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Friday, December 20, 2024

GRICE E SCUPOLI

 

Grice e Scupoli: la ragione conversazionale della lotta coll’angelo – la lotta dell’angelo e il demonio – filosofia pugliese 00 filosofia italiana – Luigi Speranza (Otranto). Filosofo italiano. Otranto, Taranto, Puglia. Very important Italian philosopher. Entra nell'ordine dei teatini per ricevere gli ordini sacri. Discepolo di Avellino, appartenente al suo stesso ordine.  Risale l'accusa di violazione della regola, per cui èarrestato per un anno e sospeso a divinis. Per la sua assoluzione dove attendere quasi la morte. Intanto, sopporta l'ingiusta accusa e la pena conseguente con umiltà e umanità. Il combattimento spirituale. Con l’orazione porrai la spada in mano al divino, perché combatta e vinca per te. La preghiera è dunque l’arma di tutte le vittorie. Essa è la debolezza del divino e la forza dell’uomo perché il cuore del Padre non sa negare nulla di buono ai suoi figli. “Il combattimento spirituale – I V mezzi per raggiungere la perfezione” è un trattato di strategia spirituale che conduce l'uomo alla perfezione. Scupoli indica *cinque* mezzi per raggiungere la perfezione spirituale: sfiducia in sé, pienissima confidenza in Dio, combattimento e uso metodico delle facoltà per correggere i propri difetti, quindi per trionfare del demonio e per conquistare le virtù. Preghiera e meditazione. Comunione.   Spiritualità. I L   COMBATTIMENTO   SPIRITUALE   DEL VENERABILE PADRE   D. LORENZO SCUPOLI   Cherìco Regolare Teatino ,   Ki dotto in dieci Giorni   DI ESERCIZI SPIRITUALI,   Con un Accademia propria per ben eferci •  tarfi in quejlo Combattimento > e per  raccogliere da vanni Tevernini  'AUTnfegna della Provvidenza.   Con Utenza de Superiori) e Privilegio .      Digitized by Google       pref azion e   (  vita fìgnabat i e quefio è il  primo aVvcrtìniento che vi reco , Non bi-  fogna poi f affare precipitofamente da ut  ali" altra confi der azióne 5 ma fà duopo . an-  zi di fermarfi con profonda e feria medi-  tazione y affine di dar loro tempo .£ Opera-  re fecondo la loro virtù 5 imperciocché al  dire di Seneca : nihil tairi utile eft,quod  irt ttahfitu profìt ) e vuòl direi non v ef-  fe* co fa 3 per utile eh * ella fai la quale  giovi prefa di fuga . Sopra tutto fa di me-  fieri , che a tutto vofiro potere procuriate  'dì p affare dalla meditazione Alla pràtica >  imperciocché febbene quejli efercizf compo-  fti fieno di diverfe confi der azioni ? con tut-  to ciò non le chiamo meditazioni ^ ma efer-  cizj 5 indifpénfabil co fa offendo per apprc»  fittarfene di pajfare dalla confi derazione  all azione i Io confiderò i prefenti bi fogni  dell 3 Anime j e f apèndo molto bene 9 che  molti valenti Uomini prima di me hanno  '■faticato non poco a vAnt aggio dell* intellet-  to y e che quefta parte intellettuale - ha con  thè pienamente foddisfarfi nel conofeìmento  della verità in un prejf oche infinito nume-  ro di libri Afeetici ? di cui è pieno it Wn-   doj    Digitized by Googli       do , rivolgo le mie maggiori premure filli ,  'volontà, come fili fi piu debole, e , qu finti  -fo e pojfio 3 fipprejlo i mezzi , per int ertene-  re quefifi potenza, incoft finte tra, i confini  del fiuo dovere .* procuro eziandio di pre-  munirla contro le fialfie apparenze di atte-,  gli oggetti , che pojfono -fidarla , ed impe-  gnarla, nel pernizìofio freg iamento di fine  pafifioni : fi qurfio fiine iftrurfco e difipongò  coloro che [combattono in fiegreto , per far  foro conoficere gli àrtìfizj del Demonio j fi  perchè fiappiano la maniera , con cui trioni  fare con una genero fia refifienza : Li portà .  go finalmente in iftato di combàtterà coli  perfieveranzfi contro le pfijfionì della Ipr  anima,, e contro gli abiti cattivi 5 è le mài*  v aggi e inclinazioni della lor carne : impèri  ciocche , fiebbenè ora fi àno ’efienti dall oh*  .bligo di fieguitare Gesù Crifto nel combatti "i  mento di fina pajfiìone efiponendoci alla,  morte per amore di luì, noti poffi amo pera  difipenfiarci dal dovere , che abbiamo , di  refi fiere ed opporci ai vìzj ed alle tentai  zioni , e di fiaticare e di combattere come  in uno Spirituale arringo per fiotto mettere  il corpo aliò fipirìto , è per rendere la nofir  Anima interamente fioggetta a Dio .   , La ritiratezza, e lo fiudio dì fie mede-,  fiimo ejfiendò ì più fiicuri ripari, di cui u- : *   fiar pojjìdmo per sì genero fia imprefia , mi   à * tu-    r    Digitized by Google      lufnigc , mio tarò lettori* che approverete 1  ti mto p enfi ero , dì recare al Pubblico al-  cune regole, che la lur.ga pratica, ed ap-  plicazione a quefio eccellente libro delCom-  • battimento Spirituale mi hanno fatto cono-  feere infallibili , e neCeffarìe *   ^* e primi Secoli della Chiefa, ne* quali  tutti i Principi erano giurati nemici d’ una  Pei igiene ancor bambina , e le loro armi  impiegavano in perfeguìtarla , era duopo  rinforzare il coraggio de fedeli, fortificare  in loro ccflanza, raffrenare il loro zelo y  W infiammare il fervore della lor divo-  >%Jcne, perchè intrepidi fofieneffero e la pro-  fonda de* manigoldi , e tutti qué ' più cra-  ' deli tormenti , a cui di fov ente erano efpo-  ftì k Ma d •perche quelle perfecuzìoni fono  del tutto [vanite , da che la Religione fa-  '/ita in trono ivi regna gloriofa e trionfan-  do ove Ora più vìlìpefa e combattuta , ci  'ritroviamo eftcfiì ad altre battaglie , per  le quali non cì fono meno necejfarj la co-  fi anz a, il zelo, ed ri fervore de’ primiti-  vi Cripti ani, In luogo di que nemici at-  * ferrati e dij frutti, altri ne fono infortì in  Apparenza meno crudeli , ma in verità più  fieri e pcnoizJefì . Li fedeli d* aliar a f off ri-  vano delie violenze efieriori , ma godevano  bei loro interno una vera pare', ogni cofa  xkc /e cirxemav*} era in tumulto, e loro   mi -    Digitized by Google     •\«t   Zìi   «>  >. JJÌ   ! CV   f wì   :;w  i w  ( .'iJ   c:r   l li! i   r «   • jn   tcÀ   &•   r/**   r&   rii'   ,/ >   • J>   -tfl   -ÌP!      ■a   ' fi      f    minacci Ava, il totale eccidio > ^2^ g-#* 4   tumulti e mi ?icic de non -penetravano fino  alla loro anima 5 rie tampoco erano capaci  di perturbare quel dolce ripofo 3 dì cui go-  devano dentro di fe me defimi * Lì Fedeli  del noftro tempo per lo contrario godono la  pace efieriore , ed Ogni eflrinfèco obietto lo-  ro non dimofira e promette che profperità ,  è ripofo } ma fojfrono la guerra interiore >  il loro nemico più crudele è dentro di lor  7 riedefi mi 3 v nel fondo del loro cuore fen—  tono turbolenze e tontrafti ajfaì pia gagliar-  di ^ e Ciiideli di quanti ne pròv afferò i pri-  mitivi fedeli nelle loro pérf edizioni 5 di  maniera che ben può dìrfi con verità > che  ia Chic fa per fegui tata era piu felice della  Chìef a regnante ) che le adunanze 3 che al-  lora fi facevano nelle Caverne e di notte 3  recavano affai pili di coniazione dì quel-  le 3 che ora fi fanno a chiaro giorno } e nel-  la magnificenza e fplendore delle nofire  Chìefe j chéìl filentio dì quelle ìftforideva  tiel loro fpirito maggior gio/a e ùo^fiénte',  di quello noi ricaviamo dalle noftrpffiìufi-  che piu feelte ed eccellenti ; c finalmente js  che i F afiori di que tempi erano béri fir t  gl or lofi. 3 perchè non aveano altro lno& 0Vr  pafeere 3 e comuni carfi *//* /*, ’ (fre'im  fuor che le Catacombe, e lì Sepolcri y dì  quello fieno i P afiori d‘ oggidì per la ma-   3 f gnì-     , gnificenza dei loro Palazzi y e per  é vantaggiofe j per lo  contrario > la profperità di cui noi godia-  mo, ci nuoce > Egli è certo > che de 3 fedeli  affai meno ne andarono allora eternamente  perduti fotto le calamità che foffrivano y  di quello \ora ne pèrifcano in mezzo alle  felicita i che pojfegonò l • «*\ - -   15 a tutto ciò voi ben vedete , 0 caro Let-  . tore i che le Jlràde più agevoli e piane non  fono fempre le più fi cure, e che Ì Anima j  che prende à feguìtarle s diviene per lo piti  si negligente , e difàttent a nel fuo cammi-  nò i che fi pone ad epui dente rifilò dì per -  derfi t Vi fono dellé calme pernizìofe e dan-  Hcvolii e delle paci f vantaggiofe ed infelir  ci ; Quella Roma ,' che fi mantenni glorìo-  f a finoche ebbe nemici firdnieri da combat-  terti tofloche tutti li ebbe' foggiogati e vìn-  ti i fi diftrujfe da f e me defi ma nella tal*  ha dèlia pace, e nel godi mento di fue yit-  toriè : èd in fatti uvò de fuoi Cittadini 9  che ben di lontano vedeva il principio dèl-  ia fna dìfiruzìòne , così la deplorava :   Et patimur longx pacis mala , l«-  vior irmis . . ^   Allorché la corruzione d 3 una lunga cai-  rn a y e d 3 Una piu foda e cofani e profferirà   c a fi    / 1  Digitized by Googl     C afflile per jedtirci, potremmo dire lo fi e f-  fo ì ma ciò non ballerebbe per garantirci  dal danno j fa di me fieri difenderci con  coraggio , e refifiere alla forza di quefie la- ,  fìnghiere tentazioni 3 e quando non lo pof-  fi amo fave per le vie ordinarie, e che il  mondo con foverchìa forza ci fi opponga , è  duopo al lontanar ferie , e cercare la nofirS  fi carezza nella foli tu dine, e nel facro ri-  tjip&*in una piccola Celiai Un Gabinetto ,  uri Oratorio poffono effer di afilo a coloro ;  che fappiano fervirfene a tempo e a dove-  re, facendo loro gufare le dolcezze degl*  interni raccoglimenti e le fante confola-  zionì delle rìfieffiohì fegrete \ Egli è ben  convenevole e dover ofo a coloro , che com-  battono nel Mondo per la lor perfezione ed  eterna f alate, £ allontanaci per qualche  intervallo di tempo dal campo, ove han-  no tanto da combattere . Una ndvé fenza  refpiro e interruzione efpofla ai flutti del  mare, ed agitata dà continue temp'efie y  vìfi bilmente fi rompe] e / affonda in poco  tempo . Fa duopo perciò di quando in quan-  do nafeonderfi in una tranquilla e piace-  vole folìtudine, e fottrarfi dal tumulto p  dai rumori del Pdondo affine di rifarcufi  dai danni f off erti nelle efrinfeche occupa-  zioni , e nelle contefe che occorrono nel  commercio ; e nella converfazìone degli Uo*   à 6 mi -    Digitized by Google     •' ìnmi* Per la qual cofa , mio caro Lettore^  ho ricavati e ordinati quefii efercìzj , ed  ho rif aiuto ài dare al pubblico quefle tfiru-  z.ioni , avvegnaché io fappia , eh 4 effe fa*   • fatino inutili alla maggior patte degli Uo-  mini 3 e che ben pòchi faranno coloro che  • vogliano leggere precetti y che non votreb -  “ bero praticare * A quejii tali pero non è  indjfiitta la mia fatica « Per pf altri io m  ' ilecerto 5 che avranno del piacere, da ciò ,  che a fcrivere ìntraptendo > c che faranno  ben foddis fatti e contenti del mìo di fogno .  di fvelare i mifieri del loro ritiro 3 e ro-  lleranno affai conflati 3 perchè io addirti  tl Colorò , che brameranno d* cJJ ere del loro  partito ì ì metzi pòr btn condurft falla rne-  defma firada della perfezióne , in chi già  eglino fi fono felicemente incamminati •  Quelli che vorranno effere di quefio nume-  ro eletto } potranno fervìrfi di quefii efer -  cìzj y e u farne in tre differènti maniere y  per il ritiro , per le confertrtzé , c per la  femplice lettura . Se per lo ritiro 5 conver-  rà , che offervìno con+ef atezza ciò , che ho  accennato nella introduzione . Se bramano  di fare delle conferenze } ne offervìno il  metodo nell* Accademia del Combattimen-  to Spirituale , che a quefio fine ho efpofla e  collocata al fine di quefii efercìzj * Se poi  fono contenti della femplice lezione 5 ne  . po-    i   Digitized by Google     . pottakno ' ancor S incogliere abbohdevol prò-*  fìtto , fempre che mandino ad effetto il con -  figliò .di Seneca tefè accennato , impercioc -  che per cavar frutto dalle if razioni , che  fi contengono Ih quefo libro , bafla cb-   nofcerle e intenderle * ma è duopo altresì  di fentirle e gufarle , perchè paffino dalla  mente al cuore , poffederla altret-   tanto colla volontà , colf amore 5 ^ con C  operai quanto con la cognizione e- Razioci-  nio, Prego ifl antemente noflro Signor Gesù  Criflo , »(?/ mentre , w/0 f/tro Lettore ,   andarete leggendo alcune di quefe ifiru-  zionì j egli ve ne faccia conofcere nel fon-  do della vofir Anima la importanza e ne-  ceffithi e vi riempia della fua grazia per  tfeguirle , acciò vi rendiate capace di go-  dere nel còrfo df una coflantè perfeveranza  quelle dolcezze , che fogli ono gufare tutti  coloro y che fanno ogni sforzo per ac qui far  le virtudi fino al pieno lor cumulo , ed al  poffedimentó dell* immortale Corona •  Quamvis in hac vita ftrenue dirnice-  mus > & adjuvante Domina caterva»  fioftium , quibus cireumfundimur } pro-  fternamus; tameng ab iis nolumus vin-  ci 5 numquam pugnare defìnamus , nec  vincentes fecuros faciant viriìiter defu-  data jam praelìa > fed magis follicitent  adverfariorum rediviva certamina 3 ac   fit.    Digitized by Google     f* * “* *.* ••.**'»   fit> quia fecundum Scriptum Sacra? fer-  monem tota humaha vita tentatio eft  fuper terram^ tunc eft, tentatio .finien-  da, quando finitur & pugna > & tunc  eft fìniénda pugna > quando poft hanp  vitani fuccédit pugna? fecura vigoria.    ‘ ^ , . . ' | , -• 1 ' • • J' «y   Pomerius libi i. de Vita Contemplato  capi i. apud Di Profperum. „           > IL COMBATTIMENTO  SPIRITUALE   Ridotto in Efcrciz j :   i ,   INTRODUZIONE   Della Utilità di quejli 'Efercìzj , e delle  partì che li compongono •   - *. 7 • •   N On sì torto Papa Eugenio fu in-  nalzato a quella fuprema digni-  tà ì la quale con le medemrie  .chiavi 3 che gli affida del Regno de  Cieli 3 gli apre qui in Terra la porta a  mille guife di follecitudini che il di-  voto S. Bernardo prefe in mano là pen-  ila per rapprefentargli T obbligo indif-  penfabile che gli correva) di ftar bene  avvertito perchè con un foverchio at-  tacco e follecitudine per le cole efte-  riori, non veniffe a perdere quanto di  grazia) e di virtù fi era acquiftato ne-  gli anni di fuà Monadica folitudine.  Ricordatevi ), gli diceva quèfto Santo  Uomo nei belliffimi libri della Cohfi-  derazioney che a quefto fine ci fcrifle,  e ad erto ha indirizzato , ricordatevi di  ritornare in voi ftefib, io non dico già   fem-    Digitized by Google        •igitized by Google       •1    I L   COMBATTIMENTO   SPIRITUALE   DEL VENERABILE PADRE   ». LORENZO SCUPOLI   • ‘ " * ' y J V.   Cherico Regolare Teatino ,   Ridotto in dieci Giorni   DI ESERCIZI SPIRITUALI,   Con un Accademia fratria per ben efercì -  tarfì ìn yiieflo Combattimento , e per  raccogliere da e/ueJH Efercìzj abbonda  voi profitto ,   Opaja trafportata dalla Lingua Francefe  ^ja|ta|®liana da un Sacerdote de'  Regolari Teatini,      f-; «S    Y:ii    ** ** ** *  ***    FgapZIA, MDCCL VI.   , ^pèl^p^^ovanni Tevernini  '^AUTnfegna della Provvidenza.   Con Licenza de Superiori, e Privilegio*    Digitized by Google       prhf az io n e   • I •   • » » \    vita fìgnabat : e quejlo è il  primo aVvértìriiento che vi recO i Non bi-  fogna poi pajfare precipìtofamente da tifica  all altra confi der azióne > ma fd duopo. an-  zi di fermar fi con profonda e feria medi-  tazione i affine di dar loro tempo d? Opera-  re fecondo la loro virtù j imperciocché al  dire di Seneca : nihil tarli utile eft,quod  in ttahfitu profili e vuòl direi non v ef-  fer coffa, per utile cW ella fai la quale  giovi prefa di fuga . Sopra tutto fa di me-  fieri) che a tutto voftro potere procuriate  di pajfare dalla meditazione alla pràtica »  imperciocché febbene quejli efercizp cùmpo -  fi fieno di diverfe confi Aerazioni) con tut-  to ciò non le chiamo meditazioni# ma efer-  cizj) indìfpénfabil coffa effendo per appro-  fittar fene di pajfare dalla confi der azione  all azione i lo confiderò i prefenti bifogni  dell Anime $ e f apendo molto bene 9 che  molti valenti Uomini prima di me hanno  ‘ faticato non poco a vantaggio dell’ intellet-  to) e chè quejla pdrte intellettuale ha con  thè pienamente foddisfarfi nel conofiimento  della verità in un prejfoché infinito nume-  ro di libri Afeetici# di cui è pieno il MPn-   do 3     I    do 5 rivolgo ìe mie maggiori premure allk ,  volontà come alla piu debole 3 e 5 quanti  fo e pojfo 3 apprefto i mezzi ? per int ertene-  re quegl a potenza incollante tra i confini  del fuo dovere: procuro eziandio di pre-  munirla contro le [alfe apparenze di que-  gli oggetti 3 che pojfono fidarla 3 ed impe-  gnarla nel pernìzìofo /regolamento di fu, e  paglioni : à qurjlo fine iftruifco e dif pongo  coloro che combattono in fegreto 3 por far  loro conofcere gli cèrtìfizj del Demonio i fi  perchè / appiano la maniera 3 con cui. trioni  fare con una genero fa refìfienza : Li ponà .  -go fintamente in iftato di combàttere coti  perfiveranza contro le paggi onì della lor  anima 3. e contro gli abiti cattivi y .'e le mài*  vdggie inclinazioni della lor carne : impèri  ciocché 3 [ebbene ora fiàno è finti dall * bit*   . bligo di figuitare Gesù Grifo nel combàtti *   . mento di fuà p a fifone 3 efponendoci all à»  morte per amore 'da luì 3 noti fogfi amo pera,  difipenfarcì dal dovere 3 che abbiamo 3 di  refifiere ed opporci ai vìzj ei alle tenta*  rioni 3 e di faticare e di combattere come !  in uno fpirituàle arringo per fittomettere  il corpo allo Spirito 3 e per rendere la nofif  Anima interamente Soggetta a Dio .   , La ritiratezza 3 e lo fiudio dì fe mede-  fimo ejfendò i più fi curi ripari 3 di cui u- *  far 'pofitàmo per sì generofa imprefa 3 mi   % # tu-    Digitized by Google     ; iu fingo , mìo e Arò Lettore* che approverete  il mio p enfierò , di recare al Pubblico al-  cune regole , che la lunga pratica , ed ap-  plicatone a quefio eccellente libro del Com-   - battimento Spirituale mi hanno fatto cono -  fcere infallibili , e neCeffarie *   - Ne* primi Secoli della Ghie fa ,ne* quali  "tutti i Principi erano giurati nemici d’ una  >> Religione ancor bambina , e le loro armi  ■impiegavano in perfieguìtarla , era duopo  rinforzare il coraggio de fedeli , fortificare  4 A loro cofianza , raffrenare il loro zelo >   *d infiammare il fervore della lor divo -  gioite 3 perche intrepidi fofleneffero e la pre-  senza de manigoldi, e tutti que* più cru-  deli tormenti , acni di f avente erano efipo-  fii\ Ma dapoichè quefte perfecuzioni fono   del tutto fu ani te , da che la Religione fa-  llita in trono ivi regna gtorìofa e trionfa»-  * te ove èra più vìlìpefa e combattuta , ci  'ritroviamo efpofli ad altre battaglie , per  le quali non ci fono meno neceff'arj la co-  fi anz a 3 il Zelo , ed H fervore d'e prìmìti-  ' vi Crìfliani. In luogo di que * nemici at- • 1   ■ ferrati e di frutti, altri ne fono inforti in  Apparenza meno crudeli, ma in verità più  fieri e pernìzìofì i Li fedeli d* allora foffri-   ■ 'vano delle violenze efieriori , ma godevano  Viel loro interno una vera pare j ogni cofa   ^the li circondava, era in tumulto, e loto      i   Digitized by Googl       r 1 ■   )   minacciava il totale eccidio > ma tutti qu»  tumulti e min-acci e non penetravano fino  alla loro anima > ne tampoco erano capaci  di perturbare quel dolce ripofo , di cui go-  devano dentro dì f e ni e defi mi • Li Le deli  del nofiro tempo per lo contrario godono la •  * pace efteriore > ed Ogni eflrinfécO obietto lo-  ro non dìmofira e promette che profperità >  è ripofo j ma foffrono t a guerra interiore >  il loro nemico più Crudele è dentro di lor  mede fi mi 3 v nel fondo del loro cuòre feri-  rono turbolente e Contraili affai più gagliar-  di^ e ctudeli di quanti ne prov afferò i pri-  mitivi fedeli nelle loro ptrfécUtioni j di  maniera che ben può dìrfi con verità 5 che  ia Chiefa perfeguìtata era piu felice della  Chiefa regnante J che le adunanze 3 che al-  lora fi facevano nelle Caverne e di notte >  recavano affai piti di confolazìone di quel-  le j che ora fi fanno a chiaro giorno 3 e nel-,  la magnificenza e fplendore delle noflre  Chiefe 3 che il filentio di quelle ìpfpndeva  nel loro fpirìto maggior gioja e òcigjnte ,  di quello noi ricaviamo dalle nofirpf pìufi-  che piu feelte ed eccellenti } c finalmente $  che i P afiorì di que tempi erano béri ptr t  glori ofi 3 perchè non aveano altro ove   . puf cere > e comunicar fi alla lor ' Greggia  fuor che le Catacombe , e li Sepolcri , dì  quello fieno ì P afiorì d J oggidì per La ma-  ' • 3 5 gnì-    Digitized by Google    I     gnificetiza dei loro Palazzi, e per la fa-  b limita del loro Trono 5 Le calamità 9 A*  cui eran eglino per ogni dove travagliati 9  erano ter loro utili, é vantag giofe‘ y per lo  contrario, la profferita di cui noi godi a-  . ino, ci nuoce. Egli è certo , che de 3 fedeli  affai meno ne andarono allora eternamente  perduti fitto le calamità che fojfrivano 9  di quello ora ne pèrìfcano in mezzo alle  felicità, che poffegonòi - * * ' V * .   XSa tutto ciò voi ben. vedete , 0 caro Let-  , tore 3 che lèflrdde più agevoli e piane non  fono femprè le più fi cure, e che £ Anima j  che prende à feguìtarle , diviene per lo piti  sì negligente , e dif attenta nel fuó cammi-  no , che fi póne ad elidente rifi co di per -  derfi . Vi fono dellè calme pernizìofe e dan-  ncvolii e delle paci fvantaggiofe ed infelì-  ' \ci ; Quella Poma , che fi mantenné glorio-  fa finoche ebbe nemici ftrdnieri da combat-  terti tofiochè tutti li ebbe' foggi ogati e vìn-  ti , fi diftruffe da fe medefima nella cal-  ma dèlia pace , e nel godimento di fue vìt-  toriè : èd in fatti unò de 3 fuoi Cittadini ,  che ben di lontano vedeva il principio dèl-  ia fua dìftruzìóne , così la deplorava: - -,  Et patimur longr pacis mala , f«-  vior armis. . • ,   Allorché la corruzione d 3 una lunga cal-  ma, ed 3 Una piti fida e cofiante profferita   c afi    /     f afflile per jedurci , potremmo dire lo fief-  fo ’, ma ciò non baderebbe per garantirci  dal danno ; fa di meflieri difenderci con  coraggio , e refi fi ere alla forza di quefìe lu-  Ringhiere tentazioni ', e quando non lo pof-  f amo fare per le vie ordinarie , e che il  mondo con foverchia forza ci fi opponga , è  duopò allontanar fene , e cercare la nofira  fi carezza nella f olita dine , e nel facro ri -  tjip&’in una piccola Celiai Un Gabinetto y  un Oratorio poffono effer di afilo ci coloro -;  che fappiano fervirfene a tempo e a dove-  re, facendo loro gufare le dolcezze degl *  interni raccoglimenti, e le fante confata -  zioni delle rìfic fifoni > fegrete » Egli è ben  convenevole e doverofo a coloro , che com-  battono nel Mondo per la lor perfezione ed  eterna f alate , d\ allontanar fi per qualche  intervallo di tempo dal campo, ove han-  no tanto da combattere . Una nave fenza  refpiro e interruzione efpofla ai flutti del  mare, ed agitata ' dà continue tempèfie 9  vifi bilmente fi rompere / affonda in poco  tempo. Fa duopo perciò di quando in quan-  do nafeonderft in una tranquilla e piace-  vole folìtudine, e fottrarfi ..dal tumulto p  dai rumori del Adendo f affine di rifarcirfi  dai danni f offerti nelle eflrìnfeche occupar-  zioni , è nelle contefe , che occorrono nel  commercio? e nella convérf azione degli Uo *   a 6 mi -    1   Digitized by Google     - mìni* Ver la qual co/a, mio caro Lettore*  ho ricavati e ordinati quefii eferciz j , ed  ho rifolutò di dare al pubblico quefie ìjiru-  zioni, avvegnaché io /appi a , eh ' ef/e /a*   ' fanno inutili alla maggior patte degli Uo-  mini , e che ben pòchi faranno coloro che  •• vogliano leggere precetti , che non votreb-  ~ bero praticare * A quefii tali pero non è  indiruta la mìa fatica* Per gl' altri io m   - accerto j che avranno del piacere, da ciò *  che a ferivate intraprendo , c che faranno  ben f oddì sfatti e contenti del mìo di fogno  di /velare i mi fi eri del loro ritiro , e rè-  fileranno affai confai ati , perchè io addirti  a Colorò , chè brameranno d ' ejfere del loro  partito , ì metzi pùr bèn condurfi falla me-  de/ ma firada della perfezióne , in chi già  eglino fi fono felicemente ine ammirati .  Quelli che vorranno efiferé di quefio nume-  ro eletto 3 potranno fervirfi di quefii efer -  cìzj , e u farne in tre digerenti maniere ;  per il ritiro, per le conferenze , e per la  femplice lettura . Se per lo ritiro , conver-  rà , che offervìno con*efatezza ciò , che ho  accennato nella introduzione . Se bramano  di fare delle conferenze , ne offervìno il  metodo nell' Accademia del Combattimene  to Spirituale , che a quefio fine ho efipofia e  collocata alfine di quefii efer cìzj . Se poi  fono contenti , della femplice lezione , ne     Digitized by     p    potrahno 'ancóra raccògliere àbbonàevol prò->  fitto j fempre che mandino ad effetto il con -  figliò di Seneca teflè accennato , impercioc-  ché per cavar frutto dalle i frazioni , che  fi contengono ih quefo libro, non bafta cò-  no feerie e intenderle * ma è duopo altresì  di fenttrle e gufarle , perché paffino dalla  mente al cuore , affine di poffcderla altret-  tanto colla volontà , coll * amore , è con If  opera j quanto con la cognizione e lazi crà-  nio, Prego ijl antemente noflro Signor Gesù  Grifi o , eh è nel mentre , Lettore ,   andar et e leggendo alcune di quefle i fini-  zioni , egli ve ne faccia conófcere nel fon-  do della voflr Anima la importanza e ne -  ceffi tà, c vi riempia della fua grazia per  ifeguirle , acciò vi rendiate capace di go-  dere nel còrfo d * una cofani è perfeveranza  quelle dolcezze 9 che foglìono gufare tutti  coloro y che fanno ogni sforzo per ac qui far  le virtudi fino al pieno lor cumulo , ed al  poffedimento dell' immortale Corona .   Quamvis in hac vita Uremie dirrrice-  mus , & adjuvante Domino caterva»  hoftium, quibus circumfundimur, pro-  fternamus; tameng ab iis noliimus vin-  ci? numquam pugnare definamus 3 nec  vincentes fecuros facìant viriliter defe-  data jam praelia , fed magis foilicitent  adveriariorum rediviva certamina * ac   /it j    Digitized by Google      ' fornii Pé? la qual cofa, mio tarò Lettore,  ho ricavati e ordinati quefii efer cìzj , ed  ho rifolutù di dare al pubblico quefle ìfiru-  ztoni, avvegnaché io fappìa > eh* effe fa -  • fanno inutili alla maggior patte degli Uo-  mini , e che ben pòchi faranno coloro che  v vogliano leggere precetti } che non vorreb-  bero prozie are * A quefii tali pero non è  in ditti t a la mia fatica* Per gl* altri io rn  ' Accerto ) che avranno del piacere, dà ciò ,  che a fetivete intraprendo y c che faranno  ben foddìs fatti e contenti del niìo di fogno  di fidare i mifieri del loro ritiro y e rè -  fileranno afifai confai atl 3 perchè io addirti  a Colorò y chè brameranno d* efif ere del loro  partito y i mezzi pèr btn condurfi furia me-  defi ma firada della perfezióne , in cui già  eglino fi fono felicemente incamminati .  Stuelli che vorranno efifere di quefio nume-  ro eletto y potranno fervìrfi di quefii efer -  cìzj , e ufarne in tre differènti maniere >  per il ritiro , per le conferìxtzé , e per la  femplice lettura « Se per lo ritiro y conver-  rà, che ojfervinò con^efateZZa ciò , che ho  accennato nella introduzione • Se bramano  di fare delle conferenze y ne ojfervino il  metodo nell* Accademia del Combattimen-  to Spirituale , che a quefio fine ho efpofia e  collocata alfine di quefii efer cìzj . Se poi  fono contenti . della femplice lezione 3 ne   po -    Digitized by Google     Ir    pótruhno ancóra raccògliere abbondevol prò-*  fitto, fempre che mandino ad effetto il con-  figliò di Seneca te fi è accennato, impercioc-  ché per cavar frutto dalle ifiruzioni , che  fi contengono ih quefio libro , non bafia Cò-  no feerie e intenderle , ma é duopo altresì  di fientirle e gufi arie, perchè p affino dalla  mente al cuore , affine di poffederla altret-  tanto colla volontà, coll 3 amore , è con C  opera , quanto con la cognizione e razioci-  nio • Prego ifi antemente nofiro Signor Gesù  Crifio , che' nel mentre, mio caro Lettore »  andar et e leggendo alcune di quefle ifiru-  zioni , egli ve ne faccia conofcere nel fon-  do della vofir Anima la importanza e ne-  cejfità, e vi riempia della fua grazia per  efeguirle , acciò vi rendiate capace di go-  dere nel còrfo di una cofiantè perfeveranza  quelle dolcezze, che foglìono gufare tutti  coloro , che fanno ogni sforzo per acquifiar  le virtudi fino al pieno lor cumulo , ed al  poffedimento dell 3 immortale Corona .   Quanivis in h ac vita ftrenue dimice-  mus , & adjuvante Domino caterva»  hoftium, quibus circumfundimur, pro-  fternamiis; tamenfì ab iis nolumus vin-  ci, numquam pugnare defìnamus , nec  vincente» fecuros faciant viri ìiter defe-  data jatn praelìa , fed magis foilicitent  adveriariorum rediviva certamina , ac    Digitized by Google     e . • . ' .. " • . . f . ^ , , ' „   iity quia fecundum Scriptura® Sacra* fer-  monem tota huuiaiia . vita tentatio eft  fupcr terram* tunc eft. tentatio .finìen-  da, quando finitur & pugna $ & tunc  eft finiénda pugna > quando poft hanq  vitairi fucccdit pugna* fecura vigoria.    r Pomerius lib. lì de Vita Contemplato  capi i. apud D. ; Profperum. „        Digitized by Google       IL COMBATTIM ENTO    SPIRITUALE   Indotto in Eferciz; :   t   ì N T R ODUZIONE   * »  n 1z .al-  meno qualche volta } abbiatevi preferi-  te fra gli altri , o fé volete dopo gli  altri, non vi abbandonate interamente*  ne Tempre alla vita attiva, ma ferbate  fe non la maggiore, almeno la miglior  porzione del volilo tempo per medita-  re voi in voi fleflb.   Il configlio che S. Bernardo recò, a  quello Santo Pontefice egli è quello  medefimo, che immantinente avanzo a  tutti coloro , che nodrifcono qualche  brama della perfezione . Io li' eforto di  lafcrar qualche volta le brighe degli  affari, e dell* efteriori occupazioni av-  vegnaché buone e Sante, per attende-  re unicamente a fe medefimi con una  efatta ricerca, e con una feria ponde-  razione sì del loro interno , Come di  tutte le cofe chè poflono' giovare , è  promuovere il loro fpiritnale avanza-  mento.' . • '■   Io so , che non fi fono Veduti già  mai, come al dì d'oggi tanti e tante,  die afpirano alia' perfezione ; ma , oh  verità lagrimevole ! non fi 'è veduto  giammai sì fcarfo il numero di quelli *  che vi arrivano. Il Mondo tutto fi pò-’  ne a calca in cammino 1 , r ma ella' e  cofa- ben degna di compalfione il ve- %   der-     r    Digitile     d.e¥ti£ ptìfclà ì diverti andamenti ; gli.  uni vanno troppo lentamente , gli altri  per lo contrario corrono a precipizio ;  quelli inciampano ad ogni palio, quel-  li fanno delle cadute affai pericolofe e  mortali é Vi fono di quelli > ai quali  manca ad Ogni momento la lena ed il  coraggio, e mólt* altri camminano con  tanta velocità Che al vederli dirette ,  che fieno per compiete tutto 11 cam-  mino nella prima giornata. Non pochi  vi fono che ritornano a dietro più di  quello avanzino di cammino , e quali  tutti vi fi accingono fenza virtù e fcn-  Zà condotta Sine virtù t e & fine peritici  ttrtis pugna. ( Judith . w 27. ) ( A   dir tutto in una parola; pochiffimi fo-  no in quello cammino , i quali teiigo-  « no fìtto lo fguardo avanti di fc mede-  • fimi per evitare i patti Cattivi 3 e le pie-  tre d'inciampo.   x Se bramiamo di faper la Cagione di  sì deplorabil difòrdine, batta che afcol-  tiamo Ciò 3 che ce ne dice lo Spirito  Santo per bocca de fuoi Proietti : Lct  Terrei è per ogni dove ridotta alt’ eftremtt  defalcarne ( dice Geremia 12. v. 14. )  perchè non vi è ornai più alcuno , che entri  tome fi conviene in fc me defimo e fi confi-*  deri . Qfea non c addita «altra ragione    I    «iella indignazione, e della Colffera di  Dio fopra gli uomini , fe non perchè  eglino hahno sbandita affatto dal Mon-  do la verità, e la feienza delle celedi  cofe ( ofee 4; v. i,.)j e prima di que-  lli due Profeti già il Savio avea dettò  (. Prov. 31; v. 17» ) , eh* egli era ben-  difficile di ritrovare nel Mondo perfo-  he y le quali attentamente confideralfe-  ro la vera firada, che le potelfe con-  durle, alla vera lor. Cafa ed abitazio-  ne, che altro non è, fe non quella del  Paradifo. , - ... ? • • ,   Uno dei più opportuni j ed efficàei  rìmedj i che fi fieno ritrovati ad un sì  perni zioio di Tordi ne, fi è quello , che  in oggi è in grand’ufo non iolàiiiente  negli Ordini Regolari più beri accodi^  ma ti ; rria ancora appreffo de’ Secolari,  che nè ricavario maravigliofò profitto >  parlo di quel ritiro , che fi fa uria ò  due vòlte Tanno, dando perlofpazio  di dieci giorni in imaSanta folitudine;  ove non fi attende che ad unà feria  conlideràziòne dello datò interiore in  cui ciafcheduno ritrovali, ed alla ricer-  ti di tuttociò eh* è neceljario pet fifla-  re un fidema di vita, che lia aggrade-  vole a Dio; Egli è quedò iritiro . * ifi  tui T Animi confiderà femitas fomyi    Digitized by Google     il /u&y cì oè a dire, come lo fpiegai’Au-  chv tote della Crlolla ordinaria y /ceretti con—  on ! f c % \ entÌA > lo flato fuo interno j e tutto-  eiii ciò che può condurla al Cielo perla  uc- ftriada della perfezione. . 1t  tw > A fùe ho delineati quefli E-  '? ^ereizj fopra le regole ed i Precetti  io- del Còmbattimento Spirituale: So mol-  le* to bene, che la maggior parte dei Fe-  n* deli fi fervono di quelli di S.. Ignazio  o Fondatore della Compagnia di Gesù ,  d i quali hanno per questo effetto un' ef-.   Acacia ammirabile, e dopo i quali fem»  a bra del tutto inutile il proporne ài pub-  m blicò dei riuovi ; In fatti nòri può effer  t che bene, il ferv ircene, avanti aliiieriò  ; per una voltai imperciocché iò li giu-,  ; dico effìcaciflìmi per gittare nell’ anima  .i fondamenti più iòdi d’ima vera pie-  tà 5 ma dopò mi dò a credere fi polla-  no ufarè cori molto fruttò quelli , che  ho cavati ( dal Combattimento Spirituale  racchiudendo elfi tutti i maggióri lecre-  ti della vita Spirituale; Quelli di S.I-  griazio conducono F Anijna fino alla  pratica, e le dannò gran fòrza per in-  traprenderla; e quefli la iftruifeonò, è  le fervono di guidà, e di fcorta ficura.  nella pratica medefima: Per laqiialcò-  -fa iò non li ho ftefl in formaci riiedi ;     taziofie, ma a foggia d’Efèrdzj , t di  Confidsrazione, che è quella appuntò, i  che S*Bernardo diftinguedallaContem-  plaziorte; quella, voglio direi che fi  ferve del raciocinio, e del difcotfo , e  che è una applicazione, che faTUomo i 1  della fua ménte per conofcere una ve-  rità Criftiana ragionandovi , e decorren-  dovi foprl fida tanto, che io intellet-  to ne redi pienamente convinto > e la  volontà determinata a fare, o a foftri-  • re tuttocio , che polfa giovare al fuo  fpirituale avanzamento . Chiedo gran  Santo ci aflìcura nulla elfcrvi general-  mente sì utile come queftà conlìdera-  fcione, la quale con una certa preven-  zione piacevole e manfueta entra a par-  te della azione * formando il difegno  delle cofe, e in qualche modo faceiv-  dole prima di farle*   La confiderazione, fegue egli addire,  c ammirabile ne'fuoi effetti , efla puri-  fica la fua forbente , vale a dire , lo  fpirito da cui proviene, modera gl 1 af-  fetti, e corregge gli ecceffi 3 raddolci-  fce i coftumi, e rende la vita vieppiù  onefta, e regolata; ella mette in buon’  ordine ciò che è confufo , riunifce ciò  che è feparato, raduna ciò che è dif-  perfo , penetra le cofe più recondite e     1    nafcoSe* conofcc le vere , efamina le  verofimili , e difcuopre le finte , e ingan-  natrici} ella è > che anticipatamente me-  dita le cole prima di farle , e le rivede  dopo che fon fatte, di manierachè col  di lei mezzo nulla vi rimane neirAnima,  che non fia corretto, fe duopo v’abbi;*  di correzione.   Finalmente conchiude il S. Padre, che  Jaconfiderazione è la dittandone di tutti i  vizj, e la Madre di tutte levirtudi in un*  Ànima che vi attenda con perfeveranza ;  dal che chiaramente fi fcorge , qual’q  quanto grande fia il frutto , che fi può rac-  cogliere da quelli Èfercizj . •   Ciò però, che loro aggiunge ancora pili  di autori tà e di pefo , fi è , che in efiì con-  tienfi il Combattine Spirituale con tutte  lefue pratiche ed Finizioni, che fono le  più accertate, eie piu ficure per la vita  Spirituale • Il gloriofo S, Francefilo di Sa-  ks ne fece Tempre tanto conto, che dir  polliamo con verità , ch'egli abbia da que-  lle pratiche ricavata quella fublime perfe-  zione; , per cui in oggi è venerato cotanto  in tutto il Mondo ,   Io l'ho ridotto in Efercizj, colici atta-  ché prefuppongo , che onel facro ritiro,  o fuori di lui nella Lettura dei medefimi  #oi ci eferciùamo collo Spirito , come fe   ‘ fpf-   «   4    Digitized by Google    foffimo nell* azione (letta , affinchè da ur^  tale efercizio palliamo pofcia con piu di  ficurezza e di facilità alla pratica . La Mo-  rale Criftiana affai più di quella d* Aritto-  telé tutta (la polla nell 1 azione , e la faen-  za delle Virtù non confitte già nella fpe-  culaziorte, ma nella pratica.   Tutti quelli Efercizj fono coìnpotti di  varie Confiderazioni , imperciocché io  non li ho già formati, perchè fi facciano  in un Oratorio , o Ghiefa nella maniera ,  che vi fi fa una Meditazione , ma perchè  fieno praticati in piccola Cella , o in altro  luogo folitariò, o patteggiando , o feden-  do per confiderarli più attentamente, per  flirfi con quello mezzo più famigliari le  ittruzioni,e le verità,che vi fi contengono.   CiafchedunaConfiderazioneè feguita-  ta dagli affetti , e da proponimenti corrif-  pondenti , e adattati al (oggetto f imper-  ciocchèin quello ritiro non bifogna dar  tutto alf Intelletto , e pafcerelui folo, ma  fa duopo altresì, che la vplontà fi eferciti  co’fanti affetti , e che intraprenda gagliar-  de rifoluzioni d’abbracciare, e di prati-  care quel bene, chef Intelletto le averà  difcoperto. .   Dopo gli affetti , e le rifoluzioni vi ho  pollo il Colloquio, acciocché ficcome la  grazia di Gesù Crifto ci è affolutamente     ^accertarla per operare il bene che ci fare-  mo proporti > cosi i noftri Efercizj non'  fieno privi del foccorfo dell' Orazione  che fola può ottenercela. ’ ■ 1 ’   'Quefta ragione medefima mi ha obbli-  gato di porre al principio diciafcuno efer-  ciziol frazione preparatoria , che ferve  come di Preludio . Ella ajuta a raccoglier-  ai > ed a fare le confiderazioni , che feguo-  nocoirajuto delumi dello Spirito Santo.   Al fine del quarto Eiercizio di ciafcun  giorno vi ho aggiónta uff offerta a line d*  impegnarci più fortemente nello adempi-  mento dei buoni proponimenti che avre-  mo fatti, non potendocene più difpenfa-  re fenza una vergogno fa codardia , e vii-,  tà dopo d * efferci offerti 3 Dio pronti per’  cfeguirli. • * v 1   Ed affinchè nulla manchi a quelli, che  vorranno utilmente fervidi di querti Efer-  cizj 3 vi ho inferito alfine di ciafcun gior-  no un ragionamento , clic può fervire per  Eezione Spirituale. Quelli dei primi fet-  te giorni. fono come altrettanti var j f oc -  corfiperincoraggire, edarci forza nella  noltra debolezza, quelli dei tre ultimi  giorni ci fomminìftreranno e additterano  le armi, che ci fono neceflarie in quefto  Spirituale Combattimento .   Finalmente in fine di ciafcun giorno ho   no-     notato il frutto che il dee cavare dagli E- '  iercizj, che lo compongono, non che io  non fappia molto bene non poterli ciò de-  terminare , sì perchè Iddio non conduce  tutte le anime per le medefime vie e della  ftefla paniera, sì perchè le interne difpo-  dizioni non meno , che li bifogni c partii  colari neceflìtà non fono in tutti le medefi-  lime 5 ma ciò ho fatto unicamente per ac-  comodarmi ai meno Spirituali , e loroin-  fegnare come debbano raccogliere i frut-  ti, che potranno ricavare da quelli Efercizj.   > yi farebbe ancora da fare un altra cofa,  cioè di notare le grazie, e i lumi, che lì  ricéveranno, nel decorfo di quelli Eferci-  zj , . Ma di ciò non fe ne è potuto dare la  norma, il perchè tralafcio di farne paro-  la, ballandomi per ultimo d* avvertire  quelli che vorranno approfittarli di que-  lli Efercizj colle Conferenze, che olfer vi-  no il Metodo, che ne abbiamo preferito  nell Accademia del Combattimento Spi-  rituale, e quelli, che s* accontenteranno  della femplice lettura , che li leggano at-  tentamente, e con intenzione di cavane,   / profitto, e Spirituale vantaggio,     1     • )    PRIMA GIORNATA.   Della perfezione Crifiiana . Della guer-  ra , che dobbiamo fare alle noltre  paffioni, e delle cofe, che ci fonp  peceflarie in quella guerra.   ESERCIZIO PfUMO.   In che propriamente non confitte la Vita  Spirituale , o perfezione  Grifi ana%   1/ ORAZIONE PREPARATORIA.    Onetevi alla prefenzadiDio.   Adoratelo profondamente.   • Implorate T aflìftenza dello  Spirito Santo dicendo il Ve-  ni Creator &c.     Fate un breve atto di Contrizione 3  un atto di Diffidenza di voi medefimi*  e di Confidenza in Dio.   Un Atto di contraria volontà a tut-  te le detrazioni, e a tutto ciò, che fia  per accadervi nell’Orazione, e che non  verrà dallo Spìrito del Signore.   Accettate umilmente , e con piena  raflegnazione tutto ciò, che di penofo  sì al corpo, come allo Spirito fi conv.   A ■ Pì a ~ «        Digitized by Google    i 11 Combattimento^ Spirituale  piacerà il Signore di * permettervi , o '  di darvi nell’Orazione, e unite la vo-  glia Orazione a quelle dì Gesù Crifto.   CONSIDERAZIONE L   C Onfiderate, che la Vita Spirituale,  o fia la perfezione Oriftiana non  confitte già in macerare il corpo con  cilizj, difcipline, vigilie, e digiuni ;  in recitare un gran numero d’ Orazio-  ni vocali, in fare lunghe Meditazioni ,  in afcoltare più Mefle , in vifitare le  Chiefe, in frequentare i Sacramenti 5  nè tampoco confitte nel filenzio, nella  folitudine, nel ritiro, e, per dir tutto  in una parola , nell’ efatta ofifervanza  della difciplina regolare; imperciocché  in tutte quelle cofe fi può cercar fe  medefimo, ed allontanarli d^lja purez-  za dell’ intenzione , che è 1’ anima di  quella perfezione , e che può rendere  tutte quelle cofe utili, ed aggradevoli  a Dio.   Ringraziate Dio di quelli lumi, do-  mandategli grazia d’ applicarvi a que-  lle cofe citeriori con purezza d’ inten-  zione; proponete d’elìer umile , e co-  llante nella lor pratica, e di non ricer-  carvi giammai il voltro piacere, efod-  disfazione , ma unicamente il piacere   di    Digitized by Googfe     Del P. $cnpolt. , - $   di Dìo , c T adempimento del di lui  fanto volere.   Il Colloquio con voi medefimi , e  col vollro buon Angelo Cuftode. Efa-  ininatevi come, e con qual fine avete  elercitate quelle citeriori mortificazio-  ni fino al giorno d’oggi. Confondete-  vi avanti a Dio, è concertate col vo-  ftro buon Angelo d’ rifarne piu lauta-  mente in avvenire. ‘   CONSIDERAZIONE II.   C Onfiderate, che tlitte le cofe fo-  praccennate nella prima Oonfide-  razione fono buonilfime, e fante in fe  IlelTe, e fono mezzi prò prillimi perad-  deftrarci nella vita fpi rituale , ed ac-  quiltarci il vero fpirito della perfezio-  ne Crilliana , purché ce ne ferviamo con  moderazione, e con un retto fine.   , Elleno giovano a coloro , che inco- v  minciano a battere la Itrada della vita  fpirituale , fe ne fanno ufo contro la  propria malizia, e per fortificarli con-  tro le proprie debolezze, ed infermità  dello fpirito , e ve le adoprano come  armi, con cui diffenderfi. dagli affalti >  c fuperare le tentazioni decloro nemici.   Servono altresì a quelli, che giàfo-  no innoltrati nella Pietà per acquilwre   ‘ « il     c   ì    4 7 / Combattimento Spirituale   jt vero Spirito della Criftiana Perfe-#  zione i imperciocché s* eglino caftigano  il' loro corpo, lo fanno, perchè ha oìh  fefo' il Signore, e per tenerlo umilia-  to, e foggetto al fervizio di lui . Se  menano una vita Solitària , e olfervano  un rigorofo ITlenzìo, ciò e per fuggire  anche le più rimote, e menome occa-  fioni del peccato, e per converfare col-  lo Spirito in Cielo di^ maniera , cne  pollano dire ancor elfi col primitivi  Criftiani : La noftra conver fazione , i no-  tivi più graditi trattenimenti fono nel Cie*  lo. Ad Philip. ?. v. 20. ) Se fono affi*  dui, ed iitancabili nel fervizio di Dio,  e nelle Opere di pietà, fe applicata all  Orazione , ed alla Meditazione della  Vita, e Paflìone di Gesù Còllo, non  è per le Spirituali dolcezze , che vi af—  faporano , ma per meglio conolcere  dall' una parte la propria malizia , ed  empietà , e dall altra la Bonta^ fovra-  grande, e la Mifericordia di Dio, per  infiammarli iempre piu nell amore di  luì s per imparare ad odiare le lreM ,  e per imitare noftro Signor Gesù Co-  ito, e feguirne le. adorabili pedate con  un perfetto difpreggio di le medefmu,  e con un efatta imitazione delle lue  Viridi Se finalmente frequentino ì   Sacra-    Digitized by Googlc      JDel A Stufali* ’ f,  Sacramenti, è per unirli più frettameli-*'  . te a Dio, e per ottenere ogni giorno  nuove forze per fuperare fe fteflì : in  una parola elfi fanno tutte quelle cofe  :on una grande purità d’ intenzione ;  :ioè a dire , Tempre le fanno per la  alaggi or gloria di Dio * e per adem-  piere il di lui Tanto volere.   Concepite una grande (lima di tutte      6 11 \ Comb finimento Spirituale   ih fe ftefle, fono di fovente occafiona  di rovina, e molto piu de peccati ffef-  fi palefi e manifefti , a tutti coloro y  £he le rifguardano come il fondamen-  to della Criftiana perfezione , e delta  vita fpì rituale : imperciocché , ficcome  eglino ad altro più non fi applicano ,  che alle medefime ; cosi agevolmente  trafcurano il loro interno , e non li  danno alcun penfiero di vegliare come  dovrebbonoinceflantemente fopra la lo-  ro Anima. Quindi veggiamo , che in  vece di raffrenare, e mortificare le lo-  rò palfioni , s’ abbandonano alle loro  naturali inclinazioni , e riempionfi di  mille illufioni. E allora lo fpirito ma-  ligno vergendoli fuori del retto > e ve-  ro cammino della perfezione , non fo-  lamente li lafcia continuare in qudK  eiercizj elleriori con diletto , e confo-  lazione, ma ancora li inebria , e tt'ttt:  li affoga , fecondo la vanità decloro  penfamenti, nelle delizie d’unParadifò  immaginario, di maniera, che fono tal  volta coftóro creduti, e venerati come  perfone fregiate de’ doni, e grazie ftra--  ordinarie , benché ciò , che in effi di  più maravigliofo rifplende, non fiaper  ì ordinario, che un’ effetto del loro a-  mor propKo, ed una illufione dpi De*   * T r ino-   I    JD el P. Scupolt . 7   monio, il quale trasformali in Angela  di luce per farli cadere con altrettan-  to lor danno , quanto più alto nella  perfezione eglino li danno a credere d 1  efler faliti .   Umiliatevi alla prefenza di Dio •  Ponderate il biiogno, che avete della  grazia dello Spirito Santo per conoice-  re le illulìoni dello Spirito maligno •  Domandate a Dio una profonda umil-  tà. AlTodatevi in una lineerà diffiden-  za di voi medefimi, e in una perfetta  confidenza in Dio.   Il Colloquio. Efponetfe al voflro An-  gelo Ctftode il buon defiderio , che  avete di fervile a Dio, ed afpirare al-  la perfezione , e pregatelo, che vi guar-  di ne’voftri fpi rituali efercizj dagli in-  ganni, ed illulìoni del Demonio.   * CONSIDERAZIONE IV.   C Onlìderate, che coloro i quali ri-  pongono principalmente in que-  lle cofe citeriori lo fiato perfetta dell*  uomo fpirituale, hanno d'ordinario del-  ie imperfezioni incompatibili collo Spi-  rito del Signore ; eglino hanno rocchio  della mente offufeato , e confederando  le pròprie operazioni s' attribuifeono  delle virtù* che non hanno, lo che li   A4 rcn-    Digitized by Google    $ Il Combattimento Spirituale  rende temerari, e fuperbi . Quindi no-  drifcono foverchia ftima di fe > e 4 po-  co, o nulla apprezzano gli altri , e con-  dannano le loro azioni con incredibile  temerità, e vogliono effiere a loro pre-  feriti in tutte le cofe. Eglino, fono al-  tresì fuor di mifura amanti di fe me-  defimi j e fopra tutto della propria ri-,  putazione, di cui fono sì gelofi , che  fe niente niente li toccale in ella ,  conturbane e s'adirano all' eccello . E-  glino fanno fempre loflelfo, per quan-  to fi procuri, e fi finga di volerli di-  vertire da' loro foliti efcrcizj j in una  parola fono oltre modo attaccati , e  idolatri del proprio giudizio , e della  propria volontà , ed eforbitantemente  affezionati a’ loro fenfi, ed alle creatu-  re ; e. avvegnaché eternamente raflenv-  fcrino umili, e modelli, nodrifeono pe-*  rò irn fegreto orgoglio dentro dì fe ,  il' quale anche di troppo fi appalef*  nelle oCcafioni. Il perchè certifiìma co-  fà è, che le loro divozioni danno lo-  ro piu forti fpinte alla rovina di quel-  lo farebbono i più enormi peccati z  conciofiaccbè un peccatore, che per ta-  le fi riconolce, più facilmente fi coa-  verte, e ritorna al ben fare di quello*  r.che è occulto,, e coperto dal velo del-,    Digitizec    _     • Del P. Scapoli. $   , le virtù apparenti , che Io fanno pre^  fumere vanamente di fe defio.   Deplorate la cecità di quede povere .  Anime 5 e lo fiato pericolofo , in cui  fon . Ponderate quanto tutte quede  k imperfezioni fieno odiofe a Dio, e che  nafeono da un interno fec reto orgo-  glio; abbiatele in orrore , e concepite  un fanto amore per Y umiltà, che fola  pub garanti rvene , e fenza di cui non  vi pub efifere vera, e fodi virtù.   Il Colloquio con nodro Signor Ge-  sù Grido . Domandategli T umiltà del  cuore; pregatelo, eh 3 ] egli ve la -info-  gni , giacché fembra fiali rifervato di    ond’ è , che per  guarire quede anime sì cieche, e aifa- o pure lafcia, eh' elleno cada-   A S n    Digitized by Google    lo II Combattimento Spirituale  *0 nelle infamie , e che fieno efporte  ad orribili tentazioni ; e , ciò che an-  cor più è da temerli , e che ci debbe  fare adorare gl’ imperfcrutabili giudizj  di Dio, fi è, ch’egli permette talvol-  ta, ch’elleno cadano in enormi pecca-  ti 5 lo che è un rimedio ben eftremo ,  poiché Dio rerta offefo nel fuo onore >  e fi può dire, eh’ ei fi lafcia crocifig-  gere di bel nuovo per falvare quelle  povere anime, e farle ravvedere dell*  accecamento , in cui fono.   ; Concepite un fanto timor di Dio con  la confiderazione di quelli fpavente vo-  li caftighi, e fopra tutto alla pondera-  zione del più terribile d’ ogni, altro ,  qual è l’ abbandonamelo a noi mede-  limi, ed alle noftre fregolate paflioni ,  e di fovente al funefto precipizio ite*  più enormi peccati . Domandate a Dio,  che vi dia piu torto ogn’ altro cartigo,  che quello . Proponete di gittarei fon-  damenti d’una profonda umiltà per e-  vitare gli uni, e gK altri. Chiedete aì  Signore la grazia di fervido in fem-  plicità di etiore.   ' Il Colloquio con nortro Signor Ge-  sù Córto come il precedeste.   ESER-    Dfgitizcd by Gonfie     Del P, Sc'upolt, \t   ESERCIZIO SECONDO.   In che propriamente confi fi a la Vita Spi-  rituale , o la perfezione Crtfiiana . ,   E* Orazione preparatoria come la  precedente.    e la  ragione a Dio. .. ' . (   Rapporto al noftró profumo ella ci  comanda d J amarlo come noi ftefli , di  fervire con carità, e con amore a co-  loro, che ci perfegiiitano , e ci fono  ingrati^, confiderandoli come Iftromèn-  ti della volontà ' di Dio per farci cre-  feere nella perfezione , e per operare  la noftra eterna falute. E appunto nel-        Digitize    Dèi P. Scapoli * « I-J «   %ica* e fedele efecuzione di tutte que*  Ile cofe. Eccitatevi ad un lineerò pen-  timento, e concepite un’ardente brama»  d’abbracciare quella perfezione , e di  praticare fedelmente tutto ciò a cui  ella vi obbliga rapporto a Dio , a voi  medefimi, e al v ollro profilino.   Il Colloquio con nollro Signor Ge-  sù Crifto , chiedendogli la grazia di*  formare il fiftema del voftro vivere full’  elempio, ch’egli vi ha dato nella pra-  tica di tutte quelle virtudi . Di inoltra-  tegli un’ardente brama di volerlo Imi-  tare* ■ • * , • v   CONSIDERAZIONE II. ■   C Onfìderate, che acciò tutte quelle  cofe iervino a renderci veramen-  te Spirituali, fa di meltieri, che le fac-  ciamo, non per qualche nollro utile o  particolare foddis fazione, ma femplice-  mente per la maggior gloria di Dio ,  e perchè tale è il fuo divin beneplaci-  to, fenza fare giammai alcuna riflellio-  ne fopra il nollro interelfe, o piacere .   Concepite un gran delìderio di que-  lla purità d’intenzione, in cui tutta la  fedeltà d’ un’Anima Santa principalmen-  te Uà polla. Arroflìtevi di prelentarvC   a Dio? fe in yqì non rifcontrate que-  lla    14 11 Combattimento Spirituale   fta fedeltà , feriza di cui non pottte  comparire al fuo divino coSpetto , Se  non colla taccia d 1 una infonribile te-  merità . i   Il Colloquio col voflro buon Ange-  lo Cuftode. Trattate con elfo lui della  purità, o piu tolto della impurità del-  le Voftre intenzioni. Regolatevi a nor-  . ma della di lui fedeltà, che vi puòef-  fere dTin Efempio ben raro, e degno  d’ edere imitato. . ‘   CONSIDERAZIONE HI.   C onfederate, che tutte quelle prari-  ' che devono edere appoggiate ad  una ferma risoluzione , che dobbiam fa-  re di non rallentarli giammai ne’ noftri  Efercizjj mifurando tutto il noftfo Spi-  rituale profitto colla fermezza di que-  llo buon proponimento , riputandoci  più , o meno inoltrati a milura , che  troveremo in noi maggiore, o minore,   1 più debole , o piu forte , e collante  quella risoluzione . Quello fermo pro-  ponimento è quello» che forma i San-  ti qui in terra, ficcome la perfeveran-  za lì corona in Cielo, e da efla dipen-  de tutto il noflro avanzamento nella  Vita Spirituale.   ' Eccitate in voi quella ferma risolu-  zione    Digitized by Cftogle    T)el P. Scupolt . ' I f  z?one si neceffaria . Stabilite fopra di  Jei tutta la condotta della voftra vita •  / Ordinate a lei tutti i voftri Efercizj .  Chiedetela .al Signore con umiltà , e  con perfeveranza . Frequentate a que-  llo fine i Sacramenti. Procurate di rac-  cogli ere quello frutto dalle vólfre me-  ditazioni, dalle voffre lezioni Spiritua-  li , e da tutti i voftri Efercizj . Stabili-  te quello buon proponimento fopra una  total diffidenza di voi medefimi, e fo-  pra una perfetta, e piena confidenza in  Dio, il quale non vi negherà giammai  il foccorfo delle fue grazie par una co-  fa, che vi è cotanto necelfaria.   Il Colloquio con noftro Signor Ge-  sù Grillo. Domandategli quella rifolu-  zione sì importante, e generofa. Rap-  prefentategli là volita debolezza , e  diffidando di Voi ftefli, ponete tutta la  voftra confidànza nell* ajufo della fua  grazia. 1 * ' • .   . CONSIDERAZIONE IV.   ’ \ g   C Onftderate quanto fia vantaggiofa  quella perfezione , che poc'anzi  abbiamo fpiegata: imperciocché calpe-  stare, o fia mortificare, non folamente  i noftri fregolati appetiti, ma eziandio »   noftri menomi desideri ? egli è ben piu   gra-    Digitized by Google    1 6 11 Corrtb attìmento Spirituale   gradire a Dio , che fe avendo delia coll**  nivenza per alcuno di erti, praticafliinor  yoi tutte le immaginabili àufterità * e  convertilfiino ancora un gran numerai  d 3 anime 5 conciofiacchè,fe noi confide-'  riamo quelle due cofe in fé llefife , fc  bene fia più gradevole a Dio la conP  verfione dell’ Anime, che la mortifica-  zione de' noftri defiderj di quella, natu-  ra, di cui parliamo; vuole nondimeno»*  che prima curiamo noi medefimi , e li  compiace piu di vederci occupati in  mortificare le noftre paflìoni, che fe la-  fciandofi Sedurre, efignoreggiaredauna  loia di effe , lo ierviffimo in qualch’al-  tra cola della maggiore importanza.:   Concepite un* àltiflima ili ma di que-  lla perfezione , e di tutte le cofe r in  cui ella confitte^ . Eccitate in voi uit  gran defiderio dì applicarvici con grati,  coraggio, e di anteporre a tutte lè co-  fe una sì Santa imprefa . Offeritevi a  Dio perciò. .   Il Colloquio con Gesù Orlilo, e col  vollro buon Angelo. Conferite con lo-  ro il v offro diffegno. Chiedete per que-  fto affare le grazie a quello amabililfi-  mo Salvatore, e la fua affiftenza a que?>  Ila guida fedele.   1 ’ ESER-    N \    Digitized by Google    V    Scapoli i ìf   * *•   ÈS ERCIZI'O TERZO.   T> onde nafca in noi Iti netejfità. di cèm->  battere le nojlre pajfioni pergìngnere al-*  la perfezione còlla pratica delle Virtù  ° 1   rhi da e(Ti‘ la pace j ne pofliamO tar  con elfi la tregua lenza efporfi al dan-  nevole rifico d’una eterna fconhtta , e  fe volendo fuggire il Vizio e domare :  le noftre paifioni ci trattiamo con qual-  che indulgenza, o le ci accordiamo il  godimento di qualche terreno piacere,  ancorché nulla vi ih di mortale , ma  fedamente il peccato veniale, e legge-  ro, non ci lufinghiamo , U p ier . r *  radi Tempre più gagliarda e la vitto i a,  incerta ; per la qual cola bifoena riiol-  \erci di’ non perdonarla ad alcuno d* ,    Digitized by Googk     ' Del F. Scapoli . 1 1   yioftrl appetiti, e di sforzarci a fupera-  re tutti gli fregolati movimenti delle  noflre palfionì.   Conliderate , che il noftro appetito  fenlìtivo h il Teatro di quella guerra  Spirituale, in cui liamo impegnati pel  corfo intero della noftra vita. In que-  llo appetito accadono le più frequenti  battaglie, che abbiamo colle nollre paf-  fioni ; in riguardo a lui accadono dei  deboli lè cadute, e le vittorie depor-  ti . Quello appetito è come un campo  chiufo , in cui liam rinterrati fin dal  primo momento del noltro nafcere, , e  n’è imponìbile lo fcampo , e chi non  è rifoluto di validamente difenderli ,  infallibilmente vi rella vinto 5 di ma-  niera, che non Solamente fa di melliè-  ri combattere, ma ancora o vincere ,  o morire per tempre, attefochè f elìto  di quelle battaglie non può elfere,che  il trionfo, o la morte eterna.   Risolvetevi di fare di necelfità virtù  veggendovi chiufo in un campo di bat-  taglia sì perigliolo, come quello deli*  appetito l'enlitivo . Eccitate dentro di  voi un gran coraggio, e urta generoia  rifoluzione di foitenere con fortezza  quelle battaglie. Credete pure per cer-  to > che le difficoltà , che rad ombrano   inm-    1 -    2i il Combattimento Sptrìtftale  ìnfuperabili , non fono credute tali fc  ■ non fe dai codardi . Domandate a Dio  il fuo amore, che vi farà trionfare con  piacere di tutt’ i vizj.   Quella guerra è ben dolce, e foave,  dice S. Pier Grifologo , nella quale  trionfiamo di tutt’i vizj colle fole for-  ze d’amore. -   Il Colloquio con Dio , alla di cui  prefenza dovete combattere. Pregatelo  ad efier fempre con voi nelle voftre  , battaglie, e tentazioni , affinchè nella  di lui virtù poifiate riportare altrettante  vittorie , quanti faranno gli affalti , ed  i combattimenti che fofterrete.   ESERCIZIO QUARTO.   Delle cofe , che ci fono necejfurie in  quefta guerra.   V Orazione preparatoria al folito.   CONSIDERAZIONE L   C Onfiderate, che di cinque cofe ab-  biane duopo in quella guerra Spi-  rituale; d’una forte ruoliizione 5 d’ un  gran coraggio; d’armi; di deftrezzaed  • induftria ; e d’ ajuti . Convien prender  la forte rifoluzionq dalia necellità del  . ' no-    Digitizec     Del i\ Scupoll . 2?   hoftro flato,, e condizione , che s'im-  pegna in quello combattimento fenza  che noi lo polliamo sfuggire. Bifogna  ricavare il coraggio , e la forza per  Combattere, e trionfare da una lineerà  diffidenza di noi medefimi , e da una  grande confidenza in Dio, vedendo per  certo , eh’ egli è con noi nelle noltre  battaglie per garantirci da qualunque  danno , poiché abbiamo una perfetta  confidenza nella fua potenza , nella iua  bontà, e nella fua fapienza infinita; e  poiché non entriamo in quello Mondo  le non come in 411 campo chiufo , in  cui bifogna neceffariamente combatte-  re, dobbiamo perciò tener fempre pre-  parato il noilro Spirito , e quali fotto  I armi contro ogni folta d’ affalti , e  e parimente camminar fempre armati  per difenderci dagli ^attacchi de nollri  nemici, imperciocché e dalla corruzio-  ne di nollra debii natura, e dall'Invi-  dia de Demonj , e dalla malizia degli  tTomini altro piu afpettar non ci pof-  lìamo, che continue forprefe. Dobbia-  mo adunque camminar lempre ben mu-  niti, ed armati come coloro, che viag-  giano in paefe nemico. Le armi, che  aver dobbiamo, fono la refillenza e la  violenza . Quelle armi fono in vero pe-    Digitized by Google     *   a 4 U Combattimento Spirituale  fanti, e difficili a maneggiar/!, ma pu-  re fono affatto necefifarie.   La condotta, e la deftrezza imparar  la dobbiamo primieramente dall 5 efem-  pió di Gesù Grillo, poi da quello dei  Santi, che ci hanno preceduti in que-  llo Combattimento 5 e finalmente dai  precetti, che daremo , i quali forme-  ranno il principale Soggetto di quelli  Efercizj .   Gli ajuti, e foccorfi conviene atteri-»  derli da Gesù Cri/lo , dalla Vergine di  lui Madre, dal nollro Angelo Cullode,  e dai Santi , i quali non ricufano di  farfi tal volta perfonalmente prefentì •  alle nollre battaglie . Potremo altresì  cavarne dai difcor/ì , che tengono il  luogo di Lezione Spirituale in ciafcun  giorno di quelli Efercizj.   Ringraziate Dio di quefti lumi . Chie-  detegli le cinque cofenecelfarie in que-  lla guerra Spirituale, ma principalmen-  te il fuo ajuto, e la fua alfillenza.   Il Colloquio con nollro Signor Gesù  Grillo, colla Vergine Santiflìma, e con  il vollro Angelo Cullode. Pregateli ad  afiiilervi ne voliti Combattimenti,    CON-    _      Del P: S dipoli . *' zf*   CONSIDERAZIONE II. ;   ( A Onfiderate , che le prime armi, di  ^ cui ufar dobbiamo quali in tutte  le noftie battaglie fono, come poc’an-  zi abbiamo detto, la Refìdetvza', e li  Violenza, e che pe* adoprai jc con prof-  pero riufeimento bifogna ufare le in-»  duftrie feguenti .   Allorché faremo combattuti daqiiak  che pattfone violenta, la quale ci farà  oracolo all’ adempimento della divina  Volontà, bifognerà farle frónte con un  atto della noftra Volontà contrario a  quella pattfone, e procurare d’efeguire  lenza dimora ciò , che Dio vuole da  noi. Nella iftettfa maniera quando faro?»  mo (limolati da qualche difordinata  palone ad acconfentire a qualche pec-  cato, farà duopo fare la mede/ima re-  fi (lenza , e determinarci forteinente a  non acconfentirvi giammai ; e fe noi  vergiamo, che la tentazione continui,  fara di m e di eri di ricorrere a Dio con  alcune orazioni brevi , e ferventi per  implorare il fuo ajuto. Che fe fentia-  ìno ancora dentro di noi qualche lan-  guidezza , converrà procurare di fati-  carci confederando , che 1’ acqualo del  Regno de Cieli efigge grandi sforzi*   B ^ e che    Digitized by Google    1,6 II Combattimento Spirituale  e che fol tanto quelli, cne fanno vio-  lenza a fe medeuini ed alle fue paf-  fioni, T ottengono. Chefe la tentazio-  ne è sì gagliarda di maniera , che ci  troviamo come agonizanti nel perico-  lofo conflitto, farà efpedicnte portarli  collo Spirito a ritrovare Gesù nell'Or-  to di Getfemani 1 e pregarlo a fortifi-  care la nodra debolezza affine di pote-  re con eflfo elclamare: Sia fatta la vo-  Jlra Volontà , , e non la 'mìa. ( Match. z6*  v.39.) Dopo tutto ciò bifognerà eoa  diverfi atti- fottomettere la n olir a vo-  lontà a quella di Dio , e ftudiarci di  far ciafcun’atto con tanta efficacia, fer-  mezza, e rifoluzione, e con un'inten-  zione si pura, e retta , come le tutta  la noflra perfezione , tutto il divin be-  neplacito, tutto l'onore, ed obbedien-  za, che gli dobbiamo , polla tolfe in  ciafeuno di quelli atti.   Sarà duopo ofiervare quelle induflrie  non folamente nelle cole di gran ri-  marco, ed importanza, ma altresì nel-  le più leggiere . Non bifogna lafciar  paflare giammai alcuna occafione per  piccola, ch'ella Ila, di fare la volontà  di Dio > imperciocché fe no.i gli iìamo  obbedienti, e fedeli nelle jùccofe cole  e più agevoli , egli ci d*R 'K grazie     rr * *>e! JP , Sditoli »  ed importanti . - P u   •Rifolvéte di fervirvi di quette \nA„   Pentirvi T v Ced£r r ne! ' e Tentazioni *  , ir J: v 1 d averne fin ad ora fW. c .   mal ufo , e domandatene perdono a   ftolfp" 0 ^^!.^^ 0 A . n g;Io Cu-  e maneggiare quei? amTcon^nfd?   ««««io invincibile.   . ^ ^oblazione. Offeritevi a Din rW»   “'ni ^’ afpÌrare ^  appiccandovi con gran coraggio ilb   mortificazione delle, vofire paloni ed   alla pratica -di tutte le cole TZ’ ù   vecchi • a / P ° ,gliar vi de vaftri'   • S e».™ 05 » per «veft->vi di   . ' * / •   i 11 iezione Spirituale pel pri mo  Oiorno.   °‘ l '?*?”’ » e d'IU ri/i.   Azione, che ci fono neceffarie   in qucjlo Combattimento   spirituale»   Merchi fono indirìz- .   tt r ìn P T JP c S«J rc i in una Gner-  a, c in certe battaglie , in cui bifo-   B - —    gna    \+%    il Combattimento Spirituale  gna fpargere più lagrime, che fanguej  c che dall’altra parte il principal Ne-  mico , , contro di cui abbiamo a cbm-  battere, e a trionfare, fiam noi mede-'  fimi , di maniera, che vinto , che lìa *  éd atterrato quelto domedico Nemico,  tutti gli altri, avvegnaché perni ci olìf-  fìmi , $i fattamente indeboliti rimango-  no, che fton fono quali più da temer-*  ili egli è certo, che abbiarn duopo d  uha forzale d’ un coraggio maggiore,  per- così dire, di quello d’Aldiandro,  e di Ce fare, fe bramiamo di riportar-  ne la Vittoria,; imperciocché , febbene  quedi Monarchi , e Valorofì Capitani  abbiano avuto tanto di for,za, e diva-  loie per foggiogare le Nazioni più bar-  bare, e più feroci , egli è certo pero,  che non ne hanno avuto abbadanza per  vincere ie medefìmi , perché^ dopo^ d  aver condotti in trionfo i Re prigio-  nieri , eglino fono, poi rimali fchiavi  delle loro pallioni , effendo ben più  malagevole quella Vittoria della ^con-  quida delle Provincie, e de’ Regni in-   La vendetta, o T ambizione obbliga-  vano quelli Conquidatori , a prender 1*  armi; ma qui la compunzione . e la,  penitenza ce le pongono nelle mani »   . ' • cw    =9    / . . jv/.P. Scupoii. if   Così ili vece cielfangue, ch’eglino lpar-  gevano , noi non abbiamo a verfare  che lagrime di contrizione : Io che è  di fo venie più difficile , che le aveffi-  'ir.o a fpargere tutto ilfangue, che ab-  biami nelle vene. •   Per quefla forza non intendiamo già  quella» che e propria per .raffrenare L*  audacia, ed il timore, ma intendiamo  lina fòrza, o pure un Coraggio , che  ci fa fuperare tutte le difficoltà , che  pofliamo incontrare nel profeguimento  della Vittoria fopra le noflre paffioni ,  e nella pratica delle Virtù Crifliane  le quali fono per la maggior parte d*  Un’afpetto afpro 3 e difficile: di manie-  ra, che fenza edere animati da un gran -  coraggio, e forniti d’ lina forza, invilir  cibile non fapremmo farci firada, for-  paffando le difficoltà che le circondano.   Qucdo fetvirà per difìngannare non  pochi, che incominciano la Vita Spiri-  tuale , i quali leggendo in certi libri  di divozione le ( granai coniolazioni , e  Soavità, e dolcezze , che Rullano ta!  Volta certe Anime, nel principio dei lev '  ro efercizj, credorio , che ; tutto . quefió  Cammino fìa coperto di fiori, ferizichc  vi fìa alcun travaglio, o fatica da io-  flcnere ; ed appoggiati a quella J°ro . -   B 3 * °P ; ~    Digitized by Coogle     $6 11 Combat ti mente Spirituale   opinione non prendono le armi pef  combattere * ma piuttofto fi pongono  in gala, e fi difpongono, come fe do-  vefiero celebrare le loro Nozze coli*  Agnello; non riflettendo, che fe bene  il pofiedimento della Virtù fia uno fia-  to di pace ridondante di Spirituali de-  lizie; la firada però, che vi ci condu-  ce, è molto afpra, e difafirofa ; con-  ciofiacchè fa di meftieri vincer prima  il nofiro amor proprio , domar le no-  fire pafiloni , e combattere contro di  noi medeiìmi fin a tanto, che lo Spiri-  to abbia acquifiato un fovrano domi-  nio fovra tutti li noftri fregolati appe-  titi; lo che prefnppone una guerra la  più crudele , che immaginar ci portia-  mo; quindi ci abbifogna un grandilli-  mo coraggio, ed una forza invincibile  per Superare tutte le ripugnanze della  noftra inferma, e guafta Natura, fino a  che ci fia ritifcito attignere T acqua de-  fìderabile della ciftema di Betlemme »  fenza che i noftri Nemici abbiano po-  tuto impedirci I* acceftb a quella fior-  gente di grazie; e poi dopo d’ averla  ottenuta , allorché ella fia già in no-  fho potere, dobbiamo, fe fiam fedeli  ■privarfene, e forno un grato Sacrifizio  a Dio , applicando il nofiro cuore ai   tra-    ' ~ Del P, Scapoli, $ t j   travagli, che precedono la virtù, anzi *  che alle dolcezze, ed alle Confolàzio-  ni, che o la feguono, oppur Y accom-  pagnano.   Se bramiamo adunque di ben rulla-  re in quello Spirituale Combattimento,  e riportare ogni giorno delle nuove  Vittorie fopra di noi medelìmi , ed i  noftri fregolati appetiti/, conviene ar-  marci d’un fommo coraggio, e d’una ,  rifoluzione ferma, collante , ed invin-  cibile, e non ceder giammai, o dare a  dietro per qualunque difficoltà , che  polliamo incontrare. Dobbiamo imita-  re coloro , che camminano contro la  corrente d’ un fiume rapido , e violen-  to, li quali fenza punto fc orarli allor-  ché l’impeto dell’ acque feco li tragge,  raddoppiano i loro sforzi, e finalmen-  te guadagnano la riva bramata non o^'  llante la refillenza, che le correnti ac-  que loro facevano > che fe per mala  forte addiviene, che tal volta reftiam  vinti , dobbiamo ben tolto ripigliar  nuove forze, nè rallentare giammai dal  noltro buon proponimento. Ah ! veg-  giam pure non pochi, che fono inllan-  Cabili negli affari di quello Mondo? di  maniera che non v’ è difficoltà > eh 9   non fpianino, non oliacelo > che nou   vin-    Digitized by Google    s     3 1 11 Combattimento Sf-ìrìtuaté   , Vìncano y ora con quanto più di r agio-*  ne dobbiam noi dunque sforzarci , edt  impegnarci in quelli fanti Efercizj ; i  quali feco portano un travaglio molto  minore, e una ricompenfa, che non c*  fallace, nè Incerta, come quella , che  promette il Mondo a’fuol Seguaci? Pe-  netrati , e convinti da un tal. rifleflo  armiamoci di quello invincibil corag-  gio, c di queda invariabile rifoliizio-  ne, che ci farà trionfare del noflro a-  mor proprio , e nello dello tempo dì  tutte le nodre paliioni , e inclinazioni  A^zioie, e che ci condurrà al pofiedi-  mento di tutte le Virtù , e in legni to  de.l Regno de' Cieli , che è dentro di  noi, giuda la frale del medeiìmo Gcr  su Grido. ^ i v .•  Biiogna però avvertire che quedo co-  raggio , e queda risoluzione debbono*  edere accompagnaci da una profonda-  Umiltà, e da un Santo Timore, acciò  non venidero inai a, farci cadere iris  qualche l'egreta prelunzione di noi  delìmìj imperciocché, f ebbene faci ne-  ccdàrio di faticare con tutte le nodre,  forze al confeguimcnto della Vittoria  delle nodre paliioni, e fregolati appe-  titi , dobbiam non di meno tarlo in  maniera, che fperiamo di giugnere a   que-    Google   j     _ „ Òei Pi ScUpoll • \ j ^   fcjuefta Gloria non per la nofira Virtù ?  ed induftria, ma ,per la grazia di Ge-  sù Crifto, e per la Miiericordia di Dio;  imperciocché, còme atteOa Salomonp *  ( £ccl,p,v . ir. ) il premiò della Corfa  non (empre appartiene , e. vien dato a  quelli, che furono più veloci, nel cor- 1  fo, nè la Vittoria ai più forti , e io-'  fondi i Per la qual Cola dobbiamo pri-  ora d'ogn altra cola conoscere la no-;  Itra debolezza, ed umiliarci profonda?  mente , presentandoci alla Maedà dì.  Pio come tanti fanciulli , ,che nulla*  fanno, g niente. poflònó, e lupplicatlcf»  ad arrichirci delle lue grazie per i me*  riti. di Gesù Crifta»; , ; .   -Non è però , che da noi s' abbia 1  languire in mia vile oziofità, ( Match»,  } b v * l ? 0 y hnpejciocchè non pofiumò*.  lai va rei fe non col farci violenza , e  col fuperare colla grazia del Signore,  tutte ^difficoltà infuperabili dalla na-  tura. L'Evangelio c’ infegna , non eì*>  fervi, che una /brada ben angufta.v ter  qual conduce al! eterna vita; Oh qnan~  tó ella * ftrettd qu.efta proda , dice Cri-  fio, quanto fpìtiofa , e .quanto pochi* fon  quelli che cammìnan per ejfa ! ( Matth*  7. v. 14. ) Le feguenti parole però fo-  no ancor più terribili. Fato tutti ì   • - • ' * - A ■' +    Digitized by Google    34 11 Combattimento Spirituale  flrì sforzi per entrare per la porta fret-  ta, conciò fiacche molti poi cercheranno ài  entrarvi, ma noi potranno . ( Lue . 13. v.  24. ) Egli non dice fol tanto, Entrate ,  ma ancora, fate tutti li sforzi per en-  trarvi 5 lo che a chiare note ci additta  le repugnanze, le battaglie , gli aflal-  ti, che biiogna foftenere^le difficoltà,  le pene, le contraddizioni , che vi s*  incontrano, e che non fi poflbrio sfug-  gire* Egli è, fuor di dubbio , necefTa—  rio combattere con tutto il coraggio ,  e con tutte le forze contro gli frega-  lati appetiti della corrotta natura, con-  tro i vizj, e le paffioni del Corpo , e  contro le paifioni dell’ Animo . Bifogna  altresì fuperare un numero d* oftàcoli  quaficchè infinito 5 egli è duopo di vin-  cere ietti a punto dìmoftrarfi di vince-  rei bifogna farli fuperiore alle maldi-  cenze, alle calunnie, alle. derilioni, ai  difpregi , alle perfecuzioni del Mondo?  diffonderli da un copioio numero di  tentazioni, d’artifizj, d’inganni, e di  lacci, de' quali fi ferve il nolho comu-  ne Nemico per forprenderci, ed atter-  rarci, le gli riefeai fofrrire cori corag-  gio, fenza impazienza, e collera > ma  anzi con ariimo intrepido > e tranquil-  lo le awerfità , refiftere con coftanza ,    Del P. Scupoli • 5 f   e vigorofa Fermezza alle luflnghe del-»  le ingannevoli profperit^ ; bifogna fi-  nalmente, fe fia duopo, cavarli gli oc-  chi, dice Crillo, tagliarli le mani , ed  i piedi , cioè a dire , privarli , e allon-  tanarli dalle cofe, che ci fono più ca-  re, più necelfarie, più congionte , al-  lorché elleno ci tolgono, o ci diminuì- »  lcono la libertà di attendere a Dio, e  di cercarlo con tutta la forza del no-  Uro Spirito. Quindi bifogna eflèrfeiq-  pre fuirarmi, e nella fatica, e annelare  incelTantemente a nuovi acquifti della  grazia di Gesù Crillo , affine di ripi-  gliare col mezzo di quelli foccorli la  lena, ed il vigore , che d va fcemam-  do in quelle battaglie.   Che fe vogliamo degli Efempli per  animarci ad una. fifpluzione sì genero?-  fa , e necelfaria per quella imprefa ,  ponghiamoci avanti gli occhi ciò, che  ìApollolo San. Paolo ci rammenta di  tanti Eroi di Santità , che ci han pre-  ceduto. Li Santi, die egli , hanpo di-  inoltrata la loro forza , ed invincibili  coftanza nella guerra dello Spirito , e  della Carne ; èglino hanno, fofferte con  intrepidezza le derilioni, le battiture * ■  le prigionie; fono fiati lapidati^ fegati  per mezzo, travagliati eoa ogni iorte     $ 6 11 'Comhatt^mvnte Spirituale  dì perlecuzioni, altri di loro fono (lati  panati a fìl di ipada, non pochi coper-,  ti di pelli d J agnelli, e di capre, eitre-s  mamertte poveri, afHitti , e anguftiati  al maggior legno, come fe fodero gen-  te indegna per lino di comparire nel  mondo, andavan raminghi quii e là pei?  le forefte, per i monti più fcofcefi,e E farem noi sì codardi , ed  ingrati, che non ci rechiamo a Uretra  noitro dovere d’imitare in qualche co-  la quello , che ha (offerto tanto per  Dorico vantaggio, e per darci «nefem-  . ; C pio,    II Combatti™»” Spiritual*   li** rhe ben poffiam fegmtare? E foft  F°’ tal Capitano feguita•   ro la S Uid ; .r - E j ett j po tremnoi dii-   10 f ' U Acaudate a quelle battaglie   ^ i So P« iupe'are tul>   ori difficoltà , e virilmente   ihmtndo, non folamdnte porre mi  combatta ^ dir ta morte ai no-   fuga, ma.® N _• inganniamo , di   ftri Nemici * Non ci mg, e - t   graziai quella pile f' u nefti al nóftro   Sottri Nemici lo™ s > «^“ffariamen-   bene, e r v *? |le ìa morte o da una  te feguir ne j j oro vita e la   parte, o dallalt a a m 0rte èla nb t   nottra morte, e w   ftra vita per tempre, . muf.   !.. n Tratto M prima Giorno . { • .   ' Y   l effere i.‘“ urne in quello Combam-  luzione d ent «e J ^ cuore   mento S P'"- U ", finC era confidanza dx  fortificato da un- * « c ® pp i; C arvi ab-   Dio; per te noi,   la p»aca delle . nofl confi-   fcol configl • spirituali, e leau-   derando gU . ed altre cofé firmili  fterità corporali, ed : al.^,^ £ i a .   che come me&» P»    by Google    bel P, Scapoli . $9   re le voftre pacioni ,e per praticar^  piu agevolmente le Virtù Cremane, ne  avendo per elfe alcun attacca di affe-  zione, o d’impegno, ma ufandone con  una grande libertà di Spirito ; Terzo ,  di confervare una memoria particolare  dei vizj , ai quali fono foggetti colo-  ro, che affettano quelle cole efleriori,  e che vi li immergono con foverchio  attacco, -affinché quella reminifeenza vi  faccia tempre guardare con orrore i lo-  ro difetti, come pure il loro flato , che  Dioabborrifce, ed il quale èfóggetto  a fpaventevoli cadute . Qutirto di pra-  ticare fedelmente tutto ciò, che avete  ponderato nel fecondo Efercizio , e di  regolare il voflro tenor di vita a nor-  ma di ciò, che vi fi contiene , e che  altresì avete rimarcato nella feconda  Confiderazione del quarto Efercizio*.  Quinto di prendere, per lo frutto della  Lezione Spirituale , una collante rifa-,  lozione Rappigliarvi con tutto l’impe-  gno 4 sì generofo difegno, qual’ è, di  combattere le volil e padroni con la pra-  tica delle Crifliane Virtudi.   * * . * ' •   i Pine del primo Giorno*    C a SE-    \    Digii    Google     SECONDO oro RNO.   Di due cofe, da chi dipende in gran   • parte l’efito delle notti e vittorie in  quello Combattimento Spirituale > che   J fono la Diffidenza di noi medefìmi ,  . c la Confidenza in Dio . ' ; , .   $ ‘ * «   j . ESERCIZIO PRIMO.   * ♦ •   _ Della, diffidenza di noi fiejfi.    L’Orazione preparatoria come nel  £rimo Elercizio dei primo   Giorno . - ' ^   ,1 ' / '   • CONSIDERAZIONE I.   C Onfiderate, che la prima cola ne-  ceffaria in quefta Guerra Spiritua-  le per lo felice efito delle noftrc  battaglie è una verace diffidenza di noi  Retti. Quella acquiftar la polii amo con  vari mezzi. Primieramente con una lin-  eerà cognizione del* noftro nulla , e del-  la noftra debolezza , ed impotenza al  bene; tenendo per certo, che da noi  medefimi fiamo un nulla, e nulla pol-  - lìamo , incapaci eftendo di rare azio-  ne alcuna , con cui meritarci la vita   ctcy-    1     . \ X>el Scupoli. • 4*  eterna) in . fecondo luogo coll Orazio-  ne, imperciocché eflendo quella diffi-  denza un dono di Dio, egli e ben giu-  fio, che glielo chiediamo , e per ot-  tenerlo bilogna prefentarci a lui con  le difpofìzioni feguenti. Fa duopo per  ' tanto, confederarcene affatto privi , e  credere, che non fiamo capaci > di far-  ne acquillo colla noftra propria indu-  Uria , ed avere una ferma f^eranza di  ottenerla dalla di lui Bontà j e con  quelle difpolìzioni dobbiamo chieder-  gliela con perfeveranza, credendo fer-  mamente, e fperando , ch a egli Ce la  darà, e che non ci lafciera storniti a  una virtù , che ci è sì necelfaria , le  gliela domandaremo come ima cote,  che gli è gradita , e che richiede da   Confondetevi alla presenza di Dio  per quella vollra prefunzione , ed in-  terno orgoglio, cne conofcete , e per  quello, che non liete ancora giunto a  conoscere , e benché egli non v i fia  palefe , credete pure, che avete ìlcuo-  ie infetto di quello veleno . Intente  quella Verità' da tante monelle, e lai-  de azioni, c da tanti enormi peccati ,  che avete commetti, e datanti  menti, incili cadete ogni giorno   I- 3     Digitized by Go     4z ìl Comi atti mento Spirituale  dete a Dio la cognizione di vói ftdfr  li, e della voftra fiacchezza , ed ìmpe-;  tenza al bene, e per confeguettzà una  Santa diffidenza delle voftfe forze , e  a queffeffetto difponetevi nella manie-  ra, che di fopra abbiamo accennata.   Il Colloquio col voftro Angelo Gl-»  Rode , acciò vi faccia vedere chiara-»  mente ciò, che fete, ciò che potete ±  e che non potete, e quindi in feguito  di quella cognizione vi raflbdiate. ili  una lineerà diffidenza di voi medefimu   / Considerazione ir. :   C Onfiderate ancora gli altri mezzi  efficaciilimi per far 1 a- cquiftp di  quella Santa diffidenza , Vale a dire i  fondamenti, e ragioni, cheabbiamodi  diffidar di noi fteffi per le grandi de-t  bolezze, e miferie , che fonò in noi  tanto per patte del noftro Intelletto , è  della noflra Volontà , quanto per la  gagliarda inclinazione, che abbiamo al  male j come altresì per lo gran mime 3 -  ro de 5 nemici, co’quali abbiamo a com-  battere, fcaltri, e ripieni di mille in-  ganni, ed artificj inconcepibili , al con-  fronto de' quali noi divenghiamo viej>-  più novizi, e inefperti ; e finalmente  per le tante inlìdie, che ci tendone 'è  ' v . eia r*     Del ^P, Scuptlf f .^ t-i 4^  tiafcun paffo nei cammino .della Vini  fino a proporci, e persuaderci il male  fotto il manto della Virtù, e a trasfor-  naarfi in Angeli di luce pe* ingannarci  piu facilmente^ ed a villa di tutte q^ie r  ile ccfe ilabilitevj in juna lineerà diffi-  denza. di voi fte#/ . , v*>   [ Un altro mezzo affai proprio per acr  £Uifl?re ben totto quella diffidenza egli  è da iiottra medefima efperi^nza. Ogrfi  qualunque volta ci accade.  un /incero difeernimento di noi  medefimi , della noftra debolezza ed  Impotenza al bene, e per^confeguenza  la falutar diffidenza di poter far nulla  di bene colle noftre fole forze, e pro-  pria induftria; ma ch'egli è duopo al-  tresì aver con erta una perfetta ccMifi—denzà in Dio, e nel foccorfo della fax  grazia* v   Confiderate, che noi portiamo acqui-  sire quella virtù con varj mezzi . Il  primo è Y Orazione, chiedendola a Die*  incelTantemente , e con le medefime dii—  pofizioni, con cui detto abbiamo di do-t  verglì dimandare la diffidenza di noi  Serti. Dico con perfeveranza , imper-  ciocché non dobbiamo ceflare giammai  dai folpiri , e dal pianto fin' a tanto >  che non abbiam ritrovata quella pre-  ziosi perla, che ricerchiamo . In fecon-  - i ? do   ' /    Digitized by Cookie     ,-.. v T)el JP. Scapoli. ■ 47   4© luogo portiamo farne acquìfto , atr-  tentamente ponderando colla fcorta del  lume della fede, la Potertea, la Bontà »  e la Sapienza infinita di Dio. La di. Imi  potenza, a cui nulla v’è d 1 imponìbile*  la bontà, che non avendo limiti nèmi-  fura fa, ch’egli vedi fovra, e dentro dt  noi abbondevolmente le fue grazie ; a  la fua fapienza, la quale veglia conti-  nuamente fovra i nomi bifogni , e la  quale ben fa quando, e come egli deb-  ba concederci quanto gli domandiamo.  In terzo luogo ottener polliamo quella  confidenza ricorrendo all’ infallibile ve-  racità, e fedeltà della parola di Dio, e  delle fuepromefle, avendo egli promef-  fò il fuo a;uto a tutti quelli , che invo-  cheranno umilmente il di lui Santo No-  me. La Sacra Scrittura è piena di tefti-  monJ : , e d’efemp/, i quali chiaramente  ci dimortrano , e c’ afficurano , che di  coloro, che hanno pienamente confida-  to in Dio, niuno giammai èrimaftode-  lufo , In quarto luogo ci può animare  non poco ad una tal confidenza il riflet-  tere agli efim; , e preffocche infiniti be-  nefizi * die fino al giorno d' oggi abbiam  ricevuto dalla mano liberale ai Dio, c  la cura, che 4a  dilui divina Provvide!^  za ha Tempre avuto, ed ha tutt 5 ora di  ' . c i mi     *4S 11 Combattimento Spiritniite K  iiói 5 ma fopra tnttò bifognà fidar t e rimembranza de- fuoi benefizi  ' ! del-     etó fifa IW^fcnw fopra £ ;   l* tofe   Crifta. n “ infioi « * Gesiì   ' Criff^°p e 0 r ^f 5 ?^”.°^° Signor Gesii  ce la persuada c ^n qU f 3 «   - E'RAzrONÉ m   Cy r n lt tiK Wfefa debbi quen*   Dte. aS & ella fi OE,W r° aVere ^   ma, e Collant? Jam?- lem P^ e mr-  corte dice S Piolo rt um ? cziandió >  |ni °r   Santo Giobbe * OrtK r e J?. ire c °t  mi Condannerà JÌ, Ì° f fù . àG } u ^zU'  f«*pt c ncnTV^fSji‘%^  «a condannata alfa mdnf ^   *Uva condotta a? Aw?r -V . S 13 ve-*  meno , % niente di   quefri eterni ella rf vi 1 * att 5^ a ’ r G ^e inf   «lenza. b?fnin j- batt ? la noftra confi,  Pront^n. 8 " 3 d ’ ve «>me il penderò, e  Prontamente riderlo alla bontà in*. *   . niu    Digitized by Google    A    $0 il Combattimento Spirituale  jiìta di Dio, ed ai meriti di Gesù Ori*  fto, a fomigìianza . di coloro, i quali ,  panando a guado impetuoso torrente ,  diverton lo fguardò dalla corrente , $  fiffolo tengono all* oppofta riva, affin-  chè dalprecipitofo moto deìfacque ab-  bagliati non rimangano privi di quella  prefenza.di fpirito, e direzione , eh 5 è  lor neceflaria per condurli a falvàmento;  così noi pure allora non ci dobbiamo  trattenere in confiderai noi medefimi,  $ molto meno i noftri peccati, itiadob-  biam follevare lo fguardoa Dio, edap*  poggiarci ai meriti infiniti del fuo divi-  no Unigenito; a dir tutto , in tutte le  noftre tentazioni efeguir dobbiamo il  configlio , che la caftità fuggeriva a S.  Àgoftino ( Aug. in Confi ). Gettatevi  nelle braccia di Dio , e non temete    giammai, ch’egli fia per abbandonarvi,  nè per lafciarvi cadere ; egli vi acco-  glierà, egli avrà cura di voi , egli vi  fortificherà; e fe nelle voftre battaglie  rileverete qualche ferita, egli vi rifane-  rà infallibilmente . Guardiamoci adun-  que lol tanto, giufta la frafe dell 3 Apo-  ftòlo, ( Heb, li. v. i?. ) di non manca-  re noi alla grazia , imperciocché dalla  parte di Dio, fe noi avremo una perfet-  ta confidenza nella lua Mifericordia , la   ■' ‘ fua “    i     t   . ^ DelP, Scapoli. -, ? jrr  iuà graziale il fuo ajuto non ci man*  cheranno giammai  : Rifolvete di approfittarvi di quell*  lumi i e di non mancare giammai di  confidenza in qualunque eftremità pof-  fiate ritrovarvi , anzi di Tempre vieppiù  aumentarla^. Rifolvete di fegnaìarvi in  quella virtù ; e perche ella non fi può  acquifere fenza il foccorfo della gra-  zia^ fìccom e tutte r altre, accofttfmate-r  vi di chiederla a Dio in tutte le voftre  Orazioni nella maniera , che di fopra  abbìam divifato -   Il Colloquio coti noflró Signor Gesù  Crifto, come T antecedente. •   ESERCIZIO TERZO. ■!   Za firada , e modo d 3 actjuìfiare ttttt ajfìe*  me la diffidenza di noi fiejfi^ e la  confidenza di Dio,   i   % . ‘   ' E 1 Orazione preparatoria al folito. t   CONSIDERAZIONE I.   * / *   € Onfiderate, come quelle due virtù  fono neceflarie, a chi defidera d*  incamminarli nella via dello Spirito , e  far progredì nella perfezione , concio-  fiacche colla diffidenza egli efce come   fuoc    fi 11 CèirtbdftttHefitó Spirita ut é  flior di fe fielTo diffidando delle fue fbi>  ze, e colla confidenza in Dio, intrcrdu^  ce Dio dentro di fe, tutto confidandoli  nella di lui Onnipotenza* e Bontà infi-  nita. Quefti fono i due primi palli, che  dobbiam tare, entrando nel travaglioso  cammino della Perfezione Criftiana , I"  uno in dietro, l’altro avanti y quello ci  ritira, e ci allontana da noi fteffi , £  dalla noltra debolezza 5 l’altro ci ac co»  fta a Dio , e ci difpóne a ricevere le  lue grazie, e gli dà campo d J operare  in noi grandi cofe.   Confiderate, qualmente non podi; di  coloro , che bramano d J avanzarti fui  cammino della perfezione, quali lenza  avvedertene, fi confidano in fe fieffi ,  c gli uni prefumono della perfpicacità  del loro intelletto , gli altri del loro  ottimo temperamento , quelli dei loro  ltud; , erudizione , e dottrina , quelli  della bontà del loro naturale , e della  loro lodevole educazione , e coltura ,  ed altri ancora della lunga efperienza,  e degli abiti delle virtùr di elfi acqui-  fiate. Egli è vero, che tutte quelle co»  le contri bui fccma alla virtù, ma fenza  il foccorfo della grazia fono 1 interamen-  te inutili, e bifogna fiflfare quello pri-  mo fondamenpale principio come cer-   tiffi- ;    Digitizod by Goòglt’      . -V tet P. Scufòtt. 11  fiffitiid , £d^ infallibile , che né i doni  naturali^ nè gl’ acquifici per eccellenti  £Ìie fieno , ile i doni gratuiti , nè la  Scienza* nè la Santità per grande che  pofifa edere, nè F abito di tutte le vir-  tù confermato da una non mai interrot-  ta perle verarfza, qtiand’ anche fofleeglt  f>aflfato irl natura, don fono capaci a  Farci fare una fola azione buorla, vin-  cere una tentazione, fcatifare il meno-  mo danno, e foftrire per puro afnor di  Dio la menoma afflizione, fe prima il  tfóftro Cuore non lia fortificato da urt  particolare ajùto, e fe il medefirtto Id-  àio non Ci doni a quell* eftètto la fui  grazia . In fatti quando i plà gran Sam  ti, e illuminati non aveffero, che i prò-  prj lor lumi, e le fole naturali forze del  lorofpirito, e del loro talento, ovve-  ro le loro buorfe abituazioni > la loto  condotta non potrebbe edere , che de-  bole, ed infelice* Quella è una verità  impOrtafltiffrrha , che dobbiamo impri-  mere nel piu intimo del nollro cuore ,  per quinci ff adicarrte quella occulta pre-  funzione, che et è cotanto naturale, e  per raffermarci in una perfetta diffiden-  za di noi fteflì * -   Quanto pòi a Ciò, Che appartiene al-  la confidenza , che dobbiai» avere in   Dio*     $4 M Combattimento Spirituale  Dio, bifagna porre per mafllma fonda»  mentale, che egli è ugual mente facile*  yincere pochi o molti nemici, ,deboIi'ro ferite, e tutti i loro nemici abbat-  tuti, e vinti alloro piedi. 4 .. • ... . i   Rin~    Digitized by Googl     •' Dèi & Scupoli. *  h Ringraziate Dio di quefti lumi, e fat-  tene buon ufo per raflodarvi in quede  due fante virtudi^ eccitate in voi un  gran defidefio d’ acqui darle , e chiede-  tele a Dio nella maniera , che abbiam  detto a .   * Il Colloq uio col voftro buon Ange-  lo. Domandategli i fuoi lumi , affinchè  poliate penetrare nel più intimo del  voftro cuore , jper togliervi tutto ciò ,  che potefle edere Contrario a quelle due  virtù sì importanti, e neceflarie* 4   CONSIDERAZIONE It. J   * • . A   € Onfiderate un’ altro mezzo efficaci f~  limo per acquiliare tutt’ aflìeme la  diffidenza di noi defli , e la confidenza  In Dio; ed è, che prima d’ intraprende-'  xe alcuna cofa , fi a per domare alcuna  delle nodre pallioni, fia per fare qual-  che opera buona, facciamo gli atti fé-  gnentif ^ • • . • ‘   Il primo fata di confiderare la nodra  fiacchezza , e dabilirci in una fincera  diffidenza di noi defiì; il fecondo dU al-  zare la nodra mente a Dio ^confideran-  do la fua potenza, la fila bontà,- la fua  Capienza infinita, prendendo quelle di-  vine perfezioni per k> fodegno della no-   fira confidenza, e fperando con viva fe-  de    Dìgìtized by Googk    $£ Il Combat ti fHenio Spirituali  de neil’àjuto delia fua grazia. Il terzo  d’indirizzare la noftra intenzione alla  Ynnggior gloria di Dio, e per efeguire  il di lui fanto volere » Se quelli atti  precederanno le noftrè azioni , in poco  tempo toglieremo dal noflro cuore que-  lla occulta prefunzione, che di fovente  s'àfconde, e s* invola alla Cognizione  de’ più fpirituali , e la quale è di un  continuo oliatolo alla grazia di Dio.   Risolvete di feriamente applicarvi a  quella ^pratica * Obbligatevi a qualche  mortificazione quando in ella manche*^  rere.   Il Colloquio col vollró Angelo Cu-*  /lode cofne il precedente. *   ESERCIZIO QUAftTQ.   t   La maniera di cònofcere , fe operiamovi  • rumente con una fine era diffidenza di   noi ftejfii e con una intera confidenza   in Dio 4 '    e .buceri  fetta confidènza in n; d ' que . fa Pe£  ludi’ occulto orgogliosi £&%&   no    A J    ] by LjOOQle    ogle     11 Combattimento Spirituale  fio il voftro cuore. Confederate ,,  come in quelle del voli ro  flette Medico, accio egli faccia in voi,  e di voi tutto ciò, eòe vedrà più op-  portuno per fvellere dal vollro cuòre  guefto veleno, onde polliate più predo,  e agevolmente acquiftare tfna lineerà dif-  fidenza di voi lfe(fi ? ei una perfw con-  fidenza in Dio*   La lezione Spirituale, per !p  Secondo Giorno. /.   Della Grazia , che è il primo foce or ft  ne teff aria in quejlo Combatti*  mento Spirituale .   D Opo aver 1* Apoflolo S. Paolo nel-  la fna Lettera a* Komani ampia7 ,  mente trattato della fiamma delle qoflre  palfioni, e della noflfa carne, proroin-  pe in quefle lamentevoli efclamazioni .  Mifero eh * io fono ! fhi mi libererà - dal  -corpo di ytefla morte \ poi rifponde a fe   me- i    Digitized by     Del A Scapoli.   medefimo in pochi accenti . La Grazia  di Dio donatami per Gesù Crìfto . Con  quefte parole dal corpo di qttejla morte ,  non intende già lApoftoio di additarci  queflo corpo, che è foggetto alla mor-  te naturale, ma bensì quello, cheime-  defimo chiama Corpo del peccato , qual' è  il noftro depravato, e corrotto appeti-  to, le di cui membra fono tutte le no-  ftre paflìoni, e frcgolati defiderj , che  ci portano al peccato . Ora quefto è quel  corpo , da cui come da un crudele ti-  ranno la grazia ci libera , e difende .  Ella raffrena la parte concu pi feibile, af-  finchè e (fa. non ci faccia cadere nel pec-  cato, e fortifica T iralabile, acciò non  rallenti, e non fi fcoraggifcanellacqui*  fio della virtù j e perche tutte le pacio-  ni naturali-, che hanno la lor iuflìftenza  in quefte due inferiori potenze della  noftr’anima fono come altrettante aper-  ture, per le quali il Demonio ordinaria-  mente s’ infinita nel noftro cuore, la gra-  zia pone a ciaicheduna delle fue porte  una. virtù infufa per afiìcurarci contro i  pericoli, che ci potrebbero derivare per  parte d’ alcuna dì quefte paflìoni. In tal  maniera la grazia ci libera dalla tiran-  nia del corpo del peccato, che è il no-  ilro depravato appetito, d’onde procc-  io dono    Dìgìtized by Google    él 11 Combattimento spirituale  dono tutt'i noftri movimenti, e frego-  lati defiderj r contro de'quali dobbiamo  combattere. •   Ciò è veramente ammirabile, ma lo  è ben anche di più ciò, che quella mer  defima grazia opera nella parte iiiperio-  Ire delf anima . Ella ripara, e fortifica  con modo maravigliofo tutte le poten-  te della parte fiiperiore ; . ella rifchiar*  l’intelletto, muove la volontà , rifve-   f lia la memoria,, e fortifica il libero ar-  itrio, e. fopra tutto ciò, ella fa fogr  giornale Iddio ftefib nell 5 anima, affin-  chè facendovi fua dimora , egli la go-  verni , e la difenda , e fia prelente ne  .noftri combattimenti per combattae an-  cor egli dentro dì noi e con noi a no-  Uro vantaggio.   .iddio Signore fia in noi in due ma-  niere ; colla prefenza della fua divini-  tà, e coi mezzo ideila fua grazia; colla  prima egli è non fedamente in noi, ma  in tutte le cofe per Efiènza, per Prefen-  za, e per Potenza , riempiendo ogni  luogo colla fua immenfità , ed effendo  colla fua divinità sì intimamente nelle  Creature, che farebbe loro dmpoflìbile  di fuilìfiere, e confervarfi un fola mo-  mento, scegli non foffe in effe; il che  faceva dire a Sant 5 Agoftin© ; e perchè  ». s.. ' mai    Digitized    • ^ Del P. Scapoli. „ . 4f>   mai ió chieggo y o Signore ? che vot  fce ridiate in me, quando io fletto non  vi farei, fe voi già in me non fotte ?  Nella feconda maniera egli non ritro-  vali, che ne guitti , imperciocché , fic-  co me afferma il medefimo Santo , Dio  è per ogni dove colla fua divinità, ma  non già còlla fua grazia# ~ *■  Quefta grazia è una partìcipazione!.  della natura divina, cioè- a dire , della  • fua farttità , e della fua purità * Con  , quella partecipazione Tuomo viene fpo-  gliato dr fe medefimo , e rivettato di  Gesù Critto, e dalla battezza, che trag-  | ge dal vecchio Adamo, è innalzato ad  ( una dignità sr fubKrtte , che lo rende  f partecipe della rrtedefima natura divi-  na, cioè a dire della fantità, della ben-  » , e della purità di Dio y impercioc-   ché la grazia è una qualità Celette, che  ha quella ammirabile virtù di trasfor-  mare rUomq in Dio 1 di maniera , che  fenza lafciar d’eflèf uomo, partecipa ,  quanto ne può effer capace , le virtù, e  perfezioni del medefimo Dio #   Quefta celette qualità è una forma fo-  vranaturale y e divina y che fa, cheTuo-  mo viva d’una vita fovranaturale, cioè  addire, cT una vita fomigliante ai prin^  ì cipio, da cui deriva: di maniera , ch&   D i JT no—    * 4 ìl Cowh pimento Spirituale  1*1101130 , che è in grazia» vive di auc  vite, luna naturale, 1 altra fovranatu-  rale; a quello effetto egli e proceduto  di due forme, che fono come le due a-  nime di quefte due vite, e quelle due  forme fono l’anima, e la grazia. Dall  anima, ch’è la forma naturale , proce-  dono tutte le potenze , e tute’ ì fenti-  menti per mezzo de’ quali l’uomo vive  della vita naturale. Dalla grazia» che  la forma fovranaturale , derivano tutte  k virtù, e tutt’ì doni dello Spinto San-  to, per i quali l’uomo vive della vita  fovranaturale, coficchè ciò , che 1 ani-  ma è al corpo, la grazia e all anima, e  come dall’anima proviene tutta la bel-  lezza , tutto il vigore e la. robultezza  det corpo , così dalla grazia procede  tutta la beltà, il vigore, e la forza tut-  ta dell’anima. La beltà, cilena grazia  imprime nell anima, ella e si grande >  che non fi può concepir quanto barn •  Ella ci è rapprelentata nella Sacra Scrit-  tura fiotto i iimboli di preziofi gioielli  formati dalle mani dello Spirito Santo,  i quali rendono l’anima si pei rettamen-  te bella, e sì gradita agli occhi di Dio,  che nel tempo medefimo, in cui ella n   è adornata , egli T accoglie come ina   figliuola, e pe; fua Spofa. Quell infoilo    Oigitized by GÒOgle    bri Pi Stuprili éf   quei paludamenti di fallite, quella veflfc  ni giuftizia, quella corona, e quei ric-  chi gioielli , di cui parla il Profeta Ifai a  ( ifaù i6'V, io.), i quali non fono ah*  irò, che Jc virtù. infide, e i'doni dello  Spirito Santo* La grazia, è il principio»  e la forma di tutt’i doni celelti, da lei  provengono tutte le virtù , e tutti gli  abiti fovranaturali , e in elfo lei fta po-  lla quella ftupenda bellezza, che rende  l 1 anima degna dell’ amore, t della com-  piacenza del medefimo Iddio. Il primo  effetto della grazia è di render l’anima  perfettamente bella * e sì accetta agli  occhi di Dio, ch’egli la tiene non fo-,  lamente come fua figliuola, e fua fpofa*  ficcome abbiam detto , ma di più come  fuo tempio , e fuofoggiorno, e la ricolma  di mille grazie toftocchè la vede arric-  chita di quella divina qualità.   Per mezzo della grazia l’uomo è co-  lli tuito figliuolo di Dio, ed erede del  fuo regno ; egli è regiftrato nel libro  della Vita, a cui fono aferitti li prede-  ilinati; privilegio, che Gesù Crino ac-  cennò afuoi Apolidi in quak,equan-^  to gran conto fi debba* avere , allora  quando ritornando eglino tutti feftofi  dal vedere, che per fino i Demonj era-  no Ioìq obbedienti nel di lui nome, die~   Di de    gg II Combattimento Spirituale  loto quefta rifpofia» Non vi gloriate*?  perchè i Demoni vi obbedì fc un* r ma che i  voflri nomi f eno ferini nè Cicli + Imc. 1 04 .  nr, 20.) La grazia finalmente rende Suo*  tt\o sì caro a Dio, che tutte le azioni ,  ch'egli fa in quefio» fiato , purché non  fieno peccamìhofe, gli fono gradite, e  fono meritorie della vita eterna, il che  fi debbe intendere noir folamente degli  atti vi mieli , ma ancora dei naturali ,  come fono il bere, il mangiare il dor-  mire r Imperciocché eifendoil loggetto  gradevole a Dio, tutto ciò, che Fa, c  che non. fix peccato,, non gli fa difpia-  cere „   » Dalla grazfa nafee ancora tutto il vi-  gore, e la forza dell'anima; ella la ri-  fana, e la libera daUa fiacchezza, e de-  plorabile in fitrmità, in cui la teneva il  peccato , e la ritorna in un perfetto vi-  gore, e in una: forza incomparabile in  tutte le fue potenze di maltiera ,« che fi  ritrova capace d' efercitare tutte le fun-  zioni della vita- fpi rituale ^ Ella illumi-  na T intelletto ,- e ’lo ammaefira di tutto  dò, che debbe fapere , e conofcere >  muove la volontà, e; tutte le potenze?  della parte inferiore a ciò, che debbo-  no operare ; le ipiana la firada del Cie-  lo, le raddolcire il giogo dei Signore*  , le    Ifel P. Scapoli» ' 0   le rende foave, e leggiero ciò, die po'  1* addietro le era grave, e pefante, e la  fe correre nel cammino della perfezio-  ne* Finalmente non v* è dal Mondo piu  ammirevole cofa di Ciò, che la grazia  opera in un* anima. Effe la trasforma y  , la folleva, la incoraggifce, le fa trala--'  iiciare ì perniziofi corami del uomo vec-  chio, le fa cangiare gli affetti, e ifuoi  piaceri > le- fa cercar con ardore ciò, che  prima abboniva, ed abborrrre ciò, che  ardentemente bramava ; le fa fembrar  dolce ciò, chele era amaro, e amaro  ciò, che le era piu grato. Egli è im->  potàbile a dirli qual gioj a le rechi, qual  pace le infonda, quat lumi le comrmu-  flichi per cortofcere la vanità del- Mon-  da* e il pregio ineftimabile di quei be-  ni fpi rituali, che ella prima difpregiava  cotanto. Finalmente non fi può abba-  ttala ridire qual forza effe le dia per  combattere, poiché la rende invincibile  a tutte le potenze dell* inferno.   Ciò però , che al noftro proposta è  da notarli fìngo burnente fi è, che è pro-  prio della grazia il fortificare l anima  per mezzo delle virtù provenienti dalla  medefima , le quali fono Come altret-  tanti capelli di.Sanfone, ne* quali con-  fitte non follmente la bellezza, ma la"  * -i ' for-    v    é$   Quella maraviglia fi dà a vedere in  molti e lerci zj della Vita fpi rituale , ina  più chiaramente riiplende nel pentimen-  to, emel dolor de* peccati, in cui que-.  Ila inferiore parte della nollr* anima di  fovente vi lì interelfa cotanto, eh 1 ella,  s* affligge, e fparge per quello effetto  più lagrime , che non farebbe per tutte  Je perdite piu rimarchevoli dei Mondo *,•   Da tutto ciò raccoglier polliamo la  neceilìtà> che abbiamo della grazia in  quello Spirituale Combattimento i con*  ciolìacchè , o vogliamo combattere* Ue  noltre pacioni, e viziofe inclinazioni, 0  praticare gli atti delle virtù loro oppo-  rle per acquiùarne gli abiti, o voglia-  mo finalmente godere del f.utno delle-  noflre vittorie, e vivere in una profon-  da pace colla perfetta unione con Diof  nulla di tutto ciò pofiiam fare fenza 1 *  ajuto della grazia , colla quale pollia-  mo tutto e fenza di cui non polii arr*  cofa alcuna. • > .   Per quello motivo, io eforto chiun-  que vorrà cavar profitto da quelli eler-  euj 7 di fare da principiò itf>a buona   Cne preparatoria 4 fojfco.   c 'ONSID£RAziONE ì. ì   lira J‘ npe S nat « «WJa necktà Ite   P^Tbr’aS'a per ? ià *£   -piedi per «    YQ-    «t 11 Comhuttmtmo Spi rimai f  Volontà,' e Kmmaginaz.one, «.iella che  muove lèapprttto fenfit.Vo ; egli e cer-  „„eftì due occhi fono 1. orino-    ftn comDatnmcnu ui LT   ci deve di'-fomma importanza ai uert  ' iiiardareèt àù*$ non cadano m potere  tie'no-ìri. nemici -.mentre allora diipe-  far- dovremmo della vittòmj   Ringraziate Dio di queftì nini 1 ? chie-  detegli la grazia di poter ioggettare  Guelfe due facoltà : dèlia- voftr atìima al  fuo fervìggio- - Pregatelo di non per-  metter giammai v eh fcffo s codino in pos-  ter de’ v o(l ri nemici, cioè a dire , che  fieno acciecati dalle ™$re pàtfom , o  ingannate dalle illufioni del I*momo .   CO ™CUn Angelo, Chiede . lo   Spirito Santo Efooi M&gfàgS  Santo Angelo il foccorfo delle  fpkazio^ccfo quefte dué potenrc foh  la voto' anima vi fervano utilmente ,in  tutt’ i voftri Combattimeli . . -,   CONSIDERAZIONE II.  '/nonfideratev ;    dknfvit   to vyVff mem! 6 5 taragli d*   «ri Nemici , i m ÌZ ÌTb^ 1 ^  V W .magnanimità , e ciò cL ri r*«j*  piu fWiligiunti *■ D)o' 3 'chetile ifj-  ipreggiare il     amor df f   lcien° : ^   care r noftri fregolati ■appetiti per deòo*  Ji. Me fieno- e iti eofe anche di S  momento; ,-.è • te^mprefi^^S  maggior lode * che >1 prendere più Ch  tàj e riportar Attoria delle niif „S^  ròfe àftnate*' -jn-?; z ^ t 7 ™ , P° . ,,f ,   II Colloquio con lo Spirito^ Santo ,  C con l 3 Angelo voftro Cuflode , come  T antecedente.   ESERCIZIO SECONDO. %   jCioy che bì fogna ojfervarc , acciocché ih.  nefiro Intelletto conofca le cofe >   fv t '»/*»/*• ■ ■ . '•> w   com elle Jono 'veracemente .   U'/> : * !•> s, i. - . ; ,r ■   r y ; L’Orazione preparatoria al folito. ,-  CONSIDERAZIONE f. 1   • z • ' . ■ ,   J/^Onfiderate , che per conofcere le  V*'- cofe quali fono in fe fteffe , egli  è duopo tener la noRra Volontà libe-  |ra, ed efente da qualunque affetto > e  attacco alle Creature j imperciocché- ,  acciò .il noftro Intelletto:; le polla,  ben conofcere, e difeernere, infogna» ,  . che le confideri, e le difaminij prima ,   vi fi attacchi con qual-  che paffione .d’amore, o d-/ odio, con-  ciofìacchè e^li allora non è nè preve-  duto, nè.affafcinato , e gode tutta la  iua libertà > e tutto il fuo lume ; ma-  . > d le       , V;' - A/ P.Setptlf*--; f t   **J* Y° ont j Vi- h ? pe . r •'avanti coi?o»   e P° n ^rarlo con «no Spi-  nto deputato coi lumi celefti della gS-  e ddl^prazione , e febbenc da dì  ineftieri offervar fedelmente qued o Me-  todo riporto .a tutte le cofe, bìfogna  pero offervarló anche Con maggior e-  jattezza- riguarda alle buone, ed anche  alle piu Spirituali epiu Sante; imper-  ciocché per buona che d&- una cola , : r ‘ mo V ;d   Ringraziate Dio di quelli lumi ; Chie-  detegli la grazia- di Far : buon ufo di  quelli falutari ammaefhainenci , edi ©1-  fer fedele nel praticarli u Fate un co-  llante proponimento di' mantenere _ il  V olito cuore libero - da Jogui affetto^ sp*  verchlo alle ' Creature v acciocché nnon  refttate giammai ingannati nella xtima ,   che U® i®eèe#i * !J * D   Il Collòquio coir noftro Signor Ge-   . * ■>-> *rtr tv . 1 aK nnn    to, de non 41 quello dell" amor iucr ,  acciocché fiate fernpre ; liberi da ogni  attacco alle Creature , e in idato di po-  ter giudicare di tutte le cofe feflza er-  rore^ Implorate a quello oggetto r at-  jfiftenz* dello Spiato 1 Santo*   Jn H a f .03135 13q 313U3J 3 «3101»   ♦ 1 CON-      « : \ bel A. ScHpoltn } "   TV Considerazione: n.   C On/ìderate eh egli é più malagevo-  le rifanare dall'albagìa del Y Intel-  letto , che da quella della Volontà $  -imperocché quelli» . che hanno I Orgo-  Tho iolàmente nella Volontà poflono  tal voica ritrovare il giudizio degli al-  : trx migliore del; iuo , ,e dalla fommif-  lio ne del Giudizio palfar quindi a quel-  la della Volontà 5 ma colui, efie ha h  ■Superbia nell Intelletto, e il qualepre-  fumé , che à 1 filo Gi udizio ih migliore  rii io degli altri , .come fi fóttomet-  tera alloro pareri, che non deputa co-  si buoni come lì fuoi Quelli , che  ‘Piem iono e gonfi di queA Orgoglio,  rion vogliono entrare giammai fìel fctU  - tirrtento degli altri , imperciocché non  f° nof “^ e S 1,no altra ragione la  Joro ieco portano una cieca ofti-  Juzientì m fohenere ia propria opini®-  V "P 0 a continuare oftinatanlente Del  tnale incominciato : per dimoftrare, che  intramefero con giudizio ciò, che prò-  -ieguifcono Con perfeveranza*   -» Conliderate quanto Importa. rimediar  próntamente ad nn male sì dannalo. ,  prima che prenda : pó/TefFo noftro  Cuore, e tenere per certo , che il ri-  vd > > E 4 me-    . io il Combattimento Spirituale  medio più ficirfo fi è quello di fotto-  metterci facilmente agli altrui fenti-  meriti y è di diventare anche , per così  dire, bolidi ed ìnienfati per amore di  Dio, come gli Apofioli ed. i Santi han-  no praticato al dir di S. Paolo ( i. ad  GòK 4. 1/. io* ) 5 attelo che quefta fiol-  rezza vai più di j tutta la Sapienza di  Salomone. ,, 5>">r ncv '   :Fate cónto di quelli infegnamenti .  Rinunziate al vofiro proprio Giudìzio;   , amate di ieguitare quello 1 degli altri ;  abbiate in orrore cgni^prefunzione di  Spirito. Sovvengavi', che 1 ’ Umiltà è  ia lovrana, e la direttrice del difcemi-  mento, e del Giudizio , che formar  dobbiamo dèlie cole , e cf\ tifa ha il  «potere d’ illuminarci fopra tutto ciò ,  .-che fi & in noi , e fuori di noi. Lo  Spirito del Signore non ripofa che. l'o-  pra gli umili , e vói non f avrete giam-  mai, le. non fiate umile di cuore . ( , j   il Colloquio con nofiro Signor Ge-  sù Cri fio •* Pregatelo , che v" ìnfegni  qucda Lezione, polche egli ci ha co-  mandato di ricorrere , e indirizzarci a  . lui , allorché dille ^- .Imparate da me ,  che fon manfueto , ed Umil dì cuore .   ( Matth . 1 r. v. 19. )   + • « , • k *   ESER- * '    Digitized by Google     1 -f    «f»"': - .'' * S f' 1! .!'ì? • "?* Zuppiti t - ( ;£j   ’v.t r C^j[>riER,2JQ. ;   V tv Quanto firi,ne):eJJ' O ). .   . i. Orazione preparatoria al folito.   »?• ■ CONS IDER A ZTONE X.   „ ^'? nfiderat ? t >; ? u » nt ?, fe fpediente dì  ' rrt-£r r ? a ™ ARWQlnttfkuo da ogni  * £$ ci readiamo del  mtto ancata defle cofe. Spirituali , e   ni mtt ° fi 0 ’ ?“ e P uo (etvire alia no-  itra mortificazione, ed al noftro Spiri-  tuale profitto. Per Sfuggire un sigran  ucn • c ^* i?‘ ^ uo P° ollervare le cole   J tlo f. na e »ere come morti nella ri-   fwn^ 1 T tte fj cole, terrene,, non io- ‘  iamente. rifguardo alle mutili e proibi-   ma in ^H e ..^PPoitp, a quelle , che   farie ? erme ^ e> e c ^ e non >&#&. necef-   ^ A augnare. al nóftro Spi-   piu Stetti >, che ci farà  poiiibiie, afrettando una Santa ftupicU» !  ta ed ignoranza di tutte quelle cofe >  «he non ci guidano a Dio» 1 "   E 5 Le r '    li CoHn&tLtrìmerJo Spirituale _   > Le Novità f é-gfi. affaci del Mondo >  per quanto grandi efll fieno , debbono^  dfere per ' 1 noi come fe non- vi iottero »  e fe mi grado il noftro prbpómmentc*  giungano ? quelle al noftro orecchio*  dobbiam {cacciarle ben lontano da nor.   ffrfogna eflfere mdko fobr; nei ddi-  derio & intendere di rfapete , ì^jfcae   Celeftìr nuiraltro volendo fapere » che  Gesù èffitii voglio dire-, la Ina Vite,  e là fiia. ’ Morte Se tutto il  lo terremo lontano da R01 ’, 5°"    per ìuoi veri   Vogliono imparare nella M.  flon ciò,' tKe bada   ddiarè fé’ ft&ftr tutto flnmartente non  efìfendo per F ordinario, che amór pro-  prio, òhe òrgoglio , che inganno del   ^' Kifofvete di prévàlèrvt di qaefh av 5 -   Vifi molto iàlutaiir'Sbandite^^   ftrà mente ogni vana cunofitat Ca-  pite' avversióne per tutto ciò,, che v    nimenro ai -l ?   to, e dì flore in gtodja foP«   Ari fenfì, acciò per effi nulla di pro-  fano entri nella yoftr' Anima . Modera-  te Ij vollra avidità per le còfe Splrt-    4    • . Ì)gl fiy Scapoli * ^ !-   £U4I i yvc , non bramate di fapere akr*  cofa,che Gesù Criftò,.. : v , . - */ l.. t y  , Il Colloquio con Gesu.Crifto* Trat-  tate con lui di tutte «quelle cqfejcKier*  detegliele cow uni profonda umiltà ,  ed • urta piena confidenza nella fui boa-  U) e nel foccorfo della fua Grazia*   CONSIDERAZIONE II. /-   C Qnfiderate , -che fie noi’ oflervere*  remo fedelmente le Iftruzioni com-  prefe nella ^precedente Confiderazione  Scamperemo da molte infidie d^’ in-  fernale Nemico . Quefto ficai tra Ser-  pente accorgendoli, che coloro, iquar  Ji sì applicano alla Vita Spirituale, fo-  no pieni di buona volontà e animati  da un fanto fervore , indirizza tutte lè  Aie macchine -contro l 5 Intelletto , che  procura di forprendere^pet renderfené  Padrone, 0 quindi pofcia della volon-  tà , al .quaf effetto fi fervè delle arti   r* .. • * J UJ.tV'U li, f   ieguentu \ 0 , , ■ >   yi ff À T* é Ì . >*41 ff «?•   -Egri fi trasforma ,m Angelo di luce.  Voglio dire, che vainfinuandò dei peri-  fieri, e^fentimenti fublinu , e pieni di  airiofità principalmente a coloro , ' èné  hanno un fiottile intelletto , che' foij  forniti di molte cognizioni, è che fer   no- naturalmente ambizfefi > tal che   ' irt-    04 11 Cofnbutttmenfd Spirituali   fJntei'tenendoli eoa piacere in quefti pen-  sieri fublimi ,r ed eroici, ne quali egli-  no fi dannò a credere di godere di Id-  . dio , trascurino poi di purgar il loro  cuore * e d 5 applicarli al conofci mento  di fé ftefii x ed alla mortificazione del-  le loro paiììoni, e così vengono a ea>-  dere negl’ inganni dell 5 Orgoglio fpiri-  tuale : fi formano ufi 5 idolo dei loro  cernieri: fi perfuadòno di non aver Bi-  Jogno del coniglio d’ alcuno ; non con-  fultano, che il proprio peniamento , e  difpregglano la condotta degli altri ;  ciò* che li rende interamente incapaci  dei lumi-c.ekfii , e della grazia dello  Spirito Santo, il quale non poi a gì am-  mai in un'anima, che dia ripiena di pre-  funzione, e di orgoglio^ j • 1   ■■ Umiliatevi r'e deliberate di commi-*  nare ne 5 vodri Efercizj per la dirada la  più* umile , e la più Semplice ■:* che vi  farà poffibile -, fenza affettare • gìamma i  cofa alcuna ftraordinaria, o forprenden-t  te * Kifolvete d 5 applicarvi particolare  mente alla mortificazione delle voftre  paifioni , ed alla cuftodia del voftra.  cuore. Rinunziate al vofteo particolare  giudizio, e a tutto ciòc che può fere o-i  fiàcolo allo Spirito del Signore* il qua-  le non fi comunica fe non agli umili.:  . Il   i     V '• ■' Del Pk 'Sttifbli-, w 8f  ; ìì ' Colloquio con noftro Signor Go*  su Criflo, il qual vuole,, che abbiamo  la femplicità de fanciulli > fe vogliamo  effe r capaci .delle fue grazie ,e perciò  dille . Vi con f effe ->'\ervi glorifico o, mìo grate  ■Padre , perchè avete nafcojle quefie cofe ai  'Sapienti dei Mondo y e le drvete /velate 4$  fanciulli ( Matthé z»'v m z $ ..J *■ • . . • ; .. . b  * • * :* f .* * « v •’ i . a.". . i j-. . ‘i:u;i    ESERCIZIO QUARTO# •*   Coine fi debba raffrenare la vivacità,  della nofira immaginazióne •   V * imperciocché ficcome noi,  non polliamo rapprefentarci le cofe >;  che per mezzo delle loro immagini.,,  per lo più addiviene, che. in vece delT  Immagine, che ricerchiamo, ce ne fo**  prayiene un numero, prefio che infinito  altre, cl^e non ricerchiamo; e volen-  do noi © palTare dall' una ali’; altra  ritornare a quella : , che : ^abbandonami.   mo> laiciar quelb >.4» cui fiamo -Ofe r    cupa-    ' Il Combmi*mnt& Spiritual* ^  Cupariv-ne fiamo invertiti da un inftni-*  tà d’ altre* che ci rt prefentano; d 1 on-  de viene U - che . febbene , ci rifolyiamo  Coni tutta ià fermezza portìbile di trat-  tenere la ntìftra immaginazione ,  che non corra dietro ad una infinità di  og g etti , pur ella iVaniice* e quando la  richiamiamo, ancor, ci fugge* Erta è si  incollante e Volubile * che di iovente  à noi s’ invola fenza prender còmimia-  toy a fomigiiariza d’ uno. {chiavo fug-  gitivo > appartandoli fenza, cheifappia-'  mo la di lei venuta v Ella s’ arrefta a*  tutto ciò y che gli fi para davanti , e *•  al fommo liberi e dirtìcilirtima a do-  marli v ed olt’recchè : ellà è per J tc me-c  defima ditpiefto cattivo carattere , noi  fovente fomentiamo • il fuo capriccio  colla: nortra negligenza lanciandola ap-»  pii Care a Slitto ciò * che gE piace iferw  za-aritegno alcuno ; il che ci reca poi  un’impercettìbile danno i imperciocché .  rapprefentando ella pofcia all’ appetite*  {enfiti vó gli oggetti, di cui è ripiena y  cagi ona nella ■ noftr Anima un deplora--  bil difordine col foltevamemo  le.noftre padroni , che ci portano al  precipizio, da cui’ egli èdirttcilifiìrnoe  quali imponibile avere fbampo fenza un  parricolar aiuto di Dio.: Efià fa. 'ancora.   •Ad- " P £ S-    v* - t>el P. Scapoli * « 8/   peggio , mentre ftimola 1* intelletto a  veder quelli obbietti, e di fovente fe-  ce* il conduce , e quelli non di rado vi  tragge Ja volontà 5 onde poi nzfcono  Innumerahili cadute, allorché quell' ul-  tima potenza con una vii compiacenza  da il iiio confenfo al movimento delle  paflioni, che lolle vanii, e li accendono  alla villa di quelli oggetti loro efibiti  dall’ immaginazione*' * . ' -/ • \ ’ •   Riempitevi di facro orrore e mant*  viglia in riflettendo al lagrimevole fla-  to a aii il peccato ha ridotta! quell»  facoltà della noftf Anima v Nello flato :  dell'Innocenza ella formavi una gràrir.  parte delle delizie della vita umana h >,  ma in quello , a cui T ha condotta Db  peccato, ella n* & il Carnefice pià cru-  dele. Umiliateci avanti a Dda ^re ri- »  marcate la - neceflità , che avete ^ della »  grazia per raffrenare la vivacità di que-  lla facoltà sì vagabonda ’ Rilofvetevì  di praticare tutta la diligenza potàbile  per correggere i fuoi trafportl , -a Ilo rin-  tanandovi quanto potrete; dalle cofe e- -  lleriori, e fìando in 'guardia de 1 voflri  fenile che fono' le porte > per le quali '  ella riceve le immagini, di cui è ripiena* '  Il Colloquio, coi voftro . formare quella potenza della no^  flr’ Anima, acciò ella ferva al noflrd  difegno, e non cada mai in potere del  noflri. nemici . Primieramente bifogna  Rifarla nella confiderazione delle colè’  neceflarie , e vietarle tutto il rimanen-  te. Secondariamente egli è duopo du-  rare una gran vigilanza, ed uà grandèj  dìfcernimento per efeminare i penfierì,]  che dobbiamo abbracciare > e quelli  che rifiutare dobbiamo , affinché ricé-J  vendo gli uni tenghiamo gli altri da]  noi lontani . In terzo luogo > comecché  niente v’ è di più ferace > nè di più  prónto, nè che fcorra per più luoghi  quanto la noflra immaginazione, e che  in oltre quella fertilità, e quella eflen- r  fìone altro più non fanno, che fonimi-,  nilhrare materia alla Rravaganza, e re-]  care più vallo campo a folli penfieri  mentre per f ordinario elfa non ha dc- y  terminato oggetto, attalch è quanto piu '  va lontano , tanto più fi fcofla dalla   '* ' fiu ^     ,;.bel P, Scuf olu   .fila, meta 5 Quindi fa di meftieri pre-  ferì verle i fuoi penfieri , e non 1 afe i ar-  ie giammai la .libertà^ d* andar vagan-  do , altrimenti patterà ella ben. predo  dai buoni ai cattivi oggetti f dal che  ' ne feguirà , oltre gl’ inconvenienti ac-  cennati po imperciocché, ficcome-  aferma [Gerardo de, Zulfania , egli è.  imponìbile, che uno Spirito vago, e  •che. nop ha oggetto alai no determina-  to 9 a cui; indirizzare i fqoi ,penfierir*i  ed applicarvifi con attenzione , non fi  muti iecpndo^ gli oggetti, che in gran  numero le gli prefentano, e che ira le  cofe edrinfeche-, che con. fuo piacere  lo circondano, egli non riceva Tempre ,  f impresone, di quelle, che gli il pre-  fentaion le prime > poiché , Jecondo jL r  Ecclefiadico , ( EccL 3^^205, ^il.^nq- n  lira cuore prende,, e agevolmente rice-  ve Timprefiiòne V e la qualità delle fi- ,  gure, che la nodra immaginazione gli  ra PPrefenta. :.p   Fate conto di quefti infegnamenu ,«•  Proponete d’approfittar vene, .e. dismet-  terli in pratica dando meno che potre-  te di libertà a queda fuggitiva, cioè ,  alla vodra immaginazione' y la qude  non fa fabbricare, che delle bizzarrie*   c e che    6 1 / Combattimenti Spirituale  _)t. thè farebbe anche i più Saggi dfifb-  . vente credere pazzia fe al di fuori ap-  -pariffe quanto ella va difegnando al di  dentro . i vr   Jìl Colloquio coi volito buon Ange-  lo ncome l’ antecedente*- * ; V   -!> L’Obblazione> Offeritevi a Dio con  un Santo defìderio di mon applicare il  ~,Voflro intelletto i , e tutte le potenze  - della voflr’ Animai che a ciò potrà fer-  vavi per conofcerlo , e per Conolcér  -Voi ftefli , per antar lui ». e per odiar  yoi medelimi 5 e rinunziare di buon  «hiore a tutto ciò» che può aduli rè -hi  i-yoflra immaginazione , e farvi dimen-  ticare la presènza di Dio . 0. *, r» y.\   , r xrnbtu ivo , W iT, f ì ,"?/>   ' :’Xa lezione spirituale pel terzo a   oa • ’jn-i».? o Giorno ^ L , . ••*» .>*• *7   ^ Ò$ell(t prefenz.a, di t>ià r ctì 'e un aUrif.l  *\ - poderoso foccorfo in quejtò Com^’ r ‘   J . . battimento spirituale ,   ì.'.ì % i'i •'/ a .   .VPOloro» ch'entrano 1 in quello Com^  battimento rinforzati' dal foccorfo  della grazia divina fonaafficuratì ( >:> w    t ^ Il primo è di richiamare alla me mo-  rti» il penfiero del la prefenza di Dio  «Coi lume naturale, prefupponendo que-  -ffa gran • verità dagli antichi ì Filofofi  ben conofciuta , cioè , che Iddio è > ih  Ogni luogo per effenza, per prefenza,  e per potenza w Iddio è 1* euere delle  •Cofe tutte , che fono V e talmente ert-  ile, che non può non efiflere ; egli è  un’eflere indipendente, e che ertile , e  fuflifle per fe mèdertmo, egli è il fon-  damento, e T appoggio di tutti gli en-  ti creati di maniera, che" lenza 'di lui  ritornerebbero in quel nulla y d* onde  furono da lui cavati y e in tal guifa  ogli è in tutti gli enti per eflenza : Vi  è altresì per .prefenza* e per cognizio-  ne y imperocché ogni cofa gli è pre-  fente, sì il pattato , come f avvenire .    £ 2 . Il Combattimento 'Spirituale   talmente che il tutto è aperto, e nu  to ciò, che fi muove, che lenza di lui  niuna cola muover fi potrebbe; imper-  ciocché , fe la Vita è il principio del  moto, Iddio è il principio della vita *  c del moto. Qiie^a pret'enza è* del tut-  to uni veriale poiché per ella Dìo ^  preferite in ogni luogo , e in tutte lo  Creature con il fuo Edere, e colla fui  Portanza. Egli è in’ Cielo, c nella. ter-  ra^ con le cofe fenfibili^ e con le iiP  SenfibiU , con le corporali ,-^e con lé  Spirituali ^ con le ragionevoli , e irraA  gionevòliv LjEtSer di Dio, dice S.Bo-  jiavenrara, è perfcttiflimo , ed immen-  so Segb è al di dentro di tutte le co*  Se Senza elfervi r inferrato; egli è : ‘al, di  fuori di tutte le cofe- Senza elTerne -eS-  clufo j egli è ai difopra -di tutte leoc^  Se lenza elevazione , ed è al diletto  Senza abbaiamento . >   li Secondo mòdo dì- prevalerci di  quell 1 ajuto della prefenza di DioegU  è tanto più nobile, edeccellentequan-  ^oS lume fovranaturale è più perfec-   ' to.    ' ' Z>el Pi Scapoli è v \ \ ' 9 7   to> ed eccellente del. naturale ; effbde- :  riva da un pentimento interno ** per  mezzo di cui Iddio rifchiara la noffra  Aiemoria, e vi diffonde uri raggio, che  la fa ricordare di* fu a prefenza, ih che  fàffi con una Grazia preveniente , ov--  vero eccitante, a cui dobbiamo fedele  mente corrilpondere. Dobbiamo altre-»  5Ì aver a cuòre di chiedere a Dio con  orazioni brevi * ma fervorofe , eh" egli  c infpiri quella rimembranza della f i ; a  Santa! prefenza, e dob biamo eflermoU  tó attenti, e fedeli in rispondere alle  fue .divine ispirazioni ^ .*o>   ~ Queffe due; pratiche rifguardano I 4  memoria $ ma vene ha un’ altra , che  formafi colf intelletto, il quale iliuftra*  to eifendo da un, lume fovranaturalef^  vede con gli occhi -della, Fede *>ncbie  Dio infinito, ed immenlo . è per , ogni  dove 5 che le! cofe tutte fonò iflduKj  ed elfo in tutte le cofe> che come 1’  Anima dell' Uomo; , fatta a db lui forni-  gliaiiza, ed immagine è tutta in tutto  il Corpo da lei animato y. ;e tutta, in  qualunque di lui parte, così egli ètltt*  to in tutto 1- univerfo, e tutto in (eia-  ff una parte delFuniverfo *> V iùtdlewo  rifehiarato dal, lume della fèdeconofee  ancora un* alÈr») verità ^;CÌoò che Iddio  T» t ~ non    94 11 Combattimentv Spirituale   boij folamente ,è in ogni luogo' futfcft  di noi,, ma-ch'eglie altresì intimarne»-  K dentro: di ; noi »é ch'egli «.pene»*.;  più,. che, l’acqua penetri la  il fudeó il terrò 5 eh egli € piu L Ay»-  xn% ideila . noftr Anima -, di quello la;  nfcd^iru noftr Anima ,tìa Ja^fonna, e  là}yit* del noftro corpo y t principale  mentenell Anima; Santa juin -cui Iddio  Ha prefente colla fra grazia d una ma-  m#A!fredabìley 'I° ho camminato afr  fai, dice S.Agoftina, come Una peco-  rella friarrita etteaidovio Signore nel-  le cofe citeriori ì e voi fìete nel mio  inter noi, JiQ: fatturato, e corfo non pò-*  co dietto voi fuori di me, e volile—  te fr mci-nii ion raggirato’ perde lira--  de di qnedoi ,Mond© per cercarvi ,  vi JiPi imi rittoVata, mentre non bifo-  gna ceneare al di fuori, ero , che m  dentro. Quanto, ho tardato mai ad a-   marv i *. o beltà.: antica* e tempre ; nuo-:  va ! quanto ho differito, ad amarvi . voi  fete freme ,i edi idi vi cercava tuo n di,  me > pendendomi dietro le bellezze da  voi create y voi fete con -me , ed io non*  eira coq voi, perchè io ne. era feparato  per le cote* che pur non farebbero teli-  la di voic ri » vnfo  MpU ibafla perp? che a gettiamo alla-  * . ■* " pre-    Digitiz     1 P^&nza diD^T^L ■ P  coll'intelletto; bifo°rta liemoru > e  volontà , che è L 3n Spirituale  còme 1* Aere immenfo : biiogna però  avvertire di fervirfi eoa prudeoza di  quefti {imboli. Iddio etfendo puri f lìmo  Spirito viiol edere adorato ia ifpirito >  e verità, e quelle immagini avvegna-  ché conformi alla noftra debolezza ,  fono ali* eftremo fproporzionate alla  Maeftà d’un Dio, la di cui infinita na-  tura non pub edere concepita fotto al-  cuna forma finita . Quella ftrada dell'  imaginazione è molto foggetta alte  iilufioni* ed a grandi irriverenze ^ le  non fi calca con prudenza , e il me-  glio fi è di fervirfene meno , che n*   polfibile. ' ' r   Bifogna notare fopra quello ^ log get-  to, che non è già tanto una immagi-  nazione quanto un atto ■ dell intelletto  illuftrato dal lume della fede ilrappre-  ientarfi Dio prelente nella fua ■ vilibile,  e perfettifiìma immagine, qual e Gesù  Òri fio, fia nella fua infanzia , fia nella  fm adolelcenza, fia nella fua età per-  fetta," che converta, quando penante >  c quando rilorto, e glorificato alla de-  lira del divin fuo Padre; ma principal-  mente di figurartelo a noi vicino, co-  me ofTervatore oculato di tutti i noitri  diporti sì interni, come elterni» #   - Ewi ancora una maniera ettenorecU   ... P or »    Digitize    Del P. Scapoli . • 97   porli alla prefenza di Dio, ed è quella  di rimirare il Cielo j imperocché febbe-  fie Dio ila in ogni luogo , con tutta  ciò la Scrittura Santa in varj luoghi  gli aflfegna il Cielo come fuo Trono $  da poiché noftro Signore vi è falito  quella maniera di rimirare quello téli*  plfimo log giorno per contemplarvelo ,  e così metterli alla prefenza di Dio ,  viene accompagnata da una grande foar  vita, e dolcezza . Si racconta, che S.  Ignazio Fondatore della Compagnia di  .Gesù coftumava di portarli tal volta  fui più alto piano di fua cafaper con-  templarvi più a fuo bell'agio il Cielo,  c che di là ritornando d' ordinario ef-  clamava: oh quanto mi fembra vile , e  /ordì da La Terra , mentre contemplo il  Pielo\ •   Sopratutti però il più ficuro mezzo  per tenerci fempre alia prefenza di Dio  è di veder Dio in tutte le cofe,e tut-  te le cofe in Dio . Quella- pratica fi  può efeteitare in tutt’i tempi:. Dio ef-  fendo eterno a qual tempo non è egli  preferite ? Dio elfendo in ogni luogo ,  e riempiendo egli il Cielo è la Terra,  in qual diftretto non ritroverafli? Dob-  biamo vederlo in tutte le creature ^.,  poiché, Cccome abbiam detto , Dio è   E 1*    1    98 II Combattimento Spirituale  la bafe, e X appoggio di tutti gli Enti#  JLa prefenza di Dio alle Creature è la  . cauta del loro eflfere , e fe da loro 11  fottraelfe per un folo momento , in  quello medefirno iftante elleno ritorne-  rebbero al loro nulla.* Bifogna ancora  riguardarlo in tutte le azioni, poiché  egli è il primo agente, e il principia*  di o^ni azione mescolando Àl fuo ge-  nerale ed' universale concprfo con tilt*  to ciòcche ha azione o movimento j?  di maniera» che dobbiamo confiderai .  Iddio prefente ed agente In tutte le co^  fe» ed è ben cieco, chi non io vede ^   * Prefupofte quelle verità confideda*  mo J* obbligo, che abbiamo di tenerci  i ncelfantemen.te alla pire Senza di DiÒ-  fenza perderla giammai di veduta, -rax  con un Santo timore , con un impetto  v ed umiltà bèn degna d^Ila fu* divina,  Maefta. Quella era la pratica del Pro*  Seta Elia, che diceva a ordinario Vìva  Iddìo y alla di cui prefenz.a io fot} fempre  C f ?• J4* )» Quella era quella  del He Davide, come Ben poflìarno ri-  marcarlo in più luoghi de uioi S almi,  ma principalmente net quintodeciino >  ove dice quede belle parple: 4* mi pro-  poneva il Signore avanti gli occhi j miei »  perche egU è fempre, meco , per Mfejtderjtfi   , - Idalla    Digitize-    Google     ina  è i;   o i  , a   r a»  •ofl   cìs    &    i   ’i   ì   I    ■dalle caduti^' Lr ^ .. 99   ft«a f ei „pre la jfridcrl'i"  quello Hiloloto, re  -chi è difpollo à peccare confiderà, che   vi: h un tbftimonid, .che lo Vede ; ngtl-  t ariamoci alcuno ^ per cui abbiamo del  ■> rispètto del - timore , rendiamocelo   ■ preferite ,* affinchè facìamo fantamente  demolire più' decrete azioni Gheipér quanto invifibile che dìa ? fe rnowra  cofeienza, ella è tempre efpoftav e pa-  lefe agli occhi di Dio? Colla ricordan-  za della prelenza 'di Dio 1 Abbate Par-  jptuzio cavò ■■ dal .lezzo* della impurità  ■ ^ d.  ^ Tiel P+ Scttpelì • ’ l#f   «fucila celebre Cortigiana Taìs , e la  cangiò in una efìmia penitènte e S.  Efrem ne liberò un’altra dalla medefi-  ma infelicità nella Città di Edeffa. Noi  non avremmo mai V ardir di peccare ,  dice S. Girolamo, fe rifletteflìmo > che  ciò faciamo avariti ginocchi di Dio .  Quefta prefenza adorabile» dice S, Am-  brogio , pone in fuga tutt’i vizj* , e et  -dà una forza maravigliofa per vincere  le tentazioni. Giufeppe effondo tentata  dalla fua Padronale Sufanna dà 1 Vec»  chioni impudichi , confederarono^ Iddio  ©refente, ed ottennero la vittoria^ El-  la giova altresì fommamente all’ acqui-  fto delle virtù, il loro fenderò ; che  flutto è coperto di fpine e di difficoltà,  ‘tutto fi ammanta di fiori alla prefenza  di Dio. Scrivendo' T Apertolo ai Crì-  ftiani di Filippi , ed efortandolin a pra-  ticar la modeftia *e le altre virtù al  Cofpetto degli Uomini , per obbligar-  gli con. maggior r efficacia fi ferve di  quefto motivo; Operate in tal manierAy  ;( dice loro ) che la voflr a modeftia tt  tutti gli • uomini fi a palefe imperciocché il  Signore' ì prefente r vicino ( Philip* 4.  i $1 ).i riV>, > 5 tr per aiutarci a vincere te tenta*-  ^ioni r per domare le ooftre palli oni >  e pe* farci praticare le virtù in modo  eroico r chi . non vede eflér ella unodcf  più : poffenti , Toccarli y che dal Cielo ri*   cever-polìTamo in queftoSpirimaleCom-  battimento ? ed. oh’ che- gran motiva  Banno mal di confolarfi tutti coloro >  #S .vi entrano !- poiché' quello foccorfo  yien loro prometto dallo Spirito. Santo  ih quafr tutte le pagine della Sacra Scrit-  tura r Procuriamo adunque a tutto no *  $ro potete di renderci tamigliari ques-  fìe pratiche ufandone , or S E una ». f .orui*  altra per camminar Tempre alla prefen-"  za di Dior AccolHimlamocI a confìde-  railcr coperto lotto il velo delle Crea-  trtrev per mezzo' di W egli ci guardar  e vede - qoir fofamente le noftre azioni,  ina ancora i noftri penfieri, ,e i piu 're-  conditi' affetti del no(lro cuore . Guar-  dando noD QeatWey avvezzandoci»  ieparare il corporeo dallo Spirituale  ied a. vfcorgere Dio prefente In efl*.  ma. principalmente a‘ coi^Gderarlo.' den-  tro di' noi lleiTì , e quando vorremo  combattere alcuna dette noftre pacio-  ni* Q' fare qualch’aluracofa, rendiamo-  -cì primieramente Iddio prefente in al-  icela: delle maniere poc'anzi acce»o*~     àéf^i'ScftfólK' K i&f  fór e a lui indirizziamoci còti fervidi  defìderj. i nrplorando il fuo- foccòrfo j i è  forno pur certi y che fe ci rendiamo' fa^  migliare quella prefefrzà di DioV j nóflr  folamente riporteremo frequenti, e fé-  gridate vittorie^ fopra i' nóftri' nemici \  ora non avremo più nè' peiifieri* nè paf    role y nè faremo giammai ' alcun-aziol  fle, che pòlfa dilptacére' a‘ quella divi-  na Madiat e parimente da 'timemBran^    za . 4 della fu* prefenza ci darà' la’ forza,  ili tempre confer varò in eftay e } la fa 1  milita sdi Ilare- al fuo cofpetto cori rive-  renza, e timore *wìo&(ì**u orbi u.iq rM.  i.tir, vqnrd runa» nero 100 x.i:i s   , : • ■ ì i : r:H flutto det tetto (Stortura ^   ./- .,j» o'-yf J»  voftrl fenli-y acciò nullaen-  tri per edi che polla occupar veramen-  te la voftra’ immaginàzlone, o' intellet-  to y o che polla fomentare le vòftrè  ♦palfioni r appetiti   K ik . ' . ferh     i di offervare fedelmente la regola ,  eh’ è nella prima confiderazione del fer  condo Eie rei zio per giudicar Tantamen-  te del giullo. pregio delle cofe> e . per  feguitar volentieri » e- di. -buon cuore i>  fentimenti altrui. Settimo di rendervi,  famigliar! tutte le differenti maniere' dt  tenervi alla potenza di Pio ^ .le quali  fono notate, e fpie|ate nella Lezione  Spirituale,, acciocché tal-, foccorfo non  vi manchi giammai in quello Spirituali  k Combattimento,. t.ó .* -   . ci non obbqd oiìnb in 7 rt Isn oq  •V\:> .h> 0*!id O c O*V>tOV OltfOfTKAO.L tììg   v'\r r »s*nn*i tu* *o f .G *• v)i"^ « rni    df   n:>    ,?/•» * txu ib oiJro'Vi 'no      line del terze Giorni ». « -i yrt   ■ . 1 » ! i >Fgs rb db non 21 obwl.   «>»b T>q *>• > tifi ili Jib fró:i£i‘.q»v  j-o •.( n , ti o ri mbir. a*   1 • ... • •• b xrJH^V'-   r. b ; jp.i{;h oniVJiù'b jiloq   ‘ QUAR-    Digitized by Goc     *•?». >v» \ *$■ -V-cer \ *    Q u A r T O     * fK!Mó e farle per imp^dH^" 1 VO '  j'ic, unente per piacere , e W»   p^hi u „ ql fe   Con,    Digilized by Google    io£ Il Combattiménto Spirituale  Confondetevi, riflettendo' quanto fia-  te fiato fili’ ad ora lontano da quella,  maniera d’operare e da quella purità  d'intenzione. Fate proponimento di ef-  fer attento a dirizzare la voftra Inten-  zione in tutto do che Farete , nella,  maniera, che poc'anzi atete considera-  ta, fe non volete perdere il tempo, c-  render inutili le voftre azioni. t  t II Colloquio coll iloftro Signor Ge-  sù Crifio. Chiedete quefta purità dm-  aenzione; rinunziare nella di lui Santa  Prefenza ad ogn’ altro fine, ed a quar  lunque ricerca di voi ftefti , e fatelo?'  con una grande" fincerità % , . ■ . ' \ ‘ ^   CON S IDERAZiON E II,   C onfiderete ,/quatft# £ grande  là corruzione della noftra Naturai  poiché ella è si inchinevole, e prodi-  re a ricercare in qualunque ( cofa i fuoi  Vantaggi, e la fua propria foddisfazlo^  ne anche- nelle cofe più Sante o fpirlr  tuali, di cor fi pafee con eccello »co~  me d’ una ghiottoneria , o vivanda.*. •  fuo gitilo, il che. interamente s oppone,  allo Spirito di Dio.   Confiderete, quanto fia Tagrimevoje  quella corruzione ., elfendo efiala ca-  gione, che ancora quando ykn pjopor   fio     Silfio vuole   rnotivo £   ria, ma per h Drnnn, FrJ a 4tiajgla-  che vi ritrova, o perllW^T'^ »   «’• o Per altri avvMta4i“^L d on °-  rende, il c hé eiin’m. ? , fle at-  più mm £ rnlÌ^° Starno  fa è toni perfetta c l ll * * ? nro h co-  cche fino 5n deaerare l ‘ly 0 ^ f ?? , “ cn -  poffiamo eflere m? re ^? 10 , ^edefimo   ^^ nati 4 alla fotti-   quello de»ìderio ■& in   la fod*\f»£2ì _/ >,am .° -Pcr o^ettd    ^nzichè la Volotitì'd? njo ^,T V   divm beneplacito ^ ? ^ «-&*'   te I P ìu occulti mov ^> f M?mm-    11 Colloquio   «e. Pregatela alnilmE" ^ ma Ver » •   c fd G in,tmzrvi m una cofa    /    1    lo8 II C omb atti mente Spirituale j  necefforia , e in cui ella è fiata fem*  pre sì fedele.   CONSIDERAZIONE III.   C Onfiderate , che per evitare un* in-  edia sì pernizioia bifogna oflèrvar  .fedelmente la pratica feguente . Qual-  lora lì prefenta alcuna cofa , che Dio  Vuole da nói, prima di permettere al-  la noftra Volontà d* abbracciarla, bilo-  alzar la mente a Dio, e vedere s*  J? fu a Volontà, che noi la vogliamo ,  ie poi volerla pel lolo fine del di lui  onore, e della di lui gloria, e perchè  egli la vuole. Bi fogna praticatelo ftef-  fo in ciòcche Dio non vuole, e quan-  do ci s* offre qualche Cofa di quefta na-  tura, non bifogna accordare al noftro  cuore di abborrirla , nè di rigettarla ,  fe prima la mente non abbia fatta la  ’medefìma riflefiìone, e laftdfa fommif-  fione, ed avendo conosciuto , che ciò  non è di voler di Dio, fa duopo non  volerlo in alcun modo, come /limolati  e diretti dalla ‘Volontà del medefimo  Dio. Fate conto di quefta pratica, pro-  ponete d’ tifarla, e dì rendervela fami-  gliare. . . \   IL Colloquio col voftro Angelo Cu-  ijtode. Pregatelo di graziarvi delle fue   ìnfpi-    Digitized by Google     V    I   I   f   t   i   I   i   I   1   I   I   I   I   I   I    !    Del P. Scapoli. loj   ispirazioni , affine di non dimenticarvi  mai d’una pratica sì Tanta.   s, CONSIDERAZIONE IV. '   , . . I , , » y* ' .• * ' V :   C Onliderate, e fiate in guardia, per-  chè gli aguati della nollra naturi*  corrotta troppo fina in cercar Te mede-  sima , Tono difficiliffimi a conofcerfì 5  imperciocché noi di fovente ci lusin-  ghiamo di avere quella purità d’inten-  zione, e di operare per un’ impulfo tut-  to divino, e pure non è così j mentre  in verità non operiamo, che pelnoflró  amor proprio. Per evitar quell’ insan- .  110 ci è duopo diffidar di noi llelfi ,  flar bene fulla nollra guàrdia , ed tifa-  re una gran diligenza in purificare ls  nollra intenzione al principio di tutte  le noftre Opere, e non intraprendere *  ne lafciare giammai cofa alcuna , fe  non per quell’unico, e puro fine della  volontà, e beneplacito di Dio.  j Concepite un Tanto odio contro voi  fletto ; pregate nollro Signore, che vi  lciolga tutti i legami del volito amor  proprio , e che vì doni un cuor fede-  l e > ^ curante che della Tua Gloria ,  c dell adempimento del Tuo Tanto yo-  Jere.   Il Colloquio col vollro Angelo Saft-    I   I   i     Ilo 11 Combattimento Spirituale  to. Pregatélo, che vi difcuopra il vo-  ftro amor proprio , e che lchianti da}  voftro cuore ogni ricerca di voi me*  defimi .   ESERCIZIO SECONDO,/   Continuazione del medefimo  . ~ ' / . Soggetto,   Come fi debba metter in pratica ciò , che  ' detto abbiamo della purità d’intenzione^  e del modo di ottenerla da Dio *   Y- ■ J .   1* Orazione preparatoria al folito.;   CONSIDERAZIONE I.   C Onfiderate come dobbiamo dipor-  tarci per fare una pratica fedele  di qaanto abbiam detto nel preceden-  te El'ercizio. Nelle azioni di corta du-  rata, fieno interne o efteriori, bafta a-  vere. virtualmente, o generalmente que-  llo puro motivo di piacere a Dio , e  di fare la fua volontà; ma nelle azio-  ni di più lunga durata Infogna attual-  mente indirizzare la noftra intenzione  nel princìpio delle medefime , e nel  piOgrefifo innovarla di quando in quan-  do per confervarla Tempre retta fino al  fine, e per non cadere nelle panie , e  ' * ' / lao      T    Del JP. Scupoli ? ni 1 »  lacci del noftro amor naturale, il qua-  le efiendo più portato a compiacere fe.  fletto, che Dio , di fovente ci diftrae \  daìioftri primi oggetti , e nc fofKtui-  ice degli altri , che ci fanno cangiare  il fine, attalchè ciò , che al principio  abbiamo voluto per piacere a Dio ,   •pel progrefiò, e verfo il fine lo voglia-  -jno per piacere a noi fletti .   Fate ilio di quefte induzioni . Chie-  dete a Dio la grazia d’ efler fedel nel  -praticarle; pregatelo , che vi liberi da  -quefta lufinghiera pattfone , che ci ar-  •reca tanto {vantaggio . Rinunzi ate ad  ogni ricerca di vai medefimi. (   CONSIDERAZIONE II.   . '• u I * / * *   C Onfiderate ancora, che fe noi noti  ittiamo bene in guardia in qiietto  affare , a poco a poco e quali infenfi-  bilmente e coi piedi della noftra cor-  rotta Natura, ciò che li è cominciato  con una retta intenzione > fi continua,  e poi fi compie Con molta imperfezio-  ne. In fatti noi abbiamo una sì gran-  de compiacenza perì noftri parti, che  ci dimentichiamo affatto del diVin be-  neplacito, il quale era il fine della no-  ftra imprefa , e la prima intenzione , ‘   eoa la quale incominciammo ad ope-   G z >rare,   /    Digitized by Google    1    t ** .   IH II Combattimento Spirituali!   «•are , e ci attacchiamo sì fortemente  alla noltra propria foddislazione , op-  pure all’onore, ed ai vantaggi, che ce  ne provengono, che fe addiviene, che  liamo impediti dal profeguimento dell*  opera da qualche infermità, o da qual-  che creatura, che ci li opponga, o da  qualch’ altro accidente , ne diventiamo  tutti turbati e metti , e non ci fo.tto-  metriamo fe non con grandiilìma pe-  na , e con violenza ad amare quelli  ottacoli , che Dio ci manda o ci per-  mette, e ben fovente . ancora ci lancia-  mo trafportare alle mormorazioni , e  impertinenti querele, per non dire, al-  le beftemmie . Il che fa vedere aliai  chiaro, quanto liamo lontani dalla pu-  rità d’ intenzione , con cui intrapren-  . demmo quella buon' Opera , e quanto  fortemente liamo poi attaccati alla no-  .ftra foddis fazione particolare > concio-  lacchè colui, che fa tutte le fue azio-  ni mollo dalla Volontà di Dio , e pei  .folo motivo del fuo beneplacito, e del-  ia fua Gloria, non vuole piuttofto una  \cofa che T altra , e non la vuole , fe  non in quanto ella piace a Dio, end-  la maniera, e nel tempo, che glièpjù  .aggradevole , rimanendo ugualmente  contento d’ averla , e di non averla ,   aven- ...    /     7    /   j   Del P. Scapoli. ' TIf  «vendo egli Tempre ciò , che brama ,  cioè ciò, che piace a Dio.   Concepite un Sant’ odio contro voi  ffceffi j abbiate orrore della corruzione  della (voftra natura j rinunziate in pre-  senza di Dio a qualunque ricerca di voi  medefimi : domandategli un cuor fedele  per non amare in tutte le cofe , che la  Sua gloria , e 1* adempimento del fuo  Santo volere. »   Il Colloquio colla Santiftìma Vergi-  ne, che fu sì fedele, e sì pura in tutte  le fue intenzioni . Pregatela di purgare  il voftro cuore da tutto ciò , che fi op-  pone a quefta fedeltà .   CONSIDERAZIONE III.    C Onfiderate ciò, che v bifogna fare per  avere quefta purità d* intenzione in  tutte le noftre azioni. Egli è duopo ef~  Ser Tempre ftudioiàmente raccolti in noi  lleflì, e ricordarci d* indirizzare la no-  ftra intenzione al principio di tutte le  noftre operazioni , come abbiam detto  di Topras e Te accade , che la prefente  diipofizione del noftro interno ci porti  ad abbracciar la Virtù per isfuggire le  pene dell* Inferno, o per meritare il Pa-  radiso, bifogna ricordarci di farlo, per-  chè taf è il beneplacito di Dio, il qua-   G 3 W    Digitized by Google    ii4 11 Combattimento Spiritante  le defidera, che tutti gli Uomini fi fai-*  vino, e non vuole che alcuno di loro  perifca. Non dobbiamo mai allontanar-  ci da quello motivo, nè da quello fine*  ma a lui condurre tutti gli altri, elferF*  do egli di sì gran merito, evalore, che  un'azione pet baila, e picciola, che fi a,  fe fia fatta con quella pura e retta in-  tenzione , che abbiamo poc' anzi fpiega-  ta, vale incomparabilmente piùdimolt*  altre della maggior importanza , che  fatte fieno fenza quello motivo f Bifio-  gna altresì chiedere a Dio quella purità  d' intenzione con perfeyeranza , e per  obbligarci a non {cordarcene giammai,  dobbiamo confiderare ciò , che Dio è  in fe llelfoj com'egli merita infinitamen-  te d'elfer fervito, e onorato ; e li beni  grandinimi, che abbiamo ricevuto dal-  la iua liberalità pel folo motivo del fuo  amore, e, fe fia duopo bildgna eften-  dere quello penfiero confiderando quan-  to Iddio ci ha obbligati , onorati, ed  amati nella Creazione, Creati avendoci  a fua immàgine, e fomiglianza , ed a~  vendòci fottopolle tutte le creature; nel-  la Redenzione, inviato avendo non un  Angelo, ma il filo unico Figliuolo per  ricattarci, non col prezzo corruttibile  dell' oro , e dell' argento , ma col fuo  V - pre-    Digitized     %   ì)el P, S dipoli . itf   preziofó Sangue , e con una morte u*  Qualmente crudele , che obbrobriofa *  nella cónfervazione , difendendoci ad  ógni momento da'nofoi Nemici , com-  battendo efio medefimo pel noi, e rin-  forzandoci nelle noftre debolezze col  mezzo d'un cibo tutto celelle, qual' è  il di lui Sacratiffimo Corpo , e prezio-  lìlfimo Sangue j daì che chiaramente lì  fcorge la Rima e il conto, eh'ei fa di  noi, e f amor che ci porta. Finalmente  bilogna aver Tempre m veduta l’ imma-  gine de’ Tuoi benefizj, e confervare nel-'  la noftr anima un fentimento ben 1 alto ,  e fublime della grandezza, e maefià dt  Dio, che merita un'onore, ed im’amo-»  re infinito, affinchè colpiti da tutte que-  lle confiderazioni non operiamo pii*»  che pel fuo amore, e per la fua gloria*   Ringraziate Dìq di quelle cognizio-  ni .Fate tutto il vollro teloro di quella  purità d'intenzione. Chiedetela a Dici  còn perfeveranza, e con una gran con-  fidenza nella fua bontà , e nella fua mi-  lericordia. Ponetevi di fovente a men-  te quelli sì poflenti motivi poc' anzi ac-  cennati affine d' obbligarvi efficacemen-  te a quella purità d'intenzione.   Jl Colloquio con Dio . Conferite cofi  lui di quelli purità . d' intenzione come  V X3 \ 4 dell*    le    Il6 11 Combattimento Spirituale  'dell* indù Uri a la più importante , e li  piu neceffaria per ben nutrire in que-  llo Combattimento Spirituale , e feftza  la quale voi farefte uno ftordito, e un  temerario a prefumere di venire alle  prefe co’ v offri nemici,   ESERCIZIO TERZO.   £>elle due volontà, contrarie che fon* im  noìy e cu ale deprezza , e cautela ufar  dobbiamo nella guerra > che hanno fra  dì loro*   L’Orazione preparatoria al folito.   CONSIDERAZIONE L   C Onfiderate, che vi fono in noi dae  volontà , l’una è quella della ra-  gione, Che perciò chiamali ragionevo-  le, e fuperiore, e 1* altra è quella del  ienfo, che li appella fenfuale, c infe-  riore, e che indifferentemente lì elpri-  me con quelli nomi di fenfo, di appe-  tito, della carne, e di palfione^e leb-  .Lene l’ una , e l’!altra n poffa dire Vo-  lontà y con tutto ciò, lìccome da’ ienU  non Éamo colli tiriti neirelfer di uomo,  ma bensì dalla ragione , così non dee  dirli propriamente volere quando 1* ap-  petito fenfuale tende a qualche ogget-  to.    Digitized by Google    *    SSBB9I    Del P. Scapoli * Il 7  to , ma {blamente quando il ragione-  vole vi acconfente; d’onde ne viene ,  che tutta la nodra guerra fpirituale  principalmente confale in ciò , che la  volontà fuperiore, e ragionevole eden-  dò fituata come in mezzo tra la volon-  tà divina, eh’ è. al di fopra di lei 9 e  la volontà inferiore, ch’è al di lotto,  ella è perpetua piente combattuta dall*  una, e dall’ altra , che fanno continui  sforzi, per fottometterla , e tirarla al  proprio partito.   . Rinunziate per Tempre a queda vo-  lontà lcnfuale , che vi è comune co’  Bruti . Defiderate ardentemente di aflog-  gettarla alla volontà ragionevole , e  quella a quella di Dio.   Il Colloquio con nodro Signor Ge-  sù Crifto . Proteftategli , che la Vodra  maggior paflìone è di fargli un fagrid-  zio di quede due volontà , e di non  volerne aver mai altra, che la fua..   CONSIDERAZIONE II.   C On/ìderate, che quella guerra non  è di travaglio a coloro, che han-  no di già fatto 1’ abito o nelle virtù ,  o ne’vizj , e che fono rifòlutidi peu-  feverarvi, come lo ha egregiamente av-  . vertitg S. Agodino , imperciocché gli   • . g j. «ù .    Digitized by Google    tiS lì Combattimento Spiritual#  fini agevolmente s’ accordano alia vo^  lontà divina, e gli altri alla fenfuale :  ma una gran pena, e gran combatti men-  to fi prova maflimamente nel principio»  quando fi propone di cangiar vita, e di  /enotere il giogo della carne per con^  fervarfi all’amore, ed al fervizio di Dio,  principalmente quallora fi è invecchiato  v negli abiti cattivi, (e peccaminofi s inrr-  perciocehè i colpi ,\ che la volontà fu-  peri ore riceve e dall’alto e dal balio ,  cioè a dire, dalla volontà di Dio , e  dalla inclinazione o volontà fenfuale >  che la combattono inceffantemente, fo-  no sì afpri, sì violenti, e fenfibili, che  un’anima è quali ridotta all’eftremo dal-  le no; e, e dalle agonie, che l'offre.   Dichiarate una guerra aperta a tutti i  movimenti della voftra volontà fenfua-  le, non vi feoraggite per le difficoltà y  che potete incontrare in facendole refi-  fienza; ailicuratevi , che quanto più ge-  nerofamente le refifterete, ella vi reche-  rà minore la pena.   Il Colloquio colla Vergine Santifix-  ma. Imperciocché febben’ ella non -ab-  bia mai fofrèrti ’fomiglievoli combatti-  menti , fa però la neceflità , che abbia-  mo della grazia di Dio per non foccom-  bervi. Pregatela ad affiltervi . - w - '*    e manca eziandio il cuore al prefentarlì  di quelli fieri nemici, i quali poi ci ti-  ranneggiano crudelmente   Chiedete a Dio una fanta generalità ,  ed un coraggio invincibile . Proteffate-   Q % ‘ ' gli»   ' ' « i      Digitized by Google    lio II tymbattimentò Spirituale  /gii, che voV bramate di fare una guer-  ra aperta a tutto ciò, che fi oppone al  fuo Spirito, e che partecipa della carne,  e del Sangue. Domandategli la grazia  di non consentire giammai a cofa, pne  fia contraria al voftro flato, e indegna  di que’illuftri nomi di^ Criftiano, o di  Religiofo, che tanto vi adomano*   Il Colloquio col voftro Santo Ange-  lo, affinch’egli fia con voi in tutte le  voftre difficoltà , e che vi ajuti , e vi  ferva in tutti i voftri Combattimenti .   CONSIDERAZIONE IV.;   * ' • * .   C Onfiderate in conseguenza , quanto  grande è l’errore di alcuni, i qua-  li applicandoli alla vita Spirituale , ama-  no fe lie Ili più di quello, che loro con-  ' viene, benché in verità non Sappiano 1  arte di a marfi finceramente . Eglino Scel-  gono gli efercizj più confacenti al loro  gufto e talento, e lafciano quelli , che  mortificano perfettamente le inclinazio-  ni naturali, e le paffioni {enfiti ve, con-  tro le quali , a lar bene , fi dovrebbe  volgere tutto lo sforzo del combatti-  * mento, non ufando di tutti gli efercizj  Spirituali fe non quelli, che più fervo-  no a sì generofo difègno .   7 Abbiate compalfione di quelle perio^   ne*    v     »      JDfc/ Stuprili • 12 r   fte, le quali da fe medefime in cotal  guifa s’ ingannano . Approfittatevi del  loro errore , e rifolvete di non appli-  carvi che agli efercizj , i quali faranno .  più atti a crocifiggere il voftro amor  proprio , e ad umiliare il voftr orgo-  glio .   Il Colloquio col voftro 5 . Angelo .  Domandategli, che vi rifchiari co’l'uoi  x lumi, acciò ne'voftri efercizj non fiate  abbagliato da uno fpirito di errore e  d’illufione.   . ESERCIZIO (QUARTO.   La maniera di combattere centro ì movi -  menti de' fenfi , e gli atti che la volere  ta dee produrre per acquietare gli abiti  delle virtù .   4   L\Orazione preparatoria al folito.   C'ONS IDE RAZIONE I.   * • . * * ,   C Onfiderate come ci dobbiamo con»  durre,' e gli atti che dobbiam fa-  re allorché la n offra volontà fuperiore  e ragionevole è combattuta dalla vo-  lontà fenfuale da una parte, e dalla di-  vina dall'altra per ridurla al fuo parti-  to 5 imperciocché fe bramiamo che la  volontà divina prevalga in noi al no»   • ftrft    Digitized by Google    iti II Òombmimèruó Spirituale  tiro appetito Senfitivo, dobbiamo ope-  rare in quella maniera.   Primieramente, quando damò aflall-  rf e combattuti da alcuni movimenti  inconfiderati del pravo appetito , biSo-  gha tolto far loro una coraggiósa e va-  lida rellltenza, affinchè la volontà Su-  periore non vi acconfenta. In fecondo  luogo cedati che frano quelti movimen*-  - ti bifògna eccitarli di nuovo per repri-  merli più fortemente di prima, ciò che  biiogna far di b.el nuovo, e rintuzzar-  li non Solamente con forza, ma altresì  con Santo Sdégno e come abbattendoli,  Quefta pratica di risvegliare in tal  guiSa dentro di noi le noftre particola-  ri palfioni debb 1 edere olfervata contro  tutti i noltri Sregolati appetiti, eccetto  nelle tentazioni della carne, impercioC-  ^chè. Se vi è dell’ onore, , e della gloria  J in combattere, ve n* è di* più nel fare  una ritirata opportuna , quando cono-  • Sciamo che le noftre forze non Sono  uguali a quelle de noftri nemici . Ec-  cettuata adunque la padrone dell’impu-  rità, per tutte 1* altre egli è duopo di  loro opporre mille atti di rifiuti di Sde-  gno dì avverinone ' e di orrore per im-  pedire, che la noilra volontà Superiore  non v’acconfenta > .e non abbandonare  ni. giam-     • Jbel P. Sciipolì i 1 1$   giamtfiai II combattimento fe prima if  noftro nemico non fia interamente de-  bellato e vinto.   La ragione principale, che ci obbli-  ga a rifvegliare in cotal guila le noftre  proprie pacioni, è perchè può accade-  re,- die il Demonio accorgendoli della  refiflenza , che noi facciamo alle loro  fre fidatezze, fia per celfare dal folle-  varie in nói , ed anche allorché noi te  ecciteremo, egli farà tutto lo sforzo per  acchetarle per paura , che con quello  efercizio non venghiamo ad acquiftare  T abito delle virtù loro óppòfte, o pure  affinché vanamente crediamo, che i no-  ftri vìzj fieno affatto elminti , quando non  fono , che addormentati . Quella è la  ragione , per cui io dico elfer bene di  richiamare alla noftra memoria i penfie-  rì, che cagionano in noi quelli movi-  menti , di eccitarli , e di Combatterli co-  gl atti della parte ftiperiore più gene-  rofi di prima, procurando di reprimerli  interamente in mezzo a’penfìeri, ed al-  le ragioni, che li hanno fatti nafcere ,  concependo per effe un tanto fdegno ed  orrore, fino ad averle in abbominazio-  ne : imperciocché fe noi rintuzziamo  una paflìone o un vizio fenza odiarlo,  t {blamente con una generate intenzio-  ne    Il 4 11 Combattimento Spirituale   ne di far bene, e di tenerci in pacepiut- ;  tolto, che per un onrore /ingoiare della j  fua deformità, corriamo nfchio d'efìfer  fuperati e vinti in qualch’ altra occafio-  ne . Notate di palTaggio , che eccettuato  Tempre il vizio dell" impurità , contro  cui non dobbiamo combatter mai fe  non fuggendo.   In terzo luogo, dopo avere refpin-  ti quelli alTalti violenti del noltro der-  pravato appetito bifogrìa fare degli atti  delle virtù contrarie a quelli vizj $ per  efempio, fe abbiamo deiravveilìone a  qualche perfona, che ci travaglia, dob-  biamo primieramente defiderare d’ efler  efercitati dalla perfona medelimasfecon- >  dariamente bifogna proccurare di fenti-  re della gioja per i difpiaceri , eh’ ella  ci arreca, e prepararci a foffrirne ancor -  de’ maggiori. In terzo luogo, s* egli è  uccellano, bifogna pali are fino alla pra-  tica d* alcuni atti citeriori verl'o quella  medefima perfona, tifando con ella pa-  ppié umili, e caritatevoli, mollrandole -  un cuore Tempre aperto , e Tempre pron-  to a fervirla in qualunque occafione. H  avvegnacchè Tentiamo nel nollro intera  no quelli atti sì deboli, e sì languidi »  che ci fembri di farli contro la no [Ira  volontà, non dobbiamo con tutto ciq»    Digitized by Googli     T)el P. Scupoli, llf  lafciarli, o interromperli 5 imperciocché  per quanto fiacchi effi fieno» ci tengono  aempre in lena di combattere, e ci apro-  no la llrada alla vittoria nelle occafioni.  Tutti quelli atti debbono etfer frequen- '  ti, e foefie fiate replicati, tanto gli atti  di refiitenza, di rifiuto, e d’av verdone,  come gli atti della virtù contraria $ im-  perciocché ci abbisognano più atti buo-  ni per formare un abito virtuofè, che  atti viziofi per acquiftarne un cattivo ,  non efifendo quelli ficcome quelli aiuta-  ti dalla natura corrotta.   Rifolvete d J elTer fedele in quelle pra-  tiche, concepitene Una grande (lima, e  bramate con ardore di farne ufo . Di-  chiarate una guerra aperta a tutti i vo-  flri fregolati appetiti, e febbene non vi  molellino, non ve ne fidate punto, dif-  fidate di voi lleffi, finché avrete vita.   Il Colloquio col voftro buon Angelo,  affinchè vi affilia co’fuoi lumi, e non  vi laici forprendere dalle fottigliezze  del voilro amor proprio, nè dalle infi-  die dello fpirito maligno.   CONSIDERAZIONE H.   C Onfiderate, chebifogna fare gli at-  ti fovraccennati non folamente con-  tro gli appetiti fregolati , e violenti >   ' che    Digitized by Google    ii 5 11 Combattimento 'Spirituale   che fono li più Capaci d^ abbatterci $  ma ancora contro li più piccioli e de- 4  boli, aprendo quelli e facendo la {bra-  da agli altri che generano poi gli abi-  ti viziofi , e per la poca cura, che al-  cuni hanno avuto di refiftere a quelli  piccioli movimenti e di reprimerli do-  po aver fuperati i maggiori ed i piu  gagliardi d' un mede/imo vizio , è av-  venuto loro, che quando meno vi pen-  savano fi fono ritrovati più vivamente  affaliti, e fono fiati alla per fine fupe-  rati e vinti con maggior danno e con-  fulìone di prima.   Proponete di non la perdonare nep^  pure ad un folo deVofiri fregolati mo-  vimenti, avvegnaché ciò fia in cofe leg-  giere. Non rilparmiate a fatica per vin-  cere voi ftefli anche nelle più picciole  colei Animatevi a ciò colla confidera-  zione, che iddio vuole quello da voi,  e che facendolo farete cofa a lui mol-  to grata. Paventate affai il pregiudizio,  che potete ricevere fedendo a quelli  piccioli movimenti.   Il Colloquio col vóllro Santo Ange-  lo, come il precedente «    CÓN-    Digitized by Googl     ScUpòli t fi?   - gons ider^zione tu . ■   ^'On/ìderate , che per riportare uni  vittoria si importante e vantaggio  fa . fopra i noftri Sregolati aonetfrf t  duopo, non folamente rehiierc' ad efi’o  lor° ? e metter in pratica turrefeL'é  denti iftruzioni, ma ancora t.al voka rf   fe cofc 6 ^ 1 edai ^elider,- del.   la ne^iK h m Pe™eflfe fuor del-  la necefljtaj imperciocché oltre il ™   fitto ineftimabile che ce ne verrà \f  fio ci renderà più difpofti ancora edabi"  iia iuperàrci ne’rtotoi Woliti ™  a, e quindi ci fortificherai vieppfù  e acqueremo un mezzo tutto partii  lare per vincere le tentazioni fS-t  mo molte lorp.efe dell'infernale nemt  CO, e faremo una cola gratinimi a Dio   Notate per conclufione di quefto efock   Zio, che , ficcome gli abiti de* vizi (i '  producono colla frequente repetizione   chi rfvf Cl * v P lontà Seriore allor-  ché cede a movimenti dell' inferiore   cosi gh abiti delle virtù fi formano col-   a frequente produzione degli atti dt   ™ ede fi' n a volontà allora, qua£  do ella fi conforma agl'impulfi, ed alfe  imprefliom di quella di Dio. E cosi la  flpftn volontà non farà giammai vira-   tuo-*    Digitized by Google    «a 8 11 Combattimento Spirituale  «noia per quanto gagliarde fieno le m-A  fpirazioni con cui Iddio la muove, snel-  la non vi confente > e non farà giammai  propriamente viziola , per quanto fien  rigorofe le paflioni che la combattono ,  s’eMinon cede loro, e non foccombe  a’ loro sforzi . . ,   Ringraziate Dio di quelle cognizio-  ni. Proponete di approfittarvene , e di  porle in pratica con la difcrezione ne-  celfaria . Concepite un fanto odio di  voi fteffi , che vi renderà tutte quelle  pratiche facili, e piacevoli.   Il Colloquio col vollro Santo Ange-  lo . Pregatelo d’ illuminare fa voftra  mente per conofcere quanto egli fia giu-  fto che odiate voi fiefli , affinchè per  quello mezzo rinunziate più facilmente  alle cofe permeile non necelfarie, ofifer-  vando Tempre le regole duna prudente  e Tanta difcrezione .   . L’Obblazione. Offeritevi a Dio con  *un cuore contrito d’ edere fiato finora  li pieno d’ amor proprio iiv-tutte le co-  fe, e d’aver piuttofio aderito a’ movi- .  menti del vollro fregolato appetito , e  della voftra malvagia inclinazione , che  a quelli della fua grazia e della Tua di- J  vina volontà . Offritegli il voftro cuore ,  ferito di quefta contrizione, e chiedete- j   nè que-  llo amore fenza la grazia. Le potenze  e le facoltà , con cui operiamo natu-  ralmente, preluppongono il noflro ef-  fere naturale; così l’amor di Dio, per  cui fìamo refi capaci d’ operare fovra-  naturalmente, prefuppone il noflro: ef-  fere fovranaturale , al quale innalzati  fìamo dalla grazia . Nulla di meno per-  chè la grazia fenza Y amor di Dio fa-  rebbe come un ente fpogliato delle fue  potenze , perciò molto più ci retta a  dire dell 3 amor di Dio , di quello ab-  biam detto della grazia, poiché fenza  quefto amore la grazia medefìma non  farebbe un foccorfo ma foltanto una  qualità fovranaturale, che ci rendereb-  be grati a Dio : Y entrare però un tal  guifa in quello fpirituale arringo ., fa-  rebbe come andare alla guerra fenz ar-  mi. Egli è l’amor di Dio , die ci da  forza, e coraggio; egli, che cifomrni-  nittra la defirezza, e che ci fi vittorio/i  di noi ftefil, delle nollre paliioni, e di  tutte le podeftà infernali . Con quefto  amore la grazia è fempre vittoriofa ;  egli produce nella noftr’ anima gli abi-  ti di     T>el P. ScHpoli . tir'   ! fi dì tutte le virtù per mezzo degli at-  ti eroici, che ci fa fare in mezzo alle  j maggiori difficoltà: in una parola, egli  è Tajuto più importante e più efficace ,  l che dal Cielo ci provenga per fiancheg-  giare la noftra debolezza, e foflcnerla  nelle noftre battaglie.   I V amor di Dio è quella forza e virtù  i cdelie, che il Redentore promife aYuoi  dilcepoli allorché lo Spirito Santo ( Lue,  4.V.9. ), eh’ è l 5 amor per eflfenza, dt-  l fcefo foffe l'ovra di eflì fiotto il fimbolo  1 di fuoco. Egli è una forza e virtù, che  1 viene dal Cielo, ma sì grande, che in  qualche maniera è infinita. Coloro, che  1 ricevono nella lor anima lo Spirito San-  ; to, ficcome hanno Dio in fe ftefli, co- .  sì hanno più di forza di tutte le cofe  che fono inferiori a Dio , di maniera  l che nè la carne nè il Mlondo nè tutte le  potenze infernali poifono fare cola al-  , cuna contro di loro . Il Dottore Serafi-  ; co S. Bonaventura ci affieura, che l'a-  j mor di Dio è tutta la forza d’ un cuor  \ generofo; quello amore, dice il Santo,   1 non fa che fia tornar addietro, egli non  j teme punto i pericoli, non fugge i tra-  1 vagli,, intraprende^ le cofe più ardue e  ; malagevoli, e fotfire pazientemente tut-  t : tociò, chef offende: gli faepiano pur   guer-    Digitized by Google    Ifz 11 Combattimento Spirituale  • guerra tutti aflieme i vizj , le p affienii , 1   ed anche i Demonj tutti ©onfpirino con-  tro di lui, che, s’ è vero amor di Dio,  non farà giammai fuperato e vinto.   San Pier Grifologo afferma, che que-  llo amore fa, che l’uomo trionfi. anche  €on piacere di tutte le tentazioni . Ama  Iddio, o mortale, dice quella bocca d*  oro, ma amalo perfettamente, affinchè  tu poffa fenza pena fuperare gli sforzi  de tuoi nemici. Ella è una maniera dì  combattere ben facile e foave, quella  di trionfare di tutti li vizj con le forze  dell’ amore. In una parola, quell' amo-  re è di una virtù sì divina, che, al dir  di Bernardo Santo, egli ci rende facile,  e gradevole tutto ciò, che vi è di piu  aullero e difficile nella firada. della per-  fezione . Tra tutte le pafiìoni , dice S.  Agoftino, il folo amore fi vergogna dì  dire , quefia cofa mi da pena , perche  ( eccone la ragione affegnata dal Santo  medefimo ) i travagli non rincreicono  punto, ma piacciono a quelli che ama-  no , mentre amando non fi travaglia , o  almeno non fi fente il travaglio . .   Alloca quando Gesù Criito s incam-  minò alla Croce, riguardò la fua mor-  te, e tutte le pene che la dovevano pre-  cedere, come un’evidente tefhmoman-   za    I    , Del P. Scapoli. J ? ?   za dell’amore, ch’ei portava al divino  fuo Padre, e ftimolato da quello amo-  re ufcì dal Cenacolo, e andò ad incon-  trare i fuoi nemici 5 acciocché , difs’egli,   - il Mondo conofc a eh* io amo il mio Padre ,  forgete , e afri amo da quejlo luogo ( Joan.   14./V. 51. ). Quello amore di Gesù Od-  ilo fu sì grande ed eccelli vo, cheTei>  tulliano ha ardito d’ affermare .( Lib. de  pat. ) , che 1’ amore fece foffrire ben  molti tormenti a quello divin Salvato-  re più per piacere, che per necelTità :  e qual’ obbligo, dice quello grand’uo-  mo , aveva egli mai d’ aggiugnere a  quella morte tante morti* a quello fup-  | pii zio tanti fupplizj, tante pene,etan-  i ti obbròbrj? Egli risponde, e conchiu-  de, che l’amore faceva provare a Ge-  sù Crillo una fpezie di piacere di pra-  ticare in eroica maniera tutte le più  eccelfe virtudi, la pazienza, l’umiltà >  la manfuetudine in mezzo alla più or-  ribile crudeltà, ed alla più ftravagante  infamia, ch’abbia giammai faputo in-   - ventare l’inferno. ...   : ^ Che diremo noi dunque adelfo dell*  | aiuto , che ci reca T amor di Dio in  \ quello Combattimento Spirituale ? Se  1 .vogliamo faperne qualche cofa oltre il  > già detto, bifogna domandarlo a’ Mar-  ! H tiri, j    Digitized by Google     , m II Combattimento Spiri/»*/* ,  riri e a tanti Santi che fi fono da fe  medefimi più crudelmente martirizzati  Hiedeumi p f a to f are tutti 1   re ha P prolun S ato ^ elfi .1   tù 3 oW ar la lor vita. Chiedete   ?d°e(l chi ha° fatto loro (offrire tanti   ■travagli, ^^chU? £? «fi cò,«   ?r3fcs5:sfss   fu famor diDia. lorpe -   nulla r ^ v ^ n P p e ne nel loro amo-  ° e Z n oC. fendono punto i loro   ^ 5 7 /v> li ferirono i lì inumo •   travagli, o fe U entono , GesùCrifto   Siccome non f ?. r o - 10 g 0 infinita-  fenza ritrovai *“.,*£*, prova-   mente amab . non come un   re, eh egli e all ami™ ,   carico pelante alle Tpahe d u ^   debole e fiacco debile penfamentodi    ami    /»»   /    Digitized by Google    Èel A Scupolt, * 13. jr   ami ladio, fe l’amor fuo non ci fa tro-  vare tutte le cofe dolci ed agevoli . O  nuo Dio, (clamava il divoto S. Bernar-  do, il fervizio, che vi rendo , appena  dura un ora ! che fe è più lungo, l’amo-  re non mi lafcia fentirlo.   In verità, poiché quello foccorfo è sì  grande e ficuro , noi avremmo gran tor-  to d impegnarci in quello Spirituale  Combattimento lenza prima fare tutt* i  noirri sforzi per chiederlo, ed ottener-  lo dal Cielo a noftro vantaggio. Vari  tono 1 mezzi per acquietarlo.   Il primo e di chiederlo a Dio con per-  xeveranza. Quello mezzo è doppiamen-  te efficace , perchè, oltre la virtù che  ha I orazione d’ottenere ciò che diede,  ella ci ra contrarre una lanta famigliarì-  ta coli Dio, il qual pure è un mezzo  prop rifilino per produrre in noi quello  amore in grado eminente.   Un altro mezzo è di confiderare fa  grandezza delle perfezioni , e degli at-  tnbnti d, Dio, ciò eh' egli. è in fi ftef-  io, e ciò ch’egli è a noftro rifguardo ,  perche una tal confìderazione ce lo ren-  e ? ln ?ggior legno.   ,» confiderare, qua! fia   l efìer di Dio, quale la fua poflanza,Ia  lua lapienza, la lua bontà 5. ciò ché Dio   Hi .ha    Digitized by Google    116 11 Cotnvattìmentó Spirituale  ha fatto per noi, e con qualamoré l*ha  fatto 5 e ciò che farebbe ancor pronto 3  fare, fe vi fofle il bifogno; bilogna fi-  nalmente riflettere a ciò, che fa cutt* i  giorni per noi , e a ciò, che preparato  ci tiene dopo quella vita, fe i ofl'ervare-  mo i fuoi Commandamenti con gran pu-  rezza di cuore .   I/efl'e nza di Dio è incomprenfibile al  noftro Spirito : niuno può aire ciò , eh*  egli è, le non egli malefimo , che da  fe folo fi comprende $ così niuno lodif-  fe giammai, fe non egli me deiimo al-  lorché rifpofe a Mosè : io fono quello ,  che fono ( Ex.$.v. 14. )• Quello nome  gli è talmente proprio, che non può  edere adattato ad alcuna Creatura, ne  ai Prencipi della terra, nè agli Angeli,  nè agli Uomini, nè a tutto il Mondo  infieme, perchè tutto ciò che è fuor di  Dio non ha, che un* edere partecipato,  e non è, che un puro niente in parago-  ne di lui . .   La Potenza di Dio ci è nota, epalele  per le fue Opere. Tutto il potere di tut-  ti gli Uomini uniti infieme non potreb-  be fabbricare neppur una picciola Ca-  fetta fenza impiegarvi Tinduftria degli  - Artefici , li materiali necelfarj , e un  cerco numero di giorni, e pure contat-  to    bel P, Seupoli* Ij7  to 'ciò la cofa non riefce per lo plrk  fecondo il loro difegno, e rimane im-  perfetta , e difettoia in piu manie- \  re ; laddove Iddio colla fua potenza ha  creato dal nulla tutto quello grande  TJmverfo in un illante , e ne può an-  cora creare infiniti altri, e colla mede- 1  firn a facilità dillruggerlt , ed annien-  tarli . ^ j v •   La Sapienza di Dio è im’abiflb, che  Io Spirito umano non può penetrare •   Egli è imponibile à qualunque mente  creata di comprendere quanto grande»  e profonda fia la fua Sapienza . Per for-  marne qualche idea balta, che filtiamoi  Io fguardo nelle opere dà lui fatte fuo-  ri di fe, nella ftruttura del Cielo , e  della Terra, nella varietà delle cofe »  che riempiono quello Mondo , e vedrem-  mo quanto Tincomprenfibile Sapienza  di quello divino Architetto vi riiplenda  d’una maniera ammirabile* Se poi con-  fi.derÌamo la vita degli Uomini, la di-  verfita degli accidenti, le vicende del-,  le cole , e che non v" è diiordine si  grande, che non fia una condotta della  fua aitiflìma fapienza: e fe al di lcspra  di tutto ciò confideriama ancora i Mi-  fieri della nofira Redenzione, li ritro-  veremo ridondanti 4’ una sì profonda •   - ~ Hi br    Digitized by Coogle    Il Combnttlment 9 Spirituale  fapienza, che alla villa di tutte quelle  maraviglie non potremo trattenerci dal-  lo fclamare ripieni di ftupore. Oh pro-  fondità delle ricchezze della fapienza ,  e della icienza di Dio !   La Bontà di Dio, ficcome tutte 1* al-  tre di lui perfezioni, è incomprenfibile  in fe ftefia, e in ciò, che al di fuori fi  appalefa, è infinitamente ammirevole -  Ella fi diffonde in tutte le cofe , e nul-  • la vi ha nell’ Uni verfo, in cui non fe ne  poffa rimarcare qualche traccia. La Crea-  zione è un’ effetto della Bontà di Dia >  laconfervazione, e il governo del Mon-  do ne fono pure effetti; e la noftra Re-  denzione ci fa conofcere ad evidenza ,  che quella bontà è infinita; poiché el-  la Io mode a donarci il fuo proprio Fi-  gliuolo per noiho riicatto, e per noilro  cibo.   Per la Bontà di Dio ci baffi fapere ,  èlì'er ella tale e sì grande , che Iddio  contemplando fe ffeflò nella lua eterni-  tà, fenza che giammai fi rivolga; ad al-  cuna Creatura, è infinitamente conten-  to e beato fecóndo tutta la fua intermi-  nabile capacità *   Per infiammarci fempre più in quello  amore, e per accendere quello divino  fuoco rie rioffri cuori, bifogna confide-   • d* rare    —I    De! P. Soup oli. xff   rare ciò, che è Dio a noftro rifguardo,  cioè a dire, ciò ch’egli ha fatto, e ciò  i che farebbe ancora pronto a fare in no>   Uro vantaggio fe folle duopo. Polliamo  conofcere quelle cofc colla confiderazio-  i ne del benefizio della Creazione , e ar*-  i cora più con quello della Redenzione.  L’amore, concui egli ha operata lano-  lira falvezza , forpafla in qualche ma-  j niera l’infinito: il prezzo di quella Re-  denzione è infinito, ma il fuo amore va  ancora piu avanti ; imperciocché egli  vorrebbe patire di più , e morire anco-  ra più volte , fe folle neceflfario per lat-  rarci.   Dobbiamo confiderare, quanto Iddio  ' tutt’i giorni, e inceffantemente fa per  noi. Non v’è momento, in cui l’Uo-  i mo non riceva da Dio nuovi benefizi ;  imperciocché ad ogni momento egli lo  crea in qualche maniera di nuovo con-  i lavandolo, e incellantemente lo ferve ,  delle fue Creature m > il Cielo, l’Aria, la  , Terra, il Mare, e quanto vi è neiruni-  , Verfo non efillendo, che per ufo di lui.   Irr tutt’i giorni egli offerì fce lui la fua  grazia richiamandolo dal male al bene,  per guardarlo dal cadere nel peccato i -,  e quando vi fia caduto, gli efibilce il  , ino ajuto per rialzarlo, e per impedire   la    Digitized by Google    140 11 Combattimento Spirituale  la ricaduta. Egli lo afpetta, lo invita*  e lo chiama a penitenza , e fe daddo-  vero fi converte , la fua bontà è piu  foliecita à donargli il perdono delle lue  colpe, di quello Ila egli fletto pronto  a riceverlo. Tutt i giorni gli dona il  fuo Figliuolo con tutt* i tefori di fua  'Taflione, e della fua Cróce , e gl* im-  bandifce un banchetto nel Santo Sacra-  mento dell 5 Altare , che dura fempre ,  ed è inccflàntemente fornito dei fuo Sa-  cratiflimo Corpo , e preziólìlfimo San-  gue. " ^ ^   Fa di meftieri principalmente con fi-  derare l’eccelfo della bontà di Dio m  fopportare li peccatori, e nell’afpettar-  li a penitenza, e per vedere quella ma-  raviglia nel fuo più chiaro giorno- y è  * da ponderarli, che ficcome Iddio ama  al fommo la virtù , Così odia Infinita-  mente il vizio ; dal che polliamo Infe-  rire, quanto lia grande la fila bontà ,  perocch’ella gli fa folfrire il peccato-  re , il qual commette avanti agl* occhi  luoi, ed alla fua prefenza tanti enormi  misfatti, e non una fol volta, ma tan-  te e tante volte, che fono fenza nume-  ro, e ciò non ottante fembra, vi Ha un  contratto tra il peccatore e Dio a chi  tralascierà più pretto o il peccatore dT   often-    Pici P» ScMpóli* 14 1   offendere, o Dio di perdpnare. Certa*  mente quella conlìderazione debb’efpu-  gnare il peccatore, e convertirlo; che  le noi fa, egli è ben in uno dato de-  plorabile, e v’è gran motivo dì teme-  re i giudizj imperfcrutabili di Dio, di  cui veggiamo di fovente ufcire dei col-  pi della fua collera altrettanto piùfpa-  ventevoli, quanto più maravigliali , e  irrimediabili* .   . Finalmente . dobbiamo conliderare C10*  che Dio ha preparato nel Cielo dopo  quella mortai vita , non folamente a'  fuoi fervi fedeli , ma ancora a’ pecca-  tori,, che a lui li convertono* E qui mi  trovo ben imbarazzato per rton inter-  ne dir qualche cofa; imperciocché, chi  potrà mai comprendere , che 1 * Uomo  abbia il grand 1 onore d’elfere ammelfo  tra i commenfali di Dio , e che Dio  medelìmo lo ferva, e lo iazj della fua  Beatitudine? chi potrà immaginarli, che:  un’Anima entri nella gio;a del fuo Si-  gnore, e nel godimento dc’fuoiproprj  piaceri? E chi potrà concepire T amo-  re, che Dio porta a’ fuoi eletti, e Te-  nore, ch’egli fa loro nel Par.rdìfo , che  S.Tommafo efprime con termini capa-  ci di recare ammirazione a più fublicnK  Serafini ? Il terzo vantaggio, dice que-  llo    Digitized by Google    i'4»’ Il Combattimento Spirituale  fio Santo Dottore ( D. Thom. opufc.   ►j. ), dopo averne accennati due altri  non meno ammirevoli, confitte in ciò,  che Dio onnipotente s 3 abbatta: fino a  quell: 3 eccetto d 3 umiltà verfo gli Ange-  li, e le Anime de Compreniofi, come ,  s'egli folfe lchiayo di ciaicunodi loro  in particolare , e ciafcuno d 3 etti fotte  Dio di Dio medefimo. Dopo queft 3 ef-  prettioni non fo più che dire , . lo ftu-  pore mi fa cadere dalla mano la pen-  na, e mi fa coraggio a prender Tarmi  per entrare in quello Combattimento  Spirituale, ficuro della Vittoria, fe pia-  ce alla bontà di Dio donarmi la fu*  grafia, ed il fuo amore. >   » . v »   Il Frutto del quarto Giorno .   * «   I L frutto di quefto giorno debb 3 ette-  re un fermo proponimento di non  operare, fe non con la maggiore pu-  rità d'intenzione, che vi farà potàbi-  le; di rinunziare alla voftra propria vo-  lontà, alla voftra foddisfazione , ed a  qualunque ricerca di voi fletto; di nost  operare in avvenire, che per f impililo  della volontà di Dio ; di non fidarvi  mai di voi ftetto, e delle lottigliezze  del voftro amor proprio , e di bene    Del -P. Seti-poli . 14 J   . {piegarvi avanti a Dio indirizzando le  voftre intenzioni , oflfervando perciò la  pratica toccata nella terza confiderazio-  ne del fecondo efercizio j doifervare le  i regole, che abbiamo prelcritte in que-  I ito medèfimo efercizio per la retti tudi-  i ne delle vofre intenzioni ; di dichiarare  nna guerra aperta alla voflra volontà  j fenfitiva , e a tutti i voftri fregolati ap-  I periti, e di combatterli nella maniera  accennata nel quarto efercizio ; e per-  chè le vittorie vi iì rendano più facili ,  i di rinunziare ancora qualche volta alle  i cofe lecite non neceflàrie, fempre con  , direzione, benché fempre con un fanto  fervore per imitare vieppiù noitro Si-  gnor Gesù Crifto, il quale non ha mai  •voluto compiacere a fe medefìmo giu-  fta il teftimonio deir A portolo . Final-  , mente bifogna che procuriate a tutto  v o'fro potere di cavare dalla Lezione  -Spirituale il frutto deliziófo dell* amor  di Dio, ch J è il più poflente , e ficuro  ajuto che venir ci porta Mal Cielo per  trionfar fenza pena di tutti i noftri mag-   E iori nemici, che fono le noftre frego-  ite paflìorti.   r « : . - - '1, ‘ ' ’ •   F me del quarto , Giorno , 1   ' » v . e » > k - r * ^     \    QUIN-     144   QUINTO GIORNO-   D’ alcune cautele, che ci fono necefla-  rie in quello Spirituale  Combattimento.   ESERCIZIO PRIMO. .   Come dobbiamo diportarci , quando là  Volontà Superiore fembra vinta  dall* Inferiore .   , L’Orazione preparatoria al folito.  CONSIDERAZIONE X.   . ' »   C OnRderate, che nei Combattimen-  ti, che occorrono tra quelle due  Volontà che fono in noi, non di  rado fuccede > che ci fembra > , che la  Superiore già Ria per darli vinta > im-  perciocché non fentiamo in lei un cer-  to volere efficace di refiftere gagliarda-  mente ai movimenti dell’ Inferiore j ma.  non perciò bifogna perderli d’animo.,  nè tenerli per vinti , e lafciare di far  reliftenza , poiché Ramo fempre . vitto-  ri oli e padronj della Tentazione fin* a  tantp, eh’ evidentemente non reggiamo  di avervi acconfentito : imperciocché ,  Recome la noRra Volontà fuperiore non  ha bilogno del foccorfo degl’ inferiori   appe-    Del 1\ Scupolì. 14 5   appetiti per produrre i fuoi atti , così  non può giammai eflfer coft retta di lo-  ro arrenderli qualora la combattono >  s’ ella non lo voglia j avendola Iddio  dotata d’ una libertà sì perfetta , e duna  tal forza, che febbehe tutti gli appeti-  ti della parte inferiore, e tutt’iDemo-  nj, c ruttò il Mondo iniìeme congiuri-  no e s’armino contro di lei combatten-  dola da ogni parte, effapuò Tempre lo-  ro mal grado operare con tutta la li-  bertà, che gli conviene. Allorché dun-  que ella è aflalita con tanto vigore dal-  la fuggeftione dell’ Inferiore , o dalla  tentazione del Demonio , che ci pare,  ella ha come Toffoccata , ed oppreflfa  dalle loro violenze, bifogna tàr cuore,  e difenderli a tutto potere dicendo ar-  ditamente, nò , io non cedo punto ,  non vò in alcun modo acconfentire a  ciò, che mi è vietato j E come colui ,  che è alle prefc col Tuo Nemico Ten-  tando la Tua Spada impegnata sforzali  di Taltare addietro per difcioglierfi , e  per dar nuovi colpii così noi dobbiamo  procurare nei bolore di quefta tenzone  di ritirarci un poco con un’atto di dif-  fidenza di noi ftefll, riflettendo che noi  fi amo un nulla, e che niente portiamo,  e poi di lancio con un’ atto di Confi-   I dcn-    !" ,   Ì 4 6 II Combattimento Spirituale   «lenza in Dio vibrare un colpo alla ten-  tazione, ed alla paflione nemica, dicen-  do, Signore ajutatemi 5 mio Dio iute  , itieco * - • '   Fate gran conto di quelle induflrie ,  di quelle iltruzioni . Pregate Dio ,  che fortifichi la vollra Volontà affine  di réfiltere generofamente ai movimen-  ti ielle voflre padroni . Proponete di  fare con efficacia quelli atti dì refilten-  a, affinchè non abbiate alcun motivo  di dubitare del confenfo della vollra Vo-  lontà .   Il Colloquio con noflro Signor Gesù  Collo . Elponeteglì le voftre debolezze,  e infermità, e pregatelo di fortificarvi  colla iua Grazia.   ! ; CONSIDERAZIONE II.   I /^Onfiderate un’altra maniera di pro-  V> cedere in quelli medefimi Combat-  timenti, ed è di chiamar E Intelletto in  ajuto della Volontà, quando il nemico  ci da tempo, confiderando diverfe veri-  tà, alla villa delle quali laVolontà pren-  de lena, e s’ anima contro i fuoi nemi-  ci ; per efenipio , fe fiamo inveititi da  qualche perfecuzione o da qualche af-  flizione , e che fiamo sì fortemente com-  -battuti dagli aflfaiti dell impazienza, che      v • . Tìel P, Scupòli. l\7  ci veggiamo in procinto di perderci , bi-  fogna procurare di fortificarci con le  confiderazioni feguenti ♦   Bifogna confiderare, fe abbiamo me-  ritato ciò, che foffriamo , o fe gli ab-  biamo data occafione, ben giufto emen-  do, che fopportiamo pazientemente la  ferita , che ci Eam fatti colle proprie  mani . E fe ci pare di non averci per no-  ftra colpa procacciato quello male , ri-  volger dobbiamo il penfiero fopra i no-  ftri peccati paflfati , che non abbiam an-  cora feontati con una vara penitenza, e  reggendo, chela bontà di Dio cangia  per iua mifericordia la pena eterna, o  temporale , che era loro dovuta nelllo*  ferno, o nel Purgatorio, in una tribu-  lazione affai leggiera Eccome quella ,  fotto cui gemmiamo, bifogna ricevere  quello cambiamento di pena con piace-  re, e rendimento di «grazie,   Bifogna ancora riflettere, che non E  entra in Cielo fe non per la porta Uret-  ra dei difpreggì, delle adizioni, e del-  le iofferenze, e che quand anche potef-  Emo entrarvi per un altra più facile, la  legge d'amore ci obbliga di non deE-  derarlo, veggendo che il noftro buon  Maellro, e con lui i Tuoi Eletti non vi  fono andati fe non per un fenderò tutto   la fe-    Digitized by Google    148 11 Combattimento Spirituale   feminato dì Croci , e tutto intralciato*   di fpine. % -   Ciò però, che principalmente dobbia-  mo confiderare, e che deve aver più di  forza fopra di noi fi è la Volontà di  Dio , e il fuo beneplacito , confiderai  do, che egli ha una ammirabile com-  piacenza, quando vede, che noi foffria-  mo qualche cofa volontieri per amor  fuo , e che combattiamo generoiamente  le noftre paiìioni, dì maniera che quan-  to più la cofa ci fembrerà ingiufta ©  indegna , fia o riguardo alla perfona  che ci offende, o rapporto al modo ,  con cui ci offende , e che perciò ella  ci farà più fenfibiie , e più difficile a  fopportare , tanto più faremo graditi a  Dio amando, e accarezzando in tutte  Je cofe anche più irragionevoli, ingiù-  > He, e più amare la ina fanta Volontà,  e la dilpofizione della fua Providenza  fempre adorabile , in cui le cole che  fembrano più confale e difguftofe han-  no una regola giullilfima, e un ordine   perfettiflìmo . . ,   Fate molta ftima di quelle pratiche,  e di quelli infegnamenti ; procurate di  renderveìi famigliari per fervirvene nel-  le occafioni; chiedetene la grazia a no-  fao Signor Gesù Criftoj accoflumatevr   a n-    Digitized     Del P • Scapoli • 1   a ricevere il tutto dalla fua mano cori  amore, e rendimento di grazie. Stima-  te molto le mortificazioni, che vi man-  derà e ricevetele come favori, e fegni  •deir amor fuo. ,   Il Colloquio con nodro Signor Ge-  sù Critìo . Pregatelo di donarvi il fuo  Spirito facendovi parte della fua Cro-  ce, e della l'uà Paflìone . Pregatelo di  fortificarvi nella fua Grazia per poter-  lo imitare, e feguire 1* efempio , eh’  egli vi ha dato.   ESERCIZIO SECONDO.   Z.a maniera di refijtere ni moti /abitami  delle noflre pajftont*   L’Orazione preparatoria al folito.   CONSIDERAZIONE I.   C onfederate come dobbiamo dipor-  tarci allora quando non fumo an-  cora accoftumati a rintuzzare, o a fof-  frire gli aflalti di alcune ingiurie , o  contradizioni, che ci arrivano all’ inv  penfata, Il mezzo più ficuro , e più  proprio per accoftumarvici , e per libe-  rarcene, lì è di procurare a prevedere  quelle ingiurie, e quelle contradizioni,  fi delìderarle prima , che arrivino, , e  v . I 3 P oi    Digitized by Google    I    Ifo 11 Combattimento Spirituale  poi attenderle con uno fpirito prepa-  rato a fofrrire tutto ciò , che vi può ef-  fere di più difguftolb , di più {prege-  vole, e di più firn no , coniti valido tem-  pre nel noftro cuore un’ardente brama  di patire « Per ben prevedere quelle in-  giurie, e quelle contradizioni bifogna  conliderare il noftro temperamento , la  natura* e la qualità delle noflre pallio-  ni , le perlone colle quali dobbiamo  trattare, e i luoghi che dobbiamo fre-  quentare , e le in var; incontri ci lo-»  proggiugne qualche cofa non prevedu-  duta, la brama, che abbiamo di pati-  re , ci fervirà di feudo ad ogni^ fortat  d’avvenimenti j conciofiachè finché farà  viva nel noftro cuore una tal brama ,  non faremo forprefi giammai da alcu-  na forca d’accidenti. Che fe, oltre gli  ajuti, che ricaveremo da quella prepa-  razione, vogliamo ancora qualche iftrttt-  zione particolare per armatei contro  quelle mozioni fubitanee e del tutto  improvvife, non abbiamo che adofler-  vare la pratica feguente. ^ «   Primieramente , tollo che incomin-  cieremo a fentire il primo alfalto dell*  ingiuria o della avverfità , bifognerà  efi’er fedeli, e rifolverci prontamente a  farci violenza, alzare il noftro fpi rito &  / - Dio    Digitized by Coogk    Del P. Scupolè, ijl  Dìo mettendoci avanti gli occhi 1’ ag-  gradimento, eh’ egli ha di vederci in  tal maniera esercitati , e credere , eh’  egli è un eccedo della fila bontà, che  cì manda quella picciola tribolazione,  affinchè Sopportandola noi con umile  raffegnazione al Suo Santo volere , iì  f Poltro cuore a lui s’ uniica più ftretta-  \ mente.   In Secondo luogo dopo aver confa  cerata la compiacenza che Dio ha, che  noi damo elercitati da quella tabula-  zione,. dobbiamo ritornar in noi lleffi,  e riprenderci di non elfer dati abba-  stanza pronti ad abbracciarla , dicendo  internamente, perchè hai tu della ri-  pugnanza a ricevere queltaCro ce, che  jl tuo Padre celelte t invia come un  pegnp del filo Amore? .   Finalmente bifogna rivolger lo Sguar-  do a un lato di quella mede/ìma Cro-  •ce dicendo 3 Oh Croce preparatami dal-'  Ja divina Previdenza, prima ch’io fol-  li! oh dolciffima Croce, che sì gradita  mi fei renduta da quella del divino a-,  more, t’accolgo, e t’abbraccio; io vo-  glio unirmi a te , ed offrirmi così a  quello, che colla Sua mi ha riscattato.  Se accade , che ci Sentiamo feriti da  -qualche colpo d’impazienza, non bifo-   I 4 gna    ?    Digitized     ifi 11 Coinbatt inferno Spirituale  gna perciò tralasciare di fare quelli at-  ti il più prefto che ci farà potàbile ,  diportandoci nella ftefTa maniera , co-  ni e fé ciò non folfe flato , e come fe  non avellano ceduto alla noflra debo-  lezza .   Concepite un fanto, e generofó de-  siderio di fare un facrifizio a Dio di  ^quelli primi moti . Bramate d' dlere  mortificato ed umiliato , e eonfervate  fempre vivo ed ardente quello defide-  rio nel voftro cuore . Applicatevi alla  pratica di quelli tre atti , e non trala-  fciate di farli ancorché non fiate fiato  a Dio fedele nel fargli il facrifizio di  qtiefti primi moti.   Il Colloquio col voftro S. Angelo «  Elponetegli il defiderio , che avete di  fare quello facrifizio a Dio, e d'avere  nel voftro cuore un 5 ardente brama di  patire c d’elfere umiliato , che non s'  eftingua giammai . Chiedetegli a quell»  effetto il fuo ajuto.   CONSIDERAZIONE II.   C Onfiderate, che il più Sicuro rime-  dio, che fi polla adoprare contro  quelli primi moti è di sfuggire prc-  - venti vamente, e con preftezzale occa-   * fio-    \    Dignizod by Geniale    T>el P. Scupolt 4   fiorii, o le cagioni del loro nafcimen-  to: per cagion d’efempio, fe noi amia-  mo qualche cofa con attacco, e c ac-  corgiamo di cadere in unì improvvifa  alterazione d’animo allorché incontria-  mo qualche oftacolo a pofiederla; l’u-  nico mezzo fi è di diftaccarcene , e di  - moderare l’ adetto , che le portiamo •  Che fe quella alterazione proviene da  , un’ avverfione , o da odio di qualche  perfona di forte che egli fia la cagio-  ne, che le menóme azioni di leicidif-  piacciano, e ci diano qualche moto o-  gni qualunque volta o la veggiamo o  a lei penfiamo , 1’ unico rimedio è di  vincere quella avverfione, e di sforzar-  ci ad amare malgrado la noftra repu-  gnanza quella periona medefima , e di  procurar che ci piaccia tutto ciò , ch a  ella dice o fa, avvegnaché la fua ma-  niera di parlare, o d’operare ci fembri  afpra, e difobbligante.   Fate gran conto di quello infegna-  mento ficcome alfai falutare , ed effica-  ce per porre la falce alla radice del  voflro amor proprio. Bramate di mo-  rire a tutto ciò che non è Dio. Pro-   { >onete d’amare il vollro profilino con  e fue imperfezioni, e nonollante tut- >  S® ciò eh’ egli polla avere di più dif-   I ? gufi©-    Digitized by    If4 // Combattimento Spirituale  •guliofo, e difobbligante . Rivivetevi  ancora damarlo fino alla compiacenza  per f amore di Dio.   il Colloquio col V offro Angelo Cu-  ffode, che vi ha dato, ed ogni giorno  vj da un sì raro, ed ammirabile efem-  pio di quefto amore nella voftra ftdla  perfona , poiché egli vi ama cotanto  non oftante le v offre imperfezioni, e il  Voftro infopportabile temperamento . ••   ESERCIZIO TERZO. ;    DelU cuftodia dei fenji necejfarìjfima iti  quefto Spirituale Combattimento .   E 5 Orazione preparatoria al folito.    CONSIDERAZIONE I.   C Onfiderate, che i noffri fenfì fono  come le porte , per le quali i no-  ftri nemici entrano ordinariamente nel-  le noftr’ Anime, ma che noi dobbiamo:  procurare di guardarli in maniera, eh'  eglino fervano per darvi 1* ingrefTo a  Dio , acciò vi faccia la fua dimora ; »  perciò bifogna ufare una particolar di-'  ligenza per tenerli sì ben raccolti , e  mortificati, che non permettiamo loro  di attaccarli ad altro oggetto , che a .  Dio, a ciò. che lui riguarda e il £u« ;  - V - fer-     t    Digitized by Google     Del P. Scapoli . • •   .. fcrvigioj tutto il rimanente elfendo una,  vana curiofità, che fa entrare per eilì  in gran numero i noftri Nemici nel no-  ftro Cuore , alcuni de'quali ci attraver-  fano la ftrada della perfezione per im-  pedirci il paifare avanti , e farvi pro-  gredì) 3 altri ci ipogliano, e cirubbano   e di ammirare le fue   per-      T)e1 P. Scapoli. ^ 1Ì1   f perfezioni, godendo e compiacendoci  di ciò, ch’egli è in fe medefimo e nel-  le fue Creature. Così quando ci Tenti-  remo allettati dalle diverfe bellezze y  che rifplendono nelle Creature , parte-  remo fubito alla confiderazione della  Beltà fuprenla di Dio , e concepiremo  Itti vivo» defiderio di vederlo, edipol-  federlo . Ella è ancora un induftria tal  volta più utile, e piu ficura, avvegna-^  chè del tutto oppofta, in veggendo li  beltà delle Creature, difeoprirne il ma-  ligno fpirito appiattato fotto quelle ap-  parenze , come un Serpente lotto bei  fiori, per infettarci col fuo veleno. S.  AgofHno nota, che il Demonio non s'  appaga foltanto di rapprelentarci gli og-  getti fotto certe apparenze , perchè o  li abborriamo e fuggiamo, one andia-  mo in traccia per poflederli ; ma di più,  ch’egli fi frammil'chia e quali s’incor-  pora con alcuni di loro , affine dì ec-  citare più ardentemente le noftre paf-  fioni alla fuga degli uni, ed alla ricer-  ca degli altri, quindi eli’ è più ficura,  ed opportuna cofa il diftoglier ci da  •tali oggetti, il rifiutarli , e ringraziare  Dio del benefizio, che ci fa neldifco-  • prirci gl’ inganni dei noftrp nemico* s  oppure quallora ci fentiremo sinché per  \ po*    Die     quando l’u-  nione, che potremmo avere con Dio ,  o le fue Divine attrattive non ce n$  rendefl'ero capaci.   Rilolvete efficacemente di condurvi  In tal guii'a, e d’ufare quelle cautele.  Deteflate la libertà, che data avete al  voftri lenii lafciandoli correr fenza al-  cun ritegno dietro i vani oggetti delle  creature : Efaminate quanti peccati ave-?  te comefli con quella negligenza , 9  quindi proponete di bel nuovod appli-  carvi a quelle pratiche, e di condurvi  con quelle diligenze.   Il Colloquio con nollro Signor Ge-  sù Grillo come l’antecedente : pregate*»  lo , che vi faccia la grazia d' efler fe-  dele in queAe pratiche.   CONSIDERAZIONE JH. éì   C Onliderate in qual maniera dobbia-  mo diportarci per governare i no- J   ' * Ari’' 1    Digitized by Google     • Del P. ScufoLi, li?.   .Uri fenfi, e farne un fanto ufo nei di-  vertì accidenti, che ci poflono occor-  rere j come quando fiamo travagliati  da qualche violento dolore, o quando  patiamo il freddo, o il Caldo, oqual-  ch’ altro difagio, bifogna alzar la mena-  te , ed il Cuore fino alla Volontà 9 ^  beneplacito di Dio , il quale fino ab  Eterno ha voluto, che in certo tempo,  e in certa occatìone , e con certe cir-  Coffanze {offriamo quella pena, equin r  di cavarne gli affetti di rendimento di  grazie, e di ra/fegnazione al fuo Santo  Volere* Bifogna offqrvare lo ftefTo me»  todo in tutti gli altri incontri , ed ac-  cidenti i come quando il vento , o la  ffagione ci recano incomodo , o qual-  lora fiamo berfagliati dai turbini , e dal-  le procelle. A dir corto , bifogna in  qualunque cofa effer liberi , ,e diffama-  ti da noi medefimi, e conformarci con  gioja al beneplacito di Dio . Ecco la '  Volontà del mio Dio, che amo infini-  tamente ; a quella volontà io debbo  conformarmi ; ella debb J effere il mio  cibo, il mio nutrimento , il mio palio,  più deliziofo: fate, Signore, tutto ciò^'  che vi piacerà della voflra miferabi le  Creatura, e degnatevi difporne comed*’,  una cofa di cui avete perfetto Dominio. ;  ii Fate     1 60 li Còmbattìmèntò Spiritual^   Fate un particolar conto di duella  pratica , e procurate di rendervefa fa-  migliare. Accottimatevi a ricevere o-  gni cofa dalla mano di Dio con rendi-  mento di grazie . Ponete tutta la votra  compiacenza nell’adempiere la fua Vo-  lontà, e bramate con un lineerò e ve-  race defiderio , eh’ ella lì Complica in  Voi . Ditegli fóvente : Sìa fatta , o SU  gnor e -y la vofira volontà in Terra come in  Cielo.   Il Colloquio con noftro Signor Ge-  sti Crifto, il quale diceva, che fattele  fue delizie erano di tare la Volontà del  ftto Padre. Pregatelo a darvi la grazia  di poterlo imitare.   CONSIDERAZIONE IV.   G On/iderate, che per regolare perfet-  tamente i noftri fenfi bifogna guar-  darci dal converfare giammai colleOea-  ture, o dalifepararcene per impulfo d*  amore o d’odio verfo di loro, ma pel  folo motivo della Volontà di Dio, non  le amando, nè odiandole, nè ricercan-  dole, nè fuggendole, fe non perchè ta-*  è il di lui beneplacito .   Prendete quella cautela per un gran-  didimo fegreto della Vita Spirituale y e  rendetevela famigliare. -*   n    *-    Digitìzed by Google     Bel P. Scupólì . l6l   (■ ’ Il Colloquio con Gesù Crifto come  il precedente-   fcONSIDER AZIÓNE V.   C onfidente, che quelle diligenze, e  quelle pratiche non debbono elfer  i già un’efercizio determinato, a cui fia  i duopo applicarci come ad una occupa-  zione particolare, ma che balla averle  alla mano per Servircene al bifogno .  Non v’è cofa, che piu ritardi il nollro  avanzamento nella Vita Spirituale, quan-  to il caricarci di molti efercizj, avve-  gnaché buoni ; imperciocché quella va-  rietà d’ efercizj non è per lo più , che  . un’imbarazzo di mente, un’inutile paf-  fatempo, e un’alimento, di cui lìpafce  con avidità il nollro amor proprio.   Notate bene quello inlegnamento ; dè-  li berate di non attaccarvi a cofa alcuna»  iiiorchè alla mortificazione delle vollre  palfioni, all’adempimento della volontà  I di Dio , conservandovi libero in ogni  Sorta d’ efercizj, per intraprenderli, o  lafciarli fecondo farà più a propofito i  Il Colloquio col vollro Angelo Cu-  llode. Lafciatevi da lui guidare intera-  mente , e fiate fedele in Seguitare i Suoi  lumi,' e in ubbidire alle Sue infpirazicr-  jii. Chiedete a Dio la grazia di difcer-*    lói, Il Combattimento Spirituale  fìerli , per difendervi dagl’inganni dello  fpirito maligno, che fi trasforma in An-  gelo di luce, e che ci fa di fovente in-  traprendere cofe, che fervono più a di-  ftruggere, che a ben formare il noftrg  interno; a difiiparci, che a raccoglier-  ci 3 a fiaccarci da Dio, che unirci a lui*   ESERCIZIO QUARTO.   Le ìndujlrie per combatter » la   e così quando ci da la fera non ci  promette il mattino; e impiegare ogni  momento della noltra vita fecondo il  fuo beneplacito come fe egli folle lui-  timo: tanto più, che Tappiamo di cer-  to, ch’egli ce ne farà rendere unefat-  tiflimo conto . Finalmente dobbiamo  elfere sì folleciti del noftro avanzamen-  to Spirituale , che dobbiamo aver per  perduto quel giorno, in cui non avre-  mo riportate più vittorie di noi mede-  limi, delle nollre malvagie inclinazio-  ni, e della noftra propria volontà, an-  corché aveflimo terminati più affari im-  portanti lfi mi .   Eccitatevi di bel nuovo ad un 1 odio   mor-    Digitized by Gooole    Del ?. Scapoli . 1 6 #   mortale coltro la negligenza . Anima- -  tevi agli atti delle virtù , ed alla pra-  | tica d’ogni forta di buone operazioni,  ben veggendo quanto Iddio le apprez-  zi,^ quanto fi a liberale in premiarle,  i Siate avaro del tempo. Eccitate in voi  i altri affetti a mifura , che vi Sentirete,'  i modi dalla confiderazione prefente.   Il Colloquio coi voflro S. Angelo  i fecondo gli affetti , e le risoluzioni ,  i che poc’anzi avete concepite . Prega-  i telo a fortificarvi contro la volil a tepi-  dezza, e d’accendere dentro di voi un  fanto fervore, che vi renda infaticabi-  | li nel travaglio, e invincibili negli o-  , flacoli . . ^ _   L’Obblazione , Prima d’ offerirvi a  Dio, rapprelentateg.fi la voffra fiachez-  za, ed impotenza a refiftere agli alfal-  i ti delle vollre paflìoni , non Solamente  ai primi loro movimenti , ma ancora  agli altri anche minimi. Confermatevi  in una lineerà e verace diffidenza di  , voi fleti! , e in una perfetta confidenza  ! in Dio e neH’ajuto della Sua grazia .  In quella diSpofìzione offeritevi a lui  con una Santa e generoSa risoluzione di  fervido, e di ufare tutt’i mezzi , che  avete ponderati nel primo , e nel fe-  condo efercizio. Offeritegli la mortifi-  . K N ca-    ITO II Combattimento Spirituale  cazione de'voftri ienfi , e chiedetegli  la grazia di governarvi in tal maniera,  che nulla per mezzo loro entri nel vo-  ftro cuore, che pofla nuocergli . Umi-  liatevi avanti di lui riandando colla  mente le voftre pallate negligenze. Do-  mandategli la grazia «di fare tutte k  voftre azioni con tutte le circoftanze  del tempo, del luogo , e del modo ,  che gli farà più grato. Finalmente of-  fritegli un cuore amante della fatica ,  e di tutto ciò, che vi farà più difficile.   La Lezione Spirituale per il  Quinto Giorno,   \   JD eli* ardente amore verfo Gesù Grifo Si-  - •* gnor noftro-i e della vera divozione ai  Mifterj della fu a vita , e della fu a mor-  te , con uri e fatta imitazione delle fu e  vtrtudì . Altro foccorfo ìmp or tanti JJìrm  per aiutarci in queflo Spirituale Com -  • battimento ,   i   ("'Ant* Antonio , uno de più valenti  O Capitani, che abbia combattuto lot-  to le infegnc di Gesù Crifto, dopo un  numero predo che infinito di battaglie,  ed altrettante vittorie ben più illultrie  gloriofe di quelle d J Aleflandro. e . di  - „ ' ~ Ce-     Del P, Scupoli • 17 T   Cefare , e dopo la fperienza quali duri  fecolo, volendo ammaeftrare i Tuoi di-  fcepoli in quello Spirituale Combatti-  mento, e trattando con effi dei mezzi  1 per rendervi!! invincibili , e per trion-  fare agevolmente non (blamente della  carne, e del mondo , ma eziandio di  1 tutte le infernali potenze , diceva loro  in tutte le lue conferenze , che erano  come configli di guerra , che teneva  con effi ( S. Athan . in Vita S. Anton . )  Credetemi fratelli * che il Demonio pa-  venta , e teme all 3 diremo le vigilie ,  le orazioni, i digiuni , la povertà vo-  lontaria, una profonda umiltà, una cor-  diale compalfione delle altrui calamità:  ciò però, che gli reca ancor più di ti-  more fi è un ardente amore % verfo Ge-  sù Criflo; egli ne rimane sì fpaventa-  to , che un l'olo fegno di Croce gli to-  glie tutta la lua forza, e lo fa vergo-  gnofamente fuggire. Ecco come quello  gran Santo parlava a’fuoi dilcepoli. In  fatti egli è certo, che il noflro amore  1 a Gesù CriHo è d’una virtù incredibile,  e che in tutti gliEfercizj della Vita Spi-  rituale ne v’ha, ne può ritrovarli feudo  miglior di quello, di cui munir ci pol-  liamo contro gli fregolati movimenti  delle palfioni, e d’onde ricavar fi polla  * v K 2 più    Digitized by Google     \ji il Combattimento Spiri tu di é  più di vigore, e di coftanza per pra-  tica di tutte le più fegnalate vi midi .  Quell’ amore è un rimedio per ogni tor-  ta di mali , è una forgente , onde fcatu-  rifcono tutt’i beni, e tutte le grazie. Se  bramiamo acquiftare una Vera cognizio-  ne di Dio , ed una fcienza perfetta del-  le cofe eterne; fe vogliamo riportare in  poco tempo una piena vittoria fopra  tutte le noftre pacioni , e giugnere al  colmo di tutte le virtù; fe defìderiamo  d’entrare in una fanta famigliarità , c  dimeftichezza con Dio , e partecipare  delle fue grazie, e de fuoi Sfavori, non  abbiamo, che a distaccare il noftro cuo-  re dall’amore delle creature, e applicar-  lo con ardore all’amore di Gesù Crifto  depredando tutti gli altri oggetti, che  fono fuori di lui . Se finalmente aspiria-  mola renderci degni di tutti quelli fa-  vori, e fpirituali vantaggi, non abbia-  mo, che a meditare i facrofantì mifterj  della fua vita , e della fua morte con  una fingolar divozione , imprimendoli  nel noftro cuore con l’amore, ed espri-  mendoli nel noftro vivere, e nei noftri  coftumi con una fedele imitazione delle  fue virtudi. Qiiefto appunto fece San  Bernardo nel principio della fua Con-  vezione, com’egli confelTa di fe mede*   fimo    Digitized by G  tutte le fue cognizioni* e tutto ciò, chè  acquillò di grazia, e di virtù per avan-  zarli nelia perfezione.   Per accendere rje’noftri cuori un’ar-  dente amore verfò Gesù Crillo, e per  eccitare in noi una fingolar divozione  ai mifterj della fitta vita , e della fui  morte, bifogna proccurare di eompren-»  dere i beni ineflimabili, che accompa-  gnano quell* amore, e quella divozione*  Egli medefimo ci dice in poche parole  tutto ciò, che fi può dire delfimportan*  / za di quell" amore (Joam 14. v* 4. .22*  23. ) : Quello, che mi amerà ^ farà a-  mato dal mio Padre, e da me ancori  $ì, e per tal modo, che per una fecreta  influenza, del nollro amore egli fi tro-  verà fubìimato ad una cognizione {pe-  ri mentale, e ad un guido ilraordinario  delle mie dolcezze , per le quali me  gh darò infallibilmente a conofcere  dentro il fuo cuore . Or che può mai  i nn’ anima defiderar di più grande,, e 1   • , K $ \ che   • «. .    Digitized by Google     '174 Combattimento Spirituale  .che non dovremmo fare per meritarci  fomiglianti favori ?   'la divozione ai mifterj della vita ,  e della morte di Gesù Critto è fiata T  occupazione di tutt i più grati Santi ,  e ciò- che li ha arricchiti de’tefori ìne-  ttimabili di tutte le virtù ^ Io cavo dal-  le vifcere del mio Salvatore, diceva il  divoto S. Berila rdo , tutto ciò che mi  è neceffario per {ottenere la mia debo-  lezza ; imperciocché quelle fono vifce-  re di mifericordia, ed io entro in que-  llo fantuarid per le porte delle facratc  fue piaghe, da cui ne iucchio il mele  della divozióne , e donde cavo un bal-  latilo facrofanto , che m 5 infonde tutta  Ja mia forza ne 1 miei combattimenti.   Per accendere quell 1 amore ne 1 nottri  cuori d’una maniera del tutto maravi-  gliofa bifogna confìderare ciò , che  Gesù Critto è in fe fletto, o la perfe-  zione del fuo ettere* Gesù Critto è Dio,  ed Uomo j come Dio egli è amabile  fovra ogni cofaj e come Uòmo egli è  sì altamente innalzato dall 1 unione per-  forale del Verbo, che niente v 1 è dopo  Dio cotanto amabile come la fila uma-  nità . In etta unite infierii e ritro vanii  tutte le quattro forte di Ettere , e di  Comunicazione, che Dio può fare fuo*  , v c - ri dì    », .   Del P. Scupoll 0 17^   ti di fe, cioè Teffere naturale, Iefiere  'fovran attirale della grazia , quello del-  I la gloria e quello 'dell’unione ipoftati-  ca, o periodale  adorazione, la lode, e l’ amore, lira*  mando* ch’egli fia glorificato , onora-  to, adorato, lodato, e amato da tutti:  degli atti d’amore operativo, non coh-  jtentandofi dei defider; , e di parole *  ma ricercando tutte le maniere, e mez-  t\ poflìbili di proccurar la fua gloria ,  ed il fuo onore , fino a fofFrire grandi  travagli, e la morte medefima per a-  tnor iuo ; degli atti d’ amore tenero ,  i fofpirando e languendo dietro a lui, «  ardendo d’ una vivace brama d’ unirii  intimamente a lui; degli atti d’ amore*  di preferenza, preferendolo a tutte le  cofe del Mondo , dicendo coll’ Apodo*  lo ( Philip. v,7.S. ); Tutto ciojchtf  altre volte apprezzai, ora immantirien*  te lo dii prezzo , e lo tengo per uni  cofa vile, ed. infame a confronto dell*  amore del mio Salvatore Gesù Grillo^  degli atti d’ amore olfequiofo cammi-  nando con un filiale timore alla fili  fanta prefenza, e temendo più che ìi  morte l’offenderlo e dilpiacergli in qua-*  Junque Cofa anche menoma; degli atti  d amore dolente , fia per compatir le  fue pene, fia per affli gerci qual’ ora ca*  diamo in qualche fallo, o che veggia-»  jno, che non fi teme d’ offenderlo..   • li contrafegni più certi d’ un vero  f amo^     178 lì Combattimento Spirituale  amore verfo Gesù Crifto noftro fovra-  no benefattore fono adunque la rive-  renza, il rifpetto, la purità dmtenzio-  n é, lo zelo della fua gloria, la conti-  nua rimembranza di ciò, che ha fatto,  e patito per noi 5 una gioja fenfibile ,  veggendo i frutti delle fue pene , e il  fuo regno dilatato per tutta la terra  fempre più florido 5 un fommo ramma-  rico delle ofréfe, che gli fono fatte ,  ma fopra tutto una premura, ed impe-  gno ftraordinario d’imitare la fua vita,  e le fue virtù , fino a riveftirfi di lui  medefimo , come dice l’Apoffolo ( Rom.  3. v . 54.), il che non pofliam fare fe  non con una perfetta imitazione*   - Queflo punto è quello , che più im-  porta al nodro diflegno , imperciocché  fe in tutte le grandi imprefe abbiam  duopo d’ un efemplare , colla di cui  fcoita poterci regolare , molto più bi-  fogno ne abbiamo in quefta » che in  Ogn’ altra ; poiché fi tratta del noftro  avanzamento alla perfezione , dal che  fumo obbligati a togliere tutto ciò ,  che in noi ritrovali d J imperfetto e di-  fettolo, ed a fregiar la noflr’ anima co-  gli abiti delle virtù per renderci in tut-  to fomiglianti a GesùCrifto.  t Seneca lafciò quefto configlio al fuo   Lu-    Digitized by Google    Del P. Scapoli , 179   Mudilo ( JEp. 11. ): Bifogna aver qual-*’  chedimo , l'opra la di cui vita noi re-  goliamo la noftra. Voi non làprete e-  mendare i voftri difetti fenza avere lina  perl'ona, che vi ierva di regola . Sce-  gliete per tanto un Uomo , la di cui  vita, e i di cui maceramenti vj fie-  no ugualmente graditi , e vi tengan  fempre avanti gli occhi il fuo fpirito ,  e il fuo fembiante; prendetelo pel mo-  dello della voftra vita e pel cenfore  delle v olire azioni . Lucilio avrebbe be-  ne avuto che fare , e da penare aliai  per ritrovare in tutto il Mondo quell*  uomo, ed anche per formar le ne un'idea;  ma noi abbiamo quello vantaggio in  Gesù Crifto, ch’egli è la noftra rego-  la, e l’efemplare fopra cui noi ci dob-  biamo (lampare: il che è tanto vero >  che tutto il noiho bene dipende dalla  conformità, che noi abbiamo con lui,  sì in quella, come nell' altra vita . Bi-  fogna, che gli fìamo fomiglianti in que-  lla vita nella fua umiltà , e nelle fue  pene, fe vogliamo efifer fatti partecipi  della lua fomiglianza nelle lue gran-  dezze, c nella fua gloria nella vita av-  venire .   Quella imitazione ha una proprietà  •tutu paiticolare: ella influifee una cer-.  ’ . ta     l8o II Combattimento Spirituale  ta forza, e vigore in coloro, che vi li  applicano fedelmente per praticare le  virtù in modo eroico, il che fa abba-  stanza conofcere, di quale importanza  ella lìaj attefochè ciò, che abbiam det-  to dell amor di Gesù, e della divozio-  ne ai mite) della fua vita , e della  fua morte, lì manda ad effetto per que-  ita ftrada più che per ogni altra cofa,  ed egli medefìmo vi racchiude tutto  Ciò che da noi brama, di maniera che  non portiamo dimostrargli .il noltro a-  more, nè onorare di più i fuqi l'acro-  fanti mìfterj, che con una perfetta imi-  tazione della fua umiltà, della fua pa-  zienza, della fua ubbidienza, e di tut-  te T altre lue virtudi, che ha fatto ma-  Tavigliofamente rifplendere in quelti me-  desimi miftcrj . Che fe alcuno dir vo-  lelfe d’amare nortro Signor Gesù Cri-»  |to fenza avere una particolare premu-  ra d’ imitarlo , direi francamente , eh'  egli è un bugiardo, un importare (./o**,  a. v. 4 . ) j imperciocché fe T amore fa ,  che Tamante lì fpogli de’ fuoi affetti ,  'de’fuoi penlìeri, delle fue attuazioni  per riveftirlì di quelle dell’oggetto ama-  to, come potremo ioftenere , che noi  amiamo Gesù Crirtó, fe non rendiamo  Je nortre operazioni il più che ci lu.   pot-    Digitized by Cookie     Del P. Scapoli. 181   potàbile fomiglianti alle fue, e, fe può  dirli, fe non ci trasformiamo in lui fi-  no a poter affermar colf Apottolo : Io  non vivo già , mt I eoli è Gesù Cri/lo , che  vive in tnc'j ( Gal» 2. v • 2. Che fe 1  dimore ci fa concepire un’ altitàma fti-  ma delle azioni delia perfona che amia-  mo, come del fuo difcorl'o , del fuo  camminare , de" fuòi getti , della fua  converfazione , de’ fuoi andamenti fa-  cendo, che quello che ama, vi ritrovi  un eftrema compiacenza, e le giudichi  perfette, e degne d’eflere imitate ; egli  e certo, che non potremo dare prova  più ficura del noftro amore verfoGesu  Crifto, e della ttima, che facciamo del-  le fue virtudi > che coll’ imitarlo più  perfettamente , che da noi fi polla .  Quello , che dimora in Gesù Crifto , dice  - il prediletto Dil'cepolo , cioè a dire ,  quello che.fi vanta damarlo , dee cammi-  nare come egli ha camminato , e feguitare  con efatezza le fue pedate ( Joan. 2. v.   6 . ). Chi lo feguira in tal guifa fedel-  mente, e chi Tamerà in tal maniera ,   1 vedrà nafcere nel fuo cammino gli a£   ! lori d’una infinità di vittorie , che ri- -  porterà di fe medefimo, vedrà fpunta-  re i fiori di tutte le più belle virtudi,  c gli Angeli lo feguiranno per coglier-  la gli» \    Digitized by Googl     tSfc 11 Combattimento Spirituale  «li, per temergliene gloriofe corone ,  oppur anche egli dello fe ne fervirà  per adornare f anima lu$ > e renderla  degna di ricevere nuov ,   ^e^dieffat^noto^   ~ S dannofo io, finche non l’^  ito" « che ci tomo rifvCj   Ci dobbiamo d effer in nn campoau^  fo con quella necellica o di.   ?“£ t SSST 55 SE;‘   combattere, fempre pronta a dar q^  che colpo il   Salvatore 1 delle noto* auto co« la J-   Samiflima Madte > « S. Oiulcppe^    Google    toé/ Pt Seupolli igt  Satìti Protettori con molte fchiere d*  Angeli , e fpezialmente il noftrò An*  gelo^ Cuftode; e dalla, parte del noftrc»  nemico, che è la pacione che ^voglia-  mo combattere, il Principe delle tene*  bre con uri drappello di Spiriti maligni  ad alzare quella paflione, o a fedurcf  affinché gli crediamo, e ci lafciamvin*  cere dalle fue lufìnghe , e dai loro in*  gannì.   In tal miniera ìftruifi doiritnciàr dob-  biamo a combàttere con le armi della  diffidenza di noi fteffi > e della confi*  deriza in Dio, dell" Orazione, delia re-  fiftenza, e della violenza, e provocare  guelfa malvagia inclinazione checi ila-  mo proporti di combattere, mettendo»  la a confronto ora con la refiifenza e  la violenza, ori con lo fdegfio e 1* o*  dio fino ad abborriria, e finalmente con  gli atti della virtù che rèoppofta,fca-  filandole contro di quando m quando  dei pelanti colpi per ucciderla $ e tut-  to ciò iolamente .per piacere a noftro  Signor Gesù Crifto, alla di cui prefen-  za combattiamo per la fila maggior glo-  ria. Apprezzate mólto quelli infeg-n*»  menti , proponete   quali fieno i penfieri , gradetti , che  quella pafiione eccita nella noltr Ani-  ma 5 e dopo averla fcóperta, e fcó per-»  ti i fuoi cattivi effetti , bifogna indiriz-  zare contro di efTa tutfi noltri sforzi*  e non aver mai nè pace nè tregua cori  ^ sì dannofo nemico, finché non 1 abbia-  mo interamente àbbattutó, e vinto.   In fatti, fiibitò che ci faremo rifve-  gliati dal fonno e aperti avremo gli  occhi per vedere il giorno, immaginar  ci dobbiamo d’efier in un campo chiu-  fo con quella necefiità o di combatte-  re, o di vergognofamente morire. Bi-  fogna figurarci di veder il nemico, va-  le a dire , la pafiione che vogliamo  combattere, fempre pronta a darci qual-  che colpo mortale. Bifogna altresì im-  maginarci di vedere al nollro fianco il  Salvatore delle noftr* anime con la fu»  Santiffim* Madre > c $. Giuseppe , c i   Sari-    Digi     il    .. t)et Pi Scupolli i$i ,  Sàrtti Prote trori con molte fchiere i*  Angeli » e fpezialmente il noftrò An-  gelo Curtode j e dalla parte del nortre*  nemico, che è la pacione che ^voglia-  mo combattere, il Principe delle tene*  bre con un drappello di Spiriti maligni  ad alzare quella paflìone, o a fedurd  affinché gli crediamo, e ci Iafciam vin-  cere dalle fue lulìnghe , e dai loro in* '  gannì.   t In tal maniera iftruifi dórtìinciàr dob-  biamo a combattere con le armi dell»  diffidenza di noi fteflì , e della confi.*  deriza in Dio, dell" Orazione, della re-  firtenza, e della violenza, e provocare  «Juefta malvagia inclinazióne dieci fia-  mo proporti di combattere, mettendo»  la a confronto ora con la refirtenza e  la violenza, ora con lo fdegflo ef o*  dio fino ad abbonirla, e finalmente con  • gli atti della virtù che l'èoppcd:a,fca*   *- gliandòle contro di quando m quando  dei pefanti colpi per ucciderla j e tot*  to ciò fidamente .per piacere a note»  Signor Gesù Crifto, alla di cui prefien-  za combattiamo per la fina maggior glo-  ria. Apprezzate mólto quefti infegna*  menti proponete d* efief fedele in ofi-  fervarli , e ringraziate Dio dei fumi ,   «nc vi ha conceduti per ben condur»   ir t Vi    Digitìzed by Googk    -c    1^2 11 Combattimento Spirituale   Vi in quello Spirituale Combattimento.   Il Colloquio col volilo buon' Ange-  lo, fìccome quello, che vi è flato da-  to per afliflervi in tutte le voflre bat- -  taglie. Strignete con elfo lui una San-  ta alleanza, afJìnchegli fìa iempre con  voi, chiedetegli i fuoi lumi per Sco-  prire gringanni de'voflri nemici.   • ESERCIZIO SECONDO.   ' Del primo nemico , che dob biamo com-  battere 5 cti e il ncfcro  amor proprio .   * L’Orazione preparatoria al folito.   CONSIDERAZIONE I.   G Onfìderate, che per riportare in po-  co tempo e con facilità un'intera  vittoria di noi medefìmi e di tutte le  noflre paflioni, e per liberarci dalla lo-  ro tirannia, bifogna primieramente ap-  plicarci a combattere il noitro amor  proprio, e non cefTare di fargli guer-  ra, finché non 1’ abbiamo interamente  fòttomeflb. Se trafcuriamo quello ne-  mico domeflico, le noflre vittorie fa-  ranno diffìcili ed imperfette, molto ra-  re e poco ficure , e non faremo mai  alcun progreiro: laddove mortificato ei-   fen-   * . v. j-    Digitized by Google     Del P, Scapoli* 193  fendo l’amor proprio , tutte le nolìre  paflìoni lo faranno ancor’ effe ben to-  lto; conciofiachè effe tutte derivano da  queft’ amore come dalla loro vera Ter-  gente . Queff amore è come la radice  di tutte le paffìoni, e tutte le foftiene  come la radice i fuoi rami; e la ragio-  ne li è, che dove regna 1 J amore difor-  dinato d’ alcuna cofa , vi fi feorge al-  tresì l’odio del fuo contrario , e per  conleguenza la brama d’ averla , il ti-  more di perderla, la giojaquand e pre-  fente, la triftezza quand’ è fvanita , V  anfietà quando lì vede ili qualche pe-  rìcolo, la collera quando alcuno T’of-  fende, finalmente tutto il movimento  dell’ altre paffìoni fegue la traccia di  quello, che le conduce. Noi non bra-  miamo, nè ci compiacciamo d’ alcuna  cofa, fe non in quanto T amiamo ; e  non odiamo nè fuggiamo alcun’ogget-  to, fe non in quanto ci offende o nuo-  ce a ciò che amiamo: noi non ripon-  ghiamo la noftra fperanza, che nel bene  da noi bramato; e non ci abbandonia-  mo alla difperazioue fe non allorché le  * difficoltà di poffedere ciò , che amiamo,  ci fembrano inoperabili : e così vergia-  mo chiaramente, che l’amor proprio è  la forgentc di cujte le noffre paffìoni ,  V . ed    Digilized by Google     Combdttimentb Spiritual è  tà il principio di tutti i nòftri difordiriu  . QiielVàmore è sì pernici ofo, che non v’  è fiato giammai infortunio o ih Cielo tì  in Terra, di cui egli non (lattata la ca-  gione; ed ancora in oggi, fe fotte pof-  Sbile a quefta micidiale pafliohe d’ en-  trare in Cielo', etta ben tòfto cangiare!)-  be quella Celefte Gerufalemme in una  Babilonia di corìfuttone^Da ciò inferia-  mo qual debba effere il danno, che un  nemico sì pericolofp produce nelle no-  ftr’ Anime. Leviamo ìdmor proprio dal  Mondo, dice $. Bernardo , e le porte  dellTnferno faranno chitife almedefimo  iftante: fcacciamolo dalla* nofir’ Anima,  e i noftri nemici faranno ben tofto de-*  beliati, e vinti.   Concepite un* odio mortale contro  qilefto perriiziofo amor di voi fletto .  Abbórrite i danni inconcepibili, ch’egli  v’ha Cagionati finora. Proponete di far-  gli guerra tutto il tempo di vottra vita.   Il Colloquio con rtoftro Signor Gesù  Griftó. Trattate cordialmente con lui d’  una sì fanta rifoluzione, e pregatelo a .  fortificarvi colia l'uà grafia» e col fuo  Spirito per eieguirk*.   t ’ ^ .   - / "CON-    Digitized by Google     Bel P* Scapoli • i$l   Considera zione:il   A^Orifiderate ciò, che bifogna fare per  V> conofcere il noftro amor proprio >  imperciocché prende egli ogni forca di  forme, e fi traivefte in mille maniere ,  e tal vòlta afcortddì con tanta deprez-  za, che i più fpìritnali nè rimangono  ingannati* Adunque per difcernerlo,iti  qualunque maniera egli Ci affalga, bi^  fogna offervare la fagliente regola^ Egli  è duopo confiderare attentamente' da  qual paflione ha preoccupata la noftra  volontà , cottciofiachè ella non è mai  fenz’ alcuna, che la predomini 5 econo-  fciuto dò, ch’ella ami ó che defìderi ,  dobbiamo efaminare, fe ciò che ama a  defìdera, fìa accompagnato dalla virtù,  € conforme ai Commandamenti di Dio*  Se dia tripudia, o fi affligge, bifogna  riflettere, fe ciò è per Y amore di alcu-  na cofa, che Dio vuole ; oppure per  qualche attacco ch’ella àbbia a qualche  Creatura, non già per veruna neceflità  nè perchè ciò lìa il volere di Dio, ma  per lo fuo proprio int erede, e per la  fua foddisfaziorre: imperciocché fe quo-  fto n’è il motivo, egli è evidente, che  Y amor proprio è fautore principale di   tutti quelli movimenti. Che fe gli affet-  ti     1    1 96 11 Combattimento Spir irli ette   ti della noftra volontà fono per la vir-*  tù e per le cole, che riguardano la vo-  lontà di Dio, bifogna di più confida*  rare , s ella fi occupa in quelli affetti  perchè molla e fpinta dalla volontà del  medefimo Iddio , oppure da qualche  motivo di compiacenza; perchè di io-  vente addiviene, che molti, portati non  fo da qual capriccio, s'applicano a di-  velle forte d'opere buone, all' orazio ^  ne, ai digiuni , alla frequenza de Sa-  cramenti , e ad altre limili cofe . Ciò fi  può conofcere in due maniere 5 una ,  coirolfervare fe nelle occafioni la no-  ftra volontà s’applica con indifferenza  a qualunque forta d’opere buone; l’al-  tra, fe quando vi fi frappongono e na-  fcono impedimenti ed oracoli , effa fi  cruccia, s’inquieta, e fi turba, oppure  fe ella fi compiace foverchiamente ,  quando le cofe le vanno a feconda del  fuo genio. Se ella opera come molla  dalla volontà di Dio , bifogna altresì  riflettere al fine per cui opera; perchè,  fe il fine non è altro che il divin be-  neplacito, va bene ; ma non però in.  maniera, che ce ne poffiamo aflìcurare  a pieno: Tanto è aftuto , e occulto 1*  amore di noi fteffi nelle noftre opere  buone, e YÌrtuofe azioni! laonde dob*   ’ ' * ‘ bia-    1   Digitized by Google     Del P. Scapoli. 197   biamo Tempre temere , e fofpettare d*  lina cofa cotan to difficile a conofcerfi .  La più ficura fi è , che dopo tutte le  noftre migliori azioni con una profon-  da umiltà ci percuotiamo il petto pre-  gando Iddio, che ci perdoni , e ci li-  beri dall 1 amor di noi ftelfi dicendo col  Publicano : Mio Dìo perdonate a quefto  povero peccatore ( Lue. 12 . v. 13 . ^   Fate gran conto di qtiefti mfegna-  menti, e rendeteveli famigliari . Deli-  berate d’ efler fedele in offervarli , e  •obbligatevi a qualche mortificazione ,  quando li trafg rediate .   Il Colloquio con lo Spirito Santo *  fenza di cui non potrete mai difeerne-  re gl’ inganni , e le aftuzie dell 1 amor  proprio, nè guardarvi dal fuo veleno*   CONSIDERAZIONE III.   C Onfiderate li mezzi più efficaci per  vincere, e domare un nemico sì  perniciofo, come quello di cui parliar-  mo. Il primo è E orazione : il fecon-  do la purità d’intenzione , dirigendola  bene non fidamente nel principio, ma  «altresì nel pi'ogrdfo delle noftre opera-  zioni, e facendo fovente degli atti di  negazione di qualunque ricerca di noi  fteffi , e della propria foddisfazione . Il   ter-    • /    il Combattimento Spiritual è  terzo è di còrifideraré quanto la n offri  Volontà fi a attaccata a ciò , che ama 3  che pretenda ella mai con que'o at-  tacco ed affetto, e qiiali fieno le qua-  lità delT oggetto che ama. A vero di-  re e fehza adularli, s'ell'è la beltà, o  la bontà, fe il piacere, o l’utilità , o.  l'onore - } allora alzar dobbiamo la nò*  lira mente a Dio, e d‘ r e tra noi a noi  ftefli : quai più perfetta bellezza c  bontà può mai ri trovar fi di quella dt  Dio, eh' è la fonte d’ogni bene , e d*  ogni perfezione ? e qual cola mai vi  può edere piu utile , più dilettevole *  più decorofa, ed onorevole dell' amare  Iddio? poiché l'Uomo in amandolo fl-  trasforma in lui rnedelimo, e in lui de-  liziandoli lo poffiede, e«divieneunme-  defimo Spirito con elfo lui* Finalmen-  te bifogna ponderare, che noi dobbia-  mo a Dio folo tutto il noftro amore *  perch'egli ci ha creati , egli ci ha re-  denti, egli ci ha obbligati, e Ci obbli-  ga tutto giorno Con un' infinità di Tem-  pre novi benefizj ; di maniera che in  tutta la eftenfione del noffro amore non  abbiamo con che foddisfàrc alla meno-  ma delle obbligazioni , Che a lui dob-  biamo. Lo ftdfo dóbbiam fare pel* in-  durre il noffro cuore a non odiare che     . Del Pi, Scapoli, 199   il peccato , e tutto ciò , che ad elio  conduce. Da quelle due jxiffioni , amo-  re, ed odio, nafeono tutte le più bel-»  le, ed importanti occafioni per legna-  larci in quefto Spirituale Combattimen-  to, e per trionfare del noftro amor pro-  prio, e di tutte le nolìre malvagie in-  clinazioni .   Concepite una grande (lima di que-  lle inftruzioni, e rendetevele famiglia- .  ri. Proponete d’cfler fedele in iervir-  vene. Obbligatevi a qualche mortifica-  _ zione quando vi mancherete.   Il Colloquio col vodro Santo Ange-  lo» Pregatelo ad alfiftervi co' fuoi lu-  mi, e Colle fue ispirazioni, e ad effe- 1  re Tempre con voi come il vedrò più  fedel Direttore.   X. N   ESERCIZIO TERZO.   * -*■ V   Deir odio di noi fi e/fi , cti* è il mezzo pik  efficace per mortificare il nofiro  amor proprio ,   L’Orazione preparatoria al folitò»   CONSIDERAZIONE L ^   C Onfìderate,\che noi abbiam duopo  di tutta la nodra indudria per  mortificare il nodro amor proprio , e  porre nelle noftr Anime in luogo di lui   un    Digitiz    Google    200 11 Combattimento Spirituale  un Santo odio di noi flelìi , delia no*  flra carne, e dei nofiri appetiti. Queft*  odio in due cole principalmente cond-  ite. La prima in rifiutare, fuggire, ed  abborrire tutto ciò, eh' è naturalmente,  gradito, e dilettevole . La feconda ili  defiderare, ricercare , ed amare tutto  ciò, eh’ è naturalmente amaro , a afte-,  ro, difpiacevole, ed afflittivo . Per la  prima bifogna fare un fermo , e fodo  proponimento di non bramare , nè ac-  cettare per noi nulla di aggradevole di  quanto defideriamo naturalmente , fe  non ciò che non polliamo evitare di  defiderare , e ciò che non polliamo ri-  fiutare lenza offefa di Dio , o per lo  meno fenza incorrer la taccia d’ li-  na^ lciocca e itupida divozione e pie-  tà, come fono gli alimenti , le vefti-  _ menta, il dormire, e tutte T altre co fe  neceflarie . Bifogna però procurare di  prenderle con qualche ritrofia , e dif-  piacere, confiderando che i noftri pec-  cati ci obbligano di non averne alcu-  na compiacenza, fe non in quanto el-  la è la volontà di Dio, il qual vuole,  che tifiamo di quelle cofe alla necelfi-  tà. In fatti pofiiamo defiderarlec rice-  verle, purché ciò fia nella maniera or-  dinata da Dio, fenza però lufingarci ,    Digitized by Googl     I   Del P. Seupolt, lot-  tò. ingannarci 3 conciofiachè il volere  di Dio fi è, che le accettiamo in una  certa qualità , e quantità giulla, e con-  venevole al noftro bii'ogno. In quanti-  tà 3 prendendo ciò, che ci è necefiàrio  per mantenerci in forze, e in buona dif-  pofizione per potere efercitare tutte le  noftre funzioni sì fpirituali , come cor-  porali con quella moderazione però di  prenderne^ più tofto meno che fov er-  chio 3 eifendo certo , che la natura fi  contenta di poco, laddove la fenfuali-  tà è inlàziabile. In qualità 3 procuran-  do di rifiutare quanto è potàbile tutto  ciò, che può folleticare la noftra fen-  fualità, il nollro gufto, e il nollro ap-  petito, eccetto cne allora, quando na  duopo ajutare la noftra fiacchezza; ti-  fando però in tutto una fama, e ragio-  nevole difcreziene. S. Bonaventura di-  ce l'opra quefto l'oggetto, che lelperien-  za congiunta ad una buona volontà c*  iftruifcono abbaftanza l'opra di ciò : av-  vegnaché fia fempre meglio di nulla o-  prare fenza il conliglio di coloro , che  ci governano.   Per la feconda cola, in cui confifte  quello Sant’Odio di noi ftcftì, bifogna  altresì fare un collante proponimento di  desiderare, di volere, t di accettare tut-   ti 1   /    Digitized by Google     tòt lì Combattimento Spirituale  ti i travagli, tutti i difgufti, tutti i di£*  piaceri, tutti i difpregi, e tutte le umi-  liazioni, che ci polfono avvenire, pur**  che ciò non fia contro la volontà di Dio,  o con discapito fpirituale, o corporale*  E* neceifario in tutte le cofe ufare una  gran prudenza, e fervirfi di perfone dot-  te,! e fperimentate, che abbiano lo Spi-  rito di difcrezione per aiutarci col loro  Coniglio 5 imperciocché noi dobbiam ef-  fer in continuo timore d’efler ingannati  fotto T apparenza del bene , Di più quan-  do effettivamente faremo deprezzati , od  oppreffi dairindiferetezza, o dalla cat-  tiva volontà di alcuno , blfogna , che  ne godiamo, e lo riceviamo come un  fìngolar benefizio di Dio, e che amia-  mo cordialmente coloro , che ci perfe-  guitano e ci difprezzano, che preghia-  mo Dio per eflì , e che li confìderiamo  -Conte i nofhi migliori Amici. Per ad-  deftrarci piu facilmente in quefta prati-  ca, non infogna fubito porli davanti a-  gli occhi l 5 ingiuria, o la perfecuzione  facendo ogni sforzo per rendercela ag-  gradevole j perchè il volerla accettare  tutta ad un colpo, quand’ella fi prefen-  ta o è ben vicina, farebbe troppo dif-  ficile, quando non foflìmogià prevenu-  ti dalia grazia dello Spirito Santo iquin*  I dì       Elei P, Scuffili . lo.?'   di bìfogna regolari nella paniera iV-  guente . Sq avvenga , che ci fu fatta  qualche grande ingiuria, o che ci veg-  liamo aliatiti da qualche perfecuzione  fui timore, che la parte fuperiore non  foccomba, mentre che la Ragione non  è feraprq baitevolmentg valevole a trat-*  tenerla {otto il fuo dominio, e che il  Demonio non lafcia d’avvalerfi del fuo  tempo per invertirci con qualche affai-;  to ftraordìnario i bil'ogna procurare di  farci violenza per allontanare , e bandii  re dalla poltra mente per qualche tem-;  po la rimembranza di quella ingiuria ,  o di quella perfecuzione 5 e in quello  frattempo dobbiamo coplìderare iTefo-  ri infiniti della grazia, e del merito a  noi occulti, eccitando la noftra Volom  tà a bramarli ; E quando ci fentiremo  animati da un sì Tanto, e generofo der*  lideiio, potremo rivolgere il nortrope#*   ' fiero a quella ingiuria o perfecuzione ,  confiderandola come un mezzo neceffa^  rio. per acquetare. quelli Telori inertima-  bili,.e quinci poi ci determinaremo co-  raggiofamentc ad accecarli non fola-  mente lenza ripugnanza , ma ancora con  gìoja , ed allegrezza di fpirito, e prim  cipalinente con rendimento di grazie.   Concepite un alta rtima di quelli am-  i mae-    Oiaitized bv C    204 II Combattimento Spirituale  maeftramenti . Defiderate di farne ufo ,  c di praticarli’ fedelmente. Chiedete a  Dio quella virtù Eroica, il fanto odio  di voi fteflì : chiedetela a Gesù Crifto ,  che ci ha Scoperto sì divinamente il luo  pregio, e il bifogno, che ne abbiamo.   Il Colloquio con nollro Signor Gesù  Grillo. Pregatelo, che v’infpiri quella  virtù, che è la micidiale di tutti i vizj.   ^CONSIDERAZIONE II.   C Onlìderate, che per acqui Ilare que-  llo fanf Odio di noi llellì bi fogna  efcrcitarcì , in perfeguitare inceflfante-  mente gl’ innumerabili movimenti de"  nollri fregolati appetiti , i quali c’ aflal-  gono di continuo. Fa di mellieri confi-  derai con molta attenzione fe le cofe,  che bramiamo , fieno conformi , o con-  trarie alla Volontà di Dio: fe conoscia-  mo, che gli fono contrarie, bil'ogna ri-  gettarle, e non volerle in alcun modo,  ancorché elleno fieno gradite, e dilet-  tevoli a" nollri lenii; efe veggiamo,che  gli fieno conformi, bifogna abbracciar-  le avegnachè ci rechino difgullo , e dis-  piacere , o che vi Sentiamo della ripu-  gnanza.   Concepite un odio irreconciliabile  contro i y offri appetiti, e Sregolati mo-   vi-   >    Digitized by Google     j Dei r. S cupoli, tòf   vìmentì » Bramate di generofamente ab-  bracciare tutto ciò, che farà loro più  contrario: applicatevi collantemente a  ciò per un motivo d'amore verfo Dio ,  e perchè egli è certo, elle voi farete in  ciò una cola, che gli farà gradinili ma .   Il Colloquio con Gesù Crifto . Efpo-*  netegli il voftro dilegno, e la voftrari-  foluzìone, e nello ftelfo tempo feopri- *  tegli la voftra impotenza ad efeguirlo  fenza il foccorfo della fua grazia . Do-  mandategli quello foccorfo con un cuo-  re tutto pieno di confidenza nella fua  Bontà.   CONSIDERAZIONE ni.   t Onfiderate le ragioni, per cui dob-  biamo odiare noi flelfi. La prima, -  perchè Gesù Crifto ci ha infegnato,che  non fi può elfere fuo Dilcepolo fenza  odiare fe ftèlfo . Ls feconda, perchè  tutto il rnale, e tutta la debolezza, che  in noi ritrovali, non deriva fe non dal  non odiare noi abbaftanza . La terza ,  perchè difendo ftati ribelli a Dio, egli  è ben giufto e ragionevole, che procu-  riamo di dargli qualche foddisfazione  quanto la noftra debolezza il permette,  il che non polliamo far meglio , che  con la pratica di quell' Eroica Virtù \   ' M U    — v    Digitized by Google     I    ?   ìo 6 11 Combnttimtntc Spirituale  1,1 quarta, affinché la nollt Anima et-  fendo vuota d‘ amor proprio , Dio la  riempia della fua Santa dilezione; im-  perciocché quella bontà infinita vergen-  do il noftro cuore vuoto di quello di-  fordinato affetto , lo riempie» lubito  di fe medefimo, e del fuò amore : e  quella è la più forte ragione , che ci ob-  bliga ad aver in odio tutt 1 noftn lre-  golati appetiti, accioche regni in noi 1  amor fanto di Dio; e perche la noli»  fiacchezza, e codardia non ci permetto-  no di trattarci da noi medefimi troppo  afpramente, dobbiamo bramare» ed ei-  fer contenti d’ edere maltrattati ed in-  giuriati dagli altri; attefo che 1 umilia-  zione, la perfeciizione, e la privazione  delle cofe a noi piu care fono come una  fornace ardente, in cui la noftr Amma  è purgata dalla corruzione dell amor  proprio, che la infetta» e la rende ina-  bile a tutti gli atti di virtù. .   Ricavate da quelle ragioni una nlo-  luzione generofa d’ applicarvi con tatto  l'impegno, che vi fara godìbile, all ac-  quili» di quefto fant'Odio di voi lledb.  Proponete di fare contìnuamente la guer-  ra al voftro amor proprio con la prati-  ca di quefta fanta virtù» che fara regna-  re in yoì l’ amor di Dio . Jà    Diait     %   Del Pt Scupóli. 26?   11 Colloquio cori noftro Signor (Se-  su Crifto, come il precedente. Conti-  nuate a pregarlo d 5 accordarvi la grazia,  che gli chiedete , e {congiuratelo per i  meriti infiniti del fuo prezi ofo Sangue *  e della fua morte, di approfittarvi de*  fuoi configli, e di odiarvi sì perfetta-  mente, che meritiate d efie r e nel nume-  ro de fuoi Difcepoli.   ESERCIZIO QUARTO.   Della dìverfa maniera con cui bi fogna  combattere il vizio dell* Impurità.   L’Orazione preparatoria al folito.   CONSIDERAZIONE I.   C Onfiderate, che bifogna combatte-  re il vizio dell 1 impurità d una ma-  niera dei tutto particolare , e che per  farlo con ordine bifogna aver riguardo  a tre tempi : avanti che fiamo tentati ;  quando fiamo tentati; e dopo la tenta-  zione. Prima che fiamo tentati non bi-  fogna combattere contro quello vizio ,  ma contro tutto ciò, che lo eccita, e  lo rilveglia ; bifogna fuggire ogni folta  di convcrfazioni pericolofe, e da quel-  le, che non potremo evitare; togliere  tutte le azioni , e tutte le parole d’adu-   M a , la-     io 8 11 Combattimento Spirituale   lazione, di vanità, e di compiicenza,  non vi dimorando fe non quanto la ne-.  Cecità lo richiede, colla maggiore ri-  ferva che ci farà potàbile , e con una  gravità moderata \ e fe li debba con-  verfare con Donne, tifar delle parole  più tollo fecche che affettate Tempre  però modeftamente, e con difcrezione,  e civiltà.   Dobbiamo guardarci bene dal non  fidarci ancorché da più anni non rìfen-  tiqmo punto gli ftimoli della carne >  imperciocché quella infame inclinazio-  ne ha quello difingolare, che, cièche  non fa in lungo fpazio di tempo, lot-  tiene tal volta in un ora. Ordina ella  i fuoi attacchi in fegreto, ei fuoi col-  pi fono tanto più perniziofi, e inevita-  bili , quanto più fono improvvidi ,* c  meno preveduti . Di fovente v 5 è più  da temere nella frequenza, che fi con-  tinua fotto pretefto di cofe lecite c  permeflfe , come di parentela , di com-. v  plimento, ed anche di qualche Virtù *  che tal volta ci figuriamo , avegnachè  con troppo debole fondamento , edere  nella perfona con cui converfiamo, per-  che il piacere fi framifchia con T affet-  to, che ci fcmbra buono, e infinuain-  fcnfibilmente il fuo veleno fino al più   in*-    Digitized by Gooq     i    . Del P, Scapoli . zop   Intimo dell 3 Anima, ofrufcando talmerN»  te la ragione, ch’ella incomincia a noli  apprendere' quali più le cole più peri-  colofe, come gli fguardi amorali , 1 1/   e Superiori, efeguendo fenza rimbrot-  ti, e fenza ripugnanza tutto ciò , che  ci comandano , facendo più di buoni  voglia quelle cole, che più ci umilia-  no, e che fono più contrarie alla no-  fìra naturale inclinazione , impercioc-  ché effe mortificano il noftro amor pro-  prio . Quello , che fi fottomettcrà in  tal guifa per l’amore di Dio, riceverà  lina grazia particolare per fottomettere   v M 5 tut-      Digitized by Google       Ziti il Combattimento Spirituale  tutti i Cuoi appetiti fregolati alla ragio-  ne? e la carne allo Spirito.   /Bifogna guardarci di fare» giammai  alcun giudizio temerario di chi che Zia,  {opra tutto in materia d’impurità. E fa  qualcuno vi cade in maniera, che non  polliamo nè ignorarlo, nè coprirlo, nè  ìcufarlo, bifogna compatirlo, e averne  difpiacere, nè perciò trattarlo dobbia--  mo con ifdegno, o con difprezzo j.ma  piuttofto cavare dalla fila caduta il frut-  to d’una lineerà Umiltà confondendo-  ci da noi medefìmi, e riempiendoci d*  un timor falutare fui rifletto della no-  ffcra debolezza, ricorrendo a Dio coll'  Orazione e facendo una- ferma rifolu-  zione di fuggire le occafioni pericolo-  fe più che mai , imperciocché fe noi  iiam facili a condannare gli altri, Dio  permetterà, che cadiamo in un forni-  ' glievole fallo per punire lanoftra alte-  ' ri già. Che fe non cadiamo, eperfeve-  riamo in quella feverità, abbiamo gran  motivo di ^dubitare del noftro flato pre-  dente, e di temere di non ettere avan-  ti a Dio in quella difpofìzione,ch’egli  defxdera, poiché noi manchiamo di co m-  patimento per le debolezze altrui.   Finalmente bifogna fuggire tuttociò*  , che    Digitized by Coogk*     Del A Seupoli . i!f   die Solletica i noftri fenfi, avvegnaché  in cofe permette, come la mollezza de’  veftimenti, la curiofità e vaghezza de-  gli arredi , la delicatezza de’ cibi e be-  vande i imperciocché tutte quelle cofe  ed altre fomiglianti Ci fanno amare il  piacere, il quale poi ci rende piu de-  boli per refifiere alle tentazioni . Non  bifogna ancora compiacerli nelle Con-  folazioni fpìrituali, e quando ci ritro-  viamo in una grande abbondanza di  dolcezze, ed interne cortfolazioni,non.  dobbiamo punto adattarvici , e molto  meno pervaderci d' ette re nè piu avan-  zati , nè più forti contro i noftri frego-  lati appetiti 5 quantunque ci fembri di  riguardarli con odio, ed anche con or-  rore. Se ci lulinghiamo in tal guifa,e  ci fidiamo anche per poco di noi ftef-  fi> caderemo affai facilmente, e le no-  ftre cadute faranno tanto più pcricolo-  fc quanto più faranno dall'alto.   ^.Ringraziate Dio di quelli lumi . Ri-  solvetevi d'etter fedele , ed efatto in  fervirvone . Concepite un fornaio abbor-  rimento al vizio dell' impurità. Propo-  nete efficacemente d’olfervare tutto ciò,  che vi fervirà per liberarvi dal fuo ti- .  rannico giogo, ed anche dalla meno-  ma inquietudine, che potette avvenir-     • ili 11 Combattimento Spirituale  vi dalla fua parte : ed allorché manche*  rete ad alcuna di quelle pratiche, calli-  gatevi da voi fteflb con qualche peni-  tenza, e mortificazione.   Il Colloquio con la Santa Vergine «  Trattate con lei del dififogno, che ave-  te d'amare la purità, e di conlervarvi  fenza lordura sì nel corpo, come nell 3  Anima: Implorate per ciò la di lei af-..  fiflenza; Siate umile, e farete callo,   CONSIDERAZIONE IL   '/^Onfiderate come convien diportarli^  v_> nel tempo della tentazione . Per  ciò che rifguarda il tempo , in cui fil-  mo realmente tentati, bifogna confide-  rare fe la tentazione procede da una  cagione ellrinfeca, oppure interna. Per  cagione ellrinfeca intendo la curiofitè  degli occhi, e delle orecchie, la poli-  tezza troppo allettata , e la mollezza  troppo lludiata del velli re > le conven-  zioni, gl’ inutili trattenimenti, e le al-  tre cole, che fervon di mantice a què**.  Ilo vizio. I rimedj alle medefime fono  l’oneftà, la modeflia, la compollezza  e principalmente la fuga, e E allontana-  mento dal vedere, dall’udire, e dal fre-  quentare tutte le perfone, che poflbno  portarci a quello vizio.    U     Del P. S cup olì, 2i£   La caufa inserna procède dalla viva-*  cita del corpo, o dalla qualità dei pen-  fieri, ai quali diamo Tingréfio nel no-  dro cuore còlle nodre cattive attua-  zioni, o colla nodra imprudenza, oper  fuggedione dei Demonio. Il Corpo fi  cadila co’ digiuni, con le diicipline >  con le vigilie, con le auderità, e mor-  tificazioni: nel che però bilogna lem-,  pre oflervare le Regole della difcrczio-  ne, deli’ ubbidienza, non le praticando  che colla direzione, e con la dipenden-  za de'nodri Superiori , o Direttori . I  rimedj pe’ i cattivi penfieri fono* una  occupazione continua in cofe, che fie-.  no proprie del nodro dato ; la Medita-,  zione* e l J Orazione. Per la Meditazio-  ne dobbiamo guardarci dal farla fopra  di foggetti , che ci rapprefentino qual-  che cofa di quedo vizio, ancorché eflt  gli fieno centrar; j perchè febbene lo  combattano, non lafciano però di rap-  prefentarlo alla nodra mente di manie-,  ra, che fcacciandolo da una parte lo in-  troduciamo dall’ altra: cd è ben diffida  le di penfarvi , in qualunque maniera  ciòifia, fenza pericolo di compiacerfc-  nè . Per la qual cofa la nodra Medita-^  zione contro quedo vizio debb’ edere  principalmente fopra la vita, e la pa£*   fione    Digitized by Google     214 fi Combattimento Spirituale  fione di Gesù CriPco ; e le nèlftempo  della noftra Meditazione Ci fi preferita  alla mente, noftra mal gradò, qualche  pensiero impuro, che più del folito d  molefti , non bifogna ftupirfene , nè  adirarci contro di effo fotto pretelle di  fcacciarlo, e di fargli refiftenza ; ma  Infogna profeguire placidamente la na-  fta Orazione fenza metterci in pena  di fomiglianti penfieri, Come s’eflìnon  fodero punto noftn : non bifogna mai  diiputare con elfo loro, nè mentre du-  rano, nè dopo, efaminando fe gabbia-  mo dato loro qualche affenfo > perchè  quella Porta. d'Efame è una trama del  Demonio per difturbarri fotto pretefto  ' di fedeltà e di delicatezza di Cofcien-  jsa. Bifogna per tanto comunicare col  noftro Padie fpirituale , a cui bifogna  fvelare con molta fincerità e confiden-  za le noftre debolezze , fuperando ge-  nerofamente il rofiore, che ce ne pof-  fa avvenire; imperciocché, fe T Umil-  tà ci ferve generalmente per fuperare  tutt 1 i vizi , molto più ci è necelfaria  contro quello . Per 1* Orazione , che  dobbiam fare nel tempo della tentazio-  ne, ella deve principalmente confitte re  in frequenti elevazioni di fpirito e di  cuore a Dio, con intenzione virtuale >   V-.;.' Cge-    i    X>el ?» S cupoli, 217   e generale di pregare per Attenere la  Vittoria di quella infame, paffione len-  za ^fermarci a confiderarla 5 conciofia-  chè ogni confiderazione , e qualunque  penfierodi effa, che ci fi attacchi , è  affai pericolol'o.   Concepite una gran diffidenza di voi  ftefli per tutto ciò, che riguarda il vi-  zio dell’ Impurità; nè folamentedi voi  ftefli, ma ancora di veruna cofanonvi  fidate . Imprimetevi ben nella mente  quell’ avvertimento . Fate conto delle  cofe ancor menome e non ne trafora-  te alcuna, fe bramate render inutili le  infidie del Demonio, fuggir i fuoi lac-  ci, e trionfare del l'enfo.   Il Colloquio colla Vergine Santiffi-  ma come il precedente . Siate partico-  larmente di voto della fua immacolata  Concezione, e della fua purità, ed in-  violabile integrità.   CONSIDERAZIONE III.   C Onfiderate come diportarli fi debba  dopo la tentazione. Ouand’ella è  paflata, per quanto liberi e ficuri, che  polfiam eflfere, dobbiamo piu che mai  tenerci lontani dagli oggetti , che ci  cagionano la tentazione , e non li ri-  chiamare giammai alla mente , ancor-  ché    Digit ized by Google     iìó II Combattimento Spirituale  ifchè ee ne fentiaino {limolati dal moti-»  Vo di qualche virtù, o dall" amoi*5 di  qualunque fi fia bene ; perchè quelli  penfieri non poffono efier mai, che il-  lufioni delia concupiicenza , e inganni  del Demonio, che fi trasforma in An-  gelo di luce per farci cadere nelle te-  nebre eterne.   Siate fedele in efeguire quelli-.* infe-  gnamenti : chiedetene la grazia a Dio  con uno fpirito d'umiltà , e di confi-  denza, e abbiate un fanto defiderio di  iervirlo con una gran purità di ciiore  e dì corpo, affinché fiate degno d'etfe-  rje un tempio vivo dello Spirito Santo.   Il Colloquio con la Santiifima Ver-  gine. Trattate con lei del defiderio ,  che avete d'amare la purità.   L'Obblazione . Prima d’ offerirvi a  Dìo, raffermatevi in una >v era diffiden-  za di voi fleffo, e in una perfetta con-  fidenza in Dio , e nel foccorfo della  fua grazia s e in quella ;dilpofizione ,  sbandite dal voflro cuore ogni timore,  c offritevi a Dio con un coraggio in-  trepido, ed una rifoluzione ferma e co-  llante d' impegnarvi in qucilo Spiritua-  le Combattimento per combattere  nerofamente le voftre paflìoni 5 e " pnk  ma tutte il voflro amor proprio, at>   tac-    Digitizcd by Cooglc*     T *    /    JD el JP. Scuffili, tij'  recandolo vivamente col fur> contra-  rio* cioè a dire* con un fant* odio di  voi lidio * Offeritevi a Dio con uno  fpirito umile» e cuor docile e tutto di f-  pofto alla fommidìone e ali’ ubbidien-  za» defiderando di lottomettervi a qua-  lunque creatura per amor fuo, accioc-.  ch J egli vi faccia la grazia d’ aflfògget-  tare alla ragione il ribelle voftro appe-  tito, e la carne allo fpirito; e polliate  contentargli il voftro corpo e il voftro  spirito efente da ogmjfozzura e impu-  rità , perchè fi a il tempio vivo delio   Spirito Santo*   *   • i *   La lezione Spirituale per il  Sedo Giorno *   Egli* ardentt amore ver fio noflro Signor Gè-*  su Crìjlo fruente nel Santijfimo Sacra- ■ •  mento deli* Eucarifti a 5 altro foccorfopof-  f enti fimo per fortificarci in quejlo Spiri *  tu ale Comi atti mena» ,   E CCO qui il maggiore foccorfo, che  ei uà mandato dal Cielo per fo-;  ftcnere la «olirà fiacchezza nelle noìlre  battaglie. Gesù Crifto venendo afialito ^  nell orto degli Ulivi da una fquadrao  compagnia di Sgherri , che venivano   • N P« ,L   1    Digitized by Google     si 8 II Combatti mento Spirituale  per catturarlo, dille a San Pietro, che  li mettea in difela; -E non fai y eh* io po-  trei pregare l* Eterno mio Padre -, ed coli  in quefi* ora medeji?na m invierebbe dode->  ci Legioni d* Angeli} ( Matth. i6,v, 53.),  Il Redentore Maeftro diceva il vero ,  imperciocché ove rifiede , e fa fua di-  mora il Rè degli Angeli, non fono al-,  trimente necelfarj que’ Beati Spiriti .  Così io dico al noRro proposto j che ,  quand J anche Iddio invialfe in noRro  ajuto non follmente dodeqi Xegionì d*  Angeli , ma ancora tutti i Serafini e  tutte le Virtù dei Cicli, quello foccor-  fo non farebbe mai sì 'grande come  quello, che riceviamo da quello divdn  Sacramento, ove realmente Ra il loro  Rè, il loro Sovrano . Davidde aveva ,  preveduta quella verità, e già confide-  rava come prefente quello foccorio :  tanto ne era egli certo, quando cantò  nel Salmo duodecimo. Voi m avete in-  vitato , ed accolto ad una menfa , che mi  dà forza e coraggio contro i mìei nemici .   ( Pfalm . 1 2. v, 6 . ) . Ah I. poiché, noi Ra-  mo impegnati in quello Spirituale Cóm- ,  battimento dalla necelììtà del noRro Ra-  to, che faremmo fenza il foccorio di  qucRa menfa divina ? Guai a certuni ,  dice S* Bernardo , che fon chiamati *    Digitized by GoO‘     !    . Del P. Scapoli, 11$  grandi e laboriofe imprefe, e non lì no,  drifcono col cibo dei forti. E chi fono  Coloro, che fono chiamati a grandi tra-  vagli e fatiche , fe non i Criftiani , i  quali dal giorno del loro battemmo fo-  no flati arrotati per combattere fotto le  infegne di Gesù, e lì fono dichiarati ne-  mici di Satanaffo, e di tutte le fue pom,  pe ? e qual è quello cibo dei forti con-  tro quelli nemici sì formidabili, fe non  il Santiflìmo Sacramento , il quale fe-  condo San Giovanni Grifollomo rende  forti come Leoni, chegittan fuoco dal-  la bocca, coloro, che lo ricevono de,  guarnente?' Dal che ben veggiamo con  quanta ragione San Bernardo , deplori  la cecità di coloro, che fono chiamati   quello Combattimento, e che avendo  un foccorfo sì poifente e fìcuro contro  i loro nemici, non fanno tutto il pof-  libile per meritarlo, e per fervirfene fe,  delmente.   Quello divin Sacramento ha due ef-  fetti; uno comune, Y altro particolare.  11 comune è, ch’egli dà la grazia, co-  me tutti gli altri Sacramenti delta nuo-  va Legge . Il proprio , e lìngnlare ,è  quello dai Teologi chiamato refezione  Spirituale, che è una nuova forza, e un  coraggio a far del bene con un certo   Ni SU' 1    >    Digilized by Google     iio II Combattimento Spirituale  gufto ed appetito di tutto ciò, cheap- .  partiene a Dio : imperciochè ficcome il  cibo corporale non {blamente conferva  la vita di chi-io prende , ma gli reca  altresì, col gufto e refezione, la forza  e la confervazione della vita; così que-  llo divino cibo, non {blamente confer-  va la vita Spirituale colla grazia chel*  accompagna, ma di più raddoppia col-  la fua propria virtù le forze allo fpw  rito.   Egli è però da avvertirli , che io  chiamo quello foccorio 1* amore verfo  Gesù Crifto prefente nel Santiflìmo Sa-  cramento dell’Eucariftia: imperciocché  per fentirc la forza e la virtù di que-  llo divin Sacramento - , noi non abbia-  mo difpolizione migliore dell’ amore al  medelìmo Sacramento , o piuttofto a  Gesù Crifto, che vi è prefente. E per  verità poiché noftro Signore a noi li  dona per un* eccedo d' amore , egli è  ben giufto, che a lui ci doniamo reci-  procamente per amore nel ricevere que-  llo divin Sacramento . Il vero amore  non è pago e contento della fola ri-  cordanza; delìdera ancora un'amore re-  ciproco, e lo delìdera tal volta fino ad  un taf eccello, che cerca degli artifiz;,  e de vezzi per rifYegliarlg. In tutte i’   - * altre    Digitized by Googte     . Del P. Se tip ali • # 2.2-1   altre pratiche , di cui fi icrviamo pe£,  eccitare ed efercitare la noltra divozio-  ne, noi cerchiamo Gesù Crifto; ma in  quella lo ritroviamo, lo abbracciamo,  lo pofiediamo; in lina parola, ne go-  diamo tranquillamente . Qui adunque  è , dove T amore sì pratica con mag-  gior’ eccellenza, ed ove riceviamo piu  efficacemente j/affifienza , il foccorlo ,  e le forze necelfarie per renderci in-  vincibili nelle noftre battaglie , e per  praticare in modo eroico le cnltiane  virtudi . Vogliamo rendere al peccato,  vincere le tentazioni , domare le noltre  paflìoni , c fare atti generofi di tutte  le più grandi virtù ? accodiamoci con  amore a quefto divin Sacramento. Egli  lì dà per viatico a coloro » che i 0110  negli edremi della vita , affine di ar-  marli, e di infondere loro del coiag- ,  gio in queft* ultimo combattimento, in  cui il Demonio fa i tuoi maggiori sroi-  t \ per trionfare delle noftr anime. Egli  lì dava anticamente ai Camalli allor-  ché la Chiefa era travagliata dalle per-  i lecuzioni per portarlo pelle loro ^. e  e nei loro viaggi, per ier viri epe albi-  fogno, e prevalerfene contro i peuco-  li. A quedo medefimo fine fi dava a  . Martiri prima , che fi prefentafl^_. a    Digitized by Google     i2i il Qombclttimcnto Spirituale  (jiudiei per fortificarli nei loro tormen-  ti. Senza quello Sacramento, dice San  Cipriano, non fi permetteva, che alcu-  no fi efponefie al Martirio, e prima! di  Comparire alla prefenza de" tiranni li  criftiani fe ne munivano per non teme-  re nè i fupplizj nè la morte * Quindi di  fovente accadeva, che eflendoftne mu-  niti . divenivan eglino sì forti , che li  fanciulli ancori, e le fanciulle di dodi-  ci e tredici anni difpregi avano le mi-  nacce dei^ tiranni, le crudeltà dei car-  nefici, e ridevano in mezzo ai più cru-  deli martorj , come fe averterò avuto un  corpo di bronzo, o che fodero fiati in-  fenfibili. Se adunque quello divin Sa-  cramento recava tanta forza, e Corag-  gio a coloro, che aveano a combattere  contro il ferro ed il fuoco, contro le  fiere felvaggie * e contro i tiranni , i  quali forpaliàvano in crudeltà i più fe-  roci animali ; qual foccorfo noh dob-  biamo noi fpefare da quello cibo cele-  fie? noi, che nort abbiamo a combatte-  re, che contro noi medefimi e contro  le noftre pafiionì? imperciocché febbe-  ne li Demonj entrino fovente nelle no-  fire battaglie ; fe noi abbiamo la forte  • di vincere noi ftefii e domare le nofire  pafiìoni f tutti i loro sforzi maggiori noti   fono    *    D     bei P. Scapoli. ' 21$   fono che terrori ideali 5 eglino refi ano  fenza forza, e fenza potere , e fi riti-  rano fvergógnati » Or quella vittoria  fopra di noi flelli, e delle noflre paf-  fìoni è d’ordinario antedetto della vir-  tù di quello pane celefle * Se alcuno  tra noi i dice il divoto S* Bernardo >  tìon fentefi così di fov ente e con tan-  co vigore àfìalito dai movimenti dell’  ira, dell’ invidia, dell’ impurità , e de-  gli altri vizj , ne renda grazie al facra-  to Corpo i ed al prezioso Sangue di  Gesù Crifloi imperciocché la virtù di  quello divin Sacramento operi in lui •  quelle maraviglie ( MetrCii.v.zl.)* In  fatti fe il iolo tocco della velie di Ge-  sù Crillo rifanò una donna già da do-  dici anni inferma, e travagliata da un  Ando di fangue, che cònfurnató le a-  vea tiittó il fuo patrimònio in rirrtedj  inutili, e in diverli medicamenti inca- I  paci à guarirla j le cure de’ quali , più.  crudeli che operative 4 avevano viejv *  più inafprito il fuo male, anziché rìfa-  narló: Più i fe il cingolo di San Pao- '  io , e la fola ómbra di San Pietro ave-  vano la forzi di fare delle .guarigioni  miraeolófe , e di recare al corpo una  perfetta fanità; con quanto più di ra-  gione il facrató .corpo di Gesù Crillo,   N 4 che '    Digitized by Googl     4 ,   124 11 Cmlxttmentò Spirituale  eh* è unito perfoflalmente all’infìrìita pii-*  rezza della fantità di Dio, renderà col  fuo facrofànio contattò puro anche il  n offro, e gli imprimerà la fantità ren-  dendolo vittoriofo non folameute di  tutte le fue pacioni , ma facendolo e-  ziandió fervire alle più fublimi funzio-  ni dello fpirito > Tanto fperimentano  coloro, che fi accattano a quello divin  Sacramento con un grartd amore , e cori  le altre difpofizioni neceffarie $ ma lo  fperimencano in una maniera, che ttort  ardirei d’efprimere, avvegnaché altret-  tanti teftimon; io abbia di quella veri-  tà , quante vi fono nel mondo anima  buone, fe non avelli per garante Satl  fiemardo , o chi ha meritato , fi attri-  buifea a quello fanto Dottore il lumi-  Ilofo trattato de dìgnìtate divini amori s?  ©ve favellando di coloro, che fi comu-  nicano con quelle fante difpofizioni ,  afferma, ch’eglino hanno sì gagliarda-  mente debellate e vinte tutte le ribel-  lioni della carrte, ch’ella non ferve più  all’anima fe non di ftromento perder-  citare le buone opera* Ma tempo è or-  mai, che difendiamo un poco più al  ‘ dettaglio del nollro allumo,   , Io ho protellato nel principio , che  quelli difeorfi, fatti per modo di La-     Del Pé S dipoli . il fi v   adone Spirituale da farli in quelli Eièr-  ciz j, non fono , che per ajutare T in-  telletto e la volontà, che fono le due  potenze della nollr 3 anima , che fo(len-\  gono tutto il maflìccio di quello Spi-  rituale Combattimento : imperciocché  tutto il vigore dell' anima da effe dipen-  de, e tutto il loccorfo che cl è lieCef-  fario, non è che per fortificarle. Ora  il Santo Sacramento deirEuCarillia èd*  una virtù ammirabile per quello . effet-  to . Imperciocché fe la forza dell 3 in-  telletto tutta Ila polla ne 3 lumi , e nel-  le cognizioni, elisegli riceve dalfalto:  e fe quella della volontà ne 1 fanti ef-  fetti, e ne 3 di vini ardori , di cui ella è  infiammata quando a Dio piace di co-  municarle le fue grazie 5 quello divin  Sacramento fa Timo, e T altro. Egli il-  lumina E intelletto . Chiedete ai Santi  più illuminati e fapienti , d* onde loro  fieno venute quelle grandi cognizioni,  quelle comunicazioni sì famigliari , quel-  le profonde intelligenze, che nollro Si-  gnore ha loro infufe de 3 fuoi miflerj ,  e de 3 fuoi più alti Segreti ? eglino vi  riiponderanno , che ciò è flato dopo la  comunione : perchè il Sol di giulliza  rifedendovi in corpo e in anima , e ri-  trovando le loro anime pure e trafp*   N s ren-     f    il6 lì Combatti mento Spirituale  tenti come un criftallo , le ha illumi-  nate, e riempiute de’fuoi fplendori : e  noi pure com’eflì lo próvererrimo , fea  loro efempio vi portammo uno fpirito  ben difpoiloy e un'anima innocente.   Di più égli infiamma la volontà  Per Quello motivo S. EfFrem lo chia-  ma un fuoco: ciò, che T unico Figli—  uol di Dio Gesù Crifto noftro Salva-  tore ha fatto per noi , dice quello San-  to Padre, formortta ogni maraviglia , ..  e tutt'i nóftri penfieri, e- parole , im-  perciocché febbene noi fi amo veftiti dì  carne, pur egli ci pafce di fuoco e di    ipirito , dandoci da mangiare il fuo  corpo, e da bere il fuo fanjme San  Giovanni Grifoftomo dice, che la boc-  ca di quello che fi comunica è piena  di fuoco' fpiritiiale : e Santa Catterina  da Siena rimirando la fanta oftia nelle  mani del Sacerdote vi vedeva tal vol-  ta un’ ardenre fornace capace d’ abbrug-  giare tutti quelli ,* che ne fono rifon-  dati, s’accingono con in vinci bil corag-  gio a grandi imprefe , e s’ avanzano a  palfi di gigante alla perfezione,- ed al-  la fantità : eglino- fi rendono formida-  bili a’Demonj, e fi fan largo per ogni  dove fuperando i maggiori oliaceli nel-et P» Scupoli,   Se per tanto vogliamo prevalerci d*  tin foccorlo si vantaggiofo , biiogna ,  che ci ft udiamo aliai d’accrefcerelano-  ftra fede* il nollra am-ore * la nollra  confidenza verfo Gesù Crillo prefente  nell' Eucariftia * Dobbiamo non celiar  mai di llupirci di sì incomprenfibil mi-  sero 9 e rallegrarci di pofieder Gesù  .Crillo fotto quelle umili , e dozzinali  fpezie* fenza defiderare , eh' egli ci li  dia a vedere ilei corfo di quella vita  fotto altra apparenza . Bifogrta 9 che  ponghiamò tutto il noflro fludio ad in-  fiammare la nollra volontà t colfuo Tan-  to divino amore . Quella felicità T oc- *  terremo infallibilmente * fe quando ci  accolliamo a quella fornace cf amore *  faremo difpolli a foflrire per GesuCrr-—  fio tutti i tormenti 1 tutte le pene', e  tutte le ingiurie, che ci pollano avve-  nire 5 tutte le infermità, tutt’i difgulli,  e tutte le aridità, con le quali egli fi  compiacerà d’esercitare la nollra fedel-  tà 5 credendo di aver a fopportar di fo-  vente quelle prove, e ricevendole con  gioja e rendimento dì grazie^ guardan-  doci folamente dal darvi occafione per  nollra colpa, ma fuori dì ciò , ripo-  nendo tutto il nolìro contento in lof-  frir quelle cole per amor fuo^. Quella   N 6 è la       fta confi iterazione- eccitare nella noftr'  ànima una fingolar confidenza nella lua  bontà; ed in quella deposizione por-  tarci alla facra menfa con ur> grandif-  fimo rifpetto, ed umiltà profondiflhna^  Dopo ricevuto il Signore bifognerà-  raccoglierci interiormente alla fua lau-  ta prelenza; efporgli la nofira fiacchez-  za i ed impotenza a vincere quella paf-  fione, che vogliamo combattere ; da-  mandogli forza ed alTìftenza per que-'  fto affare, e pregarlo a combattere egli  ftefio in noi* e con noi.   Finalmente farà duopo chiamare fa  ftefla paflìone alla battaglia, e sfidarla  rintuzzandola con replicati alletti, che  le fieno direttamenEe contrai;* ; prodiir  ccndo atri della vinù contraria* e pra-  'i a tican-     ijò lì Combattimento Spirituale  fcìcando le altre cofe tutte, che acceri-  nate abbiamo in quelli efercizj *   Se la pallio ne però folle diSóiiefta ,  bisognerebbe fol tanto umiliarci alla  preSenza del hoftro' Signor Gesù Cri-  no, e pregarlo a liberarcene Senza fer-  ivamo col penderò.   Il Frutto del fejlo Giorno •   Il frutto di quello giorno dee ede-  re. Primo un coraggio , ed una ferma  collante risoluzione di venire alle pre-  , fe co’voftri nemici , Scacciando ogni ti-  more dal voftro cuore, appoggiandovi  ad una lineerà diffidenza di voi ftelfi ,  e Sopra una perfetta confidenza in Dio.  Secondo , di non Scorarvi giammai, an-  corché vi accada di rilevare varie feri-  te in quello combattimento. Terzo , d*  offervare le regole prescritte npl pri-  mo eSerciziO . Quarto , d alTahre prima  di tutto il voftro amor proprio, e pro-  curare di annientarlo [col Suo contra-  rio, vale a dire* colf odio di voi ftef-  foj praticando per ciò fedelmente tut-  te le iftruzioni, che abbiamo date nel  J Secondo, e terzo eSercizio. Quinto , di  concepire un’odio mortale contro il vi-  i zio dell’ impurità, e contro tutto ciò >   eSat-     Del P. Se tipo lì • ’ 4 2 3 *   «sfattamente quanto fi contiene nel quarto  efercizio. Finalmente il frutto di que-  llo giorno dev eflere , un ardentitfhno  amore verfo noftro Signor Gesù Crifto  prefente nel Santiflimo Sacramento dell’  Eucariftia , riponendo in quell amore  ogni voilra felicità, e al medefirno. in-  dirizzando tutte le voftre divozioni, e  tutti li voftri efercizj .■    * ' ' .   * « . , • /   pine del fejlo Giorno *     Digitized by Google     SETTIMO GIORtTOS   / * * ’ I   v Della pace interna necettariflima in  fucilo Spirituale Combatti-  mento.   • a. . •   ESERCIZIO PRIMO#   Che bìfogfta fuggire le inquietudini e  tur bacioni a animo , ed effer - '   femore pacifici,   V Orazione preparatoria al lolita .   CONSIDERAZIONE L   C Onfiderate , che per ben riufdre  v in quello Conibattimentq Spiri-  tuale , e per fare notabile pro-  getto neiracquìiiò delle crittiane vir-  idi, dobbiam tener la noftr’ anima c-  fente da qualunque ferfci di turbazio-  fle e d' inquietudine, e che a queft' ef-  fetto è duopo oflervar ciò, che fegue#  Bi fogna, come fuol dirii , far la guer-  ra all’ occhio, -cioè ufare una gran vi-  gilanza per difeoprire y e prevedere le  cofe, che cagionar di potrebbono qual-  che turbamento , affine di metterci in  illato di ributtarle . E fe non ottante  queftq^ vigilanza lìarrio forprefi da qual-  che improYifo accidente , di’ ecciti in    1     1   • Del Té Scupóll* i   Ho! del tuibamento, bifogna flell’illafV  te medefimo tralafciare ogn’altra occu-  fazione pei applicarci unicamente a ri-  mettere in càlma il ndlfo Cuore.   Il motivo per obbligarci a quella  P* etica sì importante fi dee cavare di  quella verità: che fin a tanto, che la  pace abiterà nella noilr'anima, faremo  tutto ciò che vorremo con facilità :  laddove tofto, ch'ella anderà lontani  da noi, non faremo più cofa che va-  glia, conciofiachè faremo come abba*  gliati nel cammino della virtù , e ri-  marremo efpofti ai colpi de' noftri He-  mici#   Chiedete t £>io quella vigilanza e  quell' attenta providenza, la quale è un  dono, che nofc polliamo avere fe non  fe dalla prefenza dello Spirito Sant-o  in noi .i Chiedetela ancora al vollro An-  gelo Cullode, e pregatelo di fupplire  alle vollre mancanze, ed a recarvi elfo  •medelìmo quello buon’uffìzio.   Il Colloquio con lo Spirito Santo ,  il quale vi donerà querfla divina pace^  fe voi gliela chiederete per li meriti  infiniti di nollro Signor Gesù CriHa ,  e farete diligenti in vegliare fcrpra il  vollfo interno , e fe farete fedeli in  praticare le cofe feguenti . Implorate   pe*    Digitized by Google     4^4 A Combattimento Spirituale  per queft 5 effetto la grazia dello Spin-  to Santo.   * CONSIDERAZIONE II.   C Onfìderate, che non v* è cofa piu  temuta dal Demonio di quella pa-  ce imperciocché ella è come un riti-  ro o nafcondiglio ove abita là grazia,  e vi fa fua dimora Iddio, che vi ope-  ra grandi cofe. Per quetto motivo ca-  detto Spirito delle tenebre viene di io-  Vente a ritrovarci fotto buone appa-  renze, e trasformandoli in Angelo di  luce c'infìrtuà delle opere buone * o ci  da dei buoni defìderj fopracofe ftraor-  dirtarie ; ma 1’ inganno di quefte falfe  infpirazioni facilmente fcuoprefi dai lo-  ro effetti: conciofìaché ette ci riibbano  la pace del cuore* e ci cagionano mil-  le agitazioni, e turbolenze. Per la qual  cofa allorché prevediamo di dover ef-  fere motti dà alcuni buoni defìderj *  non bilogtfa così pretto accordar loro  ringretto nella noftr Anima, per quan-  to buoni eglino ci iembtino; ma dob-  biamo primieramente prelentàrli a Dio  ipogliandoci d J ogni amore e propria *  volontà y confettando la nottra cecità  ed ignoranza, e fupplicartdolo inftante-  .mente di farci conoscere* fe qu etti de-  fide-    Digitized by Googfe     T    4 Dei A S cupo li.   fiderj vengano da lui , o da! rioflro a-  mor proprio , o s* egli Ila il maligno  fpirito che ce li infinua : e per aflìcu-  rarcene bilogna, fe polliamo , ricorre-  re al giudizio del nodro Padre Spiri-  tuale* Afficurati elfendo che quelli de-  fiderj derivano da Dio , prima di ve-  nirne ali J elocuzione, bifogna mortifica-  re, o moderare Tanfietà e follecitudi-  ne della natura; imperciocché un'ope-  ra buona preceduta da quella mortifi-  cazione è molto più gravedole a Dio,  che fe folle fatta con foverchioardore;  ma convien fare tutti quell' atti placi-  damente, e fettza violenza : e in tal >  guifa allontanando da noi i delìderj non  buoni, e non ricevendo li buoni , che  dopo aver coniultato Dio , ed i noflri  Direttorio e reprelfa la noflra avidità ,  e folleci tudine naturale; ci confervere-  mo lempre tranquilli, e placidi nelno-  Ilro interno.   ^ Fate cafo di quegli infegnamenti che  Vi difcuqprono gl' inganni, di cui lì fer-  ve lo fpirito maligno per farvi perde-  re quella preziofa pace . Proponete d*  éfler fedele in olfervarli lìce ome eccel-  lenti e necelTariflìmi pel vollro fpi ritua-  le profitto* . » ■ . v   Il Colloquio Col vollro buon Arige-   , lo.    Digitized by Google     i%é 11 Combanimnio Spirituali  lb, affinch’egli fleflb vi fcuopra le In-  èdie del Demonio, e v’inftruifca nell'  óffervanza di quelle pratiche .   CONSIDERAZIONE III.   C onfidente, che per confervare la  pace del cuore dobbiamo altresì  guardarci da Certi interni rimproveri ,  Che ci facciamo da noi medefirni qual'  ora abbiamo mancato d’ eseguire i no-  llri buoni defiderj . Quelli rimproveri  fembrano venire da Dio, perclr dii ci  \ awifano di qualche mancamento : po-  tremo adunque conoscerli dai loro ef-  fetti. S’eflì ci umiliano ; fe ci tengono  quieti ; fe ci rendono diligenti a ben  operare; fe ci mantengono nella con-  fidenza, chè dobbiamo avere in Dio 9  efìi vengono da Dio: ma fe ci fCo rag-  gi feo no; fe ci rendono vili * diffidenti,  e pigri a ben operare; principalmente»  fe ci portano a peccare d’ ommiflione »  dobbiamo conchiuderc francamente »  che procedono dallo Spirito maligno»  Li proponimenti, ed il Colloquio co^  me nella confiderazione precedente. *  CONSÌDER AZIONE IV.   C Onfiderate , che la perturbazione  del nollro cuore può ancora deri-  vare dall’ avvenimento di cofe contras   rie.    Digitized by Google     Del P, Scupoli, 2 ? 7   rie. Il rimedio fi è di confiderare, s'  elle fono contrarie alla noftri Anima ,  oppure all'amore di noi ftefli , cioè a  dire, alla noltra foddis fazione , o alla  noftr* Anima propria. Se elle fono con-  trarie agii ultimi, ficcome quelli fono  noflri nemici, così non le dobbiamo ri-  cevere come contrarie , ma piuttofto  come favori di Dio, e grazie delfa-  mor fuo ; e quindi foftrirk paziente-  mente, c riceverle con gioja, e rendi-  mento di grazie. Che fe poi elle fono  contrarie alla nolV Anima , come fa-  rebbe qualche oftefa di Dio o qualche  mancamento 3 non bifogna perciò per-  der la pace del cuore , ma diportarci  come abbiamo divifato nel quarto efer-  cizio del fecondo giorno , e come ‘di-  remo nel quarto di quello . Per le al-  tre, come poch’anzi abbiam detto, la  più ficura è di ringraziarne Iddio , ri-  cevendo il tutto ad occhi chiufi come  provegnente dalla mano di lira amore-  vole Providenza , che ci difpone con  quelle avvertita alfacquifto de beni ,  che non fappiamo , e che fono mag-  giori e più preziofi di v quello immagi-  nar ci polliamo , e così Sopportarle con  ilarità, e con perfetta raflegnazione al  volere di Dio.   Rin-     H Combattimento Spirituale -   Ringraziate Dio di quelli lumi 3 pro-  ponete d’approfittarvene j -accoftumate*  vi a ricever tutto dalla fua mano 3 an-  che a cavar bene dal male ? ed a fare  di tutte le cofe una pratica di virtù.   Il Colloquio col Voftro buon Ange-  lo. Chiedetegli i luoi lumi per chiara-  mente difeernere qual de due faranno  contrarie le cofe? che vi accaderanno?  affine di fare una pratica fedele di que-  lle ignizioni,   ESERCIZIO SECONDO»   Continuazione del me defi mo  Argomento ,   JJ Orazione preparatoria al folito,   CONSIDERAZIONE I.   G Onfideratè, che non (blamente dob-  biamo edere attenti e vigilanti in  prevedere le cole > che ci poiìono ca-  gionare qualche turbamento 3 ma chs  abbiamo altresì a prevedere le cole *  che dobbiam fare o per debito o altri-  menti 3 come? pregare? obbedire? umi-  liarci? foffrir delle ingiurie ec. Imper-  ciocché fa di meftieri ? che damo in  una \ continua e fingólar attenzione a  non permettere mai? che il nodro cuo-  re li     r i ^ * S cupoli , 2?q   *? a turbi, nè che s 1 impegni in' Ìofa  alcu m, che gli cagioni deil' inquiecu   r%r?’ . no ‘^ ro cuore Zia come una.   Que pen/ierì rht> ^ f 5 diicacciando  KavJ/fn en ’ c e f 1 - om entano la tur,   mtte "e no£r endoci in ilhto di fare  cucte le noftre azioni con srande in^r   na quiete: e febbene non polliamo tut~   dh noi U non°| I? ? aCqUiftar tanto fopra  «raSìo n^'n 8na , perciò Perder/! di   Pe«urbazion1 abb3nd ° nirci aIle «terne  Vi ?nn^ ’ ma proc We d' arrivar-  ci ? P oco a P?co . Una Città non lì   V&s Sg/z&gj*   leverando, fabbricheremo una Caiani  ° a \ cft c ^lo medefimo Io farcia •   K&* r l °, vogliamftr^da'   01 meck ‘ Imi > «ma la noto fatica riti-  ■ feirà     14 ® Il Combattimento Spiritante)  fcira vana, ed inutile. Per la qua\ co*,  fa bi fogna impiegarvi del tempo, cam-  minare a poco a poco, e raffegnarcù al-  ia Providenza di Dio per lo felice efì-  to, facendo nondimeno dal canto noftro  tutto ciò, che polliamo e faticando con  diligenza per gittarne i fondamenti .   Concepite un gran defìderio della pa-  ce del cuore, e della tranquillità inte-  riore. Pregate noftro Signore, eh’ egli  fabbrichi nella noftr’ Anima quefta Cit-  ta di pace. Proponete di faticare vo-  lentieri dalla voftra parte per gittarne |  fondamenti , li quali impararne nella  feguente confidcrazione. *   Il Colloquio con la Saatifllma Ver-  gine » la ^uale è ftata per eccellenza  quefta Città di pace » in cui Dio ha  fatto fuo foggiorno , ed ha operate  tante , e sì ftupende maraviglie . Rap- i  presentatele la voftra brama, ed il bifq»  gno, che avete di raffermare quefta pa-  pe nella voftr' Anima, acciò fiate capa*  ce delle grazie di Dio .   CONSIDERAZIONE [ll t   • - f   C Onfiderate , che le fondamenta di  quefta Città di pace altro non fo-  no, che l'Umiltà» e la Pazienza; e che  per formarle benfode* bifogna sforzarti   da    Digitized by Googfe     / - T)el P. Scapoli . 241   da principio d'abbracciare le tribolazio-  ni, e le contradizioni con piacere, cd  anche eoa fervore , defiderando defifere  difprezzato da ciafcheduno, e di non  ricevere nè favore, nè confolazione da  alcuno, fuorché da Dio. Bifogna fidare  ciò nel noftro cuore dì maniera , che  Dio lolo fia tutto il noftro bene, é il  noftro unico rifugio, e che tutte le al-  tre cofe ci fieno indifferenti; di manie-  ra che fe addivenga , che ci fia fatto  qualche oltraggio, bilogna efterne ben  contento, e lopportarlo con allegrezza,  credendo per certo, che allora Iddio è  con noi : e perciò non dobbiamo bra-  mare più grande onore, ne ricercar co-  fa alcuna con maggiore impegno, che  di lotfrire per amor fuo ciò, che gli pia-  cerà. Dobbiamo accoftumarci a gode-  te, quando alcuno ci dice qualche pa-  rola ingiuriofa, che ci dileggi, o ci ri-  prenda aframente ; concioliachè in que-  lla i everità, e in quelle parole afpre e  pungenti , d' ordinario vi fta nafeofto  un gran teforo; e fe ci riefee di.foffrir-  le di buon cuore , ben prefto faremo  ricchi fenza che ^coloro , che ci fanno  quelli regali , le ne avvegano . Non cer-  chiamo mai alcuno, che ci ami in que-  fta Yita>„ che ci onori > e faccia ftima di »  • . ; ‘ O noi>\   r L    \    Digitized by Google     * 1   24 ^ ti Combattimento Spirituale  noi ; acciò alcuno non ci diflolga dal  patire con Gesù Crifto Crocidilo . Guar-  diamoci da noi medefimi coinè dal  maggior nemico , che abbiamo 5 non  feguitiamo mai il nollro proprio giu-  dìzio, nè la nollra opinione , nè tam-  poco vogliamo avvilupparci in infinite  inquietudini . Non Seguitiamo più la  nollra propria volontà, e qualora ella  renda a qualche oggetto avvegnaché  buono, fpogliamoci prima di tutto d’  ogni amor proprio, e così nudo fpon-  ghiamolo alla preienza di Dio , pre-  gandolo di fare, che in noi s’adempia  il l'uo Santo volere , e rinunziando al  nollro con la maggiore fincerità ,* che  ci farà potàbile.   Ringraziate Dio di quelle cognizio-  ni. Concepite una grande Rima di que-  lle pratiche , poiché col loro mezzo  potete pittare i fodi fondamenti di que-  lla Citta di pace . Proponete efficace-  mente di porre in ufo quelle pratiche.   Il Colloquio con la Vergine , Trat-  tate con lei dei diffegno, che avete di  fabbricare nella vollr’ Anima quella CiN  tà di pace, e chiedetele la grazia, che  polliate gettarne i più fodi fondamen-  ti con la pratica di tutte le cofe poc  anzi conlìderate.   CON-    1    Digitized by Googlc     jbel P, Scapoli. ±4^   CONSIDERAZIONE III.   «   C onfidente la grande filma , che'  dobbiamo avere della noffr’ Ani-  ma, poiché Dio Pha creata per farvi  la fua dimota , Ella ci debb’ elfere sì  preziofa, che non dobbiamo |mai per-  mettere, ch’ella s’abballi a cofa alcu-  na che fia meno di Dio. Tutte le no-  ftre brame , ed i nofiri fofpiri efier de-  vono per la venuta di quefio Signore  nella noftr’ Anima y il quale però non  Vi verrà mai* fe non la ritrova fola :  e non ci diamo a credere, ch’egli vo-  glia dirle anche foltanto urta parola al-  la prelenza di qualche creatura q ualun-  que ella fia, quando ciò non folle, co-  me può edere, per farle qualche rim-  provero. Biiogna, ch’egli la ritrovi fo-  la fenza i fuoi pertfieri , fenza i fuoi  defiderj, fenza i fuoi affètti , e molto  più lenza la fua propria volontà. Bifo-  gna, che la nofir’ Anima fia femprelpo-  g fiata di fe medefima fenza che defi-  deri mai cofa alcuna . Che fe bramia-  mo qualche cofa, dobbiam farlo in tal  maniera, che fe mai ci accadefie tifito -  l’oppofto, non ne reftiamo rammarica-  ti ed inquieti, ma anzi così tranquilli*  come fe nulla aveflimodefiderato.Que-   O a fi»    Digitized by Google     244- & Combattimento Spirituale  fla e la vera libertà di Spirito -, non  attaccarli ad alcuna cofa. Se offeriamo  la noftr’Anima a Dio così Jdifhccata e  libera, egli opererà in lei grandi ma-  raviglie. Quella folitudine del cuore è  il Gabinetto dell’ Altiflimo, cioè, dov’  egli dà udienza ; quell’ è dov’ egli fi  trattiene con confidenza ; quello è il  Paradifo , ove lì lafcia vedere e ci li  difvela, affinchè noi gli parliamo; que-  lla è la Terra Santa in cui lì manifefla  nell'ardente Roveto del Tarn or fuo rm$  egli è duopo che noi entriamo in que-  lla terra a piedi nudi, perch’ella è San-  ta; li piedi fono gli afletti dell’Anima;  perilchè bi fogna, che fieno nudi, e li-  beri da ogni affetto delle creature. La-  lciamo, che i morti attendano a fep-  pellire i loro morti : ritiriamoci nella  terra de’ Viventi, ove quella' felice pa-  ' ce regna nella Città di Dio , che è la  noflr’ Anima.   Raddoppiate la brama , 4 che avete  conceputa di quella pace interna con  la precedente confiderazione . Ammira-  te la bontà di Dio, che v’ha chiama-  to, e prelcelto ad una grazia defidera-  bile cotanto. Umiliatevi fino al centro  del voflro nulla, riconofeendovi inde-  gno di sì eccelfo favore . Rinunziate  '• ad    Digitized by Google     bel ?» Scapoli é *4 f  ad ogni c$f a per giugnere a quella  berrà di fpirito, e per godere di que-  lla pace, che degni ci rende delle gra- ’  zie di Dio, de’ Tuoi favori , della Ina  famigliarità, e del fuo {Iraordinario a-  juto in quello Spirituale Combatti-  mento .   Il Colloquio con la Santifitma Ver-  gine , che ha polleduta quella pace e  tranquillità interna con maggiore per-  fezione d’ogn'altta creatura, e che me-  glio d’ogrt’ altro ci può iftruire per ao  quinaria. Chiedetele quella grazia con  umiltà, e confidenza.   ESERCIZIO TERZO.   Che per confervare la pace del cuore , hU  fogna guardar fi da un certo telo indi -  fcreto per la falate del Projfimo •   L'Orazione preparatoria al folito.   CONSIDERAZIONE 1 *   • s . f   C Onfiderate , che I* amor di Dio e  quello del profilino fono in veri-  tà la ftrada ficura del Paradifo, e che  Gesù Crillo ha detto dell’ tino, e dell’  altro ( Lue. 1 2. v . z$. ) ; Io lono venu-  to dal Cielo per accendere ,un tuoco  divino in Terra; e il mio maggior de-   O ? fide-     Digitized by Google     $4 6 11 Combattimento Spiri tu file   -fiderio è di vedere , eh 5 euo abbruccl  col fuo ardore tutti cuori. Notate pe-  rò , che iebbene 1' amor di Dio non  abbia nè limiti nè confini , quello del  profumo ne deve avere; perchè fe non  •vi ufiama una certa moderazione , ci  può nuocere grandemente , e potrem-  mo faticando per fai vare gli altri per-  derci noi medelìmi *   Gesù Crillo ha coftituita la carità  del Prollìmo come il fondamento del-  la legge nuova, e di tutta la perfezio-  ne Criftianai e per quello motivo egli  ne ha fatto un eiprelfo Commandamen-  to , che chiama fuo per eccellenza , j e  di cui fopra tutti gli altri inculca T cl-  dempimento . In quella virtù, e non in  alcun* altra ha egli ripollo il carattere,  che dee diftinguer quelli, che polfede-  ranno veracemente il di lui lpirito , da  quelli , che non I* avranno jfe non in  apparenza. Niente di meno dobbiamo  pur amare il noftro profilino in manie-  ra, che la nollr* Anima non ne rifenta  punto di difeapito.- Rifogna umiliarci  in tutte le noftre azionile cosj cono-  feeremo quanto polliamo per aiutare il  nollro profilino : e {ebbene fiamo ob-  bligati a dar buon elempio, non bifo-  gna però lare mai cofa alcuna a que-    Digitized by Goog     bel P. Sctipolt, 247  fio fol fine ; attefo che perderemmo li  noftra fatica, e ciò che faremmo , fa-  rebbe fenza noftro profitto . Bifogna  fare tutte le cofe fintamente , e come  molli dal fine di piacere a Dio folo ,  per adempire la fua fanta volontà , e  per la fua maggior gloria.   Imprimete quelle verità nel voltro  Cuore. Domandate a noftro Signore il  fuo Spirito, e pregatelo, ch’egli accen-  da quello fuoco divino nella voftr’Ani-  ma lenza mefcolanza di fuoco' (trame-  rò , Ralfodatevi irr una profondiflima  umiltà.- Deliberate di non impiegarvi  nella falute del profilino , che per ub-  bidienza.-   . Il Colloquio con noftro Signor Ge-  sù Crifto . Concitategli il \ defiderio ,  che avete, di formarvi fui fuoefempio  nella pratica di quella virtù.   CONSIDERAZIONE II.   C Onfiderate, che lo zelo della falli-  te delle noftr’ Anime non ci dee  far perder giammai la interna pace, di  cui parliamo. In verità dobbiamo ave-  re una fete ardente, e un f omino defi-  derio, che ciafcheduno conofca la ve-  rità; che ciafcheduno s* inebrj di que-  fto vi.no, e beva con avidità $ quello   iat-    1    Digitized by Google     &4_2 11 Cómbattimmto Spirituale  latte r che Dio a tutti offerifce, e dotti  gratuitamente, cioè a dire, dell’ amore  della perfezione Criiliana , eh’ è come  un latte per quelli che incominciano, e  come un vino per quelli, che lono piu  inoltrati: ma fa di niedieri, che quella  V fete, e quella brama provenga dall’ a-  more, che portiamo a Dio, e non di  uno zelo indifereto. Vi fono infiniti ,  che lembrano avere piu di zelo per la  gloria di Dio negli altri , che in fe defi-  li ij Hanno eglino in verità uno zelo di  Dio, ma non è fecondo la di lui faen-  za: il folo ordine giudo zelo è, che noi  correggiamo noi flefii del noftro prima  di correggere il noftro proflimo, e che  ftabiliamo T onore di Dio in noi prima  di penfare a dabilirjò*negli altri. Dio e  quello, che deve piantare quella divina  virtù nella folitudlne della nollr’ Ani-  ma, e che ne dee cògliere if frutto ,  quando gli farà in grado : A noi non  tocca feminare, bada che prefentiamo  a Dio la nodi’ Anima come una terra  ben coltivata, e monda da ogni affetto  delle creature] Dio fa il tempo, in cui  ha da porvi la femente delle fue grazie,  e quello, in cui dobbiamo rendere il  frutto. Ricordiamoci fempre, che Dici  fol vuole da noi la nollr ‘Anima, e chela   vuo-    T>sl P. ScupólL   vuole lìbera da ogni attacco . Doma»  moci a lui in quello flato, affinch'egli  operi in noi fecondo il fuo divin be-  neplacito j e guardiamoci dal fargli al-  cun oflacolo col noflro libero arbitrio.  Dimoriamo in ripofo lenza alcuna iol-  lecitudine di noi fleffi, fe non di pia-  cere a Dio, afpettando d' efler da lui  condotti al travaglio . Il Padre di fa-  miglia è ufcito di Cafa per cercar o-  perarj : fpogliàmoci d' ogai cura, efol»  lecitudine di noi fleffi, e d'ogni affet-  to di quelle bade terrene cofe, accioc»  che egli ci riempia di fe lolo, e ci do»  ni ciò , che non avremmo ardito di  peniare. Dimentichiamoci di noi fleffi,  e viva il folo amore di Dio nella no-  tti’ Anima j ma ciò da noi fi faccia fen-  Za inquietudine. Procuriamo di mode-  rare il noflro zelo e il noflro fervore * *  affinchè godiamo di Dio in una pro-  fonda pace, e la noflr* Anima non dif-  fipi il fondo delle file rendite fpiritua- •  lì, che le è neceflario per fe, indifcre-  tamente impiegandolo a vantaggio degli  altri . Quello fant’ ozio è quello , cne  fa i negozj, e traffica con Dio , e col  di lui mezzo dobbiamo trafficare con  efTo lui per arricchirci . Se vogliamo  efler’ utili al noflro profilino c a noime-    Digit ized by Google     Mo 11 Combattimento Spirituale  definii , diamo la noftr’ Anima a Dior  fiaccata da tutte le cofe terrene fenza  alcuna riferva 5 perchè egli è , che fa  il tutto, ed altro non vuole da noi ,  fe non che ci umiliamo alla fua pre-  lenza, e gli preferiamo un’Ànima li-  bera, fenza attacco* e fenza inclinazio-  ne alle cofe della terra, ed anche fen-  za altro defìderio fuorché quello di pia-  cergli. ,   Imprimete bene quelli infegnamenti,'  c quelle maxime nel voftro cuore .' Fa-  te tutto il poiTìbile per regolare a nor-  ma delle medefìme il voftro interno .  Implorate a queft’ effetto il lume dello  Spirito Santo r   Il Colloquio col voftro buon Ange-  lo, acciò purghi co’fuoi lumi il voftro  intelletto, e didìpi le tenebre , che vi  potrebbono impedire dai guftare iftru-  zioni sì foavi, e falutari.   CONSIDERAZIONE III.   C Onfìderate * che li movimenti di  quello zelo indifcreto, che hanno  taf uni per la fallite dei proilìijno , fo-  no come /que’ falli Profeti ,  noftro Signore ci avverte di guardarci  dicendo nel Vangelo : Guardatevi bene  - da q[ue fai fi Profeti y che vi fi pref emana   con .   »    Digitized by Google     Del P. Scapoli . ' 2?I   fon le vefli menta dì man fatti Agnelli ^mX  internamente fono Lupi rapaci: dalle loro  operazioni e dai loro frutti lì conofcerete  ( Mattb. 7 . v, if. ). Infatti i loro frut-  ti fono di lafciar 1* anima piena d’ in-  quietudine e d’ anfietà : e tutte le cole ,  che ci privano di quella pace interna  fotto pretefto di qualfì voglia bene, fo-  no altrettanti fallì Profeti , i quali fotto  la pelle d’ Agnello, cioè a dire , fotto  colore di zelo di procurare lafalute del  prolfimo , sbranano la nollra umiltà co-  me tupi- rapaci, e ci tolgono quella pa-  ce, e interna quiete sì necelfaria a chiun-  que brama d’ inoltrarli nella perfezione. 1   Quelli moti inconlìderati . fono una  delle principali inlìdie del Demonio per  porci in iicompiglioj per la qual cofa  quanto hanno più d’apparenza di Santi-  tà , tanto piu devono effere efaminati  prima della loro accettazione , con po-  litezza , e con uno fpirito ben rafloda-  to .nell’interna quiete e tranquillità. La  pratica più lìcura in quello affare lì è,  che quando quello zelo intemperante e  indiscreto ci farà Sentire nell’ animo i!  pungolo di qualche fpina, e che c’inlì-  nuerà il filo veleno, cagionandoci qual-  che turbazione con qualche llraordina-  ria Sollecitudine fotto il manto' dim be-  ne    i    Digitized by Google     2 ?t 11 Cotrib&tttmcMo Spir itti ale   He apparente, ci adoperiamo nel mede-  fimo tempo a tutto noltro potere, affin-  chè quella fpina non palli oltre, cavan-  dola fubito, e ritirandoci in quella Cit-  tà di pace, come in un -forte ben -dite-  lo, rilhbilindo il noflro interno, in una  perfetta tranquillità, infognerà far ciò  dolcemente, e lenza alcuna violenza nè  anfietà, confervando la nollr’anima tut-  ta pura a Dio, che abita nel fondo del  nollro cuore , con una retta intenzione  di non volere fe non ciò, che gli piace,  a lui lafciando la cura di fervirfi di -noi,  quando gli piacerà, e nel modo che gli  farà più gradevole. Che fe ci accade di  mancare a quella pratica, non bifogna  perciò turbarli, ma 'umiliarli alla pre-  lenza di Dio, ed imparare dalla fperien-  za delle noltre mancanze , come dipor-  tarci dobbiamo in avvenire , e come  dobbiamo moderare, e regolare il no-  flro zelo per la lalute del proifimo .   Procurate di conofcere con quale lpi-  rito operate . Non fate mai cofa alcuna  con fretta . Confervate fempre la voltr’  anima in pace in ogni fotta d’impiego.  Conlervatcvi libero, e distaccato da o-  gni cofa, fe volete godere quella felice  pace, e rendervi capace dello fpirito di  Dio, il quale non dimora mai nelle fol-  kcitudini, e turbolenze > Il    Digitized by Goc    /    Del P. S dipoli.' 152   . Il Colloquio con noftro Signor Gesti  Grillo . Trattate con lui del defiderio ,  che avete di fervirlo nel procurare la  fallite dell' anime; ma ripofatevi in lui,  e nei voftri fuperiori circa f efecuzione.    • ESERCIZIO QUARTO.   Come dobbiamo diportarci^ allorché fiamo  caduti in qualche fallo per non perdere  la pace dei cuore , e per ricuperarla f$  r abbiamo perduta ,   L’Orazione preparatoria al folito. .   .CONSIDERAZIONE I.   .  perchè per lo piu egli è un or-  goglio leg reto, che produce in noi que-  lle fpine, che ci ftrazìano le vifeere, e  ci pungono in mille guife .   . Il Colloquio con lo Spirito Santo ♦ "  Pregatelo di diflipare le tenebre del vo-  flro intelletto co’fuoi lumi. Pregatelo ",  d cfler con voi, perchè, come dice 1*  Apoftolo, la libertà di fpirito è infe-  parabile dalla fua prefenza ( i, cor, 3,   V0 1 7,   CONSIDERAZIONE II.   C Onfiderate donde nafeano tutte que-  lle inquietudini» e tenete per cer-  to eh’ elle vengono principalmente da  ciò, che noi non conofeiamo la nollra  fragilità , e non Tappiamo come dobbia-  mo trafficare con Dio, con cui dopo ei- ,■  fer caduti in tutte le immaginabili de-  bolezze , li tratta più facilmente con un*  umile ed amoroia converlìone, che con  la triftezza, ed afflizione, che li conce-  paca pel fallo cominelle Fermandoli fol-  tanto ad dominarlo , Ea contrizione ,  che non abbia altro effetto che di tur-  bare il cuore, e riempierlo di fcrupoli,  non condurrà mai un'anima alla perfe-  zione, ma quella bensì, che va con-   P a giun-    *    Digitized by Google     7    a $6 II C ombattì mento Spirituale  giunta con una confidenza piacevole i  ed amorofa nella bontà e mifericordia  di Dio . E quella è la ragione , per cui  molti, che tanno flato della vita Spiri-  tuale, reflano. Tempre con lo fpirito ab-  battuto, e ciò perchè mancano di con-  , Jìdenza. Stato, a vero dire , compaf-  fionevole, che loro impedilce di ren-  derli capaci delle maggiori grazie, che  Dio aveva lor preparate ; e il quale è  cagione , eh' eglino menino una vita  languida, ed inutile: nel che fono ve-  ramente degni di compallione , avve-  gnaché fieno al fommo biafimevoliji  non voler fegiiitare che il loro proprio  capriccio e Èmtafia, in vece dapprofit-  tarfi di quel Talutari avvertimenti, che  conducono un'anima per la.ftrada lar-  ga e Tpazioia delle Tubiimi e fode vir-  tudi , alla Criftiana [perfezione , c a  quella preziofa pace, che il nollro Si-  gnore ha lafciata in terra. Ciucilo, che  quefti tali tàr debbono, E è ^'indiriz-  zarti ai loro Padri lpirituali con un  cuor umile e docile,, e in tutti i loro  dubbj , e Tcrupoli rimetterli interamen-  te al loro giudizio , e dopo aver ab-  bracciato il loro configlio flarfene in  pace, ed in quiete.   Concepite un lineerò, e verace fen-  • . . timen-    -1     Del T. Seupolu: ì?-7   tlmeftto della vota fragilità * e debo-  lezza. Imparate a ricorrere a Dio con  confidenza, nè vi lafciate mai vincere  dalla pufillanimità , ma camminate pie-  no di confidenza alla prefenza di Dio  confervando Tempre la pace del cuore,  e la libertà di fpirito.   Il Colloquio con lo Spirito Santo'  come il precedente.   ' ' CONSIDERAZIONE III.   C Onfiderate come dobbiamo dipor*  tarci nei peccati più gravi e mag-  giori del folito, in cafo che Dio per-  metteflfe che vicadefilmo, ancorché fof-  fero frequenti , e ciò non per fragilità,  ma*per malizia.   Primieramente non bifogna turbarli  plinto, nè lafciarli predominare dal te- ,  dio, amarezza, o inquietudine, nè bi-  fogna trattenerli lungo tempo a confi-  derare, o Terminare il noftro peccato ;  ma devefi ben tofto far matura riflef-  rione fopra la nota debolezza , e mi-  feria con una profonda umiltà . Dob-'  biamo altresì concepire un .fanri Odio-  contro noi ftefii, e in quella difpofizio- '  ne rivolgerci amorofamente a Dio , e  dirgli. Mio Dio confefifo d’ aver fatto  ciò , che non mi era in alcun modo per-   ' P i mef-    Digitized by Google     if* il Còmbcttumentò Spirita dé *  mcflfo; ma Signore, che potete mai af-  pettarvi da me altro, che fomiglievoli  iniquità, fe voi non mi fortificate col-  la vodra grazia? nò certamente Signo-  re io non cefl'arei mai dall’ offendervi  fe loffi sì difgraziato d’edere abbando-  nato da voi , e fe non vi degnale dì  foftenermi colla vodra Mifericordia, di  cui vi rendo mille ringraziamenti. De-  fedò, e mi pento del peccato, che ho  commeflb , e ve ne chiedo perdono •  Mio Dio fatemi la grazia , che non v'  offenda mai più, c dhe niuna cofa del  Mondo ila capace giammai di feparar-   mi da voi* . . >   Fatti quedi atti, non bifogna perder  tempo, nè inquietarli penfando, o«pur  anche temendo, che Dio non ci abbia  perdonato ; conciofìachè tali rifleffioni  non fono, che orgoglio , perturbazio-  ne, perdita di tempo , e inganni^ del  Demonio i ma è duopo porci intiera-  mente nelle braccia della fuaMifericor-  dià, e profeguire i nodri Eiercizj co-  me fe non aveffimo punto errato : c  quand’anche ricadeifimo più volte nel  liiedefimo peccato , dovredimo fempre  ritornare al medefimo Efercizio la fe-  conda, la terza, e 1’ ultima volta con  la fteffo coraggio , e la medefima con^   fiden-    Digitized by Go( )     Del P. Scupolì »   fetenza delia prima j perchè ciò facen-  do venghiamo ad onorare di più la  bontà di Dio , di teui fiain tenuti ad  avere un* altiflìma idea èfenti mento *  fermamente credendo, che egli è infi-  nitamente buono, e che la fua pietà r  e milericordia verfo di noi infinitamen-  te è più grande di quello immaginare*  e penfare polliamo.   . In tal maniera diportandoci ufei rem®  dal noftro peccato con gran profitto r  ricavando da quella efperienza una chia-  ra cognizione della noftramiferia, atv  ballandoci ed umiliandoci avanti a Dio*  riconofcertdo la fila Mifericordia aman-  dola, lodandola, ed efaltandola incef-  fantemente : e con quelli atti riforge.  remo con Tajuto di Dio dal nollropec- *  cato, e faliremo più in alto, che don-  de fiamo caduti, fe ogni volta li fare-  mo come fi deve.   Quell’ filerei zio è egualmente grade-  vole a Dio, e formidabile a Satanalfo,  iL quale niente lafcia intentato perren-  derci .neghiteli e tardi a praticarlo , o  per diftogliercene : e pure egli è di  tanta , c sì grande importanza , che  quanto più V 3 abbiamo di difficoltà , o  di ripugnanza , della fua Bontà, e un lìcuro fegno del-  la fila prefenza nelle nollr’ Anime.   L’Obblazione. Offeritevi a Dio co»  tin Santo delìderro d’ offervar fedelmen-  te tutte le iftruzioni , che abbiamo no-  tate in quelli quattro Efercizj pdr con-  fervare la pace del cuore e fare della  nollr’ Anima una Città di pace, in cui  Dio fi compiaccia d’ abitare , rifolven-  dovi a quell’eletto di non ammettere  giammai nel voflro cuore alcun pensie-  ro, folleeitudine, fcrupolo , fuggeflio-  ne del Demonio, o movimento del vo-  flro pravo appetito, che pollano cagio-  narvi il menomo turbamento. E fé per  infermità, o per altro accoglielle alcu-  na di quelle cofe, o altre capaci a re*  y carvi la menoma inquietudine , sforza-  tevi di difcacciarle con tutta la dili-  genza , promettendo di fcrvire a Dio  con la maggior libertà di fpirito, che  vi farà potàbile , e offerendovi a lui  per quello effetto.   i    - * i   !     u    ; | I . y !     jbel A Scupolt,   La lezione Spirituale pel fettimo  Giorno.   V v   Che biffanti conferva la pace del mere  nelle pene interne j il che et fommìntftra  uri altro foccorfo import antì filmò inatte-  fio Spirituale Combattimento .   V * » .   D io non lafcia mai cT efercitare Co-  loro , che feorge portati da un  fante, e generoio dedderio d’ avanzarli  nella perfezione Cri diana, e nellacqui-  fto delle Virtù per renderli degni delle  fue grazie, e della fua famigliarità. Per  quello motivo egli li efercita median-  te mente e nel! interno, e al di fuori $  per il che dobbiamo continuamente da-  re in guardia del nodro cuore per con-  fervado Tempre tranquillo in prezzo di  tutte quede prove.   Quando noi faremo impegnati nella  travagli ola carriera della Virtù,. di do-  vente ci accaderà di, lentirci agitati , e  privi di queda Tanta e felice tranquillità  di cui trattiamo, e dai varj movimenti  del nodro cuore fi follevetà come una.  polvere , che ci farà importuna nei no-  dri Combattimenti, e fpirituali Efercizj..  Dobbiamo però credere con certezza  che Iddio permette quede cofe per lo  . P 6 no-     , ' 16\ 11 Combattimento tyirìtuttlé   noftro maggior bene. Bifogna ricordar"'*  ci, che quella è la Guerra , in cui li  Santi hanno raccolte le- palme , e gli  allori, de’ quali fono Itati coronati , e   ed è certi (Timo, ch‘  , egli non riporterebbe mai vittoria So-  pra di noi , fe fofiimo così felici di  eonfervare quella preziofa paceinmez-  . zo d’ogni forca d’accidenti, come al>  biamo detto . .     T)d i\ Scapoli . 177   /   7/ Frutto del fettimo Giorno .   * » •  Il frutto di quella giornata debb’ef-  fere. Primo , una gran diligenza in pre-  vedere tutto ciò, che potrà cagionar-  vi del turbamento ed inquietudine , o  qualch’ altra interna pena, alfine di non  accettarlo in alcuna maniera , o in ca-  lo l’abbiate ammeifo nel voltro cuore  per di (cacciamelo incontanente. Secon-  do , di non abbracciare ne anche i buo-  ni defiderj, :fe non dopo t un diligente  fcfame s’ elfi provengano da Dio , ed  ammettendoli come tali , di mortifica-  re primieramente l'ardore e la follcci-  tudine, che potrefte avere per eleguir-  li. Terzo di non afcoltare punto i ri-  morfi, e le riprensioni interne, le qua-  li, vi cagioneranno dell’inquietudine, c  abbatteranno la voftra confidenza . Quar-  to di non ammettere punto, ne fomen-  tare l’interno rammarico, allora quan-  do le cole non vi riusciranno fecondo  le v olire brame, e ripugneranno alvo-  flro amor proprio, e Secreto orgoglio.  ^Quinto d’ applicarvi all’ acquifto della  pace interna con pazienza e perfeve-  ranza, con la pratica dei precetti con-  tenuti nei tre primi tefercizj , facendo   tut-    Digitized by Google     * '   1 7 S 11 Combatti mento Spirita ale  • tutto il poffibile per guadagnare ogni  giorno qualche cofa {opra voi fteflb ,  e il tutto afpettando dalla bontà di  Dio , il quale debb’ egli fletto fabbri-  care quella città di pace nella voto'  anima. Seflo d' applicarvi dal canto vo-  ftro a gittare i fondamenti di quella  città di pace, che fono Y umiltà, e la  pazienza con Y amore delle umiliazio-  ni , dei difpreggi , e di tutto ciò , che  potrà fervire a mortificare le vottre pal-  loni, imperciocché la vera pace è quel-  la , che nafce nell* anima per quello  mezzo. Settimo d’avere una gran cura  di conservare la vollr anima pura , e  libera d’ogni affetto alle creature , e  ila tutto ciò, che non è Dio , affinch’  egli vi faccia il fuo foggiorno , e la  riempia dei fuoi doni , e delle fue gra-  fie, che fono infeparabili dal vantag-  gio di lua prefenza . Ottavo di mode-  rare il vofiro zelo per la fallite del   * proffimp confettandovi , e riconoicen-  dovi per un fervo inutile , e non in-  traprendendo alcuna cofa che lo riguar-  di, che pel puro fine delfonore e del-  la gloria di Dio , confervandovi fem-   • pre Ubero e tranquillo, ne pretenden-  do altro frutto dalle voftre fatiche ,  «he Y adempimento dei divino volere.   ' i Nc-    i    r    Dèi P. § cut oli, ±y$   Hono di praticare fedelmente ciò, che  abbiam detto nel quarto. Efercizio in  calo, che cadiate in qualche peccato  per fragilità v o altramente . Finalmen-  te di raccogliere il deli ziofo frutto del-  la pace del cuore , diportandovi nelle  aridità, ed altre pene interne nella ma-  niera, che abbiamo accennata nella Le-  zione Spirituale. ■    Tini dèi fettimo Giorno  ' - . ,   C Onfiderate , che non bifogna mai  trafeendere alcuna occafìone di pra-  ticare la virtù, ne allontanarci dalle co-  le contrarie, che polfono Servire a queft*  effetto 5 per cagion d’efempio, defide-  rando d’acquiftar la pazienza, non bi-  fogna allontanarci da quelle perfone ,  da quelle azioni, e da quei penfieri me-  défimi, che ci cagionano deirimpazien-  za. Bifogna converfare indifferentemen-  té cori eiaftheduno, ancorché ne rice-  viamo della noja, ed averfempre la vo-  lontà pronta, e difpofta a foffrire tutto  C V: T - '• .ciò.    3     Del P. Scupoli • “   Ciò 5 che ci farà contrario 5 perchè fa-'  cencio altri mente non fapremmo acco-  stumarci alla pazienza, di maniera che,  fe per efempio , qualche occupazione  ci dil'piace o per fe ftefla , o per rap-  porto a quello che ce 1* ha addogata >  o perchè ella ci diltoglie dal farequal-  ch* altra cola che ci farebbe più grade-  vole, non biiogna per quello lafciar d* .  intraprenderla o di terminarla, non o-  ftante Tinquietudine che vi potremmo  fentire , e il ripofo e la quiete , che  ne provareflimo in lalciandola, perchè  quella quiete non farebbe già quiete  d’un animo , purgato dalla palfione , e  di virtudi adorno. Lo llelTo è dei pen-  sieri , che ci inquietano e travagliano' .  lo fpirito, i quali perciò non dobbia-  mo difcacciare da noi , imperciocché  colla pena che ci recano, ci avvezza-  no ad efercitar la pazienza , e a tolle-  rare noi fleilìj e fe faceffimo altamen-  te, ciò farebbe fuggire la fatica ed il  travaglio, non dil'porci ad acquistar la  virtù . Egli è vero però , che i princi-  pianti devono in ciò ufare gran pru-  denza, ora prefentandolì alle occanóni,  e poi tallora allontanandotene , fecon-  do che avranno più, o meno di virtù..  Non biiogna però mai rivolgere affat-  i R l 50-    Digitized by Google     294 U Combattimento Spirituale  to le fpalle, e fuggire tutte le occafio-  ni di contrarietà , mentre che ciò ci  renderebbe piu fiacchi per le occafioni  Tegnenti* Non pretendiamo però di par-  lare qui del yizio dell’ impurità , per-  chè} ficcome detto abbiamo a luo luo-  go, fi debb’ egli combattere in una ma-  niera del tutto differente*   Arroflitevi della voftra codardia. Pen-  titevi d’aver perduti tanti meriti e fan-  te attuazioni,' che avrefte potuto ac-  quiftare, fe avefte abbracciate le occa-  fioni di fare degli atti di virtù quand*  effe fi fono prefentate . Rifolvetevi d*  abbracciarle generolamente in avvenire,,  non oftante tutte le ripugnanze , che  vi polliate ritrovare.   Il Colloquio col voftro buon* Ange-  lo 5 efponetegli la voftra debolezza .  Rapprefentategli il bifogno , che avete  della fua afliftenza per applicarvi gene-  rofamente a ciò, eh* è più malagevole,  e più afpro neJT acquifto della virtù.   CCNSIDEK AZIONE II.   , ■ 4   N On oftante ciò, che poc’anzi ab-  biamo detto per i deboli, e per  quelli che incominciano , confiderate >  che non folamente non dobbiamo fug-  gir le occafioni, ma che dobbiamo ab-  ... brac-    Digitized byGoc     ; Del P. Scapoli..' .  tracciarle generoi'amente rodo eh" effe  fi prefentano , e che dobbiamo quelle  tener più care, che fono le più difgu*-  Itole ai nodri fenfi, effendo le occafio-.  ni li mezzi proporzionati, cd anche ne-  ceffarj per acquidar le virtù ; talmente  x che allora quando domandiamo le vir-  tù > chiediamo altresì le occalioni per  acquiftarle; altri mente ia no h a Orazio-  ne li contradirebbe, e farebbe un per*,  dere il tempo il pretendere di diventar  virtuofo in altra maniera . Iddio qo$  dà la pazienza fenza le 'tribolazioni t  ne Y umiltà fenza i difpregi, Cosìque e di tutte le più nere malizie o ingra - 4  * fitudini, che pollano efier ufate contro  4 di voi.   Il Colloquio col vollro buon' Ange*   - R l 1».    Digitized by Google     3,5 8 11 Combattimento Spiritual*   Jo. Pregatelo, eh 3 egli vi raflodiinuiu  sì generofa rifoluzione, e che accrefca  il volito coraggio colle fue ifpirazio-  ni , e con i fuoi lumi •   ESERCIZIO QUARTO,   « . \ s   Che non bì fogna punto determinare il tem-  po ■> che dobbiamo impiegare nell *  ac qui fio delle virtudi »•   L’Orazione preparatoria al folito ,  CONSIDERAZIONE I.   * r * ,   C Onfiderate, che non dobbiamo pre-  ferì vere il tempo da impiegarli nel-  la pratica di ciafcheduna virtù per ac-  quiflare V abito, e che s quefto tempo fi  deve regolare fecondo il bi fogno di  ciafcheduno in particolare, e principal-  mente fecondo i progredì , che fe ae  fanno . Egli è vero però , che fe vi fi  applichi a dovere , e fi pratichi fedel-  mente tuttqciò > che fi deve a quello  effetto, fi farà molto cammino in po-  co tempo 5 e avvegnaché non fi s 3 av-  vegga di quello progreffo, fidevenon^  dimeno profeguir fgiripre i fuoi eferci-  4 con. gran coraggio, e lineerà confi-  denza in Dio, il quale ben fa ciò che  ci è wceiforiQ, c quando, e come egli    Digitizei       Del P, Scupelt . • 299   -debba farci godere il frutto de' noiìtfi  travagl;. :   Considerate, che polliamo giudicare  del progreflo, che abbiam fatto nella  virtù , dalia maggiore o minore con-  tradizione , che {offriamo nella parte  inferiore in produrre gli atti della vir-  tù, imperciocché, quanto più quella  parte perde le file forze , tanto più  convien credere, che la parte fuperio-  re la fuperi , e fi faccia vieppiù forte  e robuila j talmente che non fentendo  punto di contradizione, ne di repugnan-  za nella parte inferiore anche negli af-  fliti improviiì ed impehfati, egli è uft  fegno, che fi è acquieta la virtù ; e  quanto più le noflre -azioni faranno ac-  compagnate da prontezza, ed allegrez-  za di fpirito , tanto più potremo ere-  dere d'aver approfittato in quello efer-  cizio » * ri ;   Un’altro indìzio certiflfimo fi è , 'àU  forche neli'ariditò , t nelle tenebre de! "  anima non trala feiamó 1 di continuare  coraggk>famente fi ftofiri efercizj , quan-  tunque fiaixio privi delle fpiritiiali dol-  cezze , e forno in una inezie di lar>  'gui dezza nel noflro interno ,   -'‘Fate gran sconto di quelle iflriizio-  ni . Bramate ardentemente di" gìtignére  R *     fo® Il Combatti Mento Spirituale  a quello felice flato, in cui polliate far  gli atti di virtù lenza alcun contrailo   »   r - » *   &eljle armi , che ci fono necejfarie rnque*  fio Spirituale Combattimento : che l* ora-  zione è come C Ar fienai e ^ in cui tjfie fi  ritrovano , e ielle iifpofìzÀoni , con le  quali bi fogna pregare % \   * , ‘ . •.   A Sbiam detto, ne! quarto efermio  del prmo giorno , che ikcome  entriamo in quefto Mondo come in un  campo chiufo, in cui è duopo neceffa-  riamentc combattere , cosi dobbiamo  Tempre tener preparata il noffro ’fpiri-  * to, e come fulL armi contr 1 ogni forra  di nemici : e poiché non ci poliamo  afpettare dalla corruzione della nollra  natura, dall 3 invidia dei Demon;, e dal-  la malizia degli Uomini, che continue  iorprefe; dobbiamo Tempre camminare  ben muniti, e ben 3 armati ad dempio  di coloro* che viaggiano in paefe nemico.   Al *     Del P. Scapoli. •   Abbiam detto ancora nel mede fimo  luogo, che la refiftenza, e la violenza  fono le prime armi, di cui bifogna fer-  virfi; ma non abbiam per anche aper-  to l’Arfenale, ove fono tutte quelle , *  che ci fono neceflarie, Quell' Arfenale  non è altro, che f Orazione , la qual*  è £ome la Torre di Davidde , da cui  permOtio mille Usberghi, e militari in-  fegqè^ ed in cui ritrovanfi tutte le ar-  mi recedane per quefto Spirituale Com-  batti fifento.   Noi ritroviamo nelle facrc Carte *  che T Orazione viene paragonata ad  uno feudo, e ad una Spada; che Iddio  fi fa prefente alle noftre orazioni . e  eh" egli dello è quefto Scudo e quella  Spada pel foccorfo , che ci apprefta J  di maniera che 1' orazione è propria-  mente come un'Arfenale del Cielo, in  cui ritrovanfi quelle armi fempre- vitto-  riofe, poich'ella ha quella virtù di ren-  derci Dio prefente, e di trarlo al. no-  ftro foccorfo. Non v'è altra nazione ,  per gloriofa e florida, ch'ella fia , cui  polla daifi vanto d' aver sì vicini , e  propi?; i fuoi Dei , come a noi è vi-  cino il nollro, e favorevole alle noftre  preghiere: così diceva Mosè al fuo Po-  polo per animarlo concio coloro che   V . * . ‘ , oc-     3 04 H Cómbattìmtnto Spirituale  occupavano la Terra, che Dio prOrrtef  fa gli avea . ( Deut, 4. v, 7. ) . Così  quando noi preghiamo , avvegnaché  ' non veggiamo alcuno, ne alcuno ci ri f-  • ponda, Dio però è prefente perdonar-  ci Tajuto che c'è necelfario. QuaTorat  farete nella battaglia, dice Ifaia, invo-  cherete il Signore, ed egli vi afcólte-  rà, e vi farà conofcere , che VI affili©  con la fua prefenza ( if, ?8. v, y. )   anzi ch'egli llelfo lìa il tuo feudo , e  la tua fpada, e quello, che riporta tilt-'  ti i tuoi trionfi ? ( Deut, 13, 1$, )   Quelle parole ci danno chiaramente a *  conofcere, che T orazione è un* A r fe-  riale, in cui ritroviamo le armi, chea,  iono necelTarie in quello Spirituale Coirti  battimento , le quali non fon' altro ,  she Tajuto dà Dio, che fi /a prp lenta     Del P. Scupolt * .?0 che Dio è in fe medesi-  mo, la fua grandezza, la fua potenza,  la fua maeftà, la fua bontà , e T altre  fee perfezioni, che lo rendono infini-  tamente degno &' eSfer fervito , e odo-  rato. Bifogna altresì considerare ciò ,  ch'egii ha fatto per noi , e fin dove  egli 5' è abballato per lo Spazio di tren-  tatre anni , com' egli ha fanate le pu-  tride cancrene de" .noSlri peccati non  con oglio, o vino, come il Samarita-  no dell' Evangelio, ma col fuo prezio-  fo Sangue, ch'egli ha verfato da tut-  te le Vene del fuo Corpo a colpì di  battiture , di Spine che gli traffi fiero  il Capo, di Chiodi che gli trapalaro-  no e mani e piedi, e di Lancia , che  gli fquarciò il facrato fuo Seno . Fi-  nalmente bi fogna considerare quanto an-  cora intereSTar ci debba il vantaggio  che riportammo dal fervir Dio in ve-  rità e con fincerìtà di cuore * poiché  per quello mezzo trionfaremo di noi  Stelli, del Mondo, e del Demonio, 4  diverremo figliuoli di Dio , L*    Digitized by Goo^l     Del P. Scapoli . ?07   % La feconda difpofizione è d'avere'  ufia fede viva, ed una perfetta confi-  denza, che Dio ci donerà Scuramente  tutto ciò, che ci ,è neceflario pel fuo  fervizio, e per lo noftro bene, Quella  fiducia è il Va fa, che la mifericordia  di Dio riempie del teforo delle fue  grazie , e quanto farà egli ampio e ca-  pace, tanto^più in abbondanza la no-  lira orazione otterrà lì doni di Dio ;  imperciocché qual* apparenza evvi mai,  che un Dio onnipotente, d' una bontà  infinita, e fempre 'Uguale a fe fteffo ,  ricufi di compartirci i fuoì doni e le  fue grazie, s'egli (ledo c'invita, e ci  follecita a domandargliele? e c aflicura-  ancora , eh' egli ci darà lo fpirito dei  fuo divino Unigenito , acciocché pof-  liamo pregarlo con maggior fiducia *  purché noi glielo chiediamo con pro^  fonda umiltà?   La terza difpofizione è di portarli  adorazione con un fermo proponimen-  to di fare la volontà di Dio., e non la  noftra, fia nell' atto del chiedere , fia  nella premura d‘ ottenere ciò che chie-  diamo, applicandoci a pregare perché  Dio lo vuole , e bramando d a efiere  efauditi per la medefima ragione . In  %u;te le polire preghiere dobbiamo ave-    Digìtized by Google     J08 II Combattimento Spiri tu al e  te quello fine generale, d'unire e con-  formare la noto volontà a quella di  Dio, e non pretender mai di far pie-  gare la fua alla noto : imperciocché  eirendo queda infetta e corrotta dall*  amor proprio, di fovente s* inganna in  ciò, che domanda , laddove quella è  Tempre Tanta, e giuda, e d’uha bontà  ineffabile, che non può errare giammai,  ond'efler deve la regola di tutt* i no-  ftri defiderj, e noi dobbiam feguitarla,  e con formarvi ci , e fottometterci in tut-  te le cole di maniera, che quando do-  mandiam qualche grazia , e dubitiamo  fc fia giuda il divino volere, dobbiam  chiederla con condizione, e non voler-  la, ne bramarla fe non in quanto ella  fia conforme al Tuo divin beneplacito •  E per le cole, che Tappiamo elTer fua  volontà, che gliele chiediamo, dobbia-  mo defiderarle e domandargliele perla  jtiedefima ragione, e non per la noto  foddisfazione, ne per alcun fine , che  torni in noftro vantaggio , bcnch* ella  fia buona, ed anche Tanta.   La quarta difpofizione è , che bifo-  gna andare all’ orazione con opere cor-'  tifpondenti alle richiede , che gli va-  gliamo fare , e-dopo 1* orazione dob-  biamo diportarci in maniera , che cir   r- '    r    Digitized by Godale    T)el P. Scupoli . $09   rendiamo degni delle grazie , che gl!  abbiamo richiede.   L 3 Efercizio della mortificazione debb*  eflere talmente congionto con quello f  dell" orazione , che 1* uno e 1* altro fi  raggirino infìeme come in un perpetuo  circolo, altrimenti fenell J oraz ione chie-  diamo la virtù fenza porci in iftato dì  acquiftarla con la mortificazione , egli  è più todo tentar Iddio , che pregarlo  in ifpirito, e verità . Ciò deve recarci  un Santo timore, perchè come dice Y  Apoltolo , non bi fogna burlarli di Dio  ( Gai. v. 7. )   Bifogna ancora , che le noflre pre-  ghiere fieno "più di foventc precedute  da umilifiimi ringraziamenti per li be-  nefizi, che abbiamo ricevuti da Dio ,  pregandolo filantemente , che giacche   • gli ha fatto tante e fi gran cofe per  i noi , non ci voglia negare una nuova  i grazia, che fiamo per chiedergli , e che  : non abbia riguardo alle noflre mancan-  3 ze, e ingratitudini. Bifogna altresì fup-   plicarlo per ciò , che è in fe medefi-   ► rao, per li meriti del fuo Unigenito ,   * per quelli della Santfifima Vergine e   ► de Santi , e finalmente per 1* adempi-  mento di fue promeiTe , perchè ci con-   :i ceda la grazia, che gli domandiamo.   * La    Digitized by Google     2 io 11 Combattimento Spirituale  ’ ' La quinta difpofizione è la perfeve-’  ranza. Ella debb’ edere sì collante, che  per quanto Iddio ritardi ad accordarci  ciò che gli chiediamo, c rafTembri an-  cora d J avvinarci con mille fegni con-  trari, che non vuol farcela , non per-  ciò dobbiamo mai ceflare dal pregarlo,  anzi quanto più ci lembra , eh’* egli ci  xicufi , più dobbiamo compiacerci in  «quella umiliazione, ed acc re licere la no-  lira confidenza nella di lui bontà infi-  nita; e tanto più èli faremo gradevo-  li y quanto più co-lami, e pieni di con-  fidenza nelle nofire maggiori defola-  zioni.   La feda difpofizione è la gratitudP  ne. . Noi dobbiamo tempre tributare a  Dio umili rendimenti di grazie nel fi-  ne della no'.fra orazione , e riconofcer-  lo ugualmente pieno di fapienza, e d*  amore per noi , fia , che ci conceda ,  fia, che ci neghi le grazie , che gli’  chiediamo, restando tempre tranquilli,  e contenti con una perfetta, ed immu-  tabile -fommiflione ai decreti adorabili  della fua divina providenza; E quando  piacerà a Dio d'efaudire le noftre ora-  zioni, e di compartirci i fuoi favori ,  bi fognerà ringraziamelo „ come ancora'  di tutte le vittorie che riporteremo , di 1  M ‘ " \ tut-    Digitiz©    ■ T)el P* Scapoli . ^ r t   ■ tutù gli atti di virtù , e di tutte le buo-*  ne opere, che faremo.   Per eccitarci a queft’ umile ricono-  icenza biibgna fervirci delle feguenti  connderazioni . . . *   Primieramente bìfogna ponderare il;  fine, che muove Iddio a compartirci le  due grazie , conciofiache da quella con-  fiderazione dipende il vero fpirito di  gratitudine,.   . P /*?e, fi prefigge in tutt*   i luoi benefizi e la tua . gloria , ed il  note) vantaggio per obbligarci ad amar- ,  lo, ed a fervido. E'duopo pertanto in  primo luògo confiderare oon qual po-  tenza, con qual fapìetiza, e bontà Id-  ^dro n comunichi le fue grazie , ed in*  lecondo luogo , che non v è cofa in  noi , che abbia potuto rendercene de-  finii perilchè dobbiamo contenderci ah*  la.fua prefenza , ed entrare in una pro-  ronda ammirazione della tua bontà ai  noiho riguardo , poiché noi altro non  uamo àgi occhi fùoi , che mi-feria e  quindi poi -benedire il fuo fanto nome,-  e diicendere m copi oh -, ed umili rin-\  graziamene, Secondariamente Veggen-  ti 0 ciò. , die Dio da noi pretende co'  fuorbenefizj, che non è altro- , fe non  che i amiamo i'onpriamo, ehjfervia->   mo.    r     "7? j    5 1 1 11 Combattimento Spirituale   mo, a tutto notlro potere, bifogna ecd- j  tare in noi un* ardente brama di farlo ,  ed offerirci a lui per queft’ effetto.   Queff è la fettìma aifpofizione , che  corona tutte P altre, ed eccone la pra-  tica. : ; '   Per fare a Dio un’offerta di noiftef-  fì che gii fi a grata, fa di meftieri, eh*  ella abbia due condizioni ; la prima è  r unione della nostra offerta a quella  di Gesù Cri lo; la ieconda è , che la  nofaa yolontà fia interamente fpogliata  d J ogni ^fletto , e d 1 ogni attacco alle  creature. • * l : ,   v Per la prima condizione fi deve fup-  porre, che mentre Gesù Cri lo viveva  l'opra la terra, faceva un continuo Sa-  crifizio all’ Eterno fuo Padre non fola-  mente di fe iltffo, di tutte le fue azio-  ni, di tutt’i fuoi patimenti, ma ancora  dei no tri, che avea perfettamente pre-  fenti. Noi dobbiamo adunque unire le  no tre offerte alle fue , ed ancora non  dobbiamo far altro che una fieffa offer-  ta con lui, nafcondendoci dentro il fuo  cuore con tutto ciò che offerir gli vo-  gliamo, e facendo la noftra offerta nel  luo cuore, e col fuo cuore divino .   Per la feconda, conviene ben efami-  nare prima di fare la noib> offerta , fe    )    W    Digitized by Googfe    'A    &el P, Se up dii, ' $ i?   la noftra volontà abbia qualche attacco  alle creature i perchè ciò e (Tendo, bi fo-  gna prima ricorrere a Dio , e predarlo  ad affiderei con la Tua grazia ed il Tuo '  fpirìto , e di darci forza per rompere  quello legame: impercioccnè fe noi da-  mo attaccati alle creature , offerendoci  in cotal guifa a Dio, gli offeriamo ciò,  che non è noftro, ma d'altri, e quin-  di proviene, che te noftre offerte fono  il più delle volte Rifiutate, e a noi ri-  tornano fenza frutto > e Dio permette  ancora, che di fovente cadiamo in gra-  vi mancamenti in pena della noftra in-  fedeltà, e pel poco*rifpetto e riveren-  za , che abbiamo della Tua adorabile  maeftà nelle noftre preghiere.   Noi veramente polliamo offerirci a  lui nello dato in cui ci troviamo , con  tatti noftri attacchi e con tutte le no-  lire imperfezioni , ma dobbkun farlo ,  perchè fi muova à pietà della noftra  liuteria , pregandolo ad affiderei colla  iua grazia* perchè ci lpogliamo inte-  ramente d'ogni affetto difordinato -alle  creature , ed a noi medefimi . Per fare  un 1 offerta che gli fi*i gradita, nondob-     1 . /    Digitized by Google     314 M Combattimento Spirituale  a cui dobbiamo raflegnarci perfettamen-  te, ponendo in obblio le creature , e  non avendo che lui avanti gli occhi -,  per confettarci a lui in [perpetuò olo-  caufto. ' . •' ’   Di quella pratica dobbiamo far’ ufo  principalmente nel tempo delle avver-  ata, e fe fedelmente la adempiremo ,  ne raccoglieremo un frutto inetti inabi-  le i noi faremo interamente di Dio , e  Dio farà tutto di noi, eflendoegli tut-  to di quelli che fi fiaccano dalle Crea-  ture e da fe medefimi , e che fi danno  pienamente a lui . Coietto perfetto di-  fiacco è un mezzo pouentittìmo per vin-  cere i nottri nemici ; imperciocché, che  non puote colui*, il quale altro piu non  è, che una co fi medesima con Dio, e  qual potènza potrà giammai nuocere  dii è' come trasformato in Dìo?   Quelli che faranno le loro orazioni  con tutte quelle difpofizioni', vi ritro-  veranno, come im un’Arfenale del Cie-  lo, le armi offenfive e difenfive , che  ' fono neceflarie in quello Spirituale Coni-  battimenti.     Del P. Scapoli* ■*. 31 S'   1 t » • X 1 , » •»   // Frutto del £ ottavo Giorno*   I L frutto di quella giornata debb’ ef-  fere. Primo 5 di ridurre tutt’i voftri  Eterei zj Spirituali a combattere le vo-  llre paflloni, ed a praticare le virtù cri- x  ftiane . Secondo 5 d’ ufare una gran di-  scretezza nella pratica delle virtù efle-  riori non facendo co fa , che col confi-  glio, e con la direzione del Confeflb-  re , ficcoirie detto abbiamo nella terza  confiderazione del primo eierc i zio. I>r-  zj >> di non limitar punto il tempo, che  dovete impiegare nell" acquilo d’ una  virtù, ma di rieoininciaróogfti giorno  di nupvo* fenza fermarvi giammai nel  volilo cammino „quafi folle lìcurì d'aver  acquiilata la virtù a cui afpirate , e per-  ciò traforando d’ approfittarvi delle 00-  cafioni, che fi presentano benché leg-  giere, Quarto', d’abbracciar cort- amore  tutte le occafioni, che li prefeuteranno  per praticar le virtù , e particolarmen-  te ,k più ardue, e malagevoli. Quinto',  d’applicare il volilo cuore all* acquifto  delle virtudi, e d’indirizzare a quella  mira tutte le voftre azioni > e tutte le  voflre occupazioni . Sejlo ', di praticare  tutte le virtù, ma d’ intraprenderle una   S 2 dopo    Digitized by Google     3 16 11 Combattimento Spirituale  dopo T altra , e di travagliare al loro  acquifto > facendo fervire alla pratica  della virtù , che vi farete propofto d'  acquifere, tuttociò che farete, e tutte  le occafìoni, che fi prefenteranno , av-  vegnaché differenti fra di loro . Settimo ;  di fare ciafcun atto di virtù con tutta  la perfezione, che vi farà potàbile. Or-  non intepidirvi giammai , o da-  re addietro, ma di perfeverare collan-  temente non ofenti le difficoltà , che  potrete incontrare . Nono ; d’ andar in-  contr o alle occafìoni non folamentecon  gran coraggio e ferma rifoluzione, ma  altresì con prudenza praticando efatta-  mente ciò, che abbiamo accennato nel  terzo efercizio . Decimo j di non creder  mai d J aver acquifeta perfettamente una  virtù per qualunque facilità, che v'ab-  biate nel praticarla, ma di condurvi in  maniera , come le incomincìafte ogni  giorno , diffidando Tempre più di voi  j.o ’ e mantenendovi in una profon-  ditàma umiltà. Un&ecimoy finalmente di  •* ar gran conto dell'orazione, e porvi  nelle difpofizioni, che abbiamo eipofle  nella Lezione Spirituale, fe volete ora*  re utilmente,. e con profitto*   /   « Uno dell' ottavo Giorno» -   v w |MO»     I     $17 f   NONO giorno;.   Degli artifizj, de" quali fi ferve i!  Demonio in quello Spirituale   Combattimento. , ,   ESERCIZIO PRIMO. * rima sbrigarmi da quella  affare, e poi da un’altro, Quella paro-  la non è certamente da Uomo che te*  me Iddio, ma da Uomo che diilìmulà  il fuo male, che il sforza d’ingannarfi*  e di nascondere a fe Hello la Tua prò-*  pria mi feria . Oh verità llravagante i  Oh diabolico inganno, che ne ha per-  dei? e ne perde mohiflimi ogni gior-  no i   i    Digitized by Google     I   3 a 11 Combattimento Spirituale' -  no ! come fe in un’ affare sì importane  te , in cui fi tratta della falute dell'ani-  ma per un’Eternità ed anche dell’ono-  re di Dio, non fofTe anzi meglio , e»  neceffario il dire , adeffo , fubito , al  momento. O quale floltezza il differi-  re dì tal maniera 1 poiché quella dila-  zione nori ci ferve ad altro, chea mol-  tiplicare i noftri peccati , che a farci  cadere in più gravi difordini » e viep-  più allontanare da noi la grazia , che  ci farebbe neceffaria per liberarci dalle  noflre colpe; e ciò , che è ancora piu  fpaventevole, poiché quella dilazione  non ferve’ , che a compiere’ la nollra  mifùra , mentre 1* abito che fi contrae  nel male, fi fa preffo che invincibile ,  e come una feconda natura per la per-  feveranza. , ' V *   Abbiate compatimento' della cecità  di coloro , i quali ufano quelle dila-  zióni. Pregate Iddio, che faccia loro  fconofcere il pericolo in cui fono, e lo-  to’ dilveli la malizia, e gli inganni def  Demonio.-   - Il Colloquio con lo Spirito Santo ;  chiedetegli le medeme cofe per quelle  povere anime accecate.-    Digitized by Googlc     w . -    T)el P, Scapoli. _S Z 3   | CONSIDERAZIONE II.   C Onfiderate, che il rimedio aquefta  infermità è una pronta obbedien-  za alle divine ispirazioni , non fola-  mente per deliberare ? ma altresì per  efeguire, imperciocché qui fi tratta deli*  efecuzione, e non folamente dei buo-  ni proponiménti > i quali non fono che  lufinghe e paffatempi, fe non fieno, fé- ,  guitati daireflrettos altri mente , egli è-  un lafciare Tempre luogo alla tentazio-  ne , la quale facendoci così differire la ,  noftra .converfione , infenfibilmente ci.  conduce nell" eterna noftra .condannar  jgione . '• '   Fate ftima di quefto rimedio . Pro-  ponetelo a coloro , che ne avranno  duopo. tifatelo per voi, affine diufei-  re dalle voftre imperfezioni,.   Il Colloquio con Io Spirito Santo , .  ficcome quegli, che opera lagiuftifìca-  zione, e la fantificazione delP anime „  Implorate la di lui aflìftenza per F a-,  riempimento dei voftri buoni proponi-  menti .     I    Digitized by Google     $*4 il Combattimento Spirituale   ESERCIZIO TERZO.   jftolle arti che ufa il demonio contro co \  loro , t quali falf amente Ji danno a  credere di battere La firada della per -  fezìoné . /   l’Orazione preparatoria al folito 4   CONSIDERAZIONE I.   » - T *   C Onlìderate , che le arti , e Rrata-  gemmi più pericoloù del Demo-  nio contro di Coltoro fono, di far sì ,  ch'eglino pongano in non Cale il pen-  itero di domare le loro paflioni , e in  vece d’ attendere a Combatterle , ed a  far loro la dovuta relìftenza , s' interi  tengano in penlìeri d' una perfezióne ,  immaginaria , e lì pafcano di certe bra-  me, che non fono per avete giammai  il loro effetto . Lo flato di quelli tali  è un certo dolce abbandonamelo ai  penlìeri di voler' edere di Dio , di vo-  ler fare la fua Volontà , e d' amarlo  con una interna tranquillità e calma ,  in cui lì tengono 'lìcuri, e da cui non-  dimeno paffano ad una difpofìzione mol-  to pericoloni; imperciocché in vece d’  operare con lo Spirito di Dio , eglino  »on operano che ct>l loro proprio, eli   for-   .V >    3*Jgle    Del P* Scupolì •.   formano dei falli lumi» e delle vilìoni  bugiarde, che li conducono nei preci-  pizj, da 1 quali è difficiliflimo di cavar-  li, poiché non feguono che i lorofen-  fi , e ciò , s che la natura corrotta lor  fuggerifee di rifplendente e di dolce 5  e le loro s 1 addomanda ciò » che bra-  mano, dicono ingenerale, tuttociòche  vuole Iddio .. Fanno eglino dei gran,  defiderj, fanno magnanime rifoluzioni  fopia cofe lontane che non. verranno, /  giammai , e trafeurano le cole prefen-  ti > e. così lo. fpirito menzognero e in-  gannatore della natura , o del Demo-  nio li prende giuoco di loro con dei  lumi ofeuri e tenebro!!, e con unafal-  fa pace, che vieppiù li precipita.  Abbiate compallione di coloro , che  fono in uno Hata sì deplorabile . Ri-  folvetevi di camminar Tempre per la  ftrada ce lede dell’ Umiltà, e della fem-  plicità criftiana , Compatite quelli , che  fi lafciano in cotal guii'a ingannare per-  chè privi di vera umiltà.   Il Colloquio con lo Spirito Santo ;i  Pregatelo, che difciolga le tenebre di  guelV anime infelici col fiio lume , e  elle non permetta mai., che cadiate in  « lacrimevole accecamento,   X CON-   I   ì ' •    Digitized by Google     /    .jiS It Combtvtìmtnto Spirituali   .CONSIDERAZIONE IL   t   C Onfiderate , che il ri medio più fi*  ciiro condro un abufo fi grande è,  di combaptejre Je palfioni che prefente-  mente c alfalgono , conci ofiachè con  quello mezzo conoiceremo fe ji noftri  buoni proponimenti fieno veri o fallì ,  generofi o codardi, e così camminare-  mo in verità e con fincerità nella dira-  da della perfezione , jE quanto ai ne-  mici, i quali punto non ci moleftano,  non bifogiU andar loro all* incontro ,  ne venir con elfi alle prefe , le non  prevediamo , che fieno quanto prima  per aliali rei , imperciocché allora farà  bene di prevenirli con gagliarde rifo-  luzioni, e 4’ abbatterli inifpjrito, a fi,  ne d\elTer preparati a far loro r elìde n-  za, ed a refpignerli quando ci fi pre-  Tentano. Non bifogna ancora riputare  giammai per atti di virtù i noftri buo-  ni proponimenti, avvegnaché da lun-  go tempo ci fiamo in elfi efercitati , ed  abbiamo avuta la buona forte di com-  battere con profpero riufeimento le no-  jftrc palfioni ; -ma conviene (sfler umili  diffidandoci di noi ftefii , e delle pro-  prie forzo Ne tampoco confidare dob-  biamo nelle noftre pallate Vittorie con,   ' - trg      Digi     Del P* Scapoli • 3 17   fro le tentazioni prefenti , ma porre  tutta la noftra confidenza in Dio, e ri-  correre a lui con V Orazione continua,  affinchè ci fortifichi col fuo fpirito , e  ci prefervì da ogni prefunzione • Che  fe non poffiam giugnere al totale dis-  facimento d J alcune piccole imperfezio-  ni , che Dio tal volta ci lafcia , acciò  che ci fervano per conofeerci , e per  conl'ervare dentro di noi qualche oc-  culto teforo, non tralafciamo per ciò  di fare dei buoni proponimenti per una  fublimc perfezione, imperciocché egli-  no ^faranno gratinimi a Dio , purché  fieno fondati fopra una profonda umil-  tà, una piena diffidenza, di noi fteflì ,  ed una perfetta confidenza in Dio , e  neirajuto della fua grazia*   Affezionatevi a cjupfti infegnamenti  ficcome affai falutarj * Proponete defe-  guirli, e fiate fedeli in farne ufo.   Il Colloquio con lo Spirito Santo >   , Pregatelo ad illuminare la vofira men-  te per farvi conofcere T importanza di ,  quelle iftruzioni, e di darvi il defidev  xio, e la volontà di fervicene f    T % £S£Rr"    Digitized by Google     3i§ Il Combattimento Spirituale,   ESERCIZIO QUARTO.   JPer qual cagione ì nojlri buoni proponi*  menti non abbiano £ ordinario  il loro effetto*   1/ Orazione preparatoria al folito.   ' CONSIDERAZIONE L   C Onfiderate la prima ragione , per  cui i noftri buoni proponimenti non  hanno per T ordinario il loro effetto *  Ciò addiviene, perchè per lo più noti  fono etti fondati fopra una vera diffi-  denza di noi ftefTì e fopra una perfetta  confidenza in Dio, il che il noftr* orgo-  glio non ci laida conofcere , ne pre-  vedere . Per la qual eofa la luce , con  cui Iddio ci rifchiara e rifana lanoftra  cecità, è di fovente una fatale fperien-  za , permettendo egli che cadiamo, ac-  ciò cediamo dal confidarci in noi ftef-  fi, e riponghiarao in lui la nodra cor* ,  fidenza , e quindi con quèfto mezzo  pattiamo- dall 1 occulto nodro orgoglio  ad unTimile* eonofcimento. delle no-dre  debolezze. Se vogliamo, che i nodri  buoni proponimenti fieno efficaci, bifo-  ra che fieno fedeli e generofi , e lo  faranno * quandq in nulla dipendendo  n . • __ r i - da      bel P. Scupoli • 3^9   acquetta perniciofiffima confidenza In  noi ftefii , faranno interamente appog-  giati a quella, che dobbiamo avere fu \  Dio.   Umiliatevi veggendo quanto fin ora  avete mancato nella fedele offervanza  di quella pratica. Raffermatevi in una  verace e lineerà diffidenza di voi flef*  fo, ed in una piena confidenza in Dio.  Fate i voflri buoni proponimenti in-  quefla fanta difpofizione, con intenzio-  ne pura e retta di non cercare in tut-  to ciò che proporrete, fe non la mag-  gior gloria di Dio, il fuo beneplacito,  e T adempì mento del fuo fanto volere.   Il Colloquio col voflro buon Ange-  lo. Pregatelo ad affiflervi co’fuoi lumi  nelle voflre buone rifoluzioni, e di ani-  marvi ad efeguir con coraggio ciò ,  che proponete con umiltà.   CONSIDERAZIONE II.   C Onfiderate una feconda ragione *  per la quale i noflri buoni propo-'  nimenti non hanno per E ordinario il  loro effetto > ed è, che quando li fac-  ciamo, portiamo il noflro penfiero fo-  pra la beltà della virtù, fopra il di lei  gìuflo pregio, e fopra gli altri vantag-  gi che E accompagnano , il che guada-   T $ gna    j    Digitized by Google     , !0 il Combattimento Spirituale  fena e muove la noftra volontà per de-j  bofe, ch'ella pofTa effere; mache?pre-  fentandovifi pofcja la v virtù neUavfua  pratica con le difficolta , che ne fono  infeparabili, la noftra volontà, eh e de-  bole e codafdà, fi ritira e vergognofa-  mente da addietro ; 11 rimedio a ciò il  c V“   . il   «mpre d a rimirlVT P ° H 4 ft «>   «hio amorofo, e con uh ri C ° n ' ,n> oc_  di voglia di piacer? , ? • Uore ,? c cer   doglielo cosi svampante “ti auét' T~  fiderio, acciochè *fi cSrnA q , de-   * r «>a, e coi filo dyXw. S°! , . ,a fu »   ttivmuitnio fpirito] o   , pur      bel P. ètti polì • ' ‘ $1?  pur anche fol tanto preientandofi a lui  còn quedo defiderio, ch’egli ci conce-  da le grazie , che gli abbiam chiede  nei colloqui già tenuti con lui nelle  nodre meditazioni , e nei nodri fpiri-  tuàli efercizj.   Qnede diverfe forti d’orazione fono  d’ un’ ufo alfa! eccellente in quello Spi-  rituale Combattimento . In fatti nel  tempo medefimo, in cui ci avvediamo  d’ edere affali ti e tentati da’ noftri ne-  mici, dobbiamo alzare il nodro cuore  a Dio in alcuna di quelle maniere ,  perchè bifógna, che tutte le nòftre bat-  taglie ft facciano alla di lui preienzi  con l’orazione, con la refiftenzae la  violenza, con la diffidenza di noi dei-  fi , e con la confidenza nel fóccorfo  della fua grazia, fe vogliamo , che la  vittòria fi dichiari a nodro favore. Que-  lle orazioni devono elfer brevi , fre-  quenti, piene di ardenti defider; , ed  appoggiate ad una fede, ed attuai con-  fidenza, che Dio fia per accordarci tut-  to ciò che gli chiediamo, fe ilort fubi-  to, almeno quando farà più a propofi-  to per La fua gloria , e pel nodro be-  ne, ed anche Col maggiore nodro van- N  taggio.   Quando chiederemo qualche grazia   , o qual-    Digitized by Google     ìl Combatti mento Spirituale  6 qualche virtù > farà bene volger lo  fguardo a quella virtù, o a quella gra-  zia, e coriuderare il di lei giufto pre-  giò, il bifógno che n'e abbiamo,. come  ancora là grandezza di Dio, la jii lui  bontà, ed il merito di quello , ih vir-  tù e nel nome del quale la domandia-  mo ; imperciocché per tal Smezzo la  chiederemo con iriaggior premura ed  amore, con un defidcrio piu ardente ,  con maggiore rilpettO, con umiltà più  profonda, e con una più foda fiducia.  Infognerà altresì prefiggerli il fine per  cui la domandiamo, il quale debb' ef-  fere principalmente la maggior gloria  di Dio, e perchè quella è una cofa a  ' lui gradita. ,   Ma avvegnaché tutte quelle forti d*  Orazioni fuppongano una applicazione  della noflra mente , ed una confidera-  zione più lunga ed incelfante , io in-  tendo però di trattare principalmente  delfufo, e della pratica dell’ orazione  mentale volgarmente chiamata Medita-  zione, di cui ci conviene dire alcuni  Cofa, quantunque molti libri lpirituali  ne dicano' tutto ciò , che polliamo de-  siderare di fapeme. Q^iefta orazione fi  fa allora, quando fi aggiugne a tutta  dò, che abbiam detto, la meditazione   -W • \ T' 1 •       , ' Dèi P. Scapoli. . 3 \ 9   aei miAerj della vita, o della paffiòncr  di noAro Signor Gesù CriAo , pregan-  dolo inflantemente per . le Aie fante e  divine azioni, ò per r Aio! patimenti e  dolori d 3 impetrarci dal CeleAe fuo Pa-  dre le grazie che gli chiediamo , il  che A pratica in queAa forma .   . Primieramente bifogria rapprefentar-  ti qualche mi Aero della Vita,' 6 della  paflìone di Gesù CriAo con le circo-  lhnze, che f accompagnano . S'egli è  un miAero della Paflìone, dopo f aver-  celo propoAo , bifogria ben ravvivare  ài noAri ferifl la immagine ? ed il fen-  ti mento delle pene da Gesù CriAo {of-  ferte in qtieAo fiato, Quindi paflareair  interno della fui anima , e procurare  d[ intendere , quanto più ci farà polll-  bile, la pazienza * ed il dolóre infini-  to, con cui il divino cuore di lui {of-  friva si fqùifiti tormenti Cori uri 3 arden-  te brama di {offrirne anche de’maggio-  . Dopo ciò lo confideremmo' tutto  prefó da un fommo defiderio diveder-  ci appaflìonati per parti ci pare i fuoi tra-  vaglj ed i fuói patimenti , fino a pre-  ìeritarcì a fuo Padre, e a domandargli  la grazia, che portiamo pazientemente  le croci , fotto le quali gemiamo , e  tutte T altre, che cr pofiimo avvenire.   * Que-     • Digitized by Google     $4Ò // Còmbùttìtiùntò Spiritual è .   Quella forra d’orazione fi può rariÉ  ancora in altra maniera, ed è, di paf-  fare a due altre confiderazioni dopo d*  aver fatto ciò, che detto abbiamo poc*  f anzi. L’una è di penfare al merito in-  finito di Gesù Grillo, che foftrì quelle  pene* l’altra, di ammirare la compia-  cenza, con cui T Eterno Padre accettò  l’ubbidienza del fuo Figliuolo e le zU  tre virtù dà elfo praticate , e prefep-  tartdogli quelle due cofe domandargli  pd lóro merito la grazia > Che defiae-  riamo: e ciò potremo praticare non fo-  lamente fopra li nliflerj della vita , e  paflìone di Gesù Grillo, ma fopra tut-  te le azioni particolari interne , ed e-  llerne dà lui fatte irt ciafCun mi fiero :  e perche quella maniera è tanto più  perfetta quanto più abbonda t d’ affetti ,  e bene a faperli, à quali alletti cipof-  lìamo eccitare particolarmente rtel pra-  ticarla.   Primieramente potremo accendere in  noi un’ardente amore verfó noflro Sir  gnor Gesù Crillo , palfando da ciò ,  che i nòllri lenii Concepirono in que-  lli miftei; , alla confiderazione della’  fua bontà infinita, e dell’ amor filò ver-»  fo di noi, che l’hanno modo a foffrl-  tc sì grandi pene 3 imperciocché quzn*     bel P. Scapoli . $4$   lo più capiremo Y eccedo dell* amo*  ftto e della fua bontà nella grandezza  ideile fue pene , tanto pià crefcerà in  noi l’ardore dell’ amor ttoftro verfo di  lui.   Secondariamente potremo cavare dì  quefla medefima confìderazione Un mo-  tivo di contrizione, e di dolore d’aver  oftel'o sì di fovente, e con tanta ingra-  titudine un Dio sì buono , che ha vo-  luto tollerare pei noftrì ^ peccati ingiu-  rie sì gravi, e sì crudeli tormenti.   In terzo luogo potremo eccitare ^iH  noi una ferma fpcranza confìderando  ciò, che Gesù ha fofferto per diftrtig-  gere il peccato , liberarci dalla fchiavi-  tu dì Satanafìò , foddisfare pei noilri  peccati , riconciliarci coll’Eterno fuò  Padre, ed Obbligarci di ricorrere a lui  in tutti i noftri bifogni»   In quarto luogo potremo Cavarne de-  gli affetti di gioja, paffando dalla con-  federazione delle fue pene a quella dei  loro effetti, che fono flati, di riconci- *  bare gli uomini con Dio , di fommer-  gere ì petcati del Mondo nei preziofo  |io fangue, di fpogliare e cacciare dal  Mondo il Prencipe delle tenebre, e di  farci godere moiri altri benefifc} mag-  giori di quello fi poflfano efprìmere coll   pa-     j 4^ il Combattimento Spirituale  parole. Potremo accrefcere quella gld-»-  fa penfando a quella, che ne ricevono  le tre Divide Perforie, e la Chiefa tut-  ta trionfante, e militante àncora •  Potremo altresì ferVi r ferie per cor^  tepire uri odio tanto di noi fletlì , co-  me fe Gesù Criflò non avelie patito»  che per obbligarci à concepire uri òdio  mortale contro le noflre malvagie in-  clinazioni, e l'pezialmente contro quel^  la che più ci predomina e che più  difpiace a quello sì amabile , e beni-  gnitlìmo Signóre i   Pótremò anèotà fervirfene pei* poe-  tarci alla maraviglia, e da quella allo  flupore, o altimore, veggendo il Crea-  tore del funi ver lo, che dona 1* edere e  la vita a tutte le cofe, perfeguitato dal-  le fùe creature J vèggendo la fovrana  Maelià d’uri Dio concukata, la Qiufli-  zià infinita condannati èd òpprefla , la  Beltà increata ^contraffatta e derifa, le  delizie dell’ Eterno Padre e il fiio amo-  re òdilto a molte, la luce e lo lplen-  dorè della gloria di Dio cinta c coper-  ta di teriebre, l’onore, e là fuprem*  felicità creduta ignoniinià, e precipita-  ta rieirabilfo della più eftrema miferia,  € della più orribile infàmia.   Per compaffionare però aricotpiù ef-   fica- r   ’ V     , Del P. ScupolL ^   ncacemente i dolori di Gesù penante y  e per eccitarti con più di forza a tutti  quefK affetti , che abbiamo accennati  poc* anzi , bifognà pillare dalla conli-  derazione dell 1 citeriori ftie pene alla  riflefltone di quelle , eh’ egli loft-riva  nel filo interno, che erano infiriitdmen-  te maggiori . Gesù Criftò nello ftato  delle lue pene, beato eifendo nell'ani-  ma , vedeva 'sì Chiaramente Y eifenza  Divina, come la vede ^ e la compren-  de di prelente nel Cielo. Vedeva, eh*   eragli cagionato dalla feparazione , che  fi fa dell* anima e di Dio per lo pec-  cato, in paragone dì che la feparazio-  ìie d’un membro dal corpo non è, che  ima lemplice dipintura di male.   Sopra tutto però il fuo dolore fu  fcccerfìvo a cagione dei dannati 5 im-  perciocché egli ben vedeva, ch’eglino  non erano per riunirli giammai a lui ,  e che dovevano fofifire tormenti , che  non avranno mal fine . Là trifiezza di  lui fiendeafi ancor più lontano 5 imper-  ciocché riflentiva i mali, e compativa  i dolori, e le ambafce dì tutti gli uo-  « mini , che fono fiati , e che faranno fi-  no alla fine del Mondò . Tutte le in-  giurie, le tentazioni, le infermità , le  triftezze, le penitenze , i fuppliz; , e  tutto ciò che fempre ciafcuno degli uo-  mini ha fofrerte, e fotfrirà sì nel cor-  ' po , come nell’ animo fino alla meno-  ma puntuta , tutto fu prefente ai di lui  fpirìto, e n’ebbe della compaflione fe-  condo 1‘ eccedo della fna carità . Da   que-    Digìtiz'ed by (     Del jP« Salpali . - 34?   queito poliamo inferire, qual ila flato,  il fuo rammarico per le afflizioni del-  la fila Madre > per li timori della fua  Chiefa, che doveva eflere perieguitata  nella pedona de’fuoi Difcepoli , e per  tant’ altri motivi che non Tappiamo  immaginarci, i quali furono sì eccelli-  vi, e in sì gran numera, che ben pol-  liamo con una gran Santa chiamare i  fuoi dolori , e le fue agonie un* infera  no amorofo di volontarie pene . Dì  tntte quefte triftezze non abbiamo che  una fola cagione, cioè il peccato: dal  che ne fegue chiaramente, che per com-  patire come fi deve le pene di Gesù  Crifto, fiamo tenuti a rattriftarci , ed  affliggerci dei noftri peccati unicamen-  te per l’amor fuo, d’odiare il peccato  fopra tutto ciò che è da odiarli , e di  combattere a tutto noftro potere que^  fio mofiro* elenoftre malvaggie incli-  nazioni , che ne fono la vera forgente.   Potremo ancora efercitarci in quefta ^  maniera d* orazione , che chiamiamo Me-  ditazione, rifguardo alla Vergine, agli  Angeli, ed ai Santi.   . Rapporto alla Vergine rivolgendo  primieramente il noftro penfiero al Pa-  dre Eterno, e pofeia al Figliuolo, e fi-  nalmente alla gloriala fua Madre . Ri-     54 ^ M Combattimento Spirituale  tornando all’Eterno Padre confideremmo  due cofe, l’ammirevole compiacenza ,  eh’ egli ha avuta fin ab Eterno^ nella  Sanpitf*ma Vergine, e quella, eh’ ebbe  nel tempo delle eccellenti virtù e fan-  te azioni di quella medefima Vergine  dopo il di lei nafei mento a quella mor-  tai vita. Per diffonderci in quella me-  ditazione bifogna alzare il polirò pen-  fiero ed entrare nei lumi dell’ eterna  Prefcienza, r apprestandoci le delizie,  di cui Iddio u compiaceva in fe fteffo  in una si lama , e sì eccellente creatu-  ra come la Vergine , e in quello pen-  fiero pregare con ardore 1* Eterno Pa-  dre d’ accordarci la grazia , che bra-  miamo . Quindi pafifando ( alla confitte-  razione delle virtudi della medefima  Vergine, prelentarle^ all* Eterno Padre  tutte infieme, o fcialcheduna in parti-  colare , e chiedere pel loro «merito la  medefima grazia. Quanto al Figliuolo  gli ricorderemo la purità, e 1 innocen-  za di quel feno Verginale , che lo por-  tò per nove mefi, il riipetto , la rive*  renza, e la profonda venerazione,  cui la Vergine di lui Madre E adorò  nell’ filante dei fuo nafeimento ricono-  scendolo per vero Dio, e vero Uomo,  fup Creatore , e &jo Figliuolo . Gli rap-   ,prfc-    Del P. S cupole • ?47   presenteremo quegli occhi pietofi con  cui lo rimirava sì povero, quelle brac,  pia, con cui amoroSamente ftrigneva'lo  al luo collo, quel latte verginale, con  cui bambino il nodriva, le angurie e  dolori, ch’ella Sentì a pie della°Croce ,  e con tutte quede maravi glie c’indiriz-  zeremo a lui, e gli faremo una dolce  violenza, perchè ci conceda le nodre  richiede • Dopo ciò bilognerà far ri,  torno alla Vergine , rappreientandole ,  convella è data preicelta dalla Eterna  Sapienza per Madre di grazia e di pie-  tà, e per nodra Avvocata , per il che  dopo il iuo Figliuolo non abbiamo piq  poifente ricorfo che a lei. Non d Scor-  deremo mai di queda importante veri-  tà ormai rqnduta comune predo tutti j  fedeli, che niuno J’ha invocata giam-  mai, che non fi a dato efaudito. Final-  mente le elporremo i travagl; ei pati-  menti (offerti dal Suo Figliuolo per la  nodra Jalute, pregandola d’ offerirli per  noi all eterno Padre,   Potremo esercitarci ancora in queda  maniera d orazione rapporto agli An-  gioli , ed ai Santi , indirizzandoci aj  Padre Eterno, e rapprefentandogli Ta-  more, le benedizioni, e le lodi ,.con  le quali q^e* beati Spiriti, e tutti li San-  ti     348 II Combattimento Spirituale  tì celebrano la di lui gloria in Cielo x  e facendogli vedere le fatiche , le pe-  ne, ed i fupplizj , che li Santi hanno  -fofferto qui in terra per amor filo. , i  •fervigj da loro predatigli, li difpreggj,  che hanno fatto dì tutte le create co-  le per piacere a lui, e in virtù di tut-  te, quefte offerte gli domanderemo le  fue grazie , e i Tuoi favori . Dopo in-  dirizzandoci agli Angioli, ed ai Santi  medefimi, decome a quelli che brama-  no sì ardentemente la no .Ira perfezio-  ne ( che a vero dire per l’ eccedo del-  la carità c. dell’ amore, ch’eglino han-  no. per Dio e per noi , farebbono ben  contenti , che foftimo un giorno nel  Cielo al difl'opra di loro ) e li fuppli-  cheremo per gli ardori di quella cele-  Ile Carità , di cui ardono per noi , a  favorirci della loro affluenza nei noftri  combattimenti cohtro dei vizj : ed a  qualch’ uno di efli , come a S. Giufep-  pe, ed a S. Anna chiederemo j in par-  ticolare la lor protezione nell’ ora di  noftra morte • Finalmente confiderando  T eccellenza d;elle grazie , che li Santi  hanno ricevute da Dio, i loro privile-  gi , e le gloriofe prerogative , di ^ cui  vanno adorni , ecciteremo in noi uà  fentimento d’amore e di compiacenza   per    Del P. Scupo ti . 34 ?   per tutte le loro grandezze, rallegran-  doci di più, ch’eglino le pofleggano ,  come fe noi ftelfi le avetfimo , perchè  tal* è il beneplacito di Dio. Tutte que-  lle forti d’orazione poffon’ eflere d’ un  ufo eccellente in quefto Spirituale Com-  batti mento. Per la qual cofa fa di me-  tti eri , che ce le rendiamo famigliati  per fervircene con facilità, e per trar-  ne il neccflTario foccorfo contro gli af-  laki de’noftri nemici.   Il Frutto del nono Giorno .   Il frutto di quella giornata debb’el-  fere . Primo- d’imprimere nel vottro  cuore un fanto timore veggendo , che  niente v’è di ficuro in quella vita. Se-  condo di diffidare di voi fteffo , e dì  porre tutta la voftra confidenza in Dia.'  Terzo di deplorare la condizione dì co-  loro, chq fono in peccato mortale , e  che non fi danno alcun penfiero di li^'  berarfene , e di quelli ancora , che lo  desiderano, e non lo fanno v e pregar  Dio per gli uni e per gli altri. E fefi  prefenta 1 occafione bisognerà Jlnfinuar  loro i rimedi accennati nella terza con-  fiderazione del primo efercizio, e nel-  la feconda del fecondo. Quarto di far   V *ufo •    Digitized by Google       I    r     II Combattimento Spirituale  ufo di quelli ritnedj per ufcire dalle?   1 voftre imperfezioni. Quinto-, d’ efami-r  nat bene il voftro interno per vederi, y  ie voi fiate a ventura di quelli , che fi  lufingano di battere il fenderò della  perfezione, ma realmente non yifono;  imperciocché fe ciò folle, farebbe duo-  po , che vi fervifle dei rimedj efpolli  nella terza cqnfiderazione del terzo e-  fercizio, i quali fono Jmportantilfimi .  Rendeteveli famigliari , e ne ricevere-  te gran lumi per la vita fpirituale. Se -  fio di praticar fedelmente , quanto fi  contiene nel quarto efercizio fpettante  ai buoni proponimenti . Settimo di renr  dervi famigliari gli infegnamenti com*  prefi qella Lezione Spirituale circa 1*  orazione mentale, tanto pei Millerj del-  la vita , e palone di noftro Signor Ge-  sù Grillo , quanto per il metodo di  pregar la Vergine, gli Angioli , ed i  Santi , affine di meritare la loro affl-  uenza , pd ajutq per poter follenere  con intrepido coraggio le tenzoni con-  tra le potellà infernali, e Contro le vq^  /Ire ^filoni.   - v il YtiP+~ àel nono domo, *   • ìTT v.   ; . ' - X .   DE*    Digitized by Google     Decimo giorno*   D’ alcune altre^ arti , di cui il ferve il  Demonio in quello Spirituale  Combattimento.   ESERCIZIO PRIMO.   T) una fottilìjfima aftuzìa del Demonio  per farei che coloro 3 i quali veramen-  te battono là Jlrada della perfezione i  e della tiirtu , ne abbandonino la im-  prcfai   L’Orazione preparatoria al foìitd ^   CONSIDERAZIONE I.   C Ondderate, che quello ftratagenv  ma del^ Demonio confine in que-  ch'égli c irifpirà certi buoni  defider/j e con qUelld olézzo, ó piut-  tollo cori Urta Malizia tutta propria di  lui lolo, fa , che daH’efercizió della  virtù cadiamo nel Vizio i Uno , per  cagion d’efempid, è travagliato da gra-  ve e lunga malattia* efoffreil fuónia-  le con pazienza j il Demonio beri veg-  gendo che s’egli continua * farà gran-  di progredì, e fi rinfrancherà nell’abi-  to di quella fanta virtù , gli pone in  Cuore un’ardente dedderio di qualche   V z ' ope-     ìlz il Combattimento Spirituale  boeri buona , e in feguito procura  ch’egli redi perfuafo, che fe fofiefano,  potrebbe fervir meglio Iddio, e render»  d più utile a fe, ed agli altri. Dopo,  egli lo fa padare da quello dedderio *  all’inquietudine di non poter intraprcn-^  dere il bene che brama, il che gli rie-  fee tanto più difguflofo, quanto più è  Veemente il buon, dedderio , che il De-  monio gli ìnipira, di maniera che T in-  fermo ìnfendbìlmente è portato dalla  pazienza all’impazienza, non già. eh 1  egli conddeii la lua malattia come un  male , ma lol tanto come un impedi-  mento al bene che vorrebbe fare : e do-  po aver cosìdiftolto l'infermo dalla vir-  tù che praticava, con la mededma de-  prezza gli toglie il dedderio di quelT  opera buona, di cui d era fervito per  fedurlo, ed altro più non gli lafcia,che  la brama di rifanare dal fio male , il  che non gli fuccedendo come dedde-  ra, egli d turba, s’adira , e.d impa-  zienta .   Concepite un'odio mortale contro un  „ nemico si aftuto, e maligno. Concepi-  te un grand’amore per la Tanta volontà  di Dio, cd un Tornino dedderio d’adem-  pierla in tutte le cofe fenza mefcolanza  d’altro bene, e così deluderete tutte T   arti     T)él P, Scapoli . ^ > 3 .   èrti del Demonio, e le renderete varie*'  ed inutili.   Il Colloquio col Vòftró Santo Ange* ’  lo, acciocch’egli vi difcopra gl’ingan-  ni del Demonio, il voflr’ occulto orgo-^  glio, e le fottigliezze del voftro amor  proprio.   C ÒNS IDE R AZIONE IL   » ♦ «   C Onfiderate il mezzo per deluder?   quell' arre del Demonio* Allorché  ei troveremo in qualche Rato peno fa t  difficile a fopportarfi, bifogna efclude-  re, e vietare al noftro cuore il defide-'  rio d’ogn' altro bene fuorché d'efier fe-  deli, e collanti in quello fiato; imper-  ciocché non efifendo in noftro potere  d’efeguire allora ciò , a che la noftra  brama ci porta, avvegnaché buono in  apparenza, ad altro non fervirebbe che  ad inquietarci* Bifogna credere ancó-  ra, che quello defiderio non avrebbe 1*‘  efito che ci perfuadiamo , poiché nói  fiamo più deboli ed incollanti di quel-  lo che ci crediamo ; e così foffirire il  noftro male con umiltà, e con raflegna-  zione. Oppure dobbiam credere , che  Dio per un'occulto giudizio, è pei no-  .ftri peccati, non voglia allóra da noi  quello bene, ma piuttollo defideri una  » V } per-     ff4 11 Combattimento Spirituale  perfetta iommiflìone , e ralfegnazione  della noftra volontà alla fua, Dopobi-  fogna ftabilirci in- quella maflimalsìim-  . portante nella Vita Spirituale , Ch’egli  e molto meglio patire 4 che operare «   • Oflervando fedelmente quelli avvilì ne  feguirà , che tutti li buoni delìderj ,  che potremo avere per qualunque be-  ne lì voglia, e Ohe non potremo man-  dar ad effetto ,• lia che nafcano dalla   - noltra natura corrótta per lo noilro a-   • mor proprio', o dairaftuzia del Demo-  nio per inquietarci, o che provengano  da Dio rriedelìmo per far prova della  noftfa ralfegnazione al fuo fanto voie-   . re , ci faranno òccalìone di virtù , ed  oggetto di cortfulìòne al Demonio • In  tal maniera foddisfaremo a Dio , e lo  ferviremo nel modo , che più gli ag-  grada,- conformandoci al .fuo fanto vo-  lere, eh’ è 1’ unica cofa in cui Ila po-  lla la perfezione, e tutto ciò, che Dio  vuole da noi t   Ringraziate Dio di quelli lumi. De-  liberate di fervirvene fedelmente con  uno fpirito umile, e ralfegnato in tut-  te le cofe al di lui fanto volere.   Il Colloquio col vollro Santo Ange-  lo, affinch’egli v’infpiri d 1 "elfer fedele  in quelle pratiche. v   - . CON-     bel P, Scapoli, %SÌ   (considerazione u.   . * » •   C onfidente un* altro avvertimento  molto importante fopra quello me-  defimo l'oggetto . Allorché noftro Signo-  re ci dà la forza di foppottare qualche  travaglio, non ci lafciamo maiforpren-  dere dal defiderio d'dferne liberati ^ e  in cafo che tifiamo alcuni metzi permef-  fì per quéftò fine, non lo facciamo le  non perch'ella è volontà di Dio , che  ne facciamo un taf ufo. Bii'ogna. elfere  fedeli in qilefta pratica , imperciocché  fe facciamo altri mente, infallibilmente  ci fopraVerranno due gran mali . L'uno,  che febbene quello defiderio non ci tol-  ga fubito la pazienza, ci difporrà non-  dimeno poco a poco a perderla l velo  d'una virtù appaiente, in una maniera  ancor più fcaltra e lottile di quella ab-  biamo accennata nella prima confidera-  zione. Figuratevi una perfona inferma,  ed affai poco paziente nel ino male :  effa copre quello difetto con un preto-  fto di zelo, di cui fi velie come di un  bene apparente di maniera, ch'effame-  dclìma non conofce più la fua imper-  fezione, pervadendoli, di non lagnar-  li del luo male per quel che è in fe ,  ma perchè la rende gravofa j e nlole-  lla a coloro, che la affiftono nella fua  malattia , o perchè non pub attender  più alle fne ordinarie divozioni. Pari-  mente utfambiziofo, che non puògiir-  gnere alla dignità che brama, avvegna-  ché il deliderio, che ha, abbaftanza di*  moftri la di lui ambizione, pure nella  affliggerli di non poter falire oveafpi-  ra, per nafeondere a fuol proprj ocelli  U fuo difordine e la fua pallone, pro-  cura    Digitized by Google     ì>el P, Scapoli, $5 f   cura di perfuaderfi ., che* ciò eh’ egli  brama , non è già pel fuo inteteffe ,  ma per lo ben pubblico , q per quat*-  ch’altro rifleflb , che buono in appa^  renza gli raffembra. Or tutto ciò noti  è che un’inganno del Demonio, ouna  fottigliezza dtCU’amor proprio ; com’ è  facile a conòfcerfi da ciò, che le qiie-  fti medefìmi pretefli , 1’ uno e V altro  de’ quali copre lo fregolamento della  paflione, vengano a mancare, non per-  ciò vien meno nelfinfermo là fua im-  pazienza» nell’ ambizioso il difpiaCere*  che gli cagiona la fua ambizione ; fo-  gno evidente, che la radice delttmpà*  vùenza dell’uno, e del rammaricò dell*  altro è in loro medefimi, e che il ltf*  ro desiderio non è, che un’ amor prò*  prio, e un pretefto plau/ìbile, con citi  uno occulta la fua impazienza c T al*  tro la fua ambizione é  Per difenderci da quelli inganni del*  lo fpirito maligno , e da quelle lotti-  gli ezze del noftro amor proprio bifo»  gna oflervare quella regola generale ,  che dobbiamo tener fempre inoltri de-  liderj dillaccati da ogn* altro oggetto »  che non fia la volontà di Dio e il di  lui beneplacito, imperciocché fé altro  *on vorremo» non faremo giammai irv»   quie*       i      Digitized by Google     \ 3 ìFCombdttimento Spirituale  quietati da veruna cofa , che ci potò  accadere, ne diftolti dal cammino del-  la perfezione fotto qualunque pretefto.   Potremo altresì . tifare la pratica fe-  guente, ch’ò, di Separare iì travaglio,  che ci ftrigne , dalle circollartze , con  cui procuriamo di nascondere la noftra  imperfezione, è di produrre degli atti  della virtù che gli è oppoftà, Conciona-  chè con tal mezzo Scopriremo la noftra  imperfezione che per 1' avanti ci era  ignota, e d applicheremo alla pratica  della pura virtù, Senza che il Demonio,  o il noftro amor proprio cene facciano  oracolo i   Fate gràrt contò di quelle pratiche 4  Concepite un l'antodio contro voi ftef-  ft e contro il voftro amor proprio . Ab-  iorite le adtizie, e gli inganni del De-  monio* Deliberate di còrtfecrarvi al di-  vin beneplacito iti tùtte le cofe, Senza  cercar mai la voftfa pròpria foddisfazio-  ne in qualunque fi voglia cofa*   Il Collòquio Col voftró buon* Ange-  lo. Chiedetegli ji Suoi lumi , e il fuo  ajuto per elfer fedele in quelle pratiche*      ESER-    ( Pel P» Scapoli, SSf'-   ESERCIZIO SECONDO.   ■Peli* indifcretezA a, eh' è uri altro ingan-  no del Demonio •> per difioglierci  dal cammino della virtù,   L'Orazione preparatoria al foljto.   CONSIDERAZIONE L   /^Onfiderate, che il noftro fpiritoca-  ncato emendo dei p e/i di quello  corpo sì i debole e corruttibile partecipa  ancora del fuo pefo, e della fua debo-  Jezza, di maniera che non puòfempre  icar occupato flegli efereiz; fpirituali   a» Z i a K^!- C u— ’ e len l a avef du °P° di  qualche tallivo, e che per quello mo,   tivo bi fogna ufare una gran diferetez-   raro P ni t ) h l? Q f fQCC ° mb l a ’ & fi, cari-.  cato piu del dovere, vale a dire , ap~   phcato fopra le fue forze , Confiderà   m/ n°A 1C ’ C i he I 1 . 1 pemouio fi trasfor-  ma in Angiolo di luce , e procura d’   accrefc.ere, ed eccitare vieppiù il no-   li J e V°^ a Con peniìeri gradevo-  li, ora con | efempio decanti , e tal-   f COn Con fent cnze della  Sacra Scrittura, animandoci a una vir-   re oiù 1 ^ n* C f fubIil ? c per farci C3 acciocché ci rendia-  mo incapaci a far ciò. a. cui liamo ob-  bligati, e che ci rallentiamo , ed an-  che ci annoiamo della penitenza , e  dedi altri efercizj fpirituali 5 affinchè  tallentandoci a poco, a poco , e (to-  gliendoci dalla pratica della virtù , c’  abbandoniamo ai piaceri del corpo, ed  ai mondani divertimenti con più ardo-  re di prima. In fatti vi fono non po-  chi, i quali dopo, aver voluto, con una  prelunzione mentale imitare le azioni  eroiche dei Santi , fenza aver rifleffo  alla loro debolezza, o, al loia tempe-  ramento, e fenza ricorrere al configli o  ,ed alla direzione dei loro Padri Spiri-  tuali, fi fono rendati ridicoli > vergo-  gnolamente tornando a dietro, fino a  condurre una vita diffoluta e iregolata,  ed a terminarla malamente. .   Umiliatevi avanti a Dio veggendo   •. * ' ' . $Qr    *.     T)el -P. Scupcìì . 361   come il Demonio prende occafione da  tutte le cofe, ed anche dalle più fante  per farvi traviare dal cammino della  'virtù. Risolvetevi di non intraprender  cofa alcuna lenza il configlio, e la di- -  - rezione di perfone fperimentate . Sta-  bilitevi in una profonda umiltà, e pa-  ventate i giudizj di Dio.   Il Colloquio con la Santìffima Ver-  gine, affinch’ella vi ottenga lo fpìrito  di difcrezione sì necelfario nella prati-  ca delia virtù.   CONSIDERAZIONE II.   , t   C Onfiderate, che il rimedio a queft*  inganno del Demonio fi è, d’ufa-  re una grande prudenza in tutto ciò ,  che rifguarda la pratica delle virtù C-  Reriori, che pofibno recare un danno  notabile al corpo ed allo fpirito , fe  non vi fi ofTerva una fanta e giudizio-  fa difcrezione i imperciocché fi devono  bensì abbracciar pienamente quelle vir-  tù col cuore e col’ affetto , ma nella  pratica non bifogna far nulla fenza una  matura confiderazione, c fenza il con-  figlio dei noflri Direttori'.* e quandoci  Mentiremo animati da un fanto fervore:  ad affliggere il noflro corpo con delle   •auilerità, non dobbiam fubito abbrac-r   •*/ ! — •   X cure    Digitized by Google    $6z II Combattimento Spirituale  dare que J grandi rigori , che li Santi  hanno praticato ,, ma dobbiamo inco-  minciar umilmente da qualche cofa af-  fai mediocre, perché meglio è confer-  varci in iftato di "poter- andar piè avan-  ti, ch'efler obbligati a lafciar tutto per  aver voluto intraprendere troppo.   Confidente, che bifogna procedere  affatto diverfamente nella pratica delle  virtù interne , conciofiachè ficcome 1*  ccceffo non vi ci può arrecare decapi-  to, così non bifogna porvi limiti, efe  Ha potàbile dobbiamo fupcrar tutti gli  altri, come ed aver avverfione al Mon-  do ed alle fue vanità ; a defiderare d’  edere difpreggiato > ad amare Iddìo e  il noftro pratàmo; ad odiare il pecca-  to, e tutto ciò che a Dio difpiace,at?-  tefo che non polliamo commettere ec-  cedo in tutte quelle cofe , ne in tutte  j* altre di quella natura.   % Fate gran cafo di quelli infegnamen-  ti, decome necedaritàmi nella Vita Spi-  rituale. Godete di lafciarvi regolare ,   ^ non fate cos* alcuna da voi lletà.   Il Colloquio con la Vergine Sant*  come il precedente , \      ESER-       f-    Del P, Scapoli « 3 $$   ESERCIZIO TERZO,   ' Xto uh* altra * rt *i di cui il Demonio fi  ferve , eh* è £ infimi arci cattiva  concetto del nofiro profiimo •   I 4 Orazione preparatoria^! folito ,   CONSIDERAZIONE E   C Onfiderate , che qualora il Demo»  nio s 1 avvede , cne noi Tacciamo ,  un notabile progredì* nel cammino dek ,  la perfezione) procura per diftoglierce-  ne dì injmuarci dei cattivi pensieri , q  delle fvantaggiofe impreflloni del no-  itro profiimo, » portandoci a formare  grndiz; temerari v che fono la cagione  per cui li {degniamo , e li difprezzia-  !? n * vizio, eflendo. fomentato''   dalla nodra vanità palla di foventeper  una virtù nella noftra mente , di ma-  niera che ascriviamo a zelo ciò, ch J ©  una fordida imperfezione , ed un* oc-  culto, orgoglio profondamente radicato   f e L n M ftro cllore > H quale fa , che in-  lennbumenre ci innalziamo,, e che dis-  pregiamo gli altri per la buona api ni a-  j? e /^ • amo ^ n °i fodì > penian-  ao d edere molto lontani dalle imper-  leziom, che crediamo ritrovarli in 1 q-   X a ro, *    Digitized by Google    'jó'4 M Combattimento Spirituale   io . Il Demonio {coprendo in noi sì  nialvaggia difpofizione fta attento e fol-  lecito ad aprirci gli occhi , e ci tien  rifvegliati per vedere, per ifcrutinare,  e per ingrandire i falli altrui , il eh’ è  un granditfimo oftacolo all 3 acquifto del-  le virtudi, ed una intera rovina di quel*  , le, che avevamo acquiftate . Coloro ,  che fono lenza compatimento degli al-  ~trui difetti ? e che li condannano con  feverità , in vece di fcufarli nel loro  cuore e apprello gli altri quando la  carità lo richiede, fono d’ordinario più  {oggetti a quello vizio detellabile , e  fono in un pericolo tanto maggiore ,  quanto etti fi credono più fpiritualì, c  più innoltrati nella virtù.   Concepite un 3 odio mortale contro  quello vizio, e quando vi accada d 3 iiv  corrervi anche in cofa leggera, caliga-  tevi da voi medefimi, e non vi perdo-  nate mai, che prima non fiate perfet-  tamente abituati in perdonare al voflro  Profilino, voglio dire, in ifcufarlo, in  compatirlo , e in rimirare le fùe azioni  con un’occhio femplice, e con un cuor  fenza fiele, fenza amarezza.   Il Colloquio con la Vergine Santif-  fima, eh’ è la Madre del beli Amore ,  cioè a dire deli amor del Profiìmo ,   / pie-    Digitized by Google       Del P. Scapili 4 36?   pregandola, che cl faccia compatire le  cii lai debolezze e ce lo faccia ama-  re con idi ma non ottanti le di lui im-  perfezioni .   CONSIDERAZIONE IL   C Onfiderate li riined; proprj contro  un sì gran male . Quattro ve ne  fono etficaciflimi , e 'affai polfenti . il  primo è d 3 occuparci interamente in  confìderare le necettltà, c imperfezioni  del nottro cuore; imperciocché con que-  llo mezzo ritroveremo ettfcrvi in noi  tante co fe da correggerli , che non a-  vremo agio di efaminare , e riflettere  fopra li difetti degli altri . Il fecondo  è, che in occalìone che il Demonio o  il noftro amor proprio ci rappre Tentino  troppo vivamente nell’ immaginazione  li falli altrui, noi rivolgiamo il nottro  pensiero fopra li nottri peccati pattati,  e ne caviamo motivi di, dolore e di  confusone ; imperciocché applicandoci  di proposto a queft 3 Efercizio purghe-  remo il nottro occhio interiore dai cat-  tivi umori, onde proviene quetto vizio  sì dannofo alle nottr 3 anime . Il terzo  è, che fa duopo fupporrecome una ve-  rità collante , che quali 3 ora peniamo  male del nottro profilino , c 3 è qualche   X 3 . radi-*    1    Digitized by Google     $66 ìl Combattimento Spirituale  fradice di quefto male medefimo nel no-  ftro cuore, il quale riceve tutti gli og-  getti Somiglianti, che a lui fi presenta-  no a tenore di fui malvaggia difpofi-  zione: il perchè qtìand'cgli.ci tenta a  far indicato di qualche difetto ^ degli  altri, bi fogna adirarci cóntro nói ftef-  fi, Come fe ne fófiìmo noi i colpevoli,  t ricordarci di quefta Sentenza di San   Paolo, mentre giudichi gli altri , •vieni»  tùn dannare in te il medeftmo difetto , di  cui fei convinto ( Rom, r. v, i. ) . Il quar-  to, ed ultimo rimedio è, di credere ap-  pieno, che tutti li vantaggio!! féntimen-  ti, che abbiamo del noftro profilino fo-  no un effetto dello Spirito Santo, e tut-  ti li disprezzi* c giudizj témerarj che  ne fzecianào, e tutte le amarezze che  fentiàmo contro di lui , procedono dal  noftro orgoglio , dalla noftrl malizia *  e dalla fuggeftione del DemomO . Bì-  fogna fiancheggiare tutti quefti rimedi  con un Salutare avvertimento lisciatoci  dal medefimó Apoftolo con le Seguen-  ti parole o Non giudicate 'prima del tem-  po , ma affettare-, che venga il Signore ,  il quale porrà, in chiaro ciò , che è più  avviluppato nelle tenebre , e allora eia -  febeduno riceverà da Dìo medeftmo la Ith  d r* che gli farà dovuta ( i; ad Cor, 4 li)   Tue-    Digitized     Del P. Scupoli • ' $67   Tutte le azioni del noftro proffimo, fie-  no buone o fieno cattive, hanno Iddio  per Giudice, dice il medefimo Apollo-   10 ( Rom. 14* -1/.4. ): qiiallora la di lui  condotta è buona, la fuà perfeve ranza  nel bene rifguarda quello Padrone , e  i'ovrano Signóre 5 e quando egli cade  in qualche fallo , la fua caduta pari-  mente riguarda quello Signóre , e non  voi . Abbiamo adunque per certo , eh*  ella è una cofa beri odiofa al cofpettd.  di Dio il voler entrare nel fegreto dell'  anima del lioflro pro.Timo, e ch'egli è  un fegno evidentiffimo d'imprudenza,  e di temerità il voler darli a credere  di fapere ciò, che non fi vede fe noi)  In apparenza-, t Che fiorì è póffibile di  penetrare . Chi è Vero Giudice di fe  lleflo non fi porrà mai nell’ imbarazzo  di condannare gli altrui falli , gladi-#  candóli*   Fate gran calo di ^uefbi rirtiedj ; ap-  plicateli a voi in maniera , eh' elfi ab-  biano campo d'operare , e di purgare   11 volito cuòre da quello mòrta! velo»  no, il quale penetra fino alle piu pro-  fonde radici delle Virtù che abbiamo  acqiìillate, e le iriàfidifee e vi produ-  ce in vece delle fpine , che ci lacera#  no, e ci pungono còti mille amorfi ♦   X 4 . Il    Digitized by Google     góg 11 Combattimento Spirituale  • Il Còlloquio con la Vergine Santa *  xh 1 ebbe Tempre un cuore ridondante  d J indicibil dolcezza e manfuetudine con  gl 5 imperfetti, pregatela che v* infegni  come dovete praticare quelli rìmedj sì  ialutari ..   t   ' ESERCIZIO QUARTO.   Dégli firatagemmt , de quali fi ferve il  Demonio contro coloro , che hanno ac*  quiflata la virtù , e fono giunti alla  perfezione , per farli cadere da quefio ;  felice fiato , e per cangiar loro le vir-  tù acquifiate in occ afoni 4' inciampo e  7 -di rovina •   ' X’ Orazione preparatoria al folito*   CONSIDERAZIONE L   C Onfideraté > che coloro i quali fo-  no giunti fino alla metà della pe-  •trofa carriera della virtù e della perfe-  zione , non Tempre giùngono fino al  termine, t che larte e malizia del De-  monio contro coftoro fi è , di ichiera-  re avanti agli occhi loro le virtù da  efli conquìftate per fedurli con le at-  trattive della compiacenza , che li la  cadere nel vizio della vana ^gloria , e  rende la lor caduta tanto più pericolo-   J T    Digitized by Google    Del P. Scttpolì » ,, $6$   fa, quanto più in alto erano faliti . Il  rimedio a sì gran male fi é , di mante-  nerci Tempre in una /incera cognizione'  della noftra debolezza, e credere, che  da noi iriedefimi nulla polliamo, e che  non meritiamo niente meno dell 5 eter-  na Condannagione. Bifogna tenerci fodi  in quella verità come in una fortezza  inefpugnabile, e non ufeirne giammai *  ributtando tutti li penfieri , che potcA  fero diftog bercene, come tanti nemici  capaci di recarci la morte , o di ferir-  ci pericolofamente , fe ci lafciaffimot  condurre fuori, anche per unfolo mo-  mento, di quella ferma credenza.   Deteinate quella malizia, e quell 5 ar-  te del Demonio: confermatevi in una  profonda umiltà, temendo di trabocca-  re in un gran precipizio da un eminenh  re virtù. Siate pienamente perfualìche  voi non bete che infermità e miferia ;  e fopra quello fondamento ponetene  uri altro d 5 umiltà , e di diffidenza di  voi llelfi riconofcendo la v olirà impo-  tenza al bene : collocate fopra quelli  fondamenti la pietra fondamentale d*  una perfetta confidenza in Dio , e nei  meriti di nollro Signor Gesù Crillo.   il Colloquio con quello dolci/fimo  Salvatore: pregatelo, che v* infegni ad  ' ; : X * - effe-    J|7Ò 11 Ccrhb finimento Spiritual e  federe veramente Umili , e ad averé  dei fentimeftti di voi ftetà li più badi,  che Vi Tara potàbile.   CÓNSlDÉRÀZIONE II.    C Onfidcrate còme fu duopo dipor-  tarli per non . cadere dalla virtù  che abbiamo àcquiftata> .e per confer-  varci Tempre in uria. umiltà, profondi f-  lima» Qualunque voltajrivolgeremo gli  occhi fopra di noi e fopra le rioftre a-  zioni, eonfideriamóri con ciò che ab-  biamo fol amente da noi medéfimi * «2  non cori Ciò che abbiamo da Diò è dal-  la Tua grazià; e concepiamo lina dima  di noi medefimi corri fponderite a ciò^  che fiaino in verità.. Se facciamo rifle£-  fione fopra quello che eravamo prima  che riafeetàmo a quella luce del Mon-  do, ritroveremo , che non fiamq Ilari  che Un nulla per tutta 1 * eternità * c  che in quello fpazio infinito nort ab-  biamo mai potuto fare cofa alcuna pex 1  meritarci T edere che: abbiamo t Se d  confideriamo dopo che abbiamo ricevu-  to l’ édere, fia naturale o fóvranattira-  le, ci ritroveremo d'avere tutto Emo-  tivo non {blamente d’ umiliarci, ma d*  annientarci ancora 5 imperciocché per  l' elitre naturale, fe lafciamo a Dio ciò,   che     _ * T>gl P. Sctbpdlt 4 *' 57J- *   thè gli appartiene, di quanto riamo per  la fua Potenza e per la fua Bontà ,\*c-  «Iremo thè da noi ftefli non riamo che  tm mero nulla, da cui la fua Portanza  c la fua Bontà incertfaritertìente ci trag-  ge fudra . Se ci xonrideriamo nell 5 erte-  re fovranaturak della Grazia, qual be-  ne può fare mai una Creatura fenza T  aiuto di Dio ? E* ella capace di fare  giammai umazione meritoria fenza la  di lui afliftehza ? E fe con ciò prendia-  mo 1* moltitudine de 1 noftri peccati? e  fe a quelli che abbiam fatti, aggioghia-  mo quelli, che abbiamo potuto fare ,  e che fam avremmo ficuramertte , fe  Dio non c* averte foftettuti con la fua  Mifericordia in un pendìo sì fdruccio-  lofo come quello della noftra sì depra-  vata, e corrotta natura ? ritroveremo >  che a numerare non fedamente coi gior-  ni e cogli anni che riamo vifluti , ma  ancora col novero delle n oltre pecca-  minofe azioni e inclinazioni malvaggie  che in noi allignarono , le nortre ini*- '  quità farebbono moltiplicate fino all*  infinito,. e che faretfìmo divenuti peg-   f i ori dei Demonj, fe foifrmo Itati abb-  andonati a noi mederimi. Se non vo».  gliamo adunque rapire a Dio la gloria,  che è ben dovuta alla fua Mifericordia,   - ' X 6 € fe   4 A   Digitized by Google     JtfX 11 CòYfthattìmerltò "Spi rituali  e fe vogliamo attribuirci Soltanto eia * .  che ci appartiene, riputar ci dobbiamo  i maggiori peccatori del mondo : e bi-  sogna ben avvertire* che quello giudi-  zio, che facciamo di noi lleflì fi a accom-  pagnato dalla giuftizia, cioè adire, che  non vogliamo punto efler trattati , fe  hon come meritiamo, altrimente ci ren-  deremmo più colpevoli imperciocché  doloro che hanno Soverchia elli inazione •  di fe fteflì, e che vogliono edere (lima-  ti dagli altri per difetto di ben cono fcc-  re la loro miferia* fembrano d 5 avere  nella loro ignoranza qualche pretelle  vdeiringiuftizia, che commettono > ma  noi faremmo ingiufti fenza feufa, fe co-  noscendoci internamente indegni dì (li-  ma, pretendemmo d’elTer tenuti in con-  to, e (limati.   Imparate da quelle iftruzioni a ben  conoscervi , ed a credere ciò , che liete  da voi niedefimi , voglio dire , niente ,   « peccato. Inferite da quella cognizio-  ne una piccola, e bafiflima opinione di  voi (ledi. Accóflumatevi a difpreggiar-  vi, e ad amare il volito avvilimento .  Delìderate d'eder umiliato adai , ed’   «(Ter tenuto come la Scopatura degli  altri.   U Colloquia con nodro. Signor Ge~   ' . • ■ *4   Digitized by Google       J T)el P. Scapoli*   sù Grido * Chiedetegli queda umiltà  cordiale .   CONSIDERAZIONE III.    la     377      Del A Se tip oli *   la Lezione Spirituale per il  decimo Giorno.      & ella divozione fenfibile , Aridità o   fvogliateZze , pene, che di fo~   vera e fi provano nell* Orazione*    I l più fperimentati nella vita Spiri—  j tuale fanno molto bene , che la  divozione fenfibile la qual fi gufta nell*  Orazione , e che le Aridità , ed altre  pene che foffronfi , fervono ai noftri  nemici ^>er tramarci delle infidiealtret*  tanto piu pericolofe, quanto più occul-  te. Acciocché per tanto non ignoria-  mo , come ci dobbiamo condurre per  involarci stratagemmi sì maliziofi , e  la vittoria ftia collante dalla noto par-  te, ecco a un di predo ciò , che bifo-  gna fapere di più importante, e necef-»  fario .   Quella forta di divozione, che inon-  da l'Anima di confolazione nel tempo  dell' Orazione, non può provenire che  da tre forgenti, o dalla natura , o dai  Demonio, o dalla Grazia. Da'fuoi ef-  fetti , e dai frutti eh' ella produrrà in  noi , potremo agevolmente conofcere  d'onde proceda. S'ella non è feguita-    Digitized by Google     378 II Combattimento Spirituale  dalla noftra emenda , e fe non ne  diventiamo migliori, abbiamo gran fon-  damento di temere , che quelli fieno  parti della natura, ò delle illufioni del  Demonio, avvegnaché elfi C apportino  un gran gùfto delle cofe di Dio , ed  accendano nei noflri .cuòri uno ftràor-  dinario fervóre •: Nel tempo di quelle  vifite e corlfolazioni non bifognà inter-  tenerfi ad ifcrutinare d’onde vengono,  ne àppoggiarvifi, ne dipartirli dalla co-  gnizione del nóftro niente, ma con un  Tanto odio di noi ftelfi bifogna diftac-  care il no Irò cuore da tutte quelle con-  fólazioni , ne guftar cola alcuna fuor-  ché Dio, nè altro bramare, che di fa-  re la di lui l'anta Volontà ? e in cotal  ‘guiia ciò; che dà principio poteva el-  fere un opera della natura , o un* illu-  fioné del Demonio diverrà un 4 effetto  della grazia, ed una pratica eccellente  di Virtù i   . L’aridità * e languidezza del cuòre  'Che Tentiamo nell’ Orazione , non è al-  tro, che la privazione di quella divo-  zione ienfibile; Élfa .può avere le rtre-  defime cagioni : può procedere dalla  natura , qiiallóri , vi diamo occafióne  colia hollra pigrjzià 0 per noftra col-  pa, principalmente per l’attacco fo ver-»   chio,   9 i    Digitized by Googl     Del P . Scupoli,   ^nio> che abbiamo alle Creature , o a  fioi m ed eli mi 3 ella può ancora proce-  dere dal Demonio y il quale fi sforza  . . fcor ^i con quelli difgulli per por-  - ci in disòrdine t farci lafciar T armi ,  tacendoci ritornare ai vani trattenimen-  ti e piaceri del mondo fino a ri guada-  gnarci al Secolo ; Ella può, venire dà  Piò per obbligarci a ftàre piu cautela-  ti e guardinghi , e id edere più dili-  genti in compire li rtofiri dovent e di  rompere tutti gli attacchi , che abbia-  dò a tutto ciò òhé nòn è Dio ; oppu-  re affinchè Conófciamo per ifperienza ,  che tutto il bene che abbiamo vietìe  da lui. Solo , è tenghiamo in maggior  Conto li doni Suoi, e fiaino più atten-  ti a confervarli con una grande umiltà *  t purità di cuore , e per unirci a lui  più flrettamente , facendoci rinunziare  noli Sólamente a noi ftelfi , ma àncora  a tutto ciò, che può dividere il nollro  Cuore che Iddio viiolé tutto per lui; o  pur anche , perchè Iddio fi compiace  di vederci a combattere con tutte le  nOure forze , e con un perfetto ufo  della grazia;   Quando ci ritroviamo in quella laii-  ìjUidezza e^ aridità Spirituale biSogna e-  ìamiriare d orni* ella polfa procedere, e   prò-    Digitized by Google     3 So 11 Combattimento Spirituale ^  procurar di {coprire il difetto dì* è la  noi, che ne può edere la cagionerei*  combatterlo vivamente $ non per ricu-  perare la confolazione fenlìbile , ma  per emendarci dell 3 imperfezione , che  difpiaque agli occhi di Dio , e che ci  ha cagionata quella aridità , e non ri-  trovandone la cagione , bifogna atten-  dere, e affezionarci alla vera , e foda  divozione, la qual 3 è una pronta ralfe-  gnazione della noftra volontà alla fua.  Bifogna guardarli bene di non iafciar  punto per ciò li noftri spirituali efer-i  cizj, per quanto grande iìa la pena che  internamente proviamo , ma bifogna  continuarli e profeguirli per quanto in-  fruttuoll ed infìpidici rafiembrino, be-  vendo con coraggio il calice . d 3 ama-  rezza, che Tamorofa mano di Dio ci  prcfenta.   Se accadeffe, che la deflazione fof-  fe sì grande , è le tenebre lì denfe ,  che non fapelfimo (più da qual parte  rivolgerci o a qual partito appigliarli,  non Infognerebbe perciò abbatterli , ma  rimanere folitar; e collanti fulla Croce,  allontanandoci con fermezza d* animo  da tutte le confolazioni, die ilMondo  o le creature ci potelfero offerire.   Fa di mellieri ancora nascondere ad   s -a   ogn    Digitized by Goc    X)el P, Scupolì, }Sl  ogn’ uno la noftra Croce e le noftre pe-  ne , e non paleiarle che al noftro Padre  Spirituale, non per cercare ed ottenere  da lui qualche alleviamento, ma perchè  c inftruifca a portarla coraggiofamente  giuda il divino beneplacito. Parimente  non bifogna ricorrere alla Comunione,  ne agli efercìzj fpirituali per lcendere  dalla noftra Croce, ma per acquiftarele  forze, che ci fono neceffarie per por-  tarla più collante mente $ e fe non pol-  liamo più meditare o recitare più come  prima, facciamolo almeno alla meglio  che pofliamo, e non potendo offerire a  Dio gli affetti e tenerezze del cuore, of-  feriamogli la pazienza, e la noftra raf-  fegnazione al di lui fanto volere. Quel-  lo, che non potremo fare con Y intel-  letto, procuriamo dì farlo col cuore ,  indirizziamoci a Dio con orazioni bre-  vi, e fervide, parliamogli col cuore ,  e proteftiamogli una perfetta confor-  mità , e fommiffione alle fue fanti (lime  difpofizioni . Ponghiamoci avanti gli  occhi noftro Signor Gesù Crifto nell*  Orto di Getlemanl , oppur fu la Croce,  quando fu abbandonato dall 1 Eterno fuo  Padrei uniamo le noftre alle fue pene,  e diciamo con eflb lui : Non abbiate */-  guardo alla mia volontà , ma /ottanta la   vo~    Digitized by Google     11 Combattimento Spirituale  •voftra / adempia ( Lue» zi.v.+z, ): e In  cotal guifa la nolìra pazienza, e lano-  ftra orazione porteranno 1$ fiamme del  facrifizio., che faremo del noltro. cuore  afflitto, alla prete nz a della divina mae-  ftà , e farà egli veracemente divoro ;  imperciocché la vera divozione non è  altro, che una volontà pronta e tacile  a feguitafe Gesù Crido con la Croce  fopra le noftre fpalle per qualunque  Itrada egli ci conduca, e voler Dio per  Dìo o. laiciar Dio per Dio , fecondo  caderà più in acconcio per fare la lira  fanta volontà, Quello è 1‘ unico fegre-  to per non dfer punto ingannati nè dal  Demonio, nè da noi medefimi.   L‘ ufo che dobbiam fare di quelle  tentazioni , e di quelle prove fi è di  cavarne una chiara cognizione della no-  tila. cattiva inclinazione , la quale vuoi-  le Iddio, che Tappiamo qiìale fia,cioè  tale, che fenza Y ajuto della Tua gra^  zia ci precipitarebbp nqlla nollra rovi-  na, e ci porterebbe ad eccedi , e mali  i più grandi, e terribili , Dal che pot-  iamo ben vedere» quanto s'jpiganpina  coloro , i quali avendo., lo. 1 pi ri to tra-  vagliato da ilravaganti penfieri , fi tur-  bano, fi confondono, e fi credono ab-  bandonati da Dio * non. fapeadofi per*»   ifua-    ™!‘’ ch . e lo fririto di ini poffa ibi-  tare in anime ripiene di fomielianti '  immaginazioni, fenza riflettere, ch‘e«li  non permette qnefh tentazione, fenSo  per Jar ad «IT. un più chiaro %nofX  i mento, della loro debolezza, e per ob-  bligarli ad. accollarli a lui più  eircnd ° cerciffi-  IwinA f^lievoli tentazioni fi f u ,  perano meglio, con una dolce e piace-  y°l Pazienza, che con una difpettofae  inquieta refiftenza a non fare quelmv  Jc^che el e vorrebbero farci £ £   fólo penfarvi?* 1,01 ® Vergognìamo *   I   jl Frutto della, decima Giornata,   ' i.   fere *“,7° giornata debb'ef-  ri fr *’ dl praticar fedelmente ciò  che fi contiene nella feconda, te “a e'  quarta conderazipne dei primo c ferri  io ; quali ora vi troverete in qualche  foto penofo, e difficile a fopportatf  e è ncordarvi di «nere gliomi*   delì-      Digitized by Google     384 11 Combattimento Spirituale   deìiderj diftaccati da ogn altro oggetto  fuorché da quello della volontà di Dio.  Secondo, di feparare il male che vi af-  flig gerà, e il rammarico, che ne rifen-  tirete, da tutte le circoflanze, le qua-  li potrebbero fervirvì di pretefto , e  formarvi qualche ragione per non ap-  provare Timo e defìderar r altro , ta-  cendo gli atti della virtù òppofla per  rendere inutili le arti , e flratagemmi  del Demonio, e per confervarvi nella  pratica foda, e collante della virtù tut-  ta pura . Terzo , di portarvi con una  fanta difcrezione, c con uno fpirito d'  umiltà nell* efercizio delle virtù cite-  riori; e di non muover palfo fenza di-  rezione nella pratica delie aufterità cor-  porali. Quarto , di praticar fedelmente  ciò, cheli è divifato nell’ e fetci zio ter-  zo fpettante ai giudizj temerarj ed ali  amore dèi profilino , e fopra tutto di  fervirvì dei rimedi , che fono accenna-  ti nella feconda confiderazione di que-  llo medelìmo efercizio. Quinto , di con-  cepire un fenti mento di voi Iteffì il piu  umile che vi fara poffibile, c di^ pren-  der la pratica del quarto ed ultimo e-  fercizio per lo fondamento di^ tutto il  volito fpirituale edifizio , acciocché il  Demonio non abbia alcun vantaggio   fo- .    Digitized by Google    2W -P. Scapoli . 3 8 f   fopra di voi, cd ottenghiate il premio  /e la corona prometta a coloro , che  combattono con le armi, di cui abbia-  mo ragionato nelle tre ultime Lezioni  Spirituali, con uno fpirito d'uiniìtà, e  con perfeveranza, facendovi Uomo d*  Orazione, con una arduità del tutto  particolare a quello ianto efercizio ,  giufta il configlio di S. Paolo, il qua-  le c eforta a pregare continuamente ,  Sejloy d’ approfittarvi della Lezione Spi-?  rituale per Tufo, che dovete fare del-  le confolazioni , e delle pene e mole-  ftie, che proverete nelle yoftre orazio-  ni.    Fine dell a decima, ed ultima  giornata ,       V A C-    Digitized by Google    /      ! . •   | • • . .   * ' s   ^ACCADEMIA   DEL   CO M B ATTIM E-NTÓ  SPIRITUALE   /   DEL VENÈRAÉILÈ   K SCUPOLI   C. K. TEATINO   Ridotto ìli Efercizio   I Vra/pertata nella nojlra volpar linguà  da un Sacerdote iella ftejfa Congrua  gaxJvnè de C\ R, Teatini .    Digitized by Google        ' \      ih   - . *•. 1   Al leggitore.   . 1 .■    che E annuale ritiro. , che vi ob-  bliga a. Ilare per dieci giorni lontano  da qualunque convenzione , lia per  fembrarvi nojofó, e che T impegno di  ìhr quali Tempre in tutto quello tem-  po applicato ad una feria profonda me-  ditazione di quanto fi contiene negli  efercizj che lo. compongono , lia per  arrecarvi qualche molellia e difpiacere,  ho creduto edere doverofa cofa il pre-  fentarvi un' altro mezzo molto più age-  vole. per approfittare di quelli efercizj.  Quell’ è l’ Accademia del Combattimen-  to’ Spirituale , la quale non vi terrà oc-  cupato, che un giorno della fettimana-  di maniera, che ciò, cheavrelle dovu-  to fare pel corfo di dieci giorni nel ri-  tiro,- lo facciate in dieci fettimane più  facilmente, con maggiore foddisfazio-  he , e forfè anche con maggiore pro-  fitto .   Ogni qualunque volta i Lacedemo-  ni devallavano la Campagna d’ Atene ,  lanciavano intatta per riipetto T Acca-  demia di Platone. Io non vi domando*  ... ! Y 3 eh*    Digitized by Google     che abbiate la ftcifa coìifìdemióne è  ritegno per qitefta, anzi farò ben. con-  tento) che ne facciate un copiofo bot-  tino di tutto ciò, che vi trovarete di  meglio, di più preziofo, e di più bel-  lo, purché ne facciate un Tartufo, e  vi ferviate delle di lei irruzioni per la  vittoria delle voftre paflìoni , e V ani-  miate a combatterle (limolato da que-  lle parole dell* Apodolo al fuo predi-  letto Timoteo : Intraprèndi » il lodevoli  combattìtnento della Fede * guadagna la  vita eterna^ Elleno Vi foli polle avanti  gli occhi per eccitarvi a quella guerra  con la conliderazione della ricompen-  sa* che vi è preparata in Cielo, dopo  che avrete^ finito di gloriofamente com-  battere qui in Terra#    • r   f    I*AC-    * — pigitized by Google    L'ACCADEMIA   DEL   COMBATTIMENTO   , v   SPIRITUALE   Ridotto in Efercizj .   P oiché la vita dell* Uòmo è un in-  ceffante pugna fopra la terra , e  che lo fiato del Crifiiaho è una  profeflìone militare , nulla fcòrgo di  piu utile e necefiarid > guarito di fon-  dare un'Accademia, irt cui vi ci adde-  ntiamo; Noi entriamo nel Mondo co-  me in una terra nemica, e li nemici ,  contro cui abbiamo a combattere cife-  guicano sì da vicino', che li più peri-  co lofi fono dentro di noi medefimi , e  fon eglino in sì gran numero al di fuo-  ri, che appena polliamo formar un pat-  io fenza pericolo * Gesù Criftò , che  ha nodrita tutta la premura di rimedia-  re alla noftra calamità, ben lontano dal  prefervarci da quella guerra , Y ha aò-  cefa egli fiefio , e chiaramente fi è prò-   * teftar    v r    Digitized by Google     l} Accadèmia . .   tc&ato nel fuo Evangelio di no» elier  venuto al Móndo per portarci la pace,  ttid anzi per fomminiftrarvi c ferro , é  fuoco. In fatti quando riamo fatti Cri-  fliani col Batterimò, in ricevendo il ca-  rattere indelebile di quella illuflre prò- 1  fefllone , c obblighiamo Tolerinertierite a  combattere fotto lo ftendardo di Gesù  Criflo; ci dichiariamo iji faccia del Cie-  lo, e delia Terra nemici dei Demonio,  del Mondo, e della Camen e promet-  tiamo di non aver mài coli elio loro'  ne pace , ne tregua . c , ^ ;   ' S. Gìó: Grifofl.òmo ( fi. Chrìf Sem.  de Marcir, tom. !. )■ 'riòri potendo foifri-  re la codardia d’ alcuni Gridi ani delfuq  tempo, dopo aver polla loro d’ avanti  gli odchi la forza, il coraggio , e la;  coflanza de Martiri , lóro parla in qiie-  ffi termini. Oli Crifli ani ,, voi liete fot-  dati troppo delicati, fe vi 1 ufi rigate di.  poter vincere fenza combàttere., e trion-  fare lènza aver guadagnata la battaglia..  Impiegate, e noi) iafciatè ^ozipfe levo^  flró forze , combattete virilmente , e.  fiate fenza pietà con voi fleffi in quefr  fta gii erra. Confiderete il voitro patto,  e peniate alla voflra condizione, e ve-,  dete qual ria quella milizia che profer-  iate; Dico il patto che avete ratto; la;    . . ,Pf* Com&itttìmm Spirituale . f $ f  Condizione, fotto cui liete flato arrola-»  to; e la milizia * che ha prefo il fuo  iiome dal carattere illaftre , che avete  ncevuro nel Santo Battefimo*   l dU r qUe L ì n noftra adizione è  t-le, che flamo deftinati come ÙomH   femore 1 fl? ? Pm * C ° me Cr P iani a  lempie iu 1 armi per combattere con-  tro nemici, la di cui forza ed efperien-  ? a congiunte con 1" odio mortale eh®  hanno contro di noi, ci fanno a tute*  ragione dubitare del buon efito de' no?.   drér ma^ 3 n; , ' m£n V 3 qUal cola «  un^Acrft P - utl e 0 P |u neceffaria d'i  dem J a ’ m cui Poffiamo efferé  addeftratr ed ammaeftrati in tutele   ITctTTk C K CÌ P 0ite farebbono altrettanti gloriolì fegiu    Del Combattimi Spirituale* 391  della generalità n, e tortezza de Cri-  ftiani.   A quello fine appunto io ho compo-  rla queft' Accademia del Combattimen-  to Spirituale) acciocch'ella polla fervi-  le aa ogni genere e condizian di per-  sone , dal più alto fino al più umile e  baffo rango , conciofiachè con quello  mezzo potrà ciafcuno fervidi con pro-  fitto degl’indirizzi, e ammaellramcnti ,  che vi u contengono, e tutti vi trove-  ranno, di che formarli nella vita Spi-  rituale con la pratica degli EfercizJ ,  cjie vi fono accennati.   Li Greci dimodrarono la palfione e  la llima, che avevano della virtù con  molti Palagi, che fabbricarono con ma-   f nificenza , e che dedinarono perchè  ai loro piu eccellenti Uomini idrui-  ta vi folle la gioventù negli Efercizj  del corpo, e dello fpirito, affinchè non  le mancade ne ajuto ne direzione per  divenire perfettamente virtuofa . Mi lu-  fingo, che T impegno, che aveva que-  lla nazione di coltivarli nella Virtù, di  cui non vidde mai fe non l’ombra, pof-  fa e debba edere di forte dimoio ai  Criftiani per ricercare con eftraordìna-  ria diligenza tuttociò, che può fornir»  ÌÀ di mezzo per perfezionarvi# ? gia dì maniera  che quelli, che avranno un vero defi-  derio di farli perfètti , vi troveranno  tutte le Ignizioni più importanti, ene-  ceffarie a quefto fine.   Io la chiamo Accadèmia del Com-  battimento Spirituale, perchè altro non  vi s’impara/che la maniera di com-  battere le sfrenatezze delle noftre paf-  fioni , e di fare gli atti delle virtù , che  che loro fono oppofte , per formarne  gli Abiti , il che è tatto Spirituale e  dipendente dalle potenze dea Anima *  imperciocché ficcomc la libertà delfiio-  mo è elfenzialmente nella di lui Ani-  ma e volontà, così tutta la di lui per-  fezione, la virtù , la fantità e meri-  to dà: lei traggono il nafcimento. , ed  anche ftanno nell 1 Anima come nel pro-  prio lor leggio, di fotta che le batta-  glie che cì: fa meftìeri di foftenere ,  molto più dall 1 Anima che dal corpo  dipendono , e quindi a buona equità   Z chia-    Digitized by Google     ^ 8 # V Accademia •   ^chiamiamo quefl’Accademia, f Accade*  paia del Combattimento Spirituale. ~   . Quanto poi al Metodo d’ insegnare  jchervi fi tiene, e°lì è affai diverto ‘da  .quello degli antichi Filofofi , ì quali  ponevano tutte le cofe in controversa*  e difpptavano fopra di tutto per l’una  è per ì 5 altra parte .. Socrate introduce  quello metodo , affine di fecondare la  mente de fuoi difcepoli di nuove opi-  nion i, il che diede a molti occafìone  jdi paragonarlo ad una foggia Madre, e  fece dire a S. Paolo di quelli primieri  - Sapienti del fecolo, ch’eglino iiqpara^  vano Tempre, ina non giugneyano mai  alla icienza delia verità . In quell’ Ac-  cademia non fi devono già trattare ar-  ticoli , che fi beffano porre in difputa,  per il che batterà di accennare fempli-  .ce mente gifinfegnamenti , gl’ indirizzi >  e gli avvertimenti, che fi contengono  negli Efercizj del Combattimento Spi-  rituale, V > V   La maniera per tanto di procedere,  in quell’ Accademia , quallora fi poffa  'comodamente, farà di lagunare per lq>  meno Tei o fette perfqne, le quali fie-  no accefe d’un Santo deiìderio 4' avan-  zarli ndia vita fpirituale . ; cola , che  non mi p3re molto difficile .a praticar^   ‘ ■ ■ r ; ' ‘ ' ■ ■ ?»    Del Combctttim. Spirituale,  in una Città, o in una cafa Religiofa,  o pur’anche in una famiglia; principal-  mente però in un Noviziato potrà il  Maeftro avvaletene per ammaeftrare i  fuoi Novizj , e far sì, che in pochifli-  mo tempo facciano un rimarche\k>l pro-  fitto nella mortificazione delle loro pag-  lioni, e in tutto ciò, che rifguarda la  vita Spirituale. Bifognerà fcegliere un .  giorno della fettimana per radunarli ,  e prendere in ciafcuna volta un giorno  del Combattimento Spirituale ridotto  in Efercizj: e ficcarne ci afchedun Gior-  no è compofto di quattro Efercizj , d*'  una Lezione Spirituale , e del frutto ,  che fi può raccogliere da tutte quelle  cofe; in primo luogo s'invocherà l’af-  fiftenza dello Spirito Santo , e di poi  quello che incomincierà , interterrà i*  Aflfembiea fopra il primo Eferciz io fmi-  nuzzando famigliarmente tutto ciò, che  contiene con la maggior chiarezza pof-  libile: il fecondo feguiteràil fuo ordi-  ne, e così il terzo, ed il quarto. Un*  altro in feguito compendierà la Lezio-  ne Spirituale, ed un’altro ragionerà del  frutto, che fi può ricavare dajtuttociò>  che avranno detto i primi.- Finalmente  bifognerà che tra tutti fi faccia come  una raccolta e tranfunto di. tutti gl’in-   Z z fcgna-    Digitized by Google     »    I    400 L* Accademia   fegnamenti, di tutti gli avvertimenti %  e di tutte le pratiche contenute in que-f  ila giornata $ farà duòpo tutte rimar-  carle bene, e terminare 1 J aflemblea con  una Santa, e forte risoluzione di man-  darle ad effetto. Ciò fatto, dopo d 3 a-  Ver rendute a Dio le grazie , ogn 3 uno  lì congedarà fino alla Seguente Settima-  na per proSeguire nella lidia maniera  una Settimana dopo Y altra fino all" ul-  timo. giorno di quelli Efercizj . Ecco  in poche parole la forma di quella Ac-  cademia, e il Metodo , che bilognerà  oflervarvifi .   Giovanni Bereman della Compagnia  dì Gesù, che morì con fama di Santi-  tà l'anno mille feicento vent 3 uno in  età Solamente di vèntidtie anni dopo  aver vìflìito con tanta ^ perfezione che-  èra ammirato come un 3 ' Angelo di co-  llumi, terminato avendo., il Suo Novi-  ziato, non fi torto fu ammeffo nel Col-  legio Romano, che con la per milione  de 3 Superiori iftituì appieno de 3 Suoi  Compagni una Spezie d’ Accademia Spk  rituale per li giorni di Villeggiatura *  ch’eglino chiamarono non già Accade-  , mia, ma collcqtij Spirituali nel giorno  dì ricreazione . In quello giorno per  tanto eglino fi i adunavano Sotto qual-    Digitized by C      ^opgk     bel Combnttìm . Spirituale» 401.  che verde arbofcello, e conferivano in-»,  fieme per lo fpazio d’ un 1 ora della vir-  tù, che fcelta avevano nella fettimana  precedente * e ne trattavano in quella  maniera* Uno apportava la definizione  della virtù prefceha^ notava l’altro gli  atti * die fe ne potevano praticare sì  interni come edemi 5 il terzo accenna-  va li motivi» che fe ne potevano Rica-  vare; 1 J altro i mezzi per giugne'rvij e  finalmente alcun 1 altro raccontava gli  Efempj decanti , che particolarmente  s 1 erano in efla efercitati * Nel corfo  della, fettìmana ognuno preparàva ciò  che doveva dire* e nel giorno della Ri-  creazione elfendo radunati , lo propol  nevano in brevi fermoni, e con molti  fchietezzà * e femplicità . Finalmente,  era permeilo a ciafcheduno di proporre  quel dubbio, che gli era in grado fpet-,  tante a quella virtù medefima.   Ecco una perfetta immagine * e mo-  dello dell 1 Accademia del Combattimen-  to Spirituale: imperciocché ella contie-  ne qileMifCorfi, che appunto bramo fi  facciano fopra gli Efercizj ,/di ciafcun,  giorfìo, fópra la lezione Spirituale , e  fopra il fruttò , che fe he può racco*  gliere, e que'Colloquj fpirituali utilif-  fimi per imparare tuttociò , che è ne-   Z 3 tef* ,    Digitized by Google     40 i ì’ Accademia   beffano per ottenere la vittoria fopri  le nottre paflioni, e per efercitarfi nel-  la pratica delle Virtù» e per giugnere  più pretto alla perfezione Criftiana.   Coloro, che entravano ignoranti, ed  incolti nell’ Accademia de’ Filofofr , ne  iifcivano sì ben*ammaeftrati , e fapien-  ti, che quando fi volevano rimarcare le  belle doti d* alcuno, foleva dìrfi 4 JEgU  ' 'viene dall* Accademia, Ed oh i qui si >  che di buon grado polliamo efclamar  con r Apoftolo ( t. ad Con 6 . v. if. ) :   £ qual rapporto vi è mai tra Gesù Gri-  llo ed il Demonio ? qual convenienza  può efiervi tra il fedele e 1* infedele ?  Certamente, che non vi può ette r al-  tro paragone tra quell* Accademia e   S uella di quei Filofofi , fe non Quello  etto, che può efiervi tra la luce, eie  tenebre , o tri la verità e la menzo--  gria: onde mi perfuado , che il profit-  to da riportarli , avrà almeno quella»  Vantaggia, che fi pòttederà veracemen-  te ciò,* che que*Filofofi non potevano  avere che in apparenza, e che coloro,  i quali ufeiranno da quefta Accademia,  daranno chiaro a divedere, efier* eglino  altrettanto fuperiori a loro , quanto la  grazia è più fublime della natura, e il j  lume della fede formonta quello della   ragie-     - Combattimi Spirituale ; io f   y iven ^° non ,PÌ‘* da Uomini  brutali e terreni,- ma da Angioli mori   rr. 1 » oppur dd Uomini celefti ,• e di-  Con tutto ciò io temo ancora che   SS flwì i ' en °- °PP orfi > o almeno   fircnw ,on 1 l ani ‘Jdefta Accademia,-   2ST, que !j? » in ( cui non fi tratta ,  che di mortificare Je proprie palTioni^  i rinunziare a fe medefimo , v di difprez-   , £ rC f 1 ’ e d abbórrire tuttodì   che infinga e folleticà i fenfi , é ferrei   2 f°{? en to alla concupifcenza.- A qu£   ' n,/ J a i ^ er ? non mi re da a dire $  due cole; la prima , che Platone feci  feri vere quelle parole di Pitfagor* fS   r° n * ^ Ua Acca ^ m ^ ;  LZ Àlf f* porvt tl ? iede * u non   Uppia la geometria, cioè i dire , collie '   vitadi qtìé*   forare. no*   k S j** / ■/“" *#***.' Così foprai  baSh^ 1 c qiI - efta Accademia del Cedi-   taratSrf^n PintU ?' C fótte ili   caratteri ben grandi quelle parole dell'   Apoftolo Si Paolo' al iuo difcepoloU  vita ( i Ti » 6y é ** eterna   **«* ** stes&s   * 4 tua-    Die     404 Z? Accademia   tuale, che ha per fua mercéde la vlttfc  eterna: il che efier ci deve d* un for-  tifluno filinolo perchè combattiamoge-  nerofamente le nòftre paflìoni, e aflog-  gcttiamo li noftri difordinati appetiti >  mentre come c afllcura V Apoftolo , li  patimenti di quefta vita non fono da  paragonarli alla gloria , che fperiamo  nell’ altra» , v   _ La feconda cofa che devo loro ag-  giugnere fi è, che il medefimo Plato-  ne veggendofi d una compleifione for-  te e robufià, e temendo , che il fuo  corpo non faceffe qualche oliatolo al  fuo fpirito nello fiudìo della Filofòfià*  fcelfe per luògo della fuà Accademia  un dìftretto paludofo e mal l'ano pet  ifmagrire e indebolire la fua buona e  gagliarda complefrionc , affine di recar  ■maggior forza allo fpirito fopra le fue  paliioni con T abbattimento di quelle  del fuo corpo.   , Or fe un Pagano ha ratto tanto >  che dovrano fare i Criftiani ? Sarebbe •.  in vero una cofa ben vergognofa, sve-  glino ri cu fafiero d’elfere di quefta Ac-  cademia, perchè non vi fi tratta fe non  di ciò, che fdfte a infievolire il. corpo  per fortificare lo fpirito, e ad afiog get-  tare i fregolati appetiti per render 4 a   ra*    4 ^ Combatti*». Spirti tale. 405  ragione più fciolta , e libera nelle fu?  operazioni , quello, io diceva, farebbe  un procedere beri da vile , e che non  mi debbo in verun conto afpettare per  Io meno da coloro , che Sanno qual-  che defideriò per la virtù , e che pen-  dano* e riflettono qùalchè volta alla ri-  compenfa^ che ih Cielo ila preparata  * Colóro, i quali ii sforzeranno debi-  litarli a combattere generofamente fot-  ta le infegnc di Gesù Crifto*   1 1   Z Aprimènto dell 1 Accademia del Comm  battimento Spirituale .    L A prima cola, che Gesù Crifto c  ìnlinua nel luo Evangelio , per   p CC i*vr C * P er ^ ez * one Criiliaria cori  1 altiilìnla iiima in cui la pone , è uà*  ardente desiderio d’acquittarla . La pa-  ragona egli ad uri tei oro nafcotto , e  3, hria gemma preziofa per infegnarci  il di lei guitto pregio, e per farci ve-   der j* ? • * no ^ rò ardore nella ricer-  ca di lei giugnere deve fino alla tota-  le rinunzia di tutte E, altre cofe.   Dopo d’averci fvelato il pregio ed  il valore, di .quella perfezione , e d' a-  vwcene impilata la brama con quelle:   7 amili rudi ni i un’altra ce he ad-'   - 2 5 dna ,    Digitized by Google     * ,   4 © (5 " li Accademia ~ *;   ita, la quale pone alla difperazione K.  Codardi è gli oziofi, quando per altro  Con erta c' infogna il modo, d’acquiftar-  là, imperciocché ce rie parla egli inve-  ri luoghi del fuo Evangelio fotto il  Simbolo* d’una guerra e d'una batta-  glia, in cui non biiogna aver meno di  coraggio che di forza ( Mattivi 1 1. ) •  Egli dice in un luogo , che il Regno*  de' Cieli s’acquifta con la violenza, e  che non T ottengono fe non i generori  e forti ( Matth, io. ); in un’altro, eh*  egli non è . venuto al Mondo che per  accendere il fuoco d’uria guerra impla-  cabile tra i defiderj delta carne e quel-  li dello fpirito ( Luci 14* v, 3 1. )> ed  in un’altro ci addita la cautela e dire-  zione neceffaria a quella guerra , infe-  gnandoci il fegreto di renderci invin-  cibili con l’efempio d’uri Re, il quale  Volendo portar le lue armi in paefe ne-  mico, confulta co’fuoi coniglie ri pri-  ma di porri in campagna, fri non aven-  do che dieci milla Uomini , debba e  polTa andare ad invertire un’altro Prin-  cipe il quale gii venga incontro con  ventimila, e chef temendone un’ infeli-  ce erito* rifolve dì ricercargli la pace ,  e gli invia melfaggiéri a quefto effetto?  quindi conchiude , io «vi di$o quefto ,   ' pgt-    Ècl Cojnbdtttm . Spirituale » 467  perchè vi è di dovere , che intendiate  bene, e Tappiate, che' lo ipogeamente,  é volontaria rinunzia di "tutto ciò che  r Uomo 1 può avere, e di tutto ciò eh’  égli e , non è meno neceflaria a miei  feguaci per la lor perfezione, di quel-  lo forno gii Uomini ed il danaio per  la guerra. Eccellente lìmilitudinein ve-  ro] con là quale Gesù Grillo ,, in cui  raccolti Hanno tutti li tefoti della feten-  za e della vera fàpienza , c infegna , '  Ohe là forza ed il danaro' non fono più  neceflarj ai Principi per, far la guerra  Contro i Potentati della terra, di quél-  ino ua neceUàrió ad ufi Cridiano' il di-  itacco da tutte le cofe, per far lagner-  ai contro i vizj e le potenze interna-  li j e che ficcome l’oro ed il ferro fa-  ti 0 . per l’ordinario li due principali dró-  ménti y che fervono a conq iridare gli  Imperj del Mondo 5 così la povertà, il  difprezzo delle ricchezze e di fe me-  defìmo * e la mortificazióne delle no-  /tre pailìoni lono i mezzi piùficuriper  gìugnere alla conquida dei Regno de'  Cieli 1   • b ordine, che tiene Gesù Grido per  iftruirci fopra una verità sì rilevante è  quello dello, che noi dobbiamo olièr-  Và*e per approfittarci di quedi infegna-   1 # metF     408 Z? Accademia  menti. Primieramente dobbiamo con-*  cepire un* alta Ili ma della perfezione  Criftiana, ed apprezzarla, non folàmen-  te più di tutti li tefóri della terra, ma  ancora più di tutto ciò, eh" è meno di  Dio; dobbiamo poi accendere nei no-  ftri cuori un 3 ardente brama di quella  perfezione , efiendo certi , eh’ ella ci  farà data a mi fora del defìderio, della  fame, e della fete, che ne avremo, a-  vendo detto noilro Signore ; Beati quel-  li) thè hanno fame , e fete della* tufi tuia,  ìmpércìdcchè faranno fat oliati ( Matth^s*  •v, 6. ) ; finalmente poiché per farne ac-  quifto, e poflederla è necefiario., che  prendiamo Tarmi, e ci rifólviàmo afi>  ilenere una guerra, che ha mamme sì  diverte da quelle degli Uomini, come  fono di difprefeiar le ricchezze, di ri-  nunziare a noi lreili e a tutte le cofe *  di mortificare lì noli ri difordiriati appe-  titi, e domare le tìoftre palfioni, e poi-  ché abbiam duopó di condotta; di Con-  iglio, e definizione per acqui ilare gl*  indirizzi neceflarj ad una guerra fcì dif-  ficile, e perigliofa, dobbiamo impiega-  re tutte le tìoflre cure e fóllecitlidirii per  edere ammaeftrati , e beh addeflrati in  quella milizia di maniera , che nulla  ignoriamo di tutto ciò , che rifguarda    2 )éi Combattimi Spirituale « 40^   Un* affare , ed un’ efercizio sì impor-  tante. ..   Il Precettore di ^uert* Accademia è  Gesù Crifto, poiché tutti gli ammae-  ftramenti che vi fi danno , j noli fono  che la di . lui medefima Dottrina , e  tutti gl 5 indirizzi che vi fi prendono ,  fono cavati dalfefenipio di lui -, e de'  Santi che 1* hanno perfettamente imita-  to, ed i Squali hanno potuto dir con S.  Paolo fiate imitatori noftrì , come noi lo  fi amo di Gesù Crifto ( 1. Con ir. tt. iJ) •  Il Combattimento Spirituale ridotto  in efercizj è il libro * di cui fi deve  tifare ih queft 3 Accademia . Inciafcuna  Aflemblea fi prenderà lina giornata di  quélH efercizj e ficcome ciafcuna gior-,  nata è comporta di quattro efercizj , d*  lina le^iorte fpirituale , e finalmente del  frutto > che fi può raccogliere da tutte  quefte 'cole, quindi li radunati nell J Af-  femblea ragioneranno per ordine , co- »  ine abbiam detto nelfiftituzione di que-  lla Accademia: li quattro primi riferi-  ranno ciò che fi contiehe ne" quattro  efercizj, il quinto dirà ciò * che avrà  hotàto. nella Lezióne Spirituale , e il  fefto interterrà la compagnia fopra il  frutto, che fi può raccogliere da tutto  ciò, che farà fiato detto; dopo di ch«   fip*-     > *    la, che deplora^ S. Paolo lctivendo al   lla è la fchiavitù del Demonio, il qua-  le tiene lchiavi ne’ fuoi lacci coloro ,,  che ubbidiiconq alle proprie pa    T)el Combatti m. Spirituale . 415   polche con una deplorabile tirannìa fi-  gli fc ne ferve come di tanti fcHiavi ,  eligendo da loro tutto ciò, che vuole.  Rilbgna dunque far F ultimò sforzo 'per  llabilirfi in quelle belle difoofizioni, e  attendere in quella guerra la ricoinpen-  fa, che infallibilmente ottiene un Sol-  dato eh" è generofo , e che combatte  per la eternità v Oh quanto e amabile  quella guerra ! poich’ ella ricolma rii  gloria, e di meriti coloro, che. dà /lei  fono impegnati a combattere le pro-  prie paflìoni , $’ eglino la efeguifeono  con la collanza, e col coràggio , che  devono * Oh quanto fono felici, efor-  tunari. coloro , eh 3 entrano in quelle  battaglie ! poiché Combàttendo diven-  tano più forti , s* accollano più da vi-  cino a Dio, dimollrano la verità e la  fincerità della lorfede.* animano col  loro efempio li più codardi alla virtù,  e loro difvelàno gl 5 inganni del Demò-  nio, e finalmente fi rendono degni di  viver’ eternamente in compagnia degli  Angioli, e de" Beati.      Digitized by Google      L’ Accademia   PRIMA ASSEMBLEA 1 '   jfj elt Accademia del Combattimenti  Spirituale i   trattenimento primo.   Sopra il primo Efercizió della.prun^  Giornata   là che propriamente confi ft a la Vitti  Spirituale > o là Perfezione  Crlfi aita i   ti tìtolo di queft’Efercizfea cl fe W*   I der chiaramente, che 1 Autore del  Combattimento Spirituale, e quello ;  Che l’ha ridotto in Eferciz, , volendoci   dare una perfetta cognizione ed idea   della Viti Spirituale* e della  ne Criftiana ; olfervando M medefimo  Ordine, che San Dionifio 1 Areopagita,  é dopo lui tutti li Maeftri e Dottori  della miftica Teologia hanno oflervato  per darci una perfetta cognizione di  Dio. Imperciocché fe qùetti grand iu>i  mini per Melarci nei lorolcntti qual-  che idea della grandezza di Dio, fife-  nò fervit con telice riufcimditc» del a  negazione i e dell’ affermazione , .dell  attrazione, e dell’attribuzione , cioè i    i   i   11   r   t   f   1   i    Digitizad by Googl?     Dtl Combattiti}* Spirituale • 41 f   dire di quefte due sì differenti manieri,  di parlare, là prima delle quali efpri-  me ciò che Dio non è, e l’altra dichia-  ra ciò eh’ egli è ì X Autore del Com-  battimento Spirituale, e quello' di que-  lli E lerci z; , volendoci far conofcere  perfettamente ciò, eh 3 è la. Vita Spiri-  tuale , o la perfezione Criftiana , ha  giudicato a propofito d’irifegnar prima  ciò, che ella p'ropri amente non e .   Qiiefto primo Efercizio abbraccia cin-»  que Confìderazionii la prima cafficura  che la Vita Spirituale, o la perfezione  Criftiana non confifte nella povertà, ó  nello fpogìiamento di tutti i beni cite-  riori, nelle mortificazioni , e patimen-  ti, ne in alcuna cofa, che proceda dal  corpo. Ella ci dimoftra, che non con-  fifte la perfezione in fare molte opere  efteriori avvegnaché di fua natura otti-  me, ed eccellenti, come fono le ora-,  zioni vocali , e meditazioni , afcoltar  più Mede, vifitar Chiefe ed Altari , c  frequentare li Sacramenti  e per ricuperare ogni giorno nuo-  ve forze contro i loro nemici « Final-  mente bifogna» che facciamo tutte que-  rce cofe con una intenzione tutta pura  per la maggior gloria di Dio , e col  lolo fine di piacere a lui, '  la terza Confiderazione ci difcuopre  una verità importanti filma, ed è , che  tutte quelle buone opere citeriori , e  tutti quelli fanti eferciz;, i quali , fic-  come abbiam detto, fono cofe buone e  -ante di lor nafura > fono però di fo-   , veiir     l’Act&mt* anche? .   yente ^ci^àperti reoforo.,   molto piu dei p^ c _ — — " —   pel C&mbatt\m. Spirituale . 4*9   La quarta Confiderai one è un ri?  gratto al naturale di quelli, che s’abu-  / ’ fano di quelle «cofe efterìori sì fatta-  mente, che riflettendo alle loro imper-  fezioni non fapremmo più^avvifarli per  quelli, che pi apparivano. Elleno fonp  accennate per ordine in quella Confi-  derazione , e per non ommetterne alr  cuna, ne rinnoverete la Lezione pag.   La quinta è la più importante, e co?  me l’anima delle precedenti. Efìfa im-  prime nei nollri cuori un fanto fervore  per non lafciarci ingannare dalla nollra  pattira corrotta attaccandoci  Crìjliana , . ;   S E avelli a dire qualch’ altra cofa di  più di ciò, che di vifato nelle quat-  tro confiderazioni che compongono  quell’ efercizio. , per ifpiegarc in. che  propriamente ftia ppfta la Vita Spiri-  tuale o fta la perfezione Criftiana , fa-  rei forfè come il Filofofo. Si moni de,  il quale pregato da Jerone Rè dì Sici-  lia a dirgli , cofa fofle ^Iddio , chicle  un giorno di tempo, da penfarvi , paf-  fato. il. quale ne domandò un altro,, poi  un altro, ancora, e finalmente più che  vi penfava, veggendofi più. lontano dal  poter dire ciò. che folfe , confefsò la  lira ignoranza, e proteftò con ingenui-  tà e fchiettezaa, che per quanti sforzi  egli facdfe in quella ricerca , ad altre   più     Del Combattìm. Spirituale. 421  piti non fervivano, che a fargli cono-  fcere Tempre più, ch'ella forpaflava in-  finitamente la capacità della Tua mente.   La perfezione Cridiana ha quello di  divino in fe delta , eh" ella può edere  paragonata a Dio, in quanto ch'ella è  un bene univcrfale, il quale racchiude  tutti li altri beni in si eccellente ma-»  niera^, che nulla v* è Fuori di Dio, che  li contenga più perfettamente . Per la  qual cofa non credo sì facile il poter  dire ciò, ch'ella ha, e ciò ancora, che  ir è (lato detto nel le confiderazioni di  quedo fecondo efercizio, non è, che  uno fcarfo abbozzo dei mezzi per ac-,  quinaria piuttodo, che una perfetta di-  pintura, e deferìzione delle lue eccel-  lenti prerogative, e bellezze.   La prima confiderazione c infegna ,  che per intendere perfettamente, in che  confida la Vita Spirituale o fia la per-*  fezione Criftiana, bifogna confiderare ,  a che ella ci obbliga verfo Dio , ver-  fo noi dell! > e verfo il nodro profil-  mo. Verfo Dio c'obbliga d’amarlocon  tutto il nodro cuore, con tutta f ani-  ma, con tutta la mente, ad adorarlo ,  a benedirlo , glorificarlo , e tributargli  tutte le rcligiofe rimodranze ben do-  lute alla fua divina Maedà col piùpro-   A a fon-    \     4 1 £ L* Accademia,   fondo rifpetto che ci fi a potàbile $ h*  una parola, ella ci obbliga ad un’efat-  tifllma oilèrvanza de’fuoi divini Com-  mandamenti, ed all’ adempimento della  fua fanta volontà in tutte lecofe.Ver-  fo noi ftetà ella ci obbliga ad un fin-  cero conofcimento dei noflro nulla e  della noftra impotenza al bene, della  noftra malizia , e della inclinazione ,  che abbiamo al male, e in conseguen-  za all’odio dì noi fletà, affine d’affog-  gettare più perfettamente la carne allo  fpirito, li fenfi alla ragione , e la ra-  gione a Dio* Riguardo al noftro prof-  fimo efTa ci comanda d’ amarlo al par  4i noi fletà, ed a fervire con carità ed  affetto coloro, che ci perfeguitano,che  c’ingannano, che ci fono ingrati, con-  siderandoli come ftromenti della bontà  di Dio per farci innoltrare nella perfe-  zione , e per operare la noflra eterna  faiute } in una parola, ella ci prefcrive  4* amar il noflro proifimo , come no-  flro Signor Gesù Cri fio ama noi . Ed  acciocché tutte quelle cofe fervano a  renderci spirituali , la feconda confide-  razione c’infegna di praticarle non per  qualche vantaggio, o foddisfazione parr  tìcolare, che fe ne poffa ricavare , ma  femplicemente per la maggior gloria    Del Combattimi Spirituale . 42$   di Dio, o perchè ciò gli è grato , é  perchè tal è il filo beneplacito fenza  fare rifieilione à ciò, che riguardi noi  fterfìi t   La terza confiderazione ci rappre-  fenta una cofa molto importante , ed  è, che la pratica di tutto ciò debb'ei-  fere appoggiata ad urta ferma risolu-  zione di non raffreddarli giammai nei  iioriri efercizj, e che dobbiamo mifu-  rare il noftro Spirituale profitto dalla  maggiore o minore fermezza della no-  lira risoluzione, credendoci più a me-  no innoltrati nella perfezione Crilhana  a mifura, che in noi fi mantenga pii  o meno .colante quella risoluzione ;  ond* è , che dobbiamo perciò Sempre  domandare a Dio la grazia di non can-  giarla giammai,    rendiamo  a Dio maggior fervigio , e gli faccia-  mo cofa più grata, che fe conservan-  done volontariamente alcuna nel no-  stro cuore , faticaflimo giorno e notte   A a z alla     4.z4 L'Accademia   alla fallite delle anime, o fé forpafiaflt* '  mo colle noftre aufterità 'tutt 3 i rigori  degli antichi Anacoreti ; perche Sebbe-  ne lo zelò della cbnverfione dell 4 ani-  me. fuperi quello , della mortificazione  d alcuno dei noftri vani defìderj, non-  dimeno riguardò a noi , devè cedere  alla premura della noftra riforma , in-  dubitata cofà efi'eiido , edere noi più  obbligati a Faticare per la fpirituale  noltrà guarigione) che a proccurare V  altrui.   • »   TRATTENIMENTO IIL   t 1 «   i Sopra il terzo Èfercizió*   & onde nafta in noi la necejfita dì coirli  battere Le noflrc pàjjioni per gìiignere  alla perfezione con la piratica delle Vir -  tildi .   L ’Apofioló San Paolo dopo d* ave*  iftruito il fuo Difcepolo Timoteo,  e divergi’ irtfegnato in che propriamen-  te confitta la Vita Spirituale o la per-  fezióne Criftìana, gli dichiara qual fìa  ■Il Tenzóne ih cui c duopo entrare ne-  ceflariamertte per giugnere a quefh per-  cezione) dicendogli; Intraprendete il lo-  ' 1 . ’ ' ... : dévr-   ** * * ’b*    , 4   -Digilized òy-4*onb     ^3-ì       bel Combattim* Spirituale»   .devote combattimento della Fede , guada-  gnate la Vita 'eterna * Egli .chiama que-  lla Tenzóne , il . combattimento della  fede, cqnciofiachè egli non e ^che pe  tempo- della vita^prefente , che tutta  ravvolge!! nell' ofcurita della Fede 3 ed  è come una notte, , a cui fucceder de-  ve il giorno della Eternità. Ecco il per-  che dopo aver detto quello grande A-  poHolo : Intraprendete , il lodevole com-  battimento della Fede,. immediatamente  foggìugne. Guadagnate la Vita eterna ,  in quanto che quella battaglia .ha pf£  fuo premio la Vita Beata , che non avra   fine giammai ; W»   L* ordine che tiene San Paolo nell  illruire il fuo difcepolo e .Io Hello , che  fi offerva in quelli Efercm ; , e ficcome  1; due primi ci hanno djmoltrato , ijl  che corilìtlà la vita Spirituale o Cnttia^  nà perfezione, cosi il terzo c indegna,  in che cònfiHa la guerra in cui jìamo  impegnati, e donde nalca in noi lane-,  ceflità di combattere le nollre pailionv  per giugnere a quella perfezione. .   Quel? Efercizio contiene tre conhde-;  fazioni : la prima ci dimòHra , che vi  fono due parti nell' Uomo, dai Teolo-  gi chiamate la parte Superiore, e Ul-  teriore . La fuperiore e quella che fi  A a i - «la-    by Google     4*«S E Accudenti» '  ehiama Spirito? o in ella racchiudelì/i  Volontà con 1 Intelletto* il quale diri-  ge e conduce li medéfima Volontà, e  le ferve come di guida e di fanale. La  parte inferiore e quella , che Animale  « appella, e iti quella parte contieni!  r appetito fermavo con la immagina-  2 ione , la qual' è come f Occhio di  quell appetito, che lì muove al di lei  cenno: in quello medelrmo appetito 1’  Uomo fperimenta undeci alletti , che  emani iaitio paflionr o movimenti della  tórta* cioè Y Amore, rodio , la tri-  itezza, il gaudio, il desiderio, la fuga,  il timore, 1 ardimento, la fperanza, la  «tiiperazione , e la collera-*   > v 1*3 feconda Confìderazione c afficura*  cne quelra parte inferiore ed Animale  «on tutte quelle paflìoni era perfetta--  inente foggetti alla parte fuperiore pri-  . ^P ecCato v uu che per cagione  di lui st bella foggezione fi è perduta,  di^ manièra che ella rion ci viene refti-  tuitaf pcf lo» Battemmo avvegnaché que-  1 . Sacramento fcancellir originale pec- aver   - ?°a It0 ^dio- lafciarcf la ribellione del!  nolfro appetito , afHncff ella ci fu un  continuo cfocùù* di virtjì e motivod*    bel Combattivi' Spirituale, 42,7  la terza Conlìderazionc c* infegna  che da quelle due parti sì contrarie, e  dalla ribellione della parte inferiore  contro la Superiore- nafca in noi un^  guerra , che dura al pari della noftra  mortai vita* che quella guerra li fa per  render foggetta la parte inferiore alla  fuperiore ,• cioè a aire ì la carne allo  Spirita, il fenfo alla ragione, e la ra-  gione a Dio : e in quello appunto con-  ìillona li combattimenti , ne quali la  pietà impegna coloro , che vogliono'  piacere a Dio, e che sforzatili di Spo-  gliarli dell’ Uomo vecchio per venirli  del nuovo. Ella pure ci dirhodra* che  in quella guerra non polliamo Sperare  I ne pace ne tregua, actefo che abbiamo  a combattere contro Nemici , i quali  allora fono piu Spietati e fieri , quando  ad efll fi cede o fon ricercati di pacef  ne polliamo corf elfi fare tregua fenza  efporlì a un danno di gran conseguen-  za, imperciocché fe volendo fuggire il  vizio e domare le nollre palfioni, ufia-  mO qualche indulgenza à noi flelfi' , e  fe c accordiamo il godiniento di qual-  che terreno piacere, quantunque inef-  fo non vi fia mortale , ma Solamente  qualche leggero e veniale peccato , la  guerra non laici era d’ edere vieppiù for-  te.     4*8 i 1? Accademia  te", e la Vittoria rara ed incerta, il per-  ché fa di medìeri rifolverfì a non per-  donarla ad alcuno de’rioftri appetiti, e  sforzarli a vincere tutti gli {tegolati  movimenti delle noftre paffiofti.   Finalmente là terza Conlìderazionè  ci rappreferità , che il noftró appetito  fenfitivo è il Teatro di quella guerra  Spirituale, in Cui liarho impegnati per  tutto il corl'o di rioftra vita, e che in-  torno a lui Raggirano ìe ordinarie fca-  famuccie, che abbiamo contro le no-  ftre paliioni j ché in elfo feguonò le  cadute dei deboli j e le Vittorie de’  forti ; e per dir tutto in ima paiola +  Che quello è lo" fteccato, ove lìam rin-  terrati fihó dal primo momento del no-  ftro nafeere ; cne iti quella guerra la  fuga è imponibile , e che bifogria ne-  cdfariàmente non folo combatteremmo  0 vincere, o morire per Tempre*      TRAI-    ♦ '    bel Combattivi . Spirituale. 41 ^   »   , TR ATTENIMENTO IV.   - •   Sopra il quarto Efercizio.   belle cofe che ci fono necejf arie m  quejl a guerra*   1 n * 1 m 1 ^ •   | 0 Apoltolo S. Paolo condottò ferri-   I j pre e mollo da un medefimo fpi-  rito , offerva Tempre lo Hello Metodo v -  ne* fiìoi infegnarrienti. : e lìccome ani- 1  maeltrarido il fuo Difcepolo , dojio a-  vergli di moftrató in che propriameiltÉs  confìlta la Criftiana perfezione, palTa à  ragionarli della guèrra , che ha dà iti*  traprendere per giugnere.a quella pér-  fezione 5. così iftruerìdo i novelli Cri-  Itiani d'Efelo infegna loro di quali  armi fervir li debbano nei loro com-  batti menù, e nel fefto Capitolo , tómé  in un‘Arl'enalè Spirituale tutte vi li ri-  trovano t   Un'Ordine in tutto fomiglievole ÌÒ  ravvilo in quelli Efcrcizj , il primo ed  il fecondo c harinó recata una grari co-  gnizióne della vita Spirituale fc perfe-  zione Crillìariaj quello additandoci ciò  cn ella non e, c|ueltó. ciò che ella è a  Il terzo ci dà a divedere > ,in che ftia : • *   4 ' t ** 4    ì    i   . V    l    Digitized by Googl     13® j} Accademia   pofta la guerra , che ci conviene a b->  bracciate per giugnere à quella perfe-  zione] e il quarto c* infogna le cofe ,  che ci fono neceffarie in quella guer-  ra, e Jé Ai*mi * con le quali abbiamo  a combattere per giugnere al pofledi-  mento di sì gran bene*   Quello Efercizió non è comporto *  che di due Conliderazioni ; La prima c  ■ infogna, che abbiamo duopo di cinque  cofe in quella guerra Spirituale d’ una  collante rifoluziotte* d'un gran corag-  gio, d’Armii di direzione, e d’ ajuto*  tifa ci dimortra, che bifdgna prendere  tìuertd forte rifoluzioile dalla neceffità  della nó-lra condizione e natura * che  C’impegna in una guerra, che non pol-  liamo $ fuggire 5 che bi fogna trarre il  Coraggio e la forza per combattere da  tini verace diffidenza di rtoi rtclfi , e,  . di una grati confidenza in Dio, tenen-  do per certo* ch'egli é con hoì in tut-  te le riortre battaglie per garantirci da  ^(dalurtque danno * purché nodriamo  lidi perfètta confidenza nella fu a pof-  fanza* nella fua Sapienza , e nella fui  infinita bontà : In quanto alle armi , .  quella prima Conriderazionc^ c infogna  in primo luogo, che giacché entriamo  in quello Mondo, come in un campo  . . — Chiù* ’    Digitiz ed by Godale    Del Combanim. Spirituale. 451  chiufp 9 ove bifogna neceflariamentè  combattere 9 dobbiamo tempre tenere  il no Uro Spirito dilpofto e preparato  contro qualunque aliaito 9 e camminar  femore armati per difenderci dagli at-  tacchi de noftri Nemici 9 concioilachè  dalla corruzione della noftra natura 9  dall' invidia dei Demonj, e dalla mali-  zia degli Uomini non ci polliamo ap-  pettare) che nuove forprefe. Infecon-  do luogo vi rimarchiamo , che le Ar-  mi di cui ci dobbiamo premunire 9 fo-  no la relìftenza, e la violenza , fono  quelle armi pelanti in vero, e difficili  ad adoperarli, ma pure fono affatto ne-  qelfarie . Quanto alla direzione > per  Servircene a dovere dobbiamo prender-  la dalfefempio     B Ir TRAT-    Digitized by Google     434 V Accademia   ■■ TRATTENIMENTO V, '   Sopra la Lezione Spirituale del  ; primo giorno.   * i   coraggio, della fona , e della rìfo- '  /azione , che ci fono necejfarie in- qne^ ,  fio Combattimento Spirituale*   N On è fuor di ragione, che Tapri- !   ma lezione Spirituale tratti del  foraggio j della forza, e della ri ibi u- ,   zione, che ci fono jieceflarie in quella  guerra contro le noftre pacioni per for-  marci nella Vita Spirituale^ nella Cri-  ftiaoa perfezione colla pratica delle vir-  tudi, eflendo quelle le prime cofe, di  cui abbiam duopo in un’imprefa , §ì im-  portante, e in cafo non foiìimo alme-  no Riabiliti in quelle fante difpofizioni,  egli è certo , che non (blamente' non  potremmo fare alcun progreflo, ma di j  piu faremo fempre da capo ogni gior-  no, poiché lenza un coraggio del tut-  to magnanimo, e fenza una rifoluzio- 1  ne immutabile non potremmo lungo  tempo perfeverare nei difegno di rinun-  ziare incelfante mente a noi (ledi , ne  combattere i nemici} i quali non ven-  gono    •Pipiti 7 by.Co £ I C    Del Combattivi, Spirituale, 41 ?  gono mai ad alfalirci fe non con le lu-  singhe, ed attrattive della fenfualità per  Sorprendere la hoftru ragióne . Ma co-  me che io Rimo quello ragionamento  al fonimo efficace, quindi giudico che  ha per elfervi più profittevole nè rino-  viate la Lettura, che di narrarvi in ri-  ftretto ciò, che contiene j egli -è per  lauto alla pagina 4 ?• degli efercizj.   TRATTENIMENTO VI.   * >1   • ... Del frutto della prima Giornata •   L I frutti che polliamo raccogliere  da quelli trattenimenti fopra li  quattro efercizj * e fòpra la Lezione  Spiritaale della prima giornata di que-  llo Combattimene Spirituale ridotto in  efercizj fonò fi gradai è riguardevoli ,  che fe àveffimo la bella , forte d' efler  fedeli nella pratica degl' infegnamenti ,  che in efifò ci vengono dati, avremmo  fatta più della metà del Camminò del-  la prima giornata, e potreffimÒ dired'  aver incominciato d* onde molti appe-  na finifconò j e fé ; il nòflro- pfogrefla  corrifpòndelTe a sì felice principio,- fa-  remmo ben tòno liberati dalla fchiavi-  tù, delle nollre paflloni , e in poco tem-  po toccheremmo le meted’un'altiflima  perfezione# . «.   \ Bb 4 il    >y Google      '4 3 6 I? Accademia   li primo frutto che polliamo racco-  gliere da quelli efercizj, è la cognizio-  ne che ci. vìen data della Vita Spiri-  tuale e della perfezione Criltiana . Que-  llo frutto è di grandilfima Importanza,  e per difetto di quella cognizione mol-  ti anziché inoltrarli nella perfezióne ,  per quanti sforzi abbiano fatti, ne fo-  no rimalli ben lontani ; .Sapere dov’ è  un Teforo è lo Hello , che averlo per  la metà già ritrovato, e il noli faperló  egli' è quali un cercarlo inutilmente :  .«iella fteifa maniera le li conofce , in  che di certo lìa polla la vera virtù ,  egli è in certa giù la un averla di già  acquillata, concioliachè ima buona vo-  lontà illuminata da quella cognizione  . tende incontanente a quello tergine *  e v'indirizza tutt i luci efercizj , lad-  dove non lo fapendo, ella non può che  ingannarli,. e : per conseguenza Smarrire  la llrada ed il fentiero, che batter do-  vrebbe per giugnervi*   _ Quello primo frutto ne produce uri*  ..altro non meno eonliderabile , ed c di  non attaccarli mal fernpolofatnente al-  fa pratica di certe fcofe elleriori , e di  non tifarle fe non con diferezione e  « prudenza, e con una grande' libertà di  Spirito, non le conlìderando fe nonco-  c.' i me    'ùQoyC - *     * % - I -   X>*ì Còmi Attlrn, Sprillici'. e . 43 7   jné mezzi per vincere le nollre pallio-  rii é per praticare [più agevolmente le  Cridiane virtudi. t . *   Il terzo è di confervare nella riòltra  memoria una particolare jemìnifccnzx  dei vizj , ai quali foggiacióno coloro >  eli è affettano quelle cofe effe ri ori , e  che vi fi attaccano di troppo, per aver-  li in orrore, ficcome pure il loro (la-  to, che Dio abborrhce , e nel qitale  accadono fpaventeVoIi cadute.   Il quarto frutto che ne dobbiamo  raccògliere fi è di praticar fedelmente  tutto ciò, che abbiamo di vi iato nel, . fe-  condo trattenimento fopra il loco lido  efercizio, il quale ci fpiega. , jn che  pròpriamente confida la vita Spirituale  e la perfezione Cridiana, regolando fo-  pra quede pràtiche il nòdro tenor di  vita . \   Il quinto è di fervirci beri* a dovere  della refidenza e della violenza eoa  tutti gl* indicizzi sì chiaramente accen-  nati nel quitto trattenimento fopra il  quarto efercizio, come d* armi Tempre  vittoriofe , che iono le più uiate in  quedo Spirituale Combattimento,* e di  inarcare di pedaggio le cinque cofe ,  che ci fonò neceifarie, vale a dire una  fotte rìlolljzione , un gran coraggio >   > ie   • I    Digitized by Googfc    L' Accademia .. ;   ié armi , la direzione , e gli awti t   ictat nsffiss£   asai»   “luto ?»i” «» %FStÈ£Sk   to de’noftri trattenimenti nella leconda   ran'jri3.nziit » in cui bisogne ,   raaanaii^a ? . _ j.u* ;* rmpU-a.oror    fi voS^prendS l{J|*   libro degli eferciaj «  chietina in giro faccia la leeone  éfercizio, o del i oggetto, fopra.  gli toeberà a ragionare.    Fine dell’ Accadenti» del Contatti-'  mento" Spirita Me» ,     . Titola degli Efercizj; e Lezioni dei dieci  Giorni che fi contengono in quello Li*  bro del Combattimento Spirituale*   INTRODUZIONE, ' *  Dell* Umiltà di quelli EJercizj , e delle par-  tì thè li compongono .   1* GIOR. Della perfezione Criflianà , del-  la guerra , che dobbiamo fare alle nojlrè  pajftonii et*' pag. *   ESERC. V In che propriamente non confi*   Jle la Vita Spirituale , ec, ibi d-   ESERC. I». In che propriamente confifla Id  Vita Spirituale , ec. . , 1*   ESERC. III. Donde Hafca in noi la necef-  fità di combattere le noflre paloni ec. i i  ESERC. IV. Delle cofe t che ci fono necef  farie in quefla guerra * n   Le Lezione Spirituale pel primo Giorno *  Del coraggio , della forza, e della rifolu ,   - , tione* } ... , j «7   II. GiOR. Di cofe , c«i dipende id  , gran parte T efito delle noflre vittorie. 40  ESERC- I. Della diffidenza di nòifleffì ib„  ESERC. II. Della confidenza i che dùbbia w  * ma avere in Dio - 46 >   ESERC. III. La maniera d‘ acquìflar tutti  ■ . infieme la diffidenza di noi Jlejft . 5 r   ESERC IV. La maniera di conofcere , fe  k operiamo veramente con una fincera dif.   , fidenzd di noi fi e (fi , ec» 56   La Lezione Spirituale pel fecondo Giorno.   • Della grazia , eh' e il primo nece/fario foc*   • corfo in quello Combattimento > 6 a   III*    L    i    Digitized by Google     I    '■ 44° * j a/   ili. GIC5R. QuaI maniera fa duopoàifpory   re il no flro intelletto, ec* '   ESERC.. I. Come fi debba, purgare il * 0 d r0  intelletto dall * ignoranza . , '•« ; »   ESERC. H. Ciò che bifognd off e - ■   . ESERCi lHi A fi *    7 *    ftro intelletto da ogni cr ,^'P 1 ' ’ e tl   . vl r ’L. 'imaginazione . 8 rO 2* Cautele , c£c ci /e»c «ecc/^  ^ V*r;e 2ft gaetfo Combattimento . lof  É$EKO- I. JU regolai che e di ben   ‘indirizzare la- .ne/ira intenzione , ec.   ESERC. lì. Òwc 7* *» P™/*;.   ; f/J , c£c dpf/0 abbiamo della purità   d y intenzione . ec. ^ - A . f 10   ESERC. 111. Delle due 'Volontà centrane ,  ^ che fono in noi , ec. .. .. . *?*   ESE R C. IV. L* maniera ai combattere con-  . tro i movimenti de [enfi , cr. ( ’ •_ , ^ t   la Legione Spirituale pei quarto Giorni .   T>clV amor di Dio . . • . - . * 1 - 7   V. GIOR» D* alcune cautele , c»e et J fino  * nece/farie in. quefio , Combattimento . 144   ESERC. ì. Ò.M0* dobbiamo Riportarci i ibtd.  ESERC. II. La maniera di refi/ìere ai moti  ' fuèiianei dèlie Jtope pa/fiow , ^ A I4£  ESERC. III. Df//« cùfiodta det Jen(t nictj*   farifsimu . / . «. .•   ESEC. JV. £g iW^gr/g per combattere la   negligenza e ^ ,ói    llQitized by Google    ■ : »>»'£* tomùnfurfu J-,^ m [ c0 ’ c "‘ “ ! ^“ l -   */Rc f. .m   bserTh ;w!   .' • ' ^mUtnre^T "***'   %->£&CdV.DelU diverCa n ' **' l "   i.£«y.*»ctrt‘Kz's2 , y   "Jteà^K'a   vtti'fels s "'“^ •   ÉSERC 3i   La ^LezTone*   'pbiiijogn* cenfe^rlìi ' eI j™° C orni!   pene interne' e, ■* P*ee del CHore ntUe   vili. GiOR. V/L.7- - ‘ . ' *«?   ESER.C,     i   ES£RC. !. Qua li fieno gli ef ereizf , coi quali  acquift eremo più ftcur amento , e in minor  tempo le virtù crtfliane , oc . ibid*   ESERC, li.. Delle difpjòfizioni più neceffarie  per acquiftarè le virtù.. •   ÉSER.C; III» Che hon fol amente non bi fogna.   fuggire le occafioni ài praticar le virtù . i9t  EsERC.. 1 V* Che non bifogna punto deterrai •  'pare il tempo . • . 8   Là Legióne Spirituale pernottavo • forno.  Delle armi , che ci fono neceffarie in quejló  Combattimento*, et * - tot   lx. GIOR ' Itegli art'fiz) > de’ quali [ì ferve  * il Demonio in què/lo Combattimento •   ÈSERC i Z Deiy Ordini cheofferva il Ùemó i,  mo nelle fue battaglie , ec. , ibid»   ÌSEftC. II» Delle arti, di cui fi fervè il De*  y toìoviói • . i . . ... x   ÌSERC.III. Detle artiche ufa il Demonio . 3*4  feSERf , V. per qual cagione i nofin buoni  proponimenti non abbiamo d'ordinario il  M. effetto i ... ■ - 31*   , La Lezione Spjricaalg per la nona r  Giornata degli Etercizj • . ,,   Selle diverfe forte d' orazioni • ^ - ^332   X. G'QR» D ’ alcune altre arti , di cui /   Ve il Demònio . , ■ , . . .   ESERC. I. D 1 una f otti lift ima alluni a del t  Demonio. r   ÈSERC. IL Dell " indifcretezzà , ch l e un aU  tra inganno del Demònio ... .   ESERCÌ. III. Di un * altra arte, di cut il  Demonio fi ferve, eh $ d infinuarci catti .  W concetto del n offro prof ùnto . j 6 *    Digitized by Google    44 )   IV. Degli jfr afa gemmi , de' quali  T fi ferve il Demonio contro color o , che hanno    'acqui data la virtù , e fono gì  perfezione , per farli cadere da  lìce flato , ec, •   , La Lezione    lunti alla  quejlp fe ,  16S    Giorr.o .   spilla divozione fenfìbile, delle Aridità , ec,  che d provano nell' Orazione . 377   X' Accademia del Combattimento Spiritual  le ridotto m JEferctzj , 591   V Aprimento dell ’ Accademia del Combat .  timento Spirituale , 40S   PRIMA ASSEMBLEA.   Dell* Accademia del Combattimento . 414  Trattenimento f. (opraTT primo Efercizio  della prima Giornata*   In che propriamente confida là Vita Spiri-  tuale , 0 la perfezione Cridiana. ibid.  Trattenimento U. fbpra il II, Efercizio .  In che propriamente conjijfa la. Vita spiri *  t fiale > 0 h perfezione CrifltànaV A io  Trattenimento III. lopra il HI. Efercizio .  D'onde nafca in noi ' la necessità [di com-  battere le noftre paf sioni . 42.4   Trattenimento IV. fopra il IV. Efèrciziò.  Delle cofe , che ci fono neccfjarie in queda  guerra', ' 429   Trattenimento y. fopra la Lezione Spiri-  tuale del I, Giorno .   Del coraggio , valore , e riduzione , che ci  fono mceffar) in quejlo Combattimento, 4)4  Tratte nimento Vi. p  pel frutto della prima giornata . * 45 c   NOI     NOI RIFORMATORI   l   dello Studio di Padova.   A Vendo veduto per la Fede di Re-  vifione, ed Approbazione del P.   Fr. Paolo Tomafo Mannelli In^uijìtor del  S'Officio di Venezia nel Libro intitolato  È Combattimento Spirituale del V. p, TX  Lorenzo Scapoli C. R. jH. ridotto in dieci y  giorni et. trafportato dal Prancefe M. S.  non v’efTer cos’aldina contro, la Santa  Fede Cattolica, e parimente per Atte-  flato del Segretario Nollro , niente con-  tro Prencipi, e buoni coflumi , conce-  demo Licenza a Zuanne Tevernini Stam-  pai or di Venezia , che polli eflfer Rampa-  to, ofTervando gl 1 ordini in materia di  Stampe, e prefentando. le {olite Copie  alle Pubbliche Librarie di Venezia , $  di Padova. ••   Dat. li 30. Settembre i74^«   ( f. Alvife Mocenigo 2. Rif.   ( f. Zuanne Querini Pr. Rif,      Digitlzed by Google    \     95.^3225       r      'i    j     & Scupoli. Keywords. Refs.: Luigi Speranza, "Grice e Scupoli," per il Club Anglo-Italiano, The Swimming-Pool Library, Villa Grice, Liguria, Italia.

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