Grice e Carifi: la ragione
conversazionale e l’implicatura conversazionale dell’ablativi relativi – Roman
implicata – scuola di Pistoia – filosofia toscana -- filosofia italiana – Luigi
Speranza, pel Gruppo di Gioco di H. P. Grice, The Swimming-Pool Library (Pistoia). Filosofo
toscano. Filosofo italiano. Pistoia, Toscana. Grice: “I
would call Carifi a poet rather than a philosopher! He did indeed philosophise
‘in difesa della filosofia,’ but that
should read of ‘his’ ‘filosofia,’ which he sees as an elaboration on
death! My
favourite are his ‘lezioni’ di filosofia and his ‘ablativo assoluto,’ something
English lacks, but ‘deo volente’ doesn’t!” --
Studia sotto Bigongiari, tra i maggiori esponenti dell'ermetismo fiorentino,
profondamente influenzato dalle voci
liriche di Rilke e Trakl, su cui si è esercitato anche come traduttore, oltre a
essere poeta, svolge l'attività di critico letterario e filosofico. Autore de
“Il segreto”. Al fianco degli studi filosofici, vi sono quelli di psicoanalisi a
Milano. Mentre nelle liriche si risente la dizione rilkiana e emerge il debito
verso Heidegger, nei componimenti successivi questi motivi vengono amalgamati a
nuove istanze della sensibilità. In particolare dopo la dura prova della
malattia, l'incidente, come lui chiama l'ictus da cui è stato colpito, i suoi
versi abbracciano una nuova forma di rarefazione dissolvente in cui l'essere,
attraversato dal dolore, cerca una via estrema di comunicazione per
ricongiungersi al mondo. Luoghi e figure dell'anima. Due sono i temi che
incardinano la sua poetica: la madre e il legame con la città natale, Pistoia,
che di quel rapporto affettivo è l'emanazione, entrambi raccolti
filosoficamente nel rimando all'infanzia, epoca originaria dei sensi, periodo
d'elezione per l'anima ma anche ingrato, di cui si fatica a cogliere l'essenza
se non a patto di una discesa spossante. Ora è l'attimo che attende, è
l'istante che prepara i tempi a un altro istante dove si deve attendere
l'infanzia, quella bastarda che era là, tragico volto dei bambini. La madre,
dolorosa musa, abbandonata dal marito quando il bambino aveva appena tre anni,
ha lungamente accompagnato e sorretto la voce del figlio. La sua scomparsa è
una perdita incolmabile nella vita e nel suo immaginario. La città rappresenta
un caldo grembo, dove tutto rimanda a quel legame dissolto ma anche alle tante
amicizie e perfino a quegli spiriti gentili di artisti e letterati che
continuano ad aggirarsi, figure di sogno, nelle strette strade del centro. Bigongiari
era di Pistoia. Era figlio del capostazione e abitava in Via del Vento, accanto
a Manzini. Nei miei viaggi onirici li vedo tutti e due, Bigongiari e Manzini,
camminare tra Via del Vento e Via Verdi, in silenzio perché parlano una lingua
muta, una lingua del deserto che solo i poeti e i mistici capiscono. Nei suoi
versi rivive di continuo la devozione spirituale per il luogo, la cui essenza
poetica sta nell'intreccio di memorie che lo abitano, un passato con cui si
misura in uno stato di incerta beatitudine tra sogno e veglia. Nasco
filosofo con una grande tensione verso la poesia. Una tensione, la mia, che si
è poi sviluppata fino a rendermi filosofo, ma soprattutto poeta. La filosofia
arriva fino ad un certo punto, da quel punto in poi c’è la poesia. La poesia
parla del cielo, delle foreste degli uomini, fa un salto verso la verità.
Abbandona il linguaggio su cui, bene o male, la filosofia regge e sceglie
un linguaggio pre-sentativo'', il linguaggio della presenza. La sua
ricerca è la risposta alle varie vicende dell’uomo. L’uomo colma e coglie sé
stesso attraverso il percorso del lume, l’apertura alla conoscenza. L’uomo mite
che miete la luce, capace di cuore della verità, che non rinuncia al pensiero
della responsabilità e della parola, è l’uomo C.. Non bisogna accostarsi a lui
con il timore di leggere un incomprensibile tomo di filosofia analitica alla
teoria dell’implicatura di Grice, sia pur condividendo con lui che non esistono
concetti semplici, né concetti già pronti, perché la filosofia analitica di
Grice è, Grice morto, in divenire, è in movimento. Un sottile ma preciso filo
conduttore che caratterizza la raccolta delle sue lunghe e silenziose
riflessioni è la pratica dell’intensità, destini che si rivelano fino in fondo.
Esercita il bello della profondità portandola, a tutti, sul piano conoscitivo
della conversazione. Le sue opere sono cammini culturali e spirituali dove
l’uomo ed il valore sono all’unisono un giro concentrico di piaceri. La
conversazione è un abisso che, in un’intima solidarietà, unisce il moto
interiore all’estetica dell’espressione, e la conversazione diviene il veicolo
principale dove il silenzio meditativo e contemplativo si colora di una
dimensione inter-oggettiva. La conoscenza dell'altro.L'uomo del pensiero:
Roberto Edizione Polistampa, Firenze. Poesia e filosofia convivono e si
alternano nella sua vasta produzione, tra i maggiori autori contemporanei. E
conosciuto per i testi filosofici e per l’intensa attività poetica,
influenzata, a partire dagli anni Ottanta, dall’amicizia con Bigongiari; ma
anche per le traduzioni in italiano di Hesse, Rousseau, Racine, Bataille, Trakl
e Weil. La poesia è una stretta di mano su «Naturart», rivista di cultura, Giorgio
Tesi Editrice» Scopre il dolore con la perdita della madre che diventa la
sua ossessione poetica, descritta come un pozzo in cui scendere. Le sue due
antologie poetiche (Infanzia; Nel ferro dei balocchi), pur seguendo percorsi
diversi, si ergono entrambe su due abissi: l'infanzia personale, ma al contempo
quella di intere generazioni europee, segnate da un legame indissolubile.
Archivio Festival Letteratura, Palazzo Ducale, Mantova. È una poesia in cui la
forte componente autobiografica trasfigura il vissuto, in quanto ciò che si
racconta assume valore paradigmatico: situazioni ed episodi emblematici in cui
l’uomo incontra l’assoluto. Incontro su «VIinforma», rivista culturale della
Banca di credito coooperativo di S. Pietro in Vincio» «La raccolta Madre,
proprio perché torna su un tema già fortemente praticato, consente di guardare
al complessivo percorso poetico di Carifi potendo distinguere in esso un
momento di passaggio e di mutamento, determinato prima dall’avvicinamento al
buddismo, poi dalla malattia. Giuseppe Grattacaso, Supplica alla madre su
«Succedeoggi» Cultura nell’informazione quotidiana» Opere Raccolte
poetiche Simulacri (Forum/Quinta Generazione, Forlì); Infanzia (Società di
Poesia, Milano, rist. Raffaelli, Rimini ); L'obbedienza (Crocetti, Milano);
Occidente (Crocetti, Milano); Amore e destino (Crocetti, Milano); Poesie (I
Quaderni del Battello Ebbro, Porretta Terme); Casa nell'ombra (Almanacco
Mondadori, Milano); Il Figlio (Jaca Book, Milano); Amore d'autunno (Guanda,
Parma-Milano); Europa (Jaca Book, Milano); Il gelo e la luce (Le Lettere,
Firenze); La pietà e la memoria (Edizioni ETS, Pisa); D'improvviso e altre
poesie scelte (Via del Vento edizioni); Nel ferro dei balocchi (Crocetti,
Milano 2008); Tibet (Le Lettere, Firenze ); Madre (Le Lettere, Firenze); Il
Segreto (Le Lettere, Firenze ); Racconti Victor e la bestia (Via del Vento
edizioni, Pistoia); Lettera sugli angeli e altri racconti (Via del Vento
edizioni, Pistoia); Destini (Libreria dell'Orso editrice, Pistoia); Saggi Il
gesto di Callicle (Società di Poesia, Milano); Il segreto e il dono (EGEA,
Milano); Le parole del pensiero (Le Lettere, Firenze); Il male e la luce (I
Quaderni del Battello Ebbro, Porretta Terme); L'essere e l'abbandono (Il Ramo
d'Oro, Firenze); Nomi del Novecento (Le Lettere, Firenze); Nome di donna
(Raffaelli, Rimini ). Rilke, L'angelo e altre poesie, Via del Vento edizioni,
2008; Georg Trakl, La notte e altre poesie, traduzione di Massimo Baldi e
Roberto Carifi, Postfazione di Roberto Carifi, Via del Vento edizioni. Tiene la
rubrica mensile "Per competenza" sulla rivista «Poesia». Per
ulteriori notizie si veda la sezione dedicata ai cenni biografici del poeta nel
volume Roberto Carifi, D'improvviso e altre poesie scelte, Via del Vento
edizioni, Da Roberto Carifi, Tibet, Le Lettere,. Da Pistoia in parole. Passeggiate con gli
scrittori in città e dintorni, Alba Andreini, introduzione di Roberto Carifi,
Edizioni ETS,. M. Baudino, Nel mitico
mondo di Carifi, «Gazzetta del Popolo»; C. Viviani, Il mito e il nuovo inquilino,
«Il Giorno», F. Ermini, Il mito per relazionarsi al reale, «Il quotidiano dei
lavoratori», G. Giudici, Il gesto di Callicle, «L'Espresso»; A. Porta, Il gesto
di Callicle, «Alfabeta», M. Spinella, La microfisica del significante poetico,
«Rinascita», nQui sento odor di buoni versi, «Il Messaggero»; Infanzia, «Il
piccolo Hans», Al fuoco di un altro amore, Jaca Book, L'anima e la forma nel
verso. «Avvenire»; P.F.Iacuzzi, Il paradosso della poesia italiana. «Paradigma»;
Utopisti e menestrelli, «L'indice», R. Nostalgia del tragico, «Corriere del
Ticino»; I Quaderni del Battello Ebbro. Basso continuo del rumore bellico per
litanie epiche sull'occidente, «Il Manifesto». Il filo del tramonto e del
rimpianto, «Il Giornale», La poesia, il luogo del ritorno a casa, «La Nazione»,
La lingua continua a battere dove la carità duole, «Il Mattino», Il buio
mondo che ci avvolge, «Il Sole 24 ore», Il lato oscuro delle cose, «La
Repubblica»; Sul vuoto appesi alla
parola, «La Nazione», Amore senza tempo, «Il Sole 24 ore»,; E per musa
ispiratrice la nostalgia, «Avvenire», Classici pensosi versi, «Gazzetta di Parma», Amore
per una donna e per il nulla, «Il Giorno», Gli amori di Carifi, «La Nazione»;
B. Manetti, Carifi il poeta errante, «La Repubblica»; D. Attanasio, Amore e
morte trascendenti segreti, «Il Manifesto», R. Copioli, Carifi: il desiderio è
mitico, «Avvenire», 14 maggio 1994; E. Grasso, L'amore quando il lume si spegne,
«L'Unità»; A. Donati, Intervista a Roberto Carifi, «Il Giorno», Doni al confine
del tempo, «Il Sole 24 ore»; L'angelo poetico della solitudine, «Il Giorno», R.
Figli innamorati del proprio destino, «Avvenire»; Il male come provocazione
estetica – estetica del male -- Chiaroscuro con lampada e scialle, «Il Sole 24
ore»; Chi son? Sono un poeta, «Il Giornale»; Il dolore nelle sillabe, «La Gazzetta
di Parma»; Un angelo in esilio, «Avvenimenti»; U. Piersanti, Il figlio, «Tutto
Libri»; Bigongiari, Carifi: parole e voce di Figlio, «La Nazione»; Quel
contratto da verificare, «Il Sole 24 ore», Angeli sospesi tra essere e
abbandono, «Avvenire», Un neoromantico invoca il cuore, i sogni, l'addio, «Tutto
Libri», Amore d'autunno, «L'Espresso», Morte
di madre. Quando la poesia "riversa la vita", «Il Giornale», L’elegia
di uno stile semplice, «Avvenire»; Quei legami vitali tra figlio e madre, «La
Nazione»; Tra infelicità e silenzio, «Il Sole 24 ore»; Un dolcissimo amore d'autunno,
«Il Giornale», L'estetica dell'amore, «Il Tirreno», Dalla parte del cuore,
«Gazzetta di Parma»; E. Coco, Rivista de Literatura. Un dialogo a distanza
sull'alterità del figlio, introduzione a C. e U. Buscioni, Figure
dell'abbandono, maschiettoemusolino, Siena; Il pathos del sublime: la poesia di
Carifi, «Atelier», D. Fiesoli, Europa, «Il Tirreno», B. Garavelli, Addio alla
madre, «Avvenire», G. Colotti, Europa, «Il Manifesto»; La religiosa tragicità di Carifi, «Poesia»; F.
A. Scorrano, La conoscenza dell'altro. L'uomo del pensiero. Edizione
Polistampa, Firenze, S. Ramat, Roberto Carifi nel nome della madre, «Il
Giornale», Per la sezione bibliografica
questa voce trae informazioni dalla
inglese. Piero Bigongiari
Gianna Manzini Pistoia Via del Vento edizioni //poesia.blog.rainews//09/blog
Poesia Rai News L'UOMO DEL PENSIERO. Saggio sulla poesia di Carifi Tre poesie
su «Sagarana», su sagarana.net. Una recensione di Infanzia, su
margininversi.blogspot. Roberto Carifi. Il sisma silenzioso del cuore articolo
di Andrea Galgano su «Clandestino». Grice: “One
impotant thing to consider is the passive voice of the future perfect – TEMPVS
PLVSQVAMPERFECTVS PRAETERITVM – there was a specific form, ‘dedidi’ i. e. an
inflected form, only in the passive voice. However, no record was found of the
passive voice, except by use of what I call an ‘auxiliary’ verb – ‘have’ – cf.
my notes on ‘do’ – ‘do’ and ‘have’ as auxiliary. However, the Romans found a
way: the ablativo assoluto – the house given, she proceeded to furnish it. Money
having been given to the merchant, the buyer left – Admirably, as Aelfric
noted, in Latin, the pluperfect, strictly tempus praeterium plusquamperfectum,
is formed without an auxiliary verb . MODUS INDICATIVUS/SUBJUNCTIVUS. Pecuniam
mercatori DEDERAT. Pecunimam mercatori DEDISSET – Ha had given money to the
merchart. He should have given money to the merchant. The Roman even had a
choice of the ablative absolute hrase, consisting of the noun and the perfect
participle in the ablative case. Pecuniis mercatori datis cessit emptor , Money
having been given to the merchant, the buyer left. pecuniis mercatori non datis
non cessit emptor. Money not having been given to the merchant, the merchant
killed one of the buyer’s slaves. The difference is merely implicatural. In the
verbal form (dederat, dedisset) is is explicated that it was the buyer who
paid. In the absolute-ablative case, it is merely implicated. For all the
utterer cares, it could have been the buyer’s slave. Cicero refers to an use of
the RELATIVE ablative which is even ‘more slippery’ and thus optimal for cross
examination. Money Carifi. Keywords: ablativi
relative, filosofia e poesia – l’implicatura del poeta – l’implicatura di Blake
– l’implicatura di Guglielmo Blake – rhyme or reason – the invention of rhyme –
l’invenzione della rima – empedocle: ragione senza rima -- Heidegger,
conversation, language, silence, being, inter-subjectivity. Refs.:
Luigi Speranza, “Grice e Carifi” – The Swimming-Pool Library. Carifi.
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