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Tuesday, February 25, 2025

LUIGI SPERANZA -- GRICE ITALO A-Z T TA

 

Luigi Speranza -- Grice e Taddio: la ragione conversazionale della fenomenologia eretica – la scuola d’Udine – filosofia friulana -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Udine). Filosofo friulao. Filosofo italiano. Udine, Friuli, Venezia Giulia. Si occupa in particolare di fenomenologia della percezione, ontologia e teoria della conoscenza a cavallo tra estetica e metafisica. Si laurea in Trieste. Insegna a Udine. Allievo di  BOZZI e DEROSSI.  Il suo saggio Spazi immaginali, Campanotto, con prefazione di Ferraris, è un testo di narrativa filosofica che si inserisce all'interno della tradizione del realismo magico. L’esistenza viene espressa da una sequenza di istantanee emergenti dallo spazio immaginale. Tutti i suoi saggi sono di matrice realista. Fenomenologia eretica: saggio sull'esperienza immediata della cosa, Mimesis, s’incentra sull'analisi di un unico esempio considerato dall'autore paradigmatico per l'intera tradizione fenomenologica: la percezione di un cubo. L'analisi critica dell'esperienza è sviluppata, da un lato, in rapporto alla fenomenologia sperimentale e, dall'altro, in risposta alle critiche alla fenomenologia.  A partire di Magritte, ne Il mistero viene applicata la teoria della percezione diretta al problema della raffigurazione pittorica. In L'affermazione dell'architettura, Mimesis, la relazione filosofia-architettura sta al centro, come in Costruire abitare pensare, Mimesis, e Città metropoli territorio, Mimesis. Il concetto d’affermazione in architettura e preso in “aut aut”. In Verso un realismo, Jouvence, si delinea un'ontologia della meta-stabilità. Sul tema del realismo avvia un articolato confronto. Le riflessioni sul realismo si sono sviluppate in diversi direzioni: politica, architettura, cinema, ontologia ed epistemologia -- v. Alfabeta, aut aut, Cinema et Cie, Teoria e Modelli, e La filosofia futura. Fonda Mimesis. La società è detentrice dei marchi editoriali di Mimesis in Italia. Progetta e realizza la rivista di approfondimento culturale Scenari. Crea e dirige il festival Mimesis, territori delle idee.  A partire da una prima formazione politica di stampo liberal-socialista lavora in direzione di un rilancio della cultura cosmopolita in rapporto alle nuove forme di partecipazione democratica  -- interventi: festival Vicino Lontano, Pop Sophia, e Radio Radicale. Palazzo Reale, Genova. Altri saggi: La natura della rappresentazione, Mimesis;  Osservazioni sulla stabilità tra estetica e metafisica, Jouvence; Un mondo sotto osservazione, Mimesis; La guerra e il mortale (Mimesis); “Quale filosofia per il partito democratico e la sinistra, Mimesis; La terra e il sacro, Mimesis; Un metodo pericoloso, Mimesis; Manifesto per una sinistra cosmopolita, Mimesis; Radicalmente liberi, Mimesis; L'apparire della cosa, Uno scandalo per il pensiero, su  I lsole24ore, aut aut. Ma il realismo non è tutto nuovo, su corriere. È il crepuscolo delle tradizioni, su corriere. Sinistra e realismo, su alfabeta, Vuoti di sapere, su aut aut. saggiatore. Passione politica e democrazia. Marionette al potere, Curi, Marramao, Palazzo Reale Genova, Intervista. Artribune. Luca Taddio. Taddio. Keywords: fenomenologia eretica. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Taddio,” The Swimming-Pool Library.

 

Luigi Speranza -- Grice e Tagliabue: la ragione conversazionale del Remo, o le strutture del trascendentale – il concetto di gusto nell’estetica italiana – la scuola di Milano – filosofia milanese -- filosofia lombarda -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Milano). Filosofo milanese. Filosofo lombardo. Filosofo italiano. Milano, Lombardia. Studia a Milano. Collabora a riviste. Saggi Le strutture del trascendentale: piccola inchiesta sul pensiero critico, dialettico, esistemziale, Bocca, Milano; e Il concetto dello stile: saggio di una fenomenologia dell’arte, Bocca, Milano. Insegna a Milano e Trieste. Collabora a convegni e scrive su La lettura e La rassegna d'Italia, la Rivista critica di storia della filosofia, la Rivista di filosofia, Belfagor, il giornale critico della filosofia italiana, la rivista di estetica, Il pensiero, Aretusa, Lingua e stile, Studi di estetica, Studi tedeschi, aut aut, ecc. Si occupa di germanistica, gnoseologia, semantica, estetica e poetica, attraverso numerosi saggi di taglio fenomenologico. Come per BARATONO e  BANFI, la sua analisi dell'estetica e delle scelte poetiche e stilistiche degl’artisti si distacca dall'impostazione di CROCE e poi di CALOGERO per orientarsi verso l'aspetto pratico, influenzato anche dall'esistenzialismo positivo d’ABBAGNANO, del fare arte, che non può ridursi alla sola conoscenza, ed è fortemente legato alla tecnica, intesa anche come gesto manuale e meccanico, e allo stile, inteso come rapporto tra gl’elementi formali e quelli contenutistici dell'opera -- sede, inoltre, dell'unità nel rapporto tra percezione e immaginazione. Organizza le teorie d'artista e le dottrine estetiche non tanto in senso cronologico, ma per tipi: estetica vitalistica, estetica psicologistia, estetica formalistica, estetica fenomenologica, ecc. In Linguistica e stilistica del Lizio, Ateneo, Roma, e Demetrio, dello stile, Ateneo, Roma, si occupa di retorica e stilistica antiche. Altri saggi: Il Lizio e il barocco, Bocca, Milano; Il barocco e noi; Anatomia del barocco, Æsthetica, Palermo, indagano sul barocco artistico e letterario, Bocca, Milano. Si occupa anche di estetica, del pre-criticismo, della polemica Nietzsche-Wagner, di Goethe, Musil, Roth, Kafka, ecc. Critico con la contestazione studentesca, eppure non evita il confronto con il movimento. I processi di GALILEI e l'epistemologia, Bocca, Milano; Dai romantici a noi, Marzorati, Milano; Il concetto del gusto nell'Italia, Nuova Italia, Firenze; Fenomenologia dei giudizi di valore, Istituto di filosofia, Trieste; La SEMANTICA e i suoi problemi, Istituto di Filosofia, Trieste; “La nevrosi: Saggi sul romanzo, Marietti, Monferrato; Nietzsche contro Wagner, Tesi, Pordenone; Geologia letteraria, Garzanti, Milano; Goethe e il romanzo, Einaudi, Torino: Einaudi; Il gusto nell'estetica, Centro di studi di estetica, Palermo: Arte e alienazione: il ruolo dell'artista nella societa, Marzorati, Milano; I sogni di un visionario spiegati coi sogni della metafisica, Rizzoli, Milano; Sul sentimento del bello e del sublime, Rizzoli, Milano; Sul gusto, Marietti, Genova; Esercizi filosofici, Russo, L’estetica, Æsthetica Pre-Print; Dizionario biografico degl’italiani, Roma, Treccani, Istituto, Enciclopedia Italiana. Ritratto di un genio politicamente scorretto. Magris, Corriere della Sera. Guido Morpurgo-Tagliabue. Morpurgo-Tagliabue-Remo. Tagliabue. Keywords: Romolo, le strutture del trascendentale, concetto del gusto, estetica. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tagliabue,” The Swimming-Pool Library. Tagliabue.

 

Luigi Speranza -- Grice e Tagliagambe:  la ragione conversazionale e la mediazione della re-presentazione – la scuola di Legnano -- filosofia lombarda -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Legnano). Filosofo lombardo. Filosofo italiano. Legnano, Milano, Lombardia. Studia a Milano su GEYMONAT con cui si laurea con una tesi sull'interpretazione della meccanica quantistica. Prosegue suoi studi specializzandosi sotto la direzione di Terleckij e Fock. La sua attività si è sviluppata attraverso un variegato percorso che lo porta ad insegnare presso diversi atenei e a collaborare con differenti centri di ricerca ed enti istituzionali come consulente. Si concentra sul rapporto tra filosofia e fisica quantistica in particolare sul concetto di realtàe sui rapporti tra materialismo dialettico e fisica. Rivolve l'attenzione sui temi del rapporto tra realtà OSSERVATA e sistema OSSERVANTE, le interazioni reciproche e il ruolo del linguaggio, della comunicazione INTER-SOGGETIVA, della mediazione linguistica e della semiotica. Elabora il ruolo e il significato di interfaccia, il rapporto tra intelligenza NATURALE e intelligenza artificiale, in particolare il ruolo progressivamente avuto dalle tecnologie di informazione e comunicazione. Essamina i contributi sul significato del concetto di margine, sia esso su un essere vivente, un'interfaccia o il rapporto tra corpo ed anima, nei sistemi sociali e nella comunicazione. Studia le forti inter-connessioni tra artificiale e NATURALE, il senso dell'interdisciplinarità, e il saggio Il sogno di Dostoevskij: come l’anima emerge dal cervello, Cortina, Milano, attraverso una visitazione storica dal dibattito tra Dostoevskij e Secënov, fino alle scoperte della neuro-fisiologia, mettendo a fuoco il senso del rapporto tra il corpo e l’anima, il significato e la funzione dell'inconscio. Ricostrusce e interpreta l'intenso scambio dialogico tra Pauli e il fondatore della psicologia analitica Jung, nel quale emerge il rapporto tra filosofia, fisica e psicanalisi. L'analisi tra visibile e invisibile, il ruolo dell'arte e il senso epistemologico dello spazio intermedio e del confine sono stati da lui sviluppati anche attraverso un'esegesi di Florenskij. Le ricadute della sua filosofia sulle scienze sociali ed economiche trovano approfondimenti nei saggi dedicate all'analisi dei sistemi organizzativi socio-economici. L'attività presso la facoltà di architettura l'ho porta a riflettere sull’epistemologia del progetto, sulla relazione tra possibilità e realtà, sul rapporto tra l'io, lo spazio, il tempo – cf. Grice, “Personal Identity” --, l'ambiente, tra urbs e civitas, sul concetto di paesaggio, sul ruolo delle città globali e sul nesso tra globale e locale. Gli sviluppi delle tecnologie digitali e poi della rete come fenomeno prima tecnologico poi culturale e sociale vengono elaborati e incorporati nella sua filosofia. La sua riflessione è indirizzata anche ai temi dell'apprendimento e dell'organizzazione della conoscenza soprattutto alla luce delle reali esperienze della scuola, dei processi di modernizzazione e innovazione che la coinvolgono e delle nuove esigenze che essa deve affrontare Dirige il rifacimento del manuale di filosofia di GEYMONAT, La realtà: ricerca filosofica, Garzanti. Collabora con il CNI per il Scintille dedicato all'innovazione a Pisa, Cagliari, Roma La Sapienza, Sassari, facoltà di architettura di Alghero, vicepresidente CRS4, ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca per la Riforma, CIES, FIESEC, direttore del progetto scuola digitale della Sardegna. Vedi Materialismo e dialettica nella filosofia sovietica; Scienza e marxismo in Urss; La MEDIAZIONE linguistica. Il rapporto pensiero-linguaggio. Epistemologia del confine; recensione Corriere della Sera che cita che con questo saggio va avanti sul progetto di esplorare una originalissima epistemologia del confine. La tecnica e il corpo. Organizzazioni. Soggetti umani e sviluppo socio-economico. Individui e imprese: centralità delle relazioni. L'albero flessibile. La cultura della progettualità. Lo spazio intermedio, Bocconi, Milano, riprende, rielabora ed estende il concetto di confine. La didattica e la rete. Più colta e meno GENTILE. Percorsi per l'obbligo formativo; L'interpretazione materialistica della meccanica quantistica. Fisica e filosofia, Feltrinelli, Milano; Scienza, filosofia, politica, Feltrinelli, Milano; Materialismo e dialettica, Loescher, Torino; Scienza e marxismo, Loescher, Torino, La mediazione linguistica: il rapporto pensiero-linguaggio, Feltrinelli, Milano; Lo spiritismo, Boringhieri, Torino; L'impresa tra ipotesi, miti e realtà, ISEDI, Torino; Epistemologia del confine, Saggiatore, Milano; La politica che non c'è: dee guida per un progetto tra razionalità e valori, Demos, Cagliari; Il sequestro dell'identità, CUEC, Cagliari; La città possible” Dedalo, Bari; Epistemologia del cyber-spazio, Demos, Cagliari; L'albero flessibile: la cultura della progettualità, Masson, Milano); Il profilo del tempo, Nuova civiltà delle macchine, Organizzazioni. Soggetti umani e sviluppo socio-economico, Usai, Giuffré, Milano; La didattica e la rete, Pitagora, Bologna; La comunicazione nell'era di Internet; Etas Libri, Milano; Il destino del marxismo: dall'idolatria al rifiuto; Luiss,  Roma; La vittoria di Babele: dalla filosofia naturale alla separazione dei linguaggi; Civiltà delle machine; Filosofia della scienza, Cortina, Milano; Percorsi per l'obbligo formativo, PLUS, Pisa; L’unitario, Cultura, Teramo; Le due vie della percezione e l'epistemologia del Progetto, Angeli, Milano; Più colta e meno GENTILE: una scuola di massa e di qualità, (Armando, Roma; Florenskij, Bompiani, Milano, La tecnica e il corpo, Angeli, Milano; Individui e imprese: centralità delle relazioni, Giuffrè, Milano; Saper fare la scuola: il triangolo che non c'è, Einaudi, Torino; Storia della filosofia,  Filosofi italiani, Bompiani, Milano; Storia della filosofia; Un confronto su materia e psiche, Cortina, Milano, La libertà, le lettere, il potere; Rubbettino, Soveria Mannelli; La realtà e il pensiero: la ricerca filosofica e scientifica, Garzanti Scuola.  Silvano Tagliagambe. Tagliagambe. Keywords: mediazione linguistica, naturale/artificiale. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tagliagambe” – The Swimming-Pool Library.

 

Luigi Speranza -- Grice e Taglialatela: la ragione conversazionale degl’istituzioni di filosofia – la scuola di Mondragone -- filosofia campanese 00 filosofia italiana – Luigi Speranza (Mondragone). Flosofo campanese. Filosofo italiano. Mondragone, Caserta, Campania. Studia a Sessa. Insegna a Cava e Napoli. S’arruolarsi nelle truppe di GARIBALDI (si veda), per predicare i nuovi ideali del movimento unitario. Dirigge una scuola privata. Riprende e sposa le tesi di GIOBERTI (si veda), che lo affascina. Su questo indirizzo filosofico è stato imperniato Istituzioni di filosofia, Diogene, Napoli, che riceve le lodi di SPAVENTA. Non manca, in seguito, avendo aderito al protestantesimo, di compiere opere missionarie, in particolare in Puglia e in Abruzzo. A tal riguardo è documentato il viaggio di Pescasseroli sul quale scrisse CROCE, che segnala anche come e considerato, assieme a MAZZARELLA e CAPORALI, fra i filosofi più creativi del movimento protestante in Italia. Altre saggi: Apologia delle dottrine filosofiche di GIOBERTI, Diogene, Napoli, La scienza, la vita e SANCTIS, Diogene, Napoli, GARIBALDI, Speranza, Roma; Il papa-re nelle profezie e nella storia, Speranza, Roma, In Dio, Speranza, Roma; Fede, speranza e caritàm Speranza, Roma; Teoria evangelica della vita, Speranza, Roma, Ciampoli, T., Unione, Roma; Croce, Pescasseroli, Laterza, Bari; Fiore, Civiltà Aurunca, Iurato, T.: dalla filosofia del Gioberti all'evangelismo anti-papale, Claudiana, Torino; Gioberti, Protestantesimo in Italia, Dizionario biografico dei protestanti in Italia; Società di studi valdesi. Apologia della dottrina di Gioberti. Pietro Taglialatela. Taglialatela. Keywords: istituzioni di filosofia. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Taglialatela” – The Swimming-Pool Library.

 

Luigi Speranza -- Grice e Tagliapietra: la ragione conversazionale e la sincerità conversazionale – la scuola di Venezia – filosofia veneziana -- filosofia veneta -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Venezia). Filosofo veneziano. Filosofo veneto. Filosofo italiano. Venezia, Veneto. Studia al Foscarini di Venezia, e si laurea alla Foscari con una tesi discussa con SEVERINO e MADERA. Perfeziona gli studi d’ermeneutica sotto la guida di ENZO. Insegna a Sassari e Milano. Fonde nelle sue ricerche un'indagine storica sulla filosofia romana con un'attenzione a temi contemporanei legati al mondo delle immagini e della comunicazione, allo studio del linguaggio e delle metafore, nonché all'intreccio storico e teorico fra dramma e filosofia. In quest'ultima prospettiva si orientano i suoi saggi sull'idea di sincerità e sul significato della bugia nel quadro di una costruzione drammaturgica dell'individuo, sul ridere e sulla natura del personaggio comico e l’eroe tragico. Cura per Feltrinelli, Boringhieri e Mondadori L'Apocalisse di Giovanni, raccolte di saggi sull'illuminismo e sul tema della catastrofe; il Fedone o sull’anima, Feltrinelli, Milano; L’apocalisse di FIORE (si veda), Feltrinelli, Milano; Voltaire, Rousseau, Manzoni, Volney, Feuerbach, Mercier. Cura Valent. Collabora saltuariamente al Gazzettino, il quotidiano della sua città, e a varie testate giornalistiche: Capital; Panorama; Il Sole 24 Ore; l'inserto culturale Saturno del Fatto quotidiano, ecc., con interventi di carattere culturale o legati all'attualità sociale e politica. Con La virtù crudele: filosofia e storia della sincerità (Einaudi, Torino, vince il Viareggio - è stato conferito il Viaggio a Siracusa per FIORE (si veda) e la filosofia, Prato, Padova. È direttore del giornale critico di storia delle idee. Fonda e dirigge a Milano del centro di ricerca inter-disciplinare di storia delle idee e di Icone, un centro di ricerca di storia e teoria dell'immagine a Palazzo Arese Borromeo. Altre saggi: La metafora dello specchio: lineamenti per una storia simbolica, Feltrinelli, Milano, Boringhieri, Torino; Il velo di Alcesti: la filosofia e il teatro della morte, Feltrinelli, Milano; Filosofia della bugia: figure della menzogna nella filosofia occidentale, Mondadori, Milano; La forza del pudore: per una filosofia dell'inconfessabile, Rizzoli, Milano; l dono del filosofo: sul gesto originario della filosofia, Einaudi, Torino; Icone della fine: immagini apocalittiche, filmografie, miti, Mulino, Bologna, Sincerità, Cortina, Milano; Non ci resta che ridere, Mulino, Bologna; Alfabeto delle proprietà: filosofia in metafore, Moretti, Bergamo; Esperienza: storia di un'idea (Cortina, Milano; Filosofia dei cartoni animati, Boringhieri, Torino; Cartografia filosofica, La migrazione dello spirito” Mimesis, Milano; Tempo a termine e tempo senza fine: breve storia figurale della temporalità, Mimesis, Milano; Non desiderare la donna e la roba d'altri, Mulino, Bologna; Il senso del dolore, Raffaele, Milano; Zerologia. il vuoto e il nulla, Mulino, Bologna; Apocalisse di Giovanni, Feltrinelli, Milano; La verità e la menzogna: sulla fondazione morale della politica, Mondadori, Milano; Che cos'è l'illuminismo? la genealogia del concetto, Mondadori, Milano; Il sacro, Gallone, Milano; La catastrofe. L'illuminismo e la filosofia del disastro, Mondadori, Milano; La fine di tutte le cose, Boringhieri, Torino; La storia e l'invenzione, Prato, Padova; Le rovine, ossia meditazione sulll’impero romano, Mimesis, Milano; L'uomo è ciò che mangia, Boringhieri, Torino; Montesquieu a Marsiglia, Inschibboleth, Roma; Bisogna sempre dire la verità? Cortina, Milano; L’idea della fine, Agalma; Il rischio e il limite”; Magazine, Energia, Pearson. Il gesto di Socrate; Il pudore e l'enigma; Spazio Filosofico, Tipologia del riso, Fillide, Corpo di pazienza, Esser contro, XÁOS. Giornale di confine, Il dono della filosofia, XÁOS. Giornale di confine, Il giallo della filosofia, XÁOS. Il volto del potere, XÁOS, La Lotteria di Babele. Appunti filosofici su caso e fortuna nella società della comunicazione, XÁOS. Giornale di confine, L'apocalisse delle immagini. Esegesi del cinema a partire da Fino alla fine del mondo, XÁOS, La gola del filosofo. Il mangiare come metafora del pensare, XÁOS. Dire la verità. L'insistenza della critica, Giornale critico di storia delle idee,  L'uomo è un animale che esita. Intervista di Dotti, in Vita, Presentazione. Il dono del filosofo. Sul gesto originario della filosofia in Inschibboleth, Presentazione. Icone della fine. Immagini apocalittiche, filmografie, miti Del senso della fine. Dialogo con Dotti, Communitas, Cultura: futuro, progresso e possibilità Lezione magistrale al festival di filosofia di Modena, Inganni. Finzioni di verità e storia naturale dell'intelligenza. La filosofia della sincerità, di Pinto  Il riso è il proprio dell'uomo. Commento in margine a Non ci resta che ridere di Tugnoli. Se essere sinceri è una virtù crudele. Uno studio fra storia e filosofia, Galimberti, La Repubblica, La virtù crudele. Filosofia e storia della sincerità, Tugnoli, Dialeghestai. Rivista telematica di filosofia, Premio letterario Viareggio-Rèpaci. Giornale critico di storia dell’idee. CRISI: Centro di ricerca in storia delle idee. ICONE, Centro europeo di ricerca di storia e teoria dell'immagine, su centro palazzo borromeo. Ciclo di lezioni dette Decadi, Aula Tafuri, Palazzo Badoer, Venezia, nel quadro del laboratorio di progettazione architettonica dello IUAV diretto da Rizzi e costituente il  I, Libro dello studio, del progetto Lampedusa. La cattedrale di Solomon. Andrea Tagliapietra. Tagliapietra. Keywords: Gioacchino da Fiore, l’apocalisse, dell’anima, Manzoni, inventare, storia, sincerità. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tagliapietra” – The Swimming-Pool Library.

 

Luigi Speranza -- Grice e Tamburino: all’isola -- la ragione conversazionale all’isola -- il probabilismo tenue nella filosofia siciliana – la scuola di Caltamissetta -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Caltanissetta). Flosofo siciliano. Filosofo italiano. Caltanissetta, Sicilia. Entra nella compagnia di Gesù, resta a Caltanissetta. Insegna a Messina e Palermo, e Monreale. Consigliere e qualificatore nel santo uffizio dell’inquisizione, ossia di esaminatore dei reati prima della loro attribuzione alla competenza dell'inquisizione. Durante un soggiorno romano, quale rappresentante della provincia gesuitica siciliana alla congregazione generale della compagnia di Gesù, conosce Greuter, che lavora per la casa generalizia dei gesuiti. Apprezzandone le doti, T. gli affida l'incarico di incidere le immagini della Madonna. Realizza finalmente il progetto di dare alle stampe le notizie preparate da Gajetano, riguardanti appunto i luoghi del culto mariano nell'isola, facendo illustrare l'opera con tavole riproducenti le relative icone della madonna. Accanto alle suoi saggi filosofici, restano anche edizioni, una in latino ed una in volgare, di un volume con incisioni di raro pregio per la raffinatezza di Greuter. Di queste II edizioni si trovano rari esemplari che, per le limitazioni derivanti dall'esaurimento delle matrici, sono, per buona parte, prive delle pagine in cui sono stampate le incisioni. Nella conoscenza del peccato attribuisce importanza primaria alla cognitio singulorum, cioè alla capacità di valutazione dei singoli. Diverso è, infatti, il peso delle colpe a seconda se a commettere l'infrazione è l'individuo colto oppure l'ignorante. Nel individuo colto prevale la VIS RATIOCINANDI. Nell’ignorante, la VIS SENTIENDI. Ancora differenza c'è tra l'ACTIO HUMANA e l'ACTIO HOMINIS. La prima e compiuta in perfetta consapevolezza. Nell’azione di un uomo la coscienza è spesso condizionata dal patire passionale, che può essere VIOLENTVM, COACTVM, o NECESSARIVM -- venendo così a mitigare la colpa. Nel trasporto passionale c'è dell'involontario, spesso frutto di ignoranza che rende la coscienza erronea. Il tutto si traduce in una interpretazione benignista della prudenza o epi-eìcheia, riprendendo la tradizione d’AQUINO. A sostenere questa intensa produzione sul probabilismo, col rientro da Palermo a Genova di Diana, rimane. I suoi saggi hanno ampia diffusione fino al riconoscimento della validità delle tesi probabiliste d’Alfonso de' Liguori che con la sua Theologia Moralis mette sostanzialmente fine al rigorismo giansenista.  Il probabilismo incontra ostilità negl’ambienti religiosi più vicini al rigorismo dei giansenisti. A contrastare le tesi del probabilismo i più influenti furono i domenicani, che spinsero Retz, a farsi portavoce presso il papa per l'emanazione di un provvedimento di condanna. Alessandro VII, sollecitato più volte, condenna il probabilismo. Sono censurate solo le tesi più estreme. Un'altra condanna del probabilismo e promulgata da Innocenzo XI. Però questa volta T.  non sube sanzioni ad personam, così passa alla storia della morale, come padre della probabilità TENUE.Con esso si chiuse il periodo d'oro della esportazione della cultura siciliana. È sancita la completa ri-abilitazione di T. con la pubblicazione di “Verità vindicata” che NICETI da alle stampe a Roma. I suoi saggi sono stati riuniti in Methodus expeditae confessionis, Opuscola tria de confessione, Comunione et sacrificio missae, Expedita decaloghi explicatio. Libris decem digesta; De sacrificio missae Expedite celebrando libri III, Della consolazione della filosofia, Juris divini, juris naturalis et juris ecclesiastici, Expedita moralis explicatio, Complectens tractationes III, de Sacramentis, quae sunt de jure divino, DE CONTRATTIBVS, QVOS DIRIGIT IVS NATURALE; De censuris et irregularitate, quae sunt de iure ecclesiastico; Tractatus de bulla cruciata; Sanctissimae deiparae cultus in Sicilia; Nomen sublatum; Ragguagli delli ritratti della SS. Vergine Nostra Signora più celebri, che si riveriscono in varie Chiese nell'isola di Sicilia; Opera di Cajetano della Compagnia di Gesù; Germana doctrina R. Thomae perspicue refellens impugnationes baronii adversus illam allatas; Tractatus in V ecclesiae praecepta; Tractatus de jubileo manoscritto; Additamentum continens aliquot epistolas, et levem vindicationem contra Joannem Sinichium hybernum authorem libri Saul et Rex, bibl. Roma. Fondo Gesuitico, Traduce La consolazione della Filosofia. L'Anno dei Giorni Memorabili, da Nadasi della Compagnia di Gesù., Burgio, Il probabilismo, Catania, Soc. Storia Patria, Contenson, Theologiae mentis ob cordis, Tolosa, Deman, Probabilisme, Colonia, Hebermann, Enciclopedia cattolica, Appelton, Petrocchi, Il problema del lassismo, Roma, Storia e letteratura, Sinnichins, Saul et Pax, Lovanio, Nempaei, T., Treccani Istituto dell'Enciclopedia Italiana.  Tommaso Tamburino. Tamburino. Keywords: prudenza, probabilismo tenue, lassimo vs. rigorismo, Grice on rigorismo, azione di un uomo singolare, la forza del ragionare, la forza del sentire, il necesario, il costretto (co-actum), il violento. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tamburino” – The Swimming-Pool Library.

 

Luigi Speranza -- Grice e Tafuri: la ragione conversazionale del bizarro – la scuola di Soleto -- filosofia pugliese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Soleto). Filosofo pugliese. Filosofo italiano. Soleto, Lecce, Puglia. Versatile e bizzarro ingegno, che dopo studi a Napoli e la Sorbona si ritira nel natio, dove ha un cenacolo di allievi filosofi dell’accademia esoterica. Il Socrate di Soleto è una personalità eclettica ed un affascinante intellettuale, amante della conoscenza e studioso e di molteplici campi della filosofia: alchimia, astronomia, astrologia, medicina, fisiognomica, e magia naturale. Al centro dei suoi interessi vi e lo studio dei fenomeni della natura, l'anima del mondo, il miracolo, le meraviglie del creato e l'unicità irripetibile di ogni essere umano. Considerato alla stregua di un nostradamus salentino è onorato e temuto per le sue capacità divinatorie e fisiognomiche tanto da attribuirgli demonologici. Un suo ritratto col rosso copricapo della Sorbona si trova nel dipinto ad opera del galatinese Rosario nella navata sinistra della chiesa Matrice di Soleto. Sepolto dapprima nella chiesetta di S. Lorenzo delli T. adiacente alla sua abitazione e poi, dopo la demolizione della cappella nel monastero di S. Nicola in una cassa di legno con lo stemma della famiglia. Sull'architrave della sua casa natale è inciso il motto, Humile so et humilta me basta/dragon diventaro se alcun me tasta. Con quest'iscrizione esprime e manifesta a chiunque passasse dalla sua dimora la sua mite natura caratteriale, mortificata dalle ingiurie e maldicenze in conseguenza delle quali puo trasformarsi, ironicamente, attraverso alchimia e magia, in un dragone. Nella Soleto e diffusa la consuetudine di incidere sulle architravi delle finestre, sui cornicioni dei balconi o all'interno di uno stemma, delle epigrafi con la finalità di motto. Un proverbio, una citazione, un passo letterario, filosofico, o religioso, e un pensiero personale descriveno la personalità e le attitudini del padrone di casa o invitano il passante a riflettere su un tema o un monito saggio e profondo. Lo stemma della famiglia, presente sulla porta della casa natia, è costituito da un albero di quercia con due fulmini che si scagliano contro ma non lo colpiscono. Un'aquila bicipite scolpita sopra fa pensare ad un'origine albanese della famiglia. Infatti molte famiglie albanesi e greche di confessione cristiano-ortodossa e cattolica sono costrette a fuggire ed alcune emigrarono nel Salento a causa dell'avanzata dei turchi che occupano i loro territori. Del salentin suol gloria ed onore, lo define Tommasi. E davvero egli e, tra i filosofi che fioreno in Puglia ben noto. Partito da Soleto per Napoli per approfondirsi nella matematica dopo la preparazione ricevuta a Zollino da Stiso, vi torna famoso e pieno di gloria. Desideroso solo di pace, apre una scuola di filosofia. Tra i suoi allievi:  CAVAZZA, VERNALEONE, SCARPA, e CORRADO. Assiduo verso gl’infermi, è anche di modello coi suoi saggi, di ammirazione e rispetto coi suoi consulti e dalla ignoranza popolana ritenuto un mago perché cultore di scienze inusitate quali l'astronomia e l'astrologia. Tornando da Padova, cioè dai più grandi centri culturali del tempo, solle certo le gelosie interessate di coloro che non sanno rassegnarsi al suo prestigio professionale. A ciò si aggiunse il vigile sospetto della curia arcivescovile messa sull'avviso dal concilio di Trento. Egli che porta per tutte parti l'amore per il suolo natio col nome di Matteo da Soleto, proprio in patria ha a difendersi da accuse di stregoneria come spesso avviene a chi, filosofo, si rende filantropo. È più volte interrogato per le sue capacità di previsione del futuro divinatorie ma è sempre rilasciato innocente.  Il codice vaticano è testimonianza pressoché l'unica superstite del suo impegno speculativo. Da questo capostipite molti furono i T. medici o giureconsulti che da Soleto trasferirono poi la loro residenza a Gallipoli, Nardò e Lecce Galatone. Così troviamo nel Liber baptesimorum dell'archivio parrocchiale di Soleto un clericus physicus Honofrius Taphurus filius eccellentissimi doctori Francisci che è padrino al battesimo di Carrozzini. Il pronipote di Onofrio, Vincenzo Maria e sindaco di Gallipoli  mentre il fratello di Onofrio, dottore in giurisprudenza, vive presso la corte di Napoli. Svariati giureconsulti, medici e sindaci a Lecce e Galatone. Ricordiamo, non per ultimo, Manni, La guglia, Galante, Nuove rivelazioni da un manoscritto, in 'Il filo di aracne'  -- Galatina, l'astrologo, Bernari  Istoria scrittori Regno di Napoli, Bernari. Bernari, Il mago di Soleto: T., Milano, Tommasi; G. B., Biografia degli uomini illustri del Regno di Napoli, Napoli, del Balzo di Presenzano, A., I del Balzo ed il loro tempo, Napoli, Manni, Guida di Soleto, Galatina, Manni, La guglia di Soleto, Galatina, Manni, La guglia, l'astrologo, la macàra, Galatina, Montinari, Soleto, Fasano, T., G. B., Istoria degli scrittori del regno di Napoli, Napoli, Bacca, Personaggi del sole culturale, Lecce Alchimia Galatina Giovanni Battista Della Porta Orsini Orsini Del Balzo Guglia di Raimondello Soleto. G. B. Tafuri. Matteo Tafuri. Tafuri. Keywords: mago. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tafuri” – The Swimming-Pool Library.  

 

Luigi Speranza -- Grice e Tandasi: la ragione conversazionale del filosofo principe – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. The philosophy tutor of Antonino. It is not known to which school he belongs. Grice: “As a consequence, we shouldn’t know to what school *Antonino*  does, but we do: Porch. Keywords: Porch, Antonino.

 

Luigi Speranza -- Grice e Tarantino: la ragione cnversazionale dell’umanesimo – la scuola di Gravina -- filosofia pugliese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Gravina). Filosofo pugliese. Filosofo italiano. Gravina, Bari, Puglia. Noto per i suoi studi sul padre e per fondare insieme la sezione dell'istituto italiano per gli studi filosofici di cui è stato anche presidente. Ha saggi sulla pedagogia, la psicologia e l'umanesimo. Dopo la laurea, diviene insegnante per i licei italiani; in particolare, insegna al liceo Federico II di Svevia di Altamura dove uno dei suoi studenti è RUBINI. Nominato dirigente scolastico del Liceo di Altamura, porta la scuola al più alto numero di studenti mai raggiunto. In qualità di dirigente scolastico, si reca a Tokyo  per una visita di incontro tra scuole. Durante la sua permanenza si verifica un violento terremoto, che gli causa paura e notevoli disagi con un volo di ritorno pagato 4000 euro e un'assistenza a quanto pare insufficiente da parte delle autorità consolari del posto. Dirigente scolastico del liceo classico Luca de Samuele Cagnazzi, presidente di circoscrizione del Lions club Puglia Consigliere di Club del Lions Club Altamura Host Presidente dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Altri saggi: “Speranze e proposte formative.  La lezione di T. (Bari); Dietro la ruota. Infanzia pregiata, Levante, Lezioni di volo, Bari,  L'inconscio e la coscienza nel pensiero di T., Bari,. L'umanesimo mediterraneo. Orizzonte storico-culturale per la costruzione di una cittadinanza cosmopolita, Storia antica e moderna dell'ordine del tempio, Nisroch, L'umanesimo di T., Aracne. Filippo Tarantino. Tarantino. Keywords: umanesimo. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tarantino” – The Swimming-Pool Library.

 

Luigi Speranza -- Grice e Tarantino: la ragione conversazionale dell’inconscio e la coscienza – la scuola di Gravina – filosofia pugliese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Gravina). Filosofo pugliese. Filosofo italiano. Gravina, Bari, Puglia. Insegna a Pisa. Studia nel ginnasio e compì gli studi superiori a Pisa, dapprima come studente all'università della stessa città e successivamente come allievo della scuola normale superiore di Pisa. Inizia gli studi sotto la guida di FIORENTINO (si veda). Si laurea e segue a Napoli il maestro FIORENTINO. In sua memoria dedica al suo maestro “I Saggi Filosofici,” ottenne la docenza in filosofia. Inizia ad acquisire notorietà grazie ai saggi critici che pubblica sul Giornale Napoletano. Insegna al liceo Genovesi di Napoli. Compone il Saggio sulla volontà, Gennaro, Napoli.  Insegna al Marciano, e Pisa. Insegna anche alla scuola di pedagogia, dove tra i suoi insegnanti figura GENTILE. La sua notorietà cresce sempre più grazie ad alcuni suoi saggi critici pubblicati sulla Rivista di Filosofia Scientifica di MORSELLI, il più noto dei quali è su Locke. Tra i suoi studenti di Pisa più noti figurano NICOLA ed ACCADIA. Torna nella sua città natale, dove dona alla biblioteca Santomasi una parte cospicua dei suoi libri. A lui è stato intitolato il liceo. Altre saggi: Appunti di Filosofia, Toso, Aversa, Saggi filosofici, Napoli, Morano; Studio storico su Locke, Rivista di Filosofia, Milano-Torino, Dumolard; Saggio sul criticismo e sull'associazionismo, Napoli, Morano; In morte di CALDERONI, Vecchi, Trani; Saggio sulla volontà; Saggio sulle idee morali e politiche di Hobbes, Napoli, Giannini; Il problema della morale di fronte al positivismo e alla metafisica, Pisa, Valenti; Il principio dell'etica e la crisi morale, Napoli, Tessitore; Il concetto dello STATO ed il principio di nazionalità” (Napoli); “Discorso preposto alle traduzioni dal latino, dall’inglese e dal francese di SOTTILE, Napoli; VINCI (si veda) e la scienza della natura, Nel centenario di VINCI, La politica e la morale. Discorso, Pisa, Mariotti, Sulla riforma universitaria, Rivista di filosofia. Cfr. Turi, Gentile: una biografia, Firenze, Giunti,  Parzialmente Google Libri.) tarantino-inconscio,  tarantino-inconscio-, tarantino-inconscio-, Tarantino, Dibattista, Recchia-Luciani, L’inconscio e la coscienza nel pensiero di T.,  F. T., Adda, F., Speranze e proposte formative. La lezione di T., Bari, Levante, Amato, Orazione funebre in onore di T.. Giuseppe Tarantino. Tarantino. Keywords: inconscio, Gentile, Vinci, lo stato, la nazione. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tarantino” – The Swimming-Pool Library.

 

Luigi Speranza -- Grice e Taranto: la ragione conversazionale della colomba d’Archita – la scuola di Taranto – filosofia tarantina -- filosofia pugliese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Taranto). Filosofo tarantino. Filosofo pugliese. Filosofo italiano. Taranto, Puglia. Grice: “I was insulted, if not offended, by The Cambridge Dictionary of Philosophy having ‘Anchita’ as Greek! The man as born in Taranto, Italy, and died in Taranto, Italy! – He was a Tarantoian!” – “My favourite of his philosophical tracts is “Della colomba,” – Strawson pointed out to me that since this is a mechanical (mechanical-mechanical) pigeon, I should have used ‘scare-quote’ gesture!” Filosofo, matematico e politico. Magnum in primis et præclarum virum -- Cicerone, De senectute. Appartenente alla seconda generazione della setta di Crotone, ne incarna i massimi principi secondo l'insegnamento dei suoi maestri FILOLAO ed EURITO. Figlio di Mesarco o di Estieo o di Mnesagora, nasce nella città della quale è stratego massimo, proprio nel periodo in cui Taranto raggiunge l'apice del suo sviluppo economico, politico e culturale. Conduce una vita austera, improntata a uno stretto auto-controllo nel rispetto delle rigide regole della setta di Crotone, ma non priva di umana socievolezza. Rcconta ELIANO che spesso quello s'intrattene a SCHERZARE CON I FIGLI DEI SUOI SCHIAVI e con questi stessi non disdegna di sedere assieme a banchetto. Abile uomo politico, si tramanda che è nominato per VII volte στρατηγός di Taranto, riuscendo ad essere un condottiero sempre vittorioso nelle sue battaglie. Probabilmente è anche stratego αὐτοκράτωρ della lega italiota, ricostituitasi dopo la morte di Dionisio I di Siracusa, e che ha come sede Eraclea. Non si sa se, nonostante il divieto della costituzione cittadina, è stato nominato consecutivamente. I suoi mandati vengono datati tra il II e il III viaggio di Platone, quindi potrebbero essere stati ricoperti anche uno di seguito all'altro. Attua una politica di sviluppo che porta Taranto a diventare la metropoli più ricca e importante della Magna Grecia. Con l'edificazione di monumenti, templi e edifici da nuovo lustro alla città. Potenzia il commercio stringendo relazioni con altri centri, come l'Istria, la Grecia, e l'Africa. Durante il suo governo, si dedica allo sviluppo dell'economia, favorendo l'agricoltura e insegnando egli stesso ai contadini i precetti per migliorare i raccolti. Spesso ricordava loro che Apollo non concesse altro a Falanto che fertili campi e ama ripetere. Se vi si domanda come Taranto è diventata grande, come si conservi tale, come si aumenti la sua ricchezza, voi potete con serena fronte e con gioia nel cuore rispondere: con la BUONA agricoltura, con la MIGLIORE agricoltura, con l'OTTIMA agricoltura. Nel campo legislativo promulga una legge per favorire l’equa distribuzione delle ricchezze, basandola sul principio dell'armonia matematica. Uomo di multiforme ingegno, s’interessa di scienza, musica ed astronomia e studia matematica con EUDOSSO di Cnido. La vastità di queste competenze si spiega con il fatto che la scuola di Crotone conceve la matematica, o meglio l'aritmo-geometria, fondamento della realtà naturale e l'universo come un cosmo, ordinato cioè secondo principi mistico-matematici dai quali si genera un'armonia musicale poiché la musica stessa si basa su precisi rapporti matematici. Crede che i principi delle matematiche sono i principi di tutti gl’esseri. Ora, il principi della matematiche e il numero. Pensa quindi che gl’elementi del numeoi sono elementi di tutte le cose, e che tutto quanto il cielo è armonia e numero -- Aristotele, Metafisica. Non a caso è stato il primo a proporre il raggruppamento delle discipline canoniche -- aritmetica, geometria, astronomia e musica -- nel quadrivium, l'ordinamento che riprende BOEZIO (si veda). Infine, la partecipazione alla scuola di Crotone, configurata come una setta mistica, è riservata a spiriti eletti e implica che gl’iniziati che la frequentano hanno disponibilità di tempo e denaro per trascurare ogni attività remunerativa e che puossono dedicarsi interamente alla filosofia -- da qui il carattere aristocratico del potere politico che Crotone e suoi filiali esercitano nella Magna Grecia ed Etruria fino a quando furono sostituiti dai regimi democratici. Conosce Platone quando questo soggiorna a Taranto nel suo primo viaggio verso Siracusa, dove ha un confronto piuttosto acceso con il tiranno Dionigi I sulla realizzazione di una possibile RIFORMA FILOSOFICA del suo governo. Questa'amicizia è preziosa per Platone quando compiendo questi il suo III e ultimo viaggio in Sicilia nel tentativo di realizzare la sua riforma, il tiranno Dionigi il giovane lo caccia dall'acropoli facendolo vivere nella casa di Archedemo, vicino ai mercenari che mal lo sopportano. È grazie ad Archita, il quale invia il tarantino pitagorico LAMISCO a Siracusa per convincere l'amico Dionigi a liberare Platone, che questo puo lasciare la Sicilia – “maledetta isola,” in parole di Platone.  Lo stesso Platone racconta così quegli avvenimenti in una lettera. Sembra che Archita si sia recato presso Dionisio. Perché io, prima di ripartire avevo unito Archita e i tarantini in rapporti di ospitalità e di amicizia con Dionisio. E così con un terzo invito Dionisio mi manda una trireme per agevolarmi il viaggio, e insieme manda un amico di Archita, Archedemo, che egli ritene fosse il più apprezzato da me tra quei di Sicilia, e altri siciliani a me noti. Altre lettere poi mi giungeno da parte di Archita e dei tarantini, che fanno grandi elogi dello zelo filosofico di Dionisio, e anche avverteno che, se non ando subito, avrei causato la completa rottura di quell'amicizia che io avevo creato tra loro e Dionisio, e che è di grande importanza politica. Vennero in molti da me, fra cui alcuni servi, e quindi miei concittadini. Essi mi riferivano che calunnie circolano su di me fra i peltasti, e che alcuni minacciano, se riusciano a cogliermi, di sopprimermi. Escogito allora qualche mezzo di salvezza: mando ad avvertire Archita e gl’altri amici di Taranto in che condizione mi trovo. E quelli, colto un pretesto per un'ambasceria, mandano uno dei loro, LAMISCO, con una nave e trenta rematori. Costui, appena giunto, intercede per me presso Dionisio, dicendogli che io voglio lasciar e nient'altro che lasciar Sicilia. Dionisio accondisce e mi lascia andare, dandomi i mezzi per il viaggio. Archita muore a seguito di un naufragio probabilmente nel corso d’operazioni di guerra nelle acque di fronte a Mattinata sul Gargano e lì e sepolto, come riferisce ORAZIO. TE MARIS ET TERRÆ NVMEROQVE CARENTIS HARENÆ MENSOREM COHIBENT ARCHYTA PVLVERIS EXIGVI PROPE LITVS PARVA MATINVM MVNERA. Nonostante e visto dopo Socrate, è considerato un continuatore dei filosofi piu antichi, perché appartenne alla scuola di Crotone e si mantenne aderente al pensiero di questa setta, tant'è che basa le proprie idee filosofiche, politiche e morali sulla matematica. Al riguardo, infatti, così recitano due suoi frammenti. Quando un ragionamento matematico è stato trovato, controlla le fazioni politiche e aumenta concordia quando c'è manca l'ingiustizia, e regna l'uguaglianza. Con ragionamento matematico noi lasciamo da parte le differenze l'un con l'altro nei nostri comportamenti. Attraverso essa i poveri prendono dai potenti, ed i ricchi danno ai bisognosi, entrambi hanno fiducia nella matematica per ottenere un'azione uguale -- Giamblico, de comm. Math. Per essere bene informato sulle cose che non si conoscono, o si devono imparare d’altri o bisogna scoprirle da sé. Ora imparando si deduce da qualcun altro e ciò è straniero, mentre scoprendo da sé è PROPRIO. Scoprire senza cercare è difficile e raro, ma con la ricerca è maneggevole e facile, sebbene CHI NON SA CERCARE NON PUO TROVARE. Dollo, Istituto e museo di storia della scienza Archimede, Olschki. A lui sono tradizionalmente attribuiti molti testi. Sono sopravvissuti alcuni frammenti conservati nei saggi d’Ateneo e CICERONE e provenienti dai suoi discorsi morali, che delineano un filosofo più originale nel suo pensiero etico rispetto alla dottrina di Crotone e piuttosto influenzato dall’Accademia Viene considerato l'inventore della meccanica razionale e il fondatore della meccanica. Si dice che inventa due straordinarie apparecchiature meccaniche.  Un'apparecchiatura è un uccello meccanico, la famosa colomba, l'altra sua invenzione era un sonaglio per bambini. Il primo è descritto d’Aulo GELLIO (si veda), e ne tenta la ricostruzione Schmidt. Si tratta d'una colomba di legno, vuota all'interno, riempita d'aria compressa e fornita d'una valvola che permette apertura e chiusura, regolabile per mezzo di contrappesi. Messa su un albero, la colomba vola di ramo in ramo perché, apertasi la valvola, la fuoruscita dell'aria ne provoca l'ascensione. Ma giunta ad un altro ramo, la valvola o si chiudeva da sé, o veniva chiusa da chi faceva agire i contrappesi. E così di seguito, sino alla fuoruscita totale dell'aria compressa. Il secondo giocattolo, la raganella, ha fortuna. È ancora in uso e spesso si vede nelle fiere popolari di giocattoli. Nella forma originaria è costituita da una piccola ruota dentata fissata ad un bastoncino. Sulla ruota, da dente a dente, salta una molla cui è congiunto un pezzo di legno. Aristotele consiglia questo giocattolo ai genitori perché, divertendo e captando l'attenzione dei bambini, li distoglie dal prendere e rompere oggetti domestici. Si dice anche che inventa la carrucola e la vite, anticipando Archimede. Il più importante risultato ottenuto da lui è una soluzione tri-dimensionale del problema della duplicazione del cubo. Precedentemente, Ippocrate ri-conduce questo problema ad un problema di proporzionalità. Se a è il lato del cubo che si vuole duplicare, il problema consiste nel trovare due valori x e y medi proporzionali tra a e 2a, ovvero tali che  a:x=x:y=y:2. Trovati questi due valori, x rappresenta il lato del cubo con volume doppio. La costruzione geometrica utilizzata d’Archita per risolvere questo problema è uno dei primi esempi dell'introduzione del movimento in geometria. In esso si considera una curva, conosciuta come curva d’Archita, generata dall'intersezione della superficie di un cilindro e di un semi-cerchio in rotazione rispetto a uno dei suoi estremi. Si dedica anche alla teoria delle medie, e da il nome alla media armonica o media sub-contrari). Inoltre, dimostra che tra due numeri interi che sono nel rapporto {\{\frac {n}{n+1}}} non è possibile trovare nessun altro intero che e una media geometrica. Il risultato ha applicazione alla teoria delle scale musicali. Apuleio riporta un argomento di fisica trattato d’Archita: la natura della riflessione della luce sopra uno specchio. Platone pensa che dai nostri occhi partano dei raggi luminosi che vanno a mescolarsi con quelli che colpiscono lo specchio. Archita concorda col fatto che i raggi partano dai nostri occhi, ma senza combinarsi con alcuna cosa. Più felici furono le sue deduzioni sul rumore. Egli capì che provenivano dalle vibrazioni prodotte dall'urto dei corpi nell'aria. Da tale scoperta, formula l'ipotesi che anche i corpi celesti, dotati di continuo movimento, produceno rumore. Questo rumore però, non sarebbe udibile dai sensi umani, essendo non intervallato, ovvero continuo nel tempo. Molto interessanti sono gli studi di carattere sperimentale che conduceno a conoscere le cause che diversificano i suoni acuti dai gravi, diversità che sono in funzione della rapidità della vibrazione. Tanto più rapida è la vibrazione, tanto più acuto è il suono che ne proviene, e viceversa. Esperimenti sono eseguiti con flauti, zufoli, tamburelli, e si constata come anche LA VOCE UMANA segue questo principio. Nell'ambito della teoria musicale sviluppata dalla scuola di Crotone, ed esposta per la prima volta da Filolao, III contributi sono sicuramente dovuti ad Archita.  I è la teoria secondo cui l'altezza dei suoni è determinata dalla loro velocità di propagazione. Secondo Archita, una bacchetta che oscilla più velocemente -- con frequenza più alta -- produce un suono che si propaga con maggiore velocità nell'aria, e che di conseguenza è percepito come più alto, rispetto a una bacchetta che oscilla più lentamente. Questa teoria, per quanto non corretta dal punto di vista fisico e percettivo, rappresenta il primo tentativo di attribuire parametri quantitativi alla propagazione del suono, ed è ripresa da molti autori successivi -- inclusi Platone e Aristotele. Il secondo contributo è di natura specificamente matematica. Archita conosce la relazione fra intervalli musicali e frazioni che conduce alla costruzione della scala pitagorica. Uno dei problemi teorici connessi a quella costruzione è il perché gl’intervalli sono progressivamente suddivisi secondo quelle particolari proporzioni, anziché suddividere semplicemente ogn’intervallo in due sotto-intervalli uguali. Per comprendere la natura del problema si deve ricordare che per definizione gl’intervalli musicali si compongono moltiplicando fra loro i rapporti corrispondenti – v. g., la XVIII 2:1 si può ottenere componendo una V 3:2 con una IV 4:3, infatti 3:2 x 4:3 = 2:1). Quindi per suddividere un intervallo a:b in II parti uguali si deve trovare il medio proporzionale fra a e b, ossia il numero x tale che a:x = x:b -- ciò equivale a cercare la radice quadrata del rapporto a:b. Archità osserva che l'intervallo di doppia IV (4:1) si può suddividere in due sottointervalli uguali (rappresentati dal rapporto 2:1), ma dimostra matematicamente che nessun rapporto del tipo super-particulare {\ {\frac {n+1}{n}}} - genere a cui appartengono tutti gl’intervalli fondamentali della scala pitagorica (2:1, 3:2, 4:3, 9:8) - ammette un medio proporzionale fra i numeri interi. Quindi nessuno di quegli intervalli può essere suddiviso in due parti uguali -- se si mantiene l'ipotesi che ogni intervallo musicale corrisponda a un rapporto fra numeri interi. Infine, Archita descrive la costruzione delle scale musicali nei III generi: dia-tonico, cromatico ed en-armonico. Diversamente dalla scala pitagorica, il tetra-cordo dia-tonico proposto da Archita è formato dai rapporti 9:8, 8:7 e 28:27. Quello pitagorico contiene invece due intervalli di tono uguali, 9:8, e un semitono di 256:243. Nel tetra-cordo cromatico di Archita figurano gli intervalli 5:4, 36:35 e 28:27, e in quello enarmonico gli intervalli 32:27, 243:224 e 28:27. Questi valori sono riportati da Tolomeo, che afferma che si basa sulla necessità teorica di descrivere tutti gl’intervalli consonanti con rapporti superparticulari -- e tuttavia nel tetracordo enarmonico figurano rapporti che non appartengono a quel genere. I filosofi hanno invece ipotizzato che Archita vuole descrivere matematicamente le scale musicali effettivamente in uso nella pratica a lui contemporanea, sulla base dell'osservazione diretta delle tecniche di accordatura usate dai musicisti. Archita si propone di superare il problema dei commi musicali. Afferma che l'VIII puo essere divisa in 12 semitoni uguali ed indica un divisore che ne consentisse la partizione, cioè un numero prossimo ad un terzo di л. In effetti il divisore dell'VIII della scala temperata, la radice XII di 2 =1,0594630943592…. è prossima a л/3=1,0471975 postulato sia da lui che d’Aristosseno. La divisione dell'VIII a cui Archita pervenne è la seguente: л/3, Л 4/11, Л 3/8, Л 2/5, Л 3/7, Л 5/11, Л 9/19, л/2, Л 7/13, Л 4/7,Л 3/5 Л 7/11, nell'ordine: II min., II maggiore, III minore, III maggiore, IV giusta, IV eccedente, V giusta, VI minore, VI maggiore, VII minore, VII maggiore, VIII. Il divisore proposto d’Archita porta a differenze con la scala temperata dell'ordine delle decine di centesimi di semitono. È trattata da Archita in un passo di Eudemo da Rodinel suo commento alla “Fisica” di Aristotele, nel quale si discute il problema della dimensione dell'universo. Per Archita l'universo è infinito. Se mi trovassi all'ultimo cielo, cioè a quello delle stelle fisse, potrei stendere la mano o la bacchetta al di là di quello, o no? Ch'io non possa, è assurdo. Ma se la stendo, allora esiste un di fuori, sia corpo sia spazio -- non fa differenza. Sempre dunque si procede allo stesso modo verso il termine di volta in volta raggiunto, ripetendo la stessa domanda; e se sempre vi è altro a cui possa tendersi la bacchetta, è chiaro che anche è interminato. In Enciclopedia Garzanti di Filosofia Archita. Museo Nazionale e archeologico di Taranto. Riedweg, Pitagora: vita, dottrina e influenza, Vita e Pensiero, Ceglia, Bari. Seminario di storia della scienza, Scienziati di Puglia: Adda, CICERONE, De senectute, ELIANO, Varia istoria; Ateneo; Dizionario di filosofia, Treccani alla voce corrispondente. Pareti, Storia della regione Lucano-Bruzzia nell'Antichità, Storia e Letteratura, Juliis, Magna Grecia: l'Italia meridionale dalle origini leggendarie alla CONQUISTA ROMANA, Edipuglia. Juliis, Magna Grecia: l'Italia meridionale dalle origini leggendarie alla conquista romana, Edipuglia srl,  Ai tarantini, citato in La Voce del Popolo, Dizionario della civiltà, Gremese Editore, Nicola, Atlante illustrato di Filosofia, Giunti. “κόσμος” nasce in ambito militare per designare l'esercito schierato ordinatamente per la battaglia (in Sesto Empirico, Adv. Math.); Joost-Gaugier, Pitagora e il suo influsso sul pensiero e sull'arte, Edizioni Arkeios, Pichot, La nascita della scienza: Mesopotamia, Egitto, Grecia antica, Edizioni Dedalo,Cfr. anche Bonghi, Delle relazioni della filosofia colla società: prolusione, Vallardi. Secondo una tradizione apocrifa Archita trae dalla filosofia dell’accademia la convinzione della immortalità dell'anima. Al contrario CICERONE ritiene che Platone si reca in Sicilia per conoscere le dottrine pitagoriche che apprende da Archita e che condivide divenendo lui stesso pitagorico. Cfr. CICERONE, De Repubblica, De finibus bonorum et malorum, Tuscolanae disputationes, D. Laerzio, Platone, Lettera, Vita di Platone.  Urso, La morte d’Archita e l'alleanza fra Taranto e Archidamo di Sparta, Aevum, Taddei, I robot di Vinci: la meccanica e i nuovi automi nei codici svelati, ed. VINCI, GELLIO, Notti Attiche, Aristotele, Pol., Pitoni, Storia della fisica, Società tipografico-editrice, Boyer, Carl B., Storia della matematica, Apuleio, Apologia; Platone, Timeo, A  Giambico, in Nicom.; Ceglia, Università di Bari. Seminario di storia della scienza, Scienziati di Puglia: dda, p.1ific. Huffman, Archytas of Tarentum. Pythagorean, Philosopher and Mathematician King, Cambridge -- l'edizione più completa dei frammenti --; Cardini, I pitagorici, testimonianze e frammenti, La Nuova Italia, Firenze Platone, Lettere, Mondadori; Grande, Archita e i suoi tempi, Taranto, Cressati  Paris; Olivieri, Su Archita tarantino, memoria letta all'Accademia Pontaniana; Frajese, Attraverso la storia della Matematica, Veschi, Roma Stante, I problemi di terzo grado e Archita da Taranto,  Lecce; Tagliente, “La colomba d’Archita”, Scorpione, Taranto; Tagliente, Il mistero del trattato perduto, Scorpione, Taranto A. D. Abbaiatore, Scritture Musicali greche, Teoria armonica ed Acustica, Taranto nella civiltà, Napoli Taranto e il Mediterraneo, ISAMG Taranto, Filosofia e scienze, Napoli Eredità, Taranto, Alessandro il Molosso e i condottieri, Taranto, Teofilato, "Interpretazione di Archita" dalla rassegna Vecchio e Nuovo di Lecce; Mele, Archita, i suoi tempi e il suo pensiero, in Taranto tra Classicità e Umanesimo, Scorpione Editrice Taranto; Personalità legate a Taranto Raganella (strumento musicale) Eudosso di Cnido. Treccani Istituto dell'Enciclopedia Italiana. A buon diritto chiamare l'inventore de'moderni palloni arrostatici. Però un secolo prima a LANA, SCALIGERO, a proposito della colomba volante d'Archita, della quale parla ORAZIO nell e sue odi, indica il modo di costruirla. Nulla di più facile, dice. Basta comporre la sostanza con midolla di giunco, e diligentemente coprirla colla pelle adoperata dai battiloro. Mediante un facile meccanismo sipuò dar movimento alle ali. Scaligero scorda di avvertire che bisogna riscaldare l'aria interna con un lumicino quando rolevasi farla volare. Cosi trova il modo di far salire nell'aria un pallone in forma di colomba, dacchè tutto fa credere che i mezzi impiegati da questo filosofo sono gl'identici che quelli impiegati oggigiorno per levare i palloni. Quanto al ritorno della colomba, obbediente alla voce d'Archita, questa evidentemente è una favola. Sempre, a un fatto sorprendente, l'immaginazione aggiunge circostanze impossibili. Ma ciò che io credo innegabile è che l'areostato èconosciuto a tempi detti favolosi, e che, amio parere, sono reminiscenze di una civiltà perduta, che Vico chiama il regno degli dei. Quegli ignivomi draghi. SULLA COLOMBA Entre a pišivago, e più superbo volo pel regno aereo l'ali fu e spandea, e di spirto novello acquisto fea La Colomba d'Archita inverso il Polo, volgendo a caso i suoi begl’occhi al suolo del terzo ciel la vezzofetta dea, la vide, e per rapirla già scendea da quel de' dei seggio beato, e solo. Allor grido, e quafi fu per dire: Oh così fosse pur la mia. Colomba, Fattasi Citerea con gran desire, di legno fols'avvide: esserl'augello. ARCHITA. Juan. Juven. Ital. Sacr. in Tarentin. Mitrop.  Lamb. in Schol. Horat. Od.) regnasse più di un’anno. I nuove grazie adorna il suo bel volto D LLi:etasengiva in maestà reale astrea, mirando venerato, e colto fa più volte prefetto della sua patria, ancorchè le leggi comandassero, che nessuno in tempo di sua vita quel delle leggi fu e pregio immortale. Quando Prudenza, il dolce fuon disciolto, figlia d' eccelsa mente, e trionfale, non titurbar, le diffese sia tolto il primier di regnare ordine uguale. Tempo verrà che in arme, e in toga imperi più d'un'anno al suo ftuoi, mai sempre intento Archita a nuove glorie, e a bei pensieri. E a Leila Diva, in cento modi, e certo muta pur leggi, e Fafti miei primieri, Purchè Archita mio regni, io mi contento. Diogen. Laert. in Vit. Archyt. In Joan. Buno. not. ad Philip. Cluver. ARCHITA FILOSOFO PITTAGORICO, E MATEMATICO E PERITISSIMO. Odar chi mai tanto ti può, che basti, alma immortal degnissima d'impero? Chi dir di tue virtudi il volo altero, per cui fovra ogni saggio alto poggiasti? Del ciel le stelle, e i moti lor sì vasti, tu delle cose le cagioni, e'l vero, e quanto il mare, e l'universo intero circonda, e abbraccia, chiaro a noi mostrasti, tu, ch'eccedi de’ savii i bei consigli già di ogni uman pensier reso maggiore, quanto il sol delle stelle avanza irai, tu, che te stesso, e null? altro somigli, coll'auree del tuo suon note canore tu sol di tue virtù cantar potrai. Diogen. Laert. in vit. Archyt. For eft. Joan. Juven. Tarentin. Lambin in Scbol. Horat. Od. Nicol. Parth. Giannet. in Geograph. SEN. TARENTINO, Scrivendo contro il Piacere. O So, chemente all'Von dona, e Tume aquella; SENTIMENTI D'ARCHITA chi dietro alsuo piacer brutale corre, e del sensorio fà l’alma ancella, bruto diventa agli altri bruti eguale, tutto perdendo il bel, che aveva in ella. Senza lume si vago, e rilucente Joan. Juven. Tarentin.  Mente, ch'èper fuo pregio trionfale della divinità parte più bella che quando avvien, che sopra l'alma impero abbia il piacere, allor cieca è lamente è cieca la ragion, cieco è 'l pensiero. Oprano i bruti, e senza il suo primiero lume fia, chel'uom bruto anchedivente. E pur ESER,   Diogen. Lacrt. in vit. Archyt. Foreft. Joan. Juven. Tarentin. Mille a mille empj nemici, incampo scendete pure, e con terribil grido, no uche con quel dell'armi orrido lampo Fate tremar dell'onde Jonie illido. ESERCITO TARENTINO NON MAI VINTO, ESSENDO CAPITANO. Là nel Galelo col suo nobil campo Itene or lieti delle forze usate, faran del vostro suol le schiere armate, finchè Archita sia duce, alta vendetta. ARCHITA v'aspetta il bravo duce. E già lo strido de' corni i' fento, en el cercarlo scampo già cader vi vegg'io pel colpo infido, ed alla patria, che il trionfo aspetta, le tolte spoglie in vostro onormostrate. Se per ostil cadeste atra disdetta, LA, ARCHITA D'ESSER CAPITANO, PER SOTTRARSI ALL'INVIDIA, L'ESERCITO DE TARENTINI E' FATTO PRIGIONE DA NEMICI. Arme il fulgore insiem spaventa, e sfida co’luoi deftrieri i cavalier, già scende sangue da larga vena in terra infida, mira Tarento mio, quei, che fen muore, hàgli spinti l'invidia a tante pene. LASCIANDO DO di guerra sonar le trombe orrende? di come il rio Marte all'alte strida di quel drappello, e questo i cuori accende, perchè col ferro suo l'un l' altro ancidas arme, arme fre me ognun: già di tremende e quei, che'l braccio stende alle catene son dolci figli,  oimè, del tuo dolore, freme contro d'Archita il rio livore, E lull'alme innocenti il mal senviene. Diogen: Laert, in vit. Archyt. Joon. Juven. Tarentin. AR.: ad altri venduto, ed alla fine è riscattato offri; buon savio, soffri. Ecco fortuna S di mortal sfavillando atro disdegno sue forze impiega, e l'arme sue raduna, per far del tuo valor sterminio indegno, già l'empia, oime! con faccia torva, e bruna scocca saette últrici, e ben al sogno colpito hà omai; ve come in preda d'una ti dà vile ciurmaglia in fragil legno. TARENTINO ARCHIT. A peregrinando per imparare, è preso dà’ corsari, serve ma che sie; se delcuorle forti tempre Alexand. ab Alexand, Joan. Juven. Tarentin. Di. Pur non è fazia no, schiavo al servaggio Ti mena ancor, perchè nel duol di stempre il magnanimo tuo nobil coraggio rassoda più ne'colpi suoil'Vom saggio, E di sua libertà gode mai sempre, PLATONE DOPO AVER CAMMINATO L'EGITIO, VIENE IN ITALIA PER IMPARAR SOTTO LA DISCIPLINA, edesti pur, come il gran Nilo altero, da perenne sboccando occulta fonte ogni argine disprezzi, ed ogniponte, e i campi ad ipopdar si apra il sentiero e di vi asperto di sudor la fronte delle scienze falisti all' arduo monte, e ti fur quelle il solo premio intero, ed or, per sulle scienze alzare un volo sotto l’aurea d'Archita arte gentile, cerchi il Galeso, e l Tarentino luolo? Dunque in Egitto Eroenonv hà simile, CICERONE de finib. bonor. molor. Foreft: Joan. Juven. Tarentin. DOPS V D'ARCHITA TARENTINO si, vedesti l’egizio, e 'l greco impero, ARCHI. Nè ingegno in Grecia, al solo Archita, al solo suo noro ingegno, anche oltre Battro, e Tile.    A ARCHI. Pri, Fortuna, per un solmomento gl’occhi, cui buja notte orrida cuopre, e mira, le il tuo solle afproardimento contro savio maggior sua forza adopre. Questi è il gran Platone, e quegli son que cento Folle, Re Plato al tuo servil flagello ARCHITA TARENTINO RISCATTA PLATONE PRESO DA CORSARI. Empj ladron, per le cui mani, ed opre schiavo il facefti; or com 'ei sparge al vento gl’infranti lacci, e in libertà li scuopre? Com e il trionfo, che del suo servaggio ornar credesti e de' suoi guai far bello, qual peve dilegudfli al caldo raggio? Menalti, a un cenno sol d'Archita il saggio cara torna la libertà di quello. Joan. Juven.T'arentin. e  Se avvien, che della gloria i m i diftempre La bella gloria è tua, fe Plato apprese che del tuo figlio al nome accrebbe il vanto, CICERONE, de finib.bon.domal. Fiscula Joan.Juven. Tarcntin. ARCHI. ARCHITA MAESTRO DI PLATONE. C Figlio di puro core, e viva immago, che vero io canto, efoldiluimi appago, dice un giorno Atene in dolci tempre, dal tuo gran figlio Archita il pregio santo, E B alme di virtude auree contefe. ella è mia pure, e téco i fafti io canto: Poich? Ei tal lume in tutto il mondo accese, nel gaudio, el corc in fuperbito, e pago pel mio Plato or fen vada, un don si vago A te, Tarento mio, debbo mai sempre. ARCHITA CAMPA PLATONE DALLA MORTE INTENTATAGLI DA DIONISIO TIRANNO. AR,  Due Polato il scan Plato, ahimè, quel saggio, t Veloce sahi laffo a tramontar quel raggio Det rio fallir le pene: omai trionfi si bella dote, e vinca ancor sapienza. Si disse Archita; e i fieri petti, e tronfi. Placando al gran poter d'aurea eloquenza, morrà, perchè un tiranno indegno d'ostro sogna sospetti, e teme indarno oltraggio? Correrà, che dà lume al secol nostro? Ed io, perchè più viva, ancor non mostro, Non mostro, ancor dell'anima il coraggio? No, che non porterà l'alma innocenza Plato all'ombra viveade'suoi trionfi. CICERONE Tuscul. Diogen. Laert. Vit. Archyt., o Platon. Juan. Juven. Tarentin. Ital. Sacr. in Torentin. Metrop. Plutar. in Platon. Sabell. Ennead. ARCHITA TARENTINO A PLATONE. Se amica pioggia a temprar mai l'ardore scende dal ciel, non giace no più china La fronte lor, ma col nacio colore s'innalza si, che al ciel più si avvicina; lasso ! calo io restai, allor che infermo Starte neudj fra pene, o mio buon Plato senza ajuto languendo, e senza schermo. Ma or che di sua vita al primo stato fatto hai ritorno, io mi rinfranco, e fermo pertemi rendo, cfon, qual pria, beato. Q Diogen. Laert. in vit. Archyt. Joan.Juven. Tarentin. Val Yenza umor giglio languisce, o fiore, E scolorito à terra il capo inchina, questo il vermiglio onor, quello il candore Perdendo a poco a poco in sua ruina: PLA. Q A te del loro autor duce sì pio in mezzo del cammino elle si stanno, pss.) Ma giugnere alla meta orgoglio sette Ben le vedrai, fe nuovo spirto avranno, PLATONE MANDA ISUOI COMMENTARIJ AD ARCHITA TARENT INV. Veste assai più, che dell'ingegno mio, opre de'tuoi fudori, onde a be'studii delle più gloriofe alte virtudi La mia mente infiammaiti, el buon deslo, Opre dunque son elle ora imperfette. Raro è però l'onor, se a te verranno; Più raro, le giammai fien da te lette. Diogen Lacrt. in vit. Archyt. Platon.in Epist. Vengono, Archita. O: tu le leggi, e i nudi sensi del tuo saver poi mi dischiudi con quella libertà, con cui le invio, PLA, Gloria dai tuoi si provvi di sudori, soffri in regnar, grida la Patria, e uffici Mostra di quel, che sei, Signor de cuori, E tu mal grado imperi? et ila mente Non fei; la Patria hà in te parte del tutto. Non oscuro è il linguaggio; od i mia mente: O rendi alla tua Patria il ben, ch'èsuo, O del suo ben fà, ch'ella n'abbia il frutto. CICERONE de finib. bonor. comalor. la de Offic. Joan. Juven. Tarentin. in Prefate do Lib.z. Cap.2. Platon. in Epif. gi  PLATONE TÀRENTINO VN malele solo (AD ARCHITA On, a se folo no, nasce agli Amici, nasce alla patria l'uom, nasce a Maggiori, E dal bel nascer suo giorni felici speran questi, e sperar voglion tesori. Or soffri, o Figlio, o tu, che tanta elici De' gran pubblici affari? ah che sol tua SULLA AD ARCHITA TARENTINO, Del buon governo, e loro fren spogliace. O naufragar, dall'empie arti indiscrete di piggior duce a morte ria guidate: El soffriran del cuor le tempre? Ah fiamma D'amor mostrate, evoi la Patria bella Reggete: omai con quell'ardor, che infiammar così lungi da lei strage rubella Sen fuggirà, qual Cervio a i colpi, o Damma, O, che viver a voi non mai potrete; Se non vivrete ad altri se se pensate Goder mai signoria, nè servirete Alle pubbliche cose, alle private, O vacillar ben presto le vedrete E poi fia vostra gloria il ben di quella. In argument. 9. ad Epist. 9. Platon, D'ARCHITA Ad de Archita, e vidjo senza conforto E scorse fino all' ultimo confine La Terra, e il Ciel coll'arti fue divine, Archita il grande, il nostro padre è morto! Del mar le Dive usciro al pio lamento. SULLA MORTE. Pianger lo stuol da rio dolore assorto. Oimè, dicean, chi dall'Occafo all'Orto, CAdele Dell'alte sue virtudi, e pellegrine, Pallido il viso, e lacerato il crine, E in lor leggendo i gran pubblici danni Pianfero', e poi partiro, e di Tarento Giunte alla Reggia: or vesti i negri panni Da e r, bella Città: per tuo tormento Archita è morto ahi sul bel fior degli anni ! Horat. ORAZIO od. E Diede il Popot Matin l'ultime prove se'l crudo suo destino unqua vi spiacque Le bell*ossadi Lui, che tanto piacque Abbian lieve la terra; e poi partite. Horat. od. Joan.Juven. Tarentin. za SULL’INVITO A RIMIRARE IL TUMULO D'ARCHITA PRESSO AL LIDO MATINO, Ccop Urna funefta. Alme ben nate, Cui di pietà l'amabil forza muove, Deh fermatevi alquanto, e rimirate, Pria di ftendere il passo agile altrove. Qui le fante d Archita ossa onorate Giaccio n sepolte, e qui spargendo nuove: Piogge d'amaro pianto, di pietate del passato dolore in segno ah dite:. th Allor, che in mar precipitò, smarrite Sue forze, e in franto illeguo in mezzo all'acques   Di Natura le fonti più segrete; Chi dall'onda fatal raplo diLete L e naufraghe virtudi, e l ebbe accanto; Chi le vie seppe drittamonte torte, i Percui la Luna appar', el Sols’asconde,  Aili ah yoi le face offa, e'l cener fanto Di quell Almagentilahicitogliete, Che fù si chiara al Mondo, e vi godete Della vera fapienza il facro immanto. Chi a noi mostrò con tanto studio, e tanto Horat. od. Joan. Juven.Tarentin. SUL SEPOLCRO EUDOS D.ARCHITA TARENTINO. Chi 'n Terra,e 'n Ciel la ferma, e mobil sorte; chi come il foco, el Aere, el suolo, e l'onde s'abbraccin, seppe, orquìsengiace. Oń Morte, Oh duri fastí, ohcieche ombre profonde? S quanto mai di bello in Ciel fi additag; Ne panni no, ma nella mente fiede. Diogen. Laert. in vit.Eudox. Foreft. Tom.1. Lib. 8.Cap. 4  Joan. Juven, Tarentin. Q. EUDOSSO DA GNIDO FAMOSISSIMO MATEMATICO DISCEPOLO ARCHITA NON FU'RICEVUTO DA PLATONE ALLA D Mira come in udir fuo ftile adorno La tua fuperbia, e'lfollear direon danni. No, non dovevi il gran Figliuol d'Archita SUA SCUOLA,PER ESSER POVERO, Vesti, o Platon, che tu schernisti un giorno Perchè di povertà fentia gli affanni Questi è colui fe pur nol fai che intorno Del fuo grave faver difpiega i vanni, Gnido vi spenda il più bel fior degli anni; E come giusta ad immortal tuo scorno Si vilmente scacciar dalla tua fede Qualor baffamenava umile vita. Poichè virtude, onde 1 U o m farli erede. ARCHYTAS OF TARENTUM (fifth/fourth century BC) Archytas was a Pythagorean and a friend of Plato. When Plato got into trouble in Syracuse, Archytas sent Lamiscus of Tarentum to go and rescue him. His interests were wide-ranging, but lay primarily in pure and applied mathematics. It is thought that Plato acquired a great deal of what he knew about mathematics from Archytas. He made advances in geometry and contributed to musical theory. According to lamblichus of Chalcis, he took the view that parts could only be understood properly in the context of the wholes to which they belonged. However, it is not clear whether this view should properly be attributed to him as his name became attached to a number of later Pythagorean writings long after his death. Huffman, Archytas of Tarentum: Pythagorean, Philosopher and Mathematician King, Cambridge, Cambridge University Press, Huffman, 'Archytas', The Stanford Encyclopedia of Philosophy, Zalta, plato.stanford Archita.  Archita da Taranto. Taranto. Keywords: Cicerone, scuola di Crotona, scuola di Taranto, scuola di Ponto Magno, la colomba d’Archita, Platone, magna Grecia, piccione viaggiatore, il vuolo della colomba, Gellio, Notte romane. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Taranto” – The Swimming-Pool Library.

 

Luigi Speranza -- Grice e Tari: la ragione conversazionale e l’origine del linguaggio, o la questione spuria favorita da Grice  – la scuola di Villa Santa Maria Capua Vetere – filosofia campanese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Villa Santa Maria Capua Vetere). Filosofo campanese. Filosofo italiano. Capua Vetere, Caserta, Campania. Di famiglia originaria di Terelle, nel Frusinate, nasce in palazzo Mazzocchi, anch'essa rientrante in Terra di Lavoro, da un impiegato che si trova lì di passaggio. Il palazzo natìo ove aveva schiuso gl’occhi anche l'archeologo Mazzocchi. Studia a Montecassino, dove conosce SPAVENTA (si veda). Si trasfere a Napoli dove si laurea. Ben presto però all'avvocatura prefere la filosofia, unendosi all'amico SPAVENTA, a CUSANO, a SANCTIS, e ad altri filosofi liberali e collaborando a vari giornali letterari partenopei. Entra per concorso nella Regia Napoli, divenendo cattedratico di estetica, nello stesso periodo in cui vi insegnano anche SANCTIS, SETTEMBRINI, SPAVENTA, E BOVIO. Si dedica a vari rami della filosofia e delle scienze del linguaggio per Detken, saggi di Brothier, Moindron  e Noel. Il suo sistema estetico, variamente criticato, in particolare per la scarsa originalità, si caratterizza per una vivacità espressiva, con ricche e talvolta variopinte esemplificazioni, che peraltro ne resero celebri e molto frequentate le lezioni. CROCE define T. il lieto giullare della filosofia. T. non ha mai nemici, riuscendo a farsi ben volere sia dagl’amici sia dagl’avversari, che prende a braccetto, e li mena a spasso con sé, DIVERTENDOSI A CONTRA-DIRLI -- e a sentirsi contradetto. Quasi ad avallare la definizione sopra riportata,  ha anche a rilevare che la sua bizzarra genialità gli fa trovare piacere nei ravvicinamenti e collegamenti più disparati e più comici: della frase sublime con la scherzosa, del ricordo solenne con l'aneddoto salace, del linguaggio latino o del tedesco col vernacolo napoletano. Parla in gergo, ma in gergo che è quintessenza di cultura e stravagante miscuglio di elementi geniali. Filosofo di professione ed uomo di dottrina enciclopedica, nonostante tutta la sua perizia filosofica, la sua sterminata dottrina e il suo molto acume, e soprattutto un bizzarro artista. La sua concezione metafisica non gli concede una trattazione veramente logica dei problemi. Ma la sua personalità, vibrante di commozione innanzi alle opere dell'arte, riboccante di entusiasmo, dotata di bontà e di nobiltà di sentire, gl’ispira una filosofia che e di una specie assai rara in Italia. L'essenza giocosa si mischia, confondendosi, con un'acuta critica, che si rivolge a tutti i campi in cui l'estetica si sostanzia e, in particolare, ad una delle arti al quale e più attratto, come la musica, il melodramma, o la logica formale proposizionale del Portico. Tra il serio e il faceto, infatti, pubblica un saggio su Serietà e ludo, Regia Università, Napoli, e compone un saggio musicale, con tanto di note, dal titolo in tal senso emblematico di “Lezioni di estetica generale”. Questo indirizzo lo porta ad occuparsi anche sulla celebre pastorale di Beethoven. Altre saggi: Estetica ideale, Fibreno, Napoli, Ente spirito e reale: confessioni filosofiche, Regia Università, Napoli, Melodramma, dramma, Regia Università, Napoli, Critica, Vecchi, Trani, Estetica e metafisica, Laterza, Bari, Estetica esistenziale, Morano, Napoli, L'estetica reale, Prometheus, Milano, Dizionario dei cittadini notevoli di Terra di Lavoro antichi e moderni, Forni, Bologna, Ed. Spartaco, Santa Maria Capua Vetere; Licatese, Storia e monumenti di Santa Maria Capua Vetere, Stampa Sud, Curti, Storia popolare della filosofia, Detken, Napoli, Origine del linguaggio, Detken, Napoli, Il contratto, Detken, Napoli; Croce, La letteratura della Nuova Italia. Saggi critici, Laterza, Bari, Lezioni d’estetica generale, Tocco, Napoli, La sinfonia pastorale, Regia Università, Napoli, Leotta, Istituto Italiano per gli Studi Storici, Napoli, Solitario, La Critica di CROCE. Contributo per un recupero, Prometheus, Milano; Solitario, Cultura filosofica, Prometheus, Milano; Treccani Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Archivi di Teatro Napoli. Antonio Tari. Tari. Keywords: ‘origine del linguaggio.” Refs. Luigi Speranza, “Grice e Tari” – The Swimming-Pool Library.

 

Luigi Speranza -- Grice e Tartarotti: la ragione conversazionale della differenza delle voci nella lingua italiana e la sua rilevanza filosofica, o dell’ omicidio rituale  -- la scuola di Rovereto – filosofia trentina -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Rovereto). Filosofo trentino. Filosofo italiano. Rovereto, Trento, Trentino-Alto Adige. Divenne famoso per aver contrastato i processi contro i streghi e per aver osteggiato la devozione per il vescovo del XII secolo Adelpreto, mettendone in discussione santità e martirio. Impersona la figura del filosofo che non si lascia limitare dal luogo nel quale nasce, cioè nel Trentino, lontano dai grandi centri culturali del tempo. Sa anzi sfruttare le opportunità e le peculiarità di Rovereto, al confine tra mondo tedesco e italiano, in un periodo storico nel quale rifiorirono i commerci e i rapporti economici, grazie al suo trovarsi su una delle principali vie di comunicazione in Europa. Suo merito è la capacità di saper tessere legami con filosofi italiani che risiedevano a Venezia, Roma, Salisburgo, Torino, Brescia, Vienna, Innsbruck. Utrecht e Parigi.  Studia nell'imperial regio ginnasio. Si interessa di filosofia, che segue a Padova. Si interessò personalmente per far insediare nella Città della Quercia la stamperia di Berno e fonda l'Accademia dei dodonei. A Verona conosce Maffei e altri filosofi, poi ad Innsbruck, dove lavora di precettore. Si trasfere a Roma, come segretario di Passionei.  Durante le sue permanenze roveretane, vive nella stessa casa dove abita Vannetti e dove questi iniziarono a tenere un vivace SALOTTO FILOSOFICO che porta, probabilmente su ispirazione dello stesso T., alla nascita all’altra accademia, degl’agiati. Il soggiorno romano è breve, per passionati contrasti con PASSIONEI, quindi fa ritorno a Rovereto. Si trasfere a Venezia, come collaboratore di Foscarini. Ha discussioni anche con Foscarini e torna ancora una volta a Rovereto. T. si dimostra poco propenso ad accettare l'aiuto di mecenati che lo avrebbero limitato nella sua libertà e approfittò dell’occasioni che gli venivano offerte lontano da Rovereto per consultare biblioteche o incontrare filosofi. Tartarotti si dedica agli studi filosofici interessandosi per approfondire tematiche della scolastica. Infatti, scrive saggi critici nei confronti di questa. Collabora con Calogerà per la sua Raccolta d'opuscoli scientifici e filologici, e venne in polemica con Trento dimostrando, in una sua pubblicazione, che la città tridentina divenne sede episcopale solo nel IV secolo e non al tempo dei primi apostoli.  Pubblica “Congresso notturno delle lammie”, il suo saggio più noto, nel quale dichiara inesistente la stregoneria come la si vuole descrivere al suo tempo, e questo sulla base della FILOSOFIA. Pubblica nei “Rerum Italicarum scriptores” le sue conclusioni relative alla cronaca di Dandolo e correggendone le fonti nelle sue basi documentarie. Continua nelle indagini storiche e dimostra che era sbagliata la venerazione dei trentini per Adelpreto. La sua tesi è spiegata nella Lettera contro la santità (se non il martirio) d’Alberto. Un’altro saggio, sempre legato a questo tema sono le Notizie istorico-critiche intorno a Adalpreto.” Questo saggio venne messo al rogo su disposizione del principe d’Enno. Sempre amante della piu oscura filosofi, quando non gli fu possibile viaggiare per acquistare trattati personalmente si affida a contatti che col tempo divennero per lui preziosi per procurarseli. A Verona poté contare su Ottolini, a Brescia su Mazzucchelli, a Modena su Muratori, a Venezia su Carli. A Rovereto è molto vicino a Vannetti, degl’agiati, e anche da lui ebbe aiuti per procurasi i testi dei quali aveva bisogno per i suoi studi. A Vannetti è legato anche per altri motivi, essendo precettore del fratello di lei. Si procura libri anche grazie a donazioni, eredità e prestiti. Vannetti e Saibante si spesero dell’acquisizione culturale per Rovereto avesse successo, e l'atto di compravendita venne registrato. T. è molto attivo a Rovereto e si spese per portare una maggior apertura culturale in città facilitando l'arrivo di un tipografo, fondando l'accademia dei Dodonei, svolgendo il ruolo di precettore per due dei fondatori dell'Accademia Roveretana degli Agiati, ma non divenne mai un socio di quella istituzione.  Le ragioni del suo rifiuto di far parte di quell'accademia, che pure risponde a molte delle esigenze che sente anche sue, sono diverse. La principale è la forte inimicizia con Maffei, e il fatto che l'uomo di lettere veronese entra tra i primi come socio aggregato dell'associazione. Questo fa sì che non partecipa alle riunioni del nascente sodalizio culturale roveretano. Altri saggi: “Ragionamento intorno alla poesia lirica Toscana”; “Delle disfide letterarie, o sia pubbliche difese di conclusion”; “De auctoribus ab Andrea Dandulo laudatis in Chronico Veneto”; “Apologia del Congresso notturno delle Lammie”; “Memorie antiche di Rovereto e dei luoghi circonvicini”, “Apologia delle Memorie antiche di Rovereto”; “Lettera seconda di un giornalista d'Italia ad un giornalista oltra-montano sopra il libro intitolato: Notizie istorico-critiche intorno al b. m. Adalpreto Vescovo di Trento, Alcuni saggi sono pubblicati nella Raccolta d'opuscoli scientifici e filologici: “Relazione d'un manoscritto dell'Istoria manoscritta di Giovanni Diacono veronese”; “Dissertazione intorno all'arte critica”; “Lettera al sig. N. N. intorno alla sua tragedia intitolata ‘il Costantino’; LETTERA INTORNO ALLA DIFFERENZA DELLE VOCI NELLA LINGUA ITALIANA; “Osservazioni sopra la Sofonisba del Trissino con prefazione di Vannetti, La conclusione dei frati francescani riformati; Annotazioni al Dialogo delle false esercitazioni delle scuole d'Aonio Paleario. Annotazioni  Ipotesi avanzata da Baldi, Direttore della Biblioteca civica T. e membro dell'Accademia Roveretana degli Agiati. Baldi. Farina,  Mostra T., Mostra T., Muratori, “Rerum Italicarum scriptores”. Mediolani, ex typographia Societatis Palatinae in Regia Curia, Tartarotti, (check). Trinco, Mostra T., Sito Biblioteca Civica T., su biblioteca civica. Rovereto  Comune di Rovereto. Baldi, La Biblioteca civica T. di Rovereto: contributo per una storia” (Calliano,Trento); Manfrini, La letteratura italiana, Milano-Napoli, Ricciardi, Franchini, Adversum malleum maleficarum, biografia del filosofo pre-illuminista roveretano” (Rovereto, Stella); Cusumano, “Ebrei e accusa di omicidio rituale --. Il carteggio tra T. e Bonelli” (Milano, Unicopli); Farina, “Gl’Agiati” (Brescia, Morcelliana),  Filosi, La Biblioteca di T.: filosofo roveretano: Rovereto, Palazzo Alberti, Rovereto, Provincia autonoma, Servizio beni librari e archivistici, Comune di Rovereto, Biblioteca civica T., Trinco, San Marco in Rovereto: la chiesa arcipretale tra storia, arte e devozione, Mori, La grafica, Gl’agiati roveretani, Biblioteca civica T. Treccani Istituto dell'Enciclopedia Italiana.  Dizionario biografico degli italiani, Girolamo Tartarotti. Tartarotti. Keywords: accusa di omicidio rituale, la differenza delle voci nella lingua italiana. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tartarotti” – The Swimming-Pool Library.

 

Luigi Speranza -- Grice e Tataranni: la ragione conversazionale del gusto per l’antico – filosofia basilicatese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Matera). Filosofo basilicatese. Filosofo italiano. Matera, Basilicata. Lucano di origine, esponente dell'illuminismo napoletano. Non sappiamo a quale ceto appartenesse la sua famiglia, ma sicuramente essa è fornita dei mezzi economici. Non a caso, quando è battezzato nella chiesa cattedrale di Matera, i suoi genitori scelsero come padrino il nobile Ferraù. Sin da ragazzo matura quella che è la sua vocazione, tanto che divenne prima allievo del seminario diocesano. Sebbene ha una posizione di un certo rilievo sia in ambito ecclesiastico, sia in ambito educativo, non mostra alcun tentennamento nell'accettare l'invito del principe di Francavilla, che lo vuole a Napoli per affidargli la direzione della sua paggeria. Grazie a questo incarico, accrebbe ancor di più la stima di cui già gode, stringendo rapporti amichevoli con i filosofi più illustri ed autorevoli del tempo, incardinate nella reale accademia delle scienze e belle lettere. Ha la possibilità di frequentare proprio tali stimolanti dibattiti, che del resto avrebbero formato l'humus delle sue future riflessioni, in qualità prima di direttore della paggeria, poi della scuola militare del real collegio militare -- ufficialmente reale accademia militare -- fortemente voluta da Ferdinando IV, che mostra di aderire al generale clima di rinnovamento e consolidamento delle istituzioni militari del suo regno. Ha l'onore di esserne il direttore, partecipando vivamente, dunque, al graduale svilupparsi e moltiplicarsi dell'alveo della cultura politica riformatrice, che ancora auspica un reale cambiamento all'interno dello stesso apparato monarchico. Così, nell'arco di un settennio, pubblica dei saggi molto significativi, in cui è evidente il suo tracciato ideale di società. Tuttavia, in seguito agl’avvenimenti, quindi dopo il concordato e dopo la fallita congiura di Lauberg, le sue posizioni rispetto alla politica e allo stato cambiano tangenzialmente. Con questa disillusione coincide il silenzio del filosofo materano, che in quegl’anni si limita, a quanto noto, a proseguire i suoi studi come direttore ed al giardino. La delusione, si può ipotizzare, lo spinge a tacere fino alla proclamazione della repubblica, quando dichiara sicuro dell'importanza dell'istruzione del popolo e del nuovo cittadino, elabora il catechismo nazionale pe'l cittadino, nel quale incoraggia il popolo a difendere i principi della rivoluzione a vantaggio dell'umanità intera. Il catechismo vince il primo premio indetto dal governo e venne adottato come catechismo ufficiale della repubblica ed ha il compito di educare i SUDDITI – I SUDDITI DI ROMOLO -- a divenire CITTADINI – BRUTO E SUOI CO-CITTADINI. Alla caduta della repubblica riusce a porsi in salvo, rifugiandosi a Matera, nei cui tribunali, in tale periodo, venneno esaminate le posizioni di ben rei di stato lucani, dei quali sono condanati all'esportazione e VII a morte. Comunque, a Matera puo contare su solide relazioni interne al locale capitolo cattedrale. Più volte tiene a sottolineare l'importanza della triade divino-ragione-sentimento, in una sorta di compromesso tra illuminismo, sensismo e religione.  Inoltre, caratteristica della sua filosofia è una forte connotazione politica, mirando alla figura del sovrano quale principale esempio per i SUDDITI, capace di governare un regno che si fonda su solidi valori, legati all'importanza della famiglia, della civiltà contadina e della piccola proprietà terriera, quest'ultima ottenuta con un giusto ed onesto lavoro. È da evidenziare come il T. professa idee di una peculiare modernità, al punto da convincersi che il passaggio verso una nuova stagione dell'umanità avvenne attraverso la costituzione di una dieta universale. T. sostene, infatti, che, ad ogni rappresentante dell’organismo, esse ha espresso i giusti diritti del re (mon-arca) al fine di raggiungere la felicità COMUNE e la PUBBLICA sicurezza, ponendosi, negl’ordini e nelle attività sociali, sull'unica distinzione del merito. Notevole importanza e, poi, assegnata al ruolo dell'educazione e dell'istruzione, poiché afferma l'importanza dello studio delle litterae humaniores -- unico mezzo per riscoprire i principali temi della filosofia antica ed attualizzarli. Inoltre, T. si fa anche sostenitore dell'istruzione in geometria pura e, ancora una volta, suggere di avviare gl’alunni sin dall'età più tenera al processo educativo, seguendo le direttive di Pitagora. Il filosofo-riformatore auspica tutto questo in un contesto socio-economico che riserva particolare attenzione all'attività agraria (agrimensura) e ad una pratica religiosa semplice “pura, e brieve.” Dunque, predica il ritorno alla religione delle origini, costruita sull'aiuto reciproco tra gl’individui, in modo che gli’uomini si rassomiglino in qualche modo all'ente supremo d'infinità bonta. Pertanto, afferma che i filosofi dovessero essere esenti dalle pubbliche cariche e che come gl’altri uomini dovessero essere soggetti alla giurisdizione dei giudici laici nelle loro cause civili. Il primo, monumentale, saggio è il Saggio d'un filosofo politico amico dell'uomo (Napoli). Con la composizione di questo saggio, T. si propone di delineare il suo tracciato ideale di società, confidando nella figura del sovrano. Infatti, già il titolo dell'opera risulta molto significativo, in quanto T. si presenta come un filosofo con atteggiamento “filantropico” nei confronti di Ferdinando IV, al fine di mostrargli la retta direzione per guidare un giusto governo ed attuare delle riforme interne allo stesso apparato monarchico, favorevoli alle idee democratiche.  La fiducia che ripone nei riguardi del monarca vienne ancora espressa nel “Ragionamento sul carattere religioso di Carlo III umiliato a Ferdinando IV re delle Due Sicilie” (Napoli). Si tratta di un panegirico riferito al *padre* del sovrano, Carlo di Borbone, che, spentosi l'anno precedente, vienne proposto come esempio da seguire al suo erede. In tal senso, egli si rivolge ancora pieno di ammirazione nei confronti di Ferdinando IV nel “Ragionamento sulle sovrane leggi della nascente popolazione di S. Leucio umiliata alla maestà di Ferdinando IV re delle Due Sicilie” (Napoli). Nella “Brieve memoria sull'educazione nazionale dei nobili guerrieri,” T. affronta il tema, a lui caro come direttore di istituti di formazione, dell'educazione dei militari. T. adere alla repubblica, ma, convinto dell'importanza che rivestiva la formazione del popolo e del nuovo cittadino, decide di redattare e pubblicare questo catechismo nazionale pe'l cittadino. Archivio Diocesano di Matera, Cattedrale, Battesimi Lerra. Catechismo nazionale pe’l cittadino. Progetto di cultura politica e ruolo dell'antico. Lerra XVII.  Chiosi, Lo spirito del secolo. Politica e religione a Napoli nell'età dell'illuminismo (Napoli, Giannini); Bruno, "Catechismo nazionale pe' il cittadino". Contributo alla storia della repubblica partenopea -- "Studi Meridionali", Cronache di una rivoluzione: Napoli (Angeli, Milano); Lerra, L'albero e la croce: istituzioni e ceta dirigente nella Basilicata, Napoli, ESI, Bruno, Il catechismo nazionale pe' il cittadino" (noterelle di storia napoletana), in Scritti in onore di Trifone, Storia Meridionale,  II, Sapri, Ed. del Centro Librario, Bruno, "Catechismo nazionale pe' il cittadino". Contributo alla storia della Repubblica Partenopea, in Studi Meridionali,  Guerci, Istruire alle verità repubblicane. La letteratura politica per il popolo nell'Italia in rivoluzione” (Bologna, il Mulino); Caserta, Teologo della rivoluzione napoletana, Napoli, Vivarium, Capobianco, La pedagogia dei catechismi laici nella Repubblica napoletana (Napoli, Liguori), Lerra, Catechismo nazionale pe' l cittadino. Progetto di cultura politica e ruolo dell'antico, Manduria-Roma-Bari, Lacaita, Andria, T.: un riformatore napoletano in limine, in Sguardi sul mezzogiorno, Quaderni eretici -- studi sul dissenso politico, religioso e letterario, Illuminismo in Italia Repubblica Napoletana. Storia della Basilicata  Un'analisi dei concetti politici nel catechismo, su nuovo monitore napoletano. L'indice ragionato del Filosofo Politico amico dell'Uomo La Brieve memoria in edizione integrale. Onofrio Tataranni. Tataranni. Keywords: filosofo principe, i sudditi e i cittadini, il popolo sovrano – sovrano e monarca, filantropia del re.  Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Tataranni” – The Swimming-Pool Library.

 

Luigi Speranza -- Grice e Tatiano: la ragione conversazionale -- ogni filosofo è arrogante – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. He founds a sect in Rome which he calls The Encratites’ – the self-controlled ones. Ippolito claims they are more followers of the Cinargo than anything else. T. famously accuses all philosphers of arrogance – “including himself,” as IRENEO di LIONS noted in his review of the tract.

 

Luigi Speranza -- Grice e Taumasio: la ragione conversazionale della dialettica come anti-romana – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. A pupil of Plotino and Porfirio at Rome. He finds their style of teaching – through questions and answers – to be very ‘silly,’ and ‘uncongenial to a proper Roman,’ preferring instead the old ‘formal lecture’ of his ancestors. “And right he was, too!” – H. P. Grice.

 

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