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Monday, October 28, 2024

Grice e Tommaseo

 TOMMASEO  Al dibattito sulla lingua universale partecipò marginalmente anche Niccolò Tommaseo nel 1830, quando pubblicò il Nuovo dizionario dei sinonimi della lingua italiana?'   Tommaseo nacque a Sebenico nel 1802 e morì a Firenze nel 1874. Scrittore e lessicografo italiano, fu intimo amico di Alessandro Manzoni. Conseguì la laurea a Padova nel 1822 per poi tornare nel paese d'origine e iniziare la sua carriera di scrittore. Visse a Firenze, Parigi, Nantes, Venezia, Torino. Tra le tante opere, diede alle stampe anche il Nuovo dizionario de' sinonimi della lingua italiana nel 1830 e il Dizionario della lingua italiana nel 1865-79. Nelle prime pagine dell'introduzione, ragionando sul senso delle parole, asserisce che sarebbe utile ordinare le parole in un dizionario dei sinonimi secondo l'ordine delle idee che essi contengono, di modo che ogni termine si trovi accanto ad uno che esprime un concetto simile o che deriva dalla stessa idea.Un dizionario dei sinonimi filosofico, in cui spiega che «tutte queste voci potrebbersi numerare; e potrebbe il medesimo numero rappresentare la voce corrispondente in tutte le lingue (assegnando alle voci che corrispondente non hanno un segno di frazione o un segno composto); il qual numero da ciascun lettore sarebbe tradotto nella lingua propria: e se ne avrebbe una lingua universale di cifre, comoda assai»80   TOMMASEO, Nuovo dizionario dei sinonimi della lingua italiana, Firenze, presso Gio. Pietro Vieuusseux, 1838, p. 59.e grazie al quale, dati i seguenti numeri e le corrispondenti idee - 1. Desiderio e odio; 2. Desiderio solo; 3. Desiderio invincibile di natura; 4. Intellettuale; 5.  De' bruti; 6. Turpe; 7. Desiderio del bene altrui; 8. Del bene de' nemici; 9. Desiderio abituale; 10.Vivo; 11. Men vivo; 12. Interno; 13. Significato di fuori; 14. Di minore a maggiore; 15. Di maggiore a minore - potremmo esprimere il concetto di 'amorevolezza' tramite i numeri 2, 7, 11, 13, 15, essendo questa «segno di desiderio non vivo, del bene altrui, e per lo più di maggiore a minore».81  Un progetto di lingua universale che non avrebbe quindi un sistema fonico utile alla comunicazione parlata, ma resterebbe espresso soltanto in forma scritta. Sebbene possa sembrare un sistema piuttosto preciso, comporterebbe l'uso costante di un vocabolario, vista la difficoltà con la quale qualsiasi essere umano imparerebbe una tale mole di numeri e idee corrispondenti.

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