Grice e Rodano: la ragione conversazionale
dell’immunità e della comunità, o l’implicatura dei comunisti – filosofia
italiana -- Luigi Speranza (Roma).
Filosofo italiano . Fondatore del “catto-comunismo.”
E tra i fondatori del movimento dei cattolici
comunisti, poi sinistra cristiana. Studia a Roma. Frequenta la Scaletta. Milita
nell'azione cattolica e nella FUCI presieduta da Moro. Entra in contatto e
collabora con anti-fascisti d'ispirazione cattolica -- Ossicini, Pecoraro, Tatò
e altri -- comunista -- Bufalini, Amendola, Ingrao, Radice e altri --, del partito
d'azione e liberali -- Malfa, Solari, Fiorentino fra gl’altri. Partecipa al movimento
dei cattolici anti-fascisti. Con Ossicini e Pecoraro tra i promotori e
dirigenti del partito co-operativista sin-archico -- poi partito comunista cristiano
-- e ne redige i principali documenti. Fa parte, con Alicata e Ingrao, del
trium-virato dirigente le II distinte organizzazioni clandestine, comunista e
comunista cristiana. Scrive saggi sull’Osservatore Romano. Arrestato dalla
polizia fascista in una generale retata dei militanti del partito comunista
cristiano, e deferito al tribunale speciale con altri suoi dirigenti. Il
processo non ha luogo per la caduta del fascismo. Nel periodo badogliano ha
intensi scambi d'idee con i compagni di partito e altre personalità anti-fasciste
sulla linea da seguire. Stringe amicizia con Luca e Pintor. Collabora al
“Lavoro”, diretto da Alicata, comunista, Vernocchi, socialista, e Gaudenti, cattolico.
Sotto l'occupazione nazista di Roma fonda il movimento dei cattolici comunisti,
e ne redige i documenti teorico-politici. Scrive saggi sui 14 numeri usciti
alla macchia di “Voce operaia”, organo dello stesso movimento dei cattolici
comunisti. Liberata Roma, il movimento di cattolici comunisti prende il nome di
partito della sinistra cristiana. Vi confluiscono i cristiano-sociali di Bruni.
Vi partecipano anche Balbo, Sacconi, Barca, Amico, Chiesa, Valente, Mira, Tatò,
Tedesco, Parrelli, Tranquilli, e Rinaldini. Stringe un rapporto di
amicizia e collaborazione -- che non sarà privo di momenti di dissenso critico
--con Togliatti. Su Voce Operaia, pubblicata adesso legalmente, scrive numerosi
saggi. In IV di essi sostiene la prosecuzione dell'IRI e ciò segna l'inizio
della sua amicizia con Mattioli. S'incontrano, a casa di R. e con la sua
mediazione, Togliatti e Luca, primo, cauto sondaggio reciproco tra mondo
cattolico e movimento comunista italiano. A conclusione di un congresso
straordinario, il partito della sinistra cristiana si scioglie. Sostiene, con
argomentato vigore, che non è più utile una formazione cattolica di sinistra,
poiché incombe alla classe operaia nel suo insieme e perciò al partito
comunista il compito di affrontare la questione cattolica, superando le pre-giudiziali
a-teistiche e del dogmatismo marxista. Si adopera perciò per ottenere modifiche
nello statuto del partito comuista, che consentano l'iscrizione e la militanza
in esso indipendentemente dalle convinzioni ideo-logiche e religiose, modifiche
che saranno adottate dal partito comunista nel suo congresso. Entrato nel partito
comunista, scrive su
periodici ufficiali di tale partito o ad esso vicini. Particolarmente
numerosi i suoi saggi su Rinascita. Vi ha largo spazio l'invito ai cattolici a
lavorare in politica e nelle altre dimensione della storia comune degl’uomini
in spirito di laicità, evitando quindi improprie commistioni con la fede
religiosa. Questa posizione approfondita nel corso di tutta la sua opera ed
essenziale per comprenderla contrasta con la linea della chiesa di Pio XII, che
coglie l'occasione di due suoi saggi sulla condizione economica del clero
(Rinascita) per comminargli l'interdetto dai sacramenti, accusandolo di
fomentare la lotta di classe all'interno delle gerarchie (L'interdetto e tolto
sotto Giovanni XXIII). Cura i saggi politici di “Lo Spettatore”. Scrive sul
Dibattito Politico, diretto da Melloni e Bartesaghi, teso a una difficile
mediazione tra le posizioni politiche del mondo cattolico e di quello comunista
e socialista, nel distinto riconoscimento dei rispettivi valori e motivi
ideali. Vi collaborano tra gli altri Chiarante, Magri, Baduel, Salzano. Durante
il pontificato di Giovanni XXIII opera, tramite Togliatti, per la trasmissione
ai dirigenti della proposta, primo, cauto sondaggio reciproco tra mondo
cattolico e movimento comunista italiano. A conclusione di un congresso
straordinario, il PSC si scioglie. R.sostiene, con argomentato vigore, che non
è più utile una formazione cattolica di sinistra, poiché incombe alla classe
operaia nel suo insieme e perciò al PCI il compito di affrontare accolta, di
uno scambio di messaggi in occasione del compleanno di papa Roncalli.
L'iniziativa sarà il primo segno di disgelo tra URSS e s. sede. Si svolge un
serrato dialogo tra R. e NOCE (si veda), che mette in chiaro la diversità delle
rispettive posizioni. Fonda con Napoleoni La Rivista trimestrale, affrontando
nodi teorici e politici di fondo. Ancora con Napoleoni, e Ranchetti, dirige la scuola
di scienze politiche ed economiche, rivolta a militanti del movimento. Collabora
alla rivista “Settegiorni”, diretta d’Orfei e Pratesi, in cui fra l'altro
scrive una serie di interventi d'intensa riflessione teologica, le Lettere
dalla Valnerina. Chiusasi l'esperienza della Rivista Trimestrale, R. scrive sui
Quaderni della Rivista Trimestrale, diretti da Reale, cui collaborano, insieme
a Sacconi, Salzano, Tranquilli, Gasparotti, Rinaldini, Reale, Agata, Vincenti,
Montebugnoli, Padoan, Sacconi, Zevi, R.
e R., ed altri. Lo si considera l'esponente più autorevole del “catto-comunismo”:
"i rapporti di R. con il mondo cattolico sono stati indagati a fondo.
Quelli con Togliatti -- che furono rapporti personali assai intensi -- assai
poco, come quelli con Berlinguer -- all'Istituto Gramsci si conservano tre
vaste memorie che scrive per Berlinguer -- anche se il rapporto stretto di
questi con Tatò è sufficiente a delinearne l'influenza". Nella
stagione del compromesso storico proposto da Berlinguer e oggetto prima di
attenzione, poi di cauta convergenza da parte di Moro, R. elabora i fondamenti
teorici di una politica diretta a non ridurre l'incontro tra le grandi forze
storiche del comunismo, del socialismo e del cattolicesimo democratico a una
mera operazione di governo, ma a farne una strategia di lungo periodo di
trasformazione della società. Quella stagione e quelle prospettive vengono
improvvisamente troncate dall'ASSASSINIO DI MORO. S'intensificano, all'epoca, i
suoi contatti personali con esponenti del PCI, del PSI, della DC e di altri
partiti -- Malfa, Malagodi, Visentini -- su problemi politici a breve e lungo
termine. Pubblica saggi su vari periodici e sul quotidiano Paese Sera, quasi
settimanalmente. Altre saggi: “Sulla politica dei comunisti” (Boringhieri,
Torino); “Questione demo-cristiana e compromesso storico” (Riuniti, Roma), “Lenin
da ideologia a lezione” (Stampatori, Torino); “Lettere dalla Valnerina” (Pratesi,
La Locusta, Vicenza); “Lezioni di storia possibile” -- Tranquilli e Tassani (Marietti,
Genova); “Lezioni su servo e signore” – Tranquilli (Riuniti, Roma); “Cattolici
e laicità della politica” Tranquilli (Riuniti, Roma); “Cristianesimo e società
opulenta” – Mustè (Storia e letteratura, Roma). Saggi sono spubblicati in
numerosi periodici e quotidiani, tra i quali l'Osservatore Romano, Primato,
Voce Operaia Rinascita Il Politecnico,
Unità, Vie nuove, Società, Cultura e realtà, Lo Spettatore Italiano, Il
Contemporaneo, Il Dibattito Politico, Argomenti, La Rivista Trimestrale,
Settegiorni, Quaderni della Rivista Trimestrale, Paese Sera, Città Futura,
Nuova Società, e Il Regno. I saggi più importanti, pubblicati sulla Rivista
Trimestrale e sui successivi Quaderni, sono “Risorgimento e democrazia, Il
processo di formazione della società opulenta”; “Il pensiero cattolico di
fronte alla società opulenta”; “Egemonia riformista ed egemonia rivoluzionaria”;
“Nota sul concetto di rivoluzione”; “Significato e prospettive di una tregua
salariale; “Il centro-sinistra e la situazione del paese”; “Marx, A proposito
del convegno delle ACLI a Vallombrosa”; “Su alcune questioni sollevate dal
movimento studentesco; “Con Dopo Praga: considerazioni politiche sulla storia
del movimento operaio, A proposito dell'autunno caldo”; “Considerazioni sulla
dialettica sociale dell'opulenza”; “La peculiarità del partito comunista”; “Dopo
il congresso del partito comunista: il nodo al pettine”, “I germi di comunismo”;
“La questione demo-cristiana”; “La proposta del compromesso storico”; “Dopo la
morte di Mao Tse-tung: la lezione di una grande esperienza, con Tranquilli; “Considerazioni
sulla strategia dei comunisti italiani”; “Egemonia e libertà delle opinioni”;
“Considerazioni sui fenomeni di eversione”; “La politica come assoluto”; “Note
sulla questione”; “La specificità umana e condizione storica: dopo la lettera
di Berlinguer al vescovo di Ivrea: laicità e ideologie”; “Alla radice della
crisi”; “L'incompatibilità tra capitalismo e democrazia”; “È possibile una
soluzione reazionaria?” “Idee e strumenti della manovra reazionaria”; “Roluzione”
“Rivoluzione”; “Filosofia della storia”; Rivoluzione in Occidente e rapporto
con l'URSS, Il senso di una grande
lezione: per una lettura critica di Lenin”; “Per un bilancio del compromesso
storico”; “Innovazione e continuità”; “Contratti e costo del lavoro: imprese e
sindacati, partiti e istituzioni”; “La chiesa di fronte al problema della pace”.
Craveri, Una critica pregnante, in Mondoperaio, Teorico del compromesso storico
Archivio la stampa. Noce: Lettera a R. -- Regno-attualità --; Cinciari: Cattolici comunisti, n
Enciclopedia dell'anti-fascismo e della resistenza, Milano; Bedeschi: Cattolici
e comunisti (Feltrinelli, Milano); Cocchi, Montesi: Per una storia della
Sinistra cristiana (Coines, Roma), Casula: Cattolici-comunisti e Sinistra cristiana
(Mulino, Bologna); Tassani: Alle origini del compromesso storico (EDB, Bologna);
Ruggieri, Albani: Cattolici comunisti? (Queriniana, Brescia); Repetto: Il movimento
dei cattolici comunisti: problemi storici e politici -- Quaderni della Rivista
Trimestrale; Ricordo, Broglio, "Un cristiano nella sinistra", in
"Nuova Antologia", Giannantoni, Alema, Ingrao: Dibattito in Rivista
Trimestrale, Nuovo Spettatore Italiano, Bella: “Lo Spettatore Italiano”
(Morcelliana, Brescia); Papini: Tra storia e profezia: la lezione dei cattolici
comunisti (Univ., Roma); Landolfi, R.: la rivoluzione in Occidente, Palermo,
Ila Palma, Raimondo: solitudine e realismo del comunista cattolico (Galzerano,
Salerno); Tronti: Una riflessione -- in Rivista Trimestralen; Manacorda: lettore
di Marx in Critica marxista; Napoleoni, Cercate ancora (Riuniti, Valle); Napoleoni,
Teoria politica; Noce: Il comunista (Rusconi, Milano); Tranquilli: Fede
cattolica e laicità della politica -- in Teoria Politica; Tranquilli: Realtà
storica e problemi teorici della democrazia
-- in Bailamme, Reale: Sulla laicità: considerazioni intorno alle
relazioni fra atei e credenti -- in Novecento, Bellofiore: Pensare il proprio
tempo. Il dilemma della laicità in Napoleoni, in Per un nuovo dizionario della
politica (Riuniti, Roma); Capuccelli, Lucente:
La riflessione teorica di R. dalla Sinistra Cristiana alla “Rivista
Trimestrale” -- tesi di laurea in scienze politiche, Milano -- Istituto
Gramsci: Convegno commemorativo di R., Roma --; Mustè, “Critica delle ideologie
e ricerca della laicità” (Mulino); lbani: La storia comune degli uomini. Ri-leggendo
R. -- in Testimonianze, Papini: La formazione di un cattolico -- Tra la
Congregazione mariana La Scaletta e il liceo Visconti, in Cristianesimo e
storia, Possenti: Cattolicesimo e modernità. Balbo, Noce, R. (Milano); Mustè:
Fra NOCE e R.: il dibattito sulla società opulenta, La Cultura; Mustè: R.:
laicità, democrazia, società del superfluo (Studium, Roma). "Cristianesimo
e società opulenta", a cura e con introduzione di Mustè (Edizioni di Storia
e Letteratura, Roma, Parlato: L'utopia in Manifesto, Melchionda: R. (in Aprile,
Rosa, "R.; il cristianesimo e la società opulenta", in
"Ricerche di storia sociale e religiosa", Chiarante: Tra Gasperi e
Togliatti. Memorie (Carocci, Roma; Pandolfelli: Marxismo, Scienze politiche,
Roma; Tassani:"Il Belpaese dei Cattolici", Cantagalli, "La
traccia e la prospettiva teorica di R." MORO, R. e la storia del 'partito
cattolico' in Italia", in Botti, Storia ed esperienza religiosa. Urbino,
Quattro Venti, Hanno detto di lui: la sua vita testimonia, in modo esemplare,
quanto possa essere forte, nell’uomo, la dedizione all’impegno intellettuale e
ai grandi ideali, tra i quali la politica intesa nel senso più nobile e più
alto dell’accezione. Portatore d’una fede religiosa profondamente sentita e
sofferta, ha avuto costantemente con sé il dantesco “angelo della solitudine”:
durante l’intera sua vita, infatti, mai si è sottratto al rovello e al dubbio;
mai ha preferito la comoda via dei pigri, degli opportunisti e dei neutrali. La
sua prima scelta di campo nell’Italia divisa in due, fu doppiamente coraggiosa: la resistenza al
nazi-fascismo ed il tentativo di conciliare nel Movimento dei cattolici
comunisti i valori della tradizione cristiana e cattolica con quelli della
rivoluzione d’ottobre. E così continuò senza paura e con sacrificio personale
in tutti questi anni promuovendo con le sue tesi, tra consensi e dissensi, un
continuo dibattito. La sua “inquietudine” è, dunque, sincera e feconda,
sorretta da uno spirito virile, ma al fondo sensibile ed umanissimo. Certamente
sarà ricordato dallo storico del futuro con queste sue peculiarità di
intellettuale originale, pugnace e coraggioso. In questo modo l’ho visto e conosciuto,
e così rimarrà per sempre nella mia memoria. Pertini, Quaderni della Rivista
Trimestrale. Ritengo che la sua vita e la sua opera abbiano fornito una prova
concreta e significativa della validità di due principi che egli ha serenamente
professato e praticato e che, anche con il suo personale contributo, sono
acquisiti al patrimonio teorico e ideale del partito comunista. Il primo è la
distinzione e l’autonomia reciproca della politica e della fede religiosa -- o
della convinzione filosofica o del “credo” ideologico. Il secondo è
l’affermazionefatta da Togliatti, formulata in una tesi approvata dal X
congresso del partito e sviluppata poi nelle tesi del XV congresso secondo la
quale un cristianesimo genuinamente vissuto non soltanto non si oppone, ma è
anche in grado di sollecitare un’azione che può contribuire alla battaglia per
la costruzione di una società più umana, più libera e più giusta di quella
capitalista. Berlinguer, Quaderni della Rivista Trimestrale. C’era nella sua
avversione al misticismo, all’indistinto, all’anarchismo, una grande lezione di
umanesimo storico e costruttivo. La drammaticità con cui sentiva i rischi di un
capovolgimento della democraziavissuta nei suoi angusti limiti
democraticisticiin corporativismo e in anarchia, e, quindi, la possibilità di
una replica autoritaria, è tuttora inscritta nella nostra vita quotidiana,
nella fase che stiamo attraversando. Bene: distinguere per collegare; stabilire
i confini del campo di ciascuno, da cui discende l’autonomia della politica
dalla religione e dalle ideologie. Per questo ritengo che occorra respingere le
sollecitazioni di quanti pensano di poter rimuovere la questione di fondo posta
da R.. Quella questione oggi riguarda, a mio avviso, il confine mobile tra progresso
e conservazione” Occhetto, Quaderni della Rivista Trimestrale, Per chi ha
seguito, anche talvolta dissentendo, la filosofia di R. e lo ha spesso messo a
confronto con la visione di MORO, appare chiaro che gli insegnamento di R. come
quelli di MORO non hanno solo valore per la ricostruzione storica di una fase
politica conclusa, ma hanno invece valore e significato come guida per la
costruzione di un processo di allargamento della democrazia, di sviluppo e di
confronto e di un dialogo che sono ancora più che mai attuali, perché attuali e
non risolti sono i grandi problemi nazionali che richiedono sì maggioranze
e governi più efficaci e risoluti, ma anche un più largo consenso popolare da
realizzarsi col confronto, col dialogo, con la partecipazione, sia pure a vario
titolo, ad un unico disegno di tutte le forze politiche rappresentative
dell’intera realtà popolare. Galloni, Quaderni della Rivista Trimestrale, “benché
creda che la storia sia opera di molti, e non di singole personalità pur
spiccatissime, ho sempre ritenuto che il ruolo esercitato da R. nella vicenda
italiana di questi decenni sia stato assolutamente fuori del comune, e
portatore di cambiamento come a pochissimi altri è stato dato. Ciò dico
soprattutto in riferimento alla storia e alle trasformazioni del partito
comunista italiano, nei cui confronti Rodano ha esercitato una funzione
liberatrice e maieutica che, se non temessi di far torto alla complessità del
processo di un grande movimento di massa e agli innumerevoli apporti di cui
esso è sostanziato, non esiterei a definire demiurgica.» Valle, Quaderni
della Rivista Trimestrale. Lasciamo ad altri le banalità sul consigliere del principe
o sul consulente per i rapporti con il mondo cattolico o con il Vaticano.
Togliatti ne fu attratto e interessato certo, anche perché l’esperienza di R.,
le sue riflessioni, le sue frequentazioni arricchivano il Partito di qualcosa
che altrimenti non sarebbe venuto. Forse qualcosa di analogo era stato per
Gramsci e per Togliatti l’incontro con Godetti. Che conoscesse e stimasse Ottavini,
che fosse intimo di Luca, non era importante perché ciò rappresentava un
“canale”. E iuttosto decisivo che un giovane così ascoltasse e parlasse, che si
trovasse a casa sua tra i comunisti, che per farlo soffrisse fino alla
persecuzione vaticana, riuscendo sempre ad essere fedele nel senso più pieno
del termine. Paietta, Quaderni della Rivista Trimestrale. Rrimane uno dei pochi
uomini la cuia filosofia rende possibile l’appellativo di femminista anche per
un appartenente al sesso maschile. La sua continua attenzione dalla questione
femminile derivava, certo, da una molteplicità di circostanze. Vi influiva la
ricerca su quello che egli stesso define il processo di umanizzazione
dell’uomo, nel cui quadro la liberazione della donna costitusce ben più di una
semplice componente o misura, ma piuttosto una delle condizioni decisive per
una reale, generale fuoruscita dall’alienazione e dallo sfruttamento umano. Oggi
più d’uno ambirebbe, revanchisticamente, a considerare conclusa la stagione
femminista. E invece il vero problema per le donne, per la democrazia, per il
mutamento, è la perpetuazione e il saldo attestarsi a un livello superiore del
femminismo. Per questo il messaggio che può ben a ragione essere definito
femminista nell’accezione più onnicomprensiva ed elevata, risulta tuttora
rivolto alla speranza e soprattutto all’impegno: quell’impegno per cui egli ha
consumato generosamente, e certo positivamente anche per la causa femminile,
tutta intiera la sua vita. Tedesco, Quaderni della Rivista Trimestrale. Il mio primo
interrogativo riguarda le scelte politiche che egli ha fatto, ponendosi come
cattolico in contrasto con alcune direttive ecclesiastiche. Dove ha trovato
forza e serenità, pur con sofferenza, per queste opzioni non rinunciando alla
sua fede e alla sua appartenenza ecclesiale, sempre professata? Non ho trovato
altra risposta che la sua fede teologale. La fede di Franco non era credenza
dottrinale, magari utilizzata ideologicamente, o sottomissione alla gerarchia
che poi si muta in ribellione; era adesione cosciente e ferma a Dio che si è
rivelato in Gesù Cristo, ancora vivente nella Chiesa. Questa fede comporta quel
“sensus fidei” (ne ha parlato il Vaticano II nella Lumen Gentium) che diventa
giudizio pratico nelle concrete situazioni per scelte che siano conformi alla
volontà di Dio. È il discernimento di cui parla san Paolo nella Lettera ai
Romani (12, 2) e che tanta parte ha nella dottrina spirituale cristiana. D. Torre,
Quaderni della Rivista Trimestrale, Il rapporto con la chiesa, sia come
comunità di fede che come istituzione, senza mediazioni di un partito cattolico
rappresentava per R. un’occasione e una garanzia per depurare il movimento
comunista non solo dall’ateismo scientista, ma anche di una visione
totalizzante della rivoluzione politica e sociale. Il mito del regno dei cieli
sulla terra e di una storia senza alienazioni. Corrispettivamente il movimento
comunista e il portatore necessario di una trasformazione della società che non
si presentasse come inveramento e compimento della razionalità illuministica,
della rivoluzione borghese, ma anche e soprattutto come loro rovesciamento
dialettico, e perciò offre un fondamento storico e materiale ad un mondo
in cui le persone diventano centro e misura, liberate dalla rei-ficazione
capitalistica, e perciò stesso base reale di un pieno sviluppo di un
cristianesimo, non integralista, ma consapevole, diffuso, praticabile. Magri. Melchionda,
in "Aprile", Dall'utopia alla secolarizzazione, Vassallo, Il
consigliere di Berlinguer che ama la Contro-Riforma. Giornalista politico, Franchi,
Corriere della Sera, Archivio storico. Treccani L'Enciclopedia italiana". Franco
Rodano. Rodano. Keywords: immunità e comunità – filosofia italiana – i
comunisti, il laico, democrazia, revoluzione, lotta di classe, societa
opulenta, peculiarita dei comunisti italiani, anti-fascismo, arrestato dai
fascisti. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Rodano” – The Swimming-Pool Library.
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