Grice ed Alcimaco: la setta di Crotone -- Roma –
filosofia italiana – Luigi Speranza (Crotone). Filosofo italiano. According
to Giamblico di Calcide (“Vita di Pitagora”), a pupil of Pythagoras. Exiled
from Crotone when the local population rose against the Pythagoreans. His subsequent fate is
unknown. Alcimaco.
Grice ed Alcio: i due ortelani -- Roma – filosofia
italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo
italiano. One of the two philosophers following what the Italians call the
“Orto” (the Garden) – the other was FILISCO (si veda) – expelled from Rome back
to where they came from – Athens -- *before*
the infamous embassy. Alcio.
Grice ed Alcmeone: la setta di Crotone -- Roma –
filosofia italiana – Luigi Speranza (Crotone). Filosofo
italiano. According to
lamblichus of Chalcis, a pupil of Pythagoras. His main interest is in medicine,
and he regards health as a kind of internal balance. He studies perception and
believes that the eyes are connected with the brain, which is itself the centre
of emotion and thought. According to Diogenes L., he also writes on physics,
arguing that the soul is always in motion and the moon, planets and stars are
eternal (Barnes, Early Philosophy, Harmondsworth, Penguin) Guthrie, A History
Ancient Philosophy, Cambridge; Huffman, 'Alemaeon', The Stanford Encyclopedia
of Philosophy, Zalta. Medaglia. Quasi
tutte le informazioni superstiti circa lui sono state messe in discussione
dagli studiosi. Essi si sono chiesti se fosse un medico o un fisiologo
("impegnato ad indagare la natura"), se fosse un pitagorico o in
relazione con i pitagorici, se il suo atteggiamento fosse da qualificare come
empirico, se ha, primo in Occidente, praticato la dissezione del corpo umano,
se il ruolo centrale da lui attribuito - secondo le fonti dossografiche - al
cervello nel coordinare le sensazioni non è da ridimensionare. La revisione critica
delle testimonianze e dei frammenti di A. ha determinato di fatto il
superamento di tutti quegli entusiasmi, certamente prematuri, che vorrebbero il
crotoniate il padre dell'anatomia, della fisiologia, dell'embriologia, della
psicologia, della medicinastessa. Si è aperta, in tal modo, sul piano
metodologico, la via per una comprensione autenticamente storica della figura
di A., dimensionata nel tempo ed in situazione. Moltissimi frammenti dei testi
scomparsi, ma citati particolarmente da Teofrasto, sono stati raccolti da
Codellas e da questi è possibile evincere la sua filosofia. Si può pertanto
affermare che A. è il primo filosofo naturalista (Strata). Doty ha ripercorso
la storia per quell'epoca straordinaria di A., giungendo a concludere che le
sue scoperte devono essere considerate rivoluzionarie al pari di quelle di
Copernico e di Darwin. Da notare che il grande Aristotele nega i rapporti fra
cervello e fenomeni mentali in quanto toccando il cervello, non si hanno
sensazioni e il cuore è ultimo a morire, localizzando dunque qui le capacità
della mente. Dalla vita di A. non sappiamo molto. Aristotele riferisce che,
quanto all'età, A. è giovane quando Pitagora è vecchio. Tuttavia, il passo non
è contenuto in tutti i manoscritti né concordemente riferito dai commentatori
antichi. Contemporanei e diretti interlocutori di A. sono, secondo
Diogene L., Brontino, Leonte e Batillo; personaggi considerati da Giamblico
pitagorici. La sua patria viene dalle fonti identificata con Crotone. Il padre è,
secondo la tradizione dossografica, Períthos (Diog. Laert.; Clem. Alex.,
Strom.) Diogene Laerzio considera Alcmeone discepolo di Pitagora. Il suo
impegno avrebbe riguardato per lo più la medicina. Tra i fisiologi viene
annoverato da Teofrasto. Secondo il giudizio di Galeno, A., allo stesso modo di
Melisso di Samo, Parmenide di VELIA (si veda), Empedocle di GIRGENTI (si veda),
Gorgia di LEONZIO (si veda), Prodico e degli autori antichi in genere, scrive
un saggio, “Sulla natura”. Per Favorino e Clemente è addirittura il PRIMO a
comporre un discorso intitolato “Sulla natura”. La sola attestazione che fa
diretto riferimento ad A. come medicus è quella di Calcidio. Per il periodo
storico in esame, la distinzione tra fisiologia/filosofia e medicina risulta
essere non ancora strutturata – cfr. Grice: “We had the same problema at Oxford
for ages – which I old Strawson when he was appointed professor of
META-physical (‘trasnaturale’) philosophy!” -- Non solo la linea di
demarcazione fra questi due ambiti è fluida, ma all'interno dell'indagine
"sulla natura" confluivano sia lo studio della natura, che del corpo
umano e, più in generale, per gl’enti tutti, apprezzati e osservati nella loro
globalità. Il primo frammento pervenutoci di A. contrappone l'onniscienza certa
e immutabile degli dei alla scienza mutevole e ipotetica degl’uomini che
desumono le proprie tesi dai segni visibili nei corpi esaminati. Sulle cose
invisibili e sulle cose mortali solo gli dei hanno la certezza. Agl’uomini è
dato il congetturare. Non congetturare a caso delle cose più grandi. Tuttavia,
tale sapere non viene ancora associato alla filosofia. Il dossografo
Aezio attribuisce ad A. la teoria divenuta molto comune della salute come
equilibrio – “isonomia” -- tra elementi o proprietà (dynameis) opposte. A. dice
che la salute dura fintantoché i vari elementi, umido secco, freddo caldo,
amaro dolce, hanno uguali diritti (isonomia), e che le malattie vengono quando
uno prevale sugli altri (monarchia). Il prevalere dell'uno o dell'altro
elemento, dice, è causa di distruzione. La salute è l'armonica mescolanza delle
qualità (opposte). Maddalena in Giannantoni. Simile dottrina ricorre, altresì,
nel trattato ippocratico Sull'antica medicina. V'è infatti nell'uomo il salato,
l'amaro, il dolce, l'astringente, l'insipido e mille altre cose dotate di
proprietà diversissime sia per quantità sia per forza. Ed esse mescolate e
contemperate l'un l'altra né sono evidenti né causano dolori all'uomo; quando
però una di esse sia separata e permanga come sostanza a sé stante, allora
diviene evidente e causa dolori all'uomo. Opere di Ippocrate, Vegetti, Torino,
Utet. Nel riportare la dottrina dei pitagorici, secondo la quale le contrarietà
sono per essi principi delle cose che sono, Aristotele, dubita che all'origine
vi fosse stato un contributo determinante da parte di A.. Questi, ad ogni modo,
sostene che duplici sono per lo più le cose riguardanti l'uomo. A differenza
dei pitagorici – continua Aristotele – A. non define quali sono le contrarietà.
Nomina, pero, quelle che gli capitavano, bianco nero, dolce amaro, buono
cattivo, grande piccolo. Nel suo Commento al Timeo di Platone, Calcidio
rifere che A., esperto di questioni fisiche, è il primo che seziona animali
viventi. In particolare la sua attenzione si concentra a mostrare come sono
fatti gl’occhi. Secondo la testimonianza di Teofrasto, A. ha modo di
identificare determinati canali – “poroi” -- che conduceno la sensazione dall’organo
di senso (I pele II orecchie III naso IV lingua V occhi) al cervello,
descrizione che si riferisce ai fori dei nervi cranici. Dal punto di
vista storico, la critica più accorta riconosce come i canali, cui fa
riferimento Teofrasto, sono, per quel che concerne III l'udito e IV l'olfatto,
grosse strutture, quali i condotti delle narici e il meato uditivo esterno. Nel
caso I dell'occhio, tuttavia, le osservazioni effettuate da A. non riguardavano
esclusivamentestrutture esterne o di superficie. Molto è infatti frutto di una
conoscenza delle strutture retrostanti l'occhio. Il medico e fisiologo
crotoniate si può al riguardo desumere che ha in forma assai limitata e
circoscritta praticato su animali una recisione dell'occhio per mettere allo
scoperto le strutture retrostanti, che si dipartono alla volta del cervello. Infatti
descrive in maniera inequivocabile le vie ottiche (nervi ottici, chiasma e
tratti ottici), come riportato da Calcidio. Solo dopo Aristotele la dissezione
comincia ad imporsi, per diventare pratica assai diffusa e sistematica. Nel complesso
si può riconoscere che il primo impiego del coltello a vantaggio della ricerca
sulla natura risale ad A.. Questo rese possibile la scoperta del collegamento
nervoso tra l'occhio e il cervello e da avvio a riflessioni sulla reale sede
delle sensazioni in quest'ultimo organo. Di rilievo la testimonianza di
Teofrasto (De sensu). Tra quelli che non credono che LA PERCEZIONE nasca da
simiglianza è A.. Il quale prima di tutto definisce la differenza tra uomo ed
animali non razionale. L'uomo, A. dice, si distingue dagli altri animali perché
CAPISCE, mentre gl’altri animali PERCEPISCONO (potch) ma non CAPISCONO (cotch).
Per A., infatti, PERCEPIRE (potching) e CAPIRE (cotching) sono due attività
diverse, e non, come crede Empedocle di GIRGENTI (si veda) una sola e medesima
attività. Poi A. parla delle singole percezioni. Dice che udiamo con le
orecchie -- perché in esse è il vuoto. Questo vuoto, dice A., vibra, e cioè
emette un suono con la cavità, e l'aria ripete la vibrazione. Gli odori li
percepiamo col naso, conducendo al cervello l'aria mediante l'inspirazione.
Distinguiamo i sapori con la lingua, perché essa. essendo calda e molle, col
calore disfa, e mediante la rarefazione dovuta alla sua morbidezza accoglie e
distribuisce i sapori. Per gl’occhi gl’uomini vedono mediante l'umidità che
circonda gl’occhi. Gl’occhi, dice A., contenneno FUOCO, come è mostrato dal
fatto che mandano scintille quando sono colpiti. Gl’uomini vedeno dunque
mediante la parte ignea e la parte trasparente, e tanto meglio vede quanto più
è puro. Ogni percezione, dice A., giunge al cervello e lì le varie percezioni s'accordano.
È appunto per questo che anche s'ottundono quando il cervello si muove e cambia
di posto: perché in tal modo ostruisce i canali attraverso i quali passano le
sensazioni. Del TATTO (V) A. non dice né
come né con che cosa si ha. Questo dunque dice A.. -- Maddalena in Giannantoni. Secondo Aezio, A.
afferma che le anime sono le CAUSE del proprio movimento e di quello dei CORPI
nel quale sono immerse. Poiché il moto proprio delle anime è continuo e
ininterrotto, esse possono essere assimilate ai corpi celesti divini e da ciò
si può derivare la loro immortalità. Ciò che si muove è vivo e ciò che si muove
continuamente è continuamente vivo e quindi immortale. L'argomento di A. è ripreso
da Platone nel “Fedro”. Diogene Laerzio conserva l'incipit dell'asserito
trattato di A. “Sulla natura”. A. di Crotone, figlio di Pirito, dice questo a
Brontino e a Leonte e a Batillo. Delle cose invisibili e delle cose visibili
soltanto i XII dei hanno conoscenza
certa – “sapheneian.” Gl’uomini possono soltanto congetturare – “tekmairesthai.”
Maddalena in G. Giannantoni. Il «metodo tipico della conoscenza umana consiste,
per A., nel “tekmairesthai” – ovvero, nel procedere appunto per indizi,
congetture, prove. Egli, in tal modo, non fa che teorizzare la sua stessa
prassi, abituato a interpretare l'esperienza per ritrovare in essa un
significato, un valore di sintomo, e risalire così all'unità della malattia e
delle sue cause. Sotto questo profilo, con A. si apre una via verso il sapere,
una via che passava pur sempre attraverso l'osservazione. Vegetti. Perilli, A.
tra filosofia e scienza. Per una nuova edizione delle fonti, in «Quaderni
Urbinati di Cultura Classica»; Lloyd, Metodi e problemi della scienza, trad.
it., Laterza, Roma; Huffman, A. in Zalta, Stanford Encyclopedia of Philosophy,
Center for the Study of Language and Information; Metafisica’ Diogene Laerzio,
Vite dei filosofi; Vita di Pitagora; Perilli; Lloyd; Arist., Metaph.; Hist.
anim.; De gen. anim.; Diog. Laert.; Per le testimonianze e i frammenti di A.,
vd. H. Diels, W. Kranz, (a cura di), I presocratici. Testo greco a fronte, a
cura di Reale, Bompiani, Milano, Maddalena in G. Giannantoni (a cura di), I
Presocratici. Testimonianze e frammenti, Bari-Roma, Laterza; De sensu; De elem.
sec. Hippocr.; F.H.G.; Strom.; In Tim.; Krug, La medicina nel mondo classico,
Firenze, Giunti; Ronchi, La scrittura della verità: per una genealogia della
teoria, Di fronte e attraverso; Lo spoglio dell'occidente (n.3), Jaca; Metaph.;
Wrob. de sensu. Lloyd, Chalcid in Tim; Wrob
in Cardini Pitagorici Antichi; Staden, Herophilus. The Art of Medicine in Early
Alexandria, Cambridge; Lloyd, A. Krug; Pitagora e i pitagorici: l’anima; Codellas,
A. of Croton: his life, work and fragments, in Proceedings of the Royal Society
of Medicine; Doty, A.’s discovery that brain creates mind: a revolution in
human knowledge comparable to that of Copernicus and of Darwin, in Neuroscience;
Perilli, A. tra filosofia e scienza, in Quaderni Urbinati di Cultura Classica; A.,
su Treccani, Istituto dell'Enciclopedia Italiana; Dizionario di filosofia,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana; A. su Enciclopedia Britannica, Huffman,
Alcmaeon, in Zalta, Stanford Encyclopedia of Philosophy, Center for the Study
of Language and Information; Biografie; Filosofia; Letteratura; Magna Grecia; Medicina.
Eraclito filosofo greco antico Empedocle filosofo e politico greco antico
Scuola pitagorica antico movimento esoterico e metafisico basato sugli
insegnamenti di Pitagora. Grice, The Causal Theory of Perception. Luigi
Speranza, “Grice e Alcmeone” per H. P. Grice’s Gruppo di Gioco, The
Swimming-Pool Library, Villa Speranza. Keywords: perception, causal theory. Alcmeone.
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