Grice e Renda – filosofia italiana – Luigi
Speranza (Roma). Filosofo italiano. Prego di perdonare qualche omissione. Una sopratutto debbo
segnalarne: quella del nome di Antonio Renda che per la finezza dei suoi studii
di psicodissociazione psicologica, Torino, 1905; Le passioni, Torino, 1906; L
oblio, Torino, 1910), è tra i migliori positivisti. Nella seconda fase del suo pensiero
il Renda si è accostato all’idealismo assoluto e alla filosofia dell’azione del
Blondel col suo libro La validità della religione, Città di Castello. Prego di perdonare qualche omissione. Una
sopratutto debbo segnalarne: quella del nome di RENDA (si veda) che per la
finezza dei suoi studii di psico- dissociazione psicologica, Torino; Le
passioni, Torino; L oblio, Torino, è tra i migliori positivisti. Nella seconda
fase del suo pensiero Renda si è accostato all’idealismo assoluto e alla
filosofia dell’azione di Blondel col suo libro La validità della religione. &tk nh
^^^^m?pm '7ff 1
\ LE PASSIONI DEL MEDESIMO AUTORE ""^^ Del fattore religioso nella vita e nétte
opere di T, Tasso — Caserta, Tip.
sociale, 1896 L. 2 — L^ideazione
geniale. Un esempio : A. Comte — Con
prefazione di C. Lombroso — Torino, Bocca, 1900 , 5 —
La questione meridionale. Inchiesta — Palermo, Sandron, 1901 „ 2 — n pensiero mistico — Palermo, Sandron, 1901
. , 1 — n destino delle dinastie.
L'eredità morbosa nella storia —
Torino, Bocca, 1904 ,2 — La
dissociazione psicologica — Torino, Bocca, 1905 , 2 — Psicologia Shakespeariana (dalla ''
Rivista Abruzzese ,) — Teramo, 1895. Folie criminélle en Calabre — Rapporto al V
Congr. Intern. d*Antrop. Crimin. (in
collaborazione con F. Sqnillace) —
Amsterdam, 1901. Le pazzie sociali
(dalla ' Rivista di Filosofia ,) — Bologna,
1902. Agli albori della
psicopatologia — (dalla '^ Gazzetta Giu-
diziaria ,) — Catanzaro, 1903.
La nostalgia (dalla ' Rivista di Psicologia ,) — Bologna, 1905. Af B S N D à. LE
PASSIONI TOEINO FRATELLI BOCCA, EDITORI UILAKO • BOBA - nsENSEB 1906
^ .>^ colta intellettuali,
febbre intermittente. In \ tutte sono
frequenti le insonnie, la denutri-
zione, le dispepsie, turbamenti vasomotori, ecc. Le malattie medesime, che tengono dietro
a V. - MOBBOSITÀ DELLE PASSIONI
83 «
certe passioni, non sono forse, più che effetto di esse, sviluppo di alterazioni fisiologiche
ed anatomiche, che coesistevano
all'abnorme at- tività passionale? Altrettanto può dirsi dell'
anatomo-pato- logia delle passioni.
Qualcheduno a cre- duto di poter
additare lesioni anatomiche nei
nostalgici (Larrey, Bógin, Haspel); ma
si è osservato all' incontro che esse erano fatti secondari, oppure che erano da attri- buirsi ad altre malattie (Benoist de la
Gran- dière). Documento indiretto
dell'esistenza di lesioni anatomiche
nelle passioni può essere l'autopsia dei
suicidi , che sono per tre quarti dei
passionah. Vi accenniamo. Sopra 544
cadaveri studiati nel Wurtemberg si sono
riscontrati 265 volte (45*^/0) lesioni del
cervello e delle membrane; 98 volte (16°/o) lesioni degh altri organi; fra le prime
pre- domiaavano la menengite cronica, le
ade- renze della pia alla sostanza
grigia, l'ascroma delle arterie, la varicosità
delle vene, l'ipo- rostasi endocranica;
fra le altre, posizione anormale degh
intestini e dello stomaco, tu- mori
addominah, degenerazioni del fegato, poi
ancora malattie genito-urinarie, e da
ultimo cardiopatie (Morselli).
In altri casi furono trovati: ipertrofia del ventricolo sinistro, aracnoide diffusa,
divi- 84 LE PASSIONI sione della circonvoluzione frontale
media, sclerosi eburnee, ecc. (Tane,
Pawloski). Quasi tutti gli
omicidi-suicidi — condotti al triste
proposito dalla violenza d'una passione — studiati dal Casper, dal Krafft-Ebing,
dal Berti, avevano presentato durante la
vita affezioni cardiache ed
epatiche. Non trascurabile ci pare il
fatto che agli stati passionah si
accompagnano fatti psi- chici morbosi e
vere e proprie psicopatie. Abbiamo già
visto qualche esempio di illu- sioni e
di allucinazioni. Non infrequenti sono
le fobie e le ossessioni. L'Antonini à studiata l'azione delle idee ossessive nell'amore.
Ma ogni passione è, dal punto di vista
conosci- tivo e affettivo, ricca di idee
ossessive, con le quah spesso si può
confondere. Sentite quale specie di
fascino dominava l'animo d'un
giuocatore, il Durand : " Per me le carte
erano sirene: la vista d'un fante di cuore mi faceva un senso magico, mi «ra più
di- lettevole di qualsiasi pittura.
Quando più ar- deva il giuoco, io,
stringendomi la mano sopra il cuore, me
lo sentiva tentennare di ansietà; e se
la sorte mi andava avversa, io, senza
averne sentore, mi trovavo d'essermi
confìtto le unghie entro la carne viva „. H simbohsmo, che è tanta parte
dell'espres- sione artistica dei fatti
passionali, e l'antropo- V. -
MORBOSITÀ DELLE PASSIONI 85 morflsmo,
sono anche sintomi d'una abnorme
attività mentale (Nordau). Aggiungiamo lo stato continuo doloroso (psicalgie) e
quello abbandono alla tristezza, quel
compiacersi di fermare quasi il dolore,
di tener sempre aperta la piaga, di
abbandonarsi alla depres- sione
melanconica, che si riscontra in tutte
le passioni, e avremo un altro gruppo di fatti che ne attestano TanormaUtà. Ve poi non solo un rapporto generico
tra passione e foUia, ma delle
colleganze spe- ciah, di cui ci
occuperemo nel capitolo se- guente, che
attestano esservi un fondo co- mune ai
due ordini di fatti. Vediamo la gelosia
apparire, nella sua forma più schiettamente morbosa, per l'intossicazione alcoohca. I
casi sono frequenti : nel manuale di
psicopatologia del Krafft-Ebing se ne
trovano parecchi. Spesso essa è
concomitante a mania perse- cutoria, e
in ogni modo offre sintomi così comuni,
che la pazzia gelosa fu generalmente
ritenuta una forma di delirio persecutorio, n Venturi ed il Pellegrini da poco anno
ten- tato di dare al delirio geloso
un'individuahtà clinica a parte. Nel
nostro saggio psicopa- tologico sulle
famighe reaU abbiamo riscon- trato tale
concomitanza in molti casi: Gio- vanna
la Pazza, malinconica e gelosa, il figlio
Carlo V, Enrico IV di Lancaster, manìa di !
I j f
1 I /
f J (
I 86 LE PASSIONI persecuzione e gelosia, Enrico VII idem,
Eli- sabetta e Maria, malinconiche e
gelose. In un caso da noi pubblicato, la
nostalgia si ma- nifestava su un fondo
persecutorio. L'amore si mostra connesso
con misticismo morboso. L'odio, il giuoco
con la criminalità e la follia
morale. Nell'insieme abbiamo una
serie di fatti che distinguono le
passioni, anzi meglio, la per- sonalità
passionale da quella normale; man- canza
di utilità, alterazioni dei dati psichici
e dei principali processi, manifestazioni mor- bose che l'accompagnano, malattie
organiche e mentah che ne formano
l'esito frequente. Vi è più d'una
distinzione; v'è la prova che ci
troviamo in presenza di un processo
morboso e che l' analogia tra passione e
mlattie mentah, intravista anche da osserva- tori antichi (Zenone, Ippocrate, Platone,
Ga- leno) e riconfermata, sebbene
indeterminata- mente, dai psichiatri
(Lélut, Trólat, Moreau, Maudsley e molti
contemporanei), è un fatto. Resta a
vedere che valore abbia la morbo- sità
passionale, qual posto debba occupare nel
quadro triste dei fatti psicopatologici. VI.
Le passioni come equivalenti
psicopatici. Bisogna distinguere tre
gruppi di fatti psi- chici affini:
momenti passionali, psicopatie
passionali, passioni vere e proprie.
Per quanto le passioni non siano tali fatti che possano attuarsi in ogni personahtà,
come avviene invece per le emozioni, per
i desi- deri, per le volizioni, ecc.,
nondimeno la storia di ogni coscienza
offre esempi di atteggia- menti
passionali, rapidi, superati senza che
Tattività psichica abbia assunta l'orientazione necessaria a costituire una passione. Un
morso acuto di gelosia, un breve Hvore
d'invidia, il fascino transitorio d'un
tappeto verde, la carezza triste d'un
pensiero nostalgico, un raptus amoroso,
una fiammata d'odio, la lu- 88 LE
PASSIONI singa d'un sogno ambizioso
s'insinuano nella placida corrente dei
nostri pensieri e dei nostri sentimenti,
improvvisi e passeggieri come emozioni,
e ne arrestano per poco il córso, o per
poco lo deviano verso altre di- rezioni.
Sono spunti passionali, che non vanno
confusi con le passioni. Sono oscillazioni della personalità, alle quali manca la forza di
tra- sformarla e di alterarla. Non
abbiamo forse del pari nella coscienza
normale fobie pas- seggiere, fugaci idee
impulsive, istanti di abbandono a
pensieri di ingiuste persecuzioni subite
o a scrupoK irragionevoli ? Non siamo
forse talvolta tormentati da un ritmo musi- cale, da una frase sorta improvvisamente nella nostra coscienza e che vi permane
au- tomaticamente ? Non per ciò ci
troviamo in presenza della follia del
dubbio, della mania di persecuzione, del
delirio malinconico, delle idee
incoercibih. Per ciò questi albori di
passioni, che illu- minano per poco
della loro luce l'orizzonte della
coscienza normale, non sono i fatti dei
quah vogliamo cercare il posto in mezzo ai processi morbosi dello spirito. n secondo gruppo, che con espressione assai larga diciamo delle psicopatie passio- nah, abbraccia quei fatti che si
distiuguono dalle passioni per la loro
natura più schiet- VI. - LE PASSIONI
COME EQUIVALENTI PSICOPATICI 89 tamente
morbosa, si che sembrano forme speciali
delle ordinarie malattie dello spirito,
psicopatie che polarizzano la loro attività in un circolo di rappresentazioni e di
affetti, in modo da assumere la
fìsonomia di un fatto passionale esagerato.
Anzi è opportuno no- tare che accanto
alle passioni, che per noi costituiscono
la forma tipica di tale serie di fatti,
c'è una serie di forme corrispondenti,
più chiaramente morbose. In queste l'auto- matismo associativo è dehrio, le illusioni
di- vengono allucinazioni,
l'incoercibihtà psichica è al suo
massimo, l'esito è sicuramente fa- tale,
la passione ahmenta sé stessa con U
contenuto e U processo di altre morbosità spirituali concomitanti. Notiamo accanto
alla gelosia la foUia gelosa o il cosi
detto delirio dell'infedeltà com'ugale ;
accanto all'odio la vendetta criminale;
accanto all'avarizia or- dinaria quella
folle e dehttuosa di Fihppo IV e Fihppo
VI di Francia, per esempio; ac- canto
aUa passione collezionistica la clepto-
mania ; accanto all'ambizione l'ambiziosa cri- minahtà di Riccardo HI. Tale distinzione però serve a distinguere empiricamente due gruppi di fatti assai
af- fini. I caratteri differenziah non
ci pare si possano riportare a
differenza di natura, e le
manifestazioni tanto chiaramente morbose
BxNDA, Le Passioni. 12 90 LE
PASSIONI forse si debbono attribuire
a fatti estrinseci, al dinamismo della
passione, a resistenze o a caratteri
speciali dell'ambiente, a una dif-
ferente valutazione etica del contenuto rap- presentativo, che forma lo stato
passionale. In ogni modo, distinte le
passioni dai raptus passionali, che non
arrivano a costi- tuirle, e da quelle
forme, che, almeno in ap- parenza,
sembrano sorpassarle, sono esse fatti
morbosi da accomunarsi senz'altro con le ma- lattie dello spirito? *
L'origine e la natura di molti fatti psi- chici non si intendono se l'analisi si limita
al- l'esame dell'individuahtà pura e
semplice. Oramai s'è capito che
l'individuo, conside- rato in sé e per
sé, al di fuori dell'ambiente naturale e
sociale in cui vive, é un' entità
irreale e incomprensibile. È necessario che nella psicologia si faccia strada la
convin- zione che é parimente
incomprensibile gran parte della vita
psichica, se si prescinde dal fatto che
ogni individuo é un anello d'una catena
d'esseri, la cui storia ereditaria, sia
specifica, sia familiare, influisce sulla genesi VI. - LE PASSIONI 00MB EQUIVALENTI
PSICOPATICI 91 i di molti fatti psichici. Né ciò solo per la
psi- cologia cosi detta " delle
differenze indivi- duali „, ma anche per
la psicologia generale, schematica,
poiché non pochi fatti psichici sono
conclusioni o aurore o crepuscoh di
processi, che si svolgono interi al di fuori del breve ciclo d'una personahtà,
nell'evolu- zione filogenetica, e in
quella più ristretta della famigha, che
potremmo dire oichigene- tica. n dato
ereditario, in rapporto aUa specie, é
già entrato nell' esperienza del psicologo
con benefici effetti : gii istinti, le forme della sensibilità e dell'intelletto, tutti quei
fatti un tempo ritenuti innati, né ora
del tutto ridu- cibili all'esperienza,
sono spiegati come for- mazioni
ereditarie. Per quei fatti più com-
plessi, che dovrebbero formare oggetto del- l'etologia, importa tener conto d'un
processo ereditario più diretto,
immediato, quello fa- miliare, che é
qualche cosa di diverso, non solo una
parte, del processo ereditario della
specie. Inutile aggiungere che ciò è poi indi- spensabile per la psicopatologia, che si trova di fronte a fatti più individuah, più
con- creti, meno agevolmente riducibili
a schemi tipici. Ora considerando le passioni in sé
stesse e attraverso il processo
ereditario famiKare (oichigenesi)
possono farsi tre osservazioni : 92
LE PASSIONI 1. Nello svolgersi d'una
diatesi familiare impressiona
l'alternarsi delle manifestazioni
schiettamente degenerative con individualità passionali. Accenniamo ai risultati di
nostre osservazioni, esposte, per altri
fini, più larga- mente altrove. La degenerazione della famiglia
Plantage- neto comincia con individui,
che son preda di passioni ereditate in
parte dal capostipite Guglielmo
(avarizia, dissolutezza, ambizione,
accidia); un breve periodo di malinconia, nel terzogenito, Enrico I. Procede offrendo
in una generazione medesima casi di
passioni e casi di malattie dello
spirito, tanto in indivi- duahta
diverse, quanto in un medesimo indi-
viduo, o alternando nello svolgersi del pro- cesso ereditario passioni con psicopatie.
So- pratutto prevalgono personahtà con
stati pas- sionah variabili per
contenuto. Ad Enrico II, in cui la
degenerazione si eccentua senza dar
luogo a forme chiaramente morbose, suc-
cede Giovanni senza Terra, imbecille morale, dissoluto, criminale, con accessi epilettici;
Ric- cardo I, agitato da passioni
diverse. Dei figh di Giovanni uno è
caratterizzato dall'ava- rizia e dalla
vanita ; Enrico III è debole, de-
ficiente, collerico, e procrea figli deformi e morti precocemente. Da Edoardo I, di cui ben dieci nati muoiono bambini,
discendono VI. - LB PASSIONI COME
EQUIVALENTI PSICOPATICI 93 due deficienti, Edmondo ed Edoardo II. Il figlio, Edoardo IH, principe valoroso e
in- telligente, à un amore senile per
Alice Perrers, dalla quale è così
dominato da oscurare con debolezze
continue la fama della sua gio-
ventù. Nelle altre generazioni:
Riccardo II, tisico, deficiente ; Enrico
IV, epilettico, gelosissimo, ambizioso,
allucinato ; Enrico VI, folle, im-
becille; Edoardo IV, dissoluto, criminale; Riccardo III, foUe, morale, ambizioso,
cru- dele, deforme, eroico ; Enrico VII,
avaro, geloso ; Enrico VILE, criminale
sino alla follia, geloso; Maria,
crudele, malinconica; Elisa- betta,
avara, gelosa, che muore dopo due anni
di malinconia con stupore. La stessa
vicenda di passioni violente, so-
pratutto erotiche e di psicopatie, si trova nella famigha reale spagnuola (sec. XVI —
XVII); nella famigha Giuha; nei Medici;
nella di- nastia francese. Qualche altro
caso tratto dalla storia di
quest'ultima. A Luigi IX, al- lucinato,
crudehssimo, e a Fihppo IH, valo- roso e
vendicativo, succede Fihppo IV, avaro
come Carlo II, che vende sua figha " come fanno i corsar dell'altre schiave „, falso
mo- netario. H nipote Fihppo IV ne segue
gh esempi. La degenerazione ereditaria,
che si manifesta neUa mancanza di
vitahtà dei 94 LE PASSIONI membri di questo ramo, si accentua
con Carlo V, da cui discendono
allucinati, per- secutori (Carlo VI),
malinconici (Carlo VII, Luigi XI),
deficienti e deformi (Carlo VITE,
Giovanna). Le passioni dominanti sono ava- rizia, ambizione, amore dei piaceri. 2. Vi sono stretti rapporti tra
speciali malattie deUo spirito e
speciali passioni, si che non solo esse
si trasformano l'una nel- l'altra
attraverso il processo ereditario deUa
famiglia, ma nello stesso individuo.
I casi nella letteratura psichiatrica sono molti. Ne riportiamo uno da noi
raccolto. Prof. L. P , d'anni 29,
geloso, sino a ten- tare il suicidio,
trasferito ad Imola, diventa preda di
idee persecutorie ed è ricoverato in un
manicomio. Il padre era anch'egK cosi
geloso, che pochi giorni dopo le nozze, per un improvviso sospetto, lasciò, durante
un ballo, la giovine sposa, come per
abbando- narla. La trasformazione della gelosia in
mania persecutoria e malinconia è
frequentissima ; né occorre illustrarla
nell'individuo. Dell'av- vicendarsi di
essa con le forme malinco- niche nel
processo ereditario f amiKare, diamo un
esempio, che ci sembra tipico, nella ta-
vola annessa. li ihH L ^f:! f Blpi " " " " — § "— 8
^""- Il ali "8. «fi
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3s : i -'I-fi-' 92 '^■i £
si 96 LB PASSIONI E un caso specifico dell' alternanza
gene- rica di passioni e di malattie
notata sopra, e insieme un interessante
documento di ete- romorfia ereditaria,
logica, per dir cosi, com- prensibile,
non capricciosa, come per lo più
apparisce nella storia delle famiglie nevro- tiche.
Un'osservazione della medesima natura ab- biamo raccolta per l'avarizia. L'avv. B.
G. (collaterali sani), sposa a 48 anni
una vedova quasi ricca, di anni 57. La
sua avarizia era proverbiale in G
Entrato in possesso del patrimonio
della moglie, con abili mene, pra- tica
l'usura. Dopo qualche anno diventa cle-
ptomane. Dal tribunale sottrae una volta
una sedia, un'altra un vaso di fiori, che tenta di portar via, nascondendo sotto U
sopra- bito. Si fu costretti di inviarlo
in manicomio, dove è morto. 3. Le passioni non solo anno talvolta, quando specialmente sono contrastate,
come esito una vera e propria malattia
dello spi- rito, ma spesso sono segni
prodromici di profonde alterazioni della
personaKtà nor- male, quasi le prime
oscOlazioni che la co- scienza, spostata
dal suo centro, à attorno allo stato
morboso. Gli studi intomo alle cause
della follia anno raccolte alcune
significanti statistiche VI. - LE
PASSIONI COMB EQUIVALENTI PSICOPATICI 97
della nefasta efficacia delle passioni; ma non essendosi ben distinti i fatti emotivi da
quelli passionali, esse non hanno per
noi quel valore probativo, che a prima
vista parrebbe che dovessero avere. D'altra parte le difficoltà di avere
com- plete storie cliniche degh
individui, e spesso la trascuranza dei
raccoglitori, rendono scarsa la messe di
prove, che noi crediamo dovreb- bero
essere abbondantissime. In ogni modo
molti, e tra i primi il Mauds- ley e U
Moreau, anno notato che fatti pas-
sionah segnano la fase d'incubazione di una malattia dello spirito ; anzi la scuola della Salpètrière attribuisce all'epilessia uno
stadio nel suo sviluppo di atteggiamenti
passionali. Si che v'è da pensare che
quelle sorti di traumi psichici, che
sono interpretati come cause di
psicopatie, sono più tosto la fase
iniziale del processo morboso.
Le passioni su fondo erotico, la dissolu- tezza, la passione degli acquisti, delle
costru- zioni, delle speculazioni, la
gelosia, prece- dono spesso la paralisi
progressiva, la ma- linconìa, la mania.
Prima che le tristi tenebre della follia
avvolgano la coscienza, il carat- tere
subisce delle alterazioni, le quali tal-
volta assumono appunto la fìsonomia di fatti passionali, emersi quasi dai bui fondi
della 98 LE PASSIONI 1* vita psichica, dove li ratteneva il
dominio di sé. Ed ecco prodigalità
improvvise, sogni ambiziosi mai prima
carezzati, piani di con- quiste, che
sorridono all'animo che vi si ab-
bandona nella sicurezza della vittoria imme- diata, conversione maniaca delle proprie sostanze in beni immobili nella speranza di guadagni favolosi, impeti d' amore
spesso abnormi... Sono le prime
disgregazioni della personalità, che si
sprofonda lentamente negh abissi della
follia. Queste tre osservazioni
conducono a un unico concetto, che
stretti rapporti, ora ge- nerali, ora
speciali, vi sono tra passioni e
psicopatie. L'analisi intrinseca dei fatti pais- sionali lo riconferma. Non solo le
passioni sono, come le psicopatie,
alterazioni della personahtà ; non solo
il loro meccanismo psi- cologico è
affine a quello delle malattie dello
spirito, ma v'è una corrispondenza di ten- denze, di orientazione, di contenuto
affettivo e rappresentativo tra speciah
passioni e spe- ciah forme morbose. Più
volte abbiamo no- tato come tipica la
somiglianza tra gelosia e mania
persecutoria: il medesimo processo
iniziale (sospetto), il medesimo svolgimento (persecuzione), le medesime reazioni (impulsi distruttivi). Nella gelosia v'è tutto il
quadro del delirio persecutorio, ma con
tinte più / ^
VI. - LE PASSIONI COME EQUIVALENTI PSICOPATICI 99 deboli, n contenuto del delirio è
polarizzato in un gruppo distinto di
rappresentazioni. Perfino la nostalgia,
che è qualche cosa di più tormentoso e
di più grave di quello che non si
imaginino coloro, i .quali sono abituati
a scorgere in essa il triste abban- dono
ai dolci ricordi, un ansioso rapimento
dello spirito ai fantasmi di luoghi e persone care lontani, assume l'aspetto di una
psico- patia persecutoria. Riproduciamo
un caso, pubbhcato già da noi. V. G., studente, di anni 18; madre
neura- stenica. E nato e dimora in un
paese molto infelice, sito in luogo poco
ameno. Carattere anormale. Giovinetto
ancora, abbandonò la famigha per seguire
una donna da teatro: fu però subito
ricondotto a casa. Ogni lon- tananza,
anche breve, dal paese natale pro- duce
una vera rivoluzione nel suo spirito, si
che è costretto a fare alla megho colà i
suoi studi, pur essendovi*- a tre ore di fer- rovia il capoluogo della Provincia con
buoni istituti d'istruzione. Lontano, à tutta
la feno- menologia estema della passione
nostalgica. Deve essere scortato sempre
dai suoi com- paesani, perchè manifesta
idee suicide. In ognuno che non sia del
suo paese vede un nemico. Saluta
umilmente tutti i suoi con- discepoK e
le conoscenze che fa ; sospetta e 100
LE PASSIONI teme impossibili
persecuzioni. Intelligentis- simo e
discretamente studioso, quando si reca
al capoluogo per dare gli esami perde,
nel tormento dello spirito, le cognizioni ac- quisite e vive in uno stato di
semicoscienza. Commette non poche
stravaganze, informate alle idee
persecutorie e nostalgiche — come
improvvise fughe al paese natale — di cui poi à ricordo confuso e indeterminato. Tra
i timori che più lo tormentano v'è quello
che sua madre sia ammalata e muoia:
parlanr done piange. Mi si dice che
invece in paese abbia condotta normale. Le passioni coUezionistiche
differiscono poco dalla cleptomania:
l'impulso irresisti- bile al possesso
dell'oggetto desiderato, la inutiUtà di
alcune collezioni ravvicinano que- ste
due forme. Né mancano casi in cui la
mania coUezionistica spinga al furto. Qual- che esempio si troverebbe nei casi del
cosi detto crimine estetico. Cosi, per dirla in breve, l'ambizione ri- corda la megalomania ; l'odio la
criminahtà; l'avaro assume spesso le
parvenze d'un me- lanconico e di persona
turbata da delirio di piccolezza; e
l'amore rassomigha tanto ad una di
quelle follie d'esaltazione, senza con-
tomi nosologici precisi, che i cento pretesi fisiologi che r anno studiato ,
manifestano VI. - LE PASSIONI COME
EQUIVALENTI PSIOOPATIOI 101 sempre il
dubbio che noi ci troviamo innanzi a una
forma morbosa. In conclusione i fatti
passionali anno gli stessi caratteri
delle psicopatie, ma atte- nuati, si che
ci sembra di poter trarre due
conseguenze sulla loro individualità mor- bosa.
1. In sé stesse le passioni sono equiva-
lenze psicopatiche. La concezione, imphcita nella teoria degli equivalenti epilettici
(Samt, Lombroso), così feconda di
risultati per la conoscenza di molti
fatti morbosi, deve e- stendersi dal
campo dell'epilessia a tutta la attività
patologica dello spirito umano. È noto
che gU equivalenti epilettici sono quei
profondi disturbi della coscienza che, quasi preludio di un vero e proprio accesso,
spesso lo sostituiscono senza che
appaiano altri di- sordini motori,
vasomotori, ecc. E una ridu- zione nella
sfera psichica del quadro clinico
dell'epilessia, quasi un' attenuazione dei fe- nomeni che questa presenta. Ora appunto le passioni sono per le psicopatie ciò che
gli equivalenti epilettici sono per l'
epilessia. Esse preludiano e
sostituiscono, sia nell'in- dividuo, sia
nel processo ereditario, le clas- siche
forme morbose; esse ne presentano i
fenomeni attenuati e anno talvolta gK stessi esiti.
102 LE PASSIONI La lacuna tra
l'attività normale e quella morbosa
dello spirito, colmata vagamente con
confusi riferimenti a tipi pazzeschi, à
cosi una soluzione precisa, e che risponde non solo alle recenti vedute
sull'arbitrarietà di netti quadri
clinici, chiusi nei sintomi classici
delle varie forme morbose, ma an- cora
alla natura dello spirito umano, che à
nella sua storia lente gradazioni di forme normali e di forme morbose. Lo stato passionale può dunque, secondo noi, considerarsi un equivalente
psicopatico in doppio senso : generico,
in quanto ogni passione preludia o
sostituisce un qualsiasi stato
psicopatico; specifico, in quanto deter-
minate forme passionah, ad esempio la ge- losia, preludiano e sostituiscono
determinate forme psicopatiche, ad
esempio la malinconia e la manìa di persecuzione. 2. Le passioni, guardate nello svolgi- mento d'un processo ereditario,
appariscono forme di passaggio, casi di
eteromorfìa ere- ditaria. Noi abbiamo avuto altrove occasione di enunciare il nostro parere intomo alle
tras- formazioni che subiscono le forme
morbose nel processo ereditario. Ci pare
che il mito delle entità psichiche,
perdurando, consape- volmente o no,
anche neUe ricerche biolo- VI. - LE
PASSIONI COME EQUIVALENTI PSICOPATICI 103
giche e psichiatriche,, abbia nello studio del- Teredità prodotto un errore: la
negazione della trasmissibilità delle
malattie mentali, e un problema fondato
su un'illusione: l'ete- romorfismo. Gli avvenimenti psichici non sono
oggetti, ma processi, formazioni
comphcate, attuali, individuah. Le forme
morbose parimenti sono manifestazioni,
che si attuano in date indivi- duaKtà
alla stregua e in base alle varietà
morfologiche di ciascuna persona. Come tah non si ereditano : quel che si trasmette è
al più una serie di disposizioni
psicofisiche, dalle quaK esse emergono,
assumendo per con- tingenze attuah,
individuah, una determinata fisonomia
psicopàtologica. Dato questo con- cetto,
in armonia con le recenti interpreta-
zioni dell' ereditarietà patologica, la simila- rità delle forme trasmesse diventa un
caso, e la metamorfosi la logica e
naturale espres- sione che deve assumere
una diatesi nervosa quando diventa un
avvenimento individuale. In tal senso
noi diciamo le passioni forme di
passaggio o trasformazioni ereditarie di
un processo degenerativo. Esse, come tutti gK avvenimenti psichici, sono deviazioni
di una personaUtà, la quale resta il
termine di ragguagho per intenderne la
formazione e lo sviluppo; ma
presuppongono una somma 104 LE
PASSIONI di dati morfologici e di
disposizioni psicofi- siche ereditate e
tali, che possono volta a volta
provocare un processo psicopatico o un
processo passionale, come suo surrogato.
He « Cosi intesa la natura
morbosa delle pas- sioni, è
implicitamente delineato il posto che
esse debbono occupare tra le manifestazioni normah e anormah dello spirito. Da una parte distìnte per una serie di caratteri
dagh ordinari processi psichici,
dall'altra distinte dalle psicopatie, di
cui appariscono forme prodromiche o
attenuate, equivalenti che le
sostìtuiscono, esse occupano il vasto campo intermedio tra la sanità e la follia. L'aUenazione mentale, sia considerata nella varietà infinita di forme che riveste tra
gli uomini, sia considerata nel suo
sviluppo in- dividuale, apparisce una
deviazione lenta, insensibile, ricca di
sfumature difficilmente notabih, dallo
stato sano. Il normale e l'anor- male
sono come un binario, di cui lo sguardo
distingue le due parallele sino ad lai certo punto, al di là del quale queste par si con- fondano in una linea sola. VI. - LE PASSIONI 00MB EQUIVALENTI
PSICOPATICI 105 Questa zona grigia,
indistinta, fu notata dai psichiatri e
battezzata con nomi diversi: è la zona
media del Maudsley, quella degli
ereditari del Morel, dei tipi misti del Moreau, dei cerebrali del Laségue, dei psicastenici
del Benedikt, delle costituzioni
psicopatiche dello Schiile, dei mattoidi
del Lombroso, dei de- generati in
generale ; zona che raccoghe grandezze e
miserie, dalla quale sbocciano talvolta
i fiori del male e i fiori più belli
dell'attività umana, eroi, santi, criminah, genii.
Il MorseUi enumera alquante categorie di
tipi che vi appartengono: insufficienti (im- beciUi), incompleti (criminaloidi),
irrogolari (mattoidi), instabili
(isteriche e neurastenici), incoerenti,
irreflessivi, impulsivi, e poi an- cora
i distratti, i fantastici, gh spostati, i
pervertiti, gh eccentrici, gli abuhci, gU apa- tici, ecc. E nota che la enumerazione
po- trebbe allungarsi, sì che noi
vedremmo pas- sarci davanti tutte le
disposizioni illogiche dell'inteUigenza,
tutte le perversioni del sen- timento,
tutte le tendenze antisociah delle voKzioni,
tutte le eccentricità del carattere,
tutte le bizzarrie della condotta, che la pro- teifonjae individuahtà umana ci può pre- sentare. E il campo più suggestivo e più fecondo per la psicologia e per la
psicopa- Behda, Le Passioni, 14 106 LK PASSIONI tologia. Queste forme intermedie, che
disco- prono il meccanismo della
personalità, senza distruggerla, che
offrono alterazioni di sin- goli
processi su un fondo indistinto di mor-
bosità diffusa, danno tutti i benefizi rico- nosciuti al metodo patologico senza gli inconvenienti da qualche psicologo
notati. Eppure, tranne la classica opera
del Moreau, e a parte gli studi su casi
speciali, come i mattoidi del Lombroso,
i mostruosi del Ven- turi, ecc., nessuna
concezione sintetica à tentato l'arduo
compito di determinare, or- dinare,
illustrare questa grigia zona dell'at-
tività umana. Non tenteremo di
sostituire all'elenco del Morselli una
classificazione che ordini in gruppi la
varietà indeterminata di queste
manifestazioni intermedie. Osserviamo che, messe da parte quelle che presentano una deficienza di attività, come gli apatici,
gli accidiosi, i distratti, i deboli, i
suggestivi e così via, nelle altre anno
gran parte e im- portanza notevole i fatti
passionali, siano essi neUa forma
specifica di passioni a contomi netti
(gelosia, amore, ecc.), siano nella
forma generica di stati passionah mu- te
voh per contenuto affettivo e conoscitivo.
Le passioni ci sembrano per ciò stati della personaUtà caratteristici deUa zona
inter- r VI. - LE PASSIONI OOMBS EQUIVALENTI
PSICOPATICI 107 media e atti, più che
altri, a farci conoscere la fase di
passaggio dell'attività psichica normale
in quella morbosa, e indirettamente a
proiettare gran luce sulla conoscenza della
psiche sana e delle psicopatie. Poiché nelle passioni, mentre si accentuano alcuni
carat- teri della normale personalità e
si rende più agevole lo studio di
questa, si profilano le prime linee
delle psicopatie, in modo che si può
meglio secondare il giusto criterio della
ricerca moderna, la quale considera le forme morbose come turbamenti dell'intera
perso- nahtà, comprensibili a pieno
quando si scor- gano i legami che li
congiungono insensibil- mente allo stato
sano. ■ tristezza, alcune passive, altre attive. Lo
Spi- noza fa derivare per mezzo
dell'associazione, I dell'immaginazione,
della simpatia, tutte le passioni dal
desiderio, dalla gioia, dalla tri-
stezza. \ Con Kant abbiamo una classificazione,
la quale non solo esclude i fatti
emotivi, ma tralascia di assumere come
criterio distin- tivo l'oggetto delle
passioni. " Esse, dice il Kant,
debbono essere classificate, non in
quanto agli obbietti del desiderio, ma in quanto al principio dell'uso e dell'abuso,
che gU uomini fanno della loro persona e
della loro libertà „. Le divide in
naturah, che ri- guardano la libertà e
la sessuahtà, e di cul- tura (ambizione,
avarizia, dominazione); ar- denti le
prime, fredde le seconde. H Lélut ne fa
parecchie distinzioni: cor- porah e
spirituah, dolorose e hete, calme e
Benda, Le Passioni. 16 ^
1 >d- bi-
la tri ito
VII. - CLASSIFICAZIONE E EBSPONSABILITÀ 115 bert, Descuret), pur partendo da criteri
più accettabili, non colgono i caratteri
fonda- mentali delle passioni. Queste
sono bene sin- golari gruppi di
rappresentazioni e di senti- menti,
diversi per tono e per significato, come
l'amore, il fanatismo, l'ambizione, la
gelosia, l'odio, ecc. ; ma quel che più importa è la forma di personalità su cui esse
s'ader- gono, come indici o come
specializzazioni rappresentative e
affettive di processi più profondi e
fondamentali. E in una classifi- cazione
bisognerebbe tener conto non di ciò che
è un esponente o un episodio, non delle
singole passioni, ma dello stato passionale, e vedere se di questo vi sono più forme e quaU.
La classificazione del Ribot, che potrebbe ravvicinarsi a quella del Kant, merita
mi- gUore accogUenza delle altre, ma non
è sod- disfacente. L'intensità è
carattere certo im- portante, ma non
proprio, né principale; quindi non può
essere elevato a dignità di criterio di
una classificazione. Noi siamo convinti
che questa deve essere corollario di una
più profonda conoscenza del tempera-
mento e del carattere, una conseguenza della classificazione dei diversi tipi di
personaUtà ; per ciò di là da venire. Come tentativo provvisorio ci pare che
si Benda, Le Passioni. 15* 116 LK PASSIONI potrebbe ordinarle, tenendo conto di
due fatti: il rapporto che le passioni
anno con la personalità normale, di cui
sono devia- zioni o alterazioni, e ÌI
carattere psicofìsico di càascheduna.
Tenendo presente il primo, a norma delle
osservazioni fatte, avremmo tre classi
distinte: 1" Passioni^ per dir così,
costituzionali, le quali non anno il carattere d'un trauma psichico, non nascono in una fase di sviluppo della personalità, ma
ne sono l'espressione originaria;
esempio: l'am- bizione, l'avarizia,
l'invidia. Sono le passioni pili
temperate, più croniche. 2" Passioni an-
tagonistiche, le quali presentano il carattere d'una deviazione o alterazione del carattere normale, e lo conservano lungo tutto LI
loro decorso. Esse non distruggono la
personaUtà j : promanano; si
sovrappongono ad essa, nano quel
conflitto classico di senti- che è
sembrato il carattere proprio itati
passionah. Esempio; l'amore, la le del
giuoco. 3" Passioni sostitutive,
li, dopo un periodo d'incubazione e di
dominano senza contrasti la coscienza
La personalità preesistente è da esse
::to sostituita, se non distrutta. Sono
le passioni più cieche, più irresistibili, e quelle più vicine alle vere psicopatie, io: il fanatismo, l'odio, la gelosia. VII. - OLASSinO AZIONE E EBSPONSABILITÀ
117 Come abbiamo fatto osservare
iimanzi, le passioni facilmente passano
daUa fase di contrasto a quella di
dominio assoluto; si che alcune del
secondo gruppo possono anche appartenere
al terzo. A noi pare che a pre- ferenza
di un ordinamento, che le distingua e le
divida nettamente per tipi rappresen-
tativi e affettivi, importi una classifica- zione che, tenendo conto del loro carattere fondamentale , cioè dell' essere
espressioni della personalità, indichi
più tosto il raggio della loro influenza
su di questa, alla stregua del processo
dissolutivo, per cui, alienandola dalla
normalità, la ravvicinano alle malattie
dello spirito. Ognuna di queste
classi va poi suddivisa, in base ai
caratteri psicofisiologici delle pas-
sioni, in tre gruppi: A) Passioni espansive; sono quelle che imphcano un inclinazione positiva, con colorito affettivo
predomiaante gaio, e che anno per
carattere V attività. Esse ricordano le
manie e i dehri d'esalta- zione. Esempio
: ambizione, amore, fanatismo. B)
Passioni depressive ; sono quelle, che per
lo più implicano un'avversione, con colorito affettivo predominante triste, e che non
anno ordinariamente una forza
espansiva.Ricordano la malinconia.
Esempio: avarizia, nostalgia, odio. C)
Passioni miste ; sono quelle che con-
f4r' i 118 LE PASSIONI sistono in un continuo avvicendarsi di
stati di depressione e di esaltazione.
Questo ca- rattere, che non manca nei
due gruppi pre- cedenti, è qui più
accentuato e forma la fisonomia psichica
della passione. Esempio: invidia,
passione del giuoco, gelosia. « « «
La ricerca della responsabilità nel campo giuridico, quando le passioni anno un
esito criminale, deve essere in parte
fatta in rap- porto alla classificazione
ora data. L'attuale periodo di
transizione tra i vecchi concetti
giuridici, non scalzati e sovente im-
bastarditi dalla rinnovellata coscienza scien- tifica, e i nuovi orizzonti del diritto,
che danno alla responsabilità una base
nuova, iudipendente dalla valutazione
etica, deri- vata dalla temibUità del
dehnquente e daUa sua adattabilità,
diversa secondo le circo- stanze
speciali dell'individuo, dell'atto com-
piuto e della società in cui vive (Ferri, Ga- rofalo, Lombroso, Colajanni), danno luogo
a una contraddizione. E cioè spesso si
giudica irresponsabile il delinquente,
ad esempio, in cui è visibile anche per
i profani la follia ^ i TU. - OLASSIFIC AZIONO E RESFONS ABILITÀ
119 morale, che è temibUissimo e
inadattabile all'ambiente sociale, e si
condanna il delin- quente per passione,
meno pericoloso e quasi sempre
correggibUe ; e inviando il primo tutt' al
più in un manicomio comune (i manicomi
criminali può dirsi non esistEino) e il secondo in carcere, che conserva ancora gli
odiosi caratteri di un luogo di vendetta
e di pena, si fìnisee col colpire più
gravemente chi à minori caratteri
d'antisocialità. Anzitutto occorre fare
una distinzione. Tranne il Severi, che
distingue tre classi di delinquenti
(emozionali, passionali, aUenati o nati)
gli altri confondono in un sol gruppo,
con il nome di delinquenti passionali, coloro che sono spinti al dehtto da un'emozione improvvisa e transitoria, e coloro nei
quah il delitto è l'episodio finale e
quasi sempre la conclusione d'uno stato
passionale. Certo, considerando solo il
momento del delitto, par non vi sia
differenza tra chi uccide o ferisce in
un impeto d'ira e chi uccide o fe- risce
in un impeto di gelosia, poiché la pas-
sione esplode in un atto criminoso durante e per effetto d'un'emozione. Ma la
fisionomia psicologica e il significato
sociale dei du" dehtti è
diverso. I delinquenti emotivi e i
delinquenti paf sionali anno bene in
comune i caratteri de 120 LE
PASSIONI servati dal Lombroso {Uomo
delinquente, II, 204), dal Ferri
{Sociologia criminale^ 240) e da altri:
la mancanza delle stimmate criminali,
l'onestà dell'animo, l'esagerata affettività, il pentimento immediato e sincero, la
spropor- zione tra il delitto e la
causa, e così via. Però accanto a questa
affinità, quale diffe- renza nel loro
dinamismo psichico e nel loro valore
sociale ! La criminalità emotiva è un
raptus^ senza preparazione cosciente,
improvvisa, rapida; la criminalità
passionale è l'esito d'un pro- cesso
lento di alterazione della personalità, è
un atto, talvolta preparato con la parvenza di volizione libera, sempre effetto d'una
ac- cumulazione incessante di motivi
subcoscienti e spesso illusori. Non v'è
un ragionamento puramente emozionale; o
l'emozione à una logica istintiva, quasi
una attività teleologica fissata
dall'eredità (Tarde), o tutt'al più una
parvenza di ragionamento rapido, embrio-
nale, fatto d'un gruppo di idee e consistente in una costruzione immaginativa (Ribot).
V'è invece un ragionamento passionale,
importa poco ora se falso, contradditorio,
fondato su illusioni. Ciò distingue la
fisonomia psichica di chi delinque
stimolato da un'emozione (ira, paura),
la quale rompe momentanea- mente
l'equihbrio affettivo, e di chi, assillato
' -w I VII. - CLASSIFICAZIONE
E BESPONSABILITÀ 121 dal martoro d'un
dubbio geloso o incalzato dalla
disperazione d'un abbandono, orienta
poco la volta ranimo verso il delitto, che si perpetra, quando un impeto emotivo fa da scintilla, che produce l'esplosione d'una
mina. In breve, un fatto emotivo può
agire su una personalità normale, in
modo da spingerla al delitto, la cui
causaUtà si esaurisce nell'emo- zione
provocatrice; abbiamo il delitto emo-
zionale. Può agire su una personalità domi- nata daUa passione; allora l'emozione è
solo la causa occasionale del delitto
provocato, la cui preparazione è nel
processo psicopa- tologico della
passione: abbiamo il delitto,
passionale. Inoltre: la passione si esaurisce in quella scarica antisociale che è il
delitto, compie con essa il suo ciclo
evolutivo, come può compierlo con il
suicidio, con una ma- lattia, con una
psicopatia. Una recidiva cri- minale è
inconcepibile, né la statistica ne dà
esempi, poiché la personalità umana é
capace d'una sola passione, che raggiunga tale massimo di violenza. Quindi, tranne
il caso in cui il dehtto rimanga
incompiuto o la passione sia piuttosto
il pretesto aU'espli- cazione di
tendenze criminose, il dehnquente
passionale cessa d'essere temibile con l'atto che chiude il ciclo del processo passionale. Il rimorso, il pentimento, le conversioni
ra- i 122 LE PASSIONI dicali, osservate dagli studiosi nei rei
per passione, provano questa rapida
riadattabilità loro all'ambiente
sociale. Non così avviene per il
delinquente emozionale. Se il delitto
non è proporzionato aUa causa — valutata
anche in base ai principi etici della società in cui quello si perpetra — fa sospettare
un temperamento emotivo, incline alle
improv- vise rotture dell' equilibrio
psichico, capace di ricadere in .nuove
violenze e per ciò più temibile. Qui i
mezzi riparatori non sono suf- ficienti
a tutela della società; occorrono i
mezzi repressivi, temporanei, a tempo inde- terminato.
Un'altra ragione di minore temibLlità del delinquente passionale è riposta nel
rapporto di dipendenza, già notato,
della passione da speciali gruppi
rappresentativi. Questa è le- gata al
suo obbietto cosi, che non ne esiste
indipendentemente. Il geloso è geloso di una determinata persona e non di altre. Si che, mentre un impeto emozionale, ad esempio l'ira, travolge seco anche persone ed
oggetti che non dovrebbero esservi
connessi (si è irati con tutti), la
passione colpisce oggetti o per- sone
determinate. L'esilio è garanzia suffi-
ciente per un tentativo di defitto passionale ; non sarebbe sufficiente nel caso d'un
delin- quente emozionale. VII. - CLABBIVICAZIONB E BXSPONS ABILITÀ
123 Trovandoci poi innanzi a un delitto
per passione, occorre ancora procedere a
un'altra distinzione: può trattarsi d'un
caso di crimi- nalità, per cui la
passione è solo una causa determinante;
può trattarsi d'un caso, in cui
cooperano insieme la passione e una i)sico- patia o un disordine momentaneo, che
agisce come fattore supplementare; può
trattarsi infine del delitto passionale
vero e proprio. La reazione sociale deve
essere diversa nei tre casi; diversa
anche nel terzo, a seconda che la
criminalità passionale prorompe da una
passione antagonistica, o sostitutiva, o
costituzionale, poiché il grado di responsa- bihtà è diverso, essendo diverso il grado
di dissoluzione della personalità,
diverso il grado di adattabihtà, diversa
la fisonomia psichica. Da così
complesse e difficUi distinzioni deve
concludersi che occorre sempre, nel
delitto passionale, l'analisi e il giudizio del- l'uomo di scienza. Né l'impressionismo
psico- logico, né una formula a priori,
antropolo- gica o giuridica, né il buon
senso d'un'accoz- zaglia fortuita di
gente spesso non nata pei pensare,
possono risolvere il problema deUi
responsabilità d'un individuo, che si dibal dolorando nella zona grigia, dove non
splendi la luce della coscienza sana, né
sono ancor^ scese le tenebre della
follia. ^ SEP 3 19]B piccbibl.dj scieu.mod.
Fi^'BOCCRED Pieeola Biblioteea
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09. Gappbllbtti. Ia l«n(«ada Napaleaalea. ~ Oon Agore 68. Mach, am^umi delle ■ifariwiil 84. Ti>Ti*ifnA. O m a é. CMaCa. — don
figure &^ AvDKBaoH. Iln«éllls«iua
della folla -86. HiouoH. Iia rica ael
mari. — Ckm Agore 80. CoflTA. n
Baddba 70. SouBBTx. Iie oriolai del
mél«khraauMi 71. BROTrxBio. Per la
Spirlttaoia 72. Clodd. Starla
deU'AIflàbeta. — Ckm figoxe 78. Bkl
Luiroo. Claeiiie e Héladiala 74. Furor.
Iia lUoMlla della laaseTlià 75. AzjPFi
e CoiLuiDuooi. Ia Uqaefludaae del sas e dell'i
76. Fbacxubolx. Ii'lrraalanale aella leMeraiara , 77. Oonr. I^ meecaaUma della vita 78. LsYi. l>ellMo e pena aél penalero del
Oreel 70. Bkl Gibbo. Fra le «alate della
Starla . . . 60. YxAczL Paleolecla del
mmaà 8L Sbboi. BTOloBlaae amaaa
iadlTldoaie < 88. Clodd. VaesAO
prlaUtlTa. — Con Agore 88. BALDwnr. li'
lateniseaBa . 84. Gafpbli«vxtl Ia
rlTdoslaae 86. LoMBBOSO. Iia rlta del
bamblal. — Goii Agore -86. Emkbboh.
Vomlal rappreeeatatlTl 87. MoxBxufl.
laferlarltà meatale della daaaa 98.
GuMPLOWXCZ. 11 eoneetto eoeloloslea della Stato .... 80. Agbxsti. Ia lUoeolla aella letteratora
moderaa . . . 80. LoMBBOSO. I TaatacBl
della deseaerasloae. — Gon Agore 81.
PBGBABn. Iie lUoBloBl ottlelte. — Gon Agore
98. MoBASflO. lA aaoTa anaa (I<a auMelilaa) 86. MavosB. I<o stato soelalteta 94. GAinESTBon. CHI amori desìi aalmall. —
Gon Agore . . . 06. BizzATTx. IHdla
pietra flloeofUo al radio. — Gon Agore .
86. Gabltlx. PawMito e preeeate
97. Gouorar. D Teatro del popoli
98. BizKABBi. lA iMMe flalea del audo
90. Gapfellxtti. Storie e leggende
100. Glodd. Storia della firgert— e. — Gon Agore 101. ZAHOTn-BKABOO. Astrologia ed
aetronoaida lOB. Hall. H snolo lOB. Babatta. Gnrioeità Tlaeiame. — Gon
Agore 104. Fbaccabou. Ia «aeetlone
della «enola 106. Eyavs. Iiao-tee e U
libro della via e della Tirtdi . . .
106. Glodd. Miti e aogal 107.
Lababca. D papato 106. Villa. 1/
ideolltiMO moderao lOO. Fahoiulli.
Ii'iadlTidBo aei saoi rapporti soeiall . . .
110. DncLAUx. Igieae Sociale
111. Bavizza. Peieologia della lingoa
112. Glodd. Fiabe e illoeolla primitiTa
118. Oappbllvtti. PriaeipeaM e graadi
114. KicxroBO. Fona e ricebeani ....
ne. Bbitda. Iie paartOBi 116.
BOMAVO. I<a peieologia pedagogiea
5 — 6- 4 — 4
— 8 —
5- 8^ 2^0
8^ 8^ 8,60
8- 8 — 860 8
— 6 —
8- 8,60 4~
8,60 2,60 4~ 6
— 8-
6,60 8,60 6,60
6,60 8 — 2,60 4
— 4 —
6,60 8,60 5 —
6 — 8,60 6- 4
— 8,60
8- 8 — 6,60
8,60 6 — 6~ 6
— 4 —
6 — 8,60 5 —
6.60 2,60 4 —
.MB. — I Tolomi di qoesta serie esistono pore elegantemente legati in
tela oon fregi artistioi, oon «laa Ura
d'aomento sol presso indicato. Antonio Renda. Renda. Keywords: High Church. Speranza, “Grice e Renda”. Renda.
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