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Monday, October 28, 2024

Grice ed Aurelj

  Aurelj, direttore dell'istituto tecnico di Pausula-Macerata, fu un grande appassionato di matematica e tecniche mnemoniche: nel suo scritto L'arte di ricordare (1873) dedicato al fratello  Filippo, professore di matematica a Rieti, dopo una veloce disamina delle mnemotecniche inventate da studiosi dei secoli precedenti - come Lullo, Bruno, ecc. —, espone le sue personali riflessioni e invenzioni: egli presenta un alfabeto in cui ciascuna lettera corrisponde a una delle  cifre arabe da 0 a 9, secondo criteri come la vicinanza di forma tra la lettera e la cifra (es. 9 = 9, 1=t) e di pronuncia tra lettera e lettera (se 1= t allora 1 è anche uguale ad, consonante che ha lo stesso  modo e luogo di articolazione della t). 139Vedasi per approfondimenti TITo AUREL, L'arte di ricordare, Civitanova, Tipografia Natalucci, 1873.  Questo suo primo lavoro comunque non può configurarsi come una ricerca intorno alla lingua universale, perché espone semplicemente delle tecniche per velocizzare i processi di memorizzazione; nonostante questo, i suoi studi e interessi per il campo della combinatoria e dei numeri devono essere stati propedeutici alla ricerca sulle lingue ausiliarie che sarà edita invece vent'anni dopo, nel 1893, con il titolo Ai più illustri uomini e ai giornali i più riputati per la diffusione della lingua universale scritta.'40TITO AURELI, Ai più illustri uomini e ai giornali i più riputati per la diffusione della lingua universale scritta, Roma, Tip.  dell'Unione Cooperativa Editrice, 1893.    L'idea di Aurelj è quella di distribuire a tutti i paesi dei vocabolari in cui le parole, tradotte    ovviamente in ogni lingua, siano associate a dei numeri - e in questo ricorda vari altri progetti    precedenti-. Ciascuna parte del discorso possiede un numero di riferimento (così ad esempio un    insieme di cifre che inizi con il numero 1 indicherà i nomi, il numero 4 gli aggettivi, ecc.). A queste    composizioni di numeri sono da aggiungere poi dei segni (19 in totale) che ne specifichino genere,    numero (nomi e aggettivi), grado (aggettivi), persone, tempi, modi (verbi):  l'accento indica il genere femminile; due puntini sovrapposti all'ultimo numero indicano il plurale; il segno matematico « - » indica diminuzione, il « + » accrescimento, la « x » peggioramento; i due punti indicano che il grado dell'aggettivo è comparativo, se doppi « :: » indicano grado superlativo; gli esponenti sull'ultima cifra indicano la persona, il modo e il tempo (per esempio 123 in esponente significa 'prima persona singolare, modo congiuntivo, tempo imperfetto').141 Le informazioni riportate si trovano in ALbani, BuonarROTI, op. cit., pp. 48-49. 141Nuovamente si tratta di linguaggio matematico, così come era già stato immaginato anche da vari altri studiosi, in cui ogni numero aggiunge un'informazione al complesso. Una lingua abassissimo, se non inesistente, ordine di fusione tra i morfemi, lessicali e grammaticali, identificati tramite numeri, e perciò esatti.

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