Grice e Reale: il capretto di Kant -- erote demone mediatore, o del gioco delle
maschere nel convito – filosofia italiana – Luigi Speranza (Candia Lomellina). Filosofo italiano. Ho la ferma
convinzione che l’ACCADEMIA e la più grande associazione o gruppo di gioco filosofico
in assoluto comparso sulla terra, e che il compito di chi lo vuole comprendere
e fare comprendere agl’altri, pur avvicinandosi sempre di più alla verità, non
può mai avere fine. Studia a Casale Monferrato e Milano sotto OLGIATI. Insegna
a Parma e Milano. Fonda il centro di ricerche di meta-fisica. La sua tesi
di fondo è che la filosofia antica dei romani crea quelle categorie e quel
peculiare modo di pensare che hanno consentito la nascita e lo sviluppo della
scienza e della tecnica dell'occidente. I suoi interessi spaziano lungo
tutto l'arco della filosofia romana antica e i suoi contributi di maggior
rilievo hanno toccato via via APPIO, CICERONE, ANTONINO, Aristotele, Platone,
Plotino, Socrate e Agostino. Studia ognuno di questi filosofi andando, in un
certo senso, contro corrente e inaugurandone una lettura nuova. La
ri-lettura che da di Aristotele e del LIZIO in generale – tanto influente a Roma
-- contesta l'interpretazione di Jaeger, secondo il quale i saggi del LIZIO
seguirebbero positivisticamente un andamento storico-genetico che partirebbe
dalla teo-logia, passerebbe per la meta-fisica, per approdare infine alla
scienza. Reale sostenne invece la fondamentale unità del pensiero metafisico
del LIZIO. Ne “La filosofia antica”, mette in evidenza come la filosofia
di Teofrasto nel LIZIO si diffuse per l'aspetto scientifico con un'ampiezza del
tutto paragonabile a quella del maestro Aristotele, rivelando però uno scarso
spessore nella speculazione filosofica. Da Stratone in poi, ciò provoca un
ripiegamento della scuola del LIZIO verso l'ambito della fisica e delle scienze
empiriche. Per quel che riguarda L’ACCADEMIA, importando in Italia gli
studi della scuola accademica di Tubinga, mette in crisi l'interpretazione
romantica di Platone stesso, che risale a Schleiermacher, e rivalua il senso e
la portata delle dottrine non scritte, vale a dire gli insegnamenti che gl’accademici
hanno tenuto solo oralmente all'interno della villa al ginnasio dell’Accademia
e che conosciamo dalle testimonianze dei discepoli. In questo senso, l’accademia
risulterebbe essere il testimone e l'interprete più geniale di quel peculiare
momento della civiltà che passa dalla cultura dell'oralità a quella della
scrittura. Negli studi su Plotino, contesta la tesi di fondo di Zeller che
vede nel grande accademico il principale teorico del pan-teismo e dell'immanentismo.
Al contrario, R. ri-legge Plotino come il campione della trascendenza
metafisica dell'uno. L'interpretazione che ha dato di Socrate,
analogamente, si propone di risolvere le aporie della cosiddetta questione
socratica, entrata in un vicolo cieco dopo gli studi di Gigon, secondo cui di
Socrate non possiamo sapere nulla con certezza. R. inaugura, invece, un nuovo
modo di interpretare Socrate, non solo cercando di risolvere dall'interno le
testimonianze contraddittorie degl’allievi, ma soprattutto guardando al
contesto della filosofia italica prima di Socrate e dopo Socrate. In questo
modo, balzerebbe agl’occhi la scoperta socratica del concetto di ‘animo’ (greco
– animos) o anima come essenza e nucleo pensante dell'uomo. Socrate dice
che il compito dell'uomo è la cura dell'anima o dell’animo: la psico-terapia,
potremmo dire. Che poi oggi l'animo e interpretato in un altro ‘senso’, questo
è relativamente importante. Socrate per esempio non si pronuncial sull'immortalità
dell'animo, perché non ha ancora gl’elementi per farlo, elementi che solo con
emergeno coll’Accademia. Ma, nonostante ancora oggi si pensa che l'essenza
dell'uomo sia l’animo. Molti, sbagliando, ritengono che l’animo e una creazione
semitica: è sbagliatissimo. Per certi aspetti il concetto di ‘animo’ e di
immortalità dell'animo è contrario alla dottrina semitica che parla invece di
risurrezione dei corpi degl’uomini. Che poi i primi filosofi della patristica
utilizzano categorie della filosofia antica, e che quindi il suo apparato
concettuale sia in parte basato sulla filosofia antica non deve far dimenticare
che il concetto dell’animo è una concezione aria. L'Occidente viene da qui. Infine,
per quanto riguarda all’africano Agostino,
tende a ricollocarlo nel contesto
dell’Accademia dell’antichità e quindi nel momento dell'impatto del dell’ebraismo
con filosofia aria italica cercando di scrostarlo di tutte le successive
interpretazioni dell'agostinismo medioevale. Ritiene, poi, che la cifra
spirituale che caratterizza la filosofia d’Occidente sia costituita dalla
filosofia italica. È stato infatti il logos a caratterizzare le due
componenti essenziali della filosofia d’Occidentre e precisamente a fornire gli
strumenti concettuali per elaborare l’ebraismo, dando luogo, così, a quella peculiare
mentalità da cui sono scaturite la scienza e la tecnica. Ma se la cultura d’non
si capisce senza la filosofia aria degl’italici, questa a sua volta non si
capisce senza la meta-fisica come studio dei veliani dell’unità dell'essere. Il
lavoro che svolge, studiando i filosofi italici – CROTONE, VELIA, GIRGENTI,
ecc. -- vuole anche servire a un confronto fra la meta-fisica antica e quella
moderna. La preferenza che accorda all’accademia dipende dal fatto che la
scuola di Atene è, con la seconda navigazione di cui parla nel Fedone, la creatora
di questa problematica. Si fa così porta-voce di un meditato ritorno alle
radici della nostra cultura attraverso la riproposta dei classici filosofi
italici. E in sintonia con la Scuola di Tubinga rinnova l'interpretazione,
mettendo in luce la primaria importanza delle dottrine non scritte di cui riferiscono
gli allievi del fondatore stesso dell’Accademia -- Aristotele del Lizio in primis. In “Per una interpretazione
dell’Accademia” fa affiorare l'immagine di una accademia diversa, una accademia
orale e in certo senso dogmatica. Del resto, non è forse l’accademia stessa (ad
esempio, nella Lettera VII) a garantirci che la sua filosofia dev'essere
ricercata altrove rispetto agli scritti? Lo stesso corpus degli scritti dell’accademia,
giuntoci nella sua interezza (circostanza, questa, unica nella storiografia della
filosofia antica), non presenta, invero, quell'unità sistematica che ci si
dovrebbe attendere, il che, ancora una volta, depone a favore della tesi
secondo cui l’accademia cerca altrove, e precisamente nelle dottrine non
scritte. Studia anche la metafisica del Lizio, smaschererebbe la tesi fatta
valere da Jaeger, secondo cui l'opera non presenta un'unitarietà ma sarebbe
piuttosto una sorta di zibaldone filosofico -- e, in particolare, il libro XII
risalir ebbein forza del suo spiccato interesse teologico alla didattica del
Lizio. Lungi dal risolversi in un coacervo di scritti risalenti a differenti
epoche e contesti, la Meta-fisica del Lizio rileva R. è profondamente unitaria.
Al centro c'è la definizione della meta-fisica come scienza della causa e del
principio, dell'essere in quanto tale, della sostanza, dei dei e della verità. In
“La saggezza antica”, R. sostiene che tutti i mali di cui soffre l'uomo d'oggi
hanno proprio nel nichilismo la loro radice e che un'energico questi mali implicano
il loro sradicamento, ossia la vittoria sul nichilismo, mediante il recupero di
un ideale e di un valore supremo, e il superamento dell'a-teismo. Ma quello che
egli propone non è affatto un ritorno a-critico a certe idee della antica
filosofia italica, ma l'assimilazione e la fruizione di alcuni messaggi della
saggezza antica, che, se ben recepiti e meditati, possono, se non guarire,
almeno lenire i mali degl’uomini, corrodendo le radici da cui derivano. In una
siffatta prospettiva, può acquistare un valore eminentemente filosofico anche la
filosofia in lingua latina in Seneca, a suo parere ingiustamente trascurato da
una lunga tradizione che non gl’ha riconosciuto alcuna cittadinanza filosofica,
per il fatto di non avere nato romano. In “La terapia dell'anima” (Bompiani,
Milano) riprende, ancora una volta, l'idea che la filosofia degl’antichi in
questo caso, quella di Seneca puo costituire un farmaco per l'animo dilaniato
degl’uomini. Oltre al campo specifico della filosofia antica, si occupa a vario
titolo anche della storia della filosofia posteriore. Per esempio, nella
stesura del noto “Manuale di filosofia” per i licei edito dalla scuola oltre
alla direzione delle collane filosofiche classici della filosofia, Testi a
fronte della Bompiani e I filosofi per Laterza. Oltre a questo, i suoi
principali scritti sono: “ Il concetto di filosofia prima e l'unità della Meta-fisica
del LIZIO” (Vita e Pensiero, Milano); “Il Lizio” (Laterza, Bari); Storia della
filosofia antica (Vita e Pensiero, Milano); “Il pensiero occidentale dalle
origini (Scuola, Brescia); Per una nuova interpretazione dell’Accademia” (CUSL,
Milano); “Proclo” Laterza, Bari); “Filosofia antica” (Jaca, Milano); “Saggezza
antica” (Cortina, Milano); “Eros demone mediatore. Il gioco delle maschere nel "Simposio"
dell’Accademia” (Rizzoli, Milano); “L’accademia: alla ricerca della sapienza segreta”
(Rizzoli, Milano, Bompiani, Milano, La nave di Teseo, Milano); “La Meta-fisica
del Lizio” (Laterza, Bari); Raffaello: La "Disputa", Rusconi, Milano);
“Corpo, anima e salute: il concetto di uomo" (Collana Scienza e Idee, Cortina,
Milano) – cf. Grice, ‘urina sana, corpo sano, medicina sana – scremento sano --
“Socrate. Alla scoperta della sapienza umana” (Rizzoli, Milano); “La filosofia
antica” (Vita e Pensiero, Milano); ““Radici culturali e spirituali dell'Europa”
(Cortina, Milano); “Storia della filosofia romana” (Bompiani, Milano, Collana
Il pensiero occidentale, Bompiani); “Valori dimenticati dell'Occidente” (Bompiani,
Milano); “ L'arte di Muti e la Musa accademica” (Bompiani, Milano); “Agostino”
(Bompiani, Milano); “Wojtyla: un pellegrino dell'assoluto” (Bompiani, Milano);
“Auto-testimonianze e rimandi dei Dialoghi dell’Accademia alle dottrine non
scritte" (Bompiani, Milano); “Storia della filosofia” (Scuola, Brescia); “Salvare
la scuola nell'era digitale” (Brescia, Scuola); “Responsabilità della vita: un
confronto fra un credente e un non credente” (Milano, Bompiani); “Mi sono
innamorato della filosofia” (Milano, Bompiani); “Romanino e la «Sistina dei
poveri» a Pisogne” (Milano, Bompiani); “Filosofia” (Scuola, Brescia); Introduzione,
traduzione e commentario della Meta-fisica del Lizio, su archive. Bompiani, Traduzioni
e commenti R. ha tradotto e commentato molte opere dell’Accademia, del Lizio e
dell’Accademia romana -- la sua nuova edizione delle Enneadi è stata
pubblicata nella collana "I
Meridiani" della Mondadori. Pubblica per Bompiani il poderoso volume I
presocratici, da lui presentato come la prima traduzione integrale. Nonostante
in Italia ne è già uscita una traduzione da Giannantoni edita da Laterza. Sostene
la presenza di lacune e manomissioni nel Giannantoni, lacune e manomissioni che
sarebbero dovute, a parere di R., all'ossequio all'ideologia e all'egemonia
culturale marxista, secondo cui in quel periodo gl’intellettuali di area
comunista dominano la scena in campo editoriale. CANFORA, in risposta alle
accuse di R., sostene la natura pubblicitaria e l'inconsistenza del
ragionamento. Si sostene che, se influenza c'è stata nel Giannantoni, essa è
stata di matrice idealistica, hegeliana e crociana – CROCE (si veda). Qualsiasi
omissione è da evitare, specie se non è segnalata nel testo. Con riguardo alla
presunta irrilevanza di taluni tagli operati da Giannantoni sottolinea come i
capretti a volte segnano la storia della filosofia più di alcuni filosofi e
togliere questi animali dai frammenti, così come far sparire dei cavolfiori, si
tasformarsi in una censura. Di Seneca, cura le opere in "Seneca. Tutti gli
scritti". Interprete dell’Accademia, La Stampa, Ripensando l’Accademia e l’accademicismo”
(Milano, Vita e Pensiero). Dimostra la profonda unità concettuale di questi saggi
di filosofia prima, mettendo in luce come Jaeger e condizionato dal positivismo
e dalla teoria dell'evoluzione della cultura secondo le tre tappe di
teologia-metafisica-scienza. Il concetto di filosofia prima e l'unità della
"Meta-fisica" di Aristotele” (Milano, Bompiani); Storia della
filosofia antica. La fondazione della botanica e il suo guadagno essenziale. Verso
una nuova immagine dell’accademia, Milano, Vita e Pensiero, Cfr., in
particolare, Il paradigma romantico nell'interpretazione dell’accademia, di Krämer,
Napoli, La filosofia antica, Milano, Jaca. Ha ragione, bisogna imparare ad
accettare la morte, Corriere della Sera.
Il concetto di filosofia prima (cf. Grice) e l'unità della meta-fisica
di Aristotele, Milano, Vita e Pensiero, La filosofia di Seneca come terapia dei
mali dell'anima, Milano, Bompiani, In memoriam. Pur riconoscendo a Giannantoni
una statura di studioso di prim'ordine, sostiene che molti marxisti non
presentano talune cose nella loro effettiva realtà. Pur non potendosi parlare
di complotto, nel testo di Laterza curato da Giannantoni mancano in un'edizione
chiamata l'unica integrale italiana decine e decine di passi che elenco in 4
pagine all'inizio della mia traduzione dei veliani e crotonensi. Ci sono
inoltre indebite aggiunte assenti nell'originale. Una raccolta di tal fatta,
nata assemblando anche vecchie versioni e tagliando pure molte note di queste
ultime, ha l'effetto di svuotare le idee forti di codesti filosofi. Svuotare,
ironizzare, occupare uno spazio e toglierlo ad altri, evitare un vero confronto.
Ecco la vecchia tattica che rimane ancora molto viva. Naturalmente, sul piano
pubblicitario, si comprende la auto-esaltazione. La mia traduzione è più
completa della tua, come il mio bucato è più bianco del tuo. Ma anche la
pubblicità bisogna saperla fare. Ci sono lauree brevi da poco istituite in
proposito. Particolarmente inconsistente appare il ragionamento. Eccolo nella sintesi
fornita dal suo intervistator. Giannantoni e molto bravo, e questo lo
sapevamo anche senza il supporto di R., Laterza è innocente del sopra
menzionato reato ideologico. La colpa è della penetrazione comunista. Sembra
quasi di sognare. Ma questa è la caricatura dell'antica cantilena sui comunisti
padroni dell'editoria italiana. Per confutare questa sciocchezza BOBBIO si
limita a trascrivere i titoli del catalogo Einaudi. E infatti come negare
l'affiliazione bolscevica di BOBBIO? Che pena. Si fa riferimento
all'osservazione secondo la quale le omissioni di Giannantoni riguardano
aspetti poco rilevanti per un marxista come il frammento 23 di Orfeo -- un mal-ridotto
frustulo papiraceo in cui si fa cenno ad un rituale misterico. Queste, e
consimili, sono le omissioni rimproverate dal neo-presocratico R. Sembra del
tutto irrilevante sapere se Kant, quando scrive la Critica della ragion
pratica, mangia capretto o una particolare minestra. Alla storia della
filosofia questo poco interessi. Ma sapere se un *orfico* o un crotonese mangia
capretto è MOLTO significativo dal punto di vista filosofico. Se l’orfico
crotonese s’astene, allora e vegetariano e, come tale, non ha condiviso la
ritualistica italica in cui si consumeno le carni offerte ai dei e si lasciano
ai dei gl’aromi per segnare la distanza tra gl’uomini e i dei. In sostanza,
l’orfico crotonese crede, evitando il capretto, in una filosofia in cui gl’uomini
e i dei sono legati. Non è un capretto né una vacca quello che manca in Giannantoni.
Mancano in un'edizione chiamata l'unica integrale decine e decine di passi che elenco
in 4 pagine all'inizio della mia traduzione dei Presocratici. Ci sono inoltre
indebite aggiunte assenti nell'originale. Una raccolta di tal fatta, nata
assemblando anche vecchie versioni e tagliando pure molte note di queste
ultime, ha l'effetto di svuotare le idee forti di codesti autori. Svuotare,
ironizzare, occupare uno spazio e toglierlo ad altri, evitare un vero confronto.
Ecco la vecchia tattica che rimane ancora molto viva. Laudatio. Radice, Tiengo,
Seconda navigazione. Omaggio (Vita e Pensiero, Milano); Grampa, "Ritornare
a Crotone: intervista a sulla sua «Storia della filosofia antica»", Vita e
Pensiero. Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, La mia
accademia bocciata. Il cattolico amico dell’accademia. Critico l’accademia di R.
il marxismo non c'entra. La dittatura culturale del marxismo, in Corriere della
Sera, Treccani Storia della filosofia antica. Dalle origini a Socrate. Ospitato
su gianfranco bertagni. R. Storia della filosofia antica. Platone e Aristotele.
Storia della filosofia antica. I sistemi dell'Età ellenistica. Giovanni Reale.
Reale. Keywords: Crotone, Velia, Crotonensi, la scuola di Crotone, la scuola di
Velia, I veliani, Parmenide, Girgentu – filosofia siciliana – magna Grecia non
e Sicilia --. I confine della magna Grecia – filosofia italica, filosofia
italiana – la filosofia nella peninsula italiana in eta anticha – filosofia
Latina, filosofia romana. Catalogo di Nome di Filosofi Italici, il poema di
Parmenide, il poema di Girgentu, il poema di Velia, la porta rossa di Velia,
Zenone di Velia, Filolao di Taranto, Gorgia di Lentini, Archita di Taranto,
studi degl’antichi italici da I romani, Etruria e Magna Grecia, le radice etrusche
della filosofia romana, fisiologia, teoria dela natura, uomo, la moralia, la
colloquenza o dialettica. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Reale” – The
Swimming-Pool Library.
No comments:
Post a Comment