Powered By Blogger

Welcome to Villa Speranza.

Welcome to Villa Speranza.

Search This Blog

Translate

Tuesday, January 14, 2025

GRICE ITALO A-Z A ALC

 

Grice ed Alcimaco: la setta di Crotone -- Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Crotone). Filosofo italiano. According to Giamblico di Calcide (“Vita di Pitagora”), a pupil of Pythagoras. Exiled from Crotone when the local population rose against the Pythagoreans. His subsequent fate is unknown. Alcimaco.

 

Grice ed Alcio: i due ortelani -- Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo italiano. One of the two philosophers following what the Italians call the “Orto” (the Garden) – the other was FILISCO (si veda) – expelled from Rome back to where they came from – Athens --  *before* the infamous embassy. Alcio.

 

Grice ed Alcmeone: la setta di Crotone -- Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Crotone). Filosofo italiano. According to lamblichus of Chalcis, a pupil of Pythagoras. His main interest is in medicine, and he regards health as a kind of internal balance. He studies perception and believes that the eyes are connected with the brain, which is itself the centre of emotion and thought. According to Diogenes L., he also writes on physics, arguing that the soul is always in motion and the moon, planets and stars are eternal (Barnes, Early Philosophy, Harmondsworth, Penguin) Guthrie, A History Ancient Philosophy, Cambridge; Huffman, 'Alemaeon', The Stanford Encyclopedia of Philosophy, Zalta. Medaglia. Quasi tutte le informazioni superstiti circa lui sono state messe in discussione dagli studiosi. Essi si sono chiesti se fosse un medico o un fisiologo ("impegnato ad indagare la natura"), se fosse un pitagorico o in relazione con i pitagorici, se il suo atteggiamento fosse da qualificare come empirico, se ha, primo in Occidente, praticato la dissezione del corpo umano, se il ruolo centrale da lui attribuito - secondo le fonti dossografiche - al cervello nel coordinare le sensazioni non è da ridimensionare. La revisione critica delle testimonianze e dei frammenti di A. ha determinato di fatto il superamento di tutti quegli entusiasmi, certamente prematuri, che vorrebbero il crotoniate il padre dell'anatomia, della fisiologia, dell'embriologia, della psicologia, della medicinastessa. Si è aperta, in tal modo, sul piano metodologico, la via per una comprensione autenticamente storica della figura di A., dimensionata nel tempo ed in situazione. Moltissimi frammenti dei testi scomparsi, ma citati particolarmente da Teofrasto, sono stati raccolti da Codellas e da questi è possibile evincere la sua filosofia. Si può pertanto affermare che A. è il primo filosofo naturalista (Strata). Doty ha ripercorso la storia per quell'epoca straordinaria di A., giungendo a concludere che le sue scoperte devono essere considerate rivoluzionarie al pari di quelle di Copernico e di Darwin. Da notare che il grande Aristotele nega i rapporti fra cervello e fenomeni mentali in quanto toccando il cervello, non si hanno sensazioni e il cuore è ultimo a morire, localizzando dunque qui le capacità della mente. Dalla vita di A. non sappiamo molto. Aristotele riferisce che, quanto all'età, A. è giovane quando Pitagora è vecchio. Tuttavia, il passo non è contenuto in tutti i manoscritti né concordemente riferito dai commentatori antichi.  Contemporanei e diretti interlocutori di A. sono, secondo Diogene L., Brontino, Leonte e Batillo; personaggi considerati da Giamblico pitagorici. La sua patria viene dalle fonti identificata con Crotone. Il padre è, secondo la tradizione dossografica, Períthos (Diog. Laert.; Clem. Alex., Strom.) Diogene Laerzio considera Alcmeone discepolo di Pitagora. Il suo impegno avrebbe riguardato per lo più la medicina. Tra i fisiologi viene annoverato da Teofrasto. Secondo il giudizio di Galeno, A., allo stesso modo di Melisso di Samo, Parmenide di VELIA (si veda), Empedocle di GIRGENTI (si veda), Gorgia di LEONZIO (si veda), Prodico e degli autori antichi in genere, scrive un saggio, “Sulla natura”. Per Favorino e Clemente è addirittura il PRIMO a comporre un discorso intitolato “Sulla natura”. La sola attestazione che fa diretto riferimento ad A. come medicus è quella di Calcidio. Per il periodo storico in esame, la distinzione tra fisiologia/filosofia e medicina risulta essere non ancora strutturata – cfr. Grice: “We had the same problema at Oxford for ages – which I old Strawson when he was appointed professor of META-physical (‘trasnaturale’) philosophy!” -- Non solo la linea di demarcazione fra questi due ambiti è fluida, ma all'interno dell'indagine "sulla natura" confluivano sia lo studio della natura, che del corpo umano e, più in generale, per gl’enti tutti, apprezzati e osservati nella loro globalità. Il primo frammento pervenutoci di A. contrappone l'onniscienza certa e immutabile degli dei alla scienza mutevole e ipotetica degl’uomini che desumono le proprie tesi dai segni visibili nei corpi esaminati. Sulle cose invisibili e sulle cose mortali solo gli dei hanno la certezza. Agl’uomini è dato il congetturare. Non congetturare a caso delle cose più grandi. Tuttavia, tale sapere non viene ancora associato alla filosofia.  Il dossografo Aezio attribuisce ad A. la teoria divenuta molto comune della salute come equilibrio – “isonomia” -- tra elementi o proprietà (dynameis) opposte. A. dice che la salute dura fintantoché i vari elementi, umido secco, freddo caldo, amaro dolce, hanno uguali diritti (isonomia), e che le malattie vengono quando uno prevale sugli altri (monarchia). Il prevalere dell'uno o dell'altro elemento, dice, è causa di distruzione. La salute è l'armonica mescolanza delle qualità (opposte). Maddalena in Giannantoni. Simile dottrina ricorre, altresì, nel trattato ippocratico Sull'antica medicina. V'è infatti nell'uomo il salato, l'amaro, il dolce, l'astringente, l'insipido e mille altre cose dotate di proprietà diversissime sia per quantità sia per forza. Ed esse mescolate e contemperate l'un l'altra né sono evidenti né causano dolori all'uomo; quando però una di esse sia separata e permanga come sostanza a sé stante, allora diviene evidente e causa dolori all'uomo. Opere di Ippocrate, Vegetti, Torino, Utet. Nel riportare la dottrina dei pitagorici, secondo la quale le contrarietà sono per essi principi delle cose che sono, Aristotele, dubita che all'origine vi fosse stato un contributo determinante da parte di A.. Questi, ad ogni modo, sostene che duplici sono per lo più le cose riguardanti l'uomo. A differenza dei pitagorici – continua Aristotele – A. non define quali sono le contrarietà. Nomina, pero, quelle che gli capitavano, bianco nero, dolce amaro, buono cattivo, grande piccolo.  Nel suo Commento al Timeo di Platone, Calcidio rifere che A., esperto di questioni fisiche, è il primo che seziona animali viventi. In particolare la sua attenzione si concentra a mostrare come sono fatti gl’occhi. Secondo la testimonianza di Teofrasto, A. ha modo di identificare determinati canali – “poroi” -- che conduceno la sensazione dall’organo di senso (I pele II orecchie III naso IV lingua V occhi) al cervello, descrizione che si riferisce ai fori dei nervi cranici.  Dal punto di vista storico, la critica più accorta riconosce come i canali, cui fa riferimento Teofrasto, sono, per quel che concerne III l'udito e IV l'olfatto, grosse strutture, quali i condotti delle narici e il meato uditivo esterno. Nel caso I dell'occhio, tuttavia, le osservazioni effettuate da A. non riguardavano esclusivamentestrutture esterne o di superficie. Molto è infatti frutto di una conoscenza delle strutture retrostanti l'occhio. Il medico e fisiologo crotoniate si può al riguardo desumere che ha in forma assai limitata e circoscritta praticato su animali una recisione dell'occhio per mettere allo scoperto le strutture retrostanti, che si dipartono alla volta del cervello. Infatti descrive in maniera inequivocabile le vie ottiche (nervi ottici, chiasma e tratti ottici), come riportato da Calcidio. Solo dopo Aristotele la dissezione comincia ad imporsi, per diventare pratica assai diffusa e sistematica. Nel complesso si può riconoscere che il primo impiego del coltello a vantaggio della ricerca sulla natura risale ad A.. Questo rese possibile la scoperta del collegamento nervoso tra l'occhio e il cervello e da avvio a riflessioni sulla reale sede delle sensazioni in quest'ultimo organo. Di rilievo la testimonianza di Teofrasto (De sensu). Tra quelli che non credono che LA PERCEZIONE nasca da simiglianza è A.. Il quale prima di tutto definisce la differenza tra uomo ed animali non razionale. L'uomo, A. dice, si distingue dagli altri animali perché CAPISCE, mentre gl’altri animali PERCEPISCONO (potch) ma non CAPISCONO (cotch). Per A., infatti, PERCEPIRE (potching) e CAPIRE (cotching) sono due attività diverse, e non, come crede Empedocle di GIRGENTI (si veda) una sola e medesima attività. Poi A. parla delle singole percezioni. Dice che udiamo con le orecchie -- perché in esse è il vuoto. Questo vuoto, dice A., vibra, e cioè emette un suono con la cavità, e l'aria ripete la vibrazione. Gli odori li percepiamo col naso, conducendo al cervello l'aria mediante l'inspirazione. Distinguiamo i sapori con la lingua, perché essa. essendo calda e molle, col calore disfa, e mediante la rarefazione dovuta alla sua morbidezza accoglie e distribuisce i sapori. Per gl’occhi gl’uomini vedono mediante l'umidità che circonda gl’occhi. Gl’occhi, dice A., contenneno FUOCO, come è mostrato dal fatto che mandano scintille quando sono colpiti. Gl’uomini vedeno dunque mediante la parte ignea e la parte trasparente, e tanto meglio vede quanto più è puro. Ogni percezione, dice A., giunge al cervello e lì le varie percezioni s'accordano. È appunto per questo che anche s'ottundono quando il cervello si muove e cambia di posto: perché in tal modo ostruisce i canali attraverso i quali passano le sensazioni. Del TATTO (V) A.  non dice né come né con che cosa si ha. Questo dunque dice A..  --  Maddalena in Giannantoni. Secondo Aezio, A. afferma che le anime sono le CAUSE del proprio movimento e di quello dei CORPI nel quale sono immerse. Poiché il moto proprio delle anime è continuo e ininterrotto, esse possono essere assimilate ai corpi celesti divini e da ciò si può derivare la loro immortalità. Ciò che si muove è vivo e ciò che si muove continuamente è continuamente vivo e quindi immortale. L'argomento di A. è ripreso da Platone nel “Fedro”. Diogene Laerzio conserva l'incipit dell'asserito trattato di A. “Sulla natura”. A. di Crotone, figlio di Pirito, dice questo a Brontino e a Leonte e a Batillo. Delle cose invisibili e delle cose visibili soltanto i XII dei  hanno conoscenza certa – “sapheneian.” Gl’uomini possono soltanto congetturare – “tekmairesthai.” Maddalena in G. Giannantoni. Il «metodo tipico della conoscenza umana consiste, per A., nel “tekmairesthai” – ovvero, nel procedere appunto per indizi, congetture, prove. Egli, in tal modo, non fa che teorizzare la sua stessa prassi, abituato a interpretare l'esperienza per ritrovare in essa un significato, un valore di sintomo, e risalire così all'unità della malattia e delle sue cause. Sotto questo profilo, con A. si apre una via verso il sapere, una via che passava pur sempre attraverso l'osservazione. Vegetti. Perilli, A. tra filosofia e scienza. Per una nuova edizione delle fonti, in «Quaderni Urbinati di Cultura Classica»; Lloyd, Metodi e problemi della scienza, trad. it., Laterza, Roma; Huffman, A. in Zalta, Stanford Encyclopedia of Philosophy, Center for the Study of Language and Information; Metafisica’ Diogene Laerzio, Vite dei filosofi; Vita di Pitagora; Perilli; Lloyd; Arist., Metaph.; Hist. anim.; De gen. anim.; Diog. Laert.; Per le testimonianze e i frammenti di A., vd. H. Diels, W. Kranz, (a cura di), I presocratici. Testo greco a fronte, a cura di Reale, Bompiani, Milano, Maddalena in G. Giannantoni (a cura di), I Presocratici. Testimonianze e frammenti, Bari-Roma, Laterza; De sensu; De elem. sec. Hippocr.; F.H.G.; Strom.; In Tim.; Krug, La medicina nel mondo classico, Firenze, Giunti; Ronchi, La scrittura della verità: per una genealogia della teoria, Di fronte e attraverso; Lo spoglio dell'occidente (n.3), Jaca; Metaph.; Wrob. de sensu. Lloyd,  Chalcid in Tim; Wrob in Cardini Pitagorici Antichi; Staden, Herophilus. The Art of Medicine in Early Alexandria, Cambridge; Lloyd, A. Krug; Pitagora e i pitagorici: l’anima; Codellas, A. of Croton: his life, work and fragments, in Proceedings of the Royal Society of Medicine; Doty, A.’s discovery that brain creates mind: a revolution in human knowledge comparable to that of Copernicus and of Darwin, in Neuroscience; Perilli, A. tra filosofia e scienza, in Quaderni Urbinati di Cultura Classica; A., su Treccani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana; Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana; A. su Enciclopedia Britannica, Huffman, Alcmaeon, in Zalta, Stanford Encyclopedia of Philosophy, Center for the Study of Language and Information; Biografie; Filosofia; Letteratura; Magna Grecia; Medicina. Eraclito filosofo greco antico Empedocle filosofo e politico greco antico Scuola pitagorica antico movimento esoterico e metafisico basato sugli insegnamenti di Pitagora. Grice, The Causal Theory of Perception. Luigi Speranza, “Grice e Alcmeone” per H. P. Grice’s Gruppo di Gioco, The Swimming-Pool Library, Villa Speranza. Keywords: perception, causal theory. Alcmeone.

No comments:

Post a Comment