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Thursday, January 2, 2025

GRICE ITALO A-Z F FIN

 

Grice e Fineschi: la ragione conversaszionale e l’implicatura conversazionale -- eroticologico, filologico – l’amore – scuola di Siena – filosofia sienese – filosofia toscana -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Siena). Filosofo sienese. Filosofo toscano. Filosofo italiano. Siena, Toscana. Grice: “Fineschi shows how COMPLEX Marx’s theory of cooperation is!” --  Grice: “I like Fineschi; when at Harvard I played with ‘cooperation’ I didn’t really know what I was talking about! Fineschi does! He calls me a Marxist – and that’s why I dubbed my ontological occam’s razor as ‘ontological marxism’!” Studia a Siena sotto Mazzone con “Marx rivisitato”. Per il suo dottorato, svoltosi sotto Domanico a Palermo, si occupa del rapporto Marx-Hegel. Ha vinto la prima edizione del premio David-Rjazanov-Preises. Altre opere: “Ripartire da Marx. Processo storico ed economia politica nella teoria del “capitale”, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici La Città del Sole, Napoli); “Marx: rivisitazioni e prospettive, Mimesis, Milano (Itinerari filosofici) “Marx e Hegel. Contributi a una relectura” (Carocci, Roma); “Un nuovo Marx. Filologia e interpretazione dopo la nuova edizione storico critica” Carocci editore, Roma).  Wikipedia Ricerca Al di là del principio di piacere saggio di Freud. Al di là del principio di piacere Titolo originaleJenseits des Lustprinzips Freud Jenseits des Lustprinzips. djvu Freud 1ª ed. Originale GenereSaggio Sottogenere Psicoanalisi Lingua originale tedesco Al di là del principio di piacere (tedesco: Jenseits des Lustprinzips) è un saggio di Sigmund Freud pubblicato nel 1920, incentrato sui temi dell'Eros e del Thanatos, ovvero rispettivamente la "pulsione di vita" e la "pulsione di morte" (Todestrieb[e]).   Giuditta II di Gustav Klimt, Venezia, Galleria internazionale d'arte moderna.[1]  Achille sorregge Pentesilea dopo averla colpita a morte, una delle leggende fiorite sull'episodio vuole che l'eroe se ne innamori proprio in questo momento. Bassorilievo dal tempio di Afrodite a Afrodisia Il dualismo di EmpedocleModifica Freud formula il conflitto psicologico in termini dualistici fin dai suoi primi scritti, ma è solo in questo testo che egli presenta un simile conflitto mediante concetti desunti dal pensiero di Empedocle, il quale parla d'un dissidio cosmico fra i princìpi o forze di Amore (o Amicizia) e Odio (o Discordia).  GIRGENTI (si veda) si presenta come una figura fra le più eminenti e singolari della storia della civiltà siciliana. Il nostro interesse si accentra su quella dottrina di GIRGENTI (si veda) che si avvicina talmente alla dottrina psicoanalitica delle pulsioni, da indurci nella tentazione di affermare che le due dottrine sarebbero identiche se non fosse per un'unica differenza: quella del filosofo greco è una fantasia cosmica, la nostra aspira più modestamente a una validità biologica. I due principi fondamentali di GIRGENTI (si veda) – philìa (amore, amicizia) e neikos(discordia, odio) – sia per il nome che per la funzione che assolvono, sono la stessa cosa delle nostre due pulsioni originarie Eros e Distruzione.» Il nome di Eros deriva da quello della divinità greca dell'amore, e tende a creare organizzazioni della realtà sempre più complesse o armonizzate, [mentre] Thanatos tende a far tornare il vivente a una forma d'esistenza inorganica. Queste sono pulsioni. Eros rappresenta per Freud la pulsione alla vita, mentre Thanatos quella della distruzione. Qualora l'autodistruzione diventasse oggetto di malattia però Thanatos diviene il nome del conflitto che si crea tra energia negativa (autodistruzione) e positiva (la rabbia del Thanatos viene utilizzata per distruggere la malattia stessa). Freud riscontra anche in un altro filosofo, questa volta contemporaneo, un'anticipazione della sua scoperta: "E ora le pulsioni nelle quali crediamo si dividono in due gruppi: quelle erotiche, che vogliono convogliare la sostanza vivente in unità sempre più grandi, e le pulsioni di morte, che si oppongono a questa tendenza e riconducono ciò che è vivente allo stato inorganico. Dall'azione congiunta e opposta di entrambe scaturiscono i fenomeni della vita, ai quali mette fine la morte. Forse scrollerete le spalle: 'Questa non è scienza della natura, è filosofia, la filosofia di Schopenhauer'. E perché mai, Signore e Signori, un audace pensatore non dovrebbe aver intuito ciò che una spassionata, faticosa e dettagliata ricerca è in grado di convalidare?" Thanatos non compare negli scritti di Freud, ma egli, a quanto riferisce Jones, l'avrebbe talvolta usato nella conversazione. L'uso nel linguaggio psicoanalitico è probabilmente dovuto a Federn. Spielrein e Low Su esplicita influenza di Sabina Nikolaevna Špil'rejn, citata in nota nel libro del 1920,per Freud Thanatos segnala il desiderio di concludere la sofferenza della vita e tornare al riposo, alla tomba. Concetto che non deve essere confuso con quello di destrudo, vale a dire con l'energia della distruzione (che si oppone alla libido).  Thanatos è il principio di costanza,[9] accennato fin dal capitolo sette de L'interpretazione dei sogni e che adesso, sotto l'influsso del pensiero di Schopenhauer,[10] diventa identico al principio del Nirvana proposto da Low: le eccitazioni della mente, del cervello, dell'"apparato psichico" non vengono più solo sgomberate, tenute costanti al più basso livello possibile, bensì estinte, eliminate sino al grado zero della realtà inanimata. Freud sostiene che nella vita psichica esiste davvero una coazione a ripetere la quale si afferma anche a prescindere dal principio di piacere. Sulla falsariga del motto errare humanum est, perseverare autem diabolicum, essa viene definita per quattro volte demoniaca. Vi sono individui che nella loro vita ripetono sempre, senza correggersi, le medesime reazioni a loro danno, o che sembrano addirittura perseguitati da un destino inesorabile, mentre un più attento esame rivela che essi stessi si creano inconsapevolmente con le loro mani questo destino. In tal caso attribuiamo alla coazione a ripetere un carattere demoniaco" La coazione a ripetere è riscontrabile anche nella nevrosi traumatica dei reduci della prima guerra mondialeoppure di chi tende a rivivere o reinterpretare gli eventi più violenti.  Freud collocò la coazione a ripetere fra i sintomi della nevrosi: si ripete il sintomo nevrotico invece di ricordare, si ripete per non ricordare, con quello che Freud chiama «l'eterno ritorno dell'uguale. Per la relazione tra pulsione e coazione a ripetere, Freud notò che le coazioni tendono come la pulsione a una ripetizione assoluta e atemporale, mai definitivamente appagata, e che tendono a sparire quando un fatto viene riportato a conoscenza del paziente. Dalla rimozione di una pulsione (a muoversi ovvero a ricordare un fatto doloroso o traumatico), la coazione a ripetere trae l'energia per imporsi sulla volontà cosciente dell'Io. La coazione a ripetere diventa il punto di partenza della terapia psicoanalitica. Occorre ricordare per non ripetere gli errori del passato, gli stessi dubbi e conflitti per tutta la vita, in amore, in amicizia, nel lavoro.  Freud rileva questa coazione anche nelle circostanze più ordinarie e naturali, persino nel gioco dei bambini come quello con il rocchetto usato dal suo piccolo nipote di diciotto mesi. Il bimbo, lanciando il rocchetto lontano da sé, simboleggia la perdita della madre e, ritraendo il rocchetto a sé, rappresenta il ritorno della madre. Imparerebbe così a padroneggiare l'assenza materna attraverso un duplice movimento, che è sempre seguito dalla vocalizzazione di un "oooo..." (ted. fort, «via!»), quando il rocchetto è lontano, e da un "da" (ted. da, «Eccolo!»), quando il rocchetto è di nuovo vicino. Dopo l'esposizione d'una serie di ipotesi (in particolare l'idea che ogni individuo ripete le esperienze traumatiche per riprendere il controllo e limitarne l'effetto dopo il fatto), Freud considera l'esistenza di un essenziale desiderio o pulsione di morte, riferendosi al bisogno intrinseco di morire che ha ogni essere vivente. Gl’organismi, secondo quest'idea, tendono a tornare a uno stato preorganico, inanimato – ma vogliono farlo in un modo personale, intimo. In definitiva, «sembrerebbe proprio che il principio di piacere si ponga al servizio delle pulsioni di morte. A questo punto sorgono innumerevoli altri quesiti cui non siamo in grado attualmente di dare una risposta. Dobbiamo aver pazienza e attendere che si presentino nuovi strumenti e nuove occasioni di ricerca. E dobbiamo esser disposti altresì ad abbandonare una strada che abbiamo seguito per un certo periodo se essa, a quanto pare, non porta a nulla di buono. Solo quei credenti che pretendono che la scienza sostituisca il catechismo a cui hanno rinunciato se la prenderanno con il ricercatore che sviluppa o addirittura muta le proprie opinioni. Uno psicoanalista con competenze pure di antropologia filosofica come Sciacchitano sostiene che «a vera psicoanalisi fu il frutto tardivo dell'attività teoretica di Freud. Bisogna aspettare la svolta degli anni Venti, con l'invenzione della pulsione di morte, per parlare di vera e propria psicoanalisi. Essa comincia con la rinuncia alle pretese e alle finalità mediche della psicoterapia. Il nuovo modello freudiano individuava nello psichico un nucleo patogeno fisso, qualcosa che non si scarica mai, ma continua a ripetersi identicamente a se stesso e insensatamente, cioè fuori da ogni intenzionalità soggettivistica e contro ogni teleologia vitalistica. Ce n'era abbastanza per far crollare ogni illusione terapeutica. Parecchi allievi a questo punto abbandonarono il maestro che toglieva avvenire, come si dice terreno sotto i piedi, alle loro illusioni umanitarie. Freud non cambia più idea. Ciò significa che il fondatore della psicoanalisi asserirà la sostanziale inguaribilità' del disagio psichico per lo stesso arco di tempo, un ventennio, in cui egli precedentemente aveva affermato l'esatto contrario. Reich, in La funzione dell'orgasmo e Analisi del carattere, propose una propria ipotesi di confutazione alla teoria della pulsione di morte. La madre morta, Egon Schiele, Vienna, Leopold Museum. Nell'arte: Schiele Schiele sa che tutto ciò che vive è anche morto, porta in sé il suo esistenziale compimento, fin dall'istante del concepimento, come attesta il funesto dipinto: La madre morta, in cui il grembo appare come un lugubre mantello, un involucro mortuario che racchiude il Sein zum Tode Essere-per-la-morte del nascituro, ne circoscrive la parabola esistenziale. (Vozza)  Agonia, Schiele, Monaco di Baviera, Neue Pinakothek.  Madre con i due bambini, Vienna, Österreichische Galerie Belvedere. «Schiele introduce un evento di grande rilievo nell'iconografia della malinconia e della vanitas, operandone una trasfigurazione tragica: l'uomo non medita più sulla morte raffigurata in un teschio posto nel suo studiolo come altro da sé, ma assume sul proprio volto l'icona funebre, diventa morte incarnata, esibita nel gesto d'esistere, nel godimento del sesso e nella prostrazione della sofferenza. Nessuna iconoclastìa sopravvive nel gesto pittorico di Schiele: si pensi all'Agonia [...], sacra rappresentazione di stupefacente intensità cromatica, allegoria del dolore immedicabile, emblema di una eterna e impietosa Passione, sublime omaggio a quell'incomparabile maestro di sofferenza che è stato Grünewald.(Vozza). La Madre con i due bambini esibisce un volto già visibilmente cadaverico, mentre un infante osserva sgomento il deliquio orizzontale del fratellino. Nessuno meglio di Schiele ha saputo render visibile quella che l'analitica esistenziale ha chiamato Geworfenheit, l'indifeso essere gettati in un mondo ostile. Insieme a lui soltanto Kokoschka, in seguito Dubuffet e Bacon. Vozza. Quadro che Sabina Nikolaevna Špil'rejn sceglie come modello rappresentativo del connubio Eros-Thanatos nel film biografico Prendimi l'anima (Roberto Faenza): Perché Giuditta uccide Oloferne, estratto dal film su YouTube(vedi screenshot). ^ Sigmund Freud, Al di là del principio di piacere, in Opere di Sigmund Freud, L'Io e l'Es e altri scritti, Torino, Bollati Boringhieri, Freud, Analisi terminabile e interminabile, in OSF vol. 11. L'uomo Mosè e la religione monoteistica e altri scritti Torino, Bollati Boringhieri,  Galimberti, Enciclopedia di psicologia, Garzanti, Torino, Freud Introduzione alla psicoanalisi, Boringhieri, Jones, Vita e opere di Freud: L'ultima fase, Milano, Garzanti, Laplanche, Jean-Bertrand Pontalis, a cura di Luciano Mecacci e Cyhthia Puca, Enciclopedia della psicoanalisi, vol. 2, Bari-Roma, Laterza, voce Thanatos, The language of psycho-analysis, Karnac, su books.google. Freud, Al di là del principio del piacere,Mugnani, Analisi del testo di Freud: Il problema economico del masochismo. Pasqua, Al di là del principio di piacere: sul principio di Piacere e la Coscienza Laplanche, Jean Bertrand Pontalis, op. cit., voce Principio di piacere. books.google.it. Freud, Laplanche, Pontalis, op. cit., voce Coazione a ripetere. Google Libri. Freud, Cf. anche Il perturbante, OSF Freud Introduzione alla psicoanalisi, Boringhieri; Freud, Al di là del principio di piacere, Torino, Bollati Boringhieri, Sigmund Freud, Al di là del principio di piacere, Freud, Sciacchitano, Il demone del godimento, in AA.VV., Godimento e desiderio, aut aut; Vozza, Il senso della fine nell'arte contemporanea, in L'Apocalisse nella storia, Humanitas Vozza, Vozza, ibidem. Psicoanalisi Empedocle Eros (filosofia) Eros Il disagio della civiltà Libido Destrudo Morte Sabina Nikolaevna Špil'rejn Tanato Edizioni e traduzioni di Al di là del principio di piacere, su Open Library, Internet Archive. Edizioni e traduzioni di Al di là del principio di piacere, su Progetto Gutenberg.Laplanche, Pontalis, The language of psycho-analysis, Karnac, Thanatos, Nirvana Principle, e Compulsion to Repeat, Thesaurus Portale Letteratura Portale Psicologia Psicoanalisi teoria dell'inconscio e relativa prassi psicoterapeutica che hanno preso l'avvio dal lavoro di Sigmund Freud  Differimento Resistenza (psicologia) ciò che negli atti e nel discorso, si oppone all'accesso dei contenuti inconsci alla coscienza   Grice: “The problem with erotico-logy is that eros allows for myth as much as it does for logos!” – Grice: “Philology can mean love for word as much as word for love, as philosophy can go from love of wisdom and wisdom of love. If we have eros instead we have erotosophia and erotologia, erotology, erotosophy – so there!” Grice: “It always irritated me that at Oxford a philologist was supposed to be a sort of scientist whereas the logist is what he loves (philein) – it’s a passion – unretrained even – for words!” – unfettered – loose --. Keywords: eroticologico, filologico, amore, Grice’s ontological Marxism, implicatura filologica – Kantotle, Plathegel, eros e Thanatos. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Fineschi” – The Swimming-Pool Library. Roberto Fineschi. Fineschi.

 

Grice e Fintia: la ragione conversazionale e filosofia dell’isola --  Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Siracusa). Filosofo italiano.A Pythagorean. It is said that Dionisio I of Siracusa, at the instigation of others, condemns F. to death on trumped-up charges, in order to test his moral strength. Fintia clamly asked for some time to arrange his affairs, and asked his friend Damon to stand for him while he was gone. Dionisio was amazed when Damon agreed to the arrangement, and even more amazed when F. duly returned at the end of the day to accept his punishment. Dionisio asked to join the sect, but he was turned down. Fintia.

 

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