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Wednesday, January 1, 2025

GRICE ITALO A-Z G

 

Grice e Gronda: la ragione conversazionale e l’implicatura conversazionale -- l’intersoggetivo di Vico – la scuola di Milano -- filosofia lombarda – filosofia milanese – scuola di Milano. filosofia italiana – Luigi Speranza (Milano). Filosofo italiano. Grice: “I like Gronda – for one, he helped me understand Vico when stating that what Vico is after is a ‘science of the inter-subjective world;’ since I’m also into that I suppose I am Vico!” – Profondo conoscitore delle lingue antiche (greco, latino, sanscrito, ma anche pali e avestico) e di numerose lingue occidentali (ne parla sette ed è in grado di leggerne dodici). Si laura con la tesi “Verità e storia: uno studio sulla struttura della STORIA DELLA FILOSOFIA sulla base di un'analisi paradigmatica dell'evoluzione da Parmenide di VELIA a Platone” (Milano, Guerini, A. Tassi, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Hegeliana). Alla scoperta di H. contribuì in modo determinante l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, che lo chiama a Napoli. Imposta in maniera originale il problema dei rapporti tra dimensione sistematica (unita latitudinale) e dimensione storica (unita longitudinale) della filosofia, analizzando lo sviluppo – dice progresso, regresso, ‘evoluzione’ -- da Parmenide di Velia a Platone.  In “Il compimento della tragedia nell'opera tarda di Sofocle: un’osservazione storico-estetica” (Gargano, Napoli, Bibliopolis, Memorie dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici) combina l'approccio estetico con l'approccio filosofico, cerca di individuare una logica di sviluppo nella storia della tragedia e, in contrasto con l'approccio consueto, considera Sofocle come il compimento sintetico di questa storia. Il pensiero fondamentale espresso nell'opera tarda di Sofocle è sintesi dei principi che sono alla base dell'arte di Eschilo e di Euripide, principi che vengono fatti valere insieme da Sofocle e così portati alla loro verità".  Alievo di Toth, si occupa anche del problema della matematica in Platone (“ I fondamenti dell'aritmetica e della geometria in Platone” – Milano, Cattanei, Vita e pensiero). In “Interpretare Platone” (Milano, Guerini,  Istituto Italiano per gli Studi Filosofici),  e in “Il dialogo filosofic: poetica di un genere” analizza il genere del dialogo mettendo in connessione il punto di vista filosofico con il punto di vista letterario. Al problema della tragedia è dedicato “La gerarchia dei tragici. A Napoli tenne una serie di seminari sull'idealismo (“Lo stato in Mussolini e in Hegel”, La città del Sole). La riflessione sull'idealimo si sviluppa in stretta connessione colla fondazione ultima riflessiva e con la soluzione fornita a tale problema dalla pragmatica trascendentale. L'unica alternativa consistente al relativismo scettico, dominante nel panorama della filosofia contemporanea ed assurto oggi ad una sorta di principio dell'opinione pubblica, consiste nell'impostazione riflessiva presente negl’idealisti, che è necessario sviluppare. Alla pragmatica trascendentale – del tipo di Grice -- va riconosciuto il merito di aver riproposto la fondazione ultima riflessiva. Tale fondazione va ripensata nella sua portata ontologica, superando il formalismo nella direzione di una formulazione ri-elaborata dell'idealismo (“La fondazione dell'idealismo” – Milano, Guerini, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Hegeliana). Della pragmatica trascendentale, in relazione al problema di questa fondazione ultima riflessiva H. torna in “La crisi della contemporaneità e la responsabilità della filosofia”. Apel viene analizzato all'interno delle più importanti tendenze della filosofia, viene esposta in modo dettagliato la prova della fondazione ultima riflessiva ("prova apagogica") e vengono discussi questioni relative al linguaggio privato, alla controversia spiegare-comprendere e alla fondazione dell'etica. Cura “La Scienza nuova” di VICO, compito affidatogli dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. La cura è preceduta da “Introduzione a VICO: l’inter-soggetivo” (Milano, Guerini, Istittuo Italiano per gli Studi Filosofici).  -- una introduzione filologica e teoretica in cui H. illustra il significato della concezione vichiana per una teoria delle scienze della cultura filosoficamente fondata. La rilessione culmina nella ri-formulazione dell'idealismo: “L’intersoggettivo” (Napoli, La Scuola di Pitagora). Sostiene che l'aporia di Hegel consiste nell'aver tras-curato l’inter-soggetivo nella logica, la parte fondativa del Sistema. Questa lacuna comporta un grave squilibrio nella struttura complessiva del sistema, in particolare, nel concetto dello spirito oggettivo e nel concetto dello spirito assoluto – cf. Grice, ABSOLUTES --, che restano scoperte sul piano logico, senza un co-rispettivo categoriale in grado di fondare la struttura inter-soggettiva di cui trattano. Questa aporia è alla radice di sub-aporie come, ad esempio, l'appiattimento del “dover-essere” sull'”essere” con la conseguente visione passatista e la questione della conclusione del sistema. Cerca di mostrare come l'idea fondamentale dell'idealismo sia indispensabile sia per fondare in modo rigoroso il“discorso” sia per superare la scissione tra scienze della natura e scienze dello spirito che caratterizza in modo aporetico la filosofia, promossa dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e per "La scuola di Pitagora", è uscita una Postfazione. Sposta la sua riflessione dalla "filosofia prima" di GRICE -- alla "filosofia seconda", occupandosi di problemi morali e politici, tra cui ha un posto di rilievo la questione dell'ecologia (“Filosofia della crisi ecologica” – Torino, Einaudi). I suoi studi delle moderne scienze sociali, politologia ed economia soprattutto, sono poi confluiti “Morale e politica. Fondamento di un'etica politica”. Vanno ricordati, innanzi tutto, i lavori sul significato filosofico della teoria dell'evoluzione (“Portata e limiti della teoria evoluzionistica della conoscenza” – Napoli, La Città del Sole). Saggi: “Aristotele e il dinosauro” (Torino, Einaudi); “Sulla comicità” a riprova del costante interesse nutrito per le forme d'arte, come il teatro e il cinema, in cui l'inter-soggettività -- la categoria centrale della sua riflessione -- gioca un ruolo determinante. “Il concetto di filosofia della religione” (Napoli, La Scuola di Pitagora); “La legittimità del politico” (Milano, Guerini, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici); “Per una lettura non riduttiva di Platone” (Napoli, La scuola di Pitagora). Eberhard Karls Tübingen; Habilitation. Habilitationsschrift: „Subjektivität und Intersubjektivität. Untersuchungen zu Hegels System“ Eberhard Karls Tübingen; Ph.D. summa cum laude; Major: Philosophy; First Dissertation: “Wahrheit und Geschichte. Studien zur Struktur der Philosophiegeschichte unter paradigmatischer Analyse der Entwicklung von Parmenides bis Platon“ Albert Ludwigs Freiburg, Ruhr Bochum, Eberhard Karls Tübingen, Regensburg. Che cosa sono le scienze umane e a quale scopo si studiano, La scuola di Pitagora: Napoli; Per una lettura non riduttiva di Platone, La scuola di Pitagora: Napoli; Russland Kultur, Selbstbild und Gefahr, Schwabe: Basel (Reflexe); Rohmer. Film maker and Philosopher, Bloomsbury: London Rohmer, Regisseur und Philosoph der erotischen Liebe, appears Wilhelm Fink Verlag: Paderborn Idealismusheute. Aktuelle Perspektiven und neue Impulse, ed. H. and F. Current.  Suarez Müller, Wissenschaftliche Buchgesellschaft: Darmstadt; Forms of Truth and the Unity of Knowledge, ed. H. Notre Dame; ALIGHERI Commedia und Goethes Faust: Ein Vergleich der beiden wichtigsten philosophischen Dichtungen Europas, Schwabe: Basel (Reflexe). Zur Geschichteder Ästhetik und Poetik, Schwabe: Basel (=Reflexe); Dimensions of Goodness, ed. H., Cambridge Scholars, Newcastle upon Tyne; The Many Faces of Beauty, ed. H., Notre Dame Press; God as Reason, University of Notre Dame; Eine kurze Geschichte der deutschen Philosophie. Rückblick auf den deutschen Geist, Beck: München; Dokil Chulhaksa - Dokil Jeunghshinun Jonjaehanunga, Eco Livres: Seoul; A Short History of German Philosophy, Princeton; Bookzone Beijing; Die Vernunft an der Macht. Ein Streitgespräch zwischen Boris Groys und H., ed. Blasi e Jongen, Turia+Kant: Wien  La razón al poder, Pre-textos: Valencia; The Idea of a Catholic Institute for Advanced Study, ed. H. E Stelluto (Notre Dame); Die Rangordnung der drei griechischen Tragiker. Ein Problem aus der Geschichte der Ästhetik als Lackmustest ästhetischer Theorien, Schwabe: Basel (= Jacob Burckhardt-Gespräche auf Castelen; Der philosophische Dialog. Eine Poetik und Hermeneutik, Beck Verlag, München; The Philosophical Dialogue, Notre Dame; Eco livres: Seoul Darwinism and Philosophy, ed. H. e Illies, Notre Dame; Platon interpretieren, Ferdinand Schöningh: Paderborn Interpretare Platone, Guerini: Milano; Interpretar Platão, Edições Loyola: São Paulo; Logik Mathematik und Natur im objektiven Idealismus. Festschrift für Wandschneider, hg. von W.Neuser und H. unter Mitwirkung von R. Brassl und in Verbindung mit dem Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Königshausen et Neumann, Würzburg; Philosophie und Öffentlichkeit, Königshausen et Neumann, Würzburg; Metaphysik, hg. von H., Frommann-Holzboog: Stuttgart-Bad Cannstatt; Nachhaltigkeit in der Ökologie. Wege in eine zukunftsfähige Welt, hg. von L. di Blasi, B.Goebel und H., C.H.Beck Verlag: München (=Beck’sche Reihe; Allen. Versuch über das Komische, Beck Verlag: München; dtv: München, Allen. Filosofía del humor, Tusquets Editores: Barcelona; Allen. An Essay on the Nature of the Comical, Notre Dame; Die Aufgaben der Philosophie heute, hg. von H., P.Koslowski, R.Schenk, Passagen Verlag: Wien Darwin (together with Ch.Illies), Herder: Freiburg/Basel/Wien (=Spektrum), 190 p., C. C. Buchner: Bamberg  Die Philosophie und die Wissenschaften, C.H.Beck Verlag: München  (= Beck’sche Reihe 21saegiui gaeggoanjongoannyomron, Eco livres: Seoul Korean translation of papers Llull, Lo desconhort/Der Desconhort, auf Grundlage der Ausgabe von J.Romeu i Figueras und einschließlich der Varianten der Ausgabe von A.Pagès übersetzt und mit einer Einleitung versehen von J. und V.Hösle, Wilhelm Fink Verlag: München Klassische Texte des Romanischen Mittelalters in zweisprachigen Ausgaben; Objective Idealism, Ethics and Politics, University of Notre Dame Press: Notre Dame St. Augustine’s Press: South Bend Moral und Politik. Grundlagen einer Politischen Ethik für das 21. Jahrhundert, C.H.Beck Verlag: München; Morals and Politics, University of Notre Dame Press: Notre Dame; Об отношении морали и политики, in: ΠΟΛΙΣ; Chinese translation of five lectures on the basis of „Morals and Politics“ with the replies of colleagues, appears SDX Joint Publishing: Beijing; Commercial Press: Shanghai Eco livres 30.Portata e limiti della teoria evoluzionistica della conoscenza, La Città del Sole: Napoli Philosophiegeschichte und objektiver Idealismus, C.H.Beck Verlag: München 1996 (= Beck’sche Reihe Entwicklung mit menschlichem Antlitz. Die Dritte und die Erste Welt im Dialog, hg. von K.Leisinger und V.Hösle, C.H.Beck Verlag: München; Contro lo scetticismo per la filosofia, La Città del Sole: Napoli; I fondamenti dell’aritmetica e della geometria in Platone, Introduzione di Reale, Vita e pensiero: Milano, Pubblicazioni del centro di ricerche di metafisica; Гении фнлософии нового времени, Nauka: Moskau Praktische Philosophie in der modernen Welt, C.H.Beck Verlag: München 1992, 21995 (=Beck’sche Reihe, 140) 36a. El tercer mundo como problema filosófico y otros ensayos, CEJA: Bogotá  Практична філософія в сучасному світі, Libra: Kiev Philosophie der ökologischen Krise. Moskauer Vorträge, C.H.Beck Verlag: München Beck’sche Reihe Filosofia della crisi ecologica, Giulio Einaudi editore: Torino Einaudi Contemporanea Филосфия и экология, Nauka: Moskau Filozofija ekološke krise, Zagreb Science, Philosophy and Culture Hwangyong ûigiui cholhag, Sogang University Press: Seoul Economie en ecologie, in: K.-O.Apel e.a., Het discursieve tegengif, Kampen Les fondements culturels et historiques de la crise écologique, in: Laval théologique et philosophiquePhilosophie de la crise écologique, Éditions Wildproject: Marseille Payot et Rivages, Paris Los fundamentos histórico-espirituales de la crisi ecológica, in: Eikasia Hegel e LA FONDAZIONE DELL’IDEALISMO OGGETIVO Guerini e Associati: Milano Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Hegeliana L’idealisme objectif, Les editions du cerf: Paris Geggoanchok goannyomrongoa gugungochisgi, Eco lives : Seoul Die Krise der Gegenwart und die Verantwortung der Philosophie. Transzendentalpragmatik, Letztbegründung, Ethik, C.H.Beck Verlag: München Ethik im technischen Zeitalter Beck’sche ReiheLa crise du présent et la résponsabilité de la philosophie, Théétète editions: Nîmes Tagadnes krîze un filozofijas atbildîba, LU: Riga Hyondeui uigiwa cholhagui chaegim Seoul LA LEGITTIMITÀ DEL POLITICO. Guerini: Milano, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Saggi; Vico, Prinzipien einer neuen Wissenschaft über die gemeinsame Natur der Völker, übs. von V.Hösle und Ch.Jermann und mit Textverweisen von Ch.Jermann, mit einer Einleitung „Vico und die Idee der Kulturwissenschaft“ von H. Felix Meiner Verlag: Hamburg Philosophische Bibliothek Introduzione a Vico. LA SCIENZA DEL MONDO INTER-SOGGETIVO Guerini e Associati: MilanoIstituto Italiano per gli Studi Filosofici. Saggi Vico’s New Science of the Intersubjective World, University of Notre Dame Press: Notre Dame; Die Rechtsphilosophie des deutschen Idealismus, in Verbindung mit dem Istituto Italiano per gli Studi Filosofici hg. von V.Hösle, Felix Meiner Verlag: Hamburg 1989 (=Schriften zur Transzendentalphilosophie Hegels System. Der Idealismus der Subjektivität und das Problem der Intersubjektivität, 2 Bde., Felix Meiner Verlag: Hamburg, Studienausgabe  Wissenschaftliche Buchgesellschaft Darmstadt Il concetto di filosofia della religione in Hegel, La Scuola di Pitagora: Napoli Il sistema di Hegel, La Scuola di Pitagora: Napoli O sistema de Hegel. O idealismo da subjetividade e o problema da intersubjetividade, Edições Loyola: São Paulo Iesulun chinchongchōngonul gōhessnunga?, in: Iesului chūkumgōa būhōal, ed. by M.Kim und D.Kūon, Seoul Hegelui chaegae, Hangilsa: Seoul Hangil Great Books Raimundus Lullus, Die neue Logik. Logica Nova, textkritisch hg. von Ch.Lohr, übs. von V.Hösle und W.Büchel, mit einer Einführung von V.Hösle Felix Meiner Verlag: Hamburg Philosophische Bibliothek Die Vollendung der Tragödie im Spätwerk des Sophokles. Ästhetisch-historische Bemerkungen zur Struktur der attischen Tragödie, Frommann-Holzboog: Stuttgart- Bad Cannstatt problemata Il compimento della tragedia nell’opera tarda di Sofocle. Osservazioni storico- estetiche sulla struttura della tragedia attica, Bibliopolis: Napoli Memorie dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Wahrheit und Geschichte. Studien zur Struktur der Philosophiegeschichte unter 6-VH  8/9/17 paradigmatischer Analyse der Entwicklung von Parmenides bis Platon, Frommann-Holzboog: Stuttgart-Bad Cannstatt Elea Verità e storia. Studi sulla struttura della storia della filosofia sulla base di un’analisi paradigmatica dell’evoluzione da Parmenide a Platone, Guerini e Associati: Milano 1998 (=Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Hegeliana Mein Onkel, der Latinist und Weltrevolutionär. Ein Nachruf auf Mario Geymonat, Allitera: München Nora K./V.Hösle: Das Café der toten Philosophen. Ein philosophischer Briefwechsel für Kinder und Erwachsene, C.H.Beck Verlag: München Beck’sche Reihe Het meisje en de filosoof, Bert Bakker: Amsterdam Ooievaar: Amsterdam Cholhagi algosipojo, Munhak Sasang: Seoul Chugin Cholhakchadurui khaphe, Woongjin: Seoul O Café dos Filósofos Mortos, Círculo de Leitores: Lisboa 1997, Temas e Debates: Lisboa El Café de los filósofos muertos, Grupo Anaya: Madrid El Café dels filósofs morts, Editorial Barcanova: Barcelona Aristotele e IL DINOSAURO, Einaudi: Torino Kawade Shobo Sinsha: Tokyo The Dead Philosopher’s Café, University of Notre Dame Press: Notre Dame Ölü filozoflar kahvesi, Arion Yayinevi: Istanbul Athena Press: Taipeh O Café dos Filosofos Mortos, Editora Angra: São Paulo Shanghai Bertelsmann: Shanghai Das Café der toten Philosophen. Minum kopi bersama Arwah Para Filosof dari Sokrates hongga al-Ghazali, Tannenbaum: Bekasi Mahfele filsoofane khamosh, Hermes: Teheran Principles of morals, 2. Neoplatonic Philosophy of Mathematics, appears in: Handbook of Neoplatonism, ed. by Ch. Wildberg, Oxford Success Criteria for Different Forms of Dialogue, appears in: Neue Zeitschrift für Systematische Theologie und Religionsphilosophie Was sind und zu welchem Ende betreibt man Geisteswissenschaften?, appears in den acts of the Vienna conference “Geisteswissenschaften,” Vienna The Tübingen School, appears in: Brill’s Companion to German Platonism, ed. by A. Kim, Leiden A confusion of ἐλάσσονα and μείζονα in our text of Proclus’ Commentary on the First Book of Euclid’s Elements, appears in: Rheinisches Museum für Philologie How Should One Evaluate the Soviet Revolution?, appears in Analyse und Kritik On Some Specific Traits of Russian Culture. Changes and Continuites Between the pre-Soviet, the Soviet, and the post-Soviet Phase, appears in: Zeitschrift für Medien- und Kulturforschung Concluding thoughts. Toward a Typology of Public Intellectuals, in: Public intellectuals in the global arena, ed. by M. Desch, Notre Dame Global partnership – A new leitmotif for an interconnected world (together with Horst Köhler), in: The World in 2050. Striving for a more just, prosperous, and harmonious global community, ed. by H. Kohli, Oxford El Mundo en el año 2050. En busca de una sociedad más próspera, justa y armoniosa, ed. by. H. Kohli, Washington Einstieg in den objektiven Idealismus, in: Idealismus heute, ed. by V. Hösle and F. Suarez Müller, Darmstadt Macht und Expansion. Warum das heutige Russland gefährlicher ist als die Sowjetunion der 70er Jahre, in: Blätter für deutsche und internationale Politik Una poesia metafisica. Ludwig Steinherrs Lyrikband “Nachtgeschichte für die Teetasse,” in: Stimmen der Zeit Der Wert des eigenen Glücks. Über Selbstliebe und Anforderungen an sich selbst, in: Information Philosophie Unbedingte Verpflichtung und Eudämonismus. Idealität und Realität in der  natural law, and politics in dealing with refugees, appears  in a volume edited by J. Althammer Ethik,” in: Idealismus heute, ed. by G. and F. Suarez-Müller, Wissenschaftliche Buchgesellschaft: Darmstadt How did Western culture subdivide its various forms of knowledge? Historical reflections on the metamorphoses of the tree of knowledge, in: Forms of Truth and the Unity of Knowledge, ed. by V. Hösle, Notre Dame Objektiver und absoluter Geist nach Hegel, ed. by A. Kok and T. Oehl, Leiden/Boston 2017. 16.Charismatiker, Genie, Prophet und dynamischer Unternehmer. Zum inneren Zusammenhang der Elemente einer Begriffsfamilie, in: Scheidewege Philosophie als Beruf, in: Vereinigung der Schweizerischen Hochschuldozierenden Bulletin The Search for the Orient in German Idealism, in: Zeitschrift der Deutschen Morgenländischen Gesellschaft Can a plausible story be told of the history of ethics? An alternative to MacIntyre’s After Virtue, in: Dimensions of Goodness, ed. H., Newcastle upon Tyne; Síntese; Vermisste Tugend? Zur Aktualität der Philosophie Alasdair MacIntyres, ed. by M. Kühnlein and M. Lutz- Bachmann, Berlin Historical evolution of aesthetic theories, in: The Many Faces of Beauty, ed. by V. Hösle, Notre Dame 2Why does the environmental problem challenge ethics and political philosophy?, in: Selected Papers from the XXII World Congress of Philosophy, ed. by M.-H. Lee Journal of Philosophical Research, Special Supplement, Charlottesville Neun Reduktionismen in der Hermeneutik als Vereinseitigungen der Momente des Verstehensprozesses, in: Reduktionismen und Antworten der Philosophie, ed. by W. Grießer, Würzburg Understanding Fiction. Knowledge and Meaning in Literature, ed. by J. Daiber, E. Konrad, T. Petraschka and H. Rott, Münster; Reversals in Clint Eastwood’s Gran Torino (together with Mark Roche), in: Religion and the Arts Why teleological principles are inevitable for reason. Natural theology after Darwin, in: Biological Evolution: Facts and Theories, ed. by G. Auletta, M.Leclerc, and R.A. Martinez, Rome Post-Physikalismus, ed. by M. Knaup, T.Müller and P. Spät, Freiburg/München Evolutionstheorie und Schöpfungsglaube, ed. by H.Ph. Weber and R. Langthaler, Göttingen Ethics and Economics, or How Much Egoism Does Modern Capitalism Need? Machiavelli’s, Mandeville’s, and Malthus’s New Insight and Its Challenge, in: Crisis in a Global Economy. Re-planning the Journey, ed. J.T. Raga/M.A. Glendon, Vatican Archiv für Rechts- und Sozialphilosophie jus, ars, philosophia et historia. Festschrift für Johannes Strangas Charalambis and Ch. Papacharalambous, Baden-Baden/Thessaloniki/Athens Methodology, in: The SAGE Handbook of Health Care Ethics: Core and Emerging Issues, ed. by R. Chadwick, T. Ten Have, E.M. Meslin, Los Angeles Dante’s Commedia and Goethe’s Faust. Similarities and Differences, in: The European Image of God and Man. A Contribution to the Debate on Human Rights, ed. by H.-Ch. Günther and A.A. Robiglio, Leiden/ New York The Idea of a Catholic Institute for Advanced Study, in: The Idea of a Catholic Institute for Advanced Study, ed. by G. and D.L. Stelluto (Notre Dame Poetische Poetiken in der Neuzeit: Boileau, Pope, Friedrich Schlegel und Adorno, in: Zeitschrift für Ästhetik und allgemeine Kunstwissenschaft The European Union and the USA: Two contemporary versions of Western „empires“?, in: Transzendentale Konzepte in aktuellen Bezügen, ed. by H.-D. Klein and R. Langthaler, Würzburg Symposium. Canadian Journal of Continental Philosophy Italian translation in: Hermeneutica Inwieweit ist der Geistbegriff des deutschen Idealismus ein legitimer Erbe des Pneumabegriffs des Neuen Testaments?, in: Zeitschrift für Neues Testament Philotheos Humanitas Poetische Poetiken in der Antike: Horaz‘ „Ars poetica“ und Pseudo-Longinos‘ Περι υψους, in: Poetica Soziobiologie, in: Handbuch Anthropologie. Der Mensch zwischen Natur, Kultur und Technik, ed. by E.Bohlken and Ch.Thies, Stuttgart/Weimar Symposium. Canadian Journal of Continental Philosophy Ich kann immer noch nicht anders als kompatibilistisch zu denken, in: Erwägen – Wissen – Ethik Inwieweit ist man dafür verantwortlich, sich über sich selbst zu informieren? Moral- und rechtsphilosophische Reflexionen im Zusammenhang mit der Aids- Pandemie, in: HIV/AIDS – Ethische Perspektiven, ed. by S. Alkier and K. Dronsch, Berlin/New York Eine metaphysische Geschichte des Atheismus, in: Deutsche Zeitschrift für Philosophie Symposium. Canadian Journal of Continental Philosophy Hungarian translation in: Mérleg Did the Greeks deliberately use the Golden Ratio in an Artwork? A Hermeneutical Reflection, in: La Parola del Passato The Lost Prodigal Son’s Corporal Works of Mercy and the Bridegroom’s Wedding. The Religious Subtext of Charles Dickens’ Great Expectations, in Anglia Habitus fidei – Die Überwindung der eigenen Gottlosigkeit, hg. von J. Alberg und D. Köder, Paderborn Variationen, Korollarien und Gegenaphorismen zum zweiten Band der “Escolios a un texto implícito” von Nicolás Gómez Dávila, in: Kritische Theorie zur Zeit. Für Christoph Türcke zum sechzigsten Geburtstag, ed. by O.Decker and T.Grave, Springe Dávila e la crisi dell’Occidente, ed. by F.Meroi and S. Zucal, Pisa Eikasia Über den Vergleich von Texten. Philosophische Reflexionen zu der grundlegenden Operation der literaturwissenschaftlichen Komparatistik, in: Orbis Litterarum Wilhelm Meister and Mignon as models for Nicholas Nickleby and Smike?, in: Neohelicon German translation in: Zwischen Sprachen und Kulturen: Das kritische Wort. Festschrift für Italo Michele Battafarano, ed. by Elmar Locher, Würzburg Dickens als Kritiker des Goetheschen Bildungsromans? Ein Strukturvergleich von Wilhelm Meisters Lehrjahren und Great Expectations, in: Germanisch- Romanische Monatsschrift Nach dem absoluten Wissen. Welche Erfahrungen des nachhegelschen Bewußtseins muß die Philosophie begreifen, bevor sie wieder absolutes Wissen einfordern kann?, in: Hegels Phänomenologie des Geistes. Ein kooperativer Kommentar zu einem Schlüsselwerk der Moderne, ed. by K.Vieweg und W.Welsch, Frankfurt Der Geist als Nostalgiker des Lebens. Was verbindet und was unterscheidet Grillparzers „Sappho“ und Manns „Tonio Kröger“?, in: Zeitschrift für deutsche Philologie; Scheitern angesichts der Umweltvergiftung. Ein Vergleich von Henrik Ibsens En Folkefiende und Wilhelm Raabes Pfisters Mühle, in: Wirkendes Wort De eenheid van het weten en de werkelijkheid van de universiteit, in: Nexus Scheidewege; IL PIATTONE DI CICERONE, Wiener Studien Pre-established harmony between parental and free choice of the partners. Masked encounters in Ludvig Holberg’s Mascarade, Carlo Goldoni’s I Rusteghi, and Georg Büchner’s Leonce und Lena, in: Komparatistik Apologie der Postmoderne, in: Kritik der postmodernen Vernunft. Idealistische Perspektiven, ed. by B.Goebel and F.Suárez Müller, Darmstadt Éticas convergentes en la encrucijada de la postmodernidad, ed. by R.Salas Astraín, Santiago/Temuco Erasmus The Idea of a Rationalistic Philosophy of Religion and Its Challenges, in: Jahrbuch für Religionsphilosophie Wiener Jahrbuch für Philosophie Mérleg Kann die Systemtheorie eine Ethik der Wissenschaft ersetzen?, in: Erwägen – Wissen – Ethik Die Schönheit der Geometrie, in: Ein Buch, das mein Leben verändert hat. Liber amicorum für Wolfgang Beck, ed. by D.Felken, München Erste und dritte Person bei Burchell und Goethe: Theorie und Performanz im zehnten Buch von “Dichtung und Wahrheit“, in: Goethe-Jahrbuch Religion of art, self-mythicization and the function of the church year in Goethe’s Italienische Reise, in: Religion and Literature Autoinvenienz, ed. by. R. Breuninger and P.L. Oesterreich, Würzburg Was ist neohegelianisch an “Moral und Politik”?, in: Wiener Jahrbuch für Philosophie  Platonism and Its Interpretations. The Three Paradigms and Their Place in the History of Hermeneutics, in: Eriugena, Berkeley, and the Idealist Tradition, ed. by St.Gersh and D. Moran, Notre Dame Videtur Wissenschaftsentwicklung in den USA. Aus dem Archiv des Institute for Advanced Study in Princeton, in: Stimmen der Zeit Encephalius. Ein Gespräch über das Leib-Seele-Problem, in: Das Leib-Seele- Problem, ed. by Th. Buchheim und F.Hermanni, München Mind and Matter Wie sollte eine synthetische Platondarstellung aussehen? Einige Überlegungen angesichts von Kutscheras neuer Platonmonographie, in: Philosophiegeschichte und Logische Analyse Erwiderung auf die Replik Franz von Kutscheras in „Philosophiegeschichte und Logische Analyse“ 9/2006 auf G.s Rezension seines Platonbuches, in: Wiener Jahrbuch für Philosophie Religion, Religionsverlust und Erzählstrategien in einer neueren Autobiographie. Zu Johannes Hösles “Vor aller Zeit. Geschichte einer Kindheit” sowie “Und was wird jetzt? Geschichte einer Jugend”, in: Zur Sprache gebracht. Philosophische Facetten. ... Festschrift für Peter Novak, ed by. N.Leißner und R.Breuninger, Ulm Psychologie des Spielers und Ethik des Va-banque-Spiels. Zu Friedrich Schillers Die Verschwörung des Fiesko zu Genua, in: Wege zur Politischen Philosophie und Politik. Festschrift für Martin Sattler, ed. by G. von Sivers und U.Diehl, Würzburg Philosophy and its Languages. A Philosopher’s Reflections on the Rise of English as Universal Academic Language, in: The Contest of Languages, ed. by M.Bloomer, Notre Dame Was kann man von Hegel objektiv-idealistischer Theorie des Beriffs noch lernen, das über Sellars’, McDowells und Brandoms Anknüpfungen hinausgeht?, in: Allgemeine Zeitschrift für Philosophie The Dimensions of Hegel’s Dialectic, ed. by N.G. Limnatis, London Reasons, emotions and God’s presence in Anselm of Canterbury’s Dialogue Cur deus homo (together with Bernd Goebel), in: Archiv für Geschichte der Philosophie Die Frage nach dem Unbedingten. Gott als genuines Thema der Philosophie, ed F.Resch and M. Klinkosch, Dresden Die Philosophie und ihre literarischen Formen – Versuch einer Taxonomie, in: Das Geistige und das Sinnliche in der Kunst, ed. by D.Wandschneider, Würzburg Berufsethik der Geheimdienste und Krise der hohen Politik. Philosophische Betrachtungen zum literarischen Universum von John Le Carrés Spionageromanen im allgemeinen und zu Absolute Friends im besonderen, in: Deutsche Vierteljahrsschrift Replik auf Ursula Hoyningen-Süess’ Kommentar, in: Pädagogik und Ethik, ed. by D.Horster und J.Oelkers, Wiesbaden Platons “Protreptikos”. Gesprächsgeschehen und Gesprächsgegenstand in Platons “Euthydemos”, in: Rheinisches Museum für Philologie Great Books Programs.“ Die Rolle der Klassiker im Bildungsprozeß, in: Kultur, Bildung oder Geist?, ed. by R.Benedikter, Innsbruck Interreligious Dialogues during the Middle Ages and Early Modernity, in: Educating for Democracy: Paideia in an Age of Uncertainty, ed. by A.M.Olson, D.M.Steiner, and I.S.Tuuli, Lanham Dialog und Verstehen, ed. by G.Damschen and A.G. Vigo, Berlin Eine Form der Selbsttranszendierung philosophischer Dialoge bei Cicero und Platon und ihre Bedeutung für die Philologie, in: Hermes Graduate Faculty Philosophy Journal Wie soll man Philosophiegeschichte betreiben? Kritische Bemerkungen zu Kurt Flaschs philosophiehistorischer Methodologie, in: Philosophisches Jahrbuch  Wahrheit und Verstehen. Davidson, Gadamer und das Desiderat einer objektiv- idealistischen Hermeneutik, in: Logik, Mathematik und Natur im objektiven Idealismus. Festschrift für Dieter Wandschneider, ed. by W.Neuser und V.Hösle, Würzburg Metaphysik und Hermeneutik. Festschrift für Hans-Georg Flickinger zum 60. Geburtstag, ed. by H. Eidam/ F. Hermenau/ D. de Souza, Kassel Between Description and Interpretation: The Hermeneutic Turn in Phenomenology, ed. by A.Wierciński, Toronto Hermeneutica Variationen, Korollarien und Gegenaphorismen zum ersten Band der “Escolios a un texto implicito” von Nicolás Gómez Dávila, in: Die Ausnahme denken. Festschrift zum 60. Geburtstag von K.-M.Kodalle, ed. by C.Dierksmeier, 2 Bde., 13-VH  Würzburg Jonas’ Stellung in der Geschichte der deutschen Philosophie, in: Weiterwohnlichkeit der Welt. Zur Aktualität von Hans Jonas, ed. by Ch. Wiese und E. Jacobson, Frankfurt Synthesis philosophica Weltinnenpolitik für das 21. Jahrhundert, ed. by U.Bartosch, K.Gansczyk, Hamburg Filozofska Istraživanja The Legacy of Hans Jonas: Judaism and the Phenomenon of Life, ed. by H.Tirosh- Samuelson and Ch.Wiese, Leiden/Boston Globalisierung und US-amerikanische Hegemonie, in: Ethik, Politik und Kulturen im Globalisierungsprozess, ed. by R.Elm, Bochum Kritische Anmerkungen zur Theorie des gerechten Krieges, in: Neue Gesellschaft/Frankfurter Hefte Videtur Inferenzialismo in Brandom e olismo in Hegel. Una risposta a Richard Rorty e alcune domande per Robert Brandom, in: Hegel contemporaneo, a cura di L.Ruggiu e I.Testa. Milano Diskurs und Reflexion, ed. by W. Kellerwessel, W. J. Cramm, D. Krause, H. C. Kupfer, Würzburg Graduate Faculty Philosophy Journal Is There Progress in the History of Philosophy?, in: Hegel’s History of Philosophy, ed. by D.A.Duquette, Albany, NY Interpreting Philosophical Dialogues, in: Antike und Abendland Zum Verhältnis von Metaphysik des Lebendigen und allgemeiner Metaphysik. Betrachtungen in kritischem Anschluß an Schopenhauer, in: Metaphysik. Herausforderungen und Möglichkeiten, ed. by V.Hösle, Stuttgart-Bad Cannstatt Könnte die Europaische Union als Bundesstaat funktionieren? Und kann sie ein Bundesstaat werden?, in: Universitas Die Metaebene der bioethischen Diskussion. Einige Bemerkungen zu Michael Neumanns Kirchentagsrede, in: Scheidewege Eine moralische Politik? Vittorio Hösles Politische Ethik in der Diskussion, ed. by B.Goebel und M.Wetzel, Würzburg Das Umweltproblem im 21. Jahrhundert. Dimensionen einer Krise, in: Gedanken zur Nachhaltigkeit, ed. by L. di Blasi, B.Goebel und V.Hösle, München Handbuch Generationengerechtigkeit, ed. by Stiftung für die Rechte zukünftiger Generationen, München 2003, 125-150; Italian tranlation in: Una nuova etica per l’ambiente, ed. by C.Quarta, Bari Die Philosophie und ihre Medien, in „Platonisches Philosophieren“., Zehn Vorträge zu Ehren von Hans Joachim Krämer, ed. by Th.A.Szlezák unter Mitwirkung von K.- H.Stanzel, Hildesheim/ Zürich Platonismus und Darwinismus, in: Freiburger Institut fur Palaowissenschaftliche Studien, Kleine Schriftenreihe Universitas Philosophica Darwinism and Philosophy, ed. 14-VH 8/9/17  by G. and Ch. Illies, Notre Dame Verfall der deutschen Universitaten? Hochschulen in den USA und Deutschland, in: Stimmen der Zeit Die Tagespost Ethik des Erwählten und Metaphysik des Geistes und des Lebens. Zu Thomas Manns Philosophie, in: System der Philosophie? Festgabe für H.-D.Klein, ed. by L.Nagl/R.Langthaler, Frankfurt a.M. Nós e o absoluto. Festschrift em homenagem a M.Araújo de Oliveira, ed. by C.Cirne- Lima and C.Almeida, São Paulo Theodizeestrategien bei Leibniz, Hegel, Jonas, in: Pensare Dio a Gerusalemme, ed, by A.Ales Bello, Roma Leibniz und die Gegenwart, ed. by F.Hermanni und H.Breger, München O Deus dos filósofos modernos, ed. by.C.Almeida and M.Araújo de Oliveira, Petrópolis English translation in: Philotheos Mérleg Der Ort von Kants Geschichtsphilosophie in der Geschichte der Geschichtsphilosophie, in: Grundlage des Rechts. Festschrift für Peter Landau, ed. by R.H.Helmholz, P. Mikat, J. Müller und M. Stolleis, Paderborn u.a. LO SPIRITO E IL POTERE: QUESTIONI DI PHENUMATOLOGIA POLITICA, cur. Nicoletti, Brescia, Von Platon bis Fukuyama. Biologistische und zyklische Konzepte in der Geschichtsphilosophie der Antike und des Abendlandes, ed. by D. Engels, Bruxelles Why Do We Laugh at and with Woody Allen?, in: Film et Philosophy Philosophy and the Interpretation of the Bible, in: Internationale Zeitschrift für Philosophie Jahrbuch für Philosophie des Forschungsinstituts für Philosophie Hannover Mérleg Itinerari as well as in: „Conservare l’intelligenza“. Lezioni rosminiane, cur. Nicoletti and F. Ghia, Trento Aufgaben der Naturphilosophie heute, in: Die Aufgaben der Philosophie heute, ed. by V.Hösle, P.Koslowski, R.Schenk, Wien Zur Philosophie der Geschichte der Sozialwissenschaften, in: Politische Deutungskulturen, Festschrift für K.Rohe, ed. by O.N.Haberl/T.Korenke, Baden- Baden abbreviated version in: Essener Unikate Erfahrung, QUADERNI DI TEORIA SOCIALE Religion, Theologie, Philosophie, in: Auf neue Art Kirche sein. Festschrift für Bischof Dr. J. Homeyer, ed. by W.Schreer und G.Steins, München Mérleg Veritas Philotheos Rationalism, Determinism, Freedom, in: On Quanta, Mind and Matter. Hans Primas in Context, ed. by H.Atmanspacher, A.Amann and U.Müller-Herold, Dordrecht Jahrbuch für Philosophie des Forschungsinstituts für Philosophie Hannover Gerechtigkeit zwischen den Generationen, in: Was steht uns bevor? 15-VH Mutmaßungen über das 21.Jahrhundert. Aus Anlaß des 80. Geburtstages von Helmut Schmidt, ed. by M.Gräfin Dönhoff und Th.Sommer, Berlin Aktual‘nye problemy Ebropy: Ebropa i mir, Moscow Chancen und Gefahren von Begabung und Begabungsförderung, in: epd- Dokumentation Philosophieien aus dem Diskurs, ed. by H. Burckhart, H. Gronke, Würzburg Pädagogik und Ethik, ed. by D. Horster and J. Oelkers, Wiesbaden Woher rührt der außerordentliche literarische Wert der russischen Literatur des 19. Jahrhunderts?, in: Communio Teologicky Sbornik Suszhnost' i slovo. Sbornik nauchnukh statej k iubileiu professora N. V. Motroshilovoj, ed. by M. Solopova and M. Bykova, Moscow Ökologie und Christentum, in: Begründete Hoffnungen, ed. by Ch.Nickels, Frankfurt Philosophische Grundlagen eines zukünftigen Humanismus, in: Erfurter Universitätsreden, ed. by P.Glotz, München Kultur und Menschlichkeit. Neue Wege des Humanismus, ed. by F.Geerk, Basel Der Darwinismus als Metaphysik (together with Ch.Illies), in: Jahrbuch für Philosophie des Forschungsinstituts für Philosophie Hannover Science, Philosophy and Culture Versuch einer Würdigung des Gesamtwerks Egil Wyllers, in: Henologische Perspektiven II zu Ehren Egil A. Wyllers, ed. by T.Frost, Amsterdam/Atlanta, GA Hegel und Spinoza, in: Tijdschrift voor Filosofie Im Sokjin gjosu chongnyonginjomnonchong, Seoul The Intellectual Background of Reiner Schürmann’s Heidegger Interpretation, in: Graduate Faculty Philosophy Journal Jahrbuch für Philosophie des Forschungsinstituts für Philosophie Hannover Kritik der postmodernen Vernunft. Idealistische Perspektiven, ed. by B.Goebel and F.Suárez Müller, Darmstadt Mein Weg zum objektiven Idealismus, in: „... was die Welt im Innersten zusammenhält Wege zur Philosophie, ed. by Ch. und M.Hauskeller, Hamburg Rationalismus, Intersubjektivität und Einsamkeit: Lulls Desconort zwischen Heraklit und Nietzsche, in: Constantes y fragmentos del pensamiento luliano, ed. by F.Domínguez and J.de Salas, Tübingen Philosophy in an age of overinformation, or: What we ought to ignore in order to know what really matters, in: Aquinas Ethics of the Professions: Medicine, Business, Media, Law, edited by I.Kucuradi, Berlin/Heidelberg Síntese Nova Fase Philosophieren über Philosophie, edited by R.Raatzsch, Leipzig Bürgerverdruß oder Bürgersinn? Von der Unabdingbarkeit republikanischer Tugend im Alltag der Politik, in: Politikversagen? Parteienverschleiß? Bürgerverdruß?, ed. by M.Schmitz, A.Trägler, Regensburg Mérleg Macht und Moral/Replik, in: Ethik und Sozialwissenschaften Soll Entwicklung sein? Und wenn ja, welche Entwicklung?, in: Entwicklung mit menschlichem Antlitz, ed. by K.Leisinger and V.Hösle, München Desenvolvimento econômico ou humano?, ed. by Konrad- Adenauer-Stiftung, Sankt Augustin Moralische Ziele und Mittel der Weltbevölkerungspolitik, in: Dokumente. Tagungsberichte der Deutschen Welthungerhilfe e.V. Band 4: Weltbevölkerung und Welternährung, Bonn epd- Entwicklungspolitik 9/94 April, 18-25; English translation in: IBS-Materialien 37, Bielefeld Ontologie und Ethik in Hans Jonas, in: Im Dialog mit der Zukunft, ed. by D.Böhler, München Graduate Faculty Philosophy Journal Krizis individualnoj i kollektivnoj identic’nosti, in: Voprosy filosofii Individual and collective identity crises, in: European philosophy of medicine and health care CD-ROM as well as in: Diskurs und Leidenschaft. Festschrift für K.-O.Apel zum 75. Geburtstag, R.Fornet-Betancourt, Aachen Individuelle und kollektive Identitätskrisen, in: Studien in memoriam Wilhelm Schüle, ed. by D.Büchner und dem Freiburger Institut für Paläowissenschaftliche Studien, Rahden Vico’s Age of Heroes and the Age of Men in John Ford’s Film The Man Who Shot Liberty Valance (together with Mark Roche), in: Clio Hollywood and American Historical Film, ed. by J. Smyth, Basingstoke Zur Dialektik von strategischer und kommunikativer Rationalität, in: Orientierung durch Ethik? Eine Zwischenbilanz, ed. by J.-P. Wils, Paderborn Theoria Ethische Prinzipien der Friedenssicherung, in: Rechtsphilosophische Hefte Hva er de sentrale forskjellene mellom den antikke og den moderne filosofien?, in: Norsk Filosofisk Tidsskrift Die Idee der Hochschule angesichts der Herausforderungen des 21.Jahrhunderts, in: Hochschulen der Zukunft - Erneuert oder zweite Wahl. Jahresversammlung der Hochschulrektorenkonferenz (=Dokumente zur Hochschulreform Bonn I første, andre og tredje person. Festskrift til A.Øfsti, Trondheim DIE ZEIT Kan Abraham reddes? Og: Kan Søren Kierkegaard reddes? Et hegelsk oppgjør med „Frygt og Bæven“, in: Norsk Filosofisk Tidsskrift Belief and Metaphysics, ed. by. C. Cunningham and P.M. Candler, 17-VH  London The Third World as a Philosophical Problem, in: Social Research Diskursethik oder Befreiungsethik?, ed. by R.Fornet-Betancourt, Aachen Veritas Alibi Wirtschaftsethik?, ed. by J.-P-Wils, Tübingen Filosofía para la convivencia, ed by R.Fornet-Betancourt and J.A.Senent, Sevilla Erasmus Griot. Revista de Filosofia Warum ist die Technik ein philosophisches Schlüsselproblem geworden?, in: Natur in der Philosophie, ed. by K.Giel, R.Breuninger, Ulm Intersubjektivität und Willensfreiheit in Fichtes „Sittenlehre“, in: Fichtes Lehre vom Rechtsverhältnis. Die Deduktion der §§ 1-4 der „Grundlage des Naturrechts“ und ihre Stellung in der Rechtsphilosophie, ed. by M.Kahlo, E.A.Wolff, R.Zaczyk, Frankfurt La verità come categoria fondamentale della filosofia, in: Nuova Civiltà delle Macchine Versuch einer ethischen Bewertung des Kapitalismus, in: Wirtschaftsethik, ed. by K.Giel und R.Breuninger, Ulm Mérleg Heideggers Philosophie der Technik, in: Wiener Jahrbuch für Philosophie Filosofija Martina Chajdeggera i sovremennost’, ed. by N.V. Motrosilova u.a., Moskau Die Wiedervereinigung - Rückfall in die Politik der Nationalstaaten oder ein Schritt zur Überwindung der Trennung Europas?, in: Universalismus, Nationalismus und die neue Einheit der Deutschen, ed. by P.Braitling und W.Reese- Schäfer, Frankfurt Sein und Subjektivität. Zur Metaphysik der ökologischen Krise, in: Prima Philosophia Nature and Lifeworld, ed. by C.Bengt- Pedersen and N.Thomassen, Odense Filosoficky Casopis 4Laval théologique et philosophique Natur und Naturwissenschaft in Vicos neuer Wissenschaft vom Geist, in: Die Trennung von Natur und Geist, ed. by R.Bubner, B.Gladigow, W.Haug, München The Greatness and Limits of Kant’s Practical Philosophy, in: Graduate Faculty Philosophy Journal Wissenschaftsethik unter philosophischen Aspekten, ed. by K. Giel, R.Breuninger, Ulm Hegel-Yongu IL REGNO DEI FINI in Kant, ed. by A.Rigobello, Napoli Veritas 48/1 (2003), 99-119 133.Platonism and Anti-Platonism in Nicholas of Cusa’s Philosophy of Mathematics, in: Graduate Faculty Philosophy Journal Aristotelica et Lulliana ... Charles H.Lohr ... dedicata, ed. F.Domínguez, R.Imbach, Th.Pindl et P.Walter, The Hague Recht und Geschichte bei Giambattista Vico, in: Zur Rekonstruktion der praktischen Philosophie. Gedenkschrift für Karl-Heinz Ilting, ed. by K.-O.Apel, R.Pozzo, Stuttgart-Bad Cannstatt Über die Unmöglichkeit einer naturalistischen Begründung der Ethik, in: Wiener Jahrbuch für Philosophie Dialética e liberdade. Festschrift em homenagem a Carlos Roberto Cirne Lima, edited by E.Stein/L.A. de Boni, Porto Alegre/Pétropolis Conférence Morality and Politics: Reflections on Machiavelli’s Prince, in: International Journal of Politics, Culture and Society Was darf und was soll der Staat bestrafen? Überlegungen im Anschluß an Fichtes und Hegels Straftheorien, in: Die Rechtsphilosophie des deutschen Idealismus, ... ed. by V.Hösle, Hamburg Versuch einer Standort- und Zielbestimmung für Aufgaben der geistig-politischen Führung, in: H.Bonus u.a., Herausforderungen für die Politik (=Perspektiven und Orientierungen. Schriftenreihe des Bundeskanzleramtes, München Tragweite und Grenzen der evolutionären Erkenntnistheorie, in: Zeitschrift für allgemeine Wissenschaftstheorie Moralische Reflexion und Institutionenzerfall. Zur Dialektik von Aufklärung und Gegenaufklärung, in: Hegel-Jahrbuch Etica - Discurso - Conflictividad. Homenaje a Ricardo Maliandi, edited by D.J. Michelini, J. San Martín, J.Wester, Río Cuarto Begründungsfragen des objektiven Idealismus, in: Philosophie und Begründung, ed. by Forum für Philosophie Bad Homburg, Frankfurt Graduate Faculty Philosophy Journal Ha la filosofia ancora un compito storico?, in: La Provincia di Napoli L’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e la Scuola di Studi Superiori in Napoli, Numero speciale per il decennale dell’Istituto, Schmitts Kritik an der Selbstaufhebung einer wertneutralen Verfassung in „Legalität und Legitimität“, in: Deutsche Vierteljahrsschrift Der Staat, in: Anspruch und Leistung von Hegels Rechtsphilosophie, ed. by Ch.Jermann, Stuttgart-Bad Cannstatt LO STATO in Hegel, Napoli Das abstrakte Recht Die Stellung von Hegels Philosophie des objektiven Geistes in seinem System und ihre Aporie Raum, Zeit, Bewegung, in: Hegel und die Naturwissenschaften, ed. by M.J.Petry, Stuttgart-Bad Cannstatt Pflanze und Tier, Eine unsittliche Sittlichkeit. Hegels Kritik an der indischen Kultur, in: Moralität und Sittlichkeit, ed. by W.Kuhlmann, Frankfurt Zur Architektonik praktischer Vernunft – Hegel in Transformation, hg. von H. Rosa 19-VH  und K. Vieweg, Berlin Die Transzendentalpragmatik als Fichteanismus der Intersubjektivität, in: Zeitschrift für philosophische Forschung Duchovnost’: tradicii i problemy, Ufa Fichte i konec XX veka, Ufa Filosofskaja i sociologiceskaja mysl2 La antropología en Fichte, in: La evolución, el hombre y el humano, ed. by R.Sevilla, Tübingen Philosophie der Subjektivität und das Subjekt der Philosophie. Festschrift für K.Giel zum 70. Geburtstag, ed. by R.Breuninger, Würzburg Hegels „Naturphilosophie“ und Platons „Timaios“ - ein Strukturvergleich, in: Philosophia Naturalis Zu Platons Philosophie der Zahlen und deren mathematischer und philosophischer Bedeutung, in: Theologie und Philosophie Graduate Faculty Philosophy Journal Die Entäußerung der Idee zur Natur und ihre zeitliche Entfaltung als Geist bei Hegel (together with D.Wandschneider), in: Hegel-Studien Platons Grundlegung der Euklidizität der Geometrie, in: Philologus The Other Plato, ed. by D. Nikulin, Albany Thies, Der Sinn der Sinnfrage, Freiburg/München 2008, in: Wiener Jahrbuch für Philosophie Krämer, Kritik der Hermeneutik, München 2009, in: Philosophische Rundschau Krämer, Arete bei Platon und Aristoteles, Heidelberg Philosophische Rundschau Searle, Mind, Oxford  in: Deutsche Zeitschrift für Philosophie Rinaldi, Teoria Etica, Trieste in: Humanitas Magazzino di filosofia Illies, The Grounds of Ethical Judgment, Oxford Philosophisches Jahrnuch Pinkard, Hegel. A Biography, Cambridge Internationales Jahrbuch zum deutschen Idealismus Wetzel, Prinzip Subjektivitat. Allgemeine Theorie. Erster Halbband: Ding und Person, Dingbezugnahme und Kommunikation, Dialektik, Wurzburg Wiener Jahrbuch fur Philosophie Parmenide, Poema sulla natura, presentazione ... di G.Reale, Saggio introduttivo e Commentario filosofico di L.Ruggiu, Milano 1992, in: Wiener Jahrbuch für Philosophie Gnomon Kutschera, Vernunft und Glaube, Berlin/New York 1990, in: Wiener Jahrbuch für Philosophie Kany, Mnemosyne als Programm, Tübingen 1987, in: Comparatio Roche, Dynamic Stillness, Tübingen 1987, in: Germanistik Jaeschke, Die Religionsphilosophie Hegels, Darmstadt 1983, in: Hegel-Studien Böhler, Rekonstruktive Pragmatik, Frankfurt 1985, in: Zeitschrift für philosophische Forschung Wandschneider, Raum, Zeit, Relativität, Frankfurt in: Theologie und Philosophie Lauer, Hegel’s Concept of God, Albany in: Theologie und Philosophie Brauer, Dialektik der Zeit, Stuttgart-Bad Cannstatt 1982, in: Philosophische Rundschau Encyclopedia Articles 1. 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Philosophische Hilfestellungen. Diesmal für: Silvio Berlusconi, blendend schön, in: DIE ZEIT Der Ethikrat. Philosophische Hilfestellungen. Diesmal für: Nackte Studenten, in: DIE ZEIT Der Ethikrat. Philosophische Hilfestellungen. Diesmal für: Norbert Blüm, Rentner und Philosoph, in: DIE ZEIT Der Ethikrat. Philosophische Hilfestellungen. Diesmal für: Paul Wolfowitz, plaudernder Stratege, in: DIE ZEIT Der Ethikrat. Philosophische Hilfestellungen Wahlbetrugsuntersucher, in: DIE ZEIT Der Ethikrat. Philosophische Hilfestellungen Diesmal für Ludwig Stiegler Deutsche Sozialdemokraten, in: DIE ZEIT Der Ethikrat. Philosophische Hilfestellungen Diesmal für: UN-Delegierte, zwischen Austern und Austerität, in: DIE ZEIT Der Ethikrat. Philosophische Hilfestellungen Diesmal für: Grüne Pazifisten, Entscheidungsträger, in: DIE ZEIT oDer Ethikrat. Philosophische Hilfestellungen Diesmal fur: Rudolf Scharping und seine Kritiker, in: DIE ZEIT Die Irrtümer der Denker, in: DER SPIEGEL SPIEGEL SPECIAL 1/2001: Die Gegenwart der Vergangenheit, Heilung um jeden Preis? Wer einem Kleinkind Grundrechte zuspricht, kann sie einem Embryo nicht nehmen, in: DIE ZEIT reprinted in: ZEIT document Wenn Berlin Berlin bleibt, muss Deutschland Deutschland bleiben. Eine philosophische Analyse des Wahlspruchs der SPD, in: Frankfurter Allgemeine Zeitung BS Das Prinzip der Moral. Über die Zukunft der praktischen Philosophie, in: Basler Zeitung as well as in: Frankfurter Rundschau Ist er nun zu Hause oder nicht? Die Moderne atmet auf: Koreas Philosophen holen den Weltgeist an seinen Ursprung zurück, in: Frankfurter Allgemeine Zeitung Zu Tode geheuchelt. Auf dem Weg zur Reue - Eine Tagung fragt nach den sowjetischen Lektionen, in: Frankfurter Allgemeine Zeitung Religion, State and Society Verzweifelte Suche nach Sinn. Einblicke in die sowjetische Philosophie der Gegenwart, in: Frankfurter Allgemeine Zeitung Einstein filosofo, in: L’altra Campania Interviews and Contributions to Discussions 1. Weil wir zur Wahrheit fähig sind. Ein Gespräch mit Ulf von Rauchhaupt, in: Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung Metafisica, luogo delle temporalità e in temporalità. Intervista a Vittorio Hösle, in: Exagere Colloquio con G., in: L’Espresso Interview in Chinese journal Legal and Political Philosophy Review L’etica ambientale e la Laudato sì di papa Francesco.Intervista con Vittorio Hösle, in: Munera Interview, in: Wenhui A propósito de „la moral de la política“, in: Postconvencionales: Ética, Universidad, Democracia Die hohe Kunst des Verstehens. Interview, in: Die Furche Interview, in: Cogito Ich freue mich über päpstliche Nähe (interview), in: Die Tagespost Wenn die Moral Hobbes geht, in: The European Respecting Posterity, in: Notre Dame Magazine Zur Lage der Philosophie, in: Zeitschrift für Ideengeschichte Der Kapitalismus ist alternativlos (interview), in: The European Interview, in: Shanghai review of Books Duli Yuedu Die ökologische Krise der Gegenwart und die Philosophie, in: Denkanstöße. Dossier Interests, values, and recognition as different dimensions in the efforts on nuclear disarmament and non-proliferation, in: Nuclear Disarmament, Non-Proliferation, and Development, Vatican with Discussion, Introducing G, in: Symposium. Canadian Journal of Continental Philosophy Ein Gespräch mit Sven Drühl, in: Kunstforum Platon heute, in: zur debatte The Idea of Justice and the Global Marshall Plan, in: Towards a World in Balance, Hamburg Intervista a Vittorio Hösle, in: Phronesis Wie klug sind die Grünen?, in: Grün. Lob und andere Wahrheiten, ed. by M. Grammatikopoulos, R. Hoogvliet, Berlin 100 Et’udov o Kante, Istoriko-Filosofsky Almanach Den objektiva moralen är förnuftig. Intervju in: Axess Was ist Kultur?, in: think on. Das Magazin der ALTANA AG 1 think on. The Magazine of ALTANA AG Zehn Thesen zur Universitätspolitik, in: Generationenvertrag in der Wissensgesellschaft, ed. by O.Franz, Köln Größe nicht gleich Sicherheit, in: FAZ Anima et corpo. Conversazione di Vittorio Hosle con Hans Jonas, in: Ragion pratica Wider den Tod der Moral, in: Ethik-Letter LayReport 6/2 answer), in: Quo vadis, Philosophie? Antworten der Philosophen. Dokumentation einer Weltumfrage, ed. by R.Fornet-Betancourt, Aachen Zehn Thesen zum Sinn der Arbeit, in: Vom Sinn der Arbeit, ed. by Franz, Köln Gesundheit und Krankheit: Elementare Begriffe mit großen praktischen Konsequenzen - Ein Kommentar zu Bernard Gert, in: Zukunftsentwürfe, ed. by J.Rüsen, H.Leitgeb, N.Jegelka, Frankfurt Thesen zum neuen Grundsatzprogramm für BÜNDNIS 90 / DIE GRÜNEN, in: Zur Politik zurück, ed. by BÜNDNIS 90 / DIE GRÜNEN, Berlin Versuch einer politischen Ethik des 21. Jahrhunderts - Wem ist die Regierung verpflichtet?, in: VISIONEN Einhundert persönliche Zukunftsentwürfe, ed. by Brockhaus-Redaktion, Leipzig/Mannheim Keine Kriegserklärung, in: Was die Republik bewegte, ed. by B.Hoffmeister/U.Naumann, Reinbek bei Hamburg Mensenrechten: objectief idealisme. Interview met vooruitgangsdenker G., in: Filosofie Magazine Optimist voor de tweeëntwintigste eeuw. Een interview met Vittorio Hösle, in: Krisis Das Café der toten Philosophen“. Interview mit Nora K. und Vittorio Hösle, in: Ethik et Unterricht Podiumsdiskussion „Kultureller Wandel durch Wissen - Ethik und Werte“, in: Zukunft Deutschlands in der Wissensgesellschaft, ed. by bmb+f, Bonn Podiumsdiskussion „Die Tatsache der „Globalisierung“ und die Aufgabe Philosophie“ zwischen Apel, G., R.Simon- Schaefer, in: K.- O.Apel/G. R.Simon-Schaefer, Globalisierung, Bamberg Interview in: Munhak Sasang Norwegische Philosophie, in: Aletheia as well as in: Information Philosophie SPIEGEL-Gespräch „Wir brauchen moralische Energie“, in: DER SPIEGEL Podiumsdiskussion, in: Grenzen-los?, ed. by E.U. von Weizsäcker, Berlin/Basel Letzte Gewißheit. Fundamentalismus in der Philosophie. Eine Diskussion zwischen H.Brunkhorst, V.Hösle und Th.Kesselring, moderiert von G.B.Achenbach, in: Philosophie heute, ed. vy Boehm, Frankfurt Interviews with Paul K.Feyerabend (with Parascandolo), in: Telos Interview in: Science, Philosophy and Culture Interview in: Munhak Sasang Podiumsdiskussion: Wieviel Gentechnik, Tierexperimente, Umweltschutz brauchen wir?, in: Forschung in Chemie, Biochemie und Molekularer Medizin - Zukunftschancen oder Verzicht, ed. by Gesellschaft Deutscher Chemiker und Gesellschaft für Biologische Chemie, Frankfurt Absoljutnyi racionalism i sovremennyi krizis, in: Voprosy filosofii E giusta la ricerca sugli embrioni? Un’intervista a G. in: Figli della scienza, a cura di V.Lanfranchi e S.Favi, introduzioni di G.Berlinguer e L.Violante, Roma Prefaces to the Works of Other Persons 1. Preface to: Maxim Kantor, Das neue Bestiarium/Le nouveau bestiaire, Köln Postscript to: Ludwig Steinherr, Flüstergalerie, München Preface to: Ludwig Steinherr, Das Mädchen Der Maler Ich, München 2012, 5-10 4. Preface to: Maxim Kantor, Saint Petersburg Preface to: I.Tóth, Fragmente und Spuren nichteuklidischer Geometrie bei 26-VH  Aristoteles, Berlin Preface to: G., Al bivio.Gli anni milanesi, Milano 2009, 9-12 7. Preface to Wandschneider, Naturphilosophie, Bamberg Überlegungen zur Reihe „Faszination Philosophie“, in Quine, Philosophie der Logik, Bamberg Preface to: G.Scherer, Philosophische Anthropologie, Bamberg Preface to: F.Suárez Müller, Skepsis und Geschichte. Das Werk Michel Foucaults im Lichte des absoluten Idealismus, Würzburg Postscript to: M.Kantor, New Empire, Bramsche Preface to: D.Wandschneider, Philosophie der Technik, Bamberg Preface to: P.L.Oesterreich, Philosophie der Rhetorik, Bamberg 2003, 7-10 14. Preface to: G.Münnix, Anderwelten, Weinheim Postscript to: M.Kantor. Ödland. Atlas, Ostfildern-Ruit Kantor, Atlas, Ostfildern-Ruit Preface to: A.Weston, Einladung zu ethischem Denken, Freiburg Preface to: D.Nikulin, Wissenschaft und Ethik, München Preface to: G. Stelli, La ricerca del fondamento, Milano Dissertations, books, and articles dealing with G.’s work (selection) Coser, Macht und Moral im Ausgang von Vittorio Hösle, in: Disputatio philosophica. International Journal on Philosophy and Religion Hackl, An den Grenzen von Hegels System. Die ökologische Bedrohung im Anschluss an C. L. Michelet, K. Rosenkranz und Hösle, in: Hegel-Jahrbuch Matijević, Hösleovo povećalo: Modeliranje ekološke budućnosti ljudskoga društva, in: Društvena Istraživanja Mathias Schneider, Vittorio Hösles Umweltphilosophie im Kontext der Nachhaltigkeitsidee, Berlin Freiburg Luyckx, Crise cosmologique et crise des valeurs: la réponse höslienne au double défi de la philosophie de l’écologie, in: Klesis – revue philosophique Onnasch, G., in: De nieuwe Duitse filosofie, ed. by R. Celikates et al., Amsterdam Engels,G. Einschätzung der VoreleatenalsVorlaufzum klassischen Zyklus griechischer Philosophie. Überlegungen zu einer kritischen Neubewertung, in: Revue de philosophie ancienne Wellistony C. Viana, Das “Prinzip Verantwortung” vonJonas aus der Perspektive des objektiven Idealismus der Intersubjektivität von Vittorio Hösle, Würzburg Munich Sousa, A metafísica en quanto Teoria transcendentalabsoluta em Joseph Maréchal e Vittorio Hösle, in: Síntese Oliveira, Filosofia política enquanto teoria normativo-material das instituições em Hösle, in: Filosofia política contemporânea, ed, by M. A. De Oliveira et al., Petrópolis Skjei, Kritikk av den sistebegrunnende fornuft: et forsøk på å tolke og å vurdere Descartes’, Apels of Hösles gjendrivelser av skeptisismen, dissertation Trondheim Goebel/Manfred Wetzel (Eds.), Eine moralische Politik? G. 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Riflessioni sui recenti contributi di Vittorio Hösle alla fondazione di un’etica della società tecnologica e del 28-VH  rischio ecologico, in: Teoria politica Documentary films about myself 1. Hans Steinbichler, DerMoralist–G. entdeckt Amerika BR Boehm, “Einganzgewöhnliches Genie.” Jung philosoph G. (WDR) Papers 1. “On the conection between form and content in the philosophical dialogue” (at the 2. “On the Neoplatonic Philosophy of Novum in Frascati The study of language as tool of the reconstruction of values. Paul Thieme’s linguistic methododology and implicit philosophy of language” (at the conference “ 4. “Principles of morals, natural law, and politics in dealing with refugees” (at the conference “Solidarity in global societies” in Munich in October 2016; repeated at the Plenary Session of the Pontifical Academy of the Social Sciences How much is the interpreter of an artwork bound by the author’s intentions?” (at the 20th International Congress of Aesthetics in Seoul  The Special Nature of the Soviet Revolution: An Evaluation from the Point of View of the Philosophy of History” (at the Max Planck Institute for Comparative Public Law and International Law and at the University of Passau; repeated at the University of Bamberg Objective idealism as an alternative to both naturalism and constructivism” (at the University of Heidelberg Morals and Politics” (at Fudan university in Shanghai in December 2014) 9. “Vocation between self-love and demands regarding oneself” (at the Meckatzer Philosophy Award ceremony in Bad Hindelang iWhat are and why does one study humanities?” (at the conference “Humanities” in Vienna repeated at the Gadamer conference in Santiago de Chile in April 2015, at the Istituto Italiano per gli Studi Filosofici in Naples (in the following: IISFN) and at the Albertus Magnus Forum in Regensburg in February Order and disorder in intercultural dialogue “ (at the conference “Order and Disorder in the Age of Globalization(s)” in Johannesburg repeated at the Goethe Institute Munich On the relation between Dante’s Commedia and Goethe’s Faust” (at the conference “Philosophia transalpina” at the University of Munich Academy Vivarium Novum in Frascati iMathematics” (at the Academy Vivarium   “Indology Nowadays: A Winter School on the Legacy of Paul  Thieme” at the university Tübingen What remains of Hegel’s theory of the social world?” (at the University of Jena How did 20th century philosophy contribute to the current crisis?” (at the conference “Volcano” at the University of Oxford How did Western culture subdivide its various forms of knowledge? Historical reflections on the metamorphoses of the tree of knowledge” (at the conference “Conceptions of Truth and the Unity of Knowledge” at the University of Notre Dame Reductionisms in hermeneutics” (at the workshop “Knowledge and Meaning in Literature” at the University of Regensburg repeated at the University of Vienna at Purdue University at Duke at the University of Nebraska in Omaha Innovation and creative destruction” (at the Heidelberg conference “Genius and Charisma” in Can a plausible story be told of the history of ethics? An alternative to MacIntyre’s After Virtue“ (at the conference “Dimensions of Goodness” at the University of Notre Dame Sociobiology” (at King’s University College in London, Ontario Ethics and Economics, or How Much Egoism Does Modern Capitalism Need? Machiavelli’s, Mandeville’s, and Malthus’s New Insight and Its Challenge” (in the Plenary Session of the Pontifical Academy of Social Sciences repeated at the University of Regensburg at the Lumen Christi Institute at the University of Chicago at Michigan at the University of Munich iat Yale at Ulm University in In which sense is the concept of spirit of German Idealism a legitimate successor of the concept of pneuma of the New Testament?” (at the Forschungsinstitut für Philosophie Hannover in Interests, values, and recognition as different dimensions in the efforts on nuclear disarmament and non-proliferation” (at the conference “Nuclear disarmament, non- proliferation, and development” in the Vatican in What are the main steps in the historical evolution of aesthetic theories from ancient civilizations to the present and the driving forces behind this evolution?” (at the conference “Beauty” at the University of Notre Dame in January 2010) 24. “A metaphysical history of atheism” (at the University Bamberg On the rank order of the three Greek tragedians” (at the University of Jena repeated in Castelen near Basel Why teleological principles are inevitable for reason” (at the Evolution Conference of the Gregoriana in Rome in March 2009; repeated at the University of Vienna at Duke University The USA and the European Union as two modern forms of empire” (at the University of Bielefeld repeated at the University of Notre Dame 30-VH  and at the University of Uppsala in May 2009) 28. “Why does the environmental problem challenge ethics and political philosophy?” (at the World Conference for Philosophy in Seoul On the philosophy of history of the philosophy of history” (at the conference “Pneumatologia politica” in Trento Did Goethe influence Dickens?” (at Cambridge University Why do we laugh?” (at the Casa Rosmini in Rovereto L’etica e il dialogo Urbino in Childhood and philosophy” (at the Casa Rosmini in Rovereto in The Idea of a Rationalist Philosophy of Religion” (at the Catholic Academy Berlin repeated at the University of Trento in at the Antonianum in Rome in June 2008 and at the Divinity School of Yale UExpectations and Grace. On Charles Dickens’ Great Expectations” (at the Catholic Academy Berlin Gómez Dávila” (at the Karl-Rahner-Akademie in Köln Plato today” (at the Catholic Academy in Munich in Dickens as a critic of Goethe?” (at the University of Bamberg in Religion of art, self-mythicization and the function of the church year in Goethe’s Italienische Reise” (at the Theologische Fakultät Fulda Pre-established harmony between parental and free choice of the partners. Masked encounters in Ludvig Holberg’s Mascarade, Carlo Goldoni’s I Rusteghi, and Georg Büchner’s Leonce und Lena” (at the Goldoni conference of Saint Mary’s College and the University of Notre Dame iIL PLATONE DI CICERONE (at the Cicero conference of the University of Notre Dame repeated at the MPSA in Chicago Politics of science and of immigration in the USA” (at the DAI Heidelberg Space and Time of the philosophical dialogue” (at the Theological Faculty Fulda in May 2005) 44. “On the forms of the philosophical dialogue” (at the University of Bamberg repeated at the University of Beijing inOn the history of the philosophical dialogue” (at the University of Halle The role of the classics in education” (for the 500-year-anniversary of the Allbertus-Magnus-Gymnasiums in Regensburg Schiller’s “The Conspiracy of Fiasco in Genua”” (at the University of Wisconsin repeated at the University of Bielefeld What can one learn from Hegel’s objective-idealist doctrine of the concept?” (at the University of Munich repeated at the University Valencia What are philosophical dialogues, and why do people write them?” (at the Institute for Advanced Study repeated at the University of Rome A form of self-transcendence of philosophical dialogues in Cicero and Plato” (at the New School University Intersubjectivity and subjectivity in Hegel” (at the University of Venice  “Interpreting Plato” at the IISFN Plato’s Protrepticus” (at the Scuola di Heidelberg of the IISFN The superiority of the American university system” (at the DAI Heidelberg Philosophy and Its Literary Forms” (at the conference “Das Geistige und das Sinnliche in der Kunst” in Aachen Philosophy and its Languages. A Philosopher’s Reflections on the Rise of English as Universal Academic Language” at Circolo Italo-Britannico in Venedig; repeated at Ehwa in Seoul Reasons, emotions and God’s presence in AOSTA (si veda) “Cur deus homo”“ (at the University of Notre Dame Jonas’ position in the history of German philosophy” (at the Northern Institute of Technology in Hamburg repeated in Italian at the University of Venice and in German at the Evangelische Akademie Tutzing What can we learn from the interreligious dialogues of the Middle Ages and early Modernity?” (at the conference “Paideia and Religion” in Boston in March 2003; repeated in Italian at the IISFN The function of the classics in the process of education” (at the University of Vienna Davidson, Gadamer and the necessity of an objective-idealististic hermeneutics” (at the university of Vienna repeated at the Scuola di Heidelberg of the IISFN and at the University of Notre Dame Globalization and US-American hegemony” (at the DAI Heidelberg in repeated at the IISFN at the University of Urbino and in Imperia Platonism and Its Interpretations. The Three Paradigms and Their Place in the History of Hermeneutics” (in German at the RWTH Aachen repeated at the University of Heidelberg in January 2003 und in English at the conference “Eriugena, Berkeley and the Idealist Tradition” in Dublin Philosophy and the Interpretation of the Bible” (at Clemson University in South Carolina in February 2002; repeated at Holy Cross College, Worcester and at the University of Trento Hegel’s and Brandom’s inferentialism” (at the conference “Hegel contemporaneo” in Venice in Platonism and Darwinism” (at the conference “The metaphysical implications of Darwinism” in Notre Dame; repeated at the University of Vienna Is There Progress in the History of Philosophy?" (at the conference on "Hegel’s History of Philosophy" in New York Why Do We Laugh at and with Allen?” (at New York repeated at Ohio University in Athens Interpreting Philosophical Dialogues" (at the conference on Hermeneutics as Basic Discipline" at Notre Dame; repeated at the New School for Social Research On the relation between metaphysics of life and general metaphysics. Reflections on Schopenhauer" (at the conference on metaphysics in Hildesheim The environmental problem in the twenty-first century" (at the lecture series "Gedanken zur Nachhaltigkeit" of the Forschungsinstitut für Philosophie; repeated at the Casa Rosmini in Rovereto and at the university of Louvaine Llull’a Desconhort”" (at the University of Regensburgrepeated at the Medieval Conference in Kalamazoo On the philosophy of history of the social sciences" (at the University of Essen repeated at the University of Regensburg What constitutes the extraordinary value of the Russian literature of the 19th century?" (at the Freie Akademie der Künste in Hamburg Hegel’s Esthetics" (at National Seoul University Darwinism as Metaphysics" (at Sogang University in Seoul repeated in English at the University of Stanford Religion, Theology, Philosophy" (at the University of Hannover Present and future tasks of a moral economy" (at the University of Hannover in Chances and dangers of talent" (at the celebration of the Evangelische Studienwerk Villigst in Villigst Theodicy strategies in Leibniz, Hegel, Jonas" (in Italian at the conference on monotheism in Jerusalem; repeated in Hannover Rationalism, determinism and freedom" (at the Forschungsinstitut für Philosophie Hannover repeated at the University of Mainz in English at the University of Notre Dame Universal ethics and natural law" (at the second conference of the Universal Ethics Project of the UNESCO in Naples; repeated at the Bucerius Law School in Hamburg iThe state and its history" [at the IISFN in Italian Conditions of multicultural societies and states" (at the University of Bielefeld repeated at the Königsteiner Forum Philosophical foundations of a future humanism" (in Basel; repeated in English at the University of Notre Dame and at the University of Oslo at the Tübinger Stift iat the University of Erfurt and at the University of Essen) Politics and morality facing global challenges" (at the Hochschule für Philosophie in München; Moral und Politik in the European Parliament in Brussels; repeated at the University of Essen, at the Musikhochschule Hannover at the Korean Hegel Society in Seoul, at the University of Greifswald as well as, in English, at the American Philosophical Association in Boston at the University of Urbino at the University of Bamberg Who has right?" (at the Hochschule für Wirtschaft und Politik in Hamburg Just wars" (at the University of Hamburg; repeated in English at Loyola University in Chicago Ethics and history" (at the University of Nijmegen Hegel and Spinoza" (at the University of Tübingen Biological presuppositions of moral behavior of humans" (at the Forschungsinstitut für Philosophie Hannover On the concept of cratology" (at the Kulturwissenschaftliche Institut Essen Rationalism, intersubjectivity and loneliness: Heraclitus, Lullus, and Nietzsche" (at the Ohio State University in Philosophy in an age of overinformation" (at the Philosophy conference of the UNESCO in March 1995 in Paris, repeated at the Ohio State University at the Goethe Institute Ankara at the University of Leipzig What are presuppositions of a rational ethics?" (at the University of Essen in November 1994) 96. "Vico’s sources" (at the Naples conference in Bielefeld) Morality and politics" (at the IISFN in Italian Llull’s rationalism" (in Spanish at the Lull conference in Trujillo; repeated at the University of São Paulo On the indispensability of republican virtues" (at the European Colloquium in Regensburg "Ought developing countries to develop? And if yes, how?" (at the University of Marburg and the University of Jena) The intellectual background of Reiner Schürmann's Heidegger interpretation" (at the Reiner Schürmann Memorial Symposium in New York Moral ends and means of global demographic policy" (at the symposium "Weltbevölkerung und Welternährung" of the Deutsche Welthungerhilfe in Bonn; repeated in English at the World Conference for Sociology in Bielefeld and at the University of Münster Sociobiology and ethics" (at the University of Essen; repeated at the University of Mainz at the University of Witten- Herdecke at the ETH Zürich and at the University of Innsbruck at the University of Ulm, in the Forschungszentrum Jülich in October 1996, in English at the Ohio State University at the University of Oslo and at the State University of Florida in Jacksonville in February in Italian at the University of Trento How much genetic engineering, protection of animals and of the environment do we need?" (discussion at the Tagung der Gesellschaft Deutscher Chemiker in Bonn Philosophy and its media" (in English at the World Congress of Philosophy in Moscow; repeated at the Tübinger Symposium "Platonisches Philosophieren" in Hannover and in English at the University of Sankt Gallen Power and morality" (at the University of Zürich; repeated in English at the University of Oslo and at the University of Bergen; at the University of Hamburg at the University of Ulm Ethics and ontology in Hans Jonas" (at the University of Konstanz repeated at the Hofgeismarer conference on Hans Jonas in June 1993, in Italian at the Lateran University in Rom in January 1996, before the Wissenschaftlicher Verein Mönchengladbach Ethics and system theory" (discussion with Niklas Luhmann at the ETH Zürich Socrates, Plato and "The essential differences between ancient and modern philosophy" (in English and Norwegian at the University of Oslo; the last lecture was repeated at the University of München, one of the lectures on Plato in French at the University of Tours) Ethical principles of peace politics lecture during the award of the price The Glass of Reason toWeizsäcker in Kassel repeated at the Salzburger Humanismusgespräche at the University Witten-Herdecke in June 1993, in English at the University of Trondheim Individual and collective identity crises" (at the conference "Trauma and Tragedy" in Amsterdam; repeated at the Philosophisch-Theologische Hochschule Walberberg, at Carleton and at the Ohio, at the World Conference "Medicine and Philosophy" in Paris at the University of Ulm, at the University of Notre Dame in French at the Ecole Normale in Paris, Ultimate foundation and categories" (at the conference "Letztbegründung als System?" in Prague, The idea of the university in face of the challenges of the 21st century" (lecture at the conference of the presidents of German universities in Rostock; repeated at Kiel at Kaiserslautern, at Nimwegen, at Trondheim) Can Abraham be saved? And: Can Søren Kierkegaard be saved?" (in Norwegian at the University Oslo; repeated in German before the Leibniz-Society in Hannover at the University of Köln in English at Notre Dame, Descartes and Spinoza" (in English and Norwegian at Trondheim Being and subjectivity. On the metaphysics of the ecological crisis" (at the Kulturwissenschaftliches Institut Essen; repeated at the University of Vienna, at the ETH Zürich in English at the Internordic Conference in Odense in French at Laval in Québec, On the dialectic of strategical and communicative rationality" (at the Dubrovnik Workshop "Diskurs und Rationalität" The Third World as a philosophical problem" (at the Ohio; repeated at the conference Transcendental Pragmatics and North-South Ethical Problems in Mexico at Tromsrin and in Spanish at the Javeriana in Bogotá and at the University of Fortaleza in April Ethical aspects of capitalism” (at the conference "Wirtschaftsethik" in Ulm; repeated at the Technische Hochschule Aachen, at the Technische Hogeschool Twente in Enschede in June 1992 and in Spanish at the Javeriana in Bogotá and at the University of Fortaleza lectures on "Vico’s philosophy of culture" (at the Moscow State University MGU Five lectures on "The philosophy of the ecological crisis" as well as five lectures on "The Essence of Modern Metaphysics (Descartes, Spinoza, Kant, Fichte, Hegel)" (at the Institute of Philosophy of the Academy of Sciences in Moscow during a visiting professorship from April till June 1990; two lectures each were repeated at the University of Rostov at Don as well as at the University of Minsk and at the University of Novosibirsk in June 1990; one of the ecological lectures was repeated at the New School for Social Research in New York at the IISFN at Tromsö and Trondheim at the Center for the Study of Developing Societies in Delhi at the Technische Hogeschool Twente in Enschede at the Wuppertalinstitut at the National Seoul University, the Yonsei and the Myongji Universität in Seoul, the Hannam University in Taejong and the Keimyung University in Taegu at Essen; the lecture on Descartes was repeated at the University Essen, the lecture on Spinoza at the Technische Hochschule Aachen; Intersubjectivity and freedom of the will in Fichte’s System of Ethics"" (at the conference "Fichtes Rechtsphilosophie: Die ersten drei Lehrsätze der Grundlage des Naturrechts in Frankfurt Heidegger’s philosophy of technology at the conference on Heidegger in Moscow Why has technology become a philosophical problem?" (at the University of Ulm; repeated at the Technische Hochschule Aachen and at the ETH Zürich Three lectures "Hegel’s System", "Morality and politics: Machiavelli’s problem", "Transcendental pragmatics" at the Goethe Institute in Porto Alegre (in Spanish; the first lecture was repeated at the University of Campinas, the third at the Goethe Institute in Sâo Paulo) From Kant to Hegel" as well as a three week seminar (4 hours a week) "Antinomies and dialectic" (together with Cirne-Lima and Kesselring) (at the Universidade Federal de Rio Grande do Sul in Porto Alegre/Brasilien during a visiting professorship in Italian)  "Vico’s idea of the science of culture" (at the University of Vienna in April 1989; repeated in Italian at the IISFN and in French at the University of Tours; at the presentation of the German and Spanish translations of Vicos "Scienza nuova" in the European Parliament in Strasbourg Nature and natural sciences in Vico’s new science of the spirit" (at the II. Colloquium "Natur in den Geisteswissenschaften in Blaubeuren) The greatness and limits of Kant's practical philosophy" (at the conference on "The Critique of Practical Reason" at the New School for Social Research in New York; repeated in German at the Technische Hochschule Aachen and at the Universität Ulm, in English at the School of Architecture in London at the University of Louisville and at Tromsö as well as before the Hegel Society of Korea in Seoul, in Spanish at the Javeriana in Bogotá, the Centro de Extensno Universitaria in São Paulo and the University Fortaleza; The philosophy of mathematics of Nicolaus Cusanus" (at the conference of the American Cusanus Society in Gettysburg) On the impossibility of a naturalistic foundation of ethics: Idealism and Materialism" (at the conference "Die ethische und politische Verantwortung des Wissenschaftlers" in Köln Morality and politics: Machiavelli’s problem" (at the University of Saarbrücken; repeated in English at the New School for Social Research in April 1988, at Pennsylvania State University, at the New York State University in Purchase in November 1988; in Italian at the IISFN; in German at the University of Regensburg in November 1989; in English at the University Trondheim lectures on "La logica di Hegel" (at the IISFN Law and history in G.Vico" (at Mannheim The figurative arts in the esthetics of German idealism" (at the Hochschule für bildende Künste in Braunschweig, Hegel's idea of right" (at the New School for Social Research; On the dialectic of enlightenment in Vico’s philosophy of history" (at the University of Frankfurt in November 1986; repeated in Italian at the Circolo George Sadoul in Ischia; An attempt to locate the historical Socrates" (at Williams College, lectures on "The development of German idealism" (at the IISFN in Italian, Foundational questions of objective idealism" (at the conference "Philosophie und Begründung" in Bad Homburg, Bergen; Moral reflection and decay of institutions. On the dialectic of enlightenment and counter enlightenment" (at the conference of the International Hegel-Gesellschaftm in Zürich; repeated at Princeton; What may and what must the state punish? Reflections based on Fichte’s and Hegel’s theories of punishment" (at the conference "Moralität und Sittlichkeit in Hamburg) lectures on "Hegel’s lectures on the philosophy of religion" (at the IISFN in Italian); Schmitts criticism of the self-cancelation of a valuefree constitution in "Legalität und Legitimität"" (at the conference "Il pensiero politico di Schmitt" in Naples in Italian) Tasks of philosophy between relativism and dogmatism" (at the conference "Per un pluralismo non relativistico in filosofia" in in NAPOLI) An immoral ethical life. Hegel’s interpretation of Indian culture" (at the conference "Moralität und Sittlichkeit" in Frankfurt) lectures on "The development of Greek philosophy from Parmenides till Platon", two lectures on "Principle of contradiction and dialectic" and one lecture on "The so-called Münchhausentrilemma" (at the Technische Hogeschool Twente in Enschede/ Netherlands Anthropology in Fichte" (at the II European-Latin American symposium for philosophical anthropology in Tübingen); The position of Hegel’s philosophy of objective spirit in the system and its aporia"; "Abstract Right"; "The State" (at the conference "Anspruch und Leistung von Hegels "Rechtsphilosophie" in Naples Space, time, movement"; "Plant and animal" (at the conference "Hegel und die Naturwissenschaften" in October 1983 in Tübingen) L’estetica della tragedia greca, IISFN; Theories of the history of philosophy" (at the IISFN in Italian) At the University of Notre Dame: Nietzsche Political and Constitutional Theory: Ancient and Modern (Aristotle, Locke, The Federalist Papers) Schopenhauer, The World as Will and Representation The Philosophical Importance of Darwin Mann Philosophical Dialogues (Plato, Abelard, Ficino, Hume, Fichte, Kierkegaard, Feyerabend Theory of Comedy Philosophy of Power Kant’s Political Philosophy; Core Course on Ecology and Ethics Heidegger, Jonas, Ibsen, Callenbach) (Brown, Malthus, Bacon, Descartes, Philosophical Dialogues (Plato, Cicero, Anselm of Canterbury, Bodin, Diderot, Schelling, Murdoch) Hume’s Practical Philosophy Dramas on Political Conflicts (Aeschylus, Sophocles, Euripides, Goethe, Schiller, Büchner, Grillparzer, Hebbel, Dürrenmatt) Plato before the “Republic” Goethe’s Lives Aristotle’s “Nicomachean Ethics”, “Politics”, “Rhetorics; Philosophy of mind in the twentieth century (James, Freud, Husserl, Ryle, McGinn, Kim, Chalmers, Searle, Dennett) Ethics and Politics in Italian Renaissance The German Quest for God from Goethe to Nietzsche and Kafka Philosophical Autobiographies (Plato, Isocrates, Augustine, Abelard, Petrarca, Vico, Rousseau, Hume, Mill, Newman, Nietzsche, Feyerabend) Faust (Marlowe, Goethe, Grabbe, Mann) Hegel’s Political Philosophy. The Birth of the Humanities from the Spirit of German Idealism (Schlegel, August Wilhelm Schlegel, Schleiermacher, Schelling, Hegel) Vico (Autobiography, On the Method of Studies of Our Time, New Science); Literary Criticism from Aristotle to Jakobson (Aristotle, Horace, Longinus, Dante, Boileau, Pope, Schiller, Hegel, Nietzsche, Adorno, Jakobson) Kant’s Three Critiques Faith, Hope, and Love: Thomas Aquinas and Kierkegaard on Christian Ethics Plato, Republic and Statesman German Philosophy in the 20th century (Husserl, Reichenbach, Gehlen, Habermas) Aquinas on the Cardinal Virtues Humanities in the 20th century (Dilthey, Freud, Ingarden, Panofsky, Strauss, von Wright, Foucault, Dworkin, Sontag); The late Plato (“Cratylus,” Theaetetus, Sophist, Philebus) The essay (Montaigne, Bacon, Hume, Kant, Schiller, Nietzsche, Eliot, Hans Jonas) The German Quest for God (Hartmann von Aue, Meister Eckhart, Luther, Grimmelshausen, Lessing, Hegel, Mann, Steinherr), STORIA DELL’ERMENEUTICA (Philo of Alexandria, Origen, Augustine, Maimonides, Spinoza, Schleiermacher, Droysen, Ricœur, H. P. GRICE, Auerbach); Neo-Platonism: Plotinus and Proclus; Plato, Laws 38. Making Sense of a Life: Biography and Autobiography (Plutarch, Tacitus, Hildegard of Bingen, Vasari, Boswell, Rousseau, Bismarck, Tolstoy, Henry Adams) The late Husserl; Greek Drama (Aeschylus, Sophocles, Euripides, Aristophanes); Ancient Drama (Aeschylus, Sophocles, Euripides, Aristophanes, Menander, Plautus, Terence, Seneca) At Heidelberg; Hermeneutics Hegel, Phenomenology of Spirit Plato, Parmenides (together with Jens Halfwassen) At the University of Trento in Morals and Politics At the Northern Institute of Technology in Hamburg  Business Ethics in a Globalized World At the Hamburg School of Logistics, Ethics of Power At Kampala International University: 1. Ethics of Development At the Research Institute for Philosophy in Hannover: 1Classics of the philosophy of biology (Aristotle, Leibniz, Kant, Darwin, Bergson, Portmann, Mayr) Driesch, At Ohio: Hegel's Philosophyof Right At the Universität Essen; Morals and Politics Descartes, Meditations Jonas' philosophy of life and ethics; Aristotle, Physics Rawls, A theory of justice; Hermeneutics Plato, Apologyof Socrates Wittgenstein, Philosophical Investigations; Kierkegaard, Either – Or 10. Ancient Philosophy; The fragments of Parmenides; Augustine, The City of God; Plato, The Republic Sextus Empiricus 15. Epistemology; Locke, An essay concerning human understanding; Leibniz, Discourse on Metaphysics Rationalism and negative anthropology: Descartes's Les passions de l'âme, Pascal's Pensées, La Rochefoucauld's "Maximes" (together with Galle) Gadamer, Truth and Method Montesquieu, The Spirit of the Laws Concept and function of the beautiful in Schiller (together with Galle) Hegel, Philosophy of Right . Philosophy of history; Burckhardt, Considerations on World History; Heidegger, Being and Time Early modern utopias, e Münch. Morals and Politics New texts on determinism (Austin, Chisholm, van Inwagen, Planck, Strawson)  Evolution, Knowledge, Ethics (together with Wuketits and Klauer) Popper/Eccles, The Self and its Brain Interreligious Dialogues in the Middle Ages (Abelard, Llull) Philosophy of Religion of the Renaissance At the ETH Zürich: Ethics and Politics facing the ecological crisis University Ulm, Transcendental Pragmatics and contemporary philosophy 2. Aristotle, Nicomachean Ethics Philosophy of Technology: Heidegger, Gehlen, Habermas, Jonas At the New School for Social Research: Plato's Unwritten Doctrine; From Kant to Hegel; VICO, New Science Moral Philosophy since Kant 5. Machiavelli, Discourses; Prince; Nicolaus Cusanus. Honors and Grants As Tutor: Horkheimer Adorno, Dialectics of Enlightenment Plato, Late dialogues Theories of the history of philosophy; Hegel, Encyclopedia of the philosophical sciences; Hegel, Encyclopedia of philosophical sciences; Fichte, Foundations of natural law; Schelling, Philosophy of art 8. Structural problems of objective idealism After Accreditation as University Lecturer: Schopenhauer’s work on freedom as an introduction to the debate on determinism VICO, On the method of studies of our time Transcendental Pragmatics LUCREZIO, On the nature of things Aristotle,Politics 6. Spinoza,Ethics; Hobbes, Leviathan; Scheler, Essence and forms of SIMPATIA; Locke, TwoTreatisesof Government; Leibniz, Theodicy; Tocqueville, On the democracy in America !Member of “Ethics in Action,” founded, among others, by the Pontifical Academies of Sciences and of Social Sciences as well as by the UN Sustainable Development Solutions Network Kant's Moral Thought Professorship at Heidelberg, Meckatzer Philosophy Award Appointed by Pope Francis as Ordinary Academician to the Pontifical Academy of Social Sciences Taught Master Course at the University of Munich and Research Workshop at the University Duisburg-Essen, Acquired together with Associate Director Don Stelluto Templeton Foundation for fellowships at the Notre Dame Institute for Advanced Study Offer to become Director of the Centro di Scienze Religiose of the Bruno Kessler Foundation in Trent/Italy Offer to become member of the Strategic Committee of the Wissenschaftsrat for the second part of the German “Exzellenzinitiative”, (declined) !Best Teacher Award of the Northern Institute of Technology, Research Achievement Award of  from the University of Notre Dame, Rosmini SERBATTI Chair at the University of Trent/Italy Taught Master Course at the Forschungsinstitut für Philosophie Hannover, Member at the Historical School of the Institute for Advanced Study, Princeton, Key Professor at the Northern Institute of Technology in Hamburg, Fellowship at the Erasmus Institute of the University of Notre Dame, Offer of a chair position in Political Science from the University of Regensburg, Offer of a Fellowship at the Kultur Wissenschaftliches Institut Essen, Max Kade Distinguished Visiting Professor, Department of Philosophy aService !Humboldt Professor at the University of Ulm, Visiting Professor at South Korean universities, financed by DAAD !Fellow at the Kulturwissenschaftliches Institut Essen, Fritz Winter Award for outstanding academic achievements Visiting Professor at the Department of Ecology, Eidgenössische Technische Hochschule Zürich, Affiliation with the Sociology Department of the University of Delhi, Affiliation with the Philosophy Department of the University of Trondheim, Affiliation with the German Department of Ohio State University Visiting Professor at the Academy of Sciences and at the Lomonossov University in Moscow (financed by DAAD) !Visiting Professor in Ulm, Visiting Professor at the University of Porto Alegre, Brazil  (financed by DAAD) !Heisenberg Fellowship, Fellow at the ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI Visiting Lecturer at the Technische Hogeschool Twente in Enschede, Research fellowship of the Deutsche Forschung Gemeinschaft, Fellowship of the Studienstiftung des deutschen Volks, Fellowship of the Bavarian Begabtenförderung, Member of the Commissione giudicatrice della valutazione comparativa of the University Trento Director of the new Notre Dame Institute for Advanced Study Member of the two Strategic Academic Planning Committees of the University of Notre Dame Member of the UNESCO/COMEST group on the precautionary Department of German, Ohio State University Member of the Norwegian commission to promote candidates for full professorship in philosophy  Organized with Christian Illies a conference on “The Metaphysical implications of Darwinism” at the University of Notre Dame Editor of the series “Faszination Philosophie” with the publisher C.C. Buchner Organized a conference on hermeneutics at the University of Notre Dame Organizsd lecture series on sustainability in Hannover in connection with EXPO Organized conference on metaphysics in Hildesheim Member of the Board of Trustees of the European College of Liberal Arts in Berlin Service in many committees at the University of Notre Dame (both departmental, college and university level, among which in the Strategic Academic Planning Committee) Organized lecture series on Leibniz in Hannover Member of the Kuratorium of the Jakob-Kaiser-Stiftung  Responsible Director of the Forschungsinstitut für Philosophie Hannover Member of the Kuratorium of the Stiftung fur die Rechte zukünftiger Generationen Member of the Stiftungsrat of the Petra Kelly-Stiftung Member of the group “Coherence” of the Common Conference Church and Development Member of the Kuratorium of the Akademie Gesellschaft und Wissenschaft Member of the group “Economy and Ecology” of the state minister of ecology of Baden-Württemberg Member of the Fachbereichsrat and the Konvent at the University of Essen; Chair of the Magisterprüfungsasschuss des Fachbereichs Member of the Wissenschaftlicher Beirat and corresponding member of the Humboldt-Studienzentrum of the University of Ulm Editor of the monograph series “Ethik im technischen Zeitalter” with C.H. Beck publishing house, Munich Advisor for several dissertations and master’s theses at the New School for Social Research, the University of Tübingen, the University of Essen Member of the DAAD-Kommission for Southern Europe Languages Employment History Member of the Commission on the Ethical Evaluation of the abortion pill (RU 486), Hoechst Offered seminars on the Ethics of Business to Top Executives and Managers of Beiersdorff, Hoechst, Bosch and other larger German firms Elaborated the general plan for the Multimedia Encyclopedia of Philosophy for the Italian State Television (RAI); directed interviews with leading philosophers such as Apel, Feyerabend, Føllesdal, Rorty, Thieme, Goodman, Hintikka, Jonas, gave interviews on the history of philosophy and on systematic issues Participation in the administrative work of the Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, including the review of manuscripts and the planning of conferences Wrote four papers for the Office of the Chancellor, Federal Republic of Germany Organized a Kant conference at the New School for Social Research Active knowledge of German, Italian, English, Spanish, Russian, Norwegian, and French; passive knowledge of Latin, Greek, Sanskrit, Pali, Avestan, Portuguese, Catalan, Modern Greek, Swedish, and Danish Director of the Notre Dame Institute for Advanced Study Paul Kimball Professor of Arts and Letters at the University of Notre Dame (in the Departments of German, Philosophy, and Political Science); Fellow of the Nanovic Institute for European Studies and of the Kroc Institute for International Peace Studies Director of the Research Institute of Philosophy in Hannover Professor, University of Essen Heisenberg Fellow, Deutsche Forschungsgemeinschaft Visiting Professor, University of Ulm Associate Professor with tenure, New School for Social Research Visiting Assistant Professor, New School for Social Research. Vittorio Gronda-Hösle. Gronda-Hösle. Keywords: “L’inter-soggetivo di Vico” “filosofia prima” “filosofia seconda”. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Gronda-Hösle: l’implicatura di Vico” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Gruppi: la ragione conversazionale e la via italiana al socialismo – filosofia piemontese – filosofia torinese – la scuola di Torino -- filosofia italiana – Luigi Speranza, pel gruppo di gioco di Grice, The Swimming-Pool Library, Villa Speranza (Torino). Filosofo italiano. Torino, Piemonte. Grice: “Gruppi is an Italian philosopher; at Oxford, someone who writes only on politics is not considered usually one!” -- Il concetto di egemonia in Gramsci, Gramsci è senza alcun dubbio quello che, tra i teorici del marxismo, ha maggiormente insistito sul concetto di egemonia; e lo ha fatto in modo particolare richiamandosi a Lenin. Anzi, direi che, se vogliamo vedere il punto di contatto più costante, più scavato, di Gramsci con Lenin, questo mi pare essere il concetto di egemonia. L'egemonia è il punto di approccio di Gramsci con Lenin.  Citazioni La scienza si ha quando si supera il dato immediato, l'apparenza; si ha con un salto dialettico. In tutte le analisi che Gramsci conduce, io trovo la presenza di un filo rosso che le guida, presente in tutti i Quaderni. G. Il concetto di egemonia in Gramsci, Riuniti, Roma.  Gramsci è senza dubbio quello che allaccia, se così si può dire, congiunge il movimento operaio italiano agli insegnamenti di Lenin, è giustamente il primo bolscevico italiano, come disse Togliatti, il primo leniniano del nostro paese. Attraverso un processo che fu complicato e che parte dalla sua comprensione non completa, ma sostanzialmente giusta del valore della rivoluzione d'Ottobre, arriva ad affermare che la rivoluzione d'Ottobre è una rivoluzione contro Il capitale di Marx, cioè contro un'interpretazione meccanica, schematica del Capitale, secondo cui bisognava aspettare lo sviluppo delle forze produttive del capitalismo, ecc. ecc. Già coglie l'importanza dell'elemento soggettivo, della funzione del partito come guida dei processi rivoluzionari.  Gramsci sempre più si avvicina ad una comprensione del pensiero di Lenin con un processo che anche nei Quaderni del carcere è un approfondimento del pensiero di Lenin. Gramsci si aggancia direttamente al concetto di dittatura del proletariato come si trova in Lenin, individuando nella dittatura del proletariato, non solo un profondo mutamento della struttura economica e politica del paese, ma una profonda rivoluzione culturale, una profonda trasformazione del modo di pensare degli uomini non solo in Russia, ma in tutto il mondo. Il pensiero degli uomini non può più essere la stessa cosa dopo l'instaurazione della dittatura del proletariato in Russia.  La dittatura non è soltanto un fatto politico, ma di cultura e di pensiero, secondo quello stretto nesso che Gramsci stabilisce tra politica e filosofia affermando che la filosofia vera di ciascuno sta nel suo modo di agire, sta nella sua politica più che nelle dichiarazioni teoriche. Da questo egli ricava che il principio teorico-pratico dell' egemonia (e qui egemonia significa dittatura del proletariato) ha anch'esso una portata gnoseologica, cioè di conoscenza, e pertanto in questo campo è da ricercare l'apporto teorico massimo di Lenin alla filosofia della prassi, cioè al marxismo.  Lenin avrebbe fatto progredire la filosofia come filosofia in quanto fece progredire la dottrina e la pratica politica. C'è stretto nesso, quindi, tra i due elementi.  In un altro punto dei Quaderni dice: «Tutto è politico, anche la filosofia o le filosofie. La sola filosofia è la storia in atto, cioè è la vita stessa. In questo senso si può interpretare la tesi del proletariato tedesco erede della filosofia classica tedesca, come aveva detto Engels, e si può affermare che la teorizzazione e la realizzazione dell'egemonia fatta da Lenin, è stato anche un grande avvenimento metafisico, cioè nel senso di pensiero generale, non nel senso negativo di filosofia astratta. Il processo attraverso cui Gramsci nei Quaderni arriva a queste conclusioni è complesso. Gramsci al tempo dell'Ordine nuovo parte da una riflessione sullo Stato che non è una riflessione sullo Stato in generale, ma sullo STATO BORGHESE ITALIANO, una individuazione della sua specificità. In un articolo dell'Ordine nuovo scrive, Lo Stato italiano che - secondo un parlamentare - starebbe alla repubblica dei Soviet come la città all'orda barbarica, non ha mai neppure tentato di mascherare la natura spietata della classe proprietaria.  Si può dire che lo statuto albertino sia servito ad un solo fine preciso: a legare fortemente le sorti della corona alle sorti della proprietà privata. I soli freni che funzionano nella macchina statale per limitare gli arbitri del governo dei ministri del re sono quelli che interessano la proprietà privata del capitale. Soltanto qui si pongono limiti all'esercizio del potere per garantire la proprietà, la libera iniziativa.  Lo statuto albertino non ha creato nessun istituto che presidi almeno formalmente le grandi libertà dei cittadini: la libertà individuale, la libertà di parola e di stampa, la libertà di associazione e di riunione, mentre negli altri Stati democratico-borghesi almeno una garanzia, almeno formale, esiste, in Italia non c'è neanche la garanzia formale. Negli Stati capitalistici che si chiamano liberal-democratici l'istituto massimo di presidio delle libertà popolari è il potere giudiziario. Nello STATO ITALIANO la giustizia non è un potere, è uno strumento del potere esecutivo, è uno strumento della corona e della classe proprietaria, cioè è agli ordini del ministro della giustizia. Si pensi che ancor oggi la nomina del pubblico ministero avviene ad opera del ministro della giustizia. La direzione generale delle carceri, le direzioni particolari, gli agenti della pubblica sicurezza, tutto l'apparato repressivo dello Stato dipendono dal ministero degli Interni, si capisce perché in Italia il presidente del consiglio si riservi sempre il ministero degl’interni, come era tipico nello Stato prefascista, in modo che tutto l'apparato di forza armata del paese sia completamente nelle sue mani.  Il presidente del consiglio è l'uomo di fiducia della classe proprietaria - alla sua scelta collaborano le grandi banche, i grandi industriali, i grandi proprietari terrieri e lo Stato maggiore. Egli si prepara a conquistare la maggioranza parlamentare con la frode e con la corruzione; il suo potere è illimitato non solo di fatto - come è indubbiamente in tutti i paesi capitalistici - ma anche di diritto, il presidente del consiglio è l'unico potere dello STATO ITALIANO.  La classe dominante italiana non ha avuto neppure l'ipocrisia di mascherare la sua dittatura, il popolo lavoratore è stato da essa considerato un popolo di razza inferiore che si può governare senza complimenti, come una colonia africana. Il Paese è sottoposto ad un permanente regime di stato d'assedio: in ogni ora del giorno e della notte un ordine del ministro dell'interno ai prefetti può fare entrare in movimento l'amministrazione poliziesca, gli agenti vengono sguinzagliati nelle case, nei locali di riunione, senza mandato dei giudici, che sono passivi. In pura via amministrativa la libertà individuale e di domicilio è violata, i cittadini sono ammanettati, confusi coi delinquenti comuni in carceri luride e nauseabonde, la loro integrità fisiologica è in difesa contro la brutalità ed i contatti, i loro affari sono interrotti o rovinati. Per il semplice ordine di un commissario di polizia un locale di riunione viene invaso e perquisito, una riunione viene sciolta, per il semplice ordine del prefetto un censore cancella uno scritto il cui contenuto non rientra affatto nelle proibizioni contemplate dai decreti generali [c'era la censura sulla stampa] per il semplice ordine di un prefetto i dirigenti di un sindacato vengono arrestati, cioè si tenta di sciogliere un'associazione, ecc..  È un'analisi spietata dei limiti liberali e democratici dello Stato liberale italiano, della sovrapposizione del potere esecutivo sul potere legislativo, sul potere giudiziario, è una descrizione di questo ordinamento che discende dall'esecutivo ai prefetti, ai questori e sospende in qualsiasi momento ogni libertà.  Ora a questa visione, a questa definizione, a questa analisi dello Stato italiano, Gramsci ne contrappone un'altra che nasce dal movimento reale. Anche per lui, come per Lenin, la conquista dello Stato non è puramente un momento negativo, di distruzione, ma è il processo di crescita di un nuovo tipo di Stato, che si organizza sin da prima della conquista dello Stato. E la rivoluzione, come per Lenin, viene concepita come un processo, non come un atto subitaneo che si compie in un determinato momento.  La domanda infatti, che egli si pone, la domanda da cui parte con tutto il lavoro del giornale, dell'Ordine nuovo, è precisamente questa: se ci sia in Italia, a Torino, un embrione di Soviet, un inizio di Soviet, e la risposta è: sì, sono le commissioni interne. E aggiunge: bisogna trasformare le commissioni interne in qualche cosa di piu, bisogna far nascere dalle commissioni interne, cioè dall'esistenza dei Consigli di fabbrica eletti da tutti i lavoratori indipendentemente o meno dalla loro iscrizione al sindacato. Con rappresentanti quindi per reparti, per officina, per mestieri, e cosi via, in modo che il Consiglio di fabbrica sia il momento non solo della difesa dei diritti sindacali o delle conquiste sindacali, ma un organismo attraverso cui gli operai si impadroniscono del processo della produzione, della organizzazione del lavoro, intervengono sul processo della produzione, stabiliscono un potere nella fabbrica, un potere democratico della fabbrica e un potere che poi dalla fabbrica si irradi alle campagne e salga a diventare potere nella società e nello Stato.  indice  I consigli di fabbrica  Gramsci dice che questo trasforma l'operaio da semplice salariato - schiavo del capitale, non cosciente della funzione storica della propria classe - in produttore (egli prende da Sorel questo termine), ma esso è presente anche in Marx quando parla della Comune come l'autogoverno dei produttori e non più degli operai salariati, cioè dell'operaio che ha superato ogni limite corporativo, che non ragiona più come mentalità di categoria, di classe sociale chiusa in sé, intesa solo alla difesa dei propri interessi immediati di classe, ma che si sente come produttore, protagonista e interprete degli interessi generali della società e quindi come componente essenziale, forza dirigente del nuovo Stato che si vuole costruire.  Egli scrive nell'Ordine nuovo: l'officina con le sue commissioni interne, i circoli socialisti e le comunità contadine sono i centri di vita proletaria nei quali occorre direttamente lavorare, le commissioni interne sono organi di democrazia operaia che occorre liberare dalle limitazioni imposte dagli imprenditori, e ai quali occorre infondere vita nuova ed energia. Oggi le commissioni interne limitano il potere del capitalista nella fabbrica e svolgono funzioni di arbitraggio e di disciplina, sviluppate ed arricchite dovranno essere domani come organi del potere proletario che sostituisce il capitalista in tutte le sue funzioni utili di direzione e di amministrazione. Cioè bisogna imparare prima a dirigere le fabbriche se vogliamo abolire il capitalismo.  Fin d'ora gli operai dovrebbero procedere già all'elezione di vaste assemblee di delegati scelti tra i migliori e più consapevoli compagni sulla parola d'ordine: tutto il potere all'officina, ai comitati d'officina, coordinata all'altra: «tutto il potere dello Stato ai consigli operai e contadini.  Vi è, quindi, un tentativo di risposta alla domanda: come facciamo in Italia a fare come in Russia, dove ci sono i Soviet? E i Soviet li inventa Gramsci: li va a cercare nel movimento reale, li va a cercare in quello che già esiste, cioè le commissioni operaie da sviluppare in organismi con molto più potere e molta più capacità rappresentativa.  A questa concezione di elevamento della funzione dirigente della classe operaia prima della conquista del potere, come condizione della conquista del potere, qui Gramsci ragiona già alla leniniana, a questa sua concezione si contrappone un'obiezione di BORDIGA e del suo giornale, Il Soviet, sul quale egli dice: è illusorio, utopico pensare che la classe operaia possa avere una funzione dirigente nella fabbrica prima della conquista del potere, fino ad allora resta subalterna ai capitalisti, solo quando la classe operaia prenderà il potere essa potrà esercitare il potere nella fabbrica. Ma BORDIGA non risponde alla domanda: il potere come lo prendi?  Questo perché Bordiga vede il processo sociale come il processo di crescenti contraddizioni dell'economia capitalistica, finché si arriva alla grande crisi che è il momento fatale della rivoluzione proletaria, a cui il proletariato e il Partito comunista devono prepararsi mantenendosi puri, intatti, non contaminando si in alleanze, in compromessi e in cose del genere. Vi è cioè in BORDIGA una visione meccanicistica, di materialismo volgare, meccanicistico del processo rivoluzionario che ignora la funzione del soggetto, del partito.  Non a caso BORDIGA (si veda) dice che non bisogna partecipare alle elezioni parlamentari. Il parlamento è borghese e quindi non interessa il proletariato. Riprende cioè una tesi di Bakunin e degl’anarchici contro cui già Marx ed Engels polemizzano, come Lenin polemizza inEstremismo malattia infantile del comunismo contro queste posizioni di BORDIGA.  Per Gramsci, invece, ripeto, la rivoluzione è intesa come processo. Non sto ad illustrare tutte le vicende dell'Ordine nuovo, le grandi lotte, lo sciopero, detto lo sciopero delle lancette, che poneva proprio la questione dell'autorità e del potere dei consigli di fabbrica perché il padronato decise di passare dall'ora legale, usata in guerra, all'ora solare senza avvertire i consigli di fabbrica.  Gli operai arrivarono in fabbrica e trovarono le lancette dell'orologio spostate e fu lo sciopero. Era in gioco una questione di principio: il potere democratico del consiglio di fabbrica. L'ingenuità fu il non aver unito alla questione altre rivendicazioni piu sostanziose che potessero legare a questa lotta le masse operaie. Fu solo una lotta di principio che poi fini con una sconfitta grave, dopo di che la classe padronale passò all'attacco e l'occupazione delle fabbriche fu, è vero, il momento più avanzato della lotta, ma un momento di difesa.  Funzionarono, però, i consigli di fabbrica, diressero la produzione, tennero la disciplina, ma nell'occupazione delle fabbriche appare chiaramente un elemento cioè il movimento dei consigli fallisce per essere rimasto troppo torinese, non essersi esteso alle altre regioni italiane, per essere rimasto chiuso all'interno della fabbrica, e anche per una debolezza nel vedere un'alleanza con i contadini e soprattutto una grave debolezza nel vedere l'alleanza con i ceti medi, tipico limite dell'Ordine nuovo.  Dalla sconfitta, quindi, del movimento dei consigli con l'occupazione delle fabbriche si pone l'esigenza del partito, come momento unificante di tutto il movimento a livello nazionale, cosa che Gramsci aveva visto, ma in modo incompleto, e aveva privilegiato un movimento, aveva privilegiato i consigli rispetto alla questione del partito stesso.  indice Necessità della ricognizione nazionale  La riflessione di Gramsci, però, va oltre e in un articolo: Che fare? scritto per una rivista di studenti comunisti, si pone l'interrogativo: perché siamo stati sconfitti? Siamo stati sconfitti perché il movimento operaio non conosce il proprio Paese, non conosce l'Italia, non è uscito fino ad oggi un libro sulle stratificazioni sociali, sulle classi in Italia, sulla storia delle classi, non è uscito un libro sulla storia dei partiti italiani, c'è un'infinità di domande a cui non sappiamo rispondere: perché in Sicilia i contadini sono autonomisti e in Sardegna no, mentre in Sardegna sono autonomisti i latifondisti e in Sicilia non altrettanto, perché dove son forti gli anarchici sono forti i repubblicani? e così via. Non sappiamo rispondere perché non conosciamo il nostro Paese. Eppure abbiamo un metodo, il marxismo, che Marx ed Engels hanno impiegato per conoscere la realtà concreta. Ecco l'esigenza di usare il marxismo non come strumento di propaganda, ma come strumento di analisi, di comprensione della realtà.  Certo, spiegare la sconfitta col fatto che non si conoscesse bene l'ITALIA è insufficiente, è unilaterale, è polemico, però è senza dubbio uno degli elementi della verità.  Il gruppo dell'ordine nuovo, alla testa del partito, cercherà di arrivare ad un'analisi dell'Italia, ad una conoscenza del processo storico italiano. Le tesi del Congresso di Lione sono un'analisi del processo attraverso cui si è formato lo Stato unitario italiano per individuare da questa analisi concreta, storica, le forze motrici della rivoluzione nella classe operaia del nord e nei contadini del mezzogiorno e delle isole. Si veda il saggio sulla questione meridionale, contemporaneo alle tesi di Lione. Gramsci riprende un concetto di egemonia che aveva già usato in polemica contro BORDIGA dicendo: BORDIGA non ha capito il concetto leniniano dell'egemonia, dell'alleanza della classe operaia con gli altri ceti e soprattutto con i contadini e si è attenuto ad una posizione astratta per cui la classe operaia deve restare chiusa in se stessa, ha temuto che ogni alleanza fosse una contaminazione piccoloborghese della classe operaia, per questo non ha capito l'essenziale di quello che è il leninismo, alleanza operai contadini, costruzione dell'egemonia. Nella questione meridionale inoltre Gramsci pone non solo la questione meridionale come elemento nazionale decisivo e quindi chiave della egemonia della classe operaia, ma entra in una definizione pili precisa della egemonia. Che la questione meridionale sia elemento decisivo della egemonia è un momento molto importante, perché non aver capito questo aveva reso il movimento socialista subalterno alla politica della borghesia e di GIOLITTI GIOBETTI, cioè aveva accettato la politica di Giolitti assai limitata, da un lato, e, dall'altro, riformistica senza riforme in un certo senso, che però fa concessioni alle cooperative del nord, al diritto di associazione, alla funzione dei sindacati, non interveniva come Stato nei conflitti del lavoro, ecc., facendo pagare tutto questo al mezzogiorno. Nel mezzogiorno fa la politica della camorra, degl’ascari, cioè dei deputati che andano in parlamento per votare sempre Sì, reclutati attraverso le clientele, ecc. Il modo in cui si spezza l'egemonia della borghesia è il modo in cui si rompe questo blocco industriale e agrario tra la borghesia capitalistica del nord e i grandi proprietari terrieri, latifondisti del sud, e si salva l'alleanza classe operaia del nord e contadini del sud. A questo proposito Gramsci dice: il proletariato può diventare classe dirigente e dominante, nella misura in cui riesce a creare un sistema di alleanze di classe che gli permetta di mobilitare contro il capitalismo e lo Stato borghese la maggioranza della popolazione lavoratrice, il che significa in Italia (nei reali rapporti di classe esistenti in Italia): nella misura in cui riesce a ottenere il consenso delle larghe masse contadine. La questione delle alleanze, quindi, è vista come questione decisiva per conquistare il dominio e la direzione, e la questione contadina viene vista come essenziale. Ma non la questione contadina in generale (tra l'altro non esiste). La questione contadina in ITALIA è storicamente determinata, non è la questione contadina ed agraria in generale, in Italia la questione contadina ha, dice Gramsci, per la tradizione italiana, per il determinato sviluppo della storia italiana, assunto due forme tipiche e peculiari: la questione meridionale e la questione vaticana, cioè il rapporto con i contadini del Sud e con i contadini legati alla chiesa cattolica, di ispirazione cattolica.  Ora che cosa si può dire in proposito? Si può dire che c'è un altro passo in cui egli si richiama alla dittatura del proletariato, che l'egemonia viene vista come una direzione che si conquista nella società civile e la dittatura del proletariato è concepita come la forma statale, politica dell'egemonia, anzi essenzialmente come la forma. statale. Inserisce qui una distinzione tra società civile e Stato. Nella società civile l'egemonia, nello Stato la dittatura del proletariato, che però in Gramsci non è così schematica. I due momenti sono fusi e Gramsci, nei Quaderni, avverte che la distinzione tra Stato e società civile, società politica e società civile è una distinzione puramente di metodo, metodologica, non organica, perché in realtà questi due elementi sono fusi. Società civile e Stato non SI separano nella realtà.  Come è noto la parola egemonia deriva da un verbo greco che significa dirigere, guidare, condurre. Gramsci usa il termine egemonia non nel significato tradizionale che sottolinea soprattutto il DOMINIO, ma nel senso originario, etimologico, greco: direzione, guida. Trae questo termine da Lenin, perché Lenin l'aveva impiegato proprio per indicare la funzione dirigente della classe operaia nella rivoluzione democratico-borghese, Lenin non lo usa più quando usa ormai il concetto di dittatura del proletariato. Ma non c'è dubbio che la capacità dirigente della classe operaia nel processo rivoluzionario congiunge strettamente la rivoluzione democratica alla rivoluzione proletaria, in modo che la dittatura del proletariato si assume gli obiettivi della rivoluzione democratica, quegli obiettivi che la borghesia non sa realizzare, e nella dittatura del proletariato vengono infatti indicati, come obiettivi primi, obiettivi democratici e non obiettivi socialisti: la terra ai contadini, la nazionalizzazione delle banche e cose di questo tipo. indice Egemonia e blocco storico Gramsci riprende nei quaderni il concetto di dittatura del proletariato, ma riferendosi alla dittatura del proletariato teorizzata e realizzata da Lenin. Poiché l'egemonia della classe operaia nella rivoluzione è sconfitta, significa che Gramsci usa il termine di egemonia nel senso di dittatura del proletariato, quella teorizzata e realizzata. Ora Gramsci sa bene che nella dittatura del proletariato c'è il dominio e il consenso, la coercizione e la persuasione, ma perché la chiama egemonia? La chiama egemonia perché vuole sottolineare nella dittatura del proletariato la funzione dirigente, la conquista del consenso, l'azione di tipo culturale e ideale che l'egemonia deve compiere, non c'è altra spiegazione a questo diverso uso dei termini. Sottolinea questo elemento, nella dittatura del proletariato, sia perché era quello rimasto più in ombra, quello che si era capito di meno (si era sempre intesa la dittatura soprattutto come violenza, limitazione delle libertà, e non come l'essenziale capacità dirigente, come Lenin aveva sempre più sottolineato, man mano che veniva avanti la costruzione del regime sovietico negli ultimi anni della sua vita). Gramsci usa questo termine, la egemonia, perché egli conduce una riflessione sulle esperienze e si pone ancora la famosa domanda: perché non abbiamo vinto?  Non abbiamo vinto, dice Gramsci, perché bisogna capire le differenze che esistono tra una società e un potere politico come quello russo, zarista, e un potere politico in una società come esiste in Italia e nei paesi capitalisticamente sviluppati. La domanda - si poteva fare la rivoluzione? c'erano le condizioni oggettive? non c'erano? cosa è mancato? - trova in realtà una risposta in questa analisi di Gramsci.  Gramsci dice: in Oriente, cioè in Russia, lo stato è tutto, la società civile era primordiale e gelatina sa (ecco il punto). Nell'occidente tra stato e società civile c'è un giusto rapporto e nel tremoli o dello stato si scorgeva subito una robusta struttura della società civile, lo stato era solo una trincea avanzata dietro a cui stava una robusta catena di fortezze, di casematte (più o meno diversa da stato a stato) ma questo richiedeva un'accurata ricognizione di carattere nazionale. Ecco la grande differenza: in Russia lo Stato era tutto, ed era indubbiamente casi, in una società molto fluida, gelatinosa, non articolata, non robusta, una enorme burocrazia zarista gestiva ogni momento della vita statale per cui quando lo Stato andava in crisi o in sfacelo a causa ovviamente della disfatta militare e durante la grande guerra, dietro allo Stato non c'era più niente che resisteva.  In Occidente è diverso, dietro al tremolio dello Stato, e LO STATO ITALIANO trema fortemente, c'era però la robusta struttura della società civile, c'era l'apporto del capitalismo, le sue organizzazioni, la sua tenuta culturale e cosi via.  Questo, secondo me, è un tentativo di risposta di Gramsci al perché siamo stati sconfitti, ma è al tempo stesso una riflessione molto più generale sul modo in cui si pone il problema della rivoluzione in Paesi capitalisticamente sviluppati. Di qui egli trae la necessità di una diversa strategia rivoluzionaria, dice in altre pagine. Mentre in Russia la società civile era fluida ed embrionale, gelatinosa, era possibile la guerra manovrata, cioè lo scontro di classe rapidamente risolutivo, in Occidente è necessaria la guerra di posizione, che qui non significa stare fermi. 'è un altro passo in cui con guerra di posizione Gramsci indica una relativa staticità dei processi sociali e politici, qui non significa questo, qui guerra di posizione è la guerra di trincea, per cui vai all'assalto delle trincee, delle fortezze, delle casematte, cioè individui i gangli essenziali della vita sociale e statale e conduci quindi una politica (attualizzando un po') che investe la totalità della società e che tiene conto di tutte le complesse articolazioni della società. Cioè Gramsci pone l'esigenza di una nuova strategia rivoluzionaria, di un modo nuovo di concepire la rivoluzione.  Questo è l'enorme passo che egli ha fatto partendo dall'Ordine Nuovo, attraverso La questione meridionale per arrivare ai Quaderni, perché il problema dell'Ordine Nuovo era: come facciamo a fare anche in Italia come in Russia? Ma il problema era fare come in Russia partendo dal movimento reale, non astrattamente. Individuiamo che cosa distingue la questione contadina in ITALIA dalla questione contadina in Russia. Come noi risolviamo questo problema decisivo della egemonia proletaria che Lenin risolse in Russia con l'alleanza con i contadini? Qui che cosa è l'alleanza con i contadini? Qui è questione meridionale, qui è questione vaticana che l'origina.  Nei Quaderni del carcere Gramsci pone l'esigenza di una strategia, cioè dice: non possiamo fare come in Russia, abbiamo bisogno di una ricognizione del terreno nazionale, cioè di una analisi concreta della situazione concreta italiana, di calarci nel processo storico, nella originalità dei processi sociali, politici e culturali del nostro Paese.  L'interessante è, però, che egli si riferisca a Lenin quando dice: «mi pare che Lenin avesse compreso che occorreva un mutamento della guerra manovrata) applicata vittoriosamente in Oriente alla guerra di posizione che era la sola possibile in Occidente, cioè Gramsci attribuisce alla tattica del fronte unico della classe operaia, proposta dai bolscevichi, da Lenin alla Internazionale, al suo congresso, la individuazione di un tipo diverso di lotta rivoluzionaria, di lotta di posizione. Fa dire a Lenin, a mio parere, molto di più di quanto Lenin non volesse dire, forza il suo pensiero, lo porta oltre.  Lo porta oltre però partendo da intuizioni che in Lenin ci sono, perché vi sono scritti di Lenin che forse Gramsci nemmeno conosceva in cui Lenin dice: in Occidente tutti i lavoratori sono organizzati, non è come in Russia dove non c'erano sindacati, dove i partiti avevano scarse radici, non avevano avuto una vita legale, ci sono cooperative, sindacati, partiti, municipi, ecc. Cioè Lenin dice: in Occidente tutti i cittadini partecipano in qualche modo alla democrazia, non è come in Russia, quindi Lenin intuisce delle diversità in Occidente e propone una tattica, non una strategia, diversa, cioè il fronte unico.  Gramsci parte da questa intuizione di Lenin e la porta, secondo me, molto oltre e sottolinea fortemente la necessità di una ricognizione del terreno nazionale: una classe di carattere internazionale, cioè il proletariato, in quanto guida strati sociali strettamente nazionali e anzi spesso meno ancora che nazionali, particolaristici e municipalistici, come i contadini, deve nazionalizzarsi in un certo senso, cioè deve calarsi profondamente nella realtà nazionale se è internazionalista, in quanto è INTER-NAZIONALISTA, se vuole dirigere i contadini, gli intellettuali, ecc., deve individuare la specificità del processo rivoluzionario. Dove si vede che l'egemonia è impensabile al di fuori della ricognizione nazionale, la egemonia è proprio la capacità di individuare la specificità nazionale, i caratteri specifici di una determinata società, l'egemonia è conoscenza, oltre che azione, e quindi è conquista di un nuovo livello di cultura, scoperta di cose che non si conoscevano. Questo nazionalizzarsi, questo calarsi nella realtà nazionale e la conquista dell'egemonia sono in Gramsci strettamente congiunti. L'egemonia è individuazione della tattica e della strategia nuove che si devono usare in determinate situazioni. Come nasce in Gramsci l'idea dell'egemonia? Marx aveva detto nella Ideologia tedesca che le idee dominanti in una società sono le idee della classe dominante, cioè la classe dominante diffonde le sue idee, la sua cultura, la sua ideologia in tutta la società. più esattamente Marx dirà nella prefazione a Per la critica dell'economia politica del '59, che sono i rapporti di produzione, quindi il modo di proprietà prevalente, che determinano non solo le istituzioni politiche e statali, ma il modo di pensare, la coscienza. Il modo di produzione però - i rapporti di produzione e il loro nesso con le forze produttive - è contraddittorio e quindi questa contraddizione, la contraddizione che esiste nel modo di produzione capitalistico, tra classe operaia e capitalisti per esempio, pone in discussione non solo la politica economica, le questioni sindacali immediate, ma anche la politica e la cultura delle idee della classe dominante. Non appena la classe antagonistica nel sistema capitalistico, il proletariato, assume coscienza del suo antagonismo al sistema capitalistico, elabora non soltanto delle lotte sindacali immediate, ma anche una linea politica e una concezione del mondo, il marxismo, l'ideale socialista, una nuova morale che contrappone ai valori ed alla morale della società dominante. Attraverso un processo enormemente faticoso, attraverso una piccola avanguardia, poco alla volta, cerca di strappare all'egemonia ideale e politica della classe dominante una parte sempre più grande della classe operaia e dei suoi alleati, contadini, ceti medi, cerca di conquistare gli intellettuali. Ora Gramsci si chiede come si tiene insieme una determinata società, cioè un determinato blocco storico, un nesso di forze politiche e sociali, come si tiene insieme questo rapporto tra la struttura economica, i rapporti di produzione e di scambio, e lo Stato, come si può spiegare insomma che un determinato Stato, una determinata classe dominante tenga insieme e abbia il consenso di forze i cui interessi sono opposti.  Questo blocco storico trova il consenso tra gli operai, tra i contadini, i cui interessi sono opposti a quelli della società capitalistica, non solo con l'influenza politica, dice Gramsci, ma con l'ideologia. È l'ideologia che tiene insieme il blocco storico, che lo salda, che consente di tenere insieme classi sociali non solo di tipo differente, ma con interessi addirittura opposti, antagonistici. L'ideologia è il grande cemento del blocco storico, ed è momento della sua edificazione, che non è solo ideologica, è culturale, è politica in primo luogo, ma non può essere dissociata dal momento dell'ideologia e delle idee.  Noi allora abbiamo un processo per cui le classi, antagoniste per interessi, sono subalterne all'origine, Cloe non hanno una propria concezione del mondo, una propria cultura, ma hanno assorbito la cultura delle classi dominanti, in un modo eterogeneo, disorganico, passivo. Cosicché, il modo di pensare delle classi subalterne è privo di organicità, di capacità critica. Le classi subalterne sono però spinte alla ribellione, ma tale ribellione è un sussulto che non riesce ad organizzarsi in una politica perché c'è subalternità ideale, culturale.  È necessario tutto un processo perché le classi subalterne diventino autonome, si diano un partito, una linea politica, una concezione culturale, e allora da autonome lottano per diventare egemoni, dirigenti. Già prima della conquista del potere possono diventare egemoni, cioè. diffondere la propria concezione non solo politica, ma culturale, in tutta la società.  L'egemonia si conquista prima della conquista del potere ed è una condizione essenziale per la conquista del potere.  Il processo di egemonia è quindi un processo di unificazione del pensiero e dell' azione perché - quando le classi sono subalterne - può esserci per esempio una insurrezione contadina unita all'affermazione che i proprietari della terra ci sono sempre stati, e magari sempre ci saranno, un'insurrezione che spera nel re per sistemare le cose. Può accadere che gli operai di Pietroburgo vadano in corteo al palazzo dello zar perché lo zar intervenga e faccia finire le ingiustizie. E lo zar pensa bene di farli mitragliare e allora gli operai cambiano idea. Prima erano subalterni, pensavano che lo zar fosse un piccolo padre, il padre della chiesa ortodossa, che la soluzione delle ingiustizie dipendesse da lui.  Gramsci allora dice: c'è nelle classi subalterne una filosofia reale che è quella della loro azione, del loro comportamento. C'è una filosofia dichiarata che vive nella coscienza, che è in contraddizione con la filosofia reale. Bisogna sogna congiungere questi due elementi attraverso un processo di educazione critica per cui la filosofia reale di ciascuno, la sua politica, diventi anche la filosofia cosciente, la filosofia dichiarata. Per giungere a quel processo di unificazione di teoria e pratica, di costruzione di una cultura nuova, rivoluzionaria, di riforma intellettuale e morale. Le due cose sono strettamente congiunte per Gramsci. Gramsci riprende questo concetto di riforma intellettuale e morale ancora una volta da Sorel, ma cambiandone completamente i contenuti. Riprende anche un tema tipico della cultura italiana del suo tempo che si ritrova nella destra, in Alfredo Oriani, per esempio, come nella sinistra, in GOBETTI (si veda): l'idea cioè che all'ITALIA sia mancato qualcosa di simile alla riforma protestante, cioè una riforma della concezione del mondo e morale che arrivasse in profondità, nel popolo. In Italia c'è stata invece la controriforma, il distacco della chiesa dal popolo, la sovrapposizione del dogma, l'irrigidimento gerarchico della chiesa, la limitazione della libertà scientifica, di espressione artistica, c'è stata l'Inquisizione, l'ipocrisia, che ha viziato profondamente il carattere degli italiani, ne ha fatto dei cortigiani, ne ha fatto dei servi. È mancata una riforma protestante. Gramsci dice che non solo è mancata una riforma protestante, ma è mancato qualche cosa ben di più della riforma protestante; qualche cosa di analogo all'illuminismo francese del settecento che preparò la rivoluzione francese, qualche cosa di simile alla rivoluzione democratico-borghese. indice La nozione di intellettuale Gramsci aggiunge: in Italia i laici hanno fallito il loro compito che era di diffondere una nuova concezione culturale, un nuovo umanesimo :fino agli strati più profondi e più incolti del popolo. Come era necessario fare. Gli intellettuali democratici laici non l'hanno fatto perché si sono mantenuti come una casta separata, con un suo linguaggio separato, con una sua vita culturale separata. È mancato l'elemento essenziale della costruzione democratica e di una riforma intellettuale e morale nel nostro Paese, cosa che solo la classe operaia può fare, non la chiesa cattolica, perché la chiesa cattolica tiene separati gli intellettuali e i semplici, parla due linguaggi, uno per gli intellettuali ed un altro per i semplici, ma sta bene attenta che gli intellettuali non rompano il rapporto con i semplici al tempo stesso.  Gli idealisti, Benedetto Croce, Gentile, hanno fatto una riforma intellettuale per i grandi intellettuali, non per il popolo. Al popolo lasciano la religione che è la filosofia di quelli che non hanno filosofia cosciente.  Questo processo di unificazione tra intellettuali e semplici lo può fare la classe operaia guidata dal marxismo, grazie al marxismo, e creando nuovi quadri intellettuali, organici alla classe operaia, che sono i suoi quadri, i suoi dirigenti.  Qui muta completamente la nozione di intellettuale, l'intellettuale non è chi sa il latino o il greco, lo scrittore o cose del genere, l'intellettuale è il dirigente della società, il quadro sociale. Un caporale dell'esercito anche se analfabeta è un intellettuale, secondo Gramsci, perché dirige i soldati, un intellettuale è il capo-lega bracciante, anche se analfabeta, come tanti lo erano al tempo di Gramsci, perché organizza i braccianti, perché li guida, perché li educa. Questi sono gli intellettuali secondo Gramsci, il tessuto connettivo del blocco storico, gli elaboratori della egemonia della classe dominante la quale senza gli intellettuali non potrebbe essere egemone, dirigente: sarebbe solo dominante e oppressiva e le mancherebbe la base di massa, il consenso necessario per esercitare il suo dominio.  La cosa interessante è che Gramsci elabora queste idee attraverso un'analisi del processo storico italiano. C'è sempre concretezza nel suo pensiero. Ad esempio analizza come si sia formata in ITALIA l'egemonia dei liberali, come i liberali con un'azione molecolare ed empirica abbiano assimilato, isterilito le forze repubblicane, mazziniane, ecc., e disgregato il blocco opposto con un'opera, egli dice, di direzione intellettuale e morale. Gramsci sottolinea l'importanza di questo momento ideale e morale nella direzione dei liberali moderati.  Ed è qui che egli introduce il concetto di supremazia. Un gruppo sociale, una classe ha una supremazia in quanto ha la direzione e il dominio, la classe che è all'opposizione non ha ancora il dominio, ma deve conquistare la direzione, cioè l'egemonia, se vuole conquistare anche il dominio e una volta conquistato il dominio deve mantenere la direzione.  Come si presenta, quindi, per Gramsci la rivoluzione? La rivoluzione si presenta in realtà come una c risi di egemonia, cioè come una crisi di capacità dirigente da parte di coloro che hanno il dominio perché non riescono più a risolvere i problemi del paese, non riescono più a tenerlo insieme con l'ideologia. Pensate ai processi che oggi si sono compiuti. Lo spostamento a sinistra degli studenti, pur caotico ed anche pericoloso che sia, contiene molti elementi di individualismo borghese esasperato - e quindi resta nel quadro dell' egemonia culturale borghese molto più di quanto non si pensi -, ma è anche il segno della disgregazione di questa egemonia culturale, una disgregazione che non riesce ad uscire da se stessa, che si rigira e si tormenta intorno a se stessa. Ma che è il segno di questa crisi. Basta vedere come le idee del marxismo si sono diffuse e si diffondono.  Qui c'è un allargamento della nozione di rivoluzione.  Marx aveva detto: la rivoluzione si ha quando le forze produttive entrano in una contraddizione incontenibile con i rapporti di produzione. (Gramsci parte di qui, ma vede la totalità sociale). Lenin aveva detto: la rivoluzione si ha quando la classe dominante non riesce più a dominare, quando le classi oppresse non accettano più di essere dirette e oppresse alla vecchia maniera e abbiamo una grande ribellione di massa. Gramsci, in modo più preciso, la definisce la crisi di egemonia, come uno scollarsi tra dominio e direzione, come il venir meno della direzione, quindi come una crisi che investe tutta la totalità sociale, in cui il momento culturale, morale, ideale ha un'enorme importanza.  Noi stiamo vivendo un momento di questo genere. Si è rotto il vecchio blocco di potere che aveva come asse la Democrazia cristiana, è venuta meno la capacità dirigente del vecchio blocco di potere (che è sempre stata molto limitata del resto), non si è ancora costruito un nuovo blocco di potere che possa portare ad un nuovo blocco storico. Blocco di potere è un'espressione che GRAMSCI non usa, la usa TOGLIATTI, intendendo la fase di preparazione di un nuovo blocco storico e di una nuova società, di una nuova base sociale, di un nuovo tipo di Stato, di un nuovo rapporto tra base sociale e Stato.  Il momento di questa crisi di egemonia è dunque un momento anche di crisi ideale, di crisi culturale, di crisi morale. Gramsci dà grande valore al momento del soggetto, della coscienza, delle idee nel processo rivoluzionario. L'egemonia è iniziativa, è intervento sul processo e guida del proletariato, come già Lenin aveva detto quando rimproverava ai menscevichi di alterare il materialismo storico, di deformarlo perché non capivano la funzione dei partiti i quali, avendo individuato e compreso la realtà oggettiva, intervengono nel processo per condur1o in una determinata direzione. Lenin dice: i menscevichi non hanno capito la prima tesi su Feuerbach, la funzione del rapporto soggetto-oggetto. Non è a caso che Gramsci chiama il marxismo FILOSOFIA della prassi, usando una terminologia che e usata da GENTILE (si veda). Però Gramsci l'usa in tutt'altro senso; non la prassi dell'intelletto, come intende GENTILE, ma la prassi trasformatrice, rivoluzionaria, unità di soggetto-oggetto, intervento del soggetto sulla realtà.  Attenzione però. Gramsci parla sempre di egemonia della CLASSE operaia, non del partito, perché Gramsci non ha mai rinnegato l'esperienza dei consigli di fabbrica e ritiene che la classe operaia debba darsi una molteplicità di organizzazioni per conquistare il potere. Mai Gramsci ha pensato che la classe operaia conquisti il potere solo col partito, essa deve avere altri collegamenti, altre organizzazioni, deve essere presente nelle istituzioni statali oltre che di massa.  Inoltre Gramsci non mortifica mai il movimento, dice che l'elemento cosciente deve saper depurare il movimento spontaneo da quanto c'è in esso di contraddittorio, di arretrato, di reazionario anche, deve depurarlo e portarlo al livello della scienza moderna, cioè del marxismo. Ma non si deve né disprezzare, né trascurare la spontaneità, che bisogna però aiutare. Bisogna partire da quello che egli chiama il senso comune e vedere quanto c'è di sano in questo senso comune, nelle sue contraddizioni, nelle sue superstizioni, nelle sue posizioni arretrate. indice  Il partito, moderno «Principe»  È compito del partito cogliere questo elemento sano, tirarlo fuori dal guscio (il nocciolo razionale, direbbe Marx) e portarlo al livello di una coscienza scientifica della realtà. Il partito è il momento decisivo della formazione dell'egemonia della classe operaia; non è possibile egemonia della classe operaia senza il partito, perché esso è l'unificatore dell'azione e del pensiero, della FILOSOFIA istintiva, non consapevole, presente nell'azione, e della filosofia consapevole che bisogna fare acquisire, dando la prospettiva, dando la visione dell'insieme.  In questo senso egli chiama il partito il moderno principe, riferendosi a MACHIAVELLI e valorizzando enormemente MACHIAVELLI. Un PRINCIPE moderno non più come individuo, perché nella società moderna questo non è più possibile, ma come intelligenza e VOLONTA COLLETTIVA personificazione di una grande volontà collettiva: il partito è il moderno principe.  Del partito Gramsci mette molto in rilievo l'elemento della coscienza e della direzione. In ogni partito, secondo Gramsci, ci sono tre strati: uno di dirigenti, molto ristretto, a livello nazionale, uno di base che aderisce soprattutto per entusiasmo o per fede, e uno intermedio che collega questi due elementi. Senza questi tre elementi il partito non c'è, però Gramsci dice: attenzione, con l'elemento di base voi non formerete nulla, non formerete mai il partito; occorre l'elemento dirigente. Ovvero, un esercito non forma il capitano, ma alcuni capitani formano l'esercito. Per Gramsci la formazione del partito va dall'alto in basso, come per Lenin, cioè parte dal congresso, parte dal punto più alto della consapevolezza, il che non è una visione burocratica, ma è una visione di intervento della coscienza, della direzione sul movimento spontaneo. Educazione del movimento spontaneo, perché tutta la concezione pedagogica di Gramsci, dell'educazione come sforzo, come disciplina, dello studio anche come fatica, ci dice chiaramente come egli intenda la direzione.  Il partito è il grande riformatore intellettuale e morale, quello che supera la vecchia concezione e ne costruisce una nuova. C'è in GRAMSCI il superamento del meccanicismo materialistico tipico di BORDIGA, di tutto il movimento socialista da cui lui veniva. Il suo ragionamento sul blocco storico è un ragionamento sulla totalità sociale, su gli elementi sociali, politici e culturali: l'egemonia costruisce un determinato blocco storico e il blocco storico si tiene insieme grazie all'egemonia, grazie alla direzione. L'egemonia è il momento di saldatura.  Ecco quindi un'egemonia che rompe il precedente blocco storico. Rompe il vecchio tipo di totalità sociale ormai in crisi e costruisce un nuovo tipo di totalità sociale, anzi, direi, sociale, politica e culturale.  Dicevo che Gramsci pone l'esigenza di una nuova strategia, non di più. A mio parere di più non poteva fare negli anni trenta: ha smesso di scrivere i Quaderni, quando la sua malattia si era tanto aggravata da togliergli la forza fisica di scrivere.  In questa elaborazione noi siamo andati avanti, cercando di dare una risposta a che cosa è la strategia rivoluzionaria in paesi capitalisticamente sviluppati. L'abbiamo cominciato a fare durante la guerra di Liberazione, parlando di democrazia progressiva, di democrazia di tipo nuovo, come diceTogliatti.  Secondo Togliatti non ci si puo più rifare al modello russo della rivoluzione perché la rivoluzione ha modi e scadenze diverse a seconda dei paesi, non c'è un unico modello. La ricerca del nuovo modello avrebbe potuto avvenire attraverso l'azione dei Comitati di Liberazione Nazionale che Togliatti valorizza quando dice: avremmo preso una strada più rapida e più sicura se avessimo potuto mantenere in piedi questi comitati. Lo afferma al quinto congresso del PCI. Lavorando su questa indicazione di Gramsci, e non solo, lavorando sulla realtà oggettiva, riprendendo l'esperienza della guerra di liberazione, siamo venuti costruendo quella strategia che è, che chiamiamo la via italiana al socialismo. Questa strategia non può grettamente rinchiudersi in una sola nazione, deve per forza avere delle convergenze con la strategia di altri partiti, del movimento operaio in altri paesi capitalistici. Quello che gli altri chiamano euro-comunismo è fatto di accordi tra noi e il partito comunista francese, il partito spagnolo ed altri partiti.  Abbiamo naturalmente esteso il concetto di egemonia.Per noi l'egemonia, la capacità dirigente della classe operaia è capacità di realizzare tutte quelle alleanze che sono indispensabili affinché la classe operaia abbia accesso al potere in una società di capitalismo monopolistico e di capitalismo monopolistico statale. Perciò la classe operaia deve andare al di là dell'alleanza operai-contadini poveri (tra l'altro i contadini oggi sono solo il 15% della popolazione, comprendendo anche quelli ricchi), ma deve arrivare ai ceti medi delle città e delle campagne, deve arrivare al settore della piccola e media industria. Si tratta di un sistema di alleanze assai articolate e, badate bene, contraddittorio. perché, tra gli operai della piccola e media industria e il proprietario della piccola e media industria c'è indubbiamente una contraddizione, una contraddizione che noi dobbiamo indirizzare verso la contraddizione principale, come direbbe Mao-Tse-Tung, ovvero contro il capitalismo monopolistico.  Ora alleanze sociali cosi ampie non possono che esprimersi a livello politico, cioè in partiti politici. Questa è una cosa che GRAMSCI non aveva presente, per lui un partito solo faceva la rivoluzione: il Partito comunista. Al Partito socialista bisognava tagliare le radici.Gramsci non arrivava a questa visione cosi ampia delle alleanze, non ci poteva arrivare.  indice  Quale pluralismo  Per noi invece questa visione si esprime in una pluralità di partiti, e d'altra parte le democrazie popolari ci danno un esempio di pluralità di partiti. In Polonia, nella RDT, vi sono partiti che hanno una scarsa autonomia forse, ma esistono realmente.  Come mandare oltre questa esperienza? Sviluppando un sistema di alleanze, anche a livello politico, che è fatto di contrasto, che è fatto di confronto, che è fatto di lotta. Ad 'esempio, la nostra alleanza col partito socialista è anche lotta, è anche discussione non priva di asprezze, naturalmente. Questo sistema lo possiamo chiamare pluralismo, pluralismo sociale e politico, assumendo un termine che non è nostro, che è estraneo al marxismo, ma che viene dalla sociologia cattolica e dalla sociologia americana.  La sociologia cattolica intende per pluralismo una pluralità di istituzioni che si equilibrano l'uno con l'altra: la famiglia, la chiesa, lo STATO ITALIANO, la scuola e cosi via. Il suo pluralismo è fondato sull'interclassismo, cioè sulla collaborazione tra classe operaia e capitalisti e sul superamento della contraddizione tra l'una e gli altri.  La sociologia americana dice: il pluralismo è una pluralità di istituti che impedisce a una sola forza di avere l'egemonia, il dominio, la prevalenza.  Per noi il pluralismo è invece un'ampiezza di alleanze sociali e politiche tale da isolare il grande capitale monopolistico, la sua logica e la logica da cui oggi è dominato il capitalismo di stato in questa società, 1ìno a sconfiggerlo. Cosi si realizza il vero pluralismo, perché noi diciamo che fino a quando esiste il grande capitale il pluralismo reale nella società non ci sarà mai, sarà sempre apparente.  La costituzione è pluralistica, ma il pluralismo reale della nostra vita è apparente. Invece vi è il monopolio dei mezzi di informazione, dell'economia e cosi via. Ad esempio il pluralismo della società americana nasconde la realtà di una società in cui il potere economico e politico è al massimo grado concentrato, e la partecipazione democratica dei cittadini è puramente formale. In realtà, devono votare per due partiti che si confondo l'un con l'altro, che si mescolano, non si sa bene che differenza ci sia tra democratici e repubblicani. A volte i democratici su certe cose sono d'accordo con i repubblicani, su altre sono d'accordo solo con certi repubblicani. Si può dire che negli Usa ci sia un pieno trasformismo. Un reale pluralismo si ha quanto più si batte il capitalismo, quanto più si avviano forme di autogoverno della società, di partecipazione. Il nostro pluralismo è anche statale, di istituzioni statali e sociali. L'autonomia del sindacato, poi, è un momento decisivo. Quando diciamo pluralismo delle istituzioni statali intendiamo parlamento, regioni, comuni autonomi, comprensori, consigli di quartiere o di circoscrizione, sino ad arrivare ai consigli di fabbrica che non sono un istituto statale, ma sono sanciti dai contratti e riconosciuti dallo Statuto dei lavoratori. Perciò pluralità di istituzioni sociali e politiche. Inoltrel'autonomia dei sindacati significa che il pluralismo è già dentro la classe operaia, che esso non caratterizza semplicemente il rapporto della classe operaia con forze sociali non proletarie e il rapporto del Partito comunista con partiti non proletari, ma che vive nella classe operaia. Infatti nella classe operaia ci sono i comunisti, ci sono i socialisti, ci sono anche i democristiani, c'è anche il sindacato autonomo, c'è il consiglio di fabbrica, che ha anche esso una sua dialettica nei rapporti col sindacato e coi partiti. Il pluralismo vive nella classe operaia e per questo può attuarsi nella società. Egemonia nel pluralismo, dunque, e non: egemonia e pluralismo, come diceva bene Ingrao, e fra i due termini c'è un rapporto dialettico. Più egemonia c'è, e più c'è pluralismo, non come confusione di forze, ma come forma di lotta, la più ampia, la più acuta, la più caratterizzata dal punto di vista di classe oggi. D'altra parte, senza pluralismo non si ha egemonia, ma isolamento della classe operaia e suo ritorno a posizioni subalterne. Di tale nesso dialettica tra i due termini i nostri avversari ovviamente non capiscono nulla, e dicono: se parlate di egemonia non potete parlare di pluralismo, e viceversa.  Dal punto di vista della sociologia cattolica e americana hanno ragione, ma noi usiamo questo termine con tutt'altro significato. Legato a questo si pone anche il tema della dittatura del proletariato. Come ci collochiamo?  Quando i socialdemocratici escludevano la dittatura del proletariato, e anche Kautsky la escluse dopo la rivoluzione d'Ottobre, in realtà dilatavano una concezione della democrazia tale per cui nell'esercizio della democrazia si arriva al socialismo, ma smarrivano la questione dell'autonomia e dell'egemonia della classe operaia, concepivano il processo come puramente elettorale e non come un'egemonia che rompe il blocco avversario, che aggrega e costruisce un nuovo fronte, quindi un'egemonia fondata sull'iniziativa e sulla lotta.  Noi abbiamo parlato di dittatura del proletariato nella Dichiarazione programmatica del congresso per sottolineare come cambino le forme della dittatura del proletariato a seconda dei paesi. Abbiamo mantenuto il concetto, ma abbiamo sottolineato questo elemento: cambiano le forme.  Abbiamo ripreso questo concetto al decimo congresso, per sottolineare che della dittatura del proletariato emerge sempre di più l'elemento della direzione e del consenso. In seguito non abbiamo più ripreso questa nozione, l'abbiamo lasciata cadere.  Mi chiedo se sia compito dei documenti del partito affrontare questa questione tipicamente teorica o se invece non si debba sviluppare la discussione e il dibattito a livello teorico su questo problema. Ad ogni modo la mia opinione, che altri possono naturalmente confutare, è che la nozione della dittatura del proletariato è nella situazione italiana dialetticamente superata, il che può voler dire assunta ad un livello superiore. Cosa significa? Significa che la classe operaia deve, at· traverso tutto un processo (oggi un accordo programmatico, poi un governo unitario), costruire un nuovo blocco di potere in cui essa sappia avere una funzione dirigente. D'altra parte, un nuovo blocco di potere o si costituisce sotto la direzione della classe operaia o non si costituisce. Blocco di potere certamente contraddittorio dal punto di vista sociale e politico che dovrà saper risolvere le sue stesse contraddizioni in modo progressivo se ne sarà capace. L'egemonia si conquista, la direzione si conquista ogni giorno.  Ecco allora che è il blocco di potere ad esercitare la coercizione sulla società attraverso la legalità dello Stato. L'elemento della coercizione non può essere eliminato, non si costruisce il socialismo senza coercizione, anche dura, ma essa viene esercitata dal blocco del potere, non direttamente dalla classe operaia.  Del resto anche nella concezione di Lenin e nella realtà, la classe operaia ha esercitato la coercizione contro i nemici di classe e non verso i contadini poveri, non verso gli intellettuali. Lenin diceva: gli specialisti li dobbiamo conquistare, qui la coercizione non serve, li dobbiamo convincere a lavorare per noi, bisogna pagarli molto, ecc. ecc. Anche allora nel blocco di potere c'è un elemento di consenso e un elemento di costrizione.  Se si allarga il blocco di potere, come da noi deve allargarsi, si allarga anche la sfera del consenso, ma di un consenso molto travagliato, ottenuto con le lotte, tra contrasti, anche, tutt'altro che scontato. L'altro elemento è che non solo la classe operaia non esercita direttamente la coercizione, ma non impone nemmeno il suo modello di Stato a tutta la società. Nella rivoluzione russa è avvenuto questo: i Soviet, che sono un istituto tipicamente operaio, nato dal movimento operaio russo, si sono estesi ai contadini e ai soldati, e poi son diventati l'istituto statale. La classe operaia ha creato cioè la società a sua immagine e somiglianza, per riprendere una frase biblica, cioè ha impresso la sua visione statale su tutta la società.  Noi questo non lo facciamo e non lo proponiamo, noi assumiamo il parlamento dalla storia della democrazia ateniese, noi assumiamo i comuni, le stesse regioni derivano da una tradizione non nostra, e introduciamo, come elementi nostri invece, i consigli di fabbrica, il decentramento nei quartieri e cosi via, i quali sono gli elementi di una democrazia diretta che supera il parlamentarismo.  In questo senso allora mi pare che non si possa parlare di dittatura del proletariato, perché della dittatura del proletariato cade un elemento: la coercizione esercitata direttamente dalla classe operaia nelle sue forme e nei suoi modi. La coercizione resta ma è di tutto il blocco di potere che esercita anche la direzione sulla società, non sola la coercizione.  Inoltre all'interno del blocco di potere la classe operaia deve sapere esercitare la sua funzione dirigente per costruire lo stesso blocco di potere, per tenerlo insieme, per trasformarlo in senso progressivo. Mano a mano che si va avanti nel senso del socialismo, anche il blocco di potere si trasforma e diventa più avanzato, più omogeneo dal punto di vista di classe e cosi via. Allora si mantiene della dittatura del proletariato questo elemento essenziale: l'autonomia e l'egemonia o direzione della classe operaia, superando l'altro elemento, lo elemento della coercizione inquadrandolo in un ambito più ampio.  Questa è soltanto la mia opinione in proposito. C’è in molti giovani comunisti uno stile di serietà riflessiva, di maturità e di chiarezza responsabile, che stupisce, se confrontato al tono un pò vacuo, avventato o ciondolone, che è tradizionale di molta gioventù italiana. Sono giovani che, usciti dalla dura scuola che i tempi impartiscono – sia pur con diverso profitto – a ciascuno, son passati alla scuola del partito, e diventano in breve dirigenti : acquistano quel piglio, quel polso, quella quadratura, quasi non avessero fatto altro da molti anni, o come se tutto in loro da tempo tendesse a farne dei quadri comunisti, o non altro. Un dirigente di questo tipo è G., segretario della Federazione di Torino. Laureato in FILOSOFIA, e questa è una delle chiavi della sua personalità, ma proprio in un senso che smentisce nel modo più assoluto il concetto che del FILOSOFO s’ha volgarmente. Tutto in G. è esattezza logica, ragionamento filato, rigore razionale. Un matematico, potrebbe anche essere, se i numeri non fossero entità troppo astratte per il suo bisogno di concretezza. Così Calvino, dalle pagine de l’Unità piemontese, descriveva G.  Mi sembra giusto rendere onore ad un grande compagno, anche se non ho avuto la fortuna di conoscere se non attraverso i suoi scritti.  G. è stato per lungo tempo il responsabile della Sezione culturale del PCI e successivamente direttore dell’Istituto di studi comunisti Togliatti, la famosa scuola di Frattocchie. Pubblica saggi su Rinascita, su l’Unità, su Critica marxista -- di cui è stato vicedirettore --, assieme ad altre pubblicazioni.  Il suo lavoro, nel partito ed all’istituto, è stato fondamentale nel costruire quadri e militanti e nello sviluppare quella teoria rivoluzionaria che a noi, comunisti del XXI secolo, così manca.  Una testimonianza diretta da mio padre Marco. “Conobbi G, alla scuola di Partito di Frattocchie, In quel periodo il partito si era impegnato molto nella formazione dei gruppi dirigenti. Io insieme ad altri compagni della gloriosa Federbraccianti delle varie regioni d’Italia, avevamo partecipato, orgogliosamente, a quella settimana di studi e approfondimenti sulla questione agraria e economica del mezzogiorno. Ci colpi’ molto la preparazione e la competenza di G., ma soprattutto il suo linguaggio e la sua dialettica, coerentemente alineata a sani principi etico-morali. E uno che volava alto, ogni tanto si lasciava andare in ragionamenti filosofici che a noi, ancora politicamente acerbi, sembravano un pò difficili. Una settimana intensa e ricca che ci forni strumenti di analisi, di critica e di proposta.”  Qualche cenno biografico per i compagni che non lo conoscono, dal sito biografico gestito dalla moglie e da suo nipote Bonavoglia http://digilander.libero.it/lucianogruppi/ : Iscritto al Partito comunista. Partecipa alla Resistenza. Dopo la Liberazione è membro della Segreteria e responsabile della Commissione giovanile della Federazione di Torino. Responsabile della Commissione giovanile, poi della Sezione di stampa e propaganda, membro della Segreteria della Federazione di Milano.  Responsabile della Sezione d’organizzazione e vicesegretario della Federazione di Torino. Segretario della Federazione di Torino. Fa parte della Segreteria regionale del Piemonte. Membro della segreteria del Consiglio mondiale del Movimento dei partigiani della pace a Praga e a Vienna. Vice responsabile della Sezione di stampa e propaganda del Comitato centrale del PCI. Fa parte della segreteria della Federazione di Torino ed è capogruppo consiliare al Comune di Torino. Rappresentante del PCI nel Comitato di redazione della rivista internazionale Problemi della pace e del socialismo, a Praga. Vice responsabile della Sezione culturale del Comitato centrale del PCI.  Dal ’64 al ’66 responsabile della Sezione per le scuole di partito.  Vice responsabile della Sezione culturale del Comitato centrale del PCI.  Vicedirettore della rivista Critica marxista.  Direttore dell’Istituto di studi comunisti Togliatti (Frattocchie). Presidente dello stesso istituto. Membro del Comitato centrale, Membro della Commissione centrale di controllo. Al congresso ha chiesto di non essere riproposto per organismi dirigenti del PCI;  Ha restituito la tessera dei Democratici di Sinistra; Iscritto al Partito della Rifondazione Comunista;  Nello stesso sito è possibile trovare l’importantissimo “La concezione marxista dello Stato”, che riunisce le lezioni tenute presso Frattocchie. digilander. libero.it/  lucianogruppi/ concezionedellostato/ la_concezione_dello_STATO ITALIANO. Per finire, la commemorazione su “L’Ernesto” .marx21.it/rivista/- marx-dalla- democrazia-radicale-al-comunismo rivoluzionario.html  Un breve estratto da quest’ultimo articolo, ancora oggi attualissimo, di Torsi e Giannini, che mi sento di condividere in pieno :  “Due propensioni, quella dello studio teorico e della formazione, quanto mai necessarie ed attuali oggi, in questa fase caratterizzata sia dalla povertà teorica che segna di sé una parte significativa del movimento comunista che dalla grave sottovalutazione del valore della formazione politico-teorica ( la scuola quadri) che si manifesta anche in Rifondazione comunista.  G., dunque, non solo nel ricordo: ma per il lavoro futuro, come è destino dei grandi. Grice: “In retrospect, I can imagine that it may have been torture for my pupils to have to endure my tutorials on ordinary language philosophy, when none of them ‘parled’ it!” -- Luciano Gruppi. Gruppi. Keyword: la via italiana al socialismo, egemonia della filosofia del linguaggio ordinario -- Refs.: Luigi Speranza: Grice e Gruppi” – The Swimming-Pool Library.

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