Grice e Mainardini: l’implicatura
conversazionale del popolo romano di Livio – filosofia veneta – filosofia
padovana – la scuola d Padova -- filosofia italiana – il consorzio degl’eroi --
Luigi Speranza (Padova). Filosofo italiano. Padova, Veneto. Grice: “Padova tries to institute the
‘regnum’ as between Aristotle’s ‘polis’ and the modern ‘stato,’ but in which
case, we wouldn’t call it ‘politeia’ anymore!” -- Grice: “When I studied change I focused on
von Wright – but then there is Padova and his ‘grammatica del mutamento’!” Nato da una famiglia di giudici e notai –
il padre: ‘di Giovanni’ -- che viveva vicino al Duomo di Padova, completò i
suoi studi a Parigi dove fu insignito dell'autorità di rettore. Il tempo
trascorso a Parigi influì moltissimo sull'evoluzione del suo pensiero. Gli anni
parigini furono molto importanti e fecondi per l'evoluzione del suo pensiero e
la visione dello stato di corruzione in cui versava il clero lo portò a
diventare anti-curialista. A Parigi incontrò Occam e Jandun, con cui
condivise passione politica e atteggiamento di avversione verso il potere
temporale della Chiesa. Con Jandun rimase legato da grande amicizia e assieme a
lui subì l'esilio. Mainardini dopo le sue dure affermazioni contro la
Chiesa venne bollato con l'epiteto di “figlio del diavolo”. Mainardini si
trova a Parigi quando si sviluppò la lotta tra Filippo, re di Francia, e il
Papato. Tutto ciò, assieme al vivace contesto culturale in cui si muoveva, lo
portò alla compilazione della sua opera maggiore il Defensor Pacis, l'opera cui
deve la sua fama e che influì moltissimo sia sul pensiero filosofico-politico
contemporaneo che su quello successivo. A Parigi sperimentò una monarchia
decisa ad accrescere il proprio potere e la propria autorità su tutte le forze
politiche centrifughe del momento ivi compresa la Chiesa di Bonifacio VIII.
Diventato consigliere politico ed ecclesiastico di Ludovico il aro lo seguì a
Roma in occasione della sua incoronazione imperiale e qui fu nominato dallo
stesso Ludovico vicario spirituale della città. L'incoronazione imperiale
avvenne ad opera del popolo romano anziché del papa inaugurando, così, quella
stagione dell'impero laico che Mainardini vagheggiava e che avrebbe aperto la
strada alla laicizzazione dell'elezione imperiale e alla cosiddetta Bolla d'Oro
di Carlo IV di Boemia. Con la
Bolla d'Oro fu eliminata ogni ingerenza del papa nell'elezione imperiale
diventando così un fatto esclusivamente tedesco. Fu ancora con Ludovico quando
questi si ritirò, dopo il fallimento dell'impresa romana, in Germania dove
rimase fino alla morte. È del periodo immediatamente antecedente la sua morte
la compilazione di alcune opere minori tra cui spicca il “Defensor Minor,” un
piccolo capolavoro. Si può definire l'opera di M. come il prodotto di tempi in
cui confluiscono la virtù del cittadino, il nazionalismo francese e
l'imperialismo renano-germanico. Il Difensore della pace” è la sua opera
più conosciuta in cui, fra l'altro, tratta dell'origine della legge. Il
suo fondamento era il concetto di ‘pace,’ intesa come base indispensabile dello
Stato e come condizione essenziale dell'attività umana. Si tratta di un'opera
laica, chiara, priva di retorica, moderna e per alcuni versi ancora attuale. La
necessità dello Stato non discendeva più da finalità etico-religiose, ma dalla
natura umana nella ricerca di una vita sufficiente e dall'esigenza di
realizzare un fine prettamente umano e non altro. Da questa esigenza nascono le
varie comunità, dalla più piccola alla più grande e complessa, lo Stato. Ne
deriva la necessità di un ordinamento nella comunità che ne assicuri la
convivenza e l'esercizio delle proprie funzioni. Per Marsilio questa esigenza
ha caratteristiche prettamente umane che non rispondono a finalità etiche ma
civili, contingenti e storiche. Alla base dell'ordinamento c'è la volontà
comune dei cittadini, superiore a qualsiasi altra volontà. È la volontà dei
cittadini che attribuisce al Governo, “Pars Principans,” il potere di comandare
su tutte le altre parti, potere che sempre, e comunque, è un potere delegato,
esercitato in nome della “volontà popolare.” La conseguenza di questo principio
era che l'autorità politica non discendeva da Dio o dal papa, ma dal “popolo,” inteso
come “sanior et melior pars.” In questa ottica egli propone che i vescovi
venissero eletti da assemblee popolari e che il potere del papa fosse subordinato
a quello del concilio. Ludovico il aro Marsilio pone il problema, che
tratterà anche nel Defensor Minor, del rapporto con il Papato e con i suoi
principi politici costruiti. «occulta
valde, qua romanum imperium dudum laboravit, laboratque continuo, vehementer
contagiosa, nil minus et prona serpere in reliquas omnes civitates et regna
ipsorum iam plurima sui aviditate temptavit invadere segretamente, con i quali
aveva cercato, e continua a cercare, di insinuarsi subdolamente in tutte le
altre comunità e regni che aveva già tentato di attaccare con la propria enorme
avidità» (Defensor pacis) Il giudizio di Mainardini sulla chiesa come
istituzione è molto negativo e lo manifesta con la crudezza di linguaggio che
gli è solita quando affronta l'argomento dei rapporti fra lo Stato e la Chiesa.
Lo scalpore suscitato da questa opera obbligò Mainardini a fuggire presso
l'imperatore Ludovico il aro, con il quale scese in Italia. Il Defensor minor
si colloca fra le opere minori di Mainardini, ma si distingue per la sua
importanza. Si differenzia dal Defensor pacis per essere un'opera più
propriamente teologica mentre l'altra è prevalentemente politica. Lo studio
condotto nel Defensor Minor riguarda la giurisdizione civile ed ecclesiastica,
la confessione auricolare, la penitenza, le indulgenze, le crociate, i
pellegrinaggi, la plenitudo potestatis, il potere legislativo, l'origine della
sovranità, il matrimonio e il divorzio. Il Tractatus de iurisdictione
imperatoris in causis matrimonialibus che Mainardini compila in occasione del
divorzio di Giovanni di Moravia e Margherita di Tirolo-Gorizia si trova
nell'ultima parte del Defensor Minor. Le relazioni tra i coniugi erano
tanto insostenibili che la sposa preferì fuggire. Intervenne l'Imperatore,
imparentato con la sposa, e progettò il matrimonio tra la fuggitiva e Ludovico
di Brandeburgo ma a ciò ostavano il precedente matrimonio e alcuni legami di
sangue. Il “Tractatus de translatione imperii” – “Trattato della translazione dei imperii” -- è un'opera che niente aggiunge alla fama
derivatagli dal Defensor Pacis anche se ebbe una certa diffusione. Si può
considerare questo trattato come una storia sintetica dell'Impero dalla
fondazione di Roma da Romolo (alla LIVIO) fino al secolo XIV. In M. lo
“stato romano” è concepito come prodotto umano, al di fuori da premesse
teologiche quali il peccato o simili. È fortemente affermato il principio della
legge quale prodotto della comunità dei cittadini, legge dotata di imperatività
e co-attività oltre che ispirata ad un ideale di giustizia. Questo ideale di
giustizia deriva dal con-sorzio o concerto civile, l'unico soggetto che può
stabilire ciò che è giusto e ciò che non lo è. Per M., l'uomo deve essere
inteso come libero e consapevole. Nel Defensor Pacis appare diffuso un
costituzionalismo affermato fortemente nei confronti sia dello Stato che della
Chiesa. È tra i primi studiosi a distinguere e separare la legalita (ius) dalla
moralita (ethos, mos), attribuendo il primo alla vita civile e il secondo alla
coscienza. Mainardini è sempre un uomo del suo tempo, saldamente ancorato nella
sua epoca, ma con intuizioni che ne fanno un uomo nuovo, anticipatore per certi
versi del Rinascimento. La definizione del nuovo concetto di Stato, autonomo,
indipendente da qualsiasi altra istituzione umana o, a maggior ragione,
ecclesiastica è il grande merito di M.. Anche nella Chiesa viene
affermata una forma di costituzionalismo contro il dilagante strapotere dei
vescovi e dei papi. È ancora l'universitas fidelium a prendere, attraverso il
Concilio, ogni decisione riguardante qualsiasi materia di ordine spirituale. Il
nostro autore non teme di scagliarsi contro la Chiesa, a negare il primato di
Pietro e di Roma, affermare la necessità del ritorno del clero a quella povertà
evangelica tanto cara ad alcune sette riformiste di cui lui certamente conobbe
e comprese il pensiero. Lotta contro la Chiesa ma solo per conservarne o
rivalutarne il più vero, autentico e originario contenuto e significato. Quasi
riformista e conservatore nello stesso tempo, riformista là dove è contro la
corruzione dilagante nella Chiesa di quel periodo, conservatore là dove accetta
la necessità di un ordine costituito, della religione, della morale, intese nel
senso più puro. La modernità di M. consiste anche nel metodo della sua
trattazione e della terminologia che usa, sempre stringata ed esaustiva, aliena
da qualsiasi di quelle forme di retorica che era caratteristica degli autori
medievali. Altri saggi:: “Il difensore della pace,” C. Vasoli. POMBA,
Torino, BUR, Milano, Ancona E., C. Vasoli, MILANI, Padova (collana Lex
naturalis; Battaglia F., La filosofia
politica del medio Evo, Milano, CLUEB Battocchio R., Ecclesiologia e politica,
Prefazione di G. Piaia, Padova, Istituto per la Storia Ecclesiastica Padovana, Beonio-Brocchieri
Fumagalli M.T., Storia della filosofia medievale (Bari, Laterza,), Berti E.,
“Il ‘regno’ di Mainardini: tra la civis romana e lo stato italiano,” Rivista di
storia della filosofia medievale, Briguglia G.,
Carocci Editore, Cadili A., Amministratore della Chiesa di Milano, in
Pensiero Politico Medievale, Capitani O., Medioevo ereticale, Bologna, Il
Mulino, Capitani O., Il medioevo, Torino, POMBA, Cavallara C., La pace nella
filosofia, Ferrara, Damiata M., Plenitudo potestas e universitas civium,
Firenze, Studi francescani, Del Prete
D., Il pensiero politico ed ecclesiologico, Annali di storia, Università degli
studi di Lecce Dolcini C., Bari, Laterza, Merlo M., Il pensiero della politica
come grammatica del mutamento, Milano, F. Angeli, Passerin d'Entréves A., Saggi
di storia del pensiero politico: dal medioevo alla società contemporanea,
Milano Piaia G., Mainardini e dintorni:
contributi alla storia delle idee, Padova, Antenore, Piaia G., La Riforma e la
Controriforma: fortuna ed interpretazione, Padova, Antenore, Simonetta S., Dal
difensore della pace al Leviatano, Milano, UNICOPLI Toscano A., Marsilio da
Padova e Machiavelli, Ravenna, Longo, Defensor pacis Defensor minor Tractatus
de translatione Imperii Tractatus de iurisdictione imperatoris in causis
matrimonialibus Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Marsilio
da Padova, su sapere, De Agostini. Dizionario biografico degli italiani,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana. marsilio: essential Italian philosopher. Marsilio
dei Mainardini, Marsilio di Padova. Mainardini. Keyword: il popolo italiano, consorzio
conversazionale, difensore della pace, leviatano, allegoria del buon governo –
allegoria del buon governo, Livio, Romolo, Machiavelli -- Refs.: Luigi
Speranza, "Grice e Mainardini" per il Club Anglo-Italiano; Luigi
Speranza, “Grice e Mainardini – la massima del consorzio conversazionale.” –
The Swimming-Pool Library, Villa Speranza, Liguria, Italia.
Grice e Malfitano: all’isola -- l’implicatura
conversazionale dei quattro – il complesso sociale -- la scuola di Siracusa -- filosofia siciliana –
filosofia italiana -- Luigi Speranza (Siracusa).
Filosofo italiano.
Siracusa, Sicilia. Grice: “Malfitano, like me, is an emergentist – each
‘complesso’ grows (cresce) and the ‘complexity’ is thus best characterised as
‘crescente,’ – Malfitano uses ‘complexities’ in the plural – a theory of
‘complessita crescenti’ – The whole point is that you get from one complex to
the other.” Grice: “I like Malfitano. His theory of ‘complessita crescente’ is
admirable: he distinguishes various ‘complesso’ – the material (subdivided into
atomic, and the ‘crescente complessita’ of the molecular), the biological
complex (which comprises the complex of the tissue, and the complex of tthe
articular), the social complex, i. e.,
the human being in his inter-subjetctivity -- nd the ideological
complex, the abstracta – ideation, cognition, and conviction – there is a
superior geometry, too!” Nacque
da Carmelo, commerciante e navigatore, e Santa Veneziano. Era l'ultimo di sette
fratelli. Frequentò il Liceo Classico Tommaso Gargallo, dove iniziò a nutrire
l'interesse per la materie scientifiche. Già da giovanissimo frequentava
assiduamente una nota farmacia del centro storico della città natale acquisendo
notevole interesse per la chimica e la biologia. Si iscrisse dunque alla
facoltà di chimica dell'Università degli Studi di Catania per frequentare le
lezioni del professor Alberto Peratoner. Malfitano continuò gli studi
universitari a Palermo, dove si trasferì al seguito di Peratoner e ottenne la
laurea nel capoluogo siciliano. Abbandona la Sicilia per spostarsi a
Milano, dove intraprese una breve carriera lavorativa nel campo della chimica
industriale agli stabilimenti Pirelli. Contemporaneamente frequentava la scuola
di microbiologia dell'Università degli Studi di Pavia, retta all'epoca da Golgi,
futuro Premio Nobel per la medicina. Stimolato dall'ambiente favorevole,
Malfitano pubblica I” Comportamento dei microrganismi sotto l'effetto delle
compressioni gassose” -- Inizia in questo modo a farsi notare da colleghi e
professori, sia per la materia dei suoi studi, sia per il carattere disponibile
e solare, come ricorda iPensa, celebre anatomista milanese. La carriera prese una svolta definitiva quando, durante un
congresso internazionale a Pavia, venne notato dal futuro successore di Pasteur,
Duclaux. Venne dunque invitato a trasferirsi a Parigi, avendo ricevuto
l'offerta di un impiego all'istituto Pasteur. Una volta arrivato nella capitale
francese, Malfitano si dedicò in un primo momento alla micro-biologia,
pubblicando come risultati delle sue ricerche: Protease de l'aspergillus niger,
Influence de l'oxygen sur la proteolyse en presence de Clorophorme e
Bactericidie charbonneuse. Decise di ritornare a studiare la chimica pura,
campo d'indagine scientifica che lo rese definitivamente famoso. I suoi studi
sulla chimica colloidale, arrivarono a dimostrare la natura elettrochimica
delle micelle, e riuscì a misurare con notevole precisione la conducibilità
elettrica dei colloidi. In campo pratico, mise a punto i cosiddetti
ultrafiltri, necessari per gli studi in campo teorico sui colloidi. Divenne
capo di un laboratorio chimico all'Istituto Pasteur. Gli studi si interruppero
durante la gran guerra. Al termine di essa, sposò Vera, una studentessa russa.
Subito dopo il grande conflitto ebbe inizio l'elaborazione della più nota
dottrina del chimico siracusano, ovvero la teoria delle “complessità
crescenti,” concetto alla luce del quale Malfitano non indagò solo le micelle,
ma l'esistenza in generale. Pubblica Complexité et micelle, e Les composés
micellaires selon la notion de complexité croissant. Le conclusioni non vennero accettate da subito, ma si
dovette attendere l'esperimento del premio Nobel Theodor Svedberg che dimostrò
l'esattezza delle intuizioni di Malfitano. Elaborò negli anni Venti una
teoria che tentava di spiegare la materia, attraverso l'esame dei diversi
livelli atomici e molecolari che la caratterizzano strutturalmente. La materia,
secondo lo scienziato siracusano, è suddivisibile in atomi, molecole,
plurimolecole (polimeri e complessi) e micelle. In ognuna delle classi citate
si possono distinguere tre tipi di unità materiali: ioniche, polari e ionopolari. L'analisi
compiuta sulla materia venne estesa in campo social-ogico da Malfitano. Tenta di
ricondurre la complessità socio-antropologica alla complessità atomica. I
quattro ordini di “complesso” che costituiscono il mondo sono dunque. Primo, il
complesso materiale (suddiviso in due sub-complessi – primo sub-complesso: “complesso
atomico” e secondo sub-complesso materiale: “complesso molecolare”), il
complesso biologico (suddiviso in primo sub-complesso biologico: complesso istologico
e – secondo sub-complesso biologico: complesso citologico). Terzo, il complesso
sociale (l'essere umano). Al culmine di un'ipotetica piramide il quarto
complesso: il “complesso ideologico” (suddivisi in tre complessi: il primo
sub-complesso ideologico: ideazione; il secondo sub-complesso ideologico: la conoscenza,
il terzonsub-complesso ideologico: la convinzione). L'ultimo passo della
speculazione e il concetto di geometria superiore, un'armonia equilibrata e
simmetrica che domina gli eventi e la materia, una variabile fondamentale e al
tempo stesso fuggevole dell'esistenza, un concetto che rappresenta la libertà.
In ultima analisi, il compito era dunque quello di comprendere le leggi
dell'armonia ordinatrice del cosmo e di preservarne la bellezza e l'equilibrio.
Soleva spesso tornare in Sicilia seppur per brevi periodi, dovette rinunciare a
questa abitudine. L'aggravarsi della sua malattia, una cecità che gradualmente
lo privò della vista, e le sue convinzioni anti-fasciste, non gli permisero di
rivedere il paese natale. Morì inell'alloggio assegnatogli dell'Istituto
Pasteur dove aveva trascorso gran parte della sua vita. Pubblica le sue
convinzioni filosofiche servendosi dello pseudonimo "Aporema",
termine che indica l'impossibilità di ottenere una risposta precisa dallo studio
di un problema. Introdusse per primo a Siracusa la moda di bere il latte acido,
quello che abitualmente viene chiamato yogurt, come era già frequente nella
capitale francese. Durante una tempesta patita in mare Carmelo Malfitano
aveva fatto voto a Santa Lucia, patrona siracusana, di sposare un'orfana se
fosse riuscito a tornare incolume sulla terraferma. Carmelo sposò per questo
motivo Santa Veneziano, orfana di
entrambi i genitori. Da tale unione nacque Giovanni. Ad Repellendam
Pestem Storie di Medici e Sanità nella terra di Aretusa, Tyche Ad repellendam
Pestem Storie di Medici e Sanità nella terra di Aretusa, Tyche122. Antonio Pensa, Ricordi di vita universitaria (Citato
nel testo Ad Repellendam Pestem Storie di Medici e di Sanità nella terra di
Aretusa), Cisalpino Istituto Pasteur, su webext.pasteur.fr. Ad repellendam Pestem Storie di Medici e
Sanità nella terra di Aretusa, Tyche. Ad repellendam Pestem Storie di Medici e
Sanità nella terra di Aretusa, Tyche124.
Ad repellendam Pestem Storie di Medici e Sanità nella terra di Aretusa,
Tyche126. Ad repellendam Pestem Storie
di Medici e Sanità, Tyche. Ad
repellendam Pestem. Storie di Medici e Sanità nella terra di Aretusa, Tyche,
Siracusa, TreccaniEnciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. TreccaniEnciclopedie on line, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana. Grice: “Malfitano is right about the ‘social
complexus’ – however, as Talcott Parsons has shown there is more complexity in
the social compexus than Malfitano, a Sicilian, allows!” -- Grice: the fourth
stadia: -- il complesso sociale -- Giovanni Malifitano. Malifitano. Keywords: i
quattro. Refs.: H. P. Grice, “Pirotology,” – “The pirotological ascent,” in
“From the banal to the bizarre: a method for philosophical psychology” -- emergentismo
di Grice – emergentismo di Malfitano – l’organicismo della diada in Malfitano
--. Il complesso di azione e il complesso di
inter-azione, il complesso sociale --. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e
Malifitano” – The Swimming-Poo Library.
Grice e Malipiero: l’implicatura conversazionale del
trionfo della ragione; ossia, confutazione del sistema del contratto sociale –
the breach of contract – or Romolo e Remo, I due contrattanti – la scuola di
Venezia -- filosofia venta -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Venezia). Filosofo italiano. Venezia, Veneto. Grice: “I love
Malipiero’s approach to philosophy: hardly a profession! As if someone were to
be called ‘amateur cricketer’ – Malipiero loves (‘ama’) philosophy and it
shows!” – Grice: “There is philosophical wisdom in any endevaour he finds
himself in!” Grice: “One must love him for his attempted ‘confutazione’ of
Rousseau’s ‘sistema del contrato sociale’ as a ‘triumph of reason’!” -- Nacque
da Angelo di Troilo e da Emilia Fracassetti. Entrambi i genitori erano patrizi: il padre provene dalla storica casata dei Malipiero (ramo
"delle Procuratie Vecchie"), mentre la madre apparteneva a una
famiglia di mercanti bergamaschi nobilitata. Dichiarava di abitare in un
palazzo a Santa Maria Zobenigo (ereditato dal padre dopo l'estinzione di
un'altra linea della famiglia), cui si aggiungevano quattro botteghe nei
centralissimi quartieri di Rialto e San Moisè; altre cinque case si trovavano
tra Santa Margherita, San Gregorio e San Martino.Esordì in politica con
l'elezione a savio agli Ordini. Divenne provveditore alle Pompe, ma non riuscì
a prendere possesso della carica a causa della caduta della Repubblica. A
questo punto, lasciò la vita pubblica per dedicarsi alla filosofia analitica
del linguaggio ordinario. Fu un autore poliedrico, capace di spaziare
dall'attualità politica alla letteratura e alla tragedia di ambito neoclassico.
La prima opera pubblicata è il saggio di matematica “Dimostrazione sulla tri-plicazione
e tri-sezione dell'angolo effettuato colla retta e col cerchio.” Più tardi si
cimentò nella filosofia presentando l'opuscolo “Saggio sugli sforzi della
passione nell'intelletto e su' di lei effetti nel cuore,” in cui sostiene di
moderare il razionalismo perché nell'animo umano esso convivi in armonia con le
passioni. Questa idea, in contrasto con quanto
asserito da Rousseau, fu ribadita ne “La felicità della nazione realizzata dal
politico e dal sovrano,” uno dei suoi primi scritti in filosofia morale. In
questo lavoro Malipiero prese in esame la tendenza allo sfarzo di una parte
della società, analizzando come i governi avessero reagito al fenomeno in
epoche diverse. Nell'opera emerge la condanna al lusso sfrenato, ma anche
all'appiattimento estremo dettato da rivoluzionari e giacobini. Lo stesso pensiero moderato è ripreso nel “Trionfo
della ragione; ossia, confutazione del sistema del contratto sociale” -- ristampato,
senza grosse variazioni, come “Il trionfo della verità nella difesa dei diritti
del trono ossia Confutazione del contratto sociale.” Grice: “I find this
interesting, since I also oppose contractualism to rationalism!” -- Qui M.
cercò di dimostrare come la migliore forma di governo non fosse la democrazia,
ma la monarchia. La sua linea anti-rivoluzionaria
fu affermata anche quando si tenne distante dagli organi della Municipalità
istituita sul modello, o ‘sistema’ del contratto. Accolse perciò con favore
l'arrivo degli Austriaci, come dimostrano il ‘Testamento della spirata libertà cisalpine”
e l'annesso sonetto “Confronto fra il genio della Romana Repubblica e quello
dell'Austria.” Di grande importanza è quanto emerge nella “Voce della verità,” una
memoria autografa inviata al governatore austriaco Székhely all'indomani del
suo insediamento a Venezia. Nell'opera, divisa in capitoli dedicati ai problemi
dell'amministrazione asburgica (polizia, zecca, commercio, diritto ecc.), si
chiede quale dovesse essere il criterio di scelta per la nuova classe dirigente
veneziana. Dimostrandosi critico nei confronti degli ex funzionari della
Repubblica di Venezia (ceto a cui lui stesso apparteneva), nominati non in base
ai meriti, ma per favoritismo, auspicava di non concedere spazio a coloro che
vivevano nel lusso, poiché entravano in politica solo per il proprio
tornaconto, e soprattutto verso i trasformisti che cambiavano opinioni con
l'avvicendarsi delle amministrazioni.
Con questo lavoro anticipò le scelte del governo austriaco che, in
effetti, estromise il patriziato dalla vita politica e assegnando le cariche
amministrative a personalità lombarde o delle province ereditarie. Si dedicò, con un certo successo, anche alla
stesura di tragedie, a tema biblico, storico o mitologico, che potessero
presentare allo spettatore esempi da seguire o da evitare. Tra queste “Il
sacrifizio di Abramo,” “Camillo,” “Prometeo ossia La prodigiosa civilizzazione
delle genti,” “Medea.” Altre opere degne di nota sono “La bottega del caffè” “Quadro
critico morale, Lo scultore e la luce, azione mitologica in apoteosi del cav.
Canova,” Il conte Ugolino in fondo alla torre di Pisa. Sciolti, Atabiba ed
Huascar. Azione tragica di spettacolo; La Verità nello spirito dei tempi e nel
nuovo carattere di nostra età (sul congresso di Verona), Zanghira e Lemanza.
Quadro poetico nelle nozze Malipiero/Martinengo dalle Palle; Elogio di Giovanni II del mr. co. Martinengo
dalle Palle; Descrizione della Montagna ov'è la chiesa della Madonna della
Corona nelle alture di Montebello. Fu confermato nobile dell'Impero Austriaco,
assieme ai figli Angelo e Angela, nati dal matrimonio con Contarina diPisani. Dizionario
biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Grice: “I
would often rely on contractualism, but [Welsh philosopher G. R.] Grice made a job out of it! I
saw the cooperative principle as a matter of quasi-contract – whatever that is.
And if it’s a MYTH, what’s wrong with it? Romolo mythically killed Remus
because of a breach of contract, too!” Grice: “My thought exactly replicates
that of Malipiero back in the good old days of Venetian republic – only there
was more rhyme to reason in HIS scheme!” -- Troilo. Malipiero. Keywords: il trionfo della ragione, ossia,
confutazione del sistema del contratto sociale. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e
Malipiero” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Mamiani: l’implicatura conversazionale di Beltrami
contro Euclide – filosofia emiliana – filosofia parmese – la scuola di San Secondo
Parmese – la scuola di Parma -- filosofia italiana – Luigi Speranza (San Secondo Parmense). Filosofo italiano. San
Secondo Parmese, Parma. Emilia Romagn. Grice: “I like Mamiani; unlike us at
Oxford, he takes ‘science’ seriously! But in an amusingly Italian way! He has explored
Newton on the apocalypse! My favourite of his treatises is the one on space
which reminds me of Strawson – Beltrami, unlike Strawson, is non-Euclideian,
and thinks Italian needs Euclideian verbs to match!” Lincei.
Membro dell'Accademia dei Lincei ha insegnato Storia del pensiero scientifico
all'Parma, Udine e Ferrara. Si è
occupato soprattutto di Isaac Newton, del quale ha trascritto un trattato
inedito sull'Apocalisse, di Cartesio e dell'origine delle enciclopedie
moderne. Saggi: “J. M. Guyau Abbozzo di
una morale senza obbligazione né sanzione,” Firenze, Le Monnier, “Newton
filosofo della natura” Le lezioni di ottica e la genesi del metodo newtoniano,
Firenze, La Nuova Italia, “Teorie dello spazio” -- da Descartes a Newton,
Milano, Angeli, “La mappa del sapere.” La
classificazione delle scienze nella Cyclopaedia di E. Chambers, Milano, Angeli,
“Il prisma di Newton,” Roma, Laterza, Introduzione a Newton, Roma: Laterza, “Trattato
sull'Apocalisse,” Torino, Boringhieri, I. Newton, Firenze, Giunti, Storia della
scienza moderna, Roma, Laterza, Scienza e Sacra scrittura, Napoli, Vivarium. I. Newton, Trattato sull'Apocalisse,Torino,
Bollati Boringhieri, Scienza e teologia studi in memoria, Firenze, Olschki, Studi
sul pensiero scientifico Ricordando M., "I castelli di Yale", Il
Poligrafo, Padova 2 La Rivoluzione scientificaI domini della conoscenza: La
sintesi newtoniana in Storia della Scienza, Roma, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana,. Newton e
l'Apocalisse. Grice: “Mamiani should have left Newton to the Lincolnshiremen,
and concentrate on Galileo!” Maurizio
Mamiani. Mamiani. Keywords: Beltrami contro Euclide. Refs.: Luigi Speranza,
“Grice e Mamiani” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Mancini: l’implicatura conversazionale del kerygma
– la scuola di Schieti -- filosofia marchese -- filosofia italiana – Luigi
Speranza (Schieti). Filosofo italiano. Schieti, Urbino, Marche. Grice: “I
like Mancini: he has expanded on the ethos of cooperation – and he has explored
what he calls ‘linguaggio ontologico’ and ‘alienazione’ in connection with
language – he reviewed Pittau’s philosophy of language, and published a little
thing on ‘language and salvation.’ So how can you NOT like him?” Grice: “I like Mancini; if I dwell on
philosophical eschatology, he dwells on the real thing!” Grice: “He has studied
Kant thoroughly; all the interesting bits, like his idea of MALEVOLENTIA!” “La
filosofia è il passaggio dal senso al significato, attraverso le mediazioni culturali,
dottrinali, attraverso la struttura del puro pensare e attraverso le mediazioni
della prassi.” Studia a Fano e si laurea a Milano dove insegna. Bo lo vuole ad
Urbino. Studia i massimi teologi, curato le opera di Barth, Bultmann e Bonhoeffer
pubblicando, su quest'ultimo, anche una biografia e un'analisi dottrinale. Ha
fondato l'Istituto superiore di scienze religiose di Urbino, unico esempio, per
molti anni, di "facoltà teologica" in una università laica. Tra
i filosofi, si è dedicato molto a Kant, pubblicando una Guida alla Critica della
ragion pura. In questo senso è ancora
più importante "Kant e la teologia” dove tratta la filosofia della religione kantiana,
fondata su una concezione morale rigorosa resa possibile dall'Imperativo
categorico, che prospetta una trascendenza per l'uomo, attraverso i postulati
dell'immortalità dell'anima e dell'esistenza di Dio. Questa filosofia della
religione, in cui Kant mette in rapporto la “religione razionale” con la “religione
rivelata” (e che si contraddistingue per i concetti di “male radicale” e di “chiesa
invisibile”), è considerata feconda. Si è anche confrontato con Marx, allora
dominanti nella cultura filosofica e politica italiana. In Marx, tiene in
grande considerazione il concetto di “alienazione” -- presente soprattutto nei
Manoscritti filosofici. Questo concetto, che esprime l'estraneazione
dell'operaio in rapporto al lavoro salariato, a causa dei modi di produzione
capitalistici, capaci di sfruttare il lavoro come fosse una merce, deve essere
stimolo per la Dottrina Sociale della Chiesa. Ciò che Mancini critica in Marx è
l'ateismo e il materialismo, attraverso l'uso della dialettica hegeliana in una
prospettiva materialistica (materialismo storico). Questa concezione infatti
mette in discussione la libertà dell'uomo, inteso come persona, riducendolo
all'insieme dei suoi rapporti economici. Inoltre fa parte della redazione della
rivista Concilium. Fonda “Hermeneutica” ed edita da Morcelliana. La sua
posizione di pensiero verte su un cristianesimo di matrice liberale e
democratica d'impronta sociale, che cerca uno spazio autonomo e libero, dando
una risposta da credente alla cultura laicista e marxista di quegli anni sulle
orme del Concilio Vaticano II. Opere:“Ontologia fondamentale,” La Scuola,
Brescia “Rosmini” “la metafisica inedita, Argalìa, Urbino “Filosofi
esistenzialisti” Heidegger, Marcel, Wahl, Gilson, Lotze), Argalìa,
Urbino“Linguaggio e salvezza,” Vita e Pensiero, Milano “Filosofia della
religione,”Abete, Roma “Bonhoeffer, Vallecchi, Firenze “Teologia ideologia
utopia”Queriniana, Brescia “Kant e la teologia,”Cittadella, Assisi “Futuro
dell'uomo e spazio per l'invocazione”L'Astrogallo, Ancona “Con quale
comunismo?” Locusta, Vicenza, “Con quale cristianesimo” Coines, Roma,
“Novecento teologico”Vallecchi, Firenze “Teologia ideologia utopia” Queriniana,
Brescia “Fede e cultura”Genova, Marietti “Come continuare a credere” Rusconi, Milano “Negativismo giuridico” QuattroVenti,
Urbino “Guida alla Critica della ragion
pura” I, QuattroVenti, Urbino “ Lettera a un laureando” Urbino, Quattroventi “Il
pensiero negativo e la nuova destra”Mondadori, Milano “Il quinto evangelio come
violenza ermeneutica” in “Apocalisse e ragione”, testi di Carlo Bo e altri,
Urbino, Quattroventi “Hermeneutica”
“Filosofia della prassi,”Morcelliana, Brescia “Tre follie, Camunia, Milano “Guida
alla Critica della ragion pura”“L'Analitica” QuattroVenti, Urbino “Il male
radicale per Kant, in “La ragione e il male. Atti del terzo colloquio su
filosofia e religione”, Genova, Marietti 1 De profundis per la dialettica, in
“Metafisica e dialettica”, Genova, Tilgher Tornino i volti, Marietti, Genova Giustizia
per il creato, Urbino, Quattroventi, coll. "Il nuovo Leopardi"
L'Ethos dell'Occidente. Neoclassicismo etico, profezia cristiana, pensiero
critico moderno, Marietti, Genova Scritti cristiani. Per una teologia del paradosso,
Marietti, Genova Opere postume Diritto e società. Studi e testi, Urbino,
Quattroventi Come leggere Maritain, Brescia, Morcelliana Ethos e cultura nella cooperazione di
credito, Piergiorgio Grassi, Urbino, Associazione per la ricerca religiosa “S.
Bernardino”, Quattroventi Bonhoeffer; Morcelliana,
Brescia Frammento su Dio, Brescia,
Morcelliana Per Aldo Moro. Al di là della politica, Carlo BoMario LuziItalo Mancini,
Urbino, Quattroventi Opere scelte. Brescia,
Morcelliana Mancini Giorgio Rognini, Metafisica e sofferenza. Un itinerario critic
(Verona, Mazzian); A. Milano, Rivelazione ed ermeneutica” (Urbino, Quattroventi
"Biblioteca di Hermeneutica" P. Grassi, Intervista sulla teologia (Urbino,
Quattroventi "Il nuovo Leopardi"; La filosofia politica” (Urbino,
Quattroventi, Francesco D'Agostino, Filosofo del diritto, Urbino, Quattroventi,
"Il nuovo Leopardi" G. Ripanti, P. Grassi, Kerigma e prassi, Brescia,
Morcelliana, Hermeneutica, Studi in memoria, Napoli, Scientifiche, G. Crinella.
Dalla teoresi classica alla modernità come problema, Roma, Studium, A. Areddu,
Cristianesimo e marxismo Una rilettura in memoriam, Pistoia, Petite Plaisance
tra filosofia e teologia, in "Riv. di teologiaAsprenas", I A. Pitta, G.
Ripanti P. Grassi (a cura), Filosofia, teologia, politica. A partire da Mancini,
Brescia, Morcelliana, Hermeneutica Mariangela Petricola, Pensare la differenza
-- la questione di Dio nell'epoca della disgregazione del senso. Una rilettura
in “Dialegesthai. Riv. telematica di filosofia", mondo domani.org/
dialegesthai/ mpe. M. Petricola, Pensare
Dio. Il cristianesimo differente, Assisi, Cittadella Editrice Antonio Ascione, Fedele a Dio e alla terra.
L'avventura intellettuale di Italo Mancini, Benevento, Passione Educativa Valeria Sala, Italo Mancini. Filosofo del
diritto, Torino, Giappichelli, "Recta Ratio"sapere, Dizionario
biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Seminario in
memoriam, su pesaronotizie.com. Centro socio culturale M" presso il suo
paese natale Schieti, su centro M. . . FB cronologica, su uniurb. L'Istituto di
Scienze Religiose fondato da lui su uniurb. Biblioteca personale "Ca'
Fante", su uniurb. Rivista "Hermeneutica" fondata da Italo
Mancini, su uniurb. A. Aguti, Italo Mancini, in Il pensiero filosofico-religioso
italiano.org. Italo Mancini. Mancini. Keywords: kerygma, “male radicale” “Kant”
“radical evil” --. “cooperative di credito” – “la massima della benevolenza
conversazionale”, il problema del vaticano – patti laternai, ventennio fascista
e patti laterani --. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Mancini” – The
Swimming-Pool Library.
Grice e Mangione: l’implicatura conversazionale d’alcuni
aspetti del nazionalismo culturale nella logica italiana – logica matematica – la
scuola di Bagnara Calabra -- filosofia calabrese -- filosofia italiana – Luigi
Speranza (Bagnara Calabra). Filosofo italiano. Bagnara
calabra, Calabria. Grice: “I like Mangione; for various reasons: He notes that
logic is more related to mathematics – indeed, for logicism mathematics IS
logic – so the opposite to ‘formal’ logic is ‘material’ logic, not ‘informal’
as Ryle and Strawson want – Mangione has studied ‘categories’ and talks of
‘logica matematica’ – he has studied Frege’s ideografia, as he aptly translates
his grundscrift, and he tried to improve on the ‘nationalism’ which was
ubiquitous in logic in Italy in the ‘primo novecento’!” Insegna a Milano. Diresse le due collane matematiche
della casa editrice Progresso tecnico editoriale di Milano, appendice della A. Martello
editore. Presso l'editore Boringhieri di Torino ha diretto “Testi e manuali
della scienza contemporanea. “Serie di logica matematica.” Contribuito alla Storia della filosofia
pubblicata da Geymonat per Garzanti con specifici contributi sulla storia della
logica matematica. Amplia e sistematizza tali contributi nella Storia della
logica. Da Boole ai nostri giorni”. Il saggio costituisce un ampio ed esaustivo
lavoro di ricognizione e sintesi sugli ambiti di ricerca e sui risultati della
logica. Dirige la collana Muzzio scienze.
Insieme a Ballo, Bozzi, Lolli e Pagli cura Gödel (Boringhieri). Saggi: “Logica
matematica” (Torino, Boringhieri); “Giocando con l'infinito: matematica per
tutti, traduzione di G. Giorello (Milano, Feltrinelli); “Matematica e
calcolatore, Le Scienze quaderni, Milano, “Filosofia: saggi in onore di Geymonat,
Milano, Garzanti “Storia della logica, CUEM “Storia della logica”“Da Boole ai nostri
giorni” (Garzanti); “Frege. Logica e aritmetica” -- Torino, Boringhieri. Regny,
«Breve storia di una lunga amicizia», Franco Prattico, «Pubblicate tutte le opere
di Godel» dalla Repubblica, articolo disponibile sul database SWIF dell'Bari.
6.Peano,
A.Nagy, Delbcedp, Logiqìie algorithmique. Revue Philosophique quindi
idem. Liège et Bruxelles Liard L., Les logiciens anglais contemporains
{ISIS). Logique. Masson, Paris. — Cours de philosophie.
Logique CouTURAT L., La logique mathémaiique de M, Peano, "
Revue de Métaphysique et de Morale „, a — La logique de Leibniz d'après dea
documents inédits. Paris, Alcan. L’Algebre de la logique. Paris,
Gautliiers-Villars, ed. Peano
G., Calcolo geometrico secondo VAusdehnungs- léhre di H, Grassmann,
preceduto dalle operazioni della logica deduttiva, Torino Arithmetices
principia, nova methodo exposita — I principi di geometria logicamente
esposti Torino, Bocca. Elementi di
calcolo geometrico Principi di logica matematica. R. d. M., t. I. Formule
di logica matematica. R. d. M., t. I. Sul concetto di numero. R. d. M., t.
I. Sui fondamenti della geometria R. d. M., Saggio di calcolo geometrico
Studi di logica matematica Les définitions matJtématiques Formulaire
mathématique. Nagy a., Fondamenti del calcolo logico. Giornale di
matematica. Napoli Sulla rappresentazione grafica delle quantità logiche.
Rend. R. Accademia dei Lincei. Lo stato attuale ed i progressi della logica.
Rivista italiana di filosofia. C. Burali-Forti, G. Vacca, G.
Vailati, A. Padoa, M. Pieri, F. Castellano, C. Ciamberlini,
Giudice, Nagy a., Principi di logica esposti secondo le
dottrine mo- derne. Torino, Loescher I teoremi funzionali nel calcolo logico,
Riv. di Mat., Ueher Beziehungen zwischen logischen Ordssen. Mo-
natshefte fur Mathematik. Wien, La logica tnatematica e il calcolo logico. Riv.
Itai. di Filos. Roma, I primi dati della logica. Id. Roma, Ueber das
Jevons-Cliffordsche Problem. Monatshefbe far Mathematik. Wien, t. Sulla definizione e il compito della logica.
Roma, Balbi Alcuni teoremi intorno alle funzioni logiche. Riv. di Mat., BuaAn-FoKTi
C, Logica matetnatica. Milano Exercice de traduction en symholes de Logique
Mathématique. Bulletin de Mathématiques élémentaires Sui
simboli di logica matematica. Il Pitagora, Padda A., Note di logica matematica.
Riv. di Mat., t.
6, Conférences sur la Logique Mathématique. Université non velie de
Bruxelles Essai d'une théorie algébrique des nombres entiers, précède
d'une introduction logique à une théorie déductive quelconque. Congresso internaz. di filosofia. Parigi, Vailati G.,
Un teorema di logica matematica. Riv. di Mat., t. Sul carattere del
contributo apportato dal Leibniz allo sviluppo della logica formale.
Rivista filos. e scienze affini. Maggio-Vacca G. Sui precursori della
logica matematica. Riv. di Mat., Bettazzi, M. Chini, T. Boggio, A.
Ramorino, M. Nassò, ecc. in Italia. Tutti questi ultimi A.
appartengono alla scuola del Peano, al quale si deve la prima
introduzione della Logica matematica in Italia con Peano, esposti lucidamente
gli studi dello Schrodbr, del Boole, ecc., dimostra l'identità del
calcolo sulle classi, fatto da questi autori, col calcolo sulle
proposizioni di Peirce, del Me Coll, ecc. L'opera de\VS9
{Arithmetices principia contiene per la prima volta la teoria dei numeri
interi completamente ridotta in formòle facendo ricorso ad un
limitatissimo numero di idee logiche che espresse coi simboli: €,
D, = n, u, --, A. Di qui trasse origine la sua ideografia, in cui
ogni idea è rappresentata con un segno, e il suo strumento
analitico andò perfezionandosi rapidamente. Formulaire de
Mathémathiques; Introduction quindi la pubblicazione completata, con nuove
formule ed arriccbita di numerose indicazioni storiche per la
collaborazione di valenti seguaci, procedette alacremente, raccogliendo
e trattando completamente in simboli tutte le proposizioni della
matematica. L'importanza filosofica di questo movimento scientifico non è
ancora stata apprezzata convenientemente dai filosofi, e l'opera di PEANO (si
veda) comincia solo ora a richiamare sopra di se l'attenzione degli
insegnanti di logica pura. Questo ritardo filosofico è tanto più strano
quanto più chiara è la filiazione filosofica di questa
ideografia. Peano stesso non cessa mai di far notare che essa è
basata su teoremi di logica, scoperti successivamente da Leibniz fino ai
giorni nostri. È noto infatti che l'ideografia completa o pasigrafia e intravista
da Leibniz, col nome di characteristica. Ma se, con definizioni opportune,
si potè ridurre le Pastore, Logica formale. Meriti dell' analitica moderna, Da questo
rapido cenno dello sviluppo storico dei postulati del càlcolo logico e
degli autori che più hanno contribuito al progresso della logica pura e
sim- bolica in largo senso della parola (simboli lette- rali,
aritmetici, algebrici, geometrici, ideografici, ideofisici e via
dicendo), e pure in mezzo alle di- vergenze profonde e attraverso i vari
modi onde le forme logiche si manifestano e a quelli onde vengono
interpretate, è possibile scorgere il filo conduttore. Le
dottrine più recenti sopratutto, parte cri- ticando i metodi e i principi
sui quali le antiche erano costruite, parte proponendo metodi di
di- mostrazione più atti all'indagine logica, parte svolgendo fuori
dalla stessa analitica germi di idee nuove che vi rimanevano prima come
oscu- rati ed occulti, sono come una successione in- calzante di
fiotti vitali che, scaturendo dalle vette del pensiero, sono penetrati
nell'organismo della logica formale alimentandolo e sospingen- idee
di logica che si incontrano in molte parti della ma- tematica ad un
numero sempre più piccolo di idee pri- mitive, attualmente ancora si
desidera una riduzione analoga di tutte le idee di logica che si
incontrano nella logica pura. Questa riduzione presenta
invero seriissime difficoltà, ed e più facile il riconoscere quante e
quali siano le idee primitive in Aritmetica e in Geometria, che in Logica.
(Peano). In questo saggio, continuando le ricerche cominciate
nel precedente, che mi converrà di supporre conosciuto al lettore, tento
di portare un contributo alla soluzione del problema suddetto. Corrado
Mangione. Mangione. Keyword: “logica matematica” “divertente”, “Sidney Harris”
Peano, “not” “no” “and” “e” “or” “o” “if” “si” “some (at least one)” “all”
“the” “il”, Mangione, simbolistica, logica simbolica, logica formale, logica
materiale, semantica, semantica per un sistema di deduzione naturale, SYMBOLO,
whoof and proof, w’f ‘n’ proof. -- -. Refs.:
Luigi Speranza, “Grice e la proclama di Mangione: logica matematica, la logica
matematica deve essere divertente!” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Manfredi: l’implicatura conversazionale del liber
de homine – filosofia emiliana – la scuola di Bologna -- filosofia bolognese –
scuola di Bologna -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Bologna). Filosofo italiano. Bologna, Emilia
Romagna. Grice: “I like the “liber de homine.” It reminds me that among my unpublications there’s a
‘Why’!” Grice: “While the Italians aptly use the same particle for ‘why’ and
‘for’, the Anglo-Saxons didn’t! That must be because ‘for’ is usually otiose:
“Why are you eating.” “For I am hungry, say I!” cf. “I am hungry.” – Studia a Bologna
e Ferrara. Entra in contatto con circoli umanistici.
Insegna a Bologna. Riceve un compenso superiore alla media ed è il docente più
citato nei Libri partitorum. Esercita l'astrologia ee attaccato da PICO (si
veda) (“Disputazione contro l’astrologia divinatrice””). La sua opera “Il Perché” fu un successo per
secoli. Altre saggi: “Tractato de la
pestilentia,” Bologna, Johann Schriber, “Pro-gnosticon” (Bologna, Bazaliero
Bazalieri) “Liber de homine,” Impressum Bononiae,
Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana. Girolamo
Manfredi. Keyword: divination. Those clouds mean rain – Those clouds mean
death. --. Grice: “The present budget means that we will have a bad year –
Prognosticon. “The present budget means we’ll have a hard year, but we shan’t
have.” – x means that p entails p. Pico approaches Manfredi, “You said that the
budget for 1490 meant that we would have a hard year, but we didn’t!” – Girolamo Manfredi. Manfredi. Keywords: liber de homine, la tradizione
pseudo-peripatetici dei problemi – il problema – la questione di ‘per che’ –
Grice sulle tipi di domanda – la domanda dei bambini – la domanda di Grice a
bambini, “Can a sweater be red and green all over? No stripes allowed? – The
philosopher’s question – ‘why is there something rather than nothing? Why I am
me and not you? Refs.: Luigi Speranza,
“Grice e Manfredi: l’implicatura divinatrice” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Manicone: l’implicatura conversazionale della
filosofia del gargano – la scuola di Vico del Gargano -- filosofia pugliese --
filosofia italiana – Luigi Speranza (Vico
del Gargano). Filosofo italiano. Vco del Gargano, Foggia, Puglia. Una delle
personalità più caratteristiche del suo tempo della Capitanata. Definito
il “monacello rivoluzionario” a causa della sua bassa statura, che
sembrerebbe di 1,40 m, la sua indole illuministica consiste in una sete di
sapere che non si placa con il dogmatismo, ma con l'esperienza diretta, lo
studio approfondito dei fenomeni naturali e della scienza, un'osservazione
empirica che poteva fornire una risposta valida e concreta alle varie
problematiche e quindi un aiuto pratico all'uomo, al suo benessere e sviluppo,
alla sua felicità. Ciò gli costò l'inimicizia di chi, seppur in pieno
illuminismo, diffidava e demonizzava la scienza. Lo sviluppo
economico-sociale che teorizza M. consiste in uno sviluppo connesso e, per
certi versi, dipendente dall'ambiente, perché egli riteneva che la natura fosse
una fonte primaria di ricchezza e la sua distruzione avrebbe potuto segnare la
fine dello sviluppo. Manicone può essere considerato un profeta dello
sviluppo sostenibile, perché in pieno Settecento, quando le industrie erano
inesistenti, ebbe un'ampiezza di vedute che gli consentì di prevedere le
conseguenze disastrose che avrebbe portato l'uso improprio e scriteriato delle
risorse naturali. Le opere in cui Manicone tratta, tra gli altri, il tema
dello sviluppo sostenibile, sono La Fisica Appula (cioè dell'Apulia) e La
Fisica Daunica (cioè della Daunia, antico nome della Capitanata). Secondo il
“monacello”, uno dei peggiori atti compiuti dall'uomo del suo tempo era la
cesinazione selvaggia dei boschi garganici, un tempo rigogliosi, come anche
attesto da Orazio nelle Epistole: «Garganum mugire putes nemus». Riferisce
che il disboscamento del promontorio iniziò nel 1764, con il taglio “barbaro”
dei pini nel territorio “Difesa” di Vico del Gargano e la cesinazione degli
ischi ad Ischitella, talmente “furiosa” che, ad inizio Ottocento, l'Abate
Longano denunciò la carenza di legna da ardere per gli ischitellani. La
causa di questo disboscamento fu la volontà di destinare i suoli a coltura,
anche quelli non adatti a questo scopo e più utili al pascolo e alla produzione
di legname, vista la “rocciosità” della terra sul promontorio del
Gargano. Manicone spiega anche la diminuzione della fauna selvatica nel
Gargano, sempre dovuta alla cesinazione, che diminuiva i nascondigli per gli
animali selvatici, e li rendeva più vulnerabili. Ne “La Fisica Appula”,
il frate dedica un intero libro al Mefitismo (insalubrità dell'aria) e alle
cause che lo generano. Egli sostiene che l'inquinamento può avere cause
naturali o accidentali (provocate dall'uomo), può essere anche indigeno
(proprio della zona) o esotico (derivante da altre zone). Secondo il Manicone
le principali cause accidentali del mefitismo erano: 1. Le condizioni
igieniche precarie delle strade e delle abitazioni; 2. L'insana abitudine di
depositare gli escrementi nelle strade; 3. La sepoltura dei centro abitato (consuetudine abolita con
l'Editto di Saint-Cloud, ma anticipata nel 1792 a Vico del Gargano da Pietro de
Finis, che fece costruire il cimitero monumentale di San Pietro); 4. Il taglio
dei boschi (invece gli alberi sono importanti perché emettono ossigeno e
assorbono anidride carbonica). Lo studio del frate sul territorio garganico fu
talmente minuzioso da fargli notare un mutamento climatico dalla metà del
Settecento all'Ottocento; in alcune zone del Gargano, ci furono sbalzi di
temperatura che provocarono un sensibile calo di precipitazioni nevose e
mitigarono parecchio gli inverni. Secondo il Manicone, la causa è attribuibile
al disboscamento. Il taglio delle foreste avrebbe consentito al sole di
riscaldare prima e maggiormente i suoli e soprattutto non avrebbe bloccato i
venti provenienti da Nord e da Sud, quindi le zone meridionali rispetto alle
alture garganiche si sarebbero raffreddate a causa dell'arrivo della Tramontana
da Nord, mentre nel Gargano settentrionale sarebbero arrivati maggiormente i
venti caldi del Sud. Un rimboschimento avrebbe reso più fertili le terre
coltivabili, ma Manicone stesso, dopo aver dato questo suggerimento, esprime la
consapevolezza di “aver cantato ai sordi”. Viaggiò molto per l'Europa,
studiando Medicina a Vienna e a Berlino, Scienze Fisiche a Londra e Scienze
Naturali a Bruxelles. È noto soprattutto per il suo trattato, La Fisica
Appula. in cui analizza le caratteristiche fisiche delle terre di Puglia e
soprattutto del Gargano. A M. è intitolato il Centro Studi e
Documentazione del Parco Nazionale del Gargano sito presso il Convento di San
Matteo a San Marco in Lamis. Descrizione di Vico Del Gargano nella Fisica
daunica Al tempo di M. la popolazione vichese era di 6131 abitanti, circa lo
stesso numero di residenti effettivi attuali. L'area abitata era più ristretta
e consisteva nel nucleo originario (Casale, Civita e Terra) e i quartieri nuovi
di San Marco, Carmine, la Misericordia e Fuoriporta. L'incuria delle
istituzioni si manifestava nella scarsa attenzione verso l'igiene delle acque
del Casale (quartiere affollatissimo), originariamente buone e dolci ma inquinate
dall'incuria generale; anche le strade strette e ombrose della Civita erano
soggette ad abbandono e perennemente sporche. Soltanto i quartieri nuovi erano
larghi, puliti e soleggiati. Le Istituzioni mancavano anche laddove era
necessario rendere più agevole il lavoro dei contadini e dei pastori vichesi,
costruendo strade per diminuire gli ostacoli a cui erano sottoposti
quotidianamente questi uomini quando si recavano nelle loro campagne, poste
spesso in profonde valli o zone impervie. La popolazione vichese era
laboriosa e onesta e non c'erano grandi disuguaglianze economiche, tuttavia M. descrive i suoi compaesani come barbari e
incivili, infatti non hanno riguardo per l'ambiente, ad esempio i pastori
lasciano distruggere dalle loro bestie le pianticelle fruttifere e le vigne,
sono dediti all'alcol e spesso ciò li porta a risse feroci. Le donne sono
laboriose come gli uomini e sempre gentili, il frate però critica fortemente
l'usanza vichese, e delle donne dei paesi del Sud in generale, di urlare e
strepitare ai funerali, di portare il lutto a vita e di vestire sfarzosamente i
defunti; il primo comportamento denota la selvatichezza della popolazione, il
secondo uso può essere anti-economico e negativo per la società e il terzo è
uno spreco di denaro, dato in pasto ai vermi. Un difetto presente in
tutte le abitazioni vichesi dell'epoca era il forno in casa, che poteva
provocare incendi domestici e inquinare l'aria interna. A Vico molti boschi furono tagliati per lasciare
spazio ai campi di grano, ma ciò fu improduttivo economicamente e causò lo
smottamento dei terreni in pendenza, non più trattenuti dalle radici delle
piante. Nella raccolta dell'ulivo, i vichesi distruggevano gli alberi,
picchiando forte con i bastoni per far cadere le olive; questa errata abitudine
provocava la mutilazione della pianta e una maggiore esposizione al freddo, e
conseguentemente minori raccolti per gli anni successivi. Per M., il
mancato sviluppo del Gargano e da imputare anche alla pigrizia e indolenza dei
suoi abitanti, che non erano capaci di valorizzare i loro prodotti (olive,
agrumi, vino, fichi, etc.) e talvolta acquistavano prodotti meno pregiati e ad
alto prezzo da altre regioni. Al fine di comprendere come le istituzioni
del tempo fossero distanti dalle reali necessità della popolazione, è
interessante la situazione che riguardò l'uso delle acque di Canneto, infatti
veniva impedito ai vichesi (anche con la forza) di utilizzare l'acqua per
l'irrigazione dei campi, perché avrebbero disturbato l'attività di un mulino
sito nel territorio di Rodi Garganico. Il giudice diede ragione ai rodiani ma,
per fortuna, questa sentenza ingiusta e ingiustificata fu annullata dalla Regia
Camera. Dalla lettura di alcune pagine delle opere di Manicone è emerso
che, pur cambiando i tempi, gli usi, le risorse a disposizione, le conoscenze e
le attività, l'uomo garganico (e non solo) viveva e produceva nell'ottica del
profitto immediato, sottovalutando gli effetti che avrebbero potuto causare i
suoi comportamenti errati nella vita della futura comunità. Opere M. contesto – il contesto del contesto.
"Philosophers often say that context is very important." "Let us take this remark
seriously.’ "Surely, if we do, we shall want to consider this
remark in its relation to this or that problem, i. e., in context, but also in itself, i. e., out of
context.” H. P. Grice, "The general theory of
context." Michelangelo Manicone. Manicone. Keywords: la filosofia del
gargano. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Manicone” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Manilio: il portico romano -- Roma –
filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo
italiano. Porch. Astronomer and poet. He writes a long poem on astronomical
matters, part of which survives. He takes and extreme position on the subject
of fate, believing that not even thoughts – or the will -- are exempt from its
influence. Marco
Manilio. Keywords: liberta, il libero. Manilio.
Grice e Mannelli: l’implicatura conversazionale degl’eroi
di Virgilio – la scuola di Grimaldi -- filosofia calabrese -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Grimaldi).
Filosofo italiano. Grimaldi, Cosenza, Calabria. Grice: “Like me, Mannelli loved
Kant, Goethe, Schiller, Virgilio – and he has his own ‘palazzo’!” -- Fequenta
il ginnasio a Cosenza. Si trasferì con la famiglia prima ad Aosta, dove termina
gli studi liceali, e poi a Roma. S’interessa sempre più al mondo politico e
dopo la laurea, conseguita con il massimo dei voti, ritorna a Cosenza e venne eletto Consigliere Provinciale. Proprio in qualità di membro del consiglio
provinciale, si adoperò in prima persona per arricchire e promuovere
l'ampliamento della Biblioteca Provinciale di Cosenza Si dedicò in tempi e con modi diversi
all'attività di approfondimento e divulgazione. Firmò una versione metrica della
Xenia di Goethe (Roma, Paravia. E tra i
maggiori contributori della più importante rivista di arti e lettere della
regione, la Calabria Letteraria. Presidente dell'Accademia Cosentina,
l'istituzione accademica calabrese che vanta un'esistenza plurisecolare e che
nel XVI secolo ebbe come presidente Telesio.
Opere: “Inaugurandosi il monumento al caduti grimaldesi: scultura di Cambellotti,
Reggio Calabria, Editore Il Giornale di Calabria, Paravia, Le storiche Terme
Luigiane: passato-presente-futuro, Cosenza, Cronaca di Calabria, L'Accademia
Cosentina nella sua storia secolare e nell'oggi, Cosenza, Tip. Vincenzo
Serafino. Biografia in Calabriaonline.com
M. Chiodo, L'Accademia cosentina e la sua biblioteca. Società e cultura
in Calabria. Xenia Edizione Paravia. nna
Vincenza Aversa, Dopoguerra calabrese: cultura e stampa, Editore Pellegrini,
Catanzaro, Accademia Cosentina
Biblioteca Civica di Cosenza Goethe
Poesia "Mamma" da "Come le nuvole” su Grimaldi Grimaldesi da ricordare, su digilander.libero.
Filippo Amantea Mannelli. Mannelli. Keywords: gl’eroi di Virgilio, gl’eroe di
Virgilio, l’eroe stoico, Acri, Enea come eroe stoico, gl’eroi di Vico. Refs.:
Luigi Speranza, “Grice e Mannelli” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Mantovani: l’implicatura conversazionale dei
curiazi – percorsi di comunicazione – la scuola di Moncalieri -- filosofia
piemontese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Moncalieri). Filosofo italiano. Moncalieri, Torino,
Piemonte. Insegna a Roma. Membro della Società Tommaso D’Aquino. Gli ambiti
delle sue ricerche spaziano sulla Filosofia della Storia, l'Ontologia, la
Teologia filosofica, e loro rapporti con la scienza. Ha compiuto studi sulla
storia del tomismo (cf. griceianismo). È uno dei maggiori studiosi e
conoscitori del realismo dinamico e di Demaria. Opere: “Fede e ragione: opposizione,
composizione?” Scaria Thuruthiyil, Mario Toso, Roma, LAS, “Quale
globalizzazione?: l'uomo planetario alle soglie della mondialità,” Scaria
Thuruthiyil, Roma, LAS, “Eleos: l'affanno della ragione: fra compassione e
misericordia,” Roma, LAS, “Sulle vie del tempo: un confronto filosofico sulla
storia e sulla libertà, Roma, LAS, “Paolo VI: fede, cultura, università,” “An Deus sit (Summa Theologiae). Fede, cultura
e scienza, Città del Vaticano, Libreria Vaticana, Didatttica delle scienze: temi,
esperienze, prospettive,” Vaticano: Libreria editrice vaticana, “La discussione
sull’esistenza di Dio nei teologi domenicani” “Oltre la crisi: prospettive per
un nuovo modello di sviluppo: il contributo del pensiero realistico
dinamico Demaria. Roma, LAS,,”Momenti
del logos: ricerche del "progetto LERS" (logos, episteme, ratio,
scientia): Roma, Nuova cultura, “Per una
finanza responsabile e solidale: problemi e prospettive, Roma, LAS, “Una
ricognizione sulla Summa Theologiae di Tommaso d'Aquino” in Un pensiero per
abitare la frontiera: sulle tracce dell’ontologia trinitaria di Hemmerlie, Roma
Incisa Valdarno, Città Nuova Istituto
universitario Sophia, Lorenzo Cretti, La
quarta navigazione: realtà storica e metafisica organico-dinamica, Associazione
Nuova Costruttività -Tipografia Novastampa, Verona, Francisco de Vitoria, Sul
matrimonio, Roma, Scritti teologici inediti. Demaria; Roma,Editrice LAS. Pontifical
University of Saint Thomas Aquinas, su Angelicum. su avepro. glauco. L’Università Salesiana, un servizio per l’educazione
e la comunicazione La Stampa Autorità accademiche «Il nostro impegno per la
“civiltà dell’amore”. Come vuole don Bosco» La Stampa, su lastampa,Conferenza
Rettori delle Università e Istituzioni Pontificie Romane, su cruipro.net. redazione, Nuovi accordi di co-operazione
interuniversitaria, su FarodiRoma, Pontificia Accademia di Aquino, su
cultura.va. Direttorio, su S.I.T.A.. Premio Mediterraneo. su Fondazione
mediterraneo. org. Mantovani, “Vita tua, vita mea”: l'insegnamento di Demaria è
più che mai attuale. Fondazione Adriano Olivetti. Mauro Mantovani. Mantovani. Keywords:
i curiazi, percorsi di comunicazione, Aquino. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e
Mantovani” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Marafioti
– la scuola di Polistena -- filosofia calabrese – Luigi Speranza (Polistena). Filosofo italiano. Polistena, Calabria.
Filosofo, umanista, storico e presbitero italiano. Girolamo
Marafioti, Croniche et antichità di Calabria. Le notizie biografiche su di lui
sono molto scarse e desunte per lo più dalle sue opere o da una storia
ottocentesca della sua città natale. Croniche et antichità di Calabria. Sacerdote
appartenente all'Ordine dei Frati Minori, M. si prefisse il compito di
continuare la storia della Calabria dell'umanista Barrio. La prima edizione di
quell'opera, infatti, si era rivelata talmente piena di errori e di lacune che
lo stesso Barrio aveva tentato di emendarla in vista di una seconda edizione,
ma ne era stato impedito dalla morte, avvenuta attorno al 1577. Intenzione,
parzialmente disattesa, del padre francescano era inoltre quella di ricordare
le vite i santi calabresi, specialmente coloro di cui si era persa la memoria.
Le Croniche et antichità di Calabria, in cinque libri, venne edita una prima
volta a Napoli mentre una seconda versione accresciuta e corretta venne edita a
Padova. Di padre M. sono rimasti anche un'opera teologica[10] e un
trattato di mnemotecnica in lingua latina, che ebbe un certo successo tanto che
venne tradotto poco tempo dopo in lingua italiana. Non è noto dove e
quando Girolamo M. sia morto. Giovanni Russo, ex direttore del Museo civico
"Francesco Jerace" a Polistena, ha suggerito che M. sia deceduto presso il convento nel suo paese natale. Opere:
M., Croniche et antichità di Calabria. Conforme all'ordine de' testi greco, et latino,
raccolte da' più famosi scrittori antichi, et moderni ..., Padova, Ad instanza
de gl'Uniti, 1601. Ristampa anastatica: editore Arnaldo Forni, Google Libri.
Note ^ D. Valensise, 1862. books. google.it/books?id=LlawjHUbv9U
C&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false Consultabile on
line su Google Libri ^ L. Accattatis. ^ Franco Carlino, M.. Un sacerdote con la
passione della storia, in Il Nuovo Corriere della Sibaritide, Barrii Francicani
De antiquitate et situ Calabriae. Libri quinque. Romae : apud Iosephum de
Angelis, Parise, La nascita della storiografia calabrese (PDF), in Voce ai
Giovani, Crupi, Conversazioni di letteratura calabrese dalle origini ai nostri
dì, Pellegrini. M., Opera del r.p. fra M. di Polistina dell'Ordine de' Min.
Oss. Delle croniche, et antichita di Calabria, secondo le città, habitationi,
luoghi, monti, fiumi, e fonti di quella, con l'historie di tutti gli huomini
illustri calabresi, quali in diuerse scienze, e arti fiorirno, col Catalogo de
gli beati, e santi, In Napoli: nella Stamperia dello Stigliola a Porta Regale, M.,
Croniche et antichita di Calabria. Conforme all'ordine de' testi greco, et latino,
raccolte da' più famosi scrittori antichi, et moderni, oue regolarmente sono
poste le città, castelli, ville, monti, fiumi, fonti, et altri luoghi degni di
sapersi di quella prouincia. Dal r.p.f. M. da Polistina teologo, dell'Ord. de
Min. Osseruanti, In Padoua : appresso Lorenzo Pasquati ad instanza de gl'Vniti,
1601 ^ F. Hieronynimi M. Polistinensis Calabri Ordinis minorum, Annotationes
euangelicae lucidissimae a feria quarta Cinerum vsque ad feriam tertiam
Paschatis inclusiue, Cum duplici indice, materiarum scilicet, ac rerum
notabilium, Neapoli : ex typographia Ioan. Baptistae Subtilis. : apud Scipionem
Boninum, 1608 ^ F. Hieronymi M.Polistinensis, Calabri theologi Ord. Minorum
obseruantiae. De arte reminiscentiae per loca, et imagines, ac per notas, et figuras
in manibus positas. Opus delectabile, omnibusque literarum studiosis, et praecipue
oratoribus, concionatoribus, et scolaribus, qui ad doctoratus apicem ascendere
satagunt apprime vtile, Venetijs : apud Io. Baptistam Bertonum sub insignae
peregrini, 1602 ^ Ars memoriae, seu potius reminiscentiae: noua, eaque maxime
perspicua methodo, per loca et imagines, ac per notas et figuras, in manibus
positas, tradita et explicata: authore Hieronymo Marafioto Polistinensi
Calabro, theologo, Francofurti : ex officina typographica Matthiae Beckeri,
1603 ^ Girolamo Marafioti, Noua inuentione et arte del ricordarsi, per luoghi,
et imagini; et per segni, et figure poste nelle mani. Del R.P.F. Girolamo
Marafioto da Polistene di Calabria, Opera diletteuole tradotta di latino in
lingua italiana, da p. Theseo Mansueti da Vrbino, Stampata in Venetia, et in
Fiorenza: ad instanza di Sebastiano Zannetti, 1605 ^ Museo civico
"Francesco Jerace", su beniculturali.it, Ministero per i beni e le
attività culturali, Russo, Accattatis (a cura di), Girolamo Marafioti, in Le
biografie degli uomini illustri delle Calabrie, Cosenza, Tipografia municipale,
Valensise, Monografia di Polistena, Napoli, Tipografia di Vinvenzo Marchese,
1862, pp. 95-96. URL consultato il 21 settembre 2018. Giovanni Russo, Girolamo
Marafioti : teologo, storico e musico, Polistena, Centro Studi Polistenesi;
Storico Complesso Bandistico Città di Polistena, Opere di Girolamo Marafioti,
su Open Library, Internet Archive. Portale Biografie: accedi alle voci di
Wikipedia che trattano di Biografie Categorie: Umanisti italianiStorici
italiani del XVI secoloStorici italiani Presbiteri italiani Presbiteri italiani
Nati a Polistena[altre]. Girolamo Marafioti. Marafioti. Keywords: implicatura. Refs.:
Luigi Speranza, “Grice e Marafioti” – Marafioti.
Grice e Marassi: l’implicatura conversazionale degl’eroi
di Vico – la scuola di Cardano al Campo -- filosofia lombarda -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Cardano
al Campo). Filosofo italiano.
Cardano al Campo, Varese, Lombardia. Grice: “I like Marassi; he has written a
‘natural’ history of ‘man’ – which is interesting, ‘progetto uomo,’ he calls
it!” -- Grice: “I like Marassi; he has explored hermeneutics in the German
tradition, Schleimacher to be more specific; but has also written an essay on
Heidegger; his links with me come with his idea of metaphysics and
transcendental arguments which he takes from Kant, who he reads in both German
and Italian, unlike I, or me.” – Grice: “He has written an introduction to a
comparative study of the approaches to ‘the antique’ in both Italian and German
philosophy – a fascinating topic. I suppose the Oxonian approach, indeed Cliftonian,
is a mixture of both!” Allievo di Melchiorre,
si laurea a Milano con la tesi “La differenza
ontologica in Heidegger, sotto la direzione di Melchiorre e con la co-relazione
di Bontadini. Ha discusso “Il profilo della presenza: Heidegger e il regno
della pluralità” con Melchiorre e Grassi. Insegna filosofia a Milano. Ha
coordinato l'edizione dell'Enciclopedia filosofica (Bompiani, Milano). Direttore del Dipartimento di Filosofia a
Milano. Dirige la Rivista di filosofia neo-scolastica. Dirige per la casa editrice AlboVersorio la
collana Epoche ed è membro del comitato del festival La Festa della
Filosofia. Si occupa di storia
dell'umanesimo (BRUNI (si veda), ALBERTI (si veda), VICO (si veda)), della scolastica,
di ermeneutica (Grassi), di filosofia trascendentale, del pensiero postmoderno.
I temi della sua ricerca ruotano attorno a tre temi principali: la riflessione
sui modelli storico-teorici della filosofia della storia, l'interpretazione
dell'umanesimo italiano (Alberti, Bruni, Vico) in riferimento alla dimensione
storica e morale, l'analisi della fondazione trascendentale del sapere. Saggi:
“Ermeneutica della differenza in Heidegger, Vita e Pensiero, Milano, Schleiermacher,
“Ermeneutica,” Rusconi, Milano, Bompiani, Milano; Kant, “Critica del giudizio,”
Bompiani, Milano, Metafisica e metodo trascendentale,” Lotz, “La struttura dell'esperienza, Vita e
Pensiero, Milano; “Metamorfosi della
storia. Momus e Alberti,” Mimesis, Milano/ Coordinamento generale e direzione
redazionale della Enciclopedia filosofica, Bompiani, Milano. docenti.unicatt.
Marassi. Massimo Marassi. Marassi. Keywords: gl’eroi di Vico, Alberti, Bruni,
Vico, metamorfosi della storia – Alberti, Momus, il concetto d’eroe in Vico,
l’uomo come eroe – l’eroico, l’altruismo eroico, la nudita eroica – la nudita
eroica nella representazione degl’imperatori romani, la nudita eroica in Giulio
Cesare, la nudita eroica dell’atleta – la postura eroica dell’eroe in nudita
eroica – napoleone in nudita eroica – Mussolini in nudita eroica, la statua
equestre di Mussolini, la nudita eroica del stadio dei marmori, Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marassi” – The
Swimming-Pool Library.
Grice e Marcello:
la filosofia sotto Giulio Cesare – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. A pupil of Cratippo. He has a
career in public life and is one of those who opposes to Giulio Cesare. Cesare
pardons him but he is still murdered. Marco Claudio Marcello. Keywords: Livio, Machiavelli. Marcello.
Grice e Marcello:
il principe filosofo – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. The nephew of Ottaviano, and until
his death, his chosen heir. A pupil
of Nestore. Marco Claudio Marcello.
Grice e Marcello:
del sillogismo – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Writes about logic, including a
book on syllogisms. Tullio Marcello.
Grice e Marchesini: l’implicatura conversazionale dell’educazione
del soldato – l’implicatura del capitano – e l’amore sessuale – la società
eugenica – la scuola di Noventa
Vicentina -- filosofia veneta -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Noventa Vicentina). Filosofo italiano. Noventa
vicentina, Vicenza, Veneto. Grice: “Cassatta has unearthed some opinions by
Marchesini which are revolutionary!” Esponente del positivismo. Alievo di Ardigò, insegna filosofia a Padova.
Direttore della Rivista di Filosofia.Diresse, anche, un Dizionario delle
scienze pedagogiche, edito dalla Società Editrice Libraria di Milano. Tradusse,
inoltre, un testo di Locke Pensieri, edito da Sansoni. Opere: “La vita,” – Grie:
“Sounds promising: a treatise on life! Cf. my ‘Philosophy of Life’”). Montagnana, Tip. di A. Spighi, “Saggio sulla naturale
unità del pensiero,” Firenze, Sansoni, “Elementi di Psicologia tratti dalle
opere filosofiche di Ardigò,” Firenze, Sansoni, “ Elementi di logica” -- secondo
le opere di R. Ardigò, St. Mill, A. Bain ecc., prefazione di Ardigò, Firenze,
Sansoni,” Grice: “A fascinating little book: it reminded me of Strawson’s
Introduction to Logical Theory! Only Strawson would rather die than axe me to foreword it!” –[ whereas
Marchesini commissioned his tutor to drop a word “or two””].—Grice: “Marchesini
shouldn’t be so reverential towards Ardigo.” Grice: “I count Marchesini’s oeuvre as being by
Marchesini; if I want to read Ardigo, I read Ardigo!” – “Elementi di morale, ad
uso anche dei licei, secondo le opere degli scienziati moderni, prefazione di
Ardigò, Firenze, Sansoni, “Il positivismo e il problema filosofico, Torino,
F.lli Bocca, “Le amicizie di collegio” – Grice: “I should note that Marchesini
uses ‘amecizia’ in quotes! So it doesn’t really apply to my Clifton days!” -- (con prefazione di E. Morselli e in
collaborazione con Obici), Roma, Società Ed. "Alighieri ", “Elementi
di pedagogia: Con un'appendice di cento scelte citazioni, Firenze, Sansoni, Doveri
e diritti: ad uso delle scuole tecniche e complementari, Milano-Palermo, R.
Sandron, “La teoria dell'utile,” principi etici fondamentali e applicazioni, Milano-Palermo,
R. Sandron, “ Il Simbolismo nella conoscenza e nella morale, Torino, Bocca, “
Il dominio dello spirito, ossia Il problema della personalità e il diritto
all'orgoglio, Torino, F.lli Bocca, Pedagogia, Torino, Paravia, Il principio
della indissolubilità del matrimonio e il divorzio, Pakdova-Verona, Fratelli
Drucker, “Elementi di logica,” ed. interamente rifusa, -- Grice: “This makes me
laugh! It’s like saying: my previous, Ardigo-based stuff, was nonsense!” -- Firenze,
Sansoni, Disegno storico delle dottrine pedagogiche, Roma, Athenaeum, “La
dottrina positiva delle idealità,” Roma, Athenaeum, “L'educazione morale,
Milano, F. Vallardi, “I problemi fondamentali della educazione,” Torino,
Paravia, “I problemi dell'Emilio” di G. G. Rousseau, Firenze, R. Bemporad e
Figlio, “La finzione dell'educazione o la pedagogia del Come se,” Torino,
Paravia, “L'educazione del soldato, con 50 problemi per esercitazioni,” Firenze,
Ed. La Voce, “Il problema della scienza nella storia delle scienze: per i licei
scientifici, Milano, Signorelli, “Dizionario delle scienze pedagogiche: opera
di consultazione pratica con un indice sistematico, direttore Marchesini,
collaboratori: Antonio Aliotta, Giuseppe Aliprandi e altri, Milano, Soc. Edit.
Libraria, Vedi Treccani L'Enciclopedia Italiana. Ultima ristampa: Firenze,
Sansoni, Mariantonella, M. e la «Rivista di filosofia e scienze affini». La
crisi del positivismo italiano, Collana di filosofia, Angeli, Treccani L'Enciclopedia
Italiana. A proposito dei sofismi di parole ricorderemo ancora quel
capitano che avendo conchiuso col nemico
una tregua di dieci giorni, si credette lecito attaccarlo di notte. E
ricorderemo i seguenti sofismi di Eutidemo: Qualcuno che si trova
in Sicilia e vede in questo momento, col pensiero, il porto
d’Atene, vede egli le due triremi che vi si trovano? E se non vede
le due triremi, come può egli vedere il porto d'Atene? Quelli che
imparano sono essi sapienti o ignoranti? Se sono gli ignoranti che imparano,
devono apprendere ciò che non sanno; ma come si può imparare quando non
si sa neppure ciò che si devo imparare? E se Clinia risponde che sono i
sapienti che imparano, la difficoltà resta la medesima: come possono i
sapienti imparare dal momento che sanno? Chi Ba qualche cosa possiede il
sapere, eli’ 6 tutto: dunque chi sa qualche cosa sa tutto. Origine ed evoluzione
del linguaggio. La questione del linguaggio è ancora un po’ oscura, ma
fra le ipotesi cbe su tale questione si proposero, si può stabilire
quale è la più legittima. Si esclude innanzi tutto l ipotesi che il
linguaggio sia stato inventato da un uomo più intelligente, e adottato
dagli altri in virtù d’nna convenzione -- ipotesi attribuita a Democrito. Si
esclude altresi che il linguaggio sia stato l’opera di una rivelazione, o
di un miracolo. Due filologi contemporanei, Renan e Muller, attribuirono
l’origine del linguaggio a una specie d’istinto. Nell’umanità primitiva
ogni idea avrebbe suggerito per sé stessa una parola, e la medesima
parola a tutti gli spiriti. Questo istinto, col tempo, si sarebbe
atrofizzato. +A proposito di questa ipotesi si osserva ch’essa non spiega
nulla, essendo questo istinto per sé medesimo inesplicabile, ed esscudo
esso stesso, per cosi dire, un miracolo. È strano infatti che quei 400 o
500 tipi fonetici, a cui il Muller riduce le parole delle varie lingue,
aspettino, a manifestarsi, le idee rispettive. Il linguaggio, dice Humboldt, è
il prodotto necessario dello svolgimento dello spirito umano. E sta bene.
Ma questo svolgimento non è spiegato dall’istinto di Réuan o Muller,
mentre importa appunto stabilire come il linguaggio si
produca. Whitney, nella “Vita del linguaggio”, dice che l’origine
del linguaggio è dovuta al concorso di tre cause, che s’ incontrano nella
specie umana: 1° la facoltà di emettere un’infinità di suoni e di
riprodurli a volontà; 2°: il desiderio, determinato da un bisogno di
socialità superiore, di comunicare le idee per mezzo di segni; 3: la
facoltà di generalizzare, di giudicare, di concepire dei concetti e di
percepirne i rapporti. E queste sono infatti le condizioni del sorgere e
svilupparsi del linguaggio, ma come effettivamente il linguaggio sia sorto e si
sia sviluppato, Whitney non dicono. Si paragonò l’origine del
linguaggio nelle razze all’origine del linguaggio nel bambino. Il bambino, per
attività puramente riflessa, emette un grido che manifesta in lui un
dolore, un bisogno. Al grido accorre la nutrice, e accorre ogni volta che il
grido si ripete. Cosi, si va fissando un’ associazione mentale tral’atto
dell’ emettere il grido e il successivo accorrere della nutrice, onde, a
chiamar questa, finuli j^ uXr ri- peterà, ma coscientemente, intenzionalmente,
il'^-WyoHl il grido assume un significato. Più tardi, altri suoni
esprimeranno il pensiero del bambino, come quando il bambino indica gl’oggetti
imitandone in qualche modo l’impressione sensibile che ne riceve. Dice ad
esempio “Jcolcò” per indicare il pollo; “mìàou” per indicare il gatto. Il
bambino produce un dato sensibile, nel nostro caso uditivo, a cui si
associeranno altri dati sensibili, come quelli visivi. Da prima il bambino
designa con questo suono non soltanto gli oggetti dai quali l’ udì, ma anche
altri oggetti consimili, che hanno in comune, oltre a quelle, altre
qualità sensibili. Con lo stesso suono e ad esempio dal bambino indicato,
da prima, ogni uccello. Le distinzioni di linguaggio verranno piti tardi,
mano mano che si distingueranno e aumenteranno nel bambino le
percezioni. Questa è, a larghi tratti, la formazione e lo svolgimento del
linguaggio, nel bambino, a cui contibuiscono in modo particolare gli
ammaestramenti speciali che il bambino riceve da chi gli apprende la
lingua. Si puo inferirne che l’origine e lo sviluppo del linguaggio
d’una razza, avviene come nel bambino. Con tale inferenza si
dimenticherebbe un fatto importantissimo, ch’è fondamento d’una netta
distinzione. Il fatto che il fanciullo nascendo porta anche per il
linguaggio delle disposizioni funzionali organiche-psichiche, diverse da quelle
che potevano avere gl’uomini primitive. Il paragone adunque, e l’
inferenza, non reggono. L’ipotesi piu accreditata intorno all’origine
del linguaggio è quella di Darwin, illustrata particolarmente da Spencer,
per cui il linguaggio è opera dell’evoluzione, come ogni altro fatto naturale
ed umano. Originariamente gl’uomini si servivano di un gesto,
indicativo o imitative. Poi, provveduti, per evoluzione organica, di
organi capaci di mandar suoni articolati, accompagnarono questi al gesto,
ed espressero cosi le proprie sensazioni e i propri bisogni, e designarono
gl’oggetti. Tale espressione e tale designazione avevano da prima
carattere essenzialmente imitativo, conservatosi, quanto al suono articolato,
nell 'onomatopeici, ed erano piuttosto istintive. In progresso di tempo, i
movimenti del gesto e dell’ articolazione si utilizzarono più largamente, e
venne cosi a sostituirsi al linguaggio naturale un linguaggio
convenzionale. Cominciato per evoluzione, il linguaggio di un Popolo, come
quello dell’individuo, continuò a svolgersi pure per legge evolutiva,
mediante i rapporti sempre più ampi e riflessi che si stabilirono
successivamente tra i segni e la cosa significata. Si ebbero cosi
nel linguaggio la forma mimica, l’ideografica, e la fonetica, e la parola
divenne per ultimo il linguaggio per eccellenza. Presso certe tribù selvage,
la parola non può comprendersi senza il gesto. Anche presso gli antichi, la
mimica aveva la massima importanza, come presso i sordo-muti, che devouo
esprimere il pensiero col gesto proprio, naturale e artificiale. La
l'orma ideografica, che troviamo presso gl’egiziani, i chinesi e
altri popoli, è un disegno abbreviato e più o meno convenzionale,
in cui ogni carattere esprime direttamente un'idea. I popoli ocei- [Innumerevoli
sono le forme che la parola assunse presso i vari popoli o razze, poiché
ogni popolo o razza ha la sua lingua. Tuttavia si riuscì a
ricondurre tutte le lingue a un piccolo numero di tipi, che sembrano
corrispondere agli stadi successivi dell evoluzione della parola. 1° Tipo:
Lingue monosillabiche (es. la chinese). Sono composte di sillabe che
costituiscono ciascuna una parola rappresentante un’idea astratta e
generale. Secondo l’ordine nel quale i monosillabi si dispongono, si
esprimono le diverse combinazioni e modificazioni delle idee. 2°
Tipo: lingue agglutinanti o poli-sintetiche (es. le lingue delle tribù
americane). Sono composte di radici di cui le une esprimono le idee più
importanti, le altre le idee accessorie: messe insieme, cosi
dal costituire spesso una parola straordinariamente lunga e complessa,
esprimono sia le modificazioni d’un idea principale, sia una combinazione
più o meno complessa di idee principali e accessorie. 3° Tipo: lingue a
flessione: (es. le lingue semitiche, e indo-europee). Sono composte di
parole ciascuna delle quali esprime un’idea principale modificata da
una accessoria. Le diverse modificazioni dell’idea principale si esprimono per
il modificarsi, per l’inflettersi, della terminazione delle parole stesse]
dentali non se ne servono più se non per certi usi (cifre, segni algebrici
eoe.). Usano invece della scrittura fonetico, in cui ciascun carattere è
il seguo non d'nu idea uia di un suono. Di questi tre tipi, il secondo
sarebbe derivato dal primo, per l’addizione delle radici accessorie alle
radici principali; e le lingue a flessione sarebbero derivate da lingue
agglutinanti piu antiche, per la fusione delle radici accessorie con le radici
principali. Con le parole non comunichiamo soltanto delle idee, ma anche
delle credenze, dei fatti. E poiché le nostre credenze, le nostre
rappresentazioni dei fatti, e la interpretazione di questi, mutano,
mutano anche i significati delle parole. Una mutazione che si può
ritenere primitiva, quanto è costante, l' abbiamo nella trasformazione del
senso di una parola, da proprio a traslato -- ciò avviene per
quella certa somiglianza che si riconosce tra il significato proprio (Sidonio:
EX-PLICATVRA), o etimologico, e quello traslato (IM-PLICATVRA). Una casa
grande e sontuosa oggi si chiama impropriamente “pallazzo,” parola che indica
prima costruzione dei Romani più antichi, eretta in onore della dea “Pale,”
nel monte Palatino. La parola “palazzo” sopravvive, ma con significato
diverso dal primitivo. “Pagano” significa propriamente l’abitante
del “pagus”. Poi, significò l’idolatra, l’adoratore di una divinità esoterica,
perché a Roma, mentre gl’abitanti delle città erano i primi a render
colto a Marte, gl’abitanti non-romani della campagna sono gl’ultimi. “Villano”
si dice propriamente chi e soggetto a minori oneri, ed e, per
conseguenza, oggetto di disprezzo da parte dell’ aristocrazia militare. Al
villano si attribusce, con qualche esagerazione, i vizi e delitti. Per
implicatura, ‘villano’ divenne perciò una qualifica ingiuriosa. Il significato
adunque di questi tre termini -- palazzo, pagano, villano -- si trasforma
generalizzandosi, come si trasformarono generalizzandosi., per citare ancora
due esempi, il termine “sale,” che propriamente designa il cloruro di sodio, e
il termine “olio” che propriamente indica soltanto l’olio d’oliva. Nella
trasformazione della parola si ha pure un processo inverso, di
specializzazione. Cosi il termine “vitriolo,” da “vitruni,” propriamente
significa ogni corpo cristallino, poi si attribui a una specie
particolare. Il termine “oppio” (da ònòg succo) propriamente vuole dire
un i succo qualunque, ora indica per implicatura soltanto il succo del
pa- J pavero. E il termine “fecula” (da foex, feccia) proprio a
significare ogni materia che si depositi spontaneamente in un liquido,
poi lo si applica per implicatura al1’ amido che si deposita quando si agita,
nell’acqua, della farina di frumento. E il significato di “fecula” si
specifica per implicatura poi ancor più, venendo a indicare un principio
vegetale particolare che, come l’amido, è insolubile nell’acqua fredda,
ma è completamente solubile nell’acqua bollente, con la quale forma
una soluzione gelatinosa. Il cocchiere chiamai suoi cavalli “le mie
bestie”. Un cacciatore può intendere per “uuccelli” le pernici. V’ è
adunque nel significato di una parola una transizione, della quale, nel suo
uso, devesi tener conto. Si consideri, ad esempio, il vario significato
della parola “lettera” (propriamente, lettera dell’alfabeto, per implicatura: lettera
missiva, letteratura) e della parola “gusto” (sentimento estetico, e
facoltà di distinguere il bello). E quanto alla *metafora*, si consideri, ad
esempio, il significato che la parola “luce” acquista quando si applica
all’istruzione, e la parola “fuoco” applicata alla collera e allo zelo. E
si considerino le parole “nascere” e “morire”, che si usano in un senso
molto piu largo che non sia quello propriamente e strettamente
biologico. A tale varietà di significato in una medesima parola,
contribuiscono anche la *metonimia* (es. “corona” per re- (/no), i
suffissi (es. pre-giudizio, di-fetto, il-limitato), le perifrasi (es. padre
della storia), la composizione (es. strada-ferrata, acquavite
ecc.). Vediamo adunque come, o per circostanze accidentali, o per bisogni
veri, si trasformi il significato di una parola, cosicché non sarebbe né
possibile né utile restar fedeli al significato proprio primitivo. E ciò
dicasi sia del linguaggio tecnico di una scienza, che si muta col
progredire e con lo trasformarsi di questa, sia del linguaggio
familiare. Non possiamo pertanto accontentarci del dizionario, dove il
senso di una parola è spesso piuttosto indicato che non esattamente precisato.
La precisione del significato deriva dall’uso, nel quale pertanto
trovasi il migliore ammaestramento. Chi tenesse a sola guida il
dizionario, non riconoscerebbe somiglianze e differenze, e anche semplici
sfumature di significato, di cui il dizionario non tiene conto. Come
avvertiamo facilmente in chi parla una lingua di cui non ha il più sicuro
e largo possesso. Giovanni Marchesini. Keywords: “L’educazione del
soldato” --. Marchesini. Keywords: l’educazione del soldato, con il capitano
Ercole Meoli, la Societa di Genetica e Eugenica SIGE – Societa Italiana
diGeneica ed Eugenica – il simbolismo – la dottrina del simbolismo – I
simbolisti – I filosofi simbolisti – I artisti simbolisti – Welby, Ogden,
Grice, ‘il simbolo del simbolo’ -- il cammino del cavaliere, codigo
cavalleresco, cavalleria, cavallo, equites romano – tutii questi appartneno
all’altro Marchesini – questo Marchesini e tradizionale --. Resf.: Luigi Speranza, “Grice e Marchesini” –
The Swimming-Pool Library.
Grice e Marchesini: l’implicatura conversazionale -- postumanar,
trasumanar – sovrumanar – età degl’uomini – vico -- umanar – equites romani – filosofia
emiliana – la scuola di Bologna -- filosofia bolognese – scuola di Bologna -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Bologna).
Filosofo italiano.
Bologna, Emilia Romagna. Grice: “I don’t think Marchesini has a philosophical
background, but he fascinates me! I especially liked his idea about ‘virility’
and the idea of a knightly code – ‘codice cavalleresco’ – The other field that
fascinates me is his research on ‘inter-subjectivity’ in the living form –
which he now extends to plants – ‘vivente’ – Surely we don’t refer to a cat as
an object – and the philosophical keyword here is ‘threshold,’ that Marchesini
aptly uses.” Cardine della sua proposta
filosoficariconducibile, seppur con caratteristiche proprie, alla più ampia
corrente del Post-humanè lo smascheramento di quell'errore prospettico che pone
l'uomo al centro e a misura dei suoi predicati. «Comincerò il mio viaggio
dal prato più bello, quello che l'aria non abbandona un istante, il sole vi si
intrappola da splendere pur di notte ed i profumi vergini coesistono con quelli
gravidi. È qui che il dio Pan cadde la notte dei tempi, da qui iniziò il suo
girovagare incerto, all'unico desiderio d'amare» (M., Il dio Pan). Da sempre
affascinato dalla natura e, in particolare, dal regno animale, consegue la
laurea a Bologna. Parallelamente agli anni di formazione universitaria, spinto
da un forte interesse verso il comportamento animale, stringe una feconda
collaborazione e amicizia con Celli, con il quale inizia a indagare le
interazioni sociali degli imenotteri. Per cinque anni conduce ricerche “sul
campo” e, con l'ausilio della macrofotografia, è in grado di immortalare quegli
attimi di vita animale altrimenti nvisibili all'occhio nudo: rituali di
corteggiamento, di accoppiamento e di trofallassi tra gli insetti che
diventeranno il viatico per tutta la sua ricerca futura. Nei suoi studi
di entomologia approfondisce l'analisi dei sistemi feromonali che saranno tema
di alcune pubblicazioni e della successiva ricerca sul comportamento e sul
benessere animale. Nella seconda metà degli anni ottanta, sotto la guida del
professor Franco Pezza, dell'Università degli Studi di Milano, studia i metodi
di allevamento, i parametri di benessere nelle aziende zootecniche, i fattori
di incidenza del rischio in zootecnia, le modalità di individuazione dei
sinistri, pubblicando alcuni lavori sulla medicina veterinaria delle
assicurazioni. Inizia così la sua collaborazione con diversi atenei sui
temi del comportamento animale, tenendo corsi e master di etologia applicata e
medicina comportamentale. Alla metà degli anni novanta entra nel Consiglio
Direttivo della Società di Scienze Comportamentali Applicatedi cui diverrà
Presidente focalizzando la propria attenzione sul comportamento degli animali
domestici, sugli stili di relazione interspecifica, sui problemi e sulle
patologie comportamentali. Osservando sul campo le espressioni comportamentali
e i processi di apprendimento degli animali, inizia a considerare anacronistici
e contraddittori i modelli esplicativi tradizionali. In sintesi, quello
che Marchesini propone nel panorama delle scienze cognitive è un superamento
dei tre modelli interpretativi al comportamento animalequello behaviorista,
quello etologico classico e quello antropomorficoin virtù di un modello
mentalistico unitario (un'unità necessaria che la mente, come fenomeno unico,
richiede), che valga sia per i processi consapevoli che inconsapevoli e che
descriva espressione e apprendimento in termini elaborativi dell'informazione,
sistemici o composizionali dellecomponenti, solutivi e non reattivi, evolutivi
e relazionali nella realizzazione ontogenetica. Questo porterà alla
pubblicazione di tre testi dal forte impatto innovativo: Intelligenze plurime e
Modelli cognit ivi e comportamento animale ed Etologia cognitiva. Alla ricerca
della mente animale. Gli assunti di base della proposta di Marchesini sono i
seguenti: il soggetto è immerso in un campo di possibilità filogenetiche
che definiscono il tipo di intelligenza propensionale o specie-specificada cui
l'idea di pluralità cognitiva dove le diverse intelligenze sono comparabili ma
non commensurabili; il processo ontogenetico di costruzione dell'identità si
realizza grazie alle dotazioni innate, che ricche di virtualità evolutive,
possono essere organizzate in una molteplicità di modida cui l'idea di rapporto
dimensionale o direttamente proporzionale di innato e appreso; l'espressione
del soggetto è sempre proattiva, mossa cioè da un obiettivo, e quindi frutto di
una condizione problematica che il soggetto cerca di risolvere attraverso
ricette solutive fino al raggiungimento dell'obiettivoda cui il superamento del
concetto di rinforzo. Vi è quindi una ridefinizione della soggettività animale,
come possesso del suo qui e ora, e come capacità di mettere in dialogo tutte
quelle istanze (ontogenetiche e filogenetiche) che gli appartengono nella sua
relazione con il mondo. Bioetica e diritti animali Alla fine degli anni ottanta
si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia dell'Bologna, con l'intento di
sondare il rapporto uomo-natura da una prospettiva pedagogico-filosofica.
In questi anni inizia a portare nelle scuole percorsi progettati appositamente
a misura di bambini per permettere loro di conoscere la varietà del mondo
animale evitando letture antropomorfiche, quelle viziate, ad esempio, dai
sedimentati repertori culturali. È in questi anni che avviene uno degli snodi
cardine nell'attività di M.: egli si accorge che le potenzialità che è in grado
di esprimere il binomio bambinoanimale (o più in generale uomoanimale) è da
ricercarsi non nella performatività quanto piuttosto nelle dinamiche che la
relazione, unica e irripetibile, è in grado di generare. L'animale coinvolto
nelle attività didattiche non è più un oggetto dal quale attingerequasi fosse
una fonte miracolosaelementi benefici al percorso formativo del bambino, ma è
nel suo essere soggetto e capace di stipulare un patto con il proprio
interlocutore che lo fa divenire elemento imprescindibile di ogni percorso
formativo. L'esperienza condotta all'interno delle scuole porta M. alla
stesura del volume Natura e pedagogia, inizialmente nato per divenire la sua
tesi di laurea, ma pubblicato prima della conclusione degli studi umanistici.
Le attività con i bambini lo conducono in tutta Italia portando in evidenza due
aspetti: il divorzio che si è andato realizzando tra l'uomo e le altre
specie nella cultura contemporanea, con bambini che non sono in grado di
relazionarsi con gli animali e spesso nemmeno conoscono le specie domestiche;
la svalutazione degli animali e l'incapacità della società contemporanea di
avere consapevolezza dell'importanza della relazione con le altre specie per lo
sviluppo della personalità. Per Marchesini la svalutazione operata dalla
società contemporanea parte dalla perdita di quel rapporto di convivenza e di
ospitalità che viceversa ancora caratterizzava la cultura rurale. Nasce così il
Concetto di soglia (che esprime il bisogno di uscire dalla dicotomia
novecentesca dell'antropomorfismo e della reificazione dell'eterospecifico.
Temi già affrontati in due saggi precedenti, Animali di città, critico verso
l'antropomorfizzazione degli animali da compagnia, Oltre il Muro, critico verso
la reificazione dei cosiddetti animali da utilità. Sono gli anni in cui
riflette sul pensiero animalista e sulla bioetica animale fondando, insieme a
colei che diventerà la sua storica collaboratrice, Sabrina Golfetto, la casa
editrice Apeiron con lo scopo di creare un luogo dove ospitare riflessioni e
dibattiti su tali tematiche. Sono gli anni in cui abbraccia, senza più
abbandonarlo, il vegetarianesimo e dà vita assieme a Battaglia e a Hack a
un'intensa attività convegnistica che confluirà nella collana Quaderni di
bioetica di cui sarà direttore. Nel
sostituisce Caffo, che ne era stato fondatore e primo direttore, nella
direzione di Animal Studies: Rivista Italiana di Antispecismo. Nel
maggio esce per le Edizioni Sonda Contro
i diritti degli animali? Proposta per un antispecismo postumanista. Il saggio
affronta il tema dello specismo passando in rassegna le incongruenze e le
incoerenze nascoste nelle maglie di un dibattito filosofico e culturale che
pretende di sospendere l'antropocentrismo, rimanendo all'interno di una cornice
umanistica. Il testo vede i commenti finali di Rodotà, Sax, Vallauri e
Fadini. Porta la neonata zooantropologia in Italia, disciplina all'interno
della quale compie una sistematizzazione sia a livello teorico, accanto a Fiorani
e Tonutti, sia a livello applicativo con la delineazione di protocolli
operativi nelle aree educative e assistenziali. Per ciò che concerne la
zooantropologia teorica, l'ipotesi di fondo proposta da M.i, e riconducibile
alla sua teoria della zootropia, è che gli animali nel corso della storia non
abbiano funto solo da produttori di prestazioni o di collezioni di modelli da
imitare ma altresì da alterità referenziale nei processi antropopoietici.
Marchesini sviluppa il concetto di "referenza animale", inteso come
contributo di cambiamento offerto all'uomo dalla relazione con l'etero-specifico. Gli
uccelli non hanno insegnato all'uomo l'arte di volare -- il modo di realizzare
questa attività -- ma gli hanno ispirato la dimensione esistenziale del volare.
Per M.i i predicati umanicome la danza, la musica, la cosmesi, la tecnicavanno
considerati come frutti ibridi, esito cioè dell'incontro relazionale con le
altre specie. Il motore della cultura umana è quindi per M. rintracciabile
nell'incontro con l'alterità animale che, nella forma di una vera e propria
epifania, è stato capace di re-direzionare l'uomo lontano dal suo centro
filogenetico e dalla sua solipsia di specie dando vita a nuove possibilità
esistenziali. Per ciò che concerne la zoo-antropologia applicata,
opera una trasformazione in alcuni settori delle attività di relazione con gli
animali, dalla pet therapy alla pedagogia cinofila, impostando i
"protocolli dimensionali", vale a dire individuando nel rapporto
delle dimensioni di relazione, ciascuna dotata di specificità sia di ordine
relazionale che referenziale. In pet therapy lavorare secondo l'approccio
dimensionale significa evitare l'incontro generico tra un paziente e un animale
ma individuare le dimensioni di relazione che sono utili al fruitore secondo i
suoi bisogni specifici e renderle operative attraverso attività
specifiche. Allo scopo di formare nuovi operatori in grado di lavorare
secondo i protocolli dimensionali fonda “Scuola di Inter-Azioone Uomo-Animale
on sede a Bologna. Sii fa co-promotore di Carta Modena (Carta dei Valori e
dei Principi della Pet-Relationship) che riceve il patrocinio del Ministero
della Salute. Il documento mira a tutelare, all'interno del panorama della
attività assistite dagli animali (A.A.A.) sia il fruitore, il benessere
dell'animale coinvolto e il principio inter-relazionale che dal binomio
scaturisce. Pubblica “Etologia filosofica: alla ricerca della inttersoggettività
animale” con il quale inaugura la riflessione ontologica sul carattere
dell’intersoggettività animale, vale a dire su che cosa differenzia un “oggetto”
da un essere “vivente.” Rilegge l'ontologia animale in termini di
"desiderio". “Essere animale” (essere vivente) significa prima di
tutto "essere desiderante", una condizione di *non*-equilibrio che
rende due animali protagonisti de loro divenire nonché capaci di definire il
corso della filogenesi di specie. L'etologia filosofica diviene ben
presto un campo di ricerca entro il quale dialogano allo scopo di ridefinire i
contorni di ciò che intendiamo con essere animale. Inizia la ricerca
filosofica che va a innestarsi nella costellazione di studi definita come
post-human. È di questo period della ri-definizione dell'umano quale
entità ibrida, puntualizzato nel dettato che vede l'uomo non più misura del
mondo ma nemmeno misura di se stesso. In tale corrente filosofica ci sono per
Marchesini le giuste premesse per poter articolare la propria riflessione in
quanto il concetto di “alterità” nel progetto post-human assume un significato
molto più vasto, abbracciando di fatto le entità non umane animali e
macchiniche. Collabora con la rivista Virus inaugurando una nuova
estetica basata sull'ibrido come manifestazione contemporanea del sublime. In
tale luce il Manifesto del Teriomorfismo rappresenta il documento attraverso il
quale gli artisti rifiutano il dettato antropocentrico e riconoscono la natura
ibrida di ogni processo creativo. All'interno di tale campo d'indagine
pubblica Animal Appeal e una feconda collaborazione che travalica i campi
disciplinari e rivela ancora una volta i debiti che la cultura, in questo caso
l'arte, ha contratto con le alterità. Conosce Salsano, storico, sociologo ed
editor della casa editrice Bollati Boringhieri, che affascinato dal lavoro di M.
decide di pubblicare un primo saggio sul rapporto tra bios e techne dal titolo
La fabbrica delle chimere, testo che si pone a cavallo tra le precedenti
esperienze in zooantropologia e bioetica e la nuova riflessione
postumanistica. Esce Post-human. Verso nuovi modelli di esistenza, testo
corposo, concettualmente denso e dalla molteplicità di riferimenti, che ha
suscitato un grande dibattito nel mondo accademico portando il suo autore a
divenire punto di riferimento per ogni ricognizione che vada ad indagare i
rapporti che intercorrono tra vivente (sia esso umano o animale) e tecnica.
Sempre nel medesimo anno fonda Il Centro Studi Filosofia Postumanista allo
scopo di promuovere e sviluppare le tematiche legate al post-human da diverse
prospettive, arte, letteratura, cinema, new media, formazione. Innumerevoli
saranno poi le pubblicazioni sul pensiero postumanista, che vedranno la
pubblicazione del saggio Il tramonto dell'uomo. Inoltre, traduce, cura e scrive
la postfazione dell'edizione italiana del testo The Companion Species Manifesto
di Haraway. Esce per Mimesis Epifania animale. L'oltreuomo come
rivelazione nel quale Marchesini evidenzia come la cultura non vada pensata in
modo antropocentrico come l'esito autarchico di un processo creativo
interamente svolto dall'uomo, pur avvalendosi di materiale zoomorfo, ma come
una rivelazione epifania ispirata dal non umano. Torna in libreria con un
volume interamente dedicato al rapporto tra bios e tecnica, Tecnosfera.
Proiezioni per un futuro postumano (Castelvecchi). Rilegge il connubio tra
essere umano e tecnologia come una partnership emersa dal corredo filogenetico
della specie Sapiens, mettendo in luce le potenzialità ibridatrici e
plasmatrici della tecnologia. Da questa prospettiva, ogni invenzione, ogni
scoperta, ha un effetto epifanico; apre, cioè, una nuova dimensione di
imprevisto e di opportunità che modifica i confini e la percezione di ciò che
definiamo umano. Il mondo degli insetti (“as I observed squarrels” –
Grice) così minuziosamente osservato risulta essere particolarmente evocativo
anche da un punto di vista estetico e narrativo tant'è che dà alla luce la
raccolta di racconti lirici “Il dio Pan,” frutto in parte anche delle
osservazioni compiute tra gli imenotteri. Nei brevi racconti dedicati al
dio agreste della mitologia greca, cerca di sfatare il mito di una natura, da
un lato meccanicistica (mera esecutrice dei dettami della genetica) e
dall'altro lato bucolica e idealizzata che nulla o poco rappresenta ciò che
l'autore mira ad affrescare: una natura reale, un mondo del vivente a volte
crudele ma in grado di interconnettere profondamente tutti i suoi abitanti: la
preda e il predatore, la cavalletta e la mantide. Il testo, recepito
positivamente dall'ambiente culturale bolognese, porta Marchesini a stretto
contatto con il Roversi, altra figura che influenzerà profondamente la sua
attività futura portandola a spingersi in plurimi territori e a cavallo di
numerosi discipline: dalla narrativa alla poesia, passando per la
filosofia. Pubblica il romanzo Uscendo da Lauril e la raccolta di racconti Specchio animale che
ospita la postfazione di Leonetti. Con la pubblicazione di Uscendo da Lauril in
particolare,intraprende l'esperimento di trasferire sul piano narrativo le
evocazioni postumanistiche partendo dalla poetica cyber-punk. In entrambi i
lavori è possibile ritrovare quegli elementi che contraddistinguono la speculazione
filosoficai: la dialettica tra identità alterità, il rifiuto di qualsiasi mito
della purezza originaria e di ogni forma di antropocentrismo. Esce per la
casa editrice Mursia Ricordi di animali, l'autobiografia volta a raccogliere la
storia di vita dell'etologo osservata tramite la lente dei numerosi animali che
ne hanno scandito le tappe fondamentali. -- è invece la volta de La filosofia del
giardiniere, pubblicato dalla Graphe edizioni nella collana Parva. Il libro è
composto di due parti, nella prima il lettore è condotto dalle parole a
passeggiare nel giardino, novello atelier darwiniano, con stupore e riverenza.
Nella seconda sono le immagini di alcuni giardini del mondo a far continuare la
riflessioni sulla cura, portate avanti da M. M. nel Centro Studi di
Galliera (Bologna) Progetti esteri Roberto Marchesini tiene regolarmente
conferenze in diversi paesi del mondo tra i quali: Stati Uniti, dove dal tiene annualmente una lecture presso
l'Harvard, Brasile, Messico, Cile, India, Australia, Francia, dove è stato
ospite della Sorbona, Spagna, Portogallo. Cura la rubrica etologia a
cadenza settimanale "Gli animali che dunque siamo" per Il Corriere
della Sera. “Intelligenza emotiva versus intelligenza cognitive” in
Pluriverso, 3, La Nuova Italia, La via vegetariana per un mondo migliore,
Vimercate, La spiga vegetariana, pagina 2:// novalogos/drive /File/ LIBRO% 20ANIMAL
%20 STUDIES %201- novalogos// drive/File/
animalstudies. R. Marchesini, Teriomorfismo, Bologna, Apeiron. Bioetica,
diritti animali, pedagogia e scienze cognitive. Oltre al muro, Torino, Franco
Muzzio Editore, Natura e pedagogia, Roma, Theoria, Il concetto di soglia, Roma,
Theoria, Io e la natura, Forlì-Cesena, Macro Edizioni, La fabbrica delle
chimere. Biotecnologie applicate agli animali, Torino, Bollati Boringhieri, Bioetica e scienza veterinarie, Edizioni
Scientifiche Italiane, "Intelligenza emotiva versus intelligenza
cognitiva", In Pluriverso, Firenze, La Nuova Italia, Bioetica e
biotecnologie. Questioni morali nell'era biotech, Bologna, Apeiron,
Intelligenze plurime. Manuale di scienze cognitive animali, Bologna, Peridsa,
“Il galateo per il cane” Milano, Giunti, “Modelli cognitivi e comportamento
animale: Coordinate di interpretazione e protocolli applicative;; Contro i
diritti degli animali? Proposta per un anti-specismo post-umanista,
Alessandria, Edizioni Sonda, Vivere con
il cane. Come migliorare il rapporto fra cani, adulti e bambini, Firenze, De
Vecchi, Il bambino e l'animale. Fondamenti per una pedagogia zoo-antropologica,
Roma, Anicia, Etologia cognitiva. Alla
ricerca della mente animale, Bologna, Apeiron, Pluriversi cognitivi. Questioni
di filosofia ed etologia, Milano, Mimesis, Geometrie esistenziali. Le diverse
abilità nel mondo animale, Bologna, Apeiron, Zooantropologia. Animali e umani: analisi di
un rapporto, Como, Red, Animali in città. Manuale di zoo-antropologia urbana,
Como, Red, Homo Sapiens e mucca pazza. Antropologia del rapporto con il mondo
animale, Bari, Dedalo, R. Fondamenti di zooantropologia. Zooantropologia
applicata, Bologna, Perdisa, Manuale di zooantropologia, Roma, Meltemi, Il codice degli animali magici, Firenze, De
Vecchi, L'identità del cane. Storia di una implicatura conversazionale tra
specie; Bologna, Apeiron, L'identità del gatto. La forza della convivialità,
Bologna, Apeiron, Cane et Gatto. Due stili a confronto, Bologna, Apeiron, Etologia filosofia. Alla ricerca della inter-soggettività
animale, Milano, Mimesis, Emancipazione dell'animalità, Milano, Mimesis, Posthuman.
Verso nuovi modelli di esistenza, Torino, Bollati Boringhieri, Il problema del
corpo, tra umanesimo e postumanesimo, in Janus, Tecno-scienza e approccio post-umanistico, in
Millepiani, M., Il tramonto dell'uomo. La prospettiva postumanista, Bari, Dedalo,
M., Filosofia postumanista e antispecismo, in Liberazioni. Rivista di critica
antispecista, L. Caffo, M., Così parlò il postumano, a cura di. Adorni,
Aprilia, Novalogos, M., Epifania animale. L'oltreuomo come rivelazione, Milano,
Mimesis, M. Ibridazioni e processi
evolutivi, in Formazione e post-umanesimo. Sentieri pedagogici nell'età della
tecnica, Milano, Cortina, Etologia filosofica. Alla ricerca della inter-soggettività
animale, Milano, Mimesis, Alterità. L'identità come relazione, Modena, Mucchi, Tecno-sfera. Proiezioni per
un futuro postumano, Roma, Castelvecchi, Eco-ontologia. L'essere come
relazione, Bologna, Apeiron, R. Teriomorfismo, Bologna, Hybris, Poetiche postumaniste in Polimorfismo,
multimodalità, neobarocco, Dusi e Saba, Silvana Editore,, M., "Ontani. Argonauta
dell'ibridazione", in Ontani incontra Morandi. Casamondo, Montanari, Il Dio Pan. Racconti lirici, Firenze, Firenze
Libri, Graphe edizioni, Perugia, Uscendo da Lauril, Roma, Theoria, Specchio
animale. Racconti di ibridazione, Roma, Castelvecchi, Ricordi di animali, Milano,
Mursia, Il cane secondo me. Vi racconto quello che ho imparato dai cani, Alessandria,
Sonda, La filosofia del giardiniere. Riflessioni sulla cura, Perugia, Graphe edizioni.
Blog ufficiale, su marchesini etologia. vegetti
della letteratura fantastica, Fantas cienza Academia.edu. Sito ufficiale (Scuola
di Inter-azione Uomo-Animale). Centro Studi Filosofia Postumanista diretto da. Grice: “There are two
Robeto Marchesini – but only one is a philosopher. The other writes on ‘il
cammino del cavalier’ and the ‘codice caavlleresco’ and the equites romani, but
he is not recognized as a philosopher!” -- Roberto Marchesini. Marchesini. Keywords: terio-morfismo. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Marchesini” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Marchetti: l’implicatura conversazionale della
natura delle cose – la scuola d’Empoli -- filosofia toscana – filosofia
fiorentina -- filosofia italiana -- Luigi Speranza (Empoli). Filosofo italiano. Empoli, Firenze, Toscana. Grice: “I
love Marchetti; for once, he had to find vulgar terms for all of Lucretius’s
learned ones! The Italians used to call their own tongue ‘volgare’ then --;
this is not easy matter (to translate Lucretius, not to call your tongue
volgare), especially since Lucretius was often unclear to himslf – talk of my
conversational desideratu of conversational perspicuity [sic]!” -- Grice: “I
like him because he axiomatised Galilei!” Professore a Pisa, contina le ricerche di Galileo
come Viviani. Collabora con Papa. Scrive rime morali ed eroiche. L’opera cui
deve la sua fama è la traduzione “Della natura delle cose” di LUCREZIO.
Considerata come un manifesto di razionalismo,
“La natura dellle cose” influì notevolmente sul gusto arcadico per la purezza
della lingua e l'eleganza dello stile.
La diffusione di idee materialiste attira su M. l'accusa di empietà. Pur
rifugiatosi nella poesia, non riusce ad evitare le indagini del Sant'Uffizio,
ispirate soprattutto da VANNI. Per altre sue opere di successo e attaccato
dagli oppositori di GALILEI. Dei “Disuniti”, Arcadii, Fisio-critici,
Risvegliati, Accademia della Crusca e Accademia Fiorentina. Saggi: “De
resistentia solidorum” (Firenze, typis Vincentij Vangelisti e Petri Matini (Grice:
“Opera abbastanza interessante, basata
sulla teoria galileiana, cui Marchetti dà una struttura assiomatica – ripetto,
‘assiomatica’ -- rigorosa. Tratta in larga parte il problema dei solidi di
uniforme resistenza, precedendo di mezzo secolo l'importante trattato di
Grandi), “Exercitationes mechanicae” (Pisa, Ferretti); “Della natura delle
comete,” “Lettera scritta all'illustriss. sig. Francesco Redi,” Firenze, alla
Condotta, “Saggio delle rime eroiche morali e sacre,” dedicato all'altezza
reale di Ferdinando principe di Toscana” (Firenze, Bindi); “Anacreonte,” radotto
in rime toscane, e da lui dedicato all'altezza reale di Ferdinando principe di
Toscana, In Lucca, per L. Venturini. “Della natura delle cose libri sei” (per
Pickard) Vita e poesie da Pistoja filosofo e matematico all'illustrissimo sig.
cavaliere F. Feroni marchese di Bellavista patrizio fiorentino e accademico
della Crusca (Venezia, aValvasense (Contiene poesie con la “Vita” scritta dal
figlio Francesco). G. Costa, Epicureismo e pederastia: il Lucrezio e l'Anacreonte secondo il
Sant'Uffizio, Firenze, Olschki, Dizionario
di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Dizionario biografico degli
italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana, Mario Saccenti, “Lucrezio in
Toscana: Studio su Marchetti” (Firenze, Olschki); De rerum natura Razionalismo, Treccani Enciclopedie,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Enciclopedia Italiana, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, Crusca. Alessandro Marchetti. Marchetti. Keywords:
implicatura, lucrezio, della natura delle cose, pederastia, il poeta filosofo,
l’essamero di Lucrezio, l’essameri di Lucrezi, il poema filosofico latino, il
genero filosofico nella poesia latina. Lucrezio, alma figlia di giove, inclita
madre. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marchetti” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Marchi: l’implicatura conversazionale della
missione di Roma – la religione civile di Mussolini – la scuola di Potenza -- filosofia
basilicatese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Potenza). Filosofo italiano. Potenza, Basilicata. Grice: “Marchi
displays a few features hardly found at Oxford: He edited a magazine,
“filosofia mazziniana” – I can imagine Bradley wanting to edit “Hegeliana” at
Oxford – and we do have a Gilbert Ryle Room, and an Occam Society! The other
trait is illustrated by his manifesto, “La missione di Roma,” – Churchill would
have equaled with something Anglian!” Generale
di corpo d’armata italiano, Medaglia d'oro dei Benemeriti dell'Educazione
Nazionale. Insegna a Roma. Cura la pubblicazione di diverse riviste in cui si
confrontarono alcuni studiosi del primo Novecento italiano come Varisco. Tra
queste Dio e Popolo e “L'idealismo realistico.” Dio e Popolo, rivista di
ispirazione mazziniana, accoglie scritti miranti alla ricostruzione della filosofia
religiosa di Mazzini e i rapporti tra religione e stato; nega l'ateismo e
persegue l'ideale di “repubblica”. “L'idealismo realistico” raccoglie teorie
filosofiche di stampo anti-gentiliano. A
lui è dedicato il Premio tesi di Laurea “Vittore Marchi”, bandito da Roma Tre
per i neolaureati che abbiano sostenuto tesi su un argomento concernente il
pensiero filosofico antico degne di essere pubblicate; e un parco al Municipio IV.
Saggi: “La filosofia religiosa di Mazzini, in Dio e Popolo, “La missione di
Roma” o, Atanòr Ed., Il concetto e il metodo della ‘storia della filosofia,’ –
Grice: “His apt implicature is that if
you are an idealist, don’t shed your idealism when discussing J. J. C. Smart!”
-- Filosofia e religione, La perseveranza Ed., Potenza, La filosofia morale e giuridica di Gentile,
Stabilimento Tipografico F.lli Marchi, Camerino, Relazione tra la filosofia teoretica
e la filosofia pratica – Grice: “I would strongly assert that it’s the same
thing: ‘Poodle is our man in practical philosophy’ sounds obscene’” -- in L'idealismo realistico, Roma, “Le prove
dell'esistenza di Dio, in L'idealismo realistico, Roma, Gli è stato dedicato un
parco a Roma. Gramsci (Buttigiec), Turris, Fenomenologia dell'individuo
assoluto, Roma, Edizioni Mediterranee. //uni roma3/ news.php? news=603. Vittore
Arnaldo Marchi. Vittore Marchi. Marchi. Keywords: la missione di Roma, Mazzini,
filosofia mazziniana, rivista di filosofia mazziniana, gentile. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Marchi” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Marchi: l’implicatura conversazionale dell’anima
del corpo – la scuola di Brescia -- filosofia lombarda -- filosofia italiana –
Luigi Speranza (Brescia). Filosofo italiano. Brescia, Lombardia. Grice: “His ‘poesia del desiderio’ is
confusing – he means tenderness, as Scruton does in his book on “Sexual
arousal”” -- Grice: “Perhaps Marchi’s most provocative piece is “L’anima DEL
corpo.” If I were to be tutored on that by Hardie, I can very well imagine
Hardie – he was a Scot – ‘what d’you mean, ‘of’?” Psicoterapeuta di formazione reichiana, umanista,
autore di scritti talvolta controversi perché a scopo provocatorio, si define
Solista ed ama stare «fuori dall'Accademia». Psicologo clinico e
sociale, politologo e autore di numerosi saggi, è stato protagonista di varie
battaglie per i diritti civili e sessuali, riuscendo con una sentenza della
Corte Suprema sulla “Vertenza tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, On.
Emilio Colombo, e M.”, ad ottenere la
revoca dei divieti penali all'informazione e all'assistenza anti-concezionale e
ad avviare la realizzazione di una rete di migliaia di consultori sessuologici
e familiari pubblici. Fonda l’'AIED, guidando l'Associazione in qualità di Segretario.
Ha dato per oltre quarant'anni un contributo determinante non solo alla
segnalazione della pericolosità dell'esplosione demografica (da lui definita
“la madre di tutte le tragedie”) e dei suoi corollari (fame, guerre, genocidi,
disastri ambientali, disoccupazione di massa, migrazioni disperate, crisi
energetica mondiale) ma anche al chiarimento dei meccanismi psicologici che
hanno finora impedito di comprendere e di affrontare questa tragedia
planetaria. Dimostrato con alcuni foto-romanzi interpretati da noti attori (Paola
Pitagora, Pagliai, Gassman, Zavattini e Valdemarin) che i messaggi mass-mediatici
associati alla psicologia motivazionale sono lo strumento più efficace per
indurre le masse alla regolazione delle nascite: una tesi oggi confermata da
varie organizzazioni internazionali. --Presidente italiano di tre
importanti Scuole di Psicoterapia da lui fondate: quella psico-corporea di Reich,
quella bioenergetica di Lowen e quella umanistica di Rogers. M. matura un
diverso punto di vista nei confronti degli approcci teorici di Reich, Lowen e
Rogers (a suo parere non avevano colto fino in fondo l'importanza della
coscienza e dell'angoscia della morte nella genesi delle patologie psichiche
umane) e propone una teoria della
cultura e della nevrosi in un libro (“Scimmietta ti amo -Psicologia Cultura
Esistenza: da Neanderthal agli scenari atomici ” Ed. Longanesi “Lo shock primario”,
Ultima Ed. Rai-Erit) che viene proclamato “Libro del Mese”. Fonda a Roma
l'Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale, oggi diretto da Filastro.
Pioniere della ricerca psico-sociale, è
stato Presidente Onorario della Società Italiana di Psicologia Politica. I suoi
contributi in questo campo sono stati: 1) la fondazione della Psicopolitica (un
metodo di analisi psicologica dei fenomeni socio-culturali che propone una “lettura” psicologica di tali
fenomeni, diversa da quelle di carattere marxista, idealista o istituzionalista
finora prevalse, con risultati fallimentari, nelle scienze sociali e politiche
tradizionali); 2) l'elaborazione d'una nuova "Psicologia Politica Liberale".
Si è interessato anche al teatro e alla televisione, creando programmi di cui Fellini
scrisse: “Ecco una nuova televisione culturale di cui c'è, oggi, bisogno”. E
per oltre due anni ha condotto un programma di psicologia su RaiUno ” La chiave
d'oro” con Baldini. Guzzanti ha scritto di lui: “ è un felice incrocio tra
Russell ed Allen”. Attivista per il riconoscimento dei diritti alla
contraccezione, al divorzio, all'interruzione di gravidanza e all'eutanasia, ha
fondato il Centro informazioni sterilizzazione aborto) che anticipò la legge sull'aborto
in Italia, e l'Associazione italiana per l'educazione demografica. Ha costantemente sostenuto l'importanza del
problema della crescita demografica e dei problemi economici, ecologici,
sociali e psicologici ad essa connessi. Pur essendo favorevole alla
chiusura dei manicomi, ha criticato la legge Basaglia in quanto scaricava sulle
famiglie il problema dei malati psichiatrici pericolosi; parlando dei delitti
in famiglia, evidenziò come il nucleo familiare resti il luogo principale in
cui avvengono gli omicidi, a suo giudizio "frutto del fallimento"
della legge 180 sulla salute mentale. Propose «una riforma radicale e
l'apertura di cliniche psichiatriche che non siano i vecchi manicomi ma
strutture umanizzate, oltre che di centri per l'attività riabilitativa».
Aderente al Partito Radicale, ha tenuto per tredici anni la rubrica
bisettimanale "Controluce" su Radio Radicale, in cui ha trattato temi
che venivano altrove trattati con conformismo: il sesso e l'amore, la
procreazione e la contraccezione, le malattie e la morte, il lavoro e le
rendite, la libertà e l'autoritarismo. È stato autore della "Teoria
liberale della lotta di classe", nel volume O noi o loro!. Istituto di
Psicologia Umanistica Esistenziale Modello, Fondatori e Storia della Scuola -- è
mosso dalle radici comuni teoriche ed epistemologiche riconducibili alla
fenomenologia e all'esistenzialismo, fondamentali correnti filosofiche del
‘900, e da alcuni autori significativi del movimento della psicologia
umanistico-esistenziale in particolare Rogers, Rank, Frankl, Binswanger, Boss, Jaspers,
Minkowski. Eredita la particolare concezione dell'uomo e della vita, che
rivendica all'essere umano il diritto e la capacità di scelta.
Consapevole della sovrabbondanza di Scuole Psicologiche esistenti in Italia
esitò prima di fondare l'Istituto di Psicologia Umanistica Esistenziale. Preferì
lavorare nell'ambito di indirizzi già affermati, che sentiva geniali e creativi
e fu l'iniziatore della Scuola Reichiana in Italia Presidente dell'Istituto di
Bioenergetica W. Reich di Roma e per 6 anni Presidente dell'Istituto di
Psicologia Rogersiana (FDI) e inoltre concorse a riscoprire e valorizzare
l'opera pionieristica di Rank con la
pubblicazione della sua opera: "Rank pioniere misconosciuto" Melusina,
Esperienze personali drammatiche e ricerche in campo clinico e antropologico
imposero alla sua attenzione l'importanza dell'angoscia di morte come uno dei
più importanti fattori che contribuiscono alla sofferenza psicologica e
psicopatologica. Sentì allora l'esigenza di creare una nuova Scuola che
riuscisse a riconoscere la rilevanza di questa angoscia primaria dell'uomo e di
sviluppare un approccio originale, pluralista e non dogmatico alla sofferenza
umana, fondato sull'integrazione sinergica delle tre dimensioni, di approccio
simultaneoall'essere umano in terapia verbale, corporea ed esistenziale.
Si tratta di un modello che nasce sulla scia della filosofia esistenziale,
dalla quale eredita la concezione dell'uomo e della vita che rivendica
all'essere umano il diritto e la capacità di scelta e, intende: offrire la
possibilità di elaborare e affrontare le tremende tensioni esistenziali di ogni
essere umano anche nel percorso di malattia psichica e somatica nel clima di
contatto empatico, di solidarietà, convogliando nel processo terapeutico il
grande potenziale di crescita e comunicazione del paziente, la sua conoscenza
dei propri bisogni, la sua creatività, l'apporto decisivo della sua
esperienza. 2) che si presenta multidimensionale, integrato e non
dogmatico alla sofferenza umana e psichica e costantemente aperto ad arricchire
la propria prospettiva teorica e clinica attraverso un confronto critico e di
fertilizzazione con altri approcci psicoterapici, e interviene su 4 dimensioni
fondamentali dell'esperienza umana: la dimensione empatico relazionale,
che definisce il nostro modo di essere nel mondo con gli altri; la
dimensione corporea, che spesso esprime sotto forma di tensioni e dolori
muscolari la sofferenza psicologica; la dimensione esistenziale, che
riconosce l'importanza del senso che si riesce a dare alla propria
esistenza; la dimensione cognitiva, che riconosce la rilevanza sintomatica
della sofferenza psicologica e psicopatologica. Un esempio di testo provocatorio, scritto
senza avere alcuna competenza in infettivologia, è il seguente sulla cospirazione
dell'AIDS: AIDS......affare multi Miliardario, su mednat.org. e Aids, la grande truffa continua in: L.M., Il nuovo pensiero forte. Marx è
morto, Freud è morto e io mi sento molto meglio; altri scritti di critica, più
documentati, hanno riguardato le sue critiche alle prassi della chemioterapia
dei tumori e gli effetti collaterali, come in Kaputt tutta la ricerca sul
cancro? sempre in De Marchi, op. cit. lo
psicologo che inventò l'Aied Repubblica
Addio a Marchi, lo psicologo che
inventò l'Aied L. De Marchi, Il Solista Autobiografia
d'un italiano fuori dal coro, Edizioni Interculturali, Luca Bagatin, articolo su Politica Magazine,
su lucabagatin.ilcannocchiale. Opere:“Sesso e civiltà,” Laterza; “L’orgasmo” Lerici,
Sociologia del sesso, Laterza, Repressione sessuale e oppressione sociale,
Sugar, Wilhelm Reich Biografia di un'idea, Sugar, Psico-politica, Sugar, Vita e
opere di Reich, Sugar, Scimmietta ti
amo, Longanesi, Lo shock primario. Le radici del fanatismo da Neandertal alle
Torri Gemelle, Poesia del desiderio, La Nuova Italia, Seam, Perché la Lega,
Mondadori, Il Manifesto dei Liberisti Le idee-forza del nuovo Umanesimo
Liberale, Seam, Aids. La grande truffa, Roma, Seam, O noi o loro! Produttori
contro Burocrati, ecco la vera lotta di classe della Rivoluzione Liberale, Bietti,
Il Solista Autobiografia d'un italiano fuori dal coro, Edizioni Interculturali,
Psicoterapia umanistica. L'anima del corpo: sviluppi (Franco Angeli, Reich Una formidabile avventura scientifica e
umana, Macro Edizioni, Il nuovo pensiero forte Marx è morto, Freud è morto e io
mi sento molto meglio, Spirali, Svolta a destra? Ovvero non è conservatore chi
combatte parassiti, fannulloni e sfruttatori, Armando Curcio Editore, La
Psicologia Umanistica Esistenziale Rivista delle Psicoterapie, Roma “La
Sapienza”, Associazione italiana per l'educazione
demografica, Reich luigidemarchi.blogspot.com
openMLOL Horizons Unlimited srl. Radio Radicale. Istituto di Psicologia
Umanistica Esistenziale IPUE, su ipue. Archivio IPUE, su M.. wordpress.com.
Archivio della rubrica "Controluce" che Marchi teneva su Radio
Radicale,, Renato Vignati Luigi De Marchi, un pioniere della psicologia
italiana in Psychomedia, R.Vignati Lo sguardo sulla persona. Psicologia delle
relazioni umane, Libreria universitaria edizioni, Padova. Luigi De Marchi.
Marchi. Keywords: l’anima del corpo. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marchi” –
The Swimming-Pool Library.
Grice e Marziano:
il principe filosofo – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Marziano is a philosophy
teacher to Ottaviano. Marziano
Grice e Marco:
filosofo principe – Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. There is a tradition that Marco is a
philosopher who rules the Roman empire between the death of Gordian III and the
accession of Philip. Marco
Grice e Marconi: l’implicatura conversazionale del
linguaggio privato – la scuola di Torino -- filosofia piemontese -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Torino).
Filosofo italiano.
Torino, Piemonte. Grice: “Perhaps his most brilliant exegesis on ‘Vitters’ is
that about what Marconi calls ‘linguaggio private,’ as in Robinson Crusoe. Not!”
-- Grice: “Marconi has attempted to ‘formalise’ dialectic – as in Oxonian
dialectic – which is what Zeno was trying to do with his reductio ad absurdum.”
Grice: “While Marconi starts alright, with Frege, he gets entangled with
‘Vitters;’ p’rhaps his innovative approach is best seen in phrases like ‘il
significato eluso’, which may describe my implicature; but points to an
etymology: ‘eluso’ is indeed ‘eluso,’ and means ‘ex-ludic,’ out of the game.
The idea being that the game is a simulated fight, and by eluding a punch from
your adversary, you are, well, ‘implicating’!” Professore a Torino, studia con Pareyson a Torino e
con Rescher, Sellars e Thomason a Pittsburgh, dove studia Hegel. Grice: “In Italy, it is not considered Italian to get
your PhD without – not within – Italy. Similarly, at Oxford, you cannot get
your B. A. Lit. Hum. anywhere else if
you want to be regarded as Oxonian. That’s
why I never considered B. A. O. Williams an Oxonian!” -- Noto per i suoi
contributi su ‘Vitters,’presenta diversi risultati, specie riguardo alla
semantica. Su questi temi ha pubblicato “Filosofia e scienza cognitiva
(Laterza). Cura con Ferraris la nuova edizione della Enciclopedia filosofica
Garzanti ed è stato presidente della Società Italiana di Filosofia Analitica. Saggi:
“Il mito del linguaggio scientifico” studio su Vitters, Milano, Mursia, Dizionari e enciclopedie, Torino,
Giappichelli, “L'eredità di Vitters” Roma, Laterza, Lampi di Stampa; “La
competenza lessicale,” Roma, Laterza, “La
filosofia del linguaggio.” Da Frege ai giorni nostri, Torino, Pomba, “Filosofia
e scienza cognitiva,”Roma, Laterza, “Per
la verità: relativismo e la filosofia,” Torino, Einaudi, “Verità, menzogna” –
Grice: “The etymology is an interesting one; since menzogna is cognate to my
meaning, so Marconi actually means ‘truth’ versus ‘trust’ – or honesty versus
dishonesty – seeing that one can ‘lie’ while asserting a truth – provided the
utterer thinks ‘p’ is ‘false’.” Grice: “But this is a commissioned thing, so it shouldn’t count as it is
Marconi discussing with a priest!” Trento, Il Margine,; “Flosofia e professionismo,”
– Grice: “His implicature, and a right one, too, is that philosophy is a
profession, which reminds me of ‘A Room with a view’: “And what, Sir Cecil, is
your profession?” “I don’t HAVE a profession!” -- On the other hand, his translation of my
‘metier’ (mestiere) is an interesting one (The tiger’s métier is to tigerise). Torino, Einaudi,.“La formalizzazione della dialettica”:
Hegel, Marx e la logica,”Torino, Rosenberg); “Guida a Vitters Il «Tractatus»,
dal «Tractatus» alle «Ricerche», Matematica, Regole e Linguaggio privato,
Psicologia, Certezza, Forme di vita. Roma, Laterza, Filosofia analitica, Prospettive
teoriche e revisioni storiografiche. Milano, Guerini, Vercelli, Mercurio, Scritti
sulla tolleranza di Locke, Torino, POMBA, Saggi su Marconi, “Il significato
eluso” saggi in onore di Marconi, numero monografico della «Rivista di
estetica», Treccan Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Intervista di M. Herbstritt, Rivista italiana di filosofia analitica, sito
dell'Università degli Studi di Milano. Diego Marconi. Marconi. Keywords:
linguaggio privato, il significato non eluso, alusione ed elusione, eludire,
aludire, l’alusion elusa, l’aluso eluso. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marconi”
– The Swimming-Pool Library.
Grice e Mariano: l’implicatura conversazionale – la
scuola di Capua -- filosofia campanese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Capua). Filosofo italiano. Capua, Caserta, Campania.
Grice: “I like Mariano: his study of Risorgimento applying the philosophy of
history is brilliant” Fedelissimo allievo di Vera, insegna a Napoli. La sua
indagine e prevalentemente orientata
verso l'interpretazione di Hegel. Si colloca insieme a Vera in quella tendenza
che privilegia l'interpretazione sistematica e razionale. Inserì talvolta temi
non strettamente legati al pensiero di Hegel affermando tra l'altro che la
filosofia deve essere compiuta dalla religione" (Dall'idealismo nuovo a
quello di Hegel, Motivi, risonanze e variazioni sulle dottrine hegeliane),
trattando riguardo a ciò che dell'idealismo di Hegel è morto e di ciò che non
può morire", argomento precedentemente trattato da Croce, il quale
risponde aspramente alle argomentazioni proposte da M.. “M. non ha mai capito
nulla di tutto ciò che vi è di più sostanziale in Hegel come non ha meditata
seriamente nessuna grande filosofia; e (ora si può aggiungere) non ne ha mai
letto le opere. Immaginarsi che M. si
afferma hegeliano, mentre sostiene che la conoscenza non è assoluta; che rimane
insuperabile il mistero; che dio esiste fuori del mondo e sarebbe dio anche
senza il mondo; e che la filosofia deve essere compiuta dalla religione! Insomma,
ciò che di Hegel "non può morire" sarebbe ciò che Hegel non ha mai
detto perché affatto indegno della sua mente altissima.» Si schierò a
favore del mantenimento della pena di morte in un dibattito sul tema, in accordo
con iVera (La pena di morte. Considerazioni in appoggio di Vera Napoli. ), uno
dei più autorevoli difensori del mantenimento di questa pratica. È ancora Croce
che commenta con grave disappunto l'argomento. “Notiamo in ultimo che sempre
riecheggiando i vaniloqui di Vera, M. si professa filosofico difensore della pena
di morte: come se la maggiore o minore opportunità di mettere i delinquenti in
segregazione cellulare, o d'impiccarli, ghigliottinarli, garrottarlie
impalarli, costituisse una questione filosofica. Ma Mariano ama tutte le cause
generose; e non è da meravigliare se per esse trascenda persino i limiti della
filosofia.» E anche saggista con un gusto per la "critica della
critica" (cit."Storia Letteraria d'Italia, Balduino") –
filosofica -- non trascurando l'arte che annetteva strettamente alla morale.
Rivolse la sua indagine anche al rinascimento con un Saggio biografico critico
su Bruno La vita e l'uomo. Pubblica nche una monografia "apologetica"
di Vera. La sua produzione fu in un secondo momento soprattutto riferita alla
storia, in particolare la storia del cristianesimo e quella delle religioni in
genere, argomenti affini anche alla materia insegnata presso l'università
napoletana. Non sono presenti particolari innovazioni nella sua ricerca, ma fu
uno dei primi a discutere la tesi proposta da Croce riguardo alla riduzione
della storia al concetto di ‘arte. Saggi: “L’Eraclito di Lassalle: saggio
sulla filosofia hegeliana” (Cf. Speranza e ill suo Grice: saggio sulla
pragmatica oxoniense”), “Il Risorgimento
italiano secondo i principi della filosofia della storia,” ““La libertà di coscienza,” Milano, Hoepli, “Vera.”
Saggio critico, Roma, Civelli, “L'individuo e lo Stato nel rapporto sociale.
Milano, Treves, “Il Machiavelli di Villari,
Roma,” Loescher, (cf. “Il Grice dello Speranza”), Leopardi, Roma, Tip. Botta, La
pena di morte. Considerazioni in appoggio di Vera, Napoli. Carlo Maria Curci,
Milano, Vallardi, Vera. Necrologio, Annuario Napoli, Dio secondo Platone,
Aristotele ed Hegel, Acc. SMP Napoli. Atti, Biografie del Machiavelli, 1Arte e religione, Il brutto e il male nell'arte. Il brutto e il
male nel romanzo moderno, Dall'idealismo nuovo a quello di Hegel, Motivi,
risonanze e variazioni sulle dottrine hegeliane, La vita e l'uomo, I rapporti
dello stato con la religione, Firenze, Civelli, Il problema religioso in Italia,
Roma, Civelli, La riforma ecclesiastica in Italia, Il diritto, Cristianesimo,
cattolicesimo e civiltà, Papato e socialismo ai giorni nostri. Studio, Roma,
Artero, Buddismo e cristianesimo, La Storia è una scienza o un'arte?, «Fanfulla
della Domenica», La conversione del mondo pagano al cristianesimo, Il cristianesimo
dei primi secoli. Capua, gli ha dedicato una strada, sede, tra l'altro, del
Banco di Napoli. La Critica. Rivista di Letteratura, Storia e Filosofia diretta
da Croce, Armando Balduino, Storia
letteraria d'ItaliaL'Ottocento, III,
Piccin Nuova Libraria, Piero di Giovanni, Gentile, La filosofia italiana tra
idealismo e anti-idealismo, Milano, cf. Luigi Speranza, “La pragmatica
conversazionale: tra griceianismo e anti-griceianismo.” Franco Angeli, Paolo
Malerba, Luciano Malusa,, sito della Società filosofica italiana Guido Calogero, Enciclopedia Italiana, Roma,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Raffaele Mariano. Mariano. Keywords:
implicatura. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Mariano” – The Swimming-Pool
Library.
Grice e Marin: l’implicatura conversazionale e
l’ottimo precettore – la scuola di Venezia -- filosofia veneta -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Venezia).
Filosofo italiano.
Venezia, Veneto. Grice: “I like Giovanni Marin; for one, he loved, like I do,
rhetoric – in his own Venetian kind of way!” Nato dal
nobile Rosso Marin, studia con profitto sotto l'insegnamento di Feltre, dal quale
apprese la retorica. Frequenta il ginnasio, presso il quale recita eloquenti
orazioni in encomio agli uomini illustri veneziani. Si laurea a Padova. Ambasciatore
della Repubblica di Venezia presso gli Estensi e quindi presso Firenze.
Rosmini, Carlo de' Rosmini, Idea dell'ottimo precettore nella vita e disciplina
di Vittorino da Feltre e de' suoi discepoli, Rovereto. Giovanni Marin. Marin.
Keywords: l’ottimo precettore. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marin” – The
Swimming-Pool Library.
Grice e Marliani: l’implicatura conversazionale – la
scuola di Milano -- filosofia lombarda – filosofia milanese -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Milano).
Filosofo italiano.
Milano, Lombardia. Grice: “I like Mariliani; especially the cavalier way in
which he refers to philosophers in his brilliant “De secta philosophorum.”
Austin would say that there possibly are sects and sub-sects!” Fglio del patrizio milanese Castello Marliani. Studia
a Pavia sotto PELECANI. Entra nel Collegio dei intraprese una carriera
nell'insegnamento della filosofia e astrologia. Attivo a Milano e Pavia. Con l'ascesa della dinastia degli Sforza a
capo del Ducato di Milano, appartenente a una famiglia ghibellina, aumenta il prestigio.
Ottiene la concessione in esenzione dei diritti di sfruttamento delle acque del
Secchia nei pressi di Moglia, nel Mantovano.
Alla morte del duca Francesco Sforza, scrisse una lettera al nuovo duca
Galeazzo Maria Sforza in cui dichiara di essere stato richiesto da molti Studi
in diverse città d'Italia, sperando di poter essere trasferito da Pavia a
Milano e di ricevere un aumento di salario. Il Consiglio segreto di Milano
intercedette presso lo Sforza in favore di Marliani, esaltando la sua fama
anche oltre i confini del Ducato. Il duca Galeazzo Maria, dopo alcuni indugi,
acconsente per conferirgli un'assegnazione annua di 1 000 fiorini, il più alto
salario riconosciuto a chiunque nel Ducato. Sotto la reggenza di Ludovico il
Moro ottenne i dazi di Gallarate e della sua pieve. I suoi studi lo portarono
ad essere tra i più grandi scienziati dell'epoca e riuscì a mettere in
discussione Bradwardine e Sassonia. Nel
suo saggio, “Quaestio de caliditate corporum humanorum tempore hyemis et estati
set de antiperistasis distingue la
temperatura dell'organismo dalla quantità e dalla produzione del calore
naturale del corpo e sostenne che la produzione del calore naturale è più
elevata in inverno che in estate. Si reca a Novara dal conte Vimercati, colpito
da problemi respiratori e cura Rinaldo d'Este da una gravissima malattia che lo
colse durante una visita alla corte milanese. Raggiunse i vertici della propria
carriera e presta le sue doti di medico a Federico I Gonzaga. Le opere del
Marliani furono oggetto di studio da Vinci, che lo cita in diverse occasioni
nel suo Codice Atlantico. Ebbe tre
figli: Paolo, Gerolamo e Pietro Antonio, la discendenza del primo dei quali
ottenne all'inizio. Saggi: “Quaestio de caliditate corporum humanorum tempore
hyemis et estati set de antiperistasi,” “Disputatio cum Iohanne Arculano de materiis
ad philosophiam pertinentibus,” “Quaestio de proportione motuum in velocitate,”
“Algebra Algorismus de minutiis,” “De secta philosophorum,” “Probatio cuiusdam
sententiae,” “Calculatoris de motu locali.” Dizionario biografico degli
italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Giovanni Marliani. Marliani.
Keywords: implicatura, Vinci. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marliani e le
sette filosofiche” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Marotta: l’implicatura conversazionale di Mario
l’epicuro – la scuola di Napoli -- filosofia campanese -- filosofia italiana –
Luigi Speranza (Napoli).
Filosofo italiano. Napoli, Campania. Grice: “I like Marotta; the idea of a
library for the Istituto Italiano per gli studi filosofici’ at Via Monte di
Dio, 11, is a geniality!” Si laurea con il massimo dei voti a Napoli,
presentando la tesi, La concezione dello
stato in Hegel.” Si interessa presto di storia, letteratura e filosofia,
avvicinandosi dapprima all'Istituto Italiano per gli Studi Storici fondato da Croce,
poi fondando l'associazione Cultura Nuova che diresse organizzando
manifestazioni e conferenze rivolte ai filosofi che richiamarono tutte le più
grandi personalità della cultura Italiana.
Incoraggiato dagli auspici dell'allora Presidente dell'Accademia
Nazionale dei Lincei Cerulli, di Piovani e di Carratelli, fonda a Napoli
l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, del quale è Presidente. Donato,
all'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, la biblioteca personale, con
una dotazione di oltre 300.000 volumi frutto di trent'anni di appassionata ricerca.
Per i suoi importantissimi apporti al mondo della filosofia ha avuto numerosi
riconoscimenti da centri di ricerca e di formazione di rilievo
internazionale. Ha vinto la sezione
Premio Speciale del Premio Cimitile. Gli è stata conferita la laurea ad honorem
in Filosofia dall'Bielefeld, dall'Università Erasmus di Rotterdam, dalla
Sorbona di Parigi e dalla Seconda Napoli. All'Istituto Italiano per gli Studi
Filosofici è stato conferito, nell'aula magna dell'Roma, il Prix International
pour la Paix Jacques Muehlethaler, "Bidone d'Oro" per la cultura del
Movimento artistico culturale "Esasperatismo Logos et Bidone". G. Capaldo,
Fondatore dell’Istituto Studi Filosofici, su Diario Partenopeo, Claudio Piga
(cur.), Per Gerardo Marotta. Scritti editi e inediti raccolti dagli amici di Marotta,
Arte Tipografica, Napoli, Registrazioni di Gerardo Marotta, su Radio Radicale, Cinquantamila
Giorni de Il Corriere della Sera. Gerardo Marotta. Marotta. Keywords: Mario
l’epicuro, il concetto del stato, il risorgimento – la recezione di Hegel in
Italia --. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Marotta” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Marramao: l’implicatura conversazionale del kairós
– apologia del tempo debito – la scuola di Catanzaro -- filosofia calabrese --
filosofia italiana – Luigi Speranza (Catanzaro).
Filosofo italiano.
Catanzaro, Calabria. Grice: “Surely Marramao’s theory of time-relative identity
is more complex than Myro’s! (Myro never read Heidegeer and was proud of it,
can you believe it! He was born in
Russia and studied in the New World – so that’s understandable!” - Grice: “I
like Marramao – he has philosophised on many things, usually homoerotic: Kairos
– the opportune time – and its iconography, and Jesus against power” Essential Italian philosopher. Allievo di Garin, si laurea Firenze. Pubblicato Comunismo, laburatismo e
revisionismo in Italia, rintraccia in Gentile la chiave di volta filosofica del
comunismo italiano. Insegna a Napoli. -- è uscito il suo saggio Il politico e
le trasformazioni, nel quale pone a confronto le tematiche del
comunismo/laburismo, con le analisi delle trasformazioni. A partire da “Potere
e secolarizzazione” elabora una teoria simbolica del potere (e del nesso
politica-tempo) incentrata sulla ricostruzione archeologica' dei presupposti
del razionalismo. Fondamentali, nel dibattito politico-culturale e filosofico le
sue collaborazioni a Laboratorio politico e il Centauro. Direttore della
Fondazione Basso-Issoco. Insegna a Roma. Muovendo dallo studio del comunismo italiano
(comunismo e laburatismo e revisionismo in Italia, Austr-omarxismo e socialismo
di sinistra fra le due guerre), analizza le categorie politiche (Potere e secolarizzazione),
proponendone, in dialogo con i francofortesi (Il politico e le trasformazioni)
e con Weber (L'ordine disincantato), una ricostruzione simbolico-genealogica. Nelle
forme di organizzazione sociale si depositano significati che derivano da un
processo di secolarizzazione civile di un contenuto sacro religioso, ossia
dalla ri-proposizione in dimensione mondana o secolare dell'orizzonte sacro simbolico.
Il laico o pro-fano ha il suo centro in un processo di temporalizzazione della
storia, in virtù del quale le categorie del tempo (che traducono l'escatologia in
una generica apertura al futuro: progresso, ri-voluzione, liberazione, etc.)
assumono centralità crescente nelle rappresentazioni politiche. Su queste
considerazioni, riprese anche in “Dopo il Leviatano, Passaggio a Occidente.
Filosofia e globalizzazione, La passione del presente, Contro il potere, si è
innestata via via una tematizzazione esplicita del problema della tempo, che
per molti aspetti anticipa sia le tesi oggi in voga intorno all’accelerazione e
al rapporto politica-velocità, sia i temi della svolta spaziale. Contro le
concezioni di Bergson e Heideggeri, che delineano con sfumature diverse una
forma pura della tempo, più originaria rispetto alla sua rappresentazione spaziale,
argomenta l'inscindibilità del nesso spazio-tempo e, richiamandosi tra l'altro
alla fisica, ri-conduce la struttura del tempo a un profilo a-poretico e
impuro, rispetto a cui la dimensione dello spazio costituisce il riferimento
formale per ri-solvere i paradossi. (Minima temporalia, e Kairós. Apologia del
tempo debito. Lectio
magistralis. Roma Tre, Enciclopedia di filosofia, Garzanti libri, Milano. Figure
del conflitto. Studi in onore. a c. di
A. Martinengo, Casini, Roma, D. Antiseri, S. Tagliabue, Storia della
filosofia, Filosofi italiani
contemporanei, Bompiani, Milano. Roma Tre, su host.uniroma3. Video intervista al
Festival della Filosofia su asia. Giacomo Marramao. Marramao. Keywords: Grice –
ontological Marxism, marxismo ontologico, lavoro e essistenza, comunismo, Kairós – apologia del tempo debito, la
filosofia della storia nella antica Roma, storia lineale, storia circolare,
l’eterno retorno nella scuola di Crotone, Gentile, dopo il leviatano, il
comune. Refs.: Luigi Speranza,
"Grice e Marrameo," The Swimming-Pool Library, Villa Speranza,
Liguria, Italia.
Grice e Marsili: l’implicatura conversazionale del
cimento – la scuola di Siena -- filosofia toscana -- filosofia italiana – Luigi
Speranza (Siena). Filosofo italiano. Siena, Toscana. Grice: “I like
Marsili, and the founder of the ‘accademia del cimento.’ ‘Cimento’ you know,
means ‘experiment,’ – only in Florence!” Si
laurea a Siena. Insegna a Siena e Pisa. Conosce Galilei. Dei cimentanti. Le sue
convinzioni dichiaratamente lizie gli impedirono di coglierne lo spirito
innovatore. Propone un esperimento per capire se lo spazio lasciato libero nel
tubo barometrico durante l'esperienza di Ruberti contenesse esalazioni di
mercurio. Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana. Alessandro Marsili. Marsili. Keywords: il cimento. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Marsili” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Martelli: l’implicatura conversazionale -- etica
e storia -- l’assassinio di Giulio Cesare – la scuola di San Marco in Lamis -- filosofia
pugliese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (San Marco in Lamis). Filosofo italiano. San Marco in
Lamis, Foggia, Puglia. Grice: “I like Martelli: he wrote on Croce, Gramsci, and
Nietzsche!” Insegna a Urbino. Prtecipato a lungo alla lotta politica in
formazioni marxiste nate a cavallo del Sessantotto. D Ha diretto il master
interfacoltà «Management etico e Governance delle Organizzazioni». Collabora
con MicroMega (periodico). I suoi studi
si sono concentrati su Nietzsche, Gramsci, e di numerosi autori del Novecento,
affrontando alcune tra le più dibattute vicende e problematiche
filosofico-politiche dell'ultimo secolo. Si è occupato di temi di forte
attualità, elaborando l'idea di una filosofia volta ad una critica radicale del
dogmatismo e del fondamentalismo religioso e in generale di ogni forma di
assolutismo che minacci la libertà di pensiero, i diritti civili, le istituzioni
democratiche e la pace tra i popoli. Il suo aimpegno di saggista è rivolto in
particolare alla difesa della laicità, contro l'interventismo politico delle
gerarchie ecclesiastiche e vaticane. Saggi: “La felicità e i suoi nemici: apologia
dell'agnosticismo,” Manifesto, “Il laico impertinente: laicità e democrazia
nella crisi italiana,” Manifesto, “La Chiesa è compatibile con la democrazia?” Manifestolibri,
“Italy, Vatican State, Fazi, “Quando Dio entra in politica, Fazi, Senza dogmi.
L'antifilosofia di Papa Ratzinger, Editori riuniti, Teologia del terrore.
Filosofia, religione, politica dopo l'11 settembre, Manifesto, Il secolo del
male. Riflessioni sul Novecento, Manifesto, Etica e storia. Croce e Gramsci a
confronto, La città del sole, I filosofi e l'Urss. Per una critica del
«Socialismo reale», La città del sole, Gramsci filosofo della politica, Unicopli,
Nietzsche inattuale, Quattroventi, Filosofia e società in Nietzsche,
Quattroventi, Urbino "Carlo Bo" Antonio Gramsci Friedrich Nietzsche
Laicità Il laico impertinente: il blog
di Michele Martelli, su michelemartelli.blogspot.com. Michele Martelli. Martelli.
Keywords: l’assassinio di Giulio Cesare, il laico, la religione civile
dell’antica roma -- -- Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Martelli” – The
Swimming-Pool Library.
Grice e
Martellotta: il deutero-esperanto – la scuola di Bari – filosofia pugliese -- filosofia
italiana – Luigi Speranza (Bari).
Filosofo italiano. Bari, Puglia. Si spira al lavoro di PEANO (vedasi) per il
suo Latinulus o Piccola Lingua Latina, pubblicato nel libro Latinulus.
Grammaticas de Latinula Linguas a Bari. Si tratta di un caso piuttosto
interessante perché si configura come una lingua a posteriori composta da
lessico latino, sistema fonetico italiano e morfologia e sintassi oxoniana! Ad
uno sguardo più attento infatti, si nota che la frase in Latinulus «Leos abeo
crassa capus circumdata cum longa et ticca comas de fulva colos», in it. il
leone ha una grande testa circondata da una lunga e folta chioma di peli
rossi', ricalca in realtà l'ordine sintattico oxoniano (cfr. the lion has a big
head surrounded by long and thick tawny colour); e in questo inciso l'autore si
è spinto oltre, creando una sovrapposizione con l'inglese anche a livello di
lessico, come è evidente in «ticca» - non giustificabile etimologicamente
tramite il latino - e thick. VITO M. __e-&e
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Grammaticas. i DE LATINULA LINGUAS E oro de Auctoris I (£ 09 RIPPZZZA i 9°
BARI Stab. Tip. “ F. CASINI &
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i diritti Òi ri ro iulle le produzion®
regioni non munite della re sono rite* Eeno riservati e ò: traduzione pe del mondo: Le copie firma auto dell'auto nute contraffatte. SII Leto Ma
40 grala dai
M 36 Pasi PREFAZIONE Il grande sviluppo materiale e morale che
ha avuto la civiltà nel nostro secolo si
deve senza dubbio in gran parte ai
rapidi e molteplici mezzi di comunicazioni che,
avvicinando i popoli più lontani e di diverse nazioni, ne hanno maggiormente favorito lo scambio delle
idee e dei comuni bisogni; però non si
può negare che tale incre- mento sarebbe
stato ancora più agevole se questi popoli,
anzichè servirsi di più lingue per intendersi, avessero po- tato usarne una sola. Convinto di ciò l'illustre Dr. Zamenhof sin
dal 1855 pubblicava come tipo di lingua
unica il suo Esperanto; ma son passati
tanti anni e l’Esperanto non è riuscito a
diventare popolare, forse per le difficoltà ch’esso presenta. Ond’è che io, mosso dagli stessi
intendimenti dello Zamenhof, ho voluto
tradurre in atto un’idea che vagheg-
giavo da qualche tempo, quella cioè di comporre un altro tipo di lingua che racchiudesse i maggiori
possibili ca- ratteri di facilità e tali
da renderne più agevole l’appren-
dimento e l’uso. Questa lingua
non tende alla. riduzione delle parole,
all’impoverimento della terminologia e alla composizione puramente artificiale di essa mediante l’uso
di molti pre- fissi e di molti suffissi
da scegliersi dopo un attento esume di
riflessione, poichè in tal caso si perderebbe la bellezza di una lingua che consiste appunto
nell’abbondanza e nella varietà di
terminologia per potersi prestare a tutte le specie di composizioni letterarie; essa invece tende
esclusivamente alla riduzione del numero
di molti vocaboli per le voci femminili,
alla soppressione di tutte quelle regole o voci
morfologiche superflue riguardanti gli aggettivi e i verbi, senza nuocere minimamente alla chiarezza
della dizione, €, sopratutto, alla
stabilità di pronunzia e alla unicità
della terminologia. A comporre
una lingua che fosse facile nella fono-
logia mi parve rispondessero bene le leggi della fonologia italiana e per la facilità della morfologia e
della sintassi quelle della lingua
inglese. Bisognava però trovare una
lingua che, modellata secondo la fonologia italiana e se- NOZIONI
GENERALI — MORFOLOGIA 39 — di
maggioranza: plus. ...... +. quam a
pDiù....... di, che plus pulcra quam
cara più bello che caro 40 — di
minoranza: Minus ....... +. quam meno
.......di,che minus pulcra quam cara :-
meno bello che caro 41 — Quando il
secondo termine di paragone è un pronome
personale, questo va al caso nominativo: plus pulcra quam tu più bello di te Superlativo.
Il superlativo è di due specie: |
assoluto il quale si forma aggiungendo
il suffisso ma alla voce dell'aggettivo,
e spostando l'accento di una sillaba verso destra quando
l'aggettivo è sdrucciolo; o diventando
sdrucciolo se l’aggettivo è piano:
tristisama tristissimo dura duro durama durissimo 43 == relativo | il quale si forma preponendo l’avverbio
mdximam o minimam alla voce
dell’aggettivo : mdaximam tristisa de
minimam tristisa de il più triste di il
meno triste di 44 — L’avverbio froppo
si rende con nimiam: nimiam cara
troppo caro 45 — Gli avverbi molto e
assai si rendono con valdeme valdem
cara molto caro caro assai L’avverbio di
gran lunga seguito dal superlativo relativo
si rende con /ongem mdximam :
longem màaximan cara de di gran lunga il più caro di 47 — L'aggettivo una innanzi a parole
comincianti per vocale si tronca in
un: un 4rboris. un albero un actorisf
un'attrice È NOZIONI GENERALI — MORFOLOGIA 19 Vocabuluse
Adiectivuse. adolescéntisa
adolescente culpabilisa co/pevole
adulta adulto pinguisa
grasso macra magro alta alto
loa basso acerba acerbo ° matura maturo longa /ungo
curta corto diligensa
diligente negligensa negligente crassa grosso
subtilisa sottile mbllisa
molle dura duro docta dotto
indocta ignorante stricta
strefto lata largo iuvénisa giovane sénesa vecchio utilisa utile
inutilisa inutile dulcisa
dolce amara amaro virtuosa virfuoso viziosa vizioso laboriosa /aborioso socorsa poltrone curagiosa coraggioso vilisa vile
f6rtisa forte subdébila
fievole leta /ieto tristisa triste cicura domestico silvAtica selvatico cAinda cortese uncàinda scorfese credensa credente miscredensa mi/scredente audaxa dudace timida fimido
viva vivo mortua morto innocensa innocente dominansa dominante dominata dominato fortunata fortunato infortunata sfortunato cdlida caldo | frigida freddo robusta robusto debilisa debole cara caro
cippa mercato ilarisa
allegro melancolica melanconico \ smuta /iscio
roffa ruvidu mordlisa morale immordlisa immorale pulcra bello feda brutto
anestética anestetico terapéutica
ferapeutico emetica emetico emisférica emisferico kimica diimico fisica fisico | monomaniaca monomaniaco morbifera morbifero matematica matematico minerealògica minerealogico bactereoldògica batferiologico galvanoplastica ga/vanoplastico idro-eléctrica idro-elettrico | idro-terapéutica idro-terapeutico alba dianco albina a/bino azura azzurro blua blu
cerulea ceruleo, turchino cinérea
bigio, grigio clara chiaro crocea carico flava giallo a flò6rida vivo fulva fulvo Sf
20 NOZIONI GENERALI — MORFOLOGIA
indica indaco nigra nero nuùbila smorto obscura oscuro opaca opaco
orengia aranciuto aluminea di
alluminio amiàntea dl amianto dquea acqueo
argéntea argenteo, d’argento
durea aureo, d’oro beddairea di
ghisa bractéea di /atta calibea di acciaio cartàcrea di cartone cartea di carta cautsciea di caucciù ceméntea di cemento coriea di cuoio cornea corneo cliprea di rame ésea bronzeo férrea di ferro filea di filo purplirea porporino rubra rosso
subnigra bruno violetta
violetto viridisa verde gdsea di gas gossipiea di cotone gimmea di gomma idrargirea di mercurio lanea di lana linea di lino marmea di marmo nikélea di nichel 6ssea osseo, di osso pétrea di pietra pilea di pelo platinea di platino sellulbea di celluloide serîcea di seta stinnea di stagno téfea di tufo vimea di vimini vitrea di vetro Exerciziuse I
Scnjvete Je. tre specie di comparativo di 10 aggettivi. II
Scrivete le due specie di superlativo di 15 aggettivi. VI LEXIOS
48 — Numerali Cardinali
Ordinali 0 zero 1/4 uno quartus 1/2 semis
3/4 tres quartus 1 uno prima . 1a
opp.l 2 duo secunda 28,8, 3 tres terzia 3a, III 4 quàtuor quarta = 4r., IV 5 quinque quinta 5a , V 6 sex sexta 6a, VI 7 septem séptima 78» VII ni
NOZIONI GENERALI — MORFOLOGIA 8
octo 9 novem 10 decem
11 undecim 12 dudédecim 13 trédecim
14 quatubrdecim 15 quindecim 16 sédecim
17 septéndecim 18 octédecim 19 novéndecim 20 viginta
21 viginta uno 22 viginta
duo 23 viginta tres 24 viginta quatuor 25 viginta quinque 30 triginta 31 triginta uno 32 triginta duo 33 triginta tres 40 quatuorginta 41 quatuorginta uno 42 quatuorginta duo 50 quinqueginta 51 quinqueginta uno 60 sexginta 70 septenginta 80 octoginta.
90 novenginta 100 centum 101 centum uno 102 centum duo 103 centum tres 200 duo centum 201 duo centum uno 202 duo centum duo 300 tres centum 400 quatuor centum 500 quinque centum 600 sex cenium octava
nona décima undécima
duodécima tredecima quatuordécima
quindécima sedécima septendécima
octodécima novendécima vicéstridiem
I giorno dop’, quòrasem ogni ora, quotidiem ogni giorno, gior- nalmente, qlebd6madem ogni settimana,
quomensem ogni mese, mensilmente,
quannusem ogni anno, annualmente, quoséculem ogni secolo.
211 — Le Locazioni Avverbiali
1) di giorno; 2) di notte; 3) di mattina; 4) di sera; 5) d'inverno; 6) d’estate e simili si rendono rispettivamente
con 1) diesem; 2) nòctisem; 3) manesem;
4) véspesem; 5) iémisem; 6) éstasem;
cioè col rispettivo nome più il suffisso em. Allora le pa role piane diventano sdrucciole, e le parole
sdrucciole per conservarsi tali spostano
di una sillaba vers» destra l’accento tonico.
212 — Innanzi ad alcuni avverbi di tempo si usano nimiam e valdem:
nimiam sunum troppo presto, valdem serom molto tardi 70. NOZIONI PARTICOLARI — MORFOLOGIA 213 — VIII - Modi Avverbiali adium addio, aproposim @ proposito, bona
dies buon giorno, bona meridies buon
pomeriggio, bona noctis buona notte, bona vespes buona sera, déniquem insomma, alle corte,
eccem ecco, etcéteram eccetera, giustim
appunto, proprio, graziam grazie, tante grazie,
gràziamam grazie infinite, instam per esempio, nemandim niente, niente affatto, nilominum nientemeno, niente
di meno, nonnem ? non è vero? è vero?
obsécrom per piacere, per favore, orom fi prego, vi prego, la prego, pòzium piuttosto, pozium
quam piuttosto che, quesom di grazia,
per cortesia, rursum di nuovo, salvem salve,
sanem sia pure, sitisem basta, valem arrivederci, arrivederci
a..... Avverbi Derivati da Aggettivi
indefiniti 214 — Gli aggettivi
indefiniti si fanno avverbi in quattro
maniere : | con l’aggiunzione di un’m, ed allora indicano
parte : in dliquam in qualche parte,
ex 4Aliquam da qualche parte versi
dliquam verso qualche parte I con l’aggiunzione di /am dopo aver tolto l’a
finale, ed allora indicano | luogo in idémiam nello stesso luogo, ex aliquiam da
qualche luogo in aliquiam (n qualche
luogo versi néutriam nè verso l’uno né
verso l’altro luogo e l'accento tonico
ssi sposta di una sillaba verso destra.
con l’aggiunzione di es, ed allora indicano vol/fa e l'accento si
sposta di una sillaba verso destra: | N aliquaes qualche volta, complurésaes
parecchie volte IV con l’aggiunta di quem, ed allora indicano
mado, ed in questo caso le parole
diventano piane: | aliquaquem /n
qualche modo, quicunquaquem in RT ‘modo
una quicunquaquem in un modo qualunque
| NOZIONI PARTICOLARI — MORFOLOGIA ci
Vocabiuluse Substantivuse Professiose Le Protessioni accauntantis 7 ragioniere “advocatus l'avvocato agricultoris l'agricoltore arkitectus /’architetto directoris i/ direttore enginiris /’/ngegnere farmacòpolas i/ farmacista iùdes /! giudice maéstros maestro compositore di musica
magistes (/ maestro médicus //
medico musicistis i! musicista notaris (// notaio poétas /! poeta professoris // professore scribas /o scrivano ‘scriptoris /o scrittore veterinàrius i/ veterinario Endcreftise / Mestieri I i àurifes orefice aurigas cocchiere , armores armaiuolo bdiulus facchino calceolàrius calzolaio cementarius muratore doliàrius botfalu ebenistis ebanista fabes fabbro
falignàrius falegname ‘ furnarius
fornaio Civilisa et Religiosa
Dignitase arkiepiscopus arcivescovo canònicus canonico cardinalis cardinale cOnsulis console czaris czar
députis deputato diaconus
diacono episcopus vescovo S imperatoris imperatore Tituluse
baronetiis baronetto baronis
barone Cavaliris cavaliere commendatoris commendatore contes conte gidineris sf/pettaio litografus /ifografo orologiàrius orologiaio printris stampatore sartoris sarto Servus servo
tipégrafus f/pografo tonsoris
barbiere vasculàrius vasaio vitràrius vetraio Dignità civili e religiose ministris ministro piris pari (inglese) pontifes pontefice presidentis presidente pristis prete regis re
senatoris senatore sindicus
sindaco sultanus su/fano Titoli
viukis duca markios marchese principis principe viscontes visconte 72 NOZIONI PARTICOLARI — MORFOLOGIA Exerciziuse
I 1 - Commodate mibis, quesom,
vostra librise. 2 - Tu legeo et scribeo raram, quio tu non esseo diligensg. 3
- Plemquem. vos exio Domendies per
deambulare. 4 - Quotidiem go recipeo niuspepes
et una quotidiana Revius. 5 - Iemisem go
viveo sempem in urbis et estasem go io
ad contris in una pulcrama villas. 6 - Vos io ad scolas
anxiem quio vos non abeo discetum benem vostra lexiose. 7 - Nos audio libentem sonus de pianofortis et cantus
de tua soros. 8 - Tu affirmao inmeritom
ke ces ludus esseo dividiosa, erursum iddis esseo delectabilisa. 9 - Erimanim go punivi severam
aliqua molesta scola- rise. 10 -
Nuncodiem socialisa equalitas \esseo certam completum. 11 - Giustim nunc treinus adventao ex Roma et
mea consobrinuseiî advenibo, quisef
abivi quinque mensis abincam. 12 - Crammanim
nos abibo et poscramvespim nos redibo per venire tecum ad cinemas. 13 - Proxima ebdomadas nos abibo per Napoli
et inteream nos restabo in ica otellus.
14 - Graziamam per magna bonitas vos abeo per me. 15 - Compluresaes nos abeo accordatum ica
strumentus et nunc nos sonabo. 16 -
Adpresem nos abitao in contris, sed quatuor mensis abincam nos essebam at Roma. 17 - Go non
posseo acceptare tua propos statim. 18 - Identidem nos legeo vostra
conrespondenzias. 19 - Aproposim,
quandom redibo tua patris? 20 - Poscrammanim.
Valem cram. Il Componete e traducete 10 proposizioni
usando le regole di questa lezione. | XIX LEXIOS Congiunzione 215 — Le congiunzioni sono: 1 — Alternative VI — Conclusive XI —
Disgiuntive Il — Avversative VII —
Condizionali XII — Finali . III ——
Causali VIII — Consecutive ——XIII — Temporali
IV -- Comparative IX — Copulative XIV — Dichiarative V — Concessive X — Correlative XV —
Asseverative Diamo qui per ogni classe
una lista delle più comuni: 216 — I -
Congiunzioni Alternative aut...
auto0...0,0...0vvero,0...Oppure,o...0 piuttosto
et...ete...e,sia0... sia, sia che; nec... necnè... nè num...aut se...0; Ssivo.,.,.sivosiache...sia
che; tamo... ke tanto che, tanto . ..
da; tamo . . . quamo fanto . . . quanto.
1 NOZIONI PARTICOLARI —
MORFOLOGIA 73 217 — ll - Congiunzioni
Avversative alito altrimenti, se no,
intequo anzichè, piuttosto che, atquo d’al-
tronde, d’altra parte, per altro, àutio poi, cetero del resto,
cummo mentre, laddove, dove per
l’opposto, enimvero in verità, per verità
exepto eccetto, fuorchè, tranne, salvo, ideo se non che, iétto
eppure, pure, immo, anzi, lesto per
paura che, nilosecio, nondimeno, quam-
viso nonostante ciò, ciò nonostante, quonio però, sed ma, tameno tuttavia, pure, con tutto ciò, tametso
malgrado, uereso inquantoche, utcunquo
comunque. | 218 —’ Ill - Congiunzioni
Causali céumo siccome, dacchè, cumo
giacchè, conciosiacchè, cur? perchè ?
per quale ragione? (domanda), enimo poichè, dal momento chè, éinto a causa di, per cagione di, quando
quando, una volta che, quio perchè per
la ragione che, (risposta). 219 — IV -
Congiunzioni Comparative ao come,
qualmente, aom if come se, idesto cioe. prouto secondo che, a seconda che, quaso quasi, quippo in quanto
a, tanquamso non altrimenti che, tillo
finchè, utcunquo comunque, véluto quasi che.
220 — V - Congiunzioni Concessive
etso benchè, evenifo quarid’anche, eziamso ancorchè, liceto ammesso che, concesso che, quanquo sebbene,
quantunque, quandio per quanto, quidemo
densi, invero, per verità,itino oh se, volesse ll cielo che. 221 —
. VI- Congiunzioni Conclusive
ergo dunque, adunque, éteno infetti, idcircom quindi, ideo perciò, itaquo pertanto, préindo /aonde, proptéreo a
causa di ciò, in se- guito a ciò. | 222 —
vI- Congiunzioni Condizionali
if se, qualora, modo purchè, num se 0 no, se 0 meno, quodso che se, nel caso che, siquido se pure. 7
223 — VIII - Congiunzioni Consecutive
consequentlo per conseguenza, néduo in quanto, in quanto che, obcduso di guisa che, cosicchè, tanto che, di
modo che, in guisa che, quamobro per il
che, per la qual cosa, per la qual ragione,
tumo cosi, in tal guisa, di tal guisa.
74 NOZIONI PARTICOLARI — MORFOLOGIA
224 — IX - Congiunzioni Copulative
bisdido /noltre, e per di più, oltre a ciò, et e, et ezio ed anche. nonchè, ezio anche, pure, ito altresì,
ancora, ke che, nitro neanche. | neppure,
nemmeno, quoquo perfino, finanche, anche.
225 — X - Congiunzioni Correlative
a0 ezio come pure, quoquo if anche se, soéso tanto da, così da, in modo da.
226 — XI - Congiunzioni Disgiuntive
aut 0, ovvero, oppure, nec nè, sivo sia. 2271 — ‘XII - Congiunzioni Finali É dummodo a condizione che, purchè, pur di,
solo che, it se, unlesso a meno che non,
ut affinchè, perchè, acciò, acciocché, per.
228 — XIII - Congiunzioni Temporati
déneco fino, finchè, fintanto che, dum mentre, nel mentre che, exquo dacchè, da quando, postquo dopo che,
priusquo prima che, prima di, avanti
che, vixdo appena che, come. 229 — XIV
- Congiunzioni Dichiarative utetsto è
quanto dire, è tutto dire, vidélicio cioè, cloè a dire, vale a dire |
230 — XV - Congiunzioni Asseverative
éteno infatti, rapso in effetto, in sostanza. Vocabiluse
Substantivuse Teatrus Teatro agnosterius /eggio, applausus applauso,
artistis artista, a-solos a sola, aulis
urlo, baritonus baritono, bas basso, boxis palco, ceris sedia, comedias commedia, contraltus contralto,
coristis corista, corus coro, dramas
dramma, duettos duetto, fars farsa, fiskius fischio, ingressus Ingresso, librettos /ibrefto, melodramas
melodramina, operas opera, . operettas
operetta, orkestras orchestra, parva-poltronis poltroncina, pianofortis pianoforte, pittis p/atea,
poltronis poltrona, proscenius boxis
palco di proscenio, quartettos quartetto, quintas quinta, rous fila, siparius s/pario, sopranos soprano,
spectatoris spettatore, stegis palcoscenico,
tenores tenore, terzettos terzetto, tikettis officius ufficio dei biglietti, tragedias tragedia. | NOZIONI PARTICOLARI — MORFOLOGIA ‘15 Exerciziuse
I 1 - Aut vos abio odiem aut
vos abio cram sempem vos adven- tabo
tempim in vostra taunis. 2 - Alumnuse non studevi omninom et consequentlo los non essevi promovetum. 3
- Go preferreo facere una naisa
deambulazios in vostra viridarius antequo ludere cum mea ‘comese at clubis. 4 - Mea sorose colligebam
sempem omnisa flose in lostra viridarius
exepto rosasef per timoris de spinase. 5 - Go ve- nibo et prandebo tecum, sempem, quonio, if
vos venibo posteam ad teatrus cum me et
mea fratris. 6 - Cur fleo tu, beibisf?. Quio mea mammas abeo punitum mef. 7 - Quanquo is
esseiam maiora quam . go, ietto go
occupao un officius ‘superiora ad suus. 8 — Utino tua: patris invenirem illa cartase quemise is
perdevi nusterzium. 9 - De- livebote: tu mea literas ad
professoris et bisaido dicebote isbis venire
cram. 19 — Quasom omnisa mulierise amao
giuellise et pulcra stoffise, ideo losf
spendeo libentem lostra nummus in similisa emoziose. 11 - Doneco is essebo bona mecum go essebo bona
iuscum, sed vixdo is mutabo, go mutabo'
eziom. 12 - Cur non abeo tu numeratum
omnisa ica librise priusquo conservare
iddiuse?. 13 - Quio go delivevi ca-
talogus ad directoris et go non abebam abetum tempusantim. 14 - Nostra directorisf esseo affectuosa et
instrueta, quamobro convicto- risef amao
et respectao iusf. 15 - Quesom voleo vos dicere mibis ubim go debeo postisare ica literase?. 16 -
Enimo go debeo ire ad stazios go
postisabo iddiuse illikim. 17 - Graziamam, tu non possebam reddere mibis, eteno, una maiora favoris. 18
- Aom vos sapeo, so abibo cram, et if
vos posseo venire mecum abite nos simulim. 19 - Fu abeo facetum tua ona diutis, quoddis utetsto.
20 - Dummodo .nos organisarem ica magna
societas nos esseo disposita facere omnisa
sacrificiuse. Il Componete e traducete 10 proposizioni
usando le regole di questa lezione. XX LEXIOS
Preposizione 231 — Diamo una
lista delle principali preposizioni:
érgai a, verso (morale), ad a (luogo determinato), inviti malgrado, ab da (agente), ex da (provenienza), at a, in
(stato in luogo) de di, in in, cum con,
per per, ob per, a cagione, a causa di, cò-
rami /n presenza di, In faccia a, duransi durante, butforri se non fosse per, se non era per, infri fra, fra,
intusi entro, intomi -in (verso dentro),
instari come, a guisa di, a modo di, peni presso, in cura di, prei rispetto a, proi pro, a favore di,
propteri mediante, propti 2 76 NOZIONI PARTICOLARI — MORFOLOGIA lungo, quateni in quanto a, in quanto,
quanto a, secundi secondo, troduti per
tutto, attraverso tutto, ténusi fino, fino a (di luogo), usqui fino, fino a (di tempo) versi a, verso
(luogo indeterminato). 232 — Tutte le
altre preposizioni si formano dagli avverbi ri
spettivi. togliendo l’m a quelli che terminano in im, ed
aggiungendo If a tutti gli altri avverbi
che non terminano in im: I monosillabi ,
restano intatti: circumi intorno a,
contri contro di,incontri incontro a, invici invece di, propi vicino a, \inami insieme con, sub
sotto. Interiezione _ 233 — di Affermazione édepon appunto!, ndenen affé mia! davvero!,
perdéon perdio! Li 234 — | di Avversione dpagen via di qua!, cùion oibo!, infandum
orrore! prùin via! | mibis mi ) scilicen “ tibis den tl |; sta! | isbis gli \
» 235 = di Carezza e d’Incoraggiamento
agen suvvia!, benen bene!, dudun orsu!, eian su/!, éusan bravo! elisaman benissimo !, eugen coraggio! optiman
benissimo! utinan Dio voglia, vabrodan
da bravo ! 236 — di Dolore ensun akime!, pron ahi! 237. a di Gioia È | bafon abbasso!, vion viva! 238 — di Meraviglia emen fo! davvero!, lon ah! oh! 239 — di Minaccia ciden accidenti!, vien guai! 240 — | Vocativo éun Hel: 0 0, odon o/a, quiritomon
accorruomo. ° NOZIONI PARTICOLARI —
MORFOLOGIA 71 Vocabiuluse Substantivuse ; Ces Ludus Giuoco degli Scacchi ; albus blanco, biscioppis alfiere, ceckis
scacco, cecmetis scaccomatto, ces
scacchi, cesbordis scacchiera, columnas colonna, fegatellos fega- fello, frustus pezzo, gambettos gambetto,
latusculus fianchetto, les . legge,
ludus giuoco, mozios movimento, naitis cavalio, nigrus nero, partitas partita, perdezios perdita, ponis
pedone, quinis regina, re- gis re, rous
fila, squeris casella, tractus tratto, turris torre, turri- sare arroccare, turrisazios arroccatura,
vincezios vincita. Exerciziuse |
1 - Pietas ergai infelixa omose indicao bona animus. 2 - Nos ibam ad directoris leta abere completum
nostra diutise. 3 - Propi vias geritis
impingebam flose ad victora soldatuse. 4 - Pron, tu abeo ‘ calcatum mea callus, ensun, quanta doloris
go sentio! 5 - Alumnuse clamabam: vion
regis! bafon inimicuse! 6 - Lon, tu ikim, mea bona amicus! Eusan. 7 - Eian, eugen, iuvenise; vos
abeo facetum vostra ona diutis et
essebote premiatum. 8 - Vabrodan, mea filius; essete tusempem onesta et loiala et tu essebo
amatumì et estimatum. 9 - Vaen tibis if
tu non abeo itum ad scolas, dicevi matris ad sua parva-filius. . 10- Cuion; moderna societas estimao
potissimam denarius, sed non ingenius,
nonnem? 11 - Propteri mea auxilius tu abeo superatum ‘ felixam tua examese. 12 - Terras turnao
circumi solis. diceo nobis sScienzias,.
et non viceversam. 13 - Multa aquatica plantase nascio propti ica flumes. 14 - Inviti mea consiliuse
atollim contrillum, is non ivi ad scolas
et consequentlo is essevi severam punitum. 15 - Ob mala uetris tota messis essevi perdetum. 16 -
Utinam in tota mundus rediiam pas. 17 -
Pron quanta luctuse ica bellus abeo generatum.
18 - Ensun! quis dabo pas ad tua opprimeta spiritus ? 19 - Emen! abeo tu vincetum ica pulcra donus at lotteris
de beneficenzias? 20 - Ciden, quesa
aquas! Iddis luccao una diluvies.
Il n Componete e traducete 10
proposizioni usando le regole di questa
ezione. Il PARTIS SINTAXIS
BI ug SINTAXIS
I LEXIOS Nomes +
1 —.Il sostantivo, quando è soggetto della proposizione, pre- cede il predicato normalmente, tanto nelle
frasi affermative quanto nelle negative,
segue cioè la costruzione diretta. una
puerisf non possebam previdere talisa rese
ma non si deve dire non possebam
una puerisf previdere . . ... 2 — I
casi in cui il soggetto può essere posposto al verbo sono tre:
I - coi verbi dicere, exclamare, refragare, respondere e simili, quando questi seguono le parole dette,
esclamate, ecc. .bona vespes, dicevi mea
soros benem! optimam! refragavi coquus II - quando la frase comincia con un avverbio
o con una forma avverbiale : quam magna esseo vostra bonitas! quam pulcra essevi vostra matris in sua
iuventus | IIIl'- quando si vuole
sopprimere la congiunzione if che prescce
il congiuntivo dei verbi indicanti un desiderio: esserem mea patris tam divesa quam
vostrus aberem tua fratris tua
intelligenzias 3 — Il sostantivo, quando
è complemento oggetto, segue il
predicato normalmente, dopo di esso vengono gli altri complementi. 4 — Oltre alla detta costruzione secondo la
regola generale, possiamo usare un’altra
costruzione speciale che consiste nel far pre-
cedere il complemento di termine, privato dell’ad, al complemento oggetto :
date illa pueris tres pennas
invece di date tres pennas ad illa pueris ; cur non dao vos illa
equus soma seges? invece di cur non dao vos soma seges ad illa
equus? 5 — Ma questa costruzione non si
deve usare quando lo stesso verbo regge
due complementi di termine: go mittevi
soma liquoris ad tua fratris et un armillas ad tua soros 6 — I sostantivi che indicano /a causa o
l’effetto di azioni piuttosto
particolari, si rendono in italiano con l’infinito presente dei verbi della stessa natura: discoveris de illa secretus divesavi
ius lo scovrire quel segreto lo
arricchi lo scovrimento di quel segreto
l’arricchi vostra itus essevi
inutilisa il vostro andare fu inutile la vostra andata fu inutile 82 SINTAXIS 7 — I sostantivi derivanti da temi verbali
e terminanti in z/os indicano /a maniera
di eseguire l’azione o l’atto di esecuzione, e
si possoho rendere sia con l’infinito sostantivato, sia col
sostantivo della stessa natura: vostra izios esseo ponderosa t{ vostro andare è pesante la vostra andatura è pesante discoverizios de illa secretus essevi
difficilisama lo scovrire quel segreto
fu difficilissimo lo scovrimento di quel
segreto fu difficilissimo 8 — I verbi
sostantivati all'infinito presente preceduti da un, aggettivo possessivo, terminanti in fs o /sf
si rendono coi corrispon- denti verbi
italiani sostantivati all’infinito presente e l'aggettivo posses- sivo si cambia nel pronome
corrispondente: vostra facereis icus
non esseo iusta Il fare voi ciò non è giusto vostra facereisf icus non esseo iusta il fare voi (donna) ciò non è giusto. 9 — Lo stesso procedimento si segue per i
verbi sostantivati all'infinito passato
preceduti da un aggettivo possessivo:
mea abere facetumis l'aver io fatto
tua abere essetumis /’esser tu sfato
tua abere essetumisf l’essere fu stata
vostra abere essetumisef amicusef de illa omos l’esser voi state amiche di queil’uomo vostra abere essetumise amicuse de illa omos l'essere voi stati amici di quell’uomo. Usus de Substantivus 10 — Il sostantivo al vocativo può essere
usato con o senza l’interiezione 0/ o mea matris! go amao tef o madre mia! t'amo mea filius! velleo tu deserere mef? 11 — Invece dell’o si possono premettere al
vocativo i pro- nomi personali: salven, tu, omnipotensa Deus! 12 — Alle volte il sostantivo astratto si può
usare per il con: creto: Ù
celebritas per celebrisa omos
existenzias » —personis
officialitas » Cfficialise
servitus , Servuse umanitas 3;
omose SINTAXIS 83 ea
13 — Il sostantivo si usa come complemento avverbiale per determinare l'estensione di spazio e di
tempo, e il valore delle cose: una
vias tres kilometris longa bellus duravi
quatuor annus illa laboris costavi multa
denarius illa libris costao lirase
16.75 14 — Nelle denominazioni e nelle
specificazioni il sostantivo
generalmente si appone ad un altro sostantivo: Luigi Amendolara (idesto Luigi de familias de
Amendolara-se) Borghese Villas in Roma;
Thames flumes; Victoria lacus Usus de
Pluralis de Substantivuse LI 15 — I nomi di derrate, materie, sostanze e
simili si usano al plurale quando si
vogliono indicare qualità diverse della stessa so- stanza, quantità o complesso di parti di
essa, gli oggetti e gli uten. sili
fabbricati della stessa materia: i
negoziatoris in vinuse et liquorise
sciainate aluminise de areoplanus
16 — I sostantivi astratti come adversucas, amenzias, amoris, arbitrius, beatitas, bonitas, divizies,
dulcitas, fortunas, generositas, in-
diligenzias, insolenzias, invidias, malitas, mortis, nativitas,
negligenzias, nequizias, odius, origos,
pulcritudos, timoris, veritas, vindicazios e si- mili possono usarsi al plurale, quando con
essi vuolsi indicare diversi atti, casi,
maniere, manifestazioni, specie di una stessa idea. 17 — La proprietà, le cose possedute da
ciascuna persona o da ciascun oggetto
nominato precedentemente in una proposizione si
usano al plurale solamente se indicano cose distinte, numerabili e prese in senso distributivo : clounise tingeo lostra faciese milese adaquao lostra equuse convivase deponevi lostra pileuse omnise tollevi lostra capuse 18 — Le cose uniche, però, o non numerabili
restano al sin-. golare : scolarise ostendevi tota lostra
diligenzias petizios de negoziatorise
essevi acceptatum i) 19 — Alcuni nomi, presi in sè stessi, vanno
per lo più usali solo al plurale; ma se
si vogliono specificare separatamente allora
vanno al singolare. I Eccone i
più comuni: alase ali, aurise orecchi,
abenase redini, brakiuse braccia, calca-
neuse-calcagni, calceuse scarpe, caligase calze, capilluse capelli,
ci- liuse ciglia, circinuse compassi,
conspicilluse occhiali, cubituse gomiti,
84 SINTAXIS dentise denti.
digituse\dita, diviziese ricchezze, talculise artigli, fau- cise fauci, femoralise calzoni, forficese
forbici, genuse ginocchi, lebase zolle,
glovise guanti, graziasaxiose ringraziamenti, lentise enti (occhiali), manicese manette, manuse
mani, narise narici, no- tiziase
notizie, nupziese nozze, oculuse occhi, pese piedi, pincise pinze, poise zampe, pulmose polmoni, pulsuluse
polsini, reilise rotaie (fer- roviarie),
scefise covoni, soccuse pantofole, spicase spighe, subliga culuse mutande, superciliuse sopracciglia,
taxilluse dadi, vectise stanghe, vestise
vesti. 20 — I nomi di membra o parti
del corpo possono essere usati al
singolare nello stesso senso del plurale:
oculus esseo una valdem delicata organus 21 — I sostantivi folius, fructus, lignas,
mercis e piscis pos- sono prendere al
singolare significato collettivo ed essere usati invece del RIZZA
Usus de Piuralis de Propria Nomese
22 — Il plurale dei nomi propri si torma in due modi; I - se il nome termina in ssi aggiunge
solamente l'e preceduta da una
lineetta IT - se il nome non termina in
s si aggiunge se, preceduta dalla
lineetta : Jeffries-e,
Johnson-se, De Amicis-e, Carducci-se 23
— in entrambi i suddetti casi se il nome’ è sdrucciolo al prc si sposta di una sillaba verso destra
l'accento tonico, se poi piano diventa
sdrucciolo: Kurtanos Kurtanos-e,
Thegetoff Thegetoff-se 24 — Il plurale
dei nomi propri si usa: I - per
indicare le persone, le famiglie, gli individui dello stesso nome, specialmente quelli d'importanza
storica, e il nome delle opere fatte
dagli Autori, in figura di metonimia:
Brown-se non abitao plus in ica domus
Quanta America-se esseo terem?
Roma esseo urbis de Caesar-se Tu
possideo multa Dante-se et pauca Raffaello- se II - per dare maggiore enfasi e per mettere
in più ‘evidenza un personaggio: | credeo vos ke omnisa Basilio-se esseo infamisa
? : III - per adoperare il nome proprio
come tipo di tutta una classe di
persone, di una virtù, di un vizio, ecc., in figura di antonomasia: Seculus de Barinto-se, de Tantalo-se, et de
Acroto-se . 25 — Ma se al nome proprio
segue il titolo della parentela o del
grado, il nome resta invariato e il titolo si fa plurale: Dominusef et Mise Cassel essebam
nobiscum Generalise Trickbuck essevi
assumetum ad commandis tu possideo sex
copias de operase de Dante « et duo quadrus de
Raffaello. °-° SINTAXIS 85 26 — I nomi Fratrise e Sorose, nelle ditte
‘commerciali, ven- gono posposti al nome
proprio: Robertson Fratrise abeo fallitum Greenfield Sorose abeo fallitum 27 — Tutti i sostantivi, aggettivi. o avverbi
italiani che sono usati nella grammatica
della musica, e tutte le parole prese come
esempi vanno trattati a guisa dei nomi propri: duetto-se, terzetto-se, multa “ affettuoso-se
,, “ pianissimo-se ,, pauca vodka-se,
Ali-se, Calif-se Exerciziuse |
Corrigete eventuala errorise in sequensa proposiziose: 1 - Flumes Mississipi et Missouri esseo in
America. 2 - Fratrise Westend esseo fallitum. 3 - Date ad illa
puerisf soma panis. 4 - Clou- nise
tingevi facies et manuse. 5 - Mis et Dominusf Brillo-se esseo bonama mulierise. 6 - Abere essetumisf vostra amicusf de illa omos generavi ruinas vostra. 7 - Abivi patris et
filius quio non possebam supportare
miserias. 8 - Sorose Mirback-se abeo abelum malama stoffise. 9 - Scolarise! Ostendete sempem
tota diligenziase vostra 10 - Montis
Everest esseo maximam altama de mundus.
Il 1 - Bona dies, bona dies,
mea filiuse, respondebam caindam ma-
gistes. 2 - Date illa puerisf soma calida aquas. 3 - Doctoris,
vostra itus essevi valdem utilisa. 4 -
Tua abere essetumisf inimicusf de mea
soros essevi tibisf valdem damnosa. 5 - Conflate vius, vos slevise,
et rumpete vostra catenase! 6 - Ica
servitus non esseo valdem fidelisa ad
lostra mastris. 7 - Quam terribilisa essevi terremotus de 1908 in Italia: 8 - Tu mittevi duo columbus ad tua
soros et uno agnulus ad mea fratris. 9 -
Domazios de illa equus essevi una difficilisama
pensus, 10 - Vellerem tua soros mea manus, isf reddeverim me
felixa. III Sequindum regulase datum in ica lexios
componete et traducete 10
proposizios. IV Traduxios
Egregia luvenise, essete bona et
studiosa. Icus esseo consilius quemis go
dao vobis cum ica mea prima literas.
Colete valdem bonitas, quis includeo educazios et amate stu- dius, quis includeo laboris. Vos quise studeo
et video quanta sacri- t . 86 SINTAXIS ficiuse vostra parentes faceo per vius,
date sempem bona exemplus ad ius quis
esseo minora et minus docta quam vos. Cogitate ke odiem vos esseo iuvenisa, sed brevim vos essebo
omose, et ideo vos debebo scire aom
actare et ao omose et ao civise existensa in caos de vitas. Non
uostate vostra tempus in parva insolenziase et in scolastica parva despectuse; non quatete vostra
sciuldrise, aom if vos dicerem: “ques
refertao nobis? ,,, quandom vostra professorise increpao vius. Los faceo icus quio los amao vius et quio los vellen
directare vius per bona ites. Auscultate et respectate lius.
Ét tam minus calamistrate vostra nasuse
mibis, quis scribeo icus vobis. Inteream go salutao vius cordialisam. Vostrus
V. M. | Il LEXIOS Adiectivus
‘ 28 — II posto degli aggettivi è sempre davanti al nome a cui si riferiscono, anche quando sono preceduti
da avverbi: un altam respectabilisa
personis 29 -- L'aggettivo va dopo il
nome: I - quando è complemento di
numero e si riferisce ad un so- stantivo
determinato che fa da soggetto; e quando l'aggettivo spiega ln qualità del sostantivo a cui si
riferisce: foliuse abeo pediculus longa
et subtilisa omos bona per nils makinas
utilisa ad omnise perchè se l’aggettivo
è inderminato allora si segue la regola generale: foliuse abeo una longa et subtilisa pediculus Il - quando è apposizione, ed allora
l'aggettivo diventa sostantivato:
Vittorio Emmanuele III (terzius), regis de Italia George VII (septimus), regis de Ingland Cato Maiorus, Cato Minorus, Alexander
Magnus, Plinius Iuvenis, Roberto
Magnanimus IIl - in alcuni termini commerciali: Notarius Publica, Procuratoris Generalisa,
Consulis Generalisa, Eques Frransa,
Cortis Marzialisa, Principis Regensa, Cauntis Currensa. 30 — L'aggettivo va dopo il verbo: I - quando è predicato nominale, cioè quando
trovasi dopo uno dei verbi apparere,
essere, fierire, luccare, morire, nascire, remanere, vivere.
Il - quando trovasi dopo una delle voci verbali : essere creatum, credetum, declaratum,
estimatum, facetum, iudicatum,
proclamatum, putatum, seligetum, vocatum. 31 — Dueo più aggetiivi riferentisi allo
stesso nome lo pre- cedorfo tutti in
ordine decrescente, cioè si mette per primo quello su cui maggiormente si vuol richiamare
l’attenzione: Latinulus ao
internazionalisa officialisa supplementus
32 -- Alle volte trovansi due sostantivi uno di seguito all’altro, senza nessuna congiunzione o lineetta che li
congiunga. In tal caso SINTAXIS
87 il primo sostantivo fa da aggettivo
al secondo. Ciò si usa fare quando si
vuole indicare l’uso a cui un oggetto serve; la provenienza, il luogo e il tempi a cui gli oggetti o le persone
appartengono. Queste locu- zioni si
rendono in italiano con le preposizioni a, da, di, usate nello stesso significato. London et New York postuse esseo maxima; New
York scaiscre- pese esseo altama; scolas
scamnus; manes niuspepese; una vaporis
makinas; tabulas. mantiles; maris aquas; una vinus ciatus. 33 — Ma quando si vuole specificare bene la
cosa allora si usa la costruzione
diretta: scamnus de scolas, mantiles de
tabulas, aquas de maris, una ciatus de
vinus. 34 — Altre volte possono
trovarsi più nomi che si seguono senza
alcuna preposizione fra loro; tutti i nomi, meno l’ultimo, sono aggettivi che indicano la qualità, il
carattere dell’ ultimo che forma
l'oggetto di cui si parla. Queste frasi si rendono in italiano
comin- ciando dall’ultimo nome e
collocando gli altri secondo il senso e po-
nendo le proposizioni o le parole che sono richieste: ‘Panama Canalis Companis, New York et London
Vaporis Navi- gazios Companis, Molvas
Epas Oleus, Assam et Calcutta Tis Companis.
35 — Un grandissimo numero di sostantivi, specialmente quelli che indicano le parti del corpo e dei
sensi, le parti e la forma delle cose,
possono fungere da aggettivi mediante una lineetta fra essi e l’aggettivo che per lo più li precede: una longa-crus omos un uomo dalle gambe
lunghe una curta-crus omos, una
curta-visus omos u.id rubra-capillus
puerisî, una subnigra-carnazios mulieris
36 — Il nome proprio si congiunge con l’aggettivo mediante un nome indicante il genere, quali omos,
urbis, e simili: Socrates, sapiensa omos
i! sapiente Socrate London, populosa
urbis, Columbusf, timida animalis
Substantivata Adi.ctivuse 37 —
Gli aggettivi si sostantivano in due modi:
1 - quelli che termino in sa perdono l’a: dives // ricco equalis /'eguale tristis //
friste II - tulti gli altri perdono l’a
finale ed in sua vece prendono us: bonus
i/ buono —malus // cattivo poeticus il poetico
pulcrus il bello tenaxus il tenace verus il vero 38 — I Numerali cardinali si sostantivano
aggiungendo is alla voce del numerale
cardinale e spostando l’accento tonico di uno 0
due posti verso destra. a seconda che il numerale è piano o sdruc- ciolo :
una duois un paio, aliqua decemise alcune decine compluresa duodecimise a/cune dozzine pauca vigintaise poche ventine, multa
centumise molte centinaia una milleis un
migliaio. RR | SINTAXIS 39 — Gli aggettivi sostantivati si
adoperano: I - per qualificare una
classe, condizione, specie intera di per:
sone sia al singolare che al plurale:
dives, pauperus, pulcrusef, fedusef, doctus, stultus, divese,
pauperuse Il - per indicare un individuo
qualsiasi, o una persona ricordata in
precedenza. In questo caso possono funzionare da sostantivi anche gli aggettivi verbali: avidus; sceleratusef; tum amentis procedevi
in sua ites tum vocatusef aperivi ostius Ill - per indicare un concetto astratto: pulcrus bonus Verus IV - e come pronomi: date mibis pozium alba libris quam
rubrus V - per specificare individui e
linguaggi delle varie nazionalità:
Italianus esseo difficilisa . Ingliscius esseo facilisa Latinulus esseo facilisama , Italianuse et
Inglisciuse 40 — Gli aggettivi se si
trovano nella seconda parte di una proposizione
e si riferiscono ad un nome espresso prece dentemente sia questo di persona o di cosa distinta e
numerabile restano agget- tivi e il
secondo nome resta sottinteso: icamanim
quatuor Ingliscia toracatus et tres Italiana abeo adventatum 41 — Ma se gli aggettivi suddetti si
riferiscono a nomi di cose numerabili,
come valori, materie, sostanze e simili, allora si sostan- tivano:
acerba fructuse non esseo tam sana quam maturuse utite solam rubrus antequo viridis aut
violettus 42 — Alle volte il nome si
pone all’ultimo: in nostra vitas nos
incontrao aliqua bona et aliqua mala personise
43 — Gli aggettivi sostantivati seguono tutte le regole dei sostantivi.
ì Relativa Adiectivuse 44 — Un
aggettivo relativo vien reso in in italiano coi corri spondenti pronomi nei vari casi in cui esso è
adoperato: Verdi, quisa omos abeo
noscetum commovere cum sua musicas
Verdi, uomo il quale..... Verdi,
cuia omos multa rese esseo dicetum
Verdi, uomo del quale.... Verdi,
quemisa omos go amao Verdi, uomo il quale.....
Galiteo Galilei, grandisa omos, cuisa genius nos debeo multa disco- verise . ...,UQl genio del quale..... 45 — Il pronome relativo: diventa aggettivo
anche quando precede il nome: electorise eligevi una cifis, quisa cifiss.../ quale capo n È » 0» » Cuia > 3 + + + del quale
capo si = +», Cuisa 3». QI quale
capo , quemisa € , ,... dl quale capo London et New York, ‘quisa ambusf esseo
maximam magna urbise de mundus . .. . «
+ + le quali sono entrambe .. .
SINTAXIS 89 Comparativus 46 — Quando si deve formare il comparativo
di un aggettivo o avverbio eccettuato e
di uno regolare riferentisi entrambi allo stesso sostantivo, può derogarsi dalla regola usando
il plus una sola volta dinanzi ad
entrambi i termini: plus bona et
familiarisa quam... plus propim et familiarisam quam... 47 — Quando la frase non ha il secondo
termine di para- gone l'aggettivo
precede regolarmente il nome: una plus
dividiosa canzios essevi nunquam auditum
nunquam vos invenibo una meliora opportunitas 48 — Ed anche quando il secondo termine di
paragone è dato l'aggettivo può
precedere il nome: go non nosceo una
puerisf plus pulcra quam vostra neposf
Opp. go non noscéo una plus pulcra puerisîf quam vostra neposî 9 — Per dare maggior enfasi alla frase si può
ripetere il plus e il minus del
comparativo interponendovi la congiunzione ef:
egrotus fieribam plus et plus pallida . +. + sempre più pallido x minus et minus . . +. . Sempremeno ,, feritus fieribam plus et plus fortisa, aut
minus et minus fortisa 50 — Quando il
secondo termine di paragone è un verbo
questo va sempre nella forma positiva:
bellus essevi plus longa quam gentis putabam . .. non credeva 51 — Per dar maggiore enfasi alla frase, due
comparativi di- pendenti fra loro sia
nel senso diretto che inverso si possono stac-
care dal p/us intromettendo fra le due voci il soggetto e il predicato: plus go esseo indulgensa plus tu fierio
indiligensa minus ,, , Ù minus, , plus go esseo indulgensa minus tu fierio
studiosa opp. plus indulgensa go esseo
minus studiosa tu fierio 52 — Quando
il secondo termine di paragone è rappresentato
dal pronome dimostrativo quello, questo pronome può sopprimersi: malusef de illa arboris esseo plus matura
quam de icus 53 — Quando il paragone si
fa tra due oggetti solamente o fra due
gruppi di persone o di cose si deve usare il comparativo ; se si fa tra più si deve usare il
superlativo: maiora summas (fra due)
‘maxima summas (di tutte) plus senexa
fratris (di due) maximam senexa fratris (di tutti) Superlativus 54 — Il superlativo relativo è seguito
sempre dal de; meno spesso dall’infri.
A 55 — Le locuzioni formate: I - dal superlativo assoluto dell’aggettivo a
cui si riferiscono a | guisa di
apposizione e col sostantivo al singolare;
Il - o da unus de seguito dal superlativo relativo e dal sostan- tivo al plurale; 90 SINTAXIS corrispondono alle locuzioni italiane uno
dei più, una delle più : Tizius,
celebrisama medicus Tizius, unus de
maximam celebrisa medicuse. 56 — Al
grado superlativo assoluto o relativo l'aggettivo pre- cede sempre il sostantivo a cui si riferisce,
Anche qui, però, si ap- plicano le
regole date ai numeri 29 e 30 di questa lezione. Exerciziuse I
Corrigete: 1 - Vostra fratris
essebo generalisa consulis in.africa, 2 - Oleus
de epas de molvas esseo utilisa ad aliqua morbuse. 3 - Iua matris, mulieris quemisf go amao valdem, essebam
egrota, sed nunc isf esseo benemam. 4 -
Sermos essevi plus longa quam gentis non putabam. 5 - Tu abeo emetum una utilisa makinas ad
omnise. 6 - Vostta patris esseo valdem
meliora et plus familiarisa quam vostra matris. 7 - Alberto, una de celebrisama medicus, essebam nepos
mea. 8 - Una omos altam docta essevi
eligetum presidentis. 9 - Sapiensa Socrates bibevi cicutas. 10 - Una capillus-rubra puerisf
morivi nusterzium. È 1, Il 1 - Pulcrus esseo poetica et poeticus non
sempem esseo pulcra. 2 - Mea cognatus
abeo vendetum 5 duodecimis de ovuse. 3 - Aliqua
scolas scamnuse esseo lignea et aliquise esseo ferrea. 4 - Scamnuse de ica scolas esseo rumpeta quio los esseo
fracida. 5 - Assemblis essebam componetum de pauca iuvenisa
dominusef et de multa se- nexa. 6 - Go
abeo rumpetum una vinus ciatus. 7 - Go abeo bibetum duo ciatus de vinus. 8 - Brilliantis de tua
uxoris esseo valdem plus cara quam de
meus. 9 - London et New York, amba quemisa urbise tu visitavi, esseo duo maximam magna portuse
de mundus. 10 - Electorise eligevi una
cifis, cuisa cifis los iuravi ceca obedienzias. IH Componete et traducete 10 proposizios. IV |
Traduxilos Egregia luvenise, go nosceo multa studentise, quise, quum
esseo incitatum ad stu- dius respondeo:
“ terem esseo sempem tempus! Go studebo paste.
am .,. Et invici studere los preferreo aufugere ex lostra domuse et ludere cum lostra comese, aut perdere lostra
tempus una quicunqua- SINTAXIS 9ì quem. Tumo los cresceo indocta et malem
educata, amussim quio los esseo privata
de illa scienzias, quis ornao mentis et gentilao animus. Sed antim aut postim ica talisa studentise
penitebo amaram, quio tum los, indocta
aom los essebo, non obtinebo aliqua occupazios et tam minus los dabo aliaua pruvis de lostra
sapienzias. Velleo vos facere eziom ao
istuse? No aut si? No. Nunc ke vos abeo
commoditas de studere studete. Studete
nunc ke vostra cerebruse esseo itum tenera; quio quum illuse essebo indurata, tum compellere et
submittere iddiuse ad stu- dius essebo
difficilisama. Promittete mibis ke vos studebo omnise, ke vos non essebo mala, ke vos non perdebo
vostra tempus et mentala facultase in
facere nils. Promittete mibis, ezio vos, quoddis una comes de vostruse abeo promittetum mibis, cuia
uordise go excribeo ikim: “
Professoris, “ lisa uaisa et paterna
consiliuse essebo completum integram +
ab me, quio iddise esseo datum mibis ab un omos, quis summam + prediligeo uelferis de classis de
studentise. Go esseo certa ke, com- “
plendum illuse, go assequibo illa metas, quemis go abeo statuetum mibis consequire. “Go graziasageo leis vivam, Professoris, et
go offerreo libis mea “ omagise. Lisus
R. C., Imitate omnise vostra coinea:
mea iuvenise. Vostrus Sinceram V. M.
III LEXIOS Adiectivus 57 — La maggior parte degli aggettivi non
sono usati come sostantivi in nessun
senso speciale, ma generalmente sono seguiti dal sostantivo:
dextra manus, sinistera manus, recta lineas, curva lineas \
58 -— Gli aggettivi apta, idonea, utilisa e simili e contrari vo- gliono l’ad, quando viene specificato it
motivo dell’attitudine : apta ad
laboris, idonea ad laboris utilisa ad
pronunciazios, nonidonea ad laboris 59
— Quando l'attitudine è espressa da un verbo che segue la preposizione ad, questo va al modo
infinito presente passivo: utilisa ad
essere legetum 60 --- Gli aggettivi
cara, grandisa, prima, ultima, vera, ed altri
possono essere usati in un senso avverbiale unendoli ai sostantivi: in bellus tempus omnisa rese esseo cara una grandisa magistes; generalis cadevi prima
in certames vera sapiens loquio
paucam 92 SINTAXIS
61 — Si può adoperare l'aggettivo invece dell’avverbio corri spondente quando questo esprima lo stato del
soggetto come appo. sizione: | I - con molti aggettivi participiali : is sciensa calumniavi iusf; is callida
calumniavi iusf H - con aggettivi e
participi che esprimono lo stato d’animo,
quali leta, sobria, trepidansa,
ecc. go leta scribevi illa literas; is
trepidansa aperivi ostius 62 — Ma
quando si vuole esprimere la maniera con cui è fatta un’azione dal soggetto allora si deve
usare l’avverbio: is calumniavi iusf
sciensam; is calumniavi iusf callidam
Usus de Numeralise Cardinalisa
Numeralise 63 — I cardinali si usano
per segnare gli anni, i giorni, le ore.
* 64 — L’ultimo anno di un secolo denota il secolo seguente quando è espresso in numeri cardinali; in
tale circostanza per abbre- viazione si
può tralasciare anche la parola mille:
in mille duo centum, opp. in tredecima seculus in duo centum, opp. in mille duo centum, opp.
in tredecima seculus 65 — Ed anche per
indicare nelle iperboli una indeterminata
quantità sia grande che piccola:
iddis esseo mille annus go non abeo videtum iusf go dicevi quatuor uordis ad mea amicus Ordinalisa Numeralise 66 — Gli ordinali si usano per indicare la
serie di secoli, anni, giorni, ore; per
indicare le parti di un tutto; per la serie nelle suc cessioni di principi, papi, ecc. Graduse de Adiectivuse 67 — La comparazione di un aggettivo si può
fare: 1°- fra persone o cose
diverse: London esseo maiora quam New
York II - tra proprietà o qualità di una
stessa persona o cosa: tu abeo pius
vinus quam aquas, tu esseo plus bona quam pulcra III - fra qualità diverse in due persone o
cose anche diverse: iddis esseo plus
insidiosa vizius quam egriebla virtus.
68 — Gli aggettivi inferiora e superiora vogliono l’ad: tu esseo inferiora ad tua comese Shakespeare esseo superiora .ad omnisa
Ingliscia poetase SINTAXIS | "200 69 — Alle volte il termine di paragone di
un superlativo re- lativo si
abbrevia: invece di maximam pulcra
infri poemase de Italia si può dire
maximam pulcra poemas de Italia 70 —
Il superlativo assoluto non si può usare come comple- mento invece del superlativo relativo: non si può dire umana naturas esseo
perfectama de omnisa naturase ma si deve
dire umana naturas esseo maximam perfecta de omnisa naturase.
Usus de Indefinita Adiectivuse
Una 71 — Corrisponde agli
articoli indeterminativi italiani e si ado
pera nello stesso modo in generale.
72 - Alle volte esso traducesi anche per /o, quando indica carica, condizione, grado, mestiere,
professione, qualità e simili : quum ica
puerisf essebo una mulieris vostrus
esseo una bona patris matris de ica
puerisf essebam una distincta doctorisf et icusf fieribo una... /o diventerà lu esseo una calceolarius et tua soros una
sartorisf ica barrakis olim essebam una
monasterius et itum iddis luccao una...
/o sembra vos esseo una professoris
Taranto, una militarisa portus Hamlet,
una tragedias ab Shakespeare Dionisius una tirannus Dante una poetas 73 — Innanzi ad aggettivi corrispondenti ai
nomi astratti ar- bitrio, bontà,
cattiveria, disgrazia, fortuna, generosità, insolenza, mal- vagità, negligenza, sciocchezza, tenerezza,
trascuratezza e simili e quando è
seguito dalla parola casus ed actus de essò può essere tradotto in italiano sia letteralmente, sia
col sostantivo astratto al sin- golare o
al plurale: un arbitraria actus aut
casus, un actus de arbitrius un arbitrio
un insoiensa actus aut casus, una casus de insolenzias un’insolenza 74 — Può essere usato anche invece
dell’aggettivo quisqua, ed allora si
rende in italiano con la preposizione a o 4/0 con l'articolo determinativo seguito dal nome: quantus lucrao vos una dies? isf abeo pagatum digitu:.sc decem liras una
duodecimis 715 — Una non deve essere
confuso coi numerale uno » Uno ,, nl (di
numero) 94 - SINTAXIS Soma
76 — È usato solamente come partitivo ed equivale a de/, un poco di, un poco, ne: date mibis soma panis go davi vobis soma vinus - TT —
Se il nome è preso in senso generale allora non si usa: abeo vos bona aquas in vostra urbis ? 78 —- Il pronome indefinito corrispondente
alle volte traduce il ne, riferentesi a
persone: tu diceo ke terem essebam multa
mulierise, sed go non videvi somuse
Quanta Tanta 79 — Innanzi ad
altri aggettivi vanno tradotti con l'avverbio
quam o tam, seguiti dall’aggettivo, poi dal soggetto e infine dal
verbo: quam bona vos esseo! tam bona vos
essevi, ke î Omnisa Tota | 80 -- Omnisa indica futto nel senso di
ogni, ciascuno : omnisa operaziose de
bankis omnisa membruse de illa clubis
ommnisa dentise esseo alba Tota indica
fuffo nel senso di infero, interamente:
lota vuperazios ivi benem tota membruse esseo rubra tota dentise esseo 32 Ciarminga Naisa Pulcra 81 --- Ciarminga indica dello, grazioso,
piacevole : una ciarminga dies una
ciarminga puerisf una ciarminga libris
una ciarminga visius Naisa indica
bello come pleonasmo: is davi mibis
mille naisa aurea monetas Pulcra indica
bello come astratto di bellezza: una
pulcra mulieris una pulcra equus Raita
Ronga 82 — Raita indica adatto,
diritto, esatto, giusto, vero, quello
che ci vuole, quello che ci deve essere :. Ronga indica il contrario di raita: Icus esseo raita linguas per omnisa populuse vos abeo datum mibis ronga ciatus raita omos
in raita situs ” 83 — In italiano non
c'è nessuna parola che traduca esatta-
mente i suddetti due aggettivi. Con essi più che le precise parole date come la traduzion: si traduce l’idea
dell'essere o no atto, giusto, vero,
ecc. 5! a c SINTAXIS 950 Exerciziuse
I Corrigete: 1 - Guis esseo illa superiora poetas quam
tota mundialisa poe- tase? 2 - In
certames cadevi ultima generalis. 3 - Erim emevi un naisa canis et un paiva-avis ciarminga. 4 -
Vos esseo professoris et | soros vostrus
esseo professoris. 5 - Un pueris studiosa et un pue- rist bona esseo consolazios de familias. 6 -
Minora de Paris esseo Roma, sed maiora
de Venezia. 7 - Iddis esseo odiem un dies ciar-
minga. 8 - Vos videvi multa pueris deambulare et ludere in villas; sed go non videvi somus. 9 - In urbis nostra
terem esseo una bona aquas et uno vinus
optimus. 10 - Olim tota derratise costabam pauca ; - sed nunc ointo bellus costao multa. | Il
1 - Essete tu iusta et onesta, et tu essebo raita omos per essere iudes. 2 - Pauperuse esseo infelixa, quamobro
sepem los invideo divese. 3 - In contris
gof videvi multa omose idonea ad laboris de
agrise. 4 - Omnisa umose abeo duo crus et duo brakius. 5 - Me- dicus, indocta, non noscevi morbus et egrota
mulieris morivi. 6 - Ve- rus, iustus et
onestus esseo preziumatum ab bonuse. 7 - Multa mala personise faceo malumis sciensam. 8 - Matris
remorabam amorosa et trepidansa reditus
de sua filius ex bellus. 9 - Non sapete tua
dextera manus quoddis faceo sinistera. 10 - Italianus esseo
facilisa ad essere legetum, sed Kines
esseo difficilisa ad essere pronunciatum.
HI Componete et traducete 10
proposizios. . IV Traduxios
Violodoratas ab Moschen:
Zoologias et Botanicas Violodoratas
abeo una subtilisa rizumas et una nonapparensa,
brevisama fustis. Rizomas portao filusforma, paucam-alba radise et aliqua ramuse, quise conservao se viva quoquo
posti mortis de prin- cipalisa rizomas,
quis durao cirkim uno annus. Brevisama fustis pro- duceo at umus superficies una tui:is de
foliuse, ex cuia axillase sub- tilisa
ramuse nascio, quise reptao supri solus; at lostra noduse iddise abeo una tuftis de foliuse et aliqua radise,
quise dao locus ad for- mazios de nova
parva plantase. Foliuse abeo pediculus longa et sub- tilisa, munita at basis cum stricta stolkis,
et cordisforma aut reni- 96.
SINTAXIS sforma laminase cum smerlata
margos. Flose esseo solitaria at summus
de: pedunculuse, quise nascio in axillas de foliuse et esseo ornata versi dimidius cum duo stricta et lanceolata
bracteas. (iddis continuao) IV _LEXIOS Interrogativa Adiectivuse et Pronomese 84 — Il pronome interrogativo cuius quando
è seguito dal nome della cosa posseduta
passa immediatamente innanzi al nome e
diventa aggettivo: per cuia
beneficius? a beneficio di chi? 85 —
Quando il nome è accompagnato da un aggettivo dimo. strativo la costruzione è la stessa come
sopra, ma l’aggettivo dimo- strativo
diventa pronome: cuia libris esseo
illus? di chi è quel libro ? 86 — Quando
il nome è acconnpagnato anche da un aggettivo
qualificativo allora possiamo avere due costruzioni: I - o con la sopraccennata: cuia pulcra domus esseo istus ? Il - o ricorrendo ad una perifrasi e usando
il verbo pertinere: cuis ista pulcra
domus pertineo ? 87 — Quando il pronome
cuius è unito al nome della cosa posseduta,
la frase si rende con una locuzione ellittica a seconda dei tempi, seguita da una frase specificativa
ed estensiva principiante col pronome
che: cuius domus voleo vos vendere? di
chi è la casa che volete vendere ? cuius
equus essevi uretum? di dii era il cavallo che si bruciò ? cuius areoplanus essebo premiatum? di chi
sarà l’areoplano che...? 88 — Nelle frasi
enfatiche il pronome ques diventa aggettivo:
quesa pazienzias! quesa tempuse!
89 — Ma se il sostantivo è al numero singolare ed indica per sona o cosa numerabile, allora si fa
precedere dall’aggettivo urna, e il
pronome non diventa aggettivo:
ques una grandisa mulieris! ques una fortunata dies] 90 — Il pronome quoddis spesso si rende in
italiano con he, equivalente a cosa, dhe
cosa: in quoddis consisteo felicitas
? 91 — I pronomi quis? e quoddis?
quando sono preceduti da una preposizione
possono essere staccati da essa, e la preposizione va all’ultimo. In questo caso la soppressione
del pronome è impos sibile : , quemis prendeo vos me per? quoddis esseo
go accusatum de? 92 — I detti pronomi
possono trovarsi anche in frasi né in
terrogative dirette né indirette, come in identiche locuzioni italiane, ed allora mantengono lo stesso
significato: go non sapeo quis
construevi ica dirigibilis tu sapeo
quemis isf nubebo is non sapebam quoddis
isf intendebam facere SINTAXIS 97 93 — Il pronome qualis? spesso in italiano
si rende col pro- nome chi? qualisf de illa puerisef csseo vostra
soros? Usus de Possessiva Adiectivuse
et Pronomzese 94 — Gli aggettivi
possessivi non si ripetono innanzi a sostan-
tivi che si susseguono nella stessa frase: mea patris, matris, sorose cet fratrise
esseo... 95 — I nomi delle parti del
corpo, del vestito, delle facoltà
intellettuali, di tutte le cose appartenenti alla persona o che si riferi- scono ad essa, delle parti componenti un tutto,
se vengono riferiti alla persona o al
tutto a cui appartengono ricevono l’aggettivo pos. sessivo.
E ciò si fa costantemente. In italiano gli aggettivi spesso non vengono espressi, o in loro vece trovasi
l’articolo determinativo: mea medicus
precavi me detegere mea pecttis prendete
vostra supellese et laborate ‘go abeo
invenitum vostra orologius tua soros
esseo egrota in mea peras in tua manus
Lisa, Listra, Lisus, Listrus 96
— Si usano allorchè per rispetto si parla in terza persona: lisa consilius essebo completum ab me qualisa consiliuse essebo completum ?
Lisuse listra uordise esseo
valdempungensa "d qualisa uordise
esseo pungensa? Listrusc Sua, Lostra,
Suus, Lostrus 97 — Si usano quando le
cose appartengono al soggetto prin-
cipale della medesima proposizione, sia questo rappresentato da
per- sone, animali e cose: is vendevi sua libris is perdevi collase de sua amicuse et eziom
suuse los amao sorose de lostra amicuse
et eziom lostruse bovis esseo ligatum at
sua presepes tua patris esseo cara mibis
per sua merituse 98 — I medesimi si
usano anche quando non si riferiscono al
soggetto della medesima proposizione, sempre però se il senso della frase lo permetta e non si generi
confusione: pueris arripevi avis in
sua nidus è “ avise in Jostra niduse
a ti x 5 avis in lostra nidus 98 SINTAXIS Fia, Losa, Eius, Losus 99 — Si usano quando il possessivo si
riferisce a persone diverse dal soggetto
principale della medesima proposizione:
is videvi sua amicus in eia automobilis
in qualisa automobilis essebam sua amicus? in eius los videvi lostra amicuse in losa
automobilis in qualisa automobilis essebam
lostra amicuse? in losus isf complevi.
eia ordinaziose lost complevi losa ordinaziose
is amao tua patris per eia merituse
Iddisa, Iddistra, Iddisus, Iddistrus
100 — Si usano quando il possessivo si riferisce ad animali o cose diverse dal soggetto principale della
medesima proposizione: bovise videvi
ovisef in iddistra septus in qualisa
septus essebam ovisef? in lostrus in
qualisa septus videvi bovise ovisef ? in iddistrus bovise videvi ovisef in lostra septus in qualisa septus videvi bovise ovisef? in
lostrus 101 — Alle volte in italiano
non si possono rendere le espres- sioni
possessive latinule con precisione. I due seguenti esempi hanno due significati differenti: vulpes arripevi ekinus in sua scrobis vulpes arripevi ekinus in iddisa scrobis Entrambi gli animali hanno tane; ma la prima
frase ci spiega che il riccio trovavasi
nella propria tana. 102 — Queste
distinzioni si devono fare quando i soggetti
sono di terza persona e compresi nella stessa proposizione, poichè nelle proposizioni indipendenti è molto
facile. vedere quale aggettivo o pronome
si deve usare: go nosceo ius benem et
admirao sua ingenius ma si deve
dire tua patris nosceo Tizio benem et
admirao eia ingenius perchè l’ingegno è
di Tizio. 103 — Tutti gli aggettivi
possessivi spesso vengono resi con le
particelle pronominali mi, fi, si, gli, ci, vi, me, te, se, ce, ne, ve. In tal caso la costruzione della frase
italiana viene un po’ alterata: ponete
vostra calceuse mettetevi le scarpe icus
extolleo mea spiritus ciò mi solleva lo IRIETO
” ” tua ” ” ti ” ” ” etc.
ecc. Yorkson, grandisa generalis! Omnise
onorao sua ingenius et nomes | Tutti ne
onorano l’ingegno e il nome 104 — Il
sostantivo indicante la proprietà posseduta da più individui contemporaneamente va al plurale e
non al singolare: inimicuse vertevi
lostra sciuldrise los prendevi lostra
pileuse et ivi nos rumpevi nostra
nasuse SINTAXIS 99 . 105 — I pronomi possessivi non si possono
usare mai da soli e sottintendere il
sostantivo che indica la cosa di cui si parla se questa cosa non è stata ancora espressa nella
proposizione precedente. Si deve perciò
dire: kernellis facevi abdere sua
soldatuse infri alta itincuse Î
suoi mea parentes velleo me sempem
propim Î miei ilia benefactoris legavi tota sua proprietas
ad pauperuse il suo 106 — I sostantivi che in italiano sono più
spesso sottintesi ed usati in-questo
senso sono: azioni, compagni, denari, disgrazie, genitori, parenti, parte, patrimonio,
percosse, territorio, usanze, ecc. 107
— Quando si vogliono indicare cose della stessa specie ma appartenenti a persone diverse la prima
voce possessiva deve essere l’aggettivale
e la seconda la pronominale: tu
agnosceo tua merituse et meuse i tuol e
| miei meriti 108 — Le voci possessive
non sono precedute dagli aggettivi
dimostrativi, indefiniti, numerali e quantitativi; quindi le
espressioni latinule composte 1 - dall’aggettivo qualificativo seguito dal
nome, poi la preposi- zione de e poi il
pronome possessivo al plurale, come: ica
libris de meuse tres soros de tuuse
aliqua amicuse de meuse multa defectuse de nostruse opp. II - quando è possibile e quando la
frase non sia preceduta da aggettivi
dimostrativi, dall’aggettivo qualificativo trasformato in pronome, poi ia preposizione de e poi l’aggettivo
possessivo seguito dal nome al plurale,
come: aliquise de mea amicuse; tres de
tua sorose; multuse de nostra amicuse
vanno rese in italiano con questo
mio libro tre sorelle tue alcuni amici
miei molti difetti nostri 109 — Il
primo dei suddetti due modi è applicabile sempre, mentre il secondo è applicabile solamente
quando non venga alterato il senso della
frase originale. Si noti infatti il
diverso senso in frasi come le seguenti:
mea fratris abeo vendetum quatuor pulcra equus de suuse e
mea fratris abeo vendetum quatuor de sua pulcra equuse auctoris publicavi tres nova comedias de
suuse e
auctoris publicavi tres de sua nova comediase 110 — Per dare maggior forza alla frase, agli
aggettivi si ag- giunge l’aggettivo ona
nello stesso senso: dell'italiano proprio; ai pro- nomi si affigge il suffisso fes e fesf: mea ona canis mea ona ile cuia canis esseo icus? meustes ;
meustesf 100 - SINTAXIS 111 — La voce possessiva italiana proprio
corrisponde alle varie voci aggettivali
possessive : omnis debeo vivere cum
suus go, tu, is ) ( mea, tua, sua ) nos, vos, los ) ( nostra, vostra, lostra
) ho, hai, ha, abbiamo, avete, hanno
vissuto con le proprie sostanze. abeo
vivetum cum substanziase
Exerciziuse I Corrigete:
1 - Ques dicebo patris vostrus quum vos redibo domus? 2 - Mea patris, mea matris, mea soros, tnea fratris
et go nunc esseo sex. 3 - Isf amao fua
matris per sua merituse. 4 - Quis prendebam vius me per? 5 - Cuia equus essevi vendetum 15000 lirase?
6 - Mea matris no- sceo tua soros benem
et admirao ius per sua ingenius. 7 - Go abeo
duo parva-librise in peras. 8 - Quis de illa librise essco vostra? 9 - Cuisa ista pulcra caveas pertinebam ? 10
- Ques tempuse los esseo odiem |! II
1 - Omnisa parentes amao lostra filiuse sed non omnisa filiuse amao lostra parentes. 2 - Ques una deliciosa
canzios! 3 - Quoddis dicebo tua patris
quandom is noscebo ke tu abeo cadetum ? 4 - Per
cuia beneficius essevi spectaculus de erivespim datum? 5 - Per be- neficius forsitam de ica comitatus de Rubra
Crucis? 6 - Miles abevi feritum sua
cruse et brakiuse in bellus. 7 - Go abeo videtum tres
mis; qualisf de liusf esseo tua soros? 8 - Mea patris, matris, tua fratris et soros abeo itum Roma. 9 - Cuis
pertineo ica pulcra virida- rius? Mibis.
10 - Cuius.illa graziosa parva-avis vos abebam in illa caveas? Meustesf. Ill
Componete et traducete 10 proposizios.
IV Violodoratas (finis) Calis abeo quinque oblonga sepaljus, quise
esseo levisam ine- qualisa, longinquata
versi lous in una libera parva-laminas et spurca viridisa colorata. Corollas abeo quinque
inequalisa petalus, plus longa quam
sepaluse, duo verteta versi altus et tres versi lous; inferiora | petalus, maiora et ovata inversam, abeo
basis longinquata soeso iddis promineo
ex calis calcasformam; cummo duo vicina petalus
esseo elliptica, equalisa infri iddiuse et munita cum una
parva-pul- vinus de piluse; duo
superiora petalus esseo elliptica, equalisa infri iddiuse et smuta. Androceus constao de
quinque stames coniungeta in una tubus,
quis claudeo gineceus. Ex dorsus de duo inferiora stames duo longinquazios abio, quise penetrao
intri calcas de corollas; SINTAXIS
101 i anterise terminao cum un orengia
parva-laminas. Gineceus abeo ovarius
superna, monolocularisa, conica; stilus esseo subtilisa et stigmas plicata dorsum. Fructus esseo un
ovata cassulis, quis, quandom esseo
matura, esseo dividetum in tres frustus aut valvas. Fructuse esseo producetum ab parva flose, quise
extricao se posti ebovim de- scribetum
apparensa flose, quis: non perficeo fructus.
Violodoratase esseo frequensa sub cespise, infri sepese et in ne- muse; iddise esseo coletum eziom in
viridariuse. Iddise floresceo ex lanuarius aut Februarius usqui Aprilis, V LEXIOS
Personalisa Pronomese 112 — I
pronomi personali soggettivi precedono sempre il verbo; quelli di complemento lo seguono. 113 — I detti pronomi sono posposti al
verbo: I - nell'imperativo; II - nelle
interrogazioni; Ill - nei casi in cui si
vuol dare maggiore enfasi reiterando la frase:
esseo go quis sono io che facevi go iddius quio... 114 — I medesimi pronomi sono soppressi
dinanzi a verbi che si susseguono
nella stessa frase, o nello stesso eno o nello stesso * modo, o se sono uniti da congiunzioni: is manducao, bibeo et dormio solam 115 — In una proposizione secondaria se il
pronome comple- mento si riferisce al
soggetto della proposizione principale viene tra- dotto con se, corrispondente all’italiano
lui, lei, loro: in tutti gli altri casi
si adoperano le forme complementari di /s :
mea amicus precavi tua patris cogitare per se (mea amicus) mea amicus precavi ifua patris cogitare per
ius (tua patris) 116 — A complemento
dei numeri 4 e 5, pag. 81, dobbiamo far
notare che la costruzione speciale della soppressione dell’ad non si deve fare quando il complemento oggetto
è rappresentato da un © pronome
personale: - rai
go mittevi iddius ad mea soros e non go mittevi mea soros iddius 117 — Le varie voci pronominali da noi
studiate, a seconda del genere e del
numero dei nomi e delle persone a cui si riferiscono vanno tradotte colle particelle pronominali
me, mi, te, ti, ce, ci, ve, vi, lo, la,
gli, li, le, ne. 118 — L’avverbio sfc
quando è retto da uno dei verbi audirc,
cogitare, credere, facere, imaginare, putare, repetere, supponere e si- mili; o quando si riferisce ad un aggettivo o
ad una locuzione che richiama alla mente
una qualità indicata in precedenza va tradotto
con la particella italiana /0:
Non abetam go dicetum vobis sic antim?
Vostra filius esseo egrota et vosf luccao sic plus quam isf 102 SINTAXIS — 119 — Alle volte non è espresso il sic
nella frase latinula ed allora in
italiano si rende con /o come riempitivo:
go putabam: vos esserem professorise, quio vos luccao esseo omnisa membruse de ica clubis Italiana
? Los esseo. 120 — Il segno f si omette
per eufonia o nei pronomi soggetto o nei
complementi tutte le volte che trovasi vicino ad un altro pro: nome pure con lo stesso segno. E ciò avviene
principalmente: I - nei riflessivi;
dovendosi dire tuf lavao te nosf lavao
nius opp. tu lavao tef nos lavao
niusf Il - nelle concordanze col pronome
metis: dovendosi dire gof metis nosf
metise Opp. go metisf nos metiset 121
— Quando il metis si stacca dal soggetto, il segno f si può omettere quando non generi
confusione: posso dire: tuf facevi
iddius metis; isf occidevi ius metisf ma
non posso dire: isf occidevi ius metis, perchè qui il metis si rl- ferisce ad i_s che è maschile, e vorrebbe
dire ella uccise lui stesso. 122 — Per
dare maggior forza al discorso si adopera il pro- nome metis nell’identico senso dell’italiano
proprio, stesso; il quale segue i nomi
ed i pronomi che vuole rinforzare:
regis metis; go metis; is metis; tuf metis; tu metisf. 123 — Alla seconda persona singolare e
plurale dell’imperativo va subito dopo
il verbo: | ite metis; ite metisf; ite
metise; ite metisef . 124 — Masetrouvasi
anche il complemento oggetto il pronome
va all’ultimo: facete iddius tu metisf
125 — Se il soggetto della proposizione è un pronome per- sonale, il metis può anche essere messo
all’ultimo, purchè la nuova costruzione
non cambi il senso della frase: go
facevi ica rese metis; isf amavi ius metisf
ma devo dire: los metise auxiliavi lostrta inimicuse, perchè se si
di- cesse: los auxiliavi lostra
inimicuse metise la frase vorrebbe dire:
aiutarono i loro nemici stessi.
126 — Le espressioni go metis, tu metis ecc. vanno tradotte anche con da me stesso, da te stesso, ecc.
adoperate in italiano nel senso di io
stesso, tu stesso, ecc. go facevi
iddius metis; tuf facevi iddius metis
losf facevi iddius metise 127 —
Preceduti da preposizioni i pronomi personali vanno in accusativo. Relativa Pronomes 128 — Preceduto da preposizioni il PEORARIE
relativo va in accusativo. 129 — Il pronome relativo può essere omesso
quando è com- plemento oggetto del
verbo che lo segue: | puerisf go amabam;
domus vos emevi; equuse vos vendevi 130
— L’omissione può farsi anche quando il relativo segue un superlativo: losf esseo maximam pulcra
puerisef go unquam videvi SINTAXIS
103 131 — Ma l’omissione non si deve
fare: I - quando il relativo non segue
immediatamente il nome a cui si
riferisce; II - quando la proposizione
relativa esprime una circostanza
estensibile al soggetto della proposizione principale: ‘vostra literas cirki Dom S. & T., quemis
go abeo recipetum icamanim... iddis
essevi una stranea circumstanzias, quemis go non possevi imaginare 132 — Se il pronome relativo è retto da una
preposizione si può: I - o togliere la
preposizione davanti al pronome e trasportarla
all’ultimo dopo il predicato espresso:
beibisf, quemisf tuf emevi ica toise per, esseo moritum II - oppure eliminare addirittura il pronome
e trasportare la pre- posizione dove si
è già detto: beibisf, tuf emevi ica
toise per, esseo moritum 133 — Quando il
pronome quis serve da personale antecedente
e da relativo conseguente, si sdoppia in due pronomi, uno che fa da complemento e l’altro che fa da soggetto
della proposizione che segue. Si hanno
tre casi: I - entrambi i pronomi al nominativo:
Is, quis abeo salutatum nius, esseo mea fratris. II - entrambi all’accusativo: nos defendeo iusf, quemisf vos accusao. III - un pronome al nominativo, l’altro
all’accusativo: nos debeo eterna
gratitiudis ad lius, quise instruevi nius
abeo vos obliviscitum ius, quis lenivi vostra dolorise ? Usus de Pronomese Personalisa Pronomese 134 — Nelle esclamazioni si usano i pronomi
soggetto: felixa go; felixa tu 135 — Il pronome di prima persona piurale
viene adoperato in-vece del singolare
dai sovrani, dai magistrati e dagli scrittori in senso maiestativo. 136 — fl pronome fu si usa parlando fra
colleghi, o con in- fe.iori di dignità,
o ad animali, o ad esseri sacri. 137 —
Il pronome di seconda persona plurale si usa sovente invece del singolare quando si parla o si
scrive ad una sola persona. 138 — Il
pronome di terza persona singolare e plurale /eis e lelse si usa invece del pronome di seconda
quando si parla o si scrive ad una,
persona di riguardo. 139 — Il pronome
iddis si usa: I - riferito ad animali,
astri, cose astratte, oggetti, piante, a tutto
ciò che non sia persona o ente ragionevole. II - per reggere i verbi unipersonali, come
refertare, ‘ecc. III - per reggere i
verbi che hanno per soggetto o l'infinito di
un altro verbo che li segue, o una proposizione unita ai detti
verbi per mezzo delle congiunzioni: iddis esseo benem essere preparatum iddis luccabam ke condiziose de egrota omos
esserem gravisa 104 SINTAXIS IV - nelle espressioni: aom io iddis? Iddis
io optimam, e simili, corrispondenti
alle italiane: Come la va? La va benissimo.
V - per tradurre le particelle ci, vi, lo, quando queste sono usate rispettivamente per a ciò, a questa cosa, a
questo fatto: Casus esseo advantagiosa,
go cogitabo iddibis ...ci penserò vos
odisseo me, go nosceo iddius ...lo so.
VI - per tradurre la particetla ne, quando significa con esso, con essi, per esso, per essi: go legevi vostra
laborise et essevi satisfa- cetum cum
iddiuse; terem essebam flose in magna quaatitas; viridarius essebam exornatum cum iddiuse. 140 — Dopo le preposizioni si usano i
pronomi oggettivi. Demonstrativa
Adiectivuse et Pronomese 141 — /ca,
Icus si usano per le persone o cose vicine a chi parla e a chi ascolta: qualisa libris esseo
parva? icus. 142 — J/sta, Istus si
usano per le persone o cose vicine a chi
ascolta e lontane da chi parla: qualisa libris esseo parva? istus. 143 — Ylla. Illus si usano per le persone o
cose lontane da chi parla e da chi
ascolta: qualisa libris esseo parva? illus.
144 -— Nelle frasi, siano o no comparative, in cui il dimostra- tivo quello, spesso seguito dal de, accenna
ad un sostantivo prece- dente, la
traduzione si può omettere: tua buckes
esseo maiora quam de tua fratris nulla
auxilius essevi mibis plus utilisa quam de mea patris Nes
145 — Usasi riferito sempre a nomi comuni od astratti, mai ad esseri animati e si accorda in numero e
genere: abeo tu nes? re hai? go abeo
soma nes ne lho un poco abco tu
amigdalusef? go non abeo nesef; nos abeo uno Kg nes. go sapeo nils nes abeo vos baculuse? nos non
abeo nese Indefinita Adiectivuse et
Pronomese 146 — Quidama, Una,
Quidamus, Unus, si usano par indicare
persona o cosa indefinita, che non si conosce, presa in senso
generico. 147 — Nulla è aggettivo ed
usasi per le persone e per le cose.
Nullus è pronome ed usasi per animali e cose Nemos è pronome ed usasi solamente per le
persone. 148 — /dema, idemus
equivalgono a medesimo, stesso, quando
questa parola sfesso può essere usata nel senso di medesimo: idema res /a medesima cosa, la stessa
cosa 149 — Jpsa e Ipsus equivalgono a
sfesso, nel senso che è la stessa
persona o cosa che compie due o più azioni diverse: regis ordinavi bellus et ipsa regis vincevi
iddius ipsa personis vincevi duo
argentea numismas SINTAXIS 105 Exerciziuse
| Corrigete: | 1 - Metis regis ivi bellus; et quio non
velleo vos ire vius? 2 - Go putabam vosf
esserem doctoris quio vos luccao iddiusf.
3 - Go nosceo multa personis, sed nullus esseo amicus meus. 4 - Non abebam 7 cerasusef vos in manus? N), go abebam 5 solam nes. 5 - Vostrus telegrammis cirki mea propos, nos
abeo recipetum ica- manim, abeo essetum
regularisam transmittetum. 6 - Non abebam
imaginatum nos iddius erim? 7 - Tua sorosf abeo adventatum; id- disf luccao multam contenta de eia travelis.
8 - Felixa te if tu abeo vincetum illa
dives premius! 9 - Vos debeo gratitiudis eterna cuis benefaceo vos. 10 - Lavao tef tuf quisqua
manes? Si.
Il i j 1 - Ica libris esseo
modernama. 2 - Ubim abeo vos emetum ista
ciarminga canulus ? 3 - Vostra soros abhco illa pulcra libris cuius
vos . loquivi mibis erim. 4 - Abite tu
cram, m:2 filius, et scribete tu mibis
subitom., 5 - Tu cantao una ciarminga canzios et go auscultao te cum plesciuris. 6 - ls esseo una scienziata
omos; omnise diceo sic. 7 - Nos metise
adiutavi ius complere illa difficilisa enterpris. 8 - Vostra natalisa urbis quemisf tam vos amao, esseo
Roma. 9 - Abeo vos co- gitatum ad mea
propos? Go cogitabo iddibis cram. 10 - Puerisef
quemisef isf amabam essebam valdem docta. II
Componete et traducete 10 proposiz os.
IV Silvatica Felec ab Guelfo Cavanna: Zootogias Silvatica feles abeo capus rotunditansa,
membruse pozium crassa et posteriora
illuse plus extricata; caudas tam* longa quam dimidia truncus. Tota corpus cum sua feciurise et per
sua flexuosa moziose monstrao robus et agilitas
simulim. Iddis esseo una nocturna animalis;
sua oculuse, magna et verteta poruordim abeo iris flava aut
cinerea- paucam-viridisa. Pupillas tam
plus dilatao se rotundam quam plus lus
esseo inopsa tumo colligere plus nes; iddis restringeo se et fierio verticalisa-elliptica et eziom linearisa
quandom lus esseo viva tumo colligere
minus nes et evitare visus essere ocustringetum. Auricula- risa
papiliose, lata et directa, iatus verteta poruordim, valdem mobilisa posseo essere vertetum ad diversa direxiose
per colligere quoquo ma- 106
SINTAXIS ximam levisa rumose. Supri
superiora labrus esseo longa setase aut
mostescise, tactila organuse sensibilisa ad omnisa oscillazios de
aeris, quise esseo de magna subsidius ad
animalis quandom iddis tendeo insidies
ad sua predas in obscuritas. (Iddis
continuao) VI LEXIOS e ld
Verbus 150 — I verbi non
possono essere usati col soggetto sottin
teso, ma devono essere sempre preceduti dal soggetto espresso. 151 — Il soggetto può essere: un nome, un
pronome, un infi: nito, una intera
proposizione, o un complesso di proposizioni.
152 — Quando ci sono le congiunzioni che uniscono: due azioni eseguite dallo stesso soggetto nel
medesimo tempo non si ripete il soggetto
innanzi alla voce verbale: go redivi
domus, aperivi armarius et invenivi mea rivolvris 153 — I verbi possono essere transitivi ed
intransitivi. 154 — Molti verbi possono
essere contemporaneamente tran- sitivi
ed intransitivi, quali: draunare, coquere, desertare, fallire, con- valescere, transire, resuscitare, siccare,
terminare, variare, obedire, effugere,
ecc. 155 — Quando i suddetti verbi
indicano azione semplicemente
accidentale allora sono intransitivi. Se -poi esprimono azione
dipen- dente da proposito deliberato
volontario allora diventano transitivi e
riflessivi. 156 — I verbi
transitivi possono farsi passivi e riflessivi.
157 — Non tuttii verbi riflessivi italiani sono tali anche in latinulo. Si rendono con la forma riflessiva
ia italiano i seguenti verbi: abstinere
astenersi, adrepete arrampicarsi, colloquire abboccarsi, penitere pentirsi, persivere accorgersi,
querire /agnarsi, surrendere arrendersi,
ecc. 158 — Sono anche riflessivi in
italiano ma non in latinulo quei verbi
che non esprimono un’azione fatta dal soggetto su sè stesso come potrebbe farla su altri, quali: egrotare
amma/arsi, evigilare sve. gliarsi,
irascire adirarsi, meminiscere ricordarsi, pdtire impadronirsi, pudere vergognarsi, recubare coricarsi,
retairare ritirarsi, uonderare
meravigliarsi. | 159 — Alcuni
verbi intransitivi possono reggere il complemento oggetto di un nome della loro medesima radice
o di significato analogo: cenare cenas,
certare certames, currere cursis, currere stadius, do- lere doloris, dormire somnius, duellare
duellus, gaudere gaudius, lurare
iusiurandus, /udere ludus, nunziare nunzius, prandere prandius pugnare pugnas. 160 — La costruzione normale della frase è
quella diretta, cioè al primo posto il
soggetto, al secondo il verbo, al terzo il pre
dicato, e poi i complementi. Se il complemento è quello oggetto, questo va subito dopo la voce verbale. SINTAXIS 107 161 — L'uso dei modi e dei tempi è per la
maggior parte simile a quello di tutte
le lingue moderne. e Usus de
Moduse Infinitus 162 — È il modo che esprime l’idea generale
del verbo e in modo indeterminato
l’azione e il verbo. | 163 — Si adopera
come soggetto e come oggetto. 164 —
Quando i verbi indicano idee astratte o generali in italiano sono preceduti dall’articolo / o /o:
errare esseo umana; omnise desiderao
vivere felixa; facere nils esseo melium quam facere malem; legere et scribere esseo necessaria ad
omnise. 165 — L’infinito presente si
può sostantivare aggiungendo /s alla
voce verbale se l’azione è fatta da persona maschile; ed aggiun- gendo isf se l’azione è fatta da persona
femminile: facereis il fare, facereisf
il fare (se è donna) 166 — All’infinito
passato l’'/s e l’isf si aggiungono alla seconda voice verbale, cioè al participio
passato: abere facetumis /’aver fatto,
abere facetumisf /’aver fatto 167 —
L’accento tonico resti invariato, e le parole diventano sdru:ciole per conseguenza. 168 — In modo ellittico viene usato: I - nelle espressioni di maraviglia, sdegno
e simili effetti morali; ed allora è
preceduto dalle voci pronominali al caso accusativo: me facere icusl te non ire illikim| II - dopo aom, ques, quom, ubim: aom facere?
ques facere? ubim essere? quom ire? III - nelle risoluzioni ferme e recise:
pozium morire quam furare IV -
nell’infinito storico per dar vivezza di colorito al succedersi dei fatti.
169 — Nello stile elevato può costruirsi con le preposizioni. 170 — In dipendenza dei verbi indicanti
intenzione, opinione, pensiero,
permesso, proibizione, r.soluzione, timore e simili può essere preceduto spesso dalla preposizione de: go
intendeo abire, oppure de abire; go
putao facere benem, opp. de facere benem; go cogitao ire Opp. de ire. | 171 — Le proposizioni attive o passive
precedute dalla con- giunzione Xe al
modo indicativo o congiuntivo e col soggetto espresso possono essere cambiate in proposizioni
implicite coll’infinito attivo o
sopprimendo il ke: go affirmao ke omnisa lese abeo essetum facetum cum iusta criterius opp. go affirmao omnisa
lese abere essetum facetum cum iusta
criterius; go timeo ke vos non possebo vincere illa straifis Opp. go timeo vos non possere vincere illa
straifis. _- Indicativus 172 — È il modo dell’affermare, del
riconoscere, della realtà, poichè enuncia
un fatto come cerlo ed assoluto. Fa
216.75 108 SINTAXIS 173 — Si usa nelle proposizioni
condizionali quando queste si presentano
come un’affermazione: if Deus existeo Is esseo eterna. ‘174 -- I pronomi quivis e quicunquus,
l'aggettivo quicunqua e gli avverbi
ubicunquertr e quocunquem, quando trovansi nel di- scorso diretto vogliono l’indicativo: quivis
vos esseo; quicunqua axios vos faceo;
ubicunquem vos essco; quocunquem vos io.
Coniunctivus 175 --- È il modo
della concessione, del desiderio, dell’esorta-
zione, dell’incertezza, del pentimento, della possibilità, del
rammarico, della supposizione. Esprime
un’azione soltanto come possibile e per
lo più ha luogo nelle proposizioni dipendenti e subordinate. 176 -- Le congiunzioni che vogliono il
congiuntivo sono: le alternative: sivo
...sivo; aut ...aut; num ...aut. le comparative:
aom if; quaso; tamquamso; veluto le
condizionali: if; modo le concessive:
tutte, eccetto quidemo le finali:
tutte. Condizionalis 177 — Esprime azione dipendente da una
circostanza e da una condizione espressa
o sottintesa in modo incerto e condizionato.
178 — Si usa nelle preghiere, nelle interrogazioni per dimo- strare sottomissione; e’ per indicare un
fatto come un detto o un pensiero o
un’opinione altrui. Im perativus Li
179 —- È il modo del comando, del divieto, del consiglio, della preghiera.
180 — A rendere meno dura l’espressione del comando si adoperano obsecrom, orom, quesom. 181 — Qualsiasi voce dell’imperativo vuole
subito dopo il sog- getto; ma la voce
senza soggetto usasi sempre per la seconda per- © sona plurale ed anche per la seconda
singolare quando si da del voi: facete
fate, ibote anderete, non facete non fate, non ibote 182 — Se alla voce imperativa segue un altro
pronome rife- rentesi alla persona il
soggetto si omette: facete ducere te ab me;
non facete ducere te ab ius. 183
— L’imperativo si usa per tradurre tutte le voci di comando, anche quando il soggetto di terza persona
singolare o plurale è un sostantivo con
o senza altre parole qualificative ed anche quando in altre lingue si adopera il congiuntivo:
parate sceffris automobilis; appronti lo
chaffeur l'automobile. i 184 — Quando
alla voce imperativa segue una proposizione
secondaria, questa prende al principio la congiunzione ke: scite
nostra SINTAXIS 109 bona amicusf ke nosf abeo adventatum;
sappia la nostra buona amica che not
siamo arrivate; essete maledicetum culpabilis sia maledetto Il colpevole, chi ci colpa. 185 — L’imperativo futuro si usa per
ordinare o prescrivere sia le azioni da
compiersi non all’istante in cui si parla, ma nel futuro; sia un precetto da seguirsi costantemente o
abitualmente. Exerciziuse |
Corrigete : 1- Ambulabam in
viridarfus cum mea soros. 2 - Go ambulabam
in plateas, go nanciscivi un amicus meus et go invitavi iddius
venire cum ine. 3 - Embassadoris de
Potenziase liguata colloquivi se at Paris.
4 - Inimicuse surrendevi se posti nisuse desperata. 5 - Galluse
evi- gilao se at soloriens. 6 - Nos
omnise affirmabam ke infelixa omos abere
dicetum veritas. 7 - Quicunqua res tu diceiam aut faceiam per me essebo sempem benem facetum aut benem
dicetum. 8 - Sivo tu abio, sivo tu
remaneo gof sequibo sempem et ubicunquem te. 9 - Directoris ordinavi: iiam scolarise ad domus. 10 -
Matris ordinavi filiuse sua: cram vos
non ibo ad scolas quio debebote vos remanere at domus. II
1 - Natare, equitare et sketisare esseo utilisama exerciziuse de gimnastica. 2 - Mea infelixa consobrinus
Carlo draunavi miseram in una
naufragius. 3 - Non possendum sustinere plus longam sua mo ralisa dolorise is draunavi se. 4 - Posti
gravisa adversucas accidetum mibis go
recubavi tairdama et dormivi un agitata somnus. 5 - Man. ducare esseo necessaria ad omos; sed is debeo
manducare per vivere non vivere per
manducare. 6 - Ques facere? Ire forsitam illikim? 7 - Nos putabam de facere benem in mutare senexa
abitazios posti gravisa morbus quemis
mea soros abebam sufferretum. 8 - Nos es-
severim felixama if nos posserem videre te trimmatum cum argerftea numismas. 9 - Abite tu subitom, obsecrom. 10
- Professoris dicevi ad sua discipuluse:
cram discebote nova lexios et legebote attentam
enarrazios explanatum ab me.
III Componete et traducete 10
proposizios. IV Silvatica Feles (continuazios) Dentiseries esseo completa: incisiva
dentise esseo parva; caninuse, longa,
curva et acuta, esseo bona prensios armase; molarisa den- tise, cuspisata et insecansa, actao infri
iddiuse ao bledise de una 110
SINTAXIS f forficis; duo infri iddiuse in quisqua
maxillas plus crassa quam al teruse et
vocalum ferina dentise, prodesseo cum caninuse avellere et dilaniare carose. Anteriora poise abeo 5
digitus; posterioruse 4, omnise armata
cum fortisa recurva unguise, vocatum falculise. Quise, simulim cum ultima falangise ad quemise iddise esseo
attaccata, posseo essere retraetum quum
animalis esseo restisim, et, sic protegetum, iddise posseo non essere obtundetum. Animalis stendeo iddiuse per adrepere aut per offendere aut per defendere se. At
pulpastris de digituse supri quemise
Feles ambulao, et eziom at plantase, pellis et subiceta arvinas formao aliqua elastica parva-pulvinuse, quise
reddeo incessus de ica feras mollisansa
et silenziosa; sic iddis posseo appropinquare non videtum sua victimase in nocturna quies.
Feles esseo vocatum digi- tigrada.
(Iddis continuao) VII LEXIOS Usus de Moduse (Finis) Gerundius
186 — È il modo che indica il momento in cui si compie un’azione; quando si faceva, o il mezzo di
farla. 187 — Oltre che col gerundio
italiano esso si può tradurre anche con
le espressioni verbali precedute dalle congiunzioni co/ e da: .facendum icus, vos... facendo ciò vol, col
far ciò voi... go non abeo alterus
facendum non ho altro da fare istus non
esseo libris legendum cotesto non è libro da leggersi istuse non esseo librise legendum cofesti non
sono libri da leggersi 188 — Nelle
frasi consecutive si ripete: nos non
abebam alterus facendum quam indum 189
— Quando si vuole indicare un dovere di circostanza il gerundio si adopera molto col verbo abere nei
significati essere da, avere a, dover
fare una cosa, toccare a, spettare a; e le voci verbali vengono coniugate personalmente: nunc go abeo
scribendum adesso tocca a me scrivere,
opp. adesso devo scrivere io, opp. adesso ho
da scrivere io. 190 — Il
gerundio può essere anche aggettivo e allora termina in nda; può essere anche sostantivato e
allora termina in ndus: scolastica
legenda pensus esseo valdem plus facilisa quam scribendus il compito scolastico da leggere è molto più
facile di quello da scriversi. 191 — Il gerundio posposto al verbo ire
corrisponde alle espres: sioni italiane
andare a... seguite dal nome dello sport o seguite dal gerundio: |
ire venandum andare a caccia, opp. andare cacciando irè piscandum andare alla pesca, opp. andare
pescando 192 — Il gerundio del verbo ire,
preceduto dall’ausiliare essere 4 uo 0.1
vin SINTAXIS 111 e seguito dall’infinito di un altro verbo
significa: averé intenzione di; essere
per; stare per: ques esso vos indum
facere? che avete intenzione di fare? che
pensate di fare? che state per fare?
go esseo indum ire illikim cram penso df andare là domani. 193 — Il gerundio può anche funzionare da
avverbio in frasi avverbiali: isf venivi curtendum e//a venne correndo; is
venivi flendum Participius 194 — I participi hanno la proprietà di
essere anche agget- tivi; ed allora
terminano in nsa e fa e sostantivi ed allora terminano” in ns e fus. a 195 — Come aggettivi i participi fungono
-da apposizione, da attributo e da
predicato nominale e prendono pure i gradi comparativo e superlativo. ‘ 196 — Come verbi i participi si
costruiscono con complementi oggetti e
avverbiali. Presensa Participius ‘197 — Come verbo indica azione in atto di
compiersi e spesso si traduce coi
pronomi relativi italiani che, il quale, seguiti dal verbo: magistes dansansum maestro che balla makinas suensum macchina che cuce aspicete illa omose ludensum guardate quegli
uomini che giocano 198 — Come
aggettivo indica stato naturale; si usa anche nei nomi composti, come si è veduto, quando
indica l’azione che si fa
abitualmente: dansansa-magistes
maestro di ballo; suensa-makinas
macchina da cucire - 199 — Quando si vuole esprimere un’azione
in corso di ese- cuzione il participio
si fa precedere dal verbo essere: go
esseo remoransum treinus sto aspettando il treno isf esseo oransum in ecclesias; video vos illa omos ambulansum in vostra
viridarius ? 200 — Quando non vi è un
aggettivo speciale per esprimere la
natura e la qualità intrinseca o l’uso a cui un sostantivo serve si può quasi sempre usare come aggettivo il
participio presente dei vl che hanno un
significato corrispondente al nome espresso in
Italiano: | fluensa aquas acqua
fluente ; ambulansa baculus bastone da pas-
seggio ; odoransa salise sali per odorare ; cadensa stellas stella
ca- dente ; suensa filus filo per
cucire; requiscensa locus luogo di riposo;
venansa abitus abito da caccia ; ambulansa abitus abito da
passeggio. \ 112 SINTAXISO |
Preterita Participius 201 —
Come verbo indica azione compiuta dal soggetto: portas esseo aperitum /a porta è aperta,
vlenéè aperta 202 — Come aggettivo
indica stato naturale o posizione di una
cosa qualunque: portas esseb aperita /a porta è aperta, sta aperta, st trova aperta. 203 -- Bisogna quindi notare mollo bene ciò
che il participio indica prima di
assegnargli la desinenza. Assoluta
Construxios 204 — È un modo di dire
latinulo che pu? risolversi anche in una
proposizione incidentale con durante, mentre, quando, poiché allorchè e simili. 205 -- Per poter fare la costruzione
assoluta è necessario che i participi e
i gerundi della proposizione secondaria non concordino in nessun modo coi termini della proposizione
reggente. 206 — La costruzione assoluta
si forma col sopprimere tulle l:
congiunzioni e col mettere il verbo al gerundio o al participio, pe sposto sempre al nome: tua patris vivendum ) opp. tua Sani vivensum ) rese essebam
diversa tua patris moritum ) opp. tua patris abendum moritum ) IESE
IUavi le quali cosfruzicni possono
anche risolversi in quum tua patris
morivi postquam tua patris morivi posti mortis de tua patris rese mutavi 207 — Il participio e il gerundio possono
usarsi anche da soli. senza nome ed
indicare azione: adventatum ad bivius is
commoravi per seligere sua vias. 208 —
Se il soggetto della proposizione assoluta è rapprese! tato da un pronome personale, questo va al
nominativo: tu vivendum; gof abitum; is
vivensum 209 — Questa costruzione può
farsi anche coi sostantivi, sol
tintendendosi il verbo essere:
Cicero consulis opp. quum Cicero essebam consulis Usus de Tempuse Presens,
210 — Indica azione che accade e dura nel tempo in du parliamo.
211 — Si adopera: I - nelle
sentenze ed asserzioni generali Il -
nelle narrazioni animate invece del tempo passato ei ian a | num mn mnn‘nRk_ ‘| 0° dee SINTAXIS 113 III - nelle indicazioni di azioni che
ricorrono periodicamente IV - nei
riferimenti di opinioni e di detti degli scrittori antichi, contenuti nei libri ancora esistenti V - invece del futuro in espressioni in cui
precede un altro verbo al tempo
presente, quali: go sperao ke nunc vos esseo satisfaceta VI - per fare il sommario di narrazioni
contenute nei capitoli e il riassunto di
racconti o di drammi. Imperfectus Ì
212 — Indica azione che dura nel passato o non ancora finita quando un’altra ne accadeva. 213 — Si adopera: I - nelle narrazioni e nelle descrizioni
| Il - nelle indicazioni di azioni che
accadevano nel. passato Ill - nelle
indicazioni di usi, costumi e caratteri dei popoli IV - per indicare fatti di una certa durata o
continuità Proxima Preteritus 214 — Indica azione compiuta nel passato, i
cui effetti durano ancora in relazione
col presente. 215 — Questa relazione può
avvenire: I - o per la brevità del
periodo di tempo trascorso tra il fatto
passato e il momento presente: icamanim nos abeo deambulatum; non abeo vos auditum ista rumos ? II - o perchè l’azione dura ancora nei suoi
effetti: aliquise abeo scribetum cirki
filosofias, aliquise cirki literase, alteruse cirki scienziase III - o perchè l’azione viene riferita ad un
periodo di tempo sia pure lunghissimo e
determinato da parole speciali o dal senso del
discorso i cui effetti durano ancora:
in ica seculus, in ica annus, in ica mensis, in ica oras, in ica
minitis uonderosa eventuse abeo accidetum. Perfectus
216 — Indica azione avvenuta nel passato. 217 — Si usa per le narrazioni, per
l'esposizione cronologica di azioni
compiute nel passato. Proxima
Pertransitus ; i 218 — Indica azione
già compiuta in effetto ma non in atto,
in relazione col succedere di un’altra azione pure passata. Plusperfectus 219 — Indica azione compiuta nel passato
prima che un’altra azione pure passata
fosse compiuta. 114 SINTAXIS 220 — Si usa per mettere in rilievo il
compimento di un'azione che il Perfectus
indicherebbe come in atto.
Futurus 221 — Indica azione da
svolgersi in un prossimo o in un lontano
avvenire. Anteriora Futurus 222 — Indica azione già compiuta in
relazione ad un’azione da
compiersi. 223 — Entrambi i futuri
usansi come nelle lingue moderne,
eccetto: I - quando il verbo
esprime un’azione da compiersi nel futuro
si userà sempre questo tempo, anche se siavi il presente GriLind, cativo:
cram abibo domani parto infri
tres dies go adventabo fra tre giorni arrivo
go facebo iddius if (go) possebo /o farò se posso Il - nelle espressioni in cui l’azione della
proposizione secondaria è anteriore
all’azione della proposizione principale si deve usare il futuro anteriore anche se siavi il futuro
semplice: quandom go essebo adventatum
(go) scribebo tibisf quando arriverò ti
scriverò IIl - le espressioni in cui
l’azione principale è anteriore alla se-
condaria si rendono con due futuri anteriori, anche se siavi il
futuro semplice : quandom vos essebo adventatum vostra patris
essebo moritum quando arriverefe vostro
padre sarà morto Exerciziuse I
Corrigete : 1 - Go admoneo te,
cara filius mea, Hi icus facendum vos per-
debo estimazios de tua professorise. 2 - Multa venatoris ivi
venandunr vulpese et lepus, et nes
occidevi multa. 3 - Nunc nos finindum abeo
icus laboris difficilisa. 4 - Nos esseo ire indum teatrus icavespim, sed nos non io, if uetris essebo mala. 5 - Parentes amansa filiuse essebo bona civise. 6 - Legetum libris ab me
erim contineo multuse precepziose
utilisa. 7 - Revius quis legebam mea consobrinusef esseo dirigeta ab una illustrisa professoris. 8 -
Nos omnise nondecideta essebam supri
quoddis facendum abebam. 9 - At stazios nos essebam remoransa soma consanguineuse nostra quis
adventabam ab Roma illa manes. 10 - Dominusf abebam in eia
marsupius travelansa un para fialas de
salise odoransa. au ndir:
sati alla & utt”
[um SINTAXIS 115 II ‘
1 - Quasom omnisa venatorise utio soma venansa abituse facetum cum velvettis et soma gami-marsupiuse. 2 - Dum soldatuse certabam, , lostra matrise, uxorise, sorose et
desponsatusef orabam proi lius. 3 -
Seneca diceo: per discere aom vivere ite et consultate tu mortuuse. 4 - Nos putao ke nunc vos esseo contenta,
quio bellus esseo finita. 5 - Mea
fratrise et go legebam una pulcra libris, sedeta iuxti stovis, dum pluebam. 6 - Erim go ivi ad mea villas,
prendevi soma flose, deambulavi dium ;
posteam go nanciscivi soma amicuse de meuse et 4 silatusavi cum lius. 7 - Nos abebam iam
acquirelum ica stoffis, quan- dom tu
muneravi illa abitus nobis. 8 - Go essebo bona; go studebo; go facebo sempem mea diutis, diceo pueris
quum is esseo punitum ab sua parentes. 9
- Quum tuf essebo adventatum non obliviscite
tuf telegrafare mibisf. 10 - Quandom vosf abe » telegrafatum isf
essebo iam adventatum. . | HI
Componete et traducete 10 proposizius,
IV Traduxios Silvatica Feles (finis) Feles sepem incedeo saltusim. Per flingare
se anteam iddis talusao se et incurvao
sua dorsus, posteam iddis streitenao et stendeo se nitindum fortisam supri posteriora artuse,
quise elabio instari sprin- guse. Sua
pilormus esseo softa et ticca, pauca-rubra cinerea cum nigra striase, pauca-fulva supri ventris;
caudas esseo anulata cum nigrus et abeo
nigra acies. Felesef parturio compluresa filiuse in unuses; iddisef adlactao iddiuse cum
abdominalisa mammillase, iddisef
defendeo iddiuse strenuam; quum iddisef timeo per iddiuse, iddisef portao iddiuse ad secura locus, arripendum
iddiuse delicatam cum lostra dentise.
Aom nos abeo innuetum iam, Feles esseo una carni- vora predos. Iddis abitao solitariam nostra
forestise. In pauca Jus de :‘’
crepusculuse aut in obscuritas de noctise iddis faceo strages de lepuse, de minora mammiferuse et de avise; idcirco
iddis esseo molesta com- ‘. petitoris
cum venatorise. Iddis esseo una feroxam indolesim animalis; quum iddis esseo irritatum, iddis rufflao
sua piluse, incurvao sua : dorsus
tollendum se supri sua poise, plicao sua aurise, contraendum : sua labruse iddis monstrao sua dentise et
sufflao fortisam. Sua vocis : esseo
vocatum eiulazios. Ad tempus de nupzies iddis emitteo craise, ‘ aulise et lamentuse quise luccao umana.
Infri animalise affinisa ad : Feles per
lostra formas et mose, et vocatum ao iddius “ felina ”, terem esseo eziom Leos, Tigris, Panteras,
Leopardus, Lincis, Guepardus,
Giaguaris, et Pumas, aut Americana leos, 116 i SINTAXIS VIII LEXIOS
Abere 224 — Come ausiliare
abere serve per la coniugazione dei tempi
composti. 225 — Come transitivo
si usa per indicare il possesso ed è
sinonimo ‘di possidere in molti casi:
tu abeo una morbus; tu abeo una domus; tu possideo una domus: ma non posso dire: tu possideo una
morbus. 226 — Si usa nelle espressioni
adere ao avere per, stimare come: go
abeo iusf ao magistesf; go abeo vos ao mea patris. Essere
227 — Come ausiliare essere serve per la coniugazione passiva. 228 — Spesso è seguito dal predicato
nominale. 229 — Come intransitivo si
usa per indicare l’esistenza ed in tal
caso è sinonimo di existere: Deus esseo; opp. Deus existeo; go esseo; opp. go existeo. 230 — Col nome o pronome al caso dativo
usasi: 1 - per indicare il possesso:
una libris esseo ad Tizius; una domus
esseo mibis. II - per indicare: essere
di, riuscire di, ridondare o tornare a:
illa rese essebo tibis advantagiosa
231 — Le espressioni possessive essere de o pertinere ad si usano nel senso di essere di, oppartenere a,
quando dopo di esse segue un sostantivo;
se poi segue .un pronome, essere vuole il pro
nome possessivo: illa libris esseo meus; e pertinere vuole il
pronome al caso dativo: il'a libris
pertineo mibis. 232 — Le espressioni
composte semplicemente dal predicato
nominale si rendono con é o è da: iddis esseo stulta facere icus, opp. facere icus esseo stulta; opp. facereis
icus esseo stulta. 233 — Le espressioni
essere compelletum, propelletum e simili
si rendono co..: vedersi costretto, trovarsi spinto, sentirsi
indotto. vedersi perduto. 234 — Si usa inoltre nelle espressicni: essese unus de mea, tua, sua, amicuse,
inimicuse, consangul neuse, ecc. Facere
seguito da un sostantivo 235 —
Viene usato nel senso materiale come fare, costruire, creare, formare, ed anche nel senso morale
come fare, agire, effettuare. 236 — in
altri casi si traduce con i verbi creare, componere, É producere e simili, a seconda l’idea che
indica. 237 — Spesso il verbo facere non
è espresso integralmente ma è reso col
verbo che esprime oggettivamente l’azione esplicata: SINTAXIS 117 ed allora esso viene tradotto con speciali
locuzioni idiomatiche tutte delle varie
lingue moderne: ambulare duo kilometris
fare due km. a piedi, balneare fare un bagno,
bagnarsi, calidare far caldo, commodare attenzios fare attenzione, complimentare faure complimenti, despectare
fare dispetto, indispet- tire,
encuragiare far coraggio, incoraggiare, facere aliquis cerziora far noto ad alcuno, rendere alcuno
consapevole, formidare far paura,
impourire, graziasagere fare ringraziamenti, ringraziare,
illucescere fare giorno, farsi giorno,
reddere omagis fare omaggio, silatusare
fare colazione, silere far silenzio, zittire, testimoniare far testimo- nianza, testimoniare, velificare far vela,
veleggiare, vesperare Jar sera, farsi
sera, visitare fare una visita, visitare.
238 — Quando nel verbo c'e l’idea di un effetto materiale al- lora si rende con facere: facere una deambulanzios fare una
passeggiata, facere una plesciuris fare
un piacere, facere una servis fare un servizio, facere inventarius fare l’inventario, facere testamentus fare
testamento. 239 — Alle volte si rende
col verbo della medesima radice del
sostantivo: bellare bellus far guerra,
bettare una bettis fare una scommessa,
enarrare un enarrazios fare un racconto, querere una questios fare una domanda, vivere una vitas fare una vita,
e così via. 240 — Quando indica la
professione, il mestiere e simili si
rende con essere: essere professoris fare il professore, essere
fali- gnarius fare il falegname. 241 — Ma se indica le contraffazione della
professione, del mestiere e simili,
allora si rende con facere: Quoddis
faceo vos, professoris, cum ista ligos in vostra manus ? Go? Go faceo agricolas. 242 — Altre volte si rende a seconda l’idea
precisa che vuole esprimere: pronunciare una sermos fare un discorso (a
voce) legere una sermos ,, , è
(leggendolo) scribere una sermos ,, ,,
i (scrivendolo) abere una sermos ,, ,
> (in generale). Facere seguito da un verbo 243 — Viene usato nel senso di causare,
costringere, forzare, ordinare,
procurare. 244 — Le frasi che seguono
questa costruzione possono essere attive
o passive. 245 — Se sono attive il
soggetto del secondo verbo viene si-
luato subito dopo la voce del verbo facere, e poi si fa seguire
l’in- finito del secondo verbo: ‘go
facevi pueris legere feci leggere il ra-
118 SINTAXIS gazzo, feci,
causai, ordinai, procurai ecc. che il ragazzo leggesse; tu facevi tres omos venire facesti venire tre
uomini, opp. facesti, causasti,
costringesti, forzasti, ordinasti, procurasti, che tre uomini venissero.
246 — Se le frasi sono passive l’infinito del secondo verbo viene situato subito dopo la voce del verbo
facere: go facevi legere literas feci
leggere la lettera, feci, causai, ordinai, ecc. che la let- tera fosse letta; tu facevi ferrare equuse
facesti ferrare i cavalli, opp. facesti,
ordinasti, ecc. che i cavalli fossero ferrati. 247 — | pronomi vanno regolarmente situati
secondo l'ufficio che fanno nella frase:
isf faceo me ridere ella mi fa ridere; go fa-
cevi iusf flere /a feci piangere; is facevi sepelire iusf /a fece
seppel- ‘lire; go facebo arrestare iusf
/a farò arrestare. 248 — Le voci
riflessive del verbo facere si formano regolar-
mente: go faceo respectare me; tu faceo respectare tef; ecc., e Si rendono con le varie voci riflessive
Farsi. 249 — Con alcuni verbi che
indicano azione abituale il verbo essere
viene reso col verbo fare: go esseo scevatum duo-es una eb- domadas mi faccio sbarbare due volte la
settimana. 250 — Il verbo causore si
rende con far venire, nel senso di
causare, cagionare e simili: carburus odoris causao mibis capus
ekis; opprimereis populuse causao
revoluzios. 251 — Le espressioni:
facere videre se, facere invenire se, fa-
cere precare se, equivalgono alle espressioni idiomatiche italiane: farsi vedere, farsi trovare, farsi
pregare. 252 — Espressioni
idiomatiche: facere amendis fare
ammenda, facere benem fare bene, facere malem
fare male, facere bonumis fare il bene, facere malumis fare il
male, facere bellus aut pacis fare
guerra o pace, facere bisnise fare af.
fari, facere cum fare di, fare con, facere raitam fare bene, agire bene, facere rongam fare male, agire male,
facere ke fare che, fare in modo che,
facere mea, tua, sua possibilis fare ‘/ possibile (to, tu, egli), facere sinim fare a meno, far senza,
facere sunum fare presto, facere un
exercizius fare un esercizio, facere una favoris fare un favore, facere una grazias fare una grazia,
facere una nisus fare uno sforzo, facere
una selexios fare una scelta, fare la scelta, rai tare fare giustizia, essere giusto verso,
rongare fare torto, essere Inglusto
verso. aliqua res abere ‘ nils ‘ facendum cum iddius aut in
iddius I paucam ) ‘averci qualche cosa, niente, poco che
fare, che vedere; ingerirsi,
‘mischiarsi. | ri ei
SINTAXIS 119 Exerciziuse / I
Corrigete: 1 - Una amicus mea
possideo un mala morbus. 2 - Illa consi-
lius essevi ad tibis damnosa; sic daddis essevi compelletum dicere sua filius. 3 - Érim go facevi duo
kilometrise et ezio balneavi in flumes.
4 - Quoddis vos faceo doctoris cum lista secas in manus | vostrus? 5 - Gof me faceo respectare
sempem; et vosf? 6 - Tuf tef facevi
precare nimiam antim cantare illa romans pulcra. 7 - Vos malem faceo ire illikim et posteam penitebo
amara. 8 - Pluvias faceo crescere
fructuse et solis faceo matura iddius. 9 - Los facebam lostra plantase aquare posti solcadens sic los non
flaccescebam. 10 - Tu faceo ridere me
quandom diceo mibis ke velleverim essere regis. Il
1 - Cram tu facebo una deambulazios, nonnem? Si. Sed go facebo inventarius de mercise in tua
negozius. 2 - Ilia domus per- tinec
mibis et illa alterus eziom; sed illus quis esseo in dimidius esseo tuus. 3 - Ista iuvenis esseo unus de
mea amicuse, et illus unus de mea
inimicuse. 4 - Facete mibis una favoris: postisate ica literas at stazios, quio iddis esseo pla 5 - Abebam
isf forsitam aliqua res facendum in illa
omicidius? 6 - No, Dominusf, isf abebam nils
facendum cum iddius. 7 - Facele mea automobilis venire crammanim, et vostra carrucas icavespim. 8 - Go facebo
punire quivis disobedio ica ordinazios.
9 - Icus esseo una makinas de una delicatama con- struxios; et go putao vos faceverim benem
facere construere iddius in New York. 10
- Vos abeo facetum me spendere nimiam. No, mea
cara amicus, non abeo essetum go is'quis abeo facetum te spendere niniam, sed mea fratris. III
Componete et traducete 10 proposizios.
IV Traduxios
Leos ab Noah Webster, LL. D. Un Americana Lexicos de Ingliscia Linguas Editoris: W. B. Conkey Company, Chicago (U.
S. A.) Leos abeo crassa capus
circumdata cum longa et ticca comas de
fulva colos, quis tegeo iddibis anteriora partis de. corpus. Leosf 120 SINTAXIS abeo capus minora et iddisf esseo carensa
comas. Sua caudas esseo longa, smuta,
terminansa cum una floccus de piluse, fortisama. Sua aspectus
esseo nobilisa; sua incessus stetla; sua rugitus tremenda. Americana Pumas et Giaguaris ab Nova Enciclopedica Atlas et Geografica
Lexicos de Mundus Editoris: P. F.
Collier & Son: New York
Carnivoruse de Nova Mundus esseo inferiora in magnitud»s, strengas et ferocitas ad illuse de Asia et
Africa. Invici leos, America abeo minora
et minus potensa Pumas. Tizris de Sud Asia esseo re- presentatum ab Giaguaris, maximam potensa'de
Americana carnivoruse, Quatuor varietas
de leose occurreo: illus de Nord Africa; illus
de viciniase circumi Senegal; illus de Sud extremitas versi Orange flumes et illus de Asia. IX LEXIOS
Specialisa Usus de Aliqua Verbuse
Possere Quire 253 — Possere
esprime potere assoluto o capacità materiale
di fare un’azione, la quale capacità risiede nelle forze del
soggetto, ed equivale ad: essere
capaxa: tu posseo spendere quio tu esseo
divesa; go possebam vindicare mea
offensios 254 — Quire esprime potere
relativo, o facoltà di fare un’a-
zione; usasi nelle frasi che esprimono augurio, convenienza,
dubbio, eventualità, imprecazione,
obbligo morale ed equivale ad: essere pro-
babilisa: © vos quio essere secura de mea fidelitas vostra bisnise quiverim ire melium 255 — Nei casi dubbi, in cui non si può
proprio vedere chia- ramente la
differenza di senso usasi possere. 256 —
L’avverbio non, premesso ai detti verbi nega recisa- mente l’azione; posposto, invece, indica una
eventualità negativa: go non posseo
venire; go posseo non punire, sed go
posseo eziom punire. i 257 — Il futuro
di quire, quibo, equivale anche alle espres.
sioni italiane dubitativè: sard, potrà essere, può darsi che, è pro. babile che, e simili: iddis quibo essere aom
vos diceo. - Debere Oportere Necessere
Niddare 258 — Debere indica: dovere,
bisognare, dovere assoluto, imposizione
di volorità ed equivale ad: essere obbligatum aut cogetum. 259 — Oportere indica: bisognare, esser
d’uopo, essere con- veniente, dovere di
circostanza, convenienza, accordo, appuntamento, 260 — Necessere indica: essere
necessario. TE
i.-—+—rr_—___ÒùÀùÒÀAmauamo____—_t1n1n0n0nknh1l(q@2020@mkÒ8@ò—tm nm
__’__—rr—’——.Ui‘d’eoee‘ ooo _0_e"t0@4o W6——nmn0Tc_0—o _ rbm&—m—_EE-@-
rsu i i@@—Liimieilmii cei — Gi) | i Vi i SINTAXIS 12i 261 — Niddare indica: aver bisogno di... 262 — Questi verbi si coniugano sempre
personalmente, ed in italiano spesso si
rendono con altra costruzione, composta dagli
stessi verbi ma col pronome al caso dativo; o costruendoli anche
im- personalmente. 263 — Le circostanze più o meno impellenti a
parere dello scrittore guidano alla
scelta di ciascuno di essi: go debeo
ire debbo andare, bisogna ch'io vada (assolutamente) go oporteo ire debbo andare, se è
conveniente, se è d’uopo go necesseo ire
debbo andare, se è necessario ch’lo vada
264 — In italiano i detti verbi possono anche render.i imper- sonalmente :
go debeo ire, tu debeo ire, is debeo ire, bisogna andare, si deve andare 265 — Se il verbo all’infinito è transitivo
ed è seguito dal com- plemento è meglio
usare la forma passiva: ‘ frumentus
necesseo essere metetum 266 — Alle
volte può usarsi anche il gerundio seguito dal
verbo essere: frumentus metendum
esseo 267 — Quando i detti verbi
indicano un senso astratto vo- gliono il
soggetto unus: unus debeo studere per essere estimatum 268 — Il verbo dedere, nel senso commerciale
o morale di essere debitore di, con o
verso, va col dativo: go debeo vobis
mille liras; go debeo ad tua medicus mea salus
269 — La forma impersonale /ddis debeo abere, seguita da un participio passato si può rendere in italiano
col perfetto o col pas- sato prossimo
del verbo dovere, quando indica la conseguenza di una premessa espressa o sottintesa: iddis debeo abere grandinatum la dovuto
grandinare 270 — Debere traduce anche
alcune frasi imperative col verbo
andare: Panama pileus debeo essere lavatum cum specialisa aciduse. Vellere Desiderare 271 — Vellere indica: volere, volontà
assoluta. 272 — Desiderare indica:
volere, desiderio, piacere. 273 — Le
espressioni verbali del desiderio si rendono col con- dizionale: omnise velleverim essere
felixa. 274 — Le espressioni come la
seguente: go velleo vius dicere veritas
si rendono in italiano cof che seguito dal congiuntivo: voglio che diciate la verità. 275 — Se poi trovasi la congiunzione Ke e il
passivo allora la forma passiva si
applica al congiuntivo italiano: go
velleo ke mea patris esseiam respectatum. !
276 — Le espressioni: velleo vos me, nius? ecc. seguito dal- l'infinito si rendono con: volele che io, che
noi? ecc. seguite d@al congiuntivo: velleo vos me legere literas? volete ch'io
legga la lettera? velleo vos nius ire
domus? vo/ete che andiamo a casa?
e" 122 SINTAXIS Exerciziuse I
Corrigete: | 1 - Tu possebo
emere illa villas quum tu esseo dives. 2 - Nos
debeo nostra parentes nostra vitas. 3 - Go possebam reicere ica
tur- bulenta operariuse. 4 - Ad
agricolas oporteo colere umus per ripere
messis bona et abundansa. 5 - Nos non quibam putare ke tu aberem essetum egrotus. 6 - Go niddao de te, bona
amicus mea. 7 - Patris vostra posseo
essere secura de mea affexios. 8 - Nus debeo abire cram quio nostra matris esseo remoransa nos.
9 - Mea amicus pos- sebo venire cram ab
Roma. 10 - Vos vellebam legere illa literas ke
continebam multuse secretuse, sed nius non permittevi iddis. II
1 - Go desiderao manducare caros cram et poscram. 2 - Aliqua mulierise desiderao sempem soma pulcra
vestise et giuellise. 3 - Tu velleverim
essere divesa. 4 - Professorise vellebam nius studere om- nisa lexiose. 5 - Velleo tu me ire ad
teatrus? 6 - Virtuosa matris debeo
educare filiuse benem. 7 - Vellebo daddis nius emere ista domus? 8 - Nos debeo amare et auxiliare nostra
parentes. 9 - Nos velleo ica tlose
essere colligetum. 10 - Nos velleverim essere felixa, sed per
consequire ica metas nos debeo superare omnisa adversitase de
vitas. III Componete et traducete 10 proposizios. IV
Traduxios Adamas ab Doct Altredo Bordî: Botanicas et
Mineralogias Adamas esseo maximam
preziosa gemmas quis esseiam noscetum. Iddis scioao vitrosa aspectus, quamobro iddis esseo
imitatum cum spe- cialisa qualitase de
vitrus (strass). Quum iddis esseo pura iddis scioao se in transparensa et sini colos cristalluse,
quise sepem abeo curva faciese. Sua
maximam communisa formas esseo illus de una poliedrus limitatum ab 48 scalena triangularisa facies. Adamas
esseo maximam dura infri osmnisa corpuse
et idcirco iddis formao X semplis de durizies skeles. Iddis esseo quonio valdem fragilisa et esseo
rumpetum facilisam quum iddis cadeo aut
quum iddis esseo comprimetum aut percutetum.
Adamas esseo formatum cum pura carbonius. Sua pregius consisteo in essereis valdem refrangensa, videlicem
splendensa cum vivaxa co: lose sub axios
de lus; in essereis inalterabilisa et rara. Adamas esseo ì
eni Î] i Lr
SINTAXIS © 123 in Sud Africa et
in Brazil; iddis esseo recolligetum in sabuluse et glarease de torrentise, quom iddis essevi
transportatum ab aquase. Sua sumptus
esseo valutatum caratusim, quise correspondeo cirkim ad V partis de uno grammas. Per augmentare
iddisa splendoris, iddisa naturalisa
frustuse esseo cooperitum cum numerosa parva-faciese, quise esseo obtinetum cum essendum
comprimetum et consumetum contri calibea
discuse, quise turnao rapidam in un orizontalisa pleinis. Ceumo Adamas non esseo scabetum ab aliqua
altera corpus, discuse esseo necessariam
illinetum cum pulvis, oblinetum cum oleus, de idema mineralis. Limpida Adamase esseo adibetum per
facere giuellise; tur- bida illuse per
insecare vitrus, per scribere supri ica ultimus, et friatum, per laborare dura petrase. X LEXIOS
Advocare Deessere Deficere Occurrere
2T7 — Advocare indica: impiegare, volerci, nelle espressioni di impiego o mancanza di tempo: 1, 2, 1000 oras, dies, annus, seculus advocao
per... ci vuole, ci vo- gliono...;
terras advocao uno annus per turnare circumi solis. 278 — Deessere indica: volerci,
mancare: tres sovrenis deesseo per
completare summas 279 — Deficere
indica: volerci, mancare, nel senso sottinteso
di: altrimenti non bastano: tres dollaris deficeo per pagare illa
omos. 280 — Questi tre verbi si
costruiscono personalmente ed im-
personalmente: treinus advocao 4
dies ex New York ad San Francisco iddis
advocao 4 dies ad treinus ex New York ad San Francisco 281 — I pronomi vanno al caso nominativo
nella costruzione diretta, e al caso
dativo nell’indiretta: go advocavi 5
dies aut iddis advocavi mibis 5 dies m/ ci vollero... 282 — Occurrere indica: occorrere, ed è
transitivo: nos occurreo mille sovrenis
ci occorrono mille sterline. 283 — Il
verbo occurrere, seguito dall’infinito, si rende in italiano con: occorre che, è necessario che,
seguito dal congiuntivo: vos occurreo
ire, occorre, è necessario che andiate.
284 — Volendo dare alla frase la forma impersonale si deve dire: iddis esseo necessaria per vius
ire Stare Essere Abere se
Remanere 285 — Stare, indica: stare in
piedi, stare eretto, stare fermato, ed è
contrario di sidere. 286 — Essere
indica: stare, essere. 287 — Abere se
indica: stare, stare in salute. ln questo senso
abere vuole sempre in accusativo il pronome personale di cui si do- 124 SINTAXIS manda lo stato di salute, e nelle
interrogazioni non vuole il soggetto
pronominale : aom abeo te? come
stai? aum abeo vius? aom abeo viusf? aom abeo se vostra matris? aom
abeo se vostra soros? 288 — Remanere indica: stare, rimanere, restare,
trattenersi: remanete mecum una paucus
plus dium, fraffehetevi meco, state meco,
restate meco ancora un po’, un po’ più a lungo. 289 — Le espressioni: iddis' esseo meus,
tuus, suus, eius, 0 iddis esseo de...
seguite dal nome e dall’infinito solo, o con altre parole equivalgono alle espressioni italiane: sta a
me, a te, a lui, ecc. Accidere
Evenire 290 — Accidere indica:
accadere, avvenire, succedere per caso.
291 — Evenire indica: accadere, avvenire, succedere per con- seguenza di cose. . 292 — Sono impersonali e personali: Quando è
specificato il nome o il pronome reggono
il dativo: ques accideo iddis: che c’è?
Quoddis evenivi? che avvenne? ques accideo vobis? che avete? che vi è successo? ques evenivi vobis? che vi
succedette? (dopo una pre- messa)
Nils. Tangere Obtingere 293 — Tangere indica: toccare,
palpare. 294 — Obtingere indica: toccare
a..., toccare in sorte, spet- tare a...,
e regge il caso dativo: | go tangco
libris; libris obtingevi mibis equus
obtingevi tibis sed equusf mibis 295 —
Le locuzioni: iddis esseo mea, sua diutis, seguito dal. l'infinito, oppure dal de seguito da
sostantivi e dall’infinito si rendono
con: tocca a, spetta a, nel senso di: è mio, tuo, ecc. dovere...: iddis esseo tua diutis servire tua ona
patrias iddis esseo diutis de fortisa
iuvenise servire lostra ona patrias 296
— Quando toccare a..., spettare a... indicano un doyere di circostanza vanno tradotte col gerundio e
il verbo abere, come si è già
detto. Servire Prodessere Ciatissare
Utire 297 — Servire indica: servire,
prestar servizio a, far servizio a...
milese serviv lostra ona sovranus fidelisam mea fratris servibam in 36a regimentis de
artilleris 258 — Prodessere indica:
servire a, essere buono a, essere utile
a, essere di uso per: go non velleo iddius, quio iddis non pro- desseo me. Quoddis prodessebam flere ? 299 — Ciatissare indica: servire a
tavola Ciatissare se cum servirsi di
(cose da mangiare o da bere) ciatissate
vius dominuse cum vuoddis vos desiderao
servitevi signori di ciò che volete
SINTAXIS 125 300 — Utire
indica: servirsi di, usare, valersi di, adoperare: vos posseo utire mea automobilis potete
servirvi della mia automobile. 301 —
Servire si adopera anche con speciali locuzioni: iddis non serviverim mea propositus vendere
frumentus nunc non mi converrebbe
vendere il frumento adesso - icus servio
mea, tua, sua propositus, ecc. questo fc
per me, per te, eccc. Fxerciziuse I
Corrigete : 1 - Duo orase deficeo
ad meridies. 2 - Una noctis deesseo per
ire ab Bari ad Roma. 3 - Pauca dies deficeo per finis de annus sco- lastica. 4 - Bona dies, amicus mea cara, ao
abeo vos? Et ao abeo tua matris et tua
soros? 5 - Iuvenis dissoluta non ciatissao nec sua familias nec societas. 6 - Vos posseo prodessere vius
cum illa cibuse quis vos desiderao. 7
- Erim go obtingevi ica pulcra libris de gerrese et de novelise. 8 - Quio esseo tu sic
tristisa? Ques abeo accidetum te? 9 -
Iddius non servio nostra propositus vendere ica viridarius quemis esseo tam pulcra. 10 - Vos posseo
ciatissare vius cum mea ciatus quis go
abeo emeta giustim nunc. Il 1 - Duo annus advocao ut mea fratris
gottaiam sua diplomas. 2 - Go velleverim gottare un abitus, sed go deficeo
quinqueginta liras per assequire summas.
3 - Illa paupera familias occurreo mille liras
per pagare una cekis et una billis. 4 - Tu occurreo ire cram ad
sco- las, quio professo1is dabo una
classis exercizius. 5 - Remanete mecum
una paucus plus dium, quio vostra consorzios esseo valdem gradita mibis. 6 - Iddis esseo de magistes kippare
disciplinas de scolarise. 7 - Erim una
gravisa reilueisa disastris accidevi in nostraiurbis. 8 - Tu posseo utire mea biciclis per ire
intomi contris. 9 - Ica domus servio
realisam mea propositus. 10 - Iddis non serviverim mea pro- positus emere illa pianofortis nunc, quio
iddis esseo nimiam cara. HI Componete et traducete 10 proposizios. IV
Traduxios Mundus anti Creazios
de Omos ab Camille Flammarion,
traducetum ab Doct. Diego Sant'Ambrogio
Editoris: Società Editrice Sonzogno, Milano (Italia) Giurassica Periodus Dum marise essebam sulcatum in omnisa
direxios ab gigantea ittiosaura,
plesiosaura, pliosaura, notosaura reptilise, cuiuse nils de 126 SINTAXIS actualisa naturas posseo dare nobis minima
ideas, nos dicebo cum Dom Sauvage, dum supri
continentis dinosauruse regnabam sovranam,
maximam curiosa forsitam quam omnisa animalise quemise antiqua etase abeiam transmittetum nobis, ezio celuse
essebam populatum cum non minus stranea
binguse, nec avise, nec reptilise, quise scioabam curiosa caracteris de essere simultaneam
avise carensa pennase et armata cum
dentise, et reptilise cum calida sanguis, quise posseo nec natare nec ambulare. “ Propriam illuse esseo
draconis de fabulas; et maximam
infrenisa imaginazios non posseo filiare, in sua maximam audaxa impetuse, una monstrus collexios,
quise non abeiam vivetum in giurassica
epocas., (1). (iddis continuao) XI LEXIOS
Gottare 302 — Gottare si
adopera come transitivo e come intransitivo.
303 — Come verbo transitivo, seguito dal nome o dal pro- nome in caso dativo significa: avere, venire
in possesso di, procurare
procurarsi: populus gottavi
totus is vellebam mea amicus, gottate
mibis illa libris ex libellios tu abeo
gottatum una bona castigazios per tua indolenzias ques gottabam vos in vostra manus? 304 — Come verbo intransitivo, seguito
dall’aggettivo, dal par- ticipio passato
e dall’avverbio significa: diventare, passare allo stato di; ed in questo caso è quasi sinonimo di
flerire: quatuor omos gottavi dronca {
quattro si ubbriacarono bibete vostra
coffis, non facete iddius gottare frigida
aom gottavi vos noscetum cum ius? Come faceste la sua conoscenza? iddis esseo gottansum serom, ite nos sf fa
fardi, andiamo 305 — Come verbo
intransitivo, seguito dalla preposizione e
dall’avverbio esprimente posizione oppure movimento significa moto accompagnato da difficoltà od ostacolo e si
traduce con quel verbo italiano che
rappresenta l’idea del moto contenuta nella preposizione o nell’avverbio: quum treinus commoravi nos gottavi daum et
passengese gottavi op non gottate in
viridarius 306 — Come verbo transitivo,
può anche essere seguito dal- l’avverbio
e dalla preposizione; allora è necessario che il complemento oggetto segua subito il verbo, e poi venga
l’avverbio e la preposizione: isf cadevi
intomi fossas et cum difficultas nos gottavi iusf extrim posseo tu gottare ovri illa murus? si, sed go non posseo gottare mea equus ovri
iddius \ (1) Contejian: “ Elementuse de geologias et
paleontologias ,. nos SINTAXIS 127 307 — Nel senso di: pervenire o arrivare
a... gottare usasi anche innanzi a
verbi come i seguenti: gottare amare,
gottare essere, gottare placere, gottare scire:
is gottavi essere prima omos de sua tribus if vostra matris gottao scire ke tuf abeo
itum illikim ques dicebo isf? vos abeo
gottatum amare iusf quio isf esseo nimiam bona et virtuosa 8 — Diamo un elenco di locuzioni molto comuni
col verbo gottare : i gottare ad arrivare a, gottare benem
ristabilirsi (salute), gottare di- vesa
arricchirsi, gottare engrisa andare in collera, gottare frigida farsi freddo, raffreddarsi, gottare in
entrare, gottare intom entrare, penetrar
dentro, gottare macra dimagrare, diventar magro, gottare noscetum fare la conoscenza, gottare ondrim
mettersi sotto, gottare ovrim superare,
passare per sopra, gottare peium peggiorare, got- tare ponim mettersi dalla parte di dietro,
gottare ‘poruordim avan- zarsi, farsi
avanti, gottare punitum essere punito, gottare serom farsl tardi, gottare suprim mettersi sopra,
gottare uisim mettersi alla parte di
dentro, gottare alba imbianchirsi, rischiararsi, gottare daum scendere, venir giù, gottare draunata
annegarsi (per accidenti), gottare
extrim uscire, gottare illikim arrivarci, gottare informatum essere informato, gottare longim svignarsela,
gottare melium miglio- rare, gottare
obscura oscurarsi, farsi oscuro, gottare op /evarsi, montar sù, gottare paupera impoverirsi,
gottare pinguisa ingrassare’
ingrassarsi, gottare porrim mettersi dalla parte di avanti,
gottare- promovetum essere promosso,
gottare senesa invecchiarsi, gottare
simulim riunirsi, raccogliere, gollare transversim fraversare,
giungere alla fine. Verbuse cum Possessiva Adiectivuse 309 — Molti verbi intransitivi quali surrendere,
abstinere, ge- nibusare, querire,
penitere corrispondono rispettivamente alle voci italiane arrendersi, astenersi,
inginocchiarsi, lagnarsi, pentirsi, i quali
verbi, pur-non essendo riflessivi si coniugano con le particelle
pro- nominali mi, ti, si, ecc. in
italiano. 310 — Molti altri verbi seguiti
da aggettivi possessivi si ren- dono in
italiano anche con le particelle pronominali corrispondenti alle varie voci possessive: tu rumpevi tua crus fl rompesti (a
gamba is rumpevi sua crus s/ ruppe la
gamba isf fasciavi nostra vulnuse cì
fasciò le ferite go vittavi mea oculuse
mi bendai gli occhi 311 — Vi sono
inoltre in latinulo moltissimi verbi che sono
transitivi, mentre in italiano non lo sono, o sono seguiti dalle
RIFDO sizioni. Ne diamo un elenco di
alcuni: adversare opporsi a, adimplere
adempire a, aspirare aspirare a, co-
gitare pensare, pensare a, congratulare congratularsi con,
consentire- consentire a dedignare avere
a sdegno, equare pareggiare a,.ugua
128 SINTAXIS gliare a, iuvare
giovare a, merere rattristarsl di o per, obedire ob: bedire a, olere aver odore di, mandare odore
di, odorare di, piacere far piacere a,
resipere aver sapore di, sapere di, sectare andare dietro a, cercare di ottenere, anelare anelare a,
attendere affendere a, bau- bare
abbaiare a contraire essere contrario a, conquerire lagnarsi di, dolere dolersi di, effugere sfuggire a,
gemere gemere dio per, inire entrare In
carica di, miserere far compassione a, orrere avere in orrore, avere orrore di, potire impadronirsi
di, reformidare aver paura di,
paventare, ridere frovar da ridere su, sitire aver sete di, utire far uso di, servirsi di. Exerciziuse I
Corrigete : 1 - Gottate ad me
mea baculus; vos invenibo iddis poni ostius
de mea cameras. 2 - Furisf essevi videta, sed is gottavi seposti
sini essere agnoscetum. 3 - Is gottavi
valdem engrisa quandom essevi informata
de quis essebam accidetum. 4 - Dum is ambulabam supri scopuluse, cadevi et gottavi draunatum. 5 -
Go esserem valdem obli- gatum ad vobis
if vos posserem gottare me una copias de icus la. boris. 6 - Quum inimicuse essevi sorprendeta
in eia latibulus lius ‘surrendevi. 7 - Vos anelabam ad glorias, et
tandem vos abeo gottata . iddis. 8 - If vos non io intomi contris vius non gottabo
nunquam benem. 9 - Aom abeo se vostra
fratris? Benem, is esseo gottansa sempem
plus pinguis. 10 - Cancellus esseo nimia stricta; carrucas non posseo gottare in. Il
1 - Nos abeo gottatum nils in domus giustim nunc, sed vos posseo gottare quoddis vos desiderao ex
restorantis ikim circum. 2 - Vos
debeverim nunquam gottare engrisa sini una seria razios. 3 - Alberto, gottate tu mibis mea altera
calceuse; icuse esseo nimiam levisa;
viase esseo spurca et balneata. 4 - Quandom vos abeo got- tatum ovri prima difficultase tota reliquus
essebo facilisa. 5 - Go ad- versao tua
principiuse quio iddise esseo diversa ex meuse. 6 - Cum multa difficultas pomperise gottavi equuse
extrim de stabulus priusquo fumus
asfixiarem iddiuse. 7 - Go mereo mortis de tua paupera mam-
mas. Isf essebam un optima mulieris. 8 - Quesa prezius putao vos go posseverim gottare per ica senesa
carrucas? Forsitam vos posse: verim
gottare 400 liras. 9 - Nos omnise debeverim orrere vizius quio iddis brutesceo nostra animus. 10 - Is gottao
engrisa quum aliquis loquio isbis de eia
salus, sed infortunitase forsitam facebo ius got: tare uaisa.
Ill Componete et traducete 10
proposizios. SINTAXIS 129 IV
Traduxios Mundus anti creazios de
Omos (finis) “ Iddis non esseo solam
per sua magnitudos ke classis de rep-
tilise annunziabam sua preeminenzias in antiqua tempuse; iddis
éssev eziom per varia et plus
singularisa formas de illa magnitudos quemis
iddis assequivi nuncodiem. Eccem aliquise infri iddiuse, quise
volabam non cum lostra costese ao
draconise, nec propteri uno alas sini di-
stingueta digituse, ao illus de avise, nec propteri uno alas, cuia
polles solam abeverim essetum libera, ao
illus de vespertiliose, sed propteri uno
alas principalisam sustinetum supri uno valdem protraeta digitus cummo alteruse abebam conservatum lostra
ordinaria longitudos et lostra unguise.
In idema tempus, ica volansa reptilise, quasom con- tradictoria denominazios, abeo una longa
collus, un avis billus, omnis tandem
quis debebam dare iddibise un eteroclita aspectus ,, (1). Ica stranea animalise esseo
pterodactiluse. XII LEXIOS Verbuse cum Indeterminata Pronomese ao
Subiectus 312 — Il pronome
indeterminato italiano “ si” corrisponde a
parecchie locuzioni: | I - ad
unuso aliquis in un senso astratto e senza rapporto a nes- suna persona determinata; nelle massime
morali; nelle verità universali: unus
non posseo essere sempem felixa non si può essere... Il - a gentis in un senso meno universale, ma
non restringibile a persone
determinate: gentis sufferreo paucam
duransi iemis in Italia si soffre poco...
III - a los in un senso restringibile ad alcune tali persone: los expectao regis icavespim si
aspetta... IV - ai pronomi soggetto se
la persona che parla o a cui si parla è
inclusa nell’azione: ques possebam go,
tu, is, etc. facere? che si poteva fare?
V - alla forma passiva che si usa moltissimo, anzi è l’unica da usarsi in tutti quei casi in cui il senso
della frase è dubbio: go essevi
ordinatum facere iddius m/ si ordinò...
tu esseo putatum abere dicetum icus fi s/ crede di aver... multa vinus esseo bibetum in Italia si beve
molto... Tizio, quis, aom is essebam
putatum... 7/zio, il quale, come si... ‘
313 -- | verbi esprimenti operazioni mentali si costruiscono comunemente con la forma impersonale : iddis esseo timetum ke isf moribo iddis esseo expectatum ke quisques daiam
aliqua res (1) G. Cuvier: ©
Disquisizios supri fossilisa ossise ,
‘130 SINTAXIS 314 — Masi può
usare anche la forma passiva seguita dal-
l'infinito: . | quisques essebam
expectatum dare aliqua res quisques
essebo expectatum dare aliqua res 315 —
Quando si esprime un fatto che ha corso nel presente o nell’imperfetto si usa la forma passiva cot
gerundio e il pancino passato : — domus esseo aut essebam essendum
construetum | | si sta o si stava
costruendo... Ùi 316 — I verbi dicere,
enarrare e simili possono costruirsi: .
I - con los o gentis; II - impersonalmente ton iddis esseo di. cetum ke; III - passivamente con is (0 altro
pronome soggetto) esseo dicetum
essere: los o gentis diceo ke Dom X
esseo divesa iddis esseo dicetum ke Dom
X esseo divesa. — Dom X esseo dicetum
essere divesa 317 — I caso diretto e il
caso indiretto possono fare da soggetti
mea fratris essevi dicetum factus © . :. - aut factus essevi dicetum ad mea fratris 318 — I verbi ire e venire seguiti dalla
congiunzione ‘ef e da un verbo allo
stesso tempo del primo si rendono con i Verbi andare e venire seguiti dalla preposizione a :
| is ivi et firmavi egli andò a
firmare is venibo et videbo egli verrà a
vedere 319 — I verbi che indicano moto
verso vogliono dopo di : sè la
preposizione ad se il luogo è determinato ; ‘e versi se è
indeterminato: go ibam versi domus
andavo verso casa, dalla parte di casa
go io ad teatrus vado al featro
320 — Ma non vogliono per lo più nessuna preposizione quando il luogo è specificato coi nomi
domus e villas; e con nomi di . città:
LS ibam domus andavo a casa; 80 ibo villas andrò in villa; go io Roma vado a Roma . . 321 — Le espressioni: mea nomes esseo 0 go
esseo vocatum... si rendono con mi
chiamo, mi chiamano, il mio nome è...
mea nomes esseo Enea { mio nome è Enea, mi chiamo, mi chia- mano Vito.
322 — I verbi audere, commensare, cupere, debere, possere, scire, vellere ed altri sono detti verbi
servili, perchè non esprimono da soli un
senso compiuto. Essi vogliono dopo di sè l infinito che serva a chiarirlo. 323 — I verbi decere, dedecere, penitere,
sha pudere, te- dere si costruiscono
personalmente e sono transitivi: go
pigebam urere illa scittis mf rincresceva bruciare quel foglio 324 — Quando i suddetti ‘verbi sono retti
all’ infinito da un verbo di
declarare, dicere, monstrare, ecc. hanno il pronome corri- spondente alle varie persone in caso
accusativo: tu diceo te abere penitetum
tua negligenzias dici che ti sei pentito...
is diceo se abere penitetum sua negligenzias dice di essersi
pentito... SINTAXIS 131 mentre se si dicesse: is diceo ke is abeo penitetum sua
negligenzias vorrebbe dire; egli dice
che quegli, (cioè parlando di un’altra per-
sona) si è pentito della propria negligenza. 325 — I verbi indicanti colpa, come
accusare, lusvocare e si- mili vogliono
la preposizione de quando è indicata la colpa:
is essevi accusatum aut iusvocatum de fraudis . 326 — Il verbo condemnare vuole la
PEFBOAZione: oe FALAnCo è specificata
l’estensione della colpa: is essevi
condemnatum ad triginta annus 327 — I
verbi absolvere e delivrare vogliono la preposizione ex: is essevi delivratum ex accusazios 328 — I verbi cogitare, commandare, credere,
desiderare, di- cere, dirigere,
expectare, ordinare, permittere, poscere, precare, pro- mittere, supponere, vellere, ed alcuni altri
di significato analogo pos- sono essere
costruiti in due maniere: I - o come verbi transitivi col complemento oggetto seguito dall’infinito:
iudes ordinavi ius essere pu- nitum i!
giudice ordinò che fosse punito; II - o come verbi intran- sitivi.nella stessa maniera italiana : iudes
ordinavi ke is esserera punitum 329 —
Quando i suddetti verbi sono usati transitivamente possono prendere la forma passiva col verbo
della proposizione tal pendente
all’infinito : is essevi ordinatum ab
iudes essere punitum 330 — I verbi
commandare, desiderare e precare possono farsi
‘ passivi solamente se il soggetto è una persona. 331 — Alcuni modi impersonali come iddis
essebo aut iddis esseverim benem,
difficilisa, facilisa, melium, advantagiosa e simili, se-. guiti dall’ infinito o dal congiuntivo sono
resi nella stessa maniera: iddis
essebo, esseverim benem ire Roma iddis
essebo, esseverim benem ke vos irem Roma
332 — Se è specificata la persona a cui la cosa è più van- taggiosa, allora si può usare il per seguito
dal nome e poi dall’intinito: iddis
esseverim melium per vius, per Pietro, per Brown, ire Roma 333 — Le dette locuzioni impersonali se sono
specificate dal nome o pronome possono
farsi anche personali mettendo per soggetto
il nome o pronome, sostituendo le voci verbali essebo ed esseverim col futuro e il condizionale del verbo fare,
e cambiando il CONGIUDLVO in
infinito: vos facébo benem ire Roma
sarà bene che voi andiate a Roma. vos
faceverim benem ire Roma sarebbe bene che voi andaste a Roma Exerciziuse I
Corrigete : 1 - Quum nos io
intomi un regios estera et nos non scio linguas, posseo formare una iusta ideas de sua
abitanse cum multa difficul- tas. 2 -
Quoddis essebo facetum icavespim ? Nius facebo quoddis vos
132 SINTAXIS velleo. 3 - Vos
posseo nunquam essere secura de cram. 4 - Gentis esseo discutens un progectis cirkim un nova
pontis supri flumes Mis souri. 5 -
Isfessebo delivratum ab accusazios ? Go non sapeo nils nes. 6 - Iudes abebam ordinatum ke ius esserem
punitum sed posteam is absolvevi is. 7 -
Ubim io vos? Go io ad Paris et posti go ibo at
New York. 8 - Isf essebam putata essere maxima onesta mulierisf in urbis. 9 - Los bibeo multus biris in America et Ingland, sed
in Italia los bibeo plus vinus quam
biris. 10 - Los debeverim studere quum los esseo iuvenise. | Il
1 - Is ivi et firmavi illa billis, quio sua firmas essevi indispen- sabilisa. 2 - Qualis esseo vostra nomes? Mea
nomes esseo Luigi Milella. 3 - Isf diceo
sef abere penitetum non abere studetum
quum isf essebam plus iuvenisa. 4 - Cerealise esseo seminatum in iemis et ripetum in estas. 5 - Ques possebam
nos facere in illa cir- cumstanzias ?
Nils alterus quam fugere; nonnem? 6 - Iddis esseo timetum ke Mis Maria non cantabo'cramvespim
at concertus. 7 - Mea fratris pigebam
urere illa scittise quio iddise continebam multa et cara memoriase de sua infanzias. 8 - Ad quanta
annuse abeo accusatuse essetum
condemnatum? Unus ad quindecim annus; alterus abeo es- setum absolvetum ex iniqua accusazios. 9 -
Multa meccanica supel- lese esseo
invenitum in America. 10 - Unus non posseo dormire in ica cubiculus per rumos de vias. Il
+ Componete et traducete 10
proposizius. IV Traduxios
Erudizios et Divizies ab Charles
Blount: Ingliscia Lecturis Libris Una
divesa omos,.iddis esseo dicetum, olim petevi una erudita omos qualis essebam razios ke scientifica
omose essebam raram videtum at portase
de divese, cummo divesa omose essebam sic sepem
videtum at portase de erudituse. “ Iddis esseo — respondevi eruditus,
— quio omos de scienzias nosceo velius
de divizies, et divesa omos non sempem
nosceo velius de scienzias ,,. . ; Duo
Frariais ab Idemus Duo fraiaris, unus
Dominicanus, alterus Franciscanus, travelandum
simulim, venivi ad una rivus. Dominicanus dicevi ad Franciscanus, ke ceumo is ivi discalceata, is essebam
obbligatum ab caritas portare ius
uldrisim; if is non facerem icus, iddis esseverim una peccatus. -
SINTAXIS 133 Franciscanus
consentivi et prendevi ius supri sua sciuldrise. Quum los venivi ad medius de strimis, Franciscanus
petevi alterus num is aberem monetas
uldrisi se. Dominicanus respondevi: “ Si, duo rea- lus ,,, Franciscanus audindum icus dicevi: “ Patris,
parcete me, sed nostra ordos positivam
proibeo nobis portare aliqua monetas ,,. Dicen-
dum sic, is turbavi ius intomi rivus.
Nimiam Serom ad Idemus Una
scurras, at regias de Francis I, querivi ad regis ke una grandisa lordis minitabam de grassare ius per
abere proferretum aliqua faceziese
circumi ius. “ If is faceo iddius, — dicevi Francis, — is essebo engalum quinque minitis postim ,..
“ Go desiderao ke vostra maiestas abeiam
bonitas engare ius quinque minitis antim ,, respon- devi scurras. Uno Pennis Velius de Sagacitas ab !demus Una paupera fellos mendicandum ex diukis de
Northumberland, dicevi “ Is sperabam ke
is daverim isbis aliqua res, neduo los esse.
bam ambus de idema
familias, essendum ambus descendetum ex
Adamus ,,. “ Certam — dicevi diukis — eccem uno pennis per te; et if tota reliquus de tua consanguineuse dabo
tibis tantundemus, tu essebo una omos
plus divesa quam go esseo longem ,,.
Uncaindnes ab Iidemus Quippo
traiflise faceo summas de umana rese Et
dimidia nostra miserias ex nostra foiblise surgeo eva Quippo de vitas optima gioise consisteo in
pas et commoditas Et paucuse posseo
sevare aut servire, sed omnise posseo plisare:
O, nongentila spiritus disceiam ensefortim : “ Una parva uncaindnes esseo una grandisa
offensas ,.. XII LEXIOS
Verbuse Sequita ab Preposiziose
334 — I verbi che hanno il complemento retto da una prepo- sizione possono essere costruiti anche
passivamente. In questo caso il
complemento diviene soggetto e la preposizione può restare insieme col verbo: tu abeo scribetum ad tua soros auf
tua soros abeo essetum scribetum ad ab
te. | 335 — I verbi flagitare chiedere
con istanza, petere chiedere per
ottenere qualcosa, poscere chiedere 0 domandare, postulare chie- dere con esigenza, querere chiedere per
sapere, per informazioni, rogare
chiedere con preghiera; vogliono la preposizione ab, e corri. spondono a chiedere a... is flagitavi ab amicus una colloquius con
istanza chiese all'amico... i 134 SINTAXIS 336 — La preposizione per si adopera dopo
molti verbi per sostituire : abere,
acquirere, invenire, obtinere, prendere, procurare, e simili :
| go scribebo ad London aut New York per iddius . ..per averlo «_—_ 337 — Quando i verbi seguiti da
preposizione sono seguiti da pronomi, hi
preposizioni vengono sostituite dai rispettivi casi dei pronomi.
338 — Alle volte s’incontrano dei verbi seguiti da preposizione, i quali non possono tradursi egualmente in
italiano. In questo caso si ricorre ad
una espressione speciale, rendendo la preposizione col verbo e il verbo con un modo avverbiale : is ivi intomi viridarius andò nel
giardino is raidavi ,, ù entrò nel
giardino sul veicolo | is equitavi ,, »
- entrò nel giardino a cavallo, cavalcando
is currevi ,, si entrò nel giardino correndo is reptavi ,, 3: entrò nel giardino
strisciando is reptavi extri ostius
uscì dall’uscio piano piano vulpes
reptavi versi gallusef ‘i! volpe si avvicinò piano piano alle... fenestras essebam tam parva ke go possebam
vix reptare in la iii. era tanto piccola
che appena potevo entrarci strisclando
equimilese galoppavi transversi flumes
I soldati a cavallo traversarono il fiume a galoppo i: .: + los equitavi offim sf allontanarono
a cavallo los currevi offim si
allontanarono correndo 339 — Nella stessa
guisa si procede con verbi transitivi che
non esprimono un movimento:
cartase essevi uretum /e carfe furono bruciate domuse essevi uretum daum /e case furono rase
al suolo dal fuoco i ‘ mulieris essevi
sufflatum intomi maris - la donna fu
spinta in mare dal vento pontis essevi
sufflatum op cum dinamites .il ponte fu
fatto saltare con la dinamite illuminate
ica dominus ad eia cameras accompagnate
col lume questo signore alla sua camera
340 — Alle volte un verbo intransitivo può diventare transitivo mediante le preposizioni o gli avverbi: ite ad lectus et dormite offim effectuse de
vinus ‘ andate a letto e fate passare
col sonno gli effetti del vino is
raziocinavi me intomi sua opinios col
ragionamento mi ha indotto nella sua opinione
beibis abeo essetum curretum ovrim ab una carrucas il bambino è stato travolto da una
carrozza 341 — Diamo qui un elenco
parziale di verbi seguiti da pre
posizione: — accauntare per
rendere conto di, dar conto di; accredere ad accon- discendere a; actare secundi essere coerente
a, agire secondo; audire de sentir
parlare di; audire ex aver notizie da; concedere per fener conto di; congratulare de congratularsi di o
per; dependere ex di- SINTAXIS
135 pendere da; gaudere at godere di;
.impedire ex /mpedire di; incubare ovri
pensare sempre, pensare a lungo e con pena sopra un fatto; laborare ‘ex. aver male a, soffrire di;
onerare cum caricare di; per- tinere ad
appartenere a; prebere cum fornire di; prendere daum notare ‘in ‘iscritto; provvidere cum
provvedere di; punire cum punire di;
regioisire at rallegrarsi di; regioisire cum ra/legrarsi con; respon- dere ad rispondere a; respondere per
rispondere di; essere responsa- bile di;
ridere at ridere di; tegere cum covrire di; uonderare at ma- ravigliarsi di. 342 — Moltissimi nomi possono rendersi verbi
della prima coniugazione aggiungendovi
are. In questo modo essi possono espri
mere -per' lo più l'uso a cui l'uomo fa servire o l'uso che ‘l’uomo
fa delle cose espresse: dai nomi: anHis: amo, amusare prendere con l’amo, lapis
matita, lapisare seri: vere-colla
matita, oculus occhiò, oculusare fener d’occhio, skistus lavagna, skistusare covrire di lavagna,
teguias tegola, eguiaBare co: vrire di
tegole. 343 — Ma. possiamo esprimere la
stessa idea anche con altre
locuzioni: prendere. cum amus
prendere con l’amo, scribere cum lapis, tegere
cum skistus, tegere cum tegulase.
344 — L'espressione mutuam corrisponde a l’un l'altro, scam- bievolmente.
‘ 345 = L'espressione a/tefus altera... seguita dal sostantivo e dal verbo, ‘Corrisponde a: chi in un... chi
in un altror alterus -altéera locus
essebam chi éra ‘in’ un luogo chi in un altro
Si 346 — L’espressione nils alterus quam, seguita dal verbo“in un tempo di modo infinito indica: non fare
altro che; non fare Lit sé non che: los nils alterus quam imitavi lius': non
fecero altro se non imitatti tu nils
alterus quam dormibam non facevi altro che dormire: da cui si vede che il passato remoto è
divenuto infinito, e la voce del verbo è
stata sostituita la quella del verbo fare.
Per Consecuzios de Tempuse 347
— s'intende l'insieme delle regole che insegnano în quali . tempi del congiuntivo si devono porre i
verbi delle proposizioni di- pendenti
rette da congiunzioni subordinative.
348 — A seconda che l’azione espressa dalla proposizione se- condaria sia contemporanea o anteriore
all’azione principale: 1 - al tempo
presente, futuro semplice e futuro anteriore nella proposizione principale: corrisponde un tempo
presente 0 passato: ‘del congiuntivo:
- go sperao, go sperabo, g0 abebo
speratum ! ke is studeiam aut abelam
studetum; ia ‘Il S V 4
> VI ssi " VII A È
VIII si È IX -. * 3) X ” =
XI XII ; XIII
XIV XV ; XVI ;
XVII x XVIII i XIX
XX. 13 15
be) be) ”»
II PARTIS I Sintaxis pag. II
IIl IV V
VI VII VII IX X
XI XII XII
XIV XV Va)
149 129 133
137 142 INDICE GENERALE ALFABETICO I PARTIS
Abbaco : x . . 23 Accento . 3 :
i ; ; 9 Addizione . 23 Aggettivi dimostrativi 48 . indefiniti 48 A possessivi . 47 A relativî 48 Aggettivo ; 17:46 Alfabeto . : ; . 5 Alterazione degli Aggettivi 51 i » Avverbi 65 x dei Colori 52 » Nomi 39
Articolo 14 Avverbi derivati da
Aggettivi n definiti ; . . 70 Avverbi di affermazione È 62 È » dubbio 63 » » luogo 65 e » maniera . 64 % » moto da luogo 66 ; » » Verso luogo. 66 » =» Negazione | 63 ” » Quantità . 63 n » Stato in luogo 65 ” » te.npo : 68 3 = » futuro . 68 ” A $ passato 68 s s n presente 68 Avverbio . 4 : : A 25;62 Casi dei Pronomi Personali 54 Classi Varie di Numerali. 50 Comparativo, Grado 17 ” Irregolare .- 46 Congiunzione ; . 25;12 Congiunzioni Alternative . 72 A Asseverative 74 % Avversative 73 s Causali 73 È Comparative 73 n Concessive . 73 ù Conclusive . 73 ” Condizionali 73 Congiunzioni Consecutive i Dichiarative i Copulative . s Correlative . a Disgiuntive . » Finali .
Temporali Coniugazione Attiva
. : Passiva Consonanti e Vocali. Declinazione Derivazione degli Aggettivi 0" dei Nomi Dittonghi
Divisione A delle parole in
sillabe ERRATA-CORRIGE . Esercizio di Dettatura e di Lettura . Espressioni Numeriche Femminile dei Nomi. Fiori
Fonologia . Frutta . Giorni, Nome dei . Gradi di Comparazione Indice delle Lezioni . Indirizzi per le Lettere Interiezione Locuzioni Avverbiali. Macchine
| Mesi, Nomi dei. i Modi
Avverbiali ì i Modi e Tempi dei
Verbi. | Moltiplicazione . ‘ Morfologia . Nome .
52 Numero Ore
Paradigmi delle Coniugazioni .
Parti del Discorso . a Piante
o Positivo, Grado Piurale dei Nomi & S n » Composti i » Segni Grafici Preposizione 3 Pronome
Pronomi Dimostrativi
Indefiniti Interrogativi Personali
Possessivi . Relativi Pronunzia . sis is
Sillabe Sottrazione . Suffissi Costanti degli Aggettivi A : dei Nomi
x Mobili degli Aggettivi ; » dei
Nomi. Suoni . ; è ; Superlativo Grado ? s è i Irregolare Tempi dei Verbi Verbi Impersonali Verbo . î
Vocali e Consonanti. II PARTIS Nomenclature: Celus et Maris ; . : . 29 Ces Ludus . . . è. . 77 Civilisa Dignitase . ; ; =. LIL Contris . 3 A . x Pronomese, Usus de . 103 Personalisa Pronomese 101:103 Possessiva Pronomese, Usus de. 97 Relativa Pronomes 102 Proxima Pertransitus 113 , Preteritus . ; i 113 Pulcra , E : j a 04 Quam . 139 Quandom 139
Quanta 94 Quire . 129 Raita . . A ; 94 Remanere 123
Ronga . 94 Servire 124 Si 139
Soma . 94 Stare 4 123 Sua Suus 97
Sub ; 146” Substantivus,. ia de :
. 82 Usus de Pluralis de REDALHiO use.
83 Superlativus 89 Supri . 146
Tangere ‘124 Tanta . : 94 Tempuse, Usus de 112 Tota 94
124 Traduxiose . Adamas . Ces Ludus
: Commercialisa Literas . Duo Fraiaris . Erudizios et Divizies Leos
Literas ad Îuvenise London
Postis Mundus anti Creazios de Onde
125; 129 Nimiam Serom : 133 Partis de Soliloquis de Hamlet . 148
Pulcritudos in laponia . 141
Silvatica Feles 105;109;115
Telegrammis . i 147 e ad un
Otellus Pro- prietarius 147 Uncaindnes ; ; . 133 Uno Pennis Velius de Sagacitas. 133 Violodoratas . 95,100 Ubim . 139
Uisi 145 Una 93 Undri . 145 Utire
124 Vel'ere 121 Verbus ; 106
Specialisa Usus de Aliqua Verbuse 120
Verbuse cum Possessiva Adiectivuse 127
î cum Indeterminata Prono- mese
ao Subiectus 129 » = sequita ab
Preposiziose 133 vpi is» Pag.
” Da) ERRATA
155 CORRIGE T cerziabrakidactilus abbriccagnoio
abbriccagnolo T gionstocarius
accomandatarlo 8 subligaculus
mutanda 16 è 32 sia ggiunge 60 $ 188 personaie 69 $ 211 Locazioni 71 Tituluse Titoll 87 $ 32 postuse 91 & 57 dextra 96 riga 3 bracteas 96 $ 87 voleo
107 $ 164 | 116 $ 231
oppartenere 117 $ 238 deambulanzios 117 & 241 le 132 Duo Frariais accomandatario subligaculuse mutande si aggiunge
personale Locuzioni Titoli
portuse dextera bracteis
velleo v appartenere
deambulazios. © i la Fraiaris
eta Digitized by Google 4
AGGETTIVI, SOSTANTIVI E VERBI
CONTENUTI NELLA GRAMMATICA
‘LATINULUS” NB. Le parole senza
apostroio sono piane. L’apostroîo indica che
Sulla vocale precedente cade l’accento tonico. abdere nascondere abdomes addome abdomina'lisa addomina- abenas redina [le abere avere
abere se stare in salute a’bies
abete abire partire a'bitans abitante abitare abitare abitazios abitazione a'bitus abito
abno’rmisa strampalato abscessus
ascesso absolvere assolvere abstinere astenere abstracta astratto abstrusa astruso abundansa abbondante abundanzias abbondanza aca’cias acacia à’caius acagiù acanto’pterus acantottero acanturus acantfuro a’'cantus acanto a’'carus acaro accauntantis ragioniere accauntare conteggiare » per dar conto di accauntazios contabilità accelerata accelerato accendere accendere accentus accento acceptans accettante acceptare accettare accessibi’lisa accessibile ACCESSUS accesso accidentare accidentare accidere accadere, avve- nire, succedere accli’visa acclive accomodare accomodare accordare accordare accredere ad accondi- scendere a
accrescere accrescere accusare
accusare accusativus accusativo accusazios accusa ace’fala acefalo àcerba acerbo
acetaris insalata aci’culas
spilla A a'cles punta aco’litus accolito acquiescere acquietare acquirere acquistare acquisizios acquisto a’crisa acre
acrobas acrobata acro’corus
acrocoro acro’polis acropoli actare agire
actare secundi agire se- condo,
essere coerente a actoris attore actua’lisa attuale actus atto
acuta acuto a’'damas
diamante adaquare abbeverare adesios adesione adiantus capelvenere + adibere adoperare adiectivus aggettivo adimplere adempire a adinvenire inventare adiposa adiposo adiudicata’rius aggiudi- catario
adiutare dare aiuto a adiactare
allattare administratoris ammini- stratore
administrazios ammini-
strazione admiralatus
ammir#gliato admirare ammirare admiratoris ammiratore admonere avvertire adolesce’ntisa adolescente adrepere arrampicare adulta adulto
advansare inoltrare advansata
avanzato advantagiosa vantaggio- advenas forestiero [so advenire giungere adventare arrivare adverbius avverbio adversare opporsi a adve'rsitas avversità adve'rsucas disgrazia adverta’is pubblicità advocare impiegare, vo- [lerci
advocatus avvocato ae'rea
aereo àa'eris aria affexios affezione affi'nisa affine affirmare affermare affluentis affluente A’frica Africa : agi’litas agilità agitata agitato agmes squadra (militare) à’'gminis squadrone agnoscere riconoscere agnosterius leggio agnus agnello
agri’cola agricolo agri’colas
contadino agricultoris agricoltore agris campo
agrumis agrume - aironare
stirare aisbergos ice-berg alarmare allarmare alarmis allarme alas ala
alba bianco albina albino a'leas giuoco d'azzardo aliena alieno a'liqua alcuno, taluno aliquanta alquanto a'llius aglio alta alto
a’'Itera altro alterabi’litas
alterabilità alte’rutra l’uno o
l’altro altitudos altezza altople’inis altopiano altus alto, la parte alta aluminis alluminio alumnus alunno à'lveus alveo amara amaro
amare amare amatoris
amatore amba ambedue ambulacrus corridoio ambulare camminare ambulazios camminata amendis ammenda amensa sciocco amentis pazzo
amenzias sciocchezza
America Ame'’rica America Americana americano Ame’rico americo amica amico
amicizias amicizia amicus
amico amigdaletus mandorleto ami’gdalus mandorlo amoris amore
amorosa amoroso amovere
allontanare amplificare amplificare amus amo
amusare prendere con l’a- anas
anitra {mo androce’us androceo anelare anelare aneste’tica anestetico anfiteatrus anfiteatro a'ngaris hangar Anglicana anglicano Anglicanismus anglicani- Anglo Anglo [smo a’nguis serpe a’'ngulus angolo animalis animale a’nimas anima a'nimus animo annunziare annunziare annus anno
anses oca anteriora
anteriore anteris antera antibra’kius avambraccio antica’meras anticamera anticipare anticipare antidisco’veris avansco- antiqua antico [perta antitre’inus avantreno a’'nulus anello aperire aprire apis ape
apparatus apparato apparensa
apparente apparizios apparizione appiransis apparenza appla’usus applauso approcciare approcciare appropinquare accostare, ‘avvicinare
a'pricas percoco Aprilis aprile apta adatto, atto aptitiu'dis attitudine a’puas acciuga aquare innaffiare aquarius acquario aquas acqua
aqua'tica acquatico a’ quea
acqueo a’quilas aquila 4
aquilina aquilino aquitrinus
acquitrino aquosa acquoso ara’cnidis aracnide arangus arringa aratoris aratore aratrus aratro arbitraria arbitrario arbi'trius arbitrio a’'rboris albero arbutus corbezzolo arcessere incolpare arde’lios faccendone areodromus areodromo are’olas aiuola areo’'metrus areometro areona'’utica areonautico areona’utikis areonautica areona’utus areonauta areopianus areoplano areostàkis areostatica areo’stas areostato areo’stis areostiere argentus argento argillas argilla argumentare argomenta- arlas aia [re
aristocra’tica aristocrati- : [co arkiepi’scopus ar vo
arkitecturas architettura
arkitectus architetto. arkitravis
architrave arkivistis archivista armamentus armamento armare armare
armas arma armentus armento armillas braccialetto armis armata
armores armaiuolo arnes
finimento a'rrabos caparra arrangiare assestare arrangimentis assesta- arras arazzo [mento arra’sseris arazzeria arrestare arrestare arripere acchiappare, af- arros freccia (ferrare arsinalis arsenale arterio arterio artistis artista artri’tica artritico artritis artrite artus arto
arvinas grasso ascendere
sormontare ascensios ascensione ascensoris ascensore a2ura
asfixiare asfissiare Asia Asia a’sinus asino a-solos a solo aspectus aspetto aspicere guardare aspirare aspirare assemblare assembrare asseQquire raggiungere assolistis assolista ussolutismus assolutismo assortire assortire [to assortmentus assortimen- asteriscus asterisco (*) astillis asticciuola astis asta
astro’nomus astronomo astrus
astro atlas atlante atmosferas atmosfera atroxa atroce
attaccare attaccare attendere
attendere attenta attento attenzios attenzione attractivis attrattiva auctoris autore auctorisare autorizzare audaxa audace audere osare audire udire aufugere scappare augmentare aumentare Augustus agosto a’ulas aula
a’ulis urlo auricula’risa
auricolare a’urifes orefice aurigas cocchiere ‘ a’uris. orecchio a'urus oro
auscultare ascoltare A’ustro
austro automo’bilis automobile automobilistis automobi- [iista
autoscafis autoscafo autosecare
autosegare Autumnus autunno. auxiliare aiutare auxilius aiuto avellere strappare avenas avena
aviatoris aviatore a'vida avido avis uccello
avus avo, nonno axilla’risa
ascellare axillas ascella a’xios azione, agire azura a7zurro bacinus
bacinus bacino bacteriolo’gica
batterio- ba’culus bastone [logico ba'feus tintore bafi'as tintoria baggagis bagaglio baiu’lus facchino balare belare balaustradis balaustrata balconis balcone balenas balefia ballunis pallone balneare bagnare, fare un bagno
ba’Ineus bagno bambus bambù bankis banca barbas barba bardotis bardotto baris bar
bari’tonus baritono baro’metrus
barometro baronettis baronetto baronis barone barrakis caserma barricare barricare barrire barrire bas basso
basi’licas basilica basis
base batillus badile cabinettis gabinetto cabinis cabina cablografare cablografa- cada’veris cadavere [re cadere cadere ca’inda cortese ca’indnes cortesia calamarius calamaio calamistrare arricciare calca’neus calcagno calcas sprone
calceola’rius calzolaio ca’lceus
scarpa calefacere riscaldare - calefaxios riscaldamento ca’libis acciaio ca’lida caldo calidare far caldo ca’ligas calza calis calice ‘ca’llida accorto, scaltr callus callo
calumniare calunniare B batracomio’makis batra- [comiomachia
baubare abbaiare baubazios
abbaiamento bedda'iris ghisa bedellus bidello be’ibis bambino belis balla
bellare guerreggiare bellis
campana bellus guerra benefacere beneficare benefactoris benefattore beneficius beneficio. Berlin Berlino bettare scommettere bettis scommessa bibere bere
bibliotecas biblioteca biciclis
bicicletta bidentis bidente billis cambiale billus becco bingus essere binoclis binocolo biris birra
biscioppisalfiere(scacchi)
bisnis affare bisnistis
affarista bivius bivio bla’teros chiacchierone C
ca’meras stanza caminus camino,
fumaiuo- canalis canale [lo cancellis cancello canina canino canis cane
cannonis cannone cannonisare
cannoneg - {giare cano’nicus canonico cantare cantare cantus canto canzios canzone caos caos
capaxa capace capillus
capello capitalis capitale capitellus capitello Capras caprone captenis capitano capus capo, testa cara caro
cara’cteris carattere
casseris bledis lama blua blu
bollis palla bombardare
bombardare bombardazios bombarda- bona buono [mento bo’nitas bontà bo'numis bene bordis bordo Bosno Bosno
bota’nica botanico bota’nicas
botanica boviles bovile bovis bove
boxis palco bra’cteas latta bra'’cteis brattea bra'kius braccio bra’ssicas cavolo Brazil Brasile bre’visa breve brilliantis brillante bris brezza
Britiscia britannico bronco
bronco brutescere abbrutire buckes libreria butirus burro
buttonare abbottonare buttonis
bottone buzzare ronzare caratus carato carbasarius veliero ca’rbasus vela carbonius carbonio carburus carburo ca’rceris carcere cardinalis cardinale cardina’lisa cardinale cardis cartolina carensa privo di ca'’ritas carità carnazios carnagione carni’vora carnivoro carobis carrubo caros carne carras carraia carrutas carrozza ‘ca’rtacras cartone cartas carta
carta’'us tettoia cartis
carrettone ca’seus cacio, formaggio ca’'sseris cassero cassulis
ca’ssulis cassola castellus
castello castigare castigare castigazios castigo castras accampamento castrasare accampare — ca’sulas casina Casus caso
catacombis catacomba cata’logus
catalogo catedralis duomo, catte- {drale
ca’tedras cattedra catenas
catena ca’udas coda ca’unteris banco di nego- ca’untis conto [zio cauponas bettola ca’us cagione, causa causare causare ca’usas causa ca’usias cappello di paglia ca’utscius cautsciù cavaliris cavaliere ca’veas gabbia ceca cieco
ceckis scacco cecmetis
scaccomatto cedrus cedro cekis assegno bancario, cheque
cele’brisa celebre cele’britas
celebrità cellarius dispensa , cellula’risa cellulare celus cielo
cementarius muratore cementus
cemento cempinis campione cena’culus soffitta cenare cenare cenas cena
centra’lisa centrale centrus
centro cepas cipolla ceras cera
cerasus ciliegio cerea’lis
cereale ce’rebrus cervello cerinus cerino ceris sedia
certa certo certames
battaglia certare combattere cerziabrakida’ctilus ram- pichino, abbriccagnolo cerziofacere accertare ces scacchi
cesbordis scacchiera . cespis
cespuglio cestus cintura 6
ciatissare servire a tavola ‘ »
se cum servirsi di cia'tus
bicchiere cibare cibare cibus cibo
ci’catris cicatrice ciclas
gonna ciclis ciclo ciclos ciclone ci’ cura domestico cicurabi’litas addomesti- chevolezza
cicurare addomesticare cicutas
cicuta cifis capo cikis pulcino
ci’lius ciglio ci’mbalus
cembalo cimbas barca cincti’culus grembiale ci'nemas cinema cine’rea bigio cinis cenere
cippa mercato ci’rcinus
compasso ci'rculus circolo circumdare circondare circumdarius circondario circumstanzias circostan- circus circo [za cirpare cinguettare cistas cesta i citaras chitarra ci’'tisus aborniello civi’lisa civile civis cittadino clamare gridare classis classe cia’uda zoppo
claudere racchiudere clavis
chiave clo’unis pagliaccio clubis club, circolo clu’dinis temperino clunis culatta clunisare acculattare, cu- [lattare
coagulare rappigliare coaxare
gracidare co’cleas cucchiaio coffia’us caffé (negozio) coffis caffè (pianta) coffis caffè (bevanda) cogere forzare cogitare pensare cognatus cognato cognizios cognizione cognomes cognome [re cognominare cognomina- è» . coincidenzias coinciden- coincidere coincidere [za componere
colere coltivare collas
colletto collegius collegio collexios collezione, rac- [coglimento
collibus aggio colligere
raccogliere collinas collina collis colle
collocare collocare colloquire
abboccarsi, parlare con uno collo’quius colloquio collus collo
co'lonis due punti (:) colonus
affittavolo,colono colorare
colorare colos colore colo’ssica colossale coltis puledro columbus colombo columnas colonna comas chioma
come’dias commedia comes
compagno cometes cometa comitatus comitato [te co'mmandans comandan- commandare comandare commandis comando commas virgola (,) commatris commare, ma- {drina
commendatoris commen-
[datore commensare
cominciare commercia’lisa commer- [ciale
commerciare commercia- commodare
prestare [re commo’ditas agio,
como- co’'mmodus comodo [dità commorare fermarsi commovere commuovere communes comune commu’nisa comune co’'mpanis società, com- [pagnia
compa’ssios compassione
compellere costringere
competitoris competitore complere
compiere completa completo completare completare complexios complessione complimentare compli- mentare, far complimenti RARE
to complu'resa parecchio componere comporre composizios composizios PR ne
comprimere comprimere concedere
concedere concertare concertare concertus concerto concinnare acconciare concinnazios ini ra
concordare concordare concordias
concordia condemnare condannare condemnatus condannato condizionalis condizio- [nale
condizios condizione co’'ndoris
condor [larsi conflare sollevare, ribel- conflictus conflitto confluenzias confluenza confutazios confutazione congenulare cadere gi- {nocchioni
congratulare congratula- co’nica
conico [re coniunetivus congiuntivo coniungere congiungere coniu’nxios congiunzione conne’xios connessione cono’peus cortina conquerire lagnarsi di conrespondenzias corri- {[spondenza
conrespondere corrispon-
[dere consangui’neus parente consarcinare imballare consarcinazios RO gio
consecuzios consecuzio- ne consentire secon consequire conseguire consernis azienda Conservare conservare consilius consiglio consistere consistere consobrinus cugino consolazios consolazione consorzios compagnia conspici’Iluse occhiali constare constare constellazios costellazio- ; [ne
construere costruire construxios
costruzione . Li consuetudos consuetudi- consulatus consolato [ne co’nsulis console consultare consultare consumere consumare contemptus dispregio contenta contento contes conte
continentis continente,
terraferma . continere
contenere continuare continuare continuazios continuazio- ne
contradictoria contradit-
contraere contrarre [torio
contrafortis contrafforte
contraire esser contrario
contraltos contralto contraria
contrario contrastare contrastare contris campagna controbassis controbasso controlloris controllore convalescere guarire conventus convento conversare conversare convictoris convittore convictus convitto convincere convincere . convivas commensale cooperire coprire copias copia
coquere cuocere co’'quus cuoco cordas corda di strumen- cordia’lisa cordiale [to cordis cuore
cordisforma cuoriforme coristis
corista co’rius cuoio cornus corno
corollas corolla corpus
corpo corrigere correggere corroborare corroborare corses busto (indumento) corsis portata (a tavola) cortis corte
corus coro Corvus corvo cos cote
costare costare costas costa costes costola costomma’us dogana czaris
covris posata cCoxas coscia cra'is grido crammare impinzare Crassa grosso creare -creare creazios creazione credensa credente credere credere, aver fede cre’ ditus credito crepu’sculus crepuscolo crescere crescere cribrus frullone, staccio crikis insenatura crispata ricciuto cristallus cristallo - crite’rius criterio crocitare gracchiare crocodilus coccodrillo croiare fare chicchirichi cros incrocio
crossare incrociare crucis croce cru’is ciurma
crus gamba Cuare tubare cubi’culus camera cu’bitus gomito cucullus cappuccio cu’cumis cocomero cucu’rbitas zucca cules zanzara
culinas cucina culmes
comignolo culpabi’lisa colpevole culpas colpa
cultoris cultoris cultrus
coltello cuni’culus coniglio cupere bramare Cuprus rame
curagiosa ein ite 0 . cu’ragis corag curbis barbazzale curiosa curioso currere correre currus carro
cursis corsa Cursus corso curta corto
curva curvo curvis curva cuspisata cuspidato custodire custodire custos custode, guardiano czeris czar, zar daddis
daddis babbo damnosa
dannoso dare dare deambulare passeggiare deambulazios passeggia- debere dovere ta debi’lisa debole decere convenire a, esse-. re decente
decidere decidere declarare
dichiarare dedecere sconvenire a, essere indecente dedignare sdegnare, ave- re a sdegno
deessere mancare, voler- defectus
difetto [ci defendere difendere deficere mancare, volerci delectabi’lisa dilettevole .delectare dilettare delectazios diletto delfinus delfino delicata delicato deli’cies delizia deliciosa delizioso delineare delineare delivere consegnare delivrare prosciogliere delivris consegna delucidare .delucidare delucidazios delucidazio- demis dama ne
demonstrare dimostrare
demonstrativa dimostra- i
[tivo denarius danaro denominazios denomina- dentis dente [zione dentise'ries dentatura dependere dipendere deponere deporre depositare depositare de’putis deputato derratis derrata descendere discendere describere descrivere deserere abbandonare, la- [sciare
desertare disertare desiderare
desiderare deskis desco, tavolino despacciare dispacciare despectare indispettire despectus dispetto desperare disperare desperata disperato desperazios disperazione D
despondere fidanzare desponsatus
fidanzato destraere distrarre detegere discoprire, sco- deturbare buttar [prire devastare devastare de’xtera destro (parte de- dia’conus diacono [stra) dicere .dire
dida’ctica didattico di’es giorno dievenire scadere differenzias differenza differrere differire diffici’lisa difficile diffi’cultas difficoltà difterites difterite digitales ditale digiti’grada digitigrado di’gitus dito digna degno
di’gnitas dignità dilaniare
dilaniare dilatare dilatare diligensa diligente «diligenzias diligenza dilucidare delucidare, . schiarire
dilucidazios delucidazio- [ne,
schiarimento dilu’vies diluvio dimidia, mezzo, metà dimidius metà, mezzo, parte di mezzo dinamites dinamite dinosa’ura dinosauro dinosa’urus dinosauro diplomas diploma directa diritto directare indirizzare directoris direttore direxios direzione dirigere dirigere - dirigi’bilis dirigibile disastris disastro discalceata scalzato scal- discere imparare {zo disciplinas disciplina disciplinata disciplinato disci’pulus discepolo - discordias discordia discoverire scovrire (scienze)
disco’veris scoperta discus disco discutere discutere dismissere accomiatare, diso bedire disobbedire duellare
disponere disporre dispo’sita
disposto disquirere ricercare disquisizios ricerca disrumpire scoppiare per risuse scop- piare dalle risa dissoluta dissoluto distincta distinto distinguere distinguere distribuzios distribuzio- ne, dispensa
districtis distretto diuw'kis
duca diu’tis dovere diversa diverso di’vesa ricco
divesare arricchire dividere
dividere divi’dias noia dividiosa noioso divizies ricchezza , docere insegnare docta dotto
prat dottore gbeddere
cucciare dogbeddus cuccia dokis dock
dolere dolere doliarius bottaio do’llaris dollaro doloris dolore domare domare
dome’stica domestico, di
casa dominansa dominante dominata dominato Dominicanus Domenica- do’minus signore [no domus casa
donus dono dormire dormire dorsus dorso, schiena dotare dotare
draconis dragone dra’ia
asciutto draiare asciugare draidokis bacino maritti- dramas dramma [mo drama’tica drammatico draunare annegare dreftis tratta dre’inis fogna dronca ubbriaco dropas depilatorio ducere guidare ductus condotto duellare duellare duellus
duellus duello duettos
duetto du’Icisa dolce ebdo’madas settimana ebenistis ebanista e’'boris avorio ebri’etas ebbrietà, ebbrez- eccle’sias chiesa {za e'culus salotto ecus sala
e'deras edera edificius
edificio editoris editore edocere addestrare, am- _ maestrare
educare educare educazios
educazione effectus effetto efficaxa efficace efficiensa efficiente effuggere sfuggire e’gestas bisogno egregia egregio egrie’bla- piacevole egrota malato
egrotare ammalare eiulare
miagolare eiulazios miagolio ekinus riccio di terra ekis male, dolore tempo- raneo
elabire scattare ela’stica
elastico electa eletto electoris elettore ele’ctrica elettrico e’lefas elefante elegansa elegante elementus elemento eligere eleggere eliotropius eliotropio elli’ptica ellittico ** embassadoris ambascia- tore
embassis ambasciata emere
comprare eme’tica emetico emisfe’rica emisferico emissarius emissario emittere emetter emploiare impiegare emulazios emulazione enarrare raccontare 9
dulcisagra agrodolce du’Icitas
dolcezza dunas duna E
enarrazios racconto encuragiare
incoraggiare endcreftis mestiere engare impiccare enginiris ingegniere engris collera e’ngrisa collerico enlistare assoldare - enrollare arrolare e’nterpris impresa. enumerare enumerare epas fegato
epi’scopus Vescovo e'pocas
epoca equa’lisa eguale equa’litas uguaglianza equare eguagliare, pareg- giare
equatoris equatore equazios
equazione eques cavaliere equilabius barbozza equiles scuderia equimagistes dn zo
equimiles soldato a ca-
vallo equinoxius equinozio equitare cavalcare e’quus cavallo erbas erba
erina’ceus riccio di mare errare
errare erroris errore erudita erudito erudizios erudizione, sa- erupzios eruzione [pere es bronzo
essere essere Estas estate e’'stera estero estimare stimare estimazios stima estua’rius estuario etero’clita' eteroclito etas età
etnogra’fica etnografico e’tulus
piantagione di ‘ piante a fusto
piccolo ed erbaceo extrinseca dura duro
durare durare durizies
durezza ‘ etus piantagione di
alberi di alto e medio fusto legnoso
Europa Europa evaporazios
DAEPAT ne evenire avvenire, acca- e’venius filare {dere eventuala eventuale evigilare svegliare evitare evitare exacuetoris arrotino exames esame
excavare scavare excedere
eccedere excellensa eccellente excellenzias eccellenza excengis cambio exclamare esclamare exclusiva esciusivo excribere trascrivere exemplus esempio exequire eseguire exe'rcitus esercito exigua esiguo
exiliare esiliare exire
uscire existenzias esistenza existere esistere exornamentus addobbo exornare adornare exornata adornato, il no
expectare aspettarsi expectazios
aspettativa expedire spedire explanare spiegare explicare spiegare, di- stendere
expres treno diretto expressios
espressione e’xtera esterno exteriora esteriore extollere sollevare extraotdinaria straordi- [nario
extrema estremo extre’mitas
estremità extricare sviluppare extri’nseca estrinseco fabas
fabas fava fabes fabbro fabricare fabbricare fa’'bulas favola facere fare
facezies facezia fa'cies
faccia faci’lisa facile facilitare facilitare fa’ctoris fabbrica factus fatto
fa'cultas facoltà falangis
falange fa’lculis artiglio falignarius falegname fallire fallire familia’risa familiare fami’lias famiglia fanalis fanale fanta’stica fantastico farmaco’polas farmacista fars farsa
. farus faro fasces fascina fasciare fasciare fascinazios fascinazione fascis fascio
faselus fagiuolo fasis fase fa’uces foce » fa’ucise fauci fauntenis fontana favoris favore favus favo
fe'ciuris fattezza feda
brutto fegatellos fegatello (scac- feles gatto
feli’citas felicità felina
felino felis fiele felixa felice
fellos poveraccio, diavo- lo,
misero uomo fe’minas femmina . feminina femminino, fem- femora’lise calzoni minile
fenestras finestra feras fiera,
bestia feries vacanza ferire ferire
fero’citas ferocia feroxa
feroce ferrare ferrare ferribotis ferry boat, chiat- [ta
10 E° ferrus ferro
fe'scionis moda festus festa fia’'las fiala ficus fico
fide’lisa fedele fide’litas
fedeltà fidere fidare fierire diventare figuras figura filiare filiare filius figlio
filtrus filtro filus filo filusforma filiforme finirè finire
finis fine fiordis fiordo firmare firmare firmas firma
fi'sica fisico fi'sicas
fisica fisk.are fischiare fiskius fischio flabellus ventaglio flaccescere appassire flagitare domandare con istanza
flammi’ferus fiammifero
flebi’lisa flebile flere
piangere fiexibi’lisa flessibile flexuosa flessuoso flingare slanciare flittis flotta floccus fioclo fiorescere fiorire flos fiore
fluere scorrere . flumes
fiume fo’iblis debolezza, mora- folius foglia fonologi’as fonologia fons fonte
forestis foresta fo’rficis
forbice formare formare formas forma formazios formazione formidare impaurire formidos paura fornas fornace fornis volta, (architettura) fo’rtisa forte fortres fortezza militare fortunas fortuna futurus
fortunata fortunato fossas
fosso fo.satus fossato fossi'lisa fossile foto ‘grafia fotografia. ri- tratto
fo’veas ‘fossa fra’'cida fracido fragas fragola fragi’lisa fragiie fra'iaris frate franare franare franas frana Franciscanus Francesca- frangere frangere [no fratris fratello fraudare barattare fra'udis frode fraus baratteria, baratto fraxionaria frazionario frenare frenare frenatoris frenatore frenus freno frequensa frequente fretus stretto di mare friare
polverizzare fri'Ègida freddo fringillas tringuello fri'vola frivolo frontis fronte fructus frutto frumentus frumento frustus pezzo fugere fuggire fulcimentus puntello fulgurare lampeggiare fulgus lampo fulmes fulmine fulmetra'es parafulmine fulminare fulminare fumare fumare fumus fumo
fundamenitus fondamento fundare
fondare funis fune, corda funxios funzione furare rubare
furcillas forcina furis
ladro furnarius fornaio furnus forno
fuscinas forchetta fustis
fusto futpes marciapiede futura futuro futu us futuro galerus
galerus berretto gallina’ceus
tacchino gallus gallo galoppare galoppare galvanoplastica galvano- plastico
gambetto (RCACCN) gamis cacciagione ga'ragis garage gariofillus garofano garrire garrire gas gas
gasosa gassoso gaudere
godere gaudius gaudio gelare gelare
gelazios gelamento gemere
gemere gemmas gemma genas guancia
gendris genere generalis
generale genera’lisa generale generare generare generis genero genero’sitas generosità genetli’acus genetliaco genibusare IRRIROCCHAre genitoris genitore gentila gentile gentilare ingentilire gentis gente
genus ginocchio geografi’as
geografia gambettos lacere giacere iacintus giacinto ja’nuas portone iasminus gelsomino ia’'tus apertura ictuctus picchiotto ideare ideare idea’lisa ideale ide’as idea
ide’ntica identico idrargirus
mercurio idra’ulica idraulico idro idro
idrografi’as idrograf'a
idroplanus idroplano ieiu’nius
digiuno ielpare squittire, shiatti- iemare far freddo {re l’emis inverno Il
G geogra’fica geografico geologi’as geologia geometri’as geometria gerres novella gerundius gerundio gestus gesto
gettis giavazzo giagua’'ris
giaguaro giakettis giacchetta gibbas gobbo
gibbosa gobbo gibbus gobbo giga’ntea gigantesco gimna’sticas ginnastica ginece’us gineceo gingivas gengiva gio’ineris stipettaio gio’is gioia
gionstocans Sn te gionstacare accomandi- [tare
gionstoca’rius accoman-
[datario gionstocus
accomandita girus giro giue’llis gioiello gura’ssica giurassico glacia’rius ghiacciaio gla’cies ghiaccio glia’'ndulas glandola gla’reas ghiaia . glebas zolla
gliris ghiro globus globo ignis funco ignoranzias ignoranza ila’risa allegro i’lias fianco illecebrosa carezzevole illinere spalmare illucescere far giorno illuminare illuminare illu’strisa illustre imaginare immaginare imaginazios immagina- imbris acquazzone (zione imitare imitare immora’lisa immorale immora'litas immoralità immu’nisa immune impedire impedire imperativus imperativo imperatoris imperatore Cd
incisi va glocitare
chiocciare glomerare avvoltolare glorias gloria glovis guanto giutire ingoiare, SEE tire
gossipius cotone gradire
gradire gra'dius gradino, scalino gradus grado grammas gramma grammaticas grammatica grandinare grandinare gra’ndisa grandioso, gran- grandos grandine [de granus grano grassare assassinare gratitiu’dis gratitudine gra’visa grave grazias grazia graziasagere ringraziare graziasaxios ringrazia- [mento
graziosa grazioso gres
gregge grunnire grugnire guascapus guascappa guastus guado (erba) guberna’culus timone (na- gube’rnius governo [ve)
guepàrdus guepardo gulas
gola gulfus golfo gummis gomma . gustius fusto imperfecta imperfetto imperfectus imperfetto i'mpetus impeto impingere gettare impiu’vius abbaino importansa importante importanzias importanza levatura
importare importare
inalterabl’lisa inalterabi-
| e inalterabi’litas inalterabi- ina’uris orecchino [lità incedere incedere incendere incendiare incendius incendio incessus andatura incipere principiare incisiva incisivo incitare
incitare incitare includere
accludere inclu- Ì dere incredibi’lisa incredibile increpare biasimare, ri- [prendere
incubare covare incurvare
incurvare indefinita indefinito indes indice
Indiana indiano - indicare
indicare indicativus indicativo indigere abbisognare indigna indegno indignare indignare indiligensa trascurato indiligenzias trascuratez- za
indispensabi’lisa indi- i
{spensabile indocta ignorante indolenzias indolenza i'ndoles indole inducere indurre indulgensa indulgente indurare indurire indu’sius camicia indu’strias industria inepta inetto
inepzias inezia inequa’lisa
disuguale infa’misa infame infanzias infanzia infelixa infelice i°nfera sottano inferiora inferiore i'nfima infimo ‘infinita infinito , inflare gonfiare informare informare informazios informazione ke'is tastiera kelonitis chelonite kepis capo (geografia) kernellis colonnello ke’rubis cherubino kes astuccio
kescis contante laborare
lavorare laboratoris lavoratore laboriosa laborioso laboris lavoro labrus labbro 12
infortunata sfortunato
infortu’nitas sventura infre'nisa
sbrigliato ingenius ingegno Ingland inghilterra Ingliscia inglese ingressus ingresso i*nguinis inguine iniqua iniquo
inire entrare in carica di
inmissarius immissario innire
nitrire innocensa innocente innuere accennare inopsa scarso
insecare tagliare insectis
insetto insidies insidia insidiosa ingidioso insolensa insolente insolenzias insolenza instruere istruire instrumentus strumento ‘ (notarile)
instruxios istruzione Integra
intero integra’lisa integrale intelligenzias MELE za
intendere intendere i’nteres
interesse interesare interessare interie’xios interiezione interiora interiore internaziona’lisa interna- [zionale
interrogativa interroga- — t _ [tivo
interrogazios interroga-
{zione intestinus intestino Intima intimo K
kiavettis chiavetta. rubi-
[netto kili’fera chilifero kilificare chilificare kilificazios chilificazione ‘ kilo’metris chilometro kilus chilo (chimica) LL
lacernas mantello lactis
latte lacus lago lagunas laguna lamentus lamento landare
inuti’lisa inutile invaletudos
debolezza (fisica); infermità invenire trovare inventarius inventario inventoris inventore inversa inverso investire investire invidere invidiare invi’dias invidia invitare invitare invo’is fattura lo'nica ionico io’ttis yacht
iras ira ; irascire adirare ire andare:
iris iride irritare irritare irrumpere irrompere Ist est. i
istmus istmo l'teris-
cammino ites strada . ittiosa’ura .ittiosauro itus andata
iu’des giudice ludicare
giudicare ludi’cius giudizio lu’gas giogaia (monti) jugus giogo
u'ncus giunco” iurare-
giurare iusiurandus giuramento lusta giusto
iustizias giustizia lusvocare
citare in corte luvare giovare iu’venis giovane luve’nîsa giovane iuventus gioventù izios andatura ki'mica chimico ki'micas chimica‘ kimus chimo . . kio’skis chiosco . kippare mantenere kiro'grafus chirografo kirurgus chirurgo la’minas lamina lampas lampada lanàs lana
lanceolata lanceolato landare
approdare lapidare lapidare lapidare, piove- {re pietre
Ja'pidis lapide lapis matita lascivias lascivia lata largo
la’'teris mattone lati'bulus
nascondiglio Lati'nula Latinulo Lati’rnulus Latinulo latitu’dinis latitudine latitudos larghezza latrare latrare latrinas latrina latus lato
latu’sculus fianchetto -
(scacchi) laudare lodare la’us lode
lavare lavare lectosurgere lecturis lettura lectus letto
legare lasciare in eredità legere
leggere legios legione legumes legume le’monis limone lenta lento
lentis lente leopardus
leopardo le’os leone lepus lepre
les legge levare da [letto
L | macellus macello macra magro
mae’stros maestro com- positore
di musica màafrontis frontone magistes maesiro magna grande
magnecus salone magnitudos
grandezza maia’lis maiale maie’stàs maestà maindare badare maiora maggiore maioranzias maggioranza maio’ritas maggiorità ma’is granone, granturco ma’kinas macchina mala cattivo
maledicere maledire ma’litas
cattiveria ma’lumis male malus melo
malusarmis albicocco 13: = leia lieto
le’visa leggiero, lieve le’'xicos
vocabolario le’xios lezione libellios libraio libera libero
liberare liberare librettos libretto
musicale libris libro ligare legare
livatoris legatore lignas legna lignus legno
ligos zappa limitare
limitare li'mitis limite Ji'mpida limpido lincis lince lineaducere tratteggiare linea’risa lineare linguas lingua letteraria lifnteas cravatta linus lino
liquoris liquore liras lira
(moneta Italiana) liris lira
(strumento) li'teras lettera lito’grafus litografo lo'a basso
loaple’inis Yassopiano lobstes
aragosta locamplus largo locare appigionare locomotiva locomotivo M
mammas mamma mammi’ferus
mammifero mammillas mammella manarripere abbrancare mandamentus manda- [mento
mandarinis mandarino mandolas
mandola © mandolinis mandolino manducare mangiare manes mattina i manicavillos manicotto ma'’nices manetta manicesàare ammanettare ma’nneris maniera manovrare manovrare mantiles tovaglia manus mano
mapa’lias capanna marcare
marcare mar conigrafare marconi- [grafare
matris locomotivus
locomotiva locula’risa loculare lo’culus loculo locus luogo
lodgingus quartiere lo’iala
leale London Londra longa lungo
longinquazios prolunga-
[mento longitudinis
longitudine longitudos lunghezza loquire parlare, ragionare lordis lord
lo’'tteris lotteria, lotto lo’us
basso, la parte bassa luccare
sembrare lucius luccio lucrare guadagnare luctare lottare luctus lutto ludere giocare ludus giuoco lugere vestire di nero lunas luna
luncandens tramonto del- [la
luna lunoriens levata aella lu- lupinus lupino [na lupus lupo
ius luce luscardis carta da
giuoco lusitare scherzare lutosus pantano marconigrammis marco- [nigramma
maremotus maremoto margos margine maricanis pescecane marina marino
maris mare maritus marito markios marchese marmos marmo
marosus maroso marsupius
borsa martes faina marzia’lisa marzia'e massiva massiccio massivis massiccio mastis albero di (nave) mastris padrone: mastrucas pelliccia. matema’tica matematico matema’ticas matematica materia’lisa materiale matris madre matronas
matronas matrona matura
maturo maxillas mascella ma’'xima massimo mecca’nica meccanico medianoctis mezzanotte me’dicus medico medius mezzo, la parte di mezzo, il dito medio me’ilis corriere postale melanco’lica malinconico melinsanas melanzana meliora migliore mellis miele
melodramas melodramma membrus
membro meminissere ricordare me’mora memore memorabi’lisa BOESI, i le .
memoranda memorando memorias
memoria mendicare chiedere l’ele- mensis mese {mosina mensurare misurare mentala mentale mentas menta
mentis mente mercatus mercato mercìs merce
merere rattristare di o per
meridianus meridiano meridies
mezzogiorno meritare meritare me'’ritus merito me’rulus merlo me’spilus nespolo messis raccolta messoris mietitore metàs meta
mete’ieris mezzadro na’itis
cavallo (scacchi) nanciscire
incontrare napkinis salvietta,
tova- naris narice [gliolo narrare narrare nascire nascere nasus naso
Natalis Natale natare nuotare nates natica nati’vitas nascita natura’lisa naturale naturas natura naufragius naufragio na’utas marinaio navigare navigare 14
mete’iris mezzadria metere
mietere metris metro (misura) miles soldato
mineralis minerale minera’lisa
minerale mineralogi’as liga gia
minerealo’gica BRL, mi’nima
minimo [logico ministe’'rius ministero ministris ministro minitare minacciare mi’nitis minuto minora minore
mirtus mirto mis signorina miscredensa miscredente mi’sera meschino miserias miseria mittere mandare mixtios mescolanza mobi’lisa mobile moderna moderno modus modo
mola’risa molare molesta
molesto moletrinas mulino mo'Ilisa molle mollisare molleggiare molvas merluzzo momentus momento monasterius monastero monetas danaro contante monire guaire
monomani’aca monoma- [niaco monstrare mostrare monstrus mostro montis monte
monumentus monumento N navis nave
mfa’'vitas nocchiero naziona’lisa
nazionale nazios nazione nebu’las nebbia necessaria necessario negativa negativo negligensa negligente negligenzias negligenza negoziatoris negoziante nego'zius negozio nemus bosco
nepos nipote ne’quama
malvagio nequizias malvagità ne’utra neutro nocturna
mora’lisa morale morbi’fera
morbifero morbus malattia morenas morena (geo Ha ì ia
morfologi’as morfologia morire
morire mortis morte mortua morto
mortuus morto mos costume mostescis baffo motociclis motocicletta motoscafis motoscafo mozios movenza muccinius fazzoletto mucros baionetta mugire muggire muliebri’'sa muliebre muli’eris donna multa molto
multiplicare moltiplicare mulus
mulo mundia’lisa mondiale mundus mondo
munerare regalare municipius
municipio munire munire munizios munizione munus regalo
mura’lisa murale, di mu- ro, da
muro murenas murena murus muro
mus topo muscas mosca muse’us museo
mu’sicas musica musicistis
musicista mustelas donnola mutare cambiare neutra’lisa neutrale niddare aver bisogno di nigra nero
ni'kelis ‘nichel nils
niente nimia troppo ninfas ninfa ningere nevicare nis neve
nisus sforzo nitire
poggiare nittis maglia (di filo) niuspepes giornale nobi'lisa nobile noctis notte
nocturna notturno nodus nodus nodo
nomes nome Nord nord noscere condscere notarius notaio notizias notizia notoria notorio notosa’ura notosauro nova nuovo
novalis maggese obedienzias
obbedienza obedire obbedire obiectus oggetto , obligare obbligare oblinere impastare obliviscire dimenticare obnitire contrariare obscura oscuro obscu’ritas oscurità obsidere assediare obsonius pietanza obstetris ostetrico obstupescere allibire obtinere ottenere obtingere toccare a obtrectare sparlare obtundere ottundere occasumire tramontare occidere uccidere occultare occultare occupare occupare occupazios occupazione occurrere occorrere oce’anus oceano o’creas stivale o'culus occhio odissere odiare odius odio
odoramentus profumo odorare
odorare . odoris odore offendere offendere offensas offesa offerrere offrire «officialis ufficciafe officia’lisa ufficiale officia’litas ufficialità officinas officina pacfondis argentone pagare pagare
pagus borgata, borgo palas
pala palazius palazzo 15
no’velis romanzo novercas
matrigna nubere sposare nubes nuvola, nube nuges bagattella numera’lisa numerale numeràare numerare numerosa numeroso nu’merus numero numismas medaglia O
officius ufficio olere odorare
di, aver [odore di o’leus olio
olivus olivo omagis omaggio oma'ulicus cortigiano omicidas omicida omicidius omicidio o’mnibus omnibus omos uomo
ondulare ondulare onerare
caricare onerata caricato, carico o’neris carico onesta onesto . onoraré onorare onos onore
operarius operaio o’peras opera
(teatro) operettas operetta Opificius opificio opinios opinione, giudi- o’pius oppio {zio oportere bisognare, esse- {re conveniente opportuna opportuno opportunitas opportunità opprimere opprimere Optare optare o’ptima ottimo opunzias ficodindia opus opera
orare pregare orarius
orario oras ora oratoris oratore o’'rdeus orzo P
palearis giogaia paleontologi’as
paleon- [tologia palestras palestra palmas palma palus
nummus moneta nu’ndines fiera
(di bestia- [me) nunziare annunziare nupzies nozze nurus nuora
nus noce nutris nutrice nuttus cenno ordina’lisa ordinale ordinare ordinare ordinaria ordinario ordinazios ordinazione, ordos ordine [ordine orengia’dis aranciata crengis arancio organisare organizzate organisazios organizza- organus organo [zione orientalistis orientalista origos origine o’rizas riso (pianta) orizonta’lisa orizzontale o’rizos orizzonte orkestras orchestra ornare ornare
orografi’as orografia
orologiarius orologiaio orologius
orologio orrere aver orrore di, a- vere in orrore orros orrore
ortus orto 08°bocca oscillazios oscillazione oscitare sbadigliare o’sculus bocchino ospitalis ospedale OSsis 0sso
ostendere dimostrare osti’olus
sportello ostius uscio otellus hotel, albergo ovarius ovario ovata ovale, ovato ovis montone
OVUs uovo pa'Imeus palma
(albero) palotteris pallottoliera palottis pallottola paludis palude palus palo
panis panis pane panteras pantera papilios padiglione parare approntare parcere perdonare parcus parco
parentes genitore pare’ntesis
parentesi () Paris Parigi pars rata
partiaquas spartiacque
participius participio partire
spartire partis parte partitas partita (giuoco) parturire partorire parva piccolo
parvexillus banderuola pas
pace pa'ssenges passcggiero passus passo
pastinare zappare pastinatoris
zappatore vastoris pastore paterna paterno pa'tinas piatto patrias patria patris padre pa'truus zio pauca poco
pa’ueris forza meccanica pa’upera
povero pa'upertas povertà pavimentus pavimento pazienzias pazienza peccatus peccato pe’ctulus pettino pectus petto
pedi’culus picciuolo pedu’nculus
peduncolo peggus attaccapanni peimentis pagamento peiora peggiore pellis pelle penas pena
penat=s penati penetrare
penetrare penitere pentire pennas penna
pennis penny pensilinis pensilina pensus compito peplus peplo
pepos popone ;eras tasca percutere percuotere perdere perdere perdezios perdita perfecta perfetto perfectus perfetto perficere perfezionare 16
peri'odus periodo permittere
permettere permutazios permutazio- persivere accorgere [ne persona’lisa personale personis persona pe'rticas pertica pertinere appartenere pertransire trapassare pes piede
pessima pessimo pe’talus
petalo pe’tasus cappello a tuba pe’tticos sottana petere domandare, chie- petras pietra [dere petronas macigno p:trose’linus prezzemolo pia pio
pianofortis pianoforte picas
gazza picciare beccheggiare picciazios beccheggio piceggis ciglione picturas pittura pi’Petas pietà pigere rincrescere pigra pigro
pi'leus cappello pilormus
pelaine pilus pelo pi’ncise pinze, pinzette pi’nguisa grasso pitninus merletto pinsere pestare pinus pino
pipe’ritis peperone pi'pios piccione piris pari, (dignità ingle- pirus pero [se) piscare pescare piscatoris pescatore piscis pesce
pistillus pistillo pistrinus
palmento pisus pisello pittis platea pixina’uticas bussola placere piacere pianetas pianeta plan:izies pianura plantas pianta pla’teas piazza pla’tinus platino ple’inis piano, pianura piena pieno
ple’sciu:is piacere plesiosa’ura
plesiosauro plicare, piegare, ripiegare plicati’lisa pieghevole pliosa’ura pliosauro prebere
plisare compiacere plostrus
carriuola pluere piovere piumbus piombo piu’rima moltissimo plusperfectus piucche- plu’vias pioggia {perfetto po'esis poesia poe’tas poeta po'is zampa
poliedrus poliedro poli’tica
politico po’lizzes polizza polles pollice poltronis poltrona polus polo
pompare pompare pompas
pompa pomperis pompiere ponderosa pesante ponere porre, mettere ponis pedone (scacchi) po’ntifes pontefice pontis ponte popinas locanda popis papa
populare popolare populazios
popolazione porcus porco porrare tornire, far lc fusa portare portare portas porta portazios portamento portfolis portafoglio portus porto poscere chiedere, doman- . dare, richiedere positiva positivo possere potere (materia- [le)
possessiva possessivo
possibi’lisa possibile possidere
possedere posta’lisa postale po'stera postero © posteriora posteriore postes imposta postis posta postisare impostare postrema postreino postulare chiedere con [esigenza
po’'stuma postumo po:ensa
potente podero- potenzias potenza
[so potire impadronire prandere pranzare prandius pranzo prates prateria . pratus prato prebere fornire piccare
precare pregare precepz'os
insegnamento predas preda prediligere prediligere predos predone preeminenzias premi- [nenza
prefecturas prefetiura
preferenzias preferenza
preferrere preferire pregius
pregio preiudicius pregiudizio premiare premiare premittere premettere premius premio prenijere prendere prensios presa preparare preparare preposizios preposizione presensa presente presepes mangiatoia preses preside presidentis presidente preterire passare (tempo) pretoria pretorio previdere prevedere preziosa prezioso — preziumare apprezzare prezius prezzo principa’lisa principale pri'ncipis principe principius principio printris stampatore pristis prete
priunare rimondare — priunatoris
rimondatore priunazios rimonda quadernus quaderno quadrupes quadrupede Quadrus quadro qua’litas qualità quanta quanto
quartettos quartetto Qquatere
scuotere radiotelegrafare radio- Re
tadiotelegra'fica radio-
[telegrafico radis radice ra’fanus ravanello ra'las razza (pesce) 17
privare privare privignus
figliastro proa’vus bisnonno. bisa- proba probo [vo probabi’lisa probabile procedere procedere proclamare proclamare procurare procurare procuratoris procuratore prodere tradire prodessere servire a proditoris traditore producere produrre productus prodotto produxlos produzione proe’mius proemio — proferrere profferire professios professione professoris professore progectis progetto proibere broibire prolatare allargare prominere sporgere promittere promettere promovere promuovere pronomes pronome pronunciare pronunciare pronunciazios pronunzia propellere spingere propos proposta propo'’istus proposito proposizios proposizio- propria prorio [ne propri’etas proprietà proras prora, prua proscenius proscenio protegere proteggere Q
quercus quercia querere chiedere
per sa- [pere querire lagnare questionis questione ques’tios domanda quicca svelto R
raidare andare sopra o {dentro un
veicolo ra'ita adatto, diritto,
esat- to, giusto, vero raitare far giustizia, es- [sere giusto verso ramus ramo
‘ rastrus protestare
protestare protraere prolungare provenire provenire providere provvedere provincias provincia pro’xima prossimo prui’nas brina pru’numis susino prunus pruno
pruvis prova pteroda'ctila
pterodattilo pu’blica pubblico publicare pubblicare pudere vergognare pu’eris fanciullo pue’rperas puerpera pugnare tenzonare, pu- pugnas tenzone [gnare pulcra bello
pulcritudos bellezza pullus
pollo puilu’sarius pollaio pulmos polmone pulpastrs polpastrello pu’isulus polsino pulvinus cuscino pulvis polvere pumas puma
punctua'litas puntualità punctus
punto punimalus melograno punire punire pupillas pupilla puppis poppa (nave) pura puro
putare credere, avere pu'teus
pozzo [opinione qui’es quiete quietare quietare quinis regina (scacchi) quintalis quintale (kg. quintas quinta {100) quire potere (morale) quotidiana quotidiano ranas rana
rancoriìs rancore rankis grado
(dignità) ra’pida rapido rapus rapa
rara raro rastrus rastrello ratis
ratis zattera raziocinare
ragionare razios ragione rea’lisa reale, di realtà rea’Itus rialto rea’lus reale (moneta) recconare calcolare receptus ritirata (militare) recipere ricevere reclamare reclamare reclamus reclamo reconcinnare racconciare recta retto
recubare coricare recurva
ricurvo redarus rimessa reddere rendere redire tornare re’'ditus ritorno referrere riferire refertare importare, in- [teressare
reformidare aver paura [di,
paventare refragare replicare refrangere rifrangere rega’lisa reale, regale regere reggere re’gias reggia, corte regimentis reggimento regioisire rallegrare regios regione regis re
registrare registrare regnare
regnare regula’risa regolare re’gulas regola reicere scacciare re'ilis rotaia reilue’is ferrovia reilue’isa ferroviario relativa relativo re’ligios religione religiosa religioso relinquere lasciare sa’'bulus sabbia SACCUS sacco
sacrarius cappella sacrificius
sacrifizio saga’citas sagacia salis sale
saltus salto salus salute salutare salutare salvias salvia sana sano
i 18 reli’quus resto remanere rimanere, res- [tare, trattenere remorare aspettare - remorazios attesa remulcare rimorchiare renis rene
repentina repentino repetere
ripetere replere riempire representare rappresen- {tare
| ronga inadatto, inesatto,
reptare strisciare re’ptilis
rettile requiescere riposare res cosa
resi’duus resto resipere sapere
di, aver [sapore di respectabi’lisa rispetti e
respectare rispettare respendus
ciondolo respondere rispondere restare restare restaurare ristorare restis riposo
restorantis ristorante
restringere restringere
resuscitare risuscitare retalrare
ritirare retraere ritrarre re’viu® rivista revoluzios rivoluzione ridere ridere
rieligere rieleggere rikisare
abbicare rimborsare rimborsare ringir» ringhiare ripas riva |
ripere raccogliere (cere- risakis
risacca [ali) riscare arrischiare riscus rischio ritirare ritirare (commer- [ciale
S sa’'nctitas santità sanguis sangue sapiensa sapiente sapienzias sapienza sardas sarda
sarissas piccone sartoris
sarto satisfacere soddisfare satisfaciensa soddisfa- [cente, soddisfattorio sboccare sboccare rollare arrotolare sCatebras
riuscire riuscire rivolvris
rivoltella ri'vulus rigagnolo
rivus rivo, ruscello rizomas
rizoma robus robustezza robusta robusto . roffa ruvido rogare chiedere con pre- {ghiera
romans romanza {torto,
ingiusto, falso rongare fare torto,
esse- [re ingiusto verso rorare cadere la rugiada ros rugiada
rosas Fosa rosmarinus
rosmarino rostras ringhiera rotas ruota
rotunta rotondo rotunditare
tondeggiare ro’us fila rube’culas pettirosso rubra rosso
rubus rovo rubusi'deus
lampone rudentes sartiame rudentis cavo
rudere ragliare rufflare
arruffare rugire ruggire rugitus ruggito rui’nas .rovina rullare rullare rumorosa rùmoroso ‘rumos rumore | rumpere rompere rupes rupe
ruptoris rompitore rustare
arrugginire rustica’rius massaio rusticedes masseria sboccus sbocco scabere scalfire scabiles predellino scafis scafo
scAiscrepes grattacielo scalarus
gradinata scalas scala scalena scaleno scamnus banco, scanno scatebras sorgente sceffris
sceffris conduttore di
automobili, chaffeur scefis
covone scelerata scellerato scelfis scaffale scelus scelleraggine, scel- [leratezza
sce’mises camicetta scenas scena
‘’ scenografi’as scenografia sceptrus scettro sceris azione (commer- [ciale)
sceristis azionista scevare
sbarbare sciainare lucidare sci’as scia
sciensa sciente scienti’fica
scientifico scienzias scienza scienziata scienziato scintillare scintillare scioare- presentare sci’olus saccente sci’pios gruccia scire sapere
scirrus scirro scittis
foglio sciu’ldris spalla scolaris scolaro scolas scuola
scola’stica scolastico sco’pulus
scoglio scopus scopo scribas scrivano scribere scrivere scriptoris scrittore scrobis tana
scrus vite scrusare avvitare scurrare buffoneggiare scurras buffone se’cales segala secare segare
secas sega seclare attenere a,
stare a secogitare fantasticare. secrétus segreto sectare cercare di otte- [nere
se’culus secolo secura
sicuro securare assicurare sedere sedere
sefis cassaforte seges biada selexios scelta seligere scegliere sellulo’is celluloide sema’foris semaforo semaforistis semaforista 19
semicolonis punto e vir- (gola
(;) seminare seminare seminazios semina semitas scorciatoia semplis campione senatoris senatore senectus vecchiaia senes vecchio se’nesa vecchio sensibi'lisa sensibile sentire sentire se’palus sepalo sepelire seppellire sepes siepe
septus recinto sepulcretus
cimitero sequensa seguente sequire seguire se’ria serio se’ricus seta sermos discorso . abere una sermos fare [un discorso serpentis serpente serras serra
servare salvare servatoris
salvatore servire servire servis servizio se’rvitus servitù servus servo
setas setola sevare
risparmiare severa severo sibilare sibilare siccare seccare sideru’rgica siderurgico si’gares sigaretta sigas sigaro
signalis segnale silatus
colazione silenziosa silenzioso silere zittire, far silenzio silurans silurante silurare silurare silurus siluro silvas selva
silva’tica selvatico simi’lisa
simile simpa'’tica simpatico si'mplexa semplice simulta’nea simultaneo sincera sincero si’ndicus sindaco si’ngula singolo + singula’risa singolare sini’'stera sinistro sintaxis sintassi siparius sipario si’'sonis stagioue spinas
sistemas sistema sitire aver
sete sitis sete situs sito, posto skecciare abbozzare skeccis abbozzo skeinare annaspare skeles scala (di propor- skemas schema [zione sketis pattino sketisare pattinare ski’dias scheggia - skismas scisma skistus lavagna, ardesia slanta sghembo slendra smilzo slevis schiavo smerlare smerlare smuta liscio
snappare azzannare sobria
sobrio soccus pantofola 8so’cerus suocero sociabi’lisa socievole socia’lisa sociale soci’etàs società socorsa poltrone © softa soffice, morbido sola solo
solaArius terrazza solcadens
tramonto del 80 soliloquis soliloquio solis sole
solitaria solitario solo’riens
levata del sole solstizius
solstizio solus suolo somniare sognare somnius sogno
somnus sonno sonare suonare sonus suono
sopranos soprano $ores
sorcio soros sorella. sorprendere sorprendere sovrana sovrano sovrenis sterlina spa’iglas cannocchiale spargere spargere specia’lisa speciale specta’culus spettacolo spectatoris spettatore specus grotta
spellere compitare spendere
spendere sperare sperare spicas spiga
spina’cias spinace gspinas
spina spiritus spi’ritus spiriio splendere splendere sple’ndida splendido splendoris splendore splenis milza spoliarius spogliatoio springus molla spumas spuma, schiuma spurca sporco squeris casella (scacchi) squiccare stridere (topi) sta’bulus stalla sta’dius stadio stagnus stagno, acqua [morta
stames stame stamnus stagno stare stare ritto statuas statua statuere stabilire, prefig- status stato [gere stazios stazione stegis palcoscenico stela stantio stellas stella stendere stendere stereoscopis stereosco- stetla maestoso [pio stigmas stimma stilis stile stilus stilo
sti’meris piroscafo stivas
stiva stoffis stoffa stolkis stipola sto'macus stomaco storis deposito (magaz- [zino)
tabernas taverna ta’bulas tavola tacere tacere ta’ctila tattile tactis tasto tacui’nis taccuino ta’idis marea ta’irda stanco ta’lisa tale talpas talpa talusare accoccolare ac- i [cosciare
tanger= toccare tantu’ndema
altrettanto tapes tappeto tapesare tappezzare tardare ritardare tardazios ritardo ta’uelis asciugamano 20
stovis stufa strages strage stra’ifis gara stra’nea strano streitenare raddrizzare ‘trengas forza (bruta) stre’nua strenuo stri’'as stria stricta stretto stridere stridere strimis corrente stritcas tranvai stro’fius fazzolettone strumentus strumento musicale
etru’xios accatastamento
studentis studente studere
studiare studiosa studioso stu’dius studio stulta stolto
stupere stordire sua’vitas
soavità subde’bila fievole subdiuere assoggettare subicere sottoporre subiectus soggetto subiunctivus congiuntivo sublandire lusingare subligacu’luse mutande submaArinus sottomarino submergere profondare submittere sottomettere subsi’dius sussidio substantivare sostanti- vare
substantivus sostantivo
substanzias sostanza T ta’unis paese ta’urus toro
taxillus dado teatra’lisa
teatrale tea’trus teatro tectus tetto . tedere annoiare tegere coprire te'gulas tegola telefonare telefonare telefo’nica telefonico télegrafare telegrafare telegra’fica telegrafico telegrammis telegramma telescopis telescopio temos timone
tempestas tempesta tempus
tempo tendere tendere tickettis
subterra’'nea sotterraneo
subti’lisa sottile succurrere
soccorrere Sud sud suere cucire
sufferrere soffrire sufflare
soffiare sulcare solcare sulfumentus zolfanello suitanus sultano summa sommo
summaria sommario summarius
sommario summas somma summus sommità sumptus costo
supelle’ctilis suppelletti-
su'pera soprano [le superà’'bitus
soprabito superare superare; sor- [montare
superba superbo superbias superbia superci’lius sopracciglio superfi’cies superficie superiora superiore superna superno supplementus supple- [mento
supponere supporre supportare
sopportare suprema supremo surgere sorgere surrendere arrendere sus verro
suspendere sospendere suspicare
sospettare sustinere sostenere tenens tenente te’nera tenero tenores tenore terape’utica terapeutico terape'uticas terapeutica termala termale : terminare terminare terras terra terremotus terremoto ’ terrere atterrire terribi'lisa terribile territo’rius territorio terroris terrore terzettos terzetto testamentus testamento testimoniare testimonia- textiles tessuto [re ticca folto
tickettis biglietto tigris
4 tigris tigre timere temere ti'mida timido timoris timore timus timo
tingere tingere tinnus tonno
| tintinna'bulus campanel- tipografi’as tipografia [lò tipo’grafus tipografo tipus tipo
tis the (pianta) ti'tulus
titolo tofus tufo | toilettis ritirata (latrina) to’is giocattolo tollere alzare tombis tomba tometos pomodoro tonare tuonare tongues lingua (muscolo) to’nitrus tuono tonnis tonnellata (kg 1000) tonsoris barbiere toracatus corazzata torpedineris torpedinicra torquis collana . ua°isa savio, saggio uelferis benessere uera'us magazzino uescottis panciotto Ue’st ovest
ue’tris tempo ul’ndes
arcolaio ulmus olmo ulteriora ulteriore u’ltima ultimo ululare ululare vadus guado, uado valdexpres treno direttis- va’lleis vallata [simo vallis valle
valorosa valoroso valutare
valutare valvas valva vangas vanga vaporis vapore varia vario
variare variare vari’'etas
varietà va’riusa svariato vascula’rius vasaio 21
torrentis torrente torrere
abbrustolire, to- tota tutto —_
[stare tota’lisa totale tractare trattare tractus tratto (scacchi) traducere tradurre © traere trarre tragedias tragedia tra’iflis frivolezza transbordare trasbordare transbordazios trasbordo transennas persiana | transire passare transkiurare trascurare transmittere trasmettere transparere trasparire transportare trasportare transversare traversare trapetus frantoio trasciare trebbiare trasciazios trebbiatura travelare viaggiare travelatoris viaggiatore tra’velis viaggio. tre’inus treno tremenda tremendo U
‘ umana umano uma’nitas
umanità umus terra uncainda scortese unca’indnes scortesia underue’ris maglia (cami-. u’nguis unghia u’nitas unità
uonderare meravigliare uonderosa
meraviglioso uo’rdis parola [cia)
WV va’sculus barattolo vasta vasto
vaticanus vaticano vectis stanga velificare veleggiare ve’lius valore veli’volus velivolo vellere volere velo’citas velocità velus velo
velvettis velluto venare
cacciare, andare a [caccia venatoris cacciatore ‘versare
tremere fremare trepidansa
trepidante triangula’risa
triangolare tribunailis tribunale tribus iribù tridentis tridente trientalis bottiglia trimmare freg'are tri'stisa triste . triturare triturare tro’lléis trolley truncus tronco tuberosus tuberosa tubus tubo
tuftis ciuffo tuittare
zirlare tunda tondo tundras tundra tu’nnelis galleria, tunnel] tu’rbida torhido turbulenta turbulento turdus tordo turmas branco turnare girare turris torre turrisare arroccare (scac- [chi)
uostare sprecare urbis città urgensa urgente urere bruciare urpes erpice
urpesare erpicare uUSsus uso,
voga uti’lisa utile uti’litas utilità utire usare, adoperare,
uxoris moglie venatus
caccia vendere vendere venditoris venditore venire venire
ventomovere sventolare ventris
ventre venturare avventurare ventus vento
vepretus macchia (bosco) vera
vero i Veris primavera ve'ritas verità versare versare (danaro)
versificatoris versificatoris
versificato- [re, rimatore versus verso vertere volgere, rivolgere vertica’lisa verticale ves barella
vespas vespa vesperare fare sera vespertilios pipistrello vespes sera
vesti’bulus vestibolo vesti’gius
traccia vestimentus abbiglia- vestire vestire [mento vestis veste veterinarius veterinario vexillus bandiera vi’as via
viatritas carreggiata vi’cias
veccia vicina vicino vici’nias contrada vi'ctimas vittima vi’ctora vittorioso vi'culus vicolo vicus vico
videre vedere xilos
bambagia zoologi’as zoologia 22
vi’lisa vile villas villa vi’llicus fattore vimes vimine vinarius cantina vincere vincere vincezios vincita vindicare vendicare vindicazios vendetta vinus vino
violinis violino violinistis
violinista violodoratas mammoletta violoncellis violoncello viretus verdura viridarius giardino virtuosa virtuoso vis forza (mo-ale) vi’'sceris viscere viscontes visconte vi’sios visione, vista visitare visitare vi’sius veduta . visus vista vitas vita
vitis vite vitrarius vetraio >. contraire contrarre contraere contrastare contrastare controbasso controbassis controllore controlloris convenire decere convento conventus conversare conversare convincere convincere convitato convivas convitto convictus convittore convictoris copia copia8 i coprire tegere dado taxillus dama demis
danaro denarius dannoso
damnosa dare dare aebole debilisa debolezza (fisica) invale- [tudos
debolezza (morale) toiblis
decente, essere - decere
decidere decidere degno digna delfino delfinus delicato delicata delineare delineare delizia Qelicies 28
coraggio curagis coraggioso
curagiosa corazzata toracatus corbezzolo arbutus corda Va funis corda (suono) cordas cordiale cordialisa coricare recubare corista coristis corno cornus coro corus
corolla corollas corpo
corpus correggere corrigere corrente strimis correre currere corridoio ambulacrus corriere (poste) meilis corrispondenza conre- [spondenzias
corrispondere conrespon- [dere corroborare corroborare corsa cursis Corso Cursus corte cortis corte (palazzo) regias cortese cainda cortesia caindnes cortigiano omaulicus corlina conopeus corto curta
corvo Corvus cosa res coscia coxas costa costas costare costare costellazione constellazios costo sumptus costola costes costringere compellere D
delizioso deliciosa delucidare
delucidare delucidazione delucida- [zios
denominazione denomina- :
[zios dentatura dentiseries dente dentis
depilatorio dropas deporre
deponere depositare depositare deposito (magazzino) sto- deputato deputis [ris derrata derratis desco deskis
descrivere describere
difterite costruire
construere costruzione construxios costume mos
cote cos cotone gossipius covare incubare covone scefis cravatta linteas creare creare creazione creazios credente credensa . credere (aver fede) credere (avere opinione) putare credito creditus crepuscolo crepusculus crescere crescere 5 cristallo cristallus criterio criterius croce crucis cucchiaio cocleas cuccia dogbeddus cucciare dogbeddere cucina culinas cucire suere cugino consobrinus culatta clunis .culattare clunisare cultore cultoris cuocere coquere cuoco Ccoquus
cuoio corius cuore cordis cuoriforme cordisforma curioso curiosa curva curvis
curvo curva cuscino pulvinus cuspidato cuspisata cusfo.de custos custodire custodire czar czaris
desiderare desiderare destro
dextera devastare devastare diacono diaconus diamante adamas diavolo, (misero uomo) [fellos
dichiarare declarare didattico
didactica difendere defendere difetto defectus differire differrere differenza differenzias difficile difficilisa difficoltà difficultas difierite difterites _@
digitigrado digitigrado
digitigrada digiuno ieiunius dignità dignitas dilaniare dilaniare dilatare dilatare dilettare delectare dilettevole delectabilisa (diletto delectazios diligente diligensa diligenza diligenzias diluvio diluvies dimandare petere. dimenticare obliviscire dimostrare (manifestare) [ostendere
dimostrare demonstrare
dimostrativo gi va dinamite dinamites dinosauro dinosaura, di- [nosaurus
dipendere dependere diploma
diplomas. dire dicere direttore directoris direzione direxi0s dirigere dirigere dirigibile dirigibilis diritto directa, raita disastro disastris discendere descendere discepolo discipulus disciplina disciplinas disciplinato disciplinata disco discus
discordia discordias eba nista
ebenistis ebbrezza ebrietas ebbrietà ebrietas eccedere excedere eccellente excellensa eccellenza excellenzias edera ederas
edificio edificius editore
editoris. educare educare educazione educazios Sa effectus
'ficace efficaxa efficiente
efficiensa egregio egregia eguagliare equare eguale equalisa elastico elastica elefante elefas elegante elegansa. 29
discorso sermos discutere
discutere diseguale inequalisa disertare desertare disgrazia adversucas dispacciare despacciare dispensa distribuzios dispensa (stanza) cellarius disperare desperare disperato desperata disperazione desperazios dispetto despectus disporre disponere disposto disposita dispregio contemptus dissoluto dissoluta distinguere distinguere distinto distincta distrarre destraere distretto districtis disubbidire disobedire ditale digitales dito digitus
diventare fierire diverso diversa
:3 dividere dividere dock dokis
dogana costommaus dolce
dulcisa dolcezza dulcitas dolere dolere
dollaro dollaris dolore doloris,
ekis domanda questios domandare poscere domandare con esigenza [postulare
E eleggere eligere elemento elementus elemosina chiedere l’ men- [dicare
eletto electa elettore
electoris elettrico electrica eliotropio eliotropius ellittico elliptica emetico emetica emettere emittere emisferico emisferica emissario emissarius empire replere emulazione emulazios entrambi amba enumerare enumerare epoca epocas equatore equatoris equazione equazios — esistere
domandare con istanza |
[flagitare domandare con preghiera [rogare
domandare per ottenere
[petere domandare per sapere {querere
domare domare domenicano
Dominicanus domestico domestica domestico (addomestica- | (to) cicura
dominante dominansa dominato
dominata donna mulieris donnola mustelas dono donus
dormire dormire dorso dorsus dotare dotare
dotto docta dottore doctoris dovere debere, diutis dragone draconis dramma dramas
drammatico dramatica duca
diukis duellare duellare duello duellus duetto duettos duna dunas
duomo catedralis durare
durare durezza durizies duro dura
equinozio equinoxius erba
erbas erpicare urpesare erpice urpes errare errare errore erroris erudito erudita erudizione erudizios eruzione erupzios esame exames
esatto raita esclamare
exclamare esclusivo exclusiva eseguire exequire esempio exemplus esercito exercitus esiguo exigua
esiliare exiliare esistenzu
existenzias esistere existere espressione espressione expressios essere essere; bingus est Ist
estate Estas esteriore
exteriora esterno extera fabbrica (opificio) facto- ris
fabbricare fabricare fabbro
fabes faccendone ardelios facchino baiulus faccia facies facezia facezies facile facilisa facilitare facilitare facoltà facultas fagiuolo faselus faina martes
falange falangis falegname
falignarius fallire fallire falso ronga
famiglia familias famigliare
familiarisa fanale fanalis fanciullo pueris fantasticare secogitare fantastico fantastica fare facere
farmacista farmacopolas faro
farus farsa fars fasciare fasciare fascina fasces fascinazione fascinazios fascio fascis fase fasis
fattezza feciuris fatto
factus fattore villicus fattura invois fauci faucise fava fabas
favo favus favola fabulas favore favoris fazzoletto muccinius fazzolettone strofius fedele fidelisa Fedeltà fidelitas fegatello (scacchi) fega- fegato epas [tellos felice felixa felicità felicitas felino felina femmina feminas 30
estero estera estremita
extremitas estremo extrema esfrinseco extrinseca estuario estuarius età etas
F femminile feminina femminino feminina ferire ferire
ferita vulinus fermarsi commorare feroce feroxa ferocia ferocitas ferrare ferrare ferro ferrus ferrovia reilueis ferroviario reilueisa festa festus
fiala fialas fiammifero
flammiferus fianchetto (scacchi)
latu- fianco ilias {sculus fico ficus
ficodindia opunzias fidanzare
despondere fidanzato desponsatus fidare fidere fiele felis
fiera feras fiera (bestiame)
nundines fievole subdebila figliastro privignus figlio filius figura figuras fila rous
filare evenius filiare filiare filiforme filusforma filo filus
filtro filtrus fine finis finestra fenestras finimento (cavalli) arnes finire finire fiocco floccus fiordo fiordis fiore flos
fiorire florescere firma
firmas firmare firmare fischiare fiskiare fischio fiskius fisica fisicas fisico fisica fiume flumes flebile flebiliea flessibile flexibilisa fred do
eteroclito etercclita etnografico
etnografica Europa Europa evaporazione evaporazios eventuale eventuala evitare evitare flessuoso flexuosa flotta flittis fluire fluere foce fauces
foglia folius foglio
scittis fogna dreinis folto ticca
fondamento fundamentus fondare
fundare fonologia fonologias fontana fauntenis fonte fons
forbice forficis forchetta
fuscinas forcina, furcillas foresta torestis forestiere advenas forma formas
formaggio caseus formare
formare formazione formazios fornace fornas fornaio furnarius fornire prebere forno furnus
forte fortisa fortezza
fortres fortuna fortunas fortunato fortunata forza (bruta) strengas forza (meccanica) paueris forza (morale) vis forzare cogere fossa foveas fossato fossatus fossile fossilisa fosso fossas
fradicio fracida fragile
fragilisa fragola fragas frana franas franare franare francescano Franciscanus frantoio trapetus frate fraiaris fratello fratris frazionario fraxionaria freccia arros freddo frigida freddo fare- iemare fregiare
fregiare trimmare frenare
frenare freno frenus frequente îrequensa fringuello fringillas frivolezza traiflis frivolo frivola frode fraudis
fronte frontis gabbia
caveas gabinetto cabinettis galleria tunnelis; gallo gallus galoppare galoppare galvanoplastico ‘galvano- gamba crus {plastica gambetto (scacchi) gam- gara straifis [bettos garage garagis garofano gariofillus garrire garrire gas gas
gassuso gasosa gatto feles gaudio gaudius gazza picas
gelamento gelazios gelare
gelare gelsomino iasminus gemere gemere gemma gemmas generale generalis, gene- ralisa
generare generare genere
gendris genero generis generosità generositas genetliaco genetliacus gengiva gingivas genitore genitoris genitori parentes gente gentis gentile gentila geografia geografias geografico geografico geologia geologias geometria geometrias geruzdio gerundius gesto gestus gettare impingere ghiacciaio glaciarius ghiaccio glacies ghiaia glareas ghiro gliris ghisa beddairis giacca, giacchetta gta [tis
4 31 frontone mafrontis frullone cribrus frumento frumentus frutto fructus fuggire fugere fulminare fulminare fulmine fulmes fumaiuolo caminus fumare fumare G
giacere iacere giacinto
iacintus giaguaro giaguaris giardino viridarius giavazzo gettis gigantesco gigantea gineceo gineceus ginnastica gimnasticas ginocchi, cadere in - con- [genulare
ginocchio genus giocare ludere giocattolo tois giogaia iugas, palearis giogo iugus
gioia giois gioiello
giuellis giornale niuspepes giorno dies
far — illucescere giovane
iuvenis, iuvenisa giovare iuvare gioventù inventus girare turnare giro girus
giudicare iudicare ’ giudice
iudes giudizio iudicius giunco iuncus
giungere advenire giuoco
ludus giuoco d’azzardo aleas giuramento iusiurandus iurare iurare
giurassico giurassica giustizia
iustizias far — raitare giusto iusta, raita essere = verso raitare glandula glandulas globo globus
gloria glorias gobba gibbas gobbo gibbosa, gibbus godere gaudere gola gulas
golfo gulfus gomito cubitus gusto
fumo fumus fune funis funzione funxios fuoco ignis
fusa, far le — porrare fusto
fustis futuro futura. futurus gomma gummis gonfiare inflare gonna, gonnella, ciclas governo gubernius gracchiare crocitare gracidare coaxare gradinata scalarus gradino gradius . gradire gradire grado gradus, rankis gramma grammas grammatica grammaticas grande magna, grandisa grandezza magnitudos grandinare grandinare grandine grandos grandioso grandisa grano granus
granone granturco mais grasso
arvinas, pinguisa gratitudine
gratitiudis grattacielo scaiscrepes grave gravisa grazia grazias grazioso graziosa gregge gres
grembiale cincticulus gridare
clamare grido crais grosso crassa grotta specus gruccia scipios grugnire grunnire guadagnare lucrare guado (fiume) vadus guado (pianta) guastus guaire monire guancia genas guanto glovis guardare aspicere guardiano custos guarire convalescere guascappa guascapus guepardo guepardus guerra bellus
guerreggiare bellare guidare
ducere gusto gustus hangar
hangar angaris iceberg
aisbergos idea ideas ideale idealisa ideare ideare
identico identica idraulico
idraulica idrografia idrografias idroplano idroplanus ignorante indocta ignoranza ignoranzias illuminare illuminare illustre illustrisa imballaggio consarcina- [zios
imballare consarcinare imitare
imitare —. immaginare imaginare immaginazione imagina- {zios
immissario inmissarius immorale
immoralisa immoralità immoralitas immune immunisa impadronire potire imparare discere impastare oblinere impaurire tormidare impedire impedire imperativo imperativus imperatore imperatoris imperfetto imperfecta im- impeto impetus [perfectus impiccare engare impiegare emploiare impiegare tempo, volerci [advocare
impinzare crammare importante
importanta importanza importanzias importare importare importare a refertare imposta (finestra) postes impostare postisare impresa enterpris inadatto ronga inalterabile inalterabilisa inarcare incurvare incedere incedere incendiare incendere incendio incendius incisivo incisiva 32
Hi hotel otellus incitare incitare includere includere incolpare arcessere incontrare nanciscire incoraggiare encuragiare incredibile incredibilisa incrociare crossare incrocio cros indecente, essere — dede- [cere
indeciso nondecideta indefinito
indefinita indegno indigna indiano Indiana indicare indicare indicativo indicativus indice indes
indignare indignare indirizzare directare indisciplinato nondiscipli- [nata
indispensabile indispen-
[sabilisa indispettire
despectare indole indoles indolenza indolenzias indulgente indulgensa indurire indurare indurre inducere industria industrias inesatto ronga inetto inepta
inezia inepzias infame
infamisa infanzia infanzias infelice infelixa inferiore inferiora infermità invaletudos infimo infima
infinito infinita, infinitus
informare informare informazione
informazios ingegnere enginiris ingegno ingenius ingentilire gentilare inglese Ingliscia Inghilterra Ingland inghiottire glvtire inginocchiare genibusare ingiusto ronga essere — verso rongare ittiosauro ingresso ingressus inguine inguinis iniquo iniqua
innaffiare aquare innaspare
skeinare innocente innocensa inoltrare advansare insalata acetaris insegnamento precepzios insegnare docere insenatura crikis insetto insectis insidia insidies insidioso insidiosa insolente insolensa insolenza insplenzias integrale integralisa intelligenza intelligenzias intendere intendere. interessare interesare interesse interes interiezione interiexios interiore interiora internazionale internazio- [nalisa
intero integra interrogativo
interrogati- {va, interrogativus interrogazione interroga- [zios
intestino intestinus intimo
intima ‘inutile inutilisa inventare adinvenire — inventario inventarius inventore inventoris inverno lemis inverso inversa investire investire invidia invidias invidiare invidere invitare invitare ionico lonica ira iras
iride iris irritare
irritare irrompere irrumpere istmo istmus
istruire instruere istruzione
instruxios ittiosauro ittiosaura labbro
labbro labrus [laborioso
laboriosa ladro furis lacnare querire lagnarsi di conquerire lago lacus
laguna \agunas lama bledis lamento lamentus lamina laminas fampada lampas lampeggiare fulgurare lampo fulgus lampone rubusideus lana lanas
lanceolato lanceolata lapidare
\apidare lapide \apidis larghezza latitudos largo lata, iocamplius lasciare relinquere lasciare (testamento) le- [gare
lasciare (abbandonare)
[deserere lascivia
lascivias latinulo Latinula, Latinu- latitudine \atitudinis [lus latrare \atrare latrina \atrinas latta bracteas (metallo) - latte lactis lavagna skistus lavare lavare lavorare laborare lavoratore laboratoris lavoro laboris macchia (bosco) vepretus macchina makinas macello macellus macigno petronas madre matris
madrina commatris maestà maiestas maestoso stetla maestro magistes maestro (compositore) [maestros
magazzino ueraus maggese
novalis maggioranza maioranzias maggiore maiora maglia (camicia) underue- magro macra [ris 33
‘ 4 LL leale loiala legare ligare legatore ligatoris legge les
leggere legere leggiero
levisa leggio agnosterius legione legios legna lignas legno lignus legume legumes lente lentis lento lenta
leone leos leopardo
Ieopardus lepre lepus lettera literas letto lectus lettura lecturis levare da letto lectosur- ere
levatrice obstetrisf levatura
importanzias lezione lexios liberare liberare libero \ibera libraio libellios , libreria buckes libretto (musicale) libret- libro libris [tos lieto leta
lieve levisa limitare
\imitare limite \imitis limone lemonis limpido limpida lince lincis M
maiale: maialis malato egrota. malattia morbus male malumis, ekis maledire maledicere malinconico melancolica malvagio nequama malvagità nequizias mamma mammas
mammella mammillas mammifero
mammiferus mammoletta violodoratas mancare deessere mandamento mandamen- mandare mittere [tus mandarino mandarinis mandola mandolas marciapiede lineare \inearisa lingua (letteraria) linguas lingua (muscolo) tongues lino linus
liquore liquoris lira (moneta)
liras lira (strumento) liris liscio smuta
litografo litografus locanda
popinas locomotiva locomotivus locomotivo locomotiva loculare locularisa loculo loculus lodare laudare lode \aus
loggia xistus Londra London longitudine longitudinis lord lordis
lottare luctare lotteria
lotteris luccio lucius luce lus
lucidare sciainare luna
lunas levata di — lunoriens tramonto di — lunca- [dens
lunghezza longitudos lungo
longa luogo locus aver luogo abere locus lupino \upinus lupo lupus
lusingare sublandire lutto
Iuctus mandolino mandolinis mandorleto amigdaletus mandorlo amigdalus manetta manices mangiare manducare mangiatoia presepes manicotto manicavillo8 maniera manneris mano manus
manovrare manovrare mantello
iacernas mantenere kippare maravigliare uonderare maraviglioso uonderosa marcare marcare marchese markios marciapiede futpes marconigrafare marconigra fare marconi- [grafare
marconigramma marconi- mare
maris [grammis marea taidis maremoto maremotus margine margos marinaio nautas marino marina marito maritus marmo marmos maroso marosus marziale marzialisa mascella maxillas massaio rusticarius mfsseria rusticedes massiccio massiva, mas- massimo maxima sivis matematica matematicas matematico matematica materiale materialisa matita lapis matrigna novercas matrona matronas mattina manes mattone lateris maturo matura meccanico meccanica medaglia numismas medico medicus medio medius melanzana melinsanas melo malus
melodramma melodramas melograno
punimalus membro membrus memorabile memorabilisa memorando memoranda memore memora memoria memorias mendicare mendicare menta mentas mentale mentala mente mentis mercalo cippa mercato (fiera) mercatus merce mercis narice naris narrare narrare .. nascere nascire nascita nativitas nascondere abdere nascondiglio latibulus naso nasus
natale Natalis natica nates
. natura naturas 34
mercurio idrargirus meridiano
meridianus meritare meritare merito meritus merletto pinnus merlo merulus merluzzo molvas meschino misera mescolanza mixtios mese mensis
mestiere endcreftis meta
metas metà (mezzo) dimidia, di- [midius
metro (lineare) metris mettere
ponere mezzadria meteiris mezzadro meteieris mezzanotte medianoctis mezzo dimidia, dimidius, [medius
mezzogiorno meridies . miagolare
eiulare miagolio eiulazios miele mellis mietere metere mietitore messoris migliore meliora milza splenis minacciare minitare minerale mineralis mineralogia mineralogias minerealogico minerealo- minimo minima [gica ministero ministerius ministro ministris minore minora minuto
minitis mirto mirtus miscredenie miscredensa miseria miserias misurare mensurare mobile mobilisa moda fescionis moderno moderna modo modus
moglie uxoris N naturale naturalisa naufragio naufragius nave navis
navigare navigare mazionale
nazionalisa nazione nazios : nebbia nebulas necessario necessaria negativo negativa negligente negligensa ninfa
molesto molesta molla
springus molle mollisa molleggiare mollisare moltiplicare multiplicare moltissimo plurima molto multa
momento momentus monastero
monasterius mondiale mundialisa mondo mundus
moneta nummus moneta contante
monetas monte montis ‘montone ovis monumento monumentus morale moralisa morbido softa
morbifero morbifera morena
morenas morena (animale) mure- [nas
morfologia morfologias morire
morire morte mortis morto mortua, mortuus mosca muscas
mostrare monstrare mostro
monstrus motocicletta motociclis motoscafo motoscafis movimento moziòs muggire mugire muliebre muliebrisa mulino moletrinas mulo mulus
municipio municipius munire
munire munizione munizios murale muralisa muratore cementarius muro murus
museo museus musica musicas musicista mugsicistis . mutande subligaculuse negligenza negligenzias negoziante negoziatoris negozio negozius nespolo mespilus neutrale neutralisa neutro neutra. neve nig i
nevicare nevicare nichel:
nikelis ninfa ninfas © nipote
nipofe nepos nitrire innire -— nobile nobilisa nocchiere navitas noce nus
nodo nodus: noia dividias noioso dividiosa nome nomes
nonno avus obbedienza
obedienzias obbedire obedire obbligare obligare oca anses
occhiali conspicilluse occhio
oculus occorrere occurrere occultare occultare occupare occupare occupazione occupazios oceano oceanus odiare odissere odio odius
odorare odorare odorare, mandar
odore di [olere odore odoris offendere offendere offesa offensas officina officinas offrire offerrere oggetto obiectus olio oleus
olivo olivus olmo ulmus omaggio omagis omicida omicidas omicidio omicidius omnibus omnibus pace pas
padiglione papilios padre
patris padrone mastris paese taunis pagamento peimentis pagare pagare — paglia (cappello) causias pagliaccio clounis pala palas
palazzo palazius palco (teatro)
boxis palcoscenico stegis paleontologia paleontolo- [gias |
35 nord Nord notaio notarius notizia notizi notorio notoria notosauro notosaura notte noctis
notturno nocturna novella gerres nozze nupzies nube nubes
O ondulare ondulare onesto onesta onorare onorare onore onos
opera opus opera (teatro) operas operaio operarius operetta operettas opificio opificius opiniore opinios oppio opius
opporsi adversare opportunità
opportunitas opportuno opportuna opprimere opprimere optare optare ora oras
orario orarius oratore
oratoris orchestra orkestras ordinale ordinalisa ordinare ordinare ordinario ordinaria ordinazione ordinazios ordine ordos
orecchino inauris orecchio
auris orefice aurifes organizzare organisare palestra palestras palla bollis pallone ballunis pallottola palottis pallottoliera palotteris palma (albero) palmeus palma (di mano) palmas palmento pistrinus. palo palus
palude paiudis panciotto
uescottis pane panis pantano lutosus pantera panteras parte
numerale numeralisa numerare
numerare numero numerus numeroso numerosa nuora nurus
nuotare natare nuovo nova nutrice nutris tn
organizzazione organisa- organo
organus [zios orientalista
orientalistis origine origos orizzontale orizontalisa orizzonte orizos ornare ornare
oro aurus orografia
orografias orologiaio orologiarius orologio orologius orrore orros
aver — di orrere orio ortus orzo ordeus
osare audere oscillazione
oscillazios oscurità obscuritas oscuro obscura ospedale ospitalis osso ossÌs
ostetrico obstetris ottenere
obtinere cercare di — sectare ottimo optima
ottundere obtundere ovale ovata ovario ovarius ovest Uest
pantofola soccus papa popis
parafulmine fulmetraes parco
parcus parecchio compluresa pareggiare equare parente consanguineus parentesi parentesis ( ) pari (dignità inglese) pi- Parigi Paris . . [ris parlare loquire parlare con qualcuno col- parola uordis [loquire. parte partis | participio participio participius partire (andare) abire partie (dividere) partire part.:a (giuoco) partitas partorire parturire passure transire passare (tempo) preterire passeggiare deambulare passeggiata deambula- [zios
passeggiero passenges passo
passus pastore pastoris paterno paterna patria patrias pattinare sketisare pattino sketis paura formidos aver — di reformidare paventare reformidare pavimento pavimentus pazienza pazienzias pazzo amentis
peccato peccatus pedone (scacchi)
ponis peduncolo pedunculus peggiore peiora pelame pilormus pelle pellis
pelliccia mastrucas pelo
pilus pena penas penati Penatese penetrare penetrare penna pennas
penny pennis pensure
cogitare pensilina pensilinis pentire penitere peperone piperitis peplo peplus
percoco apricas percuotere
percutere perdere perdere perdita perdezios perdonare parcere perfetto perfecta, perfec- periodo periodus [tus permettere permittere permuta permutazios permutazione permuta- pero pirus [zios persiana transennas persona personis personale personalisa pertica perticas pesante ponderosa pescare piscare pescatore piscatoris pesce piscis
pescecane maricanis 36 pessimo pessima pestare pinsere petalo petalus pettino pectulus pettirosso rubeculas petto pectus pezzo frustus piacere placere, plesciuris piacevole egriebla pianeta planetas piangere flere piano pleinis pianoforte pianofortis pianta plantas Ì piantagione di alberi di alto e medio fusto le- gnoso eius
piantagione di piante a fusto
piccolo ed erba- ceo etulus pianura planizies piatto patinas piazza plateas. piazza d’armi manovran- [sa septus
picchiotto ictuctus piccione
pipios picciuolo pediculus piccolo parva piccone sarissas piede pes
piegare plicare pieghevole
plicatilisa pieno plena pietà pietas pietanza obsonius pietra petras pigro pigra
pino pinus pinze pincise pio pia
pioggia pluvias piombo
plumbus piovere pluere piovere pietre lapidare pipistrello vespertilios piroscafo stimeris pisello pisus pistillo pistillus pittura picturas piuccheperfetto plusper- platea pittis [fectus platino platinus plesiosauro plesiosaura pliosauro pliosaura poco pauca
poderoso potensa poesia
poesis poeta poetas poggiare nitire poliedro poliedrus preferire
politico politica polizza
polizzes pollaio pullusarius ©. pollice polles pollo pullus polmone pulmos polo polus
polpastrello pulpastris polsino
pulsulus poltrona poltronis poltrone socorsa polvere pulvis polverizzare friare pomidoro tometos pompa pompas
pompare pompare pompiere
pomperis ponte pontis pontefice pontifes popolare populare popolazione populazios popone pepos
poppa (nave) puppis porco
porcus porre ponere porta portas
portafoglio portfolis portamento
portazios portare portare portata (tavola) corsis porto portus
portone ianuas posata covris positivo positiva possedere possidere possessivo possessiva possibile possibilisa posta postis
postale postalisa posteriore
posteriora postero postera posto situs
| postremo. postrema postumo
postuma ‘ potente potensa potenza potenzias potere (materiale) possere potere (morale) quire povero paupera povertà paupertas pozzo puteus
pranzare prandere pranzo
prandius prateria pratas prato pratus preda predas
predellino scabiles prediligere
prediligere predone predos preferenza preferenzias preferire preferrere prefettura ; prefettura prefecturas prefiggere statuere pregare orare, precare pregio pregius pregiudizio preiudicius premettere premittere premiare premiare preminenza preeminen- premio premius [zias prendere prendere preparare preparare preposizione preposizios presa prensios presentare stioare presente presensa preside preses presidente presidentis prestare commodare prete pristis pretorio pretoria prevedere previdere prezioso preziosa prezzemolo petroselinus prezzo prezius primavera Veris principale principalisa principe principis principiure încipere principio principius privare privare privo di carensa quaderno quadernus quadro quadrus quadrupede quadrupes qualità qualitas quanto quanta racchiudere claudere raccogliere colligere raccogliere (cgreali) gira re
raccoglimento collexios raccolta
messis racconciare reconcinnare raccontare enarrare racconto enarrazios raddrizzare streitenare radice radis
radiotelegrafare radiote- |
[legrafare radiotelegrafico radiote- [legrafica
raggiungere assequire 37 probabile probabilisa probo proba
procedere procedere proclamare
proclamare procurare procurare procuratore procuratoris prodotto productus produrre producere produzione produxios proemio proemius professione professios professore professoris profferire proferrere profondare submergere profumo odoramentus' progetto progectis proibire proibere prolungamento longinqua- [zios
prolungare protraere promettere
promittere promuovere promovere pronome pronomes pronunzic pronunciazios pronunziare pronunciare proposito propositus proposizione proposizios proposta propos proprietà proprietas proprietario proprietarius proprio propria Q
quartetto quartettos quartiere
lodgingus quercia quercus questione questionis quietare quietare RX
ragionare loquire, razio- ragione
razios (cinare ragioniere
accauntanvis ragliare rudere rallegrarsi regioisire rame cuprus
ramo ramus rana ranas rancore rancoris ranocchia ranas rapa rapus
rapido rapida rappigliare
coagulare rappresentare represen- raro rara [tare rastro rastrus reggimento -
prora proras proscenio
proscenius prosciogliere delivrare prossimo proxima proteggere protegere protestare protestare prova pruvis
provenire provenire provincia
provincias provvedere providere prua proras
pruno prunus pterodattilo
pterodactila pubblicare publicare pubblicità advertais pubblico publica puerpera puerperas pugnare pugnare pulcino cikis
puledro coltis puma pumas punire punire
punta acies puntello fulcimentus punto punctus (.) due punti colonis (:) punto e virgola semico- [lonis (;)
puntualità punctualitas pupilla
pupillas puro pura quiete quies quinta quintas quintale quintalis quotidiano quotidiana rala pars
rattristare di 0 per merere
ravanello rafanus razza (pesce)
raias re regis reale (moneta) realus reale realisa, regalisa recinto septus reclamare reclamare 4eclamo reclamus redina abenas
regalare munerare regalo
munus reggere regere reggia regias
reggimento regimentis
regina regina (scacchi)
quinis regione regios registrare registrare regnare regnare regola regulas regolare regularisa relativo relativa religione religios religioso religiosa rendere reddere rene renis
repentino repentina replicare
refragare restare restare resto (matematica) resi- resto reliquus [duus restringere restringere rettile reptilis retto recta
rialto realtus ricchezza
divizies riccio (di mare) erinaceus riccio (di terra) ekinus ricciuto crispata ricco divesa ricerca disquisizios ricercare disquirere ricevere recipere richiedere poscere riconoscere agnoscere ricoprire cooperire ricordarsi meminissere ricurvo regurva ridere ridére rieleggere rieligere riempire replere riferire referrere rifrangere refrangere rigagnolo rivulus sabbia sabulus ‘ saccente sciolus Sacco 8acCctis sacrificio sacrificius sagacia sagacitas saggio uaisa
sala ecus sale salis salone magnecus salotto eculus salto saltus
salutare salutare salute salus salvare servare salvataggio servazios salvia salvias sangue sanguis sano sana
38 rimanere remanere rimatore versificatoris rimborsare rimborsare rimessa (stanzone) reda- rus
rimonda priunazios rimondare
priunare rimondatore priunatoris rimorchiare remulcare rimorchiatore remulcato- rincrescere pigere [ris ringhiare ringire ringhiera rostras ringraziamento graziasa- [xios
ringraziare graziasagere ripetere
repetere ripiegare plicare fiposare requiescere riposo restis
riprendere increpare risacca
risakis riscaldamento calefaxios riscaldare calefacere rischio riscus riso (pianta) orizas risparmiare sevare rispettabile respectabilisa rispettare respecta risplendere splendere rispondere respondere ristorante restorantis ristorare restaufare risuscitare resuscitare ritardare tardare ritardo rardazios ritirare (danari) retraere ritirarsi retairare ritzata receptus Sì
santità sanctitas sapere
scire sapere di, aver sapore di [resipere
sapiente sapiensa sapienza
sapienzias sarda sardas sartiame rudentes sarto sartoris savio uaisa
sbadigliare oscitare ‘sbarbare
scevare sboccare sboccare sbocco sboccus sbrigliato infrenisa scacchi ces
. scacchiera cesbordis
scacciare reicere scarso ritirata (Iatrina) toilettis ritornare redire ritorno reditus ritratto fotografis ritrovare invenire riuscire riuscire riva ripas
rivista revius rivolgere
vertere rivoltella rivolvris rivoluzione revoluzios rizoma rizomas robustezza robus robusto robusta romanza romans romanzo novelis rompere rumpere rompitore ruptoris ronzare buzzare rosa rosas
rosmarino rosmarinus rosso
rubra rotaia reilis rotondo rotunda rovina ruinas
rovo rubus rubare furare rubinetto kiavettis ruggire rugire ruggito rugitus rugiada ros
cadere la — rorare rullare
rullare rumore rumos rumoroso rumorosa ruota rotas
rupe rupes ruscello rivus ruvido roffa scacco ceckis scaccomatto cecmetis scadere (pagamento) die- scaffale scelfis [venire scafo scafis
scala (arnese) scalas scala (di
proporzione) scaleno scalena [skeles scalfire scabere scalinata scalarus scalino gradius scaltro callida scalzato discalceata scanalatura strias scanno scamnus scappare aufugere scarpa calceus scarso inopsa - -———r—r -—"<r —— ——m scattare
scattare elabire scavare
excavare scegliere seligere scelleratezza scelus scellerato scelerata scelta selexios scena scenas
scenografia scenografias scettro
sceptrus scheggia skidias schema skemas
scherzare lusitare schiarimento
dilucidazios schiarire dilucidare schiattire ielpare schiavo slevis schiena dorsus scia scias
sciente sciensa scientifico
scientifica scienza scienzias scienziato scienziata scintillare scintillare sciocchezza amenzias sciocco amensa scirro scirrus scisma skismas scoglio scopulus scolaro scolaris scolastico scolastica scommessa bettis scommettere bettare sconvenire dedecere scoperta discoveris scopo scopus . scoppiare disrumpire » dalle risa , per risuse scoprire detegere » (scienza) discoverire scorciatoia semitas scorrere fluere scortese uncainda scortesia uncaindnes scrittore scriptoris scrivano scribas scrivere scribere scuderia equiles scuola scolas A scuotere quatere sdegnare dedignare seccare siccare secolo seculus sedere sedere sedia ceris
sega secas segala secales segare secare
segnale signalis segreto
secretus seguente sequensa seguire sequire 1
ì 39 selva silvas selvatico silvatica semaforo semaforis sema forista semaforistis sembrare luccare semina seminazios seminare seminare semplice simplexa senatore senatoris sensibile sensibilisa sentire sentire sepalo sepalus seppellire sepelire sera vespes
farsi — vesperare serio
seria serpe anguis serpente serpentis serra serras
servire servire servire a
prodessere » (a tavola) ciatissare servirsi di una cosa utire servitù servitus servizio servis servo servus
seta sericus sete sitis aver — sitire setola setas
settimana ebdomadas severo
severa sfortunato infortunata sforzo nisus
sghembo slanta sfuggire
effugere sibilare sibilare sicuro secura
siderurgico siderurgica siepe
sepes sigaretta sigares sigaro sigas
signore dominus signorina
mis silenzioso silenziosa silurante silurans silurare silurare siluro silurus simile similisa simpatico simpatica simultaneo simultanea sincero sincera sindaco sindicus singolare singularisa singolo singula sinistro sinistera sintassi sintaxis sipario siparius sistema sistemas smerlare smerlare smilzo slendra spartire
soavità suavitas sobrio
sobria soccorrere succurrere sociabile sociabilisa sociale socialisa sociela societas soddisfacente satisfacien- soddisfare satisfacere [sa soffiare sufflare soffice softa
soffitta cenaculus soffrire
sufferrere soggetto subiectus sognare somniare sogno somnius
solcare sulcare soldato
miles sole solis levata del sole soloriens tramonto del - solcadens soliloquio soliloquis solitario solitaria sollevare conflare, extol- solo sola [lere solstizio solstizius somma summas
sommario summaria; sum- somniità
summus [marius sommo summa sonno somnus
sopportare supportare soprabito
superabitus sopracciglio
supercilius soprano sopranos,
supera sorcio sores sorella soros
sorgente scatebras sorgere
surgere sormontare ascendere, a, {superare
sorprendere sorprendere
sospendere suspendere sospettare
suspicare sostantivare
substantivare sostantivo substantivus sostanza substanzias sostenere sustinere sottana petticos sottano infera sotterraneo subterranea sottile subtilisa sottomarino submarinus sottomettere submittere sottoporre subicere sovrano sovrana spalla sciuldris spalmare illinere i spargere spargere sparlare obtrectare spartiacque partiaquas spartire partire speciale
speciale specialisa. spedire
expedire spendere spendere sperare sperare sperone calcas spettucolo spectaculus spettatore spectatoris spezzare frangere spiegore explicare, expla- spiga spicas [nare spilla aciculas spinace spinacias spingere propellere spina spinas
spirito spiritus splendere
splendere splendido splendida splendore splendoris spogliatoio spoliarius sporco spurca
sporgere prominere sportello
ostiolus sposare nubere sprecare uostare spuma spumas
squadra agmes (militare)
squadrone agminis squittire
ielpare stabilire statuere staccio cribrus sfadio stadius stagione sisonis stagno (acqua) stagnus » (metallo) stamnus stalla stabulus stume stames
stampatore printris tacchino
gallinaceus taccuino tacuinis facere tacere
tagliare insecare tule
talisa talpa talpas tana scrobis
tappeto tapes tappezzare
tapesare tasca peras tastiera keis tasto tactis tattile tactila faverna tabernas tavola tabulas favolino deskis teatrale teatralisa featro teatrus tegola tegulas 40
stamperia tipografias . stanco
tairda stanga vectis stantio stela stanza cameras stare (essere ritto) stare » (in salute) abere se » a (attenere) seclare stato status
statua statuas stazione
stazios stella stellas stendere stendere stereoscopio stereoscopis sterlina sovrenis stile stilis stilo stilus stima estimazios sfimare estimare stimma stigmas stipettaio gioineris stipola stolkis - stirare aironare stiva stivas stivale ocreas stoffa stoffis Sfolto stulta stomaco stomacus stordire $tupere strada ites - sfrage strages strampalato abnormisa strano stranea straordinario exstraordi- [naria
strappare avellere strenuo
strenua T telefonare telefonare telefonico telefonica telegrafare telegrafare telegrafico telegrafica telegramma telegrammis telescopio telescopis temere timere
temperino cludinis tempesta
tempestas ‘ fempo tempus, uetris tendere tendere fenente tenens tenero tenera
tenore tenores tenzonare
pugnare tenzone pugnas” terapeutica terapeuticas terapeutico terapeutica termale termala AI
“ sud Sud timo sfretto stricta, fretus stria strias
stridere stridere » (sorci,
topi) squiccare , strisciare
reptare strumento (musicale)
stru- [mentus » (notarile) instrumentus studente studentis studiare studere stucio studius studioso studiosa stufa stovis succedere (avvenire) ac- [cidera
sultano sultanus suocero
socerus suonare sonare suono sonus
Superare superare superbia
superbias superbo superba superficie superficies superiore superiora superno superna suppellettile supellectilis supplemento supplemen- supporre supponere [tus supremo suprema susino prunumis sussidio subsidius svariato variusa - svegliare evigilare svelto quicca sventolare ventomovere sventura infortunitas sviluppare extricare terminare terminare terra terras, umus, solus terraferma continentis terrazza solarius ferremoto terremotus terribile terribilisa territorio territorius terrore terroris terzetto terzettos fessuto textiles testa capus
testamento testamentus
testimoniare testimoniare tetto
tectus tettoia cartaus the tis
tigre tigris timido timida timo timus
timone timone gubernaculus,
te- timore timoris [mos tingere tingere tintore bafeus tintoria bafias tipo tipus
tipografia tipografias tipografo
tipografus tirare traere titolo titulus toccare tangere “ a obtingere fomba tombis
tondeggiare rotunditare tondo
tunda tonnellata tonnis tonno tinnus
fopo mus forb:do turbida tordo turdus
tornare redire tornire (far le
fusa) por- toro taurus [rare torpedbiera torpedineris torre turris
torrente torrentis torto
ronga far — rongare uado vadus
ubbriaco dronca uccello
avis uccidere occidere udire audire ufficiale officialis, offi- [cialisa
ufficialità officialitas ufficio
officius vacanza feries valigia vulgas velocità velocitas vendere vendere vendetta vindicazios vendicare vindicare venditore venditoris venire venire
ventaglio flabellus vento
ventus ventre ventris verdura viretus vergognarer pudere verità veritas vero raita, vera verro sus
41 toslare torrere totale totalisa tovaglia mantiles tovagliolo napkinis traccia vestigius tradire prodere traditore proditoris tradurre traducere tragedia tragedias tramandare transmittere tramontare occasumire tranvai stritcas trapassare pertransire trasbordare transbordare trasbordo transbordazios trascrivere excribere trascurare transkiurare trescuratezza indiligenzi- trascurato indiligensa [as fras'nettere transmittere trasparire transparere trasportare transportare tratta dreftis trattare tractare tratteggiare \ineaducere tratto (scacchi) tractus trebbiare trasciare taebbiatura trasciazios U
uguaglianza equalitas ulteriore
ulteriora ultimo ultima ululare ululare umunità umanitas umano umana
unità unitas unghia unguis uomo omos
W versare versare Verso Versus
verticale verticalisa vescovo
episcopus vespa vespas veste vestis vestibolo vestibulus vestire vestire vestire di nero \ugere veterinario veterinarius - vetraio vitrarius vetro vitrus
vetroso vitrosa via vias. viaggiare travelare vallata valleis: +»
vecchiaia tremare tremere tremendo tremenda freno treinus treno diretto expres treno direttissimo valdex- [pres
trepidante trepidansa
triangolare triangularisa tribù
tribus tribunale tribunalis tridente tridentis triste tristisa triturare triturare trolley trolleis fronco truncus troppo nimia trovare invenire tubare cuare tuba (cappello) petasus luberosa tuberosus tubo tubus
tufo tofus tundra tundras tunnel tunnelis tuonare tonare tuono tonitrus turbolento turbulenta futto tota
UOVO OVUS urgente urgensa urlo aulis
usare utire uscio ostius uscire exire
Uso uUsus utile utilisa utilità utilitas valle vallis valore velius valoroso valorosa valutare valutare valva valvas vanga vangas
vantaggioso advantagiosa vapore
vaporis vapore (nave) stimeris variare variare varietà varietas vario varia
vasaio vascularius vasto
vasta vaticano vaticanus vecchiaia senectus Lo N 112%. 764899" 2 pene 9 né, #0
alfirb: N00 PPTOrE di fr nAg ‘I #40
n, vecchio vecoh:o senes, senesa veccia vicias vedere videre veduta visius veicolo, andare sopra 0 [dentro un raidare vela carbasus veleggiare velificare veliero carbasarius velivolo velivolus velluto velvettis velo velus
viaggiatore travelatoris viaggio
travelis vicino vicina vico vicus
vicolo viculus vile vilisa villa villas vimine vimes zampa pois
zanzara cules zappa ligos zappare pastinare zappatore pastinatoris 42
vincere vincere vincita vincezios ‘vino vinus violinista violinistis violino violinis violoncello violoncellis virgola commas (,) virtuoso virtuosa viscere visceris visconte viscontes visitare visitare vista visius, visus vita vitas i
vite (pianta) vitis » (di
metallo) 8crus vitello vitulus vittima victimas vittorioso victora vituperare vituperare vituperevole vituperabilisa Y
yacht iottis Z zattera ratis zio patruus
zirlare tuittare zittire
silere zolfanello sulfumentus CO = EIA
(‘cc _’@‘’.—..Ù'éà.-@-@-;@@—ì’@é
LU Zucca vivace vivaxa vivere vivere vivo viva
vizio vizius vizioso
viziosa vocabolario lexicos voce vocis
voga usus volare volare ? volerci (impiegare tempo) [advocare
“ (mancare) deessere volere
vellere volo:tà voluntas volpe vulpes volta (architettura) fornis volume voliumes, volumes vomero vomis voto votus
vulcano vulcanus / zolla glebas zoologia zoologias zoologico zoologica zoppo clauda
zucca cucurbitas Vito Martellotta. Martellotta. Keywords: lingua
universale, deutero-Esperanto. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Martellotta.”
Martellotta.
Grice e Martinetti: l’implicatura conversazionale --
i veliani e l’amore alcibiadico – la scuola di Pont Canavese -- filosofia
piemontese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Pont Canavese). Filosofo italiano. Pont Canavese, Torino, Piemonte. Grice:
“I like Martinetti; he wrote about eros, or as the Italians call it, ‘amore,’ –
a different root from cupidus, too! He
edited a platonic anthology.” “He also has a strange treatise on ‘the number’
which post-dates Frege!” -- «Di sé soleva dire di essere un neoplatonico
trasmigrato troppo presto nel nostro secolo» (Cesare Goretti). Professore
di filosofia, si distinse per essere stato l'unico filosofo che rifiutò di
prestare il giuramento di fedeltà al Fascismo. E il primo dei quattro
figli (tre maschi e una femmina, senza contare una bambina che morì
piccolissima) di un avvocato. Dopo aver frequentato il Liceo classico Carlo
Botta di Ivrea, si iscrisse a Torino, dove ebbe come insegnanti Allievo, Bobba, Ercole, Flechia e Graf, laureandosi
con una tesi, “Il Sistema Sankhya: un Studio sulla filosofia nell’India”
discussa con ERCOLE, docente di filosofia teoretica, pubblicata a Torino da
Lattes e, grazie all'interessamento di Allievo,
risulta vincitrice del Premio Gautieri. Dopo la laurea M. fa un soggiorno
di due semestri presso l'Lipsia, dove poté venire a conoscenza del fondamentale
studio di Garbe sulla filosofia Sāṃkhya. Si può dunque "ipotizzare che tra
gli scopi del viaggio vi fosse anzitutto quello di approfondire gli studi
dell’India, iniziati a Torino con
Flechia e 'Ercole." Iinsegna filosofia nei licei di Avellino,
Correggio, Vigevano, Ivrea, e per finire al Liceo Alfieri di Torino. Compone la
monumentale “Introduzione alla metafisica” e “Teoria della conoscenza”, ch
edopo che consegue la libera docenza in
Filosofia teoretica a Torino gli valse di vincere il concorso per le cattedre
di filosofia teoretica e morale dell'Accademia scientifico-letteraria di Milano,
che diventa Regia Università degli Studî, nella quale insegna. Divenne socio
corrispondente della classe di Scienze morali dell'Istituto lombardo di scienze
e lettere, fondato da Napoleone sul modello dell'Institut de France.
Il rifiuto della politica e la critica della guerra Martinetti fu una singolare
figura di intellettuale indipendente, estraneo alla tradizione cattolica come
ai contrasti politici che viziarono il suo tempo, non aderì né al Manifesto
degli intellettuali fascisti di Gentile né al Manifesto degli intellettuali
antifascisti di Croce. Fu uno dei rari intellettuali che criticarono la prima
guerra mondiale; scrisse infatti che la guerra è «sovvertitrice degli ordini
sociali pratici ed un'inversione di tutti i valori morali dà un primato
effettivo alla casta militare che è sia intellettualmente sia moralmente
l'ultima di tutte subordinando ad essa le parti migliori della nazione strappa
gli uomini ai loro focolari e li getta in mezzo ad una vita fatta di ozio, di
violenze e di dissolutezze. In seguito a quelle che qualifica di circostanze
pesantissime -- la marcia su Roma e la successiva nomina di MUSSOLINI a
presidente del Consiglio -- rifiuta la nomina a socio corrispondente dei reali
lincei. Mentre nelle sue lezioni sviluppa un sistema di filosofia della
religione, inaugura a Milano una Società di studi filosofici, formata da un
gruppo di amici in piena e perfetta indipendenza da ogni vincolo dogmatico dove
si riunirono autorevoli intellettuali del panorama filosofico e in cui
organizzò una serie di conferenze. Le prime conferenze furono tenute da Banfi e
da Fossati oltre che, naturalmente, da Martinetti, le cui tre relazioni,
riunite sotto il titolo comune di “Il compito della filosofia nell'ora
presente” segnano la sua rottura con Gentile. In seguito ad una denuncia per vilipendio
della eucaristia» presentata a Mangiagalli, dove sottoscrivere un memoriale in
difesa dei propri corsi sulla filosofia della religione. Incaricato dalla
Società filosofica italiana, organizza e presiedette il congresso di filosofia.
L'evento e sospeso dopo solo due giorni da Mangiagalli a causa di agitatori. Il congresso e poi chiuso d'imperio dal
questore. Da un lato incise l'opposizione di Gemelli, fondatore dell'Università
Cattolica, che fac parte del Comitato organizzatore (quale rappresentante
dell'Università Cattolica) ma che, per scelta di M., non e tra i relatori. Dall'altro
lato la partecipazione, fortemente voluta da M., di Buonaiuti, scomunicato
"expresse vitandus" dal Sant'Uffizio, dette ai filosofi cattolici
neoscolastici la scusa per ritirarsi dal congress. Le minute cronache del
congresso hanno già messo in luce come M. nell'assolvere al compito di
organizzatore dell'incontro, assunto con una apparente riluttanza, operasse
assai poco da ingenuo filosofo fuori dal mondo. Al contrario, ricorrendo a una
certa qual abile ruse egli mise assieme un programma che costituiva quanto di
più ostico potesse risultare ai palati dei cattolici fascisti sia dei filosofi di
regime. Martinetti firma con Goretti (segretario del Congresso) una lettera di
protesta al rettore Mangiagalli: «Compiamo il dovere d'informarla che
conforme al suo ordine il congresso si è sciolto senza incidenti. Sciogliendosi
ha votato all'unanimità il seguente ordine del giorno di protesta: Il Congresso
della Società filosofica italiana riunito in Milano: avuta comunicazione che è
stato rivolto alla Presidenza un invito superiore achiudere i lavori del
Congresso. Protesta in nome della libertà degli studi e della tradizione
italiana contro un atto di violenza che impedisce l'esercizio della discussione
filosofica ed invano pretende di vincolare la vita del pensiero.» M. fu
il direttore della Rivista di filosofia, ma per prudenza il suo nome non vi
comparve mai come tale. Tra i collaboratori della rivista vi furono: Carando,
Bobbio, Geymonat, Fossati (che
ufficialmente ne era il direttore responsabile), Solari, Levi, Grasselli, e
Goretti.. Quando il ministro dell'educazione Giuliano impose ai professori il Giuramento di fedeltà al Fascismo,
Martinetti fu uno dei pochi a rifiutare fin dal primo momento: “Eccellenza!
Ieri sono stato chiamato dal Rettore di questa Università che mi ha comunicato
le Sue cortesi parole, e vi ha aggiunto, con squisita gentilezza, le
considerazioni più persuasive. Sono addolorato di non poter rispondere con un
atto di obbedienza. Per prestare il giuramento richiesto dovrei tenere in
nessun conto o la lealtà del giuramento o le mie convinzioni morali più
profonde: due cose per me egualmente sacre. Ho prestato il giuramento richiesto
quattro anni or sono, perché esso vincolava solo la mia condotta di
funzionario: non posso prestare quello che oggi mi si chiede, perché esso
vincolerebbe e lederebbe la mia coscienza. Ho sempre diretta la mia
attività filosofica secondo le esigenze della mia coscienza, e non ho mai preso
in considerazione, neppure per un momento, la possibilità di subordinare queste
esigenze a direttive di qualsivoglia altro genere. Così ho sempre insegnato che
la sola luce, la sola direzione ed anche il solo conforto che l'uomo può avere
nella vita è la propria coscienza; e che il subordinarla a qualsiasi altra
considerazione, per quanto elevata essa sia, è un sacrilegio. Ora col
giuramento che mi è richiesto io verrei a smentire queste mie convinzioni ed a
smentire con esse tutta la mia vita; l'E.V. riconoscerà che questo non è
possibile. Con questo non intendo affatto declinare qualunque eventuale
conseguenza della mia decisione: soltanto sono lieto che l'E.V. mi abbia dato
la possibilità di mettere in chiaro che essa procede non da una disposizione
ribelle e proterva, ma dalla impossibilità morale di andare contro ai principî
che hanno retto tutta la mia vita. Dell'E.V. dev.mo Dr.” In una
lettera a Cagnola scrive: «Ella ora saprà che io sono uno degli undici
(su 1225 professori universitari! ne arrossisco ancora) che hanno rifiutato il
giuramento di fedeltà e che perciò sono stati o saranno fra breve espulsi
dall'università. Mi consolo d'essere in buona compagnia: Ruffini, Carrara, De
Sanctis, Vida, Volterra, Buonaiuti e qualche altro. Mi rincresce non tanto la
cosa, quanto il modo: e mi rincresce che si sia fatto e si faccia rumore
intorno al mio nome. Ma come fare? Giurare per me era tanto impossibile quanto
una impossibilità fisica: sarei morto d'avvilimento. E in un'altra lettera ad
Adelchi Baratono. Io non ho voluto giurare (e così credo molti degli undici)
per un motivo religioso, per non subordinare le cose di Dio alle cose della
terra: dove sta per andare il rispetto della coscienza? Ciò è triste e annuncia
oscuramente un avvenire triste per tutti, anche per i persecutori.» Come
scrive al proposito Minazzi. M. ha infine opposto un netto rifiuto a sottostare
al giuramento preteso e voluto dalla dittatura da tutti i docenti universitari
italiani. Giustamente occorre sempre sottrarre, criticamente, questo
straordinario gesto martinettiano, invero assai emblematico, da ogni ottundente
e vacua retorica antifascista, onde comprenderlo in tutta la sua genesi specifica.
Nel caso di M. non può allora essere certamente negato, in sintonia con Alessio,
il carattere dichiaratamente religioso di questa sua scelta che, non per nulla,
lo ha infine indotto ad essere l'unico filosofo italiano universitario che ha
avuto l'incredibile capacità critica di sottrarsi nettamente e senza
compromessi all'imposizione del regime. In questa prospettiva M. non ha giurato
proprio perché nutriva una particolare percezione critica dello stesso
"giuramento" in connessione con i suoi più profondi convincimenti
morali che avevano peraltro guidato tutta la sua attività di filosofo.
Tuttavia, nel riconoscere questa precisa matrice religiosa della sua scelta,
non deve essere neppure negato il suo specifico valore e il suo preciso
significato civile, culturale e anche filosofico.» Scrive in proposito
Vigorelli. Una certaretorica resistenziale si è impadronita anche di M.,
impedendo un approfondimento più serio e radicale dei tratti originali del suo antifascism0.
L'atto di M. non era cioè solo un monito
contro l'oppressione totalitaria e antidemocratica, ma contro ogni forma di
politica compromissoria e concordataria, contro l'ambiguo connubio fra
religione e politica, sintomo di una profonda immaturità religiosa e premessa
di forme più o meno larvate di condizionamento della libertà di coscienza, non
sempre si ama ricordare che l'avversione di M. al fascismo era innanzi tutto
avversione a ogni forma di retorica nazionalistica, ma anche all'esaltazione
demagogica delle masse popolari. Prima che della dittatura, Martinetti fu
critico altrettanto risoluto del socialismo marxista e della democrazia, di cui
colse gli aspetti degenerativi dell'affarismo e
dell'ultraparlamentarismo» In seguito a questo suo rifiuto, M. venne messo
in pensione d'autorità e si dedicò
unicamente agli studi personali di filosofia, ritirandosi nella villa di
Spineto, frazione di Castellamonte, vicino al suo paese di nascita. In questo
lasso di tempo tradusse i suoi classici preferiti (Kant, Schopenhauer), studiò
approfonditamente Spinoza e ultimò la trilogia (iniziata con la Introduzione
alla metafisica e continuata con La
libertà) scrivendo Gesù Cristo e il Cristianesimo, Il Vangelo; Ragione e fede. M.
propose come suoi successori a Milano Baratono e Banfi. Lontano da ogni forma di impegno
politico e critico severo sia nei confronti del socialismo marxista che delle
degenerazioni del parlamentarismo, prese ad annotare minuziosamente sul suo
diario gli episodi di corruzione e di violenza in cui erano coinvolti esponenti
fascisti. così ad esempio a fronte di una serie di scandali annotava "è
dunque l'associaz[ione] dei malviventi d'Italia!" Come persuadersi che uno
stato senza leggi, senza traccia di onestà pubblica, sostenuto soltanto dal
terrore che desta nel popolo inerme un'organizzazione di ribaldi messa al
servizio del despota, odiata da tutte le rette coscienze, disprezzata dagli
intelligenti possa resistere, senza condurre il popolo che lo soffre all'estrema
rovina? Si scagliava nei suoi appunti contro il dispotismo che accomunava
socialismo marxista e fascismo: "Tutto deve servire alla propaganda e alla
educazione di stato. Non vi è più libertà di pensiero, non vi è più
pensiero". A questo proposito Vigorelli evidenzia «il valore pedagogico, di educazione alla
libertà, che l'esempio morale di M. ebbe per quella generazione di
intellettuali antifacisti, che trovò negli anni Trenta un decisivo punto di
riferimento nella “Rivista di filosofia”, da lui informalmente diretta»
L'arresto e il carcere M. e arrestato in casa d Solari, dov'era ospite, in
seguito a una delazione fatta da Pitigrilli (Dino Segre), agente dell'OVRA
(delazione che porterà all'arresto e alla condanna al confino di Antonicelli,
Einaudi, Foa, Giua, Levi, Mila, Monti, Pavese,
Zini e di due studenti, Cavallera e Perelli, e all'ammonizione di Bobbio), ed e
incarcerato a Torino per sospetta connivenza con gli attivisti anti-fascisti di
Giustizia e Libertà, benché fosse del tutto estraneo alla congiura anti-fascista
degli intellettuali che facevano riferimento a Einaudi. Al momento
dell'arresto, a detta della signora Solari, M. dice una frase che aveva
già sentito pronunciargli più volte. Io sono un cittadino europeo, nato per
combinazione in Italia. Il suo declino fisico comincia in seguito a una
trombosi che menomò le sue capacità mentali, consecutiva ad una caduta
accidentale da un pero nella tenuta di Spineto. Alla fine ubì una prima
operazione alla prostata. La sorella Teresa scrive a Cagnola: "Il
Professore è da oltre un mese degente in quest'ospedale, ove venne d'urgenza
trasportato ed operato in seguito ad intossicamento urico grave. L'intervento
chirurgico avviene in questo caso in due tempi: operazione preliminare alla
vescica, per ovviare immediatamente alla causa diretta dell'intossicamento, e
susseguente operazione alla prostata che ne è la causa originale. La prima
operazione già venne effettuata e con buon esito, e l'operatore non attende che
il tempo opportuno per procedere alla seconda."[ M. fu ricoverato all'ospedale Molinette di
Torino, sfollato a Cuorgnè, dove muore, dopo aver disposto che nessun prete
intervenisse con alcun segno sul suo corpo. Nonostante "l'invito del
parroco di Spineto di non dare onore alla salma dell'eretico, ateo e scandaloso
anche nella morte perché aveva disposto di essere cremato" una decina di
persone seguirono l'autofurgone che portò il corpo di M. alla stazione, da dove
partì in treno per Torino, per la cremazione. In prossimità della morte M.
lascia la sua biblioteca in legato a Nina Ruffini (nipote di F. Ruffini), G.
Solari e Cesare Goretti. La Biblioteca verrà poi conferita dai rispettivi eredi
alla "Fondazione M. per gli studi
di storia filosofica e religiosa" di Torino; oggi è posta nel palazzo del
Rettorato alla Biblioteca della Facoltà di
Filosofia. La sua casa di Spineto
è attualmente sede della "Fondazione Casa e Archivio M.", che intende
promuovere la diffusione del suo pensiero e della sua operae. FiLa
filosofia di M. è un'interpretazione originale dell'idealismo post-kantiano,
nella linea dell'idealismo razionalistico trascendente che va da Platone a
Kant, nel senso di un dualismo panteista trascendente, un'interpretazione che
lo avvicina a quel post-kantiano atipico che fu Spir, il quale (ancor più di
Kant, Schopenhauer o Spinoza) fu il filosofo preferito di M., quello a cui fu
più particolarmente legato, sulquale scrisse molti studi e un denso saggio monografico
e al quale fece consacrare il terzo
numero della Rivista di filosofia, filosofo che fu come lui profondamente
inattuale. Professò una altissima stima per l'opera di questo solitario
filosofo, tanto da considerarla "immortale: in essa infatti vede un
tentativo d'un rinnovamento speculativo-religioso di tutta la filosofia. Il carattere speculativo dell'interpretazione
d iMartinetti dipese da particolarissime circostanze. La speculazione di Spir
esercitò sul pensiero suo un influsso profondo sin dagli inizi; e anche nella
costruzione dell'idealismo trascendente di M. la speculazione di A. Spir
rivestì un peso pressoché decisivo. Oltre che in Kant, in Schopenhauer e in
Spinoza, le radici e la linfa dell'idealismo di M. si trovano nella
speculazione di A. Spir. In nessun altro pensatore A. Spir occupò tanto spazio
ed ebbe un pari rilievo. D'altra parte, senza perdere la configurazione sua
propria, il pensiero di Spir viene trasposto da M. entro la sua propria
filosofia, riferito in modo diretto al suo proprio pensiero, così intimamente
consonante con quello di Spir e cresciuto, per così dire, anche su di esso.
Proprio questo condusseMartinetti a penetrare e nell'atto stesso a svolgere in
armonia con il proprio il pensiero di Spir e questo si trova come penetrato e
attraversato da quello di M. In nessun altro pensatore A. Spir fu tanto
intimamente valorizzato e, in qualche misura, continuato in ciò che della sua
speculazione parve propriamente essenziale. La lettura di M. insiste sul nucleo
metafisico di Spir, che gli pare incarnare "la forma pura della visione
religiosa". L'affermazione fondamentale, in cui per Martinetti si riassume
tutta la filosofia dello Spir, è quella della dualità fondamentale tra il vero
esserel'Unità incondizionata, assoluta e trascendente in cui si esprime il
divinoe l'essere apparente e molteplice rivelato dal mondo dell'esperienza.
L'approccio alla rivelazione di tale realtà dualista mediante la teoria della
conoscenza (l'idealismo gnoseologico di Spir) non è che premessa e introduzione
all'autentico nucleo metafisico della sua filosofia, consistente in una forma
di dualismo acosmista. Il dualismo di realtà e apparenza è in effetti esso
stesso apparente: "non è fra due effettive realtà, ma fra un'unica realtà
assoluta e l'irrealtà in cui il mondo sprofonda."» Si può così dire
che in M.: «il motivo desunto probabilmente da Spir, il contrasto tra
"anormale" (il mondo dell'esperienza empirico e molteplice) e
"norma" (il principio d'identità, rivelazione incoativa del divino in
noi) si spoglia qui dell'originario aspetto dualista per confluire in una
visione coerentemente monista dell'esperienza di coscienza. Monismo
coscienzialista, quello martinettiano, che non sfocia però in una forma di
panteismo, in quanto il termine finale di questa unificazione formale rimane
trascendente. L'unica realtà metafisica assolutasi afferma in conclusioneè
l'"Unità formale assoluta", che trascende l'intero processo
dell'esperienza, che di tale unità è solo un'espressione simbolica.»
Della filosofia di Spir, M. mantenne sostanzialmente inalterata la morale, di
derivazione kantiana, aveva d'altronde dichiarato che dopo Kant nessun filosofo
serio può non essere in Etica kantiano. L'intero percorso del pensiero
martinettiano parte dal suo anticlericalismo", e aggiunge: "la natura
del suo anticlericalismo lo portava a detestare la Massoneria. Ripetutamente mi
disse di non essere mai stato massone, di essere anzi assolutamente contrario a
questa Chiesa cattolica di segno rovesciato." Questo suo anticlericalismo
l'ha portato ad un antimarxismo, il marxismo essendo "secondo i termini in
cui egli si sarebbe espresso, la massima secolarizzazione concepibile della
religione". ENoce conclude: "Ora a mio giudizio il pensiero di M. si
situa appunto come momento conclusivo del pessimismo religioso e come la sua
posizione più coerente e rigorosa. L'antologia Il Vangelo scrive M. «lasciando
da parte l'elemento leggendario e dogmatico, cerca di disporre il materiale
evangelico nell'ordine logicamente più appropriato. Tutto quello che i vangeli
contengono di essenziale per la nostra coscienza religiosa è stato qui
conservato.» Il risultato di questo ordinamento logico è l'espunzionein
quanto elaborazione teologica successiva ai lòghia di Gesù o ancora propria
all'ebraismo da cui Gesù stesso non è immunedel Vangelo di Giovanni, degli Atti
degli Apostoli, delle Lettere (anche le Lettere di Paolo) e dell'Apocalisse.
Gesù di Nazaret, e non di Betlemme, è un profeta ebraico, l'ultimo e il più
grande dei profeti. Non quindi Figlio di Dio, nemmeno resuscitato dalla morte,
né apparso realmente ai suoi, Gesù in quanto Messia annuncia un regno
messianico a cui succederebbe escatologicamente il regno dei cieli, quello di
Dio. Tuttavia non chiarendo tale avvento escatologico, di fatto Gesù è
soprattutto un maestro di dottrina morale che esorta a rinunciare al mondo per
unirsi spiritualmente e interiormente a Dio, il bene supremo, amando il
prossimo. Per Martinetti bisogna aspirare ad una "Chiesa
invisibile", in cui si possano compendiare i valori moralmente più elevati
di tutte le culture religiose, dando vita così ad una società universale
fraternamenteunita, egli scrive: «In tutti i tempi, ma specialmente nelle
età come la nostra, la vera Chiesa non risiede in alcuna delle chiese visibili
che ci offrono il triste spettacolo dei loro dissensi, ma nell'unione
invisibile di tutte le anime sincere che si sono purificate dall'egoismo
naturale e nel culto della carità e della giustizia hanno avuto la rivelazione
della verità e la promessa della vita eterna» Gesù Cristo e il
Cristianesimo fu messo sotto sequestro dalla Prefettura non appena stampato, come M. scrive a Cagnola: «Il mio libro
venne terminato di stampare e in tale giorno furono mandati i 3 esemplari al
Prefetto. Il 3 di mattina venne il permesso; alle 17 dello stesso giorno esso
era ritirato. Per quali influenze? Io non lo so. Così il libro stette due mesi
in sospeso: il 10 ottobre giunse (da Roma) il decreto definitivo di
sequestro.» Con decreto, “Gesù Cristo e il Cristianesimo, Il Vangelo” e
Ragione e fede furono messi all'Indice dei libri proibiti della Chiesa
cattolica. La rinascita del pensiero filosofico-religioso martinettiano
scaturisce alla fine degli anni novanta del secolo scorso in virtù della
rinnovata proposta ermeneutica di Chiara che cura l'inedito L'Amore, Il Vangelo
(Genova) e Pietà verso gli animali (Genova); in particolare l'interpretazione
elaborata da Chiara mette in luce gli aspetti gnostici della filosofia della
religione martinettiana per poi proporne una rilettura in chiave kantiana anche
attraverso un confronto con alcune sette separatiste vicine alla tradizione
spirituale dei quaccheri. Capitini rese visita a Martinetti, che a
proposito della nonviolenza gli disse: "Forse se discutessi con lei mi
convincerei, ma ora come ora le assicuro che se mi fosse detto che con
l'uccisione di diecimila persone si estirperebbe il male che c'è in Europa,
firmerei la sentenza senza esitazione." Negli scritti La psiche degli animali e Pietà
verso gli animali, Martinetti sostiene che gli animali, così come gli esseri
umani, possiedono intelletto e coscienza, quindi l'etica non deve limitarsi
alla regolazione dei rapporti infraumani, ma deve estendersi a ricercare il
benessere e la felicità anche per tutte quelle forme di vita senzienti (cioè
provviste di un sistema nervoso) che come l'uomo sono in grado di provare gioia
e dolore: «Nella relazione sulla psiche degli animali M. tra l'altro
affronta il problema dello scandalo morale suscitato dall'indifferenza delle
grandi religioni positive occidentali di fronte all'inaudita sofferenza degli
animali provocata dagli uomini: gli animali hanno una forma dell'intelligenza e
della ragione, sono esseri affini a noi, possiamo leggere nei loro occhi
l'unità profonda che ad essi ci lega. M.
cita le prove di intelligenza che sanno dare animali come cani e cavalli, ma
anche la stupefacente capacità organizzativa delle formiche e di altri piccoli
insetti, che l'uomo ha il dovere di rispettare, prestando attenzione a non
distruggere ciò che la natura costruisce. Nel proprio testamento dispose
che una somma significativa fosse versata alla Società Protettrice degli
Animali; egli personalmente nutriva per gli animali una profonda pietà e tale
sentimento lo aveva persuaso a darsi al vegetarismo, una scelta che assumeva
per lui quasi il carattere di un valore religioso. Scrive al proposito Vigorelli:
«La scelta del vegetarianesimo non era "generica simpatia, e neppure un
ideale politico, bensì meditato atteggiamento filosofico", da porsi in
relazione sia con la sua profonda conoscenza della filosofia indiana sia con
convinzioni radicate in una personale metafisica, sulla "unicità"
della sostanza vivente e sul destino di "perennità" dello
spirito.» La scelta della cremazione M. fu un fautore della cremazione e
una testimonianza "ci dice come M. portasse sempre con sé, in una busta,
le ceneri di sua madre."Secondo Paviolo, per i M. la cremazione era una
specie di tradizione familiare e la cosa appare strana in quei tempi nei quali,
specie nei piccoli centri era pressoché ignota a tutti, e oggetto di scandalo
per il gran rumore che, in questi casi, ne facevano i parroci. Non è però da
escludere, nel caso preciso di M., che questa scelta, come quella del
vegetarianesimo, avesse anche una relazione con il suo interesse per la
filosofia indiana, e dunque un valore filosofico e religioso. I suoi resti sono
tumulati nel cimitero di Castellamonte in provincia di Torino. Opere: Una
" martinettiana" C. Ferronato si trova nel fascicolo speciale
della Rivista di Filosofia Pietro Rossi: nel cinquantenario della morte, Dopo
questa data, di M. sono stati pubblicati. “Ragione e fede, Italo Sciuto,
Gallone, Milano, Luca Natali, Morcelliana, Brescia,. Il Vangelo, Alessandro Di
Chiara, il nuovo melangolo, Genova, L'amore, Alessandro Di Chiara, Il nuovo
melangolo, Genova, “Pietà verso gli animali” Alessandro Di Chiara, Il nuovo melangolo,
Genova, “La religione di Spinoza” Amedeo
Vigorelli, Ghibli, Milano, “La Libertà” Aragno,
Torino, Schopenhauer, Mirko Fontemaggi, Il nuovo Melangolo, Genova, “Breviario
spiritual” Anacleto Verrecchia, POMBA, Torino, “L'educazione della volontà” Domenico
Dario Curtotti, Edizioni clandestine, Marina di Massa, “Conoscenza in Kant” Luca Natali, Franco Angeli, Milano, Pier
Giorgio Zunino, Piero Martinetti, “Lettere”, Firenze, Olschki, “Gesù Cristo e
il Cristianesimo” Castelvecchi, Roma,; edizione critica Luca Natali,
introduzione di Giovanni Filoramo, Morcelliana, Brescia, “Il Vangelo:
un'interpretazione” Castelvecchi, Roma,
“Spinoza, Etica, esposizione e comment”, Castelvecchi, Roma,. Il numero,
introduzione di Argentieri, Castelvecchi, Roma,
Luca Natali, Le carte di Piero Martinetti, Firenze, Olschki, “Spinoza”
Festa, Castelvecchi, Roma,. Riconoscimenti Nella seduta del Senato Accademico
dell’Università degli Studi di Milano, è stata approvata ufficialmente la
decisione del Dipartimento di Filosofia di intitolarsi alla figura di M.. La
città di Roma gli ha intitolato una piazza, nel Giorno della Memoria. A Milano
Martinetti figura tra i nuovi Giusti che saranno onorati al Monte Stella dal
" nel Giardino dei Giusti di tutto il mondo. Goretti, “M”, Archivio della
Cultura Italiana. Fiori, I professori che dissero "NO" al Duce, in La
Repubblica, «Ebbe molta influenza sulla
scelta che M. fece di iscriversi alla facoltà di Filosofia, fu suo professore,
ma non un Maestro. Scrisse di lui M.: "Era un uomo; quando andai a
visitarlo l'ultima volta, pochi giorni prima della sua morte, mi disse di avere
un'unica certezza, che dopo questa vita non c'è nulla. Le mie idee erano
assolutamente opposte alle sue, su questo come su tutti gli altri punti. Ma non
potei non ammirare la fermezza delle sue convinzioni"»: Paviolo. «che morì proprio durante l'iter scolastico
di Martinetti ma che ebbe con lui, forse per la comune origine canavesana, un
particolare rapporto»: Paviolo 2 «Di una reale affinità tra Martinetti e i suoi
maestri torinesi si può parlare forse solo in un caso: quello di Arturo Graf,
del cui dualismo e pessimismo si può trovare qualche traccia nel pensiero del
Nostro e alla cui poesia, piena di dolente (e a tratti cupa) riflessività filosofica,
Martinetti tornerà anche negli anni maturi, come a una sorgente di ispirazione
e conforto spirituale. Più documentata è l'influenza su M. di un'altra
singolare figura di poeta-filosofo: quel Ceretti da Intra (noto anche con lo
pseudonimo poetico di Alessandro Goreni e con quello di Theophilo Eleuthero),
alla cui postuma riscoperta si adoperarono intensamente Ercole e Alemanni,
nell'ultimo decennio del secolo scorso e ai primi del nostro. Nel breve verbale
relativo all'esame di laurea (qui il laureando è indicato come Pietro M.) si
dice semplicemente che il candidato ha sostenuto durante quaranta minuti
innanzi alla commissione la disputa prescritta, sopra la dissertazione da lui
presentata e sopra le tesi annesse alla medesima; e ha sostenuto anche la prova
pratica assegnatagli dalla Commissione. La tesi ottenne la votazione di 99/110.
Il lavoro di tesi non ebbe, come noto, il riconoscimento che meritavaanche a
motivo di certe resistenze accademiche nel settore filologico della Torino e
forse per questo lo studioso sentì il bisogno di attingere direttamente alle
fonti dell'erudizione tedesca, fuori dal chiuso ambiente provinciale. Del resto
il suo intent e più filosofico che
filologico, e la prima suggestione a interessarsi del “Samkhya” poté venirgli,
piuttosto che dalle lezioni di Flechia, dalla conversazione con Ercole. Proprio
del Samkhya, Ercole si era interessato alcuni anni primi in una breve Memoria
uscita sulla Rivista Italiana di Filosofia diretta da Ferr. Di suo interesse
costante per la filosofia indiana testimonia il corso di lezioni tenuto a
Milano e pubblicato a Milano da Celuc, “La sapienza indiana. Corredata da
un'antologia di testi Indù e Buddhisti. Ma è antefatto significativo, giacché
lascia intravedere ancora una volta, questa volta sotto il rispetto particolare
dei suoi primi contatti coi testi di A. Spir, l'importanza della permanenza a
Lipsia nella sua formazione filosofica. Nella Lipsia conosciuta da lui
sopravvive Drobitsch, lil maestro herbartiano di Spir e dalla sua Lipsia si
diffondevano le edizioni di A. Spir entro il moto allora nascente in Germania
dell'interesse per la filosofia sua. Il pensiero di Spir, Torino, Albert Meynier.
Anno che fu per lui particolarmente
duro, vedi Lettere ai famigliari dalla Siberia dell'Italia meridionale",
Minazzi, Il Protagora, Lettere. Prima che della dittatura fascista, e critico
altrettanto risoluto del comunismo e della democrazia, di cui colse gli aspetti
degenerativi dell'affarismo e dell'ultraparlamentarismo. Non si vede in chi e
in che cosa un uomo come lui che, per sua scelta culturale ma anche per
disposizione personale, agiva in modo disgiunto da ogni partito, movimento,
gruppo avrebbe pouto trovare un legame per immettersi in un flusso di attivo
anti-fascismo. Tra dittatura e inquisizione negli anni del Fascismo", in Lettere,
Firenze. Ringrazio la S.V. Ill.ma della cortese partecipazione e la prego di
esprimere la mia profonda gratitudine ai membri di codesta R. Accademia che
hanno voluto conferirmi un sì ambito onore. Ma circostanze pesantissime, sulle
quali non è il caso di [parola illeggibile] mi vietano nel modo più reciso
di poterlo accettare»: Lettera al presidente dei Lincei, e a L. Mangiagalli. Il
Congresso non ha altro fine che di essere una manifestazione della filosofia
italiana in quanto libera e appartata da ogni contingenza del momento: come
deve essere in qualunque tempo la filosofia. A T. Scotti. Che accusa M., ricambiato,
di disonestà intellettuale nel riguardo della filosofia scolastica, cf. Goetz,
Il giuramento rifiutato. I docenti universitari e il regime fascista, Firenze. Per
M.. Gemelli è tutto fuorché un filosofo. Varisco, in: Lettere 33. H. Goetz, Il giuramento rifiutato. I docenti
universitari e il regime fascista, Firenze, Il congresso di filosofia. Tutto
l'affare è una montatura (come del resto anche il ritiro dei cattolici dal
Congresso), la quale ha la sua origine nel fatto che io non ho permesso a Gemelli
di spadroneggiare nel Congresso e di prepararvi qualcuna delle sue
rappresentazioni ciarlatanesche. Varisco, a Goretti a Mangiagalli. Quando M.,
con il rifiuto del giuramento di fedeltà al fascismo, abbandona l'insegnamento
non rinuncia a quegli incarichi o a quelle adesioni che non erano a tale
giuramento connesse: guarda di non compromettere quella sua creatura che era
diventata La Rivista di Filosofia e non ne volle la direzione effettiva ma
continua l'intensa e puntuale collaborazione redazionale sino a che le sue
condizioni di salute glielo permisero. Giuliano, Cagnola,
Baratono, Assael, Alle origini della Scuola di Milano: Barié, Banfi,
Milano. Ella già saprà certamente che io, in seguito all'affare del negato
giuramento, sono stato collocato a riposo. Non appartengo quindi più all'Milano
e non posso più esserle utile che indirettamente»: a C. Gadda, in: Lettere. «del resto io sono perfettamente sereno come
chi ha fatto ciò che doveva fare: e non mi sarà discaro poter d'ora innanzi
applicare tutto il mio tempo ai miei studi, cioè agli studi veramente miei,
fatti per mè, per la mia personalità e la mia vita»: Lettera M. a Alfieri, Sulla
cui porta fece mettere un'indicazione che diceva: "M. agricoltore": Paviolo «Perciò appunto
non ho dimenticato i tuoi interessi e sarei lieto che fossi tu a succedermi. In
questo senso ho scritto, "richiesto da Castiglioni stesso", che ora è
preside, a Castiglioni. Ho consigliato lui e con lui la facoltà ad accaparrarsi
te per la Filosofia e Banfi per la Storia della
Filosofia. A A. Baratono, Nel registro di entrata delle Carceri Nuove di
Torino egli è l'unico che nella scheda personale si faccia registrare,
nell'apposita voce, come "ateo", mentre tutti gli altri non di
religione israelitica (ossia Bobbio, Einaudi, Pavese, Antonicelli, Salvatorelli
e così via) si dichiarano "cattolici"alcune schede, peraltro, tra cui
quella di Mila, sono andate perse (il registro è conservato all'Archivio di
Stato di Torino, sezioni riunite, Casa circondariale di Torino, Registro
matricole)", in: Lettere. "M. veniva
rinchiuso in una cella sulla cui porta veniva apposto il cartellino
"Politico: sorveglianza particolare". Il giorno successivo
cominciavano gli interrogatori che si ripetevano finché dopo alcuni giorni
d'arresto M. veniva finalmente scarcerato.", Giorda, M., Castellamonte, «Devo
darle una notizia terrificante, relativamente. Lunedì passato 8 corrente sono
caduto malamente da una pianta, per fortuna senza gravi conseguenze di nessuna
specie, salvo un leggero tramortimento durato qualche ora»: Lettera, M. a Nina
Ruffini, in: Lettere Cit. in: Lettere. «Si può comunque, in base a
testimonianze diverse, ritenere che M. sia deceduto all'Ospedale Molinette
sfollato a Cuorgnè, ove si tentò inutilmente di salvarlo e che il corpo sia
stato immediatamente trasferito (abitudine che rimase in uso per decenni in
circostanze analoghe) alla casa d'abitazione, per evitare lungaggini
burocratiche e maggiori spese funerarie. L'atto di morte recita: " il g alle ore
quattro e minuti zero, nella casa posta in frazione Spineto n. 106 è morto M., residente
in Torino, professore pensionato"»: Paviolo. Paviolo.
"Per ultimo desidero di essere cremato e che le mie ceneri riposino
nel Camposanto di Castellamonte", frase finale del testament, Paviolo. Il
testamento di Martinetti, da lui riscritto, "in una grafia incerta e in
una forma in cui non si trova lo stile abituale del nostro
filosofo"(Paviolo) fu considerato da sua sorella Teresa come estorto:
"Le opere che al tempo del decesso di Piero erano ancora solo allo stato
di manoscritto vennero devolute ai beneficiari della biblioteca, la quale, a
dirtelo in assoluta confidenza, cadde in mano a tre estranei alla famiglia, per
un testamento fatto fare a nostra insaputa a Piero, a oltre un anno da che era
stato colpito da un insulto di trombosi al cervello la preziosa biblioteca, che
per volontà recisa, assoluta di Piero a me da Lui ripetutamente espressa alcuni
mesi prima che fosse colpito dalla trombosi, doveva andare all'Milano, prese
altre vie e e sta presentemente ancora peregrinando in attesa di destinazione
definitiva." Lettera di Teresa Martinetti al cugino Bertogliatti, in:
Paviolo Fondazione Casa e Archivio. Allo Spir, un singolare pensatore
solitario, al quale mi legano tante affinità e tante simpatie, sarà dedicato il
fascic. 3 della "Riv. di Filosofia", che non mancherò di spedirle a
suo tempo. Quante dottrine dello Spir, specialmente nel rapporto morale e
religioso, sembrano pensate per il nostro tempo! Ma esse passeranno, come
passarono, inavvertite. La lucequesto passo del quarto Vangelo lo Spir volle
inciso sul suo sepolcrovolle penetrare le tenebre, ma le tenebre non
l'accolsero»: Lettera, M. a Ruffini, in: Lettere. «io sono sempre stato un filosofo inattuale»:
Lettera, M. a Giorgio Borsa, in: Lettere
Agazzi, La filosofia di M., Milano, Unicopli. Ma è stato Alessio a dimostrare
l'importanza e l'anteriorità, rispetto ad altri autori, della lettura di Spir
per la maturazione della metafisica martinettiana»: Vigorelli, Alessio,
Vigorelli Vigorelli, M., Breviario spirituale, Bresci, Torino, Lettera M. a Cagnola, Lettere. Sulla
riflessione religiosa di M. vedi Franco Alessio, L'idealismo religioso di M.,
Brescia, Morcelliana, (Tesi di Pavia: relatore Michele Federico Sciacca) Paviolo Paviolo Amedeo Vigorelli, "M. e Capitini:
attualità di un confronto", in: Vigorelli, La nostra inquietudine. M.,
Banfi, Rebora, Cantoni, Paci, De Martino, Rensi, Untersteiner, Pra, Segre,
Capitini, Mondadori, Milano. E si conversa a lungo della inumazione e della
cremazione (aveva fatto cremare il cadavere della mamma, per avere vicine le
sue ceneri)" Capitini, Antifascismo, Célèbes Trapani, Paviolo Paviolo. L'eretico Martinetti,
italiano per caso", Recensione di Liucci su Il fatto quotidiano, Libera cittadinanza Il Dipartimento di Filosofia "M. a Milano,
Battista, "Le vie dedicate ai razzisti spettano ai professori eroi che
dissero no al fascismo", Corriere della Sera, S. Chiale,
"Dall'attivista curda al pioniere green I nuovi Giusti del Monte
Stella", Corriere della Sera, Cronaca di Milano13. "Monte Stella I nuovi Giusti in diretta",
Corriere della Sera, Cronaca di Milano9., Commemorazione dTorino, Accademia
delle Scienze, Giornata Martinettiana, Torino, Edizioni di
"Filosofia", Rivista di Filosofia, Agazzi, "La storiografia
filosofica", Rivista critica di storia della filosofia, Agazzi, Mancini,
Vigorelli e Zanantoni, Unicopli, Milano, Alessio, L'idealismo religioso,
Brescia, Morcelliana, Alessio, introduzione Il pensiero di Spir, Torino,
Meynier, Assael, Alle origini della Scuola di Milano: M., Barié, Banfi,
Milano, Guerrini, Banfi, M. e il razionalismo religioso", in: Filosofi
contemporanei, Firenze, Parenti, Bersellini Rivoli, Il fondamento eleatico
della filosofia -- Milano, Saggiatore, Guido Bersellini Rivoli, La fede laica, Appunti
sul confronto religioso e politico (in Italia e nel villaggio globale), Lecce,
Manni, Rivoli, Appunti sulla questione ebraica. Da Rosselli a M., Milano, Angeli,
Boatti, Preferirei di no, Le storie dei dodici professori che si opposero a
Mussolini, Torino, Einaudi, B. Bonghi,
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soteriologia. La prima forma di comunione fra esseri, quella che fonda le prime
forme di società, quella che sussiste anche in quei gradi della vita animale
onde è esclusa ogni altra forma di socievo lezza, è l’amore. Che cosa non è
stato detto e iscritto in ogni tempo intorno all’amore? Io non intendo qui
certamente aggiun gere su questo argomento nuove ed inutili speculazioni :
voglio solamente trattarne in quanto aneli’esso è nella vita umana una
sorgente di importanti doveri. L’amore, qualunque possano essere le
complicazioni senti mentali che ne mutano profondamente la natura e possono
dargli finalità più elevate, non ha originariamente altro fine che la (pro
pagazione Astica della specie. L’unione fisica di due individui di sesso
diverso ha per effetto l’estensione della vita organica nel tempo : per essa
l’individualità effimera si sottrae in un certo modo alla morte e celebra
l’eternità sua confondendosi per un istante con la serie delle generazioni
venture. La voluttà fisica non è che una forma di quel piacere che accompagna
ogni esten sione dell’individualità, ogni fusione delle coscienze singole in
un tutto capace d’una vita più alita e più larga. Sotto questo aspetto la
voluttà riveste un carattere ideale e direi quasi sacro : e tutta la poesia
dell’amore non è che la poesia del primo, del più universale ideale umano. Ma
il desiderio antico che in questo senso trae tutti i mortali è diventato
attraverso le innu merevoli generazioni mn istinto : e l ’ uomo avendo volto
lo sguardo verso forme più alte di unità e di vita si è abituato a'Vedere in
questo dovere della propagazione della vita solo il compimento d’una funzione
organica e nella voluttà un .semplice fremito del senso che non deve
interessare la personalità superiore e che anzi può essere per la medesima un
ostacolo ed un arresto. Di qui il duplice carattere dell’amore e della voluttà
: da un lato essi sono la secreta aspirazione d’ogmi vivente, il movente di una
gran parte delle attività umane; dall’altro appariscono come una debolezza, una
vittoria dell’essere inferiore sull’es sere superiore e veramente umano. Nel
pudore che accompagna l’unione dei due .sessi e tutto ciò che la riflette vi è
qualche cosa della riverenza che impone un sacro mistero e della vergogna che
desta l’esercizio di tutto ciò ohe è vita puramente animale. Il complesso delle
attività e delle facoltà che si riferiscono a questa funzione costituisce,
forse in modo più marcato che iper ogni altra funzione umana, un tutto ben
distinto, che si stacca nella personalità complessiva come una personalità
mi nore e subordinata : vi è in ogni individuo umano una perso nalità
sessuale che, per quanto non sempre chiaramente co sciente, ha la sua sfera di
visione, la sua vita, le sue oscure tendenze e spesso influisce in misura non
indifferente sopra lo svolgimento e il destino di tutta la persona. Questa
personalità sessuale è già in un certo senso, per l’individualità organica
bruta chiusa, nel suo egoismo repulsivo, un essere ideale : l’in dividualità
atta all’amore appare come qualche cosa di deside rabile e di bello : ed è
precisamente in questo carattere di idea lità che circonfonde tutto ciò che
all’amore serve, che ha avuto origine il senso umano della bellezza. Il tipo estetico
che le donne in genere e molti uomini cercano di realizzare con tutti i mezzi
che l’arte e la moda suggeriscono non è altro che la presentazione della
personalità sessuale : questa costituisce per molti l’apice di tutte le
aspirazioni e di tutti gli ideali. D’altra parte la vita non si arresta
all’amore e vi sono ideali più alti che la perpetuazione fisica, della specie :
quindi di fron te alla personalità morale ed all’umanità vera la personalità
sessuale appare come qualche cosa di inferiore e di miserabile. Quando perciò
essa si svolge in noi senza alcun legame od in opposizione con i nostri
sentimenti più elevati, noi possiamo bensì cedere per un istante al suo
fascino, ma la sua vita resta pure sempre per noi qualche cosa di straniero che
più tardi rigettiamo con vergogna e con disprezzo. Non è però affatto
necessario che la vita sessuale si svolga nell’uomo senza alcuna continuità e
senza accordo con le sfere più alte della vita interiore. Nello stesso mondo
animale essa svolge nella maternità e nella famiglia una vera attività di
ordine morale che la compie e la nobilita : e nell’uomo tutta la storia
dell’evoluzione della famiglia che altro è se non il moralizzamento progressivo
della funzione sessuale? Così puri ficato ed elevato, il desiderio del senso
si intreccia con i più nobili e delicati sentimenti della vita morale, con i.1
sentimento della, protezione e della carità, dell’amicizia, della solidarietà,
della fedeltà; anzi, intellettualizzandosi vieppiù e collegandosi con le
aspirazioni più elevate, diventa comunione di vita inte riore, di gioie alte e
pure : l’amore animale e sensuale si tra sforma nelle forme più nobili
dell’amore umano. Certo il fattore sensuale non scompare mai : l’amore
platonico non esiste o, se esiste, non è una forma viva e sana dell’amore. Ma
anch’esso si raffina e si assimila : il piacere medesimo del possesso di
venta, per la confusione della spiritualità di due esseri elevati, più delicato
e più profondo. Sopra tutto poi esso elimina gra dualmente da sè tutto ciò che
urna viva sensibilità estetica e morale giudica o ignobile o incompatibile con
le tendenze della personalità superiore : così sorgono le virtù dell'amore, la
leal tà, la fedeltà, la castità. L’ amore sensuale vive del piacere
dell’istante e cerca nell’oggetto suo soltanto il soddisfacimento del suo
ardore : esso non è che il contatto superficiale e momen taneo di due
personalità sessuali che si avvincono e si confon dono mentre le anime restano
straniere l’una all’altra diffi denti, sordamente ostili. L’amore veramente
umano si completa con l’unione delle volontà, che esige urna reciproca
dedizione intiera, leale, duratura ed esclude come cose indegne la men zogna,
l'ingiustizia e tutto ciò che diminuisce questa perfetta comunione di vita.
Così è possibile un amore che sorge non dal senso, ma da tutta la personalità;
un amore che purifica e no bilita, che ispira ad alte cose e ¡santifica la
voluttà stessa. Questo concetto dell’amore traccia ad ogni uomo la via che deve
seguire se egli sinceramente sdegni di degradare sè stesso ; essa, è del resto
anche la via più saggia sotto l’aspetto della felicità. Certo può sembrare
un’ingenuità chiedere alla ragione consigli contro una passione che si mde
della ragione : mentre l’eperienza quotidiana ci mostra con mille esempi come
essa sconvolga talora le menti più equilibrate, soffochi i sentimenti più sacri,
precipiti nell turbamento e spesso nella più irrepa rabile rovina esistenze,
che l’educazione, l’intelligenza, i vincoli sociali e morali sembravano
assicurare contro la prevalenza di ignobili tendenze. Tanta è del resto la
potenza di questo «niver i-sale e profondo istinto che esso è il movente
secreto o palese di gran parte dell’attiviità umana : la massima parte dei
ritrovi, delle feste, dei divertimenti sociali, la moda e per molti ri spetti
anche l’arte non hanno altra ragione d’essere; e i vizi che esso alimenta danno
origine ad un vero pubblico mercato e ad industrie fiorenti. Come sperare
dunque che la ragione possa qualche cosa contro una volontà oscura e ribelle
che sembra avere la violenza e la regolarità delle forze di natura? La mo rale
predica contro questa passione quasi soltanto come per sod disfare un debito :
la giovinezza, la fantasia e l’arte la rivestono dei più brillanti colori e si
ridono della morale : ed anche i predicatori più severi del resto non sanno,
tra un sermone e l’altro, esimersi da un sentimento che sta fra il compatimento
e la malrepressa invidia. Io non credo tuttavia che qui la riflessione sia del
tutto mutile. L ’ esperienza della vita insegna (e ciascuno lo ricono scerà in
stesso) che vi sono nella vita interiore dei momenti decisivi nei quali una
parola, un pensiero che sono caduti un giorno nell’anima indifferente, si
risvegliano e fortificano una nobile ispirazione, soffocano una passione
nascente, provocano un deciso cambiamento d’indirizzo. Questo è vero anche
della pas sione dell’amore. Certo è inutile invocar la ragione quando la
passione è ingigantita e il vizio è inveterato : ma questo non vale egualmente
di tutte le passioni? La ragione non può di struggere l’istinto, ma può
dirigerlo : e può dirigerlo se, come un medico accorto, cura il male nei suoi
inizi. Ora l’origine del male sta, come già videro i saggi antichi, nelle
illusioni che noi ci formiamo circa la realtà. L ’ uomo, sopratutto nella giovi
nezza, non si precipita verso i piaceri che l’amore promette se non perchè la
sua fantasia presenta al desiderio le immagini più allettatrici e riveste ila
¡realtà delle forme più ¡belle e più desi derabili. Lo spirito soggiace allora
ad una specie di limita zione del proprio orizzonte : esso si
chiude nei propri sogni e diventa cieco all’aspetto del vero essere delle cose.
In questo appùnto può intervenire efficacemente la ragione. Lo sforzo che si
deve e si può compiere in quel momento in cui sorgono le prime illusioni, è di
dissipare1queste visioni ingannevoli col tenere viva e presente diinnanzi al
pensiero la realtà che esse nascondono, col rievocare le esperienze dolorose,
col ravvivare le intuizioni profonde che ci svelano l’intima e vera natura
delle cose. In fondo a tutte le cose sta la tristezza, ha detto Amici : e
veramente l’aspetto ultimo delle cose è triste, mia anche fecondo di salutare
saggezza. L’aspetto supeSiciale della realtà è lieto, vario e giocondo come
l’aspetto d’una folla che popola le vie d’una città in un giorno di festa. Ma
quante cose sordide e tristi non nascondono anche qui le varie e splendide
apparenze! Ora in nessuna parte la fantasia è tanto fertile d’in ganni quanto
nelle cose dell'amore : ed in nessuna parte l’in- gànno è così lusinghiero ed
ostinato. Tanto anzi che qualcuno hai voluto vedere nell’amore una specie
d’inganno della natura ; che si serve dell’individuo per la propagazione e lo
sacrifica, viìttimn volontaria, alla specie. Ma la natura non è in questo caso
che la nostra natura inferiore ; noi soggiacciamo all’inganno solo perchè
l’istinto ci oscura l’intelligenza e noi non sappiamo più vedere che con gli
occhi della sensualità. Questa ci dipinge la via tutta sparsa di dolci
desiderii e di soavi ebbrezze; l’amore ci si offre dinnanzi come un palazzo
incantato pieno di misteri e di delizie. Bisogna invece che l’intelletto nastro
si sforzi di mantenere sempre a sé presente questa prima, considerazione : che
l’illusione sessuale ci mostra sotto un solo aspetto un es sere che
freddamente considerato ¡nella sua 'realtà, è il più delle volte tutt’altro che
desideratile. La personalità sessuale non è che un aspetto, uno stato della-
persona; è una specie di trasfi gurazione di tutto l ’ essere che in fondo
rimane così straniera alla persona come se fosse veramente un’altra
personalità. Per ciò quando la persona amata non è per sè stessa degna di
sti- una e d’amore, l’illusione sessuale è seguita inevitabilmente
da una profonda delusione : soddisfatto il desiderio l’immagine ideale, oggetto
d’un’adorazione appassionata, isi risolve in un essere prosaico e volgare che
ci 'meravigliamo d’avere deside rato. Bisogna, in .secondo luogo tener
presente quest’altra, consi derazione : che la «tessa personalità sessuale,
dato che in noi potesse persistere lo stato passionale corrispondente, è ben
lun gi dall’essere una sorgente di gioie pure ed immutabili : la sen sualità
è, come ogni passione, un fuoco che consuma se stesso. Un amore puramente
sensuale, non potrebbe lessero che un triste ed insaziato ardore : la vita
dominata dalla lussuria ap pare, freddamente considerata, dolorosa ed ignobile
nello stesso tempo. L ’ amore d’ una donna non rende beati che quando può
trasformarsi in un sentimento più alto, come accade nella fa miglia, od
associarsi la sentimenti ideali e diventare una co munione morale ed
intellettuale di due nobili spiriti. Anzi, nelle persone di più profondo
sentire l’attrazione sessuale maschera quasi sempre un’oscura aspirazione
spirituale, il bisogno d’una comunione di vita, che riempia l’anima loro, la
elevi e la consoli ; è un vago presentimento ideale sperduto nella sfera
sessuale. Perciò quando esse non riconoscono la vera natura del senti mento
che le attrae e, nella loro cecità, ne cercano la soddisfa zione nel senso, la
loro illusione finisce, il più delle volte, in una tragedia dolorosa. Bisogna
in terzo luogo ancora aver presente che, mentre per ogni animo 'ben nato vi
sono nella vita aspira zioni e soddisfazioni 'ben più alte che quelle
dell’amore, l’amore è spesso l'impedimento più forte a questa vita superiore.
La donna, come puro .essere sensuale, è la nemica naturale degli interessi
ideali dell’uomo; essa non vive che per sè stessa e per i suoi istinti : la
volontà sua egoistica è tutta tesa verso il piacere, il lusso, i godimenti
della vanità. In cambio della vo luttà l’uomo deve il più delle volte
sacrificare alla sua vanitosa ed insignificante persona il suo lavoro, il suo
benessere, il suo valore spirituale e disperdere in una vita di agitazioni vane
í quelle preziose qualità che potevano servire ad un ben più no
bile scopo. Quante nobili esistenze non ha /perduto il fuoco oscuro della
sensualità! Quante volte l’influenza funesta della donna non è stata causa dei
più gravi turbamenti nella vita dell’uomo; della decadenza della volontà, della
rinunzia ai fini più alti, e infine della completa rovina morale! Sopratutto
quindi è necessario, per resistere a queste sollecitazioni della vita
inferiore, suscitare e tener vivo nello spirito qualche alto e degno amore che
lo ©levi sopra la sfera della bellezza sensi bile. La passione ardente ohe
travolge qualunque considera zione e saggezza puramente umana, s’arresta
dinanzi alle vo lontà più aJlte dello spirito, che aprono all’uomo una realtà
d ’ un valore infinitamente superiore. E ’ vero che non sempre noi possiamo
rivolgere il nostro pensiero verso queste realità idea, li con tanta fermezza
che non possa essere vinto degli ardori del senso : ma la contemplazione e
¡l’amore delle cose ideali tra sforma sempre il nostro modo di vivere ed apre
i nostri occhi ad una luce che non va più .perduta. Quindi anche quando questo
amore non è per sé abbastanza forte, esso favorisce lo svolgersi della
riflessione critica e induce nell’anitmo una disposizione abituale in cui il
germe della passione non trova un terreno fa vorevole e viene soffocato prima
di svolgersi. Inoltre la con suetudine con una sfera più alta di vita crea un
sano e salutare orgoglio che respinge da sè, senza esitare, ogni ibassezza.
Un’i stintiva fierezza, permette al selvaggio di sopportare con viso
impassibile i più aspri tormenti : un uomo che sopporterebbe la povertà, la
fame e qualunque strazio per il suo dovere ed il suo onore, vorrà diventare lo
zimbello dei suoi istinti e sacri ficare tutto quello che di grande e di safro
ha per lui la vita per il possesso d’una donna? Da queste considerazioni
discende anzitutto la condanna di ogni degenerazione ignobile dell’amore.
L’istinto che tende ciecamente verso la sua isoddisfazione è soggetto a
singolari aberrazioni : e l’istinto sessuale umano può essere anche
aiutato in queste sue deviazioni dal ritorno atavico della associazione
sua con altri istinti ed altre tendenze; per es. coll’impulso alla crudeltà.
Anzi anche dall’associazione con sentimenti superiori non ignobili : come è
avvenuto' per es. nell’amore omosessuale greco. La cura estrema con la quale
queste tendenze vengono tenute segrete le fa apparire come eccezioni : ma
coloro che se ne occupano per dovere professionale sanno che esse sono
tutt’altro che rare, anche fra individui delle classi elevate. Esporre i
pericoli e le vergogne a cui queste degenerazioni con ducono è cosa inutile :
coloro stessi che vi soggiaccione li cono scono. Ogni animo non ignobile deve
del resto essere trattenuto sull’orlo di questo abisso dal rispetto di sè
stesso. Ma se ciò noni bastesse, egli deve rappresentare a sè chiaramente che,
degradando la sua vita in queste turpitudini, sacrifichereb be a misere,
bestiali voluttà tutto ciò che di migliore e di desi derabile può offrire la
vita dell’ uomo. L ’ atto dell’ uomo non è qualche cosa che si possa isolare
dalla natura sua e se ne stacchi, appena compiuto, come il frutto che cade
dall’albero : esso ri mane anche dopo e non si cancella. Seguire l’istinto
nelle sue depravazioni vuole dire rassegnarsi a diventare un essere be
stialmente istintivo : non bisogna illudersi di potere dopo ciò conservare in
sè qualche cosa di veramente elevato. E vuole dire quindi anche abbandonare la
propria vita a tutte le mi serie dolorose che accompagnano la vita d’un essere
tutto con finato nella sua animalità. Ma vi sono anche altre forme ddl’amore
in apparenza più normali ed elevate che vengono coinvolte in questa condanna.
Non parlo dell’amore prettamente mercenario, che è anch’esiso una forma di
degenerazione : parlo dell’amore vago che, pure fuggendo ogni attaccamento
saldo, circonda il godimento d’una parvenza di sentimentalità che sembra 'redimerlo
e nobilitarlo : è l’amore per l’amore, l’amore libero che comincia generalmente
fra le rosee illusioni e finisce quasi sempre nella vergogna e nel pianto. Non
vi è uomo quasi che non abbia- lasciato fra- le sue spine qualche
illusione di giovinezza insieme con qualche brandello di felicità e di onore,
che, se avesse la magica arte dello ^scrittore, non potrebbe scrivere
anch’egli, come romanzo, una pagina della 'sua vita e dedicarla a suo figlio
«quando avrà vent’aoani». Non vi è da illudersi quindi che la saggezza degli
altri possa sostituire totalmente l’esperienza vissuta; ma essa potrà, se non
altro, aiutare a formarsi rapidamente questa esperienza e a non consumare
dolorosamente anni preziosi ad inseguire un vano fantasma che ci allontana dalia
felicità vera e durevole. L’amore tende per sua natura, in ogni animo ele
vato, a stringere un’unione indissolubile; quindi il correre ap presso ad un
amore che noi già sappiamo non poter condurre ad una simile unione è un
preparare a sè stesso, a scadenza più o meno lunga, una sicura infelicità. Vero
amore è soltanto l’a more che è legato da un senso profondo di pietà e di
respon sabilità : e questo senso impone all’uomo di rimanere sino alla fine
della vita al fianco della donna che gli si è data e di non ab bandonarla in
balia dell’incerto destino. Perciò ogni abbandono, ogni mutamento lascia amari
rimpianti e rimorsi : la slealtà e l’ingiustizia che l’uomo addossa alla
propria coscienza, quando viene meno alle ¡menzognere promesse, è una bassezza
che avvi lisce chi la commette. Del resto già sappiamo che un amore pu
raímente fìsico è sempre deluso : di qui ]’universale ed infrenabile desiderio
degli uomini attratti verso le donne non ancora cono sciute. Ma anche questo
errare, dato che potesse sempre avere soddisfazione, non sarebbe che un passare
continuo di delusione in delusione, di rimpianto in rimpianto. Non vi è quindi
in realtà vita più triste di quella passata nei facili amori : vita che è
inseparabile dal sentimento della propria degradazione, perchè l’amore che non
termina in altro, che non isi associa con i senti menti più elevati della
natura umana, è un ben misero fine : esso non è in ultimo, se lo si spoglia di
tutti i fronzoli sentimen tali, che pretta e pura sensualità. La ricerca affannosa
della donna 11011 è che la ricerca di una donna : l’amore vago e libero è
la conquista, attraverso molte amare esperienze, di questa semplice verità :
che non vi può essere amore veramente felice se non nel nobile sentimento che
lega l’uomo con una sola donna per tutta la vita. Ohe l’amore pertanto, io
direi al giovane dinnanzi a cui si apre questo mondo di vaghe lusinghe, non si
disisoci mai in te, dai nobili principi d’urna coscienza retta e pura! Anche at
traverso le passioni e gli errori, sii un uomo onesto! Non acqui stare il
piacere d’un’ora a prezzo della rovina d’un povero essere debole e indifeso :
questo sarebbe un tradimento vile che nes suna riparazione pecuniarda
cancellerebbe dalla tua vita. Pensa che nessuna violenza di passione può
scusare la disonestà di chi non esita, per soddisfare un desiderio, a gettare
la vergogna e la disperazione in una famiglia : sebbene la leggerezza del mondo
biasimi l ’ adulterio quasi sorridendo, non vi è dinnanzi alla retta coscienza
morale infamia più bassa. E sopratutto pensa alla condizione di quelli che la
viltà dei loro genitori ha lasciato in abbandono e che una fredda carità cresce
agli stenti, alle tristezze, alle umiliazioni di all’esistenza miserabile. Se
vi è un pensiero che valga a farci vergognare dei bassi amori, questo è bene il
sospetto che forse ora in qualche parte del mondo vi sia qualcuno che deve a
noi la vita e che ha ragione di impre care, in mezzo alle sue miserie, al
nostro egoismo inumano. Sii dunque casto : la castità è la virtù dell’amore.
Essere casti non vuol dire andare in cerca d’una virtù soprannaturale, ma saper
rinunciare a ciò che è al di sotto della nostra natura, alle soddisfazioni dei
sensi che sono ignobili ed ingiuste. Essere casti vuole dire anzitutto dunque essere
forti, saper tenere lon tano da sè i vizi vergognosi che minano ila salute e
corrompono la, delicatezza e la dignità del carattere : vuole dire inoltre
essere giusti e pietosi e non cercare ili nostro piacere a prezzo del disonore
e della rovina di altri. Se tu vuoi che l’amore non sia per te fonte di
infelicità e di rimorsi, fa sì che esso sia l’armo, nia di due volontà nobili e
pure, per le quali l’amore non è che l’inizio d’una comunione più alta di vita.
Piero Martinetti. Martinetti. Keywords: l’amore velia, antologia platonica,
amore socratico, sezione sull’Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Martinetti” – The
Swimming-Pool Library.
Grice e Martini: l’implicatura conversazionale – la
scuola di Cambiano -- filosofia piemontese -- filosofia italiana – Luigi
Speranza (Cambiano). Filosofo italiano. Cambiano,
Torino, Piemonte. Grice: “One would think that his ‘discorsi filadelfici’ are
about brotherly love, but they were delivered at the Philadelphia
American-Italian Philosophical Society!” – Grice: “He wrote on Emilio and
Narciso, and a story of philosophy – starting not from Thales but Gioberti!” –
Grice: “His science of the heart – scienza del cuore – is a mystery!” Compì studi classici a Chieri e poi, ospitato al Real
Collegio di Torino, si rivolse allo studio delle scienze naturalistiche. Con la
laurea in medicina, cui seguirà anche
quella in filosofia, ottenne l'insegnamento al predetto Istituto, prima di
conseguire una brillante carriera nell'ateneo torinese. Qui, infatti, ottenne
prima la docenza in fisiologia e poi
quella di medicina legale, cattedra quest'ultima, istituita di cui fu il primo
insegnante in assoluto. Di Torino fu
anche rettore, negli anni in cui ebbe numerosi riconoscimenti, tra cui
l'onorificenza di cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Ma non mancarono episodi tragici, allorché,
pochi anni dopo le nozze, perse la moglie, dalla quale ancora non aveva avuti figli,
né li avrebbe avuti in seguito, visto che non si risposò, per dedicarsi
completamente all'insegnamento e alla stesura di saggi e manuali nelle
discipline mediche. In questo filone, il più ricco, vanno almeno segnalati gli “Elementa
physiologiae” e “Lezioni di fisiologia” così come “Medicina legale”, accanto
agli Elementa medicinae forensis, politiae medicae et hygienes, cui avrebbe
fatto seguito il Manuale di medicina legale. Il variegato percorso saggistico non si limitò
(e non si esaurì) a studi a carattere medico-fisiologico e medico-legale. Anzi,
forte del curriculum studiorum seguito fin da giovanissimo, cercò di
approfondire i pensatori classici, come nel caso di un “Coompendio” dedicato a
Platone, di cui peraltro riuscì a terminare il manoscritto poco prima di morire,
arrivando persino a stilare, sia pure
non in forma sistematica, una Storia della filosofia. Risultati migliori li ebbe, tuttavia, nel
campo educativo-pedagogico. Questo indirizzo è testimoniato, oltre che dal
saggio sulla Riforma della prima educazione dai dodici volumi dell'Emilio. Qui,
facendo leva della sua vasta cultura, tratta emblematicamente di argomenti in
cui si fondono, senza soluzione di continuità, il "viver sano" e il
"maritaggio", il "governo della famiglia" e la felicità, le
"tendenze morali" e la "moderazione nella prosperità",
passando per i modi attraverso i quali "sopportare le avversità". Saggi:
“Elementa physiologiae” (Pica, Torino); “Dei vantaggi che la medicina apporta
alle nazioni” (Chirio, Torino); “Mdicina legale” (Marietti, Torino); “Medicina
curativa” (Marietti, Torino); “Polizia medica” (Fontana, Milano); “La scienza
del cuore” (Fontana, Milano); “La colera indica” (Fodratti, Torino); “Elementa
medicinae forensis, politiae medicae et hygienes,” Marinetti, Torino “Manuale d'igiene,” Fontana, Milano “Lezioni di fisiologia,” Pomba,
Torino “Patologia generale,” Elvetica,
Capolago “Invito a' medici piemontesi all'occasione
del cholera morbus,” Cassone, Torino “Storia
della fisiologia,” Cassone, Torino “Manuale
di medicina legale,” Fontana, Milano;
“Emilio, Marietti, Torino “Della
solitudine,” Marietti, Torino “Narciso o regalo agli sposi,” Marietti,
Torino “Guerra e pace dei sensi,”Tip.
Marietti, Torino “Emilio o sia del governo della vita,” Tip. Fontana, Milano “Discorsi
filadelfici; ossia, fasti dell'ingegno italiano,”Tip. Marietti, Torino “Riforma
della prima educazione,” Marietti, Torino “Della sapienza dei greci,” Cassone, Torino;
“Storia della filosofia,” Pirotta, Milano “Platone compendiato e comentato,” Elvetica,
Capolago “Alcune vite di donne celebri,”
Fontana, Milano “De clarissimo viro Thoma Tosio ex ordine Oratorum sacrae
facultatis professore in regio Taurinensi Athenaeo, Regia, Torino Vita del
conte Gian-Francesco Napolio, Bocca, Torino
Vita Francisci Canevarii, Torino Cenni biografici di Lagrangia, Cassone
e Marzorati, Torino Curatele A. von Haller, Poesie scelte, Reale, Torino J.L. Alibert, Riflessioni sulla fisiologia
delle passioni o nuova dottrina de' sentimenti morali, Marietti, Torino, F.
Redi, Consulti medici, Elvetica, Capolago, D. Alighieri, La Divina Commedia, Marietti,
Torino; G. Gianelli, L'uomo ed i codici
nel nuovo Regno d'Italia. Commentario medico-legale, in «Politecnico.
Repertorio di studi applicati alla prosperità e cultura sociale», Milano.
G. Corniani, I secoli della letteratura italiana dopo il suo
risorgimento, F. Predari, Pomba, Torino);
S. Berruti, Saggio sulla vita e sugli scritti del professore cavaliere, s.e.,
Bologna); Emilio, Tip. Marietti, Torino); S. Berruti, Saggio sulla vita e sugli scritti
del professore cavaliere, s.e., Bologna); G. Corniani, I secoli della
letteratura italiana dopo il suo risorgimento, F. Predari, Pomba, Torino G. Gerini, Due medici
pedagogisti. M. Bufalini, Tip. Bona, Torino, G. Gianelli, L'uomo ed i codici
nel nuovo Regno d'Italia. Commentario medico-legale, in «Politecnico.
Repertorio di studi applicati alla prosperità e cultura sociale», Milano. Lorenzo Martini. Martini. Keywords:
storia della filosofia, ingegno italiano, il cratilo di Platone -- . Refs.:
Luigi Speranza, “Grice e Martini” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Martino: l’implicatura conversazionale
-- la religione civile della prima e unica Roma! – magismo -- filosofia italiana
meridionale – filosofia del sud – la scuola di Napoli -- filosofia campanese --
filosofia italiana -- Luigi Speranza (Napoli). Filosofo
italiano. Napoli, Campania. Grice: “I like Martino – and his interviewees –
there is indeed a ‘discepolato’ around him.” Grice: “We don’t have anything
like Martino at Oxford – Hollis is the closest I can think.” Grice: “In his strictly philosophical
explorations, Martino aptly clashes with Croce!” -- Dopo la laurea a Napoli con
una tesi in Storia delle religioni sui gephyrismi eleusini sotto la direzione
di Adolfo Omodeo, si interessa alle discipline etnologiche. Si iscrive ai GUF e
alla Milizia Universitaria, collaborando a L'Universale di Berto Ricci e
facendo circolare in una cerchia ristretta di collaboratori un Saggio sulla
religione civile poi rimasto inedito. L'ingresso nel circolo crociano
«Erano quelli gli anni in cui Hitler sciamanizzava in Germania e in Europa, e
ancora lontano era il giorno in cui le rovine del palazzo della Cancelleria
avrebbero composto per questo atroce sciamano europeo la bara di fuoco in cui
egli tentava di seppellire il genere umano: ed erano anche gli anni in cui una
piccola parte della gioventù italiana cercava asilo nelle severe e serene
stanze di Palazzo Filomarino per risillabare il discorso elementarmente umano
altrove impossibile, persino nella propria famiglia». Il suo saggio, “Naturalismo
e storicismo nell'etnologia” è un tentativo di sottoporre l'etnologia al vaglio
critico della filosofia storicista di Croce. Secondo M., l'etnologia solo
attraverso la filosofia storicista avrebbe potuto riscattarsi dal suo
naturalismo (tratto che accomuna, per de Martino, tanto la scuola sociologica
francese che gli indirizzi "pseudostorici" tedeschi e viennesi). Fu
lo stesso Croce a introdurre il giovane de Martino all'editore Laterza,
suggerendo la pubblicazione del libro, in cui, nonostante qualche ingenuità, si
può già scorgere in nuce l'idea del successivo lavoro sul "magismo
etnologico". Scritto negli anni della seconda guerra mondiale e pubblicato
nel 1948, Il mondo magico è il libro nel quale M. elabora alcune delle idee che
rimarranno centrali in tutta la sua opera successiva. Qui M. costruisce
la sua interpretazione del magismo come epoca storica nella quale la labilità
di una "presenza" non ancora determinatasi, viene padroneggiata
attraverso la magia, in una dinamica di crisi e riscatto. In quel periodo, de
Martino comincia a militare nei partiti di sinistra. Lavora come
segretario di federazione, in Puglia, per il Partito Socialista Italiano; influenzato
da Gramsci e da Levi, cinque anni dopo,
entra a far parte del Partito Comunista Italiano. Anche per questa ragione,
negli anni che seguono, M. comincia a interessarsi sempre di più allo studio
etnografico delle società contadine del sud Italia, in contemporanea con le
inchieste di Vittorini e l’opera documentaristica di Zavattini. Di questa fase,
talvolta detta "meridionalista", fanno parte le opere più note al
grande pubblico: Morte e pianto rituale, Sud e magia, La terra del
rimorso. Innovativo nelle sue ricerche fu l'approccio multidisciplinare,
che lo portò a costituire un'équipe di ricerca etnografica. La terra del
rimorso è la sintesi delle sue ricerche sul campo (il Salento) affiancato da
uno psichiatra (Jervis), una psicologa (Jervis-Comba), un'antropologa culturale
(Signorelli), un etnomusicologo (Carpitella), un fotografo (Pinna) e dalla
consulenza di un medico (Bettini). Nello studio del fenomeno del tarantismo
vengono utilizzati anche filmati girati tra Copertino, Nardò e Galatina. A
queste monografie segue la pubblicazione dell'importante raccolta di saggi,
“Furore Simbolo Valore”. E stato collaboratore di R. Pettazzoni all'Università
"La Sapienza" di Roma, nell'ambito della Scuola romana di Storia
delle religioni. Come ordinario di Storia delle religioni e di Etnologia, dha
insegnato all'Cagliari, dove ha avuto uno stuolo di allievi. Con Cirese,
Lilliu, Cases, la sua assistente Gallini, e in seguito altri studiosi, quali
Cherchi, Angioni, Clemente, e Solinas, saranno esponenti di una significativa,
sebbene mai formalizzata, scuola antropologica all'Cagliari, della quale de
Martino è considerato uno dei fondatori. È considerato uno dei più
importanti antropologi dell’età contemporanea, fondatore in Italia
dell’umanesimo etnografico e dell’etnocentrismo critico. La presenza La
presenza in senso antropologico, nella definizione di de Martino è intesa come
la capacità di conservare nella coscienza le memorie e le esperienze necessarie
per rispondere in modo adeguato ad una determinata situazione storica,
partecipandovi attivamente attraverso l'iniziativa personale e andandovi oltre
attraverso l'azione. La presenza significa dunque esserci (il
"da-sein" heideggeriano) come persone dotate di senso, in un contesto
dotato di senso. Il rito aiuta l'uomo a sopportare una sorta di "crisi
della presenza" che esso avverte di fronte alla natura, sentendo
minacciata la propria stessa vita. I comportamenti stereotipati dei riti
offrono rassicuranti modelli da seguire, costruendo quella che viene in seguito
definita come "tradizione". 11spedizione in Lucania Se si vuole
rintracciare in de Martino un filo comune e unitario tra l’influenza marxista e
gramsciana della “triade meridionalista” (esplicita anche attraverso la sua
militanza diretta nel PCI negli anni ‘50) di Morte e pianto ritual, Sud e
magia e La terra del rimorso e gli
appunti e i dossiers preparati per La fine del mondo, in cui è presente
un’elaborazione filosofica più marcatamente sui piani ontologico,
esistenzialista e fenomenologico e che vedranno la luce solo posteriormente dal
riordino delle carte ad opera di Brelich e Gallini, bisogna rendere centrale il
nesso tra presenza/crisi/riscatto e il processo di destorificazione del
negativo ad opera dell’ethos del trascendimento; l’immaginazione simbolica
collettiva è la realizzazione di un’ethos del trascendimento che, come un mito
di fondazione per il senso di appartenenza o la sacralizzazione dell’”oggetto”
per scopi espiatori, rende possibile il superamento di una crisi, della
“presenza” in quanto soggetto che opera nella natura, che rischia di perdersi
in essa senza riscatto (escaton). Il soggetto dunque si ricolloca nella storia
tramite la cultura, e la crisi si rivela esistenziale nel rapporto tra se’ e il
mondo “altro da se’”. Ma la crisi affonda sempre nelle materiali condizioni di
vita e nelle modalità concrete di una prassi che deve tendere e tende
incessantemente alla trasformazione rivoluzionaria (che è escatologica nelle
religioni) come base insopprimibile della costituzione di sè come
soggetto: “Vi è dunque un principio trascendentale che rende
intellegibile l’utilizzazione e le altre valorizzazioni, e questo principio è
l’ethos trascendentale del trascendimento della vita nel valore: attività
dunque, ma ethos, dover-essere-nel-mondo per il valore, per la valorizzante
attività che fa mondo il mondo, e lo fonda e lo sostiene.” Costante,
inoltre, nella ricerca sul campo, come nelle analisi ed elaborazioni degli
ultimi anni, fu l’indagine sul valore euristico assegnato ai dati psicopapatologici,
sempre legato a una riflessione critica sulla trasferibilità delle relative
nozioni in contesti culturali diversi e sulle loro implicazioni sul piano
antropologico e filosofico più generale: dalla figura dello sciamano come
“Cristo magico” ne Il mondo magico, ai fenomeni di dissociazione e possessione
(influenzato dalle letture di Shirokogoroff e PJanet) nei riti della taranta,
fino alle note sulle “apocalissi psicopatologiche” ne La fine del mondo.
Il folklore progressivo Il concetto di folklore, come concezione del mondo
regressiva, secondo le “osservazioni sul folklore” del Quaderno XXVII di
Gramsci “un agglomerato indigesto di frammenti di concezioni del mondo e
superstiti documenti mutili e contaminati”, ma anche di positiva creatività
delle classi subalterne (come i canti popolari), in opposizione alla cultura
dotta delle élite dirigenti, fu oggetto di riflessione dell’antropologo
partenopeo, con il saggio “Intorno ad una storia del mondo popolare
subalterno”, pubblicato su Società sul nr.3 di quell’anno, in cui riprende
studi e indagini della nuova etnologia sovietica (Tolstov, Hippius, Cicerov,
ispirati da Propp). In un saggio lo define come proposta consapevole del popolo
contro la propria condizione socialmente subalterna, o che commenta, esprime in
termini culturali, le lotte per emanciparsene.” Il concetto fu poi ripreso,
discusso problematicamente e allargato in particolare da Cirese (in rapporto a
Gramsci) e Satriani (il folklore come cultura di contestazione). I
“folkloristi” erano stati oggetto di critica di de Martino già nella sua prima
opera del 1941, Naturalismo e storicismo nell’etnologia, in quanto puri descrittori
e catalogatori con criterio naturalistico e non storico-culturale: per cui il
folklore rimane, pur categorizzato come “progressivo”, come fenomeno di
indagine antropologica nei termini più complessivi di cultura popolare.
Crisi della presenza e destorificazione del negativo In quanto alla “crisi
della presenza” come spaesamento, ne La fine del mondo, M. racconta di una
volta in Calabria quando, cercando una strada, egli e i suoi collaboratori
fecero salire in auto un anziano pastore perché indicasse loro la giusta
direzione da seguire, promettendogli di riportarlo poi al posto di partenza.
L'uomo salì in auto pieno di diffidenza, che si trasformò via via in una vera e
propria angoscia territoriale, non appena dalla visuale del finestrino sparì alla
vista il campanile di Marcellinara, il suo paese. Il campanile rappresentava
per l'uomo il punto di riferimento del suo circoscritto spazio domestico, senza
il quale egli si sentiva realmente spaesato. Quando lo riportarono indietro in
fretta l'uomo stava penosamente sporto fuori dal finestrino, scrutando
l'orizzonte per veder riapparire il campanile. Solo quando lo rivide, il suo
viso finalmente si riappacificò. In un altro esempio, per esprimere il
medesimo concetto, De Martino racconta degli Achilpa, cacciatori e raccoglitori
australiani, nomadi da sempre e per sopravvivenza, che avevano però l'usanza di
piantare al centro del loro accampamento un palo sacro, intorno al quale
celebravano un rito ogni volta che "approdavano" in un luogo nuovo.
Il giorno che il palo si spezzò, i membri della tribù si lasciarono morire,
sopraffatti dall'angoscia. Il concetto di spaesamento, come una
condizione molto "rischiosa" in cui gli individui temono di perdere i
propri riferimenti domestici, che in qualche modo fungono da "indici di
senso", viene inserito dunque da M. nelle sue categorie di “crisi della
presenza” e destorificazione del negativo. La crisi della presenza
caratterizza allora quelle condizioni diverse nelle quali l'individuo, al
cospetto di particolari eventi o situazioni (malattia, morte, conflitti morali,
migrazione), sperimenta un'incertezza, una crisi radicale del suo essere
storico (della "possibilità di esserci in una storia umana", scrive
de M.) in quel dato momento scoprendosi incapace di agire e determinare la
propria azione. La destorificazione del negativo permette l'universalizzazione
della propria condizione umana in una dimensione mitico-simbolica, mediata
dalla religione e presente nel rito. Secondo Signorelli, antropologa ee
collaboratrice della spedizione nel Salento, "Il dato esistenziale
che ha scatenato la crisi (morte, malattia, paura e altro ancora) viene
mentalmente astratto dal contesto storico per entro il quale è stato esperito e
viene ricondotto a un tempo e a una vicenda mitici". Se il mito è
narrazione, il rito è un comportamento orientato ad uno scopo e ripetuto con
parole e gesti di significato altamente simbolico. È così che mito, rito e
simbolo diventano un circuito volto alla soluzione della crisi, astraendo dalla
storia reale in cui agisce il negativo. Quando è il negativo a prevalere,
e questo accade in fasi particolarmente drammatiche dell’esistenza umana (come
la morte di una persona cara), può manifestarsi una crisi radicale, una
“funesta miseria esistenziale”, per cui l’ethos del trascendimento non riesce
più a risolvere la crisi nel valore e la mancata valorizzazione fa perdere
anche l’operabilità sul reale. L’attività etica della valorizzazione è
necessaria per impedire la destrutturazione dell”esserci”, in quanto il
“vitale” vede per intero invaso il suo spazio, quello dell’intersoggettività e
il rapporto con il mondo. Avviene allora che “la presenza abdica senza
compenso”. L'elaborazione del lutto ed il pianto rituale antico
Magnifying glass icon mgx2.svg Morte di
Gesù negli studi antropologici e Planctus. Organizza una serie di spedizioni di
ricerca in Lucania, accompagnato da un’equipe interdisciplinare, tra cui
Vittoria De Palma, anche lei etnologa e compagna di vita e con l’utilizzo di
strumenti quali il magnetofono e la cinepresa, innovativi rispetto all’indagine
folklorica classica. Riconnettendosi a Il mondo magico, decide di concentrarsi
sul lamento funebre e la “crisi del cordoglio”, ai segni, al simbolismo delle
ritualità legate ad una crisi esistenziale tra le più gravi, come quella che
segue la perdita di un caro, e il pianto e il dolore collettivi che
rappresentano la “crisi della presenza”, della propria e di tutti, minacciata
dalla morte. Il pericolo del lutto è dunque quello dell’annullamento totale.
In Morte e pianto rituale. Dal lamento funebre antico al pianto di Maria affronta
anche il senso della morte di Cristo in rapporto alla condizione esistenziale
dell'uomo nel mondo ed al momento traumatico della esperienza della morte dei
propri cari. Di fronte alla "crisi del cordoglio" che può portare al
crollo esistenziale, emerge la esigenza di elaborare culturalmente il lutto,
nella forma socialmente codificata del rito. La consolazione offerta dal credo
religioso riconduce a forme sopportabili la carica drammatica del lutto,
riferendola simbolicamente alla morte tragica di Cristo sulla croce, forme che
consentono di ritrovarsi uguali nel dolore, ma che diventano anche promessa di
resurrezione. «È possibile interpretare la genesi del protocristianesimo
come esemplarizzazione di una storica risoluzione del cordoglio che trasforma
Gesù morto in Cristo risorto e il morto che torna nel morto-risorto presente
nella chiesa e nel banchetto eucaristico. Le apparizioni di Cristo dopo la
morte testimoniano la Resurrezione e la presenza di Cristo nella chiesa sino al
compimento del piano temporale di salvezza. Dopo l'Ascensione la discesa dello
S.S. inaugura l'epoca in cui il morto-risorto è con i credenti sino alla fine,
per donare la spinta alla testimonianza missionaria. Il Cristianesimo diventa
un grande rituale funerario per una morte esemplare risolutiva del vario morire
storico e come pedagogia del distacco e del trascendimento rispetto a ciò che
muore (il che poteva aver luogo solo in quanto il morto era l'unto
dell'Uomo-Dio)". Abbiamo un esempio storico di soluzione della crisi e la
garanzia mediante la fede della presenza del Risorto nella comunità. La
celebrazione eucaristica rappresenta contemporaneamente l'evento passato di un
Cristo al centro del piano temporale di salvezza (mito che garantisce e fonda
la salvezza futura) e l'evento futuro della definitiva Parusia.» De
Martino indaga la persistenza, nelle realtà marginalizzate della Lucania, del
pianto funebre, come “riplasmazione” del planctus irrelativo, rito antichissimo
e diffuso prima del Cristianesimo in tutta l'area mediterranea. La
destorificazione dell’evento luttuoso, soggettivamente vissuto, permette di
riportarlo ad una dimensione mitico-rituale, e dunque al superamento della
crisi. Su questi temi si è soffermata una sua studentessa e
collaboratrice, lEpifani, nella commedia La fuga, scritta a dieci anni dalla
sua scomparsa. Saggi: “Naturalismo e storicismo nell'etnologia” (Laterza,
Bari) – l’ennico – Grice: “Italians cannot pronounce ‘-tn-‘ so that the etnico
becomes ‘ennico’!” --; “Il mondo magico: prolegomeni a una storia del magismo”
(Einaudi, Torino); “Morte e pianto rituale nel mondo antico: dal lamento pagano
al pianto di Maria” (Einaudi, Torino); “Sud
e magia La terra del rimorso. Contributo a una storia religiosa del Sud”
(Feltrinelli, Milano); -- cf. Grice,
magismo – two kinds of magic travel, carpet route-travelling, routeless travel
– the exercise of judgment --“Furore, simbolo, valore” (Saggiatore, Milano); “Magia
e civiltà. Un'antologia critica fondamentale per lo studio del concetto di magia
in occidente” (Garzanti, Milano); “Mondo popolare e magia in Lucania” (Basilicata,
Roma-Matera) -- Grice: “There are two types of magic actually: carpet flying
and disappearance!” – “La fine del mondo -- contributo all'analisi dell’pocalissi”
(Einaudi, Torino); “La collana viola” (Boringhieri, Torino); “Re-ligione,
comunismo [lavorismo] e psico-analisi” (Altamura, Roma) Compagni e amici” (La
nuova Italia, Firenze); “Storia e Meta-storia”“i fondamenti di una teoria del
sacro” (Argo, Lecce); “Note di campo: spedizione in Lucania” (Argo, Lecce); “L'opera
a cui lavoro: apparato critico e documentario alla Spedizione etnologica in
Lucania” (Argo, Lecce); “Una vicinanza discrete” (Oleandro, Roma); “I viaggi
nel Sud” (Boringhieri, Torino); “Panorami e spedizioni” (Boringhieri, Torino); “Musiche
tradizionali del Salento” (Squilibri, Roma); “Scritti filosofici” (Mulino,
Bologna); “Dal laboratorio del mondo magico” (Argo, Lecce); “Ricerca sui
guaritori e la loro clientele” (Argo, Lecce); “Etnografia del tarantismo
pugliese. I materiali della spedizione nel Salento” (Argo, Lecce); “Promesse e
minacce dell'etnologia”; G. Angioni, Una scuola antropologica sarda?, in “Sardegna:
idee, luoghi, processi culturali” (Roma, Donzelli); “Antropologia e il
comunismo del lavoro”; “Marxismo e religione”, “Il folklore pro-gressivo, in
l’Unita’, “Teoria antropologica e metodologia della ricerca, L'asino d'oro ; Il
mondo magico, ed., Torino, Rèpaci, G. Angioni, Fare dire sentire. L'identico e
il diverso nelle culture, Nuoro, Il Maestrale, M. Baldonato e B. Callieri,
Soglie dell'impensabile. Apocalissi e salvezza, Rivista sperimentale di
freniatria: la rivista dei servizi di salute mentale (Torino: [Milano: Centro
Scientifico; Angeli). R. Beneduce, Un'etno-psichiatria della crisi e del
riscatto, "aut aut", S. Fabio Berardini, Ethos Presenza Storia. La
ricerca filosofica, Trento Giordana
Charuty, Le precedenti vite di un antropologo, Angeli, Milano, P. Cherchi, Dalla crisi della presenza alla
comunità (Napoli, Liguori); P. Cherchi, Il peso dell'ombra: l'etnocentrismo critico
e il problema dell'auto-coscienza culturale, Napoli, Liguori, P. Cherchi, Il
signore del limite: tre variazioni critiche (Napoli, Liguori); S. Matteis, Il
leone che cancella con la coda le tracce. L'itinerario intellettuale, Napoli,
d'If, Donato, La Contraddizione felice? Martino e gli altri, ETS, Pisa, M.
Epifani, La fuga. Opera teatrale, Roma, riedita da La mongolfiera edizioni e
spettacoli; F. Faeta, I viaggi nel Sud, Boringhieri, collana «Nuova Cultura», F.
Cecla, Perdersi. L'uomo senza ambiente. Laterza, Bari); Dizionario Biografico degli
Italiani, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani Mariannita Lospinoso, Enciclopedia
Italiana, Appendice, Istituto
dell'Enciclopedia italiana Treccani M. Massenzio, L’antropologia, in Il
Contributo italiano alla storia del Pensiero Filosofia, stituto
dell'Enciclopedia italiana Treccani A. Momigliano, Recensione a "La terra
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degli studi classici e del mondo antico,
Edizioni di Storia e Letteratura, Roma, G. Sasso, M. Fra religione e
filosofia, Napoli, Bibliopolis, Taviani, Ridere un mondo, Roma, Aracne, Zanardi,
Sul filo della presenza. Fra filosofia e antropologia. Unicopli, Tabacchini,
Dramma e salvezza: il carattere protettivo del mito in G. Leghissa, Enrico
Manera, Filosofie del mito nel Novecento, Carocci, Roma. A. Rigoli, Magia ed
etno-storia, Boringhieri, Torino); B. Croce Vittorio Lanternari Claude
Lévi-Strauss Diego Carpitella, “Tarantismo” -- Altan Alberto Mario Cirese G. Angioni
Antropologia culturale P. Cherchi Scuola antropologica di Cagliari A. Gramsci
Storia delle religioni Etnologia Pizzica, Treccani Enciclopedie on line,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana. M.
Lospinoso, Enciclopedia Italiana, Appendice, Istituto dell'Enciclopedia
Italiana, VDizionario biografico degli italiani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, siusa. archivi.beniculturali, Sistema
Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. Massenzio, M. e l'antropologia, in Il contributo
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Italiana,. Recensione a Morte e pianto rituale. Dal lamento funebre antico al
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Mutuo Soccorso Ernesto de Martino, su sms de martino.noblogs.org. Interpretazioni
dell'apocalisse: le tre edizioni de La fine del mondo di Ernesto de Martino, su
L’analisi e la classe, "Intorno a una storia del mondo popolare
subalterno", su Academia.edu. Grice: “The more Martino speaks of
‘meridionale’ and ‘sud’ the less I’m willing to qualify him as an Italian
philosopher simpliciter – so I categorise him as a representative of ‘filosofia
del sud’ or ‘filosofia meridionale’. Ernesto de Martino. Martino. Keywords:
religione civile, magismo – essercizio del giudizio – viaggio magico en route –
carpet route travelling – o routeless --. Luigi Speranza, “Grice e Martino” –
The Swimming-Pool Library.
Grice e Masci: l’implicatura conversazionale -- critica
della critica della ragione – implicatura solidale – la scuola di Francavilla
al Mare -- filosofia abruzzese -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Francavilla al Mare). Filosofo italiano. Francavilla al Mare, Chieti,
Abruzzo. Grice: “But perhaps more interesting that his explorations on the
judicative are Masci’s conceptual analysis, and fascinating ‘natural’ history
of the will, with a focus on Aristotle!” Grice: “Like Masci, I make a
conceptual connetction between willing and free-will.” – or “volonta” e
“liberta” in his words!” -- Grice: “I like Maci; he has philosophised on forms
of intuition and instincdt – cf. my “Needs’ – and what he calls the
psycho-physical materialism. Also on what he calls the psychological parallelism
– He spent a few essays on quantification and measurement in atters of the soul
-- -- and speaks of an ‘indirect measure’ in psychology. He has opposed ‘conoscenza’
to ‘credenza’ (cf. my knowledge and belief), and further, ‘conosecenza and
pensiero’, knowledge and thought. Nato
in una famiglia della borghesia abruzzese, perse il padre all'età di 4 anni.
Frequenta il collegio Giambattista Vico di Chieti e, completati gli studi
liceali, e allievo di MOLA, che gli insegna filosofia. Inizia gli studi di giurisprudenza all'Napoli, dove
si laureò ed in seguito studiò scienze politico-amministrative. Comincia ad
approfondire le sue conoscenze filosofiche grazie alle lezioni tenute da
Spaventa nella stessa città. Influenzato dalla sua formazione universitaria e
dallo stesso Spaventa, al centro dei suoi primi studi c'era il pensiero di Kant
e Hegel. Ottenne la cattedra di professore reggente di filosofia a Chieti, prima dell'abilitazione che gli fu
consegnata a Pisa. Inoltre venne nominato vincitore di un concorso della Reale
Accademia delle scienze morali e politiche grazie ad un saggio sulla Critica
della ragion pura. Divenne libero docente di filosofia teoretica all'Napoli e,
l'anno successivo, di storia della filosofia presso l'Pavia. Abbandona
l'insegnamento a Chieti per recarsi a Padova, dove era stato nominato
professore straordinario di filosofia morale. All'istituto scolastico lasciò
numerosi scritti sulla filosofia antica. Un anno dopo divenne Professore
all'Napoli. Ottenne la carica di rettore dell'Napoli e di consigliere
comunale della medesima città. Nel corso della sua carriera politica fu eletto
deputato dal collegio di Ortona al Mare per la legislatura e fu un sostenitore
di Annunzio. Entra nel Senato del Regno,
dove intervenne più volte sul tema dell'istruzione pubblica. Sosteneva la
maggiore importanza della formazione classica rispetto a quella tecnica o
scientifica nelle scuole secondarie. Liceo scientifico
"Filippo Masci" a Chieti Fu Presidente dell'Accademia di lettere ed
arti della Società Reale di Napoli, socio della Regia Accademia dei Lincei,
membro del Consiglio superiore dell'Istruzione Pubblica e di altre istituzioni
culturali. Presso i lincei difese l'importanza di Kant e Fichte in contrasto
con le parole di Luzzati che li aveva criticati per essere filosofi tedeschi.
S’erige un busto commemorativo a Francavilla al Mare e il neonato liceo
scientifico di Chieti fu intitolato in suo onore. Nel corso della sua
carriera conobbe Scarfoglio e Annunzio, che continuò a frequentare negli anni
successivi. Inoltre fu tenuto in grande considerazione da Spaventa. Compone “Pensiero
e conoscenza”, in cui sono racchiusi gli aspetti più importanti della sua
filosofia. Ha molteplici interessi (filosofia, psicologia, sociologia,
pedagogia, diritto e storia) ed è considerato uno dei più importanti esponenti del
neo-kantismo o neo-criticismo, avendo rifiutato sia alcune posizioni di
Spaventa, sia l'affermato positivismo di Ardigò, che esclude ogni possibile
principio a priori della conoscenza. La ripresa della filosofia di Kant e segnata
dalla convinzione che e sbagliato ridurre la realtà a pura rappresentazione, ma
anche dal tentativo di studiare la genesi psicologica delle categorie e quindi
negare la loro formulazione numericamente rigida. Nel materialismo psico-fisico
cerca di dimostrare l'unità tra anima e natura in una concezione psico-fisica
della realtà, ma la sua filosofia e criticata da Gentile, anche a causa della
mancata adesione al ne-oidealismo. Altri saggi: “Le forme dell'intuizione”
(Vecchio, Chieti); “L’istinto” (Società Reale, Napoli); “Il materialismo
psico-fisico”“Il parallelismo in psicologia, “Atti dell'Accademia di Napoli”,
Napoli Intellettualismo e pragmatismo,
“Atti della Regia Accademia delle Scienze morali e politiche”, Napoli, “Quantità
e misura nei fenomeni psichici”Memoria letta all'Accademia di Scienze Morali e
Politiche della Società Reale di Napoli. Napoli: Federico Sangiovanni et Figlio,
“Della misura indiretta in psicologia.”Conoscenza scientifica e conoscenza
matematica. Napoli: Federico Sangiovanni et Figlio, “Credenza e conoscenza” -- “I like the latest bit, where he discusses
the reciprocity of the faculties” – Grice.)
Atti dell'Accademia di Napoli”, Napoli, “Pensiero e conoscenza,”Bocca
Editori, Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italian astrino per uniforme
ordinaria Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia Ufficiale dell'Ordine
dei Santi Maurizio e Lazzaro nastrino per uniforme ordinaria Ufficiale
dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro Note Schede di personalità
abruzzesi importanti nel campo della filosofia, Regione Abruzzo). Storia
del liceo M. e biografia, Liceo M.).
Discorso di commiato per la morte di Masci, su notes 9. senato.
Pietrangeli, M. e il suo neocriticismo, Milani, Padova, Gentile, M.: dal
criticismo kantiano al monismo psicofisico, Noubs, Chieti. Giuseppe Landolfi
Petrone, M., Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Atreccani
Enciclopedie, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. M., in Enciclopedia
Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Opere M., su Liber Liber. Opere
di M., su open MLOL, Horizons Unlimited srl.
M., su storia.camera, Camera dei deputati. M. su Senatori d'Italia,
Senato della Repubblica. Differenza tra la filosofia e le scienze pparticolari.
Oggetto della Filosofia. La Gnoseologia e la Filosofia prima come parti
fondamentali della Filosofia generale. Distinzione dei sistemi filosofici, loro
significato e importanza. Distinzione delle altre parti della Filosofia
generale ed applicata, partizione e limiti della Filosofia elementare. LOGICA PRELIMINARE.
CONCETTO DELLA LOGICA E SUE ARTI. La Logica come scienza formale e
dimostrativa, sua definizione. Importanza della Logica. Suo rapporto con le
altre parti della Filosofia e con la scienza. Pensiero e conoscenza;
divisione generale della Logica. Nozioni preliminari sulle formo elementari,
concetto, giudizio, sillogismo; forme metodiche. I PRINCIPII LOOICI.
Determinazione dei principii. Il principio d'identità. Il principio di
contraddizione, valore di questo principio. Il principio di terzo escluso.
Il principio della ragion sufficiente. Valore dei principii logici.
Illustrazioni filologiche. Logica, dialettica, annliticn, elementi, c
oncetto, nota, rappresenzione, teoria. Teorema, problema/Speculativo. Astratto
e concreto, soggetto ed oggetto, contenuto ed estensione, analisi e
sintesi. Teoria delle forme elementari. Il concetto. Formazioni: k
natura dei. concetto. Il concetto e l’astrazione. L'iinagine concettuale.
Il concetto e la parola. Caratteri del concetto. Il concetto e l'essenza.
Il concetto e il giudizio. II. CONCETTO CONSIDERATO IN SE STESSO. Lo note,
loro significato rispetto all'unità del concetto, e loro ordine in esso. Concetti
nstrutti e concreti; qualità, generi, specie, forme diverse
dell'astrazione. Nota e parte, concetti di relnzioue, Contenuto ed
estensione dei concetti, rapporto tra il contenuto e 1' estensione. Contenuto
ed estensione nei concetti di relaziono. Della chiarezza del concetto. Il
concetto considerato in rapporto ad altri concetti. Rapporto d identità e
diversità, concetti equipollenti e concetti reciproci, significato delle parole
sinonimo ed omonimo. Rapporto d'opposizione, concetti limitativi e privativi,
concetti in opposizione contraria reciproca. Rapporto «li subordinazione
e coordinazione, contiguità ed interferenza dei concetti, i sistemi dei
concetti. Subordinazione e coordinazione dei concetti di relazione, condizione
e condiziauato, principio e conseguenza. Le categorie. Categorie
grammaticali, logiche e gnoseologiche, classificazione aristotelica delle
categorie, differenza tra le categorie logiche e le grammaticali. Le
categorie gnoseologiche, la classificazione kantiana, Le categorie di .sostanza
e di causa; il numero come epicategoria. Grammatica e Logica.
Elementi materiali ed elementi formali del linguaggio. Influenza del pensiero
sul carattere formale della lingua. Influenza delle forme grammaticali sullo
sviluppo del pensiero. Il Giudizio. Del giudizio in generale.
Definizione logica del giudizio, le definizioni realistiche e le logiche,
teoria del Brentano, Elementi dol giudizio, Della classificazione dei
giudizu. La classificazione tradizionale dei giudizii e il suo fondamento
logico. Discussione delle obiezioni contro d i essa, Forme dei giudizii
secondo la qualità -- il giudizio affermativo e le varie specie d'identità da
esso espresse; il giudizio negativo, sua essenza e sue forme principali,
limite della predicazione negativa; r) il giudizio infinito, se è una
forma a sé rapporto te» l affennaaione e la negazione nel giudizio
infinito,’ Jorme dei giudizi! secondo la quantità; il giudizio
universale, sue forme quantitativa e modale; il giudizio par- 6
ÌUdUttÌV “' se sia ™specte «ordinata de universa ' 6 ;^! 1 giudeo individule,
sue forme si laro Polme ?-’ sua,.,rre f ucibiIità al giudizio
universale, p. ICO Forme de. giudizi, d,
relazione; a) il giudizio categorico sua funzione sua irreducibilità; ») il
giudizio ipotetico, se Sia .m giudeo Ino g j 17 - 1 1 ?°|. etl ° 1
' c> ’’ S lm,izio disgiuntivo, suo significato logico condiziom di
validità; si mostra che non iuchiudfn con catto della re^rocità d' azione
ed è un giudizio dell’estensione, ft* e giuiUzi.
modali, critica delle obiezioni del Sigivi | deMVundt Dki GIUDIZII
COMPOSTI. Natura dei giudizii composti, loro specie. U Ghi
notti ::rr u >i r f eiazìoue <,mogen,;u 172 -§ m. (h^ CO m-
post. a relazione eterogenea, Giudizii contratti, Qnadro generale di
tutte le forme dei giudizii, p. no. Giudizi analitici e sintetici.
r t i I | GÌ j d !? ÌÌ analitici - sintetici, e sintetici a priori,
II -ritmile della teoria dei giudizii sintetici a priori, significato
vero di questa teoria, Giudizi! empirici e giudizii a priori. Delle
relazioni dei concetti nei giudizii DELLE RELAZIONI DEI GIUDIZII.
Attribuzione del predicato ni soggetto nei giudizii, Dipendenza delle relazioni
dei giudizii dulie relazioni del loro contenuto, relazioni immediate, e
mediate, e specie della prima tecnica dei raziocina immediati, e schema
della subalternuzioue e dell opposizione dei giudizii. Delle
trasformazioni dki annui Trasformazioni quantitative e modali per
subalternazione, Trasformazioni quantitativo-qualitative e modali
por opposizione, Trasformazioni por equipollenza qualitativa, per
equipollenza della relazione, per equipollenza tra la quantità o la
modalità, Teoria delle reciproche, suo valore logico; teoria delle
reciproche universali affermative ; caso delle reciproche condizionali,
(teorema di Hauberì. Lo reciproche universali negative. Lo reciproche
particolari affermative e negative, Teoria della contrapposizione, Si
prova che le reciproche e le contrapposto delle proposizioni
universali sono, quando sono possibili, vere illazioni, Il
Sillogismo. Ragionamento e Sillogismo. I gradi del sapere e le
vie della ricerca, sillogismo e induzione, Strutturo del sillogismo e sua
definizione, La sillogistica aristotelica e la sillogistica delle
scuole, generalizzazione logica e generalizzazione scientifica, l'universale
come fondamento ili qualunque dimostrazione, Il sillogismo
categorico. Regole gonerali del sillogismo. Figure sillogistiche, Modi
generali del sillogismo, e modi speciali di ciascuna figura, Valore delle
figure sillogistiche, la quarta figuro, Specie del sillogismo; 1'
entimema, la sentenza entimematica, l'epicherema, il
polisillogismo, Il sorite; sorite deduttivo e sorite induttivo, Rapporto tra la
vorità dell’ illazione e la verità delle premesse SILLOGISMO IPPOTETICO E
IL SILLOGISMO DISGIUNTIVO. Il sillogismo ipotetico: impossibilità di
ridurre 1 una all altra le forme del sillogismo; sillogismo ipotetico con
termine medio, sillogismo ipotetico senza termine medio e suoi modi, Il
sillogismo disgiuntivo e sue formo, Il dilemma, sue forme, sue regole, Del riii Nciptp e dui. valore del
sillogismo. Esposizione ed esame delle obiezioni contro il valore
dimostrativo del sillogismo, Critica della teoria del Mill, che ogni
ragionamento, e quindi anche il sillogismo, e un inferenza dal
particolare al particolare, Esame della quistione se il sili ogismo sia
la forma generale del raziocinio, Del principio fondamentale del sillogismo; se
sia materiale o formale; i principii aristotelici e quelli del Lambert. Si
dimostra che il sillogismo si fonda sugli assiomi logici e sul principio
della sostituzione dell'Identico, Teoria pei. Metodo Metodo
sistematico Oggetto e parti del metodo; oggetto e parti del metodo
si stemutico, La definizione. Elementi della definizione ;
come 1' individuazione del concetto sia effetto della loro composizione, Le definizioni come principii proprii nelle
scienze deduttive e induttive, Concetti indefinibili e loro specie ; forme
approssimate della definizione, e loro valore assoluto e comparativo,
Definizione nominale e definizione reale, specie della definizione nominale, la
definizione nominale induttiva; la definizione reale, definizioni
riversibili, difficoltà opposte delle definizioni metafisiche «d
empiriche, metodo delle definizioni reali induttive, definizioni reali
deduttive, Definizioni analitiche e sintetiche, la definizione genetica, Regole
delle definizioni, Divisione e Classificazione. Concetto della divisione,
e sue regole, Da dicotomia, sue specie, suo valore logico, La classificazione
scientifica, suo fino; le classificazioni per qualità apparenti; la
classificazione tassonomica e la classificazione per serio, La classificazione
per tipi, sue specie; inferiorità della classificazione per tipi alla
classificazione per definizioni, Le classificazioni genetiche ; come siono
apparecchiate dalla fase comparativa delle scienze; Jifficoltà delle
classificazioni genetiche, loro perfezione rispetto a tutte le altre,PnOVA
DEDUTTIVA K J'HOVA INOUTTIVA. Oggetto della prova; i principii di
prova e loro specie; specie della prova, La prova deduttiva, sue forme
logica e causale, analitica e sintetica. Procedimenti e modi varii della
prova deduttiva analitica, Sqhema della prova induttiva; la teoria
dell’induzione in Aristotele, Bacone, Hume e Milli; verità ed errore
della teoria del Mill; so il calcolo dello probabilit à, o il principio
d'identità possano essere fondamento deU'induziono, Differenza
dell'induzione dall' associazione psicologica; solo fondamento della logica
dell'induzione la dipendenza della realtà da principii a da cause come
una legge necessaria del pensiero e dell'essere. L'induzione come
operazione inversa della deduzione, limiti di questa teoria, Delle forme di
ragionamento che sembrano, ma non sono induzioni II postulato dell'uniformità
delle leggi di natura, come debba intendersi, e quali sieno propriamente
leggi ili naturu: rapporto del postulato col principio di causa; si mostra che
questo assicura non solo l’uniformità degli effetti, ma anche
l'uniformità delle cause, Gradi dell'induzione; di verse condizioni della
sua val idità nelle scienze della natura e in quelle dello spirito;
l'induzione nelle Matematiche, La PROVA ENTIMEMATICA E L'ANALOGICA. La
prova entimematica, sue specie, suo uso o valore essen¬ ziale nelle
ricerche scientifiche, suo carattere deduttivo, Tecnica del
ragionamefl4£jmjjlo£ieo, somiglianze e differenze dall induzione, in che
senso e in che limiti debba intendersi che è un’inferenza dal particolare
al particolare, Rapporto tra l'analogia c l'as sociazione psicolo gica: il
nesso tra la funziono logica e la psicologica come causa dell'uso larghissimo
dell'analogia nella prova scientifica, e dei facili errori ili cui è
causa, L a ngioma perfetta e l'impe rfetta, grudi di quest'ul-
tima, e limiti della~sua validi^, p.,'!tt "Tj Y. L'analogia
d'identità e l'analogia «li coordinuzione, La prova indiretta.
Tecnica della prova indiretta, sue forme contraddittoria e disgiuntiva; e
rrore d ella L gica tradizionale che ammette solo l a prim a: critica
delle contrarie teorie del Sigsvart e del Wundt, La prova indiretta
disgiuntiva multipla, e l’ alternativa; la prova indiretta contraddittoria,
Paragono tra la prova diretta e l’indiretta; casi del loro uso cumulati
vo, e funzioni in essi della prova indiretta, 1 PUINUIPII DI PROVA.
Necessità che vi siano princi pii primi ; j vr indpii proprii, Specie dei
principii; d efinizi oni, ipotesi, postulati, a ssio mi; caratteri logici
di ciascuno di essi e loro funzioni; discussione sui caratteri dell’assioma, Il
criterio della certezza consiste nell'inconcepibilità del contraddittorio, e
nei postulati della verit à d ell' esperienza ~~e ifolLy informità della
natura, Sofismi . Se la Sofistica sia una parte della Logica,
Difficoltà di dare una buona classificazione dei sofismi, esame delle
classificazioni di Aristotele, del Whately e dello Stuart Alili; ragioni
di ridurre i .sofismi a tre classi secondo che riguardano o le premesse, o
l'illazione, o la conseguenza logica della prova, n. 3( il - Sofismi
verbali e so fismi morali, p. Sili Sofisrnìuigici relativi alle premesse;
loro specie, premesso apparentemente vere, petizione di principio,
inversione tra principio e conseguenza, Sofismi relativi all'i llazi one, loro
specie, 1 'ignorano elenchi, e il ai- auto» probare nihil probare, So
fismi r i rr» |a conse- Metodo inventivo. Oggetto o parti del
metodo inventivo, Dei metodi ikdutitvi. Analisi dell'idea di legge; leggi
normative, causati, matematiche. Definizione della legge, Oggetto della
ricerca induttiva sono le leggi causali; distinzione ili esse dalle
leggi di consistenza. Il concetto.sperimentale della causa. Caratteri
fondamentali della causalità nella natura; la pluralità delle cause, lu
molti- plicità delle serie causali, hi composizione a collocazione delle
causo, la trasformazione delle cause, la causalità unilaterale e
reciproca, L’osservazione scientifi ca: il suo carattere fondamentale è
la prevalenza del ragionamento sulla percezione. Precetti a cui deve
conformarsi. Le tre operazioni nelle quali si risolve sono, l'analisi,
l'eliminazione, la generalizzazione. Osservazione esterna od interna,
L'esperimento, suo maggior valore rispetto all induzione. Necessità di
mezzi superiori di ricerca sperimentale, i metodi induttivi, Logica. ? o:
t guenza logica della p rova: s ofismi dedu ttivi, loro specie,
sofismi di conversione e di opposizione, sofismi por inosservanza delle
regole sillogistiche circa la qualità o quantità dell'illazione in
rapporto alla qualità e quantità dello premesso, sofismi di divisione e
di composizione, sofismi a dirlo secondimi quid ad ilictum
simplieiter, et secundunr alterimi quid. Sofismi induttivi; sofismi di osservazione, loro specie; sofismi di
generalizzazione, loro specie; i sofismi di falso analogio derivanti
dall'uso delle metafore sognano il limite di transizione dai sofismi di
pensiero ai verbali p. Dki metodi induttivi. (muti nuaz unir)
Metodi induttivi in Bacone, Herschell e Stuart Mill, Il metodo di concordanza,
Il metodo di differenza, e il metodo di concordanza negativa, Il metodo delle
variazioni, Il metodo dei residui; uso cumulativo dei metodi induttivi, Limiti
del valoro dei metodi induttivi dipendenti dalla mol teplicità delle
cause p ^dOili di uno stesso effe tto, e dalle complicazioni delle cause.
Necessità dell'integrazione deduttiva per ricollegare le parti del
procedimento induttivo, Dei. metodo deduttivo. Oggetto e
forme del procedimento inventivo deduttivo ; uso di questo procedimento
nelle scienze razionali, il valore delle ijw- tcsi in queste dipende
dall'inversione del procedimento deduttivo. Applicazione del metodo alla
risolupiona dei problemi ; necessità della dcdueione dei concetti come
fondamento di esso, 11 proce dimento deduttivo nelle scienze eimteri che
causali; suppone l'induzione anteriore delle leggi causali più semplici,
o consiste o in una riduzione o in una sintesi. Necessità j ella
itjerificazio D e. Il procedimento deduttivo da i uotegi causali. C ondizioni
cIVih i- missibilità delle ipot esi, Condizioni di neiificazione ;
verificazione completa e incompleta.gradi di ciascuna, osompii. p.tòO. Discussione
delle cr itiche mosse all'uso dol imi unteci. Importanza dello ipotesi, e largo
uso di esse in ogni ramo di scienze come condizione del loro progresso ;
condizioni soggettive ed oggettivo delle vere ipotesi scientifiche,
Haitouti tua l'induzione e la deduzione. Divisione delle leggi in
primitive e secondarie, o delle secondarie in empiriche e derivate ; limiti
relativi della loro estensione, Si mostra con l'esame dei variimodi di
spiegazione di un fenomeno, che spiegare è dedurre. Limiti della
generalizzazione nella scienza, Significato relativo della
distinzione delle scienze in induttive e deduttive ; tendenza generale
delle scienze a diventare deduttive ; difficoltà di tale trasformazione,
ed Muti che riceve dall'applicazione del Calcolo, I P li O. Definizione
logica del problema, distinzione dei problemi in ipotetici ed assoluti, e
modo di risolverli, I problemi antitetici, modi di risolverli,
VEBISIMIOLIANZA QUALITATIVA. Verisimiglianza Qualitativa e
verisimiglianza quantitativa: norme logiche della prima, Delle ragioni di non
credere alle testimoniauzo contrarie a leggi causali note, Ul. e
alle uniformità non causali, Delle ragioni della incredibilità delle
coincidenze e delle serie, Veiusisik; manza quantitativa. II calcolo delle
probabilità e le sue norme fondamentali, I suoi presupposti: in che senso e in
che limiti è vero che il calcolo dello probabilità suppone l'ignoranza
delle condizioni qualitative dell'evento, Il calcolo delle probabilità
come procedimento di eliminazione del caso; concetto logico del caso,
Eliminazione del caso rispetto all'effetto; olimiuaziona del caso
rispetto alla causa, Metodi delle Matematiche. Le Matematiche come
scienze deduttive, I Metodi dell'Aritmetica come metodi di formazione dei
numeri; il sistema di numerazione, e le operazioni, L' Algebra come scienza delle funzioni:
notazioni algebriche; l'Algebra come scienza dell'equivalenza dei modi di
formazione delle quantità, La Geometria come scienza dell'equivalenza delle
grandezze; i tre metodi principali della Geometria elementare, la
risoluzione delle figure; le c ostruzioni ausilia rie, le c ostruzioni
genetiche. L'induzione in Matematica, Estensione e limiti dell
applicazioue dello Matematiche allo altre scienze, METODI DKU.K SCIENZE
BTOBIOHK. La testimonianza come nnirp [iri-mH-Jal Wvoi!i|-à 'lei
fatt i stormi; valore Tjel rritijrio I ntrinse co, la verisijjiigliuuza;
necessità del criterio estrinseco, cioè desumo dalle reiasioni di tempoo
luogo del racconto col fatto. Valore della leggenda per la storia. S
li.Monumenti; monumenti preistorici, f ihdmria o s|^ ri,i p .ts-. g m.
Monumenti storici, maggior valore di essi in confronto con lu testimo-
niuiiza; le due quistioni possibili rispetto a questa, l'autenticità e la
credibilità; Iti credibilità è tanto maggiore (pianto più è possibile
riportare il racconto alla percezione diretta come a causa- Maggior
valore della tradizione scritta e suoi limiti, L'autenticità è tanto
maggiore quanto maggiore i- la possibilità di escludere lo falsifica -
zioni e le alterazioni, i ncertezza e limiti della tradizione orale, esempio
del valore storico dell’ epopea francese, I criteriidei numero e della
credibilità dei testimoni, Passaggio dai fatti alle leggi ; s cienze storiche e
sociul i. p. Dei metodi ueij-k scienze storiche, Tre specie di melodi por
la ricerca delle leggi storiche: critica del metodo deduttivo astratto,Critica
della teoria antropologica. Critica dell'analogia biologica, Critica dal
materialismo storico .Critica della aeuola .dorica, L'indeterminismo
storico, e la scuola psicologica, Il metodo deduttivo inverso o
storico, funzione essenziale dell'Induzione in esso, le leggi
storiche come lci/</i di tendenze. \ ili Insnflii-ionza iL-1 |n'i n• i
< 1 i nn •( 1 1• » induttivo desunta dalla natura delle
uniformità accertate dalla Statìstica, p. òli Si IX. Si mostra che lutti
i metodi hanno n p valore limit ato nella rìcercu delle leggi storiche,e
che tutti possono essere utili, se subordinati al metodo deduttivo
inverso. Concetto della Filosofia della storia, LA SOCIETÀ, IL DIRITTO,
LA MORALITÀ. L'aspetto sociale perla coscienza di sè, S I. L'io sociale, sua
formazione, sue fasi di sviluppo, Identificazione dell'io sociale con l'io
formale, l'io come principio sociale, LA SoCIETA. Condizioni comuni della vita
sociale animale ed umana, e condizioni proprie di questa. Le società animali,
Diffe renza tra la società umana e l'animale. La teoria biologica, e l'ato
mistico-contrattualista. Se la società sia una realtà indipendente dalle
coscienze individuali, Definizione della S o cietà.LE FoRME soCIALI PRIMITIVE E
IL LoRo svILUPPo. Il gruppo sociale primitivo, il costume, la sanzione
religiosa, organizzazioneprimitivadell'assicurazionesociale. Ori gine dello
Stato, il diritto e lo Stato, DIRITTO E MORALITA'. Unità primitiva delle regole
della condotta, separazione pro gressiva della religione, della morale e del
diritto. Dif ferenze tra la morale e il diritto, Caratteri differen ziali
derivati, Rapporto fra il diritto e la moralità; concetto dell'Etica come
scienza, La Coscienza morale. I GIUDIzn vALUTATivi MoRALI. Giudizii di
cognizione e giudizii di valutazione, i giudizii valutativimorali, La teoria
dei valori in Economia, La teoria che pone il principio della valutazione m o
rale nel sentimento, Una forma speciale di questa, la teoria dei valori
normali, Esame della teoria sentimen talistica, Il senso morale, la simpatia,
la pietà, I GIUDIziI VALUTATIvi MortALl. Il sentimento non può essere principio
di valutazione morale, perchè è mezzo non fine, e perchè è correlativo delle
idee, e prende nome da esse. Il sentimento del rispetto morale (Achtung)
secondo Kant. Si mostra che la ragione può operare sul sentimento, e che
èilgiudiziodivalorequellochelodetermina, Esame della teoria appetitiva e della
volontaristica dei valori morali, La teoria biologica dei valori,Il carattere
ra zionale della valutazione morale provato, a) dalla necessità del cre terio
morale, e dalla dipendenza del sentimento da esso; b) dalla sistemazione
finalistica dei valori morali; c) dal carattere scientifico dell'Etica; d)
dalla idealizzazione progressive del sentimento morale, ANALISI DELLA cosCIENZA
MORALE. Coscienza morale e coscienza psicologica, genesi della c o scienza
morale nell'individuo, l'equazione personale della moralità, Genesi della coscienza
moralesociale, suo procedimento dal particolare all'universale, Contenuto ed unità
della coscienza morale, Autorità della coscienza morale, san zione, Sentimento
morale, affinità del sentimento m o rale col sentimento religioso, L'idea del
dovere come categoria morale ultima; essa suppone il dualismo morale, ed è la
condizione del progresso morale. Critica della teoria psicologica. Dovere e
diritto. La subordinazione dei doveri dipende dal grado della loro
universalità. Coincidenza del dovere e del bene.ANALISI DELLA CosCIENZA MORALE.
La volontà morale, esame della teoria che il fine giustifica i mezzi,Il
carattere psicologico e il carattere morale, Teoria aristotelica della virtù,
che è un abito, che è una medietà; critica di questo secondo carattere. Classificazione
ari stotelica delle virtù. La teoria kantiana, e sua opposizione con la
precedente. La loro conciliazione si può avere se si concepisce la virtù come
la sintesi superiore della coscienza morale, Se possa concepirsi l'estinzione
della coscienza morale, Le basi della moralità. LA LIBERTA' MORALE. Rapporto
teorico tra la libertà e la moralità, antinomia tra la libertà e la causalità,
vicende storiche del problema, i tre punti di vista dai quali deve essere
considerato, La libertà d'indifferenza, argomenti indeterministici, il numero
infinito, il nuovo, i casi d'indeterminazione nella natura, il caso, la
statistica. La li bertà intelligibile di Kant; teoria di Bergson, la causalità
ridotta all'identità, e la libertà creatrice. La libertàela testimonianza della
coscienza; argomenti opposti dei deterministi e degl'indeterministi; il
risultato della disputa non è favorevole alla libertà d'indifferenza, LA
LIBERTA' MORALE. La libertà e l'ordine morale, libertà e responsabilità, loro
nesso necessario. Contro di questo non valgono nè la critica dell'idea di
sanzione, che lo nega, nè l'idea dell'autonomia che non lo spiega, La libertà d'indifferenza in contrasto con la
respon sabilità, questa ammette la causalità del motivo; ilrimorso e lo sforzo
morale ne sono prova, Esame del criterio della pre vedibilità degli effetti
dell'azione, La libertà morale s'identifica con la causalità dell'io; la teoria
psicologica dell'auto coscienza e quella della volontà, come potere
d'inibizione e d'im pulso proprio dell'io, sono la dimostrazione di questa
causalità. I n stabilità delle condizioni psicologiche della causalità dell'io,
con solidamento di esse nel carattere morale, La respon sabilità morale
richiede come suo fondamento una formazione psi cologica identica per tutti,
quindi non potrebbe riconoscerlo nel temperamento o nel carattere psicologico.
Differenza del consenso teoretico e dell'adesione pratica in cui consiste la libertà.
Rapporto della responsabilità con lo stato d'integrità della causalità
dell'io,e loro variazioni correlative. Suo rapporto con l'educazione della v o
lontà. La libertà e la vita sociale, intimo rapporto della libertà con la
solidarietà. LA solIDARIETA' MORALE.
Libertà e solidarietà; suggestione individuale e suggestione collettiva della
solidarietà; la solidarietà nel dolore e la solidarietà nel progresso; la
solidarietà e l'eguaglianza, p. La soli darietà economica, sua causa la
divisione del lavoro; influenza di questa causa sulle forme superiori della
vita sociale; anomalie. Li bertà, solidarietà, giustizia; loro nesso
necessario, giustizia ed egua glianza, Se la divisione della voro possa essere considerata
come il principio morale della solidarietà nelle società superiori; solidarietà
nel diritto, nella storia, nell'arte, nella scienza, nella religione. L'unità
morale della natura umana, e la giustizia come condizione della solidarietà, LA
Giustizia, La giustizia come idea morale fondamentale; la giustizia come virtù,
cenni storici, La giustizia come norma; teoria aristotelica, Teoria di Mill, La
giustizia come unità della libertà e della solidarietà;lagiustizia nell'ordine
economico, Giustizia e carità; il progresso morale, La legge morale.I sisTEM1
MoRALI. Classificazione dei sistemi morali. La morale eteronoma, La morale
autonoma; isistemi sentimen talistici e gl'intellettualistici, I sistemi aprioristici e gli empirici, I
sistemi universalistici e gl'individuali stici, I sistEMI MORALI. I sistemi soggettivi, l'edonismo e l'eudemonismo,
I sistemi oggettivi, l' utilitarismo; utilitarismo individuale e utilitarismo
sociale, l'utilitarismo nella filosofia dell' evoluzione (Spencer). Altre forme
della morale oggettiva, la morale della perfezione, la morale del progresso, la
morale del vi vere secondo natura, La morale biologica, socialismo e
individualismo biologico, Critica della morale bio logica. Necessità di una
morale razionalistica. LA LEGGE MORALE. Differenza tra la legge naturale e la
legge morale, carattere di obbligazione, altri caratteri della legge morale,
Concetto del Bene; la prima formula della legga morale, l'univer MAscI–
Etica. salità. La seconda formula della legge, la finalità. La terza formula
della legge, l'autonomia. Unità delle tre formule. Il sentimento m o rale, Il carattere
formale della legge morale kantiana; vecchie e nuove critiche contro di esso;
parte innegabile di verità che è in esse. Risoluzione del formalismo kantiano
dal punto di vista gnoseologico, S Risoluzione del formalismo kantiano dal
punto di vista oggettivo,
L'accentuazione formalistica della dottrina kantiana come conseguenza
dell'opposi zione contro l'empirismo morale, necessità della negazione del for
malismo morale, e del dissidio tra la ragione morale e il sentimento morale.
Valore storico e teorico dell'etica kantiana. LE FORME DELLA COMUNITÀ MORALE.
INTRODUZIONE S I. L'Etica come scienza sociale; suoi aspetti ideale e storico.
Le diverse forme della vita sociale: la famiglia, la società civile, lo Stato,
la società religiosa. LA FAMIGLIA. S I. Cenni sulla storia della famiglia, la
famiglia paterna, L'idealità morale nella famiglia. La famiglia dal punto di
vista giuridico e dal morale; monogamia, fedeltà, indisso lubilità, divorzio.
Critica della teoria che considera la famiglia come una forma transitoria della
comunità morale, Il m a trimonio civile e il religioso; i rapporti tra i
coniugi, e tra i geni tori e i figliuoli; la patria potestà, LA SOCIETA' CIVILE. Concetto della società
civile; in qual senso e in quali limiti si può dire che la società civile
derivi dalla famiglia, la società ci vile e lo Stato, Le classi sociali, gli
antagonismi so ciali e lo Stato, LA SoCIETA' CIVILE COME SISTEMA DEI DIRITTI
PRIVAT1. Diritti personali e diritti reali, loro comune fondamento. D i ritto
di libertà e sue specificazioni, la personalità morale e giuridica
–della donna, limitazione della seconda nella sfera del diritto pubblico;
carattere sociale dei diritti personali, Dei diritti reali, la proprietà, suo
fondamento psicologico e suo sviluppo sto rico; impossibilità di dare un
fondamento esclusivo all'una o all'altra delle sue forme, la proprietà delle
opere dell'ingegno, Le obbligazioni,lorospecie; il diritto contrattuale, sua natura,
suoi limiti, Il diritto di associazione, sua natura, suoi fini, sua storia; le
corporazioni medievali e le libere associazioni moderne. Varie specie di
associazioni; le associazioni e lo Stato, DEL CONCETTO E DEI FINI DELLO STATO.
Necessità dello stato, elementi ideali del concetto dello stato, Elementi
materiali, il popolo e il territorio; fattori naturali e fattori spirituali della
nazionalità, La sovranità, suo fondamente razionale; lo Stato di diritto, la
costituzione, la personalità dello Stato, Definizione dello Stato, I fini dello
Stato, loro distinzione in proprii e d'inte grazione, Limiti dell'azione dello
Stato, I POTERI DELLO STATO. S I. Modi varii di distinguere i poteri dello
Stato, Della divisione dei poteri, suo carattere relativo, Il diritto punitivo,
suo sviluppo storico, Esame delle varie teorie sul fondamento del diritto di
punire, G i u stizia civile e penale, delitto e pena, la pena come limitazione
della libertà; la pena di morte, l'infamia, la gogna. Valore relativo degli
altri fondamenti del diritto di punire. LA cosTITUzioNE E LE FORME DELLO STATO.
Le costituzioni degli Stati, definizione, loro carattere storico, moltiplicità
dei loro fattori,Le forme dello Stato, divi sione aristotelica, quali siano
ancora vitali; necessità del governo rappresentativo, sue forme repubblicana e
monarchica, e caratteri differenziali di queste, LE RELAZIONI FRA GLI STATI E
LA PATRIA. Del diritto internazionale, se sia un vero diritto, sua distin zione
in diritto pubblico e privato, Cenni storici, Diritto internazionale pubblico;
la sovranità e le sue limitazioni; la sovranità territoriale e la libertà dei
mari. Diritto di guerra e sue limitazioni. L'ideale della pace universale,
Diritto internazionale privato, statuti personali e reali, dispo sizioni
speciali, Se l'idea di patria sia un'idea transi toria, sua necessità storica e
psicologica e doveri che ne derivano. Elementi più generali di questa idea, e
formazione storica diversa pei diversi popoli. Patriottismo e imperialism. LA COMUNITA'
RELIGIOSA, CHIESA E STATo. S I. Concetto della Religione, ReligioneeReligioni.
SII. Le religioni positive e la cultura; perennità dellavitareligiosa;suo
adattamento ad ogni grado di coscienza, Importanza sociale delle religioni
positive, e unità primitiva della società reli giosa e della civile, Ragioni
della loro separazione, l'universalità della religione, e il principio della
libertà di coscienza; impossibilità per lo Stato di subordinare la cooperazione
sociale alla fede religiosa, I quattro sistemi di regolamento dei rapporti tra
la Chiesa e lo Stato; loro irrazionalità relativa, e confusione dei medesimi
nella politica pratica, Dif ficoltà
teoriche e pratiche del regime della separazione, Difficoltà speciali del
regime della separazione nei paesi cat - tolici; la separazione come meta ideale
nei rapporti tra la Chiesa e lo Stato, p. Nati ra e classificazione dei fatti
psichici. Il fatto psichico come l'atto psicofisico, Differenze trai fatti
psichici e i materiali; che s’intende per stato di coscienza, conscio ed
inconscio. La teoria delle facoltà e quella dell’ unità di composizione
dei fenomeni psichici; il rifesso psichico primitivo, le forme piu
generali delle attività psichiche cóme suoi momenti, loro distinzione
progressiva, Svi l,t'PP O DEI PATTI PSICHICI. La coesistenza e la
successione nei fatti psichici, fatti psichici primarii e secondarii;
l’associazione come loro legge generale; fatti psichici di terzo grado, loro
rapporto con gli altri. Partizione della Psicologia, La subordinazione
progressiva dei fatti psichici alla coscienza è indirizzata alla
conoscenza Il mondo dello spirito oggettivo. La Psicologia della
sensibilità. Delle sensazioni in
P£w.v« Definizione e classificazione delle .sensazioni in loro
stesse e in rapporto agli stimoli, Rapporti fra la geu sa- /ione e
lo stimolo quanto all intensità e all’estensione: soglio e
<iifferensa;quantità negativa; stimolo, eccitazione, sensazione, So ggetti
vità delle sensazioni: limite del principio delle energie specifiche;
moltiplicità di sensazioni per uno stesso stimolo, sensazioni di consenso. Le
sinestesie. In che senso le sensazioni si possono sostituire .L’
eccentricità non è, come la spazialità, una proprietà primitiva delle
sensazioni, Qualità, intensità, t ono delle sensazioni. Irredncibilità
delle qualità. Lpgge di Weber sul rapporto tra la sensazione e lo
stimolo. La legge di Fechner,c eltica de lla medesima, Che s‘ intende per
tono delle sensazioni; rapporto tra la qualità e l’intensità delle sensazioni e
il loro tono. Le. sensazioni in particolare. Le sensazioni particolari si
distinguono in piterne edjtf terne. e le prime "in organiche 0 e
muscolari" Le sensazioni orga¬ niche.'la coinestesia o senso vitale;
le sensazioni organiche speciali. norma li e patologiche, loro funzione
biologica, loro tonalità, loro dipendenza da stimoli periferici e da
stimoli centrali e psichici, Le s ensaz i oni musco lari; diverse teorie
intorno ad esse; si mostra che sono sensazioni centripete del
movimento eseguito, non dello stato organico del muscolo. Contenuto qualitativo
e tono delle sensazioni muscolari. Coinestesia, cinestesia e cinestesi. Le
sensazioni esterne; differenziazioue ed isolamento degli organi relativi,
il loro numero un fatto d'esperienza soltanto. Il senso del tatto, sensazioni
di contatto e sensazioni di tamperàTuraT^SS^Tia ed altezza di stimolo per
le sensazioni termiche: rapporti tra la sensibilità termica e la tattile.
Sensazioni di pressione, di c ontatto . di discriminazione locale. Teoria
del Weber intorno alla discriminazione; i segni locali. Le
sensazioni di forma, 1 sensi chimici, loro carattere biologico;
mancanza di figurabili e quindi minore oggettività del loro contenuto. Il
gusto, stimoli e condizioni di questo senso, varie specie di sensazioni
gustative. Loro fusione e rimemorabilità, penetrazione e intensità.
L’olfatto, natura dello stimolo, penetrazione delle sen¬ sazioni
olfattive,loro intensità e fusione, loro classificazione, e scarso valore
oggettivo, loro valore emotivo e rimemorativo. L’ udito, stimoli delle
sensazioni uditive. Qualità delle sensazioni uditive, rumori e suoni.
Percezioni spaziali dell’udito. L'udito e il linguaggio, la musica.
Altezza, intensità, timbio. Armonia, melodia, ritmo, La vista., stimoli
delle sensazioni visive, corpi luminosi, opachi, trasparenti. L'organo
visivo.Percezione di spazio e di forma; teorie empiriche e teorie
nativiste. Percezioni di luce e di colore. Colori tondamentali e
derivati, acromatismo. Somiglianze e deferenze tra la gamma dei colori e
la scala musicale. Contrasto successivo e contrasto simultaneo. Luminosità
proprie dei diversi colori . colori caldi e freddi, saturi e non saturi. Il
sentimento sensiti ivo. Definizione del sentimento, piacere e
dolore indefinibili e di qualità opposta, soggettività dei sentimenti,
finalità biologica dei sentimenti sensitivi, loro differenza dalle
sensazioni. Fisiologia del piacere e del dolore. Dipendenza degli stati
emotivi dai presentativi, II sentimento sensitivo e il sentimento vitale
4 \\ punto neutro, Dipendenza del sentimento dallo stato del soggetto,
dall’intensità dello stimolo, Rapporti vari! dei sentimenti sensitivi con
l'oggettività, la frequenza, e la qualità delle sensazioni. Dimostrazione
particolari raggiata del primo di questi rapporti, Sentimenti sensitivi
di natura estetica, loro dipendenza dalla forma delle sensazioni, armonia,
euritmia, proporzione. L\ TEND5ì^U-B L’ISTINTO. L’istinto. L’ azioni?
riflessasue proprietà e differenze. Impulsività delle sensazioni, legge
di diffusione e legge di specificazione. La tendenza, Definizione della
te nden za, sua dipendenza dal sentimento che ne è causa; ten denze
primitive e derivate; la tendenza, come stato psichico per sè, è il
prodotto dell’inibizione. Carattere biologico della tendenza, legge di
riversione tra l’azion volontaria e la riflessa. S viluppo dell’attività
pratica mediante l’isolamento e la combinazione dei movimenti. Differenza di s
viluppo dell’attività prat ica nell’animale e nell’uomo, e differenza di
finalità. Funzione dell'imitazione in tale sviluppo. L atti vità pratic a
dir etta alle rappresentazioni, forme dell'attenzione spontanea, L’istinto
; teorie opposte sulla sua natura ed origine; teoria della lapsed
intelligence (Romanes). Errori del Komaues circa la natura dei fattori
dell istinto, e circa il loro rapporto. Natura dell’esperienza che è base
dell istinto, 1 intelligema adattatine), suo carattere frammentario, sua
meccanizzazione. L’istinto cpme uno sviluppo ol- latepale deU’ attività
pratica, senza continuità con le forme superiori, p. Le condizioni dello
sviluppo psichico. L’ ATTENZIONE. Natura dell attenzione;
attenzione spontanea e attenzione volontaria, specie della prima:
attenzione esterna ed interna. Fenomeni fisici dell’attenzione, Intermittenza e
ritmicità dell’ attenzione, Attenzione e percezione, attenzione e coscienza. Carattere
emotivo dell’attenzione spontanea, origine e sviluppo dell’attenzione
nella serie animale, L’ attenzione d’esperienza: e le sue forme
singolari dell' attenzione aspettante, dell’ inversione delle imagini, e
dell at tenzione marginale. L’attenzione interna. La memoria.
Analisi del fatto della memoria, memoria organica e memoria psicologica, loro
riversione e sostituzione. Non ci è una memoria come facoltà generale,
ina un numero grande di memorie particolari. IL Condizioni della memoria,
anomalie mnemoniche, Stato primario e stato secondario nella
memoria, loro differenze, e loro rapporti, Sviluppo della memoria, prova
desunta dalle amnesie, La memoria psicologica e le sue leggi. La
collocazione nel tempo. L’ ABITUDINE. Dell’abitudine dal punto di vista
fisiologico e psichico, Effetti dell’abitudine, l’attenzione e
l’abitudine, I' abitudine come educazione di tutte le funzioni psichiche,
L’abitudine e la volontà. La psicologia della conoscenza. LA PERCEZIONE. Natura
della percezione, sua differenza dall’associazione: la percezione come
integrazione. Condizioni della percezione,. |percezione ed appercezione Altre
prove dell’integrazione percettiva, Cause soggettive ed oggettive delle
integrazioni percettive, Misura del tempo della percezione,
equazione personale,[variazioni, percezione e sensazione, Percezione sensitiva
e percezione intellettiva, La percezione
interna, Le illusioni percettive e loro specie, Le allucinazioni, diverse
ipotesi sulle loro cause. L’ ASSOCIAZIONE. Associazione e
percezione, serie percettive e serie rappresentative, Teorie intorno alla
reviviscenza delle rappresentazioni. Critica della teoria herbartiana, la
teoria morfologica, dell'associazione, Se siano riducibili,
Condizioni prossime delle associazioni, Tempo di associazione, L’oblio. I sogni
come fenome ni dell’associazione psicopatica. Il son no. Diverse specie di
sogni. Cause, Rapporto tra le cause positive e le negative dei sogni, la
volontà nel sogno. Sogni telepatici, L’io. Associazione e
coscienza, continuità e dinamismo delle serie rappresentative, il
pensiero delle cose e il pensiero dellMo. Varii significati della parola
cosciente: la. fase irrelativa e l’integrale oggettiva,
La.^u?cifenza \li sé (formale) e 1' empirica o storica, elementi di
quest’ ultima, (u- deducibilità della coscienza di sè dall’associazione e
dall’astrazione, unità e continuità della coscienza di sè. Lacoscienza
dell’identità dell’io; funzióne della'memoria e dell’associazione, casi di
coscienza doppia, La coscienza di sè e l'astrazione come caratteri
distintivi della psiche umana dall’animale. L’astrazione, Il concetto, Il
giudizio. Il principiod'identità come fondamento del raziocinio, natura
dell’identità logica e sua invenzione. Sintesi e analisi. L’intelligenza
animale e l’umana. Il genio scientifico, Dimostrazione del doppio procedimento
del raziocinio nel raziocinio quantitativo e nel qualitativo, Le forme
dell' intuizione e le categorie, Psicologia e linguistica: l’origine del
linguaggio, Vili. Rapporto tra la parola e il pensiero. Azione reciproca
tra la parola e il pensiero. Natura logica della lingua: suo sviluppo dal concreto
all' astratto, L’ IMAGINAZIONE. Rapporto dell’imaginazione con
l’intelligenza e con 1 associazione; l’imaginazione riproduttrice. IL Rapporto
dell’imaginazione con la sensibilità e col pensiero astratto, L’imaginazione
artistica, sue funzioni, L’imnaginazione neiia scieuza. L’imaginazione
nell’Arte: momeuto realistico e momento idealistico. L’Arte e la Scienza,.
Relatività i>ei sentimenti. La legge della relazione nel sentimento,
Il sentimento e le altre funzioni psichiche, L’ associazione e la memoria
dei sentimenti, Affetti e passioni. Gli affetti, p. Le passioni. Classificazione dei
sentimenti. Metodo della classificazione; classificazione dello
Spemi e ilei Nahlosvski. La classificazione biologica e genetica, e
sua integrazione con la rappresentativa. Passaggio dai sentimenti primitivi ai
derivati. 1 SENTIMENTI MORVU. Le teorie intorno ai sentimenti morali. Esame
della teorìa empirica; se il sentimento morale sia il riflesso delle
sanzioni esterne. Impossibilità di spiegare con la morale empirica il
sacrifizio defini tivo, Erroi-' logico della dottrina empirica, parte di
verità che è in essa. La teoria razionalista; la direttrice psicologica e la
socia ;; la ragione e il sentimento, Classificazione ed a .a- lisi
dei sentimenti morali, La carità e la giustizia, I sentimenti
religiosi. Natura del sentimento religioso, sua forma primitiva, direzione
di sviluppo. Il sentimento morale e il sentimento religioso. Rapporto tra
l’intelligenza, il sentimento e la volontà nella religione. La forma
superiore del sentimento religioso. Le tre forme del sentimento
religioso. I SENTIMENTI ESTETICI. Il sentimento estetico e il sentimento
del gioco. I fattori del sentimento estetico. La simpatia estetica. I fattori
intellettuali. La verità in Arte. Idea e forma. I SENTIMENTI
INTELLETTUALI. Le origini dei sentimenti intellettuali ; la curiosità e
il dubbio pratico. IL II sentimento intellettuale della ricerca, e
quello del possesso della verità. Il sentimento intellettuale e il sentimento
di sé. Dei sentimenti estetici in particolare. Il sentimento del bello in generale,
IL li sentimento della bellezza finita e le sue forme: la bellezza
plastica, il arioso, il drammatico. Il sentimento del sublime, sua
natura, sua forma; il sublime naturale, l’intellettuale, il morale. Il
sentimento del comico, sua natura, suo rapporto col sentimento di sè e
col sentimento della libertà. Comicità ed umorismo. Il sentimento della
natura, sue forme diverse nell' età antica e nella moderna. Perche è
la forma più evidente della catarsi estetica. La Psicologia della
Volontà. Il desiderio e la. volontà. Il desiderio, Fenomeni
intensivi del desiderio. Le azioni volontarie nelle loro forme derivate e
contingenti; elementi essenziali dell'atto volontario. Il problema della
causalità della volontà. Teoria della volontà. La teoria metafisica della
Volontà. La teoria associazionista. La volontà come facoltà del
fine. e dei valori razionali; la funzione d’inibizione come suo
momenti essenziale, Il sentimento del conato volitivo, In che consistono e
come sì producono l'inibizione e l’impulso. L’attenzione volontaria e le sue
forme p&- K tologiche. La misura del tempo nelle volizioni. Le
malattie della Volontà, e l'ipnosi. L'aboulia e la forza irresistibile, il
capriccio isterico. L’estasi, Fenomeni sensitivo-rappresentativi, mnemonici, e
volitivi dell'ipnosi; suoi gradi. La suggestione normale e l’ipnotica;
somiglianze e differenze tra il sonno naturale e l’ipnosi: cause specifiche
della suggestione ipuotiCa. Temperamento e cvrattere. Natura del
temperamento, suo rapporto col sentimento vitale, sua dipendenza
dall’eredità. Il carattere, sua natura, sua unità col temperamento, La
teoria ippocratico-galenica dei temperamenti, e le sue
interpretazioni fisiologiche. La classificazione psicologica
riunisce il temperamento e il carattere: forme varie di essa, la
classificazione del Ribot. Della modificabilità del temperamento e del
carattere. Forme patologiche. La volontà e le altre attività
psichiche. L’EDUCAZIONE DELLA VOLONTÀ. La Volontà e P inconscio. Mezzi
di azione della volontà sull’ intelligenza : necessità della limitazione
della valutazione; forme patologiche, e forme estreme, ma normali,
dì questa limitazione. Modi d’azione della volontà sul sentimento. Azione
delia volontà su sè stessa; genesi della volontà comune, azione reciproca
dellajiilpiUàindividuale e della volontà comune, il costume, la/fm(fl*A.'
Influenza della volontà iudividuajeV sulla vomW^ comune: l’educazione, la
gerarchia, la dittature/<Qe sue du^rfiel la militare e la morale. L’idea
di giustizia comprende le eguaglianze aritoteliche, e il carattere imperativo e
di necessità rilevati dallo Mill; ma perchè sia ben compresa ha
bisogno di essere guardata in rapporto alla solidarietà morale,
dalla quale l’eguaglianza in cui consiste deve attingere la norma. Se la
giustizia si fa derivare dall’utilità sociale, se ne assegna una
derivazione che può spesso esser falsa, (p. es. la necessità che taluno
muoia pel popolo); e se si oppongono la giustizia e la carità, si crea
una scissura nell’ordine morale, che toglie alla giustizia quel caldo
sentimento di simpatia che deve renderla operosa, e si fa della carità
qualche cosa che va oltre il dovere, e che può essere anche ingiusta e
nociva. Se della giustizia si fa invece la sintesi, soggettiva e
oggettiva, come virtù e come norma, della libertà e della solidarietà, essa
non solo oltrepassa la sfera del diritto, ma appare come la sintesi superiore
della moralità, come progressiva nella ragione stessa dei suoi due
fondamenti. Che siano progressive la libertà e la solidarietà è fatto
indubitabile della storia umana; la prima tende a ricomprendere tutti gli
uomini in un rapporto d’eguaglianza dal punto di vista morale; e la
seconda da questo stesso punto di vista, che è quello del valore di fine
che ogni persona morale ha in sè, tende ad estendersi dalle opere alla
persona come tale, a conservarla, a promuoverla, anche quando soggiace all’avversa
fortuna e al dolore. Noi concepiamo la giustizia come la forma
dell’ unità della libertà e della solidarietà già raggiunta dalla
coscienza morale; cioè come il giudizio della proporzionalità degli utili
agli sforzi, e della loro migliore ripartizione tra gli sforzi
individuali e i sociali, posto un minimum di utilità spettante a ciascuno
in forza del valore di fine che ha la persona morale, e della solidarietà
che stringe gli uomini tra loro. A chiarire questo concetto gioverà
vederne l’applicazione ad uno dei problemi più gravi del tempo nostro,
quello relativo alla migliore distribuzione della ricchezza, che ha preso
il nome di giustizia sociale. Fouillée indica tre teorie intorno ad essa,
la individualistica degli economisti smithiani, la collettivista ed
egualitaria del socialismo, l’idealistica che cerca di con temperare i
diritti deirindividuo e quelli della società. La teoria economica
considera troppo il lavoro come merce, e i lavoratori come cose o come
macchine di produzione. Ma dal punto di vista sociale e morale il lavoro
rappresenta le energie accumulate di esseri viventi, sensibili e consapevoli,
tra i quali ci è necessariamente la solidarietà che deriva dal fine
comune e dal lavoro comune. Di più questi esseri e queste energie
sono parte della società, e questa è una solidarietà più vasta che
abbraccia come abbiamo visto tutte le energie dello spirito. Nella prima
metà del secolo passato T individualismo economico ebbe libero corso, e
la merce lavoro fu considerata a parte dalla personalità del lavoratore, e
dalla solidarietà sociale. Il lavoro fu sfruttato prevalendosi della
concorrenza dei lavoratori, e fu sfruttato di più quello pagato meno, il lavoro
delie donne e dei fanciulli; cosi Tingiustizia più aperta fu legge. La sorte
dei lavoratori fu abbandonata al meccanismo della concorrenza, alle leggi
che si dissero naturali, e la società si disinteressò della protezione
dei deboli. Pareva che pei seguaci di questa scuola la ricchezza tosse
tutto, l'uomo nulla. La legge di MALTHUS e il darwinismo biologico fecero
il resto sottomettendo la persona umana alla concorrenza vitale, ed
elevando la voluta giustizia della natura a giustizia sociale. Della
solidarietà sociale non si davano nessun pensiero. Ma una società di
esseri morali non ci è solo per la produzione della ricchezza, e 1’ uomo
è qualche cosa di più che un accumulatore di capitale. La società umana
sussiste per realizzare l’ideale umano; P idea di giustizia è umana, e non
può quindi prendersene il modello dalla natura, perchè essa non
esiste nel senso morale se non è fondata sulla solidarietà. Anche
Peconomia collettivista inculca una giustizia che non è quella dello spirito,
ma quella della natura. Facendo della lotta di classe una necessità
sociale, e del trionfo della classe più numerosa e [più forte l'esito
necessario di quella,cangia i termini della lotta economica, non la
natura; la lotta di classe non è meno brutale della concorrenza, ed è pari
o maggiore il disdegno delle ideologie nei collettivisti e negli
economisti smithiani. Se non che 1 primi non tengono conto che del solo lavoro
materiale nella produzione, e non badano che non ci è giustizia senza
libertà. Invece la parte del fattore sociale nella ricchezza, e
specialmente quella dovuta all'addizione di esso nel tempo è così grande,
che mal si potrebbe confonderla con quella che vi ha il lavoro
mate¬ riale in un'epoca determinata. Basta riflettere all’importanza
capitale che hanno le scoperte scientifiche in generale e le tecniche in
particolare nella produzione della ricchezza, per persuadersi che la
parte della mano d'opera è assai minore di quella che il collettivismo afferma.
Questa parte sociale, ovvero buona parte di essa è dovuta all’iniziativa
individuale, alla forza individuale di lavoro, e non sarebbe giusto di
togliere ad esse quello che senza di esse non sussisterebbe, e sopprimere
lo stimolo che le fa operare togliendo loro quello che producono. Anche solo
nella produzione della ricchezza non si può giustamente sopprimere V alea
a cui la potenza di lavoro individuale va incontro con una speciale
costituzione sociale. Poiché è impossibile sopprimere le disuguaglianze
naturali, come la forza fisica e morale, la bellezza, il valore, il genio, così
non si può prescindere dalla potenza individuale di lavoro, perchè il
prescinderne è contro la giustizia distributiva, contro la libertà, e
quindi contro il bene sociale. L'idea di giustizia è la sintesi della libertà e
della solidarietà e solo quella forma di essa è vera, che non ripudia
l’una per l’altra. Non si può negare airindividuo la proprietà di quella
parte di ricchezza, che esso ha prodotto, più di quello che si possa
negare a un popolo la proprietà del territorio sul quale si esercitò per secoli
il suo lavoro trasformatore e creatore. Sotto questo rispetto la
negazione della proprietà individuale non sarebbe ingiustizia minore dì
quella di negare al popolo italiano o francese la proprietà del territorio
della patria in nome del diritto dei selvaggi bruciati dal sole tropicale, o di
quelli agghiacciati dai geli delle regioni circum-polari. La
giustizia, che accorda la libertà e la solidarietà, considera il lavoro
come una forza propria di un essere personale, che deve essere padrone di
se stesso. Quindi essa riconosce la libertà di associazione e di
resistenza dei lavoratori, riconosce ad essi il diritto di trasportare
dovunque la loro forza di lavoro, ed evita che la libertà del lavoro sia
manomessa con la schiavitù forzata del lavoratore, qualunque forma questa
possa assumere. D’altra parte rassicurazione dagl’ infortunii, il riposo
festivo, le ore di lavoro, il divieto del lavoro notturno, la disciplina
del lavoro delle donne e dei fanciulli, e il riconoscimento infine del
diritto al lavoro, sono tutti atti di giustiziaci quali sostituiscono
la carità indeterminata e di pura coscienza che prima vigeva. È in
forza del principio della solidarietà che la società deve oggi far
profittare anche gli esclusi e i diseredati, dei beni strettamente necessarii
alla sussistenza, e di quelli che sono inesauribili dall'uso/come i beni
superiori dello spirito, la cultura, l’arte, la religione, È in forza dello
stesso principio che la società deve evitare che il profitto individuale
danneggi il sociale in rapporto al futuro. La società deve conservare
alle generazioni che verranno i beneficii del passato, come la potenza di
lavoro e la sanità della razza, cosi dal punto di vista fisico che dal morale.
E rispetto al presente, il regolamento del lavoro non può essere più
quello di una volta, quando il lavoratore animato essendo la sola fonte del
lavoro, e l’utensile un semplice organo aggiuntivo dell’individuo, tutti
i rapporti del contratto di lavoro potevano essere abbandonati al
regolamento privato. Oggi il la’ voro è collettivo, l’utensile si è
trasformato in macchina, e la forza di lavoro umana è diventata un
accessorio della forza naturale e meccanica resa dalla scienza strumento dei
fini umani.Il grande lavoro è oggi, pel numero e per la qualità, un’opera
sociale, e vuole quindi un regolamento sociale. Se si considerano
gli stadii dello sviluppo etico-sociale, il primo è rappresentato da una
giustizia nella quale prepondera l’elemento della solidarietà, quindi la
libertà individuale o non esiste, o è in tutti i modi limitata dalla
regola sociale. Diventati sempre più complicati e più numerosi i rapporti
sociali, si va necessariamente all* individualismo, e la giustizia s’identifica
con la libertà individuale. Nel terzo stadio, il grado di massima
complicazione dei rapporti esige il loro regolamento sociale; ma questo
non deve dimenticare gl' interessi connessi con la libertà, e che non
sono più individuali che sociali. La giustizia, in questo terzo stadio, è
il contemperamento della libertà con la solidarietà, che è anche il suo
ideale. Filippo Masci. Masci. Keywords: implicatura, critica della
critica, criticismo, neo-criticismo. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Masci” –
The Swimming-Pool Library.
Grice e Masi: l’implicatura conversazionale -- i
peripatetici del Lizio – la scuola di Firenze -- filosofia toscana – filosofia
fiorentina -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Firenze). Filosofo italiano. Firenze, Toscana. Grice: “Unlike
Masi, I don’t think ontology has reached its end – il fine dell’ontologia” –
Grice: “Masi has elaborated on the power of reason not from an Ariskantian
perspective but from a Plathegelian one! – Masi: “Il potere della ragione:
Eraclito, Platone, Hegel.” -- Grice:
“It’s amazing Masi was implicating the same things as I was on S izz P and P
hazz S; he even managed a coinage, ‘uni-equivocity’ – I love it!”. Figlio di Enrico Masi, generale dell'Esercito
Italiano, e Leda Nutini. Ha compiuto i suoi studi a Bologna, conseguendo la
maturità classica presso il liceo statale L. Galvani. Iscrittosi a Bologna, vi
si laureò con lode con una tesi sul
diritto di famiglia negli Statuti Bolognesi. Assolse agli obblighi di leva e fu
trattenuto alle armi in base alle disposizioni di emergenza del periodo.
Congedato, riprese gli studi di filosofia a Bologna, dove conseguì la laurea
con lode, discutendo co Battaglia la tesi, “Individuo, società, famiglia in
Rosmini”. La tesi gli valse l'ammissione, con borsa di studio a Milano. Dopo il
primo anno, fu richiamato alle armi nel periodo bellico. Ottenuto il congedo
definitivo, insegna filosofia a Bologna. Participa ai principali convegni e
congressi, come quelli del Centro Studi Filosofici di Gallarate, come attesta
la sua collaborazione alla Enciclopedia filosofica quel Centro. Dona su
collezione alla Pinacoteca comunale di Pieve di Cento. L'interesse
storiografico che muove M. alla ricostruzione di Kierkegaard da un profondo e
originale impegno teoretico, volto ad approfondire il concetto metafisico di
"analogia", cui il discorso di Kierkegaard, come l'A. si propone di
illustrare nel suo saggio, risulta fortemente legato. Sotto un profilo
strettamente storiografico, M. approda, attraverso un'attenta rilettura delle
"opere edificanti" di Kierkegaard, ad un'interpretazione che
ridimensiona questo pensatore, scoraggiando molti luoghi comuni della
critica.." (Baboline). "Nel
linguaggio filosofico contemporaneo l'aggettivo "platonico", riferito
a una qualsiasi entità, vuole denotare l'immobilità a-storica, il suo permanere
in un'assoluta identità con sé medesima al di sopra delle alterne vicende del
divenire. Ciò deriva da una tradizione ermeneutica del platonismo. Uno degli
aspetti più rilevanti del volume di M. risiede appunto nello sforzo operato a
de-mitizzare una tale ermeneutica... questa ricerca del Masi costituisce un
lucido esempio di come oggi una filosofia, che si presenta spiritualistica e
umanistica, sappia ripiegarsi a cogliere con consapevolezza trasparente e
spregiudicata, le proprie radici alle fonti più vive della tradizione culturale
dell'Occidente" (A. Babolin).
"Le zitelle è un libro divertente, curioso, strano. Il pregio
maggiore di questo libro è di essere tutto su di uno stesso tema musicale.” Saggi:“Esistenza”
(Bologna); “La verità” (Bologna); “La libertà,” Bologna, “Metafisica,” Milano,
“La fine dell'ontologia,” Milano, “Disperazione e speranza. Saggio sulle categorie
kierkegaardiane” (Padova, “Il potere della ragione,” Padova, “Il problema aristotelico,” Bologna,
“L'esistenzialismo,” “Grande antologia filosofica. Il pensiero contemporaneo,” Milano
“Il pensiero ellenistico,” Bologna, “L'uni-equivocità dell'essere in Aristotele
(Genova: Casa Editrice) – cf. Grice, “Aristotle on the multiplicity of being”
-- Tilgher “Lo spiritualismo” antico. Il pensiero religioso egiziano classico,
Bologna: Clueb, “Lo spiritualismo ellenistico.” La grande svolta del pensiero
occidentale, Bologna: Clueb, Lo spiritualismo dalle origini a Calcedonia,
Bologna: Clueb Origène o della riconciliazione universal, Bologna, “Lo
spiritualismo Dalle Upanishad al Buddha, Bologna: Clueb Lo spirito magico.
Saggi sul pensiero primitivo, Bologna: Clueb, Studi sul pensiero antico e
dintorni, Bologna L'idea barocca. Lezioni sul pensiero del Seicento, Bologna:
Clueb, Il concetto di cultura, Bologna:
Clueb, Commento al Timeo” (Bologna: Clueb); “Dell'eternità, e altri argomenti,’
Bologna: Clueb); “Penombre,” Torino: Casa Editrice A.B.C. S), “L'esile ombra, Torino:
Casa Editrice A.B.C. Le zitelle, Milano: Todariana Editrice, Il cane cinese, Roma:
Vincenzo Lo Faro Editore Il gatto siamese, Roma: Vincenzo Lo Faro Editore. Il figlio
dell'ufficiale, Marta, L'ultima estate, Firenze: Firenze Libri “La carriera di
un libertino,”La dea bambina, Firenze: Firenze “Oltre le dune,” Firenze:
Firenze Libri Le donne, Roma: Gabrieli); L'ignoto. Il sogno, Firenze: L'Autore Libri, Tra le quinte del
liceo. L'orologio a Pendolo, Firenze: L'Autore Libri, Il palloncino rosso e
altri racconti, Firenze: L'Autore Libri, La partenza, Firenze: L'Autore Libri
Il sogno, Roma: Gabrieli Angelina e altri racconti, Firenze: L'Autore Libri La
croce di Sant'Elpidio. Il cane cinese, Firenze Il lupo di Sestola, Firenze:
L'Autore; Apollo e Dafne, Padova: L'Edicola Le stagioni e i giorni, Padova:
L'Edicola, La tomba d'erba, Padova: L'Edicola Maremma tu, Milano: Todariana
Editrice. Premio Montediana di poesia, A. Babolin, rec. a Disperazione e
speranza, in "Riv. di Fil. Neosc.", A. Babolin, rec. a il potere della ragione, in:
"Riv. di Fil. Neosc.", F. Tombari, rec. a Le zitelle, Milano:
Todariana Editrice Nunzio Incardona. Giuseppe
Masi --. Keywords uni-equivociat dell’essere in Aristotele. Giuseppe Masi. Masi.
Keywords: i peripatetici, la carriera di un libertino. Refs.: Luigi Speranza,
“Grice e Masi” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Masila:
l’implicatura conversazionale – Ercole -- Roma – filosofia italiana – Luigi
Speranza (Roma). Filosofo italiano. A reference to him as a philosopher
in a papyrus found at Herculaneum. Masila.
Grice e Masnovo –
filosofia italiana – Luigi Speranza
(Roma).
Filosofo italiano. Roma, Lazio. Aquino IN ITALIA. Nel tracciare in poche pagine
le vicende del neotomismo italiano dopo il 1870 fermerò l’attenzione piuttosto
su le situazioni che su gli uomini: la quale cosa, se torna utile sempre nella
storia della filosofia, molto più torna utile quando il periodo a cui si guarda
è abbastanza recente. Le ragioni sono di prima evidenza. Entriamo in argomento.
Non ò possibile caratterizzare secondo verità il neotomismo po¬ steriore al
1870 senza prima formarsi un’idea esatta del neotomismo anteriore dal 1800 al
1870. Certo le scuole domenicane italiane e straniere mantennero sempre in
qualche efficenza il loro tomismo e prima e dopo il 1800. Nonpertanto se il
neotomismo italiano (da cui dipende lo straniero) si afferma vivamente e
risolutamente agl’inizi del secolo XIX e via via negli anni successivi, ciò è
dovuto principalmente al canonico piacentino Buzzetti, le cui lezioni, erano
già diffuse in manoscritti per l’I¬ talia, e i cui scolari avevano già iniziato
al tomismo, più o meno fortunatamente, il Taparelli, il Liberatore e tant’altri
dentro e fuori della compagnia di Gesù. Giuseppe Pecci a Perugia è certamente
sotto, l’influsso di Serafino Sordi, piacentino e scolaro del Buzzetti: è lecito
pensare il medesimo del canonico napoletano Gaetano Sanseverino. M., Il
Neotomismo in Italia, (Società Editrice « Vita e Pensiero», Milano. Cfr.
«L’amico d’Italia», Torino. Quivi Don Carlo Gazola, tessendo l’elogio In morte
dello zio Buzzetti, ci fa sapere che lo zio « tracciò egli un corso breve di
filosofia, che tiensi nel seminario vescovile di Piacenza e nelle pubbliche
scuole di Reggio e in quelle di Napoli; filosofia in che null’altro difetto
ritrovasi fuor quello di sommamen¬ te piacere a tutti i giovani d’ingegno». (3)
A. Masnovo, Il Neotomismo in Italia. Buzzetti rimetteva a nuovo il tomismo,
consapevolmente o no, sotto la spinta del movimento romantico, e l’inseriva,
certo consapevolmente, nella reazione che, tra la fine del 1700 e l’inizio del
1800, si scatenava anche in Italia, compreso il ducato di Parma, avverso
l’empirismo del Locke e il sensismo del Condillac. Anzi si può e si deve dire
che in Italia il Buzzetti è (cronologica¬ mente almeno) il primo grande
rappresentante della reazione anti- sensistica. Certo non può venire in gara
col Buzzetti il Rosmini, la cui attività letteraria comincia quando il Buzzetti
è morto. Quanto al Galluppi la sua reazione all’empirismo data dal 1819: anno
nel quale egli inizia la pubblicazione del «Saggio filosofico sulla critica
della conoscenza». Or noi sappiamo che Buzzetti professava il suo battagliero
tomismo in con¬ trasto al sensismo. Infatti il P. Serafino Sordi, entrato nella
Compagnia di Gesù, aveva già seguito il corso tomi¬ stico dettato nel Seminario
di Piacenza sotto l’ispirazione del Buzzetti. Questo tomismo, per cosi dire,
buzzettiano, che riprende non già come un effimero capriccio ma come sforzo e
forza davvero vitali, e che, col Sordi e col Taparelli col Liberatore e col
Sanseverino, si svolge perennemente a contatto del pensiero e delle preoccupa¬
zione ambienti, a che punto trovasi del suo svolgimento nel decen¬ nio? A
questa dimanda risposi ampiamente in altra circostanza. Qui basti ricordare che
il Liberatore aveva già scritto i due volumi « Della conoscenza intellettuale »
destinati ad affermare la dottrina tomistica della conoscenza frammezzo alle
opposte correnti del tradizionalismo, dell’ontologismo e del rosmi- nianesimo;
che nel 1875 aveva terminato il trattato «Dell’uomo» risultante dei due volumi
«Del composto umano» già pubblicato nel 1862 e dell’« Anima »; che aveva
impresso alle sue « Institutiones » l’indirizzo decisamente tomistico,
svolgendovi la metafisica generale e la speciale. Quanto al Sanseverino, egli L’opuscolo
galluppiano «Dell’analisi e della sintesi», scritto fino dal 1807, prescindeva
dall’origine semplicemente sensistica o no delle idee che en¬ trano a formare
le nostre conoscenze ossia i nostri giudizi (Galluppi, Saggio filosofico). M.,
// Neotomismo in Italia. M., Il Neotomismo in Italia. Cfr. «Institutiones
Philophiae .. Romae, Typis Civilitatis Catholicae. Quivi da pag. 3 a p. G è
riportata la prefazione dell’edizione; la quale prefazione appunto ci avverte
del deciso indirizzo tomistico che ormai assumono le «Institutiones»
liberatoriane. E l'avvertimento non è disdetto dall’opera. 41 era sceso sì nel sepolcro, ma ci aveva lasciato di suo «
I principali sistemi della filosofia sul criterio», e la monumentale «
Pliilosophia Christiana cum antiqua et nova comparata. Non occorrono aggiunte
per convincersi che, mentre il decennio fila i suoi giorni, la restaurazione
del tomismo quanto a metafisica, cioè per la sua parte capitale, è già un fatto
compiuto. Il dualismo di Dio immobile e del mondo diveniente, nonché l’altro
dualismo di potenza e di atto in ogni cosa creata e più precisa- mente di
materia e di forma nelle cose corporee, il Neotomismo li ha già affermati
risolutamente. Di più il Ncotomismo ha già ap¬ plicato l’ilemorfismo ai viventi
in genere (dove la forma è l’anima) e in particolare al composto umano che è
una unità sostanziale vivificata da un’anima sussistente, spirituale,
immortale. A proposito della cognizione umana il Ncotomismo ha già proclamato
l’irridu¬ cibilità della medesima a semplice risultato di senzazioni, e insieme
riconosciuto per ciascun uomo la necessità dell'intervento di un proprio e
intimo principio spirituale (l’intelletto agente) affine di universalizzare il
dato del senso. I principii poi onde si svolge la vita conoscitiva dominano
soggetto ed oggetto. Passando dall’ordine speculativo a quello pratico, Dio
(ben inteso, personale e trascendente) è già stato proclamato fonte del dovere
nella vita morale e fonte dell’autorità nella vita sociale. Ma il Neotomismo
italiano del periodo oltre a trovarsi dinnanzi a la metafisica dell’Aquinate,
già restaurata, ha piena consapevolezza della cosa. Sulla Civiltà Cattolica il
Liberatore dichiara che « rimessa oggimai in onore la vera metafisica, è
mestieri porre in armonia con essa la scienza fisica»; parimenti lo stesso
Liberatore nell’ultima pagina del suo « Dell’anima umana » ripete che « la
vittoria per ciò che riguarda la parte metafisica sembra assicurata
massimamente dopo che il movimento ristoratore dall’Italia si propagò nella
Francia, nella Germania e nella Spagna. Ma il trionfo della sana dottrina non è
compiuto se non viene esteso anche alla fisica, compilandone una che stia in
perfetta armonia colla metafisica, e che, facendo tesoro Com’è detto nel
Monitum Editorum apposto al primo dei sette volumi della « Philosophia
Christiana, Signoriello, dopo la morte del Sanseverino suo maestro, « bisce
voluminibus manus admovit eaque in meliorern ordinem redegit, et quartum
Logicai voliimen condidit prae- cedentibus omnino aequale». Civiltà Cattolica. di
tutti i progressi delle scienze esperimentali, mostri come essi, lungi dal
contrastare, confermano anzi la parte razionale dell’antica filosofia. A questo
convien che sieno volte quinci innanzi le cure dei veri sapienti; e io non
dubito che il provvido Iddio susciterà tra breve tra i cultori delle scienze
naturali chi sappia trionfalmente applicarvi l’ingegno e la fatica». Al
Liberatore fa eco il Card. Giu¬ seppe Pecci, il quale aH’inaugurazione
dell’Accademia Romana di San Tommaso d’Aquino pronunciava queste parole
all’indirizzo degli accademici: «Dunque la vostra restaura¬ zione (filosofica)
si stende per indiretto ma efficacemente alla restaurazione eziandio di tutte
le scienze. E quanto alle scienze razionali, richiamata una volta in luce la
dottrina di San Tommaso, la restaurazione può dirsi quasi fatta: non rimane che
arricchirla e ampliarla nelle applicazioni. Più lungo studio richiederanno dal
vostro ingegno le scienze naturali. Adunque secondo Pecci, come secondo il
Liberatore, non vanno cercati nel decennio gl’inizi del neotomismo: che anzi,
secondo loro, il movimento neotomistico propriamente filosofico si conclude in
questo stesso decennio. Che se particolari caratteri assume,
comeassumeeffettivamente.il Neotomismo in questo decennio, uno possiamo riporlo
fin d’ora, come autorizzano e ce ne fanno dovere Liberatore e Pecci, nel
tentativo di porre a contatto la filosofia scolastica, ormai risorta, con il
mondo delle scienze fisiche e naturali. Col bisogno di penetrazione nel campo
scientifico si fa sentire anche il bisogno d’intensificare la volgarizzazione.
Appunto sui mezzi di diffondere la ristorata filosofia chiama l’atten¬ zione
una serie di articoli della Civiltà Cattolica, comparsi nel 1870. Mentre
caratterizziamo cosi il neotomismo non vogliamo escludere da questo periodo
ogni sviluppo di speculazione; come non vogliamo escludere dal periodo
precedente l’opera di volgarizzazione e di penetrazione scientifica.
Caratterizzando, ci basta guardare agli elementi che, pur non essendo esclusivi,
hanno una prevalenza indiscussa. Vediamo dunque quali forme concrete vanno
assumendo i propositi di penetrazione scientifica e di volgarizzazione. Guardiamo
anzitutto all’opera di volgarizzazione. Se la restau¬ razione del tomismo nel
secolo XIX è dovuta all’iniziativa privata L’accademia Romana di S. Tommaso
d’Aquino (pubblicazione periodica). «
che deve superare autorevoli contrasti, la divulgazione si compie in gran parte
per l’intervento dell’autorità ecclesiastica e più pre¬ cisamente dal
Pontificato Romano. Ed è naturale. Filosofia e Chiesa, in fondo in fondo,
risolvono il problema della vita. Quando le due soluzioni armonizzano, benché
ottenute dalla Filosofia e dalla Chiesa con mezzi propri anzi finché cosi
ottenute, il mutuo appoggio torna onorevole e vantaggioso per entrambe, e
risponde certo a un diritto, ma più ancora a un preciso dovere. Nell’opera di
volgarizzamento possiamo distinguere due aspetti: uno positivo consistente nell’emissione
di documenti ecclesiastici a favore d’AQUINO (si veda), nell’istituzione di
accademie, nella pubblicazione di riviste e simili; uno, per cosi dire,
negativo consistente nell’eliminare dalla circolazione dottrine che si fanno
passare come di ispirazione d’AQUINO (vedasi), ed effettivamente tali non sono.
I due aspetti, idealmente distinti, praticamente si confondono. L’aspetto
positivo richiama subito alla mente l’enciclica Aeterni Patris ossia «De
Philosophia Christiana ad mentem AQUINO (vedasi) doctoris Angelici in scholis
catholicis instauranda, promulgata nella festa di San Domenico da Leone,
fratello dell’ex gesuita e fervido sequace d’AQUINO PECCI (vedasi). Da questa
enciclica i cattolici sono invitati a dare il loro nome alla filosofia che si
ispira ad AQUINO (vedasi). S’imprende, per ordine e per munificenza del pontefice,
una grande edizione delle opere d’AQUINO (vedasi). AQUINO (vedasi) è proclamato
da Leone patrono delle scuole cattoliche. È facile comprendere l’influsso
capitale di questi documenti, che non creano certo l’AQUINISMO d’AQUINO
(vedasi); cooperano però validissimamente alla sua diffusione. Le accademie all’AQUINO
(vedasi) pullulano per ogni diocesi accanto ai vescovadi e ai seminari. Si può
convenire che il movimento guadagnando in estensione perde in proti). Basti
pensare all’intervento dello stesso superiore generale contro quei gesuiti che
a Napoli tentarono la restaurazione della filosofia d’AQUINO (vedasi). (Cfr. M..
AQUINO (vedasi) in Italia). Se GENTILE (vedasi), dedicando sulla «Critica» un capitolo
della sua Filosofia in Italia ad AQUINO (vedasi), — e parimenti SAITTA (vedasi)
nel suo Le origini della filosofia d’AQUINO— avessero ben notato il momento
esatto e il significato preciso dell’intervento ecclesiastico a prò’ d’AQUINO,
già spontaneamente affermatosi non avrebbero tratto motivo da questo stesso
intervento per svalutare AQUINO. Fatto questo rilievo, è giusto tributare
omaggio tanto a Gentlte quanto a Saitta per l’interesse addimostrato verso AQUINO]
fondita. Ma è questa la naturale vicenda delle cose umane, e meravigliarsene
sarebbe da ingenui. Tra le accademie del periodo che c’interessà merita
particolare menzione l’Accademia Romana d’AQUINO. Suo organo è il periodico
omonimo « L’accademia romana d’Q1UINO, che inizia le pubblicazioni subito dopo
la sua inaugurazione ed esce annualmente in due fascicoli. 1 collaboratori
principali sono, oltre PECCI (vedasi), SATOLLI (vedasi) LORENZELLI (vedasi),
PRISCO (vedasi), ZIGLIARA (vedasi) e MAZZELLA (vedasi), tutti cardinali della chiesa
romana. Si aggiungano LIBERATORE (vedasi) e CORNOLDI (vedasi), SIGNORIELLO
(vedasi), TALAMO (vedasi), FABRI (vedasi), ZANON (vedasi) ed altri ancora.
Abbondano naturalmente i commenti ad AQUINO. Pecci pubblica la sua « Parafrasi
e dichiarazione dell’opuscolo d’AQUINO «De ente et essentia. Altri si fermano
di preferenza intorno agli articoli che AQUINO dedica alla cognizione umana
nella Somma Teologica. Questi commenti anche oggi si possono leggere con
profitto. Oltre i commenti ad AQUINO, trovano largo posto gl’attacchi a ROSMINI
(vedasi), come porta la necessità del momento. Non è infatti possibile
diffondere la genuina filosofia d’AQUINO senza incrociare le armi con ROSMINI e
suoi sequaci, i quali tenenno a far apparire coincidenti ROSMINI ed AQUINO:
coincidenza perfettamente illusoria, sopratutto dopo che, morto ROSMINI, è
venuta alla luce la sua «Teosofia», sdrucciolante ornai, sulla buccia dell’ente
ideale, troppo apertamente ancorché preterintenzionalmeute, verso l’ontologismo
o intuizionismo divino che dir si voglia, e verso il panteismo. A mente calma e
fredda, con animo scevro da ogni passione di parte, oggi si può convenire che
il sistema ideologico del « Nuovo Saggio sull origine delle idee » predispone
ai mali passi. Ebbi altra volta occasione di scrivere che [A Napoli, ricorrendo
il sesto centenario della morte d’AQUINO, èstata istituita un’Accademia d’AQUINO;
e pure in Roma incomincia a vivere l’Accademia filosofico medica d’AQUINO. Dalla
tipografia vaticana usce, sotto il velo dell’anonimo, la celebre Rosminianarum [ROSMINI
(vedasi) propositionum quas S. R. U Inquisitio, approbante Leone, reprobavit,
proscripsit, damnavit Trutina theologica. Si sa di poi esserne autore iMazzella.
IL NE0T0M1SM0 IN ITALIA] Rosmini
disimpegna una funzione veramente utile in prò’ della filosofia d’AQUINO,
sospingendone i cultori a prendere contatto con la filosofia ambiente estranea
od aversa. Aggiungo ora che gli si può e gli si deve riconoscere il merito di
aver insistito, sia pure deviando, sull’elemento divino nella cognizione umana.
Il domani filosofico ritorna sicuramente su questo elemento. Ma è, almeno
almeno, un gran perditempo quel volersi da troppi e sistematicamente indurare,
o per illusione o per arte polemica, nel difendere una coincidenza
assolutamente irreale. Questo nocque oltremodo a ROSMINI nel giudizio degli
uomini imparziali ed equilibrati, che dovettero scorgervi o troppa ingenuità o
troppa, come dire?, virtuosità. Certo AQUINO non ha nulla di comune con le
debolezze intuizionistiche e panteistiche di Rosmini: senza dire che AQUINO
attribuisce proprio all’astrazione la formazione degli universali, mentre il
misconoscimento di questo potere dell’astrazione è la base stessa della
speculazione di ROSMINI nel « Nuovo saggio sull’origine delle idee ». Fra
coloro che sulle pagine dell’Accademia Romana d’Aquino polemizzarono più
diffusamente e più autorevolmente contro ROSMINI va ricordato Liberatore. AQUINO
ha chiarita e giustificata le sua posizione speculativa di fronte a ROSMINI ed
alla sua ideologia pericolosa fino dall’opuscolo di SORDI (vedasi) 6,P Svill, PP° dell ° he g elis "'° SUl
!° He sei, dopo aver affermato che il gran mento dello H. sta nella scoperta
della dialettica come relazione sintesi di opposti e aver soggiunto che oltre
la sintesi degli opposti c è la sintesi dei distinti, conclude che il torto
dello H è di aver confuso quella dialettica con questa. Oltre gli opposti,
essere e nulla, spiiito e natura, vero e falso, ecc., i quali non sono reali
che nella sintesi di cui costituiscono i momenti astratti ; ci sono, dunque,
pel Croce, i distinti: bello, vero, utile, buono, i quali non si trovano fra
loro nella stessa relazione degli opposti, reali solo nella sintesi- ma sono,
invece, egualmente, tutti reali e concreti, così da poter sussistere I nno
accanto all’altro. Posto ciò, il rapporto fra i gradi orme dello spinto è, pel
C., questo: esso procede per diadi (invece che per triadi), nelle quali il
primo termine sussiste da sè cornar 0 ’ PU k aV, end ° anch ’ esso una sua
sussistenza concreta come tale, assorbe .1 primo: così, l’arte, si è visto, è
alogica, ma filosofia, sintesi di intuizione e concetto, è anche arte, cioè ha
etica^ ° rC espress . lv ° : la volizione economica è amorale, ma quella senni
n* V, ’T economica > la volizione morale essendo anche sempre utile Lo
spinto, poi, è di natura circolare, e però passa da un grado all altro: passa
dal grado intuitivo al logico, all’econo¬ mico, all etico, e dall’ultimo
trapassa ancora al primo, all’intuitivo ornendo .1 contenuto pratico alla nuova
intuizione, e così in eterno’ nfa°tfi ni a gra t ÌmP ' ÌCÌta resistenza di tu,
“ i quattro gradii nfatti, appunto perchè nel grado intuitivo, ad es., è già
implicito 11 ’° glC0 Sl P uò P assa re dall’uno all’altro. E il passaggio
consiste¬ rebbe, infine, nel divenire esplicito ciò che era Lplidtò L’IDEALISMO
ITALIANO Ili Ora è necessario osservare subito, che in questa teoria del Croce
vengono così in contatto due dialettiche contrarie: quella degli opposti e
quella dei distinti. Sono, dunque, due differenti specie di rapporti che
concorrono al ritmo dialettico, crociano, dei gradi: il mutuo rapporto dei
gradi in quanto tali, cioè distinti, concreti, e quello degli stessi in quanto
astratti momenti di ognuno dei gradi concreti. Il grado intuitivo, ad es., ha
due significati ben diversi, quello di momento della sintesi a priori logica
(sintesi, si è visto, d’intuizione e concetto), e quello di sintesi a priori
estetica, grado concreto e indipendente, come tale, dal grado logico, che, a
sua volta, come tale, è in egual relazione verso di quello. Ove è palese, che,
nel primo caso su accennato, si ha una relazione di opposti, e nel secondo una
relazione di distinti. È in questo punto dell’incontro delle due dialettiche,
che si sono soffermati più a lungo i critici del Croce. È stato osservato, ad
esempio, che le due dialettiche si annullano l’un l’altra; che il concetto
dell’implicito-esplicito, che deve spiegare il passaggio da un distinto
all’altro, è un semplice mito, non differente, essen¬ zialmente, da quello del
passaggio dall’inconscio al conscio; che il concetto stesso di circolo è
mitologico, e così via. Il carattere espositivo di questo scritto c’impedisce
di entrare nella questione: si è ricordato ciò per informazione del lettore.
Fin’ora si è discorso dell’estetica, della logica, della filosofia della
pratica: veniamo ora alla Teoria della storiografìa (1917) che conclude il
sistema della filosofia dello spirito quasi con una brusca correzione. In
quest’ultima opera il C. vuole integrare la sua unificazione precedente della
filo¬ sofia e della storia nel giudizio percettivo, col concetto della con¬
temporaneità della storia. La storia, antichissima o recente che sia, è storia
contemporanea, cioè sempre relativa al soggetto presente, che col pensarla la
suscita, la fa; badando però a intendere questa presenza come assoluta e
ideale, tale, cioè, che condizioni essa e superi l’empirico presente e passato
del tempo. Ma intesa così la storia, come procedente dall’universalità del
soggetto, come attualità piena dello spirito, essa appaga allora l’esi¬ genza
filosofica di possedere la realtà nella sua pienezza e totalità, e la filosofia
come Logica, come un distinto momento dello spirito, viene sminuita di valore.
In relazione, infatti, al nuovo concetto di storia, la filosofia, nel senso più
adeguato e profondo, viene ad [Ruggiero, La Filosofia Contemporanea. [Spirito,
Il nuovo idealismo italiano, p. 26. 112 VOLPE essere il momento trascendentale
della conoscenza storica, alla quale appresta le categorie necessarie a pensare
la totalità del reale. « La filosofia non può essere altro che il momento
metodologico della storiografia, dilucidazione delle categorie costitutive dei
giudizi storici...». Dilucidazione che «si muove nelle distinzioni dell’Este¬
tica e della Logica, dell’Economica e dell’Etica; e tutte le congiunge nella
filosofia dello spirito. Il pensiero del C. conclude, dunque, ad una
sopravvalutazione della storia, o filosofia in largo senso, di fronte alla
logica, o fillsofia stricto sensu: conclude, infine, parrebbe a due concetti di
filo¬ sofia: la logica, o filosofia stretta, che come tale resta al di qua dell
'atto storiografico, o filosofico in senso profondo. Ecco quel ch’è sfato
chiamato, anche recentemente, l’umanismo del Croce. Umanismo, si è detto,
perchè tutta la storia della storiografia assume il valore di una storia della
filosofia incentrata nel concetto dell’uomo, del mondo ch’è il suo mondo
(Vico), e dei suoi bisogni spirituali (1). È stato ancora osservato, che quel
ch’è la funzione della filosofia rispetto al problema della scienza nei
filosofi del neo-criticismo positivista, si ritrova nel Croce, come coscienza
critica immanente all’atto storiografico, di cui essa è il momento puramente
trascendentale (2). IL La formazione mentale di G. Gentile ha origini diverse
da quella crociana. A Bertrando Spaventa, e, attraverso questi, a Hegel,
Fichte, Kant, Cartesio, e ai nostri Gioberti, Vico e Bruno, si riallaccia, fin
dagli inizi, la meditazione del fondatore dell’idealismo dell’atto. È, poi,
partendo in particolare dallo Hegel, con la riforma ch’ei propone,
indipendentemente dal Croce, e sulle orme dello Spaventa, della dialettica
hegeliana, che il pensiero del G. dà i primi frutti originali. Lo Spaventa,
studiando le tre prime categorie della Logica hegeliana, essere, non-essere, divenire,
aveva osservato, sorpassando i precedenti interpreti (Trendelenburg, Vera
etc.), che « questa posi¬ zione imbrogliata dell’essere e del non-essere (lo
stesso e non-lo stesso) è la viva espressione della natura del pensare. Se si
toglie di mezzo il pensare non se ne capisce niente». Amato Masnovo. Masnovo. Keywords:
scolastica. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Masnovo.” Masnovo.
Grice e Massarenti: l’implicatura conversazionale -- stramaledettamente
implicaturale – la scuola d’Eboli – filosofia campanese -- filosofia italiana –
Luigi Speranza (Eboli). Filosofo Italiano. Eboli, Salerno,
Campania. Grice: “His dictionary of non-common ideas I would give to Austin on
his birthday; he would hate it! He was all for common lingo!” -- “I like
Massarenti: he can be provocative. I like his study on what he calls a
‘neologissimo’ – and the idea of the pocket-philosopher! I know I’m one! On the
other hand, he has written on ‘la buona logica,’ but isn’t ‘logica’ already a
value-paradeigmatic expression? His study on god-damn logic is good – since
that’s what I do, with my theory of implicature. To say, “My wife is in the
kitchen or the bedroom” when I know where she is – and thus when I have
truth-functional grounds to utter the stronger disjunct, it’s still goddamn
logic – I haven’t lied! True but misleading
– aka god-dman logic!” Responsabile del supplemento culturale Il Sole-24
Ore-Domenica, dove si occupa di storia e filosofia della scienza, filosofia
morale e politica, etica applicata, e dove tiene la rubrica Filosofia minima. Armando Massarenti vive a Milano, dove
dirige il supplemento culturale Domenica de Il Sole 24 Ore. Scrive L'etica da
applicare. Redatta il Manifesto di bioetica laica, che ha suscitato un vasto
dibattito. È stato membro dell'Osservatorio di Bioetica della Fondazione
Einaudi di Roma e dal fa parte del Comitato
etico della Fondazione Veronesi, presieduto da Amato. Direttore della rivista
Etica ed economia (Nemetria). Cura e introduce diversi volumi di argomento
filosofico-scientifico, come “L'ingranaggio della libertà” (Liberi libri, Macerata),
la “Storia dell'astronomia” di Leopardi (Vita Felice, Milano), “Rifare la
filosofia di Dewey” (Donzelli, Roma).
Per Feltrinelli cura e introduce “Laicismo indiano” (Milano), una
raccolta di saggi di Sen.Cura il numero monografico della Rivista di Estetica
dedicato al dibattito su analitici e continentali e, con Possenti, “Nichilismo,
relativismo, verità. Un dibattito (Rubbettino, Mannelli). Cura la collana I
Grandi Filosofi (trenta volumi sui protagonisti della storia del pensiero, da
Socrate a Wittgenstein, per i quali anche scrive le prefazioni, confluite ne Il
filosofo tascabile. In corso di pubblicazione una serie analoga dedicata ai grandi
della scienza. Scrive “Il lancio del nano e altri esercizi di filosofia minima”
per il quale gli sono stati conferiti il Premio Filosofico Castiglioncello e il premio di saggistica "Città delle
Rose. "Il lancio del nano” è anche oggetto di un esperimento didattico,
promosso dalla Società Filosofica Italiana attraverso il quale viene proposto
un metodo di motivare allo studio della filosofia e alla capacità di
argomentare in proprio. Dal saggio è stato tratto anche uno spettacolo
teatrale, per la regia di Longhi prodotto da Mimesis). Cura “Bi(bli)oetica.
Istruzioni per l'uso (Einaudi), un dizionario di bio-etica sui generis, dal
quale il regista L.Ronconi ha tratto l'omonimo spettacolo teatrale andato in
scena a Torino, per il progetto Domani delle Olimpiadi. Scrive Staminalia. le
cellule etiche e i nemici della ricerca, una ricostruzione del dibattito etico
e scientifico sulla ricerca sulle staminali. Scrive Il filosofo tascabile. Dai
presocratici a Wittgenstein. 44 ritratti per una storia del pensiero in
miniatura. In contemporanea è uscito “Stramaledettamente logico. Esercizi
filosofici su pellicola (Laterza, Roma-Bari) una raccolta di saggi su cinema e
filosofia (di Roberto Casati, Achille Varzi) di cui ha scritto introduzione e
saggio conclusivo. Insegna a Bologna, Lugano, Siena, Milano. Dirige per
Mondadori la collana "Scienza e filosofia". Fa parte delle giurie di due premi per la
divulgazione scientifica: il Premio Pace, promosso dalla SISSA di Trieste, il
Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica, legato al Campiello
(Padova), e il premio Serono. È stato anche nella giuria del Premio del Giovedì
"Marisa Rusconi", conferito ogni anno a Milano a un romanzo italiano
opera prima. Ha vinto diversi premi: il Premio Dondi per la Storia della Scienza,
delle tecniche e dell'Industria (Padova); n il Premio Voltolino per la
divulgazione scientifica (Pisa); il Premio Mente e Cervello (Torino); il premio
Capri, il premio Argil e il premio Capalbio; il Premio Città di Como. Altri
saggi: “L'etica da applicare: una morale per prendere decisioni,” Milano, Il
Sole-24 Ore libri, “Il lancio del nano” -- e altri esercizi di “filosofia minima,”
Parma, Guanda); “Staminalia. “Le cellule” etiche e i nemici della ricerca,
Parma, Guanda, “Il filosofo tascabile” “dai
presocratici a Wittgenstein”“ritratti per una storia del pensiero in
miniatura,” Parma, Guanda, “Dizionario delle idee non comuni,”Parma, Guanda,.“Filosofia,
sapere di non sapere: le domande che hanno caratterizzato lo sviluppo del
pensiero” Firenze, Anna.“Perché pagare le tangenti è razionale ma non vi
conviene” e altri saggi di etica politica, Parma, Guanda,.“Istruzioni per
rendersi felici.”“Come il pensiero antico salverà gli spiriti moderni, Milano,
Guanda,.“La buona logica.” Imparare a pensare, Milano, Cortina, “Metti l'amore
sopra ogni cosa: una filosofia per stare bene con gl’altri” Milano, Mondadori, Treccani
Enciclopedie Istituto dell'Enciclopedia Italiana su italia libri.net. tangenti
e moralità, su filosofia rai. Armando Massarenti. Massarenti. Keywords:
stramaledettamente logico, stramaledettamente implicaturale --. Refs.: Luigi
Speranza, “Grice e Massarenti” – The Swimming-Pool Library.
Grice e Massari:
l’implicatura conversazionale -- l’implicatura logistica di Petrarca e
Boccaccio – la scuola di Seminara -- filosofia calabrese -- filosofia italiana
-- Luigi Speranza (Seminara). Filosofo filosofo calabrese. Filosofo italiano.
Seminara, Reggio Calabria, Calabria. Bernardo Massari -- calabro -- Barlaam: --
Grice: “Should it be under B – Barlam, under Seminara, like Occam?” Barlaam Calabro – di Calabria – Scrive di aritmetica,
musica e acustica. E uno dei più convinti fautori della riunificazione fra le
Chiese d'oriente e occidente. È considerato insieme ai suoi due allievi Leonzio
Pilato e Boccaccio uno dei padri dell'Umanesimo. Studia in Galatro, Calabria. Pare
che il suo successo come filosofo (un suo trattato sull'etica degli stoici è
preservato) e ragione di gelosia da parte di N. Gregorio. Nell'ambito delle
trattative per la ri-unificazione tra le due Chiese di Oriente e di Occidente,
a lui venne affidata la difesa delle ragioni greche; in tale occasione sviluppa
le sue critiche verso l'esicasmo e a sottolineare la differenza di valore tra
la teologia scolastica e la contemplazione mistica. E protagonista di una
violenta polemica contro i metodi ascetici e mistici di alcuni monaci
dell'Athos e del loro sostenitore G. Palamas. Il dibattito divenne sempre più
acceso fino a culminare in un concilio generale alla fine del quale venne
costretto a sospendere ogni futuro attacco verso l'esicasmo. Epigrafe a Gerace,
tutore di Petrarca e Boccaccio, inviato dall'imperatore Andronico III Paleologo
in missione diplomatica a Napoli, Avignone e Parigi per sollecitare le corti
europee ad una crociata contro i turchi. In quell'occasione costrue delle
relazioni e una rete di amicizie su cui puo fare conto quando, in seguito alla
decisione conciliare, decise di aderire alla Chiesa d'Occidente. Ad Avignone
conosce Petrarca, a cui iniziò ad insegna il greco. Petrarca si adoperò per
fargli assegnare la diocesi di Gerace, così e nominato vescovo di Clemente. La
bolla relativa alla sua elezione al vescovato di Gerace riporta, Monachus
monasteri Sancti Heliae de Capasino Ordinis Sancti Basilii Militensis Diocesis,
in sacerdotio constitutum. Tutore di Petrarca e Boccaccio che da un importante
contributo, attraverso la riscoperta dei testi antichi, anche a tutto ciò che
non molto tempo dopo svilupa il movimento umanista. È proprio Manetti il primo
a menzionarlo nella sua biografia del Petrarca. Venne inviato in missione
diplomatica da Clemente in un rinnovato tentativo ecumenico. Data la grande
influenza di Palamas il tentativo, ancora una volta, si risolse in un
insuccesso. Fa ritorno ad Avignone dove muore. Saggi: Si occupa anche di
matematica lasciandoci una “Logistica” in cui spiega le regole di calcolo con
interi, frazioni generiche e frazioni sessagesimali. D. Mandaglio, Barlaam
Calabro: una vocazione unionista. C. Nanni Editore (Maggio). Salvatore
Impellizzeri, Calabro, Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto
dell'Enciclopedia italiana Treccani. Mercati, Calabro, Enciclopedia Italiana, Istituto
dell'Enciclopedia italiana Treccani. Dizionario biografico degli italiani,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana. Ratisbona. Simone Atomano. Barlaam Calabro
di Seminara. BARLAAM Calabro. - Nacque a Seminara
(Reggio di Calabria) sul finire del sec. XIII, probabilmente verso il 1290. Il
nome Barlaam par che sia quello assunto in religione, ma non è documentato che
il nome di battesimo fosse Bernardo, come si ripete sulle orme dell'Ughelli
(Italia Sacra). Mancano notizie sulla sua formazione spirituale e culturale e
sulla sua attività in Italia fino al suo passaggio a Bisanzio. La bolla di
Clemente VI (Reg.Vat.), che lo elevò al seggio episcopale di Gerace, ci informa
soltanto che B. si preparò al monacato e al sacerdozio nel monastero basiliano
di Sant'Elia di Capasino (Gàlatro), nella diocesi di Mileto. Certo è ormai,
dopo gli studi recenti (Schirò, Jugie, Giannelli), che B. nacque e fu educato
nella fede dissidente della Chiesa di Costantinopoli, cui molti continuavano ad
aderire nell'Italia meridionale di quell'età, nonostante l'unione alla Chiesa
cattolica proclamata dal concilio di Bari. È B. stesso a dirlo in uno degli
opuscoli contro la processione dello Spirito Santo a Patre Filioque (punto
fondamentale di dissenso tra le due Chiese: gli ortodossi credono che lo
Spirito Santo proceda e Patre solo): "Tale è la mia fede e la mia
religione riguardo alla Trinità, fede nella quale io fui allevato fin
dall'infanzia e nella quale sono vissuto sin qui" -- cod. Parisinus
graecus. Problematica è invece la ricostruzione della sua formazione culturale.
Appare infatti evidente che le conoscenze del monaco calabrese, le quali non si
limitano a filosofi greci, quali Platone e Aristotele, ma si mostrano invece profonde
anche riguardo al pensiero di Tommaso d'Aquino e agli ultimi sviluppi
nominalistici della Scolastica occidentale, esorbitano dalla tradizione
culturale dei monasteri italo-greci di Calabria e presuppongono contatti più o
meno prolungati di B. con scuole filosofiche e teologiche dell'Italia
meridionale e centrale. Quando il potere imperiale passò da Andronico II
ad Andronico III, troviamo B. a Costantinopoli, dove egli era giunto dopo
essersi trattenuto prima ad Arta, in Etolia, e a Tessalonica. Nella capitale
bizantina incontrò il favore della corte: vi dominava allora Anna di Savoia,
figlia di Amedeo V, sposata nel 1326 ad Andronico III, favorevole ai Latini e
all'unione delle Chiese. Presto ottenne larga fama di dotto e di filosofo e
divenne abate (igumeno) di uno dei più importanti conventi, quello di S.
Salvatore. Si diffondevano a Bisanzio i suoi scritti di logica e di astronomia
e il gran domestico Cantacuzeno gli affidava una cattedra nell'università della
capitale. Ma la sua fama crescente doveva presto urtarsi contro il tradizionale
nazionalismo latinofobo dei Bizantini. Il primo scontro avvenne col più
cospicuo rappresentante dell'umanesimo bizantino, Niceforo Gregoras, che teneva
cattedra nel monastero di Cora. In una sfida accademica i due dotti più in
vista della capitale si trovarono di fronte a discuteresui campi più vari dello
scibile, astronomia, grammatica, retorica, poetica, fisica, dialettica, logica.
Di questa tenzone noi sappiamo soltanto attraverso un libello del Gregoras 02,OpiVrLO9
~ 7rEpì GOCPL'2q (Jahn, Archiv für Philologie und Pddagogik, Supplementband).
Il libello, una specie di dialogo mitico di imitazione platonica, o meglio
lucianea, naturalmente tendenzioso, asserisce che l'agone si concluse con la
completa sconfitta del dotto calabrese, che dimostrò di avere soltanto qualche
conoscenza di fisica e di dialettica aristotelica e una certa superficiale
infarinatura di logica. Ma nella persona di B., Niceforo Gregoras vuol mettere
in ridicolo tutta la scienza occidentale limitata a poche nozioni aristoteliche
e del tutto ignara di matematica, fisica e astronomia, scienze in grande onore
allora a Bisanzio. Secondo il Gregoras, inoltre, in seguito a questa sconfitta,
B. avrebbe abbandonato Costantinopoli per rifugiarsi a Tessalonica. Par più
probabile invece che egli facesse la spola tra i due massimi centri culturali
dell'impero. A Tessalonica comunque il suo insegnamento continuava con successo
e tra i suoi allievi si contavano personalità di spicco come Acindino,
Cavasila, e Cidone. Ma nemmeno presso la corte e gli ambienti
ecclesiastici della capitale il prestigio di B. dovette subire un offuscamento,
se proprio lui fu scelto dal patriarca Caleca, come portavoce della Chiesa
ortodossa, quando giunsero a Bisanzio i due domenicani Francesco da Camerino,
arcivescovo di Vosprum (Ker~-'), e Riccardo, vescovo di Cherson, incaricati dal
papa Giovanni XXII di rimuovere gli ostacoli dottrinali che si frapponevano
alla riconciliazione delle Chiese. La discussione tra i prelati latini e
il monaco calabrese si svolse ad un alto livello teologico-filosofico. M. cercava
di abbattere la barriera dogmatica della processione dello Spirito Santo
ricorrendo a un tipico argomento nominalistico: egli si opponeva alla pretesa
di poter conoscere Dio e di poter dimostrare apoditticamente le cose divine.
Ora, se Dio èinconoscibile, che valore potevano avere discussioni sulla
processione dello Spirito Santo basate sui sillogismi apodittici? Sia i Latini,
sia i Greci, quindi, in questioni di questo genere non potevano rifarsi che ai
Padri della Chiesa, la cui fonte di scienza è la rivelazione e l'illuminazione
divina. Ma poiché i Padri non sono sufficientemente espliciti riguardo alla
processione dello Spirito Santo, non restava che assegnare alle divergenti
dottrine un posto nelle opinioni teologiche particolari, senza fame un ostacolo
per l'unione. La posizione di M. è in netto contrasto col realismo di s.
Tommaso, assunto quale atteggiamento ufficiale dalla teologia cattolica: essa
si inserisce chiaramente nel movimento volontaristico contemporaneo a B., che
ebbe i suoi maggiori rappresentanti in Duns Scoto e in Guglielmo d'Occam, teso
a porre un netto confine di separazione tra i campi della ragione e della fede.
Non è un caso che B. avesse consacrato il suo insegnamento universitario dalla
cattedra di Costantinopoli all'esegesi dello Pseudo-Dionigi l'Areopagita, il
rappresentante più coerente della dottrina "apofatica", della
inconoscibilità, cioè, del divino, la cui autorità era riconosciuta in Oriente
e in Occidente. Le trattative non approdarono a nulla: le tesi di B.
difficilmente potevano essere accettate dai legati latini, esponenti
dell'ordine stesso cui apparteneva anche AQUINO e inviati dal papa Giovanni
XXII, che, elevando agli onori dell'altare Tommaso, aveva fatto propria della
Chiesa di Roma la sua dottrina. Ma l'agnosticismo nominalistico di M.
doveva anche urtare le concezioni mistiche bizantine, rappresentate allora
specialmente dal monachesimo atonita. A campione di tale misticismo si ergeva
Gregorio Palamas, un monaco dell'Athos, che aveva già scritto due Discorsi
apodittici contro la processione dello Spirito Santo Filioque. Egli attaccava
il metodo di discussione tenuto dal calabrese dinanzi ai legati latini,
dichiarando perfettamente dimostrabile la posizione ortodossa in virtù della
grazia illuminante che al cristiano discende dall'incamazione, per cui la
conoscenza soprannaturale è eminentemente reale, più di qualunque conoscenza
filosofica. Intanto M. veniva a conoscenza delle pratiche mistiche dei
monaci atoniti, che si isolavano per abbandonarsi ad una quiete contemplativa
Tali pratiche consistevano nel ripetere indefinitamente la preghiera:
"Signore Gesù Cristo, figlio di Dio, abbi pietà di me!", trattenendo
il fiato, col mento appoggiato al petto e guardando l'ombelico, fino a
raggiungere la visione corporea della luce divina vista dagli Apostoli sul
Tabor, nel giorno della trasfigurazione. Questa concezione psico-fisica della
divinità e, soprattutto, il metodo di preghiera degli esicasti (così si
chiamavano i seguaci di tal metodo) provocarono gli attacchi ironici di M., che
vedeva nell'esicasmo una grossolana superstizione, i cui seguaci designò con lo
sprezzante appellativo di umbilicanimi. Ma la controversia ben presto si
allargò sul piano filosofico-teologico. M., coerentemente alla sua formazione
nominalistica, non poteva ammettere contaminazione tra il divino e l'umano, tra
l'etemo e il temporale. La luce del Tabor, per esser vista nell'ascesi,
dovrebbe essere etema e coincidere con la divinità stessa, che sola è eterna e
immutabile. Ma poiché la divinità è invisibile, invisibile è anche la luce
taborica. Palamas oppose una sottile dottrina emanazionistica di derivazione
neoplatonica, che distingueva una sostanza divina trascendente (oùaía) e delle
energie divine (gvp-'pyztcxt o Suváp.rLq), operazioni eterne di Dio, che per
esse agisce nel mondo degli uomini. E appunto la luce taborica visibile agli
asceti, come l'amore, la sapienza e la grazia di Dio, è una energia divina
operante come intermediaria tra Dio e gli uomini, un ponte tra l'etemo e il
transeunte. Tra le due opposte tesi non poteva essere accordo. La
controversia filosoficoteologica ebbe anche implicazioni politiche, come sempre
avveniva a Bisanzio. M. allora mosse accusa di eresia contro il Palamas dinanzi
al patriarca Giovanni Caleca, presentando il suo scritto Kwrà MoccrcrocXtocvCùv
(Contro i Massaliani) in cui la dottrina del Palamas veniva assimilata a
precedenti eresie. Il Palamas riuscì a ottenere una dichiarazione, favorevole
alla fede esicasta, sottoscritta dai monaci più importanti dell'Athos ('0
&ytopsvrtxòq -ró[Log), mentre il patriarcato e il governo imperiale, pur
non favorevoli al palamismo, preoccupati com'erano di mantenere la pace
religiosa tra i pericoli incombenti dall'estemo, desideravano evitare una
controversia dogmatica e cercavano di far giungere le due opposte parti a una
conciliazione. Si giunse così alla riunione di un concilio in Santa Sofia,
presieduto dall'imperatore Andronico III in persona. La sera dello stesso
giorno il concilio si chiudeva con un discorso dell'imperatore che celebrava la
riconciliazione generale. Ma in realtà fu il Palamas a trionfare: la dottrina
di B. venne formalmente condannata e il monaco calabrese dovette fare pubblica
ammenda agli esicasti e promettere di non dar loro più molestia. Il patriarca
pubblicava un'encicláca con cui condannava "ciò che il monaco M ha detto
contro i santi esicasti" e imponeva a tutti gli abitanti di Costantinopoli
e delle altre città di consegnare alle autorità gli scritti di M. perché
fossero pubblicamente distrutti. Questa scottante umiliazione e la morte di
Andronico III, avvenuta subito dopo indussero M. a lasciare Costantinopoli e a
ritornare in Occidente. A tal decisione forse non erano state estranee le
impressioni riportate nel viaggio in Occidente, e le conoscenze che aveva avuto
occasione di fare (forse aveva conosciuto anche il Petrarca). Nel vivo della
lotta esicasta, M. era stato richiamato da Andronico III, da Tessalonica, per
un'importante missione diplomatica. Urgeva che l'Occidente facesse una
spedizione per allontanare da Costantinopoli l'avanzata dei Turchi ottomani.
Pare che allora B. avesse preparato un nuovo progetto di unione, che aveva
sottoposto al sinodo di Costantinopoli, in cui ribadiva le posizioni teologiche
che aveva sostenuto cinque anni prima, nelle discussioni coi legati latini del
papa. Il progetto non dovette soddisfare il sinodo e d'altra parte un senso
realistico della situazione politica doveva consigliare di evitare lunghe
quanto inutili dispute teologiche. B. accompagnato da un esperto militare, il
veneziano Stefano Dandolo, si era recato presso Roberto d'Angiò e Filippo VI di
Valois per chiedere aiuti militari dal Regno di Napoli e dalla Francia, e
infine presso la Curia di Avignone per ottenere il consenso papale alla
crociata. Al papa aveva presentato dei memoriali in cui, facendo presenti i
pericoli che sovrastavano alla cristianità tutta per l'incombenza della
minaccia turca, chiedeva che i Latini, mettendo da parte i tradizionali odi,
mandassero subito aiuti in Oriente per la guerra contro gli infedeli; dopo,
ottenuta la vittoria, si sarebbe riunito un concilio ecumenico che avrebbe
trattato dell'unione. La missione di B. era fallita sia perché il papa
pretendeva la realizzazione dell'unione prima di affrontare uno sforzo
militare, sia perché le condizioni politiche dell'Occidente (relazioni tese tra
Filippo VI ed Edoardo III d'Inghilterra) difficilmente avrebbero permesso
l'organizzazione di una crociata. M. torna in Calabria e prosegue il suo
viaggio fino a Napoli, dove aiutò, per la parte greca, l'umanista Paolo da
Perugia nella compilazione della sua opera sulla mitologia dei pagani
(Collectiones) e nell'ordinamento dei manoscritti greci della libreria
angioina, che era in rapida espansione. Poi, nell'agosto, passò alla Curia
avignonese, dove a Benedetto XII era successo Clemente VI. In questo periodo
egli si legò di amicizia col Petrarca, a cui insegnò i primi rudimenti di
greco, da lui acquistando familiarità con la lingua latina, nella quale, per la
sua educazione prevalentemente greca e per la lunga dimora in Oriente, provava
difficoltà ad esprimersi (Petrarca, Famil.). Allora passò anche alla fede cattolica
e fu utilizzato dalla Curia per un insegnamento di greco, fino a che, pare per
intercessione del Petrarca, non fu elevato al seggio episcopale di Gerace e
consacrato da Poggetto. Oscuri e duri furono gli anni dell'episcopato nella
piccola diocesi calabrese a causa di aspre dispute con la curia metropolitana
di Reggio. Ma gli veniva affidata la sua ultima missione diplomatica,
questa volta da parte di Clemente VI, per condurre trattative unioniste con
l'imperatrice Anna di Savoia, reggente l'impero di Bisanzio in nome del figlio
Giovanni V. La situazione a Bisanzio rendeva però ogni trattativa impossibile. Un
sinodo aveva deposto il patriarca Giovanni Caleca, divenuto avversario
dichiarato del movimento esicasta, in conseguenza dell'evoluzione della
situazione politica dopo la morte di Andronico III (veva fatto arrestare il
Palamas e l'anno successivo aveva fatto pronunciare contro di lui la scomunica
da un sinodo patriarcale), e aveva confermato la condanna di M.. La stessa sera
Cantacuzeno, favorevole agl’esicasti, entrava nella capitale e costringeva Anna
ad accoglierlo come coimperatore accanto al figlio. A B., considerato
eresiarca, non restava che la via del ritorno, per lasciare ad altri la ripresa
delle trattative. Rientra ad Avignone. Infatti la bolla di nomina del suo
successore, Simone Atumano, nella sede episcopale di Gerace afferma come
recente la morte di Barlaam. (Archivio segreto vaticano, Reg. Clem.). Scrive
molto. Quantunque una parte della sua opera sia andata perduta, tuttavia si
conservano ancora di lui un buon numero di opuscoli di vario contenuto, in
genere brevi, ma densi di pensiero. La maggior parte di essi sono ancora
inediti. Un elenco coi titoli e gli incipit si trova in Fabricius, Bibliotheca
Graeca, Hamburgi riprodotto in Migne, Patr. Graeca, CLI. I più numerosi sono
quelli di carattere teologico e riguardano l'attività unionista del monaco
calabrese: 3 contro la processione dello Spirito Santo Filioque, e sul primato
del papa. Tali opuscoli si trovano in un gran numero di manoscritti. Ne
contiene 20 (escluso uno sul primato del papa) il cod. Parisinus. Di essi uno
solo sul primato dei papa, è stato pubblicato prima da Luyd, con traduzione
latina, Oxford, e poi dal Salmasius, in greco, Hannover riprodotto in Migne,
Patr. Graeca, CLI, Coll.. Due discorsi greci sull'unione delle Chiese
sono stati pubblicati e illustrati da Giannelli, Un progetto di Barlaam Calabro
Per l'unione delle chiese, in Miscellanea Giovanni Mercati, III, Città del
Vaticano. Il primo di essi contiene il progetto di unione elaborato da B. prima
della sua missione diplomatica ad Avignone e presentato al sinodo di
Costantinopoli; il secondo, pronunciato probabilmente dinanzi al sinodo stesso,
doveva illustrare il progetto contenuto nel primo. Di tenore diverso sono
tuttavia i due discorsi latini recitati, o piuttosto presentati in forma di
memoriali, in quell'occasione, al pontefice Benedetto XII. Essi furono editi
per la prima volta da L. Allacci, De Ecclesiae Occidentalis atque Orientalis
perpetua consensione...,Coloniae Agrippinae, donde furono riprodotti dal Migne,
Patr. Graeca, CLI, e poi dal Raynaldi, Annales Ecclesiastici. Alla sua attività
apologetica in favore della Chiesa cattolica svolta dopo la conversione si
riferiscono varie lettere ed opuscoli, di cui cinque, in latino, si trovano in
Migne, Patr.Graeca, C LI. Poco ci resta degli scritti contro gli esicasti, che
furono condannati alla distruzione, dopo il concilio, dalla enciclica del
patriarca Giovanni Caleta (Synodicae Constitutiones, XXII, in Migne,
Patr.Graeca,CLII, COI.). L'opera principale, più volte rimaneggiata, che
portava il titolo KotTà Mocaaa?,tocvi""v (Contro i Massaliani) da
un'antìca setta ereticale a cui B. polemicamente assimilava gli esicasti, ci è
nota soltanto attraverso le citazioni degli avversari. Di notevole importanza
sono quindi le otto lettere pubblicate con ampia introduzione da Schirò:
Barlaam Calabro, Epistole greche. I primordi episodici e dottrinari delle lotte
esicaste, Palermo, che rivelano i primi sviluppi della controversia. Ma
se più nota è l'attività teologica di B., di non minore importanza, anche se
finora meno studiata, è quella filosofica e scientifica. Nell'operetta latina
in due libri, Ethica secundum Stoicos ex pluribus voluminibus eorumdem
Stoicorum sub compendio composita,edita per la prima volta da Canisius,
Ingolstadt 1604, riprodotta in Migne, Patr. Graeca,CLI, coll., B. dà una chiara
esposizione della morale stoica e mostra ampia conoscenza di Platone. Inedita è
ancora un'altra opera di carattere fìlosofico, Le soluzioni dei dubbi proposti
da Giorgio Lapita (A~astq siq T&q è7rsvsy,0d'aocq ocù-ré,-,) &7rop(otq
7rocpì ro,3 ]Pe⟨,)pytou roú Aa7r'tOou, contenuta in vari codici, di
cui il più noto il Vatic. Graer. Di matematica trattano l'Arithmetica
demonstratio eorum quae in secundo libro elementorum sunt in lineis et figuris
planis demonstrata,corfimentario al secondo libro di Euclide, edito
nell'euclide di C. Dasypodius con traduzione latina, Argentorati, e riprodotto,
nel solo testo greco, nell'edizione di Euclide curata dallo Heiberg, V, Lipsiae
(Teubner); e la Aoytcr-rtx~ sive arithmeticae, algebricae libri VI, edita per
la prima volta,dallo stesso Dasypodius con traduzione latina, Argentorati, e
poi, con un commento, da Chamberus, Logistica nunc primum latine reddita et
scholiis illustrata, Parisiis 1600, trattato di calcolo con frazioni ordinarie
e sessagesimali con applicazioni all'astronomia. Inedite sono due opere
di astronomia: un commentario alla teoria dell'ecclissi solare dell'ahnagesto
tolemaico, contenuto in parecchi manoscritti, in duplice redazione, e una
regola per la datazione della Pasqua. B. si occupò anche di acustica e di
musica. Abbiamo di lui la confutazione al rifacimento degli 'AptovLx&
tolemaici di Gregoras, pubblicata da Franz, De musicis graecis commentatio, Berlin.
Difficile è esprimere un giudizio preciso che illumini di piena luce la
personalità di B., sia perché moltissimi dei suoi scritti sono ancora inediti,
sia perché l'attenzione degli studiosi si è concentrata particolarmente sulla
sua attività teologica e diplomatica, che fu occasionale, lasciando nell'ombra
la sua opera di filosofo, di scienziato e di umanista, che rispondeva alla sua
vera vocazione. Sufficientemente chiara è ormai la posizione del monaco
calabrese verso le due Chiese. E sincero credente nella fede ortodossa fino a
quando non passò al cattolicesimo, ad Avignone, in seguito alla condanna
espressa dal concilio. E fu sincero unionista, anche se le sue posizioni
teologico-filosofiche non dovevano contribuire alla chiarificazione dei rapporti
tra le due Chiese. A Bisanzio porta lo spirito nuovo delle più avanzate
speculazioni filosofiche dell'Occidente, che preludevano all'umanesimo e alla
Rinascita. Non facilmente valutabile è invece il peso che egli ebbe
nell'introduzione del greco nel mondo occidentale. Certo è che, oltre alle sue
lezioni avignonesi, iniziò alla cultura ellenica Paolo da Perugia e il
Petrarca. I suoi interessi per matematica, astronomia, fisica e musica,
oltre che per teologia e filosofia, gli assegnano un posto eminente nella
storia della cultura e lo fanno apparire uno degli spiriti più versatili della
sua età. Fonti e Bibl.: N. Gregoras, Byzantina Historia, a cura di
L. Schopen, I. XI, c. 10, in Corpus scriptorum historiae Byzantinae, Bormae,
Cantacuzeno, Historiartum libri, a cura di Schopen, AYLOQEVILZò1; Tó~10(; in
Migne, Patr. Graeca, Filoteo, Gregorii
Palamae encomium, CLI, Contra Gregoram, XII; i:uvobL>còg rópo; (Atti dei
concilio Bénolt XII, Lettres closes, patentes... se rapportant à la France, a
cura di G. Daumet, Paris; Taccone-Gallucci, Regesti dei romani pontefici per le
chiese della Calabria, Roma, Schaefer, Die Ausgaben der apostolischen Kammern
unter Benedikt XII, Klemens VI und Innocenz VI, Paderborn; Petrarca, Famil.,
I.XVIII, ep. 2, a cura di Rossi, Firenze, BOCCACCIO, Genealogia deorum
gentilium, a cura di Romano, Bari; Mandalari, Fra Barlaamo Calabrese, maestro di
PETRARCA, Roma; Gay, Le Pape Clément VI et les affaires d'Orient, Paris; Parco,
Petrarca e B., Reggio Calabria; Gl’ultimi oscuri anni di B. e la verità storica
sullo studio del greco di PETRARCA, Napoli, GENTILE, Le traduzioni medievali di
Platone e PETRARCA, in Studi sul Rinascimento, Firenze; Jugie, Barlaam de
Seminaria, in Dict.d'Hist. et de Géogr. Ecclés., Barlaam est-il né catholique?,
in Echos d'Orient; Schirò, Un documento inedito sulla fede di B. C., in
Arch.stor. per la Calabria e la Lucania, Sarton, Introduction to the history of
science, III, Baltimorem Weiss, The Greek culture of South Italy in the later
MiddIe Ages, in Proceedings of the British Academy, Meyendorff, Les débuts de
la controverse hésychaste,in Byzantion, L'origine de la controverse palamite:
la première lettre de Palamas à Akindynos, in OEoloyca; Un mauvais théologien
de l'Unité: Barlaam le Calabrais, in L'Eglise et les Eglises. Etudes et travaux
offerts à Dom Lambert Beauduin, II, Chévetogne, Introduction à l'étude de
Palamas, Paris; St. Grégoire Palamas et la mystique ortodoxe, Paris; Giannelli,
Petrarca o un altro Francesco, e quale, il destinatario del "De Primatu
Papae" di Barlaam Calabro?, in Studi in onore di Funaioli, Roma, Setton,
The Byzantine background to the Italian Renaissance, in The Proceedings of the
American Philosophical Society, Loenertz, Note sur la correspondance de
Barlaam, évéque de Gerace, avec ses amis de Grèce, in Orientalia Christ. Periodica, Beck, Kirche und
theologische Literatur im byzantinischen Reich, München, Schmitt, Un pape
réformateur... Bénoft XII, Quaracchi-Florence; Pertusi.
La scoperta di Euripide nel primo Umanesimo, in Italia Medievale e Umanistica. Bernardo Massari.
Massari. Keywords: implicatura, logistica, Petrarca, Boccaccio, Gentile – il
latino, il volgare – e il greco! Accademia, Platone, Rinascimento italiano,
Firenze.
Grice e Massimiano – il principe filosofo -- Roma –
filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo
italiano. A philosopher who encourages Giustiniano and Giuliano -- to pave the
floor of Hagia Sophia with silver. Massimiano.
Grice e Massimo: l’orto romano -- la costituzione di Roma
– Roma -- filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo
italiano. L’orto. A friend of PLINIO Minore. He is sent by Rome to refer and
reform the constitutions of six Greek cities, but he declines the idea. He knows
the theory of Epittetto, and a discussion between them is preserved in
Discourses III. 7. Massimo.
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