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Tuesday, November 26, 2024

GRICE E CAPORALI

 Grice e Caporali: la ragione conversazionale e l’implicatura conversazionale di Pitagora, l’italiano – scuola di Como – filosofia lombarda -- filosofia italiana – Luigi Speranza, pel Gruppo di Gioco di H. P. Grice, The Swimming-Pool Library (Como). Filosofo lombardo. Filosofo italiano. Como, Lombardia. Grice: “You gotta (as we say at Berkeley) love (as we say at Berkeley) Caporali – typically Italian he dedicates his life to philosophise on Pythagoras (or Pitagora, as he prefers) just because he is ‘italico,’ or ‘Italiano,’ with the capital I that was then in fashion!” Grice: “What I like about Caporali is that, unlike the 98% of Italian philosoophers, he detests German philosophy, as represented by Muri – “See how clear the religion of the Italian anti-clerics is compared to the German obscurity of Muri!’ And right he is, too!”   -- Grice: “For the Oxonians I always recommend his “epitome di filosofia italiana,’ which, I subtitle it as “From Pythagoras to Pythagoras, and back!” – His three-part tract on Pythagoras (Natura, Uomo, Other) is fascinating – especially the other – he also philosophised on ‘scienza nuova.’” Laureatosi in giurisprudenza all'Padova, studiò anche storia e geografia presso l'ateneo bolognese, così come approcciò, sia Italia che all'estero, le scienze naturali e la matematica.  Nel corso dei suoi viaggi si avvicinò al movimento metodista, tanto che  a Milano, dove l'anno prima aveva dato alle stampe la Geografia enciclopedica, ne ricevette l'ordinazione a evangelista, mentre quella a diacono la ricevette a Terni. E, non a caso, Caporali è stato segnalato fra le menti più eccelse dell'evangelicismo.  A Perugia, e poi come ministro a Todi finì per distaccarsi dal movimento metodista. È in quel contesto che diede vita alla rivista La nuova scienza. La notorietà che ne conseguì gli portò l'offerta di reggere come titolare, su indicazione di Nicola Fornelli, la cattedra di filosofia all'Bologna, che tuttavia Caporali rifiutò.  Dal 1905 riprese e approfondì le questioni filosofiche, studiando, in particolare, la dottrina di Pitagora, che avrebbe ricondotto, da nazionalista qual era, ad una tradizione italica e latina, in funzione anti-straniera. Secondo Caporali, la formulazione pitagorica del numero reale consentiva di riconoscere la relazione dell'espressione della coscienza e della volontà umane con i problemi della vita.  Opere principali Geografia enciclopedica rispondente al bisogno degl'italiani ordinata alfabeticamente, Politti, Milano; Epitome di Filosofia italica della nuova scienza. Vademecum delle persone colte che vogliono diventare filosoficamente italiane, Tip. dell'Umbria, Spoleto; La natura secondo Pitagora, Atanor, Todi; L'uomo secondo Pitagora, Atanor, Todi; Il pitagorismo confrontato con le altre scuole, Atanor, Todi; La Chiara religione degli anticlericali italiani con la nebbiosa tedesca di Romolo Murri (della pubblica opinione moderatore), Tip. Tuderte, Todi. L'Enciclopedia Italiana, vedi, V. Vinay, Desanctis, Claudiana, Torino.  In tal senso Croce, Pescasseroli, Laterza, Bari, che lo cita con i filosofi protestanti Taglialatela e Mazzarella; Furiozzi, C. tra politica, religione e filosofia, in Idem, Dal Risorgimento all'Italia liberale, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli  R. Mariani, Del sommo filosofo pitagorico C. da Como: da Pitagora ad Alberto Einstein, Domini, Perugia. C. su C. M.C.C., C.  in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana; Pilone, C.  Dizionario biografico dei protestanti in Italia, Società di studi valdesi, sito studivaldesi. Filosofia Filosofo Filosofi italiani Professore Como Todi Scrittori italiani Personalità del protestantesimo.  LA NUOVA SCIENZA. Alcuni pedanti, non intendendo la sacra scienza dei Numeri, o dei Principii Universali, che Pitagora fece il centro del suo sistema, attribuirono a questo grande Maestro teorie confuse e assurde. Così gli studiosi, i quali non seppero discernere il pensiero Pitagorico dalle aggiunte e dalle non scientifiche interpretazioni che ne fnrono fatte dopo Pitagora, supposero che la radice e i rampolli della Antiquissima Italicorum Sapientia fossero ormai disseccati, e trascurarono l'Italo Maestro per andare ad abbeverarsi a fonti straniere. Con tutta fede dunque, e sicuro di fare opera veramente italiana, C., si ritirò nella misteriosa solitudine della sua villa presso Todi per dedicarsi tutto alla restaurazione del Pitagorismo tra il plauso e l'ammirazione dei migliori pensatori nostrani e stranieri. Redasse allora la Nuova Scienza e in seguito pubblicò altre opere fra le quali i volumi della Sapienza Italica presso questa Casa Editrice. La quale, avendo ora rilevato dall'eredità giacente dell'illu stre estinto, quel che rimaneva della sua prima opera suddetta, la presenta agli studiosi. La Nuova Scienza è composta di 25 spessi fascicoli. Restano quarantasette copie dell'Obera completa e si vendono al prezzo di L. 125 ognuna. Si vendono anche separatamente alcuni fascicoli che possediamo in maggior numero, al prezzo di L. 5 ciascuno. Diamo qui i titoli delle principali dissertazioni contenute nella detta opera La Nuova Scienza: L'odierno pensiero Italiano. La Formula Pitagorica della Cosmica Evoluzione. L'Evoluzione anti-clericale Germanica nella disperazione. L'Evoluzione anticl. germ. negli errori finalisti. L'Evoluzione malin tesa e la sua negazione. Monismo Pitagorico antico. Perpetua voce umana— Commedia degli Spiriti. La psicogenia pitagorica di Pauthan . La sostanza impasticciata di Pozzo. Il principio Eraclitico con frontato col Pitagorico -- Pitagorismo di Bruno. La formula Pitagorica dell'Evoluzione Sociale. La Sapienza Italica mmfà i opera insigne del filosofo nella quale facendo rivivere il Pitagorismo alfa luce dello scibile moderno sì mira alla restaurazione della nazionale *coltura. Atanòr, Todi; La Natura secondo Pitagora ossia La progressiva concentrazione e sistemazione delle unità senzienti. Tov ò\ov oòpavóv àp|iovóav sivat xat àpt&fiov. Tutto l'iTiiiverso è numero e armonia. Pitagora. Oùx' fircstpog èaxl [isxa^oXr] où5s(iia oì)xs auvsx^SNiente può cambiare nell'indeterminato e nel continuo. Aristotele (Phys8).  La Sapienza Italica i La Natura secondo Pitagora opera insigne del filosofo Enrico Caporali il - nella quale facendo rivivere il Pitagorismo alla luce dello scibile moderno si mira alla restaurazione della nazionale coltura Con cenni storici su Pitagora e la sua Scuola. Atanòr. Todi. MI STORICI SO PITAGORA E LA SUA SCUOLA. Pitagora, secondo Teopompo, Aristossene e Aristarco (citato da Clemente), e figlio di un gioielliere etrusco, che mercanteggia a Samo. La Pitonessa di Delfo, consultata mentre la sua madre e incinta, dice: Avrai un figlio che sarà utile a tutti gl’uomini, in tutti i tempi. Pitagora, fin dalla sua prima gioventù avido di scienza, segue le lezioni d’Ermodamate e quelle di Ferecide a Siro. Visita in Mileto Talete, l'iniziatore della filosofia, e per suo consiglio viaggiò in Egitto. A Memfi, presentato a quei sacerdoti d'Iside dal Faraone Amasis, al quale, dicesi, e stato raccomandato da Policrate il tiranno di Samo, e da essi ricevuto nel loro tempio e iniziato alle loro dottrine segrete. Così, durante gli anni di questa sua iniziazione, il saggio di Crotone puo bene internarsi in esse, e principalmente versarsi con ardore in quella sacra scienza del numero e dei principii universali, che egli fece di poi il centro del suo sistema e formida in un modo originale. Egli arriva agli alti gradi del tempio, ma, essendo avvenuta in questa epoca una ribellione in Egitto, dopo aver assistito al saccheggio dei santuarii e allo scempio compiuto su le opere millenarie dalle orde della plebe, e condotto insieme con altri adepti a Babilonia. A Babilonia accresce il suo sapere ed ha rivelati gli arcani dell'antica sapienza Caldea. Da qui ritorna a Samo, che un usurpatore straniero, dissoluto e crudele, ora tiranneggia, e volle subito fuggirne. Venne in Crotone, ove si stabilisce. Crotone, nel Golfo di Taranto, e, con Sibari, la città più fiorente d' Italia. Ora egli che ha attinto a sì pure fonti di filosofia e acquistato grande esperienza della vita, nauseato dalla indisciplinatezza delle democrazie, dalla insipienza dei altri filosofi, dall' ignoranza dei sacerdoti, dalla dissolutezza che venne a diffondersi, ha visione di un rinnovamento da effettuare fra gl’uomini. Onde stabilì di fondare una setta dalla quale usceno, non dei politicanti e dei sofisti, ma dei uomoni dall'animo nel vero senso della parola virile, e che e il nucleo, come il punto di partenza per la trasformazione graduale dell'organamento politico di Crotone, in corrispondenza al suo ideale filosofico. Secondo questo ideale, affinchè lo stato e ordinato armonicamente, dovesi conciliare il principio elettivo con un reggimento della cosa pubblica costituito per la selezione dell'intelligenza e della virtù. Sorse dunque a Cotrone il più grande istituto pedagogico di quei tempi, che è pur da considerarsi come il più nobile tentativo d'iniziazione laica che sia stato mai impreso; e in breve ha a fiorire in tal modo che, non solo nell’area, come a Metaponto, a Taranto, e più tardi a Eraclea, sono stabilite filiali, ma anche in altre parti d'Italia e principalmente in Etruria, la sacra terra donde il maestro e oriundo. Egli si circonda di scelti discepoli, e tutti seduce, poiché avviluppa di grazia l’austerità dei suoi insegnamenti. Essi doveno levarsi all'alba, adorare il sole, seguendo una dorica danza, quando il sole appare su l'orizzonte, passeggiare nel parco dell' istituto dopo le abluzioni di rigore, recarsi nel tempio di Apollo in silenzio, affinchè l'anima, così nella sua verginità, si raccoglia all'inizio del giorno. Indi, in ampie sale, venneno istruiti nella matematica, nell'astronomia, nella medicina e nelle scienze naturali, o nella politica, nella morale e nella religione, secondo le classi o gradi d'iniziazione, e in altre ore nella musica istrumentale e corale. A mezzogiorno, dopo la preghiera al sole, si fa un pasto frugale di pane, mele, noci e olive, e quindi si anda allo stadio per gli esercizi ginnastici, che tutti, fuor che la lotta e il pugilato, sono tenuti in onore. Poi si discute di amministrazione della città, di morale e di 'politica generale, e in fine si anda a cena, dove si mangia anche carne in piccola quantità e si beve vino, sedendo intorno a ogni tavolo in numero di X, poiché X è il numero perfetto. Durante la cena, si fa una lettura ad alta voce, e questa lettura e seguita da libere obiezioni e discussion. Poi si ricordano le regole dell' Istituto, e, cantando un inno ad Apollo, si anda a letto. Il vestito di tutti i discepoli era di bisso, a forma egiziana o etnisca. Pitagora ha due figli, Arimneste e Telangete. Arimneste e autore di prose e poesie morali. Telangete divenne più tardi il maestro di Empedocle di Girgenti e a lui trasmise i secreti della dottrina. Altro pitagorico fu il più celebre degli atleti, Milone di Crotone. Dall'Istituto pitagorico usceno anche geometri, medici, artisti, amministratori ed uomini politici ragguardevoli, che portano, sotto certi aspetti, la Magna Grecia al disopra della Grecia. Non si concede di entrare nell' Istituto a scolari di famiglie non onorate o di costumi cattivi. Fa per avere rifiutato un certo Cilone, ricchissimo, il quale desidera di far parte dell'Istituto, che Pitagora venne una sera assalito mentre sta in casa di Milone. E, cogliendo pretesto dal voto contrario che Pitagora da sulla distribuzione delle terre di Sibari, che i Crotoniati hanno conquistate, il suo nemico Olone induce la plebaglia a dare l'assalto all'Istituto, uccidendo e ferendo molti alunni. Pitagora si rifugia negli istituti filiali di Locri, di Taranto e di Metaponto, dove muore. Pitagora non crede nella metempsicosi, ma sol-tanto nella immortalità dell'anima razionale. Però permise che la metempsicosi dei Misteri Orfici e presentata al popolo come opportuna per spronare alla virtù ed impedire la delinquenza. Infatti egli non ha collegato in nessun modo la metempsicosi al suo sistema filosofico. Egli si sforzava sempre di liberare gli schiavi e di dare agli umili cittadini il sentimento della dignità morale, e dice che la virtù non è perfetta se non è accompagnata dalla fede nel Sole, perchè l'ordine universale si regge sulla mente divina ordinatrice e perchè il Sole solo può dare alla morale sanzioni efficaci. Diogene Laerzio narra che Pitagora scrive tre saggi, uno sulla Educazione, uno sulla Politica ed il terzo più importante sulla Natura. Ma andarono tutti e tre perduti e ne rimangono soltanto i frammenti citati da Aristotele e da altri filosofi posteriori. Fra i discepoli di Pitagora si distingueno Archita di Taranto, Timeo di Locri, Ocello di Lucania, Ecfanto di Siracusa, Filolao, Eudossio, Alcmeone, Epicarmo ed Ipparco. Quando Platone viaggia in Italia, e Archita di Taranto che gì' insegna la dottrina del numerante. Ma Platone la guasta nell' intrecciarla alla sua teoria delle idee eterne ossia concetti gènerali delle cose ch'egli suppone esistere da se, indipendenti e separati dalle cose. Nella filiale pitagorica di Girgenti sorge Empedocle, il quale abbraccia con ardore lo studio della Natura comune ai Pitagorici. Ma mentre Empedocle osserva  da vicino una eruzione dell’Etna soccombette asfissiato. Nella filiale pitagorica di Siracusa brilla Archimede, il fondatore della idrostatica, il quale scopre anche la quadratura della parabola, oggi ancora ammirata dai Matematici. Ma qual era il carattere della filosofia di questa setta di Crotone? Pitagora e l’enciclopedista del suo tempo. Fonda la Filosofia Italica. Come fa notare Zeller gl’errori di Platone e di Aristotele erano quelli del popolo ellenico, troppo idealista e portato a giudicare le cose colla fantasia, ed a studiare poco la natura. Gl’ellenici sono artisti e poeti, non filosofi o scienziati. Appena hanno fatto dell’osservazioni superficiali, volano a stabilire delle massime generali. Invece Pitagora e in stretto senso uno scienziato, un appassionato scrutatore della natura, sicché puo fondare il Naturalismo Italiano. Da per primo il nome alla filosofia, come lo da al mondo, chiamandolo “cosmo”, che vuol dire ‘ordine’, vale a dire che porta in se la gran legge della tendenza di le IV elementi a formare più alta unità: in modo che ogni particella sta in armonia col Tutto ed è fatta da una forza numerante. L'Universo, secondo Pitagora, è la manifestazione dell’energia divina, che si contrappone i punti di forza o atomi, i quali, derivando da una potentissima Unità, tendono a riunirsi ed a ritornare alla unità primitiva, sicché tutte le cose si fanno dal di dentro al di fuori. E un Monismo del Noumenon vivente in ogni individuo, che fa i fenomeni della Sensazione e del Moto. Gli Organismi sono governati dal Sentimento, trovando piacere nell’assurgere a più alta Unità, e dolore nello scomporsi. Anche la Natura inorganica sente e vuole il suo sviluppo, il suo godimento, benché non sia provvista di nervi. Ma è da essa e dalla sua rudimentale sensazione e volontà, che a poco a poco, attraverso la evoluzione delle attrazioni molecolari chimiche dei colloidi, si vanno formando, per successiva divisione del lavoro, gl’organi ed i nervi. Egli precisa con ripetuti esperimenti il rapporto fra la lunghezza, il diametro e la tensione delle corde sonore e la qualità dei suoni; indovina per il primo che la terra è sferica e gira attorno al sole, che le stelle sono altrettanti soli in movimento. Scopre il teorema sulle proprietà del quadrato della ipotenusa nel triangolo rettangolo. Calcola la teoria degl’ isoperimetri, dimostrando non commensurabile il rapporto fra la diagonale ed un lato del quadrato. Introduce nell’aritmetica il sistema decimale X, e nella musica l'ottava, VIII, la quarta IV, e la quinta, V.. Il filosofo Lucio (in Plutarco Symp.) narra che gli’eruschi, che stimano Pitagora quanto i Greci, osservano i simboli di Pitagora. Ad un acuto osservatore come Pitagora non puo sfuggire la legge di attrazione e coesione che forma e tiene assieme tutti i corpi gazosi, liquidi e Egli ne supponeva la causa nella tendenza di tutti gli elementi a riunirsi ed a formare più alta Unità, ed invano i fisici moderni ne cercarono la causa in pretese pressioni dell'etere cosmico. Empedocle di Girgenti la chiama poeticamente “amore universale”, contraponendovi l'odio o repulsione, che avviene contro tutto ciò che disturba il piacere dell'unione. Empedocle pensa la Natura organica, piante ed animali, come un processo di crescente unificazione e sistemazione -- benché non conoscesse la cellula -- e la malattia e la morte come un processo di dissoluzione delle particelle senzienti. L'Essere non è per Empedocle in continuo flusso, il diventare non è un formarsi di cose nuove -- come pretendeva Eraclito, l’eleno che emula Pitagora), ma è l'unirsi delle particelle, lo ascendere a pnu alta Unità, il formarsi dai molti l'Uno: mentre il morire discioglie la Unità nella Molteplicità. Era bene istruito del pensiero pitagorico Anassagora, il primo filosofo che separa lo spirito dalla materia, e che suppose le anime degli animali e degli uomini come formate di Omeomerie, specie di Numeranti, che separano, distinguono, scelgono, conoscono le cose utili e respingono le inutili al bene dell'individuo e della specie. Ma i suoi discepoli Socrate e Platone intesero poco il pitagorismo, in modo che dopo Anassagora la filosofìa d’Atene si allontana dalla Italica. Pitagora e il genio tutelare del pensiero laico Italiano, e da sempre il midollo alla coltura nazionale.

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