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Monday, December 30, 2024

GRICE ITALO A-Z M MA

 

Grice e Mainardini: l’implicatura conversazionale del popolo romano di Livio – filosofia veneta – filosofia padovana – la scuola d Padova -- filosofia italiana – il consorzio degl’eroi --  Luigi Speranza (Padova). Filosofo italiano. Padova, Veneto. Grice: “Padova tries to institute the ‘regnum’ as between Aristotle’s ‘polis’ and the modern ‘stato,’ but in which case, we wouldn’t call it ‘politeia’ anymore!” --  Grice: “When I studied change I focused on von Wright – but then there is Padova and his ‘grammatica del mutamento’!”  Nato da una famiglia di giudici e notai – il padre: ‘di Giovanni’ -- che viveva vicino al Duomo di Padova, completò i suoi studi a Parigi dove fu insignito dell'autorità di rettore. Il tempo trascorso a Parigi influì moltissimo sull'evoluzione del suo pensiero. Gli anni parigini furono molto importanti e fecondi per l'evoluzione del suo pensiero e la visione dello stato di corruzione in cui versava il clero lo portò a diventare anti-curialista.  A Parigi incontrò Occam e Jandun, con cui condivise passione politica e atteggiamento di avversione verso il potere temporale della Chiesa. Con Jandun rimase legato da grande amicizia e assieme a lui subì l'esilio.  Mainardini dopo le sue dure affermazioni contro la Chiesa venne bollato con l'epiteto di “figlio del diavolo”. Mainardini si trova a Parigi quando si sviluppò la lotta tra Filippo, re di Francia, e il Papato. Tutto ciò, assieme al vivace contesto culturale in cui si muoveva, lo portò alla compilazione della sua opera maggiore il Defensor Pacis, l'opera cui deve la sua fama e che influì moltissimo sia sul pensiero filosofico-politico contemporaneo che su quello successivo.  A Parigi sperimentò una monarchia decisa ad accrescere il proprio potere e la propria autorità su tutte le forze politiche centrifughe del momento ivi compresa la Chiesa di Bonifacio VIII. Diventato consigliere politico ed ecclesiastico di Ludovico il aro lo seguì a Roma in occasione della sua incoronazione imperiale e qui fu nominato dallo stesso Ludovico vicario spirituale della città. L'incoronazione imperiale avvenne ad opera del popolo romano anziché del papa inaugurando, così, quella stagione dell'impero laico che Mainardini vagheggiava e che avrebbe aperto la strada alla laicizzazione dell'elezione imperiale e alla cosiddetta Bolla d'Oro  di Carlo IV di Boemia.  Con la Bolla d'Oro fu eliminata ogni ingerenza del papa nell'elezione imperiale diventando così un fatto esclusivamente tedesco. Fu ancora con Ludovico quando questi si ritirò, dopo il fallimento dell'impresa romana, in Germania dove rimase fino alla morte. È del periodo immediatamente antecedente la sua morte la compilazione di alcune opere minori tra cui spicca il “Defensor Minor,” un piccolo capolavoro. Si può definire l'opera di M. come il prodotto di tempi in cui confluiscono la virtù del cittadino, il nazionalismo francese e l'imperialismo renano-germanico. Il Difensore della pace” è la sua opera più conosciuta in cui, fra l'altro, tratta dell'origine della legge.  Il suo fondamento era il concetto di ‘pace,’ intesa come base indispensabile dello Stato e come condizione essenziale dell'attività umana. Si tratta di un'opera laica, chiara, priva di retorica, moderna e per alcuni versi ancora attuale. La necessità dello Stato non discendeva più da finalità etico-religiose, ma dalla natura umana nella ricerca di una vita sufficiente e dall'esigenza di realizzare un fine prettamente umano e non altro. Da questa esigenza nascono le varie comunità, dalla più piccola alla più grande e complessa, lo Stato. Ne deriva la necessità di un ordinamento nella comunità che ne assicuri la convivenza e l'esercizio delle proprie funzioni. Per Marsilio questa esigenza ha caratteristiche prettamente umane che non rispondono a finalità etiche ma civili, contingenti e storiche. Alla base dell'ordinamento c'è la volontà comune dei cittadini, superiore a qualsiasi altra volontà. È la volontà dei cittadini che attribuisce al Governo, “Pars Principans,” il potere di comandare su tutte le altre parti, potere che sempre, e comunque, è un potere delegato, esercitato in nome della “volontà popolare.” La conseguenza di questo principio era che l'autorità politica non discendeva da Dio o dal papa, ma dal “popolo,” inteso come “sanior et melior pars.” In questa ottica egli propone che i vescovi venissero eletti da assemblee popolari e che il potere del papa fosse subordinato a quello del concilio. Ludovico il aro Marsilio pone il problema, che tratterà anche nel Defensor Minor, del rapporto con il Papato e con i suoi principi politici costruiti.   «occulta valde, qua romanum imperium dudum laboravit, laboratque continuo, vehementer contagiosa, nil minus et prona serpere in reliquas omnes civitates et regna ipsorum iam plurima sui aviditate temptavit invadere segretamente, con i quali aveva cercato, e continua a cercare, di insinuarsi subdolamente in tutte le altre comunità e regni che aveva già tentato di attaccare con la propria enorme avidità»  (Defensor pacis) Il giudizio di Mainardini sulla chiesa come istituzione è molto negativo e lo manifesta con la crudezza di linguaggio che gli è solita quando affronta l'argomento dei rapporti fra lo Stato e la Chiesa. Lo scalpore suscitato da questa opera obbligò Mainardini a fuggire presso l'imperatore Ludovico il aro, con il quale scese in Italia. Il Defensor minor si colloca fra le opere minori di Mainardini, ma si distingue per la sua importanza. Si differenzia dal Defensor pacis per essere un'opera più propriamente teologica mentre l'altra è prevalentemente politica. Lo studio condotto nel Defensor Minor riguarda la giurisdizione civile ed ecclesiastica, la confessione auricolare, la penitenza, le indulgenze, le crociate, i pellegrinaggi, la plenitudo potestatis, il potere legislativo, l'origine della sovranità, il matrimonio e il divorzio. Il Tractatus de iurisdictione imperatoris in causis matrimonialibus che Mainardini compila in occasione del divorzio di Giovanni di Moravia e Margherita di Tirolo-Gorizia si trova nell'ultima parte del Defensor Minor. Le relazioni tra i coniugi erano tanto insostenibili che la sposa preferì fuggire. Intervenne l'Imperatore, imparentato con la sposa, e progettò il matrimonio tra la fuggitiva e Ludovico di Brandeburgo ma a ciò ostavano il precedente matrimonio e alcuni legami di sangue. Il “Tractatus de translatione imperii” – “Trattato della  translazione dei imperii” --  è un'opera che niente aggiunge alla fama derivatagli dal Defensor Pacis anche se ebbe una certa diffusione.  Si può considerare questo trattato come una storia sintetica dell'Impero dalla fondazione di Roma da Romolo (alla LIVIO) fino al secolo XIV. In M. lo “stato romano” è concepito come prodotto umano, al di fuori da premesse teologiche quali il peccato o simili. È fortemente affermato il principio della legge quale prodotto della comunità dei cittadini, legge dotata di imperatività e co-attività oltre che ispirata ad un ideale di giustizia. Questo ideale di giustizia deriva dal con-sorzio o concerto civile, l'unico soggetto che può stabilire ciò che è giusto e ciò che non lo è. Per M., l'uomo deve essere inteso come libero e consapevole.  Nel Defensor Pacis appare diffuso un costituzionalismo affermato fortemente nei confronti sia dello Stato che della Chiesa. È tra i primi studiosi a distinguere e separare la legalita (ius) dalla moralita (ethos, mos), attribuendo il primo alla vita civile e il secondo alla coscienza. Mainardini è sempre un uomo del suo tempo, saldamente ancorato nella sua epoca, ma con intuizioni che ne fanno un uomo nuovo, anticipatore per certi versi del Rinascimento. La definizione del nuovo concetto di Stato, autonomo, indipendente da qualsiasi altra istituzione umana o, a maggior ragione, ecclesiastica è il grande merito di M..  Anche nella Chiesa viene affermata una forma di costituzionalismo contro il dilagante strapotere dei vescovi e dei papi. È ancora l'universitas fidelium a prendere, attraverso il Concilio, ogni decisione riguardante qualsiasi materia di ordine spirituale. Il nostro autore non teme di scagliarsi contro la Chiesa, a negare il primato di Pietro e di Roma, affermare la necessità del ritorno del clero a quella povertà evangelica tanto cara ad alcune sette riformiste di cui lui certamente conobbe e comprese il pensiero. Lotta contro la Chiesa ma solo per conservarne o rivalutarne il più vero, autentico e originario contenuto e significato. Quasi riformista e conservatore nello stesso tempo, riformista là dove è contro la corruzione dilagante nella Chiesa di quel periodo, conservatore là dove accetta la necessità di un ordine costituito, della religione, della morale, intese nel senso più puro.  La modernità di M. consiste anche nel metodo della sua trattazione e della terminologia che usa, sempre stringata ed esaustiva, aliena da qualsiasi di quelle forme di retorica che era caratteristica degli autori medievali. Altri saggi:: “Il difensore della pace,” C. Vasoli. POMBA, Torino, BUR, Milano, Ancona E., C. Vasoli, MILANI, Padova (collana Lex naturalis;  Battaglia F., La filosofia politica del medio Evo, Milano, CLUEB Battocchio R., Ecclesiologia e politica, Prefazione di G. Piaia, Padova, Istituto per la Storia Ecclesiastica Padovana, Beonio-Brocchieri Fumagalli M.T., Storia della filosofia medievale (Bari, Laterza,), Berti E., “Il ‘regno’ di Mainardini: tra la civis romana e lo stato italiano,” Rivista di storia della filosofia medievale, Briguglia G.,  Carocci Editore, Cadili A., Amministratore della Chiesa di Milano, in Pensiero Politico Medievale, Capitani O., Medioevo ereticale, Bologna, Il Mulino, Capitani O., Il medioevo, Torino, POMBA, Cavallara C., La pace nella filosofia, Ferrara, Damiata M., Plenitudo potestas e universitas civium, Firenze, Studi francescani,  Del Prete D., Il pensiero politico ed ecclesiologico, Annali di storia, Università degli studi di Lecce Dolcini C., Bari, Laterza, Merlo M., Il pensiero della politica come grammatica del mutamento, Milano, F. Angeli, Passerin d'Entréves A., Saggi di storia del pensiero politico: dal medioevo alla società contemporanea, Milano  Piaia G., Mainardini e dintorni: contributi alla storia delle idee, Padova, Antenore, Piaia G., La Riforma e la Controriforma: fortuna ed interpretazione, Padova, Antenore, Simonetta S., Dal difensore della pace al Leviatano, Milano, UNICOPLI Toscano A., Marsilio da Padova e Machiavelli, Ravenna, Longo, Defensor pacis Defensor minor Tractatus de translatione Imperii Tractatus de iurisdictione imperatoris in causis matrimonialibus Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Marsilio da Padova, su sapere, De Agostini. Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. marsilio: essential Italian philosopher. Marsilio dei Mainardini, Marsilio di Padova. Mainardini. Keyword: il popolo italiano, consorzio conversazionale, difensore della pace, leviatano, allegoria del buon governo – allegoria del buon governo, Livio, Romolo, Machiavelli -- Refs.: Luigi Speranza, "Grice e Mainardini" per il Club Anglo-Italiano; Luigi Speranza, “Grice e Mainardini – la massima del consorzio conversazionale.” – The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria, Italia.

 

Grice e Malfitano: all’isola -- l’implicatura conversazionale dei quattro – il complesso sociale --  la scuola di Siracusa -- filosofia siciliana – filosofia italiana -- Luigi Speranza (Siracusa). Filosofo italiano. Siracusa, Sicilia. Grice: “Malfitano, like me, is an emergentist – each ‘complesso’ grows (cresce) and the ‘complexity’ is thus best characterised as ‘crescente,’ – Malfitano uses ‘complexities’ in the plural – a theory of ‘complessita crescenti’ – The whole point is that you get from one complex to the other.” Grice: “I like Malfitano. His theory of ‘complessita crescente’ is admirable: he distinguishes various ‘complesso’ – the material (subdivided into atomic, and the ‘crescente complessita’ of the molecular), the biological complex (which comprises the complex of the tissue, and the complex of tthe articular), the social complex, i. e.,  the human being in his inter-subjetctivity -- nd the ideological complex, the abstracta – ideation, cognition, and conviction – there is a superior geometry, too!” Nacque da Carmelo, commerciante e navigatore, e Santa Veneziano. Era l'ultimo di sette fratelli. Frequentò il Liceo Classico Tommaso Gargallo, dove iniziò a nutrire l'interesse per la materie scientifiche. Già da giovanissimo frequentava assiduamente una nota farmacia del centro storico della città natale acquisendo notevole interesse per la chimica e la biologia. Si iscrisse dunque alla facoltà di chimica dell'Università degli Studi di Catania per frequentare le lezioni del professor Alberto Peratoner. Malfitano continuò gli studi universitari a Palermo, dove si trasferì al seguito di Peratoner e ottenne la laurea nel capoluogo siciliano. Abbandona la Sicilia per spostarsi a Milano, dove intraprese una breve carriera lavorativa nel campo della chimica industriale agli stabilimenti Pirelli. Contemporaneamente frequentava la scuola di microbiologia dell'Università degli Studi di Pavia, retta all'epoca da Golgi, futuro Premio Nobel per la medicina. Stimolato dall'ambiente favorevole, Malfitano pubblica I” Comportamento dei microrganismi sotto l'effetto delle compressioni gassose” -- Inizia in questo modo a farsi notare da colleghi e professori, sia per la materia dei suoi studi, sia per il carattere disponibile e solare, come ricorda iPensa, celebre anatomista milanese. La carriera  prese una svolta definitiva quando, durante un congresso internazionale a Pavia, venne notato dal futuro successore di Pasteur, Duclaux. Venne dunque invitato a trasferirsi a Parigi, avendo ricevuto l'offerta di un impiego all'istituto Pasteur. Una volta arrivato nella capitale francese, Malfitano si dedicò in un primo momento alla micro-biologia, pubblicando come risultati delle sue ricerche: Protease de l'aspergillus niger, Influence de l'oxygen sur la proteolyse en presence de Clorophorme e Bactericidie charbonneuse. Decise di ritornare a studiare la chimica pura, campo d'indagine scientifica che lo rese definitivamente famoso. I suoi studi sulla chimica colloidale, arrivarono a dimostrare la natura elettrochimica delle micelle, e riuscì a misurare con notevole precisione la conducibilità elettrica dei colloidi. In campo pratico, mise a punto i cosiddetti ultrafiltri, necessari per gli studi in campo teorico sui colloidi. Divenne capo di un laboratorio chimico all'Istituto Pasteur. Gli studi si interruppero durante la gran guerra. Al termine di essa,  sposò Vera, una studentessa russa.  Subito dopo il grande conflitto ebbe inizio l'elaborazione della più nota dottrina del chimico siracusano, ovvero la teoria delle “complessità crescenti,” concetto alla luce del quale Malfitano non indagò solo le micelle, ma l'esistenza in generale. Pubblica Complexité et micelle, e Les composés micellaires selon la notion de complexité croissant. Le conclusioni non vennero accettate da subito, ma si dovette attendere l'esperimento del premio Nobel Theodor Svedberg che dimostrò l'esattezza delle intuizioni di Malfitano. Elaborò negli anni Venti una teoria che tentava di spiegare la materia, attraverso l'esame dei diversi livelli atomici e molecolari che la caratterizzano strutturalmente. La materia, secondo lo scienziato siracusano, è suddivisibile in atomi, molecole, plurimolecole (polimeri e complessi) e micelle. In ognuna delle classi citate si possono distinguere tre tipi di unità materiali: ioniche, polari e ionopolari. L'analisi compiuta sulla materia venne estesa in campo social-ogico da Malfitano. Tenta di ricondurre la complessità socio-antropologica alla complessità atomica. I quattro ordini di “complesso” che costituiscono il mondo sono dunque. Primo, il complesso materiale (suddiviso in due sub-complessi – primo sub-complesso: “complesso atomico” e secondo sub-complesso materiale: “complesso molecolare”), il complesso biologico (suddiviso in primo sub-complesso biologico: complesso istologico e – secondo sub-complesso biologico: complesso citologico). Terzo, il complesso sociale (l'essere umano). Al culmine di un'ipotetica piramide il quarto complesso: il “complesso ideologico” (suddivisi in tre complessi: il primo sub-complesso ideologico: ideazione; il secondo sub-complesso ideologico: la conoscenza, il terzonsub-complesso ideologico: la convinzione).  L'ultimo passo della speculazione e il concetto di geometria superiore, un'armonia equilibrata e simmetrica che domina gli eventi e la materia, una variabile fondamentale e al tempo stesso fuggevole dell'esistenza, un concetto che rappresenta la libertà. In ultima analisi, il compito era dunque quello di comprendere le leggi dell'armonia ordinatrice del cosmo e di preservarne la bellezza e l'equilibrio.  Soleva spesso tornare in Sicilia seppur per brevi periodi, dovette rinunciare a questa abitudine. L'aggravarsi della sua malattia, una cecità che gradualmente lo privò della vista, e le sue convinzioni anti-fasciste, non gli permisero di rivedere il paese natale. Morì inell'alloggio assegnatogli dell'Istituto Pasteur dove aveva trascorso gran parte della sua vita. Pubblica le sue convinzioni filosofiche servendosi dello pseudonimo "Aporema", termine che indica l'impossibilità di ottenere una risposta precisa dallo studio di un problema. Introdusse per primo a Siracusa la moda di bere il latte acido, quello che abitualmente viene chiamato yogurt, come era già frequente nella capitale francese.  Durante una tempesta patita in mare Carmelo Malfitano aveva fatto voto a Santa Lucia, patrona siracusana, di sposare un'orfana se fosse riuscito a tornare incolume sulla terraferma. Carmelo sposò per questo motivo Santa Veneziano,  orfana di entrambi i genitori. Da tale unione nacque Giovanni.  Ad Repellendam Pestem Storie di Medici e Sanità nella terra di Aretusa, Tyche Ad repellendam Pestem Storie di Medici e Sanità nella terra di Aretusa, Tyche122.  Antonio Pensa, Ricordi di vita universitaria (Citato nel testo Ad Repellendam Pestem Storie di Medici e di Sanità nella terra di Aretusa), Cisalpino Istituto Pasteur, su webext.pasteur.fr.   Ad repellendam Pestem Storie di Medici e Sanità nella terra di Aretusa, Tyche. Ad repellendam Pestem Storie di Medici e Sanità nella terra di Aretusa, Tyche124.   Ad repellendam Pestem Storie di Medici e Sanità nella terra di Aretusa, Tyche126.   Ad repellendam Pestem Storie di Medici e Sanità, Tyche.   Ad repellendam Pestem. Storie di Medici e Sanità nella terra di Aretusa, Tyche, Siracusa, TreccaniEnciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.  TreccaniEnciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Grice: “Malfitano is right about the ‘social complexus’ – however, as Talcott Parsons has shown there is more complexity in the social compexus than Malfitano, a Sicilian, allows!” -- Grice: the fourth stadia: -- il complesso sociale -- Giovanni Malifitano. Malifitano. Keywords: i quattro. Refs.: H. P. Grice, “Pirotology,” – “The pirotological ascent,” in “From the banal to the bizarre: a method for philosophical psychology” -- emergentismo di Grice – emergentismo di Malfitano – l’organicismo della diada in Malfitano --. Il complesso di azione e il complesso di inter-azione, il complesso sociale --. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Malifitano” – The Swimming-Poo Library.

 

Grice e Malipiero: l’implicatura conversazionale del trionfo della ragione; ossia, confutazione del sistema del contratto sociale – the breach of contract – or Romolo e Remo, I due contrattanti – la scuola di Venezia -- filosofia venta -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Venezia). Filosofo italiano. Venezia, Veneto. Grice: “I love Malipiero’s approach to philosophy: hardly a profession! As if someone were to be called ‘amateur cricketer’ – Malipiero loves (‘ama’) philosophy and it shows!” – Grice: “There is philosophical wisdom in any endevaour he finds himself in!” Grice: “One must love him for his attempted ‘confutazione’ of Rousseau’s ‘sistema del contrato sociale’ as a ‘triumph of reason’!” -- Nacque da Angelo di Troilo e da Emilia Fracassetti. Entrambi i genitori erano patrizi: il padre provene  dalla storica casata dei Malipiero (ramo "delle Procuratie Vecchie"), mentre la madre apparteneva a una famiglia di mercanti bergamaschi nobilitata. Dichiarava di abitare in un palazzo a Santa Maria Zobenigo (ereditato dal padre dopo l'estinzione di un'altra linea della famiglia), cui si aggiungevano quattro botteghe nei centralissimi quartieri di Rialto e San Moisè; altre cinque case si trovavano tra Santa Margherita, San Gregorio e San Martino.Esordì in politica con l'elezione a savio agli Ordini. Divenne provveditore alle Pompe, ma non riuscì a prendere possesso della carica a causa della caduta della Repubblica. A questo punto, lasciò la vita pubblica per dedicarsi alla filosofia analitica del linguaggio ordinario. Fu un autore poliedrico, capace di spaziare dall'attualità politica alla letteratura e alla tragedia di ambito neoclassico. La prima opera pubblicata è il saggio di matematica “Dimostrazione sulla tri-plicazione e tri-sezione dell'angolo effettuato colla retta e col cerchio.” Più tardi si cimentò nella filosofia presentando l'opuscolo “Saggio sugli sforzi della passione nell'intelletto e su' di lei effetti nel cuore,” in cui sostiene di moderare il razionalismo perché nell'animo umano esso convivi in armonia con le passioni.  Questa idea, in contrasto con quanto asserito da Rousseau, fu ribadita ne “La felicità della nazione realizzata dal politico e dal sovrano,” uno dei suoi primi scritti in filosofia morale. In questo lavoro Malipiero prese in esame la tendenza allo sfarzo di una parte della società, analizzando come i governi avessero reagito al fenomeno in epoche diverse. Nell'opera emerge la condanna al lusso sfrenato, ma anche all'appiattimento estremo dettato da rivoluzionari e giacobini.  Lo stesso pensiero moderato è ripreso nel “Trionfo della ragione; ossia, confutazione del sistema del contratto sociale” -- ristampato, senza grosse variazioni, come “Il trionfo della verità nella difesa dei diritti del trono ossia Confutazione del contratto sociale.” Grice: “I find this interesting, since I also oppose contractualism to rationalism!” -- Qui M. cercò di dimostrare come la migliore forma di governo non fosse la democrazia, ma la monarchia.  La sua linea anti-rivoluzionaria fu affermata anche quando si tenne distante dagli organi della Municipalità istituita sul modello, o ‘sistema’ del contratto. Accolse perciò con favore l'arrivo degli Austriaci, come dimostrano il ‘Testamento della spirata libertà cisalpine” e l'annesso sonetto “Confronto fra il genio della Romana Repubblica e quello dell'Austria.” Di grande importanza è quanto emerge nella “Voce della verità,” una memoria autografa inviata al governatore austriaco Székhely all'indomani del suo insediamento a Venezia. Nell'opera, divisa in capitoli dedicati ai problemi dell'amministrazione asburgica (polizia, zecca, commercio, diritto ecc.), si chiede quale dovesse essere il criterio di scelta per la nuova classe dirigente veneziana. Dimostrandosi critico nei confronti degli ex funzionari della Repubblica di Venezia (ceto a cui lui stesso apparteneva), nominati non in base ai meriti, ma per favoritismo, auspicava di non concedere spazio a coloro che vivevano nel lusso, poiché entravano in politica solo per il proprio tornaconto, e soprattutto verso i trasformisti che cambiavano opinioni con l'avvicendarsi delle amministrazioni.  Con questo lavoro anticipò le scelte del governo austriaco che, in effetti, estromise il patriziato dalla vita politica e assegnando le cariche amministrative a personalità lombarde o delle province ereditarie.  Si dedicò, con un certo successo, anche alla stesura di tragedie, a tema biblico, storico o mitologico, che potessero presentare allo spettatore esempi da seguire o da evitare. Tra queste “Il sacrifizio di Abramo,” “Camillo,” “Prometeo ossia La prodigiosa civilizzazione delle genti,” “Medea.” Altre opere degne di nota sono “La bottega del caffè” “Quadro critico morale, Lo scultore e la luce, azione mitologica in apoteosi del cav. Canova,” Il conte Ugolino in fondo alla torre di Pisa. Sciolti, Atabiba ed Huascar. Azione tragica di spettacolo; La Verità nello spirito dei tempi e nel nuovo carattere di nostra età (sul congresso di Verona), Zanghira e Lemanza. Quadro poetico nelle nozze Malipiero/Martinengo dalle Palle;  Elogio di Giovanni II del mr. co. Martinengo dalle Palle; Descrizione della Montagna ov'è la chiesa della Madonna della Corona nelle alture di Montebello. Fu confermato nobile dell'Impero Austriaco, assieme ai figli Angelo e Angela, nati dal matrimonio con Contarina diPisani. Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Grice: “I would often rely on contractualism, but [Welsh philosopher G. R.] Grice made a job out of it! I saw the cooperative principle as a matter of quasi-contract – whatever that is. And if it’s a MYTH, what’s wrong with it? Romolo mythically killed Remus because of a breach of contract, too!” Grice: “My thought exactly replicates that of Malipiero back in the good old days of Venetian republic – only there was more rhyme to reason in HIS scheme!” -- Troilo. Malipiero. Keywords: il trionfo della ragione, ossia, confutazione del sistema del contratto sociale. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Malipiero” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Mamiani: l’implicatura conversazionale di Beltrami contro Euclide – filosofia emiliana – filosofia parmese – la scuola di San Secondo Parmese – la scuola di Parma --  filosofia italiana – Luigi Speranza (San Secondo Parmense). Filosofo italiano. San Secondo Parmese, Parma. Emilia Romagn. Grice: “I like Mamiani; unlike us at Oxford, he takes ‘science’ seriously! But in an amusingly Italian way! He has explored Newton on the apocalypse! My favourite of his treatises is the one on space which reminds me of Strawson – Beltrami, unlike Strawson, is non-Euclideian, and thinks Italian needs Euclideian verbs to match!”  Lincei. Membro dell'Accademia dei Lincei ha insegnato Storia del pensiero scientifico all'Parma, Udine e Ferrara.  Si è occupato soprattutto di Isaac Newton, del quale ha trascritto un trattato inedito sull'Apocalisse, di Cartesio e dell'origine delle enciclopedie moderne.  Saggi: “J. M. Guyau Abbozzo di una morale senza obbligazione né sanzione,” Firenze, Le Monnier, “Newton filosofo della natura” Le lezioni di ottica e la genesi del metodo newtoniano, Firenze, La Nuova Italia, “Teorie dello spazio” -- da Descartes a Newton, Milano, Angeli,  “La mappa del sapere.” La classificazione delle scienze nella Cyclopaedia di E. Chambers, Milano, Angeli, “Il prisma di Newton,” Roma, Laterza, Introduzione a Newton, Roma: Laterza, “Trattato sull'Apocalisse,” Torino, Boringhieri, I. Newton, Firenze, Giunti, Storia della scienza moderna, Roma, Laterza, Scienza e Sacra scrittura, Napoli, Vivarium.  I. Newton, Trattato sull'Apocalisse,Torino, Bollati Boringhieri, Scienza e teologia studi in memoria, Firenze, Olschki, Studi sul pensiero scientifico Ricordando M., "I castelli di Yale", Il Poligrafo, Padova 2 La Rivoluzione scientificaI domini della conoscenza: La sintesi newtoniana in Storia della Scienza, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana,. Newton e l'Apocalisse. Grice: “Mamiani should have left Newton to the Lincolnshiremen, and concentrate on Galileo!” Maurizio Mamiani. Mamiani. Keywords: Beltrami contro Euclide. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Mamiani” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Mancini: l’implicatura conversazionale del kerygma – la scuola di Schieti -- filosofia marchese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Schieti). Filosofo italiano. Schieti, Urbino, Marche. Grice: “I like Mancini: he has expanded on the ethos of cooperation – and he has explored what he calls ‘linguaggio ontologico’ and ‘alienazione’ in connection with language – he reviewed Pittau’s philosophy of language, and published a little thing on ‘language and salvation.’ So how can you NOT like him?”  Grice: “I like Mancini; if I dwell on philosophical eschatology, he dwells on the real thing!” Grice: “He has studied Kant thoroughly; all the interesting bits, like his idea of MALEVOLENTIA!”  “La filosofia è il passaggio dal senso al significato, attraverso le mediazioni culturali, dottrinali, attraverso la struttura del puro pensare e attraverso le mediazioni della prassi.” Studia a Fano e si laurea a Milano dove insegna. Bo lo vuole ad Urbino. Studia i massimi teologi, curato le opera di Barth, Bultmann e Bonhoeffer pubblicando, su quest'ultimo, anche una biografia e un'analisi dottrinale. Ha fondato l'Istituto superiore di scienze religiose di Urbino, unico esempio, per molti anni, di "facoltà teologica" in una università laica.  Tra i filosofi, si è dedicato molto a Kant, pubblicando una Guida alla Critica della ragion pura.  In questo senso è ancora più importante "Kant e la teologia” dove  tratta la filosofia della religione kantiana, fondata su una concezione morale rigorosa resa possibile dall'Imperativo categorico, che prospetta una trascendenza per l'uomo, attraverso i postulati dell'immortalità dell'anima e dell'esistenza di Dio. Questa filosofia della religione, in cui Kant mette in rapporto la “religione razionale” con la “religione rivelata” (e che si contraddistingue per i concetti di “male radicale” e di “chiesa invisibile”), è considerata feconda. Si è anche confrontato con Marx, allora dominanti nella cultura filosofica e politica italiana. In Marx, tiene in grande considerazione il concetto di “alienazione” -- presente soprattutto nei Manoscritti filosofici. Questo concetto, che esprime l'estraneazione dell'operaio in rapporto al lavoro salariato, a causa dei modi di produzione capitalistici, capaci di sfruttare il lavoro come fosse una merce, deve essere stimolo per la Dottrina Sociale della Chiesa. Ciò che Mancini critica in Marx è l'ateismo e il materialismo, attraverso l'uso della dialettica hegeliana in una prospettiva materialistica (materialismo storico). Questa concezione infatti mette in discussione la libertà dell'uomo, inteso come persona, riducendolo all'insieme dei suoi rapporti economici. Inoltre fa parte della redazione della rivista Concilium. Fonda “Hermeneutica” ed edita da Morcelliana. La sua posizione di pensiero verte su un cristianesimo di matrice liberale e democratica d'impronta sociale, che cerca uno spazio autonomo e libero, dando una risposta da credente alla cultura laicista e marxista di quegli anni sulle orme del Concilio Vaticano II.  Opere:“Ontologia fondamentale,” La Scuola, Brescia “Rosmini” “la metafisica inedita, Argalìa, Urbino “Filosofi esistenzialisti” Heidegger, Marcel, Wahl, Gilson, Lotze), Argalìa, Urbino“Linguaggio e salvezza,” Vita e Pensiero, Milano “Filosofia della religione,”Abete, Roma “Bonhoeffer, Vallecchi, Firenze “Teologia ideologia utopia”Queriniana, Brescia “Kant e la teologia,”Cittadella, Assisi “Futuro dell'uomo e spazio per l'invocazione”L'Astrogallo, Ancona “Con quale comunismo?” Locusta, Vicenza, “Con quale cristianesimo” Coines, Roma, “Novecento teologico”Vallecchi, Firenze “Teologia ideologia utopia” Queriniana, Brescia “Fede e cultura”Genova, Marietti “Come continuare a credere”  Rusconi, Milano  “Negativismo giuridico” QuattroVenti, Urbino  “Guida alla Critica della ragion pura” I, QuattroVenti, Urbino “ Lettera a un laureando” Urbino, Quattroventi “Il pensiero negativo e la nuova destra”Mondadori, Milano “Il quinto evangelio come violenza ermeneutica” in “Apocalisse e ragione”, testi di Carlo Bo e altri, Urbino, Quattroventi  “Hermeneutica” “Filosofia della prassi,”Morcelliana, Brescia “Tre follie, Camunia, Milano “Guida alla Critica della ragion pura”“L'Analitica” QuattroVenti, Urbino “Il male radicale per Kant, in “La ragione e il male. Atti del terzo colloquio su filosofia e religione”, Genova, Marietti 1 De profundis per la dialettica, in “Metafisica e dialettica”, Genova, Tilgher Tornino i volti, Marietti, Genova Giustizia per il creato, Urbino, Quattroventi, coll. "Il nuovo Leopardi" L'Ethos dell'Occidente. Neoclassicismo etico, profezia cristiana, pensiero critico moderno, Marietti, Genova Scritti cristiani. Per una teologia del paradosso, Marietti, Genova Opere postume Diritto e società. Studi e testi, Urbino, Quattroventi Come leggere Maritain, Brescia, Morcelliana  Ethos e cultura nella cooperazione di credito, Piergiorgio Grassi, Urbino, Associazione per la ricerca religiosa “S. Bernardino”, Quattroventi  Bonhoeffer; Morcelliana, Brescia  Frammento su Dio, Brescia, Morcelliana Per Aldo Moro. Al di là della politica, Carlo BoMario LuziItalo Mancini, Urbino, Quattroventi  Opere scelte. Brescia, Morcelliana Mancini Giorgio Rognini, Metafisica e sofferenza. Un itinerario critic (Verona, Mazzian); A. Milano, Rivelazione ed ermeneutica” (Urbino, Quattroventi "Biblioteca di Hermeneutica" P. Grassi, Intervista sulla teologia (Urbino, Quattroventi "Il nuovo Leopardi"; La filosofia politica” (Urbino, Quattroventi, Francesco D'Agostino, Filosofo del diritto, Urbino, Quattroventi, "Il nuovo Leopardi" G. Ripanti, P. Grassi, Kerigma e prassi, Brescia, Morcelliana, Hermeneutica, Studi in memoria, Napoli, Scientifiche, G. Crinella. Dalla teoresi classica alla modernità come problema, Roma, Studium, A. Areddu, Cristianesimo e marxismo Una rilettura in memoriam, Pistoia, Petite Plaisance tra filosofia e teologia, in "Riv. di teologiaAsprenas", I A. Pitta, G. Ripanti P. Grassi (a cura), Filosofia, teologia, politica. A partire da Mancini, Brescia, Morcelliana, Hermeneutica Mariangela Petricola, Pensare la differenza -- la questione di Dio nell'epoca della disgregazione del senso. Una rilettura in “Dialegesthai. Riv. telematica di filosofia", mondo domani.org/ dialegesthai/ mpe. M.  Petricola, Pensare Dio. Il cristianesimo differente, Assisi, Cittadella Editrice  Antonio Ascione, Fedele a Dio e alla terra. L'avventura intellettuale di Italo Mancini, Benevento, Passione Educativa  Valeria Sala, Italo Mancini. Filosofo del diritto, Torino, Giappichelli, "Recta Ratio"sapere, Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Seminario in memoriam, su pesaronotizie.com. Centro socio culturale M" presso il suo paese natale Schieti, su centro M. . . FB cronologica, su uniurb. L'Istituto di Scienze Religiose fondato da lui su uniurb. Biblioteca personale "Ca' Fante", su uniurb. Rivista "Hermeneutica" fondata da Italo Mancini, su uniurb. A. Aguti, Italo Mancini, in Il pensiero filosofico-religioso italiano.org. Italo Mancini. Mancini. Keywords: kerygma, “male radicale” “Kant” “radical evil” --. “cooperative di credito” – “la massima della benevolenza conversazionale”, il problema del vaticano – patti laternai, ventennio fascista e patti laterani --. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Mancini” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Mangione: l’implicatura conversazionale d’alcuni aspetti del nazionalismo culturale nella logica italiana – logica matematica – la scuola di Bagnara Calabra -- filosofia calabrese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Bagnara Calabra). Filosofo italiano. Bagnara calabra, Calabria. Grice: “I like Mangione; for various reasons: He notes that logic is more related to mathematics – indeed, for logicism mathematics IS logic – so the opposite to ‘formal’ logic is ‘material’ logic, not ‘informal’ as Ryle and Strawson want – Mangione has studied ‘categories’ and talks of ‘logica matematica’ – he has studied Frege’s ideografia, as he aptly translates his grundscrift, and he tried to improve on the ‘nationalism’ which was ubiquitous in logic in Italy in the ‘primo novecento’!” Insegna a Milano. Diresse le due collane matematiche della casa editrice Progresso tecnico editoriale di Milano, appendice della A. Martello editore. Presso l'editore Boringhieri di Torino ha diretto “Testi e manuali della scienza contemporanea. “Serie di logica matematica.”  Contribuito alla Storia della filosofia pubblicata da Geymonat per Garzanti con specifici contributi sulla storia della logica matematica. Amplia e sistematizza tali contributi nella Storia della logica. Da Boole ai nostri giorni”. Il saggio costituisce un ampio ed esaustivo lavoro di ricognizione e sintesi sugli ambiti di ricerca e sui risultati della logica. Dirige la collana Muzzio scienze.  Insieme a Ballo, Bozzi, Lolli e Pagli cura Gödel (Boringhieri). Saggi: “Logica matematica” (Torino, Boringhieri); “Giocando con l'infinito: matematica per tutti, traduzione di G. Giorello (Milano, Feltrinelli); “Matematica e calcolatore, Le Scienze quaderni, Milano, “Filosofia: saggi in onore di Geymonat, Milano, Garzanti “Storia della logica, CUEM  “Storia della logica”“Da Boole ai nostri giorni” (Garzanti); “Frege. Logica e aritmetica” -- Torino, Boringhieri. Regny, «Breve storia di una lunga amicizia», Franco Prattico, «Pubblicate tutte le opere di Godel» dalla Repubblica, articolo disponibile sul database SWIF dell'Bari.  6.Peano, A.Nagy,  Delbcedp, Logiqìie algorithmique. Revue Philosophique quindi idem. Liège et Bruxelles Liard L., Les logiciens anglais contemporains {ISIS).  Logique. Masson, Paris.   — Cours de philosophie. Logique  CouTURAT L., La logique mathémaiique de M, Peano,  " Revue de Métaphysique et de Morale „, a — La logique de Leibniz d'après dea documents inédits.  Paris, Alcan. L’Algebre de la logique. Paris, Gautliiers-Villars, ed.  Peano G., Calcolo geometrico secondo VAusdehnungs-  léhre di H, Grassmann, preceduto dalle operazioni della  logica deduttiva, Torino Arithmetices principia, nova methodo exposita — I principi di geometria logicamente esposti  Torino, Bocca.  Elementi di calcolo geometrico Principi di logica matematica. R. d. M., t. I.  Formule di logica matematica. R. d. M., t. I. Sul concetto di numero. R. d. M., t. I.  Sui fondamenti della geometria R. d. M., Saggio di calcolo geometrico Studi di logica matematica Les définitions matJtématiques Formulaire mathématique.  Nagy a., Fondamenti del calcolo logico. Giornale di  matematica. Napoli Sulla rappresentazione grafica delle quantità logiche.  Rend. R. Accademia dei Lincei. Lo stato attuale ed i progressi della logica. Rivista  italiana di filosofia.  C. Burali-Forti, G. Vacca, G. Vailati, A. Padoa,  M. Pieri, F. Castellano, C. Ciamberlini, Giudice,     Nagy a., Principi di logica esposti secondo le dottrine mo-  derne. Torino, Loescher I teoremi funzionali nel calcolo logico, Riv. di Mat., Ueher Beziehungen zwischen logischen Ordssen. Mo-  natshefte fur Mathematik. Wien, La logica tnatematica e il calcolo logico. Riv. Itai. di  Filos. Roma, I primi dati della logica. Id. Roma, Ueber das Jevons-Cliffordsche Problem. Monatshefbe  far Mathematik. Wien, t. Sulla definizione e il compito della logica. Roma, Balbi  Alcuni teoremi intorno alle funzioni logiche. Riv. di  Mat., BuaAn-FoKTi C, Logica matetnatica. Milano Exercice de traduction en symholes de Logique Mathématique. Bulletin de Mathématiques élémentaires Sui simboli di logica matematica. Il Pitagora, Padda A., Note di logica matematica. Riv. di Mat., t. 6,  Conférences sur la Logique Mathématique. Université  non velie de Bruxelles Essai d'une théorie algébrique des nombres entiers,  précède d'une introduction logique à une théorie déductive  quelconque. Congresso internaz. di filosofia. Parigi, Vailati G., Un teorema di logica matematica. Riv. di  Mat., t. Sul carattere del contributo apportato dal Leibniz  allo sviluppo della logica formale. Rivista filos. e scienze  affini. Maggio-Vacca G. Sui precursori della logica matematica. Riv.  di Mat., Bettazzi, M. Chini, T. Boggio, A. Ramorino,  M. Nassò, ecc. in Italia. Tutti questi ultimi A. appartengono alla scuola del  Peano, al quale si deve la prima introduzione della Logica matematica in Italia con Peano, esposti lucidamente gli studi dello Schrodbr, del  Boole, ecc., dimostra l'identità del calcolo sulle classi,  fatto da questi autori, col calcolo sulle proposizioni di Peirce, del Me Coll, ecc.   L'opera de\VS9 {Arithmetices principia contiene per la  prima volta la teoria dei numeri interi completamente ridotta in formòle facendo ricorso ad un limitatissimo  numero di idee logiche che espresse coi simboli:  €, D, = n, u, --, A.   Di qui trasse origine la sua ideografia, in cui ogni  idea è rappresentata con un segno, e il suo strumento  analitico andò perfezionandosi rapidamente. Formulaire de  Mathémathiques; Introduction quindi la pubblicazione completata, con nuove formule ed arriccbita di  numerose indicazioni storiche per la collaborazione di valenti seguaci, procedette alacremente, raccogliendo e  trattando completamente in simboli tutte le proposizioni  della matematica. L'importanza filosofica di questo movimento scientifico non è ancora stata apprezzata convenientemente dai filosofi, e l'opera di PEANO (si veda) comincia  solo ora a richiamare sopra di se l'attenzione degli insegnanti di logica pura. Questo ritardo filosofico è tanto più strano quanto più  chiara è la filiazione filosofica di questa ideografia. Peano stesso non cessa mai di far notare che essa è basata su teoremi di logica, scoperti successivamente  da Leibniz fino ai giorni nostri. È noto infatti che l'ideografia completa o pasigrafia e intravista da Leibniz, col nome di characteristica. Ma se, con definizioni opportune, si potè ridurre le   Pastore, Logica formale.  Meriti dell' analitica moderna, Da questo  rapido cenno dello sviluppo storico dei postulati  del càlcolo logico e degli autori che più hanno  contribuito al progresso della logica pura e sim-  bolica in largo senso della parola (simboli lette-  rali, aritmetici, algebrici, geometrici, ideografici,  ideofisici e via dicendo), e pure in mezzo alle di-  vergenze profonde e attraverso i vari modi onde  le forme logiche si manifestano e a quelli onde  vengono interpretate, è possibile scorgere il filo  conduttore.   Le dottrine più recenti sopratutto, parte cri-  ticando i metodi e i principi sui quali le antiche  erano costruite, parte proponendo metodi di di-  mostrazione più atti all'indagine logica, parte  svolgendo fuori dalla stessa analitica germi di  idee nuove che vi rimanevano prima come oscu-  rati ed occulti, sono come una successione in-  calzante di fiotti vitali che, scaturendo dalle  vette del pensiero, sono penetrati nell'organismo  della logica formale alimentandolo e sospingen-  idee di logica che si incontrano in molte parti della ma-  tematica ad un numero sempre più piccolo di idee pri-  mitive, attualmente ancora si desidera una riduzione  analoga di tutte le idee di logica che si incontrano nella  logica pura.   Questa riduzione presenta invero seriissime difficoltà,  ed e più facile il riconoscere quante e quali siano le  idee primitive in Aritmetica e in Geometria, che in Logica. (Peano).   In questo saggio, continuando le ricerche cominciate  nel precedente, che mi converrà di supporre conosciuto  al lettore, tento di portare un contributo alla soluzione  del problema suddetto. Corrado Mangione. Mangione. Keyword: “logica matematica” “divertente”, “Sidney Harris” Peano, “not” “no” “and” “e” “or” “o” “if” “si” “some (at least one)” “all” “the” “il”, Mangione, simbolistica, logica simbolica, logica formale, logica materiale, semantica, semantica per un sistema di deduzione naturale, SYMBOLO, whoof and proof, w’f ‘n’ proof. -- -.  Refs.: Luigi Speranza, “Grice e la proclama di Mangione: logica matematica, la logica matematica deve essere divertente!” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Manfredi: l’implicatura conversazionale del liber de homine – filosofia emiliana – la scuola di Bologna -- filosofia bolognese – scuola di Bologna -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Bologna). Filosofo italiano. Bologna, Emilia Romagna. Grice: “I like the “liber de homine.” It reminds me that among my unpublications there’s a ‘Why’!” Grice: “While the Italians aptly use the same particle for ‘why’ and ‘for’, the Anglo-Saxons didn’t! That must be because ‘for’ is usually otiose: “Why are you eating.” “For I am hungry, say I!” cf. “I am hungry.” – Studia a Bologna e Ferrara. Entra in contatto con circoli umanistici. Insegna a Bologna. Riceve un compenso superiore alla media ed è il docente più citato nei Libri partitorum. Esercita l'astrologia ee attaccato da PICO (si veda) (“Disputazione contro l’astrologia divinatrice””).  La sua opera “Il Perché” fu un successo per secoli.  Altre saggi: “Tractato de la pestilentia,” Bologna, Johann Schriber, “Pro-gnosticon” (Bologna, Bazaliero Bazalieri) “Liber de homine,”  Impressum Bononiae, Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Girolamo Manfredi. Keyword: divination. Those clouds mean rain – Those clouds mean death. --. Grice: “The present budget means that we will have a bad year – Prognosticon. “The present budget means we’ll have a hard year, but we shan’t have.” – x means that p entails p. Pico approaches Manfredi, “You said that the budget for 1490 meant that we would have a hard year, but we  didn’t!” – Girolamo Manfredi. Manfredi. Keywords: liber de homine, la tradizione pseudo-peripatetici dei problemi – il problema – la questione di ‘per che’ – Grice sulle tipi di domanda – la domanda dei bambini – la domanda di Grice a bambini, “Can a sweater be red and green all over? No stripes allowed? – The philosopher’s question – ‘why is there something rather than nothing? Why I am me and not you?  Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Manfredi: l’implicatura divinatrice” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Manicone: l’implicatura conversazionale della filosofia del gargano – la scuola di Vico del Gargano -- filosofia pugliese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Vico del Gargano). Filosofo italiano. Vco del Gargano, Foggia, Puglia. Una delle personalità più caratteristiche del suo tempo della Capitanata. Definito il “monacello rivoluzionario” a causa della sua bassa statura, che sembrerebbe di 1,40 m, la sua indole illuministica consiste in una sete di sapere che non si placa con il dogmatismo, ma con l'esperienza diretta, lo studio approfondito dei fenomeni naturali e della scienza, un'osservazione empirica che poteva fornire una risposta valida e concreta alle varie problematiche e quindi un aiuto pratico all'uomo, al suo benessere e sviluppo, alla sua felicità. Ciò gli costò l'inimicizia di chi, seppur in pieno illuminismo, diffidava e demonizzava la scienza.  Lo sviluppo economico-sociale che teorizza M. consiste in uno sviluppo connesso e, per certi versi, dipendente dall'ambiente, perché egli riteneva che la natura fosse una fonte primaria di ricchezza e la sua distruzione avrebbe potuto segnare la fine dello sviluppo.  Manicone può essere considerato un profeta dello sviluppo sostenibile, perché in pieno Settecento, quando le industrie erano inesistenti, ebbe un'ampiezza di vedute che gli consentì di prevedere le conseguenze disastrose che avrebbe portato l'uso improprio e scriteriato delle risorse naturali.  Le opere in cui Manicone tratta, tra gli altri, il tema dello sviluppo sostenibile, sono La Fisica Appula (cioè dell'Apulia) e La Fisica Daunica (cioè della Daunia, antico nome della Capitanata). Secondo il “monacello”, uno dei peggiori atti compiuti dall'uomo del suo tempo era la cesinazione selvaggia dei boschi garganici, un tempo rigogliosi, come anche attesto da Orazio nelle Epistole: «Garganum mugire putes nemus». Riferisce che il disboscamento del promontorio iniziò nel 1764, con il taglio “barbaro” dei pini nel territorio “Difesa” di Vico del Gargano e la cesinazione degli ischi ad Ischitella, talmente “furiosa” che, ad inizio Ottocento, l'Abate Longano denunciò la carenza di legna da ardere per gli ischitellani.  La causa di questo disboscamento fu la volontà di destinare i suoli a coltura, anche quelli non adatti a questo scopo e più utili al pascolo e alla produzione di legname, vista la “rocciosità” della terra sul promontorio del Gargano.  Manicone spiega anche la diminuzione della fauna selvatica nel Gargano, sempre dovuta alla cesinazione, che diminuiva i nascondigli per gli animali selvatici, e li rendeva più vulnerabili.  Ne “La Fisica Appula”, il frate dedica un intero libro al Mefitismo (insalubrità dell'aria) e alle cause che lo generano. Egli sostiene che l'inquinamento può avere cause naturali o accidentali (provocate dall'uomo), può essere anche indigeno (proprio della zona) o esotico (derivante da altre zone). Secondo il Manicone le principali cause accidentali del mefitismo erano:  1. Le condizioni igieniche precarie delle strade e delle abitazioni; 2. L'insana abitudine di depositare gli escrementi nelle strade; 3. La sepoltura dei  centro abitato (consuetudine abolita con l'Editto di Saint-Cloud, ma anticipata nel 1792 a Vico del Gargano da Pietro de Finis, che fece costruire il cimitero monumentale di San Pietro); 4. Il taglio dei boschi (invece gli alberi sono importanti perché emettono ossigeno e assorbono anidride carbonica). Lo studio del frate sul territorio garganico fu talmente minuzioso da fargli notare un mutamento climatico dalla metà del Settecento all'Ottocento; in alcune zone del Gargano, ci furono sbalzi di temperatura che provocarono un sensibile calo di precipitazioni nevose e mitigarono parecchio gli inverni. Secondo il Manicone, la causa è attribuibile al disboscamento. Il taglio delle foreste avrebbe consentito al sole di riscaldare prima e maggiormente i suoli e soprattutto non avrebbe bloccato i venti provenienti da Nord e da Sud, quindi le zone meridionali rispetto alle alture garganiche si sarebbero raffreddate a causa dell'arrivo della Tramontana da Nord, mentre nel Gargano settentrionale sarebbero arrivati maggiormente i venti caldi del Sud. Un rimboschimento avrebbe reso più fertili le terre coltivabili, ma Manicone stesso, dopo aver dato questo suggerimento, esprime la consapevolezza di “aver cantato ai sordi”.  Viaggiò molto per l'Europa, studiando Medicina a Vienna e a Berlino, Scienze Fisiche a Londra e Scienze Naturali a Bruxelles.  È noto soprattutto per il suo trattato, La Fisica Appula. in cui analizza le caratteristiche fisiche delle terre di Puglia e soprattutto del Gargano.  A M. è intitolato il Centro Studi e Documentazione del Parco Nazionale del Gargano sito presso il Convento di San Matteo a San Marco in Lamis.  Descrizione di Vico Del Gargano nella Fisica daunica Al tempo di M. la popolazione vichese era di 6131 abitanti, circa lo stesso numero di residenti effettivi attuali. L'area abitata era più ristretta e consisteva nel nucleo originario (Casale, Civita e Terra) e i quartieri nuovi di San Marco, Carmine, la Misericordia e Fuoriporta. L'incuria delle istituzioni si manifestava nella scarsa attenzione verso l'igiene delle acque del Casale (quartiere affollatissimo), originariamente buone e dolci ma inquinate dall'incuria generale; anche le strade strette e ombrose della Civita erano soggette ad abbandono e perennemente sporche. Soltanto i quartieri nuovi erano larghi, puliti e soleggiati.  Le Istituzioni mancavano anche laddove era necessario rendere più agevole il lavoro dei contadini e dei pastori vichesi, costruendo strade per diminuire gli ostacoli a cui erano sottoposti quotidianamente questi uomini quando si recavano nelle loro campagne, poste spesso in profonde valli o zone impervie.  La popolazione vichese era laboriosa e onesta e non c'erano grandi disuguaglianze economiche, tuttavia M.  descrive i suoi compaesani come barbari e incivili, infatti non hanno riguardo per l'ambiente, ad esempio i pastori lasciano distruggere dalle loro bestie le pianticelle fruttifere e le vigne, sono dediti all'alcol e spesso ciò li porta a risse feroci.  Le donne sono laboriose come gli uomini e sempre gentili, il frate però critica fortemente l'usanza vichese, e delle donne dei paesi del Sud in generale, di urlare e strepitare ai funerali, di portare il lutto a vita e di vestire sfarzosamente i defunti; il primo comportamento denota la selvatichezza della popolazione, il secondo uso può essere anti-economico e negativo per la società e il terzo è uno spreco di denaro, dato in pasto ai vermi.  Un difetto presente in tutte le abitazioni vichesi dell'epoca era il forno in casa, che poteva provocare incendi domestici e inquinare l'aria interna. A  Vico molti boschi furono tagliati per lasciare spazio ai campi di grano, ma ciò fu improduttivo economicamente e causò lo smottamento dei terreni in pendenza, non più trattenuti dalle radici delle piante. Nella raccolta dell'ulivo, i vichesi distruggevano gli alberi, picchiando forte con i bastoni per far cadere le olive; questa errata abitudine provocava la mutilazione della pianta e una maggiore esposizione al freddo, e conseguentemente minori raccolti per gli anni successivi.  Per M., il mancato sviluppo del Gargano e da imputare anche alla pigrizia e indolenza dei suoi abitanti, che non erano capaci di valorizzare i loro prodotti (olive, agrumi, vino, fichi, etc.) e talvolta acquistavano prodotti meno pregiati e ad alto prezzo da altre regioni.  Al fine di comprendere come le istituzioni del tempo fossero distanti dalle reali necessità della popolazione, è interessante la situazione che riguardò l'uso delle acque di Canneto, infatti veniva impedito ai vichesi (anche con la forza) di utilizzare l'acqua per l'irrigazione dei campi, perché avrebbero disturbato l'attività di un mulino sito nel territorio di Rodi Garganico. Il giudice diede ragione ai rodiani ma, per fortuna, questa sentenza ingiusta e ingiustificata fu annullata dalla Regia Camera.  Dalla lettura di alcune pagine delle opere di Manicone è emerso che, pur cambiando i tempi, gli usi, le risorse a disposizione, le conoscenze e le attività, l'uomo garganico (e non solo) viveva e produceva nell'ottica del profitto immediato, sottovalutando gli effetti che avrebbero potuto causare i suoi comportamenti errati nella vita della futura comunità.  Opere M.  contesto – il contesto del contesto.  "Philosophers often say that context is very important." "Let us take this remark seriously.’ "Surely, if we do, we shall want to consider this remark in its relation to this or that problem, i. e., in context, but also in itself, i. e., out of context.” H. P. Grice, "The general theory of context." Michelangelo Manicone. Manicone. Keywords: la filosofia del gargano. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Manicone” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Manilio: il portico romano -- Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Porch. Astronomer and poet. He writes a long poem on astronomical matters, part of which survives. He takes and extreme position on the subject of fate, believing that not even thoughts – or the will -- are exempt from its influence. Marco Manilio. Keywords: liberta, il libero. Manilio.

 

Grice e Mannelli: l’implicatura conversazionale degl’eroi di Virgilio – la scuola di Grimaldi -- filosofia calabrese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Grimaldi). Filosofo italiano. Grimaldi, Cosenza, Calabria. Grice: “Like me, Mannelli loved Kant, Goethe, Schiller, Virgilio – and he has his own ‘palazzo’!” -- Fequenta il ginnasio a Cosenza. Si trasferì con la famiglia prima ad Aosta, dove termina gli studi liceali, e poi a Roma. S’interessa sempre più al mondo politico e dopo la laurea, conseguita con il massimo dei voti, ritorna a Cosenza e  venne eletto Consigliere Provinciale.  Proprio in qualità di membro del consiglio provinciale, si adoperò in prima persona per arricchire e promuovere l'ampliamento della Biblioteca Provinciale di Cosenza  Si dedicò in tempi e con modi diversi all'attività di approfondimento e divulgazione. Firmò una versione metrica della Xenia di Goethe (Roma, Paravia.  E tra i maggiori contributori della più importante rivista di arti e lettere della regione, la Calabria Letteraria. Presidente dell'Accademia Cosentina, l'istituzione accademica calabrese che vanta un'esistenza plurisecolare e che nel XVI secolo ebbe come presidente Telesio.  Opere: “Inaugurandosi il monumento al caduti grimaldesi: scultura di Cambellotti, Reggio Calabria, Editore Il Giornale di Calabria, Paravia, Le storiche Terme Luigiane: passato-presente-futuro, Cosenza, Cronaca di Calabria, L'Accademia Cosentina nella sua storia secolare e nell'oggi, Cosenza, Tip. Vincenzo Serafino. Biografia in Calabriaonline.com  M. Chiodo, L'Accademia cosentina e la sua biblioteca. Società e cultura in Calabria.  Xenia Edizione Paravia. nna Vincenza Aversa, Dopoguerra calabrese: cultura e stampa, Editore Pellegrini, Catanzaro,  Accademia Cosentina Biblioteca Civica di Cosenza Goethe  Poesia "Mamma" da "Come le nuvole” su Grimaldi  Grimaldesi da ricordare, su digilander.libero. Filippo Amantea Mannelli. Mannelli. Keywords: gl’eroi di Virgilio, gl’eroe di Virgilio, l’eroe stoico, Acri, Enea come eroe stoico, gl’eroi di Vico. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Mannelli” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Mantovani: l’implicatura conversazionale dei curiazi – percorsi di comunicazione – la scuola di Moncalieri -- filosofia piemontese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Moncalieri). Filosofo italiano. Moncalieri, Torino, Piemonte. Insegna a Roma. Membro della Società Tommaso D’Aquino. Gli ambiti delle sue ricerche spaziano sulla Filosofia della Storia, l'Ontologia, la Teologia filosofica, e loro rapporti con la scienza. Ha compiuto studi sulla storia del tomismo (cf. griceianismo). È uno dei maggiori studiosi e conoscitori del realismo dinamico e di Demaria. Opere: “Fede e ragione: opposizione, composizione?” Scaria Thuruthiyil, Mario Toso, Roma, LAS, “Quale globalizzazione?: l'uomo planetario alle soglie della mondialità,” Scaria Thuruthiyil, Roma, LAS, “Eleos: l'affanno della ragione: fra compassione e misericordia,” Roma, LAS, “Sulle vie del tempo: un confronto filosofico sulla storia e sulla libertà, Roma, LAS, “Paolo VI: fede, cultura, università,”  “An Deus sit (Summa Theologiae). Fede, cultura e scienza, Città del Vaticano, Libreria Vaticana, Didatttica delle scienze: temi, esperienze, prospettive,” Vaticano: Libreria editrice vaticana, “La discussione sull’esistenza di Dio nei teologi domenicani” “Oltre la crisi: prospettive per un nuovo modello di sviluppo: il contributo del pensiero realistico dinamico  Demaria. Roma, LAS,,”Momenti del logos: ricerche del "progetto LERS" (logos, episteme, ratio, scientia):  Roma, Nuova cultura, “Per una finanza responsabile e solidale: problemi e prospettive, Roma, LAS, “Una ricognizione sulla Summa Theologiae di Tommaso d'Aquino” in Un pensiero per abitare la frontiera: sulle tracce dell’ontologia trinitaria di Hemmerlie, Roma Incisa Valdarno, Città  Nuova Istituto universitario Sophia,  Lorenzo Cretti, La quarta navigazione: realtà storica e metafisica organico-dinamica, Associazione Nuova Costruttività -Tipografia Novastampa, Verona, Francisco de Vitoria, Sul matrimonio, Roma, Scritti teologici inediti. Demaria; Roma,Editrice LAS. Pontifical University of Saint Thomas Aquinas, su Angelicum. su avepro. glauco. L’Università Salesiana, un servizio per l’educazione e la comunicazione La Stampa Autorità accademiche «Il nostro impegno per la “civiltà dell’amore”. Come vuole don Bosco» La Stampa, su lastampa,Conferenza Rettori delle Università e Istituzioni Pontificie Romane, su cruipro.net.  redazione, Nuovi accordi di co-operazione interuniversitaria, su FarodiRoma, Pontificia Accademia di Aquino, su cultura.va. Direttorio, su S.I.T.A.. Premio Mediterraneo. su Fondazione mediterraneo. org. Mantovani, “Vita tua, vita mea”: l'insegnamento di Demaria è più che mai attuale. Fondazione Adriano Olivetti. Mauro Mantovani. Mantovani. Keywords: i curiazi, percorsi di comunicazione, Aquino. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Mantovani” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Marafioti – la scuola di Polistena -- filosofia calabrese – Luigi Speranza (Polistena). Filosofo italiano. Polistena, Calabria. Filosofo, umanista, storico e presbitero italiano.   Girolamo Marafioti, Croniche et antichità di Calabria. Le notizie biografiche su di lui sono molto scarse e desunte per lo più dalle sue opere o da una storia ottocentesca della sua città natale. Croniche et antichità di Calabria. Sacerdote appartenente all'Ordine dei Frati Minori, M. si prefisse il compito di continuare la storia della Calabria dell'umanista Barrio. La prima edizione di quell'opera, infatti, si era rivelata talmente piena di errori e di lacune che lo stesso Barrio aveva tentato di emendarla in vista di una seconda edizione, ma ne era stato impedito dalla morte, avvenuta attorno al 1577. Intenzione, parzialmente disattesa, del padre francescano era inoltre quella di ricordare le vite i santi calabresi, specialmente coloro di cui si era persa la memoria.  Le Croniche et antichità di Calabria, in cinque libri, venne edita una prima volta a Napoli mentre una seconda versione accresciuta e corretta venne edita a Padova.  Di padre M. sono rimasti anche un'opera teologica[10] e un trattato di mnemotecnica in lingua latina, che ebbe un certo successo tanto che venne tradotto poco tempo dopo in lingua italiana.  Non è noto dove e quando Girolamo M. sia morto. Giovanni Russo, ex direttore del Museo civico "Francesco Jerace" a Polistena, ha suggerito che M. sia deceduto  presso il convento nel suo paese natale. Opere: M., Croniche et antichità di Calabria. Conforme all'ordine de' testi greco, et latino, raccolte da' più famosi scrittori antichi, et moderni ..., Padova, Ad instanza de gl'Uniti, 1601. Ristampa anastatica: editore Arnaldo Forni, Google Libri. Note ^ D. Valensise, 1862.  books. google.it/books?id=LlawjHUbv9U C&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false Consultabile on line su Google Libri ^ L. Accattatis. ^ Franco Carlino, M.. Un sacerdote con la passione della storia, in Il Nuovo Corriere della Sibaritide, Barrii Francicani De antiquitate et situ Calabriae. Libri quinque. Romae : apud Iosephum de Angelis, Parise, La nascita della storiografia calabrese (PDF), in Voce ai Giovani, Crupi, Conversazioni di letteratura calabrese dalle origini ai nostri dì, Pellegrini. M., Opera del r.p. fra M. di Polistina dell'Ordine de' Min. Oss. Delle croniche, et antichita di Calabria, secondo le città, habitationi, luoghi, monti, fiumi, e fonti di quella, con l'historie di tutti gli huomini illustri calabresi, quali in diuerse scienze, e arti fiorirno, col Catalogo de gli beati, e santi, In Napoli: nella Stamperia dello Stigliola a Porta Regale, M., Croniche et antichita di Calabria. Conforme all'ordine de' testi greco, et latino, raccolte da' più famosi scrittori antichi, et moderni, oue regolarmente sono poste le città, castelli, ville, monti, fiumi, fonti, et altri luoghi degni di sapersi di quella prouincia. Dal r.p.f. M. da Polistina teologo, dell'Ord. de Min. Osseruanti, In Padoua : appresso Lorenzo Pasquati ad instanza de gl'Vniti, 1601 ^ F. Hieronynimi M. Polistinensis Calabri Ordinis minorum, Annotationes euangelicae lucidissimae a feria quarta Cinerum vsque ad feriam tertiam Paschatis inclusiue, Cum duplici indice, materiarum scilicet, ac rerum notabilium, Neapoli : ex typographia Ioan. Baptistae Subtilis. : apud Scipionem Boninum, 1608 ^ F. Hieronymi M.Polistinensis, Calabri theologi Ord. Minorum obseruantiae. De arte reminiscentiae per loca, et imagines, ac per notas, et figuras in manibus positas. Opus delectabile, omnibusque literarum studiosis, et praecipue oratoribus, concionatoribus, et scolaribus, qui ad doctoratus apicem ascendere satagunt apprime vtile, Venetijs : apud Io. Baptistam Bertonum sub insignae peregrini, 1602 ^ Ars memoriae, seu potius reminiscentiae: noua, eaque maxime perspicua methodo, per loca et imagines, ac per notas et figuras, in manibus positas, tradita et explicata: authore Hieronymo Marafioto Polistinensi Calabro, theologo, Francofurti : ex officina typographica Matthiae Beckeri, 1603 ^ Girolamo Marafioti, Noua inuentione et arte del ricordarsi, per luoghi, et imagini; et per segni, et figure poste nelle mani. Del R.P.F. Girolamo Marafioto da Polistene di Calabria, Opera diletteuole tradotta di latino in lingua italiana, da p. Theseo Mansueti da Vrbino, Stampata in Venetia, et in Fiorenza: ad instanza di Sebastiano Zannetti, 1605 ^ Museo civico "Francesco Jerace", su beniculturali.it, Ministero per i beni e le attività culturali, Russo, Accattatis (a cura di), Girolamo Marafioti, in Le biografie degli uomini illustri delle Calabrie, Cosenza, Tipografia municipale, Valensise, Monografia di Polistena, Napoli, Tipografia di Vinvenzo Marchese, 1862, pp. 95-96. URL consultato il 21 settembre 2018. Giovanni Russo, Girolamo Marafioti : teologo, storico e musico, Polistena, Centro Studi Polistenesi; Storico Complesso Bandistico Città di Polistena, Opere di Girolamo Marafioti, su Open Library, Internet Archive. Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Biografie Categorie: Umanisti italianiStorici italiani del XVI secoloStorici italiani Presbiteri italiani Presbiteri italiani Nati a Polistena[altre]. Girolamo Marafioti. Marafioti. Keywords: implicatura. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marafioti” – Marafioti.

 

Grice e Marassi: l’implicatura conversazionale degl’eroi di Vico – la scuola di Cardano al Campo -- filosofia lombarda -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Cardano al Campo). Filosofo italiano. Cardano al Campo, Varese, Lombardia. Grice: “I like Marassi; he has written a ‘natural’ history of ‘man’ – which is interesting, ‘progetto uomo,’ he calls it!” -- Grice: “I like Marassi; he has explored hermeneutics in the German tradition, Schleimacher to be more specific; but has also written an essay on Heidegger; his links with me come with his idea of metaphysics and transcendental arguments which he takes from Kant, who he reads in both German and Italian, unlike I, or me.” – Grice: “He has written an introduction to a comparative study of the approaches to ‘the antique’ in both Italian and German philosophy – a fascinating topic. I suppose the Oxonian approach, indeed Cliftonian, is a mixture of both!” Allievo di Melchiorre, si laurea a  Milano con la tesi “La differenza ontologica in Heidegger, sotto la direzione di Melchiorre e con la co-relazione di Bontadini. Ha discusso “Il profilo della presenza: Heidegger e il regno della pluralità” con Melchiorre e Grassi. Insegna filosofia a Milano. Ha coordinato l'edizione dell'Enciclopedia filosofica (Bompiani, Milano).  Direttore del Dipartimento di Filosofia a Milano. Dirige la Rivista di filosofia neo-scolastica.  Dirige per la casa editrice AlboVersorio la collana Epoche ed è membro del comitato del festival La Festa della Filosofia.  Si occupa di storia dell'umanesimo (BRUNI (si veda), ALBERTI (si veda), VICO (si veda)), della scolastica, di ermeneutica (Grassi), di filosofia trascendentale, del pensiero postmoderno. I temi della sua ricerca ruotano attorno a tre temi principali: la riflessione sui modelli storico-teorici della filosofia della storia, l'interpretazione dell'umanesimo italiano (Alberti, Bruni, Vico) in riferimento alla dimensione storica e morale, l'analisi della fondazione trascendentale del sapere. Saggi: “Ermeneutica della differenza in Heidegger, Vita e Pensiero, Milano, Schleiermacher, “Ermeneutica,” Rusconi, Milano, Bompiani, Milano; Kant, “Critica del giudizio,” Bompiani, Milano, Metafisica e metodo trascendentale,”  Lotz, “La struttura dell'esperienza, Vita e Pensiero, Milano;  “Metamorfosi della storia. Momus e Alberti,” Mimesis, Milano/ Coordinamento generale e direzione redazionale della Enciclopedia filosofica, Bompiani, Milano. docenti.unicatt. Marassi. Massimo Marassi. Marassi. Keywords: gl’eroi di Vico, Alberti, Bruni, Vico, metamorfosi della storia – Alberti, Momus, il concetto d’eroe in Vico, l’uomo come eroe – l’eroico, l’altruismo eroico, la nudita eroica – la nudita eroica nella representazione degl’imperatori romani, la nudita eroica in Giulio Cesare, la nudita eroica dell’atleta – la postura eroica dell’eroe in nudita eroica – napoleone in nudita eroica – Mussolini in nudita eroica, la statua equestre di Mussolini, la nudita eroica del stadio dei marmori,  Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marassi” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Marcello: la filosofia sotto Giulio Cesare – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. A pupil of Cratippo. He has a career in public life and is one of those who opposes to Giulio Cesare. Cesare pardons him but he is still murdered. Marco Claudio Marcello. Keywords: Livio, Machiavelli. Marcello.

 

Grice e Marcello: il principe filosofo – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. The nephew of Ottaviano, and until his death, his chosen heir. A pupil of Nestore. Marco Claudio Marcello.

 

Grice e Marcello: del sillogismo – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Writes about logic, including a book on syllogisms. Tullio Marcello.

 

Grice e Marchesini: l’implicatura conversazionale dell’educazione del soldato – l’implicatura del capitano – e l’amore sessuale – la società eugenica  – la scuola di Noventa Vicentina -- filosofia veneta -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Noventa Vicentina). Filosofo italiano. Noventa vicentina, Vicenza, Veneto. Grice: “Cassatta has unearthed some opinions by Marchesini which are revolutionary!” Esponente del positivismo.  Alievo di Ardigò, insegna filosofia a Padova. Direttore della Rivista di Filosofia.Diresse, anche, un Dizionario delle scienze pedagogiche, edito dalla Società Editrice Libraria di Milano. Tradusse, inoltre, un testo di Locke Pensieri, edito da Sansoni. Opere: “La vita,” – Grie: “Sounds promising: a treatise on life! Cf. my ‘Philosophy of Life’”). Montagnana, Tip. di A. Spighi, “Saggio sulla naturale unità del pensiero,” Firenze, Sansoni, “Elementi di Psicologia tratti dalle opere filosofiche di Ardigò,” Firenze, Sansoni, “ Elementi di logica” -- secondo le opere di R. Ardigò, St. Mill, A. Bain ecc., prefazione di Ardigò, Firenze, Sansoni,” Grice: “A fascinating little book: it reminded me of Strawson’s Introduction to Logical Theory! Only Strawson would rather die than axe me to foreword it!” –[ whereas Marchesini commissioned his tutor to drop a word “or two””].—Grice: “Marchesini shouldn’t be so reverential towards Ardigo.” Grice: “I count Marchesini’s oeuvre as being by Marchesini; if I want to read Ardigo, I read Ardigo!” – “Elementi di morale, ad uso anche dei licei, secondo le opere degli scienziati moderni, prefazione di Ardigò, Firenze, Sansoni, “Il positivismo e il problema filosofico, Torino, F.lli Bocca, “Le amicizie di collegio” – Grice: “I should note that Marchesini uses ‘amecizia’ in quotes! So it doesn’t really apply to my Clifton days!” --  (con prefazione di E. Morselli e in collaborazione con Obici), Roma, Società Ed. "Alighieri ", “Elementi di pedagogia: Con un'appendice di cento scelte citazioni, Firenze, Sansoni, Doveri e diritti: ad uso delle scuole tecniche e complementari, Milano-Palermo, R. Sandron, “La teoria dell'utile,” principi etici fondamentali e applicazioni, Milano-Palermo, R. Sandron, “ Il Simbolismo nella conoscenza e nella morale, Torino, Bocca, “ Il dominio dello spirito, ossia Il problema della personalità e il diritto all'orgoglio, Torino, F.lli Bocca, Pedagogia, Torino, Paravia, Il principio della indissolubilità del matrimonio e il divorzio, Pakdova-Verona, Fratelli Drucker, “Elementi di logica,” ed. interamente rifusa, -- Grice: “This makes me laugh! It’s like saying: my previous, Ardigo-based stuff, was nonsense!” -- Firenze, Sansoni, Disegno storico delle dottrine pedagogiche, Roma, Athenaeum, “La dottrina positiva delle idealità,” Roma, Athenaeum, “L'educazione morale, Milano, F. Vallardi, “I problemi fondamentali della educazione,” Torino, Paravia, “I problemi dell'Emilio” di G. G. Rousseau, Firenze, R. Bemporad e Figlio, “La finzione dell'educazione o la pedagogia del Come se,” Torino, Paravia, “L'educazione del soldato, con 50 problemi per esercitazioni,” Firenze, Ed. La Voce, “Il problema della scienza nella storia delle scienze: per i licei scientifici, Milano, Signorelli, “Dizionario delle scienze pedagogiche: opera di consultazione pratica con un indice sistematico, direttore Marchesini, collaboratori: Antonio Aliotta, Giuseppe Aliprandi e altri, Milano, Soc. Edit. Libraria, Vedi Treccani L'Enciclopedia Italiana. Ultima ristampa: Firenze, Sansoni, Mariantonella, M. e la «Rivista di filosofia e scienze affini». La crisi del positivismo italiano, Collana di filosofia, Angeli, Treccani L'Enciclopedia Italiana. A proposito dei sofismi di parole ricorderemo ancora quel  capitano  che avendo conchiuso col nemico una tregua di  dieci giorni, si credette lecito attaccarlo di notte. E ricorderemo  i seguenti sofismi di Eutidemo: Qualcuno che si trova in  Sicilia e vede in questo momento, col pensiero, il porto d’Atene,  vede egli le due triremi che vi si trovano? E se non vede le  due triremi, come può egli vedere il porto d'Atene? Quelli  che imparano sono essi sapienti o ignoranti? Se sono gli ignoranti che imparano, devono apprendere ciò che non sanno; ma  come si può imparare quando non si sa neppure ciò che si devo  imparare? E se Clinia risponde che sono i sapienti che imparano,  la difficoltà resta la medesima: come possono i sapienti imparare  dal momento che sanno? Chi Ba qualche cosa possiede il sapere, eli’ 6 tutto: dunque chi sa qualche cosa sa tutto. Origine ed evoluzione del linguaggio. La questione del linguaggio è ancora un po’ oscura, ma fra le ipotesi cbe su tale questione si proposero, si può stabilire quale è la più legittima. Si esclude innanzi tutto l ipotesi che il linguaggio sia stato inventato da un uomo più intelligente,  e adottato dagli altri in virtù d’nna convenzione -- ipotesi attribuita a Democrito. Si esclude altresi che il linguaggio sia stato l’opera di una rivelazione, o di un miracolo. Due filologi contemporanei, Renan e Muller, attribuirono l’origine del linguaggio a una specie d’istinto. Nell’umanità primitiva ogni idea avrebbe suggerito per sé stessa una parola, e la medesima  parola a tutti gli spiriti. Questo istinto, col tempo, si sarebbe atrofizzato. +A proposito di questa ipotesi si osserva ch’essa non spiega nulla, essendo questo istinto per sé medesimo inesplicabile, ed esscudo esso stesso, per cosi dire, un miracolo. È strano infatti che quei 400 o 500 tipi fonetici, a cui il Muller  riduce le parole delle varie lingue, aspettino, a manifestarsi, le idee rispettive. Il linguaggio, dice Humboldt, è il prodotto necessario dello svolgimento dello  spirito umano. E sta bene. Ma questo svolgimento  non è spiegato dall’istinto di Réuan o Muller,  mentre importa appunto stabilire come il linguaggio  si produca. Whitney, nella “Vita del  linguaggio”, dice che l’origine del linguaggio è dovuta  al concorso di tre cause, che s’ incontrano nella specie  umana: 1° la facoltà di emettere un’infinità di suoni e di riprodurli a volontà; 2°: il desiderio, determinato  da un bisogno di socialità superiore, di comunicare  le idee per mezzo di segni; 3: la facoltà di generalizzare, di giudicare, di concepire dei concetti e di percepirne i rapporti. E queste sono infatti le condizioni  del sorgere e svilupparsi del linguaggio, ma come effettivamente il linguaggio sia sorto e si sia sviluppato, Whitney non dicono. Si paragonò l’origine del linguaggio nelle razze all’origine del linguaggio nel bambino. Il bambino, per attività puramente riflessa, emette un grido che  manifesta in lui un dolore, un bisogno. Al grido accorre la nutrice, e accorre ogni volta che il grido si ripete. Cosi, si va fissando un’ associazione mentale tral’atto dell’ emettere il grido e il successivo accorrere  della nutrice, onde, a chiamar questa, finuli j^ uXr ri-  peterà, ma coscientemente, intenzionalmente, il'^-WyoHl  il grido assume un significato. Più tardi, altri suoni esprimeranno il pensiero del bambino, come quando il bambino indica gl’oggetti imitandone in qualche modo l’impressione sensibile che ne riceve. Dice ad esempio “Jcolcò” per indicare il pollo; “mìàou” per indicare il gatto. Il bambino produce un dato sensibile, nel nostro caso uditivo,  a cui si associeranno altri dati sensibili, come quelli visivi. Da prima il bambino designa con questo suono non soltanto gli oggetti dai quali l’ udì, ma anche altri oggetti consimili, che hanno in comune, oltre a quelle, altre qualità sensibili. Con lo stesso suono e ad  esempio dal bambino indicato, da prima, ogni uccello. Le distinzioni di linguaggio verranno piti tardi, mano mano che si distingueranno e aumenteranno nel bambino le percezioni. Questa è, a larghi tratti, la formazione e lo svolgimento del linguaggio, nel bambino, a cui contibuiscono in modo particolare gli ammaestramenti speciali che il bambino riceve da chi gli apprende la lingua. Si puo inferirne che l’origine e lo sviluppo del  linguaggio d’una razza, avviene come nel bambino. Con tale inferenza si dimenticherebbe un fatto importantissimo, ch’è fondamento d’una netta distinzione. Il fatto che il fanciullo nascendo porta anche per il linguaggio delle disposizioni funzionali organiche-psichiche, diverse da quelle che potevano avere gl’uomini primitive. Il paragone adunque, e l’ inferenza, non reggono. L’ipotesi piu accreditata intorno all’origine del  linguaggio è quella di Darwin, illustrata particolarmente da Spencer, per cui il linguaggio è opera dell’evoluzione, come ogni altro fatto naturale ed umano. Originariamente gl’uomini si servivano di un gesto, indicativo o imitative. Poi, provveduti, per evoluzione organica, di organi capaci di mandar suoni articolati, accompagnarono questi al gesto, ed espressero cosi le proprie sensazioni e i propri bisogni, e designarono gl’oggetti. Tale espressione e tale designazione avevano  da prima carattere essenzialmente imitativo, conservatosi, quanto al suono articolato, nell 'onomatopeici, ed erano piuttosto istintive. In progresso di tempo, i  movimenti del gesto e dell’ articolazione si utilizzarono più largamente, e venne cosi a sostituirsi al linguaggio naturale un linguaggio convenzionale. Cominciato per evoluzione, il linguaggio di un Popolo, come quello dell’individuo, continuò a svolgersi  pure per legge evolutiva, mediante i rapporti sempre  più ampi e riflessi che si stabilirono successivamente  tra i segni e la cosa significata. Si ebbero cosi nel  linguaggio la forma mimica, l’ideografica, e la fonetica, e la parola divenne per ultimo il linguaggio  per eccellenza. Presso certe tribù selvage, la parola non può comprendersi senza il gesto. Anche presso gli antichi, la mimica aveva la massima importanza, come presso i sordo-muti, che devouo esprimere  il pensiero col gesto proprio, naturale e artificiale. La l'orma  ideografica, che troviamo presso gl’egiziani, i chinesi e altri  popoli, è un disegno abbreviato e più o meno convenzionale, in cui ogni carattere esprime direttamente un'idea. I popoli ocei-  [Innumerevoli sono le forme che la parola assunse  presso i vari popoli o razze, poiché ogni popolo o razza  ha la sua lingua. Tuttavia si riuscì a ricondurre  tutte le lingue a un piccolo numero di tipi, che sembrano corrispondere agli stadi successivi dell evoluzione della parola. 1° Tipo: Lingue monosillabiche (es. la chinese). Sono composte di sillabe che costituiscono ciascuna una parola rappresentante un’idea astratta e generale. Secondo l’ordine nel quale i monosillabi si dispongono, si esprimono le diverse combinazioni e modificazioni  delle idee. 2° Tipo: lingue agglutinanti o poli-sintetiche (es. le  lingue delle tribù americane). Sono composte di radici di cui le une esprimono le idee più importanti, le altre le idee accessorie: messe insieme, cosi dal costituire spesso una parola straordinariamente lunga  e complessa, esprimono sia le modificazioni d’un idea principale, sia una combinazione più o meno complessa di idee principali e accessorie. 3° Tipo: lingue a flessione: (es. le lingue semitiche,  e indo-europee). Sono composte di parole ciascuna delle quali esprime un’idea principale modificata da  una accessoria. Le diverse modificazioni dell’idea principale si esprimono per il modificarsi, per l’inflettersi,  della terminazione delle parole stesse] dentali non se ne servono più se non per certi usi (cifre, segni algebrici eoe.). Usano invece della scrittura fonetico, in cui ciascun carattere è il seguo non d'nu idea uia di un suono. Di questi tre tipi, il secondo sarebbe derivato dal  primo, per l’addizione delle radici accessorie alle radici principali; e le lingue a flessione sarebbero derivate da lingue agglutinanti piu antiche, per la fusione delle radici accessorie con le radici principali. Con le parole non comunichiamo soltanto delle idee, ma anche delle credenze, dei fatti. E poiché le nostre credenze, le nostre rappresentazioni dei fatti, e  la interpretazione di questi, mutano, mutano anche  i significati delle parole. Una mutazione che si può ritenere primitiva, quanto è costante, l' abbiamo nella trasformazione del senso di  una parola, da proprio a traslato -- ciò avviene per  quella certa somiglianza che si riconosce tra il significato proprio (Sidonio: EX-PLICATVRA), o etimologico, e quello traslato (IM-PLICATVRA).  Una casa grande e sontuosa oggi si chiama impropriamente “pallazzo,” parola che indica prima costruzione dei  Romani più antichi, eretta in onore della dea “Pale,” nel monte Palatino. La parola “palazzo” sopravvive, ma con significato  diverso dal primitivo. “Pagano” significa propriamente l’abitante del “pagus”. Poi, significò l’idolatra, l’adoratore di una divinità esoterica, perché a Roma, mentre gl’abitanti delle città erano i  primi a render colto a Marte, gl’abitanti non-romani della campagna sono gl’ultimi. “Villano” si dice propriamente chi  e soggetto a minori oneri, ed e, per conseguenza, oggetto di disprezzo da parte dell’ aristocrazia militare. Al villano si attribusce, con qualche esagerazione, i vizi e delitti. Per implicatura, ‘villano’ divenne perciò una qualifica ingiuriosa. Il significato adunque di questi tre termini -- palazzo, pagano, villano -- si trasforma generalizzandosi, come si trasformarono generalizzandosi., per citare ancora due esempi, il termine “sale,” che propriamente designa il cloruro di sodio, e il termine “olio” che propriamente indica soltanto l’olio d’oliva.  Nella trasformazione della parola si ha pure un processo inverso, di specializzazione. Cosi il termine “vitriolo,” da “vitruni,” propriamente significa ogni corpo cristallino, poi si attribui a una specie particolare.  Il termine “oppio” (da ònòg succo) propriamente vuole dire un i  succo qualunque, ora indica per implicatura soltanto il succo del pa- J  pavero. E il termine “fecula” (da foex, feccia) proprio a   significare ogni materia che si depositi spontaneamente in un liquido, poi lo si applica per implicatura al1’ amido che si deposita quando si agita, nell’acqua,  della farina di frumento. E il significato di “fecula” si specifica per implicatura poi ancor più, venendo a indicare  un principio vegetale particolare che, come l’amido,  è insolubile nell’acqua fredda, ma è completamente  solubile nell’acqua bollente, con la quale forma una  soluzione gelatinosa. Il cocchiere chiamai suoi cavalli “le mie bestie”. Un  cacciatore può intendere per “uuccelli” le pernici. V’ è adunque nel significato di una parola una transizione, della quale, nel suo uso, devesi tener conto. Si consideri, ad esempio, il vario significato della parola “lettera” (propriamente, lettera dell’alfabeto, per implicatura: lettera missiva, letteratura) e della parola “gusto” (sentimento estetico, e  facoltà di distinguere il bello). E quanto alla *metafora*, si consideri, ad esempio, il significato che la parola “luce” acquista quando si applica all’istruzione, e la parola “fuoco” applicata alla collera e allo zelo. E si considerino le parole “nascere” e “morire”, che si usano in un senso molto piu largo che non sia quello propriamente e strettamente biologico. A tale varietà di significato in una medesima parola, contribuiscono anche la *metonimia* (es. “corona” per re-  (/no), i suffissi (es. pre-giudizio, di-fetto, il-limitato), le perifrasi (es. padre della storia), la composizione (es.  strada-ferrata, acquavite ecc.). Vediamo adunque come, o per circostanze accidentali, o per bisogni veri, si trasformi il significato di una parola, cosicché non sarebbe né possibile né utile  restar fedeli al significato proprio primitivo. E ciò dicasi sia  del linguaggio tecnico di una scienza, che si muta  col progredire e con lo trasformarsi di questa, sia del linguaggio familiare. Non possiamo pertanto accontentarci del dizionario, dove il senso di una parola è spesso piuttosto indicato che non esattamente precisato. La precisione  del significato deriva dall’uso, nel quale pertanto trovasi il migliore ammaestramento. Chi tenesse a sola guida il dizionario, non riconoscerebbe somiglianze e differenze, e anche semplici sfumature di significato, di  cui il dizionario non tiene conto. Come avvertiamo facilmente in chi parla una lingua di cui non ha il più sicuro e largo possesso. Giovanni Marchesini. Keywords: “L’educazione del soldato” --. Marchesini. Keywords: l’educazione del soldato, con il capitano Ercole Meoli, la Societa di Genetica e Eugenica SIGE – Societa Italiana diGeneica ed Eugenica – il simbolismo – la dottrina del simbolismo – I simbolisti – I filosofi simbolisti – I artisti simbolisti – Welby, Ogden, Grice, ‘il simbolo del simbolo’ -- il cammino del cavaliere, codigo cavalleresco, cavalleria, cavallo, equites romano – tutii questi appartneno all’altro Marchesini – questo Marchesini e tradizionale --.  Resf.: Luigi Speranza, “Grice e Marchesini” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Marchesini: l’implicatura conversazionale -- postumanar, trasumanar – sovrumanar – età degl’uomini – vico -- umanar – equites romani – filosofia emiliana – la scuola di Bologna -- filosofia bolognese – scuola di Bologna -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Bologna). Filosofo italiano. Bologna, Emilia Romagna. Grice: “I don’t think Marchesini has a philosophical background, but he fascinates me! I especially liked his idea about ‘virility’ and the idea of a knightly code – ‘codice cavalleresco’ – The other field that fascinates me is his research on ‘inter-subjectivity’ in the living form – which he now extends to plants – ‘vivente’ – Surely we don’t refer to a cat as an object – and the philosophical keyword here is ‘threshold,’ that Marchesini aptly uses.” Cardine della sua proposta filosoficariconducibile, seppur con caratteristiche proprie, alla più ampia corrente del Post-humanè lo smascheramento di quell'errore prospettico che pone l'uomo al centro e a misura dei suoi predicati.  «Comincerò il mio viaggio dal prato più bello, quello che l'aria non abbandona un istante, il sole vi si intrappola da splendere pur di notte ed i profumi vergini coesistono con quelli gravidi. È qui che il dio Pan cadde la notte dei tempi, da qui iniziò il suo girovagare incerto, all'unico desiderio d'amare»  (M., Il dio Pan). Da sempre affascinato dalla natura e, in particolare, dal regno animale, consegue la laurea a Bologna. Parallelamente agli anni di formazione universitaria, spinto da un forte interesse verso il comportamento animale, stringe una feconda collaborazione e amicizia con Celli, con il quale inizia a indagare le interazioni sociali degli imenotteri. Per cinque anni conduce ricerche “sul campo” e, con l'ausilio della macrofotografia, è in grado di immortalare quegli attimi di vita animale altrimenti nvisibili all'occhio nudo: rituali di corteggiamento, di accoppiamento e di trofallassi tra gli insetti che diventeranno il viatico per tutta la sua ricerca futura.  Nei suoi studi di entomologia approfondisce l'analisi dei sistemi feromonali che saranno tema di alcune pubblicazioni e della successiva ricerca sul comportamento e sul benessere animale. Nella seconda metà degli anni ottanta, sotto la guida del professor Franco Pezza, dell'Università degli Studi di Milano, studia i metodi di allevamento, i parametri di benessere nelle aziende zootecniche, i fattori di incidenza del rischio in zootecnia, le modalità di individuazione dei sinistri, pubblicando alcuni lavori sulla medicina veterinaria delle assicurazioni.  Inizia così la sua collaborazione con diversi atenei sui temi del comportamento animale, tenendo corsi e master di etologia applicata e medicina comportamentale. Alla metà degli anni novanta entra nel Consiglio Direttivo della Società di Scienze Comportamentali Applicatedi cui diverrà Presidente focalizzando la propria attenzione sul comportamento degli animali domestici, sugli stili di relazione interspecifica, sui problemi e sulle patologie comportamentali. Osservando sul campo le espressioni comportamentali e i processi di apprendimento degli animali, inizia a considerare anacronistici e contraddittori i modelli esplicativi tradizionali.  In sintesi, quello che Marchesini propone nel panorama delle scienze cognitive è un superamento dei tre modelli interpretativi al comportamento animalequello behaviorista, quello etologico classico e quello antropomorficoin virtù di un modello mentalistico unitario (un'unità necessaria che la mente, come fenomeno unico, richiede), che valga sia per i processi consapevoli che inconsapevoli e che descriva espressione e apprendimento in termini elaborativi dell'informazione, sistemici o composizionali dellecomponenti, solutivi e non reattivi, evolutivi e relazionali nella realizzazione ontogenetica. Questo porterà alla pubblicazione di tre testi dal forte impatto innovativo: Intelligenze plurime e Modelli cognit ivi e comportamento animale ed Etologia cognitiva. Alla ricerca della mente animale. Gli assunti di base della proposta di Marchesini sono i seguenti:  il soggetto è immerso in un campo di possibilità filogenetiche che definiscono il tipo di intelligenza propensionale o specie-specificada cui l'idea di pluralità cognitiva dove le diverse intelligenze sono comparabili ma non commensurabili; il processo ontogenetico di costruzione dell'identità si realizza grazie alle dotazioni innate, che ricche di virtualità evolutive, possono essere organizzate in una molteplicità di modida cui l'idea di rapporto dimensionale o direttamente proporzionale di innato e appreso; l'espressione del soggetto è sempre proattiva, mossa cioè da un obiettivo, e quindi frutto di una condizione problematica che il soggetto cerca di risolvere attraverso ricette solutive fino al raggiungimento dell'obiettivoda cui il superamento del concetto di rinforzo. Vi è quindi una ridefinizione della soggettività animale, come possesso del suo qui e ora, e come capacità di mettere in dialogo tutte quelle istanze (ontogenetiche e filogenetiche) che gli appartengono nella sua relazione con il mondo. Bioetica e diritti animali Alla fine degli anni ottanta si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia dell'Bologna, con l'intento di sondare il rapporto uomo-natura da una prospettiva pedagogico-filosofica.  In questi anni inizia a portare nelle scuole percorsi progettati appositamente a misura di bambini per permettere loro di conoscere la varietà del mondo animale evitando letture antropomorfiche, quelle viziate, ad esempio, dai sedimentati repertori culturali. È in questi anni che avviene uno degli snodi cardine nell'attività di M.: egli si accorge che le potenzialità che è in grado di esprimere il binomio bambinoanimale (o più in generale uomoanimale) è da ricercarsi non nella performatività quanto piuttosto nelle dinamiche che la relazione, unica e irripetibile, è in grado di generare. L'animale coinvolto nelle attività didattiche non è più un oggetto dal quale attingerequasi fosse una fonte miracolosaelementi benefici al percorso formativo del bambino, ma è nel suo essere soggetto e capace di stipulare un patto con il proprio interlocutore che lo fa divenire elemento imprescindibile di ogni percorso formativo.  L'esperienza condotta all'interno delle scuole porta M. alla stesura del volume Natura e pedagogia, inizialmente nato per divenire la sua tesi di laurea, ma pubblicato prima della conclusione degli studi umanistici. Le attività con i bambini lo conducono in tutta Italia portando in evidenza due aspetti:  il divorzio che si è andato realizzando tra l'uomo e le altre specie nella cultura contemporanea, con bambini che non sono in grado di relazionarsi con gli animali e spesso nemmeno conoscono le specie domestiche; la svalutazione degli animali e l'incapacità della società contemporanea di avere consapevolezza dell'importanza della relazione con le altre specie per lo sviluppo della personalità. Per Marchesini la svalutazione operata dalla società contemporanea parte dalla perdita di quel rapporto di convivenza e di ospitalità che viceversa ancora caratterizzava la cultura rurale. Nasce così il Concetto di soglia (che esprime il bisogno di uscire dalla dicotomia novecentesca dell'antropomorfismo e della reificazione dell'eterospecifico. Temi già affrontati in due saggi precedenti, Animali di città, critico verso l'antropomorfizzazione degli animali da compagnia, Oltre il Muro, critico verso la reificazione dei cosiddetti animali da utilità. Sono gli anni in cui riflette sul pensiero animalista e sulla bioetica animale fondando, insieme a colei che diventerà la sua storica collaboratrice, Sabrina Golfetto, la casa editrice Apeiron con lo scopo di creare un luogo dove ospitare riflessioni e dibattiti su tali tematiche. Sono gli anni in cui abbraccia, senza più abbandonarlo, il vegetarianesimo e dà vita assieme a Battaglia e a Hack a un'intensa attività convegnistica che confluirà nella collana Quaderni di bioetica di cui sarà direttore. Nel  sostituisce Caffo, che ne era stato fondatore e primo direttore, nella direzione di Animal Studies: Rivista Italiana di Antispecismo.  Nel maggio  esce per le Edizioni Sonda Contro i diritti degli animali? Proposta per un antispecismo postumanista. Il saggio affronta il tema dello specismo passando in rassegna le incongruenze e le incoerenze nascoste nelle maglie di un dibattito filosofico e culturale che pretende di sospendere l'antropocentrismo, rimanendo all'interno di una cornice umanistica. Il testo vede i commenti finali di Rodotà, Sax, Vallauri e Fadini. Porta la neonata zooantropologia in Italia, disciplina all'interno della quale compie una sistematizzazione sia a livello teorico, accanto a Fiorani e Tonutti, sia a livello applicativo con la delineazione di protocolli operativi nelle aree educative e assistenziali.  Per ciò che concerne la zooantropologia teorica, l'ipotesi di fondo proposta da M.i, e riconducibile alla sua teoria della zootropia, è che gli animali nel corso della storia non abbiano funto solo da produttori di prestazioni o di collezioni di modelli da imitare ma altresì da alterità referenziale nei processi antropopoietici. Marchesini sviluppa il concetto di "referenza animale", inteso come contributo di cambiamento offerto all'uomo dalla relazione con l'etero-specifico. Gli uccelli non hanno insegnato all'uomo l'arte di volare -- il modo di realizzare questa attività -- ma gli hanno ispirato la dimensione esistenziale del volare. Per M.i i predicati umanicome la danza, la musica, la cosmesi, la tecnicavanno considerati come frutti ibridi, esito cioè dell'incontro relazionale con le altre specie. Il motore della cultura umana è quindi per M. rintracciabile nell'incontro con l'alterità animale che, nella forma di una vera e propria epifania, è stato capace di re-direzionare l'uomo lontano dal suo centro filogenetico e dalla sua solipsia di specie dando vita a nuove possibilità esistenziali.  Per ciò che concerne la zoo-antropologia applicata, opera una trasformazione in alcuni settori delle attività di relazione con gli animali, dalla pet therapy alla pedagogia cinofila, impostando i "protocolli dimensionali", vale a dire individuando nel rapporto delle dimensioni di relazione, ciascuna dotata di specificità sia di ordine relazionale che referenziale. In pet therapy lavorare secondo l'approccio dimensionale significa evitare l'incontro generico tra un paziente e un animale ma individuare le dimensioni di relazione che sono utili al fruitore secondo i suoi bisogni specifici e renderle operative attraverso attività specifiche. Allo scopo di formare nuovi operatori in grado di lavorare secondo i protocolli dimensionali fonda “Scuola di Inter-Azioone Uomo-Animale on sede a Bologna. Sii fa co-promotore di Carta Modena (Carta dei Valori e dei Principi della Pet-Relationship) che riceve il patrocinio del Ministero della Salute. Il documento mira a tutelare, all'interno del panorama della attività assistite dagli animali (A.A.A.) sia il fruitore, il benessere dell'animale coinvolto e il principio inter-relazionale che dal binomio scaturisce. Pubblica “Etologia filosofica: alla ricerca della inttersoggettività animale” con il quale inaugura la riflessione ontologica sul carattere dell’intersoggettività animale, vale a dire su che cosa differenzia un “oggetto” da un essere “vivente.” Rilegge l'ontologia animale in termini di "desiderio". “Essere animale” (essere vivente) significa prima di tutto "essere desiderante", una condizione di *non*-equilibrio che rende due animali protagonisti de loro divenire nonché capaci di definire il corso della filogenesi di specie.  L'etologia filosofica diviene ben presto un campo di ricerca entro il quale dialogano allo scopo di ridefinire i contorni di ciò che intendiamo con essere animale. Inizia la ricerca filosofica che va a innestarsi nella costellazione di studi definita come post-human.  È di questo period della ri-definizione dell'umano quale entità ibrida, puntualizzato nel dettato che vede l'uomo non più misura del mondo ma nemmeno misura di se stesso. In tale corrente filosofica ci sono per Marchesini le giuste premesse per poter articolare la propria riflessione in quanto il concetto di “alterità” nel progetto post-human assume un significato molto più vasto, abbracciando di fatto le entità non umane animali e macchiniche.  Collabora con la rivista Virus inaugurando una nuova estetica basata sull'ibrido come manifestazione contemporanea del sublime. In tale luce il Manifesto del Teriomorfismo rappresenta il documento attraverso il quale gli artisti rifiutano il dettato antropocentrico e riconoscono la natura ibrida di ogni processo creativo.  All'interno di tale campo d'indagine pubblica Animal Appeal e una feconda collaborazione che travalica i campi disciplinari e rivela ancora una volta i debiti che la cultura, in questo caso l'arte, ha contratto con le alterità. Conosce Salsano, storico, sociologo ed editor della casa editrice Bollati Boringhieri, che affascinato dal lavoro di M. decide di pubblicare un primo saggio sul rapporto tra bios e techne dal titolo La fabbrica delle chimere, testo che si pone a cavallo tra le precedenti esperienze in zooantropologia e bioetica e la nuova riflessione postumanistica.  Esce Post-human. Verso nuovi modelli di esistenza, testo corposo, concettualmente denso e dalla molteplicità di riferimenti, che ha suscitato un grande dibattito nel mondo accademico portando il suo autore a divenire punto di riferimento per ogni ricognizione che vada ad indagare i rapporti che intercorrono tra vivente (sia esso umano o animale) e tecnica. Sempre nel medesimo anno fonda Il Centro Studi Filosofia Postumanista allo scopo di promuovere e sviluppare le tematiche legate al post-human da diverse prospettive, arte, letteratura, cinema, new media, formazione. Innumerevoli saranno poi le pubblicazioni sul pensiero postumanista, che vedranno la pubblicazione del saggio Il tramonto dell'uomo. Inoltre, traduce, cura e scrive la postfazione dell'edizione italiana del testo The Companion Species Manifesto di Haraway.  Esce per Mimesis Epifania animale. L'oltreuomo come rivelazione nel quale Marchesini evidenzia come la cultura non vada pensata in modo antropocentrico come l'esito autarchico di un processo creativo interamente svolto dall'uomo, pur avvalendosi di materiale zoomorfo, ma come una rivelazione epifania ispirata dal non umano. Torna in libreria con un volume interamente dedicato al rapporto tra bios e tecnica, Tecnosfera. Proiezioni per un futuro postumano (Castelvecchi). Rilegge il connubio tra essere umano e tecnologia come una partnership emersa dal corredo filogenetico della specie Sapiens, mettendo in luce le potenzialità ibridatrici e plasmatrici della tecnologia. Da questa prospettiva, ogni invenzione, ogni scoperta, ha un effetto epifanico; apre, cioè, una nuova dimensione di imprevisto e di opportunità che modifica i confini e la percezione di ciò che definiamo umano.  Il mondo degli insetti (“as I observed squarrels” – Grice) così minuziosamente osservato risulta essere particolarmente evocativo anche da un punto di vista estetico e narrativo tant'è che dà alla luce la raccolta di racconti lirici “Il dio Pan,” frutto in parte anche delle osservazioni compiute tra gli imenotteri.  Nei brevi racconti dedicati al dio agreste della mitologia greca, cerca di sfatare il mito di una natura, da un lato meccanicistica (mera esecutrice dei dettami della genetica) e dall'altro lato bucolica e idealizzata che nulla o poco rappresenta ciò che l'autore mira ad affrescare: una natura reale, un mondo del vivente a volte crudele ma in grado di interconnettere profondamente tutti i suoi abitanti: la preda e il predatore, la cavalletta e la mantide. Il testo, recepito positivamente dall'ambiente culturale bolognese, porta Marchesini a stretto contatto con il Roversi, altra figura che influenzerà profondamente la sua attività futura portandola a spingersi in plurimi territori e a cavallo di numerosi discipline: dalla narrativa alla poesia, passando per la filosofia. Pubblica il romanzo Uscendo da Lauril e  la raccolta di racconti Specchio animale che ospita la postfazione di Leonetti. Con la pubblicazione di Uscendo da Lauril in particolare,intraprende l'esperimento di trasferire sul piano narrativo le evocazioni postumanistiche partendo dalla poetica cyber-punk. In entrambi i lavori è possibile ritrovare quegli elementi che contraddistinguono la speculazione filosoficai: la dialettica tra identità alterità, il rifiuto di qualsiasi mito della purezza originaria e di ogni forma di antropocentrismo.  Esce per la casa editrice Mursia Ricordi di animali, l'autobiografia volta a raccogliere la storia di vita dell'etologo osservata tramite la lente dei numerosi animali che ne hanno scandito le tappe fondamentali. --  è invece la volta de La filosofia del giardiniere, pubblicato dalla Graphe edizioni nella collana Parva. Il libro è composto di due parti, nella prima il lettore è condotto dalle parole a passeggiare nel giardino, novello atelier darwiniano, con stupore e riverenza. Nella seconda sono le immagini di alcuni giardini del mondo a far continuare la riflessioni sulla cura, portate avanti da M.   M. nel Centro Studi di Galliera (Bologna) Progetti esteri Roberto Marchesini tiene regolarmente conferenze in diversi paesi del mondo tra i quali: Stati Uniti, dove dal  tiene annualmente una lecture presso l'Harvard, Brasile, Messico, Cile, India, Australia, Francia, dove è stato ospite della Sorbona, Spagna, Portogallo.  Cura la rubrica etologia a cadenza settimanale "Gli animali che dunque siamo" per Il Corriere della Sera. “Intelligenza emotiva versus intelligenza cognitive” in Pluriverso,  3, La Nuova Italia,  La via vegetariana per un mondo migliore, Vimercate, La spiga vegetariana, pagina 2:// novalogos/drive /File/ LIBRO% 20ANIMAL %20 STUDIES %201-  novalogos// drive/File/ animalstudies. R. Marchesini, Teriomorfismo, Bologna, Apeiron. Bioetica, diritti animali, pedagogia e scienze cognitive. Oltre al muro, Torino, Franco Muzzio Editore, Natura e pedagogia, Roma, Theoria, Il concetto di soglia, Roma, Theoria, Io e la natura, Forlì-Cesena, Macro Edizioni, La fabbrica delle chimere. Biotecnologie applicate agli animali, Torino, Bollati Boringhieri,  Bioetica e scienza veterinarie, Edizioni Scientifiche Italiane, "Intelligenza emotiva versus intelligenza cognitiva", In Pluriverso, Firenze, La Nuova Italia, Bioetica e biotecnologie. Questioni morali nell'era biotech, Bologna, Apeiron, Intelligenze plurime. Manuale di scienze cognitive animali, Bologna, Peridsa, “Il galateo per il cane” Milano, Giunti, “Modelli cognitivi e comportamento animale: Coordinate di interpretazione e protocolli applicative;; Contro i diritti degli animali? Proposta per un anti-specismo post-umanista, Alessandria, Edizioni Sonda,  Vivere con il cane. Come migliorare il rapporto fra cani, adulti e bambini, Firenze, De Vecchi, Il bambino e l'animale. Fondamenti per una pedagogia zoo-antropologica, Roma, Anicia,  Etologia cognitiva. Alla ricerca della mente animale, Bologna, Apeiron, Pluriversi cognitivi. Questioni di filosofia ed etologia, Milano, Mimesis, Geometrie esistenziali. Le diverse abilità nel mondo animale, Bologna, Apeiron,  Zooantropologia. Animali e umani: analisi di un rapporto, Como, Red, Animali in città. Manuale di zoo-antropologia urbana, Como, Red, Homo Sapiens e mucca pazza. Antropologia del rapporto con il mondo animale, Bari, Dedalo, R. Fondamenti di zooantropologia. Zooantropologia applicata, Bologna, Perdisa, Manuale di zooantropologia, Roma, Meltemi,  Il codice degli animali magici, Firenze, De Vecchi, L'identità del cane. Storia di una implicatura conversazionale tra specie; Bologna, Apeiron, L'identità del gatto. La forza della convivialità, Bologna, Apeiron, Cane et Gatto. Due stili a confronto, Bologna, Apeiron,  Etologia filosofia. Alla ricerca della inter-soggettività animale, Milano, Mimesis, Emancipazione dell'animalità, Milano, Mimesis, Posthuman. Verso nuovi modelli di esistenza, Torino, Bollati Boringhieri, Il problema del corpo, tra umanesimo e postumanesimo, in Janus,  Tecno-scienza e approccio post-umanistico, in Millepiani, M., Il tramonto dell'uomo. La prospettiva postumanista, Bari, Dedalo, M., Filosofia postumanista e antispecismo, in Liberazioni. Rivista di critica antispecista, L. Caffo, M., Così parlò il postumano, a cura di. Adorni, Aprilia, Novalogos, M., Epifania animale. L'oltreuomo come rivelazione, Milano, Mimesis,  M. Ibridazioni e processi evolutivi, in Formazione e post-umanesimo. Sentieri pedagogici nell'età della tecnica, Milano, Cortina, Etologia filosofica. Alla ricerca della inter-soggettività animale, Milano, Mimesis, Alterità. L'identità come relazione,  Modena, Mucchi, Tecno-sfera. Proiezioni per un futuro postumano, Roma, Castelvecchi, Eco-ontologia. L'essere come relazione, Bologna, Apeiron, R. Teriomorfismo, Bologna, Hybris,  Poetiche postumaniste in Polimorfismo, multimodalità, neobarocco, Dusi e Saba, Silvana Editore,,  M., "Ontani. Argonauta dell'ibridazione", in Ontani incontra Morandi. Casamondo, Montanari,  Il Dio Pan. Racconti lirici, Firenze, Firenze Libri, Graphe edizioni, Perugia, Uscendo da Lauril, Roma, Theoria, Specchio animale. Racconti di ibridazione, Roma, Castelvecchi, Ricordi di animali, Milano, Mursia, Il cane secondo me. Vi racconto quello che ho imparato dai cani, Alessandria, Sonda, La filosofia del giardiniere. Riflessioni sulla cura, Perugia, Graphe edizioni.  Blog ufficiale, su marchesini etologia. vegetti della letteratura fantastica, Fantas cienza Academia.edu. Sito ufficiale (Scuola di Inter-azione Uomo-Animale). Centro Studi Filosofia Postumanista diretto da. Grice: “There are two Robeto Marchesini – but only one is a philosopher. The other writes on ‘il cammino del cavalier’ and the ‘codice caavlleresco’ and the equites romani, but he is not recognized as a philosopher!” -- Roberto Marchesini. Marchesini. Keywords: terio-morfismo. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marchesini” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Marchetti: l’implicatura conversazionale della natura delle cose – la scuola d’Empoli -- filosofia toscana – filosofia fiorentina -- filosofia italiana -- Luigi Speranza (Empoli). Filosofo italiano. Empoli, Firenze, Toscana. Grice: “I love Marchetti; for once, he had to find vulgar terms for all of Lucretius’s learned ones! The Italians used to call their own tongue ‘volgare’ then --; this is not easy matter (to translate Lucretius, not to call your tongue volgare), especially since Lucretius was often unclear to himslf – talk of my conversational desideratu of conversational perspicuity [sic]!” -- Grice: “I like him because he axiomatised Galilei!” Professore a Pisa, contina le ricerche di Galileo come Viviani. Collabora con Papa. Scrive rime morali ed eroiche. L’opera cui deve la sua fama è la traduzione “Della natura delle cose” di LUCREZIO. Considerata come un manifesto di  razionalismo, “La natura dellle cose” influì notevolmente sul gusto arcadico per la purezza della lingua e l'eleganza dello stile.  La diffusione di idee materialiste attira su M. l'accusa di empietà. Pur rifugiatosi nella poesia, non riusce ad evitare le indagini del Sant'Uffizio, ispirate soprattutto da VANNI. Per altre sue opere di successo e attaccato dagli oppositori di GALILEI. Dei “Disuniti”, Arcadii, Fisio-critici, Risvegliati, Accademia della Crusca e Accademia Fiorentina. Saggi: “De resistentia solidorum” (Firenze, typis Vincentij Vangelisti e Petri Matini (Grice: “Opera  abbastanza interessante, basata sulla teoria galileiana, cui Marchetti dà una struttura assiomatica – ripetto, ‘assiomatica’ -- rigorosa. Tratta in larga parte il problema dei solidi di uniforme resistenza, precedendo di mezzo secolo l'importante trattato di Grandi), “Exercitationes mechanicae” (Pisa, Ferretti); “Della natura delle comete,” “Lettera scritta all'illustriss. sig. Francesco Redi,” Firenze, alla Condotta, “Saggio delle rime eroiche morali e sacre,” dedicato all'altezza reale di Ferdinando principe di Toscana” (Firenze, Bindi); “Anacreonte,” radotto in rime toscane, e da lui dedicato all'altezza reale di Ferdinando principe di Toscana, In Lucca, per L. Venturini. “Della natura delle cose libri sei” (per Pickard) Vita e poesie da Pistoja filosofo e matematico all'illustrissimo sig. cavaliere F. Feroni marchese di Bellavista patrizio fiorentino e accademico della Crusca (Venezia, aValvasense (Contiene poesie con la “Vita” scritta dal figlio Francesco). G. Costa, Epicureismo e pederastia: il  Lucrezio e l'Anacreonte secondo il Sant'Uffizio, Firenze, Olschki,  Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Dizionario biografico degli italiani,  Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana,  Mario Saccenti, “Lucrezio in Toscana: Studio su Marchetti” (Firenze, Olschki);  De rerum natura Razionalismo, Treccani Enciclopedie, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Crusca. Alessandro Marchetti. Marchetti. Keywords: implicatura, lucrezio, della natura delle cose, pederastia, il poeta filosofo, l’essamero di Lucrezio, l’essameri di Lucrezi, il poema filosofico latino, il genero filosofico nella poesia latina. Lucrezio, alma figlia di giove, inclita madre. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marchetti” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Marchi: l’implicatura conversazionale della missione di Roma – la religione civile di Mussolini – la scuola di Potenza -- filosofia basilicatese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Potenza). Filosofo italiano. Potenza, Basilicata. Grice: “Marchi displays a few features hardly found at Oxford: He edited a magazine, “filosofia mazziniana” – I can imagine Bradley wanting to edit “Hegeliana” at Oxford – and we do have a Gilbert Ryle Room, and an Occam Society! The other trait is illustrated by his manifesto, “La missione di Roma,” – Churchill would have equaled with something Anglian!” Generale di corpo d’armata italiano, Medaglia d'oro dei Benemeriti dell'Educazione Nazionale. Insegna a Roma. Cura la pubblicazione di diverse riviste in cui si confrontarono alcuni studiosi del primo Novecento italiano come Varisco. Tra queste Dio e Popolo e “L'idealismo realistico.” Dio e Popolo, rivista di ispirazione mazziniana, accoglie scritti miranti alla ricostruzione della filosofia religiosa di Mazzini e i rapporti tra religione e stato; nega l'ateismo e persegue l'ideale di “repubblica”. “L'idealismo realistico” raccoglie teorie filosofiche di stampo anti-gentiliano.  A lui è dedicato il Premio tesi di Laurea “Vittore Marchi”, bandito da Roma Tre per i neolaureati che abbiano sostenuto tesi su un argomento concernente il pensiero filosofico antico degne di essere pubblicate; e un parco al Municipio IV. Saggi: “La filosofia religiosa di Mazzini, in Dio e Popolo, “La missione di Roma” o, Atanòr Ed., Il concetto e il metodo della ‘storia della filosofia,’ – Grice:  “His apt implicature is that if you are an idealist, don’t shed your idealism when discussing J. J. C. Smart!” -- Filosofia e religione, La perseveranza Ed., Potenza,  La filosofia morale e giuridica di Gentile, Stabilimento Tipografico F.lli Marchi, Camerino, Relazione tra la filosofia teoretica e la filosofia pratica – Grice: “I would strongly assert that it’s the same thing: ‘Poodle is our man in practical philosophy’ sounds obscene’” --  in L'idealismo realistico, Roma, “Le prove dell'esistenza di Dio, in L'idealismo realistico, Roma, Gli è stato dedicato un parco a Roma. Gramsci (Buttigiec), Turris, Fenomenologia dell'individuo assoluto, Roma, Edizioni Mediterranee. //uni roma3/ news.php? news=603. Vittore Arnaldo Marchi. Vittore Marchi. Marchi. Keywords: la missione di Roma, Mazzini, filosofia mazziniana, rivista di filosofia mazziniana, gentile. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marchi” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Marchi: l’implicatura conversazionale dell’anima del corpo – la scuola di Brescia -- filosofia lombarda -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Brescia). Filosofo italiano. Brescia, Lombardia. Grice: “His ‘poesia del desiderio’ is confusing – he means tenderness, as Scruton does in his book on “Sexual arousal”” -- Grice: “Perhaps Marchi’s most provocative piece is “L’anima DEL corpo.” If I were to be tutored on that by Hardie, I can very well imagine Hardie – he was a Scot – ‘what d’you mean, ‘of’?” Psicoterapeuta di formazione reichiana, umanista, autore di scritti talvolta controversi perché a scopo provocatorio, si define Solista ed ama stare «fuori dall'Accademia».   Psicologo clinico e sociale, politologo e autore di numerosi saggi, è stato protagonista di varie battaglie per i diritti civili e sessuali, riuscendo con una sentenza della Corte Suprema sulla “Vertenza tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Emilio Colombo, e  M.”, ad ottenere la revoca dei divieti penali all'informazione e all'assistenza anti-concezionale e ad avviare la realizzazione di una rete di migliaia di consultori sessuologici e familiari pubblici. Fonda l’'AIED, guidando l'Associazione in qualità di Segretario. Ha dato per oltre quarant'anni un contributo determinante non solo alla segnalazione della pericolosità dell'esplosione demografica (da lui definita “la madre di tutte le tragedie”) e dei suoi corollari (fame, guerre, genocidi, disastri ambientali, disoccupazione di massa, migrazioni disperate, crisi energetica mondiale) ma anche al chiarimento dei meccanismi psicologici che hanno finora impedito di comprendere e di affrontare questa tragedia planetaria. Dimostrato con alcuni foto-romanzi interpretati da noti attori (Paola Pitagora, Pagliai, Gassman, Zavattini e  Valdemarin) che i messaggi mass-mediatici associati alla psicologia motivazionale sono lo strumento più efficace per indurre le masse alla regolazione delle nascite: una tesi oggi confermata da varie organizzazioni internazionali. --Presidente italiano di tre importanti Scuole di Psicoterapia da lui fondate: quella psico-corporea di Reich, quella bioenergetica di Lowen e quella umanistica di Rogers. M. matura un diverso punto di vista nei confronti degli approcci teorici di Reich, Lowen e Rogers (a suo parere non avevano colto fino in fondo l'importanza della coscienza e dell'angoscia della morte nella genesi delle patologie psichiche umane) e propone  una teoria della cultura e della nevrosi in un libro (“Scimmietta ti amo -Psicologia Cultura Esistenza: da Neanderthal agli scenari atomici ” Ed. Longanesi “Lo shock primario”, Ultima Ed. Rai-Erit) che viene proclamato “Libro del Mese”. Fonda a Roma l'Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale, oggi diretto da Filastro. Pioniere  della ricerca psico-sociale, è stato Presidente Onorario della Società Italiana di Psicologia Politica. I suoi contributi in questo campo sono stati: 1) la fondazione della Psicopolitica (un metodo di analisi psicologica dei fenomeni socio-culturali che  propone una “lettura” psicologica di tali fenomeni, diversa da quelle di carattere marxista, idealista o istituzionalista finora prevalse, con risultati fallimentari, nelle scienze sociali e politiche tradizionali); 2) l'elaborazione d'una nuova "Psicologia Politica Liberale". Si è interessato anche al teatro e alla televisione, creando programmi di cui Fellini scrisse: “Ecco una nuova televisione culturale di cui c'è, oggi, bisogno”. E per oltre due anni ha condotto un programma di psicologia su RaiUno ” La chiave d'oro” con Baldini. Guzzanti ha scritto di lui: “ è un felice incrocio tra Russell ed Allen”.  Attivista per il riconoscimento dei diritti alla contraccezione, al divorzio, all'interruzione di gravidanza e all'eutanasia, ha fondato il Centro informazioni sterilizzazione aborto) che anticipò la legge sull'aborto in Italia, e l'Associazione italiana per l'educazione demografica.  Ha costantemente sostenuto l'importanza del problema della crescita demografica e dei problemi economici, ecologici, sociali e psicologici ad essa connessi.  Pur essendo favorevole alla chiusura dei manicomi, ha criticato la legge Basaglia in quanto scaricava sulle famiglie il problema dei malati psichiatrici pericolosi; parlando dei delitti in famiglia, evidenziò come il nucleo familiare resti il luogo principale in cui avvengono gli omicidi, a suo giudizio "frutto del fallimento" della legge 180 sulla salute mentale. Propose «una riforma radicale e l'apertura di cliniche psichiatriche che non siano i vecchi manicomi ma strutture umanizzate, oltre che di centri per l'attività riabilitativa».  Aderente al Partito Radicale, ha tenuto per tredici anni la rubrica bisettimanale "Controluce" su Radio Radicale, in cui ha trattato temi che venivano altrove trattati con conformismo: il sesso e l'amore, la procreazione e la contraccezione, le malattie e la morte, il lavoro e le rendite, la libertà e l'autoritarismo.  È stato autore della "Teoria liberale della lotta di classe",  nel volume O noi o loro!.  Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale Modello, Fondatori e Storia della Scuola -- è mosso dalle radici comuni teoriche ed epistemologiche riconducibili alla fenomenologia e all'esistenzialismo, fondamentali correnti filosofiche del ‘900, e da alcuni autori significativi del movimento della psicologia umanistico-esistenziale in particolare Rogers, Rank, Frankl, Binswanger, Boss, Jaspers, Minkowski. Eredita la particolare concezione dell'uomo e della vita, che rivendica all'essere umano il diritto e la capacità di scelta.  Consapevole della sovrabbondanza di Scuole Psicologiche esistenti in Italia esitò prima di fondare l'Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale. Preferì lavorare nell'ambito di indirizzi già affermati, che sentiva geniali e creativi e fu l'iniziatore della Scuola Reichiana in Italia Presidente dell'Istituto di Bioenergetica W. Reich di Roma e per 6 anni Presidente dell'Istituto di Psicologia Rogersiana (FDI) e inoltre concorse a riscoprire e valorizzare l'opera pionieristica di  Rank con la pubblicazione della sua opera: "Rank pioniere misconosciuto" Melusina, Esperienze personali drammatiche e ricerche in campo clinico e antropologico imposero alla sua attenzione l'importanza dell'angoscia di morte come uno dei più importanti fattori che contribuiscono alla sofferenza psicologica e psicopatologica.  Sentì allora l'esigenza di creare una nuova Scuola che riuscisse a riconoscere la rilevanza di questa angoscia primaria dell'uomo e di sviluppare un approccio originale, pluralista e non dogmatico alla sofferenza umana, fondato sull'integrazione sinergica delle tre dimensioni, di approccio simultaneoall'essere umano in terapia verbale, corporea ed esistenziale.  Si tratta di un modello che nasce sulla scia della filosofia esistenziale, dalla quale eredita la concezione dell'uomo e della vita che rivendica all'essere umano il diritto e la capacità di scelta e, intende: offrire la possibilità di elaborare e affrontare le tremende tensioni esistenziali di ogni essere umano anche nel percorso di malattia psichica e somatica nel clima di contatto empatico, di solidarietà, convogliando nel processo terapeutico il grande potenziale di crescita e comunicazione del paziente, la sua conoscenza dei propri bisogni, la sua creatività, l'apporto decisivo della sua esperienza.  2) che si presenta multidimensionale, integrato e non dogmatico alla sofferenza umana e psichica e costantemente aperto ad arricchire la propria prospettiva teorica e clinica attraverso un confronto critico e di fertilizzazione con altri approcci psicoterapici, e interviene su 4 dimensioni fondamentali dell'esperienza umana: la dimensione empatico relazionale, che definisce il nostro modo di essere nel mondo con gli altri; la dimensione corporea, che spesso esprime sotto forma di tensioni e dolori muscolari la sofferenza psicologica; la dimensione esistenziale, che riconosce l'importanza del senso che si riesce a dare alla propria esistenza; la dimensione cognitiva, che riconosce la rilevanza sintomatica della sofferenza psicologica e psicopatologica.   Un esempio di testo provocatorio, scritto senza avere alcuna competenza in infettivologia, è il seguente sulla cospirazione dell'AIDS: AIDS......affare multi Miliardario, su mednat.org.  e Aids, la grande truffa continua  in: L.M., Il nuovo pensiero forte. Marx è morto, Freud è morto e io mi sento molto meglio; altri scritti di critica, più documentati, hanno riguardato le sue critiche alle prassi della chemioterapia dei tumori e gli effetti collaterali, come in Kaputt tutta la ricerca sul cancro? sempre in De Marchi, op. cit.  lo psicologo che inventò l'Aied Repubblica  Addio a  Marchi, lo psicologo che inventò l'Aied  L. De Marchi, Il Solista Autobiografia d'un italiano fuori dal coro, Edizioni Interculturali,  Luca Bagatin, articolo su Politica Magazine, su lucabagatin.ilcannocchiale. Opere:“Sesso e civiltà,” Laterza; “L’orgasmo” Lerici, Sociologia del sesso, Laterza, Repressione sessuale e oppressione sociale, Sugar, Wilhelm Reich Biografia di un'idea, Sugar, Psico-politica, Sugar, Vita e opere di  Reich, Sugar, Scimmietta ti amo, Longanesi, Lo shock primario. Le radici del fanatismo da Neandertal alle Torri Gemelle, Poesia del desiderio, La Nuova Italia, Seam, Perché la Lega, Mondadori, Il Manifesto dei Liberisti Le idee-forza del nuovo Umanesimo Liberale, Seam, Aids. La grande truffa, Roma, Seam, O noi o loro! Produttori contro Burocrati, ecco la vera lotta di classe della Rivoluzione Liberale, Bietti, Il Solista Autobiografia d'un italiano fuori dal coro, Edizioni Interculturali, Psicoterapia umanistica. L'anima del corpo: sviluppi (Franco Angeli,  Reich Una formidabile avventura scientifica e umana, Macro Edizioni, Il nuovo pensiero forte Marx è morto, Freud è morto e io mi sento molto meglio, Spirali, Svolta a destra? Ovvero non è conservatore chi combatte parassiti, fannulloni e sfruttatori, Armando Curcio Editore, La Psicologia Umanistica Esistenziale Rivista delle Psicoterapie, Roma “La Sapienza”,  Associazione italiana per l'educazione demografica, Reich  luigidemarchi.blogspot.com openMLOL Horizons Unlimited srl. Radio Radicale. Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale IPUE, su ipue. Archivio IPUE, su M.. wordpress.com. Archivio della rubrica "Controluce" che Marchi teneva su Radio Radicale,, Renato Vignati Luigi De Marchi, un pioniere della psicologia italiana in Psychomedia, R.Vignati Lo sguardo sulla persona. Psicologia delle relazioni umane, Libreria universitaria edizioni, Padova. Luigi De Marchi. Marchi. Keywords: l’anima del corpo. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marchi” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Marziano: il principe filosofo – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Marziano is a philosophy teacher to Ottaviano. Marziano

 

Grice e Marco: filosofo principe – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. There is a tradition that Marco is a philosopher who rules the Roman empire between the death of Gordian III and the accession of Philip. Marco

 

Grice e Marconi: l’implicatura conversazionale del linguaggio privato – la scuola di Torino -- filosofia piemontese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Torino). Filosofo italiano. Torino, Piemonte. Grice: “Perhaps his most brilliant exegesis on ‘Vitters’ is that about what Marconi calls ‘linguaggio private,’ as in Robinson Crusoe. Not!” -- Grice: “Marconi has attempted to ‘formalise’ dialectic – as in Oxonian dialectic – which is what Zeno was trying to do with his reductio ad absurdum.” Grice: “While Marconi starts alright, with Frege, he gets entangled with ‘Vitters;’ p’rhaps his innovative approach is best seen in phrases like ‘il significato eluso’, which may describe my implicature; but points to an etymology: ‘eluso’ is indeed ‘eluso,’ and means ‘ex-ludic,’ out of the game. The idea being that the game is a simulated fight, and by eluding a punch from your adversary, you are, well, ‘implicating’!” Professore a Torino, studia con Pareyson a Torino e con Rescher, Sellars e Thomason a Pittsburgh, dove studia  Hegel. Grice: “In Italy, it is not considered Italian to get your PhD without – not within – Italy. Similarly, at Oxford, you cannot get your B. A. Lit. Hum.  anywhere else if you want to be regarded as Oxonian. That’s why I never considered B. A. O. Williams an Oxonian!” -- Noto per i suoi contributi su ‘Vitters,’presenta diversi risultati, specie riguardo alla semantica. Su questi temi ha pubblicato “Filosofia e scienza cognitiva (Laterza). Cura con Ferraris la nuova edizione della Enciclopedia filosofica Garzanti ed è stato presidente della Società Italiana di Filosofia Analitica. Saggi: “Il mito del linguaggio scientifico” studio su Vitters, Milano, Mursia,  Dizionari e enciclopedie, Torino, Giappichelli, “L'eredità di Vitters” Roma, Laterza, Lampi di Stampa; “La competenza lessicale,” Roma, Laterza,  “La filosofia del linguaggio.” Da Frege ai giorni nostri, Torino, Pomba, “Filosofia e scienza cognitiva,”Roma,  Laterza, “Per la verità: relativismo e la filosofia,” Torino, Einaudi, “Verità, menzogna” – Grice: “The etymology is an interesting one; since menzogna is cognate to my meaning, so Marconi actually means ‘truth’ versus ‘trust’ – or honesty versus dishonesty – seeing that one can ‘lie’ while asserting a truth – provided the utterer thinks ‘p’ is ‘false’.” Grice: “But this is a commissioned thing, so it shouldn’t count as it is Marconi discussing with a priest!” Trento, Il Margine,; “Flosofia e professionismo,” – Grice: “His implicature, and a right one, too, is that philosophy is a profession, which reminds me of ‘A Room with a view’: “And what, Sir Cecil, is your profession?” “I don’t HAVE a profession!” --  On the other hand, his translation of my ‘metier’ (mestiere) is an interesting one (The tiger’s métier is to tigerise). Torino, Einaudi,.“La formalizzazione della dialettica”: Hegel, Marx e la logica,”Torino, Rosenberg); “Guida a Vitters Il «Tractatus», dal «Tractatus» alle «Ricerche», Matematica, Regole e Linguaggio privato, Psicologia, Certezza, Forme di vita. Roma, Laterza, Filosofia analitica, Prospettive teoriche e revisioni storiografiche. Milano, Guerini, Vercelli, Mercurio, Scritti sulla tolleranza di Locke, Torino, POMBA, Saggi su Marconi, “Il significato eluso” saggi in onore di Marconi, numero monografico della «Rivista di estetica», Treccan Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Intervista di M. Herbstritt, Rivista italiana di filosofia analitica, sito dell'Università degli Studi di Milano. Diego Marconi. Marconi. Keywords: linguaggio privato, il significato non eluso, alusione ed elusione, eludire, aludire, l’alusion elusa, l’aluso eluso. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marconi” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Mariano: l’implicatura conversazionale – la scuola di Capua -- filosofia campanese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Capua). Filosofo italiano. Capua, Caserta, Campania. Grice: “I like Mariano: his study of Risorgimento applying the philosophy of history is brilliant” Fedelissimo allievo di Vera, insegna a Napoli. La sua indagine e  prevalentemente orientata verso l'interpretazione di Hegel. Si colloca insieme a Vera in quella tendenza che privilegia l'interpretazione sistematica e razionale. Inserì talvolta temi non strettamente legati al pensiero di Hegel affermando tra l'altro che la filosofia deve essere compiuta dalla religione" (Dall'idealismo nuovo a quello di Hegel, Motivi, risonanze e variazioni sulle dottrine hegeliane), trattando riguardo a ciò che dell'idealismo di Hegel è morto e di ciò che non può morire", argomento precedentemente trattato da Croce, il quale risponde aspramente alle argomentazioni proposte da M.. “M. non ha mai capito nulla di tutto ciò che vi è di più sostanziale in Hegel come non ha meditata seriamente nessuna grande filosofia; e (ora si può aggiungere) non ne ha mai letto le opere. Immaginarsi che M.  si afferma hegeliano, mentre sostiene che la conoscenza non è assoluta; che rimane insuperabile il mistero; che dio esiste fuori del mondo e sarebbe dio anche senza il mondo; e che la filosofia deve essere compiuta dalla religione! Insomma, ciò che di Hegel "non può morire" sarebbe ciò che Hegel non ha mai detto perché affatto indegno della sua mente altissima.»  Si schierò a favore del mantenimento della pena di morte in un dibattito sul tema, in accordo con iVera (La pena di morte. Considerazioni in appoggio di Vera Napoli. ), uno dei più autorevoli difensori del mantenimento di questa pratica. È ancora Croce che commenta con grave disappunto l'argomento. “Notiamo in ultimo che sempre riecheggiando i vaniloqui di Vera, M. si professa filosofico difensore della pena di morte: come se la maggiore o minore opportunità di mettere i delinquenti in segregazione cellulare, o d'impiccarli, ghigliottinarli, garrottarlie impalarli, costituisse una questione filosofica. Ma Mariano ama tutte le cause generose; e non è da meravigliare se per esse trascenda persino i limiti della filosofia.»  E anche saggista con un gusto per la "critica della critica" (cit."Storia Letteraria d'Italia, Balduino") – filosofica -- non trascurando l'arte che annetteva strettamente alla morale. Rivolse la sua indagine anche al rinascimento con un Saggio biografico critico su Bruno La vita e l'uomo. Pubblica nche una monografia "apologetica" di Vera. La sua produzione fu in un secondo momento soprattutto riferita alla storia, in particolare la storia del cristianesimo e quella delle religioni in genere, argomenti affini anche alla materia insegnata presso l'università napoletana. Non sono presenti particolari innovazioni nella sua ricerca, ma fu uno dei primi a discutere la tesi proposta da Croce riguardo alla riduzione della storia al concetto di ‘arte.  Saggi: “L’Eraclito di Lassalle: saggio sulla filosofia hegeliana” (Cf. Speranza e ill suo Grice: saggio sulla pragmatica oxoniense”),  “Il Risorgimento italiano secondo i principi della filosofia della storia,”  ““La libertà di coscienza,” Milano, Hoepli, “Vera.” Saggio critico, Roma, Civelli, “L'individuo e lo Stato nel rapporto sociale. Milano, Treves,  “Il Machiavelli di Villari, Roma,” Loescher, (cf. “Il Grice dello Speranza”), Leopardi, Roma, Tip. Botta, La pena di morte. Considerazioni in appoggio di Vera, Napoli. Carlo Maria Curci, Milano, Vallardi, Vera. Necrologio, Annuario Napoli, Dio secondo Platone, Aristotele ed Hegel, Acc. SMP Napoli. Atti,  Biografie del Machiavelli, 1Arte e religione,  Il brutto e il male nell'arte. Il brutto e il male nel romanzo moderno, Dall'idealismo nuovo a quello di Hegel, Motivi, risonanze e variazioni sulle dottrine hegeliane, La vita e l'uomo, I rapporti dello stato con la religione, Firenze, Civelli, Il problema religioso in Italia, Roma, Civelli, La riforma ecclesiastica in Italia, Il diritto, Cristianesimo, cattolicesimo e civiltà, Papato e socialismo ai giorni nostri. Studio, Roma, Artero, Buddismo e cristianesimo, La Storia è una scienza o un'arte?, «Fanfulla della Domenica», La conversione del mondo pagano al cristianesimo, Il cristianesimo dei primi secoli. Capua, gli ha dedicato una strada, sede, tra l'altro, del Banco di Napoli. La Critica. Rivista di Letteratura, Storia e Filosofia diretta da  Croce, Armando Balduino, Storia letteraria d'ItaliaL'Ottocento,  III, Piccin Nuova Libraria, Piero di Giovanni, Gentile, La filosofia italiana tra idealismo e anti-idealismo, Milano, cf. Luigi Speranza, “La pragmatica conversazionale: tra griceianismo e anti-griceianismo.” Franco Angeli, Paolo Malerba, Luciano Malusa,, sito della Società filosofica italiana  Guido Calogero, Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Raffaele Mariano. Mariano. Keywords: implicatura. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Mariano” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Marin: l’implicatura conversazionale e l’ottimo precettore – la scuola di Venezia -- filosofia veneta -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Venezia). Filosofo italiano. Venezia, Veneto. Grice: “I like Giovanni Marin; for one, he loved, like I do, rhetoric – in his own Venetian kind of way!”  Nato dal nobile Rosso Marin, studia con profitto sotto l'insegnamento di Feltre, dal quale apprese la retorica. Frequenta il ginnasio, presso il quale recita eloquenti orazioni in encomio agli uomini illustri veneziani. Si laurea a Padova. Ambasciatore della Repubblica di Venezia presso gli Estensi e quindi presso Firenze. Rosmini, Carlo de' Rosmini, Idea dell'ottimo precettore nella vita e disciplina di Vittorino da Feltre e de' suoi discepoli, Rovereto. Giovanni Marin. Marin. Keywords: l’ottimo precettore. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marin” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Marliani: l’implicatura conversazionale – la scuola di Milano -- filosofia lombarda – filosofia milanese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Milano). Filosofo italiano. Milano, Lombardia. Grice: “I like Mariliani; especially the cavalier way in which he refers to philosophers in his brilliant “De secta philosophorum.” Austin would say that there possibly are sects and sub-sects!” Fglio del patrizio milanese Castello Marliani. Studia a Pavia sotto PELECANI. Entra nel Collegio dei intraprese una carriera nell'insegnamento della filosofia e astrologia. Attivo a Milano e Pavia.  Con l'ascesa della dinastia degli Sforza a capo del Ducato di Milano, appartenente a una famiglia ghibellina, aumenta il prestigio. Ottiene la concessione in esenzione dei diritti di sfruttamento delle acque del Secchia nei pressi di Moglia, nel Mantovano.  Alla morte del duca Francesco Sforza, scrisse una lettera al nuovo duca Galeazzo Maria Sforza in cui dichiara di essere stato richiesto da molti Studi in diverse città d'Italia, sperando di poter essere trasferito da Pavia a Milano e di ricevere un aumento di salario. Il Consiglio segreto di Milano intercedette presso lo Sforza in favore di Marliani, esaltando la sua fama anche oltre i confini del Ducato. Il duca Galeazzo Maria, dopo alcuni indugi, acconsente per conferirgli un'assegnazione annua di 1 000 fiorini, il più alto salario riconosciuto a chiunque nel Ducato. Sotto la reggenza di Ludovico il Moro ottenne i dazi di Gallarate e della sua pieve. I suoi studi lo portarono ad essere tra i più grandi scienziati dell'epoca e riuscì a mettere in discussione Bradwardine e Sassonia.  Nel suo saggio, “Quaestio de caliditate corporum humanorum tempore hyemis et estati set de antiperistasis  distingue la temperatura dell'organismo dalla quantità e dalla produzione del calore naturale del corpo e sostenne che la produzione del calore naturale è più elevata in inverno che in estate. Si reca a Novara dal conte Vimercati, colpito da problemi respiratori e cura Rinaldo d'Este da una gravissima malattia che lo colse durante una visita alla corte milanese. Raggiunse i vertici della propria carriera e presta le sue doti di medico a Federico I Gonzaga. Le opere del Marliani furono oggetto di studio da Vinci, che lo cita in diverse occasioni nel suo Codice Atlantico.  Ebbe tre figli: Paolo, Gerolamo e Pietro Antonio, la discendenza del primo dei quali ottenne all'inizio. Saggi: “Quaestio de caliditate corporum humanorum tempore hyemis et estati set de antiperistasi,” “Disputatio cum Iohanne Arculano de materiis ad philosophiam pertinentibus,” “Quaestio de proportione motuum in velocitate,” “Algebra Algorismus de minutiis,” “De secta philosophorum,” “Probatio cuiusdam sententiae,” “Calculatoris de motu locali.” Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Giovanni Marliani. Marliani. Keywords: implicatura, Vinci. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marliani e le sette filosofiche” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Marotta: l’implicatura conversazionale di Mario l’epicuro – la scuola di Napoli -- filosofia campanese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Napoli). Filosofo italiano. Napoli, Campania. Grice: “I like Marotta; the idea of a library for the Istituto Italiano per gli studi filosofici’ at Via Monte di Dio, 11, is a geniality!” Si laurea con il massimo dei voti a Napoli, presentando la tesi,  La concezione dello stato in Hegel.” Si interessa presto di storia, letteratura e filosofia, avvicinandosi dapprima all'Istituto Italiano per gli Studi Storici fondato da Croce, poi fondando l'associazione Cultura Nuova che diresse organizzando manifestazioni e conferenze rivolte ai filosofi che richiamarono tutte le più grandi personalità della cultura Italiana.  Incoraggiato dagli auspici dell'allora Presidente dell'Accademia Nazionale dei Lincei Cerulli, di Piovani e di Carratelli, fonda a Napoli l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, del quale è Presidente. Donato, all'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, la biblioteca personale, con una dotazione di oltre 300.000 volumi frutto di trent'anni di appassionata ricerca. Per i suoi importantissimi apporti al mondo della filosofia ha avuto numerosi riconoscimenti da centri di ricerca e di formazione di rilievo internazionale.  Ha vinto la sezione Premio Speciale del Premio Cimitile. Gli è stata conferita la laurea ad honorem in Filosofia dall'Bielefeld, dall'Università Erasmus di Rotterdam, dalla Sorbona di Parigi e dalla Seconda Napoli. All'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici è stato conferito, nell'aula magna dell'Roma, il Prix International pour la Paix Jacques Muehlethaler, "Bidone d'Oro" per la cultura del Movimento artistico culturale "Esasperatismo Logos et Bidone". G. Capaldo, Fondatore dell’Istituto Studi Filosofici, su Diario Partenopeo, Claudio Piga (cur.), Per Gerardo Marotta. Scritti editi e inediti raccolti dagli amici di Marotta, Arte Tipografica, Napoli, Registrazioni di Gerardo Marotta, su Radio Radicale, Cinquantamila Giorni de Il Corriere della Sera. Gerardo Marotta. Marotta. Keywords: Mario l’epicuro, il concetto del stato, il risorgimento – la recezione di Hegel in Italia --. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marotta” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Marramao: l’implicatura conversazionale del kairós – apologia del tempo debito – la scuola di Catanzaro -- filosofia calabrese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Catanzaro). Filosofo italiano. Catanzaro, Calabria. Grice: “Surely Marramao’s theory of time-relative identity is more complex than Myro’s! (Myro never read Heidegeer and was proud of it, can you believe it! He was born  in Russia and studied in the New World – so that’s understandable!” - Grice: “I like Marramao – he has philosophised on many things, usually homoerotic: Kairos – the opportune time – and its iconography, and Jesus against power” Essential Italian philosopher. Allievo di Garin,  si laurea Firenze.  Pubblicato Comunismo, laburatismo e revisionismo in Italia, rintraccia in Gentile la chiave di volta filosofica del comunismo italiano. Insegna a Napoli. -- è uscito il suo saggio Il politico e le trasformazioni, nel quale pone a confronto le tematiche del comunismo/laburismo, con le analisi delle trasformazioni. A partire da “Potere e secolarizzazione” elabora una teoria simbolica del potere (e del nesso politica-tempo) incentrata sulla ricostruzione archeologica' dei presupposti del razionalismo. Fondamentali, nel dibattito politico-culturale e filosofico le sue collaborazioni a Laboratorio politico e il Centauro. Direttore della Fondazione Basso-Issoco. Insegna a Roma. Muovendo dallo studio del comunismo italiano (comunismo e laburatismo e revisionismo in Italia, Austr-omarxismo e socialismo di sinistra fra le due guerre), analizza le categorie politiche (Potere e secolarizzazione), proponendone, in dialogo con i francofortesi (Il politico e le trasformazioni) e con Weber (L'ordine disincantato), una ricostruzione simbolico-genealogica. Nelle forme di organizzazione sociale si depositano significati che derivano da un processo di secolarizzazione civile di un contenuto sacro religioso, ossia dalla ri-proposizione in dimensione mondana o secolare dell'orizzonte sacro simbolico. Il laico o pro-fano ha il suo centro in un processo di temporalizzazione della storia, in virtù del quale le categorie del tempo (che traducono l'escatologia in una generica apertura al futuro: progresso, ri-voluzione, liberazione, etc.) assumono centralità crescente nelle rappresentazioni politiche. Su queste considerazioni, riprese anche in “Dopo il Leviatano, Passaggio a Occidente. Filosofia e globalizzazione, La passione del presente, Contro il potere, si è innestata via via una tematizzazione esplicita del problema della tempo, che per molti aspetti anticipa sia le tesi oggi in voga intorno all’accelerazione e al rapporto politica-velocità, sia i temi della svolta spaziale. Contro le concezioni di Bergson e Heideggeri, che delineano con sfumature diverse una forma pura della tempo, più originaria rispetto alla sua rappresentazione spaziale, argomenta l'inscindibilità del nesso spazio-tempo e, richiamandosi tra l'altro alla fisica, ri-conduce la struttura del tempo a un profilo a-poretico e impuro, rispetto a cui la dimensione dello spazio costituisce il riferimento formale per ri-solvere i paradossi. (Minima temporalia, e Kairós. Apologia del tempo debito. Lectio magistralis. Roma Tre, Enciclopedia di filosofia, Garzanti libri, Milano. Figure del conflitto. Studi in onore.  a c. di A. Martinengo, Casini, Roma, D. Antiseri, S. Tagliabue, Storia della filosofia,  Filosofi italiani contemporanei, Bompiani, Milano. Roma Tre, su host.uniroma3. Video intervista al Festival della Filosofia su asia. Giacomo Marramao. Marramao. Keywords: Grice – ontological Marxism, marxismo ontologico, lavoro e essistenza, comunismo, Kairós – apologia del tempo debito, la filosofia della storia nella antica Roma, storia lineale, storia circolare, l’eterno retorno nella scuola di Crotone, Gentile, dopo il leviatano, il comune. Refs.: Luigi Speranza, "Grice e Marrameo," The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria, Italia.

 

Grice e Marsili: l’implicatura conversazionale del cimento – la scuola di Siena -- filosofia toscana -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Siena). Filosofo italiano. Siena, Toscana. Grice: “I like Marsili, and the founder of the ‘accademia del cimento.’ ‘Cimento’ you know, means ‘experiment,’ – only in Florence!” Si laurea a Siena. Insegna a Siena e Pisa. Conosce Galilei. Dei cimentanti. Le sue convinzioni dichiaratamente lizie gli impedirono di coglierne lo spirito innovatore. Propone un esperimento per capire se lo spazio lasciato libero nel tubo barometrico durante l'esperienza di Ruberti contenesse esalazioni di mercurio. Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Alessandro Marsili. Marsili. Keywords: il cimento. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marsili” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Martelli: l’implicatura conversazionale -- etica e storia -- l’assassinio di Giulio Cesare – la scuola di San Marco in Lamis -- filosofia pugliese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (San Marco in Lamis). Filosofo italiano. San Marco in Lamis, Foggia, Puglia. Grice: “I like Martelli: he wrote on Croce, Gramsci, and Nietzsche!” Insegna a Urbino. Prtecipato a lungo alla lotta politica in formazioni marxiste nate a cavallo del Sessantotto. D Ha diretto il master interfacoltà «Management etico e Governance delle Organizzazioni». Collabora con MicroMega (periodico).  I suoi studi si sono concentrati su Nietzsche, Gramsci, e di numerosi autori del Novecento, affrontando alcune tra le più dibattute vicende e problematiche filosofico-politiche dell'ultimo secolo. Si è occupato di temi di forte attualità, elaborando l'idea di una filosofia volta ad una critica radicale del dogmatismo e del fondamentalismo religioso e in generale di ogni forma di assolutismo che minacci la libertà di pensiero, i diritti civili, le istituzioni democratiche e la pace tra i popoli. Il suo aimpegno di saggista è rivolto in particolare alla difesa della laicità, contro l'interventismo politico delle gerarchie ecclesiastiche e vaticane. Saggi: “La felicità e i suoi nemici: apologia dell'agnosticismo,” Manifesto, “Il laico impertinente: laicità e democrazia nella crisi italiana,” Manifesto, “La Chiesa è compatibile con la democrazia?” Manifestolibri, “Italy, Vatican State, Fazi, “Quando Dio entra in politica, Fazi, Senza dogmi. L'antifilosofia di Papa Ratzinger, Editori riuniti, Teologia del terrore. Filosofia, religione, politica dopo l'11 settembre, Manifesto, Il secolo del male. Riflessioni sul Novecento, Manifesto, Etica e storia. Croce e Gramsci a confronto, La città del sole, I filosofi e l'Urss. Per una critica del «Socialismo reale», La città del sole, Gramsci filosofo della politica, Unicopli, Nietzsche inattuale, Quattroventi, Filosofia e società in Nietzsche, Quattroventi, Urbino "Carlo Bo" Antonio Gramsci Friedrich Nietzsche Laicità  Il laico impertinente: il blog di Michele Martelli, su michelemartelli.blogspot.com. Michele Martelli. Martelli. Keywords: l’assassinio di Giulio Cesare, il laico, la religione civile dell’antica roma -- -- Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Martelli” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Martellotta: il deutero-esperanto – la scuola di Bari – filosofia pugliese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Bari). Filosofo italiano. Bari, Puglia. Si spira al lavoro di PEANO (vedasi) per il suo Latinulus o Piccola Lingua Latina, pubblicato nel libro Latinulus. Grammaticas de Latinula Linguas a Bari. Si tratta di un caso piuttosto interessante perché si configura come una lingua a posteriori composta da lessico latino, sistema fonetico italiano e morfologia e sintassi oxoniana! Ad uno sguardo più attento infatti, si nota che la frase in Latinulus «Leos abeo crassa capus circumdata cum longa et ticca comas de fulva colos», in it. il leone ha una grande testa circondata da una lunga e folta chioma di peli rossi', ricalca in realtà l'ordine sintattico oxoniano (cfr. the lion has a big head surrounded by long and thick tawny colour); e in questo inciso l'autore si è spinto oltre, creando una sovrapposizione con l'inglese anche a livello di lessico, come è evidente in «ticca» - non giustificabile  etimologicamente tramite il latino - e thick. VITO M.   __e-&e  c_ * :  radi LI    LATINULUS  uu  Grammaticas.  i DE    LATINULA LINGUAS    E oro de Auctoris  I (£ 09 RIPPZZZA  i 9°    BARI  Stab. Tip. “ F. CASINI & FIGLIO ,  Via Argiro, N. 116-118  1919    s  .  PET.    le    4    È    hh      "  Mr «    LS    w    Digitized by (@foto)    erat Marica    s'sà    VITO M.  L Aaa    6 € -—c@0—€—€&6    A e | i    'LATINULUS Grammaticas    DE    eee  LATINULA LINGUAS:    I PARTIS    FONOLOGIAS et MORFOLOGIAS    O  a È ; (O    BARI   } Stab. Tip. “ F. CASINI & FIGLIO ,  Via Argiro, N. 116-118   I 1919    prof DIETÀ LETTERARIA ED ARTISTICA  i diritti Òi ri  ro iulle le    produzion®   regioni  non munite della  re sono rite*    Eeno riservati  e ò: traduzione pe    del mondo: Le copie  firma auto dell'auto    nute contraffatte.  SII Leto Ma  40    grala    dai  M 36    Pasi    PREFAZIONE    Il grande sviluppo materiale e morale che ha avuto  la civiltà nel nostro secolo si deve senza dubbio in gran  parte ai rapidi e molteplici mezzi di comunicazioni che,  avvicinando i popoli più lontani e di diverse nazioni, ne  hanno maggiormente favorito lo scambio delle idee e dei  comuni bisogni; però non si può negare che tale incre-  mento sarebbe stato ancora più agevole se questi popoli,  anzichè servirsi di più lingue per intendersi, avessero po-  tato usarne una sola.   Convinto di ciò l'illustre Dr. Zamenhof sin dal 1855  pubblicava come tipo di lingua unica il suo Esperanto;  ma son passati tanti anni e l’Esperanto non è riuscito a  diventare popolare, forse per le difficoltà ch’esso presenta.   Ond’è che io, mosso dagli stessi intendimenti dello  Zamenhof, ho voluto tradurre in atto un’idea che vagheg-  giavo da qualche tempo, quella cioè di comporre un altro  tipo di lingua che racchiudesse i maggiori possibili ca-  ratteri di facilità e tali da renderne più agevole l’appren-  dimento e l’uso.   Questa lingua non tende alla. riduzione delle parole,  all’impoverimento della terminologia e alla composizione  puramente artificiale di essa mediante l’uso di molti pre-  fissi e di molti suffissi da scegliersi dopo un attento esume  di riflessione, poichè in tal caso si perderebbe la bellezza  di una lingua che consiste appunto nell’abbondanza e nella  varietà di terminologia per potersi prestare a tutte le specie  di composizioni letterarie; essa invece tende esclusivamente  alla riduzione del numero di molti vocaboli per le voci  femminili, alla soppressione di tutte quelle regole o voci  morfologiche superflue riguardanti gli aggettivi e i verbi,  senza nuocere minimamente alla chiarezza della dizione,  €, sopratutto, alla stabilità di pronunzia e alla unicità  della terminologia.   A comporre una lingua che fosse facile nella fono-  logia mi parve rispondessero bene le leggi della fonologia  italiana e per la facilità della morfologia e della sintassi  quelle della lingua inglese. Bisognava però trovare una  lingua che, modellata secondo la fonologia italiana e se- NOZIONI GENERALI — MORFOLOGIA    39 — di maggioranza:  plus. ...... +. quam a pDiù....... di, che  plus pulcra quam cara più bello che caro  40 — di minoranza:  Minus ....... +. quam meno .......di,che  minus pulcra quam cara :- meno bello che caro    41 — Quando il secondo termine di paragone è un pronome  personale, questo va al caso nominativo:    plus pulcra quam tu più bello di te  Superlativo.  Il superlativo è di due specie:  | assoluto    il quale si forma aggiungendo il suffisso ma alla voce dell'aggettivo,  e spostando l'accento di una sillaba verso destra quando l'aggettivo  è sdrucciolo; o diventando sdrucciolo se l’aggettivo è piano:    tristisama tristissimo dura duro durama durissimo  43 == relativo |    il quale si forma preponendo l’avverbio mdximam o minimam alla  voce dell’aggettivo :    mdaximam tristisa de minimam tristisa de  il più triste di il meno triste di    44 — L’avverbio froppo si rende con nimiam:    nimiam cara troppo caro  45 — Gli avverbi molto e assai si rendono con valdeme    valdem cara molto caro caro assai  L’avverbio di gran lunga seguito dal superlativo relativo  si rende con /ongem mdximam :    longem màaximan cara de di gran lunga il più caro di    47 — L'aggettivo una innanzi a parole comincianti per vocale  si tronca in un:    un 4rboris. un albero un actorisf un'attrice    È    NOZIONI GENERALI — MORFOLOGIA 19    Vocabuluse  Adiectivuse.    adolescéntisa adolescente culpabilisa co/pevole    adulta adulto  pinguisa grasso  macra magro   alta alto   loa basso   acerba acerbo   ° matura maturo  longa /ungo   curta corto  diligensa diligente  negligensa negligente  crassa grosso  subtilisa sottile  mbllisa molle  dura duro   docta dotto  indocta ignorante  stricta strefto  lata largo  iuvénisa giovane  sénesa vecchio  utilisa utile  inutilisa inutile  dulcisa dolce  amara amaro  virtuosa virfuoso  viziosa vizioso  laboriosa /aborioso  socorsa poltrone  curagiosa coraggioso  vilisa vile   f6rtisa forte  subdébila fievole  leta /ieto   tristisa triste  cicura domestico  silvAtica selvatico  cAinda cortese  uncàinda scorfese  credensa credente    miscredensa mi/scredente    audaxa dudace  timida fimido  viva vivo  mortua morto    innocensa innocente  dominansa dominante  dominata dominato  fortunata fortunato  infortunata sfortunato   cdlida caldo |   frigida freddo   robusta robusto   debilisa debole   cara caro   cippa mercato   ilarisa allegro   melancolica melanconico \  smuta /iscio   roffa ruvidu   mordlisa morale   immordlisa immorale   pulcra bello   feda brutto   anestética anestetico  terapéutica ferapeutico  emetica emetico   emisférica emisferico   kimica diimico   fisica fisico |  monomaniaca monomaniaco  morbifera morbifero  matematica matematico  minerealògica minerealogico  bactereoldògica batferiologico  galvanoplastica ga/vanoplastico  idro-eléctrica idro-elettrico    | idro-terapéutica idro-terapeutico    alba dianco   albina a/bino   azura azzurro   blua blu   cerulea ceruleo, turchino  cinérea bigio, grigio   clara chiaro   crocea carico  flava giallo a  flò6rida vivo   fulva fulvo    Sf    20 NOZIONI GENERALI — MORFOLOGIA    indica indaco  nigra nero   nuùbila smorto  obscura oscuro  opaca opaco  orengia aranciuto    aluminea di alluminio  amiàntea dl amianto  dquea acqueo  argéntea argenteo, d’argento  durea aureo, d’oro  beddairea di ghisa  bractéea di /atta  calibea di acciaio  cartàcrea di cartone  cartea di carta  cautsciea di caucciù  ceméntea di cemento  coriea di cuoio  cornea corneo   cliprea di rame   ésea bronzeo   férrea di ferro   filea di filo    purplirea porporino  rubra rosso  subnigra bruno  violetta violetto  viridisa verde    gdsea di gas  gossipiea di cotone  gimmea di gomma  idrargirea di mercurio  lanea di lana   linea di lino   marmea di marmo  nikélea di nichel  6ssea osseo, di osso  pétrea di pietra   pilea di pelo   platinea di platino  sellulbea di celluloide  serîcea di seta  stinnea di stagno  téfea di tufo   vimea di vimini  vitrea di vetro    Exerciziuse    I    Scnjvete Je. tre specie di comparativo di 10 aggettivi.    II    Scrivete le due specie di superlativo di 15 aggettivi.    VI LEXIOS  48 — Numerali  Cardinali Ordinali  0 zero  1/4 uno quartus  1/2 semis  3/4 tres quartus  1 uno prima . 1a opp.l  2 duo secunda 28,8,  3 tres terzia 3a, III  4 quàtuor quarta = 4r., IV  5 quinque quinta 5a , V  6 sex sexta 6a, VI  7 septem séptima 78» VII    ni    NOZIONI GENERALI — MORFOLOGIA    8 octo   9 novem   10 decem  11 undecim   12 dudédecim   13 trédecim   14 quatubrdecim  15 quindecim   16 sédecim   17 septéndecim  18 octédecim   19 novéndecim   20 viginta   21 viginta uno   22 viginta duo   23 viginta tres   24 viginta quatuor  25 viginta quinque    30 triginta   31 triginta uno  32 triginta duo  33 triginta tres    40 quatuorginta  41 quatuorginta uno    42 quatuorginta duo    50 quinqueginta    51 quinqueginta uno    60 sexginta   70 septenginta  80 octoginta.  90 novenginta  100 centum   101 centum uno  102 centum duo  103 centum tres    200 duo centum    201 duo centum uno    202 duo centum duo    300 tres centum  400 quatuor centum  500 quinque centum  600 sex cenium    octava   nona   décima  undécima  duodécima  tredecima  quatuordécima  quindécima  sedécima  septendécima  octodécima  novendécima  vicéstridiem  I giorno dop’, quòrasem ogni ora, quotidiem ogni giorno, gior-  nalmente, qlebd6madem ogni settimana, quomensem ogni mese,  mensilmente, quannusem ogni anno, annualmente, quoséculem ogni  secolo.    211 — Le Locazioni Avverbiali    1) di giorno; 2) di notte; 3) di mattina; 4) di sera; 5) d'inverno;  6) d’estate e simili si rendono rispettivamente con   1) diesem; 2) nòctisem; 3) manesem; 4) véspesem; 5) iémisem;  6) éstasem; cioè col rispettivo nome più il suffisso em. Allora le pa  role piane diventano sdrucciole, e le parole sdrucciole per conservarsi  tali spostano di una sillaba vers» destra l’accento tonico.   212 — Innanzi ad alcuni avverbi di tempo si usano nimiam   e valdem:   nimiam sunum troppo presto, valdem serom molto tardi    70. NOZIONI PARTICOLARI — MORFOLOGIA    213 — VIII - Modi Avverbiali    adium addio, aproposim @ proposito, bona dies buon giorno, bona  meridies buon pomeriggio, bona noctis buona notte, bona vespes  buona sera, déniquem insomma, alle corte, eccem ecco, etcéteram  eccetera, giustim appunto, proprio, graziam grazie, tante grazie,  gràziamam grazie infinite, instam per esempio, nemandim niente,  niente affatto, nilominum nientemeno, niente di meno, nonnem ? non  è vero? è vero? obsécrom per piacere, per favore, orom fi prego,  vi prego, la prego, pòzium piuttosto, pozium quam piuttosto che,  quesom di grazia, per cortesia, rursum di nuovo, salvem salve,  sanem sia pure, sitisem basta, valem arrivederci, arrivederci a.....    Avverbi Derivati da Aggettivi indefiniti    214 — Gli aggettivi indefiniti si fanno avverbi in quattro  maniere :    |  con l’aggiunzione di un’m, ed allora indicano parte :    in dliquam in qualche parte, ex 4Aliquam da qualche parte  versi dliquam verso qualche parte    I  con l’aggiunzione di /am dopo aver tolto l’a finale, ed allora indicano  | luogo  in idémiam nello stesso luogo, ex aliquiam da qualche luogo    in aliquiam (n qualche luogo  versi néutriam nè verso l’uno né verso l’altro luogo    e l'accento tonico ssi sposta di una sillaba verso destra.    con l’aggiunzione di es, ed allora indicano vol/fa e l'accento si sposta  di una sillaba verso destra:    | N aliquaes qualche volta, complurésaes parecchie volte    IV    con l’aggiunta di quem, ed allora indicano mado, ed in questo caso  le parole diventano piane: |    aliquaquem /n qualche modo, quicunquaquem in RT ‘modo  una quicunquaquem in un modo qualunque    | NOZIONI PARTICOLARI — MORFOLOGIA ci    Vocabiuluse    Substantivuse    Professiose Le Protessioni    accauntantis 7 ragioniere   “advocatus l'avvocato   agricultoris l'agricoltore   arkitectus /’architetto   directoris i/ direttore   enginiris /’/ngegnere   farmacòpolas i/ farmacista   iùdes /! giudice   maéstros maestro compositore di  musica    magistes (/ maestro  médicus // medico  musicistis i! musicista  notaris (// notaio   poétas /! poeta  professoris // professore  scribas /o scrivano    ‘scriptoris /o scrittore    veterinàrius i/ veterinario    Endcreftise / Mestieri I i    àurifes orefice  aurigas cocchiere   , armores armaiuolo  bdiulus facchino  calceolàrius calzolaio  cementarius muratore  doliàrius botfalu  ebenistis ebanista  fabes fabbro  falignàrius falegname  ‘ furnarius fornaio    Civilisa et Religiosa Dignitase    arkiepiscopus arcivescovo  canònicus canonico  cardinalis cardinale  cOnsulis console   czaris czar   députis deputato  diaconus diacono  episcopus vescovo S  imperatoris imperatore    Tituluse    baronetiis baronetto   baronis barone    Cavaliris cavaliere  commendatoris commendatore  contes conte    gidineris sf/pettaio  litografus /ifografo  orologiàrius orologiaio  printris stampatore  sartoris sarto   Servus servo  tipégrafus f/pografo  tonsoris barbiere  vasculàrius vasaio  vitràrius vetraio    Dignità civili e religiose    ministris ministro  piris pari (inglese)  pontifes pontefice  presidentis presidente  pristis prete   regis re   senatoris senatore  sindicus sindaco  sultanus su/fano    Titoli    viukis duca   markios marchese  principis principe  viscontes visconte    72 NOZIONI PARTICOLARI — MORFOLOGIA    Exerciziuse  I    1 - Commodate mibis, quesom, vostra librise. 2 - Tu legeo et  scribeo raram, quio tu non esseo diligensg. 3 - Plemquem. vos exio  Domendies per deambulare. 4 - Quotidiem go recipeo niuspepes et  una quotidiana Revius. 5 - Iemisem go viveo sempem in urbis et  estasem go io ad contris in una pulcrama villas. 6 - Vos io ad scolas  anxiem quio vos non abeo discetum benem vostra lexiose. 7 - Nos  audio libentem sonus de pianofortis et cantus de tua soros. 8 - Tu  affirmao inmeritom ke ces ludus esseo dividiosa, erursum iddis esseo  delectabilisa. 9 - Erimanim go punivi severam aliqua molesta scola-  rise. 10 - Nuncodiem socialisa equalitas \esseo certam completum.  11 - Giustim nunc treinus adventao ex Roma et mea consobrinuseiî  advenibo, quisef abivi quinque mensis abincam. 12 - Crammanim  nos abibo et poscramvespim nos redibo per venire tecum ad cinemas.  13 - Proxima ebdomadas nos abibo per Napoli et inteream nos restabo  in ica otellus. 14 - Graziamam per magna bonitas vos abeo per me.  15 - Compluresaes nos abeo accordatum ica strumentus et nunc nos  sonabo. 16 - Adpresem nos abitao in contris, sed quatuor mensis  abincam nos essebam at Roma. 17 - Go non posseo acceptare tua  propos statim. 18 - Identidem nos legeo vostra conrespondenzias.  19 - Aproposim, quandom redibo tua patris? 20 - Poscrammanim.  Valem cram.   Il    Componete e traducete 10 proposizioni usando le regole di questa  lezione.  | XIX LEXIOS    Congiunzione    215 — Le congiunzioni sono:    1 — Alternative VI — Conclusive XI — Disgiuntive  Il — Avversative VII — Condizionali XII — Finali .   III —— Causali VIII — Consecutive ——XIII — Temporali  IV -- Comparative IX — Copulative XIV — Dichiarative  V — Concessive X — Correlative XV — Asseverative    Diamo qui per ogni classe una lista delle più comuni:    216 — I - Congiunzioni Alternative  aut... auto0...0,0...0vvero,0...Oppure,o...0 piuttosto  et...ete...e,sia0... sia, sia che; nec... necnè... nè  num...aut se...0; Ssivo.,.,.sivosiache...sia che; tamo... ke    tanto che, tanto . .. da; tamo . . . quamo fanto . . . quanto.    1    NOZIONI PARTICOLARI — MORFOLOGIA 73    217 — ll - Congiunzioni Avversative    alito altrimenti, se no, intequo anzichè, piuttosto che, atquo d’al-  tronde, d’altra parte, per altro, àutio poi, cetero del resto, cummo  mentre, laddove, dove per l’opposto, enimvero in verità, per verità  exepto eccetto, fuorchè, tranne, salvo, ideo se non che, iétto eppure,  pure, immo, anzi, lesto per paura che, nilosecio, nondimeno, quam-  viso nonostante ciò, ciò nonostante, quonio però, sed ma, tameno  tuttavia, pure, con tutto ciò, tametso malgrado, uereso inquantoche,  utcunquo comunque. |    218 —’ Ill - Congiunzioni Causali    céumo siccome, dacchè, cumo giacchè, conciosiacchè, cur? perchè ?  per quale ragione? (domanda), enimo poichè, dal momento chè,  éinto a causa di, per cagione di, quando quando, una volta che,  quio perchè per la ragione che, (risposta).    219 — IV - Congiunzioni Comparative    ao come, qualmente, aom if come se, idesto cioe. prouto secondo che,  a seconda che, quaso quasi, quippo in quanto a, tanquamso non  altrimenti che, tillo finchè, utcunquo comunque, véluto quasi che.    220 — V - Congiunzioni Concessive    etso benchè, evenifo quarid’anche, eziamso ancorchè, liceto ammesso  che, concesso che, quanquo sebbene, quantunque, quandio per quanto,  quidemo densi, invero, per verità,itino oh se, volesse ll cielo che.    221 —  . VI- Congiunzioni Conclusive    ergo dunque, adunque, éteno infetti, idcircom quindi, ideo perciò,  itaquo pertanto, préindo /aonde, proptéreo a causa di ciò, in se-  guito a ciò. |    222 —  vI- Congiunzioni Condizionali    if se, qualora, modo purchè, num se 0 no, se 0 meno, quodso che  se, nel caso che, siquido se pure.    7  223 — VIII - Congiunzioni Consecutive    consequentlo per conseguenza, néduo in quanto, in quanto che,  obcduso di guisa che, cosicchè, tanto che, di modo che, in guisa  che, quamobro per il che, per la qual cosa, per la qual ragione,  tumo cosi, in tal guisa, di tal guisa.    74 NOZIONI PARTICOLARI — MORFOLOGIA    224 — IX - Congiunzioni Copulative    bisdido /noltre, e per di più, oltre a ciò, et e, et ezio ed anche.  nonchè, ezio anche, pure, ito altresì, ancora, ke che, nitro neanche.  | neppure, nemmeno, quoquo perfino, finanche, anche.    225 — X - Congiunzioni Correlative  a0 ezio come pure, quoquo if anche se, soéso tanto da, così da, in  modo da.   226 — XI - Congiunzioni Disgiuntive  aut 0, ovvero, oppure, nec nè, sivo sia.    2271 — ‘XII - Congiunzioni Finali É    dummodo a condizione che, purchè, pur di, solo che, it se, unlesso  a meno che non, ut affinchè, perchè, acciò, acciocché, per.    228 — XIII - Congiunzioni Temporati    déneco fino, finchè, fintanto che, dum mentre, nel mentre che,  exquo dacchè, da quando, postquo dopo che, priusquo prima che,  prima di, avanti che, vixdo appena che, come.    229 — XIV - Congiunzioni Dichiarative    utetsto è quanto dire, è tutto dire, vidélicio cioè, cloè a dire, vale  a dire |    230 — XV - Congiunzioni Asseverative    éteno infatti, rapso in effetto, in sostanza.    Vocabiluse  Substantivuse  Teatrus Teatro    agnosterius /eggio, applausus applauso, artistis artista, a-solos a sola,  aulis urlo, baritonus baritono, bas basso, boxis palco, ceris sedia,  comedias commedia, contraltus contralto, coristis corista, corus coro,  dramas dramma, duettos duetto, fars farsa, fiskius fischio, ingressus  Ingresso, librettos /ibrefto, melodramas melodramina, operas opera,  . operettas operetta, orkestras orchestra, parva-poltronis poltroncina,  pianofortis pianoforte, pittis p/atea, poltronis poltrona, proscenius  boxis palco di proscenio, quartettos quartetto, quintas quinta, rous  fila, siparius s/pario, sopranos soprano, spectatoris spettatore, stegis  palcoscenico, tenores tenore, terzettos terzetto, tikettis officius ufficio  dei biglietti, tragedias tragedia. |    NOZIONI PARTICOLARI — MORFOLOGIA ‘15    Exerciziuse  I    1 - Aut vos abio odiem aut vos abio cram sempem vos adven-  tabo tempim in vostra taunis. 2 - Alumnuse non studevi omninom  et consequentlo los non essevi promovetum. 3 - Go preferreo facere  una naisa deambulazios in vostra viridarius antequo ludere cum mea  ‘comese at clubis. 4 - Mea sorose colligebam sempem omnisa flose  in lostra viridarius exepto rosasef per timoris de spinase. 5 - Go ve-  nibo et prandebo tecum, sempem, quonio, if vos venibo posteam ad  teatrus cum me et mea fratris. 6 - Cur fleo tu, beibisf?. Quio mea    mammas abeo punitum mef. 7 - Quanquo is esseiam maiora quam .  go, ietto go occupao un officius ‘superiora ad suus. 8 — Utino tua:    patris invenirem illa cartase quemise is perdevi nusterzium. 9 - De-  livebote: tu mea literas ad professoris et bisaido dicebote isbis venire  cram. 19 — Quasom omnisa mulierise amao giuellise et pulcra stoffise,  ideo losf spendeo libentem lostra nummus in similisa emoziose. 11 -  Doneco is essebo bona mecum go essebo bona iuscum, sed vixdo  is mutabo, go mutabo' eziom. 12 - Cur non abeo tu numeratum omnisa  ica librise priusquo conservare iddiuse?. 13 - Quio go delivevi ca-  talogus ad directoris et go non abebam abetum tempusantim. 14 -  Nostra directorisf esseo affectuosa et instrueta, quamobro convicto-  risef amao et respectao iusf. 15 - Quesom voleo vos dicere mibis  ubim go debeo postisare ica literase?. 16 - Enimo go debeo ire ad  stazios go postisabo iddiuse illikim. 17 - Graziamam, tu non possebam  reddere mibis, eteno, una maiora favoris. 18 - Aom vos sapeo, so  abibo cram, et if vos posseo venire mecum abite nos simulim. 19 - Fu  abeo facetum tua ona diutis, quoddis utetsto. 20 - Dummodo .nos  organisarem ica magna societas nos esseo disposita facere omnisa  sacrificiuse.    Il    Componete e traducete 10 proposizioni usando le regole di questa  lezione.    XX LEXIOS    Preposizione    231 — Diamo una lista delle principali preposizioni:  érgai a, verso (morale), ad a (luogo determinato), inviti malgrado,  ab da (agente), ex da (provenienza), at a, in (stato in luogo)  de di, in in, cum con, per per, ob per, a cagione, a causa di, cò-  rami /n presenza di, In faccia a, duransi durante, butforri se non  fosse per, se non era per, infri fra, fra, intusi entro, intomi -in (verso  dentro), instari come, a guisa di, a modo di, peni presso, in cura  di, prei rispetto a, proi pro, a favore di, propteri mediante, propti    2    76 NOZIONI PARTICOLARI — MORFOLOGIA    lungo, quateni in quanto a, in quanto, quanto a, secundi secondo,  troduti per tutto, attraverso tutto, ténusi fino, fino a (di luogo),  usqui fino, fino a (di tempo) versi a, verso (luogo indeterminato).   232 — Tutte le altre preposizioni si formano dagli avverbi ri  spettivi. togliendo l’m a quelli che terminano in im, ed aggiungendo  If a tutti gli altri avverbi che non terminano in im: I monosillabi  , restano intatti:    circumi intorno a, contri contro di,incontri incontro a, invici invece  di, propi vicino a, \inami insieme con, sub sotto.    Interiezione  _ 233 — di Affermazione    édepon appunto!, ndenen affé mia! davvero!, perdéon perdio!    Li    234 — | di Avversione  dpagen via di qua!, cùion oibo!, infandum orrore! prùin via!  | mibis mi )  scilicen “ tibis den tl |; sta!  | isbis gli \  » 235 = di Carezza e d’Incoraggiamento    agen suvvia!, benen bene!, dudun orsu!, eian su/!, éusan bravo!  elisaman benissimo !, eugen coraggio! optiman benissimo! utinan  Dio voglia, vabrodan da bravo !  236 — di Dolore  ensun akime!, pron ahi!  237. a di Gioia È |  bafon abbasso!, vion viva!  238 — di Meraviglia  emen fo! davvero!, lon ah! oh!  239 — di Minaccia  ciden accidenti!, vien guai!  240 — | Vocativo    éun Hel: 0 0, odon o/a, quiritomon accorruomo.    ° NOZIONI PARTICOLARI — MORFOLOGIA 71    Vocabiuluse    Substantivuse  ; Ces Ludus Giuoco degli Scacchi    ; albus blanco, biscioppis alfiere, ceckis scacco, cecmetis scaccomatto,  ces scacchi, cesbordis scacchiera, columnas colonna, fegatellos fega-  fello, frustus pezzo, gambettos gambetto, latusculus fianchetto, les  . legge, ludus giuoco, mozios movimento, naitis cavalio, nigrus nero,  partitas partita, perdezios perdita, ponis pedone, quinis regina, re-  gis re, rous fila, squeris casella, tractus tratto, turris torre, turri-  sare arroccare, turrisazios arroccatura, vincezios vincita.    Exerciziuse    |    1 - Pietas ergai infelixa omose indicao bona animus. 2 - Nos  ibam ad directoris leta abere completum nostra diutise. 3 - Propi  vias geritis impingebam flose ad victora soldatuse. 4 - Pron, tu abeo  ‘ calcatum mea callus, ensun, quanta doloris go sentio! 5 - Alumnuse  clamabam: vion regis! bafon inimicuse! 6 - Lon, tu ikim, mea bona  amicus! Eusan. 7 - Eian, eugen, iuvenise; vos abeo facetum vostra  ona diutis et essebote premiatum. 8 - Vabrodan, mea filius; essete  tusempem onesta et loiala et tu essebo amatumì et estimatum. 9 - Vaen  tibis if tu non abeo itum ad scolas, dicevi matris ad sua parva-filius.  . 10- Cuion; moderna societas estimao potissimam denarius, sed non  ingenius, nonnem? 11 - Propteri mea auxilius tu abeo superatum  ‘ felixam tua examese. 12 - Terras turnao circumi solis. diceo nobis  sScienzias,. et non viceversam. 13 - Multa aquatica plantase nascio  propti ica flumes. 14 - Inviti mea consiliuse atollim contrillum, is non  ivi ad scolas et consequentlo is essevi severam punitum. 15 - Ob  mala uetris tota messis essevi perdetum. 16 - Utinam in tota mundus  rediiam pas. 17 - Pron quanta luctuse ica bellus abeo generatum.  18 - Ensun! quis dabo pas ad tua opprimeta spiritus ? 19 - Emen!  abeo tu vincetum ica pulcra donus at lotteris de beneficenzias? 20 -  Ciden, quesa aquas! Iddis luccao una diluvies.    Il    n Componete e traducete 10 proposizioni usando le regole di questa  ezione.    Il PARTIS    SINTAXIS    BI    ug    SINTAXIS    I LEXIOS    Nomes    +    1 —.Il sostantivo, quando è soggetto della proposizione, pre-  cede il predicato normalmente, tanto nelle frasi affermative quanto  nelle negative, segue cioè la costruzione diretta.   una puerisf non possebam previdere talisa rese  ma non si deve dire  non possebam una puerisf previdere . . ...   2 — I casi in cui il soggetto può essere posposto al verbo   sono tre:  I - coi verbi dicere, exclamare, refragare, respondere e simili,  quando questi seguono le parole dette, esclamate, ecc.  .bona vespes, dicevi mea soros  benem! optimam! refragavi coquus  II - quando la frase comincia con un avverbio o con una forma  avverbiale :  quam magna esseo vostra bonitas!  quam pulcra essevi vostra matris in sua iuventus |  IIIl'- quando si vuole sopprimere la congiunzione if che prescce  il congiuntivo dei verbi indicanti un desiderio:  esserem mea patris tam divesa quam vostrus  aberem tua fratris tua intelligenzias  3 — Il sostantivo, quando è complemento oggetto, segue il  predicato normalmente, dopo di esso vengono gli altri complementi.  4 — Oltre alla detta costruzione secondo la regola generale,  possiamo usare un’altra costruzione speciale che consiste nel far pre-  cedere il complemento di termine, privato dell’ad, al complemento  oggetto :  date illa pueris tres pennas   invece di date tres pennas ad illa pueris ; cur non dao vos illa equus  soma seges?   invece di cur non dao vos soma seges ad illa equus?   5 — Ma questa costruzione non si deve usare quando lo stesso  verbo regge due complementi di termine:  go mittevi soma liquoris ad tua fratris et un armillas ad tua soros   6 — I sostantivi che indicano /a causa o l’effetto di azioni  piuttosto particolari, si rendono in italiano con l’infinito presente dei  verbi della stessa natura:   discoveris de illa secretus divesavi ius  lo scovrire quel segreto lo arricchi  lo scovrimento di quel segreto l’arricchi  vostra itus essevi inutilisa  il vostro andare fu inutile  la vostra andata fu inutile    82 SINTAXIS    7 — I sostantivi derivanti da temi verbali e terminanti in z/os  indicano /a maniera di eseguire l’azione o l’atto di esecuzione, e  si possoho rendere sia con l’infinito sostantivato, sia col sostantivo  della stessa natura:   vostra izios esseo ponderosa  t{ vostro andare è pesante  la vostra andatura è pesante  discoverizios de illa secretus essevi difficilisama  lo scovrire quel segreto fu difficilissimo  lo scovrimento di quel segreto fu difficilissimo    8 — I verbi sostantivati all'infinito presente preceduti da un,  aggettivo possessivo, terminanti in fs o /sf si rendono coi corrispon-  denti verbi italiani sostantivati all’infinito presente e l'aggettivo posses-  sivo si cambia nel pronome corrispondente:    vostra facereis icus non esseo iusta  Il fare voi ciò non è giusto  vostra facereisf icus non esseo iusta  il fare voi (donna) ciò non è giusto.    9 — Lo stesso procedimento si segue per i verbi sostantivati  all'infinito passato preceduti da un aggettivo possessivo:    mea abere facetumis l'aver io fatto   tua abere essetumis /’esser tu sfato   tua abere essetumisf l’essere fu stata  vostra abere essetumisef amicusef de illa omos  l’esser voi state amiche di queil’uomo  vostra abere essetumise amicuse de illa omos  l'essere voi stati amici di quell’uomo.    Usus de Substantivus    10 — Il sostantivo al vocativo può essere usato con o senza  l’interiezione 0/  o mea matris! go amao tef  o madre mia! t'amo  mea filius! velleo tu deserere mef?  11 — Invece dell’o si possono premettere al vocativo i pro-  nomi personali:  salven, tu, omnipotensa Deus!  12 — Alle volte il sostantivo astratto si può usare per il con:  creto:    Ù    celebritas per celebrisa omos    existenzias » —personis  officialitas » Cfficialise  servitus , Servuse  umanitas 3; omose    SINTAXIS 83    ea    13 — Il sostantivo si usa come complemento avverbiale per  determinare l'estensione di spazio e di tempo, e il valore delle cose:    una vias tres kilometris longa  bellus duravi quatuor annus  illa laboris costavi multa denarius  illa libris costao lirase 16.75    14 — Nelle denominazioni e nelle specificazioni il sostantivo  generalmente si appone ad un altro sostantivo:  Luigi Amendolara (idesto Luigi de familias de Amendolara-se)  Borghese Villas in Roma; Thames flumes; Victoria lacus    Usus de Pluralis de Substantivuse  LI   15 — I nomi di derrate, materie, sostanze e simili si usano  al plurale quando si vogliono indicare qualità diverse della stessa so-  stanza, quantità o complesso di parti di essa, gli oggetti e gli uten.  sili fabbricati della stessa materia:   i negoziatoris in vinuse et liquorise  sciainate aluminise de areoplanus   16 — I sostantivi astratti come adversucas, amenzias, amoris,  arbitrius, beatitas, bonitas, divizies, dulcitas, fortunas, generositas, in-  diligenzias, insolenzias, invidias, malitas, mortis, nativitas, negligenzias,  nequizias, odius, origos, pulcritudos, timoris, veritas, vindicazios e si-  mili possono usarsi al plurale, quando con essi vuolsi indicare diversi  atti, casi, maniere, manifestazioni, specie di una stessa idea.   17 — La proprietà, le cose possedute da ciascuna persona o  da ciascun oggetto nominato precedentemente in una proposizione si  usano al plurale solamente se indicano cose distinte, numerabili e  prese in senso distributivo :   clounise tingeo lostra faciese  milese adaquao lostra equuse  convivase deponevi lostra pileuse  omnise tollevi lostra capuse    18 — Le cose uniche, però, o non numerabili restano al sin-.  golare :   scolarise ostendevi tota lostra diligenzias   petizios de negoziatorise essevi acceptatum    i)   19 — Alcuni nomi, presi in sè stessi, vanno per lo più usali  solo al plurale; ma se si vogliono specificare separatamente allora  vanno al singolare. I   Eccone i più comuni:  alase ali, aurise orecchi, abenase redini, brakiuse braccia, calca-  neuse-calcagni, calceuse scarpe, caligase calze, capilluse capelli, ci-  liuse ciglia, circinuse compassi, conspicilluse occhiali, cubituse gomiti,    84 SINTAXIS    dentise denti. digituse\dita, diviziese ricchezze, talculise artigli, fau-  cise fauci, femoralise calzoni, forficese forbici, genuse ginocchi,  lebase zolle, glovise guanti, graziasaxiose ringraziamenti, lentise  enti (occhiali), manicese manette, manuse mani, narise narici, no-  tiziase notizie, nupziese nozze, oculuse occhi, pese piedi, pincise pinze,  poise zampe, pulmose polmoni, pulsuluse polsini, reilise rotaie (fer-  roviarie), scefise covoni, soccuse pantofole, spicase spighe, subliga  culuse mutande, superciliuse sopracciglia, taxilluse dadi, vectise  stanghe, vestise vesti.   20 — I nomi di membra o parti del corpo possono essere  usati al singolare nello stesso senso del plurale:   oculus esseo una valdem delicata organus   21 — I sostantivi folius, fructus, lignas, mercis e piscis pos-  sono prendere al singolare significato collettivo ed essere usati invece  del RIZZA    Usus de Piuralis de Propria Nomese  22 — Il plurale dei nomi propri si torma in due modi;   I - se il nome termina in ssi aggiunge solamente l'e preceduta  da una lineetta   IT - se il nome non termina in s si aggiunge se, preceduta dalla  lineetta :   Jeffries-e, Johnson-se, De Amicis-e, Carducci-se  23 — in entrambi i suddetti casi se il nome’ è sdrucciolo al  prc si sposta di una sillaba verso destra l'accento tonico, se poi  piano diventa sdrucciolo:  Kurtanos Kurtanos-e, Thegetoff Thegetoff-se  24 — Il plurale dei nomi propri si usa:   I - per indicare le persone, le famiglie, gli individui dello stesso  nome, specialmente quelli d'importanza storica, e il nome delle opere  fatte dagli Autori, in figura di metonimia:   Brown-se non abitao plus in ica domus   Quanta America-se esseo terem?  Roma esseo urbis de Caesar-se   Tu possideo multa Dante-se et pauca Raffaello- se    II - per dare maggiore enfasi e per mettere in più ‘evidenza un  personaggio:  | credeo vos ke omnisa Basilio-se esseo infamisa ?  : III - per adoperare il nome proprio come tipo di tutta una classe  di persone, di una virtù, di un vizio, ecc., in figura di antonomasia:  Seculus de Barinto-se, de Tantalo-se, et de Acroto-se .  25 — Ma se al nome proprio segue il titolo della parentela o  del grado, il nome resta invariato e il titolo si fa plurale:  Dominusef et Mise Cassel essebam nobiscum  Generalise Trickbuck essevi assumetum ad commandis  tu possideo sex copias de operase de Dante « et duo quadrus de  Raffaello.    °-°    SINTAXIS 85    26 — I nomi Fratrise e Sorose, nelle ditte ‘commerciali, ven-  gono posposti al nome proprio:  Robertson Fratrise abeo fallitum  Greenfield Sorose abeo fallitum  27 — Tutti i sostantivi, aggettivi. o avverbi italiani che sono  usati nella grammatica della musica, e tutte le parole prese come  esempi vanno trattati a guisa dei nomi propri:  duetto-se, terzetto-se, multa “ affettuoso-se ,, “ pianissimo-se ,,  pauca vodka-se, Ali-se, Calif-se    Exerciziuse  |    Corrigete eventuala errorise in sequensa proposiziose:   1 - Flumes Mississipi et Missouri esseo in America. 2 - Fratrise  Westend esseo fallitum. 3 - Date ad illa puerisf soma panis. 4 - Clou-  nise tingevi facies et manuse. 5 - Mis et Dominusf Brillo-se esseo  bonama mulierise. 6 - Abere essetumisf vostra amicusf de illa omos  generavi ruinas vostra. 7 - Abivi patris et filius quio non possebam  supportare miserias. 8 - Sorose Mirback-se abeo abelum malama  stoffise. 9 - Scolarise! Ostendete sempem tota diligenziase vostra  10 - Montis Everest esseo maximam altama de mundus.    Il    1 - Bona dies, bona dies, mea filiuse, respondebam caindam ma-  gistes. 2 - Date illa puerisf soma calida aquas. 3 - Doctoris, vostra  itus essevi valdem utilisa. 4 - Tua abere essetumisf inimicusf de mea  soros essevi tibisf valdem damnosa. 5 - Conflate vius, vos slevise, et  rumpete vostra catenase! 6 - Ica servitus non esseo valdem fidelisa  ad lostra mastris. 7 - Quam terribilisa essevi terremotus de 1908 in  Italia: 8 - Tu mittevi duo columbus ad tua soros et uno agnulus ad  mea fratris. 9 - Domazios de illa equus essevi una difficilisama  pensus, 10 - Vellerem tua soros mea manus, isf reddeverim me felixa.    III    Sequindum regulase datum in ica lexios componete et traducete  10 proposizios.    IV  Traduxios    Egregia luvenise,  essete bona et studiosa.  Icus esseo consilius quemis go dao vobis cum ica mea prima  literas. Colete valdem bonitas, quis includeo educazios et amate stu-  dius, quis includeo laboris. Vos quise studeo et video quanta sacri-    t    .    86 SINTAXIS    ficiuse vostra parentes faceo per vius, date sempem bona exemplus  ad ius quis esseo minora et minus docta quam vos. Cogitate ke odiem  vos esseo iuvenisa, sed brevim vos essebo omose, et ideo vos debebo  scire aom actare et ao omose et ao civise existensa in caos de vitas.  Non uostate vostra tempus in parva insolenziase et in scolastica  parva despectuse; non quatete vostra sciuldrise, aom if vos dicerem:  “ques refertao nobis? ,,, quandom vostra professorise increpao vius.  Los faceo icus quio los amao vius et quio los vellen directare vius  per bona ites. Auscultate et respectate lius. Ét tam minus calamistrate  vostra nasuse mibis, quis scribeo icus vobis.  Inteream go salutao vius cordialisam.  Vostrus  V. M.    | Il LEXIOS  Adiectivus    ‘ 28 — II posto degli aggettivi è sempre davanti al nome a cui  si riferiscono, anche quando sono preceduti da avverbi:   un altam respectabilisa personis  29 -- L'aggettivo va dopo il nome:   I - quando è complemento di numero e si riferisce ad un so-  stantivo determinato che fa da soggetto; e quando l'aggettivo spiega  ln qualità del sostantivo a cui si riferisce:   foliuse abeo pediculus longa et subtilisa  omos bona per nils makinas utilisa ad omnise  perchè se l’aggettivo è inderminato allora si segue la regola generale:  foliuse abeo una longa et subtilisa pediculus   Il - quando è apposizione, ed allora l'aggettivo diventa sostantivato:   Vittorio Emmanuele III (terzius), regis de Italia  George VII (septimus), regis de Ingland   Cato Maiorus, Cato Minorus, Alexander Magnus,  Plinius Iuvenis, Roberto Magnanimus   IIl - in alcuni termini commerciali:   Notarius Publica, Procuratoris Generalisa, Consulis Generalisa, Eques  Frransa, Cortis Marzialisa, Principis Regensa, Cauntis Currensa.  30 — L'aggettivo va dopo il verbo:  I - quando è predicato nominale, cioè quando trovasi dopo uno    dei verbi apparere, essere, fierire, luccare, morire, nascire, remanere,    vivere.  Il - quando trovasi dopo una delle voci verbali :   essere creatum, credetum, declaratum, estimatum, facetum, iudicatum,   proclamatum, putatum, seligetum, vocatum.   31 — Dueo più aggetiivi riferentisi allo stesso nome lo pre-  cedorfo tutti in ordine decrescente, cioè si mette per primo quello su  cui maggiormente si vuol richiamare l’attenzione:   Latinulus ao internazionalisa officialisa supplementus   32 -- Alle volte trovansi due sostantivi uno di seguito all’altro,   senza nessuna congiunzione o lineetta che li congiunga. In tal caso    SINTAXIS 87    il primo sostantivo fa da aggettivo al secondo. Ciò si usa fare quando  si vuole indicare l’uso a cui un oggetto serve; la provenienza, il luogo  e il tempi a cui gli oggetti o le persone appartengono. Queste locu-  zioni si rendono in italiano con le preposizioni a, da, di, usate nello  stesso significato.   London et New York postuse esseo maxima; New York scaiscre-  pese esseo altama; scolas scamnus; manes niuspepese; una vaporis  makinas; tabulas. mantiles; maris aquas; una vinus ciatus.   33 — Ma quando si vuole specificare bene la cosa allora si  usa la costruzione diretta:  scamnus de scolas, mantiles de tabulas, aquas de maris, una ciatus  de vinus.   34 — Altre volte possono trovarsi più nomi che si seguono  senza alcuna preposizione fra loro; tutti i nomi, meno l’ultimo, sono  aggettivi che indicano la qualità, il carattere dell’ ultimo che forma  l'oggetto di cui si parla. Queste frasi si rendono in italiano comin-  ciando dall’ultimo nome e collocando gli altri secondo il senso e po-  nendo le proposizioni o le parole che sono richieste:   ‘Panama Canalis Companis, New York et London Vaporis Navi-  gazios Companis, Molvas Epas Oleus, Assam et Calcutta Tis Companis.   35 — Un grandissimo numero di sostantivi, specialmente  quelli che indicano le parti del corpo e dei sensi, le parti e la forma  delle cose, possono fungere da aggettivi mediante una lineetta fra essi  e l’aggettivo che per lo più li precede:   una longa-crus omos un uomo dalle gambe lunghe  una curta-crus omos, una curta-visus omos   u.id rubra-capillus puerisî, una subnigra-carnazios mulieris   36 — Il nome proprio si congiunge con l’aggettivo mediante  un nome indicante il genere, quali omos, urbis, e simili:   Socrates, sapiensa omos i! sapiente Socrate  London, populosa urbis, Columbusf, timida animalis    Substantivata Adi.ctivuse    37 — Gli aggettivi si sostantivano in due modi:  1 - quelli che termino in sa perdono l’a:  dives // ricco equalis /'eguale tristis // friste  II - tulti gli altri perdono l’a finale ed in sua vece prendono us:  bonus i/ buono —malus // cattivo poeticus il poetico  pulcrus il bello tenaxus il tenace verus il vero    38 — I Numerali cardinali si sostantivano aggiungendo is alla  voce del numerale cardinale e spostando l’accento tonico di uno 0  due posti verso destra. a seconda che il numerale è piano o sdruc-  ciolo :   una duois un paio, aliqua decemise alcune decine  compluresa duodecimise a/cune dozzine  pauca vigintaise poche ventine, multa centumise molte centinaia  una milleis un migliaio.    RR | SINTAXIS    39 — Gli aggettivi sostantivati si adoperano:  I - per qualificare una classe, condizione, specie intera di per:  sone sia al singolare che al plurale:  dives, pauperus, pulcrusef, fedusef, doctus, stultus, divese, pauperuse  Il - per indicare un individuo qualsiasi, o una persona ricordata  in precedenza. In questo caso possono funzionare da sostantivi anche  gli aggettivi verbali:  avidus; sceleratusef; tum amentis procedevi in sua ites  tum vocatusef aperivi ostius  Ill - per indicare un concetto astratto:  pulcrus bonus Verus  IV - e come pronomi:  date mibis pozium alba libris quam rubrus  V - per specificare individui e linguaggi delle varie nazionalità:  Italianus esseo difficilisa . Ingliscius esseo facilisa  Latinulus esseo facilisama , Italianuse et Inglisciuse  40 — Gli aggettivi se si trovano nella seconda parte di una  proposizione e si riferiscono ad un nome espresso prece dentemente  sia questo di persona o di cosa distinta e numerabile restano agget-  tivi e il secondo nome resta sottinteso:  icamanim quatuor Ingliscia toracatus et tres Italiana abeo adventatum  41 — Ma se gli aggettivi suddetti si riferiscono a nomi di cose  numerabili, come valori, materie, sostanze e simili, allora si sostan-  tivano:  acerba fructuse non esseo tam sana quam maturuse  utite solam rubrus antequo viridis aut violettus  42 — Alle volte il nome si pone all’ultimo:  in nostra vitas nos incontrao aliqua bona et aliqua mala personise  43 — Gli aggettivi sostantivati seguono tutte le regole dei  sostantivi.    ì Relativa Adiectivuse    44 — Un aggettivo relativo vien reso in in italiano coi corri  spondenti pronomi nei vari casi in cui esso è adoperato:  Verdi, quisa omos abeo noscetum commovere cum sua musicas  Verdi, uomo il quale.....  Verdi, cuia omos multa rese esseo dicetum  Verdi, uomo del quale....  Verdi, quemisa omos go amao Verdi, uomo il quale.....  Galiteo Galilei, grandisa omos, cuisa genius nos debeo multa disco-  verise . ...,UQl genio del quale.....   45 — Il pronome relativo: diventa aggettivo anche quando  precede il nome:    electorise eligevi una cifis, quisa  cifiss.../ quale capo  n È » 0» » Cuia > 3 + + + del quale capo   si = +», Cuisa 3». QI quale capo   , quemisa € , ,... dl quale capo    London et New York, ‘quisa ambusf esseo maximam magna urbise de  mundus . .. . « + + le quali sono entrambe .. .    SINTAXIS 89    Comparativus    46 — Quando si deve formare il comparativo di un aggettivo  o avverbio eccettuato e di uno regolare riferentisi entrambi allo stesso  sostantivo, può derogarsi dalla regola usando il plus una sola volta  dinanzi ad entrambi i termini:  plus bona et familiarisa quam... plus propim et familiarisam quam...  47 — Quando la frase non ha il secondo termine di para-  gone l'aggettivo precede regolarmente il nome:  una plus dividiosa canzios essevi nunquam auditum  nunquam vos invenibo una meliora opportunitas  48 — Ed anche quando il secondo termine di paragone è dato  l'aggettivo può precedere il nome:  go non nosceo una puerisf plus pulcra quam vostra neposf  Opp. go non noscéo una plus pulcra puerisîf quam vostra neposî  9 — Per dare maggior enfasi alla frase si può ripetere il  plus e il minus del comparativo interponendovi la congiunzione ef:  egrotus fieribam plus et plus pallida . +. + sempre più pallido  x minus et minus . . +. . Sempremeno ,,  feritus fieribam plus et plus fortisa, aut minus et minus fortisa  50 — Quando il secondo termine di paragone è un verbo  questo va sempre nella forma positiva:  bellus essevi plus longa quam gentis putabam . .. non credeva  51 — Per dar maggiore enfasi alla frase, due comparativi di-  pendenti fra loro sia nel senso diretto che inverso si possono stac-  care dal p/us intromettendo fra le due voci il soggetto e il predicato:  plus go esseo indulgensa plus tu fierio indiligensa  minus ,, , Ù minus, ,  plus go esseo indulgensa minus tu fierio studiosa  opp. plus indulgensa go esseo minus studiosa tu fierio    52 — Quando il secondo termine di paragone è rappresentato  dal pronome dimostrativo quello, questo pronome può sopprimersi:  malusef de illa arboris esseo plus matura quam de icus   53 — Quando il paragone si fa tra due oggetti solamente o  fra due gruppi di persone o di cose si deve usare il comparativo ; se  si fa tra più si deve usare il superlativo:    maiora summas (fra due) ‘maxima summas (di tutte)  plus senexa fratris (di due) maximam senexa fratris (di tutti)  Superlativus    54 — Il superlativo relativo è seguito sempre dal de; meno  spesso dall’infri. A  55 — Le locuzioni formate:  I - dal superlativo assoluto dell’aggettivo a cui si riferiscono a  | guisa di apposizione e col sostantivo al singolare;  Il - o da unus de seguito dal superlativo relativo e dal sostan-  tivo al plurale;    90 SINTAXIS    corrispondono alle locuzioni italiane uno dei più, una delle più :  Tizius, celebrisama medicus  Tizius, unus de maximam celebrisa medicuse.  56 — Al grado superlativo assoluto o relativo l'aggettivo pre-  cede sempre il sostantivo a cui si riferisce, Anche qui, però, si ap-  plicano le regole date ai numeri 29 e 30 di questa lezione.    Exerciziuse    I    Corrigete:   1 - Vostra fratris essebo generalisa consulis in.africa, 2 - Oleus  de epas de molvas esseo utilisa ad aliqua morbuse. 3 - Iua matris,  mulieris quemisf go amao valdem, essebam egrota, sed nunc isf esseo  benemam. 4 - Sermos essevi plus longa quam gentis non putabam.  5 - Tu abeo emetum una utilisa makinas ad omnise. 6 - Vostta patris  esseo valdem meliora et plus familiarisa quam vostra matris. 7 - Alberto,  una de celebrisama medicus, essebam nepos mea. 8 - Una omos  altam docta essevi eligetum presidentis. 9 - Sapiensa Socrates bibevi  cicutas. 10 - Una capillus-rubra puerisf morivi nusterzium.    È 1, Il    1 - Pulcrus esseo poetica et poeticus non sempem esseo pulcra.  2 - Mea cognatus abeo vendetum 5 duodecimis de ovuse. 3 - Aliqua  scolas scamnuse esseo lignea et aliquise esseo ferrea. 4 - Scamnuse  de ica scolas esseo rumpeta quio los esseo fracida. 5 - Assemblis  essebam componetum de pauca iuvenisa dominusef et de multa se-  nexa. 6 - Go abeo rumpetum una vinus ciatus. 7 - Go abeo bibetum  duo ciatus de vinus. 8 - Brilliantis de tua uxoris esseo valdem plus  cara quam de meus. 9 - London et New York, amba quemisa urbise  tu visitavi, esseo duo maximam magna portuse de mundus. 10 -  Electorise eligevi una cifis, cuisa cifis los iuravi ceca obedienzias.    IH  Componete et traducete 10 proposizios.  IV |  Traduxilos  Egregia luvenise,    go nosceo multa studentise, quise, quum esseo incitatum ad stu-  dius respondeo: “ terem esseo sempem tempus! Go studebo paste.  am .,. Et invici studere los preferreo aufugere ex lostra domuse et  ludere cum lostra comese, aut perdere lostra tempus una quicunqua-    SINTAXIS 9ì    quem. Tumo los cresceo indocta et malem educata, amussim quio  los esseo privata de illa scienzias, quis ornao mentis et gentilao animus.  Sed antim aut postim ica talisa studentise penitebo amaram, quio tum  los, indocta aom los essebo, non obtinebo aliqua occupazios et tam  minus los dabo aliaua pruvis de lostra sapienzias.   Velleo vos facere eziom ao istuse? No aut si? No.   Nunc ke vos abeo commoditas de studere studete.   Studete nunc ke vostra cerebruse esseo itum tenera; quio quum  illuse essebo indurata, tum compellere et submittere iddiuse ad stu-  dius essebo difficilisama. Promittete mibis ke vos studebo omnise, ke  vos non essebo mala, ke vos non perdebo vostra tempus et mentala  facultase in facere nils. Promittete mibis, ezio vos, quoddis una comes  de vostruse abeo promittetum mibis, cuia uordise go excribeo ikim:    “ Professoris,    “ lisa uaisa et paterna consiliuse essebo completum integram  + ab me, quio iddise esseo datum mibis ab un omos, quis summam  + prediligeo uelferis de classis de studentise. Go esseo certa ke, com-  “ plendum illuse, go assequibo illa metas, quemis go abeo statuetum  mibis consequire.   “Go graziasageo leis vivam, Professoris, et go offerreo libis mea   “ omagise. Lisus R. C.,   Imitate omnise vostra coinea: mea iuvenise.  Vostrus Sinceram  V. M.    III LEXIOS  Adiectivus    57 — La maggior parte degli aggettivi non sono usati come  sostantivi in nessun senso speciale, ma generalmente sono seguiti dal  sostantivo:    dextra manus, sinistera manus, recta lineas, curva lineas    \    58 -— Gli aggettivi apta, idonea, utilisa e simili e contrari vo-  gliono l’ad, quando viene specificato it motivo dell’attitudine :  apta ad laboris, idonea ad laboris  utilisa ad pronunciazios, nonidonea ad laboris    59 — Quando l'attitudine è espressa da un verbo che segue  la preposizione ad, questo va al modo infinito presente passivo:  utilisa ad essere legetum    60 --- Gli aggettivi cara, grandisa, prima, ultima, vera, ed altri  possono essere usati in un senso avverbiale unendoli ai sostantivi:  in bellus tempus omnisa rese esseo cara  una grandisa magistes; generalis cadevi prima in certames  vera sapiens loquio paucam    92 SINTAXIS    61 — Si può adoperare l'aggettivo invece dell’avverbio corri  spondente quando questo esprima lo stato del soggetto come appo.    sizione: |  I - con molti aggettivi participiali :  is sciensa calumniavi iusf; is callida calumniavi iusf  H - con aggettivi e participi che esprimono lo stato d’animo,  quali  leta, sobria, trepidansa, ecc.  go leta scribevi illa literas; is trepidansa aperivi ostius    62 — Ma quando si vuole esprimere la maniera con cui è    fatta un’azione dal soggetto allora si deve usare l’avverbio:  is calumniavi iusf sciensam; is calumniavi iusf callidam    Usus de Numeralise  Cardinalisa Numeralise    63 — I cardinali si usano per segnare gli anni, i giorni, le ore.  * 64 — L’ultimo anno di un secolo denota il secolo seguente  quando è espresso in numeri cardinali; in tale circostanza per abbre-  viazione si può tralasciare anche la parola mille:  in mille duo centum, opp. in tredecima seculus  in duo centum, opp. in mille duo centum, opp. in tredecima seculus    65 — Ed anche per indicare nelle iperboli una indeterminata  quantità sia grande che piccola:  iddis esseo mille annus go non abeo videtum iusf  go dicevi quatuor uordis ad mea amicus    Ordinalisa Numeralise    66 — Gli ordinali si usano per indicare la serie di secoli, anni,  giorni, ore; per indicare le parti di un tutto; per la serie nelle suc  cessioni di principi, papi, ecc.    Graduse de Adiectivuse    67 — La comparazione di un aggettivo si può fare:  1°- fra persone o cose diverse:  London esseo maiora quam New York  II - tra proprietà o qualità di una stessa persona o cosa:  tu abeo pius vinus quam aquas, tu esseo plus bona quam pulcra  III - fra qualità diverse in due persone o cose anche diverse:  iddis esseo plus insidiosa vizius quam egriebla virtus.    68 — Gli aggettivi inferiora e superiora vogliono l’ad:  tu esseo inferiora ad tua comese  Shakespeare esseo superiora .ad omnisa Ingliscia poetase    SINTAXIS | "200    69 — Alle volte il termine di paragone di un superlativo re-  lativo si abbrevia:   invece di maximam pulcra infri poemase de Italia   si può dire maximam pulcra poemas de Italia    70 — Il superlativo assoluto non si può usare come comple-  mento invece del superlativo relativo:  non si può dire umana naturas esseo perfectama de omnisa naturase  ma si deve dire umana naturas esseo maximam perfecta de omnisa  naturase.    Usus de Indefinita Adiectivuse  Una    71 — Corrisponde agli articoli indeterminativi italiani e si ado  pera nello stesso modo in generale.  72 - Alle volte esso traducesi anche per /o, quando indica  carica, condizione, grado, mestiere, professione, qualità e simili :  quum ica puerisf essebo una mulieris  vostrus esseo una bona patris  matris de ica puerisf essebam una distincta doctorisf et icusf  fieribo una... /o diventerà  lu esseo una calceolarius et tua soros una sartorisf  ica barrakis olim essebam una monasterius  et itum iddis luccao una... /o sembra  vos esseo una professoris Taranto, una militarisa portus  Hamlet, una tragedias ab Shakespeare Dionisius una tirannus  Dante una poetas    73 — Innanzi ad aggettivi corrispondenti ai nomi astratti ar-  bitrio, bontà, cattiveria, disgrazia, fortuna, generosità, insolenza, mal-  vagità, negligenza, sciocchezza, tenerezza, trascuratezza e simili e  quando è seguito dalla parola casus ed actus de essò può essere  tradotto in italiano sia letteralmente, sia col sostantivo astratto al sin-  golare o al plurale:   un arbitraria actus aut casus, un actus de arbitrius un arbitrio  un insoiensa actus aut casus, una casus de insolenzias un’insolenza    74 — Può essere usato anche invece dell’aggettivo quisqua, ed  allora si rende in italiano con la preposizione a o 4/0 con l'articolo  determinativo seguito dal nome:   quantus lucrao vos una dies?  isf abeo pagatum digitu:.sc decem liras una duodecimis    715 — Una non deve essere confuso coi numerale uno  » Uno ,, nl (di numero)    94 - SINTAXIS    Soma    76 — È usato solamente come partitivo ed equivale a de/, un  poco di, un poco, ne:  date mibis soma panis go davi vobis soma vinus  -  TT — Se il nome è preso in senso generale allora non si usa:  abeo vos bona aquas in vostra urbis ?    78 —- Il pronome indefinito corrispondente alle volte traduce  il ne, riferentesi a persone:  tu diceo ke terem essebam multa mulierise, sed go non videvi somuse    Quanta Tanta    79 — Innanzi ad altri aggettivi vanno tradotti con l'avverbio  quam o tam, seguiti dall’aggettivo, poi dal soggetto e infine dal verbo:  quam bona vos esseo! tam bona vos essevi, ke    î Omnisa Tota |    80 -- Omnisa indica futto nel senso di ogni, ciascuno :  omnisa operaziose de bankis  omnisa membruse de illa clubis ommnisa dentise esseo alba  Tota indica fuffo nel senso di infero, interamente:  lota vuperazios ivi benem tota membruse esseo rubra  tota dentise esseo 32    Ciarminga Naisa Pulcra    81 --- Ciarminga indica dello, grazioso, piacevole :  una ciarminga dies una ciarminga puerisf  una ciarminga libris una ciarminga visius    Naisa indica bello come pleonasmo:  is davi mibis mille naisa aurea monetas  Pulcra indica bello come astratto di bellezza:  una pulcra mulieris una pulcra equus    Raita Ronga    82 — Raita indica adatto, diritto, esatto, giusto, vero, quello   che ci vuole, quello che ci deve essere :.  Ronga indica il contrario di raita:  Icus esseo raita linguas per omnisa populuse  vos abeo datum mibis ronga ciatus raita omos in raita situs   ” 83 — In italiano non c'è nessuna parola che traduca esatta-  mente i suddetti due aggettivi. Con essi più che le precise parole  date come la traduzion: si traduce l’idea dell'essere o no atto, giusto,  vero, ecc. 5! a c    SINTAXIS 950    Exerciziuse  I    Corrigete:   1 - Guis esseo illa superiora poetas quam tota mundialisa poe-  tase? 2 - In certames cadevi ultima generalis. 3 - Erim emevi un  naisa canis et un paiva-avis ciarminga. 4 - Vos esseo professoris et  | soros vostrus esseo professoris. 5 - Un pueris studiosa et un pue-  rist bona esseo consolazios de familias. 6 - Minora de Paris esseo  Roma, sed maiora de Venezia. 7 - Iddis esseo odiem un dies ciar-  minga. 8 - Vos videvi multa pueris deambulare et ludere in villas;  sed go non videvi somus. 9 - In urbis nostra terem esseo una bona  aquas et uno vinus optimus. 10 - Olim tota derratise costabam pauca ;  - sed nunc ointo bellus costao multa. |    Il    1 - Essete tu iusta et onesta, et tu essebo raita omos per essere  iudes. 2 - Pauperuse esseo infelixa, quamobro sepem los invideo  divese. 3 - In contris gof videvi multa omose idonea ad laboris de  agrise. 4 - Omnisa umose abeo duo crus et duo brakius. 5 - Me-  dicus, indocta, non noscevi morbus et egrota mulieris morivi. 6 - Ve-  rus, iustus et onestus esseo preziumatum ab bonuse. 7 - Multa mala  personise faceo malumis sciensam. 8 - Matris remorabam amorosa  et trepidansa reditus de sua filius ex bellus. 9 - Non sapete tua  dextera manus quoddis faceo sinistera. 10 - Italianus esseo facilisa  ad essere legetum, sed Kines esseo difficilisa ad essere pronunciatum.    HI    Componete et traducete 10 proposizios. .    IV  Traduxios    Violodoratas  ab Moschen: Zoologias et Botanicas    Violodoratas abeo una subtilisa rizumas et una nonapparensa,  brevisama fustis. Rizomas portao filusforma, paucam-alba radise et  aliqua ramuse, quise conservao se viva quoquo posti mortis de prin-  cipalisa rizomas, quis durao cirkim uno annus. Brevisama fustis pro-  duceo at umus superficies una tui:is de foliuse, ex cuia axillase sub-  tilisa ramuse nascio, quise reptao supri solus; at lostra noduse iddise  abeo una tuftis de foliuse et aliqua radise, quise dao locus ad for-  mazios de nova parva plantase. Foliuse abeo pediculus longa et sub-  tilisa, munita at basis cum stricta stolkis, et cordisforma aut reni-    96. SINTAXIS    sforma laminase cum smerlata margos. Flose esseo solitaria at summus  de: pedunculuse, quise nascio in axillas de foliuse et esseo ornata  versi dimidius cum duo stricta et lanceolata bracteas.   (iddis continuao)    IV _LEXIOS    Interrogativa Adiectivuse et Pronomese    84 — Il pronome interrogativo cuius quando è seguito dal  nome della cosa posseduta passa immediatamente innanzi al nome e  diventa aggettivo:   per cuia beneficius? a beneficio di chi?   85 — Quando il nome è accompagnato da un aggettivo dimo.  strativo la costruzione è la stessa come sopra, ma l’aggettivo dimo-  strativo diventa pronome:   cuia libris esseo illus? di chi è quel libro ?  86 — Quando il nome è acconnpagnato anche da un aggettivo  qualificativo allora possiamo avere due costruzioni:  I - o con la sopraccennata:  cuia pulcra domus esseo istus ?  Il - o ricorrendo ad una perifrasi e usando il verbo pertinere:  cuis ista pulcra domus pertineo ?   87 — Quando il pronome cuius è unito al nome della cosa  posseduta, la frase si rende con una locuzione ellittica a seconda  dei tempi, seguita da una frase specificativa ed estensiva principiante  col pronome che:  cuius domus voleo vos vendere? di chi è la casa che volete vendere ?  cuius equus essevi uretum? di dii era il cavallo che si bruciò ?  cuius areoplanus essebo premiatum? di chi sarà l’areoplano che...?   88 — Nelle frasi enfatiche il pronome ques diventa aggettivo:   quesa pazienzias! quesa tempuse!   89 — Ma se il sostantivo è al numero singolare ed indica per  sona o cosa numerabile, allora si fa precedere dall’aggettivo urna, e il  pronome non diventa aggettivo:   ques una grandisa mulieris! ques una fortunata dies]   90 — Il pronome quoddis spesso si rende in italiano con he,  equivalente a cosa, dhe cosa:   in quoddis consisteo felicitas ?   91 — I pronomi quis? e quoddis? quando sono preceduti da  una preposizione possono essere staccati da essa, e la preposizione  va all’ultimo. In questo caso la soppressione del pronome è impos  sibile :   , quemis prendeo vos me per? quoddis esseo go accusatum de?   92 — I detti pronomi possono trovarsi anche in frasi né in  terrogative dirette né indirette, come in identiche locuzioni italiane,  ed allora mantengono lo stesso significato:   go non sapeo quis construevi ica dirigibilis  tu sapeo quemis isf nubebo  is non sapebam quoddis isf intendebam facere    SINTAXIS 97    93 — Il pronome qualis? spesso in italiano si rende col pro-  nome chi?  qualisf de illa puerisef csseo vostra soros?    Usus de Possessiva Adiectivuse et Pronomzese    94 — Gli aggettivi possessivi non si ripetono innanzi a sostan-  tivi che si susseguono nella stessa frase:  mea patris, matris, sorose cet fratrise esseo...    95 — I nomi delle parti del corpo, del vestito, delle facoltà  intellettuali, di tutte le cose appartenenti alla persona o che si riferi-  scono ad essa, delle parti componenti un tutto, se vengono riferiti  alla persona o al tutto a cui appartengono ricevono l’aggettivo pos.  sessivo.   E ciò si fa costantemente. In italiano gli aggettivi spesso non  vengono espressi, o in loro vece trovasi l’articolo determinativo:    mea medicus precavi me detegere mea pecttis  prendete vostra supellese et laborate  ‘go abeo invenitum vostra orologius  tua soros esseo egrota in mea peras in tua manus    Lisa, Listra, Lisus, Listrus    96 — Si usano allorchè per rispetto si parla in terza persona:  lisa consilius essebo completum ab me  qualisa consiliuse essebo completum ? Lisuse  listra uordise esseo valdempungensa  "d qualisa uordise esseo pungensa? Listrusc    Sua, Lostra, Suus, Lostrus    97 — Si usano quando le cose appartengono al soggetto prin-  cipale della medesima proposizione, sia questo rappresentato da per-  sone, animali e cose:   is vendevi sua libris  is perdevi collase de sua amicuse et eziom suuse  los amao sorose de lostra amicuse et eziom lostruse  bovis esseo ligatum at sua presepes  tua patris esseo cara mibis per sua merituse    98 — I medesimi si usano anche quando non si riferiscono  al soggetto della medesima proposizione, sempre però se il senso della  frase lo permetta e non si generi confusione:    pueris arripevi avis in sua nidus  è “ avise in Jostra niduse a  ti x 5 avis in lostra nidus    98 SINTAXIS    Fia, Losa, Eius, Losus    99 — Si usano quando il possessivo si riferisce a persone  diverse dal soggetto principale della medesima proposizione:  is videvi sua amicus in eia automobilis  in qualisa automobilis essebam sua amicus? in eius  los videvi lostra amicuse in losa automobilis  in qualisa automobilis essebam lostra amicuse? in losus  isf complevi. eia ordinaziose lost complevi losa ordinaziose  is amao tua patris per eia merituse    Iddisa, Iddistra, Iddisus, Iddistrus    100 — Si usano quando il possessivo si riferisce ad animali  o cose diverse dal soggetto principale della medesima proposizione:  bovise videvi ovisef in iddistra septus  in qualisa septus essebam ovisef? in lostrus  in qualisa septus videvi bovise ovisef ? in iddistrus  bovise videvi ovisef in lostra septus  in qualisa septus videvi bovise ovisef? in lostrus   101 — Alle volte in italiano non si possono rendere le espres-  sioni possessive latinule con precisione. I due seguenti esempi hanno  due significati differenti:   vulpes arripevi ekinus in sua scrobis  vulpes arripevi ekinus in iddisa scrobis  Entrambi gli animali hanno tane; ma la prima frase ci spiega che  il riccio trovavasi nella propria tana.   102 — Queste distinzioni si devono fare quando i soggetti  sono di terza persona e compresi nella stessa proposizione, poichè  nelle proposizioni indipendenti è molto facile. vedere quale aggettivo o  pronome si deve usare:   go nosceo ius benem et admirao sua ingenius  ma si deve dire   tua patris nosceo Tizio benem et admirao eia ingenius  perchè l’ingegno è di Tizio.   103 — Tutti gli aggettivi possessivi spesso vengono resi con  le particelle pronominali mi, fi, si, gli, ci, vi, me, te, se, ce, ne, ve.  In tal caso la costruzione della frase italiana viene un po’ alterata:   ponete vostra calceuse mettetevi le scarpe  icus extolleo mea spiritus ciò mi solleva lo IRIETO  ” ” tua ” ” ti ” ” ”  etc. ecc.  Yorkson, grandisa generalis! Omnise onorao sua ingenius et nomes  | Tutti ne onorano l’ingegno e il nome   104 — Il sostantivo indicante la proprietà posseduta da più   individui contemporaneamente va al plurale e non al singolare:  inimicuse vertevi lostra sciuldrise  los prendevi lostra pileuse et ivi  nos rumpevi nostra nasuse    SINTAXIS 99    . 105 — I pronomi possessivi non si possono usare mai da soli  e sottintendere il sostantivo che indica la cosa di cui si parla se questa  cosa non è stata ancora espressa nella proposizione precedente.  Si deve perciò dire:  kernellis facevi abdere sua soldatuse infri alta itincuse    Î suoi  mea parentes velleo me sempem propim  Î miei  ilia benefactoris legavi tota sua proprietas ad pauperuse  il suo    106 — I sostantivi che in italiano sono più spesso sottintesi  ed usati in-questo senso sono: azioni, compagni, denari, disgrazie,  genitori, parenti, parte, patrimonio, percosse, territorio, usanze, ecc.   107 — Quando si vogliono indicare cose della stessa specie  ma appartenenti a persone diverse la prima voce possessiva deve  essere l’aggettivale e la seconda la pronominale:   tu agnosceo tua merituse et meuse  i tuol e | miei meriti   108 — Le voci possessive non sono precedute dagli aggettivi  dimostrativi, indefiniti, numerali e quantitativi; quindi le espressioni  latinule composte   1 - dall’aggettivo qualificativo seguito dal nome, poi la preposi-  zione de e poi il pronome possessivo al plurale, come:  ica libris de meuse tres soros de tuuse  aliqua amicuse de meuse multa defectuse de nostruse  opp. II - quando è possibile e quando la frase non sia preceduta da  aggettivi dimostrativi, dall’aggettivo qualificativo trasformato in pronome,  poi ia preposizione de e poi l’aggettivo possessivo seguito dal nome  al plurale, come:  aliquise de mea amicuse; tres de tua sorose; multuse de nostra amicuse  vanno rese in italiano con  questo mio libro tre sorelle tue  alcuni amici miei molti difetti nostri   109 — Il primo dei suddetti due modi è applicabile sempre,  mentre il secondo è applicabile solamente quando non venga alterato  il senso della frase originale.   Si noti infatti il diverso senso in frasi come le seguenti:  mea fratris abeo vendetum quatuor pulcra equus de suuse    e  mea fratris abeo vendetum quatuor de sua pulcra equuse    auctoris publicavi tres nova comedias de suuse  e  auctoris publicavi tres de sua nova comediase  110 — Per dare maggior forza alla frase, agli aggettivi si ag-  giunge l’aggettivo ona nello stesso senso: dell'italiano proprio; ai pro-  nomi si affigge il suffisso fes e fesf:  mea ona canis mea ona ile  cuia canis esseo icus? meustes ; meustesf    100 - SINTAXIS    111 — La voce possessiva italiana proprio corrisponde alle  varie voci aggettivali possessive :  omnis debeo vivere cum suus  go, tu, is ) ( mea, tua, sua )  nos, vos, los ) ( nostra, vostra, lostra )  ho, hai, ha, abbiamo, avete, hanno vissuto con le proprie sostanze.    abeo vivetum cum substanziase    Exerciziuse    I    Corrigete:   1 - Ques dicebo patris vostrus quum vos redibo domus? 2 - Mea  patris, mea matris, mea soros, tnea fratris et go nunc esseo sex. 3 - Isf  amao fua matris per sua merituse. 4 - Quis prendebam vius me per?  5 - Cuia equus essevi vendetum 15000 lirase? 6 - Mea matris no-  sceo tua soros benem et admirao ius per sua ingenius. 7 - Go abeo  duo parva-librise in peras. 8 - Quis de illa librise essco vostra?  9 - Cuisa ista pulcra caveas pertinebam ? 10 - Ques tempuse los  esseo odiem |!    II    1 - Omnisa parentes amao lostra filiuse sed non omnisa filiuse  amao lostra parentes. 2 - Ques una deliciosa canzios! 3 - Quoddis  dicebo tua patris quandom is noscebo ke tu abeo cadetum ? 4 - Per  cuia beneficius essevi spectaculus de erivespim datum? 5 - Per be-  neficius forsitam de ica comitatus de Rubra Crucis? 6 - Miles abevi  feritum sua cruse et brakiuse in bellus. 7 - Go abeo videtum tres  mis; qualisf de liusf esseo tua soros? 8 - Mea patris, matris, tua  fratris et soros abeo itum Roma. 9 - Cuis pertineo ica pulcra virida-  rius? Mibis. 10 - Cuius.illa graziosa parva-avis vos abebam in illa  caveas? Meustesf.    Ill  Componete et traducete 10 proposizios.  IV    Violodoratas (finis)    Calis abeo quinque oblonga sepaljus, quise esseo levisam ine-  qualisa, longinquata versi lous in una libera parva-laminas et spurca  viridisa colorata. Corollas abeo quinque inequalisa petalus, plus longa  quam sepaluse, duo verteta versi altus et tres versi lous; inferiora  | petalus, maiora et ovata inversam, abeo basis longinquata soeso  iddis promineo ex calis calcasformam; cummo duo vicina petalus  esseo elliptica, equalisa infri iddiuse et munita cum una parva-pul-  vinus de piluse; duo superiora petalus esseo elliptica, equalisa infri  iddiuse et smuta. Androceus constao de quinque stames coniungeta  in una tubus, quis claudeo gineceus. Ex dorsus de duo inferiora  stames duo longinquazios abio, quise penetrao intri calcas de corollas;    SINTAXIS 101    i    anterise terminao cum un orengia parva-laminas. Gineceus abeo  ovarius superna, monolocularisa, conica; stilus esseo subtilisa et  stigmas plicata dorsum. Fructus esseo un ovata cassulis, quis, quandom  esseo matura, esseo dividetum in tres frustus aut valvas. Fructuse  esseo producetum ab parva flose, quise extricao se posti ebovim de-  scribetum apparensa flose, quis: non perficeo fructus.   Violodoratase esseo frequensa sub cespise, infri sepese et in ne-  muse; iddise esseo coletum eziom in viridariuse. Iddise floresceo ex  lanuarius aut Februarius usqui Aprilis,    V LEXIOS    Personalisa Pronomese    112 — I pronomi personali soggettivi precedono sempre il  verbo; quelli di complemento lo seguono.  113 — I detti pronomi sono posposti al verbo:  I - nell'imperativo; II - nelle interrogazioni; Ill - nei casi in cui  si vuol dare maggiore enfasi reiterando la frase:  esseo go quis sono io che facevi go iddius quio...    114 — I medesimi pronomi sono soppressi dinanzi a verbi che    si susseguono nella stessa frase, o nello stesso eno o nello stesso *    modo, o se sono uniti da congiunzioni:  is manducao, bibeo et dormio solam    115 — In una proposizione secondaria se il pronome comple-  mento si riferisce al soggetto della proposizione principale viene tra-  dotto con se, corrispondente all’italiano lui, lei, loro: in tutti gli altri  casi si adoperano le forme complementari di /s :   mea amicus precavi tua patris cogitare per se (mea amicus)  mea amicus precavi ifua patris cogitare per ius (tua patris)   116 — A complemento dei numeri 4 e 5, pag. 81, dobbiamo  far notare che la costruzione speciale della soppressione dell’ad non    si deve fare quando il complemento oggetto è rappresentato da un ©    pronome personale:    -    rai    go mittevi iddius ad mea soros e non go mittevi mea soros iddius    117 — Le varie voci pronominali da noi studiate, a seconda  del genere e del numero dei nomi e delle persone a cui si riferiscono  vanno tradotte colle particelle pronominali me, mi, te, ti, ce, ci, ve, vi,  lo, la, gli, li, le, ne.   118 — L’avverbio sfc quando è retto da uno dei verbi audirc,  cogitare, credere, facere, imaginare, putare, repetere, supponere e si-  mili; o quando si riferisce ad un aggettivo o ad una locuzione che  richiama alla mente una qualità indicata in precedenza va tradotto  con la particella italiana /0:   Non abetam go dicetum vobis sic antim?  Vostra filius esseo egrota et vosf luccao sic plus quam isf    102 SINTAXIS    — 119 — Alle volte non è espresso il sic nella frase latinula ed  allora in italiano si rende con /o come riempitivo:  go putabam: vos esserem professorise, quio vos luccao  esseo omnisa membruse de ica clubis Italiana ? Los esseo.  120 — Il segno f si omette per eufonia o nei pronomi soggetto  o nei complementi tutte le volte che trovasi vicino ad un altro pro:  nome pure con lo stesso segno. E ciò avviene principalmente:  I - nei riflessivi; dovendosi dire    tuf lavao te nosf lavao nius  opp. tu lavao tef nos lavao niusf  Il - nelle concordanze col pronome metis: dovendosi dire  gof metis nosf metise Opp. go metisf nos metiset    121 — Quando il metis si stacca dal soggetto, il segno f si   può omettere quando non generi confusione:   posso dire: tuf facevi iddius metis; isf occidevi ius metisf  ma non posso dire: isf occidevi ius metis, perchè qui il metis si rl-  ferisce ad i_s che è maschile, e vorrebbe dire ella uccise lui stesso.   122 — Per dare maggior forza al discorso si adopera il pro-  nome metis nell’identico senso dell’italiano proprio, stesso; il quale  segue i nomi ed i pronomi che vuole rinforzare:   regis metis; go metis; is metis; tuf metis; tu metisf.  123 — Alla seconda persona singolare e plurale dell’imperativo  va subito dopo il verbo: |  ite metis; ite metisf; ite metise; ite metisef  . 124 — Masetrouvasi anche il complemento oggetto il pronome  va all’ultimo: facete iddius tu metisf   125 — Se il soggetto della proposizione è un pronome per-  sonale, il metis può anche essere messo all’ultimo, purchè la nuova  costruzione non cambi il senso della frase:   go facevi ica rese metis; isf amavi ius metisf  ma devo dire: los metise auxiliavi lostrta inimicuse, perchè se si di-  cesse: los auxiliavi lostra inimicuse metise la frase vorrebbe dire:  aiutarono i loro nemici stessi.   126 — Le espressioni go metis, tu metis ecc. vanno tradotte  anche con da me stesso, da te stesso, ecc. adoperate in italiano nel  senso di io stesso, tu stesso, ecc.   go facevi iddius metis; tuf facevi iddius metis  losf facevi iddius metise   127 — Preceduti da preposizioni i pronomi personali vanno  in accusativo.    Relativa Pronomes    128 — Preceduto da preposizioni il PEORARIE relativo va in   accusativo.   129 — Il pronome relativo può essere omesso quando è com-   plemento oggetto del verbo che lo segue: |  puerisf go amabam; domus vos emevi; equuse vos vendevi   130 — L’omissione può farsi anche quando il relativo segue   un superlativo: losf esseo maximam pulcra puerisef go unquam videvi    SINTAXIS 103    131 — Ma l’omissione non si deve fare:  I - quando il relativo non segue immediatamente il nome a cui  si riferisce;  II - quando la proposizione relativa esprime una circostanza  estensibile al soggetto della proposizione principale:  ‘vostra literas cirki Dom S. & T., quemis go abeo recipetum icamanim...  iddis essevi una stranea circumstanzias, quemis go non possevi imaginare  132 — Se il pronome relativo è retto da una preposizione si può:  I - o togliere la preposizione davanti al pronome e trasportarla  all’ultimo dopo il predicato espresso:  beibisf, quemisf tuf emevi ica toise per, esseo moritum  II - oppure eliminare addirittura il pronome e trasportare la pre-  posizione dove si è già detto:  beibisf, tuf emevi ica toise per, esseo moritum  133 — Quando il pronome quis serve da personale antecedente  e da relativo conseguente, si sdoppia in due pronomi, uno che fa da  complemento e l’altro che fa da soggetto della proposizione che segue.  Si hanno tre casi: I - entrambi i pronomi al nominativo:  Is, quis abeo salutatum nius, esseo mea fratris.  II - entrambi all’accusativo:  nos defendeo iusf, quemisf vos accusao.  III - un pronome al nominativo, l’altro all’accusativo:  nos debeo eterna gratitiudis ad lius, quise instruevi nius  abeo vos obliviscitum ius, quis lenivi vostra dolorise ?    Usus de Pronomese  Personalisa Pronomese    134 — Nelle esclamazioni si usano i pronomi soggetto:  felixa go; felixa tu   135 — Il pronome di prima persona piurale viene adoperato  in-vece del singolare dai sovrani, dai magistrati e dagli scrittori in  senso maiestativo.   136 — fl pronome fu si usa parlando fra colleghi, o con in-  fe.iori di dignità, o ad animali, o ad esseri sacri.   137 — Il pronome di seconda persona plurale si usa sovente  invece del singolare quando si parla o si scrive ad una sola persona.   138 — Il pronome di terza persona singolare e plurale /eis e  lelse si usa invece del pronome di seconda quando si parla o si  scrive ad una, persona di riguardo.   139 — Il pronome iddis si usa:   I - riferito ad animali, astri, cose astratte, oggetti, piante, a tutto  ciò che non sia persona o ente ragionevole.   II - per reggere i verbi unipersonali, come refertare, ‘ecc.   III - per reggere i verbi che hanno per soggetto o l'infinito di  un altro verbo che li segue, o una proposizione unita ai detti verbi  per mezzo delle congiunzioni:   iddis esseo benem essere preparatum  iddis luccabam ke condiziose de egrota omos esserem gravisa    104 SINTAXIS    IV - nelle espressioni: aom io iddis? Iddis io optimam, e simili,  corrispondenti alle italiane: Come la va? La va benissimo.   V - per tradurre le particelle ci, vi, lo, quando queste sono usate  rispettivamente per a ciò, a questa cosa, a questo fatto:   Casus esseo advantagiosa, go cogitabo iddibis ...ci penserò   vos odisseo me, go nosceo iddius ...lo so.   VI - per tradurre la particetla ne, quando significa con esso, con  essi, per esso, per essi: go legevi vostra laborise et essevi satisfa-  cetum cum iddiuse; terem essebam flose in magna quaatitas; viridarius  essebam exornatum cum iddiuse.   140 — Dopo le preposizioni si usano i pronomi oggettivi.    Demonstrativa Adiectivuse et Pronomese    141 — /ca, Icus si usano per le persone o cose vicine a chi  parla e a chi ascolta: qualisa libris esseo parva? icus.   142 — J/sta, Istus si usano per le persone o cose vicine a chi  ascolta e lontane da chi parla: qualisa libris esseo parva? istus.   143 — Ylla. Illus si usano per le persone o cose lontane da chi  parla e da chi ascolta: qualisa libris esseo parva? illus.   144 -— Nelle frasi, siano o no comparative, in cui il dimostra-  tivo quello, spesso seguito dal de, accenna ad un sostantivo prece-  dente, la traduzione si può omettere:   tua buckes esseo maiora quam de tua fratris  nulla auxilius essevi mibis plus utilisa quam de mea patris    Nes    145 — Usasi riferito sempre a nomi comuni od astratti, mai  ad esseri animati e si accorda in numero e genere:  abeo tu nes? re hai? go abeo soma nes ne lho un poco  abco tu amigdalusef? go non abeo nesef; nos abeo uno Kg nes.  go sapeo nils nes abeo vos baculuse? nos non abeo nese    Indefinita Adiectivuse et Pronomese    146 — Quidama, Una, Quidamus, Unus, si usano par indicare  persona o cosa indefinita, che non si conosce, presa in senso generico.  147 — Nulla è aggettivo ed usasi per le persone e per le cose.  Nullus è pronome ed usasi per animali e cose  Nemos è pronome ed usasi solamente per le persone.    148 — /dema, idemus equivalgono a medesimo, stesso, quando  questa parola sfesso può essere usata nel senso di medesimo:  idema res /a medesima cosa, la stessa cosa  149 — Jpsa e Ipsus equivalgono a sfesso, nel senso che è la  stessa persona o cosa che compie due o più azioni diverse:  regis ordinavi bellus et ipsa regis vincevi iddius  ipsa personis vincevi duo argentea numismas    SINTAXIS 105    Exerciziuse  |    Corrigete: |   1 - Metis regis ivi bellus; et quio non velleo vos ire vius?  2 - Go putabam vosf esserem doctoris quio vos luccao iddiusf.  3 - Go nosceo multa personis, sed nullus esseo amicus meus. 4 - Non  abebam 7 cerasusef vos in manus? N), go abebam 5 solam nes.  5 - Vostrus telegrammis cirki mea propos, nos abeo recipetum ica-  manim, abeo essetum regularisam transmittetum. 6 - Non abebam  imaginatum nos iddius erim? 7 - Tua sorosf abeo adventatum; id-  disf luccao multam contenta de eia travelis. 8 - Felixa te if tu abeo  vincetum illa dives premius! 9 - Vos debeo gratitiudis eterna cuis  benefaceo vos. 10 - Lavao tef tuf quisqua manes? Si.    Il i j    1 - Ica libris esseo modernama. 2 - Ubim abeo vos emetum ista  ciarminga canulus ? 3 - Vostra soros abhco illa pulcra libris cuius vos  . loquivi mibis erim. 4 - Abite tu cram, m:2 filius, et scribete tu mibis   subitom., 5 - Tu cantao una ciarminga canzios et go auscultao te  cum plesciuris. 6 - ls esseo una scienziata omos; omnise diceo sic.  7 - Nos metise adiutavi ius complere illa difficilisa enterpris. 8 - Vostra  natalisa urbis quemisf tam vos amao, esseo Roma. 9 - Abeo vos co-  gitatum ad mea propos? Go cogitabo iddibis cram. 10 - Puerisef  quemisef isf amabam essebam valdem docta.    II    Componete et traducete 10 proposiz os.    IV    Silvatica Felec  ab Guelfo Cavanna: Zootogias    Silvatica feles abeo capus rotunditansa, membruse pozium crassa  et posteriora illuse plus extricata; caudas tam* longa quam dimidia  truncus. Tota corpus cum sua feciurise et per sua flexuosa moziose  monstrao robus et agilitas simulim. Iddis esseo una nocturna animalis;  sua oculuse, magna et verteta poruordim abeo iris flava aut cinerea-  paucam-viridisa. Pupillas tam plus dilatao se rotundam quam plus  lus esseo inopsa tumo colligere plus nes; iddis restringeo se et fierio  verticalisa-elliptica et eziom linearisa quandom lus esseo viva tumo  colligere minus nes et evitare visus essere ocustringetum. Auricula-  risa papiliose, lata et directa, iatus verteta poruordim, valdem mobilisa  posseo essere vertetum ad diversa direxiose per colligere quoquo ma-    106 SINTAXIS    ximam levisa rumose. Supri superiora labrus esseo longa setase aut  mostescise, tactila organuse sensibilisa ad omnisa oscillazios de aeris,  quise esseo de magna subsidius ad animalis quandom iddis tendeo  insidies ad sua predas in obscuritas.   (Iddis continuao)    VI LEXIOS e    ld    Verbus    150 — I verbi non possono essere usati col soggetto sottin  teso, ma devono essere sempre preceduti dal soggetto espresso.   151 — Il soggetto può essere: un nome, un pronome, un infi:  nito, una intera proposizione, o un complesso di proposizioni.   152 — Quando ci sono le congiunzioni che uniscono: due  azioni eseguite dallo stesso soggetto nel medesimo tempo non si  ripete il soggetto innanzi alla voce verbale:   go redivi domus, aperivi armarius et invenivi mea rivolvris   153 — I verbi possono essere transitivi ed intransitivi.   154 — Molti verbi possono essere contemporaneamente tran-  sitivi ed intransitivi, quali: draunare, coquere, desertare, fallire, con-  valescere, transire, resuscitare, siccare, terminare, variare, obedire,  effugere, ecc.   155 — Quando i suddetti verbi indicano azione semplicemente  accidentale allora sono intransitivi. Se -poi esprimono azione dipen-  dente da proposito deliberato volontario allora diventano transitivi e  riflessivi.   156 — I verbi transitivi possono farsi passivi e riflessivi.   157 — Non tuttii verbi riflessivi italiani sono tali anche in  latinulo. Si rendono con la forma riflessiva ia italiano i seguenti verbi:  abstinere astenersi, adrepete arrampicarsi, colloquire abboccarsi,  penitere pentirsi, persivere accorgersi, querire /agnarsi, surrendere  arrendersi, ecc.   158 — Sono anche riflessivi in italiano ma non in latinulo  quei verbi che non esprimono un’azione fatta dal soggetto su sè stesso  come potrebbe farla su altri, quali: egrotare amma/arsi, evigilare sve.  gliarsi, irascire adirarsi, meminiscere ricordarsi, pdtire impadronirsi,  pudere vergognarsi, recubare coricarsi, retairare ritirarsi, uonderare  meravigliarsi. |   159 — Alcuni verbi intransitivi possono reggere il complemento  oggetto di un nome della loro medesima radice o di significato analogo:  cenare cenas, certare certames, currere cursis, currere stadius, do-  lere doloris, dormire somnius, duellare duellus, gaudere gaudius,  lurare iusiurandus, /udere ludus, nunziare nunzius, prandere prandius  pugnare pugnas.   160 — La costruzione normale della frase è quella diretta,  cioè al primo posto il soggetto, al secondo il verbo, al terzo il pre  dicato, e poi i complementi. Se il complemento è quello oggetto,  questo va subito dopo la voce verbale.    SINTAXIS 107    161 — L'uso dei modi e dei tempi è per la maggior parte  simile a quello di tutte le lingue moderne.    e Usus de Moduse  Infinitus    162 — È il modo che esprime l’idea generale del verbo e in  modo indeterminato l’azione e il verbo.  | 163 — Si adopera come soggetto e come oggetto.   164 — Quando i verbi indicano idee astratte o generali in  italiano sono preceduti dall’articolo / o /o: errare esseo umana; omnise  desiderao vivere felixa; facere nils esseo melium quam facere malem;  legere et scribere esseo necessaria ad omnise.   165 — L’infinito presente si può sostantivare aggiungendo /s  alla voce verbale se l’azione è fatta da persona maschile; ed aggiun-  gendo isf se l’azione è fatta da persona femminile:   facereis il fare, facereisf il fare (se è donna)   166 — All’infinito passato l’'/s e l’isf si aggiungono alla seconda   voice verbale, cioè al participio passato:  abere facetumis /’aver fatto, abere facetumisf /’aver fatto   167 — L’accento tonico resti invariato, e le parole diventano  sdru:ciole per conseguenza.   168 — In modo ellittico viene usato:   I - nelle espressioni di maraviglia, sdegno e simili effetti morali;  ed allora è preceduto dalle voci pronominali al caso accusativo:   me facere icusl te non ire illikim|   II - dopo aom, ques, quom, ubim: aom facere? ques facere?  ubim essere? quom ire?   III - nelle risoluzioni ferme e recise: pozium morire quam furare   IV - nell’infinito storico per dar vivezza di colorito al succedersi  dei fatti.   169 — Nello stile elevato può costruirsi con le preposizioni.   170 — In dipendenza dei verbi indicanti intenzione, opinione,  pensiero, permesso, proibizione, r.soluzione, timore e simili può essere  preceduto spesso dalla preposizione de: go intendeo abire, oppure  de abire; go putao facere benem, opp. de facere benem; go cogitao  ire Opp. de ire. |   171 — Le proposizioni attive o passive precedute dalla con-  giunzione Xe al modo indicativo o congiuntivo e col soggetto espresso  possono essere cambiate in proposizioni implicite coll’infinito attivo o  sopprimendo il ke: go affirmao ke omnisa lese abeo essetum facetum  cum iusta criterius opp. go affirmao omnisa lese abere essetum facetum  cum iusta criterius; go timeo ke vos non possebo vincere illa straifis  Opp. go timeo vos non possere vincere illa straifis.    _-    Indicativus    172 — È il modo dell’affermare, del riconoscere, della realtà,  poichè enuncia un fatto come cerlo ed assoluto.    Fa 216.75    108 SINTAXIS    173 — Si usa nelle proposizioni condizionali quando queste  si presentano come un’affermazione: if Deus existeo Is esseo eterna.   ‘174 -- I pronomi quivis e quicunquus, l'aggettivo quicunqua  e gli avverbi ubicunquertr e quocunquem, quando trovansi nel di-  scorso diretto vogliono l’indicativo: quivis vos esseo; quicunqua axios  vos faceo; ubicunquem vos essco; quocunquem vos io.    Coniunctivus    175 --- È il modo della concessione, del desiderio, dell’esorta-  zione, dell’incertezza, del pentimento, della possibilità, del rammarico,  della supposizione. Esprime un’azione soltanto come possibile e per  lo più ha luogo nelle proposizioni dipendenti e subordinate.   176 -- Le congiunzioni che vogliono il congiuntivo sono:    le alternative: sivo ...sivo; aut ...aut; num ...aut.  le comparative: aom if; quaso; tamquamso; veluto  le condizionali: if; modo   le concessive: tutte, eccetto quidemo   le finali: tutte.    Condizionalis    177 — Esprime azione dipendente da una circostanza e da una  condizione espressa o sottintesa in modo incerto e condizionato.   178 — Si usa nelle preghiere, nelle interrogazioni per dimo-  strare sottomissione; e’ per indicare un fatto come un detto o un  pensiero o un’opinione altrui.    Im perativus    Li    179 —- È il modo del comando, del divieto, del consiglio, della  preghiera.  180 — A rendere meno dura l’espressione del comando si  adoperano obsecrom, orom, quesom.   181 — Qualsiasi voce dell’imperativo vuole subito dopo il sog-  getto; ma la voce senza soggetto usasi sempre per la seconda per- ©  sona plurale ed anche per la seconda singolare quando si da del voi:   facete fate, ibote anderete, non facete non fate, non ibote   182 — Se alla voce imperativa segue un altro pronome rife-  rentesi alla persona il soggetto si omette: facete ducere te ab me;  non facete ducere te ab ius.   183 — L’imperativo si usa per tradurre tutte le voci di comando,  anche quando il soggetto di terza persona singolare o plurale è un  sostantivo con o senza altre parole qualificative ed anche quando  in altre lingue si adopera il congiuntivo: parate sceffris automobilis;  appronti lo chaffeur l'automobile.   i 184 — Quando alla voce imperativa segue una proposizione  secondaria, questa prende al principio la congiunzione ke: scite nostra    SINTAXIS 109    bona amicusf ke nosf abeo adventatum; sappia la nostra buona amica  che not siamo arrivate; essete maledicetum culpabilis sia maledetto  Il colpevole, chi ci colpa.   185 — L’imperativo futuro si usa per ordinare o prescrivere  sia le azioni da compiersi non all’istante in cui si parla, ma nel futuro;  sia un precetto da seguirsi costantemente o abitualmente.    Exerciziuse    |    Corrigete :   1- Ambulabam in viridarfus cum mea soros. 2 - Go ambulabam  in plateas, go nanciscivi un amicus meus et go invitavi iddius venire  cum ine. 3 - Embassadoris de Potenziase liguata colloquivi se at Paris.  4 - Inimicuse surrendevi se posti nisuse desperata. 5 - Galluse evi-  gilao se at soloriens. 6 - Nos omnise affirmabam ke infelixa omos  abere dicetum veritas. 7 - Quicunqua res tu diceiam aut faceiam per  me essebo sempem benem facetum aut benem dicetum. 8 - Sivo tu abio,  sivo tu remaneo gof sequibo sempem et ubicunquem te. 9 - Directoris  ordinavi: iiam scolarise ad domus. 10 - Matris ordinavi filiuse sua:  cram vos non ibo ad scolas quio debebote vos remanere at domus.    II    1 - Natare, equitare et sketisare esseo utilisama exerciziuse de  gimnastica. 2 - Mea infelixa consobrinus Carlo draunavi miseram in  una naufragius. 3 - Non possendum sustinere plus longam sua mo  ralisa dolorise is draunavi se. 4 - Posti gravisa adversucas accidetum  mibis go recubavi tairdama et dormivi un agitata somnus. 5 - Man.  ducare esseo necessaria ad omos; sed is debeo manducare per vivere  non vivere per manducare. 6 - Ques facere? Ire forsitam illikim?  7 - Nos putabam de facere benem in mutare senexa abitazios posti  gravisa morbus quemis mea soros abebam sufferretum. 8 - Nos es-  severim felixama if nos posserem videre te trimmatum cum argerftea  numismas. 9 - Abite tu subitom, obsecrom. 10 - Professoris dicevi  ad sua discipuluse: cram discebote nova lexios et legebote attentam  enarrazios explanatum ab me.    III    Componete et traducete 10 proposizios.  IV    Silvatica Feles (continuazios)    Dentiseries esseo completa: incisiva dentise esseo parva; caninuse,  longa, curva et acuta, esseo bona prensios armase; molarisa den-  tise, cuspisata et insecansa, actao infri iddiuse ao bledise de una    110 SINTAXIS    f    forficis; duo infri iddiuse in quisqua maxillas plus crassa quam al  teruse et vocalum ferina dentise, prodesseo cum caninuse avellere et  dilaniare carose. Anteriora poise abeo 5 digitus; posterioruse 4, omnise  armata cum fortisa recurva unguise, vocatum falculise. Quise, simulim  cum ultima falangise ad quemise iddise esseo attaccata, posseo essere  retraetum quum animalis esseo restisim, et, sic protegetum, iddise  posseo non essere obtundetum. Animalis stendeo iddiuse per adrepere  aut per offendere aut per defendere se. At pulpastris de digituse supri  quemise Feles ambulao, et eziom at plantase, pellis et subiceta arvinas  formao aliqua elastica parva-pulvinuse, quise reddeo incessus de ica  feras mollisansa et silenziosa; sic iddis posseo appropinquare non  videtum sua victimase in nocturna quies. Feles esseo vocatum digi-  tigrada. (Iddis continuao)    VII LEXIOS  Usus de Moduse (Finis)    Gerundius    186 — È il modo che indica il momento in cui si compie  un’azione; quando si faceva, o il mezzo di farla.   187 — Oltre che col gerundio italiano esso si può tradurre  anche con le espressioni verbali precedute dalle congiunzioni co/ e da:  .facendum icus, vos... facendo ciò vol, col far ciò voi...  go non abeo alterus facendum non ho altro da fare  istus non esseo libris legendum cotesto non è libro da leggersi  istuse non esseo librise legendum cofesti non sono libri da leggersi   188 — Nelle frasi consecutive si ripete:  nos non abebam alterus facendum quam indum    189 — Quando si vuole indicare un dovere di circostanza il  gerundio si adopera molto col verbo abere nei significati essere da,  avere a, dover fare una cosa, toccare a, spettare a; e le voci verbali  vengono coniugate personalmente: nunc go abeo scribendum adesso  tocca a me scrivere, opp. adesso devo scrivere io, opp. adesso ho  da scrivere io.   190 — Il gerundio può essere anche aggettivo e allora termina  in nda; può essere anche sostantivato e allora termina in ndus:  scolastica legenda pensus esseo valdem plus facilisa quam scribendus  il compito scolastico da leggere è molto più facile di quello da  scriversi.   191 — Il gerundio posposto al verbo ire corrisponde alle espres:  sioni italiane andare a... seguite dal nome dello sport o seguite dal  gerundio: |   ire venandum andare a caccia, opp. andare cacciando   irè piscandum andare alla pesca, opp. andare pescando  192 — Il gerundio del verbo ire, preceduto dall’ausiliare essere    4    uo 0.1    vin    SINTAXIS 111    e seguito dall’infinito di un altro verbo significa: averé intenzione di;  essere per; stare per:  ques esso vos indum facere? che avete intenzione di fare? che   pensate di fare? che state per fare?  go esseo indum ire illikim cram penso df andare là domani.   193 — Il gerundio può anche funzionare da avverbio in frasi   avverbiali:   isf venivi curtendum e//a venne correndo; is venivi flendum    Participius  194 — I participi hanno la proprietà di essere anche agget-    tivi; ed allora terminano in nsa e fa e sostantivi ed allora terminano”  in ns e fus.    a 195 — Come aggettivi i participi fungono -da apposizione, da    attributo e da predicato nominale e prendono pure i gradi comparativo  e superlativo. ‘    196 — Come verbi i participi si costruiscono con complementi  oggetti e avverbiali.    Presensa Participius    ‘197 — Come verbo indica azione in atto di compiersi e spesso  si traduce coi pronomi relativi italiani che, il quale, seguiti dal verbo:  magistes dansansum maestro che balla  makinas suensum macchina che cuce  aspicete illa omose ludensum guardate quegli uomini che giocano    198 — Come aggettivo indica stato naturale; si usa anche nei  nomi composti, come si è veduto, quando indica l’azione che si fa  abitualmente:  dansansa-magistes maestro di ballo;  suensa-makinas macchina da cucire    -    199 — Quando si vuole esprimere un’azione in corso di ese-  cuzione il participio si fa precedere dal verbo essere:  go esseo remoransum treinus sto aspettando il treno  isf esseo oransum in ecclesias;  video vos illa omos ambulansum in vostra viridarius ?    200 — Quando non vi è un aggettivo speciale per esprimere  la natura e la qualità intrinseca o l’uso a cui un sostantivo serve si  può quasi sempre usare come aggettivo il participio presente dei  vl che hanno un significato corrispondente al nome espresso in  Italiano: |  fluensa aquas acqua fluente ; ambulansa baculus bastone da pas-  seggio ; odoransa salise sali per odorare ; cadensa stellas stella ca-  dente ; suensa filus filo per cucire; requiscensa locus luogo di riposo;  venansa abitus abito da caccia ; ambulansa abitus abito da passeggio.    \    112 SINTAXISO    |    Preterita Participius    201 — Come verbo indica azione compiuta dal soggetto:   portas esseo aperitum /a porta è aperta, vlenéè aperta   202 — Come aggettivo indica stato naturale o posizione di una  cosa qualunque: portas esseb aperita /a porta è aperta, sta aperta,  st trova aperta.   203 -- Bisogna quindi notare mollo bene ciò che il participio  indica prima di assegnargli la desinenza.    Assoluta Construxios    204 — È un modo di dire latinulo che pu? risolversi anche  in una proposizione incidentale con durante, mentre, quando, poiché  allorchè e simili.   205 -- Per poter fare la costruzione assoluta è necessario che  i participi e i gerundi della proposizione secondaria non concordino  in nessun modo coi termini della proposizione reggente.   206 — La costruzione assoluta si forma col sopprimere tulle  l: congiunzioni e col mettere il verbo al gerundio o al participio, pe  sposto sempre al nome:   tua patris vivendum )   opp. tua Sani vivensum ) rese essebam diversa   tua patris moritum )   opp. tua patris abendum moritum ) IESE IUavi    le quali cosfruzicni possono anche risolversi in  quum tua patris morivi  postquam tua patris morivi  posti mortis de tua patris rese mutavi  207 — Il participio e il gerundio possono usarsi anche da soli.  senza nome ed indicare azione:  adventatum ad bivius is commoravi per seligere sua vias.  208 — Se il soggetto della proposizione assoluta è rapprese!  tato da un pronome personale, questo va al nominativo:  tu vivendum; gof abitum; is vivensum  209 — Questa costruzione può farsi anche coi sostantivi, sol  tintendendosi il verbo essere:  Cicero consulis opp. quum Cicero essebam consulis    Usus de Tempuse  Presens,    210 — Indica azione che accade e dura nel tempo in du  parliamo.  211 — Si adopera:  I - nelle sentenze ed asserzioni generali  Il - nelle narrazioni animate invece del tempo passato    ei ian a | num mn mnn‘nRk_ ‘| 0° dee    SINTAXIS 113    III - nelle indicazioni di azioni che ricorrono periodicamente   IV - nei riferimenti di opinioni e di detti degli scrittori antichi,  contenuti nei libri ancora esistenti   V - invece del futuro in espressioni in cui precede un altro verbo  al tempo presente, quali: go sperao ke nunc vos esseo satisfaceta   VI - per fare il sommario di narrazioni contenute nei capitoli e  il riassunto di racconti o di drammi.    Imperfectus    Ì  212 — Indica azione che dura nel passato o non ancora finita  quando un’altra ne accadeva.  213 — Si adopera:  I - nelle narrazioni e nelle descrizioni |  Il - nelle indicazioni di azioni che accadevano nel. passato  Ill - nelle indicazioni di usi, costumi e caratteri dei popoli  IV - per indicare fatti di una certa durata o continuità    Proxima Preteritus    214 — Indica azione compiuta nel passato, i cui effetti durano  ancora in relazione col presente.  215 — Questa relazione può avvenire:   I - o per la brevità del periodo di tempo trascorso tra il fatto  passato e il momento presente: icamanim nos abeo deambulatum;  non abeo vos auditum ista rumos ?   II - o perchè l’azione dura ancora nei suoi effetti: aliquise abeo  scribetum cirki filosofias, aliquise cirki literase, alteruse cirki scienziase   III - o perchè l’azione viene riferita ad un periodo di tempo sia  pure lunghissimo e determinato da parole speciali o dal senso del  discorso i cui effetti durano ancora:  in ica seculus, in ica annus, in ica mensis, in ica oras, in ica minitis  uonderosa eventuse abeo accidetum.    Perfectus  216 — Indica azione avvenuta nel passato.    217 — Si usa per le narrazioni, per l'esposizione cronologica  di azioni compiute nel passato.    Proxima Pertransitus ;    i 218 — Indica azione già compiuta in effetto ma non in atto,  in relazione col succedere di un’altra azione pure passata.    Plusperfectus    219 — Indica azione compiuta nel passato prima che un’altra  azione pure passata fosse compiuta.    114 SINTAXIS    220 — Si usa per mettere in rilievo il compimento di un'azione  che il Perfectus indicherebbe come in atto.    Futurus    221 — Indica azione da svolgersi in un prossimo o in un  lontano avvenire.    Anteriora Futurus    222 — Indica azione già compiuta in relazione ad un’azione  da compiersi.   223 — Entrambi i futuri usansi come nelle lingue moderne,  eccetto:   I - quando il verbo esprime un’azione da compiersi nel futuro  si userà sempre questo tempo, anche se siavi il presente GriLind,  cativo:   cram abibo domani parto  infri tres dies go adventabo fra tre giorni arrivo  go facebo iddius if (go) possebo /o farò se posso   Il - nelle espressioni in cui l’azione della proposizione secondaria  è anteriore all’azione della proposizione principale si deve usare il  futuro anteriore anche se siavi il futuro semplice:   quandom go essebo adventatum (go) scribebo tibisf  quando arriverò ti scriverò    IIl - le espressioni in cui l’azione principale è anteriore alla se-  condaria si rendono con due futuri anteriori, anche se siavi il futuro  semplice :   quandom vos essebo adventatum vostra patris essebo moritum  quando arriverefe vostro padre sarà morto    Exerciziuse  I    Corrigete :   1 - Go admoneo te, cara filius mea, Hi icus facendum vos per-  debo estimazios de tua professorise. 2 - Multa venatoris ivi venandunr  vulpese et lepus, et nes occidevi multa. 3 - Nunc nos finindum abeo  icus laboris difficilisa. 4 - Nos esseo ire indum teatrus icavespim,  sed nos non io, if uetris essebo mala. 5 - Parentes amansa filiuse  essebo bona civise. 6 - Legetum libris ab me erim contineo multuse  precepziose utilisa. 7 - Revius quis legebam mea consobrinusef esseo  dirigeta ab una illustrisa professoris. 8 - Nos omnise nondecideta  essebam supri quoddis facendum abebam. 9 - At stazios nos essebam  remoransa soma consanguineuse nostra quis adventabam ab Roma illa  manes. 10 - Dominusf abebam in eia marsupius travelansa un para  fialas de salise odoransa.    au    ndir:  sati    alla &  utt”    [um    SINTAXIS 115    II ‘    1 - Quasom omnisa venatorise utio soma venansa abituse facetum  cum velvettis et soma gami-marsupiuse. 2 - Dum soldatuse certabam,    , lostra matrise, uxorise, sorose et desponsatusef orabam proi lius.    3 - Seneca diceo: per discere aom vivere ite et consultate tu mortuuse.  4 - Nos putao ke nunc vos esseo contenta, quio bellus esseo finita.  5 - Mea fratrise et go legebam una pulcra libris, sedeta iuxti stovis,  dum pluebam. 6 - Erim go ivi ad mea villas, prendevi soma flose,  deambulavi dium ; posteam go nanciscivi soma amicuse de meuse et    4 silatusavi cum lius. 7 - Nos abebam iam acquirelum ica stoffis, quan-    dom tu muneravi illa abitus nobis. 8 - Go essebo bona; go studebo;  go facebo sempem mea diutis, diceo pueris quum is esseo punitum  ab sua parentes. 9 - Quum tuf essebo adventatum non obliviscite  tuf telegrafare mibisf. 10 - Quandom vosf abe » telegrafatum isf essebo  iam adventatum. . |    HI    Componete et traducete 10 proposizius,    IV    Traduxios  Silvatica Feles (finis)    Feles sepem incedeo saltusim. Per flingare se anteam iddis talusao  se et incurvao sua dorsus, posteam iddis streitenao et stendeo se  nitindum fortisam supri posteriora artuse, quise elabio instari sprin-  guse. Sua pilormus esseo softa et ticca, pauca-rubra cinerea cum  nigra striase, pauca-fulva supri ventris; caudas esseo anulata cum  nigrus et abeo nigra acies. Felesef parturio compluresa filiuse in  unuses; iddisef adlactao iddiuse cum abdominalisa mammillase, iddisef  defendeo iddiuse strenuam; quum iddisef timeo per iddiuse, iddisef  portao iddiuse ad secura locus, arripendum iddiuse delicatam cum  lostra dentise. Aom nos abeo innuetum iam, Feles esseo una carni-  vora predos. Iddis abitao solitariam nostra forestise. In pauca Jus de    :‘’ crepusculuse aut in obscuritas de noctise iddis faceo strages de lepuse,    de minora mammiferuse et de avise; idcirco iddis esseo molesta com-    ‘. petitoris cum venatorise. Iddis esseo una feroxam indolesim animalis;    quum iddis esseo irritatum, iddis rufflao sua piluse, incurvao sua    : dorsus tollendum se supri sua poise, plicao sua aurise, contraendum  : sua labruse iddis monstrao sua dentise et sufflao fortisam. Sua vocis  : esseo vocatum eiulazios. Ad tempus de nupzies iddis emitteo craise,  ‘ aulise et lamentuse quise luccao umana. Infri animalise affinisa ad  : Feles per lostra formas et mose, et vocatum ao iddius “ felina ”, terem    esseo eziom Leos, Tigris, Panteras, Leopardus, Lincis, Guepardus,    Giaguaris, et Pumas, aut Americana leos,    116 i SINTAXIS    VIII LEXIOS  Abere    224 — Come ausiliare abere serve per la coniugazione dei tempi  composti.   225 — Come transitivo si usa per indicare il possesso ed è  sinonimo ‘di possidere in molti casi:  tu abeo una morbus; tu abeo una domus; tu possideo una domus:  ma non posso dire: tu possideo una morbus.   226 — Si usa nelle espressioni adere ao avere per, stimare  come: go abeo iusf ao magistesf; go abeo vos ao mea patris.    Essere    227 — Come ausiliare essere serve per la coniugazione passiva.   228 — Spesso è seguito dal predicato nominale.   229 — Come intransitivo si usa per indicare l’esistenza ed in  tal caso è sinonimo di existere: Deus esseo; opp. Deus existeo; go  esseo; opp. go existeo.   230 — Col nome o pronome al caso dativo usasi:   1 - per indicare il possesso: una libris esseo ad Tizius; una  domus esseo mibis.  II - per indicare: essere di, riuscire di, ridondare o tornare a:  illa rese essebo tibis advantagiosa   231 — Le espressioni possessive essere de o pertinere ad si  usano nel senso di essere di, oppartenere a, quando dopo di esse  segue un sostantivo; se poi segue .un pronome, essere vuole il pro  nome possessivo: illa libris esseo meus; e pertinere vuole il pronome  al caso dativo: il'a libris pertineo mibis.   232 — Le espressioni composte semplicemente dal predicato  nominale si rendono con é o è da: iddis esseo stulta facere icus,  opp. facere icus esseo stulta; opp. facereis icus esseo stulta.   233 — Le espressioni essere compelletum, propelletum e simili  si rendono co..: vedersi costretto, trovarsi spinto, sentirsi indotto.  vedersi perduto.   234 — Si usa inoltre nelle espressicni:   essese unus de mea, tua, sua, amicuse, inimicuse, consangul  neuse, ecc.    Facere  seguito da un sostantivo    235 — Viene usato nel senso materiale come fare, costruire,  creare, formare, ed anche nel senso morale come fare, agire, effettuare.    236 — in altri casi si traduce con i verbi creare, componere, É    producere e simili, a seconda l’idea che indica.  237 — Spesso il verbo facere non è espresso integralmente  ma è reso col verbo che esprime oggettivamente l’azione esplicata:    SINTAXIS 117    ed allora esso viene tradotto con speciali locuzioni idiomatiche tutte  delle varie lingue moderne:   ambulare duo kilometris fare due km. a piedi, balneare fare un bagno,  bagnarsi, calidare far caldo, commodare attenzios fare attenzione,  complimentare faure complimenti, despectare fare dispetto, indispet-  tire, encuragiare far coraggio, incoraggiare, facere aliquis cerziora  far noto ad alcuno, rendere alcuno consapevole, formidare far paura,  impourire, graziasagere fare ringraziamenti, ringraziare, illucescere  fare giorno, farsi giorno, reddere omagis fare omaggio, silatusare  fare colazione, silere far silenzio, zittire, testimoniare far testimo-  nianza, testimoniare, velificare far vela, veleggiare, vesperare Jar  sera, farsi sera, visitare fare una visita, visitare.    238 — Quando nel verbo c'e l’idea di un effetto materiale al-  lora si rende con facere:  facere una deambulanzios fare una passeggiata, facere una plesciuris  fare un piacere, facere una servis fare un servizio, facere inventarius  fare l’inventario, facere testamentus fare testamento.    239 — Alle volte si rende col verbo della medesima radice  del sostantivo:  bellare bellus far guerra, bettare una bettis fare una scommessa,  enarrare un enarrazios fare un racconto, querere una questios fare  una domanda, vivere una vitas fare una vita, e così via.   240 — Quando indica la professione, il mestiere e simili si  rende con essere: essere professoris fare il professore, essere fali-  gnarius fare il falegname.   241 — Ma se indica le contraffazione della professione, del  mestiere e simili, allora si rende con facere:   Quoddis faceo vos, professoris, cum ista ligos in vostra manus ? Go?  Go faceo agricolas.   242 — Altre volte si rende a seconda l’idea precisa che vuole   esprimere:    pronunciare una sermos fare un discorso (a voce)    legere una sermos ,, , è (leggendolo)   scribere una sermos ,, ,, i (scrivendolo)   abere una sermos ,, , > (in generale).  Facere    seguito da un verbo    243 — Viene usato nel senso di causare, costringere, forzare,  ordinare, procurare.   244 — Le frasi che seguono questa costruzione possono essere  attive o passive.   245 — Se sono attive il soggetto del secondo verbo viene si-  luato subito dopo la voce del verbo facere, e poi si fa seguire l’in-  finito del secondo verbo: ‘go facevi pueris legere feci leggere il ra-    118 SINTAXIS    gazzo, feci, causai, ordinai, procurai ecc. che il ragazzo leggesse;  tu facevi tres omos venire facesti venire tre uomini, opp. facesti,  causasti, costringesti, forzasti, ordinasti, procurasti, che tre uomini  venissero.   246 — Se le frasi sono passive l’infinito del secondo verbo  viene situato subito dopo la voce del verbo facere: go facevi legere  literas feci leggere la lettera, feci, causai, ordinai, ecc. che la let-  tera fosse letta; tu facevi ferrare equuse facesti ferrare i cavalli,  opp. facesti, ordinasti, ecc. che i cavalli fossero ferrati.    247 — | pronomi vanno regolarmente situati secondo l'ufficio  che fanno nella frase: isf faceo me ridere ella mi fa ridere; go fa-  cevi iusf flere /a feci piangere; is facevi sepelire iusf /a fece seppel-  ‘lire; go facebo arrestare iusf /a farò arrestare.    248 — Le voci riflessive del verbo facere si formano regolar-  mente: go faceo respectare me; tu faceo respectare tef; ecc., e Si  rendono con le varie voci riflessive Farsi.    249 — Con alcuni verbi che indicano azione abituale il verbo  essere viene reso col verbo fare: go esseo scevatum duo-es una eb-  domadas mi faccio sbarbare due volte la settimana.   250 — Il verbo causore si rende con far venire, nel senso di  causare, cagionare e simili: carburus odoris causao mibis capus ekis;  opprimereis populuse causao revoluzios.   251 — Le espressioni: facere videre se, facere invenire se, fa-  cere precare se, equivalgono alle espressioni idiomatiche italiane:  farsi vedere, farsi trovare, farsi pregare.    252 — Espressioni idiomatiche:   facere amendis fare ammenda, facere benem fare bene, facere malem  fare male, facere bonumis fare il bene, facere malumis fare il male,  facere bellus aut pacis fare guerra o pace, facere bisnise fare af.  fari, facere cum fare di, fare con, facere raitam fare bene, agire  bene, facere rongam fare male, agire male, facere ke fare che, fare  in modo che, facere mea, tua, sua possibilis fare ‘/ possibile (to, tu,  egli), facere sinim fare a meno, far senza, facere sunum fare presto,  facere un exercizius fare un esercizio, facere una favoris fare un  favore, facere una grazias fare una grazia, facere una nisus fare  uno sforzo, facere una selexios fare una scelta, fare la scelta, rai  tare fare giustizia, essere giusto verso, rongare fare torto, essere  Inglusto verso.    aliqua res  abere ‘ nils ‘ facendum cum iddius aut in iddius  I paucam )    ‘averci qualche cosa, niente, poco che fare, che vedere; ingerirsi,  ‘mischiarsi.    |    ri ei    SINTAXIS 119    Exerciziuse /  I    Corrigete:   1 - Una amicus mea possideo un mala morbus. 2 - Illa consi-  lius essevi ad tibis damnosa; sic daddis essevi compelletum dicere  sua filius. 3 - Érim go facevi duo kilometrise et ezio balneavi in  flumes. 4 - Quoddis vos faceo doctoris cum lista secas in manus  | vostrus? 5 - Gof me faceo respectare sempem; et vosf? 6 - Tuf  tef facevi precare nimiam antim cantare illa romans pulcra. 7 - Vos  malem faceo ire illikim et posteam penitebo amara. 8 - Pluvias faceo  crescere fructuse et solis faceo matura iddius. 9 - Los facebam lostra  plantase aquare posti solcadens sic los non flaccescebam. 10 - Tu  faceo ridere me quandom diceo mibis ke velleverim essere regis.    Il    1 - Cram tu facebo una deambulazios, nonnem? Si. Sed go  facebo inventarius de mercise in tua negozius. 2 - Ilia domus per-  tinec mibis et illa alterus eziom; sed illus quis esseo in dimidius  esseo tuus. 3 - Ista iuvenis esseo unus de mea amicuse, et illus unus  de mea inimicuse. 4 - Facete mibis una favoris: postisate ica literas  at stazios, quio iddis esseo pla 5 - Abebam isf forsitam aliqua  res facendum in illa omicidius? 6 - No, Dominusf, isf abebam nils  facendum cum iddius. 7 - Facele mea automobilis venire crammanim,  et vostra carrucas icavespim. 8 - Go facebo punire quivis disobedio  ica ordinazios. 9 - Icus esseo una makinas de una delicatama con-  struxios; et go putao vos faceverim benem facere construere iddius  in New York. 10 - Vos abeo facetum me spendere nimiam. No, mea  cara amicus, non abeo essetum go is'quis abeo facetum te spendere  niniam, sed mea fratris.    III  Componete et traducete 10 proposizios.  IV  Traduxios  Leos  ab Noah Webster, LL. D.  Un Americana Lexicos de Ingliscia Linguas    Editoris: W. B. Conkey Company, Chicago (U. S. A.)    Leos abeo crassa capus circumdata cum longa et ticca comas  de fulva colos, quis tegeo iddibis anteriora partis de. corpus. Leosf    120 SINTAXIS    abeo capus minora et iddisf esseo carensa comas. Sua caudas esseo  longa, smuta, terminansa cum una floccus de piluse, fortisama. Sua  aspectus esseo nobilisa; sua incessus stetla; sua rugitus tremenda.    Americana Pumas et Giaguaris  ab Nova Enciclopedica Atlas et Geografica Lexicos de Mundus  Editoris: P. F. Collier & Son: New York    Carnivoruse de Nova Mundus esseo inferiora in magnitud»s,  strengas et ferocitas ad illuse de Asia et Africa. Invici leos, America  abeo minora et minus potensa Pumas. Tizris de Sud Asia esseo re-  presentatum ab Giaguaris, maximam potensa'de Americana carnivoruse,   Quatuor varietas de leose occurreo: illus de Nord Africa; illus  de viciniase circumi Senegal; illus de Sud extremitas versi Orange  flumes et illus de Asia.    IX LEXIOS    Specialisa Usus de Aliqua Verbuse  Possere Quire    253 — Possere esprime potere assoluto o capacità materiale  di fare un’azione, la quale capacità risiede nelle forze del soggetto,  ed equivale ad: essere capaxa:  tu posseo spendere quio tu esseo divesa;  go possebam vindicare mea offensios    254 — Quire esprime potere relativo, o facoltà di fare un’a-    zione; usasi nelle frasi che esprimono augurio, convenienza, dubbio,  eventualità, imprecazione, obbligo morale ed equivale ad: essere pro-  babilisa: © vos quio essere secura de mea fidelitas  vostra bisnise quiverim ire melium  255 — Nei casi dubbi, in cui non si può proprio vedere chia-  ramente la differenza di senso usasi possere.  256 — L’avverbio non, premesso ai detti verbi nega recisa-  mente l’azione; posposto, invece, indica una eventualità negativa:  go non posseo venire; go posseo non punire,  sed go posseo eziom punire. i  257 — Il futuro di quire, quibo, equivale anche alle espres.  sioni italiane dubitativè: sard, potrà essere, può darsi che, è pro.  babile che, e simili: iddis quibo essere aom vos diceo. -    Debere Oportere Necessere Niddare    258 — Debere indica: dovere, bisognare, dovere assoluto,  imposizione di volorità ed equivale ad: essere obbligatum aut cogetum.  259 — Oportere indica: bisognare, esser d’uopo, essere con-  veniente, dovere di circostanza, convenienza, accordo, appuntamento,  260 — Necessere indica: essere necessario.    TE i.-—+—rr_—___ÒùÀùÒÀAmauamo____—_t1n1n0n0nknh1l(q@2020@mkÒ8@ò—tm nm __’__—rr—’——.Ui‘d’eoee‘ ooo _0_e"t0@4o W6——nmn0Tc_0—o _ rbm&—m—_EE-@- rsu i i@@—Liimieilmii cei        Gi) | i Vi i    SINTAXIS 12i    261 — Niddare indica: aver bisogno di...   262 — Questi verbi si coniugano sempre personalmente, ed  in italiano spesso si rendono con altra costruzione, composta dagli  stessi verbi ma col pronome al caso dativo; o costruendoli anche im-  personalmente.   263 — Le circostanze più o meno impellenti a parere dello  scrittore guidano alla scelta di ciascuno di essi:   go debeo ire debbo andare, bisogna ch'io vada (assolutamente)  go oporteo ire debbo andare, se è conveniente, se è d’uopo  go necesseo ire debbo andare, se è necessario ch’lo vada   264 — In italiano i detti verbi possono anche render.i imper-  sonalmente :   go debeo ire, tu debeo ire, is debeo ire,  bisogna andare, si deve andare   265 — Se il verbo all’infinito è transitivo ed è seguito dal com-  plemento è meglio usare la forma passiva: ‘   frumentus necesseo essere metetum   266 — Alle volte può usarsi anche il gerundio seguito dal  verbo essere:   frumentus metendum esseo   267 — Quando i detti verbi indicano un senso astratto vo-  gliono il soggetto unus: unus debeo studere per essere estimatum   268 — Il verbo dedere, nel senso commerciale o morale di  essere debitore di, con o verso, va col dativo:   go debeo vobis mille liras; go debeo ad tua medicus mea salus   269 — La forma impersonale /ddis debeo abere, seguita da un  participio passato si può rendere in italiano col perfetto o col pas-  sato prossimo del verbo dovere, quando indica la conseguenza di una  premessa espressa o sottintesa:   iddis debeo abere grandinatum la dovuto grandinare   270 — Debere traduce anche alcune frasi imperative col verbo  andare: Panama pileus debeo essere lavatum cum specialisa aciduse.    Vellere Desiderare    271 — Vellere indica: volere, volontà assoluta.   272 — Desiderare indica: volere, desiderio, piacere.   273 — Le espressioni verbali del desiderio si rendono col con-  dizionale: omnise velleverim essere felixa.   274 — Le espressioni come la seguente: go velleo vius dicere  veritas si rendono in italiano cof che seguito dal congiuntivo: voglio  che diciate la verità.   275 — Se poi trovasi la congiunzione Ke e il passivo allora  la forma passiva si applica al congiuntivo italiano:   go velleo ke mea patris esseiam respectatum. !   276 — Le espressioni: velleo vos me, nius? ecc. seguito dal-  l'infinito si rendono con: volele che io, che noi? ecc. seguite d@al  congiuntivo:   velleo vos me legere literas? volete ch'io legga la lettera?  velleo vos nius ire domus? vo/ete che andiamo a casa?    e"    122 SINTAXIS    Exerciziuse    I    Corrigete: |   1 - Tu possebo emere illa villas quum tu esseo dives. 2 - Nos  debeo nostra parentes nostra vitas. 3 - Go possebam reicere ica tur-  bulenta operariuse. 4 - Ad agricolas oporteo colere umus per ripere  messis bona et abundansa. 5 - Nos non quibam putare ke tu aberem  essetum egrotus. 6 - Go niddao de te, bona amicus mea. 7 - Patris  vostra posseo essere secura de mea affexios. 8 - Nus debeo abire  cram quio nostra matris esseo remoransa nos. 9 - Mea amicus pos-  sebo venire cram ab Roma. 10 - Vos vellebam legere illa literas ke  continebam multuse secretuse, sed nius non permittevi iddis.    II    1 - Go desiderao manducare caros cram et poscram. 2 - Aliqua  mulierise desiderao sempem soma pulcra vestise et giuellise. 3 - Tu  velleverim essere divesa. 4 - Professorise vellebam nius studere om-  nisa lexiose. 5 - Velleo tu me ire ad teatrus? 6 - Virtuosa matris debeo  educare filiuse benem. 7 - Vellebo daddis nius emere ista domus?  8 - Nos debeo amare et auxiliare nostra parentes. 9 - Nos velleo  ica tlose essere colligetum. 10 - Nos velleverim essere felixa, sed per  consequire ica metas nos debeo superare omnisa adversitase de vitas.    III    Componete et traducete 10 proposizios.    IV  Traduxios    Adamas    ab Doct Altredo Bordî: Botanicas et Mineralogias    Adamas esseo maximam preziosa gemmas quis esseiam noscetum.  Iddis scioao vitrosa aspectus, quamobro iddis esseo imitatum cum spe-  cialisa qualitase de vitrus (strass). Quum iddis esseo pura iddis scioao se  in transparensa et sini colos cristalluse, quise sepem abeo curva faciese.  Sua maximam communisa formas esseo illus de una poliedrus limitatum  ab 48 scalena triangularisa facies. Adamas esseo maximam dura infri  osmnisa corpuse et idcirco iddis formao X semplis de durizies skeles.  Iddis esseo quonio valdem fragilisa et esseo rumpetum facilisam  quum iddis cadeo aut quum iddis esseo comprimetum aut percutetum.  Adamas esseo formatum cum pura carbonius. Sua pregius consisteo  in essereis valdem refrangensa, videlicem splendensa cum vivaxa co:  lose sub axios de lus; in essereis inalterabilisa et rara. Adamas esseo    ì    eni    Î]  i Lr    SINTAXIS © 123    in Sud Africa et in Brazil; iddis esseo recolligetum in sabuluse et  glarease de torrentise, quom iddis essevi transportatum ab aquase. Sua  sumptus esseo valutatum caratusim, quise correspondeo cirkim ad  V partis de uno grammas. Per augmentare iddisa splendoris, iddisa  naturalisa frustuse esseo cooperitum cum numerosa parva-faciese,  quise esseo obtinetum cum essendum comprimetum et consumetum  contri calibea discuse, quise turnao rapidam in un orizontalisa pleinis.  Ceumo Adamas non esseo scabetum ab aliqua altera corpus, discuse  esseo necessariam illinetum cum pulvis, oblinetum cum oleus, de idema  mineralis. Limpida Adamase esseo adibetum per facere giuellise; tur-  bida illuse per insecare vitrus, per scribere supri ica ultimus, et friatum,  per laborare dura petrase.    X LEXIOS  Advocare Deessere Deficere Occurrere    2T7 — Advocare indica: impiegare, volerci, nelle espressioni  di impiego o mancanza di tempo:  1, 2, 1000 oras, dies, annus, seculus advocao per... ci vuole, ci vo-  gliono...; terras advocao uno annus per turnare circumi solis.   278 — Deessere indica: volerci, mancare:   tres sovrenis deesseo per completare summas   279 — Deficere indica: volerci, mancare, nel senso sottinteso   di: altrimenti non bastano: tres dollaris deficeo per pagare illa omos.    280 — Questi tre verbi si costruiscono personalmente ed im-  personalmente:  treinus advocao 4 dies ex New York ad San Francisco  iddis advocao 4 dies ad treinus ex New York ad San Francisco    281 — I pronomi vanno al caso nominativo nella costruzione  diretta, e al caso dativo nell’indiretta:  go advocavi 5 dies aut iddis advocavi mibis 5 dies m/ ci vollero...  282 — Occurrere indica: occorrere, ed è transitivo:  nos occurreo mille sovrenis ci occorrono mille sterline.   283 — Il verbo occurrere, seguito dall’infinito, si rende in  italiano con: occorre che, è necessario che, seguito dal congiuntivo:  vos occurreo ire, occorre, è necessario che andiate.   284 — Volendo dare alla frase la forma impersonale si deve  dire: iddis esseo necessaria per vius ire    Stare Essere Abere se Remanere    285 — Stare, indica: stare in piedi, stare eretto, stare fermato,  ed è contrario di sidere.   286 — Essere indica: stare, essere.   287 — Abere se indica: stare, stare in salute. ln questo senso  abere vuole sempre in accusativo il pronome personale di cui si do-    124 SINTAXIS    manda lo stato di salute, e nelle interrogazioni non vuole il soggetto  pronominale :  aom abeo te? come stai? aum abeo vius? aom abeo viusf?  aom abeo se vostra matris? aom abeo se vostra soros?   288 — Remanere indica: stare, rimanere, restare, trattenersi:  remanete mecum una paucus plus dium, fraffehetevi meco, state meco,  restate meco ancora un po’, un po’ più a lungo.   289 — Le espressioni: iddis' esseo meus, tuus, suus, eius, 0  iddis esseo de... seguite dal nome e dall’infinito solo, o con altre parole  equivalgono alle espressioni italiane: sta a me, a te, a lui, ecc.    Accidere Evenire    290 — Accidere indica: accadere, avvenire, succedere per caso.   291 — Evenire indica: accadere, avvenire, succedere per con-  seguenza di cose. .   292 — Sono impersonali e personali: Quando è specificato il  nome o il pronome reggono il dativo: ques accideo iddis: che c’è?  Quoddis evenivi? che avvenne? ques accideo vobis? che avete? che  vi è successo? ques evenivi vobis? che vi succedette? (dopo una pre-  messa) Nils.    Tangere Obtingere    293 — Tangere indica: toccare, palpare.  294 — Obtingere indica: toccare a..., toccare in sorte, spet-  tare a..., e regge il caso dativo: |  go tangco libris; libris obtingevi mibis  equus obtingevi tibis sed equusf mibis  295 — Le locuzioni: iddis esseo mea, sua diutis, seguito dal.  l'infinito, oppure dal de seguito da sostantivi e dall’infinito si rendono  con: tocca a, spetta a, nel senso di: è mio, tuo, ecc. dovere...:  iddis esseo tua diutis servire tua ona patrias  iddis esseo diutis de fortisa iuvenise servire lostra ona patrias  296 — Quando toccare a..., spettare a... indicano un doyere  di circostanza vanno tradotte col gerundio e il verbo abere, come si  è già detto.    Servire Prodessere Ciatissare Utire    297 — Servire indica: servire, prestar servizio a, far servizio a...  milese serviv lostra ona sovranus fidelisam  mea fratris servibam in 36a regimentis de artilleris  258 — Prodessere indica: servire a, essere buono a, essere  utile a, essere di uso per: go non velleo iddius, quio iddis non pro-  desseo me. Quoddis prodessebam flere ?  299 — Ciatissare indica: servire a tavola  Ciatissare se cum servirsi di (cose da mangiare o da bere)  ciatissate vius dominuse cum vuoddis vos desiderao  servitevi signori di ciò che volete    SINTAXIS 125    300 — Utire indica: servirsi di, usare, valersi di, adoperare:  vos posseo utire mea automobilis potete servirvi della mia automobile.  301 — Servire si adopera anche con speciali locuzioni:  iddis non serviverim mea propositus vendere frumentus nunc  non mi converrebbe vendere il frumento adesso -  icus servio mea, tua, sua propositus, ecc.  questo fc per me, per te, eccc.    Fxerciziuse  I  Corrigete :  1 - Duo orase deficeo ad meridies. 2 - Una noctis deesseo per    ire ab Bari ad Roma. 3 - Pauca dies deficeo per finis de annus sco-  lastica. 4 - Bona dies, amicus mea cara, ao abeo vos? Et ao abeo  tua matris et tua soros? 5 - Iuvenis dissoluta non ciatissao nec sua    familias nec societas. 6 - Vos posseo prodessere vius cum illa cibuse    quis vos desiderao. 7 - Erim go obtingevi ica pulcra libris de gerrese  et de novelise. 8 - Quio esseo tu sic tristisa? Ques abeo accidetum  te? 9 - Iddius non servio nostra propositus vendere ica viridarius  quemis esseo tam pulcra. 10 - Vos posseo ciatissare vius cum mea  ciatus quis go abeo emeta giustim nunc.    Il    1 - Duo annus advocao ut mea fratris gottaiam sua diplomas.  2 - Go velleverim gottare un abitus, sed go deficeo quinqueginta liras  per assequire summas. 3 - Illa paupera familias occurreo mille liras  per pagare una cekis et una billis. 4 - Tu occurreo ire cram ad sco-  las, quio professo1is dabo una classis exercizius. 5 - Remanete mecum  una paucus plus dium, quio vostra consorzios esseo valdem gradita  mibis. 6 - Iddis esseo de magistes kippare disciplinas de scolarise.  7 - Erim una gravisa reilueisa disastris accidevi in nostraiurbis.  8 - Tu posseo utire mea biciclis per ire intomi contris. 9 - Ica domus  servio realisam mea propositus. 10 - Iddis non serviverim mea pro-  positus emere illa pianofortis nunc, quio iddis esseo nimiam cara.    HI  Componete et traducete 10 proposizios.    IV  Traduxios    Mundus anti Creazios de Omos  ab Camille Flammarion, traducetum ab Doct. Diego Sant'Ambrogio  Editoris: Società Editrice Sonzogno, Milano (Italia)  Giurassica Periodus  Dum marise essebam sulcatum in omnisa direxios ab gigantea  ittiosaura, plesiosaura, pliosaura, notosaura reptilise, cuiuse nils de    126 SINTAXIS    actualisa naturas posseo dare nobis minima ideas, nos dicebo cum  Dom Sauvage, dum supri continentis dinosauruse regnabam sovranam,  maximam curiosa forsitam quam omnisa animalise quemise antiqua  etase abeiam transmittetum nobis, ezio celuse essebam populatum cum  non minus stranea binguse, nec avise, nec reptilise, quise scioabam  curiosa caracteris de essere simultaneam avise carensa pennase et  armata cum dentise, et reptilise cum calida sanguis, quise posseo nec  natare nec ambulare. “ Propriam illuse esseo draconis de fabulas; et  maximam infrenisa imaginazios non posseo filiare, in sua maximam  audaxa impetuse, una monstrus collexios, quise non abeiam vivetum  in giurassica epocas., (1).  (iddis continuao)    XI LEXIOS  Gottare    302 — Gottare si adopera come transitivo e come intransitivo.   303 — Come verbo transitivo, seguito dal nome o dal pro-  nome in caso dativo significa: avere, venire in possesso di, procurare  procurarsi:   populus gottavi totus is vellebam  mea amicus, gottate mibis illa libris ex libellios  tu abeo gottatum una bona castigazios per tua indolenzias  ques gottabam vos in vostra manus?   304 — Come verbo intransitivo, seguito dall’aggettivo, dal par-  ticipio passato e dall’avverbio significa: diventare, passare allo stato  di; ed in questo caso è quasi sinonimo di flerire:   quatuor omos gottavi dronca { quattro si ubbriacarono   bibete vostra coffis, non facete iddius gottare frigida  aom gottavi vos noscetum cum ius? Come faceste la sua conoscenza?  iddis esseo gottansum serom, ite nos sf fa fardi, andiamo    305 — Come verbo intransitivo, seguito dalla preposizione e  dall’avverbio esprimente posizione oppure movimento significa moto  accompagnato da difficoltà od ostacolo e si traduce con quel verbo  italiano che rappresenta l’idea del moto contenuta nella preposizione  o nell’avverbio:  quum treinus commoravi nos gottavi daum et passengese gottavi op   non gottate in viridarius  306 — Come verbo transitivo, può anche essere seguito dal-  l’avverbio e dalla preposizione; allora è necessario che il complemento  oggetto segua subito il verbo, e poi venga l’avverbio e la preposizione:  isf cadevi intomi fossas et cum difficultas nos gottavi iusf extrim  posseo tu gottare ovri illa murus?  si, sed go non posseo gottare mea equus ovri iddius    \    (1) Contejian: “ Elementuse de geologias et paleontologias ,.    nos    SINTAXIS 127    307 — Nel senso di: pervenire o arrivare a... gottare usasi   anche innanzi a verbi come i seguenti:  gottare amare, gottare essere, gottare placere, gottare scire:  is gottavi essere prima omos de sua tribus  if vostra matris gottao scire ke tuf abeo itum illikim ques dicebo isf?  vos abeo gottatum amare iusf quio isf esseo nimiam bona et virtuosa  8 — Diamo un elenco di locuzioni molto comuni col verbo   gottare : i  gottare ad arrivare a, gottare benem ristabilirsi (salute), gottare di-  vesa arricchirsi, gottare engrisa andare in collera, gottare frigida  farsi freddo, raffreddarsi, gottare in entrare, gottare intom entrare,  penetrar dentro, gottare macra dimagrare, diventar magro, gottare  noscetum fare la conoscenza, gottare ondrim mettersi sotto, gottare  ovrim superare, passare per sopra, gottare peium peggiorare, got-  tare ponim mettersi dalla parte di dietro, gottare ‘poruordim avan-  zarsi, farsi avanti, gottare punitum essere punito, gottare serom  farsl tardi, gottare suprim mettersi sopra, gottare uisim mettersi  alla parte di dentro, gottare alba imbianchirsi, rischiararsi, gottare  daum scendere, venir giù, gottare draunata annegarsi (per accidenti),  gottare extrim uscire, gottare illikim arrivarci, gottare informatum  essere informato, gottare longim svignarsela, gottare melium miglio-  rare, gottare obscura oscurarsi, farsi oscuro, gottare op /evarsi,  montar sù, gottare paupera impoverirsi, gottare pinguisa ingrassare’  ingrassarsi, gottare porrim mettersi dalla parte di avanti, gottare-  promovetum essere promosso, gottare senesa invecchiarsi, gottare  simulim riunirsi, raccogliere, gollare transversim fraversare, giungere  alla fine.    Verbuse cum Possessiva Adiectivuse    309 — Molti verbi intransitivi quali surrendere, abstinere, ge-  nibusare, querire, penitere corrispondono rispettivamente alle voci  italiane arrendersi, astenersi, inginocchiarsi, lagnarsi, pentirsi, i quali  verbi, pur-non essendo riflessivi si coniugano con le particelle pro-  nominali mi, ti, si, ecc. in italiano.   310 — Molti altri verbi seguiti da aggettivi possessivi si ren-  dono in italiano anche con le particelle pronominali corrispondenti  alle varie voci possessive:   tu rumpevi tua crus fl rompesti (a gamba   is rumpevi sua crus s/ ruppe la gamba  isf fasciavi nostra vulnuse cì fasciò le ferite  go vittavi mea oculuse mi bendai gli occhi    311 — Vi sono inoltre in latinulo moltissimi verbi che sono  transitivi, mentre in italiano non lo sono, o sono seguiti dalle RIFDO  sizioni. Ne diamo un elenco di alcuni:  adversare opporsi a, adimplere adempire a, aspirare aspirare a, co-  gitare pensare, pensare a, congratulare congratularsi con, consentire-  consentire a dedignare avere a sdegno, equare pareggiare a,.ugua    128 SINTAXIS    gliare a, iuvare giovare a, merere rattristarsl di o per, obedire ob:  bedire a, olere aver odore di, mandare odore di, odorare di, piacere  far piacere a, resipere aver sapore di, sapere di, sectare andare dietro  a, cercare di ottenere, anelare anelare a, attendere affendere a, bau-  bare abbaiare a contraire essere contrario a, conquerire lagnarsi di,  dolere dolersi di, effugere sfuggire a, gemere gemere dio per, inire  entrare In carica di, miserere far compassione a, orrere avere in  orrore, avere orrore di, potire impadronirsi di, reformidare aver  paura di, paventare, ridere frovar da ridere su, sitire aver sete di,  utire far uso di, servirsi di.    Exerciziuse    I  Corrigete :    1 - Gottate ad me mea baculus; vos invenibo iddis poni ostius  de mea cameras. 2 - Furisf essevi videta, sed is gottavi seposti sini  essere agnoscetum. 3 - Is gottavi valdem engrisa quandom essevi  informata de quis essebam accidetum. 4 - Dum is ambulabam supri  scopuluse, cadevi et gottavi draunatum. 5 - Go esserem valdem obli-  gatum ad vobis if vos posserem gottare me una copias de icus la.  boris. 6 - Quum inimicuse essevi sorprendeta in eia latibulus lius  ‘surrendevi. 7 - Vos anelabam ad glorias, et tandem vos abeo gottata  . iddis. 8 - If vos non io intomi contris vius non gottabo nunquam  benem. 9 - Aom abeo se vostra fratris? Benem, is esseo gottansa  sempem plus pinguis. 10 - Cancellus esseo nimia stricta; carrucas  non posseo gottare in.    Il    1 - Nos abeo gottatum nils in domus giustim nunc, sed vos  posseo gottare quoddis vos desiderao ex restorantis ikim circum.  2 - Vos debeverim nunquam gottare engrisa sini una seria razios.  3 - Alberto, gottate tu mibis mea altera calceuse; icuse esseo nimiam  levisa; viase esseo spurca et balneata. 4 - Quandom vos abeo got-  tatum ovri prima difficultase tota reliquus essebo facilisa. 5 - Go ad-  versao tua principiuse quio iddise esseo diversa ex meuse. 6 - Cum  multa difficultas pomperise gottavi equuse extrim de stabulus priusquo  fumus asfixiarem iddiuse. 7 - Go mereo mortis de tua paupera mam-  mas. Isf essebam un optima mulieris. 8 - Quesa prezius putao vos  go posseverim gottare per ica senesa carrucas? Forsitam vos posse:  verim gottare 400 liras. 9 - Nos omnise debeverim orrere vizius quio  iddis brutesceo nostra animus. 10 - Is gottao engrisa quum aliquis  loquio isbis de eia salus, sed infortunitase forsitam facebo ius got:  tare uaisa.    Ill    Componete et traducete 10 proposizios.    SINTAXIS 129    IV    Traduxios  Mundus anti creazios de Omos (finis)    “ Iddis non esseo solam per sua magnitudos ke classis de rep-  tilise annunziabam sua preeminenzias in antiqua tempuse; iddis éssev  eziom per varia et plus singularisa formas de illa magnitudos quemis  iddis assequivi nuncodiem. Eccem aliquise infri iddiuse, quise volabam  non cum lostra costese ao draconise, nec propteri uno alas sini di-  stingueta digituse, ao illus de avise, nec propteri uno alas, cuia polles  solam abeverim essetum libera, ao illus de vespertiliose, sed propteri  uno alas principalisam sustinetum supri uno valdem protraeta digitus  cummo alteruse abebam conservatum lostra ordinaria longitudos et  lostra unguise. In idema tempus, ica volansa reptilise, quasom con-  tradictoria denominazios, abeo una longa collus, un avis billus, omnis  tandem quis debebam dare iddibise un eteroclita aspectus ,, (1).   Ica stranea animalise esseo pterodactiluse.    XII LEXIOS  Verbuse cum Indeterminata Pronomese ao Subiectus    312 — Il pronome indeterminato italiano “ si” corrisponde a  parecchie locuzioni: |  I - ad unuso aliquis in un senso astratto e senza rapporto a nes-  suna persona determinata; nelle massime morali; nelle verità universali:  unus non posseo essere sempem felixa non si può essere...  Il - a gentis in un senso meno universale, ma non restringibile  a persone determinate:  gentis sufferreo paucam duransi iemis in Italia si soffre poco...  III - a los in un senso restringibile ad alcune tali persone:  los expectao regis icavespim si aspetta...  IV - ai pronomi soggetto se la persona che parla o a cui si parla  è inclusa nell’azione:  ques possebam go, tu, is, etc. facere? che si poteva fare?  V - alla forma passiva che si usa moltissimo, anzi è l’unica da  usarsi in tutti quei casi in cui il senso della frase è dubbio:  go essevi ordinatum facere iddius m/ si ordinò...  tu esseo putatum abere dicetum icus fi s/ crede di aver...  multa vinus esseo bibetum in Italia si beve molto...  Tizio, quis, aom is essebam putatum... 7/zio, il quale, come si... ‘  313 -- | verbi esprimenti operazioni mentali si costruiscono  comunemente con la forma impersonale :  iddis esseo timetum ke isf moribo  iddis esseo expectatum ke quisques daiam aliqua res    (1) G. Cuvier: © Disquisizios supri fossilisa ossise ,    ‘130 SINTAXIS    314 — Masi può usare anche la forma passiva seguita dal-  l'infinito: . |  quisques essebam expectatum dare aliqua res  quisques essebo expectatum dare aliqua res  315 — Quando si esprime un fatto che ha corso nel presente o  nell’imperfetto si usa la forma passiva cot gerundio e il pancino  passato :  — domus esseo aut essebam essendum construetum |  | si sta o si stava costruendo... Ùi  316 — I verbi dicere, enarrare e simili possono costruirsi: .  I - con los o gentis; II - impersonalmente ton iddis esseo di.  cetum ke; III - passivamente con is (0 altro pronome soggetto) esseo  dicetum essere:  los o gentis diceo ke Dom X esseo divesa  iddis esseo dicetum ke Dom X esseo divesa.  — Dom X esseo dicetum essere divesa  317 — I caso diretto e il caso indiretto possono fare da soggetti  mea fratris essevi dicetum factus © . :. -  aut factus essevi dicetum ad mea fratris  318 — I verbi ire e venire seguiti dalla congiunzione ‘ef e da  un verbo allo stesso tempo del primo si rendono con i Verbi andare  e venire seguiti dalla preposizione a : |  is ivi et firmavi egli andò a firmare  is venibo et videbo egli verrà a vedere    319 — I verbi che indicano moto verso vogliono dopo di : sè la  preposizione ad se il luogo è determinato ; ‘e versi se è indeterminato:  go ibam versi domus andavo verso casa, dalla parte di casa  go io ad teatrus vado al featro   320 — Ma non vogliono per lo più nessuna preposizione    quando il luogo è specificato coi nomi domus e villas; e con nomi di .    città: LS ibam domus andavo a casa; 80 ibo villas andrò in villa;  go io Roma vado a Roma . .   321 — Le espressioni: mea nomes esseo 0 go esseo vocatum...  si rendono con mi chiamo, mi chiamano, il mio nome è...  mea nomes esseo Enea { mio nome è Enea, mi chiamo, mi chia-  mano Vito.   322 — I verbi audere, commensare, cupere, debere, possere,  scire, vellere ed altri sono detti verbi servili, perchè non esprimono  da soli un senso compiuto. Essi vogliono dopo di sè l infinito che  serva a chiarirlo.    323 — I verbi decere, dedecere, penitere, sha pudere, te-    dere si costruiscono personalmente e sono transitivi:  go pigebam urere illa scittis mf rincresceva bruciare quel foglio  324 — Quando i suddetti ‘verbi sono retti all’ infinito da un    verbo di declarare, dicere, monstrare, ecc. hanno il pronome corri-    spondente alle varie persone in caso accusativo:  tu diceo te abere penitetum tua negligenzias dici che ti sei pentito...  is diceo se abere penitetum sua negligenzias dice di essersi pentito...    SINTAXIS 131    mentre se si dicesse:   is diceo ke is abeo penitetum sua negligenzias  vorrebbe dire; egli dice che quegli, (cioè parlando di un’altra per-  sona) si è pentito della propria negligenza.   325 — I verbi indicanti colpa, come accusare, lusvocare e si-  mili vogliono la preposizione de quando è indicata la colpa:   is essevi accusatum aut iusvocatum de fraudis .   326 — Il verbo condemnare vuole la PEFBOAZione: oe FALAnCo   è specificata l’estensione della colpa:  is essevi condemnatum ad triginta annus   327 — I verbi absolvere e delivrare vogliono la preposizione ex:   is essevi delivratum ex accusazios   328 — I verbi cogitare, commandare, credere, desiderare, di-  cere, dirigere, expectare, ordinare, permittere, poscere, precare, pro-  mittere, supponere, vellere, ed alcuni altri di significato analogo pos-  sono essere costruiti in due maniere: I - o come verbi transitivi col  complemento oggetto seguito dall’infinito: iudes ordinavi ius essere pu-  nitum i! giudice ordinò che fosse punito; II - o come verbi intran-  sitivi.nella stessa maniera italiana : iudes ordinavi ke is esserera punitum   329 — Quando i suddetti verbi sono usati transitivamente  possono prendere la forma passiva col verbo della proposizione tal  pendente all’infinito :   is essevi ordinatum ab iudes essere punitum   330 — I verbi commandare, desiderare e precare possono farsi  ‘ passivi solamente se il soggetto è una persona.   331 — Alcuni modi impersonali come iddis essebo aut iddis  esseverim benem, difficilisa, facilisa, melium, advantagiosa e simili, se-.  guiti dall’ infinito o dal congiuntivo sono resi nella stessa maniera:   iddis essebo, esseverim benem ire Roma  iddis essebo, esseverim benem ke vos irem Roma   332 — Se è specificata la persona a cui la cosa è più van-  taggiosa, allora si può usare il per seguito dal nome e poi dall’intinito:   iddis esseverim melium per vius, per Pietro, per Brown, ire Roma   333 — Le dette locuzioni impersonali se sono specificate dal  nome o pronome possono farsi anche personali mettendo per soggetto  il nome o pronome, sostituendo le voci verbali essebo ed esseverim  col futuro e il condizionale del verbo fare, e cambiando il CONGIUDLVO  in infinito:   vos facébo benem ire Roma sarà bene che voi andiate a Roma.  vos faceverim benem ire Roma sarebbe bene che voi andaste a Roma    Exerciziuse    I  Corrigete :  1 - Quum nos io intomi un regios estera et nos non scio linguas,    posseo formare una iusta ideas de sua abitanse cum multa difficul-  tas. 2 - Quoddis essebo facetum icavespim ? Nius facebo quoddis vos    132 SINTAXIS    velleo. 3 - Vos posseo nunquam essere secura de cram. 4 - Gentis  esseo discutens un progectis cirkim un nova pontis supri flumes Mis  souri. 5 - Isfessebo delivratum ab accusazios ? Go non sapeo nils nes.  6 - Iudes abebam ordinatum ke ius esserem punitum sed posteam is  absolvevi is. 7 - Ubim io vos? Go io ad Paris et posti go ibo at  New York. 8 - Isf essebam putata essere maxima onesta mulierisf in  urbis. 9 - Los bibeo multus biris in America et Ingland, sed in Italia  los bibeo plus vinus quam biris. 10 - Los debeverim studere quum  los esseo iuvenise. |    Il    1 - Is ivi et firmavi illa billis, quio sua firmas essevi indispen-  sabilisa. 2 - Qualis esseo vostra nomes? Mea nomes esseo Luigi  Milella. 3 - Isf diceo sef abere penitetum non abere studetum  quum isf essebam plus iuvenisa. 4 - Cerealise esseo seminatum in  iemis et ripetum in estas. 5 - Ques possebam nos facere in illa cir-  cumstanzias ? Nils alterus quam fugere; nonnem? 6 - Iddis esseo  timetum ke Mis Maria non cantabo'cramvespim at concertus. 7 - Mea  fratris pigebam urere illa scittise quio iddise continebam multa et cara  memoriase de sua infanzias. 8 - Ad quanta annuse abeo accusatuse  essetum condemnatum? Unus ad quindecim annus; alterus abeo es-  setum absolvetum ex iniqua accusazios. 9 - Multa meccanica supel-  lese esseo invenitum in America. 10 - Unus non posseo dormire in  ica cubiculus per rumos de vias.    Il    +  Componete et traducete 10 proposizius.  IV    Traduxios    Erudizios et Divizies  ab Charles Blount: Ingliscia Lecturis Libris    Una divesa omos,.iddis esseo dicetum, olim petevi una erudita  omos qualis essebam razios ke scientifica omose essebam raram  videtum at portase de divese, cummo divesa omose essebam sic sepem  videtum at portase de erudituse. “ Iddis esseo — respondevi eruditus, —  quio omos de scienzias nosceo velius de divizies, et divesa omos non  sempem nosceo velius de scienzias ,,. . ;    Duo Frariais ab Idemus    Duo fraiaris, unus Dominicanus, alterus Franciscanus, travelandum  simulim, venivi ad una rivus. Dominicanus dicevi ad Franciscanus,  ke ceumo is ivi discalceata, is essebam obbligatum ab caritas portare  ius uldrisim; if is non facerem icus, iddis esseverim una peccatus.    -    SINTAXIS 133    Franciscanus consentivi et prendevi ius supri sua sciuldrise. Quum  los venivi ad medius de strimis, Franciscanus petevi alterus num is  aberem monetas uldrisi se. Dominicanus respondevi: “ Si, duo rea-  lus ,,, Franciscanus audindum icus dicevi: “ Patris, parcete me, sed  nostra ordos positivam proibeo nobis portare aliqua monetas ,,. Dicen-  dum sic, is turbavi ius intomi rivus.    Nimiam Serom ad Idemus    Una scurras, at regias de Francis I, querivi ad regis ke una  grandisa lordis minitabam de grassare ius per abere proferretum  aliqua faceziese circumi ius. “ If is faceo iddius, — dicevi Francis, —  is essebo engalum quinque minitis postim ,.. “ Go desiderao ke vostra  maiestas abeiam bonitas engare ius quinque minitis antim ,, respon-  devi scurras.    Uno Pennis Velius de Sagacitas ab !demus    Una paupera fellos mendicandum ex diukis de Northumberland,  dicevi “ Is sperabam ke is daverim isbis aliqua res, neduo los esse.  bam ambus de idema familias, essendum ambus descendetum ex  Adamus ,,. “ Certam — dicevi diukis — eccem uno pennis per te; et  if tota reliquus de tua consanguineuse dabo tibis tantundemus, tu  essebo una omos plus divesa quam go esseo longem ,,.    Uncaindnes ab Iidemus    Quippo traiflise faceo summas de umana rese   Et dimidia nostra miserias ex nostra foiblise surgeo eva  Quippo de vitas optima gioise consisteo in pas et commoditas   Et paucuse posseo sevare aut servire, sed omnise posseo plisare:  O, nongentila spiritus disceiam ensefortim :   “ Una parva uncaindnes esseo una grandisa offensas ,..    XII LEXIOS  Verbuse Sequita ab Preposiziose    334 — I verbi che hanno il complemento retto da una prepo-  sizione possono essere costruiti anche passivamente. In questo caso il  complemento diviene soggetto e la preposizione può restare insieme  col verbo: tu abeo scribetum ad tua soros auf tua soros abeo essetum  scribetum ad ab te.  | 335 — I verbi flagitare chiedere con istanza, petere chiedere  per ottenere qualcosa, poscere chiedere 0 domandare, postulare chie-  dere con esigenza, querere chiedere per sapere, per informazioni,  rogare chiedere con preghiera; vogliono la preposizione ab, e corri.  spondono a chiedere a...  is flagitavi ab amicus una colloquius con istanza chiese all'amico...    i    134 SINTAXIS    336 — La preposizione per si adopera dopo molti verbi per  sostituire : abere, acquirere, invenire, obtinere, prendere, procurare,  e simili :   | go scribebo ad London aut New York per iddius . ..per averlo   «_—_ 337 — Quando i verbi seguiti da preposizione sono seguiti  da pronomi, hi preposizioni vengono sostituite dai rispettivi casi dei  pronomi.   338 — Alle volte s’incontrano dei verbi seguiti da preposizione,  i quali non possono tradursi egualmente in italiano. In questo caso  si ricorre ad una espressione speciale, rendendo la preposizione col  verbo e il verbo con un modo avverbiale :  is ivi intomi viridarius andò nel giardino  is raidavi ,, ù entrò nel giardino sul veicolo |  is equitavi ,, » - entrò nel giardino a cavallo, cavalcando  is currevi ,, si entrò nel giardino correndo  is reptavi ,, 3: entrò nel giardino strisciando   is reptavi extri ostius uscì dall’uscio piano piano  vulpes reptavi versi gallusef ‘i! volpe si avvicinò piano piano alle...  fenestras essebam tam parva ke go possebam vix reptare in  la iii. era tanto piccola che appena potevo entrarci strisclando  equimilese galoppavi transversi flumes   I soldati a cavallo traversarono il fiume a galoppo   i: .: + los equitavi offim sf allontanarono a cavallo  los currevi offim si allontanarono correndo    339 — Nella stessa guisa si procede con verbi transitivi che  non esprimono un movimento:  cartase essevi uretum /e carfe furono bruciate  domuse essevi uretum daum /e case furono rase al suolo dal fuoco  i ‘ mulieris essevi sufflatum intomi maris -  la donna fu spinta in mare dal vento  pontis essevi sufflatum op cum dinamites  .il ponte fu fatto saltare con la dinamite  illuminate ica dominus ad eia cameras  accompagnate col lume questo signore alla sua camera  340 — Alle volte un verbo intransitivo può diventare transitivo  mediante le preposizioni o gli avverbi:  ite ad lectus et dormite offim effectuse de vinus  ‘ andate a letto e fate passare col sonno gli effetti del vino  is raziocinavi me intomi sua opinios  col ragionamento mi ha indotto nella sua opinione  beibis abeo essetum curretum ovrim ab una carrucas  il bambino è stato travolto da una carrozza  341 — Diamo qui un elenco parziale di verbi seguiti da pre  posizione: —  accauntare per rendere conto di, dar conto di; accredere ad accon-  discendere a; actare secundi essere coerente a, agire secondo; audire  de sentir parlare di; audire ex aver notizie da; concedere per fener  conto di; congratulare de congratularsi di o per; dependere ex di-    SINTAXIS 135    pendere da; gaudere at godere di; .impedire ex /mpedire di; incubare  ovri pensare sempre, pensare a lungo e con pena sopra un fatto;  laborare ‘ex. aver male a, soffrire di; onerare cum caricare di; per-  tinere ad appartenere a; prebere cum fornire di; prendere daum  notare ‘in ‘iscritto; provvidere cum provvedere di; punire cum punire  di; regioisire at rallegrarsi di; regioisire cum ra/legrarsi con; respon-  dere ad rispondere a; respondere per rispondere di; essere responsa-  bile di; ridere at ridere di; tegere cum covrire di; uonderare at ma-  ravigliarsi di.   342 — Moltissimi nomi possono rendersi verbi della prima  coniugazione aggiungendovi are. In questo modo essi possono espri  mere -per' lo più l'uso a cui l'uomo fa servire o l'uso che ‘l’uomo fa  delle cose espresse: dai nomi:  anHis: amo, amusare prendere con l’amo, lapis matita, lapisare seri:  vere-colla matita, oculus occhiò, oculusare fener d’occhio, skistus  lavagna, skistusare covrire di lavagna, teguias tegola, eguiaBare co:  vrire di tegole.   343 — Ma. possiamo esprimere la stessa idea anche con altre  locuzioni:  prendere. cum amus prendere con l’amo, scribere cum lapis, tegere  cum skistus, tegere cum tegulase.   344 — L'espressione mutuam corrisponde a l’un l'altro, scam-  bievolmente.   ‘ 345 = L'espressione a/tefus altera... seguita dal sostantivo e  dal verbo, ‘Corrisponde a: chi in un... chi in un altror   alterus -altéera locus essebam chi éra ‘in’ un luogo chi in un altro  Si 346 — L’espressione nils alterus quam, seguita dal verbo“in  un tempo di modo infinito indica: non fare altro che; non fare Lit  sé non che:   los nils alterus quam imitavi lius': non fecero altro se non imitatti   tu nils alterus quam dormibam non facevi altro che dormire:   da cui si vede che il passato remoto è divenuto infinito, e la voce del  verbo è stata sostituita la quella del verbo fare.    Per Consecuzios de Tempuse    347 — s'intende l'insieme delle regole che insegnano în quali  . tempi del congiuntivo si devono porre i verbi delle proposizioni di-  pendenti rette da congiunzioni subordinative.   348 — A seconda che l’azione espressa dalla proposizione se-  condaria sia contemporanea o anteriore all’azione principale:   1 - al tempo presente, futuro semplice e futuro anteriore nella  proposizione principale: corrisponde un tempo presente 0 passato: ‘del  congiuntivo: -  go sperao, go sperabo, g0 abebo speratum ! ke is studeiam aut abelam  studetum; ia   ‘Il  S  V 4 >  VI ssi "  VII A È  VIII si È  IX -. * 3)  X ” =  XI  XII ;  XIII  XIV  XV ;  XVI ;  XVII x  XVIII i  XIX  XX.    13  15    be)    be)    ”»    II PARTIS    I Sintaxis pag.  II    IIl  IV  V  VI  VII  VII  IX  X  XI  XII  XII  XIV  XV    Va)    149    129  133  137  142    INDICE GENERALE ALFABETICO    I PARTIS    Abbaco : x . . 23   Accento . 3 : i ; ; 9   Addizione . 23   Aggettivi dimostrativi 48   . indefiniti 48   A possessivi . 47   A relativî 48   Aggettivo ; 17:46   Alfabeto . : ; . 5   Alterazione degli Aggettivi 51   i » Avverbi 65   x dei Colori 52   » Nomi 39   Articolo 14  Avverbi derivati da Aggettivi n   definiti ; . . 70   Avverbi di affermazione È 62   È » dubbio 63   » » luogo 65   e » maniera . 64   % » moto da luogo 66   ; » » Verso luogo. 66   » =» Negazione | 63   ” » Quantità . 63   n » Stato in luogo 65   ” » te.npo : 68   3 = » futuro . 68   ” A $ passato 68   s s n presente 68   Avverbio . 4 : : A 25;62   Casi dei Pronomi Personali 54   Classi Varie di Numerali. 50   Comparativo, Grado 17   ” Irregolare .- 46   Congiunzione ; . 25;12   Congiunzioni Alternative . 72   A Asseverative 74   % Avversative 73   s Causali 73   È Comparative 73   n Concessive . 73   ù Conclusive . 73   ” Condizionali 73    Congiunzioni Consecutive    i Dichiarative   i Copulative .   s Correlative .   a Disgiuntive .   » Finali .   Temporali   Coniugazione Attiva .   : Passiva    Consonanti e Vocali.    Declinazione   Derivazione degli Aggettivi  0" dei Nomi   Dittonghi   Divisione    A delle parole in sillabe    ERRATA-CORRIGE .    Esercizio di Dettatura e di Lettura .    Espressioni Numeriche    Femminile dei Nomi.  Fiori   Fonologia .   Frutta .    Giorni, Nome dei .  Gradi di Comparazione    Indice delle Lezioni .  Indirizzi per le Lettere  Interiezione    Locuzioni Avverbiali.    Macchine   | Mesi, Nomi dei.   i Modi Avverbiali ì  i Modi e Tempi dei Verbi.  | Moltiplicazione .   ‘ Morfologia .    Nome .    52    Numero    Ore   Paradigmi delle Coniugazioni .   Parti del Discorso . a   Piante o   Positivo, Grado   Piurale dei Nomi &  S n » Composti  i » Segni Grafici   Preposizione 3   Pronome   Pronomi Dimostrativi   Indefiniti   Interrogativi   Personali   Possessivi .   Relativi   Pronunzia .    sis is    Sillabe  Sottrazione .  Suffissi Costanti degli Aggettivi  A : dei Nomi  x Mobili degli Aggettivi  ; » dei Nomi.  Suoni . ; è ;  Superlativo Grado ? s è  i Irregolare    Tempi dei Verbi  Verbi Impersonali    Verbo . î  Vocali e Consonanti.    II PARTIS    Nomenclature:  Celus et Maris ; . : . 29  Ces Ludus . . . è. . 77  Civilisa Dignitase . ; ; =. LIL  Contris . 3 A . x   Pronomese, Usus de . 103  Personalisa Pronomese 101:103  Possessiva Pronomese, Usus de. 97  Relativa Pronomes 102  Proxima Pertransitus 113  , Preteritus . ; i 113  Pulcra , E : j a 04  Quam . 139  Quandom 139  Quanta 94  Quire . 129  Raita . . A ; 94  Remanere 123  Ronga . 94  Servire 124  Si 139  Soma . 94  Stare 4 123  Sua Suus 97  Sub ; 146”  Substantivus,. ia de : . 82  Usus de Pluralis de REDALHiO use. 83  Superlativus 89  Supri . 146  Tangere ‘124  Tanta . : 94  Tempuse, Usus de 112  Tota 94    124    Traduxiose .  Adamas .  Ces Ludus :  Commercialisa Literas .  Duo Fraiaris .  Erudizios et Divizies  Leos  Literas ad Îuvenise  London Postis    Mundus anti Creazios de Onde 125; 129    Nimiam Serom : 133  Partis de Soliloquis de Hamlet . 148  Pulcritudos in laponia . 141  Silvatica Feles 105;109;115  Telegrammis . i 147  e ad un Otellus Pro-  prietarius 147  Uncaindnes ; ; . 133  Uno Pennis Velius de Sagacitas. 133  Violodoratas . 95,100  Ubim . 139  Uisi 145  Una 93  Undri . 145  Utire 124  Vel'ere 121  Verbus ; 106  Specialisa Usus de Aliqua Verbuse 120  Verbuse cum Possessiva Adiectivuse 127  î cum Indeterminata Prono-  mese ao Subiectus 129  » = sequita ab Preposiziose 133    vpi is»    Pag.        Da)    ERRATA    155    CORRIGE    T cerziabrakidactilus abbriccagnoio abbriccagnolo    T gionstocarius accomandatarlo  8 subligaculus mutanda  16 è 32 sia ggiunge  60 $ 188 personaie  69 $ 211 Locazioni  71 Tituluse Titoll  87 $ 32 postuse  91 & 57 dextra  96 riga 3 bracteas  96 $ 87 voleo  107 $ 164 |  116 $ 231 oppartenere  117 $ 238 deambulanzios  117 & 241 le  132 Duo Frariais    accomandatario  subligaculuse mutande  si aggiunge   personale   Locuzioni   Titoli   portuse   dextera   bracteis   velleo   v   appartenere  deambulazios. © i  la   Fraiaris    eta    Digitized by Google    4    AGGETTIVI, SOSTANTIVI E VERBI  CONTENUTI NELLA GRAMMATICA    ‘LATINULUS”    NB. Le parole senza apostroio sono piane. L’apostroîo indica che  Sulla vocale precedente cade l’accento tonico.    abdere nascondere  abdomes addome  abdomina'lisa addomina-  abenas redina [le  abere avere  abere se stare in salute  a’bies abete  abire partire  a'bitans abitante  abitare abitare  abitazios abitazione  a'bitus abito  abno’rmisa strampalato  abscessus ascesso  absolvere assolvere  abstinere astenere  abstracta astratto  abstrusa astruso  abundansa abbondante  abundanzias abbondanza  aca’cias acacia  à’caius acagiù  acanto’pterus acantottero  acanturus acantfuro  a’'cantus acanto  a’'carus acaro  accauntantis ragioniere  accauntare conteggiare  » per dar conto di  accauntazios contabilità  accelerata accelerato  accendere accendere  accentus accento  acceptans accettante  acceptare accettare  accessibi’lisa accessibile  ACCESSUS accesso  accidentare accidentare  accidere accadere, avve-  nire, succedere  accli’visa acclive  accomodare accomodare  accordare accordare  accredere ad accondi-  scendere a  accrescere accrescere  accusare accusare  accusativus accusativo  accusazios accusa  ace’fala acefalo  àcerba acerbo  acetaris insalata  aci’culas spilla    A    a'cles punta  aco’litus accolito  acquiescere acquietare  acquirere acquistare  acquisizios acquisto  a’crisa acre  acrobas acrobata  acro’corus acrocoro  acro’polis acropoli  actare agire  actare secundi agire se-  condo, essere coerente a  actoris attore  actua’lisa attuale  actus atto  acuta acuto  a’'damas diamante  adaquare abbeverare  adesios adesione  adiantus capelvenere +  adibere adoperare  adiectivus aggettivo  adimplere adempire a  adinvenire inventare  adiposa adiposo  adiudicata’rius aggiudi-  catario  adiutare dare aiuto a  adiactare allattare  administratoris ammini-  stratore  administrazios ammini-  strazione  admiralatus ammir#gliato  admirare ammirare  admiratoris ammiratore  admonere avvertire  adolesce’ntisa adolescente  adrepere arrampicare  adulta adulto  advansare inoltrare  advansata avanzato  advantagiosa vantaggio-  advenas forestiero [so  advenire giungere  adventare arrivare  adverbius avverbio  adversare opporsi a  adve'rsitas avversità  adve'rsucas disgrazia  adverta’is pubblicità  advocare impiegare, vo-  [lerci    advocatus avvocato  ae'rea aereo   àa'eris aria   affexios affezione  affi'nisa affine  affirmare affermare  affluentis affluente  A’frica Africa :  agi’litas agilità  agitata agitato   agmes squadra (militare)  à’'gminis squadrone  agnoscere riconoscere  agnosterius leggio  agnus agnello  agri’cola agricolo  agri’colas contadino  agricultoris agricoltore  agris campo   agrumis agrume -  aironare stirare  aisbergos ice-berg  alarmare allarmare  alarmis allarme   alas ala   alba bianco   albina albino   a'leas giuoco d'azzardo  aliena alieno   a'liqua alcuno, taluno  aliquanta alquanto  a'llius aglio   alta alto   a’'Itera altro  alterabi’litas alterabilità  alte’rutra l’uno o l’altro  altitudos altezza  altople’inis altopiano  altus alto, la parte alta  aluminis alluminio  alumnus alunno  à'lveus alveo   amara amaro   amare amare   amatoris amatore  amba ambedue  ambulacrus corridoio  ambulare camminare  ambulazios camminata  amendis ammenda  amensa sciocco  amentis pazzo  amenzias sciocchezza    America    Ame'’rica America  Americana americano  Ame’rico americo   amica amico   amicizias amicizia  amicus amico  amigdaletus mandorleto  ami’gdalus mandorlo  amoris amore   amorosa amoroso  amovere allontanare  amplificare amplificare  amus amo   amusare prendere con l’a-  anas anitra {mo  androce’us androceo  anelare anelare  aneste’tica anestetico  anfiteatrus anfiteatro  a'ngaris hangar  Anglicana anglicano  Anglicanismus anglicani-  Anglo Anglo [smo  a’nguis serpe   a’'ngulus angolo  animalis animale  a’nimas anima   a'nimus animo  annunziare annunziare  annus anno   anses oca   anteriora anteriore  anteris antera  antibra’kius avambraccio  antica’meras anticamera  anticipare anticipare  antidisco’veris avansco-  antiqua antico [perta  antitre’inus avantreno  a’'nulus anello   aperire aprire   apis ape   apparatus apparato  apparensa apparente  apparizios apparizione  appiransis apparenza  appla’usus applauso  approcciare approcciare  appropinquare accostare,  ‘avvicinare   a'pricas percoco   Aprilis aprile   apta adatto, atto  aptitiu'dis attitudine  a’puas acciuga   aquare innaffiare  aquarius acquario  aquas acqua   aqua'tica acquatico   a’ quea acqueo   a’quilas aquila    4    aquilina aquilino  aquitrinus acquitrino  aquosa acquoso  ara’cnidis aracnide  arangus arringa  aratoris aratore  aratrus aratro  arbitraria arbitrario  arbi'trius arbitrio  a’'rboris albero  arbutus corbezzolo  arcessere incolpare  arde’lios faccendone  areodromus areodromo  are’olas aiuola  areo’'metrus areometro  areona'’utica areonautico  areona’utikis areonautica  areona’utus areonauta  areopianus areoplano  areostàkis areostatica  areo’stas areostato  areo’stis areostiere  argentus argento  argillas argilla  argumentare argomenta-  arlas aia [re  aristocra’tica aristocrati-  : [co  arkiepi’scopus ar  vo  arkitecturas architettura  arkitectus architetto.  arkitravis architrave  arkivistis archivista  armamentus armamento  armare armare  armas arma  armentus armento  armillas braccialetto  armis armata  armores armaiuolo  arnes finimento  a'rrabos caparra  arrangiare assestare  arrangimentis assesta-  arras arazzo [mento  arra’sseris arazzeria  arrestare arrestare  arripere acchiappare, af-  arros freccia (ferrare  arsinalis arsenale  arterio arterio  artistis artista  artri’tica artritico  artritis artrite  artus arto  arvinas grasso  ascendere sormontare  ascensios ascensione  ascensoris ascensore    a2ura    asfixiare asfissiare  Asia Asia   a’sinus asino   a-solos a solo  aspectus aspetto  aspicere guardare  aspirare aspirare  assemblare assembrare  asseQquire raggiungere  assolistis assolista  ussolutismus assolutismo  assortire assortire [to  assortmentus assortimen-  asteriscus asterisco (*)  astillis asticciuola  astis asta   astro’nomus astronomo  astrus astro   atlas atlante  atmosferas atmosfera  atroxa atroce  attaccare attaccare  attendere attendere  attenta attento  attenzios attenzione  attractivis attrattiva  auctoris autore  auctorisare autorizzare  audaxa audace   audere osare   audire udire   aufugere scappare  augmentare aumentare  Augustus agosto  a’ulas aula   a’ulis urlo  auricula’risa auricolare  a’urifes orefice  aurigas cocchiere    ‘ a’uris. orecchio    a'urus oro  auscultare ascoltare  A’ustro austro  automo’bilis automobile  automobilistis automobi-  [iista  autoscafis autoscafo  autosecare autosegare  Autumnus autunno.  auxiliare aiutare  auxilius aiuto  avellere strappare  avenas avena  aviatoris aviatore  a'vida avido  avis uccello  avus avo, nonno  axilla’risa ascellare  axillas ascella  a’xios azione, agire  azura a7zurro    bacinus    bacinus bacino   bacteriolo’gica batterio-   ba’culus bastone [logico   ba'feus tintore   bafi'as tintoria   baggagis bagaglio   baiu’lus facchino   balare belare   balaustradis balaustrata   balconis balcone   balenas balefia   ballunis pallone   balneare bagnare, fare un  bagno   ba’Ineus bagno   bambus bambù   bankis banca   barbas barba   bardotis bardotto   baris bar   bari’tonus baritono   baro’metrus barometro   baronettis baronetto   baronis barone   barrakis caserma   barricare barricare   barrire barrire   bas basso   basi’licas basilica   basis base   batillus badile    cabinettis gabinetto  cabinis cabina  cablografare cablografa-  cada’veris cadavere [re  cadere cadere   ca’inda cortese  ca’indnes cortesia  calamarius calamaio  calamistrare arricciare  calca’neus calcagno  calcas sprone  calceola’rius calzolaio  ca’lceus scarpa  calefacere riscaldare -  calefaxios riscaldamento  ca’libis acciaio   ca’lida caldo   calidare far caldo  ca’ligas calza   calis calice   ‘ca’llida accorto, scaltr  callus callo  calumniare calunniare    B    batracomio’makis batra-  [comiomachia   baubare abbaiare   baubazios abbaiamento   bedda'iris ghisa   bedellus bidello   be’ibis bambino   belis balla   bellare guerreggiare   bellis campana   bellus guerra   benefacere beneficare   benefactoris benefattore   beneficius beneficio.   Berlin Berlino   bettare scommettere   bettis scommessa   bibere bere   bibliotecas biblioteca   biciclis bicicletta   bidentis bidente   billis cambiale   billus becco   bingus essere   binoclis binocolo   biris birra   biscioppisalfiere(scacchi)   bisnis affare   bisnistis affarista   bivius bivio   bla’teros chiacchierone    C    ca’meras stanza   caminus camino, fumaiuo-   canalis canale [lo   cancellis cancello   canina canino   canis cane   cannonis cannone   cannonisare cannoneg -  {giare   cano’nicus canonico   cantare cantare   cantus canto   canzios canzone   caos caos   capaxa capace   capillus capello   capitalis capitale   capitellus capitello   Capras caprone   captenis capitano   capus capo, testa   cara caro   cara’cteris carattere    casseris    bledis lama   blua blu   bollis palla  bombardare bombardare  bombardazios bombarda-  bona buono [mento  bo’nitas bontà  bo'numis bene   bordis bordo   Bosno Bosno  bota’nica botanico  bota’nicas botanica  boviles bovile   bovis bove   boxis palco   bra’cteas latta  bra'’cteis brattea  bra'kius braccio  bra’ssicas cavolo  Brazil Brasile  bre’visa breve  brilliantis brillante  bris brezza   Britiscia britannico  bronco bronco  brutescere abbrutire  buckes libreria  butirus burro  buttonare abbottonare  buttonis bottone  buzzare ronzare    caratus carato  carbasarius veliero  ca’rbasus vela  carbonius carbonio  carburus carburo  ca’rceris carcere  cardinalis cardinale  cardina’lisa cardinale  cardis cartolina  carensa privo di  ca'’ritas carità  carnazios carnagione  carni’vora carnivoro  carobis carrubo  caros carne   carras carraia  carrutas carrozza  ‘ca’rtacras cartone  cartas carta   carta’'us tettoia  cartis carrettone  ca’seus cacio, formaggio  ca’'sseris cassero    cassulis    ca’ssulis cassola   castellus castello   castigare castigare   castigazios castigo   castras accampamento   castrasare accampare —   ca’sulas casina   Casus caso   catacombis catacomba   cata’logus catalogo   catedralis duomo, catte-   {drale   ca’tedras cattedra   catenas catena   ca’udas coda   ca’unteris banco di nego-   ca’untis conto [zio   cauponas bettola   ca’us cagione, causa   causare causare   ca’usas causa   ca’usias cappello di paglia   ca’utscius cautsciù   cavaliris cavaliere   ca’veas gabbia   ceca cieco   ceckis scacco   cecmetis scaccomatto   cedrus cedro   cekis assegno bancario,  cheque   cele’brisa celebre   cele’britas celebrità   cellarius dispensa ,   cellula’risa cellulare   celus cielo   cementarius muratore   cementus cemento   cempinis campione   cena’culus soffitta   cenare cenare   cenas cena   centra’lisa centrale   centrus centro   cepas cipolla   ceras cera   cerasus ciliegio   cerea’lis cereale   ce’rebrus cervello   cerinus cerino   ceris sedia   certa certo   certames battaglia   certare combattere   cerziabrakida’ctilus ram-  pichino, abbriccagnolo   cerziofacere accertare   ces scacchi   cesbordis scacchiera .   cespis cespuglio   cestus cintura    6    ciatissare servire a tavola  ‘ » se cum servirsi di  cia'tus bicchiere  cibare cibare  cibus cibo  ci’catris cicatrice  ciclas gonna  ciclis ciclo  ciclos ciclone  ci’ cura domestico  cicurabi’litas addomesti-  chevolezza  cicurare addomesticare  cicutas cicuta  cifis capo  cikis pulcino  ci’lius ciglio  ci’mbalus cembalo  cimbas barca  cincti’culus grembiale  ci'nemas cinema  cine’rea bigio  cinis cenere  cippa mercato  ci’rcinus compasso  ci'rculus circolo  circumdare circondare  circumdarius circondario  circumstanzias circostan-  circus circo [za  cirpare cinguettare  cistas cesta i  citaras chitarra  ci’'tisus aborniello  civi’lisa civile  civis cittadino  clamare gridare  classis classe  cia’uda zoppo  claudere racchiudere  clavis chiave  clo’unis pagliaccio  clubis club, circolo  clu’dinis temperino  clunis culatta  clunisare acculattare, cu-  [lattare  coagulare rappigliare  coaxare gracidare  co’cleas cucchiaio  coffia’us caffé (negozio)  coffis caffè (pianta)  coffis caffè (bevanda)  cogere forzare  cogitare pensare  cognatus cognato  cognizios cognizione  cognomes cognome [re    cognominare cognomina- è» .    coincidenzias coinciden-  coincidere coincidere [za    componere    colere coltivare  collas colletto  collegius collegio  collexios collezione, rac-  [coglimento  collibus aggio  colligere raccogliere  collinas collina  collis colle  collocare collocare  colloquire abboccarsi,  parlare con uno  collo’quius colloquio  collus collo  co'lonis due punti (:)  colonus affittavolo,colono  colorare colorare  colos colore  colo’ssica colossale  coltis puledro  columbus colombo  columnas colonna  comas chioma  come’dias commedia  comes compagno  cometes cometa  comitatus comitato [te  co'mmandans comandan-  commandare comandare  commandis comando  commas virgola (,)  commatris commare, ma-  {drina  commendatoris commen-  [datore  commensare cominciare  commercia’lisa commer-  [ciale  commerciare commercia-  commodare prestare [re  commo’ditas agio, como-  co’'mmodus comodo [dità  commorare fermarsi  commovere commuovere  communes comune  commu’nisa comune  co’'mpanis società, com-  [pagnia  compa’ssios compassione  compellere costringere  competitoris competitore  complere compiere  completa completo  completare completare  complexios complessione  complimentare compli-  mentare, far complimenti  RARE  to  complu'resa parecchio  componere comporre    composizios    composizios PR  ne  comprimere comprimere  concedere concedere  concertare concertare  concertus concerto  concinnare acconciare  concinnazios ini  ra  concordare concordare  concordias concordia  condemnare condannare  condemnatus condannato  condizionalis condizio-  [nale  condizios condizione  co’'ndoris condor  [larsi  conflare sollevare, ribel-  conflictus conflitto  confluenzias confluenza  confutazios confutazione  congenulare cadere gi-  {nocchioni  congratulare congratula-  co’nica conico [re  coniunetivus congiuntivo  coniungere congiungere    coniu’nxios congiunzione    conne’xios connessione  cono’peus cortina  conquerire lagnarsi di  conrespondenzias corri-  {[spondenza  conrespondere corrispon-  [dere  consangui’neus parente  consarcinare imballare  consarcinazios RO  gio  consecuzios consecuzio-  ne  consentire secon  consequire conseguire  consernis azienda  Conservare conservare  consilius consiglio  consistere consistere  consobrinus cugino  consolazios consolazione  consorzios compagnia  conspici’Iluse occhiali  constare constare  constellazios costellazio-  ; [ne  construere costruire  construxios costruzione .    Li    consuetudos consuetudi-  consulatus consolato [ne  co’nsulis console  consultare consultare  consumere consumare  contemptus dispregio  contenta contento  contes conte  continentis continente,  terraferma .  continere contenere  continuare continuare  continuazios continuazio-  ne  contradictoria contradit-  contraere contrarre [torio  contrafortis contrafforte  contraire esser contrario  contraltos contralto  contraria contrario  contrastare contrastare  contris campagna  controbassis controbasso  controlloris controllore  convalescere guarire  conventus convento  conversare conversare  convictoris convittore  convictus convitto  convincere convincere .  convivas commensale  cooperire coprire  copias copia  coquere cuocere  co’'quus cuoco  cordas corda di strumen-  cordia’lisa cordiale [to  cordis cuore  cordisforma cuoriforme  coristis corista  co’rius cuoio  cornus corno  corollas corolla  corpus corpo  corrigere correggere  corroborare corroborare  corses busto (indumento)  corsis portata (a tavola)  cortis corte  corus coro  Corvus corvo  cos cote  costare costare  costas costa  costes costola  costomma’us dogana    czaris    covris posata   cCoxas coscia   cra'is grido   crammare impinzare  Crassa grosso   creare -creare   creazios creazione  credensa credente  credere credere, aver fede  cre’ ditus credito  crepu’sculus crepuscolo  crescere crescere     cribrus frullone, staccio    crikis insenatura  crispata ricciuto  cristallus cristallo -  crite’rius criterio  crocitare gracchiare  crocodilus coccodrillo  croiare fare chicchirichi  cros incrocio  crossare incrociare  crucis croce  cru’is ciurma  crus gamba  Cuare tubare  cubi’culus camera  cu’bitus gomito  cucullus cappuccio  cu’cumis cocomero  cucu’rbitas zucca  cules zanzara  culinas cucina  culmes comignolo  culpabi’lisa colpevole  culpas colpa  cultoris cultoris  cultrus coltello  cuni’culus coniglio  cupere bramare  Cuprus rame  curagiosa ein ite  0    . cu’ragis corag    curbis barbazzale  curiosa curioso  currere correre  currus carro   cursis corsa   Cursus corso   curta corto   curva curvo   curvis curva  cuspisata cuspidato  custodire custodire  custos custode, guardiano  czeris czar, zar    daddis    daddis babbo   damnosa dannoso   dare dare   deambulare passeggiare  deambulazios passeggia-  debere dovere ta  debi’lisa debole    decere convenire a, esse-.    re decente  decidere decidere  declarare dichiarare  dedecere sconvenire a,  essere indecente  dedignare sdegnare, ave-  re a sdegno  deessere mancare, voler-  defectus difetto [ci  defendere difendere  deficere mancare, volerci  delectabi’lisa dilettevole  .delectare dilettare  delectazios diletto  delfinus delfino  delicata delicato  deli’cies delizia  deliciosa delizioso  delineare delineare  delivere consegnare  delivrare prosciogliere  delivris consegna  delucidare .delucidare  delucidazios delucidazio-  demis dama ne  demonstrare dimostrare  demonstrativa dimostra-  i [tivo  denarius danaro  denominazios denomina-  dentis dente [zione  dentise'ries dentatura  dependere dipendere  deponere deporre  depositare depositare  de’putis deputato  derratis derrata  descendere discendere  describere descrivere  deserere abbandonare, la-  [sciare  desertare disertare  desiderare desiderare  deskis desco, tavolino  despacciare dispacciare  despectare indispettire  despectus dispetto  desperare disperare  desperata disperato  desperazios disperazione    D    despondere fidanzare  desponsatus fidanzato  destraere distrarre  detegere discoprire, sco-  deturbare buttar [prire  devastare devastare  de’xtera destro (parte de-  dia’conus diacono [stra)  dicere .dire   dida’ctica didattico  di’es giorno   dievenire scadere  differenzias differenza  differrere differire  diffici’lisa difficile  diffi’cultas difficoltà  difterites difterite  digitales ditale  digiti’grada digitigrado  di’gitus dito   digna degno   di’gnitas dignità  dilaniare dilaniare  dilatare dilatare  diligensa diligente    «diligenzias diligenza    dilucidare delucidare,   . schiarire   dilucidazios delucidazio-  [ne, schiarimento   dilu’vies diluvio   dimidia, mezzo, metà    dimidius metà, mezzo,    parte di mezzo  dinamites dinamite  dinosa’ura dinosauro  dinosa’urus dinosauro  diplomas diploma  directa diritto  directare indirizzare  directoris direttore  direxios direzione  dirigere dirigere -  dirigi’bilis dirigibile  disastris disastro  discalceata scalzato scal-  discere imparare {zo  disciplinas disciplina  disciplinata disciplinato  disci’pulus discepolo -  discordias discordia  discoverire scovrire   (scienze)   disco’veris scoperta  discus disco  discutere discutere  dismissere accomiatare,  diso bedire disobbedire    duellare    disponere disporre  dispo’sita disposto  disquirere ricercare  disquisizios ricerca  disrumpire scoppiare  per risuse scop-  piare dalle risa  dissoluta dissoluto  distincta distinto  distinguere distinguere  distribuzios distribuzio-  ne, dispensa  districtis distretto  diuw'kis duca  diu’tis dovere  diversa diverso  di’vesa ricco  divesare arricchire  dividere dividere  divi’dias noia  dividiosa noioso  divizies ricchezza ,  docere insegnare  docta dotto  prat dottore  gbeddere cucciare  dogbeddus cuccia  dokis dock  dolere dolere  doliarius bottaio  do’llaris dollaro  doloris dolore  domare domare  dome’stica domestico, di  casa  dominansa dominante  dominata dominato  Dominicanus Domenica-  do’minus signore [no  domus casa  donus dono  dormire dormire  dorsus dorso, schiena  dotare dotare  draconis dragone  dra’ia asciutto  draiare asciugare  draidokis bacino maritti-  dramas dramma [mo  drama’tica drammatico  draunare annegare  dreftis tratta  dre’inis fogna  dronca ubbriaco  dropas depilatorio  ducere guidare  ductus condotto  duellare duellare    duellus    duellus duello  duettos duetto  du’Icisa dolce    ebdo’madas settimana  ebenistis ebanista  e’'boris avorio  ebri’etas ebbrietà, ebbrez-  eccle’sias chiesa {za  e'culus salotto  ecus sala  e'deras edera  edificius edificio  editoris editore  edocere addestrare, am-  _ maestrare  educare educare  educazios educazione  effectus effetto  efficaxa efficace  efficiensa efficiente  effuggere sfuggire  e’gestas bisogno  egregia egregio  egrie’bla- piacevole  egrota malato  egrotare ammalare  eiulare miagolare  eiulazios miagolio  ekinus riccio di terra  ekis male, dolore tempo-  raneo  elabire scattare  ela’stica elastico  electa eletto  electoris elettore  ele’ctrica elettrico  e’lefas elefante  elegansa elegante  elementus elemento  eligere eleggere  eliotropius eliotropio  elli’ptica ellittico **  embassadoris ambascia-  tore  embassis ambasciata  emere comprare  eme’tica emetico  emisfe’rica emisferico  emissarius emissario  emittere emetter  emploiare impiegare  emulazios emulazione  enarrare raccontare    9    dulcisagra agrodolce  du’Icitas dolcezza  dunas duna    E    enarrazios racconto  encuragiare incoraggiare  endcreftis mestiere  engare impiccare  enginiris ingegniere  engris collera  e’ngrisa collerico  enlistare assoldare -  enrollare arrolare  e’nterpris impresa.  enumerare enumerare  epas fegato  epi’scopus Vescovo  e'pocas epoca  equa’lisa eguale  equa’litas uguaglianza  equare eguagliare, pareg-  giare  equatoris equatore  equazios equazione  eques cavaliere  equilabius barbozza  equiles scuderia  equimagistes dn  zo  equimiles soldato a ca-  vallo  equinoxius equinozio  equitare cavalcare  e’quus cavallo  erbas erba  erina’ceus riccio di mare  errare errare  erroris errore  erudita erudito  erudizios erudizione, sa-  erupzios eruzione [pere  es bronzo  essere essere  Estas estate  e’'stera estero  estimare stimare  estimazios stima  estua’rius estuario  etero’clita' eteroclito  etas età  etnogra’fica etnografico  e’tulus piantagione di  ‘ piante a fusto piccolo  ed erbaceo    extrinseca    dura duro  durare durare    durizies durezza    ‘ etus piantagione di alberi    di alto e medio fusto  legnoso  Europa Europa  evaporazios DAEPAT  ne  evenire avvenire, acca-  e’venius filare {dere  eventuala eventuale  evigilare svegliare  evitare evitare  exacuetoris arrotino  exames esame  excavare scavare  excedere eccedere  excellensa eccellente  excellenzias eccellenza  excengis cambio  exclamare esclamare  exclusiva esciusivo  excribere trascrivere  exemplus esempio  exequire eseguire  exe'rcitus esercito  exigua esiguo  exiliare esiliare  exire uscire  existenzias esistenza  existere esistere  exornamentus addobbo  exornare adornare  exornata adornato, il  no  expectare aspettarsi  expectazios aspettativa  expedire spedire  explanare spiegare  explicare spiegare, di-  stendere  expres treno diretto  expressios espressione  e’xtera esterno  exteriora esteriore  extollere sollevare  extraotdinaria straordi-  [nario  extrema estremo  extre’mitas estremità  extricare sviluppare  extri’nseca estrinseco    fabas    fabas fava  fabes fabbro  fabricare fabbricare  fa’'bulas favola  facere fare  facezies facezia  fa'cies faccia  faci’lisa facile  facilitare facilitare  fa’ctoris fabbrica  factus fatto  fa'cultas facoltà  falangis falange  fa’lculis artiglio  falignarius falegname  fallire fallire  familia’risa familiare  fami’lias famiglia  fanalis fanale  fanta’stica fantastico  farmaco’polas farmacista  fars farsa  . farus faro  fasces fascina  fasciare fasciare  fascinazios fascinazione  fascis fascio  faselus fagiuolo  fasis fase  fa’uces foce »  fa’ucise fauci  fauntenis fontana  favoris favore  favus favo  fe'ciuris fattezza  feda brutto  fegatellos fegatello (scac-  feles gatto  feli’citas felicità  felina felino  felis fiele  felixa felice  fellos poveraccio, diavo-  lo, misero uomo  fe’minas femmina .  feminina femminino, fem-  femora’lise calzoni  minile  fenestras finestra  feras fiera, bestia  feries vacanza  ferire ferire  fero’citas ferocia  feroxa feroce  ferrare ferrare  ferribotis ferry boat, chiat-  [ta    10      ferrus ferro  fe'scionis moda  festus festa  fia’'las fiala  ficus fico  fide’lisa fedele  fide’litas fedeltà  fidere fidare  fierire diventare  figuras figura  filiare filiare  filius figlio  filtrus filtro  filus filo  filusforma filiforme  finirè finire  finis fine  fiordis fiordo  firmare firmare  firmas firma  fi'sica fisico  fi'sicas fisica  fisk.are fischiare  fiskius fischio  flabellus ventaglio  flaccescere appassire  flagitare domandare con   istanza   flammi’ferus fiammifero  flebi’lisa flebile  flere piangere  fiexibi’lisa flessibile  flexuosa flessuoso  flingare slanciare  flittis flotta  floccus fioclo  fiorescere fiorire  flos fiore  fluere scorrere    . flumes fiume    fo’iblis debolezza, mora-  folius foglia   fonologi’as fonologia  fons fonte   forestis foresta   fo’rficis forbice   formare formare   formas forma   formazios formazione  formidare impaurire  formidos paura   fornas fornace   fornis volta, (architettura)  fo’rtisa forte   fortres fortezza militare  fortunas fortuna    futurus    fortunata fortunato   fossas fosso   fo.satus fossato   fossi'lisa fossile   foto ‘grafia fotografia. ri-  tratto   fo’veas ‘fossa   fra’'cida fracido   fragas fragola   fragi’lisa fragiie   fra'iaris frate   franare franare   franas frana   Franciscanus Francesca-   frangere frangere [no   fratris fratello   fraudare barattare   fra'udis frode   fraus baratteria, baratto   fraxionaria frazionario   frenare frenare   frenatoris frenatore   frenus freno   frequensa frequente   fretus stretto di mare   friare polverizzare   fri'Ègida freddo   fringillas tringuello   fri'vola frivolo   frontis fronte   fructus frutto   frumentus frumento   frustus pezzo   fugere fuggire   fulcimentus puntello   fulgurare lampeggiare   fulgus lampo   fulmes fulmine   fulmetra'es parafulmine   fulminare fulminare   fumare fumare   fumus fumo   fundamenitus fondamento    fundare fondare    funis fune, corda  funxios funzione  furare rubare  furcillas forcina  furis ladro  furnarius fornaio  furnus forno  fuscinas forchetta  fustis fusto  futpes marciapiede  futura futuro   futu us futuro    galerus    galerus berretto  gallina’ceus tacchino  gallus gallo  galoppare galoppare  galvanoplastica galvano-  plastico  gambetto  (RCACCN)  gamis cacciagione  ga'ragis garage  gariofillus garofano  garrire garrire  gas gas  gasosa gassoso  gaudere godere  gaudius gaudio  gelare gelare  gelazios gelamento  gemere gemere  gemmas gemma  genas guancia  gendris genere  generalis generale  genera’lisa generale  generare generare  generis genero  genero’sitas generosità  genetli’acus genetliaco  genibusare IRRIROCCHAre  genitoris genitore  gentila gentile  gentilare ingentilire  gentis gente  genus ginocchio  geografi’as geografia    gambettos    lacere giacere   iacintus giacinto   ja’nuas portone  iasminus gelsomino  ia’'tus apertura   ictuctus picchiotto  ideare ideare   idea’lisa ideale   ide’as idea   ide’ntica identico  idrargirus mercurio  idra’ulica idraulico   idro idro   idrografi’as idrograf'a  idroplanus idroplano  ieiu’nius digiuno  ielpare squittire, shiatti-  iemare far freddo {re  l’emis inverno    Il    G    geogra’fica geografico  geologi’as geologia  geometri’as geometria  gerres novella  gerundius gerundio  gestus gesto  gettis giavazzo  giagua’'ris giaguaro  giakettis giacchetta  gibbas gobbo  gibbosa gobbo  gibbus gobbo  giga’ntea gigantesco  gimna’sticas ginnastica  ginece’us gineceo  gingivas gengiva  gio’ineris stipettaio  gio’is gioia  gionstocans Sn  te  gionstacare accomandi-  [tare  gionstoca’rius accoman-  [datario  gionstocus accomandita  girus giro  giue’llis gioiello  gura’ssica giurassico  glacia’rius ghiacciaio  gla’cies ghiaccio  glia’'ndulas glandola  gla’reas ghiaia .  glebas zolla  gliris ghiro  globus globo    ignis funco   ignoranzias ignoranza  ila’risa allegro   i’lias fianco   illecebrosa carezzevole  illinere spalmare  illucescere far giorno  illuminare illuminare  illu’strisa illustre  imaginare immaginare  imaginazios immagina-  imbris acquazzone (zione  imitare imitare  immora’lisa immorale  immora'litas immoralità  immu’nisa immune  impedire impedire  imperativus imperativo  imperatoris imperatore    Cd    incisi va    glocitare chiocciare   glomerare avvoltolare   glorias gloria   glovis guanto   giutire ingoiare, SEE  tire   gossipius cotone   gradire gradire   gra'dius gradino, scalino   gradus grado   grammas gramma   grammaticas grammatica   grandinare grandinare   gra’ndisa grandioso, gran-   grandos grandine [de   granus grano   grassare assassinare   gratitiu’dis gratitudine   gra’visa grave   grazias grazia   graziasagere ringraziare    graziasaxios ringrazia-  [mento   graziosa grazioso   gres gregge    grunnire grugnire  guascapus guascappa  guastus guado (erba)  guberna’culus timone (na-  gube’rnius governo  [ve)  guepàrdus guepardo  gulas gola   gulfus golfo   gummis gomma .  gustius fusto    imperfecta imperfetto  imperfectus imperfetto  i'mpetus impeto  impingere gettare  impiu’vius abbaino  importansa importante  importanzias importanza  levatura  importare importare  inalterabl’lisa inalterabi-  |    e  inalterabi’litas inalterabi-  ina’uris orecchino [lità  incedere incedere  incendere incendiare  incendius incendio  incessus andatura  incipere principiare  incisiva incisivo    incitare    incitare incitare  includere accludere inclu-  Ì dere  incredibi’lisa incredibile  increpare biasimare, ri-    [prendere    incubare covare  incurvare incurvare  indefinita indefinito  indes indice   Indiana indiano -  indicare indicare  indicativus indicativo  indigere abbisognare  indigna indegno  indignare indignare  indiligensa trascurato  indiligenzias trascuratez-    za  indispensabi’lisa indi-  i {spensabile  indocta ignorante  indolenzias indolenza  i'ndoles indole  inducere indurre  indulgensa indulgente  indurare indurire  indu’sius camicia  indu’strias industria  inepta inetto  inepzias inezia  inequa’lisa disuguale  infa’misa infame  infanzias infanzia  infelixa infelice  i°nfera sottano  inferiora inferiore  i'nfima infimo  ‘infinita infinito  , inflare gonfiare  informare informare    informazios informazione    ke'is tastiera  kelonitis chelonite  kepis capo (geografia)  kernellis colonnello  ke’rubis cherubino  kes astuccio  kescis contante    laborare lavorare  laboratoris lavoratore  laboriosa laborioso  laboris lavoro  labrus labbro    12    infortunata sfortunato  infortu’nitas sventura  infre'nisa sbrigliato  ingenius ingegno  Ingland inghilterra  Ingliscia inglese  ingressus ingresso  i*nguinis inguine  iniqua iniquo  inire entrare in carica di  inmissarius immissario  innire nitrire  innocensa innocente  innuere accennare  inopsa scarso  insecare tagliare  insectis insetto  insidies insidia  insidiosa ingidioso  insolensa insolente  insolenzias insolenza  instruere istruire  instrumentus strumento  ‘ (notarile)  instruxios istruzione  Integra intero  integra’lisa integrale  intelligenzias MELE  za  intendere intendere  i’nteres interesse  interesare interessare  interie’xios interiezione  interiora interiore  internaziona’lisa interna-  [zionale    interrogativa interroga- —  t    _ [tivo  interrogazios interroga-  {zione  intestinus intestino  Intima intimo    K    kiavettis chiavetta. rubi-    [netto  kili’fera chilifero  kilificare chilificare  kilificazios chilificazione    ‘ kilo’metris chilometro    kilus chilo (chimica)    LL    lacernas mantello  lactis latte   lacus lago  lagunas laguna  lamentus lamento    landare    inuti’lisa inutile  invaletudos debolezza  (fisica); infermità  invenire trovare  inventarius inventario  inventoris inventore  inversa inverso  investire investire  invidere invidiare  invi’dias invidia  invitare invitare  invo’is fattura  lo'nica ionico  io’ttis yacht  iras ira ;  irascire adirare  ire andare:  iris iride  irritare irritare  irrumpere irrompere  Ist est. i  istmus istmo  l'teris- cammino  ites strada .  ittiosa’ura .ittiosauro  itus andata  iu’des giudice  ludicare giudicare  ludi’cius giudizio  lu’gas giogaia (monti)  jugus giogo  u'ncus giunco”  iurare- giurare  iusiurandus giuramento  lusta giusto  iustizias giustizia  lusvocare citare in corte  luvare giovare  iu’venis giovane  luve’nîsa giovane  iuventus gioventù  izios andatura    ki'mica chimico  ki'micas chimica‘  kimus chimo . .  kio’skis chiosco .  kippare mantenere  kiro'grafus chirografo  kirurgus chirurgo    la’minas lamina  lampas lampada  lanàs lana  lanceolata lanceolato  landare approdare    lapidare    lapidare lapidare, piove-  {re pietre   Ja'pidis lapide  lapis matita  lascivias lascivia  lata largo  la’'teris mattone  lati'bulus nascondiglio  Lati'nula Latinulo  Lati’rnulus Latinulo  latitu’dinis latitudine  latitudos larghezza  latrare latrare  latrinas latrina  latus lato  latu’sculus fianchetto   - (scacchi)  laudare lodare  la’us lode  lavare lavare  lectosurgere  lecturis lettura  lectus letto  legare lasciare in eredità  legere leggere  legios legione  legumes legume  le’monis limone  lenta lento  lentis lente  leopardus leopardo  le’os leone  lepus lepre  les legge    levare da  [letto    L |    macellus macello  macra magro  mae’stros maestro com-  positore di musica  màafrontis frontone  magistes maesiro  magna grande  magnecus salone  magnitudos grandezza  maia’lis maiale  maie’stàs maestà  maindare badare  maiora maggiore  maioranzias maggioranza  maio’ritas maggiorità  ma’is granone, granturco  ma’kinas macchina  mala cattivo  maledicere maledire  ma’litas cattiveria  ma’lumis male  malus melo  malusarmis albicocco    13: =    leia lieto  le’visa leggiero, lieve  le’'xicos vocabolario    le’xios lezione    libellios libraio  libera libero  liberare liberare  librettos libretto musicale  libris libro  ligare legare  livatoris legatore  lignas legna  lignus legno  ligos zappa  limitare limitare  li'mitis limite    Ji'mpida limpido    lincis lince  lineaducere tratteggiare  linea’risa lineare  linguas lingua letteraria  lifnteas cravatta   linus lino   liquoris liquore   liras lira (moneta Italiana)  liris lira (strumento)  li'teras lettera  lito’grafus litografo  lo'a basso   loaple’inis Yassopiano  lobstes aragosta  locamplus largo  locare appigionare  locomotiva locomotivo    M    mammas mamma  mammi’ferus mammifero  mammillas mammella  manarripere abbrancare  mandamentus manda-  [mento  mandarinis mandarino  mandolas mandola ©  mandolinis mandolino  manducare mangiare  manes mattina i  manicavillos manicotto  ma'’nices manetta  manicesàare ammanettare  ma’nneris maniera  manovrare manovrare  mantiles tovaglia  manus mano  mapa’lias capanna  marcare marcare  mar conigrafare marconi-  [grafare    matris    locomotivus locomotiva   locula’risa loculare   lo’culus loculo   locus luogo   lodgingus quartiere   lo’iala leale   London Londra   longa lungo   longinquazios prolunga-  [mento   longitudinis longitudine   longitudos lunghezza   loquire parlare, ragionare   lordis lord   lo’'tteris lotteria, lotto   lo’us basso, la parte bassa   luccare sembrare   lucius luccio   lucrare guadagnare   luctare lottare   luctus lutto   ludere giocare   ludus giuoco    lugere vestire di nero    lunas luna   luncandens tramonto del-  [la luna   lunoriens levata aella lu-   lupinus lupino [na   lupus lupo   ius luce   luscardis carta da giuoco   lusitare scherzare   lutosus pantano    marconigrammis marco-  [nigramma  maremotus maremoto  margos margine  maricanis pescecane  marina marino  maris mare  maritus marito  markios marchese  marmos marmo  marosus maroso  marsupius borsa  martes faina  marzia’lisa marzia'e  massiva massiccio  massivis massiccio  mastis albero di (nave)  mastris padrone:  mastrucas pelliccia.  matema’tica matematico  matema’ticas matematica  materia’lisa materiale  matris madre    matronas    matronas matrona  matura maturo   maxillas mascella  ma’'xima massimo  mecca’nica meccanico  medianoctis mezzanotte  me’dicus medico    medius mezzo, la parte di    mezzo, il dito medio  me’ilis corriere postale  melanco’lica malinconico  melinsanas melanzana  meliora migliore  mellis miele  melodramas melodramma  membrus membro  meminissere ricordare  me’mora memore  memorabi’lisa BOESI,  i le  . memoranda memorando  memorias memoria  mendicare chiedere l’ele-  mensis mese {mosina  mensurare misurare  mentala mentale  mentas menta  mentis mente  mercatus mercato  mercìs merce  merere rattristare di o per  meridianus meridiano  meridies mezzogiorno  meritare meritare  me'’ritus merito  me’rulus merlo  me’spilus nespolo  messis raccolta  messoris mietitore  metàs meta  mete’ieris mezzadro    na’itis cavallo (scacchi)  nanciscire incontrare  napkinis salvietta, tova-  naris narice [gliolo  narrare narrare   nascire nascere   nasus naso   Natalis Natale   natare nuotare   nates natica   nati’vitas nascita  natura’lisa naturale  naturas natura  naufragius naufragio  na’utas marinaio  navigare navigare    14    mete’iris mezzadria  metere mietere  metris metro (misura)  miles soldato  mineralis minerale  minera’lisa minerale  mineralogi’as liga  gia  minerealo’gica BRL,  mi’nima minimo [logico  ministe’'rius ministero  ministris ministro  minitare minacciare  mi’nitis minuto  minora minore  mirtus mirto  mis signorina  miscredensa miscredente  mi’sera meschino  miserias miseria  mittere mandare  mixtios mescolanza  mobi’lisa mobile  moderna moderno  modus modo  mola’risa molare  molesta molesto  moletrinas mulino  mo'Ilisa molle  mollisare molleggiare  molvas merluzzo  momentus momento  monasterius monastero  monetas danaro contante  monire guaire  monomani’aca monoma-  [niaco  monstrare mostrare  monstrus mostro  montis monte  monumentus monumento    N    navis nave   mfa’'vitas nocchiero  naziona’lisa nazionale  nazios nazione  nebu’las nebbia  necessaria necessario  negativa negativo  negligensa negligente  negligenzias negligenza  negoziatoris negoziante  nego'zius negozio  nemus bosco   nepos nipote   ne’quama malvagio  nequizias malvagità  ne’utra neutro    nocturna    mora’lisa morale  morbi’fera morbifero  morbus malattia  morenas morena (geo Ha  ì ia  morfologi’as morfologia  morire morire  mortis morte  mortua morto  mortuus morto  mos costume  mostescis baffo  motociclis motocicletta  motoscafis motoscafo  mozios movenza  muccinius fazzoletto  mucros baionetta  mugire muggire  muliebri’'sa muliebre  muli’eris donna  multa molto  multiplicare moltiplicare  mulus mulo  mundia’lisa mondiale  mundus mondo  munerare regalare  municipius municipio  munire munire  munizios munizione  munus regalo  mura’lisa murale, di mu-  ro, da muro  murenas murena  murus muro  mus topo  muscas mosca  muse’us museo  mu’sicas musica  musicistis musicista  mustelas donnola  mutare cambiare    neutra’lisa neutrale  niddare aver bisogno di  nigra nero   ni'kelis ‘nichel   nils niente   nimia troppo   ninfas ninfa   ningere nevicare   nis neve   nisus sforzo   nitire poggiare  nittis maglia (di filo)  niuspepes giornale  nobi'lisa nobile  noctis notte  nocturna notturno    nodus    nodus nodo   nomes nome   Nord nord   noscere condscere  notarius notaio  notizias notizia  notoria notorio  notosa’ura notosauro  nova nuovo   novalis maggese    obedienzias obbedienza    obedire obbedire  obiectus oggetto ,  obligare obbligare  oblinere impastare  obliviscire dimenticare  obnitire contrariare  obscura oscuro  obscu’ritas oscurità  obsidere assediare  obsonius pietanza  obstetris ostetrico  obstupescere allibire  obtinere ottenere  obtingere toccare a  obtrectare sparlare  obtundere ottundere  occasumire tramontare  occidere uccidere  occultare occultare  occupare occupare  occupazios occupazione  occurrere occorrere  oce’anus oceano  o’creas stivale  o'culus occhio  odissere odiare  odius odio  odoramentus profumo  odorare odorare .  odoris odore  offendere offendere  offensas offesa  offerrere offrire  «officialis ufficciafe  officia’lisa ufficiale  officia’litas ufficialità  officinas officina    pacfondis argentone  pagare pagare  pagus borgata, borgo  palas pala   palazius palazzo    15    no’velis romanzo  novercas matrigna  nubere sposare  nubes nuvola, nube  nuges bagattella  numera’lisa numerale  numeràare numerare  numerosa numeroso  nu’merus numero  numismas medaglia    O    officius ufficio   olere odorare di, aver  [odore di   o’leus olio   olivus olivo   omagis omaggio   oma'ulicus cortigiano   omicidas omicida   omicidius omicidio   o’mnibus omnibus   omos uomo   ondulare ondulare   onerare caricare   onerata caricato, carico   o’neris carico   onesta onesto    . onoraré onorare    onos onore   operarius operaio   o’peras opera (teatro)   operettas operetta   Opificius opificio   opinios opinione, giudi-   o’pius oppio {zio   oportere bisognare, esse-  {re conveniente   opportuna opportuno   opportunitas opportunità   opprimere opprimere   Optare optare   o’ptima ottimo   opunzias ficodindia   opus opera   orare pregare   orarius orario   oras ora   oratoris oratore   o’'rdeus orzo    P    palearis giogaia  paleontologi’as paleon-   [tologia  palestras palestra  palmas palma    palus    nummus moneta   nu’ndines fiera (di bestia-  [me)   nunziare annunziare   nupzies nozze   nurus nuora   nus noce   nutris nutrice   nuttus cenno    ordina’lisa ordinale  ordinare ordinare  ordinaria ordinario  ordinazios ordinazione,  ordos ordine [ordine  orengia’dis aranciata  crengis arancio  organisare organizzate  organisazios organizza-  organus organo [zione  orientalistis orientalista  origos origine  o’rizas riso (pianta)  orizonta’lisa orizzontale  o’rizos orizzonte  orkestras orchestra  ornare ornare  orografi’as orografia  orologiarius orologiaio  orologius orologio  orrere aver orrore di, a-  vere in orrore  orros orrore  ortus orto  08°bocca  oscillazios oscillazione  oscitare sbadigliare  o’sculus bocchino  ospitalis ospedale  OSsis 0sso  ostendere dimostrare  osti’olus sportello  ostius uscio  otellus hotel, albergo  ovarius ovario  ovata ovale, ovato  ovis montone  OVUs uovo    pa'Imeus palma (albero)  palotteris pallottoliera  palottis pallottola  paludis palude   palus palo    panis    panis pane   panteras pantera  papilios padiglione  parare approntare  parcere perdonare  parcus parco  parentes genitore  pare’ntesis parentesi ()  Paris Parigi   pars rata   partiaquas spartiacque  participius participio  partire spartire   partis parte   partitas partita (giuoco)  parturire partorire  parva piccolo  parvexillus banderuola  pas pace   pa'ssenges passcggiero  passus passo  pastinare zappare  pastinatoris zappatore  vastoris pastore  paterna paterno  pa'tinas piatto   patrias patria   patris padre   pa'truus zio   pauca poco   pa’ueris forza meccanica  pa’upera povero  pa'upertas povertà  pavimentus pavimento  pazienzias pazienza  peccatus peccato  pe’ctulus pettino  pectus petto  pedi’culus picciuolo  pedu’nculus peduncolo  peggus attaccapanni  peimentis pagamento  peiora peggiore   pellis pelle   penas pena   penat=s penati  penetrare penetrare  penitere pentire  pennas penna   pennis penny  pensilinis pensilina  pensus compito  peplus peplo   pepos popone   ;eras tasca   percutere percuotere  perdere perdere  perdezios perdita  perfecta perfetto  perfectus perfetto  perficere perfezionare    16    peri'odus periodo  permittere permettere  permutazios permutazio-  persivere accorgere [ne  persona’lisa personale  personis persona  pe'rticas pertica  pertinere appartenere  pertransire trapassare  pes piede   pessima pessimo  pe’talus petalo   pe’tasus cappello a tuba  pe’tticos sottana   petere domandare, chie-  petras pietra [dere  petronas macigno  p:trose’linus prezzemolo  pia pio   pianofortis pianoforte  picas gazza   picciare beccheggiare  picciazios beccheggio  piceggis ciglione  picturas pittura   pi’Petas pietà   pigere rincrescere   pigra pigro   pi'leus cappello  pilormus pelaine   pilus pelo   pi’ncise pinze, pinzette  pi’nguisa grasso   pitninus merletto   pinsere pestare   pinus pino   pipe’ritis peperone  pi'pios piccione   piris pari, (dignità ingle-  pirus pero [se)  piscare pescare  piscatoris pescatore  piscis pesce   pistillus pistillo  pistrinus palmento  pisus pisello   pittis platea  pixina’uticas bussola  placere piacere  pianetas pianeta  plan:izies pianura  plantas pianta   pla’teas piazza  pla’tinus platino  ple’inis piano, pianura  piena pieno   ple’sciu:is piacere  plesiosa’ura plesiosauro  plicare, piegare, ripiegare  plicati’lisa pieghevole  pliosa’ura pliosauro    prebere    plisare compiacere   plostrus carriuola   pluere piovere   piumbus piombo   piu’rima moltissimo   plusperfectus piucche-   plu’vias pioggia {perfetto   po'esis poesia   poe’tas poeta   po'is zampa   poliedrus poliedro   poli’tica politico   po’lizzes polizza   polles pollice   poltronis poltrona   polus polo   pompare pompare   pompas pompa   pomperis pompiere   ponderosa pesante   ponere porre, mettere   ponis pedone (scacchi)   po’ntifes pontefice   pontis ponte   popinas locanda   popis papa   populare popolare   populazios popolazione   porcus porco   porrare tornire, far lc fusa   portare portare   portas porta   portazios portamento   portfolis portafoglio   portus porto   poscere chiedere, doman- .  dare, richiedere   positiva positivo   possere potere (materia-   [le)   possessiva possessivo   possibi’lisa possibile   possidere possedere   posta’lisa postale   po'stera postero    © posteriora posteriore    postes imposta   postis posta   postisare impostare   postrema postreino   postulare chiedere con  [esigenza   po’'stuma postumo   po:ensa potente podero-   potenzias potenza [so   potire impadronire   prandere pranzare   prandius pranzo   prates prateria    . pratus prato    prebere fornire    piccare    precare pregare  precepz'os insegnamento  predas preda  prediligere prediligere  predos predone  preeminenzias premi-  [nenza  prefecturas prefetiura  preferenzias preferenza  preferrere preferire  pregius pregio  preiudicius pregiudizio  premiare premiare  premittere premettere  premius premio  prenijere prendere  prensios presa  preparare preparare  preposizios preposizione  presensa presente  presepes mangiatoia  preses preside  presidentis presidente  preterire passare (tempo)  pretoria pretorio  previdere prevedere  preziosa prezioso —  preziumare apprezzare  prezius prezzo  principa’lisa principale  pri'ncipis principe  principius principio  printris stampatore  pristis prete  priunare rimondare —  priunatoris rimondatore  priunazios rimonda    quadernus quaderno  quadrupes quadrupede  Quadrus quadro  qua’litas qualità  quanta quanto  quartettos quartetto  Qquatere scuotere    radiotelegrafare radio-  Re   tadiotelegra'fica radio-  [telegrafico   radis radice   ra’fanus ravanello   ra'las razza (pesce)    17    privare privare  privignus figliastro  proa’vus bisnonno. bisa-  proba probo [vo  probabi’lisa probabile  procedere procedere  proclamare proclamare  procurare procurare  procuratoris procuratore  prodere tradire  prodessere servire a  proditoris traditore  producere produrre  productus prodotto  produxlos produzione  proe’mius proemio —  proferrere profferire  professios professione  professoris professore  progectis progetto  proibere broibire  prolatare allargare  prominere sporgere  promittere promettere  promovere promuovere  pronomes pronome  pronunciare pronunciare  pronunciazios pronunzia  propellere spingere  propos proposta  propo'’istus proposito  proposizios proposizio-  propria prorio [ne  propri’etas proprietà  proras prora, prua  proscenius proscenio  protegere proteggere    Q    quercus quercia  querere chiedere per sa-   [pere  querire lagnare  questionis questione  ques’tios domanda  quicca svelto    R    raidare andare sopra o  {dentro un veicolo  ra'ita adatto, diritto, esat-  to, giusto, vero  raitare far giustizia, es-  [sere giusto verso  ramus ramo    ‘ rastrus    protestare protestare  protraere prolungare  provenire provenire  providere provvedere  provincias provincia  pro’xima prossimo  prui’nas brina  pru’numis susino  prunus pruno   pruvis prova  pteroda'ctila pterodattilo  pu’blica pubblico  publicare pubblicare  pudere vergognare  pu’eris fanciullo  pue’rperas puerpera  pugnare tenzonare, pu-  pugnas tenzone [gnare  pulcra bello  pulcritudos bellezza  pullus pollo  puilu’sarius pollaio  pulmos polmone  pulpastrs polpastrello  pu’isulus polsino  pulvinus cuscino   pulvis polvere   pumas puma  punctua'litas puntualità  punctus punto  punimalus melograno  punire punire   pupillas pupilla   puppis poppa (nave)  pura puro   putare credere, avere  pu'teus pozzo [opinione    qui’es quiete   quietare quietare   quinis regina (scacchi)  quintalis quintale (kg.  quintas quinta {100)  quire potere (morale)  quotidiana quotidiano    ranas rana   rancoriìs rancore  rankis grado (dignità)  ra’pida rapido  rapus rapa   rara raro   rastrus rastrello    ratis    ratis zattera  raziocinare ragionare  razios ragione  rea’lisa reale, di realtà  rea’Itus rialto  rea’lus reale (moneta)  recconare calcolare  receptus ritirata (militare)  recipere ricevere  reclamare reclamare  reclamus reclamo  reconcinnare racconciare  recta retto  recubare coricare  recurva ricurvo  redarus rimessa  reddere rendere  redire tornare  re’'ditus ritorno  referrere riferire  refertare importare, in-  [teressare  reformidare aver paura  [di, paventare  refragare replicare  refrangere rifrangere  rega’lisa reale, regale  regere reggere  re’gias reggia, corte  regimentis reggimento  regioisire rallegrare  regios regione  regis re  registrare registrare  regnare regnare  regula’risa regolare  re’gulas regola  reicere scacciare  re'ilis rotaia  reilue’is ferrovia  reilue’isa ferroviario  relativa relativo  re’ligios religione  religiosa religioso  relinquere lasciare    sa’'bulus sabbia  SACCUS sacco  sacrarius cappella  sacrificius sacrifizio  saga’citas sagacia  salis sale   saltus salto   salus salute  salutare salutare  salvias salvia  sana sano    i    18    reli’quus resto  remanere rimanere, res-  [tare, trattenere  remorare aspettare -  remorazios attesa  remulcare rimorchiare  renis rene  repentina repentino  repetere ripetere  replere riempire    representare rappresen-  {tare  | ronga inadatto, inesatto,    reptare strisciare  re’ptilis rettile  requiescere riposare  res cosa  resi’duus resto  resipere sapere di, aver  [sapore di  respectabi’lisa rispetti  e  respectare rispettare  respendus ciondolo  respondere rispondere  restare restare  restaurare ristorare  restis riposo  restorantis ristorante  restringere restringere  resuscitare risuscitare  retalrare ritirare  retraere ritrarre  re’viu® rivista  revoluzios rivoluzione  ridere ridere  rieligere rieleggere  rikisare abbicare  rimborsare rimborsare  ringir» ringhiare  ripas riva |  ripere raccogliere (cere-  risakis risacca [ali)  riscare arrischiare  riscus rischio  ritirare ritirare (commer-  [ciale    S  sa’'nctitas santità  sanguis sangue  sapiensa sapiente  sapienzias sapienza  sardas sarda  sarissas piccone  sartoris sarto  satisfacere soddisfare  satisfaciensa soddisfa-    [cente, soddisfattorio  sboccare sboccare    rollare arrotolare    sCatebras    riuscire riuscire  rivolvris rivoltella  ri'vulus  rigagnolo  rivus rivo, ruscello  rizomas rizoma  robus robustezza  robusta robusto    . roffa ruvido    rogare chiedere con pre-  {ghiera    romans romanza    {torto, ingiusto, falso   rongare fare torto, esse-  [re ingiusto verso   rorare cadere la rugiada  ros rugiada  rosas Fosa  rosmarinus rosmarino  rostras ringhiera  rotas ruota  rotunta rotondo  rotunditare tondeggiare  ro’us fila  rube’culas pettirosso  rubra rosso  rubus rovo  rubusi'deus lampone  rudentes sartiame  rudentis cavo  rudere ragliare  rufflare arruffare  rugire ruggire  rugitus ruggito  rui’nas .rovina  rullare rullare  rumorosa rùmoroso    ‘rumos rumore  | rumpere rompere    rupes rupe   ruptoris rompitore   rustare arrugginire   rustica’rius massaio  rusticedes masseria    sboccus sbocco  scabere scalfire  scabiles predellino  scafis scafo  scAiscrepes grattacielo  scalarus gradinata  scalas scala   scalena scaleno  scamnus banco, scanno  scatebras sorgente    sceffris    sceffris conduttore di  automobili, chaffeur  scefis covone  scelerata scellerato  scelfis scaffale  scelus scelleraggine, scel-  [leratezza  sce’mises camicetta  scenas scena ‘’  scenografi’as scenografia  sceptrus scettro  sceris azione (commer-  [ciale)  sceristis azionista  scevare sbarbare  sciainare lucidare  sci’as scia  sciensa sciente  scienti’fica scientifico  scienzias scienza  scienziata scienziato  scintillare scintillare  scioare- presentare  sci’olus saccente  sci’pios gruccia  scire sapere  scirrus scirro  scittis foglio  sciu’ldris spalla  scolaris scolaro  scolas scuola  scola’stica scolastico  sco’pulus scoglio  scopus scopo  scribas scrivano  scribere scrivere  scriptoris scrittore  scrobis tana  scrus vite  scrusare avvitare  scurrare buffoneggiare  scurras buffone  se’cales segala  secare segare  secas sega  seclare attenere a, stare a  secogitare fantasticare.  secrétus segreto  sectare cercare di otte-  [nere  se’culus secolo  secura sicuro  securare assicurare  sedere sedere  sefis cassaforte  seges biada  selexios scelta  seligere scegliere  sellulo’is celluloide  sema’foris semaforo  semaforistis semaforista    19    semicolonis punto e vir-  (gola (;)   seminare seminare   seminazios semina   semitas scorciatoia   semplis campione   senatoris senatore   senectus vecchiaia   senes vecchio   se’nesa vecchio   sensibi'lisa sensibile   sentire sentire   se’palus sepalo   sepelire seppellire   sepes siepe   septus recinto   sepulcretus cimitero   sequensa seguente   sequire seguire   se’ria serio   se’ricus seta   sermos discorso .  abere una sermos fare    [un discorso    serpentis serpente  serras serra   servare salvare  servatoris salvatore  servire servire  servis servizio  se’rvitus servitù  servus servo   setas setola   sevare risparmiare  severa severo  sibilare sibilare  siccare seccare  sideru’rgica siderurgico  si’gares sigaretta  sigas sigaro   signalis segnale  silatus colazione  silenziosa silenzioso  silere zittire, far silenzio  silurans silurante  silurare silurare  silurus siluro   silvas selva  silva’tica selvatico  simi’lisa simile  simpa'’tica simpatico  si'mplexa semplice  simulta’nea simultaneo  sincera sincero  si’ndicus sindaco  si’ngula singolo +  singula’risa singolare  sini’'stera sinistro  sintaxis sintassi  siparius sipario  si’'sonis stagioue    spinas    sistemas sistema  sitire aver sete   sitis sete   situs sito, posto  skecciare abbozzare  skeccis abbozzo  skeinare annaspare  skeles scala (di propor-  skemas schema [zione  sketis pattino  sketisare pattinare  ski’dias scheggia -  skismas scisma  skistus lavagna, ardesia  slanta sghembo  slendra smilzo   slevis schiavo  smerlare smerlare  smuta liscio   snappare azzannare  sobria sobrio   soccus pantofola  8so’cerus suocero  sociabi’lisa socievole  socia’lisa sociale  soci’etàs società  socorsa poltrone ©  softa soffice, morbido  sola solo   solaArius terrazza  solcadens tramonto del    80  soliloquis soliloquio  solis sole  solitaria solitario  solo’riens levata del sole  solstizius solstizio  solus suolo  somniare sognare  somnius sogno  somnus sonno  sonare suonare  sonus suono  sopranos soprano  $ores sorcio  soros sorella.  sorprendere sorprendere  sovrana sovrano  sovrenis sterlina  spa’iglas cannocchiale  spargere spargere  specia’lisa speciale  specta’culus spettacolo  spectatoris spettatore  specus grotta  spellere compitare  spendere spendere  sperare sperare  spicas spiga  spina’cias spinace  gspinas spina    spiritus    spi’ritus spiriio   splendere splendere   sple’ndida splendido   splendoris splendore   splenis milza   spoliarius spogliatoio   springus molla   spumas spuma, schiuma   spurca sporco   squeris casella (scacchi)   squiccare stridere (topi)   sta’bulus stalla   sta’dius stadio   stagnus stagno, acqua  [morta   stames stame   stamnus stagno   stare stare ritto   statuas statua   statuere stabilire, prefig-   status stato [gere   stazios stazione   stegis palcoscenico   stela stantio   stellas stella   stendere stendere   stereoscopis stereosco-   stetla maestoso [pio   stigmas stimma   stilis stile   stilus stilo   sti’meris piroscafo   stivas stiva   stoffis stoffa   stolkis stipola   sto'macus stomaco   storis deposito (magaz-  [zino)    tabernas taverna  ta’bulas tavola   tacere tacere   ta’ctila tattile   tactis tasto   tacui’nis taccuino  ta’idis marea   ta’irda stanco   ta’lisa tale   talpas talpa   talusare accoccolare ac-  i [cosciare  tanger= toccare  tantu’ndema altrettanto  tapes tappeto   tapesare tappezzare  tardare ritardare  tardazios ritardo  ta’uelis asciugamano    20    stovis stufa  strages strage  stra’ifis gara  stra’nea strano  streitenare raddrizzare  ‘trengas forza (bruta)  stre’nua strenuo  stri’'as stria  stricta stretto  stridere stridere  strimis corrente  stritcas tranvai  stro’fius fazzolettone  strumentus strumento  musicale  etru’xios accatastamento  studentis studente  studere studiare  studiosa studioso  stu’dius studio  stulta stolto  stupere stordire  sua’vitas soavità  subde’bila fievole  subdiuere assoggettare  subicere sottoporre  subiectus soggetto  subiunctivus congiuntivo  sublandire lusingare  subligacu’luse mutande  submaArinus sottomarino  submergere profondare  submittere sottomettere  subsi’dius sussidio  substantivare sostanti-  vare    substantivus sostantivo    substanzias sostanza    T    ta’unis paese  ta’urus toro  taxillus dado  teatra’lisa teatrale  tea’trus teatro  tectus tetto    . tedere annoiare    tegere coprire  te'gulas tegola  telefonare telefonare  telefo’nica telefonico  télegrafare telegrafare  telegra’fica telegrafico  telegrammis telegramma  telescopis telescopio  temos timone  tempestas tempesta  tempus tempo  tendere tendere    tickettis    subterra’'nea sotterraneo  subti’lisa sottile  succurrere soccorrere  Sud sud  suere cucire  sufferrere soffrire  sufflare soffiare  sulcare solcare  sulfumentus zolfanello  suitanus sultano  summa sommo  summaria sommario  summarius sommario  summas somma  summus sommità  sumptus costo  supelle’ctilis suppelletti-  su'pera soprano [le  superà’'bitus soprabito  superare superare; sor-  [montare  superba superbo  superbias superbia  superci’lius sopracciglio  superfi’cies superficie  superiora superiore  superna superno  supplementus supple-  [mento  supponere supporre  supportare sopportare  suprema supremo  surgere sorgere  surrendere arrendere  sus verro  suspendere sospendere  suspicare sospettare  sustinere sostenere    tenens tenente   te’nera tenero   tenores tenore  terape’utica terapeutico  terape'uticas terapeutica  termala termale    : terminare terminare    terras terra   terremotus terremoto ’  terrere atterrire  terribi'lisa terribile  territo’rius territorio  terroris terrore  terzettos terzetto  testamentus testamento  testimoniare testimonia-  textiles tessuto [re  ticca folto   tickettis biglietto    tigris 4    tigris tigre   timere temere   ti'mida timido   timoris timore   timus timo   tingere tingere   tinnus tonno |  tintinna'bulus campanel-  tipografi’as tipografia [lò  tipo’grafus tipografo  tipus tipo   tis the (pianta)   ti'tulus titolo   tofus tufo |  toilettis ritirata (latrina)  to’is giocattolo   tollere alzare   tombis tomba   tometos pomodoro  tonare tuonare   tongues lingua (muscolo)  to’nitrus tuono   tonnis tonnellata (kg 1000)  tonsoris barbiere  toracatus corazzata  torpedineris torpedinicra  torquis collana .    ua°isa savio, saggio  uelferis benessere  uera'us magazzino  uescottis panciotto  Ue’st ovest   ue’tris tempo  ul’ndes arcolaio  ulmus olmo  ulteriora ulteriore  u’ltima ultimo  ululare ululare    vadus guado, uado  valdexpres treno direttis-  va’lleis vallata [simo  vallis valle   valorosa valoroso  valutare valutare   valvas valva   vangas vanga   vaporis vapore   varia vario   variare variare  vari’'etas varietà  va’riusa svariato  vascula’rius vasaio    21    torrentis torrente  torrere abbrustolire, to-  tota tutto —_ [stare  tota’lisa totale   tractare trattare   tractus tratto (scacchi)  traducere tradurre ©  traere trarre   tragedias tragedia  tra’iflis frivolezza  transbordare trasbordare  transbordazios trasbordo  transennas persiana    | transire passare    transkiurare trascurare  transmittere trasmettere  transparere trasparire  transportare trasportare  transversare traversare  trapetus frantoio  trasciare trebbiare  trasciazios trebbiatura  travelare viaggiare  travelatoris viaggiatore  tra’velis viaggio.  tre’inus treno   tremenda tremendo    U    ‘ umana umano    uma’nitas umanità  umus terra   uncainda scortese  unca’indnes scortesia    underue’ris maglia (cami-.    u’nguis unghia  u’nitas unità  uonderare meravigliare  uonderosa meraviglioso  uo’rdis parola    [cia)    WV    va’sculus barattolo   vasta vasto   vaticanus vaticano   vectis stanga   velificare veleggiare   ve’lius valore   veli’volus velivolo   vellere volere   velo’citas velocità   velus velo   velvettis velluto   venare cacciare, andare a  [caccia   venatoris cacciatore    ‘versare    tremere fremare   trepidansa trepidante   triangula’risa triangolare   tribunailis tribunale   tribus iribù   tridentis tridente   trientalis bottiglia   trimmare freg'are   tri'stisa triste .   triturare triturare   tro’lléis trolley   truncus tronco   tuberosus tuberosa   tubus tubo   tuftis ciuffo   tuittare zirlare   tunda tondo   tundras tundra   tu’nnelis galleria, tunnel]   tu’rbida torhido   turbulenta turbulento   turdus tordo   turmas branco   turnare girare   turris torre   turrisare arroccare (scac-  [chi)    uostare sprecare  urbis città  urgensa urgente  urere bruciare  urpes erpice  urpesare erpicare  uUSsus uso, voga  uti’lisa utile  uti’litas utilità  utire usare,    adoperare,  uxoris moglie    venatus caccia  vendere vendere  venditoris venditore  venire venire  ventomovere sventolare  ventris ventre  venturare avventurare  ventus vento  vepretus macchia (bosco)  vera vero i  Veris primavera  ve'ritas verità  versare versare  (danaro)    versificatoris    versificatoris versificato-  [re, rimatore   versus verso   vertere volgere, rivolgere   vertica’lisa verticale   ves barella   vespas vespa   vesperare fare sera   vespertilios pipistrello   vespes sera   vesti’bulus vestibolo   vesti’gius traccia   vestimentus abbiglia-   vestire vestire [mento   vestis veste   veterinarius veterinario   vexillus bandiera   vi’as via   viatritas carreggiata   vi’cias veccia   vicina vicino   vici’nias contrada   vi'ctimas vittima   vi’ctora vittorioso   vi'culus vicolo   vicus vico   videre vedere    xilos bambagia    zoologi’as zoologia    22    vi’lisa vile   villas villa   vi’llicus fattore   vimes vimine   vinarius cantina  vincere vincere  vincezios vincita  vindicare vendicare  vindicazios vendetta  vinus vino   violinis violino  violinistis violinista  violodoratas mammoletta  violoncellis violoncello  viretus verdura  viridarius giardino  virtuosa virtuoso   vis forza (mo-ale)  vi’'sceris viscere  viscontes visconte  vi’sios visione, vista  visitare visitare  vi’sius veduta    . visus vista    vitas vita  vitis vite  vitrarius vetraio    >. contraire  contrarre contraere  contrastare contrastare  controbasso controbassis  controllore controlloris  convenire decere  convento conventus  conversare conversare  convincere convincere  convitato convivas  convitto convictus  convittore convictoris  copia copia8 i  coprire tegere    dado taxillus   dama demis   danaro denarius   dannoso damnosa   dare dare   aebole debilisa   debolezza (fisica) invale-  [tudos   debolezza (morale) toiblis   decente, essere - decere   decidere decidere   degno digna   delfino delfinus   delicato delicata   delineare delineare   delizia Qelicies    28    coraggio curagis   coraggioso curagiosa   corazzata toracatus   corbezzolo arbutus   corda Va funis   corda (suono) cordas   cordiale cordialisa   coricare recubare   corista coristis   corno cornus   coro corus   corolla corollas   corpo corpus   correggere corrigere   corrente strimis   correre currere   corridoio ambulacrus   corriere (poste) meilis   corrispondenza conre-  [spondenzias   corrispondere conrespon-   [dere   corroborare corroborare   corsa cursis   Corso Cursus   corte cortis   corte (palazzo) regias   cortese cainda   cortesia caindnes   cortigiano omaulicus   corlina conopeus   corto curta   corvo Corvus   cosa res   coscia coxas   costa costas   costare costare   costellazione constellazios   costo sumptus   costola costes   costringere compellere    D    delizioso deliciosa  delucidare delucidare  delucidazione delucida-  [zios  denominazione denomina-  : [zios  dentatura dentiseries  dente dentis  depilatorio dropas  deporre deponere  depositare depositare  deposito (magazzino) sto-  deputato deputis [ris  derrata derratis  desco deskis  descrivere describere    difterite    costruire construere  costruzione construxios  costume mos   cote cos   cotone gossipius  covare incubare  covone scefis   cravatta linteas   creare creare  creazione creazios    credente credensa .    credere (aver fede) credere  (avere opinione) putare   credito creditus   crepuscolo crepusculus   crescere crescere 5   cristallo cristallus   criterio criterius   croce crucis   cucchiaio cocleas   cuccia dogbeddus   cucciare dogbeddere   cucina culinas   cucire suere   cugino consobrinus   culatta clunis    .culattare clunisare    cultore cultoris  cuocere coquere  cuoco Ccoquus  cuoio corius   cuore cordis  cuoriforme cordisforma  curioso curiosa  curva curvis   curvo curva  cuscino pulvinus  cuspidato cuspisata  cusfo.de custos  custodire custodire  czar czaris    desiderare desiderare  destro dextera  devastare devastare  diacono diaconus  diamante adamas  diavolo, (misero uomo)  [fellos  dichiarare declarare  didattico didactica  difendere defendere  difetto defectus  differire differrere  differenza differenzias  difficile difficilisa  difficoltà difficultas  difierite difterites    _@    digitigrado    digitigrado digitigrada  digiuno ieiunius  dignità dignitas  dilaniare dilaniare  dilatare dilatare  dilettare delectare  dilettevole delectabilisa  (diletto delectazios  diligente diligensa  diligenza diligenzias  diluvio diluvies  dimandare petere.  dimenticare obliviscire  dimostrare (manifestare)  [ostendere  dimostrare demonstrare  dimostrativo gi  va  dinamite dinamites  dinosauro dinosaura, di-  [nosaurus  dipendere dependere  diploma diplomas.  dire dicere  direttore directoris  direzione direxi0s  dirigere dirigere  dirigibile dirigibilis  diritto directa, raita  disastro disastris  discendere descendere  discepolo discipulus  disciplina disciplinas  disciplinato disciplinata  disco discus  discordia discordias    eba nista ebenistis  ebbrezza ebrietas  ebbrietà ebrietas  eccedere excedere  eccellente excellensa  eccellenza excellenzias  edera ederas  edificio edificius  editore editoris.  educare educare  educazione educazios  Sa effectus  'ficace efficaxa  efficiente efficiensa  egregio egregia  eguagliare equare  eguale equalisa  elastico elastica  elefante elefas  elegante elegansa.    29    discorso sermos  discutere discutere  diseguale inequalisa  disertare desertare  disgrazia adversucas  dispacciare despacciare  dispensa distribuzios  dispensa (stanza) cellarius  disperare desperare  disperato desperata  disperazione desperazios  dispetto despectus  disporre disponere  disposto disposita  dispregio contemptus  dissoluto dissoluta  distinguere distinguere  distinto distincta  distrarre destraere  distretto districtis  disubbidire disobedire  ditale digitales  dito digitus  diventare fierire  diverso diversa :3  dividere dividere  dock dokis  dogana costommaus  dolce dulcisa  dolcezza dulcitas  dolere dolere  dollaro dollaris  dolore doloris, ekis  domanda questios  domandare poscere  domandare con esigenza  [postulare    E    eleggere eligere   elemento elementus   elemosina chiedere l’ men-  [dicare   eletto electa   elettore electoris   elettrico electrica   eliotropio eliotropius   ellittico elliptica   emetico emetica   emettere emittere   emisferico emisferica   emissario emissarius   empire replere   emulazione emulazios   entrambi amba   enumerare enumerare   epoca epocas   equatore equatoris   equazione equazios —    esistere    domandare con istanza  | [flagitare  domandare con preghiera  [rogare  domandare per ottenere  [petere  domandare per sapere  {querere  domare domare  domenicano Dominicanus  domestico domestica  domestico (addomestica-  | (to) cicura  dominante dominansa  dominato dominata  donna mulieris  donnola mustelas  dono donus  dormire dormire  dorso dorsus  dotare dotare  dotto docta  dottore doctoris  dovere debere, diutis  dragone draconis  dramma dramas  drammatico dramatica  duca diukis  duellare duellare  duello duellus  duetto duettos  duna dunas  duomo catedralis  durare durare  durezza durizies  duro dura    equinozio equinoxius  erba erbas   erpicare urpesare  erpice urpes   errare errare   errore erroris  erudito erudita  erudizione erudizios  eruzione erupzios  esame exames  esatto raita  esclamare exclamare  esclusivo exclusiva  eseguire exequire  esempio exemplus  esercito exercitus  esiguo exigua  esiliare exiliare  esistenzu existenzias  esistere existere    espressione    espressione expressios  essere essere; bingus  est Ist   estate Estas   esteriore exteriora  esterno extera    fabbrica (opificio) facto-  ris    fabbricare fabricare  fabbro fabes  faccendone ardelios  facchino baiulus  faccia facies   facezia facezies  facile facilisa  facilitare facilitare  facoltà facultas  fagiuolo faselus  faina martes  falange falangis  falegname falignarius  fallire fallire   falso ronga   famiglia familias  famigliare familiarisa  fanale fanalis  fanciullo pueris  fantasticare secogitare  fantastico fantastica  fare facere    farmacista farmacopolas    faro farus   farsa fars   fasciare fasciare  fascina fasces  fascinazione fascinazios  fascio fascis   fase fasis   fattezza feciuris   fatto factus   fattore villicus   fattura invois   fauci faucise   fava fabas   favo favus   favola fabulas   favore favoris  fazzoletto muccinius  fazzolettone strofius  fedele fidelisa   Fedeltà fidelitas  fegatello (scacchi) fega-  fegato epas [tellos  felice felixa   felicità felicitas   felino felina   femmina feminas    30    estero estera  estremita extremitas  estremo extrema  esfrinseco extrinseca  estuario estuarius  età etas    F    femminile feminina  femminino feminina  ferire ferire   ferita vulinus  fermarsi commorare  feroce feroxa   ferocia ferocitas  ferrare ferrare   ferro ferrus   ferrovia reilueis  ferroviario reilueisa  festa festus   fiala fialas  fiammifero flammiferus  fianchetto (scacchi) latu-  fianco ilias {sculus  fico ficus   ficodindia opunzias  fidanzare despondere  fidanzato desponsatus  fidare fidere   fiele felis   fiera feras  fiera (bestiame) nundines  fievole subdebila  figliastro privignus  figlio filius   figura figuras   fila rous   filare evenius   filiare filiare  filiforme filusforma  filo filus   filtro filtrus   fine finis   finestra fenestras  finimento (cavalli) arnes  finire finire   fiocco floccus   fiordo fiordis   fiore flos   fiorire florescere  firma firmas   firmare firmare  fischiare fiskiare  fischio fiskius   fisica fisicas   fisico fisica   fiume flumes   flebile flebiliea  flessibile flexibilisa    fred do    eteroclito etercclita  etnografico etnografica  Europa Europa  evaporazione evaporazios  eventuale eventuala  evitare evitare    flessuoso flexuosa  flotta flittis   fluire fluere   foce fauces   foglia folius   foglio scittis   fogna dreinis   folto ticca  fondamento fundamentus  fondare fundare  fonologia fonologias  fontana fauntenis  fonte fons   forbice forficis  forchetta fuscinas  forcina, furcillas  foresta torestis  forestiere advenas  forma formas  formaggio caseus  formare formare  formazione formazios  fornace fornas  fornaio furnarius  fornire prebere  forno furnus   forte fortisa   fortezza fortres  fortuna fortunas  fortunato fortunata  forza (bruta) strengas  forza (meccanica) paueris  forza (morale) vis  forzare cogere   fossa foveas   fossato fossatus  fossile fossilisa  fosso fossas   fradicio fracida  fragile fragilisa  fragola fragas   frana franas   franare franare  francescano Franciscanus  frantoio trapetus  frate fraiaris   fratello fratris  frazionario fraxionaria  freccia arros   freddo frigida   freddo fare- iemare    fregiare    fregiare trimmare  frenare frenare  freno frenus  frequente îrequensa  fringuello fringillas  frivolezza traiflis  frivolo frivola  frode fraudis  fronte frontis    gabbia caveas   gabinetto cabinettis   galleria tunnelis;   gallo gallus   galoppare galoppare   galvanoplastico ‘galvano-   gamba crus {plastica   gambetto (scacchi) gam-   gara straifis [bettos   garage garagis   garofano gariofillus   garrire garrire   gas gas   gassuso gasosa   gatto feles   gaudio gaudius   gazza picas   gelamento gelazios   gelare gelare   gelsomino iasminus   gemere gemere   gemma gemmas   generale generalis, gene-  ralisa   generare generare   genere gendris   genero generis   generosità generositas   genetliaco genetliacus   gengiva gingivas   genitore genitoris   genitori parentes   gente gentis   gentile gentila   geografia geografias   geografico geografico   geologia geologias   geometria geometrias   geruzdio gerundius   gesto gestus   gettare impingere   ghiacciaio glaciarius   ghiaccio glacies   ghiaia glareas   ghiro gliris   ghisa beddairis   giacca, giacchetta gta   [tis    4    31    frontone mafrontis  frullone cribrus  frumento frumentus  frutto fructus  fuggire fugere  fulminare fulminare  fulmine fulmes  fumaiuolo caminus  fumare fumare    G    giacere iacere  giacinto iacintus  giaguaro giaguaris  giardino viridarius  giavazzo gettis  gigantesco gigantea  gineceo gineceus  ginnastica gimnasticas  ginocchi, cadere in - con-  [genulare  ginocchio genus  giocare ludere  giocattolo tois  giogaia iugas, palearis  giogo iugus  gioia giois  gioiello giuellis  giornale niuspepes  giorno dies  far — illucescere  giovane iuvenis, iuvenisa  giovare iuvare  gioventù inventus  girare turnare  giro girus  giudicare iudicare ’  giudice iudes  giudizio iudicius  giunco iuncus  giungere advenire  giuoco ludus  giuoco d’azzardo aleas  giuramento iusiurandus  iurare iurare  giurassico giurassica  giustizia iustizias  far — raitare  giusto iusta, raita  essere = verso raitare  glandula glandulas  globo globus  gloria glorias  gobba gibbas  gobbo gibbosa, gibbus  godere gaudere  gola gulas  golfo gulfus  gomito cubitus    gusto    fumo fumus   fune funis   funzione funxios   fuoco ignis   fusa, far le — porrare  fusto fustis   futuro futura. futurus    gomma gummis    gonfiare inflare  gonna, gonnella, ciclas  governo gubernius  gracchiare crocitare  gracidare coaxare  gradinata scalarus  gradino gradius .  gradire gradire   grado gradus, rankis  gramma grammas  grammatica grammaticas  grande magna, grandisa  grandezza magnitudos  grandinare grandinare  grandine grandos  grandioso grandisa  grano granus   granone granturco mais  grasso arvinas, pinguisa  gratitudine gratitiudis  grattacielo scaiscrepes  grave gravisa   grazia grazias  grazioso graziosa  gregge gres   grembiale cincticulus  gridare clamare   grido crais   grosso crassa   grotta specus   gruccia scipios  grugnire grunnire  guadagnare lucrare  guado (fiume) vadus  guado (pianta) guastus  guaire monire   guancia genas   guanto glovis  guardare aspicere  guardiano custos  guarire convalescere  guascappa guascapus  guepardo guepardus  guerra bellus  guerreggiare bellare  guidare ducere   gusto gustus    hangar    hangar angaris    iceberg aisbergos  idea ideas  ideale idealisa  ideare ideare  identico identica  idraulico idraulica  idrografia idrografias  idroplano idroplanus  ignorante indocta  ignoranza ignoranzias  illuminare illuminare  illustre illustrisa  imballaggio consarcina-  [zios  imballare consarcinare  imitare imitare —.  immaginare imaginare  immaginazione imagina-  {zios  immissario inmissarius  immorale immoralisa  immoralità immoralitas  immune immunisa  impadronire potire  imparare discere  impastare oblinere  impaurire tormidare  impedire impedire  imperativo imperativus  imperatore imperatoris  imperfetto imperfecta im-  impeto impetus [perfectus  impiccare engare  impiegare emploiare  impiegare tempo, volerci  [advocare  impinzare crammare  importante importanta  importanza importanzias  importare importare  importare a refertare  imposta (finestra) postes  impostare postisare  impresa enterpris  inadatto ronga  inalterabile inalterabilisa  inarcare incurvare  incedere incedere  incendiare incendere  incendio incendius  incisivo incisiva    32    Hi    hotel otellus    incitare incitare  includere includere  incolpare arcessere  incontrare nanciscire  incoraggiare encuragiare  incredibile incredibilisa  incrociare crossare  incrocio cros    indecente, essere — dede-    [cere  indeciso nondecideta  indefinito indefinita  indegno indigna  indiano Indiana  indicare indicare  indicativo indicativus  indice indes  indignare indignare  indirizzare directare  indisciplinato nondiscipli-   [nata  indispensabile indispen-   [sabilisa  indispettire despectare  indole indoles  indolenza indolenzias  indulgente indulgensa  indurire indurare  indurre inducere  industria industrias  inesatto ronga  inetto inepta  inezia inepzias  infame infamisa  infanzia infanzias  infelice infelixa  inferiore inferiora  infermità invaletudos  infimo infima  infinito infinita, infinitus  informare informare  informazione informazios  ingegnere enginiris  ingegno ingenius  ingentilire gentilare  inglese Ingliscia  Inghilterra Ingland  inghiottire glvtire  inginocchiare genibusare  ingiusto ronga   essere — verso rongare    ittiosauro    ingresso ingressus  inguine inguinis  iniquo iniqua  innaffiare aquare  innaspare skeinare  innocente innocensa  inoltrare advansare  insalata acetaris  insegnamento precepzios  insegnare docere  insenatura crikis  insetto insectis  insidia insidies  insidioso insidiosa  insolente insolensa  insolenza insplenzias  integrale integralisa  intelligenza intelligenzias  intendere intendere.  interessare interesare  interesse interes  interiezione interiexios  interiore interiora  internazionale internazio-  [nalisa  intero integra  interrogativo interrogati-  {va, interrogativus  interrogazione interroga-  [zios  intestino intestinus  intimo intima    ‘inutile inutilisa    inventare adinvenire —  inventario inventarius  inventore inventoris  inverno lemis   inverso inversa  investire investire  invidia invidias  invidiare invidere  invitare invitare  ionico lonica   ira iras   iride iris   irritare irritare  irrompere irrumpere  istmo istmus   istruire instruere  istruzione instruxios  ittiosauro ittiosaura    labbro    labbro labrus   [laborioso laboriosa   ladro furis   lacnare querire   lagnarsi di conquerire   lago lacus   laguna \agunas   lama bledis   lamento lamentus   lamina laminas   fampada lampas   lampeggiare fulgurare   lampo fulgus   lampone rubusideus   lana lanas   lanceolato lanceolata   lapidare \apidare   lapide \apidis   larghezza latitudos   largo lata, iocamplius   lasciare relinquere   lasciare (testamento) le-   [gare   lasciare (abbandonare)  [deserere   lascivia lascivias   latinulo Latinula, Latinu-   latitudine \atitudinis [lus   latrare \atrare   latrina \atrinas   latta bracteas (metallo)   - latte lactis   lavagna skistus   lavare lavare   lavorare laborare   lavoratore laboratoris   lavoro laboris    macchia (bosco) vepretus  macchina makinas  macello macellus  macigno petronas  madre matris  madrina commatris  maestà maiestas  maestoso stetla  maestro magistes  maestro (compositore)  [maestros  magazzino ueraus  maggese novalis  maggioranza maioranzias  maggiore maiora  maglia (camicia) underue-  magro macra [ris    33    ‘ 4    LL    leale loiala   legare ligare   legatore ligatoris   legge les   leggere legere   leggiero levisa   leggio agnosterius   legione legios   legna lignas   legno lignus   legume legumes   lente lentis   lento lenta   leone leos   leopardo Ieopardus   lepre lepus   lettera literas   letto lectus   lettura lecturis   levare da letto lectosur-  ere   levatrice obstetrisf   levatura importanzias   lezione lexios   liberare liberare   libero \ibera   libraio libellios ,   libreria buckes   libretto (musicale) libret-   libro libris [tos   lieto leta   lieve levisa   limitare \imitare   limite \imitis   limone lemonis   limpido limpida   lince lincis    M    maiale: maialis   malato egrota.   malattia morbus   male malumis, ekis  maledire maledicere  malinconico melancolica  malvagio nequama  malvagità nequizias  mamma mammas  mammella mammillas  mammifero mammiferus  mammoletta violodoratas  mancare deessere  mandamento mandamen-  mandare mittere [tus  mandarino mandarinis  mandola mandolas    marciapiede    lineare \inearisa  lingua (letteraria) linguas  lingua (muscolo) tongues  lino linus  liquore liquoris  lira (moneta) liras  lira (strumento) liris  liscio smuta  litografo litografus  locanda popinas  locomotiva locomotivus  locomotivo locomotiva  loculare locularisa  loculo loculus  lodare laudare  lode \aus  loggia xistus  Londra London  longitudine longitudinis  lord lordis  lottare luctare  lotteria lotteris  luccio lucius  luce lus  lucidare sciainare  luna lunas  levata di — lunoriens  tramonto di — lunca-  [dens  lunghezza longitudos  lungo longa  luogo locus  aver luogo abere locus  lupino \upinus  lupo lupus  lusingare sublandire  lutto Iuctus    mandolino mandolinis  mandorleto amigdaletus  mandorlo amigdalus  manetta manices  mangiare manducare  mangiatoia presepes  manicotto manicavillo8  maniera manneris  mano manus  manovrare manovrare  mantello iacernas  mantenere kippare  maravigliare uonderare  maraviglioso uonderosa  marcare marcare  marchese markios  marciapiede futpes    marconigrafare    marconigra fare marconi-  [grafare   marconigramma marconi-   mare maris [grammis   marea taidis   maremoto maremotus   margine margos   marinaio nautas   marino marina   marito maritus   marmo marmos   maroso marosus   marziale marzialisa   mascella maxillas   massaio rusticarius   mfsseria rusticedes   massiccio massiva, mas-   massimo maxima sivis   matematica matematicas   matematico matematica   materiale materialisa   matita lapis   matrigna novercas   matrona matronas   mattina manes   mattone lateris   maturo matura   meccanico meccanica   medaglia numismas   medico medicus   medio medius   melanzana melinsanas   melo malus   melodramma melodramas   melograno punimalus   membro membrus   memorabile memorabilisa   memorando memoranda   memore memora   memoria memorias   mendicare mendicare   menta mentas   mentale mentala   mente mentis   mercalo cippa   mercato (fiera) mercatus   merce mercis    narice naris   narrare narrare ..  nascere nascire  nascita nativitas  nascondere abdere  nascondiglio latibulus  naso nasus   natale Natalis   natica nates .   natura naturas    34    mercurio idrargirus   meridiano meridianus   meritare meritare   merito meritus   merletto pinnus   merlo merulus   merluzzo molvas   meschino misera   mescolanza mixtios   mese mensis   mestiere endcreftis   meta metas   metà (mezzo) dimidia, di-  [midius   metro (lineare) metris   mettere ponere   mezzadria meteiris   mezzadro meteieris   mezzanotte medianoctis   mezzo dimidia, dimidius,  [medius   mezzogiorno meridies .   miagolare eiulare   miagolio eiulazios   miele mellis   mietere metere   mietitore messoris   migliore meliora   milza splenis   minacciare minitare   minerale mineralis   mineralogia mineralogias   minerealogico minerealo-   minimo minima [gica   ministero ministerius   ministro ministris   minore minora   minuto minitis   mirto mirtus   miscredenie miscredensa   miseria miserias   misurare mensurare   mobile mobilisa   moda fescionis   moderno moderna   modo modus   moglie uxoris    N    naturale naturalisa  naufragio naufragius  nave navis   navigare navigare  mazionale nazionalisa  nazione nazios :  nebbia nebulas  necessario necessaria  negativo negativa  negligente negligensa    ninfa    molesto molesta   molla springus   molle mollisa  molleggiare mollisare  moltiplicare multiplicare  moltissimo plurima  molto multa   momento momentus  monastero monasterius  mondiale mundialisa  mondo mundus   moneta nummus   moneta contante monetas  monte montis    ‘montone ovis    monumento monumentus  morale moralisa  morbido softa  morbifero morbifera  morena morenas  morena (animale) mure-  [nas  morfologia morfologias  morire morire  morte mortis  morto mortua, mortuus  mosca muscas  mostrare monstrare  mostro monstrus  motocicletta motociclis  motoscafo motoscafis  movimento moziòs  muggire mugire  muliebre muliebrisa  mulino moletrinas  mulo mulus  municipio municipius  munire munire  munizione munizios  murale muralisa  muratore cementarius  muro murus  museo museus  musica musicas  musicista mugsicistis .  mutande subligaculuse    negligenza negligenzias  negoziante negoziatoris  negozio negozius  nespolo mespilus  neutrale neutralisa  neutro neutra.   neve nig i  nevicare nevicare  nichel: nikelis   ninfa ninfas ©    nipote    nipofe nepos  nitrire innire -—  nobile nobilisa  nocchiere navitas  noce nus   nodo nodus:   noia dividias  noioso dividiosa  nome nomes  nonno avus    obbedienza obedienzias   obbedire obedire   obbligare obligare   oca anses   occhiali conspicilluse   occhio oculus   occorrere occurrere   occultare occultare   occupare occupare   occupazione occupazios   oceano oceanus   odiare odissere   odio odius   odorare odorare   odorare, mandar odore di  [olere   odore odoris   offendere offendere   offesa offensas   officina officinas   offrire offerrere   oggetto obiectus   olio oleus   olivo olivus   olmo ulmus   omaggio omagis   omicida omicidas   omicidio omicidius   omnibus omnibus    pace pas   padiglione papilios  padre patris   padrone mastris   paese taunis   pagamento peimentis  pagare pagare —   paglia (cappello) causias  pagliaccio clounis   pala palas   palazzo palazius   palco (teatro) boxis  palcoscenico stegis  paleontologia paleontolo-    [gias |    35    nord Nord   notaio notarius  notizia notizi  notorio notoria  notosauro notosaura  notte noctis  notturno nocturna  novella gerres  nozze nupzies   nube nubes    O    ondulare ondulare  onesto onesta   onorare onorare  onore onos   opera opus   opera (teatro) operas  operaio operarius  operetta operettas  opificio opificius  opiniore opinios  oppio opius   opporsi adversare  opportunità opportunitas  opportuno opportuna  opprimere opprimere  optare optare   ora oras   orario orarius   oratore oratoris  orchestra orkestras  ordinale ordinalisa  ordinare ordinare  ordinario ordinaria  ordinazione ordinazios  ordine ordos  orecchino inauris  orecchio auris   orefice aurifes  organizzare organisare    palestra palestras  palla bollis    pallone ballunis    pallottola palottis  pallottoliera palotteris  palma (albero) palmeus  palma (di mano) palmas  palmento pistrinus.   palo palus  palude paiudis  panciotto uescottis  pane panis   pantano lutosus  pantera panteras    parte    numerale numeralisa  numerare numerare  numero numerus  numeroso numerosa  nuora nurus   nuotare natare  nuovo nova   nutrice nutris    tn    organizzazione organisa-  organo organus [zios  orientalista orientalistis  origine origos  orizzontale orizontalisa  orizzonte orizos  ornare ornare  oro aurus  orografia orografias  orologiaio orologiarius  orologio orologius  orrore orros  aver — di orrere  orio ortus  orzo ordeus  osare audere  oscillazione oscillazios  oscurità obscuritas  oscuro obscura  ospedale ospitalis  osso ossÌs  ostetrico obstetris  ottenere obtinere  cercare di — sectare  ottimo optima  ottundere obtundere  ovale ovata  ovario ovarius  ovest Uest    pantofola soccus   papa popis   parafulmine fulmetraes  parco parcus   parecchio compluresa  pareggiare equare  parente consanguineus  parentesi parentesis ( )  pari (dignità inglese) pi-  Parigi Paris . . [ris  parlare loquire  parlare con qualcuno col-  parola uordis [loquire.  parte partis |    participio    participio participius  partire (andare) abire  partie (dividere) partire  part.:a (giuoco) partitas  partorire parturire  passure transire  passare (tempo) preterire  passeggiare deambulare  passeggiata deambula-  [zios   passeggiero passenges  passo passus  pastore pastoris  paterno paterna  patria patrias  pattinare sketisare  pattino sketis  paura formidos   aver — di reformidare  paventare reformidare  pavimento pavimentus  pazienza pazienzias  pazzo amentis  peccato peccatus  pedone (scacchi) ponis  peduncolo pedunculus  peggiore peiora  pelame pilormus  pelle pellis  pelliccia mastrucas  pelo pilus  pena penas  penati Penatese  penetrare penetrare  penna pennas  penny pennis  pensure cogitare  pensilina pensilinis  pentire penitere  peperone piperitis  peplo peplus  percoco apricas  percuotere percutere  perdere perdere  perdita perdezios  perdonare parcere  perfetto perfecta, perfec-  periodo periodus [tus  permettere permittere  permuta permutazios  permutazione permuta-  pero pirus [zios  persiana transennas  persona personis  personale personalisa  pertica perticas  pesante ponderosa  pescare piscare  pescatore piscatoris  pesce piscis  pescecane maricanis    36    pessimo pessima   pestare pinsere   petalo petalus   pettino pectulus   pettirosso rubeculas   petto pectus   pezzo frustus   piacere placere, plesciuris   piacevole egriebla   pianeta planetas   piangere flere   piano pleinis   pianoforte pianofortis   pianta plantas Ì   piantagione di alberi di  alto e medio fusto le-  gnoso eius   piantagione di piante a  fusto piccolo ed erba-  ceo etulus   pianura planizies   piatto patinas   piazza plateas.   piazza d’armi manovran-   [sa septus   picchiotto ictuctus   piccione pipios   picciuolo pediculus   piccolo parva   piccone sarissas   piede pes   piegare plicare   pieghevole plicatilisa   pieno plena   pietà pietas   pietanza obsonius   pietra petras   pigro pigra   pino pinus   pinze pincise   pio pia   pioggia pluvias   piombo plumbus   piovere pluere   piovere pietre lapidare   pipistrello vespertilios   piroscafo stimeris   pisello pisus   pistillo pistillus   pittura picturas   piuccheperfetto plusper-   platea pittis [fectus   platino platinus   plesiosauro plesiosaura   pliosauro pliosaura   poco pauca   poderoso potensa   poesia poesis   poeta poetas   poggiare nitire   poliedro poliedrus    preferire    politico politica  polizza polizzes  pollaio pullusarius ©.  pollice polles   pollo pullus   polmone pulmos  polo polus  polpastrello pulpastris  polsino pulsulus  poltrona poltronis  poltrone socorsa  polvere pulvis  polverizzare friare  pomidoro tometos  pompa pompas  pompare pompare  pompiere pomperis  ponte pontis  pontefice pontifes  popolare populare  popolazione populazios  popone pepos   poppa (nave) puppis  porco porcus   porre ponere   porta portas  portafoglio portfolis  portamento portazios  portare portare  portata (tavola) corsis  porto portus   portone ianuas  posata covris  positivo positiva  possedere possidere  possessivo possessiva  possibile possibilisa  posta postis   postale postalisa  posteriore posteriora  postero postera  posto situs    | postremo. postrema    postumo postuma ‘  potente potensa  potenza potenzias  potere (materiale) possere  potere (morale) quire  povero paupera  povertà paupertas  pozzo puteus   pranzare prandere  pranzo prandius  prateria pratas   prato pratus   preda predas  predellino scabiles  prediligere prediligere  predone predos  preferenza preferenzias  preferire preferrere    prefettura ;    prefettura prefecturas  prefiggere statuere  pregare orare, precare  pregio pregius  pregiudizio preiudicius  premettere premittere  premiare premiare  preminenza preeminen-  premio premius [zias  prendere prendere  preparare preparare  preposizione preposizios  presa prensios  presentare stioare  presente presensa  preside preses  presidente presidentis  prestare commodare  prete pristis   pretorio pretoria  prevedere previdere  prezioso preziosa  prezzemolo petroselinus  prezzo prezius  primavera Veris  principale principalisa  principe principis  principiure încipere  principio principius  privare privare   privo di carensa    quaderno quadernus  quadro quadrus  quadrupede quadrupes  qualità qualitas  quanto quanta    racchiudere claudere  raccogliere colligere  raccogliere (cgreali) gira  re  raccoglimento collexios  raccolta messis  racconciare reconcinnare  raccontare enarrare  racconto enarrazios  raddrizzare streitenare  radice radis  radiotelegrafare radiote-  | [legrafare  radiotelegrafico radiote-  [legrafica  raggiungere assequire    37    probabile probabilisa  probo proba  procedere procedere  proclamare proclamare  procurare procurare  procuratore procuratoris  prodotto productus  produrre producere  produzione produxios  proemio proemius  professione professios  professore professoris  profferire proferrere  profondare submergere  profumo odoramentus'  progetto progectis  proibire proibere  prolungamento longinqua-  [zios  prolungare protraere  promettere promittere  promuovere promovere  pronome pronomes  pronunzic pronunciazios  pronunziare pronunciare  proposito propositus  proposizione proposizios  proposta propos  proprietà proprietas  proprietario proprietarius    proprio propria    Q    quartetto quartettos  quartiere lodgingus  quercia quercus  questione questionis  quietare quietare    RX    ragionare loquire, razio-  ragione razios (cinare  ragioniere accauntanvis  ragliare rudere  rallegrarsi regioisire  rame cuprus   ramo ramus   rana ranas   rancore rancoris  ranocchia ranas   rapa rapus   rapido rapida  rappigliare coagulare  rappresentare represen-  raro rara [tare  rastro rastrus    reggimento    -    prora proras  proscenio proscenius  prosciogliere delivrare  prossimo proxima  proteggere protegere  protestare protestare  prova pruvis  provenire provenire  provincia provincias  provvedere providere  prua proras  pruno prunus  pterodattilo pterodactila  pubblicare publicare  pubblicità advertais  pubblico publica  puerpera puerperas  pugnare pugnare  pulcino cikis  puledro coltis  puma pumas  punire punire  punta acies  puntello fulcimentus  punto punctus (.)  due punti colonis (:)  punto e virgola semico-  [lonis (;)  puntualità punctualitas  pupilla pupillas  puro pura    quiete quies    quinta quintas  quintale quintalis  quotidiano quotidiana    rala pars   rattristare di 0 per merere  ravanello rafanus  razza (pesce) raias   re regis   reale (moneta) realus  reale realisa, regalisa  recinto septus  reclamare reclamare  4eclamo reclamus  redina abenas  regalare munerare  regalo munus  reggere regere  reggia regias  reggimento regimentis    regina    regina (scacchi) quinis  regione regios  registrare registrare  regnare regnare  regola regulas  regolare regularisa  relativo relativa  religione religios  religioso religiosa  rendere reddere   rene renis   repentino repentina  replicare refragare  restare restare   resto (matematica) resi-  resto reliquus [duus  restringere restringere  rettile reptilis   retto recta   rialto realtus  ricchezza divizies  riccio (di mare) erinaceus  riccio (di terra) ekinus  ricciuto crispata   ricco divesa   ricerca disquisizios  ricercare disquirere  ricevere recipere  richiedere poscere  riconoscere agnoscere  ricoprire cooperire  ricordarsi meminissere  ricurvo regurva   ridere ridére  rieleggere rieligere  riempire replere  riferire referrere  rifrangere refrangere  rigagnolo rivulus    sabbia sabulus   ‘ saccente sciolus  Sacco 8acCctis  sacrificio sacrificius  sagacia sagacitas  saggio uaisa   sala ecus   sale salis   salone magnecus  salotto eculus   salto saltus  salutare salutare  salute salus  salvare servare  salvataggio servazios  salvia salvias  sangue sanguis  sano sana    38    rimanere remanere  rimatore versificatoris  rimborsare rimborsare  rimessa (stanzone) reda-  rus  rimonda priunazios  rimondare priunare  rimondatore priunatoris  rimorchiare remulcare  rimorchiatore remulcato-  rincrescere pigere [ris  ringhiare ringire  ringhiera rostras  ringraziamento graziasa-  [xios  ringraziare graziasagere  ripetere repetere  ripiegare plicare  fiposare requiescere  riposo restis  riprendere increpare  risacca risakis  riscaldamento calefaxios  riscaldare calefacere  rischio riscus  riso (pianta) orizas  risparmiare sevare  rispettabile respectabilisa  rispettare respecta  risplendere splendere  rispondere respondere  ristorante restorantis  ristorare restaufare  risuscitare resuscitare  ritardare tardare  ritardo rardazios  ritirare (danari) retraere  ritirarsi retairare  ritzata receptus        santità sanctitas   sapere scire   sapere di, aver sapore di  [resipere   sapiente sapiensa   sapienza sapienzias   sarda sardas   sartiame rudentes   sarto sartoris   savio uaisa   sbadigliare oscitare    ‘sbarbare scevare    sboccare sboccare  sbocco sboccus  sbrigliato infrenisa  scacchi ces    . scacchiera cesbordis    scacciare reicere    scarso    ritirata (Iatrina) toilettis  ritornare redire  ritorno reditus  ritratto fotografis  ritrovare invenire  riuscire riuscire  riva ripas  rivista revius  rivolgere vertere  rivoltella rivolvris  rivoluzione revoluzios  rizoma rizomas  robustezza robus  robusto robusta  romanza romans  romanzo novelis  rompere rumpere  rompitore ruptoris  ronzare buzzare  rosa rosas  rosmarino rosmarinus  rosso rubra  rotaia reilis  rotondo rotunda  rovina ruinas  rovo rubus  rubare furare  rubinetto kiavettis  ruggire rugire  ruggito rugitus  rugiada ros   cadere la — rorare  rullare rullare  rumore rumos  rumoroso rumorosa  ruota rotas  rupe rupes  ruscello rivus  ruvido roffa    scacco ceckis  scaccomatto cecmetis  scadere (pagamento) die-  scaffale scelfis [venire  scafo scafis   scala (arnese) scalas  scala (di proporzione)  scaleno scalena [skeles  scalfire scabere  scalinata scalarus  scalino gradius   scaltro callida   scalzato discalceata  scanalatura strias  scanno scamnus  scappare aufugere  scarpa calceus   scarso inopsa    - -———r—r -—"<r —— ——m    scattare    scattare elabire  scavare excavare  scegliere seligere  scelleratezza scelus  scellerato scelerata  scelta selexios  scena scenas  scenografia scenografias  scettro sceptrus  scheggia skidias  schema skemas  scherzare lusitare  schiarimento dilucidazios  schiarire dilucidare  schiattire ielpare  schiavo slevis  schiena dorsus  scia scias  sciente sciensa  scientifico scientifica  scienza scienzias  scienziato scienziata  scintillare scintillare  sciocchezza amenzias  sciocco amensa  scirro scirrus  scisma skismas  scoglio scopulus  scolaro scolaris  scolastico scolastica  scommessa bettis  scommettere bettare  sconvenire dedecere  scoperta discoveris  scopo scopus .  scoppiare disrumpire   » dalle risa , per risuse  scoprire detegere   » (scienza) discoverire  scorciatoia semitas  scorrere fluere  scortese uncainda  scortesia uncaindnes  scrittore scriptoris  scrivano scribas  scrivere scribere  scuderia equiles  scuola scolas A  scuotere quatere  sdegnare dedignare  seccare siccare  secolo seculus  sedere sedere   sedia ceris   sega secas   segala secales  segare secare  segnale signalis  segreto secretus  seguente sequensa  seguire sequire    1    ì    39    selva silvas  selvatico silvatica  semaforo semaforis  sema forista semaforistis  sembrare luccare  semina seminazios  seminare seminare  semplice simplexa  senatore senatoris  sensibile sensibilisa  sentire sentire  sepalo sepalus  seppellire sepelire  sera vespes   farsi — vesperare  serio seria  serpe anguis  serpente serpentis  serra serras  servire servire  servire a prodessere   » (a tavola) ciatissare  servirsi di una cosa utire  servitù servitus  servizio servis  servo servus  seta sericus  sete sitis   aver — sitire  setola setas  settimana ebdomadas  severo severa  sfortunato infortunata  sforzo nisus  sghembo slanta  sfuggire effugere  sibilare sibilare  sicuro secura  siderurgico siderurgica  siepe sepes  sigaretta sigares  sigaro sigas  signore dominus  signorina mis  silenzioso silenziosa  silurante silurans  silurare silurare  siluro silurus  simile similisa  simpatico simpatica  simultaneo simultanea  sincero sincera  sindaco sindicus  singolare singularisa  singolo singula  sinistro sinistera  sintassi sintaxis  sipario siparius  sistema sistemas  smerlare smerlare  smilzo slendra    spartire    soavità suavitas  sobrio sobria  soccorrere succurrere  sociabile sociabilisa  sociale socialisa  sociela societas  soddisfacente satisfacien-  soddisfare satisfacere [sa  soffiare sufflare  soffice softa  soffitta cenaculus  soffrire sufferrere  soggetto subiectus  sognare somniare  sogno somnius  solcare sulcare  soldato miles  sole solis  levata del sole soloriens  tramonto del - solcadens  soliloquio soliloquis  solitario solitaria  sollevare conflare, extol-  solo sola [lere  solstizio solstizius  somma summas  sommario summaria; sum-  somniità summus [marius  sommo summa  sonno somnus  sopportare supportare  soprabito superabitus  sopracciglio supercilius  soprano sopranos, supera  sorcio sores  sorella soros  sorgente scatebras  sorgere surgere  sormontare ascendere, a,  {superare  sorprendere sorprendere  sospendere suspendere  sospettare suspicare  sostantivare substantivare  sostantivo substantivus  sostanza substanzias  sostenere sustinere  sottana petticos  sottano infera  sotterraneo subterranea  sottile subtilisa  sottomarino submarinus  sottomettere submittere  sottoporre subicere  sovrano sovrana  spalla sciuldris  spalmare illinere i  spargere spargere  sparlare obtrectare  spartiacque partiaquas  spartire partire    speciale    speciale specialisa.  spedire expedire  spendere spendere  sperare sperare  sperone calcas  spettucolo spectaculus  spettatore spectatoris  spezzare frangere  spiegore explicare, expla-  spiga spicas [nare  spilla aciculas  spinace spinacias  spingere propellere  spina spinas  spirito spiritus  splendere splendere  splendido splendida  splendore splendoris  spogliatoio spoliarius  sporco spurca  sporgere prominere  sportello ostiolus  sposare nubere  sprecare uostare  spuma spumas  squadra agmes (militare)  squadrone agminis  squittire ielpare  stabilire statuere  staccio cribrus  sfadio stadius  stagione sisonis  stagno (acqua) stagnus  » (metallo) stamnus  stalla stabulus  stume stames  stampatore printris    tacchino gallinaceus  taccuino tacuinis  facere tacere  tagliare insecare  tule talisa   talpa talpas   tana scrobis  tappeto tapes  tappezzare tapesare  tasca peras  tastiera keis   tasto tactis   tattile tactila  faverna tabernas  tavola tabulas  favolino deskis  teatrale teatralisa  featro teatrus  tegola tegulas    40    stamperia tipografias    . stanco tairda    stanga vectis   stantio stela   stanza cameras   stare (essere ritto) stare  » (in salute) abere se  » a (attenere) seclare  stato status   statua statuas   stazione stazios   stella stellas   stendere stendere  stereoscopio stereoscopis   sterlina sovrenis   stile stilis   stilo stilus   stima estimazios   sfimare estimare   stimma stigmas  stipettaio gioineris  stipola stolkis -   stirare aironare   stiva stivas   stivale ocreas   stoffa stoffis    Sfolto stulta    stomaco stomacus  stordire $tupere   strada ites -   sfrage strages  strampalato abnormisa  strano stranea  straordinario exstraordi-  [naria  strappare avellere  strenuo strenua    T    telefonare telefonare  telefonico telefonica  telegrafare telegrafare  telegrafico telegrafica  telegramma telegrammis  telescopio telescopis  temere timere  temperino cludinis  tempesta tempestas    ‘ fempo tempus, uetris    tendere tendere  fenente tenens  tenero tenera  tenore tenores  tenzonare pugnare  tenzone pugnas”  terapeutica terapeuticas  terapeutico terapeutica  termale termala    AI    “ sud Sud    timo    sfretto stricta, fretus  stria strias  stridere stridere   » (sorci, topi) squiccare    , strisciare reptare    strumento (musicale) stru-  [mentus   » (notarile) instrumentus   studente studentis   studiare studere   stucio studius   studioso studiosa   stufa stovis   succedere (avvenire) ac-   [cidera   sultano sultanus   suocero socerus   suonare sonare   suono sonus   Superare superare   superbia superbias   superbo superba   superficie superficies   superiore superiora   superno superna   suppellettile supellectilis   supplemento supplemen-   supporre supponere [tus   supremo suprema   susino prunumis   sussidio subsidius   svariato variusa -   svegliare evigilare   svelto quicca   sventolare ventomovere   sventura infortunitas   sviluppare extricare    terminare terminare  terra terras, umus, solus  terraferma continentis  terrazza solarius  ferremoto terremotus  terribile terribilisa  territorio territorius  terrore terroris   terzetto terzettos   fessuto textiles   testa capus   testamento testamentus  testimoniare testimoniare  tetto tectus   tettoia cartaus   the tis   tigre tigris   timido timida   timo timus    timone    timone gubernaculus, te-  timore timoris [mos  tingere tingere  tintore bafeus  tintoria bafias  tipo tipus  tipografia tipografias  tipografo tipografus  tirare traere  titolo titulus  toccare tangere   “ a obtingere  fomba tombis  tondeggiare rotunditare  tondo tunda  tonnellata tonnis  tonno tinnus  fopo mus  forb:do turbida  tordo turdus  tornare redire  tornire (far le fusa) por-  toro taurus [rare  torpedbiera torpedineris  torre turris  torrente torrentis  torto ronga   far — rongare    uado vadus   ubbriaco dronca   uccello avis   uccidere occidere   udire audire   ufficiale officialis, offi-  [cialisa   ufficialità officialitas   ufficio officius    vacanza feries  valigia vulgas  velocità velocitas  vendere vendere  vendetta vindicazios  vendicare vindicare  venditore venditoris  venire venire  ventaglio flabellus  vento ventus  ventre ventris  verdura viretus  vergognarer pudere  verità veritas   vero raita, vera  verro sus    41    toslare torrere   totale totalisa   tovaglia mantiles  tovagliolo napkinis  traccia vestigius   tradire prodere  traditore proditoris  tradurre traducere  tragedia tragedias  tramandare transmittere  tramontare occasumire  tranvai stritcas  trapassare pertransire  trasbordare transbordare  trasbordo transbordazios  trascrivere excribere  trascurare transkiurare  trescuratezza indiligenzi-  trascurato indiligensa [as  fras'nettere transmittere  trasparire transparere  trasportare transportare  tratta dreftis   trattare tractare  tratteggiare \ineaducere  tratto (scacchi) tractus  trebbiare trasciare  taebbiatura trasciazios    U    uguaglianza equalitas  ulteriore ulteriora  ultimo ultima   ululare ululare  umunità umanitas  umano umana   unità unitas   unghia unguis   uomo omos    W    versare versare   Verso Versus  verticale verticalisa  vescovo episcopus  vespa vespas   veste vestis   vestibolo vestibulus  vestire vestire   vestire di nero \ugere  veterinario veterinarius -  vetraio vitrarius  vetro vitrus   vetroso vitrosa   via vias.   viaggiare travelare  vallata valleis:        vecchiaia    tremare tremere   tremendo tremenda   freno treinus   treno diretto expres   treno direttissimo valdex-  [pres   trepidante trepidansa   triangolare triangularisa   tribù tribus   tribunale tribunalis   tridente tridentis   triste tristisa   triturare triturare   trolley trolleis   fronco truncus   troppo nimia   trovare invenire   tubare cuare   tuba (cappello) petasus   luberosa tuberosus   tubo tubus   tufo tofus   tundra tundras   tunnel tunnelis   tuonare tonare   tuono tonitrus   turbolento turbulenta   futto tota    UOVO OVUS  urgente urgensa  urlo aulis   usare utire  uscio ostius  uscire exire   Uso uUsus   utile utilisa  utilità utilitas    valle vallis   valore velius  valoroso valorosa  valutare valutare   valva valvas   vanga vangas  vantaggioso advantagiosa  vapore vaporis   vapore (nave) stimeris  variare variare   varietà varietas   vario varia   vasaio vascularius  vasto vasta   vaticano vaticanus  vecchiaia senectus    Lo N 112%. 764899" 2 pene 9 né, #0 alfirb: N00    PPTOrE di fr nAg ‘I #40 n,    vecchio    vecoh:o senes, senesa   veccia vicias   vedere videre   veduta visius   veicolo, andare sopra 0  [dentro un raidare   vela carbasus   veleggiare velificare   veliero carbasarius   velivolo velivolus   velluto velvettis   velo velus   viaggiatore travelatoris   viaggio travelis   vicino vicina   vico vicus   vicolo viculus   vile vilisa   villa villas   vimine vimes    zampa pois   zanzara cules   zappa ligos   zappare pastinare  zappatore pastinatoris    42    vincere vincere  vincita vincezios    ‘vino vinus    violinista violinistis  violino violinis  violoncello violoncellis  virgola commas (,)  virtuoso virtuosa  viscere visceris  visconte viscontes  visitare visitare  vista visius, visus  vita vitas i  vite (pianta) vitis   » (di metallo) 8crus  vitello vitulus  vittima victimas  vittorioso victora  vituperare vituperare  vituperevole vituperabilisa    Y    yacht iottis    Z    zattera ratis   zio patruus   zirlare tuittare   zittire silere  zolfanello sulfumentus    CO = EIA  (‘cc _’@‘’.—..Ù'éà.-@-@-;@@—ì’@é  LU    Zucca    vivace vivaxa   vivere vivere   vivo viva   vizio vizius   vizioso viziosa   vocabolario lexicos   voce vocis   voga usus   volare volare ?   volerci (impiegare tempo)  [advocare   “ (mancare) deessere   volere vellere   volo:tà voluntas   volpe vulpes   volta (architettura) fornis   volume voliumes, volumes   vomero vomis   voto votus   vulcano vulcanus    /    zolla glebas  zoologia zoologias  zoologico zoologica  zoppo clauda  zucca cucurbitas Vito Martellotta. Martellotta. Keywords: lingua universale, deutero-Esperanto. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Martellotta.” Martellotta.

 

Grice e Martinetti: l’implicatura conversazionale -- i veliani e l’amore alcibiadico – la scuola di Pont Canavese -- filosofia piemontese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Pont Canavese). Filosofo italiano. Pont Canavese, Torino, Piemonte. Grice: “I like Martinetti; he wrote about eros, or as the Italians call it, ‘amore,’ – a different root from cupidus, too! He edited a platonic anthology.” “He also has a strange treatise on ‘the number’ which post-dates Frege!” -- «Di sé soleva dire di essere un neoplatonico trasmigrato troppo presto nel nostro secolo»  (Cesare Goretti). Professore di filosofia, si distinse per essere stato l'unico filosofo che rifiutò di prestare il giuramento di fedeltà al Fascismo. E il primo dei quattro figli (tre maschi e una femmina, senza contare una bambina che morì piccolissima) di un avvocato. Dopo aver frequentato il Liceo classico Carlo Botta di Ivrea, si iscrisse a Torino, dove ebbe come insegnanti Allievo,  Bobba, Ercole, Flechia e Graf, laureandosi con una tesi, “Il Sistema Sankhya: un Studio sulla filosofia nell’India” discussa con ERCOLE, docente di filosofia teoretica, pubblicata a Torino da Lattes  e, grazie all'interessamento di Allievo, risulta vincitrice del Premio Gautieri.  Dopo la laurea M. fa un soggiorno di due semestri presso l'Lipsia, dove poté venire a conoscenza del fondamentale studio di Garbe sulla filosofia Sāṃkhya. Si può dunque "ipotizzare che tra gli scopi del viaggio vi fosse anzitutto quello di approfondire gli studi dell’India, iniziati a Torino con  Flechia e 'Ercole." Iinsegna filosofia nei licei di Avellino, Correggio, Vigevano, Ivrea, e per finire al Liceo Alfieri di Torino. Compone la monumentale “Introduzione alla metafisica” e “Teoria della conoscenza”, ch edopo che consegue  la libera docenza in Filosofia teoretica a Torino gli valse di vincere il concorso per le cattedre di filosofia teoretica e morale dell'Accademia scientifico-letteraria di Milano, che diventa Regia Università degli Studî, nella quale insegna. Divenne socio corrispondente della classe di Scienze morali dell'Istituto lombardo di scienze e lettere, fondato da Napoleone sul modello dell'Institut de France.  Il rifiuto della politica e la critica della guerra Martinetti fu una singolare figura di intellettuale indipendente, estraneo alla tradizione cattolica come ai contrasti politici che viziarono il suo tempo, non aderì né al Manifesto degli intellettuali fascisti di Gentile né al Manifesto degli intellettuali antifascisti di Croce. Fu uno dei rari intellettuali che criticarono la prima guerra mondiale; scrisse infatti che la guerra è «sovvertitrice degli ordini sociali pratici ed un'inversione di tutti i valori morali dà un primato effettivo alla casta militare che è sia intellettualmente sia moralmente l'ultima di tutte subordinando ad essa le parti migliori della nazione strappa gli uomini ai loro focolari e li getta in mezzo ad una vita fatta di ozio, di violenze e di dissolutezze. In seguito a quelle che qualifica di circostanze pesantissime -- la marcia su Roma e la successiva nomina di MUSSOLINI a presidente del Consiglio -- rifiuta la nomina a socio corrispondente dei reali lincei. Mentre nelle sue lezioni sviluppa un sistema di filosofia della religione, inaugura a Milano una Società di studi filosofici, formata da un gruppo di amici in piena e perfetta indipendenza da ogni vincolo dogmatico dove si riunirono autorevoli intellettuali del panorama filosofico e in cui organizzò una serie di conferenze. Le prime conferenze furono tenute da Banfi e da Fossati oltre che, naturalmente, da Martinetti, le cui tre relazioni, riunite sotto il titolo comune di “Il compito della filosofia nell'ora presente” segnano la sua rottura con Gentile. In seguito ad una denuncia per vilipendio della eucaristia» presentata a Mangiagalli, dove sottoscrivere un memoriale in difesa dei propri corsi sulla filosofia della religione. Incaricato dalla Società filosofica italiana, organizza e presiedette il congresso di filosofia. L'evento e sospeso dopo solo due giorni da Mangiagalli a causa di agitatori.  Il congresso e poi chiuso d'imperio dal questore. Da un lato incise l'opposizione di Gemelli, fondatore dell'Università Cattolica, che fac parte del Comitato organizzatore (quale rappresentante dell'Università Cattolica) ma che, per scelta di M., non e tra i relatori. Dall'altro lato la partecipazione, fortemente voluta da M., di Buonaiuti, scomunicato "expresse vitandus" dal Sant'Uffizio, dette ai filosofi cattolici neoscolastici la scusa per ritirarsi dal congress. Le minute cronache del congresso hanno già messo in luce come M. nell'assolvere al compito di organizzatore dell'incontro, assunto con una apparente riluttanza, operasse assai poco da ingenuo filosofo fuori dal mondo. Al contrario, ricorrendo a una certa qual abile ruse egli mise assieme un programma che costituiva quanto di più ostico potesse risultare ai palati dei cattolici fascisti sia dei filosofi di regime. Martinetti firma con Goretti (segretario del Congresso) una lettera di protesta al rettore Mangiagalli:  «Compiamo il dovere d'informarla che conforme al suo ordine il congresso si è sciolto senza incidenti. Sciogliendosi ha votato all'unanimità il seguente ordine del giorno di protesta: Il Congresso della Società filosofica italiana riunito in Milano: avuta comunicazione che è stato rivolto alla Presidenza un invito superiore achiudere i lavori del Congresso. Protesta in nome della libertà degli studi e della tradizione italiana contro un atto di violenza che impedisce l'esercizio della discussione filosofica ed invano pretende di vincolare la vita del pensiero.»  M. fu il direttore della Rivista di filosofia, ma per prudenza il suo nome non vi comparve mai come tale. Tra i collaboratori della rivista vi furono: Carando, Bobbio, Geymonat,  Fossati (che ufficialmente ne era il direttore responsabile), Solari, Levi, Grasselli, e Goretti.. Quando il ministro dell'educazione Giuliano impose ai professori  il Giuramento di fedeltà al Fascismo, Martinetti fu uno dei pochi a rifiutare fin dal primo momento: “Eccellenza!  Ieri sono stato chiamato dal Rettore di questa Università che mi ha comunicato le Sue cortesi parole, e vi ha aggiunto, con squisita gentilezza, le considerazioni più persuasive. Sono addolorato di non poter rispondere con un atto di obbedienza. Per prestare il giuramento richiesto dovrei tenere in nessun conto o la lealtà del giuramento o le mie convinzioni morali più profonde: due cose per me egualmente sacre. Ho prestato il giuramento richiesto quattro anni or sono, perché esso vincolava solo la mia condotta di funzionario: non posso prestare quello che oggi mi si chiede, perché esso vincolerebbe e lederebbe la mia coscienza.  Ho sempre diretta la mia attività filosofica secondo le esigenze della mia coscienza, e non ho mai preso in considerazione, neppure per un momento, la possibilità di subordinare queste esigenze a direttive di qualsivoglia altro genere. Così ho sempre insegnato che la sola luce, la sola direzione ed anche il solo conforto che l'uomo può avere nella vita è la propria coscienza; e che il subordinarla a qualsiasi altra considerazione, per quanto elevata essa sia, è un sacrilegio. Ora col giuramento che mi è richiesto io verrei a smentire queste mie convinzioni ed a smentire con esse tutta la mia vita; l'E.V. riconoscerà che questo non è possibile.  Con questo non intendo affatto declinare qualunque eventuale conseguenza della mia decisione: soltanto sono lieto che l'E.V. mi abbia dato la possibilità di mettere in chiaro che essa procede non da una disposizione ribelle e proterva, ma dalla impossibilità morale di andare contro ai principî che hanno retto tutta la mia vita.  Dell'E.V. dev.mo  Dr.” In una lettera a Cagnola scrive:  «Ella ora saprà che io sono uno degli undici (su 1225 professori universitari! ne arrossisco ancora) che hanno rifiutato il giuramento di fedeltà e che perciò sono stati o saranno fra breve espulsi dall'università. Mi consolo d'essere in buona compagnia: Ruffini, Carrara, De Sanctis, Vida, Volterra, Buonaiuti e qualche altro. Mi rincresce non tanto la cosa, quanto il modo: e mi rincresce che si sia fatto e si faccia rumore intorno al mio nome. Ma come fare? Giurare per me era tanto impossibile quanto una impossibilità fisica: sarei morto d'avvilimento. E in un'altra lettera ad Adelchi Baratono. Io non ho voluto giurare (e così credo molti degli undici) per un motivo religioso, per non subordinare le cose di Dio alle cose della terra: dove sta per andare il rispetto della coscienza? Ciò è triste e annuncia oscuramente un avvenire triste per tutti, anche per i persecutori.»  Come scrive al proposito Minazzi. M. ha infine opposto un netto rifiuto a sottostare al giuramento preteso e voluto dalla dittatura da tutti i docenti universitari italiani. Giustamente occorre sempre sottrarre, criticamente, questo straordinario gesto martinettiano, invero assai emblematico, da ogni ottundente e vacua retorica antifascista, onde comprenderlo in tutta la sua genesi specifica. Nel caso di M. non può allora essere certamente negato, in sintonia con Alessio, il carattere dichiaratamente religioso di questa sua scelta che, non per nulla, lo ha infine indotto ad essere l'unico filosofo italiano universitario che ha avuto l'incredibile capacità critica di sottrarsi nettamente e senza compromessi all'imposizione del regime. In questa prospettiva M. non ha giurato proprio perché nutriva una particolare percezione critica dello stesso "giuramento" in connessione con i suoi più profondi convincimenti morali che avevano peraltro guidato tutta la sua attività di filosofo. Tuttavia, nel riconoscere questa precisa matrice religiosa della sua scelta, non deve essere neppure negato il suo specifico valore e il suo preciso significato civile, culturale e anche filosofico.»  Scrive in proposito Vigorelli. Una certaretorica resistenziale si è impadronita anche di M., impedendo un approfondimento più serio e radicale dei tratti originali del suo antifascism0.  L'atto di M. non era cioè solo un monito contro l'oppressione totalitaria e antidemocratica, ma contro ogni forma di politica compromissoria e concordataria, contro l'ambiguo connubio fra religione e politica, sintomo di una profonda immaturità religiosa e premessa di forme più o meno larvate di condizionamento della libertà di coscienza, non sempre si ama ricordare che l'avversione di M. al fascismo era innanzi tutto avversione a ogni forma di retorica nazionalistica, ma anche all'esaltazione demagogica delle masse popolari. Prima che della dittatura, Martinetti fu critico altrettanto risoluto del socialismo marxista e della democrazia, di cui colse gli aspetti degenerativi dell'affarismo e dell'ultraparlamentarismo»  In seguito a questo suo rifiuto, M. venne messo in pensione d'autorità  e si dedicò unicamente agli studi personali di filosofia, ritirandosi nella villa di Spineto, frazione di Castellamonte, vicino al suo paese di nascita. In questo lasso di tempo tradusse i suoi classici preferiti (Kant, Schopenhauer), studiò approfonditamente Spinoza e ultimò la trilogia (iniziata con la Introduzione alla metafisica e continuata  con La libertà) scrivendo Gesù Cristo e il Cristianesimo, Il Vangelo; Ragione e fede. M. propose come suoi successori a Milano Baratono e  Banfi. Lontano da ogni forma di impegno politico e critico severo sia nei confronti del socialismo marxista che delle degenerazioni del parlamentarismo, prese ad annotare minuziosamente sul suo diario gli episodi di corruzione e di violenza in cui erano coinvolti esponenti fascisti. così ad esempio a fronte di una serie di scandali annotava "è dunque l'associaz[ione] dei malviventi d'Italia!" Come persuadersi che uno stato senza leggi, senza traccia di onestà pubblica, sostenuto soltanto dal terrore che desta nel popolo inerme un'organizzazione di ribaldi messa al servizio del despota, odiata da tutte le rette coscienze, disprezzata dagli intelligenti possa resistere, senza condurre il popolo che lo soffre all'estrema rovina? Si scagliava nei suoi appunti contro il dispotismo che accomunava socialismo marxista e fascismo: "Tutto deve servire alla propaganda e alla educazione di stato. Non vi è più libertà di pensiero, non vi è più pensiero". A questo proposito Vigorelli evidenzia  «il valore pedagogico, di educazione alla libertà, che l'esempio morale di M. ebbe per quella generazione di intellettuali antifacisti, che trovò negli anni Trenta un decisivo punto di riferimento nella “Rivista di filosofia”, da lui informalmente diretta»  L'arresto e il carcere M. e arrestato in casa d Solari, dov'era ospite, in seguito a una delazione fatta da Pitigrilli (Dino Segre), agente dell'OVRA (delazione che porterà all'arresto e alla condanna al confino di Antonicelli, Einaudi, Foa, Giua, Levi,  Mila, Monti, Pavese, Zini e di due studenti, Cavallera e Perelli, e all'ammonizione di Bobbio), ed e incarcerato a Torino per sospetta connivenza con gli attivisti anti-fascisti di Giustizia e Libertà, benché fosse del tutto estraneo alla congiura anti-fascista degli intellettuali che facevano riferimento a Einaudi. Al momento dell'arresto, a detta della signora Solari, M. dice una frase che aveva già sentito pronunciargli più volte. Io sono un cittadino europeo, nato per combinazione in Italia. Il suo declino fisico comincia in seguito a una trombosi che menomò le sue capacità mentali, consecutiva ad una caduta accidentale da un pero nella tenuta di Spineto. Alla fine ubì una prima operazione alla prostata. La sorella Teresa scrive a Cagnola: "Il Professore è da oltre un mese degente in quest'ospedale, ove venne d'urgenza trasportato ed operato in seguito ad intossicamento urico grave. L'intervento chirurgico avviene in questo caso in due tempi: operazione preliminare alla vescica, per ovviare immediatamente alla causa diretta dell'intossicamento, e susseguente operazione alla prostata che ne è la causa originale. La prima operazione già venne effettuata e con buon esito, e l'operatore non attende che il tempo opportuno per procedere alla seconda."[ M.  fu ricoverato all'ospedale Molinette di Torino, sfollato a Cuorgnè, dove muore,  dopo aver disposto che nessun prete intervenisse con alcun segno sul suo corpo. Nonostante "l'invito del parroco di Spineto di non dare onore alla salma dell'eretico, ateo e scandaloso anche nella morte perché aveva disposto di essere cremato" una decina di persone seguirono l'autofurgone che portò il corpo di M. alla stazione, da dove partì in treno per Torino, per la cremazione. In prossimità della morte M. lascia la sua biblioteca in legato a Nina Ruffini (nipote di F. Ruffini), G. Solari e Cesare Goretti. La Biblioteca verrà poi conferita dai rispettivi eredi alla "Fondazione  M. per gli studi di storia filosofica e religiosa" di Torino; oggi è posta nel palazzo del Rettorato alla Biblioteca della Facoltà di  Filosofia.  La sua casa di Spineto è attualmente sede della "Fondazione Casa e Archivio M.", che intende promuovere la diffusione del suo pensiero e della sua operae.  FiLa filosofia di M. è un'interpretazione originale dell'idealismo post-kantiano, nella linea dell'idealismo razionalistico trascendente che va da Platone a Kant, nel senso di un dualismo panteista trascendente, un'interpretazione che lo avvicina a quel post-kantiano atipico che fu Spir, il quale (ancor più di Kant, Schopenhauer o Spinoza) fu il filosofo preferito di M., quello a cui fu più particolarmente legato, sulquale scrisse molti studi e un denso saggio monografico  e al quale fece consacrare il terzo numero della Rivista di filosofia, filosofo che fu come lui profondamente inattuale. Professò una altissima stima per l'opera di questo solitario filosofo, tanto da considerarla "immortale: in essa infatti vede un tentativo d'un rinnovamento speculativo-religioso di tutta la filosofia.  Il carattere speculativo dell'interpretazione d iMartinetti dipese da particolarissime circostanze. La speculazione di Spir esercitò sul pensiero suo un influsso profondo sin dagli inizi; e anche nella costruzione dell'idealismo trascendente di M. la speculazione di A. Spir rivestì un peso pressoché decisivo. Oltre che in Kant, in Schopenhauer e in Spinoza, le radici e la linfa dell'idealismo di M. si trovano nella speculazione di A. Spir. In nessun altro pensatore A. Spir occupò tanto spazio ed ebbe un pari rilievo. D'altra parte, senza perdere la configurazione sua propria, il pensiero di Spir viene trasposto da M. entro la sua propria filosofia, riferito in modo diretto al suo proprio pensiero, così intimamente consonante con quello di Spir e cresciuto, per così dire, anche su di esso. Proprio questo condusseMartinetti a penetrare e nell'atto stesso a svolgere in armonia con il proprio il pensiero di Spir e questo si trova come penetrato e attraversato da quello di M. In nessun altro pensatore A. Spir fu tanto intimamente valorizzato e, in qualche misura, continuato in ciò che della sua speculazione parve propriamente essenziale. La lettura di M. insiste sul nucleo metafisico di Spir, che gli pare incarnare "la forma pura della visione religiosa". L'affermazione fondamentale, in cui per Martinetti si riassume tutta la filosofia dello Spir, è quella della dualità fondamentale tra il vero esserel'Unità incondizionata, assoluta e trascendente in cui si esprime il divinoe l'essere apparente e molteplice rivelato dal mondo dell'esperienza. L'approccio alla rivelazione di tale realtà dualista mediante la teoria della conoscenza (l'idealismo gnoseologico di Spir) non è che premessa e introduzione all'autentico nucleo metafisico della sua filosofia, consistente in una forma di dualismo acosmista. Il dualismo di realtà e apparenza è in effetti esso stesso apparente: "non è fra due effettive realtà, ma fra un'unica realtà assoluta e l'irrealtà in cui il mondo sprofonda."»  Si può così dire che in M.: «il motivo desunto probabilmente da Spir, il contrasto tra "anormale" (il mondo dell'esperienza empirico e molteplice) e "norma" (il principio d'identità, rivelazione incoativa del divino in noi) si spoglia qui dell'originario aspetto dualista per confluire in una visione coerentemente monista dell'esperienza di coscienza. Monismo coscienzialista, quello martinettiano, che non sfocia però in una forma di panteismo, in quanto il termine finale di questa unificazione formale rimane trascendente. L'unica realtà metafisica assolutasi afferma in conclusioneè l'"Unità formale assoluta", che trascende l'intero processo dell'esperienza, che di tale unità è solo un'espressione simbolica.»  Della filosofia di Spir, M. mantenne sostanzialmente inalterata la morale, di derivazione kantiana, aveva d'altronde dichiarato che dopo Kant nessun filosofo serio può non essere in Etica kantiano. L'intero percorso del pensiero martinettiano parte dal suo anticlericalismo", e aggiunge: "la natura del suo anticlericalismo lo portava a detestare la Massoneria. Ripetutamente mi disse di non essere mai stato massone, di essere anzi assolutamente contrario a questa Chiesa cattolica di segno rovesciato." Questo suo anticlericalismo l'ha portato ad un antimarxismo, il marxismo essendo "secondo i termini in cui egli si sarebbe espresso, la massima secolarizzazione concepibile della religione". ENoce conclude: "Ora a mio giudizio il pensiero di M. si situa appunto come momento conclusivo del pessimismo religioso e come la sua posizione più coerente e rigorosa. L'antologia Il Vangelo scrive M. «lasciando da parte l'elemento leggendario e dogmatico, cerca di disporre il materiale evangelico nell'ordine logicamente più appropriato. Tutto quello che i vangeli contengono di essenziale per la nostra coscienza religiosa è stato qui conservato.»  Il risultato di questo ordinamento logico è l'espunzionein quanto elaborazione teologica successiva ai lòghia di Gesù o ancora propria all'ebraismo da cui Gesù stesso non è immunedel Vangelo di Giovanni, degli Atti degli Apostoli, delle Lettere (anche le Lettere di Paolo) e dell'Apocalisse. Gesù di Nazaret, e non di Betlemme, è un profeta ebraico, l'ultimo e il più grande dei profeti. Non quindi Figlio di Dio, nemmeno resuscitato dalla morte, né apparso realmente ai suoi, Gesù in quanto Messia annuncia un regno messianico a cui succederebbe escatologicamente il regno dei cieli, quello di Dio. Tuttavia non chiarendo tale avvento escatologico, di fatto Gesù è soprattutto un maestro di dottrina morale che esorta a rinunciare al mondo per unirsi spiritualmente e interiormente a Dio, il bene supremo, amando il prossimo.  Per Martinetti bisogna aspirare ad una "Chiesa invisibile", in cui si possano compendiare i valori moralmente più elevati di tutte le culture religiose, dando vita così ad una società universale fraternamenteunita, egli scrive:  «In tutti i tempi, ma specialmente nelle età come la nostra, la vera Chiesa non risiede in alcuna delle chiese visibili che ci offrono il triste spettacolo dei loro dissensi, ma nell'unione invisibile di tutte le anime sincere che si sono purificate dall'egoismo naturale e nel culto della carità e della giustizia hanno avuto la rivelazione della verità e la promessa della vita eterna»  Gesù Cristo e il Cristianesimo fu messo sotto sequestro dalla Prefettura non appena stampato,  come M. scrive a Cagnola:  «Il mio libro venne terminato di stampare e in tale giorno furono mandati i 3 esemplari al Prefetto. Il 3 di mattina venne il permesso; alle 17 dello stesso giorno esso era ritirato. Per quali influenze? Io non lo so. Così il libro stette due mesi in sospeso: il 10 ottobre giunse (da Roma) il decreto definitivo di sequestro.»  Con decreto, “Gesù Cristo e il Cristianesimo, Il Vangelo” e Ragione e fede furono messi all'Indice dei libri proibiti della Chiesa cattolica. La rinascita del pensiero filosofico-religioso martinettiano scaturisce alla fine degli anni novanta del secolo scorso in virtù della rinnovata proposta ermeneutica di Chiara che cura l'inedito L'Amore, Il Vangelo (Genova) e Pietà verso gli animali (Genova); in particolare l'interpretazione elaborata da Chiara mette in luce gli aspetti gnostici della filosofia della religione martinettiana per poi proporne una rilettura in chiave kantiana anche attraverso un confronto con alcune sette separatiste vicine alla tradizione spirituale dei quaccheri.  Capitini rese visita a Martinetti, che a proposito della nonviolenza gli disse: "Forse se discutessi con lei mi convincerei, ma ora come ora le assicuro che se mi fosse detto che con l'uccisione di diecimila persone si estirperebbe il male che c'è in Europa, firmerei la sentenza senza esitazione."  Negli scritti La psiche degli animali e Pietà verso gli animali, Martinetti sostiene che gli animali, così come gli esseri umani, possiedono intelletto e coscienza, quindi l'etica non deve limitarsi alla regolazione dei rapporti infraumani, ma deve estendersi a ricercare il benessere e la felicità anche per tutte quelle forme di vita senzienti (cioè provviste di un sistema nervoso) che come l'uomo sono in grado di provare gioia e dolore:  «Nella relazione sulla psiche degli animali M. tra l'altro affronta il problema dello scandalo morale suscitato dall'indifferenza delle grandi religioni positive occidentali di fronte all'inaudita sofferenza degli animali provocata dagli uomini: gli animali hanno una forma dell'intelligenza e della ragione, sono esseri affini a noi, possiamo leggere nei loro occhi l'unità profonda che ad essi ci lega.  M. cita le prove di intelligenza che sanno dare animali come cani e cavalli, ma anche la stupefacente capacità organizzativa delle formiche e di altri piccoli insetti, che l'uomo ha il dovere di rispettare, prestando attenzione a non distruggere ciò che la natura costruisce.  Nel proprio testamento dispose che una somma significativa fosse versata alla Società Protettrice degli Animali; egli personalmente nutriva per gli animali una profonda pietà e tale sentimento lo aveva persuaso a darsi al vegetarismo, una scelta che assumeva per lui quasi il carattere di un valore religioso.  Scrive al proposito Vigorelli:  «La scelta del vegetarianesimo non era "generica simpatia, e neppure un ideale politico, bensì meditato atteggiamento filosofico", da porsi in relazione sia con la sua profonda conoscenza della filosofia indiana sia con convinzioni radicate in una personale metafisica, sulla "unicità" della sostanza vivente e sul destino di "perennità" dello spirito.»  La scelta della cremazione M. fu un fautore della cremazione e una testimonianza "ci dice come M. portasse sempre con sé, in una busta, le ceneri di sua madre."Secondo Paviolo, per i M. la cremazione era una specie di tradizione familiare e la cosa appare strana in quei tempi nei quali, specie nei piccoli centri era pressoché ignota a tutti, e oggetto di scandalo per il gran rumore che, in questi casi, ne facevano i parroci. Non è però da escludere, nel caso preciso di M., che questa scelta, come quella del vegetarianesimo, avesse anche una relazione con il suo interesse per la filosofia indiana, e dunque un valore filosofico e religioso. I suoi resti sono tumulati nel cimitero di Castellamonte in provincia di Torino.  Opere: Una " martinettiana" C. Ferronato si trova nel fascicolo speciale della Rivista di Filosofia Pietro Rossi: nel cinquantenario della morte, Dopo questa data, di M. sono stati pubblicati. “Ragione e fede, Italo Sciuto, Gallone, Milano, Luca Natali, Morcelliana, Brescia,. Il Vangelo, Alessandro Di Chiara, il nuovo melangolo, Genova,  L'amore, Alessandro Di Chiara, Il nuovo melangolo, Genova, “Pietà verso gli animali” Alessandro Di Chiara, Il nuovo melangolo, Genova, “La religione di Spinoza”  Amedeo Vigorelli, Ghibli, Milano,  “La Libertà” Aragno, Torino, Schopenhauer, Mirko Fontemaggi, Il nuovo Melangolo, Genova, “Breviario spiritual” Anacleto Verrecchia, POMBA, Torino, “L'educazione della volontà” Domenico Dario Curtotti, Edizioni clandestine, Marina di Massa, “Conoscenza in Kant”  Luca Natali, Franco Angeli, Milano, Pier Giorgio Zunino, Piero Martinetti, “Lettere”, Firenze, Olschki, “Gesù Cristo e il Cristianesimo” Castelvecchi, Roma,; edizione critica Luca Natali, introduzione di Giovanni Filoramo, Morcelliana, Brescia, “Il Vangelo: un'interpretazione” Castelvecchi, Roma,  “Spinoza, Etica, esposizione e comment”, Castelvecchi, Roma,. Il numero, introduzione di Argentieri, Castelvecchi, Roma,  Luca Natali, Le carte di Piero Martinetti, Firenze, Olschki, “Spinoza” Festa, Castelvecchi, Roma,. Riconoscimenti Nella seduta del Senato Accademico dell’Università degli Studi di Milano, è stata approvata ufficialmente la decisione del Dipartimento di Filosofia di intitolarsi alla figura di M.. La città di Roma gli ha intitolato una piazza, nel Giorno della Memoria. A Milano Martinetti figura tra i nuovi Giusti che saranno onorati al Monte Stella dal " nel Giardino dei Giusti di tutto il mondo. Goretti, “M”, Archivio della Cultura Italiana. Fiori, I professori che dissero "NO" al Duce, in La Repubblica,  «Ebbe molta influenza sulla scelta che M. fece di iscriversi alla facoltà di Filosofia, fu suo professore, ma non un Maestro. Scrisse di lui M.: "Era un uomo; quando andai a visitarlo l'ultima volta, pochi giorni prima della sua morte, mi disse di avere un'unica certezza, che dopo questa vita non c'è nulla. Le mie idee erano assolutamente opposte alle sue, su questo come su tutti gli altri punti. Ma non potei non ammirare la fermezza delle sue convinzioni"»: Paviolo.  «che morì proprio durante l'iter scolastico di Martinetti ma che ebbe con lui, forse per la comune origine canavesana, un particolare rapporto»: Paviolo 2 «Di una reale affinità tra Martinetti e i suoi maestri torinesi si può parlare forse solo in un caso: quello di Arturo Graf, del cui dualismo e pessimismo si può trovare qualche traccia nel pensiero del Nostro e alla cui poesia, piena di dolente (e a tratti cupa) riflessività filosofica, Martinetti tornerà anche negli anni maturi, come a una sorgente di ispirazione e conforto spirituale. Più documentata è l'influenza su M. di un'altra singolare figura di poeta-filosofo: quel Ceretti da Intra (noto anche con lo pseudonimo poetico di Alessandro Goreni e con quello di Theophilo Eleuthero), alla cui postuma riscoperta si adoperarono intensamente Ercole e Alemanni, nell'ultimo decennio del secolo scorso e ai primi del nostro. Nel breve verbale relativo all'esame di laurea (qui il laureando è indicato come Pietro M.) si dice semplicemente che il candidato ha sostenuto durante quaranta minuti innanzi alla commissione la disputa prescritta, sopra la dissertazione da lui presentata e sopra le tesi annesse alla medesima; e ha sostenuto anche la prova pratica assegnatagli dalla Commissione. La tesi ottenne la votazione di 99/110. Il lavoro di tesi non ebbe, come noto, il riconoscimento che meritavaanche a motivo di certe resistenze accademiche nel settore filologico della Torino e forse per questo lo studioso sentì il bisogno di attingere direttamente alle fonti dell'erudizione tedesca, fuori dal chiuso ambiente provinciale. Del resto il suo intent e  più filosofico che filologico, e la prima suggestione a interessarsi del “Samkhya” poté venirgli, piuttosto che dalle lezioni di Flechia, dalla conversazione con Ercole. Proprio del Samkhya, Ercole si era interessato alcuni anni primi in una breve Memoria uscita sulla Rivista Italiana di Filosofia diretta da Ferr. Di suo interesse costante per la filosofia indiana testimonia il corso di lezioni tenuto a Milano e pubblicato a Milano da Celuc, “La sapienza indiana. Corredata da un'antologia di testi Indù e Buddhisti. Ma è antefatto significativo, giacché lascia intravedere ancora una volta, questa volta sotto il rispetto particolare dei suoi primi contatti coi testi di A. Spir, l'importanza della permanenza a Lipsia nella sua formazione filosofica. Nella Lipsia conosciuta da lui sopravvive Drobitsch, lil maestro herbartiano di Spir e dalla sua Lipsia si diffondevano le edizioni di A. Spir entro il moto allora nascente in Germania dell'interesse per la filosofia sua. Il pensiero di Spir, Torino, Albert Meynier.  Anno che fu per lui particolarmente duro, vedi Lettere ai famigliari dalla Siberia dell'Italia meridionale", Minazzi, Il Protagora, Lettere. Prima che della dittatura fascista, e critico altrettanto risoluto del comunismo e della democrazia, di cui colse gli aspetti degenerativi dell'affarismo e dell'ultraparlamentarismo. Non si vede in chi e in che cosa un uomo come lui che, per sua scelta culturale ma anche per disposizione personale, agiva in modo disgiunto da ogni partito, movimento, gruppo avrebbe pouto trovare un legame per immettersi in un flusso di attivo anti-fascismo. Tra dittatura e inquisizione negli anni del Fascismo", in Lettere, Firenze. Ringrazio la S.V. Ill.ma della cortese partecipazione e la prego di esprimere la mia profonda gratitudine ai membri di codesta R. Accademia che hanno voluto conferirmi un sì ambito onore. Ma circostanze pesantissime, sulle quali non è il caso di [parola illeggibile] mi vietano nel modo più reciso di poterlo accettare»: Lettera al presidente dei Lincei, e a L. Mangiagalli. Il Congresso non ha altro fine che di essere una manifestazione della filosofia italiana in quanto libera e appartata da ogni contingenza del momento: come deve essere in qualunque tempo la filosofia. A T. Scotti. Che accusa M., ricambiato, di disonestà intellettuale nel riguardo della filosofia scolastica, cf. Goetz, Il giuramento rifiutato. I docenti universitari e il regime fascista, Firenze. Per M.. Gemelli è tutto fuorché un filosofo. Varisco,  in: Lettere 33.  H. Goetz, Il giuramento rifiutato. I docenti universitari e il regime fascista, Firenze, Il congresso di filosofia. Tutto l'affare è una montatura (come del resto anche il ritiro dei cattolici dal Congresso), la quale ha la sua origine nel fatto che io non ho permesso a Gemelli di spadroneggiare nel Congresso e di prepararvi qualcuna delle sue rappresentazioni ciarlatanesche. Varisco, a Goretti a Mangiagalli. Quando M., con il rifiuto del giuramento di fedeltà al fascismo, abbandona l'insegnamento non rinuncia a quegli incarichi o a quelle adesioni che non erano a tale giuramento connesse: guarda di non compromettere quella sua creatura che era diventata La Rivista di Filosofia e non ne volle la direzione effettiva ma continua l'intensa e puntuale collaborazione redazionale sino a che le sue condizioni di salute glielo permisero. Giuliano,  Cagnola,  Baratono, Assael, Alle origini della Scuola di Milano: Barié, Banfi, Milano. Ella già saprà certamente che io, in seguito all'affare del negato giuramento, sono stato collocato a riposo. Non appartengo quindi più all'Milano e non posso più esserle utile che indirettamente»: a C. Gadda, in: Lettere.  «del resto io sono perfettamente sereno come chi ha fatto ciò che doveva fare: e non mi sarà discaro poter d'ora innanzi applicare tutto il mio tempo ai miei studi, cioè agli studi veramente miei, fatti per mè, per la mia personalità e la mia vita»: Lettera M. a Alfieri, Sulla cui porta fece mettere un'indicazione che diceva: "M.  agricoltore": Paviolo «Perciò appunto non ho dimenticato i tuoi interessi e sarei lieto che fossi tu a succedermi. In questo senso ho scritto, "richiesto da Castiglioni stesso", che ora è preside, a Castiglioni. Ho consigliato lui e con lui la facoltà ad accaparrarsi te per la Filosofia e Banfi per la Storia della  Filosofia. A A. Baratono, Nel registro di entrata delle Carceri Nuove di Torino egli è l'unico che nella scheda personale si faccia registrare, nell'apposita voce, come "ateo", mentre tutti gli altri non di religione israelitica (ossia Bobbio, Einaudi, Pavese, Antonicelli, Salvatorelli e così via) si dichiarano "cattolici"alcune schede, peraltro, tra cui quella di Mila, sono andate perse (il registro è conservato all'Archivio di Stato di Torino, sezioni riunite, Casa circondariale di Torino, Registro matricole)", in: Lettere.  "M. veniva rinchiuso in una cella sulla cui porta veniva apposto il cartellino "Politico: sorveglianza particolare". Il giorno successivo cominciavano gli interrogatori che si ripetevano finché dopo alcuni giorni d'arresto M. veniva finalmente scarcerato.", Giorda, M., Castellamonte, «Devo darle una notizia terrificante, relativamente. Lunedì passato 8 corrente sono caduto malamente da una pianta, per fortuna senza gravi conseguenze di nessuna specie, salvo un leggero tramortimento durato qualche ora»: Lettera, M. a Nina Ruffini, in: Lettere Cit. in: Lettere. «Si può comunque, in base a testimonianze diverse, ritenere che M. sia deceduto all'Ospedale Molinette sfollato a Cuorgnè, ove si tentò inutilmente di salvarlo e che il corpo sia stato immediatamente trasferito (abitudine che rimase in uso per decenni in circostanze analoghe) alla casa d'abitazione, per evitare lungaggini burocratiche e maggiori spese funerarie.  L'atto di morte recita: " il g alle ore quattro e minuti zero, nella casa posta in frazione Spineto n. 106 è morto M., residente in Torino, professore pensionato"»: Paviolo.  Paviolo.  "Per ultimo desidero di essere cremato e che le mie ceneri riposino nel Camposanto di Castellamonte", frase finale del testament, Paviolo. Il testamento di Martinetti, da lui riscritto, "in una grafia incerta e in una forma in cui non si trova lo stile abituale del nostro filosofo"(Paviolo) fu considerato da sua sorella Teresa come estorto: "Le opere che al tempo del decesso di Piero erano ancora solo allo stato di manoscritto vennero devolute ai beneficiari della biblioteca, la quale, a dirtelo in assoluta confidenza, cadde in mano a tre estranei alla famiglia, per un testamento fatto fare a nostra insaputa a Piero, a oltre un anno da che era stato colpito da un insulto di trombosi al cervello la preziosa biblioteca, che per volontà recisa, assoluta di Piero a me da Lui ripetutamente espressa alcuni mesi prima che fosse colpito dalla trombosi, doveva andare all'Milano, prese altre vie e e sta presentemente ancora peregrinando in attesa di destinazione definitiva." Lettera di Teresa Martinetti al cugino Bertogliatti, in: Paviolo Fondazione Casa e Archivio. Allo Spir, un singolare pensatore solitario, al quale mi legano tante affinità e tante simpatie, sarà dedicato il fascic. 3 della "Riv. di Filosofia", che non mancherò di spedirle a suo tempo. Quante dottrine dello Spir, specialmente nel rapporto morale e religioso, sembrano pensate per il nostro tempo! Ma esse passeranno, come passarono, inavvertite. La lucequesto passo del quarto Vangelo lo Spir volle inciso sul suo sepolcrovolle penetrare le tenebre, ma le tenebre non l'accolsero»: Lettera, M. a Ruffini, in: Lettere.  «io sono sempre stato un filosofo inattuale»: Lettera, M. a Giorgio Borsa,  in: Lettere Agazzi, La filosofia di M., Milano, Unicopli. Ma è stato Alessio a dimostrare l'importanza e l'anteriorità, rispetto ad altri autori, della lettura di Spir per la maturazione della metafisica martinettiana»: Vigorelli, Alessio, Vigorelli Vigorelli, M., Breviario spirituale, Bresci, Torino,  Lettera M. a Cagnola, Lettere. Sulla riflessione religiosa di M. vedi Franco Alessio, L'idealismo religioso di M., Brescia, Morcelliana, (Tesi di Pavia: relatore Michele Federico Sciacca)  Paviolo Paviolo  Amedeo Vigorelli, "M. e Capitini: attualità di un confronto", in: Vigorelli, La nostra inquietudine. M., Banfi, Rebora, Cantoni, Paci, De Martino, Rensi, Untersteiner, Pra, Segre, Capitini, Mondadori, Milano. E si conversa a lungo della inumazione e della cremazione (aveva fatto cremare il cadavere della mamma, per avere vicine le sue ceneri)" Capitini, Antifascismo, Célèbes Trapani,   Paviolo Paviolo. L'eretico Martinetti, italiano per caso", Recensione di Liucci su Il fatto quotidiano, Libera cittadinanza  Il Dipartimento di Filosofia "M. a Milano, Battista, "Le vie dedicate ai razzisti spettano ai professori eroi che dissero no al fascismo", Corriere della Sera, S. Chiale, "Dall'attivista curda al pioniere green I nuovi Giusti del Monte Stella", Corriere della Sera, Cronaca di Milano13.  "Monte Stella I nuovi Giusti in diretta", Corriere della Sera, Cronaca di Milano9., Commemorazione dTorino, Accademia delle Scienze, Giornata Martinettiana, Torino, Edizioni di "Filosofia", Rivista di Filosofia, Agazzi, "La storiografia filosofica", Rivista critica di storia della filosofia, Agazzi, Mancini, Vigorelli e Zanantoni, Unicopli, Milano, Alessio, L'idealismo religioso, Brescia, Morcelliana, Alessio, introduzione Il pensiero di Spir, Torino, Meynier, Assael, Alle origini della Scuola di Milano: M., Barié, Banfi, Milano, Guerrini, Banfi, M. e il razionalismo religioso", in: Filosofi contemporanei, Firenze, Parenti, Bersellini Rivoli, Il fondamento eleatico della filosofia -- Milano, Saggiatore, Guido Bersellini Rivoli, La fede laica, Appunti sul confronto religioso e politico (in Italia e nel villaggio globale), Lecce, Manni, Rivoli, Appunti sulla questione ebraica. Da Rosselli a M., Milano, Angeli, Boatti, Preferirei di no, Le storie dei dodici professori che si opposero a Mussolini, Torino, Einaudi,  B. Bonghi, La fiaccola sotto il moggio della metafisica kantiana. Il Kant, Milano, Mimesis, Minazzi, Sulla filosofia italiana, Prospettive, figure e problemi, Milano, Angeli); ranco Bosio, "L'uomo e l'assoluto", in: Filosofie "minoritarie" in Italia tra le due guerre Ceravolo, Roma, Aracne, Remo Cantoni, "L'illuminismo religioso” in: Studi filosofici, G. Colombo, La filosofia come soteriologia. L'avventura spirituale e intellettuale di Milano, Vita e Pensiero, E. Colorni, La malattia della metafisica. Scritti autobiografici e filosofici, Torino, Einaudi, Noce, Filosofi dell'esistenza e della libertà, Milano, Giuffrè, Pra, "Momenti di riflessione sull'esperienza religiosa in Italia tra idealismo e razionalismo critico", in:  La filosofia contemporanea di fronte all'esperienza religiosa, Parma, Pratiche); C. Ferronato, "Filosofia e religione”, in: Percorsi e Figure Filosofi italiani, Salvatore Natoli, Genova, Marietti, Filoramo, Letture M. "Gesù Cristo e il Cristianesimo" nel pensiero religioso, "Rivista di filosofia", Gervasio, M.: l'interpretazione di Kant nel quadro della filosofia italiana tra Ottocento e Novecento, Giorda, M., Castellamonte, Helmut Goetz, Il giuramento rifiutato. I docenti universitari e il regime fascista, Firenze, La Nuova Italia, C. Goretti, Il pensiero filosofico di Piero Martinetti, Bologna, Accademia delle Scienze, Mariani, Esperienza ed intuizione religiosa: saggio sul pensiero di M., con appendice sugli inediti, Roma, Mazzantini, L’'Oriente", Filosofia,  Valerio Meattini, Ragion teoretica e ragion pratica. M. interprete di Kant, Pisa, Vigo Cursi, Franco Milanesi, La filosofia neognostica, in: "Paradigmi", Morelli, tesi di laurea in Filosofia (Aliotta), Biblioteca Facoltà di Lettere e Filosofia, Napoli); Paviolo, M. aneddotico. L'uomo, il filosofo, la sua terra, Aosta, Le Château Edizioni, Alfredo Poggi, Vicenza, Collezione del Palladio, 1ora Riedizione Cosimo Scarcella e Introduzione di . Mas, Milano, Marzorati, Rambaldi, Voci dal Novecento, Milano, Guerrini; Romano, Il pensiero filosofico di M., Padova, Milani, Santoro, Il problema della libertà, Lecce, Milella, Scarcella, La dottrina politica di M.: aspetti teoretici ed aspetti pratici, in Il Pensiero Politico, Firenze, Olschki Editore, Cosimo Scarcella, M. Politica e filosofia. Con alcuni ‘Pensieri' inediti, Napoli, Collana La Cultura delle Idee diretta da Tessitore e Marini, Edizioni Scientifiche Italiane, Terzi, La vita e il pensiero originale, Bergamo, Editrice San Marco, Carlo Terzi, "Lettere inedite di M.", in: Giornale di metafisica, Torino, Vigorelli, Agazzi e la fortuna di M.", in:, L'impegno della ragione. Per Agazzi, Cingoli, Calloni, Ferraro, Unicopli, Milano (nuova ed. "Agazzi e la "fortuna milanese" di M., in:, Vita, concettualizzazione, libertà. Studi in onore di Alfredo Marini, R. Lazzari, M. Mezzanzanica, Storace, Mimesis, Milano, Vigorelli, Piero Martinetti. La metafisica civile di un filosofo dimenticato, Milano, Mondadori, Vigorelli, "Nuove pagine", Rivista di storia della filosofia, Vigorelli,, "L'eredità contestata. Lettere di Banfi e Solari", Rivista di storia della filosofia, Vigorelli, "Plotino, Spinoza, Spir. La reviviscenza neoplatonica nel razionalismo religioso (Atti del Convegno “Presenza della tradizione neoplatonica nella filosofia del Novecento”, Vercelli), Annuario Filosofico, Mursia, Milano, Vigorelli, La nostra inquietudine. Banfi, Rebora, Cantoni, Paci, De Martino, Rensi, Untersteiner, Dal Pra, Segre, Capitini, Mondadori, Milano, Vigorelli, Lettore di Spinoza. Il tempo e l'eterno", in:, Spinoza ricerche e prospettive. Per una storia dello spinozismo in Italia (Atti delle Giornate di studio in ricordo di Emilia Giancotti, Urbino), Bostrenghi e C. Santinelli, Bibliopolis, Napoli,  Vigorelli, "Piero Martinetti  una apologia della religione civile", in:, Le due Torino. Primato della religione o primato della politica?, Cuozzo e Riconda, Trauben, Torino, Spir, Scuola di Milano Solari Goretti Basso Baratono Banfi, Giuramento di fedeltà al fascismo, Treccani Enciclopedie, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.  siusa. archivi.beniculturali, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. Torino, Biblioteca della Fondazione M., Torino. Fondazione Casa e Archivio M., su Fondazione piero martinetti. D. Fusaro sul sito Filosofico.net. Colombo, La filosofia come soteriologia. La prima forma di comunione fra esseri, quella che fonda le prime forme di società, quella che sussiste anche in quei gradi della vita animale onde è esclusa ogni altra forma di socievo­ lezza, è l’amore. Che cosa non è stato detto e iscritto in ogni tempo intorno all’amore? Io non intendo qui certamente aggiun­ gere su questo argomento nuove ed inutili speculazioni : voglio solamente trattarne in quanto aneli’esso è nella vita umana una sorgente di importanti doveri. L’amore, qualunque possano essere le complicazioni senti­ mentali che ne mutano profondamente la natura e possono dargli finalità più elevate, non ha originariamente altro fine che la (pro­ pagazione Astica della specie. L’unione fisica di due individui di sesso diverso ha per effetto l’estensione della vita organica nel tempo : per essa l’individualità effimera si sottrae in un certo modo alla morte e celebra l’eternità sua confondendosi per un istante con la serie delle generazioni venture. La voluttà fisica non è che una forma di quel piacere che accompagna ogni esten­ sione dell’individualità, ogni fusione delle coscienze singole in un tutto capace d’una vita più alita e più larga. Sotto questo aspetto la voluttà riveste un carattere ideale e direi quasi sacro : e tutta la poesia dell’amore non è che la poesia del primo, del più universale ideale umano. Ma il desiderio antico che in questo senso trae tutti i mortali è diventato attraverso le innu­ merevoli generazioni mn istinto : e l ’ uomo avendo volto lo sguardo verso forme più alte di unità e di vita si è abituato a'Vedere in questo dovere della propagazione della vita solo il compimento d’una funzione organica e nella voluttà un .semplice fremito del senso che non deve interessare la personalità superiore e che anzi può essere per la medesima un ostacolo ed un arresto. Di qui il duplice carattere dell’amore e della voluttà : da un lato essi sono la secreta aspirazione d’ogmi vivente, il movente di una gran parte delle attività umane; dall’altro appariscono come una debolezza, una vittoria dell’essere inferiore sull’es­ sere superiore e veramente umano. Nel pudore che accompagna l’unione dei due .sessi e tutto ciò che la riflette vi è qualche cosa della riverenza che impone un sacro mistero e della vergogna che desta l’esercizio di tutto ciò ohe è vita puramente animale. Il complesso delle attività e delle facoltà che si riferiscono a questa funzione costituisce, forse in modo più marcato che iper ogni altra funzione umana, un tutto ben distinto, che si stacca nella personalità complessiva come una personalità mi­ nore e subordinata : vi è in ogni individuo umano una perso­ nalità sessuale che, per quanto non sempre chiaramente co­ sciente, ha la sua sfera di visione, la sua vita, le sue oscure tendenze e spesso influisce in misura non indifferente sopra lo svolgimento e il destino di tutta la persona. Questa personalità sessuale è già in un certo senso, per l’individualità organica bruta chiusa, nel suo egoismo repulsivo, un essere ideale : l’in­ dividualità atta all’amore appare come qualche cosa di deside­ rabile e di bello : ed è precisamente in questo carattere di idea­ lità che circonfonde tutto ciò che all’amore serve, che ha avuto origine il senso umano della bellezza. Il tipo estetico che le donne in genere e molti uomini cercano di realizzare con tutti i mezzi che l’arte e la moda suggeriscono non è altro che la presentazione della personalità sessuale : questa costituisce per molti l’apice di tutte le aspirazioni e di tutti gli ideali. D’altra parte la vita non si arresta all’amore e vi sono ideali più alti che la perpetuazione fisica, della specie : quindi di fron­ te alla personalità morale ed all’umanità vera la personalità sessuale appare come qualche cosa di inferiore e di miserabile. Quando perciò essa si svolge in noi senza alcun legame od in opposizione con i nostri sentimenti più elevati, noi possiamo bensì cedere per un istante al suo fascino, ma la sua vita resta pure sempre per noi qualche cosa di straniero che più tardi rigettiamo con vergogna e con disprezzo. Non è però affatto necessario che la vita sessuale si svolga nell’uomo senza alcuna continuità e senza accordo con le sfere più alte della vita interiore. Nello stesso mondo animale essa svolge nella maternità e nella famiglia una vera attività di ordine morale che la compie e la nobilita : e nell’uomo tutta la storia dell’evoluzione della famiglia che altro è se non il moralizzamento progressivo della funzione sessuale? Così puri­ ficato ed elevato, il desiderio del senso si intreccia con i più nobili e delicati sentimenti della vita morale, con i.1 sentimento della, protezione e della carità, dell’amicizia, della solidarietà, della fedeltà; anzi, intellettualizzandosi vieppiù e collegandosi con le aspirazioni più elevate, diventa comunione di vita inte­ riore, di gioie alte e pure : l’amore animale e sensuale si tra­ sforma nelle forme più nobili dell’amore umano. Certo il fattore sensuale non scompare mai : l’amore platonico non esiste o, se esiste, non è una forma viva e sana dell’amore. Ma anch’esso si raffina e si assimila : il piacere medesimo del possesso di­ venta, per la confusione della spiritualità di due esseri elevati, più delicato e più profondo. Sopra tutto poi esso elimina gra­ dualmente da sè tutto ciò che urna viva sensibilità estetica e morale giudica o ignobile o incompatibile con le tendenze della personalità superiore : così sorgono le virtù dell'amore, la leal­ tà, la fedeltà, la castità. L’ amore sensuale vive del piacere dell’istante e cerca nell’oggetto suo soltanto il soddisfacimento del suo ardore : esso non è che il contatto superficiale e momen­ taneo di due personalità sessuali che si avvincono e si confon­ dono mentre le anime restano straniere l’una all’altra diffi­ denti, sordamente ostili. L’amore veramente umano si completa con l’unione delle volontà, che esige urna reciproca dedizione intiera, leale, duratura ed esclude come cose indegne la men­ zogna, l'ingiustizia e tutto ciò che diminuisce questa perfetta comunione di vita. Così è possibile un amore che sorge non dal senso, ma da tutta la personalità; un amore che purifica e no­ bilita, che ispira ad alte cose e ¡santifica la voluttà stessa. Questo concetto dell’amore traccia ad ogni uomo la via che deve seguire se egli sinceramente sdegni di degradare sè stesso ; essa, è del resto anche la via più saggia sotto l’aspetto della fe­licità. Certo può sembrare un’ingenuità chiedere alla ragione consigli contro una passione che si mde della ragione : mentre l’eperienza quotidiana ci mostra con mille esempi come essa sconvolga talora le menti più equilibrate, soffochi i sentimenti più sacri, precipiti nell turbamento e spesso nella più irrepa­ rabile rovina esistenze, che l’educazione, l’intelligenza, i vincoli sociali e morali sembravano assicurare contro la prevalenza di ignobili tendenze. Tanta è del resto la potenza di questo «niver­ i-sale e profondo istinto che esso è il movente secreto o palese di gran parte dell’attiviità umana : la massima parte dei ritrovi, delle feste, dei divertimenti sociali, la moda e per molti ri­ spetti anche l’arte non hanno altra ragione d’essere; e i vizi che esso alimenta danno origine ad un vero pubblico mercato e ad industrie fiorenti. Come sperare dunque che la ragione possa qualche cosa contro una volontà oscura e ribelle che sembra avere la violenza e la regolarità delle forze di natura? La mo­ rale predica contro questa passione quasi soltanto come per sod­ disfare un debito : la giovinezza, la fantasia e l’arte la rivestono dei più brillanti colori e si ridono della morale : ed anche i predicatori più severi del resto non sanno, tra un sermone e l’altro, esimersi da un sentimento che sta fra il compatimento e la malrepressa invidia. Io non credo tuttavia che qui la riflessione sia del tutto mutile. L ’ esperienza della vita insegna (e ciascuno lo ricono­ scerà in stesso) che vi sono nella vita interiore dei momenti decisivi nei quali una parola, un pensiero che sono caduti un giorno nell’anima indifferente, si risvegliano e fortificano una nobile ispirazione, soffocano una passione nascente, provocano un deciso cambiamento d’indirizzo. Questo è vero anche della pas­ sione dell’amore. Certo è inutile invocar la ragione quando la passione è ingigantita e il vizio è inveterato : ma questo non vale egualmente di tutte le passioni? La ragione non può di­ struggere l’istinto, ma può dirigerlo : e può dirigerlo se, come un medico accorto, cura il male nei suoi inizi. Ora l’origine del male sta, come già videro i saggi antichi, nelle illusioni che noi ci formiamo circa la realtà. L ’ uomo, sopratutto nella giovi­ nezza, non si precipita verso i piaceri che l’amore promette se non perchè la sua fantasia presenta al desiderio le immagini più allettatrici e riveste ila ¡realtà delle forme più ¡belle e più desi­ derabili. Lo spirito soggiace allora ad una specie di limita­   zione del proprio orizzonte : esso si chiude nei propri sogni e diventa cieco all’aspetto del vero essere delle cose. In questo appùnto può intervenire efficacemente la ragione. Lo sforzo che si deve e si può compiere in quel momento in cui sorgono le prime illusioni, è di dissipare1queste visioni ingannevoli col tenere viva e presente diinnanzi al pensiero la realtà che esse nascondono, col rievocare le esperienze dolorose, col ravvivare le intuizioni profonde che ci svelano l’intima e vera natura delle cose. In fondo a tutte le cose sta la tristezza, ha detto Amici : e veramente l’aspetto ultimo delle cose è triste, mia anche fecondo di salutare saggezza. L’aspetto supeSiciale della realtà è lieto, vario e giocondo come l’aspetto d’una folla che popola le vie d’una città in un giorno di festa. Ma quante cose sordide e tristi non nascondono anche qui le varie e splendide apparenze! Ora in nessuna parte la fantasia è tanto fertile d’in­ ganni quanto nelle cose dell'amore : ed in nessuna parte l’in- gànno è così lusinghiero ed ostinato. Tanto anzi che qualcuno hai voluto vedere nell’amore una specie d’inganno della natura ; che si serve dell’individuo per la propagazione e lo sacrifica, viìttimn volontaria, alla specie. Ma la natura non è in questo caso che la nostra natura inferiore ; noi soggiacciamo all’inganno solo perchè l’istinto ci oscura l’intelligenza e noi non sappiamo più vedere che con gli occhi della sensualità. Questa ci dipinge la via tutta sparsa di dolci desiderii e di soavi ebbrezze; l’amore ci si offre dinnanzi come un palazzo incantato pieno di misteri e di delizie. Bisogna invece che l’intelletto nastro si sforzi di mantenere sempre a sé presente questa prima, considerazione : che l’illusione sessuale ci mostra sotto un solo aspetto un es­ sere che freddamente considerato ¡nella sua 'realtà, è il più delle volte tutt’altro che desideratile. La personalità sessuale non è che un aspetto, uno stato della- persona; è una specie di trasfi­ gurazione di tutto l ’ essere che in fondo rimane così straniera alla persona come se fosse veramente un’altra personalità. Per­ ciò quando la persona amata non è per sè stessa degna di sti-   una e d’amore, l’illusione sessuale è seguita inevitabilmente da una profonda delusione : soddisfatto il desiderio l’immagine ideale, oggetto d’un’adorazione appassionata, isi risolve in un essere prosaico e volgare che ci 'meravigliamo d’avere deside­ rato. Bisogna, in .secondo luogo tener presente quest’altra, consi­ derazione : che la «tessa personalità sessuale, dato che in noi potesse persistere lo stato passionale corrispondente, è ben lun­ gi dall’essere una sorgente di gioie pure ed immutabili : la sen­ sualità è, come ogni passione, un fuoco che consuma se stesso. Un amore puramente sensuale, non potrebbe lessero che un triste ed insaziato ardore : la vita dominata dalla lussuria ap­ pare, freddamente considerata, dolorosa ed ignobile nello stesso tempo. L ’ amore d’ una donna non rende beati che quando può trasformarsi in un sentimento più alto, come accade nella fa­ miglia, od associarsi la sentimenti ideali e diventare una co­ munione morale ed intellettuale di due nobili spiriti. Anzi, nelle persone di più profondo sentire l’attrazione sessuale maschera quasi sempre un’oscura aspirazione spirituale, il bisogno d’una comunione di vita, che riempia l’anima loro, la elevi e la consoli ; è un vago presentimento ideale sperduto nella sfera sessuale. Perciò quando esse non riconoscono la vera natura del senti­ mento che le attrae e, nella loro cecità, ne cercano la soddisfa­ zione nel senso, la loro illusione finisce, il più delle volte, in una tragedia dolorosa. Bisogna in terzo luogo ancora aver presente che, mentre per ogni animo 'ben nato vi sono nella vita aspira­ zioni e soddisfazioni 'ben più alte che quelle dell’amore, l’amore è spesso l'impedimento più forte a questa vita superiore. La donna, come puro .essere sensuale, è la nemica naturale degli interessi ideali dell’uomo; essa non vive che per sè stessa e per i suoi istinti : la volontà sua egoistica è tutta tesa verso il piacere, il lusso, i godimenti della vanità. In cambio della vo­ luttà l’uomo deve il più delle volte sacrificare alla sua vanitosa ed insignificante persona il suo lavoro, il suo benessere, il suo valore spirituale e disperdere in una vita di agitazioni vane í   quelle preziose qualità che potevano servire ad un ben più no­ bile scopo. Quante nobili esistenze non ha /perduto il fuoco oscuro della sensualità! Quante volte l’influenza funesta della donna non è stata causa dei più gravi turbamenti nella vita dell’uomo; della decadenza della volontà, della rinunzia ai fini più alti, e infine della completa rovina morale! Sopratutto quindi è necessario, per resistere a queste sollecitazioni della vita inferiore, suscitare e tener vivo nello spirito qualche alto e degno amore che lo ©levi sopra la sfera della bellezza sensi­ bile. La passione ardente ohe travolge qualunque considera­ zione e saggezza puramente umana, s’arresta dinanzi alle vo­ lontà più aJlte dello spirito, che aprono all’uomo una realtà d ’ un valore infinitamente superiore. E ’ vero che non sempre noi possiamo rivolgere il nostro pensiero verso queste realità idea, li con tanta fermezza che non possa essere vinto degli ardori del senso : ma la contemplazione e ¡l’amore delle cose ideali tra­ sforma sempre il nostro modo di vivere ed apre i nostri occhi ad una luce che non va più .perduta. Quindi anche quando questo amore non è per sé abbastanza forte, esso favorisce lo svolgersi della riflessione critica e induce nell’anitmo una disposizione abituale in cui il germe della passione non trova un terreno fa­ vorevole e viene soffocato prima di svolgersi. Inoltre la con­ suetudine con una sfera più alta di vita crea un sano e salutare orgoglio che respinge da sè, senza esitare, ogni ibassezza. Un’i­ stintiva fierezza, permette al selvaggio di sopportare con viso impassibile i più aspri tormenti : un uomo che sopporterebbe la povertà, la fame e qualunque strazio per il suo dovere ed il suo onore, vorrà diventare lo zimbello dei suoi istinti e sacri­ ficare tutto quello che di grande e di safro ha per lui la vita per il possesso d’una donna? Da queste considerazioni discende anzitutto la condanna di ogni degenerazione ignobile dell’amore. L’istinto che tende ciecamente verso la sua isoddisfazione è soggetto a singolari aberrazioni : e l’istinto sessuale umano può essere anche aiutato in queste sue deviazioni dal ritorno atavico della associazione sua con altri istinti ed altre tendenze; per es. coll’impulso alla crudeltà. Anzi anche dall’associazione con sentimenti superiori non ignobili : come è avvenuto' per es. nell’amore omosessuale greco. La cura estrema con la quale queste tendenze vengono tenute segrete le fa apparire come eccezioni : ma coloro che se ne occupano per dovere professionale sanno che esse sono tutt’altro che rare, anche fra individui delle classi elevate. Esporre i pericoli e le vergogne a cui queste degenerazioni con­ ducono è cosa inutile : coloro stessi che vi soggiaccione li cono­ scono. Ogni animo non ignobile deve del resto essere trattenuto sull’orlo di questo abisso dal rispetto di sè stesso. Ma se ciò noni bastesse, egli deve rappresentare a sè chiaramente che, degradando la sua vita in queste turpitudini, sacrifichereb­ be a misere, bestiali voluttà tutto ciò che di migliore e di desi­ derabile può offrire la vita dell’ uomo. L ’ atto dell’ uomo non è qualche cosa che si possa isolare dalla natura sua e se ne stacchi, appena compiuto, come il frutto che cade dall’albero : esso ri­ mane anche dopo e non si cancella. Seguire l’istinto nelle sue depravazioni vuole dire rassegnarsi a diventare un essere be­ stialmente istintivo : non bisogna illudersi di potere dopo ciò conservare in sè qualche cosa di veramente elevato. E vuole dire quindi anche abbandonare la propria vita a tutte le mi­ serie dolorose che accompagnano la vita d’un essere tutto con­ finato nella sua animalità. Ma vi sono anche altre forme ddl’amore in apparenza più normali ed elevate che vengono coinvolte in questa condanna. Non parlo dell’amore prettamente mercenario, che è anch’esiso una forma di degenerazione : parlo dell’amore vago che, pure fuggendo ogni attaccamento saldo, circonda il godimento d’una parvenza di sentimentalità che sembra 'redimerlo e nobilitarlo : è l’amore per l’amore, l’amore libero che comincia generalmente fra le rosee illusioni e finisce quasi sempre nella vergogna e nel pianto. Non vi è uomo quasi che non abbia- lasciato fra- le sue spine qualche illusione di giovinezza insieme con qualche brandello di felicità e di onore, che, se avesse la magica arte dello ^scrittore, non potrebbe scrivere anch’egli, come romanzo, una pagina della 'sua vita e dedicarla a suo figlio «quando avrà vent’aoani». Non vi è da illudersi quindi che la saggezza degli altri possa sostituire totalmente l’esperienza vissuta; ma essa potrà, se non altro, aiutare a formarsi rapidamente questa esperienza e a non consumare dolorosamente anni preziosi ad inseguire un vano fantasma che ci allontana dalia felicità vera e durevole. L’amore tende per sua natura, in ogni animo ele­ vato, a stringere un’unione indissolubile; quindi il correre ap­ presso ad un amore che noi già sappiamo non poter condurre ad una simile unione è un preparare a sè stesso, a scadenza più o meno lunga, una sicura infelicità. Vero amore è soltanto l’a­ more che è legato da un senso profondo di pietà e di respon­ sabilità : e questo senso impone all’uomo di rimanere sino alla fine della vita al fianco della donna che gli si è data e di non ab­ bandonarla in balia dell’incerto destino. Perciò ogni abbandono, ogni mutamento lascia amari rimpianti e rimorsi : la slealtà e l’ingiustizia che l’uomo addossa alla propria coscienza, quando viene meno alle ¡menzognere promesse, è una bassezza che avvi­ lisce chi la commette. Del resto già sappiamo che un amore pu raímente fìsico è sempre deluso : di qui ]’universale ed infrenabile desiderio degli uomini attratti verso le donne non ancora cono­ sciute. Ma anche questo errare, dato che potesse sempre avere soddisfazione, non sarebbe che un passare continuo di delusione in delusione, di rimpianto in rimpianto. Non vi è quindi in realtà vita più triste di quella passata nei facili amori : vita che è inseparabile dal sentimento della propria degradazione, perchè l’amore che non termina in altro, che non isi associa con i senti­ menti più elevati della natura umana, è un ben misero fine : esso non è in ultimo, se lo si spoglia di tutti i fronzoli sentimen­ tali, che pretta e pura sensualità. La ricerca affannosa della donna 11011 è che la ricerca di una donna : l’amore vago e libero è la conquista, attraverso molte amare esperienze, di questa semplice verità : che non vi può essere amore veramente felice se non nel nobile sentimento che lega l’uomo con una sola donna per tutta la vita. Ohe l’amore pertanto, io direi al giovane dinnanzi a cui si apre questo mondo di vaghe lusinghe, non si disisoci mai in te, dai nobili principi d’urna coscienza retta e pura! Anche at­ traverso le passioni e gli errori, sii un uomo onesto! Non acqui­ stare il piacere d’un’ora a prezzo della rovina d’un povero essere debole e indifeso : questo sarebbe un tradimento vile che nes­ suna riparazione pecuniarda cancellerebbe dalla tua vita. Pensa che nessuna violenza di passione può scusare la disonestà di chi non esita, per soddisfare un desiderio, a gettare la vergogna e la disperazione in una famiglia : sebbene la leggerezza del mondo biasimi l ’ adulterio quasi sorridendo, non vi è dinnanzi alla retta coscienza morale infamia più bassa. E sopratutto pensa alla condizione di quelli che la viltà dei loro genitori ha lasciato in abbandono e che una fredda carità cresce agli stenti, alle tristezze, alle umiliazioni di all’esistenza miserabile. Se vi è un pensiero che valga a farci vergognare dei bassi amori, questo è bene il sospetto che forse ora in qualche parte del mondo vi sia qualcuno che deve a noi la vita e che ha ragione di impre­ care, in mezzo alle sue miserie, al nostro egoismo inumano. Sii dunque casto : la castità è la virtù dell’amore. Essere casti non vuol dire andare in cerca d’una virtù soprannaturale, ma saper rinunciare a ciò che è al di sotto della nostra natura, alle soddisfazioni dei sensi che sono ignobili ed ingiuste. Essere casti vuole dire anzitutto dunque essere forti, saper tenere lon­ tano da sè i vizi vergognosi che minano ila salute e corrompono la, delicatezza e la dignità del carattere : vuole dire inoltre essere giusti e pietosi e non cercare ili nostro piacere a prezzo del disonore e della rovina di altri. Se tu vuoi che l’amore non sia per te fonte di infelicità e di rimorsi, fa sì che esso sia l’armo, nia di due volontà nobili e pure, per le quali l’amore non è che l’inizio d’una comunione più alta di vita. Piero Martinetti. Martinetti. Keywords: l’amore velia, antologia platonica, amore socratico, sezione sull’Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Martinetti” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Martini: l’implicatura conversazionale – la scuola di Cambiano -- filosofia piemontese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Cambiano). Filosofo italiano. Cambiano, Torino, Piemonte. Grice: “One would think that his ‘discorsi filadelfici’ are about brotherly love, but they were delivered at the Philadelphia American-Italian Philosophical Society!” – Grice: “He wrote on Emilio and Narciso, and a story of philosophy – starting not from Thales but Gioberti!” – Grice: “His science of the heart – scienza del cuore – is a mystery!” Compì studi classici a Chieri e poi, ospitato al Real Collegio di Torino, si rivolse allo studio delle scienze naturalistiche. Con la laurea in medicina,  cui seguirà anche quella in filosofia, ottenne l'insegnamento al predetto Istituto, prima di conseguire una brillante carriera nell'ateneo torinese. Qui, infatti, ottenne prima la docenza in fisiologia  e poi quella di medicina legale, cattedra quest'ultima, istituita di cui fu il primo insegnante in assoluto.  Di Torino fu anche rettore, negli anni in cui ebbe numerosi riconoscimenti, tra cui l'onorificenza di cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.  Ma non mancarono episodi tragici, allorché, pochi anni dopo le nozze, perse la moglie, dalla quale ancora non aveva avuti figli, né li avrebbe avuti in seguito, visto che non si risposò, per dedicarsi completamente all'insegnamento e alla stesura di saggi e manuali nelle discipline mediche. In questo filone, il più ricco, vanno almeno segnalati gli “Elementa physiologiae” e “Lezioni di fisiologia” così come “Medicina legale”, accanto agli Elementa medicinae forensis, politiae medicae et hygienes, cui avrebbe fatto seguito il Manuale di medicina legale.  Il variegato percorso saggistico non si limitò (e non si esaurì) a studi a carattere medico-fisiologico e medico-legale. Anzi, forte del curriculum studiorum seguito fin da giovanissimo, cercò di approfondire i pensatori classici, come nel caso di un “Coompendio” dedicato a Platone, di cui peraltro riuscì a terminare il manoscritto poco prima di morire, arrivando persino a stilare,  sia pure non in forma sistematica, una Storia della filosofia.  Risultati migliori li ebbe, tuttavia, nel campo educativo-pedagogico. Questo indirizzo è testimoniato, oltre che dal saggio sulla Riforma della prima educazione dai dodici volumi dell'Emilio. Qui, facendo leva della sua vasta cultura, tratta emblematicamente di argomenti in cui si fondono, senza soluzione di continuità, il "viver sano" e il "maritaggio", il "governo della famiglia" e la felicità, le "tendenze morali" e la "moderazione nella prosperità", passando per i modi attraverso i quali "sopportare le avversità". Saggi: “Elementa physiologiae” (Pica, Torino); “Dei vantaggi che la medicina apporta alle nazioni” (Chirio, Torino); “Mdicina legale” (Marietti, Torino); “Medicina curativa” (Marietti, Torino); “Polizia medica” (Fontana, Milano); “La scienza del cuore” (Fontana, Milano); “La colera indica” (Fodratti, Torino); “Elementa medicinae forensis, politiae medicae et hygienes,”  Marinetti, Torino “Manuale d'igiene,”  Fontana, Milano “Lezioni di fisiologia,” Pomba, Torino  “Patologia generale,” Elvetica, Capolago  “Invito a' medici piemontesi all'occasione del cholera morbus,” Cassone, Torino  “Storia della fisiologia,” Cassone, Torino  “Manuale di medicina legale,”  Fontana, Milano; “Emilio,  Marietti, Torino “Della solitudine,” Marietti, Torino “Narciso o regalo agli sposi,” Marietti, Torino  “Guerra e pace dei sensi,”Tip. Marietti, Torino “Emilio o sia del governo della vita,” Tip. Fontana, Milano “Discorsi filadelfici; ossia, fasti dell'ingegno italiano,”Tip. Marietti, Torino “Riforma della prima educazione,” Marietti, Torino “Della sapienza dei greci,” Cassone, Torino; “Storia della filosofia,” Pirotta, Milano “Platone compendiato e comentato,” Elvetica, Capolago  “Alcune vite di donne celebri,” Fontana, Milano “De clarissimo viro Thoma Tosio ex ordine Oratorum sacrae facultatis professore in regio Taurinensi Athenaeo, Regia, Torino Vita del conte Gian-Francesco Napolio, Bocca, Torino  Vita Francisci Canevarii, Torino Cenni biografici di Lagrangia, Cassone e Marzorati, Torino Curatele A. von Haller, Poesie scelte, Reale, Torino  J.L. Alibert, Riflessioni sulla fisiologia delle passioni o nuova dottrina de' sentimenti morali, Marietti, Torino, F. Redi, Consulti medici, Elvetica, Capolago, D. Alighieri, La Divina Commedia, Marietti, Torino;  G. Gianelli, L'uomo ed i codici nel nuovo Regno d'Italia. Commentario medico-legale, in «Politecnico. Repertorio di studi applicati alla prosperità e cultura sociale»,  Milano.  G. Corniani, I secoli della letteratura italiana dopo il suo risorgimento, F. Predari,  Pomba, Torino); S. Berruti, Saggio sulla vita e sugli scritti del professore cavaliere, s.e., Bologna); Emilio, Tip. Marietti, Torino);  S. Berruti, Saggio sulla vita e sugli scritti del professore cavaliere, s.e., Bologna); G. Corniani, I secoli della letteratura italiana dopo il suo risorgimento, F. Predari,  Pomba, Torino G. Gerini, Due medici pedagogisti. M. Bufalini, Tip. Bona, Torino, G. Gianelli, L'uomo ed i codici nel nuovo Regno d'Italia. Commentario medico-legale, in «Politecnico. Repertorio di studi applicati alla prosperità e cultura sociale»,  Milano. Lorenzo Martini. Martini. Keywords: storia della filosofia, ingegno italiano, il cratilo di Platone -- . Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Martini” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Martino: l’implicatura conversazionale -- la religione civile della prima e unica Roma! – magismo -- filosofia italiana meridionale – filosofia del sud – la scuola di Napoli -- filosofia campanese -- filosofia italiana -- Luigi Speranza (Napoli). Filosofo italiano. Napoli, Campania. Grice: “I like Martino – and his interviewees – there is indeed a ‘discepolato’ around him.” Grice: “We don’t have anything like Martino at Oxford – Hollis is the closest I can think.” Grice: “In his strictly philosophical explorations, Martino aptly clashes with Croce!” -- Dopo la laurea a Napoli con una tesi in Storia delle religioni sui gephyrismi eleusini sotto la direzione di Adolfo Omodeo, si interessa alle discipline etnologiche. Si iscrive ai GUF e alla Milizia Universitaria, collaborando a L'Universale di Berto Ricci e facendo circolare in una cerchia ristretta di collaboratori un Saggio sulla religione civile poi rimasto inedito.  L'ingresso nel circolo crociano «Erano quelli gli anni in cui Hitler sciamanizzava in Germania e in Europa, e ancora lontano era il giorno in cui le rovine del palazzo della Cancelleria avrebbero composto per questo atroce sciamano europeo la bara di fuoco in cui egli tentava di seppellire il genere umano: ed erano anche gli anni in cui una piccola parte della gioventù italiana cercava asilo nelle severe e serene stanze di Palazzo Filomarino per risillabare il discorso elementarmente umano altrove impossibile, persino nella propria famiglia».  Il suo saggio, “Naturalismo e storicismo nell'etnologia” è un tentativo di sottoporre l'etnologia al vaglio critico della filosofia storicista di Croce. Secondo M., l'etnologia solo attraverso la filosofia storicista avrebbe potuto riscattarsi dal suo naturalismo (tratto che accomuna, per de Martino, tanto la scuola sociologica francese che gli indirizzi "pseudostorici" tedeschi e viennesi). Fu lo stesso Croce a introdurre il giovane de Martino all'editore Laterza, suggerendo la pubblicazione del libro, in cui, nonostante qualche ingenuità, si può già scorgere in nuce l'idea del successivo lavoro sul "magismo etnologico". Scritto negli anni della seconda guerra mondiale e pubblicato nel 1948, Il mondo magico è il libro nel quale M. elabora alcune delle idee che rimarranno centrali in tutta la sua opera successiva.  Qui M. costruisce la sua interpretazione del magismo come epoca storica nella quale la labilità di una "presenza" non ancora determinatasi, viene padroneggiata attraverso la magia, in una dinamica di crisi e riscatto. In quel periodo, de Martino comincia a militare nei partiti di sinistra. Lavora come segretario di federazione, in Puglia, per il Partito Socialista Italiano; influenzato da Gramsci e da  Levi, cinque anni dopo, entra a far parte del Partito Comunista Italiano. Anche per questa ragione, negli anni che seguono, M. comincia a interessarsi sempre di più allo studio etnografico delle società contadine del sud Italia, in contemporanea con le inchieste di Vittorini e l’opera documentaristica di Zavattini. Di questa fase, talvolta detta "meridionalista", fanno parte le opere più note al grande pubblico: Morte e pianto rituale, Sud e magia, La terra del rimorso.  Innovativo nelle sue ricerche fu l'approccio multidisciplinare, che lo portò a costituire un'équipe di ricerca etnografica. La terra del rimorso è la sintesi delle sue ricerche sul campo (il Salento) affiancato da uno psichiatra (Jervis), una psicologa (Jervis-Comba), un'antropologa culturale (Signorelli), un etnomusicologo (Carpitella), un fotografo (Pinna) e dalla consulenza di un medico (Bettini). Nello studio del fenomeno del tarantismo vengono utilizzati anche filmati girati tra Copertino, Nardò e Galatina. A queste monografie segue la pubblicazione dell'importante raccolta di saggi, “Furore Simbolo Valore”. E stato collaboratore di R. Pettazzoni all'Università "La Sapienza" di Roma, nell'ambito della Scuola romana di Storia delle religioni. Come ordinario di Storia delle religioni e di Etnologia, dha insegnato all'Cagliari, dove ha avuto uno stuolo di allievi. Con Cirese, Lilliu, Cases, la sua assistente Gallini, e in seguito altri studiosi, quali Cherchi, Angioni, Clemente, e Solinas, saranno esponenti di una significativa, sebbene mai formalizzata, scuola antropologica all'Cagliari, della quale de Martino è considerato uno dei fondatori.  È considerato uno dei più importanti antropologi dell’età contemporanea, fondatore in Italia dell’umanesimo etnografico e dell’etnocentrismo critico.  La presenza La presenza in senso antropologico, nella definizione di de Martino è intesa come la capacità di conservare nella coscienza le memorie e le esperienze necessarie per rispondere in modo adeguato ad una determinata situazione storica, partecipandovi attivamente attraverso l'iniziativa personale e andandovi oltre attraverso l'azione. La presenza significa dunque esserci (il "da-sein" heideggeriano) come persone dotate di senso, in un contesto dotato di senso. Il rito aiuta l'uomo a sopportare una sorta di "crisi della presenza" che esso avverte di fronte alla natura, sentendo minacciata la propria stessa vita. I comportamenti stereotipati dei riti offrono rassicuranti modelli da seguire, costruendo quella che viene in seguito definita come "tradizione".  11spedizione in Lucania Se si vuole rintracciare in de Martino un filo comune e unitario tra l’influenza marxista e gramsciana della “triade meridionalista” (esplicita anche attraverso la sua militanza diretta nel PCI negli anni ‘50) di Morte e pianto ritual, Sud e magia  e La terra del rimorso e gli appunti e i dossiers preparati per La fine del mondo, in cui è presente un’elaborazione filosofica più marcatamente sui piani ontologico, esistenzialista e fenomenologico e che vedranno la luce solo posteriormente dal riordino delle carte ad opera di Brelich e Gallini, bisogna rendere centrale il nesso tra presenza/crisi/riscatto e il processo di destorificazione del negativo ad opera dell’ethos del trascendimento; l’immaginazione simbolica collettiva è la realizzazione di un’ethos del trascendimento che, come un mito di fondazione per il senso di appartenenza o la sacralizzazione dell’”oggetto” per scopi espiatori, rende possibile il superamento di una crisi, della “presenza” in quanto soggetto che opera nella natura, che rischia di perdersi in essa senza riscatto (escaton). Il soggetto dunque si ricolloca nella storia tramite la cultura, e la crisi si rivela esistenziale nel rapporto tra se’ e il mondo “altro da se’”. Ma la crisi affonda sempre nelle materiali condizioni di vita e nelle modalità concrete di una prassi che deve tendere e tende incessantemente alla trasformazione rivoluzionaria (che è escatologica nelle religioni) come base insopprimibile della costituzione di sè come soggetto:  “Vi è dunque un principio trascendentale che rende intellegibile l’utilizzazione e le altre valorizzazioni, e questo principio è l’ethos trascendentale del trascendimento della vita nel valore: attività dunque, ma ethos, dover-essere-nel-mondo per il valore, per la valorizzante attività che fa mondo il mondo, e lo fonda e lo sostiene.”  Costante, inoltre, nella ricerca sul campo, come nelle analisi ed elaborazioni degli ultimi anni, fu l’indagine sul valore euristico assegnato ai dati psicopapatologici, sempre legato a una riflessione critica sulla trasferibilità delle relative nozioni in contesti culturali diversi e sulle loro implicazioni sul piano antropologico e filosofico più generale: dalla figura dello sciamano come “Cristo magico” ne Il mondo magico, ai fenomeni di dissociazione e possessione (influenzato dalle letture di Shirokogoroff e PJanet) nei riti della taranta, fino alle note sulle “apocalissi psicopatologiche” ne La fine del mondo.  Il folklore progressivo Il concetto di folklore, come concezione del mondo regressiva, secondo le “osservazioni sul folklore” del Quaderno XXVII di Gramsci “un agglomerato indigesto di frammenti di concezioni del mondo e superstiti documenti mutili e contaminati”, ma anche di positiva creatività delle classi subalterne (come i canti popolari), in opposizione alla cultura dotta delle élite dirigenti, fu oggetto di riflessione dell’antropologo partenopeo, con il saggio “Intorno ad una storia del mondo popolare subalterno”, pubblicato su Società sul nr.3 di quell’anno, in cui riprende studi e indagini della nuova etnologia sovietica (Tolstov, Hippius, Cicerov, ispirati da Propp). In un saggio lo define come proposta consapevole del popolo contro la propria condizione socialmente subalterna, o che commenta, esprime in termini culturali, le lotte per emanciparsene.” Il concetto fu poi ripreso, discusso problematicamente e allargato in particolare da Cirese (in rapporto a Gramsci) e Satriani (il folklore come cultura di contestazione).  I “folkloristi” erano stati oggetto di critica di de Martino già nella sua prima opera del 1941, Naturalismo e storicismo nell’etnologia, in quanto puri descrittori e catalogatori con criterio naturalistico e non storico-culturale: per cui il folklore rimane, pur categorizzato come “progressivo”, come fenomeno di indagine antropologica nei termini più complessivi di cultura popolare.  Crisi della presenza e destorificazione del negativo In quanto alla “crisi della presenza” come spaesamento, ne La fine del mondo, M. racconta di una volta in Calabria quando, cercando una strada, egli e i suoi collaboratori fecero salire in auto un anziano pastore perché indicasse loro la giusta direzione da seguire, promettendogli di riportarlo poi al posto di partenza. L'uomo salì in auto pieno di diffidenza, che si trasformò via via in una vera e propria angoscia territoriale, non appena dalla visuale del finestrino sparì alla vista il campanile di Marcellinara, il suo paese. Il campanile rappresentava per l'uomo il punto di riferimento del suo circoscritto spazio domestico, senza il quale egli si sentiva realmente spaesato. Quando lo riportarono indietro in fretta l'uomo stava penosamente sporto fuori dal finestrino, scrutando l'orizzonte per veder riapparire il campanile. Solo quando lo rivide, il suo viso finalmente si riappacificò.  In un altro esempio, per esprimere il medesimo concetto, De Martino racconta degli Achilpa, cacciatori e raccoglitori australiani, nomadi da sempre e per sopravvivenza, che avevano però l'usanza di piantare al centro del loro accampamento un palo sacro, intorno al quale celebravano un rito ogni volta che "approdavano" in un luogo nuovo. Il giorno che il palo si spezzò, i membri della tribù si lasciarono morire, sopraffatti dall'angoscia.  Il concetto di spaesamento, come una condizione molto "rischiosa" in cui gli individui temono di perdere i propri riferimenti domestici, che in qualche modo fungono da "indici di senso", viene inserito dunque da M. nelle sue categorie di “crisi della presenza” e destorificazione del negativo.  La crisi della presenza caratterizza allora quelle condizioni diverse nelle quali l'individuo, al cospetto di particolari eventi o situazioni (malattia, morte, conflitti morali, migrazione), sperimenta un'incertezza, una crisi radicale del suo essere storico (della "possibilità di esserci in una storia umana", scrive de M.) in quel dato momento scoprendosi incapace di agire e determinare la propria azione. La destorificazione del negativo permette l'universalizzazione della propria condizione umana in una dimensione mitico-simbolica, mediata dalla religione e presente nel rito. Secondo Signorelli, antropologa ee collaboratrice della spedizione nel Salento,  "Il dato esistenziale che ha scatenato la crisi (morte, malattia, paura e altro ancora) viene mentalmente astratto dal contesto storico per entro il quale è stato esperito e viene ricondotto a un tempo e a una vicenda mitici".  Se il mito è narrazione, il rito è un comportamento orientato ad uno scopo e ripetuto con parole e gesti di significato altamente simbolico. È così che mito, rito e simbolo diventano un circuito volto alla soluzione della crisi, astraendo dalla storia reale in cui agisce il negativo.  Quando è il negativo a prevalere, e questo accade in fasi particolarmente drammatiche dell’esistenza umana (come la morte di una persona cara), può manifestarsi una crisi radicale, una “funesta miseria esistenziale”, per cui l’ethos del trascendimento non riesce più a risolvere la crisi nel valore e la mancata valorizzazione fa perdere anche l’operabilità sul reale. L’attività etica della valorizzazione è necessaria per impedire la destrutturazione dell”esserci”, in quanto il “vitale” vede per intero invaso il suo spazio, quello dell’intersoggettività e il rapporto con il mondo. Avviene allora che “la presenza abdica senza compenso”.  L'elaborazione del lutto ed il pianto rituale antico Magnifying glass icon mgx2.svg  Morte di Gesù negli studi antropologici e Planctus. Organizza una serie di spedizioni di ricerca in Lucania, accompagnato da un’equipe interdisciplinare, tra cui Vittoria De Palma, anche lei etnologa e compagna di vita e con l’utilizzo di strumenti quali il magnetofono e la cinepresa, innovativi rispetto all’indagine folklorica classica. Riconnettendosi a Il mondo magico, decide di concentrarsi sul lamento funebre e la “crisi del cordoglio”, ai segni, al simbolismo delle ritualità legate ad una crisi esistenziale tra le più gravi, come quella che segue la perdita di un caro, e il pianto e il dolore collettivi che rappresentano la “crisi della presenza”, della propria e di tutti, minacciata dalla morte. Il pericolo del lutto è dunque quello dell’annullamento totale.  In Morte e pianto rituale. Dal lamento funebre antico al pianto di Maria affronta anche il senso della morte di Cristo in rapporto alla condizione esistenziale dell'uomo nel mondo ed al momento traumatico della esperienza della morte dei propri cari. Di fronte alla "crisi del cordoglio" che può portare al crollo esistenziale, emerge la esigenza di elaborare culturalmente il lutto, nella forma socialmente codificata del rito. La consolazione offerta dal credo religioso riconduce a forme sopportabili la carica drammatica del lutto, riferendola simbolicamente alla morte tragica di Cristo sulla croce, forme che consentono di ritrovarsi uguali nel dolore, ma che diventano anche promessa di resurrezione.  «È possibile interpretare la genesi del protocristianesimo come esemplarizzazione di una storica risoluzione del cordoglio che trasforma Gesù morto in Cristo risorto e il morto che torna nel morto-risorto presente nella chiesa e nel banchetto eucaristico. Le apparizioni di Cristo dopo la morte testimoniano la Resurrezione e la presenza di Cristo nella chiesa sino al compimento del piano temporale di salvezza. Dopo l'Ascensione la discesa dello S.S. inaugura l'epoca in cui il morto-risorto è con i credenti sino alla fine, per donare la spinta alla testimonianza missionaria. Il Cristianesimo diventa un grande rituale funerario per una morte esemplare risolutiva del vario morire storico e come pedagogia del distacco e del trascendimento rispetto a ciò che muore (il che poteva aver luogo solo in quanto il morto era l'unto dell'Uomo-Dio)". Abbiamo un esempio storico di soluzione della crisi e la garanzia mediante la fede della presenza del Risorto nella comunità. La celebrazione eucaristica rappresenta contemporaneamente l'evento passato di un Cristo al centro del piano temporale di salvezza (mito che garantisce e fonda la salvezza futura) e l'evento futuro della definitiva Parusia.»  De Martino indaga la persistenza, nelle realtà marginalizzate della Lucania, del pianto funebre, come “riplasmazione” del planctus irrelativo, rito antichissimo e diffuso prima del Cristianesimo in tutta l'area mediterranea. La destorificazione dell’evento luttuoso, soggettivamente vissuto, permette di riportarlo ad una dimensione mitico-rituale, e dunque al superamento della crisi.  Su questi temi si è soffermata una sua studentessa e collaboratrice, lEpifani, nella commedia La fuga, scritta a dieci anni dalla sua scomparsa.  Saggi: “Naturalismo e storicismo nell'etnologia” (Laterza, Bari) – l’ennico – Grice: “Italians cannot pronounce ‘-tn-‘ so that the etnico becomes ‘ennico’!” --; “Il mondo magico: prolegomeni a una storia del magismo” (Einaudi, Torino); “Morte e pianto rituale nel mondo antico: dal lamento pagano al pianto di Maria” (Einaudi, Torino);  “Sud e magia La terra del rimorso. Contributo a una storia religiosa del Sud” (Feltrinelli, Milano); --  cf. Grice, magismo – two kinds of magic travel, carpet route-travelling, routeless travel – the exercise of judgment --“Furore, simbolo, valore” (Saggiatore, Milano); “Magia e civiltà. Un'antologia critica fondamentale per lo studio del concetto di magia in occidente” (Garzanti, Milano); “Mondo popolare e magia in Lucania” (Basilicata, Roma-Matera) -- Grice: “There are two types of magic actually: carpet flying and disappearance!” – “La fine del mondo -- contributo all'analisi dell’pocalissi” (Einaudi, Torino); “La collana viola” (Boringhieri, Torino); “Re-ligione, comunismo [lavorismo] e psico-analisi” (Altamura, Roma) Compagni e amici” (La nuova Italia, Firenze); “Storia e Meta-storia”“i fondamenti di una teoria del sacro” (Argo, Lecce); “Note di campo: spedizione in Lucania” (Argo, Lecce); “L'opera a cui lavoro: apparato critico e documentario alla Spedizione etnologica in Lucania” (Argo, Lecce); “Una vicinanza discrete” (Oleandro, Roma); “I viaggi nel Sud” (Boringhieri, Torino); “Panorami e spedizioni” (Boringhieri, Torino); “Musiche tradizionali del Salento” (Squilibri, Roma); “Scritti filosofici” (Mulino, Bologna); “Dal laboratorio del mondo magico” (Argo, Lecce); “Ricerca sui guaritori e la loro clientele” (Argo, Lecce); “Etnografia del tarantismo pugliese. I materiali della spedizione nel Salento” (Argo, Lecce); “Promesse e minacce dell'etnologia”; G. Angioni, Una scuola antropologica sarda?, in “Sardegna: idee, luoghi, processi culturali” (Roma, Donzelli); “Antropologia e il comunismo del lavoro”; “Marxismo e religione”, “Il folklore pro-gressivo, in l’Unita’, “Teoria antropologica e metodologia della ricerca, L'asino d'oro ; Il mondo magico, ed., Torino, Rèpaci, G. Angioni, Fare dire sentire. L'identico e il diverso nelle culture, Nuoro, Il Maestrale, M. Baldonato e B. Callieri, Soglie dell'impensabile. Apocalissi e salvezza, Rivista sperimentale di freniatria: la rivista dei servizi di salute mentale (Torino: [Milano: Centro Scientifico; Angeli). R. Beneduce, Un'etno-psichiatria della crisi e del riscatto, "aut aut", S. Fabio Berardini, Ethos Presenza Storia. La ricerca filosofica, Trento  Giordana Charuty, Le precedenti vite di un antropologo, Angeli, Milano,  P. Cherchi, Dalla crisi della presenza alla comunità (Napoli, Liguori); P. Cherchi, Il peso dell'ombra: l'etnocentrismo critico e il problema dell'auto-coscienza culturale, Napoli, Liguori, P. Cherchi, Il signore del limite: tre variazioni critiche (Napoli, Liguori); S. Matteis, Il leone che cancella con la coda le tracce. L'itinerario intellettuale, Napoli, d'If, Donato, La Contraddizione felice? Martino e gli altri, ETS, Pisa, M. Epifani, La fuga. Opera teatrale, Roma,  riedita da La mongolfiera edizioni e spettacoli; F. Faeta, I viaggi nel Sud, Boringhieri, collana «Nuova Cultura», F. Cecla, Perdersi. L'uomo senza ambiente. Laterza, Bari); Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani Mariannita Lospinoso, Enciclopedia Italiana, Appendice,  Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani M. Massenzio, L’antropologia, in Il Contributo italiano alla storia del Pensiero Filosofia, stituto dell'Enciclopedia italiana Treccani A. Momigliano, Recensione a "La terra del rimorso", in Rivista storica italiana, Quarto contributo alla storia degli studi classici e del mondo antico,  Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, G. Sasso, M. Fra religione e filosofia, Napoli, Bibliopolis, Taviani, Ridere un mondo, Roma, Aracne, Zanardi, Sul filo della presenza. Fra filosofia e antropologia. Unicopli, Tabacchini, Dramma e salvezza: il carattere protettivo del mito in G. Leghissa, Enrico Manera, Filosofie del mito nel Novecento, Carocci, Roma. A. Rigoli, Magia ed etno-storia, Boringhieri, Torino); B. Croce Vittorio Lanternari Claude Lévi-Strauss Diego Carpitella, “Tarantismo” -- Altan Alberto Mario Cirese G. Angioni Antropologia culturale P. Cherchi Scuola antropologica di Cagliari A. Gramsci Storia delle religioni Etnologia Pizzica, Treccani Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.  M. Lospinoso, Enciclopedia Italiana, Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, VDizionario biografico degli italiani,  Istituto dell'Enciclopedia Italiana,  siusa. archivi.beniculturali, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. Massenzio,  M. e l'antropologia, in Il contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana,. Recensione a Morte e pianto rituale. Dal lamento funebre antico al pianto di Maria. Recensione a Il mondo magico. Prolegomeni a una storia del magismo. Pagina autore Liber Censor.net  di Ernesto de Martino, Istituto Ernesto De Martino, su iedm. Società di Mutuo Soccorso Ernesto de Martino, su sms de martino.noblogs.org. Interpretazioni dell'apocalisse: le tre edizioni de La fine del mondo di Ernesto de Martino, su L’analisi e la classe, "Intorno a una storia del mondo popolare subalterno", su Academia.edu. Grice: “The more Martino speaks of ‘meridionale’ and ‘sud’ the less I’m willing to qualify him as an Italian philosopher simpliciter – so I categorise him as a representative of ‘filosofia del sud’ or ‘filosofia meridionale’. Ernesto de Martino. Martino. Keywords: religione civile, magismo – essercizio del giudizio – viaggio magico en route – carpet route travelling – o routeless --. Luigi Speranza, “Grice e Martino” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Masci: l’implicatura conversazionale -- critica della critica della ragione – implicatura solidale – la scuola di Francavilla al Mare -- filosofia abruzzese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Francavilla al Mare). Filosofo italiano. Francavilla al Mare, Chieti, Abruzzo. Grice: “But perhaps more interesting that his explorations on the judicative are Masci’s conceptual analysis, and fascinating ‘natural’ history of the will, with a focus on Aristotle!” Grice: “Like Masci, I make a conceptual connetction between willing and free-will.” – or “volonta” e “liberta” in his words!” -- Grice: “I like Maci; he has philosophised on forms of intuition and instincdt – cf. my “Needs’ – and what he calls the psycho-physical materialism. Also on what he calls the psychological parallelism – He spent a few essays on quantification and measurement in atters of the soul -- -- and speaks of an ‘indirect measure’ in psychology. He has opposed ‘conoscenza’ to ‘credenza’ (cf. my knowledge and belief), and further, ‘conosecenza and pensiero’, knowledge and thought.  Nato in una famiglia della borghesia abruzzese, perse il padre all'età di 4 anni. Frequenta il collegio Giambattista Vico di Chieti e, completati gli studi liceali, e allievo di MOLA, che gli insegna filosofia. Inizia  gli studi di giurisprudenza all'Napoli, dove si laureò ed in seguito studiò scienze politico-amministrative. Comincia ad approfondire le sue conoscenze filosofiche grazie alle lezioni tenute da Spaventa nella stessa città. Influenzato dalla sua formazione universitaria e dallo stesso Spaventa, al centro dei suoi primi studi c'era il pensiero di Kant e Hegel.  Ottenne la cattedra di professore reggente di filosofia  a Chieti, prima dell'abilitazione che gli fu consegnata a Pisa. Inoltre venne nominato vincitore di un concorso della Reale Accademia delle scienze morali e politiche grazie ad un saggio sulla Critica della ragion pura. Divenne libero docente di filosofia teoretica all'Napoli e, l'anno successivo, di storia della filosofia presso l'Pavia. Abbandona l'insegnamento a Chieti per recarsi a Padova, dove era stato nominato professore straordinario di filosofia morale. All'istituto scolastico lasciò numerosi scritti sulla filosofia antica. Un anno dopo divenne Professore all'Napoli.  Ottenne la carica di rettore dell'Napoli e di consigliere comunale della medesima città. Nel corso della sua carriera politica fu eletto deputato dal collegio di Ortona al Mare per la legislatura e fu un sostenitore di  Annunzio. Entra nel Senato del Regno, dove intervenne più volte sul tema dell'istruzione pubblica. Sosteneva la maggiore importanza della formazione classica rispetto a quella tecnica o scientifica nelle scuole secondarie.   Liceo scientifico "Filippo Masci" a Chieti Fu Presidente dell'Accademia di lettere ed arti della Società Reale di Napoli, socio della Regia Accademia dei Lincei, membro del Consiglio superiore dell'Istruzione Pubblica e di altre istituzioni culturali. Presso i lincei difese l'importanza di Kant e Fichte in contrasto con le parole di Luzzati che li aveva criticati per essere filosofi tedeschi. S’erige un busto commemorativo a Francavilla al Mare e il neonato liceo scientifico di Chieti fu intitolato in suo onore. Nel corso della sua carriera conobbe Scarfoglio e Annunzio, che continuò a frequentare negli anni successivi. Inoltre fu tenuto in grande considerazione da Spaventa. Compone “Pensiero e conoscenza”, in cui sono racchiusi gli aspetti più importanti della sua filosofia. Ha molteplici interessi (filosofia, psicologia, sociologia, pedagogia, diritto e storia) ed è considerato uno dei più importanti esponenti del neo-kantismo o neo-criticismo, avendo rifiutato sia alcune posizioni di Spaventa, sia l'affermato positivismo di Ardigò, che esclude ogni possibile principio a priori della conoscenza. La ripresa della filosofia di Kant e segnata dalla convinzione che e sbagliato ridurre la realtà a pura rappresentazione, ma anche dal tentativo di studiare la genesi psicologica delle categorie e quindi negare la loro formulazione numericamente rigida. Nel materialismo psico-fisico cerca di dimostrare l'unità tra anima e natura in una concezione psico-fisica della realtà, ma la sua filosofia e criticata da Gentile, anche a causa della mancata adesione al ne-oidealismo. Altri saggi: “Le forme dell'intuizione” (Vecchio, Chieti); “L’istinto” (Società Reale, Napoli); “Il materialismo psico-fisico”“Il parallelismo in psicologia, “Atti dell'Accademia di Napoli”, Napoli  Intellettualismo e pragmatismo, “Atti della Regia Accademia delle Scienze morali e politiche”, Napoli, “Quantità e misura nei fenomeni psichici”Memoria letta all'Accademia di Scienze Morali e Politiche della Società Reale di Napoli. Napoli: Federico Sangiovanni et Figlio, “Della misura indiretta in psicologia.”Conoscenza scientifica e conoscenza matematica. Napoli: Federico Sangiovanni et Figlio, “Credenza e conoscenza”  -- “I like the latest bit, where he discusses the reciprocity of the faculties” – Grice.)  Atti dell'Accademia di Napoli”, Napoli, “Pensiero e conoscenza,”Bocca Editori, Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italian astrino per uniforme ordinaria Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro nastrino per uniforme ordinaria Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro Note  Schede di personalità abruzzesi importanti nel campo della filosofia, Regione Abruzzo).  Storia del liceo M. e biografia, Liceo M.).  Discorso di commiato per la morte di Masci, su notes 9. senato. Pietrangeli, M. e il suo neocriticismo, Milani, Padova, Gentile, M.: dal criticismo kantiano al monismo psicofisico, Noubs, Chieti. Giuseppe Landolfi Petrone, M., Dizionario biografico degli italiani,  Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Atreccani Enciclopedie, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. M., in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.  Opere M., su Liber Liber.  Opere di M., su open MLOL, Horizons Unlimited srl.  M., su storia.camera, Camera dei deputati. M. su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica. Differenza tra la filosofia e le scienze pparticolari. Oggetto  della Filosofia. La Gnoseologia e la Filosofia prima come parti fondamentali della Filosofia generale. Distinzione dei sistemi filosofici, loro significato e importanza. Distinzione delle altre parti della Filosofia generale ed applicata, partizione  e limiti della Filosofia elementare. LOGICA PRELIMINARE. CONCETTO DELLA LOGICA E SUE ARTI. La Logica come scienza formale e dimostrativa, sua definizione. Importanza della Logica. Suo rapporto con le altre  parti della Filosofia e con la scienza. Pensiero e conoscenza; divisione generale della Logica. Nozioni preliminari sulle formo elementari, concetto, giudizio, sillogismo; forme metodiche. I PRINCIPII LOOICI.   Determinazione dei principii. Il principio d'identità. Il principio di contraddizione, valore di questo  principio. Il principio di terzo escluso. Il  principio della ragion sufficiente. Valore dei principii  logici. Illustrazioni filologiche. Logica, dialettica, annliticn, elementi, c oncetto, nota, rappresenzione, teoria. Teorema, problema/Speculativo. Astratto e concreto, soggetto ed oggetto, contenuto ed estensione, analisi e sintesi. Teoria delle forme elementari.  Il concetto. Formazioni: k natura dei. concetto.  Il concetto e l’astrazione. L'iinagine concettuale. Il concetto e la parola. Caratteri del concetto. Il concetto e l'essenza. Il concetto e il giudizio. II. CONCETTO CONSIDERATO IN SE STESSO. Lo note, loro significato rispetto all'unità del concetto, e loro  ordine in esso. Concetti nstrutti e concreti; qualità,  generi, specie, forme diverse dell'astrazione. Nota e  parte, concetti di relnzioue, Contenuto ed estensione  dei concetti, rapporto tra il contenuto e 1' estensione. Contenuto ed estensione nei concetti di relaziono. Della  chiarezza del concetto. Il concetto considerato in rapporto ad altri concetti.  Rapporto d identità e diversità, concetti equipollenti e concetti reciproci, significato delle parole sinonimo ed omonimo. Rapporto d'opposizione, concetti limitativi e privativi, concetti in opposizione contraria reciproca. Rapporto «li  subordinazione e coordinazione, contiguità ed interferenza dei concetti, i sistemi dei concetti. Subordinazione e coordinazione dei concetti di relazione, condizione e condiziauato, principio e conseguenza. Le categorie. Categorie grammaticali, logiche e gnoseologiche, classificazione aristotelica delle categorie, differenza tra le categorie logiche  e le grammaticali. Le categorie gnoseologiche, la classificazione kantiana, Le categorie di .sostanza e di  causa; il numero come epicategoria. Grammatica e Logica.  Elementi materiali ed elementi formali del linguaggio. Influenza del pensiero sul carattere formale della lingua. Influenza delle forme grammaticali sullo sviluppo del  pensiero. Il Giudizio. Del giudizio in generale.  Definizione logica del giudizio, le definizioni realistiche e le  logiche, teoria del Brentano, Elementi dol giudizio,  Della classificazione dei giudizu.  La classificazione tradizionale dei giudizii e il suo fondamento logico. Discussione delle obiezioni contro d i  essa, Forme dei giudizii secondo la qualità -- il giudizio affermativo e le varie specie d'identità da esso espresse; il giudizio negativo, sua essenza e sue forme principali, limite della  predicazione negativa; r) il giudizio infinito, se è una forma a sé  rapporto te» l affennaaione e la negazione nel giudizio infinito,’  Jorme dei giudizi! secondo la quantità; il giudizio universale, sue forme quantitativa e modale; il giudizio par-   6 ÌUdUttÌV “' se sia ™specte «ordinata  de universa ' 6 ;^! 1 giudeo individule, sue forme si laro   Polme ?-’ sua,.,rre f ucibiIità al giudizio universale, p. ICO  Forme de. giudizi, d, relazione; a) il giudizio categorico sua funzione sua irreducibilità; ») il giudizio ipotetico, se Sia .m giudeo   Ino g j 17 - 1 1 ?°|. etl ° 1 ' c> ’’ S lm,izio disgiuntivo, suo significato  logico condiziom di validità; si mostra che non iuchiudfn con  catto della re^rocità d' azione ed è un giudizio dell’estensione,   ft* e   giuiUzi. modali, critica delle obiezioni del Sigivi | deMVundt  Dki GIUDIZII COMPOSTI. Natura dei giudizii composti, loro specie. U Ghi   notti ::rr u >i r f eiazìoue <,mogen,;u 172 -§ m. (h^ CO m-   post. a relazione eterogenea, Giudizii contratti, Qnadro generale di tutte le forme dei giudizii, p. no. Giudizi analitici e sintetici.   r t i I | GÌ j d !? ÌÌ analitici - sintetici, e sintetici a priori, II  -ritmile della teoria dei giudizii sintetici a priori, significato vero  di questa teoria, Giudizi! empirici e giudizii a priori.  Delle relazioni dei concetti nei giudizii DELLE RELAZIONI DEI GIUDIZII.  Attribuzione del predicato ni soggetto nei giudizii, Dipendenza delle relazioni dei giudizii dulie relazioni del loro  contenuto, relazioni immediate, e mediate, e specie della prima  tecnica dei raziocina immediati, e schema della subalternuzioue e  dell opposizione dei giudizii. Delle trasformazioni dki annui Trasformazioni quantitative e modali per subalternazione, Trasformazioni quantitativo-qualitative e modali por  opposizione, Trasformazioni por equipollenza qualitativa, per equipollenza della relazione, per equipollenza tra la  quantità o la modalità, Teoria delle reciproche, suo  valore logico; teoria delle reciproche universali affermative ; caso  delle reciproche condizionali, (teorema di Hauberì. Lo reciproche universali negative. Lo reciproche particolari affermative e negative,  Teoria della contrapposizione, Si prova  che le reciproche e le contrapposto delle proposizioni universali  sono, quando sono possibili, vere illazioni, Il Sillogismo.   Ragionamento e Sillogismo. I gradi del sapere e le vie della ricerca, sillogismo e induzione, Strutturo del sillogismo e sua definizione,  La sillogistica aristotelica e la sillogistica delle  scuole, generalizzazione logica e generalizzazione scientifica, l'universale come fondamento ili qualunque dimostrazione, Il sillogismo categorico. Regole gonerali del sillogismo. Figure sillogistiche, Modi generali del sillogismo, e modi speciali  di ciascuna figura, Valore delle figure sillogistiche,  la quarta figuro, Specie del sillogismo; 1' entimema,   la sentenza entimematica, l'epicherema, il polisillogismo, Il sorite; sorite deduttivo e sorite induttivo, Rapporto tra la vorità dell’ illazione e la verità delle premesse  SILLOGISMO IPPOTETICO E IL SILLOGISMO DISGIUNTIVO. Il sillogismo ipotetico: impossibilità di ridurre 1 una all altra  le forme del sillogismo; sillogismo ipotetico con termine medio,  sillogismo ipotetico senza termine medio e suoi modi, Il sillogismo disgiuntivo e sue formo, Il dilemma, sue forme, sue regole,  Del riii Nciptp e dui. valore del sillogismo.   Esposizione ed esame delle obiezioni contro il valore dimostrativo del sillogismo, Critica della teoria del Mill,  che ogni ragionamento, e quindi anche il sillogismo, e un inferenza  dal particolare al particolare, Esame della quistione  se il sili ogismo sia la forma generale del raziocinio, Del principio fondamentale del sillogismo; se sia materiale o formale; i principii aristotelici e quelli del Lambert. Si dimostra che il  sillogismo si fonda sugli assiomi logici e sul principio della sostituzione dell'Identico, Teoria pei. Metodo  Metodo sistematico   Oggetto e parti del metodo; oggetto e parti del metodo si  stemutico, La definizione.   Elementi della definizione ; come 1' individuazione del concetto sia effetto della loro composizione,  Le definizioni come principii proprii nelle scienze deduttive e induttive, Concetti indefinibili e loro specie ; forme approssimate della definizione, e loro valore assoluto e comparativo, Definizione nominale e definizione reale, specie della definizione nominale, la definizione nominale induttiva; la definizione reale,  definizioni riversibili, difficoltà opposte delle definizioni metafisiche  «d empiriche, metodo delle definizioni reali induttive, definizioni reali  deduttive, Definizioni analitiche e sintetiche, la definizione genetica, Regole delle definizioni, Divisione e Classificazione. Concetto della divisione, e sue regole, Da dicotomia, sue specie, suo valore logico, La classificazione scientifica, suo fino; le classificazioni per qualità apparenti;  la classificazione tassonomica e la classificazione per serio, La classificazione per tipi, sue specie; inferiorità della classificazione per tipi alla classificazione per definizioni, Le classificazioni genetiche ; come siono apparecchiate dalla  fase comparativa delle scienze; Jifficoltà delle classificazioni genetiche, loro perfezione rispetto a tutte le altre,PnOVA DEDUTTIVA K J'HOVA INOUTTIVA.   Oggetto della prova; i principii di prova e loro specie; specie della prova, La prova deduttiva, sue forme logica e  causale, analitica e sintetica. Procedimenti e modi varii della prova  deduttiva analitica, Sqhema della prova induttiva;  la teoria dell’induzione in Aristotele, Bacone, Hume e Milli;  verità ed errore della teoria del Mill; so il calcolo dello probabilit à,  o il principio d'identità possano essere fondamento deU'induziono,  Differenza dell'induzione dall' associazione psicologica; solo fondamento della logica dell'induzione la dipendenza  della realtà da principii a da cause come una legge necessaria del  pensiero e dell'essere. L'induzione come operazione inversa della deduzione, limiti di questa teoria, Delle forme di ragionamento che sembrano, ma non sono induzioni II postulato  dell'uniformità delle leggi di natura, come debba intendersi, e quali  sieno propriamente leggi ili naturu: rapporto del postulato col principio di causa; si mostra che questo assicura non solo l’uniformità  degli effetti, ma anche l'uniformità delle cause, Gradi  dell'induzione; di verse condizioni della sua val idità nelle scienze  della natura e in quelle dello spirito; l'induzione nelle Matematiche, La PROVA ENTIMEMATICA E L'ANALOGICA.  La prova entimematica, sue specie, suo uso o valore essen¬  ziale nelle ricerche scientifiche, suo carattere deduttivo, Tecnica del ragionamefl4£jmjjlo£ieo, somiglianze e differenze  dall induzione, in che senso e in che limiti debba intendersi che  è un’inferenza dal particolare al particolare, Rapporto tra l'analogia c l'as sociazione psicolo gica: il nesso tra la funziono logica e la psicologica come causa dell'uso larghissimo dell'analogia nella prova scientifica, e dei facili errori ili cui è causa,  L a ngioma perfetta e l'impe rfetta, grudi di quest'ul-  tima, e limiti della~sua validi^, p.,'!tt "Tj Y. L'analogia d'identità  e l'analogia «li coordinuzione, La prova indiretta.  Tecnica della prova indiretta, sue forme contraddittoria e  disgiuntiva; e rrore d ella L gica tradizionale che ammette solo l a  prim a: critica delle contrarie teorie del Sigsvart e del Wundt,  La prova indiretta disgiuntiva multipla, e l’ alternativa; la prova indiretta contraddittoria, Paragono tra  la prova diretta e l’indiretta; casi del loro uso cumulati vo, e funzioni in essi della prova indiretta, 1 PUINUIPII DI PROVA.  Necessità che vi siano princi pii primi ; j vr indpii proprii,  Specie dei principii; d efinizi oni, ipotesi, postulati,  a ssio mi; caratteri logici di ciascuno di essi e loro funzioni; discussione sui caratteri dell’assioma, Il criterio della certezza consiste nell'inconcepibilità del contraddittorio, e nei postulati della verit à d ell' esperienza ~~e ifolLy informità della natura,  Sofismi .  Se la Sofistica sia una parte della Logica, Difficoltà di dare  una buona classificazione dei sofismi, esame delle classificazioni di Aristotele, del Whately e dello Stuart Alili; ragioni di ridurre i .sofismi a tre classi secondo che riguardano o le premesse, o l'illazione, o la conseguenza logica della prova, n. 3( il - Sofismi  verbali e so fismi morali, p. Sili  Sofisrnìuigici relativi alle  premesse; loro specie, premesso apparentemente vere, petizione di  principio, inversione tra principio e conseguenza, Sofismi relativi all'i llazi one, loro specie, 1 'ignorano elenchi, e il ai-  auto» probare nihil probare, So fismi r i rr» |a conse- Metodo inventivo.   Oggetto o parti del metodo inventivo, Dei metodi ikdutitvi. Analisi dell'idea di legge; leggi normative, causati, matematiche. Definizione della legge, Oggetto della ricerca   induttiva sono le leggi causali; distinzione ili esse dalle leggi di consistenza. Il concetto.sperimentale della causa. Caratteri fondamentali della causalità nella natura; la pluralità delle cause, lu molti-  plicità delle serie causali, hi composizione a collocazione delle causo,  la trasformazione delle cause, la causalità unilaterale e reciproca,  L’osservazione scientifi ca: il suo carattere fondamentale è la prevalenza del ragionamento sulla percezione. Precetti a  cui deve conformarsi. Le tre operazioni nelle quali si risolve sono,  l'analisi, l'eliminazione, la generalizzazione. Osservazione esterna  od interna, L'esperimento, suo maggior valore rispetto  all induzione. Necessità di mezzi superiori di ricerca sperimentale,  i metodi induttivi, Logica. ? o: t    guenza logica della p rova: s ofismi dedu ttivi, loro specie, sofismi di  conversione e di opposizione, sofismi por inosservanza delle regole  sillogistiche circa la qualità o quantità dell'illazione in rapporto  alla qualità e quantità dello premesso, sofismi di divisione e di  composizione, sofismi a dirlo secondimi quid ad ilictum simplieiter,  et secundunr alterimi quid. Sofismi induttivi; sofismi  di osservazione, loro specie; sofismi di generalizzazione, loro specie;  i sofismi di falso analogio derivanti dall'uso delle metafore sognano  il limite di transizione dai sofismi di pensiero ai verbali p. Dki metodi induttivi.   (muti nuaz unir)  Metodi induttivi in Bacone, Herschell e Stuart Mill, Il metodo di concordanza, Il metodo di differenza, e il metodo di concordanza negativa, Il metodo delle variazioni, Il metodo dei residui; uso cumulativo dei metodi induttivi, Limiti del valoro dei  metodi induttivi dipendenti dalla mol teplicità delle cause p ^dOili  di uno stesso effe tto, e dalle complicazioni delle cause. Necessità  dell'integrazione deduttiva per ricollegare le parti del procedimento  induttivo, Dei. metodo deduttivo.   Oggetto e forme del procedimento inventivo deduttivo ; uso  di questo procedimento nelle scienze razionali, il valore delle ijw-  tcsi in queste dipende dall'inversione del procedimento deduttivo.  Applicazione del metodo alla risolupiona dei problemi ; necessità  della dcdueione dei concetti come fondamento di esso, 11 proce dimento deduttivo nelle scienze eimteri che causali; suppone  l'induzione anteriore delle leggi causali più semplici, o consiste o  in una riduzione o in una sintesi. Necessità j ella itjerificazio D e. Il procedimento deduttivo da i uotegi causali. C ondizioni cIVih i-  missibilità delle ipot esi, Condizioni di neiificazione ;  verificazione completa e incompleta.gradi di ciascuna, osompii. p.tòO. Discussione delle cr itiche mosse all'uso dol imi unteci. Importanza dello ipotesi, e largo uso di esse in ogni ramo di scienze come  condizione del loro progresso ; condizioni soggettive ed oggettivo  delle vere ipotesi scientifiche, Haitouti tua l'induzione e la deduzione.  Divisione delle leggi in primitive e secondarie, o delle secondarie in empiriche e derivate ; limiti relativi della loro estensione,  Si mostra con l'esame dei variimodi di spiegazione  di un fenomeno, che spiegare è dedurre. Limiti della generalizzazione  nella scienza, Significato relativo della distinzione  delle scienze in induttive e deduttive ; tendenza generale delle scienze  a diventare deduttive ; difficoltà di tale trasformazione, ed Muti che  riceve dall'applicazione del Calcolo, I P li O. Definizione logica del problema, distinzione dei problemi in  ipotetici ed assoluti, e modo di risolverli, I problemi  antitetici, modi di risolverli, VEBISIMIOLIANZA QUALITATIVA.  Verisimiglianza Qualitativa e verisimiglianza quantitativa: norme logiche della prima, Delle ragioni di non credere  alle testimoniauzo contrarie a leggi causali note, Ul. e  alle uniformità non causali, Delle ragioni della incredibilità delle coincidenze e delle serie, Veiusisik; manza quantitativa. II calcolo delle probabilità e le sue norme fondamentali, I suoi presupposti: in che senso e in che limiti è vero che il  calcolo dello probabilità suppone l'ignoranza delle condizioni qualitative dell'evento, Il calcolo delle probabilità come  procedimento di eliminazione del caso; concetto logico del caso, Eliminazione del caso rispetto all'effetto; olimiuaziona del caso  rispetto alla causa, Metodi delle Matematiche.  Le Matematiche come scienze deduttive, I Metodi dell'Aritmetica come metodi di formazione dei numeri; il sistema di numerazione, e le operazioni,  L' Algebra come  scienza delle funzioni: notazioni algebriche; l'Algebra come scienza  dell'equivalenza dei modi di formazione delle quantità, La Geometria come scienza dell'equivalenza delle grandezze; i tre  metodi principali della Geometria elementare, la risoluzione delle  figure; le c ostruzioni ausilia rie, le c ostruzioni genetiche. L'induzione in Matematica, Estensione e limiti   dell applicazioue dello Matematiche allo altre scienze, METODI DKU.K SCIENZE BTOBIOHK.   La testimonianza come nnirp [iri-mH-Jal Wvoi!i|-à 'lei fatt i stormi; valore Tjel rritijrio I ntrinse co, la verisijjiigliuuza; necessità del  criterio estrinseco, cioè desumo dalle reiasioni di tempoo luogo del  racconto col fatto. Valore della leggenda per la storia. S li.Monumenti; monumenti preistorici, f ihdmria o s|^ ri,i p .ts-. g m.  Monumenti storici, maggior valore di essi in confronto con lu testimo-  niuiiza; le due quistioni possibili rispetto a questa, l'autenticità e la  credibilità; Iti credibilità è tanto maggiore (pianto più è possibile  riportare il racconto alla percezione diretta come a causa- Maggior  valore della tradizione scritta e suoi limiti, L'autenticità è tanto  maggiore quanto maggiore i- la possibilità di escludere lo falsifica -  zioni e le alterazioni, i ncertezza e limiti della tradizione orale,  esempio del valore storico dell’ epopea francese, I  criteriidei numero e della credibilità dei testimoni, Passaggio dai fatti alle leggi ; s cienze storiche e sociul i. p. Dei metodi ueij-k scienze storiche, Tre specie di melodi por la ricerca delle leggi storiche: critica del metodo deduttivo astratto,Critica della teoria  antropologica. Critica dell'analogia biologica, Critica dal materialismo storico .Critica della  aeuola .dorica, L'indeterminismo storico, e la scuola  psicologica, Il metodo deduttivo inverso o storico,   funzione essenziale dell'Induzione in esso, le leggi storiche come lci/</i  di tendenze. \ ili Insnflii-ionza iL-1 |n'i n• i < 1 i nn •( 1 1• » induttivo   desunta dalla natura delle uniformità accertate dalla Statìstica, p.  òli Si IX. Si mostra che lutti i metodi hanno n p valore limit ato  nella rìcercu delle leggi storiche,e che tutti possono essere utili, se  subordinati al metodo deduttivo inverso. Concetto della Filosofia  della storia, LA SOCIETÀ, IL DIRITTO, LA MORALITÀ. L'aspetto sociale perla coscienza di sè, S I. L'io sociale, sua formazione, sue fasi di sviluppo, Identificazione dell'io sociale con l'io formale, l'io come principio sociale, LA SoCIETA. Condizioni comuni della vita sociale animale ed umana, e condizioni proprie di questa. Le società animali, Diffe renza tra la società umana e l'animale. La teoria biologica, e l'ato mistico-contrattualista. Se la società sia una realtà indipendente dalle coscienze individuali, Definizione della S o cietà.LE FoRME soCIALI PRIMITIVE E IL LoRo svILUPPo. Il gruppo sociale primitivo, il costume, la sanzione religiosa, organizzazioneprimitivadell'assicurazionesociale. Ori gine dello Stato, il diritto e lo Stato, DIRITTO E MORALITA'. Unità primitiva delle regole della condotta, separazione pro gressiva della religione, della morale e del diritto. Dif ferenze tra la morale e il diritto, Caratteri differen ziali derivati, Rapporto fra il diritto e la moralità; concetto dell'Etica come scienza, La Coscienza morale. I GIUDIzn vALUTATivi MoRALI. Giudizii di cognizione e giudizii di valutazione, i giudizii valutativimorali, La teoria dei valori in Economia, La teoria che pone il principio della valutazione m o rale nel sentimento, Una forma speciale di questa, la teoria dei valori normali, Esame della teoria sentimen talistica, Il senso morale, la simpatia, la pietà, I GIUDIziI VALUTATIvi MortALl. Il sentimento non può essere principio di valutazione morale, perchè è mezzo non fine, e perchè è correlativo delle idee, e prende nome da esse. Il sentimento del rispetto morale (Achtung) secondo Kant. Si mostra che la ragione può operare sul sentimento, e che èilgiudiziodivalorequellochelodetermina, Esame della teoria appetitiva e della volontaristica dei valori morali, La teoria biologica dei valori,Il carattere ra zionale della valutazione morale provato, a) dalla necessità del cre terio morale, e dalla dipendenza del sentimento da esso; b) dalla sistemazione finalistica dei valori morali; c) dal carattere scientifico dell'Etica; d) dalla idealizzazione progressive del sentimento morale, ANALISI DELLA cosCIENZA MORALE. Coscienza morale e coscienza psicologica, genesi della c o scienza morale nell'individuo, l'equazione personale della moralità, Genesi della coscienza moralesociale, suo procedimento dal particolare all'universale, Contenuto ed unità della coscienza morale, Autorità della coscienza morale, san zione, Sentimento morale, affinità del sentimento m o rale col sentimento religioso, L'idea del dovere come categoria morale ultima; essa suppone il dualismo morale, ed è la condizione del progresso morale. Critica della teoria psicologica. Dovere e diritto. La subordinazione dei doveri dipende dal grado della loro universalità. Coincidenza del dovere e del bene.ANALISI DELLA CosCIENZA MORALE. La volontà morale, esame della teoria che il fine giustifica i mezzi,Il carattere psicologico e il carattere morale, Teoria aristotelica della virtù, che è un abito, che è una medietà; critica di questo secondo carattere. Classificazione ari stotelica delle virtù. La teoria kantiana, e sua opposizione con la precedente. La loro conciliazione si può avere se si concepisce la virtù come la sintesi superiore della coscienza morale, Se possa concepirsi l'estinzione della coscienza morale, Le basi della moralità. LA LIBERTA' MORALE. Rapporto teorico tra la libertà e la moralità, antinomia tra la libertà e la causalità, vicende storiche del problema, i tre punti di vista dai quali deve essere considerato, La libertà d'indifferenza, argomenti indeterministici, il numero infinito, il nuovo, i casi d'indeterminazione nella natura, il caso, la statistica. La li bertà intelligibile di Kant; teoria di Bergson, la causalità ridotta all'identità, e la libertà creatrice. La libertàela testimonianza della coscienza; argomenti opposti dei deterministi e degl'indeterministi; il risultato della disputa non è favorevole alla libertà d'indifferenza, LA LIBERTA' MORALE. La libertà e l'ordine morale, libertà e responsabilità, loro nesso necessario. Contro di questo non valgono nè la critica dell'idea di sanzione, che lo nega, nè l'idea dell'autonomia che non lo spiega,  La libertà d'indifferenza in contrasto con la respon sabilità, questa ammette la causalità del motivo; ilrimorso e lo sforzo morale ne sono prova, Esame del criterio della pre vedibilità degli effetti dell'azione, La libertà morale s'identifica con la causalità dell'io; la teoria psicologica dell'auto coscienza e quella della volontà, come potere d'inibizione e d'im pulso proprio dell'io, sono la dimostrazione di questa causalità. I n stabilità delle condizioni psicologiche della causalità dell'io, con solidamento di esse nel carattere morale, La respon sabilità morale richiede come suo fondamento una formazione psi cologica identica per tutti, quindi non potrebbe riconoscerlo nel temperamento o nel carattere psicologico. Differenza del consenso teoretico e dell'adesione pratica in cui consiste la libertà. Rapporto della responsabilità con lo stato d'integrità della causalità dell'io,e loro variazioni correlative. Suo rapporto con l'educazione della v o lontà. La libertà e la vita sociale, intimo rapporto della libertà con la solidarietà.  LA solIDARIETA' MORALE. Libertà e solidarietà; suggestione individuale e suggestione collettiva della solidarietà; la solidarietà nel dolore e la solidarietà nel progresso; la solidarietà e l'eguaglianza, p. La soli darietà economica, sua causa la divisione del lavoro; influenza di questa causa sulle forme superiori della vita sociale; anomalie. Li bertà, solidarietà, giustizia; loro nesso necessario, giustizia ed egua glianza, Se la divisione della voro possa essere considerata come il principio morale della solidarietà nelle società superiori; solidarietà nel diritto, nella storia, nell'arte, nella scienza, nella religione. L'unità morale della natura umana, e la giustizia come condizione della solidarietà, LA Giustizia, La giustizia come idea morale fondamentale; la giustizia come virtù, cenni storici, La giustizia come norma; teoria aristotelica, Teoria di Mill, La giustizia come unità della libertà e della solidarietà;lagiustizia nell'ordine economico, Giustizia e carità; il progresso morale, La legge morale.I sisTEM1 MoRALI. Classificazione dei sistemi morali. La morale eteronoma, La morale autonoma; isistemi sentimen talistici e gl'intellettualistici,  I sistemi aprioristici e gli empirici, I sistemi universalistici e gl'individuali stici, I sistEMI MORALI.  I sistemi soggettivi, l'edonismo e l'eudemonismo, I sistemi oggettivi, l' utilitarismo; utilitarismo individuale e utilitarismo sociale, l'utilitarismo nella filosofia dell' evoluzione (Spencer). Altre forme della morale oggettiva, la morale della perfezione, la morale del progresso, la morale del vi vere secondo natura, La morale biologica, socialismo e individualismo biologico, Critica della morale bio logica. Necessità di una morale razionalistica. LA LEGGE MORALE. Differenza tra la legge naturale e la legge morale, carattere di obbligazione, altri caratteri della legge morale, Concetto del Bene; la prima formula della legga morale, l'univer  MAscI– Etica. salità. La seconda formula della legge, la finalità. La terza formula della legge, l'autonomia. Unità delle tre formule. Il sentimento m o rale, Il carattere formale della legge morale kantiana; vecchie e nuove critiche contro di esso; parte innegabile di verità che è in esse. Risoluzione del formalismo kantiano dal punto di vista gnoseologico, S Risoluzione del formalismo kantiano dal punto di vista oggettivo,  L'accentuazione formalistica della dottrina kantiana come conseguenza dell'opposi zione contro l'empirismo morale, necessità della negazione del for malismo morale, e del dissidio tra la ragione morale e il sentimento morale. Valore storico e teorico dell'etica kantiana. LE FORME DELLA COMUNITÀ MORALE. INTRODUZIONE S I. L'Etica come scienza sociale; suoi aspetti ideale e storico. Le diverse forme della vita sociale: la famiglia, la società civile, lo Stato, la società religiosa. LA FAMIGLIA. S I. Cenni sulla storia della famiglia, la famiglia paterna, L'idealità morale nella famiglia. La famiglia dal punto di vista giuridico e dal morale; monogamia, fedeltà, indisso lubilità, divorzio. Critica della teoria che considera la famiglia come una forma transitoria della comunità morale, Il m a trimonio civile e il religioso; i rapporti tra i coniugi, e tra i geni tori e i figliuoli; la patria potestà,  LA SOCIETA' CIVILE. Concetto della società civile; in qual senso e in quali limiti si può dire che la società civile derivi dalla famiglia, la società ci vile e lo Stato, Le classi sociali, gli antagonismi so ciali e lo Stato, LA SoCIETA' CIVILE COME SISTEMA DEI DIRITTI PRIVAT1. Diritti personali e diritti reali, loro comune fondamento. D i ritto di libertà e sue specificazioni, la personalità morale e giuridica    –della donna, limitazione della seconda nella sfera del diritto pubblico; carattere sociale dei diritti personali, Dei diritti reali, la proprietà, suo fondamento psicologico e suo sviluppo sto rico; impossibilità di dare un fondamento esclusivo all'una o all'altra delle sue forme, la proprietà delle opere dell'ingegno, Le obbligazioni,lorospecie; il diritto contrattuale, sua natura, suoi limiti, Il diritto di associazione, sua natura, suoi fini, sua storia; le corporazioni medievali e le libere associazioni moderne. Varie specie di associazioni; le associazioni e lo Stato, DEL CONCETTO E DEI FINI DELLO STATO. Necessità dello stato, elementi ideali del concetto dello stato, Elementi materiali, il popolo e il territorio; fattori naturali e fattori spirituali della nazionalità, La sovranità, suo fondamente razionale; lo Stato di diritto, la costituzione, la personalità dello Stato, Definizione dello Stato, I fini dello Stato, loro distinzione in proprii e d'inte grazione, Limiti dell'azione dello Stato, I POTERI DELLO STATO. S I. Modi varii di distinguere i poteri dello Stato, Della divisione dei poteri, suo carattere relativo, Il diritto punitivo, suo sviluppo storico, Esame delle varie teorie sul fondamento del diritto di punire, G i u stizia civile e penale, delitto e pena, la pena come limitazione della libertà; la pena di morte, l'infamia, la gogna. Valore relativo degli altri fondamenti del diritto di punire. LA cosTITUzioNE E LE FORME DELLO STATO. Le costituzioni degli Stati, definizione, loro carattere storico, moltiplicità dei loro fattori,Le forme dello Stato, divi sione aristotelica, quali siano ancora vitali; necessità del governo rappresentativo, sue forme repubblicana e monarchica, e caratteri differenziali di queste, LE RELAZIONI FRA GLI STATI E LA PATRIA. Del diritto internazionale, se sia un vero diritto, sua distin zione in diritto pubblico e privato, Cenni storici, Diritto internazionale pubblico; la sovranità e le sue limitazioni; la sovranità territoriale e la libertà dei mari. Diritto di guerra e sue limitazioni. L'ideale della pace universale, Diritto internazionale privato, statuti personali e reali, dispo sizioni speciali, Se l'idea di patria sia un'idea transi toria, sua necessità storica e psicologica e doveri che ne derivano. Elementi più generali di questa idea, e formazione storica diversa pei diversi popoli. Patriottismo e imperialism. LA COMUNITA' RELIGIOSA, CHIESA E STATo. S I. Concetto della Religione, ReligioneeReligioni. SII. Le religioni positive e la cultura; perennità dellavitareligiosa;suo adattamento ad ogni grado di coscienza, Importanza sociale delle religioni positive, e unità primitiva della società reli giosa e della civile, Ragioni della loro separazione, l'universalità della religione, e il principio della libertà di coscienza; impossibilità per lo Stato di subordinare la cooperazione sociale alla fede religiosa, I quattro sistemi di regolamento dei rapporti tra la Chiesa e lo Stato; loro irrazionalità relativa, e confusione dei medesimi nella politica pratica,  Dif ficoltà teoriche e pratiche del regime della separazione, Difficoltà speciali del regime della separazione nei paesi cat - tolici; la separazione come meta ideale nei rapporti tra la Chiesa e lo Stato, p. Nati ra e classificazione dei fatti psichici. Il fatto psichico come l'atto psicofisico, Differenze trai fatti psichici e i materiali; che s’intende per stato di  coscienza, conscio ed inconscio. La teoria delle  facoltà e quella dell’ unità di composizione dei fenomeni psichici;  il rifesso psichico primitivo, le forme piu generali delle attività  psichiche cóme suoi momenti, loro distinzione progressiva, Svi l,t'PP O DEI PATTI PSICHICI. La coesistenza e la successione nei fatti psichici, fatti  psichici primarii e secondarii; l’associazione come loro legge generale; fatti psichici di terzo grado, loro rapporto con gli altri.  Partizione della Psicologia, La subordinazione progressiva  dei fatti psichici alla coscienza è indirizzata alla conoscenza Il mondo dello spirito oggettivo. La Psicologia della sensibilità.   Delle sensazioni in    P£w.v« Definizione e classificazione delle .sensazioni in loro stesse  e in rapporto agli stimoli, Rapporti fra la geu sa-  /ione e lo stimolo quanto all intensità e all’estensione: soglio e  <iifferensa;quantità negativa; stimolo, eccitazione, sensazione, So ggetti vità delle sensazioni: limite del principio delle energie  specifiche; moltiplicità di sensazioni per uno stesso stimolo, sensazioni di consenso. Le sinestesie. In che senso le sensazioni si  possono sostituire .L’ eccentricità non è, come la  spazialità, una proprietà primitiva delle sensazioni, Qualità, intensità, t ono delle sensazioni. Irredncibilità delle  qualità. Lpgge di Weber sul rapporto tra la sensazione e lo stimolo. La legge di Fechner,c eltica de lla medesima, Che  s‘ intende per tono delle sensazioni; rapporto tra la qualità e l’intensità delle sensazioni e il loro tono. Le. sensazioni in particolare. Le sensazioni particolari si distinguono in piterne edjtf  terne. e le prime "in organiche 0 e muscolari" Le sensazioni orga¬  niche.'la coinestesia o senso vitale; le sensazioni organiche speciali. norma li e patologiche, loro funzione biologica, loro tonalità,  loro dipendenza da stimoli periferici e da stimoli centrali e psichici, Le s ensaz i oni musco lari; diverse teorie intorno  ad esse; si mostra che sono sensazioni centripete del movimento  eseguito, non dello stato organico del muscolo. Contenuto qualitativo e tono delle sensazioni muscolari. Coinestesia, cinestesia e  cinestesi. Le sensazioni esterne; differenziazioue ed isolamento degli  organi relativi, il loro numero un fatto d'esperienza soltanto. Il senso del tatto, sensazioni di contatto e sensazioni di  tamperàTuraT^SS^Tia ed altezza di stimolo per le sensazioni termiche: rapporti tra la sensibilità termica e la tattile. Sensazioni  di pressione, di c ontatto . di discriminazione locale. Teoria del  Weber intorno alla discriminazione; i segni locali. Le sensazioni  di forma, 1 sensi chimici, loro carattere biologico;  mancanza di figurabili e quindi minore oggettività del loro contenuto. Il gusto, stimoli e condizioni di questo senso, varie specie di  sensazioni gustative. Loro fusione e rimemorabilità, penetrazione e  intensità. L’olfatto, natura dello stimolo, penetrazione delle sen¬  sazioni olfattive,loro intensità e fusione, loro classificazione, e  scarso valore oggettivo, loro valore emotivo e rimemorativo. L’ udito, stimoli delle sensazioni uditive. Qualità delle  sensazioni uditive, rumori e suoni. Percezioni spaziali dell’udito.  L'udito e il linguaggio, la musica. Altezza, intensità, timbio.  Armonia, melodia, ritmo, La vista., stimoli delle  sensazioni visive, corpi luminosi, opachi, trasparenti. L'organo  visivo.Percezione di spazio e di forma; teorie empiriche e teorie  nativiste. Percezioni di luce e di colore. Colori tondamentali e  derivati, acromatismo. Somiglianze e deferenze tra la gamma dei  colori e la scala musicale. Contrasto successivo e contrasto simultaneo. Luminosità proprie dei diversi colori . colori caldi e  freddi, saturi e non saturi. Il sentimento sensiti    ivo. Definizione del sentimento, piacere e dolore indefinibili e  di qualità opposta, soggettività dei sentimenti, finalità biologica  dei sentimenti sensitivi, loro differenza dalle sensazioni. Fisiologia  del piacere e del dolore. Dipendenza degli stati emotivi dai presentativi, II sentimento sensitivo e il sentimento  vitale 4 \\ punto neutro, Dipendenza del sentimento dallo stato del soggetto, dall’intensità dello stimolo, Rapporti vari! dei sentimenti sensitivi con l'oggettività, la  frequenza, e la qualità delle sensazioni. Dimostrazione particolari raggiata del primo di questi rapporti, Sentimenti   sensitivi di natura estetica, loro dipendenza dalla forma delle sensazioni, armonia, euritmia, proporzione. L\ TEND5ì^U-B L’ISTINTO. L’istinto. L’ azioni? riflessasue proprietà e differenze. Impulsività  delle sensazioni, legge di diffusione e legge di specificazione. La  tendenza, Definizione della te nden za, sua dipendenza  dal sentimento che ne è causa; ten denze primitive e derivate; la  tendenza, come stato psichico per sè, è il prodotto dell’inibizione. Carattere biologico della tendenza, legge di   riversione tra l’azion volontaria e la riflessa. S viluppo dell’attività pratica mediante l’isolamento e la combinazione dei movimenti. Differenza di s viluppo dell’attività prat ica nell’animale  e nell’uomo, e differenza di finalità. Funzione dell'imitazione in  tale sviluppo. L atti vità pratic a dir etta alle rappresentazioni,  forme dell'attenzione spontanea, L’istinto ; teorie  opposte sulla sua natura ed origine; teoria della lapsed intelligence (Romanes). Errori del Komaues circa la natura dei fattori  dell istinto, e circa il loro rapporto. Natura dell’esperienza che  è base dell istinto, 1 intelligema adattatine), suo carattere frammentario, sua meccanizzazione. L’istinto cpme uno sviluppo ol-  latepale deU’ attività pratica, senza continuità con le forme superiori, p. Le condizioni dello sviluppo psichico.  L’ ATTENZIONE.  Natura dell attenzione; attenzione spontanea e attenzione  volontaria, specie della prima: attenzione esterna ed interna. Fenomeni fisici dell’attenzione, Intermittenza e ritmicità dell’ attenzione, Attenzione e percezione, attenzione e coscienza. Carattere emotivo dell’attenzione  spontanea, origine e sviluppo dell’attenzione nella serie animale,  L’ attenzione d’esperienza: e le sue forme singolari dell' attenzione aspettante, dell’ inversione delle imagini, e dell at  tenzione marginale. L’attenzione interna. La memoria.  Analisi del fatto della memoria, memoria organica e memoria psicologica, loro riversione e sostituzione. Non ci è una  memoria come facoltà generale, ina un numero grande di memorie  particolari. IL Condizioni della memoria, anomalie  mnemoniche, Stato primario e stato secondario  nella memoria, loro differenze, e loro rapporti, Sviluppo della memoria, prova desunta dalle amnesie, La memoria psicologica e le sue leggi. La  collocazione nel tempo. L’ ABITUDINE. Dell’abitudine dal punto di vista fisiologico e psichico,  Effetti dell’abitudine, l’attenzione e l’abitudine,  I' abitudine come educazione di tutte le funzioni psichiche, L’abitudine e la volontà. La psicologia della conoscenza. LA PERCEZIONE. Natura della percezione, sua differenza dall’associazione:  la percezione come integrazione. Condizioni della percezione,. |percezione ed appercezione Altre prove dell’integrazione percettiva,  Cause soggettive ed oggettive delle integrazioni  percettive, Misura del tempo della percezione,  equazione personale,[variazioni, percezione e sensazione, Percezione sensitiva e percezione intellettiva,  La percezione interna, Le illusioni percettive  e loro specie, Le allucinazioni, diverse ipotesi  sulle loro cause. L’ ASSOCIAZIONE.  Associazione e percezione, serie percettive e serie rappresentative, Teorie intorno alla reviviscenza delle  rappresentazioni. Critica della teoria herbartiana, la teoria morfologica, dell'associazione, Se   siano riducibili, Condizioni prossime delle associazioni, Tempo di associazione, L’oblio. I sogni come fenome ni dell’associazione psicopatica. Il son no. Diverse specie di sogni. Cause, Rapporto tra le cause positive e le negative dei sogni, la volontà nel  sogno. Sogni telepatici, L’io.   Associazione e coscienza, continuità e dinamismo delle serie  rappresentative, il pensiero delle cose e il pensiero dellMo. Varii significati della parola cosciente: la. fase irrelativa e   l’integrale oggettiva, La.^u?cifenza \li sé (formale)  e 1' empirica o storica, elementi di quest’ ultima, (u-  deducibilità della coscienza di sè dall’associazione e dall’astrazione, unità e continuità della coscienza di sè. Lacoscienza dell’identità dell’io; funzióne della'memoria e dell’associazione, casi di coscienza doppia, La coscienza  di sè e l'astrazione come caratteri distintivi della psiche umana  dall’animale. L’astrazione, Il concetto, Il giudizio. Il principiod'identità come fondamento  del raziocinio, natura dell’identità logica e sua invenzione. Sintesi e analisi. L’intelligenza animale e l’umana. Il genio scientifico, Dimostrazione del doppio procedimento del  raziocinio nel raziocinio quantitativo e nel qualitativo, Le forme dell' intuizione e le categorie, Psicologia e linguistica: l’origine del linguaggio, Vili. Rapporto tra la parola e il pensiero. Azione reciproca  tra la parola e il pensiero. Natura logica della lingua: suo sviluppo dal concreto all' astratto, L’ IMAGINAZIONE. Rapporto dell’imaginazione con l’intelligenza e con 1 associazione; l’imaginazione riproduttrice. IL Rapporto dell’imaginazione con la sensibilità e col pensiero astratto, L’imaginazione artistica, sue funzioni, L’imnaginazione neiia scieuza. L’imaginazione nell’Arte:  momeuto realistico e momento idealistico. L’Arte e la Scienza,. Relatività i>ei sentimenti.  La legge della relazione nel sentimento, Il  sentimento e le altre funzioni psichiche, L’ associazione e la memoria dei sentimenti, Affetti e passioni. Gli affetti, p.  Le passioni. Classificazione dei sentimenti. Metodo della classificazione; classificazione dello Spemi  e ilei Nahlosvski. La classificazione biologica e  genetica, e sua integrazione con la rappresentativa. Passaggio dai sentimenti primitivi ai derivati. 1 SENTIMENTI MORVU. Le teorie intorno ai sentimenti morali. Esame  della teorìa empirica; se il sentimento morale sia il riflesso delle  sanzioni esterne. Impossibilità di spiegare con la  morale empirica il sacrifizio defini tivo, Erroi-'  logico della dottrina empirica, parte di verità che è in essa. La teoria razionalista; la direttrice psicologica e la socia ;;  la ragione e il sentimento, Classificazione ed a .a-  lisi dei sentimenti morali, La carità e la giustizia, I sentimenti religiosi. Natura del sentimento religioso, sua forma primitiva, direzione di sviluppo. Il sentimento morale e il sentimento religioso. Rapporto tra l’intelligenza, il sentimento e la  volontà nella religione. La forma superiore del  sentimento religioso. Le tre forme del sentimento  religioso. I SENTIMENTI ESTETICI.  Il sentimento estetico e il sentimento del gioco. I fattori del sentimento estetico. La simpatia estetica. I fattori intellettuali. La verità in Arte. Idea e forma. I SENTIMENTI INTELLETTUALI. Le origini dei sentimenti intellettuali ; la curiosità e il  dubbio pratico. IL II sentimento intellettuale della  ricerca, e quello del possesso della verità. Il sentimento intellettuale e il sentimento di sé. Dei sentimenti estetici in particolare. Il sentimento del bello in generale, IL li sentimento della bellezza finita e le sue forme: la bellezza plastica,  il arioso, il drammatico. Il sentimento del sublime, sua natura, sua forma; il sublime naturale, l’intellettuale,  il morale. Il sentimento del comico, sua natura,  suo rapporto col sentimento di sè e col sentimento della libertà.  Comicità ed umorismo. Il sentimento della natura, sue forme diverse nell' età antica e nella moderna. Perche è la  forma più evidente della catarsi estetica. La Psicologia della Volontà. Il desiderio e la. volontà.  Il desiderio, Fenomeni intensivi del desiderio. Le azioni volontarie nelle loro forme derivate e contingenti; elementi essenziali dell'atto volontario. Il problema della causalità della volontà. Teoria della volontà. La teoria metafisica della Volontà. La teoria  associazionista. La volontà come facoltà del fine. e dei valori razionali; la funzione d’inibizione come suo momenti essenziale, Il sentimento del conato volitivo, In che consistono e come sì producono l'inibizione e l’impulso. L’attenzione volontaria e le sue forme p&- K  tologiche. La misura del tempo nelle volizioni. Le malattie della Volontà, e l'ipnosi. L'aboulia e la forza irresistibile, il capriccio isterico. L’estasi, Fenomeni sensitivo-rappresentativi, mnemonici, e volitivi dell'ipnosi; suoi gradi. La suggestione normale e l’ipnotica; somiglianze e differenze tra il sonno naturale e l’ipnosi: cause specifiche della suggestione ipuotiCa. Temperamento e cvrattere. Natura del temperamento, suo rapporto col sentimento  vitale, sua dipendenza dall’eredità. Il carattere,  sua natura, sua unità col temperamento, La teoria  ippocratico-galenica dei temperamenti, e le sue interpretazioni  fisiologiche. La classificazione psicologica riunisce  il temperamento e il carattere: forme varie di essa, la classificazione del Ribot. Della modificabilità del temperamento e del carattere. Forme patologiche. La volontà e le altre attività psichiche. L’EDUCAZIONE DELLA VOLONTÀ. La Volontà e P inconscio. Mezzi di azione  della volontà sull’ intelligenza : necessità della limitazione della  valutazione; forme patologiche, e forme estreme, ma normali, dì  questa limitazione. Modi d’azione della volontà  sul sentimento. Azione delia volontà su sè stessa;  genesi della volontà comune, azione reciproca dellajiilpiUàindividuale e della volontà comune, il costume, la/fm(fl*A.'  Influenza della volontà iudividuajeV sulla vomW^ comune: l’educazione, la gerarchia, la dittature/<Qe sue du^rfiel  la militare e la morale. L’idea di giustizia comprende le eguaglianze aritoteliche, e il carattere imperativo e di necessità rilevati  dallo Mill; ma perchè sia ben compresa ha bisogno  di essere guardata in rapporto alla solidarietà morale,  dalla quale l’eguaglianza in cui consiste deve attingere la  norma. Se la giustizia si fa derivare dall’utilità sociale,  se ne assegna una derivazione che può spesso esser falsa,  (p. es. la necessità che taluno muoia pel popolo); e se si  oppongono la giustizia e la carità, si crea una scissura  nell’ordine morale, che toglie alla giustizia quel caldo sentimento di simpatia che deve renderla operosa, e si fa  della carità qualche cosa che va oltre il dovere, e che può  essere anche ingiusta e nociva. Se della giustizia si fa  invece la sintesi, soggettiva e oggettiva, come virtù e come  norma, della libertà e della solidarietà, essa non solo oltrepassa la sfera del diritto, ma appare come la sintesi superiore della moralità, come progressiva nella ragione  stessa dei suoi due fondamenti. Che siano progressive la  libertà e la solidarietà è fatto indubitabile della storia  umana; la prima tende a ricomprendere tutti gli uomini  in un rapporto d’eguaglianza dal punto di vista morale; e  la seconda da questo stesso punto di vista, che è quello  del valore di fine che ogni persona morale ha in sè, tende  ad estendersi dalle opere alla persona come tale, a conservarla, a promuoverla, anche quando soggiace all’avversa  fortuna e al dolore.   Noi concepiamo la giustizia come la forma dell’ unità  della libertà e della solidarietà già raggiunta dalla coscienza morale; cioè come il giudizio della proporzionalità  degli utili agli sforzi, e della loro migliore ripartizione tra  gli sforzi individuali e i sociali, posto un minimum di  utilità spettante a ciascuno in forza del valore di fine che  ha la persona morale, e della solidarietà che stringe gli  uomini tra loro.  A chiarire questo concetto gioverà vederne l’applicazione ad  uno dei problemi più gravi del tempo nostro, quello relativo alla  migliore distribuzione della ricchezza, che ha preso il nome di  giustizia sociale. Fouillée indica tre teorie intorno ad essa, la  individualistica degli economisti smithiani, la collettivista ed egualitaria del socialismo, l’idealistica che cerca di con temperare i  diritti deirindividuo e quelli della società. La teoria economica considera troppo il lavoro come merce, e  i lavoratori come cose o come macchine di produzione. Ma dal  punto di vista sociale e morale il lavoro rappresenta le energie  accumulate di esseri viventi, sensibili e consapevoli, tra i quali  ci è necessariamente la solidarietà che deriva dal fine comune e  dal lavoro comune. Di più questi esseri e queste energie sono  parte della società, e questa è una solidarietà più vasta che abbraccia come abbiamo visto tutte le energie dello spirito. Nella  prima metà del secolo passato T individualismo economico ebbe  libero corso, e la merce lavoro fu considerata a parte dalla personalità del lavoratore, e dalla solidarietà sociale. Il lavoro fu  sfruttato prevalendosi della concorrenza dei lavoratori, e fu sfruttato di più quello pagato meno, il lavoro delie donne e dei fanciulli; cosi Tingiustizia più aperta fu legge. La sorte dei lavoratori fu abbandonata al meccanismo della concorrenza, alle leggi  che si dissero naturali, e la società si disinteressò della protezione  dei deboli. Pareva che pei seguaci di questa scuola la ricchezza tosse tutto, l'uomo nulla. La legge di MALTHUS e il darwinismo  biologico fecero il resto sottomettendo la persona umana alla  concorrenza vitale, ed elevando la voluta giustizia della natura  a giustizia sociale. Della solidarietà sociale non si davano nessun  pensiero. Ma una società di esseri morali non ci è solo per la  produzione della ricchezza, e 1’ uomo è qualche cosa di più che  un accumulatore di capitale. La società umana sussiste per realizzare l’ideale umano; P idea di giustizia è umana, e non può  quindi prendersene il modello dalla natura, perchè essa non esiste  nel senso morale se non è fondata sulla solidarietà. Anche Peconomia collettivista inculca una giustizia che non è  quella dello spirito, ma quella della natura. Facendo della lotta  di classe una necessità sociale, e del trionfo della classe più numerosa e [più forte l'esito necessario di quella,cangia i termini  della lotta economica, non la natura; la lotta di classe non è meno brutale della concorrenza, ed è pari o maggiore il disdegno delle  ideologie nei collettivisti e negli economisti smithiani. Se non che 1 primi non tengono conto che del solo lavoro materiale nella  produzione, e non badano che non ci è giustizia senza libertà. Invece la parte del fattore sociale nella ricchezza, e specialmente  quella dovuta all'addizione di esso nel tempo è così grande, che  mal si potrebbe confonderla con quella che vi ha il lavoro mate¬  riale in un'epoca determinata. Basta riflettere all’importanza capitale che hanno le scoperte scientifiche in generale e le tecniche in  particolare nella produzione della ricchezza, per persuadersi che  la parte della mano d'opera è assai minore di quella che il collettivismo afferma. Questa parte sociale, ovvero buona parte di  essa è dovuta all’iniziativa individuale, alla forza individuale di  lavoro, e non sarebbe giusto di togliere ad esse quello che senza  di esse non sussisterebbe, e sopprimere lo stimolo che le fa operare togliendo loro quello che producono. Anche solo nella produzione della ricchezza non si può giustamente sopprimere V alea  a cui la potenza di lavoro individuale va incontro con una speciale  costituzione sociale. Poiché è impossibile sopprimere le disuguaglianze naturali, come la forza fisica e morale, la bellezza, il valore, il genio, così non si può prescindere dalla potenza individuale  di lavoro, perchè il prescinderne è contro la giustizia distributiva, contro la libertà, e quindi contro il bene sociale. L'idea di giustizia è la sintesi della libertà e della solidarietà e solo quella  forma di essa è vera, che non ripudia l’una per l’altra. Non si  può negare airindividuo la proprietà di quella parte di ricchezza,  che esso ha prodotto, più di quello che si possa negare a un popolo la proprietà del territorio sul quale si esercitò per secoli il  suo lavoro trasformatore e creatore. Sotto questo rispetto la negazione della proprietà individuale non sarebbe ingiustizia minore  dì quella di negare al popolo italiano o francese la proprietà del territorio della patria in nome del diritto dei selvaggi bruciati dal sole tropicale, o di quelli agghiacciati dai geli delle  regioni circum-polari. La giustizia, che accorda la libertà e la solidarietà, considera  il lavoro come una forza propria di un essere personale, che deve  essere padrone di se stesso. Quindi essa riconosce la libertà di  associazione e di resistenza dei lavoratori, riconosce ad essi il  diritto di trasportare dovunque la loro forza di lavoro, ed evita  che la libertà del lavoro sia manomessa con la schiavitù forzata  del lavoratore, qualunque forma questa possa assumere. D’altra  parte rassicurazione dagl’ infortunii, il riposo festivo, le ore di  lavoro, il divieto del lavoro notturno, la disciplina del lavoro  delle donne e dei fanciulli, e il riconoscimento infine del diritto  al lavoro, sono tutti atti di giustiziaci quali sostituiscono la  carità indeterminata e di pura coscienza che prima vigeva. È in forza del principio della solidarietà che la società deve  oggi far profittare anche gli esclusi e i diseredati, dei beni strettamente necessarii alla sussistenza, e di quelli che sono inesauribili dall'uso/come i beni superiori dello spirito, la cultura, l’arte, la religione, È in forza dello stesso principio che la società deve evitare che il profitto individuale danneggi il sociale  in rapporto al futuro. La società deve conservare alle generazioni  che verranno i beneficii del passato, come la potenza di lavoro e  la sanità della razza, cosi dal punto di vista fisico che dal morale. E rispetto al presente, il regolamento del lavoro non può  essere più quello di una volta, quando il lavoratore animato essendo la sola fonte del lavoro, e l’utensile un semplice organo  aggiuntivo dell’individuo, tutti i rapporti del contratto di lavoro  potevano essere abbandonati al regolamento privato. Oggi il la’  voro è collettivo, l’utensile si è trasformato in macchina, e la  forza di lavoro umana è diventata un accessorio della forza naturale e meccanica resa dalla scienza strumento dei fini umani.Il grande lavoro è oggi, pel numero e per la qualità, un’opera  sociale, e vuole quindi un regolamento sociale.   Se si considerano gli stadii dello sviluppo etico-sociale, il primo  è rappresentato da una giustizia nella quale prepondera l’elemento  della solidarietà, quindi la libertà individuale o non esiste, o è  in tutti i modi limitata dalla regola sociale. Diventati sempre  più complicati e più numerosi i rapporti sociali, si va necessariamente all* individualismo, e la giustizia s’identifica con la  libertà individuale. Nel terzo stadio, il grado di massima complicazione dei rapporti esige il loro regolamento sociale; ma questo  non deve dimenticare gl' interessi connessi con la libertà, e che  non sono più individuali che sociali. La giustizia, in questo terzo  stadio, è il contemperamento della libertà con la solidarietà, che  è anche il suo ideale.  Filippo Masci. Masci. Keywords: implicatura, critica della critica, criticismo, neo-criticismo. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Masci” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Masi: l’implicatura conversazionale -- i peripatetici del Lizio – la scuola di Firenze -- filosofia toscana – filosofia fiorentina -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Firenze). Filosofo italiano. Firenze, Toscana. Grice: “Unlike Masi, I don’t think ontology has reached its end – il fine dell’ontologia” – Grice: “Masi has elaborated on the power of reason not from an Ariskantian perspective but from a Plathegelian one! – Masi: “Il potere della ragione: Eraclito, Platone, Hegel.” --  Grice: “It’s amazing Masi was implicating the same things as I was on S izz P and P hazz S; he even managed a coinage, ‘uni-equivocity’ – I love it!”. Figlio di Enrico Masi, generale dell'Esercito Italiano, e Leda Nutini. Ha compiuto i suoi studi a Bologna, conseguendo la maturità classica presso il liceo statale L. Galvani. Iscrittosi a Bologna, vi si laureò con lode  con una tesi sul diritto di famiglia negli Statuti Bolognesi. Assolse agli obblighi di leva e fu trattenuto alle armi in base alle disposizioni di emergenza del periodo. Congedato, riprese gli studi di filosofia a Bologna, dove conseguì la laurea con lode, discutendo co Battaglia la tesi, “Individuo, società, famiglia in Rosmini”. La tesi gli valse l'ammissione, con borsa di studio a Milano. Dopo il primo anno, fu richiamato alle armi nel periodo bellico. Ottenuto il congedo definitivo, insegna filosofia a Bologna. Participa ai principali convegni e congressi, come quelli del Centro Studi Filosofici di Gallarate, come attesta la sua collaborazione alla Enciclopedia filosofica quel Centro. Dona su collezione alla Pinacoteca comunale di Pieve di Cento. L'interesse storiografico che muove M. alla ricostruzione di Kierkegaard da un profondo e originale impegno teoretico, volto ad approfondire il concetto metafisico di "analogia", cui il discorso di Kierkegaard, come l'A. si propone di illustrare nel suo saggio, risulta fortemente legato. Sotto un profilo strettamente storiografico, M. approda, attraverso un'attenta rilettura delle "opere edificanti" di Kierkegaard, ad un'interpretazione che ridimensiona questo pensatore, scoraggiando molti luoghi comuni della critica.." (Baboline).  "Nel linguaggio filosofico contemporaneo l'aggettivo "platonico", riferito a una qualsiasi entità, vuole denotare l'immobilità a-storica, il suo permanere in un'assoluta identità con sé medesima al di sopra delle alterne vicende del divenire. Ciò deriva da una tradizione ermeneutica del platonismo. Uno degli aspetti più rilevanti del volume di M. risiede appunto nello sforzo operato a de-mitizzare una tale ermeneutica... questa ricerca del Masi costituisce un lucido esempio di come oggi una filosofia, che si presenta spiritualistica e umanistica, sappia ripiegarsi a cogliere con consapevolezza trasparente e spregiudicata, le proprie radici alle fonti più vive della tradizione culturale dell'Occidente" (A. Babolin).  "Le zitelle è un libro divertente, curioso, strano. Il pregio maggiore di questo libro è di essere tutto su di uno stesso tema musicale.” Saggi:“Esistenza” (Bologna); “La verità” (Bologna); “La libertà,” Bologna, “Metafisica,” Milano, “La fine dell'ontologia,” Milano, “Disperazione e speranza. Saggio sulle categorie kierkegaardiane” (Padova, “Il potere della ragione,”  Padova, “Il problema aristotelico,” Bologna, “L'esistenzialismo,” “Grande antologia filosofica. Il pensiero contemporaneo,” Milano “Il pensiero ellenistico,” Bologna, “L'uni-equivocità dell'essere in Aristotele (Genova: Casa Editrice) – cf. Grice, “Aristotle on the multiplicity of being” -- Tilgher “Lo spiritualismo” antico. Il pensiero religioso egiziano classico, Bologna: Clueb, “Lo spiritualismo ellenistico.” La grande svolta del pensiero occidentale, Bologna: Clueb, Lo spiritualismo dalle origini a Calcedonia, Bologna: Clueb Origène o della riconciliazione universal, Bologna, “Lo spiritualismo Dalle Upanishad al Buddha, Bologna: Clueb Lo spirito magico. Saggi sul pensiero primitivo, Bologna: Clueb, Studi sul pensiero antico e dintorni, Bologna L'idea barocca. Lezioni sul pensiero del Seicento, Bologna: Clueb, Il concetto di cultura,  Bologna: Clueb, Commento al Timeo” (Bologna: Clueb); “Dell'eternità, e altri argomenti,’ Bologna: Clueb); “Penombre,” Torino: Casa Editrice A.B.C. S), “L'esile ombra, Torino: Casa Editrice A.B.C.  Le zitelle,  Milano: Todariana Editrice, Il cane cinese, Roma: Vincenzo Lo Faro Editore Il gatto siamese,  Roma: Vincenzo Lo Faro Editore. Il figlio dell'ufficiale, Marta, L'ultima estate, Firenze: Firenze Libri “La carriera di un libertino,”La dea bambina, Firenze: Firenze “Oltre le dune,” Firenze: Firenze Libri Le donne, Roma: Gabrieli); L'ignoto. Il sogno,  Firenze: L'Autore Libri, Tra le quinte del liceo. L'orologio a Pendolo, Firenze: L'Autore Libri, Il palloncino rosso e altri racconti, Firenze: L'Autore Libri, La partenza, Firenze: L'Autore Libri Il sogno, Roma: Gabrieli Angelina e altri racconti, Firenze: L'Autore Libri La croce di Sant'Elpidio. Il cane cinese, Firenze Il lupo di Sestola, Firenze: L'Autore; Apollo e Dafne, Padova: L'Edicola Le stagioni e i giorni, Padova: L'Edicola, La tomba d'erba, Padova: L'Edicola Maremma tu, Milano: Todariana Editrice. Premio Montediana di poesia, A. Babolin, rec. a Disperazione e speranza, in "Riv. di Fil. Neosc.",  A. Babolin, rec. a il potere della ragione, in: "Riv. di Fil. Neosc.", F. Tombari, rec. a Le zitelle, Milano: Todariana Editrice  Nunzio Incardona. Giuseppe Masi --. Keywords uni-equivociat dell’essere in Aristotele. Giuseppe Masi. Masi. Keywords: i peripatetici, la carriera di un libertino. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Masi” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Masila: l’implicatura conversazionale – Ercole -- Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. A reference to him as a philosopher in a papyrus found at Herculaneum. Masila.

 

Grice e Masnovo – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Roma, Lazio. Aquino IN ITALIA. Nel tracciare in poche pagine le vicende del neotomismo italiano dopo il 1870 fermerò l’attenzione piuttosto su le situazioni che su gli uomini: la quale cosa, se torna utile sempre nella storia della filosofia, molto più torna utile quando il periodo a cui si guarda è abbastanza recente. Le ragioni sono di prima evidenza. Entriamo in argomento. Non ò possibile caratterizzare secondo verità il neotomismo po¬ steriore al 1870 senza prima formarsi un’idea esatta del neotomismo anteriore dal 1800 al 1870. Certo le scuole domenicane italiane e straniere mantennero sempre in qualche efficenza il loro tomismo e prima e dopo il 1800. Nonpertanto se il neotomismo italiano (da cui dipende lo straniero) si afferma vivamente e risolutamente agl’inizi del secolo XIX e via via negli anni successivi, ciò è dovuto principalmente al canonico piacentino Buzzetti, le cui lezioni, erano già diffuse in manoscritti per l’I¬ talia, e i cui scolari avevano già iniziato al tomismo, più o meno fortunatamente, il Taparelli, il Liberatore e tant’altri dentro e fuori della compagnia di Gesù. Giuseppe Pecci a Perugia è certamente sotto, l’influsso di Serafino Sordi, piacentino e scolaro del Buzzetti: è lecito pensare il medesimo del canonico napoletano Gaetano Sanseverino. M., Il Neotomismo in Italia, (Società Editrice « Vita e Pensiero», Milano. Cfr. «L’amico d’Italia», Torino. Quivi Don Carlo Gazola, tessendo l’elogio In morte dello zio Buzzetti, ci fa sapere che lo zio « tracciò egli un corso breve di filosofia, che tiensi nel seminario vescovile di Piacenza e nelle pubbliche scuole di Reggio e in quelle di Napoli; filosofia in che null’altro difetto ritrovasi fuor quello di sommamen¬ te piacere a tutti i giovani d’ingegno». (3) A. Masnovo, Il Neotomismo in Italia. Buzzetti rimetteva a nuovo il tomismo, consapevolmente o no, sotto la spinta del movimento romantico, e l’inseriva, certo consapevolmente, nella reazione che, tra la fine del 1700 e l’inizio del 1800, si scatenava anche in Italia, compreso il ducato di Parma, avverso l’empirismo del Locke e il sensismo del Condillac. Anzi si può e si deve dire che in Italia il Buzzetti è (cronologica¬ mente almeno) il primo grande rappresentante della reazione anti- sensistica. Certo non può venire in gara col Buzzetti il Rosmini, la cui attività letteraria comincia quando il Buzzetti è morto. Quanto al Galluppi la sua reazione all’empirismo data dal 1819: anno nel quale egli inizia la pubblicazione del «Saggio filosofico sulla critica della conoscenza». Or noi sappiamo che Buzzetti professava il suo battagliero tomismo in con¬ trasto al sensismo. Infatti il P. Serafino Sordi, entrato nella Compagnia di Gesù, aveva già seguito il corso tomi¬ stico dettato nel Seminario di Piacenza sotto l’ispirazione del Buzzetti. Questo tomismo, per cosi dire, buzzettiano, che riprende non già come un effimero capriccio ma come sforzo e forza davvero vitali, e che, col Sordi e col Taparelli col Liberatore e col Sanseverino, si svolge perennemente a contatto del pensiero e delle preoccupa¬ zione ambienti, a che punto trovasi del suo svolgimento nel decen¬ nio? A questa dimanda risposi ampiamente in altra circostanza. Qui basti ricordare che il Liberatore aveva già scritto i due volumi « Della conoscenza intellettuale » destinati ad affermare la dottrina tomistica della conoscenza frammezzo alle opposte correnti del tradizionalismo, dell’ontologismo e del rosmi- nianesimo; che nel 1875 aveva terminato il trattato «Dell’uomo» risultante dei due volumi «Del composto umano» già pubblicato nel 1862 e dell’« Anima »; che aveva impresso alle sue « Institutiones » l’indirizzo decisamente tomistico, svolgendovi la metafisica generale e la speciale. Quanto al Sanseverino, egli L’opuscolo galluppiano «Dell’analisi e della sintesi», scritto fino dal 1807, prescindeva dall’origine semplicemente sensistica o no delle idee che en¬ trano a formare le nostre conoscenze ossia i nostri giudizi (Galluppi, Saggio filosofico). M., // Neotomismo in Italia. M., Il Neotomismo in Italia. Cfr. «Institutiones Philophiae .. Romae, Typis Civilitatis Catholicae. Quivi da pag. 3 a p. G è riportata la prefazione dell’edizione; la quale prefazione appunto ci avverte del deciso indirizzo tomistico che ormai assumono le «Institutiones» liberatoriane. E l'avvertimento non è disdetto dall’opera. 41 era sceso  sì nel sepolcro, ma ci aveva lasciato di suo « I principali sistemi della filosofia sul criterio», e la monumentale « Pliilosophia Christiana cum antiqua et nova comparata. Non occorrono aggiunte per convincersi che, mentre il decennio fila i suoi giorni, la restaurazione del tomismo quanto a metafisica, cioè per la sua parte capitale, è già un fatto compiuto. Il dualismo di Dio immobile e del mondo diveniente, nonché l’altro dualismo di potenza e di atto in ogni cosa creata e più precisa- mente di materia e di forma nelle cose corporee, il Neotomismo li ha già affermati risolutamente. Di più il Ncotomismo ha già ap¬ plicato l’ilemorfismo ai viventi in genere (dove la forma è l’anima) e in particolare al composto umano che è una unità sostanziale vivificata da un’anima sussistente, spirituale, immortale. A proposito della cognizione umana il Ncotomismo ha già proclamato l’irridu¬ cibilità della medesima a semplice risultato di senzazioni, e insieme riconosciuto per ciascun uomo la necessità dell'intervento di un proprio e intimo principio spirituale (l’intelletto agente) affine di universalizzare il dato del senso. I principii poi onde si svolge la vita conoscitiva dominano soggetto ed oggetto. Passando dall’ordine speculativo a quello pratico, Dio (ben inteso, personale e trascendente) è già stato proclamato fonte del dovere nella vita morale e fonte dell’autorità nella vita sociale. Ma il Neotomismo italiano del periodo oltre a trovarsi dinnanzi a la metafisica dell’Aquinate, già restaurata, ha piena consapevolezza della cosa. Sulla Civiltà Cattolica il Liberatore dichiara che « rimessa oggimai in onore la vera metafisica, è mestieri porre in armonia con essa la scienza fisica»; parimenti lo stesso Liberatore nell’ultima pagina del suo « Dell’anima umana » ripete che « la vittoria per ciò che riguarda la parte metafisica sembra assicurata massimamente dopo che il movimento ristoratore dall’Italia si propagò nella Francia, nella Germania e nella Spagna. Ma il trionfo della sana dottrina non è compiuto se non viene esteso anche alla fisica, compilandone una che stia in perfetta armonia colla metafisica, e che, facendo tesoro Com’è detto nel Monitum Editorum apposto al primo dei sette volumi della « Philosophia Christiana, Signoriello, dopo la morte del Sanseverino suo maestro, « bisce voluminibus manus admovit eaque in meliorern ordinem redegit, et quartum Logicai voliimen condidit prae- cedentibus omnino aequale». Civiltà Cattolica. di tutti i progressi delle scienze esperimentali, mostri come essi, lungi dal contrastare, confermano anzi la parte razionale dell’antica filosofia. A questo convien che sieno volte quinci innanzi le cure dei veri sapienti; e io non dubito che il provvido Iddio susciterà tra breve tra i cultori delle scienze naturali chi sappia trionfalmente applicarvi l’ingegno e la fatica». Al Liberatore fa eco il Card. Giu¬ seppe Pecci, il quale aH’inaugurazione dell’Accademia Romana di San Tommaso d’Aquino pronunciava queste parole all’indirizzo degli accademici: «Dunque la vostra restaura¬ zione (filosofica) si stende per indiretto ma efficacemente alla restaurazione eziandio di tutte le scienze. E quanto alle scienze razionali, richiamata una volta in luce la dottrina di San Tommaso, la restaurazione può dirsi quasi fatta: non rimane che arricchirla e ampliarla nelle applicazioni. Più lungo studio richiederanno dal vostro ingegno le scienze naturali. Adunque secondo Pecci, come secondo il Liberatore, non vanno cercati nel decennio gl’inizi del neotomismo: che anzi, secondo loro, il movimento neotomistico propriamente filosofico si conclude in questo stesso decennio. Che se particolari caratteri assume, comeassumeeffettivamente.il Neotomismo in questo decennio, uno possiamo riporlo fin d’ora, come autorizzano e ce ne fanno dovere Liberatore e Pecci, nel tentativo di porre a contatto la filosofia scolastica, ormai risorta, con il mondo delle scienze fisiche e naturali. Col bisogno di penetrazione nel campo scientifico si fa sentire anche il bisogno d’intensificare la volgarizzazione. Appunto sui mezzi di diffondere la ristorata filosofia chiama l’atten¬ zione una serie di articoli della Civiltà Cattolica, comparsi nel 1870. Mentre caratterizziamo cosi il neotomismo non vogliamo escludere da questo periodo ogni sviluppo di speculazione; come non vogliamo escludere dal periodo precedente l’opera di volgarizzazione e di penetrazione scientifica. Caratterizzando, ci basta guardare agli elementi che, pur non essendo esclusivi, hanno una prevalenza indiscussa. Vediamo dunque quali forme concrete vanno assumendo i propositi di penetrazione scientifica e di volgarizzazione. Guardiamo anzitutto all’opera di volgarizzazione. Se la restau¬ razione del tomismo nel secolo XIX è dovuta all’iniziativa privata L’accademia Romana di S. Tommaso d’Aquino (pubblicazione periodica).  « che deve superare autorevoli contrasti, la divulgazione si compie in gran parte per l’intervento dell’autorità ecclesiastica e più pre¬ cisamente dal Pontificato Romano. Ed è naturale. Filosofia e Chiesa, in fondo in fondo, risolvono il problema della vita. Quando le due soluzioni armonizzano, benché ottenute dalla Filosofia e dalla Chiesa con mezzi propri anzi finché cosi ottenute, il mutuo appoggio torna onorevole e vantaggioso per entrambe, e risponde certo a un diritto, ma più ancora a un preciso dovere. Nell’opera di volgarizzamento possiamo distinguere due aspetti: uno positivo consistente nell’emissione di documenti ecclesiastici a favore d’AQUINO (si veda), nell’istituzione di accademie, nella pubblicazione di riviste e simili; uno, per cosi dire, negativo consistente nell’eliminare dalla circolazione dottrine che si fanno passare come di ispirazione d’AQUINO (vedasi), ed effettivamente tali non sono. I due aspetti, idealmente distinti, praticamente si confondono. L’aspetto positivo richiama subito alla mente l’enciclica Aeterni Patris ossia «De Philosophia Christiana ad mentem AQUINO (vedasi) doctoris Angelici in scholis catholicis instauranda, promulgata nella festa di San Domenico da Leone, fratello dell’ex gesuita e fervido sequace d’AQUINO PECCI (vedasi). Da questa enciclica i cattolici sono invitati a dare il loro nome alla filosofia che si ispira ad AQUINO (vedasi). S’imprende, per ordine e per munificenza del pontefice, una grande edizione delle opere d’AQUINO (vedasi). AQUINO (vedasi) è proclamato da Leone patrono delle scuole cattoliche. È facile comprendere l’influsso capitale di questi documenti, che non creano certo l’AQUINISMO d’AQUINO (vedasi); cooperano però validissimamente alla sua diffusione. Le accademie all’AQUINO (vedasi) pullulano per ogni diocesi accanto ai vescovadi e ai seminari. Si può convenire che il movimento guadagnando in estensione perde in proti). Basti pensare all’intervento dello stesso superiore generale contro quei gesuiti che a Napoli tentarono la restaurazione della filosofia d’AQUINO (vedasi). (Cfr. M.. AQUINO (vedasi) in Italia). Se GENTILE (vedasi), dedicando sulla «Critica» un capitolo della sua Filosofia in Italia ad AQUINO (vedasi), — e parimenti SAITTA (vedasi) nel suo Le origini della filosofia d’AQUINO— avessero ben notato il momento esatto e il significato preciso dell’intervento ecclesiastico a prò’ d’AQUINO, già spontaneamente affermatosi non avrebbero tratto motivo da questo stesso intervento per svalutare AQUINO. Fatto questo rilievo, è giusto tributare omaggio tanto a Gentlte quanto a Saitta per l’interesse addimostrato verso AQUINO] fondita. Ma è questa la naturale vicenda delle cose umane, e meravigliarsene sarebbe da ingenui. Tra le accademie del periodo che c’interessà merita particolare menzione l’Accademia Romana d’AQUINO. Suo organo è il periodico omonimo « L’accademia romana d’Q1UINO, che inizia le pubblicazioni subito dopo la sua inaugurazione ed esce annualmente in due fascicoli. 1 collaboratori principali sono, oltre PECCI (vedasi), SATOLLI (vedasi) LORENZELLI (vedasi), PRISCO (vedasi), ZIGLIARA (vedasi) e MAZZELLA (vedasi), tutti cardinali della chiesa romana. Si aggiungano LIBERATORE (vedasi) e CORNOLDI (vedasi), SIGNORIELLO (vedasi), TALAMO (vedasi), FABRI (vedasi), ZANON (vedasi) ed altri ancora. Abbondano naturalmente i commenti ad AQUINO. Pecci pubblica la sua « Parafrasi e dichiarazione dell’opuscolo d’AQUINO «De ente et essentia. Altri si fermano di preferenza intorno agli articoli che AQUINO dedica alla cognizione umana nella Somma Teologica. Questi commenti anche oggi si possono leggere con profitto. Oltre i commenti ad AQUINO, trovano largo posto gl’attacchi a ROSMINI (vedasi), come porta la necessità del momento. Non è infatti possibile diffondere la genuina filosofia d’AQUINO senza incrociare le armi con ROSMINI e suoi sequaci, i quali tenenno a far apparire coincidenti ROSMINI ed AQUINO: coincidenza perfettamente illusoria, sopratutto dopo che, morto ROSMINI, è venuta alla luce la sua «Teosofia», sdrucciolante ornai, sulla buccia dell’ente ideale, troppo apertamente ancorché preterintenzionalmeute, verso l’ontologismo o intuizionismo divino che dir si voglia, e verso il panteismo. A mente calma e fredda, con animo scevro da ogni passione di parte, oggi si può convenire che il sistema ideologico del « Nuovo Saggio sull origine delle idee » predispone ai mali passi. Ebbi altra volta occasione di scrivere che [A Napoli, ricorrendo il sesto centenario della morte d’AQUINO, èstata istituita un’Accademia d’AQUINO; e pure in Roma incomincia a vivere l’Accademia filosofico medica d’AQUINO. Dalla tipografia vaticana usce, sotto il velo dell’anonimo, la celebre Rosminianarum [ROSMINI (vedasi) propositionum quas S. R. U Inquisitio, approbante Leone, reprobavit, proscripsit, damnavit Trutina theologica. Si sa di poi esserne autore iMazzella. IL NE0T0M1SM0 IN ITALIA]  Rosmini disimpegna una funzione veramente utile in prò’ della filosofia d’AQUINO, sospingendone i cultori a prendere contatto con la filosofia ambiente estranea od aversa. Aggiungo ora che gli si può e gli si deve riconoscere il merito di aver insistito, sia pure deviando, sull’elemento divino nella cognizione umana. Il domani filosofico ritorna sicuramente su questo elemento. Ma è, almeno almeno, un gran perditempo quel volersi da troppi e sistematicamente indurare, o per illusione o per arte polemica, nel difendere una coincidenza assolutamente irreale. Questo nocque oltremodo a ROSMINI nel giudizio degli uomini imparziali ed equilibrati, che dovettero scorgervi o troppa ingenuità o troppa, come dire?, virtuosità. Certo AQUINO non ha nulla di comune con le debolezze intuizionistiche e panteistiche di Rosmini: senza dire che AQUINO attribuisce proprio all’astrazione la formazione degli universali, mentre il misconoscimento di questo potere dell’astrazione è la base stessa della speculazione di ROSMINI nel « Nuovo saggio sull’origine delle idee ». Fra coloro che sulle pagine dell’Accademia Romana d’Aquino polemizzarono più diffusamente e più autorevolmente contro ROSMINI va ricordato Liberatore. AQUINO ha chiarita e giustificata le sua posizione speculativa di fronte a ROSMINI ed alla sua ideologia pericolosa fino dall’opuscolo di SORDI (vedasi)  6,P Svill, PP° dell ° he g elis "'° SUl !° He sei, dopo aver affermato che il gran mento dello H. sta nella scoperta della dialettica come relazione sintesi di opposti e aver soggiunto che oltre la sintesi degli opposti c è la sintesi dei distinti, conclude che il torto dello H è di aver confuso quella dialettica con questa. Oltre gli opposti, essere e nulla, spiiito e natura, vero e falso, ecc., i quali non sono reali che nella sintesi di cui costituiscono i momenti astratti ; ci sono, dunque, pel Croce, i distinti: bello, vero, utile, buono, i quali non si trovano fra loro nella stessa relazione degli opposti, reali solo nella sintesi- ma sono, invece, egualmente, tutti reali e concreti, così da poter sussistere I nno accanto all’altro. Posto ciò, il rapporto fra i gradi orme dello spinto è, pel C., questo: esso procede per diadi (invece che per triadi), nelle quali il primo termine sussiste da sè cornar 0 ’ PU k aV, end ° anch ’ esso una sua sussistenza concreta come tale, assorbe .1 primo: così, l’arte, si è visto, è alogica, ma filosofia, sintesi di intuizione e concetto, è anche arte, cioè ha etica^ ° rC espress . lv ° : la volizione economica è amorale, ma quella senni n* V, ’T economica > la volizione morale essendo anche sempre utile Lo spinto, poi, è di natura circolare, e però passa da un grado all altro: passa dal grado intuitivo al logico, all’econo¬ mico, all etico, e dall’ultimo trapassa ancora al primo, all’intuitivo ornendo .1 contenuto pratico alla nuova intuizione, e così in eterno’ nfa°tfi ni a gra t ÌmP ' ÌCÌta resistenza di tu, “ i quattro gradii nfatti, appunto perchè nel grado intuitivo, ad es., è già implicito 11 ’° glC0 Sl P uò P assa re dall’uno all’altro. E il passaggio consiste¬ rebbe, infine, nel divenire esplicito ciò che era Lplidtò L’IDEALISMO ITALIANO Ili Ora è necessario osservare subito, che in questa teoria del Croce vengono così in contatto due dialettiche contrarie: quella degli opposti e quella dei distinti. Sono, dunque, due differenti specie di rapporti che concorrono al ritmo dialettico, crociano, dei gradi: il mutuo rapporto dei gradi in quanto tali, cioè distinti, concreti, e quello degli stessi in quanto astratti momenti di ognuno dei gradi concreti. Il grado intuitivo, ad es., ha due significati ben diversi, quello di momento della sintesi a priori logica (sintesi, si è visto, d’intuizione e concetto), e quello di sintesi a priori estetica, grado concreto e indipendente, come tale, dal grado logico, che, a sua volta, come tale, è in egual relazione verso di quello. Ove è palese, che, nel primo caso su accennato, si ha una relazione di opposti, e nel secondo una relazione di distinti. È in questo punto dell’incontro delle due dialettiche, che si sono soffermati più a lungo i critici del Croce. È stato osservato, ad esempio, che le due dialettiche si annullano l’un l’altra; che il concetto dell’implicito-esplicito, che deve spiegare il passaggio da un distinto all’altro, è un semplice mito, non differente, essen¬ zialmente, da quello del passaggio dall’inconscio al conscio; che il concetto stesso di circolo è mitologico, e così via. Il carattere espositivo di questo scritto c’impedisce di entrare nella questione: si è ricordato ciò per informazione del lettore. Fin’ora si è discorso dell’estetica, della logica, della filosofia della pratica: veniamo ora alla Teoria della storiografìa (1917) che conclude il sistema della filosofia dello spirito quasi con una brusca correzione. In quest’ultima opera il C. vuole integrare la sua unificazione precedente della filo¬ sofia e della storia nel giudizio percettivo, col concetto della con¬ temporaneità della storia. La storia, antichissima o recente che sia, è storia contemporanea, cioè sempre relativa al soggetto presente, che col pensarla la suscita, la fa; badando però a intendere questa presenza come assoluta e ideale, tale, cioè, che condizioni essa e superi l’empirico presente e passato del tempo. Ma intesa così la storia, come procedente dall’universalità del soggetto, come attualità piena dello spirito, essa appaga allora l’esi¬ genza filosofica di possedere la realtà nella sua pienezza e totalità, e la filosofia come Logica, come un distinto momento dello spirito, viene sminuita di valore. In relazione, infatti, al nuovo concetto di storia, la filosofia, nel senso più adeguato e profondo, viene ad [Ruggiero, La Filosofia Contemporanea. [Spirito, Il nuovo idealismo italiano, p. 26. 112 VOLPE essere il momento trascendentale della conoscenza storica, alla quale appresta le categorie necessarie a pensare la totalità del reale. « La filosofia non può essere altro che il momento metodologico della storiografia, dilucidazione delle categorie costitutive dei giudizi storici...». Dilucidazione che «si muove nelle distinzioni dell’Este¬ tica e della Logica, dell’Economica e dell’Etica; e tutte le congiunge nella filosofia dello spirito. Il pensiero del C. conclude, dunque, ad una sopravvalutazione della storia, o filosofia in largo senso, di fronte alla logica, o fillsofia stricto sensu: conclude, infine, parrebbe a due concetti di filo¬ sofia: la logica, o filosofia stretta, che come tale resta al di qua dell 'atto storiografico, o filosofico in senso profondo. Ecco quel ch’è sfato chiamato, anche recentemente, l’umanismo del Croce. Umanismo, si è detto, perchè tutta la storia della storiografia assume il valore di una storia della filosofia incentrata nel concetto dell’uomo, del mondo ch’è il suo mondo (Vico), e dei suoi bisogni spirituali (1). È stato ancora osservato, che quel ch’è la funzione della filosofia rispetto al problema della scienza nei filosofi del neo-criticismo positivista, si ritrova nel Croce, come coscienza critica immanente all’atto storiografico, di cui essa è il momento puramente trascendentale (2). IL La formazione mentale di G. Gentile ha origini diverse da quella crociana. A Bertrando Spaventa, e, attraverso questi, a Hegel, Fichte, Kant, Cartesio, e ai nostri Gioberti, Vico e Bruno, si riallaccia, fin dagli inizi, la meditazione del fondatore dell’idealismo dell’atto. È, poi, partendo in particolare dallo Hegel, con la riforma ch’ei propone, indipendentemente dal Croce, e sulle orme dello Spaventa, della dialettica hegeliana, che il pensiero del G. dà i primi frutti originali. Lo Spaventa, studiando le tre prime categorie della Logica hegeliana, essere, non-essere, divenire, aveva osservato, sorpassando i precedenti interpreti (Trendelenburg, Vera etc.), che « questa posi¬ zione imbrogliata dell’essere e del non-essere (lo stesso e non-lo stesso) è la viva espressione della natura del pensare. Se si toglie di mezzo il pensare non se ne capisce niente». Amato Masnovo. Masnovo. Keywords: scolastica. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Masnovo.” Masnovo.

 

Grice e Massarenti: l’implicatura conversazionale -- stramaledettamente implicaturale – la scuola d’Eboli – filosofia campanese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Eboli). Filosofo Italiano. Eboli, Salerno, Campania. Grice: “His dictionary of non-common ideas I would give to Austin on his birthday; he would hate it! He was all for common lingo!” -- “I like Massarenti: he can be provocative. I like his study on what he calls a ‘neologissimo’ – and the idea of the pocket-philosopher! I know I’m one! On the other hand, he has written on ‘la buona logica,’ but isn’t ‘logica’ already a value-paradeigmatic expression? His study on god-damn logic is good – since that’s what I do, with my theory of implicature. To say, “My wife is in the kitchen or the bedroom” when I know where she is – and thus when I have truth-functional grounds to utter the stronger disjunct, it’s still goddamn logic – I haven’t lied! True but misleading – aka god-dman logic!” Responsabile del supplemento culturale Il Sole-24 Ore-Domenica, dove si occupa di storia e filosofia della scienza, filosofia morale e politica, etica applicata, e dove tiene la rubrica Filosofia minima.   Armando Massarenti vive a Milano, dove dirige il supplemento culturale Domenica de Il Sole 24 Ore. Scrive L'etica da applicare. Redatta il Manifesto di bioetica laica, che ha suscitato un vasto dibattito. È stato membro dell'Osservatorio di Bioetica della Fondazione Einaudi di Roma e dal  fa parte del Comitato etico della Fondazione Veronesi, presieduto da Amato. Direttore della rivista Etica ed economia (Nemetria). Cura e introduce diversi volumi di argomento filosofico-scientifico, come “L'ingranaggio della libertà” (Liberi libri, Macerata), la “Storia dell'astronomia” di Leopardi (Vita Felice, Milano), “Rifare la filosofia di Dewey” (Donzelli, Roma).  Per Feltrinelli cura e introduce “Laicismo indiano” (Milano), una raccolta di saggi di Sen.Cura il numero monografico della Rivista di Estetica dedicato al dibattito su analitici e continentali e, con Possenti, “Nichilismo, relativismo, verità. Un dibattito (Rubbettino, Mannelli). Cura la collana I Grandi Filosofi (trenta volumi sui protagonisti della storia del pensiero, da Socrate a Wittgenstein, per i quali anche scrive le prefazioni, confluite ne Il filosofo tascabile. In corso di pubblicazione una serie analoga dedicata ai grandi della scienza. Scrive “Il lancio del nano e altri esercizi di filosofia minima” per il quale gli sono stati conferiti il Premio Filosofico Castiglioncello  e il premio di saggistica "Città delle Rose. "Il lancio del nano” è anche oggetto di un esperimento didattico, promosso dalla Società Filosofica Italiana attraverso il quale viene proposto un metodo di motivare allo studio della filosofia e alla capacità di argomentare in proprio. Dal saggio è stato tratto anche uno spettacolo teatrale, per la regia di Longhi prodotto da Mimesis). Cura “Bi(bli)oetica. Istruzioni per l'uso (Einaudi), un dizionario di bio-etica sui generis, dal quale il regista L.Ronconi ha tratto l'omonimo spettacolo teatrale andato in scena a Torino, per il progetto Domani delle Olimpiadi. Scrive Staminalia. le cellule etiche e i nemici della ricerca, una ricostruzione del dibattito etico e scientifico sulla ricerca sulle staminali. Scrive Il filosofo tascabile. Dai presocratici a Wittgenstein. 44 ritratti per una storia del pensiero in miniatura. In contemporanea è uscito “Stramaledettamente logico. Esercizi filosofici su pellicola (Laterza, Roma-Bari) una raccolta di saggi su cinema e filosofia (di Roberto Casati, Achille Varzi) di cui ha scritto introduzione e saggio conclusivo. Insegna a Bologna, Lugano, Siena, Milano. Dirige per Mondadori la collana "Scienza e filosofia".  Fa parte delle giurie di due premi per la divulgazione scientifica: il Premio Pace, promosso dalla SISSA di Trieste, il Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica, legato al Campiello (Padova), e il premio Serono. È stato anche nella giuria del Premio del Giovedì "Marisa Rusconi", conferito ogni anno a Milano a un romanzo italiano opera prima.  Ha vinto diversi premi:  il Premio Dondi per la Storia della Scienza, delle tecniche e dell'Industria (Padova); n il Premio Voltolino per la divulgazione scientifica (Pisa); il Premio Mente e Cervello (Torino); il premio Capri, il premio Argil e il premio Capalbio; il Premio Città di Como. Altri saggi: “L'etica da applicare: una morale per prendere decisioni,” Milano, Il Sole-24 Ore libri, “Il lancio del nano” -- e altri esercizi di “filosofia minima,” Parma, Guanda); “Staminalia. “Le cellule” etiche e i nemici della ricerca, Parma, Guanda,  “Il filosofo tascabile” “dai presocratici a Wittgenstein”“ritratti per una storia del pensiero in miniatura,” Parma, Guanda, “Dizionario delle idee non comuni,”Parma, Guanda,.“Filosofia, sapere di non sapere: le domande che hanno caratterizzato lo sviluppo del pensiero” Firenze, Anna.“Perché pagare le tangenti è razionale ma non vi conviene” e altri saggi di etica politica, Parma, Guanda,.“Istruzioni per rendersi felici.”“Come il pensiero antico salverà gli spiriti moderni, Milano, Guanda,.“La buona logica.” Imparare a pensare, Milano, Cortina, “Metti l'amore sopra ogni cosa: una filosofia per stare bene con gl’altri” Milano, Mondadori, Treccani Enciclopedie Istituto dell'Enciclopedia Italiana su italia libri.net. tangenti e moralità, su filosofia rai. Armando Massarenti. Massarenti. Keywords: stramaledettamente logico, stramaledettamente implicaturale --. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Massarenti” – The Swimming-Pool Library.

 

Grice e Massari: l’implicatura conversazionale -- l’implicatura logistica di Petrarca e Boccaccio – la scuola di Seminara -- filosofia calabrese -- filosofia italiana -- Luigi Speranza (Seminara). Filosofo filosofo calabrese. Filosofo italiano. Seminara, Reggio Calabria, Calabria. Bernardo Massari -- calabro -- Barlaam: -- Grice: “Should it be under B – Barlam, under Seminara, like Occam?”  Barlaam Calabro – di Calabria – Scrive di aritmetica, musica e acustica. E uno dei più convinti fautori della riunificazione fra le Chiese d'oriente e occidente. È considerato insieme ai suoi due allievi Leonzio Pilato e Boccaccio uno dei padri dell'Umanesimo. Studia in Galatro, Calabria. Pare che il suo successo come filosofo (un suo trattato sull'etica degli stoici è preservato) e ragione di gelosia da parte di N. Gregorio. Nell'ambito delle trattative per la ri-unificazione tra le due Chiese di Oriente e di Occidente, a lui venne affidata la difesa delle ragioni greche; in tale occasione sviluppa le sue critiche verso l'esicasmo e a sottolineare la differenza di valore tra la teologia scolastica e la contemplazione mistica. E protagonista di una violenta polemica contro i metodi ascetici e mistici di alcuni monaci dell'Athos e del loro sostenitore G. Palamas. Il dibattito divenne sempre più acceso fino a culminare in un concilio generale alla fine del quale venne costretto a sospendere ogni futuro attacco verso l'esicasmo. Epigrafe a Gerace, tutore di Petrarca e Boccaccio, inviato dall'imperatore Andronico III Paleologo in missione diplomatica a Napoli, Avignone e Parigi per sollecitare le corti europee ad una crociata contro i turchi. In quell'occasione costrue delle relazioni e una rete di amicizie su cui puo fare conto quando, in seguito alla decisione conciliare, decise di aderire alla Chiesa d'Occidente. Ad Avignone conosce Petrarca, a cui iniziò ad insegna il greco. Petrarca si adoperò per fargli assegnare la diocesi di Gerace, così e nominato vescovo di Clemente. La bolla relativa alla sua elezione al vescovato di Gerace riporta, Monachus monasteri Sancti Heliae de Capasino Ordinis Sancti Basilii Militensis Diocesis, in sacerdotio constitutum. Tutore di Petrarca e Boccaccio che da un importante contributo, attraverso la riscoperta dei testi antichi, anche a tutto ciò che non molto tempo dopo svilupa il movimento umanista. È proprio Manetti il primo a menzionarlo nella sua biografia del Petrarca. Venne inviato in missione diplomatica da Clemente in un rinnovato tentativo ecumenico. Data la grande influenza di Palamas il tentativo, ancora una volta, si risolse in un insuccesso. Fa ritorno ad Avignone dove muore. Saggi: Si occupa anche di matematica lasciandoci una “Logistica” in cui spiega le regole di calcolo con interi, frazioni generiche e frazioni sessagesimali. D. Mandaglio, Barlaam Calabro: una vocazione unionista. C. Nanni Editore (Maggio). Salvatore Impellizzeri, Calabro, Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani. Mercati, Calabro, Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani. Dizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Ratisbona. Simone Atomano. Barlaam Calabro di Seminara. BARLAAM Calabro. - Nacque a Seminara (Reggio di Calabria) sul finire del sec. XIII, probabilmente verso il 1290. Il nome Barlaam par che sia quello assunto in religione, ma non è documentato che il nome di battesimo fosse Bernardo, come si ripete sulle orme dell'Ughelli (Italia Sacra). Mancano notizie sulla sua formazione spirituale e culturale e sulla sua attività in Italia fino al suo passaggio a Bisanzio. La bolla di Clemente VI (Reg.Vat.), che lo elevò al seggio episcopale di Gerace, ci informa soltanto che B. si preparò al monacato e al sacerdozio nel monastero basiliano di Sant'Elia di Capasino (Gàlatro), nella diocesi di Mileto. Certo è ormai, dopo gli studi recenti (Schirò, Jugie, Giannelli), che B. nacque e fu educato nella fede dissidente della Chiesa di Costantinopoli, cui molti continuavano ad aderire nell'Italia meridionale di quell'età, nonostante l'unione alla Chiesa cattolica proclamata dal concilio di Bari. È B. stesso a dirlo in uno degli opuscoli contro la processione dello Spirito Santo a Patre Filioque (punto fondamentale di dissenso tra le due Chiese: gli ortodossi credono che lo Spirito Santo proceda e Patre solo): "Tale è la mia fede e la mia religione riguardo alla Trinità, fede nella quale io fui allevato fin dall'infanzia e nella quale sono vissuto sin qui" -- cod. Parisinus graecus. Problematica è invece la ricostruzione della sua formazione culturale. Appare infatti evidente che le conoscenze del monaco calabrese, le quali non si limitano a filosofi greci, quali Platone e Aristotele, ma si mostrano invece profonde anche riguardo al pensiero di Tommaso d'Aquino e agli ultimi sviluppi nominalistici della Scolastica occidentale, esorbitano dalla tradizione culturale dei monasteri italo-greci di Calabria e presuppongono contatti più o meno prolungati di B. con scuole filosofiche e teologiche dell'Italia meridionale e centrale. Quando il potere imperiale passò da Andronico II ad Andronico III, troviamo B. a Costantinopoli, dove egli era giunto dopo essersi trattenuto prima ad Arta, in Etolia, e a Tessalonica. Nella capitale bizantina incontrò il favore della corte: vi dominava allora Anna di Savoia, figlia di Amedeo V, sposata nel 1326 ad Andronico III, favorevole ai Latini e all'unione delle Chiese. Presto ottenne larga fama di dotto e di filosofo e divenne abate (igumeno) di uno dei più importanti conventi, quello di S. Salvatore. Si diffondevano a Bisanzio i suoi scritti di logica e di astronomia e il gran domestico Cantacuzeno gli affidava una cattedra nell'università della capitale. Ma la sua fama crescente doveva presto urtarsi contro il tradizionale nazionalismo latinofobo dei Bizantini. Il primo scontro avvenne col più cospicuo rappresentante dell'umanesimo bizantino, Niceforo Gregoras, che teneva cattedra nel monastero di Cora. In una sfida accademica i due dotti più in vista della capitale si trovarono di fronte a discuteresui campi più vari dello scibile, astronomia, grammatica, retorica, poetica, fisica, dialettica, logica. Di questa tenzone noi sappiamo soltanto attraverso un libello del Gregoras 02,OpiVrLO9 ~ 7rEpì GOCPL'2q (Jahn, Archiv für Philologie und Pddagogik, Supplementband). Il libello, una specie di dialogo mitico di imitazione platonica, o meglio lucianea, naturalmente tendenzioso, asserisce che l'agone si concluse con la completa sconfitta del dotto calabrese, che dimostrò di avere soltanto qualche conoscenza di fisica e di dialettica aristotelica e una certa superficiale infarinatura di logica. Ma nella persona di B., Niceforo Gregoras vuol mettere in ridicolo tutta la scienza occidentale limitata a poche nozioni aristoteliche e del tutto ignara di matematica, fisica e astronomia, scienze in grande onore allora a Bisanzio. Secondo il Gregoras, inoltre, in seguito a questa sconfitta, B. avrebbe abbandonato Costantinopoli per rifugiarsi a Tessalonica. Par più probabile invece che egli facesse la spola tra i due massimi centri culturali dell'impero. A Tessalonica comunque il suo insegnamento continuava con successo e tra i suoi allievi si contavano personalità di spicco come Acindino, Cavasila, e Cidone.  Ma nemmeno presso la corte e gli ambienti ecclesiastici della capitale il prestigio di B. dovette subire un offuscamento, se proprio lui fu scelto dal patriarca Caleca, come portavoce della Chiesa ortodossa, quando giunsero a Bisanzio i due domenicani Francesco da Camerino, arcivescovo di Vosprum (Ker~-'), e Riccardo, vescovo di Cherson, incaricati dal papa Giovanni XXII di rimuovere gli ostacoli dottrinali che si frapponevano alla riconciliazione delle Chiese.  La discussione tra i prelati latini e il monaco calabrese si svolse ad un alto livello teologico-filosofico. M. cercava di abbattere la barriera dogmatica della processione dello Spirito Santo ricorrendo a un tipico argomento nominalistico: egli si opponeva alla pretesa di poter conoscere Dio e di poter dimostrare apoditticamente le cose divine. Ora, se Dio èinconoscibile, che valore potevano avere discussioni sulla processione dello Spirito Santo basate sui sillogismi apodittici? Sia i Latini, sia i Greci, quindi, in questioni di questo genere non potevano rifarsi che ai Padri della Chiesa, la cui fonte di scienza è la rivelazione e l'illuminazione divina. Ma poiché i Padri non sono sufficientemente espliciti riguardo alla processione dello Spirito Santo, non restava che assegnare alle divergenti dottrine un posto nelle opinioni teologiche particolari, senza fame un ostacolo per l'unione.  La posizione di M. è in netto contrasto col realismo di s. Tommaso, assunto quale atteggiamento ufficiale dalla teologia cattolica: essa si inserisce chiaramente nel movimento volontaristico contemporaneo a B., che ebbe i suoi maggiori rappresentanti in Duns Scoto e in Guglielmo d'Occam, teso a porre un netto confine di separazione tra i campi della ragione e della fede. Non è un caso che B. avesse consacrato il suo insegnamento universitario dalla cattedra di Costantinopoli all'esegesi dello Pseudo-Dionigi l'Areopagita, il rappresentante più coerente della dottrina "apofatica", della inconoscibilità, cioè, del divino, la cui autorità era riconosciuta in Oriente e in Occidente.  Le trattative non approdarono a nulla: le tesi di B. difficilmente potevano essere accettate dai legati latini, esponenti dell'ordine stesso cui apparteneva anche AQUINO e inviati dal papa Giovanni XXII, che, elevando agli onori dell'altare Tommaso, aveva fatto propria della Chiesa di Roma la sua dottrina. Ma l'agnosticismo nominalistico di M. doveva anche urtare le concezioni mistiche bizantine, rappresentate allora specialmente dal monachesimo atonita. A campione di tale misticismo si ergeva Gregorio Palamas, un monaco dell'Athos, che aveva già scritto due Discorsi apodittici contro la processione dello Spirito Santo Filioque. Egli attaccava il metodo di discussione tenuto dal calabrese dinanzi ai legati latini, dichiarando perfettamente dimostrabile la posizione ortodossa in virtù della grazia illuminante che al cristiano discende dall'incamazione, per cui la conoscenza soprannaturale è eminentemente reale, più di qualunque conoscenza filosofica.  Intanto M. veniva a conoscenza delle pratiche mistiche dei monaci atoniti, che si isolavano per abbandonarsi ad una quiete contemplativa Tali pratiche consistevano nel ripetere indefinitamente la preghiera: "Signore Gesù Cristo, figlio di Dio, abbi pietà di me!", trattenendo il fiato, col mento appoggiato al petto e guardando l'ombelico, fino a raggiungere la visione corporea della luce divina vista dagli Apostoli sul Tabor, nel giorno della trasfigurazione. Questa concezione psico-fisica della divinità e, soprattutto, il metodo di preghiera degli esicasti (così si chiamavano i seguaci di tal metodo) provocarono gli attacchi ironici di M., che vedeva nell'esicasmo una grossolana superstizione, i cui seguaci designò con lo sprezzante appellativo di umbilicanimi. Ma la controversia ben presto si allargò sul piano filosofico-teologico. M., coerentemente alla sua formazione nominalistica, non poteva ammettere contaminazione tra il divino e l'umano, tra l'etemo e il temporale. La luce del Tabor, per esser vista nell'ascesi, dovrebbe essere etema e coincidere con la divinità stessa, che sola è eterna e immutabile. Ma poiché la divinità è invisibile, invisibile è anche la luce taborica. Palamas oppose una sottile dottrina emanazionistica di derivazione neoplatonica, che distingueva una sostanza divina trascendente (oùaía) e delle energie divine (gvp-'pyztcxt o Suváp.rLq), operazioni eterne di Dio, che per esse agisce nel mondo degli uomini. E appunto la luce taborica visibile agli asceti, come l'amore, la sapienza e la grazia di Dio, è una energia divina operante come intermediaria tra Dio e gli uomini, un ponte tra l'etemo e il transeunte.  Tra le due opposte tesi non poteva essere accordo. La controversia filosoficoteologica ebbe anche implicazioni politiche, come sempre avveniva a Bisanzio. M. allora mosse accusa di eresia contro il Palamas dinanzi al patriarca Giovanni Caleca, presentando il suo scritto Kwrà MoccrcrocXtocvCùv (Contro i Massaliani) in cui la dottrina del Palamas veniva assimilata a precedenti eresie. Il Palamas riuscì a ottenere una dichiarazione, favorevole alla fede esicasta, sottoscritta dai monaci più importanti dell'Athos ('0 &ytopsvrtxòq -ró[Log), mentre il patriarcato e il governo imperiale, pur non favorevoli al palamismo, preoccupati com'erano di mantenere la pace religiosa tra i pericoli incombenti dall'estemo, desideravano evitare una controversia dogmatica e cercavano di far giungere le due opposte parti a una conciliazione. Si giunse così alla riunione di un concilio in Santa Sofia, presieduto dall'imperatore Andronico III in persona. La sera dello stesso giorno il concilio si chiudeva con un discorso dell'imperatore che celebrava la riconciliazione generale. Ma in realtà fu il Palamas a trionfare: la dottrina di B. venne formalmente condannata e il monaco calabrese dovette fare pubblica ammenda agli esicasti e promettere di non dar loro più molestia. Il patriarca pubblicava un'encicláca con cui condannava "ciò che il monaco M ha detto contro i santi esicasti" e imponeva a tutti gli abitanti di Costantinopoli e delle altre città di consegnare alle autorità gli scritti di M. perché fossero pubblicamente distrutti. Questa scottante umiliazione e la morte di Andronico III, avvenuta subito dopo indussero M. a lasciare Costantinopoli e a ritornare in Occidente.  A tal decisione forse non erano state estranee le impressioni riportate nel viaggio in Occidente, e le conoscenze che aveva avuto occasione di fare (forse aveva conosciuto anche il Petrarca). Nel vivo della lotta esicasta, M. era stato richiamato da Andronico III, da Tessalonica, per un'importante missione diplomatica. Urgeva che l'Occidente facesse una spedizione per allontanare da Costantinopoli l'avanzata dei Turchi ottomani. Pare che allora B. avesse preparato un nuovo progetto di unione, che aveva sottoposto al sinodo di Costantinopoli, in cui ribadiva le posizioni teologiche che aveva sostenuto cinque anni prima, nelle discussioni coi legati latini del papa. Il progetto non dovette soddisfare il sinodo e d'altra parte un senso realistico della situazione politica doveva consigliare di evitare lunghe quanto inutili dispute teologiche. B. accompagnato da un esperto militare, il veneziano Stefano Dandolo, si era recato presso Roberto d'Angiò e Filippo VI di Valois per chiedere aiuti militari dal Regno di Napoli e dalla Francia, e infine presso la Curia di Avignone per ottenere il consenso papale alla crociata. Al papa aveva presentato dei memoriali in cui, facendo presenti i pericoli che sovrastavano alla cristianità tutta per l'incombenza della minaccia turca, chiedeva che i Latini, mettendo da parte i tradizionali odi, mandassero subito aiuti in Oriente per la guerra contro gli infedeli; dopo, ottenuta la vittoria, si sarebbe riunito un concilio ecumenico che avrebbe trattato dell'unione. La missione di B. era fallita sia perché il papa pretendeva la realizzazione dell'unione prima di affrontare uno sforzo militare, sia perché le condizioni politiche dell'Occidente (relazioni tese tra Filippo VI ed Edoardo III d'Inghilterra) difficilmente avrebbero permesso l'organizzazione di una crociata.  M. torna in Calabria e prosegue il suo viaggio fino a Napoli, dove aiutò, per la parte greca, l'umanista Paolo da Perugia nella compilazione della sua opera sulla mitologia dei pagani (Collectiones) e nell'ordinamento dei manoscritti greci della libreria angioina, che era in rapida espansione. Poi, nell'agosto, passò alla Curia avignonese, dove a Benedetto XII era successo Clemente VI. In questo periodo egli si legò di amicizia col Petrarca, a cui insegnò i primi rudimenti di greco, da lui acquistando familiarità con la lingua latina, nella quale, per la sua educazione prevalentemente greca e per la lunga dimora in Oriente, provava difficoltà ad esprimersi (Petrarca, Famil.). Allora passò anche alla fede cattolica e fu utilizzato dalla Curia per un insegnamento di greco, fino a che, pare per intercessione del Petrarca, non fu elevato al seggio episcopale di Gerace e consacrato da Poggetto. Oscuri e duri furono gli anni dell'episcopato nella piccola diocesi calabrese a causa di aspre dispute con la curia metropolitana di Reggio.  Ma gli veniva affidata la sua ultima missione diplomatica, questa volta da parte di Clemente VI, per condurre trattative unioniste con l'imperatrice Anna di Savoia, reggente l'impero di Bisanzio in nome del figlio Giovanni V. La situazione a Bisanzio rendeva però ogni trattativa impossibile. Un sinodo aveva deposto il patriarca Giovanni Caleca, divenuto avversario dichiarato del movimento esicasta, in conseguenza dell'evoluzione della situazione politica dopo la morte di Andronico III (veva fatto arrestare il Palamas e l'anno successivo aveva fatto pronunciare contro di lui la scomunica da un sinodo patriarcale), e aveva confermato la condanna di M.. La stessa sera Cantacuzeno, favorevole agl’esicasti, entrava nella capitale e costringeva Anna ad accoglierlo come coimperatore accanto al figlio. A B., considerato eresiarca, non restava che la via del ritorno, per lasciare ad altri la ripresa delle trattative. Rientra ad Avignone. Infatti la bolla di nomina del suo successore, Simone Atumano, nella sede episcopale di Gerace afferma come recente la morte di Barlaam. (Archivio segreto vaticano, Reg. Clem.).  Scrive molto. Quantunque una parte della sua opera sia andata perduta, tuttavia si conservano ancora di lui un buon numero di opuscoli di vario contenuto, in genere brevi, ma densi di pensiero. La maggior parte di essi sono ancora inediti. Un elenco coi titoli e gli incipit si trova in Fabricius, Bibliotheca Graeca, Hamburgi riprodotto in Migne, Patr. Graeca, CLI. I più numerosi sono quelli di carattere teologico e riguardano l'attività unionista del monaco calabrese: 3 contro la processione dello Spirito Santo Filioque, e sul primato del papa. Tali opuscoli si trovano in un gran numero di manoscritti. Ne contiene 20 (escluso uno sul primato del papa) il cod. Parisinus. Di essi uno solo sul primato dei papa, è stato pubblicato prima da Luyd, con traduzione latina, Oxford, e poi dal Salmasius, in greco, Hannover riprodotto in Migne, Patr. Graeca, CLI, Coll..  Due discorsi greci sull'unione delle Chiese sono stati pubblicati e illustrati da Giannelli, Un progetto di Barlaam Calabro Per l'unione delle chiese, in Miscellanea Giovanni Mercati, III, Città del Vaticano. Il primo di essi contiene il progetto di unione elaborato da B. prima della sua missione diplomatica ad Avignone e presentato al sinodo di Costantinopoli; il secondo, pronunciato probabilmente dinanzi al sinodo stesso, doveva illustrare il progetto contenuto nel primo. Di tenore diverso sono tuttavia i due discorsi latini recitati, o piuttosto presentati in forma di memoriali, in quell'occasione, al pontefice Benedetto XII. Essi furono editi per la prima volta da L. Allacci, De Ecclesiae Occidentalis atque Orientalis perpetua consensione...,Coloniae Agrippinae, donde furono riprodotti dal Migne, Patr. Graeca, CLI, e poi dal Raynaldi, Annales Ecclesiastici. Alla sua attività apologetica in favore della Chiesa cattolica svolta dopo la conversione si riferiscono varie lettere ed opuscoli, di cui cinque, in latino, si trovano in Migne, Patr.Graeca, C LI. Poco ci resta degli scritti contro gli esicasti, che furono condannati alla distruzione, dopo il concilio, dalla enciclica del patriarca Giovanni Caleta (Synodicae Constitutiones, XXII, in Migne, Patr.Graeca,CLII, COI.). L'opera principale, più volte rimaneggiata, che portava il titolo KotTà Mocaaa?,tocvi""v (Contro i Massaliani) da un'antìca setta ereticale a cui B. polemicamente assimilava gli esicasti, ci è nota soltanto attraverso le citazioni degli avversari. Di notevole importanza sono quindi le otto lettere pubblicate con ampia introduzione da Schirò: Barlaam Calabro, Epistole greche. I primordi episodici e dottrinari delle lotte esicaste, Palermo, che rivelano i primi sviluppi della controversia.  Ma se più nota è l'attività teologica di B., di non minore importanza, anche se finora meno studiata, è quella filosofica e scientifica. Nell'operetta latina in due libri, Ethica secundum Stoicos ex pluribus voluminibus eorumdem Stoicorum sub compendio composita,edita per la prima volta da Canisius, Ingolstadt 1604, riprodotta in Migne, Patr. Graeca,CLI, coll., B. dà una chiara esposizione della morale stoica e mostra ampia conoscenza di Platone. Inedita è ancora un'altra opera di carattere fìlosofico, Le soluzioni dei dubbi proposti da Giorgio Lapita (A~astq siq T&q è7rsvsy,0d'aocq ocù-ré,-,) &7rop(otq 7rocpì ro,3 ]Pe,)pytou roú Aa7r'tOou, contenuta in vari codici, di cui il più noto il Vatic. Graer. Di matematica trattano l'Arithmetica demonstratio eorum quae in secundo libro elementorum sunt in lineis et figuris planis demonstrata,corfimentario al secondo libro di Euclide, edito nell'euclide di C. Dasypodius con traduzione latina, Argentorati, e riprodotto, nel solo testo greco, nell'edizione di Euclide curata dallo Heiberg, V, Lipsiae (Teubner); e la Aoytcr-rtx~ sive arithmeticae, algebricae libri VI, edita per la prima volta,dallo stesso Dasypodius con traduzione latina, Argentorati, e poi, con un commento, da Chamberus, Logistica nunc primum latine reddita et scholiis illustrata, Parisiis 1600, trattato di calcolo con frazioni ordinarie e sessagesimali con applicazioni all'astronomia.  Inedite sono due opere di astronomia: un commentario alla teoria dell'ecclissi solare dell'ahnagesto tolemaico, contenuto in parecchi manoscritti, in duplice redazione, e una regola per la datazione della Pasqua.  B. si occupò anche di acustica e di musica. Abbiamo di lui la confutazione al rifacimento degli 'AptovLx& tolemaici di Gregoras, pubblicata da Franz, De musicis graecis commentatio, Berlin.  Difficile è esprimere un giudizio preciso che illumini di piena luce la personalità di B., sia perché moltissimi dei suoi scritti sono ancora inediti, sia perché l'attenzione degli studiosi si è concentrata particolarmente sulla sua attività teologica e diplomatica, che fu occasionale, lasciando nell'ombra la sua opera di filosofo, di scienziato e di umanista, che rispondeva alla sua vera vocazione.  Sufficientemente chiara è ormai la posizione del monaco calabrese verso le due Chiese. E sincero credente nella fede ortodossa fino a quando non passò al cattolicesimo, ad Avignone, in seguito alla condanna espressa dal concilio. E fu sincero unionista, anche se le sue posizioni teologico-filosofiche non dovevano contribuire alla chiarificazione dei rapporti tra le due Chiese.  A Bisanzio porta lo spirito nuovo delle più avanzate speculazioni filosofiche dell'Occidente, che preludevano all'umanesimo e alla Rinascita. Non facilmente valutabile è invece il peso che egli ebbe nell'introduzione del greco nel mondo occidentale. Certo è che, oltre alle sue lezioni avignonesi, iniziò alla cultura ellenica Paolo da Perugia e il Petrarca.  I suoi interessi per matematica, astronomia, fisica e musica, oltre che per teologia e filosofia, gli assegnano un posto eminente nella storia della cultura e lo fanno apparire uno degli spiriti più versatili della sua età.   Fonti e Bibl.: N. Gregoras, Byzantina Historia, a cura di L. Schopen, I. XI, c. 10, in Corpus scriptorum historiae Byzantinae, Bormae, Cantacuzeno, Historiartum libri, a cura di Schopen, AYLOQEVILZò1; Tó~10(; in Migne, Patr. Graeca,  Filoteo, Gregorii Palamae encomium, CLI, Contra Gregoram, XII; i:uvobL>còg rópo; (Atti dei concilio Bénolt XII, Lettres closes, patentes... se rapportant à la France, a cura di G. Daumet, Paris; Taccone-Gallucci, Regesti dei romani pontefici per le chiese della Calabria, Roma, Schaefer, Die Ausgaben der apostolischen Kammern unter Benedikt XII, Klemens VI und Innocenz VI, Paderborn; Petrarca, Famil., I.XVIII, ep. 2, a cura di Rossi, Firenze, BOCCACCIO, Genealogia deorum gentilium, a cura di Romano, Bari; Mandalari, Fra Barlaamo Calabrese, maestro di PETRARCA, Roma; Gay, Le Pape Clément VI et les affaires d'Orient, Paris; Parco, Petrarca e B., Reggio Calabria; Gl’ultimi oscuri anni di B. e la verità storica sullo studio del greco di PETRARCA, Napoli, GENTILE, Le traduzioni medievali di Platone e PETRARCA, in Studi sul Rinascimento, Firenze; Jugie, Barlaam de Seminaria, in Dict.d'Hist. et de Géogr. 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Grice e Massimiano – il principe filosofo -- Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. A philosopher who encourages Giustiniano and Giuliano -- to pave the floor of Hagia Sophia with silver. Massimiano.

 

Grice e Massimo: l’orto romano -- la costituzione di Roma – Roma -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. L’orto. A friend of PLINIO Minore. He is sent by Rome to refer and reform the constitutions of six Greek cities, but he declines the idea. He knows the theory of Epittetto, and a discussion between them is preserved in Discourses III. 7. Massimo.

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