Grice e Ghisleri: la ragione conversazioanale e l’implicatura
conversazionale dell’atlante filosofico – federalismo contro-rivoluzione – lo
stato – filosofia ravenese – la scuola di Cascina Sant’Alberto – la scuola di
Ravenna – filosofia emiliana -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Cascina Sant’Alberto). Filosofo ravenese. Filosofo
emiliano. Filosofo Italiano. Casina Sant’Alberto, Ravenna, Emilia Romagna. Grice: “Whereas to many,
Ghisleri’s best work is that on Ancient Rome and counter-revolution, I treasure
the details: ‘the pen is like a sword’ – ‘the pen and the sword.’ “The pen is
my sword.’ Note that the first is a mere simile – as used by Ghisleri, but his
executor turns it into a metaphor just by eliding the ‘like’ (“come”). Grice:
“I like Ghisleri – a typical Italian philosopher; wrote on geography, on ‘la
penna d’oca,” and a fabulous history of Roman philosophy!” -- “He was into politics, too!” L'Italia non è studiata, non è conosciuta dagli
italiani. Dobbiamo rifare la nostra educazione politica e civile sulla base di
una nuova e più razionale conoscenza del nostro paese. Dobbiamo studiare
l'Italia regione per regione nella natura del suolo, nella sua topografia, ne'
suoi prodotti nelle sue industrie, ne' suoi dialetti, nelle sue tradizioni,
nelle sue varie necessità politiche e sociali.” Fonda La Società dei Liberi
Pensatori (L’'Associazione Nazionale del Libero Pensiero Bruno) di chiare
simpatie democratiche e repubblicane. Iniziato in Massoneria, l'anno seguente
entrò nella Loggia "Pontida" di Bergamo e fu affiliato alla Loggia
Cattaneo di Milano. G. diede alle stampe
una nuova rivista mensile, Cuore e critica, rivolta all'educazione civile e
agli studi sociali ed espressione di un'avanguardia intellettuale impegnata
nella costruzione di una coscienza repubblicana e progressista. Sorta a Savona,
la redazione della rivista si trasferì a Bergamo, in coincidenza con il trasferimento
del G. al Sarpi di quella città. Si dedica con assiduità agli studi di
geografia e di cartografia, che aveva cominciato a coltivare quando insegnava a
Matera. Allora si era sentito mortificato nel constatare che nelle scuole
italiane venivano adottati atlanti stranieri, assai carenti nel trattare la
geografia storica dell'Italia. Dopo aver pubblicato il “Piccolo manuale di
geografia storica” (Bergamo) volle perciò cimentarsi in un'impresa che non era
mai stata tentata: la realizzazione di un testo-atlante che desse il dovuto
rilievo all'evoluzione storico-geografica dell'Italia. Al progetto fu
interessato lo stabilimento "Fratelli Cattaneo di Bergamo" che,
grazie al successo delle iniziative editoriali promosse da G., si trasformò in
Istituto italiano d'arti grafiche e s'impose nel settore della cartografia. G.
concepì il suo atlante in modo da offrire per una stessa regione molteplici
carte e cartine con le denominazioni e le divisioni topografiche proprie di
ogni epoca. L'apparizione dell'atlante fu salutata dalle lodi di esperti e
studiosi, ma suscitò anche riserve di parte del mondo accademico, che
rimproverava al G. superficialità e la commistione tra la geografia fisica e la
storia dei popoli, delle civiltà, delle esplorazioni, dei commerci. Commistione
del resto ricercata dal G. che, in polemica con il tradizionale approccio alla
geografia e senza sentirsi condizionato dai limiti angusti dei programmi
scolastici di allora, perseguiva metodi nuovi nello studio e nell'insegnamento
della materia. Tenne la cattedra di filosofia nel Liceo di Lugano. Giornalista,
fu direttore di «La geografia per tutti» e «Le comunicazioni di un collega».Di
idee mazziniane, recepite soprattutto nella versione che ne proponeva Saffi, in
campo politico fu vicino ai movimenti rivoluzionari e collabora con Gaudenzi
alla fondazione del Partito Repubblicano Italiano. Tuttavia Ghisleri non fu un
ideologo sistematico: una sistematizzazione del suo pensiero è soprattutto
opera di Conti. Diresse la rivista
Preludio di stampo filosofico positivista e progressista. Diresse L'Italia del
popolo. Al Congresso del Partito
Repubblicano, tenuto a Forlì, intervenne con una relazione su La questione
meridionale e la sua logica soluzione. Demofonti, La riforma nell'Italia del
primo Novecento: gruppi e riviste di ispirazione evangelica, Roma, Edizioni di
Storia e Letteratura, Vittorio Gnocchini, L’Italia dei Liberi Muratori,
Milano-Roma, Mimesis-Erasmo. Altre saggi: “La Scapigliatura democratica:
carteggi” (Masini, Milano), L'archivio di G. fu ritrovato da Masini ed è
depositato presso la Domus Mazziniana di Pisa. Democrazia come civiltà. Il carteggio
G.-Conti, Antonluigi Aiazzi, Libreria Politica Moderna, Firenze, Tripolitania e
Cirenaica dai più remoti tempi sino al presente, Emporium, novembre, Tripolitania
e Cirenaica, dal Mediterraneo al Sahara, monografia storico-geografica, Società
Editoriale Italiana, Istituto Italiano d'Arti Grafiche, Bergamo, Le meraviglie
del globo esplorato e le zone non ancora conosciute Letture geografiche Società
Editoriale Italiana, Milano, Bagdad e la Mesopotamia nel passato e nell'avvenire,
Emporium, giugno, Lombroso nella vita intima, Emporium, L'ultima colonia
africana della Germania, Emporium, Atlante scolastico di Geografia moderna astronomica-fisica-antropologica,Istituto
Italiano d'Arti Grafiche, Bergamo (a cura dei professori Magg. G. Roggero, G. Ricchieri,
G.) Saffi. La vita, gli studi, l'apostolato, Libreria politica moderna, Roma, La
questione meridionale nella soluzione del problema italiano, Libreria politica
moderna, Roma, “Testo-atlante di geografia storica generale e d'Italia in
particolare, espressamente compilato per le scuole italiane conforme ai loro
programmi- I Mondo Antico; II Storia Romana; Fratelli Cattaneo e poi Istituto di
Arti Grafiche, Bergamo. Medio Evo, Evo Moderno e contemporaneo Atlante
d'Africa, Istituto Italiano d'Arti Grafiche, Bergamo, Antipode, a Radical Journal
of Geography, Berardi, Verso un nuovo Risorgimento. Il Carteggio tra G. e
Belloni, Acireale-Roma, Bonanno, Dizionario biografico degli italiani, L'Italia risorgimentale di G., Milano,
Angeli, Benini, Vita e tempi di G., con appendice bibliografica, Manduria,
Lacaita, Tomasi, Scuola e liberta in G.: con una scelta di lettere inedite
dell'archivio G., Pisa, Nistri-Lischi, G.: mente e carattere: L'Italia e la
rivoluzione italiana, Milano, Sandron Editore, Treccani. G., su siusa. archivi.
beni culturali, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze
Archivistiche. Opere di G., su Liber Liber. Opere su open MLOL, Horizons. ANTROPOGEOGRAFIA. Antiobb
oe. Sti b vicbndb storiodb DBLL'ITAbiA 6RTTKNTRI0NALB. Avanzi di armi e di
strumenti di pietra primitivi, preistorioi (punte di soioe» epeoie di
asole oon.) e poi di bronzo e di ferro» nonobè avanzi di palafitte, di
abitazioni umane, dei pasti, di oggetti diversi ritrovuti In più
luoghi nel sottosuolo, dimostrano ohe l'Italia settentrionale fu abitata
nelle età più remote, anohe prima^ del xieriodo storioo, quand'ossa era
io gran parte oooupata da foreste e da paludi. Ma di oodesci
primissimi aoitanti ben pooo» quasi nulla Allorché si oominotano ad
avere documenti sto- rfoi sulle popolazioni dell* Malia
settentrionale questa si trova abitata in qualche tratto delle Alpi
centrati dai Reti, di stirpe etrusoa» ohe la¬ sciarono il loro nome alle
Api Retiohe; ma per massima parte del resto, sopratutto nel
bassopiano Padano (dove sono attualmente il Piemonto, la LombardÌa»l'Bmilial»
dal OtltioÒollif da ouÌ venne appunto il nome antico éìOallia ei$alpina.
Nella attuale Liguria, invece» erano i Liguri, ohe si ore- dono
afnni alla stirpo Iberica» e nella parte orientale 1 Kensff» di stirpe
Illirloa, il ouÌ nome sioon- Borva appunto anohe attualmente.
l Romani più tardi si sovrapiiosoro agli abitanti e li
assimilarono; non oosl però ohe non si distinguano anoora» soprattutto nei
dialetti» le tracce delle antiche genti nel vari oompartimenti.
Pinal- roente nel medio evo avvennero lo Invasioni bar¬ bariche. Ma
i Oérmanici invaoori, rolatlvamento I>oohl di numero» invece di far
soomparire ia popolazione vinta, si ooufusoro oon essa» adottandone la piviltà
e la lingua o lasoiando di sO appena { ricordi in certi nomi (ad es. Lombardia
dai Longobardi). d. U. Carlo Magno» re del Fronohl, vinti i
Longobardi, fu dal PonteHoe di Roma incoronato Imperatore Augusto,
considerato cioè quale erede dell'autorità e dei diritti dell'impero
Romano d’Oecidontei il quale, almeno di nome, durò fino al
jprinoipio del 13ii0, vale a diro por diooi seooli. H}' in baso a tali diritti
ohe Carlo .Magno e i suoi Huooessori pretesero al dominio dell'Italia e
spooiulmente deiritalia sottoritrioiialo e della centrale» mentre l'Italia
meridionale oontfnuò per oiroa due seooli a conslderarsi inolusaneir impero
d'Oriente greoo-bisantino. Passata Uopo raen di un sooolo, la oorona
imperiale dai diretti di- Noendenti dì Carlo Magno ai ro Germanioi anche
l'Italia settentrionale e oentralo fooe parte del oosiddetio Sacro Romano
Impero della nazione Germanica e fu divisa in feudi, assegnati ai
vassalli dei sovrani tedoaohi. Questi però si trovarono in lotte continue
tanto oói Pontefloi di Roma, quanto oolle popolazioni» soprattutto delle
città; le quali, cresciute in potenza e rionhezza oon le industrie
e ool oommorol. vollero ornanoiparsi e governarsi sotto forma di liberi
Comuni. Alcuni di ouosti, oome Milano e le città marittime di Ve-
nesia e di Genova acquistarono, colla libertà» una importanza e potenza,
una gloria e prosperità sempre maggiore. Disgraziatamonto. però» le
lotte fra oittà o oitt.à o quello intorno tra lo olassl scoiali,
prepararono la trasformazione dei oomuni in signorie» e mantonnero
l'Italia divisa e militarmente debole proprio nel moatroaldi là delle Alpi,
in luogo del frazionamento dei feudi e del oomuni, si costituivano doi
forti regni unitari e nazionali» ohe volgevano gU occhi cupidi
all’UaHa» giunta allora al colmo della floridezza eoonomioa e
oivile. Cosi fu ohe dalla fine del 1400 Tltalia fu Invasa Uni
Franoesi. d.'igli Spagnoli dai Todesohl. Bonza ohe gli Stati Italiani
opponessero valida resistenza D'allora In poi soltanto*11 Piemonte sotto
la Gasa di Savoja e la repubblica di Venezia poterono oonsorvaro la
loro indipendenza» mentre 11 diioato di Milano fu occupato dagli
stranieri e anohe gli nitri stati minori (Ducato di Parma, di
Modena, Murobesato di Mantova eoo.) orano ad essi indiret- laiuonte
soggetti. Dulia metà del 1500 fin al prlnoipio del 1700 dominò 008
) nell'Italia settentrionalu la Spagna» a oiG suooedette l'Austria,
mentre una parte d*d- l'RmiUa (la cosiddetta Romagna oon Bologna,
Ravenna» Ferrara) apparteneva alto stat^/dolla Chiosa. 1« rivoluziono Francese e quindi l'epoca
Napoloonioa portarono anohe nell'Italia settentrionale grandi mutamenti.
Pur troppo però il Congresso di Vienna del 1815 assegnò la tradita
reptibblloa di Venezia oon la Lombardia airAustria, mentre la Casa di Savoia
ag- U Liguria al Piemonte ed alia Sardegna, le derivava il titolo
del itegno. tla l’e- rimento per la liberaiione nazionale trovò nel
Piemonte e nell’Italia settentrionale mtri e focolari maggiori e
s’iniziarono le ria unità e l’indipendenza, l’ultima delle . tra
coronata dalle gloriose vittorie del li Vittorio Veneto. (Ved. Atl.
tav.). 22. Sdpbbfioib b popolazionb. Sopra una superfloio ohe si
può oaloolare, entro ai oonfiiii fisioi, di circa 132 000 kmq., ha
ora una popolazione che ei calcola di circa 18 700000 di ab.
pi codesta superfloie i oonBni del Regno inelu' devano finora
soltanto lOiUOO km oiroa, mentre ora ne inoludono IZ7 000; e includevano
otre» 16 milioni 0 >/z di ab., mentre ora la popolazione, per i
nuovi acquisti (oiroa 1 milione e i/il o per il oaturale aumento annuo,
si oaloola di oiroa 18 milioni. Tale popolazione tende continuamente
a crescere, nonostante la forte emigrazione di alcuni compartimenti,
soprattutto del Veneto, del Piemonte e della Lombardia. La densità dunque
dell’Italia Bettentrionale entro ai nuovi oonBni del Regno risulta in media 141
ab. per kmc^., mentre entro ai vecchi confini sarebbe di IBO. L’Italia
settentrionale ha perciò una densità superiore alla media di tutta
Italia, che nei 1921 risultò di I2fj ab. per kmq. ed è fra le
regioni d’Europa più popolose. La densità tuttavia è inuguale,
perohò in certe province supera 200 e In quella di àlllano arriva
fino a 002 ab, per kmq. mentre in altre e speoial- mente nelle regioni
montuose può soendero a mono di 60 por kmq. Oltre a oio 6 da
osservare ohe, aehbeue la popolazione per le indusirie tenda ad
aumentare nello città, anche la popolazione eparea deU'ltalia
settentrionale 6 assai numerosa e vive in case sparse e in pioooli
villaggi, ohe dànno alle sue campagne un aspetto molto dille- rento
da quello dell’Italia meridionale e della Bioilia. Delle città deli’
Italia settentrionale considerate nella cerchia del comune, una supera
ormai i 700 000 ab-, Milano una
e^cra già '/; milione, Torino una
supera 300000 ab., Genova due superano 200 000, Trieste e
Bologna una vi s’avvicina,
Venezia due superano 100000, Padova
e Ferrara, mentre altre due vi si avvicinano, Brescia e Verona. La
popolazione di quasi tutte le città dell’Italia settentrionale
tende a crescere. 83 Gruppi ni liroua kazioràlitX btraviera Abbiamo già detto ohe nelle valli Alpine
Piemontesi (speoialmonte in Val d’Aosta e nelle valli dpi Valdesi) si
parla tuttora franoeee da oiroa SS mila individui: i quali sono però di
eentimenti nazionali perfettamente italiani. Ugualmente legati alla
nazionalità italiana sono quelli ohe parlano tetteeoo nelle valli intorno al m.
Rosa (Qros- soney. Alagna, Maougiiaga) oiroa 4mila; nell'altopiano dui
Sette Comuni in provinola di Yioenza, oiroa 3 mila; e nella Gamia, circa
8 miU. mentre inve-ie li popolazione tedeso.a dell’Alto Adig^
oompatta nelle valli superiori, oaloolata circa ZOO mila Individtii.ò
stata finora delle piò ostili contro l'Italia. Finalmente nel Friuli
orientale si trovavano finora entro i confini del regno oiroa -tO mila Sloeeni
ispnoialmente intorno a Cividale) anoh'essi nazionalmente fedeli
all’Italia: ma oltre ad essi si trovano Inoluai entro 1 nuovi confini del
regno d’Italia, noi baoino dell’Isonzo, nella otttà e nel retroterra di
Trieste, nellTstriao nello Statodi Fiume oiroa i/i milione di Ulaoi
(Sloreni e Croofi) finora molto ostili agli Italiani. OoOUFàZlONI
OBOLI ABITANTI PBO- DOTTi -
IsTRCzioME. (V’cd. Atl. tav.).L’agricollura occupa il maggior numero di
abitanti ed ò in più luoghi agricoltura in¬ tensiva, con vigneti
(specialmente in Pi^ monte) ed orti e veri giardini per la colti¬
vazione dei fiori (in Liguria), con campi ohe dànno un prodotto por
ettaro pan a quello dei paesi più progrediti dollaTerra, con risaie
(speoialmonte in provinoia di Novara), con prati irrigui (maroite)
specialmente nella bassa Lombardia, ohe permettono il girando allevamento
del bestiame e l’industria pel cas«i;?cto (nel Lo- digiano, come
pure nel Parmigiano); finalmente con
cana;i«/t, soprattutto nell’Emilia, con la coltura della barbabietola da
zucchero (nell’Emilia, nel basso Veneto e altrove). Gli olivi dànno
copioso prodotto nella Liguria e i gelsi diffusi in tutto il
bassopiano permettono uno sviluppo della bachicoltura, che rendo l'Italia
unode^aesi di maggior produzione dellaseta nella'Terra. La Venezia
Tridentina darà all’Italia grande quantità di tranarneoou i nosoni, oue
si trovano uu- nbe in altri luoghi, ma non eooossivamonte al>-
londanti nulla zona alpina. La pesca t> fonte abbastanza importante di
guadagni lungo le coste dell’Adriatico e nelle lagune (ealli di
Gomaoohio eco.); ò pooo frutti fra invece nel mar Ligure. Ma
l’occupazione che subito dopo all’agriooltura ha raggiunto nell’ Italia
settentrionale uno 8vilup(K) grandissimo ò Tindusfria nelle sue svariatissime
manifestazioni. Sotto questo riguardo l'Italia settentrionale supera
senza confronto il resto d’Italia e può gareggiare con le regioni più
industriali dol- Pestero, nonostante la mancanza di materie prime
(metalli, carbone, cotone eoc.)o)io è uno degli ostacoli maggiori alla
prosperità eoonomioa del nostro paese. Alla mancanza di carbone mal
si provvede con le ligniti o con il poco petrolio dell’Emilia e molto
più efficacemente, invece, ma sempre in modo inadeguato ai bisogni,
con le energie elettriche ottenute dai corsi d’acqua. Iva le industrie
piti importanti e sviluppate sono quelle metallurgiche o mecoaniohe per
fusione e lavorazione di metalli e fabbrioazione di maooliine, di
automobili, di navi, specialmente a Milano, a Torino, a Genova e dintorni
(8. Pier d’Arena. Savona eoo.), a Venezia, a Trieste ed anche in altre
località, come nel Bergamasco e nel Bresciano. Non meno importanti sono le
induatrie teeaili: soprattutto della eeta, a àlilano. a Como e
altrove, in modo da gareggiare con I piu progrediti paesi della
Terra sotto questo riguardo ; del ootone, pure nel Milanese e nelle
province di Torino, di Novara, di Como, di Bergamo, di Genova. Por la
lana hanno acquistato fama soprattutto i dintorni di Biella (prov.
di Novara) o di Schio (prov. di VIoenza). Delle induetrie alimentari
ha preso grande svi- gliingova dalla qua foioo
mo' appatj»^ { •uoi 06 ^crre pe quali fu 5 Piave
e d luppo negli ultimi anni quella iJello xùcchero di barbabietola
specialmente nell’Elmilia, nel Veneto o in Liguria. A (lenora sono anche
numerose le fabbrlohe di pa*r«. R nell'Sìmilia sono (famose le t
alum trix di Modena e di liologna. Terzo grande ramo d’oootipazione
degli abitanti nell’ Italia settentrionale sono il commercio e la
navigazione; il primo agevolato dalla posizione goograflna, e dalla rete
ormai assai svilupjjata ui strade, e specialmente di ferrovie, ohe
s’intrecoiano in tutti i sensi e traversano, come abbiamo veduto,
le Alpi e gli Appennini. Ad esse s’aggiungeranno Io vie d’acqua
interne, specialmente quella Padana. La navigazione ò occupazione delle
pili antiche per gli abitanti dei litorali della Liguria o del
Veneto, dove sorsero nel medio evo le più potenti città marinare di
quei tempi. Uenclib superati ormai sulla Terra e nello stesso
Mediterraneo da altri d’altre regionij i porti di Genova, Venezia e
Trieste gareggiano con i maggiori od è a crederò furmamente che
avranno uno sviluppo commerciale sempre più intenso. Por tutte
questo ragioni l’Italia settentrionale supera le altre parti d’Italia in
ricchezza e in generale anche nelle varie formo di vita civile.
Wistruzione vi è notevolmente sviluppata, d’ogni ramo o grado: gli
analfabeti, sebbene pur troppo non manchino, sono in generalo in numero
minore ohe altrove, soprattutto nel Piemonte tu su 100 ab. d’oltre 6
anni), nella Lombardia (13 su 100) e nella Liguria (17 su 25.
Rboio.vi stobiohb b divisioni aumini- STRATivB. Come già abbiamo detto, l’I- tiilia
settentrionale si divide in 8 compartimenti 0 regioni storiche : Piemonte. Liguria
ool Nizzardo, Lombardia, Canton Ticino, che costituisce la parto maggiore
della Svizzera italiana, Venezia propria, Venezia Tri- dentina, Venezia
Giulia con lo Stato di Fiume, ed Emilia, con la piccola repubblica
indipendente di S. Marino. Di questi compartimenti o regioni storiche
(delle quali il Canton Ticino o il Nizzardo, oltre a S. Marino, non fanno
parte del Regno d’Italia) diamo qui sotto la superfìcie e la popolazione,
secondo il censimento. Si noti, però, ohe tale superfìcie e popolazione
corrisponde alla somma di quelle delle provinole (che sono le
maggiori oiroosorizioni amministrative del Regno) ; ma i uonfìni di
queste non sempre corrispondono ni oonfìni fìsici, etnici 0 storici dei
compartimenti. In fìne al volume diamo in una tabella i dati
statistici particolari per le varie provinole. Si noti poi ohe la
popolazione che indichiamo fra parentesi per le varie città nella descrizione
dei vari compartimenti corrisponde a quella della cerchia del comune, non
del centro principale abitato, che h la città vera. Tra l’una o l’altra
di tali cifre vi sono assai spesso differenze grandissime, ohe rileveremo
a mano a mano quando l’occasione se ne presenterà. Dati
statistici relativi alle ragioni dell’Italia settentrionale. Entro 1
nuovi confini politioi e amministrativi. Superficie Popol. In
km> assol. relat. l’iemonto Liguria Iximbardia Vanesia
propria Venezia 'Tridentina Venezia Giulia Emilia RepubhItQt di 8. Marino
Nizzardo ool Principato di Monaco Svizzera italiana Dati piò
speolfioati, soprattutto per lo'province. Si trovano in aopendioo
at fasotoolo. lo IL PIEMONTE.
r Confini e nosloni generali. — Il Piemonte (In S
latino ftdemontium, oioO paese pie’ di monti) si T può dire all'insrosso
limitato a H, a WeaN dalla { crosta dell’Appennino Ligure e dello
Alpioocideu- 1 tuli 0 t'entrali fino alle sorgenti dolla Tooe e al
4 lago Maggioro. Verso R. il Ticino lo divide soloiJ in parte
amministrativamente dalla I.ombordia, <| perohò a questa appartrngono
la Lomellioa o il I cosi detto Oltrepò Pavese, formante il curioso ou-
4 neo di Bobbio. '4 Pisioaraento ooraprondo: la sona alpina;
la pla-iL nura piemontese da Ounoo ai Ticino, Il paeso ool- J
linose del Monferrato e la pianura di Marengo. Y Divisione in province. II Piemonte, di oul / sopra abbiamo
indioato la suporfloie e la popole-'V alone a>soluta o relativa, ò
diviso in t province: ili Torino (!• per superlicfe e per popolaaione)
ohe 'I abbraooia l'angolo NW del compartimento, cioè gran parte
delie Alpi Ponnlne, tutte le Graie italiane e parie dolio Cozie, un tratto
piano luogo il Poe le colline sulla destra del fiume; di Cuneo (Z»
per Slip.. 4* per popolaz.) ohe oooupa l’angolo' SW ; di A.le%8andria (4* por sup. o 2» por pope- ’
laz.) por niussima parto formata dal Monferrato;! di Novara (»• por sup. e
por popola:.) a NE,, par.e alpina e parte piana. Occupazioiij degli
abitanti e prodotti. I vi-, gneti ^ecialmentc del Monferrato e lo]
risaie aoì Vercellese, dànno i prodotti più caratteristici del Piemonte.
Il quale ha grande sviluppo anche industriale a Torino e dintorni (industrie
metallurgiche e meccaniche), nel Diellese per la tessitura di lana, in parecchi
luoghi per filatura e les-J silura di cotone, in Valsesia per cartiere
Città principali. Torino 6'20)
capitale de l Piemonte, è per alcuni anni già capitale del regno
d’Italia, o entro] deU'tilt.i valle del Po e delle relazioni cora-J
meroiali terrestri dell’Italia con l’Buropa oc-1 cidentale à, dopo
Milano, la più iniuatriale] città d’Italia. Si distingua da tutte
le^altrej grandi oitt& italiane per la re^olarith delle vie o le
sue costruzioni tuoderno. Torino Tu oiilU 'Ini risor|;irapnio itahiiiio r
pa¬ tri» t' 'lliiKtrl uomini, comi- U ih'ranso, Kali'O, liio-
(mrtl. IVAmifiio e, superiore a tutti. Camlilo (;.i- yn,,r HiiI rioinn
nnlle 41 Kurerir» /> la hasllina ohe oontiene le tomtie dei re e
prinoipi di Casa Barola flno a Carlo Alberto. Impila
provincia di Torino sono da ricordare an- oorii: /rrea allo sbocco dolla
valle d’Aosta, città d'orisine romana di notevole importanza
storica e Aosta I Mianch'essa d'origine romana e capo- luogo doila
bellissima valle, a oui^dà il nome. Cuneo, allo sboooo delle etrmle
dei passi di Tenda e dell' Argenterà. Sostenne oon esito felice
otto assedi dei Francesi. Nella sua provincia è Saluteo, giàrapoluogo di
un Uarohesato, patria di Silvio Pellioo. Novara, molto commerciante. Sotto
le sue mura avvennero importanti battaglie. Grande centro di proiluzione
di riso. Nella sua provincia: ttirl/a, soprannominata la àlanohostor
d'Italia, per le sue numerose e Ho- renii industrie. VtretUi, antiohisaitna città sulla
ferrovia Torino-àlilano, in territorio fertilissimo: centro del mercato del riso. Alessandria,
fondata dalla Lega Lombarda contro Federico Barbarossa alla confluenza della
Bormida eoi Tànaro, nella pianti rar di Marengo : ebbe in passato
no¬ tevole importanza strategica. Nella Rum provincia: Asfi (àO),
città antichissima, repubblica dei medio evo; centro vinifero del
Piemonte. patria di Vittorio Autori.
Aeaui, famosa per le sue aocue termali, da cui ha li nome. Uanal*
Monferrato), sulla destra dei Po, già oapiiale del ducato di Monferrato.
Importante centro vinloolo. LA LIGURIA. Confini e nozioni generali La
Liguria fl- slonmente oooupa il versante dell’Appennino e delle
Alpi Idguri rivolto al mare, arrivando a W entro I oonfini politioi o
amministrativi fino alla valle della ifoja e ad K verso la Tosoana (Ino
alla foce della .Magra. Etnograficamente però ed anche am-
inliiistraciraraente la Liguriapassa in qualohepunto al di là della
cresta spartiacque. Oonlina perciò con la Pranoia, oon il Piemonio, por
breve tratto oon la lx>mbardia, in causa del cuneo di Bobbio,
oon l'Emilia e oon la Tosoana. Divisione In province. Ni divide in duo
prorinoe: di Genova a E (la maggioro per sup. e par popol.) e Porto
Maurizio a W. Occupazioni degli abitanti e prodotti. Suolo
ristretUL moatuoso e naturalmente poco fertile. Gl’abitanti però seppero trarne
il maggior profitto, coltivandolo a giardini ed orti, che dànno, per
il clima, fiori e legumi primatiooi, ohe si spediscono in altre regioni
d'Italia od all’estero. Altri prodotti abbondanti sono: olio, castagne,
vino e ariimi. Le industrie prinoipali sono quelle el ferro e dei cantieri
navali a Genova, a S. Pier (l’Arena, a Savona ed alla Spezia; poi
quelle ohiraiebe (zucoherifloi), del cotone, eco.. Ma la riochozza di Genova
b il commercio marittimo, che supera quello di tutto il resto
d’Italia. Città principali. Genova (300), sorta nel punto della costa
ligure pili opportuno per le oornunicazionì ool bassopiano Padano,
è il primo porto e insieme una delle pili belle citth d' Italia.
Edificata ad anfiteatro su per il monte, ohe salo subito dal mare,
manca di spazio por allargursi; e le costruzioni anche per
l'ingrandimento del porto furono assai difficili e costose. Un tempo ora
pure piazp forte; ora non pili. I molti e sontuosi palazzi le meritarono
il nome di Superba. Decaduta dalla sua prima potenza e dal suo splendore,
riacquistò tutta la sua importanza nel secolo passato con l’unità
d’Italia, oon l’apertura del canale di Suez e con i trafori del S.
Gottardo e del Sempione. Ora Genova è rivale di Marsiglia e si sviluppa
sempre più, anche por le industrie Vi nasceno Colombo e
Mazzini. Nell.a sua (Tovincla: 8. J-Her d’Arma (SOI, ò quasi un
sobborgo di Genova, oon rInoinaM fonderie ed oltloiiio sidertirgioho. —
àfaronaiTò), sooon- deporto della Riviera, molto ingrandito; si può considerarooome
ti porto del Piemonte — Npezia ( 90), pruno porto militaru d'Italia, si
trova In fondo ad un golfo ampio o ben riparato, cinto da ripide
montagne, o«ronato da forti,e chiuso danna diga a Ror d'acqua ^sta
diventando anche centro industriale. Molte altre cittadine minori,
amenissime, Af- bmga, Sestri Levante, Rapallo eoo., sono stazioni
olimatloho di fama internazionale.j Porto Maurizio è il (piooolo
c^oluogo della provincia a cui dà il nome.E’ diviso da Oneglia{S)
quasi somplioemonte dal torrente Impero, alla cui foce; fe il piooolo, porto
comune.Nella provinola ben piti imiràrtante oo'me' città ò S»N RaunlSO),
rinomata stazione olimatioa, oome la Tlolna Bordighera (li), —
yentimigiia ò a pojiii' km. dal oonflna franoese; grande mordalo di
(lori. Arcangelo Ghisleri. Ghisleri. Keywords: atlante filosofico, tavola
I, tavola II, tavola III, -storia romana, eta romana – classe V ginnasiale -- storia
romana e filosofia, memoria di Cattaneo, rivoluzione con Rensi – Mazzini,
mazziniano – lo stato italiano – stato federale – federazione -- Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Ghisleri: storia romana e filosofia”– The Swimming-Pool
Library.
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