I L COMBATTIMENTO SPIRITUALE DEL VENERABILE PADRE D. LORENZO SCUPOLI Cherìco Regolare Teatino , Ki dotto in dieci Giorni DI ESERCIZI SPIRITUALI, Con un Accademia propria per ben eferci • tarfi in quejlo Combattimento > e per raccogliere da vanni Tevernini 'AUTnfegna della Provvidenza. Con Utenza de Superiori) e Privilegio . Digitized by Google pref azion e ( vita fìgnabat i e quefio è il primo aVvcrtìniento che vi reco , Non bi- fogna poi f affare precipitofamente da ut ali" altra confi der azióne 5 ma fà duopo . an- zi di fermarfi con profonda e feria medi- tazione y affine di dar loro tempo .£ Opera- re fecondo la loro virtù 5 imperciocché al dire di Seneca : nihil tairi utile eft,quod irt ttahfitu profìt ) e vuòl direi non v ef- fe* co fa 3 per utile eh * ella fai la quale giovi prefa di fuga . Sopra tutto fa di me- fieri , che a tutto vofiro potere procuriate 'dì p affare dalla meditazione Alla pràtica > imperciocché febbene quejli efercizf compo- fti fieno di diverfe confi der azioni ? con tut- to ciò non le chiamo meditazioni ^ ma efer- cizj 5 indifpénfabil co fa offendo per apprc» fittarfene di pajfare dalla confi derazione all azione i Io confiderò i prefenti bi fogni dell 3 Anime j e f apèndo molto bene 9 che molti valenti Uomini prima di me hanno '■faticato non poco a vAnt aggio dell* intellet- to y e che quefta parte intellettuale - ha con thè pienamente foddisfarfi nel conofeìmento della verità in un prejf oche infinito nume- ro di libri Afeetici ? di cui è pieno it Wn- doj Digitized by Googli do , rivolgo le mie maggiori premure filli , 'volontà, come fili fi piu debole, e , qu finti -fo e pojfio 3 fipprejlo i mezzi , per int ertene- re quefifi potenza, incoft finte tra, i confini del fiuo dovere .* procuro eziandio di pre- munirla contro le fialfie apparenze di atte-, gli oggetti , che pojfono -fidarla , ed impe- gnarla, nel pernizìofio freg iamento di fine pafifioni : fi qurfio fiine iftrurfco e difipongò coloro che [combattono in fiegreto , per far foro conoficere gli àrtìfizj del Demonio j fi perchè fiappiano la maniera , con cui trioni fare con una genero fia refifienza : Li portà . go finalmente in iftato di combàtterà coli perfieveranzfi contro le pfijfionì della Ipr anima,, e contro gli abiti cattivi 5 è le mài* v aggi e inclinazioni della lor carne : impèri ciocche , fiebbenè ora fi àno ’efienti dall oh* .bligo di fieguitare Gesù Crifto nel combatti "i mento di fina pajfiìone efiponendoci alla, morte per amore di luì, noti poffi amo pera difipenfiarci dal dovere , che abbiamo , di refi fiere ed opporci ai vìzj ed alle tentai zioni , e di fiaticare e di combattere come in uno Spirituale arringo per fiotto mettere il corpo aliò fipirìto , è per rendere la nofir Anima interamente fioggetta a Dio . , La ritiratezza, e lo fiudio dì fie mede-, fiimo ejfiendò ì più fiicuri ripari, di cui u- : * fiar pojjìdmo per sì genero fia imprefia , mi à * tu- r Digitized by Google lufnigc , mio tarò lettori* che approverete 1 ti mto p enfi ero , dì recare al Pubblico al- cune regole, che la lur.ga pratica, ed ap- plicazione a quefio eccellente libro delCom- • battimento Spirituale mi hanno fatto cono- feere infallibili , e neCeffarìe * ^* e primi Secoli della Chiefa, ne* quali tutti i Principi erano giurati nemici d’ una Pei igiene ancor bambina , e le loro armi impiegavano in perfeguìtarla , era duopo rinforzare il coraggio de fedeli, fortificare in loro ccflanza, raffrenare il loro zelo y W infiammare il fervore della lor divo- >%Jcne, perchè intrepidi fofieneffero e la pro- fonda de* manigoldi , e tutti qué ' più cra- ' deli tormenti , a cui di fov ente erano efpo- ftì k Ma d •perche quelle perfecuzìoni fono del tutto [vanite , da che la Religione fa- '/ita in trono ivi regna gloriofa e trionfan- do ove Ora più vìlìpefa e combattuta , ci 'ritroviamo eftcfiì ad altre battaglie , per le quali non cì fono meno necejfarj la co- fi anz a, il zelo, ed ri fervore de’ primiti- vi Cripti ani, In luogo di que nemici at- * ferrati e dij frutti, altri ne fono infortì in Apparenza meno crudeli , ma in verità più fieri e pcnoizJefì . Li fedeli d* aliar a f off ri- vano delie violenze efieriori , ma godevano bei loro interno una vera pare', ogni cofa xkc /e cirxemav*} era in tumulto, e loro mi - Digitized by Google •\«t Zìi «> >. JJÌ ! CV f wì :;w i w ( .'iJ c:r l li! i r « • jn tcÀ &• r/** r& rii' ,/ > • J> -tfl -ÌP! né ■a ' fi f minacci Ava, il totale eccidio > ^2^ g-#* 4 tumulti e mi ?icic de non -penetravano fino alla loro anima 5 rie tampoco erano capaci di perturbare quel dolce ripofo 3 dì cui go- devano dentro di fe me defimi * Lì Fedeli del noftro tempo per lo contrario godono la pace efieriore , ed Ogni eflrinfèco obietto lo- ro non dimofira e promette che profperità , è ripofo } ma fojfrono la guerra interiore > il loro nemico più crudele è dentro di lor 7 riedefi mi 3 v nel fondo del loro cuore fen— tono turbolenze e tontrafti ajfaì pia gagliar- di ^ e Ciiideli di quanti ne pròv afferò i pri- mitivi fedeli nelle loro pérf edizioni 5 di maniera che ben può dìrfi con verità > che ia Chic fa per fegui tata era piu felice della Chìef a regnante ) che le adunanze 3 che al- lora fi facevano nelle Caverne e di notte 3 recavano affai pili di coniazione dì quel- le 3 che ora fi fanno a chiaro giorno } e nel- la magnificenza e fplendore delle nofire Chìefe j chéìl filentio dì quelle ìftforideva tiel loro fpirito maggior gio/a e ùo^fiénte', di quello noi ricaviamo dalle noftrpffiìufi- che piu feelte ed eccellenti ; c finalmente js che i F afiori di que tempi erano béri fir t gl or lofi. 3 perchè non aveano altro lno& 0Vr pafeere 3 e comuni carfi *//* /*, ’ (fre'im fuor che le Catacombe, e lì Sepolcri y dì quello fieno i P afiori d‘ oggidì per la ma- 3 f gnì- , gnificenza dei loro Palazzi y e per é vantaggiofe j per lo contrario > la profperità di cui noi godia- mo, ci nuoce > Egli è certo > che de 3 fedeli affai meno ne andarono allora eternamente perduti fotto le calamità che foffrivano y di quello \ora ne pèrifcano in mezzo alle felicita i che pojfegonò l • «*\ - - 15 a tutto ciò voi ben vedete , 0 caro Let- . tore i che le Jlràde più agevoli e piane non fono fempre le più fi cure, e che Ì Anima j che prende à feguìtarle s diviene per lo piti si negligente , e difàttent a nel fuo cammi- nò i che fi pone ad epui dente rifilò dì per - derfi t Vi fono dellé calme pernizìofe e dan- Hcvolii e delle paci f vantaggiofe ed infelir ci ; Quella Roma ,' che fi mantenni glorìo- f a finoche ebbe nemici firdnieri da combat- terti tofloche tutti li ebbe' foggiogati e vìn- ti i fi diftrujfe da f e me defi ma nella tal* ha dèlia pace, e nel godi mento di fue yit- toriè : èd in fatti uvò de fuoi Cittadini 9 che ben di lontano vedeva il principio dèl- ia fna dìfiruzìòne , così la deplorava : Et patimur longx pacis mala , l«- vior irmis . . ^ Allorché la corruzione d 3 una lunga cai- rn a y e d 3 Una piu foda e cofani e profferirà c a fi / 1 Digitized by Googl C afflile per jedtirci, potremmo dire lo fi e f- fo ì ma ciò non ballerebbe per garantirci dal danno j fa di me fieri difenderci con coraggio , e refifiere alla forza di quefie la- , fìnghiere tentazioni 3 e quando non lo pof- fi amo fave per le vie ordinarie, e che il mondo con foverchìa forza ci fi opponga , è duopo al lontanar ferie , e cercare la nofirS fi carezza nella foli tu dine, e nel facro ri- tjip&*in una piccola Celiai Un Gabinetto , uri Oratorio poffono effer di afilo a coloro ; che fappiano fervirfene a tempo e a dove- re, facendo loro gufare le dolcezze degl* interni raccoglimenti e le fante confola- zionì delle rìfieffiohì fegrete \ Egli è ben convenevole e dover ofo a coloro , che com- battono nel Mondo per la lor perfezione ed eterna f alate, £ allontanaci per qualche intervallo di tempo dal campo, ove han- no tanto da combattere . Una ndvé fenza refpiro e interruzione efpofla ai flutti del mare, ed agitata dà continue temp'efie y vìfi bilmente fi rompe] e / affonda in poco tempo . Fa duopo perciò di quando in quan- do nafeonderfi in una tranquilla e piace- vole folìtudine, e fottrarfi dal tumulto p dai rumori del Pdondo affine di rifarcufi dai danni f off erti nelle efrinfeche occupa- zioni , e nelle contefe che occorrono nel commercio ; e nella converfazìone degli Uo* à 6 mi - Digitized by Google •' ìnmi* Per la qual cofa , mio caro Lettore^ ho ricavati e ordinati quefii efercìzj , ed ho rif aiuto ài dare al pubblico quefle tfiru- z.ioni , avvegnaché io fappia , eh 4 effe fa* • fatino inutili alla maggior patte degli Uo- mini 3 e che ben pòchi faranno coloro che • vogliano leggere precetti y che non votreb - “ bero praticare * A quejii tali pero non è indjfiitta la mia fatica « Per pf altri io m ' ilecerto 5 che avranno del piacere, da ciò , che a fcrivere ìntraptendo > c che faranno ben foddis fatti e contenti del mìo di fogno . di fvelare i mifieri del loro ritiro 3 e ro- lleranno affai conflati 3 perchè io addirti tl Colorò , che brameranno d* cJJ ere del loro partito ì ì metzi pòr btn condurft falla rne- defma firada della perfezióne , in chi già eglino fi fono felicemente incamminati • Quelli che vorranno effere di quefio nume- ro eletto } potranno fervìrfi di quefii efer - cìzj y e u farne in tre differènti maniere y per il ritiro , per le confertrtzé , c per la femplice lettura . Se per lo ritiro 5 conver- rà , che offervìno con+ef atezza ciò , che ho accennato nella introduzione . Se bramano di fare delle conferenze } ne offervìno il metodo nell* Accademia del Combattimen- to Spirituale , che a quefio fine ho efpofla e collocata al fine di quefii efercìzj * Se poi fono contenti della femplice lezione 5 ne . po- i Digitized by Google . pottakno ' ancor S incogliere abbohdevol prò-* fìtto , fempre che mandino ad effetto il con - figliò .di Seneca tefè accennato , impercioc - che per cavar frutto dalle if razioni , che fi contengono Ih quefo libro , bafla cb- nofcerle e intenderle * ma è duopo altresì di fentirle e gufarle , perchè paffino dalla mente al cuore , poffederla altret- tanto colla volontà , colf amore 5 ^ con C operai quanto con la cognizione e- Razioci- nio, Prego ifl antemente noflro Signor Gesù Criflo , »(?/ mentre , w/0 f/tro Lettore , andarete leggendo alcune di quefe ifiru- zionì j egli ve ne faccia conofcere nel fon- do della vofir Anima la importanza e ne- ceffithi e vi riempia della fua grazia per tfeguirle , acciò vi rendiate capace di go- dere nel còrfo df una coflantè perfeveranza quelle dolcezze , che fogli ono gufare tutti coloro y che fanno ogni sforzo per ac qui far le virtudi fino al pieno lor cumulo , ed al poffedimentó dell* immortale Corona • Quamvis in hac vita ftrenue dirnice- mus > & adjuvante Domina caterva» fioftium , quibus cireumfundimur } pro- fternamus; tameng ab iis nolumus vin- ci 5 numquam pugnare defìnamus , nec vincentes fecuros faciant viriìiter defu- data jam praelìa > fed magis follicitent adverfariorum rediviva certamina 3 ac fit. Digitized by Google f* * “* *.* ••.**'» fit> quia fecundum Scriptum Sacra? fer- monem tota humaha vita tentatio eft fuper terram^ tunc eft, tentatio .finien- da, quando finitur & pugna > & tunc eft fìniénda pugna > quando poft hanp vitani fuccédit pugna? fecura vigoria. ‘ ^ , . . ' | , -• 1 ' • • J' «y Pomerius libi i. de Vita Contemplato capi i. apud Di Profperum. „ > IL COMBATTIMENTO SPIRITUALE Ridotto in Efcrciz j : i , INTRODUZIONE Della Utilità di quejli 'Efercìzj , e delle partì che li compongono • - *. 7 • • N On sì torto Papa Eugenio fu in- nalzato a quella fuprema digni- tà ì la quale con le medemrie .chiavi 3 che gli affida del Regno de Cieli 3 gli apre qui in Terra la porta a mille guife di follecitudini che il di- voto S. Bernardo prefe in mano là pen- ila per rapprefentargli T obbligo indif- penfabile che gli correva) di ftar bene avvertito perchè con un foverchio at- tacco e follecitudine per le cole efte- riori, non veniffe a perdere quanto di grazia) e di virtù fi era acquiftato ne- gli anni di fuà Monadica folitudine. Ricordatevi ), gli diceva quèfto Santo Uomo nei belliffimi libri della Cohfi- derazioney che a quefto fine ci fcrifle, e ad erto ha indirizzato , ricordatevi di ritornare in voi ftefib, io non dico già fem- Digitized by Google •igitized by Google •1 I L COMBATTIMENTO SPIRITUALE DEL VENERABILE PADRE ». LORENZO SCUPOLI • ‘ " * ' y J V. Cherico Regolare Teatino , Ridotto in dieci Giorni DI ESERCIZI SPIRITUALI, Con un Accademia fratria per ben efercì - tarfì ìn yiieflo Combattimento , e per raccogliere da e/ueJH Efercìzj abbonda voi profitto , Opaja trafportata dalla Lingua Francefe ^ja|ta|®liana da un Sacerdote de' Regolari Teatini, f-; «S Y:ii ** ** ** * *** FgapZIA, MDCCL VI. , ^pèl^p^^ovanni Tevernini '^AUTnfegna della Provvidenza. Con Licenza de Superiori, e Privilegio* Digitized by Google prhf az io n e • I • • » » \ vita fìgnabat : e quejlo è il primo aVvértìriiento che vi recO i Non bi- fogna poi pajfare precipìtofamente da tifica all altra confi der azióne > ma fd duopo. an- zi di fermar fi con profonda e feria medi- tazione i affine di dar loro tempo d? Opera- re fecondo la loro virtù j imperciocché al dire di Seneca : nihil tarli utile eft,quod in ttahfitu profili e vuòl direi non v ef- fer coffa, per utile cW ella fai la quale giovi prefa di fuga . Sopra tutto fa di me- fieri) che a tutto voftro potere procuriate di pajfare dalla meditazione alla pràtica » imperciocché febbene quejli efercizp cùmpo - fi fieno di diverfe confi Aerazioni) con tut- to ciò non le chiamo meditazioni# ma efer- cizj) indìfpénfabil coffa effendo per appro- fittar fene di pajfare dalla confi der azione all azione i lo confiderò i prefenti bifogni dell Anime $ e f apendo molto bene 9 che molti valenti Uomini prima di me hanno ‘ faticato non poco a vantaggio dell’ intellet- to) e chè quejla pdrte intellettuale ha con thè pienamente foddisfarfi nel conofiimento della verità in un prejfoché infinito nume- ro di libri Afeetici# di cui è pieno il MPn- do 3 I do 5 rivolgo ìe mie maggiori premure allk , volontà come alla piu debole 3 e 5 quanti fo e pojfo 3 apprefto i mezzi ? per int ertene- re quegl a potenza incollante tra i confini del fuo dovere: procuro eziandio di pre- munirla contro le [alfe apparenze di que- gli oggetti 3 che pojfono fidarla 3 ed impe- gnarla nel pernìzìofo /regolamento di fu, e paglioni : à qurjlo fine iftruifco e dif pongo coloro che combattono in fegreto 3 por far loro conofcere gli cèrtìfizj del Demonio i fi perchè / appiano la maniera 3 con cui. trioni fare con una genero fa refìfienza : Li ponà . -go fintamente in iftato di combàttere coti perfiveranza contro le paggi onì della lor anima 3. e contro gli abiti cattivi y .'e le mài* vdggie inclinazioni della lor carne : impèri ciocché 3 [ebbene ora fiàno è finti dall * bit* . bligo di figuitare Gesù Grifo nel combàtti * . mento di fuà p a fifone 3 efponendoci all à» morte per amore 'da luì 3 noti fogfi amo pera, difipenfarcì dal dovere 3 che abbiamo 3 di refifiere ed opporci ai vìzj ei alle tenta* rioni 3 e di faticare e di combattere come ! in uno fpirituàle arringo per fittomettere il corpo allo Spirito 3 e per rendere la nofif Anima interamente Soggetta a Dio . , La ritiratezza 3 e lo fiudio dì fe mede- fimo ejfendò i più fi curi ripari 3 di cui u- * far 'pofitàmo per sì generofa imprefa 3 mi % # tu- Digitized by Google ; iu fingo , mìo e Arò Lettore* che approverete il mio p enfierò , di recare al Pubblico al- cune regole , che la lunga pratica , ed ap- plicatone a quefio eccellente libro del Com- - battimento Spirituale mi hanno fatto cono - fcere infallibili , e neCeffarie * - Ne* primi Secoli della Ghie fa ,ne* quali "tutti i Principi erano giurati nemici d’ una >> Religione ancor bambina , e le loro armi ■impiegavano in perfieguìtarla , era duopo rinforzare il coraggio de fedeli , fortificare 4 A loro cofianza , raffrenare il loro zelo > *d infiammare il fervore della lor divo - gioite 3 perche intrepidi fofleneffero e la pre- senza de manigoldi, e tutti que* più cru- deli tormenti , acni di f avente erano efipo- fii\ Ma dapoichè quefte perfecuzioni fono del tutto fu ani te , da che la Religione fa- llita in trono ivi regna gtorìofa e trionfa»- * te ove èra più vìlìpefa e combattuta , ci 'ritroviamo efpofli ad altre battaglie , per le quali non ci fono meno neceff'arj la co- fi anz a 3 il Zelo , ed H fervore d'e prìmìti- ' vi Crìfliani. In luogo di que * nemici at- • 1 ■ ferrati e di frutti, altri ne fono inforti in Apparenza meno crudeli, ma in verità più fieri e pernìzìofì i Li fedeli d* allora foffri- ■ 'vano delle violenze efieriori , ma godevano Viel loro interno una vera pare j ogni cofa ^the li circondava, era in tumulto, e loto i Digitized by Googl r 1 ■ ) minacciava il totale eccidio > ma tutti qu» tumulti e min-acci e non penetravano fino alla loro anima > ne tampoco erano capaci di perturbare quel dolce ripofo , di cui go- devano dentro dì f e ni e defi mi • Li Le deli del nofiro tempo per lo contrario godono la • * pace efteriore > ed Ogni eflrinfécO obietto lo- ro non dìmofira e promette che profperità > è ripofo j ma foffrono t a guerra interiore > il loro nemico più Crudele è dentro di lor mede fi mi 3 v nel fondo del loro cuòre feri- rono turbolente e Contraili affai più gagliar- di^ e ctudeli di quanti ne prov afferò i pri- mitivi fedeli nelle loro ptrfécUtioni j di maniera che ben può dìrfi con verità 5 che ia Chiefa perfeguìtata era piu felice della Chiefa regnante J che le adunanze 3 che al- lora fi facevano nelle Caverne e di notte > recavano affai piti di confolazìone di quel- le j che ora fi fanno a chiaro giorno 3 e nel-, la magnificenza e fplendore delle noflre Chiefe 3 che il filentio di quelle ìpfpndeva nel loro fpirìto maggior gioja e òcigjnte , di quello noi ricaviamo dalle nofirpf pìufi- che piu feelte ed eccellenti } c finalmente $ che i P afiorì di que tempi erano béri ptr t glori ofi 3 perchè non aveano altro ove . puf cere > e comunicar fi alla lor ' Greggia fuor che le Catacombe , e li Sepolcri , dì quello fieno ì P afiorì d J oggidì per La ma- ' • 3 5 gnì- Digitized by Google I gnificetiza dei loro Palazzi, e per la fa- b limita del loro Trono 5 Le calamità 9 A* cui eran eglino per ogni dove travagliati 9 erano ter loro utili, é vantag giofe‘ y per lo contrario, la profferita di cui noi godi a- . ino, ci nuoce. Egli è certo , che de 3 fedeli affai meno ne andarono allora eternamente perduti fitto le calamità che fojfrivano 9 di quello ora ne pèrìfcano in mezzo alle felicità, che poffegonòi - * * ' V * . XSa tutto ciò voi ben. vedete , 0 caro Let- , tore 3 che lèflrdde più agevoli e piane non fono femprè le più fi cure, e che £ Anima j che prende à feguìtarle , diviene per lo piti sì negligente , e dif attenta nel fuó cammi- no , che fi póne ad elidente rifi co di per - derfi . Vi fono dellè calme pernizìofe e dan- ncvolii e delle paci fvantaggiofe ed infelì- ' \ci ; Quella Poma , che fi mantenné glorio- fa finoche ebbe nemici ftrdnieri da combat- terti tofiochè tutti li ebbe' foggi ogati e vìn- ti , fi diftruffe da fe medefima nella cal- ma dèlia pace , e nel godimento di fue vìt- toriè : èd in fatti unò de 3 fuoi Cittadini , che ben di lontano vedeva il principio dèl- ia fua dìftruzìóne , così la deplorava: - -, Et patimur longr pacis mala , f«- vior armis. . • , Allorché la corruzione d 3 una lunga cal- ma, ed 3 Una piti fida e cofiante profferita c afi / f afflile per jedurci , potremmo dire lo fief- fo ’, ma ciò non baderebbe per garantirci dal danno ; fa di meflieri difenderci con coraggio , e refi fi ere alla forza di quefìe lu- Ringhiere tentazioni ', e quando non lo pof- f amo fare per le vie ordinarie , e che il mondo con foverchia forza ci fi opponga , è duopò allontanar fene , e cercare la nofira fi carezza nella f olita dine , e nel facro ri - tjip&’in una piccola Celiai Un Gabinetto y un Oratorio poffono effer di afilo ci coloro -; che fappiano fervirfene a tempo e a dove- re, facendo loro gufare le dolcezze degl * interni raccoglimenti, e le fante confata - zioni delle rìfic fifoni > fegrete » Egli è ben convenevole e doverofo a coloro , che com- battono nel Mondo per la lor perfezione ed eterna f alate , d\ allontanar fi per qualche intervallo di tempo dal campo, ove han- no tanto da combattere . Una nave fenza refpiro e interruzione efpofla ai flutti del mare, ed agitata ' dà continue tempèfie 9 vifi bilmente fi rompere / affonda in poco tempo. Fa duopo perciò di quando in quan- do nafeonderft in una tranquilla e piace- vole folìtudine, e fottrarfi ..dal tumulto p dai rumori del Adendo f affine di rifarcirfi dai danni f offerti nelle eflrìnfeche occupar- zioni , è nelle contefe , che occorrono nel commercio? e nella convérf azione degli Uo * a 6 mi - 1 Digitized by Google - mìni* Ver la qual co/a, mio caro Lettore* ho ricavati e ordinati quefii eferciz j , ed ho rifolutò di dare al pubblico quefie ìjiru- zioni, avvegnaché io /appi a , eh ' ef/e /a* ' fanno inutili alla maggior patte degli Uo- mini , e che ben pòchi faranno coloro che •• vogliano leggere precetti , che non votreb- ~ bero praticare * A quefii tali pero non è indiruta la mìa fatica* Per gl' altri io m - accerto j che avranno del piacere, da ciò * che a ferivate intraprendo , c che faranno ben f oddì sfatti e contenti del mìo di fogno di /velare i mi fi eri del loro ritiro , e rè- fileranno affai confai ati , perchè io addirti a Colorò , chè brameranno d ' ejfere del loro partito , ì metzi pùr bèn condurfi falla me- de/ ma firada della perfezióne , in chi già eglino fi fono felicemente ine ammirati . Quelli che vorranno efiferé di quefio nume- ro eletto 3 potranno fervirfi di quefii efer - cìzj , e u farne in tre digerenti maniere ; per il ritiro, per le conferenze , e per la femplice lettura . Se per lo ritiro , conver- rà , che offervìno con*efatezza ciò , che ho accennato nella introduzione . Se bramano di fare delle conferenze , ne offervìno il metodo nell' Accademia del Combattimene to Spirituale , che a quefio fine ho efipofia e collocata alfine di quefii efer cìzj . Se poi fono contenti , della femplice lezione , ne Digitized by p potrahno 'ancóra raccògliere àbbonàevol prò-> fitto j fempre che mandino ad effetto il con - figliò di Seneca teflè accennato , impercioc- ché per cavar frutto dalle i frazioni , che fi contengono ih quefo libro, non bafta cò- no feerie e intenderle * ma è duopo altresì di fenttrle e gufarle , perché paffino dalla mente al cuore , affine di poffcderla altret- tanto colla volontà , coll * amore , è con If opera j quanto con la cognizione e lazi crà- nio, Prego ijl antemente noflro Signor Gesù Grifi o , eh è nel mentre , Lettore , andar et e leggendo alcune di quefle i fini- zioni , egli ve ne faccia conófcere nel fon- do della voflr Anima la importanza e ne - ceffi tà, c vi riempia della fua grazia per ifeguirle , acciò vi rendiate capace di go- dere nel còrfo d * una cofani è perfeveranza quelle dolcezze 9 che foglìono gufare tutti coloro y che fanno ogni sforzo per ac qui far le virtudi fino al pieno lor cumulo , ed al poffedimento dell' immortale Corona . Quamvis in hac vita Uremie dirrrice- mus , & adjuvante Domino caterva» hoftium, quibus circumfundimur, pro- fternamus; tameng ab iis noliimus vin- ci? numquam pugnare definamus 3 nec vincentes fecuros facìant viriliter defe- data jam praelia , fed magis foilicitent adveriariorum rediviva certamina * ac /it j Digitized by Google ' fornii Pé? la qual cofa, mio tarò Lettore, ho ricavati e ordinati quefii efer cìzj , ed ho rifolutù di dare al pubblico quefle ìfiru- ztoni, avvegnaché io fappìa > eh* effe fa - • fanno inutili alla maggior patte degli Uo- mini , e che ben pòchi faranno coloro che v vogliano leggere precetti } che non vorreb- bero prozie are * A quefii tali pero non è in ditti t a la mia fatica* Per gl* altri io rn ' Accerto ) che avranno del piacere, dà ciò , che a fetivete intraprendo y c che faranno ben foddìs fatti e contenti del niìo di fogno di fidare i mifieri del loro ritiro y e rè - fileranno afifai confai atl 3 perchè io addirti a Colorò y chè brameranno d* efif ere del loro partito y i mezzi pèr btn condurfi furia me- defi ma firada della perfezióne , in cui già eglino fi fono felicemente incamminati . Stuelli che vorranno efifere di quefio nume- ro eletto y potranno fervìrfi di quefii efer - cìzj , e ufarne in tre differènti maniere > per il ritiro , per le conferìxtzé , e per la femplice lettura « Se per lo ritiro y conver- rà, che ojfervinò con^efateZZa ciò , che ho accennato nella introduzione • Se bramano di fare delle conferenze y ne ojfervino il metodo nell* Accademia del Combattimen- to Spirituale , che a quefio fine ho efpofia e collocata alfine di quefii efer cìzj . Se poi fono contenti . della femplice lezione 3 ne po - Digitized by Google Ir pótruhno ancóra raccògliere abbondevol prò-* fitto, fempre che mandino ad effetto il con- figliò di Seneca te fi è accennato, impercioc- ché per cavar frutto dalle ifiruzioni , che fi contengono ih quefio libro , non bafia Cò- no feerie e intenderle , ma é duopo altresì di fientirle e gufi arie, perchè p affino dalla mente al cuore , affine di poffederla altret- tanto colla volontà, coll 3 amore , è con C opera , quanto con la cognizione e razioci- nio • Prego ifi antemente nofiro Signor Gesù Crifio , che' nel mentre, mio caro Lettore » andar et e leggendo alcune di quefle ifiru- zioni , egli ve ne faccia conofcere nel fon- do della vofir Anima la importanza e ne- cejfità, e vi riempia della fua grazia per efeguirle , acciò vi rendiate capace di go- dere nel còrfo di una cofiantè perfeveranza quelle dolcezze, che foglìono gufare tutti coloro , che fanno ogni sforzo per acquifiar le virtudi fino al pieno lor cumulo , ed al poffedimento dell 3 immortale Corona . Quanivis in h ac vita ftrenue dimice- mus , & adjuvante Domino caterva» hoftium, quibus circumfundimur, pro- fternamiis; tamenfì ab iis nolumus vin- ci, numquam pugnare defìnamus , nec vincente» fecuros faciant viri ìiter defe- data jatn praelìa , fed magis foilicitent adveriariorum rediviva certamina , ac Digitized by Google e . • . ' .. " • . . f . ^ , , ' „ iity quia fecundum Scriptura® Sacra* fer- monem tota huuiaiia . vita tentatio eft fupcr terram* tunc eft. tentatio .finìen- da, quando finitur & pugna $ & tunc eft finiénda pugna > quando poft hanq vitairi fucccdit pugna* fecura vigoria. r Pomerius lib. lì de Vita Contemplato capi i. apud D. ; Profperum. „ Digitized by Google IL COMBATTIM ENTO SPIRITUALE Indotto in Eferciz; : t ì N T R ODUZIONE * » n 1z .al- meno qualche volta } abbiatevi preferi- te fra gli altri , o fé volete dopo gli altri, non vi abbandonate interamente* ne Tempre alla vita attiva, ma ferbate fe non la maggiore, almeno la miglior porzione del volilo tempo per medita- re voi in voi fleflb. Il configlio che S. Bernardo recò, a quello Santo Pontefice egli è quello medefimo, che immantinente avanzo a tutti coloro , che nodrifcono qualche brama della perfezione . Io li' eforto di lafcrar qualche volta le brighe degli affari, e dell* efteriori occupazioni av- vegnaché buone e Sante, per attende- re unicamente a fe medefimi con una efatta ricerca, e con una feria ponde- razione sì del loro interno , Come di tutte le cofe chè poflono' giovare , è promuovere il loro fpiritnale avanza- mento.' . • '■ Io so , che non fi fono Veduti già mai, come al dì d'oggi tanti e tante, die afpirano alia' perfezione ; ma , oh verità lagrimevole ! non fi 'è veduto giammai sì fcarfo il numero di quelli * che vi arrivano. Il Mondo tutto fi pò-’ ne a calca in cammino 1 , r ma ella' e cofa- ben degna di compalfione il ve- % der- r Digitile d.e¥ti£ ptìfclà ì diverti andamenti ; gli. uni vanno troppo lentamente , gli altri per lo contrario corrono a precipizio ; quelli inciampano ad ogni palio, quel- li fanno delle cadute affai pericolofe e mortali é Vi fono di quelli > ai quali manca ad Ogni momento la lena ed il coraggio, e mólt* altri camminano con tanta velocità Che al vederli dirette , che fieno per compiete tutto 11 cam- mino nella prima giornata. Non pochi vi fono che ritornano a dietro più di quello avanzino di cammino , e quali tutti vi fi accingono fenza virtù e fcn- Zà condotta Sine virtù t e & fine peritici ttrtis pugna. ( Judith . w 27. ) ( A dir tutto in una parola; pochiffimi fo- no in quello cammino , i quali teiigo- « no fìtto lo fguardo avanti di fc mede- • fimi per evitare i patti Cattivi 3 e le pie- tre d'inciampo. x Se bramiamo di faper la Cagione di sì deplorabil difòrdine, batta che afcol- tiamo Ciò 3 che ce ne dice lo Spirito Santo per bocca de fuoi Proietti : Lct Terrei è per ogni dove ridotta alt’ eftremtt defalcarne ( dice Geremia 12. v. 14. ) perchè non vi è ornai più alcuno , che entri tome fi conviene in fc me defimo e fi confi-* deri . Qfea non c addita «altra ragione I «iella indignazione, e della Colffera di Dio fopra gli uomini , fe non perchè eglino hahno sbandita affatto dal Mon- do la verità, e la feienza delle celedi cofe ( ofee 4; v. i,.)j e prima di que- lli due Profeti già il Savio avea dettò (. Prov. 31; v. 17» ) , eh* egli era ben- difficile di ritrovare nel Mondo perfo- he y le quali attentamente confideralfe- ro la vera firada, che le potelfe con- durle, alla vera lor. Cafa ed abitazio- ne, che altro non è, fe non quella del Paradifo. , - ... ? • • , Uno dei più opportuni j ed efficàei rìmedj i che fi fieno ritrovati ad un sì perni zioio di Tordi ne, fi è quello , che in oggi è in grand’ufo non iolàiiiente negli Ordini Regolari più beri accodi^ ma ti ; rria ancora appreffo de’ Secolari, che nè ricavario maravigliofò profitto > parlo di quel ritiro , che fi fa uria ò due vòlte Tanno, dando perlofpazio di dieci giorni in imaSanta folitudine; ove non fi attende che ad unà feria conlideràziòne dello datò interiore in cui ciafcheduno ritrovali, ed alla ricer- ti di tuttociò eh* è neceljario pet fifla- re un fidema di vita, che lia aggrade- vole a Dio; Egli è quedò iritiro . * ifi tui T Animi confiderà femitas fomyi Digitized by Google il /u&y cì oè a dire, come lo fpiegai’Au- chv tote della Crlolla ordinaria y /ceretti con— on ! f c % \ entÌA > lo flato fuo interno j e tutto- eiii ciò che può condurla al Cielo perla uc- ftriada della perfezione. . 1t tw > A fùe ho delineati quefli E- '? ^ereizj fopra le regole ed i Precetti io- del Còmbattimento Spirituale: So mol- le* to bene, che la maggior parte dei Fe- n* deli fi fervono di quelli di S.. Ignazio o Fondatore della Compagnia di Gesù , d i quali hanno per questo effetto un' ef-. Acacia ammirabile, e dopo i quali fem» a bra del tutto inutile il proporne ài pub- m blicò dei riuovi ; In fatti nòri può effer t che bene, il ferv ircene, avanti aliiieriò ; per una voltai imperciocché iò li giu-, ; dico effìcaciflìmi per gittare nell’ anima .i fondamenti più iòdi d’ima vera pie- tà 5 ma dopò mi dò a credere fi polla- no ufarè cori molto fruttò quelli , che ho cavati ( dal Combattimento Spirituale racchiudendo elfi tutti i maggióri lecre- ti della vita Spirituale; Quelli di S.I- griazio conducono F Anijna fino alla pratica, e le dannò gran fòrza per in- traprenderla; e quefli la iftruifeonò, è le fervono di guidà, e di fcorta ficura. nella pratica medefima: Per laqiialcò- -fa iò non li ho ftefl in formaci riiedi ; taziofie, ma a foggia d’Efèrdzj , t di Confidsrazione, che è quella appuntò, i che S*Bernardo diftinguedallaContem- plaziorte; quella, voglio direi che fi ferve del raciocinio, e del difcotfo , e che è una applicazione, che faTUomo i 1 della fua ménte per conofcere una ve- rità Criftiana ragionandovi , e decorren- dovi foprl fida tanto, che io intellet- to ne redi pienamente convinto > e la volontà determinata a fare, o a foftri- • re tuttocio , che polfa giovare al fuo fpirituale avanzamento . Chiedo gran Santo ci aflìcura nulla elfcrvi general- mente sì utile come queftà conlìdera- fcione, la quale con una certa preven- zione piacevole e manfueta entra a par- te della azione * formando il difegno delle cofe, e in qualche modo faceiv- dole prima di farle* La confiderazione, fegue egli addire, c ammirabile ne'fuoi effetti , efla puri- fica la fua forbente , vale a dire , lo fpirito da cui proviene, modera gl 1 af- fetti, e corregge gli ecceffi 3 raddolci- fce i coftumi, e rende la vita vieppiù onefta, e regolata; ella mette in buon’ ordine ciò che è confufo , riunifce ciò che è feparato, raduna ciò che è dif- perfo , penetra le cofe più recondite e 1 nafcoSe* conofcc le vere , efamina le verofimili , e difcuopre le finte , e ingan- natrici} ella è > che anticipatamente me- dita le cole prima di farle , e le rivede dopo che fon fatte, di manierachè col di lei mezzo nulla vi rimane neirAnima, che non fia corretto, fe duopo v’abbi;* di correzione. Finalmente conchiude il S. Padre, che Jaconfiderazione è la dittandone di tutti i vizj, e la Madre di tutte levirtudi in un* Ànima che vi attenda con perfeveranza ; dal che chiaramente fi fcorge , qual’q quanto grande fia il frutto , che fi può rac- cogliere da quelli Èfercizj . • Ciò però, che loro aggiunge ancora pili di autori tà e di pefo , fi è , che in efiì con- tienfi il Combattine Spirituale con tutte lefue pratiche ed Finizioni, che fono le più accertate, eie piu ficure per la vita Spirituale • Il gloriofo S, Francefilo di Sa- ks ne fece Tempre tanto conto, che dir polliamo con verità , ch'egli abbia da que- lle pratiche ricavata quella fublime perfe- zione; , per cui in oggi è venerato cotanto in tutto il Mondo , Io l'ho ridotto in Efercizj, colici atta- ché prefuppongo , che onel facro ritiro, o fuori di lui nella Lettura dei medefimi #oi ci eferciùamo collo Spirito , come fe ‘ fpf- « 4 Digitized by Google foffimo nell* azione (letta , affinchè da ur^ tale efercizio palliamo pofcia con piu di ficurezza e di facilità alla pratica . La Mo- rale Criftiana affai più di quella d* Aritto- telé tutta (la polla nell 1 azione , e la faen- za delle Virtù non confitte già nella fpe- culaziorte, ma nella pratica. Tutti quelli Efercizj fono coìnpotti di varie Confiderazioni , imperciocché io non li ho già formati, perchè fi facciano in un Oratorio , o Ghiefa nella maniera , che vi fi fa una Meditazione , ma perchè fieno praticati in piccola Cella , o in altro luogo folitariò, o patteggiando , o feden- do per confiderarli più attentamente, per flirfi con quello mezzo più famigliari le ittruzioni,e le verità,che vi fi contengono. CiafchedunaConfiderazioneè feguita- ta dagli affetti , e da proponimenti corrif- pondenti , e adattati al (oggetto f imper- ciocchèin quello ritiro non bifogna dar tutto alf Intelletto , e pafcerelui folo, ma fa duopo altresì, che la vplontà fi eferciti co’fanti affetti , e che intraprenda gagliar- de rifoluzioni d’abbracciare, e di prati- care quel bene, chef Intelletto le averà difcoperto. . Dopo gli affetti , e le rifoluzioni vi ho pollo il Colloquio, acciocché ficcome la grazia di Gesù Crifto ci è affolutamente ^accertarla per operare il bene che ci fare- mo proporti > cosi i noftri Efercizj non' fieno privi del foccorfo dell' Orazione che fola può ottenercela. ’ ■ 1 ’ 'Quefta ragione medefima mi ha obbli- gato di porre al principio diciafcuno efer- ciziol frazione preparatoria , che ferve come di Preludio . Ella ajuta a raccoglier- ai > ed a fare le confiderazioni , che feguo- nocoirajuto delumi dello Spirito Santo. Al fine del quarto Eiercizio di ciafcun giorno vi ho aggiónta uff offerta a line d* impegnarci più fortemente nello adempi- mento dei buoni proponimenti che avre- mo fatti, non potendocene più difpenfa- re fenza una vergogno fa codardia , e vii-, tà dopo d * efferci offerti 3 Dio pronti per’ cfeguirli. • * v 1 Ed affinchè nulla manchi a quelli, che vorranno utilmente fervidi di querti Efer- cizj 3 vi ho inferito alfine di ciafcun gior- no un ragionamento , clic può fervire per Eezione Spirituale. Quelli dei primi fet- te giorni. fono come altrettanti var j f oc - corfiperincoraggire, edarci forza nella noltra debolezza, quelli dei tre ultimi giorni ci fomminìftreranno e additterano le armi, che ci fono neceflarie in quefto Spirituale Combattimento . Finalmente in fine di ciafcun giorno ho no- notato il frutto che il dee cavare dagli E- ' iercizj, che lo compongono, non che io non fappia molto bene non poterli ciò de- terminare , sì perchè Iddio non conduce tutte le anime per le medefime vie e della ftefla paniera, sì perchè le interne difpo- dizioni non meno , che li bifogni c partii colari neceflìtà non fono in tutti le medefi- lime 5 ma ciò ho fatto unicamente per ac- comodarmi ai meno Spirituali , e loroin- fegnare come debbano raccogliere i frut- ti, che potranno ricavare da quelli Efercizj. > yi farebbe ancora da fare un altra cofa, cioè di notare le grazie, e i lumi, che lì ricéveranno, nel decorfo di quelli Eferci- zj , . Ma di ciò non fe ne è potuto dare la norma, il perchè tralafcio di farne paro- la, ballandomi per ultimo d* avvertire quelli che vorranno approfittarli di que- lli Efercizj colle Conferenze, che olfer vi- no il Metodo, che ne abbiamo preferito nell Accademia del Combattimento Spi- rituale, e quelli, che s* accontenteranno della femplice lettura , che li leggano at- tentamente, e con intenzione di cavane, / profitto, e Spirituale vantaggio, 1 • ) PRIMA GIORNATA. Della perfezione Crifiiana . Della guer- ra , che dobbiamo fare alle noltre paffioni, e delle cofe, che ci fonp peceflarie in quella guerra. ESERCIZIO PfUMO. In che propriamente non confitte la Vita Spirituale , o perfezione Grifi ana% 1/ ORAZIONE PREPARATORIA. Onetevi alla prefenzadiDio. Adoratelo profondamente. • Implorate T aflìftenza dello Spirito Santo dicendo il Ve- ni Creator &c. Fate un breve atto di Contrizione 3 un atto di Diffidenza di voi medefimi* e di Confidenza in Dio. Un Atto di contraria volontà a tut- te le detrazioni, e a tutto ciò, che fia per accadervi nell’Orazione, e che non verrà dallo Spìrito del Signore. Accettate umilmente , e con piena raflegnazione tutto ciò, che di penofo sì al corpo, come allo Spirito fi conv. A ■ Pì a ~ « ✓ Digitized by Google i 11 Combattimento^ Spirituale piacerà il Signore di * permettervi , o ' di darvi nell’Orazione, e unite la vo- glia Orazione a quelle dì Gesù Crifto. CONSIDERAZIONE L C Onfiderate, che la Vita Spirituale, o fia la perfezione Oriftiana non confitte già in macerare il corpo con cilizj, difcipline, vigilie, e digiuni ; in recitare un gran numero d’ Orazio- ni vocali, in fare lunghe Meditazioni , in afcoltare più Mefle , in vifitare le Chiefe, in frequentare i Sacramenti 5 nè tampoco confitte nel filenzio, nella folitudine, nel ritiro, e, per dir tutto in una parola , nell’ efatta ofifervanza della difciplina regolare; imperciocché in tutte quelle cofe fi può cercar fe medefimo, ed allontanarli d^lja purez- za dell’ intenzione , che è 1’ anima di quella perfezione , e che può rendere tutte quelle cofe utili, ed aggradevoli a Dio. Ringraziate Dio di quelli lumi, do- mandategli grazia d’ applicarvi a que- lle cofe citeriori con purezza d’ inten- zione; proponete d’elìer umile , e co- llante nella lor pratica, e di non ricer- carvi giammai il voltro piacere, efod- disfazione , ma unicamente il piacere di Digitized by Googfe Del P. $cnpolt. , - $ di Dìo , c T adempimento del di lui fanto volere. Il Colloquio con voi medefimi , e col vollro buon Angelo Cuftode. Efa- ininatevi come, e con qual fine avete elercitate quelle citeriori mortificazio- ni fino al giorno d’oggi. Confondete- vi avanti a Dio, è concertate col vo- ftro buon Angelo d’ rifarne piu lauta- mente in avvenire. ‘ CONSIDERAZIONE II. C Onfiderate, che tlitte le cofe fo- praccennate nella prima Oonfide- razione fono buonilfime, e fante in fe IlelTe, e fono mezzi prò prillimi perad- deftrarci nella vita fpi rituale , ed ac- quiltarci il vero fpirito della perfezio- ne Crilliana , purché ce ne ferviamo con moderazione, e con un retto fine. , Elleno giovano a coloro , che inco- v minciano a battere la Itrada della vita fpirituale , fe ne fanno ufo contro la propria malizia, e per fortificarli con- tro le proprie debolezze, ed infermità dello fpirito , e ve le adoprano come armi, con cui diffenderfi. dagli affalti > c fuperare le tentazioni decloro nemici. Servono altresì a quelli, che giàfo- no innoltrati nella Pietà per acquilwre ‘ « il c ì 4 7 / Combattimento Spirituale jt vero Spirito della Criftiana Perfe-# zione i imperciocché s* eglino caftigano il' loro corpo, lo fanno, perchè ha oìh fefo' il Signore, e per tenerlo umilia- to, e foggetto al fervizio di lui . Se menano una vita Solitària , e olfervano un rigorofo ITlenzìo, ciò e per fuggire anche le più rimote, e menome occa- fioni del peccato, e per converfare col- lo Spirito in Cielo di^ maniera , cne pollano dire ancor elfi col primitivi Criftiani : La noftra conver fazione , i no- tivi più graditi trattenimenti fono nel Cie* lo. Ad Philip. ?. v. 20. ) Se fono affi* dui, ed iitancabili nel fervizio di Dio, e nelle Opere di pietà, fe applicata all Orazione , ed alla Meditazione della Vita, e Paflìone di Gesù Còllo, non è per le Spirituali dolcezze , che vi af— faporano , ma per meglio conolcere dall' una parte la propria malizia , ed empietà , e dall altra la Bonta^ fovra- grande, e la Mifericordia di Dio, per infiammarli iempre piu nell amore di luì s per imparare ad odiare le lreM , e per imitare noftro Signor Gesù Co- ito, e feguirne le. adorabili pedate con un perfetto difpreggio di le medefmu, e con un efatta imitazione delle lue Viridi Se finalmente frequentino ì Sacra- Digitized by Googlc JDel A Stufali* ’ f, Sacramenti, è per unirli più frettameli-*' . te a Dio, e per ottenere ogni giorno nuove forze per fuperare fe fteflì : in una parola elfi fanno tutte quelle cofe :on una grande purità d’ intenzione ; :ioè a dire , Tempre le fanno per la alaggi or gloria di Dio * e per adem- piere il di lui Tanto volere. Concepite una grande (lima di tutte 6 11 \ Comb finimento Spirituale ih fe ftefle, fono di fovente occafiona di rovina, e molto piu de peccati ffef- fi palefi e manifefti , a tutti coloro y £he le rifguardano come il fondamen- to della Criftiana perfezione , e delta vita fpì rituale : imperciocché , ficcome eglino ad altro più non fi applicano , che alle medefime ; cosi agevolmente trafcurano il loro interno , e non li danno alcun penfiero di vegliare come dovrebbonoinceflantemente fopra la lo- ro Anima. Quindi veggiamo , che in vece di raffrenare, e mortificare le lo- rò palfioni , s’ abbandonano alle loro naturali inclinazioni , e riempionfi di mille illufioni. E allora lo fpirito ma- ligno vergendoli fuori del retto > e ve- ro cammino della perfezione , non fo- lamente li lafcia continuare in qudK eiercizj elleriori con diletto , e confo- lazione, ma ancora li inebria , e tt'ttt: li affoga , fecondo la vanità decloro penfamenti, nelle delizie d’unParadifò immaginario, di maniera, che fono tal volta coftóro creduti, e venerati come perfone fregiate de’ doni, e grazie ftra-- ordinarie , benché ciò , che in effi di più maravigliofo rifplende, non fiaper ì ordinario, che un’ effetto del loro a- mor propKo, ed una illufione dpi De* * T r ino- I JD el P. Scupolt . 7 monio, il quale trasformali in Angela di luce per farli cadere con altrettan- to lor danno , quanto più alto nella perfezione eglino li danno a credere d 1 efler faliti . Umiliatevi alla prefenza di Dio • Ponderate il biiogno, che avete della grazia dello Spirito Santo per conoice- re le illulìoni dello Spirito maligno • Domandate a Dio una profonda umil- tà. AlTodatevi in una lineerà diffiden- za di voi medefimi, e in una perfetta confidenza in Dio. Il Colloquio. Efponetfe al voflro An- gelo Ctftode il buon defiderio , che avete di fervile a Dio, ed afpirare al- la perfezione , e pregatelo, che vi guar- di ne’voftri fpi rituali efercizj dagli in- ganni, ed illulìoni del Demonio. * CONSIDERAZIONE IV. C Onlìderate, che coloro i quali ri- pongono principalmente in que- lle cofe citeriori lo fiato perfetta dell* uomo fpirituale, hanno d'ordinario del- ie imperfezioni incompatibili collo Spi- rito del Signore ; eglino hanno rocchio della mente offufeato , e confederando le pròprie operazioni s' attribuifeono delle virtù* che non hanno, lo che li A4 rcn- Digitized by Google $ Il Combattimento Spirituale rende temerari, e fuperbi . Quindi no- drifcono foverchia ftima di fe > e 4 po- co, o nulla apprezzano gli altri , e con- dannano le loro azioni con incredibile temerità, e vogliono effiere a loro pre- feriti in tutte le cofe. Eglino, fono al- tresì fuor di mifura amanti di fe me- defimi j e fopra tutto della propria ri-, putazione, di cui fono sì gelofi , che fe niente niente li toccale in ella , conturbane e s'adirano all' eccello . E- glino fanno fempre loflelfo, per quan- to fi procuri, e fi finga di volerli di- vertire da' loro foliti efcrcizj j in una parola fono oltre modo attaccati , e idolatri del proprio giudizio , e della propria volontà , ed eforbitantemente affezionati a’ loro fenfi, ed alle creatu- re ; e. avvegnaché eternamente raflenv- fcrino umili, e modelli, nodrifeono pe-* rò irn fegreto orgoglio dentro dì fe , il' quale anche di troppo fi appalef* nelle oCcafioni. Il perchè certifiìma co- fà è, che le loro divozioni danno lo- ro piu forti fpinte alla rovina di quel- lo farebbono i più enormi peccati z conciofiaccbè un peccatore, che per ta- le fi riconolce, più facilmente fi coa- verte, e ritorna al ben fare di quello* r.che è occulto,, e coperto dal velo del-, Digitizec _ • Del P. Scapoli. $ , le virtù apparenti , che Io fanno pre^ fumere vanamente di fe defio. Deplorate la cecità di quede povere . Anime 5 e lo fiato pericolofo , in cui fon . Ponderate quanto tutte quede k imperfezioni fieno odiofe a Dio, e che nafeono da un interno fec reto orgo- glio; abbiatele in orrore , e concepite un fanto amore per Y umiltà, che fola pub garanti rvene , e fenza di cui non vi pub efifere vera, e fodi virtù. Il Colloquio con nodro Signor Ge- sù Grido . Domandategli T umiltà del cuore; pregatelo, eh 3 ] egli ve la -info- gni , giacché fembra fiali rifervato di ■ ond’ è , che per guarire quede anime sì cieche, e aifa- o pure lafcia, eh' elleno cada- A S n Digitized by Google lo II Combattimento Spirituale *0 nelle infamie , e che fieno efporte ad orribili tentazioni ; e , ciò che an- cor più è da temerli , e che ci debbe fare adorare gl’ imperfcrutabili giudizj di Dio, fi è, ch’egli permette talvol- ta, ch’elleno cadano in enormi pecca- ti 5 lo che è un rimedio ben eftremo , poiché Dio rerta offefo nel fuo onore > e fi può dire, eh’ ei fi lafcia crocifig- gere di bel nuovo per falvare quelle povere anime, e farle ravvedere dell* accecamento , in cui fono. ; Concepite un fanto timor di Dio con la confiderazione di quelli fpavente vo- li caftighi, e fopra tutto alla pondera- zione del più terribile d’ ogni, altro , qual è l’ abbandonamelo a noi mede- limi, ed alle noftre fregolate paflioni , e di fovente al funefto precipizio ite* più enormi peccati . Domandate a Dio, che vi dia piu torto ogn’ altro cartigo, che quello . Proponete di gittarei fon- damenti d’una profonda umiltà per e- vitare gli uni, e gK altri. Chiedete aì Signore la grazia di fervido in fem- plicità di etiore. ' Il Colloquio con nortro Signor Ge- sù Córto come il precedeste. ESER- Dfgitizcd by Gonfie Del P, Sc'upolt, \t ESERCIZIO SECONDO. In che propriamente confi fi a la Vita Spi- rituale , o la perfezione Crtfiiana . , E* Orazione preparatoria come la precedente. e la ragione a Dio. .. ' . ( Rapporto al noftró profumo ella ci comanda d J amarlo come noi ftefli , di fervire con carità, e con amore a co- loro, che ci perfegiiitano , e ci fono ingrati^, confiderandoli come Iftromèn- ti della volontà ' di Dio per farci cre- feere nella perfezione , e per operare la noftra eterna falute. E appunto nel- Digitize Dèi P. Scapoli * « I-J « %ica* e fedele efecuzione di tutte que* Ile cofe. Eccitatevi ad un lineerò pen- timento, e concepite un’ardente brama» d’abbracciare quella perfezione , e di praticare fedelmente tutto ciò a cui ella vi obbliga rapporto a Dio , a voi medefimi, e al v ollro profilino. Il Colloquio con nollro Signor Ge- sù Crifto , chiedendogli la grazia di* formare il fiftema del voftro vivere full’ elempio, ch’egli vi ha dato nella pra- tica di tutte quelle virtudi . Di inoltra- tegli un’ardente brama di volerlo Imi- tare* ■ • * , • v CONSIDERAZIONE II. ■ C Onfìderate, che acciò tutte quelle cofe iervino a renderci veramen- te Spirituali, fa di meltieri, che le fac- ciamo, non per qualche nollro utile o particolare foddis fazione, ma femplice- mente per la maggior gloria di Dio , e perchè tale è il fuo divin beneplaci- to, fenza fare giammai alcuna riflellio- ne fopra il nollro interelfe, o piacere . Concepite un gran delìderio di que- lla purità d’intenzione, in cui tutta la fedeltà d’ un’Anima Santa principalmen- te Uà polla. Arroflìtevi di prelentarvC a Dio? fe in yqì non rifcontrate que- lla 14 11 Combattimento Spirituale fta fedeltà , feriza di cui non pottte comparire al fuo divino coSpetto , Se non colla taccia d 1 una infonribile te- merità . i Il Colloquio col voflro buon Ange- lo Cuftode. Trattate con elfo lui della purità, o piu tolto della impurità del- le Voftre intenzioni. Regolatevi a nor- . ma della di lui fedeltà, che vi puòef- fere dTin Efempio ben raro, e degno d’ edere imitato. . ‘ CONSIDERAZIONE HI. C onfederate, che tutte quelle prari- ' che devono edere appoggiate ad una ferma risoluzione , che dobbiam fa- re di non rallentarli giammai ne’ noftri Efercizjj mifurando tutto il noftfo Spi- rituale profitto colla fermezza di que- llo buon proponimento , riputandoci più , o meno inoltrati a milura , che troveremo in noi maggiore, o minore, 1 più debole , o piu forte , e collante quella risoluzione . Quello fermo pro- ponimento è quello» che forma i San- ti qui in terra, ficcome la perfeveran- za lì corona in Cielo, e da efla dipen- de tutto il noflro avanzamento nella Vita Spirituale. ' Eccitate in voi quella ferma risolu- zione Digitized by Cftogle T)el P. Scupolt . ' I f z?one si neceffaria . Stabilite fopra di Jei tutta la condotta della voftra vita • / Ordinate a lei tutti i voftri Efercizj . Chiedetela .al Signore con umiltà , e con perfeveranza . Frequentate a que- llo fine i Sacramenti. Procurate di rac- cogli ere quello frutto dalle vólfre me- ditazioni, dalle voffre lezioni Spiritua- li , e da tutti i voftri Efercizj . Stabili- te quello buon proponimento fopra una total diffidenza di voi medefimi, e fo- pra una perfetta, e piena confidenza in Dio, il quale non vi negherà giammai il foccorfo delle fue grazie par una co- fa, che vi è cotanto necelfaria. Il Colloquio con noftro Signor Ge- sù Grillo. Domandategli quella rifolu- zione sì importante, e generofa. Rap- prefentategli là volita debolezza , e diffidando di Voi ftefli, ponete tutta la voftra confidànza nell* ajufo della fua grazia. 1 * ' • . . CONSIDERAZIONE IV. ’ \ g C Onftderate quanto fia vantaggiofa quella perfezione , che poc'anzi abbiamo fpiegata: imperciocché calpe- stare, o fia mortificare, non folamente i noftri fregolati appetiti, ma eziandio » noftri menomi desideri ? egli è ben piu gra- Digitized by Google 1 6 11 Corrtb attìmento Spirituale gradire a Dio , che fe avendo delia coll** nivenza per alcuno di erti, praticafliinor yoi tutte le immaginabili àufterità * e convertilfiino ancora un gran numerai d 3 anime 5 conciofiacchè,fe noi confide-' riamo quelle due cofe in fé llefife , fc bene fia più gradevole a Dio la conP verfione dell’ Anime, che la mortifica- zione de' noftri defiderj di quella, natu- ra, di cui parliamo; vuole nondimeno»* che prima curiamo noi medefimi , e li compiace piu di vederci occupati in mortificare le noftre paflìoni, che fe la- fciandofi Sedurre, efignoreggiaredauna loia di effe , lo ierviffimo in qualch’al- tra cola della maggiore importanza.: Concepite un* àltiflima ili ma di que- lla perfezione , e di tutte le cofe r in cui ella confitte^ . Eccitate in voi uit gran defiderio dì applicarvici con grati, coraggio, e di anteporre a tutte lè co- fe una sì Santa imprefa . Offeritevi a Dio perciò. . Il Colloquio con Gesù Orlilo, e col vollro buon Angelo. Conferite con lo- ro il v offro diffegno. Chiedete per que- fto affare le grazie a quello amabililfi- mo Salvatore, e la fua affiftenza a que?> Ila guida fedele. 1 ’ ESER- N \ Digitized by Google V Scapoli i ìf * *• ÈS ERCIZI'O TERZO. T> onde nafca in noi Iti netejfità. di cèm-> battere le nojlre pajfioni pergìngnere al-* la perfezione còlla pratica delle Virtù ° 1 rhi da e(Ti‘ la pace j ne pofliamO tar con elfi la tregua lenza efporfi al dan- nevole rifico d’una eterna fconhtta , e fe volendo fuggire il Vizio e domare : le noftre paifioni ci trattiamo con qual- che indulgenza, o le ci accordiamo il godimento di qualche terreno piacere, ancorché nulla vi ih di mortale , ma fedamente il peccato veniale, e legge- ro, non ci lufinghiamo , U p ier . r * radi Tempre più gagliarda e la vitto i a, incerta ; per la qual cola bifoena riiol- \erci di’ non perdonarla ad alcuno d* , Digitized by Googk ' Del F. Scapoli . 1 1 yioftrl appetiti, e di sforzarci a fupera- re tutti gli fregolati movimenti delle noflre palfionì. Conliderate , che il noftro appetito fenlìtivo h il Teatro di quella guerra Spirituale, in cui liamo impegnati pel corfo intero della noftra vita. In que- llo appetito accadono le più frequenti battaglie, che abbiamo colle nollre paf- fioni ; in riguardo a lui accadono dei deboli lè cadute, e le vittorie depor- ti . Quello appetito è come un campo chiufo , in cui liam rinterrati fin dal primo momento del noltro nafcere, , e n’è imponìbile lo fcampo , e chi non è rifoluto di validamente difenderli , infallibilmente vi rella vinto 5 di ma- niera, che non Solamente fa di melliè- ri combattere, ma ancora o vincere , o morire per tempre, attefochè f elìto di quelle battaglie non può elfere,che il trionfo, o la morte eterna. Risolvetevi di fare di necelfità virtù veggendovi chiufo in un campo di bat- taglia sì perigliolo, come quello deli* appetito l'enlitivo . Eccitate dentro di voi un gran coraggio, e urta generoia rifoluzione di foitenere con fortezza quelle battaglie. Credete pure per cer- to > che le difficoltà , che rad ombrano inm- 1 - 2i il Combattimento Sptrìtftale ìnfuperabili , non fono credute tali fc ■ non fe dai codardi . Domandate a Dio il fuo amore, che vi farà trionfare con piacere di tutt’ i vizj. Quella guerra è ben dolce, e foave, dice S. Pier Grifologo , nella quale trionfiamo di tutt’i vizj colle fole for- ze d’amore. - Il Colloquio con Dio , alla di cui prefenza dovete combattere. Pregatelo ad efier fempre con voi nelle voftre , battaglie, e tentazioni , affinchè nella di lui virtù poifiate riportare altrettante vittorie , quanti faranno gli affalti , ed i combattimenti che fofterrete. ESERCIZIO QUARTO. Delle cofe , che ci fono necejfurie in quefta guerra. V Orazione preparatoria al folito. CONSIDERAZIONE L C Onfiderate, che di cinque cofe ab- biane duopo in quella guerra Spi- rituale; d’una forte ruoliizione 5 d’ un gran coraggio; d’armi; di deftrezzaed • induftria ; e d’ ajuti . Convien prender la forte rifoluzionq dalia necellità del . ' no- Digitizec Del i\ Scupoll . 2? hoftro flato,, e condizione , che s'im- pegna in quello combattimento fenza che noi lo polliamo sfuggire. Bifogna ricavare il coraggio , e la forza per Combattere, e trionfare da una lineerà diffidenza di noi medefimi , e da una grande confidenza in Dio, vedendo per certo , eh’ egli è con noi nelle noltre battaglie per garantirci da qualunque danno , poiché abbiamo una perfetta confidenza nella fua potenza , nella iua bontà, e nella fua fapienza infinita; e poiché non entriamo in quello Mondo le non come in 411 campo chiufo , in cui bifogna neceffariamente combatte- re, dobbiamo perciò tener fempre pre- parato il noilro Spirito , e quali fotto I armi contro ogni folta d’ affalti , e e parimente camminar fempre armati per difenderci dagli ^attacchi de nollri nemici, imperciocché e dalla corruzio- ne di nollra debii natura, e dall'Invi- dia de Demonj , e dalla malizia degli tTomini altro piu afpettar non ci pof- lìamo, che continue forprefe. Dobbia- mo adunque camminar lempre ben mu- niti, ed armati come coloro, che viag- giano in paefe nemico. Le armi, che aver dobbiamo, fono la refillenza e la violenza . Quelle armi fono in vero pe- Digitized by Google * a 4 U Combattimento Spirituale fanti, e difficili a maneggiar/!, ma pu- re fono affatto necefifarie. La condotta, e la deftrezza imparar la dobbiamo primieramente dall 5 efem- pió di Gesù Grillo, poi da quello dei Santi, che ci hanno preceduti in que- llo Combattimento 5 e finalmente dai precetti, che daremo , i quali forme- ranno il principale Soggetto di quelli Efercizj . Gli ajuti, e foccorfi conviene atteri-» derli da Gesù Cri/lo , dalla Vergine di lui Madre, dal nollro Angelo Cullode, e dai Santi , i quali non ricufano di farfi tal volta perfonalmente prefentì • alle nollre battaglie . Potremo altresì cavarne dai difcor/ì , che tengono il luogo di Lezione Spirituale in ciafcun giorno di quelli Efercizj. Ringraziate Dio di quefti lumi . Chie- detegli le cinque cofenecelfarie in que- lla guerra Spirituale, ma principalmen- te il fuo ajuto, e la fua alfillenza. Il Colloquio con nollro Signor Gesù Grillo, colla Vergine Santiflìma, e con il vollro Angelo Cullode. Pregateli ad afiiilervi ne voliti Combattimenti, CON- _ Del P: S dipoli . *' zf* CONSIDERAZIONE II. ; ( A Onfiderate , che le prime armi, di ^ cui ufar dobbiamo quali in tutte le noftie battaglie fono, come poc’an- zi abbiamo detto, la Refìdetvza', e li Violenza, e che pe* adoprai jc con prof- pero riufeimento bifogna ufare le in-» duftrie feguenti . Allorché faremo combattuti daqiiak che pattfone violenta, la quale ci farà oracolo all’ adempimento della divina Volontà, bifognerà farle frónte con un atto della noftra Volontà contrario a quella pattfone, e procurare d’efeguire lenza dimora ciò , che Dio vuole da noi. Nella iftettfa maniera quando faro?» mo (limolati da qualche difordinata palone ad acconfentire a qualche pec- cato, farà duopo fare la mede/ima re- fi (lenza , e determinarci forteinente a non acconfentirvi giammai ; e fe noi vergiamo, che la tentazione continui, fara di m e di eri di ricorrere a Dio con alcune orazioni brevi , e ferventi per implorare il fuo ajuto. Che fe fentia- ìno ancora dentro di noi qualche lan- guidezza , converrà procurare di fati- carci confederando , che 1’ acqualo del Regno de Cieli efigge grandi sforzi* B ^ e che Digitized by Google 1,6 II Combattimento Spirituale e che fol tanto quelli, cne fanno vio- lenza a fe medeuini ed alle fue paf- fioni, T ottengono. Chefe la tentazio- ne è sì gagliarda di maniera , che ci troviamo come agonizanti nel perico- lofo conflitto, farà efpedicnte portarli collo Spirito a ritrovare Gesù nell'Or- to di Getfemani 1 e pregarlo a fortifi- care la nodra debolezza affine di pote- re con eflfo elclamare: Sia fatta la vo- Jlra Volontà , , e non la 'mìa. ( Match. z6* v.39.) Dopo tutto ciò bifognerà eoa diverfi atti- fottomettere la n olir a vo- lontà a quella di Dio , e ftudiarci di far ciafcun’atto con tanta efficacia, fer- mezza, e rifoluzione, e con un'inten- zione si pura, e retta , come le tutta la noflra perfezione , tutto il divin be- neplacito, tutto l'onore, ed obbedien- za, che gli dobbiamo , polla tolfe in ciafeuno di quelli atti. Sarà duopo ofiervare quelle induflrie non folamente nelle cole di gran ri- marco, ed importanza, ma altresì nel- le più leggiere . Non bifogna lafciar paflare giammai alcuna occafione per piccola, ch'ella Ila, di fare la volontà di Dio > imperciocché fe no.i gli iìamo obbedienti, e fedeli nelle jùccofe cole e più agevoli , egli ci d*R 'K grazie rr * *>e! JP , Sditoli » ed importanti . - P u •Rifolvéte di fervirvi di quette \nA„ Pentirvi T v Ced£r r ne! ' e Tentazioni * , ir J: v 1 d averne fin ad ora fW. c . mal ufo , e domandatene perdono a ftolfp" 0 ^^!.^^ 0 A . n g;Io Cu- e maneggiare quei? amTcon^nfd? ««««io invincibile. . ^ ^oblazione. Offeritevi a Din rW» “'ni ^’ afpÌrare ^ appiccandovi con gran coraggio ilb mortificazione delle, vofire paloni ed alla pratica -di tutte le cole TZ’ ù vecchi • a / P ° ,gliar vi de vaftri' • S e».™ 05 » per «veft->vi di . ' * / • i 11 iezione Spirituale pel pri mo Oiorno. °‘ l '?*?”’ » e d'IU ri/i. Azione, che ci fono neceffarie in qucjlo Combattimento spirituale» Merchi fono indirìz- . tt r ìn P T JP c S«J rc i in una Gner- a, c in certe battaglie , in cui bifo- B - — gna \+% il Combattimento Spirituale gna fpargere più lagrime, che fanguej c che dall’altra parte il principal Ne- mico , , contro di cui abbiamo a cbm- battere, e a trionfare, fiam noi mede-' fimi , di maniera, che vinto , che lìa * éd atterrato quelto domedico Nemico, tutti gli altri, avvegnaché perni ci olìf- fìmi , $i fattamente indeboliti rimango- no, che fton fono quali più da temer-* ili egli è certo, che abbiarn duopo d uha forzale d’ un coraggio maggiore, per- così dire, di quello d’Aldiandro, e di Ce fare, fe bramiamo di riportar- ne la Vittoria,; imperciocché , febbene quedi Monarchi , e Valorofì Capitani abbiano avuto tanto di for,za, e diva- loie per foggiogare le Nazioni più bar- bare, e più feroci , egli è certo pero, che non ne hanno avuto abbadanza per vincere ie medefìmi , perché^ dopo^ d aver condotti in trionfo i Re prigio- nieri , eglino fono, poi rimali fchiavi delle loro pallioni , effendo ben più malagevole quella Vittoria della ^con- quida delle Provincie, e de’ Regni in- La vendetta, o T ambizione obbliga- vano quelli Conquidatori , a prender 1* armi; ma qui la compunzione . e la, penitenza ce le pongono nelle mani » . ' • cw =9 / . . jv/.P. Scupoii. if Così ili vece cielfangue, ch’eglino lpar- gevano , noi non abbiamo a verfare che lagrime di contrizione : Io che è di fo venie più difficile , che le aveffi- 'ir.o a fpargere tutto ilfangue, che ab- biami nelle vene. • Per quefla forza non intendiamo già quella» che e propria per .raffrenare L* audacia, ed il timore, ma intendiamo lina fòrza, o pure un Coraggio , che ci fa fuperare tutte le difficoltà , che pofliamo incontrare nel profeguimento della Vittoria fopra le noflre paffioni , e nella pratica delle Virtù Crifliane le quali fono per la maggior parte d* Un’afpetto afpro 3 e difficile: di manie- ra, che fenza edere animati da un gran - coraggio, e forniti d’ lina forza, invilir cibile non fapremmo farci firada, for- paffando le difficoltà che le circondano. Qucdo fetvirà per difìngannare non pochi, che incominciano la Vita Spiri- tuale , i quali leggendo in certi libri di divozione le ( granai coniolazioni , e Soavità, e dolcezze , che Rullano ta! Volta certe Anime, nel principio dei lev ' ro efercizj, credorio , che ; tutto . quefió Cammino fìa coperto di fiori, ferizichc vi fìa alcun travaglio, o fatica da io- flcnere ; ed appoggiati a quella J°ro . - B 3 * °P ; ~ Digitized by Coogle $6 11 Combat ti mente Spirituale opinione non prendono le armi pef combattere * ma piuttofto fi pongono in gala, e fi difpongono, come fe do- vefiero celebrare le loro Nozze coli* Agnello; non riflettendo, che fe bene il pofiedimento della Virtù fia uno fia- to di pace ridondante di Spirituali de- lizie; la firada però, che vi ci condu- ce, è molto afpra, e difafirofa ; con- ciofiacchè fa di meftieri vincer prima il nofiro amor proprio , domar le no- fire pafiloni , e combattere contro di noi medeiìmi fin a tanto, che lo Spiri- to abbia acquifiato un fovrano domi- nio fovra tutti li noftri fregolati appe- titi; lo che prefnppone una guerra la più crudele , che immaginar ci portia- mo; quindi ci abbifogna un grandilli- mo coraggio, ed una forza invincibile per Superare tutte le ripugnanze della noftra inferma, e guafta Natura, fino a che ci fia ritifcito attignere T acqua de- fìderabile della ciftema di Betlemme » fenza che i noftri Nemici abbiano po- tuto impedirci I* acceftb a quella fior- gente di grazie; e poi dopo d’ averla ottenuta , allorché ella fia già in no- fho potere, dobbiamo, fe fiam fedeli ■privarfene, e forno un grato Sacrifizio a Dio , applicando il nofiro cuore ai tra- ' ~ Del P, Scapoli, $ t j travagli, che precedono la virtù, anzi * che alle dolcezze, ed alle Confolàzio- ni, che o la feguono, oppur Y accom- pagnano. Se bramiamo adunque di ben rulla- re in quello Spirituale Combattimento, e riportare ogni giorno delle nuove Vittorie fopra di noi medelìmi , ed i noftri fregolati appetiti/, conviene ar- marci d’un fommo coraggio, e d’una , rifoluzione ferma, collante , ed invin- cibile, e non ceder giammai, o dare a dietro per qualunque difficoltà , che polliamo incontrare. Dobbiamo imita- re coloro , che camminano contro la corrente d’ un fiume rapido , e violen- to, li quali fenza punto fc orarli allor- ché l’impeto dell’ acque feco li tragge, raddoppiano i loro sforzi, e finalmen- te guadagnano la riva bramata non o^' llante la refillenza, che le correnti ac- que loro facevano > che fe per mala forte addiviene, che tal volta reftiam vinti , dobbiamo ben tolto ripigliar nuove forze, nè rallentare giammai dal noltro buon proponimento. Ah ! veg- giam pure non pochi, che fono inllan- Cabili negli affari di quello Mondo? di maniera che non v’ è difficoltà > eh 9 non fpianino, non oliacelo > che nou vin- Digitized by Google s 3 1 11 Combattimento Sf-ìrìtuaté , Vìncano y ora con quanto più di r agio-* ne dobbiam noi dunque sforzarci , edt impegnarci in quelli fanti Efercizj ; i quali feco portano un travaglio molto minore, e una ricompenfa, che non c* fallace, nè Incerta, come quella , che promette il Mondo a’fuol Seguaci? Pe- netrati , e convinti da un tal. rifleflo armiamoci di quello invincibil corag- gio, c di queda invariabile rifoliizio- ne, che ci farà trionfare del noflro a- mor proprio , e nello dello tempo dì tutte le nodre paliioni , e inclinazioni A^zioie, e che ci condurrà al pofiedi- mento di tutte le Virtù , e in legni to de.l Regno de' Cieli , che è dentro di noi, giuda la frale del medeiìmo Gcr su Grido. ^ i v .• Biiogna però avvertire che quedo co- raggio , e queda risoluzione debbono* edere accompagnaci da una profonda- Umiltà, e da un Santo Timore, acciò non venidero inai a, farci cadere iris qualche l'egreta prelunzione di noi delìmìj imperciocché, f ebbene faci ne- ccdàrio di faticare con tutte le nodre, forze al confeguimcnto della Vittoria delle nodre paliioni, e fregolati appe- titi , dobbiam non di meno tarlo in maniera, che fperiamo di giugnere a que- Google j _ „ Òei Pi ScUpoll • \ j ^ fcjuefta Gloria non per la nofira Virtù ? ed induftria, ma ,per la grazia di Ge- sù Crifto, e per la Miiericordia di Dio; imperciocché, còme atteOa Salomonp * ( £ccl,p,v . ir. ) il premiò della Corfa non (empre appartiene , e. vien dato a quelli, che furono più veloci, nel cor- 1 fo, nè la Vittoria ai più forti , e io-' fondi i Per la qual Cola dobbiamo pri- ora d'ogn altra cola conoscere la no-; Itra debolezza, ed umiliarci profonda? mente , presentandoci alla Maedà dì. Pio come tanti fanciulli , ,che nulla* fanno, g niente. poflònó, e lupplicatlcf» ad arrichirci delle lue grazie per i me* riti. di Gesù Crifta»; , ; . -Non è però , che da noi s' abbia 1 languire in mia vile oziofità, ( Match», } b v * l ? 0 y hnpejciocchè non pofiumò*. lai va rei fe non col farci violenza , e col fuperare colla grazia del Signore, tutte ^difficoltà infuperabili dalla na- tura. L'Evangelio c’ infegna , non eì*> fervi, che una /brada ben angufta.v ter qual conduce al! eterna vita; Oh qnan~ tó ella * ftrettd qu.efta proda , dice Cri- fio, quanto fpìtiofa , e .quanto pochi* fon quelli che cammìnan per ejfa ! ( Matth* 7. v. 14. ) Le feguenti parole però fo- no ancor più terribili. Fato tutti ì • - • ' * - A ■' + Digitized by Google 34 11 Combattimento Spirituale flrì sforzi per entrare per la porta fret- ta, conciò fiacche molti poi cercheranno ài entrarvi, ma noi potranno . ( Lue . 13. v. 24. ) Egli non dice fol tanto, Entrate , ma ancora, fate tutti li sforzi per en- trarvi 5 lo che a chiare note ci additta le repugnanze, le battaglie , gli aflal- ti, che biiogna foftenere^le difficoltà, le pene, le contraddizioni , che vi s* incontrano, e che non fi poflbrio sfug- gire* Egli è, fuor di dubbio , necefTa— rio combattere con tutto il coraggio , e con tutte le forze contro gli frega- lati appetiti della corrotta natura, con- tro i vizj, e le paffioni del Corpo , e contro le paifioni dell’ Animo . Bifogna altresì fuperare un numero d* oftàcoli quaficchè infinito 5 egli è duopo di vin- cere ietti a punto dìmoftrarfi di vince- rei bifogna farli fuperiore alle maldi- cenze, alle calunnie, alle. derilioni, ai difpregi , alle perfecuzioni del Mondo? diffonderli da un copioio numero di tentazioni, d’artifizj, d’inganni, e di lacci, de' quali fi ferve il nolho comu- ne Nemico per forprenderci, ed atter- rarci, le gli riefeai fofrrire cori corag- gio, fenza impazienza, e collera > ma anzi con ariimo intrepido > e tranquil- lo le awerfità , refiftere con coftanza , Del P. Scupoli • 5 f e vigorofa Fermezza alle luflnghe del-» le ingannevoli profperit^ ; bifogna fi- nalmente, fe fia duopo, cavarli gli oc- chi, dice Crillo, tagliarli le mani , ed i piedi , cioè a dire , privarli , e allon- tanarli dalle cofe, che ci fono più ca- re, più necelfarie, più congionte , al- lorché elleno ci tolgono, o ci diminuì- » lcono la libertà di attendere a Dio, e di cercarlo con tutta la forza del no- Uro Spirito. Quindi bifogna eflèrfeiq- pre fuirarmi, e nella fatica, e annelare incelTantemente a nuovi acquifti della grazia di Gesù Crillo , affine di ripi- gliare col mezzo di quelli foccorli la lena, ed il vigore , che d va fcemam- do in quelle battaglie. Che fe vogliamo degli Efempli per animarci ad una. fifpluzione sì genero?- fa , e necelfaria per quella imprefa , ponghiamoci avanti gli occhi ciò, che ìApollolo San. Paolo ci rammenta di tanti Eroi di Santità , che ci han pre- ceduto. Li Santi, die egli , hanpo di- inoltrata la loro forza , ed invincibili coftanza nella guerra dello Spirito , e della Carne ; èglino hanno, fofferte con intrepidezza le derilioni, le battiture * ■ le prigionie; fono fiati lapidati^ fegati per mezzo, travagliati eoa ogni iorte $ 6 11 'Comhatt^mvnte Spirituale dì perlecuzioni, altri di loro fono (lati panati a fìl di ipada, non pochi coper-, ti di pelli d J agnelli, e di capre, eitre-s mamertte poveri, afHitti , e anguftiati al maggior legno, come fe fodero gen- te indegna per lino di comparire nel mondo, andavan raminghi quii e là pei? le forefte, per i monti più fcofcefi,e E farem noi sì codardi , ed ingrati, che non ci rechiamo a Uretra noitro dovere d’imitare in qualche co- la quello , che ha (offerto tanto per Dorico vantaggio, e per darci «nefem- . ; C pio, II Combatti™»” Spiritual* li** rhe ben poffiam fegmtare? E foft F°’ tal Capitano feguita• ro la S Uid ; .r - E j ett j po tremnoi dii- 10 f ' U Acaudate a quelle battaglie ^ i So P« iupe'are tul> ori difficoltà , e virilmente ihmtndo, non folamdnte porre mi combatta ^ dir ta morte ai no- fuga, ma.® N _• inganniamo , di ftri Nemici * Non ci mg, e - t graziai quella pile f' u nefti al nóftro Sottri Nemici lo™ s > «^“ffariamen- bene, e r v *? |le ìa morte o da una te feguir ne j j oro vita e la parte, o dallalt a a m 0rte èla nb t nottra morte, e w ftra vita per tempre, . muf. !.. n Tratto M prima Giorno . { • . ' Y l effere i.‘“ urne in quello Combam- luzione d ent «e J ^ cuore mento S P'"- U ", finC era confidanza dx fortificato da un- * « c ® pp i; C arvi ab- Dio; per te noi, la p»aca delle . nofl confi- fcol configl • spirituali, e leau- derando gU . ed altre cofé firmili fterità corporali, ed : al.^,^ £ i a . che come me&» P» by Google bel P, Scapoli . $9 re le voftre pacioni ,e per praticar^ piu agevolmente le Virtù Cremane, ne avendo per elfe alcun attacca di affe- zione, o d’impegno, ma ufandone con una grande libertà di Spirito ; Terzo , di confervare una memoria particolare dei vizj , ai quali fono foggetti colo- ro, che affettano quelle cole efleriori, e che vi li immergono con foverchio attacco, -affinché quella reminifeenza vi faccia tempre guardare con orrore i lo- ro difetti, come pure il loro flato , che Dioabborrifce, ed il quale èfóggetto a fpaventevoli cadute . Qutirto di pra- ticare fedelmente tutto ciò, che avete ponderato nel fecondo Efercizio , e di regolare il voflro tenor di vita a nor- ma di ciò, che vi fi contiene , e che altresì avete rimarcato nella feconda Confiderazione del quarto Efercizio*. Quinto di prendere, per lo frutto della Lezione Spirituale , una collante rifa-, lozione Rappigliarvi con tutto l’impe- gno 4 sì generofo difegno, qual’ è, di combattere le volil e padroni con la pra- tica delle Crifliane Virtudi. * * . * ' • i Pine del primo Giorno* C a SE- \ Digii Google SECONDO oro RNO. Di due cofe, da chi dipende in gran • parte l’efito delle notti e vittorie in quello Combattimento Spirituale > che J fono la Diffidenza di noi medefìmi , . c la Confidenza in Dio . ' ; , . $ ‘ * « j . ESERCIZIO PRIMO. * ♦ • _ Della, diffidenza di noi fiejfi. L’Orazione preparatoria come nel £rimo Elercizio dei primo Giorno . - ' ^ ,1 ' / ' • CONSIDERAZIONE I. C Onfiderate, che la prima cola ne- ceffaria in quefta Guerra Spiritua- le per lo felice efito delle noftrc battaglie è una verace diffidenza di noi Retti. Quella acquiftar la polii amo con vari mezzi. Primieramente con una lin- eerà cognizione del* noftro nulla , e del- la noftra debolezza , ed impotenza al bene; tenendo per certo, che da noi medefimi fiamo un nulla, e nulla pol- - lìamo , incapaci eftendo di rare azio- ne alcuna , con cui meritarci la vita ctcy- 1 . \ X>el Scupoli. • 4* eterna) in . fecondo luogo coll Orazio- ne, imperciocché eflendo quella diffi- denza un dono di Dio, egli e ben giu- fio, che glielo chiediamo , e per ot- tenerlo bilogna prefentarci a lui con le difpofìzioni feguenti. Fa duopo per ' tanto, confederarcene affatto privi , e credere, che non fiamo capaci > di far- ne acquillo colla noftra propria indu- Uria , ed avere una ferma f^eranza di ottenerla dalla di lui Bontà j e con quelle difpolìzioni dobbiamo chieder- gliela con perfeveranza, credendo fer- mamente, e fperando , ch a egli Ce la darà, e che non ci lafciera storniti a una virtù , che ci è sì necelfaria , le gliela domandaremo come ima cote, che gli è gradita , e che richiede da Confondetevi alla presenza di Dio per quella vollra prefunzione , ed in- terno orgoglio, cne conofcete , e per quello, che non liete ancora giunto a conoscere , e benché egli non v i fia palefe , credete pure, che avete ìlcuo- ie infetto di quello veleno . Intente quella Verità' da tante monelle, e lai- de azioni, c da tanti enormi peccati , che avete commetti, e datanti menti, incili cadete ogni giorno I- 3 Digitized by Go 4z ìl Comi atti mento Spirituale dete a Dio la cognizione di vói ftdfr li, e della voftra fiacchezza , ed ìmpe-; tenza al bene, e per confeguettzà una Santa diffidenza delle voftfe forze , e a queffeffetto difponetevi nella manie- ra, che di fopra abbiamo accennata. Il Colloquio col voftro Angelo Gl-» Rode , acciò vi faccia vedere chiara-» mente ciò, che fete, ciò che potete ± e che non potete, e quindi in feguito di quella cognizione vi raflbdiate. ili una lineerà diffidenza di voi medefimu / Considerazione ir. : C Onfiderate ancora gli altri mezzi efficaciilimi per far 1 a- cquiftp di quella Santa diffidenza , Vale a dire i fondamenti, e ragioni, cheabbiamodi diffidar di noi fteffi per le grandi de-t bolezze, e miferie , che fonò in noi tanto per patte del noftro Intelletto , è della noflra Volontà , quanto per la gagliarda inclinazione, che abbiamo al male j come altresì per lo gran mime 3 - ro de 5 nemici, co’quali abbiamo a com- battere, fcaltri, e ripieni di mille in- ganni, ed artificj inconcepibili , al con- fronto de' quali noi divenghiamo viej>- più novizi, e inefperti ; e finalmente per le tante inlìdie, che ci tendone 'è ' v . eia r* Del ^P, Scuptlf f .^ t-i 4^ tiafcun paffo nei cammino .della Vini fino a proporci, e persuaderci il male fotto il manto della Virtù, e a trasfor- naarfi in Angeli di luce pe* ingannarci piu facilmente^ ed a villa di tutte q^ie r ile ccfe ilabilitevj in juna lineerà diffi- denza. di voi fte#/ . , v*> [ Un altro mezzo affai proprio per acr £Uifl?re ben totto quella diffidenza egli è da iiottra medefima efperi^nza. Ogrfi qualunque volta ci accade. un /incero difeernimento di noi medefimi , della noftra debolezza ed Impotenza al bene, e per^confeguenza la falutar diffidenza di poter far nulla di bene colle noftre fole forze, e pro- pria induftria; ma ch'egli è duopo al- tresì aver con erta una perfetta ccMifi—denzà in Dio, e nel foccorfo della fax grazia* v Confiderate, che noi portiamo acqui- sire quella virtù con varj mezzi . Il primo è Y Orazione, chiedendola a Die* incelTantemente , e con le medefime dii— pofizioni, con cui detto abbiamo di do-t verglì dimandare la diffidenza di noi Serti. Dico con perfeveranza , imper- ciocché non dobbiamo ceflare giammai dai folpiri , e dal pianto fin' a tanto > che non abbiam ritrovata quella pre- ziosi perla, che ricerchiamo . In fecon- - i ? do ' / Digitized by Cookie ,-.. v T)el JP. Scapoli. ■ 47 4© luogo portiamo farne acquìfto , atr- tentamente ponderando colla fcorta del lume della fede, la Potertea, la Bontà » e la Sapienza infinita di Dio. La di. Imi potenza, a cui nulla v’è d 1 imponìbile* la bontà, che non avendo limiti nèmi- fura fa, ch’egli vedi fovra, e dentro dt noi abbondevolmente le fue grazie ; a la fua fapienza, la quale veglia conti- nuamente fovra i nomi bifogni , e la quale ben fa quando, e come egli deb- ba concederci quanto gli domandiamo. In terzo luogo ottener polliamo quella confidenza ricorrendo all’ infallibile ve- racità, e fedeltà della parola di Dio, e delle fuepromefle, avendo egli promef- fò il fuo a;uto a tutti quelli , che invo- cheranno umilmente il di lui Santo No- me. La Sacra Scrittura è piena di tefti- monJ : , e d’efemp/, i quali chiaramente ci dimortrano , e c’ afficurano , che di coloro, che hanno pienamente confida- to in Dio, niuno giammai èrimaftode- lufo , In quarto luogo ci può animare non poco ad una tal confidenza il riflet- tere agli efim; , e preffocche infiniti be- nefizi * die fino al giorno d' oggi abbiam ricevuto dalla mano liberale ai Dio, c la cura, che 4a dilui divina Provvide!^ za ha Tempre avuto, ed ha tutt 5 ora di ' . c i mi *4S 11 Combattimento Spiritniite K iiói 5 ma fopra tnttò bifognà fidar t e rimembranza de- fuoi benefizi ' ! del- etó fifa IW^fcnw fopra £ ; l* tofe Crifta. n “ infioi « * Gesiì ' Criff^°p e 0 r ^f 5 ?^”.°^° Signor Gesii ce la persuada c ^n qU f 3 « - E'RAzrONÉ m Cy r n lt tiK Wfefa debbi quen* Dte. aS & ella fi OE,W r° aVere ^ ma, e Collant? Jam?- lem P^ e mr- corte dice S Piolo rt um ? cziandió > |ni °r Santo Giobbe * OrtK r e J?. ire c °t mi Condannerà JÌ, Ì° f fù . àG } u ^zU' f«*pt c ncnTV^fSji‘%^ «a condannata alfa mdnf ^ *Uva condotta a? Aw?r -V . S 13 ve-* meno , % niente di quefri eterni ella rf vi 1 * att 5^ a ’ r G ^e inf «lenza. b?fnin j- batt ? la noftra confi, Pront^n. 8 " 3 d ’ ve «>me il penderò, e Prontamente riderlo alla bontà in*. * . niu Digitized by Google A $0 il Combattimento Spirituale jiìta di Dio, ed ai meriti di Gesù Ori* fto, a fomigìianza . di coloro, i quali , panando a guado impetuoso torrente , diverton lo fguardò dalla corrente , $ fiffolo tengono all* oppofta riva, affin- chè dalprecipitofo moto deìfacque ab- bagliati non rimangano privi di quella prefenza.di fpirito, e direzione , eh 5 è lor neceflaria per condurli a falvàmento; così noi pure allora non ci dobbiamo trattenere in confiderai noi medefimi, $ molto meno i noftri peccati, itiadob- biam follevare lo fguardoa Dio, edap* poggiarci ai meriti infiniti del fuo divi- no Unigenito; a dir tutto , in tutte le noftre tentazioni efeguir dobbiamo il configlio , che la caftità fuggeriva a S. Àgoftino ( Aug. in Confi ). Gettatevi nelle braccia di Dio , e non temete giammai, ch’egli fia per abbandonarvi, nè per lafciarvi cadere ; egli vi acco- glierà, egli avrà cura di voi , egli vi fortificherà; e fe nelle voftre battaglie rileverete qualche ferita, egli vi rifane- rà infallibilmente . Guardiamoci adun- que lol tanto, giufta la frafe dell 3 Apo- ftòlo, ( Heb, li. v. i?. ) di non manca- re noi alla grazia , imperciocché dalla parte di Dio, fe noi avremo una perfet- ta confidenza nella lua Mifericordia , la ■' ‘ fua “ i t . ^ DelP, Scapoli. -, ? jrr iuà graziale il fuo ajuto non ci man* cheranno giammai : Rifolvete di approfittarvi di quell* lumi i e di non mancare giammai di confidenza in qualunque eftremità pof- fiate ritrovarvi , anzi di Tempre vieppiù aumentarla^. Rifolvete di fegnaìarvi in quella virtù ; e perche ella non fi può acquifere fenza il foccorfo della gra- zia^ fìccom e tutte r altre, accofttfmate-r vi di chiederla a Dio in tutte le voftre Orazioni nella maniera , che di fopra abbìam divifato - Il Colloquio coti noflró Signor Gesù Crifto, come T antecedente. • ESERCIZIO TERZO. ■! Za firada , e modo d 3 actjuìfiare ttttt ajfìe* me la diffidenza di noi fiejfi^ e la confidenza di Dio, i % . ‘ ' E 1 Orazione preparatoria al folito. t CONSIDERAZIONE I. * / * € Onfiderate, come quelle due virtù fono neceflarie, a chi defidera d* incamminarli nella via dello Spirito , e far progredì nella perfezione , concio- fiacche colla diffidenza egli efce come fuoc fi 11 CèirtbdftttHefitó Spirita ut é flior di fe fielTo diffidando delle fue fbi> ze, e colla confidenza in Dio, intrcrdu^ ce Dio dentro di fe, tutto confidandoli nella di lui Onnipotenza* e Bontà infi- nita. Quefti fono i due primi palli, che dobbiam tare, entrando nel travaglioso cammino della Perfezione Criftiana , I" uno in dietro, l’altro avanti y quello ci ritira, e ci allontana da noi fteffi , £ dalla noltra debolezza 5 l’altro ci ac co» fta a Dio , e ci difpóne a ricevere le lue grazie, e gli dà campo d J operare in noi grandi cofe. Confiderate, qualmente non podi; di coloro , che bramano d J avanzarti fui cammino della perfezione, quali lenza avvedertene, fi confidano in fe fieffi , c gli uni prefumono della perfpicacità del loro intelletto , gli altri del loro ottimo temperamento , quelli dei loro ltud; , erudizione , e dottrina , quelli della bontà del loro naturale , e della loro lodevole educazione , e coltura , ed altri ancora della lunga efperienza, e degli abiti delle virtùr di elfi acqui- fiate. Egli è vero, che tutte quelle co» le contri bui fccma alla virtù, ma fenza il foccorfo della grazia fono 1 interamen- te inutili, e bifogna fiflfare quello pri- mo fondamenpale principio come cer- tiffi- ; Digitizod by Goòglt’ . -V tet P. Scufòtt. 11 fiffitiid , £d^ infallibile , che né i doni naturali^ nè gl’ acquifici per eccellenti £Ìie fieno , ile i doni gratuiti , nè la Scienza* nè la Santità per grande che pofifa edere, nè F abito di tutte le vir- tù confermato da una non mai interrot- ta perle verarfza, qtiand’ anche fofleeglt f>aflfato irl natura, don fono capaci a Farci fare una fola azione buorla, vin- cere una tentazione, fcatifare il meno- mo danno, e foftrire per puro afnor di Dio la menoma afflizione, fe prima il tfóftro Cuore non lia fortificato da urt particolare ajùto, e fe il medefirtto Id- àio non Ci doni a quell* eftètto la fui grazia . In fatti quando i plà gran Sam ti, e illuminati non aveffero, che i prò- prj lor lumi, e le fole naturali forze del lorofpirito, e del loro talento, ovve- ro le loro buorfe abituazioni > la loto condotta non potrebbe edere , che de- bole, ed infelice* Quella è una verità impOrtafltiffrrha , che dobbiamo impri- mere nel piu intimo del nollro cuore , per quinci ff adicarrte quella occulta pre- funzione, che et è cotanto naturale, e per raffermarci in una perfetta diffiden- za di noi fteflì * - Quanto pòi a Ciò, Che appartiene al- la confidenza , che dobbiai» avere in Dio* $4 M Combattimento Spirituale Dio, bifagna porre per mafllma fonda» mentale, che egli è ugual mente facile* yincere pochi o molti nemici, ,deboIi'ro ferite, e tutti i loro nemici abbat- tuti, e vinti alloro piedi. 4 .. • ... . i Rin~ Digitized by Googl •' Dèi & Scupoli. * h Ringraziate Dio di quefti lumi, e fat- tene buon ufo per raflodarvi in quede due fante virtudi^ eccitate in voi un gran defidefio d’ acqui darle , e chiede- tele a Dio nella maniera , che abbiam detto a . * Il Colloq uio col voftro buon Ange- lo. Domandategli i fuoi lumi , affinchè poliate penetrare nel più intimo del voftro cuore , jper togliervi tutto ciò , che potefle edere Contrario a quelle due virtù sì importanti, e neceflarie* 4 CONSIDERAZIONE It. J * • . A € Onfiderate un’ altro mezzo efficaci f~ limo per acquiliare tutt’ aflìeme la diffidenza di noi defli , e la confidenza In Dio; ed è, che prima d’ intraprende-' xe alcuna cofa , fi a per domare alcuna delle nodre pallioni, fia per fare qual- che opera buona, facciamo gli atti fé- gnentif ^ • • . • ‘ Il primo fata di confiderare la nodra fiacchezza , e dabilirci in una fincera diffidenza di noi defiì; il fecondo dU al- zare la nodra mente a Dio ^confideran- do la fua potenza, la fila bontà,- la fua Capienza infinita, prendendo quelle di- vine perfezioni per k> fodegno della no- fira confidenza, e fperando con viva fe- de Dìgìtized by Googk $£ Il Combat ti fHenio Spirituali de neil’àjuto delia fua grazia. Il terzo d’indirizzare la noftra intenzione alla Ynnggior gloria di Dio, e per efeguire il di lui fanto volere » Se quelli atti precederanno le noftrè azioni , in poco tempo toglieremo dal noflro cuore que- lla occulta prefunzione, che di fovente s'àfconde, e s* invola alla Cognizione de’ più fpirituali , e la quale è di un continuo oliatolo alla grazia di Dio. Risolvete di feriamente applicarvi a quella ^pratica * Obbligatevi a qualche mortificazione quando in ella manche*^ rere. Il Colloquio col vollró Angelo Cu-* /lode cofne il precedente. * ESERCIZIO QUAftTQ. t La maniera di cònofcere , fe operiamovi • rumente con una fine era diffidenza di noi ftejfii e con una intera confidenza in Dio 4 ' e .buceri fetta confidènza in n; d ' que . fa Pe£ ludi’ occulto orgogliosi £&%& no A J ] by LjOOQle ogle 11 Combattimento Spirituale fio il voftro cuore. Confederate ,, come in quelle del voli ro flette Medico, accio egli faccia in voi, e di voi tutto ciò, eòe vedrà più op- portuno per fvellere dal vollro cuòre guefto veleno, onde polliate più predo, e agevolmente acquiftare tfna lineerà dif- fidenza di voi lfe(fi ? ei una perfw con- fidenza in Dio* La lezione Spirituale, per !p Secondo Giorno. /. Della Grazia , che è il primo foce or ft ne teff aria in quejlo Combatti* mento Spirituale . D Opo aver 1* Apoflolo S. Paolo nel- la fna Lettera a* Komani ampia7 , mente trattato della fiamma delle qoflre palfioni, e della noflfa carne, proroin- pe in quefle lamentevoli efclamazioni . Mifero eh * io fono ! fhi mi libererà - dal -corpo di ytefla morte \ poi rifponde a fe me- i Digitized by Del A Scapoli. medefimo in pochi accenti . La Grazia di Dio donatami per Gesù Crìfto . Con quefte parole dal corpo di qttejla morte , non intende già lApoftoio di additarci queflo corpo, che è foggetto alla mor- te naturale, ma bensì quello, cheime- defimo chiama Corpo del peccato , qual' è il noftro depravato, e corrotto appeti- to, le di cui membra fono tutte le no- ftre paflìoni, e frcgolati defiderj , che ci portano al peccato . Ora quefto è quel corpo , da cui come da un crudele ti- ranno la grazia ci libera , e difende . Ella raffrena la parte concu pi feibile, af- finchè e (fa. non ci faccia cadere nel pec- cato, e fortifica T iralabile, acciò non rallenti, e non fi fcoraggifcanellacqui* fio della virtù j e perche tutte le pacio- ni naturali-, che hanno la lor iuflìftenza in quefte due inferiori potenze della noftr’anima fono come altrettante aper- ture, per le quali il Demonio ordinaria- mente s’ infinita nel noftro cuore, la gra- zia pone a ciaicheduna delle fue porte una. virtù infufa per afiìcurarci contro i pericoli, che ci potrebbero derivare per parte d’ alcuna dì quefte paflìoni. In tal maniera la grazia ci libera dalla tiran- nia del corpo del peccato, che è il no- ilro depravato appetito, d’onde procc- io dono Dìgìtized by Google él 11 Combattimento spirituale dono tutt'i noftri movimenti, e frego- lati defiderj r contro de'quali dobbiamo combattere. • Ciò è veramente ammirabile, ma lo è ben anche di più ciò, che quella mer defima grazia opera nella parte iiiperio- Ire delf anima . Ella ripara, e fortifica con modo maravigliofo tutte le poten- te della parte fiiperiore ; . ella rifchiar* l’intelletto, muove la volontà , rifve- f lia la memoria,, e fortifica il libero ar- itrio, e. fopra tutto ciò, ella fa fogr giornale Iddio ftefib nell 5 anima, affin- chè facendovi fua dimora , egli la go- verni , e la difenda , e fia prelente ne .noftri combattimenti per combattae an- cor egli dentro dì noi e con noi a no- Uro vantaggio. .iddio Signore fia in noi in due ma- niere ; colla prefenza della fua divini- tà, e coi mezzo ideila fua grazia; colla prima egli è non fedamente in noi, ma in tutte le cofe per Efiènza, per Prefen- za, e per Potenza , riempiendo ogni luogo colla fua immenfità , ed effendo colla fua divinità sì intimamente nelle Creature, che farebbe loro dmpoflìbile di fuilìfiere, e confervarfi un fola mo- mento, scegli non foffe in effe; il che faceva dire a Sant 5 Agoftin© ; e perchè ». s.. ' mai Digitized • ^ Del P. Scapoli. „ . 4f> mai ió chieggo y o Signore ? che vot fce ridiate in me, quando io fletto non vi farei, fe voi già in me non fotte ? Nella feconda maniera egli non ritro- vali, che ne guitti , imperciocché , fic- co me afferma il medefimo Santo , Dio è per ogni dove colla fua divinità, ma non già còlla fua grazia# ~ *■ Quefta grazia è una partìcipazione!. della natura divina, cioè- a dire , della • fua farttità , e della fua purità * Con , quella partecipazione Tuomo viene fpo- gliato dr fe medefimo , e rivettato di Gesù Critto, e dalla battezza, che trag- | ge dal vecchio Adamo, è innalzato ad ( una dignità sr fubKrtte , che lo rende f partecipe della rrtedefima natura divi- na, cioè a dire della fantità, della ben- » , e della purità di Dio y impercioc- ché la grazia è una qualità Celette, che ha quella ammirabile virtù di trasfor- mare rUomq in Dio 1 di maniera , che fenza lafciar d’eflèf uomo, partecipa , quanto ne può effer capace , le virtù, e perfezioni del medefimo Dio # Quefta celette qualità è una forma fo- vranaturale y e divina y che fa, cheTuo- mo viva d’una vita fovranaturale, cioè addire, cT una vita fomigliante ai prin^ ì cipio, da cui deriva: di maniera , ch& D i JT no— * 4 ìl Cowh pimento Spirituale 1*1101130 , che è in grazia» vive di auc vite, luna naturale, 1 altra fovranatu- rale; a quello effetto egli e proceduto di due forme, che fono come le due a- nime di quefte due vite, e quelle due forme fono l’anima, e la grazia. Dall anima, ch’è la forma naturale , proce- dono tutte le potenze , e tute’ ì fenti- menti per mezzo de’ quali l’uomo vive della vita naturale. Dalla grazia» che la forma fovranaturale , derivano tutte k virtù, e tutt’ì doni dello Spinto San- to, per i quali l’uomo vive della vita fovranaturale, coficchè ciò , che 1 ani- ma è al corpo, la grazia e all anima, e come dall’anima proviene tutta la bel- lezza , tutto il vigore e la. robultezza det corpo , così dalla grazia procede tutta la beltà, il vigore, e la forza tut- ta dell’anima. La beltà, cilena grazia imprime nell anima, ella e si grande > che non fi può concepir quanto barn • Ella ci è rapprelentata nella Sacra Scrit- tura fiotto i iimboli di preziofi gioielli formati dalle mani dello Spirito Santo, i quali rendono l’anima si pei rettamen- te bella, e sì gradita agli occhi di Dio, che nel tempo medefimo, in cui ella n è adornata , egli T accoglie come ina figliuola, e pe; fua Spofa. Quell infoilo Oigitized by GÒOgle bri Pi Stuprili éf quei paludamenti di fallite, quella veflfc ni giuftizia, quella corona, e quei ric- chi gioielli , di cui parla il Profeta Ifai a ( ifaù i6'V, io.), i quali non fono ah* irò, che Jc virtù. infide, e i'doni dello Spirito Santo* La grazia, è il principio» e la forma di tutt’i doni celelti, da lei provengono tutte le virtù , e tutti gli abiti fovranaturali , e in elfo lei fta po- lla quella ftupenda bellezza, che rende l 1 anima degna dell’ amore, t della com- piacenza del medefimo Iddio. Il primo effetto della grazia è di render l’anima perfettamente bella * e sì accetta agli occhi di Dio, ch’egli la tiene non fo-, lamente come fua figliuola, e fua fpofa* ficcome abbiam detto , ma di più come fuo tempio , e fuofoggiorno, e la ricolma di mille grazie toftocchè la vede arric- chita di quella divina qualità. Per mezzo della grazia l’uomo è co- lli tuito figliuolo di Dio, ed erede del fuo regno ; egli è regiftrato nel libro della Vita, a cui fono aferitti li prede- ilinati; privilegio, che Gesù Crino ac- cennò afuoi Apolidi in quak,equan-^ to gran conto fi debba* avere , allora quando ritornando eglino tutti feftofi dal vedere, che per fino i Demonj era- no Ioìq obbedienti nel di lui nome, die~ Di de gg II Combattimento Spirituale loto quefta rifpofia» Non vi gloriate*? perchè i Demoni vi obbedì fc un* r ma che i voflri nomi f eno ferini nè Cicli + Imc. 1 04 . nr, 20.) La grazia finalmente rende Suo* tt\o sì caro a Dio, che tutte le azioni , ch'egli fa in quefio» fiato , purché non fieno peccamìhofe, gli fono gradite, e fono meritorie della vita eterna, il che fi debbe intendere noir folamente degli atti vi mieli , ma ancora dei naturali , come fono il bere, il mangiare il dor- mire r Imperciocché eifendoil loggetto gradevole a Dio, tutto ciò, che Fa, c che non. fix peccato,, non gli fa difpia- cere „ » Dalla grazfa nafee ancora tutto il vi- gore, e la forza dell'anima; ella la ri- fana, e la libera daUa fiacchezza, e de- plorabile in fitrmità, in cui la teneva il peccato , e la ritorna in un perfetto vi- gore, e in una: forza incomparabile in tutte le fue potenze di maltiera ,« che fi ritrova capace d' efercitare tutte le fun- zioni della vita- fpi rituale ^ Ella illumi- na T intelletto ,- e ’lo ammaefira di tutto dò, che debbe fapere , e conofcere > muove la volontà, e; tutte le potenze? della parte inferiore a ciò, che debbo- no operare ; le ipiana la firada del Cie- lo, le raddolcire il giogo dei Signore* , le Ifel P. Scapoli» ' 0 le rende foave, e leggiero ciò, die po' 1* addietro le era grave, e pefante, e la fe correre nel cammino della perfezio- ne* Finalmente non v* è dal Mondo piu ammirevole cofa di Ciò, che la grazia opera in un* anima. Effe la trasforma y , la folleva, la incoraggifce, le fa trala--' iiciare ì perniziofi corami del uomo vec- chio, le fa cangiare gli affetti, e ifuoi piaceri > le- fa cercar con ardore ciò, che prima abboniva, ed abborrrre ciò, che ardentemente bramava ; le fa fembrar dolce ciò, chele era amaro, e amaro ciò, che le era piu grato. Egli è im-> potàbile a dirli qual gioj a le rechi, qual pace le infonda, quat lumi le comrmu- flichi per cortofcere la vanità del- Mon- da* e il pregio ineftimabile di quei be- ni fpi rituali, che ella prima difpregiava cotanto. Finalmente non fi può abba- ttala ridire qual forza effe le dia per combattere, poiché la rende invincibile a tutte le potenze dell* inferno. Ciò però , che al noftro proposta è da notarli fìngo burnente fi è, che è pro- prio della grazia il fortificare l anima per mezzo delle virtù provenienti dalla medefima , le quali fono Come altret- tanti capelli di.Sanfone, ne* quali con- fitte non follmente la bellezza, ma la" * -i ' for- v é$ Quella maraviglia fi dà a vedere in molti e lerci zj della Vita fpi rituale , ina più chiaramente riiplende nel pentimen- to, emel dolor de* peccati, in cui que-. Ila inferiore parte della nollr* anima di fovente vi lì interelfa cotanto, eh 1 ella, s* affligge, e fparge per quello effetto più lagrime , che non farebbe per tutte Je perdite piu rimarchevoli dei Mondo *,• Da tutto ciò raccoglier polliamo la neceilìtà> che abbiamo della grazia in quello Spirituale Combattimento i con* ciolìacchè , o vogliamo combattere* Ue noltre pacioni, e viziofe inclinazioni, 0 praticare gli atti delle virtù loro oppo- rle per acquiùarne gli abiti, o voglia- mo finalmente godere del f.utno delle- noflre vittorie, e vivere in una profon- da pace colla perfetta unione con Diof nulla di tutto ciò pofiiam fare fenza 1 * ajuto della grazia , colla quale pollia- mo tutto e fenza di cui non polii arr* cofa alcuna. • > . Per quello motivo, io eforto chiun- que vorrà cavar profitto da quelli eler- euj 7 di fare da principiò itf>a buona Cne preparatoria 4 fojfco. c 'ONSID£RAziONE ì. ì lira J‘ npe S nat « «WJa necktà Ite P^Tbr’aS'a per ? ià *£ -piedi per « YQ- «t 11 Comhuttmtmo Spi rimai f Volontà,' e Kmmaginaz.one, «.iella che muove lèapprttto fenfit.Vo ; egli e cer- „„eftì due occhi fono 1. orino- ftn comDatnmcnu ui LT ci deve di'-fomma importanza ai uert ' iiiardareèt àù*$ non cadano m potere tie'no-ìri. nemici -.mentre allora diipe- far- dovremmo della vittòmj Ringraziate Dio di queftì nini 1 ? chie- detegli la grazia di poter ioggettare Guelfe due facoltà : dèlia- voftr atìima al fuo fervìggio- - Pregatelo di non per- metter giammai v eh fcffo s codino in pos- ter de’ v o(l ri nemici, cioè a dire , che fieno acciecati dalle ™$re pàtfom , o ingannate dalle illufioni del I*momo . CO ™CUn Angelo, Chiede . lo Spirito Santo Efooi M&gfàgS Santo Angelo il foccorfo delle fpkazio^ccfo quefte dué potenrc foh la voto' anima vi fervano utilmente ,in tutt’ i voftri Combattimeli . . -, CONSIDERAZIONE II. '/nonfideratev ; dknfvit to vyVff mem! 6 5 taragli d* «ri Nemici , i m ÌZ ÌTb^ 1 ^ V W .magnanimità , e ciò cL ri r*«j* piu fWiligiunti *■ D)o' 3 'chetile ifj- ipreggiare il amor df f lcien° : ^ care r noftri fregolati ■appetiti per deòo* Ji. Me fieno- e iti eofe anche di S momento; ,-.è • te^mprefi^^S maggior lode * che >1 prendere più Ch tàj e riportar Attoria delle niif „S^ ròfe àftnate*' -jn-?; z ^ t 7 ™ , P° . ,,f , II Colloquio con lo Spirito^ Santo , C con l 3 Angelo voftro Cuflode , come T antecedente. ESERCIZIO SECONDO. % jCioy che bì fogna ojfervarc , acciocché ih. nefiro Intelletto conofca le cofe > fv t '»/*»/*• ■ ■ . '•> w com elle Jono 'veracemente . U'/> : * !•> s, i. - . ; ,r ■ r y ; L’Orazione preparatoria al folito. ,- CONSIDERAZIONE f. 1 • z • ' . ■ , J/^Onfiderate , che per conofcere le V*'- cofe quali fono in fe fteffe , egli è duopo tener la noRra Volontà libe- |ra, ed efente da qualunque affetto > e attacco alle Creature j imperciocché- , acciò .il noftro Intelletto:; le polla, ben conofcere, e difeernere, infogna» , . che le confideri, e le difaminij prima , vi fi attacchi con qual- che paffione .d’amore, o d-/ odio, con- ciofìacchè e^li allora non è nè preve- duto, nè.affafcinato , e gode tutta la iua libertà > e tutto il fuo lume ; ma- . > d le , V;' - A/ P.Setptlf*--; f t **J* Y° ont j Vi- h ? pe . r •'avanti coi?o» e P° n ^rarlo con «no Spi- nto deputato coi lumi celefti della gS- e ddl^prazione , e febbenc da dì ineftieri offervar fedelmente qued o Me- todo riporto .a tutte le cofe, bìfogna pero offervarló anche Con maggior e- jattezza- riguarda alle buone, ed anche alle piu Spirituali epiu Sante; imper- ciocché per buona che d&- una cola , : r ‘ mo V ;d Ringraziate Dio di quelli lumi ; Chie- detegli la grazia- di Far : buon ufo di quelli falutari ammaefhainenci , edi ©1- fer fedele nel praticarli u Fate un co- llante proponimento di' mantenere _ il V olito cuore libero - da Jogui affetto^ sp* verchlo alle ' Creature v acciocché nnon refttate giammai ingannati nella xtima , che U® i®eèe#i * !J * D Il Collòquio coir noftro Signor Ge- . * ■>-> *rtr tv . 1 aK nnn to, de non 41 quello dell" amor iucr , acciocché fiate fernpre ; liberi da ogni attacco alle Creature , e in idato di po- ter giudicare di tutte le cofe feflza er- rore^ Implorate a quello oggetto r at- jfiftenz* dello Spiato 1 Santo* Jn H a f .03135 13q 313U3J 3 «3101» ♦ 1 CON- « : \ bel A. ScHpoltn } " TV Considerazione: n. C On/ìderate eh egli é più malagevo- le rifanare dall'albagìa del Y Intel- letto , che da quella della Volontà $ -imperocché quelli» . che hanno I Orgo- Tho iolàmente nella Volontà poflono tal voica ritrovare il giudizio degli al- : trx migliore del; iuo , ,e dalla fommif- lio ne del Giudizio palfar quindi a quel- la della Volontà 5 ma colui, efie ha h ■Superbia nell Intelletto, e il qualepre- fumé , che à 1 filo Gi udizio ih migliore rii io degli altri , .come fi fóttomet- tera alloro pareri, che non deputa co- si buoni come lì fuoi Quelli , che ‘Piem iono e gonfi di queA Orgoglio, rion vogliono entrare giammai fìel fctU - tirrtento degli altri , imperciocché non f° nof “^ e S 1,no altra ragione la Joro ieco portano una cieca ofti- Juzientì m fohenere ia propria opini®- V "P 0 a continuare oftinatanlente Del tnale incominciato : per dimoftrare, che intramefero con giudizio ciò, che prò- -ieguifcono Con perfeveranza* -» Conliderate quanto Importa. rimediar próntamente ad nn male sì dannalo. , prima che prenda : pó/TefFo noftro Cuore, e tenere per certo , che il ri- vd > > E 4 me- . io il Combattimento Spirituale medio più ficirfo fi è quello di fotto- metterci facilmente agli altrui fenti- meriti y è di diventare anche , per così dire, bolidi ed ìnienfati per amore di Dio, come gli Apofioli ed. i Santi han- no praticato al dir di S. Paolo ( i. ad GòK 4. 1/. io* ) 5 attelo che quefta fiol- rezza vai più di j tutta la Sapienza di Salomone. ,, 5>">r ncv ' :Fate cónto di quelli infegnamenti . Rinunziate al vofiro proprio Giudìzio; , amate di ieguitare quello 1 degli altri ; abbiate in orrore cgni^prefunzione di Spirito. Sovvengavi', che 1 ’ Umiltà è ia lovrana, e la direttrice del difcemi- mento, e del Giudizio , che formar dobbiamo dèlie cole , e cf\ tifa ha il «potere d’ illuminarci fopra tutto ciò , .-che fi & in noi , e fuori di noi. Lo Spirito del Signore non ripofa che. l'o- pra gli umili , e vói non f avrete giam- mai, le. non fiate umile di cuore . ( , j il Colloquio con nofiro Signor Ge- sù Cri fio •* Pregatelo , che v" ìnfegni qucda Lezione, polche egli ci ha co- mandato di ricorrere , e indirizzarci a . lui , allorché dille ^- .Imparate da me , che fon manfueto , ed Umil dì cuore . ( Matth . 1 r. v. 19. ) + • « , • k * ESER- * ' Digitized by Google 1 -f «f»"': - .'' * S f' 1! .!'ì? • "?* Zuppiti t - ( ;£j ’v.t r C^j[>riER,2JQ. ; V tv Quanto firi,ne):eJJ' O ). . . i. Orazione preparatoria al folito. »?• ■ CONS IDER A ZTONE X. „ ^'? nfiderat ? t >; ? u » nt ?, fe fpediente dì ' rrt-£r r ? a ™ ARWQlnttfkuo da ogni * £$ ci readiamo del mtto ancata defle cofe. Spirituali , e ni mtt ° fi 0 ’ ?“ e P uo (etvire alia no- itra mortificazione, ed al noftro Spiri- tuale profitto. Per Sfuggire un sigran ucn • c ^* i?‘ ^ uo P° ollervare le cole J tlo f. na e »ere come morti nella ri- fwn^ 1 T tte fj cole, terrene,, non io- ‘ iamente. rifguardo alle mutili e proibi- ma in ^H e ..^PPoitp, a quelle , che farie ? erme ^ e> e c ^ e non >&#&. necef- ^ A augnare. al nóftro Spi- piu Stetti >, che ci farà poiiibiie, afrettando una Santa ftupicU» ! ta ed ignoranza di tutte quelle cofe > «he non ci guidano a Dio» 1 " E 5 Le r ' li CoHn&tLtrìmerJo Spirituale _ > Le Novità f é-gfi. affaci del Mondo > per quanto grandi efll fieno , debbono^ dfere per ' 1 noi come fe non- vi iottero » e fe mi grado il noftro prbpómmentc* giungano ? quelle al noftro orecchio* dobbiam {cacciarle ben lontano da nor. ffrfogna eflfere mdko fobr; nei ddi- derio & intendere di rfapete , ì^jfcae Celeftìr nuiraltro volendo fapere » che Gesù èffitii voglio dire-, la Ina Vite, e là fiia. ’ Morte Se tutto il lo terremo lontano da R01 ’, 5°" per ìuoi veri Vogliono imparare nella M. flon ciò,' tKe bada ddiarè fé’ ft&ftr tutto flnmartente non efìfendo per F ordinario, che amór pro- prio, òhe òrgoglio , che inganno del ^' Kifofvete di prévàlèrvt di qaefh av 5 - Vifi molto iàlutaiir'Sbandite^^ ftrà mente ogni vana cunofitat Ca- pite' avversióne per tutto ciò,, che v nimenro ai -l ? to, e dì flore in gtodja foP« Ari fenfì, acciò per effi nulla di pro- fano entri nella yoftr' Anima . Modera- te Ij vollra avidità per le còfe Splrt- 4 • . Ì)gl fiy Scapoli * ^ !- £U4I i yvc , non bramate di fapere akr* cofa,che Gesù Criftò,.. : v , . - */ l.. t y , Il Colloquio con Gesu.Crifto* Trat- tate con lui di tutte «quelle cqfejcKier* detegliele cow uni profonda umiltà , ed • urta piena confidenza nella fui boa- U) e nel foccorfo della fua Grazia* CONSIDERAZIONE II. /- C Qnfiderate , -che fie noi’ oflervere* remo fedelmente le Iftruzioni com- prefe nella ^precedente Confiderazione Scamperemo da molte infidie d^’ in- fernale Nemico . Quefto ficai tra Ser- pente accorgendoli, che coloro, iquar Ji sì applicano alla Vita Spirituale, fo- no pieni di buona volontà e animati da un fanto fervore , indirizza tutte lè Aie macchine -contro l 5 Intelletto , che procura di forprendere^pet renderfené Padrone, 0 quindi pofcia della volon- tà , al .quaf effetto fi fervè delle arti r* .. • * J UJ.tV'U li, f ieguentu \ 0 , , ■ > yi ff À T* é Ì . >*41 ff «?• -Egri fi trasforma ,m Angelo di luce. Voglio dire, che vainfinuandò dei peri- fieri, e^fentimenti fublinu , e pieni di airiofità principalmente a coloro , ' èné hanno un fiottile intelletto , che' foij forniti di molte cognizioni, è che fer no- naturalmente ambizfefi > tal che ' irt- 04 11 Cofnbutttmenfd Spirituali fJntei'tenendoli eoa piacere in quefti pen- sieri fublimi ,r ed eroici, ne quali egli- no fi dannò a credere di godere di Id- . dio , trascurino poi di purgar il loro cuore * e d 5 applicarli al conofci mento di fé ftefii x ed alla mortificazione del- le loro paiììoni, e così vengono a ea>- dere negl’ inganni dell 5 Orgoglio fpiri- tuale : fi formano ufi 5 idolo dei loro cernieri: fi perfuadòno di non aver Bi- Jogno del coniglio d’ alcuno ; non con- fultano, che il proprio peniamento , e difpregglano la condotta degli altri ; ciò* che li rende interamente incapaci dei lumi-c.ekfii , e della grazia dello Spirito Santo, il quale non poi a gì am- mai in un'anima, che dia ripiena di pre- funzione, e di orgoglio^ j • 1 ■■ Umiliatevi r'e deliberate di commi-* nare ne 5 vodri Efercizj per la dirada la più* umile , e la più Semplice ■:* che vi farà poffibile -, fenza affettare • gìamma i cofa alcuna ftraordinaria, o forprenden-t te * Kifolvete d 5 applicarvi particolare mente alla mortificazione delle voftre paifioni , ed alla cuftodia del voftra. cuore. Rinunziate al vofteo particolare giudizio, e a tutto ciòc che può fere o-i fiàcolo allo Spirito del Signore* il qua- le non fi comunica fe non agli umili.: . Il i V '• ■' Del Pk 'Sttifbli-, w 8f ; ìì ' Colloquio con noftro Signor Go* su Criflo, il qual vuole,, che abbiamo la femplicità de fanciulli > fe vogliamo effe r capaci .delle fue grazie ,e perciò dille . Vi con f effe ->'\ervi glorifico o, mìo grate ■Padre , perchè avete nafcojle quefie cofe ai 'Sapienti dei Mondo y e le drvete /velate 4$ fanciulli ( Matthé z»'v m z $ ..J *■ • . . • ; .. . b * • * :* f .* * « v •’ i . a.". . i j-. . ‘i:u;i ESERCIZIO QUARTO# •* Coine fi debba raffrenare la vivacità, della nofira immaginazióne • V * imperciocché ficcome noi, non polliamo rapprefentarci le cofe >; che per mezzo delle loro immagini.,, per lo più addiviene, che. in vece delT Immagine, che ricerchiamo, ce ne fo** prayiene un numero, prefio che infinito altre, cl^e non ricerchiamo; e volen- do noi © palTare dall' una ali’; altra ritornare a quella : , che : ^abbandonami. mo> laiciar quelb >.4» cui fiamo -Ofe r cupa- ' Il Combmi*mnt& Spiritual* ^ Cupariv-ne fiamo invertiti da un inftni-* tà d’ altre* che ci rt prefentano; d 1 on- de viene U - che . febbene , ci rifolyiamo Coni tutta ià fermezza portìbile di trat- tenere la ntìftra immaginazione , che non corra dietro ad una infinità di og g etti , pur ella iVaniice* e quando la richiamiamo, ancor, ci fugge* Erta è si incollante e Volubile * che di iovente à noi s’ invola fenza prender còmimia- toy a fomigiiariza d’ uno. {chiavo fug- gitivo > appartandoli fenza, cheifappia-' mo la di lei venuta v Ella s’ arrefta a* tutto ciò y che gli fi para davanti , e *• al fommo liberi e dirtìcilirtima a do- marli v ed olt’recchè : ellà è per J tc me-c defima ditpiefto cattivo carattere , noi fovente fomentiamo • il fuo capriccio colla: nortra negligenza lanciandola ap-» pii Care a Slitto ciò * che gE piace iferw za-aritegno alcuno ; il che ci reca poi un’impercettìbile danno i imperciocché . rapprefentando ella pofcia all’ appetite* {enfiti vó gli oggetti, di cui è ripiena y cagi ona nella ■ noftr Anima un deplora-- bil difordine col foltevamemo le.noftre padroni , che ci portano al precipizio, da cui’ egli èdirttcilifiìrnoe quali imponibile avere fbampo fenza un parricolar aiuto di Dio.: Efià fa. 'ancora. •Ad- " P £ S- v* - t>el P. Scapoli * « 8/ peggio , mentre ftimola 1* intelletto a veder quelli obbietti, e di fovente fe- ce* il conduce , e quelli non di rado vi tragge Ja volontà 5 onde poi nzfcono Innumerahili cadute, allorché quell' ul- tima potenza con una vii compiacenza da il iiio confenfo al movimento delle paflioni, che lolle vanii, e li accendono alla villa di quelli oggetti loro efibiti dall’ immaginazione*' * . ' -/ • \ ’ • Riempitevi di facro orrore e mant* viglia in riflettendo al lagrimevole fla- to a aii il peccato ha ridotta! quell» facoltà della noftf Anima v Nello flato : dell'Innocenza ella formavi una gràrir. parte delle delizie della vita umana h >, ma in quello , a cui T ha condotta Db peccato, ella n* & il Carnefice pià cru- dele. Umiliateci avanti a Dda ^re ri- » marcate la - neceflità , che avete ^ della » grazia per raffrenare la vivacità di que- lla facoltà sì vagabonda ’ Rilofvetevì di praticare tutta la diligenza potàbile per correggere i fuoi trafportl , -a Ilo rin- tanandovi quanto potrete; dalle cofe e- - lleriori, e fìando in 'guardia de 1 voflri fenile che fono' le porte > per le quali ' ella riceve le immagini, di cui è ripiena* ' Il Colloquio, coi voftro . formare quella potenza della no^ flr’ Anima, acciò ella ferva al noflrd difegno, e non cada mai in potere del noflri. nemici . Primieramente bifogna Rifarla nella confiderazione delle colè’ neceflarie , e vietarle tutto il rimanen- te. Secondariamente egli è duopo du- rare una gran vigilanza, ed uà grandèj dìfcernimento per efeminare i penfierì,] che dobbiamo abbracciare > e quelli che rifiutare dobbiamo , affinché ricé-J vendo gli uni tenghiamo gli altri da] noi lontani . In terzo luogo > comecché niente v’ è di più ferace > nè di più prónto, nè che fcorra per più luoghi quanto la noflra immaginazione, e che in oltre quella fertilità, e quella eflen- r fìone altro più non fanno, che fonimi-, nilhrare materia alla Rravaganza, e re-] care più vallo campo a folli penfieri mentre per f ordinario elfa non ha dc- y terminato oggetto, attalch è quanto piu ' va lontano , tanto più fi fcofla dalla '* ' fiu ^ ,;.bel P, Scuf olu .fila, meta 5 Quindi fa di meftieri pre- ferì verle i fuoi penfieri , e non 1 afe i ar- ie giammai la .libertà^ d* andar vagan- do , altrimenti patterà ella ben. predo dai buoni ai cattivi oggetti f dal che ' ne feguirà , oltre gl’ inconvenienti ac- cennati po imperciocché, ficcome- aferma [Gerardo de, Zulfania , egli è. imponìbile, che uno Spirito vago, e •che. nop ha oggetto alai no determina- to 9 a cui; indirizzare i fqoi ,penfierir*i ed applicarvifi con attenzione , non fi muti iecpndo^ gli oggetti, che in gran numero le gli prefentano, e che ira le cofe edrinfeche-, che con. fuo piacere lo circondano, egli non riceva Tempre , f impresone, di quelle, che gli il pre- fentaion le prime > poiché , Jecondo jL r Ecclefiadico , ( EccL 3^^205, ^il.^nq- n lira cuore prende,, e agevolmente rice- ve Timprefiiòne V e la qualità delle fi- , gure, che la nodra immaginazione gli ra PPrefenta. :.p Fate conto di quefti infegnamenu ,«• Proponete d’approfittar vene, .e. dismet- terli in pratica dando meno che potre- te di libertà a queda fuggitiva, cioè , alla vodra immaginazione' y la qude non fa fabbricare, che delle bizzarrie* c e che 6 1 / Combattimenti Spirituale _)t. thè farebbe anche i più Saggi dfifb- . vente credere pazzia fe al di fuori ap- -pariffe quanto ella va difegnando al di dentro . i vr Jìl Colloquio coi volito buon Ange- lo ncome l’ antecedente*- * ; V -!> L’Obblazione> Offeritevi a Dio con un Santo defìderio di mon applicare il ~,Voflro intelletto i , e tutte le potenze - della voflr’ Animai che a ciò potrà fer- vavi per conofcerlo , e per Conolcér -Voi ftefli , per antar lui ». e per odiar yoi medelimi 5 e rinunziare di buon «hiore a tutto ciò» che può aduli rè -hi i-yoflra immaginazione , e farvi dimen- ticare la presènza di Dio . 0. *, r» y.\ , r xrnbtu ivo , W iT, f ì ,"?/> ' :’Xa lezione spirituale pel terzo a oa • ’jn-i».? o Giorno ^ L , . ••*» .>*• *7 ^ Ò$ell(t prefenz.a, di t>ià r ctì 'e un aUrif.l *\ - poderoso foccorfo in quejtò Com^’ r ‘ J . . battimento spirituale , ì.'.ì % i'i •'/ a . .VPOloro» ch'entrano 1 in quello Com^ battimento rinforzati' dal foccorfo della grazia divina fonaafficuratì ( >:> w t ^ Il primo è di richiamare alla me mo- rti» il penfiero del la prefenza di Dio «Coi lume naturale, prefupponendo que- -ffa gran • verità dagli antichi ì Filofofi ben conofciuta , cioè , che Iddio è > ih Ogni luogo per effenza, per prefenza, e per potenza w Iddio è 1* euere delle •Cofe tutte , che fono V e talmente ert- ile, che non può non efiflere ; egli è un’eflere indipendente, e che ertile , e fuflifle per fe mèdertmo, egli è il fon- damento, e T appoggio di tutti gli en- ti creati di maniera, che" lenza 'di lui ritornerebbero in quel nulla y d* onde furono da lui cavati y e in tal guifa ogli è in tutti gli enti per eflenza : Vi è altresì per .prefenza* e per cognizio- ne y imperocché ogni cofa gli è pre- fente, sì il pattato , come f avvenire . £ 2 . Il Combattimento 'Spirituale talmente che il tutto è aperto, e nu to ciò, che fi muove, che lenza di lui niuna cola muover fi potrebbe; imper- ciocché , fe la Vita è il principio del moto, Iddio è il principio della vita * c del moto. Qiie^a pret'enza è* del tut- to uni veriale poiché per ella Dìo ^ preferite in ogni luogo , e in tutte lo Creature con il fuo Edere, e colla fui Portanza. Egli è in’ Cielo, c nella. ter- ra^ con le cofe fenfibili^ e con le iiP SenfibiU , con le corporali ,-^e con lé Spirituali ^ con le ragionevoli , e irraA gionevòliv LjEtSer di Dio, dice S.Bo- jiavenrara, è perfcttiflimo , ed immen- so Segb è al di dentro di tutte le co* Se Senza elfervi r inferrato; egli è : ‘al, di fuori di tutte le cofe- Senza elTerne -eS- clufo j egli è ai difopra -di tutte leoc^ Se lenza elevazione , ed è al diletto Senza abbaiamento . > li Secondo mòdo dì- prevalerci di quell 1 ajuto della prefenza di DioegU è tanto più nobile, edeccellentequan- ^oS lume fovranaturale è più perfec- ' to. ' ' Z>el Pi Scapoli è v \ \ ' 9 7 to> ed eccellente del. naturale ; effbde- : riva da un pentimento interno ** per mezzo di cui Iddio rifchiara la noffra Aiemoria, e vi diffonde uri raggio, che la fa ricordare di* fu a prefenza, ih che fàffi con una Grazia preveniente , ov-- vero eccitante, a cui dobbiamo fedele mente corrilpondere. Dobbiamo altre-» 5Ì aver a cuòre di chiedere a Dio con orazioni brevi * ma fervorofe , eh" egli c infpiri quella rimembranza della f i ; a Santa! prefenza, e dob biamo eflermoU tó attenti, e fedeli in rispondere alle fue .divine ispirazioni ^ .*o> ~ Queffe due; pratiche rifguardano I 4 memoria $ ma vene ha un’ altra , che formafi colf intelletto, il quale iliuftra* to eifendo da un, lume fovranaturalef^ vede con gli occhi -della, Fede *>ncbie Dio infinito, ed immenlo . è per , ogni dove 5 che le! cofe tutte fonò iflduKj ed elfo in tutte le cofe> che come 1’ Anima dell' Uomo; , fatta a db lui forni- gliaiiza, ed immagine è tutta in tutto il Corpo da lei animato y. ;e tutta, in qualunque di lui parte, così egli ètltt* to in tutto 1- univerfo, e tutto in (eia- ff una parte delFuniverfo *> V iùtdlewo rifehiarato dal, lume della fèdeconofee ancora un* alÈr») verità ^;CÌoò che Iddio T» t ~ non 94 11 Combattimentv Spirituale boij folamente ,è in ogni luogo' futfcft di noi,, ma-ch'eglie altresì intimarne»- K dentro: di ; noi »é ch'egli «.pene»*.; più,. che, l’acqua penetri la il fudeó il terrò 5 eh egli € piu L Ay»- xn% ideila . noftr Anima -, di quello la; nfcd^iru noftr Anima ,tìa Ja^fonna, e là}yit* del noftro corpo y t principale mentenell Anima; Santa juin -cui Iddio Ha prefente colla fra grazia d una ma- m#A!fredabìley 'I° ho camminato afr fai, dice S.Agoftina, come Una peco- rella friarrita etteaidovio Signore nel- le cofe citeriori ì e voi fìete nel mio inter noi, JiQ: fatturato, e corfo non pò-* co dietto voi fuori di me, e volile— te fr mci-nii ion raggirato’ perde lira-- de di qnedoi ,Mond© per cercarvi , vi JiPi imi rittoVata, mentre non bifo- gna ceneare al di fuori, ero , che m dentro. Quanto, ho tardato mai ad a- marv i *. o beltà.: antica* e tempre ; nuo-: va ! quanto ho differito, ad amarvi . voi fete freme ,i edi idi vi cercava tuo n di, me > pendendomi dietro le bellezze da voi create y voi fete con -me , ed io non* eira coq voi, perchè io ne. era feparato per le cote* che pur non farebbero teli- la di voic ri » vnfo MpU ibafla perp? che a gettiamo alla- * . ■* " pre- Digitiz 1 P^&nza diD^T^L ■ P coll'intelletto; bifo°rta liemoru > e volontà , che è L 3n Spirituale còme 1* Aere immenfo : biiogna però avvertire di fervirfi eoa prudeoza di quefti {imboli. Iddio etfendo puri f lìmo Spirito viiol edere adorato ia ifpirito > e verità, e quelle immagini avvegna- ché conformi alla noftra debolezza , fono ali* eftremo fproporzionate alla Maeftà d’un Dio, la di cui infinita na- tura non pub edere concepita fotto al- cuna forma finita . Quella ftrada dell' imaginazione è molto foggetta alte iilufioni* ed a grandi irriverenze ^ le non fi calca con prudenza , e il me- glio fi è di fervirfene meno , che n* polfibile. ' ' r Bifogna notare fopra quello ^ log get- to, che non è già tanto una immagi- nazione quanto un atto ■ dell intelletto illuftrato dal lume della fede ilrappre- ientarfi Dio prelente nella fua ■ vilibile, e perfettifiìma immagine, qual e Gesù Òri fio, fia nella fua infanzia , fia nella fm adolelcenza, fia nella fua età per- fetta," che converta, quando penante > c quando rilorto, e glorificato alla de- lira del divin fuo Padre; ma principal- mente di figurartelo a noi vicino, co- me ofTervatore oculato di tutti i noitri diporti sì interni, come elterni» # - Ewi ancora una maniera ettenorecU ... P or » Digitize Del P. Scapoli . • 97 porli alla prefenza di Dio, ed è quella di rimirare il Cielo j imperocché febbe- fie Dio ila in ogni luogo , con tutta ciò la Scrittura Santa in varj luoghi gli aflfegna il Cielo come fuo Trono $ da poiché noftro Signore vi è falito quella maniera di rimirare quello téli* plfimo log giorno per contemplarvelo , e così metterli alla prefenza di Dio , viene accompagnata da una grande foar vita, e dolcezza . Si racconta, che S. Ignazio Fondatore della Compagnia di .Gesù coftumava di portarli tal volta fui più alto piano di fua cafaper con- templarvi più a fuo bell'agio il Cielo, c che di là ritornando d' ordinario ef- clamava: oh quanto mi fembra vile , e /ordì da La Terra , mentre contemplo il Pielo\ • Sopratutti però il più ficuro mezzo per tenerci fempre alia prefenza di Dio è di veder Dio in tutte le cofe,e tut- te le cofe in Dio . Quella- pratica fi può efeteitare in tutt’i tempi:. Dio ef- fendo eterno a qual tempo non è egli preferite ? Dio elfendo in ogni luogo , e riempiendo egli il Cielo è la Terra, in qual diftretto non ritroverafli? Dob- biamo vederlo in tutte le creature ^., poiché, Cccome abbiam detto , Dio è E 1* 1 98 II Combattimento Spirituale la bafe, e X appoggio di tutti gli Enti# JLa prefenza di Dio alle Creature è la . cauta del loro eflfere , e fe da loro 11 fottraelfe per un folo momento , in quello medefirno iftante elleno ritorne- rebbero al loro nulla.* Bifogna ancora riguardarlo in tutte le azioni, poiché egli è il primo agente, e il principia* di o^ni azione mescolando Àl fuo ge- nerale ed' universale concprfo con tilt* to ciòcche ha azione o movimento j? di maniera» che dobbiamo confiderai . Iddio prefente ed agente In tutte le co^ fe» ed è ben cieco, chi non io vede ^ * Prefupofte quelle verità confideda* mo J* obbligo, che abbiamo di tenerci i ncelfantemen.te alla pire Senza di DiÒ- fenza perderla giammai di veduta, -rax con un Santo timore , con un impetto v ed umiltà bèn degna d^Ila fu* divina, Maefta. Quella era la pratica del Pro* Seta Elia, che diceva a ordinario Vìva Iddìo y alla di cui prefenz.a io fot} fempre C f ?• J4* )» Quella era quella del He Davide, come Ben poflìarno ri- marcarlo in più luoghi de uioi S almi, ma principalmente net quintodeciino > ove dice quede belle parple: 4* mi pro- poneva il Signore avanti gli occhi j miei » perche egU è fempre, meco , per Mfejtderjtfi , - Idalla Digitize- Google ina è i; o i , a r a» •ofl cìs & i ’i ì I ■dalle caduti^' Lr ^ .. 99 ft«a f ei „pre la jfridcrl'i" quello Hiloloto, re -chi è difpollo à peccare confiderà, che vi: h un tbftimonid, .che lo Vede ; ngtl- t ariamoci alcuno ^ per cui abbiamo del ■> rispètto del - timore , rendiamocelo ■ preferite ,* affinchè facìamo fantamente demolire più' decrete azioni Gheipér quanto invifibile che dìa ? fe rnowra cofeienza, ella è tempre efpoftav e pa- lefe agli occhi di Dio? Colla ricordan- za della prelenza 'di Dio 1 Abbate Par- jptuzio cavò ■■ dal .lezzo* della impurità ■ ^ d. ^ Tiel P+ Scttpelì • ’ l#f «fucila celebre Cortigiana Taìs , e la cangiò in una efìmia penitènte e S. Efrem ne liberò un’altra dalla medefi- ma infelicità nella Città di Edeffa. Noi non avremmo mai V ardir di peccare , dice S. Girolamo, fe rifletteflìmo > che ciò faciamo avariti ginocchi di Dio . Quefta prefenza adorabile» dice S, Am- brogio , pone in fuga tutt’i vizj* , e et -dà una forza maravigliofa per vincere le tentazioni. Giufeppe effondo tentata dalla fua Padronale Sufanna dà 1 Vec» chioni impudichi , confederarono^ Iddio ©refente, ed ottennero la vittoria^ El- la giova altresì fommamente all’ acqui- fto delle virtù, il loro fenderò ; che flutto è coperto di fpine e di difficoltà, ‘tutto fi ammanta di fiori alla prefenza di Dio. Scrivendo' T Apertolo ai Crì- ftiani di Filippi , ed efortandolin a pra- ticar la modeftia *e le altre virtù al Cofpetto degli Uomini , per obbligar- gli con. maggior r efficacia fi ferve di quefto motivo; Operate in tal manierAy ;( dice loro ) che la voflr a modeftia tt tutti gli • uomini fi a palefe imperciocché il Signore' ì prefente r vicino ( Philip* 4. i $1 ).i riV>, > 5 tr per aiutarci a vincere te tenta*- ^ioni r per domare le ooftre palli oni > e pe* farci praticare le virtù in modo eroico r chi . non vede eflér ella unodcf più : poffenti , Toccarli y che dal Cielo ri* cever-polìTamo in queftoSpirimaleCom- battimento ? ed. oh’ che- gran motiva Banno mal di confolarfi tutti coloro > #S .vi entrano !- poiché' quello foccorfo yien loro prometto dallo Spirito. Santo ih quafr tutte le pagine della Sacra Scrit- tura r Procuriamo adunque a tutto no * $ro potete di renderci tamigliari ques- fìe pratiche ufandone , or S E una ». f .orui* altra per camminar Tempre alla prefen-" za di Dior AccolHimlamocI a confìde- railcr coperto lotto il velo delle Crea- trtrev per mezzo' di W egli ci guardar e vede - qoir fofamente le noftre azioni, ina ancora i noftri penfieri, ,e i piu 're- conditi' affetti del no(lro cuore . Guar- dando noD QeatWey avvezzandoci» ieparare il corporeo dallo Spirituale ied a. vfcorgere Dio prefente In efl*. ma. principalmente a‘ coi^Gderarlo.' den- tro di' noi lleiTì , e quando vorremo combattere alcuna dette noftre pacio- ni* Q' fare qualch’aluracofa, rendiamo- -cì primieramente Iddio prefente in al- icela: delle maniere poc'anzi acce»o*~ àéf^i'ScftfólK' K i&f fór e a lui indirizziamoci còti fervidi defìderj. i nrplorando il fuo- foccòrfo j i è forno pur certi y che fe ci rendiamo' fa^ migliare quella prefefrzà di DioV j nóflr folamente riporteremo frequenti, e fé- gridate vittorie^ fopra i' nóftri' nemici \ ora non avremo più nè' peiifieri* nè paf role y nè faremo giammai ' alcun-aziol fle, che pòlfa dilptacére' a‘ quella divi- na Madiat e parimente da 'timemBran^ za . 4 della fu* prefenza ci darà' la’ forza, ili tempre confer varò in eftay e } la fa 1 milita sdi Ilare- al fuo cofpetto cori rive- renza, e timore *wìo&(ì**u orbi u.iq rM. i.tir, vqnrd runa» nero 100 x.i:i s , : • ■ ì i : r:H flutto det tetto (Stortura ^ ./- .,j» o'-yf J» voftrl fenli-y acciò nullaen- tri per edi che polla occupar veramen- te la voftra’ immaginàzlone, o' intellet- to y o che polla fomentare le vòftrè ♦palfioni r appetiti K ik . ' . ferh i di offervare fedelmente la regola , eh’ è nella prima confiderazione del fer condo Eie rei zio per giudicar Tantamen- te del giullo. pregio delle cofe> e . per feguitar volentieri » e- di. -buon cuore i> fentimenti altrui. Settimo di rendervi, famigliar! tutte le differenti maniere' dt tenervi alla potenza di Pio ^ .le quali fono notate, e fpie|ate nella Lezione Spirituale,, acciocché tal-, foccorfo non vi manchi giammai in quello Spirituali k Combattimento,. t.ó .* - . ci non obbqd oiìnb in 7 rt Isn oq •V\:> .h> 0*!id O c O*V>tOV OltfOfTKAO.L tììg v'\r r »s*nn*i tu* *o f .G *• v)i"^ « rni df n:> ,?/•» * txu ib oiJro'Vi 'no line del terze Giorni ». « -i yrt ■ . 1 » ! i >Fgs rb db non 21 obwl. «>»b T>q *>• > tifi ili Jib fró:i£i‘.q»v j-o •.( n , ti o ri mbir. a* 1 • ... • •• b xrJH^V'- r. b ; jp.i{;h oniVJiù'b jiloq ‘ QUAR- Digitized by Goc *•?». >v» \ *$■ -V-cer \ * Q u A r T O * fK!Mó e farle per imp^dH^" 1 VO ' j'ic, unente per piacere , e W» p^hi u „ ql fe Con, Digilized by Google io£ Il Combattiménto Spirituale Confondetevi, riflettendo' quanto fia- te fiato fili’ ad ora lontano da quella, maniera d’operare e da quella purità d'intenzione. Fate proponimento di ef- fer attento a dirizzare la voftra Inten- zione in tutto do che Farete , nella, maniera, che poc'anzi atete considera- ta, fe non volete perdere il tempo, c- render inutili le voftre azioni. t t II Colloquio coll iloftro Signor Ge- sù Crifio. Chiedete quefta purità dm- aenzione; rinunziare nella di lui Santa Prefenza ad ogn’ altro fine, ed a quar lunque ricerca di voi ftefti , e fatelo?' con una grande" fincerità % , . ■ . ' \ ‘ ^ CON S IDERAZiON E II, C onfiderete ,/quatft# £ grande là corruzione della noftra Naturai poiché ella è si inchinevole, e prodi- re a ricercare in qualunque ( cofa i fuoi Vantaggi, e la fua propria foddisfazlo^ ne anche- nelle cofe più Sante o fpirlr tuali, di cor fi pafee con eccello »co~ me d’ una ghiottoneria , o vivanda.*. • fuo gitilo, il che. interamente s oppone, allo Spirito di Dio. Confiderete, quanto fia Tagrimevoje quella corruzione ., elfendo efiala ca- gione, che ancora quando ykn pjopor fio Silfio vuole rnotivo £ ria, ma per h Drnnn, FrJ a 4tiajgla- che vi ritrova, o perllW^T'^ » «’• o Per altri avvMta4i“^L d on °- rende, il c hé eiin’m. ? , fle at- più mm £ rnlÌ^° Starno fa è toni perfetta c l ll * * ? nro h co- cche fino 5n deaerare l ‘ly 0 ^ f ?? , “ cn - poffiamo eflere m? re ^? 10 , ^edefimo ^^ nati 4 alla fotti- quello de»ìderio ■& in la fod*\f»£2ì _/ >,am .° -Pcr o^ettd ^nzichè la Volotitì'd? njo ^,T V divm beneplacito ^ ? ^ «-&*' te I P ìu occulti mov ^> f M?mm- 11 Colloquio «e. Pregatela alnilmE" ^ ma Ver » • c fd G in,tmzrvi m una cofa / 1 lo8 II C omb atti mente Spirituale j necefforia , e in cui ella è fiata fem* pre sì fedele. CONSIDERAZIONE III. C Onfiderate , che per evitare un* in- edia sì pernizioia bifogna oflèrvar .fedelmente la pratica feguente . Qual- lora lì prefenta alcuna cofa , che Dio Vuole da nói, prima di permettere al- la noftra Volontà d* abbracciarla, bilo- alzar la mente a Dio, e vedere s* J? fu a Volontà, che noi la vogliamo , ie poi volerla pel lolo fine del di lui onore, e della di lui gloria, e perchè egli la vuole. Bi fogna praticatelo ftef- fo in ciòcche Dio non vuole, e quan- do ci s* offre qualche Cofa di quefta na- tura, non bifogna accordare al noftro cuore di abborrirla , nè di rigettarla , fe prima la mente non abbia fatta la ’medefìma riflefiìone, e laftdfa fommif- fione, ed avendo conosciuto , che ciò non è di voler di Dio, fa duopo non volerlo in alcun modo, come /limolati e diretti dalla ‘Volontà del medefimo Dio. Fate conto di quefta pratica, pro- ponete d’ tifarla, e dì rendervela fami- gliare. . . \ IL Colloquio col voftro Angelo Cu- ijtode. Pregatelo di graziarvi delle fue ìnfpi- Digitized by Google V I I f t i I i I 1 I I I I I I ! Del P. Scapoli. loj ispirazioni , affine di non dimenticarvi mai d’una pratica sì Tanta. s, CONSIDERAZIONE IV. ' , . . I , , » y* ' .• * ' V : C Onliderate, e fiate in guardia, per- chè gli aguati della nollra naturi* corrotta troppo fina in cercar Te mede- sima , Tono difficiliffimi a conofcerfì 5 imperciocché noi di fovente ci lusin- ghiamo di avere quella purità d’inten- zione, e di operare per un’ impulfo tut- to divino, e pure non è così j mentre in verità non operiamo, che pelnoflró amor proprio. Per evitar quell’ insan- . 110 ci è duopo diffidar di noi llelfi , flar bene fulla nollra guàrdia , ed tifa- re una gran diligenza in purificare ls nollra intenzione al principio di tutte le noftre Opere, e non intraprendere * ne lafciare giammai cofa alcuna , fe non per quell’unico, e puro fine della volontà, e beneplacito di Dio. j Concepite un Tanto odio contro voi fletto ; pregate nollro Signore, che vi lciolga tutti i legami del volito amor proprio , e che vì doni un cuor fede- l e > ^ curante che della Tua Gloria , c dell adempimento del Tuo Tanto yo- Jere. Il Colloquio col vollro Angelo Saft- I I i Ilo 11 Combattimento Spirituale to. Pregatélo, che vi difcuopra il vo- ftro amor proprio , e che lchianti da} voftro cuore ogni ricerca di voi me* defimi . ESERCIZIO SECONDO,/ Continuazione del medefimo . ~ ' / . Soggetto, Come fi debba metter in pratica ciò , che ' detto abbiamo della purità d’intenzione^ e del modo di ottenerla da Dio * Y- ■ J . 1* Orazione preparatoria al folito.; CONSIDERAZIONE I. C Onfiderate come dobbiamo dipor- tarci per fare una pratica fedele di qaanto abbiam detto nel preceden- te El'ercizio. Nelle azioni di corta du- rata, fieno interne o efteriori, bafta a- vere. virtualmente, o generalmente que- llo puro motivo di piacere a Dio , e di fare la fua volontà; ma nelle azio- ni di più lunga durata Infogna attual- mente indirizzare la noftra intenzione nel princìpio delle medefime , e nel piOgrefifo innovarla di quando in quan- do per confervarla Tempre retta fino al fine, e per non cadere nelle panie , e ' * ' / lao T Del JP. Scupoli ? ni 1 » lacci del noftro amor naturale, il qua- le efiendo più portato a compiacere fe. fletto, che Dio , di fovente ci diftrae \ daìioftri primi oggetti , e nc fofKtui- ice degli altri , che ci fanno cangiare il fine, attalchè ciò , che al principio abbiamo voluto per piacere a Dio , •pel progrefiò, e verfo il fine lo voglia- -jno per piacere a noi fletti . Fate ilio di quefte induzioni . Chie- dete a Dio la grazia d’ efler fedel nel -praticarle; pregatelo , che vi liberi da -quefta lufinghiera pattfone , che ci ar- •reca tanto {vantaggio . Rinunzi ate ad ogni ricerca di vai medefimi. ( CONSIDERAZIONE II. . '• u I * / * * C Onfiderate ancora, che fe noi noti ittiamo bene in guardia in qiietto affare , a poco a poco e quali infenfi- bilmente e coi piedi della noftra cor- rotta Natura, ciò che li è cominciato con una retta intenzione > fi continua, e poi fi compie Con molta imperfezio- ne. In fatti noi abbiamo una sì gran- de compiacenza perì noftri parti, che ci dimentichiamo affatto del diVin be- neplacito, il quale era il fine della no- ftra imprefa , e la prima intenzione , ‘ eoa la quale incominciammo ad ope- G z >rare, / Digitized by Google 1 t ** . IH II Combattimento Spirituali! «•are , e ci attacchiamo sì fortemente alla noltra propria foddislazione , op- pure all’onore, ed ai vantaggi, che ce ne provengono, che fe addiviene, che liamo impediti dal profeguimento dell* opera da qualche infermità, o da qual- che creatura, che ci li opponga, o da qualch’ altro accidente , ne diventiamo tutti turbati e metti , e non ci fo.tto- metriamo fe non con grandiilìma pe- na , e con violenza ad amare quelli ottacoli , che Dio ci manda o ci per- mette, e ben fovente . ancora ci lancia- mo trafportare alle mormorazioni , e impertinenti querele, per non dire, al- le beftemmie . Il che fa vedere aliai chiaro, quanto liamo lontani dalla pu- rità d’ intenzione , con cui intrapren- . demmo quella buon' Opera , e quanto fortemente liamo poi attaccati alla no- .ftra foddis fazione particolare > concio- lacchè colui, che fa tutte le fue azio- ni mollo dalla Volontà di Dio , e pei .folo motivo del fuo beneplacito, e del- ia fua Gloria, non vuole piuttofto una \cofa che T altra , e non la vuole , fe non in quanto ella piace a Dio, end- la maniera, e nel tempo, che glièpjù .aggradevole , rimanendo ugualmente contento d’ averla , e di non averla , aven- ... / 7 / j Del P. Scapoli. ' TIf «vendo egli Tempre ciò , che brama , cioè ciò, che piace a Dio. Concepite un Sant’ odio contro voi ffceffi j abbiate orrore della corruzione della (voftra natura j rinunziate in pre- senza di Dio a qualunque ricerca di voi medefimi : domandategli un cuor fedele per non amare in tutte le cofe , che la Sua gloria , e 1* adempimento del fuo Santo volere. » Il Colloquio colla Santiftìma Vergi- ne, che fu sì fedele, e sì pura in tutte le fue intenzioni . Pregatela di purgare il voftro cuore da tutto ciò , che fi op- pone a quefta fedeltà . CONSIDERAZIONE III. C Onfiderate ciò, che v bifogna fare per avere quefta purità d* intenzione in tutte le noftre azioni. Egli è duopo ef~ Ser Tempre ftudioiàmente raccolti in noi lleflì, e ricordarci d* indirizzare la no- ftra intenzione al principio di tutte le noftre operazioni , come abbiam detto di Topras e Te accade , che la prefente diipofizione del noftro interno ci porti ad abbracciar la Virtù per isfuggire le pene dell* Inferno, o per meritare il Pa- radiso, bifogna ricordarci di farlo, per- chè taf è il beneplacito di Dio, il qua- G 3 W Digitized by Google ii4 11 Combattimento Spiritante le defidera, che tutti gli Uomini fi fai-* vino, e non vuole che alcuno di loro perifca. Non dobbiamo mai allontanar- ci da quello motivo, nè da quello fine* ma a lui condurre tutti gli altri, elferF* do egli di sì gran merito, evalore, che un'azione pet baila, e picciola, che fi a, fe fia fatta con quella pura e retta in- tenzione , che abbiamo poc' anzi fpiega- ta, vale incomparabilmente piùdimolt* altre della maggior importanza , che fatte fieno fenza quello motivo f Bifio- gna altresì chiedere a Dio quella purità d' intenzione con perfeyeranza , e per obbligarci a non {cordarcene giammai, dobbiamo confiderare ciò , che Dio è in fe llelfoj com'egli merita infinitamen- te d'elfer fervito, e onorato ; e li beni grandinimi, che abbiamo ricevuto dal- la iua liberalità pel folo motivo del fuo amore, e, fe fia duopo bildgna eften- dere quello penfiero confiderando quan- to Iddio ci ha obbligati , onorati, ed amati nella Creazione, Creati avendoci a fua immàgine, e fomiglianza , ed a~ vendòci fottopolle tutte le creature; nel- la Redenzione, inviato avendo non un Angelo, ma il filo unico Figliuolo per ricattarci, non col prezzo corruttibile dell' oro , e dell' argento , ma col fuo V - pre- Digitized % ì)el P, S dipoli . itf preziofó Sangue , e con una morte u* Qualmente crudele , che obbrobriofa * nella cónfervazione , difendendoci ad ógni momento da'nofoi Nemici , com- battendo efio medefimo pel noi, e rin- forzandoci nelle noftre debolezze col mezzo d'un cibo tutto celelle, qual' è il di lui Sacratiffimo Corpo , e prezio- lìlfimo Sangue j daì che chiaramente lì fcorge la Rima e il conto, eh'ei fa di noi, e f amor che ci porta. Finalmente bilogna aver Tempre m veduta l’ imma- gine de’ Tuoi benefizj, e confervare nel-' la noftr anima un fentimento ben 1 alto , e fublime della grandezza, e maefià dt Dio, che merita un'onore, ed im’amo-» re infinito, affinchè colpiti da tutte que- lle confiderazioni non operiamo pii*» che pel fuo amore, e per la fua gloria* Ringraziate Dìq di quelle cognizio- ni .Fate tutto il vollro teloro di quella purità d'intenzione. Chiedetela a Dici còn perfeveranza, e con una gran con- fidenza nella fua bontà , e nella fua mi- lericordia. Ponetevi di fovente a men- te quelli sì poflenti motivi poc' anzi ac- cennati affine d' obbligarvi efficacemen- te a quella purità d'intenzione. Jl Colloquio con Dio . Conferite cofi lui di quelli purità . d' intenzione come V X3 \ 4 dell* le Il6 11 Combattimento Spirituale 'dell* indù Uri a la più importante , e li piu neceffaria per ben nutrire in que- llo Combattimento Spirituale , e feftza la quale voi farefte uno ftordito, e un temerario a prefumere di venire alle prefe co’ v offri nemici, ESERCIZIO TERZO. £>elle due volontà, contrarie che fon* im noìy e cu ale deprezza , e cautela ufar dobbiamo nella guerra > che hanno fra dì loro* L’Orazione preparatoria al folito. CONSIDERAZIONE L C Onfiderate, che vi fono in noi dae volontà , l’una è quella della ra- gione, Che perciò chiamali ragionevo- le, e fuperiore, e 1* altra è quella del ienfo, che li appella fenfuale, c infe- riore, e che indifferentemente lì elpri- me con quelli nomi di fenfo, di appe- tito, della carne, e di palfione^e leb- .Lene l’ una , e l’!altra n poffa dire Vo- lontà y con tutto ciò, lìccome da’ ienU non Éamo colli tiriti neirelfer di uomo, ma bensì dalla ragione , così non dee dirli propriamente volere quando 1* ap- petito fenfuale tende a qualche ogget- to. Digitized by Google * SSBB9I Del P. Scapoli * Il 7 to , ma {blamente quando il ragione- vole vi acconfente; d’onde ne viene , che tutta la nodra guerra fpirituale principalmente confale in ciò , che la volontà fuperiore, e ragionevole eden- dò fituata come in mezzo tra la volon- tà divina, eh’ è. al di fopra di lei 9 e la volontà inferiore, ch’è al di lotto, ella è perpetua piente combattuta dall* una, e dall’ altra , che fanno continui sforzi, per fottometterla , e tirarla al proprio partito. . Rinunziate per Tempre a queda vo- lontà lcnfuale , che vi è comune co’ Bruti . Defiderate ardentemente di aflog- gettarla alla volontà ragionevole , e quella a quella di Dio. Il Colloquio con nodro Signor Ge- sù Crifto . Proteftategli , che la Vodra maggior paflìone è di fargli un fagrid- zio di quede due volontà , e di non volerne aver mai altra, che la fua.. CONSIDERAZIONE II. C On/ìderate, che quella guerra non è di travaglio a coloro, che han- no di già fatto 1’ abito o nelle virtù , o ne’vizj , e che fono rifòlutidi peu- feverarvi, come lo ha egregiamente av- . vertitg S. Agodino , imperciocché gli • . g j. «ù . Digitized by Google tiS lì Combattimento Spiritual# fini agevolmente s’ accordano alia vo^ lontà divina, e gli altri alla fenfuale : ma una gran pena, e gran combatti men- to fi prova maflimamente nel principio» quando fi propone di cangiar vita, e di /enotere il giogo della carne per con^ fervarfi all’amore, ed al fervizio di Dio, principalmente quallora fi è invecchiato v negli abiti cattivi, (e peccaminofi s inrr- perciocehè i colpi ,\ che la volontà fu- peri ore riceve e dall’alto e dal balio , cioè a dire, dalla volontà di Dio , e dalla inclinazione o volontà fenfuale > che la combattono inceffantemente, fo- no sì afpri, sì violenti, e fenfibili, che un’anima è quali ridotta all’eftremo dal- le no; e, e dalle agonie, che l'offre. Dichiarate una guerra aperta a tutti i movimenti della voftra volontà fenfua- le, non vi feoraggite per le difficoltà y che potete incontrare in facendole refi- fienza; ailicuratevi , che quanto più ge- nerofamente le refifterete, ella vi reche- rà minore la pena. Il Colloquio colla Vergine Santifix- ma. Imperciocché febben’ ella non -ab- bia mai fofrèrti ’fomiglievoli combatti- menti , fa però la neceflità , che abbia- mo della grazia di Dio per non foccom- bervi. Pregatela ad affiltervi . - w - '* e manca eziandio il cuore al prefentarlì di quelli fieri nemici, i quali poi ci ti- ranneggiano crudelmente Chiedete a Dio una fanta generalità , ed un coraggio invincibile . Proteffate- Q % ‘ ' gli» ' ' « i Digitized by Google lio II tymbattimentò Spirituale /gii, che voV bramate di fare una guer- ra aperta a tutto ciò, che fi oppone al fuo Spirito, e che partecipa della carne, e del Sangue. Domandategli la grazia di non consentire giammai a cofa, pne fia contraria al voftro flato, e indegna di que’illuftri nomi di^ Criftiano, o di Religiofo, che tanto vi adomano* Il Colloquio col voftro Santo Ange- lo, affinch’egli fia con voi in tutte le voftre difficoltà , e che vi ajuti , e vi ferva in tutti i voftri Combattimenti . CONSIDERAZIONE IV.; * ' • * . C Onfiderate in conseguenza , quanto grande è l’errore di alcuni, i qua- li applicandoli alla vita Spirituale , ama- no fe lie Ili più di quello, che loro con- ' viene, benché in verità non Sappiano 1 arte di a marfi finceramente . Eglino Scel- gono gli efercizj più confacenti al loro gufto e talento, e lafciano quelli , che mortificano perfettamente le inclinazio- ni naturali, e le paffioni {enfiti ve, con- tro le quali , a lar bene , fi dovrebbe volgere tutto lo sforzo del combatti- * mento, non ufando di tutti gli efercizj Spirituali fe non quelli, che più fervo- no a sì generofo difègno . 7 Abbiate compalfione di quelle perio^ ne* v » JDfc/ Stuprili • 12 r fte, le quali da fe medefime in cotal guifa s’ ingannano . Approfittatevi del loro errore , e rifolvete di non appli- carvi che agli efercizj , i quali faranno . più atti a crocifiggere il voftro amor proprio , e ad umiliare il voftr orgo- glio . Il Colloquio col voftro 5 . Angelo . Domandategli, che vi rifchiari co’l'uoi x lumi, acciò ne'voftri efercizj non fiate abbagliato da uno fpirito di errore e d’illufione. . ESERCIZIO (QUARTO. La maniera di combattere centro ì movi - menti de' fenfi , e gli atti che la volere ta dee produrre per acquietare gli abiti delle virtù . 4 L\Orazione preparatoria al folito. C'ONS IDE RAZIONE I. * • . * * , C Onfiderate come ci dobbiamo con» durre,' e gli atti che dobbiam fa- re allorché la n offra volontà fuperiore e ragionevole è combattuta dalla vo- lontà fenfuale da una parte, e dalla di- vina dall'altra per ridurla al fuo parti- to 5 imperciocché fe bramiamo che la volontà divina prevalga in noi al no» • ftrft Digitized by Google iti II Òombmimèruó Spirituale tiro appetito Senfitivo, dobbiamo ope- rare in quella maniera. Primieramente, quando damò aflall- rf e combattuti da alcuni movimenti inconfiderati del pravo appetito , biSo- gha tolto far loro una coraggiósa e va- lida rellltenza, affinchè la volontà Su- periore non vi acconfenta. In fecondo luogo cedati che frano quelti movimen*- - ti bifògna eccitarli di nuovo per repri- merli più fortemente di prima, ciò che biiogna far di b.el nuovo, e rintuzzar- li non Solamente con forza, ma altresì con Santo Sdégno e come abbattendoli, Quefta pratica di risvegliare in tal guiSa dentro di noi le noftre particola- ri palfioni debb 1 edere olfervata contro tutti i noltri Sregolati appetiti, eccetto nelle tentazioni della carne, impercioC- ^chè. Se vi è dell’ onore, , e della gloria J in combattere, ve n* è di* più nel fare una ritirata opportuna , quando cono- • Sciamo che le noftre forze non Sono uguali a quelle de noftri nemici . Ec- cettuata adunque la padrone dell’impu- rità, per tutte 1* altre egli è duopo di loro opporre mille atti di rifiuti di Sde- gno dì avverinone ' e di orrore per im- pedire, che la noilra volontà Superiore non v’acconfenta > .e non abbandonare ni. giam- • Jbel P. Sciipolì i 1 1$ giamtfiai II combattimento fe prima if noftro nemico non fia interamente de- bellato e vinto. La ragione principale, che ci obbli- ga a rifvegliare in cotal guila le noftre proprie pacioni, è perchè può accade- re,- die il Demonio accorgendoli della refiflenza , che noi facciamo alle loro fre fidatezze, fia per celfare dal folle- varie in nói , ed anche allorché noi te ecciteremo, egli farà tutto lo sforzo per acchetarle per paura , che con quello efercizio non venghiamo ad acquiftare T abito delle virtù loro óppòfte, o pure affinché vanamente crediamo, che i no- ftri vìzj fieno affatto elminti , quando non fono , che addormentati . Quella è la ragione , per cui io dico elfer bene di richiamare alla noftra memoria i penfie- rì, che cagionano in noi quelli movi- menti , di eccitarli , e di Combatterli co- gl atti della parte ftiperiore più gene- rofi di prima, procurando di reprimerli interamente in mezzo a’penfìeri, ed al- le ragioni, che li hanno fatti nafcere , concependo per effe un tanto fdegno ed orrore, fino ad averle in abbominazio- ne : imperciocché fe noi rintuzziamo una paflìone o un vizio fenza odiarlo, t {blamente con una generate intenzio- ne Il 4 11 Combattimento Spirituale ne di far bene, e di tenerci in pacepiut- ; tolto, che per un onrore /ingoiare della j fua deformità, corriamo nfchio d'efìfer fuperati e vinti in qualch’ altra occafio- ne . Notate di palTaggio , che eccettuato Tempre il vizio dell" impurità , contro cui non dobbiamo combatter mai fe non fuggendo. In terzo luogo, dopo avere refpin- ti quelli alTalti violenti del noltro der- pravato appetito bifogrìa fare degli atti delle virtù contrarie a quelli vizj $ per efempio, fe abbiamo deiravveilìone a qualche perfona, che ci travaglia, dob- biamo primieramente defiderare d’ efler efercitati dalla perfona medelimasfecon- > dariamente bifogna proccurare di fenti- re della gioja per i difpiaceri , eh’ ella ci arreca, e prepararci a foffrirne ancor - de’ maggiori. In terzo luogo, s* egli è uccellano, bifogna pali are fino alla pra- tica d* alcuni atti citeriori verl'o quella medefima perfona, tifando con ella pa- ppié umili, e caritatevoli, mollrandole - un cuore Tempre aperto , e Tempre pron- to a fervirla in qualunque occafione. H avvegnacchè Tentiamo nel nollro intera no quelli atti sì deboli, e sì languidi » che ci fembri di farli contro la no [Ira volontà, non dobbiamo con tutto ciq» Digitized by Googli T)el P. Scupoli, llf lafciarli, o interromperli 5 imperciocché per quanto fiacchi effi fieno» ci tengono aempre in lena di combattere, e ci apro- no la llrada alla vittoria nelle occafioni. Tutti quelli atti debbono etfer frequen- ' ti, e foefie fiate replicati, tanto gli atti di refiitenza, di rifiuto, e d’av verdone, come gli atti della virtù contraria $ im- perciocché ci abbisognano più atti buo- ni per formare un abito virtuofè, che atti viziofi per acquiftarne un cattivo , non efifendo quelli ficcome quelli aiuta- ti dalla natura corrotta. Rifolvete d J elTer fedele in quelle pra- tiche, concepitene Una grande (lima, e bramate con ardore di farne ufo . Di- chiarate una guerra aperta a tutti i vo- flri fregolati appetiti, e febbene non vi molellino, non ve ne fidate punto, dif- fidate di voi lleffi, finché avrete vita. Il Colloquio col voftro buon Angelo, affinchè vi affilia co’fuoi lumi, e non vi laici forprendere dalle fottigliezze del voilro amor proprio, nè dalle infi- die dello fpirito maligno. CONSIDERAZIONE H. C Onfiderate, chebifogna fare gli at- ti fovraccennati non folamente con- tro gli appetiti fregolati , e violenti > ' che Digitized by Google ii 5 11 Combattimento 'Spirituale che fono li più Capaci d^ abbatterci $ ma ancora contro li più piccioli e de- 4 boli, aprendo quelli e facendo la {bra- da agli altri che generano poi gli abi- ti viziofi , e per la poca cura, che al- cuni hanno avuto di refiftere a quelli piccioli movimenti e di reprimerli do- po aver fuperati i maggiori ed i piu gagliardi d' un mede/imo vizio , è av- venuto loro, che quando meno vi pen- savano fi fono ritrovati più vivamente affaliti, e fono fiati alla per fine fupe- rati e vinti con maggior danno e con- fulìone di prima. Proponete di non la perdonare nep^ pure ad un folo deVofiri fregolati mo- vimenti, avvegnaché ciò fia in cofe leg- giere. Non rilparmiate a fatica per vin- cere voi ftefli anche nelle più picciole colei Animatevi a ciò colla confidera- zione, che iddio vuole quello da voi, e che facendolo farete cofa a lui mol- to grata. Paventate affai il pregiudizio, che potete ricevere fedendo a quelli piccioli movimenti. Il Colloquio col vóllro Santo Ange- lo, come il precedente « CÓN- Digitized by Googl ScUpòli t fi? - gons ider^zione tu . ■ ^'On/ìderate , che per riportare uni vittoria si importante e vantaggio fa . fopra i noftri Sregolati aonetfrf t duopo, non folamente rehiierc' ad efi’o lor° ? e metter in pratica turrefeL'é denti iftruzioni, ma ancora t.al voka rf fe cofc 6 ^ 1 edai ^elider,- del. la ne^iK h m Pe™eflfe fuor del- la necefljtaj imperciocché oltre il ™ fitto ineftimabile che ce ne verrà \f fio ci renderà più difpofti ancora edabi" iia iuperàrci ne’rtotoi Woliti ™ a, e quindi ci fortificherai vieppfù e acqueremo un mezzo tutto partii lare per vincere le tentazioni fS-t mo molte lorp.efe dell'infernale nemt CO, e faremo una cola gratinimi a Dio Notate per conclufione di quefto efock Zio, che , ficcome gli abiti de* vizi (i ' producono colla frequente repetizione chi rfvf Cl * v P lontà Seriore allor- ché cede a movimenti dell' inferiore cosi gh abiti delle virtù fi formano col- a frequente produzione degli atti dt ™ ede fi' n a volontà allora, qua£ do ella fi conforma agl'impulfi, ed alfe imprefliom di quella di Dio. E cosi la flpftn volontà non farà giammai vira- tuo-* Digitized by Google «a 8 11 Combattimento Spirituale «noia per quanto gagliarde fieno le m-A fpirazioni con cui Iddio la muove, snel- la non vi confente > e non farà giammai propriamente viziola , per quanto fien rigorofe le paflioni che la combattono , s’eMinon cede loro, e non foccombe a’ loro sforzi . . , Ringraziate Dio di quelle cognizio- ni. Proponete di approfittarvene , e di porle in pratica con la difcrezione ne- celfaria . Concepite un fanto odio di voi fteffi , che vi renderà tutte quelle pratiche facili, e piacevoli. Il Colloquio col vollro Santo Ange- lo . Pregatelo d’ illuminare fa voftra mente per conofcere quanto egli fia giu- fto che odiate voi fiefli , affinchè per quello mezzo rinunziate più facilmente alle cofe permeile non necelfarie, ofifer- vando Tempre le regole duna prudente e Tanta difcrezione . . L’Obblazione. Offeritevi a Dio con *un cuore contrito d’ edere fiato finora li pieno d’ amor proprio iiv-tutte le co- fe, e d’aver piuttofio aderito a’ movi- . menti del vollro fregolato appetito , e della voftra malvagia inclinazione , che a quelli della fua grazia e della Tua di- J vina volontà . Offritegli il voftro cuore , ferito di quefta contrizione, e chiedete- j nè que- llo amore fenza la grazia. Le potenze e le facoltà , con cui operiamo natu- ralmente, preluppongono il noflro ef- fere naturale; così l’amor di Dio, per cui fìamo refi capaci d’ operare fovra- naturalmente, prefuppone il noflro: ef- fere fovranaturale , al quale innalzati fìamo dalla grazia . Nulla di meno per- chè la grazia fenza Y amor di Dio fa- rebbe come un ente fpogliato delle fue potenze , perciò molto più ci retta a dire dell 3 amor di Dio , di quello ab- biam detto della grazia, poiché fenza quefto amore la grazia medefìma non farebbe un foccorfo ma foltanto una qualità fovranaturale, che ci rendereb- be grati a Dio : Y entrare però un tal guifa in quello fpirituale arringo ., fa- rebbe come andare alla guerra fenz ar- mi. Egli è l’amor di Dio , die ci da forza, e coraggio; egli, che cifomrni- nittra la defirezza, e che ci fi vittorio/i di noi ftefil, delle nollre paliioni, e di tutte le podeftà infernali . Con quefto amore la grazia è fempre vittoriofa ; egli produce nella noftr’ anima gli abi- ti di T>el P. ScHpoli . tir' ! fi dì tutte le virtù per mezzo degli at- ti eroici, che ci fa fare in mezzo alle j maggiori difficoltà: in una parola, egli è Tajuto più importante e più efficace , l che dal Cielo ci provenga per fiancheg- giare la noftra debolezza, e foflcnerla nelle noftre battaglie. I V amor di Dio è quella forza e virtù i cdelie, che il Redentore promife aYuoi dilcepoli allorché lo Spirito Santo ( Lue, 4.V.9. ), eh’ è l 5 amor per eflfenza, dt- l fcefo foffe l'ovra di eflì fiotto il fimbolo 1 di fuoco. Egli è una forza e virtù, che 1 viene dal Cielo, ma sì grande, che in qualche maniera è infinita. Coloro, che 1 ricevono nella lor anima lo Spirito San- ; to, ficcome hanno Dio in fe ftefli, co- . sì hanno più di forza di tutte le cofe che fono inferiori a Dio , di maniera l che nè la carne nè il Mlondo nè tutte le potenze infernali poifono fare cola al- , cuna contro di loro . Il Dottore Serafi- ; co S. Bonaventura ci affieura, che l'a- j mor di Dio è tutta la forza d’ un cuor \ generofo; quello amore, dice il Santo, 1 non fa che fia tornar addietro, egli non j teme punto i pericoli, non fugge i tra- 1 vagli,, intraprende^ le cofe più ardue e ; malagevoli, e fotfire pazientemente tut- t : tociò, chef offende: gli faepiano pur guer- Digitized by Google Ifz 11 Combattimento Spirituale • guerra tutti aflieme i vizj , le p affienii , 1 ed anche i Demonj tutti ©onfpirino con- tro di lui, che, s’ è vero amor di Dio, non farà giammai fuperato e vinto. San Pier Grifologo afferma, che que- llo amore fa, che l’uomo trionfi. anche €on piacere di tutte le tentazioni . Ama Iddio, o mortale, dice quella bocca d* oro, ma amalo perfettamente, affinchè tu poffa fenza pena fuperare gli sforzi de tuoi nemici. Ella è una maniera dì combattere ben facile e foave, quella di trionfare di tutti li vizj con le forze dell’ amore. In una parola, quell' amo- re è di una virtù sì divina, che, al dir di Bernardo Santo, egli ci rende facile, e gradevole tutto ciò, che vi è di piu aullero e difficile nella firada. della per- fezione . Tra tutte le pafiìoni , dice S. Agoftino, il folo amore fi vergogna dì dire , quefia cofa mi da pena , perche ( eccone la ragione affegnata dal Santo medefimo ) i travagli non rincreicono punto, ma piacciono a quelli che ama- no , mentre amando non fi travaglia , o almeno non fi fente il travaglio . . Alloca quando Gesù Criito s incam- minò alla Croce, riguardò la fua mor- te, e tutte le pene che la dovevano pre- cedere, come un’evidente tefhmoman- za I , Del P. Scapoli. J ? ? za dell’amore, ch’ei portava al divino fuo Padre, e ftimolato da quello amo- re ufcì dal Cenacolo, e andò ad incon- trare i fuoi nemici 5 acciocché , difs’egli, - il Mondo conofc a eh* io amo il mio Padre , forgete , e afri amo da quejlo luogo ( Joan. 14./V. 51. ). Quello amore di Gesù Od- ilo fu sì grande ed eccelli vo, cheTei> tulliano ha ardito d’ affermare .( Lib. de pat. ) , che 1’ amore fece foffrire ben molti tormenti a quello divin Salvato- re più per piacere, che per necelTità : e qual’ obbligo, dice quello grand’uo- mo , aveva egli mai d’ aggiugnere a quella morte tante morti* a quello fup- | pii zio tanti fupplizj, tante pene,etan- i ti obbròbrj? Egli risponde, e conchiu- de, che l’amore faceva provare a Ge- sù Crillo una fpezie di piacere di pra- ticare in eroica maniera tutte le più eccelfe virtudi, la pazienza, l’umiltà > la manfuetudine in mezzo alla più or- ribile crudeltà, ed alla più ftravagante infamia, ch’abbia giammai faputo in- - ventare l’inferno. ... : ^ Che diremo noi dunque adelfo dell* | aiuto , che ci reca T amor di Dio in \ quello Combattimento Spirituale ? Se 1 .vogliamo faperne qualche cofa oltre il > già detto, bifogna domandarlo a’ Mar- ! H tiri, j Digitized by Google , m II Combattimento Spiri/»*/* , riri e a tanti Santi che fi fono da fe medefimi più crudelmente martirizzati Hiedeumi p f a to f are tutti 1 re ha P prolun S ato ^ elfi .1 tù 3 oW ar la lor vita. Chiedete ?d°e(l chi ha° fatto loro (offrire tanti ■travagli, ^^chU? £? «fi cò,« ?r3fcs5:sfss fu famor diDia. lorpe - nulla r ^ v ^ n P p e ne nel loro amo- ° e Z n oC. fendono punto i loro ^ 5 7 /v> li ferirono i lì inumo • travagli, o fe U entono , GesùCrifto Siccome non f ?. r o - 10 g 0 infinita- fenza ritrovai *“.,*£*, prova- mente amab . non come un re, eh egli e all ami™ , carico pelante alle Tpahe d u ^ debole e fiacco debile penfamentodi ami /»» / Digitized by Google Èel A Scupolt, * 13. jr ami ladio, fe l’amor fuo non ci fa tro- vare tutte le cofe dolci ed agevoli . O nuo Dio, (clamava il divoto S. Bernar- do, il fervizio, che vi rendo , appena dura un ora ! che fe è più lungo, l’amo- re non mi lafcia fentirlo. In verità, poiché quello foccorfo è sì grande e ficuro , noi avremmo gran tor- to d impegnarci in quello Spirituale Combattimento lenza prima fare tutt* i noirri sforzi per chiederlo, ed ottener- lo dal Cielo a noftro vantaggio. Vari tono 1 mezzi per acquietarlo. Il primo e di chiederlo a Dio con per- xeveranza. Quello mezzo è doppiamen- te efficace , perchè, oltre la virtù che ha I orazione d’ottenere ciò che diede, ella ci ra contrarre una lanta famigliarì- ta coli Dio, il qual pure è un mezzo prop rifilino per produrre in noi quello amore in grado eminente. Un altro mezzo è di confiderare fa grandezza delle perfezioni , e degli at- tnbnti d, Dio, ciò eh' egli. è in fi ftef- io, e ciò ch’egli è a noftro rifguardo , perche una tal confìderazione ce lo ren- e ? ln ?ggior legno. ,» confiderare, qua! fia l efìer di Dio, quale la fua poflanza,Ia lua lapienza, la lua bontà 5. ciò ché Dio Hi .ha Digitized by Google 116 11 Cotnvattìmentó Spirituale ha fatto per noi, e con qualamoré l*ha fatto 5 e ciò che farebbe ancor pronto 3 fare, fe vi fofle il bifogno; bilogna fi- nalmente riflettere a ciò, che fa cutt* i giorni per noi , e a ciò, che preparato ci tiene dopo quella vita, fe i ofl'ervare- mo i fuoi Commandamenti con gran pu- rezza di cuore . I/efl'e nza di Dio è incomprenfibile al noftro Spirito : niuno può aire ciò , eh* egli è, le non egli malefimo , che da fe folo fi comprende $ così niuno lodif- fe giammai, fe non egli me deiimo al- lorché rifpofe a Mosè : io fono quello , che fono ( Ex.$.v. 14. )• Quello nome gli è talmente proprio, che non può edere adattato ad alcuna Creatura, ne ai Prencipi della terra, nè agli Angeli, nè agli Uomini, nè a tutto il Mondo infieme, perchè tutto ciò che è fuor di Dio non ha, che un* edere partecipato, e non è, che un puro niente in parago- ne di lui . . La Potenza di Dio ci è nota, epalele per le fue Opere. Tutto il potere di tut- ti gli Uomini uniti infieme non potreb- be fabbricare neppur una picciola Ca- fetta fenza impiegarvi Tinduftria degli - Artefici , li materiali necelfarj , e un cerco numero di giorni, e pure contat- to bel P, Seupoli* Ij7 to 'ciò la cofa non riefce per lo plrk fecondo il loro difegno, e rimane im- perfetta , e difettoia in piu manie- \ re ; laddove Iddio colla fua potenza ha creato dal nulla tutto quello grande TJmverfo in un illante , e ne può an- cora creare infiniti altri, e colla mede- 1 firn a facilità dillruggerlt , ed annien- tarli . ^ j v • La Sapienza di Dio è im’abiflb, che Io Spirito umano non può penetrare • Egli è imponibile à qualunque mente creata di comprendere quanto grande» e profonda fia la fua Sapienza . Per for- marne qualche idea balta, che filtiamoi Io fguardo nelle opere dà lui fatte fuo- ri di fe, nella ftruttura del Cielo , e della Terra, nella varietà delle cofe » che riempiono quello Mondo , e vedrem- mo quanto Tincomprenfibile Sapienza di quello divino Architetto vi riiplenda d’una maniera ammirabile* Se poi con- fi.derÌamo la vita degli Uomini, la di- verfita degli accidenti, le vicende del-, le cole , e che non v" è diiordine si grande, che non fia una condotta della fua aitiflìma fapienza: e fe al di lcspra di tutto ciò confideriama ancora i Mi- fieri della nofira Redenzione, li ritro- veremo ridondanti 4’ una sì profonda • - ~ Hi br Digitized by Coogle Il Combnttlment 9 Spirituale fapienza, che alla villa di tutte quelle maraviglie non potremo trattenerci dal- lo fclamare ripieni di ftupore. Oh pro- fondità delle ricchezze della fapienza , e della icienza di Dio ! La Bontà di Dio, ficcome tutte 1* al- tre di lui perfezioni, è incomprenfibile in fe ftefia, e in ciò, che al di fuori fi appalefa, è infinitamente ammirevole - Ella fi diffonde in tutte le cofe , e nul- • la vi ha nell’ Uni verfo, in cui non fe ne poffa rimarcare qualche traccia. La Crea- zione è un’ effetto della Bontà di Dia > laconfervazione, e il governo del Mon- do ne fono pure effetti; e la noftra Re- denzione ci fa conofcere ad evidenza , che quella bontà è infinita; poiché el- la Io mode a donarci il fuo proprio Fi- gliuolo per noiho riicatto, e per noilro cibo. Per la Bontà di Dio ci baffi fapere , èlì'er ella tale e sì grande , che Iddio contemplando fe ffeflò nella lua eterni- tà, fenza che giammai fi rivolga; ad al- cuna Creatura, è infinitamente conten- to e beato fecóndo tutta la fua intermi- nabile capacità * Per infiammarci fempre più in quello amore, e per accendere quello divino fuoco rie rioffri cuori, bifogna confide- • d* rare —I De! P. Soup oli. xff rare ciò, che è Dio a noftro rifguardo, cioè a dire, ciò ch’egli ha fatto, e ciò i che farebbe ancora pronto a fare in no> Uro vantaggio fe folle duopo. Polliamo conofcere quelle cofc colla confiderazio- i ne del benefizio della Creazione , e ar*- i cora più con quello della Redenzione. L’amore, concui egli ha operata lano- lira falvezza , forpafla in qualche ma- j niera l’infinito: il prezzo di quella Re- denzione è infinito, ma il fuo amore va ancora piu avanti ; imperciocché egli vorrebbe patire di più , e morire anco- ra più volte , fe folle neceflfario per lat- rarci. Dobbiamo confiderare, quanto Iddio ' tutt’i giorni, e inceffantemente fa per noi. Non v’è momento, in cui l’Uo- i mo non riceva da Dio nuovi benefizi ; imperciocché ad ogni momento egli lo crea in qualche maniera di nuovo con- i lavandolo, e incellantemente lo ferve , delle fue Creature m > il Cielo, l’Aria, la , Terra, il Mare, e quanto vi è neiruni- , Verfo non efillendo, che per ufo di lui. Irr tutt’i giorni egli offerì fce lui la fua grazia richiamandolo dal male al bene, per guardarlo dal cadere nel peccato i -, e quando vi fia caduto, gli efibilce il , ino ajuto per rialzarlo, e per impedire la Digitized by Google 140 11 Combattimento Spirituale la ricaduta. Egli lo afpetta, lo invita* e lo chiama a penitenza , e fe daddo- vero fi converte , la fua bontà è piu foliecita à donargli il perdono delle lue colpe, di quello Ila egli fletto pronto a riceverlo. Tutt i giorni gli dona il fuo Figliuolo con tutt* i tefori di fua 'Taflione, e della fua Cróce , e gl* im- bandifce un banchetto nel Santo Sacra- mento dell 5 Altare , che dura fempre , ed è inccflàntemente fornito dei fuo Sa- cratiflimo Corpo , e preziólìlfimo San- gue. " ^ ^ Fa di meftieri principalmente con fi- derare l’eccelfo della bontà di Dio m fopportare li peccatori, e nell’afpettar- li a penitenza, e per vedere quella ma- raviglia nel fuo più chiaro giorno- y è * da ponderarli, che ficcome Iddio ama al fommo la virtù , Così odia Infinita- mente il vizio ; dal che polliamo Infe- rire, quanto lia grande la fila bontà , perocch’ella gli fa folfrire il peccato- re , il qual commette avanti agl* occhi luoi, ed alla fua prefenza tanti enormi misfatti, e non una fol volta, ma tan- te e tante volte, che fono fenza nume- ro, e ciò non ottante fembra, vi Ha un contratto tra il peccatore e Dio a chi tralascierà più pretto o il peccatore dT often- Pici P» ScMpóli* 14 1 offendere, o Dio di perdpnare. Certa* mente quella conlìderazione debb’efpu- gnare il peccatore, e convertirlo; che le noi fa, egli è ben in uno dato de- plorabile, e v’è gran motivo dì teme- re i giudizj imperfcrutabili di Dio, di cui veggiamo di fovente ufcire dei col- pi della fua collera altrettanto piùfpa- ventevoli, quanto più maravigliali , e irrimediabili* . . Finalmente . dobbiamo conliderare C10* che Dio ha preparato nel Cielo dopo quella mortai vita , non folamente a' fuoi fervi fedeli , ma ancora a’ pecca- tori,, che a lui li convertono* E qui mi trovo ben imbarazzato per rton inter- ne dir qualche cofa; imperciocché, chi potrà mai comprendere , che 1 * Uomo abbia il grand 1 onore d’elfere ammelfo tra i commenfali di Dio , e che Dio medelìmo lo ferva, e lo iazj della fua Beatitudine? chi potrà immaginarli, che: un’Anima entri nella gio;a del fuo Si- gnore, e nel godimento dc’fuoiproprj piaceri? E chi potrà concepire T amo- re, che Dio porta a’ fuoi eletti, e Te- nore, ch’egli fa loro nel Par.rdìfo , che S.Tommafo efprime con termini capa- ci di recare ammirazione a più fublicnK Serafini ? Il terzo vantaggio, dice que- llo Digitized by Google i'4»’ Il Combattimento Spirituale fio Santo Dottore ( D. Thom. opufc. ►j. ), dopo averne accennati due altri non meno ammirevoli, confitte in ciò, che Dio onnipotente s 3 abbatta: fino a quell: 3 eccetto d 3 umiltà verfo gli Ange- li, e le Anime de Compreniofi, come , s'egli folfe lchiayo di ciaicunodi loro in particolare , e ciafcuno d 3 etti fotte Dio di Dio medefimo. Dopo queft 3 ef- prettioni non fo più che dire , . lo ftu- pore mi fa cadere dalla mano la pen- na, e mi fa coraggio a prender Tarmi per entrare in quello Combattimento Spirituale, ficuro della Vittoria, fe pia- ce alla bontà di Dio donarmi la fu* grafia, ed il fuo amore. > » . v » Il Frutto del quarto Giorno . * « I L frutto di quefto giorno debb 3 ette- re un fermo proponimento di non operare, fe non con la maggiore pu- rità d'intenzione, che vi farà potàbi- le; di rinunziare alla voftra propria vo- lontà, alla voftra foddisfazione , ed a qualunque ricerca di voi fletto; di nost operare in avvenire, che per f impililo della volontà di Dio ; di non fidarvi mai di voi ftetto, e delle lottigliezze del voftro amor proprio , e di bene Del -P. Seti-poli . 14 J . {piegarvi avanti a Dio indirizzando le voftre intenzioni , oflfervando perciò la pratica toccata nella terza confiderazio- ne del fecondo efercizio j doifervare le i regole, che abbiamo prelcritte in que- I ito medèfimo efercizio per la retti tudi- i ne delle vofre intenzioni ; di dichiarare nna guerra aperta alla voflra volontà j fenfitiva , e a tutti i voftri fregolati ap- I periti, e di combatterli nella maniera accennata nel quarto efercizio ; e per- chè le vittorie vi iì rendano più facili , i di rinunziare ancora qualche volta alle i cofe lecite non neceflàrie, fempre con , direzione, benché fempre con un fanto fervore per imitare vieppiù noitro Si- gnor Gesù Crifto, il quale non ha mai •voluto compiacere a fe medefìmo giu- fta il teftimonio deir A portolo . Final- , mente bifogna che procuriate a tutto v o'fro potere di cavare dalla Lezione -Spirituale il frutto deliziófo dell* amor di Dio, ch J è il più poflente , e ficuro ajuto che venir ci porta Mal Cielo per trionfar fenza pena di tutti i noftri mag- E iori nemici, che fono le noftre frego- ite paflìorti. r « : . - - '1, ‘ ' ’ • F me del quarto , Giorno , 1 ' » v . e » > k - r * ^ \ QUIN- 144 QUINTO GIORNO- D’ alcune cautele, che ci fono necefla- rie in quello Spirituale Combattimento. ESERCIZIO PRIMO. . Come dobbiamo diportarci , quando là Volontà Superiore fembra vinta dall* Inferiore . , L’Orazione preparatoria al folito. CONSIDERAZIONE X. . ' » C OnRderate, che nei Combattimen- ti, che occorrono tra quelle due Volontà che fono in noi, non di rado fuccede > che ci fembra > , che la Superiore già Ria per darli vinta > im- perciocché non fentiamo in lei un cer- to volere efficace di refiftere gagliarda- mente ai movimenti dell’ Inferiore j ma. non perciò bifogna perderli d’animo., nè tenerli per vinti , e lafciare di far reliftenza , poiché Ramo fempre . vitto- ri oli e padronj della Tentazione fin* a tantp, eh’ evidentemente non reggiamo di avervi acconfentito : imperciocché , Recome la noRra Volontà fuperiore non ha bilogno del foccorfo degl’ inferiori appe- Del 1\ Scupolì. 14 5 appetiti per produrre i fuoi atti , così non può giammai eflfer coft retta di lo- ro arrenderli qualora la combattono > s’ ella non lo voglia j avendola Iddio dotata d’ una libertà sì perfetta , e duna tal forza, che febbehe tutti gli appeti- ti della parte inferiore, e tutt’iDemo- nj, c ruttò il Mondo iniìeme congiuri- no e s’armino contro di lei combatten- dola da ogni parte, effapuò Tempre lo- ro mal grado operare con tutta la li- bertà, che gli conviene. Allorché dun- que ella è aflalita con tanto vigore dal- la fuggeftione dell’ Inferiore , o dalla tentazione del Demonio , che ci pare, ella ha come Toffoccata , ed oppreflfa dalle loro violenze, bifogna tàr cuore, e difenderli a tutto potere dicendo ar- ditamente, nò , io non cedo punto , non vò in alcun modo acconfentire a ciò, che mi è vietato j E come colui , che è alle prefc col Tuo Nemico Ten- tando la Tua Spada impegnata sforzali di Taltare addietro per difcioglierfi , e per dar nuovi colpii così noi dobbiamo procurare nei bolore di quefta tenzone di ritirarci un poco con un’atto di dif- fidenza di noi ftefll, riflettendo che noi fi amo un nulla, e che niente portiamo, e poi di lancio con un’ atto di Confi- I dcn- !" , Ì 4 6 II Combattimento Spirituale «lenza in Dio vibrare un colpo alla ten- tazione, ed alla paflione nemica, dicen- do, Signore ajutatemi 5 mio Dio iute , itieco * - • ' Fate gran conto di quelle induflrie , di quelle iltruzioni . Pregate Dio , che fortifichi la vollra Volontà affine di réfiltere generofamente ai movimen- ti ielle voflre padroni . Proponete di fare con efficacia quelli atti dì refilten- a, affinchè non abbiate alcun motivo di dubitare del confenfo della vollra Vo- lontà . Il Colloquio con noflro Signor Gesù Collo . Elponeteglì le voftre debolezze, e infermità, e pregatelo di fortificarvi colla iua Grazia. ! ; CONSIDERAZIONE II. I /^Onfiderate un’altra maniera di pro- V> cedere in quelli medefimi Combat- timenti, ed è di chiamar E Intelletto in ajuto della Volontà, quando il nemico ci da tempo, confiderando diverfe veri- tà, alla villa delle quali laVolontà pren- de lena, e s’ anima contro i fuoi nemi- ci ; per efenipio , fe fiamo inveititi da qualche perfecuzione o da qualche af- flizione , e che fiamo sì fortemente com- -battuti dagli aflfaiti dell impazienza, che v • . Tìel P, Scupòli. l\7 ci veggiamo in procinto di perderci , bi- fogna procurare di fortificarci con le confiderazioni feguenti ♦ Bifogna confiderare, fe abbiamo me- ritato ciò, che foffriamo , o fe gli ab- biamo data occafione, ben giufto emen- do, che fopportiamo pazientemente la ferita , che ci Eam fatti colle proprie mani . E fe ci pare di non averci per no- ftra colpa procacciato quello male , ri- volger dobbiamo il penfiero fopra i no- ftri peccati paflfati , che non abbiam an- cora feontati con una vara penitenza, e reggendo, chela bontà di Dio cangia per iua mifericordia la pena eterna, o temporale , che era loro dovuta nelllo* ferno, o nel Purgatorio, in una tribu- lazione affai leggiera Eccome quella , fotto cui gemmiamo, bifogna ricevere quello cambiamento di pena con piace- re, e rendimento di «grazie, Bifogna ancora riflettere, che non E entra in Cielo fe non per la porta Uret- ra dei difpreggì, delle adizioni, e del- le iofferenze, e che quand anche potef- Emo entrarvi per un altra più facile, la legge d'amore ci obbliga di non deE- derarlo, veggendo che il noftro buon Maellro, e con lui i Tuoi Eletti non vi fono andati fe non per un fenderò tutto la fe- Digitized by Google 148 11 Combattimento Spirituale feminato dì Croci , e tutto intralciato* di fpine. % - Ciò però, che principalmente dobbia- mo confiderare, e che deve aver più di forza fopra di noi fi è la Volontà di Dio , e il fuo beneplacito , confiderai do, che egli ha una ammirabile com- piacenza, quando vede, che noi foffria- mo qualche cofa volontieri per amor fuo , e che combattiamo generoiamente le noftre paiìioni, dì maniera che quan- to più la cofa ci fembrerà ingiufta © indegna , fia o riguardo alla perfona che ci offende, o rapporto al modo , con cui ci offende , e che perciò ella ci farà più fenfibiie , e più difficile a fopportare , tanto più faremo graditi a Dio amando, e accarezzando in tutte Je cofe anche più irragionevoli, ingiù- > He, e più amare la ina fanta Volontà, e la dilpofizione della fua Providenza fempre adorabile , in cui le cole che fembrano più confale e difguftofe han- no una regola giullilfima, e un ordine perfettiflìmo . . , Fate molta ftima di quelle pratiche, e di quelli infegnamenti ; procurate di renderveìi famigliari per fervirvene nel- le occafioni; chiedetene la grazia a no- fao Signor Gesù Criftoj accoflumatevr a n- Digitized Del P • Scapoli • 1 a ricevere il tutto dalla fua mano cori amore, e rendimento di grazie. Stima- te molto le mortificazioni, che vi man- derà e ricevetele come favori, e fegni •deir amor fuo. , Il Colloquio con nodro Signor Ge- sù Critìo . Pregatelo di donarvi il fuo Spirito facendovi parte della fua Cro- ce, e della l'uà Paflìone . Pregatelo di fortificarvi nella fua Grazia per poter- lo imitare, e feguire 1* efempio , eh’ egli vi ha dato. ESERCIZIO SECONDO. Z.a maniera di refijtere ni moti /abitami delle noflre pajftont* L’Orazione preparatoria al folito. CONSIDERAZIONE I. C onfederate come dobbiamo dipor- tarci allora quando non fumo an- cora accoftumati a rintuzzare, o a fof- frire gli aflalti di alcune ingiurie , o contradizioni, che ci arrivano all’ inv penfata, Il mezzo più ficuro , e più proprio per accoftumarvici , e per libe- rarcene, lì è di procurare a prevedere quelle ingiurie, e quelle contradizioni, fi delìderarle prima , che arrivino, , e v . I 3 P oi Digitized by Google I Ifo 11 Combattimento Spirituale poi attenderle con uno fpirito prepa- rato a fofrrire tutto ciò , che vi può ef- fere di più difguftolb , di più {prege- vole, e di più firn no , coniti valido tem- pre nel noftro cuore un’ardente brama di patire « Per ben prevedere quelle in- giurie, e quelle contradizioni bifogna conliderare il noftro temperamento , la natura* e la qualità delle noflre pallio- ni , le perlone colle quali dobbiamo trattare, e i luoghi che dobbiamo fre- quentare , e le in var; incontri ci lo-» proggiugne qualche cofa non prevedu- duta, la brama, che abbiamo di pati- re , ci fervirà di feudo ad ogni^ fortat d’avvenimenti j conciofiachè finché farà viva nel noftro cuore una tal brama , non faremo forprefi giammai da alcu- na forca d’accidenti. Che fe, oltre gli ajuti, che ricaveremo da quella prepa- razione, vogliamo ancora qualche iftrttt- zione particolare per armatei contro quelle mozioni fubitanee e del tutto improvvife, non abbiamo che adofler- vare la pratica feguente. ^ « Primieramente , tollo che incomin- cieremo a fentire il primo alfalto dell* ingiuria o della avverfità , bifognerà efi’er fedeli, e rifolverci prontamente a farci violenza, alzare il noftro fpi rito & / - Dio Digitized by Coogk Del P. Scupolè, ijl Dìo mettendoci avanti gli occhi 1’ ag- gradimento, eh’ egli ha di vederci in tal maniera esercitati , e credere , eh’ egli è un eccedo della fila bontà, che cì manda quella picciola tribolazione, affinchè Sopportandola noi con umile raffegnazione al Suo Santo volere , iì f Poltro cuore a lui s’ uniica più ftretta- \ mente. In Secondo luogo dopo aver confa cerata la compiacenza che Dio ha, che noi damo elercitati da quella tabula- zione,. dobbiamo ritornar in noi lleffi, e riprenderci di non elfer dati abba- stanza pronti ad abbracciarla , dicendo internamente, perchè hai tu della ri- pugnanza a ricevere queltaCro ce, che jl tuo Padre celelte t invia come un pegnp del filo Amore? . Finalmente bifogna rivolger lo Sguar- do a un lato di quella mede/ìma Cro- •ce dicendo 3 Oh Croce preparatami dal-' Ja divina Previdenza, prima ch’io fol- li! oh dolciffima Croce, che sì gradita mi fei renduta da quella del divino a-, more, t’accolgo, e t’abbraccio; io vo- glio unirmi a te , ed offrirmi così a quello, che colla Sua mi ha riscattato. Se accade , che ci Sentiamo feriti da -qualche colpo d’impazienza, non bifo- I 4 gna ? Digitized ifi 11 Coinbatt inferno Spirituale gna perciò tralasciare di fare quelli at- ti il più prefto che ci farà potàbile , diportandoci nella ftefTa maniera , co- ni e fé ciò non folfe flato , e come fe non avellano ceduto alla noflra debo- lezza . Concepite un fanto, e generofó de- siderio di fare un facrifizio a Dio di ^quelli primi moti . Bramate d' dlere mortificato ed umiliato , e eonfervate fempre vivo ed ardente quello defide- rio nel voftro cuore . Applicatevi alla pratica di quelli tre atti , e non trala- fciate di farli ancorché non fiate fiato a Dio fedele nel fargli il facrifizio di qtiefti primi moti. Il Colloquio col voftro S. Angelo « Elponetegli il defiderio , che avete di fare quello facrifizio a Dio, e d'avere nel voftro cuore un 5 ardente brama di patire c d’elfere umiliato , che non s' eftingua giammai . Chiedetegli a quell» effetto il fuo ajuto. CONSIDERAZIONE II. C Onfiderate, che il più Sicuro rime- dio, che fi polla adoprare contro quelli primi moti è di sfuggire prc- - venti vamente, e con preftezzale occa- * fio- \ Dignizod by Geniale T>el P. Scupolt 4 fiorii, o le cagioni del loro nafcimen- to: per cagion d’efempio, fe noi amia- mo qualche cofa con attacco, e c ac- corgiamo di cadere in unì improvvifa alterazione d’animo allorché incontria- mo qualche oftacolo a pofiederla; l’u- nico mezzo fi è di diftaccarcene , e di - moderare l’ adetto , che le portiamo • Che fe quella alterazione proviene da , un’ avverfione , o da odio di qualche perfona di forte che egli fia la cagio- ne, che le menóme azioni di leicidif- piacciano, e ci diano qualche moto o- gni qualunque volta o la veggiamo o a lei penfiamo , 1’ unico rimedio è di vincere quella avverfione, e di sforzar- ci ad amare malgrado la noftra repu- gnanza quella periona medefima , e di procurar che ci piaccia tutto ciò , ch a ella dice o fa, avvegnaché la fua ma- niera di parlare, o d’operare ci fembri afpra, e difobbligante. Fate gran conto di quello infegna- mento ficcome alfai falutare , ed effica- ce per porre la falce alla radice del voflro amor proprio. Bramate di mo- rire a tutto ciò che non è Dio. Pro- { >onete d’amare il vollro profilino con e fue imperfezioni, e nonollante tut- > S® ciò eh’ egli polla avere di più dif- I ? gufi©- Digitized by If4 // Combattimento Spirituale •guliofo, e difobbligante . Rivivetevi ancora damarlo fino alla compiacenza per f amore di Dio. il Colloquio col V offro Angelo Cu- ffode, che vi ha dato, ed ogni giorno vj da un sì raro, ed ammirabile efem- pio di quefto amore nella voftra ftdla perfona , poiché egli vi ama cotanto non oftante le v offre imperfezioni, e il Voftro infopportabile temperamento . •• ESERCIZIO TERZO. ; DelU cuftodia dei fenji necejfarìjfima iti quefto Spirituale Combattimento . E 5 Orazione preparatoria al folito. CONSIDERAZIONE I. C Onfiderate, che i noffri fenfì fono come le porte , per le quali i no- ftri nemici entrano ordinariamente nel- le noftr’ Anime, ma che noi dobbiamo: procurare di guardarli in maniera, eh' eglino fervano per darvi 1* ingrefTo a Dio , acciò vi faccia la fua dimora ; » perciò bifogna ufare una particolar di-' ligenza per tenerli sì ben raccolti , e mortificati, che non permettiamo loro di attaccarli ad altro oggetto , che a . Dio, a ciò. che lui riguarda e il £u« ; - V - fer- t Digitized by Google Del P. Scapoli . • • .. fcrvigioj tutto il rimanente elfendo una, vana curiofità, che fa entrare per eilì in gran numero i noftri Nemici nel no- ftro Cuore , alcuni de'quali ci attraver- fano la ftrada della perfezione per im- pedirci il paifare avanti , e farvi pro- gredì) 3 altri ci ipogliano, e cirubbano e di ammirare le fue per- T)e1 P. Scapoli. ^ 1Ì1 f perfezioni, godendo e compiacendoci di ciò, ch’egli è in fe medefimo e nel- le fue Creature. Così quando ci Tenti- remo allettati dalle diverfe bellezze y che rifplendono nelle Creature , parte- remo fubito alla confiderazione della Beltà fuprenla di Dio , e concepiremo Itti vivo» defiderio di vederlo, edipol- federlo . Ella è ancora un induftria tal volta più utile, e piu ficura, avvegna-^ chè del tutto oppofta, in veggendo li beltà delle Creature, difeoprirne il ma- ligno fpirito appiattato fotto quelle ap- parenze , come un Serpente lotto bei fiori, per infettarci col fuo veleno. S. AgofHno nota, che il Demonio non s' appaga foltanto di rapprelentarci gli og- getti fotto certe apparenze , perchè o li abborriamo e fuggiamo, one andia- mo in traccia per poflederli ; ma di più, ch’egli fi frammil'chia e quali s’incor- pora con alcuni di loro , affine dì ec- citare più ardentemente le noftre paf- fioni alla fuga degli uni, ed alla ricer- ca degli altri, quindi eli’ è più ficura, ed opportuna cofa il diftoglier ci da •tali oggetti, il rifiutarli , e ringraziare Dio del benefizio, che ci fa neldifco- • prirci gl’ inganni dei noftrp nemico* s oppure quallora ci fentiremo sinché per \ po* Die quando l’u- nione, che potremmo avere con Dio , o le fue Divine attrattive non ce n$ rendefl'ero capaci. Rilolvete efficacemente di condurvi In tal guii'a, e d’ufare quelle cautele. Deteflate la libertà, che data avete al voftri lenii lafciandoli correr fenza al- cun ritegno dietro i vani oggetti delle creature : Efaminate quanti peccati ave-? te comefli con quella negligenza , 9 quindi proponete di bel nuovod appli- carvi a quelle pratiche, e di condurvi con quelle diligenze. Il Colloquio con nollro Signor Ge- sù Grillo come l’antecedente : pregate*» lo , che vi faccia la grazia d' efler fe- dele in queAe pratiche. CONSIDERAZIONE JH. éì C Onliderate in qual maniera dobbia- mo diportarci per governare i no- J ' * Ari’' 1 Digitized by Google • Del P. ScufoLi, li?. .Uri fenfi, e farne un fanto ufo nei di- vertì accidenti, che ci poflono occor- rere j come quando fiamo travagliati da qualche violento dolore, o quando patiamo il freddo, o il Caldo, oqual- ch’ altro difagio, bifogna alzar la mena- te , ed il Cuore fino alla Volontà 9 ^ beneplacito di Dio , il quale fino ab Eterno ha voluto, che in certo tempo, e in certa occatìone , e con certe cir- Coffanze {offriamo quella pena, equin r di cavarne gli affetti di rendimento di grazie, e di ra/fegnazione al fuo Santo Volere* Bifogna offqrvare lo ftefTo me» todo in tutti gli altri incontri , ed ac- cidenti i come quando il vento , o la ffagione ci recano incomodo , o qual- lora fiamo berfagliati dai turbini , e dal- le procelle. A dir corto , bifogna in qualunque cofa effer liberi , ,e diffama- ti da noi medefimi, e conformarci con gioja al beneplacito di Dio . Ecco la ' Volontà del mio Dio, che amo infini- tamente ; a quella volontà io debbo conformarmi ; ella debb J effere il mio cibo, il mio nutrimento , il mio palio, più deliziofo: fate, Signore, tutto ciò^' che vi piacerà della voflra miferabi le Creatura, e degnatevi difporne comed*’, una cofa di cui avete perfetto Dominio. ; ii Fate 1 60 li Còmbattìmèntò Spiritual^ Fate un particolar conto di duella pratica , e procurate di rendervefa fa- migliare. Accottimatevi a ricevere o- gni cofa dalla mano di Dio con rendi- mento di grazie . Ponete tutta la votra compiacenza nell’adempiere la fua Vo- lontà, e bramate con un lineerò e ve- race defiderio , eh’ ella lì Complica in Voi . Ditegli fóvente : Sìa fatta , o SU gnor e -y la vofira volontà in Terra come in Cielo. Il Colloquio con noftro Signor Ge- sti Crifto, il quale diceva, che fattele fue delizie erano di tare la Volontà del ftto Padre. Pregatelo a darvi la grazia di poterlo imitare. CONSIDERAZIONE IV. G On/iderate, che per regolare perfet- tamente i noftri fenfi bifogna guar- darci dal converfare giammai colleOea- ture, o dalifepararcene per impulfo d* amore o d’odio verfo di loro, ma pel folo motivo della Volontà di Dio, non le amando, nè odiandole, nè ricercan- dole, nè fuggendole, fe non perchè ta-* è il di lui beneplacito . Prendete quella cautela per un gran- didimo fegreto della Vita Spirituale y e rendetevela famigliare. -* n *- Digitìzed by Google Bel P. Scupólì . l6l (■ ’ Il Colloquio con Gesù Crifto come il precedente- fcONSIDER AZIÓNE V. C onfidente, che quelle diligenze, e quelle pratiche non debbono elfer i già un’efercizio determinato, a cui fia i duopo applicarci come ad una occupa- zione particolare, ma che balla averle alla mano per Servircene al bifogno . Non v’è cofa, che piu ritardi il nollro avanzamento nella Vita Spirituale, quan- to il caricarci di molti efercizj, avve- gnaché buoni ; imperciocché quella va- rietà d’ efercizj non è per lo più , che . un’imbarazzo di mente, un’inutile paf- fatempo, e un’alimento, di cui lìpafce con avidità il nollro amor proprio. Notate bene quello inlegnamento ; dè- li berate di non attaccarvi a cofa alcuna» iiiorchè alla mortificazione delle vollre palfioni, all’adempimento della volontà I di Dio , conservandovi libero in ogni Sorta d’ efercizj, per intraprenderli, o lafciarli fecondo farà più a propofito i Il Colloquio col vollro Angelo Cu- llode. Lafciatevi da lui guidare intera- mente , e fiate fedele in Seguitare i Suoi lumi,' e in ubbidire alle Sue infpirazicr- jii. Chiedete a Dio la grazia di difcer-* lói, Il Combattimento Spirituale fìerli , per difendervi dagl’inganni dello fpirito maligno, che fi trasforma in An- gelo di luce, e che ci fa di fovente in- traprendere cofe, che fervono più a di- ftruggere, che a ben formare il noftrg interno; a difiiparci, che a raccoglier- ci 3 a fiaccarci da Dio, che unirci a lui* ESERCIZIO QUARTO. Le ìndujlrie per combatter » la e così quando ci da la fera non ci promette il mattino; e impiegare ogni momento della noltra vita fecondo il fuo beneplacito come fe egli folle lui- timo: tanto più, che Tappiamo di cer- to, ch’egli ce ne farà rendere unefat- tiflimo conto . Finalmente dobbiamo elfere sì folleciti del noftro avanzamen- to Spirituale , che dobbiamo aver per perduto quel giorno, in cui non avre- mo riportate più vittorie di noi mede- limi, delle nollre malvagie inclinazio- ni, e della noftra propria volontà, an- corché aveflimo terminati più affari im- portanti lfi mi . Eccitatevi di bel nuovo ad un 1 odio mor- Digitized by Gooole Del ?. Scapoli . 1 6 # mortale coltro la negligenza . Anima- - tevi agli atti delle virtù , ed alla pra- | tica d’ogni forta di buone operazioni, ben veggendo quanto Iddio le apprez- zi,^ quanto fi a liberale in premiarle, i Siate avaro del tempo. Eccitate in voi i altri affetti a mifura , che vi Sentirete,' i modi dalla confiderazione prefente. Il Colloquio coi voflro S. Angelo i fecondo gli affetti , e le risoluzioni , i che poc’anzi avete concepite . Prega- i telo a fortificarvi contro la volil a tepi- dezza, e d’accendere dentro di voi un fanto fervore, che vi renda infaticabi- | li nel travaglio, e invincibili negli o- , flacoli . . ^ _ L’Obblazione , Prima d’ offerirvi a Dio, rapprelentateg.fi la voffra fiachez- za, ed impotenza a refiftere agli alfal- i ti delle vollre paflìoni , non Solamente ai primi loro movimenti , ma ancora agli altri anche minimi. Confermatevi in una lineerà e verace diffidenza di , voi fleti! , e in una perfetta confidenza ! in Dio e neH’ajuto della Sua grazia . In quella diSpofìzione offeritevi a lui con una Santa e generoSa risoluzione di fervido, e di ufare tutt’i mezzi , che avete ponderati nel primo , e nel fe- condo efercizio. Offeritegli la mortifi- . K N ca- ITO II Combattimento Spirituale cazione de'voftri ienfi , e chiedetegli la grazia di governarvi in tal maniera, che nulla per mezzo loro entri nel vo- ftro cuore, che pofla nuocergli . Umi- liatevi avanti di lui riandando colla mente le voftre pallate negligenze. Do- mandategli la grazia «di fare tutte k voftre azioni con tutte le circoftanze del tempo, del luogo , e del modo , che gli farà più grato. Finalmente of- fritegli un cuore amante della fatica , e di tutto ciò, che vi farà più difficile. La Lezione Spirituale per il Quinto Giorno, \ JD eli* ardente amore verfo Gesù Grifo Si- - •* gnor noftro-i e della vera divozione ai Mifterj della fu a vita , e della fu a mor- te , con uri e fatta imitazione delle fu e vtrtudì . Altro foccorfo ìmp or tanti JJìrm per aiutarci in queflo Spirituale Com - • battimento , i ("'Ant* Antonio , uno de più valenti O Capitani, che abbia combattuto lot- to le infegnc di Gesù Crifto, dopo un numero predo che infinito di battaglie, ed altrettante vittorie ben più illultrie gloriofe di quelle d J Aleflandro. e . di - „ ' ~ Ce- Del P, Scupoli • 17 T Cefare , e dopo la fperienza quali duri fecolo, volendo ammaeftrare i Tuoi di- fcepoli in quello Spirituale Combatti- mento, e trattando con effi dei mezzi 1 per rendervi!! invincibili , e per trion- fare agevolmente non (blamente della carne, e del mondo , ma eziandio di 1 tutte le infernali potenze , diceva loro in tutte le lue conferenze , che erano come configli di guerra , che teneva con effi ( S. Athan . in Vita S. Anton . ) Credetemi fratelli * che il Demonio pa- venta , e teme all 3 diremo le vigilie , le orazioni, i digiuni , la povertà vo- lontaria, una profonda umiltà, una cor- diale compalfione delle altrui calamità: ciò però, che gli reca ancor più di ti- more fi è un ardente amore % verfo Ge- sù Criflo; egli ne rimane sì fpaventa- to , che un l'olo fegno di Croce gli to- glie tutta la lua forza, e lo fa vergo- gnofamente fuggire. Ecco come quello gran Santo parlava a’fuoi dilcepoli. In fatti egli è certo, che il noflro amore 1 a Gesù CriHo è d’una virtù incredibile, e che in tutti gliEfercizj della Vita Spi- rituale ne v’ha, ne può ritrovarli feudo miglior di quello, di cui munir ci pol- liamo contro gli fregolati movimenti delle palfioni, e d’onde ricavar fi polla * v K 2 più Digitized by Google \ji il Combattimento Spiri tu di é più di vigore, e di coftanza per pra- tica di tutte le più fegnalate vi midi . Quell’ amore è un rimedio per ogni tor- ta di mali , è una forgente , onde fcatu- rifcono tutt’i beni, e tutte le grazie. Se bramiamo acquiftare una Vera cognizio- ne di Dio , ed una fcienza perfetta del- le cofe eterne; fe vogliamo riportare in poco tempo una piena vittoria fopra tutte le noftre pacioni , e giugnere al colmo di tutte le virtù; fe defìderiamo d’entrare in una fanta famigliarità , c dimeftichezza con Dio , e partecipare delle fue grazie, e de fuoi Sfavori, non abbiamo, che a distaccare il noftro cuo- re dall’amore delle creature, e applicar- lo con ardore all’amore di Gesù Crifto depredando tutti gli altri oggetti, che fono fuori di lui . Se finalmente aspiria- mola renderci degni di tutti quelli fa- vori, e fpirituali vantaggi, non abbia- mo, che a meditare i facrofantì mifterj della fua vita , e della fua morte con una fingolar divozione , imprimendoli nel noftro cuore con l’amore, ed espri- mendoli nel noftro vivere, e nei noftri coftumi con una fedele imitazione delle fue virtudi. Qiiefto appunto fece San Bernardo nel principio della fua Con- vezione, com’egli confelTa di fe mede* fimo Digitized by G tutte le fue cognizioni* e tutto ciò, chè acquillò di grazia, e di virtù per avan- zarli nelia perfezione. Per accendere rje’noftri cuori un’ar- dente amore verfò Gesù Crillo, e per eccitare in noi una fingolar divozione ai mifterj della fitta vita , e della fui morte, bifogna proccurare di eompren-» dere i beni ineflimabili, che accompa- gnano quell* amore, e quella divozione* Egli medefimo ci dice in poche parole tutto ciò, che fi può dire delfimportan* / za di quell" amore (Joam 14. v* 4. .22* 23. ) : Quello, che mi amerà ^ farà a- mato dal mio Padre, e da me ancori $ì, e per tal modo, che per una fecreta influenza, del nollro amore egli fi tro- verà fubìimato ad una cognizione {pe- ri mentale, e ad un guido ilraordinario delle mie dolcezze , per le quali me gh darò infallibilmente a conofcere dentro il fuo cuore . Or che può mai i nn’ anima defiderar di più grande,, e 1 • , K $ \ che • «. . Digitized by Google '174 Combattimento Spirituale .che non dovremmo fare per meritarci fomiglianti favori ? 'la divozione ai mifterj della vita , e della morte di Gesù Critto è fiata T occupazione di tutt i più grati Santi , e ciò- che li ha arricchiti de’tefori ìne- ttimabili di tutte le virtù ^ Io cavo dal- le vifcere del mio Salvatore, diceva il divoto S. Berila rdo , tutto ciò che mi è neceffario per {ottenere la mia debo- lezza ; imperciocché quelle fono vifce- re di mifericordia, ed io entro in que- llo fantuarid per le porte delle facratc fue piaghe, da cui ne iucchio il mele della divozióne , e donde cavo un bal- latilo facrofanto , che m 5 infonde tutta Ja mia forza ne 1 miei combattimenti. Per accendere quell 1 amore ne 1 nottri cuori d’una maniera del tutto maravi- gliofa bifogna confìderare ciò , che Gesù Critto è in fe fletto, o la perfe- zione del fuo ettere* Gesù Critto è Dio, ed Uomo j come Dio egli è amabile fovra ogni cofaj e come Uòmo egli è sì altamente innalzato dall 1 unione per- forale del Verbo, che niente v 1 è dopo Dio cotanto amabile come la fila uma- nità . In etta unite infierii e ritro vanii tutte le quattro forte di Ettere , e di Comunicazione, che Dio può fare fuo* , v c - ri dì », . Del P. Scupoll 0 17^ ti di fe, cioè Teffere naturale, Iefiere 'fovran attirale della grazia , quello del- I la gloria e quello 'dell’unione ipoftati- ca, o periodale adorazione, la lode, e l’ amore, lira* mando* ch’egli fia glorificato , onora- to, adorato, lodato, e amato da tutti: degli atti d’amore operativo, non coh- jtentandofi dei defider; , e di parole * ma ricercando tutte le maniere, e mez- t\ poflìbili di proccurar la fua gloria , ed il fuo onore , fino a fofFrire grandi travagli, e la morte medefima per a- tnor iuo ; degli atti d’ amore tenero , i fofpirando e languendo dietro a lui, « ardendo d’ una vivace brama d’ unirii intimamente a lui; degli atti d’ amore* di preferenza, preferendolo a tutte le cofe del Mondo , dicendo coll’ Apodo* lo ( Philip. v,7.S. ); Tutto ciojchtf altre volte apprezzai, ora immantirien* te lo dii prezzo , e lo tengo per uni cofa vile, ed. infame a confronto dell* amore del mio Salvatore Gesù Grillo^ degli atti d’ amore olfequiofo cammi- nando con un filiale timore alla fili fanta prefenza, e temendo più che ìi morte l’offenderlo e dilpiacergli in qua-* Junque Cofa anche menoma; degli atti d amore dolente , fia per compatir le fue pene, fia per affli gerci qual’ ora ca* diamo in qualche fallo, o che veggia-» jno, che non fi teme d’ offenderlo.. • li contrafegni più certi d’ un vero f amo^ 178 lì Combattimento Spirituale amore verfo Gesù Crifto noftro fovra- no benefattore fono adunque la rive- renza, il rifpetto, la purità dmtenzio- n é, lo zelo della fua gloria, la conti- nua rimembranza di ciò, che ha fatto, e patito per noi 5 una gioja fenfibile , veggendo i frutti delle fue pene , e il fuo regno dilatato per tutta la terra fempre più florido 5 un fommo ramma- rico delle ofréfe, che gli fono fatte , ma fopra tutto una premura, ed impe- gno ftraordinario d’imitare la fua vita, e le fue virtù , fino a riveftirfi di lui medefimo , come dice l’Apoffolo ( Rom. 3. v . 54.), il che non pofliam fare fe non con una perfetta imitazione* - Queflo punto è quello , che più im- porta al nodro diflegno , imperciocché fe in tutte le grandi imprefe abbiam duopo d’ un efemplare , colla di cui fcoita poterci regolare , molto più bi- fogno ne abbiamo in quefta » che in Ogn’ altra ; poiché fi tratta del noftro avanzamento alla perfezione , dal che fumo obbligati a togliere tutto ciò , che in noi ritrovali d J imperfetto e di- fettolo, ed a fregiar la noflr’ anima co- gli abiti delle virtù per renderci in tut- to fomiglianti a GesùCrifto. t Seneca lafciò quefto configlio al fuo Lu- Digitized by Google Del P. Scapoli , 179 Mudilo ( JEp. 11. ): Bifogna aver qual-*’ chedimo , l'opra la di cui vita noi re- goliamo la noftra. Voi non làprete e- mendare i voftri difetti fenza avere lina perl'ona, che vi ierva di regola . Sce- gliete per tanto un Uomo , la di cui vita, e i di cui maceramenti vj fie- no ugualmente graditi , e vi tengan fempre avanti gli occhi il fuo fpirito , e il fuo fembiante; prendetelo pel mo- dello della voftra vita e pel cenfore delle v olire azioni . Lucilio avrebbe be- ne avuto che fare , e da penare aliai per ritrovare in tutto il Mondo quell* uomo, ed anche per formar le ne un'idea; ma noi abbiamo quello vantaggio in Gesù Crifto, ch’egli è la noftra rego- la, e l’efemplare fopra cui noi ci dob- biamo (lampare: il che è tanto vero > che tutto il noiho bene dipende dalla conformità, che noi abbiamo con lui, sì in quella, come nell' altra vita . Bi- fogna, che gli fìamo fomiglianti in que- lla vita nella fua umiltà , e nelle fue pene, fe vogliamo efifer fatti partecipi della lua fomiglianza nelle lue gran- dezze, c nella fua gloria nella vita av- venire . Quella imitazione ha una proprietà •tutu paiticolare: ella influifee una cer-. ’ . ta l8o II Combattimento Spirituale ta forza, e vigore in coloro, che vi li applicano fedelmente per praticare le virtù in modo eroico, il che fa abba- stanza conofcere, di quale importanza ella lìaj attefochè ciò, che abbiam det- to dell amor di Gesù, e della divozio- ne ai mite) della fua vita , e della fua morte, lì manda ad effetto per que- ita ftrada più che per ogni altra cofa, ed egli medefìmo vi racchiude tutto Ciò che da noi brama, di maniera che non portiamo dimostrargli .il noltro a- more, nè onorare di più i fuqi l'acro- fanti mìfterj, che con una perfetta imi- tazione della fua umiltà, della fua pa- zienza, della fua ubbidienza, e di tut- te T altre lue virtudi, che ha fatto ma- Tavigliofamente rifplendere in quelti me- desimi miftcrj . Che fe alcuno dir vo- lelfe d’amare nortro Signor Gesù Cri-» |to fenza avere una particolare premu- ra d’ imitarlo , direi francamente , eh' egli è un bugiardo, un importare (./o**, a. v. 4 . ) j imperciocché fe T amore fa , che Tamante lì fpogli de’ fuoi affetti , 'de’fuoi penlìeri, delle fue attuazioni per riveftirlì di quelle dell’oggetto ama- to, come potremo ioftenere , che noi amiamo Gesù Crirtó, fe non rendiamo Je nortre operazioni il più che ci lu. pot- Digitized by Cookie Del P. Scapoli. 181 potàbile fomiglianti alle fue, e, fe può dirli, fe non ci trasformiamo in lui fi- no a poter affermar colf Apottolo : Io non vivo già , mt I eoli è Gesù Cri/lo , che vive in tnc'j ( Gal» 2. v • 2. Che fe 1 dimore ci fa concepire un’ altitàma fti- ma delle azioni delia perfona che amia- mo, come del fuo difcorl'o , del fuo camminare , de" fuòi getti , della fua converfazione , de’ fuoi andamenti fa- cendo, che quello che ama, vi ritrovi un eftrema compiacenza, e le giudichi perfette, e degne d’eflere imitate ; egli e certo, che non potremo dare prova più ficura del noftro amore verfoGesu Crifto, e della ttima, che facciamo del- le fue virtudi > che coll’ imitarlo più perfettamente , che da noi fi polla . Quello , che dimora in Gesù Crifto , dice - il prediletto Dil'cepolo , cioè a dire , quello che.fi vanta damarlo , dee cammi- nare come egli ha camminato , e feguitare con efatezza le fue pedate ( Joan. 2. v. 6 . ). Chi lo feguira in tal guifa fedel- mente, e chi Tamerà in tal maniera , 1 vedrà nafcere nel fuo cammino gli a£ ! lori d’una infinità di vittorie , che ri- - porterà di fe medefimo, vedrà fpunta- re i fiori di tutte le più belle virtudi, c gli Angeli lo feguiranno per coglier- la gli» \ Digitized by Googl tSfc 11 Combattimento Spirituale «li, per temergliene gloriofe corone , oppur anche egli dello fe ne fervirà per adornare f anima lu$ > e renderla degna di ricevere nuov , ^e^dieffat^noto^ ~ S dannofo io, finche non l’^ ito" « che ci tomo rifvCj Ci dobbiamo d effer in nn campoau^ fo con quella necellica o di. ?“£ t SSST 55 SE;‘ combattere, fempre pronta a dar q^ che colpo il Salvatore 1 delle noto* auto co« la J- Samiflima Madte > « S. Oiulcppe^ Google toé/ Pt Seupolli igt Satìti Protettori con molte fchiere d* Angeli , e fpezialmente il noftrò An* gelo^ Cuftode; e dalla, parte del noftrc» nemico, che è la pacione che ^voglia- mo combattere, il Principe delle tene* bre con uri drappello di Spiriti maligni ad alzare quella paflione, o a fedurcf affinché gli crediamo, e ci lafciamvin* cere dalle fue lufìnghe , e dai loro in* gannì. In tal miniera ìftruifi doiritnciàr dob- biamo a combàttere con le armi della diffidenza di noi fteffi > e della confi* deriza in Dio, dell" Orazione, delia re- fiftenza, e della violenza, e provocare guelfa malvagia inclinazione checi ila- mo proporti di combattere, mettendo» la a confronto ora con la refiifenza e la violenza, ori con lo fdegfio e 1* o* dio fino ad abborriria, e finalmente con gli atti della virtù che rèoppofta,fca- filandole contro di quando m quando dei pelanti colpi per ucciderla $ e tut- to ciò iolamente .per piacere a noftro Signor Gesù Crifto, alla di cui prefen- za combattiamo per la fila maggior glo- ria. Apprezzate mólto quelli infeg-n*» menti , proponete quali fieno i penfieri , gradetti , che quella pafiione eccita nella noltr Ani- ma 5 e dopo averla fcóperta, e fcó per-» ti i fuoi cattivi effetti , bifogna indiriz- zare contro di efTa tutfi noltri sforzi* e non aver mai nè pace nè tregua cori ^ sì dannofo nemico, finché non 1 abbia- mo interamente àbbattutó, e vinto. In fatti, fiibitò che ci faremo rifve- gliati dal fonno e aperti avremo gli occhi per vedere il giorno, immaginar ci dobbiamo d’efier in un campo chiu- fo con quella necefiità o di combatte- re, o di vergognofamente morire. Bi- fogna figurarci di veder il nemico, va- le a dire , la pafiione che vogliamo combattere, fempre pronta a darci qual- che colpo mortale. Bifogna altresì im- maginarci di vedere al nollro fianco il Salvatore delle noftr* anime con la fu» Santiffim* Madre > c $. Giuseppe , c i Sari- Digi il .. t)et Pi Scupolli i$i , Sàrtti Prote trori con molte fchiere i* Angeli » e fpezialmente il noftrò An- gelo Curtode j e dalla parte del nortre* nemico, che è la pacione che ^voglia- mo combattere, il Principe delle tene* bre con un drappello di Spiriti maligni ad alzare quella paflìone, o a fedurd affinché gli crediamo, e ci Iafciam vin- cere dalle fue lulìnghe , e dai loro in* ' gannì. t In tal maniera iftruifi dórtìinciàr dob- biamo a combattere con le armi dell» diffidenza di noi fteflì , e della confi.* deriza in Dio, dell" Orazione, della re- firtenza, e della violenza, e provocare «Juefta malvagia inclinazióne dieci fia- mo proporti di combattere, mettendo» la a confronto ora con la refirtenza e la violenza, ora con lo fdegflo ef o* dio fino ad abbonirla, e finalmente con • gli atti della virtù che l'èoppcd:a,fca* *- gliandòle contro di quando m quando dei pefanti colpi per ucciderla j e tot* to ciò fidamente .per piacere a note» Signor Gesù Crifto, alla di cui prefien- za combattiamo per la fina maggior glo- ria. Apprezzate mólto quefti infegna* menti proponete d* efief fedele in ofi- fervarli , e ringraziate Dio dei fumi , «nc vi ha conceduti per ben condur» ir t Vi Digitìzed by Googk -c 1^2 11 Combattimento Spirituale Vi in quello Spirituale Combattimento. Il Colloquio col volilo buon' Ange- lo, fìccome quello, che vi è flato da- to per afliflervi in tutte le voflre bat- - taglie. Strignete con elfo lui una San- ta alleanza, afJìnchegli fìa iempre con voi, chiedetegli i fuoi lumi per Sco- prire gringanni de'voflri nemici. • ESERCIZIO SECONDO. ' Del primo nemico , che dob biamo com- battere 5 cti e il ncfcro amor proprio . * L’Orazione preparatoria al folito. CONSIDERAZIONE I. G Onfìderate, che per riportare in po- co tempo e con facilità un'intera vittoria di noi medefìmi e di tutte le noflre paflioni, e per liberarci dalla lo- ro tirannia, bifogna primieramente ap- plicarci a combattere il noitro amor proprio, e non cefTare di fargli guer- ra, finché non 1’ abbiamo interamente fòttomeflb. Se trafcuriamo quello ne- mico domeflico, le noflre vittorie fa- ranno diffìcili ed imperfette, molto ra- re e poco ficure , e non faremo mai alcun progreiro: laddove mortificato ei- fen- * . v. j- Digitized by Google Del P, Scapoli* 193 fendo l’amor proprio , tutte le nolìre paflìoni lo faranno ancor’ effe ben to- lto; conciofiachè effe tutte derivano da queft’ amore come dalla loro vera Ter- gente . Queff amore è come la radice di tutte le paffìoni, e tutte le foftiene come la radice i fuoi rami; e la ragio- ne li è, che dove regna 1 J amore difor- dinato d’ alcuna cofa , vi fi feorge al- tresì l’odio del fuo contrario , e per conleguenza la brama d’ averla , il ti- more di perderla, la giojaquand e pre- fente, la triftezza quand’ è fvanita , V anfietà quando lì vede ili qualche pe- rìcolo, la collera quando alcuno T’of- fende, finalmente tutto il movimento dell’ altre paffìoni fegue la traccia di quello, che le conduce. Noi non bra- miamo, nè ci compiacciamo d’ alcuna cofa, fe non in quanto T amiamo ; e non odiamo nè fuggiamo alcun’ogget- to, fe non in quanto ci offende o nuo- ce a ciò che amiamo: noi non ripon- ghiamo la noftra fperanza, che nel bene da noi bramato; e non ci abbandonia- mo alla difperazioue fe non allorché le * difficoltà di poffedere ciò , che amiamo, ci fembrano inoperabili : e così vergia- mo chiaramente, che l’amor proprio è la forgentc di cujte le noffre paffìoni , V . ed Digilized by Google Combdttimentb Spiritual è tà il principio di tutti i nòftri difordiriu . QiielVàmore è sì pernici ofo, che non v’ è fiato giammai infortunio o ih Cielo tì in Terra, di cui egli non (lattata la ca- gione; ed ancora in oggi, fe fotte pof- Sbile a quefta micidiale pafliohe d’ en- trare in Cielo', etta ben tòfto cangiare!)- be quella Celefte Gerufalemme in una Babilonia di corìfuttone^Da ciò inferia- mo qual debba effere il danno, che un nemico sì pericolofp produce nelle no- ftr’ Anime. Leviamo ìdmor proprio dal Mondo, dice $. Bernardo , e le porte dellTnferno faranno chitife almedefimo iftante: fcacciamolo dalla* nofir’ Anima, e i noftri nemici faranno ben tofto de-* beliati, e vinti. Concepite un* odio mortale contro qilefto perriiziofo amor di voi fletto . Abbórrite i danni inconcepibili, ch’egli v’ha Cagionati finora. Proponete di far- gli guerra tutto il tempo di vottra vita. Il Colloquio con rtoftro Signor Gesù Griftó. Trattate cordialmente con lui d’ una sì fanta rifoluzione, e pregatelo a . fortificarvi colia l'uà grafia» e col fuo Spirito per eieguirk*. t ’ ^ . - / "CON- Digitized by Google Bel P* Scapoli • i$l Considera zione:il A^Orifiderate ciò, che bifogna fare per V> conofcere il noftro amor proprio > imperciocché prende egli ogni forca di forme, e fi traivefte in mille maniere , e tal vòlta afcortddì con tanta deprez- za, che i più fpìritnali nè rimangono ingannati* Adunque per difcernerlo,iti qualunque maniera egli Ci affalga, bi^ fogna offervare la fagliente regola^ Egli è duopo confiderare attentamente' da qual paflione ha preoccupata la noftra volontà , cottciofiachè ella non è mai fenz’ alcuna, che la predomini 5 econo- fciuto dò, ch’ella ami ó che defìderi , dobbiamo efaminare, fe ciò che ama a defìdera, fìa accompagnato dalla virtù, € conforme ai Commandamenti di Dio* Se dia tripudia, o fi affligge, bifogna riflettere, fe ciò è per Y amore di alcu- na cofa, che Dio vuole ; oppure per qualche attacco ch’ella àbbia a qualche Creatura, non già per veruna neceflità nè perchè ciò lìa il volere di Dio, ma per lo fuo proprio int erede, e per la fua foddisfaziorre: imperciocché fe quo- fto n’è il motivo, egli è evidente, che Y amor proprio è fautore principale di tutti quelli movimenti. Che fe gli affet- ti 1 1 96 11 Combattimento Spir irli ette ti della noftra volontà fono per la vir-* tù e per le cole, che riguardano la vo- lontà di Dio, bifogna di più confida* rare , s ella fi occupa in quelli affetti perchè molla e fpinta dalla volontà del medefimo Iddio , oppure da qualche motivo di compiacenza; perchè di io- vente addiviene, che molti, portati non fo da qual capriccio, s'applicano a di- velle forte d'opere buone, all' orazio ^ ne, ai digiuni , alla frequenza de Sa- cramenti , e ad altre limili cofe . Ciò fi può conofcere in due maniere 5 una , coirolfervare fe nelle occafioni la no- ftra volontà s’applica con indifferenza a qualunque forta d’opere buone; l’al- tra, fe quando vi fi frappongono e na- fcono impedimenti ed oracoli , effa fi cruccia, s’inquieta, e fi turba, oppure fe ella fi compiace foverchiamente , quando le cofe le vanno a feconda del fuo genio. Se ella opera come molla dalla volontà di Dio , bifogna altresì riflettere al fine per cui opera; perchè, fe il fine non è altro che il divin be- neplacito, va bene ; ma non però in. maniera, che ce ne poffiamo aflìcurare a pieno: Tanto è aftuto , e occulto 1* amore di noi fteffi nelle noftre opere buone, e YÌrtuofe azioni! laonde dob* ’ ' * ‘ bia- 1 Digitized by Google Del P. Scapoli. 197 biamo Tempre temere , e fofpettare d* lina cofa cotan to difficile a conofcerfi . La più ficura fi è , che dopo tutte le noftre migliori azioni con una profon- da umiltà ci percuotiamo il petto pre- gando Iddio, che ci perdoni , e ci li- beri dall 1 amor di noi ftelfi dicendo col Publicano : Mio Dìo perdonate a quefto povero peccatore ( Lue. 12 . v. 13 . ^ Fate gran conto di qtiefti mfegna- menti, e rendeteveli famigliari . Deli- berate d’ efler fedele in offervarli , e •obbligatevi a qualche mortificazione , quando li trafg rediate . Il Colloquio con lo Spirito Santo * fenza di cui non potrete mai difeerne- re gl’ inganni , e le aftuzie dell 1 amor proprio, nè guardarvi dal fuo veleno* CONSIDERAZIONE III. C Onfiderate li mezzi più efficaci per vincere, e domare un nemico sì perniciofo, come quello di cui parliar- mo. Il primo è E orazione : il fecon- do la purità d’intenzione , dirigendola bene non fidamente nel principio, ma «altresì nel pi'ogrdfo delle noftre opera- zioni, e facendo fovente degli atti di negazione di qualunque ricerca di noi fteffi , e della propria foddisfazione . Il ter- • / il Combattimento Spiritual è terzo è di còrifideraré quanto la n offri Volontà fi a attaccata a ciò , che ama 3 che pretenda ella mai con que'o at- tacco ed affetto, e qiiali fieno le qua- lità delT oggetto che ama. A vero di- re e fehza adularli, s'ell'è la beltà, o la bontà, fe il piacere, o l’utilità , o. l'onore - } allora alzar dobbiamo la nò* lira mente a Dio, e d‘ r e tra noi a noi ftefli : quai più perfetta bellezza c bontà può mai ri trovar fi di quella dt Dio, eh' è la fonte d’ogni bene , e d* ogni perfezione ? e qual cola mai vi può edere piu utile , più dilettevole * più decorofa, ed onorevole dell' amare Iddio? poiché l'Uomo in amandolo fl- trasforma in lui rnedelimo, e in lui de- liziandoli lo poffiede, e«divieneunme- defimo Spirito con elfo lui* Finalmen- te bifogna ponderare, che noi dobbia- mo a Dio folo tutto il noftro amore * perch'egli ci ha creati , egli ci ha re- denti, egli ci ha obbligati, e Ci obbli- ga tutto giorno Con un' infinità di Tem- pre novi benefizj ; di maniera che in tutta la eftenfione del noffro amore non abbiamo con che foddisfàrc alla meno- ma delle obbligazioni , Che a lui dob- biamo. Lo ftdfo dóbbiam fare pel* in- durre il noffro cuore a non odiare che . Del Pi, Scapoli, 199 il peccato , e tutto ciò , che ad elio conduce. Da quelle due jxiffioni , amo- re, ed odio, nafeono tutte le più bel-» le, ed importanti occafioni per legna- larci in quefto Spirituale Combattimen- to, e per trionfare del noftro amor pro- prio, e di tutte le nolìre malvagie in- clinazioni . Concepite una grande (lima di que- lle inftruzioni, e rendetevele famiglia- . ri. Proponete d’cfler fedele in iervir- vene. Obbligatevi a qualche mortifica- _ zione quando vi mancherete. Il Colloquio col vodro Santo Ange- lo» Pregatelo ad alfiftervi co' fuoi lu- mi, e Colle fue ispirazioni, e ad effe- 1 re Tempre con voi come il vedrò più fedel Direttore. X. N ESERCIZIO TERZO. * -*■ V Deir odio di noi fi e/fi , cti* è il mezzo pik efficace per mortificare il nofiro amor proprio , L’Orazione preparatoria al folitò» CONSIDERAZIONE L ^ C Onfìderate,\che noi abbiam duopo di tutta la nodra indudria per mortificare il nodro amor proprio , e porre nelle noftr Anime in luogo di lui un Digitiz Google 200 11 Combattimento Spirituale un Santo odio di noi flelìi , delia no* flra carne, e dei nofiri appetiti. Queft* odio in due cole principalmente cond- ite. La prima in rifiutare, fuggire, ed abborrire tutto ciò, eh' è naturalmente, gradito, e dilettevole . La feconda ili defiderare, ricercare , ed amare tutto ciò, eh’ è naturalmente amaro , a afte-, ro, difpiacevole, ed afflittivo . Per la prima bifogna fare un fermo , e fodo proponimento di non bramare , nè ac- cettare per noi nulla di aggradevole di quanto defideriamo naturalmente , fe non ciò che non polliamo evitare di defiderare , e ciò che non polliamo ri- fiutare lenza offefa di Dio , o per lo meno fenza incorrer la taccia d’ li- na^ lciocca e itupida divozione e pie- tà, come fono gli alimenti , le vefti- _ menta, il dormire, e tutte T altre co fe neceflarie . Bifogna però procurare di prenderle con qualche ritrofia , e dif- piacere, confiderando che i noftri pec- cati ci obbligano di non averne alcu- na compiacenza, fe non in quanto el- la è la volontà di Dio, il qual vuole, che tifiamo di quelle cofe alla necelfi- tà. In fatti pofiiamo defiderarlec rice- verle, purché ciò fia nella maniera or- dinata da Dio, fenza però lufingarci , Digitized by Googl I Del P. Seupolt, lot- tò. ingannarci 3 conciofiachè il volere di Dio fi è, che le accettiamo in una certa qualità , e quantità giulla, e con- venevole al noftro bii'ogno. In quanti- tà 3 prendendo ciò, che ci è necefiàrio per mantenerci in forze, e in buona dif- pofizione per potere efercitare tutte le noftre funzioni sì fpirituali , come cor- porali con quella moderazione però di prenderne^ più tofto meno che fov er- chio 3 eifendo certo , che la natura fi contenta di poco, laddove la fenfuali- tà è inlàziabile. In qualità 3 procuran- do di rifiutare quanto è potàbile tutto ciò, che può folleticare la noftra fen- fualità, il nollro gufto, e il nollro ap- petito, eccetto cne allora, quando na duopo ajutare la noftra fiacchezza; ti- fando però in tutto una fama, e ragio- nevole difcreziene. S. Bonaventura di- ce l'opra quefto l'oggetto, che lelperien- za congiunta ad una buona volontà c* iftruifcono abbaftanza l'opra di ciò : av- vegnaché fia fempre meglio di nulla o- prare fenza il conliglio di coloro , che ci governano. Per la feconda cola, in cui confifte quello Sant’Odio di noi ftcftì, bifogna altresì fare un collante proponimento di desiderare, di volere, t di accettare tut- ti 1 / Digitized by Google tòt lì Combattimento Spirituale ti i travagli, tutti i difgufti, tutti i di£* piaceri, tutti i difpregi, e tutte le umi- liazioni, che ci polfono avvenire, pur** che ciò non fia contro la volontà di Dio, o con discapito fpirituale, o corporale* E* neceifario in tutte le cofe ufare una gran prudenza, e fervirfi di perfone dot- te,! e fperimentate, che abbiano lo Spi- rito di difcrezione per aiutarci col loro Coniglio 5 imperciocché noi dobbiam ef- fer in continuo timore d’efler ingannati fotto T apparenza del bene , Di più quan- do effettivamente faremo deprezzati , od oppreffi dairindiferetezza, o dalla cat- tiva volontà di alcuno , blfogna , che ne godiamo, e lo riceviamo come un fìngolar benefizio di Dio, e che amia- mo cordialmente coloro , che ci perfe- guitano e ci difprezzano, che preghia- mo Dio per eflì , e che li confìderiamo -Conte i nofhi migliori Amici. Per ad- deftrarci piu facilmente in quefta prati- ca, non infogna fubito porli davanti a- gli occhi l 5 ingiuria, o la perfecuzione facendo ogni sforzo per rendercela ag- gradevole j perchè il volerla accettare tutta ad un colpo, quand’ella fi prefen- ta o è ben vicina, farebbe troppo dif- ficile, quando non foflìmogià prevenu- ti dalia grazia dello Spirito Santo iquin* I dì Elei P, Scuffili . lo.?' di bìfogna regolari nella paniera iV- guente . Sq avvenga , che ci fu fatta qualche grande ingiuria, o che ci veg- liamo aliatiti da qualche perfecuzione fui timore, che la parte fuperiore non foccomba, mentre che la Ragione non è feraprq baitevolmentg valevole a trat-* tenerla {otto il fuo dominio, e che il Demonio non lafcia d’avvalerfi del fuo tempo per invertirci con qualche affai-; to ftraordìnario i bil'ogna procurare di farci violenza per allontanare , e bandii re dalla poltra mente per qualche tem-; po la rimembranza di quella ingiuria , o di quella perfecuzione 5 e in quello frattempo dobbiamo coplìderare iTefo- ri infiniti della grazia, e del merito a noi occulti, eccitando la noftra Volom tà a bramarli ; E quando ci fentiremo animati da un sì Tanto, e generofo der* lideiio, potremo rivolgere il nortrope#* ' fiero a quella ingiuria o perfecuzione , confiderandola come un mezzo neceffa^ rio. per acquetare. quelli Telori inertima- bili,.e quinci poi ci determinaremo co- raggiofamentc ad accecarli non fola- mente lenza ripugnanza , ma ancora con gìoja , ed allegrezza di fpirito, e prim cipalinente con rendimento di grazie. Concepite un alta rtima di quelli am- i mae- Oiaitized bv C 204 II Combattimento Spirituale maeftramenti . Defiderate di farne ufo , c di praticarli’ fedelmente. Chiedete a Dio quella virtù Eroica, il fanto odio di voi fteflì : chiedetela a Gesù Crifto , che ci ha Scoperto sì divinamente il luo pregio, e il bifogno, che ne abbiamo. Il Colloquio con nollro Signor Gesù Grillo. Pregatelo, che v’infpiri quella virtù, che è la micidiale di tutti i vizj. ^CONSIDERAZIONE II. C Onlìderate, che per acqui Ilare que- llo fanf Odio di noi llellì bi fogna efcrcitarcì , in perfeguitare inceflfante- mente gl’ innumerabili movimenti de" nollri fregolati appetiti , i quali c’ aflal- gono di continuo. Fa di mellieri confi- derai con molta attenzione fe le cofe, che bramiamo , fieno conformi , o con- trarie alla Volontà di Dio: fe conoscia- mo, che gli fono contrarie, bil'ogna ri- gettarle, e non volerle in alcun modo, ancorché elleno fieno gradite, e dilet- tevoli a" nollri lenii; efe veggiamo,che gli fieno conformi, bifogna abbracciar- le avegnachè ci rechino difgullo , e dis- piacere , o che vi Sentiamo della ripu- gnanza. Concepite un odio irreconciliabile contro i y offri appetiti, e Sregolati mo- vi- > Digitized by Google j Dei r. S cupoli, tòf vìmentì » Bramate di generofamente ab- bracciare tutto ciò, che farà loro più contrario: applicatevi collantemente a ciò per un motivo d'amore verfo Dio , e perchè egli è certo, elle voi farete in ciò una cola, che gli farà gradinili ma . Il Colloquio con Gesù Crifto . Efpo-* netegli il voftro dilegno, e la voftrari- foluzìone, e nello ftelfo tempo feopri- * tegli la voftra impotenza ad efeguirlo fenza il foccorfo della fua grazia . Do- mandategli quello foccorfo con un cuo- re tutto pieno di confidenza nella fua Bontà. CONSIDERAZIONE ni. t Onfiderate le ragioni, per cui dob- biamo odiare noi flelfi. La prima, - perchè Gesù Crifto ci ha infegnato,che non fi può elfere fuo Dilcepolo fenza odiare fe ftèlfo . Ls feconda, perchè tutto il rnale, e tutta la debolezza, che in noi ritrovali, non deriva fe non dal non odiare noi abbaftanza . La terza , perchè difendo ftati ribelli a Dio, egli è ben giufto e ragionevole, che procu- riamo di dargli qualche foddisfazione quanto la noftra debolezza il permette, il che non polliamo far meglio , che con la pratica di quell' Eroica Virtù \ ' M U — v Digitized by Google I ? ìo 6 11 Combnttimtntc Spirituale 1,1 quarta, affinché la nollt Anima et- fendo vuota d‘ amor proprio , Dio la riempia della fua Santa dilezione; im- perciocché quella bontà infinita vergen- do il noftro cuore vuoto di quello di- fordinato affetto , lo riempie» lubito di fe medefimo, e del fuò amore : e quella è la più forte ragione , che ci ob- bliga ad aver in odio tutt 1 noftn lre- golati appetiti, accioche regni in noi 1 amor fanto di Dio; e perche la noli» fiacchezza, e codardia non ci permetto- no di trattarci da noi medefimi troppo afpramente, dobbiamo bramare» ed ei- fer contenti d’ edere maltrattati ed in- giuriati dagli altri; attefo che 1 umilia- zione, la perfeciizione, e la privazione delle cofe a noi piu care fono come una fornace ardente, in cui la noftr Amma è purgata dalla corruzione dell amor proprio, che la infetta» e la rende ina- bile a tutti gli atti di virtù. . Ricavate da quelle ragioni una nlo- luzione generofa d’ applicarvi con tatto l'impegno, che vi fara godìbile, all ac- quili» di quefto fant'Odio di voi lledb. Proponete di fare contìnuamente la guer- ra al voftro amor proprio con la prati- ca di quefta fanta virtù» che fara regna- re in yoì l’ amor di Dio . Jà Diait % Del Pt Scupóli. 26? 11 Colloquio cori noftro Signor (Se- su Crifto, come il precedente. Conti- nuate a pregarlo d 5 accordarvi la grazia, che gli chiedete , e {congiuratelo per i meriti infiniti del fuo prezi ofo Sangue * e della fua morte, di approfittarvi de* fuoi configli, e di odiarvi sì perfetta- mente, che meritiate d efie r e nel nume- ro de fuoi Difcepoli. ESERCIZIO QUARTO. Della dìverfa maniera con cui bi fogna combattere il vizio dell* Impurità. L’Orazione preparatoria al folito. CONSIDERAZIONE I. C Onfiderate, che bifogna combatte- re il vizio dell 1 impurità d una ma- niera dei tutto particolare , e che per farlo con ordine bifogna aver riguardo a tre tempi : avanti che fiamo tentati ; quando fiamo tentati; e dopo la tenta- zione. Prima che fiamo tentati non bi- fogna combattere contro quello vizio , ma contro tutto ciò, che lo eccita, e lo rilveglia ; bifogna fuggire ogni folta di convcrfazioni pericolofe, e da quel- le, che non potremo evitare; togliere tutte le azioni , e tutte le parole d’adu- M a , la- io 8 11 Combattimento Spirituale lazione, di vanità, e di compiicenza, non vi dimorando fe non quanto la ne-. Cecità lo richiede, colla maggiore ri- ferva che ci farà potàbile , e con una gravità moderata \ e fe li debba con- verfare con Donne, tifar delle parole più tollo fecche che affettate Tempre però modeftamente, e con difcrezione, e civiltà. Dobbiamo guardarci bene dal non fidarci ancorché da più anni non rìfen- tiqmo punto gli ftimoli della carne > imperciocché quella infame inclinazio- ne ha quello difingolare, che, cièche non fa in lungo fpazio di tempo, lot- tiene tal volta in un ora. Ordina ella i fuoi attacchi in fegreto, ei fuoi col- pi fono tanto più perniziofi, e inevita- bili , quanto più fono improvvidi ,* c meno preveduti . Di fovente v 5 è più da temere nella frequenza, che fi con- tinua fotto pretefto di cofe lecite c permeflfe , come di parentela , di com-. v plimento, ed anche di qualche Virtù * che tal volta ci figuriamo , avegnachè con troppo debole fondamento , edere nella perfona con cui converfiamo, per- che il piacere fi framifchia con T affet- to, che ci fcmbra buono, e infinuain- fcnfibilmente il fuo veleno fino al più in*- Digitized by Gooq i . Del P, Scapoli . zop Intimo dell 3 Anima, ofrufcando talmerN» te la ragione, ch’ella incomincia a noli apprendere' quali più le cole più peri- colofe, come gli fguardi amorali , 1 1/ e Superiori, efeguendo fenza rimbrot- ti, e fenza ripugnanza tutto ciò , che ci comandano , facendo più di buoni voglia quelle cole, che più ci umilia- no, e che fono più contrarie alla no- fìra naturale inclinazione , impercioc- ché effe mortificano il noftro amor pro- prio . Quello , che fi fottomettcrà in tal guifa per l’amore di Dio, riceverà lina grazia particolare per fottomettere v M 5 tut- Digitized by Google Ziti il Combattimento Spirituale tutti i Cuoi appetiti fregolati alla ragio- ne? e la carne allo Spirito. /Bifogna guardarci di fare» giammai alcun giudizio temerario di chi che Zia, {opra tutto in materia d’impurità. E fa qualcuno vi cade in maniera, che non polliamo nè ignorarlo, nè coprirlo, nè ìcufarlo, bifogna compatirlo, e averne difpiacere, nè perciò trattarlo dobbia-- mo con ifdegno, o con difprezzo j.ma piuttofto cavare dalla fila caduta il frut- to d’una lineerà Umiltà confondendo- ci da noi medefìmi, e riempiendoci d* un timor falutare fui rifletto della no- ffcra debolezza, ricorrendo a Dio coll' Orazione e facendo una- ferma rifolu- zione di fuggire le occafioni pericolo- fe più che mai , imperciocché fe noi iiam facili a condannare gli altri, Dio permetterà, che cadiamo in un forni- ' glievole fallo per punire lanoftra alte- ' ri già. Che fe non cadiamo, eperfeve- riamo in quella feverità, abbiamo gran motivo di ^dubitare del noftro flato pre- dente, e di temere di non ettere avan- ti a Dio in quella difpofìzione,ch’egli defxdera, poiché noi manchiamo di co m- patimento per le debolezze altrui. Finalmente bifogna fuggire tuttociò* , che Digitized by Coogk* Del A Seupoli . i!f die Solletica i noftri fenfi, avvegnaché in cofe permette, come la mollezza de’ veftimenti, la curiofità e vaghezza de- gli arredi , la delicatezza de’ cibi e be- vande i imperciocché tutte quelle cofe ed altre fomiglianti Ci fanno amare il piacere, il quale poi ci rende piu de- boli per refifiere alle tentazioni . Non bifogna ancora compiacerli nelle Con- folazioni fpìrituali, e quando ci ritro- viamo in una grande abbondanza di dolcezze, ed interne cortfolazioni,non. dobbiamo punto adattarvici , e molto meno pervaderci d' ette re nè piu avan- zati , nè più forti contro i noftri frego- lati appetiti 5 quantunque ci fembri di riguardarli con odio, ed anche con or- rore. Se ci lulinghiamo in tal guifa,e ci fidiamo anche per poco di noi ftef- fi> caderemo affai facilmente, e le no- ftre cadute faranno tanto più pcricolo- fc quanto più faranno dall'alto. ^.Ringraziate Dio di quelli lumi . Ri- solvetevi d'etter fedele , ed efatto in fervirvone . Concepite un fornaio abbor- rimento al vizio dell' impurità. Propo- nete efficacemente d’olfervare tutto ciò, che vi fervirà per liberarvi dal fuo ti- . rannico giogo, ed anche dalla meno- ma inquietudine, che potette avvenir- • ili 11 Combattimento Spirituale vi dalla fua parte : ed allorché manche* rete ad alcuna di quelle pratiche, calli- gatevi da voi fteflb con qualche peni- tenza, e mortificazione. Il Colloquio con la Santa Vergine « Trattate con lei del dififogno, che ave- te d'amare la purità, e di conlervarvi fenza lordura sì nel corpo, come nell 3 Anima: Implorate per ciò la di lei af-.. fiflenza; Siate umile, e farete callo, CONSIDERAZIONE IL '/^Onfiderate come convien diportarli^ v_> nel tempo della tentazione . Per ciò che rifguarda il tempo , in cui fil- mo realmente tentati, bifogna confide- rare fe la tentazione procede da una cagione ellrinfeca, oppure interna. Per cagione ellrinfeca intendo la curiofitè degli occhi, e delle orecchie, la poli- tezza troppo allettata , e la mollezza troppo lludiata del velli re > le conven- zioni, gl’ inutili trattenimenti, e le al- tre cole, che fervon di mantice a què**. Ilo vizio. I rimedj alle medefime fono l’oneftà, la modeflia, la compollezza e principalmente la fuga, e E allontana- mento dal vedere, dall’udire, e dal fre- quentare tutte le perfone, che poflbno portarci a quello vizio. U Del P. S cup olì, 2i£ La caufa inserna procède dalla viva-* cita del corpo, o dalla qualità dei pen- fieri, ai quali diamo Tingréfio nel no- dro cuore còlle nodre cattive attua- zioni, o colla nodra imprudenza, oper fuggedione dei Demonio. Il Corpo fi cadila co’ digiuni, con le diicipline > con le vigilie, con le auderità, e mor- tificazioni: nel che però bilogna lem-, pre oflervare le Regole della difcrczio- ne, deli’ ubbidienza, non le praticando che colla direzione, e con la dipenden- za de'nodri Superiori , o Direttori . I rimedj pe’ i cattivi penfieri fono* una occupazione continua in cofe, che fie-. no proprie del nodro dato ; la Medita-, zione* e l J Orazione. Per la Meditazio- ne dobbiamo guardarci dal farla fopra di foggetti , che ci rapprefentino qual- che cofa di quedo vizio, ancorché eflt gli fieno centrar; j perchè febbene lo combattano, non lafciano però di rap- prefentarlo alla nodra mente di manie-, ra, che fcacciandolo da una parte lo in- troduciamo dall’ altra: cd è ben diffida le di penfarvi , in qualunque maniera ciòifia, fenza pericolo di compiacerfc- nè . Per la qual cofa la nodra Medita-^ zione contro quedo vizio debb’ edere principalmente fopra la vita, e la pa£* fione Digitized by Google 214 fi Combattimento Spirituale fione di Gesù CriPco ; e le nèlftempo della noftra Meditazione Ci fi preferita alla mente, noftra mal gradò, qualche pensiero impuro, che più del folito d molefti , non bifogna ftupirfene , nè adirarci contro di effo fotto pretelle di fcacciarlo, e di fargli refiftenza ; ma Infogna profeguire placidamente la na- fta Orazione fenza metterci in pena di fomiglianti penfieri, Come s’eflìnon fodero punto noftn : non bifogna mai diiputare con elfo loro, nè mentre du- rano, nè dopo, efaminando fe gabbia- mo dato loro qualche affenfo > perchè quella Porta. d'Efame è una trama del Demonio per difturbarri fotto pretefto ' di fedeltà e di delicatezza di Cofcien- jsa. Bifogna per tanto comunicare col noftro Padie fpirituale , a cui bifogna fvelare con molta fincerità e confiden- za le noftre debolezze , fuperando ge- nerofamente il rofiore, che ce ne pof- fa avvenire; imperciocché, fe T Umil- tà ci ferve generalmente per fuperare tutt 1 i vizi , molto più ci è necelfaria contro quello . Per 1* Orazione , che dobbiam fare nel tempo della tentazio- ne, ella deve principalmente confitte re in frequenti elevazioni di fpirito e di cuore a Dio, con intenzione virtuale > V-.;.' Cge- i X>el ?» S cupoli, 217 e generale di pregare per Attenere la Vittoria di quella infame, paffione len- za ^fermarci a confiderarla 5 conciofia- chè ogni confiderazione , e qualunque penfierodi effa, che ci fi attacchi , è affai pericolol'o. Concepite una gran diffidenza di voi ftefli per tutto ciò, che riguarda il vi- zio dell’ Impurità; nè folamentedi voi ftefli, ma ancora di veruna cofanonvi fidate . Imprimetevi ben nella mente quell’ avvertimento . Fate conto delle cofe ancor menome e non ne trafora- te alcuna, fe bramate render inutili le infidie del Demonio, fuggir i fuoi lac- ci, e trionfare del l'enfo. Il Colloquio colla Vergine Santiffi- ma come il precedente . Siate partico- larmente di voto della fua immacolata Concezione, e della fua purità, ed in- violabile integrità. CONSIDERAZIONE III. C Onfiderate come diportarli fi debba dopo la tentazione. Ouand’ella è paflata, per quanto liberi e ficuri, che polfiam eflfere, dobbiamo piu che mai tenerci lontani dagli oggetti , che ci cagionano la tentazione , e non li ri- chiamare giammai alla mente , ancor- ché Digit ized by Google iìó II Combattimento Spirituale ifchè ee ne fentiaino {limolati dal moti-» Vo di qualche virtù, o dall" amoi*5 di qualunque fi fia bene ; perchè quelli penfieri non poffono efier mai, che il- lufioni delia concupiicenza , e inganni del Demonio, che fi trasforma in An- gelo di luce per farci cadere nelle te- nebre eterne. Siate fedele in efeguire quelli-.* infe- gnamenti : chiedetene la grazia a Dio con uno fpirito d'umiltà , e di confi- denza, e abbiate un fanto defiderio di iervirlo con una gran purità di ciiore e dì corpo, affinché fiate degno d'etfe- rje un tempio vivo dello Spirito Santo. Il Colloquio con la Santiifima Ver- gine. Trattate con lei del defiderio , che avete d'amare la purità. L'Obblazione . Prima d’ offerirvi a Dìo, raffermatevi in una >v era diffiden- za di voi fleffo, e in una perfetta con- fidenza in Dio , e nel foccorfo della fua grazia s e in quella ;dilpofizione , sbandite dal voflro cuore ogni timore, c offritevi a Dio con un coraggio in- trepido, ed una rifoluzione ferma e co- llante d' impegnarvi in qucilo Spiritua- le Combattimento per combattere nerofamente le voftre paflìoni 5 e " pnk ma tutte il voflro amor proprio, at> tac- Digitizcd by Cooglc* T * / JD el JP. Scuffili, tij' recandolo vivamente col fur> contra- rio* cioè a dire* con un fant* odio di voi lidio * Offeritevi a Dio con uno fpirito umile» e cuor docile e tutto di f- pofto alla fommidìone e ali’ ubbidien- za» defiderando di lottomettervi a qua- lunque creatura per amor fuo, accioc-. ch J egli vi faccia la grazia d’ aflfògget- tare alla ragione il ribelle voftro appe- tito, e la carne allo fpirito; e polliate contentargli il voftro corpo e il voftro spirito efente da ogmjfozzura e impu- rità , perchè fi a il tempio vivo delio Spirito Santo* * • i * La lezione Spirituale per il Sedo Giorno * Egli* ardentt amore ver fio noflro Signor Gè-* su Crìjlo fruente nel Santijfimo Sacra- ■ • mento deli* Eucarifti a 5 altro foccorfopof- f enti fimo per fortificarci in quejlo Spiri * tu ale Comi atti mena» , E CCO qui il maggiore foccorfo, che ei uà mandato dal Cielo per fo-; ftcnere la «olirà fiacchezza nelle noìlre battaglie. Gesù Crifto venendo afialito ^ nell orto degli Ulivi da una fquadrao compagnia di Sgherri , che venivano • N P« ,L 1 Digitized by Google si 8 II Combatti mento Spirituale per catturarlo, dille a San Pietro, che li mettea in difela; -E non fai y eh* io po- trei pregare l* Eterno mio Padre -, ed coli in quefi* ora medeji?na m invierebbe dode-> ci Legioni d* Angeli} ( Matth. i6,v, 53.), Il Redentore Maeftro diceva il vero , imperciocché ove rifiede , e fa fua di- mora il Rè degli Angeli, non fono al-, trimente necelfarj que’ Beati Spiriti . Così io dico al noRro proposto j che , quand J anche Iddio invialfe in noRro ajuto non follmente dodeqi Xegionì d* Angeli , ma ancora tutti i Serafini e tutte le Virtù dei Cicli, quello foccor- fo non farebbe mai sì 'grande come quello, che riceviamo da quello divdn Sacramento, ove realmente Ra il loro Rè, il loro Sovrano . Davidde aveva , preveduta quella verità, e già confide- rava come prefente quello foccorio : tanto ne era egli certo, quando cantò nel Salmo duodecimo. Voi m avete in- vitato , ed accolto ad una menfa , che mi dà forza e coraggio contro i mìei nemici . ( Pfalm . 1 2. v, 6 . ) . Ah I. poiché, noi Ra- mo impegnati in quello Spirituale Cóm- , battimento dalla necelììtà del noRro Ra- to, che faremmo fenza il foccorio di qucRa menfa divina ? Guai a certuni , dice S* Bernardo , che fon chiamati * Digitized by GoO‘ ! . Del P. Scapoli, 11$ grandi e laboriofe imprefe, e non lì no, drifcono col cibo dei forti. E chi fono Coloro, che fono chiamati a grandi tra- vagli e fatiche , fe non i Criftiani , i quali dal giorno del loro battemmo fo- no flati arrotati per combattere fotto le infegne di Gesù, e lì fono dichiarati ne- mici di Satanaffo, e di tutte le fue pom, pe ? e qual è quello cibo dei forti con- tro quelli nemici sì formidabili, fe non il Santiflìmo Sacramento , il quale fe- condo San Giovanni Grifollomo rende forti come Leoni, chegittan fuoco dal- la bocca, coloro, che lo ricevono de, guarnente?' Dal che ben veggiamo con quanta ragione San Bernardo , deplori la cecità di coloro, che fono chiamati quello Combattimento, e che avendo un foccorfo sì poifente e fìcuro contro i loro nemici, non fanno tutto il pof- libile per meritarlo, e per fervirfene fe, delmente. Quello divin Sacramento ha due ef- fetti; uno comune, Y altro particolare. 11 comune è, ch’egli dà la grazia, co- me tutti gli altri Sacramenti delta nuo- va Legge . Il proprio , e lìngnlare ,è quello dai Teologi chiamato refezione Spirituale, che è una nuova forza, e un coraggio a far del bene con un certo Ni SU' 1 > Digilized by Google iio II Combattimento Spirituale gufto ed appetito di tutto ciò, cheap- . partiene a Dio : imperciochè ficcome il cibo corporale non {blamente conferva la vita di chi-io prende , ma gli reca altresì, col gufto e refezione, la forza e la confervazione della vita; così que- llo divino cibo, non {blamente confer- va la vita Spirituale colla grazia chel* accompagna, ma di più raddoppia col- la fua propria virtù le forze allo fpw rito. Egli è però da avvertirli , che io chiamo quello foccorio 1* amore verfo Gesù Crifto prefente nel Santiflìmo Sa- cramento dell’Eucariftia: imperciocché per fentirc la forza e la virtù di que- llo divin Sacramento - , noi non abbia- mo difpolizione migliore dell’ amore al medelìmo Sacramento , o piuttofto a Gesù Crifto, che vi è prefente. E per verità poiché noftro Signore a noi li dona per un* eccedo d' amore , egli è ben giufto, che a lui ci doniamo reci- procamente per amore nel ricevere que- llo divin Sacramento . Il vero amore non è pago e contento della fola ri- cordanza; delìdera ancora un'amore re- ciproco, e lo delìdera tal volta fino ad un taf eccello, che cerca degli artifiz;, e de vezzi per rifYegliarlg. In tutte i’ - * altre Digitized by Googte . Del P. Se tip ali • # 2.2-1 altre pratiche , di cui fi icrviamo pe£, eccitare ed efercitare la noltra divozio- ne, noi cerchiamo Gesù Crifto; ma in quella lo ritroviamo, lo abbracciamo, lo pofiediamo; in lina parola, ne go- diamo tranquillamente . Qui adunque è , dove T amore sì pratica con mag- gior’ eccellenza, ed ove riceviamo piu efficacemente j/affifienza , il foccorlo , e le forze necelfarie per renderci in- vincibili nelle noftre battaglie , e per praticare in modo eroico le cnltiane virtudi . Vogliamo rendere al peccato, vincere le tentazioni , domare le noltre paflìoni , c fare atti generofi di tutte le più grandi virtù ? accodiamoci con amore a quefto divin Sacramento. Egli lì dà per viatico a coloro » che i 0110 negli edremi della vita , affine di ar- marli, e di infondere loro del coiag- , gio in queft* ultimo combattimento, in cui il Demonio fa i tuoi maggiori sroi- t \ per trionfare delle noftr anime. Egli lì dava anticamente ai Camalli allor- ché la Chiefa era travagliata dalle per- i lecuzioni per portarlo pelle loro ^. e e nei loro viaggi, per ier viri epe albi- fogno, e prevalerfene contro i peuco- li. A quedo medefimo fine fi dava a . Martiri prima , che fi prefentafl^_. a Digitized by Google i2i il Qombclttimcnto Spirituale (jiudiei per fortificarli nei loro tormen- ti. Senza quello Sacramento, dice San Cipriano, non fi permetteva, che alcu- no fi efponefie al Martirio, e prima! di Comparire alla prefenza de" tiranni li criftiani fe ne munivano per non teme- re nè i fupplizj nè la morte * Quindi di fovente accadeva, che eflendoftne mu- niti . divenivan eglino sì forti , che li fanciulli ancori, e le fanciulle di dodi- ci e tredici anni difpregi avano le mi- nacce dei^ tiranni, le crudeltà dei car- nefici, e ridevano in mezzo ai più cru- deli martorj , come fe averterò avuto un corpo di bronzo, o che fodero fiati in- fenfibili. Se adunque quello divin Sa- cramento recava tanta forza, e Corag- gio a coloro, che aveano a combattere contro il ferro ed il fuoco, contro le fiere felvaggie * e contro i tiranni , i quali forpaliàvano in crudeltà i più fe- roci animali ; qual foccorfo noh dob- biamo noi fpefare da quello cibo cele- fie? noi, che nort abbiamo a combatte- re, che contro noi medefimi e contro le noftre pafiionì? imperciocché febbe- ne li Demonj entrino fovente nelle no- fire battaglie ; fe noi abbiamo la forte • di vincere noi ftefii e domare le nofire pafiìoni f tutti i loro sforzi maggiori noti fono * D bei P. Scapoli. ' 21$ fono che terrori ideali 5 eglino refi ano fenza forza, e fenza potere , e fi riti- rano fvergógnati » Or quella vittoria fopra di noi flelli, e delle noflre paf- fìoni è d’ordinario antedetto della vir- tù di quello pane celefle * Se alcuno tra noi i dice il divoto S* Bernardo > tìon fentefi così di fov ente e con tan- co vigore àfìalito dai movimenti dell’ ira, dell’ invidia, dell’ impurità , e de- gli altri vizj , ne renda grazie al facra- to Corpo i ed al prezioso Sangue di Gesù Crifloi imperciocché la virtù di quello divin Sacramento operi in lui • quelle maraviglie ( MetrCii.v.zl.)* In fatti fe il iolo tocco della velie di Ge- sù Crillo rifanò una donna già da do- dici anni inferma, e travagliata da un Ando di fangue, che cònfurnató le a- vea tiittó il fuo patrimònio in rirrtedj inutili, e in diverli medicamenti inca- I paci à guarirla j le cure de’ quali , più. crudeli che operative 4 avevano viejv * più inafprito il fuo male, anziché rìfa- narló: Più i fe il cingolo di San Pao- ' io , e la fola ómbra di San Pietro ave- vano la forzi di fare delle .guarigioni miraeolófe , e di recare al corpo una perfetta fanità; con quanto più di ra- gione il facrató .corpo di Gesù Crillo, N 4 che ' Digitized by Googl 4 , 124 11 Cmlxttmentò Spirituale eh* è unito perfoflalmente all’infìrìita pii-* rezza della fantità di Dio, renderà col fuo facrofànio contattò puro anche il n offro, e gli imprimerà la fantità ren- dendolo vittoriofo non folameute di tutte le fue pacioni , ma facendolo e- ziandió fervire alle più fublimi funzio- ni dello fpirito > Tanto fperimentano coloro, che fi accattano a quello divin Sacramento con un grartd amore , e cori le altre difpofizioni neceffarie $ ma lo fperimencano in una maniera, che ttort ardirei d’efprimere, avvegnaché altret- tanti teftimon; io abbia di quella veri- tà , quante vi fono nel mondo anima buone, fe non avelli per garante Satl fiemardo , o chi ha meritato , fi attri- buifea a quello fanto Dottore il lumi- Ilofo trattato de dìgnìtate divini amori s? ©ve favellando di coloro, che fi comu- nicano con quelle fante difpofizioni , afferma, ch’eglino hanno sì gagliarda- mente debellate e vinte tutte le ribel- lioni della carrte, ch’ella non ferve più all’anima fe non di ftromento perder- citare le buone opera* Ma tempo è or- mai, che difendiamo un poco più al ‘ dettaglio del nollro allumo, , Io ho protellato nel principio , che quelli difeorfi, fatti per modo di La- Del Pé S dipoli . il fi v adone Spirituale da farli in quelli Eièr- ciz j, non fono , che per ajutare T in- telletto e la volontà, che fono le due potenze della nollr 3 anima , che fo(len-\ gono tutto il maflìccio di quello Spi- rituale Combattimento : imperciocché tutto il vigore dell' anima da effe dipen- de, e tutto il loccorfo che cl è lieCef- fario, non è che per fortificarle. Ora il Santo Sacramento deirEuCarillia èd* una virtù ammirabile per quello . effet- to . Imperciocché fe la forza dell 3 in- telletto tutta Ila polla ne 3 lumi , e nel- le cognizioni, elisegli riceve dalfalto: e fe quella della volontà ne 1 fanti ef- fetti, e ne 3 di vini ardori , di cui ella è infiammata quando a Dio piace di co- municarle le fue grazie 5 quello divin Sacramento fa Timo, e T altro. Egli il- lumina E intelletto . Chiedete ai Santi più illuminati e fapienti , d* onde loro fieno venute quelle grandi cognizioni, quelle comunicazioni sì famigliari , quel- le profonde intelligenze, che nollro Si- gnore ha loro infufe de 3 fuoi miflerj , e de 3 fuoi più alti Segreti ? eglino vi riiponderanno , che ciò è flato dopo la comunione : perchè il Sol di giulliza rifedendovi in corpo e in anima , e ri- trovando le loro anime pure e trafp* N s ren- f il6 lì Combatti mento Spirituale tenti come un criftallo , le ha illumi- nate, e riempiute de’fuoi fplendori : e noi pure com’eflì lo próvererrimo , fea loro efempio vi portammo uno fpirito ben difpoiloy e un'anima innocente. Di più égli infiamma la volontà Per Quello motivo S. EfFrem lo chia- ma un fuoco: ciò, che T unico Figli— uol di Dio Gesù Crifto noftro Salva- tore ha fatto per noi , dice quello San- to Padre, formortta ogni maraviglia , .. e tutt'i nóftri penfieri, e- parole , im- perciocché febbene noi fi amo veftiti dì carne, pur egli ci pafce di fuoco e di ipirito , dandoci da mangiare il fuo corpo, e da bere il fuo fanjme San Giovanni Grifoftomo dice, che la boc- ca di quello che fi comunica è piena di fuoco' fpiritiiale : e Santa Catterina da Siena rimirando la fanta oftia nelle mani del Sacerdote vi vedeva tal vol- ta un’ ardenre fornace capace d’ abbrug- giare tutti quelli ,* che ne fono rifon- dati, s’accingono con in vinci bil corag- gio a grandi imprefe , e s’ avanzano a palfi di gigante alla perfezione,- ed al- la fantità : eglino- fi rendono formida- bili a’Demonj, e fi fan largo per ogni dove fuperando i maggiori oliaceli nel-et P» Scupoli, Se per tanto vogliamo prevalerci d* tin foccorlo si vantaggiofo , biiogna , che ci ft udiamo aliai d’accrefcerelano- ftra fede* il nollra am-ore * la nollra confidenza verfo Gesù Crillo prefente nell' Eucariftia * Dobbiamo non celiar mai di llupirci di sì incomprenfibil mi- sero 9 e rallegrarci di pofieder Gesù .Crillo fotto quelle umili , e dozzinali fpezie* fenza defiderare , eh' egli ci li dia a vedere ilei corfo di quella vita fotto altra apparenza . Bifogrta 9 che ponghiamò tutto il noflro fludio ad in- fiammare la nollra volontà t colfuo Tan- to divino amore . Quella felicità T oc- * terremo infallibilmente * fe quando ci accolliamo a quella fornace cf amore * faremo difpolli a foflrire per GesuCrr-— fio tutti i tormenti 1 tutte le pene', e tutte le ingiurie, che ci pollano avve- nire 5 tutte le infermità, tutt’i difgulli, e tutte le aridità, con le quali egli fi compiacerà d’esercitare la nollra fedel- tà 5 credendo di aver a fopportar di fo- vente quelle prove, e ricevendole con gioja e rendimento dì grazie^ guardan- doci folamente dal darvi occafione per nollra colpa, ma fuori dì ciò , ripo- nendo tutto il nolìro contento in lof- frir quelle cole per amor fuo^. Quella N 6 è la fta confi iterazione- eccitare nella noftr' ànima una fingolar confidenza nella lua bontà; ed in quella deposizione por- tarci alla facra menfa con ur> grandif- fimo rifpetto, ed umiltà profondiflhna^ Dopo ricevuto il Signore bifognerà- raccoglierci interiormente alla fua lau- ta prelenza; efporgli la nofira fiacchez- za i ed impotenza a vincere quella paf- fione, che vogliamo combattere ; da- mandogli forza ed alTìftenza per que-' fto affare, e pregarlo a combattere egli ftefio in noi* e con noi. Finalmente farà duopo chiamare fa ftefla paflìone alla battaglia, e sfidarla rintuzzandola con replicati alletti, che le fieno direttamenEe contrai;* ; prodiir ccndo atri della vinù contraria* e pra- 'i a tican- ijò lì Combattimento Spirituale fcìcando le altre cofe tutte, che acceri- nate abbiamo in quelli efercizj * Se la pallio ne però folle diSóiiefta , bisognerebbe fol tanto umiliarci alla preSenza del hoftro' Signor Gesù Cri- no, e pregarlo a liberarcene Senza fer- ivamo col penderò. Il Frutto del fejlo Giorno • Il frutto di quello giorno dee ede- re. Primo un coraggio , ed una ferma collante risoluzione di venire alle pre- , fe co’voftri nemici , Scacciando ogni ti- more dal voftro cuore, appoggiandovi ad una lineerà diffidenza di voi ftelfi , e Sopra una perfetta confidenza in Dio. Secondo , di non Scorarvi giammai, an- corché vi accada di rilevare varie feri- te in quello combattimento. Terzo , d* offervare le regole prescritte npl pri- mo eSerciziO . Quarto , d alTahre prima di tutto il voftro amor proprio, e pro- curare di annientarlo [col Suo contra- rio, vale a dire* colf odio di voi ftef- foj praticando per ciò fedelmente tut- te le iftruzioni, che abbiamo date nel J Secondo, e terzo eSercizio. Quinto , di concepire un’odio mortale contro il vi- i zio dell’ impurità, e contro tutto ciò > eSat- Del P. Se tipo lì • ’ 4 2 3 * «sfattamente quanto fi contiene nel quarto efercizio. Finalmente il frutto di que- llo giorno dev eflere , un ardentitfhno amore verfo noftro Signor Gesù Crifto prefente nel Santiflimo Sacramento dell’ Eucariftia , riponendo in quell amore ogni voilra felicità, e al medefirno. in- dirizzando tutte le voftre divozioni, e tutti li voftri efercizj .■ * ' ' . * « . , • / pine del fejlo Giorno * Digitized by Google SETTIMO GIORtTOS / * * ’ I v Della pace interna necettariflima in fucilo Spirituale Combatti- mento. • a. . • ESERCIZIO PRIMO# Che bìfogfta fuggire le inquietudini e tur bacioni a animo , ed effer - ' femore pacifici, V Orazione preparatoria al lolita . CONSIDERAZIONE L C Onfiderate , che per ben riufdre v in quello Conibattimentq Spiri- tuale , e per fare notabile pro- getto neiracquìiiò delle crittiane vir- idi, dobbiam tener la noftr’ anima c- fente da qualunque ferfci di turbazio- fle e d' inquietudine, e che a queft' ef- fetto è duopo oflervar ciò, che fegue# Bi fogna, come fuol dirii , far la guer- ra all’ occhio, -cioè ufare una gran vi- gilanza per difeoprire y e prevedere le cofe, che cagionar di potrebbono qual- che turbamento , affine di metterci in illato di ributtarle . E fe non ottante queftq^ vigilanza lìarrio forprefi da qual- che improYifo accidente , di’ ecciti in 1 1 • Del Té Scupóll* i Ho! del tuibamento, bifogna flell’illafV te medefimo tralafciare ogn’altra occu- fazione pei applicarci unicamente a ri- mettere in càlma il ndlfo Cuore. Il motivo per obbligarci a quella P* etica sì importante fi dee cavare di quella verità: che fin a tanto, che la pace abiterà nella noilr'anima, faremo tutto ciò che vorremo con facilità : laddove tofto, ch'ella anderà lontani da noi, non faremo più cofa che va- glia, conciofiachè faremo come abba* gliati nel cammino della virtù , e ri- marremo efpofti ai colpi de' noftri He- mici# Chiedete t £>io quella vigilanza e quell' attenta providenza, la quale è un dono, che nofc polliamo avere fe non fe dalla prefenza dello Spirito Sant-o in noi .i Chiedetela ancora al vollro An- gelo Cullode, e pregatelo di fupplire alle vollre mancanze, ed a recarvi elfo •medelìmo quello buon’uffìzio. Il Colloquio con lo Spirito Santo , il quale vi donerà querfla divina pace^ fe voi gliela chiederete per li meriti infiniti di nollro Signor Gesù CriHa , e farete diligenti in vegliare fcrpra il vollfo interno , e fe farete fedeli in praticare le cofe feguenti . Implorate pe* Digitized by Google 4^4 A Combattimento Spirituale per queft 5 effetto la grazia dello Spin- to Santo. * CONSIDERAZIONE II. C Onfìderate, che non v* è cofa piu temuta dal Demonio di quella pa- ce imperciocché ella è come un riti- ro o nafcondiglio ove abita là grazia, e vi fa fua dimora Iddio, che vi ope- ra grandi cofe. Per quetto motivo ca- detto Spirito delle tenebre viene di io- Vente a ritrovarci fotto buone appa- renze, e trasformandoli in Angelo di luce c'infìrtuà delle opere buone * o ci da dei buoni defìderj fopracofe ftraor- dirtarie ; ma 1’ inganno di quefte falfe infpirazioni facilmente fcuoprefi dai lo- ro effetti: conciofìaché ette ci riibbano la pace del cuore* e ci cagionano mil- le agitazioni, e turbolenze. Per la qual cofa allorché prevediamo di dover ef- fere motti dà alcuni buoni defìderj * non bilogtfa così pretto accordar loro ringretto nella noftr Anima, per quan- to buoni eglino ci iembtino; ma dob- biamo primieramente prelentàrli a Dio ipogliandoci d J ogni amore e propria * volontà y confettando la nottra cecità ed ignoranza, e fupplicartdolo inftante- .mente di farci conoscere* fe qu etti de- fide- Digitized by Googfe T 4 Dei A S cupo li. fiderj vengano da lui , o da! rioflro a- mor proprio , o s* egli Ila il maligno fpirito che ce li infinua : e per aflìcu- rarcene bilogna, fe polliamo , ricorre- re al giudizio del nodro Padre Spiri- tuale* Afficurati elfendo che quelli de- fiderj derivano da Dio , prima di ve- nirne ali J elocuzione, bifogna mortifica- re, o moderare Tanfietà e follecitudi- ne della natura; imperciocché un'ope- ra buona preceduta da quella mortifi- cazione è molto più gravedole a Dio, che fe folle fatta con foverchioardore; ma convien fare tutti quell' atti placi- damente, e fettza violenza : e in tal > guifa allontanando da noi i delìderj non buoni, e non ricevendo li buoni , che dopo aver coniultato Dio , ed i noflri Direttorio e reprelfa la noflra avidità , e folleci tudine naturale; ci confervere- mo lempre tranquilli, e placidi nelno- Ilro interno. ^ Fate cafo di quegli infegnamenti che Vi difcuqprono gl' inganni, di cui lì fer- ve lo fpirito maligno per farvi perde- re quella preziofa pace . Proponete d* éfler fedele in olfervarli lìce ome eccel- lenti e necelTariflìmi pel vollro fpi ritua- le profitto* . » ■ . v Il Colloquio Col vollro buon Arige- , lo. Digitized by Google i%é 11 Combanimnio Spirituali lb, affinch’egli fleflb vi fcuopra le In- èdie del Demonio, e v’inftruifca nell' óffervanza di quelle pratiche . CONSIDERAZIONE III. C onfidente, che per confervare la pace del cuore dobbiamo altresì guardarci da Certi interni rimproveri , Che ci facciamo da noi medefirni qual' ora abbiamo mancato d’ eseguire i no- llri buoni defiderj . Quelli rimproveri fembrano venire da Dio, perclr dii ci \ awifano di qualche mancamento : po- tremo adunque conoscerli dai loro ef- fetti. S’eflì ci umiliano ; fe ci tengono quieti ; fe ci rendono diligenti a ben operare; fe ci mantengono nella con- fidenza, chè dobbiamo avere in Dio 9 efìi vengono da Dio: ma fe ci fCo rag- gi feo no; fe ci rendono vili * diffidenti, e pigri a ben operare; principalmente» fe ci portano a peccare d’ ommiflione » dobbiamo conchiuderc francamente » che procedono dallo Spirito maligno» Li proponimenti, ed il Colloquio co^ me nella confiderazione precedente. * CONSÌDER AZIONE IV. C Onfiderate , che la perturbazione del nollro cuore può ancora deri- vare dall’ avvenimento di cofe contras rie. Digitized by Google Del P, Scupoli, 2 ? 7 rie. Il rimedio fi è di confiderare, s' elle fono contrarie alla noftri Anima , oppure all'amore di noi ftefli , cioè a dire, alla noltra foddis fazione , o alla noftr* Anima propria. Se elle fono con- trarie agii ultimi, ficcome quelli fono noflri nemici, così non le dobbiamo ri- cevere come contrarie , ma piuttofto come favori di Dio, e grazie delfa- mor fuo ; e quindi foftrirk paziente- mente, c riceverle con gioja, e rendi- mento di grazie. Che fe poi elle fono contrarie alla nolV Anima , come fa- rebbe qualche oftefa di Dio o qualche mancamento 3 non bifogna perciò per- der la pace del cuore , ma diportarci come abbiamo divifato nel quarto efer- cizio del fecondo giorno , e come ‘di- remo nel quarto di quello . Per le al- tre, come poch’anzi abbiam detto, la più ficura è di ringraziarne Iddio , ri- cevendo il tutto ad occhi chiufi come provegnente dalla mano di lira amore- vole Providenza , che ci difpone con quelle avvertita alfacquifto de beni , che non fappiamo , e che fono mag- giori e più preziofi di v quello immagi- nar ci polliamo , e così Sopportarle con ilarità, e con perfetta raflegnazione al volere di Dio. Rin- H Combattimento Spirituale - Ringraziate Dio di quelli lumi 3 pro- ponete d’approfittarvene j -accoftumate* vi a ricever tutto dalla fua mano 3 an- che a cavar bene dal male ? ed a fare di tutte le cofe una pratica di virtù. Il Colloquio col Voftro buon Ange- lo. Chiedetegli i luoi lumi per chiara- mente difeernere qual de due faranno contrarie le cofe? che vi accaderanno? affine di fare una pratica fedele di que- lle ignizioni, ESERCIZIO SECONDO» Continuazione del me defi mo Argomento , JJ Orazione preparatoria al folito, CONSIDERAZIONE I. G Onfideratè, che non (blamente dob- biamo edere attenti e vigilanti in prevedere le cole > che ci poiìono ca- gionare qualche turbamento 3 ma chs abbiamo altresì a prevedere le cole * che dobbiam fare o per debito o altri- menti 3 come? pregare? obbedire? umi- liarci? foffrir delle ingiurie ec. Imper- ciocché fa di meftieri ? che damo in una \ continua e fingólar attenzione a non permettere mai? che il nodro cuo- re li r i ^ * S cupoli , 2?q *? a turbi, nè che s 1 impegni in' Ìofa alcu m, che gli cagioni deil' inquiecu r%r?’ . no ‘^ ro cuore Zia come una. Que pen/ierì rht> ^ f 5 diicacciando KavJ/fn en ’ c e f 1 - om entano la tur, mtte "e no£r endoci in ilhto di fare cucte le noftre azioni con srande in^r na quiete: e febbene non polliamo tut~ dh noi U non°| I? ? aCqUiftar tanto fopra «raSìo n^'n 8na , perciò Perder/! di Pe«urbazion1 abb3nd ° nirci aIle «terne Vi ?nn^ ’ ma proc We d' arrivar- ci ? P oco a P?co . Una Città non lì V&s Sg/z&gj* leverando, fabbricheremo una Caiani ° a \ cft c ^lo medefimo Io farcia • K&* r l °, vogliamftr^da' 01 meck ‘ Imi > «ma la noto fatica riti- ■ feirà 14 ® Il Combattimento Spiritante) fcira vana, ed inutile. Per la qua\ co*, fa bi fogna impiegarvi del tempo, cam- minare a poco a poco, e raffegnarcù al- ia Providenza di Dio per lo felice efì- to, facendo nondimeno dal canto noftro tutto ciò, che polliamo e faticando con diligenza per gittarne i fondamenti . Concepite un gran defìderio della pa- ce del cuore, e della tranquillità inte- riore. Pregate noftro Signore, eh’ egli fabbrichi nella noftr’ Anima quefta Cit- ta di pace. Proponete di faticare vo- lentieri dalla voftra parte per gittarne | fondamenti , li quali impararne nella feguente confidcrazione. * Il Colloquio con la Saatifllma Ver- gine » la ^uale è ftata per eccellenza quefta Città di pace » in cui Dio ha fatto fuo foggiorno , ed ha operate tante , e sì ftupende maraviglie . Rap- i presentatele la voftra brama, ed il bifq» gno, che avete di raffermare quefta pa- pe nella voftr' Anima, acciò fiate capa* ce delle grazie di Dio . CONSIDERAZIONE [ll t • - f C Onfiderate , che le fondamenta di quefta Città di pace altro non fo- no, che l'Umiltà» e la Pazienza; e che per formarle benfode* bifogna sforzarti da Digitized by Googfe / - T)el P. Scapoli . 241 da principio d'abbracciare le tribolazio- ni, e le contradizioni con piacere, cd anche eoa fervore , defiderando defifere difprezzato da ciafcheduno, e di non ricevere nè favore, nè confolazione da alcuno, fuorché da Dio. Bifogna fidare ciò nel noftro cuore dì maniera , che Dio lolo fia tutto il noftro bene, é il noftro unico rifugio, e che tutte le al- tre cofe ci fieno indifferenti; di manie- ra che fe addivenga , che ci fia fatto qualche oltraggio, bilogna efterne ben contento, e lopportarlo con allegrezza, credendo per certo, che allora Iddio è con noi : e perciò non dobbiamo bra- mare più grande onore, ne ricercar co- fa alcuna con maggiore impegno, che di lotfrire per amor fuo ciò, che gli pia- cerà. Dobbiamo accoftumarci a gode- te, quando alcuno ci dice qualche pa- rola ingiuriofa, che ci dileggi, o ci ri- prenda aframente ; concioliachè in que- lla i everità, e in quelle parole afpre e pungenti , d' ordinario vi fta nafeofto un gran teforo; e fe ci riefee di.foffrir- le di buon cuore , ben prefto faremo ricchi fenza che ^coloro , che ci fanno quelli regali , le ne avvegano . Non cer- chiamo mai alcuno, che ci ami in que- fta Yita>„ che ci onori > e faccia ftima di » • . ; ‘ O noi>\ r L \ Digitized by Google * 1 24 ^ ti Combattimento Spirituale noi ; acciò alcuno non ci diflolga dal patire con Gesù Crifto Crocidilo . Guar- diamoci da noi medefimi coinè dal maggior nemico , che abbiamo 5 non feguitiamo mai il nollro proprio giu- dìzio, nè la nollra opinione , nè tam- poco vogliamo avvilupparci in infinite inquietudini . Non Seguitiamo più la nollra propria volontà, e qualora ella renda a qualche oggetto avvegnaché buono, fpogliamoci prima di tutto d’ ogni amor proprio, e così nudo fpon- ghiamolo alla preienza di Dio , pre- gandolo di fare, che in noi s’adempia il l'uo Santo volere , e rinunziando al nollro con la maggiore fincerità ,* che ci farà potàbile. Ringraziate Dio di quelle cognizio- ni. Concepite una grande Rima di que- lle pratiche , poiché col loro mezzo potete pittare i fodi fondamenti di que- lla Citta di pace . Proponete efficace- mente di porre in ufo quelle pratiche. Il Colloquio con la Vergine , Trat- tate con lei dei diffegno, che avete di fabbricare nella vollr’ Anima quella CiN tà di pace, e chiedetele la grazia, che polliate gettarne i più fodi fondamen- ti con la pratica di tutte le cofe poc anzi conlìderate. CON- 1 Digitized by Googlc jbel P, Scapoli. ±4^ CONSIDERAZIONE III. « C onfidente la grande filma , che' dobbiamo avere della noffr’ Ani- ma, poiché Dio Pha creata per farvi la fua dimota , Ella ci debb’ elfere sì preziofa, che non dobbiamo |mai per- mettere, ch’ella s’abballi a cofa alcu- na che fia meno di Dio. Tutte le no- ftre brame , ed i nofiri fofpiri efier de- vono per la venuta di quefio Signore nella noftr’ Anima y il quale però non Vi verrà mai* fe non la ritrova fola : e non ci diamo a credere, ch’egli vo- glia dirle anche foltanto urta parola al- la prelenza di qualche creatura q ualun- que ella fia, quando ciò non folle, co- me può edere, per farle qualche rim- provero. Biiogna, ch’egli la ritrovi fo- la fenza i fuoi pertfieri , fenza i fuoi defiderj, fenza i fuoi affètti , e molto più lenza la fua propria volontà. Bifo- gna, che la nofir’ Anima fia femprelpo- g fiata di fe medefima fenza che defi- deri mai cofa alcuna . Che fe bramia- mo qualche cofa, dobbiam farlo in tal maniera, che fe mai ci accadefie tifito - l’oppofto, non ne reftiamo rammarica- ti ed inquieti, ma anzi così tranquilli* come fe nulla aveflimodefiderato.Que- O a fi» Digitized by Google 244- & Combattimento Spirituale fla e la vera libertà di Spirito -, non attaccarli ad alcuna cofa. Se offeriamo la noftr’Anima a Dio così Jdifhccata e libera, egli opererà in lei grandi ma- raviglie. Quella folitudine del cuore è il Gabinetto dell’ Altiflimo, cioè, dov’ egli dà udienza ; quell’ è dov’ egli fi trattiene con confidenza ; quello è il Paradifo , ove lì lafcia vedere e ci li difvela, affinchè noi gli parliamo; que- lla è la Terra Santa in cui lì manifefla nell'ardente Roveto del Tarn or fuo rm$ egli è duopo che noi entriamo in que- lla terra a piedi nudi, perch’ella è San- ta; li piedi fono gli afletti dell’Anima; perilchè bi fogna, che fieno nudi, e li- beri da ogni affetto delle creature. La- lciamo, che i morti attendano a fep- pellire i loro morti : ritiriamoci nella terra de’ Viventi, ove quella' felice pa- ' ce regna nella Città di Dio , che è la noflr’ Anima. Raddoppiate la brama , 4 che avete conceputa di quella pace interna con la precedente confiderazione . Ammira- te la bontà di Dio, che v’ha chiama- to, e prelcelto ad una grazia defidera- bile cotanto. Umiliatevi fino al centro del voflro nulla, riconofeendovi inde- gno di sì eccelfo favore . Rinunziate '• ad Digitized by Google bel ?» Scapoli é *4 f ad ogni c$f a per giugnere a quella berrà di fpirito, e per godere di que- lla pace, che degni ci rende delle gra- ’ zie di Dio, de’ Tuoi favori , della Ina famigliarità, e del fuo {Iraordinario a- juto in quello Spirituale Combatti- mento . Il Colloquio con la Santifitma Ver- gine , che ha polleduta quella pace e tranquillità interna con maggiore per- fezione d’ogn'altta creatura, e che me- glio d’ogrt’ altro ci può iftruire per ao quinaria. Chiedetele quella grazia con umiltà, e confidenza. ESERCIZIO TERZO. Che per confervare la pace del cuore , hU fogna guardar fi da un certo telo indi - fcreto per la falate del Projfimo • L'Orazione preparatoria al folito. CONSIDERAZIONE 1 * • s . f C Onfiderate , che I* amor di Dio e quello del profilino fono in veri- tà la ftrada ficura del Paradifo, e che Gesù Crillo ha detto dell’ tino, e dell’ altro ( Lue. 1 2. v . z$. ) ; Io lono venu- to dal Cielo per accendere ,un tuoco divino in Terra; e il mio maggior de- O ? fide- Digitized by Google $4 6 11 Combattimento Spiri tu file -fiderio è di vedere , eh 5 euo abbruccl col fuo ardore tutti cuori. Notate pe- rò , che iebbene 1' amor di Dio non abbia nè limiti nè confini , quello del profumo ne deve avere; perchè fe non •vi ufiama una certa moderazione , ci può nuocere grandemente , e potrem- mo faticando per fai vare gli altri per- derci noi medelìmi * Gesù Crillo ha coftituita la carità del Prollìmo come il fondamento del- la legge nuova, e di tutta la perfezio- ne Criftianai e per quello motivo egli ne ha fatto un eiprelfo Commandamen- to , che chiama fuo per eccellenza , j e di cui fopra tutti gli altri inculca T cl- dempimento . In quella virtù, e non in alcun* altra ha egli ripollo il carattere, che dee diftinguer quelli, che polfede- ranno veracemente il di lui lpirito , da quelli , che non I* avranno jfe non in apparenza. Niente di meno dobbiamo pur amare il noftro profilino in manie- ra, che la nollr* Anima non ne rifenta punto di difeapito.- Rifogna umiliarci in tutte le noftre azionile cosj cono- feeremo quanto polliamo per aiutare il nollro profilino : e {ebbene fiamo ob- bligati a dar buon elempio, non bifo- gna però lare mai cofa alcuna a que- Digitized by Goog bel P. Sctipolt, 247 fio fol fine ; attefo che perderemmo li noftra fatica, e ciò che faremmo , fa- rebbe fenza noftro profitto . Bifogna fare tutte le cofe fintamente , e come molli dal fine di piacere a Dio folo , per adempire la fua fanta volontà , e per la fua maggior gloria. Imprimete quelle verità nel voltro Cuore. Domandate a noftro Signore il fuo Spirito, e pregatelo, ch’egli accen- da quello fuoco divino nella voftr’Ani- ma lenza mefcolanza di fuoco' (trame- rò , Ralfodatevi irr una profondiflima umiltà.- Deliberate di non impiegarvi nella falute del profilino , che per ub- bidienza.- . Il Colloquio con noftro Signor Ge- sù Crifto . Concitategli il \ defiderio , che avete, di formarvi fui fuoefempio nella pratica di quella virtù. CONSIDERAZIONE II. C Onfiderate, che lo zelo della falli- te delle noftr’ Anime non ci dee far perder giammai la interna pace, di cui parliamo. In verità dobbiamo ave- re una fete ardente, e un f omino defi- derio, che ciafcheduno conofca la ve- rità; che ciafcheduno s* inebrj di que- fto vi.no, e beva con avidità $ quello iat- 1 Digitized by Google &4_2 11 Cómbattimmto Spirituale latte r che Dio a tutti offerifce, e dotti gratuitamente, cioè a dire, dell’ amore della perfezione Criiliana , eh’ è come un latte per quelli che incominciano, e come un vino per quelli, che lono piu inoltrati: ma fa di niedieri, che quella V fete, e quella brama provenga dall’ a- more, che portiamo a Dio, e non di uno zelo indifereto. Vi fono infiniti , che lembrano avere piu di zelo per la gloria di Dio negli altri , che in fe defi- li ij Hanno eglino in verità uno zelo di Dio, ma non è fecondo la di lui faen- za: il folo ordine giudo zelo è, che noi correggiamo noi flefii del noftro prima di correggere il noftro proflimo, e che ftabiliamo T onore di Dio in noi prima di penfare a dabilirjò*negli altri. Dio e quello, che deve piantare quella divina virtù nella folitudlne della nollr’ Ani- ma, e che ne dee cògliere if frutto , quando gli farà in grado : A noi non tocca feminare, bada che prefentiamo a Dio la nodi’ Anima come una terra ben coltivata, e monda da ogni affetto delle creature] Dio fa il tempo, in cui ha da porvi la femente delle fue grazie, e quello, in cui dobbiamo rendere il frutto. Ricordiamoci fempre, che Dici fol vuole da noi la nollr ‘Anima, e chela vuo- T>sl P. ScupólL vuole lìbera da ogni attacco . Doma» moci a lui in quello flato, affinch'egli operi in noi fecondo il fuo divin be- neplacito j e guardiamoci dal fargli al- cun oflacolo col noflro libero arbitrio. Dimoriamo in ripofo lenza alcuna iol- lecitudine di noi fleffi, fe non di pia- cere a Dio, afpettando d' efler da lui condotti al travaglio . Il Padre di fa- miglia è ufcito di Cafa per cercar o- perarj : fpogliàmoci d' ogai cura, efol» lecitudine di noi fleffi, e d'ogni affet- to di quelle bade terrene cofe, accioc» che egli ci riempia di fe lolo, e ci do» ni ciò , che non avremmo ardito di peniare. Dimentichiamoci di noi fleffi, e viva il folo amore di Dio nella no- tti’ Anima j ma ciò da noi fi faccia fen- Za inquietudine. Procuriamo di mode- rare il noflro zelo e il noflro fervore * * affinchè godiamo di Dio in una pro- fonda pace, e la noflr* Anima non dif- fipi il fondo delle file rendite fpiritua- • lì, che le è neceflario per fe, indifcre- tamente impiegandolo a vantaggio degli altri . Quello fant’ ozio è quello , cne fa i negozj, e traffica con Dio , e col di lui mezzo dobbiamo trafficare con efTo lui per arricchirci . Se vogliamo efler’ utili al noflro profilino c a noime- Digit ized by Google Mo 11 Combattimento Spirituale definii , diamo la noftr’ Anima a Dior fiaccata da tutte le cofe terrene fenza alcuna riferva 5 perchè egli è , che fa il tutto, ed altro non vuole da noi , fe non che ci umiliamo alla fua pre- lenza, e gli preferiamo un’Ànima li- bera, fenza attacco* e fenza inclinazio- ne alle cofe della terra, ed anche fen- za altro defìderio fuorché quello di pia- cergli. , Imprimete bene quelli infegnamenti,' c quelle maxime nel voftro cuore .' Fa- te tutto il poiTìbile per regolare a nor- ma delle medefìme il voftro interno . Implorate a queft’ effetto il lume dello Spirito Santo r Il Colloquio col voftro buon Ange- lo, acciò purghi co’fuoi lumi il voftro intelletto, e didìpi le tenebre , che vi potrebbono impedire dai guftare iftru- zioni sì foavi, e falutari. CONSIDERAZIONE III. C Onfìderate * che li movimenti di quello zelo indifcreto, che hanno taf uni per la fallite dei proilìijno , fo- no come /que’ falli Profeti , noftro Signore ci avverte di guardarci dicendo nel Vangelo : Guardatevi bene - da q[ue fai fi Profeti y che vi fi pref emana con . » Digitized by Google Del P. Scapoli . ' 2?I fon le vefli menta dì man fatti Agnelli ^mX internamente fono Lupi rapaci: dalle loro operazioni e dai loro frutti lì conofcerete ( Mattb. 7 . v, if. ). Infatti i loro frut- ti fono di lafciar 1* anima piena d’ in- quietudine e d’ anfietà : e tutte le cole , che ci privano di quella pace interna fotto pretefto di qualfì voglia bene, fo- no altrettanti fallì Profeti , i quali fotto la pelle d’ Agnello, cioè a dire , fotto colore di zelo di procurare lafalute del prolfimo , sbranano la nollra umiltà co- me tupi- rapaci, e ci tolgono quella pa- ce, e interna quiete sì necelfaria a chiun- que brama d’ inoltrarli nella perfezione. 1 Quelli moti inconlìderati . fono una delle principali inlìdie del Demonio per porci in iicompiglioj per la qual cofa quanto hanno più d’apparenza di Santi- tà , tanto piu devono effere efaminati prima della loro accettazione , con po- litezza , e con uno fpirito ben rafloda- to .nell’interna quiete e tranquillità. La pratica più lìcura in quello affare lì è, che quando quello zelo intemperante e indiscreto ci farà Sentire nell’ animo i! pungolo di qualche fpina, e che c’inlì- nuerà il filo veleno, cagionandoci qual- che turbazione con qualche llraordina- ria Sollecitudine fotto il manto' dim be- ne i Digitized by Google 2 ?t 11 Cotrib&tttmcMo Spir itti ale He apparente, ci adoperiamo nel mede- fimo tempo a tutto noltro potere, affin- chè quella fpina non palli oltre, cavan- dola fubito, e ritirandoci in quella Cit- tà di pace, come in un -forte ben -dite- lo, rilhbilindo il noflro interno, in una perfetta tranquillità, infognerà far ciò dolcemente, e lenza alcuna violenza nè anfietà, confervando la nollr’anima tut- ta pura a Dio, che abita nel fondo del nollro cuore , con una retta intenzione di non volere fe non ciò, che gli piace, a lui lafciando la cura di fervirfi di -noi, quando gli piacerà, e nel modo che gli farà più gradevole. Che fe ci accade di mancare a quella pratica, non bifogna perciò turbarli, ma 'umiliarli alla pre- lenza di Dio, ed imparare dalla fperien- za delle noltre mancanze , come dipor- tarci dobbiamo in avvenire , e come dobbiamo moderare, e regolare il no- flro zelo per la lalute del proifimo . Procurate di conofcere con quale lpi- rito operate . Non fate mai cofa alcuna con fretta . Confervate fempre la voltr’ anima in pace in ogni fotta d’impiego. Conlervatcvi libero, e distaccato da o- gni cofa, fe volete godere quella felice pace, e rendervi capace dello fpirito di Dio, il quale non dimora mai nelle fol- kcitudini, e turbolenze > Il Digitized by Goc / Del P. S dipoli.' 152 . Il Colloquio con noftro Signor Gesti Grillo . Trattate con lui del defiderio , che avete di fervirlo nel procurare la fallite dell' anime; ma ripofatevi in lui, e nei voftri fuperiori circa f efecuzione. • ESERCIZIO QUARTO. Come dobbiamo diportarci^ allorché fiamo caduti in qualche fallo per non perdere la pace dei cuore , e per ricuperarla f$ r abbiamo perduta , L’Orazione preparatoria al folito. . .CONSIDERAZIONE I. . perchè per lo piu egli è un or- goglio leg reto, che produce in noi que- lle fpine, che ci ftrazìano le vifeere, e ci pungono in mille guife . . Il Colloquio con lo Spirito Santo ♦ " Pregatelo di diflipare le tenebre del vo- flro intelletto co’fuoi lumi. Pregatelo ", d cfler con voi, perchè, come dice 1* Apoftolo, la libertà di fpirito è infe- parabile dalla fua prefenza ( i, cor, 3, V0 1 7, CONSIDERAZIONE II. C Onfiderate donde nafeano tutte que- lle inquietudini» e tenete per cer- to eh’ elle vengono principalmente da ciò, che noi non conofeiamo la nollra fragilità , e non Tappiamo come dobbia- mo trafficare con Dio, con cui dopo ei- ,■ fer caduti in tutte le immaginabili de- bolezze , li tratta più facilmente con un* umile ed amoroia converlìone, che con la triftezza, ed afflizione, che li conce- paca pel fallo cominelle Fermandoli fol- tanto ad dominarlo , Ea contrizione , che non abbia altro effetto che di tur- bare il cuore, e riempierlo di fcrupoli, non condurrà mai un'anima alla perfe- zione, ma quella bensì, che va con- P a giun- * Digitized by Google 7 a $6 II C ombattì mento Spirituale giunta con una confidenza piacevole i ed amorofa nella bontà e mifericordia di Dio . E quella è la ragione , per cui molti, che tanno flato della vita Spiri- tuale, reflano. Tempre con lo fpirito ab- battuto, e ciò perchè mancano di con- , Jìdenza. Stato, a vero dire , compaf- fionevole, che loro impedilce di ren- derli capaci delle maggiori grazie, che Dio aveva lor preparate ; e il quale è cagione , eh' eglino menino una vita languida, ed inutile: nel che fono ve- ramente degni di compallione , avve- gnaché fieno al fommo biafimevoliji non voler fegiiitare che il loro proprio capriccio e Èmtafia, in vece dapprofit- tarfi di quel Talutari avvertimenti, che conducono un'anima per la.ftrada lar- ga e Tpazioia delle Tubiimi e fode vir- tudi , alla Criftiana [perfezione , c a quella preziofa pace, che il nollro Si- gnore ha lafciata in terra. Ciucilo, che quefti tali tàr debbono, E è ^'indiriz- zarti ai loro Padri lpirituali con un cuor umile e docile,, e in tutti i loro dubbj , e Tcrupoli rimetterli interamen- te al loro giudizio , e dopo aver ab- bracciato il loro configlio flarfene in pace, ed in quiete. Concepite un lineerò, e verace fen- • . . timen- -1 Del T. Seupolu: ì?-7 tlmeftto della vota fragilità * e debo- lezza. Imparate a ricorrere a Dio con confidenza, nè vi lafciate mai vincere dalla pufillanimità , ma camminate pie- no di confidenza alla prefenza di Dio confervando Tempre la pace del cuore, e la libertà di fpirito. Il Colloquio con lo Spirito Santo' come il precedente. ' ' CONSIDERAZIONE III. C Onfiderate come dobbiamo dipor* tarci nei peccati più gravi e mag- giori del folito, in cafo che Dio per- metteflfe che vicadefilmo, ancorché fof- fero frequenti , e ciò non per fragilità, ma*per malizia. Primieramente non bifogna turbarli plinto, nè lafciarli predominare dal te- , dio, amarezza, o inquietudine, nè bi- fogna trattenerli lungo tempo a confi- derare, o Terminare il noftro peccato ; ma devefi ben tofto far matura riflef- rione fopra la nota debolezza , e mi- feria con una profonda umiltà . Dob-' biamo altresì concepire un .fanri Odio- contro noi ftefii, e in quella difpofizio- ' ne rivolgerci amorofamente a Dio , e dirgli. Mio Dio confefifo d’ aver fatto ciò , che non mi era in alcun modo per- ' P i mef- Digitized by Google if* il Còmbcttumentò Spirita dé * mcflfo; ma Signore, che potete mai af- pettarvi da me altro, che fomiglievoli iniquità, fe voi non mi fortificate col- la vodra grazia? nò certamente Signo- re io non cefl'arei mai dall’ offendervi fe loffi sì difgraziato d’edere abbando- nato da voi , e fe non vi degnale dì foftenermi colla vodra Mifericordia, di cui vi rendo mille ringraziamenti. De- fedò, e mi pento del peccato, che ho commeflb , e ve ne chiedo perdono • Mio Dio fatemi la grazia , che non v' offenda mai più, c dhe niuna cofa del Mondo ila capace giammai di feparar- mi da voi* . . > Fatti quedi atti, non bifogna perder tempo, nè inquietarli penfando, o«pur anche temendo, che Dio non ci abbia perdonato ; conciofìachè tali rifleffioni non fono, che orgoglio , perturbazio- ne, perdita di tempo , e inganni^ del Demonio i ma è duopo porci intiera- mente nelle braccia della fuaMifericor- dià, e profeguire i nodri Eiercizj co- me fe non aveffimo punto errato : c quand’anche ricadeifimo più volte nel liiedefimo peccato , dovredimo fempre ritornare al medefimo Efercizio la fe- conda, la terza, e 1’ ultima volta con la fteffo coraggio , e la medefima con^ fiden- Digitized by Go( ) Del P. Scupolì » fetenza delia prima j perchè ciò facen- do venghiamo ad onorare di più la bontà di Dio , di teui fiain tenuti ad avere un* altiflìma idea èfenti mento * fermamente credendo, che egli è infi- nitamente buono, e che la fua pietà r e milericordia verfo di noi infinitamen- te è più grande di quello immaginare* e penfare polliamo. . In tal maniera diportandoci ufei rem® dal noftro peccato con gran profitto r ricavando da quella efperienza una chia- ra cognizione della noftramiferia, atv ballandoci ed umiliandoci avanti a Dio* riconofcertdo la fila Mifericordia aman- dola, lodandola, ed efaltandola incef- fantemente : e con quelli atti riforge. remo con Tajuto di Dio dal nollropec- * cato, e faliremo più in alto, che don- de fiamo caduti, fe ogni volta li fare- mo come fi deve. Quell’ filerei zio è egualmente grade- vole a Dio, e formidabile a Satanalfo, iL quale niente lafcia intentato perren- derci .neghiteli e tardi a praticarlo , o per diftogliercene : e pure egli è di tanta , c sì grande importanza , che quanto più V 3 abbiamo di difficoltà , o di ripugnanza , della fua Bontà, e un lìcuro fegno del- la fila prefenza nelle nollr’ Anime. L’Obblazione. Offeritevi a Dio co» tin Santo delìderro d’ offervar fedelmen- te tutte le iftruzioni , che abbiamo no- tate in quelli quattro Efercizj pdr con- fervare la pace del cuore e fare della nollr’ Anima una Città di pace, in cui Dio fi compiaccia d’ abitare , rifolven- dovi a quell’eletto di non ammettere giammai nel voflro cuore alcun pensie- ro, folleeitudine, fcrupolo , fuggeflio- ne del Demonio, o movimento del vo- flro pravo appetito, che pollano cagio- narvi il menomo turbamento. E fé per infermità, o per altro accoglielle alcu- na di quelle cofe, o altre capaci a re* y carvi la menoma inquietudine , sforza- tevi di difcacciarle con tutta la dili- genza , promettendo di fcrvire a Dio con la maggior libertà di fpirito, che vi farà potàbile , e offerendovi a lui per quello effetto. i - * i ! u ; | I . y ! jbel A Scupolt, La lezione Spirituale pel fettimo Giorno. V v Che biffanti conferva la pace del mere nelle pene interne j il che et fommìntftra uri altro foccorfo import antì filmò inatte- fio Spirituale Combattimento . V * » . D io non lafcia mai cT efercitare Co- loro , che feorge portati da un fante, e generoio dedderio d’ avanzarli nella perfezione Cri diana, e nellacqui- fto delle Virtù per renderli degni delle fue grazie, e della fua famigliarità. Per quello motivo egli li efercita median- te mente e nel! interno, e al di fuori $ per il che dobbiamo continuamente da- re in guardia del nodro cuore per con- fervado Tempre tranquillo in prezzo di tutte quede prove. Quando noi faremo impegnati nella travagli ola carriera della Virtù,. di do- vente ci accaderà di, lentirci agitati , e privi di queda Tanta e felice tranquillità di cui trattiamo, e dai varj movimenti del nodro cuore fi follevetà come una. polvere , che ci farà importuna nei no- dri Combattimenti, e fpirituali Efercizj.. Dobbiamo però credere con certezza che Iddio permette quede cofe per lo . P 6 no- , ' 16\ 11 Combattimento tyirìtuttlé noftro maggior bene. Bifogna ricordar"'* ci, che quella è la Guerra , in cui li Santi hanno raccolte le- palme , e gli allori, de’ quali fono Itati coronati , e ed è certi (Timo, ch‘ , egli non riporterebbe mai vittoria So- pra di noi , fe fofiimo così felici di eonfervare quella preziofa paceinmez- . zo d’ogni forca d’accidenti, come al> biamo detto . . T)d i\ Scapoli . 177 / 7/ Frutto del fettimo Giorno . * » • Il frutto di quella giornata debb’ef- fere. Primo , una gran diligenza in pre- vedere tutto ciò, che potrà cagionar- vi del turbamento ed inquietudine , o qualch’ altra interna pena, alfine di non accettarlo in alcuna maniera , o in ca- lo l’abbiate ammeifo nel voltro cuore per di (cacciamelo incontanente. Secon- do , di non abbracciare ne anche i buo- ni defiderj, :fe non dopo t un diligente fcfame s’ elfi provengano da Dio , ed ammettendoli come tali , di mortifica- re primieramente l'ardore e la follcci- tudine, che potrefte avere per eleguir- li. Terzo di non afcoltare punto i ri- morfi, e le riprensioni interne, le qua- li, vi cagioneranno dell’inquietudine, c abbatteranno la voftra confidenza . Quar- to di non ammettere punto, ne fomen- tare l’interno rammarico, allora quan- do le cole non vi riusciranno fecondo le v olire brame, e ripugneranno alvo- flro amor proprio, e Secreto orgoglio. ^Quinto d’ applicarvi all’ acquifto della pace interna con pazienza e perfeve- ranza, con la pratica dei precetti con- tenuti nei tre primi tefercizj , facendo tut- Digitized by Google * ' 1 7 S 11 Combatti mento Spirita ale • tutto il poffibile per guadagnare ogni giorno qualche cofa {opra voi fteflb , e il tutto afpettando dalla bontà di Dio , il quale debb’ egli fletto fabbri- care quella città di pace nella voto' anima. Seflo d' applicarvi dal canto vo- ftro a gittare i fondamenti di quella città di pace, che fono Y umiltà, e la pazienza con Y amore delle umiliazio- ni , dei difpreggi , e di tutto ciò , che potrà fervire a mortificare le vottre pal- loni, imperciocché la vera pace è quel- la , che nafce nell* anima per quello mezzo. Settimo d’avere una gran cura di conservare la vollr anima pura , e libera d’ogni affetto alle creature , e ila tutto ciò, che non è Dio , affinch’ egli vi faccia il fuo foggiorno , e la riempia dei fuoi doni , e delle fue gra- fie, che fono infeparabili dal vantag- gio di lua prefenza . Ottavo di mode- rare il vofiro zelo per la fallite del * proffimp confettandovi , e riconoicen- dovi per un fervo inutile , e non in- traprendendo alcuna cofa che lo riguar- di, che pel puro fine delfonore e del- la gloria di Dio , confervandovi fem- • pre Ubero e tranquillo, ne pretenden- do altro frutto dalle voftre fatiche , «he Y adempimento dei divino volere. ' i Nc- i r Dèi P. § cut oli, ±y$ Hono di praticare fedelmente ciò, che abbiam detto nel quarto. Efercizio in calo, che cadiate in qualche peccato per fragilità v o altramente . Finalmen- te di raccogliere il deli ziofo frutto del- la pace del cuore , diportandovi nelle aridità, ed altre pene interne nella ma- niera, che abbiamo accennata nella Le- zione Spirituale. ■ Tini dèi fettimo Giorno ' - . , C Onfiderate , che non bifogna mai trafeendere alcuna occafìone di pra- ticare la virtù, ne allontanarci dalle co- le contrarie, che polfono Servire a queft* effetto 5 per cagion d’efempio, defide- rando d’acquiftar la pazienza, non bi- fogna allontanarci da quelle perfone , da quelle azioni, e da quei penfieri me- défimi, che ci cagionano deirimpazien- za. Bifogna converfare indifferentemen- té cori eiaftheduno, ancorché ne rice- viamo della noja, ed averfempre la vo- lontà pronta, e difpofta a foffrire tutto C V: T - '• .ciò. 3 Del P. Scupoli • “ Ciò 5 che ci farà contrario 5 perchè fa-' cencio altri mente non fapremmo acco- stumarci alla pazienza, di maniera che, fe per efempio , qualche occupazione ci dil'piace o per fe ftefla , o per rap- porto a quello che ce 1* ha addogata > o perchè ella ci diltoglie dal farequal- ch* altra cola che ci farebbe più grade- vole, non biiogna per quello lafciar d* . intraprenderla o di terminarla, non o- ftante Tinquietudine che vi potremmo fentire , e il ripofo e la quiete , che ne provareflimo in lalciandola, perchè quella quiete non farebbe già quiete d’un animo , purgato dalla palfione , e di virtudi adorno. Lo llelTo è dei pen- sieri , che ci inquietano e travagliano' . lo fpirito, i quali perciò non dobbia- mo difcacciare da noi , imperciocché colla pena che ci recano, ci avvezza- no ad efercitar la pazienza , e a tolle- rare noi fleilìj e fe faceffimo altamen- te, ciò farebbe fuggire la fatica ed il travaglio, non dil'porci ad acquistar la virtù . Egli è vero però , che i princi- pianti devono in ciò ufare gran pru- denza, ora prefentandolì alle occanóni, e poi tallora allontanandotene , fecon- do che avranno più, o meno di virtù.. Non biiogna però mai rivolgere affat- i R l 50- Digitized by Google 294 U Combattimento Spirituale to le fpalle, e fuggire tutte le occafio- ni di contrarietà , mentre che ciò ci renderebbe piu fiacchi per le occafioni Tegnenti* Non pretendiamo però di par- lare qui del yizio dell’ impurità , per- chè} ficcome detto abbiamo a luo luo- go, fi debb’ egli combattere in una ma- niera del tutto differente* Arroflitevi della voftra codardia. Pen- titevi d’aver perduti tanti meriti e fan- te attuazioni,' che avrefte potuto ac- quiftare, fe avefte abbracciate le occa- fioni di fare degli atti di virtù quand* effe fi fono prefentate . Rifolvetevi d* abbracciarle generolamente in avvenire,, non oftante tutte le ripugnanze , che vi polliate ritrovare. Il Colloquio col voftro buon* Ange- lo 5 efponetegli la voftra debolezza . Rapprefentategli il bifogno , che avete della fua afliftenza per applicarvi gene- rofamente a ciò, eh* è più malagevole, e più afpro neJT acquifto della virtù. CCNSIDEK AZIONE II. , ■ 4 N On oftante ciò, che poc’anzi ab- biamo detto per i deboli, e per quelli che incominciano , confiderate > che non folamente non dobbiamo fug- gir le occafioni, ma che dobbiamo ab- ... brac- Digitized byGoc ; Del P. Scapoli..' . tracciarle generoi'amente rodo eh" effe fi prefentano , e che dobbiamo quelle tener più care, che fono le più difgu*- Itole ai nodri fenfi, effendo le occafio-. ni li mezzi proporzionati, cd anche ne- ceffarj per acquidar le virtù ; talmente x che allora quando domandiamo le vir- tù > chiediamo altresì le occalioni per acquiftarle; altri mente ia no h a Orazio- ne li contradirebbe, e farebbe un per*, dere il tempo il pretendere di diventar virtuofo in altra maniera . Iddio qo$ dà la pazienza fenza le 'tribolazioni t ne Y umiltà fenza i difpregi, Cosìque e di tutte le più nere malizie o ingra - 4 * fitudini, che pollano efier ufate contro 4 di voi. Il Colloquio col vollro buon' Ange* - R l 1». Digitized by Google 3,5 8 11 Combattimento Spiritual* Jo. Pregatelo, eh 3 egli vi raflodiinuiu sì generofa rifoluzione, e che accrefca il volito coraggio colle fue ifpirazio- ni , e con i fuoi lumi • ESERCIZIO QUARTO, « . \ s Che non bì fogna punto determinare il tem- po ■> che dobbiamo impiegare nell * ac qui fio delle virtudi »• L’Orazione preparatoria al folito , CONSIDERAZIONE I. * r * , C Onfiderate, che non dobbiamo pre- ferì vere il tempo da impiegarli nel- la pratica di ciafcheduna virtù per ac- quiflare V abito, e che s quefto tempo fi deve regolare fecondo il bi fogno di ciafcheduno in particolare, e principal- mente fecondo i progredì , che fe ae fanno . Egli è vero però , che fe vi fi applichi a dovere , e fi pratichi fedel- mente tuttqciò > che fi deve a quello effetto, fi farà molto cammino in po- co tempo 5 e avvegnaché non fi s 3 av- vegga di quello progreffo, fidevenon^ dimeno profeguir fgiripre i fuoi eferci- 4 con. gran coraggio, e lineerà confi- denza in Dio, il quale ben fa ciò che ci è wceiforiQ, c quando, e come egli Digitizei Del P, Scupelt . • 299 -debba farci godere il frutto de' noiìtfi travagl;. : Considerate, che polliamo giudicare del progreflo, che abbiam fatto nella virtù , dalia maggiore o minore con- tradizione , che {offriamo nella parte inferiore in produrre gli atti della vir- tù, imperciocché, quanto più quella parte perde le file forze , tanto più convien credere, che la parte fuperio- re la fuperi , e fi faccia vieppiù forte e robuila j talmente che non fentendo punto di contradizione, ne di repugnan- za nella parte inferiore anche negli af- fliti improviiì ed impehfati, egli è uft fegno, che fi è acquieta la virtù ; e quanto più le noflre -azioni faranno ac- compagnate da prontezza, ed allegrez- za di fpirito , tanto più potremo ere- dere d'aver approfittato in quello efer- cizio » * ri ; Un’altro indìzio certiflfimo fi è , 'àU forche neli'ariditò , t nelle tenebre de! " anima non trala feiamó 1 di continuare coraggk>famente fi ftofiri efercizj , quan- tunque fiaixio privi delle fpiritiiali dol- cezze , e forno in una inezie di lar> 'gui dezza nel noflro interno , -'‘Fate gran sconto di quelle iflriizio- ni . Bramate ardentemente di" gìtignére R * fo® Il Combatti Mento Spirituale a quello felice flato, in cui polliate far gli atti di virtù lenza alcun contrailo » r - » * &eljle armi , che ci fono necejfarie rnque* fio Spirituale Combattimento : che l* ora- zione è come C Ar fienai e ^ in cui tjfie fi ritrovano , e ielle iifpofìzÀoni , con le quali bi fogna pregare % \ * , ‘ . •. A Sbiam detto, ne! quarto efermio del prmo giorno , che ikcome entriamo in quefto Mondo come in un campo chiufo, in cui è duopo neceffa- riamentc combattere , cosi dobbiamo Tempre tener preparata il noffro ’fpiri- * to, e come fulL armi contr 1 ogni forra di nemici : e poiché non ci poliamo afpettare dalla corruzione della nollra natura, dall 3 invidia dei Demon;, e dal- la malizia degli Uomini, che continue iorprefe; dobbiamo Tempre camminare ben muniti, e ben 3 armati ad dempio di coloro* che viaggiano in paefe nemico. Al * Del P. Scapoli. • Abbiam detto ancora nel mede fimo luogo, che la refiftenza, e la violenza fono le prime armi, di cui bifogna fer- virfi; ma non abbiam per anche aper- to l’Arfenale, ove fono tutte quelle , * che ci fono neceflarie, Quell' Arfenale non è altro, che f Orazione , la qual* è £ome la Torre di Davidde , da cui permOtio mille Usberghi, e militari in- fegqè^ ed in cui ritrovanfi tutte le ar- mi recedane per quefto Spirituale Com- batti fifento. Noi ritroviamo nelle facrc Carte * che T Orazione viene paragonata ad uno feudo, e ad una Spada; che Iddio fi fa prefente alle noftre orazioni . e eh" egli dello è quefto Scudo e quella Spada pel foccorfo , che ci apprefta J di maniera che 1' orazione è propria- mente come un'Arfenale del Cielo, in cui ritrovanfi quelle armi fempre- vitto- riofe, poich'ella ha quella virtù di ren- derci Dio prefente, e di trarlo al. no- ftro foccorfo. Non v'è altra nazione , per gloriofa e florida, ch'ella fia , cui polla daifi vanto d' aver sì vicini , e propi?; i fuoi Dei , come a noi è vi- cino il nollro, e favorevole alle noftre preghiere: così diceva Mosè al fuo Po- polo per animarlo concio coloro che V . * . ‘ , oc- 3 04 H Cómbattìmtnto Spirituale occupavano la Terra, che Dio prOrrtef fa gli avea . ( Deut, 4. v, 7. ) . Così quando noi preghiamo , avvegnaché ' non veggiamo alcuno, ne alcuno ci ri f- • ponda, Dio però è prefente perdonar- ci Tajuto che c'è necelfario. QuaTorat farete nella battaglia, dice Ifaia, invo- cherete il Signore, ed egli vi afcólte- rà, e vi farà conofcere , che VI affili© con la fua prefenza ( if, ?8. v, y. ) anzi ch'egli llelfo lìa il tuo feudo , e la tua fpada, e quello, che riporta tilt-' ti i tuoi trionfi ? ( Deut, 13, 1$, ) Quelle parole ci danno chiaramente a * conofcere, che T orazione è un* A r fe- riale, in cui ritroviamo le armi, chea, iono necelTarie in quello Spirituale Coirti battimento , le quali non fon' altro , she Tajuto dà Dio, che fi /a prp lenta Del P. Scupolt * .?0 che Dio è in fe medesi- mo, la fua grandezza, la fua potenza, la fua maeftà, la fua bontà , e T altre fee perfezioni, che lo rendono infini- tamente degno &' eSfer fervito , e odo- rato. Bifogna altresì considerare ciò , ch'egii ha fatto per noi , e fin dove egli 5' è abballato per lo Spazio di tren- tatre anni , com' egli ha fanate le pu- tride cancrene de" .noSlri peccati non con oglio, o vino, come il Samarita- no dell' Evangelio, ma col fuo prezio- fo Sangue, ch'egli ha verfato da tut- te le Vene del fuo Corpo a colpì di battiture , di Spine che gli traffi fiero il Capo, di Chiodi che gli trapalaro- no e mani e piedi, e di Lancia , che gli fquarciò il facrato fuo Seno . Fi- nalmente bi fogna considerare quanto an- cora intereSTar ci debba il vantaggio che riportammo dal fervir Dio in ve- rità e con fincerìtà di cuore * poiché per quello mezzo trionfaremo di noi Stelli, del Mondo, e del Demonio, 4 diverremo figliuoli di Dio , L* Digitized by Goo^l Del P. Scapoli . ?07 % La feconda difpofizione è d'avere' ufia fede viva, ed una perfetta confi- denza, che Dio ci donerà Scuramente tutto ciò, che ci ,è neceflario pel fuo fervizio, e per lo noftro bene, Quella fiducia è il Va fa, che la mifericordia di Dio riempie del teforo delle fue grazie , e quanto farà egli ampio e ca- pace, tanto^più in abbondanza la no- lira orazione otterrà lì doni di Dio ; imperciocché qual* apparenza evvi mai, che un Dio onnipotente, d' una bontà infinita, e fempre 'Uguale a fe fteffo , ricufi di compartirci i fuoì doni e le fue grazie, s'egli (ledo c'invita, e ci follecita a domandargliele? e c aflicura- ancora , eh' egli ci darà lo fpirito dei fuo divino Unigenito , acciocché pof- liamo pregarlo con maggior fiducia * purché noi glielo chiediamo con pro^ fonda umiltà? La terza difpofizione è di portarli adorazione con un fermo proponimen- to di fare la volontà di Dio., e non la noftra, fia nell' atto del chiedere , fia nella premura d‘ ottenere ciò che chie- diamo, applicandoci a pregare perché Dio lo vuole , e bramando d a efiere efauditi per la medefima ragione . In %u;te le polire preghiere dobbiamo ave- Digìtized by Google J08 II Combattimento Spiri tu al e te quello fine generale, d'unire e con- formare la noto volontà a quella di Dio, e non pretender mai di far pie- gare la fua alla noto : imperciocché eirendo queda infetta e corrotta dall* amor proprio, di fovente s* inganna in ciò, che domanda , laddove quella è Tempre Tanta, e giuda, e d’uha bontà ineffabile, che non può errare giammai, ond'efler deve la regola di tutt* i no- ftri defiderj, e noi dobbiam feguitarla, e con formarvi ci , e fottometterci in tut- te le cole di maniera, che quando do- mandiam qualche grazia , e dubitiamo fc fia giuda il divino volere, dobbiam chiederla con condizione, e non voler- la, ne bramarla fe non in quanto ella fia conforme al Tuo divin beneplacito • E per le cole, che Tappiamo elTer fua volontà, che gliele chiediamo, dobbia- mo defiderarle e domandargliele perla jtiedefima ragione, e non per la noto foddisfazione, ne per alcun fine , che torni in noftro vantaggio , bcnch* ella fia buona, ed anche Tanta. La quarta difpofizione è , che bifo- gna andare all’ orazione con opere cor-' tifpondenti alle richiede , che gli va- gliamo fare , e-dopo 1* orazione dob- biamo diportarci in maniera , che cir r- ' r Digitized by Godale T)el P. Scupoli . $09 rendiamo degni delle grazie , che gl! abbiamo richiede. L 3 Efercizio della mortificazione debb* eflere talmente congionto con quello f dell" orazione , che 1* uno e 1* altro fi raggirino infìeme come in un perpetuo circolo, altrimenti fenell J oraz ione chie- diamo la virtù fenza porci in iftato dì acquiftarla con la mortificazione , egli è più todo tentar Iddio , che pregarlo in ifpirito, e verità . Ciò deve recarci un Santo timore, perchè come dice Y Apoltolo , non bi fogna burlarli di Dio ( Gai. v. 7. ) Bifogna ancora , che le noflre pre- ghiere fieno "più di foventc precedute da umilifiimi ringraziamenti per li be- nefizi, che abbiamo ricevuti da Dio , pregandolo filantemente , che giacche • gli ha fatto tante e fi gran cofe per i noi , non ci voglia negare una nuova i grazia, che fiamo per chiedergli , e che : non abbia riguardo alle noflre mancan- 3 ze, e ingratitudini. Bifogna altresì fup- plicarlo per ciò , che è in fe medefi- ► rao, per li meriti del fuo Unigenito , * per quelli della Santfifima Vergine e ► de Santi , e finalmente per 1* adempi- mento di fue promeiTe , perchè ci con- :i ceda la grazia, che gli domandiamo. * La Digitized by Google 2 io 11 Combattimento Spirituale ’ ' La quinta difpofizione è la perfeve-’ ranza. Ella debb’ edere sì collante, che per quanto Iddio ritardi ad accordarci ciò che gli chiediamo, c rafTembri an- cora d J avvinarci con mille fegni con- trari, che non vuol farcela , non per- ciò dobbiamo mai ceflare dal pregarlo, anzi quanto più ci lembra , eh’* egli ci xicufi , più dobbiamo compiacerci in «quella umiliazione, ed acc re licere la no- lira confidenza nella di lui bontà infi- nita; e tanto più èli faremo gradevo- li y quanto più co-lami, e pieni di con- fidenza nelle nofire maggiori defola- zioni. La feda difpofizione è la gratitudP ne. . Noi dobbiamo tempre tributare a Dio umili rendimenti di grazie nel fi- ne della no'.fra orazione , e riconofcer- lo ugualmente pieno di fapienza, e d* amore per noi , fia , che ci conceda , fia, che ci neghi le grazie , che gli’ chiediamo, restando tempre tranquilli, e contenti con una perfetta, ed immu- tabile -fommiflione ai decreti adorabili della fua divina providenza; E quando piacerà a Dio d'efaudire le noftre ora- zioni, e di compartirci i fuoi favori , bi fognerà ringraziamelo „ come ancora' di tutte le vittorie che riporteremo , di 1 M ‘ " \ tut- Digitiz© ■ T)el P* Scapoli . ^ r t ■ tutù gli atti di virtù , e di tutte le buo-* ne opere, che faremo. Per eccitarci a queft’ umile ricono- icenza biibgna fervirci delle feguenti connderazioni . . . * Primieramente bìfogna ponderare il; fine, che muove Iddio a compartirci le due grazie , conciofiache da quella con- fiderazione dipende il vero fpirito di gratitudine,. . P /*?e, fi prefigge in tutt* i luoi benefizi e la tua . gloria , ed il note) vantaggio per obbligarci ad amar- , lo, ed a fervido. E'duopo pertanto in primo luògo confiderare oon qual po- tenza, con qual fapìetiza, e bontà Id- ^dro n comunichi le fue grazie , ed in* lecondo luogo , che non v è cofa in noi , che abbia potuto rendercene de- finii perilchè dobbiamo contenderci ah* la.fua prefenza , ed entrare in una pro- ronda ammirazione della tua bontà ai noiho riguardo , poiché noi altro non uamo àgi occhi fùoi , che mi-feria e quindi poi -benedire il fuo fanto nome,- e diicendere m copi oh -, ed umili rin-\ graziamene, Secondariamente Veggen- ti 0 ciò. , die Dio da noi pretende co' fuorbenefizj, che non è altro- , fe non che i amiamo i'onpriamo, ehjfervia-> mo. r "7? j 5 1 1 11 Combattimento Spirituale mo, a tutto notlro potere, bifogna ecd- j tare in noi un* ardente brama di farlo , ed offerirci a lui per queft’ effetto. Queff è la fettìma aifpofizione , che corona tutte P altre, ed eccone la pra- tica. : ; ' Per fare a Dio un’offerta di noiftef- fì che gii fi a grata, fa di meftieri, eh* ella abbia due condizioni ; la prima è r unione della nostra offerta a quella di Gesù Cri lo; la ieconda è , che la nofaa yolontà fia interamente fpogliata d J ogni ^fletto , e d 1 ogni attacco alle creature. • * l : , v Per la prima condizione fi deve fup- porre, che mentre Gesù Cri lo viveva l'opra la terra, faceva un continuo Sa- crifizio all’ Eterno fuo Padre non fola- mente di fe iltffo, di tutte le fue azio- ni, di tutt’i fuoi patimenti, ma ancora dei no tri, che avea perfettamente pre- fenti. Noi dobbiamo adunque unire le no tre offerte alle fue , ed ancora non dobbiamo far altro che una fieffa offer- ta con lui, nafcondendoci dentro il fuo cuore con tutto ciò che offerir gli vo- gliamo, e facendo la noftra offerta nel luo cuore, e col fuo cuore divino . Per la feconda, conviene ben efami- nare prima di fare la noib> offerta , fe ) W Digitized by Googfe 'A &el P, Se up dii, ' $ i? la noftra volontà abbia qualche attacco alle creature i perchè ciò e (Tendo, bi fo- gna prima ricorrere a Dio , e predarlo ad affiderei con la Tua grazia ed il Tuo ' fpirìto , e di darci forza per rompere quello legame: impercioccnè fe noi da- mo attaccati alle creature , offerendoci in cotal guifa a Dio, gli offeriamo ciò, che non è noftro, ma d'altri, e quin- di proviene, che te noftre offerte fono il più delle volte Rifiutate, e a noi ri- tornano fenza frutto > e Dio permette ancora, che di fovente cadiamo in gra- vi mancamenti in pena della noftra in- fedeltà, e pel poco*rifpetto e riveren- za , che abbiamo della Tua adorabile maeftà nelle noftre preghiere. Noi veramente polliamo offerirci a lui nello dato in cui ci troviamo , con tatti noftri attacchi e con tutte le no- lire imperfezioni , ma dobbkun farlo , perchè fi muova à pietà della noftra liuteria , pregandolo ad affiderei colla iua grazia* perchè ci lpogliamo inte- ramente d'ogni affetto difordinato -alle creature , ed a noi medefimi . Per fare un 1 offerta che gli fi*i gradita, nondob- 1 . / Digitized by Google 314 M Combattimento Spirituale a cui dobbiamo raflegnarci perfettamen- te, ponendo in obblio le creature , e non avendo che lui avanti gli occhi -, per confettarci a lui in [perpetuò olo- caufto. ' . •' ’ Di quella pratica dobbiamo far’ ufo principalmente nel tempo delle avver- ata, e fe fedelmente la adempiremo , ne raccoglieremo un frutto inetti inabi- le i noi faremo interamente di Dio , e Dio farà tutto di noi, eflendoegli tut- to di quelli che fi fiaccano dalle Crea- ture e da fe medefimi , e che fi danno pienamente a lui . Coietto perfetto di- fiacco è un mezzo pouentittìmo per vin- cere i nottri nemici ; imperciocché, che non puote colui*, il quale altro piu non è, che una co fi medesima con Dio, e qual potènza potrà giammai nuocere dii è' come trasformato in Dìo? Quelli che faranno le loro orazioni con tutte quelle difpofizioni', vi ritro- veranno, come im un’Arfenale del Cie- lo, le armi offenfive e difenfive , che ' fono neceflarie in quello Spirituale Coni- battimenti. Del P. Scapoli* ■*. 31 S' 1 t » • X 1 , » •» // Frutto del £ ottavo Giorno* I L frutto di quella giornata debb’ ef- fere. Primo 5 di ridurre tutt’i voftri Eterei zj Spirituali a combattere le vo- llre paflloni, ed a praticare le virtù cri- x ftiane . Secondo 5 d’ ufare una gran di- scretezza nella pratica delle virtù efle- riori non facendo co fa , che col confi- glio, e con la direzione del Confeflb- re , ficcoirie detto abbiamo nella terza confiderazione del primo eierc i zio. I>r- zj >> di non limitar punto il tempo, che dovete impiegare nell" acquilo d’ una virtù, ma di rieoininciaróogfti giorno di nupvo* fenza fermarvi giammai nel volilo cammino „quafi folle lìcurì d'aver acquiilata la virtù a cui afpirate , e per- ciò traforando d’ approfittarvi delle 00- cafioni, che fi presentano benché leg- giere, Quarto', d’abbracciar cort- amore tutte le occafioni, che li prefeuteranno per praticar le virtù , e particolarmen- te ,k più ardue, e malagevoli. Quinto', d’applicare il volilo cuore all* acquifto delle virtudi, e d’indirizzare a quella mira tutte le voftre azioni > e tutte le voflre occupazioni . Sejlo ', di praticare tutte le virtù, ma d’ intraprenderle una S 2 dopo Digitized by Google 3 16 11 Combattimento Spirituale dopo T altra , e di travagliare al loro acquifto > facendo fervire alla pratica della virtù , che vi farete propofto d' acquifere, tuttociò che farete, e tutte le occafìoni, che fi prefenteranno , av- vegnaché differenti fra di loro . Settimo ; di fare ciafcun atto di virtù con tutta la perfezione, che vi farà potàbile. Or- non intepidirvi giammai , o da- re addietro, ma di perfeverare collan- temente non ofenti le difficoltà , che potrete incontrare . Nono ; d’ andar in- contr o alle occafìoni non folamentecon gran coraggio e ferma rifoluzione, ma altresì con prudenza praticando efatta- mente ciò, che abbiamo accennato nel terzo efercizio . Decimo j di non creder mai d J aver acquifeta perfettamente una virtù per qualunque facilità, che v'ab- biate nel praticarla, ma di condurvi in maniera , come le incomincìafte ogni giorno , diffidando Tempre più di voi j.o ’ e mantenendovi in una profon- ditàma umiltà. Un&ecimoy finalmente di •* ar gran conto dell'orazione, e porvi nelle difpofizioni, che abbiamo eipofle nella Lezione Spirituale, fe volete ora* re utilmente,. e con profitto* / « Uno dell' ottavo Giorno» - v w |MO» I $17 f NONO giorno;. Degli artifizj, de" quali fi ferve i! Demonio in quello Spirituale Combattimento. , , ESERCIZIO PRIMO. * rima sbrigarmi da quella affare, e poi da un’altro, Quella paro- la non è certamente da Uomo che te* me Iddio, ma da Uomo che diilìmulà il fuo male, che il sforza d’ingannarfi* e di nascondere a fe Hello la Tua prò-* pria mi feria . Oh verità llravagante i Oh diabolico inganno, che ne ha per- dei? e ne perde mohiflimi ogni gior- no i i Digitized by Google I 3 a 11 Combattimento Spirituale' - no ! come fe in un’ affare sì importane te , in cui fi tratta della falute dell'ani- ma per un’Eternità ed anche dell’ono- re di Dio, non fofTe anzi meglio , e» neceffario il dire , adeffo , fubito , al momento. O quale floltezza il differi- re dì tal maniera 1 poiché quella dila- zione nori ci ferve ad altro, chea mol- tiplicare i noftri peccati , che a farci cadere in più gravi difordini » e viep- più allontanare da noi la grazia , che ci farebbe neceffaria per liberarci dalle noflre colpe; e ciò , che è ancora piu fpaventevole, poiché quella dilazione non ferve’ , che a compiere’ la nollra mifùra , mentre 1* abito che fi contrae nel male, fi fa preffo che invincibile , e come una feconda natura per la per- feveranza. , ' V * Abbiate compatimento' della cecità di coloro , i quali ufano quelle dila- zióni. Pregate Iddio, che faccia loro fconofcere il pericolo in cui fono, e lo- to’ dilveli la malizia, e gli inganni def Demonio.- - Il Colloquio con lo Spirito Santo ; chiedetegli le medeme cofe per quelle povere anime accecate.- Digitized by Googlc w . - T)el P, Scapoli. _S Z 3 | CONSIDERAZIONE II. C Onfiderate, che il rimedio aquefta infermità è una pronta obbedien- za alle divine ispirazioni , non fola- mente per deliberare ? ma altresì per efeguire, imperciocché qui fi tratta deli* efecuzione, e non folamente dei buo- ni proponiménti > i quali non fono che lufinghe e paffatempi, fe non fieno, fé- , guitati daireflrettos altri mente , egli è- un lafciare Tempre luogo alla tentazio- ne , la quale facendoci così differire la , noftra .converfione , infenfibilmente ci. conduce nell" eterna noftra .condannar jgione . '• ' Fate ftima di quefto rimedio . Pro- ponetelo a coloro , che ne avranno duopo. tifatelo per voi, affine diufei- re dalle voftre imperfezioni,. Il Colloquio con Io Spirito Santo , . ficcome quegli, che opera lagiuftifìca- zione, e la fantificazione delP anime „ Implorate la di lui aflìftenza per F a-, riempimento dei voftri buoni proponi- menti . I Digitized by Google $*4 il Combattimento Spirituale ESERCIZIO TERZO. jftolle arti che ufa il demonio contro co \ loro , t quali falf amente Ji danno a credere di battere La firada della per - fezìoné . / l’Orazione preparatoria al folito 4 CONSIDERAZIONE I. » - T * C Onlìderate , che le arti , e Rrata- gemmi più pericoloù del Demo- nio contro di Coltoro fono, di far sì , ch'eglino pongano in non Cale il pen- itero di domare le loro paflioni , e in vece d’ attendere a Combatterle , ed a far loro la dovuta relìftenza , s' interi tengano in penlìeri d' una perfezióne , immaginaria , e lì pafcano di certe bra- me, che non fono per avete giammai il loro effetto . Lo flato di quelli tali è un certo dolce abbandonamelo ai penlìeri di voler' edere di Dio , di vo- ler fare la fua Volontà , e d' amarlo con una interna tranquillità e calma , in cui lì tengono 'lìcuri, e da cui non- dimeno paffano ad una difpofìzione mol- to pericoloni; imperciocché in vece d’ operare con lo Spirito di Dio , eglino »on operano che ct>l loro proprio, eli for- .V > 3*Jgle Del P* Scupolì •. formano dei falli lumi» e delle vilìoni bugiarde, che li conducono nei preci- pizj, da 1 quali è difficiliflimo di cavar- li, poiché non feguono che i lorofen- fi , e ciò , s che la natura corrotta lor fuggerifee di rifplendente e di dolce 5 e le loro s 1 addomanda ciò » che bra- mano, dicono ingenerale, tuttociòche vuole Iddio .. Fanno eglino dei gran, defiderj, fanno magnanime rifoluzioni fopia cofe lontane che non. verranno, / giammai , e trafeurano le cole prefen- ti > e. così lo. fpirito menzognero e in- gannatore della natura , o del Demo- nio li prende giuoco di loro con dei lumi ofeuri e tenebro!!, e con unafal- fa pace, che vieppiù li precipita. Abbiate compallione di coloro , che fono in uno Hata sì deplorabile . Ri- folvetevi di camminar Tempre per la ftrada ce lede dell’ Umiltà, e della fem- plicità criftiana , Compatite quelli , che fi lafciano in cotal guii'a ingannare per- chè privi di vera umiltà. Il Colloquio con lo Spirito Santo ;i Pregatelo, che difciolga le tenebre di guelV anime infelici col fiio lume , e elle non permetta mai., che cadiate in « lacrimevole accecamento, X CON- I ì ' • Digitized by Google / .jiS It Combtvtìmtnto Spirituali .CONSIDERAZIONE IL t C Onfiderate , che il ri medio più fi* ciiro condro un abufo fi grande è, di combaptejre Je palfioni che prefente- mente c alfalgono , conci ofiachè con quello mezzo conoiceremo fe ji noftri buoni proponimenti fieno veri o fallì , generofi o codardi, e così camminare- mo in verità e con fincerità nella dira- da della perfezione , jE quanto ai ne- mici, i quali punto non ci moleftano, non bifogiU andar loro all* incontro , ne venir con elfi alle prefe , le non prevediamo , che fieno quanto prima per aliali rei , imperciocché allora farà bene di prevenirli con gagliarde rifo- luzioni, e 4’ abbatterli inifpjrito, a fi, ne d\elTer preparati a far loro r elìde n- za, ed a refpignerli quando ci fi pre- Tentano. Non bifogna ancora riputare giammai per atti di virtù i noftri buo- ni proponimenti, avvegnaché da lun- go tempo ci fiamo in elfi efercitati , ed abbiamo avuta la buona forte di com- battere con profpero riufeimento le no- jftrc palfioni ; -ma conviene (sfler umili diffidandoci di noi ftefii , e delle pro- prie forzo Ne tampoco confidare dob- biamo nelle noftre pallate Vittorie con, ' - trg Digi Del P* Scapoli • 3 17 fro le tentazioni prefenti , ma porre tutta la noftra confidenza in Dio, e ri- correre a lui con V Orazione continua, affinchè ci fortifichi col fuo fpirito , e ci prefervì da ogni prefunzione • Che fe non poffiam giugnere al totale dis- facimento d J alcune piccole imperfezio- ni , che Dio tal volta ci lafcia , acciò che ci fervano per conofeerci , e per conl'ervare dentro di noi qualche oc- culto teforo, non tralafciamo per ciò di fare dei buoni proponimenti per una fublimc perfezione, imperciocché egli- no ^faranno gratinimi a Dio , purché fieno fondati fopra una profonda umil- tà, una piena diffidenza, di noi fteflì , ed una perfetta confidenza in Dio , e neirajuto della fua grazia* Affezionatevi a cjupfti infegnamenti ficcome affai falutarj * Proponete defe- guirli, e fiate fedeli in farne ufo. Il Colloquio con lo Spirito Santo > , Pregatelo ad illuminare la vofira men- te per farvi conofcere T importanza di , quelle iftruzioni, e di darvi il defidev xio, e la volontà di fervicene f T % £S£Rr" Digitized by Google 3i§ Il Combattimento Spirituale, ESERCIZIO QUARTO. JPer qual cagione ì nojlri buoni proponi* menti non abbiano £ ordinario il loro effetto* 1/ Orazione preparatoria al folito. ' CONSIDERAZIONE L C Onfiderate la prima ragione , per cui i noftri buoni proponimenti non hanno per T ordinario il loro effetto * Ciò addiviene, perchè per lo più noti fono etti fondati fopra una vera diffi- denza di noi ftefTì e fopra una perfetta confidenza in Dio, il che il noftr* orgo- glio non ci laida conofcere , ne pre- vedere . Per la qual eofa la luce , con cui Iddio ci rifchiara e rifana lanoftra cecità, è di fovente una fatale fperien- za , permettendo egli che cadiamo, ac- ciò cediamo dal confidarci in noi ftef- fi, e riponghiarao in lui la nodra cor* , fidenza , e quindi con quèfto mezzo pattiamo- dall 1 occulto nodro orgoglio ad unTimile* eonofcimento. delle no-dre debolezze. Se vogliamo, che i nodri buoni proponimenti fieno efficaci, bifo- ra che fieno fedeli e generofi , e lo faranno * quandq in nulla dipendendo n . • __ r i - da bel P. Scupoli • 3^9 acquetta perniciofiffima confidenza In noi ftefii , faranno interamente appog- giati a quella, che dobbiamo avere fu \ Dio. Umiliatevi veggendo quanto fin ora avete mancato nella fedele offervanza di quella pratica. Raffermatevi in una verace e lineerà diffidenza di voi flef* fo, ed in una piena confidenza in Dio. Fate i voflri buoni proponimenti in- quefla fanta difpofizione, con intenzio- ne pura e retta di non cercare in tut- to ciò che proporrete, fe non la mag- gior gloria di Dio, il fuo beneplacito, e T adempì mento del fuo fanto volere. Il Colloquio col voflro buon Ange- lo. Pregatelo ad affiflervi co’fuoi lumi nelle voflre buone rifoluzioni, e di ani- marvi ad efeguir con coraggio ciò , che proponete con umiltà. CONSIDERAZIONE II. C Onfiderate una feconda ragione * per la quale i noflri buoni propo-' nimenti non hanno per E ordinario il loro effetto > ed è, che quando li fac- ciamo, portiamo il noflro penfiero fo- pra la beltà della virtù, fopra il di lei gìuflo pregio, e fopra gli altri vantag- gi che E accompagnano , il che guada- T $ gna j Digitized by Google , !0 il Combattimento Spirituale fena e muove la noftra volontà per de-j bofe, ch'ella pofTa effere; mache?pre- fentandovifi pofcja la v virtù neUavfua pratica con le difficolta , che ne fono infeparabili, la noftra volontà, eh e de- bole e codafdà, fi ritira e vergognofa- mente da addietro ; 11 rimedio a ciò il c V“ . il «mpre d a rimirlVT P ° H 4 ft «> «hio amorofo, e con uh ri C ° n ' ,n> oc_ di voglia di piacer? , ? • Uore ,? c cer doglielo cosi svampante “ti auét' T~ fiderio, acciochè *fi cSrnA q , de- * r «>a, e coi filo dyXw. S°! , . ,a fu » ttivmuitnio fpirito] o , pur bel P. ètti polì • ' ‘ $1? pur anche fol tanto preientandofi a lui còn quedo defiderio, ch’egli ci conce- da le grazie , che gli abbiam chiede nei colloqui già tenuti con lui nelle nodre meditazioni , e nei nodri fpiri- tuàli efercizj. Qnede diverfe forti d’orazione fono d’ un’ ufo alfa! eccellente in quello Spi- rituale Combattimento . In fatti nel tempo medefimo, in cui ci avvediamo d’ edere affali ti e tentati da’ noftri ne- mici, dobbiamo alzare il nodro cuore a Dio in alcuna di quelle maniere , perchè bifógna, che tutte le nòftre bat- taglie ft facciano alla di lui preienzi con l’orazione, con la refiftenzae la violenza, con la diffidenza di noi dei- fi , e con la confidenza nel fóccorfo della fua grazia, fe vogliamo , che la vittòria fi dichiari a nodro favore. Que- lle orazioni devono elfer brevi , fre- quenti, piene di ardenti defider; , ed appoggiate ad una fede, ed attuai con- fidenza, che Dio fia per accordarci tut- to ciò che gli chiediamo, fe ilort fubi- to, almeno quando farà più a propofi- to per La fua gloria , e pel nodro be- ne, ed anche Col maggiore nodro van- N taggio. Quando chiederemo qualche grazia , o qual- Digitized by Google ìl Combatti mento Spirituale 6 qualche virtù > farà bene volger lo fguardo a quella virtù, o a quella gra- zia, e coriuderare il di lei giufto pre- giò, il bifógno che n'e abbiamo,. come ancora là grandezza di Dio, la jii lui bontà, ed il merito di quello , ih vir- tù e nel nome del quale la domandia- mo ; imperciocché per tal Smezzo la chiederemo con iriaggior premura ed amore, con un defidcrio piu ardente , con maggiore rilpettO, con umiltà più profonda, e con una più foda fiducia. Infognerà altresì prefiggerli il fine per cui la domandiamo, il quale debb' ef- fere principalmente la maggior gloria di Dio, e perchè quella è una cofa a ' lui gradita. , Ma avvegnaché tutte quelle forti d* Orazioni fuppongano una applicazione della noflra mente , ed una confidera- zione più lunga ed incelfante , io in- tendo però di trattare principalmente delfufo, e della pratica dell’ orazione mentale volgarmente chiamata Medita- zione, di cui ci conviene dire alcuni Cofa, quantunque molti libri lpirituali ne dicano' tutto ciò , che polliamo de- siderare di fapeme. Q^iefta orazione fi fa allora, quando fi aggiugne a tutta dò, che abbiam detto, la meditazione -W • \ T' 1 • , ' Dèi P. Scapoli. . 3 \ 9 aei miAerj della vita, o della paffiòncr di noAro Signor Gesù CriAo , pregan- dolo inflantemente per . le Aie fante e divine azioni, ò per r Aio! patimenti e dolori d 3 impetrarci dal CeleAe fuo Pa- dre le grazie che gli chiediamo , il che A pratica in queAa forma . . Primieramente bifogria rapprefentar- ti qualche mi Aero della Vita,' 6 della paflìone di Gesù CriAo con le circo- lhnze, che f accompagnano . S'egli è un miAero della Paflìone, dopo f aver- celo propoAo , bifogria ben ravvivare ài noAri ferifl la immagine ? ed il fen- ti mento delle pene da Gesù CriAo {of- ferte in qtieAo fiato, Quindi paflareair interno della fui anima , e procurare d[ intendere , quanto più ci farà polll- bile, la pazienza * ed il dolóre infini- to, con cui il divino cuore di lui {of- friva si fqùifiti tormenti Cori uri 3 arden- te brama di {offrirne anche de’maggio- . Dopo ciò lo confideremmo' tutto prefó da un fommo defiderio diveder- ci appaflìonati per parti ci pare i fuoi tra- vaglj ed i fuói patimenti , fino a pre- ìeritarcì a fuo Padre, e a domandargli la grazia, che portiamo pazientemente le croci , fotto le quali gemiamo , e tutte T altre, che cr pofiimo avvenire. * Que- • Digitized by Google $4Ò // Còmbùttìtiùntò Spiritual è . Quella forra d’orazione fi può rariÉ ancora in altra maniera, ed è, di paf- fare a due altre confiderazioni dopo d* aver fatto ciò, che detto abbiamo poc* f anzi. L’una è di penfare al merito in- finito di Gesù Grillo, che foftrì quelle pene* l’altra, di ammirare la compia- cenza, con cui T Eterno Padre accettò l’ubbidienza del fuo Figliuolo e le zU tre virtù dà elfo praticate , e prefep- tartdogli quelle due cofe domandargli pd lóro merito la grazia > Che defiae- riamo: e ciò potremo praticare non fo- lamente fopra li nliflerj della vita , e paflìone di Gesù Grillo, ma fopra tut- te le azioni particolari interne , ed e- llerne dà lui fatte irt ciafCun mi fiero : e perche quella maniera è tanto più perfetta quanto più abbonda t d’ affetti , e bene a faperli, à quali alletti cipof- lìamo eccitare particolarmente rtel pra- ticarla. Primieramente potremo accendere in noi un’ardente amore verfó noflro Sir gnor Gesù Crillo , palfando da ciò , che i nòllri lenii Concepirono in que- lli miftei; , alla confiderazione della’ fua bontà infinita, e dell’ amor filò ver-» fo di noi, che l’hanno modo a foffrl- tc sì grandi pene 3 imperciocché quzn* bel P. Scapoli . $4$ lo più capiremo Y eccedo dell* amo* ftto e della fua bontà nella grandezza ideile fue pene , tanto pià crefcerà in noi l’ardore dell’ amor ttoftro verfo di lui. Secondariamente potremo cavare dì quefla medefima confìderazione Un mo- tivo di contrizione, e di dolore d’aver oftel'o sì di fovente, e con tanta ingra- titudine un Dio sì buono , che ha vo- luto tollerare pei noftrì ^ peccati ingiu- rie sì gravi, e sì crudeli tormenti. In terzo luogo potremo eccitare ^iH noi una ferma fpcranza confìderando ciò, che Gesù ha fofferto per diftrtig- gere il peccato , liberarci dalla fchiavi- tu dì Satanafìò , foddisfare pei noilri peccati , riconciliarci coll’Eterno fuò Padre, ed Obbligarci di ricorrere a lui in tutti i noftri bifogni» In quarto luogo potremo Cavarne de- gli affetti di gioja, paffando dalla con- federazione delle fue pene a quella dei loro effetti, che fono flati, di riconci- * bare gli uomini con Dio , di fommer- gere ì petcati del Mondo nei preziofo |io fangue, di fpogliare e cacciare dal Mondo il Prencipe delle tenebre, e di farci godere moiri altri benefifc} mag- giori di quello fi poflfano efprìmere coll pa- j 4^ il Combattimento Spirituale parole. Potremo accrefcere quella gld-»- fa penfando a quella, che ne ricevono le tre Divide Perforie, e la Chiefa tut- ta trionfante, e militante àncora • Potremo altresì ferVi r ferie per cor^ tepire uri odio tanto di noi fletlì , co- me fe Gesù Criflò non avelie patito» che per obbligarci à concepire uri òdio mortale contro le noflre malvagie in- clinazioni, e l'pezialmente contro quel^ la che più ci predomina e che più difpiace a quello sì amabile , e beni- gnitlìmo Signóre i Pótremò anèotà fervirfene pei* poe- tarci alla maraviglia, e da quella allo flupore, o altimore, veggendo il Crea- tore del funi ver lo, che dona 1* edere e la vita a tutte le cofe, perfeguitato dal- le fùe creature J vèggendo la fovrana Maelià d’uri Dio concukata, la Qiufli- zià infinita condannati èd òpprefla , la Beltà increata ^contraffatta e derifa, le delizie dell’ Eterno Padre e il fiio amo- re òdilto a molte, la luce e lo lplen- dorè della gloria di Dio cinta c coper- ta di teriebre, l’onore, e là fuprem* felicità creduta ignoniinià, e precipita- ta rieirabilfo della più eftrema miferia, € della più orribile infàmia. Per compaffionare però aricotpiù ef- fica- r ’ V , Del P. ScupolL ^ ncacemente i dolori di Gesù penante y e per eccitarti con più di forza a tutti quefK affetti , che abbiamo accennati poc* anzi , bifognà pillare dalla conli- derazione dell 1 citeriori ftie pene alla riflefltone di quelle , eh’ egli loft-riva nel filo interno, che erano infiriitdmen- te maggiori . Gesù Criftò nello ftato delle lue pene, beato eifendo nell'ani- ma , vedeva 'sì Chiaramente Y eifenza Divina, come la vede ^ e la compren- de di prelente nel Cielo. Vedeva, eh* eragli cagionato dalla feparazione , che fi fa dell* anima e di Dio per lo pec- cato, in paragone dì che la feparazio- ìie d’un membro dal corpo non è, che ima lemplice dipintura di male. Sopra tutto però il fuo dolore fu fcccerfìvo a cagione dei dannati 5 im- perciocché egli ben vedeva, ch’eglino non erano per riunirli giammai a lui , e che dovevano fofifire tormenti , che non avranno mal fine . Là trifiezza di lui fiendeafi ancor più lontano 5 imper- ciocché riflentiva i mali, e compativa i dolori, e le ambafce dì tutti gli uo- « mini , che fono fiati , e che faranno fi- no alla fine del Mondò . Tutte le in- giurie, le tentazioni, le infermità , le triftezze, le penitenze , i fuppliz; , e tutto ciò che fempre ciafcuno degli uo- mini ha fofrerte, e fotfrirà sì nel cor- ' po , come nell’ animo fino alla meno- ma puntuta , tutto fu prefente ai di lui fpirìto, e n’ebbe della compaflione fe- condo 1‘ eccedo della fna carità . Da que- Digìtiz'ed by ( Del jP« Salpali . - 34? queito poliamo inferire, qual ila flato, il fuo rammarico per le afflizioni del- la fila Madre > per li timori della fua Chiefa, che doveva eflere perieguitata nella pedona de’fuoi Difcepoli , e per tant’ altri motivi che non Tappiamo immaginarci, i quali furono sì eccelli- vi, e in sì gran numera, che ben pol- liamo con una gran Santa chiamare i fuoi dolori , e le fue agonie un* infera no amorofo di volontarie pene . Dì tntte quefte triftezze non abbiamo che una fola cagione, cioè il peccato: dal che ne fegue chiaramente, che per com- patire come fi deve le pene di Gesù Crifto, fiamo tenuti a rattriftarci , ed affliggerci dei noftri peccati unicamen- te per l’amor fuo, d’odiare il peccato fopra tutto ciò che è da odiarli , e di combattere a tutto noftro potere que^ fio mofiro* elenoftre malvaggie incli- nazioni , che ne fono la vera forgente. Potremo ancora efercitarci in quefta ^ maniera d* orazione , che chiamiamo Me- ditazione, rifguardo alla Vergine, agli Angeli, ed ai Santi. . Rapporto alla Vergine rivolgendo primieramente il noftro penfiero al Pa- dre Eterno, e pofeia al Figliuolo, e fi- nalmente alla gloriala fua Madre . Ri- 54 ^ M Combattimento Spirituale tornando all’Eterno Padre confideremmo due cofe, l’ammirevole compiacenza , eh’ egli ha avuta fin ab Eterno^ nella Sanpitf*ma Vergine, e quella, eh’ ebbe nel tempo delle eccellenti virtù e fan- te azioni di quella medefima Vergine dopo il di lei nafei mento a quella mor- tai vita. Per diffonderci in quella me- ditazione bifogna alzare il polirò pen- fiero ed entrare nei lumi dell’ eterna Prefcienza, r apprestandoci le delizie, di cui Iddio u compiaceva in fe fteffo in una si lama , e sì eccellente creatu- ra come la Vergine , e in quello pen- fiero pregare con ardore 1* Eterno Pa- dre d’ accordarci la grazia , che bra- miamo . Quindi pafifando ( alla confitte- razione delle virtudi della medefima Vergine, prelentarle^ all* Eterno Padre tutte infieme, o fcialcheduna in parti- colare , e chiedere pel loro «merito la medefima grazia. Quanto al Figliuolo gli ricorderemo la purità, e 1 innocen- za di quel feno Verginale , che lo por- tò per nove mefi, il riipetto , la rive* renza, e la profonda venerazione, cui la Vergine di lui Madre E adorò nell’ filante dei fuo nafeimento ricono- scendolo per vero Dio, e vero Uomo, fup Creatore , e &jo Figliuolo . Gli rap- ,prfc- Del P. S cupole • ?47 presenteremo quegli occhi pietofi con cui lo rimirava sì povero, quelle brac, pia, con cui amoroSamente ftrigneva'lo al luo collo, quel latte verginale, con cui bambino il nodriva, le angurie e dolori, ch’ella Sentì a pie della°Croce , e con tutte quede maravi glie c’indiriz- zeremo a lui, e gli faremo una dolce violenza, perchè ci conceda le nodre richiede • Dopo ciò bilognerà far ri, torno alla Vergine , rappreientandole , convella è data preicelta dalla Eterna Sapienza per Madre di grazia e di pie- tà, e per nodra Avvocata , per il che dopo il iuo Figliuolo non abbiamo piq poifente ricorfo che a lei. Non d Scor- deremo mai di queda importante veri- tà ormai rqnduta comune predo tutti j fedeli, che niuno J’ha invocata giam- mai, che non fi a dato efaudito. Final- mente le elporremo i travagl; ei pati- menti (offerti dal Suo Figliuolo per la nodra Jalute, pregandola d’ offerirli per noi all eterno Padre, Potremo esercitarci ancora in queda maniera d orazione rapporto agli An- gioli , ed ai Santi , indirizzandoci aj Padre Eterno, e rapprefentandogli Ta- more, le benedizioni, e le lodi ,.con le quali q^e* beati Spiriti, e tutti li San- ti 348 II Combattimento Spirituale tì celebrano la di lui gloria in Cielo x e facendogli vedere le fatiche , le pe- ne, ed i fupplizj , che li Santi hanno -fofferto qui in terra per amor filo. , i •fervigj da loro predatigli, li difpreggj, che hanno fatto dì tutte le create co- le per piacere a lui, e in virtù di tut- te, quefte offerte gli domanderemo le fue grazie , e i Tuoi favori . Dopo in- dirizzandoci agli Angioli, ed ai Santi medefimi, decome a quelli che brama- no sì ardentemente la no .Ira perfezio- ne ( che a vero dire per l’ eccedo del- la carità c. dell’ amore, ch’eglino han- no. per Dio e per noi , farebbono ben contenti , che foftimo un giorno nel Cielo al difl'opra di loro ) e li fuppli- cheremo per gli ardori di quella cele- Ile Carità , di cui ardono per noi , a favorirci della loro affluenza nei noftri combattimenti cohtro dei vizj : ed a qualch’ uno di efli , come a S. Giufep- pe, ed a S. Anna chiederemo j in par- ticolare la lor protezione nell’ ora di noftra morte • Finalmente confiderando T eccellenza d;elle grazie , che li Santi hanno ricevute da Dio, i loro privile- gi , e le gloriofe prerogative , di ^ cui vanno adorni , ecciteremo in noi uà fentimento d’amore e di compiacenza per Del P. Scupo ti . 34 ? per tutte le loro grandezze, rallegran- doci di più, ch’eglino le pofleggano , come fe noi ftelfi le avetfimo , perchè tal* è il beneplacito di Dio. Tutte que- lle forti d’orazione poffon’ eflere d’ un ufo eccellente in quefto Spirituale Com- batti mento. Per la qual cofa fa di me- tti eri , che ce le rendiamo famigliati per fervircene con facilità, e per trar- ne il neccflTario foccorfo contro gli af- laki de’noftri nemici. Il Frutto del nono Giorno . Il frutto di quella giornata debb’el- fere . Primo- d’imprimere nel vottro cuore un fanto timore veggendo , che niente v’è di ficuro in quella vita. Se- condo di diffidare di voi fteffo , e dì porre tutta la voftra confidenza in Dia.' Terzo di deplorare la condizione dì co- loro, chq fono in peccato mortale , e che non fi danno alcun penfiero di li^' berarfene , e di quelli ancora , che lo desiderano, e non lo fanno v e pregar Dio per gli uni e per gli altri. E fefi prefenta 1 occafione bisognerà Jlnfinuar loro i rimedi accennati nella terza con- fiderazione del primo efercizio, e nel- la feconda del fecondo. Quarto di far V *ufo • Digitized by Google I r II Combattimento Spirituale ufo di quelli ritnedj per ufcire dalle? 1 voftre imperfezioni. Quinto-, d’ efami-r nat bene il voftro interno per vederi, y ie voi fiate a ventura di quelli , che fi lufingano di battere il fenderò della perfezione, ma realmente non yifono; imperciocché fe ciò folle, farebbe duo- po , che vi fervifle dei rimedj efpolli nella terza cqnfiderazione del terzo e- fercizio, i quali fono Jmportantilfimi . Rendeteveli famigliari , e ne ricevere- te gran lumi per la vita fpirituale. Se - fio di praticar fedelmente , quanto fi contiene nel quarto efercizio fpettante ai buoni proponimenti . Settimo di renr dervi famigliari gli infegnamenti com* prefi qella Lezione Spirituale circa 1* orazione mentale, tanto pei Millerj del- la vita , e palone di noftro Signor Ge- sù Grillo , quanto per il metodo di pregar la Vergine, gli Angioli , ed i Santi , affine di meritare la loro affl- uenza , pd ajutq per poter follenere con intrepido coraggio le tenzoni con- tra le potellà infernali, e Contro le vq^ /Ire ^filoni. - v il YtiP+~ àel nono domo, * • ìTT v. ; . ' - X . DE* Digitized by Google Decimo giorno* D’ alcune altre^ arti , di cui il ferve il Demonio in quello Spirituale Combattimento. ESERCIZIO PRIMO. T) una fottilìjfima aftuzìa del Demonio per farei che coloro 3 i quali veramen- te battono là Jlrada della perfezione i e della tiirtu , ne abbandonino la im- prcfai L’Orazione preparatoria al foìitd ^ CONSIDERAZIONE I. C Ondderate, che quello ftratagenv ma del^ Demonio confine in que- ch'égli c irifpirà certi buoni defider/j e con qUelld olézzo, ó piut- tollo cori Urta Malizia tutta propria di lui lolo, fa , che daH’efercizió della virtù cadiamo nel Vizio i Uno , per cagion d’efempid, è travagliato da gra- ve e lunga malattia* efoffreil fuónia- le con pazienza j il Demonio beri veg- gendo che s’egli continua * farà gran- di progredì, e fi rinfrancherà nell’abi- to di quella fanta virtù , gli pone in Cuore un’ardente dedderio di qualche V z ' ope- ìlz il Combattimento Spirituale boeri buona , e in feguito procura ch’egli redi perfuafo, che fe fofiefano, potrebbe fervir meglio Iddio, e render» d più utile a fe, ed agli altri. Dopo, egli lo fa padare da quello dedderio * all’inquietudine di non poter intraprcn-^ dere il bene che brama, il che gli rie- fee tanto più difguflofo, quanto più è Veemente il buon, dedderio , che il De- monio gli ìnipira, di maniera che T in- fermo ìnfendbìlmente è portato dalla pazienza all’impazienza, non già. eh 1 egli conddeii la lua malattia come un male , ma lol tanto come un impedi- mento al bene che vorrebbe fare : e do- po aver cosìdiftolto l'infermo dalla vir- tù che praticava, con la mededma de- prezza gli toglie il dedderio di quelT opera buona, di cui d era fervito per fedurlo, ed altro più non gli lafcia,che la brama di rifanare dal fio male , il che non gli fuccedendo come dedde- ra, egli d turba, s’adira , e.d impa- zienta . Concepite un'odio mortale contro un „ nemico si aftuto, e maligno. Concepi- te un grand’amore per la Tanta volontà di Dio, cd un Tornino dedderio d’adem- pierla in tutte le cofe fenza mefcolanza d’altro bene, e così deluderete tutte T arti T)él P, Scapoli . ^ > 3 . èrti del Demonio, e le renderete varie*' ed inutili. Il Colloquio col Vòftró Santo Ange* ’ lo, acciocch’egli vi difcopra gl’ingan- ni del Demonio, il voflr’ occulto orgo-^ glio, e le fottigliezze del voftro amor proprio. C ÒNS IDE R AZIONE IL » ♦ « C Onfiderate il mezzo per deluder? quell' arre del Demonio* Allorché ei troveremo in qualche Rato peno fa t difficile a fopportarfi, bifogna efclude- re, e vietare al noftro cuore il defide-' rio d’ogn' altro bene fuorché d'efier fe- deli, e collanti in quello fiato; imper- ciocché non efifendo in noftro potere d’efeguire allora ciò , a che la noftra brama ci porta, avvegnaché buono in apparenza, ad altro non fervirebbe che ad inquietarci* Bifogna credere ancó- ra, che quello defiderio non avrebbe 1*‘ efito che ci perfuadiamo , poiché nói fiamo più deboli ed incollanti di quel- lo che ci crediamo ; e così foffirire il noftro male con umiltà, e con raflegna- zione. Oppure dobbiam credere , che Dio per un'occulto giudizio, è pei no- .ftri peccati, non voglia allóra da noi quello bene, ma piuttollo defideri una » V } per- ff4 11 Combattimento Spirituale perfetta iommiflìone , e ralfegnazione della noftra volontà alla fua, Dopobi- fogna ftabilirci in- quella maflimalsìim- . portante nella Vita Spirituale , Ch’egli e molto meglio patire 4 che operare « • Oflervando fedelmente quelli avvilì ne feguirà , che tutti li buoni delìderj , che potremo avere per qualunque be- ne lì voglia, e Ohe non potremo man- dar ad effetto ,• lia che nafcano dalla - noltra natura corrótta per lo noilro a- • mor proprio', o dairaftuzia del Demo- nio per inquietarci, o che provengano da Dio rriedelìmo per far prova della noftfa ralfegnazione al fuo fanto voie- . re , ci faranno òccalìone di virtù , ed oggetto di cortfulìòne al Demonio • In tal maniera foddisfaremo a Dio , e lo ferviremo nel modo , che più gli ag- grada,- conformandoci al .fuo fanto vo- lere, eh’ è 1’ unica cofa in cui Ila po- lla la perfezione, e tutto ciò, che Dio vuole da noi t Ringraziate Dio di quelli lumi. De- liberate di fervirvene fedelmente con uno fpirito umile, e ralfegnato in tut- te le cofe al di lui fanto volere. Il Colloquio col vollro Santo Ange- lo, affinch’egli v’infpiri d 1 "elfer fedele in quelle pratiche. v - . CON- bel P, Scapoli, %SÌ (considerazione u. . * » • C onfidente un* altro avvertimento molto importante fopra quello me- defimo l'oggetto . Allorché noftro Signo- re ci dà la forza di foppottare qualche travaglio, non ci lafciamo maiforpren- dere dal defiderio d'dferne liberati ^ e in cafo che tifiamo alcuni metzi permef- fì per quéftò fine, non lo facciamo le non perch'ella è volontà di Dio , che ne facciamo un taf ufo. Bii'ogna. elfere fedeli in qilefta pratica , imperciocché fe facciamo altri mente, infallibilmente ci fopraVerranno due gran mali . L'uno, che febbene quello defiderio non ci tol- ga fubito la pazienza, ci difporrà non- dimeno poco a poco a perderla l velo d'una virtù appaiente, in una maniera ancor più fcaltra e lottile di quella ab- biamo accennata nella prima confidera- zione. Figuratevi una perfona inferma, ed affai poco paziente nel ino male : effa copre quello difetto con un preto- fto di zelo, di cui fi velie come di un bene apparente di maniera, ch'effame- dclìma non conofce più la fua imper- fezione, pervadendoli, di non lagnar- li del luo male per quel che è in fe , ma perchè la rende gravofa j e nlole- lla a coloro, che la affiftono nella fua malattia , o perchè non pub attender più alle fne ordinarie divozioni. Pari- mente utfambiziofo, che non puògiir- gnere alla dignità che brama, avvegna- ché il deliderio, che ha, abbaftanza di* moftri la di lui ambizione, pure nella affliggerli di non poter falire oveafpi- ra, per nafeondere a fuol proprj ocelli U fuo difordine e la fua pallone, pro- cura Digitized by Google ì>el P, Scapoli, $5 f cura di perfuaderfi ., che* ciò eh’ egli brama , non è già pel fuo inteteffe , ma per lo ben pubblico , q per quat*- ch’altro rifleflb , che buono in appa^ renza gli raffembra. Or tutto ciò noti è che un’inganno del Demonio, ouna fottigliezza dtCU’amor proprio ; com’ è facile a conòfcerfi da ciò, che le qiie- fti medefìmi pretefli , 1’ uno e V altro de’ quali copre lo fregolamento della paflione, vengano a mancare, non per- ciò vien meno nelfinfermo là fua im- pazienza» nell’ ambizioso il difpiaCere* che gli cagiona la fua ambizione ; fo- gno evidente, che la radice delttmpà* vùenza dell’uno, e del rammaricò dell* altro è in loro medefimi, e che il ltf* ro desiderio non è, che un’ amor prò* prio, e un pretefto plau/ìbile, con citi uno occulta la fua impazienza c T al* tro la fua ambizione é Per difenderci da quelli inganni del* lo fpirito maligno , e da quelle lotti- gli ezze del noftro amor proprio bifo» gna oflervare quella regola generale , che dobbiamo tener fempre inoltri de- liderj dillaccati da ogn* altro oggetto » che non fia la volontà di Dio e il di lui beneplacito, imperciocché fé altro *on vorremo» non faremo giammai irv» quie* i Digitized by Google \ 3 ìFCombdttimento Spirituale quietati da veruna cofa , che ci potò accadere, ne diftolti dal cammino del- la perfezione fotto qualunque pretefto. Potremo altresì . tifare la pratica fe- guente, ch’ò, di Separare iì travaglio, che ci ftrigne , dalle circollartze , con cui procuriamo di nascondere la noftra imperfezione, è di produrre degli atti della virtù che gli è oppoftà, Conciona- chè con tal mezzo Scopriremo la noftra imperfezione che per 1' avanti ci era ignota, e d applicheremo alla pratica della pura virtù, Senza che il Demonio, o il noftro amor proprio cene facciano oracolo i Fate gràrt contò di quelle pratiche 4 Concepite un l'antodio contro voi ftef- ft e contro il voftro amor proprio . Ab- iorite le adtizie, e gli inganni del De- monio* Deliberate di còrtfecrarvi al di- vin beneplacito iti tùtte le cofe, Senza cercar mai la voftfa pròpria foddisfazio- ne in qualunque fi voglia cofa* Il Collòquio Col voftró buon* Ange- lo. Chiedetegli ji Suoi lumi , e il fuo ajuto per elfer fedele in quelle pratiche* ESER- ( Pel P» Scapoli, SSf'- ESERCIZIO SECONDO. ■Peli* indifcretezA a, eh' è uri altro ingan- no del Demonio •> per difioglierci dal cammino della virtù, L'Orazione preparatoria al foljto. CONSIDERAZIONE L /^Onfiderate, che il noftro fpiritoca- ncato emendo dei p e/i di quello corpo sì i debole e corruttibile partecipa ancora del fuo pefo, e della fua debo- Jezza, di maniera che non puòfempre icar occupato flegli efereiz; fpirituali a» Z i a K^!- C u— ’ e len l a avef du °P° di qualche tallivo, e che per quello mo, tivo bi fogna ufare una gran diferetez- raro P ni t ) h l? Q f fQCC ° mb l a ’ & fi, cari-. cato piu del dovere, vale a dire , ap~ phcato fopra le fue forze , Confiderà m/ n°A 1C ’ C i he I 1 . 1 pemouio fi trasfor- ma in Angiolo di luce , e procura d’ accrefc.ere, ed eccitare vieppiù il no- li J e V°^ a Con peniìeri gradevo- li, ora con | efempio decanti , e tal- f COn Con fent cnze della Sacra Scrittura, animandoci a una vir- re oiù 1 ^ n* C f fubIil ? c per farci C3 acciocché ci rendia- mo incapaci a far ciò. a. cui liamo ob- bligati, e che ci rallentiamo , ed an- che ci annoiamo della penitenza , e dedi altri efercizj fpirituali 5 affinchè tallentandoci a poco, a poco , e (to- gliendoci dalla pratica della virtù , c’ abbandoniamo ai piaceri del corpo, ed ai mondani divertimenti con più ardo- re di prima. In fatti vi fono non po- chi, i quali dopo, aver voluto, con una prelunzione mentale imitare le azioni eroiche dei Santi , fenza aver rifleffo alla loro debolezza, o, al loia tempe- ramento, e fenza ricorrere al configli o ,ed alla direzione dei loro Padri Spiri- tuali, fi fono rendati ridicoli > vergo- gnolamente tornando a dietro, fino a condurre una vita diffoluta e iregolata, ed a terminarla malamente. . Umiliatevi avanti a Dio veggendo •. * ' ' . $Qr *. T)el -P. Scupcìì . 361 come il Demonio prende occafione da tutte le cofe, ed anche dalle più fante per farvi traviare dal cammino della 'virtù. Risolvetevi di non intraprender cofa alcuna lenza il configlio, e la di- - - rezione di perfone fperimentate . Sta- bilitevi in una profonda umiltà, e pa- ventate i giudizj di Dio. Il Colloquio con la Santìffima Ver- gine, affinch’ella vi ottenga lo fpìrito di difcrezione sì necelfario nella prati- ca delia virtù. CONSIDERAZIONE II. , t C Onfiderate, che il rimedio a queft* inganno del Demonio fi è, d’ufa- re una grande prudenza in tutto ciò , che rifguarda la pratica delle virtù C- Reriori, che pofibno recare un danno notabile al corpo ed allo fpirito , fe non vi fi ofTerva una fanta e giudizio- fa difcrezione i imperciocché fi devono bensì abbracciar pienamente quelle vir- tù col cuore e col’ affetto , ma nella pratica non bifogna far nulla fenza una matura confiderazione, c fenza il con- figlio dei noflri Direttori'.* e quandoci Mentiremo animati da un fanto fervore: ad affliggere il noflro corpo con delle •auilerità, non dobbiam fubito abbrac-r •*/ ! — • X cure Digitized by Google $6z II Combattimento Spirituale dare que J grandi rigori , che li Santi hanno praticato ,, ma dobbiamo inco- minciar umilmente da qualche cofa af- fai mediocre, perché meglio è confer- varci in iftato di "poter- andar piè avan- ti, ch'efler obbligati a lafciar tutto per aver voluto intraprendere troppo. Confidente, che bifogna procedere affatto diverfamente nella pratica delle virtù interne , conciofiachè ficcome 1* ccceffo non vi ci può arrecare decapi- to, così non bifogna porvi limiti, efe Ha potàbile dobbiamo fupcrar tutti gli altri, come ed aver avverfione al Mon- do ed alle fue vanità ; a defiderare d’ edere difpreggiato > ad amare Iddìo e il noftro pratàmo; ad odiare il pecca- to, e tutto ciò che a Dio difpiace,at?- tefo che non polliamo commettere ec- cedo in tutte quelle cofe , ne in tutte j* altre di quella natura. % Fate gran cafo di quelli infegnamen- ti, decome necedaritàmi nella Vita Spi- rituale. Godete di lafciarvi regolare , ^ non fate cos* alcuna da voi lletà. Il Colloquio con la Vergine Sant* come il precedente , \ ESER- f- Del P, Scapoli « 3 $$ ESERCIZIO TERZO, ' Xto uh* altra * rt *i di cui il Demonio fi ferve , eh* è £ infimi arci cattiva concetto del nofiro profiimo • I 4 Orazione preparatoria^! folito , CONSIDERAZIONE E C Onfiderate , che qualora il Demo» nio s 1 avvede , cne noi Tacciamo , un notabile progredì* nel cammino dek , la perfezione) procura per diftoglierce- ne dì injmuarci dei cattivi pensieri , q delle fvantaggiofe impreflloni del no- itro profiimo, » portandoci a formare grndiz; temerari v che fono la cagione per cui li {degniamo , e li difprezzia- !? n * vizio, eflendo. fomentato'' dalla nodra vanità palla di foventeper una virtù nella noftra mente , di ma- niera che ascriviamo a zelo ciò, ch J © una fordida imperfezione , ed un* oc- culto, orgoglio profondamente radicato f e L n M ftro cllore > H quale fa , che in- lennbumenre ci innalziamo,, e che dis- pregiamo gli altri per la buona api ni a- j? e /^ • amo ^ n °i fodì > penian- ao d edere molto lontani dalle imper- leziom, che crediamo ritrovarli in 1 q- X a ro, * Digitized by Google 'jó'4 M Combattimento Spirituale io . Il Demonio {coprendo in noi sì nialvaggia difpofizione fta attento e fol- lecito ad aprirci gli occhi , e ci tien rifvegliati per vedere, per ifcrutinare, e per ingrandire i falli altrui , il eh’ è un granditfimo oftacolo all 3 acquifto del- le virtudi, ed una intera rovina di quel* , le, che avevamo acquiftate . Coloro , che fono lenza compatimento degli al- ~trui difetti ? e che li condannano con feverità , in vece di fcufarli nel loro cuore e apprello gli altri quando la carità lo richiede, fono d’ordinario più {oggetti a quello vizio detellabile , e fono in un pericolo tanto maggiore , quanto etti fi credono più fpiritualì, c più innoltrati nella virtù. Concepite un 3 odio mortale contro quello vizio, e quando vi accada d 3 iiv corrervi anche in cofa leggera, caliga- tevi da voi medefimi, e non vi perdo- nate mai, che prima non fiate perfet- tamente abituati in perdonare al voflro Profilino, voglio dire, in ifcufarlo, in compatirlo , e in rimirare le fùe azioni con un’occhio femplice, e con un cuor fenza fiele, fenza amarezza. Il Colloquio con la Vergine Santif- fima, eh’ è la Madre del beli Amore , cioè a dire deli amor del Profiìmo , / pie- Digitized by Google Del P. Scapili 4 36? pregandola, che cl faccia compatire le cii lai debolezze e ce lo faccia ama- re con idi ma non ottanti le di lui im- perfezioni . CONSIDERAZIONE IL C Onfiderate li riined; proprj contro un sì gran male . Quattro ve ne fono etficaciflimi , e 'affai polfenti . il primo è d 3 occuparci interamente in confìderare le necettltà, c imperfezioni del nottro cuore; imperciocché con que- llo mezzo ritroveremo ettfcrvi in noi tante co fe da correggerli , che non a- vremo agio di efaminare , e riflettere fopra li difetti degli altri . Il fecondo è, che in occalìone che il Demonio o il noftro amor proprio ci rappre Tentino troppo vivamente nell’ immaginazione li falli altrui, noi rivolgiamo il nottro pensiero fopra li nottri peccati pattati, e ne caviamo motivi di, dolore e di confusone ; imperciocché applicandoci di proposto a queft 3 Efercizio purghe- remo il nottro occhio interiore dai cat- tivi umori, onde proviene quetto vizio sì dannofo alle nottr 3 anime . Il terzo è, che fa duopo fupporrecome una ve- rità collante , che quali 3 ora peniamo male del nottro profilino , c 3 è qualche X 3 . radi-* 1 Digitized by Google $66 ìl Combattimento Spirituale fradice di quefto male medefimo nel no- ftro cuore, il quale riceve tutti gli og- getti Somiglianti, che a lui fi presenta- no a tenore di fui malvaggia difpofi- zione: il perchè qtìand'cgli.ci tenta a far indicato di qualche difetto ^ degli altri, bi fogna adirarci cóntro nói ftef- fi, Come fe ne fófiìmo noi i colpevoli, t ricordarci di quefta Sentenza di San Paolo, mentre giudichi gli altri , •vieni» tùn dannare in te il medeftmo difetto , di cui fei convinto ( Rom, r. v, i. ) . Il quar- to, ed ultimo rimedio è, di credere ap- pieno, che tutti li vantaggio!! féntimen- ti, che abbiamo del noftro profilino fo- no un effetto dello Spirito Santo, e tut- ti li disprezzi* c giudizj témerarj che ne fzecianào, e tutte le amarezze che fentiàmo contro di lui , procedono dal noftro orgoglio , dalla noftrl malizia * e dalla fuggeftione del DemomO . Bì- fogna fiancheggiare tutti quefti rimedi con un Salutare avvertimento lisciatoci dal medefimó Apoftolo con le Seguen- ti parole o Non giudicate 'prima del tem- po , ma affettare-, che venga il Signore , il quale porrà, in chiaro ciò , che è più avviluppato nelle tenebre , e allora eia - febeduno riceverà da Dìo medeftmo la Ith d r* che gli farà dovuta ( i; ad Cor, 4 li) Tue- Digitized Del P. Scupoli • ' $67 Tutte le azioni del noftro proffimo, fie- no buone o fieno cattive, hanno Iddio per Giudice, dice il medefimo Apollo- 10 ( Rom. 14* -1/.4. ): qiiallora la di lui condotta è buona, la fuà perfeve ranza nel bene rifguarda quello Padrone , e i'ovrano Signóre 5 e quando egli cade in qualche fallo , la fua caduta pari- mente riguarda quello Signóre , e non voi . Abbiamo adunque per certo , eh* ella è una cofa beri odiofa al cofpettd. di Dio il voler entrare nel fegreto dell' anima del lioflro pro.Timo, e ch'egli è un fegno evidentiffimo d'imprudenza, e di temerità il voler darli a credere di fapere ciò, che non fi vede fe noi) In apparenza-, t Che fiorì è póffibile di penetrare . Chi è Vero Giudice di fe lleflo non fi porrà mai nell’ imbarazzo di condannare gli altrui falli , gladi-# candóli* Fate gran calo di ^uefbi rirtiedj ; ap- plicateli a voi in maniera , eh' elfi ab- biano campo d'operare , e di purgare 11 volito cuòre da quello mòrta! velo» no, il quale penetra fino alle piu pro- fonde radici delle Virtù che abbiamo acqiìillate, e le iriàfidifee e vi produ- ce in vece delle fpine , che ci lacera# no, e ci pungono còti mille amorfi ♦ X 4 . Il Digitized by Google góg 11 Combattimento Spirituale • Il Còlloquio con la Vergine Santa * xh 1 ebbe Tempre un cuore ridondante d J indicibil dolcezza e manfuetudine con gl 5 imperfetti, pregatela che v* infegni come dovete praticare quelli rìmedj sì ialutari .. t ' ESERCIZIO QUARTO. Dégli firatagemmt , de quali fi ferve il Demonio contro coloro , che hanno ac* quiflata la virtù , e fono giunti alla perfezione , per farli cadere da quefio ; felice fiato , e per cangiar loro le vir- tù acquifiate in occ afoni 4' inciampo e 7 -di rovina • ' X’ Orazione preparatoria al folito* CONSIDERAZIONE L C Onfideraté > che coloro i quali fo- no giunti fino alla metà della pe- •trofa carriera della virtù e della perfe- zione , non Tempre giùngono fino al termine, t che larte e malizia del De- monio contro coftoro fi è , di ichiera- re avanti agli occhi loro le virtù da efli conquìftate per fedurli con le at- trattive della compiacenza , che li la cadere nel vizio della vana ^gloria , e rende la lor caduta tanto più pericolo- J T Digitized by Google Del P. Scttpolì » ,, $6$ fa, quanto più in alto erano faliti . Il rimedio a sì gran male fi é , di mante- nerci Tempre in una /incera cognizione' della noftra debolezza, e credere, che da noi iriedefimi nulla polliamo, e che non meritiamo niente meno dell 5 eter- na Condannagione. Bifogna tenerci fodi in quella verità come in una fortezza inefpugnabile, e non ufeirne giammai * ributtando tutti li penfieri , che potcA fero diftog bercene, come tanti nemici capaci di recarci la morte , o di ferir- ci pericolofamente , fe ci lafciaffimot condurre fuori, anche per unfolo mo- mento, di quella ferma credenza. Deteinate quella malizia, e quell 5 ar- te del Demonio: confermatevi in una profonda umiltà, temendo di trabocca- re in un gran precipizio da un eminenh re virtù. Siate pienamente perfualìche voi non bete che infermità e miferia ; e fopra quello fondamento ponetene uri altro d 5 umiltà , e di diffidenza di voi llelfi riconofcendo la v olirà impo- tenza al bene : collocate fopra quelli fondamenti la pietra fondamentale d* una perfetta confidenza in Dio , e nei meriti di nollro Signor Gesù Crillo. il Colloquio con quello dolci/fimo Salvatore: pregatelo, che v* infegni ad ' ; : X * - effe- J|7Ò 11 Ccrhb finimento Spiritual e federe veramente Umili , e ad averé dei fentimeftti di voi ftetà li più badi, che Vi Tara potàbile. CÓNSlDÉRÀZIONE II. C Onfidcrate còme fu duopo dipor- tarli per non . cadere dalla virtù che abbiamo àcquiftata> .e per confer- varci Tempre in uria. umiltà, profondi f- lima» Qualunque voltajrivolgeremo gli occhi fopra di noi e fopra le rioftre a- zioni, eonfideriamóri con ciò che ab- biamo fol amente da noi medéfimi * «2 non cori Ciò che abbiamo da Diò è dal- la Tua grazià; e concepiamo lina dima di noi medefimi corri fponderite a ciò^ che fiaino in verità.. Se facciamo rifle£- fione fopra quello che eravamo prima che riafeetàmo a quella luce del Mon- do, ritroveremo , che non fiamq Ilari che Un nulla per tutta 1 * eternità * c che in quello fpazio infinito nort ab- biamo mai potuto fare cofa alcuna pex 1 meritarci T edere che: abbiamo t Se d confideriamo dopo che abbiamo ricevu- to l’ édere, fia naturale o fóvranattira- le, ci ritroveremo d'avere tutto Emo- tivo non {blamente d’ umiliarci, ma d* annientarci ancora 5 imperciocché per l' elitre naturale, fe lafciamo a Dio ciò, che _ * T>gl P. Sctbpdlt 4 *' 57J- * thè gli appartiene, di quanto riamo per la fua Potenza e per la fua Bontà ,\*c- «Iremo thè da noi ftefli non riamo che tm mero nulla, da cui la fua Portanza c la fua Bontà incertfaritertìente ci trag- ge fudra . Se ci xonrideriamo nell 5 erte- re fovranaturak della Grazia, qual be- ne può fare mai una Creatura fenza T aiuto di Dio ? E* ella capace di fare giammai umazione meritoria fenza la di lui afliftehza ? E fe con ciò prendia- mo 1* moltitudine de 1 noftri peccati? e fe a quelli che abbiam fatti, aggioghia- mo quelli, che abbiamo potuto fare , e che fam avremmo ficuramertte , fe Dio non c* averte foftettuti con la fua Mifericordia in un pendìo sì fdruccio- lofo come quello della noftra sì depra- vata, e corrotta natura ? ritroveremo > che a numerare non fedamente coi gior- ni e cogli anni che riamo vifluti , ma ancora col novero delle n oltre pecca- minofe azioni e inclinazioni malvaggie che in noi allignarono , le nortre ini*- ' quità farebbono moltiplicate fino all* infinito,. e che faretfìmo divenuti peg- f i ori dei Demonj, fe foifrmo Itati abb- andonati a noi mederimi. Se non vo». gliamo adunque rapire a Dio la gloria, che è ben dovuta alla fua Mifericordia, - ' X 6 € fe 4 A Digitized by Google JtfX 11 CòYfthattìmerltò "Spi rituali e fe vogliamo attribuirci Soltanto eia * . che ci appartiene, riputar ci dobbiamo i maggiori peccatori del mondo : e bi- sogna ben avvertire* che quello giudi- zio, che facciamo di noi lleflì fi a accom- pagnato dalla giuftizia, cioè adire, che non vogliamo punto efler trattati , fe hon come meritiamo, altrimente ci ren- deremmo più colpevoli imperciocché doloro che hanno Soverchia elli inazione • di fe fteflì, e che vogliono edere (lima- ti dagli altri per difetto di ben cono fcc- re la loro miferia* fembrano d 5 avere nella loro ignoranza qualche pretelle vdeiringiuftizia, che commettono > ma noi faremmo ingiufti fenza feufa, fe co- noscendoci internamente indegni dì (li- ma, pretendemmo d’elTer tenuti in con- to, e (limati. Imparate da quelle iftruzioni a ben conoscervi , ed a credere ciò , che liete da voi niedefimi , voglio dire , niente , « peccato. Inferite da quella cognizio- ne una piccola, e bafiflima opinione di voi (ledi. Accóflumatevi a difpreggiar- vi, e ad amare il volito avvilimento . Delìderate d'eder umiliato adai , ed’ «(Ter tenuto come la Scopatura degli altri. U Colloquia con nodro. Signor Ge~ ' . • ■ *4 Digitized by Google J T)el P. Scapoli* sù Grido * Chiedetegli queda umiltà cordiale . CONSIDERAZIONE III. la 377 Del A Se tip oli * la Lezione Spirituale per il decimo Giorno. & ella divozione fenfibile , Aridità o fvogliateZze , pene, che di fo~ vera e fi provano nell* Orazione* I l più fperimentati nella vita Spiri— j tuale fanno molto bene , che la divozione fenfibile la qual fi gufta nell* Orazione , e che le Aridità , ed altre pene che foffronfi , fervono ai noftri nemici ^>er tramarci delle infidiealtret* tanto piu pericolofe, quanto più occul- te. Acciocché per tanto non ignoria- mo , come ci dobbiamo condurre per involarci stratagemmi sì maliziofi , e la vittoria ftia collante dalla noto par- te, ecco a un di predo ciò , che bifo- gna fapere di più importante, e necef-» fario . Quella forta di divozione, che inon- da l'Anima di confolazione nel tempo dell' Orazione, non può provenire che da tre forgenti, o dalla natura , o dai Demonio, o dalla Grazia. Da'fuoi ef- fetti , e dai frutti eh' ella produrrà in noi , potremo agevolmente conofcere d'onde proceda. S'ella non è feguita- Digitized by Google 378 II Combattimento Spirituale dalla noftra emenda , e fe non ne diventiamo migliori, abbiamo gran fon- damento di temere , che quelli fieno parti della natura, ò delle illufioni del Demonio, avvegnaché elfi C apportino un gran gùfto delle cofe di Dio , ed accendano nei noflri .cuòri uno ftràor- dinario fervóre •: Nel tempo di quelle vifite e corlfolazioni non bifognà inter- tenerfi ad ifcrutinare d’onde vengono, ne àppoggiarvifi, ne dipartirli dalla co- gnizione del nóftro niente, ma con un Tanto odio di noi ftelfi bifogna diftac- care il no Irò cuore da tutte quelle con- fólazioni , ne guftar cola alcuna fuor- ché Dio, nè altro bramare, che di fa- re la di lui l'anta Volontà ? e in cotal ‘guiia ciò; che dà principio poteva el- fere un opera della natura , o un* illu- fioné del Demonio diverrà un 4 effetto della grazia, ed una pratica eccellente di Virtù i . L’aridità * e languidezza del cuòre 'Che Tentiamo nell’ Orazione , non è al- tro, che la privazione di quella divo- zione ienfibile; Élfa .può avere le rtre- defime cagioni : può procedere dalla natura , qiiallóri , vi diamo occafióne colia hollra pigrjzià 0 per noftra col- pa, principalmente per l’attacco fo ver-» chio, 9 i Digitized by Googl Del P . Scupoli, ^nio> che abbiamo alle Creature , o a fioi m ed eli mi 3 ella può ancora proce- dere dal Demonio y il quale fi sforza . . fcor ^i con quelli difgulli per por- - ci in disòrdine t farci lafciar T armi , tacendoci ritornare ai vani trattenimen- ti e piaceri del mondo fino a ri guada- gnarci al Secolo ; Ella può, venire dà Piò per obbligarci a ftàre piu cautela- ti e guardinghi , e id edere più dili- genti in compire li rtofiri dovent e di rompere tutti gli attacchi , che abbia- dò a tutto ciò òhé nòn è Dio ; oppu- re affinchè Conófciamo per ifperienza , che tutto il bene che abbiamo vietìe da lui. Solo , è tenghiamo in maggior Conto li doni Suoi, e fiaino più atten- ti a confervarli con una grande umiltà * t purità di cuore , e per unirci a lui più flrettamente , facendoci rinunziare noli Sólamente a noi ftelfi , ma àncora a tutto ciò, che può dividere il nollro Cuore che Iddio viiolé tutto per lui; o pur anche , perchè Iddio fi compiace di vederci a combattere con tutte le nOure forze , e con un perfetto ufo della grazia; Quando ci ritroviamo in quella laii- ìjUidezza e^ aridità Spirituale biSogna e- ìamiriare d orni* ella polfa procedere, e prò- Digitized by Google 3 So 11 Combattimento Spirituale ^ procurar di {coprire il difetto dì* è la noi, che ne può edere la cagionerei* combatterlo vivamente $ non per ricu- perare la confolazione fenlìbile , ma per emendarci dell 3 imperfezione , che difpiaque agli occhi di Dio , e che ci ha cagionata quella aridità , e non ri- trovandone la cagione , bifogna atten- dere, e affezionarci alla vera , e foda divozione, la qual 3 è una pronta ralfe- gnazione della noftra volontà alla fua. Bifogna guardarli bene di non iafciar punto per ciò li noftri spirituali efer-i cizj, per quanto grande iìa la pena che internamente proviamo , ma bifogna continuarli e profeguirli per quanto in- fruttuoll ed infìpidici rafiembrino, be- vendo con coraggio il calice . d 3 ama- rezza, che Tamorofa mano di Dio ci prcfenta. Se accadeffe, che la deflazione fof- fe sì grande , è le tenebre lì denfe , che non fapelfimo (più da qual parte rivolgerci o a qual partito appigliarli, non Infognerebbe perciò abbatterli , ma rimanere folitar; e collanti fulla Croce, allontanandoci con fermezza d* animo da tutte le confolazioni, die ilMondo o le creature ci potelfero offerire. Fa di mellieri ancora nascondere ad s -a ogn Digitized by Goc X)el P, Scupolì, }Sl ogn’ uno la noftra Croce e le noftre pe- ne , e non paleiarle che al noftro Padre Spirituale, non per cercare ed ottenere da lui qualche alleviamento, ma perchè c inftruifca a portarla coraggiofamente giuda il divino beneplacito. Parimente non bifogna ricorrere alla Comunione, ne agli efercìzj fpirituali per lcendere dalla noftra Croce, ma per acquiftarele forze, che ci fono neceffarie per por- tarla più collante mente $ e fe non pol- liamo più meditare o recitare più come prima, facciamolo almeno alla meglio che pofliamo, e non potendo offerire a Dio gli affetti e tenerezze del cuore, of- feriamogli la pazienza, e la noftra raf- fegnazione al di lui fanto volere. Quel- lo, che non potremo fare con Y intel- letto, procuriamo dì farlo col cuore , indirizziamoci a Dio con orazioni bre- vi, e fervide, parliamogli col cuore , e proteftiamogli una perfetta confor- mità , e fommiffione alle fue fanti (lime difpofizioni . Ponghiamoci avanti gli occhi noftro Signor Gesù Crifto nell* Orto di Getlemanl , oppur fu la Croce, quando fu abbandonato dall 1 Eterno fuo Padrei uniamo le noftre alle fue pene, e diciamo con eflb lui : Non abbiate */- guardo alla mia volontà , ma /ottanta la vo~ Digitized by Google 11 Combattimento Spirituale •voftra / adempia ( Lue» zi.v.+z, ): e In cotal guifa la nolìra pazienza, e lano- ftra orazione porteranno 1$ fiamme del facrifizio., che faremo del noltro. cuore afflitto, alla prete nz a della divina mae- ftà , e farà egli veracemente divoro ; imperciocché la vera divozione non è altro, che una volontà pronta e tacile a feguitafe Gesù Crido con la Croce fopra le noftre fpalle per qualunque Itrada egli ci conduca, e voler Dio per Dìo o. laiciar Dio per Dio , fecondo caderà più in acconcio per fare la lira fanta volontà, Quello è 1‘ unico fegre- to per non dfer punto ingannati nè dal Demonio, nè da noi medefimi. L‘ ufo che dobbiam fare di quelle tentazioni , e di quelle prove fi è di cavarne una chiara cognizione della no- tila. cattiva inclinazione , la quale vuoi- le Iddio, che Tappiamo qiìale fia,cioè tale, che fenza Y ajuto della Tua gra^ zia ci precipitarebbp nqlla nollra rovi- na, e ci porterebbe ad eccedi , e mali i più grandi, e terribili , Dal che pot- iamo ben vedere» quanto s'jpiganpina coloro , i quali avendo., lo. 1 pi ri to tra- vagliato da ilravaganti penfieri , fi tur- bano, fi confondono, e fi credono ab- bandonati da Dio * non. fapeadofi per*» ifua- ™!‘’ ch . e lo fririto di ini poffa ibi- tare in anime ripiene di fomielianti ' immaginazioni, fenza riflettere, ch‘e«li non permette qnefh tentazione, fenSo per Jar ad «IT. un più chiaro %nofX i mento, della loro debolezza, e per ob- bligarli ad. accollarli a lui più eircnd ° cerciffi- IwinA f^lievoli tentazioni fi f u , perano meglio, con una dolce e piace- y°l Pazienza, che con una difpettofae inquieta refiftenza a non fare quelmv Jc^che el e vorrebbero farci £ £ fólo penfarvi?* 1,01 ® Vergognìamo * I jl Frutto della, decima Giornata, ' i. fere *“,7° giornata debb'ef- ri fr *’ dl praticar fedelmente ciò che fi contiene nella feconda, te “a e' quarta conderazipne dei primo c ferri io ; quali ora vi troverete in qualche foto penofo, e difficile a fopportatf e è ncordarvi di «nere gliomi* delì- Digitized by Google 384 11 Combattimento Spirituale deìiderj diftaccati da ogn altro oggetto fuorché da quello della volontà di Dio. Secondo, di feparare il male che vi af- flig gerà, e il rammarico, che ne rifen- tirete, da tutte le circoflanze, le qua- li potrebbero fervirvì di pretefto , e formarvi qualche ragione per non ap- provare Timo e defìderar r altro , ta- cendo gli atti della virtù òppofla per rendere inutili le arti , e flratagemmi del Demonio, e per confervarvi nella pratica foda, e collante della virtù tut- ta pura . Terzo , di portarvi con una fanta difcrezione, c con uno fpirito d' umiltà nell* efercizio delle virtù cite- riori; e di non muover palfo fenza di- rezione nella pratica delie aufterità cor- porali. Quarto , di praticar fedelmente ciò, cheli è divifato nell’ e fetci zio ter- zo fpettante ai giudizj temerarj ed ali amore dèi profilino , e fopra tutto di fervirvì dei rimedi , che fono accenna- ti nella feconda confiderazione di que- llo medelìmo efercizio. Quinto , di con- cepire un fenti mento di voi Iteffì il piu umile che vi fara poffibile, c di^ pren- der la pratica del quarto ed ultimo e- fercizio per lo fondamento di^ tutto il volito fpirituale edifizio , acciocché il Demonio non abbia alcun vantaggio fo- . Digitized by Google 2W -P. Scapoli . 3 8 f fopra di voi, cd ottenghiate il premio /e la corona prometta a coloro , che combattono con le armi, di cui abbia- mo ragionato nelle tre ultime Lezioni Spirituali, con uno fpirito d'uiniìtà, e con perfeveranza, facendovi Uomo d* Orazione, con una arduità del tutto particolare a quello ianto efercizio , giufta il configlio di S. Paolo, il qua- le c eforta a pregare continuamente , Sejloy d’ approfittarvi della Lezione Spi-? rituale per Tufo, che dovete fare del- le confolazioni , e delle pene e mole- ftie, che proverete nelle yoftre orazio- ni. Fine dell a decima, ed ultima giornata , V A C- Digitized by Google / ! . • | • • . . * ' s ^ACCADEMIA DEL CO M B ATTIM E-NTÓ SPIRITUALE / DEL VENÈRAÉILÈ K SCUPOLI C. K. TEATINO Ridotto ìli Efercizio I Vra/pertata nella nojlra volpar linguà da un Sacerdote iella ftejfa Congrua gaxJvnè de C\ R, Teatini . Digitized by Google ' \ ih - . *•. 1 Al leggitore. . 1 .■ che E annuale ritiro. , che vi ob- bliga a. Ilare per dieci giorni lontano da qualunque convenzione , lia per fembrarvi nojofó, e che T impegno di ìhr quali Tempre in tutto quello tem- po applicato ad una feria profonda me- ditazione di quanto fi contiene negli efercizj che lo. compongono , lia per arrecarvi qualche molellia e difpiacere, ho creduto edere doverofa cofa il pre- fentarvi un' altro mezzo molto più age- vole. per approfittare di quelli efercizj. Quell’ è l’ Accademia del Combattimen- to’ Spirituale , la quale non vi terrà oc- cupato, che un giorno della fettimana- di maniera, che ciò, cheavrelle dovu- to fare pel corfo di dieci giorni nel ri- tiro,- lo facciate in dieci fettimane più facilmente, con maggiore foddisfazio- he , e forfè anche con maggiore pro- fitto . Ogni qualunque volta i Lacedemo- ni devallavano la Campagna d’ Atene , lanciavano intatta per riipetto T Acca- demia di Platone. Io non vi domando* ... ! Y 3 eh* Digitized by Google che abbiate la ftcifa coìifìdemióne è ritegno per qitefta, anzi farò ben. con- tento) che ne facciate un copiofo bot- tino di tutto ciò, che vi trovarete di meglio, di più preziofo, e di più bel- lo, purché ne facciate un Tartufo, e vi ferviate delle di lei irruzioni per la vittoria delle voftre paflìoni , e V ani- miate a combatterle (limolato da que- lle parole dell* Apodolo al fuo predi- letto Timoteo : Intraprèndi » il lodevoli combattìtnento della Fede * guadagna la vita eterna^ Elleno Vi foli polle avanti gli occhi per eccitarvi a quella guerra con la conliderazione della ricompen- sa* che vi è preparata in Cielo, dopo che avrete^ finito di gloriofamente com- battere qui in Terra# • r f I*AC- * — pigitized by Google L'ACCADEMIA DEL COMBATTIMENTO , v SPIRITUALE Ridotto in Efercizj . P oiché la vita dell* Uòmo è un in- ceffante pugna fopra la terra , e che lo fiato del Crifiiaho è una profeflìone militare , nulla fcòrgo di piu utile e necefiarid > guarito di fon- dare un'Accademia, irt cui vi ci adde- ntiamo; Noi entriamo nel Mondo co- me in una terra nemica, e li nemici , contro cui abbiamo a combattere cife- guicano sì da vicino', che li più peri- co lofi fono dentro di noi medefimi , e fon eglino in sì gran numero al di fuo- ri, che appena polliamo formar un pat- io fenza pericolo * Gesù Criftò , che ha nodrita tutta la premura di rimedia- re alla noftra calamità, ben lontano dal prefervarci da quella guerra , Y ha aò- cefa egli fiefio , e chiaramente fi è prò- * teftar v r Digitized by Google l} Accadèmia . . tc&ato nel fuo Evangelio di no» elier venuto al Móndo per portarci la pace, ttid anzi per fomminiftrarvi c ferro , é fuoco. In fatti quando riamo fatti Cri- fliani col Batterimò, in ricevendo il ca- rattere indelebile di quella illuflre prò- 1 fefllone , c obblighiamo Tolerinertierite a combattere fotto lo ftendardo di Gesù Criflo; ci dichiariamo iji faccia del Cie- lo, e delia Terra nemici dei Demonio, del Mondo, e della Camen e promet- tiamo di non aver mài coli elio loro' ne pace , ne tregua . c , ^ ; ' S. Gìó: Grifofl.òmo ( fi. Chrìf Sem. de Marcir, tom. !. )■ 'riòri potendo foifri- re la codardia d’ alcuni Gridi ani delfuq tempo, dopo aver polla loro d’ avanti gli odchi la forza, il coraggio , e la; coflanza de Martiri , lóro parla in qiie- ffi termini. Oli Crifli ani ,, voi liete fot- dati troppo delicati, fe vi 1 ufi rigate di. poter vincere fenza combàttere., e trion- fare lènza aver guadagnata la battaglia.. Impiegate, e noi) iafciatè ^ozipfe levo^ flró forze , combattete virilmente , e. fiate fenza pietà con voi fleffi in quefr fta gii erra. Confiderete il voitro patto, e peniate alla voflra condizione, e ve-, dete qual ria quella milizia che profer- iate; Dico il patto che avete ratto; la; . . ,Pf* Com&itttìmm Spirituale . f $ f Condizione, fotto cui liete flato arrola-» to; e la milizia * che ha prefo il fuo iiome dal carattere illaftre , che avete ncevuro nel Santo Battefimo* l dU r qUe L ì n noftra adizione è t-le, che flamo deftinati come ÙomH femore 1 fl? ? Pm * C ° me Cr P iani a lempie iu 1 armi per combattere con- tro nemici, la di cui forza ed efperien- ? a congiunte con 1" odio mortale eh® hanno contro di noi, ci fanno a tute* ragione dubitare del buon efito de' no?. drér ma^ 3 n; , ' m£n V 3 qUal cola « un^Acrft P - utl e 0 P |u neceffaria d'i dem J a ’ m cui Poffiamo efferé addeftratr ed ammaeftrati in tutele ITctTTk C K CÌ P 0ite farebbono altrettanti gloriolì fegiu Del Combattimi Spirituale* 391 della generalità n, e tortezza de Cri- ftiani. A quello fine appunto io ho compo- rla queft' Accademia del Combattimen- to Spirituale) acciocch'ella polla fervi- le aa ogni genere e condizian di per- sone , dal più alto fino al più umile e baffo rango , conciofiachè con quello mezzo potrà ciafcuno fervidi con pro- fitto degl’indirizzi, e ammaellramcnti , che vi u contengono, e tutti vi trove- ranno, di che formarli nella vita Spi- rituale con la pratica degli EfercizJ , cjie vi fono accennati. Li Greci dimodrarono la palfione e la llima, che avevano della virtù con molti Palagi, che fabbricarono con ma- f nificenza , e che dedinarono perchè ai loro piu eccellenti Uomini idrui- ta vi folle la gioventù negli Efercizj del corpo, e dello fpirito, affinchè non le mancade ne ajuto ne direzione per divenire perfettamente virtuofa . Mi lu- fingo, che T impegno, che aveva que- lla nazione di coltivarli nella Virtù, di cui non vidde mai fe non l’ombra, pof- fa e debba edere di forte dimoio ai Criftiani per ricercare con eftraordìna- ria diligenza tuttociò, che può fornir» ÌÀ di mezzo per perfezionarvi# ? gia dì maniera che quelli, che avranno un vero defi- derio di farli perfètti , vi troveranno tutte le Ignizioni più importanti, ene- ceffarie a quefto fine. Io la chiamo Accadèmia del Com- battimento Spirituale, perchè altro non vi s’impara/che la maniera di com- battere le sfrenatezze delle noftre paf- fioni , e di fare gli atti delle virtù , che che loro fono oppofte , per formarne gli Abiti , il che è tatto Spirituale e dipendente dalle potenze dea Anima * imperciocché ficcomc la libertà delfiio- mo è elfenzialmente nella di lui Ani- ma e volontà, così tutta la di lui per- fezione, la virtù , la fantità e meri- to dà: lei traggono il nafcimento. , ed anche ftanno nell 1 Anima come nel pro- prio lor leggio, di fotta che le batta- glie che cì: fa meftìeri di foftenere , molto più dall 1 Anima che dal corpo dipendono , e quindi a buona equità Z chia- Digitized by Google ^ 8 # V Accademia • ^chiamiamo quefl’Accademia, f Accade* paia del Combattimento Spirituale. ~ . Quanto poi al Metodo d’ insegnare jchervi fi tiene, e°lì è affai diverto ‘da .quello degli antichi Filofofi , ì quali ponevano tutte le cofe in controversa* e difpptavano fopra di tutto per l’una è per ì 5 altra parte .. Socrate introduce quello metodo , affine di fecondare la mente de fuoi difcepoli di nuove opi- nion i, il che diede a molti occafìone jdi paragonarlo ad una foggia Madre, e fece dire a S. Paolo di quelli primieri - Sapienti del fecolo, ch’eglino iiqpara^ vano Tempre, ina non giugneyano mai alla icienza delia verità . In quell’ Ac- cademia non fi devono già trattare ar- ticoli , che fi beffano porre in difputa, per il che batterà di accennare fempli- .ce mente gifinfegnamenti , gl’ indirizzi > e gli avvertimenti, che fi contengono negli Efercizj del Combattimento Spi- rituale, V > V La maniera per tanto di procedere, in quell’ Accademia , quallora fi poffa 'comodamente, farà di lagunare per lq> meno Tei o fette perfqne, le quali fie- no accefe d’un Santo deiìderio 4' avan- zarli ndia vita fpirituale . ; cola , che non mi p3re molto difficile .a praticar^ ‘ ■ ■ r ; ' ‘ ' ■ ■ ?» Del Combctttim. Spirituale, in una Città, o in una cafa Religiofa, o pur’anche in una famiglia; principal- mente però in un Noviziato potrà il Maeftro avvaletene per ammaeftrare i fuoi Novizj , e far sì, che in pochifli- mo tempo facciano un rimarche\k>l pro- fitto nella mortificazione delle loro pag- lioni, e in tutto ciò, che rifguarda la vita Spirituale. Bifognerà fcegliere un . giorno della fettimana per radunarli , e prendere in ciafcuna volta un giorno del Combattimento Spirituale ridotto in Efercizj: e ficcarne ci afchedun Gior- no è compofto di quattro Efercizj , d*' una Lezione Spirituale , e del frutto , che fi può raccogliere da tutte quelle cofe; in primo luogo s'invocherà l’af- fiftenza dello Spirito Santo , e di poi quello che incomincierà , interterrà i* Aflfembiea fopra il primo Eferciz io fmi- nuzzando famigliarmente tutto ciò, che contiene con la maggior chiarezza pof- libile: il fecondo feguiteràil fuo ordi- ne, e così il terzo, ed il quarto. Un* altro in feguito compendierà la Lezio- ne Spirituale, ed un’altro ragionerà del frutto, che fi può ricavare dajtuttociò> che avranno detto i primi.- Finalmente bifognerà che tra tutti fi faccia come una raccolta e tranfunto di. tutti gl’in- Z z fcgna- Digitized by Google » I 400 L* Accademia fegnamenti, di tutti gli avvertimenti % e di tutte le pratiche contenute in que-f ila giornata $ farà duòpo tutte rimar- carle bene, e terminare 1 J aflemblea con una Santa, e forte risoluzione di man- darle ad effetto. Ciò fatto, dopo d 3 a- Ver rendute a Dio le grazie , ogn 3 uno lì congedarà fino alla Seguente Settima- na per proSeguire nella lidia maniera una Settimana dopo Y altra fino all" ul- timo. giorno di quelli Efercizj . Ecco in poche parole la forma di quella Ac- cademia, e il Metodo , che bilognerà oflervarvifi . Giovanni Bereman della Compagnia dì Gesù, che morì con fama di Santi- tà l'anno mille feicento vent 3 uno in età Solamente di vèntidtie anni dopo aver vìflìito con tanta ^ perfezione che- èra ammirato come un 3 ' Angelo di co- llumi, terminato avendo., il Suo Novi- ziato, non fi torto fu ammeffo nel Col- legio Romano, che con la per milione de 3 Superiori iftituì appieno de 3 Suoi Compagni una Spezie d’ Accademia Spk rituale per li giorni di Villeggiatura * ch’eglino chiamarono non già Accade- , mia, ma collcqtij Spirituali nel giorno dì ricreazione . In quello giorno per tanto eglino fi i adunavano Sotto qual- Digitized by C ^opgk bel Combnttìm . Spirituale» 401. che verde arbofcello, e conferivano in-», fieme per lo fpazio d’ un 1 ora della vir- tù, che fcelta avevano nella fettimana precedente * e ne trattavano in quella maniera* Uno apportava la definizione della virtù prefceha^ notava l’altro gli atti * die fe ne potevano praticare sì interni come edemi 5 il terzo accenna- va li motivi» che fe ne potevano Rica- vare; 1 J altro i mezzi per giugne'rvij e finalmente alcun 1 altro raccontava gli Efempj decanti , che particolarmente s 1 erano in efla efercitati * Nel corfo della, fettìmana ognuno preparàva ciò che doveva dire* e nel giorno della Ri- creazione elfendo radunati , lo propol nevano in brevi fermoni, e con molti fchietezzà * e femplicità . Finalmente, era permeilo a ciafcheduno di proporre quel dubbio, che gli era in grado fpet-, tante a quella virtù medefima. Ecco una perfetta immagine * e mo- dello dell 1 Accademia del Combattimen- to Spirituale: imperciocché ella contie- ne qileMifCorfi, che appunto bramo fi facciano fopra gli Efercizj ,/di ciafcun, giorfìo, fópra la lezione Spirituale , e fopra il fruttò , che fe he può racco* gliere, e que'Colloquj fpirituali utilif- fimi per imparare tuttociò , che è ne- Z 3 tef* , Digitized by Google 40 i ì’ Accademia beffano per ottenere la vittoria fopri le nottre paflioni, e per efercitarfi nel- la pratica delle Virtù» e per giugnere più pretto alla perfezione Criftiana. Coloro, che entravano ignoranti, ed incolti nell’ Accademia de’ Filofofr , ne iifcivano sì ben*ammaeftrati , e fapien- ti, che quando fi volevano rimarcare le belle doti d* alcuno, foleva dìrfi 4 JEgU ' 'viene dall* Accademia, Ed oh i qui si > che di buon grado polliamo efclamar con r Apoftolo ( t. ad Con 6 . v. if. ) : £ qual rapporto vi è mai tra Gesù Gri- llo ed il Demonio ? qual convenienza può efiervi tra il fedele e 1* infedele ? Certamente, che non vi può ette r al- tro paragone tra quell* Accademia e S uella di quei Filofofi , fe non Quello etto, che può efiervi tra la luce, eie tenebre , o tri la verità e la menzo-- gria: onde mi perfuado , che il profit- to da riportarli , avrà almeno quella» Vantaggia, che fi pòttederà veracemen- te ciò,* che que*Filofofi non potevano avere che in apparenza, e che coloro, i quali ufeiranno da quefta Accademia, daranno chiaro a divedere, efier* eglino altrettanto fuperiori a loro , quanto la grazia è più fublime della natura, e il j lume della fede formonta quello della ragie- - Combattimi Spirituale ; io f y iven ^° non ,PÌ‘* da Uomini brutali e terreni,- ma da Angioli mori rr. 1 » oppur dd Uomini celefti ,• e di- Con tutto ciò io temo ancora che SS flwì i ' en °- °PP orfi > o almeno fircnw ,on 1 l ani ‘Jdefta Accademia,- 2ST, que !j? » in ( cui non fi tratta , che di mortificare Je proprie palTioni^ i rinunziare a fe medefimo , v di difprez- , £ rC f 1 ’ e d abbórrire tuttodì che infinga e folleticà i fenfi , é ferrei 2 f°{? en to alla concupifcenza.- A qu£ ' n,/ J a i ^ er ? non mi re da a dire $ due cole; la prima , che Platone feci feri vere quelle parole di Pitfagor* fS r° n * ^ Ua Acca ^ m ^ ; LZ Àlf f* porvt tl ? iede * u non Uppia la geometria, cioè i dire , collie ' vitadi qtìé* forare. no* k S j** / ■/“" *#***.' Così foprai baSh^ 1 c qiI - efta Accademia del Cedi- taratSrf^n PintU ?' C fótte ili caratteri ben grandi quelle parole dell' Apoftolo Si Paolo' al iuo difcepoloU vita ( i Ti » 6y é ** eterna **«* ** stes&s * 4 tua- Die 404 Z? Accademia tuale, che ha per fua mercéde la vlttfc eterna: il che efier ci deve d* un for- tifluno filinolo perchè combattiamoge- nerofamente le nòftre paflìoni, e aflog- gcttiamo li noftri difordinati appetiti > mentre come c afllcura V Apoftolo , li patimenti di quefta vita non fono da paragonarli alla gloria , che fperiamo nell’ altra» , v _ La feconda cofa che devo loro ag- giugnere fi è, che il medefimo Plato- ne veggendofi d una compleifione for- te e robufià, e temendo , che il fuo corpo non faceffe qualche oliatolo al fuo fpirito nello fiudìo della Filofòfià* fcelfe per luògo della fuà Accademia un dìftretto paludofo e mal l'ano pet ifmagrire e indebolire la fua buona e gagliarda complefrionc , affine di recar ■maggior forza allo fpirito fopra le fue paliioni con T abbattimento di quelle del fuo corpo. , Or fe un Pagano ha ratto tanto > che dovrano fare i Criftiani ? Sarebbe •. in vero una cofa ben vergognofa, sve- glino ri cu fafiero d’elfere di quefta Ac- cademia, perchè non vi fi tratta fe non di ciò, che fdfte a infievolire il. corpo per fortificare lo fpirito, e ad afiog get- tare i fregolati appetiti per render 4 a ra* 4 ^ Combatti*». Spirti tale. 405 ragione più fciolta , e libera nelle fu? operazioni , quello, io diceva, farebbe un procedere beri da vile , e che non mi debbo in verun conto afpettare per Io meno da coloro , che Sanno qual- che defideriò per la virtù , e che pen- dano* e riflettono qùalchè volta alla ri- compenfa^ che ih Cielo ila preparata * Colóro, i quali ii sforzeranno debi- litarli a combattere generofamente fot- ta le infegnc di Gesù Crifto* 1 1 Z Aprimènto dell 1 Accademia del Comm battimento Spirituale . L A prima cola, che Gesù Crifto c ìnlinua nel luo Evangelio , per p CC i*vr C * P er ^ ez * one Criiliaria cori 1 altiilìnla iiima in cui la pone , è uà* ardente desiderio d’acquittarla . La pa- ragona egli ad uri tei oro nafcotto , e 3, hria gemma preziofa per infegnarci il di lei guitto pregio, e per farci ve- der j* ? • * no ^ rò ardore nella ricer- ca di lei giugnere deve fino alla tota- le rinunzia di tutte E, altre cofe. Dopo d’averci fvelato il pregio ed il valore, di .quella perfezione , e d' a- vwcene impilata la brama con quelle: 7 amili rudi ni i un’altra ce he ad-' - 2 5 dna , Digitized by Google * , 4 © (5 " li Accademia ~ *; ita, la quale pone alla difperazione K. Codardi è gli oziofi, quando per altro Con erta c' infogna il modo, d’acquiftar- là, imperciocché ce rie parla egli inve- ri luoghi del fuo Evangelio fotto il Simbolo* d’una guerra e d'una batta- glia, in cui non biiogna aver meno di coraggio che di forza ( Mattivi 1 1. ) • Egli dice in un luogo , che il Regno* de' Cieli s’acquifta con la violenza, e che non T ottengono fe non i generori e forti ( Matth, io. ); in un’altro, eh* egli non è . venuto al Mondo che per accendere il fuoco d’uria guerra impla- cabile tra i defiderj delta carne e quel- li dello fpirito ( Luci 14* v, 3 1. )> ed in un’altro ci addita la cautela e dire- zione neceffaria a quella guerra , infe- gnandoci il fegreto di renderci invin- cibili con l’efempio d’uri Re, il quale Volendo portar le lue armi in paefe ne- mico, confulta co’fuoi coniglie ri pri- ma di porri in campagna, fri non aven- do che dieci milla Uomini , debba e polTa andare ad invertire un’altro Prin- cipe il quale gii venga incontro con ventimila, e chef temendone un’ infeli- ce erito* rifolve dì ricercargli la pace , e gli invia melfaggiéri a quefto effetto? quindi conchiude , io «vi di$o quefto , ' pgt- Ècl Cojnbdtttm . Spirituale » 467 perchè vi è di dovere , che intendiate bene, e Tappiate, che' lo ipogeamente, é volontaria rinunzia di "tutto ciò che r Uomo 1 può avere, e di tutto ciò eh’ égli e , non è meno neceflaria a miei feguaci per la lor perfezione, di quel- lo forno gii Uomini ed il danaio per la guerra. Eccellente lìmilitudinein ve- ro] con là quale Gesù Grillo ,, in cui raccolti Hanno tutti li tefoti della feten- za e della vera fàpienza , c infegna , ' Ohe là forza ed il danaro' non fono più neceflarj ai Principi per, far la guerra Contro i Potentati della terra, di quél- ino ua neceUàrió ad ufi Cridiano' il di- itacco da tutte le cofe, per far lagner- ai contro i vizj e le potenze interna- li j e che ficcome l’oro ed il ferro fa- ti 0 . per l’ordinario li due principali dró- ménti y che fervono a conq iridare gli Imperj del Mondo 5 così la povertà, il difprezzo delle ricchezze e di fe me- defìmo * e la mortificazióne delle no- /tre pailìoni lono i mezzi piùficuriper gìugnere alla conquida dei Regno de' Cieli 1 • b ordine, che tiene Gesù Grido per iftruirci fopra una verità sì rilevante è quello dello, che noi dobbiamo olièr- Và*e per approfittarci di quedi infegna- 1 # metF 408 Z? Accademia menti. Primieramente dobbiamo con-* cepire un* alta Ili ma della perfezione Criftiana, ed apprezzarla, non folàmen- te più di tutti li tefóri della terra, ma ancora più di tutto ciò, eh" è meno di Dio; dobbiamo poi accendere nei no- ftri cuori un 3 ardente brama di quella perfezione , efiendo certi , eh’ ella ci farà data a mi fora del defìderio, della fame, e della fete, che ne avremo, a- vendo detto noilro Signore ; Beati quel- li) thè hanno fame , e fete della* tufi tuia, ìmpércìdcchè faranno fat oliati ( Matth^s* •v, 6. ) ; finalmente poiché per farne ac- quifto, e poflederla è necefiario., che prendiamo Tarmi, e ci rifólviàmo afi> ilenere una guerra, che ha mamme sì diverte da quelle degli Uomini, come fono di difprefeiar le ricchezze, di ri- nunziare a noi lreili e a tutte le cofe * di mortificare lì noli ri difordiriati appe- titi, e domare le tìoftre palfioni, e poi- ché abbiam duopó di condotta; di Con- iglio, e definizione per acqui ilare gl* indirizzi neceflarj ad una guerra fcì dif- ficile, e perigliofa, dobbiamo impiega- re tutte le tìoflre cure e fóllecitlidirii per edere ammaeftrati , e beh addeflrati in quella milizia di maniera , che nulla ignoriamo di tutto ciò , che rifguarda 2 )éi Combattimi Spirituale « 40^ Un* affare , ed un’ efercizio sì impor- tante. .. Il Precettore di ^uert* Accademia è Gesù Crifto, poiché tutti gli ammae- ftramenti che vi fi danno , j noli fono che la di . lui medefima Dottrina , e tutti gl 5 indirizzi che vi fi prendono , fono cavati dalfefenipio di lui -, e de' Santi che 1* hanno perfettamente imita- to, ed i Squali hanno potuto dir con S. Paolo fiate imitatori noftrì , come noi lo fi amo di Gesù Crifto ( 1. Con ir. tt. iJ) • Il Combattimento Spirituale ridotto in efercizj è il libro * di cui fi deve tifare ih queft 3 Accademia . Inciafcuna Aflemblea fi prenderà lina giornata di quélH efercizj e ficcome ciafcuna gior-, nata è comporta di quattro efercizj , d* lina le^iorte fpirituale , e finalmente del frutto > che fi può raccogliere da tutte quefte 'cole, quindi li radunati nell J Af- femblea ragioneranno per ordine , co- » ine abbiam detto nelfiftituzione di que- lla Accademia: li quattro primi riferi- ranno ciò che fi contiehe ne" quattro efercizj, il quinto dirà ciò * che avrà hotàto. nella Lezióne Spirituale , e il fefto interterrà la compagnia fopra il frutto, che fi può raccogliere da tutto ciò, che farà fiato detto; dopo di ch« fip*- > * la, che deplora^ S. Paolo lctivendo al lla è la fchiavitù del Demonio, il qua- le tiene lchiavi ne’ fuoi lacci coloro ,, che ubbidiiconq alle proprie pa T)el Combatti m. Spirituale . 415 polche con una deplorabile tirannìa fi- gli fc ne ferve come di tanti fcHiavi , eligendo da loro tutto ciò, che vuole. Rilbgna dunque far F ultimò sforzo 'per llabilirfi in quelle belle difoofizioni, e attendere in quella guerra la ricoinpen- fa, che infallibilmente ottiene un Sol- dato eh" è generofo , e che combatte per la eternità v Oh quanto e amabile quella guerra ! poich’ ella ricolma rii gloria, e di meriti coloro, che. dà /lei fono impegnati a combattere le pro- prie paflìoni , $’ eglino la efeguifeono con la collanza, e col coràggio , che devono * Oh quanto fono felici, efor- tunari. coloro , eh 3 entrano in quelle battaglie ! poiché Combàttendo diven- tano più forti , s* accollano più da vi- cino a Dio, dimollrano la verità e la fincerità della lorfede.* animano col loro efempio li più codardi alla virtù, e loro difvelàno gl 5 inganni del Demò- nio, e finalmente fi rendono degni di viver’ eternamente in compagnia degli Angioli, e de" Beati. Digitized by Google L’ Accademia PRIMA ASSEMBLEA 1 ' jfj elt Accademia del Combattimenti Spirituale i trattenimento primo. Sopra il primo Efercizió della.prun^ Giornata là che propriamente confi ft a la Vitti Spirituale > o là Perfezione Crlfi aita i ti tìtolo di queft’Efercizfea cl fe W* I der chiaramente, che 1 Autore del Combattimento Spirituale, e quello ; Che l’ha ridotto in Eferciz, , volendoci dare una perfetta cognizione ed idea della Viti Spirituale* e della ne Criftiana ; olfervando M medefimo Ordine, che San Dionifio 1 Areopagita, é dopo lui tutti li Maeftri e Dottori della miftica Teologia hanno oflervato per darci una perfetta cognizione di Dio. Imperciocché fe qùetti grand iu>i mini per Melarci nei lorolcntti qual- che idea della grandezza di Dio, fife- nò fervit con telice riufcimditc» del a negazione i e dell’ affermazione , .dell attrazione, e dell’attribuzione , cioè i i i 11 r t f 1 i Digitizad by Googl? Dtl Combattiti}* Spirituale • 41 f dire di quefte due sì differenti manieri, di parlare, là prima delle quali efpri- me ciò che Dio non è, e l’altra dichia- ra ciò eh’ egli è ì X Autore del Com- battimento Spirituale, e quello' di que- lli E lerci z; , volendoci far conofcere perfettamente ciò, eh 3 è la. Vita Spiri- tuale , o la perfezione Criftiana , ha giudicato a propofito d’irifegnar prima ciò, che ella p'ropri amente non e . Qiiefto primo Efercizio abbraccia cin-» que Confìderazionii la prima cafficura che la Vita Spirituale, o la perfezione Criftiana non confifte nella povertà, ó nello fpogìiamento di tutti i beni cite- riori, nelle mortificazioni , e patimen- ti, ne in alcuna cofa, che proceda dal corpo. Ella ci dimoftra, che non con- fifte la perfezione in fare molte opere efteriori avvegnaché di fua natura otti- me, ed eccellenti, come fono le ora-, zioni vocali , e meditazioni , afcoltar più Mede, vifitar Chiefe ed Altari , c frequentare li Sacramenti e per ricuperare ogni giorno nuo- ve forze contro i loro nemici « Final- mente bifogna» che facciamo tutte que- rce cofe con una intenzione tutta pura per la maggior gloria di Dio , e col lolo fine di piacere a lui, ' la terza Confiderazione ci difcuopre una verità importanti filma, ed è , che tutte quelle buone opere citeriori , e tutti quelli fanti eferciz;, i quali , fic- come abbiam detto, fono cofe buone e -ante di lor nafura > fono però di fo- , veiir l’Act&mt* anche? . yente ^ci^àperti reoforo., molto piu dei p^ c _ — — " — pel C&mbatt\m. Spirituale . 4*9 La quarta Confiderai one è un ri? gratto al naturale di quelli, che s’abu- / ’ fano di quelle «cofe efterìori sì fatta- mente, che riflettendo alle loro imper- fezioni non fapremmo più^avvifarli per quelli, che pi apparivano. Elleno fonp accennate per ordine in quella Confi- derazione , e per non ommetterne alr cuna, ne rinnoverete la Lezione pag. La quinta è la più importante, e co? me l’anima delle precedenti. Efìfa im- prime nei nollri cuori un fanto fervore per non lafciarci ingannare dalla nollra pattira corrotta attaccandoci Crìjliana , . ; S E avelli a dire qualch’ altra cofa di più di ciò, che di vifato nelle quat- tro confiderazioni che compongono quell’ efercizio. , per ifpiegarc in. che propriamente ftia ppfta la Vita Spiri- tuale o fta la perfezione Criftiana , fa- rei forfè come il Filofofo. Si moni de, il quale pregato da Jerone Rè dì Sici- lia a dirgli , cofa fofle ^Iddio , chicle un giorno di tempo, da penfarvi , paf- fato. il. quale ne domandò un altro,, poi un altro, ancora, e finalmente più che vi penfava, veggendofi più. lontano dal poter dire ciò. che folfe , confefsò la lira ignoranza, e proteftò con ingenui- tà e fchiettezaa, che per quanti sforzi egli facdfe in quella ricerca , ad altre più Del Combattìm. Spirituale. 421 piti non fervivano, che a fargli cono- fcere Tempre più, ch'ella forpaflava in- finitamente la capacità della Tua mente. La perfezione Cridiana ha quello di divino in fe delta , eh" ella può edere paragonata a Dio, in quanto ch'ella è un bene univcrfale, il quale racchiude tutti li altri beni in si eccellente ma-» niera^, che nulla v* è Fuori di Dio, che li contenga più perfettamente . Per la qual cofa non credo sì facile il poter dire ciò, ch'ella ha, e ciò ancora, che ir è (lato detto nel le confiderazioni di quedo fecondo efercizio, non è, che uno fcarfo abbozzo dei mezzi per ac-, quinaria piuttodo, che una perfetta di- pintura, e deferìzione delle lue eccel- lenti prerogative, e bellezze. La prima confiderazione c infegna , che per intendere perfettamente, in che confida la Vita Spirituale o fia la per-* fezione Criftiana, bifogna confiderare , a che ella ci obbliga verfo Dio , ver- fo noi dell! > e verfo il nodro profil- mo. Verfo Dio c'obbliga d’amarlocon tutto il nodro cuore, con tutta f ani- ma, con tutta la mente, ad adorarlo , a benedirlo , glorificarlo , e tributargli tutte le rcligiofe rimodranze ben do- lute alla fua divina Maedà col piùpro- A a fon- \ 4 1 £ L* Accademia, fondo rifpetto che ci fi a potàbile $ h* una parola, ella ci obbliga ad un’efat- tifllma oilèrvanza de’fuoi divini Com- mandamenti, ed all’ adempimento della fua fanta volontà in tutte lecofe.Ver- fo noi ftetà ella ci obbliga ad un fin- cero conofcimento dei noflro nulla e della noftra impotenza al bene, della noftra malizia , e della inclinazione , che abbiamo al male, e in conseguen- za all’odio dì noi fletà, affine d’affog- gettare più perfettamente la carne allo fpirito, li fenfi alla ragione , e la ra- gione a Dio* Riguardo al noftro prof- fimo efTa ci comanda d’ amarlo al par 4i noi fletà, ed a fervire con carità ed affetto coloro, che ci perfeguitano,che c’ingannano, che ci fono ingrati, con- siderandoli come ftromenti della bontà di Dio per farci innoltrare nella perfe- zione , e per operare la noflra eterna faiute } in una parola, ella ci prefcrive 4* amar il noflro proifimo , come no- flro Signor Gesù Cri fio ama noi . Ed acciocché tutte quelle cofe fervano a renderci spirituali , la feconda confide- razione c’infegna di praticarle non per qualche vantaggio, o foddisfazione parr tìcolare, che fe ne poffa ricavare , ma femplicemente per la maggior gloria Del Combattimi Spirituale . 42$ di Dio, o perchè ciò gli è grato , é perchè tal è il filo beneplacito fenza fare rifieilione à ciò, che riguardi noi fterfìi t La terza confiderazione ci rappre- fenta una cofa molto importante , ed è, che la pratica di tutto ciò debb'ei- fere appoggiata ad urta ferma risolu- zione di non raffreddarli giammai nei iioriri efercizj, e che dobbiamo mifu- rare il noftro Spirituale profitto dalla maggiore o minore fermezza della no- lira risoluzione, credendoci più a me- no innoltrati nella perfezione Crilhana a mifura, che in noi fi mantenga pii o meno .colante quella risoluzione ; ond* è , che dobbiamo perciò Sempre domandare a Dio la grazia di non can- giarla giammai, rendiamo a Dio maggior fervigio , e gli faccia- mo cofa più grata, che fe conservan- done volontariamente alcuna nel no- stro cuore , faticaflimo giorno e notte A a z alla 4.z4 L'Accademia alla fallite delle anime, o fé forpafiaflt* ' mo colle noftre aufterità 'tutt 3 i rigori degli antichi Anacoreti ; perche Sebbe- ne lo zelò della cbnverfione dell 4 ani- me. fuperi quello , della mortificazione d alcuno dei noftri vani defìderj, non- dimeno riguardò a noi , devè cedere alla premura della noftra riforma , in- dubitata cofà efi'eiido , edere noi più obbligati a Faticare per la fpirituale noltrà guarigione) che a proccurare V altrui. • » TRATTENIMENTO IIL t 1 « i Sopra il terzo Èfercizió* & onde nafta in noi la necejfita dì coirli battere Le noflrc pàjjioni per gìiignere alla perfezione con la piratica delle Vir - tildi . L ’Apofioló San Paolo dopo d* ave* iftruito il fuo Difcepolo Timoteo, e divergi’ irtfegnato in che propriamen- te confitta la Vita Spirituale o la per- fezióne Criftìana, gli dichiara qual fìa ■Il Tenzóne ih cui c duopo entrare ne- ceflariamertte per giugnere a quefh per- cezione) dicendogli; Intraprendete il lo- ' 1 . ’ ' ... : dévr- ** * * ’b* , 4 -Digilized òy-4*onb ^3-ì bel Combattim* Spirituale» .devote combattimento della Fede , guada- gnate la Vita 'eterna * Egli .chiama que- lla Tenzóne , il . combattimento della fede, cqnciofiachè egli non e ^che pe tempo- della vita^prefente , che tutta ravvolge!! nell' ofcurita della Fede 3 ed è come una notte, , a cui fucceder de- ve il giorno della Eternità. Ecco il per- che dopo aver detto quello grande A- poHolo : Intraprendete , il lodevole com- battimento della Fede,. immediatamente foggìugne. Guadagnate la Vita eterna , in quanto che quella battaglia .ha pf£ fuo premio la Vita Beata , che non avra fine giammai ; W» L* ordine che tiene San Paolo nell illruire il fuo difcepolo e .Io Hello , che fi offerva in quelli Efercm ; , e ficcome 1; due primi ci hanno djmoltrato , ijl che corilìtlà la vita Spirituale o Cnttia^ nà perfezione, cosi il terzo c indegna, in che cònfiHa la guerra in cui jìamo impegnati, e donde nalca in noi lane-, ceflità di combattere le nollre pailionv per giugnere a quella perfezione. . Quel? Efercizio contiene tre conhde-; fazioni : la prima ci dimòHra , che vi fono due parti nell' Uomo, dai Teolo- gi chiamate la parte Superiore, e Ul- teriore . La fuperiore e quella che fi A a i - «la- by Google 4*«S E Accudenti» ' ehiama Spirito? o in ella racchiudelì/i Volontà con 1 Intelletto* il quale diri- ge e conduce li medéfima Volontà, e le ferve come di guida e di fanale. La parte inferiore e quella , che Animale « appella, e iti quella parte contieni! r appetito fermavo con la immagina- 2 ione , la qual' è come f Occhio di quell appetito, che lì muove al di lei cenno: in quello medelrmo appetito 1’ Uomo fperimenta undeci alletti , che emani iaitio paflionr o movimenti della tórta* cioè Y Amore, rodio , la tri- itezza, il gaudio, il desiderio, la fuga, il timore, 1 ardimento, la fperanza, la «tiiperazione , e la collera-* > v 1*3 feconda Confìderazione c afficura* cne quelra parte inferiore ed Animale «on tutte quelle paflìoni era perfetta-- inente foggetti alla parte fuperiore pri- . ^P ecCato v uu che per cagione di lui st bella foggezione fi è perduta, di^ manièra che ella rion ci viene refti- tuitaf pcf lo» Battemmo avvegnaché que- 1 . Sacramento fcancellir originale pec- aver - ?°a It0 ^dio- lafciarcf la ribellione del! nolfro appetito , afHncff ella ci fu un continuo cfocùù* di virtjì e motivod* bel Combattivi' Spirituale, 42,7 la terza Conlìderazionc c* infegna che da quelle due parti sì contrarie, e dalla ribellione della parte inferiore contro la Superiore- nafca in noi un^ guerra , che dura al pari della noftra mortai vita* che quella guerra li fa per render foggetta la parte inferiore alla fuperiore ,• cioè a aire ì la carne allo Spirita, il fenfo alla ragione, e la ra- gione a Dio : e in quello appunto con- ìillona li combattimenti , ne quali la pietà impegna coloro , che vogliono' piacere a Dio, e che sforzatili di Spo- gliarli dell’ Uomo vecchio per venirli del nuovo. Ella pure ci dirhodra* che in quella guerra non polliamo Sperare I ne pace ne tregua, actefo che abbiamo a combattere contro Nemici , i quali allora fono piu Spietati e fieri , quando ad efll fi cede o fon ricercati di pacef ne polliamo corf elfi fare tregua fenza efporlì a un danno di gran conseguen- za, imperciocché fe volendo fuggire il vizio e domare le nollre palfioni, ufia- mO qualche indulgenza à noi flelfi' , e fe c accordiamo il godiniento di qual- che terreno piacere, quantunque inef- fo non vi fia mortale , ma Solamente qualche leggero e veniale peccato , la guerra non laici era d’ edere vieppiù for- te. 4*8 i 1? Accademia te", e la Vittoria rara ed incerta, il per- ché fa di medìeri rifolverfì a non per- donarla ad alcuno de’rioftri appetiti, e sforzarli a vincere tutti gli {tegolati movimenti delle noftre paffiofti. Finalmente là terza Conlìderazionè ci rappreferità , che il noftró appetito fenfitivo è il Teatro di quella guerra Spirituale, in Cui liarho impegnati per tutto il corl'o di rioftra vita, e che in- torno a lui Raggirano ìe ordinarie fca- famuccie, che abbiamo contro le no- ftre paliioni j ché in elfo feguonò le cadute dei deboli j e le Vittorie de’ forti ; e per dir tutto in ima paiola + Che quello è lo" fteccato, ove lìam rin- terrati fihó dal primo momento del no- ftro nafeere ; cne iti quella guerra la fuga è imponibile , e che bifogria ne- cdfariàmente non folo combatteremmo 0 vincere, o morire per Tempre* TRAI- ♦ ' bel Combattivi . Spirituale. 41 ^ » , TR ATTENIMENTO IV. - • Sopra il quarto Efercizio. belle cofe che ci fono necejf arie m quejl a guerra* 1 n * 1 m 1 ^ • | 0 Apoltolo S. Paolo condottò ferri- I j pre e mollo da un medefimo fpi- rito , offerva Tempre lo Hello Metodo v - ne* fiìoi infegnarrienti. : e lìccome ani- 1 maeltrarido il fuo Difcepolo , dojio a- vergli di moftrató in che propriameiltÉs confìlta la Criftiana perfezione, palTa à ragionarli della guèrra , che ha dà iti* traprendere per giugnere.a quella pér- fezione 5. così iftruerìdo i novelli Cri- Itiani d'Efelo infegna loro di quali armi fervir li debbano nei loro com- batti menù, e nel fefto Capitolo , tómé in un‘Arl'enalè Spirituale tutte vi li ri- trovano t Un'Ordine in tutto fomiglievole ÌÒ ravvilo in quelli Efcrcizj , il primo ed il fecondo c harinó recata una grari co- gnizióne della vita Spirituale fc perfe- zione Crillìariaj quello additandoci ciò cn ella non e, c|ueltó. ciò che ella è a Il terzo ci dà a divedere > ,in che ftia : • * 4 ' t ** 4 ì i . V l Digitized by Googl 13® j} Accademia pofta la guerra , che ci conviene a b-> bracciate per giugnere à quella perfe- zione] e il quarto c* infogna le cofe , che ci fono neceffarie in quella guer- ra, e Jé Ai*mi * con le quali abbiamo a combattere per giugnere al pofledi- mento di sì gran bene* Quello Efercizió non è comporto * che di due Conliderazioni ; La prima c ■ infogna, che abbiamo duopo di cinque cofe in quella guerra Spirituale d’ una collante rifoluziotte* d'un gran corag- gio, d’Armii di direzione, e d’ ajuto* tifa ci dimortra, che bifdgna prendere tìuertd forte rifoluzioile dalla neceffità della nó-lra condizione e natura * che C’impegna in una guerra, che non pol- liamo $ fuggire 5 che bi fogna trarre il Coraggio e la forza per combattere da tini verace diffidenza di rtoi rtclfi , e, . di una grati confidenza in Dio, tenen- do per certo* ch'egli é con hoì in tut- te le riortre battaglie per garantirci da ^(dalurtque danno * purché nodriamo lidi perfètta confidenza nella fu a pof- fanza* nella fua Sapienza , e nella fui infinita bontà : In quanto alle armi , . quella prima Conriderazionc^ c infogna in primo luogo, che giacché entriamo in quello Mondo, come in un campo . . — Chiù* ’ Digitiz ed by Godale Del Combanim. Spirituale. 451 chiufp 9 ove bifogna neceflariamentè combattere 9 dobbiamo tempre tenere il no Uro Spirito dilpofto e preparato contro qualunque aliaito 9 e camminar femore armati per difenderci dagli at- tacchi de noftri Nemici 9 concioilachè dalla corruzione della noftra natura 9 dall' invidia dei Demonj, e dalla mali- zia degli Uomini non ci polliamo ap- pettare) che nuove forprefe. Infecon- do luogo vi rimarchiamo , che le Ar- mi di cui ci dobbiamo premunire 9 fo- no la relìftenza, e la violenza , fono quelle armi pelanti in vero, e difficili ad adoperarli, ma pure fono affatto ne- qelfarie . Quanto alla direzione > per Servircene a dovere dobbiamo prender- la dalfefempio B Ir TRAT- Digitized by Google 434 V Accademia ■■ TRATTENIMENTO V, ' Sopra la Lezione Spirituale del ; primo giorno. * i coraggio, della fona , e della rìfo- ' /azione , che ci fono necejfarie in- qne^ , fio Combattimento Spirituale* N On è fuor di ragione, che Tapri- ! ma lezione Spirituale tratti del foraggio j della forza, e della ri ibi u- , zione, che ci fono jieceflarie in quella guerra contro le noftre pacioni per for- marci nella Vita Spirituale^ nella Cri- ftiaoa perfezione colla pratica delle vir- tudi, eflendo quelle le prime cofe, di cui abbiam duopo in un’imprefa , §ì im- portante, e in cafo non foiìimo alme- no Riabiliti in quelle fante difpofizioni, egli è certo , che non (blamente' non potremmo fare alcun progreflo, ma di j piu faremo fempre da capo ogni gior- no, poiché lenza un coraggio del tut- to magnanimo, e fenza una rifoluzio- 1 ne immutabile non potremmo lungo tempo perfeverare nei difegno di rinun- ziare incelfante mente a noi (ledi , ne combattere i nemici} i quali non ven- gono •Pipiti 7 by.Co £ I C Del Combattivi, Spirituale, 41 ? gono mai ad alfalirci fe non con le lu- singhe, ed attrattive della fenfualità per Sorprendere la hoftru ragióne . Ma co- me che io Rimo quello ragionamento al fonimo efficace, quindi giudico che ha per elfervi più profittevole nè rino- viate la Lettura, che di narrarvi in ri- ftretto ciò, che contiene j egli -è per lauto alla pagina 4 ?• degli efercizj. TRATTENIMENTO VI. * >1 • ... Del frutto della prima Giornata • L I frutti che polliamo raccogliere da quelli trattenimenti fopra li quattro efercizj * e fòpra la Lezione Spiritaale della prima giornata di que- llo Combattimene Spirituale ridotto in efercizj fonò fi gradai è riguardevoli , che fe àveffimo la bella , forte d' efler fedeli nella pratica degl' infegnamenti , che in efifò ci vengono dati, avremmo fatta più della metà del Camminò del- la prima giornata, e potreffimÒ dired' aver incominciato d* onde molti appe- na finifconò j e fé ; il nòflro- pfogrefla corrifpòndelTe a sì felice principio,- fa- remmo ben tòno liberati dalla fchiavi- tù, delle nollre paflloni , e in poco tem- po toccheremmo le meted’un'altiflima perfezione# . «. \ Bb 4 il >y Google '4 3 6 I? Accademia li primo frutto che polliamo racco- gliere da quelli efercizj, è la cognizio- ne che ci. vìen data della Vita Spiri- tuale e della perfezione Criltiana . Que- llo frutto è di grandilfima Importanza, e per difetto di quella cognizione mol- ti anziché inoltrarli nella perfezióne , per quanti sforzi abbiano fatti, ne fo- no rimalli ben lontani ; .Sapere dov’ è un Teforo è lo Hello , che averlo per la metà già ritrovato, e il noli faperló egli' è quali un cercarlo inutilmente : .«iella fteifa maniera le li conofce , in che di certo lìa polla la vera virtù , egli è in certa giù la un averla di già acquillata, concioliachè ima buona vo- lontà illuminata da quella cognizione . tende incontanente a quello tergine * e v'indirizza tutt i luci efercizj , lad- dove non lo fapendo, ella non può che ingannarli,. e : per conseguenza Smarrire la llrada ed il fentiero, che batter do- vrebbe per giugnervi* _ Quello primo frutto ne produce uri* ..altro non meno eonliderabile , ed c di non attaccarli mal fernpolofatnente al- fa pratica di certe fcofe elleriori , e di non tifarle fe non con diferezione e « prudenza, e con una grande' libertà di Spirito, non le conlìderando fe nonco- c.' i me 'ùQoyC - * * % - I - X>*ì Còmi Attlrn, Sprillici'. e . 43 7 jné mezzi per vincere le nollre pallio- rii é per praticare [più agevolmente le Cridiane virtudi. t . * Il terzo è di confervare nella riòltra memoria una particolare jemìnifccnzx dei vizj , ai quali foggiacióno coloro > eli è affettano quelle cofe effe ri ori , e che vi fi attaccano di troppo, per aver- li in orrore, ficcome pure il loro (la- to, che Dio abborrhce , e nel qitale accadono fpaventeVoIi cadute. Il quarto frutto che ne dobbiamo raccògliere fi è di praticar fedelmente tutto ciò, che abbiamo di vi iato nel, . fe- condo trattenimento fopra il loco lido efercizio, il quale ci fpiega. , jn che pròpriamente confida la vita Spirituale e la perfezione Cridiana, regolando fo- pra quede pràtiche il nòdro tenor di vita . \ Il quinto è di fervirci beri* a dovere della refidenza e della violenza eoa tutti gl* indicizzi sì chiaramente accen- nati nel quitto trattenimento fopra il quarto efercizio, come d* armi Tempre vittoriofe , che iono le più uiate in quedo Spirituale Combattimento,* e di inarcare di pedaggio le cinque cofe , che ci fonò neceifarie, vale a dire una fotte rìlolljzione , un gran coraggio > > ie • I Digitized by Googfc L' Accademia .. ; ié armi , la direzione , e gli awti t ictat nsffiss£ asai» “luto ?»i” «» %FStÈ£Sk to de’noftri trattenimenti nella leconda ran'jri3.nziit » in cui bisogne , raaanaii^a ? . _ j.u* ;* rmpU-a.oror fi voS^prendS l{J|* libro degli eferciaj « chietina in giro faccia la leeone éfercizio, o del i oggetto, fopra. gli toeberà a ragionare. Fine dell’ Accadenti» del Contatti-' mento" Spirita Me» , . Titola degli Efercizj; e Lezioni dei dieci Giorni che fi contengono in quello Li* bro del Combattimento Spirituale* INTRODUZIONE, ' * Dell* Umiltà di quelli EJercizj , e delle par- tì thè li compongono . 1* GIOR. Della perfezione Criflianà , del- la guerra , che dobbiamo fare alle nojlrè pajftonii et*' pag. * ESERC. V In che propriamente non confi* Jle la Vita Spirituale , ec, ibi d- ESERC. I». In che propriamente confifla Id Vita Spirituale , ec. . , 1* ESERC. III. Donde Hafca in noi la necef- fità di combattere le noflre paloni ec. i i ESERC. IV. Delle cofe t che ci fono necef farie in quefla guerra * n Le Lezione Spirituale pel primo Giorno * Del coraggio , della forza, e della rifolu , - , tione* } ... , j «7 II. GiOR. Di cofe , c«i dipende id , gran parte T efito delle noflre vittorie. 40 ESERC- I. Della diffidenza di nòifleffì ib„ ESERC. II. Della confidenza i che dùbbia w * ma avere in Dio - 46 > ESERC. III. La maniera d‘ acquìflar tutti ■ . infieme la diffidenza di noi Jlejft . 5 r ESERC IV. La maniera di conofcere , fe k operiamo veramente con una fincera dif. , fidenzd di noi fi e (fi , ec» 56 La Lezione Spirituale pel fecondo Giorno. • Della grazia , eh' e il primo nece/fario foc* • corfo in quello Combattimento > 6 a III* L i Digitized by Google I '■ 44° * j a/ ili. GIC5R. QuaI maniera fa duopoàifpory re il no flro intelletto, ec* ' ESERC.. I. Come fi debba, purgare il * 0 d r0 intelletto dall * ignoranza . , '•« ; » ESERC. H. Ciò che bifognd off e - ■ . ESERCi lHi A fi * 7 * ftro intelletto da ogni cr ,^'P 1 ' ’ e tl . vl r ’L. 'imaginazione . 8 rO 2* Cautele , c£c ci /e»c «ecc/^ ^ V*r;e 2ft gaetfo Combattimento . lof É$EKO- I. JU regolai che e di ben ‘indirizzare la- .ne/ira intenzione , ec. ESERC. lì. Òwc 7* *» P™/*;. ; f/J , c£c dpf/0 abbiamo della purità d y intenzione . ec. ^ - A . f 10 ESERC. 111. Delle due 'Volontà centrane , ^ che fono in noi , ec. .. .. . *?* ESE R C. IV. L* maniera ai combattere con- . tro i movimenti de [enfi , cr. ( ’ •_ , ^ t la Legione Spirituale pei quarto Giorni . T>clV amor di Dio . . • . - . * 1 - 7 V. GIOR» D* alcune cautele , c»e et J fino * nece/farie in. quefio , Combattimento . 144 ESERC. ì. Ò.M0* dobbiamo Riportarci i ibtd. ESERC. II. La maniera di refi/ìere ai moti ' fuèiianei dèlie Jtope pa/fiow , ^ A I4£ ESERC. III. Df//« cùfiodta det Jen(t nictj* farifsimu . / . «. .• ESEC. JV. £g iW^gr/g per combattere la negligenza e ^ ,ói llQitized by Google ■ : »>»'£* tomùnfurfu J-,^ m [ c0 ’ c "‘ “ ! ^“ l - */Rc f. .m bserTh ;w! .' • ' ^mUtnre^T "***' %->£&CdV.DelU diverCa n ' **' l " i.£«y.*»ctrt‘Kz's2 , y "Jteà^K'a vtti'fels s "'“^ • ÉSERC 3i La ^LezTone* 'pbiiijogn* cenfe^rlìi ' eI j™° C orni! pene interne' e, ■* P*ee del CHore ntUe vili. GiOR. V/L.7- - ‘ . ' *«? ESER.C, i ES£RC. !. Qua li fieno gli ef ereizf , coi quali acquift eremo più ftcur amento , e in minor tempo le virtù crtfliane , oc . ibid* ESERC, li.. Delle difpjòfizioni più neceffarie per acquiftarè le virtù.. • ÉSER.C; III» Che hon fol amente non bi fogna. fuggire le occafioni ài praticar le virtù . i9t EsERC.. 1 V* Che non bifogna punto deterrai • 'pare il tempo . • . 8 Là Legióne Spirituale pernottavo • forno. Delle armi , che ci fono neceffarie in quejló Combattimento*, et * - tot lx. GIOR ' Itegli art'fiz) > de’ quali [ì ferve * il Demonio in què/lo Combattimento • ÈSERC i Z Deiy Ordini cheofferva il Ùemó i, mo nelle fue battaglie , ec. , ibid» ÌSEftC. II» Delle arti, di cui fi fervè il De* y toìoviói • . i . . ... x ÌSERC.III. Detle artiche ufa il Demonio . 3*4 feSERf , V. per qual cagione i nofin buoni proponimenti non abbiamo d'ordinario il M. effetto i ... ■ - 31* , La Lezione Spjricaalg per la nona r Giornata degli Etercizj • . ,, Selle diverfe forte d' orazioni • ^ - ^332 X. G'QR» D ’ alcune altre arti , di cui / Ve il Demònio . , ■ , . . . ESERC. I. D 1 una f otti lift ima alluni a del t Demonio. r ÈSERC. IL Dell " indifcretezzà , ch l e un aU tra inganno del Demònio ... . ESERCÌ. III. Di un * altra arte, di cut il Demonio fi ferve, eh $ d infinuarci catti . W concetto del n offro prof ùnto . j 6 * Digitized by Google 44 ) IV. Degli jfr afa gemmi , de' quali T fi ferve il Demonio contro color o , che hanno 'acqui data la virtù , e fono gì perfezione , per farli cadere da lìce flato , ec, • , La Lezione lunti alla quejlp fe , 16S Giorr.o . spilla divozione fenfìbile, delle Aridità , ec, che d provano nell' Orazione . 377 X' Accademia del Combattimento Spiritual le ridotto m JEferctzj , 591 V Aprimento dell ’ Accademia del Combat . timento Spirituale , 40S PRIMA ASSEMBLEA. Dell* Accademia del Combattimento . 414 Trattenimento f. (opraTT primo Efercizio della prima Giornata* In che propriamente confida là Vita Spiri- tuale , 0 la perfezione Cridiana. ibid. Trattenimento U. fbpra il II, Efercizio . In che propriamente conjijfa la. Vita spiri * t fiale > 0 h perfezione CrifltànaV A io Trattenimento III. lopra il HI. Efercizio . D'onde nafca in noi ' la necessità [di com- battere le noftre paf sioni . 42.4 Trattenimento IV. fopra il IV. Efèrciziò. Delle cofe , che ci fono neccfjarie in queda guerra', ' 429 Trattenimento y. fopra la Lezione Spiri- tuale del I, Giorno . Del coraggio , valore , e riduzione , che ci fono mceffar) in quejlo Combattimento, 4)4 Tratte nimento Vi. p pel frutto della prima giornata . * 45 c NOI NOI RIFORMATORI l dello Studio di Padova. A Vendo veduto per la Fede di Re- vifione, ed Approbazione del P. Fr. Paolo Tomafo Mannelli In^uijìtor del S'Officio di Venezia nel Libro intitolato È Combattimento Spirituale del V. p, TX Lorenzo Scapoli C. R. jH. ridotto in dieci y giorni et. trafportato dal Prancefe M. S. non v’efTer cos’aldina contro, la Santa Fede Cattolica, e parimente per Atte- flato del Segretario Nollro , niente con- tro Prencipi, e buoni coflumi , conce- demo Licenza a Zuanne Tevernini Stam- pai or di Venezia , che polli eflfer Rampa- to, ofTervando gl 1 ordini in materia di Stampe, e prefentando. le {olite Copie alle Pubbliche Librarie di Venezia , $ di Padova. •• Dat. li 30. Settembre i74^« ( f. Alvife Mocenigo 2. Rif. ( f. Zuanne Querini Pr. Rif, Digitlzed by Google \ 95.^3225 r 'i j &
Tuesday, December 17, 2024
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