CAMPANELLA
Sulla necessità di una lingua artificiale capace di una maggiore esattezza espressiva rispetto alle lingue naturali scrisse brevemente anche Tommaso Campanella quasi un secolo più tardi, nel
1638:38 Tommaso Campanella nacque il 5 settembre 1568 a Stilo e morì il 22 maggio 1639 a Parigi. Frate dell'ordine domenicano, si dedicò allo studio della filosofia e delle scienze. Durante gli anni giovanili compose la Philosophia sensibus demonstrata e il Del senso delle cose e della magia, opere di stampo sensistico, animistico e mistico, in linea con gli scritti e i pensieri di altri studiosi di quegli anni. Accusato più volte di eresia, fu prigioniero del governo spagnolo nei Castelli di Napoli per 27 anni. In questi anni l'attività scrittoria fu prolifica e portò a compimento alcune tra le sue opere principali, tra cui la Philosophia rationalis. Egli è maggiormente conosciuto per aver scritto La città del sole (1602).nell' «Appendix de philosophicae linguae institutione», parte finale della terza sezione dedicata alla grammatica filosofica del volume intitolato Philosophiae Rationalis partes quinque.Videlicet: Grammatica, dialectica, retorica, poetica, historiographia, iuxta propria principia egli recita le sue considerazioni in forma di decalogo:
1 Siquis novam linguam philosophice constituere vellet formare literas debet consimiles instrumentis: et sufficientes absque variatione in copula vocalium cum consonantibus ut in I. lib et in Poëtica docuimus. / 2 Imponere nomina ex rerum natura et proprietatibus. / 3 Verba omnia ex nominibus derivare et unius coniugationis omnia excepto substantivo: et omnia tempora omnibus tribuere, et ordinare ea ex actibus essendi, existendi, operandi, agendi, et patiendi. / 4 Participia praeteriti, et praesentis, et futuri tam activa quam passiva, tam actualia quam potentialia. / 5 Pronomina omnia iuxta omnes species suas: et non dissidentia. / 6 Adverbia ex modis, locis, temporibus et circunstantiis actuum addere. / 7 Adnomia vero ex circunstantiis et respectibus. / 8 Coniunctiones temporales, locales, sociales, dissociales, continuativas, conditionales, et alias, ut suo in loco dictum est. / 9 Casus omnes distinctos in fine, et articulos ponet. / 10 AEquivoca, synonima, et metaphoras abolebit: cunctis rebus proprium dabit vocabulum, ut tollat
confusionem.39TOMMASO CAMPANELLA, Philosophiae Rationalis partes quinque. Videlicet: Grammatica, dialectica, rhetorica, poetica, historiographia, iuxta propria principia, III, Parigi, presso luvannem Dubray, 1638, p. 152.
Si noti che, rispetto al testo originale, nel brano sopra riportato è stata sciolta l'abbreviazione [&] in [et] e sono state distinte le [u] dalle [v].
La traduzione in italiano è: «1 Se qualcuno vuole costruire filosoficamente una lingua nuova, deve concepire le parole del tutto simili a degli strumenti: e valide al di là della differenza nella composizione delle vocali con le consonanti come abbiamo insegnato nel libro I e nella Poetica. / 2 Deve imporre i nomi conformemente alla natura e alle caratteristiche. / 3 Derivare tutti i verbi dai nomi e tutti di una coniugazione eccetto il verbo essere. Assegnare tutti i tempi a tutti (i verbi) e ordinarli secondo le azioni di essere, esistere, fare, agire, subire. / 4 I participi al passato, presente e al futuro tanto alla forma attiva quanto passiva, tanto attuali quanto potenziali. / 5 Tutti i pronomi in accordo con le loro specie: e non vi siano opposizioni. / 6 Aggiungere gli avverbi secondo modi, luoghi, tempi e circostanze delle azioni. / 7 Aggiungere gli aggettivi senza dubbio secondo le circostanze e le considerazioni. / 8 Le congiunzioni temporali, locali, sociali, dissociali, continuative, condizionali, e altre, come si dice opportunamente. /
9 Porrà tutti i casi e gli articoli distinti alla fine. / 10 Cancellerà le parole equivoche, i sinonimi, e le metafore: darà un nome proprio a tutte le cose per eliminare il disordine».
Il lavoro di Campanella appare una grammatica universale in germe che, pur non fornendo esempi pratici, esemplifica chiaramente la forma che la potenziale lingua internazionale (si suppone di base latina o di sua derivazione) dovrebbe avere. Thomas Frank sintetizza così la proposta: «sopprimere le parole equivoche, i sinonimi, le metafore; a tutte le cose darà un nome proprio per eliminare la confusione, che sembra bella, mentre è una magagna che è andata crescendo; l...] assegnare i nomi seconda la natura e la proprietà delle cose».*° 40 THOMAS FRANK, Segno e significato. John Wilkins e la lingua filosofica, Napoli, Guida, 1979, p. 44.La grammatica cosìcomposta diviene allora strumento della buona convivenza civile e della corretta condivisione dei
saperi.
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