare, che, cièche
non fa in lungo fpazio di tempo, lot-
tiene tal volta in un ora. Ordina ella
i fuoi attacchi in fegreto, ei fuoi col-
pi fono tanto più perniziofi, e inevita-
bili , quanto più fono improvvidi ,* c
meno preveduti . Di fovente v 5 è più
da temere nella frequenza, che fi con-
tinua fotto pretefto di cofe lecite c
permeflfe , come di parentela , di com-. v plimento, ed anche di qualche Virtù * che tal volta ci figuriamo , avegnachè con troppo debole fondamento , edere nella perfona con cui converfiamo, per- che il piacere fi framifchia con T
affet- to, che ci fcmbra buono, e
infinuain- fcnfibilmente il fuo veleno
fino al più in*- Digitized by Gooq i
. Del P, Scapoli . zop Intimo
dell 3 Anima, ofrufcando talmerN» te la
ragione, ch’ella incomincia a noli
apprendere' quali più le cole più peri-
colofe, come gli fguardi amorali , 1 1/
e Superiori, efeguendo fenza rimbrot-
ti, e fenza ripugnanza tutto ciò , che
ci comandano , facendo più di buoni
voglia quelle cole, che più ci umilia-
no, e che fono più contrarie alla no-
fìra naturale inclinazione , impercioc-
ché effe mortificano il noftro amor pro-
prio . Quello , che fi fottomettcrà in
tal guifa per l’amore di Dio, riceverà
lina grazia particolare per fottomettere v M 5 tut- Digitized by Google Ziti il Combattimento Spirituale tutti i Cuoi appetiti fregolati alla
ragio- ne? e la carne allo Spirito. /Bifogna guardarci di fare» giammai alcun giudizio temerario di chi che Zia, {opra tutto in materia d’impurità. E fa qualcuno vi cade in maniera, che non polliamo nè ignorarlo, nè coprirlo, nè ìcufarlo, bifogna compatirlo, e averne difpiacere, nè perciò trattarlo dobbia-- mo con ifdegno, o con difprezzo j.ma piuttofto cavare dalla fila caduta il frut- to d’una lineerà Umiltà confondendo- ci da noi medefìmi, e riempiendoci d* un timor falutare fui rifletto della no- ffcra debolezza, ricorrendo a Dio coll' Orazione e facendo una- ferma rifolu- zione di fuggire le occafioni pericolo- fe più che mai , imperciocché fe noi iiam facili a condannare gli altri, Dio permetterà, che cadiamo in un forni- ' glievole fallo per punire lanoftra alte- ' ri già. Che fe non cadiamo, eperfeve- riamo in quella feverità, abbiamo gran motivo di ^dubitare del noftro flato pre- dente, e di temere di non ettere avan- ti a Dio in quella difpofìzione,ch’egli defxdera, poiché noi manchiamo di co m- patimento per le debolezze altrui. Finalmente bifogna fuggire tuttociò* , che
Digitized by Coogk* Del A
Seupoli . i!f die Solletica i noftri
fenfi, avvegnaché in cofe permette, come
la mollezza de’ veftimenti, la curiofità
e vaghezza de- gli arredi , la
delicatezza de’ cibi e be- vande i
imperciocché tutte quelle cofe ed altre
fomiglianti Ci fanno amare il piacere,
il quale poi ci rende piu de- boli per
refifiere alle tentazioni . Non bifogna
ancora compiacerli nelle Con- folazioni
fpìrituali, e quando ci ritro- viamo in
una grande abbondanza di dolcezze, ed
interne cortfolazioni,non. dobbiamo
punto adattarvici , e molto meno
pervaderci d' ette re nè piu avan- zati
, nè più forti contro i noftri frego-
lati appetiti 5 quantunque ci fembri di
riguardarli con odio, ed anche con or-
rore. Se ci lulinghiamo in tal guifa,e
ci fidiamo anche per poco di noi ftef-
fi> caderemo affai facilmente, e le no- ftre cadute faranno tanto più pcricolo- fc quanto più faranno dall'alto. ^.Ringraziate Dio di quelli lumi . Ri- solvetevi d'etter fedele , ed efatto in fervirvone . Concepite un fornaio abbor- rimento al vizio dell' impurità. Propo- nete efficacemente d’olfervare tutto
ciò, che vi fervirà per liberarvi dal
fuo ti- . rannico giogo, ed anche dalla
meno- ma inquietudine, che potette
avvenir- • ili 11 Combattimento
Spirituale vi dalla fua parte : ed
allorché manche* rete ad alcuna di
quelle pratiche, calli- gatevi da voi
fteflb con qualche peni- tenza, e
mortificazione. Il Colloquio con la
Santa Vergine « Trattate con lei del
dififogno, che ave- te d'amare la
purità, e di conlervarvi fenza lordura
sì nel corpo, come nell 3 Anima:
Implorate per ciò la di lei af-..
fiflenza; Siate umile, e farete callo,
CONSIDERAZIONE IL '/^Onfiderate
come convien diportarli^ v_> nel
tempo della tentazione . Per ciò che
rifguarda il tempo , in cui fil- mo
realmente tentati, bifogna confide- rare
fe la tentazione procede da una cagione
ellrinfeca, oppure interna. Per cagione
ellrinfeca intendo la curiofitè degli
occhi, e delle orecchie, la poli- tezza
troppo allettata , e la mollezza troppo
lludiata del velli re > le conven-
zioni, gl’ inutili trattenimenti, e le al- tre cole, che fervon di mantice a què**. Ilo vizio. I rimedj alle medefime fono l’oneftà, la modeflia, la compollezza e principalmente la fuga, e E allontana- mento dal vedere, dall’udire, e dal fre- quentare tutte le perfone, che poflbno portarci a quello vizio. U
Del P. S cup olì, 2i£ La caufa
inserna procède dalla viva-* cita del
corpo, o dalla qualità dei pen- fieri,
ai quali diamo Tingréfio nel no- dro
cuore còlle nodre cattive attua- zioni,
o colla nodra imprudenza, oper
fuggedione dei Demonio. Il Corpo fi
cadila co’ digiuni, con le diicipline > con le vigilie, con le auderità, e mor- tificazioni: nel che però bilogna lem-, pre oflervare le Regole della difcrczio- ne, deli’ ubbidienza, non le praticando che colla direzione, e con la dipenden- za de'nodri Superiori , o Direttori . I rimedj pe’ i cattivi penfieri fono* una occupazione continua in cofe, che fie-. no proprie del nodro dato ; la Medita-, zione* e l J Orazione. Per la Meditazio- ne dobbiamo guardarci dal farla fopra di foggetti , che ci rapprefentino qual- che cofa di quedo vizio, ancorché eflt gli fieno centrar; j perchè febbene lo combattano, non lafciano però di rap- prefentarlo alla nodra mente di manie-, ra, che fcacciandolo da una parte lo in- troduciamo dall’ altra: cd è ben diffida le di penfarvi , in qualunque maniera ciòifia, fenza pericolo di compiacerfc- nè . Per la qual cofa la nodra Medita-^ zione contro quedo vizio debb’ edere principalmente fopra la vita, e la pa£* fione
Digitized by Google 214 fi
Combattimento Spirituale fione di Gesù
CriPco ; e le nèlftempo della noftra
Meditazione Ci fi preferita alla mente,
noftra mal gradò, qualche pensiero
impuro, che più del folito d molefti ,
non bifogna ftupirfene , nè adirarci
contro di effo fotto pretelle di
fcacciarlo, e di fargli refiftenza ; ma
Infogna profeguire placidamente la na-
fta Orazione fenza metterci in pena
di fomiglianti penfieri, Come s’eflìnon
fodero punto noftn : non bifogna mai
diiputare con elfo loro, nè mentre du-
rano, nè dopo, efaminando fe gabbia-
mo dato loro qualche affenfo > perchè
quella Porta. d'Efame è una trama del
Demonio per difturbarri fotto pretefto
' di fedeltà e di delicatezza di Cofcien- jsa. Bifogna per tanto comunicare col noftro Padie fpirituale , a cui bifogna fvelare con molta fincerità e confiden- za le noftre debolezze , fuperando ge- nerofamente il rofiore, che ce ne pof- fa avvenire; imperciocché, fe T Umil- tà ci ferve generalmente per fuperare tutt 1 i vizi , molto più ci è
necelfaria contro quello . Per 1*
Orazione , che dobbiam fare nel tempo
della tentazio- ne, ella deve
principalmente confitte re in frequenti
elevazioni di fpirito e di cuore a Dio,
con intenzione virtuale > V-.;.'
Cge- i X>el ?» S cupoli, 217 e generale di pregare per Attenere la Vittoria di quella infame, paffione len- za ^fermarci a confiderarla 5 conciofia- chè ogni confiderazione , e qualunque penfierodi effa, che ci fi attacchi , è affai pericolol'o. Concepite una gran diffidenza di voi ftefli per tutto ciò, che riguarda il vi- zio dell’ Impurità; nè folamentedi voi ftefli, ma ancora di veruna cofanonvi fidate . Imprimetevi ben nella mente quell’ avvertimento . Fate conto delle cofe ancor menome e non ne trafora- te alcuna, fe bramate render inutili le infidie del Demonio, fuggir i fuoi lac- ci, e trionfare del l'enfo. Il Colloquio colla Vergine Santiffi- ma come il precedente . Siate partico- larmente di voto della fua immacolata Concezione, e della fua purità, ed in- violabile integrità. CONSIDERAZIONE III. C Onfiderate come diportarli fi debba dopo la tentazione. Ouand’ella è paflata, per quanto liberi e ficuri, che polfiam eflfere, dobbiamo piu che mai tenerci lontani dagli oggetti , che ci cagionano la tentazione , e non li ri- chiamare giammai alla mente , ancor- ché
Digit ized by Google iìó II
Combattimento Spirituale ifchè ee ne
fentiaino {limolati dal moti-» Vo di
qualche virtù, o dall" amoi*5 di
qualunque fi fia bene ; perchè quelli
penfieri non poffono efier mai, che il-
lufioni delia concupiicenza , e inganni
del Demonio, che fi trasforma in An-
gelo di luce per farci cadere nelle te-
nebre eterne. Siate fedele in
efeguire quelli-.* infe- gnamenti :
chiedetene la grazia a Dio con uno
fpirito d'umiltà , e di confi- denza, e
abbiate un fanto defiderio di iervirlo
con una gran purità di ciiore e dì
corpo, affinché fiate degno d'etfe- rje
un tempio vivo dello Spirito Santo. Il
Colloquio con la Santiifima Ver- gine.
Trattate con lei del defiderio , che
avete d'amare la purità. L'Obblazione .
Prima d’ offerirvi a Dìo, raffermatevi
in una >v era diffiden- za di voi
fleffo, e in una perfetta con- fidenza
in Dio , e nel foccorfo della fua grazia
s e in quella ;dilpofizione , sbandite
dal voflro cuore ogni timore, c
offritevi a Dio con un coraggio in-
trepido, ed una rifoluzione ferma e co-
llante d' impegnarvi in qucilo Spiritua-
le Combattimento per combattere
nerofamente le voftre paflìoni 5 e " pnk ma tutte il voflro amor proprio, at> tac-
Digitizcd by Cooglc* T * /
JD el JP. Scuffili, tij'
recandolo vivamente col fur> contra-
rio* cioè a dire* con un fant* odio di
voi lidio * Offeritevi a Dio con uno
fpirito umile» e cuor docile e tutto di f- pofto alla fommidìone e ali’ ubbidien- za» defiderando di lottomettervi a qua- lunque creatura per amor fuo, accioc-. ch J egli vi faccia la grazia d’
aflfògget- tare alla ragione il ribelle
voftro appe- tito, e la carne allo
fpirito; e polliate contentargli il
voftro corpo e il voftro spirito efente
da ogmjfozzura e impu- rità , perchè fi
a il tempio vivo delio Spirito
Santo* * • i *
La lezione Spirituale per il Sedo
Giorno * Egli* ardentt amore ver fio
noflro Signor Gè-* su Crìjlo fruente nel
Santijfimo Sacra- ■ • mento deli*
Eucarifti a 5 altro foccorfopof- f enti
fimo per fortificarci in quejlo Spiri *
tu ale Comi atti mena» , E CCO
qui il maggiore foccorfo, che ei uà
mandato dal Cielo per fo-; ftcnere la
«olirà fiacchezza nelle noìlre
battaglie. Gesù Crifto venendo afialito ^ nell orto degli Ulivi da una fquadrao compagnia di Sgherri , che venivano • N P« ,L
1 Digitized by Google si 8 II Combatti mento Spirituale per catturarlo, dille a San Pietro, che li mettea in difela; -E non fai y eh* io
po- trei pregare l* Eterno mio Padre -,
ed coli in quefi* ora medeji?na m
invierebbe dode-> ci Legioni d*
Angeli} ( Matth. i6,v, 53.), Il
Redentore Maeftro diceva il vero ,
imperciocché ove rifiede , e fa fua di-
mora il Rè degli Angeli, non fono al-,
trimente necelfarj que’ Beati Spiriti .
Così io dico al noRro proposto j che ,
quand J anche Iddio invialfe in noRro
ajuto non follmente dodeqi Xegionì d*
Angeli , ma ancora tutti i Serafini e
tutte le Virtù dei Cicli, quello foccor-
fo non farebbe mai sì 'grande come
quello, che riceviamo da quello divdn
Sacramento, ove realmente Ra il loro
Rè, il loro Sovrano . Davidde aveva ,
preveduta quella verità, e già confide-
rava come prefente quello foccorio :
tanto ne era egli certo, quando cantò
nel Salmo duodecimo. Voi m avete in-
vitato , ed accolto ad una menfa , che mi dà forza e coraggio contro i mìei nemici
. ( Pfalm . 1 2. v, 6 . ) . Ah I.
poiché, noi Ra- mo impegnati in quello
Spirituale Cóm- , battimento dalla
necelììtà del noRro Ra- to, che faremmo
fenza il foccorio di qucRa menfa divina
? Guai a certuni , dice S* Bernardo ,
che fon chiamati * Digitized by GoO‘ !
. Del P. Scapoli, 11$ grandi e
laboriofe imprefe, e non lì no, drifcono
col cibo dei forti. E chi fono Coloro,
che fono chiamati a grandi tra- vagli e
fatiche , fe non i Criftiani , i quali
dal giorno del loro battemmo fo- no
flati arrotati per combattere fotto le
infegne di Gesù, e lì fono dichiarati ne- mici di Satanaffo, e di tutte le fue pom, pe ? e qual è quello cibo dei forti con- tro quelli nemici sì formidabili, fe non il Santiflìmo Sacramento , il quale fe- condo San Giovanni Grifollomo rende forti come Leoni, chegittan fuoco dal- la bocca, coloro, che lo ricevono de, guarnente?' Dal che ben veggiamo con quanta ragione San Bernardo , deplori la cecità di coloro, che fono chiamati quello Combattimento, e che avendo un foccorfo sì poifente e fìcuro contro i loro nemici, non fanno tutto il pof- libile per meritarlo, e per fervirfene fe, delmente.
Quello divin Sacramento ha due ef-
fetti; uno comune, Y altro particolare.
11 comune è, ch’egli dà la grazia, co-
me tutti gli altri Sacramenti delta nuo-
va Legge . Il proprio , e lìngnlare ,è
quello dai Teologi chiamato refezione
Spirituale, che è una nuova forza, e un
coraggio a far del bene con un certo
Ni SU' 1 > Digilized by Google iio II Combattimento Spirituale gufto ed appetito di tutto ciò, cheap- . partiene a Dio : imperciochè ficcome il cibo corporale non {blamente conferva la vita di chi-io prende , ma gli reca altresì, col gufto e refezione, la forza e la confervazione della vita; così que- llo divino cibo, non {blamente confer- va la vita Spirituale colla grazia chel* accompagna, ma di più raddoppia col- la fua propria virtù le forze allo fpw rito.
Egli è però da avvertirli , che io
chiamo quello foccorio 1* amore verfo
Gesù Crifto prefente nel Santiflìmo Sa-
cramento dell’Eucariftia: imperciocché
per fentirc la forza e la virtù di que-
llo divin Sacramento - , noi non abbia-
mo difpolizione migliore dell’ amore al
medelìmo Sacramento , o piuttofto a
Gesù Crifto, che vi è prefente. E per
verità poiché noftro Signore a noi li
dona per un* eccedo d' amore , egli è
ben giufto, che a lui ci doniamo reci-
procamente per amore nel ricevere que-
llo divin Sacramento . Il vero amore
non è pago e contento della fola ri-
cordanza; delìdera ancora un'amore re-
ciproco, e lo delìdera tal volta fino ad
un taf eccello, che cerca degli artifiz;, e de vezzi per rifYegliarlg. In tutte i’ - * altre
Digitized by Googte . Del P.
Se tip ali • # 2.2-1 altre pratiche , di
cui fi icrviamo pe£, eccitare ed
efercitare la noltra divozio- ne, noi
cerchiamo Gesù Crifto; ma in quella lo
ritroviamo, lo abbracciamo, lo
pofiediamo; in lina parola, ne go- diamo
tranquillamente . Qui adunque è , dove T
amore sì pratica con mag- gior’
eccellenza, ed ove riceviamo piu
efficacemente j/affifienza , il foccorlo , e le forze necelfarie per renderci in- vincibili nelle noftre battaglie , e per praticare in modo eroico le cnltiane virtudi . Vogliamo rendere al peccato, vincere le tentazioni , domare le noltre paflìoni , c fare atti generofi di tutte le più grandi virtù ? accodiamoci con amore a quefto divin Sacramento. Egli lì dà per viatico a coloro » che i 0110 negli edremi della vita , affine di ar- marli, e di infondere loro del coiag- , gio in queft* ultimo combattimento, in cui il Demonio fa i tuoi maggiori sroi- t \ per trionfare delle noftr anime. Egli lì dava anticamente ai Camalli allor- ché la Chiefa era travagliata dalle per- i lecuzioni per portarlo pelle loro ^. e e nei loro viaggi, per ier viri epe
albi- fogno, e prevalerfene contro i
peuco- li. A quedo medefimo fine fi dava
a . Martiri prima , che fi prefentafl^_.
a Digitized by Google i2i il Qombclttimcnto Spirituale (jiudiei per fortificarli nei loro
tormen- ti. Senza quello Sacramento,
dice San Cipriano, non fi permetteva,
che alcu- no fi efponefie al Martirio, e
prima! di Comparire alla prefenza
de" tiranni li criftiani fe ne
munivano per non teme- re nè i fupplizj
nè la morte * Quindi di fovente
accadeva, che eflendoftne mu- niti .
divenivan eglino sì forti , che li
fanciulli ancori, e le fanciulle di dodi- ci e tredici anni difpregi avano le mi- nacce dei^ tiranni, le crudeltà dei car- nefici, e ridevano in mezzo ai più cru- deli martorj , come fe averterò avuto un corpo di bronzo, o che fodero fiati in- fenfibili. Se adunque quello divin Sa- cramento recava tanta forza, e Corag- gio a coloro, che aveano a combattere contro il ferro ed il fuoco, contro le fiere felvaggie * e contro i tiranni , i quali forpaliàvano in crudeltà i più fe- roci animali ; qual foccorfo noh dob- biamo noi fpefare da quello cibo cele- fie? noi, che nort abbiamo a combatte- re, che contro noi medefimi e contro le noftre pafiionì? imperciocché febbe- ne li Demonj entrino fovente nelle no- fire battaglie ; fe noi abbiamo la forte • di vincere noi ftefii e domare le nofire pafiìoni f tutti i loro sforzi maggiori
noti fono *
D bei P. Scapoli. ' 21$ fono che terrori ideali 5 eglino refi
ano fenza forza, e fenza potere , e fi
riti- rano fvergógnati » Or quella
vittoria fopra di noi flelli, e delle
noflre paf- fìoni è d’ordinario
antedetto della vir- tù di quello pane
celefle * Se alcuno tra noi i dice il
divoto S* Bernardo > tìon fentefi
così di fov ente e con tan- co vigore
àfìalito dai movimenti dell’ ira, dell’
invidia, dell’ impurità , e de- gli
altri vizj , ne renda grazie al facra-
to Corpo i ed al prezioso Sangue di
Gesù Crifloi imperciocché la virtù di
quello divin Sacramento operi in lui •
quelle maraviglie ( MetrCii.v.zl.)* In
fatti fe il iolo tocco della velie di Ge- sù Crillo rifanò una donna già da do- dici anni inferma, e travagliata da un Ando di fangue, che cònfurnató le a- vea tiittó il fuo patrimònio in rirrtedj inutili, e in diverli medicamenti inca-
I paci à guarirla j le cure de’ quali ,
più. crudeli che operative 4 avevano
viejv * più inafprito il fuo male,
anziché rìfa- narló: Più i fe il cingolo
di San Pao- ' io , e la fola ómbra di
San Pietro ave- vano la forzi di fare delle
.guarigioni miraeolófe , e di recare al
corpo una perfetta fanità; con quanto
più di ra- gione il facrató .corpo di
Gesù Crillo, N 4 che ' Digitized by Googl 4 ,
124 11 Cmlxttmentò Spirituale eh*
è unito perfoflalmente all’infìrìita pii-*
rezza della fantità di Dio, renderà col
fuo facrofànio contattò puro anche il
n offro, e gli imprimerà la fantità ren-
dendolo vittoriofo non folameute di
tutte le fue pacioni , ma facendolo e-
ziandió fervire alle più fublimi funzio-
ni dello fpirito > Tanto fperimentano
coloro, che fi accattano a quello divin
Sacramento con un grartd amore , e cori
le altre difpofizioni neceffarie $ ma lo
fperimencano in una maniera, che ttort
ardirei d’efprimere, avvegnaché altret-
tanti teftimon; io abbia di quella veri-
tà , quante vi fono nel mondo anima
buone, fe non avelli per garante Satl
fiemardo , o chi ha meritato , fi attri-
buifea a quello fanto Dottore il lumi-
Ilofo trattato de dìgnìtate divini amori s? ©ve favellando di coloro, che fi comu- nicano con quelle fante difpofizioni , afferma, ch’eglino hanno sì gagliarda- mente debellate e vinte tutte le ribel- lioni della carrte, ch’ella non ferve
più all’anima fe non di ftromento
perder- citare le buone opera* Ma tempo
è or- mai, che difendiamo un poco più
al ‘ dettaglio del nollro allumo, , Io ho protellato nel principio , che quelli difeorfi, fatti per modo di La- Del Pé S dipoli . il fi v adone Spirituale da farli in quelli
Eièr- ciz j, non fono , che per ajutare
T in- telletto e la volontà, che fono le
due potenze della nollr 3 anima , che
fo(len-\ gono tutto il maflìccio di
quello Spi- rituale Combattimento :
imperciocché tutto il vigore dell' anima
da effe dipen- de, e tutto il loccorfo
che cl è lieCef- fario, non è che per
fortificarle. Ora il Santo Sacramento
deirEuCarillia èd* una virtù ammirabile
per quello . effet- to . Imperciocché fe
la forza dell 3 in- telletto tutta Ila
polla ne 3 lumi , e nel- le cognizioni,
elisegli riceve dalfalto: e fe quella della
volontà ne 1 fanti ef- fetti, e ne 3 di
vini ardori , di cui ella è infiammata
quando a Dio piace di co- municarle le
fue grazie 5 quello divin Sacramento fa
Timo, e T altro. Egli il- lumina E
intelletto . Chiedete ai Santi più
illuminati e fapienti , d* onde loro
fieno venute quelle grandi cognizioni,
quelle comunicazioni sì famigliari , quel- le profonde intelligenze, che nollro Si- gnore ha loro infufe de 3 fuoi miflerj , e de 3 fuoi più alti Segreti ? eglino vi riiponderanno , che ciò è flato dopo la comunione : perchè il Sol di giulliza rifedendovi in corpo e in anima , e ri- trovando le loro anime pure e trafp* N s ren-
f il6 lì Combatti mento
Spirituale tenti come un criftallo , le
ha illumi- nate, e riempiute de’fuoi
fplendori : e noi pure com’eflì lo
próvererrimo , fea loro efempio vi
portammo uno fpirito ben difpoiloy e
un'anima innocente. Di più égli
infiamma la volontà Per Quello motivo S.
EfFrem lo chia- ma un fuoco: ciò, che T
unico Figli— uol di Dio Gesù Crifto
noftro Salva- tore ha fatto per noi ,
dice quello San- to Padre, formortta
ogni maraviglia , .. e tutt'i nóftri
penfieri, e- parole , im- perciocché
febbene noi fi amo veftiti dì carne, pur
egli ci pafce di fuoco e di ipirito ,
dandoci da mangiare il fuo corpo, e da
bere il fuo fanjme San Giovanni
Grifoftomo dice, che la boc- ca di
quello che fi comunica è piena di fuoco'
fpiritiiale : e Santa Catterina da Siena
rimirando la fanta oftia nelle mani del
Sacerdote vi vedeva tal vol- ta un’
ardenre fornace capace d’ abbrug- giare
tutti quelli ,* che ne fono rifon- dati,
s’accingono con in vinci bil corag- gio
a grandi imprefe , e s’ avanzano a palfi
di gigante alla perfezione,- ed al- la
fantità : eglino- fi rendono formida-
bili a’Demonj, e fi fan largo per ogni
dove fuperando i maggiori oliaceli nel-et P» Scupoli, Se per tanto vogliamo prevalerci d* tin foccorlo si vantaggiofo , biiogna , che ci ft udiamo aliai d’accrefcerelano- ftra fede* il nollra am-ore * la nollra confidenza verfo Gesù Crillo prefente nell' Eucariftia * Dobbiamo non celiar mai di llupirci di sì incomprenfibil mi- sero 9 e rallegrarci di pofieder Gesù .Crillo fotto quelle umili , e dozzinali fpezie* fenza defiderare , eh' egli ci li dia a vedere ilei corfo di quella vita fotto altra apparenza . Bifogrta 9 che ponghiamò tutto il noflro fludio ad in- fiammare la nollra volontà t colfuo Tan- to divino amore . Quella felicità T oc-
* terremo infallibilmente * fe quando
ci accolliamo a quella fornace cf amore
* faremo difpolli a foflrire per
GesuCrr-— fio tutti i tormenti 1 tutte
le pene', e tutte le ingiurie, che ci
pollano avve- nire 5 tutte le infermità,
tutt’i difgulli, e tutte le aridità, con
le quali egli fi compiacerà d’esercitare
la nollra fedel- tà 5 credendo di aver a
fopportar di fo- vente quelle prove, e
ricevendole con gioja e rendimento dì
grazie^ guardan- doci folamente dal
darvi occafione per nollra colpa, ma
fuori dì ciò , ripo- nendo tutto il
nolìro contento in lof- frir quelle cole
per amor fuo^. Quella N 6 è la fta confi iterazione- eccitare nella
noftr' ànima una fingolar confidenza
nella lua bontà; ed in quella
deposizione por- tarci alla facra menfa
con ur> grandif- fimo rifpetto, ed
umiltà profondiflhna^ Dopo ricevuto il
Signore bifognerà- raccoglierci
interiormente alla fua lau- ta prelenza;
efporgli la nofira fiacchez- za i ed
impotenza a vincere quella paf- fione,
che vogliamo combattere ; da- mandogli
forza ed alTìftenza per que-' fto
affare, e pregarlo a combattere egli
ftefio in noi* e con noi.
Finalmente farà duopo chiamare fa
ftefla paflìone alla battaglia, e sfidarla rintuzzandola con replicati alletti, che le fieno direttamenEe contrai;* ;
prodiir ccndo atri della vinù contraria*
e pra- 'i a tican- ijò lì Combattimento Spirituale fcìcando le altre cofe tutte, che acceri- nate abbiamo in quelli efercizj * Se la pallio ne però folle diSóiiefta , bisognerebbe fol tanto umiliarci alla preSenza del hoftro' Signor Gesù Cri- no, e pregarlo a liberarcene Senza fer- ivamo col penderò. Il Frutto del fejlo Giorno • Il frutto di quello giorno dee ede- re. Primo un coraggio , ed una ferma collante risoluzione di venire alle pre- , fe co’voftri nemici , Scacciando ogni
ti- more dal voftro cuore,
appoggiandovi ad una lineerà diffidenza
di voi ftelfi , e Sopra una perfetta
confidenza in Dio. Secondo , di non
Scorarvi giammai, an- corché vi accada
di rilevare varie feri- te in quello
combattimento. Terzo , d* offervare le
regole prescritte npl pri- mo eSerciziO
. Quarto , d alTahre prima di tutto il
voftro amor proprio, e pro- curare di
annientarlo [col Suo contra- rio, vale a
dire* colf odio di voi ftef- foj
praticando per ciò fedelmente tut- te le
iftruzioni, che abbiamo date nel J
Secondo, e terzo eSercizio. Quinto , di
concepire un’odio mortale contro il vi-
i zio dell’ impurità, e contro tutto ciò > eSat-
Del P. Se tipo lì • ’ 4 2 3 *
«sfattamente quanto fi contiene nel quarto efercizio. Finalmente il frutto di que- llo giorno dev eflere , un ardentitfhno amore verfo noftro Signor Gesù Crifto prefente nel Santiflimo Sacramento dell’ Eucariftia , riponendo in quell amore ogni voilra felicità, e al medefirno. in- dirizzando tutte le voftre divozioni, e tutti li voftri efercizj .■ * ' ' .
* « . , • / pine del fejlo
Giorno * Digitized by Google SETTIMO GIORtTOS / * * ’ I
v Della pace interna necettariflima in
fucilo Spirituale Combatti-
mento. • a. . • ESERCIZIO PRIMO# Che bìfogfta fuggire le inquietudini e tur bacioni a animo , ed effer - ' femore pacifici, V Orazione preparatoria al lolita . CONSIDERAZIONE L C Onfiderate , che per ben riufdre v in quello Conibattimentq Spiri- tuale , e per fare notabile pro- getto neiracquìiiò delle crittiane vir- idi, dobbiam tener la noftr’ anima c- fente da qualunque ferfci di turbazio- fle e d' inquietudine, e che a queft'
ef- fetto è duopo oflervar ciò, che
fegue# Bi fogna, come fuol dirii , far
la guer- ra all’ occhio, -cioè ufare una
gran vi- gilanza per difeoprire y e
prevedere le cofe, che cagionar di
potrebbono qual- che turbamento , affine
di metterci in illato di ributtarle . E
fe non ottante queftq^ vigilanza lìarrio
forprefi da qual- che improYifo
accidente , di’ ecciti in 1 1
• Del Té Scupóll* i Ho! del
tuibamento, bifogna flell’illafV te
medefimo tralafciare ogn’altra occu-
fazione pei applicarci unicamente a ri-
mettere in càlma il ndlfo Cuore.
Il motivo per obbligarci a quella
P* etica sì importante fi dee cavare di
quella verità: che fin a tanto, che la
pace abiterà nella noilr'anima, faremo
tutto ciò che vorremo con facilità :
laddove tofto, ch'ella anderà lontani
da noi, non faremo più cofa che va-
glia, conciofiachè faremo come abba*
gliati nel cammino della virtù , e ri-
marremo efpofti ai colpi de' noftri He-
mici# Chiedete t £>io quella
vigilanza e quell' attenta providenza,
la quale è un dono, che nofc polliamo
avere fe non fe dalla prefenza dello
Spirito Sant-o in noi .i Chiedetela
ancora al vollro An- gelo Cullode, e
pregatelo di fupplire alle vollre
mancanze, ed a recarvi elfo •medelìmo
quello buon’uffìzio. Il Colloquio con
lo Spirito Santo , il quale vi donerà
querfla divina pace^ fe voi gliela
chiederete per li meriti infiniti di
nollro Signor Gesù CriHa , e farete
diligenti in vegliare fcrpra il vollfo
interno , e fe farete fedeli in
praticare le cofe feguenti . Implorate
pe* Digitized by Google 4^4 A Combattimento Spirituale per queft 5 effetto la grazia dello
Spin- to Santo. * CONSIDERAZIONE II. C Onfìderate, che non v* è cofa piu temuta dal Demonio di quella pa- ce imperciocché ella è come un riti- ro o nafcondiglio ove abita là grazia, e vi fa fua dimora Iddio, che vi ope- ra grandi cofe. Per quetto motivo ca- detto Spirito delle tenebre viene di io- Vente a ritrovarci fotto buone appa- renze, e trasformandoli in Angelo di luce c'infìrtuà delle opere buone * o ci da dei buoni defìderj fopracofe ftraor- dirtarie ; ma 1’ inganno di quefte falfe infpirazioni facilmente fcuoprefi dai
lo- ro effetti: conciofìaché ette ci
riibbano la pace del cuore* e ci
cagionano mil- le agitazioni, e
turbolenze. Per la qual cofa allorché
prevediamo di dover ef- fere motti dà
alcuni buoni defìderj * non bilogtfa
così pretto accordar loro ringretto
nella noftr Anima, per quan- to buoni
eglino ci iembtino; ma dob- biamo
primieramente prelentàrli a Dio
ipogliandoci d J ogni amore e propria *
volontà y confettando la nottra cecità
ed ignoranza, e fupplicartdolo inftante-
.mente di farci conoscere* fe qu etti de- fide-
Digitized by Googfe T 4 Dei A S cupo li. fiderj vengano da lui , o da! rioflro
a- mor proprio , o s* egli Ila il
maligno fpirito che ce li infinua : e
per aflìcu- rarcene bilogna, fe polliamo
, ricorre- re al giudizio del nodro
Padre Spiri- tuale* Afficurati elfendo
che quelli de- fiderj derivano da Dio ,
prima di ve- nirne ali J elocuzione,
bifogna mortifica- re, o moderare
Tanfietà e follecitudi- ne della natura;
imperciocché un'ope- ra buona preceduta
da quella mortifi- cazione è molto più
gravedole a Dio, che fe folle fatta con
foverchioardore; ma convien fare tutti
quell' atti placi- damente, e fettza
violenza : e in tal > guifa
allontanando da noi i delìderj non
buoni, e non ricevendo li buoni , che
dopo aver coniultato Dio , ed i noflri
Direttorio e reprelfa la noflra avidità , e folleci tudine naturale; ci
confervere- mo lempre tranquilli, e
placidi nelno- Ilro interno. ^ Fate cafo di quegli infegnamenti che Vi difcuqprono gl' inganni, di cui lì
fer- ve lo fpirito maligno per farvi
perde- re quella preziofa pace .
Proponete d* éfler fedele in olfervarli
lìce ome eccel- lenti e necelTariflìmi
pel vollro fpi ritua- le profitto* . » ■
. v Il Colloquio Col vollro buon
Arige- , lo. Digitized by Google i%é 11 Combanimnio Spirituali lb, affinch’egli fleflb vi fcuopra le
In- èdie del Demonio, e v’inftruifca
nell' óffervanza di quelle pratiche
. CONSIDERAZIONE III. C onfidente, che per confervare la pace del cuore dobbiamo altresì guardarci da Certi interni rimproveri , Che ci facciamo da noi medefirni qual' ora abbiamo mancato d’ eseguire i no- llri buoni defiderj . Quelli rimproveri fembrano venire da Dio, perclr dii ci \ awifano di qualche mancamento : po- tremo adunque conoscerli dai loro ef- fetti. S’eflì ci umiliano ; fe ci tengono quieti ; fe ci rendono diligenti a ben operare; fe ci mantengono nella con- fidenza, chè dobbiamo avere in Dio 9 efìi vengono da Dio: ma fe ci fCo rag- gi feo no; fe ci rendono vili *
diffidenti, e pigri a ben operare;
principalmente» fe ci portano a peccare
d’ ommiflione » dobbiamo conchiuderc
francamente » che procedono dallo
Spirito maligno» Li proponimenti, ed il
Colloquio co^ me nella confiderazione
precedente. * CONSÌDER AZIONE IV. C Onfiderate , che la perturbazione del nollro cuore può ancora deri- vare dall’ avvenimento di cofe contras rie.
Digitized by Google Del P, Scupoli,
2 ? 7 rie. Il rimedio fi è di
confiderare, s' elle fono contrarie alla
noftri Anima , oppure all'amore di noi
ftefli , cioè a dire, alla noltra foddis
fazione , o alla noftr* Anima propria.
Se elle fono con- trarie agii ultimi,
ficcome quelli fono noflri nemici, così
non le dobbiamo ri- cevere come
contrarie , ma piuttofto come favori di
Dio, e grazie delfa- mor fuo ; e quindi
foftrirk paziente- mente, c riceverle
con gioja, e rendi- mento di grazie. Che
fe poi elle fono contrarie alla nolV
Anima , come fa- rebbe qualche oftefa di
Dio o qualche mancamento 3 non bifogna
perciò per- der la pace del cuore , ma
diportarci come abbiamo divifato nel
quarto efer- cizio del fecondo giorno ,
e come ‘di- remo nel quarto di quello .
Per le al- tre, come poch’anzi abbiam
detto, la più ficura è di ringraziarne
Iddio , ri- cevendo il tutto ad occhi
chiufi come provegnente dalla mano di
lira amore- vole Providenza , che ci
difpone con quelle avvertita alfacquifto
de beni , che non fappiamo , e che fono
mag- giori e più preziofi di v quello
immagi- nar ci polliamo , e così
Sopportarle con ilarità, e con perfetta
raflegnazione al volere di Dio. Rin-
H Combattimento Spirituale -
Ringraziate Dio di quelli lumi 3 pro-
ponete d’approfittarvene j -accoftumate*
vi a ricever tutto dalla fua mano 3 an-
che a cavar bene dal male ? ed a fare
di tutte le cofe una pratica di virtù.
Il Colloquio col Voftro buon Ange-
lo. Chiedetegli i luoi lumi per chiara-
mente difeernere qual de due faranno
contrarie le cofe? che vi accaderanno?
affine di fare una pratica fedele di que- lle ignizioni, ESERCIZIO SECONDO» Continuazione del me defi mo Argomento ,
JJ Orazione preparatoria al folito,
CONSIDERAZIONE I. G Onfideratè,
che non (blamente dob- biamo edere
attenti e vigilanti in prevedere le cole
> che ci poiìono ca- gionare qualche
turbamento 3 ma chs abbiamo altresì a
prevedere le cole * che dobbiam fare o
per debito o altri- menti 3 come?
pregare? obbedire? umi- liarci? foffrir
delle ingiurie ec. Imper- ciocché fa di
meftieri ? che damo in una \ continua e
fingólar attenzione a non permettere
mai? che il nodro cuo- re li r i ^ * S cupoli , 2?q *? a turbi, nè che s 1 impegni in' Ìofa alcu m, che gli cagioni deil' inquiecu r%r?’ . no ‘^ ro cuore Zia come una. Que pen/ierì rht> ^ f 5 diicacciando KavJ/fn en ’ c e f 1 - om entano la tur, mtte "e no£r endoci in ilhto di
fare cucte le noftre azioni con srande
in^r na quiete: e febbene non polliamo
tut~ dh noi U non°| I? ? aCqUiftar
tanto fopra «raSìo n^'n 8na , perciò
Perder/! di Pe«urbazion1 abb3nd ° nirci
aIle «terne Vi ?nn^ ’ ma proc We d'
arrivar- ci ? P oco a P?co . Una Città
non lì V&s Sg/z&gj* leverando, fabbricheremo una Caiani ° a \ cft c ^lo medefimo Io farcia • K&* r l °, vogliamftr^da' 01 meck ‘ Imi > «ma la noto fatica
riti- ■ feirà 14 ® Il Combattimento Spiritante) fcira vana, ed inutile. Per la qua\ co*, fa bi fogna impiegarvi del tempo, cam- minare a poco a poco, e raffegnarcù al- ia Providenza di Dio per lo felice efì- to, facendo nondimeno dal canto noftro tutto ciò, che polliamo e faticando con diligenza per gittarne i fondamenti . Concepite un gran defìderio della pa- ce del cuore, e della tranquillità inte- riore. Pregate noftro Signore, eh’ egli fabbrichi nella noftr’ Anima quefta Cit- ta di pace. Proponete di faticare vo- lentieri dalla voftra parte per gittarne
| fondamenti , li quali impararne
nella feguente confidcrazione. * Il Colloquio con la Saatifllma Ver- gine » la ^uale è ftata per eccellenza quefta Città di pace » in cui Dio ha fatto fuo foggiorno , ed ha operate tante , e sì ftupende maraviglie . Rap-
i presentatele la voftra brama, ed il
bifq» gno, che avete di raffermare
quefta pa- pe nella voftr' Anima, acciò
fiate capa* ce delle grazie di Dio
. CONSIDERAZIONE [ll t • - f
C Onfiderate , che le fondamenta di
quefta Città di pace altro non fo-
no, che l'Umiltà» e la Pazienza; e che
per formarle benfode* bifogna sforzarti
da Digitized by Googfe / - T)el P. Scapoli . 241 da principio d'abbracciare le
tribolazio- ni, e le contradizioni con
piacere, cd anche eoa fervore ,
defiderando defifere difprezzato da
ciafcheduno, e di non ricevere nè
favore, nè confolazione da alcuno,
fuorché da Dio. Bifogna fidare ciò nel
noftro cuore dì maniera , che Dio lolo
fia tutto il noftro bene, é il noftro
unico rifugio, e che tutte le al- tre
cofe ci fieno indifferenti; di manie- ra
che fe addivenga , che ci fia fatto
qualche oltraggio, bilogna efterne ben
contento, e lopportarlo con allegrezza,
credendo per certo, che allora Iddio è
con noi : e perciò non dobbiamo bra-
mare più grande onore, ne ricercar co-
fa alcuna con maggiore impegno, che
di lotfrire per amor fuo ciò, che gli pia- cerà. Dobbiamo accoftumarci a gode- te, quando alcuno ci dice qualche pa- rola ingiuriofa, che ci dileggi, o ci ri- prenda aframente ; concioliachè in que- lla i everità, e in quelle parole afpre
e pungenti , d' ordinario vi fta
nafeofto un gran teforo; e fe ci riefee
di.foffrir- le di buon cuore , ben
prefto faremo ricchi fenza che ^coloro ,
che ci fanno quelli regali , le ne
avvegano . Non cer- chiamo mai alcuno,
che ci ami in que- fta Yita>„ che ci
onori > e faccia ftima di » • . ; ‘ O
noi>\ r L \
Digitized by Google * 1 24 ^ ti Combattimento Spirituale noi ; acciò alcuno non ci diflolga dal patire con Gesù Crifto Crocidilo . Guar- diamoci da noi medefimi coinè dal maggior nemico , che abbiamo 5 non feguitiamo mai il nollro proprio giu- dìzio, nè la nollra opinione , nè tam- poco vogliamo avvilupparci in infinite inquietudini . Non Seguitiamo più la nollra propria volontà, e qualora ella renda a qualche oggetto avvegnaché buono, fpogliamoci prima di tutto d’ ogni amor proprio, e così nudo fpon- ghiamolo alla preienza di Dio , pre- gandolo di fare, che in noi s’adempia il l'uo Santo volere , e rinunziando al nollro con la maggiore fincerità ,* che ci farà potàbile. Ringraziate Dio di quelle cognizio- ni. Concepite una grande Rima di que- lle pratiche , poiché col loro mezzo potete pittare i fodi fondamenti di que- lla Citta di pace . Proponete efficace- mente di porre in ufo quelle pratiche. Il Colloquio con la Vergine , Trat- tate con lei dei diffegno, che avete di fabbricare nella vollr’ Anima quella CiN tà di pace, e chiedetele la grazia, che polliate gettarne i più fodi fondamen- ti con la pratica di tutte le cofe poc anzi conlìderate. CON-
1 Digitized by Googlc jbel P, Scapoli. ±4^ CONSIDERAZIONE III. « C
onfidente la grande filma , che'
dobbiamo avere della noffr’ Ani-
ma, poiché Dio Pha creata per farvi
la fua dimota , Ella ci debb’ elfere sì
preziofa, che non dobbiamo |mai per-
mettere, ch’ella s’abballi a cofa alcu-
na che fia meno di Dio. Tutte le no-
ftre brame , ed i nofiri fofpiri efier de- vono per la venuta di quefio Signore nella noftr’ Anima y il quale però non Vi verrà mai* fe non la ritrova fola : e non ci diamo a credere, ch’egli vo- glia dirle anche foltanto urta parola al- la prelenza di qualche creatura q ualun- que ella fia, quando ciò non folle, co- me può edere, per farle qualche rim- provero. Biiogna, ch’egli la ritrovi fo- la fenza i fuoi pertfieri , fenza i fuoi defiderj, fenza i fuoi affètti , e molto più lenza la fua propria volontà. Bifo- gna, che la nofir’ Anima fia femprelpo- g fiata di fe medefima fenza che defi- deri mai cofa alcuna . Che fe bramia- mo qualche cofa, dobbiam farlo in tal maniera, che fe mai ci accadefie tifito
- l’oppofto, non ne reftiamo
rammarica- ti ed inquieti, ma anzi così
tranquilli* come fe nulla
aveflimodefiderato.Que- O a fi» Digitized by Google 244- & Combattimento Spirituale fla e la vera libertà di Spirito -, non attaccarli ad alcuna cofa. Se offeriamo la noftr’Anima a Dio così Jdifhccata e libera, egli opererà in lei grandi ma- raviglie. Quella folitudine del cuore è il Gabinetto dell’ Altiflimo, cioè, dov’ egli dà udienza ; quell’ è dov’ egli fi trattiene con confidenza ; quello è il Paradifo , ove lì lafcia vedere e ci li difvela, affinchè noi gli parliamo; que- lla è la Terra Santa in cui lì manifefla nell'ardente Roveto del Tarn or fuo rm$ egli è duopo che noi entriamo in que- lla terra a piedi nudi, perch’ella è
San- ta; li piedi fono gli afletti
dell’Anima; perilchè bi fogna, che fieno
nudi, e li- beri da ogni affetto delle
creature. La- lciamo, che i morti attendano
a fep- pellire i loro morti :
ritiriamoci nella terra de’ Viventi, ove
quella' felice pa- ' ce regna nella
Città di Dio , che è la noflr’
Anima. Raddoppiate la brama , 4 che
avete conceputa di quella pace interna
con la precedente confiderazione .
Ammira- te la bontà di Dio, che v’ha
chiama- to, e prelcelto ad una grazia
defidera- bile cotanto. Umiliatevi fino
al centro del voflro nulla,
riconofeendovi inde- gno di sì eccelfo
favore . Rinunziate '• ad Digitized by Google bel ?» Scapoli é *4 f ad ogni c$f a per giugnere a quella berrà di fpirito, e per godere di que- lla pace, che degni ci rende delle gra- ’ zie di Dio, de’ Tuoi favori , della Ina famigliarità, e del fuo {Iraordinario a- juto in quello Spirituale Combatti- mento .
Il Colloquio con la Santifitma Ver-
gine , che ha polleduta quella pace e
tranquillità interna con maggiore per-
fezione d’ogn'altta creatura, e che me-
glio d’ogrt’ altro ci può iftruire per ao quinaria. Chiedetele quella grazia con umiltà, e confidenza. ESERCIZIO TERZO. Che per confervare la pace del cuore ,
hU fogna guardar fi da un certo telo
indi - fcreto per la falate del Projfimo
• L'Orazione preparatoria al
folito. CONSIDERAZIONE 1 * • s . f
C Onfiderate , che I* amor di Dio e
quello del profilino fono in veri-
tà la ftrada ficura del Paradifo, e che
Gesù Crillo ha detto dell’ tino, e dell’
altro ( Lue. 1 2. v . z$. ) ; Io lono venu- to dal Cielo per accendere ,un tuoco divino in Terra; e il mio maggior de- O ? fide-
Digitized by Google $4 6 11
Combattimento Spiri tu file -fiderio è
di vedere , eh 5 euo abbruccl col fuo
ardore tutti cuori. Notate pe- rò , che
iebbene 1' amor di Dio non abbia nè
limiti nè confini , quello del profumo
ne deve avere; perchè fe non •vi ufiama
una certa moderazione , ci può nuocere
grandemente , e potrem- mo faticando per
fai vare gli altri per- derci noi
medelìmi * Gesù Crillo ha coftituita la
carità del Prollìmo come il fondamento
del- la legge nuova, e di tutta la
perfezio- ne Criftianai e per quello
motivo egli ne ha fatto un eiprelfo
Commandamen- to , che chiama fuo per
eccellenza , j e di cui fopra tutti gli
altri inculca T cl- dempimento . In
quella virtù, e non in alcun* altra ha
egli ripollo il carattere, che dee
diftinguer quelli, che polfede- ranno
veracemente il di lui lpirito , da
quelli , che non I* avranno jfe non in
apparenza. Niente di meno dobbiamo
pur amare il noftro profilino in manie-
ra, che la nollr* Anima non ne rifenta
punto di difeapito.- Rifogna umiliarci
in tutte le noftre azionile cosj cono-
feeremo quanto polliamo per aiutare il
nollro profilino : e {ebbene fiamo ob-
bligati a dar buon elempio, non bifo-
gna però lare mai cofa alcuna a que-
Digitized by Goog bel P.
Sctipolt, 247 fio fol fine ; attefo che
perderemmo li noftra fatica, e ciò che
faremmo , fa- rebbe fenza noftro profitto
. Bifogna fare tutte le cofe fintamente
, e come molli dal fine di piacere a Dio
folo , per adempire la fua fanta volontà
, e per la fua maggior gloria. Imprimete quelle verità nel voltro Cuore. Domandate a noftro Signore il fuo Spirito, e pregatelo, ch’egli accen- da quello fuoco divino nella voftr’Ani- ma lenza mefcolanza di fuoco' (trame- rò , Ralfodatevi irr una profondiflima umiltà.- Deliberate di non impiegarvi nella falute del profilino , che per ub- bidienza.-
. Il Colloquio con noftro Signor Ge-
sù Crifto . Concitategli il \ defiderio , che avete, di formarvi fui fuoefempio nella pratica di quella virtù. CONSIDERAZIONE II. C Onfiderate, che lo zelo della falli- te delle noftr’ Anime non ci dee far perder giammai la interna pace, di cui parliamo. In verità dobbiamo ave- re una fete ardente, e un f omino defi- derio, che ciafcheduno conofca la ve- rità; che ciafcheduno s* inebrj di que- fto vi.no, e beva con avidità $ quello iat-
1 Digitized by Google &4_2 11 Cómbattimmto Spirituale latte r che Dio a tutti offerifce, e dotti gratuitamente, cioè a dire, dell’ amore della perfezione Criiliana , eh’ è come un latte per quelli che incominciano, e come un vino per quelli, che lono piu inoltrati: ma fa di niedieri, che quella V fete, e quella brama provenga dall’ a- more, che portiamo a Dio, e non di uno zelo indifereto. Vi fono infiniti , che lembrano avere piu di zelo per la gloria di Dio negli altri , che in fe
defi- li ij Hanno eglino in verità uno
zelo di Dio, ma non è fecondo la di lui
faen- za: il folo ordine giudo zelo è,
che noi correggiamo noi flefii del
noftro prima di correggere il noftro
proflimo, e che ftabiliamo T onore di
Dio in noi prima di penfare a
dabilirjò*negli altri. Dio e quello, che
deve piantare quella divina virtù nella
folitudlne della nollr’ Ani- ma, e che
ne dee cògliere if frutto , quando gli
farà in grado : A noi non tocca
feminare, bada che prefentiamo a Dio la
nodi’ Anima come una terra ben
coltivata, e monda da ogni affetto delle
creature] Dio fa il tempo, in cui ha da
porvi la femente delle fue grazie, e
quello, in cui dobbiamo rendere il
frutto. Ricordiamoci fempre, che Dici
fol vuole da noi la nollr ‘Anima, e chela vuo-
T>sl P. ScupólL vuole lìbera
da ogni attacco . Doma» moci a lui in
quello flato, affinch'egli operi in noi
fecondo il fuo divin be- neplacito j e
guardiamoci dal fargli al- cun oflacolo
col noflro libero arbitrio. Dimoriamo in
ripofo lenza alcuna iol- lecitudine di
noi fleffi, fe non di pia- cere a Dio,
afpettando d' efler da lui condotti al
travaglio . Il Padre di fa- miglia è
ufcito di Cafa per cercar o- perarj :
fpogliàmoci d' ogai cura, efol»
lecitudine di noi fleffi, e d'ogni affet- to di quelle bade terrene cofe, accioc» che egli ci riempia di fe lolo, e ci do» ni ciò , che non avremmo ardito di peniare. Dimentichiamoci di noi fleffi, e viva il folo amore di Dio nella no- tti’ Anima j ma ciò da noi fi faccia
fen- Za inquietudine. Procuriamo di
mode- rare il noflro zelo e il noflro
fervore * * affinchè godiamo di Dio in
una pro- fonda pace, e la noflr* Anima
non dif- fipi il fondo delle file
rendite fpiritua- • lì, che le è
neceflario per fe, indifcre- tamente
impiegandolo a vantaggio degli altri .
Quello fant’ ozio è quello , cne fa i
negozj, e traffica con Dio , e col di
lui mezzo dobbiamo trafficare con efTo
lui per arricchirci . Se vogliamo efler’
utili al noflro profilino c a noime-
Digit ized by Google Mo 11
Combattimento Spirituale definii , diamo
la noftr’ Anima a Dior fiaccata da tutte
le cofe terrene fenza alcuna riferva 5
perchè egli è , che fa il tutto, ed altro
non vuole da noi , fe non che ci
umiliamo alla fua pre- lenza, e gli
preferiamo un’Ànima li- bera, fenza
attacco* e fenza inclinazio- ne alle
cofe della terra, ed anche fen- za altro
defìderio fuorché quello di pia- cergli.
, Imprimete bene quelli
infegnamenti,' c quelle maxime nel
voftro cuore .' Fa- te tutto il
poiTìbile per regolare a nor- ma delle
medefìme il voftro interno . Implorate a
queft’ effetto il lume dello Spirito
Santo r Il Colloquio col voftro buon
Ange- lo, acciò purghi co’fuoi lumi il
voftro intelletto, e didìpi le tenebre ,
che vi potrebbono impedire dai guftare
iftru- zioni sì foavi, e falutari. CONSIDERAZIONE III. C Onfìderate * che li movimenti di quello zelo indifcreto, che hanno taf uni per la fallite dei proilìijno ,
fo- no come /que’ falli Profeti , noftro Signore ci avverte di guardarci dicendo nel Vangelo : Guardatevi bene - da q[ue fai fi Profeti y che vi fi pref
emana con . »
Digitized by Google Del P.
Scapoli . ' 2?I fon le vefli menta dì
man fatti Agnelli ^mX internamente fono
Lupi rapaci: dalle loro operazioni e dai
loro frutti lì conofcerete ( Mattb. 7 .
v, if. ). Infatti i loro frut- ti fono
di lafciar 1* anima piena d’ in-
quietudine e d’ anfietà : e tutte le cole , che ci privano di quella pace interna fotto pretefto di qualfì voglia bene,
fo- no altrettanti fallì Profeti , i
quali fotto la pelle d’ Agnello, cioè a
dire , fotto colore di zelo di procurare
lafalute del prolfimo , sbranano la
nollra umiltà co- me tupi- rapaci, e ci
tolgono quella pa- ce, e interna quiete
sì necelfaria a chiun- que brama d’
inoltrarli nella perfezione. 1 Quelli
moti inconlìderati . fono una delle
principali inlìdie del Demonio per porci
in iicompiglioj per la qual cofa quanto
hanno più d’apparenza di Santi- tà ,
tanto piu devono effere efaminati prima
della loro accettazione , con po-
litezza , e con uno fpirito ben rafloda-
to .nell’interna quiete e tranquillità. La pratica più lìcura in quello affare lì
è, che quando quello zelo intemperante
e indiscreto ci farà Sentire nell’ animo
i! pungolo di qualche fpina, e che
c’inlì- nuerà il filo veleno,
cagionandoci qual- che turbazione con
qualche llraordina- ria Sollecitudine
fotto il manto' dim be- ne i
Digitized by Google 2 ?t 11
Cotrib&tttmcMo Spir itti ale He
apparente, ci adoperiamo nel mede- fimo
tempo a tutto noltro potere, affin- chè
quella fpina non palli oltre, cavan-
dola fubito, e ritirandoci in quella Cit- tà di pace, come in un -forte ben -dite- lo, rilhbilindo il noflro interno, in
una perfetta tranquillità, infognerà far
ciò dolcemente, e lenza alcuna violenza
nè anfietà, confervando la nollr’anima
tut- ta pura a Dio, che abita nel fondo
del nollro cuore , con una retta
intenzione di non volere fe non ciò, che
gli piace, a lui lafciando la cura di
fervirfi di -noi, quando gli piacerà, e
nel modo che gli farà più gradevole. Che
fe ci accade di mancare a quella
pratica, non bifogna perciò turbarli, ma
'umiliarli alla pre- lenza di Dio, ed
imparare dalla fperien- za delle noltre
mancanze , come dipor- tarci dobbiamo in
avvenire , e come dobbiamo moderare, e
regolare il no- flro zelo per la lalute
del proifimo . Procurate di conofcere
con quale lpi- rito operate . Non fate
mai cofa alcuna con fretta . Confervate
fempre la voltr’ anima in pace in ogni
fotta d’impiego. Conlervatcvi libero, e
distaccato da o- gni cofa, fe volete
godere quella felice pace, e rendervi
capace dello fpirito di Dio, il quale
non dimora mai nelle fol- kcitudini, e
turbolenze > Il Digitized by
Goc / Del P. S dipoli.' 152 . Il Colloquio con noftro Signor Gesti Grillo . Trattate con lui del defiderio
, che avete di fervirlo nel procurare la fallite dell' anime; ma ripofatevi in
lui, e nei voftri fuperiori circa f
efecuzione. • ESERCIZIO QUARTO. Come dobbiamo diportarci^ allorché
fiamo caduti in qualche fallo per non
perdere la pace dei cuore , e per
ricuperarla f$ r abbiamo perduta , L’Orazione preparatoria al folito. . .CONSIDERAZIONE I. .
perchè per lo piu egli è un or-
goglio leg reto, che produce in noi que-
lle fpine, che ci ftrazìano le vifeere, e ci pungono in mille guife . . Il Colloquio con lo Spirito Santo ♦
" Pregatelo di diflipare le tenebre
del vo- flro intelletto co’fuoi lumi.
Pregatelo ", d cfler con voi,
perchè, come dice 1* Apoftolo, la
libertà di fpirito è infe- parabile
dalla fua prefenza ( i, cor, 3, V0 1
7, CONSIDERAZIONE II. C Onfiderate donde nafeano tutte que- lle inquietudini» e tenete per cer- to eh’ elle vengono principalmente da ciò, che noi non conofeiamo la nollra fragilità , e non Tappiamo come dobbia- mo trafficare con Dio, con cui dopo ei-
,■ fer caduti in tutte le immaginabili
de- bolezze , li tratta più facilmente
con un* umile ed amoroia converlìone,
che con la triftezza, ed afflizione, che
li conce- paca pel fallo cominelle
Fermandoli fol- tanto ad dominarlo , Ea
contrizione , che non abbia altro
effetto che di tur- bare il cuore, e
riempierlo di fcrupoli, non condurrà mai
un'anima alla perfe- zione, ma quella
bensì, che va con- P a giun- *
Digitized by Google 7 a $6 II C ombattì mento Spirituale giunta con una confidenza piacevole i ed amorofa nella bontà e mifericordia di Dio . E quella è la ragione , per cui molti, che tanno flato della vita Spiri- tuale, reflano. Tempre con lo fpirito
ab- battuto, e ciò perchè mancano di
con- , Jìdenza. Stato, a vero dire ,
compaf- fionevole, che loro impedilce di
ren- derli capaci delle maggiori grazie,
che Dio aveva lor preparate ; e il quale
è cagione , eh' eglino menino una
vita languida, ed inutile: nel che fono
ve- ramente degni di compallione ,
avve- gnaché fieno al fommo
biafimevoliji non voler fegiiitare che
il loro proprio capriccio e Èmtafia, in
vece dapprofit- tarfi di quel Talutari
avvertimenti, che conducono un'anima per
la.ftrada lar- ga e Tpazioia delle
Tubiimi e fode vir- tudi , alla
Criftiana [perfezione , c a quella
preziofa pace, che il nollro Si- gnore
ha lafciata in terra. Ciucilo, che
quefti tali tàr debbono, E è ^'indiriz-
zarti ai loro Padri lpirituali con un
cuor umile e docile,, e in tutti i loro
dubbj , e Tcrupoli rimetterli interamen-
te al loro giudizio , e dopo aver ab-
bracciato il loro configlio flarfene in
pace, ed in quiete. Concepite un
lineerò, e verace fen- • . . timen- -1
Del T. Seupolu: ì?-7 tlmeftto
della vota fragilità * e debo- lezza.
Imparate a ricorrere a Dio con
confidenza, nè vi lafciate mai vincere
dalla pufillanimità , ma camminate pie-
no di confidenza alla prefenza di Dio
confervando Tempre la pace del cuore,
e la libertà di fpirito. Il
Colloquio con lo Spirito Santo' come il
precedente. ' ' CONSIDERAZIONE
III. C Onfiderate come dobbiamo
dipor* tarci nei peccati più gravi e
mag- giori del folito, in cafo che Dio
per- metteflfe che vicadefilmo, ancorché
fof- fero frequenti , e ciò non per
fragilità, ma*per malizia. Primieramente non bifogna turbarli plinto, nè lafciarli predominare dal te-
, dio, amarezza, o inquietudine, nè
bi- fogna trattenerli lungo tempo a
confi- derare, o Terminare il noftro
peccato ; ma devefi ben tofto far matura
riflef- rione fopra la nota debolezza ,
e mi- feria con una profonda umiltà .
Dob-' biamo altresì concepire un .fanri
Odio- contro noi ftefii, e in quella
difpofizio- ' ne rivolgerci amorofamente
a Dio , e dirgli. Mio Dio confefifo d’
aver fatto ciò , che non mi era in alcun
modo per- ' P i mef- Digitized by Google if* il Còmbcttumentò Spirita dé * mcflfo; ma Signore, che potete mai af- pettarvi da me altro, che fomiglievoli iniquità, fe voi non mi fortificate col- la vodra grazia? nò certamente Signo- re io non cefl'arei mai dall’ offendervi fe loffi sì difgraziato d’edere abbando- nato da voi , e fe non vi degnale dì foftenermi colla vodra Mifericordia, di cui vi rendo mille ringraziamenti. De- fedò, e mi pento del peccato, che ho commeflb , e ve ne chiedo perdono • Mio Dio fatemi la grazia , che non v' offenda mai più, c dhe niuna cofa del Mondo ila capace giammai di feparar- mi da voi* . . > Fatti quedi atti, non bifogna perder tempo, nè inquietarli penfando, o«pur anche temendo, che Dio non ci abbia perdonato ; conciofìachè tali
rifleffioni non fono, che orgoglio ,
perturbazio- ne, perdita di tempo , e
inganni^ del Demonio i ma è duopo porci
intiera- mente nelle braccia della
fuaMifericor- dià, e profeguire i nodri
Eiercizj co- me fe non aveffimo punto
errato : c quand’anche ricadeifimo più
volte nel liiedefimo peccato , dovredimo
fempre ritornare al medefimo Efercizio
la fe- conda, la terza, e 1’ ultima
volta con la fteffo coraggio , e la
medefima con^ fiden- Digitized by Go( ) Del P. Scupolì » fetenza delia prima j perchè ciò facen- do venghiamo ad onorare di più la bontà di Dio , di teui fiain tenuti ad avere un* altiflìma idea èfenti mento * fermamente credendo, che egli è infi- nitamente buono, e che la fua pietà r e milericordia verfo di noi infinitamen- te è più grande di quello immaginare* e penfare polliamo. . In tal maniera diportandoci ufei rem® dal noftro peccato con gran profitto r ricavando da quella efperienza una chia- ra cognizione della noftramiferia, atv ballandoci ed umiliandoci avanti a Dio* riconofcertdo la fila Mifericordia aman- dola, lodandola, ed efaltandola incef- fantemente : e con quelli atti riforge. remo con Tajuto di Dio dal nollropec- * cato, e faliremo più in alto, che don- de fiamo caduti, fe ogni volta li fare- mo come fi deve. Quell’ filerei zio è egualmente grade- vole a Dio, e formidabile a Satanalfo, iL quale niente lafcia intentato perren- derci .neghiteli e tardi a praticarlo , o per diftogliercene : e pure egli è di tanta , c sì grande importanza , che quanto più V 3 abbiamo di difficoltà , o di ripugnanza , della fua Bontà, e un lìcuro
fegno del- la fila prefenza nelle nollr’
Anime. L’Obblazione. Offeritevi a Dio
co» tin Santo delìderro d’ offervar
fedelmen- te tutte le iftruzioni , che
abbiamo no- tate in quelli quattro
Efercizj pdr con- fervare la pace del
cuore e fare della nollr’ Anima una
Città di pace, in cui Dio fi compiaccia
d’ abitare , rifolven- dovi a
quell’eletto di non ammettere giammai
nel voflro cuore alcun pensie- ro,
folleeitudine, fcrupolo , fuggeflio- ne
del Demonio, o movimento del vo- flro
pravo appetito, che pollano cagio- narvi
il menomo turbamento. E fé per
infermità, o per altro accoglielle alcu-
na di quelle cofe, o altre capaci a re*
y carvi la menoma inquietudine , sforza-
tevi di difcacciarle con tutta la dili-
genza , promettendo di fcrvire a Dio
con la maggior libertà di fpirito, che
vi farà potàbile , e offerendovi a lui
per quello effetto. i - * i
! u ; | I . y ! jbel A Scupolt, La lezione Spirituale pel fettimo Giorno.
V v Che biffanti conferva la
pace del mere nelle pene interne j il
che et fommìntftra uri altro foccorfo
import antì filmò inatte- fio Spirituale
Combattimento . V * » . D io non lafcia mai cT efercitare Co- loro , che feorge portati da un fante, e generoio dedderio d’ avanzarli nella perfezione Cri diana, e nellacqui- fto delle Virtù per renderli degni delle fue grazie, e della fua famigliarità.
Per quello motivo egli li efercita
median- te mente e nel! interno, e al di
fuori $ per il che dobbiamo
continuamente da- re in guardia del
nodro cuore per con- fervado Tempre
tranquillo in prezzo di tutte quede
prove. Quando noi faremo impegnati
nella travagli ola carriera della
Virtù,. di do- vente ci accaderà di,
lentirci agitati , e privi di queda
Tanta e felice tranquillità di cui
trattiamo, e dai varj movimenti del
nodro cuore fi follevetà come una.
polvere , che ci farà importuna nei no-
dri Combattimenti, e fpirituali Efercizj.. Dobbiamo però credere con certezza che Iddio permette quede cofe per lo . P 6 no-
, ' 16\ 11 Combattimento tyirìtuttlé
noftro maggior bene. Bifogna ricordar"'* ci, che quella è la Guerra , in cui li Santi hanno raccolte le- palme , e gli allori, de’ quali fono Itati coronati ,
e ed è certi (Timo, ch‘ , egli non riporterebbe mai vittoria So- pra di noi , fe fofiimo così felici di eonfervare quella preziofa paceinmez- . zo d’ogni forca d’accidenti, come
al> biamo detto . . T)d i\ Scapoli . 177 / 7/
Frutto del fettimo Giorno . * » • Il frutto di quella giornata debb’ef- fere. Primo , una gran diligenza in pre- vedere tutto ciò, che potrà cagionar- vi del turbamento ed inquietudine , o qualch’ altra interna pena, alfine di non accettarlo in alcuna maniera , o in ca- lo l’abbiate ammeifo nel voltro cuore per di (cacciamelo incontanente. Secon- do , di non abbracciare ne anche i buo- ni defiderj, :fe non dopo t un diligente fcfame s’ elfi provengano da Dio , ed ammettendoli come tali , di mortifica- re primieramente l'ardore e la follcci- tudine, che potrefte avere per eleguir- li. Terzo di non afcoltare punto i ri- morfi, e le riprensioni interne, le qua- li, vi cagioneranno dell’inquietudine, c abbatteranno la voftra confidenza .
Quar- to di non ammettere punto, ne
fomen- tare l’interno rammarico, allora
quan- do le cole non vi riusciranno
fecondo le v olire brame, e ripugneranno
alvo- flro amor proprio, e Secreto
orgoglio. ^Quinto d’ applicarvi all’
acquifto della pace interna con pazienza
e perfeve- ranza, con la pratica dei
precetti con- tenuti nei tre primi
tefercizj , facendo tut- Digitized by Google * '
1 7 S 11 Combatti mento Spirita ale
• tutto il poffibile per guadagnare ogni
giorno qualche cofa {opra voi fteflb ,
e il tutto afpettando dalla bontà di
Dio , il quale debb’ egli fletto fabbri-
care quella città di pace nella voto'
anima. Seflo d' applicarvi dal canto vo-
ftro a gittare i fondamenti di quella
città di pace, che fono Y umiltà, e la
pazienza con Y amore delle umiliazio-
ni , dei difpreggi , e di tutto ciò , che potrà fervire a mortificare le vottre
pal- loni, imperciocché la vera pace è
quel- la , che nafce nell* anima per
quello mezzo. Settimo d’avere una gran
cura di conservare la vollr anima pura ,
e libera d’ogni affetto alle creature ,
e ila tutto ciò, che non è Dio ,
affinch’ egli vi faccia il fuo foggiorno
, e la riempia dei fuoi doni , e delle
fue gra- fie, che fono infeparabili dal
vantag- gio di lua prefenza . Ottavo di
mode- rare il vofiro zelo per la fallite
del * proffimp confettandovi , e
riconoicen- dovi per un fervo inutile ,
e non in- traprendendo alcuna cofa che
lo riguar- di, che pel puro fine
delfonore e del- la gloria di Dio ,
confervandovi fem- • pre Ubero e
tranquillo, ne pretenden- do altro
frutto dalle voftre fatiche , «he Y
adempimento dei divino volere. ' i
Nc- i r
Dèi P. § cut oli, ±y$ Hono di
praticare fedelmente ciò, che abbiam
detto nel quarto. Efercizio in calo, che
cadiate in qualche peccato per fragilità
v o altramente . Finalmen- te di
raccogliere il deli ziofo frutto del- la
pace del cuore , diportandovi nelle
aridità, ed altre pene interne nella ma-
niera, che abbiamo accennata nella Le-
zione Spirituale. ■ Tini dèi
fettimo Giorno ' - . , C Onfiderate , che non bifogna mai trafeendere alcuna occafìone di pra- ticare la virtù, ne allontanarci dalle
co- le contrarie, che polfono Servire a
queft* effetto 5 per cagion d’efempio,
defide- rando d’acquiftar la pazienza,
non bi- fogna allontanarci da quelle
perfone , da quelle azioni, e da quei
penfieri me- défimi, che ci cagionano
deirimpazien- za. Bifogna converfare
indifferentemen- té cori eiaftheduno,
ancorché ne rice- viamo della noja, ed
averfempre la vo- lontà pronta, e
difpofta a foffrire tutto C V: T - '•
.ciò. 3 Del P. Scupoli • “ Ciò 5 che ci farà contrario 5 perchè fa-' cencio altri mente non fapremmo acco- stumarci alla pazienza, di maniera che, fe per efempio , qualche occupazione ci dil'piace o per fe ftefla , o per
rap- porto a quello che ce 1* ha
addogata > o perchè ella ci diltoglie
dal farequal- ch* altra cola che ci
farebbe più grade- vole, non biiogna per
quello lafciar d* . intraprenderla o di
terminarla, non o- ftante Tinquietudine
che vi potremmo fentire , e il ripofo e
la quiete , che ne provareflimo in
lalciandola, perchè quella quiete non
farebbe già quiete d’un animo , purgato
dalla palfione , e di virtudi adorno. Lo
llelTo è dei pen- sieri , che ci
inquietano e travagliano' . lo fpirito,
i quali perciò non dobbia- mo
difcacciare da noi , imperciocché colla
pena che ci recano, ci avvezza- no ad
efercitar la pazienza , e a tolle- rare
noi fleilìj e fe faceffimo altamen- te,
ciò farebbe fuggire la fatica ed il
travaglio, non dil'porci ad acquistar la
virtù . Egli è vero però , che i princi-
pianti devono in ciò ufare gran pru-
denza, ora prefentandolì alle occanóni,
e poi tallora allontanandotene , fecon-
do che avranno più, o meno di virtù..
Non biiogna però mai rivolgere affat-
i R l 50- Digitized by
Google 294 U Combattimento
Spirituale to le fpalle, e fuggire tutte
le occafio- ni di contrarietà , mentre
che ciò ci renderebbe piu fiacchi per le
occafioni Tegnenti* Non pretendiamo però
di par- lare qui del yizio dell’ impurità
, per- chè} ficcome detto abbiamo a luo
luo- go, fi debb’ egli combattere in una
ma- niera del tutto differente* Arroflitevi della voftra codardia. Pen- titevi d’aver perduti tanti meriti e
fan- te attuazioni,' che avrefte potuto
ac- quiftare, fe avefte abbracciate le
occa- fioni di fare degli atti di virtù
quand* effe fi fono prefentate .
Rifolvetevi d* abbracciarle
generolamente in avvenire,, non oftante
tutte le ripugnanze , che vi polliate
ritrovare. Il Colloquio col voftro
buon* Ange- lo 5 efponetegli la voftra
debolezza . Rapprefentategli il bifogno
, che avete della fua afliftenza per
applicarvi gene- rofamente a ciò, eh* è
più malagevole, e più afpro neJT
acquifto della virtù. CCNSIDEK AZIONE
II. , ■ 4 N On oftante ciò, che poc’anzi ab- biamo detto per i deboli, e per quelli che incominciano , confiderate > che non folamente non dobbiamo fug- gir le occafioni, ma che dobbiamo ab- ... brac-
Digitized byGoc ; Del P.
Scapoli..' . tracciarle generoi'amente
rodo eh" effe fi prefentano , e che
dobbiamo quelle tener più care, che fono
le più difgu*- Itole ai nodri fenfi,
effendo le occafio-. ni li mezzi
proporzionati, cd anche ne- ceffarj per
acquidar le virtù ; talmente x che
allora quando domandiamo le vir- tù >
chiediamo altresì le occalioni per
acquiftarle; altri mente ia no h a Orazio- ne li contradirebbe, e farebbe un per*, dere il tempo il pretendere di diventar virtuofo in altra maniera . Iddio qo$ dà la pazienza fenza le 'tribolazioni t ne Y umiltà fenza i difpregi, Cosìque e di
tutte le più nere malizie o ingra - 4 *
fitudini, che pollano efier ufate contro
4 di voi. Il Colloquio col
vollro buon' Ange* - R l 1». Digitized by Google 3,5 8 11 Combattimento Spiritual* Jo. Pregatelo, eh 3 egli vi
raflodiinuiu sì generofa rifoluzione, e
che accrefca il volito coraggio colle
fue ifpirazio- ni , e con i fuoi lumi
• ESERCIZIO QUARTO, « . \ s
Che non bì fogna punto determinare il tem- po ■> che dobbiamo impiegare nell * ac qui fio delle virtudi »• L’Orazione preparatoria al folito , CONSIDERAZIONE I. * r * ,
C Onfiderate, che non dobbiamo pre-
ferì vere il tempo da impiegarli nel-
la pratica di ciafcheduna virtù per ac-
quiflare V abito, e che s quefto tempo fi deve regolare fecondo il bi fogno di ciafcheduno in particolare, e principal- mente fecondo i progredì , che fe ae fanno . Egli è vero però , che fe vi fi applichi a dovere , e fi pratichi fedel- mente tuttqciò > che fi deve a quello effetto, fi farà molto cammino in po- co tempo 5 e avvegnaché non fi s 3 av- vegga di quello progreffo, fidevenon^ dimeno profeguir fgiripre i fuoi eferci- 4 con. gran coraggio, e lineerà confi- denza in Dio, il quale ben fa ciò che ci è wceiforiQ, c quando, e come egli Digitizei Del P, Scupelt . • 299 -debba farci godere il frutto de'
noiìtfi travagl;. : Considerate, che polliamo giudicare del progreflo, che abbiam fatto nella virtù , dalia maggiore o minore con- tradizione , che {offriamo nella parte inferiore in produrre gli atti della
vir- tù, imperciocché, quanto più
quella parte perde le file forze , tanto
più convien credere, che la parte
fuperio- re la fuperi , e fi faccia
vieppiù forte e robuila j talmente che
non fentendo punto di contradizione, ne
di repugnan- za nella parte inferiore
anche negli af- fliti improviiì ed
impehfati, egli è uft fegno, che fi è
acquieta la virtù ; e quanto più le
noflre -azioni faranno ac- compagnate da
prontezza, ed allegrez- za di fpirito ,
tanto più potremo ere- dere d'aver
approfittato in quello efer- cizio » *
ri ; Un’altro indìzio certiflfimo fi è
, 'àU forche neli'ariditò , t nelle
tenebre de! " anima non trala
feiamó 1 di continuare
coraggk>famente fi ftofiri efercizj , quan- tunque fiaixio privi delle fpiritiiali
dol- cezze , e forno in una inezie di
lar> 'gui dezza nel noflro interno
, -'‘Fate gran sconto di quelle
iflriizio- ni . Bramate ardentemente
di" gìtignére R * fo® Il Combatti Mento Spirituale a quello felice flato, in cui polliate
far gli atti di virtù lenza alcun
contrailo » r - » *
&eljle armi , che ci fono necejfarie rnque* fio Spirituale Combattimento : che l*
ora- zione è come C Ar fienai e ^ in cui
tjfie fi ritrovano , e ielle
iifpofìzÀoni , con le quali bi fogna
pregare % \ * , ‘ . •. A Sbiam detto, ne! quarto efermio del prmo giorno , che ikcome entriamo in quefto Mondo come in un campo chiufo, in cui è duopo neceffa- riamentc combattere , cosi dobbiamo Tempre tener preparata il noffro ’fpiri- * to, e come fulL armi contr 1 ogni
forra di nemici : e poiché non ci
poliamo afpettare dalla corruzione della
nollra natura, dall 3 invidia dei
Demon;, e dal- la malizia degli Uomini,
che continue iorprefe; dobbiamo Tempre
camminare ben muniti, e ben 3 armati ad
dempio di coloro* che viaggiano in paefe
nemico. Al * Del P. Scapoli. • Abbiam detto ancora nel mede fimo luogo, che la refiftenza, e la violenza fono le prime armi, di cui bifogna fer- virfi; ma non abbiam per anche aper- to l’Arfenale, ove fono tutte quelle , * che ci fono neceflarie, Quell' Arfenale non è altro, che f Orazione , la qual* è £ome la Torre di Davidde , da cui permOtio mille Usberghi, e militari in- fegqè^ ed in cui ritrovanfi tutte le ar- mi recedane per quefto Spirituale Com- batti fifento. Noi ritroviamo nelle facrc Carte * che T Orazione viene paragonata ad uno feudo, e ad una Spada; che Iddio fi fa prefente alle noftre orazioni . e eh" egli dello è quefto Scudo e
quella Spada pel foccorfo , che ci apprefta
J di maniera che 1' orazione è
propria- mente come un'Arfenale del
Cielo, in cui ritrovanfi quelle armi
fempre- vitto- riofe, poich'ella ha
quella virtù di ren- derci Dio prefente,
e di trarlo al. no- ftro foccorfo. Non
v'è altra nazione , per gloriofa e
florida, ch'ella fia , cui polla daifi
vanto d' aver sì vicini , e propi?; i
fuoi Dei , come a noi è vi- cino il
nollro, e favorevole alle noftre
preghiere: così diceva Mosè al fuo Po-
polo per animarlo concio coloro che
V . * . ‘ , oc- 3 04 H
Cómbattìmtnto Spirituale occupavano la
Terra, che Dio prOrrtef fa gli avea . (
Deut, 4. v, 7. ) . Così quando noi
preghiamo , avvegnaché ' non veggiamo
alcuno, ne alcuno ci ri f- • ponda, Dio
però è prefente perdonar- ci Tajuto che
c'è necelfario. QuaTorat farete nella
battaglia, dice Ifaia, invo- cherete il
Signore, ed egli vi afcólte- rà, e vi
farà conofcere , che VI affili© con la
fua prefenza ( if, ?8. v, y. ) anzi
ch'egli llelfo lìa il tuo feudo , e la
tua fpada, e quello, che riporta tilt-'
ti i tuoi trionfi ? ( Deut, 13, 1$, )
Quelle parole ci danno chiaramente a *
conofcere, che T orazione è un* A r fe-
riale, in cui ritroviamo le armi, chea,
iono necelTarie in quello Spirituale Coirti battimento , le quali non fon' altro , she Tajuto dà Dio, che fi /a prp lenta Del P. Scupolt * .?0 che Dio è in fe
medesi- mo, la fua grandezza, la fua
potenza, la fua maeftà, la fua bontà , e
T altre fee perfezioni, che lo rendono
infini- tamente degno &' eSfer
fervito , e odo- rato. Bifogna altresì
considerare ciò , ch'egii ha fatto per
noi , e fin dove egli 5' è abballato per
lo Spazio di tren- tatre anni , com'
egli ha fanate le pu- tride cancrene
de" .noSlri peccati non con oglio,
o vino, come il Samarita- no dell'
Evangelio, ma col fuo prezio- fo Sangue,
ch'egli ha verfato da tut- te le Vene
del fuo Corpo a colpì di battiture , di
Spine che gli traffi fiero il Capo, di
Chiodi che gli trapalaro- no e mani e
piedi, e di Lancia , che gli fquarciò il
facrato fuo Seno . Fi- nalmente bi fogna
considerare quanto an- cora intereSTar
ci debba il vantaggio che riportammo dal
fervir Dio in ve- rità e con fincerìtà
di cuore * poiché per quello mezzo
trionfaremo di noi Stelli, del Mondo, e
del Demonio, 4 diverremo figliuoli di
Dio , L* Digitized by Goo^l Del P. Scapoli . ?07 % La feconda difpofizione è d'avere' ufia fede viva, ed una perfetta confi- denza, che Dio ci donerà Scuramente tutto ciò, che ci ,è neceflario pel fuo fervizio, e per lo noftro bene, Quella fiducia è il Va fa, che la mifericordia di Dio riempie del teforo delle fue grazie , e quanto farà egli ampio e ca- pace, tanto^più in abbondanza la no- lira orazione otterrà lì doni di Dio ; imperciocché qual* apparenza evvi mai, che un Dio onnipotente, d' una bontà infinita, e fempre 'Uguale a fe fteffo , ricufi di compartirci i fuoì doni e le fue grazie, s'egli (ledo c'invita, e ci follecita a domandargliele? e c
aflicura- ancora , eh' egli ci darà lo
fpirito dei fuo divino Unigenito ,
acciocché pof- liamo pregarlo con
maggior fiducia * purché noi glielo
chiediamo con pro^ fonda umiltà? La terza difpofizione è di portarli adorazione con un fermo proponimen- to di fare la volontà di Dio., e non la noftra, fia nell' atto del chiedere ,
fia nella premura d‘ ottenere ciò che
chie- diamo, applicandoci a pregare
perché Dio lo vuole , e bramando d a
efiere efauditi per la medefima ragione
. In %u;te le polire preghiere dobbiamo
ave- Digìtized by Google J08 II Combattimento Spiri tu al e te quello fine generale, d'unire e con- formare la noto volontà a quella di Dio, e non pretender mai di far pie- gare la fua alla noto : imperciocché eirendo queda infetta e corrotta dall* amor proprio, di fovente s* inganna in ciò, che domanda , laddove quella è Tempre Tanta, e giuda, e d’uha bontà ineffabile, che non può errare giammai, ond'efler deve la regola di tutt* i no- ftri defiderj, e noi dobbiam feguitarla, e con formarvi ci , e fottometterci in tut- te le cole di maniera, che quando do- mandiam qualche grazia , e dubitiamo fc fia giuda il divino volere, dobbiam chiederla con condizione, e non voler- la, ne bramarla fe non in quanto ella fia conforme al Tuo divin beneplacito • E per le cole, che Tappiamo elTer fua volontà, che gliele chiediamo, dobbia- mo defiderarle e domandargliele perla jtiedefima ragione, e non per la noto foddisfazione, ne per alcun fine , che torni in noftro vantaggio , bcnch* ella fia buona, ed anche Tanta. La quarta difpofizione è , che bifo- gna andare all’ orazione con opere cor-' tifpondenti alle richiede , che gli va- gliamo fare , e-dopo 1* orazione dob- biamo diportarci in maniera , che cir r- '
r Digitized by Godale T)el P. Scupoli . $09 rendiamo degni delle grazie , che gl! abbiamo richiede. L 3 Efercizio della mortificazione
debb* eflere talmente congionto con
quello f dell" orazione , che 1*
uno e 1* altro fi raggirino infìeme come
in un perpetuo circolo, altrimenti
fenell J oraz ione chie- diamo la virtù
fenza porci in iftato dì acquiftarla con
la mortificazione , egli è più todo
tentar Iddio , che pregarlo in ifpirito,
e verità . Ciò deve recarci un Santo
timore, perchè come dice Y Apoltolo ,
non bi fogna burlarli di Dio ( Gai. v.
7. ) Bifogna ancora , che le noflre
pre- ghiere fieno "più di foventc
precedute da umilifiimi ringraziamenti
per li be- nefizi, che abbiamo ricevuti
da Dio , pregandolo filantemente , che
giacche • gli ha fatto tante e fi gran
cofe per i noi , non ci voglia negare
una nuova i grazia, che fiamo per
chiedergli , e che : non abbia riguardo
alle noflre mancan- 3 ze, e
ingratitudini. Bifogna altresì fup-
plicarlo per ciò , che è in fe medefi-
► rao, per li meriti del fuo Unigenito , * per quelli della Santfifima Vergine e ► de Santi , e finalmente per 1*
adempi- mento di fue promeiTe , perchè
ci con- :i ceda la grazia, che gli
domandiamo. * La Digitized by Google 2 io 11 Combattimento Spirituale ’ ' La quinta difpofizione è la perfeve-’ ranza. Ella debb’ edere sì collante, che per quanto Iddio ritardi ad accordarci ciò che gli chiediamo, c rafTembri an- cora d J avvinarci con mille fegni con- trari, che non vuol farcela , non per- ciò dobbiamo mai ceflare dal pregarlo, anzi quanto più ci lembra , eh’* egli ci xicufi , più dobbiamo compiacerci in «quella umiliazione, ed acc re licere la
no- lira confidenza nella di lui bontà
infi- nita; e tanto più èli faremo
gradevo- li y quanto più co-lami, e
pieni di con- fidenza nelle nofire maggiori
defola- zioni. La feda difpofizione è la gratitudP ne. . Noi dobbiamo tempre tributare a Dio umili rendimenti di grazie nel fi- ne della no'.fra orazione , e
riconofcer- lo ugualmente pieno di
fapienza, e d* amore per noi , fia , che
ci conceda , fia, che ci neghi le grazie
, che gli’ chiediamo, restando tempre
tranquilli, e contenti con una perfetta,
ed immu- tabile -fommiflione ai decreti
adorabili della fua divina providenza; E
quando piacerà a Dio d'efaudire le
noftre ora- zioni, e di compartirci i
fuoi favori , bi fognerà ringraziamelo „
come ancora' di tutte le vittorie che
riporteremo , di 1 M ‘ " \ tut- Digitiz©
■ T)el P* Scapoli . ^ r t ■ tutù
gli atti di virtù , e di tutte le buo-*
ne opere, che faremo. Per
eccitarci a queft’ umile ricono- icenza
biibgna fervirci delle feguenti
connderazioni . . . *
Primieramente bìfogna ponderare il;
fine, che muove Iddio a compartirci le
due grazie , conciofiache da quella con-
fiderazione dipende il vero fpirito di
gratitudine,. . P /*?e, fi
prefigge in tutt* i luoi benefizi e la
tua . gloria , ed il note) vantaggio per
obbligarci ad amar- , lo, ed a fervido.
E'duopo pertanto in primo luògo
confiderare oon qual po- tenza, con qual
fapìetiza, e bontà Id- ^dro n comunichi
le fue grazie , ed in* lecondo luogo ,
che non v è cofa in noi , che abbia
potuto rendercene de- finii perilchè
dobbiamo contenderci ah* la.fua prefenza
, ed entrare in una pro- ronda
ammirazione della tua bontà ai noiho
riguardo , poiché noi altro non uamo àgi
occhi fùoi , che mi-feria e quindi poi
-benedire il fuo fanto nome,- e
diicendere m copi oh -, ed umili rin-\
graziamene, Secondariamente Veggen-
ti 0 ciò. , die Dio da noi pretende co'
fuorbenefizj, che non è altro- , fe non
che i amiamo i'onpriamo, ehjfervia->
mo. r "7? j 5 1 1 11 Combattimento Spirituale mo, a tutto notlro potere, bifogna ecd-
j tare in noi un* ardente brama di farlo
, ed offerirci a lui per queft’
effetto. Queff è la fettìma
aifpofizione , che corona tutte P altre,
ed eccone la pra- tica. : ; ' Per fare a Dio un’offerta di noiftef- fì che gii fi a grata, fa di meftieri,
eh* ella abbia due condizioni ; la prima
è r unione della nostra offerta a
quella di Gesù Cri lo; la ieconda è ,
che la nofaa yolontà fia interamente
fpogliata d J ogni ^fletto , e d 1 ogni
attacco alle creature. • * l : , v Per la prima condizione fi deve fup- porre, che mentre Gesù Cri lo viveva l'opra la terra, faceva un continuo Sa- crifizio all’ Eterno fuo Padre non fola- mente di fe iltffo, di tutte le fue
azio- ni, di tutt’i fuoi patimenti, ma
ancora dei no tri, che avea
perfettamente pre- fenti. Noi dobbiamo
adunque unire le no tre offerte alle fue
, ed ancora non dobbiamo far altro che
una fieffa offer- ta con lui,
nafcondendoci dentro il fuo cuore con
tutto ciò che offerir gli vo- gliamo, e
facendo la noftra offerta nel luo cuore,
e col fuo cuore divino . Per la
feconda, conviene ben efami- nare prima
di fare la noib> offerta , fe
) W Digitized by Googfe 'A
&el P, Se up dii, ' $ i? la
noftra volontà abbia qualche attacco alle
creature i perchè ciò e (Tendo, bi fo-
gna prima ricorrere a Dio , e predarlo
ad affiderei con la Tua grazia ed il Tuo ' fpirìto , e di darci forza per rompere quello legame: impercioccnè fe noi da- mo attaccati alle creature , offerendoci in cotal guifa a Dio, gli offeriamo ciò, che non è noftro, ma d'altri, e quin- di proviene, che te noftre offerte fono il più delle volte Rifiutate, e a noi ri- tornano fenza frutto > e Dio permette ancora, che di fovente cadiamo in gra- vi mancamenti in pena della noftra in- fedeltà, e pel poco*rifpetto e riveren- za , che abbiamo della Tua adorabile maeftà nelle noftre preghiere. Noi veramente polliamo offerirci a lui nello dato in cui ci troviamo , con tatti noftri attacchi e con tutte le no- lire imperfezioni , ma dobbkun farlo , perchè fi muova à pietà della noftra liuteria , pregandolo ad affiderei colla iua grazia* perchè ci lpogliamo inte- ramente d'ogni affetto difordinato -alle creature , ed a noi medefimi . Per fare un 1 offerta che gli fi*i gradita,
nondob- 1 . / Digitized by Google 314 M Combattimento Spirituale a cui dobbiamo raflegnarci perfettamen- te, ponendo in obblio le creature , e non avendo che lui avanti gli occhi -, per confettarci a lui in [perpetuò olo- caufto. ' . •' ’ Di quella pratica dobbiamo far’ ufo principalmente nel tempo delle avver- ata, e fe fedelmente la adempiremo , ne raccoglieremo un frutto inetti inabi- le i noi faremo interamente di Dio , e Dio farà tutto di noi, eflendoegli tut- to di quelli che fi fiaccano dalle Crea- ture e da fe medefimi , e che fi danno pienamente a lui . Coietto perfetto di- fiacco è un mezzo pouentittìmo per vin- cere i nottri nemici ; imperciocché, che non puote colui*, il quale altro piu non è, che una co fi medesima con Dio, e qual potènza potrà giammai nuocere dii è' come trasformato in Dìo? Quelli che faranno le loro orazioni con tutte quelle difpofizioni', vi
ritro- veranno, come im un’Arfenale del
Cie- lo, le armi offenfive e difenfive ,
che ' fono neceflarie in quello
Spirituale Coni- battimenti. Del P. Scapoli* ■*. 31 S' 1 t » • X 1 , » •» // Frutto del £ ottavo Giorno* I L frutto di quella giornata debb’ ef- fere. Primo 5 di ridurre tutt’i voftri Eterei zj Spirituali a combattere le vo- llre paflloni, ed a praticare le virtù cri-
x ftiane . Secondo 5 d’ ufare una gran
di- scretezza nella pratica delle virtù
efle- riori non facendo co fa , che col
confi- glio, e con la direzione del
Confeflb- re , ficcoirie detto abbiamo
nella terza confiderazione del primo eierc
i zio. I>r- zj >> di non
limitar punto il tempo, che dovete
impiegare nell" acquilo d’ una
virtù, ma di rieoininciaróogfti giorno
di nupvo* fenza fermarvi giammai nel
volilo cammino „quafi folle lìcurì d'aver acquiilata la virtù a cui afpirate , e per- ciò traforando d’ approfittarvi delle
00- cafioni, che fi presentano benché
leg- giere, Quarto', d’abbracciar cort-
amore tutte le occafioni, che li
prefeuteranno per praticar le virtù , e
particolarmen- te ,k più ardue, e
malagevoli. Quinto', d’applicare il
volilo cuore all* acquifto delle
virtudi, e d’indirizzare a quella mira
tutte le voftre azioni > e tutte le
voflre occupazioni . Sejlo ', di praticare tutte le virtù, ma d’ intraprenderle una S 2 dopo
Digitized by Google 3 16 11
Combattimento Spirituale dopo T altra ,
e di travagliare al loro acquifto >
facendo fervire alla pratica della virtù
, che vi farete propofto d' acquifere,
tuttociò che farete, e tutte le
occafìoni, che fi prefenteranno , av-
vegnaché differenti fra di loro . Settimo ; di fare ciafcun atto di virtù con tutta la perfezione, che vi farà potàbile. Or- non intepidirvi giammai , o da- re addietro, ma di perfeverare collan- temente non ofenti le difficoltà , che potrete incontrare . Nono ; d’ andar in- contr o alle occafìoni non folamentecon gran coraggio e ferma rifoluzione, ma altresì con prudenza praticando efatta- mente ciò, che abbiamo accennato nel terzo efercizio . Decimo j di non creder mai d J aver acquifeta perfettamente una virtù per qualunque facilità, che v'ab- biate nel praticarla, ma di condurvi in maniera , come le incomincìafte ogni giorno , diffidando Tempre più di voi j.o ’ e mantenendovi in una profon- ditàma umiltà. Un&ecimoy finalmente di •* ar gran conto dell'orazione, e porvi nelle difpofizioni, che abbiamo eipofle nella Lezione Spirituale, fe volete ora* re utilmente,. e con profitto* / «
Uno dell' ottavo Giorno» - v w
|MO» I $17 f
NONO giorno;. Degli artifizj,
de" quali fi ferve i! Demonio in
quello Spirituale Combattimento. ,
, ESERCIZIO PRIMO. * rima sbrigarmi da
quella affare, e poi da un’altro, Quella
paro- la non è certamente da Uomo che
te* me Iddio, ma da Uomo che
diilìmulà il fuo male, che il sforza
d’ingannarfi* e di nascondere a fe Hello
la Tua prò-* pria mi feria . Oh verità
llravagante i Oh diabolico inganno, che
ne ha per- dei? e ne perde mohiflimi
ogni gior- no i i
Digitized by Google I 3 a 11 Combattimento Spirituale' - no ! come fe in un’ affare sì importane te , in cui fi tratta della falute
dell'ani- ma per un’Eternità ed anche
dell’ono- re di Dio, non fofTe anzi
meglio , e» neceffario il dire , adeffo
, fubito , al momento. O quale floltezza
il differi- re dì tal maniera 1 poiché
quella dila- zione nori ci ferve ad
altro, chea mol- tiplicare i noftri
peccati , che a farci cadere in più
gravi difordini » e viep- più
allontanare da noi la grazia , che ci
farebbe neceffaria per liberarci dalle
noflre colpe; e ciò , che è ancora piu
fpaventevole, poiché quella dilazione
non ferve’ , che a compiere’ la nollra
mifùra , mentre 1* abito che fi contrae
nel male, fi fa preffo che invincibile ,
e come una feconda natura per la per-
feveranza. , ' V * Abbiate
compatimento' della cecità di coloro , i
quali ufano quelle dila- zióni. Pregate
Iddio, che faccia loro fconofcere il pericolo
in cui fono, e lo- to’ dilveli la
malizia, e gli inganni def
Demonio.- - Il Colloquio con lo
Spirito Santo ; chiedetegli le medeme
cofe per quelle povere anime
accecate.- Digitized by Googlc w . -
T)el P, Scapoli. _S Z 3 |
CONSIDERAZIONE II. C Onfiderate, che il rimedio aquefta infermità è una pronta obbedien- za alle divine ispirazioni , non fola- mente per deliberare ? ma altresì per efeguire, imperciocché qui fi tratta
deli* efecuzione, e non folamente dei
buo- ni proponiménti > i quali non
fono che lufinghe e paffatempi, fe non
fieno, fé- , guitati daireflrettos altri
mente , egli è- un lafciare Tempre luogo
alla tentazio- ne , la quale facendoci
così differire la , noftra .converfione
, infenfibilmente ci. conduce nell"
eterna noftra .condannar jgione . '•
' Fate ftima di quefto rimedio .
Pro- ponetelo a coloro , che ne
avranno duopo. tifatelo per voi, affine
diufei- re dalle voftre
imperfezioni,. Il Colloquio con Io
Spirito Santo , . ficcome quegli, che
opera lagiuftifìca- zione, e la
fantificazione delP anime „ Implorate la
di lui aflìftenza per F a-, riempimento
dei voftri buoni proponi- menti . I
Digitized by Google $*4 il
Combattimento Spirituale ESERCIZIO
TERZO. jftolle arti che ufa il demonio
contro co \ loro , t quali falf amente
Ji danno a credere di battere La firada
della per - fezìoné . / l’Orazione preparatoria al folito 4 CONSIDERAZIONE I. » - T *
C Onlìderate , che le arti , e Rrata-
gemmi più pericoloù del Demo- nio
contro di Coltoro fono, di far sì ,
ch'eglino pongano in non Cale il pen-
itero di domare le loro paflioni , e in
vece d’ attendere a Combatterle , ed a
far loro la dovuta relìftenza , s' interi tengano in penlìeri d' una perfezióne , immaginaria , e lì pafcano di certe bra- me, che non fono per avete giammai il loro effetto . Lo flato di quelli
tali è un certo dolce abbandonamelo ai penlìeri di voler' edere di Dio , di vo- ler fare la fua Volontà , e d' amarlo con una interna tranquillità e calma , in cui lì tengono 'lìcuri, e da cui non- dimeno paffano ad una difpofìzione mol- to pericoloni; imperciocché in vece d’ operare con lo Spirito di Dio , eglino »on operano che ct>l loro proprio,
eli for- .V >
3*Jgle Del P* Scupolì •. formano dei falli lumi» e delle vilìoni bugiarde, che li conducono nei preci- pizj, da 1 quali è difficiliflimo di
cavar- li, poiché non feguono che i
lorofen- fi , e ciò , s che la natura
corrotta lor fuggerifee di rifplendente
e di dolce 5 e le loro s 1 addomanda ciò
» che bra- mano, dicono ingenerale,
tuttociòche vuole Iddio .. Fanno eglino
dei gran, defiderj, fanno magnanime
rifoluzioni fopia cofe lontane che non.
verranno, / giammai , e trafeurano le
cole prefen- ti > e. così lo. fpirito
menzognero e in- gannatore della natura
, o del Demo- nio li prende giuoco di
loro con dei lumi ofeuri e tenebro!!, e
con unafal- fa pace, che vieppiù li
precipita. Abbiate compallione di coloro
, che fono in uno Hata sì deplorabile .
Ri- folvetevi di camminar Tempre per
la ftrada ce lede dell’ Umiltà, e della
fem- plicità criftiana , Compatite
quelli , che fi lafciano in cotal guii'a
ingannare per- chè privi di vera
umiltà. Il Colloquio con lo Spirito
Santo ;i Pregatelo, che difciolga le
tenebre di guelV anime infelici col fiio
lume , e elle non permetta mai., che
cadiate in « lacrimevole
accecamento, X CON- I ì
' • Digitized by Google /
.jiS It Combtvtìmtnto Spirituali
.CONSIDERAZIONE IL t C Onfiderate , che il ri medio più fi* ciiro condro un abufo fi grande è, di combaptejre Je palfioni che prefente- mente c alfalgono , conci ofiachè con quello mezzo conoiceremo fe ji noftri buoni proponimenti fieno veri o fallì , generofi o codardi, e così camminare- mo in verità e con fincerità nella dira- da della perfezione , jE quanto ai ne- mici, i quali punto non ci moleftano, non bifogiU andar loro all* incontro , ne venir con elfi alle prefe , le non prevediamo , che fieno quanto prima per aliali rei , imperciocché allora farà bene di prevenirli con gagliarde rifo- luzioni, e 4’ abbatterli inifpjrito, a
fi, ne d\elTer preparati a far loro r
elìde n- za, ed a refpignerli quando ci
fi pre- Tentano. Non bifogna ancora
riputare giammai per atti di virtù i
noftri buo- ni proponimenti, avvegnaché
da lun- go tempo ci fiamo in elfi
efercitati , ed abbiamo avuta la buona
forte di com- battere con profpero
riufeimento le no- jftrc palfioni ; -ma
conviene (sfler umili diffidandoci di
noi ftefii , e delle pro- prie forzo Ne
tampoco confidare dob- biamo nelle
noftre pallate Vittorie con, ' -
trg Digi Del P* Scapoli • 3 17 fro le tentazioni prefenti , ma porre tutta la noftra confidenza in Dio, e ri- correre a lui con V Orazione continua, affinchè ci fortifichi col fuo fpirito ,
e ci prefervì da ogni prefunzione •
Che fe non poffiam giugnere al totale
dis- facimento d J alcune piccole
imperfezio- ni , che Dio tal volta ci
lafcia , acciò che ci fervano per
conofeerci , e per conl'ervare dentro di
noi qualche oc- culto teforo, non
tralafciamo per ciò di fare dei buoni
proponimenti per una fublimc perfezione,
imperciocché egli- no ^faranno gratinimi
a Dio , purché fieno fondati fopra una
profonda umil- tà, una piena diffidenza,
di noi fteflì , ed una perfetta
confidenza in Dio , e neirajuto della
fua grazia* Affezionatevi a cjupfti
infegnamenti ficcome affai falutarj *
Proponete defe- guirli, e fiate fedeli
in farne ufo. Il Colloquio con lo
Spirito Santo > , Pregatelo ad
illuminare la vofira men- te per farvi conofcere
T importanza di , quelle iftruzioni, e
di darvi il defidev xio, e la volontà di
fervicene f T % £S£Rr" Digitized by Google 3i§ Il Combattimento Spirituale, ESERCIZIO QUARTO. JPer qual cagione ì nojlri buoni
proponi* menti non abbiano £
ordinario il loro effetto* 1/ Orazione preparatoria al folito. ' CONSIDERAZIONE L C Onfiderate la prima ragione , per cui i noftri buoni proponimenti non hanno per T ordinario il loro effetto * Ciò addiviene, perchè per lo più noti fono etti fondati fopra una vera diffi- denza di noi ftefTì e fopra una perfetta confidenza in Dio, il che il noftr*
orgo- glio non ci laida conofcere , ne
pre- vedere . Per la qual eofa la luce ,
con cui Iddio ci rifchiara e rifana
lanoftra cecità, è di fovente una fatale
fperien- za , permettendo egli che
cadiamo, ac- ciò cediamo dal confidarci
in noi ftef- fi, e riponghiarao in lui
la nodra cor* , fidenza , e quindi con
quèfto mezzo pattiamo- dall 1 occulto
nodro orgoglio ad unTimile*
eonofcimento. delle no-dre debolezze. Se
vogliamo, che i nodri buoni proponimenti
fieno efficaci, bifo- ra che fieno
fedeli e generofi , e lo faranno *
quandq in nulla dipendendo n . • __ r i
- da bel P. Scupoli • 3^9 acquetta perniciofiffima confidenza In noi ftefii , faranno interamente appog- giati a quella, che dobbiamo avere fu \ Dio.
Umiliatevi veggendo quanto fin ora
avete mancato nella fedele offervanza
di quella pratica. Raffermatevi in una
verace e lineerà diffidenza di voi flef*
fo, ed in una piena confidenza in Dio.
Fate i voflri buoni proponimenti in-
quefla fanta difpofizione, con intenzio-
ne pura e retta di non cercare in tut-
to ciò che proporrete, fe non la mag-
gior gloria di Dio, il fuo beneplacito,
e T adempì mento del fuo fanto volere.
Il Colloquio col voflro buon Ange-
lo. Pregatelo ad affiflervi co’fuoi lumi
nelle voflre buone rifoluzioni, e di ani- marvi ad efeguir con coraggio ciò , che proponete con umiltà. CONSIDERAZIONE II. C Onfiderate una feconda ragione * per la quale i noflri buoni propo-' nimenti non hanno per E ordinario il loro effetto > ed è, che quando li fac- ciamo, portiamo il noflro penfiero fo- pra la beltà della virtù, fopra il di
lei gìuflo pregio, e fopra gli altri
vantag- gi che E accompagnano , il che
guada- T $ gna j
Digitized by Google , !0 il
Combattimento Spirituale fena e muove la
noftra volontà per de-j bofe, ch'ella
pofTa effere; mache?pre- fentandovifi
pofcja la v virtù neUavfua pratica con
le difficolta , che ne fono
infeparabili, la noftra volontà, eh e de- bole e codafdà, fi ritira e vergognofa- mente da addietro ; 11 rimedio a ciò il c V“
. il «mpre d a rimirlVT P ° H 4
ft «> «hio amorofo, e con uh ri C °
n ' ,n> oc_ di voglia di piacer? , ?
• Uore ,? c cer doglielo cosi svampante
“ti auét' T~ fiderio, acciochè *fi cSrnA
q , de- * r «>a, e coi filo dyXw.
S°! , . ,a fu » ttivmuitnio fpirito]
o , pur bel P. ètti polì • ' ‘ $1? pur anche fol tanto preientandofi a lui còn quedo defiderio, ch’egli ci conce- da le grazie , che gli abbiam chiede nei colloqui già tenuti con lui nelle nodre meditazioni , e nei nodri fpiri- tuàli efercizj. Qnede diverfe forti d’orazione fono d’ un’ ufo alfa! eccellente in quello
Spi- rituale Combattimento . In fatti
nel tempo medefimo, in cui ci
avvediamo d’ edere affali ti e tentati
da’ noftri ne- mici, dobbiamo alzare il
nodro cuore a Dio in alcuna di quelle
maniere , perchè bifógna, che tutte le
nòftre bat- taglie ft facciano alla di
lui preienzi con l’orazione, con la
refiftenzae la violenza, con la
diffidenza di noi dei- fi , e con la
confidenza nel fóccorfo della fua
grazia, fe vogliamo , che la vittòria fi
dichiari a nodro favore. Que- lle
orazioni devono elfer brevi , fre-
quenti, piene di ardenti defider; , ed
appoggiate ad una fede, ed attuai con-
fidenza, che Dio fia per accordarci tut-
to ciò che gli chiediamo, fe ilort fubi-
to, almeno quando farà più a propofi-
to per La fua gloria , e pel nodro be-
ne, ed anche Col maggiore nodro van- N
taggio. Quando chiederemo
qualche grazia , o qual- Digitized by Google ìl Combatti mento Spirituale 6 qualche virtù > farà bene volger lo fguardo a quella virtù, o a quella gra- zia, e coriuderare il di lei giufto pre- giò, il bifógno che n'e abbiamo,. come ancora là grandezza di Dio, la jii lui bontà, ed il merito di quello , ih vir- tù e nel nome del quale la domandia- mo ; imperciocché per tal Smezzo la chiederemo con iriaggior premura ed amore, con un defidcrio piu ardente , con maggiore rilpettO, con umiltà più profonda, e con una più foda fiducia. Infognerà altresì prefiggerli il fine per cui la domandiamo, il quale debb' ef- fere principalmente la maggior gloria di Dio, e perchè quella è una cofa a ' lui gradita. , Ma avvegnaché tutte quelle forti d* Orazioni fuppongano una applicazione della noflra mente , ed una confidera- zione più lunga ed incelfante , io in- tendo però di trattare principalmente delfufo, e della pratica dell’ orazione mentale volgarmente chiamata Medita- zione, di cui ci conviene dire alcuni Cofa, quantunque molti libri lpirituali ne dicano' tutto ciò , che polliamo de- siderare di fapeme. Q^iefta orazione fi fa allora, quando fi aggiugne a tutta dò, che abbiam detto, la meditazione -W • \ T' 1 • , ' Dèi P. Scapoli. . 3 \ 9 aei miAerj della vita, o della
paffiòncr di noAro Signor Gesù CriAo ,
pregan- dolo inflantemente per . le Aie
fante e divine azioni, ò per r Aio!
patimenti e dolori d 3 impetrarci dal CeleAe
fuo Pa- dre le grazie che gli chiediamo
, il che A pratica in queAa forma . . Primieramente bifogria rapprefentar- ti qualche mi Aero della Vita,' 6 della paflìone di Gesù CriAo con le circo- lhnze, che f accompagnano . S'egli è un miAero della Paflìone, dopo f aver- celo propoAo , bifogria ben ravvivare ài noAri ferifl la immagine ? ed il fen- ti mento delle pene da Gesù CriAo {of- ferte in qtieAo fiato, Quindi paflareair interno della fui anima , e procurare d[ intendere , quanto più ci farà polll- bile, la pazienza * ed il dolóre infini- to, con cui il divino cuore di lui {of- friva si fqùifiti tormenti Cori uri 3 arden- te brama di {offrirne anche de’maggio- . Dopo ciò lo confideremmo' tutto prefó da un fommo defiderio diveder- ci appaflìonati per parti ci pare i fuoi
tra- vaglj ed i fuói patimenti , fino a
pre- ìeritarcì a fuo Padre, e a
domandargli la grazia, che portiamo
pazientemente le croci , fotto le quali
gemiamo , e tutte T altre, che cr
pofiimo avvenire. * Que- • Digitized by Google $4Ò // Còmbùttìtiùntò Spiritual è . Quella forra d’orazione fi può rariÉ ancora in altra maniera, ed è, di paf- fare a due altre confiderazioni dopo d* aver fatto ciò, che detto abbiamo poc* f anzi. L’una è di penfare al merito in- finito di Gesù Grillo, che foftrì quelle pene* l’altra, di ammirare la compia- cenza, con cui T Eterno Padre accettò l’ubbidienza del fuo Figliuolo e le zU tre virtù dà elfo praticate , e prefep- tartdogli quelle due cofe domandargli pd lóro merito la grazia > Che
defiae- riamo: e ciò potremo praticare
non fo- lamente fopra li nliflerj della
vita , e paflìone di Gesù Grillo, ma
fopra tut- te le azioni particolari
interne , ed e- llerne dà lui fatte irt
ciafCun mi fiero : e perche quella
maniera è tanto più perfetta quanto più
abbonda t d’ affetti , e bene a faperli,
à quali alletti cipof- lìamo eccitare
particolarmente rtel pra- ticarla. Primieramente potremo accendere in noi un’ardente amore verfó noflro Sir gnor Gesù Crillo , palfando da ciò , che i nòllri lenii Concepirono in que- lli miftei; , alla confiderazione della’ fua bontà infinita, e dell’ amor filò ver-» fo di noi, che l’hanno modo a foffrl- tc sì grandi pene 3 imperciocché quzn* bel P. Scapoli . $4$ lo più capiremo Y eccedo dell* amo* ftto e della fua bontà nella grandezza ideile fue pene , tanto pià crefcerà in noi l’ardore dell’ amor ttoftro verfo di lui.
Secondariamente potremo cavare dì
quefla medefima confìderazione Un mo-
tivo di contrizione, e di dolore d’aver
oftel'o sì di fovente, e con tanta ingra- titudine un Dio sì buono , che ha vo- luto tollerare pei noftrì ^ peccati ingiu- rie sì gravi, e sì crudeli tormenti. In terzo luogo potremo eccitare ^iH noi una ferma fpcranza confìderando ciò, che Gesù ha fofferto per diftrtig- gere il peccato , liberarci dalla
fchiavi- tu dì Satanafìò , foddisfare
pei noilri peccati , riconciliarci
coll’Eterno fuò Padre, ed Obbligarci di
ricorrere a lui in tutti i noftri
bifogni» In quarto luogo potremo
Cavarne de- gli affetti di gioja,
paffando dalla con- federazione delle
fue pene a quella dei loro effetti, che
fono flati, di riconci- * bare gli
uomini con Dio , di fommer- gere ì
petcati del Mondo nei preziofo |io
fangue, di fpogliare e cacciare dal
Mondo il Prencipe delle tenebre, e di
farci godere moiri altri benefifc} mag-
giori di quello fi poflfano efprìmere coll pa-
j 4^ il Combattimento Spirituale
parole. Potremo accrefcere quella gld-»-
fa penfando a quella, che ne ricevono
le tre Divide Perforie, e la Chiefa tut-
ta trionfante, e militante àncora •
Potremo altresì ferVi r ferie per cor^
tepire uri odio tanto di noi fletlì , co- me fe Gesù Criflò non avelie patito» che per obbligarci à concepire uri òdio mortale contro le noflre malvagie in- clinazioni, e l'pezialmente contro quel^ la che più ci predomina e che più difpiace a quello sì amabile , e beni- gnitlìmo Signóre i Pótremò anèotà fervirfene pei* poe- tarci alla maraviglia, e da quella allo flupore, o altimore, veggendo il Crea- tore del funi ver lo, che dona 1* edere
e la vita a tutte le cofe, perfeguitato
dal- le fùe creature J vèggendo la
fovrana Maelià d’uri Dio concukata, la
Qiufli- zià infinita condannati èd
òpprefla , la Beltà increata
^contraffatta e derifa, le delizie dell’
Eterno Padre e il fiio amo- re òdilto a
molte, la luce e lo lplen- dorè della
gloria di Dio cinta c coper- ta di
teriebre, l’onore, e là fuprem* felicità
creduta ignoniinià, e precipita- ta
rieirabilfo della più eftrema miferia, €
della più orribile infàmia. Per
compaffionare però aricotpiù ef- fica-
r ’ V , Del P. ScupolL ^ ncacemente i dolori di Gesù penante y e per eccitarti con più di forza a tutti quefK affetti , che abbiamo accennati poc* anzi , bifognà pillare dalla conli- derazione dell 1 citeriori ftie pene
alla riflefltone di quelle , eh’ egli
loft-riva nel filo interno, che erano
infiriitdmen- te maggiori . Gesù Criftò
nello ftato delle lue pene, beato eifendo
nell'ani- ma , vedeva 'sì Chiaramente Y
eifenza Divina, come la vede ^ e la
compren- de di prelente nel Cielo.
Vedeva, eh* eragli cagionato dalla
feparazione , che fi fa dell* anima e di
Dio per lo pec- cato, in paragone dì che
la feparazio- ìie d’un membro dal corpo
non è, che ima lemplice dipintura di
male. Sopra tutto però il fuo dolore
fu fcccerfìvo a cagione dei dannati 5
im- perciocché egli ben vedeva,
ch’eglino non erano per riunirli giammai
a lui , e che dovevano fofifire tormenti
, che non avranno mal fine . Là
trifiezza di lui fiendeafi ancor più
lontano 5 imper- ciocché riflentiva i
mali, e compativa i dolori, e le ambafce
dì tutti gli uo- « mini , che fono fiati
, e che faranno fi- no alla fine del
Mondò . Tutte le in- giurie, le
tentazioni, le infermità , le triftezze,
le penitenze , i fuppliz; , e tutto ciò
che fempre ciafcuno degli uo- mini ha
fofrerte, e fotfrirà sì nel cor- ' po ,
come nell’ animo fino alla meno- ma
puntuta , tutto fu prefente ai di lui
fpirìto, e n’ebbe della compaflione fe-
condo 1‘ eccedo della fna carità . Da
que- Digìtiz'ed by ( Del jP« Salpali . - 34? queito poliamo inferire, qual ila
flato, il fuo rammarico per le
afflizioni del- la fila Madre > per
li timori della fua Chiefa, che doveva
eflere perieguitata nella pedona de’fuoi
Difcepoli , e per tant’ altri motivi che
non Tappiamo immaginarci, i quali furono
sì eccelli- vi, e in sì gran numera, che
ben pol- liamo con una gran Santa
chiamare i fuoi dolori , e le fue agonie
un* infera no amorofo di volontarie pene
. Dì tntte quefte triftezze non abbiamo
che una fola cagione, cioè il peccato:
dal che ne fegue chiaramente, che per
com- patire come fi deve le pene di
Gesù Crifto, fiamo tenuti a rattriftarci
, ed affliggerci dei noftri peccati
unicamen- te per l’amor fuo, d’odiare il
peccato fopra tutto ciò che è da odiarli
, e di combattere a tutto noftro potere
que^ fio mofiro* elenoftre malvaggie
incli- nazioni , che ne fono la vera
forgente. Potremo ancora efercitarci in
quefta ^ maniera d* orazione , che
chiamiamo Me- ditazione, rifguardo alla
Vergine, agli Angeli, ed ai Santi. . Rapporto alla Vergine rivolgendo primieramente il noftro penfiero al Pa- dre Eterno, e pofeia al Figliuolo, e fi- nalmente alla gloriala fua Madre . Ri- 54 ^ M Combattimento Spirituale tornando all’Eterno Padre confideremmo due cofe, l’ammirevole compiacenza , eh’ egli ha avuta fin ab Eterno^ nella Sanpitf*ma Vergine, e quella, eh’ ebbe nel tempo delle eccellenti virtù e fan- te azioni di quella medefima Vergine dopo il di lei nafei mento a quella mor- tai vita. Per diffonderci in quella me- ditazione bifogna alzare il polirò pen- fiero ed entrare nei lumi dell’ eterna Prefcienza, r apprestandoci le delizie, di cui Iddio u compiaceva in fe fteffo in una si lama , e sì eccellente creatu- ra come la Vergine , e in quello pen- fiero pregare con ardore 1* Eterno Pa- dre d’ accordarci la grazia , che bra- miamo . Quindi pafifando ( alla
confitte- razione delle virtudi della
medefima Vergine, prelentarle^ all*
Eterno Padre tutte infieme, o
fcialcheduna in parti- colare , e
chiedere pel loro «merito la medefima
grazia. Quanto al Figliuolo gli
ricorderemo la purità, e 1 innocen- za
di quel feno Verginale , che lo por- tò
per nove mefi, il riipetto , la rive*
renza, e la profonda venerazione,
cui la Vergine di lui Madre E adorò
nell’ filante dei fuo nafeimento ricono-
scendolo per vero Dio, e vero Uomo,
fup Creatore , e &jo Figliuolo . Gli rap- ,prfc-
Del P. S cupole • ?47 presenteremo
quegli occhi pietofi con cui lo rimirava
sì povero, quelle brac, pia, con cui
amoroSamente ftrigneva'lo al luo collo,
quel latte verginale, con cui bambino il
nodriva, le angurie e dolori, ch’ella
Sentì a pie della°Croce , e con tutte
quede maravi glie c’indiriz- zeremo a
lui, e gli faremo una dolce violenza,
perchè ci conceda le nodre richiede •
Dopo ciò bilognerà far ri, torno alla
Vergine , rappreientandole , convella è
data preicelta dalla Eterna Sapienza per
Madre di grazia e di pie- tà, e per
nodra Avvocata , per il che dopo il iuo
Figliuolo non abbiamo piq poifente
ricorfo che a lei. Non d Scor- deremo
mai di queda importante veri- tà ormai
rqnduta comune predo tutti j fedeli, che
niuno J’ha invocata giam- mai, che non
fi a dato efaudito. Final- mente le
elporremo i travagl; ei pati- menti
(offerti dal Suo Figliuolo per la nodra
Jalute, pregandola d’ offerirli per noi
all eterno Padre, Potremo esercitarci
ancora in queda maniera d orazione
rapporto agli An- gioli , ed ai Santi ,
indirizzandoci aj Padre Eterno, e
rapprefentandogli Ta- more, le
benedizioni, e le lodi ,.con le quali
q^e* beati Spiriti, e tutti li San-
ti 348 II Combattimento
Spirituale tì celebrano la di lui gloria
in Cielo x e facendogli vedere le
fatiche , le pe- ne, ed i fupplizj , che
li Santi hanno -fofferto qui in terra
per amor filo. , i •fervigj da loro predatigli,
li difpreggj, che hanno fatto dì tutte
le create co- le per piacere a lui, e in
virtù di tut- te, quefte offerte gli domanderemo
le fue grazie , e i Tuoi favori . Dopo
in- dirizzandoci agli Angioli, ed ai
Santi medefimi, decome a quelli che
brama- no sì ardentemente la no .Ira
perfezio- ne ( che a vero dire per l’
eccedo del- la carità c. dell’ amore,
ch’eglino han- no. per Dio e per noi ,
farebbono ben contenti , che foftimo un
giorno nel Cielo al difl'opra di loro )
e li fuppli- cheremo per gli ardori di
quella cele- Ile Carità , di cui ardono
per noi , a favorirci della loro
affluenza nei noftri combattimenti
cohtro dei vizj : ed a qualch’ uno di
efli , come a S. Giufep- pe, ed a S.
Anna chiederemo j in par- ticolare la
lor protezione nell’ ora di noftra morte
• Finalmente confiderando T eccellenza
d;elle grazie , che li Santi hanno
ricevute da Dio, i loro privile- gi , e
le gloriofe prerogative , di ^ cui vanno
adorni , ecciteremo in noi uà fentimento
d’amore e di compiacenza per Del P. Scupo ti . 34 ? per tutte le loro grandezze, rallegran- doci di più, ch’eglino le pofleggano , come fe noi ftelfi le avetfimo , perchè tal* è il beneplacito di Dio. Tutte que- lle forti d’orazione poffon’ eflere d’
un ufo eccellente in quefto Spirituale
Com- batti mento. Per la qual cofa fa di
me- tti eri , che ce le rendiamo
famigliati per fervircene con facilità,
e per trar- ne il neccflTario foccorfo
contro gli af- laki de’noftri
nemici. Il Frutto del nono Giorno
. Il frutto di quella giornata
debb’el- fere . Primo- d’imprimere nel
vottro cuore un fanto timore veggendo ,
che niente v’è di ficuro in quella vita.
Se- condo di diffidare di voi fteffo , e
dì porre tutta la voftra confidenza in
Dia.' Terzo di deplorare la condizione
dì co- loro, chq fono in peccato mortale
, e che non fi danno alcun penfiero di
li^' berarfene , e di quelli ancora ,
che lo desiderano, e non lo fanno v e
pregar Dio per gli uni e per gli altri.
E fefi prefenta 1 occafione bisognerà
Jlnfinuar loro i rimedi accennati nella
terza con- fiderazione del primo
efercizio, e nel- la feconda del
fecondo. Quarto di far V *ufo • Digitized by Google I
r II Combattimento
Spirituale ufo di quelli ritnedj per
ufcire dalle? 1 voftre imperfezioni.
Quinto-, d’ efami-r nat bene il voftro
interno per vederi, y ie voi fiate a
ventura di quelli , che fi lufingano di
battere il fenderò della perfezione, ma
realmente non yifono; imperciocché fe
ciò folle, farebbe duo- po , che vi
fervifle dei rimedj efpolli nella terza
cqnfiderazione del terzo e- fercizio, i
quali fono Jmportantilfimi . Rendeteveli
famigliari , e ne ricevere- te gran lumi
per la vita fpirituale. Se - fio di
praticar fedelmente , quanto fi contiene
nel quarto efercizio fpettante ai buoni
proponimenti . Settimo di renr dervi
famigliari gli infegnamenti com* prefi
qella Lezione Spirituale circa 1*
orazione mentale, tanto pei Millerj del-
la vita , e palone di noftro Signor Ge-
sù Grillo , quanto per il metodo di
pregar la Vergine, gli Angioli , ed i
Santi , affine di meritare la loro affl-
uenza , pd ajutq per poter follenere
con intrepido coraggio le tenzoni con-
tra le potellà infernali, e Contro le vq^ /Ire ^filoni. - v il YtiP+~ àel nono domo, * • ìTT v.
; . ' - X . DE* Digitized by Google Decimo giorno* D’ alcune altre^ arti , di cui il ferve
il Demonio in quello Spirituale Combattimento. ESERCIZIO PRIMO. T) una fottilìjfima aftuzìa del Demonio per farei che coloro 3 i quali veramen- te battono là Jlrada della perfezione i e della tiirtu , ne abbandonino la im- prcfai
L’Orazione preparatoria al foìitd ^
CONSIDERAZIONE I. C Ondderate,
che quello ftratagenv ma del^ Demonio
confine in que- ch'égli c irifpirà certi
buoni defider/j e con qUelld olézzo, ó
piut- tollo cori Urta Malizia tutta
propria di lui lolo, fa , che
daH’efercizió della virtù cadiamo nel
Vizio i Uno , per cagion d’efempid, è
travagliato da gra- ve e lunga malattia*
efoffreil fuónia- le con pazienza j il
Demonio beri veg- gendo che s’egli
continua * farà gran- di progredì, e fi
rinfrancherà nell’abi- to di quella
fanta virtù , gli pone in Cuore
un’ardente dedderio di qualche V z '
ope- ìlz il Combattimento
Spirituale boeri buona , e in feguito
procura ch’egli redi perfuafo, che fe
fofiefano, potrebbe fervir meglio Iddio,
e render» d più utile a fe, ed agli
altri. Dopo, egli lo fa padare da quello
dedderio * all’inquietudine di non poter
intraprcn-^ dere il bene che brama, il
che gli rie- fee tanto più difguflofo,
quanto più è Veemente il buon, dedderio
, che il De- monio gli ìnipira, di
maniera che T in- fermo ìnfendbìlmente è
portato dalla pazienza all’impazienza,
non già. eh 1 egli conddeii la lua
malattia come un male , ma lol tanto come
un impedi- mento al bene che vorrebbe
fare : e do- po aver cosìdiftolto
l'infermo dalla vir- tù che praticava,
con la mededma de- prezza gli toglie il
dedderio di quelT opera buona, di cui d
era fervito per fedurlo, ed altro più
non gli lafcia,che la brama di rifanare
dal fio male , il che non gli fuccedendo
come dedde- ra, egli d turba, s’adira ,
e.d impa- zienta . Concepite un'odio mortale contro un „ nemico si aftuto, e maligno. Concepi- te un grand’amore per la Tanta volontà di Dio, cd un Tornino dedderio d’adem- pierla in tutte le cofe fenza mefcolanza d’altro bene, e così deluderete tutte T arti
T)él P, Scapoli . ^ > 3 .
èrti del Demonio, e le renderete varie*'
ed inutili. Il Colloquio col
Vòftró Santo Ange* ’ lo, acciocch’egli
vi difcopra gl’ingan- ni del Demonio, il
voflr’ occulto orgo-^ glio, e le
fottigliezze del voftro amor proprio. C ÒNS IDE R AZIONE IL » ♦ «
C Onfiderate il mezzo per deluder?
quell' arre del Demonio* Allorché
ei troveremo in qualche Rato peno fa t
difficile a fopportarfi, bifogna efclude- re, e vietare al noftro cuore il defide-' rio d’ogn' altro bene fuorché d'efier
fe- deli, e collanti in quello fiato;
imper- ciocché non efifendo in noftro
potere d’efeguire allora ciò , a che la
noftra brama ci porta, avvegnaché buono
in apparenza, ad altro non fervirebbe
che ad inquietarci* Bifogna credere ancó- ra, che quello defiderio non avrebbe 1*‘ efito che ci perfuadiamo , poiché nói fiamo più deboli ed incollanti di quel- lo che ci crediamo ; e così foffirire il noftro male con umiltà, e con raflegna- zione. Oppure dobbiam credere , che Dio per un'occulto giudizio, è pei no- .ftri peccati, non voglia allóra da noi quello bene, ma piuttollo defideri una » V } per-
ff4 11 Combattimento Spirituale
perfetta iommiflìone , e ralfegnazione
della noftra volontà alla fua, Dopobi-
fogna ftabilirci in- quella maflimalsìim- . portante nella Vita Spirituale ,
Ch’egli e molto meglio patire 4 che
operare « • Oflervando fedelmente quelli
avvilì ne feguirà , che tutti li buoni
delìderj , che potremo avere per
qualunque be- ne lì voglia, e Ohe non
potremo man- dar ad effetto ,• lia che
nafcano dalla - noltra natura corrótta
per lo noilro a- • mor proprio', o
dairaftuzia del Demo- nio per
inquietarci, o che provengano da Dio
rriedelìmo per far prova della noftfa
ralfegnazione al fuo fanto voie- . re ,
ci faranno òccalìone di virtù , ed
oggetto di cortfulìòne al Demonio • In
tal maniera foddisfaremo a Dio , e lo
ferviremo nel modo , che più gli ag-
grada,- conformandoci al .fuo fanto vo-
lere, eh’ è 1’ unica cofa in cui Ila po-
lla la perfezione, e tutto ciò, che Dio
vuole da noi t Ringraziate Dio
di quelli lumi. De- liberate di
fervirvene fedelmente con uno fpirito
umile, e ralfegnato in tut- te le cofe
al di lui fanto volere. Il Colloquio
col vollro Santo Ange- lo, affinch’egli
v’infpiri d 1 "elfer fedele in
quelle pratiche. v - . CON- bel P, Scapoli, %SÌ (considerazione u. . * » •
C onfidente un* altro avvertimento
molto importante fopra quello me-
defimo l'oggetto . Allorché noftro Signo- re ci dà la forza di foppottare qualche travaglio, non ci lafciamo maiforpren- dere dal defiderio d'dferne liberati ^ e in cafo che tifiamo alcuni metzi permef- fì per quéftò fine, non lo facciamo le non perch'ella è volontà di Dio , che ne facciamo un taf ufo. Bii'ogna. elfere fedeli in qilefta pratica , imperciocché fe facciamo altri mente, infallibilmente ci fopraVerranno due gran mali . L'uno, che febbene quello defiderio non ci tol- ga fubito la pazienza, ci difporrà non- dimeno poco a poco a perderla l velo d'una virtù appaiente, in una maniera ancor più fcaltra e lottile di quella
ab- biamo accennata nella prima
confidera- zione. Figuratevi una perfona
inferma, ed affai poco paziente nel ino
male : effa copre quello difetto con un
preto- fto di zelo, di cui fi velie come
di un bene apparente di maniera,
ch'effame- dclìma non conofce più la fua
imper- fezione, pervadendoli, di non
lagnar- li del luo male per quel che è
in fe , ma perchè la rende gravofa j e
nlole- lla a coloro, che la affiftono
nella fua malattia , o perchè non pub
attender più alle fne ordinarie
divozioni. Pari- mente utfambiziofo, che
non puògiir- gnere alla dignità che
brama, avvegna- ché il deliderio, che
ha, abbaftanza di* moftri la di lui
ambizione, pure nella affliggerli di non
poter falire oveafpi- ra, per nafeondere
a fuol proprj ocelli U fuo difordine e
la fua pallone, pro- cura Digitized by Google ì>el P, Scapoli, $5 f cura di perfuaderfi ., che* ciò eh’
egli brama , non è già pel fuo inteteffe
, ma per lo ben pubblico , q per
quat*- ch’altro rifleflb , che buono in
appa^ renza gli raffembra. Or tutto ciò
noti è che un’inganno del Demonio,
ouna fottigliezza dtCU’amor proprio ;
com’ è facile a conòfcerfi da ciò, che
le qiie- fti medefìmi pretefli , 1’ uno
e V altro de’ quali copre lo
fregolamento della paflione, vengano a
mancare, non per- ciò vien meno
nelfinfermo là fua im- pazienza» nell’
ambizioso il difpiaCere* che gli cagiona
la fua ambizione ; fo- gno evidente, che
la radice delttmpà* vùenza dell’uno, e
del rammaricò dell* altro è in loro
medefimi, e che il ltf* ro desiderio non
è, che un’ amor prò* prio, e un pretefto
plau/ìbile, con citi uno occulta la fua
impazienza c T al* tro la fua ambizione
é Per difenderci da quelli inganni
del* lo fpirito maligno , e da quelle
lotti- gli ezze del noftro amor proprio
bifo» gna oflervare quella regola
generale , che dobbiamo tener fempre
inoltri de- liderj dillaccati da ogn*
altro oggetto » che non fia la volontà
di Dio e il di lui beneplacito,
imperciocché fé altro *on vorremo» non
faremo giammai irv» quie* i
Digitized by Google \ 3
ìFCombdttimento Spirituale quietati da
veruna cofa , che ci potò accadere, ne
diftolti dal cammino del- la perfezione
fotto qualunque pretefto. Potremo
altresì . tifare la pratica fe- guente,
ch’ò, di Separare iì travaglio, che ci
ftrigne , dalle circollartze , con cui
procuriamo di nascondere la noftra
imperfezione, è di produrre degli atti
della virtù che gli è oppoftà, Conciona-
chè con tal mezzo Scopriremo la noftra
imperfezione che per 1' avanti ci era
ignota, e d applicheremo alla pratica
della pura virtù, Senza che il Demonio,
o il noftro amor proprio cene facciano
oracolo i Fate gràrt contò di
quelle pratiche 4 Concepite un l'antodio
contro voi ftef- ft e contro il voftro
amor proprio . Ab- iorite le adtizie, e
gli inganni del De- monio* Deliberate di
còrtfecrarvi al di- vin beneplacito iti
tùtte le cofe, Senza cercar mai la
voftfa pròpria foddisfazio- ne in
qualunque fi voglia cofa* Il Collòquio
Col voftró buon* Ange- lo. Chiedetegli
ji Suoi lumi , e il fuo ajuto per elfer
fedele in quelle pratiche*
ESER- ( Pel P» Scapoli,
SSf'- ESERCIZIO SECONDO. ■Peli* indifcretezA a, eh' è uri altro ingan-
no del Demonio •> per
difioglierci dal cammino della
virtù, L'Orazione preparatoria al
foljto. CONSIDERAZIONE L /^Onfiderate, che il noftro fpiritoca- ncato emendo dei p e/i di quello corpo sì i debole e corruttibile partecipa ancora del fuo pefo, e della fua debo- Jezza, di maniera che non puòfempre icar occupato flegli efereiz; fpirituali a» Z i a K^!- C u— ’ e len l a avef du °P°
di qualche tallivo, e che per quello
mo, tivo bi fogna ufare una gran
diferetez- raro P ni t ) h l? Q f fQCC
° mb l a ’ & fi, cari-. cato piu del
dovere, vale a dire , ap~ phcato fopra
le fue forze , Confiderà m/ n°A 1C ’ C
i he I 1 . 1 pemouio fi trasfor- ma in
Angiolo di luce , e procura d’
accrefc.ere, ed eccitare vieppiù il no-
li J e V°^ a Con peniìeri gradevo-
li, ora con | efempio decanti , e tal-
f COn Con fent cnze della Sacra
Scrittura, animandoci a una vir- re oiù
1 ^ n* C f fubIil ? c per farci C3 acciocché ci rendia- mo incapaci a far ciò. a. cui liamo ob- bligati, e che ci rallentiamo , ed an- che ci annoiamo della penitenza , e dedi altri efercizj fpirituali 5
affinchè tallentandoci a poco, a poco ,
e (to- gliendoci dalla pratica della
virtù , c’ abbandoniamo ai piaceri del
corpo, ed ai mondani divertimenti con
più ardo- re di prima. In fatti vi fono
non po- chi, i quali dopo, aver voluto,
con una prelunzione mentale imitare le
azioni eroiche dei Santi , fenza aver
rifleffo alla loro debolezza, o, al loia
tempe- ramento, e fenza ricorrere al
configli o ,ed alla direzione dei loro
Padri Spiri- tuali, fi fono rendati
ridicoli > vergo- gnolamente tornando
a dietro, fino a condurre una vita
diffoluta e iregolata, ed a terminarla
malamente. . Umiliatevi avanti a Dio
veggendo •. * ' ' . $Qr *.
T)el -P. Scupcìì . 361 come il
Demonio prende occafione da tutte le
cofe, ed anche dalle più fante per farvi
traviare dal cammino della 'virtù.
Risolvetevi di non intraprender cofa
alcuna lenza il configlio, e la di- - -
rezione di perfone fperimentate . Sta-
bilitevi in una profonda umiltà, e pa-
ventate i giudizj di Dio. Il
Colloquio con la Santìffima Ver- gine,
affinch’ella vi ottenga lo fpìrito di
difcrezione sì necelfario nella prati-
ca delia virtù. CONSIDERAZIONE
II. , t C Onfiderate, che il rimedio a queft* inganno del Demonio fi è, d’ufa- re una grande prudenza in tutto ciò , che rifguarda la pratica delle virtù C- Reriori, che pofibno recare un danno notabile al corpo ed allo fpirito , fe non vi fi ofTerva una fanta e giudizio- fa difcrezione i imperciocché fi devono bensì abbracciar pienamente quelle vir- tù col cuore e col’ affetto , ma nella pratica non bifogna far nulla fenza una matura confiderazione, c fenza il con- figlio dei noflri Direttori'.* e
quandoci Mentiremo animati da un fanto
fervore: ad affliggere il noflro corpo
con delle •auilerità, non dobbiam
fubito abbrac-r •*/ ! — • X cure
Digitized by Google $6z II
Combattimento Spirituale dare que J
grandi rigori , che li Santi hanno
praticato ,, ma dobbiamo inco- minciar
umilmente da qualche cofa af- fai
mediocre, perché meglio è confer- varci
in iftato di "poter- andar piè avan-
ti, ch'efler obbligati a lafciar tutto per aver voluto intraprendere troppo. Confidente, che bifogna procedere affatto diverfamente nella pratica delle virtù interne , conciofiachè ficcome 1* ccceffo non vi ci può arrecare decapi- to, così non bifogna porvi limiti, efe Ha potàbile dobbiamo fupcrar tutti gli altri, come ed aver avverfione al Mon- do ed alle fue vanità ; a defiderare d’ edere difpreggiato > ad amare Iddìo e il noftro pratàmo; ad odiare il pecca- to, e tutto ciò che a Dio difpiace,at?- tefo che non polliamo commettere ec- cedo in tutte quelle cofe , ne in tutte j* altre di quella natura. % Fate gran cafo di quelli infegnamen- ti, decome necedaritàmi nella Vita Spi- rituale. Godete di lafciarvi regolare , ^ non fate cos* alcuna da voi lletà. Il Colloquio con la Vergine Sant* come il precedente , \ ESER- f-
Del P, Scapoli « 3 $$ ESERCIZIO
TERZO, ' Xto uh* altra * rt *i di cui
il Demonio fi ferve , eh* è £ infimi
arci cattiva concetto del nofiro
profiimo • I 4 Orazione preparatoria^!
folito , CONSIDERAZIONE E C Onfiderate , che qualora il Demo» nio s 1 avvede , cne noi Tacciamo , un notabile progredì* nel cammino dek , la perfezione) procura per diftoglierce- ne dì injmuarci dei cattivi pensieri , q delle fvantaggiofe impreflloni del no- itro profiimo, » portandoci a formare grndiz; temerari v che fono la cagione per cui li {degniamo , e li difprezzia- !? n * vizio, eflendo. fomentato'' dalla nodra vanità palla di foventeper una virtù nella noftra mente , di ma- niera che ascriviamo a zelo ciò, ch J © una fordida imperfezione , ed un* oc- culto, orgoglio profondamente radicato f e L n M ftro cllore > H quale fa , che
in- lennbumenre ci innalziamo,, e che
dis- pregiamo gli altri per la buona api
ni a- j? e /^ • amo ^ n °i fodì >
penian- ao d edere molto lontani dalle
imper- leziom, che crediamo ritrovarli in
1 q- X a ro, * Digitized by Google 'jó'4 M Combattimento Spirituale io . Il Demonio {coprendo in noi sì nialvaggia difpofizione fta attento e
fol- lecito ad aprirci gli occhi , e ci
tien rifvegliati per vedere, per
ifcrutinare, e per ingrandire i falli
altrui , il eh’ è un granditfimo
oftacolo all 3 acquifto del- le virtudi,
ed una intera rovina di quel* , le, che
avevamo acquiftate . Coloro , che fono
lenza compatimento degli al- ~trui
difetti ? e che li condannano con
feverità , in vece di fcufarli nel loro
cuore e apprello gli altri quando la
carità lo richiede, fono d’ordinario più
{oggetti a quello vizio detellabile , e
fono in un pericolo tanto maggiore ,
quanto etti fi credono più fpiritualì, c
più innoltrati nella virtù.
Concepite un 3 odio mortale contro
quello vizio, e quando vi accada d 3 iiv
corrervi anche in cofa leggera, caliga-
tevi da voi medefimi, e non vi perdo-
nate mai, che prima non fiate perfet-
tamente abituati in perdonare al voflro
Profilino, voglio dire, in ifcufarlo, in
compatirlo , e in rimirare le fùe azioni
con un’occhio femplice, e con un cuor
fenza fiele, fenza amarezza. Il
Colloquio con la Vergine Santif- fima,
eh’ è la Madre del beli Amore , cioè a
dire deli amor del Profiìmo , /
pie- Digitized by Google Del P. Scapili 4 36? pregandola, che cl faccia compatire le cii lai debolezze e ce lo faccia ama- re con idi ma non ottanti le di lui im- perfezioni .
CONSIDERAZIONE IL C Onfiderate
li riined; proprj contro un sì gran male
. Quattro ve ne fono etficaciflimi , e
'affai polfenti . il primo è d 3
occuparci interamente in confìderare le
necettltà, c imperfezioni del nottro
cuore; imperciocché con que- llo mezzo
ritroveremo ettfcrvi in noi tante co fe
da correggerli , che non a- vremo agio
di efaminare , e riflettere fopra li
difetti degli altri . Il fecondo è, che
in occalìone che il Demonio o il noftro
amor proprio ci rappre Tentino troppo
vivamente nell’ immaginazione li falli
altrui, noi rivolgiamo il nottro
pensiero fopra li nottri peccati pattati, e ne caviamo motivi di, dolore e di confusone ; imperciocché applicandoci di proposto a queft 3 Efercizio purghe- remo il nottro occhio interiore dai cat- tivi umori, onde proviene quetto vizio sì dannofo alle nottr 3 anime . Il terzo è, che fa duopo fupporrecome una ve- rità collante , che quali 3 ora peniamo male del nottro profilino , c 3 è
qualche X 3 . radi-* 1
Digitized by Google $66 ìl
Combattimento Spirituale fradice di
quefto male medefimo nel no- ftro cuore,
il quale riceve tutti gli og- getti
Somiglianti, che a lui fi presenta- no a
tenore di fui malvaggia difpofi- zione:
il perchè qtìand'cgli.ci tenta a far
indicato di qualche difetto ^ degli
altri, bi fogna adirarci cóntro nói ftef- fi, Come fe ne fófiìmo noi i colpevoli, t ricordarci di quefta Sentenza di San Paolo, mentre giudichi gli altri , •vieni» tùn dannare in te il medeftmo difetto ,
di cui fei convinto ( Rom, r. v, i. ) .
Il quar- to, ed ultimo rimedio è, di
credere ap- pieno, che tutti li
vantaggio!! féntimen- ti, che abbiamo
del noftro profilino fo- no un effetto
dello Spirito Santo, e tut- ti li
disprezzi* c giudizj témerarj che ne
fzecianào, e tutte le amarezze che
fentiàmo contro di lui , procedono dal
noftro orgoglio , dalla noftrl malizia *
e dalla fuggeftione del DemomO . Bì-
fogna fiancheggiare tutti quefti rimedi
con un Salutare avvertimento lisciatoci
dal medefimó Apoftolo con le Seguen-
ti parole o Non giudicate 'prima del tem- po , ma affettare-, che venga il Signore
, il quale porrà, in chiaro ciò , che è
più avviluppato nelle tenebre , e allora
eia - febeduno riceverà da Dìo medeftmo
la Ith d r* che gli farà dovuta ( i; ad
Cor, 4 li) Tue- Digitized Del P. Scupoli • ' $67 Tutte le azioni del noftro proffimo,
fie- no buone o fieno cattive, hanno
Iddio per Giudice, dice il medefimo
Apollo- 10 ( Rom. 14* -1/.4. ):
qiiallora la di lui condotta è buona, la
fuà perfeve ranza nel bene rifguarda
quello Padrone , e i'ovrano Signóre 5 e
quando egli cade in qualche fallo , la
fua caduta pari- mente riguarda quello
Signóre , e non voi . Abbiamo adunque
per certo , eh* ella è una cofa beri
odiofa al cofpettd. di Dio il voler
entrare nel fegreto dell' anima del
lioflro pro.Timo, e ch'egli è un fegno
evidentiffimo d'imprudenza, e di
temerità il voler darli a credere di
fapere ciò, che non fi vede fe noi) In
apparenza-, t Che fiorì è póffibile di
penetrare . Chi è Vero Giudice di fe
lleflo non fi porrà mai nell’ imbarazzo
di condannare gli altrui falli , gladi-#
candóli* Fate gran calo di
^uefbi rirtiedj ; ap- plicateli a voi in
maniera , eh' elfi ab- biano campo
d'operare , e di purgare 11 volito
cuòre da quello mòrta! velo» no, il
quale penetra fino alle piu pro- fonde
radici delle Virtù che abbiamo
acqiìillate, e le iriàfidifee e vi produ- ce in vece delle fpine , che ci lacera# no, e ci pungono còti mille amorfi ♦ X 4 . Il
Digitized by Google góg 11
Combattimento Spirituale • Il Còlloquio
con la Vergine Santa * xh 1 ebbe Tempre
un cuore ridondante d J indicibil
dolcezza e manfuetudine con gl 5
imperfetti, pregatela che v* infegni
come dovete praticare quelli rìmedj sì
ialutari .. t ' ESERCIZIO QUARTO. Dégli firatagemmt , de quali fi ferve
il Demonio contro coloro , che hanno
ac* quiflata la virtù , e fono giunti
alla perfezione , per farli cadere da
quefio ; felice fiato , e per cangiar
loro le vir- tù acquifiate in occ afoni
4' inciampo e 7 -di rovina • ' X’ Orazione preparatoria al folito* CONSIDERAZIONE L C Onfideraté > che coloro i quali
fo- no giunti fino alla metà della pe- •trofa carriera della virtù e della
perfe- zione , non Tempre giùngono fino
al termine, t che larte e malizia del
De- monio contro coftoro fi è , di
ichiera- re avanti agli occhi loro le
virtù da efli conquìftate per fedurli
con le at- trattive della compiacenza ,
che li la cadere nel vizio della vana
^gloria , e rende la lor caduta tanto
più pericolo- J T Digitized by Google Del P. Scttpolì » ,, $6$ fa, quanto più in alto erano faliti .
Il rimedio a sì gran male fi é , di
mante- nerci Tempre in una /incera
cognizione' della noftra debolezza, e
credere, che da noi iriedefimi nulla
polliamo, e che non meritiamo niente
meno dell 5 eter- na Condannagione.
Bifogna tenerci fodi in quella verità
come in una fortezza inefpugnabile, e
non ufeirne giammai * ributtando tutti
li penfieri , che potcA fero diftog
bercene, come tanti nemici capaci di
recarci la morte , o di ferir- ci pericolofamente
, fe ci lafciaffimot condurre fuori,
anche per unfolo mo- mento, di quella
ferma credenza. Deteinate quella
malizia, e quell 5 ar- te del Demonio:
confermatevi in una profonda umiltà,
temendo di trabocca- re in un gran
precipizio da un eminenh re virtù. Siate
pienamente perfualìche voi non bete che
infermità e miferia ; e fopra quello
fondamento ponetene uri altro d 5 umiltà
, e di diffidenza di voi llelfi
riconofcendo la v olirà impo- tenza al
bene : collocate fopra quelli fondamenti
la pietra fondamentale d* una perfetta
confidenza in Dio , e nei meriti di
nollro Signor Gesù Crillo. il Colloquio
con quello dolci/fimo Salvatore:
pregatelo, che v* infegni ad ' ; : X * -
effe- J|7Ò 11 Ccrhb finimento
Spiritual e federe veramente Umili , e
ad averé dei fentimeftti di voi ftetà li
più badi, che Vi Tara potàbile. CÓNSlDÉRÀZIONE II. C Onfidcrate còme fu duopo dipor- tarli per non . cadere dalla virtù che abbiamo àcquiftata> .e per confer- varci Tempre in uria. umiltà, profondi
f- lima» Qualunque voltajrivolgeremo
gli occhi fopra di noi e fopra le
rioftre a- zioni, eonfideriamóri con ciò
che ab- biamo fol amente da noi medéfimi
* «2 non cori Ciò che abbiamo da Diò è
dal- la Tua grazià; e concepiamo lina
dima di noi medefimi corri fponderite a
ciò^ che fiaino in verità.. Se facciamo
rifle£- fione fopra quello che eravamo
prima che riafeetàmo a quella luce del
Mon- do, ritroveremo , che non fiamq
Ilari che Un nulla per tutta 1 *
eternità * c che in quello fpazio
infinito nort ab- biamo mai potuto fare
cofa alcuna pex 1 meritarci T edere che:
abbiamo t Se d confideriamo dopo che
abbiamo ricevu- to l’ édere, fia
naturale o fóvranattira- le, ci
ritroveremo d'avere tutto Emo- tivo non
{blamente d’ umiliarci, ma d*
annientarci ancora 5 imperciocché per
l' elitre naturale, fe lafciamo a Dio ciò, che
_ * T>gl P. Sctbpdlt 4 *' 57J- *
thè gli appartiene, di quanto riamo per
la fua Potenza e per la fua Bontà ,\*c-
«Iremo thè da noi ftefli non riamo che
tm mero nulla, da cui la fua Portanza
c la fua Bontà incertfaritertìente ci trag- ge fudra . Se ci xonrideriamo nell 5 erte- re fovranaturak della Grazia, qual be- ne può fare mai una Creatura fenza T aiuto di Dio ? E* ella capace di fare giammai umazione meritoria fenza la di lui afliftehza ? E fe con ciò
prendia- mo 1* moltitudine de 1 noftri
peccati? e fe a quelli che abbiam fatti,
aggioghia- mo quelli, che abbiamo potuto
fare , e che fam avremmo ficuramertte ,
fe Dio non c* averte foftettuti con la
fua Mifericordia in un pendìo sì
fdruccio- lofo come quello della noftra
sì depra- vata, e corrotta natura ?
ritroveremo > che a numerare non
fedamente coi gior- ni e cogli anni che
riamo vifluti , ma ancora col novero
delle n oltre pecca- minofe azioni e
inclinazioni malvaggie che in noi
allignarono , le nortre ini*- ' quità
farebbono moltiplicate fino all*
infinito,. e che faretfìmo divenuti peg- f i ori dei Demonj, fe foifrmo Itati
abb- andonati a noi mederimi. Se non
vo». gliamo adunque rapire a Dio la
gloria, che è ben dovuta alla fua
Mifericordia, - ' X 6 € fe 4 A
Digitized by Google JtfX 11
CòYfthattìmerltò "Spi rituali e fe
vogliamo attribuirci Soltanto eia * .
che ci appartiene, riputar ci dobbiamo
i maggiori peccatori del mondo : e bi-
sogna ben avvertire* che quello giudi-
zio, che facciamo di noi lleflì fi a accom- pagnato dalla giuftizia, cioè adire, che non vogliamo punto efler trattati , fe hon come meritiamo, altrimente ci ren- deremmo più colpevoli imperciocché doloro che hanno Soverchia elli inazione
• di fe fteflì, e che vogliono edere
(lima- ti dagli altri per difetto di ben
cono fcc- re la loro miferia* fembrano d
5 avere nella loro ignoranza qualche
pretelle vdeiringiuftizia, che
commettono > ma noi faremmo ingiufti
fenza feufa, fe co- noscendoci
internamente indegni dì (li- ma,
pretendemmo d’elTer tenuti in con- to, e
(limati. Imparate da quelle iftruzioni
a ben conoscervi , ed a credere ciò ,
che liete da voi niedefimi , voglio dire
, niente , « peccato. Inferite da
quella cognizio- ne una piccola, e
bafiflima opinione di voi (ledi.
Accóflumatevi a difpreggiar- vi, e ad
amare il volito avvilimento . Delìderate
d'eder umiliato adai , ed’ «(Ter tenuto
come la Scopatura degli altri. U Colloquia con nodro. Signor Ge~ ' . • ■ *4
Digitized by Google J T)el
P. Scapoli* sù Grido * Chiedetegli
queda umiltà cordiale . CONSIDERAZIONE III. la
377 Del A Se tip oli * la Lezione Spirituale per il decimo Giorno. & ella divozione fenfibile , Aridità
o fvogliateZze , pene, che di fo~ vera e fi provano nell* Orazione* I l più fperimentati nella vita Spiri— j tuale fanno molto bene , che la divozione fenfibile la qual fi gufta nell* Orazione , e che le Aridità , ed altre pene che foffronfi , fervono ai noftri nemici ^>er tramarci delle infidiealtret* tanto piu pericolofe, quanto più occul- te. Acciocché per tanto non ignoria- mo , come ci dobbiamo condurre per involarci stratagemmi sì maliziofi , e la vittoria ftia collante dalla noto
par- te, ecco a un di predo ciò , che
bifo- gna fapere di più importante, e
necef-» fario . Quella forta di divozione, che inon- da l'Anima di confolazione nel tempo dell' Orazione, non può provenire che da tre forgenti, o dalla natura , o dai Demonio, o dalla Grazia. Da'fuoi ef- fetti , e dai frutti eh' ella produrrà
in noi , potremo agevolmente
conofcere d'onde proceda. S'ella non è
feguita- Digitized by Google 378 II Combattimento Spirituale dalla noftra emenda , e fe non ne diventiamo migliori, abbiamo gran fon- damento di temere , che quelli fieno parti della natura, ò delle illufioni
del Demonio, avvegnaché elfi C
apportino un gran gùfto delle cofe di
Dio , ed accendano nei noflri .cuòri uno
ftràor- dinario fervóre •: Nel tempo di
quelle vifite e corlfolazioni non
bifognà inter- tenerfi ad ifcrutinare
d’onde vengono, ne àppoggiarvifi, ne
dipartirli dalla co- gnizione del nóftro
niente, ma con un Tanto odio di noi
ftelfi bifogna diftac- care il no Irò
cuore da tutte quelle con- fólazioni ,
ne guftar cola alcuna fuor- ché Dio, nè
altro bramare, che di fa- re la di lui
l'anta Volontà ? e in cotal ‘guiia ciò;
che dà principio poteva el- fere un
opera della natura , o un* illu- fioné
del Demonio diverrà un 4 effetto della
grazia, ed una pratica eccellente di
Virtù i . L’aridità * e languidezza del
cuòre 'Che Tentiamo nell’ Orazione , non
è al- tro, che la privazione di quella
divo- zione ienfibile; Élfa .può avere
le rtre- defime cagioni : può procedere
dalla natura , qiiallóri , vi diamo
occafióne colia hollra pigrjzià 0 per
noftra col- pa, principalmente per
l’attacco fo ver-» chio, 9 i
Digitized by Googl Del P .
Scupoli, ^nio> che abbiamo alle
Creature , o a fioi m ed eli mi 3 ella
può ancora proce- dere dal Demonio y il
quale fi sforza . . fcor ^i con quelli
difgulli per por- - ci in disòrdine t
farci lafciar T armi , tacendoci
ritornare ai vani trattenimen- ti e
piaceri del mondo fino a ri guada-
gnarci al Secolo ; Ella può, venire dà
Piò per obbligarci a ftàre piu cautela-
ti e guardinghi , e id edere più dili-
genti in compire li rtofiri dovent e di
rompere tutti gli attacchi , che abbia-
dò a tutto ciò òhé nòn è Dio ; oppu-
re affinchè Conófciamo per ifperienza ,
che tutto il bene che abbiamo vietìe
da lui. Solo , è tenghiamo in maggior
Conto li doni Suoi, e fiaino più atten-
ti a confervarli con una grande umiltà *
t purità di cuore , e per unirci a lui
più flrettamente , facendoci rinunziare
noli Sólamente a noi ftelfi , ma àncora
a tutto ciò, che può dividere il nollro
Cuore che Iddio viiolé tutto per lui; o
pur anche , perchè Iddio fi compiace
di vederci a combattere con tutte le
nOure forze , e con un perfetto ufo
della grazia; Quando ci
ritroviamo in quella laii- ìjUidezza e^
aridità Spirituale biSogna e- ìamiriare
d orni* ella polfa procedere, e
prò- Digitized by Google 3 So 11 Combattimento Spirituale ^ procurar di {coprire il difetto dì* è la noi, che ne può edere la cagionerei* combatterlo vivamente $ non per ricu- perare la confolazione fenlìbile , ma per emendarci dell 3 imperfezione , che difpiaque agli occhi di Dio , e che ci ha cagionata quella aridità , e non ri- trovandone la cagione , bifogna atten- dere, e affezionarci alla vera , e foda divozione, la qual 3 è una pronta ralfe- gnazione della noftra volontà alla fua. Bifogna guardarli bene di non iafciar punto per ciò li noftri spirituali
efer-i cizj, per quanto grande iìa la
pena che internamente proviamo , ma
bifogna continuarli e profeguirli per
quanto in- fruttuoll ed infìpidici
rafiembrino, be- vendo con coraggio il
calice . d 3 ama- rezza, che Tamorofa
mano di Dio ci prcfenta. Se accadeffe, che la deflazione fof- fe sì grande , è le tenebre lì denfe , che non fapelfimo (più da qual parte rivolgerci o a qual partito appigliarli, non Infognerebbe perciò abbatterli , ma rimanere folitar; e collanti fulla
Croce, allontanandoci con fermezza d*
animo da tutte le confolazioni, die
ilMondo o le creature ci potelfero
offerire. Fa di mellieri ancora
nascondere ad s -a ogn
Digitized by Goc X)el P,
Scupolì, }Sl ogn’ uno la noftra Croce e
le noftre pe- ne , e non paleiarle che
al noftro Padre Spirituale, non per
cercare ed ottenere da lui qualche
alleviamento, ma perchè c inftruifca a
portarla coraggiofamente giuda il divino
beneplacito. Parimente non bifogna
ricorrere alla Comunione, ne agli
efercìzj fpirituali per lcendere dalla
noftra Croce, ma per acquiftarele forze,
che ci fono neceffarie per por- tarla
più collante mente $ e fe non pol- liamo
più meditare o recitare più come prima,
facciamolo almeno alla meglio che
pofliamo, e non potendo offerire a Dio
gli affetti e tenerezze del cuore, of-
feriamogli la pazienza, e la noftra raf-
fegnazione al di lui fanto volere. Quel-
lo, che non potremo fare con Y intel-
letto, procuriamo dì farlo col cuore ,
indirizziamoci a Dio con orazioni bre-
vi, e fervide, parliamogli col cuore ,
e proteftiamogli una perfetta confor-
mità , e fommiffione alle fue fanti (lime difpofizioni . Ponghiamoci avanti gli occhi noftro Signor Gesù Crifto nell* Orto di Getlemanl , oppur fu la Croce, quando fu abbandonato dall 1 Eterno fuo Padrei uniamo le noftre alle fue pene, e diciamo con eflb lui : Non abbiate */- guardo alla mia volontà , ma /ottanta la vo~
Digitized by Google 11
Combattimento Spirituale •voftra /
adempia ( Lue» zi.v.+z, ): e In cotal
guifa la nolìra pazienza, e lano- ftra
orazione porteranno 1$ fiamme del
facrifizio., che faremo del noltro. cuore afflitto, alla prete nz a della divina
mae- ftà , e farà egli veracemente divoro
; imperciocché la vera divozione non
è altro, che una volontà pronta e
tacile a feguitafe Gesù Crido con la
Croce fopra le noftre fpalle per
qualunque Itrada egli ci conduca, e
voler Dio per Dìo o. laiciar Dio per Dio
, fecondo caderà più in acconcio per
fare la lira fanta volontà, Quello è 1‘
unico fegre- to per non dfer punto
ingannati nè dal Demonio, nè da noi
medefimi. L‘ ufo che dobbiam fare di
quelle tentazioni , e di quelle prove fi
è di cavarne una chiara cognizione della
no- tila. cattiva inclinazione , la
quale vuoi- le Iddio, che Tappiamo
qiìale fia,cioè tale, che fenza Y ajuto
della Tua gra^ zia ci precipitarebbp
nqlla nollra rovi- na, e ci porterebbe
ad eccedi , e mali i più grandi, e
terribili , Dal che pot- iamo ben
vedere» quanto s'jpiganpina coloro , i
quali avendo., lo. 1 pi ri to tra-
vagliato da ilravaganti penfieri , fi tur- bano, fi confondono, e fi credono ab- bandonati da Dio * non. fapeadofi per*» ifua-
™!‘’ ch . e lo fririto di ini poffa ibi-
tare in anime ripiene di fomielianti '
immaginazioni, fenza riflettere, ch‘e«li
non permette qnefh tentazione, fenSo
per Jar ad «IT. un più chiaro %nofX
i mento, della loro debolezza, e per ob-
bligarli ad. accollarli a lui più
eircnd ° cerciffi- IwinA
f^lievoli tentazioni fi f u , perano
meglio, con una dolce e piace- y°l Pazienza,
che con una difpettofae inquieta
refiftenza a non fare quelmv Jc^che el e
vorrebbero farci £ £ fólo penfarvi?*
1,01 ® Vergognìamo * I jl Frutto della, decima Giornata, ' i.
fere *“,7° giornata debb'ef- ri
fr *’ dl praticar fedelmente ciò che fi
contiene nella feconda, te “a e' quarta
conderazipne dei primo c ferri io ;
quali ora vi troverete in qualche foto
penofo, e difficile a fopportatf e è
ncordarvi di «nere gliomi* delì- Digitized by Google 384 11 Combattimento Spirituale deìiderj diftaccati da ogn altro
oggetto fuorché da quello della volontà
di Dio. Secondo, di feparare il male che
vi af- flig gerà, e il rammarico, che ne
rifen- tirete, da tutte le circoflanze,
le qua- li potrebbero fervirvì di
pretefto , e formarvi qualche ragione
per non ap- provare Timo e defìderar r
altro , ta- cendo gli atti della virtù
òppofla per rendere inutili le arti , e
flratagemmi del Demonio, e per
confervarvi nella pratica foda, e
collante della virtù tut- ta pura .
Terzo , di portarvi con una fanta
difcrezione, c con uno fpirito d' umiltà
nell* efercizio delle virtù cite- riori;
e di non muover palfo fenza di- rezione
nella pratica delie aufterità cor-
porali. Quarto , di praticar fedelmente
ciò, cheli è divifato nell’ e fetci zio ter- zo fpettante ai giudizj temerarj ed ali amore dèi profilino , e fopra tutto di fervirvì dei rimedi , che fono accenna- ti nella feconda confiderazione di que- llo medelìmo efercizio. Quinto , di con- cepire un fenti mento di voi Iteffì il
piu umile che vi fara poffibile, c di^
pren- der la pratica del quarto ed
ultimo e- fercizio per lo fondamento di^
tutto il volito fpirituale edifizio ,
acciocché il Demonio non abbia alcun
vantaggio fo- . Digitized by Google 2W -P. Scapoli . 3 8 f fopra di voi, cd ottenghiate il premio /e la corona prometta a coloro , che combattono con le armi, di cui abbia- mo ragionato nelle tre ultime Lezioni Spirituali, con uno fpirito d'uiniìtà, e con perfeveranza, facendovi Uomo d* Orazione, con una arduità del tutto particolare a quello ianto efercizio , giufta il configlio di S. Paolo, il qua- le c eforta a pregare continuamente , Sejloy d’ approfittarvi della Lezione
Spi-? rituale per Tufo, che dovete fare
del- le confolazioni , e delle pene e
mole- ftie, che proverete nelle yoftre
orazio- ni. Fine dell a decima, ed ultima giornata , V A C-
Digitized by Google / ! . •
| • • . . * ' s ^ACCADEMIA
DEL CO M B ATTIM E-NTÓ SPIRITUALE
/ DEL VENÈRAÉILÈ K SCUPOLI
C. K. TEATINO Ridotto ìli
Efercizio I Vra/pertata nella nojlra
volpar linguà da un Sacerdote iella
ftejfa Congrua gaxJvnè de C\ R, Teatini
. Digitized by Google ' \
ih - . *•. 1 Al leggitore. . 1 .■
che E annuale ritiro. , che vi ob-
bliga a. Ilare per dieci giorni lontano
da qualunque convenzione , lia per
fembrarvi nojofó, e che T impegno di
ìhr quali Tempre in tutto quello tem-
po applicato ad una feria profonda me-
ditazione di quanto fi contiene negli
efercizj che lo. compongono , lia per
arrecarvi qualche molellia e difpiacere,
ho creduto edere doverofa cofa il pre-
fentarvi un' altro mezzo molto più age-
vole. per approfittare di quelli efercizj. Quell’ è l’ Accademia del Combattimen- to’ Spirituale , la quale non vi terrà oc- cupato, che un giorno della fettimana- di maniera, che ciò, cheavrelle dovu- to fare pel corfo di dieci giorni nel ri- tiro,- lo facciate in dieci fettimane
più facilmente, con maggiore
foddisfazio- he , e forfè anche con
maggiore pro- fitto . Ogni qualunque volta i Lacedemo- ni devallavano la Campagna d’ Atene , lanciavano intatta per riipetto T Acca- demia di Platone. Io non vi domando* ... ! Y 3 eh* Digitized by Google che abbiate la ftcifa coìifìdemióne è ritegno per qitefta, anzi farò ben. con- tento) che ne facciate un copiofo bot- tino di tutto ciò, che vi trovarete di meglio, di più preziofo, e di più bel- lo, purché ne facciate un Tartufo, e vi ferviate delle di lei irruzioni per
la vittoria delle voftre paflìoni , e V
ani- miate a combatterle (limolato da
que- lle parole dell* Apodolo al fuo
predi- letto Timoteo : Intraprèndi » il
lodevoli combattìtnento della Fede *
guadagna la vita eterna^ Elleno Vi foli
polle avanti gli occhi per eccitarvi a
quella guerra con la conliderazione
della ricompen- sa* che vi è preparata
in Cielo, dopo che avrete^ finito di
gloriofamente com- battere qui in
Terra# • r f
I*AC- * — pigitized by
Google L'ACCADEMIA DEL
COMBATTIMENTO , v SPIRITUALE
Ridotto in Efercizj . P oiché la
vita dell* Uòmo è un in- ceffante pugna
fopra la terra , e che lo fiato del
Crifiiaho è una profeflìone militare ,
nulla fcòrgo di piu utile e necefiarid
> guarito di fon- dare un'Accademia,
irt cui vi ci adde- ntiamo; Noi entriamo
nel Mondo co- me in una terra nemica, e
li nemici , contro cui abbiamo a
combattere cife- guicano sì da vicino',
che li più peri- co lofi fono dentro di
noi medefimi , e fon eglino in sì gran
numero al di fuo- ri, che appena
polliamo formar un pat- io fenza
pericolo * Gesù Criftò , che ha nodrita
tutta la premura di rimedia- re alla
noftra calamità, ben lontano dal
prefervarci da quella guerra , Y ha aò-
cefa egli fiefio , e chiaramente fi è prò- * teftar
v r Digitized by Google l} Accadèmia . . tc&ato nel fuo Evangelio di no»
elier venuto al Móndo per portarci la
pace, ttid anzi per fomminiftrarvi c
ferro , é fuoco. In fatti quando riamo
fatti Cri- fliani col Batterimò, in
ricevendo il ca- rattere indelebile di
quella illuflre prò- 1 fefllone , c
obblighiamo Tolerinertierite a
combattere fotto lo ftendardo di Gesù
Criflo; ci dichiariamo iji faccia del Cie- lo, e delia Terra nemici dei Demonio, del Mondo, e della Camen e promet- tiamo di non aver mài coli elio loro' ne pace , ne tregua . c , ^ ; ' S. Gìó: Grifofl.òmo ( fi. Chrìf Sem. de Marcir, tom. !. )■ 'riòri potendo foifri- re la codardia d’ alcuni Gridi ani
delfuq tempo, dopo aver polla loro d’
avanti gli odchi la forza, il coraggio ,
e la; coflanza de Martiri , lóro parla
in qiie- ffi termini. Oli Crifli ani ,,
voi liete fot- dati troppo delicati, fe
vi 1 ufi rigate di. poter vincere fenza
combàttere., e trion- fare lènza aver
guadagnata la battaglia.. Impiegate, e
noi) iafciatè ^ozipfe levo^ flró forze ,
combattete virilmente , e. fiate fenza
pietà con voi fleffi in quefr fta gii
erra. Confiderete il voitro patto, e
peniate alla voflra condizione, e ve-,
dete qual ria quella milizia che profer-
iate; Dico il patto che avete ratto; la; . . ,Pf* Com&itttìmm Spirituale . f $
f Condizione, fotto cui liete flato
arrola-» to; e la milizia * che ha prefo
il fuo iiome dal carattere illaftre ,
che avete ncevuro nel Santo
Battefimo* l dU r qUe L ì n noftra
adizione è t-le, che flamo deftinati
come ÙomH femore 1 fl? ? Pm * C ° me Cr
P iani a lempie iu 1 armi per combattere
con- tro nemici, la di cui forza ed
efperien- ? a congiunte con 1" odio
mortale eh® hanno contro di noi, ci
fanno a tute* ragione dubitare del buon
efito de' no?. drér ma^ 3 n; , ' m£n V
3 qUal cola « un^Acrft P - utl e 0 P |u
neceffaria d'i dem J a ’ m cui Poffiamo
efferé addeftratr ed ammaeftrati in
tutele ITctTTk C K CÌ P 0ite farebbono
altrettanti gloriolì fegiu Del
Combattimi Spirituale* 391 della
generalità n, e tortezza de Cri-
ftiani. A quello fine appunto io
ho compo- rla queft' Accademia del
Combattimen- to Spirituale) acciocch'ella
polla fervi- le aa ogni genere e
condizian di per- sone , dal più alto
fino al più umile e baffo rango ,
conciofiachè con quello mezzo potrà
ciafcuno fervidi con pro- fitto
degl’indirizzi, e ammaellramcnti , che
vi u contengono, e tutti vi trove-
ranno, di che formarli nella vita Spi-
rituale con la pratica degli EfercizJ ,
cjie vi fono accennati. Li Greci
dimodrarono la palfione e la llima, che
avevano della virtù con molti Palagi,
che fabbricarono con ma- f nificenza ,
e che dedinarono perchè ai loro piu
eccellenti Uomini idrui- ta vi folle la
gioventù negli Efercizj del corpo, e
dello fpirito, affinchè non le mancade
ne ajuto ne direzione per divenire
perfettamente virtuofa . Mi lu- fingo,
che T impegno, che aveva que- lla
nazione di coltivarli nella Virtù, di
cui non vidde mai fe non l’ombra, pof-
fa e debba edere di forte dimoio ai
Criftiani per ricercare con eftraordìna-
ria diligenza tuttociò, che può fornir»
ÌÀ di mezzo per perfezionarvi# ? gia dì maniera che quelli, che avranno un vero defi- derio di farli perfètti , vi troveranno tutte le Ignizioni più importanti, ene- ceffarie a quefto fine. Io la chiamo Accadèmia del Com- battimento Spirituale, perchè altro non vi s’impara/che la maniera di com- battere le sfrenatezze delle noftre paf- fioni , e di fare gli atti delle virtù ,
che che loro fono oppofte , per formarne gli Abiti , il che è tatto Spirituale e dipendente dalle potenze dea Anima * imperciocché ficcomc la libertà delfiio- mo è elfenzialmente nella di lui Ani- ma e volontà, così tutta la di lui per- fezione, la virtù , la fantità e meri- to dà: lei traggono il nafcimento. , ed anche ftanno nell 1 Anima come nel pro- prio lor leggio, di fotta che le batta- glie che cì: fa meftìeri di foftenere , molto più dall 1 Anima che dal corpo dipendono , e quindi a buona equità Z chia-
Digitized by Google ^ 8 # V
Accademia • ^chiamiamo quefl’Accademia,
f Accade* paia del Combattimento
Spirituale. ~ . Quanto poi al Metodo d’
insegnare jchervi fi tiene, e°lì è affai
diverto ‘da .quello degli antichi
Filofofi , ì quali ponevano tutte le
cofe in controversa* e difpptavano fopra
di tutto per l’una è per ì 5 altra parte
.. Socrate introduce quello metodo ,
affine di fecondare la mente de fuoi
difcepoli di nuove opi- nion i, il che
diede a molti occafìone jdi paragonarlo
ad una foggia Madre, e fece dire a S.
Paolo di quelli primieri - Sapienti del
fecolo, ch’eglino iiqpara^ vano Tempre,
ina non giugneyano mai alla icienza
delia verità . In quell’ Ac- cademia non
fi devono già trattare ar- ticoli , che
fi beffano porre in difputa, per il che
batterà di accennare fempli- .ce mente
gifinfegnamenti , gl’ indirizzi > e
gli avvertimenti, che fi contengono
negli Efercizj del Combattimento Spi-
rituale, V > V La maniera per
tanto di procedere, in quell’ Accademia
, quallora fi poffa 'comodamente, farà
di lagunare per lq> meno Tei o fette
perfqne, le quali fie- no accefe d’un
Santo deiìderio 4' avan- zarli ndia vita
fpirituale . ; cola , che non mi p3re
molto difficile .a praticar^ ‘ ■ ■ r ;
' ‘ ' ■ ■ ?» Del Combctttim.
Spirituale, in una Città, o in una cafa
Religiofa, o pur’anche in una famiglia;
principal- mente però in un Noviziato
potrà il Maeftro avvaletene per
ammaeftrare i fuoi Novizj , e far sì,
che in pochifli- mo tempo facciano un
rimarche\k>l pro- fitto nella
mortificazione delle loro pag- lioni, e
in tutto ciò, che rifguarda la vita
Spirituale. Bifognerà fcegliere un .
giorno della fettimana per radunarli ,
e prendere in ciafcuna volta un giorno
del Combattimento Spirituale ridotto
in Efercizj: e ficcarne ci afchedun Gior- no è compofto di quattro Efercizj , d*' una Lezione Spirituale , e del frutto , che fi può raccogliere da tutte quelle cofe; in primo luogo s'invocherà l’af- fiftenza dello Spirito Santo , e di poi quello che incomincierà , interterrà i* Aflfembiea fopra il primo Eferciz io fmi- nuzzando famigliarmente tutto ciò, che contiene con la maggior chiarezza pof- libile: il fecondo feguiteràil fuo ordi- ne, e così il terzo, ed il quarto. Un* altro in feguito compendierà la Lezio- ne Spirituale, ed un’altro ragionerà del frutto, che fi può ricavare
dajtuttociò> che avranno detto i
primi.- Finalmente bifognerà che tra
tutti fi faccia come una raccolta e
tranfunto di. tutti gl’in- Z z
fcgna- Digitized by Google »
I 400 L* Accademia fegnamenti, di tutti gli avvertimenti % e di tutte le pratiche contenute in
que-f ila giornata $ farà duòpo tutte
rimar- carle bene, e terminare 1 J
aflemblea con una Santa, e forte
risoluzione di man- darle ad effetto.
Ciò fatto, dopo d 3 a- Ver rendute a Dio
le grazie , ogn 3 uno lì congedarà fino
alla Seguente Settima- na per proSeguire
nella lidia maniera una Settimana dopo Y
altra fino all" ul- timo. giorno di
quelli Efercizj . Ecco in poche parole
la forma di quella Ac- cademia, e il
Metodo , che bilognerà oflervarvifi
. Giovanni Bereman della Compagnia dì Gesù, che morì con fama di Santi- tà l'anno mille feicento vent 3 uno in età Solamente di vèntidtie anni dopo aver vìflìito con tanta ^ perfezione
che- èra ammirato come un 3 ' Angelo di co- llumi, terminato avendo., il Suo Novi- ziato, non fi torto fu ammeffo nel Col- legio Romano, che con la per milione de 3 Superiori iftituì appieno de 3 Suoi Compagni una Spezie d’ Accademia Spk rituale per li giorni di Villeggiatura * ch’eglino chiamarono non già Accade- , mia, ma collcqtij Spirituali nel
giorno dì ricreazione . In quello giorno
per tanto eglino fi i adunavano Sotto
qual- Digitized by C ^opgk
bel Combnttìm . Spirituale» 401.
che verde arbofcello, e conferivano in-», fieme per lo fpazio d’ un 1 ora della
vir- tù, che fcelta avevano nella
fettimana precedente * e ne trattavano
in quella maniera* Uno apportava la
definizione della virtù prefceha^ notava
l’altro gli atti * die fe ne potevano
praticare sì interni come edemi 5 il
terzo accenna- va li motivi» che fe ne
potevano Rica- vare; 1 J altro i mezzi
per giugne'rvij e finalmente alcun 1
altro raccontava gli Efempj decanti ,
che particolarmente s 1 erano in efla
efercitati * Nel corfo della, fettìmana
ognuno preparàva ciò che doveva dire* e
nel giorno della Ri- creazione elfendo
radunati , lo propol nevano in brevi
fermoni, e con molti fchietezzà * e
femplicità . Finalmente, era permeilo a
ciafcheduno di proporre quel dubbio, che
gli era in grado fpet-, tante a quella
virtù medefima. Ecco una perfetta
immagine * e mo- dello dell 1 Accademia
del Combattimen- to Spirituale:
imperciocché ella contie- ne
qileMifCorfi, che appunto bramo fi
facciano fopra gli Efercizj ,/di ciafcun, giorfìo, fópra la lezione Spirituale , e fopra il fruttò , che fe he può racco* gliere, e que'Colloquj fpirituali
utilif- fimi per imparare tuttociò , che
è ne- Z 3 tef* , Digitized by Google 40 i ì’ Accademia beffano per ottenere la vittoria fopri le nottre paflioni, e per efercitarfi
nel- la pratica delle Virtù» e per
giugnere più pretto alla perfezione
Criftiana. Coloro, che entravano
ignoranti, ed incolti nell’ Accademia
de’ Filofofr , ne iifcivano sì
ben*ammaeftrati , e fapien- ti, che
quando fi volevano rimarcare le belle
doti d* alcuno, foleva dìrfi 4 JEgU '
'viene dall* Accademia, Ed oh i qui si >
che di buon grado polliamo efclamar
con r Apoftolo ( t. ad Con 6 . v. if. ) : £ qual rapporto vi è mai tra Gesù Gri- llo ed il Demonio ? qual convenienza può efiervi tra il fedele e 1* infedele
? Certamente, che non vi può ette r
al- tro paragone tra quell* Accademia e S uella di quei Filofofi , fe non
Quello etto, che può efiervi tra la
luce, eie tenebre , o tri la verità e la
menzo-- gria: onde mi perfuado , che il
profit- to da riportarli , avrà almeno
quella» Vantaggia, che fi pòttederà
veracemen- te ciò,* che que*Filofofi non
potevano avere che in apparenza, e che
coloro, i quali ufeiranno da quefta
Accademia, daranno chiaro a divedere,
efier* eglino altrettanto fuperiori a
loro , quanto la grazia è più fublime
della natura, e il j lume della fede
formonta quello della ragie- - Combattimi Spirituale ; io f y iven ^° non ,PÌ‘* da Uomini brutali e terreni,- ma da Angioli mori rr. 1 » oppur dd Uomini celefti ,• e
di- Con tutto ciò io temo ancora
che SS flwì i ' en °- °PP orfi > o
almeno fircnw ,on 1 l ani ‘Jdefta
Accademia,- 2ST, que !j? » in ( cui non
fi tratta , che di mortificare Je
proprie palTioni^ i rinunziare a fe
medefimo , v di difprez- , £ rC f 1 ’ e
d abbórrire tuttodì che infinga e
folleticà i fenfi , é ferrei 2 f°{? en
to alla concupifcenza.- A qu£ ' n,/ J a
i ^ er ? non mi re da a dire $ due cole;
la prima , che Platone feci feri vere quelle
parole di Pitfagor* fS r° n * ^ Ua Acca
^ m ^ ; LZ Àlf f* porvt tl ? iede * u
non Uppia la geometria, cioè i dire ,
collie ' vitadi qtìé* forare. no*
k S j** / ■/“" *#***.' Così foprai
baSh^ 1 c qiI - efta Accademia del Cedi- taratSrf^n PintU ?' C fótte ili caratteri ben grandi quelle parole
dell' Apoftolo Si Paolo' al iuo
difcepoloU vita ( i Ti » 6y é **
eterna **«* ** stes&s * 4 tua-
Die 404 Z? Accademia tuale, che ha per fua mercéde la vlttfc eterna: il che efier ci deve d* un for- tifluno filinolo perchè combattiamoge- nerofamente le nòftre paflìoni, e aflog- gcttiamo li noftri difordinati appetiti > mentre come c afllcura V Apoftolo , li patimenti di quefta vita non fono da paragonarli alla gloria , che fperiamo nell’ altra» , v _ La feconda cofa che devo loro ag- giugnere fi è, che il medefimo Plato- ne veggendofi d una compleifione for- te e robufià, e temendo , che il fuo corpo non faceffe qualche oliatolo al fuo fpirito nello fiudìo della Filofòfià* fcelfe per luògo della fuà Accademia un dìftretto paludofo e mal l'ano pet ifmagrire e indebolire la fua buona e gagliarda complefrionc , affine di recar ■maggior forza allo fpirito fopra le fue paliioni con T abbattimento di quelle del fuo corpo. , Or fe un Pagano ha ratto tanto > che dovrano fare i Criftiani ? Sarebbe
•. in vero una cofa ben vergognofa,
sve- glino ri cu fafiero d’elfere di
quefta Ac- cademia, perchè non vi fi
tratta fe non di ciò, che fdfte a
infievolire il. corpo per fortificare lo
fpirito, e ad afiog get- tare i
fregolati appetiti per render 4 a
ra* 4 ^ Combatti*». Spirti
tale. 405 ragione più fciolta , e libera
nelle fu? operazioni , quello, io
diceva, farebbe un procedere beri da
vile , e che non mi debbo in verun conto
afpettare per Io meno da coloro , che
Sanno qual- che defideriò per la virtù ,
e che pen- dano* e riflettono qùalchè
volta alla ri- compenfa^ che ih Cielo
ila preparata * Colóro, i quali ii
sforzeranno debi- litarli a combattere
generofamente fot- ta le infegnc di Gesù
Crifto* 1 1 Z Aprimènto dell 1 Accademia del Comm battimento Spirituale . L A prima cola, che Gesù Crifto c ìnlinua nel luo Evangelio , per p CC i*vr C * P er ^ ez * one Criiliaria
cori 1 altiilìnla iiima in cui la pone ,
è uà* ardente desiderio d’acquittarla .
La pa- ragona egli ad uri tei oro
nafcotto , e 3, hria gemma preziofa per
infegnarci il di lei guitto pregio, e
per farci ve- der j* ? • * no ^ rò
ardore nella ricer- ca di lei giugnere
deve fino alla tota- le rinunzia di
tutte E, altre cofe. Dopo d’averci
fvelato il pregio ed il valore, di
.quella perfezione , e d' a- vwcene
impilata la brama con quelle: 7 amili
rudi ni i un’altra ce he ad-' - 2 5 dna
, Digitized by Google * ,
4 © (5 " li Accademia ~ *;
ita, la quale pone alla difperazione K.
Codardi è gli oziofi, quando per altro
Con erta c' infogna il modo, d’acquiftar- là, imperciocché ce rie parla egli inve- ri luoghi del fuo Evangelio fotto il Simbolo* d’una guerra e d'una batta- glia, in cui non biiogna aver meno di coraggio che di forza ( Mattivi 1 1. ) • Egli dice in un luogo , che il Regno* de' Cieli s’acquifta con la violenza, e che non T ottengono fe non i generori e forti ( Matth, io. ); in un’altro, eh* egli non è . venuto al Mondo che per accendere il fuoco d’uria guerra impla- cabile tra i defiderj delta carne e quel- li dello fpirito ( Luci 14* v, 3 1. )>
ed in un’altro ci addita la cautela e
dire- zione neceffaria a quella guerra ,
infe- gnandoci il fegreto di renderci
invin- cibili con l’efempio d’uri Re, il
quale Volendo portar le lue armi in
paefe ne- mico, confulta co’fuoi coniglie
ri pri- ma di porri in campagna, fri non
aven- do che dieci milla Uomini , debba
e polTa andare ad invertire un’altro
Prin- cipe il quale gii venga incontro
con ventimila, e chef temendone un’
infeli- ce erito* rifolve dì ricercargli
la pace , e gli invia melfaggiéri a
quefto effetto? quindi conchiude , io
«vi di$o quefto , ' pgt- Ècl Cojnbdtttm . Spirituale » 467 perchè vi è di dovere , che intendiate bene, e Tappiate, che' lo ipogeamente, é volontaria rinunzia di "tutto ciò che r Uomo 1 può avere, e di tutto ciò eh’ égli e , non è meno neceflaria a miei feguaci per la lor perfezione, di quel- lo forno gii Uomini ed il danaio per la guerra. Eccellente lìmilitudinein ve- ro] con là quale Gesù Grillo ,, in cui raccolti Hanno tutti li tefoti della
feten- za e della vera fàpienza , c
infegna , ' Ohe là forza ed il danaro'
non fono più neceflarj ai Principi per,
far la guerra Contro i Potentati della
terra, di quél- ino ua neceUàrió ad ufi
Cridiano' il di- itacco da tutte le
cofe, per far lagner- ai contro i vizj e
le potenze interna- li j e che ficcome
l’oro ed il ferro fa- ti 0 . per
l’ordinario li due principali dró- ménti
y che fervono a conq iridare gli Imperj
del Mondo 5 così la povertà, il
difprezzo delle ricchezze e di fe me-
defìmo * e la mortificazióne delle no-
/tre pailìoni lono i mezzi piùficuriper
gìugnere alla conquida dei Regno de'
Cieli 1 • b ordine, che tiene
Gesù Grido per iftruirci fopra una
verità sì rilevante è quello dello, che
noi dobbiamo olièr- Và*e per
approfittarci di quedi infegna- 1 #
metF 408 Z? Accademia menti. Primieramente dobbiamo con-* cepire un* alta Ili ma della perfezione Criftiana, ed apprezzarla, non folàmen- te più di tutti li tefóri della terra,
ma ancora più di tutto ciò, eh" è
meno di Dio; dobbiamo poi accendere nei
no- ftri cuori un 3 ardente brama di
quella perfezione , efiendo certi , eh’
ella ci farà data a mi fora del
defìderio, della fame, e della fete, che
ne avremo, a- vendo detto noilro Signore
; Beati quel- li) thè hanno fame , e
fete della* tufi tuia, ìmpércìdcchè
faranno fat oliati ( Matth^s* •v, 6. ) ;
finalmente poiché per farne ac- quifto,
e poflederla è necefiario., che
prendiamo Tarmi, e ci rifólviàmo afi>
ilenere una guerra, che ha mamme sì
diverte da quelle degli Uomini, come
fono di difprefeiar le ricchezze, di ri-
nunziare a noi lreili e a tutte le cofe * di mortificare lì noli ri difordiriati
appe- titi, e domare le tìoftre
palfioni, e poi- ché abbiam duopó di
condotta; di Con- iglio, e definizione
per acqui ilare gl* indirizzi neceflarj
ad una guerra fcì dif- ficile, e
perigliofa, dobbiamo impiega- re tutte
le tìoflre cure e fóllecitlidirii per
edere ammaeftrati , e beh addeflrati in
quella milizia di maniera , che nulla
ignoriamo di tutto ciò , che rifguarda
2 )éi Combattimi Spirituale « 40^
Un* affare , ed un’ efercizio sì impor-
tante. .. Il Precettore di
^uert* Accademia è Gesù Crifto, poiché
tutti gli ammae- ftramenti che vi fi
danno , j noli fono che la di . lui
medefima Dottrina , e tutti gl 5
indirizzi che vi fi prendono , fono
cavati dalfefenipio di lui -, e de'
Santi che 1* hanno perfettamente imita-
to, ed i Squali hanno potuto dir con S.
Paolo fiate imitatori noftrì , come noi lo fi amo di Gesù Crifto ( 1. Con ir. tt. iJ)
• Il Combattimento Spirituale
ridotto in efercizj è il libro * di cui
fi deve tifare ih queft 3 Accademia .
Inciafcuna Aflemblea fi prenderà lina
giornata di quélH efercizj e ficcome
ciafcuna gior-, nata è comporta di quattro
efercizj , d* lina le^iorte fpirituale ,
e finalmente del frutto > che fi può
raccogliere da tutte quefte 'cole,
quindi li radunati nell J Af- femblea
ragioneranno per ordine , co- » ine
abbiam detto nelfiftituzione di que- lla
Accademia: li quattro primi riferi-
ranno ciò che fi contiehe ne" quattro efercizj, il quinto dirà ciò * che avrà hotàto. nella Lezióne Spirituale , e il fefto interterrà la compagnia fopra il frutto, che fi può raccogliere da tutto ciò, che farà fiato detto; dopo di ch« fip*-
> * la, che deplora^ S.
Paolo lctivendo al lla è la fchiavitù
del Demonio, il qua- le tiene lchiavi
ne’ fuoi lacci coloro ,, che ubbidiiconq
alle proprie pa T)el Combatti m.
Spirituale . 415 polche con una
deplorabile tirannìa fi- gli fc ne ferve
come di tanti fcHiavi , eligendo da loro
tutto ciò, che vuole. Rilbgna dunque far
F ultimò sforzo 'per llabilirfi in
quelle belle difoofizioni, e attendere
in quella guerra la ricoinpen- fa, che
infallibilmente ottiene un Sol- dato
eh" è generofo , e che combatte per
la eternità v Oh quanto e amabile quella
guerra ! poich’ ella ricolma rii gloria,
e di meriti coloro, che. dà /lei fono
impegnati a combattere le pro- prie
paflìoni , $’ eglino la efeguifeono con
la collanza, e col coràggio , che devono
* Oh quanto fono felici, efor- tunari.
coloro , eh 3 entrano in quelle
battaglie ! poiché Combàttendo diven-
tano più forti , s* accollano più da vi-
cino a Dio, dimollrano la verità e la
fincerità della lorfede.* animano col
loro efempio li più codardi alla virtù,
e loro difvelàno gl 5 inganni del Demò-
nio, e finalmente fi rendono degni di
viver’ eternamente in compagnia degli
Angioli, e de" Beati.
Digitized by Google L’ Accademia PRIMA ASSEMBLEA 1 ' jfj elt Accademia del Combattimenti Spirituale i
trattenimento primo. Sopra il
primo Efercizió della.prun^ Giornata là che propriamente confi ft a la Vitti Spirituale > o là Perfezione Crlfi aita i
ti tìtolo di queft’Efercizfea cl fe W*
I der chiaramente, che 1 Autore del
Combattimento Spirituale, e quello ;
Che l’ha ridotto in Eferciz, , volendoci dare una perfetta cognizione ed idea della Viti Spirituale* e della ne Criftiana ; olfervando M medefimo Ordine, che San Dionifio 1 Areopagita, é dopo lui tutti li Maeftri e Dottori della miftica Teologia hanno oflervato per darci una perfetta cognizione di Dio. Imperciocché fe qùetti grand
iu>i mini per Melarci nei lorolcntti
qual- che idea della grandezza di Dio,
fife- nò fervit con telice riufcimditc»
del a negazione i e dell’ affermazione ,
.dell attrazione, e dell’attribuzione ,
cioè i i i
11 r t f 1
i Digitizad by Googl? Dtl Combattiti}* Spirituale • 41 f dire di quefte due sì differenti
manieri, di parlare, là prima delle
quali efpri- me ciò che Dio non è, e
l’altra dichia- ra ciò eh’ egli è ì X
Autore del Com- battimento Spirituale, e
quello' di que- lli E lerci z; ,
volendoci far conofcere perfettamente
ciò, eh 3 è la. Vita Spiri- tuale , o la
perfezione Criftiana , ha giudicato a
propofito d’irifegnar prima ciò, che
ella p'ropri amente non e . Qiiefto
primo Efercizio abbraccia cin-» que
Confìderazionii la prima cafficura che
la Vita Spirituale, o la perfezione
Criftiana non confifte nella povertà, ó
nello fpogìiamento di tutti i beni cite-
riori, nelle mortificazioni , e patimen-
ti, ne in alcuna cofa, che proceda dal
corpo. Ella ci dimoftra, che non con-
fifte la perfezione in fare molte opere
efteriori avvegnaché di fua natura otti-
me, ed eccellenti, come fono le ora-,
zioni vocali , e meditazioni , afcoltar
più Mede, vifitar Chiefe ed Altari , c
frequentare li Sacramenti e per
ricuperare ogni giorno nuo- ve forze
contro i loro nemici « Final- mente
bifogna» che facciamo tutte que- rce
cofe con una intenzione tutta pura per
la maggior gloria di Dio , e col lolo
fine di piacere a lui, ' la terza
Confiderazione ci difcuopre una verità
importanti filma, ed è , che tutte
quelle buone opere citeriori , e tutti
quelli fanti eferciz;, i quali , fic-
come abbiam detto, fono cofe buone e
-ante di lor nafura > fono però di fo- , veiir
l’Act&mt* anche? . yente
^ci^àperti reoforo., molto piu dei p^ c
_ — — " — pel C&mbatt\m.
Spirituale . 4*9 La quarta Confiderai
one è un ri? gratto al naturale di
quelli, che s’abu- / ’ fano di quelle
«cofe efterìori sì fatta- mente, che
riflettendo alle loro imper- fezioni non
fapremmo più^avvifarli per quelli, che
pi apparivano. Elleno fonp accennate per
ordine in quella Confi- derazione , e
per non ommetterne alr cuna, ne
rinnoverete la Lezione pag. La quinta è
la più importante, e co? me l’anima
delle precedenti. Efìfa im- prime nei
nollri cuori un fanto fervore per non
lafciarci ingannare dalla nollra pattira
corrotta attaccandoci Crìjliana , .
; S E avelli a dire qualch’ altra cofa
di più di ciò, che di vifato nelle
quat- tro confiderazioni che
compongono quell’ efercizio. , per
ifpiegarc in. che propriamente ftia
ppfta la Vita Spiri- tuale o fta la
perfezione Criftiana , fa- rei forfè
come il Filofofo. Si moni de, il quale
pregato da Jerone Rè dì Sici- lia a
dirgli , cofa fofle ^Iddio , chicle un
giorno di tempo, da penfarvi , paf-
fato. il. quale ne domandò un altro,, poi un altro, ancora, e finalmente più che vi penfava, veggendofi più. lontano dal poter dire ciò. che folfe , confefsò la lira ignoranza, e proteftò con ingenui- tà e fchiettezaa, che per quanti sforzi egli facdfe in quella ricerca , ad altre più
Del Combattìm. Spirituale. 421
piti non fervivano, che a fargli cono-
fcere Tempre più, ch'ella forpaflava in-
finitamente la capacità della Tua mente. La perfezione Cridiana ha quello di divino in fe delta , eh" ella può
edere paragonata a Dio, in quanto ch'ella
è un bene univcrfale, il quale
racchiude tutti li altri beni in si
eccellente ma-» niera^, che nulla v* è
Fuori di Dio, che li contenga più
perfettamente . Per la qual cofa non
credo sì facile il poter dire ciò,
ch'ella ha, e ciò ancora, che ir è (lato
detto nel le confiderazioni di quedo
fecondo efercizio, non è, che uno fcarfo
abbozzo dei mezzi per ac-, quinaria
piuttodo, che una perfetta di- pintura,
e deferìzione delle lue eccel- lenti
prerogative, e bellezze. La prima
confiderazione c infegna , che per
intendere perfettamente, in che confida
la Vita Spirituale o fia la per-*
fezione Criftiana, bifogna confiderare ,
a che ella ci obbliga verfo Dio , ver-
fo noi dell! > e verfo il nodro profil- mo. Verfo Dio c'obbliga d’amarlocon tutto il nodro cuore, con tutta f ani- ma, con tutta la mente, ad adorarlo , a benedirlo , glorificarlo , e
tributargli tutte le rcligiofe
rimodranze ben do- lute alla fua divina
Maedà col piùpro- A a fon- \
4 1 £ L* Accademia, fondo
rifpetto che ci fi a potàbile $ h* una
parola, ella ci obbliga ad un’efat-
tifllma oilèrvanza de’fuoi divini Com-
mandamenti, ed all’ adempimento della
fua fanta volontà in tutte lecofe.Ver-
fo noi ftetà ella ci obbliga ad un fin-
cero conofcimento dei noflro nulla e
della noftra impotenza al bene, della
noftra malizia , e della inclinazione ,
che abbiamo al male, e in conseguen-
za all’odio dì noi fletà, affine d’affog- gettare più perfettamente la carne allo fpirito, li fenfi alla ragione , e la ra- gione a Dio* Riguardo al noftro prof- fimo efTa ci comanda d’ amarlo al par 4i noi fletà, ed a fervire con carità ed affetto coloro, che ci perfeguitano,che c’ingannano, che ci fono ingrati, con- siderandoli come ftromenti della bontà di Dio per farci innoltrare nella perfe- zione , e per operare la noflra eterna faiute } in una parola, ella ci
prefcrive 4* amar il noflro proifimo ,
come no- flro Signor Gesù Cri fio ama
noi . Ed acciocché tutte quelle cofe
fervano a renderci spirituali , la
feconda confide- razione c’infegna di
praticarle non per qualche vantaggio, o
foddisfazione parr tìcolare, che fe ne
poffa ricavare , ma femplicemente per la
maggior gloria Del Combattimi
Spirituale . 42$ di Dio, o perchè ciò
gli è grato , é perchè tal è il filo
beneplacito fenza fare rifieilione à
ciò, che riguardi noi fterfìi t La terza confiderazione ci rappre- fenta una cofa molto importante , ed è, che la pratica di tutto ciò debb'ei- fere appoggiata ad urta ferma risolu- zione di non raffreddarli giammai nei iioriri efercizj, e che dobbiamo mifu- rare il noftro Spirituale profitto dalla maggiore o minore fermezza della no- lira risoluzione, credendoci più a me- no innoltrati nella perfezione Crilhana a mifura, che in noi fi mantenga pii o meno .colante quella risoluzione ; ond* è , che dobbiamo perciò Sempre domandare a Dio la grazia di non can- giarla giammai, rendiamo
a Dio maggior fervigio , e gli faccia-
mo cofa più grata, che fe conservan-
done volontariamente alcuna nel no-
stro cuore , faticaflimo giorno e notte
A a z alla 4.z4
L'Accademia alla fallite delle anime, o
fé forpafiaflt* ' mo colle noftre
aufterità 'tutt 3 i rigori degli antichi
Anacoreti ; perche Sebbe- ne lo zelò
della cbnverfione dell 4 ani- me. fuperi
quello , della mortificazione d alcuno
dei noftri vani defìderj, non- dimeno
riguardò a noi , devè cedere alla
premura della noftra riforma , in-
dubitata cofà efi'eiido , edere noi più
obbligati a Faticare per la fpirituale
noltrà guarigione) che a proccurare V
altrui. • » TRATTENIMENTO IIL t 1 «
i Sopra il terzo Èfercizió*
& onde nafta in noi la necejfita dì coirli battere Le noflrc pàjjioni per gìiignere alla perfezione con la piratica delle Vir
- tildi . L ’Apofioló San Paolo dopo d* ave* iftruito il fuo Difcepolo Timoteo, e divergi’ irtfegnato in che propriamen- te confitta la Vita Spirituale o la per- fezióne Criftìana, gli dichiara qual fìa ■Il Tenzóne ih cui c duopo entrare ne- ceflariamertte per giugnere a quefh per- cezione) dicendogli; Intraprendete il
lo- ' 1 . ’ ' ... : dévr- ** * * ’b*
, 4 -Digilized òy-4*onb ^3-ì
bel Combattim* Spirituale»
.devote combattimento della Fede , guada- gnate la Vita 'eterna * Egli .chiama
que- lla Tenzóne , il . combattimento
della fede, cqnciofiachè egli non e ^che
pe tempo- della vita^prefente , che
tutta ravvolge!! nell' ofcurita della
Fede 3 ed è come una notte, , a cui
fucceder de- ve il giorno della
Eternità. Ecco il per- che dopo aver
detto quello grande A- poHolo :
Intraprendete , il lodevole com-
battimento della Fede,. immediatamente
foggìugne. Guadagnate la Vita eterna ,
in quanto che quella battaglia .ha pf£
fuo premio la Vita Beata , che non avra
fine giammai ; W» L* ordine che
tiene San Paolo nell illruire il fuo
difcepolo e .Io Hello , che fi offerva
in quelli Efercm ; , e ficcome 1; due primi
ci hanno djmoltrato , ijl che corilìtlà
la vita Spirituale o Cnttia^ nà
perfezione, cosi il terzo c indegna, in
che cònfiHa la guerra in cui jìamo
impegnati, e donde nalca in noi lane-,
ceflità di combattere le nollre pailionv
per giugnere a quella perfezione. .
Quel? Efercizio contiene tre conhde-;
fazioni : la prima ci dimòHra , che vi
fono due parti nell' Uomo, dai Teolo-
gi chiamate la parte Superiore, e Ul-
teriore . La fuperiore e quella che fi
A a i - «la- by Google 4*«S E Accudenti» ' ehiama Spirito? o in ella racchiudelì/i Volontà con 1 Intelletto* il quale diri- ge e conduce li medéfima Volontà, e le ferve come di guida e di fanale. La parte inferiore e quella , che Animale « appella, e iti quella parte contieni! r appetito fermavo con la immagina- 2 ione , la qual' è come f Occhio di quell appetito, che lì muove al di lei cenno: in quello medelrmo appetito 1’ Uomo fperimenta undeci alletti , che emani iaitio paflionr o movimenti della tórta* cioè Y Amore, rodio , la tri- itezza, il gaudio, il desiderio, la
fuga, il timore, 1 ardimento, la
fperanza, la «tiiperazione , e la
collera-* > v 1*3 feconda
Confìderazione c afficura* cne quelra
parte inferiore ed Animale «on tutte
quelle paflìoni era perfetta-- inente
foggetti alla parte fuperiore pri- . ^P
ecCato v uu che per cagione di lui st
bella foggezione fi è perduta, di^
manièra che ella rion ci viene refti-
tuitaf pcf lo» Battemmo avvegnaché que-
1 . Sacramento fcancellir originale pec- aver - ?°a It0 ^dio- lafciarcf la ribellione del! nolfro appetito , afHncff ella ci fu un continuo cfocùù* di virtjì e motivod* bel Combattivi' Spirituale, 42,7 la terza Conlìderazionc c* infegna che da quelle due parti sì contrarie, e dalla ribellione della parte inferiore contro la Superiore- nafca in noi un^ guerra , che dura al pari della noftra mortai vita* che quella guerra li fa per render foggetta la parte inferiore alla fuperiore ,• cioè a aire ì la carne allo Spirita, il fenfo alla ragione, e la ra- gione a Dio : e in quello appunto con- ìillona li combattimenti , ne quali la pietà impegna coloro , che vogliono' piacere a Dio, e che sforzatili di Spo- gliarli dell’ Uomo vecchio per venirli del nuovo. Ella pure ci dirhodra* che in quella guerra non polliamo Sperare I ne pace ne tregua, actefo che abbiamo a combattere contro Nemici , i quali allora fono piu Spietati e fieri , quando ad efll fi cede o fon ricercati di pacef ne polliamo corf elfi fare tregua fenza efporlì a un danno di gran conseguen- za, imperciocché fe volendo fuggire il vizio e domare le nollre palfioni, ufia- mO qualche indulgenza à noi flelfi' , e fe c accordiamo il godiniento di qual- che terreno piacere, quantunque inef- fo non vi fia mortale , ma Solamente qualche leggero e veniale peccato , la guerra non laici era d’ edere vieppiù
for- te. 4*8 i 1? Accademia te", e la Vittoria rara ed incerta, il
per- ché fa di medìeri rifolverfì a non
per- donarla ad alcuno de’rioftri
appetiti, e sforzarli a vincere tutti
gli {tegolati movimenti delle noftre
paffiofti. Finalmente là terza
Conlìderazionè ci rappreferità , che il
noftró appetito fenfitivo è il Teatro di
quella guerra Spirituale, in Cui liarho
impegnati per tutto il corl'o di rioftra
vita, e che in- torno a lui Raggirano ìe
ordinarie fca- famuccie, che abbiamo
contro le no- ftre paliioni j ché in
elfo feguonò le cadute dei deboli j e le
Vittorie de’ forti ; e per dir tutto in
ima paiola + Che quello è lo"
fteccato, ove lìam rin- terrati fihó dal
primo momento del no- ftro nafeere ; cne
iti quella guerra la fuga è imponibile ,
e che bifogria ne- cdfariàmente non folo
combatteremmo 0 vincere, o morire per
Tempre* TRAI- ♦ '
bel Combattivi . Spirituale. 41 ^
» , TR ATTENIMENTO IV. - •
Sopra il quarto Efercizio. belle
cofe che ci fono necejf arie m quejl a
guerra* 1 n * 1 m 1 ^ • | 0 Apoltolo S. Paolo condottò ferri- I j pre e mollo da un medefimo fpi- rito , offerva Tempre lo Hello Metodo v
- ne* fiìoi infegnarrienti. : e lìccome
ani- 1 maeltrarido il fuo Difcepolo ,
dojio a- vergli di moftrató in che
propriameiltÉs confìlta la Criftiana
perfezione, palTa à ragionarli della
guèrra , che ha dà iti* traprendere per
giugnere.a quella pér- fezione 5. così
iftruerìdo i novelli Cri- Itiani d'Efelo
infegna loro di quali armi fervir li
debbano nei loro com- batti menù, e nel
fefto Capitolo , tómé in un‘Arl'enalè
Spirituale tutte vi li ri- trovano
t Un'Ordine in tutto fomiglievole
ÌÒ ravvilo in quelli Efcrcizj , il primo
ed il fecondo c harinó recata una grari
co- gnizióne della vita Spirituale fc
perfe- zione Crillìariaj quello
additandoci ciò cn ella non e, c|ueltó.
ciò che ella è a Il terzo ci dà a
divedere > ,in che ftia : • * 4 ' t
** 4 ì i .
V l
Digitized by Googl 13® j}
Accademia pofta la guerra , che ci
conviene a b-> bracciate per giugnere
à quella perfe- zione] e il quarto c*
infogna le cofe , che ci fono neceffarie
in quella guer- ra, e Jé Ai*mi * con le
quali abbiamo a combattere per giugnere
al pofledi- mento di sì gran bene* Quello Efercizió non è comporto * che di due Conliderazioni ; La prima c ■ infogna, che abbiamo duopo di cinque cofe in quella guerra Spirituale d’ una collante rifoluziotte* d'un gran corag- gio, d’Armii di direzione, e d’ ajuto* tifa ci dimortra, che bifdgna prendere tìuertd forte rifoluzioile dalla
neceffità della nó-lra condizione e natura
* che C’impegna in una guerra, che non
pol- liamo $ fuggire 5 che bi fogna
trarre il Coraggio e la forza per
combattere da tini verace diffidenza di
rtoi rtclfi , e, . di una grati
confidenza in Dio, tenen- do per certo*
ch'egli é con hoì in tut- te le riortre
battaglie per garantirci da ^(dalurtque
danno * purché nodriamo lidi perfètta
confidenza nella fu a pof- fanza* nella
fua Sapienza , e nella fui infinita
bontà : In quanto alle armi , . quella
prima Conriderazionc^ c infogna in primo
luogo, che giacché entriamo in quello
Mondo, come in un campo . . — Chiù*
’ Digitiz ed by Godale Del Combanim. Spirituale. 451 chiufp 9 ove bifogna neceflariamentè combattere 9 dobbiamo tempre tenere il no Uro Spirito dilpofto e preparato contro qualunque aliaito 9 e camminar femore armati per difenderci dagli at- tacchi de noftri Nemici 9 concioilachè dalla corruzione della noftra natura 9 dall' invidia dei Demonj, e dalla mali- zia degli Uomini non ci polliamo ap- pettare) che nuove forprefe. Infecon- do luogo vi rimarchiamo , che le Ar- mi di cui ci dobbiamo premunire 9 fo- no la relìftenza, e la violenza , fono quelle armi pelanti in vero, e difficili ad adoperarli, ma pure fono affatto ne- qelfarie . Quanto alla direzione > per Servircene a dovere dobbiamo prender- la dalfefempio B Ir TRAT- Digitized by Google 434 V Accademia ■■ TRATTENIMENTO V, ' Sopra la Lezione Spirituale del ; primo giorno. * i
coraggio, della fona , e della rìfo- '
/azione , che ci fono necejfarie in- qne^ , fio Combattimento Spirituale* N On è fuor di ragione, che Tapri- ! ma lezione Spirituale tratti del foraggio j della forza, e della ri ibi u-
, zione, che ci fono jieceflarie in
quella guerra contro le noftre pacioni
per for- marci nella Vita Spirituale^
nella Cri- ftiaoa perfezione colla
pratica delle vir- tudi, eflendo quelle
le prime cofe, di cui abbiam duopo in
un’imprefa , §ì im- portante, e in cafo
non foiìimo alme- no Riabiliti in quelle
fante difpofizioni, egli è certo , che
non (blamente' non potremmo fare alcun
progreflo, ma di j piu faremo fempre da
capo ogni gior- no, poiché lenza un
coraggio del tut- to magnanimo, e fenza
una rifoluzio- 1 ne immutabile non
potremmo lungo tempo perfeverare nei
difegno di rinun- ziare incelfante mente
a noi (ledi , ne combattere i nemici} i
quali non ven- gono •Pipiti 7 by.Co £ I C Del Combattivi, Spirituale, 41 ? gono mai ad alfalirci fe non con le lu- singhe, ed attrattive della fenfualità per Sorprendere la hoftru ragióne . Ma co- me che io Rimo quello ragionamento al fonimo efficace, quindi giudico che ha per elfervi più profittevole nè rino- viate la Lettura, che di narrarvi in ri- ftretto ciò, che contiene j egli -è per lauto alla pagina 4 ?• degli efercizj. TRATTENIMENTO VI. * >1
• ... Del frutto della prima Giornata •
L I frutti che polliamo raccogliere
da quelli trattenimenti fopra li
quattro efercizj * e fòpra la Lezione
Spiritaale della prima giornata di que-
llo Combattimene Spirituale ridotto in
efercizj fonò fi gradai è riguardevoli ,
che fe àveffimo la bella , forte d' efler fedeli nella pratica degl' infegnamenti
, che in efifò ci vengono dati,
avremmo fatta più della metà del Camminò
del- la prima giornata, e potreffimÒ
dired' aver incominciato d* onde molti
appe- na finifconò j e fé ; il nòflro-
pfogrefla corrifpòndelTe a sì felice principio,-
fa- remmo ben tòno liberati dalla
fchiavi- tù, delle nollre paflloni , e
in poco tem- po toccheremmo le
meted’un'altiflima perfezione# . «. \ Bb 4 il
>y Google '4 3 6 I?
Accademia li primo frutto che polliamo
racco- gliere da quelli efercizj, è la
cognizio- ne che ci. vìen data della
Vita Spiri- tuale e della perfezione
Criltiana . Que- llo frutto è di
grandilfima Importanza, e per difetto di
quella cognizione mol- ti anziché
inoltrarli nella perfezióne , per quanti
sforzi abbiano fatti, ne fo- no rimalli
ben lontani ; .Sapere dov’ è un Teforo è
lo Hello , che averlo per la metà già
ritrovato, e il noli faperló egli' è
quali un cercarlo inutilmente : .«iella
fteifa maniera le li conofce , in che di
certo lìa polla la vera virtù , egli è
in certa giù la un averla di già
acquillata, concioliachè ima buona vo-
lontà illuminata da quella cognizione
. tende incontanente a quello tergine *
e v'indirizza tutt i luci efercizj , lad- dove non lo fapendo, ella non può che ingannarli,. e : per conseguenza Smarrire la llrada ed il fentiero, che batter do- vrebbe per giugnervi* _ Quello primo frutto ne produce uri* ..altro non meno eonliderabile , ed c di non attaccarli mal fernpolofatnente al- fa pratica di certe fcofe elleriori , e
di non tifarle fe non con diferezione
e « prudenza, e con una grande' libertà
di Spirito, non le conlìderando fe
nonco- c.' i me 'ùQoyC - * * % - I -
X>*ì Còmi Attlrn, Sprillici'. e . 43 7 jné mezzi per vincere le nollre pallio- rii é per praticare [più agevolmente le Cridiane virtudi. t . * Il terzo è di confervare nella riòltra memoria una particolare jemìnifccnzx dei vizj , ai quali foggiacióno coloro
> eli è affettano quelle cofe effe ri
ori , e che vi fi attaccano di troppo,
per aver- li in orrore, ficcome pure il
loro (la- to, che Dio abborrhce , e nel
qitale accadono fpaventeVoIi
cadute. Il quarto frutto che ne
dobbiamo raccògliere fi è di praticar
fedelmente tutto ciò, che abbiamo di vi
iato nel, . fe- condo trattenimento
fopra il loco lido efercizio, il quale
ci fpiega. , jn che pròpriamente confida
la vita Spirituale e la perfezione Cridiana,
regolando fo- pra quede pràtiche il
nòdro tenor di vita . \ Il quinto è di fervirci beri* a dovere della refidenza e della violenza eoa tutti gl* indicizzi sì chiaramente
accen- nati nel quitto trattenimento
fopra il quarto efercizio, come d* armi
Tempre vittoriofe , che iono le più
uiate in quedo Spirituale
Combattimento,* e di inarcare di
pedaggio le cinque cofe , che ci fonò
neceifarie, vale a dire una fotte
rìlolljzione , un gran coraggio >
> ie • I Digitized by Googfc L' Accademia .. ; ié armi , la direzione , e gli awti t ictat nsffiss£ asai»
“luto ?»i” «» %FStÈ£Sk to
de’noftri trattenimenti nella leconda
ran'jri3.nziit » in cui bisogne ,
raaanaii^a ? . _ j.u* ;* rmpU-a.oror
fi voS^prendS l{J|* libro degli
eferciaj « chietina in giro faccia la
leeone éfercizio, o del i oggetto,
fopra. gli toeberà a ragionare. Fine dell’ Accadenti» del Contatti-' mento" Spirita Me» , . Titola degli Efercizj; e Lezioni dei
dieci Giorni che fi contengono in quello
Li* bro del Combattimento
Spirituale* INTRODUZIONE, ' * Dell* Umiltà di quelli EJercizj , e delle
par- tì thè li compongono . 1* GIOR. Della perfezione Criflianà ,
del- la guerra , che dobbiamo fare alle
nojlrè pajftonii et*' pag. * ESERC. V In che propriamente non confi* Jle la Vita Spirituale , ec, ibi d- ESERC. I». In che propriamente confifla
Id Vita Spirituale , ec. . , 1* ESERC. III. Donde Hafca in noi la
necef- fità di combattere le noflre
paloni ec. i i ESERC. IV. Delle cofe t che
ci fono necef farie in quefla guerra *
n Le Lezione Spirituale pel primo
Giorno * Del coraggio , della forza, e
della rifolu , - , tione* } ... , j
«7 II. GiOR. Di cofe , c«i dipende
id , gran parte T efito delle noflre
vittorie. 40 ESERC- I. Della diffidenza
di nòifleffì ib„ ESERC. II. Della
confidenza i che dùbbia w * ma avere in
Dio - 46 > ESERC. III. La maniera d‘
acquìflar tutti ■ . infieme la
diffidenza di noi Jlejft . 5 r ESERC
IV. La maniera di conofcere , fe k
operiamo veramente con una fincera dif.
, fidenzd di noi fi e (fi , ec» 56
La Lezione Spirituale pel fecondo Giorno. • Della grazia , eh' e il primo nece/fario
foc* • corfo in quello Combattimento
> 6 a III* L
i Digitized by Google I
'■ 44° * j a/ ili. GIC5R. QuaI
maniera fa duopoàifpory re il no flro
intelletto, ec* ' ESERC.. I. Come fi
debba, purgare il * 0 d r0 intelletto
dall * ignoranza . , '•« ; » ESERC. H.
Ciò che bifognd off e - ■ . ESERCi lHi
A fi * 7 * ftro intelletto da ogni cr ,^'P 1 ' ’ e
tl . vl r ’L. 'imaginazione . 8 rO 2*
Cautele , c£c ci /e»c «ecc/^ ^ V*r;e 2ft
gaetfo Combattimento . lof É$EKO- I. JU
regolai che e di ben ‘indirizzare la-
.ne/ira intenzione , ec. ESERC. lì. Òwc
7* *» P™/*;. ; f/J , c£c dpf/0 abbiamo
della purità d y intenzione . ec. ^ - A
. f 10 ESERC. 111. Delle due 'Volontà
centrane , ^ che fono in noi , ec. .. ..
. *?* ESE R C. IV. L* maniera ai
combattere con- . tro i movimenti de
[enfi , cr. ( ’ •_ , ^ t la Legione
Spirituale pei quarto Giorni . T>clV
amor di Dio . . • . - . * 1 - 7 V.
GIOR» D* alcune cautele , c»e et J fino
* nece/farie in. quefio , Combattimento . 144 ESERC. ì. Ò.M0* dobbiamo Riportarci i
ibtd. ESERC. II. La maniera di refi/ìere
ai moti ' fuèiianei dèlie Jtope pa/fiow ,
^ A I4£ ESERC. III. Df//« cùfiodta det
Jen(t nictj* farifsimu . / . «. .• ESEC. JV. £g iW^gr/g per combattere la negligenza e ^ ,ói llQitized by Google ■ : »>»'£* tomùnfurfu J-,^ m [ c0 ’ c
"‘ “ ! ^“ l - */Rc f. .m bserTh ;w!
.' • ' ^mUtnre^T "***'
%->£&CdV.DelU diverCa n ' **' l " i.£«y.*»ctrt‘Kz's2 , y "Jteà^K'a vtti'fels s "'“^ • ÉSERC 3i
La ^LezTone* 'pbiiijogn*
cenfe^rlìi ' eI j™° C orni! pene
interne' e, ■* P*ee del CHore ntUe vili.
GiOR. V/L.7- - ‘ . ' *«? ESER.C, i
ES£RC. !. Qua li fieno gli ef ereizf , coi quali acquift eremo più ftcur amento , e in
minor tempo le virtù crtfliane , oc .
ibid* ESERC, li.. Delle difpjòfizioni
più neceffarie per acquiftarè le virtù..
• ÉSER.C; III» Che hon fol amente non
bi fogna. fuggire le occafioni ài
praticar le virtù . i9t EsERC.. 1 V* Che
non bifogna punto deterrai • 'pare il
tempo . • . 8 Là Legióne Spirituale
pernottavo • forno. Delle armi , che ci
fono neceffarie in quejló
Combattimento*, et * - tot lx.
GIOR ' Itegli art'fiz) > de’ quali [ì ferve
* il Demonio in què/lo Combattimento •
ÈSERC i Z Deiy Ordini cheofferva il Ùemó i, mo nelle fue battaglie , ec. , ibid» ÌSEftC. II» Delle arti, di cui fi fervè il
De* y toìoviói • . i . . ... x ÌSERC.III. Detle artiche ufa il Demonio .
3*4 feSERf , V. per qual cagione i nofin
buoni proponimenti non abbiamo d'ordinario
il M. effetto i ... ■ - 31* , La Lezione Spjricaalg per la nona r Giornata degli Etercizj • . ,, Selle diverfe forte d' orazioni • ^ -
^332 X. G'QR» D ’ alcune altre arti ,
di cui / Ve il Demònio . , ■ , . .
. ESERC. I. D 1 una f otti lift ima
alluni a del t Demonio. r ÈSERC. IL Dell " indifcretezzà , ch l e
un aU tra inganno del Demònio ... . ESERCÌ. III. Di un * altra arte, di cut
il Demonio fi ferve, eh $ d infinuarci
catti . W concetto del n offro prof ùnto . j 6 * Digitized by Google 44 )
IV. Degli jfr afa gemmi ,
de' quali T fi ferve il Demonio contro
color o , che hanno 'acqui data la
virtù , e fono gì perfezione , per farli
cadere da lìce flato , ec, • , La Lezione lunti alla
quejlp fe , 16S Giorr.o .
spilla divozione fenfìbile, delle Aridità , ec, che d provano nell' Orazione . 377 X' Accademia del Combattimento
Spiritual le ridotto m JEferctzj ,
591 V Aprimento dell ’ Accademia del
Combat . timento Spirituale , 40S PRIMA ASSEMBLEA. Dell* Accademia del Combattimento . 414 Trattenimento f. (opraTT primo Efercizio della prima Giornata* In che propriamente confida là Vita
Spiri- tuale , 0 la perfezione Cridiana.
ibid. Trattenimento U. fbpra il II,
Efercizio . In che propriamente conjijfa
la. Vita spiri * t fiale > 0 h
perfezione CrifltànaV A io Trattenimento
III. lopra il HI. Efercizio . D'onde
nafca in noi ' la necessità [di com-
battere le noftre paf sioni . 42.4
Trattenimento IV. fopra il IV. Efèrciziò. Delle cofe , che ci fono neccfjarie in
queda guerra', ' 429 Trattenimento y. fopra la Lezione
Spiri- tuale del I, Giorno . Del coraggio , valore , e riduzione , che
ci fono mceffar) in quejlo
Combattimento, 4)4 Tratte nimento Vi.
p pel frutto della prima giornata . * 45
c NOI NOI RIFORMATORI l
dello Studio di Padova. A Vendo
veduto per la Fede di Re- vifione, ed
Approbazione del P. Fr. Paolo Tomafo
Mannelli In^uijìtor del S'Officio di
Venezia nel Libro intitolato È
Combattimento Spirituale del V. p, TX
Lorenzo Scapoli C. R. jH. ridotto in dieci y giorni et. trafportato dal Prancefe M.
S. non v’efTer cos’aldina contro, la
Santa Fede Cattolica, e parimente per
Atte- flato del Segretario Nollro ,
niente con- tro Prencipi, e buoni
coflumi , conce- demo Licenza a Zuanne
Tevernini Stam- pai or di Venezia , che
polli eflfer Rampa- to, ofTervando gl 1
ordini in materia di Stampe, e
prefentando. le {olite Copie alle
Pubbliche Librarie di Venezia , $ di
Padova. •• Dat. li 30. Settembre
i74^« ( f. Alvife Mocenigo 2. Rif. ( f. Zuanne Querini Pr. Rif, Digitlzed by Google \
95.^3225 r 'i
j & Scupoli. Keywords. Refs.: Luigi Speranza,
"Grice e Scupoli," per il Club Anglo-Italiano, The Swimming-Pool Library,
Villa Grice, Liguria, Italia.
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