Grice
e Cerambo: la setta di Lucania -- Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Lucania).
Filosofo italiano. According to Giamblico di Calcide, a Pythagorean.
Grice
e Cerano: la filosofia sotto il principato di Nerone -- Roma – filosofia
italiana – Luigi Speranza (Roma). Filosofo
italiano. A philosopher in Rome in the time of Nerone. Cerano.
Grice
e Cerdo: l’anima di Roma – filosofia italiana – Luigi Speranza (Roma) –
Filosofo italiano. Only the soul resurrects.
Grice e Cerebotani: la ragione
conversazionale e l’implicatura conversazionale della botanica linguistica – e il prontuario -- il toscano di Ceretti – scuola
di Lonato – filosofia lombarda -- filosofia italiana – Luigi Speranza, pel
Gruppo di Gioco di H. P. Grice, The Swimming-Pool Library (Lonato). Filosofo. Lonato del Garda, Brescia, Lombardia. Grice: “Ceere-botani is
a genius, and I’m amused of his surname, since a linguistic botanisit he surely
was! His ‘prontuario del periodare classico’ charmed everyone, including his
‘paesani’ of Brescia – the little bit on Lago di Garda! There’s a stadium in
his name! He also played with Morse, which means he was a Griceian, since he
was into the most efficient way of ‘transmit’ information! ‘quod-quod-libet, he
called it, what Austin had as Symbolo!” Presentato da Marconi. Linceo.
Altre opere: “L’organismo e l’estetica della lingua italiana classica” Inventa
il teletopo-metro, l’auto-le-meteoro-metro, il tele-spiralo-grafo, ecc. Il pan-tele-grafo-cerobotani
o tele-grafo fac-simile, cioè apparecchio a comunicare immediatamente e per via
elettrica il movimento di una penna scrivente o disegnante ad altre comunque
distanti. Emise idee sulla tele-grafia multipla. Fonda il Club elettro-tecnico,
coll’intervento della regia Legazione italiana. Inventa il tele-topo-metro, uno
strumento che serve misurare la distanza tra due punti. Altre opere: 'La tachimetria
senza stadia'. Fa costruire una stazione meteorological. Amico di Marconi. Riesce
a trasmettere La Divina Commedia a 600 km di distanza. Nel settore della
geodesia, inventa il teletopometro, un apparecchio che serve a misurare le
distanze fra due punti che sperimenta sulla marina da guerra. Inventa il nefo-metro,
per misurare le nubi. Costruzione di una stazione meteorologica automatizzata
nelle montagne del Caucaso. Questa stazione e dotata di strumentazione in grado
di comunicare le variazioni atmosferiche direttamente a Roma attraverso segnali
a radiofrequenza, ed era alimentata elettricamente con delle batterie che si
dovevano ricare ogni due o tre anni. Il teletopometro serve a misurare la
distanza tra un punto mobile ed un punto fisso. Il Santo Padre l’esegue la
misura della distanza tra la cupola della basilica di San Pietro e le stanze
papali. Il teletopometro fu usato a inizio secolo per eseguire i primi rilievi
topografici in Liguria, ed è stato soppiantato poi dal telemetro
monostatico. Inventore di un telegrafo a caratteri, che fu sperimentato
con successo tra Roma e Como. Inventa un ricevitore a caratteri senza filo, che
rende più docile il Coherer.Inventa una serie di strumenti per le miscurazioni,
come il autotelemetereografo e il tele-curvo-grafo. Inoltre, ha anche costruito
un pantelegrafo, ed è stato il primo a tentare una trasmissione radio inter-continentale,
esperimento che riuscì a Marconi. Il tele-autografo è uno strumento che sirve a
trasmettere un segno (disegno o scritto) a distanza. Costruì un teleautografo
che, con un penna, permetteva di comandare il moto di una penna ricevente,
comandata elettricamente. Grazie al suo apparecchio, riuscì a trasmettere un
segno a 600 chilometri di distanza. Il sistema di rilevazione della posizione
del pennino, e di comando, è completamente diverso da quello del pantelegrafo
Caselli. Nel settore della telefonia, inventa un selettore per una chiamata
individuale, per centralini telefonici e telegrafici inseriti in un circuito;
il 'Qui-Quo-Libet', oggi chiamato telegrafo stampante. il teletipografo, o
telefono scrivente, o telegrafo stampante. Il teletipografo è una macchina da
scrivere collegata ad un telegrafo, il quale a sua volta viene collegato ad una
ruota, il 'tipo', sul quale sono impresse le lettere dell'abecedario. In
trasmissione, l'operatore scrive sulla macchina da scrivere, e il telegrafo
invia una serie di impulsi elettrici che codificano il carattere inviato, come
nel codice morse. In ricezione, il telegrafo riceve gli impulsi, e, in base al
segno, comanda il 'tipo', con il quale viene stampato su carta il carattere
ricevuto. Lo stesso apparecchio è utilizzabile sia in ricezione che in
trasmissione, e sfrutta la normale linea telefonica. Questo strumento
permette di trasmettere un carattere alfanumerico ad una velocità di 450 segni
al minuto (più di 90 parole, come una normale macchina da scrivere dell'epoca),
e quindi tre volte superiore rispetto al codice morse. Usato per le
comunicazioni tra la Segreteria di Stato e gli uffici vaticani. Inventa
un orologio elettrico senza fili, capace di regolare il movimento di altri
orologi collegati con la stessa fonte d'energia. Studia la luce fredda.
La lampadina ad incandescenza sfrutta l'energia della corrente elettrica per
effetto Joule, mentre la luce fredda è luce generata sfruttando la corrente con
dei condensatori, in modo tale da eliminare il calore. Questo tipo di
illuminazione ha trovato impiego nelle lampade al neon. Lo stesso principio
della luce fredda è anche alla base della tele-visione. Altre opere: Direttorio
e Prontuario della Lingua Italiana. Dizionario biografico degli italiani UN
SAGGIO DELL’OPERA. Nervatura del periodare e dire classico italiano (“I ()
i.ABBOZZI E LINEE I ) I l N DIRETTORIO E PRONTUARIO DELLA LINGUA ITALIANA sI:
NI ) () (i I, I S(H: I l 'I ()1: I ANTICHI a) V 1, I ' () N A “. 'I' AI;. 'I'I
l'. Vl. I; l 'I l'IN EI. I, l E i FROENAIO ('n i grande mov/r, l'archi: o
c', ''a / ) a italiana - (, e mesi da V /i ) i o / /i, le gio. a m. ' -
/Xivisione -. 1//a f, ggio in cem, l ’ abi/e, intangibile il valore dimo, fra l
' - l ' 7 de /fo di scrittori gratissimi e figure rºt/or he, le me/a/ore non
sono la lingua - Voi: i stile senza la lingua - V)all'integrit. 1 del tessuto
la psiche della lingua italiana - Via lingua italiana adopera al risveglio del
sopito genio italiano - Prima demolire e poi riedificare - L'una e l'altra cosa
dal Direttorio imp, ric a. miun senso da lingua, chi ct // ruga a ſe la c/o
cuzione può essere cosa convenzionale e arbitraria. I mularne un mom/i le//a ne
va dell’'intrinseco valore e dell’importanza adunque e valore ancora didattico
del DIRETTORIO. Opportunissimo ad ogni pemma e gradevolissimo il PRONTUARIO l/aniera
di la S (17 ) a 62. Sono agli sgoccioli della povera vita mia, e
sarebbe gran peccato se mancando questo uomo mancasse anche quel po’ di bene
che mi sono lavorato per la patria mia adorata. sicura, un repertorio, l’archivio
della sua bella lingua. Se niun’opera dell'uomo può essere mai si conipletº e
perfettº che non sia anche suscettibile di modificazione e di ammenda,
molto più devesi ciò affermare di un saggio che vorrebbe aver cerche tutte
le innumerevoli regioni e più riposte di una lingua, e particolarmente di un
saggio siffatto, il cui indirizzo. o dirò meglio il cui voto Sarebbe di
somministrare ordinatamente e con la scorta di acconce riflessioni, le devizie,
le grazie, e le pieghe tutre dell’italico idioma. Sarebbe quindi temerità,
milanteria a dargli nome di opera perfetta e completa. Il modegi i.clo che per:
in fronte, cioè, non altro che di semplice ABBOZZO E DI LINEE vuole adunque
temperare il malsuone che farebbe dirlo alla scoperta: DIRETTORIO E PRONTUARIO.
Uscito dall'aringo delle scuole, ove lo spirito comincia sanamente a vedere, e
prende triove forme, ed è avido di nuove cose, ed agile e svelto si addestra ad
imporare, lui tosto sollecito di lavorarmi mano maro una certa maniera di altre
tanti 'dde-Aic, un quante le discipli te nelle quali l’ufficio mio portava che
mi erudissi, e delle quali era vago. E così col decorrere degli anni mi vennero
riempiti parecchi vade-mrcum, sia delle Sacre Scritture, sia della Morale e
della dogmatica, e sia ancora delle cosidette scienze esatte, della storia, di
alcune lingue moderne e finalmente di una maniera di scrivere dei nostri classici
italiani, che mi º brava non solo diversa dalla comune e vol gare d’oggidi, ma
che mi piaceva e mi andava all’animo che nulla più. Andò poi tanto nn, i
'anore, la delizia, la vigoria che veniva il sito spirito dailo strid e ibri di
quei gloriosi dei 300 e 500 che mi misi alla dura di farini gia dentro terra,
scandagliarne le ragioni ieg he, sapere dell’onde e perchè di questo
notevolissimo, sostanzialissirio divario, e presi subito a sviscerarne tutti
gli autori che quel l’Accademia slie il più bel fior ne coglie i propone si
come maestri di;ingua ed ai quali dà nome di “classici”. II l'ade-Meetini della
linea italiana cresceva indi a dismisura, di che man in no che si accumulava il
materiale, anche l’aculeo della me, e venivº ogrori più assottigliandosi,
ghiotta come n'era, avi da vi più e brenese di elaborarsi sicuri, costanti
criteri qual che la m sria e lo stile del saggio classico si fosse, mercè dei
quali riconoscer ip os e I i s ! º º ci, sicuº, che giammai in n saggio volgare
e moderno. Sgom:onto e in caſi piacciº insieme a ripensare le aspre fatiche Che
con diuturnº i reità ho durate per anni ed ºnni, solo di vederla a purtg di
ragione e chiarirmi di quel tanto encomiato ma non mai spiegato non so che. Stupendo,
meraviglioso i tito quello che il lorno i.ll l I l CAN/ A r ci
lasciarono scritto un Varchi, un Bembo, un Cinonio, un Corticelli, e molti
altri. Sottili le disanime di un Bartoli, amplissime le ricerche, gli si udi di
un Gherardini, da sim fuor g. gr mi. Ai. le dissertazioni di un Padre Cesari,
ma dopo tutto ciò, dello scrivere classico non si è porta e discussa altra cosa
che gli accidenti e le apparenze dell’essere, non il suo vero essere vitale,
quidditativo, sostanziale. L'essere. ia ma, ura dell’ELEGANZA si rii i
ſino tuttavia og cilta, e cgili a loro h e rg, vi i ce.re ch: i ganzo è al
postutto un non so che. Ma è appunto questo non so che che io voglio a tutt’uomo
tor di mezzo, e farla intuire, non che sentire, l'essenza, la quiddità immanente
di quello che dicesi: Il ci N / A.E
stimulato dall’ardore di questa idea tenacissima misi mano ad un lavoro arduo e
faticoso quanto niun’altro: mettere cioè a riscontro di tutti quegli infiniti
luoghi del 300 e 500 che più mi ferirono la medesima cosa detta mºdernar:ente. Riempiti
poi che mi vennero per siffatta guisa ben cento e cento fascicoli, e pºstº
luindi nenie a tute le più minuti circostanze del differire che fa IL
LINGUAGGIO di riº: d l 'ic: classico, mettendo di ogni luogo in rilievo quelle
voci, tutti quei momenti del logos, quelle curve, quelle pieghe, e quella maniera
di costrurre che è sol proprietà di ogni scrittura antica e classica, di º cosa
all’opposto niente cc:nsine º una cenna volgare e moderna mi notai da prima di
ogni penna classica, e di ogni stile, il mantene e ripetersi inalterato, sia di
un medesimo assetto e tornio periodale, sia di certe singolarissime locuzioni:
ci; mi sfuſi i denti qui.iti i s. a più i ngo e la virtù 2 e di 3 ti -, ingr. l
Ti s. I e investigandone ad un tempo, e quanto possibile acutamente, gli intimi
rispetti e le più riposte correlazioni logiche, mi vennero a non molto veduti e
costantemente confermati tre ordini distinti di quella cosa onde a mio senno di
genera l’eleganza: e sono appunto le parti della prima sezione di questo saggio.
Cose di indole organica e che più strettamente si rife riscotto al tessuto
periodale: inversioni, separazioni, compagini, locuzioni elittiche ecc. Parole
e forni e notevoli, e il cui retto uso adopera anche alla l'ila del DISCORSO e
all'ossetto costruttivo.Verbi e alcune altre voci generalmente note, ma dal cui
retto uso alla elocuzione garbo si deriva e vigoria. E' in 'b e ci reggi e 1 in to ge s ort che: - 'n - 1 v
altri studi, altre sollecitudini me ne impedivano, l’avrei già allora consegnato
alle stampe, malgrado l’indole del tempo che abborrisce dal cosidetto purismo. Era
naturale che, compenetrato come era di questo purismo, gli scritti che misi poi
fuori intorno alle mie elucubrazioni scientifiche v-vºno essi pire ris mire del 300 e 500. A
vedere lo spirito al tutto singolare e diverso onde sono guidate le lettere d’oggidì,
basti ricordare come siano mal capitati i miei manoscritti, e come gli inca
ricari della stampa, non che loro andassero all’animo, ma neanche può e re. p
v. i, c gion di ssinpio, aveva scritto che quel litogo era oscuro che nulla
uscita vi si scorgea» (simile a: selle scura el la dii iita via era smarrita)
per la stampa si volle ritoccare e completare: a quel luogo era tanto oscuro
che.... ». E dove: i n sºn va che l in', se a condiscºndervi o se rimanerme ne
» (simile a: non Sap 'a che farsi. Se su 'i salisse o se si stesse, l3ecc.) iº
lo vidi inve::: Inp. 1a così: non sapeva che cosa do vessi farc. Se vi dovessi
accondiscendere ecc. ). Dove: « nè questo già ner sancr farmi sl, al viadon sss
(tolto di peso dal Bartoli) si sta impò invece: nè questo già perchè egli vi
adoperasse sapere darmi o li dove ancora affermava di avere fatto a una cosa a
spasso », di « esserini pensato non so che di a arer cessato una mala ventura,
di giºcº l'aiiiino a checchessia » ecc. ecc., oimè, dolente mè! che invece mi
freero dir el vevo ! alla cosa al risseggio » che ci aveva pensato di noti so
che, che la mala l’entura era ceS Sgla o che aveva un’arimo grande per ecc.. !
! l: di questi pretesi titocchi ed ammende Sono Sconciamente straziati e
snaturati i miei manoscritti che si pubblicarono cella mediazione di chi non
aveva paia o di rivonica, i nº chi classici.E' quindi agevole immaginare lo si
to del mio animo (ora che fi palmente mi accingo a pubblicarle queste mie
fatiche giovanili) di frºnte all'indirizzo del mondo linguistico d’oggidì.
Forse si griderà al retrogrado, al pedante, che vuole imporre cose vecchie e
smesse, e rimettere sul mercato masserizie da rigattiere e da cassoni. Ma ad
enta di tutto ciò tri pensiero già ſin d’ora mi sorregge e mi conforta, ed è
che di questo saggio, quantunque in contrario sia per seguirne, col l’immensa
copia di esempi tolti dai saggi mastri, e di ogni forma e di ogni stile, riun
critico, per acre e spiacevole, potrà mai impugnarne il lato DlMOSTRATIVO, che
cioè il Glamiera di Scrivere degli antichi è gitelia che ti si dimostre, ed è
altra dalla comune e volgare dei mestri giorni. E qui lascio la parola a nomi autorevolissimi,
e prima a quell’entusiasta che fu del 300 e 500, l’abate Giuberti, il quale
pieno di sdegno verso lo scrivere moderno, lo dice, nel suo PRIMATO, senza
una pietà al mondo. Pedestre, terragnuolo, ermafrodita, evirato, senza nervo e
colore, di mezza temperatura, non si alza dal suolo e striscia per ordinario,
allia e svolazza, non vola mai, una fosca meteora, non un astro che scintilla. E
più avanti si rifà all'affrontata, e lo chiama scucito, sfibrato, spettinato, sregolato,
scompaginato, rugginoso, diluto, cascante, floscio, gretto, goffo, deforme, un
bastardume: un intruglio, un centone, un viluppo di brandelli, e ciarpe
straniere, uno stile da fare stomaco, spirito francese camuffato alla nostra le
ecc. ecc. ), mentre, tutto ammirazione e venerazione verso gli antichi prosegue
e scrive: a Paiono talvolta ritrarre gli aculei sentenziosi dei proverbi e le
folgori dei profeti. Quanta leggiadria e gentilezza non annidassero nel maschio
petto di quegli uomini a cui la schifiltà moderna dà il nome di barbari! In
quella era vera coltura Ciò che oggi chiamasi coltura è in molti piuttosto
un'attillata barbarie. Anche il laconico ma forbitissimo Gozzi lamenta che l'Italia
non sa più come parli e ognuno che scrive fa come vuole, una fiera dove corrono
tutte le nazioni e dove tutti i linguaggi si sentono. S’impa racchi a II n a I
l m g II a S m 0 I I i C a td e tr 0 Il Cd, S e Il I a a r red 0, S e n 1 a 0 n
0 re, St 0 p er di re S e Il I d l ibertà e dà quindi sulla voce agli scrittorelli
senza studio e fatica necessaria ad acquistare un sicuro possedimento di quella
lingua in cui si scrive, i quali scrittorelli non avendola per infingardaggine
curata mai, atterriscono tutti col dire, che essa è inutile e col farsi beffe
di chi vi li a p er d II t 0 d e II tr 0 gli 0 C C h i. Il melodico e terso
Salvini deplora esso pure i traviamenti letterari dei suoi tempi, presagisce e
nota. Guai alla LINGUA ITALIANA, quando sarà perduta affatto a quei primi padri
la riverenza! Darassi in una babilonia di stili e di favelle orribili, ognuno
farà testo nella lingua, inonderanno i solecismi e si farà un gergo e un
mescuglio barbarissimo. Chi non sa che il grande Davanzati, è una maestà, un
portento in opera di lingua? Ma ecco come alloguisce coloro che già ai suoi
tempi facevano a fidanza con lo studio e con l’uso della lingua. Fingete di
vederla (la nostra antica favella) dinanzi a voi quì comparire in figura di
nobilissima donna, maravigliosamente adornata, con la faccia in sè bella,
quanto amorevole, ma ferita sconciamente, e travolta le sue fattezze e tutta
laida di fango, e che ella vi dica piangendo e vergognando. Guai a me, che
straziata sì m’hanno, come voi, quì mi vedete, quelle mani straniere. Io vi chieggo mercè. E ora sia lecito anche a
me, sotto l’egida e fra le trincee di questi valorosi, di dire brevemente
quello che ne sento, ciò è a dire chiarirci di alcune idee, ed anche discorrere
l’opportunità ed il valore non solo dimostrativo, ma anche didattico di questo
DIRETTORIO. Asserendo che nei dettati alla moderna non vi sento quella leggiadria,
quel garbo, quel CANDORE, quel non so che di soprasensibile che regli antichi,
non è già mia intenzione di censurarne le alte concezioni e menomarne
comechessia il valore e la spigliatezza, e sia nella scelta e convenienza delle
metafore e delle immagini, sia nella vivacità e pompa delle descrizioni, e sia
in questa o quella cosa, che del resto, i cn è, vi, p v': c velli rs it:li no,
ma che può essere comune e sº bene neiie in altre lingue. Se l’essere, il
valore di una lingua dimorasse sol nei vocaboli e nelle figure rettoriche, cioè
ièci traslati, nelle metafore e nelle immagini, non sarebbe l'idioma, e ne
andrebbe del carattere non ch’altro e dell’estetica della lingua in quanto
lingua le varie lingue tornerebbero ad una, e renderebbero immagine di III la
sola cantilena che sia suonata ora con uno, ora così altro istrumento,
differendo l’una dal l’altra solo quanto può differire il suon di una tromba da
quello di: 1): l ri: ti:.I e concezioni, il modo di pensare, la disposizione e
l’ordine del le idee sono di una persona che ne ha la lingua, non altro che il
suo stile, cioè un fatto suo individuale, una maniera di DISCORRERE secondo
intende e sente. Come non può essere che un uomo si cessi la sua individualità
e ne prenda un’altra, così sarebbe opera disperata chi si affidasse di pigliarsi
lo stile d’altri. Ma la cosa che negli ameni dettati degli antichi si impone
alla nostra ammirazione e vuol essere oggetto di considerazione e di stu si o,
è l'intrinsec. e sei le ferma sostanziale, c S nip e la medesima, di
qualsivoglia stile, dalla quale allo spirito più che al senso quella soavità
viene cottel diletto che mal si cercherebbe nella materialità delle voci, è la
grazia, quel vago ascoso e nudico onde ogni stile torna a quello che dicesi
stile elegante: simile alla luce che, mentre senza di essa ogni cosa è spenta e
al senso della vista non è solo che un suo raggio apparisca, la natura tutta
subitamente risveglia, e alle molteplici individualità del visibile dà vita e
vigoria di ghºzzo infinito, la lingua è rispetto allo stile quello che la luce,
la forma sostanziale delle cose, rispetto alle individualità. Comr l’origine e
l’essere di tutte le infinite individualità della luce, le quali sono perchè
sono i sensi, è un solo, oltre la barriera dei sensi e fuori di cifra, fuori
della ragion di quantità, fuori delle angustie delle individualità, e come
al - tresì la sostanza delle cose è costantemente e universalmente
una, inaccessibile ai sensi, e, come che essa pure non sia ai sensi
che per le sue individualità, cioè per quello che dicesi materia seconda, specie
od accidenti, ell’è tuttavia ben altra cosa che le infinite sue individualità,
così l’essenza della vera lingua non può essere che costantemente UNA, un “non
so che” di soprasensibile, quantunque ai sensi svariatissima nelle sue
individualità, che sono appunto quello che ha nome stile. Si parla di stile più
o meno elegante, più o meno piacevole, ma non si pon mente alla ragione
intrinseca di quel grato che per lo stile allo spirito si deriva, il quale, non
nella materialità dello stile, ma bensì nell’intima vitalità della lingua
essenzialmente dimora; simile al vago della bella natura, di cui più che il
senso lo spirito nostro si diletta, e che non dal sensibile si genera e dagli
accidenti, ma da quel l’occulto che ne è l’essenza vera, il principio di vita. E
poichè ci venne dato nei veri della natura, notisi ancora una acutissima
considerazione onde la natura stessa ci è maestra, che cioè come cosa qualsiasi
non può essere individualità di una forma sostanziale ove ne manchi la sostanza
(a cagion d’esempio individualità del l'oro, del legno. ove manchi la sostanza
dell’uno e dell’altro, individualità di un essere sia vegetale che animale ove
manchi la vita) così non solo non può essere lo stile di una lingua stile
elegante, ma addirittura non ci può essere stile veruno ove manchi la lingua.l:
ora si capirà anche meglio l’eff to di soc”:inzi.. he cioè la natura, la forma
sostanziale di una lingua, e più che di ogni altra della nostra cara lingua
italiana, nei cui visceri ogni cosa è vita, delizia, soa vità e pace, è ben
altra cosa della materialità dei vocaboli, sia nel proprio che nel traslato,
non altrimenti che di un ricamo, di un disegno il cui pregio agli occhi della
mente nulla si muta mutandosene la materia. Che monta all’estetica, al valore
architettonico, al concento delle linee di un monumento, di un edificio, l’essere
costruito più tosto con una che con altra pietra? Siano pur preziose le parti
organiche di un essere vivente quanto si vuole, che giova se vi manca la vita?
Di Apelle si narra che, invitato da un giovane pittore a dare il suo giudi zio
intorno all’effige della bella Elena, esclamasse. Non la hai saputo fare bella,
l'hai fatta ricca. Metto pegno che chi discorre queste pagine e non ha colºu' º
di lettere altro che moderna, gli nar di tre o mare, di sm morire, e poco si
tiene che non mi mandi con Dio e mi dia anche nonne di esaltato e di
sofisticone. Non meraviglio. Il medesimo sarebbe di chi è abituato alle cantilene
da villanzoni o solo alle canzonette da piazza e da trivio e
altri volesse di punto in bianco ringentilire il suo udito volgare e
bastardo, e recarlo per niun’altra via che tessendone gli elogi, a dilettarsi
delle grazie vereconde di un Pergolese, delle profondità pottoniche di un
Palestrina, di un Orlando di Lasso, dei portenti delle fughe di un Bach, delle
poderosità melodiche di un Beethoven, di un Heyden, di un Haendel: od anche di
chi non vede più là delle Sorde larve e Sozze di certe oleografie, più i degli
imbratti di un pennello pedestre e terragnuolo, ed altri ne deplorasse la
decadenza, lamentasse le turpitudini volgari e moderne a petto delle inarrivabili
sublimità degli antichi in opera di pittura e di scultura. Ah! siamo sinceri, e
confessiamo ch’è oggimai agonizzante la psiche del metafisico e dell’estetico,
e non che sopito il senno antico, ma anche il senso del genio e del bello che
irradia nelle opere dei nostri padri, è oggi a termini del più miserando
languore. Che altro ci rimane adunque se non di por mano a tutti quei mezzi che
adoperano, secondo scrivono l'8artoli, Costa, Casati, ed al tri molti, alla
riforma, ad una sostanziale elaborazione del pensiero, ridestando e rivocando a
vita l’originale candore, il sopito e per poco spento GENIO ITALIANO è l’elaborato
mentale, soggiunge a tal uopo Giuberti, è di sì intimo messo inoculato al
linguaggio, che sarebbe violato e guasto il concetto, ove la parola mutasse, o
l'ariasse un nonnulla. Nè altri opponga che se la bisogna sta come qui si
afferma, e si tratti veramente di guasto vitale e sostanziale più che organico
del l’umana intelligenza, vano sia per essere ed inefficace ogni umano conato,
e che solo il miracolo di una nuova creazione potrebbe ripararvi. Ma non è
così, ed è la cosa appunto che vuolsi ora sanamente ponderare. Non è vero che
lo spirito eletto dei nostri padri, la mente italiana sia il tuttº esiint: e lo
dimostrano i dettati e le opere più recenti di quei chiari nomi che sulle orme
dei gloriosi antichi, e frutto di dittti i rime fºriche, riverberano il genio
antico. O l’indole dei tempi, o i periodi delle invenzioni e delle macchine,
che fanno del pensiero fantasia, o il grido della ribellione al soprasensibile,
onde è incatenata la mente, l’ontologico dilegua, è in onore e si prende lo
scettro del magistero didattico, la menzogna dell’essere, il mondo dei sensi,
l’individuo, la materia, o questa o qual altra mai si fosse cagione, la mente nostra
è oggimai avvizzita e recata a una ciarpa, a un intruglio, il senso del vero e
dell’estetico sciancato, evirato, l’imaginativa incespicata, aggrovigliata, e
non è quindi non solo a stupire, se la maestà e la virtù dell’italico idioma
non è più sulle penne dei moderni dettatori, ma se è altresì e tal mente
soffocato il senso del vero essere della lingua italiana, che ne è misconosciuta
e recata a vilipendio l’alta virtù, ignorato vergognosamente il sublime lavorio
che questa lingua privilegiata mirabilmente adopera negli aringhi della vita
intellettuale. Con queste mie calde parole parmi di avere toccato dove veramente
ci duole e penso che saranno poi tanto più autorevoli in quanto esse collimano
coll’enfatico sentire di un Davanzati, di un Bartoli, di un Bembo, di un
Varchi, di un Salvini, e ultimamente di un Mamiani, di un Giuberti, e perfino
di quell’ammiratore delle nostre glorie letterarie, il grande Goethe. Non si
pensi poi che con queste affermazioni io mi lusinghi di avere senza più
conquistato il favore e l’omaggio di chi è fuori dell’orbita di queste ai suoi
sensi inesplorate regioni. Nò, non ho altro in animo che di agitzzarne la voglio,
e che si mett meno ti volt, quegli argomenti con cui inoltrarci, ed esplorarle
queste opulentissime regioni.Considerando la profondità e la vastità dei miei
studi in opera di lingua, ripensando le trite disamine di quanto trovasi
scritto su questo materia e rifacendomi mi oi ist cei eri che mi sei elaborato
intorno a quello che costituisce il fascino dell’eleganza, non mi perito di
asserire che codesto mio DIRETTORIO è per essere appunto il saggio desiderato,
quella scorta sicura ed unica, quella palestra nella giale addestrerº: chi vi
si ºccire con i i rivocare l'avito sentire, LE OCCULTE VIRTÙ DELL’ITALICO
IDIOMA. Con un terreno vergine e di fresco dissodato è agevol cosa farvi di
buoni seminati, ed anche conseguire sana e coniosa messe. Ma se il terreno è
stracco, illanguidito, e per male erbe che vi crebbero im bastardito. nulla
giova il farvi ritrove seminagioni; gli è mestieri estir parne dapprima la
zizania, ucciderne i parassiti e non prima riseminarvi in sulla vanga che non
sia accuratamente purgato e risanato. Anche con un corpo ammalato di febbre
maligna e male in essere di visceri e di stomaco nulla approderebbero, anzi
guasterebbero, i corro boranti e le vivande, se mercè di opportuni farmaci non
sia stato prima guarito di ogni male e tornato perfettamente sano. E così è di
chi si disponesse a ricevere nuovi semi di quella lingua che egli non può nè sentire
nè ipperire perchè il suo senso, rigoglioso tuttavia di cesti e mºssº bestardº,
non può altro che sdegnare e ribellarsene, o di chi volesse nutrirsi di quei
cibi prelibati che gli ammaniscono le letture antiche e classiche, essendone lo
stomaco ricalcitrante, come quello che lº paciucche volgari e mederne hanno
viziato e guasto. Sarà dunque opportuno, chi veramente vuole rigenerare e
tornare t:sso e si misuoo Ioio top cluoulli, il lusi li op lºI033. Osloo
lº::.looue liuis o oltu l ' ºssige il gp o ti lº si p ºsòssi pilºp ºliº ºpei.l.
It us el ' i' i ti - e ! ss outigui illuu.ioldsoul Oiesstv. Un li vº: i bl) ºl!
Sº! ).le daiºlº slioni i euuuo5 oliomb u lius sºli o i M o duº lºop i silos
gllep luo!. ilo Ao olloilo,S Ip lo33s o lo s ſ olt.loqt lº 0 ai i ti: osto
o.lilt: uou o 55eniull ouuuun, Ilop ollos e o uuuoò il AS o ºlsiiqo. OI -toni
civili lonn 'ouo; o il 9 AIR alloni si sn p op su o!! ). Il ti -Issºlº 3 atlº,
lui: ºtti.lo ol olodlu o l illoulillº ºa so Qrº uviu:I i poi il tt i tr.
ss Lt: lº), ci uo:t., e o isoluo5 eu o optAn.. ui, oggi, i 'ti i ti:: ti io lº
t:l lido su tre et 't i3: lIou 'Il 2005U )It is It ul it e sul i ti cieloiti i
lili è il trilos i luopll S i tit il sot! ti) º il lo, st 3, 8 l.it, º t ti
3llit 8 º A i el: tlii lp 't ult: ulti del 9 l lu ti iº - il so, si
s... 'ti i.i....lºli i; ss ',...... i - i ! i ti&ui o soli º in
l It:ISS º o loti u - Rutp li ºt toº, ti o, i poi tu º 3 lt è loM o.lgIl
lli t..li) op. N..lo slp: 01S, clti, pu Sclip ci, i Ip º lossº t'il pº 'it:5 s:
i isl il pºp OiiSAS º al! Se oè, si va 1 otIº tifos. º ºlio p: 0.it tios oso.I
-05! A osio; op: i n.lip top t millus G, i tº o 3 As il il 3 osseti lap ei liti
in el o Isoi cui il bis '09: loui.it o!!isso) ſi è is 'Glös tipicº -.10ul ti o
º lill A i, 5 ti! Sii ! s ºu (olis 10S il q.li i ſiti allº guas iA liliti Il ci
º ! A O, 0i) (ſili) i lº!a il p iù.tvi336 | Il ſul SI, riu aus ottiliº I iosi
pe.oſse.I l º d lp Girl: Iº tunio.lui uli olei è eluoul el gu: A è tºiplit; o
tiri uſi:p 3iiiiSpo otto i p up:I o Aoati olsanb Ip 3Juulo n.ISUS | E.li o
illo5 luntti iiiis ol.Iodp e oilun W o S.- “Si - Si – s S. S -
S 2 s - s- S 2 s. Cose di indole organica e che più strettamente si riferiscono
al tessuto periodale Il grato e l’efficacia del dire dimora assai volte
più che nel VALORE DEI VOCABOLI e delle l gla o ini) tali lui,ppi: Rida A au ºi
i tg ei p..iiil I pil, ivi op oi il I attº cul.o, ind oilºni -lallagui gi! A p
!.lvi 5i A º 3 op.It: ci.vt mt! pſ. I; ii ti Iguas sº Aoin:il nr. - i s
Istºnli a reput. 5 o islip i 51 o 3: Ss li Ili oipnlS ossenb oput ºss ºi
i IIIess: lp Oliput ouvs 1: i su Ifil si al c. 5 i.In 15i giri i rp:5ucu. li
odita, uno º Iovi ouault: sti: è o niti: ti; olio; Itzu Io ip a ol! Ilds OI
aulluas Ip o piis lgido opuali ti OIAi().L.: St | (l Gisonb Ip guided uso
'ofoni dr5 lui ig.it, i Jr. sp: l o, aiuougers -ued eua3del loo eliricituo3
oood: oSod il mio zn glpo. I p o puoizilouºp Ip riodo esami ottº oro:ni oirs e
insis AIA e W ologIpo o Soduco l oillouap bus Uieto n.. nip o Ies gipol.I
riolle pº oluopeA lap e Cisgiº Iap 5 i5sti p.s. p r, iº le p.It, i gol
q -uoo 'oullios opinismq Ons Iap oua.I.io II euil. Iddrp o Iri Ind otte! Ieri
i pure di vertiginosi cicli, e di un tempo oltre ogni misura, e di cui
niun atto, niuna parte potrebbe mai mutare senza guastarne l’equilibrio, la
Pace. Lungi da me la pazza ipotesi, la chimera del così detto equivalente
meccanico, ma è pur cosa ſi afes iter d’ogni dubbio che la vita, il principio
semplice di un corpo animale non è, e non può essere sorza i qualitative e ri e
che gii è (are a ciò di si intimo nesso coll’integrità del tessuto organico,
che tanto sol che intristisca questo f 12 f.f. º gt eii, i si.. i tiri i d. -,
uf,3 giui tura o cosa qualsiasi anche minima, non solo ne soffre l’organismo,
ma talora si spegne, è finita la vita stessa animale. E altrettale è appunto
della bella, delicatissima lingua nostra italiana. Ne va del valore intrinseco
e della vita non ch’altro, ove sia ignorato o male osservato il retto uso di
certe articolazioni e particelle, o o sia a la siruttura e la curva sconciata,
l’ordine dell’azione traviato, e l’occulto di certe voci previlegiate mal sentito
od esso pure ignorato. E qui non accade ch’io ne dica di più, che con queste
parole e coll’anzidetto ti è ora molto bene palese quello che il DIRETTORIO
vuol darti, ed anche come usarne rettamente ed utilmente. Non dovremo poi
starci contenti all’esserne soltanto risanati, del guasto sentire e dei torti
appetiti, ma saremo anche vaghi di avere a nostro piacere e commando e
avvenendo di trovarci sulla penna le grazie, le dovizie di questa lingua troppo
cara e più che aitre efficacissima e poderosa. Ed ecco che a tal uopo ti verrà
assai volte opportuno ed utilissimo il PRONTUARIO, che fa seguito al Dl RETTORIO,
e col quale si completa l’ardito torneo di questa mia palestra. Mentre col
DIRETTORIO, cioè collo studio assiduo sulle linee del medesimo, ti troverai la
mente uscire gagliarda e serena dai vincigli di una morbosa rigidità, e la
parola altresì più leggiadra nelle forme, e nei movimenti agile e destra, il
PRONTUARIO sarà per ogni penna vuoi da ringhiera, vuoi da pergamo, vuoi da
effemeridi, o che altro mai, fornitore, ove bisogni, di costrutti classici e di
un corredo di lingua proprio di quella cosa che altri venisse ragionando. Ed
ecco come ne userai. Ti farai a quella parola, verbo o sostantivo che hai sulla
penna, ed anche al nome di quel tema, cosa, luogo, fatto, forza, passione,
virtù, vizio, arte, disciplina onde prendi a ragionare, e il PRONTUARIO ti da
tutto quello che ti bisogna, cemento grammaticale e materiale di lingua. ii
fornirà di ogni idea generale un copioso corredo di vocaboli e di modi di dire
con brevi istruzioni ed esempi che ti ammoniscano come e quando
rettamente adoperarli. Ti dice quale verbo o predicato sia proprio o meglio
convenga a quel tal nome, cioè alla cosa di cui è nome, soggetto od oggetto che
egli sia, quale attributo all’uno e all’altro, quali epiteti, aggettivi od
avverbi deno tanti con proprietà di espressione la maniera o il grado di essere
o di agire. Ed anche ti dirà i nomi delle parti componenti ciò che ha parti,
cioè a dire come rettamente e con eletti vocaboli e propri denminare i
componenti e le attinenze di cosa qualsiasi. Ti forne da ultimo o più veramente
vorrebbe fornirti, e lo fa completamente quando è opera compiuta i vocaboli
propri di quella tal arte o professione, e così di puro ingegno come altresì di
mano, e degli affetti dell'animo, dell’esterno operare e del muoversi ed agire
di checchessia, e in ciascun argomento i particolari e propri modi di
ragionarne, usati nello scrivere che ne han fatto gl’antichi, e dove questi ci
mancano, presi da quel che ne abbiamo in voce viva adope rati da maestri di
buona lingua. SAGGIO DIRETTORIO cioè ritagli di alcuni vapitoli
delle sue tre parti. S.- “Si - Si – s. S. S - S 2 s - s- S 2 s. Cose di indole
organica e che più strettamente si riferiscono al tessuto periodale. Il grato e
l’efficacia del dire dimora assai volte più che nel valore dei vocaboli e
delle frasi, in un certo spiro di virtù occulta, procedente vuoi da una
singolare disposizione e collocamento delle parole, vuoi da una certa forma
compaginativa, e vuoi finalmente da certi vezzi di finissimo intaglio, e di
raſſilature e tagli a corona. Ed ecco tracciati i quattro capi che ci
forniscono a larga mano il materiale di questa prima parte. Inversione e
separazione. Particelle e compagini a foggia ed uso classico. Virtù organica di
alcune altre voci. Locuzione elittica. Sel a aranzi o 1, i cº II, N cºrsi
o 1, i SEC.) NI): ) (; I, I ANTI ('I I I SC'It I'l' To) RI E ('I, ASSI
("I Intendiamoci, non è del I per lui lo ch i l' igi I lill e, ch' io
voglia pur allegare esempi d’iperbuto. Non farei che ripeter quello che ne
hanno scritto ii (il lio, il l'1 l. ll (1 li !li, il Zilli il li, il Ct - il e
tanti altri, i quali al postutto conchiudono che quegli soltanto può giudicarne
e servirsene rettamente che ha l’orecchio educato alla scuola dei buoni
scrittori. In opera di lettere e di estetica nè mi picco di superiorità,
nè mi darebbe mai l’animo di prolierirne giudizi, e nè anche di elaborarne
acute e sollili delinizioni con le ſa ad esempio TOMMASEO), e molto meno di
porgerne teorie e Ilorine da seguire. Uscirei dall’indole e scopo di questo
saggio, che è semplicemente quello di mostrare ordinatamente e con grande copia
di esempi il dicario che ella IL LINGUAGGIO così dello classico e quello di
oggidi, ed anche di somministi al c. chi ne losse mai cugo, un modo
opportunissimo, collo studio cioè degl’esempi, di rieccitare nei nostri pelli
lo spirito classico, e di tornare a quella forma di dire e di pensare che è la
le penne di quei grandi. Siavi di 11 11 I po' balo, che a litrios 1 a 1 lo
col vorrebbe prima far vedere come l'ordine inverso – L’INVERSIONE --, sia il
diritto o questo l’inverso, raccolgo solto questo capitolo, e Ini diviso
secondo un certo criterio buona copia di quel costrutti antichi, nei quali il
collocamento delle parole e l’accozzamento delle parti è altro dal colgare e
comune dei nostri giorni. Non è però il differire soltanto di un costrutto
antico, e come che egli sia, dal moderno, che ciecamente Ini Imuove ad
allegarlo e proporne lo studio, ma scelgo quelle maniere che sono più che altre
frequenti e più in uso appo i classici, e nelle quali il singolare costrutto è
qualità dirò così in lernet, e ormai al III sapore, ad il garbo che lº li a V
l'elolo a pezzi il dili al dolo. La sola TRASPOSIZIONE di questa o quella
particella p. es. non vi essere, non lo vedere, non vi rimanere, ecc. - a e ne,
la creslllla, per non o vi essere stata valevole gia sei anni che regnò (doardo,
la calca degli accorrenti allogava i vescovi e lav.: è necessario che tu per
niente a non rispondessi a persona, ma sempre acessi vista di non li vedere e
non ii udire l’irren: noi possiamo i ce le si avagali lettori di non le
motteggiare (gli al ll il a niere? a non vi prosperare? a non vi proteggere?
Segn.: si potrebbe a Ialun contenere di non se gli avventare egli stesso alla
vita? Scull.: o una semplice inversione di parole umana cosa è aver
compassione degli allilli. Zali.. e me anche quel tanto a loro il vello il
fine, il li sono oggetto e materia di questo Caploio, ma quella trasposizionr e
inversione, onde al periodo, come si è detto, viene talora vaghezza ed anche alla
frase maggior forza e gravità: one che allore verullo, ch io mi sappia, le
abbia ma da quindi addiello rilevate, e messe in Vislia siccome prerogativa
dello scrivere antico e classico, lo è la cosa al punto che prendo io ora a
dimostrare, ma senza apparato e pompa veruna d lunghe e trite discussioni, e in
un forma semplice al possibile ed evidenlo. Ma prima di farmi a quest’opera
mia e di mostrare queste separazioni e dulle le altre cose di questo saggio
divisale in articoli, la mi di richiedere il le loro benevolo che gli piaccia
di rimanersi da ogni commento e giudizi sopra i singoli articoli, che a
guardarli lo singolo non sono allo che mini vie, ma di aver l’occhio a Illella
gran massa d'oro, della quale ogni articolo non vuol essere che una imponderabile
particella NON DER … CHE … MA in luogo di non perchè …ma … Ciò è a dire: il per
disgiunto dal clie e frammessovi l’oggetto o predicato. 1. ignal, o poco
pi illico irl cosl li e o per dar rassic, valido V. gl’illel'11lare clic:
non llll'olio cagione di... lecchessia gl' Insulti e le Villalie che il ri
limiti gli lanciasse, ma il suo procedere indecoroso cec. esporrebbe il silo a
11 ello solo sopra cosi: non pºi clie ei mi dicesse insulto o rillania, ma
ecc. L'esperto il 1vece, o chi ha e sente le maniere antiche e classiche
disgilige il bell il l vigo assi Is e ci si non per insulto o rillania che ei
mi i licesse, il t.... Pochi esempi e basteranno a farlerle assaporare il
grato, ed anche inlerider e la relaliva il rip, rli - IliII1ento che niun
articolo, per esiguo, è cosa di sì poco momento che, a conserto di mille e
IIIille altre ond è forni ore codesto direttorio, non sia anch’esso un
argomento di vita, per quali lo II il loscopico, un umile virgulto di quell’albero
rigogliosissimo e poi il post che è il linguaggio classico. Signor mio,
io non vengo nella tua presenza per rendella ch’io attenda dell’ingiuria che nn
è stata ſul lat... ma... o 13occaccio. Nè questo già per saper d ai mi ch’egli
vi alopei disse che in quello s in arrimento non ci rimase al riso dai la
milo..... l li..... smarri, ma pur di nsi per l'ergogna che per animi o che gli
bastasse a tanto, ſullosi cuore disse. Bartoli. Non opera ra per appello o
propensione che si sentisse a questa ed a quella cosa, ma pure a guida della
ragione e del placer di Ilio Cesari, Ed anche senza la correlazione di non e'
mai può talora aver luogo si alla disgi Illzi 11. Standosi adunque l’uggieri
nella camera, ed aspettando la donna, a rendo, o per la lice, durata o per cibo
saluto che nel nulla lo stresse, o forse per usanza, una grandissimo sole, gli
renne reali lui....... I; i carri. rispose che ben si ricordava che andalo era
ad albergare con la fante del maestro Mazzèo nella camera della quale area
bevuta acqua per gran se le ch'a rca a 13o crio.« e riponessegli l’anima sua
sicuramente in mano, chè ben potea farlo, per l'uomo santo e lollo che sapere:
lui 'Nsri e litrioli,Ed in generale, sempre che la cagione o non cagione. Il
1olivo, ocra sione di checchessia è l'oggetto stesso, non il rispellivo verbo,
si pºne primieramente quello a guida di per per cagione, per motivo,
quindi il relativo che e finalmente il verbo: sol per l'amore che io nutro per
le, non perchè io nutro ec e per i lucia le mia ch'io porto » ecc. ecc. Nolisi
da ultimo che la stessa forma per... che... può avere altresì forza di: per
quiet n lo ch. Al, i ciò sara: i i ben altro e più rile V al I ri-Si liti nel [..
lil. io il tv: i 1. ci zioni elillich r. Cilf: pronome relativo di
quello, questo, costui, tale, quanto, uno ecc. si disgiunge dalla voce cui si
attiene posponendolo al verbo e appar tenenza relativa al primo
inciso. a... il sole è alto e la per lo i tignon, culi o cd ha tutte le
pietre asciulle: perchè tali parola 'slo lo sci di p ii, le ri sono che la mi
all in di tmzi li il solo l'abbia i ts ull, poi i n n...... I3oce. “. Quanti
leggiadri gorani, li quali, non l'alli, ma Gallieno, Ip poci di li' o li si
illui puo di ri i no 1 li li all ' s NN, mi - la nullino lesinarono coi lor per
l en ll, con poter mi col ct mi ci che lº, la sera i 1 nºn lo appresso nel
l'alli o non lo conti on lli lo i passi li li a lo.e colui è più car o ai ril,
e più la mis, i se si un ali signori onorato con pl e mi gi o nolissimi i cºsti
letto, che poi il lom in roli parole dice, o a alli; 1 i cin (lo l i gogna, l
rol, il l mondo pi esºn le ed argomento assai, rielen le che le rii li li la I
l poi i lil si l anno nella leccia dei rizii i mise i rice'n li di blu nel
nulli. I 3 c.La speranza del per loro si è data a chi lo ruolo: e colui l'ha
per mio dono, che del suo peccato duole la l'odi.(nche di esse e il conlessore
nello in poi i la penitenza discreto. ll e alcuna cosa pruolº la re o sos le me
l'e' una persona, che non può l'alll rai o. IPassa. Con questa melajora e somma
bi erità diciamo: uno aver dipinto 1) Anche la lingua francese offre
esempi di costruzione non guari dIsstmlle; tel brllle au second rang qui
s'éclypse au premier. che dello o lalto ha cosa calzante per l'appunto che
non polea star me glio. Davanzati. Quando.... tal cosa verrà ben falla che non
si pensa. Dav. « Qualche gran fallo dee esser costui che riballo mi putre o
l?occ (coslui che.... dee essere...(Oggi si direbbe saper di guerra o ragion di
stato che fa lecito ciò che e utile. Il popolo la direbbe un time in I)av. i gi
ii) si | | il ll es.. si direbbe. E in colal guisa, non senza grandissima
utilità, per presto accorgi mento, fece coloro, rimane e scherniti, che lui.
Iogliendosi la penna, a rea il ('r('alli lo sch e l'm iro so. I3 cc. E quello
essere che era s'in aginò l?arſ. a 1)issele: non isl in sti c. moglie mia, uomo
tlcuno mai essere nostro amico, il quale la reggia on I ro il nos/ I o cuoi e
o, IP: Indolfini.co Colui non fate citt e Neri i tio. che non rºtolo rirºre sul
no e' lie / - di ilſilli. Quegli al bisogna di poco che poco desidera ».
Albertano. a 1 ssai son di quegli che a capital pena son dannati, che non sono
dai prigionieri con tanta guati liti sei riti. Rocc.a Indò per questa selra
gridando e chiamando a tal'ora tornando indietro, che elli si crºllera in noi
in zi di malare o lº scr.« E i ri si riduce rat no come a un porto, in perocchè
saperano che ('hristo ri remira, e non gli polerano andare dietro in ogni luogo
e ta lora crederano che fosse in un luogo, ch'egli era in un altro ma vener, do
in Iº e la mia. Cav. Solo Iddio sa i nostri occulti ed il nostro fine, che il
giudicio umano molto è fallace: che spesse volte tal cosa ci parrà buona ch'è
ria, e tal uomo ci pare rio ch'è buono Cav.rispose che delle sue cose e ai nel
suo rolere quel farne che più gli piacesse. Bocc. Propose di rolere andare al
mostra lo luogo, e di redere se ciò fosse rero che nel sonno l'era pari lo.
I3ore.a I)a Pietro martire a Solo quel lirario era che già S. (toslino futc, ct
da Futu sfo mi al nicheo, suo maestro, a S. (n broſio: l'uno lullo fiori e
legge rezze. l'altro frutti e saldezza, Dav.a l)i I)icembre dicono che nulla
nasce che si semini, pur semina o i zo, o fare in su lui ranga. piselli e sul
ri le fu mi. I)il V.a Quella potenza con ragione si stima maggiore d'ogni
altra, la quale con sussidio di minori mezzi può conseguire più felice nºn lº
il suo line o Segneri.a gitta l'ammo e tal pesce li rerrà pigliato che ralfa il
tributo per lite » (esari. Due nomi, aggettivi od avverbi relativi ad un
sol Soggetto 0 verb0 a) Si separano frapponendovi il verbo. Anche il
complemento indiretto disgiungesi talora dal rispettivo diretto, pure frapponendovi
i verbo. c) Gli aggettivi si trovano talvolta framezzati dal
sostantivo. \ l 1 g.... l sl e silli, i - i scolla la, l I l: - Il
l i pez, a il II iscir: \l::: ' s." ; i viaggi chi
blo s.... il liri. I sing il il suº pensi li stili e li - si si i. II. Il
li sºlº lirli resi i vigli, sl 1 il II, Lici II l ' s l; in
ºsservazioni. Vs sa sono li al rialli, ss nel s', i rºssi,. maestri s, l.
I li alll I castigatori. I 3. l: ln i ritiri il ', con i tiri, l isp, N..
ll delle sue cose era nel suº i, lei e quel farne cºl pari ai li pºrti ss
i \ ella quale gran parte i ipoti di un de sui soldati \ l. i qui i rolli
per chi mi ieri sono, nel n. ilio alle donne stanno cli, agli ucnini, in
quanto, pii alle donne che ci il rion lui ii molto pati la rº e lungo, quando
si n: a 'sso si mossa la si l: Nali, lº si l ri'il miº l.l l ' i '', un
fiero i nº, l un forte. I 3, i. lº, i Trori i no, in luogo, le loro
i rom: mi stanchi. Il grossi piloti reni buoni.I)i ſanta ma i tiri lui e di
cosi nuova in i pieni..... l3 o. E l appresso, questo non si lanci le la rozza
rocr' e rustica in con le il l e o il latili nel riclit NN, il ct oli canto
lire' i no mi tr Nl l o r, li suono, e nel cui calcoli e nelle cose bellich
cosi noti in come li lei i t. snc: lissim ſi l lira' il n. li mi rilici e, in
grandissimi ti i pomerili e con presti aliula nel lit.... I 3 c'e' I n uomo di
scellerata vita e di corrotta, il quale lui chiamato le lo il lla Alu Nsti e.
lº ce.I' mi nella nostra città un grandioso in cui la nl e ricco. l ore. A piè
di una bellissima fontana e chiara, che nel giardino era, a sluirsi se n'urnalò
». Bocc. Voi ordineremo onorevole compagnia di buone donne, e anche
di buoni uomini e forti, che li possano portare, e larci cessare la gente
ulosso. Cavalca. e questo addicenne che quanto è maggiore la infermità e più
puz zolenie, lanlo il medico, s' egli è buono, più s'appressa all'inlermo, e di
più si studia di guarirlo losſo. Cavalca. e (in cort disse loro, il lil tulo
come al rºssºro la re, e' eleggere atlcune buone persone e fedeli che rendessero
queste cose, sicchè. Cavalca. Essendosi tutto il bianco vestimento e sottile
loro appiccato alle ('t l'ni...... ». 13,:C.1ncora quegli rampolli che sono
occhiuli di molte e grosse gen me e spesse, impe occhè dore sa di moltitudine
delle gemme e spesse iri ſia l'abbondanza della genei a lira rili. Cresc.«....
oltre al credere di chi non lo uli presto pati la loro val ornato Giambillari.«
Patira questo ignorante popolo e rozzo quelle lungherie, e parere rallen le chi
altra ra l il ll, un ali di uli I e. l): I V ill.1 rera ad un'ora di sè stesso
paura e della sua giovane la quale lullaria gli pur era di reale e o lui oi so
o del lupo si rangolare... I3 cc « e oggi se fiore ho di sapere e nome rie il
più la rel si cl e lui gli ai 1 - ringhi, e roglio oggi mai rimane mene o.
I)avaliz.a Tu che di nascosta ch'ella era ed impercettibile. la remule's li
molti ' I rut / la bile il ricorut at i Neri Si...., Stºgli.« Non prima dir
parola le rolle di correzione che dileguato si foss' ogni accusa lorº. Sºgn.chi
men riuſ ut I lui al lungo studio e sollecito da lui adoperarlo in lui piccolo
a rincere ogni pazioncello e Cesari.a Belli sono i fiori e vezzosi; mi ai coni
e dice il prorerbio, in mol no all In I l i non islam l), no... Silvi! i.a I
greci panegirici ancora non ci amo mica una pura oziosa lode, ed inutile
ma...... Salvini.a lalalore se questo spirito, di carità ma nca che insieme le
leniſti ed unite le irre in bici di ('ris lo blu / le e in orle qui il li catal
'rc rºm ſono ut ſul rsi. S: il Villi.a lunque non li par questo luogo buono,
lorº iò si gran copia di erbe e si saporite, un fiume che mena i più dolci
pisciatelli di questi potesi ed assai, e alore non ci bazzica mollat gen I e
che ci possa i tr lui il miº r. I 'i l'el l/. NON … PRIMA … CHE.... quando
in luogo di: Il0ml.... prima che e quando a valore di: C0mle prima....; come....
così.. II0Il Si toSto.... che....; appena.... che. il IIIala pcIld.... Che... ;Non
selzi il l ' 1 lo senso di co; il 'la li l' ' gl., Inl \ 1 Il Sºl la colla
illica l 'Inghi e prol di sci i tagli, il lis, rag olio logica, la Virli, il
vigo e l'uso vario e rello di questa e di cento e cento alle singolarissime
strutture, molto più che se vi sono per avventura esempi di una forli alcun
poco diversa, sono questi, esempi di autori non alili hi, ma che solari lo
hanno scritto sulle orme degli antichi Inºltre colle scril (Il re del 300 e 500
colesto I)il el Iorio è veramente, e senza eccezione vertina, il sicuro
Direttorio, e appena che vi si trovi un sol esempio, che colmi il III e con i
radisca. Mello ſui due periodoli di origine antica e classica, con parole
quasi egli li SI 'I Il III non... prima... che..., ma che l' Illo e l'all si
ass: il live si. e la sala si li va il rialli si sia Il pi IIs li sl: non..
primat. che.., e sia l'on.le dell'ulio e dell'altro sigllili. Non lo volle prima al suo cospello che egli si
fosse pentito e avesse le testato il sile) fallo no. Non venne prima al
suo cospello che egli nel cuore con punse e sl, il sl 1, ſtillo Mentre il
vago del primo periodello consiste manifestamente nella separazione dei due
incisi della forma avverbiale demolante precedenza di tempo: prima che: lasciando cioè il che solo al posto suo e
antiponendo il prima, cioè avanti il verbo del primo inciso ed accanto alla
rispettiva negazione e parlicella negativa, non o nè che ella sia: nel secondo
pe riodello la stessa forma: non... prima.. che.., indica invece simultaneità
di azione, è ormai ci ripagilialiva che il lilli il ra lingua, e orna al 'il II
ra: con e prima...; come... prima: come pill los lo..; poichè prima..., con
'... così: ecc. Noli Irli esſendo il considerazioni che, più che le mie
parole, ſi darà materia di senſirle, non che di falle, il grillo, la
spontaneità del costrutto, la morbidezza e soavità della curva, il velluto
negli esempi che quì li allego. SSEM L'I DI UN: Il0Il.... prima.... Che....
ed anche senza la negazione, I)I UN: prima... che …in luogo della forma volgare:
Il0m... prima che; oppure:.... prima che Delºrm inò di non prima mi torri
e a lui il riglia che egli gli arresse alloltrinali e costumi ali ai la licati
e I), v. 12.perche' essa rc i goſ n. Nani e le lissº, si esse il piu' recel et
lui ci al ogni suo comando: ma prima non potei e che l e onl, inola lo Iosse in
Purgatorio ». Doce.Mouli, a cui rullo, col ti l'a 1 / i ti al cio: in prima all
I o le c', che ella s in ſegnò li reale i lielli di tiro …dirò come una di
queste sui ti 'ºssº, il cosi l mi 1 e si lil e si mostri - li, osse lui ll, il
ſei no, l'unº su di lui ci ti i prima al N. nl I e il I moi ll rull: con dolla
che i lioli di rºsse con sei il I.lasciano slal e i pensieri....... e gli e li:
i in I so mi ci li. che prima siamo sli acchi, che i libici mi disposto, e
apparecchio lo le cose oppo lui ne (('un l'ºliº e li ill ci, la r il.Prima
prelerirebbe cioe' ini, l be tullo il mondo, che Idilio fosse lºslini onio di
falsità pure in un primº lo Iºr (ii rel. a nè prima ri formò che il di s.
gueul, 13oce. perchè messosi in cammino prima non si listelle che in Londra per
rºmanº o. I 3 cc.« rolle non solo disporre, ma intera nºn le conchiudere il
patrºn letali, nè prima reslò li lire che non utlisse: l'in l?elier cui ci
ritmi le Segr. 13 Così coperse lui nuli di lell'utilull ºrti, di lui con lolla
nel le mi pio, quando non prima di parola le rolle di correziose, che dileguato
si fosse ogni accusa lo re... Segri.« ('osì comerse la nudità della Santrilotti
at. a lui sopraggiunta presso una fonte, quando non prima rimprororare la rolle
di disonestà, che rili ralo si fosse ciascun apostolo. Segni. I 1.« e rolera
parlargli, se ne scusò Luigi per non arene licenza, nè prima lo rolle ascoltare
che il generale l'a resse a ciò licenziato, di che il cardinale ne prese
grandissima edificazione ». (es.« Quiri riposatisi alquanto, non prima a larola
andarono, che sei canzonette cºn tale furono . Prima sofferirebbe d'esser e
squal lato che tal cosa contro l'onor del suo signore nè in sè nè in altri
consentisse, Doce. ESEMPI DELLE FORMI E COMPAGINATIVE, DIMOSTRANTI
CONTEMI L’ORA NEITA I)I AZIONE Il0II prima l Il0Il...... I10Il Si toSto.....
che... ilppella il IIIilla perla.EI) ANCII E DELLE EQUIVALENTI: C0mle
primiù....; C0mle.... prima....; come piuttosto poichè prima....; come -...
così... slli il tille V lgi l'I e ci li Nlo che su bilo, che, ci. I. Non
prima e libri al boillu lo il gºl in cesto in lei l a che la cugion, della noi
lo lei mi isºli a mio n li a ppoi i re. I 3.Il ct c'Ncat e 5 in bella, per ogni
sorta di tici ll e non li di prima Nºli - di alo uno che gli li o I il sºlo se
mio lo sta la a lola. Caro. l. Il ct: l tesle in tilt ne reni ſono i pi ppo, e
il so il 1 l po'. Ne' non prima la l rila che gli l'ha. I lav …l doll, che
sarà, io li promello cli gli non ne senti il prima l' al re', che lei riti liti
e li isl il l il c. l 1 l'. Idilio. lisse, li Il 1 li lo i cui, e non elilu il
n 1 l o di lirilli, lo che ſli si coni in tal il pil irli, e lº ri.e non elil,
e li rile, l'intillnerali la mia sl i il che il reti lo si l irolse al l l. in
on lui ma i Nplut mi, su bilo il n 1 l l.Non prima al talli lo ri mi li a mo di
ril lo i ti noi, che lo slo, Nlton no ci ri li di lui. I l at col 1. se non lo
sº e nelle di ''I I I nosissimi al ligut. Segl. Nè prima il rule o che pi
ruppero in lullo da disperati, in gen il il ct o. Se gliL'isl, Nso (io li ho li
sui bocca in lesina lo conferma l'orch è mor prima, l lorº letto: \ un
renis/is. el modo ricºnles plagotn mi rotn linells. che nel rersell seguente
soggiunse su bilo: \ un quid dia i: a lei le mili il l cle su lislam lidi resl
rat clona le mih l'. Segli. Inzi non prima r han con le rila una grazia
alquanto spesiosi, ch'essi pretendono tosto che lui lo il dì roi li dobbiate e
accompagnar ne' corteggi, e apportar ne' cocchi, e servire nelle anticamere ».
Segn. \ on rel lissº io º non prima io roglio, cominciare a parlare, che il
Santo P ofele I)a riele mi toglie le parole di bocca ». Se gli. Non prima riule
ro ossequiosi sol lorni eIlersi i mari alle loro pianle'. e tributarie
stemperarsi le murole ai loro palali: non prima sperimentarne a loro pro
luminosa la molle, ombrato il giorno, rugiadose le pietre, fe conda la
solitudine, non prima cominciarono a debellare i popoli con la forza o a
premerli con l'impero, che si ribellarono arrogantemente dal culto del vero Dio
ecc.. Segn. Non prima contemplò quiri assisa la forma pubblica di giudizio ap
prestatosi a condannarlo, non prima i giudici apparsi nel tribunale, non prima
gli (ircustlori uscesi sui l os/ri, nºn prima il popolo concorso (t)) ol
lalamente a mirarlo, che non potendo più reggere alla rergogna, ristelle un
poco, e di poi, tra lo furiosamente uno stile, si diº la mortr. Segn. Troppo
indegna cosa è il reale e che non prima risolva usi quelli donna, quel
cittadino, quel catrali, re, o ai rºslire con maggior sempli cità, o a con
rersare con maggior riserbo, o di ricere con maggior rili ratezza, che subito
cento male lingue si ci fu zzino al molleggiarli. Segli Non prima l'innocente
colomba uscì fuor del nido, che diede fra le ugne di un rapace sparriere.
Segn.IIa un ingegno diabolico e pronto, un proceder ſardo, un pati lar grare,
un arriso subito, un ritratta i si in su l la II, che non gli c prima messo un
lascio innanzi che r la I l o a lui la sua riſortolot o. Caro. « Non si
tosto poi la riſolse in mano, che la fece di sorpe ritornar gut ». Sºgli.
E appena ebbe letto le predelle parole, che li subito sopra di loro renne una
luce con la n la chiarezza, che essendo il rore nelle oscuro e' si redeano
innanzi chiaramente come di bello di chi ti o. Cavill a. ()uiri appena ) il che
ecco l'ar male degli Areni, i quali quali lo pl in al riale ro i nostri, diede
l o l u llo insieme in col mal e latin li li li. I 3: l'1. Appena egli posò il
piede in terra, che mentre si mira col (l'ul ll ' 'n i. quiri
l'inchiolarono..... Si gn.E a mala pena e libe apri la la bocca, che gii, o
rinò misert nºn le. l'iore 17.Ed appena erano le parole della sua risposta
ſimile, che ella Nºn li il tempo del mar Iorire esser renulo o Docr'.a.... e'l
figliuolo essendo andato per il n calino per lat (lolcit. appena era il ferro
entrato nella carne un'oncia che il porco cominciò a gridare i Sacchi.« Appena
si sollera ra un leggiero, diletica nºn lo di senso negli animi i di un lierna
raſo, di un Franco, di un lemºdello, che in con lui nºn le I lilli ignuoli
correrano chi ad allui)arsi nei ghiacci chi.... Segn.« Appena era comparsa nel
campo la generose (iiudillo che l'atlli subito quasi alla risſa di un insolito,
lune, rintser lilli incitmlali a si gran beltà ». Segn.Il ralen l'uomo senza
più tranti andare, come prima chlie tempo questo racconlò.... ). I3cc ('.a riri
sicuro che come prima addormenta lo ſi fossi saresti slalo (tm mazzalo) ».
ROCC. a dore egli come prima ebbe agio fece al messere grandissima festa
». Docc. -. E in altro luogo ripel e il 13 cc. la stessissima frase: « Ella,
come prima el be agio fece il Saladino, grandissima festa »..... la qual cosa
come prima si udi per la Lombardia, lolse laul (li credi lo o, (iiamb. “e
promellendogli ancora largamente di levarsi in aiuto suo. come egli prima possº
in campagna. (iianl).la cui poichè prima ne in lese, si son li prende i si.
che…). 3il 'l. « L (quila come piuttosto di ciò s'accorso'. enl, è lui la
sol lo sopra e così s'andò la (iiore, e con togli il caso, lo pregò che......
l'iorenz. e quando egli ci sarà, io lo me è e come tu mi senti, cosi il ia en
li ai r in questa cassa e se i ra i cl clen I ro. I3 cc. con le prima, lº sl he.
Come lu gii, disceso cosi il lil o I russe. I 3 ('.Come ti ſei rola il sen li
tono cosi se ne scese o alla sl 1 di lui lº ce Come ride corre e al pozzo. cosi
ricorerò in casa e se i rossi le uli o 3 ).... per le quali parole il mio
marito incolla nºn le s'allo nºn lo e' ccme al lorni en la lo il set le cosi
tipi e l'uscio e riense ne dem l'o, º slots si con m cco e questo non la lla
mai e lº il S.Come io giunsi ed ecco sopi arreni, l'irl ro 13ore 19 NOte e
Aggi U1 1 m te all' articolo 8 12) Simile alla coes-ruzione
tedesca: nicht eher... als.... Il luogo di ehe oppure bevor, che sta per l'
itero prima che,13, Quel non, che li i lo I r. I s-li alti - Ilpi, a 1 lie
della sesso Segneri, è lorse scivolato di liti per il la ai valori e i
Segneri, ai quale sapeva male, pensº io, o gli veniva del guasto e dello storp
Io a dire: che udisse. 14, l'oni Ine!lte il lesto e i i pr. e le 11 e le
1 di... II, 'il:lo all'ait, si rassolini, li, i lle 11. Il perdori sl il 1.
l)llº I – Il re 1 il ll li si, gol i. 15 Il Corticelli si l plico Ia, il
il 1, par. 1, se qui con le e di ragione, imperocchè rilerenido, lo stesso -
Impio, osserva che la par ticci la prima con la negativa ha la proprieta di
significare talvolta infi nattanto che, e talvolta subito che. I - Il ll il 1,
si l: i 1ei la se conda parte di questo Inedesimo al tiroio S. Mia che li
citato non prima fol mi da se S lo frase o modo avverbiale colli e vorrebbe e
valga infin tanto che, non so cui possa Ilia I capire nella 'lini, che il grato
sente e intende (lei II l 'ti er-e III l i lill 1. Il nel significato di
infintanto che, lira Ilei la s partiz le due lil - la l l'avverbi, prima che,
tra li l'11 | tendov -: o li e -il-sogllita o leve sllssegllire. 16 Qil -
o prima 1 e 1::l'i; 1: de l eher li di piuttosto, più presto. Ma ad ogni modo,
resta sempre il grafo della di sgiunzione e trasposizione dell'inciso
che, 1, Binda che i ll'en III al clie fa r, ti ra questa o qllelia for
Inti in coInfronto di un'altra clle III i dl o con i lille e volgare, non è In
lo avviso che questa sia sempre lilello bilonia, e sia la sli: 1 ter addlr
IIura. \ che i Inodi tos:o che, subito che non solo a ragi m d' s III pi - II:
il 1 li che non ne usasse quando ben torni, anche il I recenti e cinque º to
Simile a questo subito che, IIIa in Iorma piu gaia e pil ſorte è il da te si o
ratto che:..ed r si lev o ratto Ch', la ci vide passarsi (l: V: l Int (m.
18) Al che i Latini usarono ut i greci o snello stesso siglli l'rim.1 di
passare a l alti e altri tazi, i no: voglio qui rimanermi di ºsservare che (Il
testº: come.... così..... è ben altra cosa della forma coin. parativa, p. es.,
del sieguente passo: nè sia chi ne stupisca, perche come l'uomo è vissuto cosi
generalmente muore. Notisi però che di questa forili º comparativa ai buoni
scrittori piu che il diretto: come... così..., a: a Va assil I
lll'ill Ilio l'assetto in V clso: cosi... come...; che cosi in alti e non come
l'ho citato lo trovi questo inedesimo passo nel testo originale del pil dre
Seglieri: li siti e li I tre still list il per le cosi l'ul, irlo lilllore
generali Irelle, come è vissuto n.Assaporalo il grata di codesta lli versi rime
anche negli eseIl pi se gllenti:Queste sono le operazioni (le l' ill: Ino: all
III: estrº l e, a Irl III ollire...., l - gli cosi Coni e lº, il 1 lt il ſil 1
l. - e ce, aci per i re cosi lo III: i glie loro come lo Ilge gli ed
intelligenza il ogli i sa, e pera º norevole I l Ill sa.... » l' 1:1 lo l
Illi.Io potrei cercare lulla Siena e Ilol Ve ne troverei illmo, che cosi II i
s.esse belle come il si.La li la dre, che le tl, l ire l: I 1:. ll ll l: I g il
va Il ferirla, poi, le le seppe Il rito Il. dI S. l a no esco con lido che cosi
or: la p 1 l el l e l'Isll st 11: l III, I | 1, come, Zi l', i Vrebbe potuto
risal lia l' iller IIl l: illo. ll, cosi i ns, come gli 1 ll dal V a ntl gli si
gel1 o 1 pl il 1, rot! S si III in id), Il Irgli ». I3: l.«...... ll I II li
assi. Il ril. ll I 1:1 e-1 r il pil sapere di V (I, cosi II slla l la
legg.. I 1st a 1 il ss 1 vs 1 1, come voi ora il I persl 1: i let ss. l
la s. l '. I 3: l. e … se li, V. - ti.. ll cosi !) il liti e In Il lidosi come
il l V el'elil e la V il si, 13a l.« A Ilzi cosi il ssista Idcl I o il V revole
il Il le:is eri come i 1:ì ll pil II: i n1 il Se tl.Se l'uomo la il sottil I
geg. l lo i teli e lo chiali o, il salda me noria, loli se li puo e l'1, i re:
le cosi -: S I lllll liti de Vizi, come li virtll,. lPass: l V.lº, il vero, li,
cosi come lei, il... - Illesi: da li ll. I l il l re i ti li.. -. I 3, i.“. -
il ilse la V I rl I si sa delle liti.... per le cosi come, lisa V Vedula
trielite: so - ei 1, si via tre il - i l: spegnere per o!: ºr i li ll li
i' l I l: il ct, lì 11. - lo Il Vila: “i sa slla i livi gli in stra quella cosa
la qual e egli ha più cara, a flernlando che se egli potesse, cosi come questo,
ma lto pit volentieri gli mostreria il suo cuore », l?occ. “e che cosi fosse
servita cosi ei come se sua propria moglie « I (lsse ». I3C) (('.«..... rispose
che così era il vero come quello Irti le aveva detto ». Fioretti.« E son certo
che cosi a V verrebbe come voi dite, dove così a ndasse la e bisogna come
avvisate ». I3 a.« Ma non illte:ldendº essa che questa fosse così l'ultima come
era sta e ta la prima ». Bocc.e Sio Irli conoscessi cosi li pietre preziose,
come i ini, sarei e buon gioielliere ». I.ib Motl.19; Ho annesso agli ani e li
liti in li Il testo esempi di un come.... e...., e sì per mostrare l'allal -
ia, mie a 1 he per rilevar e la diffe renza. A cenlla bellsl 1 il l Il s.o
come.... e.... alla con impara nella di dlle atti, Ina Vi senti al che la
relazione | 11:1 lo di: in quel mentre, in quella che..., precisamente al fora...,
e qlla ido, di quando..., tanto....; di che ti sia l all o p III, l i rili pari
le lilli e si ra., il 1 e l'allegato, gli esempi che seguono:e IO Ini leva
diritto, e come i i vole: l IIIa ridare chi fosse, e che a Vesse, ed e., Iri
esser I.: Inler 1 1: v. I l sul l. 1 litot e 2, 3oCome noi pro lia il e s II h,
a e ge')till III: I mie!'e V (Ing Il i: ll' ! ! li,, (si ri.Come pili i vecchia
la V. AV relIl mio tilt li in li iori -: l:di. l il bit. ll e pill ripostigli,
e più si cerebb il le s II -, e come piti adoperate e liti per ferite e ! ti ve
nio, poi io che si lo i come le vesciche, le quali come pili solo lo rientate,
e pii - empiono,. (.ar.()sserverai lili -1 e si pllo talora sotſi' il lil re,
ti: nel I e torni bene, e punto illlia n soffra il senso. l'rima di
uscire di questo come, cli i lili: lelli voci re Illonti sulle penne degli alti
li, p la eliri per il III: il clii il 7 Zii e collettivita, di completare e
mette e qui il Vppenali ll l a rigor di ordine s: rebbe materia del capit, i
gli ºli,,,, il ll li - Il pi l'1 ol':i, sia di un semplice come, che, -: l li a
lli I chi, lui ora Iorzi di siccome, poscia che, conci ossia che, subito che,
li quale il. col... quale, precedute dalle voci modo, via ecc., e quali (lo di
che, di finchè ed anche di quanto n 1 modi: come spesso, come presso?) e talora
lillalrilen e di im, con, di qual maniera, guisa e simili, sia de 'I I riport
come che, a valore quali ido, di avvegnache, I: I: Ido li in qualunque marie ra
che, e talora anche di uli semplice come (siccome. “e com'è Illisse di verilo
e'l freddo gra il le, V eg. ) io l'ill l'e ll 11 di que” bacherozzoli o F,
ronz. a Come villan che egli era il canili, di lilltalli, gli illò della
s lll'e a sulla testa sì piacevolmente che … Fier liz. I concia -si: chè
egli era villa li, cosi ſi celido come si lol la r llli Villa lì
lì. ti e come colui che pi col l lev:I | Il ra a V V a 9. l 3
ct'. un giorno verso la sera elitrò li ei gia i dilio illi: gi valle hella
e vistosi, come quella che Ioriº ita era di vestiti riti di seta e
d'argelli avea intorno le piu nuove ed is;uisite legge che si lisa-ser,
(iozzi a.... e com'e' vedeva i lºlirici in posi, novella illelite ridava
all'arle º Bart. e dissegli che come nona sonasse il chiamasse» Bocca Come la
donna udi ques.o levatasi in pie, comincio a dire....» Doce. E dire il
vero, com'e' l: rai, Ild ri. Illesla (til lido ilz:i di l)io il lin llc, l'e, è
lllli il n. St gli...... e com'ei Ill iIII per li re, lei scaccia la... ft III
l'il' li lllllg, si eliſ on I ); i V.a Questo animale, come sentirà l'odo e del
pesce, ilscira fuori e con il a ciera a mi: ng la rsi di Ill peso 1 il ni,
Fiºrenz.“ -come pervennero alla città di Gaza li l iuoli inlerinarolio si gra veli
elite d'ulio Inc. rilo e le el'a ll lisleri It I l (il Val 1. Io voglio andare
a trovar modo come il s 1 di qlla elitro » lº - e segretamente deliberero io
che si dovesse trovare ogni via e ogni modo, come poi sistro la r 1:1 ril e
(ies Il Cav.... e da quivi innanzi penso sempre modo e via come e glieli potesse
ll l':ll'e o li l el'. … che per certo se p ssibili fosse ad avere pi e ebbe
come i il V esse » i 3. li Il l..... l Ebbe l: nuova come (ialobal era il is l
il V..... come ti se lui spesso ad Ira.. I3llon: i ferrilli!):l, come il
cºlessi I ea voi? Vlessere, dlle tl):17 /:ll di ma lo » 13. In Itlal I l
'lieri, i 11: il prezzo).Come è il V, si ro Il le? e il V I l come li, il 'll?
e lº quale, di ſlal lo fila. e... e di li a 1 lo come li -: -st:: Il a
I.:i giova:le, plai lig il, l ' s -. ll avev. a - la li paglia nei a selva sli
tirrita, i ri. I come presso lo ss o il Vlag::l, i cui I l bilo: ll il si
se...... l3 e. I ) Iss i llora l: i giova il lº come i l so io: l italizi
presso di di ver il berga l'? » I 3 i.Veduti e gli allegati i seri ini i lil 1
| li i lisi di tiri come il form la selm plice, passiamo ora agli esempi del
collip - come che, in quell'lls, e val(il chilo (li: i rizi: (*) Notale
queste forme: come avete mom e? com'è il vostro nome? Vostro padre corn e ha
nome? Sono st m.lli alle tedesche ed inglesi: Wie heissen Sie? Wi e ist der
Name? What is the name? ecc.Usane anche tu, e la sera il francesismo: come vi
chiamate? ecc. e simili. Si che l'ha anche il Boccaccio questo chiamarsi in
significato di aver nome, ma ne us a tm maniera ben diversa e più leggiadra,
che non fa il moderno. Esempio. « Domandò Giosefo un buon uomo, il quale a capo
del ponte si sedea, come qui vi si chiamasse. Al quale il buon uom, rispose: M
a sera qui si chiama il ponte all'oca ». I) al qual esempio ognuno intende che
quel si non è particella pronominale riferita a quivi, qui, ma sta per gente,
uomo, on, man th ey the people - e qui si chia:n a vuol dire: qui la gente
dice, qui si dice, qui tutti chiamano, o cosa stmlle. Di esempi del modo aver
nome in luogo di chiamarsi abbonda ogni libro classico: “ Beata Margherita fu
fi gli uola d'uno ch'ebbe nome Teodosio, Il quale era Patriarca ed era gentile
uomo e adorav gli Idoli... “ Cav., ed io non Glan noto, ma Giuffredi ho nome
Bocc. ec. - Nel tempo d'un Imperatore pietoso e santissimo, il quale ebbe nome
Teodosio Iu un senatore della città di Roma, il quale ebbe nome An tigo no,
uomo di grande affare, e molto congiunto al detto Imperatore... Tolse questi
mog te, una donna, la quale ave a nome Eufrasia, donna religiosa, e molto
temente l ddlo n. CaV. 33 a) L'avverbio come che non ha quel senso
di perciocche nel quale tanto frequentemente è in bocca d'alcuno. Il suo
natural significato e d'avvegnache, ancora che, ben che (Bar toli). Notisi però
che anche in questo senso trovasi il piu SOVC Ilte, l) Ull al principio del
periodo, ma entro a questo acconciamente innestato. In testa al periodo
prelerilai: quantunque, quantunque volte, benche, avve gnaCChe ecc. «
AVVisando che dell'acqua, come che ella gli piacesse poco, trovereb º be in
ogni parte » Fierenz. “......e sempre che presso gli veniva quinlo poica (n
mano, come e che poca forza l'avesse, la lontanaval o 13o. "......
ed oltre a questo, come che io sia al titº, io sono inoltro, colite « gli
altri, e con le voi vedete, io: io, i s a I r; i vec li a Lioce. º......
il quale, come che II lotto - ingegnassi di pir, r, salito:ier, º al flat
ol' della fede e l'isi d l'1, i ra Ilon III. Il tono liv st 1. alore di hi a
piena a V ºa la b rsa e li li rli dI - ii a lei le s III sse » l?occ. a Ella ll
(lilediCa Il li l' ', conne che li l s, il lit: i rito, se la ll I li « fallo
llli crede. 1 e esser III, I » I 3 t.« L'ira in fervelllissili lo Il rore
accenti si r.:; e come che e questo -C Vento 1: egli iol 1, 1, 1 a VV 11: 1, 1:
là con ni:::::: danni s'è nelle donne Veillllº º Bocc. º...... si è
adoperato i 111a Iliera di ri..., come cime inolfi il Liegano, a ((Il dann, a
lido d'errore il dire.... » I3: l'I. «...... e come che gran moja nel
cuor fi nis e, º eriza n. il tar viso, in braccio la pose al famigliare e
dissegli: te..... 13 cc. « I Inalla cosa è aver rimp.issione d gli: Il Il
ti; e ceme che il claso una a persona stea bene, a colori e mass III, III e 11
e 'I l ' st, ' quali.... » 13 r. b) Anche per comunque, in qualunque
maniera, e ad i era lui si desimo come che, scrive Il I al I l l', - lizia
Illi. Il sospet lo d'errore.In questo caso pero e il come non il come che)
l'avverbio risolv: toile lei sului (le111enti: in qualunque maniera, e ii che
li e la rispettiva. giunzione o pronome realivo, congiuntivº: nella quale ecc.
o Nuovi tormenti e nuovi torinºlltilt i Mli V gg, Ill. l'I1, come che io, « mli
Inuova, E come che lo li li V l il.... » l)a ille. « Come che questo sia stato
o no.... o lorº. a Come che in processi di tempo s'avvelisso. Docc. « Come che
loro venisse fatto » l?occ. « Ora come che la superbia si li renali, o per l'un
modo, o per l'al.ro...» Passavanti.« Ma come ch'ella li governi e volga l?rili
lavora per me non tol la « mai » Petrarca. c) Notevole anche il come che
dei seguenti esempi, nei quali sia il valore di un complice come i
siccome, « E come che il povero corvo fosse persona antica e di gran
ripºrta « zione....., molti lo venivano a visitare, e come si usa, pil con le
parole « che con fatti, ognuno gli profferiva e aiuto e favore ».
l'iel'eliz. 3 - - - - - - m: disposi a non voler più la
dimestichezza di lui e per non averne ragione, nè sua lettera, nè sula 1
Imbasciata più volli ricevere; come che io e l'elo, se li lu fosse
perseverato,..... veggendolo io consu « Illare, colli e si fa la neve al
sole, il limito dll r, proponilla mt, si sarebbe a piegato » Boce. I3mila
però che il come che di questi ed allrl siiiiili esempi senza nu Intero, 11, li
si vuol leggere i dlli filo e pr. llllll iare con quell'accento che il comme
che a valore il quantunque, benchè, che sarebbe imbra il o troppo rincrescevole
e noi ne aver sti a lei in senso, ma profferirlo in guisa che il come risalti e
recli egli solo l'impronta di siccome, im perocchè. La congiunzione che non ha
qui a far nulla col come, nè sta ad al.ro ulfficio, oliº di semplice collg
Illizione o nesso di puro OrnaIlento, e la portersene all'he l'Il rialle e',
'Irle appllll., fece, tra l'altri, e assai si velli e il
lºlere:lzuola. Particelle e compagini a foggia ed uso classico;
avverloi, cioè, col ngiu 11 azioni e voci il n go - I nera n lo è o li in iu 11
i valore altro cl neº rela a tivo, 1 r) a tu ltto i 1 n t rii msec », i1 in in
nea 1 nerì te Clirò cosi, e il nero 1 i te al costruutto, con i lcº il gran to
del tcsst 1to l crio la ale, il va ago. lo il coro lit collega - 1T nel
nto gli slo: nrtite i lec. Ad alculle di sili. Il l Irella l. I li gi i
tiri lici li nomine di 1 - pieno, e ci sono ce le colali particel.... ess,
proprie della lingua toscana, le quali, oli e il 11 11 11 -si l i i s ll la III,
il alla tela gl a - Intili: Ile, clie pi l'eblo sl. 1' st 117 -s. l II l' - I
lil a cle aggli Ingallo a - l'orazione forza, grazil. ori a 111 mil... se li n.
I ro. Il cerla maliva pr - prietà di linguaggio... C. rl Icelli. CIl mio ed
altri. Ma vorrei qui rilevare che codesti autori fanno appunto oggetto di
particolare osservazione le l ' Vlt i l (..l'.I l.E che non inati, o ti ifici o
altro cile di ornamento e di ripieno; men.re le l ' V l l I (I, I l l. e 4 t ),
il V º il N I, e le V () ('I IN (i I, NIEI è VI,E, di cui e parola in questo e
in altri capitoli del I)II E I'l'ORl(), sono argomento di studio da quindi
addietro al tutto igno rato e assai più rilevante che non sia cosa puramen le
ori:arm2miale, come quello che adopera all'origitial candore e alia NEI VA I V
del perio dare classic. NON SI (tanto)... CiiE NON... Per squadernare che
io faccia un libro, il derio di penna volgare o colta, a gran pena ch'io vi
Irovi pure il periodo a lornia e sll'ulltila clie negli esempi che qui ſi
allego. E dire ci clia è si bella, strella, evidente e di un garbo tutto ilaliano
! L'ebbero a grado assai ed usarolila di Irequente scrittori non pur del
[recento ma e ti i cinquecento ed anche dei piu recenti, – di età cioè, non di
sonno e di ullura, ch'ella è antica e non invecchia mai. ltisport pressa
poi al 11 sl 1 o: per quanto... lulla via..., e talora a 11 ne ai cori e tali
vo: qui un lo... all.rellan lo.... Cili è però mestieri di ben altri, i lilo a
1 il ri: il lique suscellibile sia dell'uno che dell'altro 1 ggi il coinvºlte i
Sy Pochi esempi, ma quanto basti ad aguzzarlene l'appetito: .... e
le giustizial to a sioni in calesine in diverse lor pan li debbono a re e
al rei si nun li, nè si l ruora alcuno muri e o cosi bello e leggiadro, che
ustio li', pur intenſe non luiuslidisca e generi sazietà. Varchi. E dunqu su
penso che l'osse un re libero di carila, che non è si poco site noti avarizi, e,
a lui pia, che li lle le cose ci colle, onde ella di mld l'a, più te, e l'uni,
e in. ch ella non la ceca se medesima. Cavalca. .... m. a e la loro si
alla lo alla mia che una paroluzza si che la non si può dire, che fiori
si senta o. liocc. ....pei e che mai uomo non mi vuol si sce, e lo parla e
che egli non roglia la sia pari udu e, e se ci cruene che... i 13ove..... Mi ss,
i disse la donna, il giovane con che alle il laccio non so, ma egli non e un
casa uscio si serrate, che come egli il tlocca non s a lui a... I c.percio, che
egli non c alcun si o bito, al quale io non ardisca di da ciò cl, bisogna, ne
si lui o o zolico che io non annoi bidisca l'ºnº r, il il di ciò che io cori di
litrº.il in ii...... ancora che egli non loss mollo chiuti o il dì, ed egli s
ci sº in sso il cappuccio in util: li li occhi, non si seppe si, io ci o cali
non posso prestamente conosciuto dalla donna - lº no: si p co che oltre a
diecimila dobbre non calesse e lº ins, s. capelletto: Messer lo piale, non dil
cosi, io non mi onirs se ne tatto e le nè si spesso, che i sempre non mi i
colºssi i sa, i n i 'mente di lulli i miei in rili. che io mi ricordassi dal
ci, ci e, a qui, in lino a quello che con lº stilo mi sºnº i 80 t. ve mai enti
e così ci rendo cedrete coi, niuna spesa lalla si ſnºdº, è si s., lo sa, ne
tanto magnifica, che ella non sia di molli, per molli mancatinenti, biasimarla
l' º '.e 1,i, il re in guardi, che i cari sia le nulle si lº lui il li) con l
rul 'lo alla fase a degli uomini quanto l'ºrº ristº: niuna è si chiut l'ut ('
eccci fetil e in la quale non stia oscura, e sconosciutº sºlº l'u n'atrizia ».
l', i licli il. - - E la chi potremo noi lidire' più il vero, che da voi, il
quale si" riputato sion tanto spendente che in roi non slot onesta
mºsso" " si le massaie, tale che non dobbiale ºsserº reputato
liberale? ». andolº. si eli, a I, sperar mi ero cºſiº I)i quella ſera la
gaietta pelle.; del I n po, la dolce slogionº, Ma non si, che paura non mi
dºssº La rista che mi apparre di un lºrº º l)ante. - - - - - i vini campo, fu
mai si ben collirottº, che in esso º orticº ". o alcun primo non si
l'orossº mescolato fra l'erbe migliori º l' iamme" « Non ci sarà tanto
dolce la consolazinoe che prenderete del sºlire,.... che egli non vi debba
altresì essere utilissimo il al re... C - sari. (29).« e dilellami di pensare
di lei maggiormente, che reca maggio: virtù e maggior ſortezza: e so bene ch'io
non potrei tanto mensa, che più non ci avesse da pensare a Caval a.«... e' l
dimonio disse: Al mondo non è per cui lo si gr. 1 nel, che I, lali, non gli
perdoni, se si converte, ma qualunque uomo si accal.. per I l pºnilºnso o per
altro modo, se llio non gli ha misericordi, si e ci rius I., Cavalca. non è si
aspra e malatgerole che alcun pur non la les, le i Cav.« non è si magro carallo
che alla bietola non rigni in il 1 lo.. S º..... con piacere inci 'dibile del
mio stillin, che son d se la trº Sloi (), che per si la lo on i re non si l is
'n lor e il tr..... );...a Io ne ho parecchi esempi ma per dir crro, non son
cos: i ſissini: che non possan ricevere latin lo accorcia in n 1 l in I pm la l...
li « Qual luogo è si sui grossi nto, che i c. coli non ti tra il ct 1 nel 1:
insidie alla loro incut u lui one's là?, S gl, 30« un lento morire di dodici
anni, per una penosissimi a: i riti iii: nè tanto leggiera, che quasi sempre
non isl ess, in agonia. se tanto il re alle forze della sua carità, che sempi e
non in licasse i sei zio di Dio e delle anime n. 13a l'I.« Non istelle o però
sempre quiri in Tucuscima fermi si ciºe l'uno e l'altro non iscor esser tal
rolla a seminatre e mielere il lle tll re isole di quel contorno ». Bart.« Che
se non è mai tanto aspro dolore che il len per non lº distri li ed anco non lo
annulli, perchè la prudenza e la costati ai rom l dr G almer in itigare? ».
Caro.a Secolo non però tanto di rii li sterile che qualch. n e si ri; i non
producesse ». Dav. - « Sicchè bisogna guarda i ri da animo delittº ºlo. perchè
alla osti, nazione non è si difficile impresa che non riesca. Fiºr º.a V ero è
nondimeno che in questa pati (e di nasconi, si tl riti º gli renne fatto di
conseguirlo si interamente che ti º di quello, che fuor che agli occhi di Dio
egli pensava essere occill I, r; l uſ gli atll ri. nºn si palesasse ».
Dart. – 38 – NOte all clrticolo 7. ?S) To II: Ilive e per
i 1:1 1: la..... Il Not so.... but that.... Es.: I noi so but that I l
l:lve g ancd at rva - sonº l'1: v. l. ll, Willls ver not so Il 1 l v d...
A
cºl bu:i tinat i -li si stile t: 2!) ();: non si u, le motº..... ! ! (r
-,, e al I li e !::i ll l: llll rºl, l tall ll...... o si pºte:to... o
tre.... vi il lla -. v. l i non meno,,, cime VI, ina: qui li a l. egi 12
linette i'a, la cosa e i'altra; I l V i l IV V:) 11 egua i rincari e il pregio
di virtù e in nuriero di lei le!. l....., l i i 30 (). li è in ſo..! i; iprimo
incis, l' ri: Ni: in It:ogo è si s -:: cin e voi i pl: i non te !, trici
1 e ti. 13 n0n Ciii... (anzi, ma...) l' vi l' non rli slli gg
ad Il col: il liso, ci chi si l i delle in circ venti li e ſi ha - - il l e per
le fornire e c i cl: ssi i: I l. E li ul: ssaggio dei model i i non
cli: « E vi la lo il tg ci li:. spicca il I l. non v li e' viali ecc. il
III il s lis.. l si gli e il solo cile gialnili: li si riliv li i ll ':
1' ll -: il lassiche, | Non sº, l l: li lilai i ". I sici in l:il
guisa, ma luitino, se lingua a que” gloriosi. l:s il de vi: il re
ciò e,i lire: si oln in he uscir de condo pari a me, pole a riti per il
che | Il il colport Isse, lanlo è diverso questo modo, non che dall'antico e
lui si li l'ente sulla Appo i classici vale a dunque quando non solo,
(Illando non solo non. Il Bartoli e parecchi altri sottili investigatori in
opera di lingua appuntarono il Vocabolario che definì il non che: Particella e
crersalir. e di negazione, e corressero aggiungendo: alcune role sì, alcune
colte no ma e del si e del no niuna regola. Io non pretendo crear regole; rife
risco l'Osservato e se altri fai assene regola, al sia di lui.Dico adunque che
Dante. Doccaccio, Cavalca, 13a Ioli, di altri li grande autorità dànno al non
che senso di non solo non quando regge in passato e talora anche il presente
del modo congiuntivo: in altri casi vale sempre o quasi sempre non solo.Il
Cesari però adopera l'un per l'altro. Forse ch'io inal, apponga o che il
valoroso Cesari (lui sgarrasso? Non oserei asseverarlo. Il ma od anzi del
secondo inciso ordinariamente non ha luogo di lando. vi è inversione di frase,
e però il non che sussegue, non precede, come si farebbe direttamente. Nè per
questo torna al non che moderno, che la relazione di non solo non e mai vi si
sente ſul lavi, ed è lontano le mille miglia di assumere il torto significato
di siccome anche e ancora (C('.Senza inversione di frase può per altro il mal
precedere l rrelativo non che, come fecero, Boccaccio. Partoli e tant'altri
senza rimerci. Loggi e dimmi se vi ravvisi il non che moderno ! E' affare di
ori ginal candore, integrità e vago non pur della frase, ma del peri do ancora,
che i moderni non curano affaſ (c, lo bistrattano, e pare che i cciano a chi
più lo strazia.(38). Non che io faccia questo.... ma se roi mi dicesſe
ch'io dirorassi nel fuoco, credendori io piacere, mi sarebbe diletto ». Borc.«
Non che la mattina, ma qualora il sole era più alto..... ra si poteva (1 ntl
(tre ). T30CC.a non che a roi ma a me han contristati gli occhi ! ! ». Bocc. «
Di qua, di là, di giù, di su li mena. Nulla speranza li conforta mai, non che
di posa, ma di minor pena ». Dante.a Quanti leggiadri giovani, li quali non
ch'altri, ma Gallieno, Ippo crate o Esculapio arrieno giudicati sanissimi.....
». Bocc.« Ed oltre a questo non che alcuna donna, quando fu fatta (la legge ci
prestasse giuramento, ma niuna ce ne fù mai chiamata ». Rocc. (30). « Ma non
che punto giovasse a rimetterlo in miglior senno, che anzi ne riportò parole
disconce e di non liere strapazzo ». Bart. 40'. «... e da questa tanto generosa
e salda risposta rimase il buon capi tano si commosso e sì mutato nel cuore,
che non che prunlo (tltro dicesse per isrolgere il santo dal suo stabile
proponimento, ma egli medesimo determinò di rimanersi, e correr quella medesima
fortuna che lui, nulla curando, nè la perdita della sua mare, nè il pericolo
della vita ». Bari. «... e non che il desse al ballesimo, ma da indi innanzi
cominciò una sanguinosa persecuzione ». I2art.« Sostenne (Socrate, con
grandissimo animo la porertà. intanto che, non che egli mai alcun richiedesse
per bisogno il quale avesse ma ancora i doni da' grandi uomini offeritegli
ricusò m. Rocc. (Comm. sopra la Co media di Dante). « Li quali
piaceri lauto all' una parte ed all'altra aggradirono, che non che l'un
dall'alli o aspettasse l'essere in ritato a ciò, anzi a doverci essºre si lot e
cct in nl ro l'un atll al! I o, in rilanci.. l occ.() la che il San lo ri in
tre line di calci i giù a rompicollo in rati i temi pi di ſtuciulli e il mal dl
mi ma che di ragione, ballendo sopra dei sassi a pil del nº iro, poi l' noi in
all zza di reano º immaner imiranti, in ton che la ni avvenisse il lor che anzi
non mi andarono pur leg gri li ul, li si ºr a nolo di Sai, i rol rol, della
promessa, in risibile mi il lit ma il ct - sl n. 1 li s l alti i l. ll. I 3, l.Il
Sult 1 io non che si mostrasse il till I N l li li, l.. o si ritirasse in sè i
cd 'simi per non lo si ut e r, i ma, ma anzi con sembian Ie e modi d' ui a
schiella ci ſia balili e il ct pi e l i tiri i tiri in li, lui lo aggradira,
fino a bere per man loro..... l?arl. - - « l' rciorch è c'illi era di sì l in
Nsrl rilai, e li e non che egli l'ultrui on le con giustizia vendicasse, anzi
in limite con valup eroli, illà a lui fattene Nosl e ne rai. I 3 cc.«.... e
questo set persi sì con la meml, la e, che quasi mini no, non che il sapesse,
ma nè suspicat, a o lº c.Ma con ciò non che li domasse che anzi maggio in ente
gli inasprì: itl che.... ». I3:art.« Ma non che cessasse con ciò la l. 1, in e
la suoi i rallelli, che anzi maggiormente le crebbe a 13ari.a Le mie scrilure.
e de nei passati, allora e poi le lemmi occulle rinchiuse, le quali non che
ella potess lega re nè ancora rederle º, IP:ulldolf.« Ma, non che il corno
nasca egli non se ne put e nº pedala nè ombra o. l 31 t ('.a... se ce li rai in
corte di lotti si e' reale la scellerata e lorda rila dº coi lipi, poi, non che,
gli ºli (il malco si juta la cris' il mio, ma s', gli lossº cºn i si tro la
sen-a fell, giudeo si ritornerebbe l'oce.illiri o il rili, e scorallo, non che
se ne adontasse. I remi il mulo lui il ſì dal tempio per nascondersi doc,
chessia de Cristo che lo minacciava, (es. 41).e nessun alito di le ter, di luci
costume, nè di sentimento, non che gentile ma nè un erno si è mai potuto
appiccare in Intel srl rigºrio animo v (s. Il salarmino cielo, non che
gli altri, piorera a noi ", il ſiorno ch'elli nacquero. Filoe. (ſ2.Non che
polare è cosa perniciosissima salire sopra i lrulli e scull picciarli molli
anazzosi, o auando è nebbia che gli fa sdºrnire º, l)av. (ppena el io a dissi
di crederlo non che li scriverlo ». Bocr'. 13', si r, tutti di tingere a tale
alle ot, ch' minali ali alberi non che a ritm-i le bicicl, o. Segn .« Tutto 'I
I, in po di cita, che mi può dare ancor let maltra, ſia pocº a rammemorare, non
che a rendere all'Accademici lo ſtraziº che io debbº ". T):) V.« I)i cosa,
che egli roglia, ma io dico si' rolesse l'asin nostro, non ch' altro, non gli
sia detto di no ». Bocc. (ſf).« Madonna, se voi mi date una camicia io mi
ſtellerò nel fuoco non ch' altro ». BOCC. «.... e sfacciati più ancor
dell'antico Cam non dubitate per beffa nudar chi dorme non che in ritare di
molti a mirarne la nudità º ). Sogn. «.1 dunque, come ha rerun di roi gran
premura di assicurare l'eterna sua salvazione, mentre passeranno i dì in lieri,
non che le notti, senza che di ciò mai ri ricorra alla mente un leggier
fantasma? ». Segn. (46). «... non sorrenendoli prima, per sommo loro dispregio
neppur di un salmo, non che di alcun più onorevole funerale ». Segn.«... al
sentirsi rimbombare quellº ch m ! nella mente, Don Abbondio non che pensare a
trasgredire una tal legge si pentiva anche dell'aver ciarlato con Perpetua ».
Manzoni. (47). NOte e Aggiunte all'Articolo 13. (38) Non
sarai poi di si corta vista che non ti avvegga di equivoca zione, a volere,
come fanno certuni, sempre e non altro vedere e inten dere che il ragionato
modo non che, sol che si trovi un che accanto alla particella non. Il seguente
esempio ſe ne chiarisca: « Come, disse il ge « loso, non dicesti così e cosi al
prete che ti confesso? La donna disse: « Non che egli te l'abbia ridello, Irla
ogli basterebbe se tu fossi stato « presente: Inai si che io gliele dissi: ».
I3occ. Separa quel non dal che, intendilo nel senso di non già che ecc., o
altro di simile, e la frase è chiarissima. Ma col senso (li nonche lì lì le
cavi alcun costrutto. (39) Traduci: non solamente niuna donna ci prestò
giuramento. Ina. Poni mente costrutto egualissimo dol seguente esempio: « Il re
udendo « questo e rendendosi certo che IRuggeri il ver disse, non solamente che
« egli a peggio dover operare procedesse, ma di ciò che fatto avea gl'in crebbe
». I30 ('. cioè: non solamente non procedè a peggior operare, ma.... E chi
dubitare a dunque che in costrutli si fatti il non che ha senso di non
solamente che, e l'uno e l'altro, come che altra voce non segua che comunque il
neghi, vaga e breve forma avversativa e di ne gazione? Osserva come in molti
degli esempi (e potrei allegarne a centinaia) che fanno seguito a questo primo
del Boccaccio il non che ha senso di non solo non, o come a tutti codesti non
che risponde un'im perfetto o presente congiuntivo, il quale solo che al non
che si sostituisca il non solo non, torna al passato o presente indicativo. Ma
quanto è migliore quel costruito! Ammira stretta commessura e soavità di tornio! Traduci
come sopra: non solo non giovò, e così nei seguenti esempi.41) In questo
esempio del Cesari non vi senti forse quel vigore che nei precedenti. Vuoi
saperlo? Manca il ma od il che anzi come suol fare il Bar (li. Inseriscilo il
fatti ed oti leni subito un tornio COI'l'ettis simo, e al tutto col fornire a
quello costan.emente adoperato dal Bartoli e dal I3Occaccio.(2) Non t'illuda la
costruzione, il vertisei e trovi sempre il non che il discorso: o Non che gli
altri, ma il saturnino cielo pioveva a InOre ». E di siffatti modi a migliaia
ne troverai soluadernando i classici, di ogni età e di ogni sfile. (43)
Inversione: non che di scriverlo ma nè di crederlo. 44) Invers, come sopra, e
così negli esempi (le seguono (5) Qui piacque al liocc. di esprimerlo il ma non
ostante l'inver. sione. Noterai di quesio e del seguente esempio la naniera non
ch'altro, la quale pare che andasse assai all'animo al nostro valente oratore
I3arbieri. L'ha sempre sulla penna e ben dieci o dodici volte la trovi in una
sola predica. Vale: non solo, checchessia d'altro che voi pensi nte, ma
perfino....(6) Se ti sorge dubbio intorno al senso di quel non che, non hai che
a consultare il contes, e saprai subito se vale: siccome anche, oppure non
solo, l'arla di coloro che neppur lesti si sentono una a sol volta rapire
violentemente i pensieri a Dio ».(7) l'8occaccio, l)a Valnzali e lº arti li
avrebbero 'se, coerentemento all'ossorvato, costruita la frase un po'
diversamente. « Al sentirsi rim « bombaro (Illell'ehm' nella mente, l)on
\bbondio, non che pensasse a « trasgredire una tal leg e ma si pentiva persino
del'aver ciarlato con « IPerpetua ». I3ada veli' che non ho detto con ciò che
sia errato o men bello il poriodo del Vlanzoni. l'olga il cielo ch'io a ridisca
di censurare od appuntare comecchessia quelle troppo care, adora le pagine. SE
NON SE NON CHE SE NON FOSSE (che, giù) forli e li dire
costantemente risale dagli antichi e buoni scrittori, ed oggi invece s degli
sani enl e neglelle e al lullo smesse, se non che ad alcuni oratori,
specialmente da chiesa, pare di rammentarsene profferendo assai volle un
solenne se non che, ma a grande sproposito, e insignificato di ma che non l'
ha. (48;.40) Sulla penna a classici le dette forme hanno ben altro valore
e vo gliono dire: se non fosse stato che, a meno che, lollo che, salvo se,
salvo che, altrimenti che. Il Bartoli ragionando di questa ed altre
sorniglianti maniere, cui il periodo deve nesso, brevità e leggiadria | IIIa
italiana, soggiunge: (((“ () - Inuti Ilie poi abbiano a servirvi, o sol per
cognizione o ancora, per uso ». Grazie dell'avvertimento, ma noi seguiremo più
che le parole il suo e Sempio. L' Asia del Bartoli è uno stupendo velluto
contesto e lavorato ad opera di ricami, Irapunti e compassi di così fa la
gioielli, º le sullò tali Nso e se non che ci lui lo sl 1 o, e ralsesi
del calore, ella ne ſacerat mille pezzi. Fiorenz.º (i rotn cosa è slitta col
slot. e se non che la lati della Iu, io non la ('re' le roi,. I 'i rel/.()nde
non è lui in pºi lati e in sè a lijello il non di rerlo, nè di colpa (trerne l
l'oppo; se non fosse già che atll li desse o all' uno o all'altro la cagione,
la quale....?... Passav« Il miglior piacere, e 'l più sano è il ſitcºre
boccone, o quasi, peroc ch è tutte le menº brut clen I l o sl i rino, nel loro
luogo: se non fosse già che la persont a resse losso o asmat. o altro in ſei
mili, che lo facesse ambascia, o noja lo slar boccone. Passav.« E se non fosse
che egli temera del Zeppa egli arrebbe della alla moglie una gran rillatnici
così rinchiuso con e era ». I3oce.a e se non fosse ch'io non coglio
mostratrº.... io direi che dimani...». I 3 co.a e se non fosse ch' egli era
giovane, e sopra i remira il caldo, eſili arrebbe a rulo troppo a sostenere ».
Dolci -.« E arrei gridato, se non che egli, che ancor dentro non era, mi chiese
mercè per Dio e per roi ». Tocc.« E se non che di tutti un poco riene del
caprino, troppo sarebbe più piacevole il pianto loro ». Rocc. (49.« Cosa che
non fosse mai stata redula, non ri crederei io sapere in segnare, se ciò non
fosser già starnuti ». Rocc. (traduci: a meno che si trattasso di....).« Era la
terra per guastarsi se non fosserò i Lucchesi, che rennero in Firori: o yo. G.
Vill.« Se non fosse il soccorso, che il nostro Comune ri mandò così Sit bito.
la città di Rologna era perduta per la Chiesa. G. Vill.« Se non fosse il
rifugio della terra, pochi ne sarebbero scampali ». (; Vill. (5ſ).« E se non
fosse che i Fiorentini ci mandarono inconta nºn le lorº ambasciatori,....
Iologna era l'ulta guasta ». M. Vill.«... e niuno seppe mai il fallo suo, se
non ch'ella il confessò in peni lenzia al prete, dicendo la cagione e 'l
processo del sito isriamento, e la grazia ricevuta m. Passav.« Queste nuove
cotanto felici fecero alzare al Saverio le mani al cielo, e piangere d'allegrezza,
poichè gli giunsero agli orecchi colà nella costa di Comorin, dore laticara
nelle opere che di sopra contammo: e se non che Tuiri (tre a presente alla mano
una troppa gran messe d'anime che rac cogliera, sarebbe incontamente ilo a
Celebes a farvi grande quella piccola cristiani di m. I3art. º -.....
baluardi non commessi come oggidi nelle nostre fortezze, con (tl di cortina fra
mezzo, ma srelli e isolati, se non quanto cerli pomli vanno (i con il nicare il
passo della gola dell'uno, a quella dell'altro ». Bart. Era donna di gran
nascimento e ricchissima, se non quanto i Bonzi l'acerano a poco a poco smunta
fino a spolparla ». Bart. 51). « E non sarebbe rimaso riro capo di loro,
se non che gilardo l'armi e gridando mercè, rende ono i legni rinti e sè
schiari ». I3art. (.... e l'arrebbon linito, se non che un di loro gridò
che il serbassero (Il riscatto ». I3art. º - - - - - -. ri diò in altra
parte con la nla foga, che del tutto arenò: e se non che tagliarono tosto da
piè l'albero della rela maestra, agli spessi e gran colpi che dara,
coll'alzarsi e 'l calar della poppa mobile e ondeg giante, si aprira »
lºart. « Egli (un cerlo 13onzo tanto più infuriara e ne faceva con lulli
alle peggiori: finchè il re il mandò cacciare come un ribaldo fuori di palagio.
e disse: che se non che egli era in quell'abito di religioso, a poco si ter
rebbe di fargli spiccar la testa dal busto ». I3art. NOte
all'articolo 1 f. (48). Quante vol. e si vedono questi ora Iori riprender
fiato, mutar sembiante o proseguire, con vi quando più grave e quando più di
messa, e lentamente, articolando un solenne: Se non che! lo non so di ninno
scrittore antico e se del più recenti almeno puro e corre.to, che adoperasse
mai il se non che in quella forma e senso che in certi dettati o a dir meglio
imbratti moderni.(49). Da questi esempi del Boccaccio si vede che gli era
tutt'uno il se non che e il se non fosse che, ed usava indifferentemente l'un
per altro. (50). Pare che a G. Vill. sapesse meglio il costruito diretto e
senza la congiunzione che, il quale sol che s'inverta o s'inserisca un verbo
torlìa (Vidolltelnonte all'anzidetto: « Se non fosse che 'l nostro Comune «
Imandò così sul [o il Soccorso occº. ».(51). Nota bella elissi: se non fosse
stato che i Bonzi la impoverirono a segno che.... oppure: a meno che ella
s'impoverì di tanto di quanto potevano sul suo cuore i Bonzi i quali la
smunsero fino a.... NON Stranissimo e fuor d'ogni regola positiva, come
che di buona, anzi ottima lega parve all'autorevolissimo Bartoli l'uso di
questa particella. « Però che, dicº egli, considerandola secondo la natura e la
forza che ha di negare e distruggere quello a che s'appicca, pare che
contradica, dove talvolta, se nulla opera. Inaggiormente afferma; e sol un buon
orecchio sa dirci quando vi stia bene e quando no ». Così avvisa il
Bartoli, e con lui ogni allro scrittore cui occorse di ragionarne. Ma io non
m'acquelai e volli non per tanto esaminarla e stu diarvi dentro, e vederla a
punta di ragione, intenderne cioè e discernerne il come, quando e perchè. E non
fu fatica inutile, parini anzi averla colta che nulla più. Tre costantissime
osservazioni mi vennero fatte che ogni caso comprendono del non che non
nega. Non oso erigerle a norma o regola di eleganza. Menzionerolle e me
ne passo. a). La congiunzione salvo, salvo se, salvo che, a meno che e
simili, e l'ammonizione altresì di guardia, cautela, accortezza,
vigilanza che cosa non si faccia, non si dica o l avvenga, che poi dispiaccia o
comunque metta male, è costantemente susseguita, –- simile al se garder dei
Francesi – dalla particella non. b, che, commessura di comparazione
risolvibile nel suo equiva. lente: di quello che, è susseguito dal non sempre
che nel primo inciso non vi abbia non od altra voce negativa o comunque avversativa.
In caso contrario non ha mai non che vi aderisca. – Appunto come avviene del
que dei Francesi, nesso comparativo or seguito or nò dal ne senza il pas. –
(55). c). L'inciso dipondente dai verbi: temere, dubitare, sospettare,
suspi care, ed anche dalle voci: per timore, paura, e simili – espresse o sol
tintese – il quale si governa comunemente a guida di che o che non, solº
reggosi e sta elegantemente senza il che pure a nodo o tramezzo della
particella non, ma sì che il soggetto tramezzi e l'una e l'altro. Seguono
gli esempi divisati, conformemente al ragionato, in tre dif ferenti
gruppi. « La casa mia non è troppo grande, e perciò esser non vi si
potrebbe salvo chi non volesse starvi a modo di mulolo, senza far mollo o zillo
alcuno ». BOCC. « salvo se i Bonzi non levassero popolo e li ci
allizzassero contro ». Bart. “ Una cosa vi ricordo, che cost, che io ei
dica. voi vi guardiate di non dire ad alcuna persona. Iº occ.º l'irºgli da
parte mia, che si guardi di non arer ll’oppo cre - dilo o di non credere
alle lavole di Giannotto, l3 cc. º l Ittºsto la rete, che coi diciate
bene i desideri l' Nl li, e guardatevi che non ri renisse nominato un po' il n
till I...... 13,. « e sta bene accorto che egli non li l'ºnºs le luci ni
tdosso o locc. º e lì la loro lo luna in quello che la olerano più la col
e vole, che ('SSi medesimi non dimandavano,. 13,ce.“ Ma lullo al rinculi
addicenne che ella arrivato non avea ». Boce. º tºndo più animo che a sci co
non si appartenera, Bocc. º... Se non ci chi è di rim alo e pli lori che non s
no io o l?art. (.... che io ho l'oro lo donna da molto piu che tu non se', che
meglio mi ha conosciuto che tu non laces, 13(Compagni, non ci lui bale, l'opera
sia altrimenti che voi non pen Sale ». DOcc.« Se io vi polºssi più esser la nu
lui che a non sono, la ulo più ri strei, (1tl am lo più cara cosa, che non son
io mi i sensi. I ne mi rende le m. 130ce. « rispose che per più spazio che non
ha da l a iulino al cielo era fuoco ardente ». Passav.« Assai volte già ne
potete aver recluta i clico, delli e di scacchi troppo più cari che io non sono.
l o e... più assai ce n'erano, e li oppo più belle che queste non sono ». IB )
c.« Voi m'ono ale assai più che non docerale una persona non cono sciula e di
sì poco alla re ci ne son io, (aro.« Ma troppo altro gli incolse che non avere
di risalo. Ces. « Perchè dunque sì rall risluti ri, che gli altri facciano la m
lo bene di più che non ſale voi: e però inquiela, li deriderli, disturbarli? ».
Segn. « Ben conosco per me medesimo la grave: sa del mio pericolo mag giore
ancor che non di le...... Segm.« Forse a rete voi li rido il rosli o pello la
più frequenti percolimenti di pietra, che non portare nel suo slam pali irolamo.
Segn. l « Nelle donne è grandissimo tre alimento il set persi guardare del
prendersi dello amore di maggio e uomo ch'ella non è o. Boce. « Dubitando
non ella confessasse cosa, per la quale.... ». lRocc. «.... temette non per
isciagura gli renisse smarrita la via ». Boce. « I)i che egli prese sospetto
non così fosse come era ». 13occ. « Chi vuol fa, e la cosa ancor non rielala,
la fa con timore non ella si vieti ». Davanz. "Forte temeva, non
forse di questo alcun s'accorgesse ». Bocc. “.... i quali dubitavan forte non
Ser Giappelletto gl'inganasse ». Boce. “ Di che Alessandro si maravigliò ſorte
e dubito non forse quegli da disonesto amore preso, si moresse a così
l'attamente toccarlo ». Doce. «... sospettando non Cesare gli togliesse lo stato
». Davanz.« Tenealo a bada (Cesare Ienea a bada il Cardinal Polo ch' era ancora
al lago di Garda) perchè le nozze di Filippo si compiessero prima che ('gli
arrivasse, temendo non la sua presenza le intorbidasse ». I)avanz. « La quale
udendo questo, temendo non lorse le donne per troppa lrella tanto l'uscio
sospignessero che s'aprisse..... ». I3occ.(0r questo gli dava lroppo gran pena:
conciossiachè egli temeva non lorse egli losse caduto in quella durezza di
cuore.... ». Cesari. « tanto i santi sono teneri e sfiduciati d'ogni lor
desiderio, non forse la natura ne gabelli qualche cosa sottº inteso: per timore
che... o temendo mon....) ». Bart.« Ma gli parve di soprastare alcun poco non
forse la troppa sua sollecitudine gli noiasse (tenendo non forse....) ».
Cesari. «... presso in che di letizia non morì ». Barl. « Io temo non colui
m'abbia ris lo ). I 30cc. - NOte all'articolo 18, (55). A
prova di quanto atºserisco non basta si alleghino esempi col nom, questi
confermano il primo caso, ma occorre anche mostrare come il che del secondo
inciso allora soltanto va senza il non che nel primo inciso si trova un non o
altra forma comunque avversativa.Eccone però un saggio: «..tutti presti, tutti
pronti ad ogni vostro « piacere verranno nè più (più tempo) staranno che a voi
aggradi». Bocc. « Conservate il vostro, non ispendete più che portino le vostre
facoltà» Pandolf«.... nè avete voi più desiderio di udirmi, che io ho di farvi
mas Sai ». Pandolf.Alla parte 2. articolo 11 si ragiona tra l'altre cose anche
di questo che a valore di: di quello che, e si allegano molti altri esempi con
o senza non in conformità a quello che qui mi avviso. E' poi tanto vero
che, in locuzioni si fatte, cotesto non l'una o l'altra volta ci deve essere,
che ove al Boccaccio, non sapeva buono (come che di ragion ci stesse, ma per
suono forse men grato che all'orecchio ne veniva) la seconda volta, no !
lasciava la prima avvegna che non ci avesse luogo: « E chi negherà questo i
contorto ) quantunque egli si « sia, non molto più alle vaghe donne, che agli
uomini, convenirsi dona « re?» (In cambio di: molto più alle vaghe donne che
non agli uomini...) Alcune altre voci il cui valore ed uso
vario secol ndo lo scriverc clegli arm tichi ed anche de 1 migliori nºn
oderrni, reca a talora al l'assetto di nuove e vaghe fornme, così che al
periodo non nel no che alla frase, e vicle I nza 1 ne vierne, garbo e
sapore. Nel precedente capitolo allegai ed illustrai maniere –
particelle, compagini e tramezzi – di una forma e ragione tulla interna,
coesiva dirò così e inerente alla struttura e nervatura del periodo. Ora
vuolsi invece studiare e prelibare il grato di tal'altre voci, le quali
quantunque rechino un senso delerminato ed adoperino sull'esteriore soltanto
del pe riodo, son però tali e tal collocale che a lasciarle, sostituirne altre
o co munque tramutarle sconcerebbe e n'anderebbe di quel candore ed ele ganza
che è sol retaggio della lingua antica.Dada neh ! che nel commendare che farò
questa e quella maniera, non è mia intenzione che tu poi la usi a tutto pasto,
come fanno certi scrittori i quali si danno l'aria di purissimi imitatori del
trecento, dove non ne sono, a dir il vero, che odiosi conl raffattori e lo
mettono così in discre dito anche ai meno avversi. Questi colali non sanno far
alll'o che infar cire i loro dettati di maniere solo antiche e male
accozzale.Tienlo ben mente, non è scrillo sì elegante che non sia anche semi
plice e spontaneo, nè può esser mai bellezza quella che si distacca ed esce
comechessia di euritmia.Più che la teoria siati adunque criterio e guida un
buon orecchio, conformato però – mercè di lungo studio e severo - al ſorbito
perio dare soavissimo e grave dei nostri classici. ARTICOLO 4
MISSfil Delle novità che ci venite a raccontare! Chi non sa degli
italiani, per idiota che il vogliate, che la voce assai è altrettale che molto?
Con buona pace vostra, risponderei a chiunque fosse quel benigno che volesse
mai censurarmi ed opporre ch'io ridico cose molissime, non è il valore
4 soltanto, ma l'uso altresì di alcune voci e particelle, anzi questo più
che altro ch'io mi proposi di ragionare. Mai, sol rarissime volte, leggendo un
qualunque moderno di mezza inta mi venne scontrato l'avverbio ed anche
aggettivo assai al locato e si vago che negli esempi, fra mille e mille, che
quivi appresso.Quale aumentativo (sehr, ti s. very di aggettivo e di avverbio,
si che l'adopera e forse l roppo, anche il moderno, ma giammai, o quasi mai.
accoppiato a sostantivo, o sostantivo egli medesimo in ogni genere e numero
come che invarialbile.E quant'altri e più minuti scandagli restano tuttavia a
fare prima che e siamo rivocale e ristorale le avite bellezze dell'italico
periodare ! VIIro che piali e ciance! Sollecitiamo a che la via lunga ne
sospinge ». (71). E disse parole assai a Paganino le quali non montarono
un frullo ». l 30 (”.Ed assai n'e' uno che nella strada pubblica o di dì o di
molle lini a mo. l 3occº.senza le rostre parole, mi hanno gli effetti assai
dimostrato delia ros rai bene colenza n. 13 cc....Spero di tre e assai di buon
lempo con le co. lioco. Entrati in ragionamento della valle delle donne, assai
di bene e di lode ne dissero o. I 3 ' ('.... applicò subito l'animo a guadagna
lo, e gli si dia a dire assai delle cose da farlo ra eredere della sua cecità
lioco. Il I occotccio l'usò delle volte assai. I 3arl. «... ed a Luigi non ebbe
assai delle volte questo rispello riguardo) º. Cesari.« Minuzzatolo e messori
di buone spezie assai, ne fece un manicº retto troppo buono ». Bocc.a La prima
persecuzione ſu mossa alla Religione essendo anche tiri assai degli apostoli ».
Ces.« Nè vi stelle guari che egli ride assai da discoslo ritornare il Car
pignat con assai allegra faccia ». Fiorenz.In compagnia di assai numero di
soldati per andare di danni il l live) lo. (iiamb.... la mia guardia ne prende,
e si stretta la lenca, che forse assai sºn di quegli, che a capital pena son
dannati, che non sono da prigionieri con lan la guardia serrati ». Bocr'. ()r
chi sarebbe quella sì ci udele Ch'a rendo un damerino si d'assai, Non
direntasse dolce come il miele? ». Lorenzo de' Medici (73). E oltre a ciò
rireggiamo (acciocch'io laccia, per mºno ºrgognº di noi, i ghiottoni, i
tarermieri e gli altri di simile lordura disonesti uomini assai, i quali....
essendo buoni uomini repulati dagli ignoranti, (tl lim0mº di sì gran legno son
posti ». Bocº. t. A rispondere, assai ragioni vengono prontissime ». Bocc.
«..... nel quale erano perle mai simili non vedute, con altre care pietre assai
). Bocc.« Assai sono li quali essendo stoltissimi, maestri si lanno degli altri
e castigatori ». Bocc.«... dove molti dei nostri irali e d'altre religioni
trovai assai ). Bocc. «... che assai faccenda ce ne troveremº tuttavia ).
Ces. NOte all'articolo 4 (71) Della frase: essere assai a
checchessia (per basilare a,...) che l'ha delle volte assai e il Boccaccio e il
Cav. e loro più scelti imitatori, parlerassi ad altro luogo. (72) Nota il
genitivo. La voce assai non è qui avverbio Ina sostantivo oggetto, e va unito
col complemento della vostra ecc. La forma obbligua assai di, del.... suona talora
Ineglio che la diretta. Osservala negli esempi seguenti. Conf.: tanto
tanto di... alquanto di...). (73). Uomo d'assai significa valoroso.
NUIIIII, NIENTE NONNUlillſ, NUlill0, NIUN0 ecc. Negli esempi che senza
più qui allego – alcuni dei moltissimi che ho raccolto, e recanti ciascuno
l'una o l'altra delle proposte voci – vuolsi singolarmente notare: a)
come le particelle negativo niente, nullo, nulla, niuno escano ta lora, ed
anche elegantemente dai confini che il vocabolario loro inesora bilmente prescrive
e si lasciano governare, sol che l'orecchio e la cosa il consenta, a maniera di
aggettivo e sostantivo; b) come in nostra lingua il niente e il nulla,
oppure non nulla, (simili al rien dei francesi) si spendono per qualche cosa, e
il niuno e il nulla pur vagliano per alcuno. Alcuni Grammatici ne fecero
regola ch'io non so come a tanti e sì autorevoli esempi, che dimostrano il
contrario, non sia mai stata impu gnata e ripudiata. « Quando si usano, scrive
tra l'altri il Corticelli, per « via di dimandare, di ricercare, o di dubitare,
oppure con la negazione « o particella senza, hanno senso affermativo... Sì che
alcuni esempi ve n ha, ma ve n'ha allresì in cui le delle voci affermano e
tuttavia non negazione, non senza non dubbio o dimanda comechessia.
Leggili questi esempi, intendili, assaporali, e sii certo che come il senso
avrai libero e sano, questo, più che niun'altra norma, ti guiderà sicuro alla
scelta convenevole di questa o quella voce ed anche in quella forma e ragione
che nei libri mastri di nostra lingua. .... invincibili dicendo i romani
cui nulla ſorza vincea ». Dav. .... si stava così a spellando senza
piegare a nulla parte ». a Inall'ulfizio naturale delle nozze nulla
ricerca impedimento all'eser cizio libero delle più nobili sue operazioni ».
Bart. «... in tal modo che nullo più mai ardito fosse d'andare all'eremo
Cav. « Se nulla potenza a reste, bastava uno ad uccidermi ». Cav.
senza molti segni che si nolano, com' egli si ha niente indizio della cosa,
l'iel'eliz. .... di subito si rivolse al sasso brancolando con le mani se
a cosa nessuna si potesse appigliare ». Cav. 1 llora disse la 13adessa:
se tu hai a disporre niun luo l'alto, o l'ºro se ruoi pensa e nulla di questa
tua fanciulla, pensanº losto, impercioc ch º....... (.av. Quando la mia
opinione resti denudata e senza ippoggio di ragion nessuna...... o.
Martelli. Ed a ogni modo è, se non maggior brºne, minor male pendere in
questo caso, anzi nel troppo che nel poco, acciò transi più tosto alcuna cosa
che ne manchi nessuna e. Varchi. non intendo però di quella lunghezza
asiatica fastidiosa, della quale fu ripreso Galeno, ma di quella di Cicerone,
al quale non si poteri aggiungere cosa nessuna, come a Demostene cosa nessuna
lerare si po le ru m. Varchi. Se nulla ri cal della nostra amicizia abbia
le compassione alla mia miseria n. Fiorellº. tssaggiare qua e là un
nonnulla di... ». Bocc. a... alla quale (allezioncella) mi sento
attaccato un nonnulla ». Ces. “ e se li hai nulla a lare con lei tornerai
domani e non ci far questa Seccaggine stanotte ». Bocc. « Ciascuno che ha
niente d'intendimento ». Passav. 82. « remuta meno l'acqua e gli uomini e il
cammello, affogarano di sºlº, º cºrcando d' intorno se niente d'acqua
trovassero, e non trovando t'enº, -1 mlonio..... ». Cav.“ Su bilanente corsi a
cercarmi il lato se niente (qualche cosa) v'avessi ». Docc. « Potrebb'egli
essere ch' io a ressi nulla? o I3oce. “ Gli si fece incontro e salutandolo il
domandò s'egli si sentisse niente ). I30cc.(Come noi facciam nulla nulla, e non
hannº allro in bocca: quel l'allra lacera e quell'altra diceva.... ». Fier.º...
º forſe nºn lº ſa resistenza al nemico, giammai in niun modo acconsentendogli
acciocchi il rinca, e poi del tuo sposo (G. c. possi essere coron (tl (1,
peroco lº 'gli il nemico e le bole, come ſu uno, a chi ardita in en le se ne fa
brile, e anche fori come leone a chi in nulla nulla gli con sente ». Cav.« Non
perciò a me si mostra ragione che nulla basli a derogare l'autorità e la ſede
o. I3ari.«... e per sangue e per rilli d'animo superiore ad ogni interesse, che
punto nulla sentisse del basso, non che, come questo dell'empio, Bart. «
Mostrare se egli ralesse nulla ». I3occ.... ri potr questa scusa legittima,
scusa sa ria, o non piuttosto una scusa che se vai nulla prorerebbe anche che
non dovreste coltivare i ro stri poderi con lanta diligenza, che non... ».
Segn.« al quale io debbo quel poco ch'io raglio nel predicare, se nulla raglio
». Segn.« Vecchi che, perdute le gambe, pare ram sempre pronti, chi nulla nulla
gli aizasse. a digrignar le gengive ». Manz.« Se nulla può sull'animo rostro la
voce della ragione, sia le religioso, perchè religione e ragione è tutt'uno ».
Tomm.« per la qual cosa furono tutte le castella dei baroni tolte ad Ales
sandro, nè alcun' altra rendita era che di niente gli rispondesse » Rocc. (83).
« Ed arrisandosi che fatto non gli verrebbe se a Nuto ne dicesse niente, gli
disse.... ». Docc.« Trorossi in Milano niuno che contradicesse alla potestade?
». No Vellino antico.«.... e se egli ce n'è niuno che voglia metter su una cena
a doverla dare... ». Bocc.«... ma se nessuno di quelli che, o si burlassero del
fatto tito, o... ». Fier.«.... e dovunque sapeva che niuno cristiano adorasse
Cristo, il fa ceva pigliare e mettere in prigione.... ». Cav.« egli sarebbe
necessario che tu li guardassi da una cosa: e questo si è, che se nessuno ti
domandasse di qualche cosa, che lui per niente non rispondessi a persona, ma...
». Bocc. (84). NOte all'articolo 9 S?, voleva ci lir qualche
cosa, alcun che di..... e così il niente e nulla di tutti gli I tri es IIIp di
Iu -! IIIedesimio gruppo S3). Il niente d quest, i del s..: 1: es n
i I Il tv l':la a in l'il llll tiltra II la lllera della si sºsi V,
niente, ed i ll Il..:ll (Ill. ll ilìtelis IV, di negazi rile, si inile
all'avverbi, punto del N. edente. Torna sottoso pra alle forme; un menomc olle,
in n in mo,do ive Iles Wegs, iIn gering S[.(ºll ((''.E spaurita e sbig || 1o
per le pelle e per gli gravi tormenti che e aveva veduti sostenere a per at ri
nell'altra v.a, la rendogli i parenti e gli amici carezze e le sta, non
si ra! grava niente ». Pass. «....il quale l'est e. Irle lº rili la si vide i
pescatori adosso, salito e a galla, senza Inlli versi niente, mostrando
l'esser in ort, tu preso ». Fier'.« Niente avevano sonno o pensiero d'andarsi a
riposare in sul « letto, niente, vevano voglia d'esser consola | I, quando
vedevano, () a pensavano che la infinita carita di I) o aveva dato il suo
figliuolo a a patire tante pene e tale morte senza niun peccatº o colpa sua».
Cav Si avverſa, si rive il Pil ti, che questo niente in sentimento di
non) quando si usa senza il non si mette piu comunemente avanti il verbo, e
quando si unisce col non si pospone al verbo. (84). No.a anche qui la
maniera per niente in quel senso che nella nota precedente. ARTICOLO
21 IIITRI (che) – filiIR0 (che) – AllTRIMENTI (che) Quan! inque il
significato e l'impiego di queste tre voci a base di una medesima radice e a
governo di un comune valore, poichè in ognuna vi senti con prevalenza l'allributo
allro cioè altra persona, allra cosa, altro modo non sia cosa lanlo singolare e
peregrina che anche una penna volgare talvolta non ne usi, tuttavia la maniera
di usarne appo i classici è sì diversa e molteplice, e indi anche il vago e
vario foggial' della frase sì notevole e commendevole, che credo ſarò cosa
non meno grata che utile a dirne alcunchè partitamente, e profferirne di
ciascuna e di ogni uso distintamente alcuni esempi.a). Altri o altrui (non
altro, che è fallo) posto assolutamente è pronome, e suona quanto: allr'uomo,
altra persona, un altro, uno, alcu mo, chicchessia. Si trova appo i classici
tanto in caso retto che obliquo. « Molto dee indurre a dolore o al
dispiacere del peccalo, considerando che l'anima è lavata e purificata nel
sangue di G. C'. e altri l'abbia im brattata e lorda nella bruttura dei peccati
». Passav.« Per non fidarmi ad altri, io medesimo tel son renulo a significare
». I30cc'.« Sentendo la reint, che lº milia della sua morella, s'era (le
liberala, e' che ad altri non resta rai (t (lire.... ». I30cc. « Il che la
donna non da lui, ma da altri sentì ). I30(''. «... in tanto che a senno di
minima persona rolea fati e alcuna cosa, nè altri far la colera a suo m. Bocc.«.
(ndiamo con esso lui a Itomai ad impetrare....: ma ciò non si ritolº con altrui
ragionare ». Bocc. « Oh quanto a me tarda che altri qui giunga ! ». Dante. «
Irrere pertugio dentro da la muda La qual per me ha 'l litol della fame. E 'n
che con rien che ancor ch'altri si chiuda, Dante.« La confessione per la quale
altri si rappresenta a quegli che... ». Passa V.a... non solamente i peccati
veniali, ma esiandio i mortali i quali altrui (tresse al lutto dimentica li ).
Passa V.« Il secondo modo, come si dee studiare, e cercare la divina sciens(1.
si è innocentemente, cioè a dire, che altrui riva santa mente ». L'assav. « Si
restiemo una cotta, che non si potea reslire senza aiuto di altri. Vill.« Non
hanno altro mestiere che di pescare altri perle, altri pesce p. 3a l't.a... che
per accorto e sottile intelletto che altri abbia mai non ne giunge al chiaro ».
Bart.« Quanto altri più sa della lingua ben ripresa nelle sue radici lºnſo più
va ritenuto in condannare ». Bari.... nè teme punto ciò che altri di lei dirà.
Segn.... e partirane con quel disprezzo che altri fa delle cose sogge e della
bruttura ». Ces.« Egli mi pare, che niuna persona, la quale abbia alcun polso,
º dore possa andare, come noi abbiamo, ci sia rimast. altri che noi n. 13 del.
Inverti e vi riconosci il ragionato altri: Egli mi pare che altri clº noi ci
sia rimaso, il quale.... b). ll i clº, altro che vagliono entrambi fuor
che, ma sì che altri che non si riferisce che a persone e torna al dire:
altruomo, qualunque alla prºsolia che..... ed altro che ad altra cosa
qualsiasi. Questo altro, (illº che, in significato di altrimenti, in altra
maniera... che, ecc., è una di quelle forme che andavano assai all'animo al
valoroso Bartoli, e l'usa Spessissimo in Inel miracolo di facondia che è la
Storia dell'Asia. Ma os serva come e con quanta grazia: Io non so potersi
dire di... altro che bene o. E altrove: « Ma poichè º il videro felino di non
conceder la disputa altro che a questi patti, sel presero in pazienza ed
accellarono. Traduci: non in altra forma che. “ E ancora: « E perciocchè quivi
non era per rimanere altro che inutil mente, gli ispirò al cuore di andarsene
al Meaco o, ecc. ecc. che ad allegarli tutti codesti esempi non ne verrei a
capo in parecchie centinaia di migliaia. Al lllllo simile a questi luoghi
del Bartoli è l'altro del Bocc.: « non º avendo avuto in quello convif [o) cosa
altro che laudevole o: e altrove: (AV ea grandissima vergogna, quando uno dei
suoi strumenti fosse altro che falso Irovalo ». Nè guari dissimile quel del
Davanzati: « Con gente « sì accagna, crudele e superba puoss'egli altro che
mantener libertà o « morire? ». ſar al Ira cosa). Bammento l'intercalare
non chi alti o, di cui si è ragionato al Capo Secondo - Articolo 13, e piacermi
ancora menzionare il modo: senz'altro..., che opplre, e talvolta anche rileglio:
senza... altro che: « senza amici altro che di mondo o invece di senza all i
amici che...: « senza famiglia allro che bastarda o, o senza affelli altro che
brutali o ecc.. IBart). Ed oltre a questo anche il seguente, gli alissimo:
niuno, nessuno, reruno... altro che....: « aspirando a niun fine all ro che
nobile ». « Portatovi da mium stimolo di senso altro che puerile e rello o
a...inteso a rerum lavoro altro che di mente ». «... I rallenendosi con niuna
femmina altro che onestissima ». I3ar[.. Segm. ecc. ecc. Nola qui l'allro a
forma di averbio, mentre congiunto al senza, niuno, reruno ecc. sarebbe ad
uſicio di ag gettivo. Chi legge e studia ne' classici le ritrae queste forme
anche senza avvedersene. « II vietare con semplici parole, senza autorità altro
che « privata non si direbbe propriamente divieto, ma sì quel di legge e di «
decreto ». Tom. c). Analoga a questº forma avverbiale altro che è
l'altra, anche oggi nola e continissima non altrimenti che.« Noi dimoriamo qui,
al parer mio, non altrimenti che se esser vo lessimo testimone di quanti corpi
morti ci siano alla sepoltura recati ». Doco.« Non gli concedè che si
ritornasse altrimenti che promettendo di ri « tornare altro volte a rivederlo
». I3art. (Cioè gli concedè... non in altro modo che promettendo, oppure sì
reramente che promettesse. Conf. Cap. II. A rticolo 25).Ma nota da ultimo di
questo altrimenti (altrimenti che) un uso ben diverso delle forme che qui
sopra: come cioè la voce altrimenti in molte guisa ad altre
collegata e con un costrutto e commessura di ottima ra gione entro il periodo
leggiadramente contesta, sia talora altresì sol orna mento e tramezzo, non mai
inutile e superfluo, se pur non necessario, e non altro, a dirla col
Corticelli, che pura proprietà di lingua. Rinforza la negazione e vale in
nessun altro modo. a Della sua pelle senza ſorarla altrimenti se ne
sarebbe potuto fare un bel vaglio ». I30cc.«... e pauroso della mercatanzia non
s'impacciò d'investirne altri menti i suoi danari, ma..... ». I3oce.« recita
fino a un punto il contenuto senza altramente leggerlo ». Caro. « I Siluri,
oggi estinti, mostra Tacito nel suo Agricola, che ri renis sero già di Spagna,
e al guiscelo da molti segni, che io non replico ora altrimenti non potendo per
ria di quelli sapere quando e' ri siano venuti ». Giambulari..... il nostro
bene, la nostra rera felicità non dipende altrimenti no, dall'amore che noi
portiamo a persona, la quale all rºllan lo ne porti a noi,..... ». I3arbieri.«
E' dunque mestieri fermamente attenersi a quelle idee, a quelle speranze
immutabili, che non sono l'opera dell' uomo, che non dipendono altrimenti, da
una opinione passeggera, che rengono acconce a "ulli i bi sogni, che....
». I3arbieri.« e senza tenere altrimenti conto della sua obbliga la ſede.... ».
Giall bulari.« E tanto basti aver accennato di quelle, che per poco che sia, al
niente che riliera il saperlo, non può altramente che non sia troppo ». Ball «...
non aspettò altrimenti che il disegno si colorisse ». Giamb. «... non arendo
altrimenti che dargli si lerara il cornon da collo (iiamb.« Le sue cose e sè
parimente, senza sapere altrimenti chi egli si fosse rimise nelle sue mani ».
Bocc. un ful I e.tlsou e Iop olooos Ufonq lºp uomiios ilf ouuxupuoqqu
o.luluud lp onloAuslp o toluetu ºttº º ſullº I I ouu Auuuulo ot ouo. I touo A
olsenb ll I luttuº nId otor I allop luou ouulloAul lp ipotu itino le outleti
oli elzºti l' º l.zzoIl fu A ip otl.) os º trou olto.o un o o Iuliud lop
el Aol I lol 55tui ti º º S otto it: i tºlsoni) cl ouol Ru.i uoo Illu) I tollo
olios cui lu u uutti i litio o.ilto. llo i - lo tºllo Alun ottu.tellulos 'ortll
lito.Ioll lui Ruo IV o op.otto: 1 o. ll 'llout Ill.I. “ Isopullios o
Iosso otiosso i “olu.opluuuuuuli ella A e allo Ip:lloti - lllllº º oil.
Issi III, II F o ollo.o! I -.tuti o o luouo td 1 o olio A o.it: i sºli. Il 1 li
tºlsl-º sonl) o o lo stºp ll out. I votolelu o il 'u Iso:) Il ) A LI - Ipotti i
lotti e io lº otlos IA ". eodo]uttlollo outsioloou otus olos: li
titoli onl) Ip A o.Il ol Iso.IddV out Ao;iuniti o totu lo vos luo. I lºtti I
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Iuolzno oT sillessi, enalagge, anòfora, iperbate, tropi, metonimia,
iperbole, prolipsi catacresi eutimema, epicherema e va discorrendo.Lessi e
m'imparai i relativi saggi, assaporando a brevi tratti oi l'uno, or l'altro dei
più celebrati componimenti. E qui vi ammirarsi la Pura semplicità del Villani,
e là la nobile dolcezza del Giambulari e quando celebrarsi la faconda brevità
del l)avanzali, quando la rigida su blimità del Machiavelli. E or questo or
quello esaltarsi, e la severa ele ganza del Varchi, e l'abbondante gravità del
Guicciardini.Ma dopo tutto ciò, venendo ai fatti. falliva ogni prova. In opera
di eleganza, meno alcune frasi che a forza di udirle pil l' Ine ne ricordava e
le inseriva sforzatamente, e anche le più volte a sproposito, tra le ciarpe di
una dizione sempre mia e di un periodare sconveniente, avveniva di me quel che
di un gastronomo, il quale senza impararne altrimenti il me stiere e nulla
suppellettile avendo di cognizioni pratiche, pure al saggio di questo e quel
manicarello e mercè di un buon corredo di nomi, a. cesse professione d'arte
cucinaria.Quarle sconciature ! quanle ingrale dissonanze ! quanti piastricci
rincrescevoli ed insipidi! E non se ne può altrimenti. Il commettere ordire di
frasi e periodi più tosto ad una che ad altra foggia è cosa tutta soggettiva, è
affar di sentimento e vigor mentale. Il quale se guasto o Inal composto, ed il
linguaggio altresì. La ridice adunque, il midollo, non le foglie e i fiori si
vuole medicare, riformare, ringentilire, a volere che l'albero di selvatico e
malvagio risani, Trulli buoni renda e soavi. – Chiesto parecchie volle dai
Tedeschi, Francesi ed Inglesi del modo ond'io mi resi lo studio di lor ſavelle
proſi! Ievole a segno da reputarini si al parlare che allo scrivere un lor
connazionale, diei risposta che fa ap punto pel caso nostro. Perare la mia
mente, il mio pensiero ad eſligiarsi in delineamenti e forme straniere non
importa appo me l'accostare alla 'nia l'altrui favella, mettere a riscontro
l'una parola all'altra e violentare lue e più disparatissimi linguaggi, mercò
di contusioni e scontorcimenti, a combaciarsi l'uno all'altro, fatica da farla
i provetti ed investigatori delle ultime recondite ragioni filologiche, non via
ad imparare lingue fo. restiere: sistema orſo, le diosissimo, lunghissimo e mal
sici Iro. Il metodo delle sempiterno raduzioni è una bizzarria, un perditempo,
tortura delle menti, inutile, anzi esiziale. E' sempre il linguaggio a
conflitto col lin guaggio: non il concetto ad assisa dicevole e sua, e quindi
il parlare e scri vere insipido, barbaresco, a urti, a stropiccio, a
singhiozzi; indi il de turparsi della propria ed altrui favella; indi lo
studiare che si fa ben otto anni la lingua latina ed uscirne appena
balbuzienti, quando due anni – chi veramente slidiasse ed avesse alleli o da
ciò – basterebbero a farne poco men che un Cicerone. A dunque il ripeto, recare
il mio pen siero a riprodursi in effigie di altro idioma vale, a casa mia,
legare imme diatamente la parola all'idea, suscitare, a forza di leggere,
trascrivere e ripetere ad alta voce e pensatamente gl' idioſismi, le frasi più
elette, i per riodi più caratteristici ed anche lunghi tratti, un senso, cioè a
dire, im pressioni e senzazioni, pari alla natura ed indole di quel medesimo
idioma. ma sì che facendomi a quel linguaggio, le risento e al risentirsi
spontaneo scorre dalla lingua il linguaggio stesso. E' un fatto incontestabile.
Io ho memoria assai tapina, ho studiato sempre solo e senza guida, non ho mai
salto tradizioni, eppure, la mercè di un tal sistema, e a tirocinio di po
chissimo tempo mi son reso signore di alire lingue.Egli è il dunque per
convnizione di fatto ch'io dico e sostengo che ſilichè l' italiallo d'oggidì si
contenta di vederla soltanto ed ammirarla l'eleganza e non è punto del mondo
sollecito di recare a proprio sentire il caratteristico elegante e classico, non
gli verrà mai fatto per fantasti gare, lambicare, comporre e travagliarsi ch ei
faccia, di ritrarre il grato dei gloriosi antichi, ma il suo linguaggio sarà
sempre suo, ritratto sempre del suo sentire, del suo pensare. Egli è mestiere
di una radicale riforma. Noli erudi e dissertazioni, non indagini, non rile
analisi o scrutini filolo gici. Troppo presto. Lo ſaremo sul nostro quando
sapremo parlare. Ora lia li sll'o compito studiare accuratamente il magistero
del favellare periodare classico; decomporne le parti e quegli elementi
imprimerci che ne costituiscono il caratteristico e bello.I ritornando a d'ondo
il giusto sdegno, mi trasviò, dico che ad apprendere con sicuro profilo ed
anche usare convenientemente quella figura che si chiama con il nemici le
elissi, ci bisogna prelibare assen natamente, e leggere, e poi rileggere ancora
quegli esempi che in varie guisa la contengono, e ch' io li porgo, gentil
lettore, schierati in due di sliIl le classi e solo: I. Voci e il dtsi che
comporlot no, e licenza. II. l'articelle e il ct si cui si alliene il prete mi
esso. ("LASSE I. Voci e frasi che comportano reticenza
l: previlegio di alcune voci o parole, che hanno luogo nel discorso, e luttavia
non vi sono, di poterle, chiunque legge ed ascolta, agevolmente intendere, e
sentire, e lorse più che non si otterrebbe esprimendole. Molte di colali
reticenze sono in uso anche oggidì, e le ha il popolº continuamente in bocca, e
di queste non accade occupal selle. Ma ne sono alcune che il moderno
ordinariamente non usa, e solº pur quelle onde, a mio senno, vagamente si
abbellano e prendono sa pore e forza gli ameni dellali dei migliori
scrittori. Te ne offro, caro lettore, che mi lusingo di averlene ogginai
in vaghito, eletti e copiosi esempi, colli la maggior parte nell' Eden deli
ziosissimo del trecento e cinquecento, e che mi parve di ordinare lº articoli
recanti in fronte il segno di quella voce che secondo il sºntinº degli esperti
in opera di lettere, in qualche modo si omette, e va Pº intesa. Torno a
dire che non è l'assetto della collezione ch'io metto innanzi, e quello che io
ne sento– che non mi dà niente noja se ad altri non piace o se ne facesse anche
beffe – ma oggetto del mio lavoro è la Lingua degli antichi, e non altro che la
lingua. cioè il costruire e fraseggiar clas sico in quanto differisce dal
volgare e moderno, mostrato con esempi, e di tante e sì diverse forme, e di
autori colali e in numero tanti ! ARTICOLO 1. Ifilif; IMIlMENTE: (si
bene; in guisa ecc.) L' omettersi a suo tempo e luogo l'una o l'altra di
queste particelle dà alla frase un garbo che il profferirle non farebbe.Dove,
quando e come te lo diranno assai chiaramente gli esempi. (101). «... e
così dicendo, con le pugna le quali aveva che parevan di ferro tutto il viso
gli ruppe ). Bocc. (Traduci: le quali aveva sì ialle). « Di ciò che... so
io grado alla ſottunu più che a voi, la quale ad ora vi colse in cammino che
bisogno ci ſi di renire a casa mia ». tale) Docc. « Diceva un chirie e un
sanctus che pareva un asino che ragliasse ». BOCC. (ad ora'
Alfermando sè, di spezial grazia da Dio, avere una donna per moglie, che lorse
in Italia ne losse un'altra ». I3occ.« Parti egli d'aver fatta cosa che i moli
ci abbian luogo? ». Bocc. «... e andronno in parte, che mai nè a lui nè a te,
di me perverrà alcuna novella ). I30 cc.« E messa in terra parte della lor
gente, con balestra e bene armata, in parte la fecero andare, che...... ».
Bari. (102)« E guardi bene colui che avendo l'autorità di prosciogliere della
mag giore escomunicazione, assolvi altrui che non lasci della forma della
chiesa niente; però che gravemente peccherebbe ». Pass. (ass. altrui in guisa
che).«.... e tanto andò d'una in altra (parola), ch'egli si ſu accordato con
lei, e seco nella sua cella ne la menò, che niuna persona s'accorse ». Bocc.
(talmente - sì chetamente e furtivamente).« Costei è una bella giovane ed è qui
che niuna persona del mondo il sa ». Bocc. (in tal luogo e
maniera). “... Sere, andiamocene qui nella capanna che non ci vien
mai per Soma ». Bocc. (lal nascosta e sicura che,º pensando che in quelle
contrade non area luogo dove egli potesse stare nascoso che non fosse
conosciuto pensossi di iuggire ad alcuna isola rimola ». Cav. in guisa, sì
perfettamente.“... con inciò a gillar le lagrime che pareano nocciuole ». Bocc.
“ cºddº, l'ºppºsi la coscia e per lo dolor sentito, cominciò a mug ghiar che
pareva un leone ». Lo c.“ Dirºmulo nel viso quale è la molto secca terra, e la
scolorita co mºre ». Bocc. (103).« IIa roi adunque in parte la lortuna posto
che in cui discernere pole le quello che ancora giani ma non potesſe vedere...
Bocc. E da indi innanzi penso sempre modo e via come ei glieli potesse lurare
». Fier. 104.() h. non li ricordi della cosa dell'Aquila e dello Scarafaggio,
che non lui moli la più bello rende la ' o Fierenz. Iale, sì bene ordita,
che...). Egli allora con una superbia che mai la maggio e... ». Fierenz. (105)....
roi l'a re le colta che niente meglio... Ces. talmente, sì bene che...), \ on
gli bastando più l'animo di andare in procaccio, si condusse ad atto talora,
che... m. Fiel'eliz. (t... ... e conchiuso di appiallargli un bel
figliuolo che non vedeva altro che lui n. Fiorenz un igliuolo, l'altrº ente
bello e caro, che non vedeva.... « Guarda come ciascun membro se la
rassomiglia, che egli non ne perde nulla. Fier. (in modo, il glisa, sì
perfettamente. « Per ciò bestemmia, che non par suo fallo. Malin. Se ne
scantona, che non par suo allo. Malm. - 1)ice le cose, che non par suo fatto o.
I 3el ll. lilli. « Se non fosse lo scrivere, sarebbe un modo di vivere che non
m'arrem mo bisogno, ed in rece sua serrirebbe il tener a mente ». Caro. (un
modo di vivere tale che..).« E questo pensiero la innamorara sì l'orte di Dio,
che non si po - Irebbe dire, e ricrescevale l'odio di sè e della sua vita
passata, che con - - grande empito si sarebbe molla, s'ella tresse credulo che
piacesse a Dio o. º CaV. «... che se io fossi serrata e rinchiusa tullo
di domane in prigione e tenuta ch' io non potessi andare a cercare di lui,
penso mi che immansi che fosse sera, io sarei trova la morla ». Cav. - «...
e andò la infermità montando che i medici il disfidaro (l'ebbero. per
disperato). Cavalca.- a Giunse alla porta e con una verghella. L'aperse che non
ebbe alcun - rilegno ». Dante (106), in modo, sì presto, sì facilmente. « Si
reslieno una cotta che non si potra reslire senza aiulo d'allri ». - Vill.
(Iale foggiata che...). NOte all'articolo 1, i101) Analizza un
po' la frase nostra lombarda: egli è afflitto come mai, e mille altre di somiglianti,
nelle quali vi senti oltre l'elissi di tale talmente, anche quella de verbo
essere che regge la frase: la quale omis sione è, tra l'altre cose, oggetto di
ossrvazione nel seguente articolo. (102) Guarda come ai valenti in itatori del
Trecento uscissero della penna spontanee le frasi e maniere dei loro
Inaestri.(103) Qui si è forse la voce quale che con leggiadria sta sola e cessa
la corrispondenza di tale. Simile all'allegato è quel del Petrarca: « Piaceni a
almen che i Iniei sospir sieni quali Spera il Tevere e l'Arno ». (caliz. 29).
(104) cioè quel tal modo acconcio e sicuro; non un, nè il, la cui onis sione
dice assai piu che l'articolo non farebbe.(105) E' forma superlativa adoperata
spessissimo dai buoni scrittori. (106) E cosi dovrebbesi intendere, a In 1o avviso,
anche il secondo verso della Divina CUII, III edia: « Nel II mezzo del cali
Iilin di nostra vita -- Mi « ritrovai per una selva oscura – Che la diritta via
era sinarrita ». Cioè oscura tanto, a segno che.... E nºn dare a quel che,
senso, chi di poichè, perchè (Tomm.) e chi di per dove i Cinomio ed altri). Con
questo modo di sentire (tanto, si fattamente), è l'uomo che pervenuto all'età
delle tumultuanti passioni si trova coine in una selva tale oscura che non ne
vede più uscita, Inentre col chè, perchè ne risulta un senso al tutto
opposto; quello che è causa diventa effetto. ARTICOLO 2. flilSSI DI
UN VERB0, quando in maniera subordinata e quando a SS0luta u). I no
stesso verbo di due incisi o membri l'uno all'altro comunque copulati, l'una o
l'altra volta, si lace, ove nol vieti pericolo di ambiguità o bisogno di
precisione. (« Ti avrei rii a modo che alla Maddalena ». Fior. – che avvenne
alla Maddalena). Si sopprime il più nell'inciso secondario, dipendente
subsunto, il quale talvolta il primo luogo occupa e tal'altra il secondo. Assai
vaga e commendabilissima è l'ommissione, non pur del verbo, ma e di sua
appartenenza dopo un che pron.) nesso comparativo, il cui membro principale
suona, espresso o sottinteso; tale, così...., in quel modo e grado, quel...
che: ecc. (« avere in quell' onore che padre ». Bocc. – cioè nel quale si ha o
si deve avere un padre. Si osservi di più che ornettesi talora tal verbo, che
anche nel primo inciso è sottinteso (« Richiedersi un uomo del saper che il
Padre Nugnez ». Bart. – cioè a dire che sia del sapere onde è il Padre Nugnez,
opp.: fornito di quel... ond' è fornito). b). Anche il verbo soggetto ad
un che congiunzione (dass, als, ut, quam) ed al quale risponda un modo –
qualità o grado di azione – che sia più che il verbo da avvertire e rilevare,
si tralascia molte volte non senza leggiadria di frase e sapor di stile. Il
vescovo rispose che vo lentieri ». Bocc. – cioè che il farebbe volentieri la
qual cosa avviene non solo di un che a governo di altro verbo (es.: disse,
rispose che...), ma altresì del che correlativo di tale, così, il più e « lºd
egli con una Su perbia che mai la maggiore, Fier – che non ebbe o non fu mai la
mag giore). Gli esempi che li reco, disposti in quell'ordine che dianzi,
non solo vogliono dirti che è veramente crisi, ma anche farlene sentire il
grato e stimolarli allo studio assiduo ed elica e di questa e mille altre somi
glianti venustà. ... perchè egli chiama rimedii, quei che gli atlli i
Ncellerat lesse o. l)av. quei che gli altri chiamano a rate ciri, ha
questa tarola della penitenzia da quello mºdº da cui la navicella
dell'innocenza, cioè da Gesù Cristo e dallº Sltº Pº sione ». Passa V. « E
poichè non potevano sassi si colsero a gittar maledizioni e calun nie ». 13art.
e poichè non potevano gilla' sassi. ... se la faceva la maggior parte
dell'anno, all'ºstºsº (lell'Indie, con riso; e quando più sontuosamente, con un
pºco d'ºrlº condite sol di lor medesime n. 13arl. e... se la faceva tºll llli
lº d'erbe...) º 107): a punzecchiò un poco la donna e disse: ºdi l' quel
ch' io? ». Bocc. (quel che odo io). Io non so, disse... se a coi sia
intervenuto quello che a me, che tutto il dormire di questa notte m'è andato in
un sºgnº" continuo di...». Ces. e però re intervenuto quello che
(tll'eremila col suo con lo 0 n 0 º. lierell?. « I)eh, non..., che redi
che ho così rilla la ren Iurat les lè che non c'è persona ». lSocc. - - «...
sforzandosi tutto di di non parere quei dessi che dianzi, tanti oltraggi gli
dissero e così luidi: l)av. ierata del parto e daranti di linº renula,
quella reverenza gli fece che a Padre ». Bocc. «... i quali tenevano il
Saverio in quell'amore che Padre, e in quella reverenza che santo ».
Bart. si tiene un santo). º indicasso di ufficio e nei lºdºsini
ierri che il re, inviato a... ». Barl. (ed essendo ºi medesimi ferri nei quali
era stato il re ). (nel quale si tiene un Padre..., nella quale “...
fare a modo che la madre al lº ºillo quando lo ſa bramare la pOppſl n.
Fioretti. « Ma di sè non curò punto più che se non bramasse di rivere, e
non le messe di morire ». Bar. di vivere). «... stimerebbono le anime del
l'ill galorio rose quel che noi Spine: chiamerebbono rugiade quel che noi solli.
Segni. ºi Iliello che avrebbe curato se non braInasse “... trendosi
a credere che Tºllo a lor si convenga e non disdica Che alle altre. I3occ....
che si conviene e l 1 l I disdice alle altre..« E quelle medesime forse hanno
in India l'iti li e gl'ingegni che in lºlºgna: e in quello medesimo pregio sono
i lottolº roli costumi in Austro che in Aquilone » Bocc.« Come il Paragone
l'oro, così l'arrersi di dimostra chi è amico ». I 3 c'e'. “ Ed intendi
sanamente, Pietro, che io Non l'n minº, come l'alt e, ed ho voglia di quel che
l'altre; sì che l'ºrch º io non me ne l) l'ocutc''i non cºndonº da te, non è da
di menº male, I3 cc'.“ - ºgli medesimo determinò di rimanersi e Correre quella
medesima fortuna che lui, nulla curando me la pºi dila della sua mare, nè il
pericol, della sua vita ». Bocc." Iº lº uomini della condizione che essi,
maestri e promotori del l' idolatria, altro non era da (t Spell (Irsi... I
3ar[.." l'Ili all'incontro era fermo di rimanersi al mi e lesimo rischio
che ºsi, parendogli la r da mercenaio, non da buon poi sloi e', se at
bbandonass la greggia... o. I3art. Se io piango ho di che o. I; rec. di che |
Iilliger. “ La ſan le piangeva forte come colei che arera di che, Boce. “ Le
quali ſcortesie, molti si sforzano di fare, che benchè abbian di che, sì mal
far le sanno, che prima le l'anno assai più comperar che non ragliano che ſale
l'abbiano. I loce. (di che doversi sforzare a farle, º Dirò quello ch' io avrò
fatto e quel che no, Ifoc,« Voi l'avete colta che niente meglio ». (les in
maniera che meglio non si poteva cogliere).“ Di certo non lu mai uomo
innamorato così l'alcuna persona che ne facesse o sentisse quello che Luigi per
amore di Dio « Dice il Sere che gran mercè, e che... ». Il che vi tiene
obbligo di gran mercè). « E rispose a sè medesimo che mai no o
l'assav. “... e se di niente ri domandasse, non dite altro che quello che
vi ho detto. Messer Lambertuccio disse che volentieri e tirato fuori il
coltello... come la donna gl' impose così fece p. Bocc. - « Tornali a
Sacai, si ad una ono loro intorno tutti i cristiani a udire voda Lorenzo
che norelle recasse: ed egli a tutti, che felicissime: e contò...». I3: il
1.Prese una tal gentilezza e proprietà che mai la maggiore ». Ces.... ri con
cerrebbe a lui lornare e sarebbe più geloso che mai ». l3 ('.llli 2 di Giugno
1S33 lu incorona la 1 nn 13olena con la maggior pompa che lei ma mai o. I
)av.Fracassata l'armalat. g) e mite le lilora di cadaveri, con più virtù e
lierezza che mai quasi ci esciutti di numero.... Dav. 108).... godendo che
l'ossei o così vilipesi e br amando che peggio ». Fier. li e li avveri sso di
peggio.Vli repliche il lorse... V e di mente che si, ma.... Caro. ! Il rint ºn
li, come lo dimosissimo del noti li io, sarebbe quinci pus sotto dentro le l a
a predica e ad l abi e a Persiani, con quella riuscita che pochi mesi aranti un
lei ren le religioso dell'ordine di S. Francesco, e certi all il seco, li
aliili con stelle e mo) li la saraceni. Bart. N Ote all' alrticolo
2. 10), I, I.issi, a lui lo rigore, sarebbe anz doppia: e quando la
faceva pI i sontuosame te, se la faceva con.Troppo ci sarebbe che dire se tutte
si adducessero le reticenze vaghe parimenti e vigorose di questo potentissimo
scrittore Guarda, per dirne pur qualche cosa, con quanta grazia. I 13artoli
adoperasse un altra eissi simile a questa che abbiam tra Irlano e, non qualche
volta soltanto, Irla soven, che due e tre la riscontri talora nella Imedesima
pagina, cd e quei 1 di una proposizione al pit ve li recati ad un solo mercè di
ll li V el'ho (olillllle e generale, cioè in lire di valore lil delel'Illinato
essere fare, mettere, ecc.), che !., una sola volta ed a cui guida
reggonsi le altre voci di riol: liti il che, come, dove e della diversa azione
attri butiva: debboni prenderla alla scoperta contro de lºonzi, rivelare gli
rrendi e le andi or vizi, e metterne gli insegnamenti in dispregio e i costi
tini in abboninazione del popolo ». « Ciò farebbono levando popolo in
Funai come si era fatto in Amangucci, e mettendo le mer anzie de Pol togliesi
in preda, la nave a fuoco, e quanti v'avea di loro al taglio delle scimitarre o
invece dei gerundi predando, incendiando e tagliando) – I) in Sancio, come
padre comune, a tutti dava albergo, (a tutti largamente di che sustentarsi
».10s Simile il modo nostro lombardo: contento, allegro, tristo, afflit, come
mai, che fu già menzionato alla nota 101. Anche la lingua te desca ci
somministra esempi non guari dissimili, I VERBI: VOIERE, DOVERE, p0IERE
(mögen, können. diirien) comportano reticenza ove all'ombra di altra
idea, verbo o qual altro sia si termine, sì leggiadrati len le riparano che più
grata ed eſlicace torna la loro parte assenti, che non ſarebbero
presenti. Come e in quanlc guisa e li chiaris ono gli esempi. Non
leggerli soltanto, ma studiali, assaporali e fil di prenderne dilello. Egli è
in questa maniera che il pensare e, per conseguente, anche il dire prende a
mano a mano quel tornio di azione, quelli Iorina al resi di eleganza che nei
dettati dei migliori scrittori. « E vede ra la bruttura dei peccati suoi,
e i demoni d' intorno ag gravando queste parole in molti modi, vedendo ch ella
non sapeva ancora che si rispondere ». Cav. che cosa dovesse o polesse
rispondere. « Qui ha questa cena e non saria chi mangiarla ». Cav. chi potesse
O volesse mangiarla). « Qui è buona cena e non è chi mangiarla ». I30cc. «...
ſecesi compagno..., per lasciar chi succedere ». Dav. « I)i tanta santili che
li dei nomi non al re ritmo a cui entrar dentro o. Fiorelli. (non avevano
persona in cui polessero entrare”.« Viene il demonio per sospignerlo quindi
giuso. Di che S. Francesc non avendo dove fuggire si rivolse al sasso lo
stucolando con le mani...». Cav. i non avendo luogo dove potesse filggire.« Allora
disse la liadessa: ligliuola mia, e non ci ha dove tu dorma: ed ella disse:
«lore coi dormi in ele, e io dormirò.... ». C: V.« ('h e la mia rila acerba,
Lagrimi a nolo II o rasse ove acquietarsi ». Pelr. « Non sapiendo dove andarsi,
se non come il suo ronzino stesso dore più gli parera ne la porta ro ». 13 cc.«
Non sapeva nè che mi fare, nè che mi dire se non che l'rale Ri naldo nostro
compare ci renne in quella... I 3 t.« I)i Giusea, do ho io già meco preso
partito che farne, ma di te stillo Iddio, che io non so che farmi. I 3 ('C'.«
Imperocchè quello libro (l' ipocalisse è di grande solligliezza ad intenderlo
). I3ll I. Corn. l)all I e.« E redendosi il leone ingiurialo lanlo, e ſi rendo
preso un ſolo slot di intra due, o dargli morte o perdonargli n. Volg. Es p.
(se dovesse dargli morte....). º Tullº la rila sua acra spesa in
lontanissimi pellegrinaggi, cer cºndo i luoghi santi del Giappone, doru nque e,
a qualche idolo o cerimonia con che prosciogliersi dai peccati a Bari.ln lendi
sºnº nºn lo, marito mio, che se io volessi far male, io tro l'ºri ben con cui:
che egli ci sono le ben leggiadri che mi amano, e co gliomini bene l'oro con
cui poterlo lare.Sr lossº un palagio, e l'osse e siandio lullo d'oro e
d'argento e bello quanto pil polºsso essere, e non fosse chi l' abitare e non
ci stesse per sonti, il n grande peccato sarebbe questo lº Giord.Perche... chi
saperlo? chi ride nel secreto di Dio il perchè di que sto gore i nutrsi così '.
Cesari.e l.odulo sia lalello, se io non ho in casa per cui mandare a dire che
lui non si aspellato 13 non ho persona... per cui io possa mandare). E se ci
losso chi farli, per lullo dolorosi pianti udiremmo o. Dav. Il loroso qui i lo
mai alcun altro (19.trasporta casi dove il vento.... Bari dove voleva il
vento). (110). (atlandrini... pºi c'e' lissimo librº srco medesimo d'esser
malato lilllo sºlo tra il latlo qli doni di nullò: Che fo? l)isse lº uno: A me
pare, che tu torni a casa, e i lilli in sul lello. I clie dello io il re?... A
me pare l'ori i ba riare a...V (Ilen l uomo, io ho la più persone in leso, che
lui se sa essimo, º nelle cose al l si l i n olio e col nºi: e per ciò io
saprei colentieri da le, I tale delle l e l'afgi l il repuli la cerace, o la
giudaica o la saracena, o la cristiana loce. Vorrei sapereli a dalla per la sua
presto a dore fare ciò ch'ella gli comandasse ». I 3 (''. | | |.Ella rimase
lulla con lenta, pur e ch'ella polesse fa, e cosa che gia piacessº, e rimase a
pensa e con queste cose si facessero più presto mm e mi l '. (il V: il n.\ 'il'
atli Illes la dolorosa notal re lulli mori, e, e mirando or l' uno or l'altro,
non saprei qui al primo si piangesse o Cav. si dovesse piangere. l?irollosi
tutto a docet li orare modo come il giudeo il servisse, s' av risò di lot rºlli
una forza d'alcuna ragion colo, alla s. Bocc.a 1 me pai rebbe che noi andassimo
a cerca senza star più ». Bocc che noi li ll'emiro, dovremmo andare.Ma se
alcuno si moresse e dicesse: perchè non fu questo rivelat, ad 1 ml mio innanzi
che quel li atle morisse, che, come sorerenne all'uno, così avesse sovvenuto
all' all I o ”. Cav. avesse potuto..... E fallo questo, gli disse: quello che a
me parrebbe che tu facessi sarebbe questo, che tu pigliassi di molti pesci e
ponessegli l'um dopo l'altro dalla bocca di questa lana sino al buco della
serpe.... ». Fierenz. a N on sapeva che farsi, se su vi salisse o se si stesse
». Botc. (che ci si dovesse fare, se dovesse...).« Io non so quale io mi dica
ch' io faccia più, o il mio o il tuo pia cer,. I3, c. non saprei qual dei due
io debba, o mella conto ch' io faccia, se il lilio o il lli i piacere.a Ond' io
a lui: dimandal tu ancora Di quel che credi che a me satisfaccia: 'h'io non
potrei, tanta pietà mi accordi ». Dante. (mi vogliº, ini debba, o mi abbia a
sodisfare). « Nastagio udendo queste parole, tutto limido dire nulo....
cominciò ad aspettare quello che facesse il catraliere n. Docc. « E
perciò dunque proromper ('risto in eccessi a lui così disusati di maraviglia?
». Segn. (volle, dovette Cristo prorompere). NOte all'articolo
12. (109 ) Forma di grado superlativo, frequell Issillo -lilla penna i
classici e con lume alla lingua tedesca e inglese. (110) Negli esempi fin
qui allegati avrai osserva lo clic e una delle voci: chi, cui, che, dove, onde,
ove, se il soggetto, oggi 11 o o circost: i nz: principale cui - riferisce con
il lique l'azione del III do elit Iro. i 111) Gustalo, anche negli esempi
che a questo film Ilo segui o, quel congiuntivo che cessa l'all l'o, veri o ill
de si gllida. 'l'ori la loro is: I lente al: mögen, dirfen delle solite forme
tedesche. E dire che si è scritto e di scusso tanto intorno a quei facessimo
del l'assava iti. Non per opere « di giustizia che li oi facessimo » (oè che
noi potessimo Irlai fare V. - sione del testo di S. Iº:nolo: « non ex operibus
ill-titi que facimus nos. E chi la disse scorrezion degli stampa [ori, che e il
rilugio ordinario degli ostinati; chi licenza del traduttore e chi l'una e chi
l'altra (º belleria. Il Bartoli all'incontro, che se l'era il trecento tornato,
per così dire, in natura, sente in quel facessimo non il fecimus e II è anche
il face remus, che sta bene, dicegli, nell'italiano quel che nel la Inal sone.
rebbe; ma un non so che di elittico, come sarebbe a dire: quantunque ne
facessimo o altro di somigliarmi e. Vielle a dire in 1 nelllsi i le cºllº, i
militi che lion lo dica e nessuno, ch'io sappia, l'abbia mai deti',
espressamente, in tale e simili costrutti vi è sempre clissi di uno dei verbi
potere, volere, dovere. Il'INDEfINITO DI UN VERB0 obbligato ad uno
dei verbi potere, role e, sapere, dovere, si trala scia alcune volte, con un
sapore e con un garbo ſullo italiano. L'oppostº del ragionato all'articolo
precedente: là questi verbi, non espressi, erano sottintesi in un altro
verbo; qui sono appunto questi medesimi verbi che ne sottintendono un altro.
Quando e come agli esempi. “ Ti orºlli (o di notti in ono onor quanti
seppe ingegno e amore ». l3 cc. seppe o il mare e Irovare Sºnº lºro non
può l tono un cibo, ma desidera di variare ». Doce. (non può soffrire. l:
I tiri spesso rolle insicuri e si la cella rai no, ma più a ranli, per la
solenne guardia del geloso, non si poteva. I; ci ma di più non si po teva
fare).º... non c'n li tlc mi cco in preconi nè in prologhi. Quando volete
cose Che io possa, but N lui il m con lo... (il l'. lo era un asinaccio
che non poteva la rila, Fiorenz. non poteva reggere).l'ºr la qual cosa ci ri
unº, che ci e scendo in lei a mor con linuamente, ed una malinconici sopralli
di aggiungendosi, la bella giovane, più non potendo, in fermò ed eridem le
mente di giorno in giorno, come la neve al sole, si consumara o. I3 cc. pil non
potendo reggere.Voi mi ſono aste e mi accarezza sle allo, a assai più che non
dove vate una persona non conosciula e di sì poco a fare come son io o, Caro.
che non doveva e onorare una persona, o fare con una...Spatccia la mente si
lerò e come il meglio seppe, si resti al buio...». I3 cc.« Il percosse Iddio in
la parte che non potea meglio per isrergo (/n (trlo ». Cesari, che li in pole a
fare, accadere meglio.....lºra bassello di persona, e pieno e grasso quanto
potea (quanto pol ea mai esserlo, divenirlo.E già tra per lo gridare, e per lo
piangere e per la paura, e per lo lungo digiuno, era sì rinto che più a ranli
non potea. ». Bocc. non po leva andare, reggere, sostenero).('on gen le sì
laccagna, crudele e superba puoss' egli altro che man temere libertà o morire º
v. l); V al 17.E tanto basti a rer accennato di quelle che per poco che sia, al
niente che riliera il saperlo, non può altrimenti che non sia troppo ». Bari
(non può essere, non può fare).« Ma lulli erano a campar la vita, se potessero
con la fuga o. Dav. (se potessero mai farlo con).« Ora con quante più
dimostrazioni di riverenza sapevano, di nuovo l'imarbora ramo. I3art, la croce
sapevano fare, esprimere, tributare). « Adorni il meglio che sapevano ». Rart.«
La lena m'era del polmon sì munta Vell'andar su, ch'io non potea più oltre a
Dante, Maniera comune ad altre lingue).« l 'ea finalmente preso sì allo grado
di perfezione che non si potea più là ». Ces.« La natura della cosa porta così
e non se ne può altro ». Ces. (dire. fare altro). «... se ne rennero in
un pratello nel quale non vi poteva d' alcuna parte il sole ». Bocc. (non
poteva avere azione. Nolalo anche negli esempi che seguono questo particolare
uso del verbo potere, che è bello, forte e tutto italiano). « La bottega
dello speziale debbº essere posta in luogo, dove non possano l'ºn li e solo o.
I): I V. (... pendici boscose, per i venti di tramontana che molto vi
possono smaltate di così duro ghiaccio. I;art. Segn. «... in paese di
terren magro e sil restro, e in lornia la i là d'allis simi monti, onde il
lreddo vi può eccessivamente: e pur r è caro di Ie gne ». Bart. () [LASSE
II. Voci e frasi cui si attiene il pretermesso Meritano all'enzione
in modo particolare e studio quei costrulli che l'erario ad l Il senso che
grammaticalmente non hanno, od è altro, e ! all le avanza il malural valore
delle parti onde si compongono. La qual costi procede, io m'avviso, da un colal
modo di significare, dirò così la lente e lºroprio soltanto di questa o quella
voce, alla quale, in tale lal all ra forma ad perala e convenientemente
collocata, viene una forza e indi alla mente un' idea che il senso e
l'intelletto subitamente appren dono, ma il maniera assai più vaga ed evidente
che non farebbe un se gno di valore letterale ed esplicito. Le elissi
della classe precedente erano quelle di certe voci mani festamente pretermesse
ed alle tuttavia a sol lin[endere. Ora vuolsi al l' incontro allegare e
proporre allo studio del giovane filologo molti esempi di quelle voci le quali,
non che si tralascino, ma stanno per più altre dicono più assai che non faccia
il material suono. (). () A me sembra, dirò col Gherardini, che,
indirizzando la mente a ritrovar questi ascosi concetti, si abbia a ritrarre
dalla lettura un diletto ignoto a chi non penetra più là dai lievi egni delle
idee che l'autore intende risvegliare. PreVengo che per non isparlire, più
che non l'isogni, la materta. pillºvelli di alcune menſi varle soltanto e rimandare
il lettore ad altro capitolo di altre ragionarne anche oltre i lerimini
dell'Articolo e dire di altri usi più notevoli. ARTICoLo 1. lascio
le discussioni intorno alla natura di questa particella, se sia O possa essere,
secoli l g' sci il lori, alla cosa che semplice preposizione, se si verili e il
posto il luogo di altre voci, e se finalmente, i saldi si ad i Ilicic, che di
semplice pi e posizione, si i lorº clip i cicli con i voti lolio, li a gli
altri, il Ghe rardini, da lui le ho idea pl e le press e soliti esa, o sia
dessa all' in con l'o, e così pare il mio, e lo ſcroll l: di Iroppe altre idee,
torna a l lIn Se gli e la l li se il l il si l radl Il l'ebbe sull' rogando il
re parole, la con i ponenti in ci o la sintesi e slenuandone Illindi il sapore
e il vago di II li ascosa vi li Islà: e comincio subito co; - l' addii re,
prima di lillo, esempi di un ct ad Iso ben diverso che di sem plice
preposizione, e di un gol I loro, di rina belli, virli cd elicacia, che non si
potrebbe a pezza con la lunque al ra v. e. ()sserver: li: il come
l'essere una al parlicella ora articolata e ora no, iol è, con le dicono, allar
di colli o di ſol ma sl l'iore soltanto, ma adopera sull'essenziale valore e
quiddi là del liscorso. Le frasi, a cagion d'esempio: con lo scudo di pello:
stendersi di un vento a poppa: pianura di mare: quardare al concupiscenza, ecc.
ecc. si scollcierebbero e guaste rebbero non chi altro ad incorporare comunque
l' articolo con un a co tale; laddove altre coll'articolo, p. es.: male allo al
camminare: virer.' all' altrui mercede ecc. ecc., perderebbero lor sapore e
forza sopprimen (l lo): lo) come assai sovente colesl a risveglia nell'animo un
senso che torna pressº a poco ai modi: allo scopo, a fine di, ad elfello di, al
hoe ul: in confronto, per rispello a..., al rispello di..: in forma di.., in
modo di... a guisa di.., conforme, i clatira nºn le t... quanto d..: a lorsa
di....ricorrendo a... con, col mezzo: dopo, di lì a., a distanza, ad inter
rallo, della durata di..: intorno a: ecc. ecc.. e come talvolta li par che
codosi a come acutamente osserva il Gherardini, si continui alle ideº
sottintese: inducendosi, recandosi, nellendosi.......: guardando, ponendo
mente: esposto, occupato, inteso, raccomandato, solo posto ecc.Dopo gli esempi
di un a che mi avviso altra cosa che una semplice preposizione e voce cui si
attiene evidentemente il pretermesso, porrò, quasi a complemento di quello che
parmi doversi dire intorno all'uso antico e commendevole della particella a,
altri esempi di un a che, se pur è segno di semplice preposizione, non però a
quel modo comune e volgare d'oggidì. Si leggano e rileggano colesti
esempi, ma attentamente, assennata mente, ed ad alta voce, così cioè da
gustarne il vago e sentirne proprio la forza, il peregrino che lor viene dalla
particella a, e gioverà a render sene al tutto padroni, e ridirli e riſarne,
occorrendo, de somiglianti, ma sì che appariscano cosa naturale e tua, non
opera di studio e d'artificio, gioverà, dico, più assai che non ſarebbero vaghe
teorie, mille sacciute definizioni e divisioni, che in materia di eleganza
guastano talora, non che n'aiutino lo studio, ciò è a dire il pratico
profitto. (138) « Mi metterò la roba mia dello scarlatto a vedere se la
briga lui si roll legrerà n. 13 cc. tafline di... opp. e sarò vago di...a Che
senza dolerlene ad alcun tuo parente, lasci fare a me a vedere se io posso
raffrenare questo dia rolo scatena lo m. Bocc.« Vè caghezza di preda, nè odio
ch' io abbia con ra di roi, mi i lºrº partir di Cipri a dovervi in mezzo mare
con armata mano assali, c. lioccº, º allo scopo di... aſlinchè vi dovessi.....()
ne's la cosa º perdonare ai poreri quando errano, ed esot minuti e sè stessi a
vedere se negli animi suoi alcuno diſello per arren litrº nascoso si stesse !
». Casa, Uff.a ()ra ci raccomandiamo a questo Santo morello a vedere s' ('Ili
lº niuna forza in mare che ci faccia riare e l'ancore nostre, V. SS Pad. « I
ccise un suo mimico, e per camparsi dalle forze della Itaſſio nº si fuggì a
franchigia in un monastero ». Barl.«... disse che egli sarebbe a sepultura
ricerulo in chiesa ». I3ocr'. «... or mi bacia ben mille volte a vedere se lui
di rºm o. I3o e'. «Spessissime volte io ho mangiato e bruto non a necessità, ma
a volontà sensuale ». San Bern. Tral. Cosc. Cioè: ho mangiato e bevutº non a
fine di soddisfare t....« Per quanto io posso, a guida mi l'accosto. l)alle. mi
accompa gno pronto a esserli guida,a Ver è ch'io dissi a lui, parlando a
giuoco: lo mi saprei lerar per l'aere a rolo. Dante. (a fine di pigliarini
giuoco.« Se tu studi nella continenzia, fa di abitare non a diletto ma a sanº
tade ». I)on Gio. Cell.« Leggi non solamente a consolazione e diletto degli
orecchi, mi con pensamento, intelletto e fatica d'animo. lºsop. Cod. Fars. «
onde se il frutto ti piace più che il fiore, cioè leggere il librº
º trarne ammaestramento....... guarda al line che importano le parole ».
Esop. Cod. Fars.E andando il leone, poco dopo queste cose, a diletto
sprovveduta mente gli renne dato nel laccio del cacciatore ». Pass. 139....
nondimeno a cautela si ordinò che....... Caro. « Io ro che l campo là do Sul
(teini l omani a spasso andiamo a risilare ». I'illci Luig. Morg. (a scopo a
titolo, a modo di... ). Caro figliuolo, se roi amarale avere a donna questa
damigella. roi non lorº rotte le nºr bargagno -. Vill. M. destinandola a esser
vostra moglie.l 'endo... una gru ammazza la.... quella mandò ad un suo buon
cloco...... e sì gli mandò dicendo che a cena l'arrostisse o Bo, c. Federigo
andò a V inezia, e gillossi a piedi del... Papa a miser - cordia, per ottenere,
o implorando... Vill. G.Molle colle si conduce l'uomo a ben fare a speranza di
merito, od altro suo rantaggio, più che per propria rirli o Nov. ant.« Chi
potrebbe dire quanti già a diletto lasciarono le proprie sedie, e alloga romsi
nell'altrui? ». I3oce.('osa ordinaria, dic 'egli, che chi è rivit lo
dissolutamente a fidanza della divina misericordia, morendo ne sconlidi ».
I3art. 140). Maledello è da l io ogni uomo che pecca a speranza ». Pass. (141).
La speranza del perdono. Si è data a chi la ruole: E colui l'ha per mio dono.
Che del suo peccato duole: \ on chi a speme peccar suole, Ch' io non faccia la
rengianza la l'ond.Paolo, sepulto rilmente in terra, risusciterà con gloria:
roi, coi sepolcri de ma mi ed esquisiti ed a trali, risusciterele a pena ».
Vit. SS. IP: l d.Trasse di prigione la della ln per il rice, e isposolla a
moglie nella e il là ali Patriot, Vill. (i. i trad. destillandola a esser
moglie. E Maddalena, piena di contrizione, si seri è l'uscio dietro e spo
gliossi alla disciplina, diessi a piatti nei e amarissimo mente i suoi peccati
». Caval.... e da rasi ne' piedi e nelle gambe, e da casi nelle braccia, e lo
gliera la cintola sua spianata la fornita di spranghe, ch'ella solera por lare
a vanità, e spogliarasi ignuda, e batte casi con essa tutta dal capo (il piò,
sicchè ella filatra lilla san Ilie o, Caval.a I)i lui rimase uno figliuolo che
ebbe non e' l rrigo, che 'l ſece eleſſ gere a Re de Vomani ». Vill. (i.
142).I)ormendo in sieme... nel suo lello piccolo a due, ma ben fornito ».
Sacch. cioè fatto per servire a due persone), Ed assai bene circonda la
di donne e d'uomini, da tutti conforta la al negare. I3 # 1 (3). a V
elele com' io son gra ricciuola e male alla al camminare ». Fier. a
Rincorandolo al taglio ». I3occ. a soffrire, a volersi permettere il
taglio. “ Chi adunque s'interporrà a che voi coll'anima non possiate a ro
stri amici andare, e stare con loro, e ragionare, e rallegrarsi e dolersi? ».
Boce. (ad impedire che..., opp. con tale effetto che...):º 1 roi non sarebbe
onore che vostro lignaggio andasse a pover tade ». Nov. ant. (a languire nella
povertà).“... di poi sempre meco medesimo dedussi quei suoi deli, sentenz º
ammonimenti a mio proposito ». Pand.«... e molti altri che a narrar li saria
fastidio ». Giamb. a volerli narrare, se si dovessero narrare, opp. facendosi a
narrarli.« Vom prima decaduti ri mirano a ril fortuna che los lo suonano a
ritirata, a raccolta, se non fors'anche a vergognosissima fuga. Segn. Sta ma
nº, anzi che io qui renissi, io trovati con la donna mia ir casa una femmina a
stretto consiglio ». I3 cc.« Chiamare, venire a parlamento.... o. I)av. – (osì
dicesi: Suonare a capitolo dei fra i).« Il santo fra le fu insieme col priore
del luogo, e fallo sonare a ca pitolo, alli irali raunali in quello mostrò Ser
('appellello essere stato un s(1n lo so. E la C.« ('ongiurarsi alla rovina,
alla morte di... ». I3arl. (a conseguire la.. «... e saranno solleciti a quello
che da maggio i sa, i loro coman dalo ». Pand. (a far quello). « I)i
seta, d'oro e d'osli o era coperto E dipinto a bellissime figure Alaiml. Gir.
(con ornamento di...).« Una coltre la corala a certi compassi di perle
grossissime ». I3 cc. (a forma, il maniera di..., col...).« ('ollirare a
campagne di seminali e giardini di delizie ». I3a (a modo..., in tal
malliera....« ('olesti luoi denti falli a bischeri n. 3 cc. (a guisa di... a
simili! Il dine di...).« Volendo ciascuno la propria insegna, e ſu forza
d'allargarsi in più colori, e quel medesimi in dirersi modi formare a doghe, a
sbarre a traverse, a onde, a scacchi, ed in mille altre maniere o. I3orgh. V. «
E quelle recchie loro col fazzoletto sul riso a saltero.... V e contº elle ci
ſan gli occhiacci torti ! ». I3uon Fier. (144.« I pesci nolar redeam per lo
lago a grandissime schiere ». Ioce. la modo di..., – schaaren Weise, Zll...).«
Venite a me ispesso, ma non venite a troppi insieme che forse non sarebbe il
meglio ». Sacch. (145).«... renendo da me, non renile a molti, ma a due o tre
o. I3ocr'. (non molti insieme, ma due o tre per volta).« E come gli parve tempo
cominciò a mettere coperta nºn le ſanli in Faenza a pochi insieme o Vill. (i.a
Il conte vedendo che la Chiesa non gli mandara da mari se non ti slenlo e a
pochi insieme, le melle... ». Vill. (i.« Le gocciole del sudore del sangue di
G. C. che per tullo il suo lº nero corpo a onde discorrevano in terra.... ».
Med. Alb. Cr. (Fºcerſili grande onore regnendogli incontro a processione
con molli armeggiatori o Vill. (i.“ Come da più lelisia pinti e l ralli Alla
liata quei che vanno a rºta, Lºran la voce e l'allegrano gli alli: Cos... ».
Dante, vanno in modo simile a ruota,(0r chi se lui che ruoi sedere a scranna?
». Dante. (sentenziare a lnodo che fa il (iiudice in tribunale.« La licina
prese a vero la parola e incontamente la significò al Re di lºro ucit sito fra
lello » (i Vill, per cosa simile, o conforme al vero). “ Se io parlassi a
lingua d'angelo e a lingua d'uomo, e non avessi col rilà sì la I ei rom e la
campana che si ball e o. (ir. S. Gir. in modo sº. mille a Illello che puo mai
fare un angelo ecc.,li gli amando la nudità serrò la resle di (risto: voi,
vestiti a seta, arcle perduto il reslimento di Cristo - Vit. SS Pad. (146). Vom
scºrre mai se non a suo senno, I ): ille, Conv. 147. v I na
gioranº... bella li a lull e l'alli e... ma sopra ogni altra bizzarra,
spiacevole e ril rosa intanto, che a senno di niuna persona voleva fare al c'll
not cost, nd” (il tri ſul l lut role ra a suo, l 3,.\ (ii resse l?omolo a senno
suo. V una tecon ciò il popolo a Religione e Divinità,. I ): V.lo roglio del I
e di costui che renne lui di, alel mio a mio senno, arri'. gnacchi non l'abbia
merita lo. Pass, come mi pare e piace).... fallo a ress' io a senno del mio
cane figliuolo e non egli del rec chio padre !. l)av.Dorma ri e da cantar
l'usignuolo a suo senno liocc. quanto e col le V Il le.Ma non si arendo con
quei pesci caratlo a suo senno la fame.... ». I I'.... l (t m lo c'h e a senno
vostro io, lo debbo tre le l il 1 le pel contralatte no. (i il b.\ on ne corrò
meno di li cºn l' ollo, come egli me ne prestò e jam mene questo piacere,
perchè io gli misi a suo senno e l'occ. 1 (S). e in somma si pose in cuore di
colei e io e contrario a tutte quelle cose. eh ella si dilella ra quando ella
era rana: e questo lutto a senno e volontà del suo maestro, e con e ci lui
piacesse Cav.... e atmcora pensatrano di domandati lo che modo e che rila t
ressero a tenere, e ancora quello che dovessero fare delle cose corporali, impe
rocchè ogni cosa volerano che fosse a suo senno e a sua volontà ». Cav. i
149). ... tutto quel rimanente di pianura a mare n. 13art. 150). (posta
vicina al mare, che si illiene al mare, e anche piana come il mare. ('a
mm e rut a tetto, (la zzi. I Ncio a strada. I3oe('. ... e se la
collut ne' loro luoghi a mare l ro raramo riso...., allora de lizia ramo ).
I3arl. ... incontra un rento che le si stende a poppa. l?art. I che sollia
e spinge innanzi investendo soavemente la poppa). « Portava a carne
cilicio aspro. Cav. ſrad. a strazio di viva carne “... faceva asprissima
penitenza, portando a carne sacco asprissimo e di sopra un rozzo vestimento o.
Cav. “... negozi che non si fanno tutta ria col notaio a cintola, ma con
fede e lealtà di semplice parola. liocc. (par che dica: col nolajo attaccato O
appeso alla cintola. ma con ballerano pianali, dove i nostri con iscudo a
petto e spada in pugno, sloccheggiarano quelle menº bront o. Dav. «
Messa si prestamente una delle robe del prete con un cappuccio grande a gote,...
si mise a sedere in coro... I ce che arrivava fino alle... o da coprirsi le
gole) a La moglie ne lece piccolo lamento a ciò che ella dovea fare ».
Vill. G. a petto, in confronto di....« Ma io credo a rei rene dello pure assai.
Aſſà sì, a quello che porla il tempo, non a quello che ſulla ria rimarrebbe n.
Ces.« Troppo ci è da lungi a fatti miei, ma se più presso ci fosse...... Bocc.
(per rispetto, relativamente a....« Ciò che daranti dello ſtremo, poco è a
quello che dire intendiamo ». I3 cc.« E tanto basti a rer accennato di quelle
che per poco che sia, al niente che riliera il saperlo, non può all rimenti che
non sia lroppo ». Bart. « Che è questa pena a quello che merita sti? ». I3occ.«
Ma che è a Dio la oll racola la superbia di un rerne? ». Dav. « Dall' età di
Demostene a questa ci corre 400 anni, o poco più, che alla frale vita nostra
possono parere spazio lungo; ma alla natura de' secoli e all' eterno è un
batter di ciglia ». I)av. (15 l.« V ent'anni ! che spazio son dessi all'eterno?
tu se' ma la merce tanlessa se ruoi ch' io li baralli a quello o. l)av. (1 o 2.«
Ma lasciamo andare questa comparazione e simili, le quali sono piccole
all'altre spese, che si fanno soperchie ». Pandolf.« Le cacce, i parchi, le
conigliere, le colombaie, i boschi e i giardini che ri sono già inviati, sono
cose ordinarie, a quelle che si possono fare ». Caro.« Essendo conosciuta così
allera, Che tullo il mondo a sè le pſ rºot vile ». Ariosto. (cioè: tutto il
mondo, paragonato a sè, le parea vile). « Noi abbiam casa d'aranzo, alla
famiglia che siamo ». Cecch. « Domandò quanto egli dimorasse presso a
Parigi: a che gli ill risposto che forse a sei miglia ad un suo luogo ». Bocc.
(153). Ch'era presso alla città forse a due miglia ». Fioretti « Appresso delle
sue terre a tre giornate ». Sacch. «... io vi era presso a men di dieci braccia
». BOCC. Onde seguì a poco tempo che 'l predetto Irale non resse
all'Ordine e lorn Ossi (al secolo ! ». Vit. SS. Pad. “ Lo l'isloit
rispose, a lui parere gran fatto, ma dovendosi a pochi di lorni (tre redrebbe
chi di loro losse che dicesse il cero ». Sacch. “ Egli è la fantasina,
della quale io ho avuta a queste notti la maggior lºtti l'a che mi ti s'a rºsse
o lºocc. (intorno a queste...., in una o alcune delle scorse notti. (154).Forse
a otto dì alla sua promessa vicini. I3 cc. Fiam. lla nosli a lo desiderio
grandissimo e in certo modo certezza d'ac col lo..., non ostanti le cose delle
a questi giorni in contrario ». Caro. E a questo sci irri e toscano basta la
lezione delli rostri tre primi l'atmlº, l'ºl rarcati e l'occaccio, e di certi
buoni che hanno scritto a questi tempi ». Caro (circa, in lorno a questi
tempi « Il cui dilello a rendo il maestro redulo, disse a suoi parenti
che dove un osso lracido, il quale area nella gamba, non gli si carasse, a
costui si con renica del lullo o tagliare l’ulla la gamba o morire, ed a
trargli l'osso potrebbe guarire ». Boc ricorrendo al mezzo di... appigliandosi
al partito di...). (155).« A grave e crudel morte ti fa i ) morire o, Cav. di
morte cagionata da grave e crudel supplizio).c... in un suo orlo che egli la
cort ra a sue mani, l?occ. A buone lanciate li ribullarano rovescioni giù dalle
scale ». Bart. (a forza di..«... aggrappandosi a mani e piedi su per greppi
inaccessibili ». Bart.... miun alti o di sua grandezza aver avuto due nipoli a
un corpo: recandosi le cose ancor di fortuna a gloria ». Dav. (156).« Vi dico
che 'l cui rallo è mul rilo a latte d'asint... Ed ln l'ennero clº il puledro ſu
noi ricato a latte d'asina ». Nov. ant. 157).« Il Demonio tutto di pugne a
coltello i peccatori, e non gridano, e non s'agitano, e non si difendono, e non
se ne curano: ma lo sto sentiranno il duolo delle fedile, se non se ne medica
no ». Fra Gior (cioè: « punge cacciando mano a coltello ». Gherardini). «
I rrecarci in collo un fascio di legne, e rende alo a pane ed ad altre cose da
mangiare ». Fioretti. (gegen Brod., mediante permuta di...). a che parimente l'
uman sangue, anzi il cristiano, e le dirime cose a danari e renderano e compra
citno o l'80cc.« Qual colpa, qual giudicio, qual destino, Fastidire il vicino
Porero, e le fortune alflitte e sparte Perseguire, e 'n disparte Cercar gente,
e gradire Che sparga il sangue, e venda l'alma a prezzo ». Petrarca, Non
per vendere poi la sua scienza a minuto, come molti fanno o. Bocc.
Schiacciara noci, e rendera i gusci a ritaglio ». I;occ. “ Vicere
all'altrui mercede ». Giamb. (appoggiato, mercè dell'altrui... (158). -º 1
ndando un dì a vela relocissimamente la mare... ». I;occ. (cioè: la nave
commessa a la vela. 159.“ Malacca, tornata peggio che prima su gli sparenti e
su la diffi. denza era tutta a popolo ed a romore, l art. 160,“... e mise il
mare in così sforma la tempesta che quattro di e qual tro molti corsero perduti
a fortuna, senz'altro miglior governo che..., Bart. abbandonati alla fortuna,
in balia della....; 1 - « Non è sì magro cavallo che alla biada non
rigni un tratto ». Fie. renz. (che al Vedere la biada.« Non possiamo a certe
stravaganze tenerci di non le motteggiare. Caro. « E molte volle al fatto il
dir riem menu) p. I)alte. « Se tu non te ne al redessi ad altro, si le ne dei a
rivedere a questo, che noi siam sempre apparecchiate a ciò, Bocc.ſt Ma dimmi:
al tempo de dolci sospiri. A che e come concedette Amore Che conoscesſe i
dubbiosi desiri? ». I)ante. al vedere che cosa, facendo attenzione a che cosa.
« Conoscere all'abilo. alla furella, e simili. « La città si reggeva a
consoli o Vill. (i. (con governo di.... (161. « La della città si resse gran
tempo a governo e signoria degli Impe r(Ilori di Roma ». Vill. G.« Se li vorrai
ricordare di qual patria lu sii nato, conoscerai che ella non si regge a
popolo, come ſacera già quella degli Ateniesi, ma è gorer nata da un signore
solo ». Varchi.« ("h e la città allora si reggesse a Consoli o con
l'autorità del suo con siglio o senato, lo dicono chiaramente gli
scrittori nostri » Bargh. Vin. Seguono altri esempi di un'a ad altro
valore che di semplice pre posizione e di usi assai diversi, ed in parte anche
noti. Non ne faccio serie distinte, che sarebbe troppo lungo, ma ne scelgo
alcuni e li di spongo qui alla meglio, l' un dopo l'altro. " " º
"gli º º º ninno che voglia metter su una cena a doverla dare a chi vince
». Bocc. la quale sia da darsi a chi ": lº º l'"ºn lºrº in su
un ronzino a vettura venendosene ». Docc. destinato a lirar la vel | I
ra”. “... con le note rele a chi più mi esalli, I; art. tale [llo, ad
hoc: chi pil...). Inler indire a morte o l'iel'eliz. º lº Iºsti a
baldanza del Signore si il batteo rillanamente... ». Bocc con lº e' Illanti da
compiacere all'ardire...).a l?ilo) ma ndo a d'onde mi era poi l'lilo...... Fier
eliz. (al luogo onde). 1 cc (sotti nel castello... vicinissimo a dove ºggi all
blano 13asilea (iia il (al luogo dove.('on atmdò a pena della testa. I3 c. (bel
Todesstrafe). 1 ml e pare essere a campo, tanto cento viene su questo letto »
Sicch. Fr. esposto all'aria del campo.lº a mal rete in sino a Pisa a questi
freddi i... Cecchi, (cioè esposto a | Iesi freddi lo i diesel villeº la donna
rimasti sola, racconciò il larselto da uomo a suo dorso, l30cc. (sì che facesse
pel suo dorso.“ Qualunque altro trilla la resse, quantunque il tuo amore
onest., slalo fosse, l'arrebbe egli a sè amata p) i loslo che a te. l oce.
(cioè: l'avrebbe egli ama la destinandola a sè per sposa, piuttosto che cederla
ti le o. (illerardilli.“ Ed il popolo tutto a grandi voci ringraziò ladio. Vi
ss Pad. (163, l'ill d.In abito di peregrini ben forniti a denari e care
gioie... ». Doec. cioè: il lallo, per quello che spella, relativamente.....1
Firenze il luglio e l'agosto si sta male a pesce, perchè si arriva sempre i
radicio e pazzolen le o. I Redi I e II. I 64.l'ol re, in li a prendere q. c. ad
istanza, ad indotta di alcuno o. I3oce. I ): I V. I 3:ll'1. I tesla
finalmente a mostrare come anche l' a copulativo e ad ufficio di semplice
particella prepositiva venisse allora adoperato dagli autori classici il lima i
maniera assai diversa che non si faccia comunemente e volgarmente col linguaggio
di oggidì ed è pur degna di osservazione e di studio. « lo estimo,
ch'egli sia gran senno a pigliarsi del bene, quando Do menedio me manda altrui
o. IBocc. . c ('he cosa è a ſarellare ed a usar co' sa ri? ».
I3oce. lo dico che è cosa commendevolissima a mangiare e dormire con
sobrieldì m. 13art. Giunto (un cervo) a una stalla di buoi, entrò fra
essi: de' qua'i buoi uno parlò al cerro lali parole: Questa è cosa nuova e
disusata a star con noi ». I sop. Cod. Fars. « Misericordia si è a
perdonare l'olese che sono fatte...., a consigliar chi dubilat, e ammaestrare
chi non sa m. Fior. Virl. A. M. « Mi si arricciano i capelli a ricordarmi
di quella orrenda entrata, e sola vittoria di Gallia o. Dav. (166. «...
ed ultimamente per renne l'anello) alle mani ad uno, il quale area figliuoli
belli e virtuosi, e molto al padre loro obbedienti ». Bocc. « 1 cciò che
a mano di rile uomo la gentil giovane non renisse, si dee credere che quello
che arrenne, Egli Iddio per sua benignità per mettesse ». Bocc. (167. ...
ed egli ricercò di more colmen le La basso che stesse contento a dazi ordinari,
senza metter muore angherie, (iial b. Ma siccome noi reggiano l' appetito
degli uomini a miun termine star contento...». Bocc. «... e len negli
ſarella infino a vendemia. I3occ. (169. « L'ora ju a sospetto; la cagione
presa per colpa: e la procura la quiete le rò rumore ». DaV. « Da lui le
parti si allolla cano allo no a fidanza di sentirlo parlare. Bari. « Non
ti nara rigliar se io le dimesticamente ed a fidanza richiederò I3occ. (con
conſidenza) «.....passalo a Mantova il
cerno, il Padre lo tra millò a Casliglione a speranza che l'aria ma lira e la
bella postura del luogo lo risanatsse di... S. « Non pensando che li
mandassero a processione cerli re rsi con l' gli han manda li p. Caro. Era
fornito l' altare a bellissimo disegno e con molto splendore col (tlchè..... »
IBarl. « Gli parlava a capo scoperto ed occhi bassi (es. «
Arregnacchè a sua colpa la naricella sia fracassata e rolla º l'assav. «
Il peccato nº ha quegli che 'l ja, perocchè l la a mala intenzione o I'l'.
(iiol (l. « In due maniere sono perdule l'orazioni dell'uomo: s'egli non
le fot a buon cuore; o s'egli le fa, e non perdona a colui che natº lº ".
(i l'. S. Gir. a 1)unque loi lu ricordanza al Sere! Fo bolo a Dio
che mi vien voglia di darli un sergozzone n. 13, c. e Slot che lo: io li
lai di medico re al mastro 13anco che è molto mi o (1 mlico. Sacch. i 2;.Signor
mio, io son presto a contessori ci il vero, ma fatevi a ciascun che mi accusa
dire quando e dove io gli tagliai la borsa, ed io vi dirò quello cli e io ci ri
) la llo, e quel che . (173.l'ulte queste cose in lesi io gia i ceti a 1 e a
uno ricchissimo padre e lº la miglior rosli o di colo, l'alla loll.l clendo º
l'ucidide l e lui e ad Erodoto le sue storie, s'accese cla (I 'nº' Noi ci
il bi: i ne'. Salvi i li. I 4. e l not figliol lat.... non essendo ci slui ma,
e udendo a molti cristiani.. -- mollo con nºi, la l e lui ci is list not
leale..... l oce. i menduni o alibi due li fece pigliare a tre suoi
servitori ». Bocc. ll fece prende e a' suoi uomini ». Sacch.chiunque per le
circostanti parli passa ra rubar faceva a suoi soldati.. l) co.e appresso. Nè
lece la rare e sl i picciare alle schiave ». Bocc..... Può e deve per sè dei
irare a tutti questi capi infiniti ed efficci - cissimi i corili rli, (al. I 5.a
guisa che la veggiamo a questi palloni Francesi ». Bocc. a quella guisa che far
veggiamo a coloro che per allogar sono, quatrº - clo prendono alcuna cosa. 13o.Mollo
a reali le donne riso del cattivello di Calandrino, e più n ci - ri e libri
ancora se slalo non fosse, che lo inci ebbe di vedergli torrº' ancora i rapponi
a coloro che lollo gli avevano il porco. Docc. I., ol, ndo la r e nè più nè
meno che s'acesse ceduto fare al maestrº - ct tal, le... l i r.l mal ripo' a
gillossi alla mano di Paolo: la qual cosa (per la un tal e si relendo quei ba)
bat i prende e la mano di Paolo a quella bestia. - - - - alls Nero..... A li
apost. | | 6.Sbigottiti per le pene e per li tra ci tormenti che avea veduti
Sos tº 7 ti, a peccatori li l': il ril Vlli... l'assveggendosi guastati e a
quelli che c'eran d'intorno... ». Boce.... e ad infiniti ribaldi con l'occhio
me l'ho ceduto straziare (il mai ») I 3, (-.. goira, di qui e beni che li reali
gode) e a questi padri ». Ces: a ! Lasciarsi ingannare ad una rana e slolla
speranza ». Pass. (177). Lasciarsi colgere al piacere all rui. Caro.Lasciarsi
colge all'obbedienza del superiore, Ces. Lasciarsi rincor e' a questa gente,
l?art.Lasciarsi occi pare e vince e alla paura, per forma che... ». C º Ed egli
tutto fuoco lasciandosi tira e al suo usalo ferro e d'alletto. Ed io roglio che
lui gli conosca, acciocchè regga quanto discre º º men le tu li lasci agli
impeti dell'ira trasportare ». 130cc. t « V assene pregalo da suoi a
Chiassi, quiri vede cacciare ad un ca valiere una giovane, ed ucciderla, e
diroiarla da due cani o Doce. (178). « ILa giovane sentendosi toccare a:
- nºani di c li l il, il 1 le ella sor, i l tutte le cose amara..... senti i l
la erº nell'a mm, quanto, se ios se stata in Paradiso ». Bocc. 179). NO
te e Aggiti inte all'Articolo 1. :138) Gli esempi che ti allego,
divisati e ord. nati come meglio seppi, sono in numero Inolti e di Iliolte
forme e baster: illo; ma son ben pochi del resto, anzi pochissimi a quelli che
mi vennero a mano. Non ne ver rei a capo in parecchie centinaia di pagine se
Illſ e prendessi a recitare le proprietà, i privilegi, le perogative, gli usi
iroll eplici di cosi fatta particella, scandagliarne e discuterne le intime
ragioni logiche, erigerne teorie e apprestarne criteri; fallica, del restº, di
n. llli pro e per poco no civa. Ella è assai spesso elemento essenziale di Ip
idiotismo, o maniera di dire leggiadra e propria della lingua italia tra es.
fare a chi piu Iman gia, beve, grida, ecc., e come tali e non in par (Illi
luogo da ragionarne, si come quella che d'Illi si intimo, lodo si lega, o per
cosi dire si ſolide cogli altri elementi, che ad estrarla, appena la riconos i,
e vi si però sell irrle, gustarne ed apprezza; II e la fa, zii, il ll - da sè
sola, Ina nel suo tutto; il che pili convenientemente ſaremo alla terza parte
di questo I)irettorio. I)i più l' a articolata (III en, preti ess: a 1 in
li od altre voci di II, la moltitudine sterminata di maniere avverbiali, nelle
quali quella medesima preposizione a, che talora il lica spartiſamente
disposizione: a uno a uno; a decine a decine ecc.; tal'altra del ta III do,
Iorma: andare a piedi, a cavallo; fare checchessia alla buona, alla carlona; a
poco a poco, a otta a otta; vesti a oro, drappo a fiorami ecc., e signi a 1:1,
ora, quan-- do imitazione: vestire alla francese ecc., e quando fisica e morale
disposi Ziolle: a viso aperto; a occhi chiusi; a malgrado ecc., lIiolti dei
quali nodi, cioè i meno noti e pur degni da inci Ilcarsi, si addiirra:ino,
corredati al solito di buona scelta di esempi, quando ratteremº degli avverbi o
for me avverbiali in particolare, (139). Nota il modo andare a diporto, a
diletto cioè a scopo di diletto ecc. Simile anche l'altro del Passavanti:
Guardare a concupiscenza cioè con appettito di rea concupiscenza. Cosi si
dovrebbe intendere anche il modo (divenuto) Volgaro: andare a spasso, cioè non
nel significato di an dare a passeggio, ma in quello di andare scrivere,
leggere ecc.) al scopo di svago, di diletto, di passo. al 10,. Ti aſiuc.: (ull'allino,
col intelizione che confidando e ricorrendo alla livina il seriº rili: lle
soglia poi la V V ed Incillo e perdono. I 1, l: la traduzione del molo luogo:
maledictus homo qui peccat in spe. Ma Ilia lil, e lº iu vaga e lo I e la Irase
italiana! Vi senti l'anilino 11 i - osl, illo e resi resi li ti so a ore, il
cliale, Vinto dalla pas sic, Ile, Inti Illit do pur spel I li ai li la V Vt di
Irle:lto e perdono continua Iel 1, ne a 1 I test Illlarsi i pc.I? Nota la rase:
eleggere a re, a maestro, a direttore, cioè ad uf I l i, (il... SIII il
ricevere a servitore. l'elilella, che Griseida non I s se l'all 1', ai loro
presi, e per lui el'. ll v pendendo, ricevere mol \ -- a servidore... l 3, l
'Il sl, avere a maestro, a padre, a si giore, l Ne l il roll, il Sesil I
allegri da poi che l'elobo lo a signore, l'av. S. Analoghi anche i modi: avere
ad o more ad orrore:..... ed s, il fr. ta lite nostre sord, de zze, ma n
avrà ad crrore d'esser da noi i co, da 11 Segn.; avere, tenere; a schifo,
a vile; recarsi a vergogna; tenere, avere alcuno a savio, a folle: N Il tr es.
i tu a molto folle e la l... » e c. Sell. l'Isl.: avere a tale: « Mlo - rand i
poverta lolio Ila e l re r1 llezza l'eo, acciocchè noi il do vessli, i a tale
avere. » (ill 111. l.eli.: avere checchessia a misfatto: « A non « minor
misfatto aveano il lei e una pulce che un uomo ». Bart. avere a niente. Anni 1
-1 a i l’aut re che il luno, per lui sia in istato di gran polenza, prenda il
dire di Villa il gelare e arrogantare i miseri e pic averli a niente.» l'isp.
Cod. Fars.| 13, l. a. arti, lata Ilo, di questo e del seguenti esempi,
dipendente lei il l l e V g. In - re: a portare, a dovere, a fare ecc. o in a 1
l di sol: Igli, l,, sia il il logº dell’ull o dell'altro verbo (vd: l'ast di
Illi e ! ll I lil.S: il l V el sl at le porti li o le inonache. 115 C1 e fra
l'era da cori veri e li molli alla volta. E' proprio il zii viel del I cd si
li. Ed an li a due, a tre e si traduce zu zwei, zu drei e.I 6 Simile: Sopra
vestito a bianco come neve, Vlirac. Madd., ed a 1 le l: i rinse notissimi la
vestire a lutto, a bruno: E vedrai mella morte l ' Illi. Il I | 'ltte vestite a
brum le li:lle l'el -, l'etrarca, \ mire - della quale si sedeva il la
limatrona tutta piena di lagrime vestita a bruno., l'i. e z! modo, secondo,
rili e il senno suo. No alo anche lº: li es. I | i le segli no, lui e sto
mollo: la re checchessia a suo senno, a seiºno altrui.. che è bello e proprio
della Lingua italiana.1 - Si!! i:ll": lo misi a suo senno, a senno, a
talento di..., è l'altra a sua posta, a suo avviso, a posta di....... cºli e lo
ss 1 in do per il ri sultº all, pie o altri membri in sua volontà se iroli a
posta d'altri. IPal d lf. Conf. Parte II, Cap. III, Serie 3: Modi avverbiali a
governo di a.)l º Vl: si ro (i valra pare che piu che il modo: a senno piacesse
ta lo 1 l'altro: a senno e volontà.150 l 'a d (Illesti esempi ha alcun che di
comune a tutti, ma non è - "Il pre il nº de into. Si infilo, gli slalo,
che è evidente e di un sapore che lo: si potrebbe dire. (151) Ha ripetuto
la nota frase di Dante:....mill'all ni..., e l'Iti “tºo Sli zio all'eterno, che
un muover di ciglia Al cerchio che più tai di ill e leio è tOrtO ». (152) Nota
il costrutto: barattare a... Con il Premiº Ilari (153). Senza entrare in
discussioni nulili a chi, noi la filos list della lingua, ma la lingua stessa
si vuole (Il racemente imparare, li II lºttº Illi alcuni esempi di un a che si
riferisce allo spazio sia di 1 li luogo e torna press'a poco ai modi: indi, di
li a, in capo a, Icntano, di stante tante ore, tanti metri ecc. Le frasi
dell'uso: oggi a otto; lettera di cambio a sei mesi lida per sei mesi) e
simili, sono modi di un a a quell'ilso e valore º il gli esempi che quivi
arreco.(154) Questo a è somigliantissimo all' a dei precedenti esempi la to
alla forma, non quanto al senso che manifesta Iriente è assai diverso. (155 )
Questi esempi recano una che par significhi col mezzo, mercè di, ricorrendo a
ecc.(156) Nota qui anche la frase: recarsi a gloria. (inf. V b. Recare, Parte
III).(157) Così dicessi: Quadro a olio, ad acquarello e va dicendo. (158) L' a
di questi eseIIIpi ha i rain (li: abbandonato a, appoggiato a, in balia di ecc.(159
) Crinf. sotto Nave IP ultitario) - VIa niere propri della Natiti a (160) Nota
la bella frase: essere una città a popolo ed a rumore, cioè in rivoluzione, in
balia del popolo ecc. – E piaceni (Illi II, il vantº le altre: andare a rumore
Bart, levarsi a rumore, levar popolo Iº i rt., I)av. ecc. ecc.).(161) Mefferai
a sacco anche questa frase: reggersi a re, a consoli, a popolo ecc.(162) Simile
anche l'altro, pure del Boccaccio: La donna li fece a p. prestare panni stati
del marito di lei, poco tempo davanti morto, li ciuali « come vestiti s'ebbe, a
suo dosso fatti parevano ».(163) Dicesi anche, ed è notissimo. a bocca aperta,
a struarcia gola, a braccia tese. « I)al sommo d'una rovina si vede Ina
donn:i..., la quale « avendo il figliuolo in mano, lo geſta ad un suo... che
sta nella strada « in punta di piedi a braccia tese per ricevere il fanciullº o
Vasari. (164) Prima di passare ad altro ti piaccia altresì por In, nto, tra le
altre molte che le son notissimo e non accade occuparsene, alle maniere: essere
a studiare, a giocare, a desinare, a dormire, e nºn ho: trovare, ve dere, stare
a giacere; porsi a sedere e simili; il cui a, si bev, rifl 'fi, e si è quella
semplice preposizione di vincolo o relazioni o come: venire, andare,
cominciare, disporsi a far checchessia, ma necenna attualità di azione ed
implica il senso delle parole: nello stato di, occupato in, attento, inteso,
dato, ridotto e simile. « Io mi credo che le Suore sien l'uffe a dormire ».
Bocc.: « Che Venerdì che viene, voi facci:lto sì che M Iºa olo Trav orsari « e
la moglie e la figliuola o tutte le don; e lor parenti, e il l'e. In A i a
piacerà qui sieno a desinare moco ». Rocc.:. Venuta a dunque a con « fessarsi
la donna allo abate, ed a piè posta glisi a sedere... » Bocc.: « Costoro
avendola veduli'a a sedere e cucire.... o IBC) c.:. Altre stallino « a giacere,
altre stanno ºrie », l)n mtc.; e Sfi:lmo:) Inc it:) veder l:i gli ri:
a Inostra ». Petr.; e Veduti gli alberelli de silli i colori, quale a
giacere e quale sottº sopra, e penneli tutti git at qua e là e le figure tutte
il Illbrattate e gli isl, -: i bit, p lisò... » Sa ll.: Si III osse correndo
verso a la Cl re e trovandola a mungere e 1: i...., (a: « I); pinse un re a (sedere
coll ol'e lli lilli gli lss II e V dl ialli. - l am dei Incrdi: am Studie ren,
am lesen, am spielen sein, e simili di alcune provincie della Ger II l: l Ilia,
e appllini o l'a del c: la lol V e In altri casi l'a di un in finito soggetto a
V el'lno, loli a m - Vlt; tl, i dll re, la zu.165, l 'a di questi esempi st:
l'a rti oli per altra preposizione articolata e sappi ch'elli e V zzo 1, si a n
a preporre talvolta all'infini, o, a maniera di sostantivo e soggetto
comunqil di una proposizione assolu ta o dipendente, la preposizione a live e
dell'articolo, ecc. (166. Trad. lel I l rilarini, e lui 'i gli 1 volta che mi
avvenga il ricorda l'ini, so oft, quoties recordor ecc.167 i Venire alle mani;
a mano di alcuno e anche Iriodo figurato i le significa: venire in potere
d'alcuno.16S) Nota la frase: star contento a qualche cosa. Cont. Contento,
l'arte II, Capo V.).169) Simili i modi andare a città Vo' in fino a città per
alcuna « Irli:l vicelli la o lº si... per Vai l'll lno illo, cle andava « a
città, l o in illera el tº:ca e vale i nda, e per fatti suoi al capoluogo. Di
un viaggiº (ore. ll e la sºsta di ll'i: in altri, iº fa e non dicessi che va a
città; andare a santo;.. ll v. l t. ll li i possº andare a santo, e nè il niun
bila il luogo ». Boc.; andare, recare a marito –.... e questa Il l:nti ! nº ll
e lo o ire a marito, e le festa bis lo fa a è apparecchiaio, Do..:.. lo - a: a
re dei di delle feste che io recai « a marito » l 30..: essere a riva di... e l
', a riva di Reno dllo est l' e citi » I), v.: menare a prigione l'a e il gºl
al de ll cisiolle di ri e Illiri... che ella si illlllo ne menarono a prigione,
ma tutti li misero al a taglio delle spade ». V ill. G. ecc. ecc.(170) Non lo
scambiare con l'a fidanza del primo gruppo di questo medesimo numero. Lo stesso
dicas del In lo seguente a speranza. i 17 1) I 'a di questi esempi sta
evidentemente in luogo di una delle pre posizioni: con, per, in, da.17?) Coi
verbi: fare, lasciare, vedere, udire e qualche altro simile, che reggono
un'azione in infinito, il sol getto operante di questa, osserva assennatamen e
il Fornaciari, si suole, per distinguerlo nettamolto dal l'oggetto, cºstruire
collo preposizione a, che corrisponde all'accusativo a - gente melle locuzioni
latine con jubeo, sino, video, andio ecc. – Messo to scalmanente si pone il
soggetto colla preposizione da, riguardandolo come semplice causa dell'azione.
Laddove a dire a esprimesi ancora il rispetto, l'ordine di moto, dirò così, a
chicchessia o checchessia hin, her), l'atten zione, il concorso positivo della
volontà, l'azione comunque diretta del soggetto principale verso l'agenl e, o,
come dice il Fornaciari, verso il soggetto operante, cui egli ſa fare, od al
cui ar o dire porge l'orecchio, volge lo sguardo ecc.Ed ora ritorna agli esempi
e sappi s'egli è indifferente e affare di garbo soltanto, con lo molti
asseriscono, e tra gli altri lo stesso IP. Cesari, il porre in sifatte
locuzioni l'a per da o viceversa. Trattandosi poi di
cosa dicevolissima se pur non necessaria ed opportuna all'interezza
e verità del discorso e tuttavia dai moderni niente osservata, parvelli di
allegarle un buon numero, e ciò all'effetto di toglierne il mal vezzo se Inai
bi sognasse di riformarne il gusto.(173) Ognuno sa che il fare dei modi: far
portare, far lavorare, far medicare ecc. equivale ad ordin: re, coma Ildare che
si porti e, altro di somigliante. Ora vuoi vedere se quell'a lla sua forza e il
n vuºl essere scambiato col da: costruisci ((il comandare, e il 1:1 l 'lie
chessia: chicchessia, sarà nè piu nè meno di colmal, dare a chicchessia 'io di
reatamente) che ei faccia ecce. quando il far fare che chi sia da l 1 es sia è
comandare che si faccia da chi li essia e -- la fa ! (sia cioè che il comando
venga da lui li et la III elte o - li sta r il till iſlie trasmesso).; 174) Se
avesse detto: udendo da.... sal ebbe stata, l'horen 1 e O ll ricevere materiale
involſrl)ti l'io, e aslla le cºlle a l' lel st sia che lo si ascolti, sia che
llo, con l at Inzi - nzi; Il lil I l e i leti, udendo a, volle precisamente
significare l'an. zuhoren, l star o ce clio, tender l'11 di o, l'udire (oli
attenzione e concorso li vol ! 11a. 175) Cioè: dee fare che da 11, l I questi
capi si derivi Quel deri vare è qui adoperato a forma di verbo callsativo e
sigla I a far deriva re (conf. parte II. Natura ed essere val o di alcuni verbi
e(176) Tra (luci: volge:ldo la vista, gli ardi li do a Illella ln l lin, la ti:
i le prendeva la mano di Paolo.177) Sostituisci l'al fine permettere e saprai
li ferenza da a. (178) Questo esempio ci porge ma era di altre osservazio i cle
non fanno qui. Conf. Natura ed essere vario di alcuni verbi ci l'arte II. (179)
Il Gherardini spiega cosi: La giovane sentendosi ti recare venuta o pervenuta
alle madri di colui occ.; pare al Gherardini di sentire il quell' alle mani, la
voglia altresi che aveva di pervenire a...180) Nota differenza tra la frase:
sentir dello scemo e l'altra: sentir di scemo in checchessia, cioè aver
difetto, ecc. Conſ. Verbo Sentire, l': i e III).181) Nota la questa frase far
del...., simile alla precede le sentire, ave re del...), che è Imaniera
bellissima e nostro.º 182) E altrove: « Come state dello stomaco? » cioè per
rispetto in fatto di...., in quanto a... Cilf (cong.) Prima di
farmi all'oggetto da trattarsi, piaceni premettere cosa la quale non li verrà
si strana e Irivola che non ſi sia anche il lile e a grado altresì d'averla
udita. “ (lº è prontone, dice il vocabolario, ma è anche congiunzione
di frequentissimo uso dipendente di verbo, da avverlio, e da comparativi;
º coll'accento sta per poiché, perchè - l' “osi la pensano granai e
filºlogi che l'urolio e che sono, nè sa prei º solº cui cadesse in animo
di contraddirvi. l' olga il cielo ch'io ººº º lilli di tenerla a leva, ma a
censore di sì tillo, autorevole magistero º il falli, che in omaggio a al do
Irina pongo qui il chº, S! " ºn liti il tonº, o il la sa cli, il ragionato
estè. Ma se li pur in mia i a V, e - - irº che questo che di frequentis
sillo liso. I pendente ci v. l - Si p. ssa:ili le intendere o sentire
tuttavia pronone, cioè lº chº, nè più nè meno, del precendente numero A lizi,
diro 'll 'i'i, lº sll sl tit, ti ma il rale di semplificare e vedere il lill lo
tiri I l ss,, - i gºl.... l III di strano ch'io abbio di concepire, io
non so e A cdr e sentire nella voce che, adope, sola o al I e di altra
voce, Se non il pl o non e' e non altro mai che il promonte, | Il lido in una,
quando in altra forma. l' essi i S \ ºpi ilarli poi di questa ini
era l' intendere e sentire, ti Pºi lui appressº i monti e pon i no e
l'intrinseco valore Virli sillclica di Irla i - l\ ini: gli orsi, chi ben
la consi deri, in altre voci pron nera' i ritmi le gi annuali ali:l'irroli
cinque differenti manici e di un colal che cong. | i l. I l a sla al riti
il che vo non, sale. I3 cc. 2a Mio fratello è pil dello che pio. :3a...
che vºli che li cosi rilla la ventilra che non è persona, Boc. ſa « Non era
ancora arriva lo che io e gi i partito.. ;)a lº si pensava che ingannando
i l i crilin fosse appresso al tutto signore n. Vill. (i. Questi
esempi reali, il che dei casi nellovati dal Vocabolario, e che ippo i Cirali ma
ci addini in asi rigorosamente congiunzione. Ma se ci testo che la fa il resì,
e li si sv: r al guisa, da pronome (v. numero precedente, e il qui il lice
cilalo che comporta decomposizione in una ad altra gilisa dello stessº i rom
ne, chi ini viola di riguardarlo, senza inello con le pronoln e sen| Irlie al
suolo i rispellivi elementi? Il che del primo esempio lesla in me il senso dei
modi: di quello che, di quella cosa la quale. Quel del secondo vale, a mio
intendere, quanto le voci: di ciò di questa cosa il verbo del secondo incis,
virtù di elissi, omesso. ll Ierzo lo riconosci agevolmente quale il che del
numero precedente, solo che nell'avverbio così ſi intenda l'equivalente: in tal
modo. Anche il quarlo lo ravvisi evidentemente pronome framellendovi la voce
allora che va lui forse sol ſintesa, ed i cro che la frase torna subito
all'altra: in quell'ora, in quel tempo nel quale ecc. Più malagevole a
concepirsi pronomi pare, a prima giunta, il che del quinto caso, nè mi
basterebbe l'animo di asserirne la possibilità se testimonianze ai lorevolissime
non li vi confortassero. Come infatti ri guardarlo questo, stesso che quale
pari ella ad ollicio di pura e semplice congiunzione e punto capace di
virtù pronominale, se non vi è paro' a cui congiungersi, non un congiuntivo od
indicativo che sia comunque obbligato al che, ma un indefinito? Eppure ant'è.
Proprio il verbo del citato esempio, ch'io voltai al congiuntivo, il Villani e
lo mette all'inde finito, ed eccolo nella sua originale integrità: « E si
pensava che, in “ gannando i Fiorentini, e venendo della città al suo
intendimento, es. sere appresso, al tutto Signore ».l'erchè parini da
ragionarla così: Se quello stesso che, cui noi avremº Ilio obbligalo un
congiuntivo od indicativo, sì come nodo, il ppoggio tramezzo di questo ed altro
verbo, appio i classici rinviensi Ialora susse. guito dall' indefinito, che a
nostro modo di intendere mol palirebbe a - solutamente, egli è pur gioco forza
che quegli antichi, usando egualmente ol l'uno ol' l'altro modo, avessero di un
colal che alla apprensione, allro senso che di semplice appoggio di tramezzo
che si voglia.l) e molti esempi che, oltre l'allegato, mi vennero qua e la
scontrati le tre poligo (Illi alcuni pochi. l eggili allentarne le e di rini se
io mi li In apponga.« Manifesta cosa è che, come le cose temporali sono
transitorio nortali, così in sè e fuor di sè essere piene di noia. I3 cc.
\ - giamo che poichè i buoi alcuna parte del giorno hanno faticato, solo il
giogo ristrelli, quegli essere dal giogo alle viali, I3oce. -– a Si ve dova
della sua speranza privare, nella quale portava che, se I lor « misda non
la prendeva, ſeriamente doverla avere egli n. Bocc. i E parendo loro che quanto
più si stellava, venire il maggior indegna « zione dei Fiorentini.... ». Vill.
– (Proposto s'avea al lutto nell'animo che, se necessario caso l'avesse
rilenillo, di rinunciare l'Iſlicio... Vill. – « Seco deliberarono che, come
prima tempo si vedessero, di rubarlo o Bocc. -– « Pirro per partito aveva preso
che, se ella a lui ritornasse, ci fare altra risposta n. Bocc. – «.... la precedente
novella ini lira a « dover simili nelle ragionare d'Il geloso, estimando che
ciò che si a fa loro dalle lor donne, e massimamente quando senza cagione
inge «losiscono, esser bel ſalto m. I3 cc. – ecc. ecc. ecc. Costruzione
stranissima, e al nostro orecchio per poco errata, quali lo a colesto che ogni
altro flicio si disdica che di semplice congiunzione, I 'allo invece
pronorme, recalo - con inque si opponga il rigido gramina - tico – a valore di
ciò, o questa cosa, e la sintassi è chiarissima, logico il nesso, e
l'orecchio pienamente soddisfatto. E quanti altri luoghi piani ci vengono ed
evidenti mercè di sì fa II: interpretazione, senza la quale stranissimi li
credi ed anche errali. Ti basti, per ogni altro, il seguente del Boccaccio: « E
lui come po a rai mostrare questo che ſi affermi? Disse lo Scalza: Che il
mostrerò « per sì fatta ragione, che non che lui, ma costui che il niega dirà
che i « dica il vero ». – E che ha mai qui a fare quel che se noi vale questo,
questa cosa?Ella è pur cosa degna di osservazione che altre lingue ancora a dir
perano ad officio o valor di congiunzione quella stessa voce che è all'esi
pronome, e pronome non pur relativo, ma anche dimostrativo, cioè: oi tos. quod,
que, dass (anticamente anche das si scriveva dass, lh tl ecc. ecc. Talchè io mi
figuro che quegli antichi della prima scuola, dicendo, a cagion
d'esempio: comandò ch'ei studiasse – er befahl, dass er sl il dieren sollte. –
ecc., volessero dire, oppur suonasse loro quanto: collan lº questa cosa
(dasº: studiasse »: ed anche nei medi composti di che ed altra voce –
ll'eposizione od altri i - intendessero tuttavia e vi sentissero non
altro le il proliome, orti relativo, ora dimostrativo. 239. Neh! lo ripeto, è
una mia opinione e resti lì.lº riprendendo ora il filo del nostro assunto, dico
che il che cong.; ha virtù dirò così concentrativa e Irovasi nei libri
mastri di nostra lingua assai solvente. - I di comparazione e recante senso
di: di quello che - l. il significa di affinchè, sinchè, prima che, senza che,
Ne m on, jlto i cºllº e sillili.. llpl calo a lil:inlera e valore
dell'avverbio di tempo: quando.... quando, alcuna rolla... alcuna rolla,
di quando in quando ch'è, ch'è ed anche parle.... ma le. Il che, per
dacchè 210, poichè, posciacchè, perchè 241 poi che (242) è notissimo e
comunissimo, nè porla il pregio di ragionarne. \ iuno dice a trovarsi, il
quale meglio nè più acconciamente ser risse al limit la rolul dl mi m signor e,
che se i ri rut ella, l?occ lo non coglio che lui ne I l a rl pii la coscienza
che ne bisogni o. I 3 (' '. \ orella non quali i meno di pericoli in sè
contenente che la mar l a lui li I tu roll (t ). I 3 cc. ... che io non so
il no ben mesce e ch'io set ppia informare ». Bocc. lº migliori ol) e le dando
che li sali non e' di no..... lSocc. \ on le doti più dolore che la si abbia. l
occ. (n si era la cosa cºn il lut ut lanto che non illi in en li si
curatra degli uomini che morire no che ora si cui e're bbe di capre l
occ. \ on li molea renir molto più ni di doll in, nè di speranza, nè
d'autorità, nè di gloria, che di già s'a rºsse acquista lo. Caro. « I
fallo i sono poco solleciti, e prima cercano l'utile loro che del padrone.
Pandolf. che quello del..... a I)arano rista di non tener più con lo di
lui, che si facessero cogli allri ». Ces. ... io ri a cillà e poi lo
queste cose a Se) lontcorri, che m' (tilli di non so che mi ha ſallo richiedere.
I3 cc. allinchè mi aiuti a questo ggello ch'è..... (i uan da ra d'intorno
dove porre si potesse che uddosso non gli mc rigasse ». Bocc. «... gli
menarono innanzi una sua nipol e ch c'ra rimasta, di sºlli' anni, ch are rai
nomi e Maria, e lasciatron gliela che egli la gol'ºrnd Ssº Comº gli paresse.
Cav. a... recatasi per mano la slanga dell'uscio non restò di ballºrni
che per isl racco la slanga le calde di mano o l'ierenz. (243). ...
precetto che non parlisse che non me lo pagasse ». Caro. «... juggì via e
non riposò mai che egli ebbe ritrovato Riondello Bocc. ((...
nè mai ristette ch'ella ebbe tutto acconcio ed ordinato p). ROCC. - non si
ricordò di dire alla fante che tanto aspettasse che Fede l g0 l'emisse ».
Bocc. ... si pensò di dovere per quello pertugio i tante volte gualare che
ella redrebbe il giorane in atto di polergli parlare ». Docc. - “ Ma
fermamente lui non mi scapperai dalle mani, che io non ti paghi sì delle opere
lue, che mai di niun uomo farai beife, che di me non ti ricordi ». Doce.
244;. º sempre gli (al rilano mancherà qualche cosa mai ſi farellerà che
non ti rechi spesa. I'and. ((... “ Von posso passare per la strada
che non mi regga additare o I;oce. “... e l 'nsò non potere alcuna di queste li
e, più l' ma che l'altra lodarº, che il Saladino non a resse la sua intenzione
». Bocc.« Mai la sera non rimetterete a riposare che prima non abbiate fatto ſes(tmº
della coscienza n. [3art.Giarda le adunque quelle grelole che sono sotto
l'abbeveratoio della rostra gabbia, che per la molla acqua che ci si versa
sopra sono im fradiciale in modo che voi non ri da rete su due roll e col becco
che voi le spezzerete e farete una buca sì grande che re ne potrete andare a
vostro bell'agio ». Fierenz.«... non canterà stanotte il gallo due volte, che
lui ben tre alla fila arrai negato di conoscermi ed esser de' miei o. (es. 2..«
E questo è il riro della fortezza al tutto inespugnabile ad ogni altra forza
che d'assedio e di fame o filorchè, se non. I art. « I)onolle che in
gioie e che in ratsella nºn li d' o o e al di rien lo e che in danari, quello
che ralse meglio d'altre decimila dobbre o. I3oce. « Questo regnò anni
trentaselle, che re dei lomani, e che impera loro n. I)a V. « I'(Il li
ch' è ch' è Ne m (t lo) l'i n. l): I V. « Fu ascolto con giubilo
unirersale e m' ebbe in ricompensat, che in danari e che in roba, un ricco
presente ). I3art. NOte all'articolo 11, 239) Alle
congiunzioni perchè, sicchè, fuorchè, affinchè, che se, poi chè, dopo che ecc.
rispollidono le le lesclle lielle quali il che rendesi tra - dotto ora vo ()
was ed ora da 0 den – coll1 razioni (riduzioni di was e das, e sono: warum,
darum, so dass, ausserdem, damit wofern, nach dem. ecc., 240). Dalla prima
volta in poi che io risposi alla vostra non vi ho pIù Scrillo ». Calo.. Essendo
limiti i due anni che Luigi era entrato « lella compagnia ». Ces.241 Nè solo
per l'enim, etenim, mam, ma anche per l'eo quod, e cur; « Vlla prima giunta mi
fece un cappello che io non l'avessi aspettato ». Caro.Disse: Beatrice, l da di
l)io vero Chè non soccorri quei, che ti amò alto Che Ilsi io per te della
V o!gare s ll el l ' » - I), i lite. 242). Nota per o costruzione fuori della
quale il che per poichè, dopo chè lì lì la lr 1:1 i lu go: tuttº si disarmo e
cenato che egli ebbe se ne e andò a ripos lire ». Fier. - è poi che egli ebbe
cenato - e... ci condurrà alla stanza della serpe, dove condotto che sarà, io
ti prometto ch'egli lloli ne sentirà prima l'od re, i lle da naturale istinto
forzato, e le torrà la vita ». Fierenzuola. Ci si dl lano e compito ch'io ebbi;
e gua rito ch'io fui; e letto ch'egli ebbe: e discesi cine noi fummo ecc. ecc.
243 Vlla pari e I V rti. S è par li di tl: la costruzione nolì guari dis simile
a quella di questo e dei tre seguenti esempi; potendo differire l'una
dall'altra solo in ciò: che, ve in quella la V ore prima è espressa, in que sta
può essere soltintesa. Ma sia che quest, che si trovi ad ufficio di finchè, sia
che si senta nel periodo l' omissione della voce prima, è sem pre vero che a
questo che si attiene alcunchè di sentito e non espresso. 21 ). Il primo che
vale: finchè, prima che; il second: senza che, Nota anche i tre seglie, nei
quali il che ha evidentemente senso di senza che,2 (5). Fallo futuro presente
il verbo reſto da' che e il costrutto è unum et idem che il pre edeinte del F.
e enzuola. (illarda l' erenz: e non vi da rete su due volte col be, che voi le
spezzeret (n Ces N ºn canterà sta notte il gallo dlle volte che lui ben 1 l'e
negllera 1 dl conosce l'Illi. CHI In questo e nel segui le n il
loro li porgo una maniera di dire, che il lis; Izzo grammi, i lico (listi prova
add ril lilla e se lendola se ne slrignº gli vien del concio e si con loro e,
per il la col l?arloli, più che non fanno i cedri troll (Iula ndo sentono il
tutor, Vla 1, il s o di lui. Chi -a all'epos lo e sente il..., e la virtù che
viene alla frase per l'elissi di alcune parti del dl scorso ci si allengono a
certe voci ecc., non che intenderla questa In Iniera per l la ed in quel pregio
che un vezzo assai grazioso Il ll garbo sl l'.E sappi alunque che anche la
particella chi la quale bene adoperata, dice il Puoti, dà molta grazia al
discorso – simile alla poch'anzi ragionata che, ha lal virtù sulla penna a
valorosi nostri classici, ch. dice altro e più che non dica il letteral suono
della voce. Tien luogo quando dei casi obliqui a vario rispetto, cioè senza il
segnacaso di, a, da, per, con, che, e quando di chiunque, chicchessia, ed anche
di se chicchessia, se all ri muti ecc.Mlal però si potrebbe stabilire quando il
segnacaso e quando altra roce sia da sottintendersi, che le più volte l'una e
l'altra spiegazione egualmente 1a. « I biloni cosl III li, scrive l'Alamanni,
mal si ponno il 11 a parare chi troppo invecchia, ciò è a dire, soggiunge certo
lale, da chi troppo invecchia. E son con lui. Ma chi mi vieta d'intenderla
anche così: se altri, se l'uomo, o quando l'uomo l roppo invecchia, o in allra
sì fatta guisa? « Ma qualunque spiegazione piaccia, l'asta andar d' cordo su
questo che il chi (son parole del Fornaciari per proprietà º i « lingua si usa
spesso ed eleganlelneri le cosi in certi modo assoluto. « Di rado avverrà di
potere le proprietà delle lingue in I lilli i luoghi « spiegare a puntino nel
modo stesso ».Sentilo questo chi e gustalo negli esempi del Trecento ed anche
del simpatico nostro Manzoni. o «... la casa mia non è troppo grande, e
perciò essº non ci si por trebbe, salvo chi non volesse star a modo di mulolo,
senso la r moll o zitto alcuno ». I30(C.« Molto da dolersene è e da
piangerne... chi ha punto di sentimento, o di conoscimento, o zelo delle anime
o. Passa V.«... e con tutto ciò non si potevano difendere da lui, chi in lui si
scontrava solo: e per paura di questo lupo e cºn nºi o ſi lan lo che nºs suno
era ardilo d'uscir fuori della terra n. Fiorelli.« E non è da farsene
maraviglia, chi pensasse lo sterminato bene ch'elleno portavano alla persona
sua. Cav.Sì come veder si può chi ben riguarda... ». Dante (CoirV.. « Quinci si
van, chi vuol andar per pace ». Danle. potransi far più forti piantamenti, chi
vorrà...». Cresc. « Sì come la candela luce, chi ben la cela ». I3 l'un. « Come
pienamente si legge per Lucano Poeta, chi le storie 'orri cercare ». G. Vill.«
Sì come per lo dello suo trallalo si può reale e', e intendo re, chi º di
sottile intelletto ». G. Vill.« Furonri sventuratamente sconfitti, e così
arrien e chi è in rºllº di fortuna ». G. Vill.« Da volar sopra 'I Ciel gli area
dal'ali Per le cose mortali, lº son scala al Fattor, chi ben le slima ». Pelr.
(per chi, a chi, se allli mai « Invoco lei (la SS. Vergine, che ben sempre
rispose Chi la chitml ) con ſede ». Petr.« I quali trionfando degli animi dei
pazzi cittadini, la misera città variamente lacerarono, con acerba ricordazione
di quelli inlºlici secoli liſt con non minor gioia, chi queste cose andrà
considerando, della tran (I lillità dei presenti ». Scipione Ammir. Stor ſior.
- Le quali lui le cose sono esempi rarissimi di gran povertà, umiltà cd (in
negamento di sè medesimo, chi pensa che talora per mantenere una di Iºsle loro
ragioni, sogliono i mondani nellere a sbaraglio ogni aver loro, e la loro anche
la vita un duello... Ces.º V ºcchi che, perdule le zanne, parcram sempre
pronti, chi nulla nulla gli dissasse, a digi ignar le gengive.....; o,
Manzoni.('osì il lurore contro costui il ricario, che si sarebbe scatenato
peggio, chi l'avesse preso con le brusche e non gli avesse voluto conce der
nulla, o a con quella promessa di soddisfazione, con quell' osso in bocca
s'acque la ra un poco e... ». Manz. Sf (C0mg.) Anche la particella
se vuoi qual congiunzione sospensiva e condizio nale, vuoi qual desideraliva, è
appo i classici una di quelle voci previ legiale sotto cºlli ripari in parole,
ossia aggiunti, laciuli talora o non completamente espressi. Il che
avviene di un se. – a. recante senso:ì così, e in certa forma di gi Iran lenlo,
volo e simili: lo esprimente ricerca, indagini ecc. soppresso e si linteso il
verbo che lo precede: per ve: dei e, per sentire, osservare e va
dicendo. Non misteri della lingua al dunque, non licenze degli scrittori
come sano sentenziare alcuni (i rammatici dall'orecchio volgare e guasto, (246)
| ma virtù e proprietà delle particelle, onde cioè la ragione intrinseca di
cerle contrazioni e maniere si relle e vigorose, le quali sien pur strane e
niente intese a pochi sperli, ma a chi sa di lingua, non altro sono,
all'incontro, che vezzi e gioie. l;oce. Così l dio mi dea bene, con l'egli
è vero, ch'io mi veniva...). Se Dio mi aiuti, io non l'utri ei mai credulo o. I
30cc'.a se m'aiuti Iddio, tu se' pore o, ma egli sarebbe mercè che tu
fossi | Se Dio mi dea bene, che io mi i re mira a slitr con le co un
pezzo. molto più o. l occ. a se Dio mi salvi, di così alle ſemine non si
vorrebbe aver miseri cordia ). I 3 cc'. « I), h, se Iddio ti dea buona
ventura, diccelo come tu la guada gnasti ». Bocc. « Subilamente
corsi a cercarmi il lato se niente r'avessi ». (per sentire se). Bocc.«... l'un
degli asini, che grandissima se le arera, tratto il capo del capestro, era
uscito della stalla ed ogni cosa andava fiutando, se forse trovasse dell'acqua
». Bocc.«... s'egli è pur così, ruolsi realer ria, se noi sappiamo di riaverlo
» Bocc.« Cercando d'intorno se niente d'acqua trovassero ». V. SS. PIP. «...
brancolando con le mani, se a cosa nessuna si potesse appi gliare ». (per
vedere, per sentire se..... Cav.« Corse per tutta la città se per centura la
polesse trovare ». Cav. « Lesse come Libona area lallo gillar l'arte, se egli
avrebbe mai tanti danari clie..., e colali scempiaggini e canità da increscere
buona mente di lui ». (per sapere, scoprire se...). DaV.« Venite qua, guardate
bene... Toccale i polsi se han molo tasta º il cuore se palpita ». (per
sentire...). Segn. (247). NOte all'articolo 20 (246). Uno di
questi cotali poi ch'ebbe ragionato della sinchisi, con fusione di costruzione
nel periodo e dell'anacoluthon, che è quando, lice egli, si pone qualche cosa
in aria, e senza filo di costruzione, e intendeva appunto di parlare degli
esempi di questo numero, del precedente e di al tri che ragioneremo, riprende
fiato e soggiunge: a l)i queste figure non « mancano esempi e nei latini e le
lorstri allt l'i, ma non si vogliallo a imitare, essendo anzi errori che mo.
Sono | Igure, scrisse il valent'll In « inventate per iscusare i falli, nei
quali sono talvolta incorsi per una la « fiacchezza anche i più celebri autori
». –- Cavalca, Boccaccio, Dante, l'e trarca ecc. ecc. ecc., che duraste gli
alli e i decellºni in escogitare e ci Ill porre gl'immortali nostri libri, e vi
si udiaste di l: rlo più chiaramente e leggiadramente che per voi si potesse,
solleci'i, sopra tutto, di dare alla vaga, tersa precisa vostra lingua un
tornio ed una forma facile ad un tempo, decorosa ed elegante, siatene pur grati
agli acliti a sservatori della posterità che a guardarne noi poco sperti vostri
lettori scopersero ne vorstri componimenti i solecisilli, le magagne, gli
scerpelloni nei quali voi pure, e quel che più monta, tutti ad un modo, con
tutto lo studio e saper vostra, portatevelo pur in pace, talvolta
incorreste!.... (247) Alcune volte l'omissione di per vedere, per sapere
e simili la luogo molto leggiadramente anche senza la soggiuntiva se. « Ed è
lecito º il nrola d'usare queste sorte negli olſi i temporali a cui prima
tocchi « la volta: come si fa degli ufficiali della città... ». Pass. cioè per
sapere, per stabilire ecc.) ARTICOLO 24 VENIRE l)el Vario uso
e valore così del verbo venire come di molti altri se n parlerà alla distesa
nella III." Parle di questo Direttorio. Quello che ora piacermi
merilovare è una certa forma di dire, bella, brevissima ed evidente in cui il
verbo reni e non è quell'ausiliare comu I missili o con le guidasi e lorº la
passivº in qualsiasi verbo transitivo-attivo, e che tien luogo dell'ausilia e
essere, ma è al arnese mercò cui l'azione transiliva-alliva volge ad altro
rispello, prende un ordine, dirò così, in verso e ci fa l'effetto di cosa che
dall'oggetto soppravvenga al soggetto o di azione emessa indipendente nelle dal
concorso di mente e volontà del soggetto, sì che il sol parli ipio aiutato dal
verbo venire semplifica e t duce ad una parola le voci: a crenire ad alcuno lo
lui la mente, impensatla mente che.... (286i. Intendila questa bella
maniera nei pochi esempi che ti allego. E' tutta italiana e classica, nè so di
altra lingua che ne appresti un'altret tale. Solo coi verbi così del li dei
netti dei l alini, parmi di sentire alcun che di somigliante. Ma lasciamo ora
questa cosa, che troppo vi sarebbe che dire, ed anche a ragionarlo e discuterne
poco o nulla rimonterebbe; e passiamo subito agli esempi. «... e
venutogli guardato là dove questo Messer sedea e... il renne considerando ».
I3occ. e essendo avvenuto ch'egli vide.... « A queste la rete che coi diciale
bene e pienamente i desideri ro stri: e guardatevi che non vi venisse nominato
un per un altro: e come delli li arrete elle si parliranno o l'occ. (che per
mala ventura non tv venisse di nominare).a Credetlimi, quando presi la penna,
dovervi scrivere una convene role lettera: ed egli mi venne scritto presso che
un libro ». Bocc. (ma trovo all'incontro di avervi scrillo.«... spacciatamente
si levò e, come il meglio seppe, si restì al buio, e credendosi tor certi veli
piegati, li quali in capo portano, le venner tolte le brache (li.... m. 130cc.«
La prima cosa che venne lor presa per cercare lu la bisaccia ».
Bocc. «... le quali i bisaccie, son si somiglianti l'una all'altra
che spesse volte mi vien presa l'una per l'altra ». Bocc.« Fornito il suo
ragiona e disse a Simone: melliti più dentro mare, e gilla le reti a vedere se
nulla ti venisse pigliato ». Ces.« V atti al mare, gilla l'anno, ti verrà
pigliato un pesce sbarragli la bocca e ci troverai lal monela che raglia il
tributo per due o. Ces. «... così andando si venne scontrato in quei due suoi
compagni ». I30 c.a... facendovi qua e là nola, quelle bellezze nelle quali ci
venisse scontrato ). ((S.« Perchè io entrando in ragionamento con lui delle
cose di que paesi, per arrentura mi venne ricordato Lelio. Filoc.Fu un giorno
al suo Padre lui lo ama ricalo d' un grave sospetto: cioè che cercando la
propria coscienza con ogni possibile diligenza, non gli veniva trovato mai
nulla che a suo parere, arrivasse a peccato re miale... gianni mai avvertiva
ch'egli sapesse miai trovare.... Ces.«... gli venne per ventura posto il piè
sopra una tavola, la quale dalla conti apposta parte scom)illa dal li a
ricello, con lui insieme se n'andò quindi giuso ». (avvenne ch'egli perse per
ventura il piè....). Bocc. «... venne questa cosa sentita al Fontarrigo ».
Bocc.« I ll imamente essendo ciascun sollecito venne al giovane veduta una ria
da potere alla sua donna occultissimamente andare ». Bocc. a Mira lavoro di
tribulazioni e d'affanni che ti dee venir adoperato nell'anima...». Bart, che
ti avverà di dovere anche a tuo malgrado ado perare..... (287).
NOte all'articolo 24 (286). IRecasi, la mercè di un sil fatto
costruito, ogni verbo a quella cotal proprietà che è sol privilegio di alcuni,
i quali senza mutarne altri menti la voce si trasformiano d'uno in altro es -
ºre; e dresi p. es. perdere alcuno irreparabilmente fare che altri rovilli,
spari-ra) e perdere, altre si, checchessia (cioè rimanerne privo, sì che il
primo d ce azione diretta, il secondo quella che non dal sºggetto all'oggettº,
ma oggettivamente in relazione al soggetto intervielle Conf. Natura e essere di
alcuni verbi et. IParte II.). (287)Che tu dei adoperare -offrire) non
solo è inen bello e languido, Intl am(:lle inesatto e lìoll V (l'O). N. ll Vi
-(ºlti l'idea della le cessità dell'atto, indipendentemente dal concorso della
volontà.: Tra. Dizioni e forme notevoli e il cui retto uso adopera anche alla
vita e all'assetto C0Struttivo Le cose che abbiamo vedute ſin qui sono senza
dubbio gran parte di quello oride il costruirre classico è altro dal volgare e
moderno. Ma non si starà contento a questo solo, chi desidera istruirsi davvero
ed è veramente vago di riformare il suo dire e conformarlo a quello dei clas
sici, recarlo cioè a quel candor di coricelli, Vigor di espressioni e tornio di
periodo che è sol proprietà della lingua degli antichi. E però, prima di
passare alla Parte il I., la quale somministra ordi natamente il correlazi. I1
e coesione con certi verbi e voci previlegiate un copiosissimo corredo di
lingua, e le dizioni più elette dell'italico idioma piaceni mentovare
collettivamente alcuni altri capi nei quali il moderno non sempre s'accorda
coll'antico º dai quali la costruzione italiana prende talora sapore e
leggiadria. Natura ecl essere vario «li alcu 11 n i vo rl,i, suscettibili
cioè di vario foggiare riflessivo o irriflessivo, coll'affisso o scenza, e
capaci di Cloppia ragioi i ce li agire O Cli valore a cloppio orcli 1 ne cº
rispetto, tra 1 1sitivo e il n transitivo, attivo e I neutro. Intendo qui
di offrirli, o mio le! I re, partite serie di esempi che i mostrino quasi in
azione corle proprietà e passioni di alcuni verbi, negli accompagnamenti che
prendono, nei casi che reggono e Irelle lalicelle che in cellano o rigellano
13arloli, e come essi prendano or un essere ed or un allro, e diventino quel
che vuol siano chi gli ado pera, puri alliri o puri neutri, o neutri passivi o
assoluti. Ho detto negli accompagnamenti che prendono, avuto cioè riguardo al
vario ordine dell'azione, non al vario messo o rispello in che sta ogni verbo,
e in ogni lingua, col suo corredo; chè non si vogliono qui riprodurre tutte
quelle inſi nite categorie, classi, divisioni e suddivisioni che fecero e fanno
tuttavia grammatici e linguisti: il lime, del resto, e in Filosofia utilissime,
ma non mai a far di leggiadria, sapore ed eleganza. Di que verbi poi, il cui
governo, sulla penna e lingua a classici, relativamente al loro oggetti,
dipendenza e corredo si discosta come chessia, o è altro che il volgare e
comune d'oggidì, ed anche dell'uso e valore vario di molti altri verbi, si dirà
alla dislesa nella Parte III., ove, lra l'altre cose, si ragiona in proprio
delle convenienze grammaticali e concordanze reciproche.NEUTR [ ASSOLUTI, CIO È
VERBI coMUNQUE RECIPROCI o RIFLESSIVI – NEUTRI PASSIVI, ATTI V I PIt() NOMINA
LI () TRANSITIVI PASSIVI – A IDOPERATI ASS() LUTAMENTE Sono alcuni verbi
che nelle menti e sulle penne de Imigliori nostri scrittori si trasformano
assai voli e dallo esser loro comune e volgare e tornano di attivi prol li il
trali, o trailsitivi passivi, neutri assoluti, liberi da ogni affisso o
particella. Piaceni fornirtene un elet o saggio: per lui del rest o, anzi
pochissimi al gran numero che potrei allegare. Studiali, intendili e senti il
garbo, il sapore, la forza che viene alla frase dall'uso dicevole e giusto di
una tal malliera e striltli. ACCIECARE - « In prima si commette in
occulto, poi l'uomo accieca, in e tanto che pecca manifestamente e fa faccia, e
non si vergogna » Cavalca. Al)I)Ol.ORARE – « Or lorniamo a Maria
Maddalena, ch'era illella ca a Imera e addolorava sopra i suoi peccati ».
Cavalca. Al FONDARE andare a fondo) – « E più galee delle sue affondarono
in « Inare con le genti ». Vill.- - v. - - - - - - - «....più volte si
videro su l'affondare, e poichè non potevano dar volta, « gran che fare ebbero
a una litenersi e torcere finchè.... » Bart. AGGHIACCIARE – «Come fa l'uomo che
spaventato agghiaccia » I)ante. « Ghiacciò il mare...., fu grande freddura e
ghiacciò l'Arno » Vlil. ALZARE - ABBASSARE – « Ma già innalzando il solo, parve
a tutti di « ritornare ». Bocc. – Simile al to rise degli inglesi -- il cui
causativo to raise).SCInarido al continuo per la ci là tutte le campane delle
chiese, infillo che non alzò l'acqua.... ». Vill.L'altezza del corso del fiume,
che per lo detto ring rgamento era to nuta, abbassò e cesso la piena dell'acqua
». Vill. – Equivalente dl sinkem tedesco e to sink inglese – attivo senken, to
sink).« Poichè il sole cornincia abbassare e allentare il caldo.... » Cresc.
ANNEGARE - AFFOGARE – e Mescolansi le compagnie con l'acqua ora « a petto e ora
a gola; perduto il fondo, sbaraglia i si, annegano » I)a V.« Mal credendo che
un legno si lacero potesse esser sicuro, mentre faceva tant'acqua e le
pareva di continui annegare ». I3art. « Alla guisa che far veggiamo a
coloro che per affogare solº quan « do prendºno alcuna cosa.... » Bocc.
APPIGLIARE – e Sugano l'umor del campo, e non lasciano esser nu « triti i
sogni nè debitamente vivere e appigliare ». Cresc. APPRESSARE – « Più e più
appressando in ver la sponda Fuggelni er « ror ». I): lillte. «
Quando il cinquecentesimo anno appressa ». I)ante APRIRE – « La terra
aperse non molto da poi... – qui non ti conto con, e « la terra aperse ». I) il
tam.ARRATBBIARE – «..... per quanto ne arrabbiassero i demoni, mai però a
non ardirono più a valti che... » Bart. «...ed all'uscio della casa, la donna
che arrabbiava, lato vi delle Ina lli, « il mallClò oltre.... » I20 cc. »«...nel
soddisfare alle loro passi il arrabbiano, sinºni: no, sono infe. « lici ». Cosa
riASSALIRE – «Il fante di Rinaldo veggendolo assalire, come cattivo, mi ha «
cosa al suo aiuto adoperò » Bocc. (cioè: veggendolo che era assalit, lui essere
assalito).ASSII)ER ARE – «...assiderarono tutta la notte, senza pallini la
ascill « garsi, senza fuoco, ignudi, infranti ». I): v.ASSOTIGLIARE -
INGROSSARE - -. Il collo digrada va sottile, e nel ven « tre ingrossava, e poi
assotigliava, digradando con ragione ſino alla « punta della coda ». Vill.
Parla di certa serpe di fuoco apparsa in aria). ATTENERE – «.... lanciato
da banda tutt'o ciò che attiene a costumi ». Bart. ATTENTARE – «...
desidera ido e nº n attentando a fare imprese e ho a non fanno, che non
attentano di fare gli altri ». Bocc. BISOGNARE –- Questo verbo mi darà ina)
eria da ragionare le più ava lli). « Come costoro ebbero udito questo, non
bisognò più avanti ». B c. – Il Bartoli guarda come l'ha egli pure identica la
stessa frase. I « Bonzi come riseppero di quel così vituperevole
cacciamento, non « bisognò più avanti, perchè si inettessero tutti a rumore ».
– E qui dagli ai puristi, ai trecentisti, quando un Bartoli non solo ne parlava
con sommo rispetto, ma di loro da vizi e studiosamente si arricchiva. CALMARE
– «.... il vento calmò e un altro 1; e scosse e le dava alla nave « appunto per
poppa ». Bal'. COMPUNGERE – e Forte nel cuor per la pietà compunsi ».
Dittain. (.()NCIARE i maltrattare – E la fa Iligiia di casi vellendo
costoro cosi a conciare, corsero a (iesti cori gri a n pianto, e sl gli
si inginº celli:ì rono « a piedi, e dissero: Signore, la Maddalena e caduta in
terra e pare « limorta e... ». Cavalca.Il Puoti nota che li el vocabolario noi
e registrato questo verbo in forma neutra, come ve lº si qui adoperato,
CONFONDERE – «.... onde se si messo nel pianto confondo, maraviglia non « è ».
Dittam. CONTIA ISTARE - Allora, vedendola la badessa e si contristare,
disse « a lei: or che t'è addivenuto, figliu la mia Fufragia, perchè così a
crudelinelli e piangi e contristi? » (avalca. CONVERTIRE - Si prop, sero
di convertire alla fede di Cristo ». Vill. DEGNARE - «... nè v'è uomo,
benchè povero, che degni far servizio della « sua persona ». Bari. Simile al
daigner dei francesi). I )EI,IZIARIE a.... e se talvolta le llloghi a
mare trovava llo ad avere « un uovo di testuggini e alcun poco di pesce allora
deliziavano ». Bari. IDILETTA IXE - Vergognisi chi le reglia in virtude e
diletta in lus « suria ». Nov. Ant. DIMAGRARE - INGRASSARE - I primi
quindici di dimagrano e negli a altri quindici di ingrassano ». Cresc. a
Ingrassando e arricchendo indebitamente.... ». Vill. I) ISFARE a E di
vero inali ſul lis fatta nè disfarà in eterno, se non al di « del giudizio ».
Vill. DOLERE –. E cortamente di lui tanto dolsi quanto donna del far di «
buon marito ». I)itta in« La speranza del perdono si è data a chi la vuole. E
colui l'ha per a mio dono, Che del suo per rat, duole ». Jac. Tod.
ESALTARE – « Della detta pugna esaltò si esaltò il capitano di Mela a no, e il
re Giovanni abbassò. Vill.a IDC lla sopra detta vittoria la città di Firenze
esaltò molto ». Vill. FENDERE - Vnche se ne fanno convenevolmente
taglieri, e bossoli, « i quali radissime volte fendono ». Cresc.GLORIARE - –...
pensomi che l'ºmºnima sua fosse tratta a quella beata a contemplazione di
vedere Gesù, Figliuolo, suo carissimo, così gio a riare, attorniato dagli
angeli suoi, i quali così volentieri gli face « vano festa con somma letizia ».
Cav. Traduci: colmo, circondato di gloria).IMPICCARE - – Di questo verbo, otlre
a molti altri di egual forma enatura, si è il senso passivo assoluto (non per
riflessione si ggettiva cioè, ma d'altronde) di cui è capace, e senz'altrimenti
variarla – simile al vapulo dei latini – la forma attiva. Pare però che solo
l'infinito di tali verbi abbia il privilegio di ricevere un cotal senso
passivo.« Fu condannato ad impiccare ». Vill. I cioè ad essere impiccato). « La
battaglia fu ordinata, e le forche ritte, e 'l figliuolo messovisi a «
piè per impiccare ». Vill. – Conf. più avanti sbranare. INCHINARE (far
riverenza a... } – « E voleseIni al Maestro, o quei mi fe a segno Ch' io
stessi cheto ed inchinassi ad esso ». Dante. INEBRIARE – « I)ando loro lle
celli) a beccare, Sillbito inebriano e lloll « possono volare ». Cresc. «
Egli giuocava ed oltre a ciò inebriava alcuna volta ». Bocc. INERPICARE – «
All'alba scassano i fossi, riempiendoli di fascine, inerpi « Cano Sll lo
steccato.... » I)a VINFERMARE (anmmalare) – a.... E da questo discorse un uso
che niuna « donna infermando, non curava d'avere a suoi servigi un uomo..... Ol
Che.... » BOCC'.« Egli è alcuna persona, la quale ha in casa un suo servo, il
quale inferma gravemente.... ». BOCc. « Avvenne che per soverchio di noia
infermò. Bocc. « Avvenne che il detto Patriarca ammalò a Imorte ». Vill. «
infermare, ammalare a morte ». Bocc. Vill. Caval ecc. « La povera donna cadde
tramortita e ammalò gravemente ». Gozzi. INFINGARIDIRE – « Non badavano n.ITe
faccende pubbliche, e insegna « vano a cavalieri Romani infingardire ». I)av.
(Conf. Pigrizia Pron tuario).INFRACIDARE – « Infracidinsi l'ossa di quella
persona che fa cose de « gne di confusione e di vergogna. Lo infradicidare
dell'ossa signifl « Ca..... ». Passa V.« Il nutrimento dei frutti infracida
leggermente, perocchè la natura « non l'ordinò, nè produsse ad altro fine, se
non accio hè infracidas « se ». Cresc.INNAMORARE – « Concede alle anime che di
lei innamorano agevolezza « di Volare in cielo ». Fioretti. INVII,IRE -
RINVELIRE – « Ma poichè si vide ferito invili sì forte... ». Part.«....la quale
(merce) allora appunto rinvili che egli non la voler ». Rart. « Il ladro
surpreso nel fallo invilisce ». Vill. LAMENTARE – « Una donna in pianto
scapigliata e scinta o forte ia « mentando.... ». NOV. Ant. e Giusto duol certo
a lamentar mi mena ». Potrarca. LAVARE – «... prestamonto lo menai a lavare ».
Firenz. LEVARE – « Io sono costumato di levare a provedere le stelle ». Nov.
aInt. « Ma vedendolo furioso levare per batter e glie... » BC (c.
º llll'altra volta la ino MARAVIGLIARE – L'anime... maravigliando
doventare sinorte ». Dante. « Con tutto il maravigliare n'eran lietissimi
Mll I,TI l?ILIC.ARE – « Mla cldo e l'a llie lìte: « adosso in aggiore »,
lºore. « I)ebb no alunque studiare i padri come ». Fia Ill.
multiplichi e con clue Iniestier ed uso s'allmeriti, e divenga
fortunata ſilli. -..... que rime 1tlti i cresce a io e moltip
Il lonte ». I)av. l'ENTIIAE – « SI cl, e pentendo e per lollando
l)allte. « Assolver non si può li noli si sieme puossi ». l)ante. « (.lli
(li trolls PROVARE -- La Marza car, vellla cert: quali a Inosca dello Iara ca
l'ovello dl lilll'allle o lo Provan benissimo alla ril nei luoglli caldi
Prontuario. I? AFFIXEI)I).ARE IN IS(..VI.l) \ I RIE (tale a lui a contro
il Sallesi ». V Ill. al s'affr, tti si s old fa di pentire ». la
calca gli multiplicava ognora a ſalniglia, ! ». lPall.lol
licheranno llaraviglio -:1 fo, l'a ll vita Ne pentire e
llSciIlllllo ». V,iere iil l'laln. la ll pero in sul
nero e - apore ». l):) V. (.. ll noso aleli f. Pianta -
a è quasi sempre d ' e a ed e leggieri a pesarla, e tosto raffredda e io sto
riscalda. Cresc. « I Fiorentini si tennero forte gravati, e il riscaldarono
nell'i gue: ra IRIIP AI: AIRE L'inglese to repaire (on I. lo stesso
verbo, IParte Il I. « Nella quale Fiesole º gran parte riparavano dei suoi
seguaci ». Amet. « Come vide correre al pozzo, corsi ricoverò in casa e
sorrossi dentro ». I30 ('. «.... tutta la lla V e dis armi: i ta
dalle opere in m te, mal nu:i:a e dalla tempesta, e.. aver bisogno
di ricoverare a Mºnla ca e Iulvi a sverl):n l'e ». 13:art. ROVINARE
- Piuttosto vuoi rovinar colla caparbietà tua, che esaltati a col buon
consiglio di chi li vuol bene ». l 'ieronz. a Mentre che io rovinava e li
è col reva precipitosamente a fiacca collo) o in basso loco, Dinanzi agli
occhi mi si fu offerto Chi per lungo si a lenzio parea fioco ».
Dallite. a L'altissima scimmia del tempio di S. lteparata ſu da un
fulmino, il a tanta furia percossa, le gran parte di quel M:I (Ini:n
volli. e Rovinò g il mister, mente da un lalzo della montagna ». a
l'asst, l' illla volta sull traileo che Il tº t. (A') fatto ». Segn.
pilona lo rovino ). l3,) i t. rovinare... non è gradi a
lºietro aveva gia preso la china giù rovinando... se non che... »
Cesari. e Clio non rovini, lli vi i l i lil: r.:i bali: l'i slli
trabocchetti, i 'l:º a sopra saldisini p.I vini: i I, lov Ilie troverete?.
Segn. SALI) AIRE - It.A MI Al AIR(i IN AIRI. I rite g randi non è mal
trovato - e a saldino in ventiquattr'ore e che perfettamente rammarginino ».
Red. SBANI)ARE --.... le (-a coiiil ritte isselli iti, perchè al grido a
del st ) Ve li sbandarono, l... SI3I(r()TTI I º I. – La li ill:1 - 1/:
pll'1 o sbigottire, con voce assai piace vele rie, ose.... » I3oce.
SRR.AN ARF - Illvii “i i sll Ille. la do iº la annata di lui ad un e
desinare, l: qual, v. d. ll -t: IIIedesima giovane sbranare ». B.)cc. Aggiungi
i modi: mandare o menare chicchessia ad annegare, a uc cidere, e simili, ci e
ad essere annegato, ucciso Indi a quattro dl, col ta:nto -piarne, scope, ta, fu
mandata uccidere, I3a t. ccc., cliº li son frequentissimi in tutti i lor
li bilogia il guai del trecento e cinque ei to; e li segi:iti a bella cosa a
vedere: dura a sof frire; – « Case vaghissime a vedere, comodissime ad abitare
». 3:1 rt. Demonia crribili a vedere ). V |!! - V si lt l'1, l'ille, elle mi
racolo furono a riguardare ». I3... solº i maravigliose e pau rose a riguardare
». Vili.... l: Il l: -:1 e l'il 1:1 i lt, il N' - a stagio gravosa a comportare,
che per lo loro piu' volte gli venne dosi dºri di ll 1 le; - l. I3, Forl II (ll
dire che abbia Illo cºntinua in mt boscº 1, scrivi il 13 arioli, IIIa Il li
sempre si agevoli e piare a intendere che i 1: pia in di....i e, v. altri si av
veng: i il: l II; 1 - il 1 l ' I - I riti l' ignII llo. I ' ' ncere poi di
troppo ilt! - In ant III:I: 1 re, che amp ma, o creda po tersi mai trovare un
verbo:itti, o chi in qui, sta o simile gui-, non siasi talora uscito a riche in
significazione assolut: niente passiva. E s che i rutissimili (.ss e v. 11 ri.
di lirl II i qual. In Forli' ciarl,.le.::i: dimi ed altri la intendono e - i
ga: o l Iversalme, sarei tº itato il rigil:i ril: i re corri ti 'i: 1:1, li i
leli iti:itti vi si getti: l II l de' verbi: fare, lasciare, vedere, udire. Ho
veduto, udito, lasciato... a mare liare, biasimare... Tizio a Sempronio -
rubare, prendere, por tare, lavorare e il na cosa a chicchessia o
checchessia.Mlal, l. Io: Ilo il cli: no i lil I la 'ti i lil Il di al front i
rili e Inl Itt e il:ì il tro: i:l ll 1: i: li si. I l it,Vli sia però lecito di
osservare le villa di irolti esempi in cui il soggetto i porant e il
preposizione a ion piò cssere l'i cells itivo a rentrº dei lati; li, e li:: lì
il ve li vi ttiva, a tri menti che - orcendo e guar 1:1 dollo la sintassi: e
bast, per tutti il - guente del Boern cio: Va -- e l og: 1o di suoi a Chiassi,
qui ivi a vede cacciare i d uli i Vallicº: il nº. io va ti ucciderla e
divorarla a da due cani ». Si di: • i:) I cacciare, 'l'uccidere e divorare che
l'l1:ì. Il no di mi li ssi: -si V., (belle sta, il lil:) di scorretto: velt
e-ser i: i ti li lì i rivali, il lill cavalli ºre ed eserla cioè: e la stessa
essere ) u (Isa e divorata da due cani. Qual'1 do invece s'oncordanza sarebbe e
sconnessione troppo rincrescevole e male ancora si atterrebbero le parti al
loro tutto, se si volesse riguar (lare il cacciare quale verbo di
significazione, noi Imeno che di fur ma, attivo, il cui soggetto, cioe',
cavalliere accusativo agente, ed og gettº, una giovane. Ed oltra ciò si ponga
mente a quel che segue, che e appunto il suallegato esempio: Illvita i suoi
parenti ecc., Qiii è omessa o sottintesa la ra tisa dell'aziº alle o l a o da,
e però lo sbranare di senso non altro che assoluto passivo. Ma e non e egli
forse quel medesimo cacciare, uccidere e divorare del periodo precedente?
SI) IRI 'CIRE - « Esse Ildo essi li oli gular sopra Majolica, sentirono la nave
a sdrucire » I30 ('. SERIRARE rinchiudere ecc., Olm! che dolore ti venne
quando tu il vede sti serrare là dentro, fra le mani dei lupi rapaci, che
desideravano di velldicarsi di lui ». Caval.E pensonni che questo ti fosse si
gravide il dolore di vederlo così rinchiudere e con lui non potere essere
alcuno di voi, che quello del la morte non fu maggiore. » Caval.Allora una
delle suore, la quale vide visibilmiente gittare lnel poz u ( e zo,
gridando forte.... » Cava! Tra due l: essere gittata (lal dellº - lli, nel
pozzº ). SM V I, I'IRE - - « (..il iarolo a smaltire ». Cres. STANCARE a
E avvenendomi così piu volte, e io pure volendº mi me - a tere per entrare,
stancai, sicchè io rimasi tutta rotta del corpo... ». Ca.Val.STRANGOLARE -
Aveva ad un'ora di se stesso paura o della giovane, « la quale gli pare, vedere
o da orso o da lupo strangolare. » Boce. TEI)IARE - Alquanti cominciarono a
tediare e a dire.... » Fier. TIRARIRE i tirare) --. E come a messagger che
porta uliv. Tragge la gente « per udir novelle, E di calcar nessun si mostra
schivo... » Dante. a () (corso lor l'asilmondo, il quale con un gran last me in
mano al « rumor traeva. » I30 ('C'.º..... il topo che nelle sue branche era
stato, riconosciuta la voce del « leone, trasse al suo rumore, e ricordandosi
di tanta grazia....» Voi gar. di Esopo. a Maravigliando pur trassi a lei. »
I)ittani. « Vide ontrare un topo per la fenestrella, che trasse all'odore. »
Nov. V nt.« E la fama di questa opera di santa Marta s'incominciò a spandore e
per tutte le contrade d'intorno, e per tutta la Giudea di questo modo a ch'ella
teneva, sicchè tutti gl'infermi e poveri traevano a Betania, « e chi non poteva
venire si faceva recare, e vi si riducevano come a « un porto. » Cavalca.
e Un piovºnº i grillorando a scacchi, vincendo il compagno, suona a a martello
per mostrare a chi trae come ha dato scaccontato, o quan ti do gli ºrde la casa
i lillllo Vi trae. » Sacchi,«... tutto quasi ad un fine tiravano assai crudele.
» Bocc. – Nota la questa frase: tirare ad un fine, per aver la mira ecc.
Anche del vento del mare ecc. di cesi che tira, v. gr. violentissimamente a ll
e beccio ». I3a 1 t.Per nº lì tornare a 1', dire le stesse cose, vi piaccia qui
di por mente ad altre II1:ì il lere che si ill bllo: le e dell'ils. Tirare da
uno e cioè sol Ili gliarlo); tirar via un lavoro, tirar giù un lavoro cioè non
badare che a finirlo in fretta, anche st; pazza idol; tirar giù di una persona
(dirne male se, za Ibla discrezione al III ndo,: tirare al peggiore: a Egli
1tlti io che ſi evin (i i lil I::lco tirava al peggiore ». Da V.; ecc. «
Ari ippò l'insegna e trasse:: - la il I grida 'I l... » I)av. “...... e
scorrendo per le vie s'intoppano negli alimbasciatori, che udito « il l ril 1g (111
di (i e II, 1 lli, a llll traevano, e svillaneggianli...» I)a V «.... la
vaghezza di ricolº oscere i gran personaggi, sicche in calca la « gelite - ll
al trarre il vederli., (es. l ri. TI IRB.ARE –. Il cielo e lill!) io:i turbare.
» Nov All. VERGOGNARE - SVERGOGNA IRE.... a qual cosa -oste no, per lui, li a
sia il lo, temendo e vergognado ». 13ocr'.« Allor: il crav: lo tilt, svergrgnò
». I v. Esoi). Conf. Disonorare, svergognare – Prontuario). V()I,(iERE -
V () I, I AI? E. ()r volge, sign(l' In 1, l'ill decimo allllo, Ch'io a fili
sommessº, al di-. go ». I'et: Noto e 'n ulso anche og gi(lì, ma chi
pensa e vi sento Ina i 'a fol'Irla assoluta?) a Noril lan'lo III oltr a voiger
pr. In queste ruote., I)ante. « Il tifone voltò e preso altra via, la burrasca
subito rallentò...» VERBI RIFILESSIVI o con L'AFFisso, AvveC NAcri è superfluo,
o NoN NE CESSARIO ALL'INTEGRITA DEL SENSO, L' posto di quello le si è
vedi o lestè. Egli è un colal vezzo de gli scrittori, oggi rarissimo e per pc o
smesso, render reciproci alcuni verli: he (li la III l'a ll l solo. I
'alliss, mi li, ci, si.: Il paglia verbo si rive il Ft il naciari, a come forse
meglio lirebbesi, riflessivo, ha virli al l'a di concenl '::: l'azione nel si
ggello, quasi come quella sperie di cerbo medio greco che i grai lilli alici
dicono sul biellivo. Nella Serie IV seguente ragioni: Isi di alcuni
verbi, il cui soggellº non è agente, ma causa dell'azione d'allronde. E come
altretta i mi parer ble da riguardare i pronominali di questa serie: pensarsi,
sedersi. cominciarsi, entrarsi, morirsi, ecc. ecc. volendosi esprimere azione
che il soggetto non solo fa, ma si fa fare: e però, per esempio, mi penso,
voler dire: faccio me o a me pensare, o faccio sì che io penso: mi vede, chec
chessia, mi entro, mi comincio, mi muoio V. g. di cordoglio, di crepa cuore,
ecc. ecc., significare: faccio mie vedere, entrare, cominciare, morire. e, che
è lo stesso, faccio si che io vegg, entro ecc. E quanti più altri co. strutti e
modi, che misteri della lingua si appellano, ci verrebbero piani e ne
sentiremino la ragione intrinseca e logica, l'original candore, se l' genio
studiassimo e l'indole della lingua, la natura cioè dei verbi, l'ordine
dell'azione, il vero, non storto valore delle frasi ecc.! Sturdiali i seguenti
esempi, e saprai come e con quanta grazia. V V EIASI Sapete ormai che a
far vi avete se la sua vita vi è cara.» lo c. AVVIS ARSI –..... la qual cosa
veggendo, troppº s'avvisarono ciò che « era e..... » IBO (('. e perchè...
s'avvisò troppo bene con lo dovesse fare a... » Boer, « Ma io vi ricordo che
ella e piu malagevole cosa a fare che voi per avvelt Ilvo lli v'avvisate. » l
Bo.CAMPARSI - - « Appena si campano le dºnne con gli occhi adosso; che a
farebbero sdlmenti a te gli anni e quasi rimandate?» I)av. (()NTINI AI?
SI e... liguarda ll do Emilia sembianti le fe”, che a grado li fossitº, che
essa i coloro che detto a Veano, dicendo si continuasse». I3 cc. I) I BITARSI -
« e saravvi, mi dubito, condannato in perpetuo. » Caro. EN'ITIRA IRSI «E
grillingtºndo alla terra, in vendo l'entrata, senza uccision a vi S'entrarono
o. Vill. a Ruperto vi s'entrò dentro. » Vill. l'SSERSI - «... e messosi la via
tra piedi non ristette, si fu a casa di «lei ed entrato disse.... » B i.Sempiterne
si son le mºzzate, le ferite, i vermi crudi, le stati ran. « golose ecc. ) I):)
Vanz.“ In ogni parte dov le noi ci siamo, con eguali leggi siamo dalla a lla
tll ril trattati. » Boi ('.“ Io mi sono stato, da echè..., il più del tempo a
Frascati. » Caro. l'AIRSI - e Che monta a te quello che i grandissimi re si
facciamo?» Boce. “ Divano º sta di non tener più conto di lui che si facessero
cogli nl « tiri. » (esari.MORIRSI – « Finalmente, dopo due anni, fra le lupo si
mori di vecchiaia». Fioretti. «... e così morendosi in poco d'ora, mostrò
quanto ciascun uomo sia « mal Infol InatO.....» SCglì. NEGARSI – « E' il
vero che l'amore, il quale io vi porto, è di tanti forzi « che io non so come
io mi vi nieghi cosa. Tra luci: che io faccia al lile, « induca me a negare a
voi cosa ecc., che voi vogliate che io faccia º BOCC. PARTIRSI (v.
Dividere – IProntuario, –... dell'isola non si parti ». I3ocr'. PENSARSI –
(Conf. Pensare - IParte III,. – SoInigliantissimo il sich denken dei
tedeschi. – Pensarsi è una specie di pensiero, una fol'Inil d'induzione,
d'imaginazi lie, d'invenzi Ile. Nel pensarsi e sovellle ll il iImaginamento o
supposizione non tutta conforme al vero; nel cre dersi è il silnile, Ina Ilon
talnto. -- Solº parole del Tollll I laseo. Le Spa - lo per quel che valgono. Io
dico che pensare viale formar giudizi, e pen sarsi, un imaginarsi pensando, un
farsi o formarsi pellsieri relativa IIlente a checchessia.« Quale la vita loro
in cattività si fosse ciascun sel può pensare ». BOCC.« La sera ripensandosi di
quello che egli aveva fatto il dì... ». Fioretti «...mi disse Parole per le
quali io mi pensai Che qual Voi siete tal « gente venisse ». I)ante.“
sappiellolo che nella casa, la quale era allato alla slla, a Veva « alcun
giovane e bello e piacevole, si pensò (Traduci: si fece, si recò a pellsare,
escºgitare) Se per lugio alcuno fosse nel Inllro...». Bocc. º...... e si pensò
il buon uomo che ora era tempo d'andare.... ». Bocc. SPERARSI –- «... e
sperandosi che di giorno in giorno tra il figliuolo e 'l « padre dovesse esser
pace.... ». Bocc.USCIRSI – «....io vi voglio mostrar la via per la quale voi
possiate « uscirvi di prigione ». Fier.« S'usci di casa costei e venne dove
usavano gli altri Inerendaliti ». TBocc. VERBI CAUSATIVI, cioè
INTRANSITIVI o NEUTRI – siA si MPLICI, si A PASSIVI – I&I,CATI AID USO E
FORZA TRANSITIVA. Alcuni grammatici non la guardano tanto da presso e
mettono in fascio liransitivi e intransitici, o transitivi di fallo e di
apparenza soltanto, dando nome di attivi transitivi o di azione transitiva
(imperfetta, come dicono essi) a certi verbi di lor natura neutri e però sempre
intransitivaper Iliesto sol che loro risponde nell'oggetto in cui, per cui, su
cui, od a ºi º è o si riferisce l'azione, non un caso obliquo, come vorrebbe il
natura messo o rispello, ma, per certo lui il vezzo di lingua o tornio di
frase, l'accusativo o caso rel.. - ll che avviene, vi i per elissi di I lº
svela is o preposizione espri mente "in dell'azione, rispetto aila i
stanza o termine cui si ri "sº, lº sºnº:. io h Fei io se stesso, e la sua
donna comini c'Io ct piange e. I 3 º li, o solº a se stesso...:....
cominciò º ſi correre il regno saccheggiando I; I. io è il dire pel
regno: ( Ma pure ingendo di non aver posto mente alle sue parole
passeggiò º due o tre volte il giardino, sempre ril, inava (iozzi: « venivano
il giorno cerli pescatori al lago di Ghiandaia per pescarlo ». Fier., º Tristo
chi vi per cui rimando aliora le solita te libiche pianure '. Stroc chi;
e ci si dicesi: nº l'11tri il liti in se', nel I e le scale, il monte, ecc.:
rotſionati e discorre e un jail!; liti ti un pº' irolo: andai e una riu. –...
la via che ad andare abbiamo. I ce. passati e il fiume: passare ll no con il
coltello dare ad una donna in uno stocco per inezze il pelo e passarla
dall'altra parte I, centi si, desinarsi qualche ºsº, ecc. ecc., vuoi per rili
li erla p i licelli, preposizione, o altro aderente al verbo con piani e ai per
- con i re un paese: obe dire - ob - audire il padre, la madr: riandare un
lavoro, la vita ecc. – (ili cominciò a spiana e quella grand'ella, qual gli
pareva che fosse riandare l'ulta da capo la sua vita. I; il I., n. ll per reva
azione di rella che dal soggello agente Irapassi all'oggetto paziente. Ma
lo è di verbi si illi e li vuolsi o li ragionare. Nella Serie II. allegai ai
verbi al liri-pi o nominali che sulla penna a classici ci si pre sellli II l '
il lillili il neutri se in plici, la cui azione, cioè transitiva e ri Ilessi
sul soggello li a emoli si rel: il lasitiva, non più emessa. lira il rimanente
e inerente al soggello. Qui invece mi pongo alcuni altri neitli i di lor
nallira. In alli al sl 1 il lei e altresì il cagionars, altronde della
rispelliva azi si rie, si gg i è riori: hi la fa, ma a chi la la lare.
Nolissimo, a cagi li d'esempio, il doppio uso del verbo Non ci re. l)i esi: la
campana, l'isl 1 lu meri lo suona, lila allresì e bene: io suono, ed anche: io
suono la campana, il cembalo ecc. Il primo è neutro in Iran silivo: l'azione
del sil riare, ni: ridar lu ri suono, aderente al seg. gello, del sogg l sogge!
I ci: il si rondo e il lerzo invece non è verbo che dica azione chi si s Io, il
cli: i ar. vale: io laccio sonare io faccio sì che un isl 1 Imen lo renda silon
Vl tried sino modo spiegasi il III zionare al livo dei verbi qui soll shie ali:
e il di p. es. cessare chec chessia torna a questo: fare che una cosa
essi, linisca. (*) I, a lingua tedesca è ricca pi assai che l' Italiana,
francese ed inglese di tal maniera neutri intransitivi. Lasciando stare il gran
vantaggio che ha di collegare a nodo di una sol voce qualsivoglia verbo con la
rispettiva dipendente preposizione sia dell'oggetto diretto che indiretto o
complemento, gran numero di verbi neutri (che, spogli di ogni affisso, reggono
un caso obbliquo, o l'accusatlvo con preposizione, e però d'ordine e rispetto
indiretto relativamente al loro corredo) trasforma ad altro rispetto e indole
quasi transitiva attiva, premettendo ed affigen dovi la particella be, Es: den
Rath be folgen (den Rath folgen): dem Herrn bedienen (dem IIerrn dienen; einen
Freund beschenken; don Feind bedrohen; Etwas bezweifeln Etwas be sorgen; Jemand
behelfen, beweisen, befallen, belasten ecc. ecc.Si che di alcuni anche il
Vocabolario ne riconosce l'uso attivo, ma li pºne accanto tal altro verbo che
risponde bensì al senso della cosa, ini non n è l'equivalente letterale e non
ſi mostra come il suo valor ma lui l'ale, l'azione neutra resta lullaria,
avveglia che dipendente e soggetta a chi la ſa fare. Dice p. es. che cessare,
attivo, vale rimuovere, sospendere, sºlirſtrº ecc. e ne convengo quanto al
senso, ma non quanto alla ra. gione intrinseca e letterale della parola,
secondo la quale il cessare non è propriamente azion transitiva del soggetto
che cessa, v. gr. un pericolo come sarebbe il dirsi rimuovere un pericolo ecc.,
ma egli è sempre azion leutra della cosa che cessa. Si è il pericolo che cessa,
e il cessarlo non è, a rigor di frase, un rimuover!, che si Iacria, ma vale far
sì che il pericolo, comunque non abbia più luogo. Il qual modo far fare, onde
spiegasi la forza transitiva di cui è capace il verbo neutro, vuolsi applicato
a qua lunque altro che comechessia il comporti. NI3. – Si fa qui menzione
di quei verbi soltanto il cui uso alliro - causaliro – il V Vegnachè
ordinariamente assoluti o costruiti neutral mente – è virtù, è particolarità
antica e classica. Di allri molli, dei quali una tal proprietà è tuttavia
comune di generalmente nola, non accade or cuparcene. Nostro compito è
richiamare a vita le smarrite o poco nole hellezze, proprietà, virtù e dovizie
dell'avilo, italico idioma. (*) Di tal fatta verbi è ricchissima fra
tutte l'altre viventi) la lingua inglese. E per menzionartene alcuni eccoti: to
fall (cadere e far cadere, to drop (cader giù, gocciolare e far cadere o
gocciolare, to drink (ubriacarsi e far......), to fly (volare e far.....), to
sink (calare, andar giù e far.....), to wave (ondeggiare e far.....), to fire,
to well, to play, to please ecc. –. Nella lingua tedesca, invece, si è mercè di
una piccola alterazione che il verbo di neutro si rende nel modo esposto attivo:
Steigen (ascendere), steigern (far ascendere); folgen-folgern; nahen - nahern
(e anche nahen cucire); sinken - se nicen; trinken – tranken, dringen -
drāngen; schwanken - schwänken; erharten - erhärten; erkranken - krānken;
fallen - fallen, stiche In - stechen; schwimmen - schwemmen; springen -
sprengen; wiegen - wagen; einschlafen - einschläfern; liegen - legen; sitzen -
setzen; stehen - stellen; rauchen - rauchern; abprallen - ab prelien; fliessen
- flössen; schwallen - schwelten, lauten - làuten; (es laPomba so...., es wird
gelePomba) ecc. ecc. Io non so di niun grammatico o filologo il quale
parlasse mai od accennasse a coteste verbali analogie, rispetti e relazioni
etimologiche. E quanti, a cagion d'esempio – non esclusi Ollendorf, Filippi e
Fornaciarl –, s'ingegnano per molte altre vie e a tutto lor potere, e per
dichiarazioni e per esempi, di mostrare e far capace il lor discepolo dell'uso
e valore, l'un dal l'altro assai diverso, di clascuno dei surri feriti verbi
stellen, setzen, legen, quando una parola soltanto basterebbe e farebbe più
assai; dicendo cloè che ll son verbi causitivi: stellen di stehen, setzen di
sitzen, e legen di liegen. S'io lavorassi o dettassi comunque una
grammatica, distinguerei quattro gran classi di verbi: I.a – Attivi
transitivi – lo anno. L'azione transitiva è mia. II.a –. Attivi causativi. – lo
guariseo alcuno, io risano, io suono, io cesso ecc. – Mio l'atto
causativo, ma non gli l'azione stessa del guarire ecc. III.a – Meutri
relativi. – Io corro (una via), io piango (alcuno) ecc. (Conf Il ragionato
testè).IV.a – Meutri assoluti. – io vivo, io dormo, ecc. Il dire: vivere una
vita. tranquilla, dormire un sonno dolce, placido ecc. non toglie al
vivere, al dormire la sua forza neutra assoluta, ma é sol modo elegante che
torna nè più nè meno all'altro: vivere, dor mire placidamente, e pºrò altro non
è l' accusativo che un verbale o simile spiegativo dell'a zione o qualità del
soggetto, non già vero accusativo od oggetto paziente. “ Dormito hai, bella
donna, un breve sonno., Petrarca.CESSARE – «...da troppo più erano in lorze, ma
il Saverio ne cessò ogni pericolo ». Bari.«...e cominciò a sperare - e nza sia
per clie, ed al quallo a cessare il desiderio (lell: l III olt. l 3o t.Così a
dilnque, l la sua pr inta e si riazzevol risposta, Chichibio cessò la
mala ventura e la il 1 ossi col sito -... ». Bove. E se pure i liti e li rig.
Vi volesse soprarſi lº cessatelo con pazienza e sopp rti / i 'le..... l'a
ll dollini. Eglino si l vera lo sotto i rii il l i s'1-s......it, livºr
cessare la neve e la notte e le sov l instil V a. l ore 11 i. Cristo
pregò il lº; i dr. lle cessasse il calice le! l -- i il di lui ». ( la
Val. e l'el terna li slla voli e, lil cessossi e la lº tissi da FI l elize ». V
ll I.: s cessarsi di q. c. 1 - lei tºls e, rilla nerselle. (:) | Astenersi lº
l'a lt 1 l:ì i l. La terra fu cessata dai livelli lº stilt la c. l. «
l'el cessare i pesi d llllo si, it: i cl l - e gli stessi, con la Illiato
». (es: ali. « Per cessare ogni vista di tiri, la gran le zza s. Cesari.
CONVENIRE. - indi convenuto, le ini, e il dizi: io, che è participio non
del neutro, ma del call sativo ccn venire, e si n 1 l I a chi è fatto con
venire o gli fu intimato di convenire« Questa (l'anima, dinanzi da sè, il Clti
i lu lu parte del mondo, può a convenire chi le aggrada » (iitll.a Chi conviene
altrui il giustizia di pi st Ilnolli ». (iiulo. « I)ilmalizi a gillsto gill di
1, i: i - o sia le convenuto ». Bo c. cioè siate stato chi: Irlat, (1:111 o vi
è lll' '.CIRESCERE - « Questo luovo tono di vita, crebbe in lui lo studio della
Virtuſ ». Cesari.E indi a poche linee torna a in ora la stessa frase:. Questa
piena de « di alzi alle crebbe il lui lo stll dio della Virt il il segno... ».
« E crebbono assai l: l 'ilt: i (li tºis: l... V Ill.E questo pellsiero la
illlia Ino a va sì forte di l io: che lì lì si potrebbe a dire, e ricrescevale
l'odio di sè e della sulla vita passata, che con grande empito si sarebbe morta
s'ella avesse ci eduto che piacesse più a I)io». Ca Valca. Il testo li
rincrescevale, ma niuno degli intelli gellti dubitò mai ch'egli sia altrº tale
che ricrescevale, il quale sta qui non in significato neutro, come nota qualche
espositore, ma cau sativo retto da pensiero, il quale non solo la
innamorava ecc. ma adoperava ad accrescere vie più l'odio di sè e c. Noterai
qui anche l'altro causativo: si sarebbe morta. E chi dubitarne se da quel che
segue chiaro, a parisce che per lei sola si rimase che d'odio non morì?
DERIVARE. - «.... cºme il giardino con fare il solco deriva l'acqua alle
piante, così.... ». Segn.«....che può e deve per sè, senza ch'io e litri in
queste vane dispute, « derivare (il folgern dei tedeschi) a tutti questi capi
infiniti ed effica cissimi con forti ». Caro.FALLIRE – « Ma il barbaro amore
questa promessa falli ». Rart. « Guarda in che li fidi ! Risposi: nel Signor
che mai fallito Non ha « promessa a clli si fida in llli ». IPetr.« Onori
avevano grandissimi e sfolgorantissimi; come altresì fallendo il loro voto,
erano seppellite vive ». Cesari.Nola qui le frasi: fallire il colpo, alli, e la
ria. Fallire neutro, vale: li tallº all'e, V Cnil lilello - le lire e - V el
sagi li ''I raro, commellere fallo, andare a vuolo - si leiler n: - la
debolezza vostra per conto della « carlie è maggiore che non crediale, ed a
passi folli la lena vi fallirà o. Cesari. – « Sentendosi il marchese agli
sll'eli e pallendogli tutti i pal a lili da scioglierne..... (es. \ i rolli: il
falli la speranza ». I liv. Ml. (Conſ. Dilello ecc. Pi ritira iFINIRE –– a Per
cessare il pericolo o finir la vergogna dell'essere sl Iriale sullla bºcca dei
suoi 1 ratelli.... ». Bart. « Chiedeva lo riposo per interce e di non morire
in quelle fatiche, a Ina finire, con il pi di viver, si duro soldo o l)av.«
Finite i peccati.... Io vi prega v. 1 che finiste le oscenità dei teatri ».
Ceskani.« III camera dell'ill fºr III o, (Ill: Indo peggiori, gli albarelli e
le alilpolle « Inoltiplicano e l'apuzzano e lui aggravano e finiscono». l)av. –
IPoni niente triplice rispe:to o ti e differenti maniere del verbo finire: a) -
a... di sollecitarlo non finiva glanina i p. Bocc. – Finire di vivere O finire
Selz'altro: a Mall vive il do 11 ll IIi erit:i Ilo di bell finire ). Passa V.
b) - « Un lavoro di grande artista dagli altri si giudica terminato «
quand'egli illon l'ha all ra finito a suo inodo ». Grassi,c) - Finire la vergogna,
finire le oscenità, finire un infermo, come sopra. –- Nel primo modo è neutro,
11el secondo attivo tra lisitivo, nel terzo attivo ('allSativo.FUGGIRE – (Conf.
Fuggire - Parte III. Chi avea cose rare o mercanzie « le fuggia in chiese e in
luoghi religiosi si ll ' ». Vill. MANCARE - « Questa asprezza delle grida
era Imaggiore che dell'arme « per attrarre l'aiuto a quella parte di quei
dentro, e mancarlo ov'era e l'agguato ». Vill.« Nè a lui basta l'avermi mancato
la sua difensione e l'osserni il v - a cato, ch'egli rsi ride della Inia rovina
». Fiorenz« Mancare ad alcuno il proprio soccorso ». (iillb. A on f. ll - i
vari di questo verbo - Parte III. MONTAIRE a..... e così in poco d'ora si
mutò la falla co fortuna ai Fio. « rentini, che in prima con falso viso di
felicità li avea lusingati e « montati in tanta pompa e vittoria ». Vill.Anche
i francosi dà mmo nl loro il rallsitivo monter va l'il'e altresì i rall -
sitivo. I tedeschi mutano steigen in steigern, e gli inglesi to rise I'm to
raise. MORIRE – Nei preteriti) a Messere, fammi diritto di quegli che a
torto « m'ha morto lo figliuolo ». Bocc.« Tutti gli altri, coll'arme in mano,
uccidendo, l'illmo presso dell'altro a furono morti ». Bart.)lss 13 rullo
plaliani e ite: Velestlla? l?ispose Caliandrillº: oimè si! ella m'ha
morto o lº i. - - - - - e ln, il i gl I l va 1, l. (.li la lill Il lesti
nostri Pontefici e Sa cerlot, º hanno morto questo Gesù Nazzareno, per cui... »
Cavalca., Vedi un altrº º semplo dei Cava a s. ti o Crescere,. Mista l'o
di illma: la pel lidinº la super bla era il veleno che avea morto l'umana
natura ». (es.Fu incarcerato ed a ghiado di coltello, morto ». Dav.
Avendovi morto la ſua 11 l o elito | I solle.... » l)a V. Fra l III olti isl
lel verbi, morire le ultra linelli e il toreno: e Morire di alcuno e lº i loro
esser:le l'i: la morato, morire v. gr. d, uno scoglio, di una spiaggia i fili:
I l a tºrto e lº iallo el'a lln sentiero s gli Imbo. (.li e in liesse il
1 l la n o della lacca Là ove piu. he a mezzo muore il lembo ». l)ante.l'ASS
ARI. Conf. Passare - p.lli III. (i la Iri Irla i lioli fu qui ponte, Il
1. lo si lui e passo slli li e spille Illit lillique... » e l'rego un ge:11: le
li i portasse a a.ti a riva di un fiume. Quegli,, per natural cort sia, o per
che pur gi a lesse dell'anima, volen e tieri il compla llli e passo llo ».
Bart.I mi: rilla I e i soldat,, lire il v vien le lunghe navigaziºni passa vano
il tempo e la noia giocando illrsieme alle carte ». Bart. - Passare il tempo,
frase notissima e volgare, non vale adunque, rigo rosamente parlando,
trascorrerlo zubringen) come comunemente si crede, Ina sì rimuoverlo,
scacciarlo, farselo passare (sich die Zeit Ver tre ben, cioe parsa lo in senso
causativo. Se così non fosse come il lig e vi: e la noia? I a noia non si
trascorre, ma si rimuove di Zeit Ilind di I.: ll e W. Il vertreiben, non zul
rilmgeilm), MI: il l?o, le o, moli e l'altri, con i fertili e la cla scudo al
mio pensiero. ') po.. er detto che alla donna conviene talvolta di Inorrarsi in
ma 'I: onla e gravi i 1:1, se questa la nuovi ragionamenti non è rimossa -:: -
il l '::: il cli, degli innamorati il lilini i lorº avviene. Essi, se:I l il 1:
Irri li vezza il I l ' - I ', gli i filigge, lì:almn Ino di, di illl:: 1:1 re a
da passare quelle ». l 'r erni..I )i, he lo n vedi che codesto passare e il
rimuovere sopra detto. I 'I l? I)I.I E Tinete eum qui potest animi: In et
corpus perdere in gehell ma li ig: tris, Vlath.: ' '|... Il cui numero la loi,
scritto essendo completo, ed egli tolse di I lil: do e lo ebbe perduto
senza riparo » Cesari, Perdidit I)eus II emoria III: Iddio ha perduta, cioè
distrutta, la nº e Ilioria dei sll per l'i ll Illini ». l'assia V. (!) È
ben altra cosa il dire perdere checchessia – cioè rimanerne privo – e dire: perdere
uno, perderne l'avere, la riputazione ecc. Quì perdere denota azione
diretta di volontà che fa che altri si perda, rovini; quando nel primo modo è
cosa che, indipendentemente dalla mente e volontà del soggetto, al soggetto co
me clessia avviene. A gli esperti del Breviario romano ricordo la bella
discussione di S. Agostino intorno al doppio senso dell'espressione: perdet eam
del noto eflato di G. C.: qui amat animam suam perdet eam, cioè o l'uno, o
l'altro: colui che ama veramente la sua anima, perchè sia beata l'IOVERE -
NEVICARE - TONARE – Sue beltà piovon fiammelle di e fuoco alimate d'uno spirito
gentile ». Dante (Convito).a.... e però dico che la belta di quella piove
fiammelle di fuoco ». Dante altrove Conv.)« Il Saturnino cielo, non che gli
altri, pioveva amore il giorno che a e ili nacquero ». Filocolo.Sospira e suda
all'opra di Vulca 'lo, IPer rinfrescar l'aspre saette il Giove, Il quale,
tuona, rnevica, or piove ». Petr.Questo e i precedenti esempi in strano chi la
o non esser certi verbi, che si chiami lo illip I somali, si rigi il sili, elle
lilli che non siano slali Ialora adoperati - e lo si può ſulla via anche a
maniera di al livi, sia retti solamente Vegge il la cagi li che il lato priore
». l)ante: Innanzi che la ballaglia si comincli - si porre una piccola acqua ».
Vill. Pio rele, o Jian ne, e li o in lei il voraci le possessioni. Segn.
Quando il giali (ii ve lona Pell. e par el l e il libe che squarciata « lona, l
anti, sia reggeri li ricorsi il II Il caso. Nè pol rassi perciò mai lidariri i
re di errore il dire come elletri e le till illegali: le stelle pio rono in
luenze: i nu voli pio con sassi, e c. SOLAZZARE - Non avvali pe: ne, Irla
di pipistrello era lor inodo, e e quelle solazzava, - che ti venti si trovean
da ello ». Dante TIR.ASTI I,I. ARE e \l trastullare i fanciulli ill el
le;l p. 13ocr'. VENIRE - - - E l' ste detta fu quasi tutta se la raſsi e
venuta al niente senza colpa dei nermi. I n. Vill. nell'eternità,
darà opera che sia perduta, eloè resa inerme, la farà perdere nel tempo:
oppure: colui che ama la sua anima nel tempo la perderà nell'eterno.Quanto
all'uso di perdere a maniera assoluta ti è forse noto, ma non ti verrà discaro
un qualche esempio: «... Essere tutto della persona perduto e rattratto » Bocc.
«... e mise il mare in così sformata tempesta che quattro dì e qnattro notti
corsero per « duti a fortuna senz'altro inlglior governo che... » Bart.“ Guarda
come ciascun membro se le rassomiglia ch'egli non ne perde nulla, Fler. Nota
ancora gli usi: andar perduto di checchessia o dietro a chicchessia i perdersi
d'animo; amare perdutamente ecc. ecc.CAPITOLO III. Voci e rnaniere il
noleclinabili Non sarà certo alcuno, per ignaro e poco sperto in opera di
lingua - il quale leggendo e studiando nel clasisci non s'avvegga che anche nel
l'uso di certe voci o maniere indeclinabili - oltre a quelle che ad altro
oggetto l'agiolai ed illustra i più sopra - consiste talora il vago e l'effica
cia del discorso, e vi è molte volte diversità tra l'antico e il model'In..
Anche a queste forme vuolsi adunque por mente, e farne oggetto di | esame e di
studio. Le dispongo a ordine di classi o serie sol per divisarne comunque la
materia, non per logica ragione che me ne richiegga. Assapora, studia e sappi
quando e con le usarne, discretamente cioè e con lo senno, sì che alla frase
lorni garbo e naturalezza, non mai al fetta la e l'ill ('l'eso e vole
ricercatezza.Ti verranno anche qui, come al rove, scontrati esempi già addot.i.
Se il ripetere lalora annoia, in opera di forma al tutto didattica torna anzi -
utile e grato, e vale qui più che in altre discipline il noto proverbio: Re
petita iuvant. SERI E I. MIA NIERE A VVER BIALI o I o RM: IN C: EN
FIRA I, E Albo PERATE FREQUENTE M ENTE I) A I (I, A Ssl ('I A I) Fs l' RIM l.
1: E l I, GI: A l M (N ) (E SU'PERLATIVO 1) I QU' ALITA, AzioNE, o Cosv Ql A
LSI Asl. Le quali tornano solo sopra alle volgari: immensamente:
incompare: bilmente; inesprimibilmente, assoluta non le: onnina nºn lo nel modo
mi. glio e, possibile ecc. ecc. COMI E ME(il,I(); II, MIlGI.I () ('ll E.....;
CI IE NIENTE MEGLIO; CIll: NUl.l.A l'III'; ECC. ECC. - – - Spacciatamente
si levò e, come il meglio seppe, si a vestì al bllio ». 13, c.« Senza liti, la
cura e prestamente come si potè il meglio... » Boc. . - “..... riprese
animo, e cominciò come il meglio seppe..... » Bocc.. “...... a dorni il meglio
che sapevano m. Bart.“..... tutti pomposamente in armi dorate e in vestimenti i
più ricchi a e gai che per ciascun si possa ». Bart.AI, « Voi
l'avete colta che niente meglio». Cos. «.... con quella modestia che io potea
la maggiore ». Fierenz. Inv. costr. con quella maggior modestia ch'io potea.
) - - POSSIBILE; QUANTO PUO' ESSERE; AL TI "ITO; IN TUTTO;
ECC. «.... purissinra l'aria ed asciutta e secca al possibile ». Bocc.« Vi
terrò sermone di nel quale io sarò parco al possibile ». Cesari, º.....
pregandolo di porgere, quanto per lui si potesse, alcuni subitº, « ed efficace
l'ilno (lio ». Balt. e Luigi ne fu lieto quanto potea essere, ma..... » Ces. «
E però al tutto è da levarsi di qui ». Bocc. « () che il prete fosse al tutto
ignorante, che non si pesse discernere i peccati. o fare l'assoluzione..... »
Passav.a Fortezza al tutto illespugnabile ad ogni altra forza che d'assedio «
() (li fa II le o. B:ì rt.« Si pose in cuore e determinò al tutto di visitarlo
personalmente ». Fi, retti.a Malvagia femmina. io so ciò che tu gli dicesti, e
convien del tutto l'io sappia...... » Boce. “..... non ha bisogno delle
11 i lodi ſi è cll'io l'a lti le lodi slle e e però Inc le taccio in tutto ». i
l IIll). PIU' CHE ALTRA COSA; QUANTO NII N ALTIA(); ecc. « Assai più
che a altra femmina dolente, a casa se ne tornò ». I3o. e Lo scolare più
che altro uomo lieto, al tempo impostogli andò alla a casa della donna.... »
Boc ('. “..... il che voi, meglio che altro uomo ch'io vidi mai, sapete
fare con a Vostro sºllino e col V (Stre ll (Vello ». I30 ('.a Vergine madre,
figlia del tuo Figlio, l'Ilile ed alta più che crea a tura, Te: Irlino fisso
d'eterni i collisiglio.... » I)allte.«.... d'altezza d'allirno e di sottili
avvedimenti quanto niun'altra dalla « I):ltº Ira dotata ». Bocc.« Più tosto si
richiede onostà e modestia, la quale fu in lei quanto a in alcuna altra ».
IPandolf.a... la rendi (Malacca j, collo industrie della sua carita e coll la
virtù e dei miracoli, illustre quanto mi un'altra ». Bart. PER COS.A
I)EI, MONI)(); C()I, AI, MIA (i (i I()R... l)EI, MONI)(); II, ME GI,IO
IDEL MONDO: PUNTO DEL MONI)(); SENZA.... AI, MONI)(); ecc. – a.... e
quantulinque in contrario avesse della vita di lei udito, per a cosa del mondo
nol volea credere ». lºoc ('. --- (Simile la fraso del l'uso: per tutto l'oro
del mondo – nicht um die ganze Welt) « Alla maggior fatica del mondo rotta la
calca, là pervennero dove... » Bo(('.« Alla maggior fatica del mondo gliel
trassero di mano, così rabbuf a fat () o mal concio d'Olm l' orº ». Fior.a Io
gli ho ragionato di voi, e vuol vi il meglio del mondo ». Rocc.« Punto del
mondo iron potea posare ne di, nè notte ». Bocc. « Ne la Inella Vano senza una
fatica al mondo ». Fiel'enz. A CHIEI)ERIE \ I, IN(il \: \I. I)I SC) I PR
A: (() MIE I)I() VEI, I)ICA:....E' I N.A FAV ()I..A \ I)IIXE; Sl: NZ A
VIISI IN A: ec....... ed a chiedere « a lingua sapeva onorare cui nell'alimo
gli capeva che il valesse ». l30 cc. « Il popolazzi,.. asso, st L. e ti
emend al di sopra, ridicolo, impau e rito ». I ): v.... un catarro che li
accolla io questi gi il 'ni come Dio vel dica». Caro. «.... colle l'a II lilli,
fierall 'i! te è una favola a dire. Flereinz. « La giovane, la quale senza
misura della partita di Martuccio era stata dolente, ti derido illi e il li:iltri.
sser. In rto, lungamente pialise ». Doce. AVVERBI I) I TEMl PO Ass
v I I REQUEN I I VI po I (I. AssicI E D AI MoloERNI RARE VOI,TE EI) AN('l I E S
(' ) N V ENI ENTF VI l.N l'F, A l)() l'ERATI. Solº, e ben si vel. io il
amezzi e talora anche vºi per sè insignIl lill. I l l sentire e del pensare
rivelano assa i volle, chi li Is I l s, che di gentil e di fino. Ad intendere a
che li gli oli | lesl Iraniere avverbiali siano cosa da non dove si l rais li
tre pas e il por nelle alla sconve nienza di allre voci che venissero sul gale,
per quanto equivalenti c (lell'lls. I, A I PI? I VI \ (.()S \ \loid
'il: 1 o, e st. In tla prima cosa che faceva, clle dI va, che li l' I, le ill e
I e I blie i. (olf. Al llla si Sel ie. I - il I l I so: volte, i vi si va via,
la prima cosa a visit to il corpo di l l lo so S. Z:lolo º lº i:li. (n'egli
era a levati, la prima cosa spendº via il rile, i ora zione mentale. »
l3: l 't. (o s.VI.I. \ l'IRI MI V di primo in alto il prima giunti (.lle
lisogli a sciolla Il 1 Se la l - i lrn 1. ll il I alla prima acconsentono º,
l):n V (in tilt to li alla prima ti sti lou, i l:t lizione... o V ill I ) \ Iº
lº I M.A... Illando l'alto livlio Vl sse da prima quelle cose a bello. » I ):
l.llto.« Lasso che male accorto lui da prima ! » l'elr. Parla dei primi istanti
dell'amor sul.)IN PRIMA – « In prima si commette in occulto, poi l'uomo accieca
in « tanto che pecca manifestamente ». Caval. « Io voglio in prima andare a
Roma ». Bocc. DI PRESENTE subitamente incontamente). Matteo Villani
elle questa forma di di e continuo alla penna, e per quanto a me ne paia, non
mai usata a significare il ro che su bila mente: nel qual senso la rove ete nel
primo libro della sua Cronica delle vol, allilelio cinquanta. I3artoli. Ma non
inferire la ciò che sia inal Isa! anche il senso di: al presente. L'ha il Caro,
il Lasca, il Segneri e noi, altri: « Ma forse che di presente non v'è
l'Ics Iso? Segn di presente e gli cadde li Iurore ». I3ore. a... tutte le
Imadri che avessero fºr ll illlli ferirli gli o tav: l'1, l. detto monastero e
la badessa li piglia va e pi Vagli llel mezzo del a chiesa...., e di presente
erano saniati d'ogni info, Irlita., Cav.... e poi le fece il segno della Santa
Croce nella sua fronte. All ra « il demonio incominciò di presente a gridare
e... » (a V.Se l'andò di presente alla madre e contolle tutta l'ambasciatº. »
Nov. Ant. Le illimicizie. In riali trascono di presente. » (ia la teo. a \ppena
avvisato da lui questo peso l'intrepidimento, di presente º so ne riscosso ».
CesI)I TIRATTO – a...il domandò se..., ed egli di tratto rispo- di si. (-. I) \
INI)I INNANZI – « E da indi innanzi si guardò di Inai piti.. » I3o:. a
Chianrossi da indi innanzi non più... Ila.... » (iia lill).l'EIR INNANZI – «....o
tennero per innanzi Messer Betto sottile ed iniel: a dellte cavaliere. » Boicº
a...o fatene per innanzi vºstro piacere. » Rocc. I).A ORA INNANZI - «...da ora
innanzi spenderemo la nostra diligenza « in cose... » Bart. « In fede
buona, discio, io voglio da ora innanzi credere come il re, e cioè in nulla ».
Da V.– Così dicessi: da oggi a 20, 30....dì: Mi seguiterai da oggi a venti di
º. Vit. S. Girol.DA QUELL'ORA INNANZI –. E da quell'ora innanzi gli pºrtò
sempre « onore e river olza. » Fioret. I) I MOLTI MESI INNANZI....... con
le collli cl) o l or Ill ort, l':n ve: i rii a molti mesi inmanzi. » Rocc.DA
QUINDI ADDIETRO. A te, corpo mio, sia pena e vergog vi e « confusione la
tua mala vita che ti hai fatta da quindi addietro, se a tu ci vivessi conto
migliaia d'anni. » Cav. DI POCO Inolfo) TEMPO VV VNTI... Di poco tempo
avanti a marito a vomiltºn lº..... » IBoc ('. DA POI IN QI A CIIE.... - -
« Da poi in qua ch'io servo a stia Vltezza a non ebbi mai motivo di querelarmi.
» POI AD UN GRAN TEMPO per buona pozza di poi -, senza che a poi ad
un gran tempo non poteva mai andare per via che... » Fioret.- IPOS(.I.A A NON
MIOLTO): IP()SCIA \ I) l E, TRE... ANNI. –....benchè il « perfido, che
convertito non dalla verita, lira dall'interesse, si era illdotto non ti d
essere, lila a filigersi cristiano, poscia a non molto apostasse. » I3 irt.A
lui al che si deve la conversione cleposcia a due anni si ſè di... e d'InCli:
sllo forlin. o I 3: i rt.l'OI. – v. Poi in significato di poichè, congiunzione,
Serio 5.) « tue giorni poi lo i lidir no rel: ma la detti (iialma. » I)a V.a Le
mie scritture e dei miei passati allora e poi le tenni occulte, e e
l'inchillse, le quali non chi e la potesse leggere, nè anche vedere ».
IPalld()|f.DI POI, I).AIPPOI postea, la liber. dal au I e - Il giorno di
poi a che Curiazio Materno lo sse il suo Cat ne... » I)av. Fecesi questo
primo ufficio a mano e di poi se ne fù borsa. » Cron. M () l'(ºll.
- S'arrende Cappiali, si lv ro a dappoi la rocca, -aivo - a l'avel e o V
Ill. l) A IPOI CI IE...: POI CIIE.. posi ea quan Ne furono assai allegri,
« da poi che l'ebbe il signor Tav rit. a E molti enºni, quasi me
razionali, poi che pasciuti erano be; le e il giorno, la molte alle lor, a se,
senza al il correggimento di pa store, si tornav: lo satolli. I3 ). r. «
Quale i fioretti dal lot il no gelo, li lati e chiusi, poi che il sol r e
l'imbianca si drizzi in tu! ti: pe: ti il loro stel.. » l)a nte. - Poi
che innalzai un co pit 'e riglia vidi il maestro di color che saillmo se dor
tra la fil sofi a larniglia o l)ante. IN QUEI, TANTO in quel frattempo i
17 w is henº « Quando -: ti o a un colore e quando sotto un'altrº
allungava sempre la cosa, e secre e tamente in quel tanto attendeva a In
tte, si in I tinto., (iiaml). I F. I I I V () I TIC: \SS \ I I) ELI E V () I
'TE. Non a quella chiesa che.... a ma alla più vi in: le più volte il
portavano. Doce..... ed a Luigi non ebbe assai delle volte questo riguardo ».
Cos. I N MIFIDESIMO. - Gelò in un medesimo per timore e avampò per a rabbia ».
I3art. IN (*) Nota uso altro del comune d'oggidi. « Da poi o di
poi, scrive il Bartoli, sono avverbi | - « di tempo come il poste a dei
lattni: non così dopo, che è preposizione e vale post, nè riceve « dopo sè la
particella che, come i due primi. Perciò i professori di questa lingua
condannano « chi stravolta e confonde l'uso di queste voci facendo valere
l'avverbio per preposizione, e « questa per quello che è quando si dice: da poi
desinare, o dopo che avrò destinato; da poi « la colonna, da poi mille
anni, dovendosi dire dopo desinare, da poi che avrò desinato, - « dopo la
colonna, dopo mille anni..... Due testi son prodotti da un osservatore in prova
di « quello ch'egli credette che in essi la particella dopo abbia forza
d'avverbio di tempo: ma, « o 1o mal veggio, o egli in ciò non vide bene, però
che poco dopo e picciolo spazio dopo, « che leggiam nel Filocolo (e ve ne ha
d'altre opere esempi in moltitudine) sono altrettanto che « dire dopo poco e
dopo picciolo spazio: nè perciò che dopo si posponga per leggiadria « perde il
proprio suo essere di preposizione, cambiando natura solo perciò che muta
luogo. » (Torto e diritto),TUTTO A UN TEMPO. –- Si vide egli una volta venire
innanzi quel « figliuolo scialaquatore che tutto a un tempo illil izzito
di freddo e e smunto di farne, a gr. ll fatica poi i più reggere lo spirito lli
sulle a labbra ». Segn.AI) I NA; AI) (N () R V. - I. - lio, e il riº lite illl
collo ad una le l gi che e l'azioliali. (iiillo.E fatto questo al padre - i ti
e, con i ti o dino li avere ad un'ora a cio che in sei mesi gi loves - e dal re
». I3 cc.a Tu puoi quali lo ti vogli ad un'ora piacere a Dio ed al tuo signore
». l3a) (.FII ad un'ora l: ti inta II: i r; V Igli, e il ti: i ta a rieg l'ezza
solº l'appli -, ch, a pena sapeva che ſi rs dovesse Bar!.a S'io avessi mille
cuori in corpo, credo, tutti scoppierebbero a e un'ora ». (a vill.....e lo slle
- rel. l: elie l l' il, clli ' lei i 'o che ella fosse spira 1:1, a un'ora
piangevano i figlill lo e la IIIa - dl e o. (..i Val.AI) () IR.A: A TEVI IP()
ZIl re e lit, Zeit, frilli - e il '..... il III la ll (lſ) ll ll (le' suoi
quanto al ra i vos- li Illi.: I 'a via e se ad ora giunger e potesse d'elitro
rvi. l?oce.Io so grado alla ſor. I: I: pi oi, la III: ll ad ora vi colse In a
cammino che bis 2: o vi Ill di ve la mia piccola ci sa. Bocc.. – Quell'ad ora,
se il il ring oliato al (.: p. Locuzioni e lillich e, pilò al 11 le
sigllifici:'e': in u il trio mi cºn lo ſtile - e i l Zeit Ve! llia! 1
llissell.ALI,()R \, CI IE.... - MIo -s. (r, l il all ora che - guardali do voi
egli crederebbe º li voi sapete l'in - ll - ci, Bocc. - - Allora che e il coin:
sto li ai l'ora che, cioe a quell'olti nella quale. Vu, i vederlo? «....
cominciò a rilere e disse: (iiot ſo a che ora, verº e il di qua allo 'n oltr i
di noi in fo: - ti re, che mai voluto moll t'avesse, credi ti cºllo e gli ori
(le -se che tu fo: - i il ln igli r di « pi:itore del miº endo, con le ti - \
clii (iioti o prestamen! e rispose: a Messore, e ved, i cllo e: i il ''t l
'oblio allora che......., col Ile sopri). AI.I,()R \ \ I, I.() R.... E allora
allora ve: i cori in 1 il to a venire ill a torno alle gote il poco di
lanuggine ». Fierenz. « Se la Irla il giò allora allora in sl1: pro - ilza ».
Fiºr liz. «.... fil percosso da un accidente di filºiosissima gocciola, la
quale allora allora i 'a in atto di sopraffarlo e co- Il lorº ndosi... ». Segn.
CIII E' CHIE E'. a... fatti ch'è ch'è solº l'1 t.. ri o. I ):) v.
CIIE..., CIIE parte.... parte () e - o re: ni) che re dei rom inni e che a
imperatore ». Dav.QI ANDO..., QI VNI)(). Quando sotto lº col re prº testo e
quando a sotto il li filtro.... ». I3: i rt « Quando a piè, quando a
cavallo, º eco il che il destrº gli vi lliva ». T30C ('.l'N POCO.... I N
AI.TIRO (un po o orn, il poco di noi - Intanto ecco a (Illi, cianº i l un poco
e ci:n nci i un altro..... noi siamo a.. ». Cos. I)I CORTO, DI POCO. I)I FIRESC()
(id), l di corto si attºri il tv l e a quindi a mezzo anno seguì. I3art.« I più
furono dei grandi, che di nuovo eran stati rubelli, rimessi in a Firenze di
poco ». Vill.a....mercecchè questo era timore di uno che aveva di poco
cominciato « a peccare ». Segn.a... forma generica di teli fare che sul l usa
l'e il demonio a riguada a gnarsi quei che l'ha di fresco lasciato per darsi a
1)io ». Segn. A (i IRANI)E ()IR.A. -. Va, figli la mira, e clla Ina queste mie
suore, che a ti aiutillo, e fatelo buono assai l'unguento e domattina il lande
ete a a grande ora, si colme tll la i detl () ». (a V.Si parla dell'unguento
col quale la Maddalena di ve:a ungere il corpo del Maestro suo nel. ionumento.
E adunque fuori di dubbio (le la frase a grande ora è altretta le cli a
buon'ora. Ma il valoroso Cesari nota questo modo nei dia gli di S. (i regol io,
e gli pare clie signi! Ichi anzi l'opposto, cioe' tardi, ad ora avanzata.I
PRIMI A (III: A (i I? AN VI \ I I IN() -... ll e il colpagno prima che a a gran
mattino, chiamandolo e scotendo o per farlo lisen Ire del sonno, se º le
avviole». I 3:art.A I, I NOi (), V IP () (.() A NI) \ I I: I ) () l ' () I, I N
(, () V Nl) \ IRI.. A V Vlsa: l.losi o cle a lungo andare o per lorº o per il
litore le converrebbe venire a dovere i piaceri di Pericoli fare, con altezza
d'animo seco pro pose.... ». I3 cc. e.... (ºd In questo con 1 il tar lì,
ll la lollo la pezza a vanti e le perso la se ne avvedesse l'ul e a lungo
andare, essendo un giorno il Zeppa il casa, Spinelloccio venne a chiamarlo ».
Borc. Così si dilra fatica a difenderlo, ma spero che a lungo andare la
verità verra pur sopra. Caro.« Chi si vergogna di apparire malvagio è facile a
lungo andare che all ora si vergoglli di essere tale o. Segl). I)ev'egli
telider sull'uditorio le masse deila divina parola, senza restarsi per
stanchezza di lati, che a lungo andare gli succeda, o sºlldol' di fronte.... ».
Segn.e Dopo lungo andare, vincendo le naturali opportunità il mio piacere,
soavemente m'a (ld l'Inel tai o, Borº. Si dostò il silo mal illnore, e
che a poco andare livelltò l'ov (ºllo, fl'e lesia, rabbia ».
Giuberti. Non so però di millm altro scrittore e li ll sasse mai il modo
a poco andare il luogo dell'altrº, a non lungo andare. V me pare di sentire
nell'a lungo andare dei citati esempi non tanto il significato di dopo lungo
tempo, quanto quello di continuando su quel tenore, andando avanti cosi, il
quale significato mal si cercherebbe nel modo: a poco andare.IPrima di passare
ad altro ti piaccia, o luon lettore, notare di questo andare un altro uso
avverbiale bollissimo ad andare d'alcuno, e si gnifica: conforme alla durata
del tempo che impiega quel tale a fare un determinato cammino a l)icosi che, ad
andare di corrieri, sono sel e ovvero otto giornate; ma elli vi peliaro
ad andare più di due mesi ». Mold. Vit G. C. NON MOLTO STANTE; POCO
STANTE. perchè..... non molto stante partorì un bel figliuolo maschio ». Bocc.“
E il buon pastore vegliava sopra le pecore sue; e io nni stava allora “ presso
a lui e piangeva di cuore, imperocchè io vedeva bene a che partito e ci conveniva
venire. E poco stante e disse... ». Cav. “... dissº; e poco stante - e ne vide
il buon esito ». Bart.IN POCO ID OR A -- E cosi in poco d'ora si mutò la
fallace fortuna ». Vill..... quandº le si coinil: i) a cambiare il sereno in
torbido e 'l vento I'l'ospel'evole in coli'; il rio e si font, che in poco
d'ora ruppe un'or ribile tempesta. Barte così i lorendosi in poco d'ora,
irrostrò quanto ciascun uo, lo sia sempre Inal in Ioriato, di ciò che passi
nell'intimo di se stesso ». Segn. SEMPRE (il E., 2 ni, olta ch....: per tutto
il tempo che...; - so. It als...: so l' Ilge:ils.. sempre che p -so gli
veniva, quanto poteri “ll In: i fo: zii li i vesse, la lont: in: va ». I
30 ....ti fa l'ſ, con il iº lira? I ra che tu io da uno li ricorderai.
Sempre che l Il 'I viverili. (I e Il III lili,, lº e - Add II e le forme
avverbiali, bisognerebbe compi l'opera e porre Iri al mi allri modi di In li e
costruire il to italiano, dai quali ap prendere le lo Izi li varie ri la
livinnelli e il tempi, e corre cioè accell li: l' e il I e II limiti e il
quando di un fallo, e con le esprimere la durata di checchessia. I cori e lo
spazio di lempo decorso. o la decorrere da un prelisso le minº, e come gli
aggiunti, le circostanze per rispello al pre semle, al passato e al ſul tiro,
ecc. e c. Ma questo lo vedrai nel Prontuario s: II, la parola Tempo.
AVVERBI I I Morbo A: UII A Ioi A, oi: v. SEMPLICE E e RA AR ricolATA (*)
A I3U ()N.A FEI)E (red 1. ll Il lllll III a buona fede llo la Cagioli della a
ai 1 l' - Il I la lorº ita. ll I)1, ». (.a V. Di buona fede, con bucna
fede in buona fede solo i nodi, loli si lo dl f. ſei eliti dall' Ilegato,
ma anche diversi fra di loro: Semplice uomo e di buona fede o V ill. Il pr,
ritente ritrovisi in buona fede » a 'I'utti gli il milli del boilo enti
lorº porta i con buona fede ci è con le alta o. 'I Irl. A ſ;I ()NA EQI
ITA' -. il suº - gliore si ptio a buona equità lo le: (o ri lilllari cari l ' s
ll lo » lºt),Sill','': a buon diritto li lil I l di ragione; a Sotto nome
di Ghibellino occupa questo patrimonio, che di ragione s'a spetta il Guelfo ».
Salv. (*) Conf. Particella A, Cep. I v.A ROTTA –... In zzando in un
tratto il bel discorso di suo fratello, e si parti a rotta ». Fier. cioe pieno
di mal talento, stizzito,tutto veleno ecc).In tal guisa scrivendo a rotta se ne
compilerebbero i grossi volumi. (es. Simili le frasi scrivere in borra,
borrevolmente --- abboracciare un libro. I)av - Caro - Gillb. A I) ()V EIRE - (osa
fatta a dovere overnarsi a dovere » A FII) \NZA - Non ti maraviglia e se lo te
dimesticamente ed a fidanza a rielli e del do o. IBoc.A FI RORE: A FURIA -
Quando il rumore contro il re si levò nella terra, il popolo a furore
corse alla prigione a Bari. e Temevano gli uomni li lt il:giurio ed esso (i ('.
lº sostoli ho gran dissime essendo dannato così ingiustamente (a furore di
popolo ». Cav. ci è abband intito, dato in preda... ) a Carlo v'andò
coll'esſere to, a furia ». l, l'll i. A SI º V VIENI ()... prende questo servo
e quello per lo braccio: Te, ficcal qui. Fuggono a spavento, di lino nel luine:
rimas() al blli ggiIrlai della morte, con due colpi si sventra ». Da V.A (.() I
'SO I. \ NCI VI'().... volmita le sue bestemmie in una foga di ben nove versi a
corso lanciato, senza il fiatar di mezzo ». Ces. \ SI, A SCI (): \ I 'I V ((A (()
I.I,() Cori ele, precipitarsi a slascio, a fiacca collo v. Correre,
IProntuario).e due schiere di lenici a fiaccacollo, della selva nel piano e del
a piano nella selva si fuggirono in intro a Dav.E gia so: i gialliti dove il
fossi on firma l'resso alla terra, e la fin tanto forte. Ognilli a fiaccacollo
VI ruina: Chè 'l ponte è alzato e si in chiuse le porte ». Bern.A SGORGO; A
RIBOCCO.... fonti... le quali doccia no a sgorgo per dar a bere e saziare a
ribocco i slloi V ml: nfi di Villo dolce ». Medit. del | Vlb. (lollº (l' ) ((º
A (IR AN I 'IN A a.... ll'el a tanta la grande gol to che vi veniva, che a a
gran pena vi capeva » Cav.A ((i RAN) E ATIC V.... (con le luci tanto confitte
dentro di quelli e occhi) che a fatica vi si vedevano ». (iiamb. a I)i
cento mila, a gran fatica un solo ». Segn. Traduce il noto effato di S. (ii
l'olio in co: Vix (lo con tull) l Il till I lolls lllllls ». )a Quel figliuolo
scialacquatore che tutto a un tempo intirizzito di freddo e smunto di fame a
gran fatica potea più reggere lo spirito in e sulle labbra ». Segn.a Quella
povera vedova, la quale vi avea a gran fatica riposti due soli piccoli... »
Segm. duo minuta). ... a fatica poterono le insegne campare dalle folate
del vento ». Dav. ()ttone, contro alla dignità dello imperio, si rizzò in sul
letto e con e preghi e lagrime gli raffronò a fatica ». Dav.« A fatica, risposi
io, gli ha potuti per un grosso nuovo cacciar di a mail a un pescatore ». Fir.
As. \ MAI O STENTO a mala pena) -.... e a malo stento si tonno ch'ella
nol a fe (o o. Iº nt ('.A GRANDE AGIO -- a... tanto che a grande agio vi potea
metter la mano « e il braccio ». Bocc. A TORTO – « Messer, fa
IIIIII diritto, di quegli che a torto In'ha morto a lo figliuolo ».
I30cc. .A NI IN PARTITO; A NI UN IP. \ I Tt ) egli a niun partito s'indl
Isse a coin a piacermelo ». Dart. (Conf. Partito, parte III. « E
certaIllelìte se ciò non fosse, il clitori, li li credo i già che Irli sarei «
contentato a patto veruno (li comparire stamane su questo pulpito ». Segn.–
Keilles Wegs, un keine il Preis. - Simile l'altro avverbio dell'uso e classico:
per niun verso, per niente, v. Serie seguente). A CREDENZA (senza
proposito, non serialmente e daddovero) –. E' a debbono essere da sei o
sette anni che un brigante di quei lilli ha a tolto a litigar III eco a
credienza e Vieille alla volta lnia ard Itamente ». Car().« Sicchè lion (1 edo
far I)io bravate a credenza quandº i lºg 'i a fferma a che repentina succedera
la morte ai mormoratori ». Segn. A BALl).ANZA -- a...e questi a baldanza
del Signore si il batteo villana III e ille.... » Bo(:('. – « Che a dirlo
latilio, soggiunge il Cesari, non si direbbe più breve di a questo: I) Inini
patrocini fretllesi. A MAN SALVA senza tiri re di punizione o vendetta
ecc.; impunemente) a....e quello con tutta la ciurma ebbero a man salva
). I3oce « Senza che al ll no, o marinaio o altri se l'acci orgesse, una galea
di corsari sopra venne, la quale tutti a man salva gli prese ed andò a Via ».
RO(('.« E perchè tante diligenze? non potea egli averlo a man salva ovun a que
volesse? » Segn. (parla del fratricidio di Caino). A MIA POSTA; A
TI"A, A SI' A POSTA; ecc. – Somiglia all'altro mento vato sotto A,
Cap. IV: a suo senno; e significa gosì in disgrosso: con for Ine all'ordino
posto, secºndo aggrada ecc.« Io non posso far caldo e freddo a mia posta, come
tu forse vorresti». BOCC.«.... mi disse che tu avevi (Illinci una vignetta che
tu tenevi a tua posta ).a... Ma quell'altro magnanimo, a cui posta Restato
In'era, non mutò aspetto ». Dante al cui ordine). Lascia pur dire il mondo a
sua posta » Caro. aspettava solza mandarsi a lui dinunziando od entrare a sua
posta, come avrebbe potuto ». Ces.... del resto se volesse andarsene, facesse
pure a sua posta ». Ces. Il tempo è cosa nostra..., e a nostra posta sarà d'altrui,
e quando Vorremo ritornerà nostra ». IPandolf. Farassi, disse Malerno, altra
volta a tua posta ». Dav. Non si doe a posta d'alcuni milensi levare a mariti
le loro consorti de beni e del mali, e lasciare questo fra le sesso scompagnato
in preda alle vanità sue e alle voglie aliene ». Dav.«... ma lascia dire e tien
gli orecchi chiusi, Non ti piccar di ciò, sta pure al quia; Gracchi a sua
posta, tu non le dar bere ». Malm. (r (l\ A \
\ A .A V - Oltre agli altri significati della V o posta,
olre i son noti o del l'uso, nota anche quello di agguato, e però la frase:
stare in posta. – Si pºsero il cuore di trovare quest'agnolo e di sapere se
egli sa pesse Volare: e piu notti stettero in posta ». Doce. MIIC), A SI
() AVVISO zza e chiarita, che a suo º avviso a Vanzi va per sette a rili la
bellezza del sole ». Cav. (il II).A – Vennono i Magi a guida della stella, V
it. SS. PP. "... (Illi, l'alt alllll III e lo gliti li l'Israel a
guida della colonna ». Vit. SS IPI. SECOND A - Venendº giù a seconda di l
iilline eri in un grosso al e bero attraversato il l leti o le! ! util, a (-1)ITO:
A MISNAI) ITO per i pp, li o Illiile ()Inbre Ilio e St l'OI Il Ill I e il Il l
a dito... I l liteINDOTTA - Scrive e in a indotta di un qualche amico ». Giub.
TENI () NE; A RILEN l'() co. l l:: Fal e clle clessi:i, opei a re,
lavorare a tentone; il nºda, procedere a rilento. SI PI? () lº() SI 'I'() - Fra
- della era te a sproposito, gramma t (a 1 rbitraria..., Mla lizl3 Al
RI)()SS(): \ BISI) ()SS() I.el l. Ville a cavallo senza sella e guarni Il lent:
fig. alla peggio, alla buona, alla carlona.“... titlito è Irleglio, il dicit re
lº tºga rozza e a bardosso che in cotta las Iva da Irie reti I ce.. l):
V...... tilt. I3rotier.... E ogni liofil Ill se le scolla, Veggendogli una
cupola a bisdos « So )). Bll roll.I II)()SS() Non un sol l'eroerin º ome in
l'annonia, nè soldati veg º gentisi pit | rti seri ti a ridosso, ma molti a
viso aperto alzavan « le Voci ». l)a V.Ridosso, sost. vale: renaio lasciato il
secco dalle acque. –- Cavalcare a ridosso è lo stesso che cavalcare a
bisdosso.RANI) A \ RANDA (appresso, rasente, ed anche a mala pena, per l'ap
punto). Dal tedesco Rand margine, orlo, estremità....«... A randa a randa, cioè
risente rasente la rena, coiè tanto at costo a e tanto rasente che non si
poteva andar più là un minino che, a IBl1t. « Quivi fermammo i piedi a
randa a randa ». l)ante. «...era apparita l'alba a randa a randa ». Morg. «...e
poi gli mise in bocca l'na gocciola d'acqua a randa a randa » Segr. Fior.
IBACIO (al rozzo, all'uggia º contrario di: a solatio. « I susini simiani nelle
orti, lungo i muri, a bacio fanno bene. Dav. (.()NTR VILI,l ME (che ll ) m l'i(ove
il llllll (º il dirittll l':ì \ Qlla dro a con trallume – faro che li ossi:ì a
contrallume. SPRAZZO (sparso di mil utissime macchie l'anºni a sprazzo,
lavorati a sprazzo.SEST'A misuratamente, precisamente, per l'appunto) -- I)a
sesta, com passo. Nota il modo: colle seste. Parlare celle seste, cioè
parlare cal colato, misurato, compassato. «...e menandogli un gran colpo
che passò a sesta per la commettitura « dell'osso, gli spiccammo il braccio »
Bocc.A SCHIANCIO – Da schiancire – schrag treffen, schief Schlagen. «
Tagliandolo a schiancio in giu dall'urna parte, salvo il Imidollo... » Pallad.
Fobbr.« Le sue pertiche del salcio, si ricidano rotondamente, o almeno li n «
molto a schiancio ». Cl.A SGHEMBO: A SGIIIMBESCI() / di traverso, obliquamente,
– «Sull'elirio a sgembo giunse il colpo crudo. Bern. Orl. «...campi divisati
Per piano, a pl Imbo, a sghembo ». Bllº lì. Fier. « Capito al pizzicagnol,
chieggo un pezzo di salsiciotto, ed ei Inel ta grlia a sghembo ». Buon. Fiei'.
«... Se non che a sghembo la lancia lo prese ». Morg. « Pare ogni palco appunto
un cataletti IRestato, come dire, in Iºlel a Galestro. Che la natura fece per
l'Ispetto, Ed ogni tetto a sghimbescio « Il Il canestro... » Alleg. – Tagliare,
lavorare, operare, camminare a sghimbescio. A MICCINO a poco a poco, a poco per
volta) – Fare a miccino, collº all Imare con gran risparmio; dare a miccino;
parlare a miccino.«... E' un dare a miccin la ciccia a putt I, Vccio ch'ella
moli fila cia poi « lor male ». Fil', rim.«... Senza chè qui fra noi I)el buon
si debbe far sempre a miccino ». Alleg.« Favellare a spizzico, a spilluzzico, a
spicchio e a miccino a è dir poco e adagio per n In dir poco e male ». Varch.A
GHIAIDO – « Fu incarcerato ed a ghiado morto » (cioè di coltello). l)a V. A M
AI, OCCHIO – « Antonio, mirando quel dischetto a mal occhio, dice « va e pensa
Va infrì sè stesso: ond'è... » Cº V. A SOLO A SOLO; A TU PER TU a quattrocchi,
da solo a solo). « I)esidero di fa Vollare a solo a solo )). V. S. (i. l3. «...mangiare
un poco con lui a solo a solo ». Rini. Ant. « E' mio marito, e non è
ragionevole ch'io Ini p inga a colitenderla a seco a tu per tu v. Varch.« A tu
per tu d'ordinario indica, se non contesa, almeno un non s. che di lì (r))
amichevole o di riottoso ». Tomln).A IOSA – a Idiotismi lombardi a iosa, frasi
adoperate a sproposito, « periodi sgangherati.... » Mlalz.– Simili: a ufo, a
macco, a diluvio, a masse, a larga mano, ad usura, a oltranza, a gola, a buona
misura ecc. e Iddio renderà al bonda lito a mente, a buona misura, tormento e
pena a coloro che fanno la su « perbia». Passav. – Retribuet abundanter
facientibus superbiam. Sai:Il A GUISA CIIE...: A MODO CIIE..., DI... – « A
guisa che far veggiamo a h a questi palloni francesi.... ». Rocc. i a...
schiccherare a guisa che fa la lumaca ». Bocc. ti « Fare a modo che la madre al
fanciullo quando lo fa bramaro la « poppa ». Fioretti. « F: l'(a
modo che alla Maddalol)a.... » Fioretti. entrò in una siepe molto folta,
la quale molti pruni e arboscel « li avevano acconcio a modo d'un covacciolo o
d'una capannetta ». Fior.A PEZZA: A GRAN PEZZA di gran lunga, di lunga mano, a
dilungo )« Iddio la IIIa lì dato 1 elill, a lille desll'i: - i lol prendo, per
avvell « tura S III lile a pezza li rl III i ti l'lleri ». lSucc. « Tu non la
pareggi a gran pezza ». l 3 a... che Villce a pezza le forze il ii il II alla
natura ». Ces. «... che a pezza li in poterono i no, l'1:li a liostrº ». Giuli....al
qual peso pollai e gli a gran pezza lo! I SI se lliva sufficien a te n. Ces. ET
- A buona pezza, a pezza sia al 1 ora per: da un pezzo. Il Corticelli lo fa
altresì avverbio di tempo a vu i tre, º io e a dire col significato di: a lungo
andare, indi a gran tempo e.:: il l: l V a Illel lil - go della Nov..º in cui
il 13o a clo, il ricolllla lir di Tebaldo, l'e putato uccisº dal 1. l re:
ti sºlo i clie: l i vº: lo ſtesso, dice: l' 1. l e I edeva no all or I e II la
lr e 11, se i vi ebber iatto a pezza i in li e a lilolto l'Irl | o s, il 1 o l
-se che lor e lì i rio « chi fosse stato l'll (iso.Pezza per tratto di teli e
ti In e te l: il sito dai classici:...a e le quali, quando a lei i i nip.. - rido
e la buona pezza di mot a te...., l 3,. \ V, l: do ss 1 di buona pezza di
notte e il ogpl I lioli o il l ' Illi: e... l.... ed i: questo con I lilla
rotto una buona pezza iva il l i soli: si ll il V.. desse º lº). Erano a buona
pezza pia. Il l... » lº. A I) II, l'NG ()...lila po. I sa – 1, piti il V
".go, a dilungo le pi Vinci e ill « gannò ». l)a V.A (..ATA FASCI () Fa
cela di voi gli l a catafascio ». l 'a taff. Io non fu mai. lle solo di
gloria Vago, lº vivi, a raso e scrivo a Ca « tafascio ». Vlatt. Fraliz. l.ibli (i
rte a catafascio. \ I,I, I S.ANZA ()ltre i cliest.: se si lal::lo ba
nelletti regali... ll !) e inoln Ine: l'e, all'usanza (li (1:la, di co- e
dl gla il valore, ll lì.... ». Calo. «.... se la faceva la maggi. parte le 'a
nero, all'usanza dell'Indie, e con l'iso, e quando pit sontuosa ine:lie oil...
» Bart. ALI, I SAT(); AI, SOI, IT().... lle resta V a dl di rilli
all'usato di strane « tentel)llate ». Fiel'.«... e ne rinfocola V a l'iberio,
per ll è al solito lllllga lllente in lui a V a vampati, ne uscisse o saette il
rov in se. l)av.“..... non ga e al solito, Irla cori tlc it to... e co; i visi,
benchè a ce on e ci ai ln (stizia, pil V (ralli elite cagles lli.... l):ì
V. AI, CONTINU () Sonando al continuo, per la città tutte le campane... »
V ill. AI, TUTTO - Conf. Tutto, Cap. III e l'elisorili che Marta
s'inginoc a chiò a piedi di lei e disse: Madre dolcissima, al tutto sono appa a
recchiata d'ubbidire, chi io sento n. ll'admin la mia che l vostro par « lare
Imi conforta ». (.a V. AI, CERTO – - a Se....., al Certo i denloni ne
farebbero, gran rumore ». Iºart. AI.I.A SCOPERTA –..... potè poi mettersi
con lui alla scoperta in più a ragionamenti. » Bart.Al, DIRITTO – « Il
Sole..... feriva alla scoperta ed al diritto sopra il te « nero e delicato
colpo di costei. » Bocc.ALLA DISPERATA – «....nnellare d'attorno bastonate alla
disperata. » BaI l.ALLA SPIEGATA – «.... appunto culme la nave... sulla quale
tornò non e potesse levar mille fasci di lettere, che dicessero alla spiegata
quan a to egli veniva a raccontare. » Bart. ALLA SPICCIOLATA –. Tagliare a
pezzi alla spicciolata. » l)av. – Andare alla spicciolata o spicciolati vale:
andare pochi per volta e non ilì Ordinanza: l'O(o dopo si Inossero gli altri
bravi e discesero « spicciolati, per non parere una compagnia. » Manz.ALLA
SPARTITA –. Le varie scienze brancate non hanno più alcun « Vincolo coinline
che insieme le c' III ponga e le organizzi; si no a ce « fali, vivono alla
spartita e tenzonano fra di loro. iub. ALLA STAGI,IATA – Andare alla stagliata
per la via più corta i: «.... E vanno giorno e inotte alla stagliata. Non
creder sempre per la a calpestata ». Morg.ALLA DISTESA – « Ben è vero che
quella grandine di concettini e di « figure non continua cosi alla distesa per
tutta l'opera ». Manz. ALLA 1)IROTTA – Piovere alla dirotta. « Che lavorio non
si pigli alla dirotta per alcuna cupidità, ma piut « tosto per servizio dello
spirito ». Ca V.ALLA SCAPESTRATA senza ritegno, – « Ruzzando..... troppo alla
sca « pestrata..... ». Bocc.a Correndo alla scapestrata e senza ordine niuno,
cadono nell' ag a guato ». M. V. – Simili, all'impensata; all'improvviso; alla spensie
rata; alla sciammanata – « Mi diletta oltre Imodo quel vostro scrivere a alla
sciammanata cioè scomposto, se llcito, o, Caro; a fanfara – “..... non usavano
i vecchi nostri far le cose a fanfara ». Allegri; alla carlona; alla rinfusa;
alla sbracata; alla cieca; a mosca cieca; a chius'occhi –. Negligolza dc
lettori che passa lo il vizio, a chius'occni» V ill. ecc. ecc. ALL'
AVVENANTE (a proporzione, a ragguaglio... dispensavanº loro a oltrate
all'avvenante ». DaV. a.... e fece fare... le monete dell'argento all'avvenante
». G. V. ALLA MEN TRISTA (a farla bucina) –. Passato il quarto di,
Lorenzo, se a condo il consertato, non ritornò; talcli è già altri il farºvano
molti, « altri, alla men trista, prigione ». Bart.« Stava in gran dubbio di sè,
certamente credendo che il re, alla men « trista, il disgrazierebbe ».
I3art. ALLA CIIINA – «... i piaceri sono monti di ghiaccio, dove i
giovani cor. « rOIlU alla china ». I)a V. ALI,A BRUNA – « Uscire di casa,
ritornare, il sene alla bruna, i di notte « tempo ).PA RTE TERZA Verbi e
alcune altre voci generalmente note, ma dal cui retto uso all'elocuzione garbo
ne deriva e vigoria (APITOLO I. Verloi di particolare osserva, Aio1
ne non quanto all'ordine dell'azione, che se ne è parlato alla Parte ll º
Cap. 2º, ma quanto alla varia maniera di usarne, così cioè da risultarne ora un
senso e ora un'altro, e quando una frase più che altra concellosa eſlicare e
chiara, e quando Ina forma di dire piacevolis ima. In assello di espressioni
elegantissime, nulla comuni ad altre lingue e al tutto con forini all'indole,
all'original candore dell'italico litigliaggio.Uno dei capi che formano il
carattere di una lingua è, senza dubbio, l'uso frequente e vario di certi verbi
previleggiati, onde quel tal linguaggio prende una piega, una forma che lo
distingue da ogni altro, reca un'im pronta decisa e sua, e rivela l'indole, la
natura della nazione che lo parla I; sli a entra al to do, io ſo, lo gri, i
sel. I pul, lo li arr, lo li hº to trill, lo shall ecc. ecc. degli inglesi: al
bringen, Schlagen, selsºn, lath rºm ziehen, reissen, allen, hallen e er. l i l
des hi: al lati e doti lºrº mºtivº quel gal dler, falloir, aller, ceni, e crc.
d. I rili esi.Niuno per fermo potrà mai farsi a credere di saperlo l'inglese,
il tedesco, il francese se non conosce appieno l'uso molteplice di cotali
verbi. Ma e dovrà poi dirsi che noi italiani conosciamo l'italiano, lo par
liano, lo scriviamo, quando molti usi e vaghissimi di alcuni verbi sºli º gli
scrittori nostri del trecento e cinquecento e loro valenti imitatori, o ci sono
al tutto ignoti, o non vi badiamo gran fallo, fuggono al sensº º quel ch'è
peggio, non pigliano al rina ſatiri di apprenderli?Mentre nel Prontuario
trovarsi in diversi luoghi. “ioè quando sºlº una parola e quando sotto
un'altra, l'uso e il significato altresì diversodi ognuno il ſitº si re bi, in
questo Capitolo sono invece raccolti in pro prio, ci si il li del is fli e,
iro, i molti sensi e gli usi inoll piici di questi si illli i crli. \' scopo
poi il liv sarne in qualche non lo la I al ria, i, li i di li 'il ſole e
portata loro, due orditi (listi, ci:V ci li pi li, si incli di più ampia sv al
l: VitaliiD. llli i cºrti non si li prºnti, il che anche di questi, cioè dei
'oro Ilso l g.gior grazia e vigoria. Il dis(ºr sor. - S 1 º
Verbi più notevoli, ciò è a dire rigogliosi e fecondi di più ampia e svariata
vitalità, e sono: andat e, dare, fare, prendere, levare, met tere, recare,
portare. it jutlatre, sentire, stare, tornare, venire. Arm ci are
Noli II l via di etill irli qll il I agioli alimenti e andarmene in discus si
ti sul come e ind, che a fil e ass. I li II e i di ºrgan, a il più delle volte
a lin, ia, gialli rina approda e laio a anche trilore; imperocchè allo si ling
r. a p. l si la fatica con (edio e danno di chi legge e li in pro º cli il lr
Iriesi e gli anni in istu diare, raccogliere, e vergar car lei e per passi di
quanto scrisserº grammatici e il logi rh, e li arreco subito alcuni sempi colti
li i migliori libri di Ilarsi i lingua, dai quali potrai di leg gieri a ndere
l'uso vario e vagilissimi del vei bo andare: e metto anche pegno che pur
leggendoli nel tendovi un po' di studio, saprai senza scandagliarne altrimenti
le rip. ste ragioni il logiche, convenevolmente imitarli e rifarne, occorrerlo,
d aitrella!. ... e son cerlissimo che cosi a cre' l e blu conto coi dile,
dove così andasse la bisogna come a risale: ma lla andrà all imenti. Boce.
(410). Manda vanglisi di Ilona e d'Italia gli aguzzamenti dell'appelile; le
poste correrano dall'uno all'altro mare: se n'andavano in banchetti i grandi
delle città: rovinavansi esse cillà..... Dav. ll.(neste cose belle dicerano in
pubblico: ma in sè discorrera ciascuno: questa colonia in piano potersi
pigliare con assalti e di molte col medesim, a dire e più licenza di rubare:
aspettando il giorno se n'andrieno in ae cordi e lagrime: un poco di gloria
rana e pietà pagherieno lor fatiche º sangite ». Da V.“. Somiglianº si può dire
anche il genio e la natura degli abitatori I tillo va in delizie e in piaceri
di musiche e di odori e di n. 13al l “ Lo ingegno di Verone degli anni teneri
se n'andò in di pignºre, in tagliare, cantare, cavalcare ». Dav. “....
lullo il dormire di questo molte m'è andato in un sognar continua di nomi,
cerbi crc. ). (es. “... e per non andare in troppe parole... Se in.
Che fama andrebbe al lui mi i secoli di ieri e I;a, 2... ºbbºlo per rili poi ci
li ti resi nel l' u tutti e ne andò gran timore per lullo, il regno. I al I. I
tempi vanno u mi irli, N ſi i St ! ! 1. l’ulla la città di isti i patiti ne
andava a rumore I3. I 413,... la gen I e andò a fil di spada q io ti l ne volle
l'ira e il giorno... l ralosi il pool ogni cosa andava a ruba. (0 utndo questa
cili, la l 'dei lgo in presa, andatoci a ruba ogni CoSa..ln questi mutnici e si
li sº quel luogo il quale andò a ruba ed a Sa CC0. I.Ma º non crei propri iani
e il liri i titoli I e il I il enci si che face rain, i monaci qualche li ha o
di quelli in blio che, le quali miseramente anda vano a ruba T, il lil. º
mi ios li si i 'le, che li ci mi i ssis si incli il non irresi ſtiamº mai
andando me la vita?In queste cose l'isogna andar cauto; ma lo si e va il capo
cantis sino.... \:. A chi con in el l e così i ti e mi isl 1 il ris
va la vita pºi giustizia i a... e giudicò che e' lusse al pi p si
andassene G che volesse dire che egli ci ſi presto al gni suo placer. Fi,
l'. ... vi andasse anche la vita, io sono e sarò si mpre al l ostro pit (e
re... Ci s a I', il lil, i cl e ne andrebbe dell'onor stuo...... (: l',
n. a E se n'andasse il collo, sempre il rero son per dir li Sacchi.
() ual delle due ri pa; lunque più con i nerole: che ne vada l'onor vostre,
orrei o che ne vada l'onor divino? Si, si. r ho inteso: ne vada pur, (lile. ne
ratula l'onor divino. pl i cli, sull' isl il nostro. Segli a Sim il cosa
diceran quel di Tci n. eh il pm a rosso le ren d'Ital e andrebbe a male se la V
era si spirl issa'..... I ... ma in vano andaremo i pri, gli i?. «
Lo stral rolò: con lo sl rale un volo Subito mi sci. che vada il colpo a
vôto o l'iissi).Allora domanda consiglio di tua salute quando vedi le cose del
mondo andarti molto prospere, e fa ragione che tu se' alto allora a sdruc.
ciolare ». Mar lili. V es. º I) il nulla º quando Ma io ride che li detti
lei Sacerdole andavano a quel medesimo ch'egli intendea... Sal Isl.
Ortando la cosa fosse andata per lo contrario....... Fier. (416). “ (r se
li tºsle i tgton son in mileste. Se le tocchi con mano, s' elle ti vanno, con
chi intoli..... I 3el ll. i na circºla dirà: quell'uomo mi gol in una
fanciulla saggia: quel l'uomo mi andrebbe. Son molte le cose che la bano al
gusto e che non vanno (tl e il roll le re. l'orn Ill. () irando tlcuno o
non intende, o non ruol intende e alcuna ragio ne chi della gli Nict. Nuole
dire: ella non mi va, non mi entra, non mi ralsa, non mi rape, non mi quadra, e
il re parole così lalle o. Varchi. ... l'ira e li cruccio, il 'nendo,
andava disposto di lui li rituperosa mente morire 13 cc. (418).... ma non che
la nl o di rivenisse di loro, che anzi non ne andarono pur leggermente
offesi... I3arl. « Quanto all i più sa della lingua ben app s. nelle sue
radici, lanto più va ritenuto in condannare ». Bart.... e da principio va
ritenuto lipoi comincia a poco a poco ad arricinarsi alle pristino compagni. Si
gri i 19«.... se prorar lo potesse, andrebbe asciolta ». Ariosto. a Le trecce
d'or, che dorruen fare il sole. D'invidia molta ir pieno, IE A1 at li fre'don
ne va poco contento IPull. Mi l'.« Perchè lal, che qui grande ha sugli Argiri
Tutti possanza, e a cui l' (cheo s'inchina, N'andrà, per mio pensar, molto
sdegnoso ». Monli. «... nè però fu tale La pena, ch'al delitto andasse eguale
». Ariosto, « Si potrebbe indovinare che noi andassimo facendo e forse farlo
essi all res) n. 130cc.« Concediamo che spendiale in Noren li con rili, in
allegrie e, quel che anco conceduto non andrebbe in men che onesti amori o
Menz. pros. () uesto ſarà il mestier come va fatto. Mtilln).a Le ragioni
contrarie, a roler che sieno bene e pienamente rifiutate. vanno con chiarezza e
con fedeltà esposte. Salv.e dunque non va segnato mai in principio d'alcuna parola
quesi 3 segno. Salv. a... acciocchè resti si potesse e forni di
cavalcatura cd andare orrevole. I 3 o. (20. ... o Nseri utili al loro i
I3oluzi: con unº º l'andarsene rasi barba e ca pegli ». Bari « Von area
cominciato nella religione ad andar dispetto e vilmente ». vestire alla buona,
cienciosanielle. Fior. Ces.«... perocchè il rigore toglie la con lidenza: e
dove questa lor manchi andranno con voi copertamente, che appunto è quello di
che il demonio si varrà m. Bart. Con lor più lunga via con rien ch'io
vada. Petr. (421. «... io vi porterò gran parte della ria, che ad andare
abbiamo, a carallo. Bocr'.a... ma la bestia voleva pur andare a suo cammino.
Continuare, proseguire. Fier.«... e dove..... da niuna parte il loro cammino a
sè vietato sentono ii fiumi, riposa la mente le lor umide bellezze menando
seco, pura º cheta se ne vanno la lor via. I 3: Illo.... Lu (lor lco se
n'andò al suo viaggio... l' 1 r.... Ma lasciandoli gridare balassi a ir pel
fatto tuo v. Fior. 122,.... ed ella colal salratichella, facendo rista di non
avvedersene, andava pur oltre in contegno ». Bocc. «... un vento
sempre intavolato per poppa e così fresco che anda vano a più di cento miglia
al giorno. Bart. a Siale in procinto di rela, che non andrà a due anni
che di costà chiamerò molli uli roi n. 13arl. (23. - -« Tulli i cristiani di
quel poi lo iurono intorno al l'. Cosimo, a pre garlo con lagrime che non
frammettesse troppo a campar la vita, chè il perderla andava a momenti...
Ilari.a... Ma poco tempo andrà che l'uoi ricini Faranno sì che lu potrai
c'hiosarlo... T)il rile.«... e costoro si levarono tutti smar il talendo questa
parola: poco andò che noi reulen mo....». (.av.« Essendo già la metà della
notte andata, non s'era ancor potuto Telmullalo adultorm en la re. I30cc.«
Ouesla notte che è andata, si sognai ciò che l'è apparito ». Stor. S. Ells
[ach. « () uei area poco andare ad esser morto. Pelr. Si notino Jin (il
men le le ini (iniere: son..... anni e va per......: « Io la persi, son
quattro anni finiti e va per cinque, quant'è da settembre in qua n.
13occ. a Signor mio, son questi 1)ebili premi a chi l'ado di e cole? Che
sola senza te già un anno resti, E e va per l'altro, e ancor non te ne duole?
». Ariosto. Vada questo per quello: «... e non credo errare ad
aggiugne di mio oi namenti e forze a'concetti di Cornelio alcune colte vada per
quando io lo peggioro ». Dav. Andar del pari con...: 42.1..- - - - - ma i fatti
non andaron del pari con le promesse o. Bocc. - Bart. Ncn andavano in lui del
pari la gagliarda del corpo e la genero sità dello spirito. I3art. - Basti
Germanico privilegiare che in consiglio dal senato, non un con le da giudice si
conosca della sua morte, del resto vada del pari I)aV. Andare a chi più..... «....
perciò dove il fatto andava a chi più può in forze e in armi, i cristiani di
quelle spiagge quasi sempre i rstarano al di sotto. Bart. I t 425.
Note al verbo Andare 41() Similmente di resi con le vanno l la cellule? N
lì so come vada questa cosa. Come va la sanita? Gli affari non vanno bene,
4 1 1 - - Nota la frase andarsene in chechessia, e io è a dire: distrug gersi
dietro a cherchessia, perdersi, ma -sare il tempo, non far altro che....
i 12) - L'andare di qui sto e del seguenti i senipi e al ufficio pressa
poco di essere, correre, trovarsi, mettere, soggiacere e Ma è chiaro che
-arebbe guasta la frase, non le andarne d l grato, a voler mettere un di questi
verbi al luogo di andare.i 13) – Maniera bellissima. Simile le seguenti: andare
a ferro, a fuoco, a sacco, a ruba; andare a fil di spada, e vale essere in
preda, abbandonato a... ecc. Frasi, del rost, che a tradurle in altre lingue
converrebbe dire: uccidere, consumare incendiando, rubando ecc. o che altro di
somigliante, – « L' andare a ruba, osserva il Tommaseo, affermasi di tutte o
quasi tutte « le cose in un luogo co; tenute, quando l'essere rubato può
riferirsi ad a una o poche (se tra moltissime ». Mi par di poter asserire con
sicu rezza che ne anche il tedesco idi Ima si apprestarci un modo simile a
questo andare a...., o altra frase che torni se ttosopra il medesimo. 11) –
L'andare chechessia di questo e del seguenti esempi significa: trattarsi di....;
essere in pericolo, esposto a perdere; avvenire, seguire che chessia ecc.
Leggili, intendili, che è maniera vaghissima e nostra. (415) - Ognuno vede che
l'andare di questi esempi andare a male, andare a vuoto, andare in vano, andar
bene, andare a chechessia, andare per lo contrario )val quanto: riuscire,
battere, cogliere, tornare e simili. 416 – Significa: non riuscire, riuscire
altrimenti che il concetto avviso, riuscire nel contrario. Bocc.417 – E' il
Zusagen, anstehen affarsi dei tedeschi. Simile a questo andare è l'entrare dei
modi: mi entra. ci entro; questo non mi entrerà mai, ecc. e significa, l'uno e
l'altro: capacitare, appagare, sodisfare. 418 – Andare, coniugato con
certi partecipi pass. Ovvero con certi ag gettivi, piglia talvolta il valore
del verbo essere, conservando però seni pre l'idea di una cotale progressione e
continuazione nella cosa di che Si tratta, (andar disposto di...; aridar ornato
di...; andarne offeso, andar ne contento; andar metto da una colpa ecc.) e
tal'altra fa l'ufficio del ge rundio passivo de' latini, e vale: dover essere,
voler essere, doversi ecc. (Gheraldini); - - Quel tal delitto va punito;
quell'atto caritatevole va pre miato e Cc 419 – Nota la questa
frase andar ritenuto, guarda i si da.., proceder con riserbo ecc.120 – Anche
l'andare di questi esempi, accompagnato da altra voce agg. partic. o
avverb.) che ne indica il modo, e ad ufficio del verbo essere, o meglio di
contenersi, di portarsi, governarsi, procedere e va dicendo.421 – Pon mente
costruzione o maniera di connettersi delle par le che si attengono a cotesto
andare (andare una via, andare a suo cammi mo, andare oltre, andare a tante
miglia ecc.) Il quale la senso di percor rere, proseguire, seguitare, il suo
viaggio e simili,422 – I nbekil Inl Inert seilles VV egs gehell SI Inile a
Illmina l'e al V lag gio suo: « Ma poichè i regni e gli stati camminano sempre
al viaggio loro a e dove prima furono diritti indirizzati, non fla Inal li or
an. Il a passo ». Giamb.423 – Andare, parlandosi di tempo, indica lo scorrere,
il trapassare del tempo, e la durata del tempo impiegato in checchessia. Nota
costruzione andare a..... – Ricordo qui il modo avverbiale, affine a questa
forma di dire, a lungo, a poco andare ecc. v. lProntuario, Tempo - avv.) Un
altro lISO molº. In alto dissimile, di llll a ndare, cioè, il sºlliso di
passare ecc., è quello della nota frase: « ma lasciamo ora andare questo: «
quando e dove potrem noi essere insieme?» Doce.424 – Questa maniera è simile
all'altra già addotta: andar eguale, andar vilmente, copertamente ecc. ma è
forma di un assetto singolare e va però notata a parte.425 – Chi non ha le
belle ma Iliere italialle Ilon uscirebbe dalla forma comune: trattasi di..... a
perciò dove non trattavasi che di chi prevaleva in forze....... NoDare Il
suo valore, dirò così, naturale e comune all'equivalente di altre lin gue (dare
- latino, geben, to give, donner ecc.) è quello di trasferire una cosa da sè in
all'ul, consegnarla, renderla e simili. Ma poni mente va ghissimi altri usi ed
efficacissimi di un colal verbo, assai diversi dall'or dinario di altre lingue,
inoll plici e ſanti che appena se ne potrebbe rac C () l'l'(il mul) el'.
Gli esempi che allego contengono quei costi utli e quelle maniere, ch. mi
parvero meno note oggidì ti volgari, cioè, e a poco sperti), ma opportu nissimi
e ancora a sapersi, chi vuole impararla daddovvero la lingua ita liana e usarne
l'el talmente Metto prima alcuni esempi di un dare quasi assoluto, cioè
adoperato. per elissi od altro, senza l'oggellº e il mal i ra di assoluto cec.
Poi altri i un delel'inilla lo costrullo, egliali di lornia, non di significato
i dare im, mel: dare del: dare per mezzo a ecc. Seguono undi alcune maniere di
un dare ti forma transitiva, e inallelle all i nodi o Irasi antiche e
dell'uso. Il sole e alto e dà per lo Inugnone entro, ed ha tutte le
pietre ra st it ltte- o lºo...37. "...... Sono posti i primi, quando
lo veggano li ella vernata già secco, a levar la scure e dargli alla cieca tra
capo e collo, tra tronco e rami ». Segn. “...... e ancora raddoppia V. Il
dolore e il piant e davasi nel petto e diceva: or II lisera.... ». (a V.
a l)icoti, Signore, ch'io loll lo virt tl da clò, e tll il sai. E davasi
nel petto e piangeva sì forte che pareva che il cuore se le spezzasse in
corpo, (:) V.“..... e gittato il cappuccio per le ra e dandogli tuttavia
forte.... ». Boce. « Un muletto di Libia avendo scorto nel fiume
l'imagine del suo corpo e meravigliato di sua grandezza e bellezza, dati i
crini al vento volle cor rore come il cavallo ». Adriani. “..... (con
questa tenzone il porco, uscito lorº tra le brache, corre per ulo androne e
l'altro porco dietroli, e dànno su per una scala.... Torello levatosi e 'l
figliuolo dicono: o imiè! Inale in lobiamo fatto. Dànno su per la scala dietro
ai porci, là dove il sangue per tutto zampillava. Giunti in sala, caccia di
quà, caccia di là, e quello ferito dà in una scanceria (scº sinº tra bicchieri
ed orciuoli per forma e per modo che pochi ve ne rimasero Salvi ». Sacc.
(438). a Su, andiamo, diss'ella, ma sei mi dà nelle unghie lo concerò io
come ei merita ». I):) V. « Non prima l'innocente colomba uscì fuori del
mido, che diede fra le ugne di un rapace sparviero ». Segn. e Poichè si
diede nel sangue e che "a nominanza era rovina, si attese a cose più sagge
». Dav.a Lorenzo de' Medici a uno che voleva dar nel sangue, ricordò che gli
agiamenti a Filenze si vuota: no di notte ». Da V.La prima e ben grailde II al
I vigº.ia che dava loro negli occhi si era Che uomini di quel conto.... ».
Bart.«.... raccogliere alla rintlls i ciò che dà alle mani ». Macchiav. E come
e vedeva i nemici in posa, nuovamente ridava all'ar. Ino ». Bart.« Il colore
del tuo abit dà che si fornaio ». Cav. 'Inostra, appalesa – verriith).Diamo che
a casa vostra nulla deloba arrecare di pregiudizio l'iniIni cizia divina. Diamo
che col malvagi conquistamenti voi la dobbiate eter 11are. Diamo i le le
lobbiate a l escere credito, aggiuli:go le autorità, a qlli stare a dereilza:
vi pal' però che vi torlli (olllo di farlo? ». Segll. Coil ed la II 10,
assentianro) t439.« Per la qual cosa la confida:izi dentro le dava pe: lo fermi
o li e la pure si convertirebbe. Cav. i 10« Non mi dà il cuore di venire il
cilielli o con sl potlºrosi nellli i n. Segn. 441.E vi dà il cuore di
lasciarveli sta, e nel Purgatoriº piu lungamente?» egn « La mia coscienza non
mi dà di piacere a Dio ». I3ari. S IVARE IN NEI.: a Essere venuti
quatti quattº pe; tl a getto di mare per noi dare in chi gli pettoreggi. cacci
e prema.... I)av. gerathen).Il sali o, facendo intramesse al ra. colito, dava
in affettuose preglio re ». Bart. prorompeva.a Ma su, fingiamo che abbiate
tiato in amici di lor natura piu libera li.... ». Sogindovrà egli dura una gr
ali fatica per mandarla a live) o a r Inter e in uno scoglio, o ad arenar lolle
secche, o a dare nei corsari ». Da V. « Allora Sonzio fece dar ma corni, nelle
trombe: piantare scale, salire al bastione.... ». Giali) b.“..... i quali,
quanto prima videro i nostri, diedero tutto insieme in corna e tamburi e grida
disso! la ntissimi e all'usanza dei barbari ». B: rt. a l'erò qualvolta voi
scorgerete alcune persone che volentieri in luo gli tali convengono a
trastullarsi, dite pur senza rischio di dare in temerità, dite che...... ».
Segm.« Allora il Bonzo, dato in un rider sboccato, volse le spalle ai Padri
C..... ». Barf. (442). T).AIRE I)I l NA (()SA IN, PER.....: a... e, dato
dei remi in acqua, si rili se', al ritornare ». BO. a... comandò che de' remi
dessero in acqua ed andasser via ». lRocc. a Se...., io gli darei tale
talmente) di questo ciotto nelle calcagna, che cgli si ricorderebbe forse
un mese di questa beffa, e il dir le parole e l'aprirsi e 'l dar del
ciotto nel calcagno a Calandrino fu tutt'uno ». Bocc.“..... e
inginocchiavansegli dinanzi e dicevanº: Ave rex Judeorum, pro fetizza chi li
percuote; e davangli delle canne in sul capo, tanto clie le Spille gli si
ficcari no insino al cervello ». Cav. «... le dicevano l'altro suore: e
verrà a 1 e Eufragia e daratti del ba stone. E in Illantille lite che la ll dl
va ricordare Eufragia, cessava il dia Volo (li tol'Illentarla a. (.a V. “.....
poscia a se ne disino die di un coltello per niezzo il ventre e.... ». l)a
V. « Cielò ll llll Inedesimo per timore e avvampo per rabbia, e dato
barba ramente di un'asta per mezzo il petto a quell'infelice lo squartò ».
Bari. «.... Si chè, (Itlillido venne l origine e diede della lancia per
lo costato e si a perse il cuore del corpo di Cl isto, il s a ligu, li us i
fuori tutto ». Cav. «... vi possono dar su di spugna liberamente i pittori
sopra un qua dro, ». Segn. A 13. |) \ IR PEIR A | EZZO) (l, li...
(alla e mi l un ct, ct mi scot ciertt. - - - - - ond'è conseguentemente il dare
che la lino per mezzo a tutte le l"il bill leriº ». Bari. «.... le
altre filsto dessero per mezzo delle nellll ll, il V Ve!ltandº i fuoclli e
ſerell (lo (l'ast:) o (li Ill (Selletta ». l 3ii l'1.“..... Inl egli la diede
per mezzo alla si apestrata e senza ragione ». I):av. • I) AIR V ()I,
I'E: a Tu dai tali volte per lo letto, che.... » lº i c dimen trsi. a Messa la
chiave nella toppa, dandovi da quattro a cinque volte, l'aper se e....» (i
Ozzi I ) \ E SI () I RIPI E I) \ N NI IN... e simili Dava ilì ogni cosa
storpi e danni al lilli li I); v. « Solo coſa li scioperati che noi: sanno la
l' altro e le illeli:ì 'e la font ini, e e dare storpi e danni nella fama
altrui. » Ces. l.Alt E I E SPALLE collar le spalle o I)all'aiuto di l)io
e dal vostro, gentilissime don me, nel cluale io sperº. armato, e di
buona pazienza, con esso pro ederò avanti, dando le spalle a questo vento
(della mormoraziolie e lasciandol soffiare » Roce. I) \ IRE STIR A
MAZZATE: e.... i quali cavalli in quel terren il sangue loro e di loto
molliccio. davano stramazzate e sprangavan calci., Dav. DARE PIRES\ a,
di... (dal pretesto, motivo: dare appicco - reranlassen, « Vero e che queste
osservazioni.... daranno presa al lettore svagato e malevolo
d'affibbiarmi un altro bottone che però non mi farà troppo noia avell (lo
l'occhiello. » (iiub,DARE CARICA AD UNO DI Q. C.: «.....lo Volle seco...., lo
colmo di onori e linalmente gli die carica di VI i eri. » Balt. DAI BRIGA
(sich michts aus Eturas muchen): « Ne anco Imi dà molta briga se, per
compiacere a un amico, ho dato da dire u molti curiosi. » Caro. I)AR NOIA
A... Ed accordatisi insieme d'aver per giudice Piero Fiorentino, in casa
cui lano, ed andatiseme a lui e tutti gli altri appresso per vedere
perdere lo Scalza e dargli noia, ogni cosa detta gli raccontarono. »
Boce. DARE GRAN VISTA) (sich schòn, gul ausnehmen -- onde vistoso): «
Tutto va in delizie, in piaceri di musiche e d'odori, di portar la Vita con
grazia, di vestire abiti che dànno gran vista. » Part. appariscenti, I)
ARSI IN (ERIE(.(XIIESSIA, A (III (CHIESSI A (applicarsi, abbandonarsi
t...): e Calalndrilio, Veggendo che.... si diede in sul bere. » Boce.. si
diede allo studio e della filosofia e della teologia. » Bocc. I ).AIRE
NEL MIC), NEI TU () In mein Fach einschlagen –- in casa mia, nella mia bev (t:a
Voi date proprio nel mio: l entrare in discussione intorno a questo [. lll tr.
» (es. - I 3:ì l'1. l3. I ) \RI (III: IRII) I 13 E (da e male riut dal
ridere: e Diè tanto che ridere a tutta la compagnia, che illlllo v'era a cui
non di lessero le lnascelle. » Boi ('. I) AIVE I MOLTO BENE I) A MANGIARE
ecc. a A te sta ora darmi ben da mangiare, ed io darò a te ben da bere. » Bocc.
a Dar molto ben da far colazione. » Fiel'. I ) \ IX I ) I CC) LIP(). I )
I CC)ZZ() (in... ('('('.: - - Si scagliano di anci, il verso lui e Vanillo a
dar di colpo sopra i di rupi del fondo, dove s'infrangono. » Bart. “..... e V:
Illasi a dar di cozzo in una ville. n Bart. I).AIRE | ) I SIP.VI.I.A: º
Adoperò la sua Madre, che già conosceva assai disposta, a dargli di spalla n. a
S. Luigi per indurre il Padre a...). Ces. I) A IRE I)I SCI() (CC). I )l.I.I l
IRIETICC) ecc. l) Al l I)I IR E, l)| (()NT E e il lilolo) di “Se mi
avesse l'o (ld lIo so clic m'avrebber dato di sciocco il vulu l'e che l'oratore
sia di necessità legista e filosofo ». I)av.benche gli tolgon ) ogni appiglio
di darmi dell'eretico e del miscre dellte. » Giul).Non vi do di signorie, per
le, quando scrivo a certi uomini che sono uomini daddovero, soglio sempre
parlare piu voleliti ri a essi medesimi che a certe loro terze persone in
astratto. » Caro.« Augusto si trovò questo vocabolo di sovranita per non darsi
di re, nè di dittatore. e pur III ostrarsi con qualche nome il maggiore. » Da
V. I ) AIRE AI)l)| | | | | () (ilira si, in limorirsi, sbigollirsi Sich u
b Schrecken a Vinti dal timor della morte, davano addietro e rinnegavano ».
Bart. I) AIA NE' IRI LI, l vale sulla e', i lazzare, r. Scherza) e,
saltare, Prontuario): « Ora è ben tempo, soz I, I)a stare allegramente, E dar
ne' rulli e saltare e cantare l'er questo rovinevolo accidente. Buon.
l'ier DARE VDOSSO VI I NO, VI) (N V Cosv (investirlo con parole e con
jalli - angrºijen, sich re g 1 e il n. 444 ): con le fa un ser it, che,
vedendo l' - le sue l e al cosi il gulal dia. Colì a ver le bagaglie
abbandonate, non quello investe ma dà adosso a quelle e fallì (Sllo bolt Ill (n.
l)il V. I ) \ IR E AI ) (SSC) \ I ) (N I \ V () IR ) significa: alle mele
ri con assiduità). I ) \ I RI SI |.I.A V () (l V | ) \ I,(il N (): Diasi
pur sulla voce al presuntuoso che sale - ha o ha i ed io di... » IDa V. « Io
conosco un auto e a cui per questo peccato si diede più volte sulla voce e,
sventurata nel. e, n loro profilo. » (iiill).IIa i sentito come mi ha dato
sulla voce, con le so avessi detto qualche sproposito? Io non ne n solo la tio
caso punto ». Mlanz. – E' Vgnese l r r l le ricorda a Lucia (lulei
ripiglio sgarbato della signora i 15) I) AIRE A VISI) EIR l, l) \ I l A (IRI,I
) Il RI: «....e dato a vedere al padre una domenica dopo mangiare, che
andar voleva alla perdonanza.... » Bocc. « Fra Alberto dà a vedere ad una
donna che l'agnolo Gabriello è di lei Innamorato ». Bocc. Conf Far vista,
far sembiante, far veduto - sotto fare). 1)ARLA TRA CAPO E COLLO (sentenziare
di chicchessia o checchessia senza pietà, senza alcun riguardo, con poco senno
ecc.) – l)Ali DI MANO, DAR DI PIGLIO: «... die di mano al coltello
e sì l'uccise ». Pass. “ Noi per questo, dato di mano alla rivestita
ampolla, col marchio.... ce l'andammo.... ». Alleg. « Lo duca mio
allor mi die di piglio, E con parole e con mani e con enni, Riverenti mi fà le
gambe e il ciglio ». Dante. «... i più severi centurioni dànno di piglio
all'armi, montano a cavallo... » IDaV. « Draghignozzo anch'ei volle
dar di piglio ». I)ante. DARE I TRATTI (essere allo stremo della vita: «....
braino che ella, che nelle sue mani dava i tratti e boccheggiava, nelle
mie basisse, spirasse e intrafatto perisse ». Dav. «... e incominciò ad entrare
nel passo della morte e dare i tratti ». Cav. 446). Note al verbo Dare
437 – ll dare di questi primi esempi torna sottosopra ai verbi: bat lere,
percuotere, arrivare, colpire, cogliere ecc. Prova, recalo in altre lingue, p.
es. in tedesco, e non lo potrai far meglio che usando le voci proprie:
schlagen, elnschlagen, klopfen, gera then ecc. ecc. 438 – Dànno su per
una scala è lo stesso che: fuggono, si diſilano. Dare o darla è spesso verbo di
moto, nota il Fornacciari, e ac cenna per lo più a un moto violento e quasi di
urto. 439 – In questo caso anche il tedesco adopera il suo geben (zu
geben); anzi è la forma di dire ordinaria questo: vir geben zu, per:
concediamo, accordiamo ecc. 440) – E' appunto l'einreden ed anche l'eingeben
dei tedeschi. 441) – Simile anche il modo: dar l'animo (Conf animo, Parte III).
442) – Aggiungi le maniere consimili: dare in vacillamenti, in ver
tigini, in frenesie (Segn.); lare in escandescenze; dar nelle gi relle, nei
rulli; dar nel ge mio ecc.443 – Anche il modo: dar di morso a.... va annoverato
qui: « E lu darai di morso al calcagno di lei io. Ces. (Et tu insidia
beris...). 444 – « Dare adosso ad alcuno, figuratamente, vale anche
nuocergli COi detti, co Cattivi il flizi... (il) el'ardini. – Simile al detto:
l'agliar le legne addosso ad uno. – « Tal ti loda in presenza che lontano
Di darti addosso bene spesso gode o. Leopardi. – Nota altri modi con questa
voce addosso: andare addosso a mimici - I bav: l are un processo addosso ad
alcuno (Bart. - DaV.) ecc. 445 – I)are sulla voce è un riprendere,
biasimare, censurare, chia rnando all'ordine per vie indirette, per certi
segni, avvisi, ml Ila/CCe GCC. 446) – Dicesi anche: fare i tratti, e pare
che significhi, anche questo, dare i tralli; cioè agonizzare:... e la Madre e
tutte le altre stettero chete, in silenzio, mentre Gesù faceva i tratti e pas (sava
di questa vita o º av Fare Lascio le dissertazioni intorno a questo
verbo, e mi faccio subito agli esempi, non trascritti dalla Crusca e d'altri
Vocabolari, come fanno ecelli compilatori di grammatiche e dizionari dei quali
tutti, quando presi a lavorare questo libro, io non avea nozione alcuna –, ma
colti, al solito, nei migliori autori, lilli da me diligentemente cerchi e stu
diosamente analizzali e sviscerali. A maggior chiarezza di idee e ad
agevolarne alche meglio lo studio. distinguerello sei ordini liere di
lare: la - che sta per quali il tre altro verbo dianzi menzionato. IIº -
aggiunto ad un indefinito sì come vezzo od ornamento di frase (il pianger che
faceva, che vede a fare ecc.IIIa - a valore di esse e o così che potrebbe stare
anche essere (esser ll lile, esser buono eI Va - ad uso di varia
significazione, cioè in luogo e forza di uno dei verbi: giudicare, ripulare,
ottenere, conseguire, importare, fare in modo, passare, renire (parlandosi di
piante).Va - pronominale farsi) e col significato di inoltrarsi, sporgersi, af
facciarsi e simili.VIº - finalmente, ad usi diversi e come parte di questa e
quella frase, cioè a connubio di altre voci e di un significato inseparabile
dal medesimo. (449). --- -- I. «..... onde ella amava piu te e
l'amore tuo, ch'ella non faceva sè me desitna. » CaV. (450)« l?el lo
co.municare ille,iorire s'avventava ai suoi, loll all l'illelit I che fac cia
il fut.co alle cose urtte. » l3o.- - - - - che io ho trovato dolllla (la III
lto più che tu non se, che li leglio m'ha conosciuto che tu non facesti. »
130cc.« Il cuore non altrimenti che faccia la neve al sole, in acqua si
risolves se.... ». Bocc. «.... le dice che se ne guardi; eila noi fa e
avvienle. » I3 a « Quantunque quivi così muoiono i lavoratori come qui fanno i
cittad. ( Figliuolo, Messer (ieri non ti manda a me. Il che raffermando
piu volte il falinigliare, nè potendo altra risposta a Vele, 1o 11, in (ieri e
sl gli li dis se: – Tornavi e digli che si fo ci re: che ti mando. – Il
lamigliare, torna a to, disse: –Cisti, per certo Messer (ieri mi manda pure a
te. Al quale Ci - sti rispose: – Per certo, figliuol, non fa ci e, non mi ti
manda, o Bocc. « I)i spettacoli e d'ogni maniera divagamenti non potea
pur patir di sen tirsene dir parola e partivane coli quel disprezzo che altri
fa delle cose Sozze e della Dl'll tll ra. » (es. a.... e percio' che
amore merita più tºsto diletto che afflizione a lungº andare, con molto
maggior piacere, della presente materia parlando, obbe dirò la Reina, che della
precedente non feci il IRe. » Bocc.a non meno la grazia (i a Inor del Soldano
acquistò i l suo bene adope rare, che quella del (..italano avesse fatto, i 13.'I'll
ci il celll quasi coine se noi non conoscessimo I l 3 a 1 con i collle
fac ci tu. ) Bocc. a.... li quali per avventura voi non conoscete come fa
egli. » Bocc. Itil V Vedeti oggi Ill:li e torna ll II 1, coiile tll escº l' -
le Vi, e non fa l' far beffe di I e ti chi conosce i filo di tllo come fo
io., B º a Tu diventerai molto migliore e piu costumirato e piti da bent
la che qui e non faresti. » Bocc. a... e nol credevano ancor
fermamente, nè forse avrebbe fatto a pezza (indi i lì0m molto), se ll: l
caso a V Velllllo 11oIl 1 sse ch'e lor cllia l' elli fosse stato l' ll
cciso ». 130cc. e prega V: i lil. Inolf (ll II, il III trite ch'ella di V --
andare il lil 1 l 'a sua, com'ella prima faceva, e molto piu..... m (il
V. a Quivi pensò di trovare altra maniera al suo malvagio, ad perare, che
a fatto non avea il: altra parte. » Bocc. Ed ecco venire in camicia il
Fontarrigo, i quale per torre i panni come a fatto avea i dalmari,
veniva..... l3o a... non v'è oggina, chi ad un amicº, terreno non creda pil di
quello, che faccia a I)io. » Segn. a I)avano vista di non tener più conto
di lui, che si facessero degli al a tri. » Balºt. Ces. « Ma
veggiamo forse che Tebaldo meritò questi cose? certo non fece: voi
medesimi già confessato l'avete. l 3o. a Niuna cosa è al mondo che a lui
dispiaccia, colme fai tu. ) 13 r. 151 a.... ilſſuale non altrimenti gli lol
corpi cali di li nascondeva che fareb be una vermiglia rosa un softil
vetro o Bocc. « Come suol far bene spesso molti altri, non m'ingannava.,
Fier. 1t)Non potendo egli per le sue malattie intendere agii studi quanto
face vano gli a Irl, º d egi I l Istora Va Illesi e il 'dite coll..... »
(.es. a Dio tranquillasi assai piu ti sto che in li fan l'onde di turbata
peschie a ra al posar (l, vei iti. » Salv. a Amatemi coln, io fo Vol.
(io/ zi. ) ! e Cosi l i poppavano colti i madre avrebber fatto ».
lSocc. S'io mi conoscessi così di lieti e preziose, ci rime io fo
d'uomini, sarei blloli gioielliere. I,il Vlati II. Ed era si gri il de il
percuotere che facevano il Sielli e le lololar,, che slavi, la V il 110 Il loro
o il il iie l relli.Nel fuggir ch'egli Assi i lill ta faceva lie, una foltissi
Irla sei vil, gii in cell le ll ' la g 1, l. 1 Isg, i Zl: 1. S - li.l'el Issa i
cori e se li 1, l su tv li intendere e del guardare, ch'egli i' leva ch'esso
facesse le,i di 1 min. 13,.()n l'e (olls gli::. in l. ii dare che fanno per
mezzº a tutte le ribal (l, l' e.....! I3: il t.Qlle rigoglio dal scperchiar che
fanno le linesse de gli il ll ' (ssell (lo 'll - I ll. (..:Per esaminar che
facesse egli in desino, ogni azion sua..., con quella Sotlill-siIrla a ' ll
ratezza º le farebbe ! l... I l di pill roso e maie a milm:a “ to !! (sali
1,3; - Il III ore il plli ſi te e il martellar che faceva il povero
cuor di l.u cia.! Mla liz.pero che tro) po lisa: il si logorava a disciplina
del santo, la l'ecò il pit l i-erlo, si illo e Irl) Il lt, il battersi che
facevano con alcune a discipi ille, o il de ci si ill si Vºle, tl a V a Ill
quella dei santo.... Dari. a... al Illale il saporito bere che a Cisti vedea
fare, sete avea generato ». I 3 mcc.« I)a (Illel ol'l'el' che gli viddero fare
il lla volta (ll... I3:l rt. colll'elera il d a loro, per venir me: io dissecar
che questo faccia, non perciò se lº svil I llia.. ll::lzi... » 13 arb.I l
piangere che lo l il re in teneriti fino alle la grini e vedevamo fare al
mostro fratello, ci reco ad altri pensieri, e avremlino a condisceso, se
non clie...... a I3: l l'1. Ne I llli loro a spe, e ne vide i gli eletti,
quando nel darsi che fecero per lo mezzo dei barbari, mist ro tale sp: vento...
». Iºart. il l. Il liv fa l la teli per atissima stagione di pri Il l: i
ver, l.. I 3: l...... ll vi fa lin'. I l la derisi e greve º I ai t. )l re a
ciò al spiaggia di Malacca fanno venti freschissimi, o l'art. l'etiche, a
ragione di tr Inn ti che vi fanno spessi e gagliardi, esse « (case) non abbiano
il mio volte sopra al chi. » l?art.a Ben so che per te farebbe di lasciare il
vincoli e li poso della carne a e alrdarne a Cristo ». C: Vali.. io -il ebbe il
lile).e Niente ha i sapor di biada e perciò tu non ti fai a me, nè io mi foa te
». Fav. Esop.« Non fa per te lo star tra gente allegra, Vedova sconsolata in
veste negra ». Petr.Fanno pei gran disegni e mutazi e Ilori e da la dare ove la
posa piu ti rovina clie la tern rità. » I)ava zMa perchè nell'acqua chiara ! !
- i lig lio la l et le ia V gg li: la torbida fà per chi gli vilol piglia ',
III: ng ſare. l)avanz. Noli può fare li Ill re: I l e - - al 1ori la lol (III
il tal11:1. Sºg Il ..-e egli dice, N 1 il por io può fare ch'ei rion si p
it, e se n'esce ri le 'le, quell'avel tº Inlito gii accresce il dl!. » Da
V. in quanto piu' alie d ' Iº che agli uomini, l' I, olto parlare e ling
o quando senza esso si possa fare si disdl Bo 155 l Ia' tll a Irli
in olii o li or fan sedici anni, i l... (l Slla V a 56 IV. a Suo cimitero
di Illelia part la lino (1 Epi:ll'o ti 111 i su: i seglia - e ci, (le
l'anima col corpo morta fanno. » l)a 1; e I epili i go, suppongo io, giII
il 1 a 1 Ma il popolo che vuol ci ala e il faceva chiari at ali adozio e, a I)
avanz « L'anſica III e Imoria fa il torri pi di icato dal..., I): v.a La tua
loquela ti fa mi i lifesto manifesti rien! Di qui la riobi! pa tria nati. Alla
quale lo sa lui troppo mio' si o I): inte. i s'ipno, ti appalesa – verráth
dich.a I), Pietro in ritiro a Solo quel divario era oli e la S. Vg -tillo
faceva da Fausto Manicheo si primo mi:i stro: S. \ mily g io. L'uno tilt 'tori
e leggerezze, l'a lt) o frutti e -: il lezz' o I): V. Lc fo partito per di qltà
». Fier. a Dunque hai tu fatto lui bevit re. e V., o di siti - 'e gli dai
taccia) Colli i clie ha il ll ll gli fa l'i....... 11: li l 3, i ll l 1:1,
Illeſ le co; to fa lrlestitºri E questo fa cli: i lio: e Itil, i ni li stili lo
i libri li. (s. i Mla poi li è 11 11 si | lo fare i lic lºl - 1, ' - ri -
i l. 1,,, l a dio alcuno, nè posso - I gri e 'a e l' a i 'tr... ll '
Ina - - a ledir Cadmo e chiunque fosse altri di quelle teste matte che
ritrovarono a questa maledizione dello scrivere. » Caro ottenere, fare a
meno) « Mentre che.... io non poteva fare ch'io non mi doleSSì
almaramente. » Fieren. rate che al nostro ritorno la cena sia in essere.
» Caro fate in modo, procurate) I)eh se vi cal di me, fate che noi se ne
ineniamo una colassù di queste papere. » Borg.e perciò una canzone fa che tu ne
dici qual più ti piace. » Bocc. l'areva che non ti l'i sole, il la a
Sinigaglia avesse fatto la state. » lºo:. passaio, trascorso (ono fatto fù ii
(li chiaro verso la si dl lizzò., Bocc. | - Il sul far della lotte e presso
della torricella nascoso. » Bocc. 157) l'altra urla de l'en li colli
l?olna li.... Susilli non se lº cura; fanno per tutto, purchè grasso vi sia. »
I)avanz. Colne ogni altro frutto tra piantasi il noce: fa per tutto viene
adagio: dura assai: appirasi agevole: la ombra nociva, onde egli lla il nome, o
Da V. 458) V.. Il quale come egli vide fattoglisi incontro gli die lel
viso un gran punzone. » Boc i 150. « Onde non è mai raviglia, che la
llclo, la lit I anni al presso come si e det to, vider co'a ll no della
compagli 1.1, gli si facesero tutti incontro a domall darlo del loro padre, e
se v'era speranza di mai piu rivederlo ». Bartoli. « Chi volesse cimi (1 lt; lr
sl lol a V i rl facessesi innanzi a l):ì V. « Ma ancora aspettano di dirle
altro, e fannosi innanzi, e mettonle un cotale pensiero. » Caval.a e allora si
leva rollo costoro, e il maledetto Giuda si fece innanzi, e ba (“iolla) e
disse. » (a val. a Ver me si fece ed io aver lui mi fei ». l)a lite, Non posso
farmi nè ad uscio, nè a finestra nè uscir di casa, che egli incontamente non mi
si pari innanzi ». Bocc.« in vista tutta sonnachiosa, fattasi alla fenestra,
proverbiosamente disse: chi picchia laggiù? » Bocc.« Fattoni in capo della
scala vidi e sentii tutto ciò che passò tra loro. » Bocc.« Spinelloccio è
andato a disinare stamane con un suo amico, ed ha la a donna sua asciata sola,
fatti alla fenestra, e chiamala, e dì che venga a « dosillal' coll (esso lì oi
». ROC Cº.« Fattosi alquanto per lo mare, il quale era tranquillo, e per gli
capelli a presolo, con tutta la cassa il tirò in terra. » Boce,a li contemplava
dalla riva in lotta con le onde, perchè da oli passion « Inosso fattosi
alquanto per lo IImare, dopo Illolto affaticarsi, li l aggiullse, a li prese
entrambi per le vesti e tirolli a terra. » Bart. « Così senz'altro dire,
la buona quaglia starnazzando l'ali per ia gabbia con più empito che poteva
fece tanto rumore che il padrone senti, e fattosi e alla fenestra cacciò via lo
sparviere. » Fi(l'enz. « E facendomi dal primo dico.... ». Ces.
460). a Fatevi con Dio, e di Iile non fate ragione. » Sarch. COllſ. l' 1
rte I. Ca po III.) a Fannosi a credere, che da purita d'animo proceda il
non saper tra le « dolllle, e co' valelnt'uomini favellare. » Bo -. 161« Il che
se la natura avesse voluto, come elle si fanno a credere, per al tro Inodo in
Vrebbe lorº limitato il cinguettare. Bocc.« facendosi a credere che quello a
lºr si convenga e non di sºli a che al e le all re. » IBO(''.« I vestimenti,
gli ol'namenti e le caliere piene di superflue delicatezze, le quali le donne
si fanno a credere essere al ben vivere opportune o Bocc. « Ma questo io mi fo
a credere che fu un giuoco, l'n tranello, un lavoro « l)i quel malvagio |
risto!.... » Buonar.e Pognano il torto a tua gente, la quale molestando i paesi
pacifici, si a fa ad uccidire uomini, bruciare templi, sparare donne, sforzare
vergini!...» Lett. Pap. Nic. « Chiunque si farà a considerare quanto..... !!, (l'ulse:
i « La vide in capo della scala farsi ad aspettarlo. ) Bocc. VI. FARE COL
SENNO, COLL' UMILTA' (e simili. 462). (rl lidogllerra ebbe morire ed in sua
vita. Fece col senno assai e con la « spada. » IDante« Fd ella incontalmente
lasciò quella risposta, e prese conforto e disse: e io farò come la Cananea, coll'umiltà
e coll'improtitudine e colla perseve « ranza, pure per avere da lui
misericordia, perocchè m'è detto ch'egli è tut « to benigno e misericordioso. »
Cavalca. F VIR SENNO (53). « Senno non fai se llor: lla i telli ſi gli
Idi. » l)ittaln. « Meglio di beffare altri li Vi glla rderete, e fareste gran
senno. Bocc. Fl\l8 RAGIONE (che..., di..., con...I. Ma io fo ragione che
i nessi tornassero tutti affrettati, e dissero: ve « duto abbiamo che questo
maestro è testè passato per cotale contrada... » Cavalca i 464)« Allora domanda
consiglio di tua salute quando vedi le cose del mondo « andarti molto prospere,
e fa ragione che tu se' atto allora a sdrucciolare. » Martin Vesc.rai: e
Ora per non i petere.... io fo ragione di non tenere un disteso ragiona
lIlCl1to. » CCsari. « E peroc he.... fece seco ragione di rimandarmelo ». Ces.
« Ma volentieri farei un poco ragione con esso teco, per saper di che tu e ti
rammarichi. o lº intenderIileia con..,« E pero a te, siccome a Savio,... ti
convien confortare, e far ragione che Inal ve lli: a 11 mln l'avessi, e lº si
lalia a indare. » I30 c. 465)« E - I fate ragione, che pe: quellito egli potra,
Sara Selmpre il primo a a rovesciare sopra di voi la sua colpa o Segn.lº co; i
forni 1 e lo ch sll edette allo sventurato Saulle fate pur ragio « me, l
tito:i, che avveni del bri a tutti i peccatori. » Segn.« E in esso luoco, fate
ragione che il Signore venga a purificar quelle anime, quasi lentro un cro,
illolo terribilissimo, finchè depongono tutta « l'antica storia. » Segn.E pensonni
che Gesti i Marta disse: fa ragione che tu mi vedessi in a ferino, come si mo.
-toro, hº giacciono qui entro, e in così gran Drsogno, « pensa quello che li fa
resti a ine, e fa a loro ». Cav.« E però dico che i lutti l sua sollecitudine
pose di far bene l'ufficio, che a le era dato di lui, il quai ella vedeva che
tanto gli piaceva, che poneva in sè la p rsona e l'era se: vita. Ed ella cosi
faceva ragione di non partirsi a da lui punto; e qua:ldo serviva il povero e
l'infermo pareva a lei servire Cri e sto nella sua persona, o (v. a E fa
ragione ch'i' ti sia sempre allato ». l)ante. \ V EI ) l I () - – I VIR
SEM1 I \ V IS I \ \ V IS | | | ) | --- l' A | 31.VN Tl....., ella a tal -
i vitiche1ia, facendo vista di non avvedersene anda va i colti e in colite- io.
Boa l l' allora fe vista di: andare a dire all'allergo che egli non fosse
atteso a en I, p. I d p moltº ragionamenti, postisi a cena, e splendida In nte
li riti, va i se viti, astutamente quella menò per lunga fila al l: il l -
lll'a. » l oe l'appa ma i ti r; parevano molto religiosi e molto costumati, e
gran vista facevano di cosi essere ». Cavalca (66).l'il, l'io li in voi i 1. ll
scostarsi da Itolina, e ogni anno faceva le vi « sto li voler visit lº serviti
e le provincie. Mettevasi a ordine. Ineve vasi, fermavasi, o, ivi in inet,
orire la ti gallo, onde di evano gallopiè. » l):n V:ll 17. a E fatto
prima sembiante il sere la Ninetti messa in un sacco, doverla a qu. te t - il.
1. Inizzerare, se la rimeno alla sua sorel a l:n. » i 3 t. E quando i s
rso i litro fecero sembiante di meravigliarsi forte. » H3 ).. Fatto adunque
sembiante d', li conoscerlo, gli si pose a sedere a pie a di.. I8o.« Quindi
vicini di terzi levatosi, essendo gia l'uscio della casa aperto, a facendo
sembiante gli vs si a' tr Inde se ne salì in casa e desinò. » Boceº -.... e
cosl ad Andreuccio fecero veduto l'avviso lol'. » Pocº. 'diedero a vedere, a
conoscere) 467, FARE AI L'AI TALENA, ALI..\ IP.AI.I.A, A I.I.E (..AIRTE,
AI.I E (I ) I, TELLATE, A SASSI, AL MAGI IO, (e simili). a e per vilificarsi
faceva al giudo dell'altalena. » Fioretti. « QuiVi si fa al pallone, alla
pillotta. » Lippi 468) « Noi abbialno carte a fare alla basetta. » Cant. Carli.
« IDicesi che c'era un tratto un certo tempione, che si trovava un paio di si
gran tempiali, che facendo alle pugna con chiunque si fosse..., non si a poteva
mai tanto riparare che ogni pugno non lo investisse nelle tempia. » Caro.«
Siccome, se tu fossi nato ill (il e ia, dove e corrottºv le esercitar l'a rti a
In e cora giocose, e gli Iddii ti avesſero fatto nerboruto coine Nicostrato, iº
non « patirei che quei braccioni nati a combattere si perdessimo in fare a
sassi a o al maglio, così ora dalle accademie e dalle scene ti richiaino a
giudizi, e alle cause, alle vere battaglie. Dav.« E' facevano al tocco, per li
avea a Inter: 1 primo di loro. IBllonerotti. (469) FARE A CIII PIU'....:
FAIRE A FARE CII ECCIIESSIA a gara – um die W ette). « i quali con altri
magistrati fanno a chi più adula. » I)av. « Ma lldendosi allora ()tone e
Vitelio, con iscellerate all'Illi, fare delle cose) umane a chi più tira.... ».
I)a V.a che è quanto dire che più di mille e mille lingue fanno continuamen a
te a chi più squarcia il buon noi, e degli innocenti. » Giul).« Vennero subito
gran guantiere colme di dolci, che filro presentati pri « ma alla sposina, e
dopo al parenti. Mentre alcune monache facevano a a rubarsela, e altre
complimentavan la IIIadre, altre il principino, la bindes sa fece pregare il
pricipe che..... Manz. ſ'.ARE A FII) ANZA, V SI(U IRTA' con..... a
perdonatemi s'io fo così a fidanza con voi. Bocc. « Coloro che fanno a sicurtà
colle riputazioni e per sin colle vite, non solo (le” cittadini, ma.... »
(iilib. FARE ALLE PEGGIORI con i contenersi, governarsi nel modo
peggiore) « Augusto senza dubbio inizio l'I: neilla a fare alle peggiori con
Agrip a pina. » Dav. « Egli tanto più il 1 furiava, e facea con tutti
alle peggiori, fin lì è il re il a Inandò cacciare come il Il ril):I l I
liori li pii l:ì gi. » I3:urt.FARE A MICCINO: consumare, od altro, con gran
risparmio. Miccino vale pochino e a muccino a poco a poco. 170) FARE A
SAPEI? E a crerti, e, ammonire e simili. « E quando tu la intenda altrimenti,
io ti fo a sapere da parte sua ch'egli « Sala tanto (Illa Into e ispetta a Sua
Maesta. » Fier. FARE DEI. SAVIO, DEL SUPERBO - I)I.IL PAZZO -- DEL BUON
COMPAGNO –- DELl. UOMO e simili da sl l'aria... den gelehrten spielen
ecc).Allora il corvo, che tacea del savio e dell'astuto prese carico sopra di e
- d'esserne (il re... o lº le reliz.« Il che udendo la testuggine e volendo far
del superbo anzi del pazzo, « senza rico: darsi dei e aminionizioni datele,
plena di vanagloria disse.. » Fier. Volelrd, far dell'uomo essendo lo stie,
Illalrdano llla e e rovinano « non stilainelli e.. » Fiel'.« Ho fatto tanto del
buon compagno che me – il lio acquistati tutti. » Caro. FARl, \, FARSEI,
A CON contentarsi.... stai con lento a....). e Domandò come Silv: la facesse,
quello che fosse della moglie e.. » Fier. « Se la faceva la miaggior parte
dell'itino all'usanza dell'Indie con riso; e e quando piu sontuosamenie con in
poi, d'erbe condite sol di ior mede « Sime. » I3art. FAIRE I,i,() V.. l)
il liut ) Ni lºrº in l. FARE ILE BELLE PAROLE e simili. « acconciarsi le parole
in locca. » l80 parlare lorbito, in quinci e quin di ecc.)« Ed ella, facendo le
belle parole, rispondeva che le era a grado assai, ma « la dimora, l'eta,
l'ufficio.... e º no pur cose (la polmderarsi.. » Fier. FAI? FORZA AI ) A
I CI NO) – FAIR FC) I Z \ l)l Q. C. I 'ARE I)i FORZA ci avvisò di fargli una
forza da al ll ma l agioli colorata. » Bocc. « Colnili ciò a gridar forte:
Aiuto, aiuto, che conte d'Anguersa mi vuol far forza. » Bocc., il « La reina
faceva ai giudici forza dell'appello. » Dav. « sa tanto ben ciurmare che
incorrendo in contumacia, turbando posses a sioni, e facendo di forza, la
cagion gliene comporta.... » Bocc. F AR M1 T TO AI) ALCUNO (v. Parlare Proml.).
'FAR FALLO A abjallen). a donne le quali per denari a lor mariti facessero
fallo. » Bocc.F A R CONTO DI... CHE (daraui gefasst sein, sich cturas u oill be
mer ken – bedenken ecc.).« Si addestrino a vincere il demonio in altrui,
trionfali dolo ill lor stessi, a e faccian conto che i pericoli passati
son minori di quelli che sopravver « ranno. » Bart. e sappiamo che...., e
sian prevenuti che....., e ponderino bene che....) a Dunque dovrò
starmene tutto l'inverno tra questi geli e durare si lun « ga fatica...?
Fa tuo conto. » Gozzi a Le saranno adunque, ripigliava il ragazzo, candele? Fa
tuo conto, diceva il padre, le sono appunto candele. » Gozzi. FAR
BISOGNO A. Q. C. a e le nozze e ciò che a festa bisogno fa e
apparecchiato. » Hocc. FARE AI) ALCUNO SEI? VIZIO IDI SUE I3ISOGNA Bocc.
I)av. I3art., I ARE CEFF ().472. a farebbe ceffo a questa fiorentilliera
che cosi le propri la nostre appe. con barbarisino goffo e sllo e cellsll
rel'ebbe così. I a V. l'ARE ACQUA a Cercar di al III la sorgente ove
farvi buon acqua. I3art. Fier. a poi ripigliò: forse il dite perche quella nave
qui una volta fè acqua. » l3al rt. 473; I AI? CARNIE: I n di
ch'ella acquiia, era ita a far carne. » Fier. º e Ini venne veduto
quell'iniquit so giovane colla spada ignuda per ogni canto far carne, e gia
giacerne i suoi piedi tre, tutti imbrodolati di sangue, che ancor davano i trat.....
» Fierenz. | FARF II. TOMC) Conf. Cadere Pront.. FAR CERA (da Kairen). “
lo indusse a....., a far gran cera. » I)av. FAR GREPPO quel raggrinzar la bocca
che fanno i bambini quando vogliono cominciare a piangere) Crusca (474)FAR
GESU' congiunger le mani in atto di preghiera – vive in Toscana FARCI II, CAP().-
FAI? E TANT ()Farci il capo vale averci pensato tanto o pen-acchiato o
provatosi di pensarci, che nºn se ne intenda più nulla, nè anco le cose chiare
e che si vedevano alla bella prima.Fare tanto di capo vale sentirsi stordito o
da pensieri noiosi o da mal CSS el'e o da rumori.M'avete fatto tanto di capo,
dicesi ad un uomo parolajo ancor che ne in parli a voce alta, purchè coºfonda
ed uggisca la mente. Così Tommaseo, Gherardini, ed altri. FARSI RELI.O:“......
che se ne fa bello per aver tradito le tre legioni smembrate ». Dav. l'AIRSI
LARGO allargarsi, agevolarsi la strada – avere i mezzi di farci rispettare e di
avanzare presto nella via che prendiamo.) « Coloro che per le corti colla virtù
e colla fedeltà si fanno far largo ». Iºierenz. « se non vi fate largo coi
donare.... ». Cecchi. --- Farsi largo colle chiacchere, coll'ingegno. -- C'è
chi llell'ultimo altrui si fa largo donando, chi domandando, chi piangendo, chi
ridendo, chi co mandando, chi in Inacciando, chi lo dando e via Via. \ V ER A
FARE CO)N..... I)I a bella donna con cui lo imperatore ebbe a fare ». Dav. che
ho io a fare di tuo farsetto? » l8oce, Note al verbo Fare
449, – Non curo di molti altri usi, vi oi con uni ad altre lingue, vuoi
notissimi e frequentissimi an ha oggi, p. es. far lare nel doppio significato
di ordinare di fare, e di cagionare di fare fare apparecchiare
checchessia anferlingen lassen – fare all'l'ossire ullo – l'hre Arligkeiten
mitchen mich erròthen – Lessing. fo0 Anche il to do degli Inglesi
ha tra gli altri molli, un uso pres. sochè eguale. Es. The day techn J sau him ho looked belle lham he does nou'. fol - Quel
come lai lu sta per come dispiace a te. Nola inversione illicola di costrullo e
dell'ordine l'azione. 4,2, (iozzi chiude parecchie volte le sire lettere
così. 3 - Nola anche il secondo: che ſarebbe il fare cioè del primo
gruppo com'egli stà per un verbo del primo inciso sottinteso adoperando..., che
adopererebbe..... º, o per l'anzi detto esa m in tre: colla quale esaminerebbe
ecc. 4, Per dimolare lo slalo di essere del tempo, dell'aria, del mare
sillili, o loperano i buoni scrillori assai sovente il verbo ſul re': come
latino i francesi il loro laire. – Guarda come, i, - Mlodo a lille
l'altro antic e dell'uso far senza (una cosa) ci è pol el sºl le limitinº l'e -
esser star bene senza.... ». fºſi - I granimalici li apprestano indi la
regola: « Fare stà per lº minare, compire, rattandosi di Iempo, e ad esprimere
quan lilì passa la lo mi trovo più semplice la formula che anche il Tuesto caso
il verbo far fa pel verbo essere,157) – Nota di questo gruppo le maniere: lorº
la state, l'autunno ecc. il farsi del dì, della notte ecc. 458) –
Analoghi a questo fare sono i mºdi lar buona proºº, fa, gran prova, provare.
Conſ. Pianta. Pront. 459, – Metti a serbo i modi: idr si incontro: larsi
ºººoi farsi in nanzi...; larsi alla porta, alla fenestra: larsi a credere e
simili. 460) – Simile: « E iatlosi dalla in attina venne lo
raccontando... » Ces. - - - - - Dicesi anche: farsi dappiº, per cominciare dal
primo prin cipio. it:I – Pon mente al senso del pronominale farsi degli
esempi an tecgdenti, e ti sarà agevole intendere come il modo farsi a credere
non sia come melle qualche vocabolario, un credere a dirittura ma un
accostarsi, recarsi, darsi, inclinare a credere. Simile anche l'altro: larsi a
fare checchessia – cioè mettersi prendere a... 4(2 – E' ingegnarsi,
studiarsi, faticare ecc., adoperando il senno, l'umiltà ecc. – Far colla cosa
sua. Non gli dar noia.... chè egli la colla cosa sua Cavalca pare che dica
sempli cernente adoperar del suo. 463) – Vale operare saviamente, metter
giudizio emendarsi. E' modo elittico, simile al precedente ma di significato
assai più ristretto e talora diverso. s 464) – Traſduci: mi penso, mi
arriso. Si adopera questo: far ragione che..., di..., a più altri usi e
significa quando supporre, repu tare, e quando stimar bene, opportuno ecc.;
mentre far ra gione con alcuno vale intendersela, fare i conti e simili.
465) – Far conto che, dicono i...ombardi. Simile anche il seguente del
Segneri. 466) – Far vista, far le viste di ecc. è altrettale che fingere,
dare a vedere (v. Dare); sich stellem als ob....., Miene machem, sich den
Anschein, das Aussehen ſi bem. Pilò però significare anche semplicemente
sembrare, parere: « non facendo l'acqua alcuna a vista di dover ristare, presi
dal N. N. in prestanza due mar lelli. » Bocc. Anche il nodo detr vista (conf.
1)are) è usato dal Sacch. e dal Cesari (e lorse anche da altri che non ricordo):
senso di lar rista, sich slellen ecc. « 1)avano vista di volervi « andare. »
Sacc. « I)avano rista di non tener più conto di lui « che si facessero degli
ºltri. » Ces. 468) – Nel traslato: fare alla palla dei quattrini vale
spendere senza riguardo.Si fa alla palla di checchessia quando avendone a josa,
non si bada a risparmio. Anche la frase: lare alla palla d'uno ha senso non
guari dissimile e vale traslullarsene, dargli la balta, prenderne giuoco, fare
a sicurlà de fatti suoi ecc. 467) – Questo modo far veduto pare che abbia
un doppio senso, e si usi tanto a significare far si che altri pegga o gli paja
di vedere, quanto dare a vedere, lar sembiante ecc. « le iè ve duto di
uccldorli » BOCC.Così pure dicesi: « far vedulo di commettere, di perpetrare
ecc. In questo senso usasi anche l'altro: far vedere. » venne un medico con un
beverag 21, e lattogli reale e che per lotuſosta ICIulu. I « e lo 5 allop
oddo.15 Un'; Iso, o IoitIt: otp lºp o puqquI I ouuº ollo IS.It All I lºp
olioIA os IOI o II.) BAIA ost.I I » – (3 li - ll T. -uui uu.o Idl I «
mhop Imi lood ºzuos e.lolu uluti ſoli al QuUIels e][0.Alu l ol[.) e Illo,I u Ip
(IIIII O]UIelo.) (UIII º II ) o, pullo Iod pm bam api Ip osn, I o IIIssItini il
o, o od o lou il timbrº p Is.IopeAAO.Id Q olduioso 0.Illi, lot o I] Ioli
manlaodm oil al pm b uod mh.op, I le.I]tto toIIIUlis onl. I pi ln()
eztl.).Io]Ilp eloN - - (gli uol.opu or) p. I: ossa: I a 9.Iu 5IoA opotti
lot ou. Il sopo I oddiº o IliioosLI o IIo N. tºzuoloIA In I “uz.Io e Insn
alu.I -oUoS UII eoUIuisis (olduttoso ottil III liop) pc lol lp o. Di opotti II
un illup llp, mo:) Iols )llo, no!) loo oolpe, il Co, sopo II o II.) o | | Il I
Isti.Il '.I]od (OloA [oſ [0, oluooo IlS sopueSu lost Oiolo le prof pl.oool I o:
OICI e ouuu è Iopulso.Id el ouo ez.Io] el º.it / l'Is Out oli ut: qui o ostº.I
| Ip Ici.I e “o.IoSuII.ilso,o un N (Io.I I o Io ti uli Iso, JUIO )) o.Ioi
II.I]s -oo Iap ouo o Iez loſs ottºz.it I lop Il pd to Il prato i pl II IIenb
eplau ooo ufos « lama luo pm ns. oi ml III o uso o il n.IIIIGI ) dd SS IA (o.llitt.top
non lº pztof l l lo Io: l UIonios o Ilop mz.tol ) un loo ollopns Istº.Il flop
“ps.iol pun o. pf pr.toi trof. II lod o e opuoguoo UION luppoI SS )IA (mr lo?
oso).to.) o un ll fiopuo.rmi o e o Iel 5ueu e olotto; Ind lºttout IIIonb
oIopuolo.A » oso).Ioo o oIlluo3 opoUII UI! QUIolº II io.A.Al ' IoitII.I so,o un
o.I(Ittios o po “pzuol asoluoo pun otni ollout: Qn i S o,oo I luoloIA o Inslui
“o.Iol -od p osnque po osta,p o IoA).Ionº olle (Inp QoloIII ons IoToA In
olrmu5epuniº o olio;iuti.Ilso,o ol.In pur o ooºoooº I top ellione ulu.5oIUe,I
opuooos ole.A oum.o)p pm vs.tol pum olmi o pcaoſ 1D.I – Ily outloollll D
o 1 pp out.), lui lo o.tpll pd oII.) Ie IsooICI – (), luooo) glo e opuºluo,
“l.It ds-p o lred as ou5oAtto II opu0.oos o elp mld o oun opuello 5 l Is
o “eso.) eull UI! Il looo) lu o lº odopo.A o[U.A O.).ool / D olm, I –
(6), (o topo.to llbollmſ ollo ossols ol ooogl. lg olt, uouLIOppe otto
“llens o lo)s QUI o loq ooo I lo! [5 e Aup OlogIS Ital Ip o luouaol Ili
iFrenciere (Pigliare) sia lº cºsi di lºro - il mo: into a chi non ha mai
o l: lingua italiana – quello che si è mola, sin 'I I. (Il les (il n ad (SS (l'
\ i re cosi di questo cori li ai ri veri tra loro - r. 1,ºrticolarità di della
I i licli, e lassici, q o no in una º i il Zii, il colal girlo che non la clin
a pezza, ali di si ! "i sanno che cosa voglia di e prende, ma i I l ' s ci
ii, alla l' hissimi, che ne usano i d, e, l in A, is simo e i I i di classici
del medesimi sono da Lilli il si e al ci a uno lors, ma li avºltº il peregrino.
Chi lo intende, a cargoli d'ese p. Il valore, ma i le poli 1 ai linelli all'uso:
bo i l'rende e dilello, prende i mali con ri. p, i lorº con l i
consolazione: prendere p, i ti; i mal. ): i i 'ti li' li ti, prendler guardia.
Sospello; lo: l ' s. losi, i di qualcuno
e.: pt ºutlc i l preso ad atleti no bene, ci pass. p pºi lº i dire: il fare
clic li ssi, i pi nel I e il I i gio EpptI re li. Il sol li: V g: li e lode. I
re. E ci l si si | | | e cose. e prei I l i s 1 si lilire e maniera li i
pir. - di il Italo. “.... pil per istrazia, lo li, pr diletto
pigliare i: l si e Iſ) di Illesl e os º prendendo annni irazione...... il
II l r chi alla toll:I n. I),li (1. (... a Ella d'altra parte o il I e -
e clerlo; o secondo l' ill Iorli; i vi, i i miglior tempo del lo II e il
- mondi è mrendendo il li tl (. Il li l, l si o di non avvedersi di qll
st. a Tu puoi di quindi v lere il 1 l - i N si - li l Inattilla va
tlitto solo, prendendo di porto i. (illata Hilaldo e I liv. ri.I l ril, 1, E
molta ammiarzio i seco prendea, a Chè gli parea ognun fiero e gagli E \ -
jardo » l'ulc. Luigi Morg. a Ed ella Maddale: 1: il corti. Il nte la s lo [Il ',,,
- -ti e prese confor. to e disse: io farò come la Callanea ». Caval l. a Laonde
(gli diceva: Se io (Il test gli dis, la di me e.... le mi metterà il odio, e
cos l III li il l: l li, i « moll avrò ». Bocc.a Bergamino dopo il Illanti ril,
li ! I vi - ge:Idosi il lil IIIa l'', li richie a - I prenderà g
-dere a cosa, che a suo inestier partenesse, ed oilr a ciò consumarsi nell'al
bergo co' suoi cavalli e o suoi fan incominciò a prendere malinconia:
r ma pure aspettava, non la endogli lie: far li partirsl. Bocc. «... e
nondimeno di queste parole di Gesù presero un grande conforto nel.. ll or
loro». (.a Valca.e Nol) Vi si l a 1 i lil l e la coinsolazione li vo:
prenderete le! Seilt il'.... che egli non vi debba essere altresì utilissimo il
vedere....». Cesari. Senza questo, i lus, ira vºi li i ogni fatica, che ci si
prenda intorno » Borg. « La seconda cosa che e efll ace rimedio contro alla
disperazione, si è la virtu deila e ilterza, che la prendono vigo
osaliment. col) folt:ì e sostit ss i v. « Menagli questo cammielo e
digli che ne prenda servizio ». Cavalca. a E voi appresso con III e o insieme
quel partito ne prenderemo che vi pal rà il migliore ». Bo c.« Ora il n dl
avendo gia lº l l: presa grande amistà con esso loro, il tanto che lui si la l
util Vallº li l l'o, - zia 'liente per lì è Vedea no l el' fettamente in lei
Cristo abitare; per la qual cosa di lei niuna guardia o sospetto prende
anc..... » (. I v.: 1.« Di che la donna avvedendosi, prese sdegno, e...» Bocc.
« A \ onla I sta i presi -. 3 i ari. o Il re, o la - sciarlo a B) c. 5?
I V edi, a noi e presa compassion di te » I 3o o??”. La buona Iellini il
l Ill st V e del do, me le prese pietà ». 13o e. «....subitamente il prese una
vergogna tale che ella ebbe forza di fargli v II, il l l Il l3,Gran duolo mi
prese al cor, quando io intesi ». Dante. a l 'Il cavaliere la domandò, se ella
ne togliesse a fare un altro: rispose « che nò; che non le era preso si ben di
lei, che ella si dilettasse di farlo » IB() ('.« Con la piacevolezza sua aveva
- la sua donna presa, che ella non tro « vava luogo....». Bocc. (fatto
innamorare di sè). Prenderete subito tiltti a Iuliilli il re i tº o di
me... » l)a V, 'comince rete,23).Il quale facendo rumore, che molte strade
d'Italia eran rotte, e non abitevoli per misleanza dei conducenti e trascuranza
dei magistrati, le prese a rassettare ». I)a V.sol per onore di lui prendeva a
condurre quella, per altro troppo mai - e gevole impresa ». I3art.
e voltosi al popolo prese a dire in questa guisa ». l'8art. -.... stabilito
com'egli fu nel trono, pigliò di modo a preseguitare i Catto « liri
che.... » Segm.« Ed ecco che ella medesima prese a trattar di rimuovere
dall'Imperio « Neron, suo figliuolo ». Segn. « Anzi cred'io, che il
rigetterebbe la se, ed in cambio di voler più protog e gerlo contro ogni altro,
lo prenderebbe egli il primo a perseguitar » Segm. E così in piedi, prima
di deporre ancor gli abiti di campagna, prende a a fare una lunghissima dice
ia.... o Seg. Ti piaccia ancora di por niente ad alcune altre frasi
nolevolissime oi verbo prendere ed anche i cerli usi del derivato Pi esa.
PI (ENI) Eli TERRA – di una mare, approdare, alle ra e PI ENI) Eli MIARE – PI º
ENI) I.I è IP()IAT ().In quel ritorno g.i avv (-lili, di prender terra il C: la
lorº. I3art. e così le rinaio, alle ore il ſos - Illor: li sta gioli, prese
mare e navigo... » I3:ì l't.Erano i quattro d'ottobre, quando i nemici, preso
terra, e ordinatisi in pit squarire, baldanz si | 1 o il 11ti -- lo ii il solº
a li l e, si ill via l'olio al il 1 l l'olta rsi St...., l il l'1.
1 | | | NI) EI? (..AS.A SI' A NZ V ſe i nati e slanza, cºn l rai e ad albergo,
slan zare, I 'I? I.NI ) ERE I IP.ASSI o Nimili ). 4 a ci ritornò e presa
casa nella via... non vi li gitali di litorato le... » Bocc. a colsero in
gran numero chi a prendere i passi, e li ad avvisare di lui per tutto il
paese di cola fino al mare e l'art. a Floro s'ammacchiò; vedendosi poi presi i
passi dell'uscita succise Da V. « si spartirono chi quà chi là, e in un
tratto presero i passi ». Fiorenz. 1 l? l.N1) EIRE l'N SAI,T (). « e
posta la mano sopra... prese un salto e lussi gittato da l'aitra parte
Docc. I RENDERE UN VOLTO, UN VSPETTO sereno, allegro, soltre, giocondo,
grare, terribile ecc. UN MI \SCIIIO ARI)Itli e simili lari. ('('N. ecc...
l I (; LIAIA LA MIA LE - sbaglia r la struttlet. « Ma io mi accapiglio
teco, o Materno, che aver il ti la natura l'latitatº lº « su la rocca
dell'eloquenza tu la pigli male, hai cons - uito il megliº º il « attieni al
peggio ». l) V. 525. l'RENDERE Q. C. IN FESTA EI ) IN GABBC) – PIGLIARE A
GABBO. « Inteso il motto, è quello in festa ed in gabbo preso, mise mano in
al a tre lnovelle ». HOC ('. « Che non è impresa da pigliare a gabbo
Descriver fondo a tutto l'uni “ Verso Nè da lingua che chiami Mamma o
Babbo ». Dante. I ]RENI)ERE SC)N NO. “ Aveano ciascuno per suo letto un
ciliccio in terra ampio un gomito, e lungo ti e, e in questi cotale letto
prendeano un poco di sonno ). Cavalca. I 'RESA – Pretesto, molico,
Anlass, V eranlassung) AVER PRESA, 13UON V PRES \ V DIRE A FARE – opportunità,
ap picco, buon gitto o l)Al? PRESA A...... r. l)ai e. a Sesto Pompejo con
questo presa di minicare Marco Lepido lo disse da ! ! iellto, lmorto di fame,
vergogna di casa sua....». I)aV. FAR PRESA. a Sono imbarazzo da leva l V
la colli e le centine e l'arma dura quando la r vòlta ha fatto presa ». l)a V.
Note al verbo Prendere 520 – E' il to take
degli inglesi nelle note forme: To take delight; to take pleasure; to take
cold; to take a turn; to take airs; to take a run; to take ship; to be taken
ill; to take up, ecc. ecc. 521 – Conf. voce Partito, Parte l Il. 522 –
Notalo bene l'uso e costruzione singolarissima di questo prendere. Torna quanto
al senso, pressapoco, all'appiglialºsi, apprendersi di una cosa ad un altra. «
Amor che al cor gentile ratto s'apprende » Dante – « E veggio il meglio, ed al
peggior m'appiglio ». Petr video meliora, proboque, deteriora se quor).
523 – li alla lettera il fangen (an lungen dei tedeschi. 524 – lnvece di
occupare ecc. Si dice anche « dell'occhio che prende un vasto ozzi onle ».
Bart. –- l)i una sedia, di un posto ven duto e simili, dicesi che è
preso. 525 – Cioè in cambio di far l'ol'alore fai il poeta.ne rarr Le
vere Ha molti vaghissimi usi, e voglio si principalmente notare i
seguenti: I,EV AIRSI IN CONTI? ()..... . Ma vedendolo furioso levare
la r battere un altra volta la moglie, leva º tiglisi allo incontro il
ritennero, dicendo di queste cose niuna colpa aver la do Illna.» BUcc.
Coll dollnes a placevolezza levatiglisi incontro, prese a garrirne lo e.... »
I30 ('. “ La quale veggelidol venire, levatiglisi incontro, con
grandissima festa il l'it'eVotte. » BO C'('. LEV. A IRE I)I V. ANZI
« E non pareva potesse avere niti il 1 Imedi, pensando che quel corpo del
Maestro suo le fosse levato dinanzi, ch'ella nol potesse vedere, nè toccare; e
gri(lº Va..... » ('i Valt:a. LEV AIRIE I)'INN ANZI V..... ....
Veduta la alterata, e poi dirotta nel pianto, parve da levarlesi d'in manzi e
fare il rimanente per via di messaggio. » I)av.a Pensonni che Malia il 1 ori il
ciava a ridere e a Caltare, e a levarsi loro dinanzi a quei clie la
riprendevanº duramente, e non le stava a Illire, sicchè costoro riºna e Vallo
con Vie n1:1ggior dolore.» Cavalca. 600). I.I V VIRSI IN SU PI: I RI; I
\, IN (() \ | IPI A | NZA I ) I l NA COSA (Bart. (es. ! (50 l. I,EV VIXSI
IN AI, I'() . ()h Imadre carissimi, noi ti levasti in alto, perchè tu
lossi Inadre di cotale figliuolo, e per lui.... anzi quanto era inaggi ºre la
prosperità, tanto piu ti profondasti in umiltà. Cavalca. 60?. I,I V VIRSI
A VI () IR E I,I \ AIR IR l VI ()| è l I (50.3. LEVAR MoltMORIO bisbiglio ecc.
d. q. c. I E VAR POPOLO (604) « E ben liè.... alti esi non line o ani:
Ived va le I' 1to l'lti l'll tºru si leverebbe a rumore. » l3:i l'1.leva losi
il popolo a rumore, andava ogni cosa a l ulba o Giamb. il popolo della citta di
Modena si levò a rumore gridando pace, e ('a ccia l'11e fuori la Signo; in e
solº l: t., V ill. (i.“ Alqualiti discepoli s'avallo e (i lilda, e l'elison che
alcuno di loro lo riprende Vallo le iniglia lilelle, e ci lil e li aveva levato
gran mormorio del l'unguento intra tutta Itl lla g it sºli e i tutto indegnato
per la ver gogna e Ile a V ed i VllI:I (I V: l' ipells lni le si levasse un
gran bisgiglio i le genti, e molti gri di V le liti Illi e sa, e il ti? han:no
In orto (ies Il Nazza l'en lo... (:) V:. Salvo S i lº 'lzi non levassero
popolo, attizz: tssero contro. » I3a r. Ciò li rebl o I levando pc polo il Fuli
Ine si era latto ill Arnull gucci, e il bel tendo le rile: il lizie d
l'ortogliesi a ruba, l'1 nave a fuoco, e la li1, V e allo li l al t. LEVA
IRI IN V VI \ | | | | VZI () N E ſe i protra riq lui e l'iello il palese
illello, le. - -s. I lilt lil e i parvoli; e nel se greto rise! V: lui l', lo l
ss, levi in ammirazione l'altissimi e menti. » VI ) l'ill. S. (il'. I l V
V | | | | (()N | | (50), ll el l e levare i conti. lle: vev: i l)i V (llll
le ll ' o sospiro...., Dari LEV VIRSI IN COLI le reti di lei la e
meller sulle spalle .... pastore, e li e o per la l a sti, il liti e riti
o vandola, la si a Ievò in collo e le elle l 'i g! ea zii e les", l'ass:
v.ti ovò un pover Iº e mio obbi lido lato, ed egli si levò in collo costui e
portollo in lei in luogo, dove egli il servi sei mesi e lasciò la pace e la a
quiet, sia per anno del prossimi » (vale a I,lº V V | RSI I ) \ SI | )| |
RI, I ) \ I ) ) I? \l ll l... l) \ I.l.(i (il l RE, l) \ SCIRI V l.IR l.. e
simili. . La quale non altrimenti lo se da dormir si levasse, soffiando
inco Inilli i.... a l?o. LEV Alt SI \ COIAS \ rale nellersi a
fuggire relocemente, ed è bel modo di nostra lingua.lº dicendo queste parole
Antonio, quell'animale si levò a corsa, e fuggi.» (il Villt':l.Piacermi
finalmente inclilovare alcune altre maniere più notevoli a dell'ilso:
LEVARSI IN PUNT A l)I PIEI)I. e e la madre guata va se fosse irreali, i
fattori il suo dolce figliuºlo, e per a chè ella non era molto grande, e levossi
in punta di piedi, guatò in mez « zo degli armati, e Vlde il dolce
Maestro legato colle mani di dietro sic Irle l:1 di o,.... » C: Va a. I,EV
Al? E l) \ I, SA (IA ! ) l'() N | E l e il re e la l I e Nilm o U.EV \ I? E \
I, S.V (IR() I ()NTI: II. N () \ | | | | I.... 13 (I l (rli I.EV AI? SI
I)EI, VIENT(); I3art. – LEVARE LA PIAN I \ ali un edificio, di un terreno –
I.E V AR MI I LIZIE – J.E \ AI? LA LEPIRE – I E\ \ RSI AI ) IIRA, ecc.
ecc. Note al Verbo Levare 600 - Questo le rarsi al in nanzi
al l gli In vede, ma l' tirsi, andarsene ecc. I bicesi al che le reti si dannan
si clicchessia, o levarsi checchessia dagli occhi e significa liberarsene, sgra
varselle. lol'selo di dosso.. (olle (l'eslerà di darle, ella [ 1'0 verà sue
scuse per le retrse lo d'innanzi. » Fier.Si inile: le rarsi dagli occhi
checchessiat: le rare cl i dosso. « Si risolverono gli l'iorentini per bli.
Inolo le rai si dagli occhi in alto e Iale ostacolo e per millma) gilisti più
confortarlo. a Stol'. Sonniſ. –- I)i le rarlo mi l'ululosso Irli studiel'ò »
L'occ. (01 - Simile: salire in baldanza. « I)a si felice principio i
litori salirono in tanta baldanza, come nulla potesse durare innanzi alle loro
armi » Barl. (2 - - ()sserva la correlazione (li le rarsi in alto -– hoch
lalren – e profondarsi in umiltà. 603 -- Simile la frase: la r rumore di
checchessia, indurre cioè a tu nullo. dare, da discorrere, prorompere il
disdegno ecc. « Il quale facendo rumore che molte strade d'Italia erano
rotte.... le prese a rasseſ are. » I)av. 604 Piaceini ricordare anche il
nodo: essere a popolo, a rumore ec' ('.605 – Simile: « lerare le partite, p.
es. della coscienza con Dio. » I3: i rt,N/lettere (Porre) fili a quegli
degli prºl e lo sel degli inglesi isº º lº gri, º l ' s ii del mettre dei fran
i ' s I. Al ii l ' - I - volgarissimi 629, nè la li si l sl i
l pi. Ma sono alcuni altri non corrono spedita reni e li - maniere poi di
quo l | laii (i l I t. ! ! - l - l - ss la gran lunatica, sa l' i
crº, ci: ci - il - i e il vago della frase il sisl ei s ci, il ss; li il
sia, è ad ufficio e valol e º il signi lº i - s porli il suo proprio let
i r, i -: i i no del verbo con altre pa i. \ I soli linelle, che anzi li
li ii considerazioni e all is | | | i l ! l sl glº: i \
| | | | | | | | | N A S., VI A V, l SU ). (All I I I I Rl, | N A | | | | | | |
| | | | | | | | | V | V (il l V l l ' Simili. mise cinque mila fiorini
d'oro contro a mitic ', i l. -, metter su una cena a lovella da re i....
l 3 -): l l.. i. - i i lo s; i ti sul metter de' pegni pegnº tra loro
messo loro, I, nºtito pegno i - i;. - i l: i nei i ore il collo a tagliare, e i:
lessano che la Verità l); i V. : l l., (-. il \ | | | |
| | | | | | ll piatti lº t' ('. I mette ld, e più forte illli, Va'. (I t
si - 11: -, -1; I l - e mai il tronco avrebbe i l: mettere I l il 1 fi......
(i In li vere - i rii e assai lo il sull mettere e gel' moglia e o, Ces.
630)METTERE SIPAV EN I () - VI I I I I I E \ N I \ I () \ | | | | | | | |, A \
| | | | |.. AIETTERE A VIVIII RAZI() N. \ | | | | | | | | | | N SI El ' () e
Nilli lli. Cadde e voltandosi i ra i ple li a 'a - e rite, messe tanto
spavento e odio le i soldati si li filº roi o li I ): t: Ig it li, eſ.
Quel giovane.... fu il primo a mettere in lino agli altri. I3e: 1. (ell. I ri
vo:aggia li, confortarliQuando Agricola mise animo a tre coorti Bavere e lui l
ingi e di venire a alle Inalli con le spade ». Da V 63 Ali (III, i se mettevi
l'amore tuo. F (a Per la qual cosa, vedendola di tanta buona f riliezza, sommo
amore l'avea posto ». Bocr'. « Con quei ti:lti lo avi In Irli d mirazione ».
Salv. VI a ie. it - lo il I l s. ::: I l lit: i mettono inella moltitudine
am. a me, miser pensiero,.lon gli voles - Il tel rili lpe, pari o
all'alltica. l tirar « d ll rallle 11ttº ». I )d V.i diedero a pensare, fecero
sospet e den Verdacht erregten 63? \IETTIEIR AI.E MI ETTEI E r. g. Il PEI
I; I \ N(\ | | TT | | | | V.. STIt II) A. muggli, i niggili. MI ETTEI MEZZI e
simili. l?el ſ to loos o il fiel (il V al mette ale, l ' ll I, II ig.
Vlorg. (figura, a III, corre col gra il V el. it: “...... nel quale
era e il ratto il diavolo, e -la s a costei legati colle catene le malli e i
piedi, e giti vi.. sº i e ai lo schilli e strideva co' sl1 i denti, e crudeli
mugghi e strida mettea, il 1: lit, che chiunque l'udiiva spa. ve: lta Va
». Cavalca. Allora qllella stridento, e mettendo grandi e crudeli
ruggiti, lol telr1ente l'assilli.... » (a Val n. º il 'tli la milizia
lioli nello che l'eta avea messo il pel bianco ». Bart. .... per la qual cosa
non gli valse il metter mezzi e pregare. Cesari. \I ETTEI N E. VI V | E.
\ | | | | | | | V | | (i | | () \ | | | | | | | (() NT (). “ E (Ill si
ciò fosse poco, come metteva bene al suo interesse, ci si faceva girls ligia,
dando ragione a chi se la comperava. Bart. -L'esser bistrattato non e' in
previlegio mio o....., ma di tutti univer. saliente se onlo che il farlo gli
metteva bene ». Giub." l'elisa ggiInai e delibera a quale partito ti metta
meglio appigliarti, ('esari.11on perhè alla l'epillollica mettesse conto patire
mali cittadini ». l): v. nè i figliuoli, ma i rovinati; sovvertendo i
cavilli dei cercatori ogni casa ». DaV. \ | | | | | | | | | N N | () M ET
l'EItE IN ASSETTI, IN Alt NESE – MIET I ERE IN ESSERE di far q. e.
MIETTERE IN CAR I \ zu Pap er bringen nel tre par ècril – lo sel clou n.
e se l e la III e li e il Ille, i nto Ittendeva a mettersi in punto ». Giamb.
il pll'esso (Ill sto lilli - misero in assetto di lar bella grande e lieta est:
l. 13,.l'ol le e- il ribe dato o lille con Colpo del colle e del quando,e che e
si luroli messi in arnese di cio che la eva l ' bisogno ». Fierenz. (si for I S
il ('si il.... e – l llla la si metteva in essere di baſ taglia. l 31 lt. l)a
V.Irli la bisogno mettere qui in carta (o poi le ll leo I contorni delle co -1
l Ilia l'ille..... o l8al t. V | | | | | | | | VV () |, V \ | | | | | | |
| V I \ V (V. lolla li l'al' e sl per ol li tºlti mettevan tavola il s si.ora
che l'usato si meteSser le tavole.. \ | | | | | | | V S |; N V (\I
| | | | | | | V l, A l' (C ), Mll. l l'EIRE | N VV V | N | | | | V, l le
'il l Illia di Illesle lol o l'agielli soglio li, i li; li il mettere a
sbaraglio le la Vita il, (es. i vi G3 istelli, minacciava di met ierlc a ferro
e a fuoco, - t, sto lioli i l V lo i prigl n. o l8al l. 635 l lº sa e con
lì io, e, a disposto a metter la vita in avventura, e lui e il venil -, al site
Ina ri. l'8art. esporsi al pe: i per i volo li lo del l - l at
si \ | | | | | | | | V |, N | | N | | | \ | | | | | | | | V | | | | | | V
\] | I'l'll è l: l"N I)l S(() | | | )| |, I N SI | | | (\ | | | V | | V,,
Nim ili. Se.... I certo I (lelli rebl.. ll tiro e, e ogni forza use; per
metterla al niente. I 3. l.(), si va Il lino, si saprò mettervi a terra si reo
pretesto. » Segn. N i letto i ri; 1, l'a! di di l: i ve: Irle fù per mettere la
repubblica, se I rsſ o ll -i (V V in discordie C armi civili. l) a V.dols e si
li..... ll e il V e il messo (es al'e in su le cattiviià e risse. m l)a
V.MIETTEIRIE (i UERRA, CONFLITTI. discordia. dissapore, e va dicendo, tra
cristiani, amici ecc. l)av. Bari. Ces. METTER Por giù r. g. I \ P Al IRA,
L'ALTERIGIA, UN PENSIEIRO, UN AI3IT (I )NE ecc. - e tanto che, posta giù
la paura del l e- e dei i atelli e lii - il colore in tal guisa si addimesticò
cl io ne ma qui e son: le qu'il 1 l III I Voll. 13, a Pon giù l'alterigia
e studi:iti di prendere un viso ilare e gli vi e.» lº art . Pon giù i
ferventi amori e lascia i pensieri triatli o Bo MI ETTEI RE IN N ()N CALE
\ | | | | | | | E IN I 3 ASS() - MIE I TI lº l: l N S() )() - MIE IT EIRE IN I ()
IRSl - \ | | | | | | | I: IN IP AI ' ()|.I. Per lilla di lina ho messo E.
ll 1 II lite in non cale ogli i l el-i (. l ' ' 1 l'ill ('il.E chi, per esser
salto virili solº rosso, Spel a 4 ellenza: e sol lº l Ill Sto brama Che 'l sia
di sir grandezza il basso messo. 1)ante.«... mi par necessario definire prima e
mettere in sodo il sostanziale valore di alcune espressioni.... » I3art.Chi
farebbe i re votare i loro tesori, pr (Il ce ne Impi sotto la III i loro
popoli, e mettere in forse la loro maestà, se questa spera la non fosse? I 30.e
in altro non volle prender e I - i nº di lover'a mettere in parole se lo
delle sue galli; la', e.... » I3o MIETTERE IN V.JA con.... \li
raftivella, cattivella, elia non sapeva ben, donne mie, che cosa è il mettere
in aja con gli scolari.» I; º cimentarsi, intrigarsi, avventurarsi a
voltº la fa r, voler l' il cºlle agli scolari, misura le sue forze cogli
- METTER MI VNO A o per q. c. “.... e messo mano un di di noi per
un tagliente coltello, e nella logli un gran colpo...., gli spicca inno il
braccio., Fiereni. e Messo mano ad un coltello, quellº apri nelle reni, Bo 3;I
All. N l VI (III (S \ () \ Q. C. - .... pose mente alla sl i 1:
1. I s e, ponete mente le carni mostre e lui è stallino. » I3 n.
1:. Ponete mente atroci spasimi, lil: se l: in lenti e divili la li l: i
les li Se i 1. Ponete mente effetto i li e le e il via il cºsi della lor
debolezza. E \ | | | | | | | | | | | |,((| | | SSI \ A SI N N () | )
l...... (3,, e gli misi a suo senno, e iroli - \ | | | | | |
| S | A N \:3S \ | | | | | | RSl Al, l'ACElAE – \ | | | | | | | SI SI | | NZ | ()
\ | | | | | | RSI IN | A | è (Il I (C.llESSIA – MIET | | | RS | S (| | | V () |
| | \ | | | | | | | SI l N V V | V. dal si misero al ritornare.» Bocc. I
rimisero al ritornare. l 3 al E mettiamoci ai ritorno. 4, N -- li siti, si s
Illal alle; te si posero al iacere. I 3:: 1 i si metie siienzio. l 3 l: i. ()
il l i VI inelli - la si mette al niego.» I ). l.le sia l i lliesto.
Meini. S'era messo in prestare Scpra castella, l in tre loro entrate. »
netiersi sulle volte e lo i leggi i ve. » l?ari. cioè, tor isl l l: i veri
il si per la via, l No!:l, si mise. » l 3o. \I E I I I I I I I I I
I V \ I | A PEIR VI CI N ) da e la sua vita per Nell'all. \ | | | | | | |
| | | V \ I I V. I V S \ NI | V. I l. SOS I \ NZE ecc. Udas le ben (''..
ll l in 1 m., 'il bis. Nel ' ' li l: osi e se c'è bisogno, mettiamoci la vita..
(i ll.(i e il (! ! !, il III le pose la sua vita per la nostra redenzione.» (:
v. l ':l.«.... e lui beato che fu il primo che ci mise la vita! » Cesari. «
Però vi esorto a passarli travagli per il lodo, le no, ci mettiate della
sanità. » Cal O. MIETTERE SU UNC), c) MIETTERI AI, l' N I (). « è
istigare alcuno e stimul i r, a dov e dli o la r il il na Inglilia o V Il
a lania, dicendogli il modo, lil po-sd. (del liti o lill la, o lil a. i litº, -
- si chiama generalmente commettere male i l a 'ti i liolo e ! Iltro,.... r
Inti o al Ilici che sia imo. Val li Nola gli appellativi: commellinale,
un teco meco: « d'uli con melli a male, il quale sotto spezie d'amicizia
vada la riferendo i testi, e ora a quelli si dice egli è un leco nero.
Varchi. METTERSI AL TIEIRZ() I (C. I )].I, (il V | ) \ (iN (). e Andavano
dotto letti sto i rieg Li, messi al terzo e alla metà ! ! gli: - dagno, a
cercar le case, e le var i ti Irer -- las, i a o l'edità colltro alla
legge, i l): I V. Note al Verbo Mettere -. 628 – Eccone un saggio:
to set al monuſ li I linellere il niente: lo.. set ad usork (porre in opera: to
sel on llame li eſtere a fuo- - co: lo sºt sail nel tere vela: lo set aside
mettere da parte, - - " lo set one s self (imettersi a....: so se lo m in
l. ere giù - lo se out (metter fuori, pubblica e lo pul dorn por gilt,
nettere a terra: lo put in u riling In Ilere in isc l'illput in mind mettere in
alti, ricordare i to put a question; lo put to death ecc. ecc. 269 –
Mettere in abbandono: nelle e tulosso una cosa ecc., nellere le mani adosso,
mettere sol lo l'armi; mette i si in tla i mº; mºl tersi a correre: mettersi,
porsi in animo di 'jar checchessia: mettere in campo; ecc. ecc. i30 – lndi
l'appellativo messa, pallone o germoglio della pianta. « Quel rigòglio è pur
vago. I rallo e l'odio dal soperchia che fanno le mºsse degli alberi, essendo
il succhio... Cesari.Analogo al mettere delle piante è l'altro modo: mettere pr
- sona, cioè crescere di corporali Ira. 631 – Si dice anche, con valore
di egual significato, dar animo. Il modo meltersi in animo di far 1. c. vale
proporsi di farla ». (5:32 (5.3.3 (3 (53, (5.3(5
(5:3, io m'ho più volte messo in animo.... di volere con questo nu ſolo
provare se così è p. Bocc. Conſ. avanti Voce Animo. Neh! questo metter
pensiero non.... è ben altra cosa che il mettere in pensiero. - Avrai
avvertito differenza i ra il meller tarola (a, e metter la tar'ola. Il primo è
la r lanchetti, dal pranzi, il secondo ap parecchiar la tavola. Sinile
mettere a repentaglio - Giuberti adopera il verbo git lare ecc. • Pronto al
meno no cenno di gillare ad ogni sba l'uti/lio o. Noli ricol (lo si allo
stesso modo e valore siasi mai usata la rnia nelle e al sacco: Giul), ed altri
l'adoperano in senso dii ripio, 1 e, mette da parte, far tesoro. « Debbo saper
grado al Padre Curci che non abbia sdegnato di mettere a sacco la lingua e lo
stile delle mie opere. Giub. Melte mano in checchessia o di lar
checchessia significa co m in cicli di palla rue e c. Col I Muno (al). 2.
(Se il m o l?a l'1 e I. Al clersi al ritorno re, e simili, è il laniera
elitica e vale accin gol si all'azione, all'ill, presa del..... Mettersi o
porsi, in ge le tale, e la r q. c. è all rolla e che il cori linciare,
apparecchiar si, porsi nello stato di farla. Si dice anche mettersi coll'anima
e col col lo t... (Si mºlle con l'anima e col corpo al dice al la r l ich '5 st.
lºl'. (ii il d.Re care Sil primo significato è il l di poi la e, si rire.
Il talu, i (Illali cosi' io llllle di ſua coli n e o di votarne il recai ed
holl 1 e... 13oº'. e con il significa i resi in li lig Il al miele a recare
d'una ill alil a liligi la v. ecc. Mia poli III lil al li isl 1 l issi di
quies era, e il I rili li alle 11 la Iliere: lº e' st e il no, una cosa ci l 'c
li ºss lat, a far lecci es. sia, recarsi a....... liele Illilli il V e io i
reati e sigilli, i ſilando condill re, ridurre, indul re, e quando i riliire. I
l...., il V (l e va dicendo). .. li Ille-t Il l: l ' 1 tl i i l: - i mini
recasti. I3 o 20 I - I i ls ' il - l si l: recarsi a condizione di privato. a (a
s. .... sol che esso si recasse a prender 11 glie. I3. Vedi modo e sappi -,
oli di l: parole il pil i recare al piacer mio. 13o. II lis- 5000 fiori il loro
i litro a 1000.. ll e io la sll, di reche a rei a miei piaceri. I3o.il Vello
già liledira: o gli animi d i s.it i baroni, e recatigli alla vo glia sua.»
(riallil,I ti: l l'orri i- di 1. I l s. vel. l i r, casse la madre e prin cipi
e..... a dover esser cori I lit ' (1 - i Qllesti recando a suo
proprio quel con il Villlierlo di I o Izi, a poco si 1611 le clle coll..... » I
Bill'1. - - l'eputaldo, considerando sullo la r pri... e Ne recava a
prestigio i miracoli, e la santità ad ipocrisia. l?art. attribuiva, o aveva il
conto di..... a recava la mia rettitudine ad ipocrisia. (iiil lill).. niun
altro l'olila 11, di sua grandezza il V e il V l Ito dlle lipot i il ll 1 i
corpi, recandosi le cose ancor di Iori il la a gloria. Da V.«... lle v'è uomo
che legni di fir se Vilio della slla persona che sel reche rebbono a viltà. »
I3:1 rt.Mangiavanº i carne il venerdi e il sabato, e come cosa orali ai passata
e in usanza e comune, nè a coscienza sel recavano, nè a vergogna. Bart. 52, «
Non si recava a vergogna di fare, bisognandolo, l'arbitro con lo dal la
belti.... » Balt.« E dicesi nella storia di Santa Marta che non sia niuno che
creda ch'ella desse il corpo suo a ſanta vergogna: chè quello unoli lo
sarebbesollel to, le ll I ratello cogli altri su i parenti e amici l'avrebbero
e li al celata, impero, le se l'avrebbero recato a vergogna.» Cavalca (528) E
vi sara cli per contrario se la rechi una carica a piacere, a premio, a riposo,
e.... S -:).e generalmente o il lancio, il ril ci rechiamo ad un genere di
empietà e offesa a qualsivogia a ilmale, quando egli non ci dà noia?» Segn. ll
– e le: l le, Fi, al di l orlìa 1 di sl, ll la l'ott 1, e 11 in fillelllo d'in
sse; li t. It con 1 l ils: l ', no; i clle Vilì c'ere i - ilì molte haitaglie,
ne recò a più alto principio la cagiona e oltre - io ho veralmente era, i
sse i ll, si era il V V ei lilli, il vi: ill, 'i. I l i pic lo es reit, del re
doll i – l. e/ se \, Va. l. ; le I) i l rist l li, a. l sei za niun
risparmio, N si | | | (V.I RSI | N S. il strelto alla 1 si sta i
ltto in se mediesimo si recò, e con sembiante 1 a V e a 'e ll it l aºs i
tre lisse l3, i li. | R |,(V | è SI IN VIA N () | V | | Si VI \ N () I RI
(AI SI IN (() l.I.t ) (| | | ((II ESSIA \ oi vi recherete in mano il
vostro coltello ignudo, e con un malviso e tilt to tu balo V e l'anall et g ti
per le sca', el a idrete dice: do; lo ſo lot, il l)i lle o il cog el'o... l '
ve. I 33llfli liti o recatosi in mano uno de' ciottoli elle 1 a volti a Vea,
disse: l)el V ed si -se egli teste nelle l e lil a Calandrino, e:... o I 31...(olli
e il li elobe Il., 1, li lega i recatasi per mano la stanga dell'uscio, lioni e
sto prima di latte. Il 1 le pel si la stanga le raddo di malmo.» I el l /.e
recatosi suo sacco in collo riposo ni li che egli ehloe vinto il
ſolito.... 13: l'I. l: I VIRSI CO) I I ESE teme le mani al petto, per
riverenza, di rosione, piu'll. i let: Illesi, e latto, recandosi cortese
disse.... » Sacch. | V | | | IN |,l (I Iſetti, il gran tempo, sia i
mas osi, ci appare chiamo a recare in a luce o all's Licht lo ingen). Giamb.r-
a - li ECARSI UBBIA DI....... « Per dilungarsi dal morto, e Iliggi
l'ubbia e le seri prº si recava le « Inolti.» Sacch. IRECARSI A MIENTE
(Itidui si a memoria, sorreni e. a Và, e non volere oggi mai piu pecca e.
Recati a mente, e vedrai che.... a I Passa V.Onde meglio è, sostenere la
vergogna degli Iloii, Ini che quella di Dio, a recandoci a mente (Illello che
dice la Sci Itt il ra 11 l lilol della « parlando in persona di coloro che il
rollo di risori, cioe Sapienza, is ll terril itoli le giusti; i
(It.all.... » l?assa V. IRECARE IN I N ) nellere insieme, a comunanza, in
cui molo, la re un fascio ecc. ). « Voi siete ricchissili, i giovani, li
lello e le llo, i soli io: il ve voi vogliate a recare le vostre ricchezze in
uno e in lar terzo possell: ore oli V oi insieme e di quelle...., senz'alcun
fallo mi da il cuor di la, e, le.... Bocc. l? EC.Alº:SELA (o anche
recarsi assoluta non le maniera elettica e ralle offendersi, pigliare il traie,
pigliare in offesa come falli a sè, o coll'a blatiro della persona, o
coll'espression della cagione ecc.. e recaronsi che gli aretini avesso i loro
rotta la pace, a V Ill. « Checchè egli l'abbia di III detto, io no, voglio, che
il vi rechiate, e se 11oli corile da uno ubbriaco. o 13, la consideria oli le
c, fatta vi da un ubbriaco). -in da 11 a V I Nota al Verbo
Recare 526 – Simili i modi: recare a fine, a perfezione checchessia cioè ſi
nirlo, perfezionarlo, recarsi a menſe, recare in uso ecc. V. il presso.527 – Nota
qui la frase: recarsi checchessia a coscienza, ciºè lº ninrderne la conoscenza,
e simili.52S – Così dicesi recarsi checchessia a noia, a onore, a Ilºil, º
lº rore ecc. cioè stimar nojos, ecc., reputa il “ Mi liº una grande
ingiuria a stili, mi di si p o giudizio che ll il mi debba ripulare a
farore, che li esser N. N. si degli di stºri verini ». Cal'.F corta re Al
l lano i rili Is, elellico di portarsi per portar rici. Qui vogliº lisl
rilenzi, il re alculli usi notevolissimi e ina niere assai fre le li sºllia per
il la ai classici quello che li li fa il moder li e poco spello del pari tre
latliano, cioè l'uso del verbo portare a va lore di esigere, richiedere, in
prorla e, comportare, sopportare e simili; e le maniere: portati dolo e, poi,
la r no a uli che chessia: portar osservan sot, onore, ricerca sa, l ispello a
lui li sssia, portar amore; portar pena: portar per i lenza; portati pericolo
di al'.... poi la r il pregio valer la pena: portar opinione. I rl (es. porla
in pace checchessia: portarsi d'ai il no e Val di elido () i noli e gli
ºri Ilde - i tizi ile, lollo prº sstuma oltre alla sua forza, e fa cia le
imprese piu che non porta il sito potere? » l'assav. e lº sta che i polelli
ssilli dispor di lei, e se non quanto porta e il dovere. » (all'o.Nelle
passioni l'a lliIl r. Il liti S.s: lite portar dov: ebhe la sua lla il ril, lIl
l.. ll la V, º l?a l'lo.Il segreto della profondi - si lli: za di l) lo
portava, che solamente dopo 10 secoli.... » Cers.a Vennero le due g lov il
lette il dile giallo) e di zºld º do bellissime con due grandissimi piatelli
d'argento in mano pieni di varii 1 litti secondo. lle il 1 l... loli portava. o
lºMla io credo IV e ne dett pil re assai. A |fe si a quello che porta il tempo,
11 le lilt:: via l il 1 l Ces. I:i natura del l s i porta così e io, il -
e lº può altro. » (-. Non portavano quelle idee che egli dovesse avere presto
un numero « o d'i!) finite V i..... » (' -. Conservate il vostro, lion
spendete piu che portino le vostre facoltà, fuggite i vizi, seguitate la
virtù. » Pandolfini..... questa volta parmi aver la cosa certa che il sogno
portasse che... Ces. a Portando egli di questi cosa grandissima noia, non
sapendo che falsi, propose di averne parere con mosse lo prele. » Bocc.
So, i testimonio dell'amore ch'egli vi portava e dell'animo che le neva
di farvi grande. Caro. l'ex donerà questa inia presunzione all'amore che
le porto da fedel solº Vito l'e. » (art). ... i quali del giovane
portavano si gran dolore che... » loce. « E bene bisognava ch'egli li
fortificasse, chè da ivi a pochi di avevano a a portare smisurato dolore. »
Cavalca,« Di che il padre, e la madre del giovane portavano si gran dolore e
malinconia, che in aggiore non si siria potuta portare.» 13o.« Ma Iddio, giusto
riguardatore degli alti il merili, 'e mobile Iemmina - conoscendo,
e senza colpa penitenza portar de l'al: ru pe cato, altra mente dispose. »
Bocc. - « Percio' lì è quando io gli dissi l'amore il quale io a
costui portava, e la dimestichezza che io aveva si o, Irli capo II li spaventa,
(livelli loin l..... I 3,. le all o!' « E da quell'ora il li illzi
gli pcrtò sempre onore e riverenza. » Fioret I. E 11 lì è da falsene il
raviglia. I lil pensisse lo sterminato bene ch'el leno portavano alla persona
sia o C i va. a. « E se il confessore lo riprendesse dei suoi vizi, porti
lo pazientemente: chè sono inolti che, per essere tanto umili e gli isti,
spesse volte si biasi mano eglino stessi: ma se interviene, che altri gli
riprenda, non lo portano pazientemente, ma iº degli I no.... » Passav.«....porterà
espresso pericolo di riceve e vergog:i e dal lillo., (iia lill). a
Sfirmiamo che pcrti il pregio rilett: s tl dl Ill st luoghi. » Segn.
a... lion portava il pregio ch V | V I rom pesi e il sonno per risponderº a III
e, di cosa massimamente chi lilla II, II i V a l o Ma sai che e'
portatelo in pace. » I 3. « So tu ti porterai bene d'altrui, convien cli altri
si porti di te, e Fioretti.Ajutare L'aiutare dei pochi esempi che qui
arreco non è l'ordinario e comune di presta aiuto, socco so (ail lelen, ma si
rassomiglia al to help degli inglesi, nei costruiti fig.li lo help forucard, lo
help of the time, to help lo ecc. ecc., e dice cosa, in generale, che cresce
altrui virtù, o dà I nodo d'operare. Noterai ancora i nodi aiuta, e alcuno,
aiutarsi da chec chessia; aiutare uno di una cosa: aiuta, si al lar checchessia
ecc. “.... e che l'Inilia cantasse il na. il Zone dal Lillto di l)ione
aiutata. » Bocr'. (guidata, accompagnata.e Ritornò si notand piu da patira, le
da forza aiutato. » Docc. sorret to, sospinto j.Fa Itisi tirare a paiiscalini
ed aiutati dal mare, si accostarono al pic ciol legno. » Bocc. sorretti e
sospinti.Ma quel povero Iritto, per aver a con le tar troppi vervelli, e di
varie e mature, spacciata Iriente si inti e di l::i i: si iroli e forte aiutato
di lavo a recci e di concime. l):tv.« Al lllla lolloni - e al 12a lo! ese, e il
lile!:l ajutaio, lº rese nulov, con siglio. I 3 r..... llQlle - le parti si
posso lo aiutare e collo balillage e co.i soppalli.» Fierenz 571).E se Illesio
può fare il senno per se Inedesimo, quanto maggiormente Il dee 1are chi dalla
opportunita, intendi necessita e aiutato o sospinto.» l30 c.Ajutava le parole
col piangere, col darsi delle mani nel viso e nel letto. Se n. aggiungeva
Virtti alle parole.Ma se il lla pl o la par li a lia del celerino per via di
medicina se ne a prenda, con lierà lo stomaco, e aiuterà la Virtu digestiva, e
farà buono il lito. » Cl es.. ll orrera a rinforzare, a ravvivare, a
promuovere). « Per fare ancora i vini piccanti, saporiti e dolci, aiuta assai,
dopo la prima sera, che siell 1messi... i grappoli inel tino. Soder Vit. (gi
va, adopera. Tuttavia, se la pers, ma fece quel cle eila potè, e non ci
commise ne e gligenza, e ledettesi a vel i- il mio confessore, la buona fede in
questo caso l'aiuta, e 'l sommo sacerdote lidio compie quello che mancò nel
de fettuoso prele, o Passav. A.IUTARE I) A CIll.CCIIESSIA, E ANCHE DI
CIIECCHESSIA. « Vedi la bestia, per cui io mi volsi, Ajutami da lei, famoso
saggio e Cln'ella mi fa tremar le vene e i polsi. » IDante,(difendimi da....
()ppure maniera clittica: aiutami a fuggire a difendermi da loi).« Or ov'è 'l
naso ch'avevi per odorare? Non ti potesſi dai vermi aiu « tare? » Jac. Tod.«
Anche::lolto è da col Sidlerare e da Il 1t la Vigliare che, essendo solo, tutti
i 11 st.li idoli gittò il: tel l'a, e iº li ill la cosa gli poterono luocere,
nè da lui aiutarsi. » Caval. (life! 1tlersi. a Pero ('ll è: i Frances lli
non atavano li Romani dalle ingiurie de I,OIII e liardi e dei Toscani; ne
il Pap 1, ne la Chiesa l ' tiranni che lo perse a guic 11t). » Vill. (i. 572.
e lo fo voto a Dio, l'ajutarmene al Sindacato. ioe d'aiutarmi da que sta cosa
al...., o di li, 1 l'ere, il ll'ajuto le l...., Boc.Io vò infino a città per a
illla m a Vi enda, e porto queste cose a Ser a l 3olla corri d' (i inestre, o,
c le m'ajuti di non so che nn ha fatto richiedere per una comparigione.... il
giull e del dificio. Bocc.a Sempre o poveri di Dio [ile!!o che lo giadagnato ho
partito per n mezzo, la lilia Ineta col Veri e il l is tra Iletà
dall do loro; e di ciò m'ha si il mio Creatore aiutato, che io ho sempre di
loelle ill me - glio fatti i fil 11 l inici. n 130. e Alberſ o d'Arezzo
era te ! 111 egio, le per delolto il quale gli era addolmandato e mitra
ragione: onde e si ra Intl lido a S. Franco che di ciò il dovesse aiutare. » V;1.
SS. Tad. A.I l I'.Al ' SI A...... a.... Ti o, ipo -olio rimasto dei
lise le mie speranze: III lºt'e Voi, lìoll O sta inte si g l al lilot I V, di
rai VV i dervi, il V e il test i pillttosto a prevaricare, e non vegognandovi,
quasi clissi di al collo la lite ingorde, indisciplina e, le quali allora si
aiutano a darsi bei tempo, era pola 11do per ogni piaggia, carola ndo per ogni
prato, quando antivegg, no che gia sovrasta procella, Segn. s'ingegnano, pro iº
lo trachten, tàchent). Nota al Verbo Aiutare 571 – Parla del seno
delle donne che per parer più pieno si può..... 572 – Così l'ediz. fior.; – La
Cro Sca e La stampa delle Soc. tip. Class. ital. leggono un po'
diversalmente: lion atavano (aiutat vano, nè liberatrano i lio mani. S e
ritire \' illo solillo al Isi pi ii e in no comuni oggidì. Si ado lº' i
''l ct ''l Nºttso, il gºl l pprensione, coscienza, notizia di chec lºssli, li
guardi come il latº glise. Nota i nodi: sentirsi, sentirsi (il capo......; Nºn
li re dl il 1 l gelsi, avvertirlo, la r sentire ad alcuno; N. il lir (le'l gli
e' cio, li ul, l'', l'a mia l o ecc scºni lir bene, mi alle di checchessia, e
simili. lo soli i ll ella sento di me., Rocc. \ V e i tit Illa ira solº
ai la lollia le quasi non si sentia. » Bocc. ll (Illi, le si alte: il letta
ogni parte del corpo loro avea considerata, lls, el l -se deli a Illa, le chi
ai? I n l'avesse pulito, non si sarebbe sen tºto. » Bo se al 1 o l'avesse punto
mi li ne avrebbe avuto il senso). l) l'1 e le lla I d glli il test i e le ii
senti al capo. » l3oce. I me ne sento alla borsa. (... ll I. S. Bernardo
di e li mi ni loro stupido e che non si sente, è più di º ll I ligi
la lla Salt l' 1 ss. l 1 no li il senso li sè stessº, i. (olli lel quale - la i
vizio della super leia, e non si sente, cade nel V Iz lo lella lissili la
del' 1 a 1 ne, e I diio palese il suo peccato, acciocchè la co. fusione e
la nla li la lel peccato brutto lo fa la risentire, che prima er: il
sensibile, l ' s sv. \ V e I talit ezza per l ' s lllite dell'allina, che
della morte del si sentia niente. ti i.a Il rumore dell' 1 al 1::: van ls li a
grande, e quello che più lor gr. l V il V a el.. ll e-- oteva no sapere, il l
ossero stati coloro che i pita la V e vallo. VI: (li, il l Illa 'e liti e le
atl a il no altro ne calea li in aspettº i di li lov erlo in Ischia sentire,
fatta armare una fregata, S I \ i ll lito. (... l 3o. le: le [lli li
elite, e con le addormentato il sente, cosi apre l'uscio e vi sene dentro. o
lºo ('. \la poi che ella il senti tacer disse: o l?o « Non potrei sentir cosa
alcu ma che mi osse più grata, che ierl'esser le!la slla lollolla gl azil. » (asil.si
mise in cuore, se alla giovane piacesse, di far che questa cosa avreb be per
effetto; e per interpositi persona sentito che a grado l'era, con lei si col
venire di doversi e in lui di IRoll la fuggire. » l'8o c. 529). IPer io hº se
rigli' rdat, v'av: ssi, non ti sento di sì grosso imgegno clle tll essi Illella,
oliosi ill to rose, che.... » l'80cc,I a giovane d'esser pil in terra che lº
mare, niente sentiva. » IBoce. (530). (ollo il tavola il solitº l'olio, così se
le scesero alla strada, o Doc C,e Senza farne alcuna cosa sentire al giov., III
- III Ise o il via a Bocc. “ E col mandato alla lor fa nie, le opi: ' viº, per
la quale quivi son trava, dimorasse, e gli 11 -e se a 1.1o v In Is-e, e loro il
facesse sentire, tiltlc e sette sl si vogliarono i l ent: i l el laglietto. »
I3o.\ Vvellº le 1:ll' 11 Ille cl, (.ri, e' o, (Irlino al palo con un stio a
Inico a ce la I e e fatto lo sentire i (i la l.lole, compose con lui, che
quando un certo enno a esse, egli vi -- e troverebbe l'uscio aperto, La
fante d'altra parte lui nte di Ille- o si prend, fece sentire a Minghino clo
(iia corilino l:ori vi. ilava e gli dissi » Bocc. Venuſ o il dl si
alleint e l -sendosi a Vl: ddi le ha 11 ovata morta, III rono alcuni clie per
invidia e l dio h a l gli tto portavano, sul lita III ()11 (:il l)ll a l'ebbero
fatto sentire. » le non si ppiendo per il I | tergli presta mia disposizion
fargli sen tire più accornei:unc)lle cle per te. i ti collinettere la voglio
13o. « Come il sapore del V Ilio vo clio, che per vecchiezza sente
d'amaro....» Sollec. I Pist. 03.Non era nel bilono investigator. l i pieni a
ve: la borsa, che di chi e di scemo nella fede sentisse., I3o.a Io il quale
sento dello scemo a 17 i che lui, lei vi debbo esser caro.» Bocc. « Ed oltr'a e
io disse ti co- li questi - la bellezza, che lui un fa. s|ilio) ad Il dire.
Fl'ite \ Il melt, li costei sentiva dello scemo. » Bocc. 531,. Ttl st -:)
Vissililo, e riel; e se li I)io senti molto avanti. » I3t) 5.3?). Vll'ill ontro
chi, colli e tº. Sente si poco avanti lelle slle file desillo e se, che di se
goli si ricorda, nè sa qual si vivesse sotto gl'innullerabili stati e che nel
decorso dell'eternità ha mutati, segno è che.... » l' irrcllo morl) sente molto
avanti nelle regi lli delle bilolle e l'eanze.» (i illlo. a S. Greg. S.
Agost., S. Ambr., S Girol., che sono i quattro i principali dottori (li Sa.'lta
Chiesa, sentono tutti concordemente l'opposto. » Segn. e Cerf:n ci sa è, che nè
lileno i suoi ni: i levoli stessi ne sentono si empia mente; anzi molti ancor
de genili lo reputaron profeta di gran virtù.» Segui. a I Jacobiti sollo (l'isti
a 'li...., londillelli) male della fede cristiana Sen « tono. » IPºtl'. lloril.
ill.e Della provvidenza degli Iddii niente mi pare che voi sentiate. » Bocc. «
Allora udi: direttamente senti, Se bene intendi perchè la ripose Tra le
sustanze. » Danſe (Par. 24.).e Ciascuno studias-e sopra la questioni della
vision º de Santi, e faces a sene a lui relazione, secondo che ciascuno
sentisse, o del pri) o del con a tro. » (i. Vill.a Del suo pelo del cavallo)
diversi uomini diverse cose sentirono: Ima s pare a più. che baio scuro è da
lodar sopra tutti. » Cresca Questo Inedesillo pare che senta Santo Agostino,
quando parla della « l'esul'l'eziolle di Cristo. » Vled. Vit. (r. e
Virtù, dice, è diritta niente di Dio sentire e dirittamente tra gli uomini a
vivere, e operare. » Caval. Conferisca gli tutto quelio le ella sente,
come farebbe a me proprio. » Casa. Nota al Verbo Sentire 2!) Il V
el'inchineri dei tedeschi: Analoga l'altra frase (v. appresso): la c all rul
sentire chi ce li ossia cioè operare fare in modo che la non i via Venga
il suo l'ecclli ecc. lo 0 lo che li on s. Il ll grazie del 13 o accio ed
altri), osservava qui il Valiolli, e ne sono del III to pl Ivo, avrei detto: «
La gio valle non si accorgeva se fosse il lerra o in mal'e o, il che sarebbe
dello gl. ss lallali e rile. Il lºoccaccio, invece di dire: non si accorgeva,
dice: nien l Neri li ai clie è molo di dire più scello; e disponi le parole il
selli e lo ſullo con molta mag gior vaghezza. Zali ell ' e io li a Lib.
I. 53 | Noli e ulivo re: Senli, di scºm, o v. g. nella fede) vale nati l'
aver diſello di.....; e sentir dello scemo è aver poco senno, aver la
qualità di clil è scenio. Sentir dello scemo stà da sè. e senti di scemio è
predica o di checchessia. Analogo a questo sentire è il sostantivo
sentiva della nota fra se sentita di guerra. 32 .... mia egli con
miglior sen lite di guerra, si era posto in ag gilato dietro alle spalle di una
montagna, per rammezzal loro la via, e cogliergli improvvisi. I
3art.Stare Lascio le definizioni, le discussioni, lascio i numerazione di
qlI clie cose che o tutti sanno o nulla montano – che uscirei del mio assunto,
e troppo vi sarebbe che dire a voler anche sol accennare a lui ii i modi e
forme particolari dell'uso di questo verbo -, e mi starò contento ad ilculli
esempi lei quali il verbo slare è ad Iso, e ad Ilicio di un valore che lnai o
quasi Inai nei costrulli di una locazione moderna, cioè di chi solo sente e
pensa moderna li crite. Noterai le forme: slare checchessia ad alcuno,
per convenirgli, osser gli dicevole anstehen, zustehen, ed anche per costare:
stare bene per com venire, meritarc. esser ben disposto: stai si, stare per
astenersi, rimanersi: slare (di checchessia per alcuno, per non essere, non
aver luogo per call sa di alcullo: slare uno, due giorni ecc., per indugiare:
stati si bene, ma le ecc. per contenersi: slare, assolillimetile, per non mi i
versi stati e di clie chessia, per essere il ſiles', ei lo slalo, condizioni e
cec.: slal e a lot I e cli ºcchessia, cioè il dicali e il l IIailili di azioli
e le siglli ſi alo del Vello che seglie ecc. ecc. I qui li II lotti per i
clie oriev - olio i 't alle donne stanno che i gli uomini, il quarto pit. Il ti
line e le agli il fil III l Iliolto par e la re e lui lg, si disdire. I3o.e E
sev o volete essere di quella legge - se il loro, a voi sta: Ina a valli
lle...., I 3 s -1 el l 1 l el Ill 'le) l.Sillito la vo' veller', s', la dovessi
la r per III: li o lil II rini, che la a non mi stà. » I, rºll Zo di Mleclici.
V el l l ll: l: l s;ì l II e Il non mi Sta. » I 3,. Bene non istà a lei
il clillo. A | V era la III gel'' (la ril - il sil 1 e il il ti (Il'io Sollo,
'1: iStà bene l'attelldere il d all1, l'. » l 3 m. Frate, bene sta, io li e me
li di roteste cos Ill:..., l o '. Frate, bene sta; baste: ebbe se egli li
avesse ricolta dal fallgo. » Do. S78. e Io non son ancilllla alla quale questi
ill: la III o almeniti stiamo oggi mai bene., Bocc. -i al ddi allo).2ssendo
egli bianco º bi º 1 lo; e legg l'1 li o molto e standogli ben la V li il l30
('.e io potrei cercare luita Sie:a, e non ve ne troverei uno che così ini a
stesse bene e me quiesto. » Docc.« Avendo studiato a Parigi per saper la
ragioli delle rose e la cagio: a di esse, il che sta bene il gentile lloli 1..
l 3o.« At colleerò i fatti Vostri (i miei il III: lliera e le Starà bene. »
l'80. a La qualcosa veggendo Stecchi e Marchese cominciavano a dire che a
la cosa stava male. » l'8o c. a.... di che noi in ogni guisa stiam male
se cosl li lilllore.... » Bor ri troviamo a mal pallito).dis- l' ill V: e se
avviso lui Ilai non doversi la a veduto, avesse: ina pur niente perden a lov i
Si Stette. si aste i: il liss 1, il rio - a listelmell I30 ('C'. N isl, li lev
si stava.. l)av. N si s si s i s; i liss.. - Si stesse, e l'80. lº l' 1: v. I l
il sitº Il le stessero. V...:lle cessassero, si fer Il luss (l ', --
ero (i a noi o non istette per questo che egli passati alquanti di, non
gli r! Inovesse sin – li pirole l 3. Per me non iStara -: i sia. » I 3,
cº. l' egali dolo, l e se per lei stesse di non venire al suo contado,
gliele si li, ſi iss, l 3,. S!),. Senza troppo stare t a il lino e
il territo visto gli rispose. » Bocc. - il 1, sich lange besinnen).l ve: i IIIa
pe: il nº te i ni ivi e no 1 po' Stare un giorno che li ssi. 3,Siette al quanti
l i renz. l i no in Stara molto i l:ì l's il 1., l lel. Stando pochi giorni....
l l as it giorni. Ne stette poi guari tempo e le si. la Iltale della Illin
molte ful lieta is: l BtNè sta poi grande spazio le elli, si ni la Giustizia e
la potenzia il I I ) I V - -, l sºl l e.. l 3 SS0'. l I e Ilio - li - Il
d. si iellza stavasi innocentemente. » Ca \ si... li o 1 i vasi. lº, e lo
statti pianamente fino all'i nia tol nata.. liocc. (.l, polendo stare,
via, - ius o è he mal suo grado a terra: i l ier'.Compa il lato l'opera sta
altrimenti che voi non pensate.» Bocc. L'opera sta pur cosi, ti i sa. I l
Vtloi, stare il II; eglio del miº lido. » lºt,E relet, porrete irrente le carni
nostre come stanno.» Bocc. Staremo a vedere, olle V i governel e le,
Calo. Se volete chiarirvelle state ad udire. » Se n.«Che dunque mi state a dire
non aver voi punto i rotta di convertirvi.» Segn.. « Non mi state a descriver
di I lique il ll'Iliferi, caverne oscuro, schifezze - º stomacose. »
Segn. 881;. - lºra i liolli all'i lli li col V e lo slal e' gran parte
moli e dell' Is Ilo ſereno: STARE CONTENTO A QUALCI E COSA con lei la
serie - ed egli rice! cò almorevolmente. La basso che stesse contento a
dazi ordi a mari. » (iiali. - e Ma siccome noi Veggiano l'appetito degli
uomini a niun termine star e contento. » Bo(C. « A me li li pare buono
collli, il quale lo ista contento al suo pro prio. » Palld. STAIRE
SOPRA SE In ne halten SS2, a Alquanto sopra sè stette e cominciò a
pensare quello che la dovesse o Bo), Li Volse dire, senza pit | ns. vi
clie e - e u ss (Il 1 l: proli: tt i Vl a guardandolo fis, nel volto, per V del
e se egli diceva la V cro, le venner a Vedliti quegli occhi spal V n1 i ti...:
stette sopra di se e li e però disse: l'otrebbe esser clic... Fierenz.
ST'.\ I º I, SU I,.... - - ST AIR E SI |, (il V V | | | | | | | | | ((I (). (sillli
| | | 3 (- ST AIRIE SU LA RIPI I \ZI() N E. SI I, IPI N I () | | | | | A (VV
VI.I.E I? I A, I) EL (()N V EN I V () I.I. - SI' A | ' I SU I. (VNI) E
c'e'. a Stavano sempre sul contradirsi e difendere la propria lt - i «
Inigliore. » Bart. e Stalino Irti su la riputazione e gli ideg: « Messer lo
corvo io lo paura che il vostro star sull'onorevole non vi a faccia lIlarcire
in questa prigione. » Fierenz.a E stanno in ciò tanto sul punto della
cavalleria che persona di Volgo « è Inai alm Inc.-- a loro col Vogli. »
Bart. : gli 1 il ri., l3 l: i. STAIRE A PETTO | ener fronte, reggere
al paragone, « si scusò col dire che non ave: gente di stargli a petto. »
(iia Ilil). STAI? I, IN FIEI)E a Pochi ne corruppe, gli altri
stettero in fede. » l)av. SI \ RE IN SOLI ECI l'UI) INE V. g. de lalli altrui
prendersi briga, es serne lui lo premi tra SI \ It I A Ll.((il crisi
liti, elorca, la II nella liti... reggersi secondo... ) l Il e no, le
tuito, stava a legge ma umettana, gli si ribellò... » Bart. S I \ I Rl
l?I l l N () / e mi e' e la llo su di lui l Nilo partito – STAR BENE IN
(i \\llº E forſe da la persona SI \ RE IN CEIRV El.I () (saldo alla pr 111 ss S
I \ RE \ | I \ PIR ) \ A di Probe bestelen – STAR SEN E NEI.I. \ SENI ENZ V NO
a lire al visi – STARE I).AI - I 'OCCIII () (A | | | V (). \la V to
io, che gli stava dall'occhio cattivo, non lo volle udil e....» l'occ. S | V |
| | | N N | | | | | SI' A | R| | N | | N | | N N l. (o la base del 1 al
pil e quasi ai li o sta in puntelli il mondo.» Fier. si eI tto, le li se in
esilio, p - e lo Io e il ti: i piè Inail o, stava in tentenne. o l: le (liz
Si ponga nelle da li Ilio all'uso del sosta livo slanza per slare, tral le mº)
sl. in lui ſia i c', lino e lo micilio e c. (il voll:i li in lato veri
pla, endogli la stanza, là g: i (oln e 1 I pia e in stanza in Ille ta i ltta?
Fiel enz. E come le g. a V e li palesse il partire, pur tenendo moli la troppa
stanza gli osse agio e di voli e l'avil o dilettº in tristizia, se n'andò. » l
31.I ra gli alti Vlo i l o, cavaliere celebratissimo, e primo perso maggio
nella dell'imperato e in petrò al padr e la stanza stabile nel. Mlea o, e per i
o is reti ministri se ne spedire al regie patenti. » Bart. IPensando voler fare
stanza il ga e continua fuor di Roma, e per la sei i re a l), il so solo ova
rinai il consolato,... » l)a V.Note al Verbo. Stare S7S – Questo bene sla
è maniera in personale e orna all'altra: () - ſimamente, sono con voi, siamo
intesi, basta così ecc.; oppure all'interiezione: capita, buono allè ecc. –
Simile il modo del l'uso: ben gli sta, cioè l'ha il ritata, e
simili. S79 – Conf. Rimanere – maniera eguale: rimane e per alcuno od -
una cosa dipendere da.... SSO – Alialogo a codesto slare è il sigili il
lo del trio(lo avverliale - poco slan le, non mollo slot n lº..... disse e poco
slante se ne - vide il buon esito. I3a rI., se li il climpo del pari orire ess
torì un bel figliuolo maschi. I3 cc. SSI – Simile lo slare dei modi:
stare al campo è iè eſsser accani palo, – stare a buona spel al nsot. Pioli di
compassione il conforlò e gli disse che a buona speranza stesse,
perciocchè se.... Iddio il riporrebbe li onde lorº lina l'avea gillalo o.
13ore. ser venuto; perchè dalla ma di e ijilala non molto stante, par- -
CC (”. SS2 - - Esprime l'alto di chi si pone al pensiero, in dubbio, in
so spetto. -- I tiri la nel libblos, sostene e, sopraslaT corri a re Si
lsi ci sia le molle per lo nare a essere, divenire, diventare, lor 1 (tre il
90S, pºi renire. ridurre, ripori e, iar ritornare, iar diventare lsali\ al
lile. l iuscii, l i londa e ed anche per essere di nuovo ciò che alli i ſo alla
cosa ci si innanzi ecc., finalmeno per andare a stare, prendere Nl ct mi s (t.;)(!
). l oggi, poli legali le lito, lo costruzione e l'ordine del l'azione, e
lo si liri, clie lori ci ſi poi accadendo cosa tua. lº a V v l It il il I
e torna uomo Ine tll esser solevi, e lì Olì fal far l ' I l3...l'alto i a | 11
he tutt, torno li sudole, e tutto trangosciava. » Ca valca 910,\ l spill 1, si
rende l'ono alla Verità, e battez z.it tornarono non solamente cristiani, ma
predicatori di Cristo. » IBart.. La nl IV Coletta - I lista e torna in aria. o
Fr. Glord.l)el lle tornò in istatua di sale. » CeSari. I loro pompose botteghe
tornano a orciuoli e zolfanelli. » Sacc. di v si liti il collo il l essere.....()
il 1 ltra il ro lo ai la tornavano al buon ll mio forse tre e mezzo. » Sacc.? E
il V V elli, colle del buon cotto che a mezzo torna. » CreSc. a S1, ll ' I g
Ill la l effa iornò a vero. o l?art.a (i la, la Valle, le carni i listinte...
Egli era tornato ossa e pelle nuda. » (es: l l'.La caduta di lºietro torno in
fondamento piu solido del suo innalzarsi le lege poi. Ces.Ogni vizio puo in
grandissima noia tornare di colui che l'usa. » (ri doll dare il.... l o C.A
dunque le parole di Crist, tornavano a questa sentenza... » Cesari, a
tanto lo stropiccio on a qua calda che in lui ritornò lo smarrito colore ed
alqua lte delle perdute forze, e le e rivivere) Boce.a inſer ma di gravissime
ed i maldite infermità intanto che la purgatura del naso e le lagrime degli
occhi e il fra ido Ilmore che le usciva dagli lui, cºn le lido: il terra in
ontanelli e ritornava in vermini. » Cavalca. La qual cosa ti memdo l'aolo,
fuggi al deserto e quivi aspettando la fine della persecuzione, con le piacque
a l)io, che sa trarre d'ogni male belle, la necessità tornò in volontà, e
incominciossi a dilettare dello stato dell'eremo per amor di Dio, dove prima
era fuggito per paura mondana....» ( l'avalca. I, lu go studio della
volontaria servitude, la consuetudine avea tornata in natura. » Cavalca. º sel
l'eca un inferno) a casa, e con gran sollecitudine, e con ispesa il torna nella
prima Sanità. Io e. e la quale ſia inina, rapida Ilente consiln io e
tornò in cenere quel poco a che l'era rimasto, o (es. le e divenir,.Ma il Si
Verio tormolle all'abito e al ritirarmento..... I 3:1 I t. io e le ſei e
ritornare.“ Qil lio stesso ill, la I a bbona e Io e torno il vento in poppa.
onde sall'ite l'ancore, ripiglia o! I l vi i gio. 13ari. Ie e tornare,.... e Sp
111a gli 1 11:1, V., inza, i - II i cd 1, tcrnò in amicizia i parenti i degli
ammazzati. » l?il l di t-se il l....... e dei suoi zii - lli di II lo ristor.
tornandogli in buono stato. Bocc. 911).a Tornato il re in istato e la città
come era in tranquillo.... » Bocc. i -e fosse stato il piacere a Dio di
tornarlo in istato, tutto.. s - si gulalaglia Va all i lede. » I 3art. No Il
Solalilei 11, avea tornato l'uomo nel primo stato. Il la a V vantaggian (loit
di 1 1 cippi pill dolli l'a Vea - Il bil II la.... (.esil loIII e di.... lIl
lla nella memoria tornato una novella.... » I3o c. Tacitarmente il tornarono
nell'ivello., 13, riposero a l'ill ('a la clle IIIali in casa tornatalaSi.....
I 30. lIn giorno di salvato se lei lo costo: il la 'nzi alia chiesa di S.
(i lill allo, a nella quale tornavano. I regim V allo I; ost l' V (st Vo Nll II
lo, Ca Valca. a lº fa venire Simone, il quale torna in casa di Simone coiaio. »
Cavalca fatti Aspo-toli).a colmando il dile sll Zelli che il - Itassero, e
consider: ss l' in quale albergo tornava il vescovo che i veri predirato a
Cavalca. Simile al ragioni lo è il tornare delle frasi: II, (.()NT ()
T()IANA cioè non c'è errore i cl calici lo. I | Ierale: il collo si riproduce
bene, risulta esalto, riviene 912. TORNAIR 13ENE esser utile, di
piacere...... « Coloro i quali sono grati perchè torna loro bene cosi,
non sono grati se a non quando e quanto torna ben loro. » Varchi.a Scrisse
quello che a suoi i teressi tornava bene di far l'edere. Bill I. e fatela
quando e come ben vi torna., Bocc. l'()lº N VIRE IN A (() N (I () \...... stal
utile lºlºsa che se a Dio fosse piaciuto di prosperarla, tornava mirabil
mente in acconcio al desiderio del Palavi, e a grande utile alla Corona a dl
l'ortogallo., Bart. l'() I N VI RE IN NI EN I E lil liti º se
assai, le ſtia li tutte in vento convertite tornarono in niente.. I; ) -.
l' )| | N VIRl V (il l ()| | | ((I | | | )| la Illal e sa tornandogli
alle orecchie., Fier. Il testo la r o' e tornate agli orecchi di.... »
l?art. l' N VI E \ I ) | | | | V | VIRI e c. si pa rtl e tornosSi
stare in Verona, e (ii:alm! Note al Verbo Tornare !)()S Sinile al
tour ner dei francesi e più ancora al to turn degli in glesi: The milk, the
beer, the urine, le cream, ere g thing li (ul lunn ed sour. l he jeu is going
to turn christian. – l'his young mall first intended to study Ihe lav,
but after W:ards lle l urned Soldiel ecc. ecc. 909 l'illlo simile anche
in ciò all'inglese: lo turn in an inn, e va dicendo. 9 () Nolalo questo
modo: tornare in sudore, lornare in aria, tor mare in sangue e simili cioè
diventare, convertirsi in.... !) | | Nola, la maniera: tornare alcuno in
islalo, in vita etc. Co testo tornare tiene alcuanto della natura ed essere di
quei ver lui che mi piadue di contrassegnare col nome di causativi (Par le 2.
Cap. 2. Serie 4. Ma è l'uso e la forma al tutto singolare che vuolsi qui ancora
notare. 912 – Tornar con lo simile a metter conto, metter bene, metter:
me glio - è altra cosa: « Non li torna con lo recare all'anima tua un
minimo pregiudizio º Segn.Vernire Olire alle cose delle alla parte I.
Cap. IV Classe II, noterai di que sto verbo i seguelli usi:\ EN Il 3 E A.... V
EN Il ' E IN....: e il ct rich o V | N | | | | CI I IE(CIIESSI \ ecc., per dire
nire, la rsi, rialli rsi di..... lo ruoli e c' Nini ill, sul Pil l'as tre
rulen, su I l l'ots ka) mi mi ºn e le. gli il II pe: a lo; i erano venuti
a quattro, il le All - lls-ii e dtle (e-il rl., (iia lill)..... ades, a ndo i
piti leggeri di cervello, il bril iati il danari, preci pitosi i ga bligli,
venne a tale che.... l)a Valz. e assile la Itosi.... a patire la la lire,
il s II', sei, con tutti gli altri st Illi e disagil.clic..., era gia venuto a
un termine. lle il disagio non lo olfendeva e dell'agio noi si ci a V a (riali
W e il briligen dass...., 11 -: dosi illeri, il venire a volte si furioso....
(i, allil, il (ſlale il tori, ea lilelli e il nºt e V a 1 il 1 l l li do a V e
1 - o ti il to Il sito altri 11 venuto in povertà, il ire gli il li ri.:)
V:llieri, c. I I I I I I I 1, divenne a tania triSiizia e mia iin coinia il si
volev l l I-; e il l. » l' 1-- I v. desiderosi vennero il 1 I l l: V.. le;
e...., I 3, «... sino a tanto, he venuta discordia civile tra l ti: io e
l'altro paese...., (i 1,1 mil).« Tanto pili viene lor piacevole. Ili: i to li
aggi e stata del salire e dello slli (olti ro la gri V. Zza. » Bo ('.
VIEN II? | IN ()| I. IN |) ISIPI,I VZ |() N l e Nili i li V | N | | | | IN S(I
R].ZI () (.() N.. V | N | | | | | N | V \ | | (i i | V V | N | | | | V..... per
renire, di l riraro. venutasene in somno furore...., l 3, ('. calo il 1
alta trisi izia e il la; iia a irli: i - I ne vengo in dispe razione. » Fit,
l'.Veilezia turbata li. Il testa per lita sarebbe venuta in qualche disor dine.
» (ii: Il j).a M: la Belcolo: e venne in screzio col Sero, i telli e li fa
Vella....» Boc. « Non ostante che tutti venuti fossero in famiglia, uniti che
mai strabo - -, le oltre le spel ea. » I3 ge.Chi mi sta pagatore l'Io
venga a dimani. » Bart. Ces. Questa parola parve lol te olltraria alla donna, a
quello a che di ve nire intendeva. I 3,. VENIRE AI) Al Ct N ) che che
sia, conseguire, meritare. – VENIR | N (()N (I ) \ ENIRE I 3 EN E ad ai tirio
per riuscire. arrenir bene, al maltro all'attimo. VEN | | | V ((N SEI RT () V
l'Nllº I; l'()N PUNTO). Nori gli potea venir molto polti tre li dottrina,
ne di speranza, nè di autorita nè li gio! a s'avesse acquistal n. » C aro.(Il
le veniva loro in concio di Il gere, ed essi ll facevano con lor sen e 11. »
I3: i rt.Col forte le 'la falli e la ali lo si levar l'assedio e tutto venne
bene.» Dav. MI l'asciassero a pi: el e e bilo: empo per le foreste e discorrere
a Irle ben mi venisse. l' el'el./partiamo d. ordo li la sto la soro, il to he
ognuno possa fare della parte sua quello che ben gli viene. Fiorenz.ma per le
ogni cosa gli venisse a conserto, appena fu in porto che s'incontrò il l.... o
IX I l i.\ Iſili hè dove gl ii e venisse buon punto, al re lo mostrasse. »
lºart V ENIRE, VENIR A \ VN 'I per occo, e, v. occorrere, apparire, mo
strarsi, affacciarsi. - Aguzzato lo ingegno gli venne prestamente avanti
quello che dir do a vessº. » I Bot (. « A rispondere assa glon vengono
prontissime. » Bocc. VIENIRE A l) ALCUN () ll. F AIR CIIECCHIESSIA
(loccare, Jemand die lei le kommel, . A te viene ora il dover dire. o
Boct'. VENIRE AI) ALCUNO DEI CENCIO VENIRE Pl ZZ0) – VENIRE DEl. CAPRINO
e simili - ed anche solo venire per venir fuori uscirne odore, esala l'e
ecc. E quando ella andava per via, sì forte le veniva del concio che
altro che torcere il muso non faceva, quasi puzzo le venisse, di chiunque ve «
desse o scontrasse. » Bot ('. 920). E se non che di tutti un poco vien
del caprino, troppo sarebbe più a piacevole il pianto loro. » Bove,
Dianzi io imbiancai miei veli col sulfo...., sì che ancora ne viene. » Lipp, \
ENIRE DELLE PIANTE per reni, su, mettere, crescere, « Quella che mezzaliani
ente - lo iglia, a liglia e viene. Cresc. VENIRE ALLA MIA, ALLA | UA.....
a Venuto s'è alla tua di condurmi oltre Imonti. » Vill e da hin bringen \
EN II? MI EN ) a chicchessia - gli ºli p. I l:i, i lobi o delle promessº
e simili) \ niti il partito il 1 e il l via lo venir meno al debito delle
loro promesse. I)a V. Risl -, si il ve: a 'I 111 ssa: l' 1 si lill la le
giova il 18 di:lli, al quale non intendeva venir meno. B si ti: 11 e 1 li
della s la propria ssi, V EN II I \ (ENI ) (). I ) I (I,N | ) (),.......
e tll (l: ll II il l:lti S1 ll verrete sostenendo. I 3 i '. e venutogli glia
ridato la d... [ 1 - Vi - e se l a...... il venne con siderando., I3. Fi: no
alla porta a S. Galio, il vennero lapidando., (ovale, e fattosi dall, Illia!
til:: venna lor raccontando.... (- I ri. L'utilita dell'udi e le ville º si
liti di ora in colloscere, e le nel venirli stirpando.» Cers. la lo) l'o
a salitificazioli (poll istal Ile! llo!) il Vel difetti, l'Il Note al
Verbo Venire ecc. è, in Irli Is. Il li sll l'e 'oli 920 - - V
oniro (lel cºncio ll - [llella spiace storcimenti e con l'azioni di viso
e di p l'Stllil, - - - volezza o nausca che al rila di ce:icio o cosa
illilipsilica che gli verrisse vedi la. scillili, il lills il 1.: -) () s
2". Altri verbi di particoiare osservazione, del cui retto uso si
adorna il discorso, ed anche l'idea prende talora maggior grazia e vigoria; e
sono: accadere, acconciare, adoperare, apporre, appostare, appuntare, avvisare,
bastare, confortare, cercare, conoscere, correre, divisare, entrare, fitggire,
guardare, investire, lasciare, mancare, mantenere, menare, mattare, occorrere,
occºrpare, ordinare, passare, pensare, perdonare, procacciare, ragionare,
rimanere, rispondere, riuscire, rompere, sapere scusare, spedire, studiare,
tenere, toccare, togliere, usare, itscire, vedere, volere. Accaci e
re Il suo significato con Ilie, e proprio, e lello di arrenire per caso, inopina
la mente, in lei venire, seguire ecc. Il lorno a questo non accade
esemplificare che e molissilio e dell'uso anche più che non bisogni. Mla gli
all i classici: l i al dissi i vagano il l sless, verbo accadere, in un senso
assai pil ial, o elill Icannelli e vario. Gli esempi li diranno come alcune vo'
e si rii ti: con il lotto, con il corso, ed altre con cºn il '. venir in
acconcio, caler a proposito, reni e ad uopo, loccare, di parlenere, e si ilsi
anche a sigilli al e, ora la r di mestieri, bisognare ecc., ed ora preceduto
dalla particella non non essere bisogno, nichl brauchem ecc. (cc. Conſ. Pall.
I. Cap. III. E in ende ai ancora come un sifalto acca dere si avvenga alla
frase e acizi ci si direbbe sostituendo altra voce o quello che egli
pressapoco º similica. IPerche io ho compero un podero e voglio o pagare,
e fa ne ini, le altri a Iati i miei come accade, a Fiera Inz. come si l: Il
tali e il costanze, o collis bell Illi Vielle, (c'e'.. lolina illo...., e
iº gli risposi a ogni osa come gli accadeva. » Fier. i cioè colive.lientemente,
adeguatamente, o come lui la V e ol)poi tullo', e.... e accadendo ti
serva di me, o l'iorenz. all'uopo, al bisogno). Io potrei, per
confortarla, venire per infinite alti e vie: ma non accade con una donna di
tanto intelletto entrare a discorrere sopra luoghi volgoli e comuni della
risoluzio. e. (i ro, non ſa di mestieri, o Illegio, lo i è oli velici e,
dicevole, opportuali, i c.. Etl alla donna, a cui il ll, lº i io li
pi i lito, li: ()r elle s'aspetta? So correi qui non la grini accade. A io sto
conviene, fa d'uopo. Ma dell'Ilso di Inett l'It gelift zio insieme, come nelle
Real di Sl'ilari: I e di Ilioli i sigli i al rilan: e in alci e l'Italia si
vede, essendo ti-, olt: a 111 inta no e 1 li l 11o-tri, a noi non accade tratta
e o l?orgh. lon 1. (t, il gli si app:i: tiene a.... e a III e il rio cadesse il
ri; e il vi 11e di ei, avendo rigi a: il che '...., Bo.. t.. ss, - appar
lesse,, i so, li i i ll io V Non dis-e: i a lizi (ſt 1: Io la r cadde lº
do il le?, (es. o o se, a V. Vell veli:.-. ll ii l'.... accada: il la di II lº
- stieri..Fece cos e colla pr -: i o!!a spada che non accade adorna le di l: I:
(e, p Cirle...., (: l 'o. i liti e, iroli e le ossa ri..Qll:) !ldo il rili di
leit I e II li ſi l acca dcno altre ti -si l: azioni.. (ri, Zzi. lion, li li la
d'ltopt di..... E lic, chi i: istiani - li Iile ! I po a si'l citudine di sal º::
-i. ] il ce: i letti I l accade, Sia il I l II toi, le cºl ltsinglliaIlio. è
lI::l 'life-ti- iII:, S.....Ali, il non accade, i 1- I lii: i g male! » Sºgli.
Iila: lor: i ti lit li lit.....N li accadrà, -. -i, li d'oro il 1 l izi l: i i
sta il listino giornal li le t in. i ! e col Salinis a.... l) ils IIiti in In..
Segm. non sara bi - Ogil (....Non accade per ta: to i lie i t II li' li -so di
lui l'in - l'Ize. lol dl }ivi, i, l1 Il cli..... ll 1: i ', -, Il li Sºg lì.Vi
bast ri e ai la s; e iº li mi l britto a o che fu commesso, mln... il mio lo; e
qlla ido, altri, il e o lo o ign ra lite. A olesse e spritri, o, avvis it, lo
amorevolmente che non accade. Segn, non con vie: -i - Vie. l.Il qui e disse al
detto Fed rigo: \ndate a trovare un certo giovane ore e fice che ha il III e le
velluto: quello vi servira li ti belli e gel o non e gli accade II io disegno:
ma poi li è voi non pen-iale che di tal piccola cosa io v e in fila giro l ' ſ
tiche. Inolto v lentieri vi l'iro Il m po o di di a segno. » Bell Cell (non è
bisogno che egli abbia, o io gli fa ria Il litio (lisegllo.A cc orm ciare
la ssi sºlº il ro - se e se li rai ii garbo e non so che di eletto, ll Viºli
alla II se la Iso i si litio di questo verbo. Guarda come, e il lilli | is ssi
I, elio che non là ordinariamente il Il 1 del'11. Sgrill I l pl plio, acconi da
e, assellare, disporre accon cui mi cºn le mºlle e in buon ordine al l inger,
si richten, lo dress, allogare ssi i i ssa a conciati e le gambe, le braccia,
la testa, ll il ct col Not, il luci col tr. (. ll 1 l. ll..... di colecisti e
cut ralli, uccelli, diamanti, l'ilari e ce: lesto verbo, costrutti e maniere
leggi: i dri, e li ill sigli il l più aplo e figurato. Acconcio le
braccia i li, l l io l'. (.lle si s.... e, a da l idel e.. averla veduta quali
lo s'acconciava la testa. (Illanta diligenza, con qualita il ll Iel: l i - -, l
SI | o! | i ti va, la V Via Va, intreccia Va, ol' il via i l lil'Il sil i l i
11 il lo e le li li sappiamo acconciare le camere, ne lar, in olte, sa le a..
si lati: lo sta si richieggono.» Bocc. E e il tro i la si pe ll it lta, la
quale molti pruni e al loscelli avevano acconcio il modo di iolo o d'una
capillnet a. » l'ioret, Racconciava, i le, (.es.E' e all'il: ci lire i diamanti
non si possa lo acconciar soli, i l': i, il l: -- l tra l ' o. » l8ell.
Cell. i vz: ezioli e le lezza elle e si veggo:lt il lili iE si acconci i lil,.
i lor ronzini, e il lesse l ' va ige, e lº \ sl e I I I I se li ve: ero a F
l'elize. I 3 r. ri è st l'illi, il ll(ili ni: elido. lle a vela l': i slis- gl
tl, e g O\ el'll Ssel:ì bene. Chi libio, acconcia la grù, la II - a filoco, e
col sollecitudine a cuo.VI esse l'...... preso, e per acconciar uccelli viene
in notizia al -.Acconcia il tuo i i possº esser tolto....; se l:ai d. ll:
acconciali per modo li si sappia sieno tuoi.... » Morell. (1. (1, il\ vello a
tu qll il Coni e il figliuolo e la figliuola acconci, pensò di più a li le
cliniora e il l Inglilterra e lº allogati, i messi a posto”. Seglioli al
time parlicola i manici e usi diversi del verbo Vccon cia e conciare.ACCONCIARSI
p. es. alla mensa. Fior.: ed anche in significato di porsi a sedere, mettersi a
giacere acconcia mente, assellarsi ecc.. Si acconciò gentil IIlell, e i
ti voi:. Egli verrà la 1 Voi il 11a bestia nera e o li liti,... (Illa ndo
a costata vi salà e Voi allora Vi Salil Salso. e colli e slls, vi siete
acconcio, così a Irl) do e che se steste e ries. Vi rc II e IIiani a tito, se:iza
piu o ai la bestia. » I 30 ('. \ ((()N (I \ ItSi esser utcconcio
ut, o li lati che ce li c'Nslal ciclot I lati si, russº gnarsi, esser
disposto. Il to, tppa i cech lato..... Io lo:l po-so acconciarmi a l el I
e re.... » l 3,. \ (livelli le li I): 111... a pl i ro a... - l'e. sospil
i.... non pote; gli rendere la lei dili i donila: per i quali cosa oli |
il pazienza s'acconciò a scstenere l'aver perduto la -la pl es Inza I 3,.e Io
non posso acconciarmi a perdere il fi l'io a file si cal. Cesari. « Io mi sono
acconcio a biasimar to I 11 che Asp), gli lotli. » I): I V. Io sono
acconcio a voler vincere Il -: i cºnti. » I 3. E come io sarò acconcio, V -st )
e alla va º lº i. Non è ia carli e acconcia di sostenere. r i ve l Fr.
(ii in l. Quanto più se puro, piti se acccncio di ricevere Iddio e Fr. Ci
lo d. Quivi volti i navi in tiri ſia rico, in acconcio di lavorarvi. »
Bali. i la V l',1: vi m a E ve le; do l' Argilla i in concio
di cavalcare. 13o (disposto, appa l' chi lt).... i A((()N (I \ RSI
ctconciati e atlcino (() N (I | I ((I l ESSI A conciliarsi, (te cordarsi
pacificatrsi. \lla fine... s'acconciò col Fiore: il il li:lti i (illelli
(li l si allit, to: Il ssi iI Vleli agli 1. o V ill. (i. Lo e pri:
la II:ito il ole, per racconciarlo con Messer:) lo li Valois. o Vill. (i. ...
col quale entrata in parole, con lui s'acconciò per servitore facen a
dosi elli: II; il r l: Fiºmille. » I 3 (. Nola questa forma singolare:
acconciarsi con alcuno pºi se ritore. \CCONCI \ ItSI NEI I VNIMI )
capacitarsi. I 'carsi a crede e persua tlersi. (ili ei trul. \lti Silli SI, V
ii e !:i 'li, l'Isalli, e ci sia - acconciar nell'animo. ) aCCc: i ciar
ine! l'aninno, l l3 - li V. I distinzione e \ ietti li ! I Ve!'l,
l: (i iallllo. (ieil. la melitoria e le |! l -, vi E acconciare nel
mio animo, e non ini parea lecita - l - e-- l - lº s; - li S
liatori. » I 3: u. Lat. \ (C )N (I \ A Nl VI \ / i pati si alla no le col
ricevere l Set 1 e mi cºn li li il ciliotti lº si con ll li ecc. Vi
es. (acconciasse i fatti dell'anima t: glla le, e l a li: il 1 e il ..
l l: l. sl a i (lisse 'lie egli susa, i l si che egli la voleva Z: eri Vil.
SS. I Pil (ll'. v((() N (I \ | RS | | | | | | A N | VI \ il
n. i da i falli dell'anima. ct no io rsi in ciò che riguar N e ciate
dell'anima Il n al! Si li: i pilli ! sto cle vi accon - i lì
piu al tempo, V ((() N (I \ N () \ V | N V | | | | | | (il ('c'e'.
F.1: e volesse stare a ctl i l'u. - I l a bottega. E Vi, l Acconcio
con Maestro, la rasse i.... l acconciateli I tl. lillo, a io
lì è inil \ l. (N (I \ I tl. VI (Il N ) pr millo. Il tra Ilia I l. l i
nºn lati lo ecc. su l ich len. \ ii farò acconciare i l Illia
lii º l i si tr..... lle tll ci vive: ai. » l 3o. ... Aloi li.
m'acconciò questi ll e g le I); o V el li o, o (a ri. Sll: il l lilli 1,
l is s'. ll I Il 1 littl. I);l V. lliti sei lili la ll !! ll glie
lo concierò l'eli io lº \ IR E. I ESSI A IN A (C ) N (I ) li.... in
vantaggio..., facen do cioè se r, e checchè sia a suoi lini ecc. l?erg:
lilino i lor:i, senza pil nl o pensi e, quasi molto tempo pelsato a il V e --
e, subitamente in acconcio de' fatti suoi disse questa novella. » lºoct'. ( \l)
Eli li reni e, lo ma, I N A l in 1 l propºsito, reni in luglio, rec.. Qui cade
in acconcio, I, i: i S. l l si i lºrº di ioso voli in..., se iTorna in acconcio
l i -. I l S.,,, i Nºi voi i 11 - i º se stiti - il re: il 1. º, a tra i
-, z º di e, dal e più acconcio ci veniva, i l ingrºssare il vo. Il
V Ad operare Per poco che al li sappia di Lingua, si accorge ben
osſo che il voi, di loperare dei seglie il I sei il pi è ai l i costi dei lorº
il rio e con illo ad ºgni pelli volgare. - No ai soli a l I I I I: alopei a e
bene, ma le o anche solo taloperai e, per lipo i lati si, gore, narsi, con le
nei si; alope) tre, operare, la r opei a con alcuno li e..... l 'pri ti e',
operati e che.... pºr lati sì, procacciatºre ci: e inali, il ciclopici ai ci...
per conferi e, esser utile, gioca c', o con lo si i e oggi lo on influire.
l eggi a Iuo prò e al dile o al resi. V i lido col e si e-s, li iii, ol,
i quaie avea l adoperato per le a slie III: li I., I o el1 I (verrichtei). a ll
re quariiunque adoperasse i º pr. a, an's Werk seizen). a Mi la V z1: ve il nr
ad operaio i i il 1 il lil... 13:1 rl. Ne ſilesi, gia ch'egli vi
adici rosse. l - - -o sl 11:1, l'III e l11 Il 1:1 s..., vis il l i |,, v – i V,
'l 1 l il 1 Isse, Irlett -- ed egli il pil ct, i vi l -i, iniorino ai i
quali s'adoperava con l' it (... ss. (); il roli e il lil cli: a C0pera l.ene o
y I l a co; i do ci i ri! tura il - ii Is Izia, - li l ad opera male e vizir -
Viv | - li si diporta, Si ccntiene lº: 1 –- verfahri, vvandoli, iti).e.... li
oli mi ero la gr. z,: i Si - berte a deperare, che [ileia (i (ri: la no tv e !
1, governo di vita, ecc.)e il V, e le si illi, o il la il lili, la liene,
virtuosi, troppo modesti, le belle adoperando i lileil lido - lo
appregiati....» Dav. Col, iv. I l l ita 1! Il sºlfi.. niente ad opera
malamente, tutto fa bene, ogni - le glova, e il s Salvani non agit perperamº.
lo II el'o, il rio, dove il confortar ti vogli, si adoperare, e il e...... l:
-, redo re al novelle, le soli i lilli 1 º te ti -Cosi certante iº e Ari it – V
ssc, adoperò colla famiglia. » (i s. si \'.v)lli: li: Il la l o i ri: le tv l
In- ll It ! ! a, e tali o col Re adope rarono. l'egi e 1, il l / s la i3
(fecero sl, operarono in modo, procacciarono).i lil:n le li so il il vi: ti ſia
di m 1, operò con l'apa Gregorio -, hº.... » (1 ialml). id.)ed egli, di e,
operò talmente con Cesare, s. ll e li perdonato il 1 l id.E tº it, adoperarc no
gial l V el:a che... o Bal t. ferirla ndo ll ma l operarono li, il 1 e Carlo,
ripassata la Mosa si torllasse llel rºg il s; I (- i e farebbe opera li. it la
liri º la sc a lìoln n. » I) tv. id. Io vorrei che i 1, ne faceste opera di
villa N.N. » Caro (vi adopera sl pressoºl li º il colle per a sua
gracilità Es ) vi il dl -: ma, in egli era il s ii ei cui i valta - at,
di si' nza, di compagno, di luogo, gli sempre adoperar tanto e S: il
riori, ch... » Cesari. che dunque a soste itali: rito dell'onore
adoperano le ricchezze, che la poverta non la ia molto piu i.lilalizi? Io:. il
fluisce, conferisce, giova, « Ma loll di Ilent la ceV a, che poteva, per
rientrarle lnell'allini: li la trielit parenti e li adoperare, si disperse, -
Il 1 ne dove - sº, di par la rl esso stesso, lº giovane, effettuare,
procacciare). State alle li e di buona v glia; che molto più adopera il
valore e l'ardire dei pochi che la inutilissimi i tumba ro, a, quando la fusse
ben t infinita. » (iiamb pro accia.. ol' 'Isre). Si moli da ultimo
la maniera: in opei a li.... i pel in fallo di.....) lonio (i lissimo e
di gran traffi o in cpera di drapperie. » lºocº. e trovato le in opera di buon
garbo, di de enza e di dottrina Vill e va l'aspettativa, mi sentii i
liar, al c il rilore. (i illh.App orre Olll' ai valori e ieller. Il
proprio i tggiungere, arroga e poi so pi di Sel, il re la confusione del polso
e PI 11 cipio tu del mal della il tale, con le li N appi ne l () ll il l i
lieti di appori e il 1 - i gi li - - iulo., p e iº le: li ra i sl: i lig il '...
di ripula 1 e' accusa e, in colpare all riti di qualcosa, aldossati gliela, nel
lase apporre ad uno una cosa: l li il 1 i v. l i - gi; ella follia | I l il
1ale: cippo i si Imparano Is, c live, l ' gi! I lag esempi. I rito
1 a l er... agi 1 -- lei, e ora apporle questo per i- usi li - e.. Bo,.E- ii e
il V o cl II, l ' Irli i g IIIai sonº la mente io sven t 1 at )::: V, le la cui
marie e apposta al mio marito, la quale luorte io l it ti: B..E le appeni tu ad
alcuni quello il 1 i il III col silio t'hai fatto e iiii?, 13, (r,
i 'lo: i --: ci t st: l) il che mi apponete di coolnestare | e e lil iio la c.
1, l Illa.. (i illl).E Ve; 111 e il rili lag ill: r. 1 lo si, e s'appose, (l'eli
t loss (sua 'Iloglie, ei sºlo a l'i! ). » Mallia ! 11. l'att i l 'sti 1,
lis - e li, il dr. Ino. l la illg. elier asse non ti apporre sti a cento.. l):ì
s'. Il 21 i liti, vi resti li li lilla i lorº le co; 1 o Corsi di relli i
quei gr. ll li il mini, i l io l.go per certo che si appor rebbcno. » - n.
Inoli s': i galil; e) ebbe o Nota al Verbo Apporre 5,3 I) a º nel
segno. ragionando, è il pporsi, le collge lire, o forcare il lasſo e piglia e
il nel bo della cosa. Var cºlli.App ostare (Dar posta, star a
posta) ''sl - di chicchessia o si illeso, cioè (lulalido si: s -, l.\
- è issa e il luogo e le tipo s'. Il V: - s ci si s s' il ct ch ein dei
tedeschi, l suo pit ) e', e in quel luºgo | | | i rt (I sua posta, con I.
Parte II (I l. ll i, i', º i apposio c;uando i lollio. si - i disse
l'ogii quella :I - le glali lint re è e.... l'. I l l - l'avea
apposiaia | 1 g l'allo., (i azi. Appostato il piu ienebroso tempo i l tacite,,
lei, ioè nel quale il so: i s - l.: -, i lil a:. ll sell on clie:almente. ll.:is:
i....... (si ll e lo appostasse sull'ingresso del Campidoglio. ll mi - la al
liri o di s in ital re, di frecce e l Segì).I:: dove aveva appostato, l et al
pullm: o ill sul villf 3e; n. l va o, lis- llo, i retto il colpo).VI it l'ill
si Is sennaio. Si sta, la Iat il asta illega vi lo, i. Apposta ove colpisca, on
a o va l), l ' orlo tutto gli l'avvenuta I l o (il l.\ v... l l ego lº appostar
gli Austriaci, a..... ti tasse il la a sul pi e-iudizio. » Botta te:I n lo lo i
in loli - li alidati i ti. le r data posta il l lie tiva e noi i vlt il
cli'io il vi trovi a Quel mal. Ieri in una siette due anni a posta d'un
sold it. » lo c.App urntare 'A | | | | | | | | | Il lo si ' i loli - li
ai i. riprei il l 'o r. tippli il latre il ct cosa al di la uno. l'l'ov
l'. (ppm ti litri e li e.... ii.... l'i: il 1 III e appuntiti e un colp, e |
illlo presi di illil: l. I gi i - t ' ' ) - !..... l; i si. -: i l
fu appuntai o V tº!:lli lo sono, i Padri - -, i::: ' I in pirole., I):ì
v. I l.... I t'i.- I: - - I., fi, i I l - I li.. I ): I V, le liti,
il li il.... -; l -... l is -si l i - i l. S: 1' iot: vi si appunterà
l l i' 13 º 1. E di li a coloro la II, il 1, Ser Appuntini., (S. S
l it 1: AppuntoSSi che s- i t..., I ) l V. Appuntò coi
detti l' 1 l i tutto ciò l: 1:1 Vl:. S. 11, l appuntò un ci: Ip o
l: film inò il capit: o o | Ianti lo ci illavº i. Avvisare
(Avvisarsi - a v vi sco) Allego si ripi non del verbo il livo a rristi
e I tir e risapev. le. I vv. 1 i re, I menſe, il quale in viso a
chi og: g:iela i Il lº 1.. i. s', i lice: i:l I l
il altro, si al l o rimase agli sciope::lti l 3 l: ali in lil (:
I )i, ci si lti liasin i d il il; ºlio rilli -,, l ' il 's si t. e tt
l'olarsi, ordilla) e tº. i di l: colpire il l' -. ! ! !:ì 1
-, i ri'app lº ri: sv ) I s II, V a 1, gl, \ si appuntar noi l -
I l ' ' il il i il appuntare: eppur un apice, 'i - e tutto
appuntano, a l - i; - !:) li... la isso il pari pt Ito, e
noi la r il riso, il vell, I tivvisi, e. l' Ili.. issili i i
-s (l' i l'i: l' " Il liti i ligi ri.. loli l'illoleri. Ira del leill ro
assoluto, o prono I l hº gli sli, le il valore simile al s'avis 1 e avis dei
francesi li irri in tutina i si. I ti sei sl, la si a: ci lei e co., il cili i
so, se ben in avviso, I l si ggi ci si po spelli in opera di lingua ed è
a ' s i cli l'oli gli esser:ili le liti e il prelibar l I l:
!. I si li: al avigliosa gran !...... v avviº arcno: lei, i - in esser
velenosa dive I il avvisava li ss e passa r. » Bocc. sup I l..
li-:i avvisando - - iº l e dissoluti. » I30 ('. - i l avviso il s.se; desso. »
Bocc. lo avvisò i li i' alcuni luogo ebbro lo II: -i, si l e o lº.i l s ! I
1... ss, il ssetto, 1 ist e dolente se ne tornò; s.l, avvisando - ti - r. -I:It
i..., Bo,li-s, E e Seco avviso illi Illa, i no ll doversi I ve -- l 3o.avvisando
i l e ella gii piacesse poco) trove s ii e lº.l I | tesi. ll e l: e avvisò il
vocabo l'. I ells l'e li it, S'avvisò a coluso ss e trova: e
di... l... l ' ', | 2,. I atto e deliberò I l e' s si s i vi e - ssi di
vole sapere -: ! ed avvisossi del modo nel quale ciò gli i i l3,... l, S (avvisati
- - In che Illes o così ti faccia? Saccº. I.V -: i -. S'avviso il l li llll:n ſ
l /a d'alt lº lì:a: i |....E per ivi set s'avvisò troppo bene, come egli - V. -
ll ': i.Il pil), io si à il lia, s'io ben m'avviso, rispetto ad un altra
assai Il l: si Se; ll. Se gli al riso al ris di un sinificato
ill: i go sl, lº sllo di crisi i '.: i l'avviso, le ''I I I Ilia della sua
bellezza il V i 1 l in tºs, l \l::lli il II lili il. V e e l o il
sallo avviso. l): \ « Nè fù lungi l'effel si o avviso. » B cc. « A cui 11 in
era avviso, li fosse tempo da clan, l ier. e li è già per -: per l'ill Ie 'il'
gli vi ad pe risse, ci il qll 'lo smarrimento non vi rimase avviso da tanto. »
Bocc. 579, acc ol - rilentoe fatti suoi avvisi accettò la proposta. I3 po; id I
a ta li li le e l'i cosa.siccoli le usanzi su l ess, le li fatti suoi avvisi,
spedI.. 13 i fattl i s Il ri. al li,.I)omi: i lidò il pilot se vi era avviso
del I a lisca il lº i rt s si s orgea a Apple la avvisato da lui questo
peso il il p. In 11 e-cºit se ne riscosso a Ces: l'i. Note al
Verbo Avvisare 5, S - Nola il linº al 1 al riso rsi li ti ma i sat. d i
siti si il mal cosa, e vale la d ' a lei la pens. Il ct, i | I l s rie, ci -
ci) ruſ e rsone'. I )i si ti li hº i risa e il noi cosa, per il rei tir lei,
notarla. Appena arrisalo da lui questo peso di ieri di I e di presente se ne
riscosso (esari,579 – Quanto è vago o lorev | Iesſo il is gg si direbbe: Il
- | perocchè a tali strette, non vi fu empo li peli sare, escogitare, o
che altro cli si limigliari i c. E a stare Polli menſo doppio sensº
di basſati e le seg: lili o il violi: ()nte sl'arle basta a me, cioè in è sul
lirielli e li li li i lis alli: iº basto a quest'arte ho mezzi e forza per.....
le lili l: i lil, le liri, l' 17 e il livalho ad imprendere... La prima è
comunissima e volgare, le tre le chiali con esempi. La seconda all'incontro è
maniera eletti, e di quei pochi che sentono un po' avanti nelle rose della
lingulil. Anche il bastare della frase buts/a r l'animo o Se vi basta
l'ulmino di far che in accelli offritenegli Caro Conf.. il Valli l nino - è
al purito il bastare di questa seconda lo ilzi lie, e indica pressa poi
esser (l'animo da tanto, giungere, per renire (l'unino a tanto, e vi dicendo.i
la ro: ra. al its bastiamo, a 13occ. 5S0). - i r re i al l i rbicati e
cresciuti, i il bastiamo a stir : l. bastere;li e.. 13 or sar hl) e ta......
n...... risentirle una copia i ra i on v'avv a quivi dipintore, che a ta,
nto bastasse, I le dele (li. I 3; i 1. Note al Verbo Bastare
) Sſ) l'id è lo stesso lº il ci l dll e il vece, con le diremmo noi, il si
delle donne lo slot l'atl e l l'uso e l'arcolaio, non disse lui slot, Ilia è
assai. il so, orsi e rifigio di quelle che ama mio per i celi è all'all
ssati l'atto e 'l luso e l'arcolaio il di l': i Cercare E il
cristalli lil e I l nl 'l Nucl e il Salili i re, slidiare con il tenzione, I l
is e, il laga l', col sill' 11 lt ll ſi asi: ci ce l un libro, cercar le di se
ci I citi una perso il ct -. l)i si il cc i col 1 e una città, una terra
sigilli passa ossei validi.. ei clo, la co. li oli al lilli e soli i
pi: ()li le!'a il e lilli e, V agli illi: il litigo studio, e 'l grande
cercar lo il volume. o l)il lte.i Lercol 3 al 1, e, i li, li i e i buloi. »
Caro (ricercare una persona sig: i ii a il l e 1 i lie i ': li.\ clotto) etti
si -si il te: zo e alla metà del gua dagno, a cercar le case, e ieva l s: il
1:1, e, per trovar e li godesse lasci lita C, alla l):l V.I 'e'.rso li corcarne
la divina voi omià i ll Zio, le altrui, o l'ior, n iºgge.a Cli ben cerca
tutto il vangelo forse non trovera che un siffatto acqui e sto di tanto pop lo
il solo un tratto in esse mila i lle sue prediche (i ( (Ill:llito il Sola ([llesi
a breve (r; i t. e S. Iºietro, a (.. º rivolse ogli diligenza - l' e di
Illili i lile. ll i s loi a cercar della sa e nità. » Gianllo. Elissi: cercar:
utti i mezzi. Inet r. - mi premi per ria - V el'.a Sillitti,.a Augusto cercò di
successore il rasa slla. l)a A allA. - 1; 1: o lio. Indigo per il
Vere.... e si liliso coli - I li stili (l: iige: z a ricercare falda a
falda della Velità. » Fiel'eliz “ El a Ve lº io cerche molte provincie
cristiane, - per Lolibardia, a º al rallelo, lei passare º I II: iti, i vs en
le le ali da 1 lo di Melano a l'avia, ed essendo gia Vespl o, si s litri
l'olio in 1:1 e il il l Ilio. » Boc. Mla poi li è tutto il ponente, i
senza gia i ſalti:i, ebbe cercato, i 11 t l'ito il IIIa l'e s ile 1:: 1(),
i V ess: il n 13,.. «.... e pot; ei cercare tutta Siena, e io ve li
troverei uno che..., Boc. a A Vell dol' cercata iutta 'a. li col e ssell gia
stali o Ill l II li-i ill l'itori la re. o Fle::lz.Tutta la vita si fa a sposa
l'i loliti li-simi pellegrinaggi, cercando i luoghi santi del Giappone. I 3
art.« E con i grandi ravvolgime liti Filire i quali ora alla ti inontrº la, ed
ora all'opposta parte si aggira ricercandola la terra, quasi per tutto..... »
(iiil Illb. C confortare (sc e riferta re - Conf. D is sua ciere.
Pront.) (on)orla e alcuno a qualche cosa, che si faccia q. c. ecc. e pel
sili derlo, so Iarlo, in arlo, spirig, l' i lil e. S ºf I larinel è l' p oslo.
N i li per i recari e alcuni esempi. Ed issa i beni a impa -, I li
la trie e il torri li da tutti confortata al li gire, la valuti il podesta V
litta, il III lo col l Ilio Viso, e ce li saldi v e quello, che egli a iei
dotina li lasse B I 'oi del suo alti i lite ri o li li lo- i' (Ill: el:
otto lil (st 1, assa preso di quivi, aveva in un io a ccnfortar Pietro
che s'andasse a letto per io che tempo ne a o l'o.e primi i che di quivi si pr
isson, a cio confortandogli il Podestà, i mi odificarono il grillel
statuto.... º lºFresco conforta la nipote che non si specchi, se gli
spiacevoli, come ll e A 1, e ti º 1 ): Ve lei lo i si. l o.I testo ma i ti o
confortati da lor parenti e amici, che riconosces se oli e voli ſessare. » G.
Vill.V e il nero, il V a 11, l Il 1 confortarmelo che ubbidisse al ri. o I): I
V.Gcnforto tutti a lasciar. si sa – glie, l'orazioni e comunioni Zulin::lli li,
Il l i. l)a V.s confortandomi al tornarmene a casa. » Fiel' )nz. - I serio i
silo il confortavano di temperarsi e di allentare l'in i siti il sil i alti ('esa
ri.Se io vi -si p a le!! come tu mi conforti, l'anima mia a noi e le ai le li/
si e io ho dato la carne lli: i.... (il V.\la verido, sto o portata l'. I bias
ial a ad Ell fragia, e a ciò per molte l a io li confortata - l is - e s' i
lisse i olte l'ag: ille, e coll a Inaro pi: il Quai a voi li s oi.. he a
cosi i lte cose m'inducete.... » C o noscere (FR i cc n cos
cere) (o mosco i NI ci li tra i set. -il ii so se con noi il re de I
cl., significa in l'ulci se il '. 'onosce il no,,, l 'ce lessic clu
allro, è di s'ill il 1 I l, is. ('onosce e o riconosce e una grazia, un ja col
e la.... è lov e la, il I l il lirla a... i liti rare di averla da..... -
omose, e della morte e simili li il no, vale riconoscerlo, dichiararlo eo
li..... l?iu', il N.. l ', l ' l?iconoscersi di una colpa, di un è
liſossal l. s io mi conoscessi cosi di pietre preziose, II e io ſo
d'uomini, sarei il i vi ! lle e º I, Il Matt.per quello ne mi dice lº ſietto
che sa che si conosce cosi bene di q: lesti pallºni sbia vati, e lº r.o i ll (º
non si conoscono il l fſe 1 l punto d'architettura.... » (es.
\, il donº la rispose: I o la o si: Iddio, se io non conosco ancora lui
da un altro. n l3, l. V qui - unità si conosce dal mondano lo spirito di Gesù
Cristo. » (si ri. a Opera da dover far da Irlatti, il che si conoscon meglio le
nere dalle bianche. » Boc.a.... perchè levati quelli, la plebe irrilla
oserebbe: e riconosceriensi po scia i complici dagli amici, o l)av. « Dal
tuo I (rdere e dalla i i la lo! lla le Riconosce il grazi e l: i vi itti It.
l):al 11 e. “ Basti G e Inalli o privilegiare che in consiglio dal
senato, non in corte º da giudice, si conosca della sua morte, el r. -t val del
pari. l)av. º.... e riconoscendosi dell'ingiuria atta a questi frati. »
l'ioretti, e Allora egli riconoscendo la sua colpa, fece penitenza, e
donandogli perdonº. » Vis. S. S. IPad. Correre (Disc correre)
I la molli e vari Isi e formarsi di belle maniere. Nota le principali linello e
Iri III li le seguelli esel pi. e I | rall cesi a ºltrati delit corserc
la terra senza il loll col trasto. » Vill. 585)..... coli in id):i correre il
regno -a loggia il clo. » IBartoli. Illustre predicatore che corre i puipiti
d'Italia fra gli applausi le do a voti » (iiillo.e I (Ini di Ibi: o il r.) vi
Il viate corsa questa preminenza. » (a l o. «... assai mi aggrada d', ssere co
ei clic corra il primo arringo. » Bocc. 5S6. Me felice s potessi correre questo
arringo i velido aiutato l'opo la del « Vangelo. » Cesari.....egli II le
lesiIII, del I II lillò (li l'iri la liersi e correre la medesima for tuna che
lui, nulla curando, nè la perdita della slla nave, nè il pericolo della slla
Vita. » IBart.« Di sette lance che corse li rilppe cinqlle con allegrezza e
meraviglia (l'ogli tl 110. » (1 l'o. a.... queste ragioni mi conforta ono
a correre anch'io la mia lancia in questo al gºl nonto. » Cesari. a
Lasserò correr questo campo della poesia a voi altri Academici che siete
giovani. » Caro affendere a quella, dal e opera alla medesima).· I l II o tempo
correndo le luci la citt non perciò meno l sta inte. ontado., Bo.si li live
sale e contagiosa fù l'infezione che fra loro corse quel l'a ll 3a l'1.tra gli
11 corre un intezione di febbri di... - I pessima ragione, ll... (i vzi. Nello
st: 11 - che allora correva. (rilllo. I ), l'eta di Demoste le: il testa ci
corre 400 anni o poco più...» Dav. 587). \: corresse spazio di un ora. l3.Corre
quest'isola in lungo sette miglia, e tre sole in largo. » Bart. Pe o
mezzo a l.it, l e sa l:ndia corre di itamente da Setten I una catena di monti,
e le sl - a da Call caso e scende a... » l 3: il I agii occhi gli corse a
--. I3o elle gli SS E al cor mi corse (ia i colli e persona ſr. I l...
l): i. ln - correva per l'animo e.... » IBart. (( I il pericolo
slle liner all tizie di gran avrebbo in corso in mare. 13:1 I 1 S) (N ()
l) l. | 3 | | | ill). (() | | | | | | | | | N V | | (). I | Sl.lº \ l/l () l)
l.... In questo a so dove corre il servizio e l'invito d'un mio padrone.
» Caro i. se son pi ve lo disco, cre, usato a significatº: cºn
lº ami e la scom e e, derira e ecc. si lelle che nelal. Mii la- i
ere e buon tempo per le foreste, e discorrere cc me mi venisse, l'it''.e da
questo discorse un uso quasi davanti mai non usatº, che...» l'80C'e'. a io lo -
i tiri la discorrimento per l'ulta la casa º Bart. - mi - nza discorrere il
fine, si lan io subito alla scurre e misesi a pende, in li di quei ciuoli, o l
e ºlz. Senza lºnsºlº al come sia l'elobe : il data a lillire la
cos:lº.Note al Verbo Correre 585 - l' idoperato quasi al livamente, ma
con significato più esteso, figurato, che non farebbe a pezza un equivalente al
letterale ('O l 'Cºm'e'.5Si - Notilla Illesla frase: col rer l'arringo, e similmente
le altre che seguono: correr una lancia, con i ri il campo ecc. Si - Noli
ſtesſo impersonali ci col re. I corre di questi sei ripi, è del tempo e del
luogo che, fila si scorrendo, prende e traccia di ill pillo all'alli o dei lo
spazio I: la determina la linea.5SS –- Qui con lei e e ad uſiiclo di occurre e
venire andare. Nola e frasi correre al cuore, correr per l'animo, e simili.Sº
Q1 slo Iriodo: cori ei pericolo è con uno a molte al re lingue alie (i clah r
lui ieri, ecc. Divisare Senlio questo di risare nei pochi i serpi
che ſi appresso: a signi irare ci è mai rai o dimalamente a uscinander scizen
dispore con ordine, scomparti, e parli e ed i licli, pensati si arrivare (cc.
li loro l'illi i i parlare i 'loli i c. v. gr., ho di risalo, mi son di
risotto, per dillol: l' 'i la propos, o, deliberato, deciso, non ad esprimere,
come ſarebbe chi selle e parla i alianamenſe, che si è pen safo, ha disegnato,
arriserebbe che..... a tenelidº, per la rino che la cosa -- e passa 1:1
con i giiela avea egli di visata. » Fiel eliz.a.... ed appresso ciò, che i la'
e il V sse, il ritº e il silo reggimento due rasse gli divisò » a
useiirald, setzte. 13o e dagli scritti del salto trasse materia di comporre il
sil: ingata Irla tel', la II Il libro, Ill e li cºl bel ': dillº diviso | Iti:
la tra i cia (leil;a l'olen zione del II loli (lo. » I3:ll'1. «....
ed e-sendo: -s: i feriali lente dalla donna ri vili, le disse che cosi la resse
l'il la r la corre Melissa, divisasse., l?o r. a.... la donna.... 1 i
clonna Ilula 1 e (iiosef Illello che vola via si la cessi da desinare. Egli il
divisò, e poi Illand fil ora lo ri:lli, toltinianielli e gli a cosa, e secondo
l'ordine dato, ti ovaron fatlo., lo.Voi avete divisata la cosa assai bene,
sicchè mi vi pare compresa tutta e a Ilatelia dell'eleganza, o disposta,
ordinati. Ces.di ſilelle sole vivande divisò a sti i cuochi per lo convitto
reale.» Bocc. a Verall I e II la i lill. ll ora per te, da avarizia assalito
fui: ma io la via e o con gli el l istone, le tu li redesimo hai divisato.»
m'hai fatto il pil e B... Sl, ma i Ilie la sinagolarissili la differenza,
ch'io sopra vi divisava.» lei o lì a te il sito per le usa da vel un buon
scrittore, e si Il bo a al volgo. (sl se la divisavan Ilie doti, i quali.... »
Ball. si elisavallo, avvisa vi 1..\l l'i mi diviso, le rimastis: Iuori quav
dalla soglia, vi mirino filgl ill::ld. Segli Ini figli l'o).si che io mi diviso
che non a rilisse; o i miseri di alzar occhio, non li orli: l pil le.. Se
gli.11 ilare un vocabolario d'un per il: Itti i vei bl, divisatevi le nature e
le proprietà di ciascuno. » Bart. do- ni di tal ne trarrazione, se non che
troppo a me lungo, e forse a li legge in si evole: ills in elole, divisar qui
le tante dispute chi egli ebbe.» 3:ì nºi.vestiti superbamente all'usanza,
d'abiti divisati a più maniere di colori, con i filisslilli - il milli ntl...
Bart. Ermtrare Notevoli di questo verbo le manie e bellissime
a ENTRARE. MI ENTI VIRE IN CIIECCIIESSIA, ENTRARE A...., per cominciare,
prendere a latº e ecc. lºrin la che tu m'entri in altro, dimmi, -oli io
vivo o morto. » Sacch. Non m'entrate in preccnii, nè in prologhi. Quando volete
(lualche cosa che io possa, basta un centro. (art.lira non a 1 le con una donna
di tanto intelletto entrare e discorrere e sopra luoghi volgari e comuni della
consolazione. » Caro.I) una in altra parola entrammo ne fatti della fanciulla.»
Bocc. poichè io entrando in ragionamento con un delle cºse di quei
paesi, per avv. tu a mi venne ricordato Lelio. » Filoc. | EN l'It
Ali E \ All.SS \, ENTI VIRE \ I \ Vol. V, ENTRARE A MENSA c'Ca'. La
confessione generale che fa il prele quando entra a messa. » Pass.c ENTIRAI? E
IN TIM ()I? E, IN ESI | ) EIRI (), IN PI.NSI EIRC), IN SC)SIPI, l' I (), e c (t
(lice nulo. entrata in timore - sei o III. Il cap tº re Ba 1 t. IP re i
'clie a g, ilt i, \ l). go l'e l... I mili: i le - -:llito Vivo: e º dell'ill
ia 1 1: era r. ll - I ldei prossimi, entrarono in desiderio ci si pre e, in
ancora spo: desse li ll, l ' t”. tº ll tº si ri' o 1.... 3 I l Iin una settii
malizia entrato, i vo i es - a l It I lilt il 1 e il - d ENTIR ARl,
ad alcuno Al Al I EV VI (E per..... ed io v'entro mallevadore per lui li l
e se è le. llla III It. Fi..Chi entra mallevadore, entra pagatore. - -.: Ilss
II: Il V tº I,N | | è A | I, I | |}I; | Rl, I V | | è \ \ | ) \ |, l N ();
| N I | | VI è E SA | VN I \. I; IRA \ I \ I ) I.....: - N | | | V | | | | N (i
| | () SI \ e c. I ) | VI (l N (): EN V IRE NEI. (VIP ) \ I ) \ I (il Nº in cig
in cui si, clarsi ad intendere, osti il dirsi (t (red º l ', Ils. ll lo)
I | riti si illi -:1; Iz.l i i dis, 7 entrò una febbri cella, e l'inna se lei
III omistero.. (la Valcº. I, qui ii a o o in a. I riti animi entrò smania
nel Ilici; ve a lolli eti, dl e Vil:1. (li paz/ 1. l): i V. per la qual
cosa disse che gli entrò si gran paura º le calde il tºrº, e quasi tutto
stupefatto, ſi angosciando e sud (lii n non Kyrie eleison. » Cavalra. a
Di che la Minetta accorgendosi, entro di lui in tanta gelosia che ce li
non poteva andare in pisso, l e ella non ri - --, l al! -- º
) l'ole e col cºl ll i lili (:: 1, il... tl bol: Issº. I 3 a gli entrò
nel capo li li dove li te: --... lle e-s; il vos - 1 - liotalmente vivere nella
lor povertà. e 13,. I, MI ENTRA CI ENTIRO. (ne son persuaso, mi capacita.
m i quali (t. mi ra.Fuggire l Is: s e il re il sito proprio di partirsi I
l il si alla I - - llando di evitare una cosa, Nºn solº, º ssd i si la clie' ci
essia, e sinii, e quando con forma tran si vi o il sito va si' al re di li
alligare, la luggire, la r portar via ! I l sillili. N Ss, le Ieggi il 1
l I fuggire.» I 3. « Fuggendo la - i liz si i vas i: in entenne ºri e o
Cavalca. N fuggire il i f. sse a l?o. (l III a - l: le fuggia in chiesa e in
luoghi di re I: gl -, il l V, il - ro c n una lettera che seco avea fuggita a
quel li s Il \lo, lisl (r,, lº; i l 1. Si il paiolo, e vale
l'ergiversare, cer ir si l gi, scappa! Io, gelli e. v le lis lo
stilli - e o il modo di prendere il battesimo, egli con si t! lle astuzia se ne
fuggiva in parole, il ia i ghe giallo con promesse, l'... a lºrº rt.
Guarciare Pongo esempi di I guai dare ad al ro uso che il suo proprio di
dirizzar la vista verso il ciggello. Significa quando preservare, difen le re
li ulem, bel dilem, 'lalido cusl uli e, con sei retro', e lalora anche con
siderati e poi non le, gli ai lati bene, sta r bene in guai clic prendre
garde), pone le dire, in gri ma 1 si ecc. Dal qual errore desidera il no
di guardare quei che non hanno l'ngua la lilla.... n 13...I lolio, il --, ti
guardi la bocca, e ebl e II lili, li dirgliel, che gli si con lic Io ad
imputridire., Bart. Dalla stanza poi l ddio le guardi a ni. » (..) l'. Dagli
amici mi guardi Iddi, he da nemici mi guard'io.», noto proverbio). Ill IIIesso
l' 1 lgiolie e il III lilliga III si ria guardato.. º Te, rarissili lo I rate,
Ille, l la guarda « diligelli e Illelite. » Fiol etiia li crisi fi, al IIIe: i
la guardavano il ritta Vi elit . Al fine di guardar la sua pºlvezza a l
'i: e che guardasse molto bene l Llls 1, ii le leſi i [ll: e
bedie:lte. e fedele: e p. io guarda li: i I lilllla pel solla senta giallllli:.
- sia II, il si n. 13, S: l | | | | º io i ſoli posso credere, le
lil - te lo i « per io guarda quello che ti la li: e se l'11 e l: 3 onsidera,
poi i lr 1 lite. io lion ſarei a lili si alti guarda i ti piti di sl
latte cose in ragi, li I. I3 - li ii glia i Non accade esemplificare il
rito al moli li ll Is: (il Altl) Alt I.E FEST E cioe ossei reti e lui e quello
oli e presº i il lo (il V ) \ I RI, V IN IP() (| | | () (V | | | | | N |
I l its e il I ti q. c. con sler lo tsl - - nºn lo si ecc'. (il VI
I ) \ I V S() I I I I VI IN | E c'Na mi in tl e con il l. (i l ' A IRI) \ I? I.
\ (. \ VII.I? \, e Nilm ili. Nolerai da illlllllo il ſigilli il del s II
lil e o si ri.. che guarda un all ra: que!! piagge, le quali gt ai lava,
l, l i b - lei li di qll illo, o, l rivestire Il suo primo significa lo è
quello di ill e il I ss di II la cal. d'uno slalo, d'un beneficio ecc. il cili,
VIII l iris I/ l il so stalli ivo. In restitui a concessioni di dollli li \la
di essi il li: li ti in resli e il luindi 1 o, (i l i rili –: l in
resti e il mio i gl ii li –: c in cºsti di liti i v. a enti e, d. l, poi,
i - l – cioè adoperarlo in compere o si assalirlo, all'olitarlo (ali fallen,
ali in uno scoglio, in una sceca – ci è 'i - gli sll'alidell, allf cilie
Sand i.: \ (il suo in un anello investito, il c Valli era: 11.... e i I
os - ini; d) l'investira altrimenti i lo; dal I ri, Iii: gli tv va, dato
e s, li ve:lli i l. it: l investire e il. I li, e la i si l aº, li
è per molto l, li e li si - ll s: i gli i il tisse, si lº
ric:a li ai tanto i parti e le ore li li: l. Io investisse nelle tempia.
» Caro, «.... liles is a so di il l I e spiaggi (ii Zeila: d, a
dove investi e l II, e l3:ll Lasciare Lascio gli isi più contini
60i e poligo al solito alcune maniere fro quel ſenelle adopei al dai Classici,
ma niente volgari e poco note oggidì. | \ S(I \ V | R V | { l N (l \S(I \
| | | | | | | VI (U N () tra lo i veri a lasciate far me con lui, che
voglio conciarlo si Il riti e lº.l) Iss le, l io vi sºs l, lasciate far pur me,
lì e con l'io la troverò, os a bai ei, tanto bella e Vo: li I \ S(I
\ VN | ) \ | Rl, l. \SCI Vlt ST VIRE I a lasciati di dire, l'assare in
silenzio. A on ne parla ro”. \ on lire ecc.() a di: se... [llo da pozzi sono d
[li, pull e, s lº elle lunga mate ria. Lasciamo andare, l'air (Illesto e
le ini, che,.. » Fr. (iiord. lºred. I rosl 1 Ile poi li e - le quai, lascio
andare.. Fr. (, i..Ma lasciamo andare questa corn parazic ne,; - al: i re
si s. ll - il 1 i l Io lascio andare e li I, to! i i se' st - e il top (', - l
l'oi. ll (lasciato andare - -- - lei la lr1 si rii i i li: i li: i I l g il 1
li:i re S e il se i - \li - - -- li tit. º Slº. - l.: don 1, lasciamo stare....
/ es. a rl I 1. - se, o il piu' il 1, i -: i in ' t:lti li' les. I titºs «
Lasciamo stare, l..... ll II, i::. - l l: Iss, l', ' di lt 11t. Il... » V
ill.lo lascerò stare la rabbia: l. l s s i M. ss: -, lazio: i re: re. I 3. Mla
oli e - - Il ti il V 11 i Lasciaria sia re ciº'egi i t -to - a io | Il ! io. e..
l... () 1: - -. Lasciamo stare continuo (li I) io li li' l zi, 11 - di e 1, il
il: il: il, par i (s; I l i (50!). - 1, V S(I \ I I \ N | ) \ | | | | N (:() N
S \ SS (). (VI (li si di lui i lo - e (),. ll lo un man rc vescio antia r gli
gi i.ascia l s -.. I) li ve li. I !, i i t -. e lasciato andare, – i l ss
(i li lasciai andare in paio di calci pi: l'i: l'. Vli lascio andare un si
fatto tempi orie, (li Il I p. e I3: il FI, r,10. I, VS (I \ | RSI \ N | )
\ | | | | | | | V Sºs - - I V con lisce nel 'I e a.... Ne' in luti e lei
i son ; - la si lasciava andare al motteggiare. l... V ºsci..
ire in dotaria il 1: l ' il solº Irla li hit: l.. Il V l (il l. Il tir,.....
-: i li' si lascian andare alle vogl e le liti i: Segni, Arist
IR Nota al Verbo Lasciare (it), Q Ielo per es., a ce lo valore
elillico, di lasciar fare « Que s il 1 lili i dirlo io: liti Iddio non lo
lascia. » Fr. (i:ord io di pl el', mollere, lasciar di lire ecc. t di di iroli
scrivo se non la soli, rila: l'alli e parole la scio. l ' (il d. ed alle la li
lasciar scritto nel testamento..... clie..... e la I Cina lasciò che vi e' in
non po\ esse lorro, moglie se del silo ligliaggio. VI il Pol. ecc. ecc.\ di
lascia i colli o alcuno | rascurarlo, non promilo verlo lasciati si indiel I o
al no si perarlo: lasciar di fare, ecc. (il l. (''NN (I l ' () mi e't le I e
Iºl ll. soli, col nullissimi e del i ls e bassi era avelli a crel II l. (I
) S I l esso la I l: non che potesse.... oppure non clima molti i se s'ella
poli's e..... ll l il..... In generale questo lasciatmo sloti e che,
lasciar stati e checchessia ecc. è quando ſolº il di livelli il che colliva i
non clico, e quando significa mºlle', ', li atletsciuti e ecc., si li alll a
lasciar andare. (I )!) \ ggiIl ligi alici e li slo: "li si ispiri
lascia lo stare il cli de' pitler nos li l.... l o c.(, N, ivi, di ques'a
ll'ast: la scia i trialo colpi, calci ecc. l.i v s ital, e fa gr. Il colp.
N/1 arm care I )ell'uso di mancati e', e similmente di allire a forma
transaliva (man tr. I i l etillo, il soccorsº, Valli e all' ui la promessa
ecc.) se n'è par la o alla I al I 2 Cap. 2 Seric. Il mancare dei seguenti
esempi equivale ai nodi venir meno, ſar di ſello di... l e star di lare, restar
di essere e simili. Ma nota singolar for lira e costi illo di un sì al incotro
che non so se alcun moderno, il p co sperto cioè ed ignaro delle occaille
bellezze e proprietà di nostra li igili, l'Isasse lnai. e anc, di questo
lo endeva la Maddai e ma un grande conſolio, che la mi irta di Gesù s'indugia,
a pill tempo: nelle era certa non poteva mancare che non morisse, ma quel
chiavello, che l'era litto ºlel cºllo e suo, lui penso la faceva spesse vol e
riscuotere, e gittar degli amari sospiri. » Cavalca (620) (Juan o a... vedete
che il tempo mi e tolto, domani forse non mangherò ch'io vi soddisfaccia. » l
3o.. 621).a Io non potei mancare ai molti obblighi che li ti pareva avere con
ºutta « la casa vostra. » Fiel (liz venir Illello.a L'aquilla... se n'andò da
Giove e lo pregò.... Giove che si teneva dae lei bell Sel Vit, nella [llisto il
I (i:I lillili le, non le potè mancare.. I Z. Onile ancor sindusse a e rito,
che per lui si po teva II!aggiore, pagandoli, i lile il - III - l I riti o 1 -:
ni si evil, goli il e borsa di Dio che rilai non gli mancava di quanto v' - -
riti a me a lºro sllo e l'alt l'lli. m I3a l't. non gli fa reva d fel!,
li Note al Verbo Mancare ſi20 – Proprio l'aus bleiben dei cdeschi.
Ma i la bell il 1 o governo e ci si l IIZl llº.621 – ()sservo i li. di Illes, c
del ese, il pi. l' Iso di ill siſal o mancati e ai sbloiben). I l
personale. N/i a nte nere Si Ils. I 1 A il l si i li isºl V: l che
è il ', e ci li ulissillo, I la ill: le li soste il l ', i rºſſº', si l' eſiſ,
i c'; cli) e il clero e slm Ili. (i: la rla i 'i ll ll 1'. - manu e
nitori di un altra g Cstra l': I l (.:I:. Mante:rere a pianta d'armi, i lil. a....
\, - ri ), l e l'i; e cli), a mantenersi, I te, I? I l. ragioni colle quali
essi mantengono la ior causa. I3: r" non - ea mantenere sue ragicmi - ti
li lo..... i, li: l 't a r. e semplice (r se I e ! -.... a.... e per chi l'inge
o iv h e le la V [a fisica lo Tta mantener le proposizioni, i clie e gli 1, i
i. N/1 e ri a re Ne ad Ilico gli usi e le maniere più cara.
Ieristiche, frequietilissime 622, tippo i classici. I lilello, il
sile, V (ilga l'illelle. (ggiuli. \I EN VI I I VIA NI - All.N VIR I 3 VST (N
VTE – MI ENAIA COLPI e simili. ll 1: V e menava l is lo le mani.» Da V. i Imei
far le mani le.... » (ii:lln), (. I meitai:: in Ceip 3, l ità ell.... Fi,
Uilz. (l' - er tulla la casa, gii -- menanrio d'attorno bastonate alla l
sperata, e ciò per rac i '::: l 'mena ti ma ceffata Il latita i lilla di mano I
alla spada e menò un fendente e lo tig iato un recellio.. l i
menandogli un gran colpo... \ | | N, \! I N VI: 'I SCI di un lago,
fiume...... – MENAIR \ N VI A [...... \ l.N VI R | | | | | | | – Al I.N A | è \
I \ V N '' i; i nne. I vant 2 figli di eli. - !. !. I I li i. pia di ellite si
- nema i piu dolci pesciatelli di questi paesi ed l.. ssa Iar danno. 2,
Fierenz. I: i i li l è l'ozze, alla I ºne man o cro. S i vii !..l. I l v..... I
menava tant'acqua:I pm i I l ergli o vetture e le quali neri ino V I - I menava
vermini.. (a val n. ll e illlia dell ', o di fuori gliela "; l., i
menando marcia e vermini, e un puzzo intol l si, il til - i lº':
i \ | | N V | | Vlt ) (i | | | | (52 Iliesti nel sima festa, per...... l
e, g i | tesse la l cha () rimis la i mera:ºsse incºglie, l'. ll di 1 l le
(lulello lì ledesimo Parsin:unda menasse Efigenia, Ill o Ormisda menasse
Cassandra ». º... » lº, \ | | N V 2, i v 11, 1, 1: i menarlo il
Saverio) con c ss; 13 i: del pari. I 3': Mlſ, N.VI è SMI-AN | E lie il
Viglil I |.... l - ne menava smanie, In il a il l: il b :ljat per
poterla va le 13 c. t 11: me itava smanie. All.N.Al ' () IR(i () (i
LI () (li.. I) esi, it, l.: 1:: il l nenare orgoglio., I'l' se
Fi \ I f.N AIR E S | | | V (i V | N A -, l lorº ! ! ! !, i.
nmenava ovu: ii qua si ragiº e rovina,, (1:: Illi. \ | | N A
| (i il li. (º 'N. | 3 | () N l i ce li ' NN / 1 - il lui lotto 1,
per il miti i lui 'cr. l al 1 l. A | | N VI, IN | V | | | | | | “ Il N V
qui \] [ N \ (il .. !. i: l '::l IN | IM V Nl lemer a pari ole. I
ciance ecc. I nne maio il re i re giorni in parole i I 3 l. El!
l i 11 il pi meno per lunga ſino I l. i rmerava
d'oggi in dimani. B: i (i:º: (52 \1 l a li e on e o menava
d'oggi in dimani. (- i. i lo si si, l'. I I Ili Note al Verbo
Menare S i li cias si i. i issili li e v. " I ri. E volgare, ed è a
11 le lis si, i lr 1 tl, mi e' mai rsu Il le, lilli il la la niglia e fa gli
menar su. Si h. Il menati e di questi li li. pare il re tale che
produrre, tre I ecati e º sil I lili. L'u rore mi dicere le; la lini. Si
rile: I rail al giudicati e al l una sl 1 e qui. N. Il cice gi li all' al
i sii isl l'allerile cli li il. I l sse e qiuali, atto alla medesi ma stre'ſ ut,
(iiill). N/lutare Tra r utare, perrr utare) S li li ma alle li e
oggidì, sulla: i la il alla liturnelite, le maniere: p, i lati si o nº i lati e
li ce li ssia lui il mi luogo, da una cosa cioè toglier via, 'I si po' mi i lati
e ulio ed una cosa al li li lu. I - ll 1, i \ I) Iss l Suff:
Inarco: () 1); 13 i bel veduto, se egii liol muta di là, i iS -
opravvenga, replli o i mutarci di qui e andarne e. 13o. il l e l'en veder
lui mºnti iava mai gli occhi da lui. m (S. I s VI tramutò a Castiglione,
a sp e.i, 1 'la, le col piedli nè con i llla, ol' (luà, ol là si tra
mutava piangendo, lº(- e il telº dove ci permutiamo? » S - e si l ss e
luoghi dove l'uomo si per N tre chicchessia del suo proponimento, si l si
º li ille, la Mlad l'o e la lºadessa si sse per lui un modo la pole lel suo pl
o poi, in cºn l. ll li l la ll al re dal monastero. t i vi l I C c
correre e di bisognare, far i sli, i i i s I, -, il ll pal i lide si con
i poli e ob, a Valli, incontro, e il 1 l ' ', ci º l: in lei venire, il reen il
', reni e incontro a... –- vorkom men, 'n l I 'I ml, li mi cºn silli
Ill.« Egli occorse al III si lillo il caso. I gol so se ne voglia piuttosto
dire « cl'udele che strallo. » Fiel elz.« Nella prima apri lira di uº, il cccorse
quei la parola... » Flor. « Dopo molte parole occorse di villa e l' a Bart.«
Occorrendo le AIII e igo viene il servil e V. E. In'è pirso, poi li è per so:
la fida |a, scrivere.... » al V Vell:ldo. VI: I ti: I.teneva la V [lli b. I
servito ne l'a lllisto di (ialli e no: gli occorrendo per allora luogo pit
si le lis- c. ll -- sl ful (iioVe, e le si Ilierle. Inoli le liote
Iria Il 1: e, a cltro da porvi le ll v a -1 e ſa | | 0. » Fiel'eliz. lli
ll V e' ('il logli il lil, il to,. C c cup a re E | 11 n.... i
violsi: esse e occupato da un aſ ſello, dalla rirti di
cliccchessia. «... I l l da grandissimo sito pi qll st: giovalle,
occupato. I 3o. «.... (Illasi da alcuna i timosità (l, - occupato a V e
so. «... e l: la Virtti di II la bev: 1 la occupato... in lo ev ra Iliori,
(iia Irl). Io lili Ss, il l)i, e l Il gla i ll I ssa Il II li altra volta
vi dissi, o il gi:: le pi e in molti i vi: occupato; ch'io I lli sul pe:
lo....» l': -- I v. C rci in are con leggi: iri. I l gli allori
clas prescrivere, nel loro in ordine III: il liclle li (il lill li
I o II l sici ti significa l'e ll ll st il colpº: il lill. cliecchessia ecc.
colli e ſil, e li li si lal iil I Il lil del ll. sporre, s'abilire, di risati
e, con l'ori e con clic li e ssia ali di mºlti l ', li ſu l e' N, la la ſi
l'Irla: orolin (tre con atleti no, oralini rc in Nic mi e che, con l' ('i.
(º 'C.l ordinarono V eg::leil I e tiltti e tre fos sero insieme, a e l: il l:
st i ta.... lo..... se crdinatc Cine dovessero fare e dire..... I 3,. E st e,
con lui ordinò d'avere ad illl'ora rid) le si gli ºli, sOrdinò con lui, il V: i
villi llles (la li le lºssle le) e, Il ll lºE l evano stimola [o, e
siccome egl o avevano ordinato, i. Il 1 a 1 i lil a ze: \ are i suoi
peccati....» (v. l. E crdinarcino insieme come elle love-sero uscire Il
lo; i il 1/ Ca Val:i. E li si s. p le i s / iol la; e? I doperarli in corsº lle
- e il l. crdinare che niuno di lo; o per la I lOrdinata il v lo s. I l Ilioto
grigia: - tlil. » I) i v. Fassare Nella Sez Io l' 1 l ' 2 (p. 2 Sel
e 1, solo allegali esempi il Il passati e ai lo li li a usi il ct. I
soglielli in sl ratio al 1 li: l ' si e li alie e di questo verbo, note
volissimo, e il I e Ilissili le s Illa pellia si classici. lli: passa i
tlc il no (t. «la banda di banda, puts sare olli e, passati e i lorni in i
lisci la l le puts Noire d'uno in ali o luogo, passati al vino di bellezza, di
sotp e, passa la bene, passar notissimi, sola e simili. I l soli i pll'ic
le solo alcli e oggi (lell' Is. I: l: vi l le passò tra loro.» I ti
it) Ml lit e passavanº il cºi si l: - lì la le!!:i li... o lº
i. E o tiſi into le It V, e passan le cose, o l'it l (',! l /. te
lo do per te li o l la cosa fosse passata colli e gliela aveva egli
divis: ta.. o l'iter l/. Conto lo quanto avea passato col l e Fierenz.«
Le quali tutte Ccse passano su Inza a V - Vellg 11o.. » l'ier Iz. Deside. I va
in il caso passa. 13,. e - l III:: l - l si l sia sempre mal i
Irlato, il che passi,, ni III o li si s -., Sog Il. ()g! li cos: passo al
contrario. l. I V. 6, lº,':ls, ci; e le CCSe il - passar bene. 13: 1. si
III dialie i cvelle ci passiamo., s - I 3 i “.. i: -1: l I l. I jel, lo ero il
tie-t: -: i Ill 1: II i l:: se - ll Iss di passarserie adita niente | 3 ll, st
1, s. ll 1 (- Iº, io -, si S sa: i lei | 1. l se ne passo. I 3, ti i? I l bene
passare. » (: l V l. 1:i.: l 'N. ll si It... sll (! - I i s l e Ileli |, se ne
passava.:I passo mene qui ora brievemente. Vi SS. l'.lo a V ! ! ! ! ! It,
passarmi al tutto di muover parola.... (iiill. - Ma per che io ci, l... - Za li
Ire, mi pare di pc cr passare - al pr - li e, vi li: l la lierli lie) - Ss ('ll
lo 'll C (i 1: Il 1 so di volersi del fallo commesso » da lui mansue lamente
passare. I 3.ei e li i 1: o li passandosi paziente. Fior. E - l: l'agglia - se,
io, Ill. Il lo ! ! ! ! I V (le, l si passava assai leggermente. -. l3 i.
Il II III: 1. ll bh, l' - rili i li li I e il... Ma me ne voglio passare di
leggieri. pe. ll 11: - illili allilnali.... po;: quelli li ti Nolti i
ricorsi i lorº li: I ASS \ | | | | | | N () IN VI, I E l va il l per passare
ol: ti III lili.... B i I) v e il 1 l si passare in Toscana. Ci si ri. - - - -
- p, e vedendo...... - ll I |, il de / Il l l io, s'ils - lli, del a - o e
passò in una gora i lì e il 1 l Z. I lanieliti passarono in icmulto. » l) i v.
Iº V SS \ I? I, I ) I V l 'I V S it | 11:1 - ss: li gli 1:1 c'evade
s'inti, e le passavano in questa via; ma egli non gli all'anima di G. C.) si re
-si l e. (a V al:i.Comiso, 1 la tila doll i i [llai - mi 1, lo le tu di questa
vita passasti, stil a iº l ', ill: l 3 a Dopo non guai i spaz, passo delia
presente vita. » I3. Note al verbo Passare () () Il passo re
di Illesi i sei tipi e il rella le cle accadere, avvenire. in terreni e seguire
ecc. Al: sserva particola le cosl l’ullo e for ll lt l. (i Nola la testa
litanie a passare al contrario, cioè non riuscire, avvenire col il rari Iliello
- e il che la segue le passare bene', ci è l'illscire ('. (i 12 () uesto
passo rsi di una cosa si: il tal se passer de q. c. dei l'alicesi è di varia
significa i me. Vaio nºn arne parola, Illasi lºol forli al sl a pal la no,
lasciarlo correre, quasi lo fermarsi a pulirla: ora con le n la sene, li lasi
non fermar si a ll lov e o lillicoili, e si lili un gelien, il bergehen
ecc.) (i 1:3 Scilli ilel passa, si mansu e la mente, paziente mente, le
fermi cºn le e simili per non farne caso, proceder sen sul lig, l ' loli e il
rall e il till ', loll dal Selle fastidio bliga (('c). (i i l'. Il
ſilenlissimo l'uso di passati e per parlirsi, andarsene da lIl 1 ll I go..
ll ti i lo ) q c'h ('ll. Ferm sare Cerlamelle che a definirlo sia,
come la il Tommaseo, esercitare il pen sie o | Iasi clic il pensiero si alll:
cosa del pensare - sia come ſe c'ero già il lolli al rililologi, esser conscio
a sè delle proprie impressioni – quello che io mi dil ei più vera nelle
coscienza, non pensare, – non è Ian, facile e il rarvici e intendere il colme
dei diversi usi di questo ver bo. Deliniamolo all'incolillo con più semplicità,
e quello che veramente è, ſa e cioè giudizi con la mente, ed è subito manifesto
e piano (così pare a me il valore logico, la ragione il lº inseca dei
modi: a pensarla –- sinonimo di lenlellarla -, sovraslare inne hallen,
ille si elen, rallenere cioè la mente il riflessioni e considerazioni, sen za
conchillolere, risolvere o Vellire ad allo; lo pensare una cosa, cioè
indagarla, e Ncogitarla, cercarla e trovarla pensando:c) pensarsi,
immaginare pensando - fare sè o a sè pensare, ecc. – ed anche: d)
pensare, senza l'allisso e in modo assoluto, simile ai verbi della 2 Serie,
Parte 2 Cap. 2. Non parlo dei 111 di pari sa i cui l i na cosa, pensare
sopra i na cosa, di una cosa, che è l'uso ordinario del V b
pelsare. ... era li a lui la pensava, l... l), V. lº da il di illi i 21
pcnso sempre modo e via gli li p s- ll ril l'e. » Fiero lº y. e Con I liti o
id) abbiamo pensato un rimedio.... l Z E siccome a Veduto loli,. p; estini i
ebbe pensato quello che eri da la ! e, e il Salil il llo il disse. l
8, a pensò un suo nuovo tratto il: 1 st z:1. o C sa li. a Oil:ia e la Viſ
n loro il c i i liv - I loss,. i: 1- li il Sel può pensare.» 13,. E si pensò il
bilo n uomo che era l'elipo, d i rid: si me alla B colore. » I3. Mi disse
parole, le qll al 1' mi pensai (li II: il V oi i tal gelite e Vellisse. o l): l
' i te. « Pensossi di ener modo, il quale il ddl esse.... o loce. « Sla tanto
li me che pensiamo sarà presto gilari o del Il lo. » Caro 533. a Illa 11 in si
a Va - lo s... Il la la III e, pen a Sando forse, che si ill a rl),, lov e l'll
el', e: Il lido, V ne sarebbe e quali l'un altro si vi -:ils pe:Isa: dosi,
irrina - ni ndosi. Fiereliz. Nota del verbo Pensare 533 --
trir den kºn er l'ird balal tricole, gi / se in \1 dl, (li lico come si è del [.
e sta per ci pensiamo. Perci con a re (C coro ci cori a re)
Solio liolevoli sopra illlo i modi: per donare la rila ad alcuno, cioè
lasciargliela, non ſorgliella: perdonare, condonare ad alcuno di fare, cioè
accordargli, per le lere ecc., perlonare al jeri o al luoco e simili, slarsi.
rimanervi dal applicare il ferro, il fuoco ecc., e finalmente non perdonare a
denaro, a lot lica od all ro, cioè il sarne più che si può, senza riguardo ecc.
l o elli v - se perdonare la vita. o l'iere 12. ll I po V e le dosi di
III, lta p. egava il leone che lo la s Isse e perdonasse gli ia vita. V, l ' i'
/ II; di Es po. N perciorasse pietosamente la vita a Roma già - Il l il I
I I I I I e l Si l Perde maie, i, pcrdonate il lil, alle ricchezze, le
i:ì li all'ute, e il l i -, i isl al lilia? e. Ed a 'e la in condonisi di
recar lo ve / le pendenti agli a ol'eccl I. » Se ll.Che:lol V - si ill o il
litri interessi unani, io li Vi perdono ciºe arrischiate la I loa, che
avventulliate | lº ri lli: zio, il che li ss i sa, i ta, li l... » Segìn. -col
e gli... oi, illi, e le e' ſù perdonato al ferro e al fuoco. (ii:Tilti i 1, non
perdonando a memorie, magnificenze, librerie, spi: i lito, l I e I do la V el -
1, V., – lla slal'e il nido. » I );l v. se polesle.., 1 l l i gia che
perdonereste a denaro.. Segn. \ V e perdonato a fatiche a spese a industrie, ed
avrebbe tollerato di veder l illa del tri: 1 il pe: i - se poi li fa render
beata?» Fºro cacciare llo is o V al I e il I e il I l re di pi
curarsi, o procu 1 a 1 e ad al Illo che chi essi, i licl il sels, VII l
essere illeso anche il I 1 (lo: di malati e il p o ti º lo gi la di più
l'allino di andare il procaccio, si e' li Is simile a quello del p,
r'alizi l'agi li lo stilope ti e' piu' al '. Si gli assi lilla nelle fare in
molo, ingegnarsi, inclusi i inti si o si riiii. (il è per or |, se |
-s,l, le to e ad i vi i procaccerebbe come i 'avesse.» l '.frastaglia trieli: e
vi dico, i lle i procaccerò s. viza la, che voi di nostra e brigata si ete. »
I3.Volla procacciar col papa che i voli llli d 1- elisasse. » l?o. « Il llla e
Veggendo la nave, sul tallenta in Irlaginò ciò che era, e coa Ina ndò ad un de
lalnigli, che si li/a. Il dilg 1, procacciasse di su montarvi, e e L, i
lati. Itasse ciò che Vi 1 - - o lº. r a )ra si procaccia Viati.i:i di
avell are agli al s oli, (! elisol II: la Vellasse e loro IIIo o il milmente, e
co., lilolte lag rili. (ilValca.« Procacciante in atto di mercatanzia., lº.. )
- I tos, l l Ilsl rios,. a Procacciam di salir loria che si abiti: (.li gia lo
si pollici se il dl Il: l iode. » Dalì e.gli venne illio va cile i litoria, i
i' si della reli gione, si, ra ils it la', pro cacciava tornare al regno. (i: i
i. E pensolini che la lon:.: 11 1 1 l vi aveva del o i S. (iii) valli che -
procacciasse d'andare i l leili, e Il 1:1 11 e disse loro, a dire i lic
va ri-s..... - il i: i lila i lilla. E pensº irri ste e - 1 elle e - I
sl11: rr, te.... procacciava di favellare loro. (il via l. e º pe; soli i clie
il vºltº il rii (- si VI: i dolina, e li ci sse: Carissili. Ma il c. v ! le li
li, V e lere chi e gli scril I e F: i sei procacceranno che questo corpo sia
ben guardato, e Irla. 1 ler: li li i di l: -- li si li li li sa l bl e
11est: i stanza li li l: - tra, (. I v Sſare.Procacciando d'aver libri i -1: l
silt: l o (.es: l'i..... e senili e procacciava in vero studio di accompagnarsi
coi laici, e c. l e perso le di l -si l III: ( Ragionare Notevole
l'uso di Illesi i verbo I I I I I I I I I rilisi iv livo, col caso l'ello ecc.
2, a val I e di disco, ci e, se il pli e il di pi la re, emersi parla di di
checchessia ecc. e t -, la e 1 l, i -; tiri. I ll zza. ll (iesti ila -s,
e per ragionare con lui quello, lo delibe: il to Insiellº., Cavalca, a IP Srla
e le m'ebbe ragionato questo l i l: i grilla li do vr ilse; a Per liò mi i
ferº, del veli il pil pro-lo. a l)a te.e forse mi sarebbe igev che ragionato
m'avete, a che Iriella: il rili al V Ita el l Ila. » I 3.« Come il di Ill
venili o ella Inandò per Illi si sale e ragionato con lui a questo fatto. »
Borc.« All (li:llmo 11oi coll e-st, il il lºonia ad Impellare che..., ma ciò
non si a vuole con altrui ragionare. » lº cc.Collllll iarollo il ragionare di
diverse novelle, o Bocc. -.... insieme con il rarono a ragionare delle virtù di
diverse pietre.» Bocc. E' stato ragionato quello che il maginato, avea di
ragionare.» Bocc. Io gli ho gia ragionato di voi, e vlt lvi il meglio del
mondo. » Bocc. “ Se io sentirò ragionar di venderla, io vi dirò si e torrolla
per te.» Sacch. Nola da ultimo i nodi: entra e in ragionamento v.
Entrare: stare d'uno in all o ragiona nºn lo tre i tgionamento: cader nel
ragionare, i sul l tgionali e ecc. e.... e di questi ragionamenti in
aitri stili sul ſua, lo caddero in sul ra e gionare delle orazioni li gl: i
lori i l a l)io. » B cc. Rinn a ro e re Restare) (ill: il da
colli i lill li si l Ill li Ilsill', li, elillica nelle, il Voll)o rima nei '.
I in nºi sl, per cessare, lasciati li la re ecc., ed anche dicevano ri li di me
si, i 'sl di I Ni (li che lessi:i, il logo della folla ordinaria, asle lie
selle, non la re ecc.e Valli il picchiar si rimane. » l'80cc. l'er g. I li, che
nel e li li e di Ille, le i l onllo e le el o nido, si stoppal on i detti art
firi per il lo, che si rimase il detto sucno. V Ill.Per voi non rimase, il st
il dele, che egli non si il 1 les-e colle - lle 11 la Ili. l 36a Tull ti via In
li vo che per questo rimanga che voi non li ne facciate il pia e vostro. 13 i n
i VV e il 1. pl te! is a, si tl al msci).Per questo non rimanga che li per
venil e il II lo al corpo sanlo tro Verò io le; l lodo. 13, i.a Madonna, per
questo non rimanga la r il na notte o per dile, intallo che i pensi.... » Doc.a
IPercio hº, quando io gli dissi al collessore l'amore il quale io a a costi li
portava.... mi ero un rullo e in apo che ancor mi spaventa, di condomi, se io
non me ne rimanessi, io li'a il re in bocca del diavolo nel profondo de l'i
nferno. o lº e'.quanto pochI - n 1 lei che rimangonsi dalle colpe! » Segn.. ()
il -. o è mal I atto, e dei tll egli ve ne convien rimanere. » loce. - - - - -
ess idono da alcullio loda l rossiva e inos l'avallº tra i dolori, che, pure
per non dargli quella lanta noia, si rimanevano dalle sue lodi.» (es. r ....
e oggi se ſiore ho di sapere, e nome, vien più da Volsi che dalli al a ringhi e
voglio oggiinai rimanermene; perchè que: codazzi, riverenze ea corteggi a me
sono con i bronzi e io iIII il gilli, e li riti li Il cast: li o!' « contro a
Illia voglia. o I)av.º per cinque anni era con Intlalileite nel pt at, e li pil
re: che se a ne potesse rimanere. » (es: ri.a sfolzil Vasi di oli dll l'1 e l:
I); Vill: l 3 lit: i d i lilli olii i cºlori di - i lo a padre che restasse di
più opporre imp, dillio Io...., (es. “.... ei percossº. Il lin fascio di legno,
e tratti ne II: il « e nocchieru o che vi fosse, non restò mai di battermi. »
Fie A. 537 Note al Verbo l?ipararsi o al clie ripara i º il so, il
II lil in qualche luogo, è rill Rimanere 536 – Maliera elillica e vuoi
dire che i lu solo di peso da lui se la costi non ebbe effello, ma che per la
ri', la da lui sarebbe anzi il V Venll: 1.537 – - Aggi Iligi la frase: l in an
rsi con alcuno, cioè resi il l'accor d. « e cosi gli raccollò IIa lo si era
rimasto col giudice.. lierellz. | | - Riparare giarvisi, ricoverarvisi,
prendervi stallizzi, il bergo o si riili. l ipoti e rsi la checchessia,
prenderne riparo, e di lenale sene, schermi il seno ecc. e lº co-l
facendo, riparandosi in casa di lil I rate! l la li (Illivi ad Isllr:
prestavano e ili pe: I lil. I d' I, ss MIli ci: Vd io e Il rito, al V Vellino
che (ºgli il [..'Irld). o I3,,« Nella quale, Fiesole, gran parte riparavano le
sito soldati. Aln. « Nella corte del quale il conto alcuna vol 1, l gii ed il
figliuolo, per a Ver (la Illa ligiare, molto si riparavano. » I3o. «.... e
avendo ll dito il nuovo riparo preso da lui.... » I 3 c. « tempeste terribili
con poco schermo dell'a! | a ripararsene, per cal gione dei grandi spezza
Irnelli i che vi la line, le cellule.... I a r. FRispondere Si lis: per l
en le e, l ali che si appr. pria ad usci, finestre li ries si | I go ecc.Vi si
st l'1, ed ali e loro entrate,, le quali di gran vantaggio bene gli
rispondevano. l'8 c.E,si i si l:n linzi li o gli rispon deva.... » I I.il
rolliri to, di che gli rispondeva a stia p.'ol s olle, o Ces. \ la ti
tale sopra il maggior canal rispondea, e (Illindi s (si d. io, e - ta la
io el l altra parle dell'andit, I Gime r spondeva nei cortile..... Vl in
1/. (::llo iella (.li es, e a tinto dal lato che rispendeva verso la casa
parrocchiale, a in la I bitulo, il 1 bugi a: il ii Il \ l: il la.
Riuscire la I e di jiu il '..... in li le rispoliciere V. g., di una fi I
solº i di qualche logo. il ri si il V lente a che il fatto riuscisse, l V
e Illel inisero me li: i sliI l l: vi ll. e qui riusci la fede di Il sºlte. lti...
» l al [.. 5.3S l..... il che riusciva º;; l'orto della sua casa. I leveliz. !...
ll le gabbia e gli altri o il certo I, li sl re d'un palazzo che riescono sopra
una bella pescaia di dettº Villa. » l'itº l'eliz.E le 'tero a dove riuscire ad
cdio e inimicizia Illani le 1:1, ed il (s. Note al Verbo
Riuscire 5:'S -- Nota anche il modo: riuscire nel contº aio (l?art. Fier.
Ces: C' ('C'. IRorn pere assolti alle il c. e di 1, il I e pºi e' ipi di
isl, scoppiati e, a Isbrerli li, re nir fuori, mosl riti Ni, renire al 1 ll il
1 ot, la nulli), il ſuo Srl, il l i tic li e si il ()sserva Colle. spia º
la r la e i d g romper nelle I):ì v. che il mare ſta il lo rompe la fortuna, si
i º la ve.... » Bart. Ma:ì colm pass ºli d'ºl - lo d lo c. lI l a zato a
rompere in questo lamento. » (il.... Si V ) ll 11 e - I | Il ri - Ci10 ruppe la
più Sfornata tempesta... » I3: it..... ll si l il Iss....... si ricco d'a ll
sor, enti e pio a 'le. verno rompe, i cli è noli ha pºi il l si 3 l rt. Al
romper de' primi alberi 13: e () li liseri e vili e le colle vele, il re i
riposare, per lo irill (o di veli! rompete l il sit I'' | il ti» li: il tragi,
l)a 1! (Convit.« IP:lrla il santo I)otlo e della penitenza, l silligli: il 7:
che rcrmpono in mare. 5 (), IPass. A 11aloghi al I o mi per e silciello,
solo i lil (ii: l'olio di chi ce li ºssidi I l -, di risi) di cui i ne sfr
millili e le alli: il ri: (ii Ili. l'uol li | redica o di persona e val lira
hi:il di ogni vizi e delillo, si bilo il l'il': rollo palla e se l'I l ºrº al l
(t poi i lil si al I olla e. A vizio di lussuria fui si rotta, (ll iil I
I: i (il bi' -ilm o ill che e' il ci li lo | 1:1,.. ); I l ' e li o di po; con
roito parlare disse a I io -, i di loro chi sono pi posti a go. erno dei
legni. li enz. !, si parti:: rotta ». a MIozy Iºirellz. In t....ti,
i a crive a rotta. si 1, ero i rossi V lillili ». CCS. Note al
verbo Rompere, 4ſ) Quando il discorso non è di na Il giro e si vuol sare
la so irriglianza del mal frigio si dice l o nº perc in m al '.Sapere
Nola il sale dei seguenli esempi, e osserva come sia usato a inves ce di
conosce e, cioè il lal luogo e follia che penna volgare inon sapere di lole la
conosce e lo elli in etile per saper lare, saper trovare,...... lill il sels l
o spiacevoli e cagionato da checches si se pºi li rion Nat per lu nº, se per
male, saper meglio, peggio e o il il I - sapeva ed il luogo della
donna, e la t o!: liss. 13,. V sapete bene il legnaiuolo, Il tale
era l'area, dove noi I Ille- i le lel lmondo ». ... si il gialli avi, le
tl - e i llino da ni:aggiori miracoli, che lima losse, per ine sapevano bene la
sua infermità di prima, e tutta la gas. s tripli di gelle (i val.i (o si º li
elit: rl, impero che sapeva l'animo Stio (a V alcºl.I ll (lº vi o li sapendo la
mala volontà di Alberto, (ii:alml). l'er certi ti metti da campi che a gli
sapea molto bene ». Balt. Non sapea aiIro bene o vantaggio che lolli li Ino; i
do ». Cosa ri. b) l urono oli ri quanti seppe ingegno e amore ». I o.Sappi
s'ella:): voi a 1 e e ingegliati di rilene) e la n. 13oce. Se e- l si, val lsi
ve lel via, se noi sappiamo, di riaverlo ». l 3oce. \ li i: it: l. Il tº
sappiate come stà ». I3.V e li li io e sappi se con dolci parole il piloi
recare al piacer mio a. l 31 \ lorni il meglio che sapevamo l?o
l?art. a 'l'empi rirs delle cose che sanno buono alla bocca » (che
piacciono, il 1 ml, rano i gusto, vanno i versi, i l:llelli, l'iol'. a
Nell'all pero di chitidere o si arta la io, per riporlo, mi sapeva male e che
una storia cosi bella dove - se l'Iliialle'e lllt la via sconoscilla ».
Manzoni.Note al verbo Sapere 5 (1 – Lascio i 111 di: super gi atolo.... e
noi ve lº sappiamo grado quanto Dio vel dica... Fierenz. --,saper di q. c. –.....
In li li perciò che li lo sappiamo « d'armi, sono punto rimane selli. Il
prolili id arri, eggiar per poco. I3art. –, ed al ricli si generalmente noti ed
all che usati. Sc usare Scusare ad alcuno checchessia significa lui e per.....
rale rgli checcles sia. Scusa i si da un incarico. di un onore è l'alleli
nen dei ledeschi, dispen strNene, declinarlo. gli Scusava altresi
tavolino da scrivere, (es. I) Io g! scusò .... ll Il gi! io lli: It i li
(. Il lun atto di III: rivºglio - a 11 in Ita. ll Ior- e la vi a a la
fortezza degli altri due, gli val-e, gli compe: so. I3: rt.:I III l st 1:1 -
lli -, e o l il l: N velli re º il l il lii lutti, vo: ebbro
piuttosto scusarsi. I), l:iz..... e vi va parla gli uli (a: di: 1 e se ne scuso
I, pe... li: l ' li enza. Iº e prima lo volle as lta: e cli... (-.
Sp e dire (Spacciare) Dicesi | III o spedire che spacciati e
negozi, alla ri e val - igarli, dar fine e in prestezza, dar loro crimine od
eseguirne lo ecc. I 'tillo e l'altro sti, per sbrigare. libera e mandati
in orina, distrug gere: li la lida che spacciare in tal senso è piu forte ed
incli e violente ed espresssivo talora più di spedil e.spot ist e il ses, i ve:
id I e, esilare presto, agevolmente non E spedirsi, all'incolillo, il
senso di Irellarsi, sbrogliarsi, sarà tal \ l igliore di spacciati si.Sp li e
lº si usi il ho io l in rial c. 1 | li la relole spacciare; sicci lire -
Il s s', si e' li i I ispedire erti legozi. lle gli erano assai l | 3: i
t () s Vli - s III Ill: ll spacciare l'Imundò Lui l (- l a \ si
essendo espediti, e partir dovendosi, Messer (I espedita; e le so, i1 il
- ! i, i l 3, lº 1, si l SI II il 1 e ia li e si inseparabili, li ! Si va
per ispedirsene lo sv. Il relit tº ai assa la primo all'ultimo, N es 1 - oi i:
Il mat. Seg Il. \ llllllll cosa, cioè alla dol. il pot, i ni spedire e mi
spedirò brevissima e la pill dolce dell'I latina, tanto i vol a 1 e e V al cliI.....
In li spedito e "ri i colli li sa e la col vento in poppa, o ll
Illl), \ si vºli l e spedito in nel rito l'llo delle fatiche, V sgombro,
libero, franco di \ si lss 1 e 2 ti el: - S, (Spacciato se ge il tº l l )
rls, l il s ol'l'eva.. » I): I V. spacciarsi la qua le briga. o liocc. E dello
spacciatamente se a divise o tra loro. » l'ierenz. l est.l. I li: il li li di
analoghi, con lo spaccia i nuove, ſandonie, chiac li c', ': spot cicli ll mi
lit l. la sci: lil el l Spetcciarsi lºt'....... si li util Napoli, il
rils. Stu ci ia re Stu ci I co N sl 1 la sl, slultati e di
che ce li essa, il checchessia, le studia e clicci li essa, i cºsse V so, il
lendervi con solle Ilic, pigli, il si al cloro c.a e convolſolo per lo fa
rig. I titti i panni i ' iosso gli stracciò: e sì a que sto fatto si studiava
che pull e una volta, dalla prima innanzi, non gli pote, Bionde'lo, dire una
pa! o 1, mi doll::l lavo ler, li è qll sto fa -se o. I3ore. No:i lasciò
il II la 11: i si studiava, - - ll il ei lidi i maggiori bo-coni ». Pass. Forto
studiare il l re. ll - ll -si l... I3 e “ Va (lo zel: i vezzosa li studi in ben
parere, 1 A v. lI I ſi per il Ver nonni e pregio di ie lezzi, -se la gli ali a
nſi an:ata: sper a chiati le molti mieli i pieni d'alloni: vi ss v.e Il campo -
I: il c hene studiaio I l i il to - - (il v; l'. No ! I V il r! - a te, ma
studiate il passo, I): Il fe Analogo a questo studiati e e il - si liv sl
ulio le s - le I sei pi Sta per cultura, affezione, indistria, premi di
li solleci il ne. I bassi, si per 'o litig, e, oli! studio, si ri-sezza
dello el'r: i clivelli e le lissil II, e odori | ero III !E fi1g e 11 lo og Ili
studio di V: la s i Z: st: si e n. (il V: Il l.lº ! ) ll è lo studio il
"l: V (", 11 l 'I:I - tll (le, 'il rolls il tt (line avea t riati il
vo! I Si r I e II, l'i: 1. ll I-tri: l'si, lo si ll - l3llo lo studio
Vill. I l l'illll! ». lPl', el'. lºrosſo si fa tl o studio di vita perfetta e I
l lito, veline ogni l in questa «:i va ilzi 11(lo..... r. C -a l'I.Questi pie:
i l dicazione.... crebbe r 'lii lo studio della vir' il n. Bart. Ma per le egli
i il la ſi va in ai li sºlo - e io, conferi la corsa e l e s ii: i re, i quali
i:ilm ira o di ſalito studio di perlezione, ne lo scoll fortd) ». (es:
l'i.(ollsidera, a studiosamente III: le V irti - -in a livelli e in larni
il | il il 'Si a..... i. i: l st il n; i ri'. Il te:i, ed il 1 st ):
-, il 1 l l il 1 a e santi invidia, dall'uno il riprende i: - il: zi, d ' 'ta,
l o: la mi i suoi lidine di tie-fo, ed la carta li seguita l'o si sfu
diava ». (a val. 1 bello slurli. in re o si riali, per ni. Slare di sl
italio è ſl se elilli, il V,le. - I li - ci del liti.......Term e re (Attero
ere) Se lº ritieni disco rere il conto e l'onde, che allo stringere va
poi I che non per altro è così se non per l is si, il re sul lo alcuni esempi i
più notevoli fra i molti i 'i ll il 1 di II lo nºi e vi gali ci o di operato e
di varie significazioni - Il l l: i clivel st Iori e cosi lilzi ille. N
gli ese, il clie sogliolo: lº I. I so di lenere per legge e, ritenere, in
porta e portare, occupare,: lire, ci si r, si ri:ll.I terrebbe - - l:lza non
l'attelluasse U al tutto ! -s....., l 3 l:\ e V: l l'ill: il la terrebbe llll
esel - i l): I V.I le llll:lollo solo ne teneva mille di l.... Il il l lei sul
i... (ii: Inl). stava di.....)I i s tengcno, le: l li vuol divenir beato
mo Bo, ritengono, insegnano). -, s..... -: teneva i li, i liatura
di quelli non si tor Ita 1 - lasse la lollo le arli ». l)av. (portava, il l, l.
S S.,' ' A ripagne che tengono gran i - i loTe', se -: i e letto a filo il lo
». l ', SS. ) l\l I l emete li - i l: l 3oce. Te', si. 'ls ll' Illol te lº
guarda Ito rov 1, appena gli amici ten riero I l l'... I tl V. º li I nel
si e' isl e le st. a rl - la si river pillole di se ecc. E nctendosene tenere,
subita il file con le braccia aperte gli corse. N potendosene tenere, il
dolla Il lo se li gliese losse o forestiera. » Il lo il vide: o,
ſemnersi, o Nºvell anl. I si tennero, si llll'olio in Inghilterra.» Bocc. (non
sl arrestarono li: l.S - e li l silio, e si tiene e per il cosi è adulatore di
sè ss., V º l'eli,3º di Tenersi, allen ci si il... attaccato, legato, olbligato
il per l'e,.. al c. aver fode, esser a L'eredità s'aiteneva i mie, i lire
pi stretto parente, Ambra. « I'('la, cals! e 1, V s'a tiene il..., l 3a lr. Ere
le d'Il 1o, la lo; i t'atticºne quasi nulla Attenendosene S il li, gellolt
Ztl....). Si vl it -:: l si. « E pure con esse si forte o d si gran colpo
quell'albero e con tenersi a tante sarte, ll l'Int irli E' pi 1, la volta
gl si caricano sopra bufere di vi 1!...., l?art SS6, ſ" I e Irla
Iliere: i l: NEIt (SCI(), IP ()I? I \ I.N | | | V I \, e si lill.
l'ingresso, non sto con l'altro 'co'. i ſicali e le per rielar l'
(Illa lo uscio ſi fù III' i l nut o? l. (.. Il lilli lo il 1 ll 1 i gli:iltri i
l ll il l Se Ml 17 Zeo vo) esse venire, a lui g a Iri Iri: i porta gli
-se tenuta. S'i ll. Lo Ialo a Illore delle cose. Il 1 la tiene la intrata
della pelli tºllzil. » l3elti. Simile: TENEI? FA \ El.I. \ per i sloti e
di pali la I e cco MI, l' 13e! oli e veri e I l Is rezIo coi Sere..
(ennegli ſavella illlino a V (“Il l'Ill III 1:1. » I3 r. l'ISN EIRE. VI I
I NIEI E I. \ IPI: All.SS \ e simili per N S. I l ct i lui, mi e' lere in
esecuzione, al lendere la cosa pi o mi essa. E co-i v. illy i lo; p -
attenuiC S: MI i beni vi prego le vi ricordi il l: III e l
attenermi la promessa. I. l'ENEI E I) \ N VI CI N ) per stare per alcuno,
a lei il c ecc.. e anche l'ENI.IRE A I) \ I CI N. per esse gli diroto, allo zio
ma lo e' ra dicendo. Chi stupis e, li gºlia. In sella ma li la e per tenere da
chi vin cesse. n I):l V. a 'I'll.t: 'ls V -, cini | Cnea C 9 l l'uno, V
ed I ad un'altra donna tenere i s il 1 l (''le. » I 3:. ch, coll'altro, l
3. III, i ql el l.... I | Il t. Il I | NIEIR (IREI)| NZ V, Sl (il t
El () il mat cosa, poi oss. (la e il secreto di ser lui i c. 1 li
tr\la V e V,i In 1 in la di tenerlomi credenza. » Bocc. Se lo ci º lº si le ti
li tenessi credenza, io ti direi un pensiero che l lo II v.... 3. Il 1 s
ii il va onle lo so tener segreto? » Boce. l'ENEIR E I) I. I) El. per are
le qualità di..... \li e l - - Fiesole ab in ritiro, E tiene ancor del mcnte
del macigno, I si fi; a per tuo ben far nemico, o I ): l ll ta”. Tenendo
egli del semplice e molto spesso atto e piano de Laudesi.» 3 m. I
Per si s ZZ I l: l'ill orrore che tiene insieme del ri tirato e del
venerando, (il ri. | | N EI ) \ VI, l N () | N \ (() SA, lu' i lat, i
guardarla ('() )llº dolla, procu i ctta la ecc. Tengo da te lite o
lei lo 'I EN EIR (i It VN I \ \l I (il I \ I loss leben. I anche di grand
-- TENEIR SI (i N ()| I \ S() | | | V. e sillili. il il l'ono a spendere,
tenendo gran il l'I) leggiando.... » - z: il l ll dissima
famiglia...... ontinua in lite corle, di mando ed I 3 ). Illelle e il laie, e
tutti insieme li Ilenò se il gºl, l 'e ivi teneva signoria sopra di loro....» | | (ºl (': l/. I EN EIt All NI E q c. S.Si Til lo) ll till al pl. I Tienlo
ben mente. Clie di tu di lui? » IPass, l'ENEIRE \ Vl Vlt | El I () per i
cºſtiere alla pi ora. Se o elillirill I - o d'a i to, lo Il varellol danaio,
perciocchè I lill I l: e le terrebbe a nnartello, o lº s. Silll I |
\ / solisti, cli, li i rilio a ppa: eliza di vero, e poi lo reggono al
martello. I renzo Vledici, I | N | | | | V Iº Alì ()],l. il grand slmo
lolor punto, ve gelid si l ubare a costui, ed ora te nersi a parole. »
I3ore. SS8).TENEIRSI A POC ) CIIE o li.... per mancati e poco, a un polo
che..... l il pcco mi tengo e il 11 si l V: l... l 3a rt. a poco si
terrebbe di fargli sp a r i: esla dal busto. » I)av. e Tull lossi il giil l a
poco si tenne che lol li la ndasse ill I)io. » I3ti l.Qll ('sli l' 1 l V il ll
per lei l'8olizi a poco si tenne che non rompesse i trezzo le parole in bocca
al re. » 13ari. e a po22 si tenne ll Il 'l g.. lIl l: ss e ll l: 1. ll lentº. »
I3a l.\ III:il t 'ito si tenne, li ll i no! I lºo. po o II lancò che). e non so
a quello che io mi tengo che io li sego le reni. o loce. S89) Liis lo i
titoli lelier: teme i campo disp. Il re, e nel parlamento; lemer cuslità: l
'ner con lo. le ne I e di metri les li tr. di matri simil N.. ed all 'i
lllolli le sollo I: fissilli ed il 1 l 'g: i 'li e le Isilli, Note
al verbo Tenere S85 - Si inile ſi ſti, slo, le nei c. ss it ella di
Illi, Irla il clii: lento a dirvi. Ieri lo li | | | | | | |.. l..., ecc. I r; I
li prelie. l 'il pollai, li li sl i ti ci l e. Non voglio sollelizia I cle sia
l al dlel', Il si ſti e mi ero lei libri di il. SS5º - Tè per lieni vasi
spesso it is lil III e il liclio e classiche. Si ginifica: prendi prende le
simile il lencz dei francesi. SS6 Vlialogo è il modo: esser tenuto ad
alcuno, per essergli obbli galo ecc. e di clic i sell e vi sat) ) le nu lo. I3
cc. SS - E' lei il ra cosa che poi mi cºn le len ci ai miei le. Tener men
le è la cli il lool e, ii l'l'ic loli -i. I li N le lui li I Na'im. (sil I
lili. SSS -- Simile l'alli, lene e a piuolo e la spella lunganielle, ed a
li che tener a bala, cioè il... I per il lig, dal pascoli loil, lo parole (t'
'. ('. S80 – I radici: lo si si il... o da qual cosa i, sia |
ralleli. Il. obblig: il, che il... E' il tenersi cl Ilia cos: ad un allla come
sopra. Si si | or al l 'e ll il ', il l 'I l l e', tipº partºnº re, spettare,
riguardare, con c'e' li l ', mi lui, l ' i', con il l ecc. (i II l la collo e
il lido: Nella lira e bri It i 'i: occo rit... » Fie: enze. 892) e la \ e
l'e lloln Inai in quelle cose che a lui non l occano., all el l Z S9.3le leggi
il mio esse: oliill ill, e l: tl e oli collºelntill lento di coloro, a cui
toccano.... l. I 3 ),Qi lel il li illli le l mondo si spenga di fall le, si lle
l. ll i non ne tocchi una.. l o. - TI (ccchera il va! ii, li ho perduto non
hai. » Bocc. Eliorniti che li toccano il III | orsoli 1. Giul, che non riguarda
lo) ()iles o ti togli il tº it e toccò l'animo dello alate.» Bocc. Nill riso si
v l.., liti ma les!: il tocca, niun giuoco. » Bembo. rili on le li rilate e
tocche s on III te. l) avE pur i s l it toccavano i soliti dieci assi per un
danario il giorno. » ve....... l):ì V. \ i le li si – li -se esser tocca.
» rubata) BUcc. Nola al re niti ie e ci si parlicola i del verbo loccare
e suoi deri \ ai li: l occo, locco line (C VIRE I;l SSE, 13 VS N \ I l e
simili, cioè ricererle, guadagnarsele. S!) Si occo l: ve li e la sto
male. » l'a!. l.llig. º l:Il quale, il V e ilo dal canto leg 'i Vitellesi una
buona piccata toccato, l'Is - il l: i ti,, V al cell.I l toccarne il 1, lº
strappatella di fullle, e fa - e peggio il loro a. m I.: si Stavano olle
ſelleri li non toccar qualche tentennatº. » Lase. | ()((V | | | | |, I ()| S().
i tcccatogli il polso, i' 1, V o li s. Il: le... » l'8art g l Il losſ o, egli
non si risemi occandogli il polso e il settimº il lo trovandogli, tutti per
costante ell ss (lilor | o » l 30''. I N A 13ESTI \ perchè cammini,
\ lid: V a ill: zi toccando l'asinello., V S. (, l.l'ARE AL TOCCO cioè cedere a
chi tocchi Sºſ, « E' facevano al tocco Per chi avea a morir prima di
loro. » Buonerotti. DARE UN TOCCO SOPRA UN ARGOMENTO dare un cenno e
passa oltre). I N A TOCCATINA I)I..Rizzasi in più con gran prosopopea, Ed
una toccatina di cappello.» Lippi. l'() ((C) I )I.I.I.A (..AN II º VN
V. Che li cºlli pa 11: l'o, un toc co. » Vill l: I I'()((AIRE I N I
VV ()|? (). « Ne i pittori le sºno ritoccare il lavoro a fresco, quando è
sec o. » Bor. glini. Note al verbo Toccare 892 – Si dico
anche oggi, e col e gil: il forli la e sigilili: mi locci, gli toccò di redere
ecc. ecc. 893 – Simile il modo volgare: tocca a me, locca e le ecc. No a
dop pio significato della maniera: tocca e al alcuno a la r che che sia.
Vale cioè allo apparle nel si a lui il lati lo Quel che loc a cara allora a
lare a ('alone nel Senato, e di che veniva pro « cisamente incaricato, si era
la reiazione dell'operato da lui in Africa..... » Salvini, che essergli forza
il farlo. Se così ſia toccheran ni a star e le Mlach..306. « Trovall a domi in
prigione de l'Il cili, mi toccò a navigare sul quo e sſo Irla l'e. Magal. Va
l'. () per il. 894 – Si costruisce non solo col caso olli | Io o l: l'ivo
di chi le riceve - – toccare tal alcu no basl 1 i le ec. li l: i col l'ello e loInilia
livo, cioè ad Iso e va' l' oli verbo neutro assolulo (Conf. Parte 2, Cap. 2
Serie 2 loccati e alcuno delle busse, simile all'esempio di sopra: l occati
sconſille crc. - -: e dicesi anche elillicarnelle toccarne, se 17 il ro. (ili
esempi che allego sono citati anche dal (il era l'elilli. 895 -- Si ſa
gillando uno o più dita, e secondo, il convegno Se pari o dispari, contando a
chi lo cehi.Togliere (Torre) Il sil prillo e volgare si gli ſcalo è
ſuello di pigliare, le rar via. Ma guardi colli e le e vago I al I silli: i
polli ai classici, e notevole l'uso il liche il lal senso. Trovasi poi
anche il lill glisi sa che pare significhi l'opposto li loglie i ri la I e lo
gli hecclessia, e li on è altro, a mio il vviso, ci Il loglie i re Isiliv,
cioè la re che al rilolga ecc. Ollil tit, il... V e le cºlle il lempo m'è
tolto; lo illa!)i 1orse non li lall, ll: il ch'io vi soddisfa la l 3 Sº)Ilena i
logli i dosso Iliel poi, l'esercito, il l aggiunse a Marsiglia, togliendogli il
tempo da...., (amb.No orre alcuno. » l)ante. (le il ſierº del li i tolse. » l):
ll e. «... che pole! (ll gli abbia N ' i torrà si endere questa roccia.» lº: i
ll tºEl e o pit and: I mi tolse il rio, e lì in mi impedi, mi vietò Ma lui li
do, io mi tolsi di soi o al letto... I levenz. 900 Togliersi dal sonno e dal
letto, e lº renz.per lo miglior loro e Illrolio, lo zali a tormisi d'in su le
spalle. » Fier. E per io hº il solo la so sl: i o non li aveva tolto, che egli
non con - scesse, llle slo sllo e Irl, l e ss. r. ll rd venienza, si comio
savio, a millno il palesava, 13o 90 |.... Irla I e il iv si dissº: l) il nullle
toi tu ricordanza per no al Sere? Io boto a l)i che mi vien voglia di dirti un
gran se - gozzole ». IB ).e tolta buona licenza, se n. a do. Fier senza la li
complimenti, si prese a liberta...Se vogliamo tor via che gente tillova i
sopravvºlga reputo op portino di mill' arci li lill, (and l: le altrove. B 90?)
Itender enn, Ianto che app, ma il potea o, chio, torre. » l)ari e 903 e dal a
rito il questa l'alti e toglien l'anda e la de e ratle. » I)ante. si
toglievano gli uni agli altri quel piccolo soccorso che loro polevano di re i
silli, o l?: il 1. 00.... o ad Illbra li do il vose o ai proprio, o:i
sperandovi con rili pro averi, o togliendovi il modo di fare un'alimenda
onorevole. » (iilllmer. mise o el ºnn i molato Cirio: le pe: dè la sua liſl la
lag iata, senza altro averle tolto, che alcun “ In ci si fa la guisa i. e
genia, poi, o dav:ì il i la llli gl bacio. » l?occ. (cioè dato)« perchè or che
difender non ti potrai conven per certo clie così morta a e Irle tu se', io
alcun bacio ti tolga. I 3... io ti dia, Ili venga a Ito di darſi). 905)
Nola alla ora le bolle illalli, l ': TOGLIERE () TOlt It E | I. \ la
checchessia, cioè preferire, con len larsi di....., e Tiberio tolse a
comparire in le; so I, a ! !', e o, e di ndere.... » I) i V. « Vinco io
le battaglie pil pericolo e pil dire e per la giustizi:i tol « gono di morire.
» I3: rt. a MI:ì io sono illttavia il di Ir i l:I l orrei di bel patto a
portare a i loro libri. » (es. ll i. si ripuli e ebbe o beati sº I ssa r,
slie, l 1 l'ido io torrei di bel paſſo, d'esser qual s'e di loro il pil abietto
e pov... » (a r. a Togliendo anzi per la sempre tra i - llai, e li rili:
r per quali mille. » I30, c. TOGLIERE A far che che sia, cioè cominciare,
intraprendere. « l Il cavalie e la donna idò e ella ne togliesse a fare
un'altro: rispo e º che nºi le era preso si inen, l ui, ch', l: sl d let se li
Ial lo...., Sacch. a E debbono esser da ci o e i lini, l III lo igani e di quei
film ha tolto a liiigar II le. (recl, liz I e V, l: il lil V III in: l di alle
11 e o (a ro. a ciascuno tolse a studiare l sprint re il e la parte del suo in
e gigio. » (iiub.N il so, III: Cºstro l?ier, Ill r l)i I l st: In: lov i lilla
Inalarl a collin, Ch'io ho tolto V ri-lotele a lodare, e l'8 l Il. r. 1
Il.Questo sci, o dello Sf i villa ha telto a voler vincere d'astuzia le volpi.
» Cecch. 'I'()| RSI | )'I N A (()S \ T IRSI N V C s V, I) \ I
PENSIEIRO.... rim (I morsi. Nn c / le re 90(5, Si tolse del tilt to di
comparire i. a Cosi i miei avversari si terranno giù dal pensiero di più
rispondermi e e dalla speranza di vincere. » (le-ari.T()| | |? I | )I VITA --
'I'() IR I)| | | | | | | V | | | | | | | | | | | | VI () NI)() ll ('ciulo
l'o, a ()li re a cento inili, creatur il mare si redo per cerlo. sser
stati di a vita tolti, o lo. a Acciocchè una medesimi la ola togliesse di
terra i dile amalli I ed il lor e figliuolo. » I30. Vle o immaginati di
voi s' ingerla a formi del mondo.» Label. « vera niente io Illi fa i in V a Il,
se i di terra mol tolgo. I 3. T()RSI I) AVANTI. a l?oichè gli si fu
tolto davanti, pieno di trial tal to n ebbe con gli altri a parole III olto
disco lice.... » l?art. l' IRIRE I V F VME – I V SET E ToItNE UNA SATOLIA
(907. lei li l o, le i vi ve l e li la volta con esso te o, pur per veder
fare il forli Ille: Irla il l' e tormene una satolla. » I3occ. Note al
verbo (T cogliere, S!)!) - Nola la lesia inti i ra: ii lempo m'è
lollo: togliere il tempo (tel alle 11 il lui.... 4)()() Tor I e, Torst,
li dot... sigli ſi scostarsi dilungarsi levarsi. 901 - VI li ra e il lic..
bella tanto, la quale torna al dire: non gli a reci ſolo l'uso
dell'intelle lo si che egli non conoscesse...., od all' di s ti
riglialle. !) º I 'io lo l via, ma il varo, vedere pren loro modo e rut,
ci si lal si ch. 903 - ci è ricco gel sole, i VV e li '. 90, cioè
si prestavano. !)(lo - l li libilarle? Parla di lilla slla alla la, ma
non amalo, la Il le liti l'a si l): il re. !)()(i lº pro isalire le ictu)
gelo in lei l'edeschi. Simile il modo: p. I giù smettere Pon gli i ſervenli
amori, lascia i pensieri in atti I3 cc. 007 - Si riii: una corpaccia la
la ne, prenderne una buona si ll: l. l 'iel el Z. U sare l
sai e ad un luogo, ed anche usati e con alcuno, usare insieme'. Rollo nraniero
buonissime, di frequentissimo uso nei migliori libri di nostra lingua. e
sarebbe gran pc calo non farne conto e non volerne più usare, checchè ne dica
il l'on il laser, il quale assel is e che non sono della lin gua parlata ecc.
ecc. Significano i requentarlo, praticarvi, bazzicare, es ser solito a l ora i
si, al csson e', o l e molare e Pilegen; l mgang mil Jº il, and pilºgan e.
Notevole anche il modo: esse usato, esse uso di fare, cioè aver l'a bil udine,
esser solilo, non essere usatlo di checchessia, e simili. (), a avvenne,
che usando questa donna alla chiesa maggiore.... » l'80ct'. a S'uscì di casa
costei, e venne dove la usavano gli altri mercadanti. » Bocc.« Le taverne e gli
altri disonesti luoghi visitava volentieri e usavagli. » Bocc.« ma pure
accontatosi con una povera fon; Ili i clie molto nella casa usava, non
potendola ad altro in li!: la 1; i ''i corruppe.... » Bocc. «.... io cercherei
qui sta po- - ssi i li !... ciov e ne filmi, nè ruine di piove me li potassolio
tv utº assortº iacircncelli, e l'el che rei che vi ſul - -. l'::::) ): l ': - «
In quel tempo usavano relia coi ti atia li., Fioretti. « non colli e g ill',
esse I, vi vi foc3e usato da molti anni., l 3' r. (ſ « Si (lio (le a Cl
essi i gi ad usare « con coloro che ri !!i e !,; - i dile tt - « Vallo. » PO (('.«....
il quale il più del ' t com i usava. » Bocc. « Quanto più uso con voi. lii i l'.«
Questi due giovani s II: usava: 2 insieme e pe tiello che ino « strassono, così
- al vario, o pi iri li.... Ave id si « adunque quesi a pl (III essi il litº, e
l'insieme conti: uamente usando. » Bart. « senza che, con le era usata di
fare, li l --: lì la lite. » Bo. a º miglii, l'i oli 1 e (l'1 I l tº Sa:
i erati 0.. « In quella cav, i 1, dove di piangersi e dolersi era usa, si
ra ornò » Bocr'. «Noi siano molto usati di far ria cr:::º, i s; » I30. «
Della quº: l' orizi in e non era usato i (- a e que.li o n t e li ti o 1:
i e i piu « di tali servigi non usati. » l': i Uscire (915)
(illal'da b l'1!si, e i ti: i usci) e di che che sia: ed aliche uscii e s e 7
il l '. Uscir di mendicume – - Usai: cºi gaſ to selvatico –- Uscir de'
Cenci – Uscir del manico (916) S « Con la doſe - ll: il il l:. i usci de
panni ve « dovili -si. I 2 c. « Se io uscirò di mia natura. l re li li
alcuno, sianni qui e perdonato ». Da V.e dilungandosi di veder costei olla gli
usci dell'animo ». Bocc. - E benchè quelle bastona: in avessero fatto
uscir di passo, come a quegli che i trial, la rile: e li lti la illo, vi invea
fatto il callo ». Fier. e Mla usciamo di Papa Urisi, io e All III: a un parti a
clie mi diceste.» Tel'.l lo i tir i pi s v - e, si usci di lui.» (par issi, an
dl -- elle.. cs:i l'1.. Questa lilla s'incon, in Il 1 lo ci Vi l ao e quando
l'Aprile, ma in « Aprile finl- ed esce. » (i o d.Via ve: o l' rola v... esº,
ere li | ra! ti ». Cosari. e uscito poi della furia...., t, i fillo. Nola
alle ol a l: Il cosi la gºl l ': l S(| | | | | N (VN V (i N V (ii: l: l.
l S(I | Rl, V | 3 V | | V (V e si irrill a Il [il 1 nº.. ! !::: sa:
uscire non a bat e taglia, lo; i titi i ti i ):, e filiali nell' l'all ss::
I SCII? E al alcuno (N I \ N VII I. \ NIE, CON IVAI313UFFI, (()N I \I IPI si,
il i. a Ella m'usci con tºn;, rºm r Gb: i to adesso ). BOCC. Note
al verbo Uscire 915 – Collſ. I liuscire. 916 – disine Iere i cos vi:
Irasandare i termini del proprio cº Silllll ((. t ('. N/ e clere E'
elegante l'uso del vello redere per gliardale, in luire, esaminare, scaldaglia
e, investigal e, (s.srl.... llle: « Pre il lo non dove ero li ' t.. corsi
stili alimente credere, senza « vederne altro. 13, l l lle, l'indagi, li º )
«.... di che l'altra parte, che per avventura aveva più ragion che danaro, «
fieramente sdegnata, volle vedarla a punta d'armi, e farsi da se giustizia «
con le sue mani ». I3art. « Vedere il vero e il falso l ' pt: 11 i ti:
i3a t. « Avvisato di vedere de' fatti dell'i: II.. itti « e.... ». Bari.«....
Vola e Inill il 1 e a veder de' fatti dell'a inima sua e le « in altra religione pil di gºla o li. I
|. « e vedi con lui insieme i fatti nostri ). I. « Vedi modo, e si ppi se
con lo! I le, pli i a º il pi Inio». BOCC. « Tosto pone la querela;
propone di rili o le " I to I. vegga, l a. « mansi a furia i padr: per gl
a Il cas.:: i I), i. « S'egli è pur cosi, vuolsi veder via - 1 i sai io
li lo.» I3 917. Fra i molti altri usi di questo verlo. I l I e voi li
ricorderò: AVER VIST.A con ulla rislut (t l'ºut, li lli il 1 l 3 ). FAR
VISTA I AI R LI V ISTI, I A [. \ EI ) (I ) - I ) \ | R| V I STA – I)ARE A
VEDERE I Vedi sopra l)arr, Fare Note al verbo Vedere 917 –
Notale queste maniere, realer modo a ria se....: re ler l fatti dell'anima:
senza reale, ne all ro; reale, il re o, il falso, vederla a punta d'armi di r i
co. Volere Si usa a) per convenire, dore, si in vari modi, il più
cºll'allisso ed impersonalmente, sì al singolare che il plurale -: b per essere
per segui re una cosa, mancar poco che....: (per opinati '. a rl'isti e'
Noterai da ultimo il modo voler bene. Il quale si adopera a siglliſi care tanto
amare germ ha ben che sta lenº, o cosa simile. 922. « S'egli è pur così,
vuolsi veder via se noi ºppºlinº (i li: i Veio. I 3 (. l « E' opera
si grande e malagevole che di io si vuole chiedere consiglio, º Fior,«
Andiam noi con esso lui a Roma ad impetrare dal santo Padre che..., « ma ciò
non si vuole con altri ragionare ». Bocc.«Se I)i() mi salvi, di così fatte
femmine non si vorrebbe aver misericordia». Rocc. (923). « Elle si vorrebbon
vive vive mettel llel fuoco ». BOCC. « Al combattere si vucI l en uscir
spedito, ma nel ritorno delle fatiche, a qual conforto più onesto che la
moglie? » Dav.« Comlare, egli non si vuol dire». Bccc. nº n convien che si
dica). « Questi lombardi cani non ci si vogliono più sostenere » Bocc. (non con
« vien, noi dobbiamo sostenerli.« Il beneficio si vuol fare con faccia l'ela,
non vi lana, nè dispettosa... ». IDa V.a.... e che insegnando egli la verita, e
la da chiunque si porga, vuol a prendersi e profittarne e si vuol prendere
Bart.a colme.... così l'animo quando è in lotta o o infetta, e di focose
libidini arde e languisce, con altre tali rimedi ferro e fuoco si vuole attutare
». Segn. « Per 'rattat de Tai rl'iti usciti d'Arezzo volle ossel tradito
e tolto ai « Fiorentini il castello di Larel no. Vill, cioè fu per essere, a un
pelo cho....).« Pietro, veggendosi quo la via impedita, per la quale sola si
credeva « potere al suo desio pervenire, volte morir di dolore ». Doce. (In
fondi: le fu sì dolente che per poco ci me lova la vita). « Gli volle dire
che..... –- In:a.... ». Fiel'. « Pitagora ed altri vollero che esse tutte
procedessero dalle stelle ». Sacc. (a V Vista l'olio, ills e gla l'o; 1
). « Pa: ente nè attrico lascia o s'avea che ben gli volesse ».
Doce. « Vi vo' bene, perchè vo cli e il lla ln rinto Siele ». Bocc.
« V cali io voglio tutto il mio bene ». I3o. « Tra lol' 11oli Ill lin: i
lite o di ſe' liza. VI:ì d'accordo volevansi un ben « matto ». Malma lì
i. « Con le pugna ſul to il viso le ruppe, nè gli lasciò in capº un ca a
pollo e le ben gli volesse » l Note al verbo Volere 922 –-.
\nche il lo rill degli inglesi la usi pressoche eguali, oltre a molti altri che
il nostro colei e non ha, fra i quali singola rissimo è quello di far l'ufficio
di ausilia e alla formazione del tempo futuro di ogni altro i b – I rill come,
oppure I shall come – secondo cli l' –.923 – Come il verbo volere sia per
lorere, così pare che anche il verbo dovere abbia alcune volle senso di
colºre.« Richiese i chierici di là en! l'o che ad Abraaln (loressero dale « il
ballesimo ». I30cc,« e con molta riverenza mandò lºro galido la Madre sita che
le « dovesse piacere di veri e il tie l logo di ve egli era o. Ca valca.Trovo
inolta analogia dell'uli ell'altro, di testi verbi, ado perali in questa
follia, e il nigen dei tedeschi ed anche col to may degli inglesi, i quali veri
si costruiscono in guisa che non sapresti se meglio radurli rolere o dove
e.CAPITOLO II. Uso va a rio di alcune altre voci Olli i Verli di
illzi l'ecilali, si o alcune altre voci (animo, argomen lo, talalosso, lui
nolo, colpo, con lo iori und, l'onlc, latica, latto, mano, netto, pello, pºi i
lio, pati lo stomaco, cerso.... il cui uso frequente e vario è par li i lili di
elogi rii si rili il. Si lornali o con esse di molte e belle ma nici e e le
viene al discorso quel gri lo sapore, quel colorito, quella pu I A /a (li - il
cºllo e il la al telistica del linguaggio antico e classico. \len Ire le
palli elle e le voci in generale della Parte I. di questo Di i 'llo io, li li
sono che si ni vaghi, e adoperano più che altro all'assetto tegli in mi collosi
e non li alla si irl Il ct del lisco so, i vocaboli di que sla l'arte, ed il l
cie: la p. l rile, sºlo per sè, e precipuamente, for me cloculi e, con
l'icienti di lingua. Da quelle le compagini e la curva, da [lles e il salgle e
la polpa. Arm irro co (illarla come e in tranſ e guisa ne usano i
buoni scrittori. Suona press'a poco quando disposizione d'animo, condizione,
slalo di essere mo rale, e quando intenzione 926, voglia, mi a. lalento,
inclinazione e simili. Son, poi nolev li i modi: a re e, anda) l'animo a...;
patir l'animo; essere, anal 1 e all'animo, la stati l'inimo: nelle e animo,
acconciarsi nel l'animo r. acconcia e Cap. pl cc: dole ne all'animo; dire
l'animo ad uno di....: rivolger per l'utnino; ecc. già d'e è di 16 a li,
i veri l piu animo che a servo non s'apparteneva, l lo la villa della se: vi in
lizio il... » l 3o.... e se tu non li li cuell'animo che e tue parole
dimostrano non mi pas er di vana speranza ». l o. se dicessimo per
correzione e non per animo di disonorarlo ». Mae Struzzo. « Son
testimonio dell'amore ch'egli vi portava e dell'animo che teneva « di farvi
grande.» Caro.« Con animo di ienersi le liti e li ſale: l it il venisse miglior
« fortuna ». Gialnl). « Il valente uomo ſe e 1 og: i...., che giurerebbe
Con animo di ' on oss. l: r. cosa:. « secondº, che lle.i'animo gli
caºgai. º...... parlit - i li fellone aniins r i pieno di mal i alCºllt
();. « Così slibiti i la forza di « fargli Inllta: animo ». I. «
IParii-si a dillolti e i S::i,... gra:idissimo animo, se « via gli durasse, e I
- 1,; s, di fare a Il « (ora non Ini: - se. I3 ). « Ed avendo l'animo al
di v gli 1 il gione, ed « Ogni giustizia dal lilla delle i i ti. li li lo il
suo lellsiel di « Spose.» IBO.« Non gli va l'animo ad 1 [. a dre. » l' Issa V.
« Consigliata a mari a 1 si ebbe l'animo a at o...ite di De « Voin, ma tols e
Filippi, figlillo., l: (: V., lº: V.« Tu badi ad l? A lizi ho sempre l'animo a
casi vostri, e sempre « mai ruguino cose... » Anibl. « Luigi non avea l'animo
ch: a li, l i il i -. » (es. « Se pure questo vi è all'animo, i d a li..
r?S. Cesari. « Ed a Ile liento. Il lei lo va all'animo (Ill si g ) della
prima novella.» Cesari. « Egli che sapeva, che io ero felimini, perchè
per moglie mi prendeva, « se le femmine contro all'animo gli erano.?, lº.
« Se vi basta l'animo di ſei rail. l 'in...... Il 1 li li. ) !!) (.:ll' ). «
Non gli bastando pºi l'animo di 1 i si Il dll -- e ad « atto talora....» l'itel
ei 17.« E Irli basta l'animo di A ti..... l ie. liz. « Vi basta l'animo di I l
Il « atterrirvi?» Sog n.« E mi basta l'animo di 1 V il 1 ll - 1/.l il i 1. »
Fiel'('ll Z. « A noi non dice l'animo di pa..... i da!. di ti liti libri e si
lolloni.» Cesari.a se avrete farne del'a paroli di Vill: il lidi: ) di potere,
in que a sta Quaresima, ancor piac º v', in se i mi dà l'animo ». Segn.« Ma vi
dà l'animo in Illi t Impo si lill, i. e 'I ! clie, è peggio si illl' « bolento
e sì tetro, quale si è l'ultimo della Vila, apparecchia i vi con Csame a
distinto a tal confessione....?» Se n.« nè di fare morire alcuno dei suoi lion
gli pati mai l'animo ». DaV.Il Ina le è ce ne ſiu cic ai l'anim 2. o C s.
Part. Qì la - i i, ' ' nette 1 - 3::inno:: i ri. » I3(11v. Cell Qll'il.
ll - oscia chè così e Irli se rintuzzato l'attinº 5 si'C is r r;o.....
9.30 « Qlla lido, lili si rivolge per 3 a: rap ità... » Fierenz. a rivoltandomi
per l'animo i: i uli. o l'ierenz Note alla voce Animo 92C, Simile
al n. inl degl ii i: la mind lo buy one. – IIa e yon di minal lo ti il 2 v 92i
– cioè secondo le g, i l va. W i, es il m su Mulh ucur. 92S -- FsNel ct ll a 1,
il ss. cc: i andar all'animo è sil lillio i: sè i ct g ci li chè a grado l'era,
di lui facesse ndr ) e a sangue quand'el li a noi ci ss a sangue, io la voglio
per disp. ll si o apacissimi di calun liare i lolloni º il lor casi di
reisi, Giub., andare («Se l [llesl e l'agl il sol li a Il slo, si troll
ii ranno ». I3uonerotti (('('. 929 - - Sinili: Sich gel i due n; sici: u
n t then: cs dal in brigen: se latire l'orl.... Vlt i ti li I l eguali sono le
maniere: (la re', di e l'utilimio, il cui oi, i n i cldi il cuore di Venire a
il meno con si p del si li ti I. S gli. « E vi dà il cuore di las, la veli slal
e il l IP. Il gol l il lill gamelle? » Segn.); pali e l' animo, sentirsela. Il
teleti si co. e la (ſuale – inten zi Il senza l'agi o vosli o n li li allilo di
poter condurre » (tiro a Se io non la riveggo i n n't li do di descrivere.»
Caro, S affidano di poter brava e lilli e di vincerla colla provvi dellza.
(iilll)..N 'isi singolare trasformia, i tre graduazione delicatissima" di
significati: Chi dice mai basta l'otti in indica con ciò e di polere e di
volere: chi dice non mi basta l'animo indica non già di non volere ma di lì in
pole Vli dà l'animo, il cuore', suona a un di presso: il cºllº il ri: della, mi
sento inclinato, avrei voglia, sarei vago ecc. l indoº l. Iuantunque suppo sla,
dall'idea di potere; non mi dà l'animo, torna a: non mi sento punto inclinato,
sento, provo i tignanza, avversione a fa re, a dire ecc. Che se questi ri:
'lalanza venisse da senti mento di delicata e ſuità o di colli issione, o di
simile affet to e non per pura avversioni alla cosa stessa da fare, da di ro
ecc., allora esprimerolla assai meglio, che non farei con l'una o l'altra di
delle frasi, dicendo: non mi soffre l'animo, il cuòre (« Ad Adamo non patì il
cuore di contristar la suadonna » Ces. – «nè di far in rii e alcuno dei suoi
non gli pali mai l'animo ). Dav. – A on mi basta l'animo esprime adun que
impotenza: non mi dà l' animo ripiglianza in generale; non mi solire il cuoi e
lip glianza ri e del iva da un particolar Sentimento.930 – Itintuzzare è lett.
rivolgere a pil: Isi, ripiegare il filo – stumpi m(tellºn, e il di la l lla in
ſol:i, l in lui zzati l'anima, ci è di venire avverso. Ilijuſſi e l'animo è il
'ril e addirittura, Argorn e nto « Argomento è voce che ha molte
significazioni, e tra esse quella « di istrumento d'invenzione, di modo,
d'auto, di provvedimento e si « mili ». Pedi 931, « Qllivi: i foli era
chi con i (Ilia 1 l di l:1, argomento, le sn la r. a l'ile f. Ze l iv (): --. »
I3....« I medici con grandiss mi argomenti e con presti aiutandolo, appena a
dopo alquan ) di tempo il poter no di nervi gºla: ire ». B e fa la l la fra il
l. 1, e gi. I l 'gli il i vi i suoi altri argomenti fºnt li fa re, Illas gli y
olesse... - III: I rila vita e il sentirne il o l'eV 0 0 l'e.... » I3 ('.«....
a zi, o che il natur:) del III:I e no! p. Iss e, o le la ig it anza de'
Inedicanº i non conosco -se di clie si in vesse, e poi consigli il debito
« argomento non vi prende- se non - li te pi h I gilarivano, i pizi.... a Bocc.
o presi e li argomenti per 13 « con quali argomenti di fila li II lit: i sl il...?
l): V. « Gridò: fa ſi che le giºrno, chi ci li' Ecco l'angel di Dio!
piega le na ri! ()Inai vedrai di si fatti uſi illi, V (li che sºlº gna gli
argemcnti umi ini, Sì che remo non vi lol li è nll: o Velo, chi le ali slle tra
liti sl lo: alli. » I)alit. « E d'onde debbono prendere cagi no e
argomento di non pill l urt, ed eglino più per callo.» l'assav. «.... il
quale fermamen e ''avrebl ero il riso, se un argomento non fosso « stato,
il quale il March se subit Ilmente prese..... » l. ll Il Illotivo, llli
appicco.)Note alla voce Argomento Le malattie delle femmine, prosegue il
Redi, di molti argo menti della fisica son bisognevoli. – Per lo che i medici
han potuto dar generalmente nome d'argomento a tutte quante le loro medicine. –
Può dul que esse avvenuto che essendo il serviziale il più frequente di
tutti i medicamenti, sia rimasto a esso serviziale il noir e di argomento. Può
anche essere che sia slalo chiamato ci go onlo perchè il serviziale è un aiuto
che per poterlo usa e vi è bisogno d'un argomento, cioè d'un istrumento, quale
appai,lo il cannone dei serviziati». Aci osso (A ci cossa re)
Guarda come si unisca a molte idee e ne renda più evidente l'ordine dell'azione
verso chicchessia o che cle sia s inili all'hin, her, hiniiber, hine in ecc.
dei tedeschi. « Escono i cani adosso al poverello ». I)ante, « Ella
m'uscì con un gran rabulff o adosso. » Boce. « Entra il l)iavolo adosso
ad alcuni, e per la lingua loro predice le cose « ch'egli sa.» Passa V.
933) « fa che tll gli metti gli ul gli ioni adossº, sì che tu lo scuoi ».
I)ante. « Oll - io veggo porre mano adosso a tua persona senza riverenza,
cer ta Inente il III io dole, le cºlore - col piera.... » (a Valca. « Non
pensando che, se fosse chi adosso o indosso gliene ponesse, un « asino ne
porterebbe 'roppo piu che alcuna di loro.» Doce. 1934) « por gli occhi a
dosso ». 13 i c. « Stammi adosso (amore e lpoler ch'ha 'n voi raccolto.»
Petrarca. Recarsi sopra di sè, e no.n appoggiarsi adosso altrui.» Casa. a
'I'll rarogli gli occhi, e a impeto gli corsono adosso colle pietre.»
Cavalca. « No.l, altrimenti che ad un c. n 1 l estiere tutti qui,i della
contrada « abbajano adosso.» B, c. « Avrebbe avuto mal giuoco a darmi
adosso mentre i padri mi levano « a cielo.» Giub.Gridare adosso ad uno Vil. di
Cristo) – darla adosso – Gridar la croce adosso a uno – Dandir la croce adosso
a uno (nodo vivo, cioè dirne il miglior male possibile, perseguitare. Formare,
lare altrui un processo adosso. (Bocc.) « Addossandosi a lei s'ella
s'arresta. I)an e. « A Celso adossava gli el'l'oli alf rili. » I)a Val)Z.
Note alla voce Adosso 933 – Così dicesi: avere il diavolo adosso
Passav), andare, correre adosso ad alcuno. – «Gli corsono adosso con le pietre.
» Ca Valca. 934 – Parla di soverchi ornamenti delle femmine. 935 –
Stare adosso, in generale significa insistere, importunare. E a ri ci
co (E a n ci i re) Un pajo di esempi, che ti anni niscano del
valore ed uso legittimo di questa voce. « Mi rallegro che abbiate
ricuperato il bando di casa vostra.» (decreto, pubblicità, ecc.). Caro« E per
bando il popolo ammoni, non queste esequie come l'altre del « divino Giulio
scompigliassero ». l)av.« fece ordinare bando la testa sopra chi fosse trovato
reo di tanta bar « bara (l'Uldeltà.» I3art.« v'avea colà strettissimo divieto e
bando la testa o la prigione in vita, a a....» Bart.« Diede bando di male
amministrata repubblica a....» DaV. (940 i liò i S 1: a li i vºli lº s......
II. l. 1 la lo bandire per coià ir, lo, e al passato i tiri l o il si....
» B irl i: e- si io ev, e l.llis i in itine del fra tello la bardi, e l l
i. E 'lo, li - a, noi lo handiamo a ti: l ':17 Bandire la croca
adesso ad uno v addS80. Note alla voce Bando () () I )al
band, gli che che sia al cicli uo, è condannarlo per giu dizio, caccia l da un
lu go e porlo a morte se vi ritorna. Testa (capo) I sei i modi
anche oggi con il missili:i e \ lgari ed accenno ai me ll, lsali (lal V.
lgo Far capo ad uno:) I lil I e i i ti to o: io » – Far capo in un luogo
ai da quivi, º l'in visi, fa: mia ss 1 – Mctter capo di un ſi li le: 1) Inn l a
t: o ti li(illi lava i tl, la la il li, e I ll (ill:belli la faceva capo a lui.
» Giov. V lll.I fr: ti.... v. lllero a l'i: l e, suggellº). dºtti, e fecer capo
agli anziani del popolo., (i. Vi!!.Così fa cia il l dl e della famiglia,
distingua le sue cose, e tengale a i l II odo che a lui sclo faccia n capo, ed
a lui i sien, ovdi l'ate....» l?andolfini, E l d -omi che quando il Sig 1 e era
l, ella città, continuamente si a torºla in allergo il più delle volte a lima
ig e qu' a era grande all'e « grezza e consolazione a tutti i suoi divoti, ch.
vi facevano capo.» Cavalca. « E i... Firenze facevano e ai le dette fontane ad
uno grande palagio, a che si cimiamava Termine, Caput aquae. » G. V.« Quelli,
che per con rada non usata camminano, qualora essi a parte « venuti dove
parimenti molte vie faccian capo, in qual più tosto sia da « mettersi, stanno
sul piè dui bit si, e sospesi.» B(Imbo. « Per lo fiulrle del Nilo, e li
fa i c' a l) I lili i: l in Egil [o, e mette capo « nel nostro mare. » (i.
Vill. Fare di suo capo º 1 a slo, - sulo mi do. - - Dir.... far.... di
miº, tuo, suo capo il 1 l il V, Iz« NCE, sapendo far d suo capo. In Illini i sa
del mio, il lo., A.le. « Ma questa cosa I)inni li li on li fece di suo capo,
IIIa i- I is - e, i.i: la zi « al suo padre, e il suo p li dlel l i l: nza. » V
it. Plth.« Affel'Int) non di mio capo, III.) di s.it: te de lla ll rati « ma
d'alculli (le Teologi, li la vostra le lezza è lº l'aria delle cose celesti. »
Riel'el)Z. Farsi da capo. « Qui si dimostra che il ift: - si e' qua
« di riconfessarsi da capo. « Me-sala, qui si da capo rifai! csi, disse: "
I)av. l la ci sonº e lenti a Tirare a capo – Venire a capo
ondulr a fi; e, v ir, illa e il si le.. « Tiriamo crmai a capo Gueata tela, o
lº« Se io ve le vo! re, io non ne verrei a capo in parecchi « Iniglia.»
I3o e'. « Volendo e pil fla III It, i no - e e, o ve le, sa o di troppº
fatica, « e nº !) st 11 venire a capo. F: (iio: l: li. « Iº gli 11 Il si
verrebbe a capo il 1 le tl1te le co. (..» La l). Ccrrer per lo capo a
llar pe: la fa ta sia Entrar nel capo il lilaginarsi, darsi ad intendere, sli,
la rsi a credere,. E qll si o libi o Ini corsero mille altre o per lo
capo. Amle[.. a (i li entrò nel capo, !, V: seve, lie - -; il V t's - o - I lie
a famente vivere nella lod povertà o I3o. Farci il capo - fare tanto di
capo V. Verli, Fare (ip. I pala l'. I – Venire in Capo arra (!. re, sll len e,
illt (ve: i re.“ Sicchè lene Inostrò e trovò vi o illel elle V | olio li aveva
s pitt, a cioè che in b ºve l'ira di Dio gli verrebbe in capo., Cav: a. «
Mi lide ) d. l''i vos: a In te, e farò li ffe e sche, n. di voi, qui nn
lo a quello che ell: V. I vi verrà in capo. » l' issava il 1.A capo erto,
a capo chino – Andar a capo chino, ecc. ecc. Si usa tanto letteralmente
che metaforicamente, cioè a indicare dipinta mente la franchezza, la baldanza o
la umiliazione di alcuno. Ricordo da ultimo alcuni del ti proverbiali: Cosa
fatta capo ha (Dante l loc. G. Vill.), Scambiare il capo pel rivagno, pigliare
una cosa per un altra, Mangiare col capo nel sacco vivere senza darsi pensiero,
o briga di cosa, alcuna). Note alla voce Testa 941 – Di sua testa
non pare il medesimo. Significa: giusta il suo proprio intendimento, senza
altrui aiuto o consiglio.« Diedegli certe scritture di sua testa compilate ».
M. Vill. « Io non ardirei rispondere di mia testa a sì grave quistio (ne ».
Dav.Non è da credere che scrivesse questo particolare di sua a testa o
Fierenz. A proposito di Ics'a lon sala inutile far osservare alcuni usi
di que sta voce al cui luogo non ſarebbe capo. Sta a per persona: « Si levò una
tramontana pericolosa che nelle secche di Barberia la galea) percosse, nè ne
scampò lesta ». Iº c.; b per l'estremità della lunghezza di qua lunque si
voglia cosa, con le: l'esta del ponte, della camera, della tavola, della tela e
simili: (Egli ha allo in lesla d'una sua gran pergola....» Caro; e per
intelletto ingegno: o l'ira u no al suo tempo ripulato astuto e di buona testa.
M. Vill. di buon capo farebbe ridere). Dicesi finalmente: senza testa non
senza capo: Gridare a testa (ad alta voce); Gridare in testa altrui garrirlo:
fan e all' ui un gran rumore in testa (Doce); far lesla (fermarsi, resistere,
difendersi); tener testa, rifar testa ». G. Vill. (v. I3attaglia,
Prontuario). Cornto Sono noti e dell'uso i modi: Conto aperto (od
acceso), conto spento, conto corrente, conto a parte, a buon conto, aver a
conto una cosa, ricevere a conto, lar i conti con alcuno, la r conto di che che
sia (farne stima, averlo in pregio, farne assegnamento, far capitale),
domandarconto di una cosa, render conto, dar conto d'alcuna cosa (darne avviso,
notizia, e anche render ragione dell'operato, arere in buon conto (in buon
concetto), avere chi che sia o che che sia in conto di....., tener conto di
checchessia, per averne cui i: « Non gli restarono altri ninnici che i suoi
figliuoli ecc. da tenerne conto Sogli. Si r., ed anche per orenderne memoria,
in Letraclit zieh en, il V e il considerazione: « senza tenere altrimenti conto
della sua obbliga la fede. (iiallo. ecc. ecc. Di molti altri usi di
questa voce niente volgari o meno comuni oggidì piaceni menzionare i seguenti:
Persona, uomo di conto ioè di stima, di 1 pillazione. « davagli in commende i
conveni a uomini di conto. » Dav. « In verità che io non sapeva di essere un
personaggio di tal contu, « che potessi turbare i sonni e stancar l'1 pelllia
di un ministro.» Giul). Far conto che.... ), pensatsi, in Imagina si, sal
ersi, supporsi, darauf gefasst sein).« Si addestrino a vincere il demonio in
altrui trionfandolo in loro stessi, « e faccian conto che i pericoli passati
son minori di quelli che sopravver « rannO.» Bari.« Facciam conto, che in campo
alla pastura Un oro, sia costui, o un a cavallo.» Malrn.« I)unque dovrò si armene
tutto l'inverno tra questi geli, e durare sì « lunga fatica?.... Fa tuo conto.
» (iozzi.« Le sar i rillo a dll nelll.', ripiglia via i ragazzi, i lidele? Fa
tuo conto di a ceva il padre, le sono appunto candele., (iozzi. Metter
conto, tornar conto es - or utio, tornar bene, zutreffen). « A Gel'Irla Ilico
mise conto voltare.» I): I V. « Non perchè alla repubblica mettesse conto
patire mali cittadini.» Dav. « In ragioli di Stato, il conto lo l iornar IIIa i
-, li ti si fa con un solo »I)a V. Levare i conti. º nel cominciare
a levare i conti che avea con Dio, cavò un lento sc « spiro.»
Bart.Fortuna liscio gli esempi nei quali questa voce è adoperata a
significare ora condizione, stato, essere a Ahi quanto è misera la fortuna
delle dollll.... lº.. col l'a tt con intento indeterminato, caso, avventura e
lasciaio ai re a beneficio i fortuna ». Fierenz.), e quando ven tu rot, ct r r
nini e il I, buono ed è talora anche l'opposto cioè disgrazia, av rom in n le
calli ro ecc. e le n lo [ili alcuni di un uso men comune, ci è il sig li tre pi
elle, lui asco di noti e, mare l'ortunoso e simili. Si crt ti ma i ve: lt,
A sì forte, e in petuoso, che - 1: Vili.l'ill st, s, il 1 l e gran fortuna di
pioggia gli sorprese.» (i. Viil.a \ Ife, in lio, io l a cos. Il l tempestosa
fortuna esser na º |:) » l. e Ond ei pi, e ne rive in fortuna, l): nte. I.:
fcrtuna - i lob pople:ì. » B art. li ria: e ci I l lo rempe fortuna, si or endi
colpi la batte (na V ('..... I 3: l ' 1.e li i- e l' In ill, sl -, mi ata la
nipes: elle qualtro di e quattro molli corsero perdutº a fortuna, senz' ' 'o
miglior governo che....» Bart. N: \ e li coi reva a fortuna il t:: il e o
IBari, 950) \ ndo si seni fortuneggiando con avvenimenti or prosperi or a V V e
'si. I 3a 1 t.I questo li lo si elli, la va a il 1 l iltà fortuneggiando.» G.
Vil. I bella, li in azione lei - i to Iri Il re, quando più fortuneggia, per «
alleggi: l' a la rca. » (oll. l'al'. Note alla voce Fortuna
!),() N Iala questa frase: correre a Fortuna correre perduto a for i una, l he
la sc itelle lo i rineggiare che ha un uso e si niſi il lassi e giale, ci è ali
birrasca, avventurarsi agli accidenti forlilli si del mare e li i lamente,
essere tra civili empeste.Faccia (Fronte) Adduco esempi di faccia o
fronte in senso analogo ai derivati slac Ciato e sfrontato. I.i soli
chiarissimili ed il e lell'uso. « Pure di dal e il ci II la l1 lilli e li
S.,... ll, l el taccia. « Con qual faccia, s a ci: il I II, - l. Il lidi
e « la fede?» (il lido (iiudl ('. « Adunque con (.. I faccia « add
Llcile? ». (iil I l. a Ol' e il 1 - le fronte il il 1: ' ', i - «
Poi che l'uoli o si º le vi! ll 1 o, fa callo º iro iile, i - - - a ratamente a
ogni In. » (IV al a 95 « Hai | ll ll lla fronte cosi incallita, i lle ',
il l i « di doverti call Il bial'e il el Vis? S, - il. .... l « Con
faccia tosta - e 17 i pi Va: ll 11, Il). 9, è « In prima si coniII e II in o
Ill o. I l tanto che i « manifeslainen e li faccia, e li ri.. « Quel che
tu in, l): a l ha fa coia, (i, li i ll v o Lasca. Rilne. 9) i. « UOII10 Senza
faccia - Il v.i.Vede e 'a lliere: i iacul, e « rere Iſlale., Fl'. (1 o l'il. «
Don Roi Igo 11, l avrà faccia l: Note alla voce Faccia Fronte
951 – Cioè diventa sfortunato, si ucciulo.... l on li ha poi mol [i al li Ilsi
e lo; i s'eri le sco perla, cioè aver bilona fali i tºni i l I (n le; Mostrare
la fronte (slare al posto la r II on le pp rsi: a prima onl, ecc. 952 –
Un ragazzo ha faccia tosta, lº li ha ſron le incalli lat. 953 – Far
faccia vale prender il II e, a lei il pil i Far crlr facce di olio in Toscana
per la ri. ligure, e poi, i a dover dire o far cose. Il li li llo ci livelli
rili il l ' il. 954 – ci è chi noli la senso di ver: liti e di 1 ss
('. 955 – non si ardirà a far....... 16Fatica (Faticare)
Ricordo i modi poc'anzi addoti: senza una fatica al mondo, alle mag gio) i
folliche del mondo, di tr fatica, prender latica intorno ad una cosa, a la lira
il V V el l con ſali, i pºli, a gre, ai) alicarsi una cosa (cioè alla lira si
per i lilisla la ed i gi o alcuni esempi di un altro uso men nol e mieille
comune agli sci Il ri di oggi di cioè della voce fatica il sigilili lo li li a
raglio, per il latino sostenuto o lato, e dell'analogo la licati e il no, una
cosa, ciò è l raglia, lo, allige) lo tempestarlo alal, V e voll e, i l ligar.
E I: la turiſti e !). ll la ed ass: i n, e in riini della persona, per la
fatica il Irla l pa evano le sue
fattezze bel e is si lite, l ',,,,, - (il'er le. In le, i ai altro pensare che
di lui, e ogni altra cosi le v 1 - a eva grandissima fatica e per dil 1 lite si
l V a oli, il 1 l quali, essendo cia si -, i faticarono la nave, dove la donna
era, e' marinariLa loro si el e, e faticatº o ezia radio gli ali inni de savi.
» Amm. Ant. l ' Illal (iiii, e ora il mare, ora la terra, cra il cielo di paura
fatica Ill lo II e il I l fatigat.» S. Agost. C. l). PRT atto Mi
acio, i nodi dell'iso, che li li è fallo mio: si fallo (di tal fatta di tal
maniera: li fallo e Te! ivan n[ 9:50): in fallo, in fatti: fatto sta che.....:
in sul fallo in orielli-: iallo l'arme: uomo Vallo, cavallo jallo, il lilla,
biale. o si lili, latte e 9 l. e piacenti porre alcuni esempi di un riso assai
ſi ſui lil e il loro i cl siri e non comunemenie osservato oggidi. (ilar la II
Il nle iel, l a che va a mente, si adoperi que sta voce alto il significa e il
negozio, faccenda, affare, interesse, e ora torerno della p rs not n 1 micr, ii,
' i cliessia e Nolerai le frasi: dire ſare, esse e checchessia di lall prici,
le falli suoi (cioè di me, di lui ecc): andatr pei falli sui ri; a 1 e i lalli
su i non potrer suo fallo (non mo strar che si faccia a posſa essere fatto mio,
fallo suo (cosa che appartie ne a me....: disporre ordinati e i lorº li suoi:
entra e nei fatti altrui ecc. Masopratutto porrai mente al vario uso del nodo
gran fatto: non essere gran fatto che....; parere gran fallo che...... essere
clicchessia o chec chessia un gran fatto ecc. « Noi abbiamo de' fatti
suoi pessimo parli o alle milani. » Borr. « Ed in questa guisa Bruno e
Dil falli la II o, « traevano de' fatti di Calandrino il III - « E se non
era il g... l in 1:1 lit, il 1 l i de' fatti - Il l III !! a dire.»
Berni. « Mossi a col il pass oli del fatto suo.... l « Come se egli
- lo so, o de' fatti ric stri - I ' ': l. i l - li i ll it, l.E
mangiato, e bevuto, s'and: i pe' fatti loro, B « Egli sarebbe necessario che ti
l. Ia la ss da il: cosa, e l: sto s « è, che se nessuno ſi domanda ss e di cosa,
l..., o la r. - del fatto iuo..., a che tu per niente non rispoli il -si
- l: i si v; st: (ii « non li vede
l'e (11, Il li Ildil e. ll tº 1 - in 1 l 'i a ir pel « fatto ſuo. » Fiert':1z.
« Non lili da r no], e, a pe fati i tuoi. VI 'In. « Chi fa i fatti suoi non si
ill, i ti:I l 11, l s. « Perseguitava una val Int. a quia li i - «
giungerli, on.le la line - li illa non ve li: l rime tii a fatti suoi, l a - a
comandò ad illlo scarafaggi l.. Flei ei 12. « Senza che paresse lor
fatto, li colli, i cono a lorº, i lit: qi, lu - « qll Csto Sllo Illari) o. »
Fiere:la. « Se ne sta ritorna, che non par suo fatto. Vi rili. «
Dice le cose, che non par suo fatto. I3 i « Renzo al suo posto, senza che
paresse suso fatto la il clo « Inessun altro.» Manzolli. « Il padre si
lamenta del ſigilli lo, e si rie e di pin egli il a fatto suo., Cavalca.« Un
solo anno stette e visse in questa º o, linellza ed avendo tutti i « suoi fatti
di votamente disposti, con grande part se ne andò i (iesi (ri « sto.» Cavalca.«
Ed (rrdilla () in Egitto (ng li suo fatto, - i: il l... » I3.. « ID'ulna in
altra parol. I entrammo ne' fatti dell':«.... e sta bene accorto che egli non
ti ponesse le mani adosso, per i « ch'egli ti darebbe il mal di ed avresti
guasti i fatti miei. Bo, c.« Troppo ci è da lungi a fatti miei, ma se più
presso ci fosse, bon tia dico che io vi verrei una volta con esso teco pur per
vedere a fare il tomo a quei linac lei ogni e lo limºne una satolla o,
Bocc. « Non sarà gran fatto ch'egli getti qualche bottone, col qual io
discopra il suo pens. ro.» Flei e la.- - - - - e 11: -: la gran fatto. ll al
ti: o ce le cincischi.» Da Van. e le per esse -il), A di I'll imo, non sarà
forse gran fatto li a l loba l l ulmanità.» Segn..... pe. indos I di -s non è
gran fatto, che per livore o innato vi doig: vedere in alti io, li noli e
conceduto acquistare a voi. Segn.« Pare a voi di tre gran fatie, l: i Cielo a
voi debba costare qualche leggie di s. l ' It, i lil II l S. In cli
I), o vi debba º si º gran fatto oll i- ato, per un ossequio che piu proi, il
merile poi il re - l ni:il lil:i. Se n.e 11 il bis – il l gran ta! to: Vi l e
a, per lº....» Bart. « Nè avi il gran fatto: ' ', p s a h si rai slm litato dal
pic a col le li,, l ': l /Ed il la 1/ gran fatto in là, ella arrivò ad
una a certa ri; l:1. o lº. I fior enti i: il: i a fiorini d'oro,
senza a quelli li vi ii fit is ºn grati fa 11 o.» (i. V ill.(gras, a to - I l
ini l e.» I3o. E I. e illliamolata di me cli, ti pal ei gran tetto, lº il l: i
1.1. I vig, l.()il -, vi i: 1 -... sse, e cado: le gran tolli, i loro i
no, mºltº gra.: 1a!! 3. (A, i tl ad. grandi e sanliº. Note alla voce
Fatto !)(,() si,s, li oi i pi si nºi il cli: li presente, sui biſamente,
in mantinente si rii di 1, il calde nori o nella piana el' i l. l'Iron,
pi si..... e di fatto, e senza alcun soggiorno tutti fu I no il pic i fi.
Mi Vili. - (i \nche allo per cosa falla. I rili, in pposizione a dello, è
s illli bocc. di I lilli. - Che mille volte al ſal'o il lir vien meno. Dalle. «
I fatti son maschi e le li role so' felimininº o ProV. ital.N/l a n co E'
Voce Ilsalissimi, si, i 11. I pelle molle Il lamiere, gran parte volgi il s -
che ad al lI'e lillgue 961, si go, il 1 - I l guidi, quelle tavia sulla lingua
del p '. (il 1. leggiadria od eccellenza di senſi nellº si i... a no, la tale
solo per certa analogia ila mano, avuto cioè riguardo ai vari lilli i ti che
iene la mano, a quello che li, al per: per a signi cioè che Ilon V elig l
srli. I -, - i.. l'l'ono ll ( ficare potere, forza azione au il pri, tra i là
di o l'uori lilli, soc corso, aiulo, banda, lutto ecc. « Acciocche a mano
di si', il ri non vertisse. I3o ('. « Venendo a mano il it - - il II, le
V elite e l'i « Stiano.» Vit. SS. I': l. « Molti dei quali lug - I l a
mano de' nemici « uſ. Inini II lontani pervennero. «I terno forte di II
lilli i r... i t. 1, i ir: imam l lilllico. » l?et l'. « La republic tilt
i, in mano. Dav. « La saliti del V sl l fi I l l i nº lla ntitº i l l3 ('.
« E quale le an a -, i la mano a prestalica, io l'auto « rità dei prelati della
sim mila (li a. il 1 l: Ali - oli?» PasSV. « Fare i voti in mano di....,
l 3:1 i t. Cºs « Manda il la lizi una marmo l.. « I entulli, Vlt
telli, l.li ra: no ci º randi. I: l.. « far guardare a mano di soldati.
I « rifiorir la calunnia coi li la mano ri: di doppiezza. » Giub. «
Carlo con potente mano v V on gi al quantità di gente a rinata. « nè
Inolo poi con piccola mano di armati V, il 1, a S. Iplone.... a lºoce.
(Lett.) « Sopra i detti fili si da lol: ill. it e s'ilm « ponga
grossa i lile l'a lt 1:: e io i Irella mano « di terra, che s'è la [a di
sotto. 13 Inv. (e'!. () i « Andando egli per di la, molta mano l'Il III liri de
la ri; in Iglia l'incon « trarono.» Benibo. « ma.... fu loro adosso
subitnmento una mano di ribaldi....» l?art.di lini.... l) o lo veggia, e
porgami la sua rºmano, - 1, li, i - ca. » V il SS. IPad. I is: i o, che
tenevano mano al fatto, t e del mondo.» Bocc. 965) \ qi te li-, e tenienc mano
molti baroni del Regno.» G. Vill. !. (ii i e Isolmi e le Gesù mise mano
et i serrano ine li piu se e, più per ſette che mai avesse I t. l. ti l
a, fere cenno ch'esse (le pie i ! !, l i º S rimise mano e disse que le parole
che - il pi su ro, e colli e gli entrò l. Ili, soggiunse e di Sese). VI:
messo matto in Alberto da Siena seguirò di dire di lui ll o lº I l ott...
m Se ntano in altre novelle., Bocc. 966). i:ili º di.oli perdere lo stato suo,
mise mano, l s... Il miº l 'ils li a l e E da', e, Vit. S. Giov. Batta. I
ss; Il li i lill I, il I.. ll mi venne a mano, l'infrascritta cosa.» Vit. SS I.(olis
derare oltre. ll he primi i gli venisse a mano.» Bocc. (967) li li avendo il
pri' il o la ello a mano lavorava con guinzagli di I l (-: i ri.() la d [.li mi
viene ai le mani al lli i giovanetta, che mi piaccia...» Bocc. I li pervenuta
gli fosse. I 3, > cade per mano, la gio ma no di cambi.» I3occ. lt 'e llla
l' e il I dil e che li cation [ra mano.» Ces. rss e il dover lol dire,
con lo costoſi alle mani Era il pi vo! Il no del mondo, e le più nuove
novelle avea per le mani, o lº e'.l'o-se va le e lo ill, e pretºre dei sogni i
qua l abbiamo fra le mani.» l', - li ttiallo). Se \ (i, e li gli ha fra mano ».
l) il tam. \ Inzi mi prego il cast lo l l se io m'avessi a cuno alle mani, e i
la S. » l'8 eNoi abbiamo die ia | i sit i | -sino l'irtito alle mani.» Bocc. (:
e quelli, che lo li pi Ili, d minare hanno alle mani.» Galat. S. ll p il
sier in o o d'i: lur e o amichevolmente o levargli la mano, a e li, lo ſi l e,
i sºli, Ina grado. » Nell. I. A. Com. (968)C 'i ll nini innamorati bisogna lar
come coi polledri: con essi ci v(( la briglia, frusta e fil d'erba; o: i rile,
i li, o a casfig rli, a lusingarli; « altrimenti, se ci piglian la
rinano la si o ti noi quel che ben ioro torna.» Nelli. I. A. COnl. (( ((
(( (t « Non so...., nè a quale di i i il 1 l si ri le! V il gelo I.lligi
dovesse ceder la mano. » (es. « Boezio pruova, che l'll in pole, il
II ci ha peggio, che l'uomo di bassa mano. » (il V: il l.« Se tll II letti ll !
!: i lil:) il il l il bassa mano l. I (', o lì (vl) è mai per roba, che ella vi
p. i, t: a Ilio., (io l. Spor. « Anzi prova il va il V 'o sſ 1: laici e colle
persone di bassa mano. Ci s.« Non sieno di vite i ro? (d alta, Ina -
Ierio di vi... i mezza rilano. l' « Ull chiassº lillo assai fuor di mano.
l t. « Torrestela voi fuor di mano i ve lo i si V elido; lo più vili. »
Pandorlf. « Luogo molto solingo e fuor di mano. I3) c. « E quello con lui
fa la ciurma ebbero a man salva. 13o c. sicuramente,
impuneInel1te). (( (t (I « Senza che al lillo, Iri: i i, ga e
1 di Col - sari sopravvenne, la Ilta e tu ti a man salva - I pl - e el andò
via.» l?oce. « E perchè tante diligenze? 11 i poteri e gli averlo a man
salva ovunque volesse?.» Segn. parla del fratricidio di Cal no. « Vedendo
il caso Ill ! I limiti e li -. V - il era vinta della mano Nerone era spacciat.
» I)av.« Tutti studiava lisi di Ig Il: i rl I se non vincerli della mano. »
Cesari. « e il buon Gesù Maestro utili per il pa le, e ilppelo, e così
bene disse tulle le tavole, e lo ile dall'una mano e dall'altra a coloro che
gli erano più presso. » (.. V: il 1. 9ti!) « Va', gli disse dalla mano
dritta d ' s dica, ed egii andò dalla mano sinistra. Iº, re « Così
tornava per 'o cerchio t. 4 r. Da ogni mano, all'apposito punto.» Dante
Inf. 7, 32 970) « Così duo spirti, l'uno all'allro chili, «
Ragionava ll di Intº ivi a man dritta « Poi fer li visi, per dirmi,
supini.» Dante. l'urg. 14.'(o)upds popuSIs Inb) ooogI v'o.IlIO Qpunu II “lumi
ollop paol pp “u Au ICICIe II º oul o uutlop tº | I nuovi ed estro el l -
Il -IV » - 'lue AoN « ossip o:ppp) Non ſi pl), li our il pl), l' op.elp
outdooo!!) Iosso l\ » sslo I sl. Il l is o ollo llo, li eICI o zUIo, Iolel «
OI.).otº. I | ottili Il 1 ls 5 -opupuotu o “ollo)lo. o) n. il film l u n
t al I ti Ip (in on ott oss, il o »: IIus o otodlam oliil Ip le oumi in l 'oupu
Inl. -0p3 uol.IIUISIS plssol.o.ool. III our li lp i pp o II. In po 'pso.o) on
li tod o p oumul lo), ti: opoit | o olistino ti il litis oi ri: - red o o
Tupou Ituo) e olltils o u? o una o lo)). Il 2n ils.... N (pupoIV) optio.
Il sip I n. p oso.Iotti: o s -oI) Ip Isopu ellu.Il 'tele i cd in 51 | tell, il
lil III o II l ' op opulooos II oz.Io un Ip Ipniri, il ti mid o Iod: II o II:
il onpoque ouuoi luis oumu lp tou, l oum il trito.I lollflot ſpum il:
uoſol) l) lt 1) II l lº fu i pup II t, l. 1, l ' ul, N li pill) I -.0 l 'll 30
l) il pul) lt.)() () 'l l: il 2 l. N S I. W N il p pli) II cºl l ’s ..o):
I.).o: ls o “al IpUIoA Ip o Ille.it | | | | | | te, Ip o netto e l our, il tool,
pi). IOI QuoopUIo,oos Isso od li elil I un ul. l I, pp.I: ) « oupul pl oood un
lap. tifi oil o sotto ll op. pddos uoi o! Io e,op is, l lo -ſim:(usu ) «
oum il plm lui o il ulson lì Ip o] Iod o [op e ti º lo utI UIou ott.Ia:S
Ip oso - It?, Ilo) dolo) olim il mo) molti i pl. ): l o il lo ſi un lp: i -lad
pl app:(Utlopl) oum lti li lui il 'lo. I pps: s i lo) -ulo plm luput ollo. Il N:ol
n. ll o in lui lo pu Inl si.lol::: - -souloootlo otIIIss.Io.A.Iod o letti i l
o, on i lou, il miti il: msoo mun oumu to. I p.), o), mi: ps spel up it I pi:
oss. I lupu ol o toam:o)pſi.o) ll put, l.. ):p) spel il lunni, l -IIu.IoqII o
Insn pſ up) o umi p), p: s e -ed IuI I] Iolod lp output pluti il 1 ol ss (I
-od) oumtl ul.lo, m: In Ir) our li mi i nomi o l oil..I l 5, so uotp o[.Inq
UIoN ) Tn1) o un mit ti, i no 1 o s - Ied II5o au » – ollu. I Il o v. Id e il
pil un omone: i -oq IIosnI.I n el IIIquº plssolo.,ol.) un omi piu pitono i p i
ns o ai -nole uzUIos) olon lupul p: olio: rºns e o os “Il p. I ºIIe aolo)
oum.olm,p ou put il o al piu. l) o is i a i ) I ll,, 1 ) N N, i:
ls, - TeInzza) ' uo) lupu opm o.lu,,, losso: ss s IlTOUI e ouput ul oumu
lp o Ioi o is I, opIV -- o, epi in pu Intro3 o otto Inpulition i volti, oros Ip
II o un p on pu p. “mIIadno nun III olio novo Iorio ſi o IIIod s our in un ou
put np “oumtl p on pnti p: Io I Il tº - il vi:.) e p), il -issmu.out o
Issoptions o I, Ill.) o 5 - -1)ll,9lll:(o)uo III el.oIII).In n our li in e ss «
ouml5 ml o unl ſi u mu.l IV fi, l ' li' in :(IoI, I « IoIIIn IIfop oi 15 º
oliº olpoul “olzIpn15 solo emb lp e los I, -on T ): opcIt II e a 1. o un triplº:
It: [.Ied ſoup oi lotte o lesn po o li li so I I I s | | | | Oue
IAI eooA e le emoN !): ſi - (i I:)(i967 – Questo venire
a mano o alle mani significa capitare, occor rerº, scontrarsi, non renire in
potere come negli esempi del primo gruppo. 968 – Lerare la mano ad alcuno
significa sottrarsi all'obbedienza, usurparne l'autorità, comandare in sua
vece. (Gherardini). In senso analogo dicesi pigliar la mano, cioè non curar più
il fl'eno, ed anche guadagna la mano. 969 – Nola singolare costruzione, l
970 - Ci è tanto da destra che da sinistra. Dicesi anche (v. ap l'ºssº e
con egual sigili caſo, ad ogni mano, a mano de Sl r(t, a mano sinistra. N
etto E' un agge livº e significa pulito, se ilza macchia o lordura ed
anche buono, senza risio o magagna, leale, schietto. E però dicesi: coscenza
nella. « () dignitosa coscienza, e nella Colle l'è picciol fallo amaro Inol'so!
» I alle º I l'allava con nella coscienza ogni negoziuccio ». Fr. Giord.; di
mºlta rila a liv. M.: animo nello, ed intero ». M. V. ecc. Ma si usa altresì a
modo di avverbio, e talora anche sostantivamente. Si notino tra l'altro, le
forme seguenti: Averla netta, andarne netto, passarla metta. « Non ebbono
netta del tutto l'avventurosa vi torla.» M. Vil. « Niuno ne andò così netto che
non piangesse qualcuno.» Dav. Uscirne netto opp. uscirne al pullo, in do
toscano – Farla netta 980) « Io mi credeva d'averla fatta netta di que la
vesſa, e aveva la se... » Fiel'enz. Coglierla netta. « Io non vo' che la
colghino così netta », Ambr. Giuocar netto (cioè con lealta, senza frode, ed
anche andar call'o, e simili) – Mettere in netto 981, --- Tagliar di netto,
portar, gittar, saltar, far chec chessia di netto i cioè con precisi rie, interamente
affatto, in un tratto), « E con -sa sospintolsi d'addosso, di netto col capo
innanzi il gettò ». Bocc.« E rimessa la briglia al suo giannetto, Come un
pardo, saltovvi su di « netto ». Malm.« Senza certa violenza pare non si
possano recidere di netto certe grandi | « quistioni ». Tomm. Il netto di
una cosa il chiaro, il fatto preciso). Note alla voce Netto 980 –
Significa in generale fare un male con garbo senza farsi scor gere. l)icesi
anche larla pulita, farle pulite. 981 – Meglio il modo lo scano: mettere
al pulito. Fetto L'uso della voce petto nel traslato non è oggidì
sì noto e comune che non sia profittevole proporne lo studio con alcuni esempi.
E' dizione eletta e si adopera a denotare l'interno dell'animo, la regione del
cuore, la stanza degli affetti e dei l ensieri, ed anche l'intero uomo, la sua
persona, la sua corporatura quasi fortezza e baluardo del suo essere. «
Camminando adunque l'abate al quale nulove cose si volgean per lo « petto del
veduto Alessandro ». I3o.« Non altrimenti che un giovanetto, quelle nel maturo
petto ricevo te ». 20 cc.« ()nde dì e notte si rinversa Il gran desio, per
isfogare l petto, Che for a Ina tien del variato aspetto ». lPetr.« Era con sì
fatto spavento questa tribulazione entrata ne' petti degli « uomini, e delle
donne, che l'un fratello l'altro abbandonava ». Bocc. «....benchè tu non se'
savio nè fosti da quell'ora in quà, che tu ti la « Sciasti nel petto entrare il
maligno spirito della gelosia ». Bocc. « Ogni indugio, ogni vità disgombri il
vostro petto ». Fier. « E troppo mi dispiacciono alcuni mari'i, che si consigliano
colle mo « gli, nè sanno serbarsi nel petto alcun secreto ». Pandolf.« Ma pria
vorrei, che mettessi ad effetto Quella impresa per me, che, « come sai, Per
comandarti In'ho serbata in petto ». Bern. Orl. (985) « Se le prime
novelle li petti delle vaghe donne avean contristati, questa « ultima di Dioneo
le fece le tarili o ridere.... che » Boce, « Le miserie degli infelici
anni) l'i raccontate non che a Voi, donne, Ina « a me hanno già contristati gli
occhi e 'i petto ». Bocc. « Agli occhi miei ricominciò diletlo Tosto ch'i
uscii fuor dell'aura morta Che In'avea contristati gli occhi e 'l petto
». I)ante (986). ma i loro petti empire di far là da poter disputare del
bene... ». Da V. « Come innesterebbe principi di legge in petti che.....? »
Bart. «... e luogo prestarvi da potere la sapienza dei vostri petti, e la
dottrina « e l'eloquenza diffondere ». D: V. « Arnol di I) io, che avvampagli
dentro al petto ». Seg Il. Avvampare il petto d'indignazi (rnº ». Seg Il. «
Ammollire gl'iniqui petti ». Barl. « E voi Cristian I ll, Il avete petto (la la
re un'egual protesta in 'Ocſe all « cora più scellerate, piu sozze, piu abbori
inevoli? » Segn. º...... allora sì che Dio non potè contenere l'ira nel
petto.... ». Ces. « Ma son del cerchio, ove son gli occhi casti Di Marzia
tua, che n Vista ancor ti prega, O santo petto, che per tua la tegni ».
I)ante. Si notino da ultimo lo seguenti li laniere, Stare a petto. «
Stettono arringati l'una schiera a petto all'altra buona pezza ». G. Vill. «
facilissimo a risentirsi di ogni emulo, che pretenda di stargli a petto ».
Segn.« scusandosi col dire che non aveva gente di stargli a petto ».
GiaInb. Pigliare a petto checchessia (cioè impegnarsi in checchessia con
prelnura) – Mettere a petto confron a re A petto dirimpetto, a paragone, a com
parazione di). « ed avevanvi fatto a petto il Castello del Montale ». G. Vill.
« Egli non ha in questa terra medico che s'intenda d'orina d'asino, a « petto a
costui o. Boec. « Nè..... ma Volse a petto a lui se Inlorare un oro ». l)a V. «
Ma tutte l'allegrezze furono nulla a petto a quando vide la fanciulla » Bocc.«
Tutte le pene di questo mondo sono niente a petto che loro (i demoni) a vedere
». Vit. S. Girol. trad. a petto a questa cosa: vedere i demoni).Note alla voce
Petto 985 – Il tedesco nel parlar famigliare adopera anch'esso la nostra
voce petto e dice: Ich habe in petto ect. per esprimere anch'e gli che si serve
in pello o in animo di far checchessia. 986 – Nola eglalissima dizione di
I)anle e I3occaccio: Contristare gli occhi e 'l petto. Fartito
(sost) Il significato dell'uso, secondo il quale cioè ques'a voce è sulla
boc ca di tutti, è quello di palle, frazione ed anche di occasione parlandosi
di matrimonio o cosa simile. Ma è il sala da buoni scrittori anche diver
samente, a conserlo ci è di altre voci e ad esprimere molte altre idee, e
piacemi di allegarne alcuni esempi non avendole queste forme, secondo pare a
ine, il volgare linguaggio, e al che chi sa di lettere, non essendone per
avventura ben sicuro, leggi e vedrai come alcune volte questa voce partito ha
senso di modo, guisa, el al re di patto condizione, conven sione, accordo,
stato, disposizione d'animo, e lalora denota risoluzione, determinazione, tal
altra termine, pericolo, cimento ecc. ecc. e biasimarongii forte ciò, che
egli voleva fare; e d'altra parte fecero a dire a Giglinozzo Saullo, che a niun
partito attendesse alle parole di Pie o tro, perciocchè sel facesse, ma per
amico, nè per paren e l'avrebbe ». Boce. a Parendogli in ogni altra cosa
si del tutto esser divisato, che esser da « lei riconosciuta a niun partito
credeva. Doce. « Ma il mulo ora da questa parte della via, ed 'a da
quella attraver « sandosi, e lalvolta indietro tornando, per niun partito
passar volea.» Bocc. “.. ma egli a niun partito s'indusse a compiacerne
io ». Bart. (990) « In verita, madol, na, di vol in'incresce, che io vi
veggio a questo partito a perder l'anima ». Boce. 991; a Noi abbiamo da
fatti suoi pessimo partito alle mani ». Bocc. a....chè in verità vi dico
che se ll dio mi mettesse al partito, piuttosto « elegger l la povera Ionica di
Paolo e ' Ineriti suoi, che le porpore del re co' « redini suoi ». Cavalca
(cioè mi desse la facolta di eleggere tra due cose l'uma). « Di S.Gregorio
si legge, che posto al partito per un piccolo suo pec « cato, quale voleva
innanzi, o essere sempre infermo o in avversità, o « stare tre dì in
purgatorio, elesse piuttosto d'ossere sempre infermo ». Ca Valca. « E
così tra l sì, e 'l no vinse il partito, che non gliel darebbe ». Nov. anl. «
Ma a cagi n che di questo li stro partito n li l'Inter venisse scandalo e
alcuno, egli sarebbe liere - il 1 he tu ti guardassi da una cosa, che...» Fie
renZ.« Laonde egli si delllier, il tutto e pi UI | o di pigliarvi su qualche «
partito; ed ebbe: p ir, e con lIn – Imbe, o h el a dottore in legge.» Fierenz.
« Ma dei piu cattivi parti bisogna pigliare il migliore ». Fierenz. « S'avvisò
di voler prima vedere e li tosse, e p i prender partito ». Borr. « E pc:nsando
seco lei in lo, prese per partito di volere quesì a morte ». Bocc.« Prese per
partito di voler e in tempo e -se e appresso ad Alfonso Re « d'Ispagna ». Bocc.
99?« E sentivasi si forte il lo!..e, l'e..a sl Imav i pure lnorile, e non sa
peva la Maddalena che partito pigliarsi ». (..aval a. a Adunque a cosi
fatto partito il folle amore di Rest Ignolie e l'ira della Nilletta, se collº
llls - el'o e il 1 ll 1 ll l n. 13 -. (( « Ora approssima in dosi Impo
cle (i e su lov, a noi in e per la salute Il Ost l'ºl, e....... gli Srl ii) e F
vedeva l'1-1: mal partito, per blè 'll tta la « gente credeva a llli..... (il 1
l. ſt a.... dell'anno li. ll irl I e I e - il li fili l'a ll III
lo.. lle al partito a m'ha recata che | Il lill V li ». l 3 993 º..... ed
essi tutti e tre a Firenze, il veli lo dirilenti, il to a qual partito gli a
avesse lo sconcio spendere altra vi lta recati, non ostante che in famiglia a
tutti venuti fossero piu le mai tralocchevolmente spendevano. » Bocc. «
Per io chè se io veli di al II li volessi, riglli ridando a che partito tll po
a nesti l'anima Inia, la tua loli lili basterebbe ». Bo. Si irolillo da
Illino lº ſi rime: Mettere il partito (904) « Pilato termè, ma pur, vola i dol
liberare, lo ritenne, e fece mettere il par e tito cui eglino volessero
liberare in quella l'asqua, o (i sti o 13:ll'abba ch'era « ladro ».
Cavalca. Andare a partito Mandare a partito Mettere il cervello a
partito. « E poi quel, che per i consiglio si vince - e, andava a partito ai
consiglio « delle capitudini dell'alli maggiori ». G. Vill.« Con codesto tuo
discorso tu II li hai messo il cervello a partito ». Fièrenz. « Coss oro han
messomi il cervello a partito ». Amh. - - -Note alla voce Partito 990 – A
miun partito, per nium pa tito è modo avverbiale di frequen tissimo uso, e vale
in niun modo, per niun verso, a niun pat lo, keinesu egs, un keinem
Preis. 991 – cioè: con questa maniera di agire, su questa ria, a tal
termine, Slºtto, disposizione d'animo, e simili. Parla di una che si con fessa
e non è punto disposta a cessare i peccati. º2 - Nolale queste maniere:
prendere partito, pigliarvi su qualche partito, prendere per partito. Coif.
Verbo Prendere par. 1. Capitolo precedente. Simile quello del proverbio: «Preso
il par tito cessato l'aſalino, Palafſ – a partito preso è forma av Verbiale e
vale analogamello, le maniere sudelte, pensata mente, dele, minalamente. « Per
cogliere i nostri a partito pre No, e a V alllaggio loro o, M. V ill. 993
- Era inferna. 994 – Non mi pare al lutto sino in dell'altro: mettere,
mandare a partito, cioè porre in deliberazione, Fºarte Voglionsi
notare di questa voce i nodi seguenti: Salutare, dire, fare da parte
di..., per parte di....Con lieto Vir-o salutatigli, lo ro a loro disposizione
fe” malli Testa, e pre « gogli per parte di tutti che.... » Bocc. «
Signore, io mando a V. M. il signor Amalrile Rucella, perchè le faccia a
reverenza da parte mia ». C sn. « V. S. gli dica da parte mia, che se non
si fa forza, diventerà ipondria e co ». Red. lett. Dalla parte di.... - -
Dalla parte mia, sua... v:ale dal conto mio, dal inio lato. Sono frasi quasi di
modestia, o almeno di riserva. Tom.). a Egli era dalla sua parte presſo i
d V i), ch'ella irli comandasse ». I3', cº.« Perchè noi dalla parte nostra
saremo sempre e pronti e presti». Cas. lett. Lasciar da parte – Porre da
parte « Si pone o si mette da parte per ripor itare, per serbare, per
discernere, Tomm., ed anche per non farne conto, non farne cap ale. « Ma
lasciando questo da parte se io ci elº -si...... » H (-Illb. 996 « Lasciando l'
altre ragioni da parte una - la basti per tutte. Borgh. Tosr. A questo do.. I
nn l r noi, posti da parte tu! l i t. In di 1, st i. Va: lli. Trar da parte
a pmi te – Ghia mar da parte – Star da parte in disp:te – Tener, fare a
parte, Star da parte vale non confondersi con altri. Tirar a parte
è alline a lirar in disparte. Si dirà: tener conto a parte, far cucina a
parte ecc. e non altrimenti. a Tratto Pirro da parte, quinto seppe il mie
li, l'. IIIb:is glata gli fece di l a Slla donna ». Bo, « Chiamate i
altre (lo! llle da una par c... »l 3o. « Quello che già è passato si sta
da parte tra le cose sicure ». Varchi. a Tris - stando i in dispart.....
o I Piety'. a Cl teneva il flz, li i parte, I3 r. ll ! Il. Prendere
pigliare, terra re in buona, in mala parte ecc. I) e lui lo:li e 1: lt i tºv -
'' i, ve: t 'i nt i presi in mala parte, e non in buon grado, dl-so un inti,
li' gli gli porgeva colla le stri, l'a.tro colla a sinistra prendeva gli
o. Salv. Note alla voce Parte 995 – «Diremo: fategli una visita da
parte mia, meglio che a nome mio.» Tommaseo.906 – E' inaliera simile all'altra:
lasciar sta i c. V. Verloo Lasciare « Lasciar da parte è più scelto di
lasciar da banda. Tolim.Storna c co E' voce usatissima anche nel
famigliare linguaggio, e tanto nel pro prio che nel traslato, cioè per
indignazione, commozione e simili. Ricordo alcuni modi e l'asterà:
Dare di stomaco il cibo recello, i militarlo Fare, dire.... con istomaco. «
Onde i veri padri con grande stormaco ricorrono al senato ». I)av. « (..he da
Ine si noill Illi, noi con istomaco o. Call. Fare stomaco, venire a
stomaco, avere a stomaco. « I no stile da fare si omaco a tutti gli animi i
livn contornati ». Giuber, 1. « Non si lesse il testamento, per le al popolo
non facesse stonaco l'in a giuria e l'odio dell'aver i là (p - o al ligliuolo
il figliastro ». I) a V. « La sofisteria, e l'incivili a li quest'uomo è venuta
a stomaco alla gente ». Caro.Fare sopra stomaco a male in cor) – Esser contra
stomaco (contra voglia).« Io vi dò questa commissione in al volentieri perchè
so che v'è contra « stomaco, come a me » (in o. n il vi v 1 a Versl.a Tengan
per me e do i miuse, conte di Virgilio, tra quelle sagre om « bre e fontane,
fuori di solle il l cul e e mi sta di far cose tutto di contra sto « maco,
libero da ci rte lla e va ill: e Irla ». I), i Vanz.« Mi lascio trasporta a
questa a Iv: us inza, ancora che gli voglia « Inale e lo faccia sopra stomaco
». (il NA erso Tutti sanno che ci sa è il re so in poesia, il verso
sciolto ecc., il verso degli uccelli Gli uccelli, su per gli verdi rami
cantandº piacevoli versi, ne davano agli orecchi testimonianza, l'occ. « E gli
augelli incominciar lor rersi.» Pelr.: ed è altresi comune ad ogni penna l'uso
vario sia del la preposizione verso, verso di..... l' 'No ! )..... che del
sostant. verso per banda o palle. « Questa è la cagione che ſa che gli
scrittori d'agricoltura concedono che per un verso le piante si pongono più
presso che per altro.» Vatt, Colt). E così va intesa la forma pure dell'uso:
pigliare una cosa per suo trerso.Verso per riga, linea, l'ha tra l'altri il
Caro. « Scrivetemi solo un rerso clie le V, slle cose valli lelle. Ma ciò
non è tullo. La v e rcrso, ed è quella delle forme qui appres so, si adopera
alcol a a sigllil: l'e: manici di modo, ria modus, ratio). Per Cgni verso
–- Per mium verso - andare per un medesimo, per un altro verso. \ niIn: ' di e
tre i ri. 11,1 per cgn, mai verso. Iº lº I. (.: s. Ne pilò per verso alcun l era
-i a el re li oi i to; a sfa l I mali. Varell. El'col.Andando la cosa Itta via
per un medesimo verso gli Is g: va pe: lo; za li: rtir di lllel il 1 g... FI
el'eliz. - e (II), si vi: il 1 l' II it: i 1, se vanno verso. (ia!. Si-t.
l'er 1:1 r.- 'i.. v verso i cui il non vi fu mai ». I 3 l': 1. () rl.
Trovar verso, () ribe, II; s -. 1 (orv... - se i trovai 9 verSc 1Z. I 11:). mi
ri. ll It - ir: - si rl:. Mutar verso. « I l in un li versa i Z. Andare a
verei andargli al versc. Q). l io.... ci segui i aridare ai versi, -
l'ill Il '11 l..... ll:: V.i i-silli i tii: il il 1 che lor non vannº a ver, i
il lo « S: si orz: v. li:: Isili andarle ai versa, e !: I)1s, il l. -
ir.Di alcune parole ad uso e valore di voci e parti del periodo collegative e
talora anche integrative. E e n e – NA1 a 1 e al 13 EN E. lasci º
si va il riavvi i bio: giustamente, acconcia nºn le, con la mente, l'ulo non le,
sicuramente e ecc., ed anche le no le Irasi: ben bene, il no per bene di garbo,
la coro fallo per bene, or bene, bene sta, condurre a bene a lilot line ecc...,
e mi piace di offrir li al II li esempi in cui bene e la cosa piu o meno
riempiliva che l'ene il s. la sicci esce lo si e o, e tiene alcuni poco del
tedesco li li l. (5(i Ma egli Iul bene, qui intlin [ue s elevatissili,
proporzionato alla lama e Vita di Ill il s'e ll 11 l' e st. l l ): l 11/.Nel l
bene i l.. a l In, io che | o-s, ! ». ! 3:1 t.MI,a con i ti I t'l spes-, a
lirato? o, disse S 1 (i appelletto, contesto e vi dico io bene, che io lo
tiroll o spesso la II l3, r.a Egli e qua un trialv lo uomo, le trili i l: - l
alo a l sa º il ben cento lior ºli d'olo a. lº. Ma se vi pi e, io o le
insegnero bene tutta n. Boc. Voi - i pete bene il legnaiuolo, dirimpelto, al
quale era l'area.» Bocr'. \ te sta ora dal ni ben da 11 g 1:1 re, ed io a te
ben da bere». I 3 r. º lll gli da ra. Il mito lei e la la l la.Si le, e visti
di tratta e lui - tra i 1. I l incn ill - I l n; l)av: 'lz. Bene i ll vel, che....
l o.Bene e vero, di vo tra Irle, se lº tibel i lido li nº i lorº liti o, ben è
vero a che quella grandine di coli e lini e di li tir e il 1 o nlinua cosi alla
distesa I r lil, a l'opie 1. ManzBene e il vel... he il l e le::i riti - nte
d'Illi: lo za sull e iol e, e la a !:ilta, il ri il 1 e 1 il 1 l. I lirt 'nzi
e, il vetl, i ver li ille, di lora a ple a rlo., (art.e e appresso gli dimorava
una serpa, la quale bene spesso gli divorava i figliuoli poichè erano
grandicelli ». Fi. I ciz.a vomita lo slla - Il perba lº stermini: i i ben il V
e V el - i:n corso a lanciato senza un l I l tar di II lezzo ». (es.b.
M.Al.E. – Tulli sanno che male è predi alo di tutto ciò che è coll trari, il
bilono e al bene: in ſei mili, pena, Iorli, il, inisſallo, danno di sgrazia,
lenſazi ne dolorosa e c... Si li e al ra e volgarissime le frasi: a rer a male,
a malati e di male, a re e il malanno e l'uscio adosso (lina di sgrazia dopo
l'all ecc. ecc. Via li li so. I rile dei moderni o volgari scril lo i c li si a
la vo male, Isi Ina in ſilella forma, vuoi di aggettivo, vuoi di avverbio, che
nei seguirli i esempi. Leggili, rileggili e fa di sentir - lie la forza e il l
non so clie di vago e per gl II, che è il lilà di così d'arti l'isl ic. (li el
II zi, le elegi Ssic li. a... st V: l III mal conceito fuoco. I 3. «....:).
Il coll mal viso - Il l I am li ri- -e. l. «.... il rinai.. Se; (iappa letto i
lic - i pm rai 1, si, l ma le agiato el' 1 (-a del II lo; lidº, o. I 3 ).maie
agiato l' –, li la a gil: i il.. 11, l Inl, o male agiato esse, e male,
pe. lli, a - io, e -::: a male i:n bocca si, vitili era, o e, l 3:1. I 1
A. « c' 11 se l' ', male: l e \ Il..li, lili i lo nia?.... (, l. Il n.
volt': li la III, i mal piglio, l.ll è lie: \ e le colli e iº sº io -, il V
rºtale lili, i.. » I el'eºlz.Il ragi la I (l ai: le maie a lo)ia si convenesse.
l...chi v e iilipov rito: chi vi: ini: i il a, l.. i: ti: ti l i male arrivati
)). I.a do III', nd Indo pier lorº i val, l l', l ' I mal degno n. 1 ss, loſ
nig ill: I li.Voi sie (o grilli vecchio (pole le male durar fatica, l ', di
liri a III nte, l'8 ('. e I, il III lo zi le: i riz liz li mai -; l I
e a:I III lil (i: /:1 e n. la t al I ): v. lll. “..... rip, ta io a lor
lui gli le male accozzate i - V a essere male in essere di d. Il l ri, li -: li
i l ':.. l 3. l l'I..... poi ho li ſu Io!Io avanti pre o di mal talento i lo! «
parole molto lis o eo. 13ar [.. e.... tutto pe o, se male a me non ne pare.. l
3 l. e Onde pa, che male si a latino al vstro lº so, si fa i lma iº e d'ill «
si fa ». Si li.a e finalmente la gatta gli pose la io a lica a iº --, e non lo
's io i ri vare alla male abbandonata e sta ». (i 22. Vi esort era il 10
al 1- e' di vi con più 1 ri') o quando ancor vi conosca a l male in gambe ». Si.
n. 8s. (S: - I:ile i siti: il ma! - be il s.. i: e i nº, lo re I ma
le:nctiuisi o V i S:s lº i l: i Note alle voci Bene - Male
(iſ, 1, di bello - con i | II e, e lipiello di forza, è noto e volgi si li esel
i pi e me ne passo: l' ' belle sei il le li i l l'illmo all'allro ». 13 cc (li
l: ss e le liti in tv l' e la lle legare in anella e... I V l'elol) cli, l V !
ss. 13 o.Noi la frase: esse i lr me (ni le li alcuno: le pallel'elmo al i pi lo
lingua (i, II, i posſo in li si ma le ali a 1, del 13a l' oli, del Gozzi,
e di tali li: ll is, del 13occaccio, e come i g, e l' ai c. Il riso le li
ell'avili, la V eliti el'Iluissero sponta e dalla lingia e dalla per le lo; e
inalier e del glorioso tre i º (S Sla i bene, male in gambe è I l
is li fissili ira, ma l'ho volli a poi le pol chè si vegga quali male si ali
ngano certi autori di gi il nome, i rial: ci si ali i lalora certe frasi, l li
trial lo scadille, snoss, alli e, siccome appunto il male il disco so, e il li
s'avv goli che pur vivono nella lin gli col nulle. N/I a i l
'avverini, ma, el: vale più che il latino unque n. e li il cli, sia con il il
S. liv e il l li, lui li i maestri di lin gli IPI Il v'ha del con la I - i: il
13 irl li, esempi, e non |. lli al clic so, ci li e la leg ai la lil loro e la
non si sia rolla o. lº si rip; il lilli. I il silio il I ti: le e, già
gran lenipo, stral ci gidi (lelilli- e mai a V cl sels, l'in alcun len o, e
d'in nessun empo; e lei l'uno o dell'all ', cliave e indizio non solo I! I lil
si le lilla legil'i; il cos! i le Alti i basta ad ill riderlo il si mai e
cºsì dicasi delle molle \ lo io e con i renda e allo studioso l. il
li igil: clic ci velisso Inai si lill egli allori fonti e mae l | |
–– 281 – stri di lingili ilaiii. Il II ci del e di averne senza più conseguito
il 1 ello scultri, i si p.. si, Direttorio, al quale più che le definizio
i l sl 1: i il [.. assioli, lei relalvi e semi pi Ne li Ilo (ſi alcºli - anche
di qlles la mi ai -, i lili li diranno in Irla: 'e vi gie li ti li l.. i li' ci
li - Illia di II li ignaro delle classiche venisſà, lo si pel lo i c' rss, i
indi, sia cli e Villga in al cºn l 'mi pi.... ll il 'Nsui le nip. S roll
e li ll (). o per arren lui ci. i ! iº i l i cli, si mi, ti se il l i.
intellsivo della s. ssi ma mi tiro i si, a Pe! l III list, 1 l g io, i
tic, l l. si mai nascesse.. I 3, i. C. ll pill IIIa li e p. mai drappi !
-- dialli, IB,. m Coln in 1 il i i il mai !: esse MI, sl l'a
ll il Ver mai. I 3,.. “ i isl - se mai i piaccia, ti con i le itto
i pal.11 st: Il lit -.... più che mai i - a che VoIIIeri le spalle, a II. 13o..E
se egli avvi e che ti mai vi Il « che..... » I30. e I)isse Fer Ildo: () li mai.
ll Ill 2 a I)i - se il III lil SI, li Idilio V il. () Il l - - I l S I a mai,
io sarò il III: gli 'Iri It, il l in I l.. 13,.... l'av: elie | r in 1 e 3 - 1
r. ll più - che mai lº. E venivasi li rila lirlo ! ! oppo, i ve lº ſi tº e ! -
ll gian: mai:, a connesse, e piang nel loi i riti, sop. e sop a che n 1 - i
poli ebbe dire. Cavill. a... ma per certo i test i lia la sez/ i l che tu
ci farai mai».. a Questo e i pili allo Stato li Itc 'igi ssi mai e lº I l. le
quali fili o no e primi clie -, e le sei mai: l ill). Fl: assalti i al IIIa
la..., l mai, i [.ra ti:lel cliore ». (iiil III l. e.... ed oli voi fel ci, il
litori - e il -1 V, il lill a fa rii mai santi!. Sºgli. a Ed è possibil. che
mai gli 11-:. «.. quali lo In'a ci r., ma andr: il 1:: i pi che mai. - 1.
« Mla l: Ve: i ti ti, i lil il gºl ! I mai e Cmpre. « Se i II a i º
I)isse Nicostra [o: Maisi, i pizi - li lo i vi " lº i l II 30 U. a
credeva, º ile - egli dieci anni Sempre mai ! ll -, a che ella mai:i cosi fatti
novello: l il. a Corne, disse Terondo, dunque so io, io in l? Diss il 1
Mai31. I 3 pt i'. derili ti far sempre mai il i. I lil -Note alla
voce IM ai 70 - Vive nei diale l'i: Come mai?; è afflillo come mai,
ecc. (li si voglia di si ill di gr. ss, ognun sel sa, ma gli esempi più
che le parole i cli, tris li rello so e vero significato della voce lia,
a |iliale og i è sl Irola o la le adolierala, che pur talvolta non sè ne
abºsi o ti liori si lasci li il 1 orla non disdirebbe. \li i e,: i fia l'
-. / lia la tll ci ! ll li Ill'ai». l 3oni e.. I voi, il te: i ia questo ). l
'lei'.- - - - - | li i - li i si ve l fia il presente º il tilli: i
I !: )st l': l 'li l'tl S... - 1:11 - I ll v;t, fin l v.. l 3o..
le fia, 13. Qui i fia ir: le l Sel lembre. Caro. l fia..... I v.I! ! -, l ia
suggel che ogni uomo sganni ». Ces. Dante) \ i li - lo ill go fia llº:i li
fesl:i., (iianl). ll (: | | | l fia l e l'1 a 1 a: perchè - º la piovana
-.. n Il re deila t rra ». l)av. !, lil: il -...... p le i, illi, e alle fia di
loro, se l' - I no ll v i l il 1 li i:''i. I l ' l : i ....
le St i t, i s. i mi vo'il a sito dispe to lanni di chi fia la
colpa? » Se ll. V et cine e gli oli Illi i: l i tº vi N ſia mai
vero, il l. Si i pil I: I: 1' i rp - a io i vi prosperare? a non ºn
l fia mai vero. » Segl). sul gio: li l' osti i Ira d rupi scoscesi, che
fia iera ſºnº la nºn la l e in cima a titlei precipizii, a
tracciare sì belle prede. Segni. non oltri, he pli il... ma hi l -
ve..a sino alla fine, quegli fia salvo ». Salviºli.N/1 e rc e Non in
senso di mercede, che se l'ha pur questo, ma in quello più co Illume e assai in
list, il pp i classi, d'aiuto, di soccorsº, di grazia, di cor lesia, di merito,
di pietà, misericordia, compassione ecc. vuolsi qui si diata la voce nei cº. I
il quale non solo forma alla francese merci, o all'in glese mºrcy, 111 i clide
e ci III, Illasi ad III in do si governa che nell'una e nell'all la lingua I e
Iris a ragion d'esempio; merci, a la merci de.... se ne tre il la III er i
cie..: grand mri ci 1)ieu merci; o quest'altro: for mercy salvº': al lli e nºi
ci o, e si o le medesime, cl e le Isale comune menſe dei nostri classici.
Eccone alcuni esempi. 4. a Marfe, lºro gridava mercè per Dio; e quanto
poteva sa - il1stava: ma... ». HOC ('.“..... II e io ll li ll 'oi, i vostra
mercè. lI loro de ll ' 'e volevate ». I30 ('..... di e il Si r. le gran mercè,
e che... ». Bocr'. ()r ecco clle veli le (esil, e Lazzaro, gli andò incontro, e
lil - sl tutto in to i ra, e ba io i sºli i pit li, dicendo e grida i lo: gli
Into e, mercede a te ril: e º si ro, cli(ti - e' leg lì: i di V (I lil alla
casa dei servi Illo I., (a Valca 6; a Voi la vostra mercè a vel e il ' Il lili
Vito ed io voglio oliora i vori. o I3 r. I Io pe ril o, il torn all i vostra
mercè., Borr. I 1 Dic mercè, e la vostra, io li io, che io il - i lel', i vi....:
la II o II a dosi a el l te, noi li per iniet e si i l i mercè di Dio, Irla
consapevole della slia i degnita. » lº i rt.a.... io lli soli, condotto per tl,
to il viaggio senza slo e felice le te. mercè del passo, dei sussidii, ecc. e,
Caro.a E be: hi, quelle bastonato i fili o non Ini avessero fallo liscir di a
passo, con quegli che oramai, la mercè di quel fanciullo, vi aveva fatto il
callo. o Fierenz.« Non vi par che sarebbero stati auda i, presi Intuosi,
protervi, e in dºg li a di quel perdono, che ri verono mercè la loro prontezza?
Segiº.Questo e imbiò la in Egit o II il Vlosè di I l e --as-In, il divoto Illo
« ma o, mercè di una sola predica dell'Ill lerno da lui -:llitti, Il lillitllll
Ille « per accidente.» Sogli. a e gran mercè vostra che peggio non abbia fa
ſto. » Bo. Chiede il 1o mercè a l)io per lo merito del pr omesso liberatore.
Ces.Note alla voce Mercè sserverai bella elissi, quand della preposizione
per e quando del verbo essere – virtù del resto e proprietà non esclusiva
della V e nel cº, li la collllllle all ora ad altre, v. gl'. grazia, ne il o,
col 1, sia e c. buona grazia costra: e tru vo, grazia d'Id duo, che io mi sono
conserva lo ſtian lo più posso... » Pandolf.: merito l'assicIllita dei vostri
stildi, ecc. ecc. – Conf. Elissi – IP: I l e l.N erai lili ancora come la c
ligi inzione, notissima, merce chè, non è che un composto di mercè e di che. «
Non pote lono essere preferiti, me cechº I ddio non si lascia adescar da doni.
Seg.iti – Mercè a, ed anche nei cede a, è modo di ringraziare proprio del la
litiglia italia, la.) - I fissi del segna as del non le I)i, dipendente da
mercè (tut I simile al francese I)i i merci. La qual omissione però i li ha pºi
il luogo quando il no di l)io si posponga a mercè: Itri lire le velini dore ne
è l'Iddio e di questa gentil don li scali Io sono. I3, c. I li li ho bisogno di
sue cose, rei li la mercè di Ilio, e il l marito mio, io ho tante borse, e alle
cillole, ch'io V e l'alloghel ei elillo ». l?occ. Fºurnto E sl il.
e lui le avverlio viene la voce punto assai volte º: ri: i vi il ci ills
e. I e - n 11 lissili, lira gli eserº i pi li animi niscano quando e come
me gli Ils: il tre, si ch il per i clo, lerivi grazia e buon sapore di
eleganza. I pil con i col sos intivo soli: essere in punto in assello, in accon
io il precipilo, in istalo. grado e nelle re in punto (cioè all'ordine: nellere
al punto aizzare, cimentare con il lesia, l'uomro perchè fac cia.... in buon
punto opportunali e le at buon punto: al mal punto; dare nel punto: di punto in
bianco all'improvviso: di lui lo punto ecc. ecc. I vverbio ci fornisce: a
ln di che legano con maggior intelnsilà, li r es.: punto, punto; nè punlo nè
poco; punto nulla e qui tiene alquan Io del point dei francesi); b) un certo
grazioso riempitivo che torna ad a lui un lo; un nonnulla ecc. ecc.... Le
previsioni siano in punto a lor tempo.» Ci sa, Piuttosto tre cavalli buoni,
grassi e in punto, che qui il tro affannati e a Inale forniti.» IPandolf.« Navi
lornite di tutto punto, o Si Lerdonali. « In mal punto si ori emino il
mare ondoso.» Menzini. “ Dunque, ripiglio I rail all' inte (i riso, messo
cosi al punto.» Mla zoni, « Cosi già in punto d'ogni cosa bisognevol a
qil passaggio, prima di « Inettersi in mare, il dl IIIessa.» Bal'.. «
Alcuni di essi, parte torchi di mia e, pari opp. e-si da, e ritiche, ſu « l'oil
in punto di lasciarvi la vita. 13a I. .... coli 11el (i imporre
si sl: e- si va in te sul punto da i convenevole. ... e stalli,
il ciò tintº sul punto della Cavaileria che...., 9, i 3 art..... affinche',
dove gli ne venisse Euan putil o al n o in strasse. o Bºri. º volea dire,
secondo - i no 11 i 1,,, li: soli iti e litta a ce ngiura « era in punto.
l)av.« Cento e piu loliiiiii li quel lite, li i luro, i ti o al lav.o, e,
Inque « di le filsle e il Cat Ir furc no in punio di navigare i
IlilitIero, o l a v. e Miille navi, lurono las, i voli lº stalli 1 e ! il....
in punto.» I)ava inz. le Illali e se li ril s gloiro, altri li a gr. - era
punto di rievolezza. Boce. « Punto Inoll I Il l: II le gital (ial s. i
«Qllegii che hº illio con il prat: 11 le li: Il to punto nè fiore. SI). Se n.
l'ist. « Punto del mcndo il 11 poi ea posare il ll. Il li otto. o I i I
ti. « All re ragioni di non punto men grave il il 1, lizi.» l?art. a e
lei si riglia e li rvirill d. I 1111, si lire, i 1. I tigli: il re - se le
punto « nulla sentisse del bar -o il 1 e il 1 olii Illesi, l 'empio., 13
art. a che punto ch'un tral, li. I o v sta a igi si trova in l.1 o ſu il
lie la lite « in boc. a. » Cal') « Moltº è la plance..... ll 1 11:1
punto di ieri interni o... l ' i -. « S Voi mi volete punto di bene, il 1 e il
v; 1..... B... Sc Il legna illolo e punto abile. I... Il D... - il l.« Con l'e
rabbuia punto, lo sl 1 l o il il i li. « Ma no: percio che ino:o -aio i lil i:
li, sa p.ti, i 3 malteschi, le « pronti il d urlneggia 1 e l - la li: i «
a finire lº ll'Illia delle illa', o li co.. e., li;..... si l.l.i.« loli sara
forse gl.lli la o, ll il Il l il 'cloro. Cili punta 1 I li le « d'umanità.» Seg
ll.a El io 1 orno a dirvi co; i pl º tes, e del Si io che li punto confida « ll
(ille Sile forza dov l'à (il dere. » Stg, ()gni donna che punto bella 1 -se vol
1. l) I V. E nn la di ea. ch'e g: ai le pericolo a.i II, II, scprasſare punto
nella « immaginazione, qua l.do gli vi.. li. a Ine: te l zza d'ill felillila, a
pe: occhiº soprastandovi punte ri le volle a l livi rie, ch'ezi, i lio un'anima
« molto in onda in castità, le ril ma ne per os - l II l i lilla.» (1 Valia. a
(iò sarebbe, da re a discutere la Legge di crisi la ni a Sriali lasci dolo a e
a Cicondono a quaii, ve ella pa in punti necevole al lo le pillol!: o a degi
strati, agevolmen e riuscirà d'indurre il (.ali - a Irla a disdire al Vil a
lela la grazia e col finarlo fuor del Giappone, a Bart.Note alla voce
Punto i – Punlo, nullat, un non nulla, niente, sono talvolta perfetti si
li lilli, e di till inedesillo, IIS, e ci si rilai ille. Conſ. Parle I. Cap.
3.7S Sinile: vesti di punto. I rili o di lui lo punto; armato (º ('tº.79 -–
Nola il modo: stare sul pil n lo le l con rene role, dell'onorevole, della cui
l'alleria ecc.St – ci è punto punto, li ill.; II l Il significato di punto,
niente, un non nulla ecc. Il 1 si il 1, il ppo gli antichi, e ha sli la nota
frase di Danie: Peli a orinai per le s'hai jior d'in gegno, Qual lo divenni!
SIII le litel del Manzoni: Ma di che i julo gli p lesse esser il Ila o al l:
che già brillo ricorre Va al fiasco per l'Irnell e i il cerv ello, il tale
circostanza, chi la lio di se uno lo dica. E i lichi il sito quale intensivo di
non: « I giovani e maggiori e le I compagni di Celso, non si s not guti o no !
io e, anzi li i più i dirali contro la plebe....» l.iv. M. \nche il mica dei
Lombardi vuol essere qui menzio Ita' che li li è poi la lil I lilli: rido che
li in fosse già sulle I rili e al recello.. V | lale l'ill, rispose: Signor mio
non so gli nè mica, li è voi a che li li: ogni le, alzi vi dimenale ben si, che......
l occ. e Vale le ali le illla nica, un miccino, Il lanlio, l'idea, nè pun lo nè
poco - a I greci panegirici ti l'ora li li el'alio mica una pill', i vi -a lode
ed inutile!....... Sal Villi.SI – Tra di lei quel rialleschi: pl o lili il
menar le mani. (schlagfertig, Tutto l'referisco qui le lole Iorme
avverbiali: lull'uno, lullo da vero, al lullo, innanzi tullo, lui lo di, dai,
per lullo, tu ll'ora ecc. ecc. il tui tut lo, aggettivo o sostantivo che si
voglia, è il variabile e sempre di un ge nere e numero, e piaceni allegare
esempi di un lullo avvel bio e pur de cliliabile o si scel libile di genere e
lllllllel'. Aggiunge energia, e vale interamente, oli minaliente ecc. ma
non sì identici, che sostille dosi questo a quelli non ne soffra lalora il
tornio e sconcio ne venga non meno alla Irase che al periodo. Tiene alquanto
del toul dei Francesi, come che troppo diverso, che non è il francese, sia il
governo ed uso del nostro lullo, e ben più vago. Polmi mente sopra lill t virlù
sintetica dei modi: tull'orecchi: l’ullo gambe; tutto leggi: lullostoria; tutto
musica ecc. e par che si dica: a tutta forza e vigore, non alllo illeso che...
immerso in..., non d'altro occupato che..., anima e colpo abbandonato a... ecc.
ecc. (85) « Io conosco assai apertamente niun altra cosa che tutta buona
dir po e t. 1 -i (li Illirlti li(Il 1 s'è l'Illi di costoro.» I3oce.a Qllel. e
gge le fila li il carro di tl’amon[ana gla l'olava, e l'allo tutto e loost let
Ii di Illo: Illoli, di frascilli....» I 30 cc.a delibera o li tollla! si ill It
llia, tutto solotto si mise ll call Illillo. » l 3o '. « Il fallig', io trovò
la gent. l giovane tutta [imida star las Stil. » I3(º. « Senza - I tal l' -, e
sollecitata da suo, cosi tutta vaga cominciò a a parla ! e.. I3).I)imo a lido
il giov: in tutto solº nella. orle del suo palagio, una ſe II lillell'i.. i l
lo lill sill: l., IB ). Tuito a piè fa - i loro il colli l o ! il 1 do
disse.... » l 3. o i lut. In te la II: sua la Ilte ne ſei a spiare. (trovo che
Verºl Incli e I giova e il 11 l'a trii n, dormiva tutto solo., 86 Bocc. il qua
e es-endo tutto leggi e tutto antichita... » Bari.....i-1 l'1 lis, (llella e la
i i, il ll 1tl i) la l la ll illli, s v l'Ve i gli ill le liri, tutto e
il o li in soli ordia. Dal t. Chiamò Mosè, e qui si tutto dolente del suo
fallire: Su diss'egli ch'io Il il 'l' Illi)., Se. ll.Io dovrei di file stamane
esor farvi con grand'ardore ad essere tutti zelo; l sl? SC:: 1.\l di Iliori
tuttº animo, tutti ardire, tutti baldanza, ma nel di dentro roll ovall-i o
l'abb 1::. » Sºgli.a MI, oli qua e. l e Iron al ro sonº parimer: e. ch'a ffelli
di un animo a tutt'orrore il quale per la 'pa già stimasi dato in preda a tutte
le più ſiel e ! Il re.» Sºgli. Note alla voce Tutto S, I ),
ſu Io ci ligi Illzioli e il vv e glachi, ben cºlli, solo o elemento di all i
spressione col lutto che, con tutto, tutto che, indeclinabi io o il rialliera
di agge livo con lullo che mi sia le amico; con I tilt a lui costi (t a mi ci
si darà ragione di parlarne più a V: Illi.Anche del modo elettico: tutto
quanto, tutti quanti, e dell'altro con il missili o: lutti e due, lu lli e l re
avremo occasione di ragio irare ad altro proposito. 86 -- Agiungi a
questi esempi del Boccaccio, le frasi anche oggi in Irs lop late al rilie volte
dai 'le si esso I;occaccio: esser tullo i, in Il lavoro: vino da bersi a lui lo
pasto: essere i ullo della pr i soli i perdillo e rall rallo, e simili.U n tratto
– Urna volta Non credo alla liri erra' o asserendo esser oggi smessi,
scordati e per | oro discº li si illi i lodi: un trillo, una volta in quella
forma e valore cli negli esempi il si a i cii noi 'Iali a volersi prendere un
tratto nel sigliific l una sola, e una colla spacciarlo per quel che su na
sareb be sl la hit si e da il crescerne buona mente di chi sell liss si p vi 1,
il i l di liligº la, e non ne vedesse più là. I modi una colla, un l al
lo le, i cser I i l n al di l l sch si: si h mail al n. Non mi 'mal her, guck
'mal hin, n un link in all '. (r.I e II si li primi o li allo; anzi !: allo,
d'un tratto, dare il tratto; dare i tratti di olz en Zi pensare un irrillo ecc.
ecc. Si, non spettan quì, -, li o lo così in di grosso l'ein Ilù
ſiti il presº il nosli a cui la li li igl lill ('. N la non l gni un
tratto.» Sacch. i u;3a volta li. ri che tu n'a Vesti. » l80cc.: i i Vo: 'rei
una volta con esso i lì: lº; o li. » E ('. N un tratto a voi..... I 3, c.I un
iratº o. Vol. sse il Vesl il il re. » Fiere Z. il lb t i d si facesse un tratto
l'l V v tl le l V, e, le in: Va l'allino un tratto « non ci si va a il t.a E 11
i mill ! - ! i l l anno grazia e mer º o un tratto dal funesto letargo, il chav
si g la lolla, i vv i, illuminato gli o chi? lla loro mente....»
Barbieri. a cede per or. Fa1, del late che si sveg Note alla
voce Un tratto - Una volta S; - - e pensò un suo nuovo l rallo da
lei il re la sua costanza» (I30cc. 3art. (es. cioè cercò un altro tell alivo,
astuzia ecc. (Conſ. (.., p. 1. verbo Dare.Forte Forte è sos la livo, agg
IIIA ed avverbio. Oltre all'appellarsi forte un luogo qualunque for Il calo, di
esi, e bene: il forte di una persona la capaci i maggiore della si essi, il Joi
Ie di In'opera, di un componi niente, di un impresa, di II live in Illo, di
checchessia, cioè il fiore, il lierlo, il III rl, ecc.. Il l io le lel (li 'al
si e del lill loversi dei soldati ». (esilli, ecc. Foi (e, e chi liol -, è
predica al l esi di persona o cosa che ha lº rlezzal, gaglia. I clia, si l //,
illle Isili, ecc.E fin III al I cºlli e Iri del I i l ero e se il III lilo. Ma
non si gra dilo e si cornuti oggi li è il forte avverbio, assai li ute le sulla
penna dei classici, in sºlis cioè di assai, lici a menſe, gaglia, la mente,
profonda nel te'. role'n la mente, ln tºni sui mi cºn te, tal alla rocr', e
clillo alle alicola ve. inenza d'animo, che lalillo anzi non lo disgrazi, 1: Il
che sa per gli buono, e gridi all'anticaglia, se ad altri anche oggi piacesse
mai di usarle. Per chè non ſi sia grave assaporarlo lic pochi esempi, fra i
moltissimi, che IIIi a º plesso, r le id, lilei e il III al II a Telli, ci se,
ed azioni il lamelle si convenga.a essendo assa i giova rie, e lelli, e lo I. I
lei s'innamorò si forte e il Podesta del paese, che pill ſita le piu la non
vedev., 88 Bocr'. e Avell (lo V (lll v. " (il V (, l: i re, is l'all: lui
(º littº « piacendogli, forte desiderava di aver, ma pur non s'att | I vi
li do e Irl:ì ll l: l ' (). » I3 ). a e saputosi il fat o forte fu biasimato.»
Bocc. E biasimarongli ferte o li' gli voleva fare. » I3 Cornº che ci si liri o
altro dormisse forte, ci illli cli. l 'i lei la stato era, a 11 mln (lo
l'1Iliv:ì a 11 ol': 1. o lºa I ca li presa forte la giov i tre li ſi ill: lli.
Bo. e....o vede; dol dormir ſorte, di li rsa gli rasse (Illa: li egli avea. »
I3o r. a \ ndl e il rio, go!) risponde dogli il la illl'o, cominciò più forte a
chia a mare. » I3C).commendolia forte, tanto nel suo desio a cellulºil (lo-i,
(Illanto da più a i rovava essere la reilla che la sti i passatº - il la.... o
I30. a I)i Alessand o si meravigliò forte, e illibitò noi foss....» Bocc.
E avendo la barba grande, o, ieri, e il vita, gli par si forte esser bello e
piacevole ch'egli s': 1. Vis:I.... » I30.e.... e quando ella a ridiva per via
si forte le veniva del cencio che allro llo t r ore il III Ilso l1 Il ſºl,
Va.... » I3..a.... i quali dubitavan forte non S (ii i ppel º lo gº
ingannasse.» I3 c. « Questa parola parve forte contraria alla donna, a quello a
clie di ve a lil e intende va. » Pocº. a.... e perchè mio marito non ci
sia di che forſe mi grava, io ti saprò a b(an.... » I20 ('. a.... per le
quali - oso, messer o prete ne 'nvaghi si forte... l'occ a Forte nel cuor noi
la pietà compunsi.» Dittani.a.... ma poichè si vide ferito invili si forte.»
Bart. «... Allora come a cose di sapore che pare a loro aver forte
dell'agro....» Bart, Note alla voce Forte NN Il Cavalca idoi era
anche l'avverbio fortemente e significa il gra su per la livº di illi: azione.
« E in questo tempo slalido ci si, e I Zzaro, in je' m ) ſorte nºn le; [ueste
due suore MI; il l: e Mlal a jo) le men le l'ut, al ramo, perch'egli era così
buono e perchè sapevano che Gesù mollo l'amava». Troppo () lesta voce
li rila alla memoria la pacifica contesa ch'io ebbi, or è già l'anno, e l'ol Si
fra ello intollio al cone letteral li e si, e l el'e pi le del sacro leso: Mei
ces tua magna gli is. Noli è il l al nimis che del basi qui li adurre,
sentenziava egli. (º lesto mi mis è Il lal V e// li Ill 'e lle lol la ad un
massimo grado slip I lal V, che la llli gli i alla lia li li ha. A li io, che
quali (lo si ll alla di vedere il V el a pillºla di Iagione, la voglio sempre
spuntare nè nulla a Ilorilà si li li porti li al ere. Ials, falsissimo
replicai. La lingua ila lialia l'ha sì bello e ſol le clic li il so se all ra
lingua possa mai fornircene il III colale. Ed è appli l'e lliv le le italiano
dello stesso minis, trop po onde forma si Vil: il cli Illi: i l: il V (e un
così fatto superlativo. ln pero lì è la voce li oppo sulla pena al
classici non significa soltanto il lellera' e minimis Ilia il minis all
resì lollo, assai – del citato luogo S9, a ch'io perciò li l'avviso non potersi
meglio tradurre che colla Iorma troppo più grande, che ecc. Al Boccaccio e ai
suoi valenti inni la Iori, andava all'animo assai la fºrma comparativa, la
quale poi tor la mercè della V e troppo ad un massimo grado di comparazione,
dirò così. superlativa. Leggi e dilnini s'io mal in'a ppoliga a
\-l-ai volte già ne potete aver veduli i dico de li re di scacchi troppo « più
cari che io non sono » Boce.« più assi li ve n'erano e troppo più belle che
queste non sono.» Boce,"IIa colui è troppo più malvaggio che non
t'avvisi.» Bocc. « Non pensaldo che, los- e chi addosso o indo-c o glieli
e polie-se, ull a: illo ne porterebbe troppo più che alculla di lei., 90,
Bo e. « IlliSe lIlano ad una Vlt. troppo più dura e rigida della menata
pre Sente.» E0cc. « E se Inoll ('lle di tult i ll li lo o viene
citi l aprillo, iroppo sarebbe più piacevole il pianto loro. Bocc.
e Vi tl o V () la II, e tali ltto, le V a - troppo più cle tll la la
spesa. » Borg. Egli e' troppo più malvaggio e h - li ll s'a vvisa. » I 30 cc. E
Annibale l il troppo più accei io a l.Allti e, lle a suoi Cartaginesi Stato il
n era. E assai lostri con il i adill I si lio gla di troppo più splendida fama
stati al presso le nazio; li esl 1 in nee e le app lºsso ioi. » I3, c. «.... a
Badagi, che da troppo più erano in forze, numero e ardimento; Ina il Saverio la
cesso ogni per i lio. » I 3. l'i. «.... ed era la piu bella lei mi a, le
si rov a -- I l II onl, silvo la Vergine Maria, la quale era troppo più
bella di lei senza niuna compara zione, pill e cori raimlt ita'. » Cav al
1. e.... il giova il tilt o il 'li i lil III e col il III (-s Si l' 11 le alle
sºle Iila li; e lo II, li e il V e --, pill lo i soglio d'es s-it rs', mila
anzi eg i pl egava lui a lioli a biorrirlo nè rifiut l 'lo, per occhè era
troppo maggior pecca (cre che forse egli mcn credeva. I3: i rt. 91, e Ma to li
1:1 tii, Signori, I il III, che troppo ancor più alto con via li le Val SI. o
Segli. III' troppo altro gi ill ols e le:lo I, a.... livi- i lo., (- a
li. a dimosti o che troppo più che alle pratiche e negoziati.... era da
repliare alle orazioni lºr Ille-to elietto da il latte a l)io. » (s. a N
in sol: III e il I e tornò i llo II lo nel primo lato, lil:i, a V Valit: - º in
Indolo di troppo più doni, lo sll blin lo... (e il li. Note alla
voce Troppo 8) –. Troppo, il re al significato di soverchiamente, vale
anche mol lo, e questo significato s'incontra spessissimo ne buoni autori. (orlicelli.90
– Parla dei soverchi ol'nalienti delle felillirile del suo tempo, 91 – L'ho
preso questo esempio un po' più da lontano che non biso gliasso al fallo
nostro, come ho alſo gia più oltre volle assai, e ſarò sempre che ti potrà
tornare non solo in utile ma ed in piace re. Qui, a cagion d'esempio, oltre a quello
onde questo luogo vuol essere esempio, hassi al resì a gustare e quel non
che...., ma anzi, e quel non –- non credera (di cui al Cap. 2 Part.
I.).Là ºggi si griderebbe l'affellazione, oh! oh! egli è il purista dàgli
la bili e colali all'e ciance, chi alla Boccaccio e alla l)ante insegnasse mai
rile all'oro, il cloro e all'onde sia lic volmente da premettere il correla
livº li Illillo si voglia far emergere l'idea di colà, appunto colà, pro prio
lino a quel luogo ecc. l'icinsi clicccè si vogliano a me non dà l'animo
di partirmi da una sºlola iroppo più aulorevole e veneranda che la moderna a
pezza non è li potrai li li essere. l Irisi: più là che bello: più la v.
g. che l bruzzi ecc. ti mostrano corti e si governi, secondo sellire e sapore
classico, il comparativo del l'avverbi di luogo, di slalo e di invio: là e quà.
Non gia: più in là, più in quà. I ro: piu in là di ecc. Irra: pii là che
ecc. e in brieve grida lidosi a luogo, la logo, là pervennero ove il corp,
di S. Ai 1 Igo el:a i -1o. 13,. (º A t'll il li ai lo cli, avanti ora di
Inangiare pervenne là dove l il bio: e el in. a i là onde r, il o se al
povero non ritornasse.» l'80cc. E Il lesto letto, in Il l to a l...... - 11/a
lista le colà pervenne ove Sep a leilltil a la la loli tra lº '.e coli lei il
sieri e niti 11 o il 1: vi o, e presero il rallini in verso Alagna, là e dove
l'ietl o aveva certi anni, dei quali es - o mi l o si confidava.» Bocc. Vli
rispingeva là dove il sol ti º lì l'ite.Chi (Illin l e gli scelse la ll mi e
pianti, cotal si rilla ue subitamenſ e là onde l:i svolso. » I ): ll I e.lº fa
l l'ill lento ordina ono ins II, con le elle dovessero uscire fuori anzi di, e
a: la l e a Irio: il Calvario, là dov'era il mio lillimento. » Cavalca. vuolsi
cosi colà dove si pllo: e (io e le si vllo, e... » l)ante.a li de ella de sl 1
i lo, l III ell lo l'esser fedita; ma e ricordandº - i là dove era, tutti i lis.
ss 1-1, tel o del luogo, di quel tal Illuogo). 13, Di lei sil, la norò sì
Iorſe che più quà nè più là non ve! va.» Boce, e l' (Ill: ll e II lig.i: ci li
h? Maso is º I la elle pill dl millanta, che tutta e lotte tali a. l) is - e
Cai: noi il 1: I)lln Ills dee e ssel e più là che Abruzzi. Si - lo, ine,
rispose M -, si e avei ('. » lº. « avea preso -i alto grado di perfezion, he
non si potea più là. o Cesari. e V vº: lo pl o ede: p in là, ci sia i cose, i
veri:a il vedute che...» (.esi...... ll 1 più là li oli lo i possibile a
ridare. » (...Quello Il Boccaccio, il Passavi, il. il Pil dl Iſi, il (il
Vilca, ed il valentissimo Dal loli, il mila i d. l II mila serie di ira ori e
discepoli della scuola tallica, Ilsa l'olio assai, e i le stra, il guidi
e poco grato al viziato nostro ore o il prosione dimostrativo quello posto
a glisi di 11 Il ro, ci si d. it -igi, i lic la lino Illul lI d l
Di esempi ve li ha a bizelle. Ne a I ero al ini e piaceri di aggiunge e d
in quello, in quella, pari alle lorni e avverl: i: in quel menti o, nel menti
e, in quel momento ecc. e si dis: quello li n. - - id. v..... vi i e
quello li vi - e' ii 1 e l'Il l il e io vi - ll 1, v.... I3.-: Itt - il 1 se. l
' a 1 il 1. l it; l quello tl a Valli I e (lo V ess, lil ('.: l o.lutti; - i
fri lis. quello li da N i e:: si iro l'1 -, -1.. » 3 ).l'In/ li lis- I - - I,
quel ch'io? » I3. I -, quello le 1, III -- il l sa io vi li essi. o lº '. i 1:1
! I, ve l i. -i potrei lo Viºla e quello che noi a id:assino ſ: o ll il. » I 30
t. ... e io! I si, a quell cche io mi tengo l i le sc (l ' e 'li.» I3. 92.
o Seguiti rolio, il sil, no, i ti l'e. sse) l da l. (III l 'o più a ll'Iva n,
piu lui iro il lit. 2' l'1 e va e le, i di 1 e ven re a quello, al quale
dopo lo I - ra l III antila li -si, er., FIl colo. Itispos, il III ), gua a
lile. ll III i lII il 1 o quello clic pil III e il bis: - rizi - - I..A questo
II e les, il II, II - Il to si It, l e il q"1ello che è det o a lI - l...
l'a - sav 1:1ti.I, -era ril II- I 1 -i di quello che: ' ' Vt a la l.... »
Fioretti. E p. lito, ve li quello che i li' Inita col suo compagno
» 'i e il v. I:: v. i: quello che i lr che, è.... » (,s In
quella cli..., l. E le IRillall stro, col il l e, c in quella. I 3.. QII,
il q: le! Io o clic si s la fa in quella a Che il 1 l vi le Cllº gir 1 m
-:1, III: qlla - là saltelli, a Vil'i, lo Mill it: il ri. f: l'.. it: l'.. l):
"ll. « In quel che si appiattò IIIi-ºr li denti« E quel di ace, il 1 o a
b) allo a ll'ano e Pol sen portar quelle membra dolenti. I pante.
93) e con [aii ingegni...., che il ponte sarebbe mancato a lui sotto i
piedi « In quello clie e gli pas.. a.. Ces. Note alla voce Quello
!)2 () i la fa da relativo e ville: qual cosa: non so a quale cosa io mi le fa,
o che è lo stesso, non sò qual cosa mai ini | l'attenga | lo li li lo se gli I
e rolli (' Ill. V el'b, le nuºre. 93 – lº è) ssere che colesto in quel
vaglia non in quel momento, ma nell'uno di quei due che col revano, il quale
per istracco s'ap cli i non le segli le relil (Inl verbo le nei cº.
U Corn Co (li li li si l - valol e del sostali livo il rio? Che ha a far
lui l eleganza? I tagione e Il li se no e loli più là. Eppure alche uomo
è al V re sulla penna a classici che alcune volte, più che il l a essa pul e al
grato velluto, al tornio e saper della II se. (lsserva quanto è vago quell'uomo
in senso di un e ualunque uomo, di chicchessia, e in luogo della particella a
verbo su. VIa avverli a ricola sul gills o governo, costruzione. lº.....
ll III li ucnnc lo i ri: i V li l: e cl’egli non voglia “..... pl
il l n t il to in ebbe con gli all i pm role irollo (lis once, e il l d'uomo. l
3 l i.e si e il II ll e uomo in:li in quel e cose che a lui l 7(t, lo uamo il l
im. it - l'alcuna persona clie ne fa cesse e sei a -- quello le Luigi per
il mio e di I)io. Cesa l'i. « E nel vero l' 1, a: per lo I e uom dice he
io lº blo essere a Imo:tº giudiruto. io no! oli in Is I niti i r. 13.“
Fra sè Inedesimo disse: ve mente è (Iliºli così magnifico comio uom «
dice ». Bocc. “ Non è rosa piu naturali ai li! I v.le e giusti e li Illel
piacere e le « uomo sente dall'esse; ama o la si oi ratelli. 94;
Cesari. Note alla voce Uomo 94 – Che cosa è l'ou dei fr: il
cesi - e li li Il collll al ci di home? (il man dei [ d sch è altra cosa li ler
Alain n il trio? (ili inglesi poi dicon, they, I he people say ([. he loria al
nostro: la gelle dice ecc. Fers o n a L' Iso odier 1 esſi voce è il
rilalissili, e non si ado pera in milli a 'I ro -iglili clie di II lil il
genere, o, a dirla coi fi losofi, d'essere si issisi e e rigi nev, le, ma si l
rispello alla sua sussi s ente individi la fila, e lo scili del l s e ido, di s
la essenza o la lira. Il male di elog: I: / Is e virili si che a ra vale colpo,
e poi il ras e li li | Il l: il no irla eziandi tii animale, l o al significa I
" Il li h Ss 1, c. ed il li inalmente ha senso di ver: i, n. ss II, il li
do le app i ll'all cesi l'aurun, per Non ti c'. )sservill e gli sla i li
a presto. I )elle frasi cl in 1: la III | I molte re persona crescere di
corpora Ira: fare di e in persona di... () le lil del a | Iel primo superbo in
persona di lulli gli allri, Isti: prolcl:: 1)i, isli in corde lilo e Passav.:
far la persona di.... li l: lle spielen, sostenere la parte. «I di quie Por ogi
si che ſce, a chi l il suo personaggio nella gloriosa e parsa la valli al I e I
r!. 9, la la persona adosso ad alcuno, soperchiarlo 96: mettere in persona di
alcuno qualche cosa v. g. una r lidi:i, costi i lirl li di essi, 97 e.. ci sarà
poi la cril sio: e li i la rli id al l silo. Iº, i cºl logli -s e
II l bel fante della persona. l a IP o cle ella era lei a del c 'po, i giovane:
11 ol, issai, e destra a e atante della persona ». 13,.... te, i bil 1 E
le iclè ella fosse contraffatta della persona.» B ita', e.... essere tutto della
persona perduto e rattratto.» loce, l'1 va: la lo- i mal disposto della
persona, e le, la inelite lion molto sallo.» (11:llillo,\bbiati i cavalli i ve
li lilli- al grande colpo, cioè persona.» V ol-: i rizzº / l':lli li.il se - ll
o chi a losso, e con grandissima af lº ziº e la persona di lui, e i silo i siti
mi onsiderand d'o culto alliore t. vt', ll tell it | º li li: ss e.. l 31,,la
li e ti e i, till ia persona piglia e va i, senza lasciarle in capo -, i
periti, o oss - so, li i n e -se. I 3,..ed i a º s', 1 e la piu role belle e ri
che al dosso a l'una e ine, i viri della persona - i pareva che la giovanetta,
la qll ', a pl p - o li -: i B, l stat 'i: si val.etta....) S
-- ti:. ss e i stesse persona, il 1 - si l qll il il 1 1 1 o cava tv:ai.
i cºllo persona se n'av v (lº - e lº t. Io li n..... I, l l la ventura
lestè, che non è pcrscina. 13 \ i i vi li Ilia i persona.» l'8oce.
Io e li (s'o, che tu non facci liliale le a lui ne a persona.» e al ll un
altro Fio: etli. I la ll l'a cos l: e questo si è, - - al lil. I - - -
che se nessuno ti doni i -- 'I gira li cost, che lui per niente non ri
spondes; a pcrscita, tra seri li essi vista di n. 1 l ele: è e noi li
udire.» l3. I | p. g v, se i persona come fosse ivi, edl li non v
il giov, il sillo º l'io etli. Ed ho da mio at oli ed za, lº io lºn la possa
dare a perscrma.» l'1 r, Ili.li i per ſuo - o il 1: ini: 1. ll il a persona del
In illo., Bocc. « E ' il l - tira perso ia mi li, e ! i Zzo perdonato. » l 3o.
I; rulli, a non salirà persona se: it 11 Note alla voce
Persona ), simili ma in tal caso spogliandosi il principiº la lºrsonº di
principe, e mescolandosi egualmente coi titºli di sè, gºl l-l il tilar la gi al
lezza, piglia un'altra grandezza, Castigl. Corle- giallo. «Mi pareva appunto di
scherzare ſuttavia fra le conver sazioni soli e di Brusseles, e l'avia di far
la persona di cor legiano il luogo di quella che mi conviene fare ora di
viaggia lo l'eo. I3C Ill. 96 - Lo stesso che la re l'uomo adulosso al
altrui, cioè cercar d'aſfe l'irl, col le minacce. E volendosene al non so che
esecuzione il lido ſilio a S. Giovanni a Irovar mio fratello, e gli bastò
l'animo di ſoli gli persona addosso, Illando egli meritava d'esserne casi i g:
l '. (a l..il Diil (iherardini. Voci e maniere. - 9' - l'orili, il
francese sui la le te e il gosl o volgare in testa d'al clino. (ili
rilizio l'Abbadie per me lei le in persona d'un al ll o, Calo. S e
lºro orie di terza persona d'arri lo i lilli neri e genitºri, che si riferisce
| | sempre al soggello del verbo, adoperandi si lui e lei negli
altri casi. II o Irascritto di peso la definizione che ne da la Crusca, e
basterà. Come piacesse p i al Boccacci re di all i trolli. In colal sè
in In lo assolti, o e coll'i: definii, l gicli e Illasi si ºss, V edilo,
di con Io e mille che ve li ha, in ſilesti p. chi esempi. a Per un
cali o ambasciatori gli signifi ) sè i ssº; il l ogni sll ' Illall « dal Il ().
» I30.“ 'ostili... dir. se, sè con gli li ri ins me essere in questa opinione.»
Iyoce. s “ Gli altri llitti, che alle tavole e rallo, illli I sienne dissero,
sè elier a quello che da Nico, uccio era sta lo risp sto). Bo.Aiess. Il dr )
gli 'e il dè grazie del cori l to, i sè a l og: li sll, collandin - In li o di
-se esser presto. Boce.e loro, che di queste co-a lui il rili, or -: van,,
strillse a confes º - ll sè i sien: con Folco esser il la mo: del a Maddale, la
colpevoli. » I3o. “.... - e pel I i ll e le slla pit l il lill e liceva Ilo, sè
aver a Vli, o e da lei, non essere incor, di tanto tempi gri, il 1, che | i
leta potesse es e Stºre la crea llra. o loce. Questi e Quegli
Si che lo scrittore il derll, lo usa, e l'uno e l'all ', posto assoluta nell le
in senso di costui e colui. Ma non la iſo a colifortarli all'uso quanto a
mostrarlene sil vero uso e legittimo piacermi riferirne qui alcuni esempi.oru I
ond II o luotiIoluogtro vito ottimisti es lllo ollo ofunifiiu o pil minl -la.os
mlnuto un olo luou l. In ott Insi non lº oALI sold o! Il lo Ieoo.A II I tuºi-Io
v o ottussIssotti Ip ons e 1.Il 'lo s: l'impolli o lo I II Is v.ll st..ol. Il
“odſuo ul lui opeo li o outpur, ep li out optio o lo vº oppull o! Iº lº
up.uºni; ios uº.In ln. ezzotti Ip e I potti o.I | Il los. I volo “ol I pm Ilio.
I l'i: i) a luito o illu po olso outlolzilotti o esonl lo v Iloil Ip los
il I _ e ne» \:sºlº. I « opinpu u Aupututuop ou. 115amb Ip ): IR il
p to eve) op e idos il ci lop o oulo “ollomb o.: ), ond is oli otti. I l III II
e III Is l'otti o solll V Aussu. I « usolt [..) Eleti o o si ) Il “1159mio l
'esoi II) l'Ilop º oluto tuupu euro. oI tod el IIes tddl - riti ei lod otto Iss
o IIIo lº I so.I ) e il V Il 5 UI,i. S ): IIoII. 113enb Ip o Io, lui il di lui
se li ti os o II. o Il s o II is º III o II, 1132mb VIII A 1) « ott zu.Il 113
onb I 'll A ). l is tº lo 118omb e p. Io ſº i Is I V | o v N.« o in IRII ol o)
toni tu III o l on tº il 118anº il - IV l. 1: I 'l: i sanò “I I V
r) « e ſu di ni: I.I I I I Il 11;anb N N I I V l t, vi | l 'ItI A o « Us
II. t: l ' I l. ) A l: II. 18anb º il l il l: li I “I: I l l i n. I I I..I ) \
I? i.) I vi: - st, l III! - - I II -Issluti Inl o II oul o 1139mb p I ogI
sl II-nd in euro a Ion A ott fops i samb 13 anò lIl ll o III ), i. I | III F
III l st ) ) somb o-s II s l. I olti (I e ssa: Il sanò olII trOI s sono o sanò
uºi In I tºl In A III o Noll - sanò o il III: -nIossº o ollo.I costi. Il
cºlson l olloni (i i l Is soulotte etti ln)soo “lm)o. Ind Itoli o in º.oo.A o
allo l o oum. Il I I I I I I I I | 11: Il i li osso il s II II l s
ri: o II. ii l' oil. ss I.) o VI i.I o III II. I | anbuntuoo ºpttodsI.I
15 o infossils o Iod opilenlo “Il q o se ti o in ouaq els ſolluſosutti -
o Ielofuſs illionh outoo soo o illel e il pr i ] N sempre e come gli
talenta, mercè che il saperne usare a dovere è già in dizio di buon gusto, e
mostra altitudine al concepire classico, e indi lo scrivere che altri fa vago
ed ornato.Ma usarne debitamente, e voglio di e il m a casaccio, storpiandone il
senso, o il maniere e concelli orestieri che ne l comportano. Perchè dirò
della voce guari – che vale molto, assai ! III o l'opposto del francese ſuºre o
fuºri's e il di il colllllllissimi i: non ha guarì, a significare non º gran
tempo, ed è sempre precedIIIa da particella negativa - quello che di ogni
altra onde presi a rallare, che cioè il verº mezzo, il più efficace, il piu'
sicuro, di rendersene veramente padroni, è quello di leggerne e rilegge le slli
di saniell e i molli e sei ripi, e le belle maniere di uri si fa l guai. e cosi
conseguirne un rello sentire, e riconoscervelo sì come palle del disco so non
decol a lira soltanto ma ed in regrativa altresì. a.... nè stette guari
che addormi itato ill. » Bocc. 6 nè stette guari che si vider i frutti il rie-
dei loro allorazzo. » Bari. inè vi stette guari ch'egli vi le as-: i la dis, sl,
' t ) l'11 l: Il Cil l' « piglia con assai a.legra fa e a.» I ierenz..... non
istette guari a tornare. » Fie: e ilz. e...., il quale non istette guari che i
rap issò mori; o lo e.... ed essendosene entrati in cani ra, non istette guari
che il Zeppa ornò, il (Illale con le a loli n. 1 - ell: l.... » I30.ti e
credendola acqua da bere, a li ce:i postal:usi, tutta la bevve: nè a
stette guari, che il lì gl al S. ll:lo il prese e Ills- I l ltdori nell' ato.»
I30' ('. a... ll è il ro i ti elideva, che da llli (ssere richiesta: il che non
guari « stette che avvenire; ed irisieli le fil rollo ed il ti: i Volta e l all
'a.» I30 ('. «.... di paese non guari al suo lo litri:). » I3:1
l'I. a Ella non fu guari con Gualtieri di mcrata, che la ingr i vidò, ed
al tempo « I rarº ori. » Bocc. « Il quale non durò guari che, lavorando
la povere, a costili venne un « sollllo sllbito e fiero llella testa. » I 3,
c. e Si mi isero in via nè guari più d'un miglio ſull'olio al 1 la i
clie....» Bart. e.... novella non guari meno di pericoli in se.. ll I e
nel II e che la narrata e di I.allretti. » I30. « Dopo non guari di
spazio,.... » Fier. «.... nè guari tempo passò.... » I3. a Fermila lire
e, se tul il terrai guari in bocca, e gli ti gli asterà quelli che : oli
dallalo. o 6, Bocc. « Essendo essi non guari sopra Majolica, seni l'ono, la
nave sdrucire. » lo c.Note alla voce Guari (- Nola II sto In lo
leggiadro del I occaccio e suoi valenti imi il li: non isl le quali i clie....
per dire: non andò a lungo; non l' Iss po; e indi a I l in iſo, ecc. iti
- l' illo dei litri casi nei quali la voce guari non è a governo di ll () ll t
) Il t '. N/1 c r ) ci ci li del non lo al mondo aggiunto ad altra
voce qualsiasi, non le " "lilli ºli il III si p. I livi, è a nella
livo e intensivo della stessa, " Sºlº sºlº sºpra all'allo, incomparabile,
qual che si voglia minimo,; il t N.Nll) l ('C'. \li gli esempi soli si
chiari ed i maestri di ogni età si autorevoli che rebbe superi il rallenervici
a lungo, e discorrerne più che tanto. ºsserva l'ºl di II lire qualche cosa, a
come l'occaccio, per esprimere il mirino, ed anche a singolarità e superiorità
assoluta di oggetto o sa (ITalsiasi id per asse con più forza e più garbo che
non farebbe un illi a V cc, la II lillici a: con persona.... del mondo, e come
quel gran il lacsl lo i pera di lingua, che è l'eloquenlissimo 13artoli quasi
lette l'alleli e lo imitasse: lo come a 13 ccaccio, a Fiorenzuola, per tacere
di il ri molli, si possero i loro i nodi superalivi: punto del mondo, senza una
la licet (tl mondo, alla maggior ottico del mondo, e va dicendo – il lilali
alla lelleria dal Villellissillo (esal I. Senl e al lillo del l rall cese
non le, in: le moins du monde, e simili. Ala non sarelli, sì vigliacchi di
gridare per i lesi o al gallicismo: o lon dovremmo dire più lº slo cle
toscanismi si illi, i nodi di I.inguadoca che i li oscilli si rass lirigliani?
a.... e 1 litto in se ined sillo si rodea, lo l tell lo del barattiero cosa del
mondo l'all ('., l 3o t.a.... perchè Ferondo se stesso e la su i donna cominciò
a piagnere, le più nuove cose del mondo dicendo.... l 3, c.E quantunque in
contrario avesse della vita di lei il dito buccinare, per cosa del mondo lol
Vole: i creilere. » l3.benchè i cittadini non abbiano a fare cosa del mondo a
palagio.» I3'll [.« Cominciò ad avere di lui il più bel tempo del mondo con sue
novelle.» 3 ('.« Costei è una bella giovane, ed è qui, che niuna persona
del mondo il « Sa.» I30 (('.a Io gli ho ragionato di voi e vuolvi il meglio del
mondo.» Dart. a Alla maggior fatica del mondo, l'otta la calca là
pervennero dove...» Dori'. a Punto del mondo non potea posare nè di, li è noli
e.» Fior«.... perciocchè io ebbi già un Ilio virillo, che al maggior torto del
mondo, non facea al ro che batter la moglie, sì che.....a presero il volo e le
l: Inen:I rollo senza una fatica al mondo.» Fier. a se li Inangio senza una
discrezione al limondo, o Fier, » I30 ('. a gente che vuol
conseguir la salute senza pigliarsi però un incomodo ill Inoli dC). » Seg
Il. « Alla maggior fatica del mondo gliel trassero di mano, si rabbuffato
e lnal con o com'era. » Fier. « Lo spirito di l)io il Irava si fortemente
in quei pii affetti, e con ſale unzione il saziava di sè, che alla maggior
fatica del mondo egli potea scol pir le parole e venirne al filo.,
Cesari. ſr L'Opinione giornale, con la stessa serenita olimpica con
cui sentenzia che il quart'alto della Cecilia è il pitt bel quar alto del
teatro moderno, senza un riguardo al mondo a Cluel poveri drali li i clia il: i
no I re a 1 | i soli, SIIIeltisce a Ilo izia. » Il Fanfulla del 1875.
!)!) Note alla voce Mondo 99 – Leggeva allora il Fanfulla, solo per
amor della lingua di quel giornale, che è buona, non bastarda come quella di
molli al ri. | Bene è vero che così lo studio di cer ti detti e sentenze
come anche la Retorica sono ben altra cosa delle intrinseche dovizie, degli
scandagli linguistici di questa nuova palestra, ma avuto riguardo all'assetto
singolarissimo di alcuni effati che, stu diando negli autori classici, più mi
ferirono, e che non sono così ge nerici e acconci ad ogni linguaggio, come sono
ad esempio le così dette figure retoriche, che non siano anche particolarità
italiana e inerenti al carattere e alla natura della lingua italiana, non mi
pare iuor di luogo di compiere l'opera e mettere qui alcuni di questi modi che,
se con metafora, hanno anche nome di gerghi e proverbi. l t. N. 1 l il
miº cl. ii e il ct mi al buio. l ' e' l lo sa il n 1 uct I tuolo li
l'. I l ' il mio cºnci li elolco'. Iº - appropria lo a uno che iene del
semi I lice. l'ut I lo i colle si sle la Nesla, allico sll lllllelo la
misura. Slc re e il m li se li diglllllare, Vlcºl l'1 si in capo
l'alcolaio gli ribizzare, fantasticare. l'atl e il III milita in all
'cati si im sul qual mquam – darsi aria d'im li. l. I cºllo l'e' in sul
quat mi qua mi - col ridicola gl avità. Spacciati e il quinque mi voler
farsi lenere il gran fallo, \ 'il tr le cellula ne alla les la Scilli si
allera o da qualche impressio il 1, di dispei lo d'ali re ecc. li mpri e
la scopa l si a Vila disonesla. lo son litigliato a questa misura Ambra -
esser fatto così, di que s Iella la luna. lisse'r la Ilio lo bene o
male, l'irla pºi punta di lo) chella con grande affelazione,
l'aitre e gracchiare come i cani e ranocchi alla luna. Giub. – gri di I e
il Vallo. Trorarsi nelle secche a gola. Caro - esser povero. Mºller l'ali
- a Tre Iarsi.Alzar le corna – il super bile. Restare sull'a mm allona lo –
l'Illia nel poveri. - Stare in Apolline – Irlangiare lautamente inodo di lire
del valo da una stanza dedicata ad Apolline in cirl Lllo lillº laceva la
illissili le celle. Mangiare a ballisca i put - maligiare i piedi, il II
elli. Esser al coniile mini – il punto d. Il 1 l le. l scire il jislolo da
dosso tl i no 13 i. logiici si da il lalso sci spetto, cessare di ang.
Isi il gli ill li li il l i gilli il I, si spelli gri si ecc. E nodo
basso. (i li fanno afa i beccalichi e gli pizzo no i li, i i lati in to
fai il l ll - calo, il fastidioso delle cose pit s ti Isile. \ on Nat per
cli Nº – Il ciglio del volgari esser li li (li si. Esser nell'ol o di
gola –- riccone, ricco di rili. Esser innanzi con uno -- essergli il gri
7, i vi Vlesser Al dighieri fu gi al ci ladino e molto innanzi con il tessel
(i: Viscolli Saccl. e Fui figlill il di illi: i giallole e gelilli. I l lale e'
il molto in mani si coll’ili per il I e. (a V. Torsi giù dal pensiero di
fare... (o mi mettersi a... lasciò il cilli ri ma mi 'lendosi di I Dio e
alla sua provvi le 12:1..... Civ. ('ori e re boll len clo e II lilo cli,
le legi, i l. ri ci, i Nº but I lemulo. I)av. Sillili: ballo e il gri sil. lo,
il lersela. Esser in pie' e plando (alba era in piè lenne la col ſole.
l)av. 1 rer l'alli più grandi clel nido illa / I s; l' Iss: li si illa
col Cli/i 'le il cili si riac | Ie. l'ut I e il loro o di ll (mc (l ci
lidi ri. il II e il I l: cos: 1. (iel I al I e il m (t mica, clic'I l o
lut No il re i v. l il li Is I l iss. aggi. Il gel (lalli al clarin.
Mellere il pel bianco –- e il III la mia vi: il l' ii a V messo il pel bianco.
13arl. Pagare di moneta senza comio spacciar Iole. I, Ils, I)alle e
il 1 l e I3 ccaccio rili lo II e la loro e i lli li li Il selli Vallo si
illl'allino che spesso ne fa les r, il III: Iggio elica li col l mali e il del
sl1, clile. Tener a piuolo (inf. tenere. l otre all rili il lettino
ſalgli il lates l' 1 all ss. Promelter Itoma e Toma – più di ciò che si
può ottenei e la mit le tel'. è luogo almeno. 1 mln usdtrº uno
indovinarlo, conoscerlo per quel che è. Fotr uno scilo m (l parlare a
lungo per indurre alcun a la c o non ſi l'e. Scoprir paese. Ma il 1/.
veli al chiaro di talche cosa. ('a calcare la capra in rerso il climo. I3
cc. Irovarsi in pericolo di i l'l': l ', l ' ('. I malati sºnº col
cºlei ci ſoio. I3 cc, palli fischiandosele.– fog -- 'l): - ol,l DS. l.los
1)llop ).Im. I “ollllooo oscio o il telos Oosol limp o idol pl Ivan,
'oooº I 'º elodlid oolIdillos Ip: l'ol e ope, too util plo) lo m olmpoli low up
Au - In) on upl ls not o lo l cofi, li o plo) ul. D o plot lo. ol soli. ll u n
t pel lº lodo ! Il.I |llº, letto.Ils lod o luo5t. Il to All I lod ollo Ato. ll still s'o.Il... [Illel ore
-II All.) Iloio; il 2.It I.) II.Il lod o letto iu'. Ooli llli lo l opoli ll o,
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II (ls -l.I O ).IopUIodsl. I lli Iloit...... Ip (o.lios III. Il l.Il vi:.).
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I.), m il plli) opos I DIS o]llottle Illllio II o III o III: VI.Il Dl
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Ilos ll mi pm ossopp o Ispº) ll o p.l.loS pNN Il l)llo li lop il pil ll I Dsl
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elu.II).I e o Ioli: mlpo il pil 1) l.I lo.tpllo3m ) ) ). ell.In letti e sulle
op ten. lº ziios l: 1: lsi I l:, I 5 o II. I | | | | | | Isenb oso.) ol lº)lo.I
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plss..... ) I pu to.I o | Ioli -o AIIo,oul IIIfo e opotuli o luo.Id lo ve lo io
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l o Io te stili npd a IA QIo III “o.I lº IIaq lp Isl: le... ! I pun'I plio il
pls ns il loI 'Ioi l occod ll o no) in olon. I loro l out o n pm olto toll I
pm.op..) un supp loſioli os– uodlo)s upſilo N uomo io) ) – pnbon, p. ll lº un
il dl pliol - - u, li updsfiniid uop lo) un molosſ) olci - lon) li supi il oi
p. ll ' ºllº IV op) o il lou pm b.o) l i plso. I p.olpo i pl o od uto) ll oi
pl). ſuo tolto a sp IV pun uoldo II - orodns ll Po o in l ' loI lod oliſmo lo
pnh.o o lo) lo IVmlnpoolpo Intti epp An – mumpm10 in p.l lod ()) lo Il ll ).I.)
p.l.' I oITuttI III ottonlaAu ozuos o InluoAAu In II.Iossº a Ip – mlmſ illolo,
il sºlº ! "l.l (uoſ Dil pup)s.to.A up loſium IV) - m) lolloq Dl pudos
ollo,lto. ll to, l' (uobollſ lnplV sul u Il uoqnm.L uo uo) p.t lo 0 olp
csmp 10 nml 0 1GI) – Dl-lod D p.). oil o oufi pspl ol implodsy tuorlos
dou).top!) tunc MoogI uo(I) – 0dnl ll plp.tmnſ ul paoood pl oam (I o.It: Iso –
onbop onp m. i tm)S vo) lo I l Iolu.lnu 'ltoſi lotti lob.to IV) –
o.pso.to pºllo,l o I.) olli), D.) Dlfium IV oiltiºp o eso(Is Uztlos o.IO.I.Io o
oli; io -tu! oil.olenb tºp Islu.loqll – mſn.o pllop ollo. ll tod ouapssmd
o outlos. l mld (lm):) A o Iedd e osi lo I o lui ottio 5.It: III los IIIl
regolº (Ideos e un “o5 old I un o.In.Ao.I | – plo) o ſi o l.olmnb tod ll
sn plo/v. ſi pl tm no. L i lums millim. ſi otto op Is tr.lo.) Iº puoti in
ſqu;Il pells optIo:o.Io s.It:puntuonº.oe.I o II.) o sol) I d o III. I tessed
Iod o. Il -opze.Ilslp lod Isoo Ilopulº)) eai luus lop o Id e out s Iseill):
1.I.ood I.If I “esInI?lo Id utin lp e.I srl III o II: I –.ooo I o in l
uld lp olio lpold l I m/) p.1:).ooo! I ouolfim. plums lp o un atollm:I'ouoizu:
un lp Is.Il luod – ottenso) osta Iop – oli luod und ll amfium IV ro5.Ioi
ole; o Inº Ilop osuos ll lpitI i lo! lo Io lop olzl.it: A1: os Izi Il sod o Iop
e Iru.lo Iui ol. -It! - l oro,oo! I II e il III | Io e Aol 5 o [ tt. Ieri lo
tel o - o.topro. of I lu um, -ol!) S ll plc) ſi mºllop plumnl muon pun uo.
luput al lm Il m lou ſi )lo I l soIAtop lollipº I o il lossl.AA) - Iſſ.Il lº
oil.oul e In.).ooo,oº o].Io.. n...Iosso titill l'Ilodes - ppo. pl uali olo,amp
ll o, op todps – outp) todms 'oliloti in lito – o.Il D opup.oul.Ilm mosul pl
oulo. o impul loInbul “os III e IIIs a 5II o Im)um. pl/m opII, sotto lo v o 5 e
I º plo) tnam.L - I topi.oon o o oddº. Io ottes.I:II.Ipaduti.Iopulo. In “of.In
loIII: Ip o Ill.ols Ozzotti II (IIII!) “o.It:) (p lo) um. m / mons ml opuo.oos
ouons ll lao.Il II5 (lo olim on.ipenlis e III.Id nei rioti o Iſo.).on Ip e li s
III3o Iod. I -Io(ſti IIA o noso etI - plo) una pl ons pl opuo.o, is ouons ll o
un pm im o il (InIr) e ions IoIIII.oti Iq.lodins l oil.i ſi lod pu nu aºasi il
Iollos ICI Iso:) o o Io od oris III olio.Ar - o unopm ofli ſi lod i puo IV i
trie.Io Ifr I 5o. elos-.InI e o.non ſi ton eso.Il l'Iionſ la vi: - l I.),ol.)
o, 1 m.)lum il tonº to, l' I.).Il V e lipo.oo ll ſi opt odm ou up il lun.olui !:..Ip
Ions Is II-latile.Il l I op e III ed otti).I ve IIoII o II o o olni sotto, oi i
s.I. I o I.Ialoni ti:III a oIodde.Il l oilo o Ie.Il sotit.Iod » – i loro lºſ
oliodm ouum lui.nu. I ouolfin.I n.Il.Iod o orifi-osICI o II love II li Io I o o
lo IosnoLI a Io ns i 5o II.) eso.o Ip ol.I.) Io RI... ] I III o Ip Iso.
Il n o In.oso) opo III I – oliſm) l p los lop. () il 0.1 O) ſpi o N. I.IRSI Ind
e J a o o-neidsip o II lºso. lei in oso III IoAn – onl.).oo tollou o ond pum o.
p. lug oosn IIIIIIo I. - a.Teit v -o oltratuo.IoluI e III o IIIIp mld a
IIIqm IositiI nid IzIA Iop o In mezIo opleIII “Iuotze.IouI.Iotti
IlunoIptII Ipo IV » – ddl I on.o o mlfm) o lo pnfull pun a.taa V – III.Io:I –
RIssoII o oli I.) e ossopp ouogo mi fi li “ou upd ll tml ſip.I Izzotti In
olnsuod Io Am mzttas nsa.IdIIII In e Is.Inpſ IIn – noo! I rollo osul ruos polmſ
ul tolla IV IIIo o Iop o Iaisund IsInp nziros editrua o estInIII Iulo Ip
-– o opms lou odm o lo o imbum IVIpa e ansa – poi gere occasione – ansa lett. è
maniglia, nel figurato appicco, pretesto. Arei mantello a ogni
acqua – esser pronto al bene e al male, accu In dal si a togli 'osta.
Arriluppar l rasche e riole – inventa e se lalse. Mentre il rasli ello -
predare, saccheggiare. Gianl). Super di barcamenare – essere ac orto e destro
nel condurre i negozi. Mangiare a bertolotto - senza darsi briga o pensiero di
dover poi pagare. Il langiare a lla ecc.I?accoglie e i biocc. ascoltare gli all
rili discorsi per poi rappol largli - da bloccolo, particella di lana spiccata
dal vello. iellar la broda adosso ad uno – Il colpa l'e. lºom per la cuccu ma
li portuliare, alloial e. l?idere agli angeli - l idel e per chè i dolo gii
all'1. l?idere sol lo rºm li o le ba)) sori dere di nascosº o con gioia li
ali ziosa di cosa che ad all ', oli sia pia ere nè oliole e che palesa la
tollell (le l'el)))e. l'issi pissi ciò al lavato i pissi pissi d' A
Iglisla. l)av. v Vo I rinata dallo sl repllo che l'anno e labbra di chi lavella
piano perchè: il l 'i ll ll sell la. l)a V. ('olo il c un disegno ed egli
lon dal lido si sta al lina o indugio ai colorire il disegno suo. (ilan, b.:
effel! lla e ſulello che si era progettato. (''rcati e ai ſalula di
ſalula V g. della verilà lorse da Fallen, piega – scandagliare, investigail e,
indagare. (''rc at ) e della Notn il dl rivolse ogni diligenza sua e dei
medici suoi di cercati e della sanità ». l al. l'utre un laccio ſolise di
'as dei l si compulo all'ingrosso, slagliare il ci lil, al tribuire al
lavoreccio, un valore così in massa senza calcolare per la inintità a ragion di
elipo e ti tanti è, fai tutto un moni.lasciar alcuno sul latº metico v. g. di
andar cercando... I3oce. I)ire a sor do.... ma se li la cavi di dosso io non li
con i radico. Non disse a sordo, che di subito codesto povero gli cavò la
tunica di «dosso ». Fiorelll. Prendere, pigliare, cercar lingua di......
Qllesli andò e cercando lins gua di lui nella cillà..» Bari. « Poscia mandalo
da ogni parte a prender lingua del vero ». I3arl.Fare del buon compagno - fare
bus na compagnia. IIo l'alto tanto del buon compagno, che ini gli ho guadagna i
fulli o. CaroFa alti ui tornar sulla testa la loro la mei e le Isar I. - farla
paga ('il l'il.Guardare, ridere sollecchi – di soppiatſo, alla sfuggita ecc. (V
on der Stºile (tm) schielem Valo sbirciaro ).Scaponire - vincere l'altrui
ostinazione. Dal pronominale incaponir si, osſimarsi in mºdo duro e
goffo.Sgarare – le I. vincer la gara è affine a scaponire, nella frase
sgarare un ragazzo, vincere cioè a forza un suo capriccio. Non lo scam biare
con sgarrare. (V. Errare - Pronſ). Sentire del guercio, sentir di scomo –- V.
Sentire.'A1'CI 't Old nu duu! OIoolpI.1 'BI (los!p
[u optioutod) w' los to Ossip o 'ozzl?IOdoºl H » - UZZou Ip u!A Q. o 110u
'ou JIt', o outu, o – los o ossm () ' 'I.).»r's P.) 12“IU10! (l)ou?uu0s O!
(Iool2CI It: 'U.111]utoA tº II u – 1)oot.) m.)so nu m d.tv.).0n1; ) 'o IOIl.A IS
JAOI) vr] [toUUlt'.lo(III uu?put! - 1) tilll!), m.) 1)/.).t.) 1.to.)S 'ou01Zu? Iop1st 10.) t'ZUIJS - 0.o0.1.).) op iſ.).Jo V '. D.)« »
v, IBloJJIds 'd III) tºp tºt! Is to t's Is oilo o] |n) up - opont) tot 1
m/oy.).yoſis '001 un) nu 1 op 11.)sm -- Izzo.I III III Isr).»! 0.10||otils!D -
- loud, op - Ool/l), los o//mſ lp orum.omputorit ºp ty.)s ) 'old UU10 |su
(I - Oulu pm ! tto.1 dl 11) 1.).), do. t/S : 9IUA 'old U]SI115513.1 al.IU!
15u11:55 U.u oIJ U uit: Ids -- O.tn)so.)./l 1 v.10.1/12/ 'o1.IU UIoo tº
los.IUUI5 Upt?Inn - DSO.) Dun gs.tv.)./of/ '.I)! I 'Or]UJUI - putd] !! ) ()
[qtis 'out I tºp ! 11.1 | 11: o.11: oo. I - Out of tºub 12 1//s,ºf mun t mel
'OssOpt: " ) 1 ]sorbt u| | | |5.11:J 'ou!]1: | | | |11. | |lt: o.11:D -
OUIL1. »It! |'t! ONN op D ! uit 1)(l ! ) to/ju1.1/S 0.1 n itt l!,
01.)sn,l D.1/ ).to/jult/N 'ZL11? IV 't PZ -11,0.1.11.). O ! | 150 l 1! ) |
|ollo Z) |O 14 l 12t II 1.1) | 115. |s.
Lopo V | 911 01.10.11: | |Ilso 'Oum lll lll Cºlo/s.) 'tt |! o III) lous Is, 111.)
'out? Ao A1 o II.) o.lolpIto.) - 1:] oII.
12u011 | 0.11.11: o III 1.) [1: " 1:ssop:(te ) 0111) til lll (7/0)N.) til
ll 1.)," ) Boſn.I 1: ).to | | III II) (silos II! 0.) -)))N ll o.1
l/1) 1:|ON |l 12% | | |1.1 ||1: o.IJ.Al? | | |) - O.).0ns ll l 1)/ '0.).) DN /l
d 11)(I 'lol, | | | o IO It?.)sod III tº trul) lll lp u 1) 1.).nl).) t ss.In
Ill lod I]11 |0 | ol | | | | |rt | 1! » " - IIIIIIls,, ! 11.01un.ºop 'L11:11 tºp 5: \ ou nu ºp 1 m.).jp.
» 'ſ al l ' ().II.'s 11.11 » II tºt 11op (9.11p 1112111 ºp tot 12 (11:
111 ºp: 1: Ao. Ip 1 o/m.to it, fi /.nl ). 1) 1.).)nds II,7 o | » -10
A ollllll tern Ill Vios tº \"An IIFo, t] too.” Ip 0115os! | 1 o Amº
o.112.1 solid 1: Aolo.A » UIou oq.todns o]tiotulp.In 112u trio otl) 115 pal n
i1.10 | '',,IL1 | 1: is 110II 1: Is -sor op Kotlon III o In Lied rºtti
III?looſ) 11:d 11: Oslo.'s!) |. o IoTIII | |sol Istolov rºzilos Is Irºn
LICIs op: \ » - t/m 1.) nofi ol)ns in/s o In tomtof jod o I nl.) mods ', ' II,
rs.It?,II). » 12ZI I. »s 't II II !! A visso, 1110.) ost).), 'I l ºp 11
f: [1: I. st: 1) u! iſ.) p/lp non I.nl ), 11 pun inlosm'I fjm/nl)S nu
out. Inm noſ.nl / lo,n Z – 0,7 ml min 1) 10 l/10/0) dºn)' dat
dpild tal 'nfin. 1.)s omp o omſifi.nl, un 1m / 'l.In: 4 | 't OLIII » -oji
I n Ilsnq oilo oIodus onnºl oil tot 1 ol ozilot lop oIsº IIImºl orn: \ oIlonb
Ip » nºu, IJ.).on III u?I nl)n1 m.tto) m osso1)oni o IptºcI ('lul'S II
rtloulon.In IIIIIssIntlood » Ip 1: 1.) tºol IJ0 te]II nrub II (),). ) IIIoI5n.I
opIes lp '127 IOJ lenb IIO.) I() » 'I InfoS 't Olso] -ord ooit Is pito) m 1a
io)jou oIdus oI - o - o Ioll nſ|(In: - 10.1 lol in dit ollo IV ooo optim:
IIIA olte illustr! 15u eIssoipolulo allodsa oInnoptieſ ºm -
Onl In dtplosDT 'opond m tav ) I I I I Il.I. t: o Illaptto.) olttotill
litio. I tºp - lo sl m puo.).opſ o un m oldm.o.).l ma l (IIII!)o.Ioppi lp elli.
A olo.A: o od il plli ll o).olo, lo o ollo. Il rolli Ip oieA Iosso - tel.In I:
o lui o li tºp - O.It:) o un.olm p o lui olfi ll o.tolo V so ) (put.to, ll p.ll.osn
ottetto) otI. Il tal. Il tº I otto. Isl: Ill o. I Is - bol oIloo tepul: Il 0.1
[ulos lui, o tu As o le volp lº lll.lo.llol).ll.)N ) quel!)..I RUIos Ilºp ou
lost. prº.soood o oloA | otteAopuol o le los ti otitº.All. Iuºl, vi: II.os I e
zz -UIG.Ii eulº tuo.I tº I o II.it I col eztloloIA:l 55o o II. I ll pp l Il
pm.os. I tolti “ouolzuºu e un ostello e Aoi.Iod otto sou.lº 1: tos Il 15o lo os
oil. I l -Uuoso Iliou ol! UIoS oleo, ill. Il II si ulltiltos o il tri.I potti
il 15 III e III. ll: as op.Iool.I tioN o Ido. Ito. Ip oi lotti:p o.I I I I II,
I l o I, lun. 'N Al (I It:p los Iop 751.I. ile lugds up o A.Ied il 5 pp.to,
plus p.).oo. pl o ibIII p opup Is e III Is o o..ot: -) e,l o.IeIddo,os Iod II
ll losso - foltº.I s o II il 1 olt: \ l: p.lo. Iº | 12.I | | | | Il trooo.I] e
[op o A n.) Il teo.oul º u.).ooo, pp.to, ºlns ul p.). o, pl o il S “.),oo! |
Iliº AI.Iolo. I Is tº I., l:.“olons n olons o I veti olioti opzitelli. Io li oi
oil I II Is oillo. Io vi: pt. Il'eAlls (ossoI) ollo il Il po o l?.I s S olo ns
m, lo s. l'Aopo.I.) Is o [.) o[[onl) Ip (I. 1.I luo. Iº o II la V A: l I. A 1:(l.)
lp Qss pd o ICI: onb.me l o lo us. Il No SN1). I -.). Il re I Il lp 1, 1, do il
I so ). l. (l -oud ul o e lied n.Io Illn e o intito. Il viso | ol i do tal ul A
l:(:s-oo e o.Iluo.o tutti i lopuloid lp muli, uo. Il pi is ulloII I llllº
solo.Id I o Is.Imp.Io.. e o III o VII. il 1) il fi. ll o il l eso.o e o Ao.ol.
oil. I l o A Il 5 o il - vi III i -tito) Ip o Iniel Ip miss, loolII. Il.
Is.I tºp IO.), lº ol n.), uo, pl) lim) I l / es.) Il fo: III | o elle ol;
poi li osto. Noi i pl in I o.lui iuta il tºp.Io vu: toll o l..).l. o
loo.l.) I l I o II lotti o I e II li. mld II l.lo I i v. ri II: I pn: I I
I I I Il il tul.). Il vl'Ifo II: ool.IntIo5 outot a o,opo – olº.Iotti:
lui o Iosso pri uop uo, o, pil ll.. l oliºfolli: lo ol o elusi o II (1 ptt
pil “eIollo.II on.A mlnq – oſinod III e II o riſpºl u ntlmi il miº ll, i
NN, i ll l all I toulos popu o top li V – pu u m. pl tolo. Il ml), l '
Ill) Il ll I m sl IV (uopolosa oa si ſomus.o!) I. (I pillso i tm l lo o
psso l'on. 'I l I.) ſuoqmaſoo run II tap ) foll pdl – ma lo u VI top / SI.
- -und ll mys unb: osodsII el'uoloA elis e o Infioso e vo vop Is otto. Il
5 l.lo il po “Ipnos Ip op IISIui Iod olose oilo elodi:).II In lui: oddo l
II ale.II Ionb e olinqII 'u ottIssluſo un ollo II ), - o lund ll o Ippo) ln ()
arou alloo olmuuaſi l' opumnh (n.IlIn Iin Io o olibri.nlm.nl) nso.) oa pl pp m
II ro.Ino o non limp out il l pts No I.).ool. o.tplli o .IoI I II.).I l? \.I
- «I – pose II III opud Ip – otInoso) opoIV – ouol)fillo.mſ ul ott 1 V p
impos 'vllob.ll, il ll Dul Ssn il lolill L uo(I) o lo pſipd D.lluo
o.topm,tollmut pulu. ll.) looo.) o lito.t.too losso noti i plimd lp opuol losso
lou I milſild l) il dſ II o Il pl) il 5 il ril oi lotti lop plAtº t.I
sotu ! ! Io l: - olso.it) o toplſ llli uou opolds llo.ool o lo opm ſi pull Dl
Ippll llſ lou o tolto. llo.ool o lo upo ) Izzo!) o tool -ms ll o oli uos
lp di qll ollllll lp od too ul pllio, ll plotto, un uld lp l loll (I lo
Spºl uo il lun. I tu n = bupl os I loli fini M to(I, 'odulo. ls oillſ plm o lo
pnbop,l lod o lo tol ma o um,l lo! I lons,oo Ilſi o llllllls,o. lllullS
lo! I Dl.ol)lli p.t.to) m opp.lli ons ll li o l.) e olsn ſi pl, m. l opm. I m/s
opuolod l 1 ) Iollfill, l.lo. I l II), noſ) | I l N.1 o V, D.ln / uo, plm tl
pl.).om.) m. n.) Duom:I o l.los D. l Il p.) od tuoi olto i ton.) A eCI ) un
lato i po.t o, ul, olpm Is u. I (- Il n.ll l uo il lo)) SNI)| Dp Isl 1
I.)lli S I lil souloI Nm \\ - l 10 pl pluſ ml luo).om.I.L) - di pls lospl oa mi
ps lou l I,) lo Iel lli),l o l.lo.) o I molfin. pl Dz.iol pl o il to, Atº
(l o utild lo, “ollo) Il D.l ol li Out o l)ssol l)lloli o topi). l) o. pplli)
0.ool.) ll opo, l I, A 'CI olfils to.) o I.) olod il l lulti ou up I l) li p.to
il filºl!)o lotto) oil. Il 1 | Iloil polo lui) li o) p.) Il to il l.s lou lons
ll pot l oi l I, ) ufos ll put o lon. ll piu ! I, 'oli.I e le lotti e liti
tetti o I. pl ſi fiou.tp.) mlfi fio) sof l I, oliuls l.ol pol I ssop osso lo
po. I u.osso M oum. ll u lp o o upd lllllll pol lt lo l mm.it/ ol). 1. ll
l / D I SI onl:) Nm p... W i tons ) un I.iol 1 m. pl/mq uoq loss o o d Il
5 o II o II.oni, ons lop Ile ond o Intini - l I..)oufi mi spºt pms pl).op i pl
Qnd un ufi () epº.I s I.).ol. II. o II. olio Alio. es. otI.), tºnfi le id
o Ie Ip e lo IIIIIII.I Iloil III o o lu mſ plº (lm ollo, lo pſ lou l I, puo il
m ollo il pilo.) p.). Dallon, o l.) Ollon h o, o la toil o lom p ll ſi o I.)
ollonh lp pp roll l I.) m.).oo) ll ſi o lo onl) ps ls uoi p.).) o il o l uop pl
pil in o I. ll I “) lugl o I][..losO Ip III) -nlillotti e Iluotti lep mln
out e tio.Ipel otrosso Joid lp o.I 'elopſ o 5o lp “m.i.a) oa l uop l.luc[.Ieq i
lutti lop e tituli lod o.Iugl - p.t.to) O.I luop mld oluti.Ioli onp sulllo alle
ol) optio.) ng » - o Imu o. I top m.llo) 0.I luo(I rooogI « allo Iod olionl
uonq un lui li ott o) ups m oampum ossOd lo IIOII otlo olopo.A o II.) » – oln.)
O.Iones li oli ed i pilo. Id – Olups o o ampu V roo nelll.) lens e lº slº.), i
ti so I ep III lº Ions I l I sè.A o II o I z-utellIA In p oil.oun po 'oion
lode. In lons illie od o Iupire ole.A o n.oI) Il n.roluntII I II..ms o epilo.o!
A nſiti nunoIl lod p) Il p o V ».).oogI pl/lo. m l), m)pum OUI.) oll) Ollion |
In AO.I] () otI.).oo!.).Iod » – p) ll. m o impuyChi ha terra ha guerra. Giamb.
Volpe recchia non teme laccio. Fier. A buon intenditor poche parole – dal
latino intelligenti pauca. Così le intelligenze equilibrate e l'ele. Ma il
tedesco pedante: Gelehrten ist gul predigen. L'inglese fa lo spiritoso: rith a
clerer one word. Al fran cese è troppo una parola: è un home d'esprit un lemi
mot. Indi l'indole (ielle nazioni. Inran si pesca se l'ago non ha esca –, W e
nicht gut schmierl, faehrt nich l ſul\ on è il più bel messo che se stesso.
Selbst isl del Mann. \ iun bene senza pene. A cine Freud oline Leid).l'aga ben
chi paga lo slo - VV e rasch giebl, giebl doppellº. \ on scherzare collo so se
non ruoi essere morso. 'Mil grossen 11erren isl nich l ſul lv il Ncl en essen.()
gni santo ruol la sua candela. Ehi e le m Eh re gebili rl). l dl ct sino al
tiro but N lom tl i ro au) cinem gl o ben I lotz gehört e in I rober A e ill)i
quel che non li cale non di nè ben nè male. Was ist nicht
ucciss, match t mich nich I heiss. Il ledesco è limigliore dell'iltiliano. Più
ricino è il mio dente che nessun parente, leder ist sich sclbst der \ aechsle
Nell'italiano, senti l'uomo coscienle della individualità del Sll 'S.Stº l'. Dopo
il bere ognun lice il suo parere. Del V e in lisl die Zunge). Pal ere e non
essere si è come lila) e e non tessere. Chi di galla nasce, so ci piglia. Dic
Ralze latess das Mausen nicht'. (cqua che la cerni mºna. (com). Menare Stille
VV asser sind tie'ſ. () / mi legno ha il suo latº lo ogni ctgio ha il suo
disagio. ('hi dell'altrui prende le sue liber là rende, ('hi ha dentro fiele
non può spillar miele. Dopo il con len lo riene il lor men lo. ('hi parla
semina, chi lace, accoglie vergogna! snellere questa sen lenza che è losſ 'a e
ricullissima, e si sliluirvi la ledesca, malerialissima: Redeli isl Silber,
Schweigheli isl (i old.l grande molle gi andi lan le ne (i rosse i bel erſo
dern grosse Mittel). ('ol mollo non sta bene, col poco si sostiene. Mi riclem
hatell man (tl N, mi il trºnig kon mi l man (tus).Morla la bestia, morto il
veleno. Todle II und beiszt nicht mehr). E' meglio esser capo di gallo che coda
di leone. Non si può cantare e portar la croce Gule Mirne zum bisen Spiel mi
(tch e nº.Shºm (tco digiuno non spregia cibo alcuno. Il un ger ist der beste
Koch. Giuoco che li oppo dura, di ren la seccatura.('hi li oppo l'assottiglia,
la scarezza. Ill: uscha, i machl schartig). Chi è bella in rista spesso dentro
è Irisla. Fier (Der schinste (piel li atl oil einem VV trim. La donna è come
una castagna ch'è bella di fuori e ha dentro la ma il magnat. l oce. I quali
ino a quattrino si fa il fiorino. Le fave nel nolaccio, il gran nel
polveraccio. Dav. Chi è reo e buono è lenulo può fare il male e non è credulo.
Bocc. ('hi ha allar con Tosco non ruol esser losco. Bocc.Alle giovani i buoni
bocconi e alle vecchie gli strangulioni. Docc. strangulione lett. è angina,
infiammazione delle tonsili. Chi lava la testa all'asino perde il ranno ed il
sapone. Ciaballin rimanli al cuoio Schuster bleil bei deinen Leislen). Mal fan
coloro che voglion far l'altrui mestiere. Fier. Qual guaina, tal coltello. Qual
asino dà in parete, al licere – a chi ſe la fa, fagliele, o se ſu non puoi,
tienloli a mente linchè lui possa, acciocchè qual asino dà in a parete la
ricerca n. 13oce. Secondo la misura che lati, misura lo sarai. Paga e di tal
nome la quali furono le derra le vendulº. Qual proposta tal risposta. l?ender
pan per focaccia - (i leiches mit (, leichem rergellºn. Chi la la, l'aspetti.
Chi altri tribola, sè non posa. Chi offende s'offende. 1?l'overbi bellissimi,
il [ichi e dell'Ilsci, «che, dice il Meini, giovel'ob be rallimentar sempre, e
più a chil' igne ha più lunghe». A confortator non duole il capo–e dal
confortare all'operare è gran (le diffel'eliza edistanza, e dove l'uno è molto
agevole, l'allro è somma Inoli o malagevolo). Bocc. C. sul toscano di Ceretti.
La determinazione suprema
della voce, la favella,
cioè la pronuncia
articolata della dialettica
psichica, è il
vero fondamento dello
scibile, perchè concreta
sensibilmente lo sdoppiarsi
del pensiero: è
la formula e insieme lo strumento
più eminente della manifestazione spirituale.
Sebbenené la favela, né la facoltà di acquistarla siano necessariamente
richieste per determinarela posizione dell'uomo nella natura il sorgere del
linguaggio, è, COME IL PUDORE, sintomo della spiritualità che nasce e si
afferma. Lo studio della linguistica che sembrerebbe poter procedere sopra un
terreno libero da qualsivoglia passione [Introduzione alla coltura generale,
Prolegomeni Introduzione alla Coltura generale Massime e Dialoghi Prolegomeni
1^0 Spirito oggetiivo] sione partigiana,
invece cammina sotto vane bandiere teologiche,
o in balla del liberalismo naturalistico o finalmente asseconda le
simpatie e avversioni etniche. Come ogni popolo crede ed ha creduto sempre di
essere il primo popolo della terra, cosi crede ed ha creduto sempre di
possedere la più perfetta di tutte le lingue» (') opinione che naturalmente
osta ad un bilanciodel contributo che ogni idioma portò all'educazione dello
spirito umano. Il problema dell'origine delle lingue, cosi come fu posto per
tanto tempo, è assurdo, giacché
presuppone prenato alla
lingua il pensiero, il quale
mediante essa debba riferirne l’origine. L'unica ricerca genetica che, fuori
del dominio speculativo, possa condurre a utile
risultato, è la determinazione d’un periodo riconoscibile nelle vicende
storiche, dal quale si siano sviluppate le attuali forme linguistiche.
Considerando il rapporto tra l'idea e le primissime radici designative si
capisce che detto rapporto non è idealmente definibile, perchè è meramente
naturale: è una ragione psichica immediata come quella per la quale il riso è
foneticamente altro dal lamento e significa diversa condizione dell'anima. Ma
l'idea progressivamente si emancipa dalle forme materiali e radicali: giacché
agevolmente si capisce come una radice viva, ossia espressiva di un solo
concetto determinato, patisca in questa determinazione un impedimento alla sua
dialettica e storica evoluzione; anzi, la [Considerazioni ecc.. Lo spirito
oggettivo 391 radice e l'idea si legano reciprocamente, e così l'una e l'altra
sono arrestate nel loro metamorfico svolgimento. Si
può dire che il
pensiero di un popolo tanto più liberamente si svolge nella storia quanto meno
sia spiritualmente legato dalle radici vive della propria lingua, e che
reciprocamente l'inerzia dialettica conserva le radici vive come
l'attività le corrompe e spegne (').
Molta importanza ha lo studio delle lingue per la istruzione e l'educazione del
pensiero: l'uomo è tante volte uomo quante lingue conosce, giacché tale studio concerne vari modi che rispondono ai
vari gradi del pensiero. Infatti
l'idioma accennò progressivamente a) a dare le forme
sensibili, 3) le intellettive, e) le concettuali(*). Quanto più il pensiero si
avvia all'espressione rigorosamente logica tanto più si libera dalle esigenze
tutte formali della lingua. Giovanetto, sperimentai che dalla lingua è
occasionato il pensiero; più tardi
capii che la lingua è mezzo
necessario alla sua formulazione. Finalmente concepii che la vera forma intrinseca del pensiero non può essere
manifestata da questo mezzo estrinseco, che è la lingua. Il che significa che
essa, giunta che sia di fronte alla
speculazione pura, o per dir meglio, al sistema contemplative si esautora da sé
medesima, riconoscendosi insufficiente a esprimerlo concretamente: anzi, la
lingua [Idee radicali delle discipline matematiche ed empirico-induttive. Introduzione
alla coltura generale. Prolegomeni. Massime e Dialoghi. Lo spirito oggettivo volgare, per l’uso
pratico della vita, vuol essere studiata assai differentemente che la
letteraria e la filosofica, perocché lo scopo delle varie forme linguistiche non
è menomamente identico. Anche la semplice nozione storica di un paese è assai
collegata colla conoscenza del suo idioma speciale. Narrando di un viaggio
fatto dall'eroe di uno de' suoi tanti romanzi, Ceretti dice: «Il mio
protagonista studia vasi sopratutto di famigliarizzarsi coi singoli idiom che erano svariatissimi e giudica che
la nozione à\ un certo paese supponesse quella del minuto popolo, epperciò una
pratica dell'idioma locale. E vedemmo che così si comporta nei suoi viaggi egli
stesso. Quanto alla questione circa la preminenza del toscano sugli altri
dialetti nella nostra lingua letteraria, ecco le osservazioni, che noi
riferiamo qui non perchè ci paiano originali, ma per dimostrare, una volta di
più, quale sicurezza di sguardo avesse il Ceretti in ogni questione, che si
affacciasse al suo intelletto: «La lingua italiana possiede, come
tutte le altre, il suo proprio genio caratteristico, per il quale non
può essere confusa con veruna delle lingue romaniche. I suoi dialetti,
moltissimi e svariatissimi, si distinguono fra loro singolarmente per il loro
specifico carattere, ma nessuno potrebbe sospettarli dialetti d'una lingua
altrimenti che l'italiana: questo avviene eperchè fra tante differenze essi
posseggono un caratter comun Memorie postunte. Itinerario di un
inqualificabile. Lo Spirito oggettivogrammaticale e lessicale; e l'unità dello
spirito italiano, nonostante le sue profonde differenze, è improntata in questo
generalissimo tipo comune dei dialetti. Oggidì da letterati si disputa seriamente
se il solo toscano sia il tipo classico della lingua italiana, ovvero se il
genio della nostra lingua, essendo
sparso in vari dialetti, si debba ecletticamente approfittare di tutti. Esporrò
brevemente la mia opinione. Il toscano è senza dubbio il più ricco, il più
venusto e sopratutto, diremo, il più prettamente italiano dei dialetti parlati
nella penisola, e perciò esso è senza dubbio il repertorio più copioso e più
italiano; ma non si deve dimenticare che la lingua parlata in Toscana, quanto
si voglia buona, è pur sempre un dialetto, epperciò non può essere una lingua
letteraria sufficiente: nessun popolo scrive come parla. Le lingue parlate
nascono e crescono nel popolo, e contengono le mere idee del popolo; la
letteraria e la scientifica sviluppano il materiale linguistico della parlata
giusta le esigenze progressive delle lettere e delle scienze. Ora questo
materiale della lingua parlata sarà tanto più sufficiente quanto più ampiamente
sarà desunto da tutti i dialetti italiani: ognuno di essi possiede certe
locuzioni così proprie all'idea, quali non sono specificamente possedute da
verun altro. Di queste precellenze particolari la lingua delle lettere e della
scienza deve liberamente approfittare e non immiserirsi nell'idioma locale
d'una provincia. Seguitiamo il buon esempio del grande ALIGHIERI (si veda),
che, quantunque toscano, esordì a
scrivere la sua Commedia non nell'idioma toscano, ma in una lingua veramente
italiana. Spirito oggettivo. Molte forme grammaticali e lessiche sono
riducibili allo spirito generale della lingua italiana, talune non lo sono: il
buon criterio del letterato deve scernere quelle da queste, e, se l'idea esige
neologismi, li deve creare conformemente al genio della lingua, e omogeneamente
ai materiali idiomaticamente o letterariamente prestabiliti nella lingua
italiana. Coll'idioma esclusivamente
toscano s'immiserisce non solo la lingua, ma conseguentemente anche l'idea, la
quale trascende le limitazioni locali e popolari. Luigi Cerebotani. Keywords:
implicature, la lingua e lo spirito d’Italia, Hegel, il Tedesco e lo spirito
della Germania. Refs.: Luigi Speranza, “Grice e Cerebotani” – The Swimming-Pool
Library.
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