PERCORSO: Fatti, personaggi, documenti ed oggetti testimoni di vita e di storia > questa pagina Ringrazio il geometra Rossano Gallorini che mi offre la possibilità, tramite due lettere del suo archivio personale, di approfondire un ulteriore aspetto della Famiglia del Professor Angelo Valdarnini per trentacinque anni docente di Filosofia teoretica presso l'Università di Bologna.
Angelo Valdarnini, nato a Castiglion Fiorentino nel 1847 proveniva da una modesta famiglia di lavoratori della terra, ma, nonostante ciò riuscì a studiare prima presso gli Scolopi in Castiglion Fiorentino, poi presso l'Università di Pisa dove conseguì la laurea. Dopo aver insegnato in vari Licei vinse, nell'anno 1887 la cattedra presso la prestigiosa Università di Bologna ove insegnava il Carducci e successivamente il Pascoli.
Il prof. Valdarnini fu un tenace assertore dell'esistenza obiettiva di "una Realtà assoluta e infinita, dell'anima e di Dio". Il confronto con il Positivismo lo condusse ad affermare la supremazia della metafisica sulla scienza, anche se, secondo il Professore, la metafisica doveva essere "critica e positiva ravvivata dal progresso delle scienze sperimentali e dalle altre discipline.
| Angelo Valdarnini ricordato a Castiglion Fiorentino il 10 febbraio 2018, dall'Associazione "Spazio aperto", con l'evento: “Il percorso umano e culturale del prof. Angelo Valdarnini: dall'amata Castiglioni alla dotta Bologna (1847-1930) - Narrazione e mostra documentaria” |
Angelo Valdarnini partecipò attivamente alla vita politica della sua città natale e ne fu, anche se per brevi periodi, sindaco per due volte nelle file del "Partito veramente monarchico e veramente democratico". Nel primo dopoguerra aveva fondato, sulla scia di Pascoli e Corradini, a Castiglion Fiorentino l'Associazione Nazionale, ma quando questa, si fuse con il Fascismo troviamo il Professore segretario del Fascio locale.
Dal matrimonio con Vittoria Tocci erano nati ben sette figli. I due maschi, Corrado e Virgilio, morirono in modo prematuro. Le figlie: Valeria, Virginia, Clara, Ida e Giorgina ereditarono dal padre un cospicuo patrimonio composto da diversi poderi, due case in Castiglion Fiorentino ed una villa al Cegliolo in comune di Cortona e titoli bancari. Valeria, la più grande, viveva Modena ed aveva sposato un Tavernari. Le altre sorelle vivevano a Castiglion Fiorentino. Ida che aveva sposato un Ferrari era nominalmente la responsabile delle sorelle Valdarnini delle quali una aveva forti problemi di salute.
Nel dopoguerra le condizioni economiche erano peggiorate e non navigavano in buone acque, ma, nonostante ciò le sorelle cercavano di mantener fede ai desideri del padre che aveva espresso questo desiderio nel suo testamento di rimanere unite. Probabilmente la sorella che viveva a Modena era quella che se la passava meglio e quindi speravano in un suo aiuto concreto.
Valeria aveva ospitato per circa un mese alcune sorelle, ma non poteva lesinava aiuti concreti. Di ciò se ne duole Ida in una lettera che non abbiamo. Nella risposta che abbiamo a questa missiva appaiono chiaramente le prime crepe ed i primi dissapori.
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Anche il nipote Vittorio che, probabilmente aveva un buon stipendio in quanto dipendente di una Compagnia di Navigazione, nell'inviare dei soldi, fa pesare il sacrificio che gli costa il farlo e esterna i sacrifici che deve fare stando lontano da casa per mesi.
Oggi vivono a Castiglion Fiorentino solo parenti lontani che hanno partecipato attivamente al ricordo che in data 10 febbraio del corrente anno l'Associazione Culturale "Spazio Aperto" ha organizzato con il titolo "Angelo Valdarnini: dall'amata Castiglioni alla dotta Bologna 81847-1930 - Narrazione e mostra documentaria". |
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