I progetti successivi e l'influsso del Latino sine flexione di Peano
Nonostante la fama inferiore rispetto ad altre LAI, è innegabile che in seguito alla pubblicazione dei lavori di Peano, per tutto il Novecento italiano si assisté a una proliferazione dei progetti di interlingua di base latina, ispirati proprio a quella del matematico piemontese: i numerosi tentativi sono testimoni del fatto che molti esponenti della comunità degli eruditi italiani condivideva il pensiero che la lingua latina, opportunamente modificata, potesse divenire il
mezzo perfetto per la comunicazione tra nazioni.Per i primi tentativi di emulazione si devono aspettare meno di dieci anni, quando il medico italiano Giuliano Vanghetti, esperto di lingue moderne e internazionali, pubblicò le sue proposte di carattere esperantido, il Latin-Ido e il Latin-Esperanto (1911):156 Con il termine Esperantido si intendono quelle lingue inventate ad uso internazionale che presentano un certo
numero di caratteri tipici dell'Esperanto.entrambe si configurano come commistione delle idee di Peano e di altri sistemi stranieri, presentando un vocabolario di base ispirato al Latino sine flexione accostato rispettivamente alla struttura grammaticale dell'ido e dell'Esperanto. Nel 1922 - mentre era membro della commissione (nominata dalla Società Italiana per il Progresso delle Scienze) che doveva occuparsi della promozione dell'uso e dello studio delle lingue internazionali, commissione di cui faceva parte anche lo stesso Peano - pubblicò nella rivista Riforma medica anche un articolo intitolato «Questione de lingua auxiliario internationale
in Italia» a riprova del suo particolare interesse per la materia.
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