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Monday, October 28, 2024

GRICE ITALO A/Z G GO

 

Grice e Gobetti: la ragione conversazionale e l’implicatura conversazionale e il partito liberale italiano – il partito socialista italiano – filosofi contro il regime – filosofia piemontese – filosofia torinese – scuola di Torino -- filosofia italiana – Luigi Speranza -  (Torino). Filosofo piemontese. Filosofo torinese. Filosofo italiano. Torino, Piemonte. Grice: “Italian philosophy is political in a way pinko Oxonian one ain’t: Gobetti is the exception that DISproves the rule!” -- “Lo Stato non professa un'etica, ma esercita un'azione politica.” (La Rivoluzione Liberale.)  Considerato un degno erede della tradizione filosofico-politica post-illuminista e liberale che aveva guidato molte delle migliori menti dell'Italia dal Risorgimento fino a poco tempo prima, purtuttavia di stampo profondamente sociale e sensibile alle istanze del socialismo e di conseguenza alle rivendicazioni del movimento operaio, fondò e diresse le riviste Energie Nove, La Rivoluzione liberale e Il Baretti, dando fondamentali contributi alla vita politica e culturale, prima che le sue condizioni di salute, aggravate dalle aggressioni subite, ne provocassero la morte prematura a nemmeno 25 anni durante l'esilio francese. Gaetano Salvemini «Era alto e sottile, disdegnava l'eleganza della persona, portava occhiali a stanghetta, da modesto studioso: i lunghi capelli arruffati dai riflessi rossi gli ombreggiavano la fronte. (Levi, in «Introduzione agli Scritti politici di G.»,). Figlio unico di Giovanni Battista, commerciante, e di Angela Canuto, una piccola donna bruna e tonda, gentile e modesta, capace tuttavia non solo di grande abnegazione per il figlio unico che adorava, ma anche di strenuo lavoro e di sagace giudizio. I suoi genitori, originari entrambi di Andezeno, avevano aperto nel capoluogo piemontese una drogheria nella centrale via XX Settembre. Mio padre e mia madre avevano un piccolo commercio. Lavoravano diciotto ore al giorno. Il mio avvenire era il loro pensiero dominante. L'impegno del loro lavoro era di arricchire permettersi e permettermi una vita dignitosa. In quanto a me pensavano di dovermi dare un'istruzione, quella che essi non avevano potuto avere. Dopo gli studi elementari presso la scuola Giacinto Pacchiotti, s'iscrive al ginnasio Balbo: scrive di sé di quegli anni, in terza persona, che «gli pesava un'amarezza, uno sconforto, che nei ragazzi di dodici anni segnano inquietudini fruttuose. Si vedeva troppo poco stimato, troppo solo, troppo malsicuro del domani. Aveva dei dubbi strani sulle sue stesse attitudini. Un'adolescenza che s'ispirava a motivi così integrali doveva dargli una tragica forza. Trasferitosi poi presso il liceo classicoGioberti, dove conosce Prospero, sua futura moglie, ha per professori COSMO (si veda) e GIULIANO (si veda), un gentiliano che collabora alla rivista L'Unità  Salvemini. Questi gli ispira quei sentimenti di patriottismo e di interventismo democratico che sono propri del Salvemini, spingendolo ad anticipare di un anno l'esame di maturità per poter così andare, libero da impegni, volontario nella prima guerra mondiale. Einaudi La guerra è ormai conclusa s'iscrive a Torino, la stessa che egli aveva già frequentato, ancora liceale, per seguirvi alcuni corsi di filosofia. Tra i suoi insegnanti vi sono EINAUDI (si veda), da cui rafforza il suo primitivo, spontaneo anti-statalismo, in cui s'incontrano liberalismo, liberismo e quello stesso libertarismo che gli è congeniale --, FARINELLI (si veda), MOSCA (si veda), PRATO (si veda), RUFFINI (si veda), e SOLARI (si veda), con il quale sosterrà la tesi di laurea, La filosofia politica di ALFIERI (si veda).  Non solo: a settembre aveva scritto all'amica Ada di aver deciso di fondare un periodico che s'occuperà di filosofia, questioni sociali è fatto di soli giovani si tratta di opera di intensificazione di cultura e di azione e tutti i giovani devono aiutarla. Esce il primo numero del quindicinale “Energie Nove” nel quale scrive di voler «ortare una fresca onda di spiritualità nella gretta cultura di oggi non c'è mai momento inopportuno per lavorare seriamente.  Ispirata alle idee liberali di Einaudi, è vicina all'Unità di Salvemini, del quale riporta, nel secondo numero, l'aspra critica alla classe dirigente. L'Italia ha vinto. Ma se avesse avuto una classe dirigente meno incolta, più consapevole delle sue tradizioni e dei suoi doveri, meno avida moralmente, l'Italia avrebbe vinto assai prima e assai meglio. È finita o sta per finire una guerra. Ne comincia un'altra. Più lunga, più aspra, più spietata. L'altra guerra più lunga e spietata è quella della riforma del paese, una riforma che dev'essere, nelle sue intenzioni G., innanzi tutto culturale e morale, e per la quale occorre serietà e intensità al lavoro secondo i motivi di quellidealismo militante che ha animato La Voce di PREZZOLINI (si veda), altro nume ispiratorei.  Era doveroso partecipare in prima persona al dibattito politico e intellettuale contemporaneo. Levi, in «Introduzione agli Scritti politici di G.. Sospende la pubblicazione della rivista per poter partecipare, a Firenze, al I Congresso degli Unitari, i sostenitori della rivista di Salvemini, della quale egli è fondatore e rappresentante del Gruppo torinese. Può così conoscere di persona l'intellettuale pugliese e ne è entusiasta. “Salvemini è un genio.” “Me lo immaginavo proprio così. L'uomo che sviscerale questioni, che la fa smettere agli importuni e ti presenta tutte le soluzioni in due minuti, definitive.” “Un'altra persona di cui sono entusiasta è Prezzolini, franco, semplice, pratico.” “Editore propriamente come lo pensavo io.” “L'editore più intelligente d'Italia.” A seguito del Congresso, gli Unitari fondano la Lega democratica per il rinnovamento della politica nazionale, una formazione politica che non riuscirà nemmeno a presentarsi alle elezioni e avrà vita breve. Alle elezioni politiche dell'anno seguente, Salvemini si candiderà con successoin una formazione di ex-combattenti.  Salvemini deve aver compreso le qualità di Gobetti se arriva a offrirgli la direzione de L'Unità, una proposta che però, lascia cadere. Non si sente pronto per tanto impegno, come scrive nel suo diario: “Com'è vasta la cultura che devo conquistare!” E non basta conquistare il vecchio. Sono giovane e devo anche produrre, creare quel po' che si può creare. Ho tutta la vita davanti per sedermi in campagna, davanti al camino, a mangiare pane e noci. Ho una responsabilità. Devo espormi in prima persona. Perciò faccio la rivista. Voglio impormi nel lavoro». E s'impone un piano di studi. “Gentile, ciò che non conosco ancora, rileggerò Croce avvierò lo studio del Marxismo. Per ora non mi preme. Basta che mi formi un'idea generale di Marx e della critica marxista (Sorel, Labriola, ecc.). “D'altra parte studio il bolscevismo, minutamente». Un suo grande ispiratore fu certamente il socialista Jaurès.  Il primo numero di Energie Nove Queste note sembrano riflettere anche la polemica che, appena riprese le pubblicazioni, Energie Nove ha con L'Ordine Nuovo al tempo sprezzantemente definito dallo stesso G. un «giornaletto torinese di propaganda» di Togliatti, che aveva accusato G. di idealismo astratto, e di Gramsci, che aveva definito velleitaria la Lega democratica, un ricettario per cucinare la lepre alla cacciatora senza la leper. Ora ivi è il segno di un'inquietudine nuova, provocatagli dall'esperienza della rivoluzione russa e dallo sviluppo del movimento operaio, molto attivo a Torino. Pubblica due numeri unici sul socialismo, conosce personalmente GRAMSCI (si veda), stimandolo e venendone apprezzato, del quale pubblica un articolo, studia il russo con la fidanzata Ada insieme curano “Il figlio dell'uomo” di Andreev, pubblicato dall'editore Sonzogno ed scrive, criticando la politica sviluppata da d'Annunzio in forma di retorica, che la politica oggi deve essere realizzata come forma di educazione. La simpatia che io provo per Trotzchi [sic] e Lenin sta nel fatto che essi in un certo modo sono riusciti a realizzare questo valore. Sebbene restio a sposarla (emblematica fu la risposta «Grazie, non fumo…»), nella considerazione del rapporto con la fidanzata si rivela anche la sua profonda maturità e serietà morale: Ho dovuto rifarmi un senso morale, un senso della vita forte a sedici anni, in gran parte a diciassette, e siccome me lo son fatto pensando a lei, gliene sarò grato sempre. Una fanciulla come io la sognavo sola poteva darmi un senso immediato di elevazione. Ho creduto in lei e la amo tanto perché mi fa credere ancora adesso. La rivista Energie Nove cessa le pubblicazioni. Sentivo bisogno di maggiore raccoglimento e pensavo una elaborazione politica assolutamente nuova, le cui linee mi apparvero di fatto nel settembre al tempo dell'occupazione delle fabbriche. Devo la mia rinnovazione dell'esperienza salveminiana al movimento dei comunisti torinesi da una parte (vivi di un concreto spirito marxista) e dall'altra agli studi sul Risorgimento e sulla rivoluzione russa che ero venuto compiendo in quel tempo», e in giugno si consuma anche il distacco con la Lega democratica degli amici di Salvemini. Continua le traduzioni dal russo ed intraprende quelle dal francese dei modernisti Blondel e Laberthonnière lo studio sulla filosofia di quest'ultimo gli è suggerito da Solarie cerca di rintracciare le radici del Risorgimento italiano studiando la cultura piemontese. Io seguo con simpatia gli sforzi degli operai che realmente costruiscono un ordine nuovo. Non sento in me la forza di seguirli nell'opera loro, almeno per ora. Ma mi par di vedere che a poco a poco si chiarisca e si imposti la più grande battaglia del secolo. Allora il mio posto sarebbe dalla parte che ha più religiosità e spirito di sacrificio. (G., lettera ad Ada Prospero). Quando, ai primi di settembre, la FIAT e le altre maggiori fabbriche torinesi sono occupate dagli operai, G. scrive: Qui siamo in piena rivoluzione. Io seguo con simpatia gli sforzi degli operai che realmente costruiscono un mondo nuovo il mio posto sarebbe necessariamente dalla parte che ha più religiosità e volontà di sacrificio. La rivoluzione si pone oggi in tutto il suo carattere religioso. Si tratta di un vero e proprio grande tentativo di realizzare non il collettivismo ma una organizzazione del lavoro in cui gli operai o almeno i migliori di essi siano quel che sono oggi gli industriali. Si tratta, a suo avviso, di una rivoluzione che se non rinnoverà gli uomini, e perciò neanche la nazione, potrà almeno rinnovare lo stato italiano, creando una nuova classe dirigente: si può rinnovare lo stato italiano solo se la nazione ha in sé certe energie (come ora appunto accade) che improvvisamente da oscure si fanno chiare e acquistano possibilità e volontà di espansione.  La presa di distanza dall'azione politica di Salveminila sua ammirazione personale nei suoi confronti resterà comunque intattaè ora piena: gli rimprovera, come scriverà pochi anni dopo, diintendere l'azione politica unicamente come «una questione di morale e di educazione»: il suo «moralismo solenne, mentre costituisce il suo più intimo fascino, appare il segreto delle sue debolezze, La sua concezione razionalista si risolve in un'azione di illuminismo e di propagandismo, che può riuscire utile a una società di cultura, non a un partito.  Prosegue i suoi studi sul Risorgimento e sulla Russia, terminando in ottobre La Russia dei Soviet: è la volontà di comprendere funzioni e limiti di due esperienze rivoluzionarie, al cui centro è sempre il problema della formazione della classe politica che diriga un Paese e dei suoi rapporti con la popolazione. Ne conclude che il Risorgimento non può considerarsi un'esperienza rivoluzionaria, dal momento che i dirigenti politici che espresse rimasero estranei rispetto al popolo, diversamente dalla rivoluzione sovietica che, a suo avviso, ha espresso dirigenti come Lenin e Trotskij, che non sono soltanto dei bolscevichi, ma «uomini d'azioni che hanno destato un popolo e gli vanno ricreando un'anima» e, del resto, la creazione dal basso di un nuovo Stato, nel quale il popolo abbia fiducia proprio in quanto avvertito come opera propria, «è essenzialmente un'affermazione di liberalismo»  Sono concetti ripresi in un articolo pubblicato su L'Educazione nazionale, il Discorso ai collaboratori di Energie nove, nel quale individua nel movimento operaio un «valore nazionale»: la novità, venuta dalla Russia e che sembra farsi strada anche in Italia, consiste nel fatto che il popolo italiano diventa stato italiano. Nessun pregiudizio del nostro passato ci può impedire la visione del miracolo. Questo non avrebbero fatto i liberali, questo non possono fare dei marxisti. Il movimento operaio è un'affermazione che ha trasceso tutte le premesse. È il primo movimento laico d'Italia. È la libertà che s'instaura».  Il suo avvicinamento alle posizioni dei giovani comunisti dell'Ordine Nuovo ha anche il concreto effetto di una collaborazione e G. diventa il critico teatrale della rivista. A luglio, a Torino, deve assolvere gli obblighi di leva: «la vita militare è la consacrazione di tutti gli egoismi e di tutte le meschinità la meccanicità pervade ogni forma di vita; tutto si riduce a elemento, a vegetazione. La caserma è l'antitesi del pensiero. Esce il primo numero della sua nuova rivista settimanale, La rivoluzione liberale, in cui collaboreranno spesso anche FORTUNATO (si veda), GRAMSCI (si veda), e STURZO (si veda): l'obiettivo, come indicato nell'Avviso ai lettori, è pur sempre quello di Energie Nove, ossia di formare una classe politica nuova ma, ora si aggiunge, che sia cosciente delle esigenze sociali nascenti dalla partecipazione del popolo alla vita dello stato italiano. E poiché l'Unità di Salvemini ha cessato le pubblicazioni, La Rivoluzione Liberale intende proseguire quegli sforzi di riorganizzazione morale che nell'Unità si avvertirono. E nel Manifesto inaugurale espone il programma della rivista. La Rivoluzione Liberale pone come base storica di giudizio una visione integrale e rigorosa del nostro Risorgimento; contro l'astrattismo dei demagoghi e dei falsi realisti esamina i problemi presenti nella loro genesi e nelle loro relazioni con gli elementi tradizionali della vita italiana; e inverando le formule empirico-tradizionaliste del liberismo classico all'inglese, afferma una coscienza moderna dello Stato, che prenda in considerazione anche i più sottili, ma non di certo trascurabili, trapassamenti dialettici della storia. Vi pubblica la Storia dei comunisti torinesi scritta da un liberale e a maggio dedica un numero intero all'emergente movimento fascista. Il mese successivo consegue la laurea e, l'anno seguente, pubblicherà la sua tesi su ALFIERI (si veda). E vivamente colpito dagli scritti del patriota e federalista italiano Cattaneo, del quale è uscita in quei giorni un'antologia curata da Salvemini, che egli incontra a Torino. Su CATTANEO ci siamo intesi, egli è assai vicino alle idee che gli ho espresso. Su Cattaneo scrive un articolo sull'Ordine Nuovo sono i giorni della devastazione fascista della sede della rivista comunista firmandosi Baretti: rappresentante della critica del processo unitario risorgimentale, CATTANEO è emarginato dalla classe dirigente moderata. Eppure CATTANEO avversa non l'unità, ma l'illusione di risolvere con il mito dell'unità tutti i problemi che invece si potevano intendere soltanto nella loro specifica realtà autonoma, regionale senza atteggiarsi a profeta, senza l'enfasi dell'apostolo, capì che il fondare una nazione non era impresa di letterati entusiasti, cercò nelle tradizioni un linguaggio di serietà, un ammaestramento di cautela. E lo condannarono alla solitudine e all'impopolarità, e diedero a lui, uomo positivo e realista, un ufficio di Cassandra, predicante al deserto. Favorito dall'inerzia dei Savoia e dalla complicità dei dirigenti liberali, il fascismo procede alla conquista del potere e G. non s'illude che con esso si possa venire a compromessi e lo si possa acquistare alla causa democratica. Scrive L'elogio della ghigliottina: bisogna sperare «che i tiranni siano tiranni, che la reazione sia reazione, che ci sia chi abbia il coraggio di levare la ghigliottina, che si mantengano le posizioni fino in fondo. Chiediamo le frustate, perché qualcuno si svegli, chiediamo il boia, perché si possa veder chiaro» e che «noi siamo come la dura scorza di una noce: proteggeremo i nostri ideali dalla sopraffazione con tutte le nostre forze e fin quando possibile».  Sposa Prospero: vanno ad abitare nella sua casa natale di via XX Settembre, che diviene anche la sede della casa editrice che egli fonda, col suo nome: la G. editore, che pubblicherà, in poco più di due anni, oltre cento titoli. In qualità d'editore, G.porta in Italia, traducendoli, alcuni dei libri e degli autori simbolo del pensiero liberale classico, come  Mill. È tra i primi a pubblicare i libri di Einaudi ed è lui a pubblicare la prima edizione di Ossi di seppia, una delle più famose raccolte di poesia di Montale. I libri editi furono in molti casi dati alle fiamme o comunque distrutti sotto il fascismo e, per questo motivo, sono in molti casi introvabili, come il volume dedicato al socialista Matteotti, di cui esistono pochissime copie.  Tutti i suoi libri riportano in copertina un motto liberale, scritto in greco antico in modo circolare, che recita testualmente "Cosa ho a che fare io con gli schiavi?". G e Prospero si trasferiranno poi in via Fabro 6, attuale sede del Centro di studi a lui intitolato. E arrestato perché sospetto di appartenenza a gruppi sovversivi che complottano contro lo stato italiano. Rilasciato cinque giorni dopo, subisce un nuovo arresto, provocando un'interrogazione parlamentare alla quale il governo risponde che era stato redattore dell'Ordine nuovo di Torino, giornale anti-nazionale; la rivista che egli dirige, conduce da tempo una campagna contro le istituzioni e IL GOVERNO FASCISTA; il prefetto si è perciò sentito in diritto di far operare una perquisizione e il fermo di G. per misure di ordine pubblico».  G. replica con una lettera ai giornali, ribadendo la sua funzione di oppositore del fascismo, e aggiunge, nei libri stampati dalle sue edizioni, il motto Che ho a che fare io con gli schiavi? Dopo aver preso le distanze da PREZZOLINI (si veda), che ha scelto il disimpegno di fronte al fascismo, rinnega anche il suo originario gentilismo. GENTILE è incapace di dar ragione di ogni fatto politico, nel suo semplicismo pratico la filosofia gentiliana mostra caratteristicamente i suoi limiti e la nessuna aderenza al reale. Le tematiche liberali maggiormente sentite trovano una prima e ultima sistemazione in La rivoluzione liberale. Saggio sulla lotta politica in Italia, frutto maturo delle esperienze giornalistiche precedenti, dato alle stampe. L'opera è divisa in quattro parti: L'eredità del risorgimento, La lotta politica in Italia, La critica liberale, Il fascismo. La fretta con cui vuol dare alle stampe questo saggio di lucida analisi politica gli impedisce di curare bene le parti marginali.  Così succede che "L'eredità del Risorgimento" venga solo abbozzata: «Il problema italiano non è di autorità, ma di autonomia: l'assenza di una vita libera fu attraverso i secoli l'ostacolo fondamentale per la creazione di una classe dirigente, per il formarsi di un'attività economica moderna e di una classe tecnica progredita. Un Risorgimento calato dall'alto, che di popolare non aveva nulla. La sfida era riempire di liberalità le istituzioni liberali formalmente create. Nel primo dopoguerra assiste a qualcosa di assolutamente nuovo: la nascita dei partiti di massa (Partito Popolare Italiano e Partito Comunista d’Italia saranno una prima versione dei due partiti più importanti della cosiddetta Prima Repubblica. Ma questo non basta. Per anni la lotta politica non riuscì a dare la misura della lotta sociale. Una cosa erano le questioni politiche, un'altra le esigenze sociali, ma queste «non possono essere separate dalla politica al pari di come un felino astuto non si ciberà del formaggio ma ne farà da esca per il topo. La seconda parte si divide in sei capitoli. Ciascun capitolo è un fattore della lotta politica: sono presenti liberali e democratici, popolari (sviluppate le figure di TONIOLO (si veda), MEDA (si veda), e STURZO (si veda)), socialisti, comunisti (grande spazio dato a GRAMSCI (si veda)), nazionalisti (emblematico il pensiero di ROCCO (si veda)) e repubblicani. La terza parte è il cuore pulsante del saggio: una proposta concreta per fare politica senza dimenticare la società. La lotta di classe è per G. strumento di formazione di una nuova élite, una via di rinnovamento popolare. Insomma, la lotta politica deve essere lotta sociale. In politica ecclesiastica, si rifà alla pregiudiziale cavouriana della laicità, come necessità da mantenere (cosa che verrà invece negata dai Patti Lateranensi). Per la discussione sulle modalità d'elezione,  è convinto fautore della proporzionale. Il collegio uni-nominale aveva corrotto il rappresentante in tribuno.  Solo con la proporzionale gli interessi si organizzano, così che l'economia venga elaborata dalla politica. Di grandissima attualità è la parte dedicata al problema dei contribuenti. Il contribuente italiano paga bestemmiando lo stato italiano. Non ha coscienza di esercitare, pagando, una vera e propria funzione sovrana. L'imposta gli è imposta. Una rivoluzione di contribuenti in Italia in queste condizioni non è possibile per la semplice ragione che non esistono contribuenti. È quindi necessario per lui raggiungere una maggiore maturità economica e sociale. Il popolo doveva comprendere l'importanza di contribuire nello Stato, e imparare il valore dell'onestà. Per questo richiama attenzione sul problema scolastico. In un mondo fatto per grossa parte da analfabeti o semi--analfabeti, la questione era fondamentale. Manca un numero sufficiente di maestri, perciò si sarebbe dovuto mobilitare chiunque in grado di saper insegnare (anche preti, massoni, bolscevichi e così via).  La questione non evita di trattare l'aspetto economico. Contro il parassitismo pensa che fosse utile tagliare stipendi e investimenti, così da distinguere la vocazione all'insegnamento dalla vocazione al parassitare. In politica estera prospetta un ruolo importante per l'Italia a Versailles. E convinto della possibilità di ottenere un buon accordo attraverso una mediazione. Nella quarta ed ultima parte vi è una rapida esposizione del perché si oppone con ogni mezzo al fascismo. Si è detto che per l'autore la lotta sociale deve essere portata in Parlamento e dar vita a una lotta politica efficiente ed efficace. MUSSOLINI invece fa in modo da soffocare la lotta politica, quando questa più di ogni altra cosa era necessaria all'Italia. Così il duce e l'eroe rappresentativo di questa stanchezza e di questa aspirazione di riposo» che si esplicava nel tacito consenso della popolazione allo sradicamento di ogni lotta politica nella nazione. In modo profetico, da esperto conoscitore del pensiero di Hegel qual era, prevede e mette in guardia delle conseguenze della concessione del potere a MUSSOLINI secondo le dinamiche della dialettica servo-signore ipotizzando una guerra civile imminente. Il saggio è fortemente militante. Nella nota a conclusion, è chiaro: cerca collaboratori, non lettori. vuole la rivoluzione liberale, cioè un nuovo liberalismo; nutre una forte avversione per IL FASCISMO, anche perché non è qualcosa di nuovo ma, anzi, il risultato ottenuto da coloro che hanno governato l'Italia: è quindi una condanna della vecchia classe dirigente liberale.  Il fascismo nasce dall'invadenza del cattolicesimo e dalla demagogia dell'Italia liberale: Fascismo come autobiografia della nazione, il fascismo è, insomma, solo l'incancrenirsi dei mali tradizionali della società italiana. La società tradizionale italiana re-agisce sostenendo una forza conservatrice come quella del fascismo, anche se in realtà qualcosa di buono nell'Italia del primo dopo-guerra vi era stato: il proletariato (soprattutto quello torinese) che tenta di assumere su di sé la responsabilità di mutare lo stato delle cose. La borghesia ha perso ogni funzione propositiva. La borghersia è una classe parassitaria che si è adagiata e aspetta tutto dallo stato italiano. Si blocca così ogni istanza di rinnovamento. La funzione liberale e libertaria è assunta dal proletariato. Le considerazioni politiche di risentono della sua opinione sulla storia italiana, in “Risorgimento senza eroi” G. descrive questo periodo come un'epopea patriottarda di cui simbolo è MAZZINI (si veda) (tante parole, pochi fatti): al Risorgimento sono mancati il pragmatismo e il realismo. Ci sono due eroi nel Risorgimento e sono CATTANEO (si veda) e CAVOUR (si veda), due figure assai distanti tra loro ma accomunabili per il loro pragmatismo: CATTANEO gli piace a per la sua volontà di operare, per la capacità di propugnare istanze pragmatiche e vuote di retorica. CAVOUR (si veda) è uomo che media per raggiungere degl’obiettivi, ha mire di lungo periodo. Il Risorgimento di CATTANEO è sconfitto, ma non quello di CAVOUR (si veda). Entrambi, però, hanno instillato nella società italiana lo spirito della competizione e l'ideale di assunzione di responsabilità. La società italiana si regge su ruoli e cariche già predefiniti, è statica e stagnante. Il proletariato, però, si ribella a ciò, rifugge situazioni già prestabilite per costruire una società nuova in cui ciascuno sarà libero di esprimersi.  La persecuzione, l'esilio e la morte. Si reca in Francia, a Parigi e poi a Palermo, per incontrare alcuni amici conosciuti durante il recente viaggio di nozze. I suoi spostamenti sono seguiti dalla polizia italiana e, Mussolini telegrafa al prefetto di Torino, Palmieri: “Mi si riferisce che noto G. sia stato recentemente a Parigi e che oggi sia a Palermo. Prego informarmi e vigilare per rendere nuovamente difficile vita questo insulso oppositore di governo.” Il prefetto obbedisce. Viene percosso, la sua abitazione perquisita e le sue carte sequestrate. Come scrive a Lussu, la polizia sospetta che egli intrattenga rapporti in Italia e all'estero per organizzare le forze antif-asciste. È il giorno che precede la scomparsa di Matteotti, il cui corpo verrà ritrovato solo in agosto, ma subito si ha la certezza che si tratti di un omicidio perpetrato da sicari fascisti. Ne traccia un profile. Non ostenta presunzioni teoriche: dichiara candidamente di non aver tempo per risolvere i problemi filosofici perché doveva studiare i bilanci e rivedere i conti degli amministratori socialisti vide nascere nel Polesine il movimento fascista come schiavismo agrario, come cortigianeria servile degli spostati verso chi li paga; come medievale crudeltà e torbido oscurantismo  Sente che per combattere utilmente il fascismo nel campo politico occorre opporgli esempi di dignità con resistenza tenace. Farne una questione di carattere, di intransigenza, di rigorismo. Auspica, dalle colonne della sua rivista, la formazione di "Gruppi della Rivoluzione Liberale", formati da uomini di tutti i partiti anti-fascisti, che combattano il fascismo, questo fenomeno politico che trae i motivi del suo successo e della sua conservazione dalla creazione di un esercito di parassiti dello stato italiano. Occorre, a questo scopo, formare un'economia moderna con un'industria libera da ogni protezionism e da ogni paternalismo di Stato e con una classe proletaria politicamente intransigente aiutare i partiti seri e moderni a liberarsi dei costumi giolittiani. La guerra al fascismo è questione di maturità storica, politica, economica. Questi articoli e quello in cui accusa il deputato fascista, grande invalido di guerra, Delcroix, di manovre parlamentari definite aborti morali, provocano il sequestro della rivista ed una violenta aggressione da parte di uno squadrone fascista. Persino un articolo di Fiore contro il criminale fascista Dumini, apparso su La Rivoluzione Liberale, fornisce il pretesto al prefetto di Torino di sequestrare la rivista. Con Fiore e con Dorso pubblica un Appello ai meridionali e con il Saluto all'altro parlamento appoggia l'iniziativa aventiniana, dalla quale si aspetta un'opposizione intransigente e un esempio di rinnovamento dei costumi parlamentari italiani.  Fonda una nuova rivista, Il Baretti, alla quale collaborano, tra gli altri, Monti, Sapegno, Croce e Montale. Come La Rivoluzione Liberale è dedicata a temi storico-politici, così la nuova rivista vuole essere riservata alla critica letteraria e all'estetica. Il riferimento a Baretti, letterato italiano vissuto a lungo all'estero, e alla sua Frusta letteraria, esempio di polemica vivace e irriverente, sottintende, scrive nel numero d'esordio, «una volontà di coerenza con le tradizioni di battaglia contro culture e letterature costrette nei limiti della provincia, chiuse dalle frontiere di dogmi angusti e di piccole patrie».  In ossequio alle direttive mussoliniane, proseguono i sequestri della sua rivista. Rimedieremo ai sequestri rifacendo l'edizione, scrive Gobetti e anche quel numero viene sequestrato con il pretesto di scritti diffamatori dei poteri dello Stato e tendenti a screditare le forze nazionali. Cura La Libertà di Mill, con la prefazione di Einaudi, il quale scrive che quando, per fiaccare la voce dei ribelli, si assevera dai dominatori la unanimità del consenso, giova rileggere i grandi libri sulla libertà. Anche produrre citazioni di scrittori del passato che non collimino col pensiero del Regime può essere tendenzioso e perciò provocare il sequestro della rivista. E arrestato Salvemini, che ha pubblicato sul foglio clandestino Non Mollare l'articolo MUSSOLINI il mandante. Altri sequestri de La Rivoluzione Liberale avvengono. Un periodo di serenità per Piero e la moglie Ada che aspetta un bambino è rappresentato da un viaggio a Parigi e a Londra. A Parigi pensa di stabilire una sua casa editrice: «Credo che solo da Parigi, solo in francese, solo con la solidarietà dello spirito francese un italiano possa fare con utilità un'opera pratica di intelligenza europea. S'intende senza chauvinisme francese. D'altra parte, intende ancora rimanere in Italia. Rimarrò in Italia fino all'ultimo. Sono deciso a non fare l'esule. Fanno ritorno a Torino e è nuovamente vittima dei pestaggi squadristi, ma è ancora intenzionato a rimanere in Italia. Bisogna amare l'Italia con orgoglio di europei e con l'austera passione dell'esule in patria, scrive nell'articolo Lettera a Parigi, per capire con quale serena tristezza e inesorabile volontà di sacrificio noi viviamo nella presente realtà fascista. Le nostre malattie e le nostre crisi di coscienza non possiamo curarle che noi. Dobbiamo trovare da soli la nostra giustizia. E questa è la nostra dignità di anti-fascisti. Per essere europei dobbiamo su questo argomento sembrare, comunque la parola ci disgusti, nazionalisti. Poiché i ripetuti sequestri a nulla hanno valso, e che il periodico in parola, sotto l'aspetto di critiche e di discussioni politiche, economiche, morali e religiose, che vorrebbero assurgere ad affermazioni e sviluppi di principi dottrinari, mira in realtà, con irriverenti richiami, alla menomazione delle Istituzioni Monarchiche, della Chiesa, dei Poteri dello Stato, danneggiando il prestigio nazionale, e nel complesso può dar motivo a reazioni pericolose per l'ordine pubblico, persistendo in violazioni sempre più gravi ai vigenti decreti sulla stampa», il prefetto d'Adamo diffida «il Direttore responsabile del periodico La Rivoluzione Liberale,  ai sensi e per gli effetti di cui all'art.” ad adeguarsi alle direttive del Regime e poiché la rivista disattende l'ordine, il prefetto ingiunge la cessazione definitiva delle pubblicazioni e la soppressione della stessa casa editrice per attività nettamente anti-nazionale. D'ora in avanti sarò palesatamente costretto all'infelice dissenso. La libertà d'opinione è stata soppressa come una rete che viene sradicata: senza possibilità di dialogare sono destinato ad essere sopraffatto. A cosa serve più, ora, fare finta? G., che ora soffre anche di scompensi cardiaci, provocati o aggravati dalle violenze subite, pensa di lasciare l'Italia per proseguire in Francia l'attività editoriale. Nasce a Torino il figlio Paolo, che durante la seconda guerra mondiale diventerà partigiano e poi giornalista per l'Unità, oltreché storico del cinema. Scrive una lettera a Fortunato. Parto per Parigi dove farò l'editore francese, ossia il mio mestiere che in Italia mi è interdetto. A Parigi non intendo fare del libellismo, o della polemica spicciola come i granduchi spodestati di Russia; vorrei fare un'opera di cultura, nel senso del liberalismo europeo e della democrazia moderna. Parte da solo per Parigi. Alla stazione di Genova viene a salutarlo  Montale. Si ammala di una bronchite, che esacerba gravemente i suoi problemi cardiaci. Trasportato in una clinica di Neuilly-sur-Seine, vi muore assistito da Fausto, Nitti, Prezzolini e Emery. È sepolto nel cimitero parigino di Père-Lachaise.  Saggi:“La filosofia politica di ALFIERI (si veda)” (Torino, G); “La frusta teatrale, Milano, Corbaccio, Casorati. Pittore, Torino, G., “Dal bolscevismo al fascismo: note di cultura politica” (Torino, G.); Il teatro di Pea, in Pea, Rosa di Sion, Torino, Gobetti, Matteotti, Torino, G., Postfazione di M. Scavino, Edizioni di Storia e Letteratura, col titolo Per Matteotti. Un ritratto, Il Melangolo, Genova, “La rivoluzione liberale. Saggio sulla lotta politica in Italia, Bologna, Cappelli,  Opere edite e inedited; “Risorgimento senza eroi” “Piemonte nel Risorgimento, Torino, Baretti, Paradosso dello spirito russo, Torino, Baretti, Opera critica “Arte, religione, filosofia, Torino, Baretti, Teatro, letteratura, storia, Torino, Baretti,  Scritti attuali, Roma, Capriotti, Coscienza liberale e classe operaia, P. Spriano, Torino, Einaudi, Opere complete, Scritti politici, P. Spriano, Torino, Einaudi,  SAGGI FILOSOFICI storici, letterari Spriano, Torino, Einaudi, Critica teatrale, Guazzotti e Gobetti, Torino, Einaudi, L'editore ideale. Frammenti autobiografici con iconografia, F. Antonicelli, Milano, All'insegna del pesce d'oro, Energie nove, Torino, Bottega d'Erasmo, Baretti, Torino, Bottega d'Erasmo, Lettere dalla Sicilia, nota di G. Chimirri, introduzione di N. Sapegno, Palermo, Nuova editrice meridionale, Nella tua breve esistenza. Lettere on Ada G., E. Perona, Collana NUE Torino, Einaudi, Collana Piccola Biblioteca. Nuova serie, Einaudi, Con animo di liberale. G.e i popolari. Carteggi Bartolo Gariglio, Milano, Angeli, Dizionario delle idee, Bucchi, Roma, Riuniti, Antifascismo etico. Elogio dell'intransigenza, M. Gervasoni, Milano, M&B Publishing, Carteggio Ersilia Alessandrone Perona, Torino, Einaudi, Che ho a che fare io con i servi? Zibaldone politico, Reggio Emilia, Aliberti, Il giornalista arido Articoli Collana Classici idel giornalismo, Torino, Aragno, Carteggio Ersilia Alessandrone Perona, Torino, Einaudi,,  Biografia di G.  M. Brosio, Riflessioni su G., G., L'editore ideale, G., L'editore ideale, c N. Bobbio, Italia fedele. Il mondo di G., Nella tua breve esistenza. Lettere G., Energie Nove,  Lettera a Prospero, Nella tua breve esistenza,  Diario, L'editore ideale,  Levi, Introduzione agli Scritti politici Togliatti, I parassiti della cultura, in L'Ordine Nuovo, Gramsci, Contributi a una nuova dottrina dello stato e del colpo di stato, in L'Ordine Nuovo, Nella tua breve esistenza, Cabella, Elogio della libertà. Torino, Il Punto, L'editore ideale, G, Rivoluzione liberale, Nella tua breve esistenza, G., La Rivoluzione liberale, in «Scritti politici», Scritti politici,  Nella tua breve esistenza, Manifesto della Rivoluzione Liberale,  Nella tua breve esistenza, La rivoluzione Liberale, Elogio della Ghigliottina,  Dizionario Biografico degl’Italiani  La Rivoluzione Liberale, I miei conti con l'idealismo attuale, G, La rivoluzione liberale. Saggio sulla lotta politica in Italia, C. Levi, in «Introduzione agli Scritti politici di G., La Rivoluzione Liberale, Gruppi della Rivoluzione Liberale, La Rivoluzione Liberale, Come combattere il fascismo, Colombo, Hutchings, G., G.AND MATTEOTTI, Il Politico,  In, La cultura francese nelle riviste e nelle iniziative editoriali di G., Lettera ad Prospero, Basso, Anderlini, Le riviste di G., Feltrinelli, Prezzolini, G. e La Voce, Firenze, Sansoni, M. Brosio, Riflessioni su G, Quaderni della Gioventù liberale italiana di Torino, G. Bergami, Guida bibliografica degli scritti, Collana Opere di G. , Torino, Einaudi, P. Spriano, GRAMSCI (si veda) e G., Torino, Einaudi, Carlino, Politica e dialettica in Gobetti, Lecce, Milella, P. Bagnoli,  Gobetti. Cultura e politica di un liberale del Novecento, Firenze, Passigli, U. Morra di Lavriano, Vita,  pref. di N. Bobbio, Torino, Tipografico, G. e la Francia, Milano, Franco Angeli, Luigi Anderlini, Gobetti critico, in Letteratura italiana. I critici, Milano, Marzorati, G. e gl’intellettuali del Sud, Napoli, Bibliopolis, G. Marzi, G. e CROCE (si veda), Urbino, Quattroventi, Cabella, Elogio della libertà. Torino, Il Punto, Marco Gervasoni, L'intellettuale come eroe. G. e le culture, Firenze, La Nuova Italia, Bagnoli, Il metodo della libertà.  tra eresia e rivoluzione, Reggio Emilia, Diabasis, Gariglio, Progettare il postfascismo. G. e i cattolici, Milano, Franco Angeli, Virgilio, G.. La cultura etico-politica del primo Novecento tra consonanze e concordanze leopardiane, Manduria-Bari-Roma, Lacaita, Angelo Fabrizi, «Che ho a che fare io con gli schiavi?». G. e ALFIERI (si veda), Firenze, Fiorentina, Mazzei, G.. Profilo di un rivoluzionario liberale, Firenze, Pugliese, Gariglio, L'autunno delle libertà Lettere ad Ada in morte di G,, Torino, Bollati, Erba, G., Intellettuali laici italiani, Padova, Grasso, Ciampanella, Senza illusioni e senza ottimismi. Prospettive e limiti di una rivoluzione liberale, Roma, Aracne, Socialismo liberale Liberalismo sociale Salvemini Amendola Croce Alfieri Matteotti Il Baretti La Rivoluzione liberale. Treccani Enciclopedie, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Dizionario biografico degl’italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Opere di Centro Studi G,, su centro G.. «La Rivoluzione Liberale» G., Il liberalismo in Italia, G. Iacchini, Quando la libertà è rivoluzionaria: G., su radicalsocialismo. La casa di G. in via XX Settembre a Torino, su multimedia la stampa. Piero Gobetti. Gobetti. Keywords: implicatura, fascismo, Mussolini, Gentile. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Gobetti” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Gobbo: esperanto e deutero-esperanto -- la ragione conversazionale e l’implicatura conversazionale – filosofia veneta –filosofia padovana – scuola di Padova -- filosofia italiana – Luigi Speranza – (Padova). Filosofo italiano. Filosofo veneto. Filosofo padovano. Padova, Veneto. Esperantista -- He has collaborated with philosophers. University of Amsterdam, Faculty of Humanities Spuistraat The Netherlands   Kuiperbergweg   Language passport in a glance1  Understanding Speaking Writing  Listening Reading Spoken interaction Spoken production  Italian native speaker  Esperanto English Dutch Spanish French German heritage semi-speaker Venetan heritage semi-speaker  Lombard Sardinian Latin Basis Kwalificatie Onderwijs Amsterdam  Italian Habilitation (ASN ) for being associate professor (seconda fascia) in Linguistics (SSD: LIN/01) Self-assessment according to the Common European Framework of Reference for Languages. English has been tested by British Language Training Centre BV, Amsterdam, Esperanto C1 has been certified by the Centre for Advanced Language Learning of the Eötvös Lorand University (ELTE ITK) at Hai Nan Dao, China, 2012, 7 Feb. However, self-assessment is C2.Teaching experience  Full Professor (Special Chair) in the courses of Interlinguistics and Esperanto, sponsored by the Universal Es-  peranto Association (UEA, Rotterdam). University of Amsterdam, Faculty of Humanities, The Netherlands Erasmus+ Teaching Mobility in the courses of Davide Astori, on Multilingualism and Interlinguistics. University  of Parma, Dept. of Humanities, Social Sciences and Cultural Industries, Italy  Teaching Fellow in Argument-Checking and Critical Thinking. Adam Mickiewicz University, EPiCUR European  Track Key Competences course, Poznań, Poland  Teaching of Italian language (brugklas). Gemeentelijk Gymnasium Hilversum, Taal naar Keuze Onderwijsin-  stelling, The Netherlands  Visiting Professor in Constructive Adpositional Grammars. Adam Mickiewicz University, Faculty of Cognitive  Sciences and Psychology, Poznań, Poland  Coaching in Wikipedia Hackathon Amsterdam. University of Amsterdam, APPLY COST Action, Amsterdam, The  Netherlands  Teaching Fellow in Advanced Research Writing. Amsterdam University College, Academic Core, The Netherlands  Teaching Fellow in the course of Multilingualism in European Perspective I and II. Coordinator: Arjen Versloot. University of Amsterdam, Faculty of Humanities, The Netherlands  Erasmus+ Staff Exchange in the International Week Contact: Miroslava Danadiová. University of Eco- nomics in Bratislava, Slovakia  Instructor in the teach-in The typology of planned languages of the Association for Linguistic Typology (ALT) be- fore the ALT2019 Conference. University of Pavia, Dept. of Humanities, Italy  Teaching Fellow in the course Pianificazione linguistica e lingue pianificate [Language Planning and Planned Lan- guages]. University of Turin School of Humanities, Italy  Visiting Professor in the course of Multilingualism, Mobility and Inclusion in Europe (TeachMob programme). University of Amsterdam / Turin, Faculty of Humanities / School of Humanities, The Netherlands / Italy  Instructor in the crash course Interlinguistics as extreme language planning at the LPLPE17 Summer School Uni- versity of Costa Rica, INIL – Institute of Linguistic Research, Costa Rica  Teaching Fellow in the course of European Minority Languages. Coordinator: Arjen Versloot. University of Am- sterdam, Faculty of Humanities, The Netherlands  Tutor in Linguistics. University of Milano-Bicocca, Faculty of Education “Riccardo Massa”, Italy  Teaching assistant in the workshop Interlinguistics for Philosophers. University of Milano, Faculty of Literature  and Philosophy, Italy  Teaching assistant in the seminar of Introduction in Computational Linguistics. University of Milano-Bicocca,  Faculty of Education“Riccardo Massa”, Italy  Visiting professor in the course Historio kaj Filozofio de la Informadiko [History and Philosophy of Computing],  Esperanto Winter School. Nanjing University, Haikou, Hainan, China  Teaching fellow in the courses Epistemologia, Etica e Deontologia dell’Informatica and Storia dell’Informatica e della Comunicazione Digitale [History and Philosophy of Computing]. University of Insubria, Faculty of Mathematical, Physical and Natural Sciences in Varese, Varese-Como, Italy  Teaching assistant in the course Epistemologia, Etica e Deontologia dell’Informatica [Computing and Philosophy]. University of Insubria, Faculty of Mathematical, Physical and Natural Sciences in Varese, Italy  Tutor for the Computer Labs with postgraduate Master in Information Technologies for the Humanities (MICSU). University of Milano, Departments of Philosophy and Computer Science, Italy  Teaching results in a glance  1 Supervised PhD theses 17 Supervised M.A. theses 10 Supervised B.A. theses  2 Instructor at summer schools  57 Invited lectures, talks, seminars and colloquia  2 Erasmus+ Teaching Mobility Exchanges opened  Nomination as UvA Lecturer of Year 2021 and 2020 (484 lecturers nominated, 1210 nominations in total) For full details on teaching results, please refer to the Appendix 2.  3    2014–2018  2012–2013 2009–2010 2004–2005  Research grants  Research grants. 7FP-funded EU Project MIME (Mobility and Inclusion in Multilingual Europe) in the Working Package 3 about Educational Linguistics. University of Milano-Bicocca. Supervisor: Gabriele Iannàccaro. Dep. of Educational Human Sciences “Riccardo Massa”’. e30,000  Research grant. Title: ‘Emepolis’. Area: Smartphone and social networks for the e-gov (C2G) of L’Aquila. Uni- versity of L’Aquila. Supervisor: Stefania Costantini. Dep. of Inf. Eng., Comp. Sc. and Maths – Disim. e18,000  Research grant. Title: ‘Theory and practice on new texts’. Area: Computing and Philosophy applied to Web 2.0. University of Insubria. Supervisor: Gaetano Aurelio Lanzarone. Dep. of Comp. Sc. and Comm. – Dicom e18,000  Research grant. Area: language structure aspects in the design of elearning for robotics. Part of TIGER Project (Italian FIRB) University of Insubria. Supervisor: Gaetano Aurelio Lanzarone. Dep. of Comp. Sc. and Comm. – Dicom. e18,000  Research results  38 Articles in Peer-Reviewed Journals  54 Peer-Reviewed Book Chapters and Conference Proceedings  5 Books published as Author  4 Books published as Editor  63 Invited Articles and Chapters in Volumes  33 Conferences and Workshops without Proceedings  27 Book Reviews  32 Technical reports, working papers, posters and other essays  Research side results  32 Valorisation activities (including interviews) 3 Fiction  1 Software  1 Graphic novels  3 Original songs 2 Poems  4    J.2023.1  P.2023.2  J.2022.1  J.2021.2 J.2021.1 P.2021.1  P.2020.2 J.2019.3  J.2019.2 P.2019.2  J.2018.1 J.2017.3 J.2017.1 P.2017.1 P.2017.3 J.2016.1 J.2015.2  J.2013.8  J.2013.5 J.2011.2 J.2005.2  J.1998.1 J.1998.2  Most Relevant Peer-Reviewed Publications  Benini, Marco and Gobbo, Federico and Wagemans, Jean H.M. (2023). The logic of the arguer: representing natural argumentative discourse in adpositional argumentation. IfCoLog Journal of Logics and their Applications, 10(3):451– 483.  Gobbo, Federico (2023). Corpus at the Core: The Epistemology of Language Planning. In: Epistemological and The- oretical Foundations in Language Policy and Planning. Palgrave Macmillan, Cham.  doi 10.1007978-3-031-22315-0_4  Gobbo, Federico and Benini, Marco and Wagemans, Jean H. M. (2022). More than Relata Refero: Representing the Various Roles of Reported Speech in Argumentative Discourse. Languages. 2022; 7(1):59.  doi 10.3390/languages7010059  Gobbo, Federico (2021). Coolification and Language Vitality: The Case of Esperanto. Languages. 6(2). 93. doi 10.3390/languages6020093.  Gobbo, Federico and Marácz, László (2021). Two Linguas Francas? Social Inclusion through English and Esperanto. Social inclusion. 9(1). 75-84. doi 10.17645/si.v9i1.3662.  Gobbo, Federico and Vardeu, Laura (2021). Which Sardinian for education? The chance of CLIL-based laboratories: A case study. In: Marco Tamburelli and Mauro Tosco Contested Languages: The hidden multilingualism of Europe. John Benjamins. 213-226. doi 10.1075/wlp.8.13gob  Gobbo, Federico (2020). International Auxiliary Language. In: Stanlaw, James (ed). The International Encyclopedia of Linguistic Anthropology. Wiley. doi 10.1002/9781118786093.iela0178  Gobbo, Federico and Wagemans, Jean H. M. and Benini, Marco (2019). Annotation with adpositional argumentation. Guidelines for building a Gold Standard Corpus of argumentative discourse. Intelligenza Artificiale.  doi 10.3233/IA-190028  Gobbo, Federico and Russo, Federica (2019). Epistemic Diversity and the Question of Lingua Franca in Science and Philosophy. Foundations of Science. doi 10.1007/s10699-019-09631-6  Gobbo, Federico (2019). Language Games Children Play: Language Invention in a Montessori Primary School. In Brunn, Stanley D. and Kehrein, Roland (eds). Handbook of the Changing World Language Map. Springer Live Refer- ence. doi 10.1007/978-3-319-73400-2_167-1.  Gobbo, Federico (2018). Inventare una lingua segreta in classe: consapevolezza metalinguistica e apprendimento L2. Incontri. Rivista europea di studi italiani. 33(1). 27-41. doi 10.18352/incontri.10233  Gobbo, Federico (2017). Beyond the Nation-State? The Ideology of the Esperanto Movement between Neutralism and Multilingualism. Social inclusion. 5(4). 38-47. doi 10.17645/si.v5i4.1140.  Gobbo, Federico (2017). Are planned languages less complex than natural languages? Language Sciences. 60 (2017). 36-52. doi 10.1016/j.langsci.2016.10.003  Gobbo, Federico (2017). The lexicography of Esperanto. In: Patrick Hanks and Gilles-Maurice de Schryver (eds). Int’al Handbook of Modern Lexis and Lexicography. Berlin: Springer. doi 10.1007/978-3-642-45369-4_88-1.  Gobbo, Federico (2017). Malantaŭ la kurtenoj: Esperanto kiel lingvoinventaĵo. En: Christer Kiselman (ĉefred), Re- nato Corsetti and Probal Dasgupta (red). Aliroj al Esperanto. Dobřichovice: Kava-Pech. 101–114.  Gobbo, Federico and Benini, Marco (2016). What Can We Know of Computational Information? Measuring, Quan- tity, and Quality at Work in Programmable Artifacts. Topoi. 35(1). 203–212. doi 10.1007/s11245-014-9248-5  Gobbo, Federico (2015). Transnational communication in a ‘glocalized’ world: in search of balanced multilingual- ism. JKI (Język. Komunikacja. Informacja / Language. Communication. Information). Koutny, Ilona and Nowak, Piotr (red./eds.). 10/2015: 196–208.  Gobbo, Federico and Benini, Marco (2013). Dependency and Valency: From Structural Syntax to Constructive Ad- positional Grammars. Frontiers in Artificial Intelligence and Applications. Volume 258: Computational Dependency Theory. 113–115. doi 10.3233/978-1-61499-352-0-113  Gobbo, Federico (2013). Learning Linguistics by Doing: The Secret Virtues of a Language Constructed in the Class- rooom. Journal of Universal Language. vol 14, No 2. 113–135 Sejong Prize 2014  Gobbo, Federico (2011). The Case of Correlatives: A Comparison between Natural and Planned Languages. Journal of Universal Language. vol 12, No 2. 45–79  Gobbo, Federico (2005). The European Union’s Need for an International Auxiliary Language. Journal of Universal Language, March, 1–28  Gobbo, Federico (1998). Dirlo in Europanto. Italiano and Oltre, 5, 226–231  Gobbo, Federico (1998). Verbigerazione fantastica. Italiano and Oltre, 3/4, 151–154 For the full list of publications in detail, please refer to the Appendix 1.  5    since 2020  since 2020  since 2020  since 2014 2020-2023  2018-2023 2016–2019  2005-2017 2010–2012  2009–2011  2010–2011 2006–2008  2008-2011 2007–2010  2005 2002–2003 2001–2002  2022 2022 2019  2015 2013 2012 2011 2009 2005 2004 2000  1999  2005–present 2006–present 2006–present  Service to the profession  Working Group 3 member. European Network for Argumentation and Public Policy Analysis. APPLY. COST Ac-  tion CA17132. University of Amsterdam.  Internal Working Group member. European Prnership for an Innovative Campus Unifying Regions. EPICUR.  University of Amsterdam.  Management Committee member. Language in the Human-Machine Era. LITHME. COST Action CA19102. Uni-  versity of Amsterdam.  Contributor to the Linguistic Bibliography. Brill, Leiden.  Working Group 3 member. Designing Public Argumentation and Policymaking. APPLY. European network for Argumentation and Public Policy Analysis. COST Action CA17132. University of Amsterdam.  Interlinguistics Editor. LPLP. Language Problems, Language Planning. John Benjamins, Amsterdam. Secretary of the Research Group on Language Policy. Gruppo di Studio sulle Politiche Linguistiche (Gspl),  Società di Linguistica Italiana.  Book Review Editor. LPLP. Language Problems, Language Planning. John Benjamins, Amsterdam.  Honorary Research Fellow in Constructive Linguistics, History and Philosophy of Computing, New Texts for High Education. University of Insubria Research Center “Informatica Interattiva” – Crii  New text specialist for Giovani Pensatori [Young Thinkers]. E-learning-by-doing project for High School students (Varese, Como, Italy and Canton Ticino, CH). In Italian.  Co-founder and Scientific Director. InKoj. Interlingvistikaj Kajeroj. University of Milan  Co-founder and Scientific Board of Essap, European Summer School in Agile Programming. 3 editions. For advanced students in Computer Science. University of Insubria  Consultant in Agile Methodologies for Linkgroup srl (Buguggiate). University of Insubria  Research Student of Pascal (Pattern Analysis, Statistical Modelling and Computational Learning) and Pascal 2,  Network of Excellence, EU, FP7. University of Insubria Dep. of Comp. Sc. and Communication – Dicom  Session chair at LGC (Language, Globalization, Communication) Conference 2005.  R and D for the virtual exibition Il ritratto in Lombardia da Moroni a Ceruti. Pumpkin Srl.  R and D for the project Virtuose, a VIRTual CommUnity Open Source Engine for Integrating Civic Networks and Digital Cities. Pumpkin Srl.  Honours, prizes and awards  Third prize at the Belartaj Konkursoj, branch essay, Universala Esperanto-Asocio, The Netherlands. Third prize at the Belartaj Konkursoj, branch lyrics, Universala Esperanto-Asocio, The Netherlands.  Finalist for the Krino project together with Federica Russo and Jean Wagemans, Amsterdam Science Innovation Award 2019, Category Alpha / Gamma, Innovation Exchange Amsterdam, Amsterdam, The Netherlands.  Prize Best Multilingual Poem of the Drongo Festival, Utrecht, The Netherland.  Award Journal of Universal Language Sejong Prize for the Best Linguistic Paper of the Year.  Honorary Adjunct of Cybernetics (Comp. Ling.). Int’ Academy of Sciences, San Marino  Award Chiasmus of the Month January 2011, Psammeticus Press, in Speculative Grammarian.  Honorary fellow in Interlinguistics and Esperantic Studies. University of Turin  Honorary fellow in Computing 􏰀 Philosophy. University of Insubria  Honorary fellow of Humanities (Applied Ling.). Int’ Academy of Sciences, San Marino  Special mention by Paolo Ferri (University of Milano-Bicocca) for Immersi-Sommersi [Dipped-Overflown], a collab- orative narrative hypertext in HTML, built within the M.Sc. MICSU  Lapenna Prize for the Best Master’s Thesis in Interlinguistics of the Year. Foundation Ivo Lapenna Professional Bodies  Member of Ced – Center for Research and Documentation on World Language Problems Individual Member of Uea – Universala Esperanto-Asocio  Member of Acl – Association of Computational Linguistics  6    2006–present 2008–present 2008–present 2011–present 2013–present 2013–present 2013–present 2016–present  2016–present  2016–2020 2007–2011 2011  2011 2010–2011 2003–2004 2001–2003  2010–present  2005–2010 2010 2006–2008 2005 2000–2006 1999–2006  2012–2013  2010–2011 2008–2010  2018–now 2004–2009 2001–2003 1995–2000  1999  1998–2000 1998–2000 1998  1997  Member of Ia-cap – The International Association for Computing and Philosophy  Member of Gspl – Gruppo di Studio sulle Politiche Linguistiche  Member of CiE – Association Computability in Europe  Member of Réseau de chercheurs de l’Observatoire international des droits linguistiques, Université de Moncton Member of HAPOC, Commission for the History and Philosophy of Computing  Member of π Research Network, Society for the Philosophy of Information Correspondant of the Academy of Esperanto  Advisory Board Member of the Digital Language Diversity Project (DLDP), an Erasmus+ Programme under the Grant Agreement No. 2015-1-IT02-KA204-015090  Editorial Board Member of the Journal of Universal Language Non-academic professional activities  Consultant in Linguistics and multilingualism at the Montessory School, via Milazzo, Milan, Italy. Voice Counselling Assistant of Francesca Gualandri, Spazio Ravizza and Hara Yoga, Milan, Italy. Online Branding Expert. For Camperio House Suites and Apartments, Milan, Italy.  Consultant in Cognitive Mapping and New Texts at the Centro Studi Casnati, Como, Italy. Constructive Conversation Analyst of psychotherapeutic settings. For therapists, Lombardy, Italy. Computer technician (level: C1) at the University of Milan, Italy.  R and D consultant on web technologies for Pumpkin srl, Milan, Italy. Side activities  Practitioner in oriental martial and health arts.  Ba Gua Zhang Traditional Kung Fu School Instructor. Third level (Mountain) obtained in 2021. Regular practice with Master Vincenzo Spasaro. Stages with Great Master Zhang Dugan (2010–2017). Qi Gong. Stages with Ma Xu Zhou.  Reiki Usui. First level.  Chut Sin Tong Long Kung Fu. School of Milan, Italy.  Aikido Yushinkai. Stage with Koretoshi Maruyama, Bologna, Italy.  Katsugen Undo. School of Breath, Milan, Italy.  Aikido Itsuo Tsuda. School of Breath, Milan, Italy.  Dancer in Lindy Hop and Charleston. Swing 99 group at L’Aquila.  Shamanic studies under a practical perspective.  Core shamanism with the Italian Center for Shamanic Studies, Villabartolomea, Italy. Affiliated to Michael Harner’s Foundation of Shamanic Studies, Mill Valley, CA.  Psychoshamanism and psychogenealogy with Cristóbal Jodorowsky at Hara Yoga, Milan, Italy.  Singer  Singer and songwriter in the project intErna idEo – with Fabrizio Rabacchi (Yellow Sound, Milan, Italy). Belcanto and Serge Wilfart Method – Pneumaphony with Serge Wilfart.  Vocalist in Piks rock band, Milan, Italy.  Chorister at Cappella Musicale del Duomo di Monza, Italy. Specialties in Gregorian chant.  Civil service with mental retarded people at the Centro Socio-Educativo (Cse) in Cologno Monzese, Italy.  Activist in the Esperanto Movement, young section.  Invited speaker in international Esperanto congresses (Switzerland, Germany, Croatia)  R and D of the eLearning course of Esperanto Kirek for the the Italian Esperantist Youth (Iej) Italian delegate at Tejo Congress at the European Youth Council in Budapest, Hungary  Press agency of the Italian Esperantist Youth (Iej) in the World Congress 1997, Assisi, Italy 7    J.2023.1  J.2022.1  J.2021.2 J.2021.1 J.2020.1 J.2019.3  J.2019.2 J.2019.1 J.2018.1 J.2017.3 J.2017.2  J.2017.1  J.2016.6 J.2016.5  J.2016.3  J.2016.2 J.2016.1 J.2015.2  J.2015.1 J.2014.5 J.2014.4  Appendix 1: Full List of Publications2 Articles in Peer-Reviewed Journals (38)  Benini, Marco and Gobbo, Federico and Wagemans, Jean H.M. (2023). 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Blogs, politics and ethics – The case of Beppe Grillo. ECAP 2006, University of Trondheim, Norway, June 2006  Gobbo, Federico (2005). May European Union Adopt A Lingua Franca? LGC Conference 2005, Cardiff University / Prifysgol Caerdydd, July 7–9  Book reviews (27)  Gobbo, Federico (2017). Esther H. Schor. Bridge of words: Esperanto and the dream of a universal language. New  York: Metropolitan Books. Language Problems Language Planning Volume 41, number 3, 2017. 321–323.  Gobbo, Federico (2017). David J. Peterson. The art of language invention: From horse-lords to dark elves, the words behind the world-building. New York: Penguin. Language Problems Language Planning Volume 41, number 2, 2017. 214–216.  Gobbo, Federico (2017). Claudio Marazzini and Alessio Petralli. La lingua italiana e le lingue romanze di fronte agli anglicismi. Accademia della Crusca, Firenze, goWare. Language Problems Language Planning Volume 41, number 2, 2017. 210–213.  Gobbo, Federico (2016). Nenad Stojanović. 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Eastern Michigan University / Wayne State University. 10-May-2005  18    T.2021.1  T.2020.1  T.2016.2 T.2016.1 T.2015.9 T.2015.8  T.2015.7 T.2015.6 T.2015.5 T.2015.4 T.2015.3 T.2015.2 T.2015.1 T.2014.10 T.2014.9  T.2014.8 T.2014.7  T.2014.6 T.2014.5 T.2014.4 T.2014.3  T.2014.2 T.2014.1  T.2013.1 T.2010.1 T.2009.1  T.2009.2 T.2008.1  T.2007.2 T.2007.1  T.2007.2 T.2006.1  Technical reports, working papers, posters and other essays (32)  Sayers, Dave and Sousa-Silva, Rui and Höhn, Sviatlana et al. (2021). The Dawn of the Human-Machine Era: A fore- cast of new and emerging language technologies. Report for EU COST Action CA19102 ‘Language In The Human- Machine Era’. doi 10.17011/jyx/reports/20210518/1  Gobbo, Federico (2020). Sed mi ne povis forlasi la ideon, kaj mi transiris Rubikonon. Repliko al la recenzo de Jansen pri Gobbo 2020. Beletra Almanako, 38. 139-142  Gobbo, Federico, red (2016). Bulteno de la Amsterdama Katedro. L’ A’dama Kat’, 3/2016 sep n-ro 32. Gobbo, Federico, red (2016). Bulteno de la Amsterdama Katedro. L’ A’dama Kat, 1-2/2016 maj n-ro 30/31. Gobbo, Federico, red (2015). Bulteno de la Amsterdama Katedro. L’ A’dama Kat’, 3/2015 sep n-ro 29.  Gobbo, Federico and Caligaris, Irene (2015). “Mi ne identiĝas kun nenia nacieco, mi estas de la monda nacieco.” Enketo pri plurlingveco kaj lingvoidenteco de la Esperanto-parolantoj [“I do not identify myself with no nation, I belong to the worldwide nation.” A survey about plurlingualism and language identity of Esperantophones]. Poster presented at the World Esperanto Congress n. 100, Lille, France.  Gobbo, Federico, red (2015). Bulteno de la Amsterdama Katedro. L’ A’dama Kat’, 2/2015 maj n-ro 28.  Gobbo, Federico (2015). La holivudaj planlingvoj, n-ro 10. Esperanto, 1291 (5) Majo. 112–113.  Gobbo, Federico (2015). Planlingvoj inter leksikografio kaj terminologio, n-ro 9. Esperanto, 1290 (4) Aprilo. 92–93.  Gobbo, Federico (2015). Kial tiom da latinidaj planlingvoj, n-ro 8. Esperanto, 1289 (3) Marto. 68–69.  Gobbo, Federico (2015). La du Lazaroj; du vivoj, du lingvoj, n-ro 7. Esperanto, 1288 (2) Februaro. 32–33.  Gobbo, Federico, red (2015). Bulteno de la Amsterdama Katedro. L’ A’dama Kat’, 1/2015 jan n-ro 27.  Gobbo, Federico (2015). Gloro kaj falo de Volapuko, n-ro 6. Esperanto, 1287 (1) Januaro. 18–19.  Gobbo, Federico (2014). Van science fiction naar Esperanto. Kat Blad, # 105, Juni. 6.  Gobbo, Federico (2014). La praavoj de Interlingvistiko: Kartezio kaj Lejbnico, n-ro 5. Esperanto, 1286 (12) Decembro. 258–259.  Gobbo, Federico and Marácz, László (2014). An interdisciplinary working paper series on multilingualism. A’dam Multiling, Working Paper #0.  Gobbo, Federico (2014). La fratoj de Saussure kaj Esperanto Serio Interlingvistiko por Esperantistoj, n-ro 4. Esperanto, 1285 (11) Novembro. 224–225.  Gobbo, Federico, red (2014). Bulteno de la Amsterdama Katedro. L’ A’dama Kat’, 3/2014 sep n-ro 26.  Gobbo, Federico, red (2014). Bulteno de la Amsterdama Katedro. L’ A’dama Kat’, 2/2014 maj n-ro 25.  Gobbo, Federico, red (2014). Bulteno de la Amsterdama Katedro. L’ Adam’a Kat’, 1/2014 jan n-ro 24.  Gobbo, Federico (2014). La kunfluo de lingvoplanado kaj planlingvoj. Serio Interlingvistiko por Esperantistoj, n-ro 3. Esperanto, 1283 (9) Septembro. 188–191.  Gobbo, Federico (2014). La malfacila tasko klasifiki planlingvojn. Serio Interlingvistiko por Esperantistoj, n-ro 2. Esperanto, 1282 (7–8) Julio-Augusto. 164–165.  Gobbo, Federico (2014). Interlingvistiko: unu vorto, multaj signifoj. Serio Interlingvistiko por Esperantistoj, n-ro 1. Esperanto, 1281 (6) Junio. 136–137.  Gobbo, Federico (2013). Programma TFA Informatica di Base. Technical report. University of L’Aquila, March Gobbo, Federico (2010). CoCAL white paper. Technical report. Unpublished  Gobbo, Federico (2009). Enterprise 2.0 Adoption: Technological and non-technological factors. Technical Report. Varese, University of Insubria, March  Gobbo, Federico (2009). Agile, a mind map as a poster. Enterprise 2.0 Forum, 3 June 2009  Gobbo, Federico (2008). Lingvo kaj Artefariteco: Interlingvistiko kaj Lingvoplanado en Varezo, Italio. Konferenco de Universitatoj kie Esperanto aŭ Interlingvistiko estas instruata Amsterdamo, Nederlando. Fakartikolo kaj mensmapo. Neeldonita  Gobbo, Federico (2007). Workshop: Raccontare storie (d’uso). Italian Agile Day. Bologna, Italy, 2007, November, 23 Gobbo, Federico and Vaccari Matteo (2007). The Pomodoro Technique. XP Days Benelux. Mechelen, Belgium, 2007,  November, 15–16  Gobbo, Federico (2007). Wikimaps = mind maps + wikis. RailstoItaly. Pisa, Italy, 2007, October  Gobbo, Federico and Vaccari, Matteo (2006). Progetto TIGER. Un’applicazione web per l’e-learning avanzato in robotica. Expo del Capitale Umano 2006. Fieramilanocity 15–18 Marzo. Milano  19    F.2019.1 F.2018.1 F.2012.1 F.2011.1  S.2019.1 S.2016.1  G.2018.1  M.2021.2 M.2021.1 M.2020.1 M.2019.1  Y.2021.1 Y.2016.1  Y.2016.2  Fiction (3)  Gobbo, Federico, (2019). Please, confirm you are human Becoming Human AI. Medium.com  Gobbo, Federico, membro de la Krikenhara Sepopo (2018). UEA. Monato. Flandra Esperanto-Ligo  Gobbo, Federico (2011). Il nobile cavalier Leonardo e il drago Yans. Milano: SBF Narcissus. e-Isbn 9788863698435 Gobbo, Federico (2011). Mary Everest e il Mistero del Pantelegrafo. Milano: SBF Narcissus. e-Isbn 9788863692624  Software (1)  Benini Marco and Gobbo, Federico (2016). adtrees - Macros for drawing adpositional trees. Version 1.1. CTAN  Comprehensive TeX Archive.  Benini Marco and Gobbo, Federico (2016). adtrees - Macros for drawing adpositional trees. Version 1.0. CTAN  Comprehensive TeX Archive. Graphic Novels (1)  Gobbo, Federico and Gamberoni, Yuri (2018). Bonvenon! Laŭra kaj Petro malkovras Esperanton. New York: Mondial. Isbn 9781595693839.  Music (3)  Gobbo, Federico and Rabacchi Fabrizio (2020). Letero al Duolingano. In: Interna Ideo. EP. Distributed through Soundrop.  Kjara (Raggi, Chiara) (2021.) Mozaiko. Elitaligo de Gobbo, Federico. Rimini: Musica di Seta. Winner of the fan- based Eurovision Song Festival for Minority Languages 2022  Gobbo, Federico and Rabacchi Fabrizio (2020). Mi Ne Komprenas Kial. In: Interna Ideo. EP. Distributed through Soundrop.  Gobbo, Federico and Rabacchi Fabrizio (2019). Jen. In: Interna Ideo. EP. Distributed through Soundrop. Poetry (2)  Gobbo, Federico (2021). Multlingva Poème Challenge. Polyglot Gathering 2021. Jury Member.  Gobbo, Federico (2016). Lingua bastarda. In: Festschrift for Sijmen Tol, on the occasion of his retirement. Bijdragen  verzameld en bezorgd door: Eline van der Veken, Katja Bobyleva, René Genis. FST 00100. Leiden: Brill. 18.  Gobbo, Federico. (2016). Drongo. In: Festschrift for Sijmen Tol, on the occasion of his retirement. Bijdragen verzameld en bezorgd door: Eline van der Veken, Katja Bobyleva, René Genis. FST 00100. Leiden: Brill. 19.  20    Z.2014.1  Z.2020.2*  Z.2020.1*  Z.2019.2* Z.2019.1*  Z.2018.1* Z.2017.1 Z.2016.2 Z.2016.1*  Z.2015.2*  Z.2015.1*  Z.2011.1  Z.2010.1  Z.2008.2  Z.2007.2  Z.2006.2  Z.2006.1  Appendix 2: Supervised theses (28)3 Supervised PhD theses (1)  Longo, Luca. PhD in Computer Science. Formalising mental workload as a defeasible computational concept. Trinity College Dublin. Advisor: Vincent Wade. 2014  Supervised M.A. theses (17)  Rositani, Alessandra. M.A. in Language Sciences. “Ai miei figli parlerò solo rom!” La forza della marginalità. Uno studio sulla minoranza romaní a Torino. [“To my kids I’ll speak only Romaní!” The strength of being at the margins of society. A study on the Romaní minority in Turin]. University of Turin. 2020.  Repetti, Veronica. M.A. in Language Sciences. Avere o non avere: questo è il dilemma. Uno studio sulle strutture linguistiche del possesso nelle lingue pianificate. [To have, or not to have, that is the question. A study of possessive forms in planned languages]. University of Turin. 2020.  Beltman, Anne. M.A. in Language and Society. A Model for the Implementation Of Non-Formal Language Acquisition In Language Revitalization: The Case Study of Irish. University of Amsterdam. 2019.  Musella, Grazia. M.A. in Language Sciences. “Il dialetto, una delle cose più preziose che porto con me nella valigia”. Uno studio sul mantenimento linguistico nelle nuove forme di mobilità [“The vernacular, one of the most important things I bring with me in my suitcase.” A study on language maintenance in new forms of mobility]. University of Turin. 2019.  Mathiulaki, Marianna. M.A. in General Linguistics. The Art of Translation in Esperanto vs. English: A case study in Sapphic translation. University of Amsterdam. 2018.  Hoffman, Lara W. Research M.A. in Art Studies. Underrated Understanding: Towards an Aesthetics of ‘Non-Translation’ University of Amsterdam. 2017.  Dires, Rahel T. M.A. in Language Sciences. I situativi in somalo e amarico nell’ambito della linguistica dello spazio [Linguistics of space: situatives in Somali and Amharic]. University of Turin. Advisor: Mauro Tosco. 2016.  Albano, Chiara. M.A. in Language Sciences. Mappare le difficoltà di lettura: l’indice sintattico Sintykli e la riscrittura semi-automatica del testo [Mapping reading difficulties: the syntactic index Sintykli and text semi-automatic rewrit- ing]. University of Turin. 2016.  Vardeu, Laura. M.A. in Language Sciences. “A noi il sardo te lo imparano i tuoi genitori e l’italiano a scuola”: Una sper- imentazione linguistica in Sardegna [“To us Sardinian parents learn to you, Italian at school”: a linguistic fieldwork in Sardinia]. University of Turin. 2015.  Caligaris, Irene. M.A. in Language Sciences. “Una lingua per tutti, una lingua di nessun paese”: Una ricerca sul campo sulle identità esperantiste [“A language for everybody, a language of no country”: a fieldwork on Esperanto identi- ties]. University of Turin. 2015. Premio di Laurea ‘Giorgio Canuto’ 2015.  Preziosi, Riccardo Amedeo. M.A. in Clinical Psychology. Geometrie grammaticali: Un approccio basato sulle costruzioni nell’analisi della conversazione clinica. [Grammar geometries: a construction-based approach of clinical conversation analysis.] Catholic University of Milan. Advisor: Patrizia Bevilacqua. 2011  Galantucci, Gabriella. M.A. in Translation Studies. Lingue pianificate e terminologia nell’opera di Eugen Wüster. [Planned languages and terminology in the works by Eugen Wüster.] University of Turin. Advisor Mario Squartini. 2010  Macchi, Luca M.A. in Computer Science. Individuazione, sperimentazione e valutazione di ausili informatici per utenti con disabilità motorie e di linguaggio, atti a favorire l’interazione uomo-macchina: un caso di studio. [Evaluation of human-computer interfaces for users with language and motion disabilities. A case study.] University of Insubria. Advisor: Gaetano A. Lanzarone. 2008  Pepe, Massimiliano. M.A. in Computer Science. Novelle. Uno strumento per la scrittura collaborativa open source. [Novelle. An open source software for collaborative writing.] University of Insubria. Advisor: Gaetano A. Lan- zarone. 2007. see also {P.2006.3}  Landoni, Tullio. B.A. in Computer Science. Applicazione basata su Ruby on Rails per la gestione e simulazione didattica di un braccio meccanico, nell’ambito del progetto TIGER. [A web app developed in Ruby on Rails for distant education in robotics (project TIGER).] University of Insubria. Advisor: Matteo Vaccari. 2006  Puliafito, Mirko. M.A. WeTT : Web Telelaboratory for TIGER. University of Insubria. Advisor: Matteo Vaccari. 2006 3Dissertations supervised as the main internal advisor are marked with a star (*). In case of non-marked dissertations, the role can be different:  co-advisor, second promotor, external advisor, etc. In these cases, the main internal advisor is explicitly mentioned.   21    Z.2005.1  Z.2022.1* Z.2017.1* Z.2015.3 Z.2013.2  Z.2013.1  Z.2012.1  Z.2010.2 Z.2009.1  Z.2008.1 Z.2007.1  Z.2022.1* Z.2019.1* Z.2018.1*  PWS.2017.2  PWS.2017.1 PWS.2016.3 PWS.2016.2 PWS.2016.1  Fabbri, Caterina. M.A. Il ruolo dell’esperanto nella nuova Europa. [The role of Esperanto in the new Europe.] Univer- sity of Parma. Advisor: Davide Astori. 2005  Supervised B.A. theses (10)  Štrakl, Katja. B.A. in Linguistics. Ty mene razumějěs? [Do you understand me?] Intelligibility of Interslavic to Slovene  native speakers. University of Amsterdam. 2022.  Verhoeven, Romy. B.A. in English Language and culture Sciences. Challenging Patriarchal Language and Thinking:  an Investigation into Suzette Haden Elgin’s Láadan. University of Amsterdam. 2017.  Konijn, Emma. B.A. in English Language and culture Sciences. Language Alienation: Klingon vs. English. Advisor:  Olga Fischer. University of Amsterdam. 2015.  Grimaldi, Matteo. B.A. in Computer Science. Tipologia della personalità tramite text mining di conversazioni su in so- cial network [Personality Type Indication based on social network chats] University of L’Aquila. Advisor: Pasquale Caianiello. 2013  Leombruni, Daniele. B.A. in Information Engineering. Sviluppo di applicazioni mobili multipiattaforma: Applicazione tramite tecnologia PhoneGap [Cross-platform development for smartphones using PhoneGap: a case study] Univer- sity of L’Aquila. Advisor: Laura Tarantino. 2013  Bozzolo, Piero. B.A. in Computer Science. Open Mind Map: Un’applicazione collaborativa per creare mappe mentali e dialogiche. [Open Mind Map: a collaborative app for mind and dialogue mapping] University of Insubria. Advisor: Matteo Vaccari. 2012  Calandro, Luca. B.A. in Communication Sciences. Creatività e cultura hacker nell’economia della società delle reti. [Creativity and hacking culture in net economics.] University of Insubria. Advisor: Mario Astuti. 2010  Gagliati, Marco. B.A. in Communication Sciences. La ricerca della lingua perfetta. Strategie comunicative nei Con- gressi Universali in Italia [The Search of the Perfect Language. Communicative strategies in the Universal Congresses in Italy.] University of Insubria. Advisor: Gianmarco Gaspari. 2009  Marini, Domenico. B.A. in Computer Science. Agile Tracking. University of Insubria. Advisor: Matteo Vaccari. 2008  Russo, Luana. B.A. in Computer Science. Multilang Engine. Un motore multilingue per la ricerca di immagini su Flickr. [Flickrpedia. A multilingual engine to dig Flickr.] University of Insubria. Advisor: Gaetano A. Lanzarone 2007  Supervised tutorials (3)  van Beemdelust, Angelica. Tutorial 2 for the Research B.A. in Linguistics. Phonological processes in Esperanto: a case  study of voice assimilation. University of Amsterdam. 2022.  Linghui (Eva) Gan. Tutorial 2 for the Research B.A. in Linguistics. Attitudes Towards the Official Recognition of Hong  Kong Sign Language by Hong Kong Citizens. University of Amsterdam. 2019.  van Boven, Cindy. Tutorial for the Research B.A. in Linguistics. New speaker motivations: Differences and similarities  between adults learning Frisian and adults learning Sign Language of The Netherlands. University of Amsterdam. 2018. Supervised profielwerkstukken (5)  de Bruijne, Zita and Bemelmans, Puck. Waarom is Esperanto er niet in geslaagd een wereldtaal te worden? Profiel- werkstuk. Begeleider: Ingrid van Lindert. Vossius Gymnasium. 2017  Lisa van der Feer, Lisa. Profielwerkstuk. Vitus College Bussum. 2017  Stuhlmacher, Jane and Baudoin, Shanti. Profielwerkstuk. Cygnus Gymnasium. 2016  van Boxtel, Femke. Profielwerkstuk. Udens College. 2016  Dijkstra, Sietske and Putter, Berbele. Esperanto: het nieuwe Engels? In hoeverre is Esperanto geschikt als de nieuwe internationale taal van Europa? Profielwerkstuk. Begeleider: Florence Lionarons. Gymnasium Leiden. 2016  22    L.2022.6 L.2022.5  L.2022.4 L.2022.3 L.2022.2 L.2022.1 L.2021.7 L.2021.6 L.2021.5 L.2021.4  L.2021.3 L.2021.2  L.2021.1 L.2020.4 L.2020.3  L.2020.2 L.2020.1 L.2019.10  L.2019.9 L.2019.8  L.2019.7 L.2019.6 L.2019.5 L.2019.4 L.2019.3 L.2019.2  Academic invited lectures et similia (57)  Invited Talk Lesperanto nei Paesi Bassi: un internazionalismo alternativo. Invited by Marco Prandoni, Università  degli Studi di Bologna. Aula VIII, Dip Lingue Lett e Cult Mod, 7 Oct 2022.  Invited Talk L’utilizzo di lingue inventate come strumento di educazione interculturale in una scuola primaria montes- soriana di Milano. Officine dell’Interculturalità. Invited by Marco Prandoni, Università degli Studi di Bologna. Aula VIII, Dip Lingue Lett e Cult Mod, 5 Oct 2022.  Invited Lecture Cinema and Esperanto. Invited by Davide Astori. Cinema and (Inter)linguistics seminar. Univer- sity of Parma. Online + Aula K3. 13 Sep 2022.  Invited Talk Esperanto, an international language from project to life. Three Webinars on Constructed languages. Invited by Paolo Coluzzi, Universiti Malaya. Online. 30 Jun 2022.  Invited Talk Esperanto in the East Asia: Japan, Korea, Mongolia, Vietnam. Invited by Confucius Institute, organizer: Elisabetta Ragagnin, Università Ca’ Foscari. Aula B, Ca’ Cappello, Venezia. 24 May 2022.  Invited Talk Esperanto in China: yesterday, today, tomorrow. Invited by Confucius Institute, organizer: Elisabetta Ragagnin, Università Ca’ Foscari. Aula 5, Rio Nuovo, Venezia. 23 May 2022.  Guest Seminar Le lingue di minoranza: Il caso dell’esperanto. Invited by Sabina Fontana. Università degli Studi di Catania. SDS Lingue, Aula Magna, Ragusa. 3 nov 2021.  Invited Lecture Spinoza e Zamenhof. Invited by Davide Astori. Università degli Studi di Parma. Aula C Plesso D’Azeglio, Parma. 11 ott 2021.  Guest Lecture L’esperanto in 15 minuti. Invited by Anna Maria Thornton. Università degli Studi de L’Aquila. 7 ott 2021.  Guest Seminar Artificial languages and language constructions: Observations on the relation between the concepts of naturalness and culture. Invited by Philippe Planchon. Seminar. École Doctorale Humanités et Langues. Université de Tours. 21 Apr 2021.  Invited Lecture Lingue inventate tra fine Otto- e inizio Novecento., Giornata in memoriam Daniele Marignoni. Su invito di Raffaella Barbierato. Biblioteca Statale di Cremona, 5 maggio 2021.  Invited Lecture Kia interlingvistiko en Amsterdamo. Seminario al la kurso pri Interlingvistiko. ’Centro Linguistico di Ateneo’ (CLA), Universitato de Parmo, laŭ invito de Davide Astori. Kadre de la Erasmusplusa-interŝanĝo inter la Universitatoj de Amsterdamo kaj Parmo. 31 Mar 2021.  Invited Lecture La Insulo de la Rozoj kaj la aliaj: promenado inter la kinarto kaj Esperanto hieraŭ kaj hodiaŭ. Ret- prelego laŭ invito. Londona kaj Antverpena kluboj, 15 jan 2021.  Invited Lecture La mesaĝo de Zamenhof hodiaŭ; Esperanto kaj ne nur. Internacia Retseminario pri Esperanto, Uni- versitato de Ŝirazo, Irano, 23,25-26 nov 2020.  Invited Lecture Language diversity in Europe: Challenges for the education systems. Invitation by Prof. Giri Rao for programme Studying Language and Literature. Azim Premji University, 15 Oct 2020.  Guest Lecture Lingva kafejo: Esperanto. Studievereniging VOS. University of Amsterdam, 11 mar 2020. Seminar The world(s) of planned languages: Interlinguistics in the 21st century. VUB Bruxelles, 21 Feb 2020  Guest Lecture Reconstructing arguments using the Periodic Table of Arguments in a real-case corpus. Research Master class in Current Research, University of Amsterdam, 20 Nov 2019  Podiumdiskussion Das Ende von Babel?. Dahlem Humanities Center, Freie Universität Berlin, 7 Nov 2019  Lecture Hollywood Languages: The Challenge of Interlinguistics in the New Millenium. Planned languages and lan- guage planning, Symposium in the occasion of the 90th anniversary of the Esperanto Museum, Österreichische Nationalbibliothek, 24-25 Oct 2019  Lecture Language Regimes of the European Union. 9th International Teaching and Training Week, University of Economics in Bratislava, 16 Oct 2019  Lecture Language policy and planning : Between Economics and Identity. 9th International Teaching and Training Week, University of Economics in Bratislava, 15 Oct 2019  Lecture From Esperanto to Dothraki: languages as works of art and why they matter. Institut für Turkologie Frei Universität Berlin, 11 July 2019  Talk Languagy Policy and Planning at the time of Brexit: toward a new Scientific Babel?. Forschungscolloquium Ro- manistische Sprachwissenschaft Summer term 2019. Frei Universität Berlin, 10 July 2019  Talk Multilingualism in the EU after Brexit (or not): challenges and opportunities. Polyglot Gathering, University of Economics in Bratislava, May 2019  Lecture International Auxiliary Languages: yesterday, today, tomorrow. Invitation by Lee Malomo, the instructor of 23    L.2019.1 L.2018.1 L.2017.3  L.2017.2 L.2017.1 L.2016.2 L.2016.1 L.2015.11  L.2015.10  L.2015.9 L.2015.8  L.2015.7 L.2015.6  L.2015.5 L.2015.4 L.2015.3  L.2015.2 L.2015.1 L.2014.5  L.2014.4 L.2014.3 L.2014.2 L.2014.1  The Global Challenge of Linguistic Diversity course, William Peace University.  Lecture Italiani, bilingui inconsapevoli. Viaggio in Italia, Paese multilingue. Università di Amsterdam su invito di  Elisabetta Materassi e Mauro Scorretti, 13 Mar 2019, Amsterdam.  Lecture Italiani, bilingui inconsapevoli. Viaggio in Italia, Paese multilingue. Università di Amsterdam su invito di Elisabetta Materassi e Mauro Scorretti, 14 Mar 2018, Amsterdam.  Lecture Inventare una lingua segreta in classe: consapevolezza metalinguistica e apprendimento L2. Acquisizione e didattica dell’italiano L2. Università di Amsterdam, Università di Leiden in collaborazione con Levende Talen, 19 Mag 2017, Amsterdam.  Lecture Interlinguistics in the 21st century: planned languages as a tool to learn linguistics by doing. ACLC Lecture Series, University of Amsterdam, 24 Mar 2017, Amsterdam.  Talk Deliberate metaphors in Esperanto: Building a cosmopolitan culture from scratch. Metaphor Lab, University of Amsterdam, 14 Mar 2017, Amsterdam.  Lecture Word order and information structure in Esperanto. Scriptiemarkt, University of Amsterdam, 11 Nov 2016, Amsterdam. Together with Francesc Torres-Tamarit and Edoardo Cavirani.  Talk The art of language invention in school: Two language laboratories in a Montessori school in Milan. MIME expert meeting: Meertaligheid in het Onderwijs, University of Amsterdam. 15 Mar 2016, Amsterdam  Talk Word order in the diachrony of Esperanto: A corpus-based study of noun-adjective collocation. Meeting of the international network on The Structure, Emergence and Evolution of Pidgin and Creole Languages (SEEPiCLa). Uni- versity of Amsterdam. 14 dec 2015, Amsterdam.  Lecture Il fascino discreto dell’interlinguistica in Giuseppe Peano e i matematici suoi contemporanei [The discrete charm of interlinguistics in Giuseppe Peano and other mathematicians of his time]. Associazione Subalpina Mathe- sis. University of Turin. 19 nov 2015.  Lecture Behind the curtain of a paper: Interdisciplinary research from the idea to dissemination. Module ‘Research Methods and Proposal writing’ in the School of Computing. Dublin Institute of Technology. 7 Nov 2015.  Lecture Interlinguistica e multilinguismo: Sociolinguistica dell’esperanto, oggi [Interlinguistics and multilingualism: sociolinguistics of Esperanto nowadays]. Premio di Laurea ‘Giorgio Canuto’ 2015. Lapenna Prize 2015. University of Parma. 20 Oct 2015.  Lecture An alternative globalisation: Why learn Esperanto today? Spui 25, in cooperation with the Faculty of Hu- manities, University of Amsterdam. 8 oct 2015.  Colloquium Kien estas iranta Esperantologio? Defioj kaj proponoj por la ĵusa estonteco [Where are Esperanto Studies going? Challenges and proposals for the upcoming future]. World Esperanto Congress n. 100, Lille, France, 30 jul 2015.  Lecture L’interlinguistica in Italia: Un’introduzione [Interlinguistics in Italy: an introduction]. BA Italiaanse taal en cultuur [Italian language and culture]. University of Amsterdam, 19 jun 2015.  Lecture A journey into Tolkien’s fascination for words and languages. Event organized by ACE of EtCetera, the English Studies student association at the University of Amsterdam. Public library, Doelenzaal, 18 jun 2015.  Seminar Kien iras Artefarita Inteligenteco? Ekde la entuziasmo al la realeco; La graveco de etiko por la nuntempa AI; Malfermaj etikaj problemoj [Where is A.I. going? From enthusiasm to reality; the importance of ethics for today’s A.I.; Open ethical issues]. In cooperation with the International Academy of Sciences San Marino. World Esperanto Congress n. 100, Lille, France, 27-28 jul 2015.  ACLC seminar Interlinguistics and Esperanto Studies in the new millennium. Within the Amsterdam Center for Language and Communication (ACLC). University of Amsterdam. 27 mar 2015.  MIME workshop Linguae francae between communication and identity: theoretical issues. Within the 7FP-funded EU Project ‘Mobility and Inclusion in a Multilingual Europe’ (MIME). University of Amsterdam. 9 mar 2015.  MIME workshop Linguistic (in)justice and communication models: A pledge for a balanced multilingualism. Within the 7FP-funded EU Project ‘Mobility and Inclusion in a Multilingual Europe’ (MIME). University of Milano-Bicocca. 12 dec 2014.  Lecture La klara lingvo: Enkonduko al konstruiva adpozicia gramatiko de Esperanto [The crystal clear language: in- troduction to Constructive Adpositional Grammar (CxAdGram) of Esperanto]. La Amsterdama Rondo. 21 nov 2014.  DIP Colloquium Natural language formalization meets constructive mathematics. ILLC Seminar Room F1.15, Uni- versity of Amsterdam. 17 oct 2014.  Talk Interlinguistics and Esperanto since 2014: where I come from, what I do here, now and then. Introductory Session new UvA staff. Maagdenhuis, University of Amsterdam. 19 mar 2014.  Informal Talk The phonology of Esperanto: state-of-the-art and open questions. Phonetics Lab Meetings. P.C. 24    L.2013.1 L.2012.1  L.2011.1  L.2010.1  L.2009.1  L.2006.1  L.2005.1  Hoofthuis, University of Amsterdam. 26 feb 2014.  Talk Esperanto and Minority Languages: Challenges and Opportunities. A Taste of Esperanto Event. Department  of Cultures, Languages and Area Studies, University of Liverpool, UK. 17 October 2013.  Seminar Da Turing a Facebook: Attuali direzioni di ricerca in Epistemologia ed Etica dell’Informatica [From Turing to Facebook: current Research Directions in Computing 􏰀 Philosophy] at the PhD School in Computer Science of University of L’Aquila, Italy. May 2012  Seminar Analisi Conversazionale Costruttiva: applicazioni ai trascritti terapeutici [Constructive Conversation Anal- ysis: applications to transcripts of therapeutic sessions] at ASAG-CEAT (European Center for Therapeutic Assess- ment) of the Catholic University of Milan, Italy. 2010–2011  Lecture Translating into and out of a planned language : what does it mean?. Invited lecture in the series Les mardis à l’ETI by François Grin and Michele Gazzola, Ecole de Traduction et d’Interprétation (ETI), University of Geneva, Swizerland  Lecture Introduzione alle grammatiche adposizionali [Introduction to adpositional grammars]. Invited lecture by Fabrizio A. Pennacchietti in the course of Interlinguistica ed Esperantologia [Interlinguistics and Esperantic Studies], University of Turin, Italy  Lecture Pianificazione linguistica e lingue pianificate [Planned languages and language planning]. Invited lecture by Paolo Valore in the lecture series Linguaggi artificiali nel Novecento [Artificial Languages in the 20 century] in the course of Storia della Metafisica Contemporanea [History of Contemporary Metaphysics], University of Milan, Italy  Lecture Politiche linguistiche dell’Unione Europea. [Language policy in the EU]. Invited lecture by Davide Astori in the course of Linguistica generale [General Linguistics], University of Parma, Italy  25    V.2022.6 V.2022.5 V.2022.4 V.2022.3 V.2022.2 V.2022.1  V.2021.4 V.2021.3 V.2021.2  V.2021.1 V.2020.1 V.2019.7 V.2019.6 V.2019.5 V.2019.4 V.2019.3 V.2019.2 V.2019.1 V.2018.3 V.2018.2 V.2018.1 V.2017.4 V.2017.3 V.2017.2 V.20167.51  V.2016.4  Valorisation activities (including interviews) (32)  Exhibition EDL Speak dating 2022. Esperanto. European Commission w/EUNIC NL. Amsterdam Public Library (OBA). 29 Sep 2022.  Invited Talk Please, do not follow my example: Sometimes it’s hard to be a linguist, but it is worth the journey. Invited by VOS. Linguistic Career Day, University of Amsterdam. Doelenzaal, Amsterdam. 15 May 2022.  Invited Talk Daŭripova lingvopolitiko kaj -planado: Kadre de la Eŭropa kunteksto. Invited by Germana Esperanto- Asocio, Germana Esperanto-Kongreso. Oldenburg. 4 Jun 2022.  Invited Talk Reflecting upon the European Day of Languages: Multilingualism and Language Regimes. Invited by Claude Macko. The British School of Amsterdam. Auditorium. 28 Sep 2022.  Invited Lecture Una lingua comune per l’Europa? Invited by Davide Astori. Quale/i lingua/e per l’Europa? Gior- nata di studio. Università degli Studi di Parma. Online + Aula Magna, Parma. 10 May 2022.  Invited Talk Interlinguistica ed esperantologia oggi: l’esperienza di Amsterdam. Invited by Peter Baláž, E@I. Polyglot Gathering Online 2022. 1 May 2022.  Eppur si muove: l’esperanto oggi, tra tecnologia e pandemia. Linguisticamente, 26 luglio 2021.  Europe’s Stories. Connecting Past, Present and Future. Interview. europeanmoments.com, 12 May 2021.  Esperanto Lectura Dantis. Flash Mob Baci dal Mondo / Worldwide Kisses. Voĉoj: Nicola Ruggiero (Dante), Jasper van der Heide (Vergilio), Alessandra Rositani, Monica Beretti, Sara Pasquet (Francesca). Francesca da Rimini 2021, 8 mar 2021.  L’esperanto in movimento: varietà sociolinguistiche e sviluppo diacronico. Chiasmo, Treccani. Intervista di Alessio Sacha Giordano, 23 gennaio 2021.  Deze filosofen maken een argumentatiemachine die, hopen zij, drogredenen uit toespraken kan vissen Volkskrant, interview bij Maarten Van Gestel, 21 februari 2020.  What is Esperanto, and what place does it have in a post Brexit EU? Interview by Olivia Høj Fällingand and Lasse Bækhus. url oliviahfa.wixsite.com/esperanto  Een slank figuur, lange benen en perfekt Esperanto! Interview bij Peter van der Aa. Opinieblad Argus, 59/23 juli 2019.  Moderation of the debate: Language hegemony in the world–– any chance to avoid it? Polyglot Gathering, Univer- sity of Economics in Bratislava, May 2019.  Participation in the survey on Multilingualism in the EU institutions by the European Ombudsman, February 2019. See Annex here: ombudsman.europa.eu/it/correspondence/en/110044  La Amsterdama Katedro post kvin jaroj: nuntempaj vojoj al Interlingvistiko. 5 majo 2019. Hispana Esperanto- Kongreso, Hispana Esperanto-Federacio, Malago  Flankefikoj de (ebla) Briteliro: La publika opinio tra Eŭropo malkovras lingvopolitikon. Laŭinvita prelego. 3 majo 2019. Hispana Esperanto-Kongreso, Hispana Esperanto-Federacio, Malago  L’Atelier Esperanto. Presentazione. 9 aprile 2019. Riunione Associazione Me.Mo, Scuola “Riccardo Massa”, via Quarenghi, Milano  Il monzese che insegna la lingua nata per superare i confini: “Con l’esperanto si vince questa epoca di paure”. Il Cittadino. Monza. 20 luglio 2018. Intervista di Federica Fenaroli. Disponibile online  Lecture Multilinguismo, esperanto, traduttori digitali e altre strategie di comunicazione internazionale. Borgo La Ro- vere evento Villecastella, xxii edizione, 29 Giu 2018, Mondavio (PU), Italia.  Lecture Lingue segrete in classe: un percorso montessoriano. Giornata Psicogrammatica Montessori. Palazzo del Cinema Anteo, Milano in collaborazione con Bookcity, 27 Gen 2018, Milano.  Talk La Zamenhofa filozofio: ĉu daŭre aktuala?. Aranĝo de Kataluna Esperanto-Asocio. Vilaweb, 21 Apr 2017, Barcelono.  Lecture Zamenhof tra religione e filosofia: Lezioni per il XXI secolo. Convegno Homo Sum. Centro Studi Sereno Regis, Turin. 11 Mar 2017.  Da Star Trek al latino sine flexione gli idiomi inventati sono seimila. La Stampa. Torino. 14 aprile 2017. Intervista di Elisabetta Pagani. Disponibile online.  Il sogno di una lingua parlata in tutto il mondo. Tagadà. La7. 4 dicembre 2017. Disponibile su YouTube. Lecture Esperanto kiel vivanta lingvo / Esperanto als levende taal / Esperanto as a living language. Drongo taalfestival / lan- guage festival. 1 Oct 2016, Utrecht.  Lecture Esperanto, a language for a Global Identity: Can Esperanto foster European identity? de Brakke Grond. 1 Jun 2016, Amsterdam. Conference Global Identities: A Conference on Statelessness, Citizenship and Migration.  26    V.2016.3  V.2016.2  V.2016.1 V.2015.1 V.2014.4 V.2013.3 V.2013.2 V.2013.1  V.2009.1  Talk Perché inventare una lingua segreta a scuola? L’esperienza dell’anno scolastico 2015-16. [Why do we invent a secret language at school? The experience of the school year 2015-16]. Scuola Montessori di via Milazzo. 16 Mag 2016, Milano. Together with Chiara Bonazzoli.  Lecture Kion oni lernas planante sekretan lingvon? Lingvolaboratorio en Montesori-bazlernejo en Milano [What do you learn planning a secret language? A language laboratory in a Montessori primary school in Milan]. Malferma Tago. Centra Oficejo de Universala Esperanto-Asocio. 30 Apr 2016, Roterdamo.  Talk An alternative globalisation: Esperanto and European identity. Open Classroom #3: Babel. With the research collective Monnik. New Europeans, 2 mar 2016, Amsterdam.  Lecture Esperanto kiel vivanta lingvo / Esperanto als levende taal / Esperanto as a living language in cooperation with Esperanto Nederland. Drongo taalfestival / language festival, Utrecht, 25 sep 2015.  Seminar Fulmokurso de Esperanto! Kiu lingvo estas Esperanto? Kiel ĝi funkcias? [Crash course of Esperanto! Which language is Esperanto? How does it work?]. Drongo post-festival. 5 oct 2014.  Talk Lingvoj planitaj por fikcio [Languages planned for fiction]. 39-a Malferma Tago, Universala Esperanto-Asocio, Roterdamo, NL. 30 nov 2013.  Lecture Instrui interlingvistikon hodiaŭ [Teaching Interlinguistics today]. 39-a Malferma Tago, Universala Esperanto- Asocio, Roterdamo, NL. 30 nov 2013.  Lecture Europa: quale futuro? Lingua, storia e cultura prima della finanza [Europe: which future? Language, history and culture before finance]. Invited by Enrico Del Vescovo, Gruppo Esperantista Tuscolano. Scuderie Aldobrandi, Frascati, Italy. 28 june 2013.  Lezione Matrice ebraica e umanitarismo nel pensiero di Zamenhof: cosa rimane oggi? / Hebrea matrico kaj homaranismo en la Zamenhofa penso: kio restas hodiaŭ? [Jewish origin and humanitarism in Zamenhof’s thought: what remains today?] Giornata di studi “150 anni fa nasceva Ludovico Lazzaro Zamenhof”. Trieste, giovedì 10 dicembre 2009. As- sociazione Esperantista Triestina.Federico Gobbo.

 

Grice e Gonnella: la ragione conversazionale e l’implicatura conversazionale e la filosofia del diritto romano – filosofia romana – filosofia pugliese – scuola di Bari -- filosofia italiana -- Luigi Speranza (Bari). Filosofo italiano. Filosofo pugliese. Filosofo barese. Bari, Puglia. Grice: “Like Foucault, and a few English philosophers who explored the conceptual intricacies of the ‘justification’ of punishment, Gonnella’s oeuvre is brilliant!” Saggi: “Il diritto (non) ci salverà, Il Manifesto,  Detenuti stranieri in Italia. Norme, numeri e diritti, Scientifica,. Carceri. I confini della dignità, Jaca, La tortura in Italia, Derive Approdi,. Jailhouse Rock, cento musicisti dietro le sbarre, Arcana,. Il carcere spiegato ai ragazzi, Il Manifesto, Patrie galere, Carocci, Sviluppo urbano e criminale, a Roma, Sinnos,  Il collasso delle carceri italiane. Sotto la lente degli ispettori europei, Sapere Consiglio d'Europa, Bisogna aver visto. Il carcere nella riflessione degl’anti-fascisti, Edizioni dell’Asino,. I paradossi del diritto. Scritti in omaggio a Resta, Roma TrE-Press,  Giustizia e carceri secondo papa Francesco, Jaca,. Onorare gli impegni. L'Italia e le norme contro la tortura, Sinnos, Inchiesta sulle carceri italiane, Carocci, Il Carcere trasparente. Primo rapporto nazionale sulle condizioni di detenzione, Castelvecchi. Patrizio Gonnella. Gonnella. Keywords: filosofia del diritto romano, sanction, punishment. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Gonella” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Goretti: la ragione conversazionale e la co-azione istituzionale – filosofia fascista – filosofia piemontese – filosofia torinese – scuola di Torino -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Torino). Filosofo italiano. Filosofo piemontese. Filosofo torinese. Torino, Piemonte. Si laurea a Torino sotto SOLARI (si veda). Fequenta MILANO, dove incontra MARTINETTI (si veda). Segretario del Congresso Nazionale di Filosofia, organizzato dalla Società filosofica italiana. Il Congresso è sciolto dalle autorità dopo appena due giorni. Firmano la lettera di protesta indirizzata al rettore Mangiagalli, nel quale si protesta in nome della libertà degli studi e della tradizione italiana contro un atto di violenza che impedisce l'esercizio della discussione filosofica.” Al momento del giuramento di fedeltà, necessario per entrare nella carriera universitaria o per proseguirla, si rifiuta e resta così al di fuori della carriera accademica; svolge attività professionale a Milano, e collabora alla Rivista di filosofia (anche quale componente del comitato direttivo). Frequenta Palazzo Fossati in Via Ciro Menotti a Milano. MARTINETTI (si veda) lascia la sua biblioteca privata in legato a RUFFINI (si veda), SOLARI (si veda), e G.. La biblioteca verrà poi conferita dai rispettivi eredi alla Fondazione Martinetti per gli studi di storia filosofica  di Torino; oggi nel palazzo presso la biblioteca della facoltà di Filosofia. G. è riammesso nel mondo universitario e assume per concorso la cattedra di filosofia del diritto; insegna a Ferrara. Ferrara ha intitolato una via a G., filosofo patriota".  L'animale come soggetto di diritto Prolifico filosofo del diritto, autore di scritti su Kant, Sorel, Bradley, cura Špir, Bradley, Green), a G. si deve il primo intervento che qualifica l'animale come “soggetto di diritto”. Martinetti pubblica “L’animo del animale” in cui aveva sottolineato che il animale possede intelletto e coscienza e, in generale, un animo, come emergeva dagli  lo studio dello “atteggiamento, gesto, la fisionomia.” Questo animo e vita animale è “forse estremamente diversa e lontana” da quella del homo sapiens” ma “ha anch'essa la carattere della coscienza e non può essere ridotta ad un semplice meccanismo fisiologico. G. va oltre, fino ad affermare che l’ animalee vero e proprio un “*soggetto* (“soggeto di diritto” e che l'animale ha una “coscienza giuridica” e una percezione del giuridico. In tal modo, anticipa tematiche proprie della bioetica e dell'etologia. Nonostante l'originalità e l'innovatività delle posizioni assunte, il suo manifesto non ha avuto fortuna ed è stato del tutto trascurato dal dibattito animalista e negli studi di etologia. Come non possiamo negare all'animale in modo sia pure crepuscolare l'uso della categoria della causalità, così non possiamo escludere che l'animale partecipando al nostro mondo non abbia un senso di quello che può essere la proprietà e l'obbligazione. Casi innumerevoli dimostrano come un cane e custode geloso della proprietà del suo padrone e come ne compartecipa all'uso. Dve operare in esso questa visione della realtà esteriore come cosa propria, che nell’homo sapinens arriva alle costruzioni raffinate dei giuristi. È assurdo pensare che l'animale che rende un servizio al suo padrone che lo mantiene agisca soltanto istintivamente. Deve pure sentire in sé in modo sensibile questo rapporto di servizi resi e scambiati – cf. Grice, lo scambio conversazionale --. Naturalmente l'animale non potrà arrivare al concetto di ciò che è la proprietà e l'obbligazione. Basta che dimostri di fare uso di questi principî che in lui operano ancora in modo osensibile.»  (“ L’animale quale soggetto – e soggeto di diritto”). Nella filosofia del diritto si individuano tre teorie dell'"istituzionalità nel giuridico": istitutismo: teoria del diritto quale insieme di istitutito e concepito come una sorta di azione co-ordinata, costituente un equilibrio tipico e costante di finalità che si fissa in un complesso di mezzi, una costruzione. Per l istituzionalismo la istituzione (Romano, Hauriou). neo-istituzionalismo: il diritto è rappresentato da un “fatto” istituzionale (McCormick, Weinberger). Saggi: “La forma giuridica” (Isis, Milano); “Il sentimento giuridico” (Solco", Città di Castello); “I fondamenti del diritto” (Lombarda, Milano); “Liberalismo” (Pirola, Milano); “Norma giuridica, atto giuridico” (Bianciardi, Lodi); “Istituto giuridico” (Bianciardi, Lodi); “Norma giuridica” (Milani, Padova); "Rivista di filosofia", L'animale, soggetto, e soggeto di diritto, "Rivista di filosofia", Recensione di Schmitt, Die Diktatur. Von den Anfängen des modernen Souveränitätsgedankens bis zum proletarischen Klassenkampf, Duncher & Humblot, München-Leipzig, "Rivista di Filosofia",  Recensione di R. Smend, Verfassung und Verfassungsrecht, "Rivista di Filosofia", Introduzione a A. Spir, La giustizia, Lombarda, Milano, Il saggio politico sulla costituzione del Württenberg, "Rivista di filosofia", “Legge e norma, "Rivista di filosofia", La filosofia pratica W. Schuppe, "Rivista di filosofia",  “Bradley, "Rivista di filosofia", “La conoscenza etica, "Rivista di filosofia", “L'idea di patria”, "Rivista di filosofia", L'idealismo rappresentativo”, "Rivista di filosofia", Recensione di Calamandrei, Elogio dei giudici scritto da un avvocato, in "Rivista di filosofia", La metafisica della conoscenza, "Rivista di filosofia",  Il dolore nel pessimismo di A. Spir, "Rivista di filosofia", L’individualità, "Rivista di filosofia", Il saintsimonismo, "Rivista di filosofia", Diritti e doveri giuridici in relazione alla norma giuridica, "Archivio della Cultura italiana", L'istituzione dell'eforato in Sparta, "Archivio della Cultura italiana", “La valutazione tecnica della realtà, "Archivio della Cultura italiana", Martinetti, "Archivio della Cultura italiana", L'impiego delle categorie o dei concetti puri ed il valore della co-azione e inter-azione -- e dei postulati nella filosofia giuridica” "Annali della Ferrara",  Recensione di Candian, Avvocatura, Milano, in "Annali della Ferrara",   Il liberalismo, "Rivista internazionale di filosofia del diritto", L’istituzione in senso tecnico ed l’istituto giuridico nel realismo"Annali della Ferrara",  “Equità, "Scritti giuridici in onore di Carnelutti",  Filosofia e teoria generale del diritto, Milani, Padova, L'umanesimo critico di France, "Rivista di filosofia del diritto", Recensione di Erzbach, "Rivista trimestrale di diritto e procedura civile", Rileggendo il Filomusi Guelfi, "Rivista internazionale di filosofia del diritto", La filosofia di MARTINETTI (si veda), "Memorie dell'Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna. Classe di Scienze Morali", Bologna, Considerazioni critiche sul diritto sociale, "Annali della Ferrara", Scienze Giuridiche.  L’acquisto ideale nella filosofia giuridica di Kant, "Rivista di filosofia del diritto", Sulla sociologia della diada e del gruppo sociale”. "Scritti di sociologia e politica in onore di Sturzo", Zanichelli, Bologna,  Isu luigisturzo, Scritti su G.  SOLARI (si veda), Recensione, "Rivista di filosofia", BOBBIO (si veda), "Rivista internazionale di filosofia del diritto", G.  Roccia, Filosofia e realizzazione spirituale” "Rivista internazionale di filosofia del diritto", Orecchia, voce “G.” Enciclopedia filosofica,  Venezia-Roma, Istituto per la Collaborazione culturale, G., in Orecchia, Maestri italiani di filosofia del diritto, Bulzoni, Roma, Castignone, I diritti animali: la prospettiva utilitaristica, "Materiali per una storia della cultura giuridica", D'Agostino, I diritti degl’animali, "Rivista internazionale di filosofia del diritto", Pocar, Gl’animali non umani, Laterza, Roma-Bari, Martinetti, Pietà verso gl’animali (Chiara), Il melangolo, Genova, Lucia, G. e la bioetica e l'etologia, "Annuario di itinerari filosofici", "Piacere, dolore, senso", Mimesis, Milano, Lorini, Atti giuridici istituzionali, in Lorini, L’atto giuridico, Adriatica, Bari, Lucia, Filosofia del diritto, Cortina Milano); Colombo, La filosofia come soteriologia: l'avventura spirituale e intellettuale di MARTINETTI (si veda), Vita e Pensiero, Milano, Galli, Schmitt nella cultura italiana. 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Martinetti, La psiche degli animali in Saggi e discorsi, Paravia, Torino, ore in Pietà verso gli animali (Alessandro De Chiara), Il Melangolo, Genova); “L'animale come soggetto di diritto, in Rivista di filosofia, per estratto in Lucia, Filosofia del diritto, Cortina, Milano, Lucia, Filosofia del diritto, Raffaello Cortina editore, Milano, A.  Pisanò, Diritti deumanizzati: animali, ambiente, generazioni future, specie umana, Giuffrè, Milano, “Istitutismo” è un neologismo coniato da Piovani, Mobilità, sistematicità, istituzionalità della lingua e del diritto, Giuffré, Milano, cfr. Lorini, Dimensioni giuridiche dell'istituzionale, Milani, Padova, Lorini, “La dimensione giuridica dell'istituzionale, Milani, Padova, Cosa resta dell'istituzionalismo, “L'ircocervo”,  Glazel, “Tetracotomomia dell’ istituzionale” in R. Renard, "Saggi in ricordo di Tanzi", Giuffré, Milano, M. Brutti, Alcuni usi del concetto di struttura nella conoscenza giuridica, "Quaderni fiorentini per la storia del pensiero giuridico", McCormick/Weinberger, Il diritto come istituzione, M. La Torre, Milano, M. Torre, “Norma, l’istituzionale, il valore: Per una teoria istituzionalistica del diritto, Bari. Il pensiero filosofico di G. non è comprensibile se ricondotto solamente al suo aspetto giuridico, brillantemente espresso all’interno dei suoi fondamenti del diritto, ma necessita di un approfondimento che tocchi ogni ambito speculativo della filosofia. Questo lavoro, quindi, pur mantenendo fermo il fine di una delucidazione dei principi filosofici posti alla base della sua concezione del diritto, fornirà un excursus preliminare sugli aspetti più importanti del suo pensiero, conducendo il lettore all'interno del formalismo gnoseologico kantiano, del volontarismo di Schopenhauer e dell’idealismo di matrice britannica, esortando ulteriori approfondimenti su un autore il quale, attraverso il proprio rigore morale (G, così come il suo maestro MARTINETTI (si veda), risulta tra i non firmatari del [Un richiamo in nota al contesto storico nel quale la filosofia del diritto di G. si sviluppa risulta tuttavia necessario. Essa si inserisce all'interno di quell’indirizzo, chiamato istituzionali, che identifica nell’istituzione il fulcro attorno al quale si crea e si espande la vita associata. Inaugurato con gli studi di Hauriou in Francia e ROMANO (si veda) in ITALIA, esso si pone in netta contrapposizione con la teoria normativista di Kelsen. Il particolare interesse di G. per l’idealismo di matrice anglo-sassone conferisce però al suo giuridicismo filosofico un taglio innovativo rispetto, ad esempio, al più celebre istituzionalismo di ROMANO (si veda), tanto da poterlo considerare come istitutismo. Politics. Rivista di Studi Politici] GIURAMENTO DI FEDELTÀ AL FASCISMO) dimostra l’autonomia dello spirito rispetto alla contingenza degl’avvenimenti storici. Nella trattazione delle sue opere non verrà seguito un ordine cronologico, ma una sistematica ricostruzione della sua dottrina. Questo è il motivo per il quale La metafisica della conoscenza in Green (G.) e l’introduzione alla sua etica (G.) rappresentano un punto di partenza necessario per la successiva analisi del suo pensiero. È dunque dalle origini, dall’aspetto gnoseologico, che questo lavoro prenderà le mosse, ed è proprio da uno spunto, fornito dall’incompletezza della soluzione alla Ding an sich kantiana fornita da Green, che Goretti elaborerà il suo impianto filosofico. L’esigenza di ricongiungere forma e materia, di collegare il fenomeno con il noumeno, ha condotto la filosofia, da Kant in poi, verso la strada di un idealismo monistico. Quello che G. compie, invece, consiste in un’elegante risoluzione del problema, la quale, pur non rinunciando al principio monistico, mette al sicuro il formalismo kantiano da eventuali ricadute metafisiche. Per fare ciò, egli si avvale del concetto di volontà elaborato da Schopenhauer, evitando le sue derive pessimistiche e avvalorando il principio morale delineato da Green. Quanto fin qui solamente accennato mette dunque in luce l’aspetto poliedrico del pensiero di Goretti, in grado di spaziare tra gli autori e i campi della filosofia più disparati, mantenendo comunque quel rigore logico ed espositivo che lo rendono un autore unico nel suo genere. 1. Fenomeno e relazione: da Kant a Green La filosofia di Green, come sottolinea Goretti, rappresenta una fusione del pensiero critico di Kant e di Fichte (G.), una sintesi degli studi portati avanti a partire dalla sua Introduction to Hume’s Treatise of Human Nature, contenuta all’interno dei Collected Works (Green). Anche se i suoi Prolegomena to Ethics, tradotti dallo stesso G. (Green), vengono di frequente considerati come la concezione definitiva dell’autore (Goretti), portando spesso ed erroneamente a giudicare la sua gnoseologia prettamente metafisica, la sua capacità di analisi è riuscita ad andare ben oltre l’empirismo e il razionalismo precedenti. È per questa ragione, dunque, che G torna, molto tempo dopo aver tradotto l’opera del Green, a dedicare ulteriori studi volti a precisare e confutare alcune delle conclusioni avanzate dal filosofo britannico. Attraverso un’accurata scomposizione del suo apparato epistemologico, Goretti riesce a salvare l’apparente e vuoto formalismo kantiano, che il Green aveva così ardentemente tentato di eliminare. La teoria della conoscenza di Green si fonda sulle osservazioni kantiane inerenti l’esistenza di una coscienza, in grado di unificare e sistematizzare i dati dell’esperienza, considerati, fino ad allora, come unica realtà possibile. Per Kant, ribadisce G., è  La volontà formale e il valore della norma giuridica in Cesare Goretti solo grazie alla natura del nostro spirito che l’esigenza unificatrice, chiamata con il nome di appercezione trascendentale, si manifesta (G.). L’esperienza, dunque, rappresenta il complesso di unificazioni che il nostro spirito pone in essere sulla molteplicità del sensibile. Da ciò, la celebre distinzione kantiana tra prodotto della natura e prodotto dell’intelletto, che porta la filosofia verso un Umänderung der Denkart (Kant). Tutto ciò che possiamo conoscere è derivabile dalla nostra esperienza, mentre la realtà, ciò che è posto al di fuori del mondo sensibile, non può essere conosciuto, il che equivale ad affermarne il suo carattere a priori, in quanto strumento inconoscibile atto a conoscere. È proprio su questo punto, tuttavia, che Kant incontra le maggiori difficoltà. Tentando di superare le aporie humeane, pone in essere quella distinzione tra fenomeno e cosa in sé che occuperà gran parte della speculazione filosofica successiva. Nel tentativo di fornire una risposta adeguata a questo dilemma, senza rientrare all’interno delle conclusioni delineate dall’idealismo tedesco, si inserisce l’opera di Green. Come sottolineato da G., Green adopera un linguaggio differente rispetto a quello utilizzato da Kant, il quale, secondo Green stesso, gli permetterebbe di eludere il problema relativo alla cosa in sé. Egli sostituisce, continua G., la locuzione kantiana phenomena con quella di relations. Per mezzo di questa distinzione, Green è convinto di poter esprimere in maniera più marcata la facoltà unificatrice dello spirito, evitando così di cadere all’interno delle problematiche del razionalismo kantiano. L’errore di Kant, sottolinea Green, è rinvenibile proprio nella separazione che egli opera tra natura formaliter spectata e natura materialiter spectata. Questo errore non è altro che un refuso dell’empirismo lockeano, rinvenibile in Kant attraverso l’espressione Macht zwar der Verstand die Natur, aber er schafft sie nicht (Selsam). Come sostiene Green: If phenomena, as materialiter spectata, have such another nature, it will follow that there is no ground for that conviction of there being some unity and totality in things, from which the quest for knowledge proceeds. The cosmos of our experience, and the order of things-in-themselves, will be two wholly unrelated worlds (Green). Se si vuole considerare la materia, continua Green, dobbiamo prendere in considerazione l’esistenza di forze che generano il loro movimento comprese nella rappresentazione del fenomeno stesso (G.). Il divenire, dunque, diventa veicolo attraverso il quale la realtà spirituale si manifesta, una molteplicità con la quale il nostro spirito limitato coglie l’unità. Esso rappresenta, per Green, il processo causale della molteplicità stessa e non un prodotto della realtà assoluta. La posizione di Green è molto particolare. Egli rinnega l’esistenza di due elementi distinti, forma e materia, ma al tempo stesso, non ricade nella sintesi degli opposti sviluppata da Hegel. Le cose che noi osserviamo non sono scisse e frammentarie, ma rivelano l’esistenza di un assoluto che non si muove seguendo un movimento dialettico. La realtà, secondo Green, è una progressione di gradi di relazione e per questo motivo non può in alcun modo trovarsi fuori dallo spazio e dal tempo. La molteplicità delle relazioni, dunque, assume per Green il significato di qualità dello spirito, che il nostro Io attribuisce alle cose, ma che non si trova nelle cose stesse (G.). Queste conclusioni, sottolinea G., sono per Green il modo di superare il dibattito intorno alla distinzione lockeana tra qualità primarie e qualità secondarie. Mentre, per i sostenitori dell’empirismo, la differenza tra qualità sussiste su di un piano sostanziale, cioè appartenente alla natura delle cose, per Green, invece, essa è puramente graduale. L’unica diversità che le caratterizza consiste nell’apparente priorità temporale che le prime dimostrano nel manifestarsi. Questo evento è dovuto, spiega Green, alla predominanza dell’elemento formale rispetto a quello empirico. Ogni relazione, dunque, è per Green una qualità. Il centro della realtà rimane sempre l’Io, ma l’elemento formale che Kant non era riuscito ad eliminare viene sostituito da gradi di relazione. Queste affermazioni sono avvalorate ancor più da Green attraverso la distinzione tra giudizi sintetici e giudizi analitici. Utilizzando l’enunciato kantiano ogni corpo è esteso, non ci troviamo di fronte ad un giudizio analitico, come Kant suppone, data la presenza del predicato all’interno del soggetto, ma come per il secondo enunciato ogni corpo è pesante, stiamo attribuendo al soggetto un grado di relazione meno complesso rispetto al secondo (Green). La mera intuizione delle categorie di spazio e tempo non è sufficiente per cogliere la distinzione tra diversi giudizi. Lo spazio offre solamente la concezione di una figura, ma non di un corpo. Secondo Green, dunque, Kant confonde il concetto di corpo con quello di figura. La conclusione di Green, riporta G., è che ogni giudizio presuppone una sintesi che si può scomporre in una analisi di relazioni, analisi che può portare ad ulteriori sintesi (G.). Ogni relazione è dunque un grado di realtà maggiore o minore rispetto all’unità che essa contribuisce a formare all'interno della nostra conoscenza. Quanto finora brevemente riportato mette in luce l’atteggiamento critico di Green rispetto alle problematiche formali espresse dalla filosofia kantiana. Naturalmente, quanto emerso rispecchia solo una minima parte del pensiero greeniano, in questa sede appositamente riassunto, ma fornisce gli strumenti necessari per comprendere il punto di partenza attraverso il quale Goretti ripartirà per formulare la sua teoria. Come sostiene G. «Non si può certo affermare che Green abbia sempre esattamente compreso la filosofia di Kant (G.). Le critiche che G. muove nei  La volontà formale e il valore della norma giuridica in G. confronti del filosofo oxonense parodiado da Schiller (“you may serve it with greens”) riguardano proprio il suo tentativo di eliminare, senza risolvere, il formalismo kantiano, ricadendo in quella struttura monistica della quale già Fichte aveva tracciato le linee. Secondo G, la concezione metafisica di Green è prettamente religiosa (G.; cfr. Seth), in quanto ogni fenomeno, o relazione, è per lui un riverbero dell’assoluto che non si esaurisce nella sua apparenza. Così facendo, continua G., Green non si accorge di aver identificato l’assoluto stesso con la molteplicità delle sue relazioni, senza mettere in conto la possibilità che un grado di realtà inferiore, rispetto ad uno superiore, possa rappresentare solamente una negazione, un’apparenza dell’assoluto (G.). Il dibattito sull’aspetto monistico, o meno, della filosofia di Green è ovviamente molto ampio (vedi Tyler) e le teorie le più disparate. Il percorso tracciato dalle sue tesi trova il suo naturale sviluppo nelle dottrine del Bradley, il quale riduce le relazioni stesse a provvisorie apparenze riproponendo, ancora una volta, l’ombra di una realtà intellegibile (G.). Ma G. percorre una strada diversa, in qualche modo innovativa rispetto al senso comune. Egli si serve di Schopenhauer per liberarsi del rapporto dualistico tra realtà assoluta e materia, senza però rinunciare alla categoria formale elaborata da Kant Il concetto di volontà in G. Secondo G., l’unico ad aver intuito veramente cosa la materia rappresenti è Schopenhauer (G.). Nella sua opera più famosa, Die Welt als Wille und Vorstellung, Schopenhauer definisce la materia come apparenza sensibile della volontà. Questa volontà non è altro che una forza che tende ad affermarsi e realizzarsi. Essa non è più semplice materia inerte, come in Aristotele, ma forza, voluntas. Questa forza si oppone alla conoscenza tanto da tramutarsi in una noluntas, mettendo in moto quel processo che ci permette di conoscere le vere fattezze del reale, pur non rinunciando al dualismo tra realtà fenomenica e realtà assoluta. La volontà di conoscere, quindi, rischiara l’oscurità della materia e rende il mondo reale accessibile all’uomo. Green aveva intuito questo principio attraverso la definizione di dover essere e il suo concetto di moral will, ma non era riuscito, sostiene G., a renderlo completo. È con Schopenhauer, quindi, che la concezione volontaristica acquista finalmente forma. 2 La strada percorsa da G risulta alquanto particolare poiché, pur rimanendo all’interno dei canoni dell'idealismo (una sorta di idealismo religioso ispirato in G. dallo studio delle opere di SPIR (si veda) e del suo amico a maestro MARTINETTI (si veda)), non ne segue la normale evoluzione tracciata da Fichte e conclusasi con Hegel, della quale CROCE (si veda) e GENTILE (si veda) sono stati, in Italia, i due massimi, seppur sotto molti aspetti critici, rappresentanti. Tuttavia, G. diverge dalla definizione di voluntas fornita da Schopenhauer. Per il filosofo tedesco la volontà si manifesta come impulso, energia, pura forza cieca, in quanto posseduta anche dalla materia, che sussiste al di fuori della forma dello spazio e del tempo ed è, quindi, indistruttibile ed eterna. Essa è energia senza causa (Abbagnano). La sua ragione può essere ricercata solo nella sua manifestazione fenomenica, ma non nella volontà in sé. Per G., invece, la volontà non è energia senza un fine, ma è un collegamento tra mezzi e fini. Essa ubbidisce alla categoria della finalità, mira a fini prescelti, segue degli schemi prestabiliti (Roccia). La realtà esteriore, secondo G., rappresenta il complesso dei mezzi, gli oggetti e la materia che la volontà utilizza per realizzarsi, per liberarsi e, quindi, per perseguire il suo fine. La realtà limita il nostro egoismo, nel senso che pone al nostro volere dei punti di orientamento comuni. Quando l’uomo cerca di prendere possesso della realtà che lo circonda, non sorge in lui la visione di una realtà trascendente, ma lo schema di un’esigenza unitaria, che è la stessa limitazione del nostro egoismo (G.). La volontà, dunque, segue degli schemi prestabiliti, creando una sintesi tra il nostro volere e una parte della realtà esteriore. Nel volere del singolo si manifesta la sua propensione verso l’assoluto. Al principio del divenire, dunque, G. riabilita e sostituisce quel dualismo tra fenomeno e realtà che aveva messo in crisi la filosofia di Kant. Con la sua concezione di volontà, inoltre, G. non solo si allontana dal pensiero di Schopenhauer, ma trova anche il modo per rendere possibile l’esistenza di una categoria formale della conoscenza. Come nel collegamento tra mezzi e fini, la volontà guida la relazione immediata tra il soggetto e l’oggetto, tentando di far prevalere il suo dominio sulle cose e mettendo in mostra l’aspetto egoistico del suo movimento. Ma la volontà è prerogativa di ciascuno e non si esplica solamente attraverso un individuo determinato. Essa, dunque, incontra sul suo cammino gli atti volitivi di altri soggetti. È grazie al contatto della volontà individuale con la realtà esterna che l’egoismo nasce e scopre la sua ragion d’essere. La realtà pone dei limiti all’assoluto tendere della volontà, alla sua brama unitaria, e circoscrive i limiti delle differenti personalità individuali. La limitazione dell’egoismo è dovuta proprio all’esigenza unitaria della volontà ed esso non è altro che il prodotto della volontà stessa. In questo modo, G. è adesso in grado di giustificare l’aspetto formale della volontà. Essa non è più forza cieca che tende verso l’assoluto, ma, data la sua propensione unitaria, è forza costretta a percorrere determinate direzioni: l’una conduce al dominio delle cose (l’aspetto finalistico della volontà, cioè l’appropriazione del tutto), l’altra, invece, porta al godimento delle cose che dipendono dalla volontà degli altri (ciò che pone un freno alla categoria egoistica). Come riporta ROCCIA (si veda), la volontà formale e il valore della norma giuridica in G. Questi schemi, queste direzioni sono preordinate: non derivano cioè dalla nostra esperienza, bensì sono esse medesime condizioni dell’esperienza: o noi consideriamo il mondo esterno come un complesso di cose capaci di un possesso immediato o noi lo consideriamo come un complesso di cose il cui godimento dipende dall’attività di un altro soggetto (Roccia). L’aspetto formale della volontà, per G., non solo è in grado di riconciliare forma e materia, fenomeno e realtà, ma è anche capace di fornire una risposta alla problematica morale riguardante la finalità dell’azione. Se per i sostenitori di una morale comune, come Kant o Green, l’azione del singolo deve essere orientata verso un bene collettivo, un fine cioè che non tenga solamente conto del concreto sviluppo del singolo, ma che rispetti l’insieme nel suo complesso, per la corrente dell’utilitarismo, invece, l’azione morale deve prediligere l’aspetto individuale, in primis, e solo in seguito condurre ad un accrescimento del benessere comune. Quello che G. mette in risalto, invece, è l’aspetto etico dell’egoismo. La sua è una posizione che si concilia perfettamente con entrambe e richiama alla memoria le parole di Spinoza. Per lui, così come per G, il principio dell’utilità aveva un grande valore. Esso costituiva il primo grado della ragione, in quanto essa opera sulla natura empirica dell’uomo e ne mette in luce il suo carattere finito. L’utilità costringe il singolo a ripiegare su se stesso e «a sentire tutta l’ostilità della nostra limitatezza (G.). È per questo motivo che la volontà, avendo fini egoistici ma mezzi comuni, è costretta a limitare la sua azione sulla base di un accordo sociale. La volontà, dunque, genera e limita l’egoismo, rendendo di fatto l’utile come un primo passo verso l’etico. L’essere ragionevoli, quindi, il perseguire la propria volontà, non rappresenta altro che una manifestazione del fine ultimo dell’uomo, il quale, a sua volta, si caratterizza come aspetto formale non solo della conoscenza, ma anche dell’appropriazione del reale. Date queste premesse, è adesso possibile per G. enunciare la sua personale interpretazione del diritto. Le condizioni a priori della conoscenza, riabilitate del loro carattere formale, vengono trasposte da G all’interno della costituzione del diritto, nel campo cioè delle relazioni umane. Quello di G. quindi, si presenta come un idealismo volontaristico, che non pretende «dedurre dalla volontà il diritto e tutto il diritto, intende solo cercare nella volontà stessa le condizioni che rendono possibile il diritto (Roccia). Ci troviamo, dunque, di fronte a una tipologia di diritto differente rispetto a quella di matrice kantiana, poiché non rende la giuridicità stessa un elemento formale, ma identifica solamente alcuni schemi preordinati verso i quali la volontà deve dirigersi e attraverso i quali, grazie alla facoltà giuridica del reale, riesce a concretizzarsi. Solo il Green era riuscito a intuire il principio fondante del diritto, cioè la sua capacità strumentale di permettere una completa realizzazione dell’individuo nella società. Ma egli aveva eliminato ogni residuo di carattere formale all’interno della sua teoria, svilendo così la prerogativa finalistica della volontà. Quella di G., quindi, rappresenta una perfetta sintesi dei due autori, che gli permetterà non solo di fornire una più completa riflessione sull’aspetto filosofico della norma, ma anche di ampliare il diritto stesso ad un gruppo sempre più ampio. Il carattere strumentale del diritto La volontà deve realizzare fini dettati dalla ragione e non dati della sensibilità. Solo l’essere ragionevole è fine a se stesso. Ma per raggiungere un fine bisogna possedere un mezzo, uno strumento. Questo strumento è il diritto, l’unico in grado di ricongiungere il dover essere con la realtà fenomenica e fornire i mezzi esterni per la realizzazione morale (G.). Il diritto è quindi un mezzo, ciò che rende l’azione conforme al dovere. Esso è preordinato da fini. Kant deriva il diritto dal dovere, mentre Green sottolineava come l’uno non potesse esistere senza l’altro. In entrambi, però, il dovere ricopriva un ruolo primario, qualcosa che, una volta realizzato nella sua totalità, avrebbe reso vacuo il significato stesso del diritto. Per G., invece, il diritto è sì uno strumento, ma uno strumento che non nasce con lo scopo di servire il dover essere, bensì è prodotto della realtà stessa che il dover essere riscopre. Mezzi e fini sono presenti nel mondo reale e offerti a chiunque possieda le capacità necessarie per farli propri. Queste possibilità di possesso, come le chiama G., non forniscono alcun contenuto storico e mutabile, ma indicano solamente le linee guida attraverso le quali il nostro volere si esplica (G.). È grazie al tentativo di dominio del reale, che gli schemi giuridici si manifestano. Essi rappresentano il collegamento diretto tra volontà ed esteriorità, regolando aprioristicamente lo spazio giuridico nel quale l’individuo si muove. Anche I ROMANI, sottolinea G., hanno intuito la realtà empirica degli schemi giuridici. Quando essi distinguevano le res in mobiles, immobiles e semoventes non facevano altro che prendere coscienza della distinzione esistente tra diritti reali, diritti di obbligazione e diritti di asservimento (G.; cfr. G.). La volontà, d’altronde, non può che realizzarsi attraverso un rapporto tra il proprio volere e l’oggetto desiderato (diritto reale), tra il proprio volere e l’attività di un terzo dal quale si pretende una certa prestazione (diritto di obbligazione) e, infine, tra il proprio volere e l’asservimento di tutta, o parte, della personalità esteriore altrui (diritto di asservimento). Questa triplice ripartizione, continua G., esaurisce tutte le potenzialità «di sfruttamento e di dominio della realtà esteriore (G.). Come per Kant, nella teoria della conoscenza, lo schematismo aveva reso possibile unificare le intuizioni sensibili all’interno delle categorie, così per G., in campo giuridico, esso permette di riconoscere le tappe obbligate che la realtà empirica  La volontà formale e il valore della norma giuridica in G. fornisce al nostro volere. Si potrebbe obbiettare una presunta arbitrarietà nella tripartizione schematica effettuata da G., chiedendo come mai la volontà si esaurisca solamente attraverso questi schemi e non altri. Ma al perché questi schemi siano solamente tre, G. risponde: «L’uomo fin ad ora non ha altri modi di sfruttamento della realtà esteriore; altra prova del valore intuitivo degli schemi. La realtà intuitiva non me ne fornisce altri allo stato attuale del nostro sviluppo organico» (G.). La nostra stessa esperienza e storia degli istituti giuridici, continua G., dimostra il ruolo che i concetti di proprietà e obbligazione rivestono. Essi sono generici, originari, intuitivi e solo in seguito acquistano una valutazione razionale della realtà alla quale l’uomo fornisce un contenuto etico e, quindi, arbitrario. Essi, tende ancora a sottolineare G., possiedono una natura puramente intuitiva e ciò non esclude che la logica giuridica possa trarne concetti giuridici corrispondenti, come la compravendita, il mandato, la proprietà ecc. (G). Non bisogna confondere il concetto della proprietà e dell’obbligazione, che hanno un proprio contenuto storico e concreto, con lo schema dell’impossessamento e dell’obbligazione, che rappresenta il loro carattere intuitivo. Come afferma G.: Si dice: è il concetto di proprietà il prius logico, l’antecedente che rende possibile allo spirito l’impossessarsi della realtà. Al contrario è questo impossessarsi che permette l’elaborazione del concetto di proprietà. In questo impossessarsi vi è un atto che deve spiegarsi; e la spiegazione consiste nel fatto che il nostro egoismo, il nostro volere si muove diversamente a seconda dello spazio. Il volere ubbidisce alla categoria della finalità come l’intelletto a quella della causalità (G.). La nostra esigenza razionale, quindi, prende forma sensibile attraverso questi schemi giuridici, condizione dei rispettivi istituti giuridici. Per mezzo di questo atto intuitivo della realtà esteriore, il nostro egoismo viene limitato e obbligato a prendere determinate direzioni comuni, facendo trapelare una prima forma di unificazione dei voleri, di volontà comune. Essa appare inizialmente come complesso di mezzi per le nostre volizioni personali, ma lascia intuire la portata limitata di tali mezzi e, dunque, la loro comune origine. Questo passaggio, dice G., è una normale conseguenza della visione unitaria della realtà da parte dei singoli, i quali tendono a polarizzare la propria volontà intorno a un ideale condiviso, acquisendo la consapevolezza della necessaria condivisione dei mezzi esteriori (G.). Si sviluppa così la coscienza di quell’elemento costituente il diritto: il principio di uguaglianza. Non si tratta, sostiene G., di un’uguaglianza di diritti e doveri, di un livellamento dei valori individuali, ma di un’uguaglianza della nostra personalità di fronte alla realtà esteriore: «È la posizione del nostro volere di fronte alle direzioni che la realtà esteriore ci offre (G.). L’umanità, dunque, non è il risultato della somma di tutti gli individui, ma è l’idea Dividus Politics. Rivista di Studi Politici alla quale il singolo, in quanto essere razionale, partecipa. Così, ad esempio, l’idea della proprietà originaria non rappresenta il complesso delle singole proprietà, ma è il riconoscimento del diritto che l’umanità intera ha di impossessarsi della realtà esteriore (G.). Senza il riconoscimento di questo diritto, comune a tutti, non sarebbe possibile il conseguente riconoscimento dei diritti dell’individualità, dell’egoismo. 4. Gli istituti giuridici e lo Stato Quanto fino ad ora esposto mostra solamente la necessità degli schemi giuridici per la creazione di un ponte tra realtà spirituale e realtà fenomenica, mettendo in luce un’esigenza di volontà comune dettata dalla comunione dei mezzi e dei fini. Gli schemi giuridici, tuttavia, non sono che la base razionale, a priori, grazie alla quale poter dedurre l’esistenza dei diversi istituti giuridici. Gli schemi rappresentano quindi le condizioni formali che ne costituiscono la loro possibilità. Mentre il carattere strumentale del diritto aveva sottolineato la necessità di una comunione di mezzi, la storia del diritto stesso, e quindi la sua rappresentazione empirica formalizzata nell’istituto giuridico, fa emergere le caratteristiche costanti delle finalità umane. Gli istituti giuridici non sono che il riverbero di una comunione di mezzi, i quali contengono, però, vere e proprie finalità concrete (G.). Del resto, se non esistesse una comunione di mezzi, non sarebbe possibile parlare di finalità condivise. Queste finalità, ovviamente, non sono identiche in ciascuno, in quanto l’istituto giuridico non fa altro che porre in essere scopi immediati coordinati gli uni con gli altri, ma convergono tutte, sostiene Goretti, verso un punto di equilibrio: I moventi di ogni singola persona che partecipa ad un atto, ad un negozio giuridico rimangono sempre qualche cosa di irriducibilmente soggettivo, ma lo scopo dell’uno diventa una funzione di quello dell’altro, i due scopi devono farsi equilibrio intorno ad un punto comune (G.). Il fatto che una finalità presupponga un movente individuale, non esclude la possibilità che la finalità di un singolo possa incrociarsi con quella di un altro. Questo equilibrio di finalità dà vita a differenti figure giuridiche, non deducibili a priori dai nostri schemi, ma lasciate in balìa degli eventi storico-sociali. Ma il carattere formale dei nostri schemi, e quindi dei nostri mezzi, giustifica la creazione uniforme e costante degli istituti, e dunque dei nostri equilibri finali. Pertanto, dalle diverse finalità umane è possibile derivare aprioristicamente la figura giuridica della compravendita, che si richiama allo schema giuridico dell’obbligazione. Non è, dunque, il lavoro speculativo del giurista che crea le forme degli istituti giuridici, ma è la realtà sociale stessa. Essi  La volontà formale e il valore della norma giuridica in G. non sono altro che realtà fenomenica, svelata dalla volontà individuale che si muove nel mondo empirico attraverso le sue forme schematiche. Le istituzioni sociali, di conseguenza, sono il risultato di un punto comune di equilibrio formatosi e consolidatosi, nel tempo, intorno a un complesso di finalità umane. L’ineludibilità di simili conclusioni, sostiene G., può essere ulteriormente avvalorata attraverso un esempio. Se esaminassimo il caso della compravendita, ci troveremmo di fronte a due differenti finalità: quelle del venditore, da una parte, e quelle del compratore, dall’altra. Naturalmente, continua Goretti, queste finalità appaiono inizialmente diverse, ma il loro punto di equilibrio è riscontrabile proprio negli asservimenti reciproci esistenti nel fatto di vendere e di comprare, nei quali le finalità dell’uno si incrociano con quelle dell’altro. Questo elemento comune è derivabile dallo schema dell’obbligazione, per mezzo del quale le caratteristiche comuni delle finalità tendono a convergere. Nel caso dei diritti reali, ad esempio, è la fruizione della cosa da parte di un singolo, e dunque la sua finalità, che tende a escludere l’uso del medesimo oggetto da parte di un terzo, facendo arrestare la sua finalità di fronte al possesso del soggetto iniziale. Questo arresto, continua G., mostra già di per sé l’esistenza di un equilibrio dei fini, ed è proprio questo equilibrio che rende possibile la formazione degli istituti giuridici. Ciò che rende dunque costante nel tempo l’esistenza di determinati istituti è proprio l’uniformità delle nostre forme e dei nostri bisogni. Ecco come, quindi, da un accenno di volontà comune e di unificazione di finalità, espresse nella forma dei singoli istituti giuridici, si assiste a un progressivo ampliamento del principio di solidarietà sociale, che limita automaticamente il nostro originario egoismo. Si passa, gradualmente, da un’unificazione di finalità e bisogni elementari a un’unificazione più elevata di natura spirituale. Questo è un fenomeno, dice G., storicamente accertabile e inoppugnabile. L’egoismo si asserve così, senza negarsi, a un criterio di uniformità, dando vita a unità sempre più grandi e mostrando all’umanità il cammino della giustizia. Si potrebbe sottolineare l’incoerenza pratica di tali affermazioni, mostrando le derive violente ed ingiuste che molte istituzioni hanno posto in essere, ma simili mostruosità sono solamente deformazioni storiche di suddette istituzioni, le quali, in sé, non posseggono nessun concetto di giusto ed ingiusto, ma rappresentano solamente un grado di realizzazione della volontà comune, ad uopo strumentalizzata da egoismi irrazionali. Ma in che forma empirica si realizza questa volontà comune, secondo G.? La sua risposta è molto chiara. Il diritto come tale non può culminare nello stato italiano. Quella che ad Hegel appare come la rappresentazione e lo stadio più completo della volontà individuale, è invece per G. un’indebita ingerenza dell’egoismo collettivo nei confronti di quello soggettivo, una volontà di potenza che non ubbidisce a esigenze razionali, ma ad un mero potenziamento di se stessa, tradendo quell’esigenza prettamente unitaria tipica della dialettica hegeliana. Come Alessandro Dividus Politics. Rivista di Studi Politici] all’interno della società civile si manifestano una molteplicità di individualità e gruppi in contrasto tra loro, così anche lo Stato, non essendo altro che un gruppo più ampio, non potrà rappresentare la realizzazione della volontà comune, poiché anch’esso tenderà al conflitto con Stati terzi. Il suo ruolo è, così per G. come lo è per Green, puramente pratico, nel senso di garante del rispetto del diritto e della potenzialità di sviluppo della volontà comune. Lo stato italiano appare come la rappresentazione finale della sovranità, politica e giuridica, ma essa è pura illusione. In ogni sovranità vi è sempre un riverbero di ordinamento giuridico ideale, che non si esaurisce nella sua forma storico-sociale, ma è assoluta spontaneità dei rapporti che l’uomo instaura tra schemi e istituti. Lo stato italiano, nel suo processo evolutivo, non rappresenta altro che un irrigidimento della volontà comune nel suo percorso fenomenologico. Quanto esposto rappresenta una parte dell’importantissimo contributo del G. nel campo della filosofia, che tocca aspetti gnoseologici, giuridici e politici, mostrando il suo carattere poliedrico e critico, senza però rinunciare al suo rigore logico. Le sue intuizioni sono rimaste purtroppo vittime degli sfortunati eventi storici che hanno accompagnato tutta la sua esistenza, lasciando ai più sconosciuta la sua eredità intellettuale. Di non minore importanza, inoltre, è l’impegno che egli ha dedicato in difesa dei diritti degli animali, per il quale si rimanda all’articolo L'animale quale soggetto di diritto, che si concilia perfettamente con la sua personale concezione del diritto e che anticipa, in gran parte, molte delle speculazioni attuali sul tema. Ma lo scopo di questo lavoro, data la limitatezza del contributo, non è stato quello di approfondire ogni aspetto del suo pensiero, bensì di mostrare la profonda capacità argomentativa di questo autore, il quale offre numerosi spunti in altrettanto numerosi ambiti della filosofia. Oltre ad essere stato, in Italia, il primo vero studioso e l’unico traduttore dell’opera del Green, G. ne ha saputo cogliere la vera intuizione, proponendo una propria visione della volontà, la quale rappresenta una geniale sintesi tra idealismo e razionalismo, quasi come un proseguo degli studi, involontariamente interrotti, ai quali il Green aveva dato origine. La riabilitazione, poi, del formalismo kantiano, segnata da una propria interpretazione della volontà di Schopenhauer, mette in evidenza un percorso innovativo rispetto al naturale interesse degli studiosi successivi, il che conferma ulteriormente la necessità di riscoprire un autore tanto grande quanto sfortunato. La volontà formale e il valore della norma giuridica in G. ABBAGNANO (si veda) Le sorgenti razionali del pensiero. Napoli: Perrella. Bradley, Prolegomena to Ethics Green. Clarendon. G. Il carattere formale della filosofia giuridica kantiana. Milano: Isis. G. Il trattato politico di Spinoza.” Rivista di Filosofia. G., L’animale quale soggetto di diritto. Rivista di Filosofia G. I fondamenti del diritto. Milano: Lombarda. G. Sulla distinzione fra legge e norma. Rivista di Filosofia; G. Il valore della filosofia di Bradley. Apparenza e Realtà. Rivista di Filosofia; G. L'idea di patria.” Rivista di Filosofia. G. La metafisica della conoscenza in Green.” Rivista di Filosofia; G. L’istituzione dell’eforato. Archivio della cultura italiana G. Il pensiero filosofico di MARTINETTI (si veda) Bologna: Azzoguidi. Green, Thomas Hill. Etica. “L’istituzionale e una co-struzione, una sorta di inter-azione, o co-azione co-ordinata, co-stitutente un equilibrio tipico o co-stante di finalita che si fissa in un com-plesso di mezzi”. “Casi innumerevoli dimostrano come il cane (o altro uomo) sia custde geloso della proprieta del suo padrone e come ne compartecipi all’uso. Oscuramente deve operare in esso questa visione della realta esteriore come cosa PROPRIA, che nell’uomo civile U1 arriva alle costruzione raffinate dei giuristi. E assurdo pensare che l’animale o l’uomo O2 che rende un servizio al suo padrene che lo mantiene agisca soltanto istintivamente. Deve pure sentire in se per quantto oscuramente e in modo sensible questo rapport di servizi resi e SCAMBIATI. Naturalmente l’U2 o l’animale non potra arrivare al concetto di ci oche e la proprieta, l’obbligazione. Basta cche dimostri esterioremente di fare uso di questi principi che in lui operano ancora in modo oscuro e sensibile.” Cesare Goretti. Grice: “I like Goretti: I rather casually referred to ‘the institution of a decision’ as the end of a conversational exchange – notably involving buletic conversational moves; Goretti makes a whole system out of this. His example is his conversation with his dog: ‘Surely my dog knows that he is providing me a service – guarding my territory – and he is rightly deemed as a ‘subject’ in my exchange with him – as we ‘institute a decision’ that there is a reciprocity involved.” Goretti. Keywords: “the institution of decisions” -- l’istituzionale, Bradley, La massima d’equita; “segni e comprensione” il concetto di patria, eforato—co-azione, co-operazione -- diada. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Goretti” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Gorgiade: la ragione conversazionale e la setta di Crotone – Roma – filosofia calabrese – filosofia crotonese – scuola di Crotone -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Crotone). Filosofo italiano. Filosofo calabrese. Filosofo crotonese. Crotone, Calabria. A Pythagorean, possibly Gartida.

 

Grice e Gorgia: la ragione conversazionale e il cinargo romano -- Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. a Cinargo. Gorgia.

 

 

Grice e Gori: la ragione conversazionale e l’implicatura conversazionale e la filosofia di cabaret -- l’eroe e la falce – filosofia futurista – filosofia lazia – filosofia romana – scuola di Roma -- filosofia italiana -- Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Filosofo lazio. Filosofo romano. Roma, Lazio. Grice: “My favourite Gori are “L’eroe e la falce” and “Il mantello d’Arlecchino” – nothing can be italianita with that!”. Saggi: “Il mantello di Arlecchino (Roma); “Il libbro rosso de la guerra” (Roma); “Le bruttezze della Divina Commedia” (Alatri); “Le bellezze della Divina Commedia” (Milano); “Estetica dell'irrazionale” (Milano); “Il mulino della luna (Milano) “L'irrazionale”; “Filosofia ed estetica”, “Sistema di una nuova scienza del bello; “Il bello” – “L'eroe e la falce” -- Scorcio architettonico di letteratura europea dalle origini ai nostri giorni, Cagliostro (Milano); Il teatro contemporaneo e le sue correnti caratteristiche di pensiero e di vita nelle varie nazioni (Torino); L'oca azzurra (Roma); Il grande amore (Firenze); Scenografia. La tradizione e la rivoluzione contemporanea (Roma); Il grottesco (Milano).  Giovanelli, G.. L'irrazionale e il teatro, Roma, Bulzoni, Piscopo, G., in Godoli, Dizionario del futurismo, Firenze; Dizionario biografico degl’italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.  Rassegna della produzione teatrale e delle nuove tendenze del teatro italiano e mondiale a cavallo tra il finire dell'800 e i primi decenni del '900. Partendo dalla riforma dell'opera lirica di Wagner e dalla sua teoria dell'opera d'arte totale, Gori passa a discorrere di Maeterlinck, Andreev, del teatro dell'Anima di Schuré e Claudel, del teatro dell'esteriorismo (ANNUNZIO (si veda), Wilde, Péladan, Erdös), del teatro cinese e giapponese, di Tagore, Tolstoj, Gorkij, dell'Espressionismo, di Shaw, di Ibsen, del teatro borghese, del teatro dialettale italiano, del teatro delle nazioni europee minori (discorre anche del teatro dell'Islanda o della Lituania o della Bulgaria), delle forme rudimentarie del teatro presso i popoli selvaggi. G. (Roma -Sant'Ilario Ligure), poeta, drammaturgo e critico letterario romano fiancheggiatore del Futurismo, apre a Roma il famoso Cabaret del Diavolo, realizzato da  Depero. "Depero è protagonista con una grande mostra personale tenuta a Palazzo Cova di Milano, che in seguito viene trasferita da Bragaglia a Roma, dove nel settembre dello stesso anno, su incarico di G., inizia i lavori di allestimento del Cabaret del Diavolo, una sorta di bolgia dantesca frequentata da futuristi, dadaisti, anarchici ed artisti in genere. Per il cabaret, strutturato lungo un percorso discendente (a ritroso) Paradiso-Purgatorio-Inferno, Depero realizzò tutto l'arredo e le decorazioni murali. L'inaugurazione avvenne ma, passato il primo momento di gloria, i tempi si fecero difficili e il locale fu chiuso, e con esso distrutto anche tutto il lavoro di Depero". (cfr. Catalogo mostra Depero, Fondazione Palazzo Bricherasio). Letterature moderne. Studi diretti da Farinelli. Cammarota, Futurismo,  Il Futurismo applicato ai cabaret C’è stato in questi giorni, qui a Roma, un improvviso e molteplice sboccio d’arte futurista: il futurismo applicato al cabaret», annotava all’inizio degli anni Venti Massimo Bontempelli, che in quel periodo simpatizzava con il Futurismo e da poco aveva rifiutato le opere scritte prima della guerra. Venivano infatti inaugurati nella capitale diversi locali decorati dai futuristi, tutti situati nel centro della città. Inizia la serie, il Bal Tic Tac, situato in via Milano, i cui ambienti considerati distrutti per oltre mezzo secolo, sono stati recentemente ritrovati durante il restauro del palazzo. Alle sale, arredi e lampade del cabaret aveva lavorato Balla: era «un grandioso locale per balli notturni futuristicamente decorato, nel quale «per la prima volta, apparve realizzata la nuova arte decorativa futurista. Forza, dinamismo, giocondità, italianità, originalità commentava il periodico Il Futurismo. Per il lavoro, ha ricordato la figlia dell’artista, Elica, Balla era stato contattato da  Paladini, altro avanguardista della cerchia romana, in quegli anni in procinto di lanciare con Ivo Pannaggi il movimento Immaginista. Nei sotterranei dell’Hotel Élite et des Etrangers in Via Basilicata, è stato aperto il Cabaret del Diavolo, uno dei più stravaganti ritrovi romani di proprietà di G., il quale intendeva farne il punto di incontro di scrittori, pittori e intellettuali e aveva puntato sulla creatività di Depero, chiamandolo a decorarne e ad arredarne gli interni. Le tre sale, denominate Inferno, Purgatorio e Paradiso, avevano ognuna una specificità cromatica e tipologica: i mobili del Paradiso, ad esempio, erano azzurri, quelli del Purgatorio verdi e quelli dell’Inferno rossi. L’illuminazione era bianco-rosa-azzurrina con immagini di angeli e cherubini nel Paradiso, bianco-verde con una coorte di anime verdi nel Purgatorio, e rossa con diavoli e dannati avvolti dalle fiamme nell’Inferno. Il locale era sede della Brigata degli Indiavolati, composta da poeti e artisti.  Nello stesso anno Balla, che aveva anche decorato la sua celebre casa-galleria aperta al pubblico di Via Porpora (poi seguita dall’altrettanto celebre abitazione di Via Oslavia), realizzava il soffitto luminoso della sala futurista della nuova sede allestita da Virgilio Marchi della Casa d’Arte di Bragaglia, trasferitasi da Via Condotti in Via degli Avignonesi. Nei locali ricavati nei sotterranei dei Palazzi Tittoni e Vassalli che conservavano le terme pubbliche romane di Settimio Severo, Bragaglia affiancava alla galleria anche il Teatro degli Indipendenti per il quale Virgilio Marchi aveva realizzato il ridotto e il bar: qui, per otto dense stagioni, Giulio sperimentò la sua ‘riforma teatrale’ e le sue idee di rinnovamento delle tecnica scenica mediante l’introduzione di nuovi elementi quali una regia sperimentale, una recitazione innovativa e una scenografia ‘cromatica’. Nel teatro vennero messi in scena gran parte dei testi d’avanguardia italiani e stranieri prodotti in quegli anni dagli artisti più vari, da Jarry ad Apollinaire, dai Futuristi agli Immaginisti: a vecchia sede della Casa d’Arte ospita anche la mostra di opere dadaiste facente parte della Grande Stagione Dada Romana che aveva messo in programma esposizioni, declamazioni, esecuzioni di musiche dadaiste e una conferenza di Evola su Tzara nell’Aula Magna dell’Università testo di Braibanti è precedente rispetto a quelli di Kaiser e Bachtin, risale, non può quindi giovarsi delle ricerche dei due autori ma, per le sue finalità, la sorte del grottesco nella storia dell’arte è di importanza relativa. Conosce e cita altrove il testo di G. sul grottesco nell’arte, ne apprezza l’impresa ma coglie i limiti della riduzione dello spirito del grottesco all’ambito dell’artistico. Il luogo privilegiato del grottesco è la vita, lo spazio interindividuale è dove si dispiegano le sue epifanie. G. Il teatro contemporaneo e le sue correnti caratteristiche di pensiero e di vita nelle varie nazioni. Torino, Fratelli Bocca, brossura editoriale con titolo in rosso e nero entro bordura ornamentale anch'essa in bicromia. Gore al dorso. Una piccola mancanza al margine superiore del piatto posteriore. Bella copia in barbe e a fogli chiusi. Prima edizione. Rassegna della produzione teatrale e delle nuove tendenze del teatro italiano e mondiale. Partendo dalla riforma dell'opera   lirica di Wagner e dalla sua teoria dell'opera d'arte totale, G. passa a discorrere di Maeterlinck, Andreev, del "teatro dell'Anima" di Schuré e Claudel, del teatro dell'"esteriorismo" (ANNUNZIO (si veda), Wilde, Péladan, Erdös), del teatro cinese e giapponese, di Tagore, Tolstoj, Gorkij, dell'Espressionismo, di Shaw, di Ibsen, del teatro borghese, del teatro dialettale italiano, del teatro delle nazioni europee minori (discorre anche del teatro dell'Islanda o della Lituania o della Bulgaria), delle forme rudimentarie del teatro presso i popoli selvaggi. G  (Roma -Sant'Ilario Ligure), poeta, drammaturgo e critico letterario romano fiancheggiatore del Futurismo, apre a Roma il famoso Cabaret del Diavolo, realizzato da Depero. (cfr. Catalogo mostra Fortunato Depero, Fondazione Palazzo Bricherasio). Letterature moderne. Studi diretti da Arturo Farinelli. Cammarota, Futurismo, G. L'irrazionale. Filosofia ed estetica. Sistema di una nuova scienza del bello. L'eroe e la falce. Scorcio architettonico di letteratura europea dalle origini ai nostri giorni. Foligno, Campitelli; brossure editoriali. Bell'esemplare in parte intonso. Prima edizione e primo migliaio di questo importante saggio di estetica suggestionato dalla poetica futurista G. Nasce a Roma, da Vincenzo Guglielmo e Giovanna Santi. Terminato il liceo, si laurea dapprima in giurisprudenza, iscrivendosi poi a medicina, senza tuttavia nutrire particolare interesse neppure per questo indirizzo di studi. Egli si sentiva piuttosto attratto dalla letteratura, dalla FILOSOFIA e, in particolare, dal teatro, di cui prese a scrivere fin dai primi anni del nuovo secolo. Collaboratore di vari giornali e riviste - tra cui il Don Chisciotte, il Capitan Fracassa, La Vita, La Patria, il Don Marzio, L'Ora, Il Tirso, di cui fu redattore capo, Aprutium di Teramo, Noi e il mondo, mensile illustrato de La Tribuna di Roma -, si fece presto la fama di critico militante severo e intransigente. Amico di Trilussa e suo ammiratore, compose poesie e canovacci teatrali in romanesco.  Anticlericale e massone, allo scoppio della Grande Guerra è interventista e irredentista. Nel primo dopoguerra e negli anni successivi prese a sostenere la cultura modernista e il teatro sperimentale, gestendo il cabaret dell'hôtel Majestic, di cui era proprietario. Viaggia molto sia in Europa (Francia, Spagna, Germania, Russia) sia in America (Messico, California). Sposa Giulia Massobrio, vedova di Volante. Dopo il matrimonio il G. lasciò Roma, interrompendo l'intensa attività letteraria cui si era dedicato, e si trasferì a Chianciano, dove comprò e gestì l'albergo Excelsior. Sempre a Chianciano fondò e diresse il periodico Il Giornale dell'albergatore.  Intellettuale e poligrafo - fu infatti poeta, romanziere, filosofo con particolare attenzione all'estetica, saggista, critico militante, studioso di teatro - G., finché si dedicò ad attività culturali, si adoperò principalmente a sostenere e diffondere, nell'Italia del primo Novecento, un clima e un gusto più avanzati e moderni; i suoi maggiori e più significativi contributi, tutti concentrati nel corso degli anni Venti, riguardano le teorie e le pratiche poste a fondamento del processo di rinnovamento del teatro contemporaneo.  Dopo gli studi giuridici e di medicina, il G. aveva provveduto a darsi una solida e rigorosa preparazione letteraria e filosofica, coniugando l'educazione sui classici con un'informazione puntuale e aggiornata sugli orientamenti e sugli esiti più attuali della poesia, della critica, della narrativa, dell'editoria a livello nazionale ed europeo. Insofferente, come molti suoi coetanei, nei confronti dei contenuti e dei metodi del positivismo e degli indirizzi storico-filologici, fu convinto seguace dell'idealismo di CROCE (si veda) e della rinascita dell'interesse per la critica SANCTIS (si veda); la sua attenzione si estese, da Croce e dai crociani, anche agli intellettuali che dialogavano con Croce dall'esterno dell'idealismo.  Di questa sua posizione egli rende conto in Il mantello di Arlecchino (Roma, sostanziosa silloge ricca di indicazioni e di suggestioni critiche, in cui traccia il panorama della letteratura italiana della belle époque.  Se Sanctis e Croce forniscono modelli e suggerimenti, tuttavia il lavoro critico di G. non è inteso come applicazione pedissequa della dottrina dei maestri: egli integra, rilegge, propone nuove osservazioni. A complemento di questo lavoro è poi allegato un esaustivo tracciato dell'attività editoriale in Italia.  Di umori nazionalisti e interventisti è intrisa la sua prima raccolta di versi in dialetto romanesco, Er libbro rosso de la guera (Roma; che contiene anche il canovaccio teatrale in dialetto Le maschere de la guera) mentre, per Trieste italiana e contro il mondo tedesco, G. pubblica in Aprutium, una canzone, Sorella nostra!, celebrativa della latinità assunta a valore contro la barbarie del "duro settentrione". Fu, comunque, la Grande Guerra a far maturare in lui un processo di piena conversione al moderno, inteso quale gusto, mimesi linguistica, diegesi e strumentazione di idee e di stili fondati sul nuovo.  Si avvicina a MARINETTI (si veda), di cui tra i primi aveva dato un profilo essenziale e pertinente (ne Il mantello di Arlecchino), e ne divenne amico, ma corresse anche il giudizio nei confronti dei futuristi, che nell'anteguerra egli aveva adeguato, sulla scorta di Papini, a marinettiani, tra i quali, invece, venne distinguendo posizioni diverse, sostenendo soprattutto alcuni di essi, come Vasari, Folgore ed Prampolini. Medita attentamente sul teatro di PIRANDELLO (si veda), si entusiasma per il teatro del colore di Ricciardi, strinse amicizia con i Bragaglia, con Orazi, con Bontempelli. È soprattutto l'ispirazione poetica a farsi in G. più avvolgente e convinta: la parola, che nelle sue composizioni d'anteguerra si risolveva in veicolo di denunzia, di argomentazione e di persuasione, o di descrizioni realistiche (vedi Er libbro rosso de la guera), acquistò nuove sfumature, più allusive, e si dispose su tramature in cui si riscontrano riflessi di Pascoli, di Gozzano, di Govoni, di Palazzeschi, raggiungendo talora esito felice, come nelle tre liriche Alla stazione, Ogni giorno così e Limbo, apparse in Le foglie dell'orologio (Roma), poi riproposte con diverso titolo in Il grande amore (Firenze).  In quest'ultima silloge, accanto alle tre citate, figurano nuove composizioni, ispirate al realismo magico di Bontempelli (Sembra una favola!, A teatro, Le tre vecchine, Orgoglio); e, di fatto, l'avvicinamento a Bontempelli, sia sul versante saggistico-estetologico sia su quello poetico, era iniziato da tempo: già la raccolta Il mulino della luna (Milano; di cui si ricordano in particolare Come un cipresso notturno, L'oca azzurra, L'isola lontana, Pierrots, Si parte, Con la rete dei pensieri, È passato il re, L'automa nella pioggia, Annunciazione, Epilogo), posta cronologicamente fra le due summenzionate, poggiava sostanzialmente su una griglia di suggerimenti metafisico-surreali ascrivibili all'ambito ideale di Bontempelli e ai suoi immediati dintorni.  Non altrettanto positivo e più scontato l'esito raggiunto dal G. nel romanzo e nella novella (per lo più inediti) con l'eccezione di L'oca azzurra (Roma) - che riprende titolo e immagini della lirica de Il mulino della luna, intrisa di un umorismo alla Folgore e di un magismo che rinvia nuovamente a Bontempelli - e di Coriandoli, una raccolta, appunto inedita, di novelle.  Ma gli interventi più interessanti del G. sono quelli legati al discorso critico sul teatro, riguardo al quale egli concordava con avanguardisti e sperimentali sull'ineludibilità del rinnovamento delle sue pratiche, delle sue strategie e dell'idea stessa su cui esso si costituisce. A tal fine, si impegnò innanzitutto concretamente, fondando e gestendo in proprio un laboratorio teatrale posto sotto il segno di un "antigrazioso" irritante e provocatorio; infatti, a Roma, con un anno di anticipo sul teatro degli Indipendenti di Bragaglia, egli aveva fondato e preso a dirigere quel cabaret, La Bottega del diavolo, sito all'interno dell'hôtel Élite et des étrangers, poi Majestic, di sua proprietà.  Dell'albergo erano frequentatori e gratuitamente ospiti numerosi futuristi, tra cui Marinetti, giornalisti e scrittori; negli scantinati, detti l'inferno, arredati con mobili e manufatti realizzati da Depero, da Prampolini e da altri, e decorati con immagini di diavoli danzanti, armati di forconi e pronti a scaraventare nelle fiamme i dannati, si davano ogni sabato spettacoli futuristi e modernisti. Ai programmi, e alla loro realizzazione, presiedeva una commissione di esperti e primi attori, tra cui erano lo stesso G., nel ruolo di Minosse, Trilussa quale Lucifero, Folgore come Cerbero, e Bontempelli come Barbariccia (per una dettagliata testimonianza sul cabaret, si veda Un covo di diavoli in Roma Il Tempo. Dietro la facciata di questo underground ante litteram, il G. andava maturando la sua riflessione sul rapporto tra teatro e corporeità, dionisismo, vitalismo, e sulla necessità di accelerare il processo di rivitalizzazione e risignificazione del teatro stesso e delle attività collegate. A monte di tale riflessione specificamente orientata sul teatro, si collocavano i due volumi del saggio L'irrazionale (I, Filosofia ed estetica. Sistema di una nuova scienza del bello; II, L'eroe e la falce. Scorcio architettonico di letteratura europea dalle origini ai nostri giorni, Foligno, che s'inseriscono, con ogni evidenza, nel quadro generale dell'avanguardia internazionale, impegnata a riconsiderare i fondamenti dell'arte e dell'estetica nella chiave del notturno, dell'inquietante, dell'anamorfico.  Viceversa il discorso specifico sul teatro s'innerva in tre opere successive: Il teatro contemporaneo e le sue correnti caratteristiche di pensiero e di vita nelle varie nazioni Torino-Milano-Roma, che si propone di indagare sui nuovi linguaggi del teatro nelle sue varie manifestazioni nazionali; Scenografia. La tradizione e la rivoluzione contemporanea (Roma, in cui G. esamina, tramite lo specifico della scenografia, le vie attraverso le quali si possa raggiungere e comunicare la realtà che si trova di là dall'apparenza, e come si possa darne una rappresentazione, interrogandosi su intuizioni e tentativi di alcuni tra i nomi più significativi della storia del teatro moderno - a partire da Wagner e proseguendo con Craig, Appia, Mejerchol´d - ma soprattutto dando conto delle esperienze del "teatro della sorpresa" futurista - di Vasari in particolare L'angoscia delle macchine, Milano, ma anche di Prampolini, V. Marchi, Folgore, oltre che del "teatro del colore" di A. Ricciardi e del laboratorio di Bragaglia -, e studiando le esperienze futuriste del dinamismo plastico, della simultaneità e della sintesi. Seguì infine Il grottesco nell'arte e nella letteratura, in cui, riproponendo anche alcuni studi di prima della guerra (sul grottesco nell'Inferno di Dante, sulla maschera turca di Karagöz), il G. approfondisce soprattutto lo studio sul teatro futurista italiano nella chiave del grottesco e del fantastico (in particolare, Cavacchioli, Chiarelli, Antonelli).  Al termine dell'intensa stagione intellettuale degli anni Venti, convinto di essere stato sfruttato e trascurato dalla cultura ufficiale, il G. si appartò, allontanandosi da Roma, senza tuttavia smettere di studiare e di scrivere: lasciò quindi numerosi scritti inediti conservati presso gli eredi.  Nel secondo dopoguerra, il G. si stabilì in una località di mare, Sant'Ilario Ligure (Genova), dove muore.. Tra le opere del G., oltre a quelle citate nel testo, si ricordano: per la narrativa: Cagliostro(Milano; per la saggistica: Le bruttezze della Divina Commedia Alatri; Le bellezze della Divina Commedia ALIGHIERI (si veda) Milano; Studi di estetica dell'irrazionale. Verdone, Teatro del tempo futurista, Roma; Id., Prosa e critica futurista, Milano, Giovanelli, G. G.: l'irrazionale e il teatro, Roma; U. Piscopo, G. G., in Dizionario del futurismo, a cura di E. Godoli, Firenze, sub voce. Gino Gori. Keywords: l’eroe e la falce, bello, eroe, falce, irrazionale, mantello dell’arlecchino  – bellezza, futurismo – Refs: Luigi Speranza, “Grice e Gori” – The Swimming-Pool Library.

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