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Tuesday, December 24, 2024

GRICE E RENDA

 

Grice e Renda – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. Prego di perdonare qualche omissione. Una sopratutto debbo segnalarne: quella del nome di Antonio Renda che per la finezza dei suoi studii di psicodissociazione psicologica, Torino, 1905; Le passioni, Torino, 1906; L oblio, Torino, 1910), è tra i migliori positivisti. Nella seconda fase del suo pensiero il Renda si è accostato all’idealismo assoluto e alla filosofia dell’azione del Blondel col suo libro La validità della religione, Città di Castello. Prego di perdonare qualche omissione. Una sopratutto debbo segnalarne: quella del nome di RENDA (si veda) che per la finezza dei suoi studii di psico- dissociazione psicologica, Torino; Le passioni, Torino; L oblio, Torino, è tra i migliori positivisti. Nella seconda fase del suo pensiero Renda si è accostato all’idealismo assoluto e alla filosofia dell’azione di Blondel col suo libro La validità della religione. &tk     nh     ^^^^m?pm     '7ff     1     \        LE PASSIONI     DEL MEDESIMO AUTORE     ""^^     Del fattore religioso nella vita e nétte opere di T, Tasso   — Caserta, Tip. sociale, 1896 L. 2 —   L^ideazione geniale. Un esempio : A. Comte — Con  prefazione di C. Lombroso — Torino, Bocca,  1900 , 5 —   La questione meridionale. Inchiesta — Palermo,   Sandron, 1901 „ 2 —   n pensiero mistico — Palermo, Sandron, 1901 . , 1 —   n destino delle dinastie. L'eredità morbosa nella   storia — Torino, Bocca, 1904 ,2 —   La dissociazione psicologica — Torino, Bocca, 1905 , 2 —     Psicologia Shakespeariana (dalla '' Rivista Abruzzese ,) —  Teramo, 1895.   Folie criminélle en Calabre — Rapporto al V Congr. Intern.  d*Antrop. Crimin. (in collaborazione con F. Sqnillace)  — Amsterdam, 1901.   Le pazzie sociali (dalla ' Rivista di Filosofia ,) — Bologna,  1902.   Agli albori della psicopatologia — (dalla '^ Gazzetta Giu-  diziaria ,) — Catanzaro, 1903.   La nostalgia (dalla ' Rivista di Psicologia ,) — Bologna,  1905.        Af B S N D à.     LE     PASSIONI     TOEINO  FRATELLI BOCCA, EDITORI   UILAKO • BOBA - nsENSEB  1906     ^     .>^ colta intellettuali, febbre intermittente. In  \ tutte sono frequenti le insonnie, la denutri-  zione, le dispepsie, turbamenti vasomotori, ecc.  Le malattie medesime, che tengono dietro a     V. - MOBBOSITÀ DELLE PASSIONI 83   «   certe passioni, non sono forse, più che effetto  di esse, sviluppo di alterazioni fisiologiche ed  anatomiche, che coesistevano all'abnorme at-  tività passionale?   Altrettanto può dirsi dell' anatomo-pato-  logia delle passioni. Qualcheduno a cre-  duto di poter additare lesioni anatomiche  nei nostalgici (Larrey, Bógin, Haspel); ma  si è osservato all' incontro che esse erano  fatti secondari, oppure che erano da attri-  buirsi ad altre malattie (Benoist de la Gran-  dière). Documento indiretto dell'esistenza di  lesioni anatomiche nelle passioni può essere  l'autopsia dei suicidi , che sono per tre  quarti dei passionah. Vi accenniamo. Sopra  544 cadaveri studiati nel Wurtemberg si  sono riscontrati 265 volte (45*^/0) lesioni del  cervello e delle membrane; 98 volte (16°/o)  lesioni degh altri organi; fra le prime pre-  domiaavano la menengite cronica, le ade-  renze della pia alla sostanza grigia, l'ascroma  delle arterie, la varicosità delle vene, l'ipo-  rostasi endocranica; fra le altre, posizione  anormale degh intestini e dello stomaco, tu-  mori addominah, degenerazioni del fegato,  poi ancora malattie genito-urinarie, e da  ultimo cardiopatie (Morselli).   In altri casi furono trovati: ipertrofia del  ventricolo sinistro, aracnoide diffusa, divi-     84 LE PASSIONI     sione della circonvoluzione frontale media,  sclerosi eburnee, ecc. (Tane, Pawloski). Quasi  tutti gli omicidi-suicidi — condotti al triste  proposito dalla violenza d'una passione —  studiati dal Casper, dal Krafft-Ebing, dal  Berti, avevano presentato durante la vita  affezioni cardiache ed epatiche.   Non trascurabile ci pare il fatto che agli  stati passionah si accompagnano fatti psi-  chici morbosi e vere e proprie psicopatie.  Abbiamo già visto qualche esempio di illu-  sioni e di allucinazioni. Non infrequenti sono  le fobie e le ossessioni. L'Antonini à studiata  l'azione delle idee ossessive nell'amore. Ma  ogni passione è, dal punto di vista conosci-  tivo e affettivo, ricca di idee ossessive, con  le quah spesso si può confondere. Sentite  quale specie di fascino dominava l'animo  d'un giuocatore, il Durand : " Per me le carte  erano sirene: la vista d'un fante di cuore  mi faceva un senso magico, mi «ra più di-  lettevole di qualsiasi pittura. Quando più ar-  deva il giuoco, io, stringendomi la mano  sopra il cuore, me lo sentiva tentennare di  ansietà; e se la sorte mi andava avversa, io,  senza averne sentore, mi trovavo d'essermi  confìtto le unghie entro la carne viva „.   H simbohsmo, che è tanta parte dell'espres-  sione artistica dei fatti passionali, e l'antropo-     V. - MORBOSITÀ DELLE PASSIONI 85     morflsmo, sono anche sintomi d'una abnorme  attività mentale (Nordau). Aggiungiamo lo  stato continuo doloroso (psicalgie) e quello  abbandono alla tristezza, quel compiacersi  di fermare quasi il dolore, di tener sempre  aperta la piaga, di abbandonarsi alla depres-  sione melanconica, che si riscontra in tutte  le passioni, e avremo un altro gruppo di fatti  che ne attestano TanormaUtà.   Ve poi non solo un rapporto generico tra  passione e foUia, ma delle colleganze spe-  ciah, di cui ci occuperemo nel capitolo se-  guente, che attestano esservi un fondo co-  mune ai due ordini di fatti. Vediamo la gelosia  apparire, nella sua forma più schiettamente  morbosa, per l'intossicazione alcoohca. I casi  sono frequenti : nel manuale di psicopatologia  del Krafft-Ebing se ne trovano parecchi.  Spesso essa è concomitante a mania perse-  cutoria, e in ogni modo offre sintomi così  comuni, che la pazzia gelosa fu generalmente  ritenuta una forma di delirio persecutorio,  n Venturi ed il Pellegrini da poco anno ten-  tato di dare al delirio geloso un'individuahtà  clinica a parte. Nel nostro saggio psicopa-  tologico sulle famighe reaU abbiamo riscon-  trato tale concomitanza in molti casi: Gio-  vanna la Pazza, malinconica e gelosa, il figlio  Carlo V, Enrico IV di Lancaster, manìa di     !   I  j   f  1   I  /  f  J   (  I     86 LE PASSIONI     persecuzione e gelosia, Enrico VII idem, Eli-  sabetta e Maria, malinconiche e gelose. In  un caso da noi pubblicato, la nostalgia si ma-  nifestava su un fondo persecutorio. L'amore  si mostra connesso con misticismo morboso.  L'odio, il giuoco con la criminalità e la follia  morale.   Nell'insieme abbiamo una serie di fatti che  distinguono le passioni, anzi meglio, la per-  sonalità passionale da quella normale; man-  canza di utilità, alterazioni dei dati psichici  e dei principali processi, manifestazioni mor-  bose che l'accompagnano, malattie organiche  e mentah che ne formano l'esito frequente.  Vi è più d'una distinzione; v'è la prova  che ci troviamo in presenza di un processo  morboso e che l' analogia tra passione e  mlattie mentah, intravista anche da osserva-  tori antichi (Zenone, Ippocrate, Platone, Ga-  leno) e riconfermata, sebbene indeterminata-  mente, dai psichiatri (Lélut, Trólat, Moreau,  Maudsley e molti contemporanei), è un fatto.  Resta a vedere che valore abbia la morbo-  sità passionale, qual posto debba occupare nel  quadro triste dei fatti psicopatologici.         VI.   Le passioni  come equivalenti psicopatici.     Bisogna distinguere tre gruppi di fatti psi-  chici affini: momenti passionali, psicopatie  passionali, passioni vere e proprie.   Per quanto le passioni non siano tali fatti  che possano attuarsi in ogni personahtà, come  avviene invece per le emozioni, per i desi-  deri, per le volizioni, ecc., nondimeno la storia  di ogni coscienza offre esempi di atteggia-  menti passionali, rapidi, superati senza che  Tattività psichica abbia assunta l'orientazione  necessaria a costituire una passione. Un morso  acuto di gelosia, un breve Hvore d'invidia,  il fascino transitorio d'un tappeto verde, la  carezza triste d'un pensiero nostalgico, un  raptus amoroso, una fiammata d'odio, la lu-     88 LE PASSIONI     singa d'un sogno ambizioso s'insinuano nella  placida corrente dei nostri pensieri e dei  nostri sentimenti, improvvisi e passeggieri  come emozioni, e ne arrestano per poco il  córso, o per poco lo deviano verso altre di-  rezioni. Sono spunti passionali, che non vanno  confusi con le passioni. Sono oscillazioni della  personalità, alle quali manca la forza di tra-  sformarla e di alterarla. Non abbiamo forse  del pari nella coscienza normale fobie pas-  seggiere, fugaci idee impulsive, istanti di  abbandono a pensieri di ingiuste persecuzioni  subite o a scrupoK irragionevoli ? Non siamo  forse talvolta tormentati da un ritmo musi-  cale, da una frase sorta improvvisamente  nella nostra coscienza e che vi permane au-  tomaticamente ? Non per ciò ci troviamo in  presenza della follia del dubbio, della mania  di persecuzione, del delirio malinconico, delle  idee incoercibih.   Per ciò questi albori di passioni, che illu-  minano per poco della loro luce l'orizzonte  della coscienza normale, non sono i fatti dei  quah vogliamo cercare il posto in mezzo ai  processi morbosi dello spirito.   n secondo gruppo, che con espressione  assai larga diciamo delle psicopatie passio-  nah, abbraccia quei fatti che si distiuguono  dalle passioni per la loro natura più schiet-     VI. - LE PASSIONI COME EQUIVALENTI PSICOPATICI 89   tamente morbosa, si che sembrano forme  speciali delle ordinarie malattie dello spirito,  psicopatie che polarizzano la loro attività in  un circolo di rappresentazioni e di affetti,  in modo da assumere la fìsonomia di un fatto  passionale esagerato. Anzi è opportuno no-  tare che accanto alle passioni, che per noi  costituiscono la forma tipica di tale serie di  fatti, c'è una serie di forme corrispondenti,  più chiaramente morbose. In queste l'auto-  matismo associativo è dehrio, le illusioni di-  vengono allucinazioni, l'incoercibihtà psichica  è al suo massimo, l'esito è sicuramente fa-  tale, la passione ahmenta sé stessa con U  contenuto e U processo di altre morbosità  spirituali concomitanti. Notiamo accanto alla  gelosia la foUia gelosa o il cosi detto delirio  dell'infedeltà com'ugale ; accanto all'odio la  vendetta criminale; accanto all'avarizia or-  dinaria quella folle e dehttuosa di Fihppo IV  e Fihppo VI di Francia, per esempio; ac-  canto aUa passione collezionistica la clepto-  mania ; accanto all'ambizione l'ambiziosa cri-  minahtà di Riccardo HI.   Tale distinzione però serve a distinguere  empiricamente due gruppi di fatti assai af-  fini. I caratteri differenziah non ci pare si  possano riportare a differenza di natura, e  le manifestazioni tanto chiaramente morbose   BxNDA, Le Passioni. 12     90 LE PASSIONI     forse si debbono attribuire a fatti estrinseci,  al dinamismo della passione, a resistenze o  a caratteri speciali dell'ambiente, a una dif-  ferente valutazione etica del contenuto rap-  presentativo, che forma lo stato passionale.  In ogni modo, distinte le passioni dai  raptus passionali, che non arrivano a costi-  tuirle, e da quelle forme, che, almeno in ap-  parenza, sembrano sorpassarle, sono esse fatti  morbosi da accomunarsi senz'altro con le ma-  lattie dello spirito?     *     L'origine e la natura di molti fatti psi-  chici non si intendono se l'analisi si limita al-  l'esame dell'individuahtà pura e semplice.   Oramai s'è capito che l'individuo, conside-  rato in sé e per sé, al di fuori dell'ambiente  naturale e sociale in cui vive, é un' entità  irreale e incomprensibile. È necessario che  nella psicologia si faccia strada la convin-  zione che é parimente incomprensibile gran  parte della vita psichica, se si prescinde dal  fatto che ogni individuo é un anello d'una  catena d'esseri, la cui storia ereditaria, sia  specifica, sia familiare, influisce sulla genesi     VI. - LE PASSIONI 00MB EQUIVALENTI PSICOPATICI 91   i   di molti fatti psichici. Né ciò solo per la psi-  cologia cosi detta " delle differenze indivi-  duali „, ma anche per la psicologia generale,  schematica, poiché non pochi fatti psichici  sono conclusioni o aurore o crepuscoh di  processi, che si svolgono interi al di fuori  del breve ciclo d'una personahtà, nell'evolu-  zione filogenetica, e in quella più ristretta  della famigha, che potremmo dire oichigene-  tica. n dato ereditario, in rapporto aUa specie,  é già entrato nell' esperienza del psicologo  con benefici effetti : gii istinti, le forme della  sensibilità e dell'intelletto, tutti quei fatti un  tempo ritenuti innati, né ora del tutto ridu-  cibili all'esperienza, sono spiegati come for-  mazioni ereditarie. Per quei fatti più com-  plessi, che dovrebbero formare oggetto del-  l'etologia, importa tener conto d'un processo  ereditario più diretto, immediato, quello fa-  miliare, che é qualche cosa di diverso, non  solo una parte, del processo ereditario della  specie. Inutile aggiungere che ciò è poi indi-  spensabile per la psicopatologia, che si trova  di fronte a fatti più individuah, più con-  creti, meno agevolmente riducibili a schemi  tipici.   Ora considerando le passioni in sé stesse  e attraverso il processo ereditario famiKare  (oichigenesi) possono farsi tre osservazioni :     92 LE PASSIONI     1. Nello svolgersi d'una diatesi familiare  impressiona l'alternarsi delle manifestazioni  schiettamente degenerative con individualità  passionali. Accenniamo ai risultati di nostre  osservazioni, esposte, per altri fini, più larga-  mente altrove.   La degenerazione della famiglia Plantage-  neto comincia con individui, che son preda  di passioni ereditate in parte dal capostipite  Guglielmo (avarizia, dissolutezza, ambizione,  accidia); un breve periodo di malinconia, nel  terzogenito, Enrico I. Procede offrendo in  una generazione medesima casi di passioni e  casi di malattie dello spirito, tanto in indivi-  duahta diverse, quanto in un medesimo indi-  viduo, o alternando nello svolgersi del pro-  cesso ereditario passioni con psicopatie. So-  pratutto prevalgono personahtà con stati pas-  sionah variabili per contenuto. Ad Enrico II,  in cui la degenerazione si eccentua senza  dar luogo a forme chiaramente morbose, suc-  cede Giovanni senza Terra, imbecille morale,  dissoluto, criminale, con accessi epilettici; Ric-  cardo I, agitato da passioni diverse. Dei figh  di Giovanni uno è caratterizzato dall'ava-  rizia e dalla vanita ; Enrico III è debole, de-  ficiente, collerico, e procrea figli deformi e  morti precocemente. Da Edoardo I, di cui  ben dieci nati muoiono bambini, discendono     VI. - LB PASSIONI COME EQUIVALENTI PSICOPATICI 93   due deficienti, Edmondo ed Edoardo II. Il  figlio, Edoardo IH, principe valoroso e in-  telligente, à un amore senile per Alice Perrers,  dalla quale è così dominato da oscurare con  debolezze continue la fama della sua gio-  ventù.   Nelle altre generazioni: Riccardo II, tisico,  deficiente ; Enrico IV, epilettico, gelosissimo,  ambizioso, allucinato ; Enrico VI, folle, im-  becille; Edoardo IV, dissoluto, criminale;  Riccardo III, foUe, morale, ambizioso, cru-  dele, deforme, eroico ; Enrico VII, avaro,  geloso ; Enrico VILE, criminale sino alla follia,  geloso; Maria, crudele, malinconica; Elisa-  betta, avara, gelosa, che muore dopo due  anni di malinconia con stupore.   La stessa vicenda di passioni violente, so-  pratutto erotiche e di psicopatie, si trova nella  famigha reale spagnuola (sec. XVI — XVII);  nella famigha Giuha; nei Medici; nella di-  nastia francese. Qualche altro caso tratto  dalla storia di quest'ultima. A Luigi IX, al-  lucinato, crudehssimo, e a Fihppo IH, valo-  roso e vendicativo, succede Fihppo IV, avaro  come Carlo II, che vende sua figha " come  fanno i corsar dell'altre schiave „, falso mo-  netario. H nipote Fihppo IV ne segue gh  esempi. La degenerazione ereditaria, che si  manifesta neUa mancanza di vitahtà dei     94 LE PASSIONI     membri di questo ramo, si accentua con  Carlo V, da cui discendono allucinati, per-  secutori (Carlo VI), malinconici (Carlo VII,  Luigi XI), deficienti e deformi (Carlo VITE,  Giovanna). Le passioni dominanti sono ava-  rizia, ambizione, amore dei piaceri.   2. Vi sono stretti rapporti tra speciali  malattie deUo spirito e speciali passioni, si  che non solo esse si trasformano l'una nel-  l'altra attraverso il processo ereditario deUa  famiglia, ma nello stesso individuo.   I casi nella letteratura psichiatrica sono  molti. Ne riportiamo uno da noi raccolto.  Prof. L. P , d'anni 29, geloso, sino a ten-  tare il suicidio, trasferito ad Imola, diventa  preda di idee persecutorie ed è ricoverato  in un manicomio. Il padre era anch'egK cosi  geloso, che pochi giorni dopo le nozze, per  un improvviso sospetto, lasciò, durante un  ballo, la giovine sposa, come per abbando-  narla.   La trasformazione della gelosia in mania  persecutoria e malinconia è frequentissima ;  né occorre illustrarla nell'individuo. Dell'av-  vicendarsi di essa con le forme malinco-  niche nel processo ereditario f amiKare, diamo  un esempio, che ci sembra tipico, nella ta-  vola annessa.     li ihH L     ^f:! f Blpi   " " " " — § "— 8 ^""-   Il ali  "8. «fi  i     I ,ì*- 5Ì     SI il     3s : i   -'I-fi-'   92 '^■i £     si     96 LB PASSIONI     E un caso specifico dell' alternanza gene-  rica di passioni e di malattie notata sopra,  e insieme un interessante documento di ete-  romorfia ereditaria, logica, per dir cosi, com-  prensibile, non capricciosa, come per lo più  apparisce nella storia delle famiglie nevro-  tiche.   Un'osservazione della medesima natura ab-  biamo raccolta per l'avarizia. L'avv. B. G.  (collaterali sani), sposa a 48 anni una vedova  quasi ricca, di anni 57. La sua avarizia era   proverbiale in G Entrato in possesso del   patrimonio della moglie, con abili mene, pra-  tica l'usura. Dopo qualche anno diventa cle-  ptomane. Dal tribunale sottrae una volta  una sedia, un'altra un vaso di fiori, che tenta  di portar via, nascondendo sotto U sopra-  bito. Si fu costretti di inviarlo in manicomio,  dove è morto.   3. Le passioni non solo anno talvolta,  quando specialmente sono contrastate, come  esito una vera e propria malattia dello spi-  rito, ma spesso sono segni prodromici di  profonde alterazioni della personaKtà nor-  male, quasi le prime oscOlazioni che la co-  scienza, spostata dal suo centro, à attorno  allo stato morboso.   Gli studi intomo alle cause della follia  anno raccolte alcune significanti statistiche     VI. - LE PASSIONI COMB EQUIVALENTI PSICOPATICI 97   della nefasta efficacia delle passioni; ma non  essendosi ben distinti i fatti emotivi da quelli  passionali, esse non hanno per noi quel valore  probativo, che a prima vista parrebbe che  dovessero avere.   D'altra parte le difficoltà di avere com-  plete storie cliniche degh individui, e spesso  la trascuranza dei raccoglitori, rendono scarsa  la messe di prove, che noi crediamo dovreb-  bero essere abbondantissime.   In ogni modo molti, e tra i primi il Mauds-  ley e U Moreau, anno notato che fatti pas-  sionah segnano la fase d'incubazione di una  malattia dello spirito ; anzi la scuola della  Salpètrière attribuisce all'epilessia uno stadio  nel suo sviluppo di atteggiamenti passionali.  Si che v'è da pensare che quelle sorti di  traumi psichici, che sono interpretati come  cause di psicopatie, sono più tosto la fase  iniziale del processo morboso.   Le passioni su fondo erotico, la dissolu-  tezza, la passione degli acquisti, delle costru-  zioni, delle speculazioni, la gelosia, prece-  dono spesso la paralisi progressiva, la ma-  linconìa, la mania. Prima che le tristi tenebre  della follia avvolgano la coscienza, il carat-  tere subisce delle alterazioni, le quali tal-  volta assumono appunto la fìsonomia di fatti  passionali, emersi quasi dai bui fondi della     98 LE PASSIONI     1* vita psichica, dove li ratteneva il dominio   di sé. Ed ecco prodigalità improvvise, sogni  ambiziosi mai prima carezzati, piani di con-  quiste, che sorridono all'animo che vi si ab-  bandona nella sicurezza della vittoria imme-  diata, conversione maniaca delle proprie  sostanze in beni immobili nella speranza di  guadagni favolosi, impeti d' amore spesso  abnormi... Sono le prime disgregazioni della  personalità, che si sprofonda lentamente negh  abissi della follia.   Queste tre osservazioni conducono a un  unico concetto, che stretti rapporti, ora ge-  nerali, ora speciali, vi sono tra passioni e  psicopatie. L'analisi intrinseca dei fatti pais-  sionali lo riconferma. Non solo le passioni  sono, come le psicopatie, alterazioni della  personahtà ; non solo il loro meccanismo psi-  cologico è affine a quello delle malattie dello  spirito, ma v'è una corrispondenza di ten-  denze, di orientazione, di contenuto affettivo  e rappresentativo tra speciah passioni e spe-  ciah forme morbose. Più volte abbiamo no-  tato come tipica la somiglianza tra gelosia  e mania persecutoria: il medesimo processo  iniziale (sospetto), il medesimo svolgimento  (persecuzione), le medesime reazioni (impulsi  distruttivi). Nella gelosia v'è tutto il quadro  del delirio persecutorio, ma con tinte più     /     ^      VI. - LE PASSIONI COME EQUIVALENTI PSICOPATICI 99   deboli, n contenuto del delirio è polarizzato  in un gruppo distinto di rappresentazioni.   Perfino la nostalgia, che è qualche cosa  di più tormentoso e di più grave di quello  che non si imaginino coloro, i .quali sono  abituati a scorgere in essa il triste abban-  dono ai dolci ricordi, un ansioso rapimento  dello spirito ai fantasmi di luoghi e persone  care lontani, assume l'aspetto di una psico-  patia persecutoria. Riproduciamo un caso,  pubbhcato già da noi.   V. G., studente, di anni 18; madre neura-  stenica. E nato e dimora in un paese molto  infelice, sito in luogo poco ameno. Carattere  anormale. Giovinetto ancora, abbandonò la  famigha per seguire una donna da teatro:  fu però subito ricondotto a casa. Ogni lon-  tananza, anche breve, dal paese natale pro-  duce una vera rivoluzione nel suo spirito,  si che è costretto a fare alla megho colà i  suoi studi, pur essendovi*- a tre ore di fer-  rovia il capoluogo della Provincia con buoni  istituti d'istruzione. Lontano, à tutta la feno-  menologia estema della passione nostalgica.  Deve essere scortato sempre dai suoi com-  paesani, perchè manifesta idee suicide. In  ognuno che non sia del suo paese vede un  nemico. Saluta umilmente tutti i suoi con-  discepoK e le conoscenze che fa ; sospetta e     100 LE PASSIONI     teme impossibili persecuzioni. Intelligentis-  simo e discretamente studioso, quando si  reca al capoluogo per dare gli esami perde,  nel tormento dello spirito, le cognizioni ac-  quisite e vive in uno stato di semicoscienza.  Commette non poche stravaganze, informate  alle idee persecutorie e nostalgiche — come  improvvise fughe al paese natale — di cui  poi à ricordo confuso e indeterminato. Tra i  timori che più lo tormentano v'è quello che  sua madre sia ammalata e muoia: parlanr  done piange. Mi si dice che invece in paese  abbia condotta normale.   Le passioni coUezionistiche differiscono  poco dalla cleptomania: l'impulso irresisti-  bile al possesso dell'oggetto desiderato, la  inutiUtà di alcune collezioni ravvicinano que-  ste due forme. Né mancano casi in cui la  mania coUezionistica spinga al furto. Qual-  che esempio si troverebbe nei casi del cosi  detto crimine estetico.   Cosi, per dirla in breve, l'ambizione ri-  corda la megalomania ; l'odio la criminahtà;  l'avaro assume spesso le parvenze d'un me-  lanconico e di persona turbata da delirio di  piccolezza; e l'amore rassomigha tanto ad  una di quelle follie d'esaltazione, senza con-  tomi nosologici precisi, che i cento pretesi  fisiologi che r anno studiato , manifestano     VI. - LE PASSIONI COME EQUIVALENTI PSIOOPATIOI 101   sempre il dubbio che noi ci troviamo innanzi  a una forma morbosa.   In conclusione i fatti passionali anno gli  stessi caratteri delle psicopatie, ma atte-  nuati, si che ci sembra di poter trarre due  conseguenze sulla loro individualità mor-  bosa.   1. In sé stesse le passioni sono equiva-  lenze psicopatiche. La concezione, imphcita  nella teoria degli equivalenti epilettici (Samt,  Lombroso), così feconda di risultati per la  conoscenza di molti fatti morbosi, deve e-  stendersi dal campo dell'epilessia a tutta la  attività patologica dello spirito umano. È  noto che gU equivalenti epilettici sono quei  profondi disturbi della coscienza che, quasi  preludio di un vero e proprio accesso, spesso  lo sostituiscono senza che appaiano altri di-  sordini motori, vasomotori, ecc. E una ridu-  zione nella sfera psichica del quadro clinico  dell'epilessia, quasi un' attenuazione dei fe-  nomeni che questa presenta. Ora appunto le  passioni sono per le psicopatie ciò che gli  equivalenti epilettici sono per l' epilessia.  Esse preludiano e sostituiscono, sia nell'in-  dividuo, sia nel processo ereditario, le clas-  siche forme morbose; esse ne presentano i  fenomeni attenuati e anno talvolta gK stessi  esiti.     102 LE PASSIONI     La lacuna tra l'attività normale e quella  morbosa dello spirito, colmata vagamente  con confusi riferimenti a tipi pazzeschi, à  cosi una soluzione precisa, e che risponde  non solo alle recenti vedute sull'arbitrarietà  di netti quadri clinici, chiusi nei sintomi  classici delle varie forme morbose, ma an-  cora alla natura dello spirito umano, che à  nella sua storia lente gradazioni di forme  normali e di forme morbose.   Lo stato passionale può dunque, secondo  noi, considerarsi un equivalente psicopatico  in doppio senso : generico, in quanto ogni  passione preludia o sostituisce un qualsiasi  stato psicopatico; specifico, in quanto deter-  minate forme passionah, ad esempio la ge-  losia, preludiano e sostituiscono determinate  forme psicopatiche, ad esempio la malinconia  e la manìa di persecuzione.   2. Le passioni, guardate nello svolgi-  mento d'un processo ereditario, appariscono  forme di passaggio, casi di eteromorfìa ere-  ditaria.   Noi abbiamo avuto altrove occasione di  enunciare il nostro parere intomo alle tras-  formazioni che subiscono le forme morbose  nel processo ereditario. Ci pare che il mito  delle entità psichiche, perdurando, consape-  volmente o no, anche neUe ricerche biolo-      VI. - LE PASSIONI COME EQUIVALENTI PSICOPATICI 103   giche e psichiatriche,, abbia nello studio del-  Teredità prodotto un errore: la negazione  della trasmissibilità delle malattie mentali, e  un problema fondato su un'illusione: l'ete-  romorfismo.   Gli avvenimenti psichici non sono oggetti,  ma processi, formazioni comphcate, attuali,  individuah. Le forme morbose parimenti sono  manifestazioni, che si attuano in date indivi-  duaKtà alla stregua e in base alle varietà  morfologiche di ciascuna persona. Come tah  non si ereditano : quel che si trasmette è al  più una serie di disposizioni psicofisiche, dalle  quaK esse emergono, assumendo per con-  tingenze attuah, individuah, una determinata  fisonomia psicopàtologica. Dato questo con-  cetto, in armonia con le recenti interpreta-  zioni dell' ereditarietà patologica, la simila-  rità delle forme trasmesse diventa un caso,  e la metamorfosi la logica e naturale espres-  sione che deve assumere una diatesi nervosa  quando diventa un avvenimento individuale.   In tal senso noi diciamo le passioni forme  di passaggio o trasformazioni ereditarie di  un processo degenerativo. Esse, come tutti  gK avvenimenti psichici, sono deviazioni di  una personaUtà, la quale resta il termine di  ragguagho per intenderne la formazione e  lo sviluppo; ma presuppongono una somma     104 LE PASSIONI     di dati morfologici e di disposizioni psicofi-  siche ereditate e tali, che possono volta a  volta provocare un processo psicopatico o  un processo passionale, come suo surrogato.     He «     Cosi intesa la natura morbosa delle pas-  sioni, è implicitamente delineato il posto che  esse debbono occupare tra le manifestazioni  normah e anormah dello spirito. Da una  parte distìnte per una serie di caratteri dagh  ordinari processi psichici, dall'altra distinte  dalle psicopatie, di cui appariscono forme  prodromiche o attenuate, equivalenti che le  sostìtuiscono, esse occupano il vasto campo  intermedio tra la sanità e la follia.   L'aUenazione mentale, sia considerata nella  varietà infinita di forme che riveste tra gli  uomini, sia considerata nel suo sviluppo in-  dividuale, apparisce una deviazione lenta,  insensibile, ricca di sfumature difficilmente  notabih, dallo stato sano. Il normale e l'anor-  male sono come un binario, di cui lo sguardo  distingue le due parallele sino ad lai certo  punto, al di là del quale queste par si con-  fondano in una linea sola.     VI. - LE PASSIONI 00MB EQUIVALENTI PSICOPATICI 105     Questa zona grigia, indistinta, fu notata  dai psichiatri e battezzata con nomi diversi:  è la zona media del Maudsley, quella degli  ereditari del Morel, dei tipi misti del Moreau,  dei cerebrali del Laségue, dei psicastenici del  Benedikt, delle costituzioni psicopatiche dello  Schiile, dei mattoidi del Lombroso, dei de-  generati in generale ; zona che raccoghe  grandezze e miserie, dalla quale sbocciano  talvolta i fiori del male e i fiori più belli  dell'attività umana, eroi, santi, criminah,  genii.   Il MorseUi enumera alquante categorie di  tipi che vi appartengono: insufficienti (im-  beciUi), incompleti (criminaloidi), irrogolari  (mattoidi), instabili (isteriche e neurastenici),  incoerenti, irreflessivi, impulsivi, e poi an-  cora i distratti, i fantastici, gh spostati, i  pervertiti, gh eccentrici, gli abuhci, gU apa-  tici, ecc. E nota che la enumerazione po-  trebbe allungarsi, sì che noi vedremmo pas-  sarci davanti tutte le disposizioni illogiche  dell'inteUigenza, tutte le perversioni del sen-  timento, tutte le tendenze antisociah delle  voKzioni, tutte le eccentricità del carattere,  tutte le bizzarrie della condotta, che la pro-  teifonjae individuahtà umana ci può pre-  sentare. E il campo più suggestivo e più  fecondo per la psicologia e per la psicopa-   Behda, Le Passioni, 14     106 LK PASSIONI     tologia. Queste forme intermedie, che disco-  prono il meccanismo della personalità, senza  distruggerla, che offrono alterazioni di sin-  goli processi su un fondo indistinto di mor-  bosità diffusa, danno tutti i benefizi rico-  nosciuti al metodo patologico senza gli  inconvenienti da qualche psicologo notati.  Eppure, tranne la classica opera del Moreau,  e a parte gli studi su casi speciali, come i  mattoidi del Lombroso, i mostruosi del Ven-  turi, ecc., nessuna concezione sintetica à  tentato l'arduo compito di determinare, or-  dinare, illustrare questa grigia zona dell'at-  tività umana.   Non tenteremo di sostituire all'elenco del  Morselli una classificazione che ordini in  gruppi la varietà indeterminata di queste  manifestazioni intermedie. Osserviamo che,  messe da parte quelle che presentano una  deficienza di attività, come gli apatici, gli  accidiosi, i distratti, i deboli, i suggestivi e  così via, nelle altre anno gran parte e im-  portanza notevole i fatti passionali, siano  essi neUa forma specifica di passioni a  contomi netti (gelosia, amore, ecc.), siano  nella forma generica di stati passionah mu-  te voh per contenuto affettivo e conoscitivo.   Le passioni ci sembrano per ciò stati della  personaUtà caratteristici deUa zona inter-     r     VI. - LE PASSIONI OOMBS EQUIVALENTI PSICOPATICI 107   media e atti, più che altri, a farci conoscere  la fase di passaggio dell'attività psichica  normale in quella morbosa, e indirettamente  a proiettare gran luce sulla conoscenza della  psiche sana e delle psicopatie. Poiché nelle  passioni, mentre si accentuano alcuni carat-  teri della normale personalità e si rende più  agevole lo studio di questa, si profilano le  prime linee delle psicopatie, in modo che si  può meglio secondare il giusto criterio della  ricerca moderna, la quale considera le forme  morbose come turbamenti dell'intera perso-  nahtà, comprensibili a pieno quando si scor-  gano i legami che li congiungono insensibil-  mente allo stato sano.       tristezza, alcune passive, altre attive. Lo Spi-   noza fa derivare per mezzo dell'associazione,  I dell'immaginazione, della simpatia, tutte le   passioni dal desiderio, dalla gioia, dalla tri-  stezza.  \ Con Kant abbiamo una classificazione, la   quale non solo esclude i fatti emotivi, ma  tralascia di assumere come criterio distin-  tivo l'oggetto delle passioni. " Esse, dice il  Kant, debbono essere classificate, non in  quanto agli obbietti del desiderio, ma in  quanto al principio dell'uso e dell'abuso, che  gU uomini fanno della loro persona e della  loro libertà „. Le divide in naturah, che ri-  guardano la libertà e la sessuahtà, e di cul-  tura (ambizione, avarizia, dominazione); ar-  denti le prime, fredde le seconde.   H Lélut ne fa parecchie distinzioni: cor-  porah e spirituah, dolorose e hete, calme e   Benda, Le Passioni. 16     ^ 1           >d-  bi-   la     tri   ito     VII. - CLASSIFICAZIONE E EBSPONSABILITÀ 115   bert, Descuret), pur partendo da criteri più  accettabili, non colgono i caratteri fonda-  mentali delle passioni. Queste sono bene sin-  golari gruppi di rappresentazioni e di senti-  menti, diversi per tono e per significato,  come l'amore, il fanatismo, l'ambizione, la  gelosia, l'odio, ecc. ; ma quel che più importa  è la forma di personalità su cui esse s'ader-  gono, come indici o come specializzazioni  rappresentative e affettive di processi più  profondi e fondamentali. E in una classifi-  cazione bisognerebbe tener conto non di ciò  che è un esponente o un episodio, non delle  singole passioni, ma dello stato passionale, e  vedere se di questo vi sono più forme e  quaU.   La classificazione del Ribot, che potrebbe  ravvicinarsi a quella del Kant, merita mi-  gUore accogUenza delle altre, ma non è sod-  disfacente. L'intensità è carattere certo im-  portante, ma non proprio, né principale;  quindi non può essere elevato a dignità di  criterio di una classificazione. Noi siamo  convinti che questa deve essere corollario di  una più profonda conoscenza del tempera-  mento e del carattere, una conseguenza della  classificazione dei diversi tipi di personaUtà ;  per ciò di là da venire.   Come tentativo provvisorio ci pare che si   Benda, Le Passioni. 15*     116 LK PASSIONI   potrebbe ordinarle, tenendo conto di due  fatti: il rapporto che le passioni anno con  la personalità normale, di cui sono devia-  zioni o alterazioni, e ÌI carattere psicofìsico  di càascheduna. Tenendo presente il primo,  a norma delle osservazioni fatte, avremmo  tre classi distinte: 1" Passioni^ per dir così,  costituzionali, le quali non anno il carattere  d'un trauma psichico, non nascono in una  fase di sviluppo della personalità, ma ne  sono l'espressione originaria; esempio: l'am-  bizione, l'avarizia, l'invidia. Sono le passioni  pili temperate, più croniche. 2" Passioni an-  tagonistiche, le quali presentano il carattere  d'una deviazione o alterazione del carattere  normale, e lo conservano lungo tutto LI loro  decorso. Esse non distruggono la personaUtà   j : promanano; si sovrappongono ad essa,   nano quel conflitto classico di senti-  che è sembrato il carattere proprio  itati passionah. Esempio; l'amore, la  le del giuoco. 3" Passioni sostitutive,  li, dopo un periodo d'incubazione e di  dominano senza contrasti la coscienza  La personalità preesistente è da esse  ::to sostituita, se non distrutta. Sono  le passioni più cieche, più irresistibili, e  quelle più vicine alle vere psicopatie,  io: il fanatismo, l'odio, la gelosia.     VII. - OLASSinO AZIONE E EBSPONSABILITÀ 117   Come abbiamo fatto osservare iimanzi, le  passioni facilmente passano daUa fase di  contrasto a quella di dominio assoluto; si  che alcune del secondo gruppo possono anche  appartenere al terzo. A noi pare che a pre-  ferenza di un ordinamento, che le distingua  e le divida nettamente per tipi rappresen-  tativi e affettivi, importi una classifica-  zione che, tenendo conto del loro carattere  fondamentale , cioè dell' essere espressioni  della personalità, indichi più tosto il raggio  della loro influenza su di questa, alla stregua  del processo dissolutivo, per cui, alienandola  dalla normalità, la ravvicinano alle malattie  dello spirito.   Ognuna di queste classi va poi suddivisa,  in base ai caratteri psicofisiologici delle pas-  sioni, in tre gruppi: A) Passioni espansive;  sono quelle che imphcano un inclinazione  positiva, con colorito affettivo predomiaante  gaio, e che anno per carattere V attività.  Esse ricordano le manie e i dehri d'esalta-  zione. Esempio : ambizione, amore, fanatismo.  B) Passioni depressive ; sono quelle, che per  lo più implicano un'avversione, con colorito  affettivo predominante triste, e che non anno  ordinariamente una forza espansiva.Ricordano  la malinconia. Esempio: avarizia, nostalgia,  odio. C) Passioni miste ; sono quelle che con-     f4r'     i     118 LE PASSIONI     sistono in un continuo avvicendarsi di stati  di depressione e di esaltazione. Questo ca-  rattere, che non manca nei due gruppi pre-  cedenti, è qui più accentuato e forma la  fisonomia psichica della passione. Esempio:  invidia, passione del giuoco, gelosia.     «  « «     La ricerca della responsabilità nel campo  giuridico, quando le passioni anno un esito  criminale, deve essere in parte fatta in rap-  porto alla classificazione ora data.   L'attuale periodo di transizione tra i vecchi  concetti giuridici, non scalzati e sovente im-  bastarditi dalla rinnovellata coscienza scien-  tifica, e i nuovi orizzonti del diritto, che  danno alla responsabilità una base nuova,  iudipendente dalla valutazione etica, deri-  vata dalla temibUità del dehnquente e daUa  sua adattabilità, diversa secondo le circo-  stanze speciali dell'individuo, dell'atto com-  piuto e della società in cui vive (Ferri, Ga-  rofalo, Lombroso, Colajanni), danno luogo a  una contraddizione. E cioè spesso si giudica  irresponsabile il delinquente, ad esempio, in  cui è visibile anche per i profani la follia     ^ i     TU. - OLASSIFIC AZIONO E RESFONS ABILITÀ 119   morale, che è temibUissimo e inadattabile  all'ambiente sociale, e si condanna il delin-  quente per passione, meno pericoloso e quasi  sempre correggibUe ; e inviando il primo tutt' al  più in un manicomio comune (i manicomi  criminali può dirsi non esistEino) e il secondo  in carcere, che conserva ancora gli odiosi  caratteri di un luogo di vendetta e di pena,  si fìnisee col colpire più gravemente chi à  minori caratteri d'antisocialità.   Anzitutto occorre fare una distinzione.  Tranne il Severi, che distingue tre classi di  delinquenti (emozionali, passionali, aUenati o  nati) gli altri confondono in un sol gruppo,  con il nome di delinquenti passionali, coloro  che sono spinti al dehtto da un'emozione  improvvisa e transitoria, e coloro nei quah  il delitto è l'episodio finale e quasi sempre  la conclusione d'uno stato passionale. Certo,  considerando solo il momento del delitto,  par non vi sia differenza tra chi uccide o  ferisce in un impeto d'ira e chi uccide o fe-  risce in un impeto di gelosia, poiché la pas-  sione esplode in un atto criminoso durante  e per effetto d'un'emozione. Ma la fisionomia  psicologica e il significato sociale dei du"  dehtti è diverso.   I delinquenti emotivi e i delinquenti paf  sionali anno bene in comune i caratteri de     120 LE PASSIONI     servati dal Lombroso {Uomo delinquente, II,  204), dal Ferri {Sociologia criminale^ 240) e da  altri: la mancanza delle stimmate criminali,  l'onestà dell'animo, l'esagerata affettività, il  pentimento immediato e sincero, la spropor-  zione tra il delitto e la causa, e così via.  Però accanto a questa affinità, quale diffe-  renza nel loro dinamismo psichico e nel loro  valore sociale !   La criminalità emotiva è un raptus^ senza  preparazione cosciente, improvvisa, rapida;  la criminalità passionale è l'esito d'un pro-  cesso lento di alterazione della personalità, è  un atto, talvolta preparato con la parvenza  di volizione libera, sempre effetto d'una ac-  cumulazione incessante di motivi subcoscienti  e spesso illusori. Non v'è un ragionamento  puramente emozionale; o l'emozione à una  logica istintiva, quasi una attività teleologica  fissata dall'eredità (Tarde), o tutt'al più una  parvenza di ragionamento rapido, embrio-  nale, fatto d'un gruppo di idee e consistente  in una costruzione immaginativa (Ribot). V'è  invece un ragionamento passionale, importa  poco ora se falso, contradditorio, fondato su  illusioni. Ciò distingue la fisonomia psichica  di chi delinque stimolato da un'emozione  (ira, paura), la quale rompe momentanea-  mente l'equihbrio affettivo, e di chi, assillato     ' -w I     VII. - CLASSIFICAZIONE E BESPONSABILITÀ 121   dal martoro d'un dubbio geloso o incalzato  dalla disperazione d'un abbandono, orienta  poco la volta ranimo verso il delitto, che si  perpetra, quando un impeto emotivo fa da  scintilla, che produce l'esplosione d'una mina.  In breve, un fatto emotivo può agire su una  personalità normale, in modo da spingerla al  delitto, la cui causaUtà si esaurisce nell'emo-  zione provocatrice; abbiamo il delitto emo-  zionale. Può agire su una personalità domi-  nata daUa passione; allora l'emozione è solo  la causa occasionale del delitto provocato,  la cui preparazione è nel processo psicopa-  tologico della passione: abbiamo il delitto,  passionale. Inoltre: la passione si esaurisce  in quella scarica antisociale che è il delitto,  compie con essa il suo ciclo evolutivo, come  può compierlo con il suicidio, con una ma-  lattia, con una psicopatia. Una recidiva cri-  minale è inconcepibile, né la statistica ne  dà esempi, poiché la personalità umana é  capace d'una sola passione, che raggiunga  tale massimo di violenza. Quindi, tranne il  caso in cui il dehtto rimanga incompiuto o  la passione sia piuttosto il pretesto aU'espli-  cazione di tendenze criminose, il dehnquente  passionale cessa d'essere temibile con l'atto  che chiude il ciclo del processo passionale.  Il rimorso, il pentimento, le conversioni ra-     i     122 LE PASSIONI     dicali, osservate dagli studiosi nei rei per  passione, provano questa rapida riadattabilità  loro all'ambiente sociale. Non così avviene  per il delinquente emozionale. Se il delitto  non è proporzionato aUa causa — valutata  anche in base ai principi etici della società  in cui quello si perpetra — fa sospettare un  temperamento emotivo, incline alle improv-  vise rotture dell' equilibrio psichico, capace  di ricadere in .nuove violenze e per ciò più  temibile. Qui i mezzi riparatori non sono suf-  ficienti a tutela della società; occorrono i  mezzi repressivi, temporanei, a tempo inde-  terminato.   Un'altra ragione di minore temibLlità del  delinquente passionale è riposta nel rapporto  di dipendenza, già notato, della passione da  speciali gruppi rappresentativi. Questa è le-  gata al suo obbietto cosi, che non ne esiste  indipendentemente. Il geloso è geloso di una  determinata persona e non di altre. Si che,  mentre un impeto emozionale, ad esempio  l'ira, travolge seco anche persone ed oggetti  che non dovrebbero esservi connessi (si è irati  con tutti), la passione colpisce oggetti o per-  sone determinate. L'esilio è garanzia suffi-  ciente per un tentativo di defitto passionale ;  non sarebbe sufficiente nel caso d'un delin-  quente emozionale.     VII. - CLABBIVICAZIONB E BXSPONS ABILITÀ 123   Trovandoci poi innanzi a un delitto per  passione, occorre ancora procedere a un'altra  distinzione: può trattarsi d'un caso di crimi-  nalità, per cui la passione è solo una causa  determinante; può trattarsi d'un caso, in cui  cooperano insieme la passione e una i)sico-  patia o un disordine momentaneo, che agisce  come fattore supplementare; può trattarsi  infine del delitto passionale vero e proprio.  La reazione sociale deve essere diversa nei  tre casi; diversa anche nel terzo, a seconda  che la criminalità passionale prorompe da  una passione antagonistica, o sostitutiva, o  costituzionale, poiché il grado di responsa-  bihtà è diverso, essendo diverso il grado di  dissoluzione della personalità, diverso il grado  di adattabihtà, diversa la fisonomia psichica.   Da così complesse e difficUi distinzioni  deve concludersi che occorre sempre, nel  delitto passionale, l'analisi e il giudizio del-  l'uomo di scienza. Né l'impressionismo psico-  logico, né una formula a priori, antropolo-  gica o giuridica, né il buon senso d'un'accoz-  zaglia fortuita di gente spesso non nata pei  pensare, possono risolvere il problema deUi  responsabilità d'un individuo, che si dibal  dolorando nella zona grigia, dove non splendi  la luce della coscienza sana, né sono ancor^  scese le tenebre della follia. ^     SEP 3 19]B         piccbibl.dj  scieu.mod.   Fi^'BOCCRED     Pieeola Biblioteea di Seieoze Jloderae   Klscuitl volnmi In-ia*   L Zuom-Biuioo. Im «lato. Svrl di MtrouomlK L. afiO   a n n ._-. ,. BooTBloro tooretiBo^pnrtioa-CB'^di-  dlfaHl'M'aMva'iiHÉàuM.'— ' Óoà lìcùia ■ XJK)  «.Bnai. ArU e ItaUd. Attorno »U'ItaU»preiaUniM. — CooUniTS> B —  B. BouTTi. Twlvlà 41 MbHb ■MuBla. - OoD flnira . . . . • 6 —   S. LoHBXOM. n yrcUoHs «alla ralleltà >8 —   1. KOMMO. IToatlBl « Mm «al «oibbbI. — ■••■■•ualilB . . . > 8^  8. Kjpmi. JL» J ottri^a aeaB*BU«ba 41 C Mmrx— (Sequeitrato) • B —   10. FiATL Is ■■ «tr'fr— n '..'.'. l '.'.'.'..'.'.'.'.'. • v'—   U. Buoni Buuoo. S«l nvwi 4el hU ifiO   la. Taoiui. n MilatlalM ■■•«ara* B —   U. JnuoB. Irfi BlaaiHttaB « l'arte ■!««•. — Con finua . . . . > 8 —   U. BarOLLL Pa>«k* al ■awiti MMaiii • ABHlae T 8,60   10. QMrruL K* cevaal aaalala 4al ftaonieBo aalaatuiaw . . > afiU   IB. Tboobj ■ D'Amu. lA Butrlut naataiapa r a a tai — OoD DO Bg. • B —   17. Da Saboth. x aacal >e —   18. Db LioT EvAn. VMsa prataacara la vita B —   li. SnurtoBSLLo. Dapa la naarl* • B —   V. IiUU»^m>. lAdElHilaa aella vita «BaUdlaa». — Oon llgiin > i —   IL ILuM. IbaMara «slaalUeka > B,GO   Si. AjfToam. I rFaemm 41 I^aakrMa. — OoD flnua . . . . • S^CO   W. Turno. la MaHa 4*1 >l«i— 1 > SÌO   " Tmii li maniirlMnatn ritaratlT» U —   SE. Dai. I« vHTlalaal 4el tamira B —   K. TuMUL Ka Tlrt* •aatemponUHa i S —     6(L Db Bobbio. ■••Arte -   BL BioOKiBi. la TtsUaau Islaalaa 4e^ alUautl. — Oon Binro >     66. Zoooou. Te4erlea   BB. LoRU. n e^rttaUBBia e la Hnaaia • h^U   87. OraoKB. Dal Sreel ■ narirla • 8,60   B& OiOOinn. IM #ii e i ' i» e la paee ael moKdo aaUaa i BfiO   60. TUanra. Diritti e «arari «ella «nUe» B —   «X Sbbbl Im palcba k«I (iBaaiaeiil 4cUa vita — don figure . . > ifio   41. ^XvLB. la vita a la eaaalaBia. — Con flpiT* B —   ta. Baooiowi. Sai rasa* 4al prafiuaa.— Con fignis S^   MI. &TBArroBBLLO. Il prasreM* 4ella ■eieaaa >8 —   U. llirrTn.u. la 'TrlpalltaBlik— Con una carta • 8,60   IB. MlBTBBIJBB.  «.HOLU. I«K   i7. Tiocuo. la   B. QRtin Au:Ea. la Tlta «alla piante. — Con flgnn .     O. Zau K .  fa.ilA.TBa. I     neatleU   B la (Olla .     - OonSgwa •     4ell* «pirite   pa e la Aula. — Cim figim .     •CO. Habvagk. Ii'mmmum del Crirtlanfwlw L. 4 —     00. Jamsi. «U MmOI della ▼!««. — (9» edisioiM) . .   81. B40GEOHI. D»U'al«talml» ali» ehimiea, — Con iigQxe .   09. Gappbllbtti. Ia l«n(«ada Napaleaalea. ~ Oon Agore   68. Mach, am^umi delle ■ifariwiil   84. Ti>Ti*ifnA. O m a é. CMaCa. — don figure   &^ AvDKBaoH. Iln«éllls«iua della folla   -86. HiouoH. Iia rica ael mari. — Ckm Agore   80. CoflTA. n Baddba   70. SouBBTx. Iie oriolai del mél«khraauMi   71. BROTrxBio. Per la Spirlttaoia   72. Clodd. Starla deU'AIflàbeta. — Ckm figoxe   78. Bkl Luiroo. Claeiiie e Héladiala   74. Furor. Iia lUoMlla della laaseTlià   75. AzjPFi e CoiLuiDuooi. Ia Uqaefludaae del sas e dell'i   76. Fbacxubolx. Ii'lrraalanale aella leMeraiara ,   77. Oonr. I^ meecaaUma della vita   78. LsYi. l>ellMo e pena aél penalero del Oreel  70. Bkl Gibbo. Fra le «alate della Starla . . .   60. YxAczL Paleolecla del mmaà   8L Sbboi. BTOloBlaae amaaa iadlTldoaie <   88. Clodd. VaesAO prlaUtlTa. — Con Agore   88. BALDwnr. li' lateniseaBa .   84. Gafpbli«vxtl Ia rlTdoslaae   86. LoMBBOSO. Iia rlta del bamblal. — Goii Agore   -86. Emkbboh. Vomlal rappreeeatatlTl   87. MoxBxufl. laferlarltà meatale della daaaa   98. GuMPLOWXCZ. 11 eoneetto eoeloloslea della Stato ....  80. Agbxsti. Ia lUoeolla aella letteratora moderaa . . .   80. LoMBBOSO. I TaatacBl della deseaerasloae. — Gon Agore   81. PBGBABn. Iie lUoBloBl ottlelte. — Gon Agore   98. MoBASflO. lA aaoTa anaa (I<a auMelilaa)   86. MavosB. I<o stato soelalteta   94. GAinESTBon. CHI amori desìi aalmall. — Gon Agore . . .  06. BizzATTx. IHdla pietra flloeofUo al radio. — Gon Agore .  86. Gabltlx. PawMito e preeeate   97. Gouorar. D Teatro del popoli   98. BizKABBi. lA iMMe flalea del audo   90. Gapfellxtti. Storie e leggende   100. Glodd. Storia della firgert— e. — Gon Agore   101. ZAHOTn-BKABOO. Astrologia ed aetronoaida   lOB. Hall. H snolo   lOB. Babatta. Gnrioeità Tlaeiame. — Gon Agore   104. Fbaccabou. Ia «aeetlone della «enola   106. Eyavs. Iiao-tee e U libro della via e della Tirtdi . . .   106. Glodd. Miti e aogal   107. Lababca. D papato   106. Villa. 1/ ideolltiMO moderao   lOO. Fahoiulli. Ii'iadlTidBo aei saoi rapporti soeiall . . .   110. DncLAUx. Igieae Sociale   111. Bavizza. Peieologia della lingoa   112. Glodd. Fiabe e illoeolla primitiTa  118. Oappbllvtti. PriaeipeaM e graadi  114. KicxroBO. Fona e ricebeani ....   ne. Bbitda. Iie paartOBi   116. BOMAVO. I<a peieologia pedagogiea     5 —  6-  4 —   4 —   8 —  5-  8^  2^0  8^  8^  8,60  8-  8 —  860  8 —   6 —  8-  8,60   4~   8,60  2,60  4~   6 —  8-  6,60  8,60  6,60  6,60  8 —  2,60  4 —   4 —  6,60  8,60   5 —   6 —  8,60  6-  4 —  8,60   8-  8 —  6,60  8,60  6 —  6~  6 —   4 —  6 —  8,60   5 —  6.60  2,60  4 —     .MB. — I Tolomi di qoesta serie esistono pore elegantemente legati in tela  oon fregi artistioi, oon «laa Ura d'aomento sol presso indicato. Antonio Renda. Renda. Keywords: High Church. Speranza, “Grice e Renda”. Renda.

 

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